provincia di , nell’estremo lembo nell’estremo Perugia, di provincia Il Parco del Monte Cucco Monte del Parco Il gionale del Monte Cucco. Monte del gionale Urbino, di cui rappresentò, lungo la Via la lungo rappresentò, cui di Urbino,

Il Parco del Monte Cucco si estende in estende si Cucco Monte del Parco Il vino e Rancana, immerso nel Parco Re- Parco nel immerso Rancana, e vino soggettò spontaneamente alla Signoria di Signoria alla spontaneamente soggettò

tana Nord. Umbria tana zioni di Villa Col de’ Canali, Costa San Sa- San Costa Canali, de’ Col Villa di zioni te del Comitato Eugubino; nel 1384 si as- si 1384 nel Eugubino; Comitato del te

del Parco è passata alla Comunità Mon- Comunità alla passata è Parco del un vasto territorio, che comprende le fra- le comprende che territorio, vasto un stacciaro. Per sei secoli il castello fece par- fece castello il secoli sei Per stacciaro.

n. 24/2007), in base al quale la gestione la quale al base in 24/2007), n. borgo di circa 1.300 abitanti distribuiti su distribuiti abitanti 1.300 circa di borgo lad qel eitni cmrs Co- compreso esistenti, quelli pliando

toriale ( toriale n. 18/2003 modificata con con modificata 18/2003 n. LR LR st’ente montano. Oggi Costacciaro è un è Costacciaro Oggi montano. st’ente ioi, otuno uv csel e am- e castelli nuovi costruendo ritorio,

recente è stato attuato un riordino terri- riordino un attuato stato è recente at dla lrsclr soi d que- di storia plurisecolare della parte gramma di difesa del suo vastissimo ter- vastissimo suo del difesa di gramma

e Sociale dell’Area Naturale Protetta. Di Protetta. Naturale dell’Area Sociale e recente al 1427 –, che riassumono buona riassumono che –, 1427 al recente colo, il di iniziò il pro- il iniziò Gubbio di Comune il colo,

quindi, al Piano Pluriennale Economico Pluriennale Piano al quindi, tica delle quali risale all’anno 1291, la più la 1291, all’anno risale quali delle tica lazioni germaniche. Nel corso del XIII se- XIII del corso Nel germaniche. lazioni

88/99); nel giugno 1999 si è dato corso, dato è si 1999 giugno nel 88/99); che talune preziose pergamene – la più an- più la – pergamene preziose talune che riuscì a sfuggire alle scorrerie delle popo- delle scorrerie alle sfuggire a riuscì

elAe Ntrl Poet ( Protetta Naturale dell’Area n. DPGR no della “Caciara” sono oggi custodite an- custodite oggi sono “Caciara” della no stacciaro, posto sulla cima di un colle, che colle, un di cima sulla posto stacciaro,

nell’aprile 1999 è stato adottato il Piano il adottato stato è 1999 nell’aprile sede odierna è nella “Caciara”. All’inter- “Caciara”. nella è odierna sede la costruzione di fortificazioni come Co- come fortificazioni di costruzione la

bligatorio quale ente gestore del Parco; del gestore ente quale bligatorio del Massiccio del Monte Cucco e la sua la e Cucco Monte del Massiccio del che. Fu questo lo stimolo principale per principale stimolo lo questo Fu che.

approvato lo Statuto del Consorzio Ob- Consorzio del Statuto lo approvato tualmente circa 1.650 ettari di territorio di ettari 1.650 circa tualmente di Ranco e Pian delle Macinare. delle Pian e Ranco di a causa delle frequenti invasioni barbari- invasioni frequenti delle causa a

nale, n. 9/95); nel luglio 1996 è stato è 1996 luglio nel 9/95); n. LR ginari. La comunanza agraria gestisce at- gestisce agraria comunanza La ginari. di appoggio e ristoro in quota come Val come quota in ristoro e appoggio di Romano, divennero sempre meno sicuri meno sempre divennero Romano,

to area protetta (Parco Naturale Regio- Naturale (Parco protetta area to rie dell’Umbria, quella degli Uomini Ori- Uomini degli quella dell’Umbria, rie del Parco del Monte Cucco” e da punti da e Cucco” Monte del Parco del ti urbani, che, una volta caduto l’Impero caduto volta una che, urbani, ti

il massiccio del Monte Cucco è divenu- è Cucco Monte del massiccio il di una delle più antiche Università agra- Università antiche più delle una di 120 km), dalla relativa “Carta dei Sentieri dei “Carta relativa dalla km), 120 anche il sorgere di numerosi insediamen- numerosi di sorgere il anche

gia, sulla flora e la fauna. Dal marzo 1995 marzo Dal fauna. la e flora sulla gia, di quasi tre secoli, la proprietà collettiva proprietà la secoli, tre quasi di to da una rete di sentieri segnalati (oltre segnalati sentieri di rete una da to accanto a templi, terme e santuari, favorì santuari, e terme templi, a accanto

terranea, sul carsismo, sulla paleontolo- sulla carsismo, sul terranea, te formandosi e consolidandosi, nell’arco consolidandosi, e formandosi te maggiore interesse anche perché favori- perché anche interesse maggiore La costruzione dell’antica , Via dell’antica costruzione La

aoi ul gooi, ulirlga sot- sull’idrologia geologia, sulla lavori Duecento, a Costacciaro andò lentamen- andò Costacciaro a Duecento, torni. Per ora è questo uno dei motivi di motivi dei uno questo è ora Per torni. Stacciari, ancor oggi presenti a Gubbio. a presenti oggi ancor Stacciari,

portato ad una voluminosa produzione di produzione voluminosa una ad portato cilio di Trento. A partire dalla metà del metà dalla partire A Trento. di cilio corsi naturalistici del Monte Cucco e din- e Cucco Monte del naturalistici corsi u uqe rbblet qel degli quella probabilmente dunque fu

cerche e indagini scientifiche che hanno che scientifiche indagini e cerche go che ebbe un importante ruolo nel Con- nel ruolo importante un ebbe che go ti sentieri della montagna e i molti per- molti i e montagna della sentieri ti la famiglia fondatrice, d’origine eugubina, d’origine fondatrice, famiglia la

modo le sue grotte, sono oggetto di ri- di oggetto sono grotte, sue le modo ciaro”, vescovo di Acqui e illustre teolo- illustre e Acqui di vescovo ciaro”, migliaia di appassionati percorrere i tan- i percorrere appassionati di migliaia sessore del castello. Secondo questa tesi, questa Secondo castello. del sessore

l’area del Monte Cucco, e in particolar in e Cucco, Monte del l’area Pio Fauni (XVI secolo), detto “il Costac- “il detto secolo), (XVI Fauni Pio sionismo, che vede ogni anno decine di decine anno ogni vede che sionismo, lire al nome di Stacciarius, un antico pos- antico un Stacciarius, di nome al lire

grande montagna”. Da oltre cinque secoli cinque oltre Da montagna”. grande tadino del XIII secolo. XIII del tadino so di materie giuridiche, e Bonaventura e giuridiche, materie di so ro. La principale è sicuramente l’escur- sicuramente è principale La ro. , viene da alcuni fatta risa- fatta alcuni da viene , Stacciarii Collis

io ceno l io el “piccola della mito il creando nico, castello. È parte del sistema difensivo cit- difensivo sistema del parte È castello. Ludovico Carbone (XVI secolo), studio- secolo), (XVI Carbone Ludovico a cavallo, la mountain bike e il volo libe- volo il e bike mountain la cavallo, a L’origine dell’antico nome di Costacciaro, di nome dell’antico L’origine

more per l’ambiente naturale appenni- naturale l’ambiente per more è posta lungo la cinta muraria dell’antico muraria cinta la lungo posta è Cenni storici Cenni dette i natali ad illustri personalità, come personalità, illustri ad natali i dette la speleologia, il torrentismo, le escursioni le torrentismo, il speleologia, la

ti hanno sviluppato la conoscenza e l’a- e conoscenza la sviluppato hanno ti Pressoché intatta e recentemente restaurata, recentemente e intatta Pressoché territorio fino al XVIII secolo. Costacciaro secolo. XVIII al fino territorio re e favorire molte attività all’aria aperta: all’aria attività molte favorire e re

rati. L’interno ospita le spoglie del Beato del spoglie le ospita L’interno rati. golarmente visitabile. golarmente Borgo Didattico di Costacciaro, laborato- Costacciaro, di Didattico Borgo

la montagna, generazioni di appassiona- di generazioni montagna, la Torre di Via della Roccaccia della Via di Torre rente Scirca, vero fulcro dell’economia del dell’economia fulcro vero Scirca, rente saggistica del Parco è tale da promuove- da tale è Parco del saggistica

œ

interessante rosone recentemente restau- recentemente rosone interessante circa, è oggi di proprietà comunale e re- e comunale proprietà di oggi è circa, colo. Il convento, oggi restaurato, è sede del sede è restaurato, oggi convento, Il colo. tieri, in superficie o nella profondità del- profondità nella o superficie in tieri, (ferriera) dello Stato Pontificio lungo il tor- il lungo Pontificio Stato dello (ferriera) oia fuitc, eeainl e pae- e vegetazionale faunistica, logica,

monte Cucco, con pregevole portale e un e portale pregevole con Cucco, monte Del XVII secolo e funzionante fino al 1960 al fino funzionante e secolo XVII Del dalla beata Santuccia di Gubbio nel XIII se- XIII nel Gubbio di Santuccia beata dalla cato i confini nazionali. Lungo i suoi sen- suoi i Lungo nazionali. confini i cato tini da Siena. da tini a act d u’motne “zecchiera” un’importante di nascita la La favorevole situazione geografica, geo- geografica, situazione favorevole La

aia elzaa n ita acra del calcarea pietra in realizzata manica Antico frantoio dell’olio frantoio Antico l opes bndtio en fondato venne benedettino complesso Il sioni ed esplorazioni, la sua fama ha var- ha fama sua la esplorazioni, ed sioni chitetto militare Francesco di Giorgio Mar- Giorgio di Francesco militare chitetto ˜ Pontificio. Risale a questo periodo (1551) periodo questo a Risale Pontificio. quota, seguito dai 1566 m del Cucco. del m 1566 dai seguito quota,

nizio del 1700, ha una notevole facciata ro- facciata notevole una ha 1700, del nizio

falone o dei Bianchi dei o falone montuosa. Da lungo tempo meta di escur- di meta tempo lungo Da montuosa. duca di Urbino Federico II dal noto ar- noto dal II Federico Urbino di duca entrò nella sfera d’influenza dello Stato dello d’influenza sfera nella entrò Monte Catria, che svetta fino a 1707 m di m 1707 a fino svetta che Catria, Monte š

servata.

Della metà del XIII secolo, ampliata all’i- ampliata secolo, XIII del metà Della

Monastero della Confraternita del Gon- del Confraternita della Monastero inai i rlvni elitr catena dell’intera rilevanti più bientali del XV secolo. Fu realizzato su incarico del incarico su realizzato Fu secolo. XV del caduta la Signoria d’Urbino, Costacciaro d’Urbino, Signoria la caduta l’Appennino umbro-marchigiano, con il con umbro-marchigiano, l’Appennino

la metà del XIII secolo e perfettamente con- perfettamente e secolo XIII del metà la

Chiesa di San Francesco San di Chiesa

Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo e Cielo in Assunta Maria Santa di Chiesa marchigiano, nonché tra i patrimoni am- patrimoni i tra nonché marchigiano, – fensivo dalla forma a prua di nave della fine della nave di prua a forma dalla fensivo tra utilizzate per la difesa del castello. De- castello. del difesa la per utilizzate tra na dove si elevano le cime più alte del- alte più cime le elevano si dove na

È la porta d’ingresso al paese, costruita nel- costruita paese, al d’ingresso porta la È

più spettacolari dell’Appennino umbro- dell’Appennino spettacolari più

Detto anche “Torrione”, è un bastione di- bastione un è “Torrione”, anche Detto chinario per la preparazione di sfere di pie- di sfere di preparazione la per chinario gillo. Dopo i Monti Sibillini è questa la zo- la questa è Sibillini Monti i Dopo gillo.

Torre Civica Torre

—

siccio del Monte Cucco è una delle zone delle una è Cucco Monte del siccio Rivellino 1434 fu dotato della “mantellina”, un mac- un “mantellina”, della dotato fu 1434 , Scheggia Pascelupo e Si- e Pascelupo Scheggia Vico, di Fossato e stoccaggio del formaggio. del stoccaggio e conoscere il borgo di Costacciaro. di borgo il conoscere ›

se culturale, didattico e turistico, il mas- il turistico, e didattico culturale, se

militare molto importante, tanto che nel che tanto importante, molto militare cie ricadono nei Comuni di Costacciaro, di Comuni nei ricadono cie nari, era in origine il luogo di stagionatura di luogo il origine in era nari, co può prendere avvio un itinerario per itinerario un avvio prendere può , alla maniera di Matteo da Gualdo. da Matteo di maniera alla

G M

Per il suo ambiente di notevole interes- notevole di ambiente suo il Per Monte Cucco. Monte luardo. In breve divenne un avamposto un divenne breve In luardo. le Marche. I suoi 10.480 ettari di superfi- di ettari 10.480 suoi I Marche. le seo-laboratorio del Parco del Monte Cuc- Monte del Parco del seo-laboratorio Sede dell’Università degli Uomini Origi- Uomini degli dell’Università Sede 1337), patrono di Costacciaro, e affreschi e Costacciaro, di patrono 1337),

Il Parco del Monte Cucco Monte del Parco Il Flaminia, porta di accesso ed estremo ba- estremo ed accesso di porta Flaminia, dell’Umbria nord- orientale, al confine con confine al orientale, nord- dell’Umbria La Caciara La (1262- camaldolese monaco Tommaso, Mu- del sede Marco, San di chiesa ex Dalla i e eto td cleao l ac del Parco al collegato studi centro e rio ™

“Il ventre degli Appennini” materiale terrigeno, forme di vita diverse gherita, il Giardino di Pietra, la Sala del cascate, rapide, gallerie, labirinti e sifoni Il Monte Cucco viene spesso denomina- e soprattutto assenza di ossigenazione. Becco, o la Sala delle Fontane. È questa dove i fiumi diventano inesplorabili. to “il ventre degli Appennini” per il com- Questa complessa situazione geologica, COSTACCIARO la zona più spettacolare del complesso car- Le grotte del Monte Cucco hanno avuto plesso sistema di grotte che lo caratteriz- ideale per lo sviluppo del fenomeno car- sico, con le formazioni stalattitiche e sta- una storia esplorativa complessa e di lun- Le grotte del Monte Cucco meandri e angustissimi cunicoli, dove oggi lagmitiche più suggestive e imponenti, do- ga data. La prima notizia certa è del con- za e che costituisce un patrimonio geo- sico – specie di quello che agisce sulle roc- Museo-laboratorio del Parco del Monte Cucco logico e naturalistico unico al mondo. ce molto in profondità –, è alla base del- Centinaia sono le grotte di forme e dimen- scorre la maggior parte delle acque delle pre- ve ogni goccia ha ripetuto per centinaia te Girolamo Gabrielli, che lasciò testimo- Monte Cucco è infatti un’area dove pre- la formazione di uno fra i più grandi si- sioni diverse, alcune molto lunghe, altre as- cipitazioni. Acque che, dopo un lungo per- di migliaia di anni il suo lavoro di depo- nianza scritta di una sua discesa (forse re- valgono rocce di natura calcarea, inten- stemi sotterranei dell’Appennino, lungo sai profonde, custodite nel ventre del Mon- corso, raggiungono la sorgente più a valle: sito di cristalli e candide colate. Oggi al- lativa all’attuale Sala Margherita) del 1720 samente fratturate e rese permeabili per più di 30 km e profondo quasi 1000 m. COSTACCIARO te Cucco. Tutte possono essere considerate la Sorgente Scirca, ovvero la risorgenza di cune zone di questa parte della grotta so- nella Grotta di Monte Cucco. Ma è Gian l’effetto della prolungata collisione fra il Quello del Monte Cucco è infatti un mon- di grande interesse e sotto ogni aspetto: geo- tutte le acque raccolte nella Grotta di Mon- no state attrezzate, con scale in ferro e im- Battista Miliani, grande speleologo di Fa- continente africano e quello euroasiatico. do sotterraneo inconsueto, in certi pun- logico, geomorfologico, speleogenetico, te Cucco, dove hanno origine gli acquedotti pianti di illuminazione, per essere visita- briano, a portare a termine negli anni 1889- di Costacciaro, e Perugia. Queste rocce sono variamente intervallate ti grandioso per la vastità delle sale, dei faunistico, paleontologico o paletnologico e te anche da turisti non esperti, con l’aiu- 90 la prima vera esplorazione della Grot- condotti e delle voragini che collegano tra storico. Ma le grotte del Monte Cucco si di- Il fenomeno carsico più imponente tra tut- to delle guide del Parco. ta di Monte Cucco e della Voragine Boc- da stratificazioni impermeabili, ricche di ti è sicuramente la Grotta di Monte Cuc- selce e argilla, che giocano un ruolo mol- di loro le varie grotte carsiche. stinguono soprattutto per la loro origine, as- Ma questa serie di sale è solo l’anticame- canera. Quindi, occorre attendere molti de- solutamente inconsueta. La loro formazio- co, un vastissimo sistema sotterraneo che si ra del sistema più profondo della Grotta cenni perché qualcuno ritorni ad esplora- to importante nei processi di modella- In questa piccola grande montagna av- ne risale infatti a diverse centinaia di migliaia estende per oltre 30 km, raggiungendo la del Monte Cucco. Dalla Sala Margherita re i tanti luoghi sotterranei del Cucco. So- mento superficiale e sotterraneo della vengono i più straordinari eventi idro- profondità massima di 923 m. Per lungo geologici dell’Appennino centrale. Da di anni fa, quando lungo le profonde frat- si dipartono infatti tantissime gallerie e no gli speleologi perugini, nel 1956, ad ini- montagna. ture delle rocce calcaree, in seguito ad enor- tempo è stato il sistema carsico più grande pozzi, che danno accesso ad approfondi- ziare una serie di sistematiche esplorazio- tempo, questi fenomeni, che vengono stu- Le rocce dell’Appennino umbro-marchi- mi pressioni sotterranee generate anche dal- e profondo d’Italia, uno dei maggiori fra menti e sviluppi di tutte le dimensioni. ni e ricerche, terminate nel 1978, che por- giano si sono originate sul fondo del Mar diati dagli esperti in modo approfondito l’attività vulcanica laziale e toscana dell’ul- quelli conosciuti. Attualmente si accede al- Uno di questi, un ramo ascendente, è la teranno alla scoperta e allo studio dell’in- della Tetide per sedimentazioni successi- e sistematico, hanno fatto del Monte Cuc- timo milione di anni, sono risaliti fluidi mol- la grotta attraverso quattro ingressi, tutti po- Galleria delle Ossa, uno tra i settori più tero grande sistema sotterraneo del Cuc- ve di gusci calcarei di animali, vissuti a par- co l’esempio più efficace e spettacolare to caldi, carichi di minerali e di acidi cor- sti nel versante nord-orientale del Monte belli della Grotta, estremamente candido co. A continuare le ricerche da allora ad tire da oltre 200 milioni di anni fa. I nu- per comprendere i meccanismi della rac- rosivi, che hanno generato sorgenti di acque Cucco: l’ingresso principale a quota 1390 e perfettamente conservato. Tutta la gal- oggi sono gli speleologi che fanno riferi- merosi fossili presenti nelle rocce del colta della pioggia nelle grotte, per indi- termali e sulfuree. In certi casi i fluidi rag- m, il Pozzo del Nibbio a quota 1509 m (pra- leria e la sala terminale sono infatti costi- mento al Centro di Speleologia di Costac- Monte Cucco ne sono una prova, so- viduare i percorsi misteriosi dell’acqua al- giunsero centinaia di gradi di temperatura ticamente sulla cima del Cucco), l’accesso tuiti da un deposito di ossa di antichissi- ciaro e allo Speleo Club Gubbio e al Grup- prattutto nella formazione del Calcare l’interno delle montagne, per conoscere (forse anche 300° C). Proprio in questa fase verso Pian delle Macinare a quota 1395 m mi animali. Qui sono stati rinvenuti, a più po Speleologico Valtiberino. A loro va il Massiccio, con forme tipiche di fondali i modi e i tempi di alimentazione delle sor- si sono formate le imponenti gallerie, i poz- e la Galleria Nuova posta poco sotto l’In- riprese, resti ossei di rinoceronte, di orso, merito della scoperta e dell’esplorazione di bassi, con acque calde e ossigenate, ricco genti e delle falde acquifere. zi più profondi e le enormi sale, tutte colle- gresso Principale. di stambecco, di martora, di cervidi e bo- tutte le cavità minori attualmente cono- di varie forme di vita; oppure gate con sviluppo chilometrico. Terminata L’Ingresso Principale, dopo un pozzo di 27 vidi, animali tutti vissuti quando il clima sciute, nonché dello studio dei meccanismi nel Rosso Ammonitico, nel quest’azione erosiva interna, che ha agito dal m di profondità, permette di raggiungere della zona era molto più freddo dell’at- speleogenetici e dell’idrologia sotterranea. Grigio Ammonitico, nelle Mar- basso e che viene definita dagli esperti “ipo- una serie di enormi saloni in rapida suc- tuale, come quello di circa 20.000 anni fa, ne del Monte Serrone e, in mi- genica”, i fluidi termali e corrosivi hanno ab- cessione, tra cui la Cattedrale, la Sala Mar- durante l’ultimo periodo glaciale. Sempre nor misura, nella Maiolica, con bandonato le cavità così scavate. Contem- dalla Sala Margherita inizia la diramazio- specie adatte a vivere in mari poraneamente le acque meteoriche, pene- ne denominata il Nicchione degli Stemmi, più profondi e agitati. La pre- trate dall’alto attraverso le fratture superfi- che conduce alla vera e propria Grotta di senza di strati argillosi, conte- ciali, hanno raggiunto il sistema sotterraneo Monte Cucco, la parte più estesa e pro- nenti selce e addirittura tracce precedentemente formatosi. È questa la se- fonda, più ricca di spunti scientifici e di di bitume, un idrocarburo na- conda azione speleogenetica di formazione attrazioni sportive, fatta di imponenti gal- turale simile al petrolio, è lega- della grotta, quella “epigenetica”, che tut- lerie, abissi profondissimi, sale ancora più ta invece a fenomeni che han- tavia ha modificato ben poco il precedente grandi di quelle precedenti, condotti per- no portato nei fondali marini Sala degli stambecchi assetto, generando, invece, quegli stretti Laghetto delle fate corsi da torrenti e fiumi, laghi profondi, Sala del rinoceronte Il Museo-laboratorio del Parco del Monte Cucco 1.1 Al primo piano, un 1.2 Si passa, quindi, alla sezione dedicata alla formazione delle grotte e dei percorsi sot- 1.3 In una sezione successiva sono descritte le vicende degli antichi animali che han- modello in scala rico- terranei: i luoghi dove si raccolgono le acque che beviamo. Sono schematicamente ricostruite, no popolato il territorio del Monte Cucco nell’ultima e penultima glaciazione, da 350.000 Il Museo-laboratorio è una struttura didattica unica nel suo genere, dove si illustra quan- struisce l’origine e la stra- a partire da un milione e mezzo di anni fa, le fasi salienti della genesi dei sistemi carsici di a 8.000 anni fa. Sono qui esposti anche i resti di grandi vertebrati mammiferi come il to è successo, e succede tuttora, nelle masse calcaree di Monte Cucco e dell’Appenni- tigrafia delle rocce ap- Monte Cucco e i due principali processi di formazione ipogenico ed epigenico. Sono an- rinoceronte lanoso, l’orso delle caverne, di cui si può osservare lo scheletro intero, e no umbro-marchigiano, svelando i misteriosi percorsi che la pioggia segue nelle visce- penniniche, nonché i che esposti campioni di calcare, di gesso e di travertino, tutte rocce definite carsificabili, lo stambecco. Caso unico in Italia, i resti fossili di questi animali sono stati trovati in re delle montagne, prima di rivedere la luce attraverso le sorgenti e alimentare le falde meccanismi che ne hanno cioè capaci di subire l’azione corrosiva degli acidi e generare dei vuoti. associazione, cioè contemporaneamente negli stessi affioramenti, sia nella Grotta di nelle zone di pianura. Il percorso museale è soprattutto pensato per i bambini e i ra- consentito il sollevamen- Monte Cucco che nelle molte altre cavità della zona. gazzi delle scuole, dove la scoperta e l’acquisizione di nuove conoscenze avviene at- to e la configurazione at- traverso la partecipazione diretta, con macchine interattive, strumenti e modelli tridi- tuale. Viene evidenziato, mensionali azionati dagli stessi visitatori. inoltre, come il versante occidentale del Monte La visita prende avvio al piano terra con la proiezione su grande schermo dei docu- Cucco risulti essere, per la mentari Il Parco del Monte Cucco e Il carsismo di Monte Cucco. I filmati sono stati rea- sua costituzione geologi- lizzati per introdurre agli argomenti documentati nel museo con un linguaggio sem- ca, la parte avanzata del- plice e accattivante, e dove le emergenze del territorio del Monte Cucco sono presen- la zolla africana, mentre il tate con immagini che stimolano l’interesse ad intraprendere le numerose escursioni versante orientale sia una all’aperto, lungo itinerari debitamente segnalati. porzione della zolla eu- roasiatica, che si immerge sotto la precedente. A te- stimonianza di questi processi sono anche espo- sti fossili tipici della for- mazione Calcare Massic- cio. Si tratta di impronte di animali marini, vissuti in un periodo geologico denominato Lias Inferiore (circa 200 milioni di anni fa), con un ma- re molto poco profondo, circa un metro, dove si è potuta sviluppare una fauna ric- ca e variegata, con gusci quasi esclusiva- Nella stessa sezione sono esposti altri reperti, immagini, foto e, in particolare, rico- mente calcarei che si possono osservare struzioni paleogeografiche fatte sulla base di organismi tipici degli habitat delle grot- anche al microscopio. te, come il Geotritone, vero e proprio fossile vivente ancora oggi presente nelle grot- te di Monte Cucco. Il ritrovamento di questo piccolo anfibio, qui così come in tante altre parti del mondo, testimonia come decine di milioni di anni fa il continente eu- ropeo fosse unito agli altri continenti a formare un’unica grande terra emersa (Pan- gea).

1.4 Settori specifici sono dedicati alla vegetazione e alla fauna del Parco, dai rapaci 2.1 Al piano superiore, attraverso esperimen- 2.2 Parte integrante del museo è il “Centro Documentazione Aree Carsiche del Par- che caratterizzano così spiccatamente le alte e inaccessibili rupi del Monte Cucco e del ti e macchine interattive è possibile approfon- co del Monte Cucco”, che custodisce testi antichi e documenti topografici, tutti sul te- Catria, a qualche mammifero, come il lupo o il tasso, tornati ad essere presenti nei bo- dire la conoscenza dell’idrologia sotterranea del ma dell’esplorazione delle grotte nell’Appennino umbro-marchigiano, a cominciare dai schi delle montagne umbre. Il museo conserva, inoltre, i risultati di ricerche e studi sul- Monte Cucco. Questa sezione è dedicata, infatti, secoli scorsi fino alle recenti vicende che interessano la Grotta di Monte Cucco. Nel la paleontologia di questo settore appenninico, anche per quanto riguarda le tracce dei allo studio della capacità delle rocce calcaree di Centro sono raccolte tutte le topografie dettagliate delle principali cavità dell’Appen- primi uomini nell’alta Valle del Chiascio, dal Paleolitico ai tempi storici, nonché alcu- assorbire l’acqua delle precipitazioni attraver- nino umbro-marchigiano e dell’Umbria, il Catasto Speleologico dell’Umbria (CSU), il ni manufatti del Paleolitico risalenti a 120.000 anni fa. so le fratture e i sistemi carsici sotterranei, alla Catasto Speleologico delle Marche, l’elenco delle pubblicazioni e della documentazione funzione di raccolta e contenimento degli stra- topografica disponibili. ti impermeabili, all’alimentazione delle sorgen- ti e delle falde freatiche di pianura.

Pubblicazione della Regione Coordinamento generale: Fotografie: Sandro Bellu, CENS Umbria - Assessorato Beni Liana Belli, Paola Boschi Assonometria: Stefania Caprini e attività culturali Coordinamento della ricerca: Cartina: Alessia Fioravanti AUR (Agenzia Umbria Ricerche) Direzione Beni e attività Impaginazione: Futura soc. coop. culturali Editing e coordinamento Stampa: Tipolito Properzio, 2008 Unità Operativa Temporanea redazionale: Claudia Grisanti Progetto Integrato per la Testi: Federico Varazi Promozione dell’Immagine Progetto realizzato collaborazione del Servizio con il contributo Beni culturali del FESR