Comune di ______

Progettazione, realizzazione e gestione del nuovo Tempio crematorio nel cimitero del Laterino, gestione dei servizi cimiteriali, del servizio di illuminazione votiva e della sala espositiva all’interno del sistema cimiteriale del Comune di Siena

Progetto di fattibilità

Project-financing ai sensi dell’art. 183 Dlgs 50/2016

Proponente: SILVE S.p.A.

Asseveramento: BAKER TILLY REVISA Consulenza legale amministrativa: Avv. LEONARDO LIMBERTI Consulenza economica Dott. ANDREA BULLETTI Progetto architettonico Geom. PAOLO FOSSAROLI Arch. FABRIZIO BACCI Consulenza tecnica Ing. GIORGIO FABBRI

ALLEGATO B STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

COMUNE DI SIENA

REALIZZAZIONE DEL NUOVO TEMPIO CREMATORIO PRESSO IL CIMITERO COMUNALE DEL LATERINO

Progetto di fattibilità tecnica ed economica

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 1 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

Indice

1. PREMESSA

2. RELAZIONE INTRODUTTIVA

3. IL PROGETTO

3.1 IL PADIGLIONE DI INGRESSO, ACCETTAZIONE E SERVIZI 3.2 MAGAZZINI E SERVIZI ESTERNI, FORNO CREMATORIO 3.3 QUADRO DA RIQUALIFICARE, CINERARI E AREA SPARGIMENTO CENERI

4. SOLUZIONE PRESCELTA ED ALTERNATIVE

5. RIEPILOGO DEGLI ASPETTI ECONOMICI E FINANZIARI

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 2 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

1. PREMESSA

Il progetto preliminare definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire nel rispetto delle indicazioni del documento preliminare alla progettazione; evidenzia le aree impegnate, le relative eventuali fasce di rispetto e le occorrenti misure di salvaguardia, nonché le specifiche funzionali ed i limiti di spesa delle opere da realizzare, ivi compreso il limite di spesa per gli eventuali interventi e misure compensative dell’impatto territoriale e sociale e per le infrastrutture ed opere connesse, necessarie alla realizzazione. Il progetto preliminare stabilisce i profili e le caratteristiche più significative degli elaborati dei successivi livelli di progettazione, in funzione delle dimensioni economiche e della tipologia e categoria dell’intervento.

La relazione illustrativa, secondo la tipologia, la categoria e la entità dell'intervento, salva diversa motivata determinazione del responsabile del procedimento, si articola nei seguenti punti: a) scelta delle alternative: riepiloga tutti i dati e le considerazioni sulla base dei quali si è giunti alla determinazione della soluzione progettuale migliore (soluzione selezionata) riportando altresì, tramite elaborati grafici, le soluzioni progettuali alternative prese in esame; b) descrizione puntuale del progetto della soluzione selezionata e indicazioni per la prosecuzione dell’iter progettuale; c) riepilogo degli aspetti economici e finanziari del progetto. Nel dettaglio: a) scelta delle alternative: - descrizione generale corredata da elaborati grafici redatti anche su base cartografica delle soluzioni progettuali analizzate, caratterizzate sotto il profilo funzionale, tecnico (aspetti geologici, geotecnici, idrologici, idrogeologici, di traffico, strutturali, impiantistici, ecc.) e sotto il profilo dell’inserimento ambientale (aspetti urbanistici, archeologici, vincolistici, ecc.); - illustrazione delle ragioni della soluzione selezionata sotto il profilo localizzativo, funzionale ed economico, nonché delle problematiche connesse all’inserimento ambientale, alle preesistenze archeologiche e alla situazione complessiva della zona, con riferimento alle altre possibili soluzioni;

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 3 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------ove l’intervento preveda l’adeguamento o l’ampliamento di opere esistenti, il progetto espone chiaramente le caratteristiche dell’opera esistente, le motivazioni che hanno portato a tale scelta e l’esame di possibili alternative anche parziali. b) progetto della soluzione selezionata: - descrizione dettagliata della soluzione selezionata; - esposizione della fattibilità dell’intervento, documentata anche attraverso i risultati dello studio di prefattibilità ambientale, ed in particolare: - l’esito delle indagini geologiche, idrologiche e idrauliche, di traffico, geotecniche ed archeologiche di prima approssimazione delle aree interessate; - l’esito degli accertamenti in ordine agli eventuali vincoli di natura storica, artistica, archeologica, paesaggistica o di qualsiasi altra natura interferenti sulle aree o sugli immobili interessati; - aspetti funzionali ed interrelazionali dei diversi elementi del progetto anche in riferimento al quadro delle esigenze e dei bisogni da soddisfare di cui all’articolo 15, comma 6, lettera c); nel caso di opere puntuali, la relazione ne illustra le caratteristiche architettoniche; - accertamento in ordine alla disponibilità delle aree ed immobili da utilizzare, alle relative modalità di acquisizione, ai prevedibili oneri; - l’accertamento della disponibilità dei pubblici servizi e delle modalità dei relativi allacciamenti; - accertamento in ordine alle interferenze con pubblici servizi presenti lungo il tracciato, la proposta di soluzione ed i prevedibili oneri; - indirizzi per la redazione del progetto definitivo; - cronoprogramma delle fasi attuative, con l’indicazione dei tempi massimi di svolgimento delle varie attività di progettazione, approvazione, affidamento, esecuzione e collaudo; - indicazioni su accessibilità, utilizzo e manutenzione delle opere, degli impianti e dei servizi esistenti. c) aspetti economici e finanziari: - calcoli estimativi giustificativi della spesa; - l’eventuale articolazione dell’intervento in stralci funzionali e fruibili, ovvero in tratte funzionali e fruibili per le opere a rete; - quadro economico; - sintesi delle forme e fonti di finanziamento per la copertura della spesa; - risultati del piano economico e finanziario per gare in concessione. La relazione dà chiara e precisa nozione di quelle circostanze che non possono risultare dai disegni e che hanno influenza sulla scelta e sulla riuscita del progetto.

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2. RELAZIONE INTRODUTTIVA

Un gruppo di liberi pensatori presieduti dall’Avvocato Cesare Bartalini fondò nel 1883 la “Società senese per la cremazione dei cadaveri”. Sulla base di una convenzione stipulata con l’amministrazione comunale fu approvato il progetto redatto dall’Architetto Augusto Cerbi nell’anno 1893 che prevedeva la realizzazione di un Tempio Crematorio all’interno del cimitero del Laterino, allora denominato Poggio Cardinale. I lavori furono compiuti e completati nel 1896 e la prima cremazione si tenne il 5 maggio del medesimo anno. Il fabbricato originario ha poi subito due interventi di ampliamento, edificando una “ara storica” ed una “ara nuova” rispettivamente negli anni 1998 e 2007, entrambe su progetto dell’Architetto Alessandro Bagnoli

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All’interno dell’impianto storico vi sono ospitate le urne dei fondatori della Società per la Cremazione, oltre alle cellette per la conservazione delle ceneri ed il cinerario comune. Attraverso i due succitati interventi di ampliamento, la capienza totale è stata incrementata consentendo di accogliere circa 300 urne cinerarie. Il fabbricato non risulta quindi destinato alla sola funzione di cremazione, ma al contrario è accessibile al pubblico durante gli orari di apertura del cimitero. Affinché non vi siano interferenze, il servizio prevede obbligatoriamente la chiusura dell’accesso all’edificio durante il periodo in cui il forno è in funzione. Ne consegue l’impossibilità di operare quotidianamente per dover concedere al pubblico la visita ai resti dei propri cari estinti.

L’amministrazione ha deciso di destinare alla cremazione 2 giorni alla settimana ed ogni sessione prevede la cremazione di 3 salme, numero esiguo che non riesce a soddisfare le liste di attesa e che costringe la lunga permanenza dei defunti nelle celle frigorifere. La vigente normativa che fornisce le disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri, stabilisce l’obbligatorietà per i familiari del defunto di poter svolgere una degna cerimonia di ogni rito, sia laico che religioso, all’interno di ambienti rispettosi e riservati. Da anni si parla della realizzazione di una “sala del commiato” nel perimetro adiacente al Tempio, così come una area destinata allo spargimento delle ceneri, entrambi progetti di fatto mai concretizzati.

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L’attuale organizzazione non prevede quindi taluni servizi obbligatori e che siano in linea con le più recenti tendenze e non rispetta la dimensiona privata del lutto in un luogo adeguato dove si possa sostenere e confortare coloro che hanno subito la perdita.

Nella stesura del presente progetto di fattibilità tecnica ed economica sono state effettuate tutte le verifiche di prefattibilità previste dalla normativa vigente:

. Sono state stese relazioni illustrative e relazioni tecniche. . È stata verificata la fattibilità ambientale. . È stata verificata la fattibilità geologica ed idrogeologica. . Sono stati stesi i grafici di progetto preliminare. . È stata verificata la corrispondenza alla normativa sanitaria vigente. . Sono state date indicazioni sulla sicurezza da professionista abilitato. . Sono stati stesi i preventivi sommari di spesa. . È stata verificata la disponibilità del terreno. . Sono stati previsti i tempi di realizzazione del progetto, approvazione dei progetti e ottenimento dei nulla osta e i tempi della costruzione. . È stato steso un capitolato prestazionale delle categorie di lavori previsti, incluso come allegato alla proposta di project.

Analisi della domanda e dell’offerta Illuminazione votiva • Analisi della domanda Per quanto riguarda l'illuminazione votiva si è considerato il numero dei residenti nel 2013, 2014 e 2015 e quindi in base all’esperienza del proponente, il numero di abbonamenti in essere. Sempre sulla base dell’esperienza di SILVE nella gestione dell’illuminazione votiva si può ragionevolmente attendere un decremento degli incassi in ragione di almeno l’1% annuo. Il tutto considerando anche la presenza di un cimitero privato che assorbe circa la metà dei defunti. • Analisi dell’offerta Per quanto riguarda invece l’offerta gli impianti attualmente presenti sono adeguati alle esigenze e comunque sono stati considerati anche i costi per eventuali interventi sugli stessi.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 7 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------Cremazione • Analisi della domanda Preliminarmente si va a determinare il bacino di utenza e la concorrenza. In merito al bacino di utenza sono state considerate oltre alla provincia di Siena le provincie confinanti: • Firenze, • Pisa, • Grosseto, • Viterbo, • Terni, • Perugia, • Arezzo. Usando come fonte il sito dei comuni italiani, siamo andati a reperire i dati dei residenti e dei defunti nei singoli comuni della provincia di Siena e delle suddette province. Quindi sulla base di questi dati abbiamo fatto una previsione sull’andamento demografico nel 2016 (utilizzando la media di suddetti dati) e nel 2025 (applicando la tendenza emersa nel corso dei tre anni considerati). Per determinare la quota di cremati rispetto ai defunti si applicano queste percentuali (determinate sulla base del numero di abitanti A e della densità di aggregazione1):

Descrizione 2016 2025

Comuni Pv Siena A ≤ 8.000 1% 4%

Comuni Pv Siena 8.001 ≤ A ≤ 20.000 3% 8%

Comuni Pv Siena 20.001 ≤ A 7% 12,5%

Comune di Siena 17,9% 25,7%

Province poco aggregate 7% 12,5%

Province aggregate 10% 17,3%

Occorre precisare che tali percentuali sono volutamente (ed in maniera prudenziale) inferiori anche se in modo non significativo alle medie nazionali, in quanto la provincia di Siena è una provincia poco aggregata (solo 3 comuni sono superiori a 15.000 abitanti andando a coprire una quota di circa il 40% della popolazione della provincia),

Abbiamo poi considerato l’influenza della concorrenza andando ad ipotizzare che il 90% dei defunti che scelgono la cremazione resteranno nella provincia di appartenenza

1Intesa come presenza di aggregati urbani di grosse dimensioni (aggregate) e piccole dimensioni (poco aggregate) Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 8 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------mentre il restante 10% si divide sui forni esistenti qui considerati (ovvero quelli presenti nelle provincie considerate). Ovviamente ci sono influenze anche dei forni “vicini” (Livorno, Pistoia, ecc.) ma si considera che queste influenze si annullino fra di loro. Per determinare come si dividono queste cremazioni fra i forni crematori considerati si va a considerare la distanza chilometrica ed i tempi di percorrenza fra i singoli forni crematori ed i capoluoghi delle provincie. Nelle allegate tabelle 1, 2, 3 e 4 sono indicate le modalità tramite le quali si arriva a determinare il numero di cremazioni ipotizzate nel 2016 e nel 2025. Per quanto riguarda le cremazioni dovute ai resti mortali inconsunti il proponente ne ha determinato il numero sulla base della propria esperienza in relazione al numero di salme cremate. • Analisi dell’offerta Dal punto di vista dell’offerta abbiamo che il forno attualmente esistente non è in grado di effettuare le cremazioni indicate. Pertanto si adegueranno dei locali per accogliere un nuovo forno che è, invece, potenzialmente in grado di soddisfare una domanda più che doppia.

Servizi cimiteriali • Analisi della domanda Per quanto riguarda i servizi cimiteriali si è considerato il numero dei residenti nel 2013, 2014 e 2015 e quindi in base all’esperienza del proponente, il numero servizi cimiteriali per: • Tumulazioni/estumulazioni (salme, resti e ceneri), • Inumazione/esumazioni (salme, resti e ceneri), • Dispersione delle ceneri, • Affitto della sala del commiato, • Fornitura di cassette di zinco, • Posa della targa per l’identificazione delle ceneri disperse, • Autorizzazione alla posa delle lapidi ed all’iscrizione delle epigrafi, mantenendo comunque un margine prudenziale. L’evoluzione futura di questi servizi tiene conto dell’incremento delle cremazioni portando quindi ad una riduzione di Inumazioni e Tumulazioni. Il tutto considerando anche la presenza di un cimitero privato che assorbe circa la metà dei defunti. • Analisi dell’offerta Dal punto di vista della possibilità di offrire questi servizi i cimiteri sono in grado di soddisfare la richiesta senza grosse criticità se non:

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 9 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------• Tumulazioni, • Dispersione ceneri. E’ quindi prevista in fase di investimento la realizzazione dell’area di spargimento ceneri e da un punto di vista gestionale sarà realizzata una campagna di estumulazioni più marcata nei primi tre anni (50 estumulazioni in più di quanto si suppone necessario) al fine di “liberare” posti a terra per le future inumazioni.

La sostenibilità economico-finanziaria Da un punto di vista economico-finanziario si deve fare riferimento all’allegato PEF e relativa relazione. Si vuole solo evidenziare che è previsto che qualora gli incassi siano superiori a quelli riportati nel PEF una quota consistente di questi sia retrocessa al Comune di Siena

La sostenibilità economico-sociale Per esaminare la sostenibilità economico-sociale è opportuno andare preliminarmente a valutare il potenziale gradimento da parte degli utenti dei servizi offerti.

• Illuminazione votiva Per quanto riguarda questo aspetto il disciplinare di gestione ricalca quanto attualmente in essere e pertanto non si prevedono variazioni di rilievo.

• Cremazione Per quanto riguarda la cremazione si può senz’altro affermare che la proposta vada ad incidere profondamente sull’offerta azzerando completamente i tempi di attesa (attualmente la cremazione viene svolta due volte la settimana con tempi medi di attesa di almeno 3 giorni).

• Servizi cimiteriali Per quanto riguarda questo aspetto il disciplinare di gestione ricalca quanto attualmente in essere e pertanto non si prevedono variazioni di rilievo.

In conclusione, affidare la gestione del servizio cimiteriale ad un soggetto privato non comporta alcun peggioramento nella qualità dei servizi, sgravando nel contempo l’amministrazione comunale da una serie di incombenze che si riconducono all’alta sorveglianza.

Analisi della fattibilità sociale (costi-benefici)

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 10 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------In termini di costi gli elementi da considerare sono sostanzialmente l'impatto sull'ambiente ed in particolare sul traffico verso il cimitero del Laterino. Considerando come aggiuntivo solo il traffico dato dalle salme dei non residenti si avrebbero circa 500 operazioni annue pari a nemmeno 2 cremazioni giornaliere ovvero una stima ragionevole di 2 carri funebri e 8 automezzi al giorno, quindi un carico aggiuntivo molto contenuto. Se però allarghiamo l'orizzonte considerando anche la situazione del traffico nel bacino di utenza è evidente che la situazione non cambia in alcun modo (vista l'esiguità dei numeri) ma la modifica anche se impercettibile sarebbe positiva andando a diminuire complessivamente i chilometri percorsi in quanto abbiamo avvicinato il servizio agli utenti In termini di benefici abbiamo per i cittadini del bacino di utenza la possibilità di usufruire di un servizio in una posizione più vicina rispetto a quella attuale (abbassando notevolmente i costi di trasporto). Si riscontrano poi tre ulteriori benefici: • Uno sconto sulle tariffe di cremazione per i residenti a Siena del 42% rispetto alla tariffa ministeriale. • Un insieme di opere e servizi “freddi” (manufatti cimiteriali e tombe murate). • Un eventuale canone concessorio a favore del Comune di Siena qualora le previsioni del proponente fossero troppo conservative. Occore precisare nel dettaglio questo aspetto. Come già detto la stima sulla domanda di cremazione appare prudenziale e quindi potrebbe essere interpretato come un non voler riconoscere al comune un canone concessorio. Il proponente ha deciso quindi di riconoscere al comune di Siena una percentuale considerevole degli eventuali incassi aggiuntivi. Di contro per il cittadino verrebbero ad incrementarsi le tariffe per effetto dell’applicazione dell’IVA.

L’analisi dei rischi Infine determiniamo i principali rischi connessi all’operazione di finanza di progetto. • Costi e tempi di costruzione Il costo ed i tempi di costruzione, comprensivi degli oneri per progettazione, direzione lavori, collaudo e sicurezza sono interamente a carico del concessionario.

• Costi e modalità di gestione Anche i costi e le modalità di gestione sono interamente a carico del concessionario anzi questi li ha prudenzialmente (dal punto di vista del rischio) ribaltati quasi interamente ai propri soci.

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• Rischi Finanziari I rischi di natura finanziaria sono in capo al concessionario sia in termini di reperimento delle risorse che in termini di oscillazioni ragionevoli delle condizioni finanziarie.

• Rischi residui In conclusione restano solo i rischi legati ai cd. “eventi destabilizzanti” come indicati nella bozza di convenzione ovvero rischi che sarebbero in capo all’amministrazione comunale in qualsiasi forma si gestisca il servizio.

Vediamo quindi una matrice di comparazione dei rischi fra una proposta di finanza di progetto ed un più tradizionale appalto di realizzazione combinato ad un appalto di gestione.

Elemento Appalto tradizionale Finanza di progetto

Tempi di costruzione medio nullo

Costi di costruzione medio nullo

Qualità della gestione basso basso

Costi di gestione medio nullo

Fluttuazione della domanda alto nullo

Reperibilità finanziamento nullo nullo

Condizioni nullo nullo

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3. IL PROGETTO

L’intervento proposto prevede la realizzazione di un nuovo Tempio Crematorio nell’area cimiteriale del Laterino, all’interno di alcune strutture esistenti che saranno messe a disposizione dall’amministrazione comunale ed adattate alla nuova destinazione attraverso un insieme sistematico di opere edili ed impiantistiche. La preliminare fase cognitiva dello stato dei luoghi, antecedente a quella di progettazione, è stata condotta con l’intento di censire tutti gli spazi ed ambienti inutilizzati o da riqualificare che potessero essere dedicate alla nuova funzione. La realizzazione di un Tempio crematorio che fosse in linea con le più recenti tendenze ha comportato la particolare attenzione sugli aspetti tecnici ed organizzativi legati anche alle diverse esigenze etiche e morali dell’utenza, sia ai momenti antecedenti il rito di cremazione sia ai successivi di commiato. Affinché la struttura possa soddisfare le suddette richieste dovrà necessariamente prevedere i seguenti servizi minimi: - una sala del commiato, cioè lo spazio dove poter esporre il feretro, raccogliere i familiari e gli intervenuti per la veglia ed officiare gli eventuali riti; - una stanza per il cosiddetto “ultimo saluto”, generalmente riservata ai familiari più stretti per dare un ultimo commiato prima del rito di cremazione; - alcuni locali per il deposito dei resti e delle celle frigorifere per le salme in attesa della cremazione; - l’impianto del forno crematorio con tutti gli impianti ed attrezzature connesse; - una stanza dove poter trasmettere su video ai familiari l’immissione del feretro nella camera di cremazione; - un idoneo locale riservato all’attesa per la consegna al familiare delle ceneri; - un ufficio amministrativo per la predisposizione ed archiviazione delle pratiche; - una area interna al cimitero destinata allo spargimento delle ceneri; - degli spazi ove poter realizzare cinerari ed ossarini; - spogliatoi e servizi igienici riservati al personale; - servizi igienici riservati all’utenza privi di barriere architettoniche. Si è riservato una particolare attenzione su questo ultimo punto, in quanto dal sopralluogo effettuato è emersa l’assenza per l’utenza del camposanto, di servizi igienici accessibili a disabili.

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La ricognizione dello stato dei luoghi ha permesso di individuare tre distinte aree all’interno delle mura cimiteriali, che attraverso delle riorganizzazioni strutturali ed impiantistiche potrebbero essere destinate a tali funzioni, tra cui: - il padiglione di ingresso; l’ala di destra del padiglione di ingresso, attualmente destinata a sala mortuaria, depositi e servizio igienico indistinto - i fabbricati fuori dal camposanto ma all’interno dell’area cimiteriale; un corpo di fabbrica destinato a magazzini, l’altro a spogliatoi, servizi e depositi ad uso del personale del cimitero - un quadro interno al cimitero da riqualificare; area scoperta all’interno del camposanto ove risulta un cantiere in stato di abbandono ed ancora evidenti le tracce di un’opera incompiuta. La porzione del padiglione di ingresso potrà contenere tutte le attività ed i servizi di accoglienza per il pubblico e logicamente confacente per l’organizzazione del percorso della salma. Le aree risulteranno visitabili e potranno comprendere le zone e le sale di attesa, l’ufficio, la sala del commiato ed i servizi igienici per il pubblico. L’area esterna al camposanto sarà invece destinata per il complesso tecnologico dell’impianto crematorio, non sarà visitabile al pubblico se non per i familiari più stretti che potranno accompagnare il defunto in un locale specificatamente riservato per “l’ultimo saluto”. Il quadro interno sarà invece riqualificato e suddiviso in aree a verde per la dispersione delle ceneri e per l’eventuale realizzazione di manufatti cimiteriali. Le altre opere previste dall’intervento e dall’offerta progettuale comprendono quelle propedeutiche e di completamento quali ad esempio recinzioni, la riorganizzazione delle aree, dei percorsi pedonali e carrabili e degli ingressi, che potranno essere distinti per il Tempio Crematorio e per i servizi cimiteriali secondo gli orari che verranno concordati con l’amministrazione comunale.

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3.1 IL PADIGLIONE DI INGRESSO – ACCETTAZIONE E SERVIZI

L’accesso principale del cimitero del Laterino avviene attraverso un edificio caratterizzato da un centrale cupola a copertura del passaggio di ingresso e da due corpi di fabbrica simmetrici che racchiudono il primo cortile del camposanto. Il fabbricato risulta formato da spesse murature portanti in mattoni a facciavista con arcate e frontoni finemente decorati in cotto senese. L’ala di sinistra risulta riservata agli uffici amministrativi del cimitero, mentre nell’ala di destra troviamo una sala mortuaria e locali di archivio e deposito. Nel secondo corpo di fabbrica vi è un servizio igienico generico non fruibile da persone disabili, gli ambienti risultano oltretutto in posizione rialzata rispetto al piano di campagna esterno ed accessibili attraverso più portoni di ingresso tutti dotati di scale.

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Il progetto prevede una diversa distribuzione degli spazi interni di tutti quegli ambienti del padiglione limitatamente utilizzati. La posizione del fabbricato all’ingresso del cimitero risulta idonea per destinare tali locali a tutte le attività ed i servizi di accoglienza per il pubblico, per costituire il fulcro principale per il commiato e per l’avvio del percorso della salma verso il rito della cremazione. Le aree risulteranno visitabili e comprenderanno le zone e le sale di attesa, l’ufficio, la sala del commiato ed i servizi igienici per il pubblico.

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SALA MORTUARIA E DI ESPOSIZIONE L’attuale sala mortuaria sarà adibita anche a sala di esposizione, definita anche “sala del commiato” in quanto luogo riservato all’esposizione del feretro e predisposto per raccogliere il maggior numero dei familiari e degli intervenuti per la veglia. Il locale sarà accessibile sia direttamente dal cortile interno attraverso uno dei portoni esistenti, sia attraverso un percorso dipartente dal padiglione di ingresso privo di barriere architettoniche. Il vano sarà mantenuto nella sua forma e superficie essendo già di dimensioni sufficientemente adeguate per accogliere un discreto numero di utenti, il grande lucernario presente nella volta e le ampie finestre esistenti forniranno una buona illuminazione naturale. La sala sarà ammobiliata con arredi semplici e riguardosi senza riferimenti a culti, eventualmente personalizzabile in caso di rito religioso.

SALETTA VIDEO Uno spazio sarà attrezzato per dare la possibilità ai familiari di assistere al rito di cremazione attraverso una diretta video con il forno crematorio. La stanza sarà attrezzata con comode sedute e con uno schermo lcd sul quale verranno trasmesse dal forno crematorio le immagini dell’inserimento del feretro.

SALETTA ATTESA URNE Una seconda stanza dell’ala di destra del padiglione di ingresso sarà riservato per l’attesa dei familiari i quali, al termine del rito di cremazione, vorranno attendere l’urna con i resti del caro estinto.

UFFICIO CREMAZIONI Una stanza dell’ala di sinistra del padiglione di ingresso sarà destinata ad ufficio per la amministrazione delle pratiche del tempio crematorio, in posizione quindi distaccata rispetto alle sale del commiato di modo da non creare interferenze tra i diversi funerali ma nel contempo in posizione centrale rispetto all’impianto di cremazione per poter meglio vigilare e gestire l’organizzazione del servizio.

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SERVIZI IGIENICI L’attuale servizio igienico verrà demolito ed attraverso una diversa distribuzione dell’ambiente si potranno ricavare due bagni distinti per sesso, ambedue accessibili anche da diversamente abili ed attrezzati secondo le normative per l’abbattimento delle barriere.

Per ovviare al dislivello di quota tra l’accesso dal padiglione di ingresso e gli ambienti sarà installa una pedana elevatrice a scomparsa azionabile a seconda delle necessità. Nel corridoio interno verrà realizzata una rampa per ovviare ai dislivelli interni e per fornire un percorso accessibile anche alle sale del commiato. I servizi igienici potranno essere mantenuti aperti e disponibili durante l’orario di apertura del cimitero e di chiusura del tempio crematorio in maniera tale da garantirne la permanente accessibilità da parte dell’utenza.

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OPERE NECESSARIE PER LA ESECUZIONE DELL’INTERVENTO NEL PADIGLIONE DI INGRESSO

Opere strutturali: Tutte le modifiche di progetto interessano principalmente tramezzature interne esistenti o da realizzare. Fatte salve approfondite indagini o esecuzione di saggi che evidenzino la preesistenza di un accesso di collegamento tra la stanza mortuaria e l’adiacente magazzino eventualmente da ripristinare, l’unico intervento strutturale da eseguirsi sulle pareti portanti dell’edificio riguarderà la realizzazione di una cerchiatura in profilati.

Murature: Le nuove pareti divisorie non avranno funzioni strutturali e potranno essere realizzate in foratelle o in elementi leggeri tipo cartongesso, successivamente intonacate e tinteggiate.

Infissi: Le porte interne saranno del tipo tamburato, di colore chiaro e aventi finitura facilmente lavabile. Gli accessi ai servizi igienici dovranno essere muniti di maniglie corrispondenti alle norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche, corredate da un sistema interno di chiusura sbloccabile dall’esterno con serratura a moneta. Gli infissi esterni verranno mantenuti.

Finiture ed arredi: Le pareti interne saranno tinteggiate con colori chiari e neutri. Gli ambienti saranno ammobiliati con arredi semplici e decorosi. Nelle sale non vi saranno apposte immagini o simboli appartenenti a culti religiosi, che potranno essere aggiunte su richiesta dei familiari per la celebrazione del proprio rito funebre.

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Impianti: Gli ambienti saranno dotati di un impianto elettrico a norma dipartente dal quadro elettrico generale. Verrà rivisto ed adeguato l’impianto di adduzione e di smaltimento reflui per i servizi igienici. Il riscaldamento e la climatizzazione avverrà attraverso pompe di calore.

Impianti speciali: Per l’accesso dal padiglione di ingresso si provvederà alla installazione di una pedana elevatrice a scomparsa azionabile mediante l’apposita pulsantiera che dovrà essere ben visibile all’utenza. La pavimentazione della pedana dovrà essere antiscivolo e corrispondente per colore e materiale alla pavimentazione dell’atrio esterno, salvo diverse indicazioni imposte dalla Soprintendenza in sede di richiesta dei necessari nulla- osta. Si riportano alcune fotografie rappresentative la possibile soluzione impiantistica.

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3.2 MAGAZZINI E SERVIZI ESTERNI – FORNO CREMATORIO

Al fine di reperire tutti gli spazi necessari per la linea dell’impianto di cremazione in un luogo interno all’area cimiteriale, che fosse nel contempo anche in una zona riservata e limitatamente accessibile al pubblico, sono stati individuati due corpi di fabbrica nella parte sud del camposanto attualmente tenuti all’uso del personale del cimitero sia per i servizi igienici ed assistenziali necessari per l’attività svolta, sia per il rimessaggio di attrezzature e materiali di vario tipo. Tali ambienti risultano eccessivi e taluni superflui per un ordinario svolgimento del servizio, e potrebbero essere meglio ridimensionati per dare spazio ai vari impianti. L’area ha oltretutto un accesso carrabile individuale dotato di cancello di servizio, la cui apertura potrà essere gestita indipendentemente dagli orari del camposanto per la regolare esecuzione del tempio crematorio. I due corpi di fabbrica risultano costruiti con murature in mattoni lasciati a facciavista, copertura a falda unica inclinata uno con strutture in legno, l’altro in cemento (o latero- cemento) con manto in laterizio in coppi e tegoli.

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DESCRIZIONE GENERALE DELL’IMPIANTO DI CREMAZIONE

L’impianto di cremazione è costituito dal forno crematorio e da tutta una sere di impianti necessari per il suo ciclo di funzionamento. Strutturalmente il forno si compone di due camere sovrapposte: - la camera di cremazione, dove avviene il processo di incenerimento del feretro, - la camera di postcombustione, dove le sostanze volatili incombuste presenti nei fumi provenienti dalla camera di cremazione completano la loro ossidazione. La camera di cremazione e quella di postcombustione sono ricavate all’interno di un unico corpo e sono fisicamente separate dalla suola di cremazione e da un setto verticale in muratura refrattaria sul quale è praticato il passaggio che le mette in comunicazione diretta. Gli altri principali componenti dell’impianto sono: - Il bruciatore ausiliari di cremazione e di postcombustione - Il ventilatore di alimentazione dell’aria comburente che alimenta sia il processo che le teste di combustione costituenti i bruciatori - I circuiti di distribuzione e le valvole motorizzate di regolazione dell’aria comburente primaria e secondaria in camera di cremazione, dell’aria terziaria in postcombustione, oltre che delle arie comburenti richieste per alimentare le teste di combustione - Le sonde di rilevazione della temperatura in camera di cremazione - Le sonde di rilevazione della temperatura in postcombustione, - La sonda di rilevazione della concentrazione di ossigeno libero nei fumi posta nell’ultimo quarto della camera di postcombustione - Il camino di emergenza - L’impianto di abbattimento polveri con ciclo a secco costituito dal relativo scambiatore di calore, dal sistema di iniezione dei reagenti, dal filtro a maniche e dall’aspiratore fumi finale - L’armadio di comando con strumento PLC “touch screen” per il controllo del processo di cremazione - Le sonde e la strumentazione di controllo delle altre temperature di processo, oltre che le eventuali apparecchiature necessarie per il monitoraggio delle emissioni al camino.

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FORNO CREMATORIO

Il forno crematorio necessita di una zona tecnologica di dimensioni adeguate per contenere tutte le attrezzature ed impianti, gli spazi operativi per l’inserimento del feretro dal tavolo di caricamento, nonché per consentire l’ispezione dei vari componenti per la loro manutenzione. Il primo corpo di fabbrica che troviamo sulla sinistra entrando nel piazzale, se opportunamente rivisitato nella sua composizione strutturale può ritenersi adeguato per tale scopo. Si dovrà quindi procedere alla sostituzione della copertura con una piana in modo tale da poter sfruttare la massima altezza del fabbricato, intervenendo poi sulle strutture e creando un unico ambiente si potrà ottenere un locale atto a contenente il cuore tecnologico composto dal forno e parte degli impianti connessi.

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Principali componenti del forno:

LEGENDA: 1) Camera di cremazione 2) Porta d’introduzione 3) Bruciatore primario 4) Termocoppia camera cremazione 5) Suola di cremazione 6) Porta vano raccolta ceneri 7) Contenitore ceneri 8) Pozzetto raccolta zinco fuso 9) Camera di postcombustione 10) Bruciatore di postcombustione 11) Termocoppia di postcombustione 12) Porta ispezione postcombustore 13) Sistema distribuzione aria comburente 14) Uscita fumi verso la depurazione 15) Centrale di comando

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La camera di cremazione è costituita da un involucro esterno di forma parallelepipeda realizzato interamente in lamiera di acciaio al carbonio e in profilati metallici e da un rivestimento interno costituito da una muratura di mattoni refrattari ad elevato contenuto di allumina. La volta è strutturata in modo da conferirle una elevata stabilità e da favorire un maggiore irraggiamento del calore in direzione del feretro. Lo strato coibente posto a ridosso della parete refrattaria è costituito da una muratura di mattoni isolanti a basso coefficiente di conducibilità termica, all’esterno della quale è posto un pannello di fibra minerale con barriera antivapore in alluminio, particolarmente indicata per impieghi in cui si richieda una funzione anticondensa resistente a temperature di esercizio moderatamente elevate. Un’apertura praticata nella parete di fondo della camera di cremazione permette il passaggio dei fumi verso quella di postcombustione, mentre sulla parete frontale è posto il boccaporto di caricamento del feretro con la relativa porta di chiusura, rivestita in materiale refrattario, scorrevole verticalmente ad opera del sistema meccanico di sollevamento. Il sistema di movimentazione della porta è concepito per renderne possibile anche l’apertura e la chiusura manuale in caso di mancanza dell’alimentazione elettrica o in caso di emergenza. La suola di cremazione è la parte del forno più sollecitata ed è costituita da sei sezioni contigue ciascuna delle quali si compone a sua volta di due elementi prefabbricati a semivolta realizzati in calcestruzzo refrattario a base di andalusite disposti ad incastro così da formare una struttura sostenuta al centro dal muretto che divide in due la sottostante camera di postcombustione. Lateralmente alla sezione frontale del crematorio sono sistemati due portelli incernierati, apribili manualmente, che danno accesso a due vani, posti al di sotto della suola di cremazione, che alloggiano il cassetto di raccolta delle ceneri ed il contenitore di raccolta dello zinco. I fumi uscenti dal post-combustore hanno temperatura superiore a 850°C e quindi, prima di avviarli a depurazione, è necessario che siano raffreddati a livelli di temperatura compatibili con quella di normale esercizio del filtro a maniche. Il raffreddamento dei fumi può essere operato, secondo le esigenze dell’utilizzatore finale, sia con dispositivi di tipo dissipativo che con sistemi a recupero energetico.

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STANZA FILTRI

Il secondo corpo di fabbrica sarà in parte dedicato a contenere gli altri ulteriori impianti tecnologici del forno crematorio che saranno a questo collegati mediante tubazioni interrate. L’impianto per la depurazione chimico-fisica dei fumi si dovrà articolare in diversi elementi ai quali sarà assegnato, sostanzialmente, il compito di ottenere livelli di emissioni inquinanti nel rispetto dei parametri massimi di emissione fissati in sede di autorizzazione dagli organi competenti. I componenti della sezione saranno il sistema di iniezione e miscelazione dei reagenti nei fumi (finalizzato al dosaggio e all’iniezione nel flusso gassoso dei reagenti necessari per la neutralizzazione degli inquinanti a componente acida e l’assorbimento dei metalli pesanti e delle diossine) ed il filtro a maniche (finalizzato alla raccolta delle polveri). A completamento del sistema dovranno essere previsti l’aspiratore finale, in esecuzione silenziata, cui spetta in compito di provvedere al regolare deflusso dei gas trattati assicurando nel contempo all’intero impianto la depressione necessaria ad assicurare la totale assenza di fughe di fumi all’interno dei locali in cui l’impianto è installato, ed il sistema di produzione e di distribuzione dell’aria compressa necessaria alle operazioni di pulizia del filtro.

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CAMINI DI ESPULSIONE

I camini di espulsione richiedono un capitolo a parte perché richiederanno una particolare sensibilità nei successivi livelli di progettazione ed una adeguata argomentazione in sede autorizzativa per il rilascio dei nulla osta legati ai vincoli paesaggistici, monumentali ed ambientali. All’interno della presente soluzione progettuale la collocazione dei camini costituiscono il principale elemento che può avere un impatto sul territorio, sia per la tutela del paesaggio sia per la ricaduta dei fumi. I camini di espulsione fumi saranno due, concepiti per svolgere funzioni rispettivamente di camino di processo e di camino d’emergenza. L’adozione di quest’ultimo dispositivo consente di fronteggiare una eventuale interruzione dell’alimentazione elettrica, rallentando in sicurezza il processo dell’impianto e facendo sostare i fumi in camera di postcombustione prima di espellerli in atmosfera. Solitamente, ma non necessariamente, il camino di emergenza viene previsto come unità a sé stante che, partendo dalla sezione terminale del postcombustore, sbocca verticalmente a circa 8 metri dal piano di riferimento dell’impianto. Il camino di processo, solitamente realizzato in acciaio inox, è invece raccordato all’aspiratore posto a valle del filtro a maniche ed è provvisto di rivestimento in materassino di lana minerale protetto esternamente da lamierino in alluminio. In posizione idonea rispetto al punto di raccordo all’aspiratore fumi e facilmente accessibile, è prevista la postazione di prelievo periodico dei campioni dei fumi. La posizione del camino di emergenza è perciò obbligata e sostanzialmente legata all’ubicazione del forno crematorio. Il camino di processo avrà un minor impatto in quanto potrà essere apposto lungo la parete interna della stanza filtri che risulta adiacente alla più alta facciata di cinta del cimitero.

CELLE FRIGORIFERE E DEPOSITO RESTI

Attraverso la rivisitazione degli spazi interni si potrà ottenere un ampio vano destinato al provvisorio deposito delle salme e dei resti che dovranno essere conservati in luoghi idonei in attesa della cremazione. Il locale sarà quindi coibentato e costantemente climatizzato e conterrà un totale di n. 6 celle mortuarie refrigerate e di 9 ripiani per il deposito dei resti.

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STANZA PER L’ULTIMO SALUTO

Data la diversa localizzazione tra l’impianto del forno crematorio e le stanze dedicate al pubblico per il commiato si è voluto riservare un locale dove i familiari più stretti possono rivolgere un ultimo saluto al caro estinto prima del rito di cremazione.

SPOGLIATOI E SERVIZI IGIENICI AD USO DEL PERSONALE

La rivisitazione degli spazi preserverà tutti i servizi riservati all’uso del personale così come richiesti dalla normativa per gli ambienti di lavoro. Saranno quindi realizzati due spogliatoti distinti per sesso, entrambe dotati di w.c., lavandini e docce. L’accesso agli spogliatoi avverrà attraverso un ampio locale di disimpegno eventualmente destinabile a magazzino. Nelle successive fasi progettuali si dovrà procedere alla verifica dimensionale degli ambienti ed alle dotazioni minime, a seconda del numero di addetti operanti.

PIAZZALE

L’antistante piazzale sarà accessibile sia ai mezzi di servizio del cimitero e del tempio, sia ai carri dedicati al trasporto delle salme al rito di cremazione. Il luogo sarà accessibile anche ai familiari più stretti che potranno accompagnare il caro estinto al forno passando per la stanza dell’ultimo saluto. Tale accesso potrà avvenire solo ed esclusivamente se accompagnati dal personale attraverso una porta di collegamento interna presente sul muro di cinta del cimitero. La parte terminale del piazzale sarà recintata e munita di cancello per identificare l’area di sosta riservata agli addetti. Sul piazzale troveranno spazio i dry cooler necessari per il raffreddamento delle acque di processo del forno. La localizzazione di detti impianti a ridosso del parapetto esistente permetterà la loro mitigazione nel contesto paesaggistico.

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OPERE NECESSARIE PER LA ESECUZIONE DELL’INTERVENTO NEI FABBRICATI ATTUALMENTE DESTINATI A MAGAZZINI E SERVIZI

Opere strutturali forno crematorio: L’edificio destinato a contenere il forno crematorio e parte degli impianti dovrà subire alcune opere strutturali necessarie per sostenere il carico degli impianti e per la creazione di un unico ambiente di altezza adeguata. Il progetto prevede le seguenti fasi edili operative: - la completa demolizione della copertura in legno e laterizio esistente - il taglio e la demolizione della parete in mattoni pieni dividente i due locali - l’inserimento di un cordolo sulla testa della muratura, che perderà la funzione di sostegno e rimarrà autoportante al solo fine di preservare l’estetica architettonica esterna - la demolizione dell’attuale solaio di calpestio - lo scavo sino alla quota di imposta del nuovo solaio, verificando la presenza di una fondazione per le murature perimetrali esistenti (in caso contrario la platea dovrà essere realizzata per porzioni di 1 metro e costituire anche il ruolo di sottofondazione delle pareti) - la realizzazione del nuovo solaio di calpestio in calcestruzzo armato - il montaggio e la saldatura su piastre collegate al solaio di pilastri in acciaio, costituite da profili tipo IPE, HEA o HEB, collegati tra essi da una struttura sempre in acciaio di sostegno della nuova copertura che potrà essere costituita in lamiera grecata, pannelli sandwich o altro materiale ignifugo La copertura sarà realizzata alla quota di imposta maggiore della copertura a falda esistente, in maniera tale che rimanga celata dal frontone in mattoni faccia-vista presente sul prospetto principale e laterale di sinistra. Al fine di limitare l’impatto paesaggistico della nuova copertura si prevede di adoprare tale principio anche per il prospetto tergale e verso valle, attraverso l’elevazione delle pareti sino alla quota desiderata. La nuova copertura dovrà risultare facilmente smontabile per la manutenzione o l’eventuale sostituzione di parti voluminosi dell’impianto crematorio. Nelle fasi progettuali definitive ed esecutive e svolte le accurate indagini geologiche e geotecniche si dovrà verificare l’eventuale necessità di realizzare una ulteriore fondazione di micropali a sostegno e collaborazione della nuova platea.

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Opere strutturali servizi/magazzini

Per l’edificio destinato agli altri impianti tecnologici, alle celle frigorifere ed ai servizi, si dovrà procedere ad una parziale demolizione del solaio di copertura in maniera tale da poter calare all’interno dei vani gli impianti tecnologici. La stessa dovrà poi essere ricostruita alle medesime quote di imposta adeguandola affinché possa soddisfare le normative antincendio. Il manto di copertura verrà accantonato durante lo smontaggio della copertura per poterlo riadoperare alla fine delle opere e recuperare l’originario aspetto. Nelle fasi progettuali definitive ed esecutive si dovrà verificare l’orditura della copertura e l’eventuale funzione portante delle pareti interne da modificare e prevedere le opportune cerchiature metalliche necessarie per la realizzazione dell’opera.

Murature: Le nuove pareti divisorie saranno realizzate in foratelle o in elementi leggeri tipo cartongesso. Le murature saranno successivamente intonacate e tinteggiate, o rivestite in grés porcellanato in quegli ambienti ove è necessaria la superficie lavabile.

Infissi: Le porte interne da installare nei servizi e spogliatoi saranno del tipo tamburato, di colore chiaro e aventi finitura facilmente lavabile. Gli infissi esterni del forno crematorio, attualmente in legno, saranno sostituiti con griglie di aerazione o porte di materiale metallico. Le porte e finestre dell’altro edificio possono essere considerate adeguate anche per le nuove funzioni.

Finiture ed arredi: Gli ambienti di lavoro avranno pavimentazioni tecniche mentre i servizi saranno piastrellati in grés porcellanato. Le pareti interne saranno tinteggiate con colori chiari e neutri, i servizi e spogliatoi saranno rivestiti con piastrelle in grés porcellanato. La stanza dell’ultimo saluto sarà arredata con sedute per permettere ai familiari di trattenersi con il caro estinto prima del rito di cremazione.

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Impianti: Si dovrà provvedere all’allacciamento del forno all’impianto Metano. L’attuale contatore e punto di approvvigionamento è situato sulla facciata nord dell’edificio padiglione di ingresso, la conduttura interrata attraverserà il piazzale interno sino a giungere nell’area desiderata.

Gli ambienti saranno dotati di un impianto elettrico a norma dipartente dal quadro elettrico generale. Verrà rivisto ed adeguato l’impianto di adduzione e di smaltimento reflui per i servizi igienici. Il riscaldamento e la climatizzazione avverrà attraverso pompe di calore.

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Impianti speciali: La proposta di progetto prevede la fornitura e la installazione di tutti gli impianti tecnologici della linea del forno crematorio necessari per il suo buon funzionamento, quali ad esempio: - il forno crematorio composto da due camere sovrapposte, un bruciatore primario, un vano di raccolta ceneri, un pozzetto di raccolta dello zinco fuso, il sistema di distribuzione dell’aria comburente con uscita fumi verso la depurazione e centrale di comando; - il bruciatore ausiliario di cremazione e di postcombustione; - il ventilatore di alimentazione dell’aria comburente che alimenta sia il processo che le teste di combustione costituenti i bruciatori; - i circuiti di distribuzione e le valvole motorizzate di regolazione dell’aria comburente primaria e secondaria in camera di cremazione, dell’aria terziaria in postcombustione, oltre che delle arie comburenti richieste per alimentare le teste di combustione; - le sonde di rilevazione della temperatura in camera di cremazione, della temperatura in postcombustione, della concentrazione di ossigeno libero nei fumi posta nell’ultimo quarto della camera di postcombustione, nonché le sonde e la strumentazione di controllo delle altre temperature di processo, oltre che le eventuali apparecchiature necessarie per il monitoraggio delle emissioni al camino; - un camino di processo ed un camino di emergenza; - l’impianto di abbattimento polveri con ciclo a secco costituito dal relativo scambiatore di calore, dal sistema di iniezione dei reagenti, dal filtro a maniche e dall’aspiratore fumi finale; - l’armadio di comando per il controllo del processo di cremazione; tutti gli impianti elettrici, idraulici e speciali necessari alla linea di cremazione.

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3.3 QUADRO DA RIQUALIFICARE – CINERARI E AREA SPARGIMENTO CENERI

Terza area del cimitero del Laterino individuata per il completamento dei servizi necessari alla funzione del tempio crematorio riguarda un quadro al centro del camposanto, all’interno del quale risultano ancora presenti le tracce di un cantiere interrotto agli inizi degli anni novanta e che doveva prevedere l’ampliamento del fabbricato di due piani contenente loculi in galleria. Sulla superficie vi è il magrone che doveva dettare la quota di una platea, emergono le teste di una serie di micropali di fondazione e vi è traccia delle armature di alcune travi di collegamento. In posizione centrale ed in corrispondenza del portale di accesso al fabbricato esistente vi sono due fosse probabilmente di vani ascensore. Il lotto si presenta infestato da piante spontanee e non risulta compiuto il rivestimento della facciata dell’edificio. La stato di abbandono e di degrado non si addice al luogo e non trova riscontro nel contesto del camposanto. Una riqualificazione dell’area risulta opportuna, nonostante l’impossibilità di immaginare l’impiego delle strutture portanti già realizzate, la forma regolare e la quota corrispondente ai camminamenti del cimitero presta l’area ad un riutilizzo a verde o alla realizzazione di strutture leggere.

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REALIZZAZIONE DI CINERARI/OSSARINI

La realizzazione del nuovo tempio consentirà l’aumento del numero di cremazioni. Risulterà quindi necessario prevedere un accettabile numero di cinerari ed ossari da mettere a disposizione dei familiari che vorranno scegliere tali manufatti per conservare i resti dei propri cari. Saranno quindi realizzati due blocchi in aderenza al fabbricato esistente a mascheramento della facciata rimasta incompiuta, mentre le superfici che rimarranno a vista saranno completate del rivestimento. Gli ossari saranno realizzati con una struttura modulare leggera posti su sette file e rivestite con lastre di marmo. Le dimensioni minime interne dovranno essere quelle minime previste dal regolamento di polizia mortuaria vigente, attualmente pari a 30x30Cm per 75Cm di profondità. Sarà mantenuto aperto il varco di accesso alla galleria loculi completando il collegamento con i gradini necessari per il superamento del dislivello.

CINERARIO COMUNE

La Legge Regionale 66/2013 ed il regolamento di polizia mortuaria di cui al DPR 285/1990 impone che ogni cimitero abbia un cinerario comune per la raccolta e la conservazione in perpetuo e collettiva delle ceneri provenienti dalla cremazione delle salme, per le quali sia stata espressa la volontà del defunto di scegliere tale forma di dispersione oppure per le quali i familiari del defunto non abbiano provveduto ad altra destinazione. Le due fosse già presenti, opportunamente circoscritte e rivestite con guaina bituminosa, potrebbero essere destinate per tale funzione. In prossimità dei cinerari comuni sarà realizzata una struttura munita di una apertura ove poter procedere alla introduzione delle ceneri.

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AREA PER LO SPARGIMENTO DELLE CENERI

La norma regionale recante le regole per la dispersione delle ceneri derivanti dalla cremazione consente la possibilità di eseguire lo spargimento all’interno di un’area a ciò destinata posta all’interno di un cimitero. Tale spazio è assente all’interno del camposanto ed una zona del quadro in esame potrà essere destinata a tale funzione. Si prevede quindi di realizzare una parete a verde costituita da blocchi prefabbricati componibili a contenimento e copertura del bordo scavo ancora presente dai tempi del cantiere. Su questa facciata e nelle specifiche aiuole sottostanti saranno seminiate piante perenni per bordure in maniera tale da creare delle aree a verde adeguate per confortare la procedura dello spargimento.

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OPERE NECESSARIE PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL QUADRO E PER LA CREAZIONE DEI CINERARI/OSSARI E DELLE AREE DESTINATE ALLO SPARGIMENTO DELLE CENERI

Opere strutturali Le successive fasi di progettazione dovranno verificare attraverso prove e sondaggi la consistenza e la natura del terreno, al fine di quantificare i carichi ammissibili senza dover ricorrere a nuove palificate di fondazione. Il progetto prevede per la realizzazione degli ossari l’impiego di strutture in elevazione di tipo leggero quali montanti e traverse in alluminio, per le quali si ipotizza possa essere sufficiente una semplice platea. La parete di contenimento a verde sarà realizzata attraverso la posa di casseri prefabbricati da apporre su di un cordolo di fondazione in calcestruzzo armato.

Vialetti: I vialetti pedonali saranno realizzati con finiture simili agli altri percorsi del cimitero, ad esempio in lastre di ghiaietto lavato su massetto di calcestruzzo armato con rete elettrosaldata, e delimitati da cordonati prefabbricati in cemento.

Impianti: Non si prevedono impianti se non il collegamento degli ossari all’impianto elettrico votivo del cimitero.

Finiture ed arredi: Le aree a verde saranno ornate con piante non necessitanti di eccessiva manutenzione, tipo piante da bordura quali ad esempio Abelie, Loropetalum, Mirto, Nandina, etc. oppure arbusti ornamentali quali ad esempio Thuye, Pitosfori, Cipressini etc.. I vialetti forniranno un percorso all’interno dell’area dedicata allo spargimento delle ceneri, ove su richiesta dell’amministrazione potrà essere prevista l’installazione di una panchina.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 36 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

4. SOLUZIONE PRESCELTA ED ALTERNATIVE

Le soluzioni progettuali prescelte sono state dettate dai tipi di servizi che un Tempio Crematorio deve includere, organizzando le aree e gli spazi secondo la logica temporale e le operazioni legate al rito di cremazione. Si è dovuto infatti prevedere una differenziazione tra gli spazi visitabili dal pubblico e quelli riservati dal personale, alle aree raggiungibili dagli automezzi per il trasporto del feretro e per la gestione dei servizi cimiteriali e nondimeno all’accessibilità delle strutture per la fornitura ed installazione del complesso tecnologico dell’impianto crematorio. Le aree in esame sono state quindi prescelte dopo una attenta analisi anche delle possibili alternative, prediligendo gli spazi e le strutture previste dal progetto sulla base delle disponibilità oggettive degli ambienti, alla contenuta spesa per la esecuzione delle opere, alla impossibilità di ipotizzare realizzazioni al di fuori delle aree cimiteriali e per fornire all’utenza un servizio di cremazione in ambienti consoni e riservati.

5. RIEPILOGO DEGLI ASPETTI ECONOMICI E FINANZIARI

L’investimento previsto all’interno del piano economico–finanziario ammonta complessivamente ad € 1.004.684,60 (oltre Iva). Oltre ai costi di realizzazione dell’investimento vanno considerati anche gli oneri finanziari che sono stati capitalizzati in base alla prassi finanziaria per un valore pari a euro 36.102,79. Conseguentemente, l’impegno finanziario considerato nel piano per l’avvio e la realizzazione del progetto di investimento ammonta complessivamente ad euro 1.040.787,39. L’investimento relativo al nuovo tempio crematorio di Siena comprende il costo delle opere edili necessarie per l’adeguamento delle aree e degli ambienti alle nuove funzioni, l’allestimento degli stessi e compreso il costo per l’acquisto del nuovo forno e delle attrezzature ad esso correlate, le spese tecniche, per la preparazione della proposta, le spese di start-up e quelle per la costituzione della società di scopo. I costi dell’investimento sono stati imputati nel piano sulla base di un cronoprogramma e tenendo conto dei conseguenti effetti della dinamica inflazionistica.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 37 Tabella 1 km tempi km tempi km tempi km tempi km tempi km tempi km tempi Comune Km Tempi Siena Ponte a Ema Trespiano Pisa Viterbo Perugia Arezzo Siena 0 0 71,2 59 84,4 81 130 105 172 115 114 92 58,9 64 0,065 0,074 Firenze 78,1 63 0 0 0 0 83 84 211 136 154 119 78 68 0,049 0,058 Pisa 133 114 92,5 73 96,1 96 0 0 292 185 236 168 160 118 0,043 0,053 Grosseto 74,4 63 142 108 155 131 149 104 121 99 177 134 141 114 0,055 0,069 Viterbo 174 121 208 134 222 159 294 190 0 0 125 88 160 112 0,033 0,048 Terni 188 120 222 132 236 159 307 189 56 40 80 57 174 112 0,053 0,079 Perugia 110 96 145 103 159 129 231 157 126 97 0 0 94 85 0,045 0,056 Arezzo 89,9 67 70,7 51 84,4 77 156 109 154 100 89 74 0 0 0,061 0,080

Pagina 1 Tabella 2

km tempi km tempi km tempi km tempi km tempi km tempi km tempi Controllo Comune Siena Ponte a Ema Trespiano Pisa Viterbo Perugia Arezzo Km Tempi Siena 90,00% 90,00% 2,16% 2,29% 1,82% 1,67% 1,18% 1,29% 0,89% 1,17% 1,35% 1,47% 2,61% 2,11% 100,00% 100,00% Firenze 2,62% 2,73% 45,00% 45,00% 45,00% 45,00% 2,46% 2,04% 0,97% 1,26% 1,33% 1,44% 2,62% 2,53% 100,00% 100,00% Pisa 1,76% 1,66% 2,53% 2,60% 2,44% 1,98% 90,00% 90,00% 0,80% 1,03% 0,99% 1,13% 1,47% 1,61% 100,00% 100,00% Grosseto 24,59% 23,10% 12,89% 13,47% 11,80% 11,11% 12,28% 13,99% 15,12% 14,70% 10,34% 10,86% 12,98% 12,77% 100,00% 100,00% Viterbo 1,76% 1,74% 1,47% 1,57% 1,38% 1,32% 1,04% 1,11% 90,00% 90,00% 2,45% 2,39% 1,91% 1,88% 100,00% 100,00% Terni 9,96% 10,55% 8,43% 9,59% 7,93% 7,96% 6,10% 6,70% 33,43% 31,66% 23,40% 22,22% 10,76% 11,31% 100,00% 100,00% Perugia 2,01% 1,85% 1,53% 1,72% 1,39% 1,38% 0,96% 1,13% 1,76% 1,83% 90,00% 90,00% 2,35% 2,09% 100,00% 100,00% Arezzo 1,82% 1,86% 2,31% 2,44% 1,93% 1,62% 1,05% 1,14% 1,06% 1,25% 1,83% 1,68% 90,00% 90,00% 100,00% 100,00%

Pagina 1 Tabella 3

Comune Siena Ponte a Ema Trespiano Pisa Viterbo Perugia Arezzo Controllo Siena 90,00% 2,22% 1,74% 1,23% 1,03% 1,41% 2,36% 100,00% Firenze 2,67% 45,00% 45,00% 2,25% 1,12% 1,39% 2,57% 100,00% Pisa 1,71% 2,57% 2,21% 90,00% 0,91% 1,06% 1,54% 100,00% Grosseto 23,85% 13,18% 11,46% 13,14% 14,91% 10,60% 12,87% 100,00% Viterbo 1,75% 1,52% 1,35% 1,07% 90,00% 2,42% 1,89% 100,00% Terni 10,26% 9,01% 7,95% 6,40% 32,54% 22,81% 11,03% 100,00% Perugia 1,93% 1,63% 1,38% 1,04% 1,79% 90,00% 2,22% 100,00% Arezzo 1,84% 2,38% 1,78% 1,10% 1,15% 1,76% 90,00% 100,00%

Pagina 1 Tabella 4

2013 2014 2015 2016 2025 Comune Residenti Defunti Residenti Defunti Residenti Defunti Residenti Defunti Cremati Siena Residenti Defunti Cremati Siena Abbadia San Salvatore 6.541 86 6.526 76 6.472 96 6.513 86 1 1 6.444 96 4 4 Asciano 7.260 99 7.198 82 7.146 93 7.201 91 1 1 7.088 85 3 3 Buonconvento 3.233 34 3.227 39 3.198 31 3.219 35 0 0 3.184 32 1 1 Casole d’Elsa 3.911 32 3.936 37 3.919 46 3.922 38 0 0 3.930 55 2 2 Castellina in Chianti 2.859 31 2.889 45 2.879 48 2.876 41 0 0 2.896 63 3 3 Castelnuovo Berardenga 8.976 78 9.120 65 9.111 95 9.069 79 1 1 9.205 96 4 4 Castiglione d’Orcia 2.437 35 2.411 43 2.373 45 2.407 41 0 0 2.344 53 2 2 Cetona 2.824 53 2.802 50 2.773 51 2.800 51 1 1 2.749 49 2 2 Chianciano Terme 6.999 94 7.123 81 7.120 111 7.081 95 1 1 7.203 112 4 4 Chiusdino 1.901 33 1.927 36 1.916 41 1.915 37 0 0 1.930 46 2 2 Chiusi 8.754 129 8.764 95 8.726 103 8.748 109 3 3 8.720 87 7 6 Colle Val d’Elsa 21.520 208 21.671 193 21.642 233 21.611 211 15 14 21.734 236 30 27 Gaiole in Chianti 2.811 34 2.799 32 2.772 35 2.794 34 0 0 2.755 35 1 1 Montalcino 5.133 93 5.119 75 5.102 72 5.118 80 1 1 5.087 62 2 2 Monteriggioni 9.521 83 9.630 85 9.738 94 9.630 87 3 3 9.849 99 8 7 Monteroni d’Arbia 8.942 75 9.027 84 9.048 76 9.006 78 2 2 9.112 79 6 5 Monticiano 1.531 19 1.566 21 1.575 10 1.557 17 0 0 1.602 9 0 0 Murlo 2.398 28 2.408 28 2.400 29 2.402 28 0 0 2.404 29 1 1 Piancastagnaio 4.238 58 4.276 43 4.253 57 4.256 53 1 1 4.271 52 2 2 Pienza 2.126 24 2.127 26 2.118 33 2.124 28 0 0 2.116 39 2 2 Poggibonsi 29.239 293 29.246 302 29.213 343 29.233 313 22 20 29.207 366 46 41 Radda in Chianti 1.686 35 1.659 23 1.633 25 1.659 28 0 0 1.607 20 1 1 Radicofani 1.147 18 1.136 15 1.112 21 1.132 18 0 0 1.097 21 1 1 Radicondoli 931 7 926 9 919 14 925 10 0 0 913 20 1 1 Rapolano Terme 5.196 65 5.270 73 5.259 72 5.242 70 1 1 5.305 78 3 3 San Casciano dei Bagni 1.652 26 1.639 24 1.628 29 1.640 26 0 0 1.616 29 1 1 San Giminiano 7.719 73 7.811 73 7.837 82 7.789 76 1 1 7.908 85 3 3 San Giovanni d’Asso 887 15 878 16 863 13 876 15 0 0 852 13 1 1 San Quirico d’Orcia 2.678 28 2.696 22 2.685 35 2.686 28 0 0 2.693 35 1 1 Sarteano 4.720 69 4.738 71 4.722 80 4.727 73 1 1 4.729 85 3 3 Siena 53.505 733 54.035 733 53.923 829 53.821 765 137 123 54.241 865 222 200 Sinalunga 12.641 142 12.780 130 12.759 153 12.727 142 4 4 12.845 153 12 11 Sovicille 10.123 91 10.163 107 10.133 110 10.140 103 3 3 10.150 125 10 9 Torrita di Siena 7.426 103 7.481 93 7.448 100 7.452 99 1 1 7.474 96 4 4 Trequanda 1.316 9 1.306 20 1.276 20 1.299 16 0 0 1.260 36 1 1 Firenze 997.303 10.782 1.009.716 10.834 1.012.764 11.935 1.006.594 11.184 1.118 30 1.022.199 12.380 2.142 57 Pisa 416.928 4.589 421.035 4.399 421.365 4.897 419.776 4.628 463 8 424.243 4.939 854 15 Grosseto 223.040 2.746 224.790 2.712 224.067 2.967 223.966 2.808 197 47 224.997 3.034 379 90 Viterbo 318.909 3.608 322.075 3.668 321.117 4.028 320.700 3.768 264 5 322.921 4.207 526 9 Terni 229.946 2.952 231.066 2.825 229.839 3.064 230.284 2.947 206 21 230.177 3.059 382 39 Perugia 661.545 7.172 664.686 7.082 663.133 7.747 663.121 7.334 513 10 664.713 7.922 990 19 Arezzo 345.549 3.913 346.552 3.873 345.776 4.109 345.959 3.965 278 5 346.186 4.164 520 10 C < 8.000ab C 8.001-20.000ab C > 20.001 ab Siena Pv poco aggregate Pv aggregate

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COMUNE DI SIENA

REALIZZAZIONE DEL NUOVO TEMPIO CREMATORIO PRESSO IL CIMITERO COMUNALE DEL LATERINO

Progetto di fattibilità tecnica ed economica

RELAZIONE TECNICA

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Indice

1. PREMESSA

2. INQUADRAMENTO URBANISTICO

3. INDAGINI GEOLOGICHE, GEOTECNICHE, SISMICHE, IDRICHE, IDROGEOLOGICHE

4. CENSIMENTO DELLE INTERFERENZE

5. PIANO DI GESTIONE DELLE MATERIE

6. INQUADRAMENTO CATASTALE E PIANO PARCELLARE

7. ARCHITETTURA E FUNZIONALITA’ DELL’INTERVENTO

8. STRUTTURE ED OPERE D’ARTE

9. PRIME MISURE FINALIZZATE ALLA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI

LUOGHI DI LAVORO

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1. PREMESSA

Il progetto preliminare definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire nel rispetto delle indicazioni del documento preliminare alla progettazione; evidenzia le aree impegnate, le relative eventuali fasce di rispetto e le occorrenti misure di salvaguardia, nonché le specifiche funzionali ed i limiti di spesa delle opere da realizzare, ivi compreso il limite di spesa per gli eventuali interventi e misure compensative dell’impatto territoriale e sociale e per le infrastrutture ed opere connesse, necessarie alla realizzazione. Il progetto preliminare stabilisce i profili e le caratteristiche più significative degli elaborati dei successivi livelli di progettazione, in funzione delle dimensioni economiche e della tipologia e categoria dell’intervento.

La relazione riporta lo sviluppo degli studi tecnici specialistici del progetto ed indica requisiti e prestazioni che devono essere riscontrate nell’intervento. Descrive nel dettaglio le indagini effettuate e la caratterizzazione del progetto dal punto di vista dell’inserimento nel territorio, descrive e motiva le scelte tecniche del progetto. Salva diversa motivata determinazione del responsabile del procedimento, a titolo indicativo e non esaustivo, si riportano i principali argomenti che devono essere contenuti nella relazione tecnica: a) geologia; b) geotecnica; c) sismica; d) studio preliminare di inserimento urbanistico e vincoli; e) archeologia: la relazione deve riportare gli sviluppi e gli esiti della verifica preventiva dell’interesse archeologico in sede di progetto preliminare di cui agli articoli 95 e 96 del codice; f) censimento delle interferenze (con le ipotesi di risoluzione delle principali interferenze riscontrate e preventivo di costo); g) piano di gestione delle materie con ipotesi di soluzione delle esigenze di cave e discariche; h) espropri (quantificazione preliminare degli importi); i) architettura e funzionalità dell’intervento; j) strutture ed opere d’arte; k) tracciato plano-altimetrico e sezioni tipo (per opere a rete);

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Salva diversa motivata determinazione del responsabile del procedimento, per interventi di adeguamento/ampliamento di opere esistenti, la relazione tecnica contiene inoltre: a) dettagliato resoconto sulla composizione, caratteri storici, tipologici e costruttivi, consistenza e stato di manutenzione dell’opera da adeguare/ampliare; b) la destinazione finale delle zone dismesse; c) chiare indicazioni sulle fasi esecutive necessarie per garantire l’esercizio durante la costruzione dell’intervento (se previsto).

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2. INQUADRAMENTO URBANISTICO

Il vigente regolamento urbanistico del Comune di Siena disciplina l'area alla scala 1:2.000 all’interno del centro Abitato, di cui si riporta di seguito uno stralcio.

Il Cimitero del Laterino è inserito all’interno dell’area rappresentante i sottosistemi funzionali degli insediamenti e dei tessuti, sistemi e sottosistemi di paesaggio. Nello specifico la campitura blu identifica la zona codificata “PR”, quali “Propaggini del centro storicoAree con destinazioni specificheattrezzature collettive - servizi cimiteriali (Sl)”. La realizzazione del nuovo tempio crematorio risulta quindi possibile essendo interamente compresa all’interno dell’area cimiteriale.

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3. INDAGINI GEOLOGICHE, GEOTECNICHE, SISMICHE, IDRICHE, IDROGEOLOGICHE

La carta della pericolosità geomorfologica del Piano Strutturale del Comune di Siena attribuisce all'area la classe G.2, ossia pericolosità geomorfologica media.

Nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geomorfologia media (G.2) le condizioni di attuazione sono indicate in funzione delle specifiche indagini da eseguirsi a livello edificatorio al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

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la carta della pericolosità sismica del Piano Strutturale del Comune di Siena attribuisce all'area la classe S.2, ossia a pericolosità elevata.

Tutta l’area risulta compresa all’interno delle zone a Maggiore Pericolosità Sismica Locale, in quanto zona con presenza di depositi alluvionali granulari e/o sciolti. In realtà, considerata la cartografia geologica di cui al progetto CARG della Toscana, i sedimenti presenti nell'area in esame sono si granulari, ma di origine marina e non alluvionali recenti.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 7 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------la carta della pericolosità idraulica del Piano Strutturale del Comune di Siena attribuisce all'area la classe I.1, ossia pericolosità idraulica bassa.

Nelle situazioni caratterizzate da pericolosità idraulica bassa (I.1) non è necessario indicare specifiche condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico.

In base alla pianificazione territoriale comunale l'area non risulta sottoposta al vincolo idrogeologico, tutte le cartografie e dati di base reperiti non denotano problematiche di base legate a caratteristiche geologiche e geotecniche. L'unico elemento degno di nota è la classe attribuita alla pericolosità sismica. Come anzidetto, considerata la cartografia geologica di cui al progetto CARG della Toscana, i sedimenti presenti nell'area in esame sono si granulari, ma di origine marina e non alluvionali recenti. Tale dato indica che le caratteristiche di “liquefacibilità” attribuite ai terreni dovrebbero risultare sicuramente ridimensionate in sede di indagini, che dovranno comunque

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 8 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------validare le ipotesi qui rilasciate. Dovrà altresì essere adeguatamente caratterizzata la falda con livelli ed escursioni. Visto per ultimo che le indagini attualmente presenti nel PS non sono adeguate alla normativa regionale (DPGR 53R/2011) dovranno essere rilasciati estratti aggiornati in sede di relazione accompagnatoria al progetto.

L'intervento della realizzazione del Tempio crematorio dovrebbe comportare una volumetria che attribuirebbe la classe di indagine 2 ai sensi del DPGR 36R/2009. Ai sensi di tale classe sarebbe necessario l'esecuzione di indagini geotecniche e geofisiche ufficialmente riconosciute. Considerando però la classe di pericolosità sismica attualmente presente sugli strumenti urbanistici, sarà necessario eseguire indagini atte ad appurare l'esenzione del rischio liquefazione. Si prevede quindi di eseguire 2 sondaggi a carotaggio continuo con profondità di 15m con esecuzione di 4 prove SPT a fondo foro e prelievo di 3 campioni indisturbati per la completa caratterizzazione geotecnica; i fori dovranno essere poi attrezzati con pozzetti di protezione e piezometri fenestrati per il monitoraggio del livello di falda. I campioni indisturbati dovranno essere sottoposti a prove di laboratorio geotecnico per la determinazione dei parametri di resistenza al taglio in termini di tensioni totali ed efficaci, prevedendo quindi l'esecuzione di prove triassiali CIU, prove di taglio CD ed analisi delle caratteristiche indice.

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4. CENSIMENTO DELLE INTERFERENZE

Il nuovo Tempio Crematorio verrà realizzato all’interno di strutture esistenti presenti all’interno delle mura cimiteriali, non comportando quindi interferenze urbanistiche ed ambientali tra lo stato attuale ed il futuro. Le interferenze potranno sicuramente verificarsi durante le opere di esecuzione del Tempio, sopratutto nelle fasi di realizzazione delle strutture di fonazione, nella fornitura ed installazione del forno e delle apparecchiature nonché durante le opere di allacciamento degli impianti idrici, elettrici e metano. I contatori sono infatti attualmente collocati sulla facciata nord del padiglione di ingresso, il collegamento con l’area destinata al fondo dovrà prevedere l’attraversamento del piazzale. Nelle successive fasi di progettazione si dovranno comunque prendere contatti con i vari enti fornitori per verificare i tracciati ipotizzati ed identificare le reali interferenze.

5. PIANO DI GESTIONE DELLE MATERIE

Gli interventi da attuare prevedono principalmente l’esecuzione di modifiche all’interno di fabbricati esistenti. L’unico eventuale scavo di sbancamento verrà eseguito per la realizzazione di una platea e di una sottofondazione dell’edificio destinato a contenere il carico dell’impianto del forno crematorio. Il terreno di resulta, debitamente caratterizzato mediante specifiche analisi ed accertate le condizioni di riutilizzabilità, potrà costituire una parte del rilevato nel quadro interno del cimitero da riqualificare. Tutti i materiali di resulta costituenti rifiuti misti e provenienti dalle attività di costruzione e demolizione dovranno essere destinati in discariche autorizzate, usufruendo dei centri di raccolta e delle stazioni ecologiche esistenti.

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6. INQUADRAMENTO CATASTALE E PIANO PARCELLARE

Tutte le aree interessate dall’intervento risultano ricomprese all’interno delle mura del cimitero. Salvo specifico riconfinamento di verifica, la cinta muraria corrisponde con il confine della particella catastale “A” del Foglio di Mappa 67 del Comune di Siena. Essendo le aree nella piena disponibilità dell’amministrazione comunale non saranno necessari espropri. Sarà invece probabile dover prevedere una occupazione temporanea di cantiere su porzione delle particelle 373, 400 e 75, intestate a terzi, per permettere la realizzazione delle opere. Tale evenienza dovrà essere valutata nella fase di progettazione definitiva ed esecutiva.

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7. ARCHITETTURA E FUNZIONALITA’ DELL’INTERVENTO

La realizzazione del nuovo Tempio Crematorio si rende necessario per sopperire alla scarsa funzionalità dell’attuale forno, collocato all’interno di una struttura generalmente aperta al pubblico con modesto margine di operatività e privo di una serie di attività e strutture necessarie per la fornitura di un adeguato servizio. Il nuovo complesso risulterà invece ben definito e funzionale per l’attività svolta, fornendo al cittadino un servizio di cremazione all’avanguardia in ambienti riservati e corrispondenti ai moderni canoni. Il progetto prevede di mantenere inalterate le caratteristiche architettoniche e di prospetto dei fabbricati esistenti, limitando quasi del tutto l’impatto ambientale. Gli unici elementi aggiuntivi che dovranno necessariamente trovare collocazione saranno i camini del forno crematorio, la cui posizione è stata valutata con particolare attenzione decidendo di mantenere il solo camino d’emergenza obbligatoriamente al di sopra del forno, ma spostando il camino di esercizio lungo la facciata interna proprio per limitare l’impatto paesaggistico. Per gli stessi, nelle fasi di progettazione definitiva ed i sede di richiesta di nulla-osta da parte della Soprintendenza che si dovrà pronunciare in merito al vincolo paesaggistico e monumentale, potrà essere prevista una struttura schermante oltre ad una semplice scelta nella forma e nel colore tale da risultare ben integrata con il territorio. Per il quadro da riqualificare e da destinare ad area dispersione ceneri sono state predilette soluzioni progettuali ecologiche e di scarso impatto ambientale, preferendo la realizzazione di un muro di sostegno in casseri a verde anziché strutture in muratura. Il sistema di illuminazione dovrà risultare equilibrato e diversificato per gli ambienti di lavoro e per quelli del commiato dove dovrà essere garantita una intimità. Gli arredi e le sistemazioni interne dovranno essere confacenti e rispettosi per tutte le forme di culto, sostituibili e personalizzabili a seconda del rito richiesto. Risulterà ben chiara la suddivisione delle aree aperte al pubblico e quelle riservate esclusivamente agli operatori del cimitero e del forno, eliminando le possibili interferenze tra chi accompagna il defunto alla stanza dell’ultimo saluto ed alla cremazione e tra i lavoratori chi si trovano nelle parti operative e di servizio.

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8. STRUTTURE ED OPERE D’ARTE

Caratteristiche strutturali Le strutture portanti degli edifici saranno realizzate in conglomerato cementizio armato o in longarine d’acciaio. Per quanto concerne le fondazioni si prevede la realizzazione di platee in c.a. per il fabbricato destinato al forno crematorio, ed in travi rovesce sempre in c.a. per la muratura di sostegno nel quadro da riqualificare. La struttura in elevazione per la struttura del forno sarà costituita da travi e pilastri in acciaio, da porsi in adiacenza alla muratura esistente che sarà mantenuta per non alterare l’aspetto del fabbricato. La struttura a retta da realizzare nel quadro interno sarà invece costituita da casseri prefabbricati in cls posti in maniera sfalsata. I cinerari/ossarini saranno realizzati con strutture componibili e modulari in alluminio o manufatti prefabbricati in cls. La copertura del forno dovrà essere preferibilmente smontabile per garantire l’inserimento degli impianti e la sostituzione di eventuali componenti nelle fasi di manutenzione, quindi costituita da lamiera grecata o pannelli sandwich coibentati posti su di una struttura portante in acciaio.

Murature Le nuove pareti divisorie saranno realizzate in foratelle o in elementi leggeri tipo cartongesso. Le murature saranno successivamente intonacate e tinteggiate, o rivestite in grés porcellanato in quegli ambienti ove è necessaria la superficie lavabile.

Infissi e finiture I materiali da utilizzarsi per l’aspetto esterno saranno del tipo semplice e corrispondente allo stato dei luoghi. I solai di copertura piani saranno debitamente impermeabilizzati e con le sole pendenze utili a convogliare le acque meteoriche, mentre per quelli in pendenza si procederà all’accantonamento del manto con l’eventuale sostituzione degli elementi ammalorati. Gli interni saranno intonacati e tinteggiati con colori tenui, i pavimenti ed i rivestimenti saranno realizzati con materiali facilmente lavabili quali grés porcellanato.

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Arredi Gli ambienti saranno ammobiliati con arredi semplici e decorosi. Nelle sale non vi saranno apposte immagini o simboli appartenenti a culti religiosi, che potranno essere aggiunte su richiesta dei familiari per la celebrazione del proprio rito funebre.

Pavimentazioni e finiture esterne La viabilità esterna del fabbricato posto all’ingresso sarà mantenuto o ricostituito in asfalto bituminoso come attualmente presente. I vialetti pedonali dell’area dispersione ceneri e dei cinerari saranno realizzati con finiture simili agli altri percorsi del cimitero, ad esempio in lastre di ghiaietto lavato su massetto di calcestruzzo armato con rete elettrosaldata, e delimitati da cordonati prefabbricati in cemento.

Impianti Gli edifici saranno dotati o collegati al sistema di raccolta smaltimento delle acque reflue, opportunamente collegato alla fognatura comunale o dotate di un impianto di trattamento secondario per lo scarico in acque superficiali. In merito alle adduzioni ed agli approvvigionamenti idrici, elettrici e sopratutto al gas metano, dovranno essere realizzate nuove condutture dipartenti dai contatori presenti all’ingresso del cimitero sino ai fabbricati di progetto. Il riscaldamento e condizionamento degli ambienti di lavoro avverrà attraverso un impianto di climatizzazione ad unità esterne a pompa di calore ed unità interne a parete di tipo fan coil. L’illuminazione di tutti i locali sarà garantita naturalmente o artificialmente in assenza di finestrature. Gli impianti interni ed esterni dovranno garantire la silenziosità durante il funzionamento, la limitazione e la verifica del livello di rumore o vibrazione dovrà essere sottoposto a preventiva valutazione previsionale di impatto acustico per garantire i limiti fissati dalla normativa vigente.

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Impianti meccanici elevatori: Per l’accesso dal padiglione di ingresso si provvederà alla installazione di una pedana elevatrice a scomparsa azionabile mediante l’apposita pulsantiera che dovrà essere ben visibile all’utenza. La pavimentazione della pedana dovrà essere antiscivolo e corrispondente per colore e materiale alla pavimentazione dell’atrio esterno, salvo diverse indicazioni imposte dalla Soprintendenza in sede di richiesta dei necessari nulla- osta.

Impianto forno crematorio La proposta di progetto prevede la fornitura e la installazione di tutti gli impianti tecnologici della linea del forno crematorio necessari per il suo buon funzionamento, quali ad esempio: - il forno crematorio composto da due camere sovrapposte, un bruciatore primario, un vano di raccolta ceneri, un pozzetto di raccolta dello zinco fuso, il sistema di distribuzione dell’aria comburente con uscita fumi verso la depurazione e centrale di comando; - il bruciatore ausiliario di cremazione e di postcombustione; - il ventilatore di alimentazione dell’aria comburente che alimenta sia il processo che le teste di combustione costituenti i bruciatori; - i circuiti di distribuzione e le valvole motorizzate di regolazione dell’aria comburente primaria e secondaria in camera di cremazione, dell’aria terziaria in postcombustione, oltre che delle arie comburenti richieste per alimentare le teste di combustione; - le sonde di rilevazione della temperatura in camera di cremazione, della temperatura in postcombustione, della concentrazione di ossigeno libero nei fumi posta nell’ultimo quarto della camera di postcombustione, nonché le sonde e la strumentazione di controllo delle altre temperature di processo, oltre che le eventuali apparecchiature necessarie per il monitoraggio delle emissioni al camino; - un camino di processo ed un camino di emergenza; - l’impianto di abbattimento polveri con ciclo a secco costituito dal relativo scambiatore di calore, dal sistema di iniezione dei reagenti, dal filtro a maniche e dall’aspiratore fumi finale; - l’armadio di comando per il controllo del processo di cremazione; tutti gli impianti elettrici, idraulici e speciali necessari alla linea di cremazione.

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9. PRIME MISURE FINALIZZATE ALLA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI

LUOGHI DI LAVORO

Come previsto dall’art. 100 del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i, il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) sarà costituito da una relazione tecnica e da prescrizioni operative, correlate alla tipologia dell’intervento da farsi ed alle fasi lavorative richieste per l’esecuzione dell’opera. Tale elaborato avrà il compito principale di esprimere le migliori soluzioni progettuali ed organizzative in grado di eliminare o ridurre alla fonte i fattori di rischio derivanti dall’esecuzione delle attività lavorative. Le scelte progettuali saranno effettuate nel campo delle tecniche costruttive, dei materiali da impiegare e delle tecnologie da adottare; quelle organizzative saranno effettuate nel campo della pianificazione spazio – temporale delle diverse attività lavorative.

A tal fine, gli elementi principali costitutivi del PSC, in relazione alla tipologia del cantiere interessato, possono essere così individuati:

x dati identificativi del cantiere e descrizione sintetica dell’opera, con particolare riferimento alla scelte progettuali, strutturali e tecnologiche. A tal fine, saranno redatte schede il cui contenuto complessivo rappresenterà la cosiddetta “Anagrafica di Cantiere”. In tali schede saranno riportate informazioni relative alle caratteristiche dell’opera, agli enti ed ai soggetti coinvolti, all’identificazione delle forniture ed alle modalità di trattamento di eventuali subappalti; x analisi del contesto ambientale interno ed esterno al cantiere (caratteristiche dell’area di cantiere, presenza di servizi energetici interrati e/o aerei, presenza di edifici residenziali limitrofi e manufatti vincolanti per le attività lavorative, interferenze con altri eventuali cantieri adiacenti, vicinanza di attività industriali e produttive, interferenze con infrastrutture stradali ad alto indice di traffico interne ed esterne all’area di cantiere, presenza di strutture con particolari esigenze di tutela, quali scuole, ospedali, ecc.); x individuazione dei soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera con compiti e responsabilità in materia di sicurezza. Con schede analoghe alle precedenti si provvederà ad indicare nominativo ed indirizzo del responsabile dei lavori, del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, del coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, del direttore tecnico di cantiere, dell’assistente di cantiere e del capo cantiere. A queste prime fasi, utili a fornire una documentazione che caratterizzi ed identifichi il cantiere, seguono quelle di Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 16 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------natura maggiormente pratica, che rappresenteranno il corpo principale del documento, e che daranno i dettami comportamentali a carico di lavoratori e responsabili del processo lavorativo in materia di sicurezza; x organizzazione del cantiere (delimitazione e accessi, servizi igienico assistenziali, modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali, dislocazione delle zone di carico, scarico e stoccaggio materiali, postazioni di attrezzature fisse e aree di lavoro delle macchine operatrici impiegate).

Una volta definite le zone operative si provvederà alla:

x individuazione delle singole fasi lavorative, valutazione dei rischi connessi e conseguenti misure preventive e protettive da adottare, con particolare attenzione ai seguenti rischi: rischio di caduta dall’alto durante gli interventi da effettuarsi sui lastrici solari, specialmente se privi di balaustra ed all’elettrocuzione per contatti accidentali. Il primo atto da compiere in tal senso, sarà, quindi, la suddivisione dei diversi lavori in gruppi omogenei, denominati “fasi lavorative”. Per ciascuna fase lavorativa verranno individuate le diverse lavorazioni che la costituiscono e per le quali si prenderà in esame la procedura esecutiva, le attrezzature di lavoro utilizzate, i rischi per i lavoratori, le misure di prevenzione e protezione previste per legge, le misure tecniche di prevenzione e protezione, i dispositivi di protezione individuale (DPI) da utilizzare, specificando gli obblighi del datore di lavoro e quelli dei lavoratori, nonché gli eventuali controlli sanitari da effettuare. Sarà valutata, inoltre, l’esposizione al rumore dei diversi addetti alle attività di cantiere. Ovviamente, trattandosi di una valutazione preventiva, essa non potrà fare riferimento a mezzi specifici di proprietà della ditta appaltatrice, ma sarà basata su livelli di esposizione standard ricavati dalla letteratura in funzione delle attrezzature e dei mezzi di cantiere che si riterrà che saranno utilizzati. Per ciascuna lavorazione verrà redatta apposita scheda. Si riporterà una sola scheda per lavorazioni identiche nelle diverse fasi di lavoro. x Individuazione di macchine ed attrezzature di cantiere. Per ogni tipo di macchina, che presumibilmente potrà essere utilizzata nell’esecuzione dei lavori in oggetto, verrà realizzato, sotto forma di scheda, un archivio delle norme e dei comportamenti da tenere perché ne venga fatto un uso sicuro. In questo modo, si fornirà ai lavoratori uno strumento di prevenzione, che non sia esclusivamente indirizzato all’utilizzo dell’attrezzatura, ma anche alla manutenzione della stessa ed alla gestione della documentazione atta a dimostrarne l’idoneità. Ad ogni singola attrezzatura sarà dedicato un pacchetto di schede, strutturato in due parti fondamentali: documentazione e istruzioni operative.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 17 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------x Elaborazione del cronoprogramma dei lavori integrato con prescrizioni operative, misure preventive e protettive, dispositivi di protezione individuale in riferimento ai rischi di interferenza tra le diverse fasi lavorative individuate. x Definizione delle procedure da adottare in situazioni di emergenza. Sarà infatti redatto apposito capitolo del PSC per regolamentare in maniera ottimale ed efficiente la gestione delle emergenze e del primo soccorso. Un numero adeguato di lavoratori, stabilito in funzione del numero totale, sarà incaricato dell’attuazione delle misure di emergenza. Si avrà cura di verificare che a tutti i lavoratori venga data la giusta formazione ed informazione in materia. Verranno definite le modalità di attivazione dello stato di emergenza e stabiliti gli obblighi di ciascun soggetto coinvolto. Si definiranno le procedure da seguirsi in caso di infortunio e le modalità di registrazione dello stesso. Si avrà cura, inoltre, di specificare tutto quanto concerne il pronto soccorso ed i presidi sanitari, la cassetta di pronto soccorso (ubicazione e contenuto minimo), le istruzioni da impartire per il primo soccorso, e la disponibilità dei numeri telefonici utili in caso di emergenza. x Stima dei costi della sicurezza per tutta la durata delle lavorazioni previste in cantiere.

Il PSC sarà, inoltre, corredato da tavole esplicative di progetto, in merito agli aspetti della sicurezza, comprendenti una planimetria dell'area di cantiere e la relativa organizzazione.

Descrizione dell’area del cantiere e del contesto in cui è collocato

Il cantiere è suddiviso in tre parti:

1. zona relativa all’area spargimento ceneri/cinerario comune ecc; 2. zona relativa alla sala espositiva ecc; 3. zona relativa al nuovo forno crematorio come evidenziato nell’allegato.

A livello di interferenza fra le lavorazioni ed il sistema cimitero queste sono presenti.

Infatti:

x per quanto riguarda la zona 1 questa è accessibile solo “attraverso” il cimitero con interferenze sia con gli utenti che con i dipendenti e più in generale tutto l’indotto del cimitero;

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 18 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------x per quanto riguarda la zona 2 questa è all’ingresso del cimitero quindi sono previste interferenze sia con gli utenti che con i dipendenti e più in generale con tutto l’indotto del cimitero: x per quanto riguarda la zona 3 questa è accessibile solo ai dipendenti/manutentori.

Si indicano di seguito i principali accorgimenti che saranno adottati per ridurre al minimo queste interferenze.

x Gli accessi al cantiere del personale e del materiale saranno effettuati a cimitero chiuso (se possibile) e comunque nei momenti di minor affluenza x I mezzi saranno “accompagnati” da un moviere che garantirà la sicurezza dell'operazione

Descrizione sintetica dell’opera

L'opera consiste:

x nella realizzazione del cinerario comune e dell’area di spargimento ceneri completati da un blocco di ossari nella zona 1; x nella riqualificazione degli spazi interni per ricavare la sala espositiva ed altre funzioni accessorie nella zona 2; x una ristrutturazione volta a consentire l’alloggiamento del forno, degli ambienti e forniture accessori a questo nella zona 3.

Misure generali di prevenzione e protezione

Ovviamente quanto di seguito si applica a tutte le due fasi dell'opera se non diversamente indicato.

L'organizzazione di cantiere sarà coordinata in funzione dell'avanzamento del cantiere stesso.

Le regole disciplinari per il personale per la regolamentazione degli accessi e della circolazione dei mezzi e dei dispositivi di protezione individuale saranno regolamentate dai coordinatori.

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Cartellonistica e segnaletica di cantiere

All’ingresso del cantiere sarà apposta idonea cartellonistica e segnaletica di sicurezza di avvertimento. Servizi igienico assistenziali

I necessari servizi igienico assistenziali saranno messi a disposizione dalle strutture oggetto degli interventi. Servizi sanitari e pronto intervento

Per quanto riguarda i servizi sanitari, è prevista una cassetta di pronto soccorso contenente i presidi sanitari indispensabili per le prime cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. Esercizio delle macchine

Tutti i mezzi e le attrezzature saranno utilizzati e manutenuti secondo le istruzioni fornite dal fabbricante e sottoposte alle verifiche della normativa vigente al fine di controllarne l'efficienza e le condizioni di sicurezza nel corso del tempo.

Le modalità di esercizio delle macchine saranno oggetto di specifiche istruzioni, notificate al personale addetto precedentemente identificato e a quello eventualmente coinvolto, anche a mezzo di avvisi collettivi affissi in cantiere.

Informazione e formazione

Tutti i lavoratori saranno informati sui rischi principali della loro attività attraverso una specifica attività di informazione-formazione promossa e attuata dall'impresa con l'eventuale ausilio degli organismi paritetici (es. distribuzione opuscoli e conferenze di cantiere).

All'attività sopraindicata concorrerà anche la divulgazione del contenuto del piano e degli altri documenti aziendali inerenti la sicurezza degli addetti (es. manuali d'uso e manutenzione delle attrezzature e dei D.P.I., istruzioni per gli addetti, ecc.). Dispositivi di protezione individuale

In relazione alle attività previste in fase progettuale, si definisce – a titolo indicativo e non esaustivo – la dotazione di ciascun lavoratore. In tal caso si riporta l’equipaggiamento rapportato alle attività da svolgere come indicato nell’Allegato VIII del D. Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81: Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 20 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELLA ATTIVITA’ TESTA

Elmetti di protezione Lavori edili, soprattutto lavori sopra, sotto o in prossimità di impalcature e di posti di lavoro sopraelevati, montaggio e smontaggio di armature, lavori di installazione e di posa di ponteggi e operazioni di demolizione.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEGLI ATTIVITA’ OCCHI E DEL VISO

Occhiali di protezione, visiere o maschere Lavori di saldatura, molatura e tranciatura di protezione Lavori di mortasatura e di scalpellatura

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELLE MANI ATTIVITA’ E DELLE BRACCIA

Guanti Saldatura

Manipolazione di oggetti con spigoli vivi, esclusi i casi in cui sussista il rischio che il guanto rimanga impigliato nelle macchine

Lavori su impianti elettrici

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEI PIEDI E ATTIVITA’ DELLE GAMBE

Scarpe di sicurezza Lavori in calcestruzzo e in elementi prefabbricati con montaggio e smontaggio di armature.

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Lavori in cantieri edili e in aree di deposito.

Lavori su ponti d’acciaio, opere edili in strutture di grande altezza, piloni, torri, ascensori e montacarichi, costruzioni idrauliche in acciaio, altiforni, acciaierie, laminatoi, grandi contenitori, grandi condotte, gru, caldaie e impianti elettrici.

I mezzi personali di protezione avranno i necessari requisiti di resistenza e idoneità e saranno mantenuti in buono stato di conservazione. Tutti i dispositivi di protezione individuale devono essere muniti del contrassegno “CE”, comprovante l’avvenuta certificazione da parte del produttore.

Gli addetti al cantiere saranno provvisti in dotazione personale di elmetto, guanti e calzature di sicurezza durante tutte le fasi lavorative, e cuffie per le mansioni che lo richiedono.

Attività di coordinamento

L’impresa sarà tenuta a comunicare il proprio responsabile della sicurezza, nominato ai sensi D. Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81, che costituirà il referente durante il coordinamento della sicurezza in fase di lavorazione.

Prima dell'inizio di qualsiasi attività lavorativa, il Coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva, organizzerà un incontro a cui parteciperanno i responsabili e tutte le maestranze di cui si prevede la presenza, per informare sui rischi principali.

Il responsabile della sicurezza sarà tenuto a far rispettare tutte le procedure di sicurezza e a fare utilizzare tutti gli apprestamenti antinfortunistici alle proprie maestranze.

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Rischi principali e misure di protezione e prevenzione

Caduta dall'alto di persone, attrezzature e materiale

Contro tali rischi saranno realizzati appositi apprestamenti quali ponteggi e parapetti Impianti di cantiere

Saranno realizzati appositi impianti di cantiere (elettrico, idrico-sanitario e di messa a terra) Logistica del cantiere

L'organizzazione del cantiere prevedrà apposite recinzioni, baraccamenti aree di sosta e quant'altro ritenuto necessario (ad. es. ponteggi e simili).

Saranno chiaramente identificati i vari percorsi.

Fa eccezione la terza fase che prevede sono una delimitazione della zona dei lavori

Stima sommaria dei costo della sicurezza

Ad una prima sommaria stima, il costo presunto per gli adempimenti da parte dell’Impresa Appaltatrice (ai sensi del D.Lgs. n°81 del 9 Aprile 2008) è pari a 17.250,00€.

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COMUNE DI SIENA

REALIZZAZIONE DEL NUOVO TEMPIO CREMATORIO PRESSO IL CIMITERO COMUNALE DEL LATERINO

Progetto di fattibilità tecnica ed economica

STUDIO DI PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE

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Indice

1. PREMESSA

2. ASSETTO TERRITORIALE

3. EFFETTI E COMPONENTI AMBIENTALI

4. IMPATTO

5. COMPENSAZIONE ED INTERVENTI DI RIPRISTINO

6. NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO

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1. PREMESSA

Il progetto preliminare definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire nel rispetto delle indicazioni del documento preliminare alla progettazione; evidenzia le aree impegnate, le relative eventuali fasce di rispetto e le occorrenti misure di salvaguardia, nonché le specifiche funzionali ed i limiti di spesa delle opere da realizzare, ivi compreso il limite di spesa per gli eventuali interventi e misure compensative dell’impatto territoriale e sociale e per le infrastrutture ed opere connesse, necessarie alla realizzazione. Il progetto preliminare stabilisce i profili e le caratteristiche più significative degli elaborati dei successivi livelli di progettazione, in funzione delle dimensioni economiche e della tipologia e categoria dell’intervento.

Lo studio di prefattibilità ambientale in relazione alla tipologia, categoria e all’entità dell’intervento e allo scopo di ricercare le condizioni che consentano la salvaguardia nonché un miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica del contesto territoriale comprende: a) la verifica, anche in relazione all'acquisizione dei necessari pareri amministrativi, di compatibilità dell’intervento con le prescrizioni di eventuali piani paesaggistici, territoriali ed urbanistici sia a carattere generale che settoriale; b) lo studio sui prevedibili effetti della realizzazione dell’intervento e del suo esercizio sulle componenti ambientali e sulla salute dei cittadini; c) l’illustrazione, in funzione della minimizzazione dell’impatto ambientale, delle ragioni della scelta del sito e della soluzione progettuale prescelta nonché delle possibili alternative localizzative e tipologiche; d) la determinazione delle misure di compensazione ambientale e degli eventuali interventi di ripristino, riqualificazione e miglioramento ambientale e paesaggistico, con la stima dei relativi costi da inserire nei piani finanziari dei lavori; e) l’indicazione delle norme di tutela ambientale che si applicano all'intervento e degli eventuali limiti posti dalla normativa di settore per l'esercizio di impianti, nonché l’indicazione dei criteri tecnici che si intendono adottare per assicurarne il rispetto. Nel caso di interventi ricadenti sotto la procedura di valutazione di impatto ambientale, lo studio di prefattibilità ambientale, contiene le informazioni necessarie allo svolgimento Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488

STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------della fase di selezione preliminare dei contenuti dello studio di impatto ambientale. Nel caso di interventi per i quali si rende necessaria la procedura di selezione prevista dalle direttive comunitarie lo studio di prefattibilità ambientale consente di verificare che questi non possono causare impatto ambientale significativo ovvero deve consentire di identificare misure prescrittive tali da mitigare tali impatti e garantire l’esercizio durante la costruzione dell’intervento (se previsto).

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2. ASSETTO TERRITORIALE

Il comune di Siena

Siena è un comune italiano e capoluogo dell'omonima provincia Toscana, fondata al centro di un vasto paesaggio collinare, tra le valli dei fiumi Arbia a sud, Mersea sud- ovest ed Elsa a nord, tra le colline del Chianti a nord-est, la Montagnola ad ovest e le Crete senesi a sud-est. Sorge a 322 m s.l.m. ed il comune conta circa 54.000 abitanti. La città è universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell'arredo urbano medievale, ricevendo nel 1995 dall’UNESCO il riconoscimento del centro storico come Patrimonio dell'Umanità.

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Infrastrutture e trasporti

Siena è collegata all'Autostrada del Sole a nord con il Raccordo autostradale Firenze- Siena fino al casello di Firenze Certosa, a sud con il Raccordo Siena- fino al casello Valdichiana. E’ poi attraversata da altre strade importanti fra cui la ex Strada statale 2 Via Cassia che congiunge Firenze e Roma passando per Siena e Viterbo, la Strada statale 223 di Paganico che unisce la città con la costa tirrenica e Grosseto e, infine, la Strada statale 73 Senese Aretina che insieme alla precedente costituisce un fondamentale tratto della S.G.C. Due Mari Grosseto-Fano. La zona urbana è servita dalla Tangenziale Ovest di Siena che unisce il centro cittadino con le strade sopracitate. A partire dagli anni Novanta del Novecento, si è sviluppato il trasporto pubblico su gomma ed esistono linee di autobus verso tutte le maggiori destinazioni italiane (Roma, Milano, Napoli, Bari e la Puglia, la Sicilia) principalmente a causa della forte presenza di studenti fuori sede che frequentano la locale Università.

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Siena è servita da due stazioni ferroviarie: Siena e Siena Zona Industriale. È collegata con una ferrovia a binario unico a Chiusi a sud e ad Empoli (e Firenze) a nord; è collegata anche a Grosseto con la Ferrovia Siena-Monte Antico-Grosseto. Tuttavia Siena è interessata da traffico ferroviario regionale ma non da quello a livello nazionale per il quale è necessario fare scalo a Firenze per il nord, o a Chiusi e Grosseto per il sud.

L'aeroporto di Siena- è interessato prevalentemente da traffico di aviazione generale e commerciale di aerotaxi.

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Cimiteri I principali cimiteri comunali risultano il Camposanto della Misericordia ed il Cimitero del Laterino.

I cimiteri minori delle frazioni limitrofe risultano i seguenti: - Marciano; - ; - Monastero; - Valli; - Monteliscai; - Vico D’Arbia; - Osservanza; - ; - ; - ; - Santa Regina; - ; - Terrenzano; - ; - ; - Monsindori; - Sant’Andrea a Montecchio; - Casciano.

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Piano territoriale di coordinamento provinciale

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) è lo strumento di pianificazione che definisce l’assetto del territorio, ovvero l’atto di programmazione con il quale la Provincia esercita, nel governo del territorio, un ruolo di coordinamento programmatico e di raccordo tra le politiche territoriali della Regione e la pianificazione urbanistica comunale. Gli elaborati del PTCP comprendono le pianificazioni per la sostenibilità ambientale legate alla tutela degli acquiferi, alla prevenzione del rischio idraulico, alle erosioni e dissesti, alla tutela delle risorse idriche, alla disciplina delle aree protette ed alla conservazione degli ecosistemi, alla tutela del suolo ed agli obbiettivi in materia di energia e risorse energetiche. Al fine di individuare le condizioni necessarie alla salvaguardia della qualità ambientale e paesaggistica, si riportano di seguito le ricerche effettuate all’interno del SIT (Sistema Informativo Territoriale) al fine di conoscere e verificare i vincoli ivi esistenti che comporteranno la necessità di acquisire i relativi pareri amministrativi nelle successive fasi progettuali.

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Carta geologica

Cimitero = Elementi geomorfologici ed antropici: Struttura antropica terreno a valle = Elemento geologico: DEPOSITI MARINI PLIOCENICI: PLIs - Sabbie e arenarie gialle carta delle permeabilità

Classe e grado di permeabilità: 3a - Medio

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Vulnerabilità intrinseca

Classe e grado di vulnerabilità: 3 - Medio Basso

Vulnerabilità integrata

Sezione 3 - Produttori reali e potenziali di inquinamento dei corpi idrici sotterranei: Area urbana o assimilabile, provvista di rete fognaria Classe e Grado di Vulnerabilità: 3 - Medio Basso

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Geositi della Provincia di Siena

nessun geosito rilevato

Sostenibilità degli acquiferi

Classe e grado di sensibilità: 3 - Nessun Vincolo

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Zone di protezione ambientale della risorsa idrica minerale, di sorgente e termale

area non soggetta.

Vincoli ambientali

Nessun vincolo ambientale

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Vincoli paesaggistici

Vincolo paesaggistico (Ln.1497/1939; Dlgs 42/2004 art. 136): immobili ed aree di notevole interesse pubblico. Sarà necessario chiedere l’autorizzazione in merito al vincolo paesaggistico.

Uso del Suolo

Descrizione: Tessuto urbano discontinuo

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Piano urbanistico

Il vigente regolamento urbanistico del Comune di Siena disciplina l'area alla scala 1:2.000 all’interno del centro Abitato, di cui si riporta di seguito uno stralcio.

Il Cimitero del Laterino è inserito all’interno dell’area rappresentante i sottosistemi funzionali degli insediamenti e dei tessuti, sistemi e sottosistemi di paesaggio. Nello specifico la campitura blu identifica la zona codificata “PR”, quali “Propaggini del centro storico Aree con destinazioni specifiche attrezzature collettive - servizi cimiteriali (Sl)”. La realizzazione del nuovo tempio crematorio all’interno degli edifici indicati risulta quindi possibile, essendo tutti compresi all’interno dell’area cimiteriale.

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Evoluzione demografica

La popolazione presente risultava essere di 59.785 unità nel Censimento generale della popolazione del 2001, mentre i residenti erano 52.625. È quindi evidente la presenza di un numero consistente di persone abitanti all'interno del comune ma non residenti o difficilmente censibili. Si tratta presumibilmente dei numerosissimi studenti fuori sede che alloggiano nella città, ma anche dei molti dipendenti di alcune grandi aziende (come la banca Monte dei Paschi o l'Azienda Ospedaliera che hanno sede a Siena). Va poi considerato che, a causa della relativamente piccola estensione del territorio comunale, alcune zone periferiche della città si trovano ormai a lambire i comuni confinanti e che l'elevato costo delle abitazioni ha spinto molti senesi ad acquistare nuove case in zone relativamente distanti dal centro cittadino. Tutto questo induce ragionevolmente a ritenere che la città di Siena sia a tutti gli effetti molto più cospicua, in termini di numero di residenti, rispetto al valore dedotto dal censimento ISTAT. Alcuni anni or sono, l'Amministrazione comunale ha stimato, in base ai consumi di energia elettrica e ai rifiuti urbani solidi prodotti, che Siena sia una città di circa centomila abitanti. Visti i dati dei residenti del 2003 nella tabella in alto a destra, è inoltre in corso un lentissimo progresso della popolazione dopo anni di diminuzione. L'indice di vecchiaia era nel 2001 di 285,03 a fronte di una media provinciale di 222,55, e poneva Siena tra le città con gli indici più alti. A causa dello spopolamento del centro storico, la popolazione di Siena negli ultimi trenta anni si è spostata nei comuni limitrofi (Asciano, Castelnuovo Berardenga, Monteriggioni, Monteroni d'Arbia, Sovicille) che segnano aumenti significativi di popolazione e indici di vecchiaia molto più bassi. Le giovani coppie sono infatti costrette, soprattutto dai prezzi degli immobili, a stabilire la loro residenza nei dintorni della città, dove i prezzi sono più bassi. Le nuove nascite avvengono in misura crescente in questi comuni. In merito alle etnie e minoranze straniere, secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 4.934 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Albania, 908 persone - 1,48% e Romania, 745 persone - 1,37%.

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Cenni storici sul cimitero del Laterino

Porta Laterina si apre su quello che è l’ultimo ampliamento, iniziato nel 1326, della cinta muraria senese. Prende il suo nome dal borgo del Laterino (chiamato così perché “a lato” della città), sorto al di fuori del vecchio perimetro urbano, al di là dell’Arco delle Due Porte. Sulla destra della porta si eleva il possente Bastione di Porta Laterina, progettato verso il 1530 dal famoso architetto, pittore, scenografo ed ingegnere Baldassarre Peruzzi. Questa porta si apriva, come dalla descrizione dell’erudito Teofilo Gallaccini, “sul settimo circuito di Siena, che è l’ultimo del terzo Città, il quale parte discendendo, e parte ascendendo rincontro alla fonte della Vetrice, che a tempi nostri s’è tutta ricoperta dal terreno accresciuto, sì per le piene del piano del mercato delle vaccine, e de’ porci: ed ascendendo al Poggio del Cardinale volto a ponente, segue dilongandosi; formando un’angolo in un cavaliere a piedi, dove torcendo verso Mezzo giorno primieramente forma la porta di Laterino murata già sono più d’ottant’anni, quindi torcendo alquanto longo l’orto delle monache di S. Marta, si allonga fin che da luogo alla porta a San Marco”. Questo tratto di mura fu portato a compimento intorno al 1326 e la nostra Porta Laterina, venne detta “Porta Nuova di Stalloreggi” o anche “di Stalloreggi di Fuori”, in quanto era il prolungamento esterno della stessa via e porta di Stalloreggi più antica. Il luogo dove sorse (poggio e borgo del Laterino), era anticamente chiamato Poggio del Rosajo e successivamente prese il nome di Poggio del Cardinale. A poca distanza dalla porta Laterina, (internamente dopo la costruzione della nuova cinta muraria), nacque intorno alla fine dell’800 un Monastero che si chiamò della “Santissima Trinità”. Questo convento del Laterino, fu concesso prima ai Cistercensi per poi passare agli agostiniani a metà dello stesso secolo. . La Chiesa della Trinità venne infine distrutta nel 1426/1428 ma L’ordine fondò all’interno dei loro possedimenti nel poggio del Laterino una nuova Abbazia con il nome di S. Maria (poi detta della Rosa), che venne distrutta nel 1554, al tempo della Guerra di Siena avvenne da parte degli stessi senesi che, in quel modo, volevano evitare che diventasse un punto d’appoggio per i nemici, in quanto troppo vicino alle mura. L’ubicazione dell’antico monastero della Rosa era secondo le antiche fonti, di poco fuori dalla porta laddove termina l’omonimo poggio della Rosa e dove sorse il cimitero del Laterino

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Vincolo monumentale

Il vincolo monumentale, come previsto dalla legge n. 1089 del 1939, trasfusa nel testo unico n. 490 del 1999 e nell’art. 10, comma 1, del Codice n. 42 del 2004 comporta l’applicazione della regola generale, anch’essa risalente alla legge n. 1089 del 1939 e ora contenuta nell’art. 21, comma 4, del medesimo Codice, secondo cui occorre l’autorizzazione della Soprintendenza per "l’esecuzione di opere e di lavori di qualunque genere su beni culturali". L’attuale regime giuridico dispone che gli immobili appartenenti agli enti pubblici territoriali con più di 50 anni di vetustà siano soggetti a presunzione di vincolo fino all’esito della verifica dell’interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico di cui all’art.12, comma 2, D. Lgs. 42/2004. Le successive fasi progettuali dovranno perciò tenere conto di tale vincolo e richiedere il relativo nulla-osta alla Soprintendenza.

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3. EFFETTI E COMPONENTI AMBIENTALI

Clima acustico

Il Comune di Siena ha un Piano di Classificazione Acustica adottato con Del. C.C. n. 273 del 16/11/1999 ed approvato con Del. C.C. n. 121 del 30/05/2000.

La Classificazione Acustica consiste nell'assegnare ad ogni porzione omogenea del territorio una classe tra le sei individuate dal legislatore, all'interno di ognuna delle quali si applicano determinati valori limite di rumore.

La Classificazione Acustica è uno strumento di pianificazione che fornisce informazioni sui livelli di rumore presenti o previsti nel territorio comunale allo scopo di salvaguardare le zone in cui non è riscontrato un fonoinquinamento e di risanare le zone in cui sono riscontrati livelli acustici elevati, tali da avere impatti negativi sulla salute pubblica.

Classificare il territorio comunale in zone acusticamente omogenee permette di programmare e pianificare in seguito interventi e misure di controllo o riduzione dell'inquinamento acustico, mediante l'apposito Piano di Risanamento Acustico.

La normativa finalizzata alla prevenzione e al contenimento dei fenomeni di inquinamento sonoro ha conosciuto una rapida evoluzione nell'ultimo decennio, collegata prevalentemente al processo di trasposizione nell'ordinamento nazionale di una cospicua serie di norme di fonte comunitaria.

L'Italia ha provveduto a dare attuazione alle direttive adottate dagli organi comunitari in materia, dapprima attraverso l'emanazione di decreti ministeriali e, successivamente, mediante lo strumento della "legge comunitaria" previsto dalla L. 9 marzo 1989, n. 86, a cui ha fatto seguito il D.P.C.M. 01.03.1991.

La Regione Toscana, con propria delibera di Giunta n. 488 del 25.01.1993, ha adottato delle "linee guida".

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In data 26.10.1995 è stata emanata la Legge Quadro n. 447 sull'inquinamento acustico che ha individuato le competenze dei diversi soggetti pubblici ed ha assegnato ai Comuni il compito di procedere alla classificazione acustica del loro territorio e, se reso necessario dal superamento dei limiti di rumore, all'adozione di piani di risanamento.

Questo compito dei Comuni necessitava, per essere espletato, di un'apposita

Legislazione Regionale.

Il D.P.C.M. 14/11/1997 ha successivamente stabilito la "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore" rappresentati in tabelle di riferimento.

Il cimitero del Laterino risulta all’interno della classe II, secondo la cartografia del Piano del Rumore di cui si riporta lo stralcio.

CLASSE II - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali.

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Si riportano di seguito le tabelle di riferimento stabilite dal D.P.C.M. 14/11/1997 per la

"Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore":

Valori limite di emissione

Tempi di riferimento

Classi di destinazione d'uso del territorio Diurno (06.00-22.00) Notturno (22.00-06.00)

II aree prevalentemente residenziali 50 40

Valori limite assoluti di immissione

Tempi di riferimento

Classi di destinazione d'uso del territorio Diurno (06.00-22.00) Notturno (22.00-06.00)

II aree prevalentemente residenziali 55 45

Valori di qualità

Tempi di riferimento

Classi di destinazione d'uso del territorio Diurno (06.00-22.00) Notturno (22.00-06.00)

II aree prevalentemente residenziali 52 42

Rumore del forno crematorio

Il tipo di processo dell’impianto del forno crematorio, in quanto statico, non dà di per se luogo a rumori o vibrazioni. Le uniche fonti possibili possono essere costituiti dai dry cooler e dal camino. Tali elementi potranno essere dotati di coperture o rivestimenti di insonorizzazione termoacustica qualora i valori rilevabili eccedano i parametri sopra riportati.

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Emissioni in atmosfera

L’impianto sarà progettato per funzionare in depressione in tutte le condizioni di esercizio, in modo da garantire l’assenza di emissioni diffuse nell’ambiente in quanto eventuali trafilamenti saranno dall’ambiente all’interno dell’impianto, in piena rispondenza alle disposizioni vigenti per l’incenerimento dei rifiuti non pericolosi e alle emissioni in atmosfera secondo il disposto del D.Lgs. 152/2006.

Al fine di garantire la completa ossidazione dei prodotti della combustione e di conseguenza l’assenza di fumo nero o di odori sgradevoli è prevista la presenza di una camera di postcombustione.

Il forno sarà corredato di un impianto di condizionamento e di abbattimento chimico- fisico, costituito da un sistema di raffreddamento e da un dispositivo di iniezione di reagenti, nonché di un depolveratore a secco a secco costituito da filtro a maniche. Tale sistema di abbattimento sarò in grado di contrastare la fuoriuscita di inquinanti dovuti alla combustione di zinco eventualmente presente nelle casse.

Sulla porta di introduzione feretro sarà inserita una cappa aspirante, collegata all’aspirazione del ventilatore aria comburente in modo da aspirare, durante l’apertura della porta, le eventuali fuoriuscite di fumo.

Il forno crematorio sarà dotato di un sistema di trattamento dei fumi per l’abbattimento degli inquinanti entro i limiti di Legge.

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I valori limite di emissione dettate dal Settore Politiche Ambientali della Provincia di

Siena, reperibili dal certificato di verifica delle emissioni dell’attuale impianto di cremazione risultano i seguenti:

Valore limite INQUINANTI UdM emissione

Polveri Tot mg/Nmc 50

CO mg/Nmc 100

COT mg/Nmc 20

SOX mg/Nmc 400

HCL mg/Nmc 30

HF mg/Nmc 5

PCDD+PCDF ng/Nmc 0,1

Prima dell’attivazione dell’impianto si dovrà comunque procedere alla ri-verifica dei limiti e richiedere l’Autorizzazione per gli scarichi atmosferici alla Provincia di Siena.

Scarichi idrici

Non sono previsti scarichi di processo, ma solo scarichi di tipo civile provenienti dai servizi igienici e spogliatoi che saranno collegati all’impianto di raccolta e smaltimento esistente per la successiva immissione nella pubblica fognatura.

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4. IMPATTO AMBIENTALE

Scelta dei siti

Gli edifici destinati ad accogliere il nuovo Tempio Crematorio sono stati scelti ed individuati appositamente per poter ospitare le attività e gli impianti senza dover ricorrere a particolari modifiche strutturali che potessero modificare il prospetto e quindi comportare un impatto ambientale.

Il magazzino che ospiterà il forno crematorio è caratterizzato da un frontone di altezza corrispondente al colmo di copertura del tetto inclinato verso il retro. Al fine di raggiungere l’altezza interna utile per l’inserimento degli impianti dovrà essere sostituito con una copertura piana con imposta alla maggiore esistente e costituita da materiali infiammabili.

L’altra area esterna interessata da interventi è il quadro incompiuto all’interno del cimitero che subirà una riqualificazione principalmente attraverso opere a verde.

Minimizzazione dell’intervento

Al fine di minimizzare l’impatto ambientale della nuova copertura del forno crematorio, la stessa potrà essere realizzata alla medesima quota di imposta del colmo dell’attuale copertura ad unica falda inclinata, in maniera tale da rimanere celata dal frontone in mattoni e non alterare il prospetto principale. Anche il prospetto di sinistra risulta caratterizzato dal medesimo frontone che cela la retrostante copertura. Tale soluzione architettonica può essere riproposta anche per il prospetto di destra (verso valle) e quello tergale, procedendo all’innalzamento del paramento murario su tutti fronti a mascheramento della nuova copertura.

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La nuova area destinata alla dispersione delle ceneri sarà caratterizzata da semplici vialetti pedonali percorrenti aiuole e quadri definiti da cordonati, e dalla parete a verde costituita da appositi casseri prefabbricati. I blocchi destinati ad ossarini saranno realizzati in adiacenza al fabbricato esistente, la parte alta della facciata che rimarrà scoperta verrà completata utilizzando i medesimi materiali a completamento di un opera iniziata decenni fa e mai definita.

Alternative localizzative e tipologiche

Gli edifici sono stati scelti per forma e dimensione in maniera tale da consentire l’inserimento delle attività e degli impianti senza apportare particolari modifiche allo stato dei luoghi. Mentre per il forno ed impianti connessi, la scelta è risultata obbligata dalla necessità di avere ambienti vicini e confacenti, sarà possibile proporre e contemplare una diversa distribuzione degli spazi interni dell’edificio a padiglione di ingresso in maniera tale da suddividere diversamente gli ambienti interni.

Compensazioni ed interventi di ripristino

L’intervento non presuppone compensazioni e non risultano necessari interventi di ripristino ambientale.

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6. NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO

Il forno crematorio è assimilabile per caratteristiche agli impianti di termodistruzione dei rifiuti di tipo urbano; quindi nelle successive fasi di progettazione definitiva ed esecutiva dovranno essere verificate le normative di riferimento nazionali e regionali che regolano questo settore. Ciascuna linea di incenerimento deve essere dotata di una seconda camera di combustione e prima dell’inizio dell’attività dovrà essere richiesta l’Autorizzazione per gli scarichi atmosferici. Si riportano di seguite alcune normative tecniche di riferimento da verificare in fase progettuale e realizzativa.

Legislazione e normativa specifica: - Legge 130/2001 “Modalità per la conservazione o la dispersione delle ceneri e luoghi adatti a tale scopo, all’interno delle aree cimiteriali comunali.” - Regolamento Polizia Mortuaria D.P.R. n. 285 del 10.09.1990; - Clrcolare Ministero Sanità n. 24 del 24.06.1993; - DLgs 152/2006 e ss.mm.ii; - Norme Tecniche Costruzioni D.M. 14.01.2008 e Circolare n. 617 del 02.02.2009. - Piano Regolatore Cimiteriale vigente - DLgs 50/2016, relative linee guida e ss.mm.ii; - L.R. n. 43 del 08/07/2016

Normativa regionale e generale LL.PP.: - Legge Regionale n. 38 del 13 Luglio 2007 “Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro”. Testo coordinato con le modifiche ex legge regionale n. 13 del 2008. 29 - Regolamento di attuazione della legge regionale 13 luglio 2007, n. 38 (Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro - Decreto del Presidente della Giunta Regionale 07 agosto 2008, n. 45/R (come modificato dal Decreto del Presidente della Giunta Regionale 31 luglio 2012, n. 44/R) 47 - Regolamento per l’attuazione delle procedure telematiche per l’affidamento di forniture, servizi e lavori, di cui al Capo VI della legge regionale 13 luglio 2007, n. 38 (Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro) - decreto del Presidente della Giunta regionale 24 dicembre 2009, n. 79/R 55 - Delibera della Giunta Regionale n. 691 del 2007 “Circolare recante indicazioni applicative della Legge regionale n. 38 del 2007”; Allegati A e B alla Delibera della Giunta Regionale n. 691 del 2007. 71

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- Delibera della Giunta Regionale n. 1025 del 2007 “Approvazione del Patto per la Sicurezza e Regolarità del lavoro in Toscana”; e relativo allegato. 89 Delibera della Giunta Regionale n. 477 del 2008 “Prime indicazioni sulle modalità di redazione del DUVRI e sulla stima dei costi della sicurezza nei contratti pubblici di forniture e servizi”; e relativo allegato 105 - Delibera della Giunta Regionale n. 316 del 2011 Indicazioni applicative degli articoli 16, 17, 23 bis e art 24 legge regionale 13 luglio 2007, n. 38 recante “Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro” e SMI eliminare. Ulteriori indicazioni per le stazioni appaltanti in materia di sicurezza 119 - Delibera della Giunta Regionale n. 499 del 11 giugno 2012 Approvazione del Prezzario dei lavori pubblici della Regione Toscana del 2012 - D.P.R. n° 207 del 05 ottobre 2010, per le parti ancora in vigore; - Codice degli Appalti D.Lgs. 50/2016;

Norme in materia ambientale: - D.P.R. 203/88 - Attuazione delle direttive CEE numeri 80/779, 82/884, 84/360 e 85/203 concernenti norme in materia di qualità dell'aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell'art.15 della legge 16 aprile 1987, numero 183 e s.m.i. - D.lgs 152/06 “Norme in materia ambientale” Considerato impianto di termodistruzione dei rifiuti di tipo urbano secondo l’art.184, lettera F, ma non soggetto ad autorizzazione in quanto impianto alimentato a gas metano con potenzialità termica nominale inferiore a 3 MW, art. 269, comma 14, lettera c) e s.m.i., aggiornato con D.Lgs 128/2010 - D.M. 12/07/90 - Linee guida per il contenimento degli impianti industriali e la fissazione dei valori minimi di emissione e s.m.i. - L. n° 447 del 26/10/1995, D.P.C.M. 14/11/1997, D.P.C.M. del 05.12.1997 e L.R. 16/2007 art. 29 - D.L. 04/06/2013 n. 63 convertito con modificazioni dalla Legge 03/08/2013 n. 90 - Circolare del Ministro dell’Ambiente del 07.11.2013 per la richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale - Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 272 del 13.11.2014

Norme vigenti in materia di isolamento acustico per specifiche attività e s.m.i.: - L.R. 89/1998 - D.G.R. 856/2013 Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488

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- D.G.R. 857/2013 - D.P.G.R. n. 2/R/2014 - dichiarazione sostitutiva relativa agli obblighi previsti dalla normativa regionale in materia di screening, valutazione di impatto ambientale e valutazione di incidenza e s.m.i.

Protezione antincendio: - DPR 29/7/1982 n.577 - Approvazione del Regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e di vigilanza antincendio e s.m.i. - DM 30/11/1983 - Termini, definizioni generali, simboli grafici prevenzione incendi e s.m.i. - C.M. 5/5/1998 n.9 - Decreto del Presidente della Repubblica 12/1/1998 n.37. Regolamento per la disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi - DPR 200 del 10/06/2004 - DLgs 139 del 18/03/2006 - D.P.R. 151 del 01/08/2011

Impianti tecnologici: - Legge 1/3/1968 n.186 - Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici e s.m.i. - Legge 9/1/1991 n.10 - Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia e s.m.i. - DPR 6/12/1991 n.447 - Regolamento di attuazione della L.5/3/90 n.46 in materia di sicurezza degli impianti e s.m.i. - DM 20/2/1992 - Approvazione del modello di dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola d’arte di cui all’art. 7 del Regolamento di attuazione L.5/3/90 n.46 recante norme per la sicurezza degli impianti e s.m.i. - DPR 462 del 22/10/2001 - DLgs 152 del 03/04/2006 - D.Lgs. 311/2007- “Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico in edilizia” e s.m.i. - L.R. 13/2007- Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia e s.m.i. - D.M. 37/2008.

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Strutture: - L.R. del 30/07/1997 n. 56 - D.M. 14.01.2008 - L.R. del 16/10/2009 n. 58

Superamento barriere architettoniche: - Legge n° 13 del 9 Gennaio 1989 “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche“ e s.m.i. - D.M. n° 236 del 14 Giugno 1989 “Prescrizione tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia pubblica ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche” e s.m.i. - L.R. n° 6 del 20 febbraio 1989. e s.m.i. - L. 104 del 5 febbraio 1992 “Legge quadro per la assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone Handicappate” e s.m.i.; - D.P.R n 503 del 24 luglio 1996 “Regolamento recante norme per la eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici “e s.m.i.

Sicurezza: - D.Lgs. 9/4/2008 n.81 - Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e s.m.i.

Le opere saranno di base regolamentate dall'osservanza delle seguenti norme: - Leggi, Decreti Ministeriali, Norme CNR-UNI-ICITE-CEI e circolari Ministeriali che fissano e regolano prescrizioni per i materiali e per l'esecuzione delle opere e s.m.i.; - Leggi regionali, Decreti, Regolamenti, Circolari in vigore nella regione e s.m.i.. - Regolamento Edilizio Comune di Siena.

Prima della esecuzione delle opere il progetto dovrà essere sottoposto ai seguenti pareri ed autorizzazioni: - Parere preventivo da parte dell’ASL per i contenuti igienico-sanitari della struttura; - Approvazione progetto esecutivo con eventuale validazione con determinazione del dirigente del servizio che costituisce autorizzazione all’edificazione. - Autorizzazione in merito al vincolo paesaggistico - Autorizzazione in merito al vincolo monumentale - Autorizzazione unica ambientale

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COMUNE DI SIENA

REALIZZAZIONE DEL NUOVO TEMPIO CREMATORIO PRESSO IL CIMITERO COMUNALE DEL LATERINO

Progetto di fattibilità tecnica ed economica

Calcolo sommario della spesa e quadro economico

Capitolato speciale descrittivo prestazionale opere edili

Disciplinare tecnico di costruzione e manutenzione

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Indice

1. PREMESSA

2. DEFINIZIONI

3. OGGETTO DELLA CONCESSIONE

4. FORMA E DIMENSIONI DELLE OPERE

5. VARIAZIONI ALLE OPERE PROGETTATE

6. AMMONTARE PRESUNTO DELLE OPERE

7. CATEGORIE PREVALENTI, SCORPORABILI

8. TEMPI DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE

9. DESCRIZIONE SOMMARIA DELLE OPERE

10. QUALITA’ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI

11 NORME DI ESECUZIONE

12 PROGETTAZIONE E DIREZIONE DEI LAVORI

13 ESECUZIONE DELLE OPERE

14 MANUTENZIONI ORDINARIE

15 NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO

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1. PREMESSA

Il calcolo sommario della spesa è effettuato, per quanto concerne le opere o i lavori, applicando alle quantità caratteristiche degli stessi, i corrispondenti prezzi parametrici dedotti dai costi standardizzati determinati dall'Osservatorio. In assenza di costi standardizzati, applicando parametri desunti da interventi similari realizzati, ovvero redigendo un computo metrico estimativo di massima. Il quadro economico, articolato secondo quanto previsto all’articolo 16, comprende, oltre all’importo per lavori determinato nel calcolo sommario della spesa, gli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso, determinati in base alla stima sommaria di cui all’articolo 17, comma 2, lettera d), e le somme a disposizione della stazione appaltante, determinate attraverso valutazioni effettuate in sede di accertamenti preliminari. Nel caso di concessione, il quadro economico è accompagnato da specifico allegato relativo al piano economico di massima di copertura della spesa e della connessa gestione, con l’indicazione: a) dell’arco temporale prescelto secondo quanto disposto dall’articolo 143, commi 6 e 8, del codice; b) dell’eventuale prezzo che l’amministrazione prevede di riconoscere per consentire al concessionario di perseguire l’equilibrio economico e finanziario, secondo quanto previsto dall’articolo 143, comma 4, del codice; c) della eventuale cessione in proprietà o a titolo di godimento, a titolo di prezzo, dei beni da indicare in conformità di quanto disposto dall’articolo 143, comma 5, del codice; d) dei conseguenti oneri a carico del concessionario, da porre a base di gara; e) dei costi della sicurezza dedotti dal piano di sicurezza. Nel caso di appalti di cui all’articolo 53, comma 2, lettere b) e c), del codice, o di concessione, nella parte del quadro economico relativa ai lavori va indicato l’importo delle spese di progettazione valutate conformemente al disposto di cui all’articolo 262, comma 2.

Il capitolato speciale prestazionale contiene: a) l'indicazione delle necessità funzionali, dei requisiti e delle specifiche prestazioni che dovranno essere presenti nell’intervento in modo che questo risponda alle esigenze della stazione appaltante e degli utilizzatori, nel rispetto delle rispettive risorse finanziarie;

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2. DEFINIZIONI

Si richiamano le definizioni fondamentali, che nel seguito del documento verranno utilizzate nella forma breve. Capitolato: il presente Capitolato Speciale relativo alla concessione per la progettazione definitiva ed esecutiva, realizzazione di forno crematorio ed opere accessorie di sistemazione esterna, realizzazione di area per la dispersione delle ceneri e di quadri per la edificazione di cinerari o ossarini, il tutto presso il cimitero urbano del Laterino. Per la gestione del servizio cimiteriale, impiantistico votivo e di cremazione nel Comune di Siena si rimanda allo specifico capitolato prestazionale. Concedente: il Comune di Siena Concessionario: il soggetto aggiudicatario della concessione di progettazione, costruzione, gestione dell’impianto di cremazione, per la gestione del servizio cimiteriale comunale ed impiantistico votivo Convenzione: il contratto sottoscritto dal Concedente e dal Concessionario a seguito dell’aggiudicazione della concessione di progettazione, costruzione e gestione dell’impianto di cremazione Codice Appalti: D.Lgs. n. 50 del 19 aprile 2016, disposizioni per l’attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di Concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Parti: il Concedente ed il Concessionario, congiuntamente considerati. Impianto: Impianto di cremazione salme e la realizzazione delle opere accessorie di sistemazione esterna che verrà realizzata presso il cimitero del Comune del Laterino per effetto della concessione di progettazione, costruzione e gestione. Regolamento: il D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207, “Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici“ per le parti ancora in vigore. Linee guida e decreti attuativi per le parti già pubblicate. Servizi: le attività che verranno svolte dal Concessionario all’interno dell’impianto in qualità di gestore.

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3. OGGETTO DELLA CONCESSIONE

La concessione ha per oggetto la progettazione, la costruzione e la gestione del nuovo impianto del tempio crematorio che dovrà essere realizzato all’interno del cimitero comunale del Laterino, oltre alla gestione del servizio cimiteriale e di illuminazione votiva. Il tempio comprende tre distinti corpi di fabbrica, il primo edificio parzialmente in uso risulterà il padiglione principale di ingresso, interamente aperto al pubblico e comprendente il ricevimento dell’utenza, l’accettazione delle salme, le stanze di attesa e restituzione urne con possibilità di assistere all’introduzione della salma all’interno del forno tramite impianto tv, oltre locale accessorio e servizi igienici che potranno essere mantenuti aperti e fruibili anche all’utenza del cimitero nei giorni ed orari di chiusura del tempio crematorio, il secondo edificio risulterà l’attuale deposito/magazzino presente all’esterno del camposanto che verrà destinato per l’impianto del forno crematorio, il terzo edificio risulterà l’antistante fabbricato attualmente destinato ai servizi e depositi per il personale e le attività riguardanti la gestione del cimitero, dove attraverso una rivisitazione degli spazi disponibili si potranno reperire gli ambienti necessari per ulteriori impianti necessari per funzionamento del forno crematorio, una stanza refrigerata con celle mortuarie e deposito resti, una stanza aperto al pubblico per concedere l’ultimo saluto alla salma da cremare oltre gli spogliatoi ed i servizi riservati al personale. La concessione comprenderà anche un quadro da riqualificare presente all’interno del cimitero e da destinare ad area per lo spargimento delle ceneri, la realizzazione di due blocchi destinati a cinerari/ossari e quadri a disposizione per l’ulteriore edificazione di cinerari ed ossari secondo fabbisogno, nonché le aree di pertinenza degli edifici comprendenti il nuovo tempio crematorio. L’oggetto di intervento è evidenziabile negli elaborati grafici allegati alla progettazione preliminare di cui questo documento è parte integrante.

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4. FORMA E DIMENSIONI DELLE OPERE

La forma e le dimensioni delle opere che formano oggetto dell’appalto risultano meglio rappresentati dagli elaborati progettuali allegati.

5. VARIAZIONI ALLE OPERE PROGETTATE

Ferma restando le modifiche che potranno richieste dall’amministrazione comunale, in fase di predisposizione del progetto definitivo e esecutivo, verranno introdotte quelle specifiche e varianti che il concessionario riterrà necessarie, nell’interesse della buona riuscita e dell’economia dei lavori, nei limiti stabiliti dalla legge e dalla corrispondenza alle esigenze del piano.

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6. AMMONTARE PRESUNTO DELLE OPERE

L’investimento previsto all’interno del piano economico – finanziario ammonta complessivamente ad € 984.184,60, oltre Iva, e risulta così ripartito:

A) OPERE EDILI - IMPIANTI A.1 opere di edilizia € 195.000,00 A.2 opere esterne € 100.000,00 A.3 impianto idro-sanitario € 5.000,00 A.4 impianto termico - condizionamento - adduzione gas € 30.000,00 A.5 impianto elettrico € 12.000,00 A.6 dispositivi impianto antincendio € 3.000,00 Sommano € 345.000,00 B) FORNITURA ATTREZZATURE STRUMENTALI B.1 linea completa impianto di cremazione € 425.000,00 B.2 celle mortuarie refrigerate e arredi € 50.000,00 Sommano € 475.000,00 C) ONERI NON SOGGETTI AL RIBASSO D’ASTA C.1 oneri per la sicurezza del cantiere € 17.250,00 Sommano € 17.250,00 D) ONERI CONNESSI E CONSEQUENZIALI D.1 spese tecniche di progettazione, direzione lavori, collaudo € 65.208,80 D.2 spese generali (costituzione società di progetto, costo sviluppo offerta, polizze etc.) € 52.363,80 D.3 imprevisti € 25.357,50 D.4 spese concorrenti € 24.504,50 Sommano € 167.434,60

TOTALE COMPLESSIVO INTERVENTO € 1.004.684,60

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7. CATEGORIE PREVALENTI, SCORPORABILI

Sulla base della stima sommaria dei costi di studio di prefattibilità, sono stati calcolati i costi per la fase di costruzione del Tempio Crematorio, comprensiva degli oneri per la sicurezza. I lavori sono suddivisi nelle categorie di cui al DPR 207/2010 nel modo seguente (comprensivi degli oneri per la sicurezza) % Categoria lavorazione importo opere sull’importo OG1 Edifici civili e industriali € 312.250,00 86,20 % OG11 Impianti tecnologici € 50.000,00 13,8 %

TOTALE € 362.250,00 100,00%

Subappalto Le opere potranno essere subappaltate fino al limite del 30% dell'importo complessivo, fatte salve le deroghe per quei casi in cui è necessaria una specifica qualificazione derivante dall'osservanza di altre norme particolari.

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8. TEMPI DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE EDILI

Fasi preliminari e progettuaIi

Decade 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

Indagini e sondaggi preliminari

Progetto definitivo

Ottenimento autorizzazioni

Progetto esecutivo

Ottenimento autorizzazioni

Organizzazione impresa e cantiere

Il tempo previsto per completare le fasi attuative della progettazione di cui al presente progetto è stimato in 6 mesi salvo l’iter amministrativo per l’acquisizione di pareri non dipendente dal Comune di Siena.

Fasi realizzative

Decade 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

Scavi

Opere strutturali

Opere finitura

Impianti e forno crematorio

Sistemazioni esterne

Collaudo

Il tempo previsto per completare le fasi realizzative e di collaudo finale di cui al presente progetto è stimato in 6 mesi. Il tempo totale previsto dall’avvio dei procedimenti autorizzativi alla presa in gestione dell’impianto di cremazione è stimato in totali 12 mesi.

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9. DESCRIZIONE SOMMARIA DELLE OPERE

Le opere che formano oggetto dell’appalto corrispondono per forma e dimensioni, oltre alle indicazioni contenute nel presente Capitolato Speciale Prestazionale, sono qui di seguito sommariamente descritte.

9.1 IL PADIGLIONE DI INGRESSO – ACCETTAZIONE E SERVIZI

SALA MORTUARIA E DI ESPOSIZIONE L’attuale sala mortuaria sarà adibita anche a sala di esposizione, definita anche “sala del commiato” in quanto luogo riservato all’esposizione del feretro e predisposto per raccogliere il maggior numero dei familiari e degli intervenuti per la veglia. Il locale sarà accessibile sia direttamente dal cortile interno attraverso uno dei portoni esistenti, sia attraverso un percorso dipartente dal padiglione di ingresso privo di barriere architettoniche. Il vano sarà mantenuto nella sua forma e superficie essendo già di dimensioni sufficientemente adeguate per accogliere un discreto numero di utenti, il grande lucernario presente nella volta e le ampie finestre esistenti forniranno una buona illuminazione naturale. La sala sarà ammobiliata con arredi semplici e riguardosi senza riferimenti a culti, eventualmente personalizzabile in caso di rito religioso.

SALETTA VIDEO Uno spazio sarà attrezzato per dare la possibilità ai familiari di assistere al rito di cremazione attraverso una diretta video con il forno crematorio. La stanza sarà attrezzata con comode sedute e con uno schermo lcd sul quale verranno trasmesse dal forno crematorio le immagini dell’inserimento del feretro.

SALETTA ATTESA URNE Una seconda stanza dell’ala di destra del padiglione di ingresso sarà riservato per l’attesa dei familiari i quali, al termine del rito di cremazione, vorranno attendere l’urna con i resti del caro estinto.

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UFFICIO CREMAZIONI Una stanza dell’ala di sinistra del padiglione di ingresso sarà destinata ad ufficio per la amministrazione delle pratiche del tempio crematorio, in posizione quindi distaccata rispetto alle sale del commiato di modo da non creare interferenze tra i diversi funerali ma nel contempo in posizione centrale rispetto all’impianto di cremazione per poter meglio vigilare e gestire l’organizzazione del servizio.

SERVIZI IGIENICI L’attuale servizio igienico verrà demolito ed attraverso una diversa distribuzione dell’ambiente si potranno ricavare due bagni distinti per sesso, ambedue accessibili anche da diversamente abili ed attrezzati secondo le normative per l’abbattimento delle barriere.

9.2 MAGAZZINI E SERVIZI ESTERNI – FORNO CREMATORIO

FORNO CREMATORIO Il primo corpo di fabbrica sulla sinistra entrando nel piazzale sarà opportunamente rivisitato nella sua composizione strutturale per essere adeguato a contenere il forno crematorio e parti degli impianti connessi. Si dovrà quindi procedere alla sostituzione della copertura con una piana in modo tale da poter sfruttare la massima altezza del fabbricato, intervenendo poi sulle strutture e creando un unico ambiente si potrà ottenere un locale atto a contenente il cuore tecnologico composto dal forno e parte degli impianti connessi. La camera di cremazione è costituita da un involucro esterno di forma parallelepipeda realizzato interamente in lamiera di acciaio al carbonio e in profilati metallici e da un rivestimento interno costituito da una muratura di mattoni refrattari ad elevato contenuto di allumina. La volta è strutturata in modo da conferirle una elevata stabilità e da favorire un maggiore irraggiamento del calore in direzione del feretro. Lo strato coibente posto a ridosso della parete refrattaria è costituito da una muratura di mattoni isolanti a basso coefficiente di conducibilità termica, all’esterno della quale è posto un pannello di fibra minerale con barriera antivapore in alluminio, particolarmente indicata per impieghi in cui si richieda una funzione anticondensa resistente a temperature di esercizio moderatamente elevate. Un’apertura praticata nella parete di fondo della camera di cremazione permette il passaggio dei fumi verso quella di postcombustione, mentre sulla parete frontale è posto Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 12 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------il boccaporto di caricamento del feretro con la relativa porta di chiusura, rivestita in materiale refrattario, scorrevole verticalmente ad opera del sistema meccanico di sollevamento. Il sistema di movimentazione della porta è concepito per renderne possibile anche l’apertura e la chiusura manuale in caso di mancanza dell’alimentazione elettrica o in caso di emergenza. La suola di cremazione è la parte del forno più sollecitata ed è costituita da sei sezioni contigue ciascuna delle quali si compone a sua volta di due elementi prefabbricati a semivolta realizzati in calcestruzzo refrattario a base di andalusite disposti ad incastro così da formare una struttura sostenuta al centro dal muretto che divide in due la sottostante camera di postcombustione. Lateralmente alla sezione frontale del crematorio sono sistemati due portelli incernierati, apribili manualmente, che danno accesso a due vani, posti al di sotto della suola di cremazione, che alloggiano il cassetto di raccolta delle ceneri ed il contenitore di raccolta dello zinco. I fumi uscenti dal post-combustore hanno temperatura superiore a 850°C e quindi, prima di avviarli a depurazione, è necessario che siano raffreddati a livelli di temperatura compatibili con quella di normale esercizio del filtro a maniche. Il raffreddamento dei fumi può essere operato, secondo le esigenze dell’utilizzatore finale, sia con dispositivi di tipo dissipativo che con sistemi a recupero energetico.

STANZA FILTRI Il secondo corpo di fabbrica sarà in parte dedicato a contenere gli altri ulteriori impianti tecnologici del forno crematorio che saranno a questo collegati mediante tubazioni interrate. L’impianto per la depurazione chimico-fisica dei fumi si dovrà articolare in diversi elementi ai quali sarà assegnato, sostanzialmente, il compito di ottenere livelli di emissioni inquinanti nel rispetto dei parametri massimi di emissione fissati in sede di autorizzazione dagli organi competenti. I componenti della sezione saranno il sistema di iniezione e miscelazione dei reagenti nei fumi (finalizzato al dosaggio e all’iniezione nel flusso gassoso dei reagenti necessari per la neutralizzazione degli inquinanti a componente acida e l’assorbimento dei metalli pesanti e delle diossine) ed il filtro a maniche (finalizzato alla raccolta delle polveri). A completamento del sistema dovranno essere previsti l’aspiratore finale, in esecuzione silenziata, cui spetta in compito di provvedere al regolare deflusso dei gas trattati assicurando nel contempo all’intero impianto la depressione necessaria ad assicurare la totale assenza di fughe di fumi all’interno dei locali in cui l’impianto è installato, ed il

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 13 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------sistema di produzione e di distribuzione dell’aria compressa necessaria alle operazioni di pulizia del filtro.

CAMINI DI ESPULSIONE I camini di espulsione fumi saranno due, concepiti per svolgere funzioni rispettivamente di camino di processo e di camino d’emergenza. L’adozione di quest’ultimo dispositivo consente di fronteggiare una eventuale interruzione dell’alimentazione elettrica, rallentando in sicurezza il processo dell’impianto e facendo sostare i fumi in camera di postcombustione prima di espellerli in atmosfera. Solitamente, ma non necessariamente, il camino di emergenza viene previsto come unità a sé stante che, partendo dalla sezione terminale del postcombustore, sbocca verticalmente a circa 8 metri dal piano di riferimento dell’impianto. Il camino di processo, solitamente realizzato in acciaio inox, è invece raccordato all’aspiratore posto a valle del filtro a maniche ed è provvisto di rivestimento in materassino di lana minerale protetto esternamente da lamierino in alluminio. In posizione idonea rispetto al punto di raccordo all’aspiratore fumi e facilmente accessibile, è prevista la postazione di prelievo periodico dei campioni dei fumi. La posizione del camino di emergenza è perciò obbligata e sostanzialmente legata all’ubicazione del forno crematorio. Il camino di processo avrà sarà apposto lungo la parete interna della stanza filtri che risulta adiacente alla più alta facciata di cinta del cimitero.

CELLE FRIGORIFERE E DEPOSITO RESTI Attraverso la rivisitazione degli spazi interni si potrà ottenere un ampio vano destinato al provvisorio deposito delle salme e dei resti che dovranno essere conservati in luoghi idonei in attesa della cremazione. Il locale sarà quindi coibentato e costantemente climatizzato e conterrà un totale di n. 6 celle mortuarie refrigerate e di 9 ripiani per il deposito dei resti.

STANZA PER L’ULTIMO SALUTO Data la diversa localizzazione tra l’impianto del forno crematorio e le stanze dedicate al pubblico per il commiato si è voluto riservare un locale dove i familiari più stretti possono rivolgere un ultimo saluto al caro estinto prima del rito di cremazione.

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SPOGLIATOI E SERVIZI IGIENICI AD USO DEL PERSONALE Saranno realizzati due spogliatoti distinti per sesso, entrambe dotati di w.c., lavandini e docce. L’accesso agli spogliatoi avverrà attraverso un ampio locale di disimpegno eventualmente destinabile a magazzino. Nelle successive fasi progettuali si dovrà procedere alla verifica dimensionale degli ambienti ed alle dotazioni minime, a seconda del numero di addetti operanti.

PIAZZALE L’antistante piazzale sarà accessibile sia ai mezzi di servizio del cimitero e del tempio, sia ai carri dedicati al trasporto delle salme al rito di cremazione. Il luogo sarà accessibile anche ai familiari più stretti che potranno accompagnare il caro estinto al forno passando per la stanza dell’ultimo saluto. Tale accesso potrà avvenire solo ed esclusivamente se accompagnati dal personale attraverso una porta di collegamento interna presente sul muro di cinta del cimitero. La parte terminale del piazzale sarà recintata e munita di cancello per identificare l’area di sosta riservata agli addetti. Sul piazzale troveranno spazio i dry cooler necessari per il raffreddamento delle acque di processo del forno. La localizzazione di detti impianti a ridosso del parapeto esistente permetterà la loro mitigazione nel contesto paesaggistico.

9.3 QUADRO DA RIQUALIFICARE – CINERARI E AREA SPARGIMENTO CENERI

REALIZZAZIONE DI CINERARI/OSSARINI Saranno realizzati due blocchi in aderenza al fabbricato esistente a mascheramento della facciata rimasta incompiuta, mentre le superfici che rimarranno a vista saranno completate del rivestimento. Gli ossari saranno realizzati con una struttura modulare leggera posti su sette file e rivestite con lastre di marmo. Le dimensioni minime interne dovranno essere quelle minime previste dal regolamento di polizia mortuaria vigente, attualmente pari a 30x30Cm per 75Cm di profondità. Sarà mantenuto aperto il varco di accesso alla galleria loculi completando il collegamento con i gradini necessari per il superamento del dislivello.

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CINERARIO COMUNE Le due fosse presenti, originariamente realizzate per il vano ascensore, saranno definiti o costituiranno la sede di alloggiamenti di pozzetti da destinare a cinerari comuni. In prossimità degli stessi sarà realizzata una struttura munita di una apertura ove poter procedere alla introduzione delle ceneri.

AREA PER LO SPARGIMENTO DELLE CENERI Si prevede di realizzare una parete a verde costituita da blocchi prefabbricati componibili a contenimento e copertura del bordo scavo ancora presente dai tempi del cantiere. Su questa facciata e nelle specifiche aiuole sottostanti saranno seminiate piante perenni per bordure in maniera tale da creare delle aree a verde adeguate per confortare la procedura dello spargimento.

Caratteristiche strutturali Le strutture portanti degli edifici saranno realizzate in conglomerato cementizio armato o in longarine d’acciaio. Per quanto concerne le fondazioni si prevede la realizzazione di platee in c.a. per il fabbricato destinato al forno crematorio, ed in travi rovesce sempre in c.a. per la muratura di sostegno nel quadro da riqualificare. La struttura in elevazione per la struttura del forno sarà costituita da travi e pilastri in acciaio, da porsi in adiacenza alla muratura esistente che sarà mantenuta per non alterare l’aspetto del fabbricato. La struttura a retta da realizzare nel quadro interno sarà invece costituita da casseri prefabbricati in cls posti in maniera sfalsata. I cinerari/ossarini saranno realizzati con strutture componibili e modulari in acciaio, o manufatti prefabbricati in cls. La copertura del forno dovrà essere preferibilmente smontabile per garantire l’inserimento degli impianti e la sostituzione di eventuali componenti nelle fasi di manutenzione, quindi costituita da lamiera grecata o pannelli sandwich coibentati posti su di una struttura portante in acciaio.

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Murature Le nuove pareti divisorie saranno realizzate in foratelle o in elementi leggeri tipo cartongesso. Le murature saranno successivamente intonacate e tinteggiate, o rivestite in grés porcellanato in quegli ambienti ove è necessaria la superficie lavabile.

Infissi e finiture I materiali da utilizzarsi per l’aspetto esterno saranno del tipo semplice e corrispondente allo stato dei luoghi. I solai di copertura piani saranno debitamente impermeabilizzati e con le sole pendenze utili a convogliare le acque meteoriche, mentre per quelli in pendenza si procederà all’accantonamento del manto con l’eventuale sostituzione degli elementi ammalorati. Gli interni saranno intonacati e tinteggiati con colori tenui, i pavimenti ed i rivestimenti saranno realizzati con materiali facilmente lavabili quali grés porcellanato. Gli infissi interni saranno in legno tamburato per i locali di commiato e direzionali ed in metallo per i locali del forno crematorio, mentre i serramenti esterni saranno in legno o in alluminio preverniciato con vetri a tagliotermico. A fine di regolare la chiusura del cimitero indipendentemente dagli orari di apertura del tempio crematorio saranno installati dei cancelli in ferro o acciaio zincato.

Arredi Gli ambienti saranno ammobiliati con arredi semplici e decorosi. Nelle sale non vi saranno apposte immagini o simboli appartenenti a culti religiosi, che potranno essere aggiunte su richiesta dei familiari per la celebrazione del proprio rito funebre.

Pavimentazioni e finiture esterne La viabilità esterna del fabbricato posto all’ingresso sarà mantenuto o ricostituito in asfalto bituminoso come attualmente presente. I vialetti pedonali dell’area dispersione ceneri e dei cinerari saranno realizzati con finiture simili agli altri percorsi del cimitero, ad esempio in lastre di ghiaietto lavato su massetto di calcestruzzo armato con rete elettrosaldata, e delimitati da cordonati prefabbricati in cemento.

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Impianti Gli edifici saranno dotati o collegati al sistema di raccolta smaltimento delle acque reflue, opportunamente collegato alla fognatura comunale o dotate di un impianto di trattamento secondario per lo scarico in acque superficiali. In merito alle adduzioni ed agli approvvigionamenti idrici, elettrici e sopratutto al gas metano, dovranno essere realizzate nuove condutture dipartenti dai contatori presenti all’ingresso del cimitero sino ai fabbricati di progetto. Il riscaldamento e condizionamento degli ambienti di lavoro avverrà attraverso un impianto di climatizzazione ad unità esterne a pompa di calore ed unità interne a parete di tipo fan coil. L’illuminazione di tutti i locali sarà garantita naturalmente o artificialmente in assenza di finestrature. Gli impianti interni ed esterni dovranno garantire la silenziosità durante il funzionamento, la limitazione e la verifica del livello di rumore o vibrazione dovrà essere sottoposto a preventiva valutazione previsionale di impatto acustico per garantire i limiti fissati dalla normativa vigente.

Impianti meccanici elevatori: Per l’accesso dal padiglione di ingresso si provvederà alla installazione di una pedana elevatrice a scomparsa azionabile mediante l’apposita pulsantiera che dovrà essere ben visibile all’utenza. La pavimentazione della pedana dovrà essere antiscivolo e corrispondente per colore e materiale alla pavimentazione dell’atrio esterno, salvo diverse indicazioni imposte dalla Soprintendenza in sede di richiesta dei necessari nulla- osta.

Impianto forno crematorio La proposta di progetto prevede la fornitura e la installazione di tutti gli impianti tecnologici della linea del forno crematorio necessari per il suo buon funzionamento, quali ad esempio: - il forno crematorio composto da due camere sovrapposte, un bruciatore primario, un vano di raccolta ceneri, un pozzetto di raccolta dello zinco fuso, il sistema di distribuzione dell’aria comburente con uscita fumi verso la depurazione e centrale di comando; - il bruciatore ausiliario di cremazione e di postcombustione; - il ventilatore di alimentazione dell’aria comburente che alimenta sia il processo che le teste di combustione costituenti i bruciatori;

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 18 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------i circuiti di distribuzione e le valvole motorizzate di regolazione dell’aria comburente primaria e secondaria in camera di cremazione, dell’aria terziaria in postcombustione, oltre che delle arie comburenti richieste per alimentare le teste di combustione; - le sonde di rilevazione della temperatura in camera di cremazione, della temperatura in postcombustione, della concentrazione di ossigeno libero nei fumi posta nell’ultimo quarto della camera di postcombustione, nonché le sonde e la strumentazione di controllo delle altre temperature di processo, oltre che le eventuali apparecchiature necessarie per il monitoraggio delle emissioni al camino; - un camino di processo ed un camino di emergenza; - l’impianto di abbattimento polveri con ciclo a secco costituito dal relativo scambiatore di calore, dal sistema di iniezione dei reagenti, dal filtro a maniche e dall’aspiratore fumi finale; - l’armadio di comando per il controllo del processo di cremazione; tutti gli impianti elettrici, idraulici e speciali necessari alla linea di cremazione.

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10. QUALITA’ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI

Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali proverranno da quelle località che l’Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della direzione dei lavori, rispondano alle caratteristiche indicate.

Acqua, calci, cementi e pozzolane. a) Acqua – L’acqua per l’impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida, priva di sostanze organiche o grassi e priva di sali (solfati e cloruri) in percentuali dannose. b) Calci – Le calci aeree ed idrauliche dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al regio decreto 16-11-1939, n. 2231; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni contenute nella legge 26-5-1965 n. 595 nonché al decreto ministeriale 31-8-1972, nonché alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008. c) Cementi ed agglomerati cementizi – I cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26-5-1965 n. 595 e nel decreto ministeriale 3- 6-1968; gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26-5-1965 n. 595 e nel decreto ministeriale 31-8-1972, nonché alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008. d) Pozzolane – Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o di parti inerti; qualunque sia la provenienza dovranno rispondere ai requisiti richiesti dal regio decreto 16-11-1939 n. 2230.

Materiali inerti per conglomerati cementizi e per malte Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, dei getto ecc., in proporzioni non nocive all’indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature. La ghiaia ed il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della carpenteria del getto e all’ingombro delle armature. La sabbia per malte dovrà essere priva di sostanze organiche, terrose ed argillose, ed avere dimensione massima dei grani di 2 mm per murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e murature di parametro o in pietra da taglio.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 20 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------I conglomerati cementizi per strutture in cemento armato dovranno rispettare tutte le prescrizioni di cui al decreto ministeriale 14-2-1992 e relative circolari, nonché alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008, nonché alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008.

Elementi di laterizio e calcestruzzo Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo) possono essere costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo alleggerito. Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizioni contenute nel decreto ministeriale 20-11-1987, ed in conformità alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008. Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, insieme alla norma UNI 8942/2. La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti i risultati delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalità previste nel decreto ministeriale di cui sopra, nonché alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008.

Armature per calcestruzzo Gli acciai per l’armatura del calcestruzzo normale devono rispondere alle prescrizioni contenute nel vigente decreto ministeriale attuativo della legge 5-11-1971 n. 1086 e relative circolari, ed in conformità alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008, nonché alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008.

Prodotti di pietre naturali o ricostruite I prodotti devono rispondere a quanto segue: - appartenere alla denominazione commerciale indicata nel progetto esecutivo nonché essere conformi ad eventuali campioni di riferimento ed essere esenti da crepe, discontinuità ecc. che riducano la resistenza o la funzione; - avere lavorazione superficiale e/o finiture indicate nel progetto: per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d’uso si invia agli appositi paragrafi del presente capitolato ed alle descrizioni di progetto.

Prodotti per pavimentazione Si definiscono prodotti per pavimentazione quelli utilizzati per realizzare lo strato di rivestimento dell’intero sistema di pavimentazione. Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 21 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------Per la realizzazione del sistema di pavimentazione si rimanda al paragrafo sull’esecuzione delle pavimentazioni. I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere a controlli su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni del progetto esecutivo.

Prodotti per coperture Si definiscono prodotti per le coperture quelli utilizzati per realizzare lo strato di tenuta all’acqua nei sistemi di copertura e quelli usati per altri strati complementari. I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere a controlli su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni del progetto esecutivo. - prodotti per impermeabilizzazione quali membrane in fogli o rotoli da applicare a freddo o a caldo. I prodotti di cui sopra devono rispondere alle prescrizioni del progetto esecutivo, e devono soddisfare: - le tolleranze dimensionali (lunghezza larghezza, spessore); - difetti, ortometria e massa areica; - resistenza a trazione e lacerazione; - punzonamento statico e dinamico; - flessibilità a freddo; - stabilità dimensionale in seguito ad azione termica; - stabilità di forma a caldo; - impermeabilità all’acqua e comportamento all’acqua; - permeabilità al vapore d’acqua; - resistenza all’azione perforante delle radici; - invecchiamento termico in aria ed acqua: - le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione ed avere impermeabilità all’aria. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 8629.

Prodotti diversi (adesivi, geotessili) Per adesivi si intendono i prodotti utilizzati per ancorare un prodotto ad uno attiguo, in forma permanente, resistendo alle sollecitazioni meccaniche, chimiche, ecc. dovute all’ambiente ed alla destinazione d’uso. Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 22 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------Sono inclusi gli adesivi usati in opere di rivestimenti di pavimenti e pareti o per altri usi e per diversi supporti. Oltre a quanto specificato nel progetto esecutivo si intendono forniti rispondenti alle seguenti caratteristiche: - compatibilità chimica con il supporto al quale essi sono destinati; - durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni d’impiego - durabilità alle azioni chimico-fisiche dovute ad agenti aggressivi presenti nell’atmosfera o nell’ambiente di destinazione - caratteristiche meccaniche adeguate alle sollecitazioni previste durante l’uso. Per geotessili si intendono i prodotti utilizzati per costituire strati di separazione, contenimento, filtranti, drenaggio in opere di terra ed in coperture e sono non-tessuti composti da feltri costituiti da fibre o filamenti distribuiti in maniera casuale, legati tra loro con trattamento meccanico (agugliatura) oppure chimico (impregnazione) oppure termico (fusione). Si hanno non-tessuti ottenuti da fiocco o da filamento continuo. Tali prodotti devono rispondere ai requisiti richiesti dal progetto esecutivo.

Infissi Si intendono per infissi gli elementi aventi la funzione principale di regolare il passaggio di persone, animali, oggetti e sostanze liquide o gassose nonché dell’energia tra spazi interni ed esterni dell’organismo edilizio o tra ambienti diversi dello spazio interno. Essi si dividono tra elementi fissi (luci fisse non apribili) e serramenti (con parti apribili); gli infissi si dividono poi, a seconda della funzione, in porte, finestre e schermi. Per la terminologia specifica dei singoli elementi e delle loro parti funzionali si fa riferimento alla norma UNI 8369. I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere a controlli su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni del progetto esecutivo.

Prodotti per rivestimenti interni ed esterni Si intendono prodotti per rivestimento quelli utilizzati per realizzare i sistemi di rivestimento verticali (pareti - facciate) ed orizzontali (controsoffitti) dell’edificio. I prodotti si distinguono in: - rigidi (rivestimenti in pietra – ceramica) - pastosi (intonaci) I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere a controlli su campioni della fornitura oppure

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 23 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni del progetto esecutivo. - per le piastrelle di ceramica vale quanto specificato nel progetto esecutivo.

- per le lastre di pietra vale quanto specificato nel progetto esecutivo circa le caratteristiche più significative e le lavorazioni da apportare. - Intonaci: gli intonaci sono rivestimenti realizzati con malta per intonaci costituita da un legante (calce – cemento – gesso) da un inerte (sabbia, polvere o granuli di marmo) ed eventualmente da pigmenti o terre coloranti, additivi e rinforzanti. Gli intonaci devono possedere le caratteristiche indicate nel progetto e le caratteristiche seguenti: - capacità di riempimento delle cavità ed eguagliamento delle superfici; - reazione al fuoco e/o resistenza all’incendio adeguata; - impermeabilità all’acqua e/o funzione di barriera all’acqua; - effetto estetico superficiale in relazione ai mezzi di posa usati; - adesione al supporto e caratteristiche meccaniche. Per i prodotti forniti premiscelati la rispondenza a norme UNI è sinonimo di conformità alle prescrizioni suddette; per gli altri prodotti valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla direzione dei lavori.

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11. NORME E MODALITA’ DI ESECUZIONE

Tracciamenti Prima di iniziare qualsiasi opera relativa agli scavi sia di sbancamento che a sezione obbligata o di lavori che comunque interessino movimento di materiale, l’Appaltatore dovrà verificare il piano quotato, i profili longitudinali e trasversali allegati al contratto o altrimenti consegnati, segnalando per iscritto, entro 10 giorni dalla consegna dei lavori, le differenze riscontrate; in difetto gli elementi suddetti si intenderanno definitivamente accettati dall’Appaltatore. Nel caso in cui i disegni di contratto non contenessero tutti gli elementi necessari per l'esatta determinazione dell'andamento planimetrico ed altimetrico del terreno, oppure non siano stati consegnati all’Appaltatore i piani quotati ed i profili, l’Appaltatore stesso è tenuto, in sede di compilazione del verbale di consegna dei lavori, od al massimo entro 10 giorni dalla consegna stessa, a richiedere che vengano effettuati in contraddittorio il rilievo del terreno e la redazione dei piani quotati e dei profili longitudinali e trasversali. I lavori potranno essere iniziati solo dopo la redazione e l'accettazione da parte dell’Appaltatore dei suddetti rilievi. l’Appaltatore non potrà mai accampare pretese e diritti a compensi per eventuali ritardi o sospensioni di lavoro che si rendessero necessari per la determinazione preventiva dell'andamento planimetrico del terreno, qualora ritardi o sospensioni dovessero dipendere da mancato rispetto, da parte del Concessionario medesimo degli obblighi e degli adempimenti sopra specificati, poiché per patto espresso, tali ritardi e sospensioni rientrano tra quelli previsti nel secondo comma dell'art.30 del Capitolato Generale d’Appalto per le opere di competenza del Ministero dei LL.PP. Le quote dovranno riferirsi ad uno o più capisaldi inamovibili e facilmente individuabili, così da consentire in ogni momento immediati e sicuri controlli fino all'approvazione del collaudo. l’Appaltatore dovrà curare la conservazione di detti capisaldi e dovrà ripristinare quelli che eventualmente venissero rimossi. l’Appaltatore è obbligato ad eseguire a sua cura e spese la picchettazione completa del lavoro in modo che risultino precisamente indicate sul terreno le opere da eseguire. Prima della esecuzione degli scavi dovranno essere individuati tutti gli eventuali sottoservizi esistenti e provvederne alla demolizione o spostamento.

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Scavi in genere Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro, a mano o con mezzi meccanici, dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto e la relazione geologica e geotecnica di cui al decreto ministeriale 11-3-1988, nonché secondo le particolari prescrizioni che saranno date all’atto esecutivo dalla direzione dei lavori. Nell’esecuzione degli scavi in genere l’appaltatore dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti e franamenti, restando esso, oltreché totalmente responsabile di eventuali danni alle persone e alle opere, altresì obbligato a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate. L’appaltatore dovrà, inoltre, provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi nei cavi. Le materie provenienti dagli scavi, ove non siano utilizzabili o non ritenute adatte (a giudizio insindacabile della direzione dei lavori) ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate fuori dalla sede del cantiere, alle pubbliche discariche, ovvero su aree che l’appaltatore dovrà provvedere a rendere disponibili a sua cura e spese.

Scavi di sbancamento Per scavi di sbancamento o sterri andanti s’intendono quelli occorrenti per lo spianamento o sistemazione del terreno su cui dovranno sorgere le costruzioni, per tagli di terrapieni, per la formazione di giardini, piani di appoggio per le fondazioni, vespai, rampe incassate o trincee stradali.

Scavi di fondazione o in trincea Per scavi di fondazione in generale si intendono quelli incassati ed a sezione ristretta necessari per oar luogo a muri o pilastri di fondazione propriamente detti. In ogni caso saranno considerati come gli scavi di fondazione quelli per dar luogo alle fogne, condutture, fossi e cunette. Qualunque sia la natura e la qualità del terreno, gli scavi per fondazione, dovranno essere spinti fino alla profondità che dalla direzione dei lavori verrà ordinata all’atto della loro esecuzione. Le profondità che si trovano indicate nei disegni, sono perciò di stima preliminare e l’Appaltante si riserva piena facoltà di variarle nella misura che riterrà più conveniente senza che ciò possa dare all’Appaltatore motivo alcuno di fare domande di speciali compensi, avendo egli soltanto diritto al pagamento del lavoro eseguito, con i prezzi contrattuali stabiliti per le varie profondità da raggiungere.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 26 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------Compiuta la muratura di fondazione, lo scavo che resta vuoto, dovrà essere diligentemente riempito e costipato con le stesse materie scavate, sino al piano del terreno naturale primitivo.

Rilevati e rinterri Per la formazione dei rilevati o per qualunque opera di rinterro, ovvero per riempire i vuoti tra le pareti degli scavi e le murature, o da addossare alle murature, e fino alle quote prescritte dalla direzione dei lavori, si impiegheranno in generale, e fino al loro totale esaurimento, tutte le materie provenienti dagli scavi di qualsiasi genere eseguiti per quel cantiere, in quanto disponibili ed adatte, a giudizio della direzione dei lavori, per la formazione dei rilevati. Quando venissero a mancare del tutto o in parte i materiali di cui sopra, si preleveranno le materie occorrenti ovunque l’Appaltatore crederà di sua convenienza, purché i materiali siano riconosciuti idonei dalla direzione dei lavori. E’ obbligo dell’appaltatore di dare ai rilevati durante la loro costruzione, quelle maggiori dimensioni richieste dall’assestamento delle terre, affinché all’epoca del collaudo i rilevati eseguiti abbiano dimensioni non inferiori quelle ordinate.

Demolizioni e rimozioni Le demolizioni di murature, calcestruzzi, ecc., sia parziali che totali, devono essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni, in modo da non danneggiare le residue murature. Rimane divieto di gettare dall’alto i materiali in genere, che invece devono essere trasportati o guidati in basso, e di sollevare polvere, per cui tanto le murature quanto i materiali di risulta dovranno essere opportunamente bagnati. Nelle demolizioni e rimozioni l’Appaltatore deve inoltre provvedere alle eventuali necessarie puntellature per sostenere le parti che devono restare e disporre in modo da non deteriorare i materiali risultanti, i quali devono ancora potersi impiegare nei limiti concordati con la direzione dei lavori.

Opere e strutture di muratura Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi e fori per: - il passaggio delle condutture elettriche e di illuminazione; - gli zoccoli, dispositivi di arresto di porte e finestre, zanche, soglie, ferriate, ringhiere, davanzali ecc.. Quanto detto per non dovere mai scalpellare le murature già eseguite. Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 27 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le parti di esse. La direzione dei lavori potrà disporre che in corrispondenza di aperture (porte – finestre) siano collocati degli architravi delle dimensioni che saranno fissate in relazione alla luce dei vani, allo spessore del muro ed al sovraccarico. Per murature portanti si dovrà fare riferimento alle “Norme per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura” contenute nel decreto ministeriale 20- 11-1987 n. 103 e relativa circolare di istruzione del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP., n. 30787 del 4-1-1989, nonché in conformità alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008. Per le facce a vista delle murature di pietrame, secondo gli ordini della direzione dei lavori, potrà essere prescritta la esecuzione delle seguenti speciali lavorazioni: - con pietra rasa e teste scoperte (ad opera incerta); - a mosaico grezzo; - con pietra squadrata a corsi pressoché regolari - con pietra squadrata a corsi regolari.

Opere e strutture di calcestruzzo Gli impasti di conglomerato cementizio dovranno essere eseguiti in conformità di quanto previsto nell’allegato 1 del decreto ministeriale 14-2-1992 ed alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008. La distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza dell’impasto, devono essere adeguati alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del conglomerato. Il quantitativo d’acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del conglomerato tenendo conto anche del contenuto d’acqua degli inerti. L’impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito con modalità atte a garantire la costanza del proporzionamento previsto in sede di progetto. Per i calcestruzzi preconfezionati si fa riferimento alla norma UNI 7163. Per i controlli sul conglomerato ci si atterrà a quanto previsto dall’allegato 2 del decreto ministeriale 14-2-1992. Il conglomerato viene individuato tramite la resistenza caratteristica a compressione secondo quanto specificato nel suddetto allegato 2 del decreto ministeriale 14-2-1992. Nella esecuzione delle opere di cemento armato normale l’Appaltatore dovrà attenersi alle norme contenute nella legge n. 1086/1971, nelle relative norme tecniche del decreto ministeriale 14-2-1992 ed alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008.

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Strutture prefabbricate di calcestruzzo armato e precompresso Con struttura prefabbricata si intende una struttura realizzata mediante l’associazione, e/o il completamento in opera, di più elementi costruiti in stabilimento o a piè d’opera. La progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni prefabbricate sono disciplinate dalle norme contenute nel decreto del Ministero dei LL.PP. del 3-12-1987, nonché nella circolare 16-3-1989 n. 31104 e ogni altra disposizione in materia. I manufatti prefabbricati utilizzati e montati dall’Impresa costruttrice dovranno appartenere ad una delle due categorie di produzione previste dal citato decreto e precisamente: in serie “dichiarata” o in serie “controllata”.

Solai Le coperture degli ambienti e dei vani e le suddivisioni orizzontali tra gli stessi potranno essere eseguite a seconda delle indicazioni di progetto, con solai in calcestruzzo armato o misti in calcestruzzo armato e blocchi di laterizio od in altri materiali. Vengono considerati sia i solai eseguiti in opera che quelli formati dall’associazione di elementi prefabbricati. Per tutti i solai valgono le prescrizioni già date per le opere in calcestruzzo armato ed in particolare valgono le prescrizioni contenute nel decreto ministeriale 14-2-1992 “Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in calcestruzzo armato normale e precompresso ed a struttura metallica” e comunque sempre conformi alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. del 14 gennaio 2008. I solai di calcestruzzo armato o misti sono così classificati: - solai con getto pieno di calcestruzzo armato; - solai misti di calcestruzzo armato e blocchi interposti di alleggerimento collaboranti e non, di laterizio o altro materiale. Per i solai con getto pieno valgono le norme del precedente paragrafo, mentre gli altri devono sottostare anche alle seguenti norme: - il profilo dei blocchi determinante la nervatura di conglomerato da gettarsi in opera non deve presentare risvolti che ostacolino il deflusso del calcestruzzo e restringano la sezione delle nervature stesse; - la larghezza minima delle nervature di calcestruzzo per solai con nervature gettate o completate in opera non deve essere inferiore a 1/8 dell’interasse e comunque non inferiore a 8 cm; - l’interasse delle nervature non deve in ogni caso essere maggiore di 15 volte lo spessore medio della soletta. Il blocco interposto deve avere dimensione massima di 52 cm.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 29 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

Esecuzione coperture continue Si intendono per coperture continue quelle in cui la tenuta all’acqua è assicurata indipendentemente dalla pendenza della superficie di copertura. Esse si intendono convenzionalmente suddivise nelle seguenti categorie: - copertura senza elemento termoisolante, con strato di ventilazione oppure senza; - copertura con elemento termoisolante, con strato di ventilazione oppure senza. Per i particolari si rimanda al progetto esecutivo.

Sistemi di rivestimento interni ed esterni Si definisce sistema di rivestimento il complesso si strati di prodotti della stessa natura o di natura diversa che realizzino la finitura dell’edificio Devono essere realizzati secondo le prescrizioni del progetto e della direzione dei lavori

Esecuzione delle pareti esterne e partizioni interne Si intende per parete esterna il sistema edilizio avente la funzione di separare e conformare gli spazi interni al sistema rispetto all’esterno. Si intende per partizione interna un sistema edilizio avente funzione di dividere e conformare gli spazi interni del sistema edilizio. Nella esecuzione delle pareti esterne si terrà conto della loro tipologia e della loro collocazione. Nella esecuzione delle partizioni interne si terrà conto della loro classificazione in partizione semplice (solitamente realizzata con piccoli elementi e leganti umidi) o partizione prefabbricata (solitamente realizzata con montaggio in sito di elementi predisposti per essere assemblati a secco.

Esecuzione delle pavimentazioni Si intende per pavimentazione un sistema edilizio avente quale scopo quello di consentire o migliorare il transito e la resistenza alle sollecitazioni in determinate condizioni d’uso. Esse si intendono convenzionalmente suddivise nelle seguenti categorie: - pavimentazioni su strato portante; - pavimentazioni su terreno (cioè dove la funzione di strato portante del sistema di pavimentazione è svolta dal terreno)

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 30 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------Quando non è diversamente descritto negli altri documenti progettuali si intende che ciascuna delle categorie sopracitate sarà composta dai seguenti strati funzionali. La pavimentazione su strato portante avrà quali elementi: - lo strato portante; - lo strato di scorrimento; - lo strato ripartitore; - lo strato di collegamento , con funzione di ancorare il rivestimento allo strato ripartitore; - lo strato di rivestimento, con funzione estetica e di resistenza alle sollecitazioni meccaniche, chimiche, ecc.. La pavimentazione su terreno avrà quali elementi: - il terreno - strato impermeabilizzante o drenante; - il ripartitore; - strato di compensazione o pendenza; - il rivestimento.

Lattonerie Tutti i tamponamenti perimetrali dovranno essere protetti con un cappellotto di copertura in alluminio spess. 10/10 per uno sviluppo minimo pari allo spessore del muro, oltre ai due risvolti laterali di cm.5. Il raccordo tra il cappellotto di copertura ed i tegoli o i canali, dovrà essere eseguito con un manto di guaina bituminosa dello spess. di mm 3,7. I canali centrali e laterali, dovranno essere realizzati con opportune pendenze, tali da non provocare ristagni di acqua.

Serramenti in alluminio a taglio termico Fornitura e posa in opera di serramenti eseguiti con profilati di lega leggera 6060 (UNI3569-66 TA16) tipo R40 della ALCOA o equivalente in alluminio elettrocolore RAL (colorazione bianco) tipo a battente o wasistas con sormonto interno e complanare esterno - (teli montanti, fasce, zoccoli, riporti/inversioni), ecc - sezione minima 48/53 mm - compreso: tassellato e/o murato al supporto esistente, assemblaggio dei profili, fornitura e posa in opera di guarnizioni di battuta per finestre a nastro, vetri interni ed esterni in epdm aventi sezione adeguata; posa in opera dell'infisso e degli accessori, , fermavetri a spigolo arrotondato aventi sezione adeguata, gocciolatoi, coprifili o/e eventuali imbotti perimetrali esterni ed interni (davanzalini) in alluminio piegato elettrocolore sp. 10/10,

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 31 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------sv. massimo mt. 0,50, fornitura e posa in opera di ferramenta ed accessori adeguati quali: (cremonesi o martelline, cricchetti e braccetti wasistas, tappi, astine apertura, squadrette, spazzolino tenuta aria a terra, maniglione antipanico multipunto e martellina con serratura sicurezza (lato esterno). E' compreso il trasporto dei serramenti, il sollevamento al piano di posa, la minuteria per il fissaggio e sigillatura di eventuali giunti con mastici siliconi. E' compreso il ponteggio e/o trabattelli adeguati per la corretta posa in opera degli infissi in sicurezza. Le porte interne locali aperti ai visitatori saranno realizzate in legno o in alluminio con del medesimo colore dei serramenti esterni

Porte in ferro dei locali tecnologici tutte le porte dei locali tecnologici sono realizzate in ferro, con telai e controtelai in profilati comuni angolari o a “L”, alcuni con specchiatura in parte cieca con lamiera di ferro 10/10 e in parte con specchiatura in rete a maglie larghe, per favorire la continua areazione, altri con specchiatura cieca e in parte con specchiatura trasparente con vetri stampati retinati. In particolare presentano la parte a rete o a persiana, la porta e la finestra del locale caldaie, la porta del locale di stoccaggio dei prodotti chimici e la porta e la finestra del locale di cogenerazione. Presentano un specchiatura cieca le porte del locale centrali del trattamento acqua. Sono verniciate con vernici per il ferro tipo “diamant-fer”, o con vernici tipo ferromicaceo previa verniciatura di protezione al minio.

Cancelli i cancelli sono realizzati in ferro con tubolari e scatolari di normale produzione e opportunamente zincati. Inoltre saranno verniciati con vernici per il ferro tipo “diamantfer”, previa opportuno trattamento di decapaggio

Componenti dell’impianto di adduzione dell’acqua In conformità alla legge n. 46 del 5-3-1990 gli impianti idrici ed i loro componenti devono rispondere alle regole di buona tecnica; le norme UNI sono considerate norme di buona tecnica.

Impianto di scarico acque reflue In conformità alla legge n. 46 del 5-3-1990 gli impianti idrici ed i loro componenti devono rispondere alle regole di buona tecnica; le norme UNI sono considerate norme di buona tecnica.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 32 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

Apparecchi sanitari Gli apparecchi sanitari presenti nell’appalto dovranno essere d'ottima qualità privi di difetti, slabbrature, ammaccature o altre deformazioni o imperfezioni e rispondenti alle caratteristiche stabilite dalle prescrizioni contrattuali e conformi alle consuetudini commerciali, dovranno essere di tipo, scelta, qualità, caratteristiche, dimensioni, peso, colore e spessori come da prescrizioni contrattuali o come da richiesta della D.L. e comunque rispondenti alle norme UNI 4542-4543.

Impianto elettrico Il Direttore dei lavori per la pratica realizzazione dell’impianto, oltre al coordinamento di tutte le operazioni necessarie alla realizzazione dello stesso, deve prestare particolare attenzione alla verifica della completezza di tutta la documentazione, ai tempi della sua realizzazione ed a eventuali interferenze con altri lavori. Verificherà inoltre che tutti i materiali impiegati e la loro messa in opera siano conformi a quanto stabilito dal progetto. Al termine dei lavori si farà rilasciare il rapporto di verifica dell’impianto elettrico, come precisato nella “Appendice G” della Guida CEI 64-50 = UNI 9620, che attesterà che lo stesso è stato eseguito a regola d’arte. Raccoglierà inoltre la documentazione più significativa per la successiva gestione e manutenzione.

Impianto antincendio Sono previsti estintori portatili a polvere con capacità uguale a 13A89BC che saranno posizionati : - nella camera ardente - nella sala del commiato - nello spogliatoio del personale - nella zona di ingresso dal padiglione Sono previsti estintori portatili a polvere con capacità estinguente uguale a 1A89BC che saranno posizionati : - nei locali tecnici Per quanto riguarda la segnaletica di sicurezza, conforme alla direttiva 92/58/CEE del 24/06/92, relativa alla individuazione delle vie di fuga, dei servizi di supporto, dei mezzi e impianti antincendio, sono previsti appositi cartelli : - all’ingresso principale - all’ingresso dei locali tecnici.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 33 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------Per quanto riguarda la segnaletica di sicurezza, conforme alle disposizioni della Regola Tecnica allegato D.M. Ministero Interni 12 aprile 1996 sono previsti appositi cartelli : - all’ingresso della centrale termica per segnalare la valvola esterna di intercettazione generale del gas dell’interruttore elettrico generale.

Impianti di riscaldamento e raffrescamento Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti. Gli impianti di riscaldamento devono essere eseguiti a regola d’arte ai sensi della legge n. 46/90, impiegando materiali costruiti a regola d’arte. Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti. L’impianto di riscaldamento comprenderà tutte le apparecchiature, i materiali e le opere necessarie a garantire il fabbisogno termico ai vari locali dell’edificio, così come definito dalla prescrizioni di legge e dalle richieste del presente progetto. L’impianto avrà origine dalla centrale termica dove verrà realizzato tutto il complesso di opere atte a garantire: - l’invio del fluido vettore di riscaldamento alle utenze previste; - il controllo e la sicurezza dell’impianto; - la regolazione della temperatura. Il calcolo del fabbisogno termico dovrà essere condotto secondo i criteri dettati dalle normative di settore.

Impianto di produzione calore La caldaia a gas metano ausiliaria allo scambiatore dell’impianto di cremazione sarà costituita da generatore di calore ad acqua calda murale del tipo a condensazione alimentato a gas metano con rendimento normalizzato (80/60°) superiore al 97% (classificazione rendimento: 4 stelle) e bruciatore cilindrico modulante a premiscelazione a bassa emissione di NoX. Il generatore di calore ad acqua calda sarà composto da: · corpo in acciaio con camera di combustione in acciaio inox. · scambiatore di calore con tubi in acciaio inox. · isolamento termoacustico con materassino sul mantello. · mantello esterno in lamiera di acciaio verniciato a polvere. · bruciatore cilindrico modulante (campo di modulazione 25/100%) a premiscelazione basse emissioni NOx e CO. · apparecchiatura di controllo fiamma e gestione della combustione · elettrodi di accensione-rivelazione, pressostato gas e pressostato acqua. · ventilatore a portata variabile per un funzionamento estremamente silenzioso e · riduzione degli assorbimenti elettrici. Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 34 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------· bruciatore di gas a premiscelazione totale con funzionamento ad alta-bassa fiamma. · raccordo fumi coassiale in pressione omologato. Materiale a corredo: certificato di garanzia dell'apparecchio monografìa tecnica con disposizioni di installazione, uso e manutenzione targhetta di identificazione del prodotto Caratteristiche tecniche come da computo metrico. Il complesso impiantistico sarà servito da uno scambiatore di calore collegato all’impianto di cremazione che garantirà la potenzialità necessaria al riscaldamento degli ambienti . La stazione di generazione sarà dotata delle necessarie apparecchiature di sicurezza, misura, regolazione e controllo, in ottemperanza alle disposizioni normative, nonché di condotti indipendenti per l’evacuazione dei fumi di scarico, di adeguate dimensioni, con caratteristiche costruttive e di installazione nel pieno rispetto delle vigenti norme in materia. L’impianto di produzione dell’acqua calda sanitaria sarà realizzato con l’impiego di un bollitore ad accumulo dimensionato per i fabbisogni della struttura e collegabile anch’esso allo scambiatore di calore dell’impianto di cremazione. Periodicamente, con scadenza settimanale, verranno fatte, durante il periodo notturno di inattività del complesso, cicli termici di sanificazione preventiva contro la possibile proliferazione della legionella nelle reti di distribuzione e ricircolo. Al riguardo verrà innalzata la temperatura nelle reti di distribuzione dell’acqua calda sanitaria e nelle corrispondenti linee di ricircolo dal valore preimpostato di 42/43°C al valore di 60-65 °C per un periodo di 2-3 ore, quindi riportato il valore al set di normale impiego.

Impianto per la cremazione delle salme Per quanto riguarda la descrizione approfondita tecnico-funzionale dell’impianto di cremazione delle salme si rimanderà al fascicolo specifico che sarà allegato alla documentazione di progetto esecutivo. E’ prevista la fornitura e posa di una linea di cremazione con impianto di filtrazione e la predisposizione degli spazi ad accoglierne una seconda. Si riassumono le caratteristiche principali dell’impianto proposto: - Impianto di produzione basato sul principio di funzionamento della “camera di cremazione a suola calda”; - Impianto dotato di bruciatori alimentati a gas metano; - Elevata qualità di prestazione ambientale dotato di controllo continuo delle emissioni secondo gli attuali standard europei; Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 35 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------Capacita di effettuare 8 o più cremazioni al giorno con tempi che vanno dai 60 ai 120 minuti per il completamento del ciclo completo,(inserimento feretro – raccolta ceneri); - Attrezzature di avanguardia di controllo del PLC per assicurare le condizioni ottimali di combustione attraverso un monitoraggio continuo; - Controllo automatico della temperatura delle aree di combustione principale e post combustione; - Sistema di depurazione dei gas di combustione a pressione differenziale in grado di assorbire tramite reagenti mercurio, diossine, furani e gas nocivi come SO2, HF, HCI; - Impianto dotato di dispositivo automatico di sicurezza contro il surriscaldamento della temperatura; - Capacità di calcinare le ceneri in maniera completa, senza residui organici; - Controlli di comando e funzionamento integralmente automatizzati attraverso apposito sistema informatico; - Supporto tecnico società fornitrice attraverso controllo remoto con collegamento continuo via modem; - Facile manutenzione delle camere e nei canali di combustione; - Alta qualità nell’impiego dei materiali costituenti l’involucro esterno, che garantiscono facilità di pulizia, garanzia di igiene, aspetto piacevole; L’Impresa eseguirà a sua completa cura e spese e sotto la sua esclusiva responsabilità, nelle sue officine o in quelle dei suoi subfornitori, tutte le prove necessarie per accertare la perfetta corrispondenza dei materiali e delle apparecchiature alle caratteristiche richieste. L'elenco ed il programma delle prove dovrà essere dall‘Impresa tempestivamente concordato con la Committente e dovrà includere quanto precisato nel contratto. Di tutte le prove l’Impresa dovrà redigere appositi verbali che invierà alla Committente stessa. Tra la Committente e l’Impresa verrà redatto apposito verbale che attesti la verifica in fabbrica della completezza e della qualità della fornitura. La fornitura oggetto del contratto sarà opportunamente imballato ed approntato per la spedizione secondo la tecnica più aggiornata e con quella cura che la natura del materiale ed i prevedibili rischi del trasporto consigliano. L’Impresa dovrà anche tener conto, all'atto dell'imballaggio, di temporanee esposizioni ad agenti atmosferici. Gli imballi dovranno essere conformi alle vigenti normative in materia di protezione ambientale. L’Impresa curerà, a proprie spese e sotto la sua esclusiva responsabilità, l'imballaggio, l'approntamento al trasporto e il carico di quanto fa parte della fornitura, nonché il trasporto fino al cantiere della Committente e lo scarico dei materiali ed attrezzature necessari al montaggio. Lo scarico nel cantiere della Committente di quanto oggetto del contratto verrà eseguito a cura e spese dell’Impresa e sotto la sua esclusiva Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 36 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------responsabilità. L’Impresa potrà avvalersi dei mezzi di sollevamento della Committente, ove esistenti, che opereranno sotto la sua direzione e responsabilità. L’Impresa dovrà comunicare almeno 30 giorni prima, per iscritto alla Committente, che le singole parti della fornitura sono pronte per la spedizione. La Committente si riserva il diritto di ritardare la spedizione di tutto o di parte del macchinario ordinato. In tal caso l’Impresa si impegna a trattenere il macchinario presso di sè o presso terzi e conservarlo fino a quando verrà dato benestare per la spedizione. Ciò senza onere per la Committente per i primi tre mesi; oltre i suddetti tre mesi la Committente concorderà con l’Impresa le relative spese di magazzinaggio presso l’Impresa ovvero presso terzi. All'atto della spedizione l’Impresa invierà alla Committente la lista definitive di spedizione con l'elenco dettagliato del materiale contenuto in ciascun collo e l'indicazione esatta dei pesi netti e lordi e delle dimensioni di ciascun collo. L’Impresa deve provvedere a stipulare una adeguata assicurazione a copertura di tutti i rischi relativi al trasporto della fornitura oggetto del contratto. Al momento della consegna in cantiere la Committente e l’Impresa dovranno redigere apposito verbale che attesti la consegna di tutte le forniture oggetto del contratto. Gli imballi rimossi dovranno essere gestiti come rifiuti a carico dell’Impresa. L’Impresa eseguirà, a completa propria cura e spese, sotto la propria esclusiva responsabilità, il montaggio in opera della fornitura oggetto del contratto. L’Impresa dovrà assicurarsi sul luogo che i disegni di dettaglio e le informazioni necessarie per l'esecuzione dei montaggi, forniti dalla Committente, siano esatti e che le opere civili, sulle quali sarà eseguito il montaggio, siano corrispondenti ai dati di progetto ed alle relative istruzioni impartite dall’Impresa stessa. Due mesi prima dell'inizio dei lavori di montaggio, l’Impresa dovrà rimettere alla Committente il programma cronologico di dettaglio dei lavori di montaggio e delle prove, nonché tutte le informazioni sui fabbisogni di energia elettrica (potenza richiesta e previsione di consumo), di acqua e di aria compressa (portata e pressione), qualora siano a carico della Committente. L’Impresa a propria cura e spese, sotto la propria responsabilità, provvederà all'approntamento delle prove in sito, all'esecuzione delle prove medesime ed alla sovrintendenza ed al controllo della messa in esercizio di quanto forma oggetto del contratto fino al favorevole completamento delle prove di funzionamento previste dal presente Capitolato Speciale e nell’allegato tecnico. Nel periodo previsto per il montaggio della fornitura verranno eseguite a cura e spese dell’Impresa tutte le prove necessarie ad approntare il macchinario al primo avviamento secondo quanto stabilito nel contratto. Al completamento del montaggio, successivamente all’effettuazione, con esito positivo, delle relative prove, dovrà essere redatto apposito verbale debitamente sottoscritto dalle parti che attesti che la fornitura è pronta per il primo avviamento. Avrà inizio quindi un periodo di funzionamento della Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 37 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------fornitura durante il quale saranno eseguite le prove di funzionamento e la messa a punto prevista nel contratto. Con il favorevole completamento delle prove di funzionamento la fornitura sarà considerata pronta per il funzionamento commerciale. Tale termine sarà accertato da apposito verbale debitamente sottoscritto dalle parti, e la fornitura verrà presa dalla Committente in consegna provvisoria fino al completamento delle prove di collaudo. L’Impresa provvederà inoltre, durante il periodo di svolgimento di tutte le prove, ad istruire convenientemente il personale della Committente destinato all'esercizio ed alla manutenzione in merito al corretto funzionamento della fornitura. Appena possibile, in ogni caso non oltre 18 mesi dal completamento delle prove di funzionamento, su richiesta della Committente, sarà effettuata la prova di collaudo delle prestazioni garantite secondo le modalità indicate nel contratto; a collaudo avvenuto, ovvero, ove il collaudo non possa avvenire per cause non dipendenti dall’Impresa, alla fine del periodo di 18 mesi dal completamento delle prove di funzionamento, la fornitura verrà presa in consegna definitiva dalla Committente.

Impianti di illuminazione L'illuminazione dei vari ambienti dell’impianto in oggetto sarà realizzata con modalità ifferenti a seconda della destinazione dei locali e delle aree. L'illuminazione della sala del commiato sarà realizzata mediante idonei proiettori con corpo in nylon rinforzato, diffusore in vetro temperato, riflettore asimmetrico con ottica in alluminio anodizzato e brillantato, guarnizioni al silicone per garantire il grado di protezione IP 55, equipaggiati con lampade a scarica in gas a ioduri metallici da 400 W e da 250 W, alimentati a 230 V e 50 Hz. Tutti gli ambienti interni alle centrali tecnologiche depositi e locali di servizio saranno illuminati mediante armature stagne, con corpo in policarbonato, diffusore in policarbonato trasparente prismatizzato e riflettore in acciaio verniciato, con grado di protezione IP 65, equipaggiate con lampade fluorescenti lineari a luce bianca neutra ed elevata resa cromatica. L’illuminazione degli uffici e degli spogliatoi addetti sarà realizzata mediante sistemi con lampade fluorescenti lineari di tipo ad applique a luce bianca neutra ed elevata resa cromatica da 4x18 W IP 40 e IP 54 a seconda della destinazione degli ambienti. Tali impianti saranno alimentati rispettivamente dai rispettivi quadri di competenza. L’impianto di illuminazione della reception sarà comandato mediante un interruttore a chiave installato esternamente sulla porta di ingresso. Il complesso delle lampade sarà suddiviso su più circuiti, relativamente ai vari ambienti, alimentati e protetti dai quadri di distribuzione; il comando di accensione sarà invece realizzato mediante contattori installati nei vari quadri comandati da sistema di gestione centralizzata dell’illuminazione con dispositivo di controllo posizionato nell’ufficio. Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 38 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------Le zone esterne di ingresso saranno illuminata mediante corpi illuminanti con diffusore a globo in policarbonato infrangibile e autoestinguente, con grado di protezione IP 55, equipaggiati con lampade fluorescenti compatte da 26 W a basso consumo. Il comando di tali impianti sarà realizzato mediante interruttore crepuscolare. L’illuminazione d’emergenza in tutti gli ambienti del complesso sarà realizzata mediante lampade equipaggiate con gruppi autonomi di alimentazione, con accumulatori ricaricabili al Ni-Cd, con autonomia di almeno un'ora. Sulle porte delle uscite di sicurezza saranno installate lampade d’emergenza, costituite da apparecchi illuminanti equipaggiati con lampade fluorescenti con potenza di 18 W, provviste di gruppi autonomi di alimentazione, con accumulatori ricaricabili al Ni-Cd, con autonomia di almeno un'ora, dotati di schermo con pittogramma indicante l'uscita di sicurezza. Le lampade dislocate sulle uscite di sicurezza dovranno essere in grado di garantire in corrispondenza delle porte un illuminamento non inferiore a 5 lux ad un metro dal piano di calpestio per almeno un'ora, dovranno essere dotate di schermo con pittogramma conforme alle normative internazionali sui segnali ed, eventualmente, essere predisposte per il funzionamento continuo a flusso ridotto.

Impianti di distribuzione e gruppi prese La forza motrice sarà distribuita mediante una serie di circuiti per l'alimentazione dei gruppi dei quadretti di prese a spina. Negli spogliatoi, nei corridoi, nei locali di servizio, ecc., è prevista l’installazione di una serie di gruppi prese a spina della serie civile ad alveoli schermati costituiti da una presa schuko 2 P+T da 10/16 A e da una presa ad alveoli allineati da 2 P+T da 10/16 A installate su supporti in resina, in scatole portafrutti da incasso, muniti di placchette con coperchio trasparente in modo da realizzare il grado di protezione IP 55. Tali prese saranno alimentate e protette dai quadri di distribuzione dei piani in cui sono installate. Le prese installate nei luoghi ai quali può accedere il pubblico dovranno essere protette singolarmente contro le sovracorrenti.

Impianti di segnalazione di emergenza Sarà realizzato un impianto di segnalazione d'emergenza centralizzato mediante il sistema di gestione bus dell’illuminazione ubicato nella zona reception e punti di chiamata ubicati in ognuno dei servizi. Tale impianto sarà alimentato a tensione di rete, pertanto i punti di chiamata saranno costituiti da pulsanti con tirante installati, in prossimità dei water, ad una altezza non inferiore a 2.25 m dal pavimento. Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 39 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

Impianto telefonico All’ingresso della zona casse dovrà essere predisposta una scatola unificata Telecom, incassata ad una altezza compresa tra 25 e 35 cm dal pavimento, per l'accesso della rete esterna. Per il collegamento al primo punto telefono di altri punti telefono dovranno essere predisposti dei cavidotti realizzati con tubi protettivi di tipo medio aventi diametro esterno di 20 mm posati a parete in vista. Tutti i cavidotti dovranno essere adibiti esclusivamente ad uso telefonico. Si dovrà provvedere inoltre l’allacciamento telefonico al fabbricato del forno crematorio. Tutte le apparecchiature dell’impianto dovranno essere installate in maniera tale da essere agevolmente utilizzate e comandate, in posizioni tali da non essere soggette a particolari sollecitazioni meccaniche che possono danneggiarle o essere investite da getti di acqua o polveri.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 40 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

12. PROGETTAZIONE E DIREZIONE DEI LAVORI

I progetti definitivo ed esecutivo dovranno essere redatti conformemente alle previsioni dalla Legge e dal Regolamento, in accordo con l’Ufficio Tecnico del Comune di Siena e conformemente alle indicazioni contenute nello studio di fattibilità tecnica ed economica approvato, alle eventuali proposte di variante offerte in sede di gara ed alle caratteristiche indicate nel Capitolato Speciale Prestazionale. Il Comune di Siena si riserva il diritto di ordinare, in sede di approvazione della progettazione esecutiva, eventuali modifiche e/o integrazioni dei progetti predisposti dal concessionario, che non modifichino sostanzialmente le opere oggetto della concessione, senza che il concessionario stesso possa vantare pretese di alcun compenso per tale progettazione aggiuntiva. L’Amministrazione concedente potrà proporre modifiche o integrazioni al progetto presentato finalizzate al miglioramento funzionale e gestionale dell’opera. Tali modifiche o integrazioni dovranno essere comunque preventivamente approvate da entrambe le parti e, qualora determinino una modifica dell’equilibrio del piano economico finanziario, comporteranno la revisione di quest’ultimo ai sensi dell’art. 143, comma 7 D.Lgs 12/04/2006 n.163 e s.m.i.; qualora l’introduzione delle suddette varianti determini un prolungamento dei tempi di realizzazione degli impianti, tutti i termini convenzionali verranno conseguentemente adeguati in ugual misura. I progetti definitivo ed esecutivo dovranno essere predisposti entro i termini riportati nel cronoprogramma delle fasi attuative.

Progetto definitivo Il progetto definitivo dovrà essere redatto sulla base delle indicazioni del progetto preliminare e nel rispetto di quanto previsto dal vigente codice degli appalti di cui al D.Lgs. 50/2016 e conformemente all’art. 24 del DPR 207/2010. Il progetto definitivo dovrà essere sottoposto dal Concessionario all’approvazione del Concedente e conseguentemente all’approvazione: · all’Azienda Sanitaria Locale; · commissione edilizia comunale; · eventuali altri Enti competenti.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 41 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

Progetto esecutivo Il progetto esecutivo è redatto nel pieno rispetto del progetto definitivo nonché delle prescrizioni dettate dal vigente codice degli appalti di cui al D.Lgs. 50/2016 ed ai sensi dell’art. 33 del DPR 207/2010.

Direzione lavori e vigilanza I lavori, previsti dal progetto esecutivo approvato, saranno eseguiti sotto la direzione di uno o più tecnici a ciò abilitati, nominati e remunerati dal concessionario sotto la vigilanza del Comune di Siena, il quale potrà avvalersi a tale riguardo di un proprio tecnico, a spese del Comune, nominato dal responsabile del procedimento. La vigilanza ed il controllo del Comune non implicheranno in alcun modo responsabilità del medesimo per i predetti danni a persone ed a cose.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 42 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

13. ESECUZIONE DELLE OPERE

I lavori oggetto della concessione verranno realizzati in conformità al progetto esecutivo approvato dal Concedente ed alle prescrizioni tecniche dell’impianto di cremazione contenute nel presente Capitolato. Il Comune di Siena provvederà alla consegna delle aree e dei locali sui quali si dovrà intervenire per la realizzazione del tempio e dell’impianto entro 15 giorni dall’approvazione del progetto esecutivo. A tal fine il Comune comunicherà al concessionario il giorno, il luogo e l’ora in cui dovrà presentarsi per la consegna dell’area, che dovrà risultare da un verbale redatto in contraddittorio tra le parti. Il Comune si riserva la facoltà di consentire l’accesso all’area per il compimento delle operazioni preliminari ai lavori successivamente all’approvazione del progetto definitivo. Il Concessionario dovrà improrogabilmente dare inizio ai lavori entro 15 giorni dal verbale di consegna. Tutte le opere previste dal presente disciplinare dovranno essere eseguite entro il termine offerto in sede di gara a decorrere dalla data di consegna dell’area. I lavori dovranno essere eseguiti a perfetta regola d’arte in conformità agli elaborati del progetto esecutivo approvati, rimanendo inteso che non potranno essere apportate dal concessionario varianti o addizioni senza la preventiva approvazione del Comune, il quale potrà richiedere al concessionario la redazione di varianti o integrazioni degli elaborati tecnici richiamati. Durante l’esecuzione dei lavori dovranno essere mantenuti la viabilità pubblica ed interna del cimitero, i servizi e le utenze esistenti. L’ultimazione delle opere dovrà risultare da apposita certificazione. Il concessionario dovrà provvedere, a sua cura e spese, ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per l’agibilità delle opere. Il Comune si riserva la facoltà di convocare a tal fine, su richiesta del concessionario, apposita conferenza di servizi ex L. 241/1990 e s.m. Il Comune resta estraneo a tutti i rapporti del concessionario con i suoi eventuali fornitori e terzi in genere, dovendosi intendere tali rapporti esclusivamente intercorsi tra il concessionario e i detti soggetti senza che mai si possa da chiunque assumere una responsabilità diretta o indiretta del concedente. Il concessionario, inoltre, rimane obbligato ad osservare tutte le vigenti norme di carattere generale e le prescrizioni di carattere tecnico agli effetti della prevenzione degli infortuni sul lavoro. Il Concessionario sarà unico responsabile di eventuali danni arrecati a persone o cose a causa della realizzazione delle opere oggetto della concessione.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 43 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

14. MANUTENZIONI ORDINARIE

Il Concessionario è incaricato della cura delle superfici esterne, piante ed aree verdi di pertinenza del tempio crematorio. I materiali di risulta dovranno essere raccolti, trasportati e conferiti in discarica autorizzata a cura e spese del Concessionario. Sia l’esterno che l’interno dei locali, come pure le recinzioni ed i muri di recinzione, dovranno essere, a spese e cura del Concessionario, costantemente mantenuti e decorosamente tinteggiati rispettando le tonalità di colore esistenti; eventuali scritte dovranno essere accuratamente ripulite e comunque eliminate. Anche gli impianti tecnologici (idrico, acqua potabile, elettrico, telefonico, gas metano, automazione cancello principale, diffusione del suono, impianti fognari, pompe di sollevamento, estrattori, diffusori, ecc.) dovranno essere tenuti, a cura e spese dell’Impresa, in perfetta e costante efficienza ed eventualmente adeguati per il continuo rispetto delle norme vigenti nel tempo riguardanti la sicurezza degli stessi, provvedendo anche a tutte le visite ed ispezioni periodiche prescritte dalla legge. Così anche per ogni tipo di serratura ivi esistente, gli infissi, le recinzioni e i servizi igienici a disposizione del personale e degli utenti. Il Concessionario dovrà, altresì, provvedere a mantenere puliti e svuotati i canaletti di scolo, i pluviali e gronde da foglie e detriti, a riparare quei tratti che risultano deteriorati o guasti nonché alla ricorsa dei manti di copertura o rifacimento delle impermeabilizzazioni ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità, con la eventuale sostituzione degli elementi deteriorati o danneggiati del manto di copertura, alla pulizia dei pozzetti di scarico dei pluviali, alla pulizia delle tubazioni e delle griglie di scarico dell’acqua piovana, gli accessi automatizzati e a mantenere in perfetta efficienza i pavimenti di transito degli utenti del cimitero. Il Concessionario dovrà provvedere sempre limitatamente alle aree di pertinenza dei due fabbricato costituenti il tempio crematorio, alla manutenzione dei viali, anche asfaltati o in masselli autobloccanti, provvedendo anche all’eventuale riasfaltatura dove necessario. Per manutenzione si intende anche la esecuzione di tutti i lavori necessari a mantenere in piena efficienza le opere costituenti gli impianti tecnologici costituenti il forno crematorio.

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 44 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

15. NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO

Il forno crematorio è assimilabile per caratteristiche agli impianti di termodistruzione dei rifiuti di tipo urbano; quindi nelle successive fasi di progettazione definitiva ed esecutiva dovranno essere verificate le normative di riferimento nazionali e regionali che regolano questo settore. Ciascuna linea di incenerimento deve essere dotata di una seconda camera di combustione e prima dell’inizio dell’attività dovrà essere richiesta l’Autorizzazione per gli scarichi atmosferici. Si riportano di seguite alcune normative tecniche di riferimento da verificare in fase progettuale e realizzativa.

Legislazione e normativa specifica: - Legge 130/2001 “Modalità per la conservazione o la dispersione delle ceneri e luoghi adatti a tale scopo, all’interno delle aree cimiteriali comunali.” - Regolamento Polizia Mortuaria D.P.R. n. 285 del 10.09.1990; - Clrcolare Ministero Sanità n. 24 del 24.06.1993; - DLgs 152/2006 e ss.mm.ii; - Norme Tecniche Costruzioni D.M. 14.01.2008 e Circolare n. 617 del 02.02.2009. - Piano Regolatore Cimiteriale vigente - DLgs 50/2016, relative lineee guida e ss.mm.ii; - L.R. n. 43 del 08/07/2016

Normativa regionale e generale LL.PP.: - Legge Regionale n. 38 del 13 Luglio 2007 “Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro”. Testo coordinato con le modifiche ex legge regionale n. 13 del 2008. 29 - Regolamento di attuazione della legge regionale 13 luglio 2007, n. 38 (Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro - Decreto del Presidente della Giunta Regionale 07 agosto 2008, n. 45/R (come modificato dal Decreto del Presidente della Giunta Regionale 31 luglio 2012, n. 44/R) 47 - Regolamento per l’attuazione delle procedure telematiche per l’affidamento di forniture, servizi e lavori, di cui al Capo VI della legge regionale 13 luglio 2007, n. 38 (Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro) - decreto del Presidente della Giunta regionale 24 dicembre 2009, n. 79/R 55 - Delibera della Giunta Regionale n. 691 del 2007 “Circolare recante indicazioni applicative della Legge regionale n. 38 del 2007”; Allegati A e B alla Delibera della Giunta Regionale n. 691 del 2007. 71 Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 45 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------Delibera della Giunta Regionale n. 1025 del 2007 “Approvazione del Patto per la Sicurezza e Regolarità del lavoro in Toscana”; e relativo allegato. 89 Delibera della Giunta Regionale n. 477 del 2008 “Prime indicazioni sulle modalità di redazione del DUVRI e sulla stima dei costi della sicurezza nei contratti pubblici di forniture e servizi”; e relativo allegato 105 - Delibera della Giunta Regionale n. 316 del 2011 Indicazioni applicative degli articoli 16, 17, 23 bis e art 24 legge regionale 13 luglio 2007, n. 38 recante “Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro” e SMI eliminare. Ulteriori indicazioni per le stazioni appaltanti in materia di sicurezza 119 - Delibera della Giunta Regionale n. 499 del 11 giugno 2012 Approvazione del Prezzario dei lavori pubblici della Regione Toscana del 2012 - D.P.R. n° 207 del 05 ottobre 2010, per le parti ancora in vigore; - Codice degli Appalti D.Lgs. 50/2016;

Norme in materia ambientale: - D.P.R. 203/88 - Attuazione delle direttive CEE numeri 80/779, 82/884, 84/360 e 85/203 concernenti norme in materia di qualità dell'aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell'art.15 della legge 16 aprile 1987, numero 183 e s.m.i. - D.lgs 152/06 “Norme in materia ambientale” Considerato impianto di termodistruzione dei rifiuti di tipo urbano secondo l’art.184, lettera F, ma non soggetto ad autorizzazione in quanto impianto alimentato a gas metano con potenzialità termica nominale inferiore a 3 MW, art. 269, comma 14, lettera c) e s.m.i., aggiornato con D.Lgs 128/2010 - D.M. 12/07/90 - Linee guida per il contenimento degli impianti industriali e la fissazione dei valori minimi di emissione e s.m.i. - L. n° 447 del 26/10/1995, D.P.C.M. 14/11/1997, D.P.C.M. del 05.12.1997 e L.R. 16/2007 art. 29 - D.L. 04/06/2013 n. 63 convertito con modificazioni dalla Legge 03/08/2013 n. 90 - Circolare del Ministro dell’Ambiente del 07.11.2013 per la richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale - Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 272 del 13.11.2014

Norme vigenti in materia di isolamento acustico per specifiche attività e s.m.i.: - L.R. 89/1998 - D.G.R. 856/2013 - D.G.R. 857/2013 - D.P.G.R. n. 2/R/2014 Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 46 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------dichiarazione sostitutiva relativa agli obblighi previsti dalla normativa regionale in materia di screening, valutazione di impatto ambientale e valutazione di incidenza e s.m.i.

Protezione antincendio: - DPR 29/7/1982 n.577 - Approvazione del Regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e di vigilanza antincendio e s.m.i. - DM 30/11/1983 - Termini, definizioni generali, simboli grafici prevenzione incendi e s.m.i. - C.M. 5/5/1998 n.9 - Decreto del Presidente della Repubblica 12/1/1998 n.37. Regolamento per la disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi - DPR 200 del 10/06/2004 - DLgs 139 del 18/03/2006 - D.P.R. 151 del 01/08/2011

Impianti tecnologici: - Legge 1/3/1968 n.186 - Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici e s.m.i. - Legge 9/1/1991 n.10 - Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia e s.m.i. - DPR 6/12/1991 n.447 - Regolamento di attuazione della L.5/3/90 n.46 in materia di sicurezza degli impianti e s.m.i. - DM 20/2/1992 - Approvazione del modello di dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola d’arte di cui all’art. 7 del Regolamento di attuazione L.5/3/90 n.46 recante norme per la sicurezza degli impianti e s.m.i. - DPR 462 del 22/10/2001 - DLgs 152 del 03/04/2006 - D.Lgs. 311/2007- “Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico in edilizia” e s.m.i. - L.R. 13/2007- Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia e s.m.i. - D.M. 37/2008.

Strutture: - L.R. del 30/07/1997 n. 56 - D.M. 14.01.2008 - L.R. del 16/10/2009 n. 58 Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 47 STUDIO TECNICO IDEALE - GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti ------

Superamento barriere architettoniche: - Legge n° 13 del 9 Gennaio 1989 “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche“ e s.m.i. - D.M. n° 236 del 14 Giugno 1989 “Prescrizione tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia pubblica ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche” e s.m.i. - L.R. n° 6 del 20 febbraio 1989. e s.m.i. - L. 104 del 5 febbraio 1992 “Legge quadro per la assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone Handicappate” e s.m.i.; - D.P.R n 503 del 24 luglio 1996 “Regolamento recante norme per la eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici “e s.m.i.

Sicurezza: - D.Lgs. 9/4/2008 n.81 - Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e s.m.i.

Le opere saranno di base regolamentate dall'osservanza delle seguenti norme: - Leggi, Decreti Ministeriali, Norme CNR-UNI-ICITE-CEI e circolari Ministeriali che fissano e regolano prescrizioni per i materiali e per l'esecuzione delle opere e s.m.i.; - Leggi regionali, Decreti, Regolamenti, Circolari in vigore nella regione e s.m.i.. - Regolamento Edilizio Comune di Siena.

Prima della esecuzione delle opere il progetto dovrà essere sottoposto ai seguenti pareri ed autorizzazioni: - Parere preventivo da parte dell’ASL per i contenuti igienico-sanitari della struttura; - Approvazione progetto esecutivo con eventuale validazione con determinazione del dirigente del servizio che costituisce autorizzazione all’edificazione. - Autorizzazione in merito al vincolo paesaggistico - Autorizzazione in merito al vincolo monumentale - Autorizzazione unica ambientale

Via Agnolo Firenzuola 1C - 50133 - Firenze - P. I. 04725640488 48 STUDIO TECNICO IDEALE – GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti

COMUNE DI SIENA

REALIZZAZIONE DEL NUOVO TEMPIO CREMATORIO PRESSO IL CIMITERO COMUNALE DEL LATERINO

Progetto di fattibilità tecnica ed economica

CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO PRESTAZIONALE FORNO CREMATORIO E FORNITURE ACCESSORIE

Via Agnolo Firenzuola 1C – 50133 – Firenze – P. I. 04725640488 1 STUDIO TECNICO IDEALE – GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti

Indice

Art. 1 – Supporto alla domanda di modifica all'autorizzazione alle emissioni in

atmosfera 3

Art. 2 Forni crematori, filtrazione fumi, sistema di supervisione e teleassistenza –

designazione delle opere e caratteristiche prestazionali 3

Art. 3 – Caricatore feretri 6

Art. 4 – Polverizzatore ceneri 7

Art. 5 – Attività di messa a regime 7

Art. 6 – Cella frigo 7

Art. 7 – Elevatore a pantografo 7

Art. 8 – Elevatore oledinamico 8

Art. 9 – Documentazione a completamento della fornitura 8

Art. 10 – Altre disposizioni 8

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Art. 1 œ Supporto alla domanda di modifica all'autorizzazione alle emissioni in atmosfera

Il forno crematorio attualmente presente presso il cimitero del Laterino opera in ragione di un‘autorizzazione all‘emissione dei fumi. A seguito della proposta si rende necessario richiedere una variazione a tale autorizzazione alle emissioni in atmosfera o eventualmente la richiesta di nuova autorizzazione. Il concessionario dovrà quindi: • predisporre tutta la documentazione necessaria per presentare la domanda; • mantenere tutti i necessari rapporti con gli organi competenti; • garantire l‘adeguato supporto tecnico nell'eventualità che la domanda richiedesse ulteriori modifiche. Si fa presente che oltre all'autorizzazione all'emissione in atmosfera la domanda probabilmente si configurerà come una Autorizzazione Unica Ambientale e pertanto dovrà riportare le seguenti variazioni: • nuova disposizione del forno e del camino (estratti di mappa, piante, sezioni...); • modifiche alla durata delle emissioni; • valutazione di impatto acustico; • una breve descrizione degli scarichi idrici (come reperibile dal progetto definitivo).

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Art. 2 Forno crematorio, filtrazione fumi, sistema di supervisione e teleassistenza œ designazione delle opere e caratteristiche prestazionali La fornitura riguarda una linea di cremazione, di seguito le caratteristiche minime che deve rispettare. La linea dovrà essere dimensionata considerando: a) di poter eseguire con il forno caldo (temperatura interna non inferiore a 850°C), una cremazione (con un feretro tipo di peso 140kg) in un tempo non superiore a 90 minuti;

b) che i feretri potranno avere le seguenti dimensioni massime:

larghezza: 900 mm,

lunghezza: 2400 mm,

altezza: 800 mm;

c) che il tempo di introduzione del feretro nella camera di cremazione, tramite caricatore dovrà essere inferiore a 25 sec. dal momento del comando;

d) che i consumi medi riferiti a gas metano con pci di 8400 kcal/Nmc dovranno essere inferiori a 50 Nmc/cremazione calcolati sulla media dei consumi di 5 cremazioni/giorno;

e) che l'idonea camera di post-combustione, al fine di garantire la completa ossidazione delle sostanze organiche volatili provenienti dalla camera di cremazione, funzionante alla temperatura di almeno 850°C, deve avere un volume atto a garantire un tempo di permanenza dei fumi di almeno 2 secondi con il 6% minimo di ossigeno libero;

f) che l‘impianto di trattamento fumi dovrà consentire di avere emissioni al camino nel rispetto della normativa nazionale e regionale ed in base alla autorizzazione unica ambientale di cui all'art. 1.

g) Stante il particolare layout, ipotizzato in funzione degli spazi a disposizione, il forno crematorio dovrà avere:

1. caricamento feretri: da portello anteriore scorrevole;

2. scarico delle ceneri: da portellone anteriore;

3. raccolta ceneri: in urna —tecnica“ posizionata in un vano accessibile tramite portello incernierato posto al di sotto del portellone di scarico delle ceneri;

Via Agnolo Firenzuola 1C – 50133 – Firenze – P. I. 04725640488 4 STUDIO TECNICO IDEALE – GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti h) Infine si riportano le caratteristiche costruttive minime che dovrà rispettare la fornitura:

1. la camera di cremazione e di post-combustione opportunamente rivestite con materiale refrattario ed isolante dovrà garantire, con l‘eventuale ricorso a pannellature esterne, una temperatura esterna non superiore a 60°C;

2. devono essere previsti opportuni portelli di ispezione e pulizia per la camera di post-combustione;

3. la suola di cremazione dovrà essere realizzata in elementi componibili di facile sostituzione, munita di tutti gli accorgimenti per evitare la fuoriuscita dei liquidi;

4. devono essere previsti idonei dispositivi di sicurezza per assicurare l‘integrità dell‘impianto in caso di mancanza di energia elettrica, allarme per alta temperatura nel sistema di trattamento fumi e nel circuito idraulico;

5. i bruciatori, uno in camera di cremazione ed uno in camera di post- combustione, dovranno essere in grado di resistere in caso di mancanza di energia elettrica; saranno alimentati a gas metano a funzionamento modulante;

6. il comando della porta dovrà prevedere un sistema di emergenza per garantire la chiusura/apertura della stessa in caso di necessità (mancanza di energia elettrica o anomalia nel sistema principale);

7. il raffreddamento dei fumi, preliminare al loro trattamento, sarà del tipo con scambiatore fumi/acqua, circolante in ciclo chiuso radiatore dissipatore;

8. lo scambiatore sarà equipaggiato con tutti i necessari dispositivi di sicurezza, sistema pneumatico di pulizia dei tubi e di idonea coibentazione;

9. si deve prevedere un idoneo sistema per evitare la formazione di condense in fase di avviamento, all‘interno dello scambiatore fumi/acqua;

10. il sistema di trattamento fumi deve prevedere la possibilità di neutralizzare componenti acide (clorurate e solforate) e metalli pesanti, con inoculazione di idoneo reagente. Il dispositivo di dosaggio deve consentire l‘esecuzione dell‘operazione in condizioni di massima sicurezza per gli operatori;

11. la filtrazione dei fumi sarà effettuata con un filtro a maniche, adeguatamente coibentato, dotato di scaldiglie per il preriscaldo a freddo, con sistema di pulizia ad aria compressa;

12. la fornitura deve comprendere il compressore, con la rete di tubazioni e tutti gli accessori necessari per alimentare le utenze pneumatiche;

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14. le tubazioni dei fumi, a valle del sistema di raffreddamento e le tubazioni dell‘acqua dovranno essere adeguatamente coibentate;

15. ll ventilatore di estrazione finale dovrà essere preferibilmente comandato a mezzo inverter, tramite il PLC, sulla base della depressione;

16. Il controllo e la supervisione dell‘impianto sarà eseguito con un PLC marca Siemens o equivalente, con display tipo touch screen da 10“ per la visualizzazione degli allarmi e modifica parametri di funzionamento, con porta ethernet. Il quadro elettrico sarà con componentistica di primaria marca (Telemecanique, Siemens, Omron, Schneider….) in lamiera verniciata grado di protezione IP55 esso dovrà comprendere:

1. un sistema di supervisione con un PC, completo di monitor, tastiera e mouse, stampante e software; il trasferimento dati tra PLC e PC sarà tramite rete ethernet,

2. predisposizione di quanto necessario per la teleassistenza da remoto;

17. in camera di cremazione deve essere prevista la seguente strumentazione interfacciata con il sistema di supervisione:

1. sonda di misura depressione, per il controllo automatico dell‘aspirazione finale, in modo da evitare fuoriuscite in atmosfera di fumo,

2. termocoppia tipo K per il controllo del bruciatore e dell‘aria ausiliaria,

3. termocoppia di sicurezza;

18. in camera di post-combustione deve essere prevista la seguente strumentazione interfacciata con il sistema di supervisione:

1. termocoppia tipo K per il controllo del bruciatore,

2. termocoppia di sicurezza,

3. sonda per la misura dell‘ossigeno, sia per la registrazione fiscale, sia per il controllo automatico dell‘aria ausiliaria in post-combustione, i modo da garantire una concentrazione di ossigeno non inferiore al 6%.

i) dovrà essere previsto un dispositivo automatico che impedisca l'apertura delle porte del forno fino a che non è stata raggiunta la temperatura di sicurezza impostata,

j) dovrà essere redatta una bozza del disciplinare di gestione.

E' richiesta comunque la predisposizione per la cremazione di feretri con cassa in zinco.

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Normative Nel corso della progettazione nonché durante la fase esecutiva della fornitura intesa nel suo complesso, verrano inoltre tenute in debita considerazione le seguenti norme tecniche: • D.Lgs n. 152/06 œ e s.m.i. ambiente; • Legge 447/1995 œ e s.m.i. inquinamento acustico; • DM 22 gennaio 2008 n. 37 e s.m.i.;; • D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i.; • D.M. Ambiente-Sanità-Industria 25 agosto 2000; • Legge 1083/1971 e s.m.i. gas combustibile; • Direttiva Bassa Tensione —2014/35/UE“; • Direttiva EMC —2014/30/UE“; • Direttiva Macchine —98/37/CE“; • Direttiva —2006/42/CE“ • DPR 459/96 (eventualmente D. Lgs. 17/2010); • Norme EN 12100: Sicurezza del macchinario; • Norme UNI EN ISO 13732-1: Ergonomia degli ambienti termici; • Norma UNI 9496:1991: Impianti di incenerimento di rifiuti speciali; • Norma UNI EN 746: requisiti di sicurezza delle apparecchiature di processo industriale; • Norma EN ISO 13857: distanze di sicurezza con gli arti superioro ed inferiori; • Norma EN 349: spazi minimi per evitare lo schiacciamento di parti del corpo; • Norma EN60204-1: Sicurezza degli equipaggiamenti elettrici; • Norma EN61439-1: Apparecchiature assemblate di protezione e di manovra per bassa tensione; • Norma EN ISO 13850:2015: Arresto di emergenza • Norme CEI 64-8: Impianti elettrici;

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Art. 3 œ Caricatore feretri Dovrà essere fornito idoneo sistema di caricamento automatico dei feretri. Il sistema dovrà consentire l'inserimento del feretro nella camera di cremazione rispettando le seguenti prescrizioni: • garantire la massima sicurezza per l'operatore; • preservare quanto più possibile la suola di cremazione; • per le dimensioni massime del feretro si rimanda a quanto indicato al precedente art. 2 lettera b), si precisa comunque che la portata massima del caricatore di feretri deve essere di almeno 300Kg.

Normative Nel corso della progettazione nonché durante la fase esecutiva della fornitura intesa nel suo complesso, verranno inoltre tenute in debita considerazione le seguenti norme tecniche: • 2006/42/CE • 2014/30/UE • 2014/35/UE

Art. 4 œ Polverizzatore ceneri Dovrà essere fornito un idoneo sistema di polverizzatore delle ceneri ad alta velocità. Il sistema dovrà consentire la polverizzazioni delle ceneri risultanti dal processo di cremazione. Il polverizzatore è costituito da due elementi, l'unità di macinazione ed il banco di lavoro affiancati rispettando le seguenti prescrizioni: • garantire la massima sicurezza per l'operatore; • garantire l'impossibilità della eventuale dispersione delle ceneri; Normative Nel corso della progettazione nonché durante la fase esecutiva della fornitura intesa nel suo complesso, verranno inoltre tenute in debita considerazione le seguenti norme tecniche: • 2006/42/CE • 2014/30/UE • 2014/35/UE

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Art. 5 œ Attività di messa a regime Come disciplinato normativamente una volta completata l'installazione degli elementi di cui agli articoli precedenti inizia l'attività di messa a regime che prevede che si effettuino delle cremazioni vere e proprie. Il concessionario si impegna ad operare nel miglior modo possibile.

Art. 6 œ Cella frigo Sarà fornita una cella frigorifero. La fornitura dovrà consentire la conservazione di salme poste entro feretro, rispettando le seguenti prescrizioni: • 6 posti per cella frigorifero con sviluppo di 3 in verticale, • pannelli in acciaio zinco-plastificato bianco interno ed esterno, • strutture interne portanti in acciaio inox dotate per ogni posto salma di n° 6 rulli scorrevoli in acciaio inox per l‘accoglimento di feretri privi di piedini, • impianto frigorifero adeguatamente dimensionato funzionante a temperatura media di 0 °C / - 5 °C Normative Nel corso della progettazione nonché durante la fase esecutiva della fornitura intesa nel suo complesso, verranno inoltre tenute in debita considerazione le seguenti norme tecniche: • 2014/30/UE • 2014/35/UE

Art. 7 œ Elevatore a pantografo Sarà fornito un elevatore a pantografo per inserimento-estrazione dei feretri dalla cella frigorifero, fino al 3° livello, e per la loro movimentazione. La fornitura dovrà rispettare le seguenti condizioni: • dotato di motore elettrico per l'elevazione; • batteria in grado di garantire un tempo di funzionamento a pieno carico di almeno 80 minuti; • sistema di ricarica in grado di completare una ricarica completa in al massimo 130 minuti; • portata 250kg;

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Normative Nel corso della progettazione nonché durante la fase esecutiva della fornitura intesa nel suo complesso, verranno inoltre tenute in debita considerazione le seguenti norme tecniche: • 2006/42/CE • 2014/30/UE • 2014/35/UE

Art. 8 œ Elevatore oledinamico Sarà fornito un elevatore oledinamico per la movimentazione dei feretri. La fornitura dovrà rispettare le seguenti condizioni: • dotato di sistema oledinamico per l'elevazione; • portata 250kg; Normative Nel corso della progettazione nonché durante la fase esecutiva della fornitura intesa nel suo complesso, vengono inoltre tenute in debita considerazione le seguenti norme tecniche: • 2006/42/CE

Art. 9 œ Documentazione a completamento della fornitura La prestazione per essere completa prevede che il concessionario rediga l‘elenco della documentazione finale da produrre, fra questi documenti deve essere come minimo presente: • dichiarazione di conformità alla normativa corrisponde degli elementi che compongono la fornitura (marcatura CE, dichiarazioni ai sensi del DM 37/2008), • rapporti di prova delle misure effettuate (quali ad esempio l'analisi dei fumi), • disegni costruttivi (as-Built) degli impianti e delle componenti della fornitura, • Manuale di Uso e Manutenzione, • Registro della Manutenzione.

Via Agnolo Firenzuola 1C – 50133 – Firenze – P. I. 04725640488 10 STUDIO TECNICO IDEALE – GEOMETRICA TECNICI ASSOCIATI Arch. Fabrizio Bacci - Geom. Paolo Fossaroli Ing. Alfiero Zini, Ing. Giorgio Fabbri, Dott. Geol. Gianni Gambetta Vianna, Geom. Nicola Setti

Art. 10 œ Altre disposizioni Le specifiche indicate nel presente documento sono da intendersi come requisiti minimi delle fornitura, in fase di esecuzione il concessionario redigerà il —progetto della fornitura“ composto, fra l'altro, da quanto indicato all'art. 9 e da: • relazione tecnica, • layout degli impianti di cremazione • diagramma di processo (P&I) con evidenziate le interconnessioni tra le apparecchiature dell'impianto di cremazione,

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