BIANZANO (BG) BIANZANO

BIANZANO, 603 abitanti, è posto su un terrazzo soleggiato interposto tra la Val Borgo Medievale Cavallina e la Val Seriana. Dista da circa 36 km, si trova a 600 metri s.l.d.m. e a 300 metri sopra il livello del Lago di Endine. La superficie comunale è molto estesa, di circa 6km quadrati, confina con i Comuni di Spinone, , Gaverina, Leffe, Cene e . Fa parte della Valle Cavallina (costituita da 16 comuni), di origine glaciale una delle più piccole Valli Bergamasche per estensione, ma ricca di risorse naturali ed artistiche. E'attraversata dal fiume Cherio e dalla grande arteria del Tonale e della Mendola, che conduce in Val Canonica ed al passo del Tonale, è caratterizzata dalla presenza di due piccoli laghi di origine glaciale: il lago di Endine ( lago con due particolarità: quella di non avere immissario, ma solo emissario essendo alimentato da sorgive e da torrenti laterali montani di cui alcuni dei principali provenienti da Bianzano, e di diventare durante l'inverno uno degli specchi lacuali ghiacciati più grande d'Europa) ed il lago di Gaiano. Per conoscere da vicino il piccolo borgo medievale affacciato sul lago di E’ favorito da clima mitissimo e vista Endine nella verdeggiante Valcavallina. impareggiabile, orientato al sole. Il centro Storia, cultura, tradizioni e natura. storico di Bianzano, a forma di stella cometa, Il fascino delle Valli Bergamasche. ripropone l’antica struttura di borgo medievale, si sviluppa a cortina lungo le pendici del Monte Pler e domina il lago. Numerose case conservano tuttora In collaborazione con caratteristici cortili, vecchi pozzi e bellissime GRUPPO GUIDE DI BIANZANO “logge” che testimoniano l’antica civiltà contadina bergamasca. ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE CULTURALE E TURISTICA PRO BIANZANO www.cortedeisuardo.com - Tel 035 814001 IL CASTELLO

IL CASTELLO SUARDO (1233) è certamente l'opera monumentale di Bianzano, paragonabile ad un piccolo Colosseo per grandezza e fama di stori. Sorge ai piedi del centro abitato ed è rivolto verso la Valle Cavallina, che domina con la sua imponenza. Il complesso, a due piani, ha robustezza di mura salde, di forma perfettamente quadrangolare con gli angoli orientati verso i quattro punti cardinali. E' dominato da una torre incentrata nel lato d'ingresso, di notevole altezza (m 25), tuttora efficiente per maestà di costruzione, a base di pietre squadrate, resistenti ai geli della zona montana, scavate sulla montagna sovrastante. L'edificio è diviso da una lieve cornice di sasso marrone di in due parti: l'inferiore è fatta a bugne. E' recintato da doppio ordine di mura, racchiudenti vallo e ponte levatoio, con due torrioni sporgenti dalle mura, per potersi difendere in caso di assalti dalla valle. In uno spigolo dell'edificio si riscontrano tuttora alcuni elementi di merlatura ghuelfa. Il portale è di stile gotico con arco a sesto acuto, dominato dal blasone o stemma nobiliare. Lo stemma della famiglia Suardo, collocato sopra il portale d'ingresso al Castello, rappresenta un leone rampante e un'aquila artigliante che azzanna una preda di selvaggina. I colori sono il giallo ed il rosso. In occasione della rievocazione storica il centro abitato viene adornato con innumerevoli stendardi raffiguranti lo stemma nobiliare. L'atrio d'ingresso ed il cortiletto interno: Il castello di Bianzano non fu mai abitazione nobiliare, ma "castello-ricetto", ossia ricovero a difesa di prodotti agricoli, per via della posizione in collina, e rifugio per i viandanti, commercianti, trafficanti. Lo testimoniano il secondo ed il terzo piano, tutti in terra battuta, le sole quattro bifore al piano più alto e i lunghi locali sovrapposti in lato valle. L'atrio fu probabilmente affrescato in poco tempo da una bottega di artigiani, incaricati di abbellire il castello in occasione della visita dei conti Suardo. Ciò è testimoniato dall'assenza del segno di fine giornata, che dimostra che l'affresco fu realizzato senza interruzione di tempo per essere terminato prima della visita dei conti. L'atrio d'ingresso pavimentato a ciottoli è coperto da volta a botte, è dipinto con vivaci colori da mano maestra, configuranti amorini che giocano, adorni di ghirlande di fiori secondo lo stile cortigianesco del tempo, e raffigura altresì le quattro virtù cardinali, perché sede di giustizia. Sulla volta sono ancora visibili le raffigurazioni degli stemmi dei Suardo e dei Visconti. Il Castello, dopo i restauri degli anni 60/70 a cura dell'attuale proprietario ex Presidente dell'Istituto italiano dei Castelli, con il supporto della Sovrintendenza dei beni Culturali e delle Belle arti, è in buone condizioni strutturali, è abitazione privata, residenza estiva dei proprietari ed abitato tutto l'anno da una giovane coppia di inquilini/custodi nel piano rialzato all'imbocco della torre.