Ann. Mus. civ. Sez.: Arch., St., Sc. nat. Vol. 15 (1999) 153-171 2000

GIORGIO PERAZZA & MICHELA DECARLI PERAZZA

TRE ORCHIDEE (ORCHIDACEAE) RARE IN : MALAXIS MONOPHYLLOS, SERAPIAS VOMERACEA E SPIRANTHES SPIRALIS

Abstract: GIORGIO PERAZZA & MICHELA DECARLI PERAZZA - Three orchids (Orchidaceae), rare in Trentino: Malaxis monophyllos, Serapias vomeracea, Spiranthes spiralis. A report is made about the current situation in the province of (Northern-) of Malaxis monophyllos, wich seems to be moderataly expanding in clearings and fresh and humid wood margins, and of Serapias vomeracea and Spiranthes spiralis, which seem instead to be criti- cally endangered because of the rapid disappearance of the scanty meadows where they live. The data gained in 11 years of field surveys for the Cartography of the Tridentine Orchids (COT) are listed. The horizontal and vertical distribution maps on UTM grid are given. For Serapias vomeracea and Spiranthes spiralis urgent measures for their habitat preservation are called for. Key word: Tridentine orchids, New signallings, Rarity, Protection request.

Riassunto - GIORGIO PERAZZA & MICHELA DECARLI PERAZZA - Tre orchidee (Orchidaceae), rare in Trentino: Malaxis monophyllos, Serapias vomeracea, Spiranthes spiralis. Si relaziona sull’attuale situazione in provincia di Trento (Nord-Italia) di Malaxis monophyllos, che appare in moderata espansione in radure e margini boschivi freschi e umidi, e di Serapias vomeracea e Spiranthes spiralis, che appaiono invece in grave pericolo di estinzione causa la rapi- da scomparsa dei prati magri in cui vivono. Si elencano i dati già noti in letteratura e quelli acquisiti dopo undici anni di rilevamenti di campagna per la Cartografia delle Orchidee Tridentine (COT). Vengono fornite le carte di distribuzione orizzontale e verticale su reticolo UTM. Per Serapias vomeracea e Spiranthes spiralis si invocano urgenti provvedimenti per la conservazione degli habitat. Parole chiave: Orchidee tridentine, Nuove segnalazioni, Rarità, Richiesta di protezione.

153 PREMESSA

In queste note si relaziona sullo stato odierno delle conoscenze relative alla presenza di tre orchidee spontanee (fam. Orchidaceae) particolarmente interes- santi per la provincia di Trento. Per ognuna di esse si riassumono le segnalazioni preesistenti integrandole con i nuovi dati distributivi; i dati recenti derivano dai rilevamenti di campagna finalizzati alla Cartografia delle Orchidee Tridentine (COT) coordinata da uno degli autori (G.P.). Per le informazioni dettagliate sul metodo di lavoro rimandiamo il lettore a precedenti articoli (PERAZZA 1994, 1995, 1998): per ogni stazione si forniscono le coordinate del reticolo UTM (Progetto OPTIMA «Cartografia delle Orchidee mediterranee») e del reticolo MTB [Cartografia Floristica Tridentina (CFT) e Cartografia Floristica Centro-Euro- pea (CFCE)]; seguono in sequenza i riferimenti per la localizzazione della sta- zione, l’habitat, l’altitudine, la/le data/e, la fenologia, il numero approssimativo di esemplari osservati e i nomi dei rilevatori. Alla fine vengono pubblicate le tre carte di distribuzione combinata (orizzontale/verticale) su reticolo UTM; in esse la distribuzione orizzontale è mostrata per quadranti (1/4 di area base) di 5 x 5 km di lato, mentre nella distribuzione verticale si pongono in ascissa le colonne di aree base di 10 x 10 km di lato e in ordinata i gradini di 100 m di altitudine; ogni colonna altitudinale comprende pertanto la distribuzione in quota delle stazioni comprese nella corrispondente colonna Nord-Sud di aree base.

Malaxis monophyllos (L.) Swartz

Elemento circumboreale distribuito in Nord-America ed Eurasia, dall’Euro- pa nord-orientale alle Alpi; in Italia Malaxis monophyllos è nota per le regioni alpine centro-orientali (PIGNATTI 1982). Nel Trentino fino agli anni ‘80 era co- nosciuta solo per la zona di Forno in Val di Fiemme (FACCHINI 1855). Nel 1992 l’abbiamo rinvenuta sopra Sagron (PERAZZA 1992, 1993) al confine con la pro- vincia di Belluno, dov’è meno rara (ARGENTI 1991); successivamente CHIOCCHETTI & FRANCESCHINI (1994) l’hanno segnalata presso , mentre LASEN (1993) e FESTI & PROSSER (1996) riportano nuovi rinvenimenti per il Parco Naturale Paneveggio - Pale di San Martino. Per il colore verde e per le esigue dimensioni si confonde facilmente nel suo ambiente, ed è difficile scorgerla; cresce per lo più con pochi sporadici esemplari in punti piuttosto umidi, tra i muschi, alla base di scarpatine erbose lungo le strade o nelle radure boschive, a volte nasco- sta tra alte erbe oppure tra le felci sotto ontani, più raramente in pecceta su suolo scoperto; nel Bellunese anche in prossimità delle malghe (ARGENTI, l.c.). Forse per questa scarsa visibilità può essere sfuggita in passato, ma la recente scoperta di parecchie nuove stazioni ci fa ritenere che la specie si stia espanden-

154 do parallelamente alla ricrescita dell’habitat boschivo. Tale espansione sembra al momento limitata alla parte orientale della provincia, ma M. monophyllos va attentamente ricercata anche altrove; nelle provincie vicine, oltre che per il Bellunese, essa è nota per l’Altopiano dei Sette Comuni in provincia di Vicenza (KALTEISEN & REINHARD 1986) e per la parte nord-orientale della provincia di Bolzano (LORENZ & LORENZ 1998).

Unica segnalazione storica Toval Laresè 500-1000 m ENE di Forno, appena sopra il fondovalle e sopra il Maso S. Maria; abetaia; m 1130-1200, leg. F. Facchini [QS 03/1.26 - 9635/2 (Toal Lajaré sulla CT)]. - Nell’erbario Ambrosi-Facchini (TR) sono conservati 1 es. in frutto + 2 es. fioriti, corredati da due distinti cartellini dei quali riteniamo interessante riportare la trascrizione: «(1838/8/28) Toval Laresé del Forno, luo- ghi ombrosi non molto sopra il maso di S. Maria ... An einer einziger Stelle nämlich in einem Tannenwalde bei Forno in Fiemme. Dr. Facchini ...» - «(1843/7/24) Toval Laresé (Lasaré) di Forno al margine della selva fra muschio, terreno alquan- to sassoso, posizione esattamente settentrionale, dal lato di 1/2dì della valle al luogo dove è la maggior rupe a nord, e la piccola superiore a 1/2dì, e anche sotto, a piccolissima distanza dal della valle. Sopra 3 esemplari, sotto 2, e v’erano es. non fior. ...». Anche nell’Hb. Gelmi (TR) ci sono un esemplare fiorito ed uno in frutto provenienti dalle raccolte di Facchini con l’indicazione «Toval Laresé di Forno, Fiemme, Facchini» - Pubblicazioni: «Toval Larese bei Forno in Fiemme» [Facchini in REICHENBACH 1850-1851 (XIII-XIV): 163]; «Fiemme presso For- no» (Facchini in AMBROSI 1853: 382; AMBROSI 1853-1854: 69); «In sylva abiegna septentrionem spectante, prope Forno in Districtu di Fiemme, rarissima» (Fac- chini in AMBROSI 1854: 836; FACCHINI 1855: 115); «Toval-Laresé di Forno» [Fac- chini in AMBROSI 1854-1857 (I): 740; in GELMI 1893: 162; in DALLA TORRE & SARNTHEIN, 1906 (I): 556]; riportato anche in DALLA FIOR (1969: 248).

Segnalazioni pubblicate di recente (queste stazioni sono state comunicate dai rispettivi Autori anche all’archivio COT; le loro coordinate sono perciò indicate nell’elenco delle osservazioni COT):

Presso Sagron (PERAZZA 1992: 114; 1993: 86; Perazza in LASÈN 1993: 147; in CHIOCCHETTI & FRANCESCHINI 1994: 52) A Sud del Passo Cereda nei boschi sopra Stiozze nel Primiero, m 1350 (LASÈN 1993: 147; Lasèn in PERAZZA 1993: 86) Località Penìe in sinistra orografica dell’Avisio, presso Moena, 1180-1200 m (CHIOCCHETTI & FRANCESCHINI 1994: 51) Prati di Ronz lungo il sentiero 713 a 1605 m; tra Malga Canali e Pra Ostio

155 (1300 m); sentiero 711 per Val delle Lede a 1420 m; fuori parco anche presso Malga Fossetta [in realtà al Dalaibol] (FESTI & PROSSER 1996: 514)

Osservazioni registrate nell’archivio COT (fra parentesi i riferimenti bibliografici, che non sempre citano espressamente le stazioni, oppure l’asterisco * che contrassegna le segnalazioni inedite): QS 03/1.15 - 9635/4 - km 0,5 ENE Mezzavalle; sentiero Ponte dei Castellani- La Bedovina; bosco di conifere; 1130-1180 m; 9 Jul.1983 pf fot. Dorigotti & Costantini; 10 Jul.1983 1 es. pf fot. Maffei & Perazza; 7 Jul. 1985, 16 Jul. 1986, 7 Jul. 1988 e 1 Jul.1989 3÷5 es. pf obs. et fot. Decarli & Perazza - Cartografata in PERAZZA (1992: 114). QS 03/1.26 - 9635/2 - km 0,25 W-WNW Forno; salita sulla sx or. del Rio Valsorda; pendio umido muscoso all’orlo del bosco di conifere; 1165 m; 18 Jun.1993 1 es. bc fot. Zacchino & Perazza - 1 Sept.1996 1 es. fr + 1 st Decarli & Perazza - (*). QS 03/1.27 - 9635/2 - km 0,9 NE Forno; sopra la SS48 Forno-Moena; su uno strato di aghi nel bosco di conifere; 1130 m; 12 Aug.1993 8 es. fr + 10 st Perazza - (*). QS 03/1.48 - 9635/2 - km 0,9 S Moena; versante W del Dosso Mezzogiorno, lungo la strada forestale; pecceta mista, radure; calcare; 1180 m; 10 Jul.1994 15 es. pf + 40-50 st Chiocchetti & Franceschini; in CHIOCCHETTI & FRANCESCHINI (1994); non ritrovati il 13 Aug.1995 da Chiocchetti, Decarli & Perazza - km 1 S- SSW Moena; 800 m S del Pont de Mur, sopra la strada sul pendio W del Dosso Mezzogiorno; bosco di pecci e abeti, calcare; 1210 m; 13 Aug.1995 4 es. fr + 7 st fot. Chiocchetti, Decarli & Perazza. QS 03/2.04 - 9635/4 - km 0,4 SSW Mezzavalle; NNE del Ponte dei Castellani, sulla sin. or. dell’Avisio; bosco di conifere, bordo strada; 1070 m; 1 Jul.1989 4 es. if + 3 st fot. Decarli & Perazza; 31 Maj.1994 2 es. bc Madl & Perazza; 02 Jul.1998 4 es. pf fot. Kersbamer - Cartografata in PERAZZA (1992). QS 03/2.43 - 9635/4 - km 1,05 NW-WNW Bellamonte; a NW del Capitello dei Ciopé; pendio sotto aceri, betulle e noccioli; calcare; 1320 m; Jul.1996 pf Chiocchetti; 1 Sept.1996 4 es. fr + 6 st Decarli & Perazza [raccolto 1 es. danneg- giato (ROV)] - (*). QS 11/2.34 - 9836/4 - Gobbera; verso M. Totoga; orlo del bosco, bordo strada; calcare; 990 m; Jul.1995 c. 20 es. Rasi-Caldogno; 29 Ago.1996 6 es. fr + 32 st fot. Decarli & Perazza - (*). QS 11/4.51 - 9836/4 - km 0,5-0,6 S-SSE M. Vederna; appena sopra la strada Rif. Vederna-M. Vederna in esposizione NW, in punti diversi; scarpatina lumi- nosa sotto giovani pecci, tra erbe e muschi; calcare; 1370-1385 m; 30 Jul.1995 ff Dalla Turca & Tinelli; 29 Ago.1996 3+2 es. fr e 8+11 st Decarli & Perazza - (*).

156 QS 11/4.53 - 9836/4 - km 1 S Imer; versante N del M. Vederna, a E della strada che sale al Capitèl de la Pausa; bosco, tra i muschi; calcare; 710 m; 30 Jul.1995 c. 10 es. Dalla Turca & Tinelli - (*). QS 12/3.67 - 9736/2 - km 0,5 N-NNE S. Martino di Castrozza; sopra la SS50, sul versante W; bosco rado di conifere, scarpata erboso-muscosa; 1575 m; Jul.1992 e 1995 2 es. Rasi-Caldogno - (*). QS 12/3.73 - 9736/4 - km 2,3 W-WSW Sass Maor; poco a S di Bellesraie; bosco rado, pendio umido, muschi; calcare; 1340 m; 10 Sep.1993 4 es. fr + 2 st Decarli e Perazza; 25 Jun.1994 5 es. if + 8 st Paolucci, Perazza & Rasi-Caldogno (fot.) - (*). QS 12/4.84 - 9736/4 - km 1,6 W-WNW Sass Maor; Val della Vècia a N dei Prati Ronz, sent. 713 per il Rif. Velo della Madonna; pecceta; 1600-1625 m; 03 Jul.1993 1 es. bc Prosser; in FESTI & PROSSER (1996) - 11 Jul.1995 1+4 es. pf Vettori. QS 21/1.17 - 9837/1 - km 1,25 NNE Sasso Padella; 400 m SSE del Colle Stiozze, a E del sent. 744 per il Sasso Padella; conca umida, muschi; 1320 m; 03 Aug.1992 Lasèn; in LASÈN (1993). QS 21/3.69 - 9837/2 - km 0,9 SW Sagron; 500 m S-SSW di Matiùz, sent. 801 per il Piz di Sagron; ex aia carbonile umida e muscosa; 1170 m; 18 Sept.1993 2 es. fr + 6 st Perazza, Prosser & Sottovia - (*). QS 22/2.13 - 9737/3 - km 1,2 S Campanile d’Ostio; 400 m NNE della Baita Don Bosco, poco sopra il sentiero Prà d’Ostio-M.ga Pradidali; bosco rado; cal- care; 1380 m; 05 Jun.1993 1 es. bc Prosser; in FESTI & PROSSER (1996). QS 22/2.30 - 9837/1 - km 0,8 NW-WNW Passo Cereda; 400 m S-SSE del Dalaibol, lungo il sentiero sul pendio S; pendio umido; calcare; 1610 m; 03 Jul.1993 1 es. bc Festi; in FESTI & PROSSER (1996). QS 22/2.34 - 9737/3 - km 1,1 E Campanile d’Ostio; sent. 711 per il Vallon delle Lede; bosco rado umido; calcare; 1450 m; 05 Jun.1993 1 es. bc Festi; in FESTI & PROSSER (1996). QS 22/4.60 - 9837/2 - km 0,3 SW-WSW Sagron; 250 m ENE di Matiùz, a monte della strada da Sagron; scarpatina erbosa, sotto un gruppo di ontani; 1115 m; 21 Jul.1992 3 es. pf + 3 st Decarli & Perazza; in PERAZZA (1992) e in LASÈN (1993).

Serapias vomeracea (N.L. Burmann) Briquet subsp. vomeracea

Elemento mediterraneo-atlantico distribuito dalla costa atlantica di Francia e Portogallo fino alla Grecia e a Cipro (DELFORGE 1994). In territorio italiano cresce in Sicilia e in tutta la penisola raggiungendo a nord il bordo meridionale delle Alpi. In Trentino fu segnalata al Lago di Garda, a N di Castellano (),

157 a Vigolo e in più punti della Valsugana, ma per lungo tempo non se ne ebbe più notizia e anche le intensive ricerche nelle stazioni storiche risultarono infruttuose, tanto che in PERAZZA (1992, 1993) Serapias vomeracea veniva indica- ta tra le specie non ritrovate e forse scomparse. In realtà singoli e sporadici esemplari erano stati visti sul M. Brione di Riva da ricercatori d’Oltralpe; possia- mo citare M. BABORKA (1993 in litt. nobis) che gentilmente ci ha mandato la documentazione di un esemplare da lui stesso fotografato nel 1990 informando- ci inoltre che P. Müller l’aveva notata alcuni anni prima nell’oliveto terrazzato sul versante ovest del M. Brione (BABORKA, l.c.). Nel 1993 proprio qui la rinven- nero L. Maffei & S. Manzoni dandone rilievo sulla stampa locale (Alto Adige, 31.05.1993). Nel 1993 R. Vettori ritrovò un piccolo nucleo di 8 steli fioriti tra Castellano e Daiano, nella zona dove S. vomeracea fu anticamente segnalata da Facchini, Cristofori e Cobelli (vedi sotto).

Segnalazione storiche Segnalata talvolta come Serapias lingua L., che è una specie diversa, a distri- buzione più meridionale, talaltra coi sinonimi di S. longipetala (TEN.) POLLINI, S. pseudocordigera (SEBAST.) MORIC.; si tratta sempre di S. vomeracea (N.L. BURM.) BRIQ. subsp. vomeracea (cfr. BAUMANN & KÜNKELE 1989): «Serapias lingua (1846/6/7) Sopra verso Pontarso. NB. Bracteae flores aequantes vel superantes. Labellum brevius, vel tertia parte longius, medianite latius vel quarta parte latius [altro cartellino]: «Serapias lingua L., Gud. V.463. Ham erroris arguit Dr. Logger (Flora, 1841, 132) Sed ut videtur, immerito. Gaudium nostram stirpem deferibit tepalis in basi labelli non omissis. Scopoli, II, 187 deferibit nostram. F. Facchi- ni» Hb. Ambrosi-Facchini (TR) - «Serapias pseudo-cordigera Mor. 1849/6/2. Telve, nei prati turfosi verso Pontarso. F. Ambrosi» Hb. Ambrosi-Facchini (TR) - «Serapias pseudocordigera Moric. Prati turfosi fra Telve e Pontarso in Valsugana, Tirolo italiano. Fr. Ambrosi. - S. longipetala Parl. fl. it.». Da Ambrosi in Genn. 1854 (FI 202 in PERAZZA 1995: 236 e 246) - «Serapias Pseudo-cordigera Mor. Telve per Pontarso. [Ambrosi]» Hb. Gelmi (TR) - Facchini in KOCH 1842c: 127; Facchini in REICHENBACH 1851 (XIII-XIV): 12; AMBROSI 1853: 382; AMBROSI 1853-1854: 69; AMBROSI 1854-1857 (I): 712; GELMI 1893: 160 - [PS 90/1.26 - 9934/2]. «Serapias longipetala (1840/6/22) Prato torboso da Telve alla Rocchetta, sotto strada, F. Facchini» Hb. Ambrosi-Facchini (TR) - «Serapias lingua L. Supra Telve in pratis turfosis. Ambrosi - S. longipetala Parl. fl. it.». Da Ambrosi in Sett. 1847 (FI 201 in PERAZZA, l.c.) - [PS 90/1.15 - 9934/2]. «Serapias pseudo-cordigera Moric. 1851/6/12. Borgo, nel prato turfoso di Onea, di proprietà del Baràcola. F. Ambrosi» Hb. Ambrosi-Facchini (TR) - «Serapias lingua L., Onea in Valsugana. Fr. Ambrosi» Hb. ‘Tridentino’ (TR) - [PS 80/4.93 - 9934/2].

158 159 «Serapias pseudocordigera Moricand, Valsugana, pratis paludosis. Fr. Ambrosi» Hb. Petz (TR) - «Serapias longipetala Pollini, Serapias pseudo-cordigera Moric. Valsugana, nei prati torbosi» Hb. Venetum (PAD 382 in PERAZZA 1994: 203) Il cartellino è anonimo ma, viste le strettissime analogie coi precedenti, il reperto va attribuito a Facchini o ad Ambrosi - «Serapias pseudocordigera L. p.p. Valsugana» anonimo [Ambrosi ?] in Hb. Porta (Dioc.) - La localizzazione di queste stazioni è impossibile ma dalla bibliografia sappiamo che la specie era presente in più punti. - Le pubblicazioni per la Valsugana risultano tutte presso Borgo: Telve, Valle d’Onea e Savaro; Facchini in KOCH 1842c: 127; Facchini, Ambrosi in HAUSMANN 1851-1854: 846; Ambrosi in BERTOLONI 1853 (IX): 602; FACCHINI 1855: 115; AMBROSI 1853: 382; AMBROSI 1853-1854: 69; AMBROSI 1854- 1857 (I): 712; GELMI 1893: 160; Ambrosi in IBF per DALLA TORRE & SARNTHEIN 1906 (I): 524 - [PS 80/4, PS 90/1 (e /2 ?) - 9934/2] «Serapias longipetala Poll. Trient: bei . Kalk, 800m, 23.Juni 1901, leg. J. Murr - Erbario F. Pfaff 1934 Bolzano» Hb. Venetum (PAD 381 in PERAZZA 1994: 203) - «Serapias Pseudocordigera Mor. Vigolo Vattaro, prato palu- doso sopra il Castello, 20 giugno [18]84 Gelmi» Hb. Gelmi (TR) - «Serapias longipetala (Tenore) Pollini, Vigolo (Vattaro) 11.VI.1930, leg. magister scholae Bailoni» Hb. Dalla Fior (TR) - «Serapias pseudo-cordigera Mor. giugno, Vigolo Vattaro» Hb. Biasioni (TR) - A Vigolo Vattaro la specie sembra oggi estinta ma in passato vi cresceva abbondante ed è stata più volte segnalata: PERINI & PERINI 1852: 459; Perini in HAUSMANN 1851-1854: 846; Perini in BERTOLONI 1853 (IX): 602; Perini in GELMI 1884: 14; GELMI 1893: 160; MURR 1901b: 117; Murr in SCHULZE 1902: 66; Perini in IBF per DALLA TORRE & SARNTHEIN 1906 (I): 524 - Qui furono segnalati anche la var. refracta MURR e l’ibrido Serapias vomeracea x Orchis morio, rinvenuto tra le specie parentali (MURR 1901: 116-117; Murr in SCHULZE 1902: 40; MURR 1912: 98) - [PR 79/1.07 - 9933/3]. «Serapias Pseudo-cordigera Moricand (1841/6/11) A nord-est di Castellano, a west di . Nel prato sotto la casetta colla sorgente dentro. NB. Labellum est multistriatum, lineis elevatis et impressis, e basi ad loba laterales divergentibus. Pili seriatis disposti sunt, sub et super lineas elevatas. - (1843/6/14) Sunt hic flores labello vix rubescente. Facchini» Hb. Ambrosi-Facchini (TR) - «Serapias lingua. Intorno ai prati di Castellano. Cristofori» Hb. ‘Tridentino’ (TR) - Pubblicazioni: A N di Castellano (Vallagarina); Daiano di Castellano; Facchini in REICHENBACH 1851 (XIII-XIV): 12; Cristofori in HAUSMANN 1851-1854: 846; FACCHINI 1855: 115; Facchini in AMBROSI 1854-1857 (I): 712; COBELLI 1890: 65; GELMI 1893: 160; Cristofori in IBF per DALLA TORRE & SARNTHEIN 1906 (I): 524; Erbario Sardagna ibid. - [PR 58/3 - 0032/3] - La stazione è citata anche in DALLA FIOR (l.c.) ma riferita erroneamente a Daiano in Val di Fiemme. «Serapias longipetala Pollini. Ad confines Tiroliae australis et Italiae. In pratis paludosis ad lacum Benacum; solo calcareo; 70-130 mt.s.m. Porta». Dal Museo di

160 Vienna in Marzo 1890 Hb. Centr. Ital. (FI 200 in PERAZZA 1995: 236 e 246) - Porta in KERNER, 1881-1896: n. 1848; sch. (V): 82; probabilmente a questo si riferisce anche GELMI (1893: 160). Visto l’habitat e l’altitudine la stazione si colloca a est di Riva, tra la sponda nord del lago e le pendici inferiori del M. Brione [PR 48/2.42 (o PR 48/4.51 o .52) - 0131/1]. «Serapias Pseudocordigera Moric. Tirol austr. Judicar. merid., sol. calc. alt. 6-800 m, 18 Mai ‘900, Cimarolli» Hb. Porta (TR) - Segnalazione inedita - [PR 27/2.03 - 0129/3] «Flora Tridentina: Serapias longipetala Pollini, ad zonam vallium primidiorum, in locis pratensibus. Fratres Perini» Hb. Venetum (PAD) - Manca qualsiasi in- formazione sulla località (cfr. PAD 383 in PERAZZA 1994: 203). Segnalata inoltre al Dosso di Romarzollo presso Arco «Am Ostabhang des Dosso di Romarzollo bei Arco (selten !). V.» (DIETTRICH-KALKHOFF 1916: 76) - [PR 48/3.57 - 0031/3].

Osservazioni registrate nell’archivio COT (citate in PERAZZA 1997) PR 48/4.53 - 0131/1 - M. Brione; alcuni metri a valle della strada principale su un pendio rivolto a W; 350 m; 11 Jun.1990 1 es. pf fot. Baborka. - Oliveti a terrazze sul versante ovest del M. Brione; 200-300 m; anni 1980÷1990 obs. Müller (com. pers. a Baborka; BABORKA in litt. nobis). PR 48/4.53 - 0131/1 - km 0,7 E S. Alessandro; 400 m NW-NNW del M.Brione, sul bordo meridionale della valletta; oliveto e prato semiarido cespuglioso; calcare; 235-250 m; 30 Maj.1993 35 es. pf fot. Maffei & Manzoni; 01 Jun.1993 fot. Maffei, Prosser & Perazza - stesso luogo, 235 m; 28 Apr.1994 solo 5 es. ge fot. Vettori & Perazza; 31 Maj.1996 20 es pf fot. Vettori. - Non più rivista negli anni 1997 e 1998. PR 58/3.69 - 0032/3 - km 1,8 N-NNE Castellano; 350 m NNE di Marcoiano, a valle della strada per Daiano; prato; calcare (morenico?); 820 m; 15 Jun.1993 8 es. pf e 13 Jul.1993 3 es. fr fot. Vettori; 16 Jun.1993 fot. Decarli & Perazza; 11 Jun.1994 5 es. pf e 27 Jun.1995 1 es. ff Vettori; 13 Jun.1998 2 es. pf e 29 Jun.1998 4 es. sf-fr fot. Vettori. Si noti come le ultime due stazioni siano state ripetutamente controllate ne- gli anni seguenti alla loro riscoperta. Sul M. Brione S. vomeracea è stata vista l’ultima volta nel 1996: negli anni 1997 e 1998 la primavera troppo siccitosa ha impedito lo sviluppo delle piante (in questi due anni si sono viste pochissime orchidee in tutto il M. Brione); il 21.05.1998 Filippo Prosser, nonostante accu- rate ricerche, non ha rinvenuto neppure un esemplare sterile. Nel marzo 1998 abbiamo personalmente verificato che proprio la terrazza in cui cresce S. vomeracea (la più magra), non era stata falciata. Ciò potrebbe significare un

161 abbandono, certamente deleterio perché causerebbe l’incespugliamento del biotopo, ma potrebbe per contro riservare un risvolto positivo per la presumibi- le rinuncia alla concimazione chimica, la quale invece avvelenerebbe le orchi- dee; fra i due mali l’abbandono sarebbe pertanto il minore, perché eviterebbe l’annientamento immediato della specie che per sopravvivere necessita comun- que di uno sfalcio programmato, altrimenti l’estinzione sarebbe solamente ritar- data di poco. Nel maggio 1999 sono rispuntati 3 esemplari. Sulla stazione di Marcoiano la fienagione è cessata nel 1993, sicché negli anni successivi, complice forse anche l’andamento climatico sfavorevole, si è assistito alla progressiva riduzione del numero di steli fioriferi, passati da 8 a 5 a 1 poi a 0 nel 1996. A fine novembre i pochi metri quadrati di prato in cui sussistevano le piante sono stati falciati (intervento manuale volontario sollecitato da Remo Vet- tori) proprio per cercare di mantenere le condizioni vitali per la specie, che non si è comunque rivista nel 1997; nel 1998 finalmente sono ricomparsi 4 esemplari, di cui uno ha portato le capsule a maturazione, rivisti anche nel 1999.

Spiranthes spiralis (L.) Chevallier

Elemento mediterraneo-atlantico distribuito su un’ampia area che dalla Sve- zia meridionale scende attraverso tutta l’Europa centrale fino al Nord-Africa e si estende verso est fino all’Iran (DELFORGE 1994). In Italia è presente in tutte le regioni (PIGNATTI 1982); verso nord raggiunge il bordo meridionale delle Alpi ed è abbastanza diffusa su entrambi i lati del Lago di Garda in territorio verone- se e bresciano. In Trentino fu segnalata solamente per il Basso Sarca, tra Prabi e San Paolo presso Arco (DIETTRICH-KALKHOFF 1916), e stupisce che la specie non sia stata citata dal Dalla Fior, visto oltretutto che nel suo erbario ci sono dei campioni di Spiranthes spiralis (inediti) raccolti presso Bolognano da don Pietro Porta; si può ipotizzare che Dalla Fior li abbia prelevati dall’erbario Porta dopo la pubblicazione de ‘La nostra flora’ (DALLA FIOR 1969) oppure che siano stati spostati da altri. Solo in questi ultimi anni le intensive ricerche per la cartografia hanno portato alla riscoperta della specie dapprima in Valle del Sarca presso Torbole, poi anche nelle Giudicarie Inferiori (PROSSER 1992). Tra Brione e la stazione è già stata parzialmente distrutta per la costruzione di uno stazzo (PROSSER 1997 com. verb.), mentre l’unico esemplare presente nel 1993 sopra Baitoni non è più stato rinvenuto. Sono rimaste infruttuose le nostre esplorazio- ni nell’area gardesana (Tempesta, Riva) e allo sbocco della Val di (Pregasina, Biacesa); inutili anche i diversi tentativi nella calda zona collinare a ovest, nord-ovest e nord di Arco, (Campi di Riva, Pranzo, Tenno, Varignano, Padaro, Mandrea, Baone, Romarzollo, Laghel, Prabi, Ceniga) come pure le ri- cerche condotte più a nord nella Valle del Sarca. Miglior fortuna hanno offerto

162 163 i pendii esposti a ovest nel Basso Sarca dove possiamo segnalare due nuove stazioni: nel 1995 Valentino Rosà e Ivonne Bresciani hanno scoperto quello che fino ad oggi è il nostro popolamento più cospicuo, con oltre duecento esemplari fioriti, rinvenuti non senza sorpresa e sparsi in più punti nientemeno che negli oliveti del notissimo Monte Brione di Riva, sicuramente il luogo più visitato da una moltitudine di floristi e botanici di tutti i tempi (noi compresi), ai quali evidentemente S. spiralis è sfuggita sia per il periodo di fioritura tardivo che per la sua scarsa ‘visibilità’ in primavera-estate; la seconda stazione è stata da noi stessi rinvenuta nel 1998 sui pendii aridi tra Moletta e San Martino di Arco, dove abbiamo contato 14 esemplari fioriti, più 2 rosette sterili, concentrati in una ridottissima striscia erbosa; quest’ultima stazione è situato non lontano dal luogo in cui la specie fu segnalata da DIETTRICH-KALCKHOFF (l.c.) ma sul lato opposto della valle. Nonostante queste nuove segnalazioni S. spiralis resta da considerare assai rara in Trentino e minacciata di estinzione per le alterazioni dell’habitat, dovute all’abbandono dei prati magri o aridi e ai notevoli cambia- menti nella coltivazione degli oliveti in cui essa vive.

Segnalazioni storiche Tra Prabi e San Paolo a nord di Arco «Grasige Stellen in den Buschwäldern zwischen Prabi und S. Paolo im Sarcatal bei Arco. IX.X.» DIETTRICH-KALCKHOFF 1916: 77, in PERAZZA 1992: 170, 1993: 86; in PROSSER 1992(1993): 214 - [PR 48/ 3.68÷79 - 0031/3]. «Spiranthes autumnalis Rich. In pratis, prope pagum Bolognano loco dicto ‘alla Maza’. Porta» Hb. Dalla Fior (TR), conf. 19/02/1994 G. Perazza. - Punto non precisabile tra 1÷3 km SSW di Bolognano, probabilmente sui pendìi rivolti a ovest attraversati dalla strada Nago-Bolognano tuttora localmente detta ‘della Maza’, sopra il piano denominato ‘Mazza’ sull’IGM - [PR48/1÷/2 - 0031/3÷0131/1].

Segnalazioni recenti «Oliveto abbandonato poco più di 1 km a NNE di Torbole; poco meno di 100 esemplari (circa 30 con fusto), 120 m, 15 Nov. 1992; F. Prosser & G. Perazza (raccolto un fusto trovato già reciso e foto)» PROSSER 1992(1993): 213; PERAZZA 1993: 86 - [PR 48/4 - 0131/1]. «Tra Brione e Cimego (Giudicarie Inferiori) in loc. Asem, 250 m a ESE di quota 813; più di venti esemplari con fusto e numerosi altri sterili, 750 m, 31 Jan 1993, F. Prosser & L. Sottovia (solo foto)» PROSSER, 1992(1993): 213[PR 28/2 - 0029/4]. «Un solo esemplare su un prato ripido esposto a SW a valle del sentiero tra Baitoni e Bondone di ; 500 m; 18 Apr 1993, F. Prosser (solo foto)» PROSSER 1992(1993): 213 - [PR 27/2 - 0129/3].

164 Osservazioni registrate nell’archivio COT (l’asterisco * contrassegna le segnalazioni inedite):

PR 27/2.03 - 0129/3 - km 0,3 WSW Bondone di Storo; sopra la vecchia strada Baitoni-Bondone, sul versante S; prato arido ripido; 540 m; 18 Jan.1993 1 es. fs fot. Prosser; in PROSSER (1992); l’unico esemplare non è stato ritrovato il 28 Nov.1993 da Prosser, Perazza & Sottovia. PR 28/2.44 - 0029/4 - km 1,5 S-SSE Castel ; loc. Asem, pendio S appena sopra un castagneto da frutto; prato magro; 755 m; 31 Jan.1993 50 es. fs Prosser & Sottovia; in PROSSER (1992) - 07 Oct.1993 100 es. ff , solo nel prato (in alcuni punti non propio magro), assente in prossimità dei castagni, Prosser & Perazza - km 1,5 S ; terrazze in loc. Asem; scarpatina erbosa e prati; 700 m; 07 Oct.1993 25 es. pf fot. Prosser & Perazza; quest’ultima stazione è andata quasi totalmente distrutta per la costruzione di uno stazzo (obs. Prosser 1997). PR 48/2.43 - 0131/1 - km 0,2-0,3 E S. Alessandro; oliveto, terrazze erbose; calca- re; 95-100 m; 09.Oct.1995 200 es. pf fot. Rosà, Bresciani, Decarli & Perazza; 21 Sept.1996 50 es. pf-ff fot. Decarli & Perazza con Madl; 14 Sept.1997 solo 2 es. pf; le terrazze erano state falciate proprio in quei giorni, nel pieno della fioritura, Decarli & Perazza - (*) - km 0,4 E S. Alessandro; salendo al M. Brione; pendio erboso arido; calcare; 155 m; 09 Oct.1995 4 es. pf Rosà, Bresciani, Decarli & Perazza - (*). PR 48/4.53 - 0131/1 - km 0,6 E S. Alessandro; 500 m E di Villa Lutti, a N della valletta che incide il M. Brione; calcare; 215 m; 09 Oct.1995 30 es. pf Rosà, Bresciani, Decarli & Perazza - (*) - km 0,7 E S. Alessandro; 250 m W-WSW della selletta N del M. Brione; pendio erboso-cespuglioso arido; calcare; 230 m; 09 Oct.1995 11 es. pf Rosà, Bresciani, Decarli & Perazza - (*) - prato magro nell’oli- veto; calcare; 240 m; 09 Oct.1995 2 es. pf Rosà, Bresciani, Decarli & Perazza - (*). PR 48/4.62 - 0131/1 - km 0,7 NW Nago; sotto la SS240 Nago-Torbole, sul pendio W; terrazze, olivi; calcare; 120 m; 15 Nov.1992 100 es. fs fot. Prosser & Perazza (Hb. ROV); in PROSSER (1992), in PERAZZA 1993: 86; 22 Sept.1993 120 es. pf + 100 st fot. Decarli & Perazza. PR 48/3.78 - 0031/3 - km 0,5 N S. Martino di Arco; Moletta, sopra l’oliveto; pendio arido erboso; calcare; 140 m; 27 Sept.1998 12 es. pf + 2 ff + 2 st fot. Decarli & Perazza (Hb. ROV) - (*). La consistenza di circa 350-400 esemplari in 6 quadratini UTM di 1 km di lato può indurre a considerare la specie al sicuro, ma un’osservazione attenta dello stato dei biotopi ci convince del contrario; infatti solo i due popolamenti giudicariensi in loc. Asem (c. 75 es. complessivi) sembrano non correre rischi, almeno finché verrà mantenuto lo sfalcio. La stazione di Baitoni è già estinta; quelle nei pendii aridi e negli oliveti di Nago-Torbole e del M. Brione sono in pericolo o per abbandono e incespugliamento o per i possibili (in parte già in atto) cambiamenti nei metodi di coltivazione, visto che basterebbe lavorare il

165 terreno o aumentare le concimazioni per distruggere le orchidee; la stazione di Moletta di Arco è minacciata per l’abbandono del sito in cui sopravvive il minu- scolo insediamento, peraltro in pericolo anche per l’eventuale espansione del- l’oliveto. Questi ambienti abbisognano di attenzioni particolari: è necessario sia limitare le concimazioni, evitando quelle chimiche, sia assicurare l’illuminazio- ne delle rosette di foglie basali, appressate al suolo, avendo cura di falciare l’er- ba a estate inoltrata ma ben prima che si sviluppino i fusti fioriferi, ciò per per- mettere la fioritura e la disseminazione.

GRADO DI MINACCIA E RICHIESTA DI PROTEZIONE

Nelle Liste Rosse Regionali delle Piante d’Italia (CONTI, MANZI & PEDROTTI 1997) secondo le nuove categorie dell’I.U.C.N. le tre specie qui considerate figu- rano ‘A Minor Rischio’ (Lower Risk) (LR). Non sappiamo su quali basi gli Autori abbiano redatto queste liste ma, esaminando i dati distributivi raccolti in 11 anni di ricerche sul campo per la Cartografia delle Orchidee Tridentine, integrati con quelli collezionati da Filippo Prosser per la Cartografia Floristica Tridentina, tale categoria appare inadeguata. Nella tabella seguente si delinea la consistenza dei popolamenti trentini in termini quantitativi, contando il numero dei quadranti MTB, dei quadranti UTM di 5x5 km e dei quadratini UTM chilometrici in cui le specie sono state censite, più il numero delle stazioni e la sommatoria degli indivi- dui maturi, considerando tali quelli che fioriscono, ottenuta contando una sola volta gli esemplari dei singoli popolamenti (tra parentesi il numero massimo otte- nuto conteggiando anche le plantule e gli esemplari sterili):

Micro- Esempl. Categ. Categ. Specie Quad. Quad. Quad. popol. maturi IUCN IUCN Criteri MTB UTM 1 Km² (fiorenti) attuale proposta IUCN

Malaxis 10 10 18 22 80 LR EN B1, D monophyllos (200) A1a,b,c,d Serapias 2223 4÷25LR CR A2b,c,d B1a, vomeracea (44) b,c,d,e C1, C2a, D, E Spiranthes 4 5 6 10 350 LR (CR) B1 B1, spiralis (600) EN B3d, C2a

Per Malaxis monophyllos è abbastanza logico ipotizzare la presenza di qualche altra popolazione, per cui il numero stimato di individui maturi (considerando come tali quelli rinvenuti in fiore o in frutto) potrebbe raddoppiarsi salendo da c.

166 167 80 a 160; inoltre la regolare presenza di plantule nella maggior parte delle stazioni sembra indice di buona salute, perciò M. monophyllos può considerarsi non in immediato pericolo purché vengano attentamente curate le stazioni e siano evitati lavori distruttivi nelle pratiche forestali e nella pulizia dei bordi stradali. Tuttavia, per la superficie occupata stimata inferiore a 500 Km², per la distribuzione estre- mamente frammentaria e per la popolazione stimata a meno di 250 individui ma- turi essa rientra a nostro avviso nelle Liste Rosse del Trentino nella categoria IUCN ‘Minacciata’ (Endangered) (EN) in base ai criteri B1 e D. Al contrario Serapias vomeracea si è drasticamente ridotta e le diverse popo- lazioni segnalate fino ai primi decenni del ’900 sono quasi tutte scomparse. Dei due popolamenti attuali quello del M. Brione, che per due anni consecutivi non ha sviluppato alcun esemplare fiorito è ridotto a soli 3 esemplari che sommati ai 4 esemplari fioriti visti da Remo Vettori nel 1998 e nel 1999 a Marcoiano, rap- presentano il capitale attuale della specie nell’intera regione Trentino-Alto Adige/ Südtirol; tali esemplari sopravvivono grazie allo sfalcio eseguito da volontari. Per la forte riduzione della popolazione, per le minime dimensioni della super- ficie ancora occupata, per l’esiguo numero di esemplari rimasti e per il costante declino che fa prospettare almeno al 50% le probabilità di estinzione in natura entro dieci anni questa specie rientra a pieno titolo nelle Liste Rosse del Trentino nella categoria IUCN ‘Gravemente minacciata’ (Critically endangered) (CR) in base ai criteri A1a,b,c,d, A2b,c,d, B1a,b,c,d,e, C1, C2a, D, E. Spiranthes spiralis corre gli stessi rischi, seppure in misura minore. Per la superficie occupata stimata inferiore a 10 Km² (criterio B1) essa va inserita nelle Liste Rosse del Trentino nella categoria IUCN ‘Gravemente minacciata’ (Critically endangered) (CR) o quantomeno nella categoria ‘Minacciata’ (Endangered) (EN) in base ai criteri B1, B3d, C2a. Della tre specie trattate Serapias vomeracea e Spiranthes spiralis sono total- mente assenti dall’Alto Adige/Südtirol. Malaxis monophyllos è invece presente anche in Alto Adige ma in quantità inferiore al Trentino; secondo K. & R. Lorenz qui la specie va considerata ‘stark gefährdet’ (fortemente minacciata) assommando la popolazione nota a meno di 100 esemplari complessivi distribuiti fra 1200- 1450 m s.l.m. in 7 quadratini chilometrici compresi in 5 quadranti UTM e altret- tanti quadranti MTB (LORENZ & LORENZ 1998: 140, carta a pag. 180). A maggior ragione, quindi, anche per l’intera regione Trentino-Alto Adige, vista la maggior estensione territoriale, si rende necessaria la revisione delle Li- ste Rosse Regionali (CONTI et al. 1997) spostando queste tre orchidee nelle cate- gorie IUCN qui proposte per il Trentino. I dati particolareggiati sull’esatta ubicazione delle stazioni sono nell’archi- vio del Museo civico di Rovereto, a disposizione delle Autorità competenti per l’adozione di misure idonee ad assicurarne la sopravvivenza.

168 RINGRAZIAMENTI

Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alla ricerca accompagnan- doci nelle escursioni o che ci hanno comunicato i loro rinvenimenti, consenten- doci la pubblicazione dei dati: - Michael. Baborka & Peter Müller (München - D), Ivonne Bresciani (Arco - TN), Alberto Chiocchetti (Moena - TN), Luciano Costantini (Verona), Giancarlo Dorigotti (Rovereto - TN), Francesco Festi (Ro- vereto), Luciano Franceschini (Trento), Rosetta Dalla Turca & Silvano Tinelli (Piacenza), Claudio Kersbamer (Pavillo di - TN), Cesare Lasèn (Belluno), Hans Madl (Caldaro - BZ), Luciano Maffei (Rovereto), Silvano Manzoni ( - TN), Paolo Paolucci (Padova), Filippo Prosser (Rovereto), Lucio Sottovia (Trento), Stefano Rasi-Caldogno (Padova), Valentino Rosà (Nago - TN), Remo Vettori (Rovereto), Mario Zacchino ( - TN).

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Indirizzo dell’autore: Giorgio Perazza - Museo Civico di Rovereto - Largo S. Caterina, 41 - I-38068 Rovereto (TN) Michela Decarli Perazza - Via Coslop, 21 - I-38068 Rovereto (TN)

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