COMUNE DI (Provincia di )

COMITATO DEI SINDACI DELL’AMBITO TERRITORIALE DI

C O P I A

DELIBERAZIONE n. 11 del 23-09-2015

OGGETTO: REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE - ASSISTENZA TUTELARE DI BASE.

L’anno duemilaquindici, il giorno ventitre del mese di settembre, alle ore 18,00, in seconda convocazione, presso i locali della ex Caserma dei Carabinieri del Comune di Portocannone, in P.zza I° Maggio, si è riunito il Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale di Termoli.

Sono presenti i Comuni:

Comune Presente

Portocannone X X Lupara X Mafalda X Montefalcone X Palata X San Felice del San Giacomo degli Schiavoni X Termoli X

Regione Molise Provincia A.S.Re.M. Coordinatore X

I Comuni sono così rappresentati:

Comune di Portocannone – Luigi Mascio - Sindaco Presidente Comune di Acquaviva Collecroce Comune di Campomarino – Anna Saracino - Assessore Comune di Castelmauro Comune di Civitacampomarano Comune di Guardialfiera Comune di Guglionesi Comune di Lupara – Pasqualino Marinelli - Sindaco Comune di Mafalda – Giuseppe Montano – Responsabile Servizi Sociali - delegato Comune di Montecilfone Comune di Montefalcone – Enrico Speranza – Dirigente Servizi Sociali - delegato Comune di Montemitro Comune di Montenero di Bisaccia Comune di Palata – Michele Berchicci - Sindaco Comune di Petacciato Comune di Comune di San Giacomo degli Schiavoni – Lucia D’Amario - Assessore Comune di Tavenna Comune di Termoli – Marcello Vecchiarelli – Dirigente Servizi Sociali - delegato

Regione Molise Provincia A.S.Re.M. Coordinatore – Dr. Nicola Malorni

Assume la presidenza il Sig. Luigi MASCIO in qualità di Sindaco del Comune capofila.

Partecipa alla seduta con funzioni consultive, di assistenza e verbalizzazione la Dott.ssa Simona CASOLINO, Segretario Comunale del Comune capofila di Portocannone.

Essendo legale il numero degli intervenuti, il Sig. Luigi MASCIO, Sindaco del Comune di Portocannone, ente capofila, dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’oggetto sopra indicato.

IL COMITATO DEI SINDACI

RICHIAMATA la Legge 8 novembre 2000, n.328 avente per oggetto: “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”;

VISTA la Legge regionale 7 gennaio 2000, n.1 avente per oggetto: “Riordino delle attività socio assistenziali ed istituzione di un sistema di protezione sociale e dei diritti sociali di cittadinanza”;

VISTA la Deliberazione del Consiglio Regionale del 28/04/2009 n.148 avente per oggetto: “Piano sociale regionale 2009/2011”;

VISTE le Linee guida per la stesura dei Piani sociali di zona in Molise approvate con deliberazione della Giunta Regionale n.710 del 29/06/2009;

CONSIDERATO che il Piano Sociale Regionale ha previsto la suddivisione del territorio regionale in ambiti territoriali all’interno dei quali, nella fase transitoria e fino all’istituzione dei Distretti socio-sanitari, sono costituiti i Comitati dei Sindaci con sede presso i Comuni capofila;

VISTO che l’Ambito Territoriale Sociale di Termoli comprende i Comuni di Termoli, Guglionesi, Campomarino, Guardialfiera, Petacciato, Portocannone, San Giacomo degli Schiavoni, Acquaviva Collecroce, Castelmauro, Civitacampomarano, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montenero di Bisaccia, Montemitro, Palata, San Felice del Molise, Tavenna, Lupara;

PRESO ATTO che nella seduta del 07/08/2009 il Comitato dei sindaci ha provveduto ad individuare il Comune di Portocannone quale Comune capofila con funzioni di coordinamento nell’ambito territoriale di Termoli, a nominare il Presidente dell’Ambito nella persona del Sindaco di Portocannone Luigi Mascio e ad approvare il “Regolamento per il funzionamento dell’Ambito Territoriale di Termoli”;

VISTO il Piano sociale di zona 2009/2011, approvato con deliberazione del Comitato dei Sindaci n.5 del 30/10/2009, nonché dai rispettivi Consigli comunali;

VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n.1277 del 28/12/2009, avente ad oggetto: “Piano sociale regionale 2009/2011. Approvazione n.6 Piani sociali di zona e ulteriori provvedimenti”;

VISTI la Legge Regionale n.13 del 06/05/2014 e il relativo Regolamento di Attuazione;

VISTA la D.G.R. n.50 del 30/01/2015 recante "Programma Attuativo Regionale (PAR) a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2007-2013. Asse IV "Inclusione e servizi sociali". Linea di intervento IV.B "Rete socio-sanitaria regionale";

VISTA la D.G.R. n.36 del 15/01/2013 recante "Servizi socio-sanitari in favore degli anziani". Azione 10 "Assistenza Tutelare di Base". Approvazione Progetto Esecutivo. Triennio 2015-2017";

CONSIDERATA la necessità di redigere e approvare un nuovo Regolamento di attuazione del Servizio di Assistenza Domiciliare conforme ai principi espressi e alle linee di indirizzo del suddetto Programma regionale inerente interventi e servizi di Assistenza Tutelare di Base utile e necessario ai soggetti gestori e ai loro operatori impegnati nella erogazione dei servizi rivolti a cittadini anziani non autosufficienti e ai loro care givers;

UDITO il coordinatore d’Ambito, Dr Nicola Malorni, il quale, richiamando il suddetto Programma di attuazione descrive il relativo Regolamento redatto in collaborazione con l’Ufficio di Piano dell’ATS di Termoli e sulla base di un raffronto con le indicazioni dettate dalla Regione Molise in materia di compartecipazione dell’utenza al costo del Servizio, che si allega al presente atto per formarne parte integrale e sostanziale;

VISTE le tre possibili formule (Proposte nn.1-2-3) elaborate dall’Ufficio di Piano, per la compartecipazione al costo del servizio da parte dell’utenza, che si allegano al presente atto per formarne parte integrale e sostanziale, e ritenuto di dover garantire la massima diffusione possibile del servizio a livello territoriale;

RITENUTO OPPORTUNO approvare criteri di compartecipazione al costo che garantiscano il minor contributo possibile da parte dell’utenza anziana ultrasessantacinquenne del territorio in condizioni di non autosufficienza così come individuati nella proposta n.2 di cui al punto precedente;

VISTO il T.U.E.L. approvato con D.Lgs. n.267/2000;

Con voti unanimi e favorevoli espressi nei modi e termini di legge;

D E L I B E R A

1. Di approvare il Regolamento di attuazione del Servizio di Assistenza Domiciliare – Assistenza Tutelare di Base (SAD-ATB) che si allega al presente atto per formarne parte integrale e sostanziale;

2. di integrare il Regolamento con la Proposta n.2 di compartecipazione al costo del servizio da parte dell’utenza inserendola nello specifico articolo n.17 “Compartecipazione dell’utente al costo del servizio”;

3. di dare mandato al Responsabile Amministrativo, nonché al Coordinatore di Ambito di espletare ed avviare gli atti necessari e le azioni di programmazione previste dal Progetto Esecutivo nel rispetto del nuovo Regolamento di attuazione del Servizio SAD-ATB;

4. di trasmettere il presente atto ai Comuni associati dell’Ambito Territoriale Sociale di Termoli, alla Regione Molise ed alla A.S.Re.M. zona di Termoli.

Infine, il Comitato dei Sindaci, in relazione all’urgenza, con voti unanimi e favorevoli espressi nei modi e termini di legge;

D E L I B E R A

Di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile.

REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ASSISTENZA TUTELARE DI BASE (SAD-ATB)

Premessa Il presente regolamento è adottato in esecuzione del Piano Sociale di Zona dell’Ambito Territoriale Sociale di Termoli (di seguito ATS). Oggetto del presente regolamento è la disciplina del servizio di assistenza domiciliare relativo al progetto Azione 10 “Assistenza Tutelare di Base”, di seguito denominato (SAD-ATB). Il presente Regolamento si compone di 20 articoli e 3 allegati:

 Allegato A (modello di domanda di accesso al servizio);  Allegato B (scheda di valutazione del bisogno-SVAMA Sociale);  Allegato C (modello PAI)

Normativa di settore Legge Quadro 328/00 D.P.C.M. 30 marzo 2001 Legge Regionale n.13 del 6.05.2014 e relativo Regolamento di attuazione n.1/15.

Art.1 - Definizione Il servizio SAD è classificato con codice C7 nel Nomenclatore Regionale delle strutture, degli interventi e dei servizi socio assistenziali, di cui al Regolamento di Attuazione n.1/15 della Legge Regionale n. 13 del 06.05.2014. Il SAD-ATB, che risulta essere un estensione del servizio SAD, si esplica in un complesso di prestazioni integrate di natura socio-assistenziale erogate al domicilio di ogni persona che si trova in condizioni di temporanea o permanente necessità di aiuto per la cura della propria persona, per il governo della casa e per la conservazione della propria autonomia nel contesto sociale, familiare e abitativo in cui vive e si inserisce all’interno delle linee guida auspicate dalla Regione Molise attraverso la D.G.R. n.50 del 30.01.2015 con l’approvazione del progetto esecutivo per la realizzazione del servizio di Assistenza Tutelare di Base.

Art.2 - Finalità Il SAD-ATB persegue le seguenti finalità: 1. evitare o contenere le ospedalizzazioni e i ricoveri impropri; 2. favorire la permanenza del soggetto non autosufficiente, o impossibilitato a provvedere alla cura della propria persona, nel contesto di vita familiare e domestico; 3. sostenere i livelli di autonomia e la domiciliarità di tutti i soggetti in condizione di non autosufficienza o ridotta autosufficienza temporanea o protratta, derivante da necessità di bisogni patologici e/o socio –assistenziali e/o da assenza di una adeguata rete familiare di sostegno; 4. sostenere i nuclei familiari con gravi carichi assistenziali, assicurando loro aiuto nel lavoro quotidiano di cura del proprio congiunto non autosufficiente o con ridotta autosufficienza temporanea o protratta, oltre che adeguato supporto psico-sociale; e coinvolgerli in una collaborazione solidale e partecipata nella definizione ed attuazione dei PAI ( piani di assistenza individuali); 5. favorire l’integrazione e il collegamento fra i servizi socio-sanitari in grado di concorrere all’autonomia della persona.

Art.3 – Destinatari finali dell’Azione e Requisiti di ammissibilità Il SAD-ATB si rivolge a tutti i cittadini di età superiore a 65 anni compiuti all’atto dell’arruolamento nel servizio SAD gestito dall’ATS e residenti in uno dei Comuni dell’ATS, purché in condizioni di fragilità tali da richiedere un’assistenza domiciliare socio-assistenziale e socio-sanitaria che non consente, a causa della bassa incidenza sanitaria, l’arruolamento in ADI, ma che non sia inferiore a 8 ore a settimana comprensive delle prestazioni sanitarie ricadenti nella categoria “assistenza estemporanea” e/o “assistenza programmata” (per esempio: accesso mensile per visita di controllo del medico di medicina generale).

Art.4 - Prestazioni Il SAD-ATB contempla l’erogazione al domicilio delle seguenti prestazioni di natura socio assistenziale: a) interventi di assistenza alla persona ( pulizia personale, aiuto per il bagno, vestizione, nutrizione e/o aiuto nell'assunzione dei pasti, mobilizzazione, aiuto al mantenimento di abilità quotidiane (uso del telefono o altre apparecchiature domestiche, prestazioni igienico-sanitarie di semplice attuazione complementari alle attività assistenziali: rilevamento della temperatura, assistenza per la corretta somministrazione delle prescrizioni farmacologiche, opportuna segnalazione di sintomi di malattie al medico di base o ai familiari o al pronto soccorso, etc.); b) interventi di aiuto domestico ( cura delle condizioni igieniche della casa, riordino del letto e delle stanze, cambio biancheria, aiuto per la preparazione dei pasti ed eventuale pulizia delle stoviglie, etc.); c) interventi di segretariato sociale, tesi a favorire l’indipendenza dell’assistito nelle attività e faccende della vita quotidiana extra – domestica (accompagnamento per la riscossione della pensione o dal medico, disbrigo pratiche varie, spesa per acquisto generi alimentari, capi di vestiario e farmaci).

Gli interventi sopra elencati sono erogati:

 da personale idoneo e qualificato allo scopo, come individuato nel Regolamento di Attuazione n.1/2015 della Legge Regionale n.13 del 6.05.2014;  al domicilio dell’utente, ovvero nel normale contesto di vita quotidiano dell’utente;  in prestazioni orarie dal lunedì al sabato, nella fascia oraria 7,30 – 19,30, e secondo un piano orario da concertare obbligatoriamente con l’utente e/o suo referente familiare o tutore o curatore; in ragione di particolari ed eccezionali esigenze dell’utente, le prestazioni potranno essere erogate anche durante i giorni festivi;  nei termini e secondo le modalità indicate nel rispettivo PAI di riferimento dell’assistito;  in forma integrata tra loro, assicurando la complementarietà, l’unitarietà e la specificità degli interventi in relazione alle reali esigenze del soggetto beneficiario e/o della sua famiglia anche quando un utente sia titolare di altri servizi territoriali.

Art.5 - Modalità di accesso e di ammissibilità al servizio Al servizio SAD-ATB si accede per mezzo di richiesta scritta, su apposito modulo (allegato A del presente Regolamento), dell’interessato o suo familiare/tutore o curatore da presentare sotto forma di autocertificazione direttamente (a mezzo posta ordinaria, consegna a mano, pec) all’Ufficio di Piano, anche per il tramite dell’Ufficio di Segretariato Sociale di riferimento del proprio comune di residenza nei giorni e negli orari di apertura al pubblico. Alla domanda, pena la sua irricevibilità, deve essere allegata la seguente documentazione:  copia di un valido documento di riconoscimento del richiedente e/o dell’interessato;  copia della certificazione ISEE, rilasciata ai sensi del D.P.C.M n.159 del 5.12.2013;

L’istanza di accesso al servizio può essere presentata in qualsiasi momento dell’anno. L’ammissione al servizio resta subordinata alla valutazione da parte dell’Assistente Sociale competente per territorio, che, nella sua qualità di responsabile del caso, verifica la sussistenza dei requisiti richiesti, di cui al precedente articolo 3, ovvero dall’U.V.M. (Unità di Valutazione Multidisciplinare) per i soggetti in condizione di non autosufficienza.

Art.6 – Procedure inerenti l’istruttoria della domanda L’Ufficio di Piano, entro 10 giorni dalla data di ricevimento della domanda di accesso, assegna la pratica all’Assistente Sociale competente per territorio per la valutazione del caso. L’Assistente Sociale, entro 15 giorni dalla data di assegnazione della pratica da parte dell’Ufficio di Piano, deve nell’ordine: 1) verificare, mediante apposita indagine conoscitiva/visita domiciliare, la sussistenza dei requisiti previsti per l’ammissibilità al servizio, di cui al precedente articolo 3; 2) effettuare la valutazione del bisogno mediante apposita scheda di rilevazione dell’indice dei livelli di autonomia dell’interessato (allegato B del presente Regolamento); 3) definire il PAI, di concerto con l’interessato e/o suo familiare; 4) consegnare la scheda di valutazione e il PAI all’Ufficio di Piano.

Nel caso in cui:  la verifica, di cui al sopra punto 1) in elenco, dia esito negativo, l’Assistente Sociale comunica per iscritto all’Ufficio di Piano l’inammissibilità della domanda;  dalla verifica, di cui al sopra punto 1) in elenco, emerge che l’interessato si trova in condizione di non autosufficienza, ovvero sia portatore di bisogni complessi, l’Assistente Sociale chiede l’attivazione dell’U.V.M. distrettuale per la valutazione e la definizione integrata del PAI. In tal caso, la valutazione viene effettuata mediante la scheda SVAMA o SVAMDI, allo scopo adottata dalla Regione Molise. L’Ufficio di Piano, entro 10 giorni dalla data di ricevimento della documentazione, di cui al punto 4) in elenco, verificata la disponibilità oraria, autorizza il soggetto affidatario all’attuazione del PAI, dandone contestuale comunicazione ai servizi sociali del Comune di residenza dell’utente e all’Assistente Sociale di riferimento.

Art.7 – Modalità di gestione del monte ore complessivo e della lista di attesa Il servizio viene attivato per le sole domande risultate ammissibili, e, comunque, fino alla concorrenza massima del monte ore disponibile. Nel caso in cui il numero di domande ammesse è superiore al monte ore complessivamente disponibile, l’Ufficio di Piano provvede, per ogni Comune, a stilare apposita lista di attesa. Non sono previste graduatorie, ma l’accesso al servizio è regolato in base all’ordine di presentazione delle domande. L’attivazione del servizio per i soggetti in lista di attesa è subordinata alla verifica da parte dell’Assistente Sociale del permanere dei requisiti di ammissibilità. Detta verifica è disposta dall’Ufficio di Piano all’atto del subentro. Il venir meno dei predetti requisiti comporterà l’esclusione della domanda dalla lista di attesa di riferimento territoriale. E’ riservata una quota di ore di servizio per far fronte a situazioni di emergenza relative a soggetti in improvviso e grave stato di bisogno.

Art. 8 – Competenze dell’Assistente Sociale. L’Assistente Sociale territorialmente competente è individuato quale responsabile del caso. Esso effettua la valutazione del bisogno, definisce il percorso assistenziale personalizzato e ne cura l’attuazione in termini di appropriatezza ed efficacia, assicura la gestione e il controllo delle prestazioni erogate in relazione agli obiettivi assistenziali del soggetto. Nel caso in cui la persona presenti bisogni complessi, ovvero si trovi in condizione di non autosufficienza, l’Assistente Sociale procede alla presa in carico multidimensionale, tramite l’attivazione dell’U.V.M. distrettuale.

Art. 9 – PAI Il PAI (allegato C del presente Regolamento) è lo strumento attraverso il quale viene definito il programma di intervento personalizzato con l’indicazione:

 dei bisogni socio-ambientali, familiari e sanitari, dei problemi specifici e dei fattori osservabili che lo caratterizzano e consentono la personalizzazione dell’intervento;  degli obiettivi e dei risultati attesi – in termini di miglioramento delle condizioni di benessere della persona e della sua rete di relazioni, di mantenimento delle capacità residue, di  rallentamento del possibile peggioramento delle condizioni di bisogno;  della tipologia di prestazione socio – assistenziale da erogare e del relativo numero di ore settimanali assegnate;  della rete istituzionale, familiare ed amicale da coinvolgere per la sua piena ed efficace realizzazione;  della quota % di compartecipazione dell’utente al servizio, ove dovuta;  delle modalità di verifica che si intendono adottare per la valutazione del programma in relazione agli obiettivi prefissati e alla specificità del caso.

Il PAI è:

 sottoscritto dall’utente o suo familiare o tutore o curatore, e dall’Assistente Sociale e/o dal Responsabile dell’U.V.M;  redatto in duplice copia originale;  sottoposto a verifica, con cadenza minima semestrale da parte dell’Assistente Sociale o U.V.M. socio-sanitaria, che provvede, ove necessario, alla sua rimodulazione in relazione alle condizioni di evoluzione dei bisogni dell’assistito.

Per urgenza si definisce l’insorgere di un bisogno assistenziale non prevedibile, derivante da un improvviso peggioramento delle condizioni psico – fisiche e/o socio – familiari della persona. L’individuazione dell’urgenza avviene nel momento di accesso diretto allo sportello di segretariato sociale o agli uffici del servizio sociale professionale, ovvero su segnalazione del caso da parte di altri soggetti istituzionali. In tutti i casi, la valutazione dell’urgenza viene effettuata dall’Assistente Sociale competente per territorio entro 12 ore dalla segnalazione diretta o indiretta, che, provvede, se necessario, a formulare all’Ufficio di Piano la richiesta di immediata attivazione del servizio. L’Ufficio di Piano, entro 12 ore dalla segnalazione dell’Assistente Sociale, autorizza il soggetto gestore ad attivare il SAD. Il soggetto gestore provvede alla presa in carico dell’utente nel termine massimo di 24 ore. Resta fermo l’obbligo per l’Assistente Sociale di produrre all’Ufficio di Piano, nei giorni immediatamente successivi il verificarsi dell’urgenza, tutta la documentazione prevista per la presentazione della domanda di accesso al servizio, di cui al precedente articolo 5.

Art.10 - Cessazione e sospensione del servizio L’utente o suo familiare/referente deve comunicare all’Assistente Sociale di riferimento, in tempi utili, la necessità di sospensione del servizio nel caso di ricovero in ospedale o di trasferimento temporaneo presso i familiari o per altre esigenze personali. Nel periodo di sospensione, l’utente è considerato caso attivo. La sospensione non potrà avere durata superiore a 30 gg., trascorsi i quali, in assenza di comunicazioni da parte dell’Assistente Sociale, l’Ufficio di Piano considera cessato il servizio. L’Assistente Sociale di riferimento comunica tempestivamente all’Ufficio di Piano le eventuali cessazioni o sospensioni. Successivamente, l’Ufficio di Piano ne dà comunicazione al soggetto gestore per i consequenziali adempimenti di competenza. La cessazione del servizio si può verificare nei seguenti casi:

 per richiesta dell’utente o suo familiare/referente;  per mancato pagamento di almeno due mensilità della quota di compartecipazione spettante;  per decesso;  per il venir meno dei requisiti di ammissibilità al servizio.

Art.11 - Modalità di gestione La gestione del servizio è affidata a soggetto esterno, in osservanza alla normativa vigente in materia.

Art.12- Rapporti con il soggetto affidatario In generale, è fatto obbligo al soggetto gestore del SAD:

 assicurare con propria autonomia gestionale ed organizzativa la corretta attuazione del SAD;  individuare al proprio interno un responsabile del servizio quale referente unico dell’Ufficio di Piano e del Servizio Sociale Professionale territoriale;  predisporre il piano operativo del PAI;  impegnarsi ad assicurare di norma sempre l’intervento dello stesso operatore presso l’utente assistito, limitando il più possibile la rotazione;  erogare le prestazioni di servizio in forma integrata tra loro, assicurando la complementarietà e la specificità degli interventi in relazione alle reali esigenze del soggetto beneficiario e/o della sua famiglia, qualora un utente sia titolare di più di una delle prestazioni, oggetto del presente servizio, o di altri servizi/interventi/territoriali;  eseguire il programma di assistenza individuale e le eventuali variazioni, secondo le modalità ed i tempi ivi previsti;  garantire la più accurata riservatezza verso l’esterno sugli utenti;  vigilare sul personale addetto affinché: non introduca al domicilio dell’assistito personale estraneo e non prenda iniziative personali; si attenga scrupolosamente ai tempi stabiliti dal Piano Operativo per i singoli casi, senza apportare né riduzioni né maggiorazioni all’orario e ai giorni stabiliti, ad eccezione di situazioni imprevedibili ed urgenti; collabori con ogni altro operatore chiamato ad intervenire sul caso, ed in primis con l’Assistente Sociale competente, responsabile del caso;

 gestire e coordinare il personale di cui si avvarrà per l’erogazione del servizio;  garantire, per lo svolgimento del servizio i mezzi e gli strumenti necessari;  assicurare per il personale impiegato un adeguato piano di formazione e di aggiornamento;  garantire che il profilo professionale degli operatori sia coerente con le attività da espletare, ovvero corrispondente a quello previsto dal Regolamento di Attuazione n. 1/15 della L.R. 13/14.

Art.13 - Rapporti con il volontariato L’Ambito Sociale promuove la partecipazione del volontariato per la realizzazione di attività complementari e di supporto al servizio, quali: interventi di contrasto alla solitudine, attività tese all’inclusione sociale attiva e alla socializzazione, aiuti alla mobilità per piccoli spostamenti, etc.

Art.14 - Monitoraggio e Valutazione Il Coordinatore d’Ambito sovrintende a tutte le attività concernenti il monitoraggio e la valutazione in itinere e finale del servizio, al fine di misurarne la qualità prestata, percepita e raggiunta.

Art.15 - Costo del servizio Il Codice unico di progetto (CUP) D11E130004100001 assegnato dalla Regione Molise in qualità di ente attuatore, al progetto “Assistenza tutelare di base” va evidenziato, ai sensi della delibera CIPE n.24/2004, nella documentazione amministrativa e contabile riguardante lo stesso. I costi del servizio sono a valere sulle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-2013 del PAR Molise-Asse IV “Inclusione Sociale”-Linea di intervento IV.B “Rete socio-sanitaria regionale”-Servizio “Assistenza tutelare di base”. La quota di compartecipazione a carico dell’utente è introitata dall’ATS.

Art.16 - Compartecipazione dell’utente al costo del servizio Gli utenti sono tenuti al pagamento di una quota di compartecipazione al costo orario del servizio rapportata al valore ISEE, ai sensi del D.P.C.M n.159 del 5.12.2013, e nelle misure stabilite nella tabella sottostante:

Valore ISEE % quota di compartecipazione al costo orario del servizio € 17,00 ISEE < 7.000 0% € - da € 7.001,00 a 8.500,00 5% € 0,85 da € 8.501,00 a 10.000,00 10% € 1,70 da € 10.001,00 a 11.500,00 15% € 2,55 da € 11.501,00 a 14.000,00 20% € 3,40 da € 14.001,00 a 16.500,00 25% € 4,25 ISEE > 16.501,00 30% € 5,10

Il versamento di pagamento deve essere effettuato dall'utente, previo avviso da parte del soggetto affidatario, mediante bollettino di conto corrente postale intestato all’ATS di Termoli. Il soggetto affidatario consegna o fa pervenire tramite il proprio Comune di residenza la ricevuta di pagamento. L’utente è tenuto, pena la cessazione del servizio, a ripresentare direttamente all'Ufficio di Piano l’ISEE entro il 31 gennaio di ogni anno per la eventuale revisione della quota di compartecipazione. Inoltre, a richiesta dell’utente, in caso di variazione reddituale in corso d’anno, l’entità della misura di compartecipazione verrà ridefinita a partire dal mese successivo alla presentazione all’Ufficio di Piano della nuova certificazione ISEE.

Art.17 -Reclami Qualora l’Utente rilevi delle difformità rispetto alle modalità operative previste nel PAI o disservizi di ogni genere può inoltrare segnalazione all’Assistente Sociale di riferimento, il quale provvede a darne comunicazione formale all’Ufficio di Piano, che, a sua volta, espletati i dovuti accertamenti, valuta l’opportunità di inoltrare eventuali contestazioni al soggetto affidatario.

Art.18 - Tutela dei dati Tutti i dati acquisiti in virtù del presente regolamento saranno trattati secondo il D.Lgs. n.196/03 e successive modiche ed integrazioni.

Art.19- Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla data di approvazione da parte del Comitato dei Sindaci. PARERI DI CUI ALL'ART.49 COMMA 1 D. LGS. N.267/2000

Si esprime parere FAVOREVOLE sotto il profilo della REGOLARITA’ TECNICA

Portocannone lì, 22/09/2015 Il Responsabile del servizio

f.to DOTT.SSA SIMONA CASOLINO

Si esprime parere FAVOREVOLE sotto il profilo della REGOLARITA’ CONTABILE

Portocannone lì, 22/09/2015 Il Responsabile del servizio

f.to DOTT. MONTEFIORE MICHELE

Si esprime parere FAVOREVOLE sotto il profilo della ATTESTAZIONE COPERTURA FINANZIARIA

Portocannone lì, 22/09/2015 Il Responsabile del servizio

f.to DOTT. MONTEFIORE MICHELE

Letto, approvato e sottoscritto.

IL PRESIDENTE F.to Luigi Mascio

ILSEGRETARIO COMUNALE F.to Dott.ssa CASOLINO SIMONA

RELAZIONE DI PUBBLICAZIONE

[X] E' stata pubblicata all'Albo Pretorio il 07/10/2015 ai sensi e per gli effetti di cui all'art.124 D. Lgs. n.267/2000.

[X] E' stata comunicata, contestualmente alla pubblicazione all'Albo, ai Comuni appartenenti all’Ambito Territoriale di Termoli, alla Regione Molise, alla Provincia di Campobasso, alla ASReM zona di Termoli.

Portocannone addì 07/10/2015

IL SEGRETARIO COMUNALE F.to Dott.ssa CASOLINO SIMONA

CERTIFICATO DI ESECUTIVITA`

Si certifica che la presente deliberazione é divenuta esecutiva ai sensi di legge il: 23/09/2015 perché :

[X] Dichiarata immediatamente eseguibile;

[ ] Decorsi 15 giorni dalla data della pubblicazione,

Portocannone, lì 07/10/2015

IL SEGRETARIO COMUNALE F.to Dott.ssa CASOLINO SIMONA

Copia conforme all’originale in carta libera per uso amministrativo.

Dalla Residenza Municipale il 07/10/2015

IL SEGRETARIO COMUNALE Dott.ssa CASOLINO SIMONA