COMUNE DI GRICIGNANO DI (Provincia di )

ORIGINALE VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA ⌧ COPIA COMMISSIONE STRAORDINARIA

OGGETTO: Protocollo di intesa per l’attività in materia di N. 102 del Reg. demolizione di opere abusive – Approvazione e ratifica.

Data 26 / 10 / 2011

L’anno 2011 addì ventisei del mese di ottobre, alle ore 13.00, nella sede Comunale, previa l’osservanza di tutte le formalità prescritte dal vigente Ordinamento delle Autonomie Locali e dallo Statuto Comunale, si è riunita la COMMISSIONE STRAORDINARIA, nelle persone dei Commissari:

Presente Assente

Dott.ssa Franca Triestino Prefetto X

Dott.ssa Ilaria Tortelli Vice Prefetto X

Dott. Goliardo Miniati Dirigente X nominati con D.P.R. del 02.08.2011, pubblicato nella G.U. n. 195 del 21 agosto 2010, relativo allo scioglimento Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 143 del D.Lgs 18‐8‐2000, n. 267 e s.m.i.

Partecipa, con funzioni consultive, referenti e di assistenza il Segretario Comunale Dott.ssa Carmela Bruna Trimarco;

Oggetto: Protocollo di intesa per l’attività in materia di demolizione di opere abusive ‐ Approvazione e ratifica.

LA COMMISSIONE STRAORDINARIA

Premesso che il contrasto all’abusivismo edilizio è di competenza delle Amministrazioni Comunali; la normativa esistente, pur prevedendo procedure sostitutive da parte della Regione o di altre istituzioni sopraordinate, non prevede un coordinamento organico, ragion per cui è stato necessario stilare un protocollo di intesa che evidenzi, in maniera chiara le competenze e la tempistica della procedura finalizzata al materiale abbattimento dei manufatti abusivi; Attesa l’importante attività in tal senso svolta da tempo dalla Regione ‐ Assessorato all’Urbanistica Politiche del Territorio ‐ Edilizia Pubblica Abitativa – nonché il ruolo svolto dalla Procura Generale della Repubblica e dalle Procure della Repubblica nella delicata materia in questione; Visto che, in data 22 ottobre 2009, è stato sottoscritto il protocollo di intesa per l‘attività in materia di demolizione di opere abusive sul territorio della Provincia, tra la Prefettura, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di S.Maria C.V., la Regione Campania e i comuni di , , , S.Cipriano di Aversa, S.Maria a Vico, , ; Considerato che l’art. 16 del protocollo prevede che lo stesso sarà successivamente sottoscritto dalle altre Amministrazioni Comunali della Provincia di Caserta che aderiranno; Richiamata la propria nota trasmessa alla Prefettura di Caserta in data 5511 prot. n. 12/08/2011 di adesione di questa Amministrazione straordinaria al Protocollo di Intesa; Visto che il predetto Protocollo di intesa è stato sottoscritto presso la Prefettura di Caserta in data 04.10.2011 dalle Amministrazioni Comunali di , , e Letino; Ritenuto, per quanto sopra, dover: − approvare l’allegato testo “Protocollo di intesa per l’attività in materia di demolizione di opere abusive sul territorio della Provincia”; − ratificare la stipula del predetto protocollo di intesa sottoscritto dalla Commissione Straordinaria del Comune di Gricignano di Aversa (ed Amministratori degli altri Comuni sottoscrittori), il Prefetto di Caserta e il Procuratore della Repubblica di S. Maria C.V.; Visti : − il DPR 6.6.2001 N°380; − la Legge Regionale 18.11.2004, N°10; Acquisiti i prescritti pareri cosi come sotto riportati: PARERE DI REGOLARITA’ TECNICA

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 49 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, si esprime:

; Parere favorevole

Parere sfavorevole

Gricignano di Aversa, lì 24/10/2011

Il Responsabile del Servizio (F.to Ing. Ernesto PALERMITI)

Comune di Gricignano di Aversa Verbale di Deliberazione della Commissione Straordinaria n. _____ del ______Oggetto: Protocollo di intesa per l’attività in materia di demolizione di opere abusive ‐ Approvazione e ratifica.

D E L I B E R A Per quanto espresso nella parte motiva che qui si intende integralmente trascritta e confermata di: − Approvare l’allegato “Protocollo di intesa per l’attività in materia di demolizione in opere abusive sul territorio della Provincia”; − Ratificare la stipula del predetto Protocollo di intesa sottoscritto in data 04.10.2011 dalla Commissione Straordinaria del Comune di Gricignano di Aversa (ed Amministratori degli altri Comuni sottoscrittori), il Prefetto di Caserta e il Procuratore della Repubblica di S. Maria C.V. ; − Trasmettere copia del presente deliberato all’Ufficio Tecnico‐Settore Urbanistica ‐ per il seguito di competenza e per conoscenza all’Area Finanziaria; − Inviare copia del presente atto al competente Ufficio Comunale per la pubblicazione sul portale istituzionale.

Comune di Gricignano di Aversa Verbale di Deliberazione della Commissione Straordinaria n. _____ del ______PREFETTURA - UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO CASERTA

PROTOCOLLO DI INTESA

TRA

Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Caserta

E

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Vetere

E

La Regione Campania - Assessorato all’Urbanistica - Politiche del Territorio - Edilizia Pubblica Abitativa

E

Le Amministrazioni Comunali di: Lusciano, Orta di Atella, San Cipriano d’Aversa, Castelcampagnano, , Teverola, Villa Literno.

VISTO il D.P.R. 6-6-2001, n. 380 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”;

VISTO il decreto-legge 30-09-2003, n. 269 “Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell’andamento dei conti pubblici”;

VISTA la Legge 24-11-2003,n. 326 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30.09.03, n. 269 recante disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell’andamento dei conti pubblici;

VISTA l’ordinanza n. 150/2009 relativa al giudizio di legittimità costituzionale dell’articolo 32, comma 26, lettera a) del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326;

VISTA la Legge Regionale 18-11-2004,n. 10 “Norme sulla sanatoria degli abusi edilizi di cui al decreto-legge 269/2003 così come modificato dalla legge 326/2003 di conversione e s.m.i.;

VISTA la circolare n°162/Area II Bis/A.E. datata 19/03/2008 della Prefettura di Caserta avente ad oggetto “Attività in materia di demolizione di opere abusive ai sensi dell’art. 41 del T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia DPR 6 giugno 2001, n. 380 – chiarimenti”;

1/25 ATTESO che il contrasto all’abusivismo è competenza delle amministrazioni comunali, che la normativa esistente, pur prevedendo procedure sostitutive da parte della Regione o di altre istituzioni sovraordinate, non prevede un coordinamento organico, ragion per cui è necessario stilare un protocollo di intesa che evidenzi, in maniera chiara , le competenze e la tempistica della procedura finalizzata al materiale abbattimento dei manufatti abusivi;

ACCERTATA la presenza diffusa, sul territorio della provincia, della criminalità organizzata, che in numerosi casi ha condizionato la funzionalità di amministrazioni per le quali si è dovuto adottare il provvedimento di cui all’art. 143 del D.lgs. 18/08/2000, n. 267 e s.m.i. con la conseguente nomina di commissioni straordinarie;

CONSIDERATO necessario procedere insieme per una uniformità di strategie;

STANTE la necessità di creare un coordinamento delle Amministrazioni comunali da parte della Prefettura-Ufficio Territoriale di Governo di Caserta, al fine di garantire un corretto e celere adempimento delle procedure;

CONSIDERATO il ruolo svolto dalla Procura Generale della Repubblica e dalle Procure Della Repubblica nella delicata materia in questione;

VALUTATA l’opportunità di procedere alle attività relative alla procedura di demolizione con un protocollo comune, vista anche l’importante attività in tal senso svolta da tempo dalla Regione Campania, Assessorato all’Urbanistica – Politiche del Territorio – Edilizia Pubblica Abitativa ;

TUTTO CIO’ PREMESSO si conviene quanto segue:

ARTICOLO 1

(DEFINIZIONI)

Ai fini del presente protocollo valgono le seguenti definizioni: a. per “demolizioni di opere abusive” si intende l’attività diretta all’abbattimento totale o parziale dei volumi edilizi e di ogni altro manufatto, realizzati in violazione delle norme urbanistico-edilizie in esecuzione dell’ordine impartito dal giudice, ai sensi del DPR 6/6/2001, n. 380. b. per “rimessione in pristino dello stato originario dei luoghi” si intende l’attività diretta alla rimozione totale o parziale delle opere e di ogni altro manufatto realizzato su beni paesaggistici, nonché al ripristino delle condizioni preesistenti la violazione, in esecuzione dell’ordine impartito dal giudice.

2/25 ARTICOLO 2

(OGGETTO DEL PROTOCOLLO)

Il presente protocollo è finalizzato a garantire un migliore coordinamento delle attività poste in essere dalle Amministrazioni Comunali, ai fini dell’applicazione delle procedure di demolizione di opere abusive e di riduzione in pristino dello stato dei luoghi, nonché a garantire una corretta applicazione delle procedure di ricorso al Fondo per le demolizioni delle opere abusive costituito ai sensi dell’art. 32, comma 12, del Decreto Legge del 30 settembre 2003, n. 269, convertito in legge 326 del 24 novembre 2003.

Le premesse costituiscono parte integrante del presente protocollo.

ARTICOLO 3

( VIGILANZA SULL’ATTIVITA’ URBANISTICO-EDILIZIA DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE

COMUNALE E RESPONSABILITA’)

1. Il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale esercita, anche secondo le modalità stabilite dallo statuto o dai regolamenti dell’ente, la vigilanza sull’attività urbanistico –edilizia nel territorio comunale per assicurarne la rispondenza alle norme di legge e di regolamento, alle prescrizioni degli strumenti urbanistici ed alle modalità esecutive fissate nei titoli abilitativi.

2. Gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, ove nei luoghi in cui vengono realizzate le opere non sia esibito il permesso di costruire, ovvero non sia apposto il prescritto cartello, ovvero in tutti gli altri casi di presunta violazione urbanistico-edilizia, ne danno immediata comunicazione all’autorità giudiziaria, al competente organo regionale e al dirigente del competente ufficio comunale, il quale verifica, con la massima tempestività, nel rispetto dei termini normativamente previsti, la regolarità delle opere e dispone gli atti conseguenti.

3. Il dirigente o il responsabile, quando accerti l’inizio o l’esecuzione di opere eseguite senza titolo su aree assoggettate da leggi statali, regionali o da altre norme urbanistiche vigenti o adottate, a vincolo di inedificabilità o destinate ad opere e spazi pubblici ovvero ad interventi di edilizia residenziale pubblica nonché, in tutti i casi di difformità dalle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici, ingiunge al proprietario e al responsabile dell’abuso la rimozione o la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi.

4. Nei casi previsti dall’art.31 del D.P.R. n. 380/2001, se il responsabile dell’abuso non provvede alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi nel termine di novanta giorni dall’ingiunzione, il bene e l’area di sedime, nonché quella necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusive, sono 3/25 acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio del comune .

5. L’accertamento dell’inottemperanza alla ingiunzione a demolire, nel termine indicato, previa notifica all’interessato, costituisce titolo per l’immissione nel possesso e per la trascrizione nei registri immobiliari, che deve essere eseguita gratuitamente.

6. L’opera acquisita è demolita con ordinanza del dirigente o del responsabile del competente ufficio comunale a spese dei responsabili dell’abuso, salvo che con deliberazione consiliare non si dichiari l’esistenza di prevalenti interessi pubblici e sempre che l’opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici o ambientali.

7. In caso d’inerzia, protrattasi per 15 giorni dalla data di constatazione della inosservanza delle disposizioni di cui al comma 1 dell’art. 27 del DPR 380/01, ovvero nel caso in cui il responsabile del competente ufficio comunale non assicura la rispondenza dell’attività urbanistico-edilizia alla normativa vigente, il competente organo regionale nei successivi 20 giorni adotta i provvedimenti necessari dandone contestuale comunicazione alla competente autorità giudiziaria ai fini dell’esercizio dell’azione penale.

ARTICOLO 4

(COMPETENZA REGIONALE)

1. Il dirigente del Settore Urbanistica dell’Assessorato al Governo del Territorio della Giunta regionale, in quanto competente in materia di contrasto all’abusivismo edilizio, trascorsi i termini di cui al D.P.R. 06/06/2001, n. 380, articolo 31, comma 8, diffida il comune a concludere l’attività repressiva entro trenta giorni e, in caso di inerzia, attiva l’esercizio dei poteri di intervento sostitutivo con la nomina di un commissario ad acta dandone comunicazione al comune.

2. Dalla predetta comunicazione, il responsabile del servizio comunale trasmette al commissario ad acta le istanze di accertamento di conformità presentate ai sensi del DPR 06/06/2001, n. 380, articolo 36 relative alle opere abusive oggetto di intervento sostitutivo.

3. Il commissario ad acta, verificato lo stato delle procedure sanzionatorie, compie tutti gli adempimenti di cui al D.P.R. 6/6/2001, n. 380, nei termini dallo stesso previsti, e ne dà comunicazione alla competente autorità giudiziaria ai fini dell’esercizio dell’azione penale , nonché alle amministrazioni preposte alla tutela dei vincoli di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in caso di interventi realizzati in aree o su beni sottoposti ai vincoli stessi.

4. L’esecuzione degli interventi di demolizione delle opere abusive, di ripristino dello stato dei

4/25 luoghi e di tutela della pubblica incolumità, è disposta dal commissario ad acta che a tal fine può avvalersi anche del personale e dei mezzi messi a disposizione, previa intesa, del Genio militare. Il commissario ad acta acquisisce, con riferimento all’intesa, il preventivo di spesa predisposto dal genio militare e lo sottopone all’approvazione degli uffici regionali. Il commissario ad acta può, in alternativa, affidare l’esecuzione delle attività di cui al precedente comma ad imprese specializzate e/o inserite in un apposito elenco.

5. Il commissario ad acta richiede al comune inadempiente la disponibilità a provvedere alla rimozione ed al trasporto a discarica delle macerie, assegnando un termine di dieci giorni. Se il comune dichiara la propria indisponibilità o non provvede nel termine suindicato il commissario ad acta richiede l’intervento del genio militare e, in caso di indisponibilità di quest’ultimo, affida l’esecuzione delle relative attività ad imprese specializzate ed inserite in un apposito elenco.

6. Gli oneri economici derivanti dall’esecuzione delle attività di cui sopra sono posti a carico dei responsabili degli abusi. In caso di mancato adempimento si procede a mezzo di recupero coattivo delle somme dovute.

7. Le spese ed i compensi spettanti al commissario ad acta sono posti a carico del comune inadempiente. In caso di intervento sostitutivo il commissario ad acta, completate le procedure previste dal D.P.R. 6/6/2001, n.380, trasmette tutti gli atti alla Procura della Repubblica ed alla Procura Generale presso la Corte dei Conti - sezione giurisdizionale per la Campania - per gli accertamenti di competenza.

ARTICOLO 5

(COMPETENZA DELLA PREFETTURA)

1. In caso di inerzia dell’Amministrazione ovvero in caso di accertata impossibilità, da parte del Dirigente resp. dell’UTC nel quale insiste l’abuso edilizio, di affidare ad impresa privata i lavori di demolizione, e , in caso di mancato espletamento degli adempimenti procedurali che sono riservati alla Regione, è possibile richiedere l’ausilio del Prefetto, che, nell’ambito del proprio ruolo di coordinamento e di raccordo con le altre amministrazioni locali, può svolgere una importante funzione di supporto all’attività degli organi locali diretta a contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio.

2. Il Segretario Comunale trasmette mensilmente, all’Autorità Giudiziaria competente, al dirigente del Settore Urbanistica dell’Assessorato al Governo del Territorio della Giunta regionale e , tramite l’Ufficio Territoriale del Governo, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i dati relativi agli immobili e alle opere realizzati abusivamente, così come

5/25 previsto dall’art. 31, comma 7, del DPR 6 giugno 2001, n. 380, corredato di un elenco delle opere non sanabili per le quali il responsabile dell’abuso non ha provveduto nel termine previsto alla demolizione e al ripristino dei luoghi. Gli elenchi contengono, tra l’altro, il nominativo dei proprietari e dell’eventuale occupante abusivo, gli estremi di identificazione catastale, il verbale di consistenza delle opere abusive e l’eventuale titolo di occupazione dell’immobile.

3. Il Prefetto, sulla base dei dati trasmessi mensilmente dal Segretario Comunale ai sensi dell’art. 31, c. 7, del DPR 380/01, nonché dei dati riepilogativi che dovranno essere trasmessi entro il mese di dicembre di ogni anno dal responsabile competente del Comune dove si verifica l’abuso e dall’Amministrazione Regionale, provvederà attraverso un suo apposito ufficio a porre in essere tutti gli adempimenti consequenziali.

4. L’esecuzione della demolizione delle opere abusive, compresa la rimozione delle macerie e gli interventi a tutela della pubblica incolumità, è disposta dal Prefetto che potrà eventualmente coordinarsi per ragioni di economicità e di efficienza dell’azione amministrativa anche con la Regione, alla quale la legge attribuisce un potere di intervento sostanzialmente sostitutivo per l’esercizio delle attività connesse alla repressione dell’abusivismo edilizio. I relativi lavori sono affidati, anche a trattativa privata ove ne sussistono i presupposti, alle imprese individuate dalla Regione, che sono incaricate, nel rispetto della vigente normativa in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, dell’esecuzione delle attività di demolizione delle opere edilizie abusive, di ripristino dello stato dei luoghi, di differenziazione , di recupero dei materiali e di trasporto a discarica dei materiali di risulta.

ARTICOLO 6

(INTERVENTO DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA)

1. L’intervento dell’Autorità Giudiziaria, quale organo che ordina la demolizione, prima, e cura l’esecuzione, poi, dipende dall’inerzia degli enti pubblici territoriali deputati alla vigilanza edilizio-urbanistica e si presenta, dunque, come alternativo e autonomo rispetto all’intervento cui sono chiamati istituzionalmente tutti gli enti preposti.

2. Al fine di creare un coordinamento tra le Procure della Repubblica e la Procura Generale in materia di demolizioni di manufatti abusivi, si è proceduto alla sottoscrizione del Protocollo Generale, citato nel successivo art.7, nel quale sono individuate le diverse fasi della procedura di demolizione e la relativa tempistica.

3. Ad esso si fa completo rinvio, quanto alla procedura da seguire anche con riferimento alla

6/25 fase istruttoria propedeutica alla demolizione, nonché alla individuazione dei costi relativi a tali attività, da porsi a carico degli enti tenuti ad anticipare le spese di demolizione secondo le procedure e con le modalità previste dall’articolo 32, comma 12, del D.L. del 30 settembre 2003 n° 269 convertito nella Legge del 24 novembre 2003 n° 326 ( integralmente riportato all’art. 6 del presente) che ha istituito il fondo di rotazione ed al successivo recupero delle somme anche mediante iscrizione a ruolo delle stesse ai sensi del Decreto Legislativo 26 febbraio 1999 n. 46.

ARTICOLO 7

(PROCEDURE AMMINISTRATIVE DI DEMOLIZIONI E RELATIVI EFFETTI SUL PROCEDIMENTO DI

ESECUZIONE PENALE)

1. L’individuazione degli immobili da demolire, mediante la formazione di elenchi, viene effettuata dal Procuratore della Repubblica sulla base dei criteri generali indicati nel Protocollo Generale di intesa promosso dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli (in seguito denominato Protocollo Generale) e trasmesso al Prefetto, e suo tramite, alla amministrazione comunale territorialmente competente. Quest’ultima, o, in caso d’inerzia della stessa, la Regione attiva la procedura di demolizione così come indicata nel Protocollo Generale ( 1^ fase: emissione Ingiunzione a Demolire; 2^ fase: conferimento incarico Consulenza Tecnica; 3^ fase: affidamento dei lavori di demolizione) dandone comunicazione, senza ritardo, al Procuratore della Repubblica di ed al Prefetto di Caserta.

2. In caso di ulteriore inerzia, il Prefetto nomina, per la definitiva conclusione del procedimento, un commissario, il quale si avvale dei competenti uffici comunali per l’attivazione della procedura di demolizione indicata nel Protocollo Generale. Il compenso per l’attività svolta dal commissario, che si conviene di determinare analogicamente secondo le tariffe vigenti in materia di compensi ai sensi della legge n.319/1980 e successive modificazioni ed integrazioni, è posto a carico del Comune inadempiente.

3. Terminata la procedura di demolizione ( eseguita con le modalità prescritte dal Protocollo Generale) l’amministrazione procedente, e in sua sostituzione il Prefetto di Caserta, ne informa il Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere il quale, verificata l’avvenuta esecuzione della demolizione ed acquisita la relativa documentazione dichiara l’estinzione della procedura esecutiva.

4. Per l’attività di demolizione la Procura della Repubblica potrà avvalersi oltre che delle imprese indicate nell’apposito elenco predisposto dalla Procura Generale della Repubblica

7/25 presso la Corte di Appello di Napoli, anche di quelle individuate ai sensi dell’articolo 5, comma 4 del presente protocollo.

ARTICOLO 8

(ADEMPIMENTI DI CUI ALL’ART. 48 DEL DPR 380/01 E AL CAPO IV DEL DPR 445/00

AZIENDE EROGATRICI DI SERVIZI PUBBLICI, AA. SS. LL E RESPONSABILI DIRIGENTI UTC)

1. Al fine di potenziare la efficace azione di contrasto all’abusivismo edilizio messa in campo dalla Amministrazione Regionale, da quelle dello Stato e da alcune Amministrazioni Comunali, la Regione Campania con circolare n. 44 del 19/01/2009 dispone l’obbligo a carico dei responsabili degli uffici comunali in materia di abusivismo edilizio di notificare alle aziende erogatrici di servizi (luce, gas, telefono, acqua, gestione reflui ecc..) le ordinanze di demolizione di manufatti abusivi. Ciò al fine di evitare che si attivino servizi a beneficio di opere edilizie abusive e di soggetti non abilitati.

2. I responsabili degli uffici tecnici comunali sono, pertanto, tenuti a trasmettere alla Procura della Repubblica ed al Prefetto, copia delle notifiche delle ordinanze di demolizione alle aziende erogatrici.

3. Al fine di consentire il regolare svolgimento delle attività demolitorie, i responsabili/dirigenti degli Uffici Tecnici Comunali, ai quali competono tutte le specifiche competenze gestionali, provvederanno, su richiesta dell’Ente/Autorità procedente alla demolizione, all’immediata pretesa, rivolta alle aziende erogatrici di servizi, di intervento di personale specializzato, finalizzato al blocco delle forniture. Contestualmente provvederanno ad informare la Prefettura e l’Ente/Autorità procedente circa l’adempimento di cui sopra.

ARTICOLO 9

(PROGETTAZIONE ED AFFIDAMENTO DEGLI INTERVENTI DI DEMOLIZIONE)

1. 1.Ai sensi del Titolo IV Capo 1 del D.P.R. 380/01 e s.m.i. l’ufficio tecnico comunale, nell’esercizio di attività meramente preparatoria, predispone il piano di consistenza delle opere da abbattere e la valutazione della spesa necessaria per l’attività demolitoria. L’attività dovrà prevedere oltre alle operazioni di abbattimento delle opere abusive anche la spesa per il corretto smaltimento di tutti i materiali di risulta, previa differenziazione e recupero dei materiali, secondo la normativa vigente, nonché gli oneri di discarica ed infine gli oneri relativi al recupero. L’UTC è competente ad avanzare richiesta di finanziamento alla CDP e

8/25 ad esperire le procedure di ricerca dell’impresa alla quale dovranno essere affidati i lavori di demolizione, in conformità al presente protocollo.

2. Il Responsabile del procedimento dovrà predisporre apposita relazione tecnica circa i tempi e modi di realizzazione e gestione dell’intervento, nonché una dichiarazione circa la conformità dell’intervento di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi alla pianificazione territoriale ed urbanistica ivi compresa quella paesistica in conformità alle norme vigenti in materia di lavori pubblici.

3. Sulla base della suddetta progettazione viene avviata la procedura di scelta della ditta specializzata ai sensi del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i.. Nel caso in cui non sia possibile procedere all’affidamento dei lavori, il comune deve darne notizia al Prefetto ai sensi dell’art. 5 del presente protocollo.

ARTICOLO 10

(ONERI FINANZIARI)

1. L’attività di abbattimento e rimessione in pristino in ordine alle opere abusive è svolta dagli organi individuati dalla normativa vigente con oneri a carico dei responsabili degli abusi.

2. In caso di mancato adempimento delle attività di demolizioni di cui al D.P.R. 06 giugno 2001, n. 380, sono previsti interventi sostitutivi del Comune/Regione ovvero, in caso di sentenza di condanna irrevocabile che dispone la sanzione amministrativa accessoria della demolizione e/o rimessione in pristino dello stato dei luoghi, dell’Autorità Giudiziaria con successivo recupero coattivo delle somme dovute.

3. In particolare, i citati organi procedono alla esecuzione delle demolizioni i cui oneri, comprensivi delle spese giudiziarie, tecniche ed amministrative, sono anticipati dal Comune nel cui ambito territoriale si è realizzata l’opera abusiva con mezzi finanziari propri, ovvero mediante l’attivazione delle specifiche procedure di cui all’art. 32, comma 12, della Legge 24 novembre 2003 n. 326 che consentono di attingere ad un apposito fondo che ha natura rotatoria attivo presso la Cassa depositi e Prestiti.

4. Le anticipazioni, così come stabilito dalla normativa, devono essere restituite al Fondo stesso in un periodo massimo di cinque anni utilizzando le somme riscosse a carico del responsabile degli abusi. In caso di mancato pagamento spontaneo del credito, l’amministrazione comunale provvede alla riscossione mediante ruolo ai sensi del D.L. 26 febbraio 1999, n. 46. Qualora le somme anticipate non siano rimborsate nei tempi e nelle modalità stabilite, il Ministro dell’Interno provvede al reintegro alla Cassa Depositi e Prestiti, trattenendone le relative somme dai fondi del bilancio dello Stato da trasferire a 9/25 qualsiasi titolo ai comuni.

5. Nel caso in cui l’autorità procedente alle attività di demolizione è l’Autorità Giudiziaria, i Comuni , ricevuta la comunicazione degli importi massimi provvederanno a informare circa la disponibilità dei fondi per la effettuazione della demolizione ovvero a richiedere il finanziamento alla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e a trasmettere determina di impegno di spesa all’Ente surrogante ovvero alla Autorità Giudiziaria procedente. Successivamente dovrà essere comunicato alla Procura della Repubblica ed alla Prefettura l’intero iter amministrativo relativo al recupero delle somme anticipate ,dall’avvio della procedura sino all’effettivo recupero delle somme.

ARTICOLO 11

(FINANZIAMENTO DEGLI INTERVENTI DI DEMOLIZIONE OPERE ABUSIVE – CASSA DEPOSITI E PRESTITI)

1. Per il finanziamento delle attività di demolizione di opere abusive è stato istituito presso la Cassa depositi e prestiti s.p.a., dall’art. 32, comma 12, del D.L. 269/03 convertito nella L. 326/03, un Fondo di rotazione, denominato Fondo per le demolizioni delle opere abusive di importo pari a 50 milioni di euro per la concessione ai comuni di anticipazioni, senza interessi, sui costi relativi agli interventi di demolizione delle opere abusive anche disposti dall’Autorità Giudiziaria e per le spese giudiziarie, tecniche e amministrative connesse.

2. Il fondo ha natura rotatoria in quanto le sue disponibilità vengono dinamicamente ricostituite mediante i rimborsi effettuati da parte degli utilizzatori.

3. Le somme anticipate dalla Cassa depositi e prestiti ai Comuni, per le finalità di cui all’art. 32, comma 12, del decreto-legge 30/09/2003,n. 269, convertito dalla legge 326/2003, sono rimborsate dai Comuni beneficiari entro sessanta giorni dalla effettiva riscossione delle somme a carico degli esecutori degli abusi. Trascorsi cinque anni dalla data di concessione delle anticipazioni il rimborso delle somme è comunque dovuto a carico dei Comuni. Qualora il rimborso non avvenga entro il termine suddetto, la Cassa depositi e prestiti informa, entro i successivi sessanta giorni, il Ministero dell’Interno, che provvede alla restituzione delle somme anticipate, unitamente agli interessi di mora calcolati a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine, trattenendo le relative somme dai fondi del bilancio dello Stato da trasferire a qualsiasi titolo ai comuni inadempienti, ivi compresi quelli sostitutivi di trasferimenti erariali per effetto dell’istituzione della compartecipazione comunale al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

10/25 ARTICOLO 12

(PROCEDURE PER LA CONCESSIONE DEL FINANZIAMENTO DA PARTE DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI)

1. Possono accedere al finanziamento solo i Comuni, nel cui ambito territoriale si è realizzata l’opera abusiva, oggetto del provvedimento di demolizione.

2. Sono ammessi al finanziamento esclusivamente i costi relativi agli interventi di demolizione delle opere abusive, nonché le spese giudiziarie, tecniche e amministrative connesse.

3. Il finanziamento consiste in un’anticipazione, senza interessi, a valere sulle risorse del Fondo, che ha natura rotatoria.

4. La procedura di finanziamento si articola in due fasi:

• Istruttoria;

• Perfezionamento del contratto.

Istruttoria - La fase istruttoria è funzionale all’accertamento della sussistenza dei requisiti imposti dall’articolo 32, comma 12, del decreto-legge n. 269/03, convertito con modificazioni dalla legge n. 326/03, nonché dalla disciplina di attuazione, recata dal Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 23 luglio 2004 (Normativa Speciale di Riferimento).

La fase istruttoria ha inizio con la presentazione da parte del Comune della domanda di anticipazione, contenente la quantificazione del fabbisogno finanziario e l’indicazione dell’intervento di demolizione da finanziare.

La fase istruttoria si conclude con l’affidamento del Comune da parte del Consiglio di Amministrazione della CDP, ovvero dell’Organo della CDP delegato dal Consiglio medesimo.

L’affidamento è comunicato all’ente locale mediante l’invio, via telefax, da parte della CDP, della “Comunicazione di fine istruttoria” con la quale la CDP richiede la documentazione necessaria per il perfezionamento del contratto di anticipazione, che consiste nella proposta contrattuale e nel documento di garanzia.

Per ottenere l’affidamento il Comune deve presentare:

a) domanda di anticipazione contenente:

 quantificazione del fabbisogno finanziario (Spesa), con l’indicazione della natura delle spese da finanziare (costi della demolizione, spese giudiziarie, tecniche e amministrative);

 indicazione dell’intervento di demolizione, con l’eventuale elenco delle opere da 11/25 demolire; b) codice unico di progetto (CUP); c) determinazione comunale emessa dal competente organo con la quale è stata approvata la demolizione relativa all’intervento da finanziare, ovvero provvedimento di demolizione assunto dall’autorità competente (autorità giudiziaria, soprintendenza, prefettura ecc.); d) provvedimento comunale assunto dall’organo competente che contenga i seguenti elementi:

 indicazione dell’intervento di demolizione che si finanzia con l’anticipazione;

 decisione di accedere al Fondo;

 accettazione di tutte le condizioni stabilite dalla Normativa Speciale di Riferimento;

 indicazione della garanzia rilasciata;

 indicazione della persona competente/delegata alla firma della documentazione istruttoria e del contratto; e) dichiarazione con cui il Comune attesta:

 l’esecutività dei provvedimenti di cui ai punti c e d;

 il rispetto delle vigenti disposizioni in materia di indebitamento;

 la deliberazione del bilancio annuale, relativo all’esercizio nel quale è stato previsto il ricorso all’anticipazione, nonché del bilancio pluriennale, contenente la previsione della copertura dei connessi oneri;

 che l’impegno contabile relativo alla Spesa non è stato assunto in data anteriore a 90 giorni dalla domanda di anticipazione, di cui al punto a; f) autorizzazione permanente di addebito in conto corrente (modulo R.I.D.).

Perfezionamento del contratto - Ottenuto l’affidamento, il Comune deve inviare alla CDP, preferibilmente mediante telefax, entro 21 giorni effettivi dalla data di ricevimento della “Comunicazione di fine istruttoria” (il momento dell’acquisizione da parte della CDP del rapporto di ricezione positivo del telefax rileva ai fini del computo del termine di 21 giorni) la seguente documentazione: g) modello di proposta contrattuale, correttamente compilato e sottoscritto; h) atto di garanzia.

Il modello di contratto di anticipazione a valere sulle risorse del Fondo deve essere prelevato dal sito internet della CDP (www.cassaddpp.it). 12/25 Il contratto, il cui testo non può né deve essere modificato dal Comune, deve essere completato mediante la mera compilazione degli spazi appositamente predisposti e sottoscritto dal soggetto munito dei necessari poteri di firma.

In seguito all’accertamento della regolarità della documentazione contrattuale e di garanzia, il funzionario incaricato dalla CDP, munito della necessaria delega ad negotia, provvede a sottoscrivere il contratto, per accettazione, da parte della CDP.

Il contratto di anticipazione viene inviato al Comune, mediante telefax, al recapito indicato dall’ente locale nel contratto medesimo.

Il momento dell’acquisizione da parte della CDP del rapporto di trasmissione positivo del telefax sancisce il perfezionamento del contratto.

Successivamente, entro i termini stabiliti contrattualmente, devono essere inviati per posta gli originali del documento di garanzia e, in doppia copia, della proposta contrattuale.

Ricevuti i documenti in originale, la CDP provvede a restituire un originale del contratto, sottoscritto per accettazione.

L’atto di garanzia è rappresentato dalla “delegazione di pagamento”, redatta secondo lo schema allegato.

ARTICOLO 13

(RISPETTO DELLE NORME IN TEMA DI PREVENZIONE INFORTUNI E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO)

1. Le operazioni di demolizione così come disciplinate dal D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 devono essere predisposte e realizzate nel più assoluto ed intransigente rispetto delle disposizioni legislative previste dal Decreto Legislativo 09 aprile 2008 n° 81 contenente norme per la tutela della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro cosi come modificato dal Decreto Legislativo n°106/2009.

2. I soggetti individuati all’esito della procedura di aggiudicazione dei lavori di demolizione di manufatti abusivi nell’ambito dei procedimenti giurisdizionali di esecuzione della sanzione amministrativa contenuta nelle sentenze di condanna divenute esecutive, ovvero individuati nell’ambito del procedimento amministrativo, dovranno rispettare in tutte le fasi quanto previsto dalla legislazione vigente in tema di antinfortunistica e sicurezza sui luoghi di lavoro.

3. In particolare si richiede e si vigilerà sui seguenti fondamentali aspetti:

a. iscrizione delle ditte aggiudicatarie dei lavori di demolizione alla Camera di 13/25 Commercio, Industria ed Artigianato;

b. rispetto della normativa in tema di contratto collettivo di lavoro, assistenza sanitaria, assicurazione contro gli infortuni, oneri previdenziali ed assistenziali;

c. rispetto della normativa in tema di appalto e sub-appalto con precisa quantificazione dei costi per la sicurezza;

d. rispetto da parte delle ditte aggiudicatarie del piano di sicurezza e di coordinamento laddove previsto dalla norma;

e. rispetto della normativa in tema di corretta gestione, differenziazione, cernita, recupero, smaltimento dei rifiuti e bonifica del sito oggetto delle operazioni demolitorie.

4. Il nuovo testo unico in tema di prevenzione infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro rappresenta un importante provvedimento normativo con carattere di forte discontinuità col passato e molteplici elementi innovativi apportati al fondamentale tema della tutela della salute sui luoghi di lavoro. Anche alla luce di quanto appena detto, le operazioni di demolizione dovranno essere progettate e realizzate nel più assoluto ed intransigente rispetto delle disposizioni legislative previste dal Decreto Legislativo 09 aprile 2008 n° 81.

5. Tutti i consulenti nominati nelle varie fasi della procedura esecutiva in questione, hanno il dovere di vigilare sul più assoluto rispetto della normativa antinfortunistica citata.

______

Decreto Legislativo 09 aprile 2008 n.81 e succ. mod. ed integr.

Capo III - Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro - Sezione I

MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI

Art. 26. Obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione

1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima sempre che abbia la disponibilità giuridica dei luoghi in cui si svolge l’appalto o la prestazione di lavoro autonomo:

a) verifica, con le modalità previste dal decreto di cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), l’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e forniture da affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di somministrazione. Fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui al periodo che precede, la verifica è eseguita attraverso le seguenti modalità:

14/25 1) acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato;

2) acquisizione dell’autocertificazione dell’impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale, ai sensi dell’art. 47 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445;

b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

2. Nell’ipotesi di cui al comma 1, i datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori:

a) cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto;

b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.

3. Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento è allegato al contratto di appalto o di opera e va adeguato in funzione dell’evoluzione dei lavori, servizi e forniture(Arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.500 a 6.000 euro il datore di lavoro - dirigente). Ai contratti stipulati anteriormente al 25 agosto 2007 ed ancora in corso alla data del 31 dicembre 2008, il documento di cui al precedente periodo deve essere allegato entro tale ultima data. Le disposizioni del presente comma non si applicano ai rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi. Nel campo di applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006. n. 163, e successive modificazioni, tale documento è redatto, ai fini dell’affidamento del contratto, dal soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dello specifico appalto;

3-bis. Ferme restando le disposizioni di cui ai commi 1 e 2, l’obbligo di cui al comma 3 non si applica ai servizi di natura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature, nonché ai lavori o servizi la cui durata non sia superiore ai due giorni, sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui all’allegato XI.

3-ter. Nei casi in cui il contratto sia affidato dai soggetti di cui all’articolo 3, comma 34, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, o in tutti i casi in cui il datore di lavoro non coincide con il committente, il soggetto che affida il contratto redige il documento di valutazione dei rischi da interferenze recante una valutazione ricognitiva dei rischi standard relativi alla tipologia della prestazione che potrebbero

15/25 potenzialmente derivare dall’esecuzione del contratto. Il soggetto presso il quale deve essere eseguito il contratto, prima dell’inizio dell’esecuzione, integra il predetto documento riferendolo ai rischi specifici da interferenza presenti nei luoghi in cui verrà espletato l’appalto; l’integrazione, sottoscritta per accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali.

4. Ferme restando le disposizioni di legge vigenti in materia di responsabilità solidale per il mancato pagamento delle retribuzioni e dei contributi previdenziali e assicurativi, l’imprenditore committente risponde in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per tutti i danni per i quali il lavoratore, dipendente dall’appaltatore o dal subappaltatore, non risulti indennizzato ad opera dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) o dell’Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA). Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.

5. Nei singoli contratti di subappalto, di appalto e di somministrazione, anche qualora in essere al momento della data di entrata in vigore del presente decreto, di cui agli articoli 1559, ad esclusione dei contratti di somministrazione di beni e servizi essenziali, 1655, 1656 e 1677 del codice civile, devono essere specificamente indicati a pena di nullità ai sensi dell’articolo 1418 del codice civile i costi delle misure adottate per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro derivanti dalle interferenze delle lavorazioni". I costi di cui primo periodo non sono soggetto a ribasso. Con riferimento ai contratti di cui al precedente periodo stipulati prima del 25 agosto 2007 i costi della sicurezza del lavoro devono essere indicati entro il 31 dicembre 2008, qualora gli stessi contratti siano ancora in corso a tale data. A tali dati possono accedere, su richiesta, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e gli organismi locali delle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livello nazionale.

6. Nella predisposizione delle gare di appalto e nella valutazione dell'anomalia delle offerte nelle procedure di affidamento di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture, gli enti aggiudicatori sono tenuti a valutare che il valore economico sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro e al costo relativo alla sicurezza, il quale deve essere specificamente indicato e risultare congruo rispetto all'entità e alle caratteristiche dei lavori, dei servizi o delle forniture. Ai fini del presente comma il costo del lavoro e' determinato periodicamente, in apposite tabelle, dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sulla base dei valori economici previsti dalla contrattazione collettiva stipulata dai sindacati comparativamente più rappresentativi, delle norme in materia previdenziale ed assistenziale, dei diversi settori merceologici e delle differenti aree territoriali. In mancanza di contratto collettivo applicabile, il costo del lavoro e' determinato in relazione al contratto collettivo del settore merceologico più vicino a quello preso in considerazione.

16/25 7. Per quanto non diversamente disposto dal decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163, come da ultimo modificate dall’articolo 8, comma 1, della legge 3 agosto 2007, n. 123, trovano applicazione in materia di appalti pubblici le disposizione del presente decreto.

8. Nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato dall’impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro.

Art. 27 . Sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi

1. Nell’ambito della Commissione di cui all’articolo 6, anche tenendo conto delle indicazioni provenienti da organismi paritetici, vengono individuati settori, ivi compreso il settore della sanificazione del tessile e dello strumentario chirurgico, e criteri finalizzati alla definizione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, con riferimento alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, fondato sulla base della specifica esperienza, competenza e conoscenza, acquisite anche attraverso percorsi formativi mirati, e sulla base delle attività di cui all’articolo 21, comma 2, nonché sulla applicazione di determinati standard contrattuali e organizzativi nell’impiego della manodopera, anche in relazione agli appalti e alle tipologie di lavoro flessibile, certificati ai sensi del titolo VIII, capo I, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276.

1-bis . Con riferimento all’edilizia, il sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi si realizza almeno attraverso la adozione e diffusione, nei termini e alle condizioni individuati dal decreto del Presidente della Repubblica di cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), di uno strumento che consenta la continua verifica della idoneità delle imprese e dei lavoratori autonomi, in assenza di violazioni alle disposizioni di legge e con riferimento ai requisiti previsti, tra cui la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e i provvedimenti impartiti dagli organi di vigilanza. Tale strumento opera per mezzo della attribuzione alle imprese ed ai lavoratori autonomi di un punteggio iniziale che misuri tale idoneità, soggetto a decurtazione a seguito di accertate violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L’azzeramento del punteggio per la ripetizione di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro determina l’impossibilità per l’impresa o per il lavoratore autonomo di svolgere attività nel settore edile.

2. Fermo restando quanto previsto dal comma 1-bis, che potrà, con le modalità ivi previste, essere esteso ad altri settori di attività individuati con uno o più accordi interconfederali stipulati a livello nazionale dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative, il possesso dei requisiti per ottenere la qualificazione di cui al comma 1 costituisce elemento vincolante per la partecipazione alle gare relative agli appalti e subappalti pubblici e per l’accesso ad agevolazioni, finanziamenti e contributi a carico della finanza pubblica, sempre se correlati ai medesimi appalti o subappalti.

17/25

2-bis. Sono fatte salve le disposizioni in materia di qualificazione previste dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni.Demolizioni - Sezione VIII –

Art. 150 Rafforzamento delle strutture

1. Prima dell'inizio di lavori di demolizione è fatto obbligo di procedere alla verifica delle condizioni di conservazione e di stabilità delle varie strutture da demolire.

2. In relazione al risultato di tale verifica devono essere eseguite le opere di rafforzamento e di puntellamento necessarie ad evitare che, durante la demolizione, si verifichino crolli intempestivi.

Art. 151. Ordine delle demolizioni

1. I lavori di demolizione devono procedere con cautela e con ordine, devono essere eseguiti sotto la sorveglianza di un preposto e condotti in maniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture portanti o di collegamento e di quelle eventuali adiacenti.

2. La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo conto di quanto indicato nel PSC, ove previsto, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.

Ari. 152 Misure di sicurezza

1. La demolizione dei muri effettuata con attrezzature manuali deve essere fatta servendosi di ponti di servizio indipendenti dall'opera in demolizione.

2. E’ vietato lavorare e fare lavorare gli operai sui muri in demolizione.

3. Gli obblighi di cui ai commi 1 e 2 non sussistono quando trattasi di muri di altezza inferiore ai due metri.

Art. 153 Convogliamento del materiale di demolizione

1. Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall'alto, ma deve essere trasportato oppure convogliato in appositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di due metri dal livello del piano di raccolta.

2. I canali suddetti devono essere costruiti in modo che ogni tronco imbocchi nel tronco successivo; gli

eventuali raccordi devono essere adeguatamente rinforzati.

3 I’imboccatura superiore del canale deve essere realizzata in modo che non possano cadervi accidentalmente persone.

4. Ove sia costituito da elementi pesanti od ingombranti, il materiale di demolizione deve essere calato a

18/25 terra con mezzi idonei.

5. Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta.

Art.. 154 Sbarramento della zona di demolizione

1. Nella zona sottostante la demolizione deve essere vietata la sosta ed il transito, delimitando la zona stessa con appositi sbarramenti.

2. L'accesso allo sbocco dei canali di scarico per il caricamento ed il trasporto del materiale accumulato deve essere consentito soltanto dopo che sia stato sospeso lo scarico dall'alto.

Art 155 Demolizione per rovesciamento

1. Salvo l'osservanza delle leggi e dei regolamenti speciali e locali, la demolizione di parti di strutture aventi altezza sul terreno non superiore a 5 metri può essere effettuata mediante rovesciamento per trazione o per spinta.

2. La trazione o la spinta deve essere esercitata in modo graduale e senza strappi e deve essere eseguita soltanto su elementi di struttura opportunamente isolati dal resto del fabbricato in demolizione in modo da non determinare crolli intempestivi o non previsti di altre parti.

3. Devono inoltre essere adottate le precauzioni necessarie per la sicurezza del lavoro quali: trazione da distanza non minore di una volta e mezzo l'altezza del muro o della struttura da abbattere e allontanamento degli operai dalla zona interessata.

4. Il rovesciamento per spinta può essere effettuato con martinetti solo per opere di altezza non superiore a 3 metri, con l'ausilio di puntelli sussidiari contro il ritorno degli elementi smossi.

5. Deve essere evitato in ogni caso che per lo scuotimento del terreno in seguito alla caduta delle strutture o di grossi blocchi possano derivare danni o lesioni agli edifici vicini o ad opere adiacenti pericolose per i lavoratori addetti.

Art. 156 Verifiche

1. Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, sentita la Commissione consultiva permanente, può stabilire l'obbligo di sottoporre a verifiche ponteggi e attrezzature per costruzioni, stabilendo le modalità e l'organo tecnico incaricato.

Art 157 Sanzioni per i committenti e i responsabili dei lavori

1. Il committente o il responsabile dei lavori sono puniti: a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro per la violazione degli articoli 90, commi 3, 4 e 5; b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.000 a 4.800 euro per la violazione degli articoli 90, comma 9, lettera a), e 93, comma 2 e 100 comma 6-bis;

19/25 c) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 1.800 euro per la violazione degli articoli 90, commi 7 e 9, lettera c), 101, comma 1, primo periodo

Art. 158 Sanzioni pei i coordinatori

1. Il coordinatore per la progettazione è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro per la violazione dell’articolo 91, comma 1;

2. Il coordinatore per l’esecuzione dei lavori è punito:

a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro per la violazione dell’articolo 92, commi 1, lettere a), b), c), e) ed f), e 2;

b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.000 a 4.800 euro per la violazione dell’articolo 92, comma 1, lettera d).

Art. 159 . Sanzioni per i datori di lavoro, i dirigenti e i preposti

1. Il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro per la violazione dell’articolo 96, comma 1, lettera g); si applica la pena dell’arresto da 4 a 8 mesi o l’ammenda da 2.000 a 8.000 euro se la violazione è commessa in cantieri temporanei o mobili in cui l’impresa svolga lavorazioni in presenza di rischi particolari, individuati in base all’allegato XI; si applica la pena dell’ammenda da 2.000 a 4.000 euro se il piano operativo di sicurezza è redatto in assenza di uno o più degli elementi di cui all’allegato XV.

2. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti: a) con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro per la violazione degli articoli 97, comma 1, 100, comma 3, 111, commi 1, lettera a), e 6, 114, comma 1, 117, 118, 121, 122, 126, 128, comma 1, 145, commi 1 e 2 e 148; b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.000 a 4.800 euro per la violazione degli articoli 108, 112, 119, 123, 125, commi 1, 2 e 3, 127, 129, comma 1, 136, commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6, 140, comma 3, 147, comma 1, 151, comma 1, 152, commi 1 e 2 e 154; c) con l’arresto sino a due mesi o con l’ammenda da 500 a 2.000 euro per la violazione degli articoli 96, comma 1, lettere. a), b), c), d), e) ed f), e 97, commi 3 e 3-ter, nonché per la violazione delle disposizioni del capo II del presente titolo non altrimenti sanzionate; d) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 1.800 euro per la violazione degli articoli 100, comma 4, e 101, commi 2 e 3.

20/25 3. La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi di lavoro di cui all’allegato XIII, nella parte relativa alle “Prescrizioni per i servizi igienico- assistenziali a disposizione dei lavoratori nei cantieri”, punti 1, 2, 3, 4, 5 e 6, e nella parte relativa alle “Prescrizioni per i posti di lavoro nei cantieri” per i punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8, è considerata una unica violazione ed è punita con la pena prevista dal comma 2, lettera c). L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.

Art. 160 – Sanzioni per i lavoratori

1. I lavoratori autonomi sono puniti:

a) con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 400 a 1.600 euro per la violazione dell’articolo 100, comma 3;

b) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 300 a 800 euro per la violazione dell’articolo 94;

c) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 600 euro per la violazione degli articoli 124, 138, commi 3 e 4, e 152, comma 2.

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ARTICOLO 14

(RISPETTO DELLE NORME IN TEMA DI GESTIONE , TRASPORTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI)

1. La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse ed è disciplinata dalla parte quarta del Decreto Legislativo 3/04/2006,n. 152 al fine di assicurare un’elevata protezione dell’ambiente e controlli efficaci, nonché al fine di preservare le risorse naturali. Essa deve essere effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di responsabilizzazione, nel rispetto dei principi dell’ordinamento nazionale e comunitario, secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità e trasparenza.

2. Ai fini di una corretta gestione dei rifiuti le autorità competenti devono favorire la riduzione dello smaltimento finale degli stessi attraverso il riutilizzo, il riciclo o le altre forme di recupero. La cabina di regia, di cui al successivo art.15, provvederà a verificare l’adozione delle procedure imposte dalla normativa vigente in ordine al recupero e smaltimento del materiale di risulta previo contatti con i Consorzi di filiera .

3. Ai sensi dell’art. 184 del D.Lgs. 03/04/2006,n. 152 i rifiuti sono classificati, secondo l’origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. Tra i rifiuti speciali abbiamo i rifiuti derivanti dalle

21/25 attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo.

4. Al fine di garantire un sistema di controllo dei rifiuti, mediante la raccolta di informazioni su produzione, detenzione, trasporto e smaltimento degli stessi è istituito il cosiddetto “”Catasto dei rifiuti”ai sensi dell’art 189 del Decreto legislativo 03/04/2006,n. 152. Tali dati raccolti dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti, sono trasmessi annualmente dai soggetti di cui all’articolo 189 del decreto legislativo che effettuano attività di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento di rifiuti.

5. Nello svolgimento delle attività di demolizione, l’impresa individuata ai sensi del D.lgs. 12 aprile 2006,n. 163 , dovrà essere tecnicamente e finanziariamente idonea nonché dovrà garantire l’esecuzione delle attività di demolizione delle opere edilizie abusive, di ripristino dello stato dei luoghi , di differenziazione , di recupero dei materiali e le attività di trasporto a discarica dei materiali di risulta nel rispetto della normativa vigente.

6. Il Comando di Polizia Municipale localizzato nell’ambito territoriale dove si è realizzata l’opera abusiva provvederà alla vigilanza sul rispetto della normativa in materia di trasporto e smaltimento dei rifiuti mediante il controllo diretto degli autocarri a tale scopo utilizzati e della relativa documentazione di trasporto con la successiva acquisizione in copia dei documenti di trasporto (FIR) muniti della vidimazione comprovante l’avvenuto conferimento a discarica autorizzata ai sensi dell’art. 193 del decreto legislativo n.152/06

ARTICOLO 15

( COORDINAMENTO E MONITORAGGIO DELLE ATTIVITA’)

Al fine di coordinare e monitorare le attività poste in essere dagli enti territoriali della provincia di Caserta in materia di lotta all’abusivismo edilizio e demolizione di opere abusive, viene costituita presso la Prefettura di Caserta una struttura operativa denominata “cabina di regia” ;

Tale organismo viene istituito con provvedimento del Prefetto di Caserta, che ne determinerà la composizione e le competenze;

Esso provvederà inoltre a costituire, avvalendosi degli Uffici Tecnici Comunali e delle strutture dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Campania, presso la Prefettura di Caserta una Banca Dati Provinciale dei manufatti abusivi.

22/25

Allegato A

Pos. …………………………

DELEGA DI PAGAMENTO

ENTRATE PROPRIE COMUNALI

Il sottoscritto (1) ……………………………………………..…………….……………...……………. del

Comune ……………………………………………….…………………………..……;

Visto il provvedimento n. ………… assunto in data ………....………..., esecutivo a tutti gli effetti di legge, relativo alla contrazione con la Cassa depositi e prestiti società per azioni di un’anticipazione di

€ ………..…………,…. (euro ………………………………..…….………………………………………………/…) per far fronte agli oneri relativi al seguente intervento di demolizione

...... ………………………………………………………………………………..……………

…………………………………...…………………………………………………….………..……………….………;

Visto che l’anticipazione, unitamente alla quota pari a 0,1 punti percentuali in ragione d’anno sul capitale erogato in anticipazione, a titolo di spesa di gestione del Fondo per le demolizioni delle opere abusive, deve essere rimborsata entro i 60 (sessanta) giorni successivi alla data di effettiva riscossione delle somme a carico degli esecutori degli abusi;

Visto che l’anticipazione, unitamente alla quota di 0,1 punti percentuali sopra citata, deve comunque essere rimborsata entro e non oltre il termine di cinque anni, decorrenti dalla data in cui la Cassa depositi e prestiti società per azioni invia al Comune la proposta contrattuale accettata ed ottiene il rapporto di trasmissione del telefax con esito positivo;

Visto che tale rimborso è garantito con le somme relative ai primi tre titoli del bilancio annuale, relativo all’esercizio nel quale è stato previsto il ricorso all’anticipazione;

Visto che in base alla normativa vigente il Tesoriere è tenuto a vincolare le somme occorrenti per soddisfare il rimborso dovuto entro i termini sopra indicati;

DELEGA il Tesoriere del Comune suddetto a pagare alla Cassa depositi e prestiti società per azioni l’anticipazione pari a € …….……,… (euro.…….……………………………………………….………………/…), unitamente alla quota pari a 0,1 punti percentuali in ragione d’anno sul capitale erogato in anticipazione, a titolo di spesa di gestione del Fondo per le demolizioni delle opere abusive, entro i 60 (sessanta) giorni successivi alla data di effettiva riscossione delle somme a carico degli esecutori degli abusi, ovvero entro e

24/25 non oltre il termine di cinque anni, decorrenti dalla data in cui la Cassa depositi e prestiti società per azioni invia al Comune la proposta contrattuale accettata ed ottiene il rapporto di trasmissione del telefax con esito positivo, con assoluto divieto di destinare ad altro uso i proventi delegati e vincolati e con comminatoria dell'indennità di mora, in caso di ritardato versamento.

(2) ………………, lì …………………………

(luogo) (data) ……………….…………………

(timbro d’ufficio) (firma)

RELATA DI NOTIFICA

Il sottoscritto generalità) (qualifica del notificante) dichiara di avere in data odierna notificato il presente atto di delega al Tesoriere sottoindicato:

(ragione sociale) consegnandone copia nelle mani del Sig. formalmente munito dei poteri di firma e rappresentanza

………..…………….…, lì ………………………

(luogo) (data)

……………….…………………

(firma)

(1) Il dirigente/responsabile del servizio.

(2) Luogo e data di emissione della delega.

25/25

COMUNE DI GRICIGNANO DI AVERSA Provincia di Caserta

Letto, confermato e sottoscritto LA COMMISSIONE STRAORDINARIA IL SEGRETARIO COMUNALE F.to Dott.ssa Franca Triestino F.to D.ssa Carmela Bruna Trimarco F.to Dott.ssa Ilaria Tortelli F.to Dott. Goliardo Miniati ______

CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Su attestazione del Messo comunale, si certifica che copia della presente deliberazione, ai sensi dell’art. 124 comma 1 D. Lgs. 18.08.2000, n. 267, è stata pubblicata nelle forme di legge all’Albo Pretorio del Comune il 31/10/2011 e vi rimarrà per 15 giorni consecutivi.

IL SEGRETARIO COMUNALE F.to D. ssa Carmela Bruna Trimarco ______

ESECUTIVITA' [X] La presente, dichiarata immediatamente eseguibile, è divenuta esecutiva in data odierna. [ ] La presente, trascorsi 10 gg dalla suindicata data di inizio pubblicazione è divenuta esecutiva il ______Timbro IL SEGRETARIO COMUNALE F.to D. ssa Carmela Bruna Trimarco Gricignano di Aversa, li ______

E’ copia conforme all’originale, da servire per uso Amministrativo.

IL SEGRETARIO COMUNALE D. ssa Carmela Bruna Trimarco Timbro

Gricignano di Aversa, li ______