Parrocchia della Natività di Maria in . Inventario dell'archivio storico (1483-2011)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati per incarico e con la direzione della Soprintendenza per i beni librari, archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino; la redazione dell'inventario è stata curata da Elena Bertagnolli, Cinzia Groff, Ornella Bolognese e Francesca Tecilla socie della cooperativa Koinè e ultimata nel luglio 2011.

L'intervento è stato realizzato utilizzando il Sistema informativo degli archivi storici del . Le schede sono state compilate secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006. Relativamente alla descrizione delle singole unità archivistiche sono stati usati i seguenti criteri: - il titolo originale del documento è riportato tra virgolette; - nella trascrizione dei titoli si sono ricondotti all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le lettere maiuscole e minuscole e si sono sciolte le abbreviature; - le ricostruzioni di titoli, di date ed eventuali altre integrazioni sono state indicate tra parentesi quadre; - di ogni unità archivistica si sono indicati gli estremi cronologici, la definizione archivistica e il numero delle carte.

In particolare per i registri:

- in presenza di più titoli originali, si è scelto quello più significativo, specificandone la posizione solo se esso non appare all'esterno; - si è riportata, ove presente, la numerazione originaria per carte o per pagine; se assente si è dato il computo delle carte scritte, facendo seguire al numero l'espressione "non numerate" (n.n.); - la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte viene espressa mediante la locuzione "carte sinistra - destra" (cc. sd); - in presenza di una numerazione non omogenea si è indicato il computo totale delle carte scritte, specificando di seguito, tra parentesi tonde, il tipo di numerazione presente (parziale, varia, imprecisa); - si è indicata tra parentesi la presenza di carte bianche, tranne quelle esistenti in fine registro.

Nelle citazioni, l'unità archivistica è individuata dal nome del , dal nome della serie e dal numero che indica la posizione dell'unità all'interno della serie. Ad ogni unità archivistica è inoltre associata una segnatura, scritta nel margine sinistro in alto e applicata sul pezzo, che indica la collocazione fisica del pezzo all'interno della serie. Questa è costituita da una lettera alfabetica maiuscola diversa per ogni fondo, dal numero corrispondente alla serie, dal numero del pezzo in inventario e, eventualmente, dal numero della busta-contenitore.

Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni e sigle: c., cc. carta, carte recto - verso cc. sd carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte n., nn. numero, numeri n.n. non numerato/e num. orig. numerazione originale p., pp. pagina, pagine tit. dorso titolo dorso tit. int. titolo interno

ADT Archivio Diocesano Tridentino

Alla fine dell'inventario si trovano indici relativi a: persone, toponimi, istituzioni e cose notevoli. Ad ogni lemma dell'indice sono associati i numeri che indicano la posizione del lemma stesso nell'inventario; tali numeri sono collocati tra parentesi tonde, accanto alle introduzioni e alle unità archivistiche, in alto a destra. Le voci dell'indice si riferiscono esclusivamente a quanto riportato nel presente inventario, senza ulteriori ricerche e approfondimenti critici.

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Sommario Parrocchia della Natività di Maria in Spormaggiore, 1483 - 2011 ...... 5 Parrocchia della Natività di Maria ...... 9 Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, 1589 - 2011 ...... 15 Registri dei nati e battezzati e dei matrimoni, 1589 - 1649 ...... 16 Registri dei nati e battezzati, 1695 - 1977...... 17 Indici dei registri dei nati e battezzati, [1885] ...... 20 Registri dei matrimoni, 1695 - 1967...... 21 Indici dei registri dei matrimoni e dei morti, [1885]...... 23 Registri dei morti, 1665 - 2011...... 24 Registri dei cresimati, 1813 - 2010...... 26 Stati delle anime, 1880 ...... 27 Atti matrimoniali, 1826 - 1961 ...... 28 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1832 - 1952 ...... 30 Diari delle messe avventizie, 1869 - 1873 ...... 31 Registri delle messe legatarie, sec. XX prima metà - 1984...... 32 Registri delle soddisfazioni degli oneri missari, 1860 - 1969...... 33 Registri degli iscritti ad associazioni e opere pie, 1830 - 1913...... 34 Urbari generali, [1913] - 1933 ...... 35 Direttori delle funzioni parrocchiali, 1833 - 1843 ...... 36 Protocolli degli esibiti, 1903 - 1930...... 37 Carteggio e atti, 1648 - 1970 ...... 38 Beneficio parrocchiale della Natività di Maria ...... 41 Beneficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, 1723 - 1984 ...... 44 Registri di cassa, 1939 - 1984...... 45 Carteggio e atti, 1723 - 1961 ...... 46 Chiesa della Natività di Maria ...... 47 Chiesa della Natività di Maria in Spormaggiore, 1618 - 1965 ...... 51 Registri delle rese di conto dei sindaci, 1674 - 1807 ...... 52 Urbari, 1799 - [1913]...... 53 Resoconti, 1904 - 1965...... 54 Repertori, 1839 ...... 55 Carteggio e atti, 1618 - 1943 ...... 56 Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano ...... 57 Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano in Spormaggiore, 1483; 1626 - 1790 ...... 58 Registri delle rese di conto dei sindaci, 1730 - 1787 ...... 59 Carteggio e atti, 1483; 1626 - 1790 ...... 60 Confraternita del Santissimo Sacramento ...... 61 Confraternita del Santissimo Sacramento in Spormaggiore, 1802 - 1933 ...... 63 Registri degli iscritti, 1802 - 1918 ...... 64 Registri delle rese di conto dei cassieri, 1852 - 1933...... 65 Confraternita del Santissimo Rosario...... 66 Confraternita del Santissimo Rosario in Spormaggiore, [1607] - 1896 ...... 68 Registri degli iscritti, [1607] - 1896...... 69 Fondo Sante Anime...... 70 Fondo Sante Anime in Spormaggiore, 1828 - 1932 ...... 71 Registri delle rese di conto, 1828 - 1932 ...... 72 Fondazione stipendiaria don Giovanni Onestinghel ...... 73 Fondazione stipendiaria don Giovanni Onestinghel in Spormaggiore, 1886 - 1993 ...... 74 Registri di cassa, 1914 - 1993...... 75 Registri degli alberi genealogici, [1886] - 1984 ...... 76 Carteggio e atti, [1903] - 1960...... 77 Beneficio Cristan ...... 78 Beneficio Cristan in Spormaggiore, 1878 - 1965 ...... 80 Resoconti, 1878 - 1965...... 81 Consiglio scolastico locale di Spormaggiore ...... 82 Documentazione dell'archivio del Consiglio scolastico locale di Spormaggiore, 1895 - 1919 ...... 84 Carteggio e atti, 1895 - 1919 ...... 85

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Albero dei soggetti produttori

Parrocchia della Natività di Maria, Spormaggiore, [1288] - Assorbe : Chiesa della Natività di Maria, Spormaggiore, sec. XIV - 1987 gennaio 24

Beneficio parrocchiale della Natività di Maria, Spormaggiore, sec. XIII - 1987 gennaio 24

Chiesa della Natività di Maria, Spormaggiore, sec. XIV - 1987 gennaio 24 Gestisce : Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano, Spormaggiore, sec. XV - 1868 E' assorbito da : Parrocchia della Natività di Maria, Spormaggiore, [1288] -

Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano, Spormaggiore, sec. XV - 1868 E' gestito da : Chiesa della Natività di Maria, Spormaggiore, sec. XIV - 1987 gennaio 24

Confraternita del Santissimo Sacramento, Spormaggiore, 1705 - ante 2004

Confraternita del Santissimo Rosario, Spormaggiore, 1607 - sec. XX inizio

Fondo Sante Anime, Spormaggiore, sec. XVIII - [1932]

Fondazione stipendiaria don Giovanni Onestinghel, Spormaggiore, 1886 luglio 23 - 1987 gennaio 24

Beneficio Cristan, Spormaggiore, 1784 gennaio 17 - 1987 gennaio 24

Consiglio scolastico locale, Spormaggiore, [1892] - [1923]

4 superfondo Parrocchia della Natività di Maria in Spormaggiore, 1483 - 2011 {1}

registri 49, buste 8, fascicoli 19, metri lineari 4.0

Storia archivistica L'archivio storico della parrocchia di Spormaggiore si trovava, al momento del presente riordino, depositato presso la canonica del paese nell'ufficio del parroco al primo piano, in un armadio di metallo. La maggior parte del carteggio era conservato in curiose cassette di legno di colore verde, lunghe e strette, nelle quali la documentazione si trovava piegata e raccolta in mazzi. Le cassette riportavano su un lato dei titoli preceduti da alcune lettere alfabetiche o da numeri romani. Tale situazione presupponeva un ordinamento che purtroppo non ci è pervenuto: infatti alcune cassette erano vuote, altre contenevano documentazione che non corrispondeva all'indicazione, una era piena di cartoline postali non scritte. Poche quindi erano le cassette effettivamente contenenti i documenti indicati dal titolo. Il periodo di produzione di tali documenti si ferma nell'Ottocento. Per conservare il ricordo di questo ordinamento si riporta l'elenco dei titoli dei contenitori rinvenuti nel momento del riordino: "A. Compagnia del Santissimo e Sante Anime B. Poveri Infermi ([Ordini civili ed ecclesiastici dal 1840 al 1854]) C. Ordini superiori ecclesiastici e civili dall'anno 1782 fino al 1832 D. Ordini superiori ecclesiastici e civili dal 1832 al 1854 F. Matrimoni dal 1900 al 19** ([Affari Scolastici ?]) H. Matrimoni dal 1824 al 1854 I. Matrimoni dal 1854 al 1893 Sezione I. Realità, Decima, Livelli della chiesa Sezione III. Primissaria e curazie Sezione V. Entrata e conti della chiesa Sezione VI. Notizie e questioni varie della chiesa Sezione VIII. Nati, Morti, Matrimoni esteri Sezione IX. Benefici Altspaur e Cristan". Le cinque buste contenenti la documentazione sopravvissuta sono indicate nell'inventario con il titolo originale tra virgolette. Questo tipo di intervento con ogni probabilità è stato effettuato dal parroco Giuseppe Micheletti che rimase a Spormaggiore dal 1824 al 1852. Infatti esiste in archivio una specie di "repertorio" che descrive le "sezioni", a loro volta suddivise in fascicoli, e riporta una piccola descrizione degli atti che una volta erano conservati. Questo repertorio si trova ora nella serie Direttori delle funzioni parrocchiali (1) e dà un'immagine virtuale di ciò che un tempo conservava l'archivio. A questo si aggiunge il repertorio degli atti della chiesa, compilato sempre dal parroco Micheletti, che invece descrive le "sezioni" contenenti i documenti della chiesa (2). Oggi l'archivio appare piuttosto povero di materiale, considerata l'antichità della parrocchia; la situazione veniva notata già nel 1875, in seguito alla partenza del parroco Agostino Tambosi. Egli in una lettera all'Ordinariato si giustificava così: "Riguardo alla mancanza nominatami di atti e carte d'ufficio spettanti alla canonica di Spormaggiore, Le devo con

5 dolore significare che già da otto, dieci anni in occasione di una mia assenza dal paese - mi trovava a Recoaro -, al ritorno non seppi mai come, trovai i ripostigli delle carte quasi tutti vuoti" (3). Nella consegna del 1897, effettuata in seguito alla morte del parroco Alessandro Arnoldi, la documentazione veniva descritta: "In tre buste nella cassaforte stanno i documenti per la chiesa, della primissaria, atti della primissaria e curazie, inventario della chiesa, messe legatarie e legati privati. Nella vetrina ad uso archivio vi sono 15 teche riguardanti le rese di conto della chiesa e altri atti, come pure il direttorio del paroco di Spormaggiore" (4). Attraverso la comparazione degli atti di consegna degli enti ecclesiastici ai nuovi parroci si nota che fino al 1933, con la consegna di don Vittore Zadra, risultavano in archivio "diciannove teche contenenti Atti diversi" (5). Già nel 1938 non si trova più indicazione di queste teche ma si segnala la presenza di alcune "caselle" di documenti (6). Purtroppo si deve denunciare la perdita del secondo registro dei nati e battezzati e dei matrimoni che copriva l'arco temporale dal 1633 al 1694 per i nati e dal 1650 al 1694 per i matrimoni. Il registro risulta presente fino alla consegna del 1970 (7), esso non compare nella scheda d'indagine effettuata nelle parrocchie trentine nel 1988 a cura della Provincia Autonoma di Trento con la collaborazione dell'Archivio Diocesano di Trento (8). Attualmente è presente in archivio un indice di questo registro che ci restituisce per lo meno i nomi dei nati e degli sposi di quei periodi (9). Mancano all'appello anche le quattro pergamene (del 1394, 1483, 1484 e 1545), segnalate da Albino Casetti nella sua guida agli archivi trentini (10).

Lingua Italiano; latino; tedesco

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico della parrocchia di Spormaggiore ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari". Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando le unità preesistenti. Per quanto riguarda l'ordinamento poiché non è stato possibile ricostruirne uno preesistente, si sono individuate le varie attività svolte dal parroco e le amministrazioni che nella parrocchia operano sotto la sua diretta o indiretta responsabilità. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'Archivio Diocesano Tridentino e con il referente della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento.

Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. La consultazione di documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, è regolata in termini di legge statale (D. L. 30/6/03 n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali") richiamata dal "Testo unico provinciale dei Beni Culturali" (L. P. n. 1/2003). Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle

6 persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'Archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso, sentito il parere e avuto il consenso dell'incaricato diocesano per gli archivi parrocchiali. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, pp. 727-729

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 COPPOLA G., GRANDI C. (a cura di), La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, Bologna, 1989 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989

Fonti normative Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Codice di diritto canonico (1983) Decreto arcivescovile 10 febbraio 1993, istituzione dell'Archivio Diocesano Tridentino Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 27 agosto 1993, n. 11704, Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana. Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali. Codice in materia di protezione dei dati personali, D. L. 30 giugno 2003, n. 196

Norme o convenzion i La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Direttori delle funzioni parrocchiali, reg. 1.

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(2) Cfr. Chiesa della Natività di Maria in Spormaggiore, Repertori, reg. 1. (3) Cfr. ADT, Parrocchie e curazie, 71c n.1a. (4) Ibidem, 71c n.1.c. (5) Cfr. Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Carteggio e atti, fasc. 7. (6) Ibidem. (7) Ibidem. (8) Le schede si possono consultare presso l'Archivio Diocesano Tridentino e presso l'Archivio provinciale di Trento. (9) Cfr. Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Indici dei registri dei nati e battezzati, reg. 1 e Ibidem, Indici dei registri dei matrimoni e dei morti, reg. 1. (10) Cfr. CASETTI A., Guida storico archivistica del Trentino, Trento, 1961, p. 729.

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Ente Parrocchia della Natività di Maria {2} [1288] -

Luoghi Spormaggiore (TN)

Altre Forme autorizzate del nome Parrocchia dell'Assunta (denominazione del sec. XVII) Parrocchia della Beata Vergine Maria e di San Vigilio (denominazione fino al XVII secolo) Pieve di San Vigilio (denominazione del XIV secolo) Pieve di Spor

Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, 01/01/1589 - 31/12/2011

Storia Il paese di Spormaggiore si trova sulla spianata a destra della valle percorsa dal torrente Sporeggio; l'antica giurisdizione pievana si estendeva nella zona a occidente rispetto al basso corso del Noce. Non si conosce la data esatta della formazione del centro cristiano, così per definizione si dice eretto 'ab immemorabili'. Alcuni studiosi locali ritengono che risalga ad un'epoca abbastanza antica (lo testimonierebbe la prima dedicazione a San Vigilio) ma sicuramente è successiva rispetto alla vicina pieve di Banale in quanto le chiese di e di , benché prossime a Spor, sono filiali della matrice giudicariese (1). La prima citazione documentata di un pievano a Spor risale al 1288 e nomina un certo Nicolò il quale, nel 1295, pagò la decima papale (2). Nell'elenco steso nel 1309 nel quale è riportato l'ammontare della quota che ogni chiesa del principato doveva pagare annualmente al vescovo e al Capitolo di Trento a titolo di beneficio, Spor risulta versare 8 marche, segno che era "discretamente fornita di beni, avuti da lasciti o donazioni" (3). La parrocchia confinava "a levante con la parrocchia di , a mezzogiorno con la parrocchia del Banale, a sera con monti quasi inaccessibili, a settentrione con la parrocchia di Vigo e in maggior parte con la parrocchia di " (4). Il parroco di Spormaggiore aveva giurisdizione ecclesiastica anche sulla popolazione dei villaggi di e : amministrava i sacramenti, aveva diritto di cura d'anime, possedeva il fonte battesimale, aveva la custodia dell'eucarestia e del cimitero. Come dotazione anticamente il parroco aveva a disposizione la "quarta" del grano e una parte della decima del "brascato" raccolto nel territorio parrocchiale, l'affitto in denaro e in natura di diversi fondi, alcune entrate dagli 'incerti' dei funerali e dei matrimoni; nonché il diritto di alloggiare in canonica messagli a disposizione dalla Comunità (5). Con il passare del tempo si aggiunsero altri sacerdoti che coadiuvavano il parroco negli uffici sacri o erano investiti di benefici fondati dalla nobile famiglia Spaur o da benefattori locali.

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Nel 1658 Giovanni Leonardo Altspaur ordinò nel suo testamento un beneficio di tre messe settimanali e lasciò il diritto di presentazione ai suoi discendenti o, in caso di estinzione, alla famiglia del ramo Alberti di Denno. Il beneficio venne approvato dall'Ordinariato il 5 dicembre 1695. Il beneficiato doveva assistere il parroco nelle sacre funzioni e nelle confessioni; altri membri della famiglia Altspaur aumentarono la dote della fondazione, che passò sotto la sorveglianza del parroco di Spormaggiore. Nel 1749 venne fondata dal conte Francesco Antonio Spaur una primissaria con l'obbligo di due prime messe la settimana e dell'assistenza al parroco nelle confessioni e nella dottrina cristiana. Nel 1751, oltre al parroco Giulio Nicolò Lochner, si trovava a Spormaggiore anche don Valentino Rampanelli, investito del beneficio Altspaur del quale la famiglia Spaur aveva il diritto di presentazione. Il beneficiato aveva l'obbligo della celebrazione di quattro messe alla settimana e aiutava il parroco nelle confessioni e nella spiegazione della dottrina cristiana; aveva inoltre il compito di tenere la scuola per i ragazzi (6). Nel 1766 in paese era presente anche il sacerdote investito della primissaria Spaur (7). I rapporti tra i parroci e i primissari non sempre furono idilliaci: spesso si creavano contrasti dovuti al fatto che i beneficiati erano eletti senza il consenso del parroco, dovevano risiedere in canonica ed erano dipendenti dal . Nel 1825 il parroco cercò di ottenere l'unione della primissaria al beneficio parrocchiale, senza successo (8). Con il passare del tempo le curazie dipendenti di Sporminore e di Cavedago ottennero l'indipendenza rispetto alla matrice fino a diventare parrocchie, la prima nel 1909 e la seconda nel 1941. Dal 1929, in seguito alla concessione del titolo di arcipretale alla chiesa di Spormaggiore, anche i parroci pro tempore del luogo si fregiano del titolo di arciprete. La parrocchia di Spomaggiore è sempre stata sottoposta al decanato di Mezzolombardo. Con D.M. del 30 dicembre 1986, pubblicato sulla Gazzetta Ufficale del 24 gennaio 1987, la parrocchia della Natività di Maria con sede a Spormaggiore è stata dichiarata persona giuridica privata (Tribunale di Trento, Registro Persone Giuridiche n. 535).

ELENCO PARROCI DI SPORMAGGIORE

1288-1295 Nicolò 1316 Francesco 1336 Andrea 1338 Ugone 1343 Enrico da Pavillo 1374 Giovanni da Augusta 1376 Hartwico da Strasburgo di Carinzia, canonico di Trento 1437 Giovanni fu Armanno 1478 Ilario 1483 Pietro de Belegnano - vicepievano 1512 Antonio de , canonico di Trento 1512 Marco de Fabris da 1515 Clemente de Fabris 1524 Giovanni Cristoforo Negelberkl della diocesi di Passavia 1537 Luca de Campi d'Enno - vicario parrocchiale 1541-1557 Cristoforo Neushauser

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1557-1576 Giovanni de Rutundis di 1576 Andrea de Giordani da 1584-1589 Giovanni dei Valentini da Rallo 1589-1602 Giovanni Battista Veronesi da Banale 1602 Bartolomeo Leoni 1602-1624 Paolo Crivelli da Gardolo 1625-1629 Luca Maccani dalla Val di Non 1630-1649 Andrea Luchi dalla Val di Non 1650-1695 Antonio Chini da Segno 1695-1715 Antonio Giuliani da Andogno 1715-1750 Tommaso Francesco Saverio Giuliani da Banale 1750-1788 Giulio Nicolò Lochner da 1789-1797 Luca Alessio Ravelli da Pressone 1797-1809 Giulio de Scari da Mezzolombardo 1809-1811 Bartolomeo de Ioris da Mezzolombardo - vicario parrocchiale 1811-1824 Pietro Zaiotti da Gazzadina di Meano 1824-1852 Giuseppe Micheletti da 1852-1859 Domenico Formaini da Calliano 1859-1874 Agostino Tambosi da Pergine 1875-1879 Giovanni Battista Inama da Coredo 1879-1896 Alessandro Arnoldi da 1897-1914 Anselmo Girardini da 1914-1932 Vittore Zadra da Taio - arciprete 1933-1938 Giovanni Zuech da Brez 1938-1960 Lorenzo Eccher 1960-1970 Luigi Borghesi 1970-1984 Pio Corrà 1984-1996 Paride Chiocchetti 1996-2007 Claudio Leoni 2007-2010 Giorgio Bortoluzzi (anche parroco di Cavedago) 2011- Augusto Angeli

Condizione giuridica Ente ecclesiastico civilmente riconosciuto

Funzioni, occupazioni e attività Le chiese esistenti sul territorio con origini più antiche vengono denominate pievi ("pluif" in celtico, "plou" in bretone, "plêf" in ladino-friulano, "plaif" in engadinese, "ploâh" in ladino della Val di Non). L'origine del termine, lungi dall'essere stato studiato nella sua complessità, è però molto difficile da definire. L'esigenza di garantire al popolo cristiano e in special modo a coloro che vivevano lontano dalle sedi vescovili quell'insieme di servizi sacramentali e pastorali che va sotto il termine generico di "cura d'anime" rese presto necessario l'invio di ecclesiastici nella campagne

11 per annunciare il Vangelo anche lontano dalle mura cittadine (9). In Occidente ciò accadde a partire dalla seconda metà del IV secolo. Buona parte della storiografia chiama "pievi" i centri di cura d'anime sorti nel territorio extraurbano fin dal IV-V secolo ma è solo a partire dall'VIII secolo che il termine "plebs" cominciò a significare non solo la comunità cristiana ma anche il territorio in cui tale comunità risiedeva e l'edificio sacro al quale essa faceva riferimento. A una stabile suddivisione territoriale delle diocesi in circoscrizioni minori si giunse con la legislazione carolingia all'inizio del IX secolo. Questa estese anche all'Italia centro-settentrionale le norme che rendevano obbligatorio il pagamento della decima e precisò che gli introiti provenienti da tale pagamento dovevano essere destinati solo alle chiese battesimali. "Nacque in questo modo il "sistema" pievano, nel quale la realtà vivente (l'insieme del clero e del "popolo di Dio"), la realtà di pietra (il complesso degli edifici) e la realtà giurisdizionale (l'ambito territoriale di esercizio della giurisdizione spirituale, dal quale l'ente otteneva anche il suo sostentamento) assumevano significativamente lo stesso nome: plebs, pieve" (10). Da questo momento si viene a creare una completa ripartizione del territorio diocesano in distretti ecclesiastici minori, che riproducevano strutture civili preesistenti o rispettavano determinati confini naturali. In seguito i mutamenti demografici spinsero alla formazione di nuove pievi, ma il "sistema pievano" non fu per questo scardinato mantenendosi stabile fino alla fine del XIII secolo. Non è possibile attestare, dall'esame dei documenti pervenuti, se nel territorio trentino prima del 1000 il termine pieve fosse utilizzato nell'accezione sopra descritta (cioè indicante la triplice realtà istituzionale, edilizia e territoriale), per questo è necessario rivolgersi a fonti del XII secolo. Se ci si limita a prendere in considerazione le 68 circoscrizioni pievane della diocesi di Trento esistenti alla fine del XIII secolo si scopre che ben 33 di esse sono attestate prima del 1200 e altre 25 compaiono nella prima metà del XIII secolo (11).

Il termine "parrocchia" (12) deriva dal greco e indica, dal punto di vista etimologico, una qualsiasi circoscrizione territoriale. Nei primi secoli della cristianità fino al basso medioevo il termine venne adottato per indicare le ripartizioni dei territori diocesani in circoscrizioni minori, fenomeno nato in conseguenza del moltiplicarsi nelle diocesi di nuove chiese sotto la spinta delle crescenti esigenze dei fedeli. La consacrazione definitiva del "sistema parrocchiale" si ebbe con il Concilio di Trento che, sulla base della precedente normativa pontificia e conciliare, dettò una nuova e completa disciplina della struttura della Chiesa. I legislatori del Concilio prescrissero che, per la più efficace tutela della cura delle anime affidate ai vescovi, il "populus fidelium" si dovesse distinguere in parrocchie proprie con confini determinati e che a ciascuna di esse venisse assegnato un sacerdote che vi risiedesse, soltanto dal quale i fedeli potevano ricevere i Sacramenti (Sess. XXIV, cap. 13). Si ordinò così che venissero erette parrocchie in tutti i luoghi in cui esse non esistevano e si stabilirono delle norme per assicurare ai parroci un reddito minimo. Il parroco si impegnava a risiedere nel luogo assegnatogli, ad approfondire la conoscenza della comunità dei fedeli attraverso la compilazione e l'accurata custodia dei libri parrocchiali e a partecipare alle adunanze vicariali. I principi enunciati dal Concilio di Trento e successivamente ribaditi nella normativa pontificia sono stati accolti e sintetizzati nel testo del Codice di diritto canonico del 1917. Il can. 216 §1 dispone che il territorio di ogni diocesi debba essere diviso in "distinctas partes territoriales", a ciascuna delle quali "sua peculiaris ecclesia cum populo determinato est assignanda suusque peculiaris rector, tamquam proprius eiusdem pastor, est praeficiendus pro necessaria animarum cura". L'istituzione parrocchiale dunque risulta costituita, oltre che dall'elemento territoriale, da altri tre elementi: un determinato "popolo", una peculiare "chiesa" e un "pastor". Il Codice di diritto canonico del 1983 ha riconosciuto la personalità giuridica della parrocchia espressamente concepita come "Communitas Christifidelium" (CIC 1983, can. 515 §3). Tale riforma è stata recepita sia nell'accordo tra Stato e Chiesa (legge 121/1985) sia nelle disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici (legge 222/1985); le diocesi e le parrocchie acquistano la personalità giuridica civile dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta

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Ufficiale del decreto del Ministero dell'interno che conferisce loro la qualifica di "ente ecclesiastico civilmente riconosciuto".

Contesto generale Diocesi di Trento Decanato di Mezzolombardo

Fonti normative Codice di diritto canonico (1983) Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi" Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti Visitali ADT, Parrocchie e curazie Bibliografia AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985 BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910 BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999 Fonti per la storia del principato e della chiesa tridentina: atti del convegno Trento 16-17 maggio 1991, Trento, 1995 INAMA V., Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino dalle origini fino al secolo XVI, Trento, 1905 KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964 LUTTEROTTI VON A., "Il Trentino", Bolzano, 1997 TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo , Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970 WEBER S., Le chiese della val di Non nella storia e nell'arte, vol. III I decanati di Taio, Denno e Mezzolombardo, La Grafica anastatica, 1992

Note (1) Cfr. WEBER S., Le chiese della Val di Non nella storia e nell'arte. I decanati di Taio, Denno e Mezzolombardo, Vol. III, Mori, 1992 ristampa anastatica, p. 205.

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(2) Cfr. CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origine al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna 1999, p. 195. (3) Cfr. WEBER S., op. cit., p. 205. (4) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 66, c. 58. (5) Ibidem, n. 62, c. 503. (6) Ibidem, c. 498. (7) Ibidem, n. 66. (8) Cfr. Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Direttori delle funzioni parrocchiali, reg. 1. (9) Cfr. CURZEL E., op. cit., p. 5 e segg. Si rimanda alla ricca bibliografia contenuta nel volume. (10) Ibidem, p. 7. (11) Ibidem, p. 29 e tabelle riprodotte. (12) Le presenti notizie informative sono da ritenersi generali e non esaustive. Per un approfondimento e una bibliografia articolata si rimanda alla voce corrispondente dell'Enciclopedia del diritto, Giuffré, Varese, 1958-1995.

14 fondo A Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, 1589 - {3} 2011

registri 34, buste 8, fascicoli 10

Soggetti produttori Parrocchia della Natività di Maria, [1288] -

Modalità di acquisizione e versamento Il fondo è sempre stato di proprietà dell'ente; in base alla Commissione Beni Culturali del 2 maggio 1994 è stato dichiarato di interesse storico.

Contenuto La documentazione conservata nel fondo è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari.

Lingua Italiano; latino; tedesco

Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione in quanto l'ente parrocchia è ancora attivo.

Esistenza e localizzazione delle copie Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale ma proseguono in parrocchia con il solo valore ecclesiastico.

15 serie A 1 Registri dei nati e battezzati e dei matrimoni, 1589 - 1649 {4}

registri 1

Contenuto La serie si compone di un registro che raccoglie le registrazioni più antiche dei nati e battezzati e dei matrimoni celebrati a Spormaggiore, Cavedago e Sporminore. Le prime registrazioni sono redatte in forma discorsiva in italiano, mentre quelle dal 1602 in latino. Gli indici relativi a questo registro si trovano in Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Indici dei registri dei nati e battezzati, reg. 1 e Indici dei registri dei matrimoni e dei morti, reg. 1.

Per un'introduzione generale alla serie si vedano le introduzioni alle serie Registri dei nati e battezzati e dei Registri dei matrimoni.

A 1.1 {5} "Libro di battezzati I. dal 1589 sino 1632. Libro de' matrimoni I. dal 1590 al 1650" 1589 novembre 7 - 1649 maggio 19 Altre denominazioni: "Libro nel quale si descriverano tutti li batezati de Spor Maior et Cavedago, quali sara batezati da mi presbiter Battista deli Veronesi de Seo pieve del Banalo, hora pievano di Spor, overo da altri per mia commissione mentre saro pievano; et nel fine ancora si descriverano tutti li matrimoni quali si farano da me come di sopra, et questo libro è stato incominciato da mi subito tolto il mio posseso della pieve (...)" (tit. int.) pp. 2-252: registro dei nati e battezzati, 1589 novembre 7-1632 novembre 23; pp. 253-343 (1): registro dei matrimoni, 1590 febbraio 12-1649 maggio 19. A p. 344: elenco delle levatrici che sono autorizzate a somministrare il battesimo, sec. XVI Italiano, latino Registro; carta, legatura in carta, pp. 344 (bianche le pp. 290-298) Note (1) Le registrazioni non sono in ordine cronologico: partono da p. 300 fino a p. 342 e continuano da p. 253 fino a p. 299.

16 serie A 2 Registri dei nati e battezzati, 1695 - 1977 {6}

registri 8

Contenuto I registri dei battesimi insieme a quelli dei matrimoni furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei battezzati vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili e anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Le registrazioni continuano in parrocchia con il solo valore ecclesiastico.

La serie si compone di otto registri che riportano le registrazioni dei nati e battezzati nella parrocchia di Spormaggiore a partire dal 1695. Le registrazioni dal 1589 al 1632 si trovano in Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Registri dei nati e battezzati e dei matrimoni, reg. 1. La lacuna di registrazioni dal 1633 al 1694, dovuta alla scomparsa del secondo registro, è in parte colmata dall'indice dei registri dei nati e battezzati che riporta i nomi dei nati di quel periodo (1). I primi due registri presenti in questa serie sono redatti in lingua latina e in forma discorsiva, con registrazione delle date di nascita e di battesimo, dei nomi del battezzato, dei suoi genitori, del ministro celebrante e dei padrini. I registri seguenti sono strutturati a tabella prestampata nella quale sono registrati, secondo le disposizioni governative, le generalità del battezzato, "il tempo della nascita" (anno, mese, giorno e ora), il luogo di nascita, il giorno del battesimo, i nomi dei genitori, del ministro battezzante e dei padrini, e la condizione sociale di questi ultimi. Per quanto riguarda la rilevazione degli estremi cronologici si specifica che viene sempre segnalata come prima data quella riferita alla nascita e come ultima quella riferita al battesimo.

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Indici dei registri dei nati e battezzati, reg. 1.

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A 2.1 {7} "Libro III° de' battezzati dal 1695 al 1729" 1695 novembre 1 - 1729 dicembre 21 Altre denominazioni: "Liber baptizatorum in Ecclesia parochiali Beatissimae Virginis Mariae ac Sancti Vigilii Spauri Maioris ab anno 1695 et mense novembris eiusdem anni, cum ego subscriptus ad predictae Ecclesiae possessionem et cura accesseri die 6 Iunii predicti anni sed ad residentiam totalem 14 augusti 1695. Antonius Iulianis de Andogno plebis Banali parochus Spauri ad maiorem Dei Gloriam" (tit. int.) Latino Registro; carta, legatura in carta, pp. 341

A 2.2 {8} "Libro IV° de' battezzati dal 1730 usque 1787" 1730 gennaio 2 - 1787 maggio 2 Altre denominazioni: "Liber baptizatorum in Ecclesia parochiali Spauri Majoris incipiendo ab anno 1730 inclusive, me Thoma Francesco Xaverio Giuliani parocho" (tit. int.) All'inizio, dopo il titolo interno: citazione dall'Atlante Mariano di Guglielmo Gumppenberg che descrive l'immagine di Maria Miracolosa di Spor (1), sec. XVIII; a c. 152v: annotazioni relative ai pievani di Spormaggiore, 1901 marzo 31; alle cc. 153-154: elenco dei parroci di Spormaggiore dal 1589 al 1960, [1730]-1960 Latino Registro; carta, legatura in carta, cc. 154 Note (1) Statua che si venerava come miracolosa. Tra i miracoli c'era anche quello che riguardava i bambini nati morti portati dinanzi all'immagine affinché manifestassero segni di vita e quindi potessero essere battezzati e poi sepolti. L'autorità vescovile proibì a Spormaggiore tale pratica nella visita del 1695 in seguito all'istituzione un processo, cfr. WEBER S., Le chiese della val di Non nella storia e nell'arte, vol. III: i decanati di Taio, Denno e Mezzolombardo, La grafica anastatica, 1992, p. 207. Tale pratica era diffusa anche in altre zone e andava sotto il nome di "resuscitazione momentanea dei bambini nati morti" cfr. DONATI C., Ecclesiastici e laici nel Trentino del Settecento (1748-1763), Roma, Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, 1975.

A 2.3 {9} "Battezzati dal 1784 al 1838" 1784 maggio 2 (1) - 1838 dicembre 17 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 198, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) Le registrazioni dal 2 maggio 1784 al 2 maggio 1787 sono riprese anche sul registro precedente.

A 2.4 {10} "Registro dei battezzati in Spormaggiore dal 1838 al 1862" 1839 gennaio 9 - 1861 dicembre 31 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n., cc. sd 114 Segnature precedenti: VI

18

A 2.5 {11} "Registro dei battezzati dall'anno 1862-1905" 1862 gennaio 4 - 1905 aprile 1 Italiano Registro; carta, legatura in pelle, cc. sd 336, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. Segnature precedenti: Libro VII

A 2.6 {12} "Registro dei nati e battezzati in parrocchia del I° aprile dell'anno 1905-1923 31 dicembre. Spormaggiore" 1905 aprile 1 - 1924 gennaio 3 A c. sd 149: nota del cooperatore relativa alla cessazione da parte del parroco della tenuta dei registri di stato civile, [1923] Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 149, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: Tomo VIII

A 2.7 {13} "Registro nati e battezzati della parrocchia di Spormaggiore dal 1° gennaio 1924 al 1942" 1924 gennaio 2 - 1943 gennaio 1 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. sd 100, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: IX

A 2.8 {14} "Nati e battezzati. Volume X dal 1942 (22.XII.1942) al 1976" 1942 dicembre 22 (1) - 1977 gennaio 30 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. sd 192, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) Il primo battezzato si trova registrato anche sul registro precedente.

19 serie A 3 Indici dei registri dei nati e battezzati, [1885] {15}

registri 2

Contenuto La serie è composta da due registri compilati nel 1885 dal cooperatore parrocchiale di Spormaggiore Emanuele Borghesi; si tratta degli indici dei primi quattro registri dei nati e battezzati della parrocchia. Il primo registro della serie testimonia la presenza un tempo in archivio di un registro dei nati e battezzati dal 1633 al 1695 ora purtroppo andato perduto.

A 3.1 {16} "Indice dei due primi libri dei nati nella parrocchia di Spor Maggiore dal 1589-1695" [1885] All'inizio: nota del compilatore relativa ad alcuni cognomi, 1885 febbraio 28 Italiano Registro a rubrica; carta, legatura in mezza tela, cc. 56 n.n.

A 3.2 {17} "Indice dei libri III e IV dei nati e battezzati nella parrocchia di Spor Maggiore dall'anno 1696-1786" [1885] Italiano Registro a rubrica; carta, legatura in mezza tela, cc. 56 n.n.

20 serie A 4 Registri dei matrimoni, 1695 - 1967 {18}

registri 5

Contenuto I registri dei matrimoni, insieme a quelli dei battesimi, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri dei matrimoni infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, i riti civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici.

La serie è formata da cinque registri che riportano le registrazioni dei matrimoni celebrati nella parrocchia di Spormaggiore a partire dal 1695. Le registrazioni dal 1590 al 1649 si trovano in Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Registri dei nati e battezzati e dei matrimoni, reg. 1. La lacuna di registrazioni dal 1650 al 1694, dovuta alla scomparsa del secondo registro, è in parte colmata dell'indice dei registri matrimoni che riporta i nomi degli sposi di quel periodo (1). Il primo registro presente in questa serie è redatto in lingua latina e in forma discorsiva, vengono riportati la data dei matrimonio, i nomi degli sposi, dei testimoni e del ministro celebrante. Gli altri registri di questa serie sono strutturati a tabella prestampata e riportano, secondo le disposizioni governative, la data del matrimonio, le generalità degli sposi e alcune informazioni su di essi (età, confessione religiosa), la certificazione della presentazione dei documenti necessari alla celebrazione, i nomi del ministro celebrante, dei testimoni e la condizione sociale di questi ultimi. L'ultimo registro è compilato secondo le norme concordatarie.

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Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Indice dei registri dei matrimoni, reg. 1.

A 4.1 {19} "Libro III dei matrimoni dal 1695 al 1786" 1695 novembre 14 - 1786 novembre 28 Altre denominazioni: "Liber in quo continentur matrimonia celebrata in Ecclesia parochiali Spauri Maioris ac in filiali Sancte Thomae Cavedaci incipiendo à die 14 novembris 1695. Antonius de Iulianis ibidem parochus" (tit. int.) Latino Registro; carta, legatura in carta, pp. 173

A 4.2 {20} "Matrimoni dal 1784 sino al 1874 inclusive" 1784 maggio 12 (1) - 1874 dicembre 16; 1875 giugno 7 (2) Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 146, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: IV Note (1) Le registrazioni dal 12 maggio 1784 al 28 novembre 1786 si trovano anche sul registro precedente. (2) La registrazione è riportata anche sul registro seguente.

A 4.3 {21} "Matrimoni dall'anno 1875-1901 inclusive" 1875 gennaio 30 - 1901 novembre 27 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 92, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: V

A 4.4 {22} "Registro dei matrimoni dall'anno 1902 al 1941" 1902 gennaio 15 - 1941 novembre 15 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 155, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: VI

A 4.5 {23} "Registro matrimoni dall'anno 1942 all'anno 1967" 1942 gennaio 3 - 1967 novembre 26 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, pp. 201, con indice alfabetico alla fine n.n.

22 serie A 5 Indici dei registri dei matrimoni e dei morti, [1885] {24}

registri 2

Contenuto La serie si compone di due registri compilati nel 1885 dal cooperatore parrocchiale di Spormaggiore Emanuele Borghesi. Si tratta degli indici dei primi tre registri dei matrimoni, strutturati a rubrica per nome dello sposo e della sposa. Il primo registro della serie testimonia la presenza in archivio un tempo di un registro dei matrimoni per il periodo 1650-1694, purtroppo ora andato perduto. Il primo registro inoltre contiene l'indice del primo registro dei morti.

A 5.1 {25} "Indice dei libri I e del II° dei matrimoni celebrati nella parrocchia di Spor Maggiore dal 1590 -1695. Dei morti dal 1665-1787" [1885] - Indice a rubrica dei primi due registri dei matrimoni per nome dello sposo e per nome della sposa; - indice a rubrica del primo registro dei morti. Italiano Registro a rubrica; carta, legatura in carta, cc. 83 n.n.

A 5.2 {26} "Indice del libro III° dei matrimoni dall'anno 1696 al 1786" [1885] Indice a rubrica del terzo registro dei matrimoni. Italiano Registro a rubrica; carta, legatura in carta, cc. 35 n.n.

23 serie A 6 Registri dei morti, 1665 - 2011 {27}

registri 5

Contenuto I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilivano anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Le registrazioni continuano in parrocchia con il solo valore ecclesiastico.

La serie si compone di cinque registri dei morti della parrocchia di Spormaggiore a partire dal 1665. Il primo registro della serie è compilato in lingua latina e in forma discorsiva. Gli altri registri sono strutturati a tabella prestampata e riportano, secondo le disposizioni governative, il nome del defunto, le sue generalità, la causa di morte, il luogo della sepoltura. Dal 1875 compare anche la sottoscrizione del medico che ha attestato il decesso. Per il primo registro di questa serie esiste un indice che si trova in Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Indici dei registri dei matrimoni e dei morti, reg. 1.

A 6.1 {28} "Morti dal 1665 al 1787" 1665 novembre 20 - 1787 aprile 16 Altre denominazioni: "1665. In hoc libro describuntur omnes qui moriuntur tam in Villa Spauri Maioris quam in mansibus Cavedaci, quamvis anteactis temporibus non fuerit moris describere mortuus. Inceptum fuit ut infra videre licet die 20 novembris 1665. Antonius Chinus parochus Spauri" (tit. int.) Tra le cc. 167-168: annotazioni relative alla morte di alcuni componenti della famiglia Spaur (1664-1695) e notizia della morte dell'imperatore Giuseppe I (1711), sec. XVIII. Latino Registro; carta, legatura in carta, cc. 189

24

Segnature precedenti: Libro I

A 6.2 {29} "Defunti dal 1784 sino al 1879 exclusive" 1784 luglio 26 (1) - 1878 dicembre 31 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, pp. 333, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: Libro II Note (1) Le registrazioni dal 26 luglio 1784 al 16 aprile 1787 si trovano anche sul registro precedente.

A 6.3 {30} "Catalogo de' morti della parochia di Spormaggiore dal 1 gennaio 1879 fino 1922" 1879 gennaio 17 - 1922 dicembre 26 Alle pp. 350-355: registrazioni dei morti e dei dispersi durante la prima guerra mondiale, 1914 novembre 14-1918 novembre Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, pp. 375, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. Segnature precedenti: Libro III

A 6.4 {31} "Registro morti della parrocchia di Spormaggiore dal I° gennaio 1923 al 31.12.1960" 1923 gennaio 26 - 1960 dicembre 22 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 199, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: IV

A 6.5 {32} "Morti dall'anno 1960 al ***" 1961 gennaio 7 - 2011 gennaio 22 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 189, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: Tomo V

25 serie A 7 Registri dei cresimati, 1813 - 2010 {33}

registri 3

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilirono anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal secolo XIX.

A 7.1 {34} "I. Liber confirmatorum de anno 1823-25-34-***" 1813 settembre 1 - 1834 maggio 19; 1875 maggio 27 (1) Italiano Registro a rubrica; carta, legatura in carta, con appigli, cc. 37 n.n. formato da due registri uniti Note (1) Si tratta di una sola registrazione.

A 7.2 {35} "Cresimati dall'anno 1853 sino al 1922 (incluso)" 1835 - 1934 marzo 3 All'inizio: nota del parroco relativa ad una cresima impartita nel 1879, 1880 gennaio 29 Italiano Registro a rubrica; carta, legatura in mezza pelle, con appigli, cc. 76 n.n.

A 7.3 {36} "III Registro dei cresimati della parrocchia di Spormaggiore dal 1928-***" 1928 agosto 19 - 2010 aprile 25 Italiano Registro; carta, legatura in tela, cc. sd 92, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

26 serie A 8 Stati delle anime, 1880 {37}

registri 1

Contenuto Il "Liber Status animarum" (o Anagrafe) era un registro che permetteva al parroco di conoscere in modo esatto la composizione, la situazione anagrafica e l'impartizione dei Sacramenti delle famiglie sottoposte alla sua cura al fine di facilitare il suo compito di sacerdote e di ufficiale di stato civile. La compilazione degli stati delle anime venne raccomandata, insieme a quella dei registri dei cresimati e dei morti, dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614. Successivamente diversi concilii e sinodi ordinarono che durante la Quaresima di ogni anno questi libri venissero aggiornati. Queste disposizioni non furono applicate diligentemente nelle parrocchie della diocesi di Trento: prima del XIX secolo infatti si sono conservati pochi registri di questo tipo nonostante le frequenti sollecitazioni provenienti anche dalle autorità civili. Molti sono i vescovi tridentini che, negli atti delle visite pastorali, richiamano l'attenzione su questa lacuna; ma fu il vescovo Celestino Endrici che in occasione della sua prima visita pastorale nella diocesi stilò un formulario in cui si richiedeva, tra l'altro, e per la prima volta in forma esplicita, di segnalare la presenza in parrocchia degli "Status animarum" o "Anagraphes". Nel 1917 il Codice di diritto canonico li rese obbligatori, lasciando alle disposizioni dei vari Ordinari il compito di introdurli e di stilare anche nuovi e più semplici metodi di compilazione.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, p. 52 Codice di diritto canonico, Roma, 1984, can. 440 Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, VII (1905), p. 239 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989, pp. 277-319

A 8.1 {38} "Anagrafe 1880" (tit. dorso) 1880 (con annotazioni fino al 6 maggio 1984) All'inizio: nota del compilatore don Alessandro Arnoldi sulle modalità di registrazione, [1880] Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, pp. 463, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

27 serie A 9 Atti matrimoniali, 1826 - 1961 {39}

buste 7 Contenuto La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Il permesso politico, introdotto nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciato dal Comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'attività o fosse garantito da una paga giornaliera. Ai parroci era vietato benedire i matrimoni di coloro che non lo avessero presentato. In seguito alla legge n. 847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nelle domande da farsi agli sposi secondo il can. 1020 del Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali.

La serie si compone di sette buste che raccolgono, in techette annuali, le pratiche per la celebrazione dei matrimoni nella parrocchia di Spormaggiore a partire dal 1826. La prima busta presenta delle lacune. La documentazione dell'Ottocento, al momento del riordino, si trovava piegata in mazzi, mentre quella più recente era legata in alcuni pacchi. L'ordinamento ha comportato l'apertura dei mazzi e delle singole pratiche, il controllo dell'avvenuta registrazione sui registri corrispondenti e l'apposizione del numero attribuito all'atto della registrazione.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 174-175

A 9.1 b. 1 {40} Atti matrimoniali 1826 - 1876 Mancano le pratiche matrimoniali per gli anni 1828-1831, 1838-1842, 1846-1848, 1850-1851, 1860-1873. Italiano, latino Busta; carta, cc. 309 n.n.

A 9.2 b. 2 {41} Atti matrimoniali 1877 - 1894 Italiano, latino Busta; carta, cc. 590 n.n.

28

A 9.3 b. 3 {42} Atti matrimoniali 1895 - 1912 Italiano Busta; carta, cc. 593 n.n.

A 9.4 b. 4 {43} Atti matrimoniali 1913 - 1933 Mancano le pratiche matrimoniali dell'anno 1929. Italiano Busta; carta, cc. 635 n.n.

A 9.5 b. 5 {44} Atti matrimoniali 1934 - 1941 Italiano Busta; carta, cc. 691 n.n.

A 9.6 b. 6 {45} Atti matrimoniali 1942 - 1950 Italiano Busta; carta, cc. 804 n.n.

A 9.7 b. 7 {46} Atti matrimoniali 1951 - 1961 Italiano Busta; carta, cc. 853 n.n.

29 serie A 10 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1832 - 1952 {47}

fascicoli 2

A 10.1 b. 1 {48} Carteggio e atti attinenti all'anagrafe 1832 - 1928 Alberi genealogici e relazioni parentali (1832-1891), richieste di pubblicazioni matrimoniali, attestati di matrimonio, atti relativi a cause di sponsali, di separazioni, dispense per matrimoni celebrati a Cavedago e Sporminore, formulari, certificati di cresime (1920- 1922), elenco di cadaveri da esumare per permettere di eseguire dei lavori al cimitero, riduzione di cognome in forma italiana (1928). Italiano, tedesco Fascicolo; carta, cc. 220

A 10.2 b. 1 {49} "Sezione VIII. Nati, Morti, Matrimoni esteri" 1865 - 1952 Attestazioni di nascite (1868-1952), di matrimoni (1865-1942) e di morti (1865-1941) avvenute fuori parrocchia. Italiano, tedesco, inglese Fascicolo; carta, cc. 472

30 serie A 11 Diari delle messe avventizie, 1869 - 1873 {50}

registri 1

Contenuto L'autorità ecclesiastica centrale predispose l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote e ne stilò le norme per la loro compilazione. I diari delle messe avventizie, con quelli delle messe legatarie, dovevano essere custoditi in sacrestia, come stabilito da una comunicazione ai decani del 14 agosto 1804 redatta dal vicario generale del vescovo di Trento Simone Albano Zambaiti che riprendeva quanto enunciato nell'enciclica 'Quamvis iterato' del 4 gennaio 1774. Tali disposizioni vennero confermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin nel 1825 (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825). Nei diari delle messe avventizie dovevano essere annotati il numero progressivo delle messe celebrate, la data della celebrazione, l'intenzione e il nome del ministro celebrante.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 382-386

A 11.1 {51} "Diario 1869-13 marzo 1873" 1869 gennaio 1 - 1873 marzo 13 Latino Registro; carta, legatura in carta, cc. 96 n.n.

31 serie A 12 Registri delle messe legatarie, sec. XX prima metà - 1984 {52}

registri 1

A 12.1 {53} "Registro di evidenza delle messe legatarie di Spormaggiore" sec. XX prima metà; 1969 - 1984 All'inizio: prospetto mensile delle messe legatarie, sec. XX Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 71

32 serie A 13 Registri delle soddisfazioni degli oneri missari, 1860 - 1969 {54}

registri 1

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale sono annotati gli adempimenti degli oneri missari (dei legati perpetui e temporanei).

A 13.1 {55} "Registro sulla celebrazione delle messe legatarie della chiesa, della primissaria Spaur, del beneficio parrocchiale, del legato Antonio Trionfin e delle messe della Comunità cominciando dal 1859" 1860 - 1969 Registro delle soddisfazioni degli oneri missari a carico della chiesa, dei benefici Altspaur, Cristan, parrocchiale, della primissaria Spaur, dell'asilo infantile, del legato Antonio Trionfin, dello stipendio don Giovanni Onestinghel e della comunità. Alle pp. 304-305: prospetto degli "incerti" dei sacrestani, sec. XX. Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, pp. 305 (bianche molte pp.), con indice alla fine n.n.

33 serie A 14 Registri degli iscritti ad associazioni e opere pie, 1830 - 1913 {56}

registri 1

Contenuto La serie è formata da un registro relativo agli iscritti al sodalizio della Pia Unione del Sacro Cuore di Gesù, attivo in Spormaggiore. L'Unione venne eretta nel 1830 su interessamento del parroco don Giuseppe Micheletti; ottenne il permesso vescovile di celebrare la festa la prima domenica di luglio. Il parroco aveva il totale controllo sull'associazione; le entrate erano costituite dalle quote di iscrizione annuali e dalle elemosine raccolte durante le celebrazioni sacre, mentre le uscite erano impiegate per la celebrazione di messe o per il pagamento del predicatore.

A 14.1 {57} "Pia Unione al SS. Cuor di Gesù 1830" 1830 - 1913 luglio 7 Altre denominazioni: "Libro della pia unione del Sacratissimo Cuore di Gesù eretta nella chiesa parrochiale di Spormaggiore da me Giuseppe Micheletti parroco nell'anno 1830" (tit. int.) Registro degli iscritti e delle iscritte. All'inizio: trascrizioni di concessioni, 1830 gennaio 30 (copia)-1910 maggio 27 (copia); annotazioni di entrate e uscite per l'erezione del sodalizio, 1824-1833; registrazioni di cassa, 1875 luglio 1-1911 (con annotazione del 1914). Italiano Registro a rubrica; carta, legatura in mezza pelle, con appigli, cc. 30 n.n.

34 serie A 15 Urbari generali, [1913] - 1933 {58}

registri 1

Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione dei beni degli enti ecclesiastici e per dimostrare la regolarità della gestione del patrimonio, si faceva uso di un particolare tipo di registro chiamato "inventarium" o "urbarium". In esso si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni.

Vedi anche: Fondo Beneficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore. Fondo Fondazione stipendiaria don Giovanni Onestinghel in Spormaggiore. Fondo Beneficio Cristan in Spormaggiore. Serie Urbari.

A 15.1 {59} "Urbario dei capitali della chiesa" (tit. int.) (1) [1913]; 1933 (con annotazioni fino al 1937) Urbario dei capitali e delle obbligazioni di Stato della chiesa parrocchiale, del beneficio parrocchiale, del beneficio Altspaur, della primissaria Spaur, del beneficio don Giuseppe Cristan, della fondazione stipendiaria Onestinghel, del convento-asilo di Sant'Antonio, del ricreatorio parrocchiale, del Fondo poveri. Italiano Registro; carta, legatura in tela, cc. sd 101 (bianche molte cc. sd) Note (1) Titolo prestampato

35 serie A 16 Direttori delle funzioni parrocchiali, 1833 - 1843 {60}

registri 1

Contenuto Il "Manuale d'ufficio per il clero curato" consigliava ai curatori d'anime la compilazione di un registro chiamato "Direttorio per le funzioni parrocchiali" sul quale annotare e fissare un ordine, stabilito da prescrizioni o da consuetudini locali, da mantenere nelle funzioni del servizio divino. Con tale registro il sacerdote aveva a disposizione una guida sicura per sé e per i suoi successori delle funzioni quotidiane (in uso nei paesi con i rispettivi orari), settimanali, mensili ed annuali, nonché a quelle straordinarie. Egli era così in grado di avere ben chiaro l'ordine delle funzioni nell'arco dell'anno con l'orario, le prediche che si usavano tenere, le preghiere d'uso, i canti, le processioni, le devozioni della comunità, ecc.

La serie si compone di un registro. Solo una parte di esso è dedicata alle funzioni parrocchiali; infatti il compilatore don Giuseppe Micheletti utilizzò questo registro per formare una specie di "Repertorio" degli atti conservati in archivio durante il suo mandato. Essi erano distribuiti in "Sezioni" a loro volta suddivise in "Fascicoli" e gli atti numerati con numerazione araba. La struttura dell'archivio non ci è pervenuta secondo questa suddivisione, essa tuttavia è interessante perché permette di dare una specie di sguardo "virtuale" a quello che doveva essere l'archivio nella prima metà dell'Ottocento.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, p. 62

A 16.1 {61} "Direttorio del parroco di Spor Maggiore con cenni storici dei parroci 1833" 1833 - 1843 (con annotazioni del 1881 e del 1910) Altre denominazioni: "Direttorio delle funzioni da farsi dal parroco di Spor Maggiore e notizie varie dei diritti ed obbligazioni della parrochia compilato da don Giuseppe Micheletti parroco. Anno 1833" (tit. int.) cc. 41-58: direttorio delle funzioni parrocchiali e delle processioni, 1833. Alle cc. 1-8, 152-154: descrizione dello stato, dei mobili e dei lavori effettuati nella canonica parrocchiale, 1833-1843 (con annotazioni del 1881 e 1910); alle cc. 10-39, 60-129: repertorio degli atti presenti in archivio suddivisi per "Sezioni" e per "Fascicoli", 1833-1843 (con annotazione del 1910); alle cc. 129v-136: elenco dei parroci di Spormaggiore dal 1589 al 1914, sec. XX. Italiano, latino Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. 154 (bianche alcune cc.), con indice provvisorio sciolto

36 serie A 17 Protocolli degli esibiti, 1903 - 1930 {62}

registri 1

Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri sui quali devono essere annotati, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza di una amministrazione con l'indicazione della data e del contenuto. Ai parroci venne raccomandata la compilazione di tali registri per una corretta gestione del loro ufficio sia dall'autorità politica, sia da quella ecclesiastica.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 120-121

A 17.1 {63} "Protocollo" 1903 aprile 25 - 1930 aprile 1 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. 124 n.n.

37 serie A 18 Carteggio e atti, 1648 - 1970 {64}

buste 1, fascicoli 8

Contenuto La serie è formata da una busta e otto fascicoli contenenti la documentazione prodotta o ricevuta dal parroco di Spormaggiore relativa alla gestione dell'ufficio parrocchiale.

A 18.1 b. 1 {65} Atti visitali 1648 - 1953 Documentazione relativa alle visite pastorali del 1648, 1825, 1838, 1880, 1909, 1928, 1943, 1953: risposte ai questionari, lettere di preparazione, itinerari, pagamenti delle spese. Italiano, latino Fascicolo; carta, cc. 99

A 18.2 b. 1 {66} "Sezione III. Primissaria e curazie" 1689 - 1941 Italiano, latino Busta; carta

A 18.2.1 b. 1 {67} Primissaria 1749 - 1888 Documento di fondazione (1749), nomine di primissari, relazioni sui primissari, carteggio con i conti Spaur, documenti e atti relativi alla causa con la contessa Elisa Welsperg e i parenti Spaur per il diritto di patronato, ecc. Fascicolo, cc. 203

A 18.2.2 b. 1 {68} Cavedago 1689 - 1941 Documento di fondazione di legati (1689), carteggio e atti del parroco con il curato e con la comunità relativi alla cura e ai diritti e doveri verso la matrice, capitoli per il curato, copia del decreto di erezione a parrocchia, ecc. Fascicolo, cc. 102

A 18.2.3 b. 1 {69} Sporminore 1748 - 1894 38

Elenco delle "anime" di Sporminore (1748), elenco dei beni, capitoli per il curato, carteggio e atti relativi ai diritti e ai doveri verso la matrice, fassione, nomine di curati, ecc. Fascicolo, cc. 64

A 18.3 b. 1 {70} "Autentiche di reliquie" 1781 - 1941 Autentiche di reliquie. Italiano, latino Fascicolo; carta, cc. 8

A 18.4 b. 2 {71} "C. Ordini superiori ecclesiastici e civili dall'anno 1782 fino al 1832" 1788 - 1830 (con documento del 1769) Circolari, formulari, ordini, concessioni, dispense provenienti dalle autorità ecclesiastiche e civili relativi ad affari matrimoniali, anagrafici, di culto, di sanità pubblica ecc. Dal 1827 al 1828 la documentazione presenta una numerazione progressiva; nel 1830 si trovano anche i "protocolli degli esibiti" e "della corrispondenza" su bifogli. Italiano, latino, tedesco Fascicolo; carta, cc. 158

A 18.5 b. 2 {72} "D. Ordini superiori ecclesiastici e civili dal 1832-1854" 1832 - 1853 Circolari, formulari, ordini, concessioni, dispense provenienti dalle autorità ecclesiastiche e civili relativi ad affari matrimoniali, anagrafici, di culto, di sanità pubblica ecc. Per gli anni 1835-1837, 1839-1840 la documentazione presenta una numerazione progressiva e si trova nei bifogli "protocolli degli esibiti" e "della corrispondenza". Italiano, latino, tedesco Fascicolo; carta, cc. 230

A 18.6 b. 3 {73} Carteggio e atti 1833 - 1942 Prospetti delle messe (1833-1905), circolari ecclesiastiche, concessioni di indulgenza, documento di erezione della Pia Unione delle figlie di Maria (1891), documenti di fondazioni missarie (1893-1935), memorie relative alla statua della Madonna Miracolosa, alla chiesa di San Rocco con elenchi dei sacerdoti di Spormaggiore e dei predicatori e trascrizioni di pergamene (sec. XX), autorizzazione alla benedizione di statue, decreti di nomina di cooperatori (1906-1931), statuto della confraternita del Santissimo Sacramento (1908), documentazione relativa alla cappella in località Maurina (1911-1942), corrispondenza con il parroco, ecc. Italiano, latino, tedesco Fascicolo; carta, cc. 189

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A 18.7 b. 3 {74} Consegne e riconsegne 1875 - 1970 Atti di consegna e di riconsegna degli enti ecclesiastici di Spormaggiore, atti di installazione dei nuovi parroci. Italiano Fascicolo; carta, cc. 122

A 18.8 b. 4 {75} Asilo e Ricreatorio 1899 - 1929 Progetti acquarellati per l'erigendo asilo infantile e per il nuovo ricreatorio, quietanze di lavori, elenco danni di guerra, polizza d'assicurazione. Italiano Fascicolo; carta, cc. 26

A 18.9 b. 4 {76} Comitato pro incendiati 1905 - 1913 Verbali delle riunioni, elenchi delle offerte e delle famiglie danneggiate, quietanze, ecc. Italiano Fascicolo; carta, cc. 150

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Ente Beneficio parrocchiale della Natività di Maria {77} sec. XIII - 1987 gennaio 24

Luoghi Spormaggiore (TN)

Archivi prodotti Fondo Beneficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, 01/01/1723 - 31/12/1984

Storia Non esiste un documento che attesti la fondazione del beneficio parrocchiale di Spormaggiore; trattandosi di una parrocchia molto antica si dice che esso esiste 'ab immemorabili'. Il primo sacerdote investito della cura di Spormaggiore di cui si abbia testimonianza è un certo Nicolò, presente nel 1288 e che nel 1295 pagò la decima papale (1). Il beneficio era di libera collazione vescovile: era il vescovo che nominava i parroci in seguito a un concorso; il vescovo era anche patrono. Anticamente il parroco veniva mantenuto dalla comunità: egli aveva a disposizione la "quarta" del grano raccolto a Spormaggiore, Sporminore e Cavedago, una parte della decima del "brascato", il ricavato in natura e in denaro dall'affitto di diversi prati e fondi, dai livelli e dagli "incerti" a lui dovuti per la celebrazione di funerali (in genere elemosine) e di matrimoni (un fazzoletto o una somma in denaro) (2). Gli oneri del beneficiato erano la somministrazione di alcuni pranzi ai cantori e ai sacerdoti che intervenivano alle funzioni in determinati giorni del calendario ecclesiastico (Epifania, Venerdì e Sabato santi, Corpus Domini), il pagamento del salario ai contadini che provvedevano alla raccolta delle decime e delle tasse (steora canonica e pontificia). Nel 1852 il Comune e il neo eletto parroco Domenico Formaini pervennero ad un accordo relativo al mantenimento del sacerdote, accordo dichiarato per volontà delle parti revocabile in qualsiasi momento (3). Il Comune si impegnava a pagare annualmente 400 fiorini più altri 200 per il mantenimento del cooperatore che però doveva alloggiare in canonica. Quest'ultima e l'orto annesso erano a disposizione del parroco. Il parroco aggiungeva a questa congrua i "proventi di stola", cioè i pagamenti per i funerali e per i matrimoni. In cambio il parroco cedeva al Comune, che se ne assumeva l'amministrazione, i diritti sulle decime e sui livelli, che da alcuni anni erano stati dichiarati dal governo riconvertibili, gli stabili e gli interessi dei capitali di pertinenza del beneficio parrocchiale. Egli inoltre si doveva procurare il vino e le ostie per le messe e, ogni quattro anni, gli oli santi, pagare il predicatore, offrire il pranzo al coro e all'organista. Nella fassione presentata nel 1878 dal parroco Giovanni Battista Inama si legge che il beneficio aveva in carico 39 messe di fondazione, e che aveva i seguenti obblighi: "1. Esercizio immediato di cura d'anime nel paese di Spormaggiore di anime circa 1600 disperse in sette frazioni: la villa, Damiano di sopra, Damiano di sotto, Maurina, Fabbrica, Leghe e Sedriago di cui tre distano mezzora e Maurina è di anime 70, coll'assistenza fino al 1872 di due cooperatori, poscia di uno solo, meno i due ultimi anni; 2. Celebrare la messa pro populo giusta i canoni che sono circa 84 e quelle del beneficio parrocchiale; 3. Far eseguire gli obblighi della primissaria Spaur, del beneficio Altspaur, sorvegliare sul beneficio Cristan e aver cura di varie opere pie, degli infermi, della compagnia del Santissimo, delle anime e di vari legati privati; 4. Fare i titolari delle due curazie di Sporminore e Cavedago, le dispense e stati liberi delle 41 medesime; 5. Delegare il curato di Cavedago pei matrimoni e morti e presiedere il consiglio della Compagnia ivi eretta, e delegare il curato di Sporminore per i morti capi di famiglia; 6. Sorvegliare le fondazioni Onestinghel e concorrere al conferimento dei relativi stipendi di recente istituzione; 7. Far le spese al predicatore dell'Avvento e della Quaresima e far venire ogni quattro anni gli olii santi per le quattro parrocchie Spor, Denno, e " (4). La dotazione del beneficio consisteva nella canonica con annessi cortile e stabbio e con tutti i mobili, l'orto attiguo, 18 appezzamenti di terreno, due capitali, i diritti di stola ed "emolumenti" di fondazione (celebrazione delle messe per la chiesa e la sorveglianza sul beneficio Altspaur). Le uscite invece erano rappresentate dalle spese di "economia domestica" (pagamento della persona di servizio, lavori di miglioramento nei fondi), dal mantenimento del cooperatore, dal pagamento di tasse e da altre spese (cancelleria, pranzi, mantenimento predicatore, biglietti pasquali ecc.). Il patrimonio era ancora gestito dal Comune, secondo l'accordo del 1852. Con la legge del 19 settembre 1898 n. 176 e ai sensi del'ordinanza ministeriale del 16 novembre 1898 n. 205, il governo ritocca la fassione del parroco concedendo il supplemento di congrua; in seguito al concordato tra Stato italiano e Chiesa gli emolumenti di congrua vennero versati al parroco dalla prefettura di Trento. Il Codice di diritto canonico del 1983 ha prefigurato (CIC 1983, can. 1272 § 2) la costituzione dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero, cosa che nella diocesi di Trento si è attuata. In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore ha perso la personalità giuridica civile.

Funzioni, occupazioni e attività Una precisa definizione dei benefici, e tra questi del beneficio parrocchiale, come enti giuridici si ha solo con il Codice di diritto canonico del 1917. Il can. 1409, infatti, lo definisce come "un ente giuridico costituito o eretto in perpetuo dall'autorità ecclesiastica, composto di un ufficio sacro e del diritto di percepire i redditi della dote, spettanti all'ufficio". Il beneficio era dunque costituito da due elementi: uno definito "spirituale", cioé l'ufficio sacro, e l'altro "materiale", la dote annessa. L'origine dei benefici si deve ricercare nelle prime fasi della cristianizzazione quando il vescovo distribuiva le offerte dei fedeli al clero, ai poveri e alle chiese. I sacerdoti rurali godevano, a loro volta, dell'usufrutto dei diritti feudali o prestazioni reali. Soltanto verso l'XI secolo i benefici divennero perpetui. La dote del beneficio poteva essere costituita da beni mobili o immobili, come campi, vigneti, boschi, pascoli, case e in seguito titoli del debito pubblico o titoli di stato; da prestazioni certe e obbligatorie da parte di famiglie o persone morali, come le decime, assegni dal Comune; da offerte sicure dei fedeli spettanti al beneficiato come le tasse o quotazioni liberamente assunte; dai diritti di stola, nei limiti delle tasse diocesane o della legittima consuetudine. Il beneficio parrocchiale aveva annessa la cura d'anime era perciò un beneficio curato: in analogia con gli uffici ecclesiastici anche i benefici potevano distinguersi in riservati e di libera collazione, elettivi e di giuspatronato. L'erezione era l'atto legittimo con cui la competente autorità ecclesiastica costituiva il beneficio. La fondazione consisteva invece nella costituzione della dote beneficiaria. Il beneficio non si poteva erigere se non aveva una dote stabile e conveniente, con redditi perpetui. Una forma particolare di conferimento del beneficio era quella preceduta dalla presentazione del candidato da parte di un patrono (comunità, padronato, famiglia, clero regolare, re, governo). Nel Trentino, in seguito alla secolarizzazione del principato vescovile, tutti i benefici esistenti nel territorio e non soggetti già a un patronato privato, divennero di patronato cesareo. Solo con il Concordato del 1929 (art. 25) lo stato italiano rinunciò alla prerogativa sovrana del regio patronato sui benefici maggiori e minori, che gradualmente decaddero. Con la nomina e il conferimento del beneficio e con la regolare consegna dei beni componenti la dote, il parroco otteneva la legittima rappresentanza per l'esercizio del

42 suo diritto di usufrutto delle temporalità del beneficio. In quanto rappresentante dell'ente egli aveva inoltre l'obbligo di difendere e assicurare l'integrità del patrimonio e di amministrarlo sotto la sorveglianza dei vescovi, dei patroni e dello stato. Nel corso dei secoli le rendite di alcuni benefici parrocchiali vennero a poco a poco assottigliandosi fino a non essere sufficienti al mantenimento del beneficiato. I governi dovettero perciò provvedere stabilendo congrue e supplementi di congrue a carico dei Comuni o di altri enti. L'istituto del beneficio ecclesiastico fino al Concilio Vaticano II ha costituito il principale strumento tecnico per procurare il sostentamento del clero; il Concilio pervenne alla decisione che esso doveva "essere abbandonato, o almeno riformato a fondo" ("Presbyterorum Ordinis", decreto 7 dicembre 1965 § 20). Così il Codice di diritto canonico del 1983 ha prefigurato (CIC 1983, can. 1272 § 2) la costituzione dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero e ha chiamato la Conferenza episcopale alla graduale devoluzione di redditi e per quanto possibile della dote stessa beneficiale all'istituto.

Contesto generale Diocesi di Trento Decanato di Mezzolombardo

Fonti normative Codice di diritto canonico (1983) Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi" Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti Visitali ADT, Parrocchie e curazie

Note (1) Cfr. CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origine al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna 1999, p. 195. (2) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 62, c. 503. (3) Ibidem, Parrocchie e curazie, 149 n. 2D. (4) Ibidem, 71.c n. 1a.

43 fondo B Beneficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, 1723 - {78} 1984

registri 1, fascicoli 1

Soggetti produttori Beneficio parrocchiale della Natività di Maria, sec. XIII - 1987 gennaio 24

Lingua Italiano; latino

Vedi anche: Serie Urbari generali.

44 serie B 1 Registri di cassa, 1939 - 1984 {79}

registri 1

Vedi anche: Fondo Beneficio Cristan in Spormaggiore.

B 1.1 {80} "Beneficio parrocchiale e altri" 1939 - 1984 settembre 19 - Registro delle entrate del beneficio parrocchiale, 1939-1943; - registro di cassa del beneficio parrocchiale con, dal 1960, il beneficio Altspaur, 1944-1970; - registro di cassa del beneficio Cristan, 1970-1973, 1978-1980; - registro di cassa del beneficio parrocchiale, 1977-1984 settembre 19; - registro di cassa del beneficio Altspaur, 1976-1984 settembre 19. Capovolgendo il registro: - registro delle uscite del beneficio parrocchiale, 1942, 1944. Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 71 n.n.

45 serie B 2 Carteggio e atti, 1723 - 1961 {81}

fascicoli 1

B 2.1 b. 1 {82} Carteggio e atti 1723 - 1961 'Instrumenta' del beneficio (1723-1823), documentazione relativa ai lavori effettuati in canonica, alla concorrenza alle spese e alla destinazione di un locale per il primissario (1793, 1825-1836), estratto dell'urbario (post 1846), quietanze (1905-1916), stato patrimoniale del beneficio e del beneficio congruato Altspaur per il mantenimento del primo cooperatore (1929), resoconti (1947- 1952, 1957, 1960/1961), ecc. Italiano, latino Fascicolo; carta, cc. 360

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Ente Chiesa della Natività di Maria {83} sec. XIV - 1987 gennaio 24

Luoghi Spormaggiore (TN)

Archivi prodotti Fondo Chiesa della Natività di Maria in Spormaggiore, 01/01/1618 - 31/12/1965

Storia La prima chiesa di Spormaggiore era dedicata a San Vigilio. Dagli atti visitali si apprende che essa venne consacrata nel 1443 da Giovanni, vescovo suffraganeo di Trento: tale consacrazione con ogni probabilità si era resa necessaria in seguito all'ingrandimento o al restauro dell'edificio. Nei rapporti stesi in seguito alla visita pastorale effettuata nel 1537, risulta che la chiesa aveva tre altari: il maggiore intitolato a San Vigilio, i laterali rispettivamente a Sant'Antonio e alla Madonna (1). La statua di legno di quest'ultimo altare era venerata come miracolosa e molti erano i devoti che accorrevano a chiedere grazie. I visitatori annotarono che "quam multi fideles visitant eam, ut dicunt, miracula faciat ista imago et oblationes habeat diversas" (2). Fra i pretesi miracoli dispensati c'era quello dei bambini nati morti: portati davanti all'immagine si credeva manifestassero segni di vita, e quindi battezzati e sepolti nel camposanto. Nel corso del tempo l'autorità ecclesiastica disapprovò tale costume fino al processo istituito nel 1695 a seguito del quale si espresse una severa proibizione di battezzare i bambini nati morti (3). Nella visita del 1708 la chiesa non è più detta di San Vigilio, ma dell'Assunta (4) e in seguito venne denominata della Natività di Maria. L'abside dell'antico edificio venne abbattuta nel 1868, per far posto alla nuova parrocchiale, e il corpo principale, che fu conservato, venne utilizzato come ripostiglio. Nel 1909 la Commissione centrale per la conservazione di monumenti accogliendo la proposta di restituire al culto la vecchia chiesa, diede le norme relative per attuare i restauri e il Ministero del culto accordò a tale scopo 3000 corone (5). Attigua alla cappella e sei gradini più alta c'è la nuova chiesa parrocchiale. Opera dell'architetto Leopoldo Claricini e dell'impresa Fantini che la costruì negli anni dal 1868 al 1875. Venne consacrata il 29 settembre 1875. Il 3 luglio 1929 la chiesa venne investita del titolo di arcipretale dal vescovo di Trento Celestino Endrici "in considerazione della storia secolare e gloriosa della chiesa di Spormaggiore ben volentieri accogliamo la supplica del podestà del luogo, le conferiamo l'onorifico titolo di arcipretale stabilendo che il parroco pro tempore di Spormaggiore possa fregiarsi in perpetuo del titolo di arciprete" (6). Anticamente esisteva uno stretto legame tra la chiesa e la comunità: erano infatti gli uomini di Spormaggiore che si impegnavano per la manutenzione esterna e per quella degli arredi sacri. Il legame tra la comunità e la chiesa si esplicava anche nell'amministrazione dei suoi beni: essa era infatti affidata a dei sindaci eletti dalla comunità e approvati dal parroco. I sindaci presentavano le rese di conto del loro operato annuale, per riceverne l'approvazione, al parroco, ai regolani, ai giurati di Spormaggiore (7). In occasione della presentazione dei resoconti venivano eletti i nuovi sindaci (il 28 dicembre). La comunità inoltre eleggeva i sacrestani (il 6 dicembre).

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Nel "Repertorio della chiesa" il parroco Giuseppe Micheletti descrive la dotazione della chiesa, che consisteva in capitali (formati in seguito alla vendita di quasi tutti i fondi in suo possesso effettuata tra il 1799 e il 1800) e in beni stabili dai quali traeva dei canoni annui in denaro e in natura (8). Gli obblighi a carico della chiesa consistevano nel far celebrare delle messe legatarie fondate da vari privati, pagare i salari ai sacrestani, ai cantori e all'organista, pagare le imposte e provvedere agli arredi. Agli inizi del Novecento la sostanza della chiesa consisteva in capitali, in denaro depositato presso la Cassa Rurale, altre entrate erano rappresentate dalle elemosine raccolte durante le celebrazioni e dal pagamento delle quote per funerali e matrimoni (9). In seguito al Concordato del 1929, il ruolo degli amministratori laici venne ridimensionato fino a che il curatore d'anime si assunse in toto la responsabilità dell'amministrazione della chiesa.

In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato quest'ultimo sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Chiesa parrocchiale della Natività di Maria è stato soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze, accessioni, comproprietà, diritti, servitù e ipoteche) sono stati assegnati all'ente Parrocchia della Natività di Maria con sede a Spormaggiore.

Funzioni, occupazioni e attività Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbricieri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbricieri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni. Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbricieri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amministrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbricieri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbricieri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione". I fabbricieri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbricieri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'esclusivo controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte

48 di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie. L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione (decreto 13 febbraio 1987, n.33), in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

Contesto generale Diocesi di Trento Decanato di Mezzolombardo

Fonti normative Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici nonché delle fondazioni ecclesiastiche nella diocesi di Trento, 1865 Codice di diritto canonico (1983) Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi" Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti Visitali ADT, Parrocchie e curazie ADT, Libro B Bibliografia WEBER S., Le chiese della val di Non nella storia e nell'arte, vol. III I decanati di Taio, Denno e Mezzolombardo, La Grafica anastatica, 1992

Note (1) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 1. (2) Ibidem. (3) Cfr. WEBER S., Le chiese della Val di Non nella storia e nell'arte. Vol. III: i decanati di Taio, Denno e Mezzolombardo, La grafica anastatica Mori, 1992, p. 207. (4) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 29, c. 401. (5) Cfr. WEBER S., op. cit., p. 209. L'archivio della Commissione è depositato presso l'Archivio provinciale di Trento: cfr. Archivio provinciale di Trento, Archivio Zentral-Kommission zur Erforschung und Erhaltung der Kunst und historischen Denkmale di Vienna e Landeskonservatorat fuer Denkmalplfege di Innsbruck, fascc. 260-261.

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(6) Cfr. Chiesa della Natività di Maria in Spormaggiore, Carteggio e atti, fasc. 2. (7) Ibidem, Registri delle rese di conto dei sindaci. (8) Ibidem, Repertori, reg. 1. (9) Ibidem, Resoconti.

50 fondo C Chiesa della Natività di Maria in Spormaggiore, 1618 - 1965 {84}

registri 5, fascicoli 4

Soggetti produttori Chiesa della Natività di Maria, sec. XIV - 1987 gennaio 24

Lingua Italiano; tedesco

51 serie C 1 Registri delle rese di conto dei sindaci, 1674 - 1807 {85}

registri 2

Contenuto La serie è formata da due registri sui quali i sindaci della chiesa di Spormaggiore, eletti dalla comunità, annotavano le entrate e le uscite relative al patrimonio della chiesa e le rese di conto annuali. Il saldo veniva presentato e sottoscritto dal parroco alla presenza dei vicini.

Vedi anche: Serie Registri delle rese di conto dei sindaci.

C 1.1 {86} "Conti della chiesa dal 1674 sino 1741" 1674 ottobre 2 - 1742 settembre 4 Altre denominazioni: "Libro dove si tengono li conti della chiesa parochiale di Spor cominciato li 2 ottobre 1674" (1) (tit. int.) Registro delle rese di conto dei sindaci per gli anni 1674-1741. Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 309 n.n. Note (1) Segue: "Questo libro era stato requisito dall'Eccelso Governo di Innsbruck e venne restituito li 23 febbraio dell'anno 1825. Giuseppe Micheletti parroco"

C 1.2 {87} "Conti chiesa dal 1741 sino al 1807" 1741 novembre 18 - 1807 Registro delle rese di conto dei sindaci della chiesa parrocchiale per gli anni 1742-1807 e, dal 1791, anche della chiesa di San Rocco. Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 203 n.n.

52 serie C 2 Urbari, 1799 - [1913] {88}

registri 2

Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione dei beni degli enti ecclesiastici e per dimostrare la regolarità della gestione del patrimonio, si faceva uso di un particolare tipo di registro chiamato "inventarium" o "urbarium". In esso si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni.

Vedi anche: Fondo Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano in Spormaggiore. Serie Urbari generali.

C 2.1 {89} "Urbario della chiesa 1800" 1799 settembre 20 - 1800 settembre 2 (con annotazioni fino al 1883) Altre denominazioni: "Urbario de' capitali e diritti reali coll'importo dell'annuo loro frutto della venerabile chiesa parocchiale di Spormaggiore e della venerabile chiesa figliale di San Rocco di detto luogo, eretto in rogiti del dottore Gaudenzio Bernardino de Giordani notaio di Molveno coll'aggiunta di investiture da esso rinnovate e d'altri documenti rogati a favore delle premesse chiese l'anno 1799 e 1800" (tit. int.) pp. 1-90: urbario dei capitali, dei livelli, dei legati e degli aggravi della chiesa parrocchiale e della chiesa di San Rocco, 1799 settembre 20-1800 settembre 2 (con annotazioni fino al 1883); pp. 199-320: rinnovi di locazioni a favore delle due chiese, 1799 ottobre 26-1800 agosto 16. Alle pp. 341-453: inventari degli arredi sacri della chiesa parrocchiale, 1802, 1824; all'interno del piatto anteriore: annotazione relativa all'acquisto del registro, 1799 ottobre 10. Italiano Registro; carta, legatura in pelle, pp. 453 (mancano le pp. 93-194, 347-444), con indice alfabetico a rubrica dei debitori alla fine n.n.

C 2.2 {90} "Urbario dei capitali della venerabile chiesa di Spormaggiore" [1913] (con annotazione del 4 giugno 1916) Urbario dei capitali. Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 30 n.n.

53 serie C 3 Resoconti, 1904 - 1965 {91}

fascicoli 1

Contenuto Con il decreto governativo del 3 agosto 1803 il Ministero per il culto del Regno d'Italia stabiliva delle regole per una migliore amministrazione economica dei beni in possesso degli istituti religiosi. Tutti gli "stabilimenti di religione e di beneficenza pubblica" erano tenuti a presentare annualmente alle municipalità il bilancio della loro attività, entro i tre mesi dell'anno successivo. In base alla circolare del governo del Tirolo e Vorarlberg del 13 ottobre 1821, ogni anno i sindaci della chiesa, nominati dal capo-comune e confermati dal pastore delle anime e dal giudice distrettuale, dovevano rendere conto dell'amministrazione del patrimonio della chiesa mediante un resoconto. Sei settimane dopo il termine dell'anno militare, che cominciava il primo novembre e terminava il 31 ottobre, il sindaco della chiesa servendosi di appositi formulari doveva rendere i conti dell'amministrazione della chiesa, alla presenza del giudice, del pastore locale e di una deputazione comunale. Il conto formalmente rivisto e approvato doveva essere custodito nella cassa della chiesa o in un apposito armadio; in questa occasione era cura del pastore locale delle anime compilare un estratto di tale conto e trasmetterlo per conoscenza all'Ordinariato. Rimase sempre comunque al vescovo l'ispezione del patrimonio delle chiese della sua diocesi. La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava quindi agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne un'altra all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

C 3.1 b. 1 {92} Resoconti 1904 - 1965 Nn. 1-34 Per gli anni 1904-1922 solo quietanze. Mancano i resoconti per gli anni 1923-1930. Italiano Fascicolo; carta, cc. 729 n.n.

54 serie C 4 Repertori, 1839 {93}

registri 1

Contenuto La serie è formata da un registro compilato dal parroco Giuseppe Micheletti e descrive gli atti presenti in archivio relativi alla chiesa, alla sua amministrazione con notizie varie. Le locazioni e i capitali descritti si trovano anche in Chiesa della Natività di Maria in Spormaggiore, Carteggio e atti, fasc. 1.

C 4.1 {94} "Repertorio della chiesa di Spor Maggiore" 1839 (con annotazioni fino al 1911) Altre denominazioni: "Repertorio degli obblighi e diritti della chiesa parocchiale di Spor Maggiore compilato dal parroco don Giuseppe Micheletti l'anno MDCCCXXXIX" (tit. int.) Repertorio degli atti contenuti nelle varie "Sezioni" in cui era strutturato l'archivio parrocchiale nell'Ottocento comprendente la descrizione dei beni stabili, dei capitali, dei livelli in denaro e in natura, dei legati, delle messe legatarie a carico della chiesa parrocchiale con notizie relative alle riparazioni, all'acquisto di arredi sacri e di banchi, al campanile, al cimitero, al sacrestano, all'organista, alle Anime purganti, alla confraternita del Santissimo Sacramento, alla Pia Unione del Sacro Cuore di Gesù e alle scuole normali. Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. 78 n.n., con indice provvisorio sciolto

55 serie C 5 Carteggio e atti, 1618 - 1943 {95}

fascicoli 3

C 5.1 b. 1 {96} "Sezione I. Realità. Decima. Livelli della chiesa" 1618 - 1848 Locazioni, rinnovi di locazione (1618-1848) e capitali (1678-1839) della chiesa parrocchiale (1). Italiano, latino Fascicolo; carta, cc. 231 Note (1) Le locazioni e i capitali fanno riferimento all'Urbario del 1800, cfr. Chiesa della Natività di Maria in Spormaggiore, Urbari, reg. 1; mentre una loro copia si trova anche in Ibidem, Repertori, reg. 1.

C 5.2 b. 1 {97} Carteggio e atti 1825 - 1929 Carteggio e atti relativi all'immagine della Madonna (1825, 1881-1900), al sacrestano e all'organista (1832-1929), inventario degli arredi sacri (1839, 1905), carteggio relativo alla costruzione della nuova chiesa con progetto e due tavole acquarellate, all'utilizzo delle elemosine per il quaresimalista (1875-1922), resoconti (1875-1877), quietanze e carteggio relativo al restauro della chiesa (1910-1913), cancellazione di diritti di pegno, relazione sugli oggetti d'arte (1926), decreto di erezione ad arcipretura (1929). Italiano Fascicolo; carta, cc. 186

C 5.3 b. 1 {98} "Campane. Requisizione 1916-1918 e rifusione 1922" 1905 - 1943 Quietanze, acquisto di quattro campane, documentazione relativa alla requisizione, alla consacrazione, alla fusione, al risarcimento dei danni di guerra, censimento, ecc. Italiano, tedesco Fascicolo; carta, cc. 158

56

Ente Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano {99} sec. XV - 1868 Luoghi Spormaggiore (TN)

Archivi prodotti Fondo Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano in Spormaggiore, 01/01/1483 - 31/12/1790

Storia Nel cimitero attiguo alla chiesa parrocchiale di Spormaggiore si trovava una cappella dedicata ai Santi Rocco e Sebastiano, protettori dalla peste, fatta erigere alla confraternita omonima presente in paese (1). Aveva un altare consacrato nel 1483 dal vescovo suffraganeo di Trento Giorgio Vink (2). C'era anche una cripta con altare che fu rimosso per ordine della visita del 1616 (3). Era amministrata da dei sindaci che rendevano conto annualmente del loro operato al parroco e ai rappresentanti dei vicini della comunità. Le entrate della chiesa consistevano nell'affitto di alcuni fondi che fruttavano livelli in denaro e in natura e in interessi su capitali. Le uscite erano impiegate per il pagamento al parroco per la celebrazione di cinque messe annuali, per i salari al sacrestano, al predicatore, agli amministratori (4). L'ultima resa di conto venne approvata nel 1787; in seguito ad un decreto del governo del giugno 1791 l'amministrazione della filiale di San Rocco venne unita a quella della chiesa parrocchiale (5). La chiesa venne demolita nel 1868.

Contesto generale Diocesi di Trento

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali ADT, Libro B Bibliografia WEBER S., Le chiese della val di Non nella storia e nell'arte, vol. III I decanati di Taio, Denno e Mezzolombardo, La Grafica anastatica, 1992

Note (1) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 3, c. 408. (2) Cfr. Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano, Carteggio e atti, fasc. 1 e WEBER S., Le chiese della Val di Non nella storia e nell'arte. Vol. III: i decanati di Taio, Denno e Mezzolombardo, La grafica anastatica Mori, 1992, p. 213. (3) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 9B, c. 7. (4) Cfr. Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano in Spormaggiore, Registri delle rese di conto dei sindaci. (5) Cfr. Chiesa della Natività di Maria in Spormaggiore, Registri delle rese di conto dei sindaci, reg. 2. 57 fondo D Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano in Spormaggiore, 1483; 1626 - 1790 {100}

registri 1, fascicoli 1

Soggetti produttori Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano, sec. XV - 1868

Lingua Italiano; tedesco

Vedi anche: Serie Urbari.

58 serie D 1 Registri delle rese di conto dei sindaci, 1730 - 1787 {101}

registri 1

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale i sindaci della chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano di Spormaggiore annotavano le entrate e le uscite relative al patrimonio della chiesa e le rese di conto annuali. Il saldo veniva presentato e sottoscritto dal parroco alla presenza dei regolani, dei giurati e di alcuni vicini della comunità. Nel 1791 l'amministrazione della chiesa di San Rocco fu assegnata alla chiesa parrocchiale.

Vedi anche: Serie Registri delle rese di conto dei sindaci.

D 1.1 {102} "Conti chiesa San Rocco dal 1729 al 1785" 1730 novembre 27 - 1787 gennaio 3 (con annotazione del 19 ottobre 1791) Registro delle rese di conto dei sindaci per gli anni 1730-1786. Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 152 (bianche alcune cc.)

59 serie D 2 Carteggio e atti, 1483; 1626 - 1790 {103}

fascicoli 1

D 2.1 b. 1 {104} Carteggio e atti 1483; 1626 - 1790 Documento di consacrazione della cappella e dell'altare dei Santi Rocco e Sebastiano (1483 giugno 8, in pergamena); 'instrumenta' (1626-1769) e liquidazione dei conti (1758/1768; 1765-1790) della chiesa di San Rocco. Italiano, tedesco Fascicolo; carta, cc. 45

60

Ente Confraternita del Santissimo Sacramento {105} 1705 - ante 2004

Luoghi Spormaggiore (TN)

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento in Spormaggiore, 01/01/1802 - 31/12/1933

Storia La confraternita del Santissimo Sacramento venne istituita a Spormaggiore nel 1705. la direzione si componeva di un ministro, sei consiglieri, un cancelliere e un cassiere. Questi venivano eletti dal Consiglio della confraternita che si riuniva ogni anno nella canonica parrocchiale la domenica precedente alla festività della Natività di Maria. Nella prima metà dell'Ottocento, per impedire attriti con il parroco, l'Ordinariato di Trento stabilì che la confraternita dovesse essere dipendente dal sacerdote che ne assumeva la direzione e la sorveglianza (1). La confraternita si occupava dell'esposizione del Santissimo ogni terza domenica del mese e della processione; faceva inoltre celebrare la messa per i confratelli in un giorno feriale dietro pagamento al parroco di un'elemosina di 36 fiorini. Per ogni confratello defunto si facevano celebrare due messe basse e tre offici. La compagnia del Santissimo era tenuta "all'illuminazione delle 40 ore, a mantenere le torce pei morti confratelli, il pallio, nonché il confalone e all'intiera spesa del baldacchino che si porta le feste come anche dello stendardo e confalone per la Comunione" (2). Le entrate consistevano nella tassa di iscrizione, proporzionata all'età, che pagavano i confratelli e le consorelle al momento del loro ingresso nel sodalizio, e in un contributo annuo la cui somma veniva stabilita dal Consiglio in occasione del rendiconto. Nelle risposte redatte in occasione della visita pastorale del 1909, il parroco Vittore Zadra raccontò che a Spormaggiore esisteva "la confraternità del Santissimo, non si sa quando fu canonicamente eretta. Nel 1909 fu aprovato lo statuto dall'Ordinariato. E' alquanto degenerata nello spirito, si cercherà di rinnovarlo con conferenze. Si celebrano regolarmente le sante messe pei confratelli e per le consorelle" (3). Dopo la prima guerra mondiale, nel 1928, gli iscritti erano circa 600, nel 1943 erano 820 (4). In quel periodo gli iscritti erano "abbastanza assidui agli esercizi di pietà; gli uomini però ed i giovani non sono assidui alla Comunione mensile, ma si accontentano della Comunione delle feste principali, come fanno anche i non iscritti. La confraternita incassa annualmente circa 1800 lire che servono per riparare o a sostituire i vecchi arredi e per suffragare i confratelli defunti" (5). Nella consegna degli enti ecclesiastici effettuata nel 1960 la confraternita risulta avere un attivo di cassa (6). Non si conosce quando la confraternita abbia cessato di esistere; nel 2004 un decreto vescovile soppresse tutte le confraterite ancora attive nella diocesi: fra queste non rientrava però la confraternita del Santissimo Sacramento di Spormaggiore, che dunque doveva essere già estinta.

61

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla "Quaecumque a Sede Apostolica" del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1810 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

Contesto generale Diocesi di Trento

Note (1) Cfr. Chiesa della Natività di Maria in Spormaggiore, Repertori, reg. 1. (2) Ibidem. (3) Cfr. Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Carteggio e atti, fasc. 1. (4) Ibidem. (5) Ibidem. (6) Ibidem, fasc. 7.

62 fondo E Confraternita del Santissimo Sacramento in Spormaggiore, 1802 - 1933 {106}

registri 3

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento, 1705 - ante 2004

Lingua Italiano

63 serie E 1 Registri degli iscritti, 1802 - 1918 {107}

registri 2

E 1.1 {108} "Confraternita del Santissimo dal 1802 al 1852" 1802 settembre 12 - 1852 agosto 15; 1894 ottobre 7 - 1896 febbraio 18 (1) - "Libro di registro contenente li confratelli. Parte I.", registro a rubrica degli iscritti; - "Libro di registro contenente le consorelle. Parte II.", registro a rubrica delle iscritte. Italiano Registro a rubrica; carta, legatura in mezza pelle, cc. 75 n.n. Note (1) Si tratta di tre registrazioni di iscritte.

E 1.2 {109} "Confraternita del Santissim[o] dall'anno 185[3]" 1853 agosto 30 - 1918 luglio 11 Registro degli iscritti. All'inizio: nota relativa all'erezione della confraternita, sec. XX. Italiano Registro a rubrica; carta, legatura in mezza pelle, con appigli, cc. 56 n.n.

64 serie E 2 Registri delle rese di conto dei cassieri, 1852 - 1933 {110}

registri 1

E 2.1 {111} "Conti della compagnia [del] Santissimo dal 1852" 1852 agosto 29 - 1933 febbraio 12 Registro delle rese di conto del cassiere per gli anni 1851/1852-1932. Alla fine: verbali delle riunioni, 1902 febbraio 28-1922 agosto 27. Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. 108 n.n.

65

Ente Confraternita del Santissimo Rosario {112} 1607 - sec. XX inizio

Luoghi Spormaggiore (TN)

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Rosario in Spormaggiore, 01/01/1607 - 31/12/1896

Storia La confraternita del Santissimo Rosario venne eretta a Spormaggiore nel 1607. Durante la visita pastorale del 1695 il visitatore visionò il diploma di erezione e ne controllò l'amministrazione (1). Sembra che la confraternita amministrasse l'altare di San Giacomo dotato da un certo Giovanni della Cort che passò poi sotto patronato della famiglia Altspaur (2). La confraternita venne nominata nella visita del 1751 (3) e nel 1766 (4); forse venne soppressa con le disposizioni di Giuseppe II alla fine del Settecento, ma la si ritrova in un documento del 1815 che elenca i sodalizi presenti a Spormaggiore, quindi sicuramente venne rifondata all'inizio dell'Ottocento (5). Non si hanno altre notizie; l'unico registro presente in archivio e prodotto dalla confraternita è un registro degli iscritti che riporta registrazioni fino al 1896 (6). Gli iscritti dei primi secoli erano residenti a Spormaggiore, Sporminore e Cavedago. Non si conosce quando la confraternita abbia cessato di esistere; non si ritrovano notizie né in archivio parrocchiale né in archivio diocesano: probabilmente essa si esaurì nei primi anni del Novecento.

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla "Quaecumque a Sede Apostolica" del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1810 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per 66 l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

Contesto generale Diocesi di Trento

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali ADT, Libro B

Note (1) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 23, c. 41. (2) Cfr. WEBER S., Le chiese della Val di Non nella storia e nell'arte. Vol. III: i decantai di Taio, Denno e Mezzolombardo, La grafica anastatica Mori, 1992, p. 208. (3) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 62, c. 498. (4) Ibidem, n. 66, c. 58. (5) Ibidem, Libro B (174), n. 152. (6) Cfr. Confraternita del Santissimo Rosario in Spormaggiore, Registri degli iscritti, reg. 1.

67 fondo F Confraternita del Santissimo Rosario in Spormaggiore, [1607] - 1896 {113}

registri 1

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Rosario, 1607 - sec. XX inizio

Lingua Italiano

68 serie F 1 Registri degli iscritti, [1607] - 1896 {114}

registri 1

F 1.1 {115} "Confraternita del S. Rosario 1715" (1) [1607] - 1896 ottobre 10 Altre denominazioni: "Liber in quo describuntur confratres Societatis Sanctissimi Rosarii parochialis Ecclesiae Spauri Maioris Valli Annanie" (tit. int.) Italiano Registro a rubrica; carta, legatura in carta, cc. 79 n.n. Note (1) Soprascritto di altra mano: "1590 circa".

69

Ente Fondo Sante Anime {116} sec. XVIII - [1932]

Luoghi Spormaggiore (TN)

Archivi prodotti Fondo Fondo Sante Anime in Spormaggiore, 01/01/1828 - 31/12/1932

Storia Non si hanno notizie sull'epoca della costituzione del Fondo delle Sante Anime a Spormaggiore. Sicuramente avvenne nel Settecento, se nella visita pastorale del 1766 il parroco lamentava che "li soprastanti dell'elemosine delle Anime del Purgatorio non voglion al parocho render il conto come siino da queli amministratte ed impiegatte, anzi nepur ad altri rendondo il conto" (1). Il parroco Giuseppe Micheletti nel 1839 racconta che il fondo non aveva una entrata fissa ma si sosteneva attraverso delle questue annuali di frumento, di graspato e di granoturco e con l'elemosina raccolta durante la Quaresima (2). Con il ricavato si facevano celebrare delle messe di suffragio ogni venerdì dell'anno, durante la Quaresima e nella settimana di Pasqua. Le entrate erano amministrate da due sindaci eletti dal parroco e dal capocomune. Essi rendevano conto del loro operato ogni anno al parroco e ai sindaci della chiesa parrocchiale, come fu stabilito da decreto vescovile del 1825 in seguito alla visita pastorale (3). Le uscite erano per il compenso dovuto al parroco, ai sindaci, alla chiesa, ai sei cantori, ai sei ragazzi, ai due sacrestani in occasione dell'officio generale che si faceva in Quaresima. Non si conosce il destino di questo fondo, la documentazione presente in archivio si ferma al 1932.

Contesto generale Diocesi di Trento

Note (1) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 66, c. 60. (2) Cfr. Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Direttori delle funzioni parrocchiali, reg. 1. (3) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 80, c. 496.

70 fondo G Fondo Sante Anime in Spormaggiore, 1828 - 1932 {117}

registri 2

Soggetti produttori Fondo Sante Anime, sec. XVIII - [1932]

Lingua Italiano

71 serie G 1 Registri delle rese di conto, 1828 - 1932 {118}

registri 2

G 1.1 {119} "Amministrazione del fondo delle Sante Anime purganti ed elenco degli ammessi alla I. Comunione" 1828 novembre 26 - 1860 ottobre 10 (con annotazione del 12 settembre 1867) pp. 1-66: registro delle entrate e delle rese di conto annuali, 1849-1860 (con annotazione del 12 settembre 1867); pp. 1-9: registro delle uscite, 1850 settembre 1-1860 ottobre 10; capovolgendo il registro: cc. 1-29: registro delle rese di conto dei sindaci per gli anni 1824-1851, 1828 novembre 26-1851. Di seguito alle entrate: elenco degli ammessi alla I. Comunione, 1907-1914 aprile 2; all'inizio, capovolgendo il registro: copia del decreto visitale relativo all'elezione di sindaci del Fondo Anime, 1825. Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, pp. 66, 9, cc. 29, con indice a rubrica dei debitori all'inizio n.n.

G 1.2 {120} "Conti del fondo Anime purganti dal 1853 sino al ***" 1861 novembre 29 - 1932 dicembre 18 Registro delle rese di conto per gli anni 1860-1932. All'inizio: "estratti" delle rese di conto per gli anni 1852-1856, 1854 gennaio 16-1856 dicembre 28 (copia); capovolgendo il registro: - "Scodirolo crediti del fondo a suffragio Sante Anime", registro dei pagamenti del graspato, 1877 agosto 15-1886 marzo 21. Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. 101 n.n.

72

Ente Fondazione stipendiaria don Giovanni Onestinghel {121} 1886 luglio 23 - 1987 gennaio 24

Luoghi Spormaggiore (TN)

Archivi prodotti Fondo Fondazione stipendiaria don Giovanni Onestinghel in Spormaggiore, 01/01/1886 - 31/12/1993

Storia Il sacerdote Giovanni fu Battista Onestinghel, originario di Spormaggiore, con codicillo del 24 giugno 1874 stabilì uno stipendio in favore dei discendenti dei suoi fratelli Luigi e Alberto e della sorella Antonia sposata con Antonio Cattani di Termon. Secondo le disposizioni del fondatore, le rendite annue dovevano essere divise in tre parti per formare una dote da assegnare a tre studenti o apprendisti di ognuna di queste linee genealogiche. Inoltre aggravò i discendenti dei suoi fratelli di 13 messe annue e dei Cattani di 20 messe annue. Il documento di fondazione dello stipendio, sottoscritto da tutti gli interessati, fu redatto il 12 gennaio 1886; venne approvato dalla Luogotenenza di Trento il 23 luglio dello stesso anno e archiviato nei libri di archiviazione del Giudizio di Egna (Neumarkt, Enn und Kaldiff) dove lo stipendio aveva dei beni stabili. La dotazione dello stipendio, nel 1914, consisteva in tre obbligazioni di Stato, un libretto di deposito presso la Cassa Rurale, un documento di credito e "molti stabili consistenti in pascoli, vigneti, campi, boschi, case, prati dell'estensione di complessivi 17 ettari (...) tali stabili sono nelle pertinenze di Salorno e Pochi e sono affittati a due famiglie" (1). L'amministrazione venne tenuta dal parroco di Spormaggiore. In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Fondazione stipendiaria don Giovanni Onestinghel ha perso la personalità giuridica civile.

Fonti normative Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi" Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Carteggio e atti, fasc. 7.

73 fondo H Fondazione stipendiaria don Giovanni Onestinghel in Spormaggiore, {122} 1886 - 1993

registri 2, fascicoli 1

Soggetti produttori Fondazione stipendiaria don Giovanni Onestinghel, 1886 luglio 23 - 1987 gennaio 24

Lingua Italiano; tedesco

Vedi anche: Serie Urbari generali.

74 serie H 1 Registri di cassa, 1914 - 1993 {123}

registri 1

H 1.1 {124} "Rese di conto dello stipendio don Giovanni Onestinghel di Spormaggiore dal 1° gennaio 1914" 1914 febbraio 2 - 1993 settembre 8 Registro di cassa per gli anni 1914-1938, 1946-1993. Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 149 (bianche alcune pp.)

75 serie H 2 Registri degli alberi genealogici, [1886] - 1984 {125}

registri 1

H 2.1 {126} "Registro delle genealogie degli aventi diritto allo Stipendio Onestinghel di Spormaggiore" [1886] - 1984 Alberi genealogici delle famiglie Onestinghel. Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 81 (bianche molte pp.)

76 serie H 3 Carteggio e atti, [1903] - 1960 {127}

fascicoli 1

H 3.1 b. 1 {128} Stipendio Onestinghel [1903] - 1960 Alberi genealogici delle famiglie aventi diritto allo stipendio, carteggio e atti relativi all'introduzione dell'acqua nei masi appartenenti alla fondazione, polizze di assicurazione, concessione dell'assegno al beneficiato. Italiano, tedesco Fascicolo; carta, cc. 34

77

Ente Beneficio Cristan {129} 1784 gennaio 17 - 1987 gennaio 24

Luoghi Spormaggiore (TN)

Archivi prodotti Fondo Beneficio Cristan in Spormaggiore, 01/01/1878 - 31/12/1965

Storia Girolamo Cristan da Spormaggiore nel suo testamento aveva disposto che, se i suoi figli Giuseppe e Baldassarre fossero morti senza eredi, il suo patrimonio avrebbe dovuto essere utilizzato per la fondazione di un beneficio missario di quante messe avesse deciso l'Ordinariato. Poiché le peggiori aspettative del testatore si avverarono (i figli infatti morirono senza prole), il 13 maggio 1782 gli eredi giunsero ad una transazione tra di loro con la quale si accordarono per la fondazione del beneficio (1). La famiglia Cristan di Spormaggiore e la famiglia Federici di Palù di si arrogarono il diritto di presentazione del beneficiato; in caso di estinzione di queste due linee, tale diritto sarebbe passato alla Comunità di Spormaggiore. L'Ordinariato approvò l'accordo e il beneficio venne eretto con documento del 17 gennaio 1784. Aveva l'onere di due messe settimanali da celebrare nella chiesa di Spormaggiore, senza però l'obbligo personale di residenza del beneficiato in paese; come dote aveva a disposizione tre fondi arativi (2). Il 10 marzo 1878, in seguito alla morte del beneficiato Giuseppe Cristan parroco di Lizzanella, l'amministrazione del beneficio passò alla fabbriceria di Spormaggiore e al rappresentate del Comune che presentarono i resoconti all'Ordinariato fino al 1913, dopo quella data l'amministrazione venne tenuta solo dal parroco (3). Nella consegna degli enti ecclesiastici del 1914 si legge che la dotazione del beneficio consisteva in due obbigazioni di Stato, un libretto di deposito presso la Cassa rurale, cinque fondi situati a Palù di Giovo e a Togn, località di . L'onere era la celebrazione di 104 messe annue e gli eventuali avanzi, per concessione vescovile, erano utilizzati per la formazione di sussidi a studenti poveri del ginnasio vescovile (4). Con l'andare del tempo le messe legatarie vennero ridotte a due all'anno.

In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio Cristan ha perso la personalità giuridica civile.

Contesto generale Diocesi di Trento

Fonti normative Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero

78 cattolico in servizio nelle diocesi" Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Note (1) Cfr. ADT, Benefici, n. 123. (2) Ibidem. (3) Cfr. Beneficio Cristan in Spormaggiore, Resoconti. (4) Cfr. Ufficio parrocchiale della Natività di Maria in Spormaggiore, Carteggio e atti, fasc. 7.

79 fondo I Beneficio Cristan in Spormaggiore, 1878 - 1965 {130}

fascicoli 1

Soggetti produttori Beneficio Cristan, 1784 gennaio 17 - 1987 gennaio 24

Lingua Italiano

Vedi anche: Serie Registri di cassa. Serie Urbari generali.

80 serie I 1 Resoconti, 1878 - 1965 {131}

fascicoli 1

Contenuto La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne un'altra all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

I 1.1 b. 1 {132} Resoconti 1878 - 1965 Nn. 1-48 Resoconti e parziale documentazione di corredo. Mancano i resoconti per gli anni 1897, 1928-1932. Italiano Fascicolo; carta, cc. 246 n.n.

81

Ente Consiglio scolastico locale di Spormaggiore {133} [1892] - [1923]

Luoghi Spormaggiore (TN)

Archivi prodotti Fondo Documentazione dell'archivio del Consiglio scolastico locale di Spormaggiore, 01/01/1895 - 31/12/1919

Storia Il Consiglio scolastico locale (1), nominato in ogni comunità scolastica in ottemperanza della legge del 30 aprile 1892 n. 7, aveva funzioni di sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli asili infantili, sui corsi speciali di insegnamento collegati alle scuole popolari pubbliche e, infine, sui corsi di perfezionamento per ragazze del circondario scolastico. Prima di questa legge era in vigore il "Regolamento politico per le scuole elementari" pubblicato l'11 agosto 1805: la scuola aveva carattere conservativo-religioso-morale-politico; era affidata alla chiesa la sorveglianza scolastica, l'approvazione dei programmi e dei libri di testo, la proposta dei maestri definitivi e la nomina degli assistenti e dei supplenti; spettavano ai Comuni le spese per gli edifici e gli stipendi dei maestri. In seguito la legge del 25 maggio 1868, n. 48, recante le disposizioni di massima sui rapporti della scuola con la chiesa, demandava la suprema direzione e sorveglianza su tutto ciò che riguardava l'istruzione e l'educazione al Ministero dell'istruzione, al Consiglio scolastico provinciale, al Consiglio scolastico distrettuale e al Consiglio scolastico locale. Il Consiglio scolastico locale era composto dai rappresentanti della chiesa cattolica, della scuola, dei comuni formanti la comunità scolastica, dal sorvegliante della scuola locale e dal patrono della scuola, se c'era. Il curatore d'anime del territorio cui apparteneva la scuola rappresentava gli interessi religiosi della scolaresca e aveva diritto di voto; al suo posto poteva essere nominato dall'autorità ecclesiastica superiore un sacerdote. Tale istituzione venne soppressa con la riforma Gentile del 1923 e tutte le mansioni affidatele dalla legge del 1892 furono assegnate ad altri organi (patronati, sindaci, direttori didattici, ispettori).

Il Consiglio scolastico locale di Spormaggiore faceva riferimento al Consiglio scolastico distrettuale di Mezzolombardo. Il parroco di Spormaggiore rivestiva la carica di presidente. La documentazione presente nell'archivio parrocchiale relativa al Consiglio scolastico locale si ferma al 1919; è presumibile che esso sia stato soppresso in seguito alla riforma Gentile del 1923.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia GUASTALLA A. (a cura di), Consiglio scolastico locale. Profilo storico-istituzionale del Consiglio scolastico locale, redatto nel 1999 secondo le norme internazionali ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999, dattiloscritto

82

Note (1) Le seguenti note sono tratte dalla scheda-soggetto redatta nel 1999 da Anna Guastalla per il Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento, alla quale si rimanda per un approfondimento e per la bibliografia.

83 fondo J Documentazione dell'archivio del Consiglio scolastico locale di {134} Spormaggiore, 1895 - 1919

fascicoli 1

Soggetti produttori Consiglio scolastico locale di Spormaggiore, [1892] - [1923]

Lingua Italiano; tedesco

84 serie J 1 Carteggio e atti, 1895 - 1919 {135}

fascicoli 1

J 1.1 b. 1 {136} Carteggio e atti 1895 - 1919 Circolari e comunicazioni provenienti dal Consiglio scolastico provinciale del Tirolo, dal Consiglio scolastico distrettuale di Mezzolombardo, elenco degli oggetti scolastici, regolamenti scolastici, sovvenzioni, nomine di maestri, nomina dei membri del Consiglio, fabbisogno per le scuole, ecc. Italiano, tedesco Fascicolo; carta, cc. 253

85

INDICE ANALITICO DELLE COSE NOTEVOLI Altari 83, 99

Arredi sacri 83, 94, 97

Benedizioni 73

Campane 98

Campanile 94

Canonica 1, 2, 61, 77, 82, 105

Cappella dell'Immacolata di Lourdes in località Maurina 73 (Spormaggiore)

Cimitero 48, 94, 99

Comitato pro incendiati di Spormaggiore 76

Consacrazioni di chiesa e di altare 104

Cronache e memorie 94

Danni di guerra 75, 98

Inventari 89, 94, 97

Lavori chiesa 94, 97

Organista 83, 94, 97

Reliquie 70

Restauri 97

Ricreatorio parrocchiale di Spormaggiore 59, 75

Sacrestano 55, 83, 94, 97, 116

Statua della Madonna Miracolosa di Spormaggiore 8, 73, 83, 97

Statue 73

86

INDICE ANALITICO DELLE ISTITUZIONI Archivio Diocesano Tridentino 1, 3

Archivio provinciale di Trento 1

Asilo infantile di Spormaggiore 55, 75

Beneficio Altspaur di Spormaggiore 1, 2, 55, 59, 77, 80, 82

Beneficio Cristan di Spormaggiore 1, 55, 59, 77, 80, 129, 130

Beneficio parrocchiale della Natività di Maria di 55, 59, 77, 78, 80, 82 Spormaggiore

Cancelleria aulica di Vienna 39

Capitolo della Cattedrale di Trento 2

Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano di Spormaggiore 73, 87, 89, 99, 100, 101, 102, 104

Chiesa della Natività di Maria di Spormaggiore 1, 2, 55, 59, 83, 84, 85, 87, 89, 93, 94, 96, 99, 101, 116, 129

Chiesa di Andalo 2

Chiesa di Molveno 2

Chiesa di San Vigilio di Spormaggiore Vedi Chiesa della Natività di Maria di Spormaggiore

Commissione aulica centrale d'organizzazione, Vienna 6, 18, 27

Commissione centrale per la conservazione di monumenti 83

Comune di Spormaggiore 2, 77, 129

Comunità di Cavedago 68

Comunità di Spormaggiore 2, 55, 83, 85, 99, 101, 116, 129

Confraternita del Santissimo Rosario di Spormaggiore 112, 113, 115

Confraternita del Santissimo Sacramento di Spormaggiore 1, 73, 77, 94, 105, 106, 108, 109, 111

Confraternita di San Rocco di Spormaggiore 99

Consiglio scolastico distrettuale di Mezzolombardo 133, 136

Consiglio scolastico locale di Spormaggiore 133, 134

Consiglio scolastico provinciale del Tirolo 136

Convento-asilo di Sant'Antonio di Spormaggiore Vedi Asilo infantile di Spormaggiore

Curazia dell'Addolorata di Sporminore 2, 69, 77

87

Curazia di San Lorenzo di Cavedago 2, 68, 77

Decanato di Mezzolombardo 2

Diocesi di Trento 6, 18, 27, 33, 77

Fantini, impresa di costruzioni 83

Fondazione stipendiaria don Giovanni Onestinghel di 55, 59, 77, 121, 122, 124, 126, 128 Spormaggiore

Fondo Anime Purganti in Spormaggiore Vedi Fondo Sante Anime di Spormaggiore

Fondo poveri di Spormaggiore 59

Fondo Sante Anime di Spormaggiore 1, 94, 116, 117, 119, 120

Giunta provinciale di Trento 1

Governo per il Tirolo e Vorarlberg 91

Istituto diocesano per il sostentamento del clero di Trento 77

Legato Antonio Trionfin di Spormaggiore 55

Luogotenenza di Trento 121

Ministero del culto e dell'istruzione 83

Ministero dell'Interno, Direzione generale degli archivi di 1 Stato

Ordinariato vescovile di Trento 1, 2, 129

Parrocchia del Banale 2

Parrocchia della Natività di Maria di Spormaggiore 1, 2, 6, 13, 16, 17, 18, 25, 27, 30, 31, 36, 39, 90

Parrocchia dell'Addolorata di Sporminore 2

Parrocchia di Denno 2, 77

Parrocchia di Flavon 77

Parrocchia di Mezzolombardo 2

Parrocchia di San Lorenzo di Cavedago 2, 68

Parrocchia di Santa Maria Assunta di Vigo di Ton 2

Parrocchia di Tassullo 77

Pia unione del Sacro Cuore di Gesù di Spormaggiore 56, 57, 94

Pia unione delle Figlie di Maria di Spormaggiore 73

Pieve di Banale 2

Pieve di San Vigilio di Spormaggiore

88

Vedi Parrocchia della Natività di Maria di Spormaggiore

Prefettura di Trento 77

Primissaria Spaur di Spormaggiore 1, 2, 55, 59, 67, 77

Provincia autonoma di Trento 1

Provincia autonoma di Trento, Commissione beni culturali 3

Regno d'Italia, Ministero per il culto 91

Soprintendenza per i beni librari, archivistici e archeologici 1 della Provincia autonoma di Trento

Ufficio amministrativo diocesano di Trento 91, 131

89

INDICE ANALITICO DEI NOMI DI PERSONA Alberti d'Enno, famiglia 2

Altspaur, famiglia 112

Altspaur Giovanni Leonardo, fondatore del beneficio 2 Altspaur di Spormaggiore

Arnoldi Alessandro, parroco di Spormaggiore 1, 38

Borghesi Emanuele, cooperatore parrocchiale di 15, 24 Spormaggiore

Casetti Albino 1

Cattani Antonio da Termon 121

Claricini Leopoldo, ingegnere 83

Clemente VIII, papa 105

Cristan Baldassare di Girolamo da Spormaggiore 129

Cristan, famiglia di Spormaggiore 129

Cristan Girolamo da Spormaggiore, fondatore del beneficio 129 Cristan

Cristan Giuseppe di Girolamo da Spormaggiore 129

Cristan Giuseppe, parroco di Lizzanella e beneficiato Cristan 129 di Spormaggiore della Cort Giovanni da Spormaggiore 112

Endrici Celestino, vescovo di Trento 37

Federici, famiglia di Palù di Giovo 129

Formaini Domenico, parroco di Spormaggiore 77

Giovanni, suffraganeo del vescovo di Trento 83

Giuseppe I, imperatore 28

Gumppenberg Guglielmo, studioso 8

Inama Giovanni Battista, parroco di Spormaggiore 77

Lochner Giulio Nicolò, parroco di Spormaggiore 2

Luschin Francesco Saverio, vescovo di Trento 50

Micheletti Giuseppe, parroco di Spormaggiore 1, 56, 60, 83, 93, 116

Nicolò, pievano di Spormaggiore 2, 77

Onestinghel Alberto 121

90

Onestinghel Cattani Antonia 121

Onestinghel, famiglia di Spormaggiore 126

Onestinghel Giovanni Battista da Spormaggiore, fondatore 121 della Fondazione stipendiaria Onestinghel

Onestinghel Luigi 121

Paolo V, papa 6, 18, 27, 33, 37

Rampanelli Valentino, beneficiato Altspaur di Spormaggiore 2

Spaur, famiglia 2, 28, 67

Spaur Francesco Antonio, fondatore della primissaria Spaur 2 di Spormaggiore

Tambosi Agostino, parroco di Spormaggiore 1

Vink Giorgio, vescovo suffraganeo di Trento 99

Welsperg contessa Elisa 67

Zadra Vittore, parroco di Spormaggiore 1, 105

Zambaiti Simone Albano, vicario generale del vescovo di 50 Trento

91

INDICE ANALITICO DEI TOPONOMI Cavedago 2, 4, 48, 77, 112

Damiano di sopra, località di Spormaggiore 77

Damiano di sotto, località di Spormaggiore 77

Egna 121

Fabbrica, località di Spormaggiore 77

Maurina, località di Spormaggiore 77

Noce, fiume 2

Palù di Giovo, frazione di Giovo 129

Pochi, frazione di Salorno 121

Recoaro 1

Salorno 121

Sedriago, località di Spormaggiore 77

Sporeggio, torrente 2

Spormaggiore 2, 4, 8, 10, 12, 53, 61, 64, 73, 74, 77, 105, 112

Sporminore 2, 4, 48, 69, 77, 112

Togn, località di Faedo 129

Trento 91, 131

92