Comune di . Inventario dell'archivio storico (1815 - 1990) e degli archivi aggregati (1860 - 1994)

a cura di Lidia Bertagnolli

Provincia autonoma di . Servizio Beni librari e archivistici 1997

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento, a cura di Lidia Bertagnolli; il lavoro è stato ultimato nel 1997. L'inventario è stato redatto originariamente con il programma History-Storico (Sesamo). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Roberto Marini (Studio Associato Virginia) nel corso del 2012, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

Per la redazione dell'inventario sono state seguite le norme dettate dalla Circolare del Ministero dell'Interno, Direzione Generale degli Archivi di Stato n. 39/1966.

Le introduzioni alle serie archivistiche del Periodo preunitario sono a cura di Giuliana Cristoforetti, Simonetta Cova, Nadia Mattivi e Antonella Serra, mentre l'introduzione all'archivio della Congregazione di Carità poi ECA e all'archivio dell'Amministrazione separata Usi Civici sono a cura di Lidia Bertagnolli.

La prima stesura è stata realizzata con il programma informatico History-Sesamo, messo a disposizione dal Servizio Beni librari e archivistici della Provincia Autonoma di Trento, per cui si riportano di seguito le modalità di redazione.

In base a questo programma l'archivio è strutturato su più livelli: fondo, subfondo, subsubfondo, serie (ed eventualmente sottoserie). Ad ogni livello corrisponde un numero e l'intera stringa numerica così composta costituisce il codice di classificazione. Per ogni unità di descrizione compaiono in inventario: - il numero di corda. La numerazione è chiusa e progressiva nel caso in cui non siano possibili accrescimenti della documentazione, cioè per il periodo preunitario e per gli archivi aggregati che, nel caso di Romallo, appartengono ad enti ormai soppressi; - il titolo, originale o attribuito, scritto in grassetto. Si sono riportati fra virgolette i titoli originali, riportando all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le maiuscole e le minuscole. Nel caso in cui il titolo originale non fosse completo o non rispecchiasse del tutto la natura del documento, si è data una descrizione più dettagliata del contenuto; - gli estremi cronologici con eventuali ricostruzioni poste fra parentesi quadre. In inventario, oltre a quelli dell'unità, si segnalano anche gli estremi delle serie e dei livelli gerarchici superiori. Per le serie si sono riportati gli estremi riferiti alla documentazione presente, per i subfondi e i subsubfondi gli estremi sono quelli corrispondenti al periodo storico- istituzionale indipendentemente dalla documentazione effettivamente presente (ad es. per il periodo preunitario 1810 - 1923); - eventuali descrizioni del contenuto dove si riportano le notizie ritenute significative; - la descrizione estrinseca: si è indicata la consistenza e il tipo di legatura solo per i registri del periodo preunitario, non si sono date specificazioni invece per i registri del postunitario, fatta eccezione per il numero di carte dei registri delle deliberazioni di Giunta e Consiglio. Per quanto riguarda i fascicoli si sono cartulati e si è indicata la consistenza solo per quelli del periodo napoleonico; - il codice di classificazione; - il numero o i numeri che indicano l'unità di conservazione del pezzo. Questi due ultimi elementi, codice di classificazione e numeri di corda, costituiscono gli elementi in base ai quali la documentazione è disposta fisicamente in archivio e pertanto compaioni anche sulle unità di condizionamento (buste o registri).

Abbreviazioni adottate: art., artt. = articolo, articoli c., cc. = carta, carte ca. = circa cart.= carta, cartone cat., catt. = categoria, categorie cfr. = confronta cop. = coperta ex. = exeunte fasc. = fascicolo in. = ineunte int. = interno m. = metri lineari mm. = millimetri mod. = modello

2 n., nn. = numero, numeri n.n. = non numerato num. = numerazione orig. = originale p., pp. = pagina, pagine prot. = protocollo quad. = quaderno reg. = registro s.cop. = senza coperta sd = sinistra/destra sec. = secolo segg. = seguenti sez. = sezione tit. = titolo v. = vedi v.a. = vedi anche vol. = volume

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Albero delle strutture

Comune di Romallo, 1815 - 1994 Comune di Romallo, 1815 - 1990 Comune di Revò - Frazione di Romallo (ordinamento italico), 1815 - 1817 Conti preventivi ed allegati, 1815 - 1817 Comune di Romallo (ordinamento austriaco), 1818 - 1923 Protocolli delle sedute della Rappresentanza, 1868 - 1922 Protocolli degli esibiti, 1892 - 1924 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1825 - 1923 Registri dei permessi politici di matrimonio, 1903 - 1911 Leva militare, 1900 - 1923 Liste di leva, 1911 - 1923 Ruoli della leva in massa, 1906 - 1923 Registri di evidenza militare, 1900 - 1919 Catasti e mappe, 1860 - 1902 Inventari del patrimonio e fogli di possesso fondiario del comune, 1869 - 1919 Quinternetti delle rendite, imposte, tasse ed altre contribuzioni, 1870 - 1901 Quinternetti dell'imposta fondiaria, 1870 - 1901 Quinternetti dell'imposta casatico per classi, 1892 - 1901 Sistemi preliminari di tutta l'entrata ed uscita / Conti preventivi ed allegati - Sommari di tutta l'entrata e l'uscita / Conti consuntivi e Documenti giustificativi, 1833 - 1923 Giornali di cassa, 1919 - 1923 Libri mastri, 1909 - 1918 Matrici dei mandati, 1858 - 1916 Comune di Romallo (ordinamento italiano), 1924 - 1990 Deliberazioni del consiglio (originali), 1924 - 1958 Deliberazioni del consiglio (copie), 1924 - 1956 Indici delle deliberazioni del consiglio, 1951 - 1956 Deliberazioni della giunta (originali), 1951 - 1958 Deliberazioni della giunta (copie), 1926 - 1956 Indici delle deliberazioni della giunta, 1951 - 1959 Protocolli degli esibiti, 1950 - 1957 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1924 - 1956 Contratti, 1924 - 1967 Liste elettorali, 1950 - 1960 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali, 1924 - 1956 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1924 - 1956 Giornali e mastri della contabilità, 1924 - 1956

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Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi del conto consuntivo, 1924 - 1956 Liste di leva e dei renitenti, 1927 - 1958 Ruoli matricolari, 1925 - 1956 Lavori pubblici, 1951 - 1957 Pratiche edilizie, 1950 - 1990 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1956 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1956 Registri degli atti di morte, 1924 - 1956 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1956 Censimenti della popolazione, 1950 - 1952 Registro della popolazione, 1930 - 1958 Movimento della popolazione, 1925 - 1956 Registri diversi, 1925 - 1962 Registri diversi - Cat. IV, 1943 - 1962 Registri diversi - Cat. VI, 1952 - 1957 Registri diversi - Cat. VIII, 1925 - 1962 Congregazione di Carità poi Ente Comunale Assistenza, 1860 - 1994 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione dell'E.C.A. (originali), 1951 - 1972 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione (copie), 1963 - 1993 Protocolli degli esibiti, 1952 - 1952 Carteggio ed atti e contabilità, 1860 - 1994 Inventari del patrimonio, 1892 - 1918 Registri diversi, 1902 - 1910 Amministrazione Separata Usi Civici, 1938 - 1958 Deliberazioni del comitato d'amministrazione (originali), 1948 - 1950 Deliberazioni del comitato d'amministrazione (copie), 1948 - 1950 Carteggio ed atti degli affari frazionali, 1938 - 1950 Ruoli delle entrate patrimoniali, 1949 - 1949 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1948 - 1950 Giornali e mastri della contabilità, 1949 - 1950 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi del conto consuntivo, 1948 - 1950 Lavori pubblici, 1949 - 1958 Registri diversi, 1949 - 1957 Giudice Conciliatore, 1951 - 1976 Carteggio ed atti, 1951 - 1951 Ruoli generali degli affari civili, 1951 - 1976 Rubriche alfabetiche generali degli affari civili, 1951 - 1976 Ruoli di udienza, 1951 - 1976

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Registri cronologici dei provvedimenti e degli altri atti originali, 1951 - 1976 Registri delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile, 1951 - 1976 Registri delle spese inerenti alle cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito, 1951 - 1976 Registri di scarico dei depositi per spese di cancelleria, 1951 - 1976 Registri diversi, 1958 - 1975

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Albero dei soggetti produttori

Frazione di Romallo, Romallo (Revò), [1815 - 1817] E' organo/ufficio di : Comune di Revò, Revò, 1810 settembre 1 - 1817 dicembre 31

Comune di Romallo, Romallo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Successori: Comune di Romallo, Romallo, 1923 gennaio 13 - 1928 luglio 20 Si separa da : Comune di Revò, Revò, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Comune di Romallo, Romallo, 1923 gennaio 13 - 1928 luglio 20 Predecessori: Comune di Romallo, Romallo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 E' assorbito da : Comune di Revò, Revò, 1923 gennaio 13 -

Comune di Romallo, Romallo, 1950 marzo 27 - Si separa da : Comune di Revò, Revò, 1923 gennaio 13 -

Congregazione di carità di Romallo, Romallo, [1860 - 1923] Successori: Congregazione di carità di Romallo, Romallo, [1923 - 1928]

Congregazione di carità di Romallo, Romallo, [1923 - 1928] Predecessori: Congregazione di carità di Romallo, Romallo, [1860 - 1923]

Ente comunale di assistenza di Romallo, Romallo, [1950] - 1993 luglio 1

Amministrazione Separata Usi Civici, Romallo, 1948 gennaio 1 - 1950 marzo 27

Ufficio del Giudice conciliatore di Romallo, Romallo, [1951 - 1976]

7 superfondo Comune di Romallo, 1815 - 1994

Consistenza dell'archivio in metri lineari: ca. 20.

Storia archivistica Nel periodo in cui il comune fu soppresso ed aggregato a Revò, anche l'archivio venne trasferito in quella sede per essere poi ricondotto a Romallo in un momento imprecisato, dopo la ricostituzione del comune autonomo. Dalla rilevazione compiuta da Albino Casetti risulta che una parte della documentazione prodotta da Romallo anteriormente al 1924, nell'anno della rilevazione stessa (1957), era ancora conservata presso l'archivio comunale di Revò (1). La documentazione a noi pervenuta era in uno stato di conservazione abbastanza buono: il carteggio di epoca austriaca era condizionato in faldoni omogenei di color marrone che contenevano diverse annate o, quando la documentazione si fa più consistente (più o meno dal 1900 in poi), una sola o al massimo due annate per faldone. Questo tipo di condizionamento è da attribuire molto probabilmente al periodo in cui l'archivio si trovava a Revò. Infatti lo si è riscontrato uguale a Cagnò, comune che ha subito la stessa sorte di quello di Romallo, e per di più su alcuni di questi faldoni compare non la scritta "Romallo" ma "Revò". I registri sono generalmente ben conservati mentre la documentazione contabile del periodo preunitario del comune e della Congregazione di carità (sistemi preliminari/preventivi, sommari di tutta l'entrata e l'uscita/consuntivi, allegati vari e documenti giustificativi), che erano contenuti in grossi pacchi avvolti con della carta pesante e chiusi da uno spago, presentano danni da topi talora molto gravi e lacerazioni dovute al precario sistema di conservazione. La documentazione del periodo postunitario è invece generalmente in buono stato di conservazione.

Contenuto La sezione separata dell'Archivio comunale di Romallo copre l'arco cronologico 1815 - 1956. La documentazione presente è divisa in diversi periodi corrispondenti alle successive situazioni storico-istituzionali in cui il comune si è venuto a trovare. Il primo periodo comprende la documentazione prodotta prima del 1923 (data dell'unificazione amministrativa del Trentino al Regno d'Italia) e si definisce periodo preunitario. Il secondo periodo va dal 1924 al 1956 e si definisce postunitario. All'interno del preunitario ci sono poi due ulteriori partizioni che corrispondono all'ordinamento italico (o del Regno d'Italia napoleonico) (1810 - 1817) e all'ordinamento austriaco (1818 - 1923). Oltre alla documentazione prodotta dal comune, è presente in archivio anche quella prodotta dalla Congregazione di carità, poi E.C.A., dall'A.S.U.C. e dall'ufficio del Giudice conciliatore. Gli archivi prodotti da questi enti sono stati trattati come degli archivi aggregati e cioè come degli archivi che, per ragioni giuridico-istituzionali diverse, si sono ritrovati appunto uniti e talvolta frammisti all'archivio prodotto dagli uffici e dagli organi del comune. Infatti Congregazione di carità, poi E.C.A., A.S.U.C. e Giudice conciliatore vanno annoverati fra quegli organismi che si possono definire come enti che hanno svolto in epoca anteriore funzioni analoghe, o interferenti o subordinate rispetto a quelle del comune (2). In particolare, nell'archivio di Romallo, la documentazione prodotta dalla Congregazione di carità era frammista a quella prodotta dal comune e ciò vale specialmente per la documentazione contabile di epoca austriaca, contenuta alla rinfusa negli stessi grossi pacchi in cui si trovava quella del comune e per gli inventari del patrimonio, conservati in un'unica busta con gli inventari del patrimonio comunale. Solo l'intervento di ordinamento ha dunque permesso di ricostituire l'unità dei diversi fondi. 8

Criteri di ordinamento e inventariazione L'intervento di ordinamento dell'archivio di Romallo ha riguardato i documenti relativi ad affari esauriti da più di 40 anni (quindi entro il termine del 1956) e tutti i documenti degli archivi aggregati. Per questi ultimi non si avranno accrescimenti in quanto sono stati tutti prodotti da enti ormai estinti. Il lavoro di ordinamento e inventariazione si è svolto presso l'Archivio provinciale di Trento con sede a Melta di Gardolo, dove la documentazione, dopo essere stata prelevata dall'archivio del comune, è rimasta temporaneamente in deposito. Gli atti prodotti dall'E.C.A. dall'anno 1963 in poi sono rimasti invece presso gli uffici del comune e sono stati perciò ordinati e schedati sul luogo. L'ordinamento si è svolto secondo le seguenti fasi: - schedatura delle singole unità archivistiche delle quali è stato rilevato il titolo, gli estremi cronologici, la tipologia fisica (registro, busta, fascicolo, carte sciolte). La descrizione fisica è stata più accurata per i registri del preunitario per i quali si sono specificati anche la consistenza, il tipo di legatura e la presenza di eventuali indici. Queste operazioni si sono svolte sulla base dei criteri per la descrizione archivistica forniti dal Servizio Beni librari e archivistici della Provincia di Trento; - ordinamento del materiale: il carteggio è stato ordinato, all'interno di ogni annata, in base al numero di protocollo oppure alla classificazione presenti sulle carte e, in mancanza di questi elementi, in ordine cronologico; i documenti contabili in base alle rubriche di appartenenza; i contratti in base al numero di repertorio, ecc. In sostanza, il principio informatore di ogni intervento è stato quello di rispettare e se possibile ripristinare l'ordine originario secondo cui l'ente produttore dell'archivio aveva organizzato la documentazione, principio su cui si basa il cosiddetto metodo storico (3); - separazione delle schede in base all'ente produttore della documentazione (se diverso dal comune), in base al periodo di produzione secondo la periodizzazione storico-istituzionale sopra descritta e, infine, in base alle diverse serie di appartenenza con l'eventuale ulteriore divisione in sottoserie. Le serie sono disposte, all'interno di ogni periodizzazione, secondo la successione enunciata da Casanova (4), nella quale si collocano prima le serie documentali ascrivibili alle categorie direttive, poi a quelle esecutive e infine a quelle consuntive. Ciò significa che si trovano per prime le deliberazioni degli organi comunali, poi gli atti amministrativi e quindi la documentazione contabile; - condizionamento del materiale in scatole chiuse (all'infuori di alcuni registri di grande formato). In alcune buste sono stati conservati i dorsi dei vecchi faldoni, a testimonianza del precedente condizionamento della documentazione; - numerazione delle unità.

Criteri di selezione Contestualmente al lavoro di schedatura ed ordinamento, è stato individuato il materiale soggetto a scarto sulla base delle norme dettate dalla Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11 (art. 16) e dalla successiva Deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692 (art. 5 e All. n. 2 "Massimario per lo scarto negli archivi comunali"). Non sono previste operazioni di scarto per la documentazione prodotta nel periodo preunitario sia dal comune che dalla Congregazione di carità mentre lo scarto è stato effettuato, per le tipologie di atti indicate dal già citato "Massimario", per il fondo A.S.U.C. e per la documentazione del postunitario destinata alla sezione separata d'archivio. Per quanto riguarda il materiale prodotto dall'E.C.A., che è stato riordinato totalmente, lo scarto ha riguardato tutto il fondo, tenendo però da parte gli atti (dal 1986 in poi) scartabili negli anni futuri, al compimento dei dieci anni dall'esaurimento degli affari relativi. Le principali tipologie di atti scartati sono: copie semplici di deliberazioni della Giunta, del Consiglio, del podestà e del commissario straordinario, copie di carteggio, copie dei giornali di tesoreria, copie e matrici di reversali e mandati,

9 copie di bilanci preventivi, conti consuntivi e ruoli per la riscossione di tributi, modulistica in bianco (conservando un esemplare), ecc. Complessivamente il materiale scartato equivale a circa 24 buste.

Incrementi previsti Ai sensi dell'art. 2 "Tenuta degli archivi e dei documenti degli enti pubblici locali", comma 21 della Deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692 la sezione separata e il relativo inventario devono essere periodicamente aggiornati con l'inserimento dei documenti relativi ad affari esauriti da oltre 40 anni. Tale operazione dovrà essere effettuata preferibilmente ogni anno. Infatti la numerazione di corda all'interno delle serie del postunitario è aperta, cioè riparte per ogni serie da uno, proprio per poter effettuare gli incrementi previsti dalla normativa. Non sono invece previsti accrescimenti per gli archivi aggregati poiché essi, come già detto, sono prodotti, nel caso di Romallo, da organismi soppressi.

Condizioni di accesso L'art. 3 della Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, conformemente all'art. 18 del D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409, stabilisce che gli archivi che appartengono alla Provincia o ai comuni della provincia di Trento sono soggetti al regime del demanio pubblico. Inoltre stabilisce che sono inalienabili i singoli documenti che appartengono alla Provincia o ai comuni, nonché gli archivi e i singoli documenti che appartengono agli altri enti pubblici locali. La consultabilità dei documenti conservati presso l'Archivio provinciale di Trento, nonché dei documenti degli archivi di deposito della Provincia e degli enti pubblici locali è disciplinata dall'art. 7 della Legge provinciale sopra citata e dall'art. 7 della Deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692. In base a queste disposizioni e all'art. 21 del D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409, cui esse rimandano, la consultazione è praticamente libera ad eccezione dei documenti di carattere riservato relativi alla politica estera o interna dello Stato, che divengono consultabili 50 anni dopo la loro data e di quelli riservati relativi a situazioni puramente private di persone, che lo divengono dopo 70 anni.

Condizioni di riproduzione La riproducibilità dei documenti è disciplinata dall'art. 7 della Deliberazione della Giunta provinciale n. 3692, comma 11 di cui si riportano i passaggi essenziali: "L'ente pubblico può rifiutare la fotoriproduzione (microfilmatura e fotografia) dei documenti solo per comprovati motivi, quali, ad esempio, l'impossibilità di procedere alla stessa a causa del cattivo stato di conservazione dei documenti. Nei procedimenti vanno comunque evitate quelle manovre che potrebbero compromettere l'integrità dei singoli documenti o delle unità archivistiche che li contengono. Con le stesse cautele è ammesso l'uso saltuario della fotocopiatrice."

Bibliografia BORTOLI B., GRANDI C. (a cura di), Un secolo di legislazione assistenziale nel Trentino (1814-1918), Trento, 1983 Diritto degli enti locali: Legislazione comunale, provinciale e regionale, Napoli, 1988 FAUSTINI G., Romallo, storia, immagini, economia, Trento, 1996 GARBARI M., Strutture amministrative comunali nella provincia del Tirolo durante il secolo XIX, IN: La dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo, a cura di P. Schiera, Bologna, 1981 GARBARI M., Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e italiana, IN: Storia del Trentino. Atti del seminario di studio 27 gennaio - 2 giugno 1994, a cura di Lia De Finis, Trento, 1994

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GIACOMONI F. (a cura di), Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine, Milano, 1991 HAEMMERLE E., Manuale ad uso dei comuni, , 1881 INAMA V., Storia delle valli di Non e di Sole nel Trentino. Dalle origini fino al sec. XVI, Mori (TN), 1984 (rist. anast.) MASTELLOTTO E., L'archivio comunale trentino, Trento, 1986 NEQUIRITO M., Le carte di regola delle comunità trentine, Mantova, 1988 NEQUIRITO M., Ordine politico e identità territoriale: il 'Trentino' nell'età napoleonica, IN: MOZZARELLI C. (a cura di), Trento, principi e corpi: nuove ricerche di storia regionale, Trento, 1991 PACE S., Usi civici nella legislazione provinciale di Trento, Trento, 1953 PACE S., Usi civici, associazioni agrarie e comunioni familiari nella Regione Trentino-Alto Adige, Trento, 1976 STELLA A., I principati vescovili di Trento e Bressanone, IN: Storia d'Italia, vol. XVII, Torino, 1979 WALLER G., Manuale delle leggi e regolamenti comunali, distrettuali e provinciali, nonché delle altre leggi ed ordinanze ai medesimi attinenti valevoli per la Contea principesca del Tirolo, Innsbruck, 1886

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda ANTONIELLA A., L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni, Firenze 1979 CARUCCI P., Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, 1983 CASANOVA E., Archivistica, Siena, 1928 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 DOGLIOTTI M. - ROSIELLO L., Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli, Bologna, 1996

Fonti normative Ordinanza del cesareo regio Giudizio provinciale ed unitovi Capitaniato circolare ai Confini d'Italia del 5 gennaio 1805, che estende a tutto il territorio la circolare dell'i. r. Uffizio capitaniale del Circolo ai Confini d'Italia del 10 maggio 1787, che proibisce la convocazione delle regole generali senza preventiva autorizzazione delle autorità Decreto 28 maggio 1810, n. 94 relativo alla definitiva riunione al Regno d'Italia del Tirolo meridionale Decreto 15 giugno 1810, n.106 "che ordina la pubblicazione ed attivazione nel dipartimento dell'Alto Adige del codice Napoleone, dei regolamenti sui registri delle nascite, dei matrimoni e delle morti e dei decreti analoghi, del decreto sul diritto di albinaggio e di quello sulla tutela, emancipazione e cura degli abbandonati e degli esposti" Decreto 10 agosto 1810, n.163 "relativo all'organizzazione giudiziaria del Dipartimento dell'Alto Adige e dalla parte del Tirolo da unirsi al Dipartimento della Piave" Decreto 10 agosto 1810, n.161 "che prescrive un nuovo metodo per la compilazione de' conti preventivi e consuntivi dei comuni" Decreto 14 agosto 1810, n. 173, che avoca allo stato la giurisdizione, i diritti di privativa, i dazi e i diritti regali d'ogni natura annessi ai feudi, o per qualunque titolo posseduti ed esercitati sì dai comuni che dai privati nel dipartimento dell'Alto Adige... Decreto 23 agosto 1810, n. 194, che estende al Dipartimento dell'Alto Adige il sistema d'amministrazione

11 dei comuni del regno Decreto del viceré Eugenio Napoleone 15 febbraio 1811, n. 49, "che estende al dipartimento dell'Alto Adige ed ai cantoni di Tobiano e Primiero il sistema amministrativo della pubblica beneficenza esistente negli altri dipartimenti" Circolare 16 dicembre 1811, n. 22140/3442, del prefetto del dipartimento dell'Alto Adige Alessandro Agucchi, contenente le disposizioni sulla tenuta dell'archivio comunale, del registro di protocollo con relativo indice, del registro dei mandati Patente sovrana 31 dicembre 1812, per l'introduzione dell'imposta d'industria nelle province del Tirolo e Vorarlberg.

Editto del commissario Anton De Roschmann 1 marzo 1814, concernente la provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico Patente 24 giugno 1814, "relativa alla presa di possesso del Tirolo e Vorarlberg" Convenzione 28 giugno 1814 "relativa alla cessione da parte del Tirolo e del Vorarlberg, che altre volte apparteneva alla Baviera, a sua maestà l'imperatore d'Austria". Ordinanza 24 aprile 1815 "relativa al tempo in cui hanno da entrare in attività le autorità politiche organizzate definitivamente sotto la direzione di sua eccellenza il conte Fernando di Bissingen governatore" Circolare governatoriale 23 marzo 1816, "Spese e debiti della concorrenza militare" Circolare del Governo dei 3 aprile 1816, n. 7624 "Conti arretrati, non che debiti delle Giurisdizioni, e delle Comuni" Circolare governatoriale 16 luglio 1816, n. 16232, Ripristinazione dei giudizi patrimoniali Decreto 14 marzo 1817 della commissione aulica per gli studi: Organizzazione dei giudizi distrettuali Ordinanza 16 aprile 1817, n. 80 "Organizzazione dei giudizi criminali". Istruzione 31 agosto 1817, n. 20934/1760 "concernente i conti comunali, compilata per i comuni minori, secondo la prescrizione de' 31 ottobre 1785 in appendice alla circolare governiale" Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato del Circolo di Trento 4 novembre 1817, n. 11135/3818 "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione dei comuni nel Circolo di Trento" Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato circolare di Trento 21 dicembre 1817, n. 12283/4109, con istruzioni in merito alla tenuta del "giornale d'entrata ed uscita" e del "libro maestro" Regolamento 14 agosto 1819, n. 168 "Regolamento delle Comuni, e dei loro Capi nel Tirolo e Vorarlberg" Kaiserliches Patent vom 17 Maerz 1849, n. 170 "womit ein provisorisches Gemeinde-Gesetz erlassen wird" Ordinanza imperiale 20 aprile 1854, n. 96, "wodurch eine Vorschrift für die Vollstreckung der Verfügungen und Erkenntnisse der landesfürstlichen politischen und polizeilichen Behörden erlassen wird". Decreto del Ministero degli interni e della giustizia 30 gennaio 1860, n. 28 "betreffend die Bestellung eines beeideten Felschutzpersonales und das Verfahren über Feldfrevel" Legge 5 marzo 1862, n. 14, "con cui vengono stabilite le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" Legge 3 agosto 1862, n.753 "sull'amministrazione delle opere pie" Legge 3 dicembre 1863, n. 105, "betreffend die Regelung der Heimatverhältnisse" Regio decreto 8 giugno 1865, n. 2321, "col quale è approvato il regolamento per l'esecuzione della legge

12 sull'amministrazione comunale e provinciale annessa a quella del 20 marzo 1865, n. 2248". Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Regio decreto 14 dicembre 1865, n. 2641 'col quale è approvato il regolamento giudiziario per l'esecuzione del codice di procedura civile, di quello di procedura penale e della legge sull'ordinamento giudiziario'. Legge 9 gennaio 1866, n. 1, "obbligatoria per la contea principesca del Tirolo, colla quale viene emanato un regolamento comunale ed un regolamento elettorale pei comuni" Legge 22 gennaio 1879, n. 13, "con cui viene emanato un regolamento per le persone di servizio" Legge del 18 gennaio 1882, n. 2, "valevole per la contea principesca del Tirolo, concernente l'amministrazione del patrimonio e delle entrate comunali ed i provvedimenti di rispettiva vigilanza sui comuni" Regio decreto del 9 gennaio 1887, n. 4311, "che approva un nuovo ordinamento del servizio statistico" Regio decreto 5 febbraio 1891, n. 33 e n. 99, "col quale, in esecuzione della legge 17 luglio 1890, n. 6973 (serie terza), si approvano i regolamenti sulle istituzioni pubbliche di beneficenza" R.D. 5 febbraio 1891, N. 99, Approvazione dei regolamenti per l'esecuzione della legge sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Legge 8 giugno 1892, n. 17, Amministrazione della sostanza comunale e dei redditi comunali Legge 16 giugno 1892, n. 261, "sulla competenza dei conciliatori" Legge 10 marzo 1895, n. 16, concernente l'istituto della difesa del paese per la contea del Tirolo e pel Vorarlberg Circolare del Ministero dell'interno Div. III, Sez. II, 1 marzo 1897, n. 17100-2, 'Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali' Regio decreto 21 settembre 1901, n. 445, "che approva il regolamento per la formazione e la tenuta del registro di popolazione in ciascun comune del regno".

Regio decreto 12 febbraio 1911, n. 297, "che approva il regolamento per la esecuzione della legge comunale e provinciale".

Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale".

Legge 7 aprile 1921, n. 457, "concernente il VI censimento generale della popolazione del regno" Regio decreto 23 ottobre 1921, n. 1530, "che estende ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 sul censimento generale della popolazione nei comuni del Regno" Regio decreto 12 novembre 1921, n. 1594, "che detta norme per il censimento generale della popolazione nei territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778" Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale" Regio decreto 22 aprile 1923, n. 982, che dispone la pubblicazione nei territori annessi della legislazione sulle istituzioni pubbliche di beneficenza Regio decreto 26 aprile 1923, n. 976 "che da' facoltà al Ministro dell'interno di dichiarare sciolte le

13 amministrazioni delle Congregazioni di carità e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani". Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2841, Riforma della legge 17 luglio 1890, n. 6972, sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Decreto legge 17 marzo 1927, n. 383, "Facoltà al governo del re di provvedere ad una revisione generale delle circoscrizioni comunali" Legge 16 giugno 1927, n. 1766, "Conversione in legge con modificazioni del R.D. 22 maggio 1924, n. 751, riguardante il riordinamento degli usi civici del regno, del R.D. 28 agosto 1924, n. 1484, e del R.D. 16 maggio 1926, n. 895 sulla stessa materia"

Regio decreto 26 febbraio 1928, n. 332, "Approvazione del regolamento per la esecuzione della legge 16 giugno 1927, n. 1766, sul riordinamento degli usi civici del regno".

Legge 4 marzo 1928, n.413, "Riforma dell'amministrazione delle Congregazioni di carità" Regio decreto 4 novembre 1928, n. 2325, Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al regno Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale" Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza" Regio decreto 28 ottobre 1940, n. 1443, "Codice di procedura civile" Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie" Legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1, Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico Decreto del Presidente della Giunta provinciale di Trento 11 novembre 1952, n. 4 Regolamento per l'esecuzione della legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1 sulle amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico L.P. 9 maggio 1956, n. 6, Modifiche alla legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1 sulle Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico Decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1958, n. 136, "Regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1128 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente"

Decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409, norme relative all'ordinamento ed al personale degli archivi di Stato Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, "Norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza" Legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento" Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale" Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli

14 archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11)

Note (1) Cfr. CASETTI A., "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento 1961, p. 621. (2) Cfr. CARUCCI P., "Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione", Roma 1983, p. 200. Sulle ragioni giuridico-istituzionali per cui presso un archivio comunale possono trovarsi aggregati altri archivi cfr. "Guida operativa per l'ordinamento e l'inventariazione degli archivi storici di enti locali", Milano 1992, Regione Lombardia Settore cultura e informazione Servizio biblioteche e beni librari e documentari, p. 13. (3) Cfr. CARUCCI, "Le fonti archivistiche", pp. 131 - 133. (4) Cfr. CASANOVA E., "Archivistica", Torino 1979, p. 215.

15 fondo 1 Comune di Romallo, 1815 - 1990

Soggetti produttori Frazione di Romallo, [1815 - 1817] Comune di Romallo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comune di Romallo, 1923 gennaio 13 - 1928 luglio 20 Comune di Romallo, 1950 marzo 27 -

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Ente Frazione di Romallo [1815 - 1817]

Luoghi Romallo (Revò)

Altre forme del nome Frazione di Romallo aggregata al comune di Revò

Archivi prodotti Subfondo Comune di Revò - Frazione di Romallo (ordinamento italico), 01/01/1815 - 31/12/1817 Fondo Comune di Romallo, 01/01/1815 - 31/12/1990

Storia L'abitato di Romallo si trova nella zona centro-orientale della valle di Non, alle pendici sud-orientali del monte Ozol. Il comune omonimo, costituito dal solo paese di Romallo, pur avendo subito nel corso della sua storia ben due aggregazioni al più grande comune di Revò, dal 1950 ha riottenuto la piena autonomia amministrativa, dopo una breve parentesi di amministrazione separata ottenuta nel 1948 con l'istituzione di un comitato frazionale per l'amministrazione degli usi civici. I documenti originali più antichi rinvenuti nell'archivio comunale risalgono al 1815. Dei secoli precedenti sono stati ritrovati soltanto pochi atti ma in copia posteriore e per di più in numero troppo esiguo per consentire una qualsiasi ricostruzione dell'evoluzione storico-istituzionale della comunità di Romallo. Si tratta precisamente delle copie di alcuni documenti datati al XVIII secolo e della copia autentica di un atto del 1530 il cui titolo originale è "Divisione di Cagnò contro Revò e Romallo per li gaggi" (1). La copia autentica di quest'ultimo atto è stata realizzata, nel 1885, in seguito ad una vertenza promossa dal comune di Cagnò presso l'I.R. Commissione locale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari. In questa occasione si rese probabilmente necessario, per definire i diritti di sfruttamento e di proprietà vantati dai tre comuni limitrofi, comprovare tali diritti con documenti che ne attestassero l'antico possesso e godimento. A prescindere comunque dall'uso che in quel momento se ne fece, l'atto ci consente di dire che, almeno dall'inizio del XVI secolo, Romallo era sede di una comunità fornita di una propria identità. Essa era in grado, infatti, di stabilire dei rapporti con altre comunità vicine, rapporti che miravano, nel caso specifico, a sancire i confini dei pascoli e dei boschi e i reciproci diritti di legnatico, stramatico, erbatico, ecc., cioè a definire chiaramente il godimento di risorse che avevano una grandissima importanza per le comunità rurali. Una parziale ricostruzione delle vicende storiche precedenti alla data del 1815, al di là delle poche notizie che le copie degli atti citati ci possono fornire, è resa possibile, in senso generale, dal fatto che la comunità di Romallo fu inserita nel quadro storico-istituzionale del principato vescovile di Trento e, in senso più specifico, dall'esistenza della carta di regola, pervenutaci in una redazione datata 1598 scritta in volgare (2). Infatti Romallo, come il resto della valle di Non, fece parte per secoli del territorio soggetto al potere del principe vescovo di Trento, potere che era esercitato in valle attraverso dei gastaldi investiti di funzioni amministrative e giudiziarie per le cause civili e fiscali, mentre le cause criminali erano di competenza del principe vescovo stesso o di giudici da lui delegati (3). Nei secoli XII e XIII al di 17 sopra di tutte le gastaldie delle valli di Non e di Sole fu posto un "vicedominus" e successivamente un capitano o vicario, che cominciarono ad essere coadiuvati da un assessore con attribuzioni giudiziarie (4). Fra gli atti del XVIII secolo rinvenuti, sia pure in copia, nell'archivio comunale di Romallo ci sono appunto due sentenze dell'assessore delle valli di Non e di Sole relative a cause sorte fra Romallo, Revò e per diritti di legnatico e confini delle rispettive proprietà (5). La comunità di Romallo, come le altre comunità inserite nel quadro dell'amministrazione vescovile, era dunque soggetta all'autorità e al controllo di poteri superiori ma i modi con cui tale sudditanza si esprimeva interessavano scarsamente il quotidiano governo economico del territorio e la gestione dello sfruttamento delle risorse locali. Anche se una certa interferenza, che andava dall'approvazione delle carte di regola fino ad interventi nel loro contenuto, era certamente esercitata da parte delle autorità superiori, si può tuttavia rilevare come le singole comunità avessero un'ampia autonomia ed una sperimentata capacità di autoregolamentazione nell'organizzare la loro vita interna. Le carte di regola definivano e disciplinavano proprio gli aspetti economici, amministrativi e civili legati al godimento delle risorse delle antiche comunità, curandosi peraltro di salvaguardare sia i beni comuni che quelli dei singoli abitanti. Esistevano infatti degli ufficiali comunitari, di solito un regolano, dei giurati e uno o più saltari, cui spettava il compito di gestire gli affari comunali e di far rispettare le norme stabilite dalle assemblee regolanari. Fra questi, il regolano era l'ufficiale di maggior rilievo perché a lui facevano capo tutti gli altri ufficiali comunali. Egli era anche giudice in prima istanza per le cause derivanti dall'amministrazione economica delle comunità (era possibile poi appellarsi alle istanze superiori, controllate dai dinasti locali o agli apparati amministrativi del principe vescovo, cui di norma competevano le cause civili e penali). I giurati prestavano assistenza e consiglio al regolano e potevano avere varie competenze, variabili a seconda delle carte di regola come ad esempio quella di stimare i danni che fossero stati eventualmente arrecati alle campagne. Infine il saltaro era un custode addetto alla sorveglianza su prati e boschi e più genericamente una guardia comunale con compiti esecutivi e pratici. Egli doveva denunciare chi violava le norme relative allo sfruttamento dei beni comuni o arrecava danno alle proprietà private; inoltre doveva quasi sempre riscuotere le multe e, a Romallo come in altri luoghi, convocare i partecipanti alla regola andando di casa in casa. Nelle località in cui aveva particolare importanza la coltivazione dell'uva, poteva esistere anche la specifica figura del saltaro delle vigne (6). Un registro di epoca austriaca rinvenuto nell'archivio di Romallo (serie "Protocolli delle sedute della rappresentanza", n. 3) ci da testimonianza delle assegnazione dei turni di "saltaro delle vigne" negli anni 1869 e 1876 affermando che in queste occasioni si volle procedere "come per l'antico". Ciò a quanto pare significa che i proprietari dei vigneti di una determinata località godevano a rotazione del diritto della saltara delle vigne. L'ordine di successione, la cosiddetta "ruota della saltara", veniva giocato ai dadi. Chi svolgeva il compito di saltaro delle vigne riceveva una certa quantità di graspato a titolo di compenso da parte degli altri proprietari. Nella seconda metà del XIX secolo questa usanza veniva dunque sentita come antica (cfr. le affermazioni "come per l'antico" e "secondo l'antico costume"), anche se non ci è dato stabilire quanto esattamente lo fosse. La carta di regola di Romallo prevedeva che la regola, cioè l'assemblea dei "vicini", venisse convocata ogni anno "il tempo di santo Giorgio" per passare all'elezione degli ufficiali comunitari e poi alla resa di conto del regolano e dei giurati uscenti relativamente alla loro amministrazione. Anche qui viene citato espressamente, oltre al regolano e ai giurati, il saltaro della campagna, investito delle mansioni viste in precedenza e che i vicini dovevano eleggere o confermare "uno delli giorni sequenti doppo la santa Maria Ceriola di febraro". Come di consueto, l'attenzione è rivolta principalmente a disciplinare lo sfruttamento del territorio (per esempio del prato comunale di "Nassan"), il pascolo del bestiame e i doveri spettanti ai vicini, fra cui quello di pulire e curare i pascoli comuni "al tempo di santo Giorgio", con pena pecuniaria per chi non partecipava.

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Tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, un susseguirsi incalzante di eventi coinvolse il principato vescovile di Trento e con esso la valle di Non, eventi di tale portata da segnare la fine del secolare dominio vescovile, e quindi anche delle comunità di antico regime, e che portarono infine, dopo alcune dominazioni di breve durata ma non prive di conseguenze storico-istituzionali, all'annessione del Trentino all'impero austriaco. Nel periodo che va dal 1796 al 1803 il principato vescovile conobbe una serie di occupazioni francesi ed austriache e quindi un susseguirsi di organi amministrativi istituiti di volta in volta dagli uni o dagli altri (7). A questa successione di eventi bellici e di cambiamenti istituzionali pose fine la pace di Luneville (9 febbraio 1802) che fece sgomberare Trento dalle truppe francesi, affidando il governo interinale della città, a partire dal 31 marzo 1801, ad un Consiglio aulico capitolare (e quindi non più al vescovo). Ma ancora più drastica fu la soluzione imposta dal trattato di Parigi del 26 dicembre 1802, che secolarizzò definitivamente i principati vescovili di Trento e Bressanone, assegnandoli all'Austria. Infine, con la patente imperiale austriaca del 4 febbraio 1803, Francesco II unì ufficialmente il principato di Trento all'Austria(8). Fra il 1803 e il 1805 avvennero due fatti particolarmente importanti per l'organizzazione amministrativa del Trentino e per la vita delle comunità rurali trentine che furono la divisione del territorio dell'ex principato nei due circoli di Trento e Rovereto, dipendenti dal governo provinciale del Tirolo e l'emanazione della circolare del 5 gennaio 1805 con cui si subordinò la convocazione delle regole, cioè delle assemblee generali delle comunità, all'assenso preventivo delle autorità centrali di Trento. Un'ulteriore importante novità si ebbe in seguito alla pace di Presburgo, conclusasi il 26 dicembre 1805, che sancì l'annessione dell'ex principato tridentino alla Baviera. Durante quest'ennesima breve dominazione si ebbe la riorganizzazione dell'ordine territoriale, nel tentativo di uniformare la regione alla compagine statale nella quale veniva integrata. Il re di Baviera Massimiliano Giuseppe, con ordinanza del 21 novembre 1806, dispose la divisione di tutto il Tirolo in Giudizi distrettuali che facevano capo ad Uffici circolari. Per il Trentino gli Uffici circolari erano due, con sede a Rovereto e a Trento e da quest'ultimo dipendeva fra gli altri anche il Giudizio distrettuale di . Se consideriamo gli obiettivi di uniformità per tutto il Regno che il governo perseguiva e la nuova organizzazione sulla base dei Giudizi, appare come una ovvia conseguenza la necessità di limitare al massimo le prerogative dei dinasti locali, investiti fino ad allora, entro un certo grado, di potestà giudiziaria e di abolire le residue competenze dei regolani delle comunità in cause relative a confini o danneggiamenti. Infatti la legge bavarese datata 4 gennaio 1807 abolì sia le regolanie maggiori che le minori. La fase successiva di queste travagliate vicende, fu quella dell'annessione del Trentino al Regno d'Italia napoleonico, sancita dal decreto di Le Havre del 28 maggio 1810. Il territorio trentino corrispondente a quello che si definiva come Tirolo Meridionale (con Bolzano ma senza il Primiero), assunse ora il nome di Dipartimento dell'Alto Adige e fu riorganizzato secondo una nuova distrettuazione politico-amministrativa e giudiziaria. Questa volta si ebbe una divisione in cinque distretti che avevano come centri Trento, Bolzano, Cles, Rovereto e mentre il decreto vicereale 23 agosto 1810 n. 194 estese al Dipartimento dell'Alto Adige il sistema d'amministrazione dei comuni del Regno d'Italia. Le antiche comunità vennero concentrate in comuni maggiori, retti da una Municipalità quale organo esecutivo e da un Consiglio comunale quale organo consultivo e deliberante (9). Dopo questo massiccio intervento di soppressioni ed aggregazioni, a fronte delle oltre 400 comunità prima esistenti, rimasero in vita solo 121 comuni, 104 nel territorio dell'attuale Trentino. Romallo divenne una frazione di Revò e lo stesso avvenne per il vicino comune di Cagnò (10). Questa situazione si protrasse fino al 1817 anche se le truppe austriache iniziarono l'occupazione del territorio trentino già dopo la battaglia di Lipsia (ottobre 1813). Il primo marzo 1814 il Commissario in capo del Tirolo italiano emanò delle disposizioni per l'organizzazione provvisoria del territorio e il 7 aprile dell'anno successivo, con risoluzione sovrana, l'Austria incorporò formalmente il

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Dipartimento dell'Alto Adige. L'atto finale del Congresso di Vienna del 9 giugno 1815 (art. 39), confermò infine la sovranità austriaca sull'ex principato vescovile che fu inglobato nella Contea del Tirolo e quindi legato, sotto il profilo amministrativo, in modo diretto con Innsbruck, indiretto con Vienna (11). Tuttavia, come già accennato, nonostante questi cambiamenti politici, le istituzioni amministrative introdotte dal governo napoleonico, ivi compreso l'ordinamento comunale, rimasero effettivamente in vigore nel ricostituito (12) circolo di Trento (nel quale il comune di Romallo era compreso) fino al 1817. Il 4 novembre 1817 il Capitanato di Trento emanò la circolare n. 11135/3818 con cui venne stabilito che, dal primo gennaio 1818, le ex comunità ridotte al rango di frazioni dal governo napoleonico tornassero a costituirsi in comuni autonomi. Per tali ragioni il termine entro cui si il materiale documentario presente negli archivi comunali viene attribuito al periodo napoleonico è, per i comuni del circolo di Trento, il 1817. Il provvedimento capitanale n. 11135/3818 fu confermato in seguito anche dal "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e Vorarlberg", entrato in vigore il 26 ottobre 1819 che disponeva la ricostituzione dei comuni "esattamente come lo erano.....sotto l'I.R. Governo austriaco fino all'anno 1805 giacché quella divisione delle Comuni è in perfetta consonanza col diritto di proprietà dei membri comunali.....corrobarata essenzialmente dal cattastro steurale, e consacrata dagli usi antichi" (art. 3). Dopo l'attuazione di questa disposizione, il numero dei comuni trentini si mantenne pressoché invariato dai primi decenni del XIX secolo al 1918, periodo nel quale furono in media 360 (13).

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAUSTINI G., Romallo, storia, immagini, economia, Trento, 1996 GARBARI M., Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e italiana, IN: Storia del Trentino. Atti del seminario di studio 27 gennaio - 2 giugno 1994, a cura di Lia De Finis, Trento, 1994 GIACOMONI F. (a cura di), Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine, Milano, 1991 INAMA V., Storia delle valli di Non e di Sole nel Trentino. Dalle origini fino al sec. XVI, Mori (TN), 1984 (rist. anast.) MASTELLOTTO E., L'archivio comunale trentino, Trento, 1986 MOZZARELLI C., NEQUIRITO MAURO, Le carte di regola delle comunità trentine:introduzione storica e repertorio bibliografico, Mantova, 1988 NEQUIRITO M., Ordine politico e identità territoriale: il 'Trentino' nell'età napoleonica, IN: MOZZARELLI C. (a cura di), Trento, principi e corpi: nuove ricerche di storia regionale, Trento, 1991 STELLA A., I principati vescovili di Trento e Bressanone, IN: Storia d'Italia, vol. XVII, Torino, 1979

Note (1) Cfr. Archivio comunale di Romallo, periodo preunitario, ordinamento austriaco, serie "Carteggio ed atti", n. 38 e n. 64. (2) Nell'archivio comunale non è presente alcun esemplare della carta di regola, tuttavia la redazione del 1598, in copia autentica, è conservata presso il Ferdinandeum Museum di Innsbruck, fondo Dipauli, n. 1169-III ed è pubblicata in GIACOMONI F. (a cura di), "Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine", II vol., Milano 1991, pp. 327 - 345. Nella parte introduttiva della carta di regola di Romallo vien detto che nell'occasione si voleva riformare una versione precedente di essa. Questo rispondeva alla necessità di recepire le istruzioni contenute nella cosiddetta "Moderatio Betta", istruzioni relative ai rapporti fra le comunità, alla regolaneria maggiore, all'amministrazione

20 vescovile, ecc., formulate in 13 articoli ed emanate nel 1586 a cura di Francesco Betta, commissario generale del principe vescovo. In molte carte posteriori essa viene talora riportata integralmente, talora citata o parzialmente recepita. Cfr. a questo proposito GIACOMONI, "Carte di regola", vol. I, p. XV e vol. II, p. 328. Possiamo ritenere dunque che quella conservata ad Innsbruck non sia la carta di regola più antica che la comunità di Romallo abbia prodotto. (3) Cfr. INAMA V., "Storia delle valli di Non e di Sole", Mori (Tn) 1984 (rist. anast.), pp. 95 - 97. (4) Cfr. INAMA, "Storia delle valli di Non e di Sole", p. 103 e pp. 175 - 177; FAUSTINI G., "Romallo storia, immagini, economia", Trento 1996, p. 38. (5) Si tratta della sentenza di Giovan Battista Gentilotti, assessore delle valli di Non e di Sole, nella causa sorta fra Revò e Cloz per diritti di legnatico e confini in un bosco sul monte sopra Tregiovo, datata [9] settembre 1744 e della sentenza di Giovan Battista de' Gervasi, assessore delle valli di Non e di Sole, nella causa sorta fra Revò e Romallo da una parte e Cloz dall'altra per diritti e confini in località "li piani" ossia "alle Paludi", datata 13 aprile 1780. Cfr. Archivio comunale di Romallo, periodo preunitario, ordinamento austriaco, serie Carteggio ed atti, n. 64. (6) Cfr. NEQUIRITO M., "Le carte di regola delle comunità trentine", Mantova 1988, pp. 9 - 15; GIACOMONI, "Carte di regola e statuti", I vol., pp. XXVII - XX. (7) I Francesi, entrati a Trento il 5 settembre 1796, vi istituirono un "Conseil de Trent" con funzioni civili, giuridiche e politiche, togliendo la giurisdizione civile alla reggenza lasciata in città dal vescovo Pietro Vigilio Thunn al momento della sua fuga a Passavia. Gli Austriaci liberarono la città nel novembre dello stesso anno e nominarono un consiglio amministrativo. Seguirono una nuova occupazione francese e poi austriaca nel corso del 1797 e poi di nuovo francese nel 1801. (8) L'atto formale di annessione fu concluso a Ratisbona il successivo 25 febbraio. Cfr. STELLA A., "I principati vescovili di Trento e Bressanone" in "Storia d'Italia", vol. XVII, Torino 1979, pp. 562 - 568. (9) Cfr. NEQUIRITO M., "Ordine politico e identità territoriale: il 'Trentino' nell'età napoleonica", in MOZZARELLI C. (a cura di), "Trento, principi e corpi: nuove ricerche di storia regionale", Trento 1991, pp. 177 - 178; CASETTI A., "Guida storico archivistica del Trentino", Trento 1961, pp. 828 - 830; MASTELLOTTO E., "L'archivio comunale trentino", Trento 1986, pp. 54 - 56. (10) Cfr. le definizioni "Frazione di Romallo e "Frazione di Romallo aggregata al comune di Revò" sulla documentazione degli anni 1815 - 1817, archivio comunale di Romallo, periodo preunitario, ordinamento italico, serie Conti preventivi e allegati, n. 1 e n. 2. Cfr. anche CASETTI, "Guida storico archivistica", p. 831. (11) Cfr. GARBARI M., "Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e la sovranità italiana", in DE FINIS L. (a cura di), "Storia del Trentino. Atti del seminario di studio: 27 gennaio - 2 giugno 1994", Trento 1994, p. 293. (12) I due Capitanati circolari di Trento e Rovereto erano stati ripristinati con patente sovrana del 14 marzo 1817. (13) Cfr. CASETTI A., "Guida storico archivistica", pp. 833 - 836; MASTELLOTTO E., "L'archivio comunale trentino", pp. 77 - 81.

21 subfondo 1.1.1 Comune di Revò - Frazione di Romallo (ordinamento italico), 1815 - 1817

Soggetti produttori Frazione di Romallo, [1815 - 1817]

22 serie 1.1.1.1 Conti preventivi ed allegati, 1815 - 1817

Contenuto In questa serie sono conservati solamente il conto preventivo del 1815 e degli allegati al preventivo del 1817, prodotti, come dicono i titoli originali degli stessi atti, quando Romallo era una frazione aggregata al comune di Revò. Tale documentazione fu probabilmente restituita a Romallo dopo la sua ricostituzione in comune autonomo, in seguito all'emanazione della circolare 4 novembre 1817 n. 11135 del capitanato di Trento.

1 "Allegati al Preventivo dell'anno 1815 Frazione di Romallo" 1815 - "Elenco degli interessi de' capitali passivi a solo carico della Frazione di Romallo, che scadono entro l'anno 1815"; - "Elenco degli interessi di capitali attivi di proprietà esclusiva della Frazione di Romallo che scadono entro l'anno 1815"; - "Elenco de' livelli, censi e decime, attivi di proprietà della Frazione di Romallo scadenti entro l'anno 1815"; - "Elenco degli affitti di case, fondi e spazi di proprietà esclusiva della Frazione di Romallo scadenti entro l'anno 1815"; - "Prospetto degli appalti introdotti dietro superiore approvazione nel Comune di Revò". Fascicolo, cc. 8

2 "Conto preventivo della Frazione di Romallo aggregata al Comune di Revò" 1817 Fascicolo, cc. 4

23

Ente Comune di Romallo 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Luoghi Romallo

Archivi prodotti Fondo Comune di Romallo, 01/01/1815 - 31/12/1990 Subfondo Comune di Romallo (ordinamento austriaco), 01/01/1818 - 31/12/1923

Storia L'organizzazione politico-amministrativa e giudiziaria del Trentino fu strutturata, in epoca austriaca, sulla base di Capitanati e Giudizi distrettuali (1). La differenza fra le due istituzioni stava nelle rispettive competenze: fino al 1868 i Capitanati avevano funzioni amministrative mentre i Giudizi avevano competenze sia politico-amministrative che giudiziarie. In seguito rimase ai Giudizi solo la competenza giudiziaria civile e penale, passando quella politico- amministrativa esclusivamente ai Capitanati. Per essere precisi, fin dai primi decenni del XIX secolo i Giudizi costituivano per i comuni la prima istanza anche negli affari politico-amministrativi, i Capitanati circolari la seconda, il Gubernium di Innsbruck la terza, la Cancelleria aulica di Vienna la quarta. La legge 19 maggio 1868 n. 40 sancì nuovamente e definitivamente (ciò era già avvenuto nel 1849 ma senza esiti duraturi) la separazione dell'ammistrazione politica da quella giudiziaria. Per questo vennero istituite la Luogotenenza di Innsbruck e la Sezione di Luogotenenza di Trento, alle quali furono riconosciute le competenze politico-amministrative laddove ai Giudizi rimasero solo quelle giudiziarie. Dalla Sezione di Luogotenenza dipendevano gli otto Distretti politici del Trentino, ognuno dei quali era retto dai Capitanati distrettuali (2). In val di Non, ad esempio, il Capitanato distrettuale di Cles era competente per il Distretto politico di Cles. Esso a sua volta includeva i tre Giudizi distrettuali di Cles, Fondo e Malé entro i quali non c'era però più la concentrazione delle competenze amministrativa e giudiziaria. Alla luce di questo panorama istituzionale, possiamo dire che il comune di Romallo faceva capo alla Sezione di Luogotenenza di Trento e poi al Capitanato distrettuale di Cles per gli affari politico-amministrativi, al Giudizio distrettuale di Cles per le questioni giudiziarie (3) . Tornando alla dimensione specificamente comunale, va detto che il Regolamento comunale del 1819 distingueva fra comuni di campagna (e fra questi si deve annoverare Romallo), città minori (in Trentino: Riva, Ala, Arco) e città maggiori (Innsbruck, Trento, Bolzano, Rovereto) e si occupava poi in maniera specifica dei primi e delle seconde. Tutti i comuni rurali dovevano eleggere fra i loro membri un capocomune incaricato i mantenere l'ordine e la "polizia", di controllare l'operato del cassiere e dell'esattore comunale e di impartire gli ordini alle guardie campestri. Si doveva poi procedere all'elezione di due deputati, con il compito di coadiuvare il capocomune nelle sue funzioni amministrative e di controllo, nonché alla nomina di un cassiere comunale e di un esattore steurale (§§ 5 - 14 del Regolamento). In questa fase, tanto i comuni che i capocomuni erano sottoposti al controllo e alla direzione dei Giudizi distrettuali, investiti ancora di competenze miste. Infine ogni comune di campagna doveva disporre delle già citate guardie campestri

24 incaricate di sorvegliare gli orti e i campi, rintracciare e arrestare criminali o persone sospette e contribuire in genere al mantenimento della sicurezza pubblica (§§ 12 - 13). Il Regolamento del 1819 rimase in vigore per ben trent'anni fino cioè all'emanazione della Legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849. In realtà si trattava di uno strumento sommario e superficiale in quanto non precisava la sfera d'azione naturale di comuni nè parlava di una sfera di potere delegata e non prevedeva neppure l'esistenza di organi amministrativi collegiali con precise competenze. La Legge del 1849, valida indifferentemente per tutti i comuni senza più distinzioni, apportò due importanti novità. La prima fu l'attribuzione ai comuni di due sfere di potere, quella naturale riguardante "tutto ciò ch'è d'immediato interesse del Comune, e può essere pienamente realizzato entro i suoi confini" e quella delegata comprendente la "pertrattazione di determinati pubblici affari, che vengono affidati al Comune dallo Stato in via di delegazione". La seconda novità fu l'istituzione di un organo elettivo, la Rappresentanza comunale, alla quale spettava l'elezione, "a pluralità assoluta di suffragi", della Deputazione, che doveva essere composta dal capocomune e da due consiglieri comunali. Per quanto riguarda le competenze, la Rappresentanza era un organo deliberativo e di sorveglianza senza però alcun potere esecutivo, la Deputazione era invece l'organo amministrativo ed esecutivo (4). Il successivo regolamento comunale, emanato nel 1866, non apportò sostanziali novità rispetto a quello provvisorio del 1849 ma precisò le due sfere d'azione del comune, soffermandosi in particolare su alcune norme (elettorato attivo e passivo, imposizione di imposte e addizionali, ecc.). Nel corso dell'Ottocento l'attività legislativa in materia di comuni venne completata dalle leggi del 18 gennaio 1882 e dell'8 giugno 1892 che riguardavano l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali e rispondevano alla preoccupazione per una corretta ed economica gestione delle sostanze comunali (5). Le strutture amministrative e il quadro legislativo fin qui delineati rimasero fondamentalmente in vigore fino al 1923, benché l'annessione del Trentino all'Italia fosse già stata sancita il 26 settembre 1920, quando fu convertito in legge il Decreto Regio con cui si approvava il trattato di pace fra Italia ed Austria (Trattato di S. Germain) (6).

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 GARBARI M., Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e italiana, IN: Storia del Trentino. Atti del seminario di studio 27 gennaio - 2 giugno 1994, a cura di Lia De Finis, Trento, 1994 MASTELLOTTO E., L'archivio comunale trentino, Trento, 1986 La dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo : strutture e tendenze di storia costituzionale prima e dopo Maria Teresa / a cura di SCHIERA P., Bologna : Il mulino, 1981; Serie: Annali dell'Istituto storico italo-germanico. Quaderno ; 7 Atti del Convegno tenuto a Trento nel 1980

Note (1) I Giudizi potevano essere sovrani o patrimoniali e la loro ricostituzione fu ordinata con Sovrana Patente del 14 marzo 1817. I Giudizi patrimoniali erano nelle mani di esponenti della nobiltà locale come i conti Thunn per Masi di Vigo e Tuenetto, Castelfondo e Rabbi in val di Non, i conti Welsperg per il Primiero, i conti Wolkenstein per Ivano e Tesino, ecc. Tali Giudizi però scomparvero nella prima metà del XIX secolo, assorbiti dai Giudizi distrettuali che li delimitavano o trasformati in Giudizi sovrani. Cfr. CASETTI, "Guida storico archivistica", Trento 1961, pp. 834 - 836.

25

(2) I Capitanati distrettuali entrarono in vigore il 31 maggio 1868 e durarono fino alla fine della dominazione austriaca sul Trentino. Non fu così invece per la Sezione di Luogotenenza di Trento che fu soppressa nel 1896. (3) Cfr. CASETTI, "Guida storico archivistica", pp. 836 - 840; cfr. inoltre GARBARI, "Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e italiana", in DE FINIS L. (a cura di), "Storia del Trentino. Atti del Seminario di Studio 27 gennaio - 2 giugno 1994", Trento 1994, pp. 295 - 296. (4) Cfr. GARBARI, "Strutture amministrative comunali nella provincia del Tirolo durante il XIX secolo" in SCHIERA P.(a cura di), "La dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo", Bologna 1981, p. 332; cfr. inoltre MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", Trento 1986, pp. 84 - 94. (5) Va precisato che la legislazione sui comuni nello Stato asburgico nasceva da un concorso di interventi da parte del potere centrale e delle province. Il primo dettava leggi-quadro contenenti le disposizioni findamentali, valide per tutte le province, mentre le seconde elaboravano regolamenti da sottoporre all'approvazione imperiale oppure consentivano che li emanasse direttamente il governo di Vienna. In questo caso la legge-quadro fu quella del 5 marzo 1862, n. 18 B.L.I. Cfr. GARBARI, "Le strutture amministrative del Trentino", pp. 295 - 297. Per quanto riguarda la successiva legislazione relativa ai comuni, che disciplinò gli aspetti patrimoniali e contabili (occupandosi degli inventari, del preventivo, del consuntivo, del modo di tenere e rendere i conti, della vigilanza su di essi, ecc.) ma non mutò l'organizzazione comunale complessiva cfr. ancora GARBARI, "Strutture amministrative comunali nella provincia del Tirolo", pp. 336 - 337. (6) Il Trattato di S. Germain fu concluso il 10 settembre 1919 e fu approvato con R.D. 6 ottobre 1919 n. 1804, convertito in legge il 26 settembre 1920 (legge n. 1322).

26 subfondo 1.1.2 Comune di Romallo (ordinamento austriaco), 1818 - 1923

Soggetti produttori Comune di Romallo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

27 serie 1.1.2.1 Protocolli delle sedute della Rappresentanza, 1868 - 1922

Contenuto In base alla legge comunale provvisoria del 1849, la rappresentanza comunale ha l'obbligo di riunirsi almeno due volte all'anno per l'approvazione dei conti consuntivo e preventivo ma può essere convocata straordinariamente anche in altre occasioni. Le sue funzioni sono dettagliatamente descritte ai paragrafi 71 e segg. della legge e consistono nell'esercizio delle "attribuzioni naturali" del comune comprendenti "tutto ciò che è d'immediato interesse del comune e può essere pienamente realizzato entro i suoi confini". Hanno la facoltà di eleggere la rappresentanza comunale i cittadini del comune ed alcuni fra i suoi pertinenti (curati, impiegati dello Stato, ufficiali, persone con grado accademico, maestri). Gli elettori si dividono in base al loro censo annuo in tre corpi elettorali che si riuniscono separatamente per scegliere i propri rappresentanti. Il numero dei rappresentanti è proporzionale al numero degli elettori. L'art. 40 del regolamento comunale del 1866 definisce la rappresentanza "organo deliberativo e sorvegliante" senza potere esecutivo (che rimane invece affidato alla deputazione) ma apporta poche variazioni al suo funzionamento. Essa ora ha l'obbligo di riunirsi almeno una volta al trimestre e comunque ogni volta che sia necessario e che "lo domandi un terzo almeno dei suoi membri, o l'Autorità politica distrettuale, ovvero... la Giunta distrettuale". Anche le modalità d'elezione sono contenute nel regolamento comunale. Le funzioni e l'attività della Rappresentanza comunale rimangono comunque pressocché invariate fino all'entrata in vigore della legislazione italiana nel 1923 (1).

La legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849 prevede la tenuta e la conservazione in archivio di un protocollo per la registrazione dei verbali delle sedute della rappresentanza comunale. Il verbale, che deve essere sottoscritto da chi presiede la seduta, da un membro appositamente nominato e dal segretario, si articola in una serie di deliberazioni prese in base ai vari punti all'ordine del giorno elencati nel verbale stesso o nell'avviso di convocazione che lo precede. In questa serie sono presenti due registri che riportano i verbali delle sedute della Rappresentanza relativi a poche annate: dal 1868 al 1869 e per pochi mesi del 1878 nel registro n. 3 e dal 1886 al 1896 nel registro n. 4. Inoltre nel registro n. 3, accanto ai protocolli delle sedute, si trovano le trascrizioni di una serie di atti di diversa natura che vanno da un accordo del comune con un privato e da un resoconto del capocomune (atti relativi ai lavori eseguiti per condurre l'acqua potabile) all'assegnazione dei turni di saltaro delle vigne. Considerata però la quasi totale assenza di registri contenenti i protocolli delle sedute della Rappresentanza, si è ritenuto opportuno collocare il registro in questa serie.

Note (1) Nel 1923 viene esteso anche in Trentino il Regolamento comunale n. 148 del 4 febbraio 1915.

3 "Protocolli Romallo 1868" 1868 febbraio 20 - 1922 agosto 19 - protocolli delle sedute della Rappresentanza e trascrizioni di circolari dell'I.R. Pretura e dell'I.R. Capitanato distrettuale di Cles, 1868 febbraio 20 - 1869 aprile 2; 1878 giugno 10 - ottobre 20;

28

- accordo fra il comune e Margherita Corrà per l'attraversamento della fonte al "Pian della Croce", di proprietà di quest'ultima, con i tubi dell'acqua potabile, 1877 novembre 13; - resoconto del capocomune Giorgio Gentilini dei mutui assunti e delle spese incontrate per condurre l'acqua potabile dalla sorgente Casetta a Romallo, 1878 febbraio 13; - assegnazione dei turni di saltaro delle vigne situate nelle località "Campel" e "Scale" e rispettivamente "S.Biagio", "Sorti" e "Star", 1869 agosto 3; 1876 luglio 29; 1909 luglio 28; 1919 settembre 9; 1922 agosto 19. Registro, legatura in mezza pelle, cc. 29 (num. orig. parziale)

4 "Libro dei protocolli del comune di Romallo" 1886 novembre 27 - 1896 ottobre 20 Contiene i protocolli delle sedute della Rappresentanza e inoltre il contratto stipulato fra il comune di Romallo e Celeste Dominici, guardia campestre. Registro, legatura in mezza tela, cc. 98 (num. orig. parziale), con indice parziale per oggetto alla fine

29 serie 1.1.2.2 Protocolli degli esibiti, 1892 - 1924

Contenuto L'introduzione nei comuni del Trentino del protocollo degli esibiti risale al periodo del Regno d'Italia napoleonico. La circolare del 16 dicembre 1811 emanata dal prefetto del Dipartimento dell'Alto Adige Agucchi ordina ai podestà la tenuta del protocollo degli esibiti, "dal quale si possa facilmente, e in ogni tempo rilevare l'insinuazione e l'evasione di ogni affare". Nonostante l'abolizione delle istituzioni del segretario e della cancelleria in tutti i comuni di campagna prevista dal regolamento comunale per il Tirolo e il Vorarlberg (26 ottobre 1819), il protocollo continua di fatto a essere usato in conseguenza della sempre crescente mole della corrispondenza comunale. Il nuovo regolamento del 1849 stabilisce che "in ogni comune dovrà la Rappresentanza comunale destinare almeno un individuo alle mansioni di cancelleria, del quale possa il podestà servirsi nelle occorrenti scritturazioni".

Sul registro di protocollo viene registrata la corrispondenza in arrivo e partenza: per ogni documento devono essere riportate la data di spedizione e ricevimento, il numero d'ordine, il mittente, la posizione archivistica, l'oggetto (ossia l'enunciazione sommaria del contenuto del documento), e il numero di fascicolo cui esso viene ascritto. Sono presenti solo pochi registri di protocollo per il periodo 1892 - 1923 ed anche entro questo periodo mancano diverse annate. Nonostante non siano pervenuti registri anteriori al 1892, l'uso di protocollare la corrispondenza da parte del comune è attestato dalla sporadica presenza di numeri di protocollo sulle carte anche nelle annate precedenti. Sul registro degli anni 1892 - 1893 sono indicati i fascicoli a cui le carte vengono ascritte, fascicoli identificati da un insieme di numeri romani e lettere. Per le altre annate viene invece indicato, oltre alle date di spedizione e ricevimento e all'oggetto, solo il numero d'ordine progressivo.

5 "Protocollo esibiti" 1892 agosto 19 - 1893 agosto 10 Registro, legatura in mezza tela, cc. 60 n.n.

6 "Protocollo degli esibiti Comune Romallo" 1907 marzo 8 - 1910 maggio 21 Registro, legatura in mezza tela, cc. 300 n.n.

7 Protocollo degli esibiti 1914 giugno 22 - 1918 giugno 18 Registro, legatura in mezza tela, cc. 200 n.n.

8 Protocollo degli esibiti

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1921 marzo 27 - 1924 marzo 26 Registro, legatura in mezza tela, cc. 200 n.n.

31 serie 1.1.2.3 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1825 - 1923

Contenuto La serie comprende la corrispondenza pervenuta al comune e le minute di quella in partenza e una certa quantità di altri atti prodotti dal comune nello svolgimento delle sue funzioni amministrative (avvisi, atti d'asta, copie di deliberazioni, ecc.).

Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione è organizzata per annate, così come pervenuta; all'interno di ogni annata le carte sono state ordinate secondo l'ordine cronologico qualora su di esse non fosse presente, o fosse presente solo in casi sporadici, il numero di protocollo o qualche tipo di classificazione. Sono ordinate per intero secondo l'ordine cronologico le annate di carteggio dal 1825 al 1891, periodo mancante peraltro di diverse annate e comprendente una documentazione assai scarsa e il 1900. Per quanto riguarda invece le annate dal 1901 al 1923, una parte delle carte è stata ordinata seguendo il numero di protocollo riportato su di esse e un'altra parte, pari alla metà o poco meno, che non riportava il numero di protocollo, in base all'ordine cronologico. Un discorso a parte va fatto invece per le annate dal 1892 al 1899 nelle quali le carte riportano una classificazione per fascicoli identificati da una combinazione di numero romano e lettere, corrispondenti probabilmente alle diverse materie di cui si trattava. Il fatto che tale sistema si sia ritrovato per poche annate, che la documentazione ad esse relativa sia assai ridotta e che non sia pervenuto alcun titolario, non ha consentito tuttavia di stabilire con certezza quale fosse il sistema classificatorio. In base al materiale rinvenuto ci si deve quindi limitare a segnalare gli argomenti presenti in alcuni di questi fascicoli identificati da numero romano: nel fasc. III gli argomenti "cimitero", "chiesa" e curato", nel VI "imposte, tasse, steore", nel VII "scuola" e "consiglio scolastico", nell'VIII "lavori pubblici", nel IX "affari militari, leva", nel X "fiere e mercati", "incendi", "Corpo pompieri", ecc. Relativamente alle varie annate di carteggio sono stati segnalati i fascicoli relativi ad affari ritenuti significativi per la storia o i diritti del comune o per la ricerca in generale, i fascicoli pluriennali e quelli recanti titolo originario.

9 Carteggio ed atti degli affari comunali 1825 Fascicolo

10 Carteggio ed atti degli affari comunali 1827 Fascicolo

11 Carteggio ed atti degli affari comunali 1828 Fascicolo

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12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1833 Fascicolo

13 Carteggio ed atti degli affari comunali 1835 Fascicolo

14 Carteggio ed atti degli affari comunali 1836 Fascicolo

15 Carteggio ed atti degli affari comunali 1837 Fascicolo

16 Carteggio ed atti degli affari comunali 1838 Fascicolo

17 Carteggio ed atti degli affari comunali 1839 Fascicolo

18 Carteggio ed atti degli affari comunali 1855 Contratto stipulato dalla Rappresentanza comunale di Romallo con il primissario curato don Domenico Lorenzoni relativamente al suo annuo onorario e ai suoi obblighi, 1855 febbraio 5. Fascicolo

19 Carteggio ed atti degli affari comunali 1857 Fascicolo

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20 Carteggio ed atti degli affari comunali 1858 Fascicolo

21 Carteggio ed atti degli affari comunali 1861 Contiene un solo atto. Fascicolo

22 Carteggio ed atti degli affari comunali 1867 Fascicolo

23 Carteggio ed atti degli affari comunali 1868 Fascicolo

24 Carteggio ed atti degli affari comunali 1869 Fascicolo

25 Carteggio ed atti degli affari comunali 1870 Contiene fra l'altro: Decisione della Rappresentanza comunale, nella sua qualità di legale rappresentanza del Fondo poveri, riguardo al denaro offerto da Leonardo Luchi a pagamento dello stipendio e del legato testamentario pro Fondo poveri del defunto don Leonardo Luchi, 1870 agosto 28. Fascicolo

26 Carteggio ed atti degli affari comunali 1871 Atti relativi alla costruzione di un acquedotto per Romallo, derivante dal torrente Pescara, da realizzarsi costituendo un consorzio con Revò o Cagnò o con entrambi i comuni: supplica all'Imperatore Francesco Giuseppe per un sussidio per la costruzione dell'acquedotto; rapporto del geom. Giovanni Brugnara con disegni delle sezioni, tabelle di calcolo, fabbisogno e prospetto di riparto delle spese; protocollo della sessione tenutasi a Revò con la partecipazione dei rappresentanti dei tre comuni e del commissario 34 capitanale Giuseppe Loss; supplica all'I.R. Dieta provinciale del Tirolo per una sovvenzione e un mutuo, 1871 aprile 27 - 1876 maggio 2. Inoltre: "Disegno dell'ingresso, scala e cesso per la scuola di Romallo da farsi nella casa civ.° n° 58, dei fratelli Batta, Luigi, Leonardo ed Adone Luchi di Romallo, in base alla Convenzione dei 21 ottobre 1871", 1871 ottobre 25. Fascicolo

27 Carteggio ed atti degli affari comunali 1872 Protocollo della seduta della Rappresentanza per la nomina di una Commissione comunale per gli affari fondiari, 1872 maggio 9. Fascicolo

28 Carteggio ed atti degli affari comunali 1874 Contiene fra l'altro: Decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardo al diritto di pascolo dei comuni di Revò, Romallo e Cagnò nel prato denominato "Prà dell'acqua" di proprietà di alcuni privati e all'affrancabilità di tale diritto. 1874 maggio 23 - agosto 6. Fascicolo

29 Carteggio ed atti degli affari comunali 1876 Decisioni dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardanti i diritti di pascolo del comune di Cagnò sul monte Ozzol nei prati di proprietà dei comuni di Revò e Romallo. Inoltre: Decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardante i diritti di proprietà, comproprietà e servitù vantati da Revò e Romallo e dai possessori dei masi Ferrari (Schmieden) di Lauregno e dei masi Unter- ed Oberkoerbler di Proves sul monte Chera. Fascicolo

30 Carteggio ed atti degli affari comunali 1877 Lavori di sostituzione delle vecchie condutture in legno derivanti l'acqua potabile per le fontane di Romallo dalla sorgente Casetta con nuove condutture in terracotta verniciata: concessione di una sovvenzione di fiorini 500 da parte della Giunta provinciale del Tirolo; contratto per la fornitura dei tubi; atti delle pubbliche aste per l'appalto dei lavori; obbligazioni assunte dal comune verso privati per finanziare l'opera; "premisura e fabbisogno" redatto dal geom. Brugnara; collaudo dell'opera eseguito dall'ispeziente stradale Carlo Lorenzoni, 1877 gennaio 15 - 1878 febbraio 28. Fascicolo

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31 Carteggio ed atti degli affari comunali 1878 Contiene fra l'altro: Atti relativi alla lite insorta fra i comuni di Revò e Romallo a seguito dei lavori di regolarizzazione dell'acqua potabile ed irrigatoria eseguiti da quest'ultimo presso la sorgente Casetta, 1878 gennaio 2 - 1885 gennaio 17. Decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardante il diritto di pascolo del comune di Lauregno nei boschi "Vallazza" e "Cogn" dei comuni di Revò, Cagnò e Romallo, 1878 aprile 1. Fascicolo

32 Carteggio ed atti degli affari comunali 1879 Contiene fra l'altro: Decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardante i diritti di comproprietà vantati da alcuni privati di Lauregno sul bosco "Faè" o " Valle di San Vitt" nei confronti dei comuni di Revò, Romallo, Cagnò e Lauregno con relativa mappa. 1879 gennaio 11. Fascicolo

33 Carteggio ed atti degli affari comunali 1880 Contiene fra l'altro: "Resoconto della gestione del Comitato stradale sulla sponda sinistra del Noce cominciando dal 18 settembre 1877 fino al 31 luglio 1880". Allegati: vecchio e nuovo statuto del Comitato, 1880 settembre 8. Fascicolo

34 Carteggio ed atti degli affari comunali 1881 Fascicolo

35 Carteggio ed atti degli affari comunali 1882 Contiene fra l'altro: Decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardo al diritto di proprietà preteso dal comune di Romallo sui prati di monte nelle località Ozzolo, Tomerlin, Viapiana e Vianova, allora in possesso di alcuni privati, 1882 febbraio 6. Rimarchi della Giunta provinciale del Tirolo sui conti consuntivi del comune di Romallo pro 1878, 1879, 1880 e 1881 e sul conto preliminare pro 1882. 1882 agosto 4. Fascicolo

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36 Carteggio ed atti degli affari comunali 1883 Fascicolo

37 Carteggio ed atti degli affari comunali 1884 Fascicolo

38 Carteggio ed atti degli affari comunali 1885 Contiene fra l'altro: Fascicolo contenente le copie autentiche dei seguenti documenti, 1885 settembre 19: - pp. 1-18: "Divisione di Cagnò contro Revò e Romallo per li gaggi", 1530 novembre 25; - pp. 19-50: "Rogito della divisione di monte seguita fra le magnifice ed onorande Comunità di Revò, Romallo e Cagnò", 1739 gennaio 1; - pp. 51-77: "Divisione de' monti denominati "li Fajedi", "Valli da Cogn", o sia "Valerz" e "Firosta" fra le magnifiche Comunità di Revò, Romallo e Cagnò", 1800 settembre 5. Inoltre: Decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardo ai diritti di pascolo pretesi da Revò e Cagnò sulle prative private situate sulla montagna di Romallo e denominate Ozzol, Tomerlin, Viapiana e Vianova con elencazione di tutti i confini. 1885 novembre 14. Fascicolo

39 Carteggio ed atti degli affari comunali 1886 Contiene fra l'altro: "Relazione dell'avv. dott. Pietro Lorenzoni di Cles al collegio degli arbitri nominati all'adunanza generale dei 26 Maggio 1885 per la ripartizione dei passivi della Concorrenza stradale sulla sinistra del Noce". Decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardo ai diritti di servitù, di pascolo e di raccogliere piante pretesi da Revò e Romallo sulla proprietà boschiva e pascoliva del comune di Cagnò, 1886 agosto 19 - novembre 26. Decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardo ai diritti di servitù vantati da Cloz su alcune prative e relativo ricorso di alcuni privati di Romallo. 1886 agosto 19. Fascicolo

40 Carteggio ed atti degli affari comunali 1887 Contiene fra l'altro:

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Decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardo ai diritti di servitù, di pascolo e di raccogliere piante vantati da Revò e Romallo su boschi e prati siti a Cagnò, con elenco delle proprietà in questione, 1887 marzo 21 Laudo del collegio degli arbitri eletti nella sessione del 26 maggio 1885 relativo alla ripartizione fra i comuni dei debiti contratti dalla Concorrenza stradale per la costruzione e la riparazione di strade e ponti sulla sinistra del Noce e allegati, 1887 maggio 1. Condizioni e atti d'asta per l'appalto dei lavori di costruzione dei muri del nuovo cimitero di Romallo posto in località detta "a Maurin", 1887 novembre 27 - dicembre 11. Fascicolo

41 Carteggio ed atti degli affari comunali 1888 Contiene fra l'altro: Fascicolo contenente: - cc. 1-3: decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardo ai diritti di servitù del comune di Romallo gravitanti sui prati di monte privati nelle località Ozzolo, Tomerlin, Viapiana e Vianova; - cc. 3-8: prospetto degli importi di reluizione dei diritti di legnare del comune di Romallo sulle prative site sulla montagna del comune medesimo; - cc. 8-10: osservazioni e conclusioni, 1888 marzo 25. Inoltre fascicolo contenente: - cc. 1-16: decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari riguardo ai diritti di servitù del comune di Revò gravitanti sui prati di monte privati nelle località Ozzol, Doss, Caslir, Tomerlin, Viapiana, Casazza, Vianuova, Vallazze, Canedi, Portolo, ecc.; - cc. 16-19: regolamento del diritto di pascolo e di toveggiare del comune di Revò; - cc. 19-39: prospetto degli importi di reluizione del diritto di legnare del comune di Revò nei suddetti prati di monte; - cc. 39-44: osservazioni e conclusioni, 1888 dicembre 15. Fascicolo

42 Carteggio ed atti degli affari comunali 1889 Contiene fra l'altro: Conto del comune di Romallo con la Concorrenza Stradale pro 1888 e pro 1889, 1889 gennaio 1. Liste del primo, del secondo e del terzo corpo elettorale per l'elezione della nuova Rappresentanza comunale, 1889 febbraio 12. Decisione dell'I.R. Ministero del Culto e dell'Istruzione riguardo all'obbligo dei comuni di Revò, Romallo, Cagnò, Rumo e Proves di contribuire alle spese per i lavori di manutenzione della chiesa e degli altri edifici parrocchiali di Revò, 1889 novembre 6. Fascicolo

43 Carteggio ed atti degli affari comunali 1890 Contiene fra l'altro: Contratto stipulato dalla Rappresentanza comunale con il primissario curato don Nicolò Ravina per il suo annuo onorario, 1890 settembre 10.

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Fondazione denominata "Fondo poveri di Romallo": atti della causa riguardante le disposizioni testamentarie del fu Camillo Clauser di Romallo; atti relativi alla gestione della massa ereditaria separata affidata in curatela all'avv. Begnudelli di Cles; documento di fondazione di un "Fondo poveri di Romallo" affidato in amministrazione al comune ed istituito, dopo la transazione raggiunta al termine della suddetta vertenza, con i legati a ciò destinati dal fu Camillo Clauser, 1890 - 1904. Fascicolo

44 Carteggio ed atti degli affari comunali 1891 Fascicolo

45 Carteggio ed atti degli affari comunali 1892 Fasc. I- X e atti non ricondotti alla classificazione per fascicoli identificati da numero romano. Contiene fra l'altro in fasc. X/GI: Protocollo assunto dalla Rappresentanza comunale di Romallo per la formazione di un Corpo pompieri volontari di Romallo e comunicazioni con le autorità superiori, 1892 maggio 22 - ottobre 15. Contiene fra l'altro in "atti non ricondotti...": Protocolli assunti dalla Rappresentanza comunale in merito al lascito fatto dal fu Camillo Clauser al paese di Romallo per l'acquisto di pompe idrauliche per spegnere gli incendi, 1892 gennaio 26; 1892 luglio 10. Fascicolo

46 Carteggio ed atti degli affari comunali 1893 Fasc. I - X e atti non ricondotti alla classificazione per fascicoli identificati da numero romano. Contiene fra l'altro in fasc VII/AB: Istituzione del Consiglio scolastico locale provvisorio per la scuola di Romallo e Disposizioni dell'I.R. Consiglio scolastico provinciale per il Tirolo in merito all'organizzazione scolastica di Revò, Romallo e Cagnò e al Consiglio scolastico locale di Revò, 1893 luglio 3 - 12. Inoltre in "atti non ricondotti alla classificazione...": Atti relativi alla determinazione della congrua a favore del nuovo curato don Bartolameo Zanon, 1893 maggio 22 - agosto 1. Contratto di vendita al comune di Romallo di un prato situato nella località detta "alle Moie" o "Nassan" di proprietà della Concorrenza stradale sulla sinistra del Noce, rappresentata dall'Avv. Pietro Lorenzoni di Cles e allegati, 1893 dicembre 15. Fascicolo

47 Carteggio ed atti degli affari comunali 1894 Fasc. I - X e atti non ricondotti alla classificazione per fascicoli identificati da numero romano. Fasc. I- X e atti non ricondotti alla classificazione per fascicoli identificati da numeri romani. Contiene fra l'altro:

39 in fasc. VIII/RS: verbale delle riunioni del Comitato centrale per le tramvie elettriche con il Comitato della Valle del Noce per esaminare gli studi relativi alla realizzazione di una tramvia da San Michele a Malè e relazione tecnica sul tronco da Trento a San Michele, 1894 giugno 21 - ottobre 30. Fascicolo

48 Carteggio ed atti degli affari comunali 1895 Fasc. I - X e atti non ricondotti alla classificazione per fascicoli identificati da numero romano. Fascicolo

49 Carteggio ed atti degli affari comunali 1896 Fasc. I - X e atti non ricondotti alla classificazione per fascicoli identificati da numero romano. Contiene fra l'altro in "atti non ricondotti...": "Patto di associazione" fra Romallo e Cloz per la costruzione di un acquedotto in comune derivante l'acqua dal torrente Pescara, con atti relativi. Copia semplice. 1896 febbraio 19. Fascicolo

50 Carteggio ed atti degli affari comunali 1897 Fasc. I - X e atti non ricondotti alla classificazione per fascicoli identificati da numero romano. Contiene fra l'altro in "atti non ricondotti...": Verbale della riunione del Comitato promotore per la costruzione del canale irrigatorio "Pescara-Cloz", 1897 giugno 6. Verbale della II sessione del Comitato centrale per le tramvie elettriche trentine svoltasi alla presenza dei delegati dei Comitati locali per discutere delle progettate tramvie elettriche Trento-San Michele, San Michele-Malè e -Molina-(), 1897 luglio 21. Fondazione stipendiaria Leonardo Luchi di Romallo: resoconti sull'amministrazione della fondazione per gli anni 1898 - 1902 e 1903 - 1907 prodotti dal capocomune; quietanze sottoscritte dagli studenti beneficiari dello stipendio (1897 - 1917); quietanze rilasciate dal preside della Congregazione di carità di Romallo per il denaro ricevuto per sovvenzionare i poveri (1904 - 1908); quietanza per interessi provenienti da un'obbligazione a nome della fondazione per il periodo 1 maggio-31 novembre 1916. 1897 - 1917. Fascicolo

51 Carteggio ed atti degli affari comunali 1898 Fasc. I - IV - VII - IX e atti non ricondotti alla classificazione per fascicoli identificati da numero romano. Contiene fra l'altro: in fasc. VII/RS: Vertenza fra Revò e Romallo sulla divisione delle spese per la scuola di Revò e Istanza del comune di Romallo all'I.R. Consiglio scolastico provinciale volta ad ottenere una scuola popolare nel paese. 1898 gennaio 19 - ottobre 18. Fascicolo

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52 Carteggio ed atti degli affari comunali 1899 Fasc. I - IV - VII - X e atti non ricondotti alla classificazione per fascicoli identificati da numero romano. Contiene fra l'altro in "atti non ricondotti...": Atti relativi al pagamento della congrua al parroco di Romallo, 1899 febbraio 13 - 1900 febbraio 20. Copia semplice del documento di fondazione di un "Fondo poveri di Romallo" istituito con il capitale donato da don Giovanni Clauser parroco di Ora con codicillo datato 19 settembre 1896 e dato in amministrazione al curato di Romallo con allegate copia del testamento e del codicillo, 1899 maggio 4. Atto d'asta per i lavori di costruzione di una strada lungo il rivo detto dei "Miauneri" nella località detta "Pezzon", 1899 ottobre 29. Fascicolo

53 Carteggio ed atti degli affari comunali 1900 Contiene fra l'altro: Elezione della Rappresentanza comunale: lista elettorale generale; liste del primo, secondo e terzo corpo elettorale; reclami presentati; procure di voto; liste di riscontro dei voti assegnati; risultati finali, 1900 settembre 12. Fascicolo

54 Carteggio ed atti degli affari comunali 1901 Nn. di prot. 24 - 1321 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro in atti senza numero di prot.: Protocollo assunto dalla Società pompieri volontari di Romallo per l'approvazione della statuto sociale e resoconto dell'entrata ed uscita della stessa Società pro 1901, 1901 marzo 17 - dicembre 31. Elezione della Rappresentanza comunale: lista elettorale generale; liste del primo e del secondo corpo elettorale; procure di voto; verbale delle operazioni di voto con i risultati finali e liste di riscontro dei voti assegnati, 1901 marzo 28. Elezione della Deputazione comunale: protocollo assunto dalla Rappresentanza comunale, 1901 novembre 16. Fassioni per la commisurazione dell'equivalente d'imposta sul valore del possesso fondiario e sul valore dei fabbricati per l'epoca dal 1 gennaio 1901 all'ultimo dicembre 1910 e fassione della sostanza mobile secondo lo stato della stessa al primo gennaio 1901, 1901 dicembre 15. Fascicolo

55 Carteggio ed atti degli affari comunali 1902 Nn. di prot. 4 - 1313 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: Chiarimenti dell'ex-capocomune Antonio Pancheri riguardo ai conti consuntivi degli anni dal 1893 fino al 1899 resi in seguito al decreto della Giunta provinciale n° 7057 e relative decisioni della Rappresentanza comunale, 1902 aprile 22 - 1903 agosto 8. Resoconto delle entrate e delle uscite della Società pompieri volontari dal 1893, anno della nascita, a tutto il 1900, 1902 aprile 23. Fascicolo

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56 Carteggio ed atti degli affari comunali 1903 Nn. di prot. 2 - 1316 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro in atti senza numero di prot.: Sentenza dell'I.R. Tribunale amministrativo di Vienna nel ricorso promosso da Revò, Romallo e Cagnò contro la decisione dell'I.R. Ministero del Culto e dell' Istruzione riguardante l'obbligo dei suddetti comuni di concorrere al pagamento della congrua al parroco di Revò, 1903 giugno 8 - settembre 23. Nota riguardo al legato della nobildonna Auriga Contessa de Lodron affidato all'onoranda Comunità di Romallo. Copia autentica estratta dall'Urbario della Parrocchia di Revò, compilato nell'anno 1756, 1903 giugno 17. "Piano sinottico pei lavori del comune di Romallo pel caso di mobilizzazione generale e per la chiamata e convocazione della leva in massa", 1903 novembre 3. Busta

57 Carteggio ed atti degli affari comunali 1904 Nn. 4 - 1274 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: n. 83: Atti relativi alla costruzione di un nuovo caseificio nel prato detto "a Nassan" di proprietà del comune di Romallo. Allegato: Statuto della Società di caseificio di Romallo. n. 920: Piano di ammortizzazione di un mutuo di 32500 corone assunto dal comune di Romallo presso l'Istituto ipotecario provinciale tirolese. In atti senza numero di prot.: Protocollo dell'adunanza delle Rappresentanze di Cloz e Romallo per ripartire le spese affrontate per il progetto dell'acquedotto in comune, 1904 febbraio 11. Elezione della Deputazione comunale per il secondo triennio, 1904 novembre 21. Busta

58 Carteggio ed atti degli affari comunali 1905 Nn. di prot. 2 - 891 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro in atti senza numero di prot.: Rilievi dell'I.R. Ingegnere distrettuale G.B. Parolari relativamente alla portata del torrente Pescara per la concessione ai comuni di Romallo e Cloz di derivare 120 litri d'acqua al secondo, 1905 gennaio 18. Copia semplice della sentenza dell'I.R. Suprema Corte di Giustizia di Vienna nella causa intentata dal comune di Romallo, in rappresentanza del Fondo poveri, contro i fratelli Clauser, figli di Ferdinando, per l'aggiudicazione dell'eredità del fu don Eligio Clauser, con antecedenti dal 1871 e un allegato del 14 settembre 1905, 1905 luglio 11. Ricorso di Enrico Luchi, capocomune di Romallo, contro il decreto dell'I.R. Capitanato distrettuale di Cles relativo all'obbligo di Revò, Romallo, Cagnò, Rumo e Proves di concorrere alle spese per le riparazioni della chiesa, del cimitero e della canonica di Revò, 1905 agosto 28. Busta

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59 Carteggio ed atti degli affari comunali 1906 Nn. di prot. 1 - 980 e atti senza numero di prot.: Contiene fra l'altro in "atti senza numero di prot.": Vertenza promossa da Cagnò e Revò e dai proprietari dei prati e opifici situati lungo il torrente Pescara riguardo all'approvazione del nuovo acquedotto per Romallo e Cloz e alla concessione data a questi ultimi comuni di derivare 120 litri d'acqua al secondo dal suddetto torrente, 1906 febbraio 5 - 1910 luglio 10. Busta

60 Carteggio ed atti degli affari comunali 1907 Nn. di prot. 7 - 1365 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: n. 442: Disposizioni relative all'elezione del Consiglio dell'Impero giusta la nuova legge elettorale in base al suffragio universale. Inoltre in atti senza numero di prot.: Sentenza dell'I.R. Tribunale amministrativo nella causa vertente fra Revò e Lauregno da una parte e Romallo dall'altra relativamente ad alcuni boschi e pascoli sul monte Ozol e in altri luoghi vicini, posti nel nuovo catasto steorale di Revò e Lauregno, 1907 (?). Busta

61 Carteggio ed atti degli affari comunali 1908 Nn. di prot. 5 - 1271 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro in atti senza numero di prot.: "Nota dell'acqua per l'anno 1908". Prospetto delle spese scolastiche che toccavano al comune di Romallo per l'anno 1907, 1908 febbraio 21. "Preventivo e premisura dei lavori da farsi per la riatazione della strada luogo detto 'a Fam' di proprietà del Comune di Romallo" con i relativi atti d'asta, 1908 settembre 6. "Fabbisogno della comunità scolastica di Revò alla quale sono aggregati i Comuni di Revò e Romallo per l'anno 1909" e prospetto di riparto delle spese, 1908 dicembre 12 - 1909 gennaio 27. Busta

62 Carteggio ed atti degli affari comunali 1909 Nn. di prot. 10 - 1267 e atti senza numero di prot.: n. 342: Atti relativi alla costruzione dei muri di cinta del nuovo cimitero. n. 688: Verbali delle sedute del Comitato per il progettato acquedotto irrigatorio di Romallo e Cloz derivante l'acqua dal torrente Pescara, 1909 agosto 15 - dicembre 2. Busta

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63 Carteggio ed atti degli affari comunali 1910 Nn. di prot. 2 - 1445 Contiene fra l'altro: n. 369: Lavori di sistemazione del rivo Maurini: editti capitanali e luogotenenziali; protocolli assunti nella cancelleria comunale di Romallo; protocollo di collaudo dei lavori ed "Operato di esecuzione", 1910 aprile 5 - 1913 aprile 23. Busta

64 Carteggio ed atti degli affari comunali 1910 Atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: Elezione della Rappresentanza comunale: liste elettorali generali; liste del primo, secondo e terzo corpo elettorale; procure di voto; schede per votare; liste di riscontro dei voti assegnati, 1910 ottobre 15. Elezione della Deputazione comunale: protocollo assunto dalla Rappresentanza comunale alla presenza dell'I.R. capitano distrettuale Filippo Lantschner, 1910 dicembre 3. Transazione conclusa fra Revò e Romallo per la ripartizione delle spese per i lavori esterni della chiesa parrocchiale di Revò, 1910 dicembre 27. Censimento della popolazione e del bestiame al 31 dicembre 1910. Sentenza di Giovan Battista Gentilotti, assessore delle valli di Non e di Sole, nella causa vertente fra Revò e Cloz per diritti di legnatico e confini in un bosco sul monte sopra Tregiovo, 1744 settembre [9]. Copia semplice del 1910 (?). Sentenza di Giovan Battista de' Gervasi, assessore delle valli di Non e di Sole, nella causa vertente fra le comunità di Revò e Romallo da una parte e Cloz dall'altra per diritti e confini in località "li Piani" ossia "alle Paludi", 1780 aprile 13. Copia semplice del 1910 (?). Costruzione del nuovo acquedotto ad alta pressione del comune di Romallo derivante l'acqua dalla sorgente Casetta del torrente Pescara: concessione per la derivazione di 120 litri d'acqua al secondo; atti della pubblica asta per la messa in opera delle tubazioni e per la realizzazione del serbatoio; carteggio relativo ai lavori; conto finale in tre successive redazioni e relativi documenti giustificativi, 1910 - 1913. Busta

65 Carteggio ed atti degli affari comunali 1911 Nn. di prot. 2 - 1393 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: n. 141: "Conteggio di tutta la gestione relativa alle imposizioni comunali pel comune di Romallo per l'anno 1910". n. 640: Disposizioni dell'I.R. Capitanato distrettuale di Cles relative all'elezione del Consiglio dell'Impero. Busta

66 Carteggio ed atti degli affari comunali 1912 Nn. di prot. 1 - 1402 e atti senza numero di prot.

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Contiene fra l'altro: Copia autentica del documento di fondazione del "Legato di Anna Lucchi fu Tomaso di Romallo" a favore degli infermi poveri di Romallo, con un allegato del 1901, 1912 luglio 6. Busta

67 Carteggio ed atti degli affari comunali 1913 Nn. di prot. 1 - 1235 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: n. 342: Atti relativi alla costituzione di una fondazione unica comprendente tutte le fondazioni, legati e beneficenze per i poveri di Romallo. Inoltre in atti senza numero di prot.: Atti relativi all'attività del Consiglio di tutela di Romallo, 1913 gennaio 31 - dicembre 31 Atto di passaggio dell'amministrazione comunale dall'ex-capocomune Enrico Luchi al nuovo capocomune Mitridate Clauser con elenco della documentazione consegnata appartenente al comune e alla Congregazione di Carità, nonchè dei beni mobili consegnati, 1913 dicembre 27. Busta

68 Carteggio ed atti degli affari comunali 1914 Nn. di prot. 7 - 970 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: n. 336: Elezione dei deputati alla Dieta provinciale: direttive del Capitanato distrettuale e risultati finali della votazione, 1914 marzo 10 - aprile 27. Busta

69 Carteggio ed atti degli affari comunali 1915 Nn. di prot. 11 - 989 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: n. 549: Atti relativi alla requisizione di metalli per le necessità dell'esercito austriaco. Inoltre in atti senza numero di prot.: Atti relativi all'economia di guerra e all'approvigionamento di viveri: fatture e quietanze per forniture di generi alimentari da parte del municipio e del Comitato d'approvigionamento di Cles e carteggio con lo stesso Comitato; prospetti delle entrate ed uscite del comune per l'acquisto e la vendita di zucchero e farina; obbligazioni sottoscritte dal comune a favore di privati, 1915 gennaio 31 - dicembre 31. Conchiusi dell'I.R. Giudizio distrettuale relativi all'intavolazione di diritti di proprietà su beni immobili, 1915 aprile 7 - 1916 febbraio 1. "Elenchi dei sussidi di sostentamento pagati dall'I.R. Ufficio delle imposte agli attinenti dei richiamati a prestare servizio militare attivo in seguito alla mobilizzazione rispettivamente alla chiamata della leva in massa", 1915 febbraio - marzo - settembre

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Sentenza dell'I.R. Tribunale amministrativo di Vienna riguardo al ricorso presentato dal comune di Revò contro la decisione del Ministero dell'Agricoltura concernente l'utilizzo dell'acqua del torrente Pescara da parte dei comuni di Romallo e Cloz per il loro acquedotto. Copia in tedesco e traduzione in italiano e allegati, 1915 ottobre 19 - 1916 marzo 30. Busta

70 Carteggio ed atti degli affari comunali 1916 Nn. di prot. 3 - 726 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: n. 469: Provvedimenti per il reinserimento lavorativo dei soldati invalidi reduci dalla guerra e per la nomina nei vari comuni di appositi Comitati di cura e di fiduciari per la mediazione del lavoro. Inoltre in atti senza numero di prot.: Atti relativi all'economia di guerra e all'approvigionamento di viveri: distribuzioni di farina; "Fogli d'insinuazione per le scorte di cereali, macinati e legumi"; schede di notifica per l'anno 1916 dei cavalli e dei veicoli posseduti dagli abitanti di Romallo; anagrafe del bestiame al 30 aprile e al 10 settembre 1916; requisizioni e fabbisogno locale di fieno; richieste degli abitanti per vari generi di consumo; carteggio con numeri di prot. particolari (da 1/II a 20/II) relativo all'approvigionamento di viveri ed altri generi di prima necessità, 1916 febbraio 2 - dicembre 25. Conchiusi dell'I.R. Giudizio distrettuale relativi all'intavolazione di diritti di proprietà su beni immobili, 1916 febbraio 20 - novembre 30. Busta

71 Carteggio ed atti degli affari comunali 1917 Nn. di prot. 1 - 785 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro in atti senza numero di prot.: Registri delle contravvenzioni campestri, 1917 giugno 3 - agosto 21. "Elenco dei sussidi di sostentamento che furono pagati dall'I.R. Ufficio imposte agli attinenti dei richiamati a prestare servizio militare attivo in seguito alla mobilizzazione rispettivamente alla chiamata della leva in massa", 1917 - 1918. Polizze di assicurazione a favore delle vedove e degli orfani di militari, 1917 febbraio 19 - agosto 10. Atti relativi all'economia di guerra e all'approvigionamento di viveri: schede di notifica per l'anno 1917 dei cavalli e dei veicoli posseduti dagli abitanti di Romallo; elenchi dei producenti e dei non producenti latte; carteggio con numeri di prot. particolari; biglietti di macinazione del grano; 1917 giugno 5 - settembre 22. Busta

72 Carteggio ed atti degli affari comunali 1918 Nn. di prot. 5 - 878 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro in atti senza numero di prot.: Richiesta avanzata dal Consiglio comunale al Commissariato civile di Cles per la destituzione del sindaco Mitridate Clauser e lo scioglimento della Rappresentanza comunale, 1918 dicembre 19. Elenco dei profughi di ora residenti a Romallo, 1918 dicembre 20.

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"Elenco dei sussidi dello stato pagati dal comune di Romallo ai profughi" per i mesi di ottobre e novembre 1918, 1918 novembre 1 - dicembre 22. Elenco dei sussidi pagati ai famigliari dei richiamati morti o dispersi, 1918 dicembre 20. Elenco dei sussidi pagati ai famigliari dei richiamati viventi e non invalidi che al primo dicembre non erano ancora ritornati in seno alle loro famiglie, 1918 dicembre 20. Busta

73 Carteggio ed atti degli affari comunali 1919 Nn. di prot. 7 - 1328 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro in atti senza numero di prot.: Elenchi dei sussidi pro 1919 alle famiglie dei richiamati nell'esercito austro-ungarico. Elenchi dei richiamati morti o dispersi, dei richiamati licenziati dal servizio militare con una diminuzione della capacità lavorativa di almeno il 20 %, dei richiamati viventi e non invalidi non prosciolti al I gennaio 1919 dall'obbligo militare, 1919 febbraio 6/8. Atto di passaggio dell'amministrazione comunale dall'ex-capocomune Mitridate Clauser al nuovo sindaco Giacinto Clauser con elencazione della documentazione consegnata appartenente sia al comune che alla Congregazione di carità e dei beni mobili appartenenti sia al comune che al Corpo pompieri, 1919 marzo 10. Elenchi dei sussidi da pagarsi ai profughi di guerra dimoranti nel comune di Romallo per i mesi di gennaio, febbraio, marzo, 1919 marzo 16. Busta

74 Carteggio ed atti degli affari comunali 1920 Nn. di prot. 1 - 1108 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro in atti senza numero di prot.: Elenchi dei sussidi pro 1920 alle famiglie dei richiamati nell'esercito austro-ungarico. Relazione tecnica relativa al progetto di costruzione di un acquedotto con derivazione dal torrente Pescara per Romallo e Cloz da soli (variante A) oppure con Revò e Cagnò (variante B) oppure ancora costruendo una galleria attraverso il monte Ozol (varianti C e D). Allegati: elenco dei diritti di terzi sull'acqua del torrente Pescara e delle particelle su cui é da costituirsi "servitù di passaggio ed acquedotto"; elenco delle particelle su cui é da costituirsi servitù di passaggio ed acquedotto per il canale n° 1. 1920 agosto - settembre. Fascicolo

75 Carteggio ed atti degli affari comunali 1921 Nn. di prot. 2 - 1228 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: n. 543: Estratti sommari dal foglio "vecchi aggravi" rilasciati dal Regio Ufficio del Libro fondiario di Cles. Inoltre in atti senza numero di prot.: Elenchi dei sussidi pro 1921 alle famiglie dei richiamati nell'esercito austro-ungarico.

47

Atti relativi alla costruzione di un acquedotto per Romallo e Cloz atto a derivare 140 litri d'acqua al secondo dal torrente Pescara: decreto del commissario civile di Cles relativo alle modalità di derivazione e agli indennizzi da pagare ai privati per la costituzione di servitù di passo; elezione di un comitato pro acquedotto irrigatorio, 1921 marzo 21 - agosto 27. Elezioni politiche : verbale di insediamento dell'ufficio elettorale e delle operazioni di voto per l'elezione dei Deputati, 1921 maggio 15. Regolamento per la concessione di acqua potabile ai privati nel comune di Romallo, 1921 maggio 20 - luglio 12. VI Censimento generale della popolazione del Regno d'Italia: prospetto del numero delle famiglie e della popolazione presente, assente e residente , 1921 dicembre. Fascicolo

76 Carteggio ed atti degli affari comunali 1922 Nn. di prot. 2 - 950 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: n. 83: Libretto di deposito della Cassa di risparmio di Innsbruck a nome di don Eligio Clauser contenente un capitale destinato al Fondo poveri di Romallo. n. 714: Verbale della riunione svoltasi alla presenza dei rappresentanti di Romallo, Cloz e Cagnò, dei membri del Consorzio acquario di Pralongo e Valmula e del dott. Ricci, commissario civile di Cles, riguardo alla vertenza per la derivazione dell'acqua dal torrente Pescara da parte di Romallo e Cloz. Inoltre in atti senza numero di prot.: Elenchi dei sussidi pro 1922 alle famiglie dei richiamati nell'esercito austro-ungarico e italiano. Elezioni amministrative: comunicazioni del Commissariato civile di Cles; elenco degli elettori emigrati all'estero; schede per la votazione; verbale di insediamento dell'ufficio elettorale e delle operazioni di voto per eleggere 15 consiglieri comunali; convocazione della nuova Rappresentanza per la nomina della Deputazione, 1922 gennaio 22. Busta

77 Carteggio ed atti degli affari comunali 1923 Nn. di prot. 20 - 866 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: Elenchi dei sussidi per i mesi da gennaio a giugno 1923 alle famiglie dei richiamati nell'esercito austro-ungarico e italiano. Verbale di deliberazione del Consiglio comunale di Romallo (due copie semplici), 1923 luglio 22. Estratto del verbale di deliberazione del Consiglio comunale di Romallo concernente la nomina dei membri della Congregazione di carità (copia vistata), 1923 luglio 22. "Specifica della spesa incontrata nella riattazione del coperto della malga promiscua di Revò, Rumo, Romallo e Cagnò", 1923 novembre 7. "Statuto del Consorzio dei comuni dell'Alta Anaunia". Fascicolo

78 Carteggio ed atti degli affari comunali sec. XIX ex. - sec. XX in.

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Contiene atti senza data. Fascicolo

49 serie 1.1.2.4 Registri dei permessi politici di matrimonio, 1903 - 1911

Contenuto In questa serie si conserva un frammento di registro riportante nomi di uomini e donne in coppia seguiti dall'indicazione del padre, del loro luogo di nascita o forse di provenienza, dell'età e della condizione (o professione). C'è inoltre un'ulteriore spazio nel quale vengono indicati una data di rilascio e dei numeri relativi probabilmente riferiti ai permessi politici di matrimonio. Infatti la legislazione austriaca in materia matrimoniale prevedeva che una coppia che desiderava sposarsi dovesse ottenere dal capocomune il cosiddetto "permesso politico di matrimonio". Ciò era inteso a impedire o almeno ostacolare la conclusione di matrimoni fra persone prive di mezzi, le cui famiglie avrebbero finito col gravare sui comuni ai quali era demandato l'obbligo di provvedere ai poveri. Infatti fra coloro che erano obbligati a chiedere tale permesso c'erano persone che non possedevano beni immobili, domestici, operai, vagabondi e persone che vivevano grazie ai sussidi del Fondo poveri o di istituzioni analoghe. Erano invece esentati dal "permesso politico di matrimonio" nobili, pubblici ufficiali, avvocati, proprietari di case o di altri beni, ecc. (1).

Note (1) Cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", pp. 133-134.

79 Registro dei permessi politici di matrimonio 1903 febbraio 7 - 1911 dicembre 1 Fascicolo, cc. 2

50 serie 1.1.2.5 Leva militare, 1900 - 1923

51 sottoserie 1.1.2.5.1 Liste di leva, 1911 - 1923

Contenuto La legge 10 marzo 1895 concernente l' "istituto della difesa del paese per la Contea principesca del Tirolo e pel Vorarlberg" stabiliva (§§ 1, 7) che le forze combattenti da fornirsi dalla citata contea principesca comprendevano: i soggetti agli obblighi militari, da arruolare nell'esercito, che venivano aggregati ad un certo numero di corpi di truppa tirolesi e vorarlberghesi; i bersaglieri provinciali, che in guerra erano chiamati ad assistere l'esercito stanziario e che in linea di massima erano destinati alla difesa della provincia e quindi operavano entro i suoi confini; la leva in massa (1). Le sottoserie "Liste di leva", "Ruoli della leva in massa" e "Registri di evidenza militare" comprendono appunto la documentazione prodotta dal comune al fine del reclutamento dei censiti e del compimento del servizio militare, che era obbligatorio per tutti i cittadini maschi dello stato austriaco senza distinzioni di nascita, censo, professione o religione. L'obbligo di leva iniziava il 1° gennaio dell'anno in cui il coscritto compiva 21 anni e in certi casi poteva durare fino al 31 dicembre dell'anno in cui compiva 36 anni. La prima tappa del servizio militare era la visita medica effettuata dalle commissioni di leva che dovevano decidere sull'idoneità del singolo. La compilazione degli elenchi dei coscritti che servivano per le operazioni di leva spettava ai comuni. Andavano iscritti in tali elenchi quei cittadini austriaci che si trovavano nella I, II e III classe di età, ossia coloro che, nell'anno successivo, avrebbero compiuto vent'anni fino a coloro che, al primo gennaio dell'anno successivo, non ne avessero ancora compiuti ventidue. Il capocomune doveva farsi consegnare dai curatori d'anime, entro la fine di novembre di ogni anno, gli estratti dai registri di battesimo e dei nati. Poi doveva far pubblicare un avviso con il quale si invitavano tutti i coscritti che si trovavano nel comune, sia indigeni che forestieri, ad iscriversi a voce o per iscritto presso la deputazione comunale del luogo di nascita o residenza entro l'inizio di dicembre dell'anno precedente alla leva (per chi non lo faceva erano previste multe di una certa entità). Infine il capocomune, sulla base degli estratti dai registri parrocchiali, delle insinuazioni ricevute e dei rilievi da lui compiuti per stabilire se gli assenti fossero morti, emigrati con permesso o avessero acquistato la pertinenza altrove, doveva procedere alla compilazione delle liste di leva, redigendo tre diversi elenchi di cui uno per i pertinenti della I classe di età, uno per i residenti stranieri della I, II e III classe di età e uno per le persone che si potevano già considerare completamente inabili al servizio. Rispetto ai pertinenti della II e III classe di età si doveva semplicemente procedere alla revisione degli elenchi degli anni precedenti aggiungendo le eventuali notizie di morte, emigrazione, assunzione del nesso d'incolato in altri comuni e le nuove iscrizioni. Le liste di leva dovevano quindi essere chiuse alla fine di dicembre di ogni anno e fatte pervenire, al più tardi entro il 10 gennaio, all'autorità politica distrettuale di competenza che, dopo averle controllate, le rispediva al capocomune affinché le affiggesse in pubblica visione nell'ufficio comunale. Se si fossero evidenziate omissioni o inesattezze l'autorità superiore competente in materia era il Capitanato distrettuale o, in via di ricorso, l'autorità politica e il Ministero della Difesa. Altri compiti del capocomune erano quelli di comunicare agli iscritti nelle liste, tramite avviso, il giorno e il luogo delle operazioni di leva e quindi di accompagnare i coscritti di sua pertinenza nel luogo designato, al fine di certificare la loro identità (2).

Nell'archivio di Romallo sono conservate quattro elenchi dei coscritti che, come dice il titolo stesso, si riferiscono ai coscritti "pertinenti per domicilio" o "appartenenti" allo stesso comune e altri tre elenchi intitolati semplicemente "Liste di leva" ma che, a quanto pare, riguardano sempre i pertinenti al comune (3). 52

Note (1) Per informazioni più dettagliate relativamente alla leva in massa si rimanda alla "Descrizione fonte" per la sottoserie n. 1.1.2.5.2 "Ruoli della leva in massa". (2) Per la descrizione dei compiti dei comuni nell'ambito della leva militare, in particolare riguardo alla campilazione degli elenchi dei coscritti, si è fatto riferimento ad un "Manuale ad uso dei comuni" di epoca austriaca, pp. 437-449, reperibile presso l'Archivio provinciale di Trento. Cfr. inoltre MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", pp. 125-127. (3) Cfr. rispettivamente la sottoserie "Liste di leva" nn. 80, 81, 83 e i nn. 84, 85, 86.

80 "Elenco dei coscritti pertinenti per domicilio al sunnominato Comune nati nell'anno 1891. III Classe" 1911 novembre 17 Fascicolo, cc. 2

81 "Elenco dei coscritti nati negli anni 1892, 1891 e 1890 appartenenti a questo comune" 1913 marzo 5 Fascicolo, c. 1

82 "Elenco degli obbligati alla leva pertinenti al suddetto Comune nati nell'anno 1896" (tit. int.)(1) 1914 novembre 5 Fascicolo, cc. 2 Note (1) Il titolo esterno è "Elenco degli obbligati alla leva in massa nati nell'anno 1896" ma il modello all'interno corrisponde agli elenchi dei coscritti pertinenti per domicilio al comune e non ai ruoli della leva in massa.

83 "Elenco dei coscritti pertinenti per domicilio al sunnominato Comune nati nell'anno 1894" 1914 dicembre 14 Fascicolo, cc. 2

84 "Lista di leva dei nati nell'anno 1901" [1921] Fascicolo, c. 1

85 "Lista di leva dei nati nell'anno 1902" [1922] 53

Fascicolo, c. 1

86 "Lista di leva dei nati nell'anno 1903" [1923] Fascicolo, c. 1

54 sottoserie 1.1.2.5.2 Ruoli della leva in massa, 1906 - 1923

Contenuto Nell'ambito della leva militare un discorso a parte va fatto per la leva in massa, costituita da una sorta di "corpi speciali" che avevano la funzione di appoggiare in guerra l'esercito, la marina militare e la milizia territoriale. La leva in massa poteva venir chiamata sotto le armi soltanto in caso di guerra e l'ordine di chiamata era impartito dll'imperatore a mezzo del ministro della difesa. Se non era necessario impiegare tutte le annate soggette alla leva in massa, la chiamata doveva riguardare per prime le classi d'età più giovani (1). Erano soggetti alla leva in massa tutti i cittadini dello stato che non appartenevano nè all'esercito stanziario, nè alla riserva di supplemento, nè alla milizia territoriale, purché non fossero totalmente inetti a portare le armi a causa di difetti fisici o morali. L'obbligo vigeva dall'anno in cui si compivano 19 anni fino all'anno in cui se ne compivano 42. Erano soggetti alla leva in massa anche tutti gli ufficiali e i funzionari militari dell'esercito (o marina da guerra) e della milizia territoriale messi a riposo o "fuori servizio". Per loro tale obbligo si protraeva fino all'età di 60 anni. Infine erano obbligati alla leva in massa tutti i corpi che avessero un qualche carattere militare (milizia cittadina, veterani militari, ecc.) (2). Nel Tirolo e nel Vorarlberg facevano parte della leva in massa i corpi dei bersaglieri (Schutzen) e dei cacciatori dell'imperatore (Kaiserjaeger) (3). Erano esonerate dall'obbligo della leva in massa le persone considerate necessarie per la gestione di pubblici affari come per esempio maestri di scuola, guardie forestali, guardie di polizia, ecc. e le persone che, a giudizio della deputazione comunale, dovevano farsi carico di "urgenti affari di famiglia". Tali titoli di esenzione subentravano però solo in caso di chiamata sotto le armi conseguente allo scoppio di una guerra e non per gli adempimenti da svolgersi in tempo di pace (come l'iscrizione nei ruoli e le esercitazioni ai poligoni di tiro). Anche coloro che erano stati esentati dal servizio militare per un motivo di ordine legale, a meno che non fossero del tutto inetti a portare le armi, non erano esentati dall'obbligo della leva in massa e dovevano perciò venir iscritti nei ruoli. Coloro che si trovavano nei primi due anni dell'obbligo della leva in massa, dovevano partecipare ogni anno a delle esercitazioni di tiro in appositi poligoni (4).

I comuni dovevano cooperare anche alle operazioni inerenti alla leva in massa (5). Il loro compito era quello di formare, tenere in evidenza e revisionare i ruoli della leva in massa nei quali dovevano iscrivere tutti i pertinenti comunali soggetti all'obbligo di leva in massa e tutti coloro che avevano stabile dimora nel comune (purché avessero il diritto d'incolato nel Tirolo). La revisione dei ruoli doveva avvenire ogni anno nei mesi di gennaio e febbraio, togliendo l'annata più vecchia, che usciva dall'obbligo della leva in massa, e facendo l'elenco della nuova annata in base agli elenchi parrocchiali dei nati e ai dati dell'anagrafe. Per i forestieri presenti si procedeva in base alle prenotazioni fatte e ai certificati d'incolato domandati. All'inizio di marzo i comuni dovevano presentare un estratto dei ruoli al Capitanato distrettuale, che aveva compiti di controllo su questa materia.

Nell'archivio di Romallo sono conservati i ruoli della leva in massa per le classi d'età comprese fra il 1872 e il 1900. Per tale periodo la documentazione è praticamente completa poiché manca soltanto l'anno di nascita 1898.

Note (1) Cfr. Legge 10 marzo 1895, n. 16 § 25. (2) Cfr. Legge 10 marzo 1895, n. 16 § 24. 55

(3) Cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", p. 128. (4) Cfr. Legge 10 marzo 1895, n. 16 § 27. (5) Al fine di ricostruire i compiti svolti dai comuni nell'ambito della leva in massa e di fornire alcune indicazioni sulla compilazione dei ruoli ad essa relativi, si è fatto riferimento in questa "Descrizione fonte" al "Manuale ad uso dei comuni" di epoca austriaca, pp. 458-460, citato nella nota (2) relativa alla sottoserie "Liste di leva".

87 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1872 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

88 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1873 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

89 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1874 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

90 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1875 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

91 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1876 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

92 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1877 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

93 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1878 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

56

94 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1879 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

95 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1880 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

96 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1881 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

97 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1882 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

98 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1883 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

99 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1884 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

100 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1885 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

101 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1886 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

102 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1887 57 sec. XX in. Fascicolo, cc. 2

103 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1888 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

104 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1889 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

105 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1890 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

106 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1891 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

107 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1892 sec. XX in. Fascicolo, cc. 2

108 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1893 sec. XX in. Fascicolo, cc. 4

109 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1894 (post) 1906 Fascicolo, cc. 2

110 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1895 sec. XX in. Fascicolo, cc. 2

58

111 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1896 sec. XX in. Fascicolo, cc. 2

112 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1897 sec. XX in. Fascicolo, cc. 2

113 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1899 sec. XX in. Fascicolo, cc. 2

114 Ruolo di leva in massa della classe d'età di leva in massa (dell'anno di nascita) 1900 sec. XX in. Fascicolo, cc. 2

59 sottoserie 1.1.2.5.3 Registri di evidenza militare, 1900 - 1919

Contenuto La documentazione inerente alla leva militare è composta, oltre che dagli elenchi dei coscritti e dai ruoli della leva in massa, da registri nei quali venivano tenuti in evidenza i nominativi delle persone soggette ad obblighi militari che dovevano assentarsi dal comune e in generale da una serie di registri che non rientrano nelle tipologie sopra citate. In particolare nell'archivio di Romallo è presente un "Libro di prenotazione sulle persone dell'esercito e della marina da guerra radiate dagli effettivi come disertori". C'é poi un "Libro delle insinuazioni dei permessanti permanenti e riservisti", relativo al periodo 1901 - 1914, nel quale sono riportati i nomi dei militari inquadrati nella riserva o nella leva in massa che dovevano assentarsi per un certo tempo dal comune, in genere per motivi di lavoro. Infatti il capocomune aveva l'obbligo di tenere in evidenza, riportandoli su apposito registro, i nomi dei soldati in permesso permanente e di riserva che si trovavano nel territorio comunale, fossero essi forestieri o pertinenti del comune stesso. A loro volta tali permessanti e riservisti avevano l'obbligo di insinuarsi al capocomune del luogo di dimora entro due settimane dal momento in cui concludevano il servizio attivo e di comunicare allo stesso capocomune ogni cambiamento di abitazione. Se invece cambiavano il loro luogo di dimora dovevano farne comunicazione, ancor prima di partire, al capocomune del luogo di partenza e poi insinuarsi nuovamente al capocomune del luogo d'arrivo. Tutte queste comunicazioni dovevano essere trascritte immediatamente dal capocomune sul "Libro d'insinuazione dei permessanti permanenti e riservisti" (1). Sempre a proposito dei riservisti nell'archivio di Romallo si è conservato un "Elenco di evidenza dei riservisti di Romallo 1888", strutturato in forma di rubrica alfabetica ma molto lacunoso. Infine sono presenti due elenchi di nominativi dei quali uno è riferito agli obbligati alla leva in massa e l'altro ai "militari ed iscritti alla leva". Si tratta forse di una sorta di estratti dai ruoli della leva in massa. Infatti era previsto per i comuni anche l'obbligo di inviare ogni anno, dopo la revisione dei ruoli, al Capitanato distrettuale competente degli estratti dai ruoli della leva in massa (2).

Note (1) Cfr. "Manuale ad uso dei comuni" citato nella nota (2) relativa alla sottoserie "Ruoli della leva in massa", pp. 466- 468; cfr. inoltre su questo tipo di registri: MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", p. 130. (2) Cfr. "Manuale ad uso dei comuni", p. 460.

115 "Libro di prenotazione sulle persone dell'esercito e della marina da guerra radiate dagli effettivi come disertori" sec. XIX ex. Registro, legatura cart., cc. 2

116 Libro delle insinuazioni dei permessanti permanenti e riservisti 1901 maggio 20 - 1914 novembre 11 Contiene i nominativi dei riservisti di supplemento e degli obbligati alla leva in massa che si dovevano assentare dal comune per viaggi.

60

Registro, legatura in mezza tela, cc. 18 (acefalo)

117 "Elenco di evidenza dei riservisti di Romallo 1888" (post) 1901 - (ante) 1919 Contiene una rubrica alfabetica riportante i nomi degli iscritti nel registro precedente. Sono conservate solo le cc. con le lettere "L" ed "M". Compaiono poi ulteriori registrazioni di difficile interpretazione, forse riferite ad un altro registro ora perduto. Registro, legatura cart., cc. 2

118 Distinta nominale degli obbligati alla leva in massa nati negli anni dal 1868 al 1875 1910 ottobre 18 Fascicolo, cc. 2

119 "Elenco dei militari ed inscritti di leva di Romallo" sec. XX in. Contiene un elenco dei nati dall'anno 1867 all'anno 1900 con l'indicazione del reggimento di appartenenza ed eventualmente dell'avvenuta morte. Fascicolo

61 serie 1.1.2.6 Catasti e mappe, 1860 - 1902

Contenuto La serie comprende gli strumenti atti a fornire un quadro completo dei beni immobili situati nel territorio comunale e dei loro proprietari. La finalità di tali strumenti era essenzialmente quella di fornire tutti i dati e i riferimenti per le imposizioni fiscali di natura fondiaria. Infatti la patente imperiale emanata a Vienna il 23 dicembre 1817 riguardante la steora fondiaria, cioè l'imposta che colpiva le rendite nette dei fondi agricoli e degli edifici, stabiliva che per ogni comune dovessero essere redatte delle mappe catastali. In queste mappe dovevano comparire l'estensione del comune e i suoi confini e la destinazione, agricola o abitativa, di ogni superficie situata nel territorio comunale. Le misurazioni necessarie per la loro compilazione dovevano essere eseguite da agrimensori specializzati (1). Oltre alle mappe venivano redatti i catasti cioè i registri che riportavano, accanto al nome di ogni proprietario, l'elenco di tutti i suoi beni immobili rientranti nel territorio del comune. Nell'archivio di Romallo si è conservato un frammento di catasto che riporta accanto ai nomi dei proprietari, per ogni bene posseduto, i "titoli e cangiamenti del possesso" (2), la qualità (breve descrizione accompagnata talora dall'elenco dei confini) e la misura degli "enti steorali", il "numero catastrale", la "somma della stima in valuta austriaca" e la "somma liquidata in valuta austriaca". In questa serie sono presenti inoltre tre mappe e il "Protocollo delle particelle del comune di Romallo" degli anni 1901 - 1902. Quest'ultimo è un registro di grande formato che riporta i nomi dei proprietari di beni immobili elencati secondo il numero progressivo delle particelle. In realtà compaiono due elenchi distinti: il primo è relativo ai terreni destinati alla coltivazione, ai pascoli, ai boschi, alle strade, ai terreni improduttivi, ecc. mentre il secondo comprende le particelle comprese nelle cosiddette"aree d'edifici". Per ogni particella si specifica la località in cui si trova, il numero del relativo foglio di possesso, il tipo di coltura (arativo, pascolo, prato, vigna, bosco, strada, terreno sterile, ecc. nel primo elenco, "area d'edifici" nel secondo), l'estensione e la rendita netta.

Note (1) Cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", pp. 107-108. (2) La legge 23 maggio 1883 B.L.I. n. 83 sulla tenuta in evidenza del catasto stabili (al § 13) che il comune dovesse cooperare alla tenuta dell'operato catastale partecipando all'organo di evidenza i cambiamenti di cui veniva a conoscenza. Tutto ciò era necessario affinchè vi fosse piena corripondenza dell'operato catastale stesso con le circostanze di fatto. Cfr. "Raccolta di leggi, ordinanze e decisioni ad uso delle amministrazioni comunali del Tirolo", a cura della Giunta provinciale del Tirolo, Innsbruck 1908, p. 26.

120 Frammento di catasto sec. XIX ex. Registro, cc. 6 n.n.

121 "Protocollo delle particelle del comune di Romallo" 1901 - 1902 62

Contiene: - pp. 1-156: elenco dei proprietari di terreni e di edifici del comune di Romallo; - pp. I-XII: riepilogo delle pp. precedenti. Registro, legatura in mezza pelle, pp. 156, XII

122 "Provincia Tirol, Circolo Cles, Distretto steorale Cles, Comune Romallo" 1860 ca. Mappa catastale del comune di Romallo. Disegno, mm. 170 X 185 china colorata, carta su cartoncino

123 "Estratto dagli atti catastali" 1893 novembre 19 Riporta particelle fondiarie appartenenti ai comuni di Cagnò e di Romallo e ad alcuni privati. Disegno, c. 1, mm. 220 X 354 china colorata

124 Mappa catastale del comune di Romallo (1) sec. XIX ex. Disegno, mm. 287 X 395 china colorata, 2 fogli di carta su 2 supporti di cartone Note (1) Si tratta di una mappa incompleta.

63 serie 1.1.2.7 Inventari del patrimonio e fogli di possesso fondiario del comune, 1869 - 1919

Contenuto Ogni comune, per far fronte alle spese che si presentavano di anno in anno, doveva ricorrere, oltre agli introiti derivanti dalle tasse, agli utili ricavati dalla gestione del patrimonio comunale, che doveva essere amministrato in modo da garantire la maggior rendita possibile. Una serie di disposizioni legislative aveva stabilito che l'intera sostanza comunale, sia mobile che immobile, dovesse essere tenuta in evidenza mediante un esatto inventario ogni comune dovesse compilare periodicamente un inventario dettagliato delle proprie sostanze (1). In tale elenco dovevano figurare i beni mobili e immobili, gli avanzi attivi e passivi, nonché i fondi e gli istituti amministrati dall'ente comunale e destinati a scopi di pubblica utilità (ospedale, fondo poveri, etc.) (2). La legge provinciale del 6 giugno 1892 stabiliva che alla compilazione e alla periodica revisione dell'inventario dovesse provvedere una commissione nominata appositamente dalla rappresentanza comunale. L'inventario, esaminato e rettificato da quest'ultima, doveva poi essere firmato dal capocomune, da un consigliere e da due membri della rappresentanza. Il documento veniva poi custodito in un luogo sicuro e poteva essere liberamente consultato da ogni censito (3). L'inventario era uno strumento particolarmente importante: in base ad esso la rappresentanza comunale formava il bilancio di previsione, che, assieme al conto consuntivo, costituiva il principale documento contabile del programma amministrativo ed economico del comune (4). L'aumento e la diminuzione dell'entità dell'asse patrimoniale dovevano essere dichiarate mediante appositi prospetti, sulla base dei quali si procedeva alla stesura di un nuovo elenco di consistenza. Ogni comune era tenuto a inviare una copia dell'inventario alla Giunta provinciale tirolese e ogni tre anni doveva spedire a quest'ultima una notifica riguardante i mutamenti verificatisi nel frattempo (5).

Nell'archivio comunale si conservano gli inventari del 1869, 1888, 1892, 1901, 1904, 1907 e 1919. In molti casi sono presenti più esemplari di uno stesso inventario. Inoltre, a completamento del quadro delle proprietà del comune, sono presenti alcuni fogli di possesso fondiario nei quali vengono elencate le particelle fondiarie secondo il loro numero progressivo. Per ciascuna si specificano vari dati: il nome della località in cui si trovano, la destinazione d'uso (le tipologie possibili sono: arativi, prati, orti, vigne, pascoli, alpi, boschi oppure laghi, paludi o stagni; ulteriori possibilità sono poi quella dell'area di costruzione, del terreno improduttivo o di altri fondi esenti da imposta), l'estensione e la rendita netta. Talvolta si fa anche riferimento al numero di foglio della mappa relativa.

Note (1) Cfr. Legge 9 gennaio 1866, §§ 60-63; cfr. inoltre Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, §§ 71-77. (2) Cfr. Legge 18 gennaio 1882, §§ 1-12 e 91. (3) Cfr. Legge 8 giugno 1892, §§ 8-11. (4) Cfr. Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, § 77. (5) Cfr. Legge 8 giugno 1892, §§ 8-11.

64

125 "Inventario contenente la sostanza mobili ed immobili del Comune di Romallo" 1869 ottobre 20 - 1870 marzo 28 Allegati: "Osservazioni ulteriori" della Giunta provinciale del Tirolo e seconda redazione dell'inventario, corretta in base alle osservazioni stesse. Fascicolo

126 "Inventario della intera sostanza del comune di Romallo" con osservazioni della Giunta provinciale del Tirolo 1888 Due esemplari. Fascicolo

127 "Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Romallo" 1892 Due esemplari. Fascicolo

128 "Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Romallo" 1901 Tre esemplari (1). Quaderno, cc. 5 n.n. Note (1) La rendita catastale ed il valore sono espressi su un esemplare in fiorini e sugli altri due in corone.

129 "Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Romallo" 1904 Quaderno, cc. 6 n.n.

130 "Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Romallo" 1907 Quaderno, cc. 5 n.n.

131 "Inventario sul patrimonio complessivo del comune Romallo" 1919 Quattro esemplari. Fascicolo

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132 Fogli di possesso fondiario del comune di Romallo sec. XIX ex. - sec. XX in. Fascicolo

66 serie 1.1.2.8 Quinternetti delle rendite, imposte, tasse ed altre contribuzioni, 1870 - 1901

67 sottoserie 1.1.2.8.1 Quinternetti dell'imposta fondiaria, 1870 - 1901

Contenuto I quinternetti (1) erano dei quaderni o registri, manoscritti o prestampati, distribuiti dall'imperial regio Ufficio delle imposte, nei quali dovevano essere riportati i nomi dei contribuenti e l'ammontare dell'imposta da essi dovuta. Il sistema fiscale austriaco prevedeva una serie di imposte dirette, destinate a finanziare l'erario, e di imposte indirette, i cui introiti andavano soprattutto alle casse comunali. Le imposte dirette erano la fondiaria (detta anche prediale), quella sull'industria, quella sulla rendita, la casatico per classi e la casatico pigioni (2). L'imposta fondiaria, la cui esazione venne regolata dapprima con la patente solenne dell'imperatore Francesco I emanata il 23 dicembre 1817 e poi con la legge del 24 maggio 1869, colpiva tutte le aree utilizzate per le colture agricole, mentre ne erano esenti i terreni improduttivi, le paludi, gli stagni e i laghi, le strade, i sagrati delle chiese, i cimiteri pubblici, ecc. (2). Le autorità distrettuali competenti inviavano nei comuni degli esattori, i quali avevano il compito di riscuotere tutte le imposte dirette governative e le relative addizionali comunali, versando le prime all'ufficio delle imposte e le seconde alle casse comunali. Le imposte indirette, che venivano riscosse, previo consenso della Giunta distrettuale, da agenti incaricati dal capocomune (3), si dividevano in tasse di consumo e in tasse diverse. Le tasse di consumo erano la tassa sul pane, la tassa sulla birra e la tassa sul dazio consumo vino e consumo carni. Fra le tasse diverse vanno invece annoverate principalmente quella sulla caccia e sull'uccellagione, sui cani, sugli interessi di capitali, sui livelli e decime, sugli affitti di case e fondi, sugli appalti, sul legname, sulle segande di fieno, sui prodotti di castagni, sugli affitti di pascoli e malghe, sulla macellazione del bestiame, sulla foglia morta e infine la tassa scolastica e quella medica. Quando le spese necessarie ai fabbisogni del comune non erano coperte dalle entrate, la rappresentanza doveva provvedere con delle sovraimposte sulle contribuzioni sia dirette che indirette. Il regolamento comunale del 1866 stabiliva che per addizionali superiori al 150% delle imposte dirette o al 15% del dazio consumo era necessaria l'approvazione della Rappresentanza distrettuale, per addizionali superiori rispettivamente al 300% e al 30% era necessaria l'approvazione della Dieta provinciale (in caso d'urgenza era sufficiente l'approvazione della Giunta provinciale che però doveva invocare la sanatoria della Dieta stessa). Addizionali superiori al 500% delle imposte dirette o il 50% del dazio consumo, potevano essere imposte soltanto in forza di una legge provinciale (4).

Nella serie sono presenti i quinternetti d'esazione dell'imposta fondiaria dal 1870 fino al 1901. Anche se solo per il periodo 1870 - 1876 è rimasto un quinternetto per ogni annata, quelli per l'esazione dell'imposta fondiaria sono i quinternetti più numerosi.

Note (1) Il termine è un diminutivo di "quinterno", che nella sua accezione orginaria designa "un gruppo di cinque fogli piegati in due e inseriti l'uno nell'altro". Cfr. "Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli", XII edizione, a cura di DOGLIOTTI M. e ROSIELLO L., Bologna 1996, p. 1417. (2) Cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", p. 109. Nelle altre province dell'Impero questa imposta era stata introdotta con la patente sovrana del 31 dicembre 1812. (3) Cfr. Ordinanza imperiale del 20 aprile 1854. 68

(4) Cfr. Regolamento comunale del 9 gennaio 1866, § 77.

133 "Quinternetto d'esazione dell'imposta fondiaria e relative addizionali" (tit. int.) 1870 Registro, legatura cart., cc. 40 n.n.

134 "Quinternetto d'esazione dell'imposta fondiaria e relative addizionali" 1871 Registro, s. cop., cc. 38 n.n.

135 "Quinternetto d'esazione dell'imposta fondiaria e relative addizionali" (tit. int.) 1872 Registro, legatura cart., cc. 33 n.n.

136 "Quinternetto d'esazione dell'imposta fondiaria e relative addizionali" 1873 Registro, legatura cart., cc. 32

137 "Quinternetto d'esazione dell'imposta fondiaria e relative addizionali" (tit. int.) 1874 Registro, s. cop., cc. 74 n.n.

138 "Somario del quinternetto del comune di Romallo dell'anno 1875" 1875 Registro, legatura cart., cc. 4

139 "Somma del quinternetto pro 1876 del comune di Romallo" 1876 Registro, legatura cart., cc. 4 n.n.

140 "Quinternetto d'esazione della steora erariale e relative addizionali" (tit. int.) 1882 Registro, legatura cart., cc. 34 n.n. 69

141 Quinternetto d'esazione dell'imposta fondiaria e relative addizionali [1882 - 1885] Registro, s. cop., cc. 44

142 "Quinternetto per la steora prediale pro 1892 inclusivo 1895" 1892 - 1895 Registro, legatura cart., cc. 94 n.n.

143 "Quinternetto pro 1901 d'esazione della steora fondiaria del Comune di Romallo" 1901 cc. 1-69: elenco dei proprietari e relativa imposta fondiaria; cc. 1-9: riepilogo dei totali delle cc. precedenti. Registro, legatura cart., cc. 69 sd, 9 sd

70 sottoserie 1.1.2.8.2 Quinternetti dell'imposta casatico per classi, 1892 - 1901

Contenuto L'imposta casatico per classi era un'imposta sul reddito, che gravava sul valore d'uso degli edifici e veniva determinata in base al numero dei vani abitabili. Le disposizioni contenute nelle patenti imperiali del 23 febbraio 1820 e del 10 ottobre 1849 fissarono il numero delle classi cui applicare le aliquote e stabilirono le relative addizionali. Tali disposizioni furono poi abrogate con la legge 9 febbraio 1882. In particolare la patente del 1820 divise gli edifici, in base al numero di vani abitabili, in dodici classi ad ognuna delle quali corrispondevano delle aliquote d'imposta crescenti che in seguito vennero aumentate con addizionali pari ad 1/3. Nel 1882 le classi cui applicare le aliquote d'imposta divennero sedici. Dal pagamento dell'imposta casatico erano esenti permanentemente gli edifici statali, le caserme, gli edifici utilizzati dalle province e dai comuni, le chiese, gli edifici parrocchiali e gli istituti di beneficenza (1).

Nell'archivio comunali sono conservati solo due quinternetti per l'esazione dell'imposta casatico per classi relativi agli anni 1892 - 1895 e 1901.

Note (1) Cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", pp. 110-111.

144 Quinternetto d'esazione dell'imposta casatico e relative addizionali 1892 - 1895 Registro, cc. 20 n.n.

145 "Quinternetto dell'imposta casatico classi pro 1901" 1901 Registro, s. cop., cc. 32 n.n.

71 serie 1.1.2.9 Sistemi preliminari di tutta l'entrata ed uscita / Conti preventivi ed allegati - Sommari di tutta l'entrata e l'uscita / Conti consuntivi e Documenti giustificativi, 1833 - 1923

Contenuto La circolare governiale n. 20934/1760 del 31 agosto 1817 concernente "... il metodo di formare in avvenire i conti sulla facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni", ribadendo le precedenti ordinanze relative alla necessità ed urgenza di ultimare i resoconti sui debiti di guerra e di difesa distinguendoli dai debiti ordinari (1), prescrive alle ripristinate giurisdizioni e comunità, distinte queste ultime in comuni di città e comuni rurali, di compilare i propri conti a partire dal primo gennaio 1816. I conti dei comuni rurali devono essere registrati annualmente, seguendo i formulari forniti già nel 1789 dalla Computisteria Camerale di Innsbruck per quanto riguarda i comuni maggiori, oppure la "Istruzione concernente i conti comunali, compilata per i Comuni minori secondo la prescrizione de' 31 ottobre 1785" (2). In ogni comune minore il conto, definito "sommario di tutta l'entrata e l'uscita", deve essere tenuto da un cassiere che si occupi anche del libro giornale. Nel sommario del conto sono indicate le rubriche generali dell'entrata e dell'uscita, all'interno delle quali vengono inserite le rubriche particolari di ciascun comune. Ciascuna voce deve essere giustificata "colle contro-quietanze, coi conti particolari, coi registri ed altri simili documenti" (3). Eventuali conti subalterni ed accessori al conto principale possono essere annessi al conto solo come allegati e numerati progressivamente. Le circolari capitanali di Trento n. 11135/3818 del 4 novembre 1817, contenente le "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione delle comuni del circolo di Trento", e la n. 12283/4109 del 21 dicembre 1817 forniscono ai capi-comune le ultime indicazioni relative alla riforma economico-amministrativa austriaca. La rappresentanza comunale ha il compito di redigere all'inizio dell'anno, sulla scorta degli anni precedenti, un preventivo delle rendite e delle spese comunali: tale preventivo viene detto anche "prospetto delle rendite, prospetto preliminare o sistema preliminare" e deve contenere in allegato i documenti giustificativi di ciascuna rubrica. Il sistema preliminare e il conto devono essere inviati al giudizio distrettuale per poi essere approvati e liquidati dal capitanato circolare di competenza. Il "Regolamento delle Comuni" del 26 ottobre 1819, confermando le disposizioni precedenti in materia economica, stabilisce che l'operato del cassiere sia sottoposto al controllo del capo-comune e dei deputati; mentre la legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 precisa che il cassiere può essere eletto dalla rappresentanza comunale oppure nominato tra uno dei due consiglieri della deputazione comunale. Spetta inoltre alla rappresentanza stabilire annualmente i preventivi delle entrate e delle spese, nominare i revisori dei conti e dei preventivi e i commissari per lo "scontro di cassa". Il podestà o capocomune, responsabile dell'amministrazione dell'intero patrimonio comunale, presenta alla rappresentanza, perché siano esaminati ed approvati, nei mesi invernali il conto consuntivo dell'anno precedente e nei mesi estivi il conto preventivo per l'anno successivo, compilato sulla base del conto consuntivo definitivamente liquidato. Detti termini per l'approvazione sono definitivamente precisati nella legge del 9 gennaio 1866 n.1 emanante il regolamento comunale: non più tardi di un mese prima dell'inizio dell' anno, per quanto riguarda il conto preventivo e non più tardi di tre mesi dopo l'inizio dell'anno, per quanto riguarda il conto consuntivo. 72

La legge del 18 gennaio 1882 n. 2, nel paragrafo dedicato all'amministrazione della sostanza comunale, definisce il conto preventivo come "riassunto delle esigenze in denaro, onde adempiere gli obblighi e le prestazioni che spettano al Comune ..." e il conto consuntivo come "prospetto delle effettive entrate ed uscite durante l'anno decorso". Queste denominazioni si affermano definitivamente con l'adozione dei nuovi formulari forniti ai comuni dalla Giunta provinciale negli stessi anni. La legge dell' 8 giugno 1892, concernente l'amministrazione della sostanza comunale del Tirolo, modernizza la gestione economica comunale introducendo, per la redazione del preventivo e del conto consuntivo, l'uso di veri e propri registri al posto dei due fascicoli che erano formati rispettivamente dai tre formulari per il riepilogo e gli allegati alla parte attiva e passiva e dalle tre parti per il sommario e gli allegati all'entrata e all'uscita.

La documentazione contabile è quasi del tutto assente fino agli anni '60 del XIX secolo. Infatti per il periodo che va dal 1817 al 1862 sono state ritrovate solamente tre quietanze ma nessun conto. A partire dal 1865 e fino al 1923 la documentazione si fa invece più consistente in quanto per ogni annata d'esercizio è presente almeno un esemplare del sistema preliminare o del sommario oppure i relativi documenti giustificativi e talora anche tutte queste cose contemporaneamente. Talvolta per un'annata sono presenti più esemplari del preliminare o del sommario, conservati tutti in forma completa oppure parziale (per esempio può esserci un esemplare completo e in più un quadro riassuntivo delle entrate e delle uscite). Quando ciò accade, è frequente che un esemplare sia redatto sui modelli ufficiali per i preliminari e per i sommari e un esemplare sia redatto in forma che potremmo definire di minuta, su semplici carte bianche. Fra gli allegati ai conti sono presenti: verbali di nomina dei revisori dei conti, i rimarchi o le relazioni da questi redatti, l'approvazione e la liquidazione da parte della rappresentanza comunale. Fra i documenti giustificativi, di cui si specifica volta per volta se sono relativi all'entrata o all'uscita, sono conservati mandati, quietanze e specifiche, suddivisi per rubriche in modo corrispondente all'ordinamento originario. Talvolta sono state ritrovate anche le fascette che raggruppavano le pezze d'appoggio relative ad ogni rubrica e in tal caso sono state conservate e allegate.

Criteri di ordinamento e inventariazione Tutta la documentazione che fa parte di questa serie, tranne i preventivi degli anni posteriori al 1900, sono stati ritrovati in grossi pacchi in cui erano conservati alla rinfusa conti e documenti giustificativi di annate diverse. Unica traccia dell'ordine originario erano dei mazzetti di documenti giustificativi piegati in due lungo il lato verticale, chiusi da fascette sulle quali stava scritto il nome e il numero della rubrica di appartenenza. In molti casi questo materiale presenta danni causati da roditori, talora anche di notevole gravità.

Note (1) Cfr. le ordinanze governiali n. 6403 del 23 marzo e n. 7624 del 3 aprile 1916. (2) Il modello dei formulari e l'Istruzione sono in appendice al testo della circolare. (3) Cfr. par. 6 dell'Istruzione.

146 Documenti giustificativi: quietanza sec. XIX prima metà Fascicolo, c. 1

73

147 Documenti giustificativi: quietanza 1833 Fascicolo, cc. 2

148 Documenti giustificativi: quietanza 1862 Fascicolo, c. 1

149 Sommario e allegati Documenti giustificativi: uscita 1865 Fascicolo

150 Sommario e allegati Documenti giustificativi: uscita 1866 Fascicolo

151 Documenti giustificativi: uscita 1867 Fascicolo

152 Documenti giustificativi: uscita 1868 Fascicolo

153 Sommario e allegati Documenti giustificativi: uscita 1869 Fascicolo

154 Sistema preliminare 1870 74

Fascicolo

155 Sommario e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1870 Fascicolo

156 Sistema preliminare e allegati 1871 Fascicolo

157 Sommario e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1871 Fascicolo

158 Sommario e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1872 Fascicolo

159 Sommario Documenti giustificativi: entrata e uscita 1873 All'entrata: Somma del quinternetto steorale pro 1873. All'uscita: Specifica dei lavori fatti allo stallone della malga di Revò, Romallo, Cagnò e Rumo. Fascicolo

160 Allegati al sistema preliminare 1874 Fascicolo

161 Documenti giustificativi: uscita 1875 Fascicolo

75

162 Allegati al sommario Documenti giustificativi: uscita 1876 Fascicolo

163 Documenti giustificativi: uscita 1877 Fascicolo

164 Sistema preliminare 1878 Fascicolo

165 Sommario e allegati Documenti giustificativi: uscita 1878 Fascicolo

166 Sistema preliminare e allegati 1879 Fascicolo

167 Sommario e allegati Documenti giustificativi: uscita 1879 Fascicolo

168 Sistema preliminare e allegati 1880 Fascicolo

169 Sommario e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 76

1880 Fascicolo

170 Sistema preliminare e allegati 1881 Fascicolo

171 Sommario e allegati Documenti giustificativi: uscita 1881 Fascicolo

172 Sistema preliminare e allegati 1882 Fascicolo

173 Sommario e allegati Documenti giustificativi: uscita 1882 Fascicolo

174 Preventivo e allegati 1883 Fascicolo

175 Conto consuntivo e allegati Docc. giustificativi: uscita 1883 Fascicolo

176 Preventivo e allegati 1884 Fascicolo

177 77

Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: uscita 1884 Fascicolo

178 Preventivo e allegati 1885 Fascicolo

179 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: uscita 1885 Fascicolo

180 Preventivo e allegati 1886 Fascicolo

181 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1886 Fascicolo

182 Preventivo e allegati 1887 Fascicolo

183 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: uscita 1887 Fascicolo

184 Preventivo e allegati 1888 Fascicolo 78

185 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: uscita 1888 Fascicolo

186 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: uscita 1889 Fascicolo

187 Preventivo e allegati 1890 Fascicolo

188 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: uscita 1890 Fascicolo

189 Preventivo e allegati 1891 Fascicolo

190 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: uscita 1891 Fascicolo

191 Preventivo e allegati 1892 Fascicolo

192 Conto consuntivo e allegati 79

Documenti giustificativi: uscita 1892 Fascicolo

193 Preventivo e allegati 1893 Fascicolo

194 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: uscita 1893 Fascicolo

195 Allegati al preventivo 1894 Fascicolo

196 Allegato al conto consuntivo Documenti giustificativi: uscita 1894 Fascicolo

197 Preventivo e allegati 1895 Fascicolo

198 Conto consuntivo Documenti giustificativi: uscita 1895 Fascicolo

199 Preventivo e allegati 1896 Fascicolo

80

200 Documenti giustificativi: uscita 1896 Fascicolo

201 Preventivo e allegati 1897 Fascicolo

202 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: uscita 1897 Fascicolo Note Del conto consuntivo si è conservato solo il riepilogo dell'entrata.

203 Preventivo e allegati 1898 Fascicolo

204 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1898 Fascicolo

205 Preventivo e allegati 1899 Fascicolo

206 Conto consuntivo e allegati Docc. giustificativi: uscita 1899 Fascicolo

207 Preventivo e allegati

81

1900 Fascicolo

208 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1900 Fascicolo

209 Preventivo e allegati 1901 Fascicolo

210 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1901 Gli allegati contengono la revisione dei conti consuntivi pro 1900 e 1901 operata dal delegato della Giunta provinciale Simone Briani, 1902 novembre 24 - 1903 maggio 4. Fascicolo

211 Preventivo e allegati 1902 Fascicolo

212 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1902 Fascicolo

213 Preventivo e allegati 1903 Fascicolo

214 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1903

82

Fascicolo

215 Preventivo e allegati 1904 Fascicolo

216 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1904 Fascicolo

217 Preventivo e allegati 1905 Fascicolo

218 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1905 Fascicolo

219 Preventivo e allegati 1906 Fascicolo

220 Documenti giustificativi: uscita 1906 Fascicolo

221 Preventivo e allegati 1907 Fascicolo

222 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 83

1907 Fascicolo

223 Preventivo e allegati 1908 Fascicolo

224 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata 1908 Fascicolo

225 Preventivo e allegati 1909 Fascicolo

226 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e usita 1909 Fra le uscite (rubrica XI): "Libretto di pagamento dell'Esattoria comunale di Revò" contenente steore e contribuzioni per lavori alla chiesa versate al comune di Revò negli anni 1908 e 1909. Fascicolo

227 Preventivo e allegati 1910 Fascicolo

228 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: uscita 1910 Fascicolo

229 Preventivo e allegati 1911 Fascicolo

84

230 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1911 Fascicolo

231 Preventivo e allegati 1912 Fascicolo

232 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: uscita 1912 Fascicolo

233 Preventivo e allegati 1913 Fascicolo

234 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1913 Fascicolo

235 Preventivo e allegati 1914 Fascicolo

236 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1914 Fascicolo

237 Preventivo e allegati 85

1915 Fascicolo

238 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1915 Fascicolo

239 Preventivo e allegati 1916 Fascicolo

240 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1916 Fascicolo

241 Preventivo e allegati 1917 Fascicolo

242 Allegati al preventivo 1918 Fascicolo

243 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1917 - 1918 Fascicolo Note Si tratta di un conto unico per i due esercizi.

244 Preventivo e allegati 1919 Fascicolo

86

245 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1919 Fascicolo

246 Preventivo e allegati 1920 Fascicolo

247 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1920 Fascicolo

248 Preventivo e allegati 1921 Fascicolo

249 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1921 In appendice al conto comunale é riportato anche il conto consuntivo del Fondo poveri. Fra i docc. giustificativi: fasc. contenente fatture, specifiche e quietanze relative al restauro dell'acquedotto potabile di Romallo (ascrivibili alle rubriche XII e XVII dell'uscita). Fascicolo

250 Preventivo e allegati 1922 Fascicolo

251 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1922 Fascicolo

87

252 Preventivo e allegati 1923 Fascicolo

253 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: entrata e uscita 1923 Fascicolo

88 serie 1.1.2.10 Giornali di cassa, 1919 - 1923

Contenuto La circolare del Capitanato di Trento n. 12283/4109 del 21 dicembre 1817, inviata a tutti i capi-comune, in base all'ordinanza governiale del 31 ottobre 1785 prescrive la tenuta del "giornale d'entrata e d'uscita", il quale deve essere aperto dal cassiere col primo gennaio 1818. Nel formulario prestampato, a ciascuna voce registrata in progressione cronologica, devono corrispondere con lo stesso numero le relative "pezze giustificative" (quietanze, assegni e così via), che vengono custodite vicino al giornale come riscontro del rendiconto. Il conto consuntivo, infatti, viene compilato di norma dal sindaco, il quale si attiene al giornale aggiornato dal cassiere (1).

La serie è fortemente lacunosa essendo presente solo un giornale di cassa per tutto il periodo austriaco.

Note (1) Cfr. Legge 8 giugno 1892.

254 Giornale di cassa 1919 marzo 1 - 1923 dicembre 31 (1) Registro, pp. 70 (num. orig. parziale) Note (1) Contiene anche alcune annotazioni relative al periodo agosto - novembre 1918.

89 serie 1.1.2.11 Libri mastri, 1909 - 1918

Contenuto La circolare del Capitanato di Trento n. 12283/4109 del 21 dicembre 1817 raccomanda ai comuni aventi un'amministrazione economica "di un certo riguardo" la tenuta del libro mastro, già introdotto dalla ordinanza governiale del 31 ottobre 1785. Questo registro viene compilato distinguendo i mandati di pagamento e di riscossione nei vari capitoli dell'entrata e dell'uscita.

Anche questa serie è molto lacunosa poiché si sono rinvenuti due soli libri mastri, entrambi del XX secolo.

255 "Libro cassa. Romallo" 1909 - 1912 Registro, legatura cart., cc. 85 n.n.

256 "Libro cassa per l'anno 1913" 1913 - 1918 Registro, legatura cart., cc. 116

90 serie 1.1.2.12 Matrici dei mandati, 1858 - 1916

Contenuto La serie comprende i bollettari annuali o pluriennali dei mandati pagati dal comune, di cui è conservata la matrice. Sono annotati il numero progressivo, il nome del destinatario, la causale e l'importo in corone austriache o in lire italiane. I formulari prestampati in uso tra i secoli XIX e XX portano il titolo "Giornale per la spedizione dei mandati" oppure "Registro dei mandati staccati".

Nell'archivio comunale è presente un "Giornale per la spedizione dei mandati " che copre il periodo novembre 1858 - maggio 1859 e poi la sequenza praticamente completa dei "Giornali" per il decennio 1870 - 1880. Infine sono presenti, con la denominazione di "Registro dei mandati staccati", due bollettari per gli anni 1914 e 1916 (ma quello del 1914 è solo un frammento costituito dalle matrici di soli undici mandati).

257 Giornale per la spedizione dei mandati 1858 novembre 3 - 1859 maggio 4 Nn. dei mandati: 89 - 137. Bollettario, cc. 23

258 Giornale per la spedizione dei mandati 1870 gennaio 25 - 1872 febbraio 16 Nn. dei mandati: 81-104; 1-84. Bollettario, cc. 50 2 pz.

259 Giornale per la spedizione dei mandati 1872 marzo 27 - 1873 gennaio 12 Nn. dei mandati: 1-70. Bollettario, cc. 28

260 Giornale per la spedizione dei mandati 1874 febbraio 1 - 1874 luglio 6 Nn. dei mandati: 1-127. Bollettario, cc. 14

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261 Giornale per la spedizione dei mandati 1879 febbraio 8 - 1880 ottobre 29 Nn. dei mandati: 1-130. Bollettario, cc. 53

262 "Registro dei mandati staccati" 1914 dicembre 31 Nn. dei mandati: 147-157. Bollettario, cc. 4

263 "Registro dei mandati staccati" 1916 febbraio 18 - 1916 dicembre 31 Nn. dei mandati: 1-103. Bollettario, cc. 35

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Ente Comune di Romallo 1923 gennaio 13 - 1928 luglio 20

Luoghi Romallo

Archivi prodotti Fondo Comune di Romallo, 01/01/1815 - 31/12/1990 Subfondo Comune di Romallo (ordinamento italiano), 01/01/1924 - 31/12/1990

Storia L'estensione alle nuove province, e quindi anche ai comuni trentini, della legge e del regolamento comunale e provinciale italiano fu sancita dal R.D. 11 gennaio 1923 n. 9. Se i Capocomune mutarono formalmente la loro denominazione in quella italiana di "Sindaci" fin dal 1918, solo dal gennaio 1923 cominciarono ad operare gli organi elettivi del Consiglio comunale e della Giunta, che sostituirono rispettivamente la Rappresentanza e la Deputazione (1). Negli anni successivi, la legge comunale italiana fu riformata nel senso di un maggiore centralismo. Nel 1926 fu istituito il podestà, prima nei comuni con meno di 5000 abitanti e poi in tutti i comuni del Regno d'Italia (2). Ciò significava che a Sindaco, Consiglio e Giunta, organi elettivi, sarebbe stato sostituito da allora il Podestà, nominato con Decreto Reale. Ma oltre a questo in epoca fascista furono presi dei provvedimenti ancora più traumatici e radicali per molti comuni trentini. Infatti il principio dell'accentramento sostenuto dal regime portò alla soppressione e all'aggregazione a comuni maggiori dei piccoli comuni, tanto che in Trentino si passò dai 356 comuni esistenti nel 1918 ai 127 del 1929. Molto numerose furono in particolare le fusioni operate nel 1928 - 1929 e questa sorte toccò anche al comune di Romallo che fu aggregato a Revò con R.D. 20 luglio 1928 n. 1851 (3). L'abitato di Romallo fu elevato nuovamente al rango di comune solo ventidue anni dopo, nel 1950, quando la sua ricostituzione in comune autonomo fu stabilita dalla legge regionale 27 marzo 1950 n. 6. Prima di tale data il paese, pur rimanendo frazione di Revò, ottenne la possibilità di gestire autonomamente le sue risorse naturali fin dal primo gennaio 1948 con l'istituzione dell'Amministrazione Separata Usi Civici (4).

Fonti normative Regio Decreto 20 luglio 1928 n. 1851

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia MASTELLOTTO E., L'archivio comunale trentino, Trento, 1986

Note

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(1) L'entrata in vigore del R.D. 11 gennaio 1923 n. 9 avvenne, come previsto dall'art. 39, nel giorno della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, cioé il 13 gennaio 1923 (G.U. n. 10). A proposito di questo passaggio istituzionale cfr. inoltre MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", Trento 1986, p. 86. (2) D.L. 3 settembre 1926 n. 1910. (3) Il decreto fu inserito nella G.U. n. 195 del 22 agosto 1928 e comunicato con decreto prefettizio n. 42269/IIa del 15 ottobre 1928. Cfr. Archivio comunale di Romallo, "Repertorio degli atti ricevuti", serie "Contratti", n. 1. (4) Della data e del provvedimento d''istituzione dell'A.S.U.C. si trova notizia precisa in "Repertorio degli atti ricevuti", archivio comunale di Romallo, periodo postunitario, serie Contratti, n. 1. Per ulteriori informazioni cfr. l'introduzione storico-istituzionale all'archivio aggregato dell'A.S.U.C.

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Ente Comune di Romallo 1950 marzo 27 -

Luoghi Romallo

Archivi prodotti Fondo Comune di Romallo, 01/01/1815 - 31/12/1990 Subfondo Comune di Romallo (ordinamento italiano), 01/01/1924 - 31/12/1990

Storia Romallo venne ricostituito comune autonomo nel 1950 dopo che nel 1928 era stato aggregato a quello Revò (1).

Funzioni, occupazioni e attività Per notizie generali relative all'ordinamento italiano si veda il precedente profilo storico-istituzionale del presente inventario.

Fonti normative Legge regionale 27 marzo 1950 n. 6: Ricostituzione dei comuni di Cagnò e Romallo

Note (1) Art. 1 della Legge regionale 27 marzo 1950 n. 6.

95 subfondo 1.2 Comune di Romallo (ordinamento italiano), 1924 - 1990

Soggetti produttori Comune di Romallo, 1923 gennaio 13 - 1928 luglio 20 Comune di Romallo, 1950 marzo 27 -

96 serie 1.2.1 Deliberazioni del consiglio (originali), 1924 - 1958

1 Deliberazioni del consiglio comunale 1924 gennaio 12 - 1928 dicembre 7; 1951 giugno 3 - 1958 novembre 27 - deliberazioni del consiglio, 1924 gennaio 12 - 1926 maggio 2; - deliberazioni del podestà, 1926 maggio 29 - 1928 dicembre 7; - deliberazioni del consiglio, 1951 giugno 3 - 1958 novembre 27. Registro, cc. 157 n.n.

2 "Appunti delle sedute di Consiglio" 1955 maggio 20 - 1958 settembre 22 Registro

97 serie 1.2.2 Deliberazioni del consiglio (copie), 1924 - 1956

Contenuto Si tratta prevalentemente di copie vistate dall'autorità competente (Sottoprefettura di Cles o Giunta provinciale di Trento), ma in alcune annate sono presenti sia copie vistate che copie semplici. Al fine di mantenere una certa completezza della serie si sono tenute sia le une che le altre e per tale ragione nel titolo della serie si parla semplicemente di copie.

1 Deliberazioni del consiglio 1924 - 1926; 1951 - 1956 Busta

98 serie 1.2.3 Indici delle deliberazioni del consiglio, 1951 - 1956

1 Indice delle deliberazioni del consiglio 1951 giugno 3 - 1956 dicembre 13 Registro

99 serie 1.2.4 Deliberazioni della giunta (originali), 1951 - 1958

Contenuto Le deliberazioni della Giunta e del Commissario straordinario dal 29 luglio al 17 dicembre 1950 sono contenute nel Fondo A.S.U.C., Serie 3.1 n. 1.

1 Deliberazioni della giunta 1951 luglio 7 - 1958 dicembre 31 Registro, cc. 90 n.n.

100 serie 1.2.5 Deliberazioni della giunta (copie), 1926 - 1956

1 Deliberazioni della giunta, del podestà e del commissario straordinario 1926 - 1928; 1950 - 1956 Busta

101 serie 1.2.6 Indici delle deliberazioni della giunta, 1951 - 1959

1 Indice delle deliberazioni della giunta 1951 luglio 7 - 1959 dicembre 31 Registro

102 serie 1.2.7 Protocolli degli esibiti, 1950 - 1957

1 Protocollo degli esibiti 1950 agosto 1 - 1951 dicembre 31 Registro

2 Registro di protocollo 1952 gennaio 7 - 1954 gennaio 5 Registro

3 Registro di protocollo 1954 gennaio 5 - 1954 dicembre 31 Registro

4 "Protocollo lettere arrivate e spedite" 1955 gennaio 3 - 1956 giugno 13 Registro

5 Registro di protocollo 1956 giugno 13 - 1957 dicembre 3 Registro

103 serie 1.2.8 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1924 - 1956

Contenuto La documentazione presente copre il periodo 1924 - 1928 e poi, dopo l'interruzione dell'attività del comune dovuta alla sua soppressione, il periodo 1950 - 1956. E' conservato anche un fascicolo di atti privi di data che sono stati datati agli anni immediatamente precedenti e successivi al 1924 in quanto sono attribuibili al periodo di ordinamento italiano e non più austriaco. Dopo l'estensione al Trentino della legislazione comunale italiana, entrò in vigore anche nei comuni trentini il titolario per la classificazione degli atti comunali prescritto dalla circolare ministeriale n. 17100/2 del 1° marzo 1897, che stabilisce che ogni atto che perviene all'ufficio comunale e ne parte deve essere assegnato ad una categoria di archivio. Le categorie previste sono quindici e non si può dimunuirne il numero o variarne la materia. Si possono però aggiungere nuove categorie, qualora gli affari trattati non trovino una sede opportuna nelle prime quindici. La circolare prevede che le categorie siano divise in classi e le classi in fascicoli. Tuttavia nel comune di Romallo l'applicazione del titolario non è stata immediata e costante. Gli atti del 1924 sono divisi in categorie, non lo sono invece quelli del 1925 e 1926 che riportano solo il numero di protocollo. Gli atti del 1927 sono di nuovo divisi in categorie ma c'è anche un fascicolo di atti non ricondotti. Sugli atti del 1928 compare invece solo il numero di protocollo e lo stesso vale per gli atti del 1950, prodotti subito dopo la ricostituzione del comune. Infine la divisione degli atti in categorie è stata applicata con costanza nel periodo 1951 - 1956. Non compare la divisione in classi e sottoclassi. La segnalazione dei fascicoli è stata effettuata secondo i criteri esposti per la serie "Carteggio ed atti" del periodo preunitario.

1 Carteggio ed atti (post) 1923 Contiene atti privi di data ma riconducibili al 1924 e agli anni immediatamente precedenti e successivi. Fascicolo

2 Carteggio ed atti: catt. I - XV 1924 Contiene fra l'altro: - alla cat. VI: Elezioni politiche del 6 aprile 1924; - alla cat. VIII: Elenco dei sussidi alle famiglie dei richiamati nell'esercito austro-ungarico e italiano; - alla cat. X: Statuto del Consorzio d'irrigazione di Romallo. Fascicolo

3 Carteggio ed atti

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1925 Nn. di prot. 5 - 1090 e atti senza numero di prot. Busta

4 Carteggio ed atti 1926 Nn. di prot. 3 - 710 e atti senza numero di prot. (1) Contiene fra l'altro in atti senza numero di prot.: Statuto del "Sindacato liquidatore prestiti di guerra austriaci lombardizzati" e verbale di deliberazione della Giunta comunale di Romallo per l'adesione al Sindacato stesso, 1926 gennaio 26 - 30; Elenco dei figli degli invalidi di guerra. Busta Note (1) Fra questi ultimi si trovano anche atti con numeri di protocollo non compatibili con gli altri.

5 Carteggio ed atti 1927 Catt. I - XV e atti non ricondotti alle categorie Contiene fra l'altro: - alla cat. X: Concessione per la derivazione dal torrente Pescara o dai rivi di S. Vito e delle Fraine di una quantità aggiuntiva d'acqua per l'irrigazione, passando dai 140 ai 200 litri al secondo. Allegati: copie conformi dei progetti dell'impianto di derivazione eseguito nel 1922, 1924 febbraio 2 - 1927 aprile 7. Inoltre fra gli "atti non ricondotti..": Regolamento per la riscossione diretta dei dazi di consumo da parte del comune, 1927 giugno 3. Busta

6 Carteggio ed atti 1928 Nn. di prot. 1 - 483 e atti senza numero di prot. Fascicolo

7 Carteggio ed atti 1950 Nn. di prot. 4 - 383 e atti senza numero di prot. Contiene fra l'altro: prot. n. 109: atti relativi alla nomina del Giudice conciliatore e del viceconciliatore. Inoltre in atti senza numero di prot.: Relazione del Segretario regionale agli Affari generali riguardante la situazione amministrativa e patrimoniale di Revò, Romallo e Cagnò dopo la loro divisione e la ricostituzione in comuni autonomi di Romallo e Cagnò, 1950 luglio 7;

105

Relazione indirizzata al Presidente della Giunta regionale in occasione del convegno dei sindaci sulla situazione delle opere pubbliche più urgenti per il comune di Romallo, in corso di attuazione o non ancora intraprese, 1950 luglio 15; Verbale del Comitato comunale per l'assegnazione dei soccorsi in natura agli assistiti dell'Ufficio assistenza postbellica con elenco dei reduci e partigiani del comune di Romallo e dei beneficiati scelti fra loro, 1950 settembre 25. Busta

8 Carteggio ed atti: catt. I - VI 1951 Contiene fra l'altro: - alla cat. I: Elezioni amministrative del 27 maggio 1951; - alla cat. IV: Statuto del Consorzio ostetrico Revò, Romallo e Cagnò; - alla cat. VI: Revisione annuale e revisioni dinamiche delle liste elettorali per l'anno 1951. Busta

9 Carteggio ed atti: catt. VII - XV 1951 Contiene fra l'altro: - alla cat. XI: Commissione comunale per la disciplina del commercio ambulante, 1950 - 1951; Sessioni forestali per il 1951. Busta

10 Carteggio ed atti: catt. I - VI 1952 Contiene fra l'altro: - alla cat. VI: Elezione del Consiglio regionale del 16 novembre 1952; Revisione annuale e revisioni dinamiche delle liste elettorali per il 1952. Busta

11 Carteggio ed atti: catt. VII - XV 1952 Contiene fra l'altro: - alla cat. IX: Decreto del Provveditore agli studi per la costituzione del consiglio d'amministrazione del Patronato scolastico di Romallo; - alla cat. X: Progetto per la costruzione di un tronco di ferrovia fra e Malè con innesto sulla linea delle Ferrovie dello Stato fino a Trento; - alla cat. XI: Sessioni forestali per l'anno 1952; - alla cat. XII: "Pianta toponomastica del comune di Romallo", 1 foglio mm. 725x490 (1). Busta Note (1) La pianta è conservata separatamente presso l'ufficio comunale in quanto viene tuttora consultata.

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12 Carteggio ed atti: catt. I - VI 1953 Contiene fra l'altro: - alla cat. I: Atti relativi all'inaugurazione del nuovo edificio scolastico di Romallo; - alla cat. V: Affittanza e gestione della "Malga Revò" di proprietà dei comuni di Revò, Romallo, Cagnò e Rumo: riparto delle entrate ed uscite per gli anni 1950-1952 e riaffittanza per il quinquennio 1953-1957, 1951 giugno 21 - 1953 marzo 27; Atti relativi al regolamento dei rapporti patrimoniali e finanziari fra i comuni di Cagnò, Revò e Romallo, 1951 maggio 1 - 1953 luglio 23; - alla cat. VI: Elezioni politiche del 7 giugno 1953; Revisione annuale e revisioni dinamiche delle liste elettorali per il 1953. Busta

13 Carteggio ed atti: catt. VII - XV 1953 Contiene fra l'altro: - alla cat. XI: Sessioni forestali per l'anno 1953; Disposizioni relative alla stipula di contratti per la vendita di legname da parte dei comuni e alla disciplina dei contratti collettivi di lavoro dei boscaioli, 1951 maggio 15 - 1953 marzo 2; - alla cat. XIV: Statuto del Consorzio delle province e dei comuni del Trentino-Alto Adige. Busta

14 Carteggio ed atti: catt. I - VI 1954 Contiene fra l'altro: - alla cat. I: Inclusione di Romallo fra i comuni montani ai sensi della legge n. 991 del 25 luglio 1952, 1952 ottobre 2 - 1954 luglio 26; - alla cat. V: Programma di migliorie boschive per l'esercizio 1954 in località Firosta e vendita di legname in località Vallazze, entrambe in catasto di Lauregno; Commissione censuaria comunale per le classificazioni catastali degli immobili, 1950 - 1954; Atti relativi alla liquidazione del diritto promiscuo di uso civico di Revò e Romallo sulla particella fondiaria 2202 del comune catastale di Revò, località "Casetta", con allegata copia della decisione dell'I.R. Commissione provinciale per l'affrancazione ed il regolamento degli oneri fondiari del 14 novembre 1885 relativa al reciproco diritto di pascolo dei suddetti due comuni nei loro appezzamenti boschivi e pascolivi siti sul monte Ozzol, 1930 luglio 8 - 1954 marzo 3; "Alienazione suolo in località Predazzol", 1948 settembre 15 - 1954 maggio 13; - alla cat. VI: Revisione annuale e revisioni dinamiche delle liste elettorali per il 1954. Busta

15 Carteggio ed atti: catt. VII - XV 1954 Contiene fra l'altro: - alla cat. XI: Sessioni forestali per l'anno 1954. Busta

16 107

Carteggio ed atti: catt. I - X 1955 Contiene fra l'altro: - alla cat. II: Soccorso invernale ai disoccupati, 1954 dicembre 14 - 1955 marzo 25; - alla cat. V: Estratti dei fogli di possesso fondiario relativi ai terreni di proprietà del comune di Romallo, 1955 ottobre 6; - alla cat. VI: Revisione annuale e revisioni dinamiche delle liste elettorali per il 1955. Busta

17 Carteggio ed atti: catt. XI - XV 1955 Contiene fra l'altro: - alla cat. XI: Lavori di migliorie boschive per il 1954 in località Firosta e per il 1955 in località Serraia-Vallazze, entrambe in catasto di Lauregno; Sessioni forestali per l'anno 1955; Elezioni del primo consiglio direttivo della Cassa mutua comunale dei coltivatori diretti del 13 marzo 1955; "Pratiche servizio antigrandine", 1951 - 1955. Busta

18 Carteggio ed atti: catt. I - VI 1956 Contiene fra l'altro: - alla cat. II: Soccorso invernale ai disoccupati, 1955 dicembre 9 - 1956 maggio 23; - alla cat. VI: Revisione annuale e revisioni dinamiche delle liste elettorali per il 1956; Elezioni amministrative del 27 maggio 1956. Busta

19 Carteggio ed atti: catt. VII - XV 1956 Contiene fra l'altro: - alla cat. XI: Sessioni forestali per l'anno 1956. Busta

108 serie 1.2.9 Contratti, 1924 - 1967

1 "Repertorio degli atti ricevuti" 1924 marzo 21 - 1967 luglio 31 (1) Repertorio di contratti dal n. 1 al n. 62: -1949 agosto 13 - 1950 maggio 29: contratti stipulati dal Comitato A.S.U.C (nn. 1 - 2 - 6); -1950 agosto 19 - 1967 aprile 19: contratti stipulati dal comune (nn. 3 - 62). Registro Note (1) Si tratta delle date della prima e dell'ultima vidimazione effettuate dall'Ufficio del Registro di Cles.

2 Contratti, nn. di rep. 1 - 13 1949 agosto 13 - 1953 aprile 2 Busta Note I primi due contratti e il contratto n. 6 datato 17 agosto 1949 ma registrato il 16 giugno 1951 sono stati stipulati dall'A.S.U.C., gli altri, a partire dal 19 agosto 1950, dal Comune.

3 Contratti, nn. di rep. 14 - 27 1953 luglio 24 - 1956 ottobre 20 Busta

109 serie 1.2.10 Liste elettorali, 1950 - 1960

1 Lista elettorale femminile della sezione unica 1950 Registro

2 Lista elettorale maschile della sezione unica 1950 Registro

3 Lista elettorale femminile 1950 - 1952 Registro

4 Lista elettorale maschile 1950 - 1952 Registro

5 Lista elettorale femminile 1952 - 1955 circa (1) Registro Note (1) Le date della prima e dell'ultima revisione del registro sono rispettivamente il 15 novembre 1952 e il 23 febbraio 1955.

6 Lista elettorale maschile 1952 - 1955 circa (1) Registro Note (1) Le date della prima e dell'ultima revisione del registro sono rispettivamente il 31 dicembre 1952 e il 23 febbraio 1955.

7 Lista elettorale femminile 1953 - 1960 circa (1) Registro 110

Note (1) Le date della prima e dell'ultima revisione del registro sono rispettivament il 15 febbraio 1953 e il 13 febbraio 1960.

8 Lista elettorale maschile 1953 - 1960 circa (1) Registro Note (1) Le date della prima e dell'ultima revisione del registro sono rispettivamente il 15 febbraio 1953 e il 13 febbraio 1960.

9 Lista elettorale femminile 1955 - 1957 circa (1) Registro Note (1) Le date della prima e dell'ultima revisione del registro sono rispettivamente il 15 maggio 1955 e il 15 agosto 1957.

10 Lista elettorale maschile della sezione unica 1955 - 1957 circa (1) Registro Note (1) Le date della prima e dell'ultima revisione del registro sono rispettivamente il 15 maggio 1955 e il 15 agosto 1957.

111 serie 1.2.11 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali, 1924 - 1956

1 "Matricola tassa famiglia del comune Romallo" 1924 - 1925 Registro

2 Ruolo supplettivo della tassa comunale di famiglia o fuocatico 1925 Fascicolo, cc. 2

3 Ruolo generale di tutte le tasse comunali 1926 Si tratta di un ruolo per la riscossione della tassa di famiglia, sugli esercizi e rivendite, sul bestiame (con specificazione del tipo di bestiame posseduto) e sui cani. Registro

4 Ruolo supplettivo della tassa comunale di famiglia o fuocatico 1926 Fascicolo, cc. 2

5 Ruolo generale di tutte le tasse comunali [1927] Si tratta di un ruolo per la riscossione della tassa sul bestiame, sui cani, sugli esercizi e rivendite e della tassa di famiglia. Registro

6 Ruolo generale di tutte le tasse comunali 1927 Si tratta di un ruolo per la riscossione delle tasse come da ruolo precedente ma riporta in più le annotazioni dei pagamenti. Registro

7 Ruolo di riscossione della tassa comunale di famiglia o fuocatico

112

1927 Registro

8 Ruolo supplettivo della tassa comunale di famiglia 1927 Fascicolo, cc. 2

9 "Ruolo dei contribuenti alla tassa sul bestiame" (1) 1927 Registro Note (1) Le registrazioni sono state corrette più volte e perciò risultano poco comprensibili. Si è pertanto conservato anche il ruolo che segue.

10 Ruolo della tassa comunale sui bestiami 1927 Registro

11 Ruolo di riscossione della tassa comunale sui cani 1927 Registro

12 Ruolo di riscossione della tassa comunale sugli esercizi e rivendite 1927 Registro

13 "Matricola supplettiva tassa esercizio e rivendita" 1927 Fascicolo, cc. 2

14 Ruolo della tassa comunale di famiglia 1928 Registro

15

113

Ruolo supplettivo della tassa famiglia 1928 Fascicolo, cc. 2

16 Ruolo della tassa comunale sul bestiame 1928 Registro

17 Ruolo della tassa comunale sui cani 1928 Fascicolo, cc. 2

18 Ruolo della tassa comunale sugli esercizi e rivendite 1928 Fascicolo, cc. 2

19 Ruolo di riscossione principale e supplettivo dell'addizionale provinciale dell'imposta industrie, commerci, arti e professioni 1928 Fascicolo, cc. 2

20 Ruolo di riscossione principale dell'imposta sui redditi agrari di ricchezza mobile 1928 Registro

21 "Ruolo delle entrate patrimoniali o diritti comunali. Natura delle entrate: sorti legna" 1950 Registro

22 Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1951 Si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta di famiglia, di licenza, sulle macchine per caffè espresso, sulle insegne e della tassa sull'occupazione spazi e aree pubbliche. Registro

114

23 "Matricola bestiame" 1951 Registro

24 Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1952 Si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta di famiglia, di patente, sulle macchine per caffè espresso, sulle insegne e della tassa sull'occupazione spazi ed aree pubbliche. Registro

25 Ruolo della imposta comunale sui cani 1952 Registro

26 Ruolo supplettivo delle imposte e tasse comunali 1953 Si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta di famiglia, sulle macchine per caffè espresso, sulle insegne e di licenza e della tassa sull'occupazione spazi ed aree pubbliche. Registro

27 Ruolo supplettivo della tassa comunale sul bestiame 1953 Registro

28 Ruolo supplettivo della imposta comunale sui cani 1953 Registro

29 Ruolo delle entrate o diritti comunali per spine acqua 1953 1953 Registro

30 Ruolo principale delle imposte e tasse comunali 1954

115

Si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta di famiglia, di licenza, sulle macchine per caffè espresso, sull'occupazione spazi ed aree pubbliche e sulle insegne. Registro

31 Ruolo della imposta comunale sul bestiame 1954 Registro

32 Ruolo delle entrate o diritti comunali per spine acqua potabile 1954 Registro

33 Ruolo principale delle imposte e tasse comunali 1955 Registro

34 Ruolo principale per l'esazione della tassa comunale sul bestiame 1955 Registro

35 Ruolo della imposta comunale sui cani 1955 Fascicolo, cc. 2

36 "Ruolo rendite comunali: canone acqua potabile" 1955 Registro

37 Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1956 Si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta di famiglia, sulle macchine per caffè espresso, sull'occupazione spazi e aree pubbliche, sulle insegne, di licenza e sull'industria e commercio. Registro

38

116

Ruolo principale della tassa comunale sul bestiame 1956 Registro

39 Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1956 Registro

40 Ruolo delle entrate o diritti comunali per spine acqua 1956 Registro

117 serie 1.2.12 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1924 - 1956

1 Conto consuntivo 1924 Registro

2 Bilancio di previsione 1925 Registro

3 Conto consuntivo 1925 Registro

4 Bilancio di previsione 1926 Registro

5 Conto consuntivo 1926 Registro

6 Conto consuntivo 1927 Registro

7 Bilancio di previsione 1928 Registro

8 Bilancio di previsione (1)

118

1928 Registro Note (1) In più punti sono riportate cifre diverse rispetto all'esemplare precedente.

9 Conto consuntivo 1928 Registro

10 Bilancio di previsione 1950 (II semestre) Registro

11 Bilancio di previsione (1) 1950 (II semestre) Registro Note (1) In più punti sono riportate cifre diverse rispetto all'esemplare precedente e a quello seguente.

12 Bilancio di previsione (1) 1950 (II semestre) Registro Note (1) In più punti sono riportate cifre diverse rispetto agli esemplari precedenti.

13 Conto consuntivo 1950 Registro

14 Bilancio di previsione 1951 Registro

15 Conto consuntivo 1951 Registro 119

16 Conto consuntivo (1) 1951 Registro Note (1) Nel riassunto generale dell'uscita sono riportate cifre diverse rispetto all'esemplare precedente.

17 Bilancio di previsione 1952 Registro

18 Conto consuntivo 1952 Registro

19 Bilancio di previsione 1953 Registro

20 Conto consuntivo 1953 Registro

21 Bilancio di previsione 1954 Registro

22 Bilancio di previsione (1) 1954 Registro Note (1) In più punti sono riportate cifre diverse rispetto all'esemplare precedente.

23 Conto consuntivo

120

1954 Registro

24 Bilancio di previsione 1955 Registro

25 Conto consuntivo 1955 Registro

26 Bilancio di previsione 1956 Registro

27 Conto consuntivo 1956 Registro

121 serie 1.2.13 Giornali e mastri della contabilità, 1924 - 1956

1 Giornale di cassa 1924 Registro

2 "Libro mastro. Parte seconda - Spesa" 1926 Registro

3 Giornale e mastro della contabilità 1928 Registro

4 Giornale e mastro della contabilità 1950 (II semestre) Registro

5 Giornale e mastro della contabilità 1951 Registro

6 Giornale e mastro della contabilità 1952 Registro

7 Giornale e mastro della contabilità 1953 Registro

8 Giornale e mastro della contabilità

122

1954 Registro

9 Giornale e mastro della contabilità 1955 Registro

10 Giornale e mastro della contabilità 1956 Registro

123 serie 1.2.14 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi del conto consuntivo, 1924 - 1956

1 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: entrate di competenza art. 1 - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 1 - 42 1924 Fascicolo

2 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: entrate di competenza art. 1 - 9 - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 1 - 43 1925 Fascicolo

3 Allegati al bilancio di previsione. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: residui attivi; entrate di competenza art. 1 - 13 - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 1 - 63 1926 Fascicolo

4 Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: residui attivi; entrate di competenza art. 1 - 15a - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 1 - 58 1927 Fascicolo

5 Allegati al bilancio di previsione. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: residui attivi; entrate di competenza art. 3 - 15 - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 1 - 60 1928 Busta 124

6 Allegati al bilancio di previsione del II semestre. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: residui attivi; entrate di competenza art. 2 - 17 - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 1 - 42 1950 Busta

7 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: residui attivi; entrate di competenza artt. 3 - 34 - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 2 - 40 1951 Busta

8 Documenti giustificativi del conto consuntivo: spese di competenza artt. 41 - 106 1951 Busta

9 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: residui attivi; entrate di competenza artt. 3 - 26ter - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 2 - 20 1952 Busta

10 Documenti giustificativi del conto consuntivo: spese di competenza artt. 22 - 75bis 1952 Busta

11 Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: residui attivi; entrate di competenza artt. 1 - 33 - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 2 - 40 1953 Busta

125

12 Documenti giustificativi del conto consuntivo: spese di competenza artt. 41 - 84 1953 Busta

13 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: residui attivi; entrate di competenza artt. 2 - 27 - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 1 - 80 1954 Busta

14 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: residui attivi; entrate di competenza artt. 1 - 28 - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 2 - 10 1955 Fra gli allegati al conto consuntivo: "Rendiconto della gestione dell'anno 1955 del Corpo dei vigili del fuoco volontari". Busta

15 Documenti giustificativi del conto consuntivo: spese di competenza artt. 11 - 82b 1955 Busta

16 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: ENTRATA: residui attivi; entrate di competenza artt. 1 - 27 - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 2 - 10 1956 Fra gli allegati al bilancio: "Bilancio di previsione del Corpo dei vigili del fuoco volontari". Fra gli allegati al conto: "Rendiconto della gestione dell'anno 1956 del Corpo dei vigili del fuoco volontari". Busta

17 Documenti giustificativi del conto consuntivo: spese di competenza artt. 11 - 77 1956 Busta

126 serie 1.2.15 Liste di leva e dei renitenti, 1927 - 1958

1 "Leva sui giovani nati nell'anno 1907. Lista dei renitenti" 1927 Fascicolo, cc. 2

2 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1932 1950 - 1952 Registro

3 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1933 1951 - 1953 Registro

4 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1934 1952 - 1954 Registro

5 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1935 1953 - 1955 Registro

6 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1936 1954 - 1956 Registro

7 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1937 1955 - 1957 Registro

8 Leva sui giovani nati nell'anno 1936. Lista dei renitenti

127

1957 febbraio 6 Fascicolo, cc. 2

9 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1938 1956 - 1958 Registro

128 serie 1.2.16 Ruoli matricolari, 1925 - 1956

1 Ruolo matricolare dei militari della classe 1905 [1925] Fascicolo, cc. 2

2 Ruolo matricolare dei militari della classe 1906 [1926] Registro

3 Ruolo matricolare dei militari della classe 1912 [1932] Registro

4 Ruolo matricolare dei militari della classe 1913 [1933] Registro

5 Ruolo matricolare dei militari della classe 1914 [1934] Registro

6 Ruolo matricolare dei militari della classe 1915 1952 maggio 15 Registro

7 Ruolo matricolare dei militari della classe 1916 1952 maggio 15 Registro

8 Ruolo matricolare dei militari della classe 1917

129

1952 maggio 15 Registro

9 Ruolo matricolare dei militari della classe 1918 1952 maggio 15 Registro

10 Ruolo matricolare dei militari della classe 1919 1952 maggio 15 Registro

11 Ruolo matricolare dei militari della classe 1920 1952 maggio 15 Registro

12 Ruolo matricolare dei militari della classe 1921 1952 maggio 15 Registro

13 Ruolo matricolare dei militari della classe 1922 1952 maggio 15 Registro

14 Ruolo matricolare dei militari della classe 1923 1952 maggio 15 Registro

15 Ruolo matricolare dei militari della classe 1924 1952 maggio 15 Registro

16 Ruolo matricolare dei militari della classe 1925 1952 maggio 15 Registro

130

17 Ruolo matricolare dei militari della classe 1926 1952 maggio 15 Registro

18 Ruolo matricolare dei militari della classe 1927 1952 maggio 15 Registro

19 Ruolo matricolare dei militari della classe 1928 1952 maggio 15 Registro

20 Ruolo matricolare dei militari della classe 1929 1952 maggio 15 Registro

21 Ruolo matricolare dei militari della classe 1930 1952 maggio 15 Registro

22 Ruolo matricolare dei militari della classe 1931 1952 maggio 15 Registro

23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1932 1952 maggio 15 Registro

24 Ruolo matricolare dei militari della classe 1932 [1952] Registro

25 131

Ruolo matricolare dei militari della classe 1933 1952 maggio 15 Registro

26 Ruolo matricolare dei militari della classe 1933 [1953] Registro

27 Ruolo matricolare dei militari della classe 1934 1952 maggio 15 Registro

28 Ruolo matricolare dei militari della classe 1934 [1954] Registro

29 Ruolo matricolare dei militari della classe 1935 [1955] Registro

30 Ruolo matricolare dei militari della classe 1935 [1955] Registro

31 Ruolo matricolare dei militari della classe 1936 [1956] Registro

32 Ruolo matricolare dei militari della classe 1936 [1956] Registro

132 serie 1.2.17 Lavori pubblici, 1951 - 1957

1 Lavori di ripristino della casa di proprietà dell'E.C.A. di Romallo 1951 - 1953 Con progetto esecutivo non datato. Fascicolo

2 Lavori di ristrutturazione dell'edificio scolastico 1951 - 1957 - Lavori di innalzamento (con progetto del novembre 1951), 1951 - 1955; - Installazione del nuovo impianto di riscaldamento centrale a termosifoni (con progetto del marzo 1956), 1956 - 1957. Fascicolo

3 Lavori di allacciamento della strada comunale con la nuova strada provinciale del Novella 1952 - 1953 Con prospetto di frazionamento e rilievi eseguiti dal geom. Umberto Luchi. Fascicolo

4 Costruzione di fontana lavatoio nella piazza della chiesa previa demolizione di quella già esistente 1953 Con progetto non datato. Fascicolo

5 Sistemazione della strada della Pineta (detta Zucalet) 1954 - 1955 Con progetto del 4 settembre 1954. Fascicolo

133 serie 1.2.18 Pratiche edilizie, 1950 - 1990

1 "Registro licenze edilizie e certificati abitabilità" 1950 ottobre 15 - 1990 giugno 19 Registro

2 Pratiche edilizie 1932 - 1956 - Concessioni edilizie rilasciate dal comune di Revò,1932 giugno 27 - 1950 aprile 17; - Concessione edilizia rilasciata dal neo-ricostituito comune di Romallo non iscritta a repertorio, 1950 agosto 8; - Concessioni edilizie rilasciate dal comune di Romallo corrispondenti ai nn. di rep. 1 - 8 (ma i fasc. sono numerati partendo ogni anno da 1), 1950 ottobre 15 - 1956 novembre 20. Busta

134 serie 1.2.19 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1956

1 Registro degli atti di nascita 1924 Registro

2 Registro degli atti di nascita 1925 Registro

3 Registro degli atti di nascita 1926 Registro

4 Registro degli atti di nascita 1927 Registro

5 Registro degli atti di nascita 1928 Registro

6 Indice decennale degli atti di nascita 1924 - 1928 Registro

7 Registro degli atti di nascita 1950 Registro

8 Registro degli atti di nascita

135

1951 Registro

9 Registro degli atti di nascita 1952 Registro

10 Registro degli atti di nascita 1953 Registro

11 Indice decennale degli atti di nascita 1950 (II semestre) - 1953 Registro

12 Registro degli atti di nascita 1954 Registro

13 Registro degli atti di nascita 1955 Registro

14 Registro degli atti di nascita 1956 Registro

136 serie 1.2.20 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1956

1 Registro degli atti di matrimonio 1924 Registro

2 Registro degli atti di matrimonio 1925 Registro

3 Registro degli atti di matrimonio 1926 Registro

4 Registro degli atti di matrimonio 1927 Registro

5 Registro degli atti di matrimonio 1928 Registro

6 Indice decennale degli atti di matrimonio 1924 - 1928 Registro

7 Registro degli atti di matrimonio 1950 Registro

8 Registro degli atti di matrimonio

137

1951 Registro

9 Registro degli atti di matrimonio 1952 Registro

10 Registro degli atti di matrimonio 1953 Registro

11 Indice decennale degli atti di matrimonio 1950 (II semestre) - 1953 Registro

12 Registro degli atti di matrimonio 1954 Registro

13 Registro degli atti di matrimonio 1955 Registro

14 Registro degli atti di matrimonio 1956 Registro

138 serie 1.2.21 Registri degli atti di morte, 1924 - 1956

1 Registro degli atti di morte 1924 Registro

2 Registro degli atti di morte 1925 Registro

3 Registro degli atti di morte 1926 Registro

4 Registro degli atti di morte 1927 Registro

5 Registro degli atti di morte 1928 Registro

6 Indice decennale degli atti di morte 1924 - 1928 Registro

7 Registro degli atti di morte 1950 Registro

8 Registro degli atti di morte

139

1951 Registro

9 Registro degli atti di morte 1952 Registro

10 Registro degli atti di morte 1953 Registro

11 Indice decennale degli atti di morte 1950 (II semestre) - 1953 Registro

12 Registro degli atti di morte 1954 Registro

13 Registro degli atti di morte 1955 Registro

14 Registro degli atti di morte 1956 Registro

140 serie 1.2.22 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1956

1 Registro degli atti di cittadinanza 1924 Registro

2 Registro degli atti di cittadinanza 1925 Registro

3 Registro degli atti di cittadinanza 1926 Registro

4 Registro degli atti di cittadinanza 1927 Registro

5 Registro degli atti di cittadinanza 1928 Registro

6 Registro degli atti di cittadinanza 1950 Registro

7 Registro degli atti di cittadinanza 1951 Registro

8 Registro degli atti di cittadinanza

141

1952 Registro

9 Registro degli atti di cittadinanza 1953 Registro

10 Registro degli atti di cittadinanza 1954 Registro

11 Registro degli atti di cittadinanza 1955 Registro

12 Registro degli atti di cittadinanza 1956 Registro

142 serie 1.2.23 Censimenti della popolazione, 1950 - 1952

1 IX censimento generale della popolazione e atti relativi 1950 novembre 14 - 1952 settembre 22 - Atti e disposizioni relative allo svolgimento del censimento e alla formazione del piano topografico, 1950 novembre 14 - 1952 settembre 22; - Fogli di famiglia, Romallo A 1: nn. 1 - 177, 1951 novembre 4; - III censimento generale dell'industria e del commercio, 1951 novembre 5. Busta

143 serie 1.2.24 Registro della popolazione, 1930 - 1958

Contenuto Con il R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132 fu pubblicato il "Regolamento per la formazione e tenuta del registro di popolazione in ogni comune del Regno" che prevedeva sostanzialmente che il registro di popolazione fosse composto di fogli di famiglia (mod. A) e schede individuali (mod. B). Nell'archivio storico del comune di Romallo si conservano in questa serie i fogli di famiglia "eliminati" per morte, trasferimento in altro comune del Regno o emigrazione permanente all'estero di tutti i membri di una famiglia ovvero quando questi siano passati a convivere con altra famiglia o ne abbiano costituite di nuove nel comune stesso (come prescritto dall'art. 36 del Regolamento). Nell'archivio di Romallo si sono trovate due buste distinte di tali fogli "eliminati", probabilmente perché tale eliminazione è avvenuta in due fasi diverse. Entrambe le buste contengono i fogli ordinati secondo l'ordine alfabetico del cognome dell'intestatario o capofamiglia, ai sensi dell'art. 8 del Regolamento. Vi sono poi le schede individuali "eliminate" in osservanza del già citato art. 36 ed anch'esse sono conservate secondo l'ordine alfabetico del cognome dell'intestatario.

1 Fogli di famiglia "eliminati": lettere A - Z 1930 - 1952 (1) Busta Note (1) Si sono rilevate le date di formazione dei fogli, non le date delle annotazioni ivi riportate che sono ovviamente posteriori rispetto alla formazione dei fogli stessi.

2 Fogli di famiglia "eliminati": lettere A - Z 1937 - 1958 (1) Busta Note (1) Si sono rilevate le date di formazione dei fogli, non le date delle annotazioni ivi riportate che sono ovviamente posteriori rispetto alla formazione dei fogli stessi.

3 Schede individuali "eliminate": lettere A - Z [1930 - 1958] Fascicolo

144 serie 1.2.25 Movimento della popolazione, 1925 - 1956

1 Statistiche del movimento della popolazione 1925 Fascicolo

2 Pratiche di immigrazione; statistiche del movimento della popolazione 1950 (II semestre) Fascicolo

3 Pratiche di immigrazione ed emigrazione; statistiche del movimento della popolazione 1951 Fascicolo

4 Pratiche di immigrazione ed emigrazione; statistiche del movimento della popolazione 1952 Fascicolo

5 Pratiche di immigrazione ed emigrazione; statistiche del movimento della popolazione 1953 Fascicolo

6 Pratiche di immigrazione ed emigrazione 1954 Fascicolo

7 Pratiche di immigrazione ed emigrazione 1955 Fascicolo

8 Pratiche di immigrazione ed emigrazione

145

1956 Fascicolo

146 serie 1.2.26 Registri diversi, 1925 - 1962

147 sottoserie 1.2.26.1 Registri diversi - Cat. IV, 1943 - 1962

1 Registro delle vaccinazioni antivaiolose ed antidifteriche 1943 - 1962 Registro

2 Registro dei permessi di seppellimento 1950 - 1953 Si tratta di matrici. Registro

3 Registro dei permessi di seppellimento 1954 - 1958 Si tratta di matrici. Registro

148 sottoserie 1.2.26.2 Registri diversi - Cat. VI, 1952 - 1957

1 Verbali della Commissione elettorale comunale 1952 novembre 1 - 1957 febbraio 28 Registro

149 sottoserie 1.2.26.3 Registri diversi - Cat. VIII, 1925 - 1962

1 Bollettario delle denunce fatte dai proprietari circa i mutamenti per acquisti, permute, vendite, cessioni o comunque perdite nei quadrupedi e veicoli da loro posseduti 1925 aprile 13 - 1927 luglio 30 Bollettario

2 Elenco dei militari in congedo illimitato che hanno dichiarato di trasferirsi in altro comune (o in questo comune) 1953 - 1962 Bollettario

150

Ente Congregazione di carità di Romallo [1860 - 1923]

Luoghi Romallo

Altre forme del nome Congregazione dei poveri di Romallo Fondo poveri di Romallo

Archivi prodotti Fondo Congregazione di Carità poi Ente Comunale Assistenza, 01/01/1860 - 31/12/1994

Storia Il decreto n. 49 del vicerè Eugenio Napoleone, emanato a Milano il 15 febbraio 1811, estese al Dipartimento dell'Alto Adige ed ai cantoni di Tobiano e Primiero il sistema amministrativo della pubblica beneficenza esistente negli altri dipartimenti del Regno d'Italia napoleonico. Il decreto in questione, all'art. 2 del titolo I, stabiliva che in ogni comune dei territori citati "... tutti gli spedali, orfanotrofi, luoghi pii, lasciti e fondi di pubblica beneficenza" dovessero essere sottoposti ad un unico organismo amministrativo che avrebbe preso il nome di Congregazione di carità. Il titolo II (art. 7 e segg.) specificava poi che le congregazioni di carità dovevano essere composte da "...probi e distinti cittadini del comune scelti fra i proprietari, i commercianti e gli uomini di legge più distinti" i quali, in numero di non più di sei e non meno di quattro, dovevano essere nominati dal podestà o sindaco. Nel capoluogo del dipartimento dovevano entrare a far parte della congregazione di carità il prefetto, il vescovo e il podestà; nei capoluoghi dei distretti doveva farne parte il viceprefetto e comunque, sia in questi che in tutti gli altri comuni, erano membri della congregazione il podestà (o sindaco) o un parroco del luogo. Il prefetto, il viceprefetto e il podestà (o sindaco) svolgevano, nei rispettivi casi, il ruolo di presidente della congregazione di carità. L'art. 10 stabiliva inoltre che ogni congregazione fosse divisa in tre sezioni: quella degli ospitali, quella degli ospizi ed orfanotrofi e quella dei fondi elemosinieri. Ogni sezione si doveva occupare della parte esecutiva dell'amministrazione affidatale e renderne poi conto alla congregazione. Il titolo III del decreto n. 49 dava disposizioni sull'amministrazione dei beni immobili appartenenti alle istituzioni pie ora controllate dalle congregazioni di carità. Essi dovevano essere affittati mediante asta pubblica e si doveva esigere un affitto in denaro o, in determinati casi, in generi di consumo da usare a favore degli assistiti. Le congregazioni (titolo VI, art. 34 e segg.) dovevano tenere una contabilità unica e generale, redigendo però dei registri separati che dimostrassero le attività e passività di ciascun luogo pio posto sotto la loro amministrazione. Nel mese di febbraio di ciascun anno dovevano presentare al prefetto, per l'approvazione, il conto consuntivo dell'anno precedente (o al ministro dell'interno se la congregazione aveva un reddito superiore alle diecimila lire). Il titolo VII, infine, contenente le "Disposizioni generali", stabiliva, contestualmente all'attivazione della congregazione di carità in ogni comune, la cessazione delle "parziali amministrazioni od ispezioni che precedentemente erano esercitate dalle corporazioni o dai privati". Soltanto i patronati di famiglie private conservavano i loro diritti ma dipendevano dall'autorità tutoria che avrebbe dovuto vigilare affinchè venissero rispettate le volontà dei testatori e far intervenire nella gestione la congregazione di carità per verificare lo 151 stato del patrimonio e prendere poi gli opportuni provvedimenti (artt. 42, 43 e 45). Il decreto, pur incaricando della pubblica beneficenza le congregazioni di carità, prevedeva comunque che i comuni dovessero supplire, in caso di necessità, ai bisogni degli ospitali, orfanotrofi, ricoveri per esposti ed istituti elemosinieri e che dovessero fornire all'occorrenza alla congregazione impiegati ed oggetti di cancelleria della segreteria comunale. Dopo la caduta di Napoleone e l'avvento della seconda dominazione austriaca, il Provvisorio commissario in capo del Tirolo italiano ed illirico cav. de Roschmann con l'editto del 1 marzo 1814 (art. 118 e segg.) confermò le congregazioni di carità nei luoghi dove esistevano e dispose la loro istituzione nei comuni che avessero dei propri istituti di beneficenza con una rendita lorda di almeno cinquecento fiorini. Quest'ultimo provvedimento teneva conto dei reclami presentati riguardo al fatto che istituti di pubblica beneficenza di una frazione erano stati talora incorporati alla congregazione di carità generale esistente nel capoluogo del comune. L'art. 120 dell'editto stabiliva poi che tutte le congregazioni dovevano produrre i conti arretrati alle autorità e in particolare un elenco delle spese sostenute per il mantenimento delle truppe imperiali. I conti dovevano essere esaminati dal consiglio comunale che doveva redigerne un verbale di revisione da spedire alle autorità insieme ai conti stessi. Entro un mese dall'emanazione dell'editto, le congregazioni dovevano presentare anche i prospetti delle attività e passività delle fondazioni da loro amministrate (1). In effetti, durante la seconda dominazione austriaca, le congregazioni di carità rimasero in vita come istituzioni con amministrazione separata da quella del comune, gestita da un apposito comitato, in comuni come Trento (dove, il 25 aprile 1827, fu emanato uno statuto della congregazione che rimase in vigore fino alla caduta dell'impero), Bolzano, Rovereto, ed altri mentre in comuni dove probabilmente non c'erano grossi lasciti o istituzioni benefiche da amministrare, si hanno notizie dell'esistenza di un Fondo dei poveri (Armenfond) che, in taluni casi, va inteso semplicemente come una voce di bilancio del comune relativo, mentre altrove il termine "Fondo dei poveri" è usato come sinonimo per "Congregazione di carità". E' questo il caso di Romallo dove si hanno diverse attestazioni dell'uso alternante dei termini "Fondo poveri" e "Congregazione di carità" e in un caso anche "Congregazione dei poveri" (2). A parte la questione del nome, a Romallo un organismo finalizzato a sovvenzionare i poveri esisteva sicuramente almeno dal 1860 anche se la sua vita amministrativa era strettamente legata a quella del comune. Lo stretto legame nasceva dal fatto che il comune, nonostante l'esistenza sul suo territorio di istituti per i poveri, aveva l'obbligo di provvedere agli aventi diritto d'incolato in caso di povertà. A questo proposito vanno precisati alcuni passaggi. La legge provvisoria comunale 17 marzo 1849 stabiliva che i pertinenti di un comune avevano diritto al provvedimento per i poveri secondo il giustificato bisogno (§ 22 del Capo I, Sez. I) e che, non bastando i mezzi forniti dalle società di beneficenza e dagli esistenti istituti, la Rappresentanza comunale avrebbe dovuto sopperire all'importo occorrente per le sovvenzioni ai poveri con i fondi della cassa comunale, potendo decidere in quale modo impiegarli (§ 84 del Capo I, Sez. II). La legge del 3 dicembre 1863, n. 105 B.L.I., al Capo IV intitolato "Dell'obbligo dei Comuni di provvedere per i poveri", disponeva che non cambiasse nulla nell'ordinamento e negli obblighi degli istituti esistenti e delle fondazioni di beneficenza e ribadiva l'obbligo per i comuni di provvedere ai loro pertinenti poveri. Oltre alle disposizioni di legge, anche una sentenza intervenne a stabilire che gli affari relativi ai poveri erano di competenza del comune politico anche nel caso che esistesse un fondo speciale per i poveri (Sentenza del Trib. Ammin. 10 marzo 1880, n. 421). In pratica, l'obbligo per il comune di soccorrere gli aventi diritto d'incolato sussisteva quando i mezzi necessari per il mantenimento dei poveri, nel comune stesso, sorpassavano gli obblighi e i mezzi degli istituti e delle fondazioni per i poveri e di beneficenza esistenti e nello stesso tempo quando non ci fossero terze persone tenute, in base al diritto civile o ad altre leggi, a provvedere a questi poveri (come i genitori per i figli, i figli per i genitori, il marito per la moglie, ecc.). Dipendendo dunque l'obbligo di intervento del comune nei confronti dei poveri dalle disponibilità finanziarie

152 degli istituti per i poveri, il capocomune era tenuto a conoscere i mezzi di cui essi disponevano, revisionando i loro rendiconti e i giornali di entrata ed uscita e intervenendo nelle loro distribuzioni ed elargizioni ai poveri. In generale gli istituti dei poveri, a parte gli eventuali lasciti o donazioni di cui beneficiavano, venivano finanziati con alcune entrate straordinarie del comune stesso, come il ricavato da indennizzi forestali, multe campestri, incassi di spettacoli pubblici, quote percentuali sulle vendite di legname e sulle vendite all'incanto di oggetti confiscati (3). Inoltre il comune poteva pretendere un rimborso da parte dei poveri un tempo sovvenzionati e poi venuti in possesso di qualche bene (purchè ciò non li gettasse in una situazione di ulteriore bisogno) (4). Se poi la cifra composta da tali voci non risultava sufficiente a sovvenzionare i poveri, il comune doveva provvedere devolvendo a questo scopo una somma di denaro a conguaglio delle spese, somma che risultava regolarmente iscritta fra le uscite del conto consuntivo comunale (5). All'atto pratico il comune di Romallo nel corso dell'Ottocento erogava direttamente delle sovvenzioni ai poveri, i cui nominativi sono elencati sui vari conti consuntivi comunali e sui mandati di pagamento. A partire dal 1903 si ha invece una voce di uscita unica relativa ai poveri che compare sui conti consuntivi come sovvenzione erogata a favore del Preside del Fondo poveri o in altri casi alla Congregazione di carità (6). Le autorità austriache non mancarono, nelle loro lettere circolari, di sollecitare i comuni ad istituire le congregazioni di carità dotate di una amministrazione propria ossia di una loro legale e stabile Rappresentanza, anche nei casi in cui fossero state inizialmente sprovviste di fondi. L'obiettivo perseguito era evidentemente quello di tenere divisa la gestione degli istituti per i poveri da quella delle sostanze comunali, fermi restando gli obblighi del comune verso i suoi pertinenti poveri. Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano sostanzialmente che la Rappresentanza della congregazione fosse composta da un preside (o presidente) che doveva essere possibilmente il curatore d'anime locale (e ciò perchè si voleva che la congregazione, per quanto possibile, potesse contare sulle offerte dei privati, sollevando in tal modo la cassa comunale dall'onere delle sovvenzioni ai poveri alla quale era obbligata dalla legge), da due consiglieri e da un cassiere. Anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime ed il capocomune locali dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della congregazione. La nomina del preside, dei consiglieri e del cassiere spettava alla Rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore (I.R. Pretura o I.R. Giudizio Distrettuale). Lo scopo del pio istituto era quello di sovvenzionare in primo luogo gli ammalati e i convalescenti poveri e quindi i poveri incapaci di procurare a loro stessi e alle loro famiglie il necessario per sopravvivere. I capitali e le donazioni di cui poteva disporre dovevano essere investiti e messi a frutto. La Rappresentanza della congregazione si doveva occupare della conservazione del patrimonio e di decidere riguardo all'elargizione dei sussidi. Essa doveva riunirsi almeno una volta al mese e le sue deliberazioni dovevano sempre essere redatte su apposito protocollo. I compiti specifici del cassiere erano quelli di tenere un giornale di tutti i pagamenti effettuati e un registro della contabilità riportante i capitali investiti e i nomi dei debitori con gli interessi da loro dovuti e le somme mano a mano versate; in tale registro dovevano poi comparire gli incassi dedotti dal giornale e le spese (per sussidi o altro) dedotte anch'esse dal giornale ma divise per mese. Il cassiere era altresì autorizzato a incassare gli interessi sui capitali e le rendite dei beni immobili e a rilasciare le relative quietanze. Egli doveva inoltre, sulla base di mandati rilasciati dal preside, pagare puntualmente le sovvenzioni ai poveri secondo l'importo stabilito. Era incaricato di presentare ogni anno al preside la resa di conto (corredata delle relative pezze d'appoggio) affinchè la esaminasse con i consiglieri e la passasse poi per la liquidazione alla Rappresentanza comunale. Tale resa di conto veniva infine passata all'autorità superiore per la definitiva revisione ed approvazione. Tutte queste disposizioni costituivano le norme fondamentali da prevedere nello statuto che ogni congregazione di carità doveva darsi (7) .

153

In realtà, sembra che la divisione dei compiti che doveva esserci fra comune e congregazione di carità non abbia funzionato con la precisione che il governo di Innsbruck si aspettava. Un certo disordine nel modo di organizzare le sovvenzioni ai poveri da parte dei comuni del Tirolo e una mancanza di uniformità nella procedura relativa veniva infatti lamentata dalla circolare del capitano provinciale n. 317/VII/9 del 11 maggio 1912 (8) mentre in altri casi si chiedevano chiarimenti su quali fossero i compiti effettivamente svolti dal comune e dalla congregazione di carità, poichè non sembrava esserci un'esatta delimitazione di competenze (9). In particolare, assieme alla circolare del 1912 venivano diramati ai comuni un "questionario" ed un "registro dei poveri"; quest'ultimo, da tenere in continua evidenza, conteneva un prospetto di tutti i poveri sussidiati. Il primo impianto del registro doveva essere fatto entro il 1 giugno 1912 e un esemplare doveva essere inviato alla Giunta provinciale, alla quale si sarebbero poi dovute inviare trimestralmente le comunicazioni sulle variazioni avvenute.

Fonti normative Decreto del viceré Eugenio Napoleone 15 febbraio 1811, n. 49, "che estende al dipartimento dell'Alto Adige ed ai cantoni di Tobiano e Primiero il sistema amministrativo della pubblica beneficenza esistente negli altri dipartimenti"

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia BORTOLI B., GRANDI C. (a cura di), Un secolo di legislazione assistenziale nel Trentino (1814-1918), Trento, 1983 HAEMMERLE E., Manuale ad uso dei comuni, Rovereto, 1881 WALLER G., Manuale delle leggi e regolamenti comunali, distrettuali e provinciali, nonché delle altre leggi ed ordinanze ai medesimi attinenti valevoli per la Contea principesca del Tirolo, Innsbruck, 1886

Note (1) Cfr. BORTOLI B., GRANDI C., "Un secolo di legislazione assistenziale nel Trentino (1814 - 1918)", Trento, 1983, pp. 18 - 20. (2) Sul conto consuntivo del comune del 1904 (n. 216, serie "Sistemi preliminari/Preventivi - Sommari/Conti consuntivi e Documenti giustificativi") l'uscita comunale imputata alla rubrica VI "Provvedimento pei poveri" appare versata alla "Provvisoria Congregazione di carità per sovvenzionare i poveri del paese"; sul conto del 1907 (n. 222, serie "Sistemi preliminari..."), alla stessa rubrica, il denaro figura versato al "Preside di questo Fondo poveri, per sovvenzionare i poveri del paese" ma i relativi mandati di pagamento riportano il timbro della Congregazione di carità. Per il 1921 il Conto poveri è in appendice al conto consuntivo del comune (n. 249, serie "Sistemi preliminari..."). Infine, per il 1922, c'è un conto consuntivo poveri che si dice compilato dal Sindaco Giacinto Clauser (Archivio della Congregazione di carità, serie "Carteggio ed atti e contabilità", n. 10) ma sul conto consuntivo comunale (n. 251, serie "Sistemi preliminari...") compare la voce d'uscita a favore della Congregazione di carità. Sempre a proposito dell'uso dei termini Fondo poveri e Congregazione di carità cfr. anche Archivio della Congregazione di carità poi E.C.A., serie "Carteggio ed atti", nn. 4 - 11 e inoltre serie "Inventari del patrimonio", nn. 176 - 177. (3) Cfr. Legge del 17 marzo 1849, § 49. Sugli obblighi dei comuni di soccorrere gli aventi diritto d'incolato in caso di povertà e su quali dovessero essere le fonti ed i proventi degli istituti per i poveri cfr. "Manuale ad uso dei comuni" di epoca austriaca, pp. 249 - 260, reperibile presso l'Archivio provinciale di Trento.

154

(4) Cfr. Legge del 30 gennaio 1860, n. 28 e Legge del 22 gennaio 1879 n. 13. Cfr. inoltre WALLER G., "Manuale delle leggi e regolamenti comunali, distrettuali e provinciali, nonchè delle altre leggi ed ordinanze ai medesimi attinenti valevoli per la Contea principesca del Tirolo", Innsbruck, 1886, p. 55. (5) Cfr. ad esempio Archivio comunale di Romallo, periodo austriaco, serie "Sistemi preliminari, preventivi ed allegati - Sommari, conti consuntivi e documenti giustificativi", in particolare "Conto consuntivo e Conto poveri" anni 1919, 1921, 1922. (6) Cfr. Archivio comunale di Romallo, periodo preunitario, ordinamento austriaco, serie "Sistemi preliminari di tutta l'entrata ed uscita/Conti preventivi ed allegati - Sommari di tutta l'entrata e l'uscita/Conti consuntivi e Documenti giustificativi. (7) Cfr. Archivio comunale di , Archivio della Congregazione di carità, periodo preunitario, Circolare n. 3417 del 30 novembre 1833 e Comunicazione n. 2881 del 11 dicembre 1833 dell'I.R. Giudizio Distrettuale Inquirente di Tione, serie "Carteggio ed atti", anno 1833. Cfr. inoltre Archivio comunale di Imer, periodo austriaco, Comunicazione del Pretore di Primiero n. 1159 del 12 giugno 1861, serie "Carteggio ed atti", anno 1861. (8) Cfr. Archivio comunale di Imer, periodo austriaco, serie "Carteggio ed atti", anno 1912. (9) Cfr. ad esempio la circolare n. 3043 del 13 agosto 1896 inviata a tutti i comuni del distretto capitanale di Primiero in Archivio comunale di Imer, periodo austriaco, serie "Carteggio ed atti", anno 1896.

155

Ente Congregazione di carità di Romallo [1923 - 1928]

Luoghi Romallo

Archivi prodotti Fondo Congregazione di Carità poi Ente Comunale Assistenza, 01/01/1860 - 31/12/1994

Storia Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, il primo importante provvedimento in materia di assistenza e beneficenza si ebbe con il R.D. n. 976 del 26 aprile 1923 che dava facoltà al Ministro dell'Interno di dichiarare sciolte le amministrazioni delle congregazioni di carità e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune e di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni. A tale provvedimento fece seguito il R.D. n. 982 del 22 aprile 1923 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 16 maggio 1923 che determinava l'adeguamento alla legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. Le leggi fondamentali emanate in Italia erano state fino ad allora la n. 753 del 3 agosto 1862 sull'amministrazione delle opere pie e la legge n. 6972 del 17 luglio 1890 (modificata in seguito con il D.L. n. 2841 del 30 dicembre 1923 che cambiò la dizione "istituzioni pubbliche di beneficenza" in "istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza" e poi con la legge n. 413 del 4 marzo 1928). La legge del 1890 si proponeva di riformare l'organizzazione delle istituzioni pubbliche di beneficenza attraverso la loro concentrazione e raggruppamento sotto un organo di amministrazione unico. Tale organo fu appunto chiamato congregazione di carità e la legge stabiliva che ne fosse istituita una in ogni comune e che fosse diretta da un comitato composto da un presidente e da un certo numero di patroni (quattro patroni per comuni con più di ventimila abitanti, sei per comuni con più di ventimila abitanti e meno di centomila e otto per comuni con più di centomila abitanti). Il comitato d'amministrazione doveva essere eletto dal consiglio comunale. Le congregazioni avrebbero dovuto prestare assistenza ai poveri sia in stato di salute che di malattia, favorire la loro educazione, istruzione ed avviamento a qualche professione ed assumerne la rappresentanza legale sia davanti all'autorità amministrativa che giudiziaria. Alla congregazione di carità furono sottoposte tutte le istituzioni pubbliche benefiche che avessero una rendita inferiore a cinquemila lire annue, quelle esistenti nei comuni con popolazione inferiore ai diecimila abitanti e, infine, quelle per cui non fosse possibile istituire degli organi di amministrazione. Gli articoli 18 e segg. della legge del 1890 stabilivano l'obbligo di tenere in ogni congregazione, separatamente per il proprio patrimonio e per quello delle istituzioni amministrate, gli inventari dei beni mobili e immobili e gli elenchi dei titoli relativi ai diritti, pesi e obbligazioni nonchè l'obbligo di redigere i bilanci preventivi e i conti consuntivi corredati, questi ultimi, dalle relative relazioni illustrative. La riscossione delle entrate e il servizio di tesoreria erano di norma affidati all'esattore comunale. Nel 1891 era stato inoltre emanato il regolamento di attuazione (R.D. n. 99 del 5 febbraio 1891) che precisava che le congregazioni, al pari di tutte le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, dovevano compilare il registro di protocollo con la relativa rubrica alfabetica per materie e il registro cronologico delle deliberazioni. Tali registri dovevano essere conservati in archivio insieme agli atti generali. 156

Con la legge n. 847 del 3 giugno 1937 le congregazioni di carità vennero soppresse e sostituite con gli Enti Comunali Assistenza.

157

Ente Ente comunale di assistenza di Romallo [1950] - 1993 luglio 1

Luoghi Romallo

Altre forme del nome ECA di Romallo

Archivi prodotti Fondo Congregazione di Carità poi Ente Comunale Assistenza, 01/01/1860 - 31/12/1994

Storia Gli Enti Comunali di Assistenza vennero introdotti con la legge n. 847 del 3 giugno 1937 che soppresse le congregazioni di carità. Agli Enti Comunali Assistenza l'art. 1 della stessa legge assegnava lo scopo di assistere gli individui e le famiglie che si trovassero in condizioni di particolare necessità. L'art. 2 stabiliva poi che l'E.C.A. doveva essere amministrata da un comitato presieduto dal podestà e nominato in parte dal prefetto e in parte dalle associazioni fasciste. In seguito la nomina del comitato spettò al Consiglio comunale. Al nuovo ente furono trasferite tutte le attività prima svolte dalla congregazione di carità oltre che tutto il suo patrimonio. Entro un anno dall'emanazione della legge si sarebbe dovuto provvedere alla fusione con l'E.C.A. delle istituzioni pubbliche assistenziali e delle altre opere pie esistenti nel comune. Così l'E.C.A. potè contare, oltre che sul patrimonio delle congregazioni e delle istituzioni pubbliche da esse amministrate, anche su alcune addizionali appositamente previste per legge e sui contributi erogati dai comuni, dalle province e da altri enti pubblici o privati. L'Ente Comunale Assistenza venne infine soppresso con legge regionale n. 2 del 25 febbraio 1982 "Norme sullo scioglimento degli Enti Comunali Assistenza": la soppressione doveva avere effetto a partire dal 1 gennaio 1983 e si delegava alle province autonome di Trento e Bolzano il compito di disciplinare l'assunzione delle funzioni degli E.C.A. da parte dei comuni (art. 1). Infatti il patrimonio mobiliare ed immobiliare veniva trasferito ai rispettivi comuni, conservandone la destinazione a favore dei servizi assistenziali e sociali (art. 2). Le funzioni di assistenza dovevano comunque essere esercitate dagli E.C.A. fino all'emanazione delle nuove leggi e alla riorganizzazione della materia. In effetti così avvenne praticamente fino al 1993. Nel frattempo fu emanata la legge provinciale n. 14 del 12 luglio 1991 "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento". Essa prevedeva che, a decorrere dal 1 luglio 1993, le funzioni degli enti appena soppressi passassero ai comuni di Trento e Rovereto e ai Comprensori nel caso di comuni con meno di ventimila abitanti. Entro la fine di giugno del 1993 si doveva procedere alla liquidazione degli E.C.A. e a questo fine vennero nominati dei commissari liquidatori per ogni comune con il compito di verificare lo stato di attuazione della legge regionale del 1982 in merito al trasferimento del patrimonio dagli E.C.A. ai rispettivi comuni e di prendere tutti i provvedimenti in merito allo scioglimento (con delibera della Giunta provinciale n. 8551 del 18 giugno 1993).

158 fondo 2 Congregazione di Carità poi Ente Comunale Assistenza, 1860 - 1994

Soggetti produttori Congregazione di carità di Romallo, [1860 - 1923] Congregazione di carità di Romallo, [1923 - 1928] Ente comunale di assistenza di Romallo, [1950] - 1993 luglio 1

Contenuto Negli archivi dell'E.C.A. le serie principali sono costituite dalle deliberazioni, dai bilanci preventivi e consuntivi, dai mandati e dalla documentazione relativa all'assistenza fornita. Tali archivi debbono considerarsi comprensivi anche di quelli delle congregazioni di carità in quanto hanno pienamente ereditato le loro competenze e pertanto il loro rapporto, dal punto di vista archivistico, è analogo a quello che lega gli archivi comunali moderni agli archivi comunitativi preunitari (1).

Note (1) Cfr. ANTONIELLA A., "L'archivio comunale postunitario", Firenze 1979, p. 87.

159 serie 2.1 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione dell'E.C.A. (originali), 1951 - 1972

1 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione dell'E.C.A. 1951 maggio 13 - 1972 aprile 6 Registro, cc. 49 n.n.

160 serie 2.2 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione (copie), 1963 - 1993

2 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione 1951 - 1993 Busta

161 serie 2.3 Protocolli degli esibiti, 1952 - 1952

3 Protocollo degli esibiti 1952 maggio 28 - 1952 dicembre 10 Registro

162 serie 2.4 Carteggio ed atti e contabilità, 1860 - 1994

4 "Resa di conto sull'amministrazione del fondo dei poveri per Romallo dall'anno 1860 fino 1863 inclusivo" 1860 - 1863 Allegati: specifica di alcune sovvenzioni erogate ai poveri Fascicolo

5 "Conto della Congregazione dei poveri di Romallo dell'anno 1888 a 1892" ed "Elenco dei capitali dei poveri di codesto comune" 1888 - 1892 Fascicolo

6 "Resa di conto di Giovanni Clauser cassiere comunale pro anno 1893 inclusivo 1901 per il Fondo Poveri di Romallo" 1893 - 1901 Fascicolo, cc. 2

7 Conto consuntivo del Fondo poveri Documenti giustificativi: uscita 1919 Fascicolo

8 Conto consuntivo del Fondo poveri Documenti giustificativi: uscita 1920 Fascicolo

9 Conto consuntivo del Fondo poveri Documenti giustificativi: uscita 1921 Fascicolo

10 Conto consuntivo del Fondo poveri

163

1922 Fascicolo

11 Riepilogo delle sovvenzioni ai poveri erogate dalla Congregazione di carità e relativi documenti giustificativi 1923 Fascicolo

12 Carteggio ed atti 1951 Contiene fra l'altro: Prospetti dei sussidi corrisposti a titolo di maggiorazione del trattamento assistenziale per dicembre 1950 e gennaio-agosto 1951. Fascicolo

13 Bilancio di previsione 1951 Registro

14 Conto consuntivo Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza: art. 4 - USCITA: spese di competenza artt. 2 - 7 1951 Fascicolo

15 Giornale e mastro della contabilità 1951 Registro

16 Carteggio ed atti 1952 Contiene fra l'altro: Prospetti dei sussidi corrisposti a titolo di maggiorazione del trattamento assistenziale per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 1951 e per il 1952; prospetti dei sussidi corrisposti a titolo di assistenza post-bellica per il 1951 e 1952. Fascicolo

17 Bilancio di previsione e allegati

164

1952 Fascicolo

18 Conto consuntivo Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 1/1951; entrate di competenza: art. 4 - USCITA: spese di competenza artt. 2 - 6 1952 Fascicolo

19 Giornale e mastro della contabilità 1952 Registro

20 Carteggio ed atti 1953 Contiene fra l'altro: Prospetti dei sussidi corrisposti a titolo di maggiorazione del trattamento assistenziale per il 1953; prospetti dei sussidi corrisposti a titolo di assistenza post-bellica per il 1953. Fascicolo

21 Bilancio di previsione 1953 Registro

22 Conto consuntivo Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza art. 4 - USCITA: spese di competenza artt. 5 - 6 1953 Fascicolo

23 Giornale e mastro della contabilità 1953 Registro

24 Carteggio ed atti 1954

165

Fascicolo

25 Bilancio di previsione e allegati 1954 Fascicolo

26 Conto consuntivo Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 4 - USCITA: residui passivi art. 6; spese di competenza artt. 1 - 6 1954 Fascicolo

27 Carteggio ed atti 1955 Fascicolo

28 Bilancio di previsione 1955 Registro

29 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 1/1954; entrate di competenza artt. 1 - 4 - USCITA: spese di competenza artt. 3 - 6 1955 Fascicolo

30 Giornale e mastro della contabilità (1) 1954 - 1955 Registro Note (1) Si tratta del mastro per l'esercizio 1954 e del giornale e mastro per l'esercizio 1955.

31 Carteggio ed atti 1956 Fascicolo

166

32 Bilancio di previsione e allegati 1956 Fascicolo

33 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 1/1954; entrate di competenza artt. 1 - 4 - USCITA: residui passivi art. 6/1955; spese di competenza artt. 3 - 5 1956 Fascicolo

34 Giornale e mastro della contabilità 1956 Registro

35 Carteggio ed atti 1957 Fascicolo

36 Bilancio di previsione e allegati 1957 Fascicolo

37 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1- 4 - USCITA: residui passivi art. 5/1956; spese di competenza artt. 3 - 5 1957 Fascicolo

38 Giornale e mastro della contabilità 1957 Registro

39 Carteggio ed atti 167

1958 Fascicolo

40 Bilancio di previsione e allegati 1958 Fascicolo

41 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 1/1957; entrate di competenza artt. 1 - 4 - USCITA: spese di competenza artt. 1 - 6 1958 Fascicolo

42 Giornale e mastro della contabilità 1958 Registro

43 Carteggio ed atti 1959 Fascicolo

44 Bilancio di previsione e allegati 1959 Fascicolo

45 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi: art. 3/1958; entrate di competenza: artt. 1 - 5 - USCITA: spese di competenza: artt. 2 - 8 1959 Fascicolo

46 Giornale e mastro della contabilità 1959 Registro

168

47 Bilancio di previsione e allegati 1960 Fascicolo

48 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 6 ter - USCITA: residui passivi art. 6/1959; spese di competenza artt. 2 - 8 ter 1960 Fascicolo

49 Giornale e mastro della contabilità 1960 Registro

50 Bilancio di previsione e allegati 1961 Fascicolo

51 Conto consuntivo (originale e copia) e allegati Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 2/1960; entrate di competenza artt. 1 - 8 - USCITA: residui passivi art. 6/1960; spese di competenza artt. 2 - 11 1961 Fascicolo

52 Giornale e mastro della contabilità 1961 Registro

53 Prospetti dei sussidi corrisposti a titolo di maggiorazione del trattamento assistenziale 1962 Fascicolo

54 Bilancio di previsione e allegati 1962 169

Fascicolo

55 Conto consuntivo (originale e copia) e allegati Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 5/1960; entrate di competenza artt. 1 - 9 - USCITA: residui passivi artt. 8 ter/1960 e 3+6+12/1961; spese di competenza artt. 2 - 14 1962 Fascicolo

56 Giornale e mastro della contabilità 1962 Registro

57 Carteggio ed atti 1963 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'erogazione del soccorso invernale ai disoccupati 1962/1963. Prospetti dei sussidi corrisposti a titolo di maggiorazione del trattamento assistenziale per il 1963. Fascicolo

58 Bilancio di previsione e allegati 1963 Fascicolo

59 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi artt. 2+7+8/1962; entrate di competenza artt. 1 - 9 - USCITA: residui passivi art. 13/1962; spese di competenza artt. 4 - 15 1963 Fascicolo

60 Giornale e mastro della contabilità 1963 Fascicolo

61 Carteggio ed atti 1964

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Contiene fra l'altro: Prospetti dei sussidi corrisposti a titolo di maggiorazione del trattamento assistenziale. Fascicolo

62 Bilancio di previsione e allegati 1964 Fascicolo

63 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi artt. 2+7/1963; entrate di competenza artt. 1 - 8 - USCITA: residui passivi artt. 3+7+8+11/1963; spese di competenza artt. 3 - 14 1964 Fascicolo

64 Giornale e mastro della contabilità 1964 Registro

65 Carteggio ed atti 1965 Contiene fra l'altro: Prospetti dei sussidi corrisposti a titolo di maggiorazione del trattamento assistenziale. Fascicolo

66 Bilancio di previsione e allegati 1965 Fascicolo

67 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 3 - 8 - USCITA: residui passivi art. 8/1964; spese di competenza artt. 1 - 13 1965 Fascicolo

68 Giornale e mastro della contabilità

171

1965 Registro

69 Carteggio ed atti 1966 Contiene fra l'altro: Prospetti dei sussidi corrisposti a titolo di maggiorazione del trattamento assistenziale. "Pratiche concessione assegni ai vecchi lavoratori. Legge regionale 19 luglio 1962, n. 12", 1962 - 1966. Fascicolo

70 Bilancio di previsione e allegati 1966 Fascicolo

71 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 5/1965; entrate di competenza artt. 3 - 6 - USCITA: residui passivi artt. 5+7/1965; spese di competenza artt. 1 - 9 1966 Fascicolo

72 Giornale e mastro della contabilità 1966 Registro

73 Bilancio di previsione e allegati 1967 Fascicolo

74 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza art. 2 - USCITA: residui passivi artt. 5+6+7/1966; spese di competenza artt. 5 - 6 1967 Fascicolo

75 Giornale e mastro della contabilità

172

1967 Registro

76 Bilancio di previsione e allegati 1968 Fascicolo

77 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 3/1967; entrate di competenza artt. 2 - 4 - USCITA: residui passivi artt. 6/1966 e 1+5+6+8/1967; spese di competenza artt. 1 - 7 1968 Fascicolo

78 Giornale e mastro della contabilità 1968 Registro

79 Carteggio ed atti 1969 Fascicolo

80 Bilancio di previsione e allegati 1969 Fascicolo

81 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 2 - USCITA: spese di competenza artt. 4 - 5 1969 Fascicolo

82 Giornale e mastro della contabilità 1969 Registro

173

83 Bilancio di previsione e allegati 1970 Fascicolo

84 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 4 - USCITA: residui passivi artt. 1+6/1969; spese di competenza artt. 4 - 9 1970 Fascicolo

85 Giornale e mastro della contabilità 1970 Registro

86 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 4/1970; entrate di competenza artt. 1 - 4 - USCITA: residui passivi art. 5/1970; spese di competenza artt. 5 - 9 1971 Fascicolo

87 Giornale e mastro della contabilità 1971 Registro

88 Carteggio ed atti 1972 Fascicolo

89 Bilancio di previsione 1972 Registro

90 Conto consuntivo e allegati 174

Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 5 - USCITE: residui passivi artt. 1/1970 e 1/1971; spese di competenza artt. 1 - 7 1972 Fascicolo

91 Giornale e mastro della contabilità 1972 Registro

92 Carteggio ed atti 1973 Fascicolo

93 Bilancio di previsione e allegati 1973 Fascicolo

94 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 5 - USCITA: residui passivi art. 4/1972; spese di competenza artt. 2 - 7 1973 Fascicolo

95 Giornale e mastro della contabilità 1973 Registro

96 Carteggio ed atti 1974 Contiene fra l'altro: "Ciechi civili. Legge 27.5.1970, n. 382", 1970 - 1974. Atti relativi all'assistenza ai mutilati ed invalidi civili in base alle leggi 6 agosto 1966 n.625 e 30 marzo 1971 n. 118. Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

175

97 Bilancio di previsione e allegati 1974 Fascicolo

98 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 5 - USCITA: residui passivi art. 3/1973; spese di competenza artt. 2 - 7 1974 Fascicolo

99 Giornale e mastro della contabilità 1974 Registro

100 Carteggio ed atti 1975 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

101 Bilancio di previsione ed allegati 1975 Fascicolo

102 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 3 - USCITA: residui passivi artt. 1/1973 e 1+3/1974; spese di competenza artt. 1 - 4 1975 Fascicolo

103 Giornale e mastro della contabilità 1975 176

Registro

104 Carteggio ed atti 1976 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

105 Bilancio di previsione e allegati 1976 Fascicolo

106 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 5 - USCITA: residui passivi art. 4/1975; spese di competenza artt. 2 - 6 1976 Fascicolo

107 Giornale e mastro della contabilità 1976 Registro

108 Carteggio ed atti 1977 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

109 Bilancio di previsione e allegati 1977 Fascicolo

110 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento

177

Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi artt. 2/1974, 2/1975 e 2+4/1976; entrate di competenza artt. 1 - 6 - USCITA: residui passivi artt. 1+4/1976; spese di competenza artt. 1 - 4 1977 Fascicolo

111 Giornale e mastro della contabilità 1977 Registro

112 Carteggio ed atti 1978 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secodo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

113 Bilancio di previsione e allegati 1978 Fascicolo

114 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi artt. 1+3/1977; entrate di competenza artt. 1 - 3 - USCITA: residui passivi art. 4/1977; spese di competenza artt. 1 - 3 1978 Fascicolo

115 Giornale e mastro della contabilità 1978 Registro

116 Carteggio ed atti 1979 Contiene fra l'altro: Atti relativi al servizio di assistenza a domicilio agli anziani in base alla legge provinciale 19 agosto 1973 n. 28. Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

178

117 Bilancio di previsione 1979 Fascicolo, cc. 2

118 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 3/1978; entrate di competenza artt. 1 - 3 - USCITA: residui passivi art. 4/1978; spese di competenza artt. 1 - 2 1979 Fascicolo

119 Giornale e mastro della contabilità 1979 Registro

120 Carteggio ed atti 1980 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

121 Bilancio di previsione 1980 Registro

122 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi artt. 3+5/1979; entrate di competenza artt. 1 - 3 - USCITA: residui passivi art. 3/1979; spese di competenza artt. 1 - 3 1980 Fascicolo

123 Giornale e mastro della contabilità 1980 179

Registro

124 Carteggio ed atti 1981 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

125 Bilancio di previsione 1981 Registro

126 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 3 - USCITA: spese di competenza artt. 1 - 2 1981 Fascicolo

127 Giornale e mastro della contabilità 1981 Registro

128 Carteggio ed atti 1982 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assisternza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

129 Bilancio di previsione 1982 Registro

130 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giusttificativi: ENTRATA: residui attivi art. 3/1981; entrate di competenza artt. 1 - 3 - USCITA: residui

180 passivi art. 3/1981; spese di competenza artt. 1 - 3 1982 Fascicolo

131 Giornale e mastro della contabilità 1982 Registro

132 Carteggio ed atti 1983 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

133 Bilancio di previsione 1983 Fascicolo, cc. 2

134 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 4 - USCITA: spese di competenza artt. 1 - 3 1983 Fascicolo

135 Giornale e mastro della contabilità 1983 Registro

136 Carteggio ed atti 1984 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

137 Bilancio di previsione e allegati

181

1984 Fascicolo

138 Conto consuntivo e allegati Schede di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 3/1983; entrate di competenza artt. 1 - 3 - USCITA: spese di competenza artt. 1 - 3 1984 Fascicolo

139 Giornale e mastro della contabilità 1984 Registro

140 Carteggio ed atti 1985 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

141 Bilancio di previsione e allegati 1985 Fascicolo

142 Conto consuntivo e allegati Schede di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 3/1984; entrate di competenza artt. 1 - 3 - USCITA: residui passivi art. 3/1984; spese di competenza artt. 1 - 2 1985 Fascicolo

143 Giornale e mastro della contabilità 1985 Registro

144

182

Carteggio ed atti 1986 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

145 Bilancio di previsione e allegati 1986 Fascicolo

146 Conto consuntivo e allegati Schede di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 3 - USCITA: residui passivi artt. 4/1983, 4/1984 e 4/1985; spese di competenza artt. 2 - 4 1986 Fascicolo

147 Giornale e mastro della contabilità 1986 Registro

148 Carteggio ed atti 1987 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

149 Bilancio di previsione e allegati 1987 Fascicolo

150 Conto consuntivo e allegati Schede di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 2 - 3 - USCITA: residui passivi art. 3/1986; spese di competenza art. 2 1987

183

Fascicolo

151 Giornale e mastro della contabilità 1987 Registro

152 Carteggio ed atti 1988 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

153 Bilancio di previsione e allegati 1988 Fascicolo

154 Conto consuntivo e allegati Schede di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 1/1987; entrate di competenza artt. 1 - 2 - USCITA: spese di competenza art. 2 1988 Fascicolo

155 Giornale e mastro della contabilità 1988 Registro

156 Carteggio ed atti 1989 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

157 Bilancio di previsione 1989

184

Fascicolo, cc. 2

158 Conto consuntivo e allegati Schede di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza artt. 1 - 2 - USCITA: spese di competenza art. 1 1989 Fascicolo

159 "Mastro - contabilità" 1989 Fascicolo, cc. 2

160 Carteggio ed atti 1990 Contiene fra l'altro: Atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale". Fascicolo

161 Bilancio di previsione 1990 Fascicolo, cc. 2

162 Conto consuntivo e allegati Schede di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza art. 2 - USCITA: residui passivi art. 2; spese di competenza artt. 1 - 2 1990 Fascicolo

163 Giornale delle entrate e delle uscite 1990 Fascicolo, cc. 2

164 Carteggio ed atti 1991

185

Fascicolo

165 Bilancio di previsione e allegati 1991 Fascicolo

166 Conto consuntivo e allegati Schede di svolgimenti Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi art. 1/1990; entrate di competenza art. 1245 - USCITA: spese di competenza art. 1395 1991 Fascicolo

167 Giornale delle entrate e delle uscite 1991 Fascicolo, cc. 2

168 Carteggio ed atti 1992 Fascicolo

169 Bilancio di previsione e allegati 1992 Fascicolo

170 Conto consuntivo e allegati Schede di svolgimento Documenti giustificativi: ENTRATA: entrate di competenza art. 1250 - USCITA: spese di competenza artt. 1395 e 1520 1992 Fascicolo

171 Carteggio ed atti 1993 Fascicolo 186

172 Bilancio di previsione e allegati 1993 Fascicolo

173 Conto consuntivo e allegati Schede di svolgimento Documenti giustificativi: USCITA: spese di competenza artt. 1395 e 1520 1993 Fascicolo

174 "Legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2. Scioglimento degli E.C.A." 1982 - 1994 Contiene fra l'altro: Estratto tavolare dell'1 dicembre 1952 riguardante la p.f. 114/2 intavolata a nome del Fondo poveri di Romallo e relativo decreto tavolare del 4 gennaio 1994 e documento di compravendita di una casa con orto adiacente venduti da Maria Pancheri allo stesso Fondo poveri il 21 gennaio 1907 (copia semplice). Fascicolo

187 serie 2.5 Inventari del patrimonio, 1892 - 1918

175 "Inventario sul patrimonio complessivo della Congregazione di carità del comune di Romallo" 1892 Tre esemplari. Fascicolo

176 "Inventario Fondo poveri" 1918 Quaderno, c. 1

188 serie 2.6 Registri diversi, 1902 - 1910

177 "Libro delle ricevute del presidente della Congregazione di carità" 1902 gennaio 4 - 1910 settembre 15 Contiene le dichiarazioni di ricevuta di don Narciso Flor, preside della Congregazione di carità, per le somme versate dal capocomune di Romallo al fine di sovvenzionare i poveri. Registro, legatura cart., cc. 5 n.n.

189

Ente Amministrazione Separata Usi Civici di Romallo 1948 gennaio 1 - 1950 marzo 27

Luoghi Romallo

Altre forme del nome ASUC Romallo

Archivi prodotti Fondo Amministrazione Separata Usi Civici, 01/01/1938 - 31/12/1958

Storia Grazie al fatto che era avvenuto il riconoscimento e l'assegnazione di terre con natura di terre d'uso civico da parte del Commissario agli usi civici di Trento alla frazione di Romallo (1), nel 1948 fu istituita l'"Amministrazione Separata Usi Civici" con decreto prefettizio n. 4246/III del 9 marzo. La decorrenza della nuova Amministrazione fu fissata dal 1° gennaio dello stesso anno (2). La nascita dell'A.S.U.C. segnò la ripresa di una certa autonomia amministrativa, benché il paese di Romallo conservasse ancora lo status di frazione del comune di Revò. Benché questa gestione separata dovesse riguardare in teoria solo l'ordinaria amministrazione, lo sviluppo, l'accrescimento e il miglioramento dei beni di uso civico e non altri ambiti di competenza che spettavano solo ai comuni, il Comitato A.S.U.C. di Romallo, come altri Comitati, in realtà deliberò l'esecuzione di alcuni lavori pubblici (3). Dopo la ricostituzione del comune di Romallo, avvenuta con Legge regionale 27 marzo 1950 n. 6, l'Amministrazione Separata Usi Civici cessò di esistere.

Condizione giuridica Gli usi civici sono dei diritti che gruppi di persone (ravvisabili nella collettività degli abitanti di un comune o frazione o in una collettività di altro tipo) esercitano, "uti cives", su terreni e beni, come pascoli, boschi, malghe, etc. appartenenti al loro comune o frazione. Tali diritti consistono in varie forme di uso o godimento dei beni ed i principali fra essi sono quelli di pascolare ed abbeverare il bestiame, raccogliere erba e strame o legna per uso domestico, ottenere legname per la costruzione e la riparazione di case d'abitazione, cavare ghiaia, sassi o pietre da costruzione. La definizione "usi civici" deriva dal fatto che i diritti in questione spettano agli abitanti di un determinato luogo in dipendenza della loro qualità di cittadini (cives) e fintanto che siano tali. Nello stesso tempo questi usi hanno assunto nomi diversi a seconda di quale fosse l'oggetto del diritto esercitato: si parla perciò di legnatico, stramatico, erbatico, boscheggio, etc. Sono diritti che, negli ultimi decenni, hanno perso progressivamente il loro contenuto economico anche per le popolazioni montane e rurali, tuttavia la loro esistenza è ormai assicurata dalla legge e comunque alcuni di tali usi, come il diritto di pascolo e alpeggio e di raccolta della legna, vengono tuttora esercitati e fatti valere (4). Infatti i beni soggetti ad uso civico appartengono alla generalità dei cittadini di un comune o di una frazione in diritto esclusivo e perpetuo e questi cittadini vengono rappresentati dall'organo (Comitato) previsto dalla legge. Questi diritti appartenenti collettivamente a 190 tutti i cittadini di un luogo sono comunque del tutto distinti e staccati dal generico diritto d'uso degli altri beni di cui il comune o la frazione dispongono a vantaggio della collettività. Essi non vanno intesi peraltro come diritto di proprietà ("ius utendi atque abutendi"), bensì come diritto d'uso a favore del civis nel senso indicato dall'art. 1021 del Codice Civile, non essendone il civis stesso, ma la generalità degli abitanti del luogo, il titolare. Da un punto di vista tecnico- giuridico, i beni d'uso civico sono classificati come "beni demaniali" nel senso indicato dal Codice Civile (art. 822 e segg.) (5) e contrapposti a quelli che sono definiti invece "beni patrimoniali". In passato, si riteneva che fossero "demaniali" i beni destinati all'immediata soddisfazione di bisogni pubblici (e quindi beni essenziali per l'esplicazione delle funzioni proprie dell'ente pubblico), mentre la dottrina attualmente prevalente rileva come esistano anche beni non demaniali che presentano tali caratteri (ad esempio gli armamenti) e ritiene quindi che il criterio distintivo tra "beni demaniali" e "beni patrimoniali" sia meramente formale. Sono demaniali i beni che la legge indica come tali, nel nostro caso i beni d'uso civico, sono patrimoniali gli altri (6). L'appartenenza al demanio pubblico comporta per i relativi beni l'assoggettamento alla disciplina prevista dall'art. 823 del Codice Civile, secondo cui i "beni demaniali" sono "inalienabili" e non possono formare oggetto di diritti in favore di terzi, se non nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano" e quindi sono sostanzialmente "indisponibili" (7). In definitiva, appare particolarmente significativa la definizione che dei beni d'uso civico ha dato la Suprema Corte di Cassazione in data 5 gennaio 1951: "Le terre del demanio universale o comunale sono di proprietà delle popolazioni, non dell'ente pubblico. Il pascolo ed il legnatico integrano l'antichissimo uso delle popolazioni di ritrarre dalle terre le utilità essenziali per la vita, e debbono annoverarsi fra le forme sopravviventi del primitivo collettivismo agrario, che hanno permesso per secoli alle popolazioni di partecipare al godimento in natura di terre, di pascoli e di boschi. Gli usi civici trovano il loro fondamento nell'antico dominio delle popolazioni che, per soddisfare i bisogni essenziali della vita, usavano delle terre in certi modi determinati. Tali usi hanno continuato a sussistere anche dopo l'emanazione delle leggi sull'abolizione delle feudalità" (8).

Funzioni, occupazioni e attività Per quanto riguarda la storia di questi diritti, all'inizio dell'Ottocento sia il governo bavarese che il Regno d'Italia napoleonico mantennero distinti i beni collettivi delle frazioni o di altri nuclei aggregati dai beni che costituiscono i demani e i patrimoni dei comuni e ne regolarono il funzionamento. Alla legislazione austriaca era invece sconosciuto il concetto di uso civico inteso come semplice diritto d'uso di un bene a favore dei cittadini di un comune o frazione. Gli usi civici erano considerati dalla legge austriaca come "servitù prediali", cioè si ricorreva alla finzione giuridica secondo cui beni privati ed edifici rurali, in qualità di "fondi dominanti", potevano vantare il diritto di pascolo, legnatico, stramatico, etc. su beni comunali considerati a loro volta alla stregua di "fondi serventi". E' per questo che, negli atti esistenti negli archivi comunali trentini, i diritti d'uso civico figurano come servitù. Tuttavia, con la Patente Imperiale n. 130 del 5 luglio 1853, si riconoscevano i diritti d'uso collettivo, si cercava d'impedire la quotizzazione delle terre e s'imponevano le destinazioni dei terreni comuni ad uso della popolazione che ne aveva bisogno. Il Rescritto ministeriale 11 dicembre 1850 n. 13353, contenente disposizioni per la vecchia legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849 B.L.I. n. 170, distingueva i beni in: 1) patrimonio comunale, liberamente disponibile; 2) beni d'uso pubblico, cioè strade, piazze e simili; 3) beni comunali, cioè boschi e pascoli, destinati all'uso esclusivo dei membri del comune. Il Rescritto aggiungeva che, quand'anche il sopravvanzo dei redditi rimasti, dopo che fossero stati soddisfatti i bisogni delle famiglie, dovesse affluire alla cassa comunale, non veniva per questo mutata la natura giuridica dei beni (9). La legge comunale austriaca n. 1 del 9 gennaio 1866, al paragrafo 63, stabilì che i cittadini o abitanti del comune, qualora l'uso di beni comunali fosse ammesso da diritti o

191 consuetudini, non potessero tuttavia ricavarne un utile maggiore di quello necessario per sopperire ai bisogni della loro casa o dei loro beni stabili e ciò affinchè non prendessero piede diritti speciali in favore di qualcuno. La Rappresentanza comunale avrebbe dovuto regolare la partecipazione agli utili dei beni comunali, non potendo comunque prescindere dalla limitazione stabilita dalla legge. Gli utili avanzati perchè in eccesso rispetto ai bisogni dei cittadini avrebbero continuato ad essere versati nella cassa comunale (10). Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, la legge n. 9 del 11 gennaio 1923 mantenne, all'art. 24, il rispetto degli speciali titoli di diritto e delle consuetudini che disciplinavano il godimento dei beni comunali ma in seguito, dopo una notevole quantità di parziali riforme, studi e proposte, si giunse finalmente alla legge n. 1766 del 16 giugno 1927 detta, in senso tecnico-giuridico, di liquidazione, cui seguì il regolamento di applicazione n. 332 del 26 febbraio 1928 (11). Scopo della legge era quello di abolire le forme residue di promiscuo godimento delle terre e di disciplinarne la proprietà nelle diverse forme (privata, pubblica e collettiva) e constava di tre parti principali: 1) l'accertamento dell'esistenza di usi civici sulle terre, e la classificazione dei diritti relativi, suddivisi in "essenziali" (necessari ai bisogni della vita) ed "utili" (a scopo d'industria) (art. 1-4); 2) la liquidazione dei diritti, in tre modi: "gli usi civici esercitati dai comuni sui beni dei privati" (ad esempio il diritto di vendere erbe, stabilire i prezzi dei prodotti, far pagare tasse per il pascolo ed altri simili) dovevano essere affrancati, con divisione delle terre ed eccezionalmente con compenso (artt. 5, 6 e 7); "le promiscuità", cioè i diritti delle popolazioni di un comune o di una frazione su beni di altri comuni o frazioni, dovevano essere sciolte senza compenso (art. 8); "le occupazioni su terre d'uso civico" appartenenti ai comuni o alle frazioni, purchè perduranti da almeno dieci anni con migliorie apportate al fondo dall'occupante, dovevano essere legittimate mediante concessione all'occupante verso canone enfiteutico (artt. 9 e 10); 3) la disciplina e regolamentazione dei terreni assegnati ai comuni o alle frazioni o alle associazioni agrarie, con loro distinzione fra terreni utilizzabili per la coltura agraria (da ripartire in quote e dare alle famiglie dei coltivatori diretti, a titolo e con canone enfiteutico) e terreni utilizzabili a bosco e pascolo permanente. Questi ultimi venivano assoggettati alle norme stabilite dalla Legge forestale (Cap. II, Tit. 4 del R.D. n. 3267 del 30 dicembre 1923) (12) e dichiarati "aperti agli usi di tutti i cittadini del comune o della frazione", con amministrazione separata dagli altri beni, a profitto dei frazionisti, qualunque ne fosse il numero (artt. 12 e 26); tale amministrazione veniva affidata da un apposito Comitato. Riguardo al Comitato, l'art. 64 del Regolamento d'attuazione della legge stabiliva che la sua costituzione spettava alla Giunta provinciale amministrativa e che doveva essere composto di tre o cinque membri scelti fra i frazionisti. All'amministrazione separata delle frazioni dovevano essere applicate le disposizioni della legge comunale e provinciale ed ogni amministrazione frazionale doveva restare soggetta alla sorveglianza del Podestà del comune, che poteva sempre esaminarne l'andamento e rivederne i conti (13). All'attuazione di quanto disposto dalla legge avrebbero dovuto provvedere i commissari regionali per la liquidazione degli usi civici istituiti dall'art. 27 della legge stessa, ai quali si dovevano fare, fra l'altro, le dichiarazioni da parte di chi esercitava o pretendeva di esercitare dei diritti d'uso civico. In seguito accadde che molti comuni trentini venissero ridotti, mediante aggregazioni e fusioni, da 371 a 113, in applicazione del D.L. n. 383 del 17 marzo 1927. Tuttavia, anche a seguito di un eccessivo egocentrismo a favore del capoluogo di comune attuato in molti casi dai podestà, si manifestò in tutte le frazioni una tendenza a reintegrare la sovranità sui loro beni. Oltre all'art. 26 della già citata legge n. 1766 del 1927 e all'art. 64 del relativo regolamento d'attuazione, venne a vantaggio delle aspirazioni delle frazioni anche la Legge comunale e provinciale n. 383 del 3 marzo 1934 che, all'ultimo comma dell'art. 84, recitava:

192

"L'amministrazione separata dei terreni assegnati ad una frazione è affidata dal Prefetto ad un Commissario scelto, di regola, fra i Frazionisti". C'era stata inoltre anche una sentenza della Corte di Cassazione (la n. 3233 del 18 dicembre 1922) che aveva fissato il principio secondo cui, quando un comune viene aggregato ad un altro, i beni d'uso civico del comune soppresso non diventano beni patrimoniali del comune che lo assorbe. In seguito all'emanazione della legge comunale e provinciale del 1934, laddove fosse avvenuto il riconoscimento della natura demaniale dei beni da parte del Commissariato agli Usi Civici, ci fu la possibilità di nominare nelle frazioni i commissari per le amministrazioni separate. L'art. 84, che prevedeva un commissario frazionale agli usi civici, rappresentava un'innovazione rispetto all'art. 64 del pregresso regolamento del 1928 che parlava invece di comitato d'amministrazione, come del resto ha affermato, nel 1949, anche la Corte di Cassazione (sent. n. 1283 del 16 luglio). Il Ministero dell'Interno, con la circolare n. 15100/15.1 del 21 maggio 1947, dispose la ricostituzione, previa consultazione popolare, dei comitati nella forma prevista dal più volte citato art. 64. Tale ricostituzione avvenne di fatto in molte frazioni in Trentino tanto che, nel 1949, esistevano ben 200 amministrazioni separate frazionali (14). Nel 1948, con l'intervento dell'autonomia regionale per il Trentino-Alto Adige accordata con legge costituzionale n. 5 del 26 febbraio 1948, la Provincia di Trento venne investita di potestà legislativa primaria in materia di usi civici (art.11 n. 8) e in base all'art. 1 delle norme di attuazione dello Statuto speciale emanato con D.P.R. n. 1064 del 17 luglio 1952, le potestà amministrative esercitate in materia di usi civici dal Ministero dell'Agricoltura e Foreste, furono trasferite alle Giunte provinciali di Trento e Bolzano (15). In questa fase il compito delle amministrazioni separate frazionali è chiarito dalla circolare del Presidente della Giunta Provinciale n. 18365/1.III del 23 novembre 1951. Ad esse spettava la sola amministrazione dei terreni di originaria appartenenza alle frazioni, cioè i beni demaniali quali risultavano dal decreto di assegnazione emanato dal Commissariato regionale agli Usi Civici. Non potevano acquistare beni patrimoniali bensì solo beni su cui eventualmente si potessero estendere i diritti d'uso civico (boschi, pascoli, malghe) nè incaricarsi dell'esecuzione di opere pubbliche come scuole, acquedotti, chiese, cimiteri, etc., che rientrano invece nell'ambito di competenza del comune. La loro attività doveva essere diretta allo sviluppo, accrescimento e miglioramento dei beni di uso civico e solo a questi: costruzione o migliorie di malghe, di strade che conducano a boschi o pascoli, rimboschimenti, etc. Nella circolare del 23 novembre 1951 si affermava però espressamente che, dalle deliberazioni pervenute alla Giunta Provinciale per i prescritti controlli, derivava la sensazione che le amministrazioni separate estendessero indebitamente le loro attività anche a compiti non di loro competenza come appunto la costruzione di scuole, di edifici e di opere pubbliche che la legge poneva a carico dei comuni, e proprio questo fatto aveva determinato la necessità delle precisazioni e disposizioni date dalla circolare stessa (16). Successivamente fu emanata la legge provinciale n. 1 del 16 settembre 1952, modificata poi dalla legge n. 6 del 9 maggio 1956, con relativo regolamento di esecuzione (D.P.G. n. 4 del 11 novembre 1952). La legge disponeva che all'amministrazione dei beni comunali d'uso civico doveva provvedere il Consiglio comunale (art. 2), mentre i beni d'uso civico appartenenti alle frazioni dovevano essere amministrati separatamente, a profitto dei frazionisti da un comitato di tre o cinque membri (a seconda che la popolazione della frazione fosse di meno o più di duecento abitanti). Questa disposizione dava finalmente una certa chiarezza alla questione di chi dovesse occuparsi dell'amministrazione degli usi civici, tendeva a disciplinare il funzionamento tecnico ed amministrativo dei comitati, vietandone l'ingerenza sui beni patrimoniali che il comune possedesse nella frazione, e stabiliva il concorso alle spese generali del comune mediante mediante un annuo contributo obbligatorio. Alla nomina del comitato stesso si sarebbe dovuto provvedere con una consultazione a cui potevano partecipare tutti i capifamiglia titolari di uso civico sui beni frazionali. La sua durata in carica era di quattro anni; ogni suo atto doveva essere concretato mediante apposita deliberazione.

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Tali deliberazioni erano prese a maggioranza di voti e dovevano essere pubblicate e sottoposte all'approvazione della Giunta provinciale nei modi stabiliti per le deliberazioni comunali. Esso, nell'esercizio delle sue funzioni, poteva servirsi del personale addetto all'ufficio comunale ed in particolare del tesoriere comunale. Nel regolamento di esecuzione della legge provinciale del 1952 si legge che l'amministrazione separata della frazione, non appena costituita, doveva provvedere a: - trascrivere su apposito registro le deliberazioni adottate dal Comitato d'amministrazione; - compilare un inventario completo dei "beni" di uso civico, risultanti dal decreto di assegnazione delle terre (art. 42 del Regolamento n. 332 del 26 febbraio 1928), e dei "diritti" risultanti dall'accertamento eseguito dal Commissario regionale per gli usi civici; - compilare un bilancio, riferito all'anno solare, dal quale risultassero entrate ed uscite; entro il primo ottobre di ogni anno i Presidenti delle amministrazioni separate avrebbero poi dovuto presentare al sindaco un bilancio per l'esercizio successivo. Parimenti, i comitati d'amministrazione avrebbero dovuto redigere il conto della loro gestione da depositare nell'ufficio frazionale e in quello comunale, dopo aver nominato un collegio di tre revisori scelti fra i frazionisti per l'esame del conto stesso; - compilare un regolamento da sottoporre all'approvazione della Giunta provinciale e della Camera di Commercio; - redigere un elenco dei cittadini aventi diritto d'uso civico e dei capifamiglia che li rappresentavano, elenco da tenere costantemente aggiornato; - occuparsi dell'impianto della contabilità, da tenere sempre aggiornata con un giornale di cassa, un libro mastro, un sistema di reversali e mandati, uno scadenziario delle entrate e delle spese, un ruolo di esazione delle entrate; - tenere un repertorio dei contratti e una raccolta completa dei contratti stessi e loro allegati (17).

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia Diritto degli enti locali: Legislazione comunale, provinciale e regionale, Napoli, 1988 GIUNTA PROVINCIALE DEL TIROLO (a cura di), Raccolta di leggi, ordinanze e decisioni ad uso delle amministrazioni comunali del Tirolo, Innsbruck, 1908 PACE S., Usi civici, associazioni agrarie e comunioni familiari nella Regione Trentino-Alto Adige, Trento, 1976 PACE S., Usi civici nella legislazione provinciale di Trento, Trento, 1953

Note (1) Cfr. Fondo A.S.U.C., serie "Carteggio ed atti", n. 3. (2) Cfr. le notizie contenute nel "Repertorio degli atti ricevuti", Archivio comunale di Romallo, Periodo postunitario, serie "Contratti", n. 1. (3) Cfr. Fondo A.S.U.C., serie "Lavori pubblici, nn. 20 e 21. (4) Cfr. PACE S., "Usi civici Associazioni agrarie e Comunioni familiari nella Regione Trentino-Alto Adige", Trento 1976, pp. 3-4. (5) Cfr. PACE S., Usi civici nella legislazione provinciale di Trento, Trento 1953, pp. 5-6. (6) Cfr. Diritto degli enti locali, Napoli 1988, p. 91. (7) Cfr. Diritto degli enti, p. 100. (8) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", p. 9.

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(9) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", p. 7. (10) Cfr. "Raccolta di leggi, ordinanze e decisioni ad uso delle amministrazioni comunali del Tirolo", a cura della Giunta provinciale tirolese, Innsbruck, 1908, pp. 45-47. (11) Cfr. PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", pp. 147-192. (12) Cfr. PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", pp. 197-216. (13) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", pp. 4-5; cfr. inoltre PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", p. 181 e 187. (14) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", pp. 9-12; cfr. inoltre PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", pp. 56- 57. (15) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", p. 11 e pp. 13-14; cfr. inoltre PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", p. 222. (16) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", pp. 37-40. (17) Cfr. PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", pp. 224-239.

195 fondo 3 Amministrazione Separata Usi Civici, 1938 - 1958

Soggetti produttori Amministrazione Separata Usi Civici di Romallo, 1948 gennaio 1 - 1950 marzo 27

Contenuto L'A.S.U.C. rimase in vita nel periodo 1948 - 1950. Tuttavia alcuni registri, dopo la cessazione dell'A.S.U.C. stessa, sono stati utilizzati dagli organismi comunali: ciò vale per il registro delle deliberazioni del comitato d'amministrazione (fondo A.S.U.C., serie "Deliberazioni del comitato d'amministrazione (originali)", n.1) e per il Libro di paga e il Libro matricola degli operai (fondo A.S.U.C., serie "Registri diversi", nn. 22 e 23). Anche per quanto riguarda la serie "Lavori pubblici" del fondo A.S.U.C., la documentazione presente copre un arco di tempo maggiore rispetto agli anni 1948 - 1950, essendo stata anch'essa interessata dal passaggio di competenze fra A.S.U.C. stessa e comune. Tuttavia si è preferito collocare i fascicoli in questo luogo perché è stato ritenuto significativo il fatto che l'esecuzione dei lavori in questione è stata deliberata dal Comitato A..S.U.C. quando ancora era in attività. Al contrario il repertorio dei contratti è stato collocato nella serie "Contratti" del fondo comunale perché di gran lunga il maggior numero di contratti è stato stipulato dal comune (solo tre dei contratti presenti a repertorio sono da ascrivere all'A.S.U.C.) (1).

Note (1) Cfr. Archivio comunale di Romallo, Periodo postunitario, Serie "Contratti", n.1.

196 serie 3.1 Deliberazioni del comitato d'amministrazione (originali), 1948 - 1950

1 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, della Giunta comunale e del Commissario straordinario 1948 giugno 23 - 1950 dicembre 17 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, 1948 giugno 23 - 1950 giugno 28. - Deliberazioni della Giunta comunale, 1950 luglio 29 - agosto 5. - Deliberazioni del Commissario straordinario, 1950 agosto 12 - dicembre 17. Registro, cc. 29 n.n.

197 serie 3.2 Deliberazioni del comitato d'amministrazione (copie), 1948 - 1950

2 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione 1948 - 1950 Si tratta per la maggior parte di copie vistate dall'autorità competente ma sono presenti anche copie semplici. Busta

198 serie 3.3 Carteggio ed atti degli affari frazionali, 1938 - 1950

Contenuto La documentazione presente copre il periodo 1938 - 1950. Gli atti precedenti al 1948, anno d'istituzione dell'A.S.U.C., sono stati collocati in questa serie in quanto atti che hanno costituito il presupposto necessario per la nascita dell'A.S.U.C. stessa o comunque inerenti all'amministrazione della frazione nel momento in cui Romallo faceva parte del comune di Revò.

3 Assegnazione delle terre con natura di terre di uso civico alla frazione di Romallo, comune di Revò, da parte del R. Commissariato agli usi civici di Trento 1938 novembre 10 - 1939 giugno 24 - Verbale dell'udienza svoltasi alla presenza del R. Commissario agli usi civici per l'accertamento della consistenza e della natura giuridica dei beni posseduti da Revò, Tregiovo, Romallo e Cagnò e degli usi civici in esercizio su tali beni, 1938 novembre 10. Copia autentica del 1961; - "Decreto di assegnazione di terre e di indicazione degli usi civici " per la frazione di Romallo. Copia autentica, 1939 giugno 24; - estratti tavolari relativi a partite intestate al C.C. di Romallo, Revò, Cagnò e Cloz. Fascicolo

4 Atti della frazione o riguardanti la frazione 1946 Fascicolo

5 Atti della frazione o riguardanti la frazione 1947 Fascicolo

6 Carteggio ed atti degli affari frazionali 1948 Fascicolo

7 Carteggio ed atti degli affari frazionali 1949 Fascicolo

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8 Carteggio ed atti degli affari frazionali 1950 gennaio - 1950 giugno Contiene fra l'altro: Ricostituzione in comuni autonomi di Romallo e Cagnò. 1945 novembre 14 - 1950 maggio 24. Fascicolo

200 serie 3.4 Ruoli delle entrate patrimoniali, 1949 - 1949

9 Ruolo delle entrate per sorti legna 1949 Registro

201 serie 3.5 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1948 - 1950

10 Bilancio di previsione 1948 Registro

11 Conto consuntivo 1948 Registro

12 Bilancio di previsione 1949 Registro

13 Conto consuntivo 1949 Registro

14 Bilancio di previsione 1950 Registro

202 serie 3.6 Giornali e mastri della contabilità, 1949 - 1950

15 Giornale e mastro della contabilità 1949 Registro

16 Giornale e mastro della contabilità 1950 (I semestre) Registro

203 serie 3.7 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi del conto consuntivo, 1948 - 1950

17 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi: ENTRATA: spese di competenza artt. 1 - 8 - USCITA: spese di competenza artt. 1 - 18 1948 Fascicolo

18 Allegati al bilancio di previsione. Documenti giustificativi: ENTRATA: residui attivi; entrate di competenza artt. 2 - 10 - USCITA: residui passivi; spese di competenza artt. 1 - 29 1949 Fascicolo

19 Allegati al bilancio di previsione 1950 Fascicolo

204 serie 3.8 Lavori pubblici, 1949 - 1958

Contenuto I fascicoli ricondotti a questa serie si riferiscono a lavori pubblici la cui esecuzione è stata deliberata dal Comitato A.S.U.C. anche se poi sono stati portati a termine dal comune, dopo la sua ricostituzione e le contestuali dimissioni del Comitato stesso.

20 Lavoro di sistemazione e correzione della strada interna dell'abitato detta "strada del Caseificio" 1949 - 1951 Contiene fra l'altro il prospetto di frazionamento del 19 settembre 1949. Fascicolo

21 Costruzione di un acquedotto d'integrazione per l'acqua di uso potabile e domestico per l'abitato di Romallo con derivazione dalla sorgente Capra in località Casetta 1949 - 1958 Con progetto del 14 settembre 1949. Fascicolo

205 serie 3.9 Registri diversi, 1949 - 1957

22 Libro di paga degli operai ai fini dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro 1949 febbraio - 1957 novembre Contiene registrazioni relative a: - operai dell'A.S.U.C., 1949 febbraio - giugno; - operai del comune, 1950 maggio - 1957 novembre. Registro

23 Libro matricola degli operai ai fini dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro 1949 febbraio - 1957 novembre Contiene registrazioni relative a: - operai dell'A.S.U.C., 1949 febbraio - giugno; - operai del comune, 1950 maggio - 1957 novembre. Registro

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Ente Ufficio del Giudice conciliatore di Romallo [1951 - 1976]

Luoghi Romallo

Archivi prodotti Fondo Giudice Conciliatore, 01/01/1951 - 31/12/1976

Funzioni, occupazioni e attività In ottemperanza al R.D. 4 novembre 1928 n. 2325 "Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al Regno", a partire dal primo luglio 1929 anche in Trentino viene estesa la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario, già operante nel resto d'Italia. Già dal 1865 (1) è previsto in ogni comune un giudice conciliatore nominato dal re su proposta del consiglio comunale, con le funzioni di comporre e di giudicare le controversie. Salvo casi eccezionali, egli svolge la sua attività nella casa comunale, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere e da un inserviente comunale in veste di usciere. La documentazione prodotta a seguito della sua attività viene conservata nell'archivio comunale. La legge 16 giugno 1892 n. 261 ed il relativo regolamento d'esecuzione fissano le competenze dei giudici conciliatori, riconducibili alle cosiddette controversie minori (ad esempio: azioni relative alle locazioni di beni immobili, azioni per guasti e danni dati ai fondi urbani, ecc., entro un determinato importo). Ulteriori disposizioni sono contenute nel codice di procedura civile del 1940 e nel R.D. 30 gennaio 1941 n. 12 sull'ordinamento giudiziario con le successive modificazioni. L'art. 28 del R.D. 18 dicembre 1941 n. 1368 "Disposizioni di attuazione del codice di procedure civile" prevede la tenuta di 9 registri obbligatori. Con il primo maggio 1995, in base alla nuova normativa per il processo civile (2), viene abrogato l'istituto del giudice conciliatore mentre entra in vigore quello del giudice di pace.

Note (1) Legge sull'Ordinamento giudiziario del 6 dicembre 1865, n. 2626. (2) Legge 21 novembre 1991, n. 347.

207 fondo 4 Giudice Conciliatore, 1951 - 1976

Soggetti produttori Ufficio del Giudice conciliatore di Romallo, [1951 - 1976]

Contenuto La documentazione prodotta dall'ufficio del Giudice conciliatore copre l'arco cronologico 1951 - 1976 ma sui registri sono presenti in molti casi solo le vidimazioni della Pretura di Cles (1) mentre le registrazioni presenti sono molto scarse e, quando ci sono, coprono un periodo di tempo molto più limitato.

Elenco delle Serie: 1. Affari civili 2. Carteggio ed atti 3. Ruolo generale degli affari civili 4. Rubrica alfabetica generale degli affari civili 5. Ruolo di udienza 6. Registro cronologico dei provvedimenti e degli altri originali 7. Registro repertorio degli atti soggetti a tassa di registro 8. Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile 9. Registro delle spese inerenti alle cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito 10. Registro di carico dei depositi per spese di cancelleria 11. Registro di scarico dei depositi per spese di cancelleria 12. Registri diversi (eventualmente anche anteriori all'attuazione del c.p.c. del 1940)

Note (1) Nella descrizione delle unità si specifica di volta in volta se le date rilevate siano quelle delle vidimazioni della Pretura o delle registrazioni presenti oppure se il registro contenga solamente le vidimazioni.

208 serie 4.1 Carteggio ed atti, 1951 - 1951

1 Carteggio ed atti 1951 Fascicolo

209 serie 4.2 Ruoli generali degli affari civili, 1951 - 1976

2 Ruolo generale degli affari civili 1951 luglio 4 - 1976 gennaio 9 (1) Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della Pretura.

210 serie 4.3 Rubriche alfabetiche generali degli affari civili, 1951 - 1976

3 Rubrica alfabetica generale degli affari contenziosi civili 1951 luglio 4 - 1976 gennaio 9 Contiene solo le vidimazioni della Pretura. Registro

211 serie 4.4 Ruoli di udienza, 1951 - 1976

4 Ruolo udienze 1951 luglio 4 - 1976 gennaio 9 (1) Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della Pretura.

212 serie 4.5 Registri cronologici dei provvedimenti e degli altri atti originali, 1951 - 1976

5 Registro cronologico dei provvedimenti e degli altri atti originali 1951 luglio 4 - 1976 gennaio 9 (1) Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della Pretura.

6 Registro cronologico atti originali 1951 luglio 4 - 1976 gennaio 9 (1) Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della Pretura.

213 serie 4.6 Registri delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile, 1951 - 1976

7 Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile 1951 luglio 4 - 1976 gennaio 9 Contiene solo le vidimazioni della Pretura. Registro

214 serie 4.7 Registri delle spese inerenti alle cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito, 1951 - 1976

8 Registro delle spese occorse nelle cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito 1951 luglio 4 - 1976 gennaio 9 Contiene solo le vidimazioni della Pretura. Registro

215 serie 4.8 Registri di scarico dei depositi per spese di cancelleria, 1951 - 1976

9 Registro di scarico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili 1951 luglio 4 - 1976 gennaio 9 Contiene solo le vidimazioni della Pretura. Registro

216 serie 4.9 Registri diversi, 1958 - 1975

10 Repertorio degli atti da tenersi dall'usciere del Conciliatore 1958 luglio 1 - 1975 aprile 17 (1) Registro Note (1) Come date estreme sono state riportate la data della prima vidimazione della Pretura e quella dell'ultima registrazione presente.

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