Palio di Asti 17SETTEMBRE2017 ASTI

OTTICI - OPTOMETRISTI Corso L. Einaudi, 64 - ASTI - Tel. 0141 532707 Via E. Filiberto, 6 - ASTI - Tel. 0141 355087 1967 | sfilata del , arrivo del in Piazza Alfieri

1967 | 2017 50° anniversario dalla ripresa

esidero rivolgere agli amici astigiani, per il tramite degli infaticabili organizzatori, i migliori auguri per la buona riuscita dell’edizione D 2017 del Palio, che come ogni anno abbiamo volentieri insignito del patrocinio regionale. Questo evento fa ormai stabilmente parte non solo della storia locale, ma nel tempo è diventato un vero simbolo della tradizione e dell’identità del Piemonte tutto, oltre che fattore di attrazione di moltitudini di turisti e di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Sarà come sempre una festa, ricca di energia positiva e di pubblico, e l’auspicio è che questa festa, che a onda più che mai le sue radici nella storia, sia capace di trasferire ai bambini, agli adulti e agli anziani che ne saranno spettatori, siano astigiani, piemontesi, italiani o stranieri, i valori identitari che si mescolano agli aspetti curiosi, spettacolari, competitivi e folkloristici. Siamo orgogliosi che le vie e le tribune di Asti ospitino un evento organizzato con professionalità e passione e così intensamente atteso e vissuto, e auguriamo Buon Palio a tutti!

SERGIO CHIAMPARINO | PRESIDENTE REGIONE PIEMONTE SMARTICKET UN SOLO BIGLIETTO PER VISITARE I MUSEI ASTIGIANI PALAZZO MAZZETTI CRIPTA E MUSEO DI SANT’ANASTASIO DOMUS ROMANA TORRE TROIANA COMPLESSO DI SAN PIETRO

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Il progetto, intitolato “Asti Città Museo” è curato da: di Asti, Fondazione Palazzo Mazzetti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti ed è stato realizzato anche grazie ai fondi regionali del bando “Accessibilità per tutti” e al progetto CLAN (Cultural Local Area Network) proposto dal Politecnico di Torino.

Progetto co-fi nanziato con il Fondo di Sviluppo e Coesione PAR FSC Piemonte 2007-2013 ignor Capitano, vi do licenza di correre il Palio nell’anno del Signore 2017. «S Andate, e che San Secondo vi assista!» Quando, nel pomeriggio di domenica 17 settembre 2017, avrò l’onore di pronunciare la frase di rito con cui il Sindaco dà inizio alla fase agonistica della manifestazione storica che identifi ca lo spirito più autentico della nostra città, vedrò realizzarsi il sogno di una vita, proprio nell’edizione che vede la celebrazione del cinquantenario della ripresa della corsa nel 1967. wHo infatti avuto la fortuna di nascere in una famiglia che ha dato tanto al Palio: mio nonno già nel 1933 era tra i tanarini, mio padre è entrato nel Comitato Palio sin dalla ripresa del 1967, mio zio Carlo è stato rettore negli anni Ottanta e mio cugino Roberto ha vinto il Palio come rettore nel 1990. Era inevitabile che in me maturasse quest’amore per la manifestazione e il 18 novembre 1991, data del mio battesimo nel Comitato, è per me come una seconda data di nascita. Da allora ho svolto il mio apprendistato nel Comitato: prima responsabile di sede, poi membro della Commissione cavalli, poi economo, revisore dei conti, vice rettore e, fi nalmente, rettore nel 2001. Sono stato otto volte rettore del Borgo Tanaro, tra il 2001 e il 2014, vincendo il drappo per ben due volte, nel 2002 e nel 2010 e sono stato anche presidente del Collegio dei Rettori nel 2001 e nel 2002. Sono, quindi, un “uomo di Palio”, abituato a vivere la manifestazione, in tutte le sue fasi, tutti i giorni dell’anno. E resterò un “uomo di Palio” anche da Primo cittadino: farò di tutto per essere un interlocutore credibile e imparziale per tutti coloro si occupano di Palio tutto l’anno, impegnandomi perché questo straordinario contenitore, che considero la vera anima pulsante della nostra città, si riempia sempre più di passione, di attaccamento popolare, di idee e proposte innovative, per avere - senza naturalmente stravolgere la tradizione - anche signifi cativi ritorni economici e d’immagine per l’intera città. Che l’avventura, come ogni anno, inizi sotto i migliori auspici e che il solare drappo realizzato dal Maestro torinese Giorgio Ramella vada, per questo Palio del Cinquantenario, veramente al migliore!

MAURIZIO RASERO | SINDACO DI ASTI

Asti e la sua storia

La storia più antica di Asti risale a milioni di anni fa, comuni d’Italia, ebbe diritto di battere moneta e quando al posto delle colline che incorniciano la diede vita ad una fi tta serie di rapporti commerciali città vi era il mare. con la Francia, le Fiandre, la Germania e l’Inghilterra. Con il passare del tempo il mare si ritirò Conservò la forma repubblicana fi no al 1313 quando fi no a costituire un vasto ambiene terrestre, passò agli Angioini, poi ai Visconti ed infi ne ai Savoia determinando l’attuale paesaggio. Poche sono le (1575). Nei secoli XVII e XVIII durante le guerre di testimonianze archeologiche di presenze umane successione di Spagna ed Austria per il possesso per tutto il periodo preistorico così come per la del Monferrato, fu ripetutamente invasa ed occupata. successiva età del bronzo. L’eta del ferro, nel In epoca napoleonica Asti divenne capoluogo del primo millennio, si presenta con un paesaggio Dipartimento del Tanaro, per tornare defi nitivamente caratterizzato da insediamenti sparsi sul territorio, ai Savoia dopo la Restaurazione. abitati da popolazioni che le fonti storiche Dopo l’Unità d’Italia i destini della città seguirono qualifi cano come Liguri. quelli della neonata nazione, confondendosi

Asti oggi È una città ospitale, a misura d’uomo, né troppo grande né troppo piccola; una città in cui è piacevole fare due passi in centro alla scoperta di torri, palazzi, musei e botteghe, inserite in un contesto urbano medievale. Abitanti | astigiani, astesi Popolazione | 76.396 abitanti (al 31/12/2016) Superfi cie territorio | Ha 15.182 Perimetro Territorio | Km 103.5 Latitudine | 44° 54’ Nord Longitudine | 8° 12’ Est Altitudine | 123 m. s.l.m. Patrono | San Secondo (si festeggia il 1° martedì di maggio)

La fondazione della romana Hasta, segnalata da con la storia d’Italia. Caratterizzata sin dal XIII Plinio fra le città romane di maggiore importanza secolo da una economia vivace, ricca di tra ci dell’antica Liguria, è datata tra il 125 e il 123 a.C. e di commerci, spesso divisa dalle faide di nobili Dopo il periodo romano imperiale, Hasta subisce quanto animose casate, concupita da Signorie una profonda crisi economica. straniere per la ricchezza delle sue contrade e In seguito diventa residenza episcopale ed è citata per la posizione strategica, «Asti Repubblicana» come sede di un importante Ducato longobardo e conserva una gradevole atmosfera medievale. Le di una primaria Corte di Giustizia. Costituita in Contea torri e le caseforti, testimonianza di un passato sotto i Franchi, governata in seguito dall’autorità dei nobile e prestigioso, si inseriscono nel tessuto vescovi, la città si a ermò vigorosamente verso la urbano con fi erezza, armonizzando gradevolmente fi ne del sec. XI diventando, in breve, il più importante con le lunghe teorie di portici ottocenteschi, con le libero comune del Piemonte. piazzette del centro storico e con il carattere schivo, Nel sec. XII divenne uno dei più ricchi e potenti ma ospitale, della gente astigiana.

Il Palio

Secondo il cronista Ogerio Alfi eri, antenato del più In quegli anni gli astigiani davano vita alla corsa del noto Conte Vittorio, la città di Asti, «...nell’anno del Palio: infatti la prima notizia certa della corsa risale Signore 1280 era colma di ricchezze, chiusa da al 1275 anno in cui, secondo Guglielmo Ventura, solide e recenti mura e costituita quasi interamente speziale di professione e cronista per diletto, gli da molti edifi ci, torri, palazzi e case da poco astigiani corsero il Palio, per dileggio, sotto le costruite». Nella descrizione, precisa e puntuale, mura della nemica città di Alba, portando danni Ogerio cita le buone qualità dei cittadini astesi e devastazioni alle vigne. Oggi la città conserva giudicandoli «...assennati e nobili, ricchi e potenti» e un tessuto urbano testimonianza dei fasti di un dice che «in caso di necessità la città può contare tempo; le torri e le caseforti, i palazzi medievali e su seicento cavalieri dotati di due cavalli...» mentre le caratteristiche vie del centro storico fanno da «il contado può fornire centosessanta cavalieri scenario alla a ascinante rievocazione storica del dotati di un cavallo o di una cavalla...». Palio.

Il Palio

Sono ventuno i contendenti che nei giorni della sbandieratori, il variopinto mercatino, la sfi lata dei vigilia hanno vigorosamente tentato di propiziare la bambini e le prove in pista per saggiare le forze in vittoria con cene pantagrueliche, riti scaramantici, campo, in un crescendo da cardiopalma. burle salaci nei confronti degli avversari, sino Ma per capire il Palio è necessario esserci, calarsi all’ultimo intenso confronto in campo, preceduto nella Festa, magari seguendo direttamente le dal sontuoso corteo, composto da oltre vicende di uno dei ventuno partecipanti: dagli milleduecento fi guranti in costume medievale. sguardi dei borghigiani, che hanno lavorato Dopo molto impegno, tanta passione e altrettanti un anno intero, si capirà davvero che cosa a anni uno soltanto potrà stringere tra le signifi ca la passione viscerale, l’attaccamento mani il drappo cremisino con le insegne della fortissimo ai colori, l’irrefrenabile voglia di vincere, città. Per tutti la grande Festa incomincia già l’incontenibile gioia della vittoria, l’amarezza della il fi ne settimana precedente con il Palio degli sconfi tta.

La pista

Nella centralissima Piazza Alfi eri, cuore della città, Mercato e la Giunta comunale decise che in quel a settembre, si allestiscono, in una sola settimana, nuovo sito si doveva tenere la corsa. In quegli la pista per la corsa, le tribune per il pubblico e anni la corsa perde la caratteristica di nobile le scuderie che ospiteranno i cavalli da corsa. La tenzone e diventa una competizione ippica senza piazza si trasforma: un gruppo di esperti, coordinati alcun richiamo al Palio. Dopo alterne vicende, nel da un geologo, verifi ca l’esatta miscela di sabbie 1929 il Palio ritorna ad essere un appuntamento astiane del pliocene superiore, così che l’impasto importante per la città. Questa volta si corre in non sia troppo cedevole o, al contrario, troppo Corso Dante, ma nel ‘30 si ritorna a scegliere consistente. La pista infatti dovrà «tenere» per tre l’ampia Piazza del Mercato e il Palio viene corso “in giri di corsa, sia in caso di pioggia imprevista, sia tondo”, come oggi. in caso di tempo asciutto, perché i cavalli, in curva Dal 1967 al 1987, infatti, la corsa ha luogo in Campo come in rettilineo, possano esprimere il massimo del Palio - la “vecchia” Piazza del Mercato - e nel in sicurezza. Proprio per questo il tracciato è stato lungamente studiato da una commissione di tecnici: le curve sono state calibrate in modo da consentire la massima sicurezza in corsa e sono protette da robusti «materassi». Dal 2011 la pista è recintata da un segnapista appositamente studiato, foggiato a “collo d’oca” in materiale plastico che contiene ma non contrasta gli urti. Questo ritrovato, unico in Italia, sulle piste per i Palii completa le tutele di carattere tecnico adottate negli anni. La partenza si dà «al canapo»: viene tesa una grossa corda - immaginate la gomena di una nave - lunga circa 15 metri e pesante quasi un quintale, che, con un sistema di argano elettromeccanico, attraversa la pista da un punto all’altro della linea di partenza. Il mossiere, piazzato su un podio, chiamerà i diversi partecipanti alla batteria e quando giudicherà regolamentare l’allineamento, farà cadere il canapo. A quel punto per i 450 metri di pista e per i tre giri di corsa di ogni batteria e della fi nale, 1988 approda in centro città, in Piazza Alfi eri. sarà tutto in mano all’abilità dei fantini e allo sprint Dal 2009, Asti ha applicato la normativa dettata dei cavalli. Per allestire la pista servono circa dall’Ordinanza dell’allora Sottosegretario alla Salute settecento metri cubi di sabbie astiane. On.le Francesca Martini, in materia di corse. Al fi ne di normare le varie fasi della corsa, sin dai IL TRACCIATO NEI SECOLI tempi più antichi, è stato stilato un regolamento, in Anticamente si correva “alla lunga“, cioè lungo le parte ancora utilizzato ed adattato alle esigenze strade sterrate che da Viale Pilone, all’estremo attuali. est della città, arrivavano, attraverso Via Maestra, Tra le varie prescrizioni, sono state recentemente fi no al cuore di Asti: di fronte a Palazzo Mazzetti di inserite alcune nuove norme che tendono a Frinco, infatti, era stabilito l’arrivo. scoraggiare comportamenti scorretti o pericolosi Poi, nel 1861, fu realizzata la nuova Piazza del tra i canapi o in corsa.

Dietro le quinte | Le visite

In linea con gli indirizzi ministeriali, è stato stilato Inoltre un’équipe di Medici Veterinari un protocollo tecnico che stabilisce il percorso di dell’Asl garantisce un solerte servizio di addestramento ed i controlli periodici, attitudinali farmacosorveglianza, di identifi cazione dei e sanitari, necessari a garantire il costante soggetti e di tutela del benessere animale. aggiornamento dell’elenco dei cavalli ritenuti La Commissione Veterinaria seguirà i cavalli idonei alla corsa del Palio di Asti. anche in pista e se alla visita che precede la fi nale Tra questi i singoli Rioni, Borghi e Comuni qualcuno di essi manifestasse segni di so erenza sceglieranno quelli che, dopo un’ulteriore tali da non renderlo idoneo alla competizione minuziosa e severa visita veterinaria, fi nale, ha facoltà di ordinarne il ritiro, con giudizio parteciperanno alla competizione. inappellabile. Le visite vengono e ettuate da una Commissione In pista inoltre opera la Commissione Zooiatrica, Veterinaria istituita dal Comune di Asti e composta sempre nominata dal Comune, composta da da Professori universitari, esperti in ippiatria, in un Medici veterinari che e ettuano il servizio di sito scelto dal Comune, tecnicamente idoneo. pronto soccorso, qualora si rendesse necessario.

Come eravamo | Palio 1971

È ancora il Sindaco Cesare Marchia a “governare” il nei Comitati: all’ultimo momento alcuni sono rimasti Palio del 1971, con l’insostituibile collaborazione del senza fantino, altri senza cavallo (un buon cavallo Capitano Giovanni Pasetti, veterinario, appassionato può costare oltre un milione di lire), si teme il meteo di cavalli e fi gura carismatica del Palio. Il drappo avverso per la sfi lata della domenica. I favoriti sono è opera della pittrice astigiana Gea Baussano. La San Lazzaro e Santa Maria Nuova: i rosa-azzurri, corsa è programmata per il 12 settembre, sono in notte tempo e in gran segreto, provano il cavallo in quattordici a partecipare, undici Rioni cittadini e tre pista, ma il purosangue è incappucciato e protetto Comuni della Provincia: Nizza, Canelli e Costigliole. da un mantello per non scoprire le carte con gli Santa Caterina rinuncia alla corsa per protesta avversari. La domenica, fortunatamente, iI meteo contro l’assemblea del Palio e contro i “cugini” della grazia il corteo che si svolge regolarmente con Torretta per una questione di assegnazione dei sfarzosi costumi. Alla fi ne però è Don Bosco ad colori: la querelle si risolverà poi l’anno successivo aggiudicarsi il Palio, con il fantino Giovanni Manca, con la creazione di due comitati distinti. Torretta detto Gentlemen, sul cavallo Via Veneto (Via col Nostra Signora di Lourdes correrà, come nel 1970, vento), il rettore è Giacinto Occhionero. Santa Maria con i colori bianco rosso e blu e Santa Caterina con Nuova deve accontentarsi del secondo posto e San i colori rosso e celeste. Santa Caterina tornerà in Lazzaro del quarto. pista soltanto nell’edizione del 1977. C’è nervosismo Alla mossa Alberto Castellani di Roma.

I vincitori | 1967-2016

ANNO | Vincitore | Fantino (soprannome) | Cavallo (sprannome) | rettore | Mossiere

1967 | Don Bosco/Viatosto | Pietro Altieri 1983 | San Pietro | Domenico Ginosa | Criugleford (Petruzzo) | Gavin | Giacinto occhionero (Fortino) | Giovanna Maggiora | Sabatino Vanni | Felice Appiano 1984 | San Martino San Rocco | Andrea Degortes 1968 | San Pietro | Andrea Degortes (Aceto) (Aceto) | Stachys (Sotto) | elio ruff a | Sabatino Vanni | Stereo | Giuseppe visconti | Giuseppe Giulianini 1985 | San Martino San Rocco | Mario Cottone 1969 | San Pietro | Rosario Pecoraro (Tristezza) (Truciolo) | Prairie Speedy (Olivoli Olivolà) | Skygirl (Losna) | Giuseppe visconti | italo Melotti | Ulrico Ricci | Luigi Emanuele Necchi 1986 | Nizza | Leonardo Viti (Canapino) 1970 | Torretta/Santa Caterina | Sergio Ruiu | Varigino (Elf) | Bruno verri | Ulrico Ricci (Il Professore) | Amedeo | Giuseppe nosenzo 1987 | San Lazzaro | Massimo Coghe (Massimino) | Alberto Castellani | Akebat (Nuvola) | franco serpone | Ulrico Ricci 1971 | Don Bosco/Viatosto | Giovanni Manca (Gentleman) | Via Veneto (Via Col Vento) | Giacinto occhionero | Alberto Castellani 1972 | Santa Maria Nuova | Gaetano Lobue (sostituito in fi nale da Luigi Sassano) | Gaytimex (Tornado) | Bruno ercole | Alberto Castellani 1973 | San Pietro | Rinaldo Spiga (Spingarda) | Avella (Speranza) | sergio sconfi enza | Sabatino Vanni 1974 | Canelli | Mauro Finotto (Jora) | Anin (Spumantino) | Gian Carlo Pulacini | Sabatino Vanni 1975 | San Paolo | Renato Magari (Il Biondo) | Capriccio | Giuseppe Cavanna | Sabatino Vanni 1976 | Torretta/N.S. Lourdes | Mario Beccaris (Lo Scarus) | Cel | luigi de Pascale | Sabatino Vanni 1977 | Cattedrale | Marco Grattarola | Larson | Giovanni Pasetti | Sabatino Vanni 1978 | San Paolo | Sergio Ruiu (Il Professore) | Napo (Nobel) | secondo Magnone | Sabatino Vanni 1979 | San Paolo | Sergio Ruiu (Il Professore) 1988 | Moncalvo | Maurizio Farnetani (Bucefalo) | Mec (Nobel II) | silvano Ghia | Sabatino Vanni | Scodata (Aida) | ercole zanello | Ulrico Ricci 1980 | Don Bosco/Viatosto | Mariano Zedda 1989 | Moncalvo | Maurizio Farnetani (Bucefalo) (Pepe) | Skat (Imprevisto) | lino famiglietti | Scodata (Carmen) | ercole zanello | Lalla Novo | Sabatino Vanni 1990 | Tanaro Trincere Torrazzo | Maurizio 1981 | Montechiaro | Renato Magari (Il Biondo) Farnetani (Bucefalo) | Phantasm (Brown Davil) * | Albert Todt (Capriccio) | Gian Marco rebaudengo | roberto rasero | Ulrico Ricci | Sabatino Vanni 1991 | San Lazzaro | Tonino Cossu (Cittino) | Blu 1982 | San Secondo | Mario Beccaris (Lo Scarus) Bell Music (Lingotto) | franco serpone | Ulrico Ricci | Gamble on gold (Argento) | Gino Bonino 1992 | San Silvestro | Angelo Depau (Lucifero) | Sabatino Vanni | Ulita Deis | Maria teresa Perosino | Ulrico Ricci Audi Zentrum Alessandria è una realtà consolidata nel mercato premium del Nord-Ovest. Un vero trionfo e non potrebbe essere altrimenti: alla guida delle quattro sedi c’è Dindo Capello, pilota uffi ciale Audi, tre volte vincitore della 24 ore di Le Mans. Strutture sofi sticate, sportive, innovative e sempre in crescita proprio come le vetture Audi. Questo grazie a uno staff eccezionale in grado di garantire servizi di altissimo livello, e a tutti i clienti della Concessionaria che ogni giorno contribuiscono al suo successo. I vincitori | 1967-2016

1993 | San Paolo | Giuseppe Pes (Il Pesse) 2005 | Santa Maria Nuova | Maurizio Farnetani | Grand Prix | Beppe Briola | Ulrico Ricci (Bucefalo) | L’Altro | franco Chierici | Renato Bircolotti 1994 | Moncalvo | Mario Cottone (Truciolo) 2006 | Santa Maria Nuova | Maurizio Farnetani | Rapsodia * | Gaetano Guarino | Amos Cisi (Bucefalo) | Un Altro | franco Chierici 1995 | Moncalvo | Mario Cottone (Truciolo) | Bartolo Ambrosione | Rapsodia * | Gaetano Guarino | Amos Cisi 2007 | San Secondo | Giovanni Atzeni (Tittia) 1996 | Don Bosco | Maurizio Farnetani (Bucefalo) | Impera * | Marco zappa | Renato Bircolotti | Blue Baker (Bingo) | Maddalena spessa | Amos Cisi 2008 | San Lazzaro | Giuseppe Zedde (Gingillo) 1997 | Castell’Alfero | Claudio Bandini (Leone) | Domizia | remigio durizzotto | Renato Bircolotti | Pierino | Piero Berrino | G.Carlo Matteucci 2009 | Santa Maria Nuova | Massimo Coghe 1998 | Castell’Alfero | Claudio Bandini (Leone) | (Massimino) | First Lady | Barbara Concone Pierino (Pierino bis) | Piero Berrino | Renato Bircolotti | G.Carlo Matteucci 2010 | Tanaro Trincere Torrazzo | Gianluca Fais 1999 | San Lazzaro | Massimo Coghe (Massimino) | Rocco | Maurizio rasero | Renato Bircolotti | Shakuntala (Nuvoletta) | franco serpone 2011 | San Damiano | Massimo Coghe | G.Carlo Matteucci (Massimino) | Last Time | davide Migliasso 2000 Palio del Giubileo | San Secondo | Enrico Corbelli | Maurizio Farnetani (Bucefalo) | Thera (Luna Rossa) 2012 | San Martino San Rocco | Maurizio | Maurizio Bertolino | G.Carlo Matteucci Farnetani (Bucefalo) | Ventuno | franca sattanino 2000 ed. settembre | Santa Maria Nuova | Martin | Renato Bircolotti Ballesteros (Pampero) | Guera | Marco Gonella 2013 | Torretta | Giuseppe Zedde (Gingillo) | G.Carlo Matteucci | Il Conte la Violina | Giovanni spandonaro 2001 | San Lazzaro | Massimo Coghe (Massimino) | Renato Bircolotti | Millenium Bug | franco serpone | Renato Bircolotti 2014 | Santa Caterina | Andrea Mari (Brio) | 958 2002 | Tanaro Trincere Torrazzo | Martin | nicoletta sozio | Renato Bircolotti Ballesteros (Pampero) | Soprano (Doctor Glass) 2015 | San Paolo | Valter Pusceddu (Bighino) | Maurizio rasero | Renato Bircolotti | Salvatore | silvano Ghia | Renato Bircolotti 2003 | Santa Caterina | Giovanni Atzeni (Tittia) 2016 | Nizza | Giovanni Atzeni (Tittia) | Ergosong | nicoletta sozio | Renato Bircolotti | Moscato dry Santero | Pier Paolo verri 2004 | Torretta | Giuseppe Zedde (Gingillo) | Daniele Masala | Ergosong (Fischietto) | roberto Carosso | Renato Bircolotti * SCOSSO

Il Drappo

Il Palio, grande drappo di velluto con le insegne di Asti, è il “sogno” cui aspirano ben ventuno contendenti. Ma, per “Palio”, si intende la corsa animosa e appassionata che infi amma le terre astesi a settembre. Gli astigiani, quasi a voler raddoppiare la festa, regalano al Santo, ogni anno a maggio, un altro drappo con le medesime insegne. D’altronde, è un atto dovuto, per impetrare quella protezione che San Secondo non ha mai mancato di elargire alla sua Città: già nel 1275, infatti, ad Asti, si soleva correre il Palio in occasione della festa del Santo. Anche oggi, come allora, il Sindaco dà licenza di correre il Palio pronunciando antiche parole «... andate e che San Secondo vi assista!». E per i ventuno partecipanti incomincia una spasmodica attesa che dura per il tempo infi nito - un paio di minuti! - di ognuna delle tre batterie e della fi nale. Sette cavalli al canapo per ogni contesa, nove per la fi nale e migliaia di borghigiani che sperano, tutti, nel miracolo della vittoria. Ma a vincere sarà uno soltanto: il più bravo, il più fortunato e scaltro, il più irruente. La gioia del vincitore è incontenibile. In un attimo tutto il borgo dimentica le fatiche di un anno: il lavoro per studiare e cucire i preziosi costumi della sfi lata, l’a anno per organizzare le feste e le cene propiziatorie della vigilia, l’impegno per mettere a punto bandiere e stendardi. Si dimenticano anche le nottate passate in scuderia accanto al cavallo, le levatacce per seguire gli allenamenti. Tutto è ripagato dal I premi drappo cremisino che stringe il Rettore tra le mani: Al primo arrivato | il Palio il Palio. per il 2017 opera del Maestro Giorgio Ramella I Palii sono composti da due elementi essenziali: Al secondo arrivato | la borsa il «labaro» dipinto, con le insegne della Città di di monete d’argento Asti e il «Palio» propriamente detto, costituito da Al terzo arrivato | gli speroni d’argento una lunga pezza di velluto cremisino congiunta Al quarto arrivato | il gallo vivo al «labaro». Il Palio si misura in «rasi»: sedici per Al quinto arrivato | la coccarda il Palio della corsa, dieci per il Palio o erto alla All’ultimo arrivato | l’inchioda (acciuga) Collegiata. Il raso, antica misura piemontese, con l’insalata corrisponde a sessanta centimetri.

Il Maestro del Palio Giorgio Ramella

Giorgio Ramella nasce a Torino il 24 febbraio 1939. “Grafi ca italiana contemporanea” al Museo d’Arte Compiuti gli studi classici, frequenta l’Accademia Moderna di Buenos Aires, San Paolo del Brasile e di Albertina di Belle Arti di Torino dove segue il corso Toronto; la FIAC al Grand Palais di Parigi; “Il museo di pittura di Enrico Paulucci e di tecniche incisorie sperimentale” al Museo d’Arte Contemporanea del di Mario Calandri. L’esordio sulla scena artistica Castello di Rivoli. Nel 1985, curata da Paolo Fossati torinese è negli anni Sessanta con un’esposizione per le Edizioni Fabbri, esce la monografi a Un pittore alla Galleria La Bussola insieme a Ruggeri, Saroni, dipinge la pittura, che illustra l’orientamento assunto So antino e Gastini; nella stessa galleria allestisce la in quel periodo: attraverso una messa in scena quasi prima mostra personale nel maggio del 1964. cinematografi ca Ramella rappresenta con a ettuosa I lavori iniziali, gli Incidenti, sono caratterizzati da ironia la fi gura del pittore tradizionale ottocentesco forme e frammenti metallici che compongono en plein air. strutture drammatiche e allo stesso tempo rigorosamente calibrate. Un’opera di questa serie è acquisita nel 1962 dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma, mentre altre vengono esposte in importanti mostre nazionali, come il Premio San Fedele a Milano nel 1961, il Premio Michetti a Francavilla al Mare, il Premio Scipione a Macerata nel 1964 e la Quadriennale Nazionale di Roma. Nel 1965 Ramella ottiene il primo premio di pittura al Premio Nazionale Villa San Giovanni e nell’anno successivo partecipa al Salone Internazionale dei giovani, mostra itinerante alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, alla Scuola Grande di San Teodoro a Venezia e alla Promotrice delle Belle Arti di Torino. Durante questa mostra, curata da Guido Ballo, Ramella incontra e frequenta artisti milanesi come Pardi, Colombo, De Filippi, Marzot, Spagnulo, Baratella e altri stranieri quali Arroyo, Aillaud, Schmidt, Ramosa. Nel 1990 a Palazzo Robellini di Acqui Terme la mostra Nel 1970 è presente all’esposizione “Quelques “Due stagioni allo specchio”, curata da Lorenzo Mondo tendences de la jeune peinture italienne” a Ginevra, e Francesco Tedeschi, mette a confronto le opere Parigi e Bruxelles, curata da Luigi Carluccio. Dopo del primo periodo, Incidenti, con quelle realizzate alla aver sviluppato ricerche di impronta più astratta e fi ne degli anni Ottanta Lettere e Pavimenti. Nel 1991 geometrica, nei primi anni Settanta, l’artista torna partecipa all’esposizione, curata da Enrico Crispolti, alla fi gurazione partecipando a diverse mostre “Segni, strutture, immagini” alla Galleria Salamon di nazionali e internazionali quali, “6 grabadores Torino. L’esposizione personale del 1993 al Palazzo italianos” alla Casa del Siglo XV di Segovia; il del Comune di Spoleto, curata da Flaminio Gualdoni, Premio Ramazzotti al Palazzo Reale di Milano; documenta un momento signifi cativo nella tecnica e “Perché ancora la pittura” alla Reggia di Caserta; articolazione del mezzo pittorico nel lavoro di Ramella. COSA ASPETTATE? Venite a conoscere le nuove o erte luce e gas ASSICURATEVI UN’AZIENDA SERIA, sempre vicina a voi, passate a Piemonte Energy Solo Piemonte Energy vi garantisce bollette e ettive senza acconti, pagate solo quello che consumate! NIENTE CALL CENTER parlate sempre con noi!

Piemonte Energy S.p.a. ASTI | Corso Venezia 12 - Tel. 0141.437.364 [email protected] | www.piemonteenergy.it Il Maestro del Palio | Giorgio Ramella

Nel 1994 una sua grande Crocifi ssione, esposta opere in una mostra intitolata “Ramella: dai Gra ti nel Convento di San Bernardino di Ivrea in all’Oriente 1994-2006” curata da Enrico Crispolti. una mostra presentata da Giovanni Romano, In questi anni prosegue il viaggio esotico di Ramella, è acquistata dalla Fondazione De Fornaris dall’Oriente si spinge più a Sud verso atmosfere per la GAM di Torino. La stessa opera è anche africane per approdare nel settembre del 2009 con esposta a Lione e al Palazzo Ducale di Mantova la mostra “A Oriente verso Sud” in uno degli spazi in occasione della mostra “La croce e il vuoto” espositivi più a ascinanti della città: l’ottocentesca curata da Ra aella Morselli. fabbrica per la costruzione e manutenzione di Tra il 1994 e il 2000 l’artista lavora, dopo un viaggio locomotive e vagoni ferroviari. Nell’O cine Grandi negli Stati Uniti, ai Gra ti che espone alla Maze Art Riparazioni di Torino la curatrice Lea Mattarella Gallery di Torino e al Castello di Barolo, e alla Galerie propone venticinque tele di grandi dimensioni che Unter Turm di Stoccarda e al Musée Départemental ben si fondono negli imponenti spazi di questa de la Préhistoire a Solutré, Mâcon. architettura industriale.

... gli altri Maestri | 1967-2017

1967 | Gea Baussano 1986 | Ernesto Treccani 2002 | Ezio Gribaudo 1968 | Gea Baussano 1987 | Enrico Paulucci 2003 | Eugenio Guglielminetti 1969 | Gea Baussano 1988 | Remo Brindisi 2004 | Enrico Colombotto Rosso 1970 | Gea Baussano 1989 | Francesco Tabusso 2005 | Emanuele Luzzati 1971 | Gea Baussano 1990 | Claudio Bonichi 2006 | Silvio Ciuccetti 1972 | Silvio Ciuccetti 1991 | Francesco Casorati 2007 | Paolo Conte 1973 | Gea Baussano 1992 | Giacomo So antino 2008 | Flavio Piras 1974 | Gea Baussano 1993 | Piero Ruggeri 2009 | Natà Rampazzo 1975 | Ottavio Co ano 1994 | Giuliano Vangi 2010 | Ugo Scassa 1976 | Gea Baussano 1995 | Luigi Mainolfi 2011 | Antonio Guarene 1977 | Gea Baussano 1996 | Giovanni Buoso 2012 | Diego Lagrosa 1978 | Gianni Peracchio 1997 | Paolo Fresu 2013 | Piero Sciavolino 1979 | Silvio Ciuccetti 1998 | Floriano Bodini 2014 | Copia 1980 | Gea Baussano 1999 | Gigino Falconi della tela seicentesca 1981 | Amelia Platone 2000 | Carlo Carosso di Giovanni Francesco 1982 | Gea Baussano (edizione del Giubileo) Lampugnani 1983 | Emanuele Luzzati 2000 | Ugo Nespolo 2015 | Sergio Unia 1984 | Eugenio Guglielminetti (edizione di settembre) 2016 | Mauro Chessa 1985 | Guido Tulelli 2001 | Radu Dragomirescu 2017 | Giorgio Ramella

Nel 2001 alla Galleria La Nuova Gissi di Torino, Così, quasi come per contrasto, altrettanto espone per la prima volta il ciclo dedicato a Vincent distintamente le opere di “A Oriente verso sud” Van Gogh, che successivamente porta alla Galerie vengono esposte nelle ra nate sale di Palazzo Litta a di Lione e al Centre Le Polaris di Corbas. Milano. Fanno da sfondo paesaggi africani attraversati Nel 2003 la Regione Piemonte dedica a Giorgio da bimotori e ricordano vecchi francobolli le tele di Ramella una retrospettiva al Convento dei “Fly Zone”; l’esposizione curata da Marco Di Capua a Cappuccini di Caraglio; nella mostra che copre circa dicembre del 2011 nella prestigiosa sede di Palazzo dieci anni di lavoro sono esposte le prime opere in Chiablese di Torino. Circa trenta opere di diverso cui l’artista elabora una personale visione del mito formato si accompagnano a piccoli aereoplani in orientalista. legno costruiti e dipinti dallo stesso Ramella in un Nell’estate del 2006 presenta a Roma, nel allestimento che li vede sospesi al so tto e rifl ettere Complesso del Vittoriano, una trentina di grandi le ombre sulle pareti e sui dipinti a olio.

Il museo del Palio

Inaugurato nel settembre 2015, il Museo del Palio approfondire gli argomenti di maggior interesse. di Asti ha sede presso il cinquecentesco Palazzo Nella penultima sala, dedicata al Palio del’900, Mazzola che ospita anche l’Archivio storico oltre ad una curiosa carrellata di manifesti di comunale, scrigno di preziosi documenti cittadini vari periodi, di calendari e immagini, è possibile a partire dal X secolo. Le sale del Museo, site al vedere ed ascoltare un interessante fi lmato che piano terra del palazzo, ripercorrono la storia del cala l’utente nella più profonda emozione del Palio e della Città, intimamente legate, attraverso Palio dei giorni nostri. Le ultime due sale, infi ne, documenti originali, manifesti, stendardi d’epoca, sono dedicate alle mostre temporanee che, di sonetti celebrativi. volta in volta, presentano argomenti, documenti e Postazioni multimediali aiutano il visitatore ad cimeli di particolare signifi cato.

Il museo del Palio

Costume realizzato e donato alla Città di asti dalla sartoria d.v. Costumi

Attualmente vi è allestita la mostra dedicata ai Palii ll Museo del Palio di Asti è aperto, ad ingresso della Collegiata, o erti ogni anno dal Comune alla libero, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13; Chiesa del Patrono, San Secondo, nel cui nome il martedì e il giovedì, oltre all’orario mattutino, è si corre il Palio. I drappi esposti - il più antico è prevista l’apertura pomeridiana dalle ore 15 alle del 1815 - sono opera dei più importanti Maestri ore 17,30. dell’arte contemporanea. Da giugno a settembre il Museo è aperto anche il A settembre, però, l’attuale esposizione sabato e la domenica dalle ore 15 alle ore 18. temporanea sarà sostituita da due nuove Per informazioni e prenotazioni telefonare mostre dedicate ai cinquant’anni dalla ripresa in orario d’u cio ai recapiti 0141.399.339 e del Palio, avvenuta nel 1967 dopo circa 30 di 0141.399.359 oppure scrivere al seguente sospensione, e ai primi quarant’anni del Palio indirizzo di posta elettronica: degli Sbandieratori. [email protected] Percorso corteo La mappa del centro storico

MUSEO DEL PALIO

PARTENZA DOMENICA PIAZZA CATTEDRALE | VIA CARACCIOLO | PIAZZA CAIROLI 17 SETTEMBRE 2017 CORSO ALFIERI | VIA GOBETTI | PIAZZA SAN SECONDO AVVIO ORE 14 VIA GARIBALDI | VIA GARDINI | PIAZZA ALFIERI

PiazzaCATINO alfieri DELLA CORSA

Il Gruppo del Comune

Il Gruppo del Comune, composto dal Capitano e Il Carroccio, elemento comunale per eccellenza, dal suo seguito a cavallo, apre il corteo storico, chiude il corteo ed è scortato da una schiera di preceduto dal Gruppo degli Sbandieratori armigeri in rappresentanza dei ventuno partecipanti. dell’A.S.T.A. Il Carroccio rappresenta gli antichi carri da guerra: I costumi del gruppo del Comune, realizzati su tuttavia la sua origine è incerta anche se alcuni bozzetti dello scenografo astigiano Eugenio storici ne fanno risalire l’utilizzo ai saraceni e ad Guglielminetti, richiamano i colori della città ed alcune tribù germaniche. Il termine deriva dal latino esaltano le funzioni di magistrati e cavalieri che medievale “Carrochium” e signifi ca carro a funzione hanno il non facile compito di sovrintendere allo sia civile sia militare, utilizzato in tutta Italia al tempo svolgimento della corsa. Il Capitano ed i suoi dei liberi comuni. Il Carroccio astese, trainato da Magistrati sono, infatti, i garanti della corretta tre coppie di candidi buoi, porta, come vuole la interpretazione del regolamento; in caso di gravi tradizione, le insegne della città - croce bianca inottemperanze, possono anche comminare in campo rosso - il gallo in ferro battuto, simbolo sanzioni. Il Capitano e il suo gruppo partecipano delle libertà comunali ed il Palio, ambito premio nel corso dell’anno alle iniziative dei Rioni e alle per il vincitore della corsa. Gli altri premi - la borsa sedute del Consiglio del Palio, per assumere, con di monete d’argento, gli speroni, il gallo vivo, la i Rettori e con l’autorità comunale, le scelte più coccarda e l’acciuga - precedono il Carroccio e importanti in merito al Palio. sono portati da altrettanti messi comunali.

Il Corteo storico

L’imponente sfi lata che precede la corsa è acconciature e attrezzature storicamente corrette. un grandioso a resco che rievoca la storia Basti pensare che per realizzare il costume di una medievale della Città: ogni gruppo è preceduto dama vengono impiegati sino a dodici metri di dal Vessillifero che porta i colori del Borgo, Rione velluto. o Comune, seguono i fi guranti in costume che danno vita ad un tema storico variato ogni anno. Al miglior gruppo il Soroptimist International d’Italia, Sin dall’inverno precedente gli storici e le sarte club di Asti, consegnerà la “Pergamena d’autore”, di ciascun comitato si mettono al lavoro per ambito premio per quel comitato che avrà meglio individuare il tema storico dell’anno. I costumi, rappresentato il tema storico del corteo. fedeli riproduzioni d’epoca, sono realizzati Il premio, nato nel 1983, viene assegnato da parte dalle sartorie di borgo e si rifanno a dipinti e di una qualifi cata giuria di esperti scenografi , a reschi di età medievale. Un lavoro minuzioso e costumisti, docenti di storia medievale, registi e certosino per trovare tessuti, fogge e accessori, attori, selezionati dall’Assemblea del Club.

Rioni, Borghi e Comuni

IN ORDINE DI SFILATA

COMUNE DI MONTECHIARO 1200 quando novantatré homines dei preesistenti Colori Bianco e celeste | Rettore roberto fava borghi di Pisenzana, Mairano, Malesco e Cortanze Il Comune di Montechiaro, diventarono cittadini astesi giurando fedeltà al situato a 15 km da Asti in Comune di Asti, che s’impegnò nell’edifi cazione, nel posizione collinare, fondato consolidamento e nella difesa della villa nova, solido dagli astigiani nel XIII secolo, avamposto contro il Marchese del Monferrato. conserva un pregevole centro storico medievale, con resti di fortifi cazioni. Poco fuori RIONE SAN SECONDO dall’abitato, su di un poggio, si erge la Chiesa di San Colori Bianco e rosso | Rettore Mauro Nebbiolo Nazario, gemma del romanico risalente, probabilmente, Il Rione San Secondo, al XII secolo. Suggestiva anche la pieve di Santa Maria comunemente detto “del Assunta di Pisenzana con fondazioni protoromaniche, Santo” porta il nome del chiesa cimiteriale sino al 1894. Santo Patrono. Situato nel Il Comune di Montechiaro ha vinto il Palio nel 1981. cuore della città, comprende, tra l’altro, Piazza Alfi eri, sede Il corteo nuziale della corsa. di Valentina Visconti e Luigi di Valois La Collegiata di San Secondo (risalente, nelle forme Il Comune di Montechiaro apre il corteo storico del riconducibili a quelle attuali, al sec. XIII) ha sede nel cinquantennale della ripresa del Palio di Asti con la rione, e conserva, nella cripta, una preziosa urna rievocazione del matrimonio, avvenuto nel 1389, di d’argento che custodisce le spoglie mortali del Valentina Visconti, fi glia di Gian Galeazzo, signore Santo nel cui nome si corre il Palio. di Asti e di Milano, con Luigi di Valois, duca di Su piazza San Secondo si a acciano i più Turenne nonché fratello importanti palazzi della Città: Palazzo Civico di del re di Francia Carlo VI. gusto settecentesco su preesistenze medievali, Luigi di Valois giunge con Palazzo degli Antichi tribunali in cui si amministrava il principe Amedeo d’Acaia la giustizia, Palazzo del Podestà. e il duca di Mantova San Secondo ha vinto il Palio nel 1982 , Francesco Gonzaga, nell’edizione del Giubileo del 2000 e nel 2007. mentre notabili e dignitari innalzano i vessilli I Vizi in cavalcata e le Virtù in parata ra guranti il suo stemma Nella seconda metà del gentilizio, uno scudo XV secolo, a seguito delle azzurro seminato di gigli ferventi predicazioni di dorati e lambellato di grigio. San Bernardino da Siena, Valentina Visconti è invece accompagnata dalle in molte chiese dell’area dame e dalle nobildonne della sua corte, recanti il subalpina, ad Asti così simbolo araldico familiare, il Biscione con un uomo come in altre località, di colore tra le fauci. Valentina portava in dote Asti e furono realizzati cicli numerosi paesi del territorio, tra i quali fi gurava Mons pittorici che ne recepivano Clarus, villa nova fondata dal comune astigiano nel il messaggio dottrinale Rioni, Borghi e Comuni

basato su simboli e immagini di facile comprensione per i pellegrini a lui intitolati. Quale uomo d’arme e di profondo impatto emotivo. Uno dei soggetti nell’iconografi a tradizionale viene rappresentato più utilizzati come monito ed esortazione per i con l’armatura e l’insegna dalla “croce trifogliata fedeli fu la “cavalcata dei vizi”: i sette vizi capitali, e bianca in campo nero od oro”, che fi gura sugli cioè Superbia, Avarizia, Lussuria, Invidia, Gola, Ira, edifi ci a lui dedicati. Accidia, venivano rappresentati come personaggi Per i pellegrini che giungono ad Asti percorrendo femminili facilmente riconoscibili dall’aspetto e la via Longobarda, ai piedi del Castelvecchio, nel dall’atteggiamento, condotti incatenati all’Inferno territorio di San Silvestro, viene costruita la chiesa da cavalcature allegoriche. Contrapposto ai vizi, ad di San Maurizio con annesso ospedale, presente indicare l’unica strada per ottenere l’eterna salvezza, ancora nel 1455. si ra gurava il “settenario delle Virtù”: Fede, L’edifi cio dedicato al martire, protettore di fabbri Speranza, Carità, Giustizia, Prudenza, Fortezza e ed armaioli, era posto al centro di un complesso di Temperanza, rappresentate come dame dall’aspetto botteghe artigiane, detto “Ventina degli Spadari”, celestiale che incedono a piedi recando i simboli ove a fi ne Trecento operavano coniatori e pittori di che le identifi cano. stendardi, oltre a mercanti, lombardi e a funzionari orleanesi. Il Rione Oro Argento rievoca una festa in onore di RIONE SAN SILVESTRO San Maurizio con il popolo di San Silvestro che lo Colori Oro e argento | Rettore Maria Teresa Perosino ringrazia per la protezione nel lavoro quotidiano. Il Rione San Silvestro si trova Seguendo le tradizioni degli antichi laudari religiosi nel cuore della città nei medioevali, il Santo viene rappresentato in tutta la pressi della Torre Troyana sua fi erezza, con esaltazione delle reliquie e dei o dell’Orologio. La chiesa simboli che lo identifi cano. attuale, da cui prende il nome e i colori, è stata consacrata nel 1870; sorge sul sedime BORGO SAN PIETRO della primitiva chiesa romanica consacrata da Papa Colori Rosso e verde | Rettore Anna Maria La Mattina Urbano II nel 1096. La fi gura storica a cui si ispira Il Borgo si colloca a est su il Rione è quella di Valentina Visconti, fi glia di Gian una antica area suburbana, Galeazzo Visconti, signore di Asti e di Milano. nei pressi dell’antica San Silvestro ha vinto un solo Palio, quello a cui è strada romana. L’elemento stata abbinata la Lotteria nazionale, nel 1992. indubbiamente più importante del borgo è il pregevole 22 settembre: la festa di San Maurizio complesso monumentale di Insieme a San Silvestro, Sant’Espedito, San San Pietro che comprende la rotonda del Santo Gaudenzio e San Michele, San Maurizio è Sepolcro (XII secolo), la casa priorale, l’ospedale protettore del Rione Oro Argento. Comandante dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme e la di una legione romana cappella Valperga (XV secolo). Il complesso ospita inviata nell’Elvezia anche il Civico Museo Archeologico. dall’imperatore San Pietro ha vinto il Palio nel 1968, nel 1969, nel Maximiano, Maurizio si 1973 e nel 1983. rifi utò di perseguitare le popolazioni cristiane e Hec somnia. venne giustiziato presso Esperienze oniriche nel medioevo Agauno nel 287 dopo Per gli uomini del Medioevo i sogni rappresentano Cristo. Il culto del martire preziose esperienze soprannaturali, talvolta si di use attraverso la miracolosi, come testimonia il caso del milanese Savoia e la Valle d’Aosta Gian Paolino Brivio capitano di Asti (1425 - 1439) e poi lungo la Via Francigena verso la Terrasanta, che venne guarito da una cancrena alla gamba con fondazione di chiese e ricetti ospedalieri dal Santo martire Pietro da Verona apparsogli in Rioni, Borghi e Comuni

sogno. Ma i sogni non danzano con la Morte e talvolta scambiano con essa erano popolati soltanto un dialogo amaro e rassegnato. Il corteo si apre con da creature fantastiche i potenti, imperatori, papi, cardinali e nobili, per poi e santi miracolosi o dalle procedere via via con dame e cavalieri, artigiani, melodie delle sfere contadine, poveri, ragazzi e bambini. Le varie che facevano sorridere ra gurazioni della Morte, avvolte dai loro sudari, si i neonati quando aggirano invitando gli uomini a ballare mentre alcuni dormivano. La Chiesa musicanti scheletrici accompagnano la Danza con i metteva in guardia dai loro strumenti. sogni fallaci perché, pur Alcune fi gure sono il perfetto contraltare del sembrando di natura divina, potevano nascondere vivente di cui hanno preso il posto e ne indossano messaggi del demonio. gli attributi mondani: corone per i re oppure Il borgo San Pietro a ronta il tema del “somno strumenti di lavoro per gli artigiani. et vigilia”, con i suo simboli onirici, portatori di signifi cati più grandi di quelli del quotidiano dell’uomo medievale. BORGO TORRETTA Colori Bianco, rosso e blu | Rettore Giovanni Spandonaro Il Borgo si trova alle porte RIONE SAN PAOLO della città, a occidente. Colori Oro e rosso | Rettore Giovanni Schillaci La sua denominazione Il Rione San Paolo, situato ricorda la antica torre che al limite meridionale del era utilizzata per vigilare la centro storico medievale, frequentatissima strada per è sicuramente uno dei più Torino. Dal 1578 al 1801 fu estesi ed uno dei più antichi. attivo il Convento dei Cappuccini di cui si conserva Già nel 1292 si trova traccia ancora parte dell’edifi cio e rimane il ricordo della chiesa di San Paolo che, nell’omonima località situata ai limiti del Borgo. Alla secondo gli studiosi, era stata eretta presso il muro ripresa del Palio ha corso sotto la denominazione di cinta della città. Torretta - Santa Caterina fi no alla separazione, L’attuale chiesa di San Paolo, da cui prende il nome avvenuta nel 1969; dal 1970 il Borgo ha corso il rione, è stata costruita intorno al 1790 in stile autonomamente con la denominazione Torretta - corinzio e custodisce, tra l’altro, il Palio che il Rione Nostra Signora di Lourdes. Ha vinto il Palio nel ha vinto nel 1975, settecentesimo anniversario della 1976, nel 2004 e nel 2013 . corsa. San Paolo ha poi vinto nel 1978, nel 1979, nel 1993 e nel 2015. L’epoca d’oro dei mercanti Nel Medioevo le associazioni mercantili astigiane, La “Danse de Macabre”: Societas mercandie e Societas Mercatorum de Ast allegoria del rapporto tra uomo e morte tenevano le redini della Il Rione San Paolo intende presentare nella sua città: i mercanti astigiani sfi lata la “Danse de Macabre”, la danza macabra in patria esercitavano illustrata in innumerevoli un’infl uenza determinante a reschi dal XII al XV sulla vita politica, secolo in Italia e in Europa all’estero praticavano - secondo un’iconografi a il commercio al minuto attestata anche e intessevano relazioni nell’Astigiano presso la d’a ari con ministri, Canonica di Vezzolano - principi e con i sovrani in cui sono ra gurati in ogni parte d’Europa. uomini e donne di diversa Gli Astigiani si occupavano del commercio delle estrazione sociale che materie prime e delle merci confezionate, di Rioni, Borghi e Comuni

ciò che serve ad ornarsi e ad armarsi, a nutrirsi l’arithmomachia, o ludus e a vestirsi, specialmente delle tele di canapa philosophorum, era il e dei panni di lana, che importavano grezzi passatempo privilegiato ed esportavano a torselli. Numerosi erano gli dalle persone colte. I artigiani che possedevano telai a due licci e che bambini e le fanciulle si erano maestri nell’intrecciare, ordire e formare dilettavano all’aperto con l’invergatura. Il podestà, entro un mese dal suo il cerchio e rincorrendosi ingresso, doveva eleggere quattro inquisitori che a “mosca cieca”, mentre avevano l’incarico di investigare se i panni erano era riservato agli uomini prodotti a regola d’arte. Non mancavano, infi ne, l’utile e nobile esercizio rapporti commerciali con l’Oriente: da quelle terre del tiro alla balestra. Vivamente osteggiato era lontane provenivano, infatti, pietre preziose, seta, invece il ludus pugillorum (il pugilato dell’epoca), cotone, droghe, pepe, incenso, profumi, zucchero, praticato prevalentemente tra le classi popolari. cannella, e anche qualche schiavo.

RIONE SANTA CATERINA RIONE SAN MARTINO SAN ROCCO Colori Rosso e celeste | Rettore Nicoletta Sozio Colori Bianco e verde | Rettore Daniele Bruzzone Il nome del Rione deriva dalla pregevole chiesa Nella parte sud occidentale parrocchiale (sec. XVIII) della città si estende il Rione dedicata a Santa Caterina San Martino San Rocco che d’Alessandria d’Egitto. occupa, per tre quarti, quello Adiacente alla chiesa si che fu il centro antico di Asti ammira la Torre Rossa o di dove si possono ammirare San Secondo in laterizi e le torri e le dimore di nobili arenaria che, nella parte famiglie astigiane quali i Pelletta, i Malabayla inferiore, conserva la struttura della porta palatina e i Roero. Questi ultimi, importanti mercanti e di epoca romana (I secolo d.C.), sopraelevata poi banchieri, ebbero torri, palazzi e caseforti nella via in età medievale (XI secolo). Il primo Palio è stato omonima che ancora oggi congiunge corso Alfi eri vinto nel 1970. Ha poi nuovamente vinto nel 2003 con piazza San Giuseppe e piazzetta San Rocco, e nel 2014. cuore del Rione. A testimonianza dell’importanza del casato dei Roero, in epoca medievale in quella Il corallo “fi ore di sangue” via non era consentito il passo ai funerali ed era principio di virtù interdetto il passaggio di condannati. Il corallo è simbolo di vita nei miti di molte culture, San Martino San Rocco ha vinto il Palio nel 1984, è ornamento ma anche talismano potente per nel 1985 e nel 2012. disperdere il male e le disgrazie. Il cristianesimo ha raccolto e assimilato Giochi e passatempi nell’Asti medievale l’eredità di diverse Giovan Giorgio Alione defi niva Asti come una credenze ed ha esaltato “terra de solacz”, ossia di divertimenti: infatti, oltre il corallo nell’iconografi a, alle feste annuali della corsa del Palio e della trasformando i rossi rami processione del Corpus Domini, gli Astigiani che il mito voleva nati coglievano ogni occasione di svago. Il gioco si dal sangue di Medusa praticava ovunque, per le strade e soprattutto in prezioso simbolo del nelle piazze dei mercati poiché nelle case sangue di Cristo. private, nelle botteghe e nei luoghi semichiusi I coralli rappresentavano era proibito. Uno dei giochi più amati era quello il dono per eccellenza dei dadi e in particolare la “Zara”. I giochi con le dato alle giovani spose e ai neonati. Era tavole venivano considerati, insieme agli scacchi, infatti consuetudine far indossare ai neonati il tipico divertimento della nobiltà, e tra questi pendenti formati da rametti di corallo, ma anche Rioni, Borghi e Comuni

somministrare come medicinale la polvere da in Borgogna, gli Asinari di Camerano che scelsero esso ricavata per la prevenzione e la cura delle come area d’azione i Paesi Bassi e la Svizzera, i crisi epilettiche, degli incubi e dei dolori della rami di Casasco, di Dusino e di Costigliole. dentizione. Grani rossi di corallo erano utilizzati In Asti la prima attestazione della partecipazione per realizzare le corone del Rosario. In alcune di un membro della famiglia alle cariche pubbliche pale di altare oggetti in corallo - fi li di perle o di si ha con Rozone, console del Comune nel 1197. rametti di notevoli dimensioni - decoravano troni o Da quel momento la partecipazione politica baldacchini che accolgono Maria e Gesù Bambino. degli Asinari fu continua ed essi occuparono i Il corallo è presente nelle ra gurazioni del maggiori u ci comunali e le cariche di governo più Bambino del XIV e XV secolo, quale ad esempio la prestigiose. bella tela della Madonna con Bambino o Madonna delle ciliegie presso l’altare laterale della chiesa di Viatosto. COMUNE DI CANELLI Colori Bianco e azzurro | Rettore Giancarlo Benedetti Canelli, centro spumantiero BORGO SAN MARZANOTTO noto a livello internazionale, Colori Oro e blu | Rettore Marisa Cerato si trova a 30 km a sud di San Marzanotto, borgo Asti. Il paese, dominato arroccato sulle colline a dall’imponente mole del sud della città, al di là del castello Gancia, ha il suo Tanaro, è l’antico “Sanctum fulcro nella produzione Marcianus”, citato nel diploma vinicola di alta qualità dovuta, soprattutto, a mediante il quale Federico terreni particolarmente vocati per la coltivazione Barbarossa nel 1159 conferma del vitigno moscato, “padre” del rinomato Asti alla Città di Asti le località del distretto. Spumante. Fuori dall’odierno abitato, su una collina che Canelli ha vinto il Palio nel 1974. si a accia sulla valle del Tanaro, sorge, a testimonianza dell’epoca medievale, il castello Vini e uve: pedaggi, tasse, leggi e privilegi di Belangero, antico feudo della nobile famiglia Gli Statuta Revarum Civitatis Ast, pervenuti Asinari. nella versione del 1377, sono la raccolta degli San Marzanotto non ha ancora al suo attivo alcuna ordinamenti che regolano nel Comune di Asti vittoria. e nel suo distretto la riscossione di gabelle, dazi e pedaggi. Poche sono le città che hanno Gli Asinari ordinamenti fi scali Gli Asinari sono una delle famiglie più antiche del così precisi, i quali patriziato medievale astigiano, tra le più infl uenti permettevano una e attive nel commercio e in seguito nell’attività costante e cospicua di prestito su pegno. Lo stemma della famiglia, entrata di denaro nelle su uno scudo blu con il bordo rosso e argento, casse comunali, anche porta al centro una torre d’ oro, il cimiero ra gura se una parte spettava un asino nascente, il all’appaltatore ed motto, riportato alla base ai vari signori che si dello stemma, recita susseguirono al governo “tutto al fi n vola”. La della città. famiglia, a capo di vaste Fin dall’epoca dei Liguri e dei Romani, il territorio ed importanti attività di Asti è famoso per le sue uve ed i suoi vini. Il fi nanziarie all’estero, si vino è merce primaria per il consumo ed al dazio suddivise in diversi rami: relativo sono dedicati vari capitoli negli Statuta, gli Asinari di San Marzano che regolano la vendita di vino al dettaglio, attivi prevalentemente l’importazione di vino e uve, la vendita del vino Rioni, Borghi e Comuni

all’ingrosso, la mescita. Giornalmente alle tre porte Medioevo astese. Il Borgo di Asti (San Pietro, San Quirico, Sant’Antonio) i Viatosto la ricostruisce gabellieri esigono il pedaggio sulle merci che in parte per il corteo entrano in città, sotto pena della loro confi sca, storico, mantenendo compresi gli animali da soma, nel caso si eluda l’e ettiva disposizione il pagamento. Godono di franchigia i religiosi, i degli emblemi presenti frati e le monache dei Conventi di Sant’Agnese, nelle tre navate. Apre il Sant’Anastasio, Santo Spirito e Sant’Anna; durante corteo l’Agnello con un la dominazione orleanese sono esenti anche il vessillo crociato avvolti duca, il governatore ed i castellani, ma solo per da un cordone, simbolo il consumo famigliare. Per portare l’uva in città, cristologico e della Corporazione dei Lanieri. si pagano tre soldi a carrata, ovvero bigoncia da Seguono due conchiglie e le insegne della Città carro, sei denari ogni soma, due denari per cesta. di Asti. E’ quindi la volta della croce ottagona dei Nel capitolo relativo al vino all’ingrosso si scopre Cavalieri Gerosolimitani e di una stella, forse simbolo che vige una legislazione particolare per vini e di un altro ordine religioso. Due archi composti da produttori cittadini e vengono elencate condizioni foglie di quercia dividono idealmente l’area relativa che defi niscono il “forestiero”; vengono però all’altare dal resto dell’edifi cio sacro. Nei capitelli esclusi da questa categoria sacerdoti e poveri che anteriori sono ra gurati il Sole e la Luna. E’ poi la abitano in città, che “a ragione” vanno considerati volta degli stemmi delle nobili case degli Asinari, cittadini di Asti. Interessanti negli Statuta anche le dei Ricci e dei Roero, grazie ai cui lasciti furono citazioni relative al vino tagliato o “loira” e all’uva possibili l’ampliamento alle dimensioni attuali e la “agresta” usata per le “salse asprigne”, condimento decorazione del tempio intorno alla metà del XIV per le carni lesse. secolo. Poco oltre l’entrata sono ra gurati due leoni Il corteo rievoca mercanti e popolani di Canelli che e la spiga di grano, simbolo del Borgo. Sul portale portano in città prodotti vitivinicoli e pagano ad sono rappresentati gli stemmi delle famiglie Scarampi una porta della cinta muraria gli importi dovuti nelle e Layolo. Chiude la sfi lata la ra gurazione di una mani dei gabellieri e dell’Appaltatore. foglia di vite, presente nella parte alta dell’esterno della chiesa, che rievoca la tradizionale coltivazione presente ancora oggi nelle colline circostanti. BORGO VIATOSTO Colori Bianco e azzurro | Rettore Roberto Boero Il Borgo Viatosto - COMUNE DI CASTELL’ALFERO anticamente detto Ripa Colori Azzurro, bianco e oro | Rettore Paolo Tognin Rupta - si trova all’estremo Ammesso alla corsa per nord della città, su un colle, la prima volta nel 1989, graziosamente raccolto Castell’Alfero, situato a 12 km intorno alla chiesetta della da Asti in posizione collinare, Madonna di Viatosto, intatto, è rinomato per la produzione pregevole esempio di romanico. vinicola e per il castello dalle Dal sagrato della chiesa si può godere il singolare linee settecentesche già panorama della città di Asti. appartenuto ai conti Amico, ora sede del Comune. Viatosto, insieme con Don Bosco, ha vinto il Nota ai più la frazione Callianetto che, secondo Palio nel 1967, 1971 e 1980. Dal 1981 Don Bosco e la tradizione, avrebbe dato i natali alla popolare Viatosto hanno costituito due rioni distinti. maschera piemontese “Gianduia”. Castell’Alfero ha vinto il Palio nel 1997 e nel 1998. La simbologia all’interno della chiesa di Viatosto Il primo podestà di Asti L’interno della bella chiesa di Viatosto è ricco di Guido Da Landriano 1190 una simbologia che spesso sfugge agli occhi dei Guido da Landriano, console e comandante visitatori o dei fedeli, ma che rifl ette il prestigioso dell’esercito della Lega, uomo di vasta esperienza Rioni, Borghi e Comuni

militare, ebbe un ruolo decisivo nella lotta contro il falce di luna, il principio femminile che porta la Barbarossa. Podestà di Ferrara nel 1179, il 30 aprile luce nel buio della notte. Secondo alcuni studi, 1183 giurò di mantenere salda la pace che stava il 30 agosto 1168 si verifi cò il lunistizio (massima per essere stipulata davanti ai messi imperiali, declinazione lunare che si verifi ca ogni 18 il vescovo di Asti e il marchese Enrico Guercio. anni e mezzo) e su questo particolare asse di Nel 1190 ricoprì per primo la carica di podestà orientamento lunare sarebbe stato impostato di Asti e lasciò in città un ricordo estremamente il progetto architettonico della chiesa di Santa positivo tanto che, quasi un secolo dopo, il cronista Maria di Vezzolano. Ogerio Alfi eri lo ricordava come un uomo buono Nelle credenze popolari le fasi lunari infl uenzavano e onesto, che molto tutti gli aspetti della vita si era adoperato per il umana: alla luna nuova comune astigiano. Guido o nera, magica ed da Landriano portò con esoterica, si imputavano sé ad Asti, oltre alla sua presagi, guarigioni dalle famiglia privata, anche malattie e stregonerie. una “famiglia pubblica”, La luna piena invece, ovvero un nucleo di associata ad un cerchio collaboratori di sua o ad una ruota simboli di fi ducia, una specie di fortuna e del trascorrere corte costituita da giudici, del tempo, era collegata notai e uomini d’arme destinati a mantenere al parto, alle nascite e alla raccolta delle erbe l’ordine pubblico. Intorno agli anni della podesteria o cinali. La luna crescente era considerata di buon di Guido andò defi nendosi anche la villa di auspicio per la semina delle colture e delle messi. Castell’Alfero, precoce esempio di intervento La luna calante, infi ne, segnava la fi ne della raccolta insediativo del Comune di Asti alla ricerca di un delle uve e dei frutti. consolidamento del controllo territoriale lungo il Il corteo rosso blu rappresenta la simbologia lunare corso del torrente Versa. attraverso simboli astronomici, oggetti e strumenti di misurazione riferiti a studi e tavole dei primi anni del quattrocento. COMUNE DI SAN DAMIANO Colori Rosso e blu | Rettore Annamaria Spadafora Situato a 15 km da Asti, il COMUNE DI MONCALVO Comune di San Damiano è Colori Bianco e rosso | Rettore centro agricolo di primaria Filippo Raimondo importanza, soprattutto per Importante centro monferrino, la produzione frutticola e Moncalvo dista 20 km vinicola. da Asti ed è noto per la Fondato nel 1275, nello stesso sua indiscussa tradizione anno in cui ad Asti si consolidava la tradizione del enogastronomica e per Palio, conserva la storica pianta rettangolare e una essere stato capitale del Marchesato di Monferrato. medievale torre cilindrica. Ricco di storia, le cui vestigia si possono ammirare Il Comune di San Damiano ha vinto il Palio nel 2011. ancora oggi - chiesa di San Francesco, bastioni, chiesa della Madonna - ha dato i natali a Rosa La simbologia medievale della luna Vercellana (la Bela Rusin, Contessa di Mirafi ori) tra scienza, misteri e credenze moglie morganatica di Vittorio Emanuele II. Di Per l’uomo medievale la luna racchiudeva molti antica tradizione e grande richiamo la Fiera signifi cati: era legata alla donna, alla fertilità, alla Nazionale del Tartufo (ottobre) e la Fiera del Bue morte e alla rinascita. Inoltre, era un simbolo di Grasso (dicembre). processi ciclici. Nell’iconografi a sacra la luna era Moncalvo ha vinto il Palio nel 1988, nel 1989, nel associata alla Vergine Maria, ra gurata con la 1994 e nel 1995. Rioni, Borghi e Comuni

Il cervo dei Monferrato: Originariamente il Borgo Don Bosco ha emblema di potenza partecipato al Palio con l’attiguo Borgo Viatosto Esiste un animale che caratterizza a livello aggiudicandosi il Drappo nel 1967, 1971, 1980. iconografi co tutto il percorso dinastico dei Dopo la separazione da Viatosto ha ancora vinto Marchesi di Monferrato: il cervo. Creatura nel 1996. benefi ca, purissima e caparbia, simbolo di Cristo e spesso veicolo di miracoli e prodigi, La duchessa Maria di Clèves, raramente presente nei blasoni familiari, signora di Asti compare invece nel cimiero dei Marchesi di Maria di Clèves, fi glia di Adolfo primo duca di Monferrato: un braccio armato di spada posto tra Clèves e di Maria di Borgogna e nipote di Giovanni due corna di cervo e un’aurea corona. Il cervo senza Paura, sposò nel 1440, all’età di 14 anni, dimora abitualmente nei fossati dei castelli del il quasi cinquantenne Carlo d’Orleans, al suo marchesato monferrino terzo matrimonio. La nobildonna incoraggiò la ed è ritratto in diversi propensione letteraria del marito e la loro corte a reschi delle residenze di Blois fu animata da artisti, poeti ed eruditi che marchionali, per formarono una sorta di esempio nei palazzi di accademia letteraria. Casale Monferrato. Nel La morte del consorte duomo di questa città nel 1465 lasciò Maria di si trova un bassorilievo Clèves con due fi glie e ra gurante un cervo, l’erede al trono, Luigi, animale usato anche di soli tre anni. Divenne in ambito religioso per quindi reggente del decorare ogni sorta di arredo. ducato di Orléans, di La fi gura del cervo è usata dai Marchesi di Valois, della contea di Monferrato quale simbolo di potenza nelle Blois, di Pavia, Beaumont, monete, nei gioielli e in qualsivoglia insegna di Signora di Asti e di Coucy oltre che pretendente sovranità. Anche nelle sempre più elaborate feste al ducato di Milano. Nel 1483 lasciò pieni poteri di corte, il cervo dei Monferrato è esaltato dai al fi glio Luigi XII, il “padre del popolo” che fu re teatranti che personifi cano l’animale, ma anche di Francia dal 1498 al 1° gennaio 1515. Il corteo dai signori che indossano particolari maschere giallo blu del Borgo Don Bosco rievoca la corte per rendere omaggio al nobile amico, che si orléanese, animata da poeti ed artisti, e la fi gura di crede si lasci sedurre dal suono di una bella voce Maria di Clèves, sotto il cui governo Asti conobbe o dall’armonia di uno strumento musicale. un periodo di pace, prosperità e di sviluppo culturale.

BORGO DON BOSCO Colori Giallo e blu | Rettore Marco Scassa COMUNE DI BALDICHIERI Borgo di recente Colori Argento, azzurro e oro | Rettore Federico Robino costituzione, si trova Baldichieri, centro agricolo nella zona degli ”antichi di antica tradizione situato sbocchi nord” di Asti ed sulla strada Romana a è caratterizzato da ampie 10 km a ovest di Asti, aree destinate a verde è già menzionato in un pubblico oltre ad essere la manoscritto del 1041 (diploma zona residenziale della città, in cui sorge anche dell’Imperatore Enrico III) il nuovissimo ospedale. La chiesa, costruita nel con il nome di “Mons Baldecherii”. Il castello 1962, è dedicata a San Giovanni Bosco, fi gura di medievale che anticamente sorgeva sulla sommità educatore e sacerdote di origine astigiana, la cui del colle è stato danneggiato a più riprese, in più opera ha di gran lunga valicato i confi ni cittadini. eventi bellici, sino alla sua completa distruzione Rioni, Borghi e Comuni

nel settecento, durante la guerra di secessione Tanaro Trincere Torrazzo ha vinto nel 1990, nel spagnola. Pregevole la parrocchiale dedicata a 2002 e nel 2010. San Secondo Martire dal cui sagrato si gode un singolare panorama delle colline circostanti. Non La Fontana della giovinezza si è ancora aggiudicato il Drappo. (versione ridotta) Su alcuni capitelli dell’Insigne Collegiata di San Il mercato astese Secondo in Asti sono scolpite due colombe che e la pietra del banco del pesce si abbeverano presso una fontana zampillante. Nel ’400 la Collegiata era conosciuta anche La rifl essione sul simbolismo del potere salvifi co come chiesa di San Secondo dei Mercanti poiché e rigenerante dell’acqua, che nel Battesimo faceva da sfondo alle attività commerciali che si cristiano è fonte di vita eterna per l’anima, tenevano sulla piazza antistante e nelle botteghe durante il Medioevo della zona limitrofa; proprio a causa del commercio acquisì anche signifi cati particolarmente fi orente, numerosi artigiani si profani, portando alla trasferirono in città per essere vicini al mercato, parallela elaborazione che divenne in questo periodo un luogo di forte del mito della Fontana richiamo per gli acquirenti dei diversi ceti sociali e della Giovinezza. La per i venditori provenienti leggenda si di use nella da località lontane. Le letteratura cortese e giornate di mercato nelle arti fi gurative, in erano spesso scelte dalle quei “libris qui romani autorità per infl iggere una vocantur”, che il cronista particolare punizione, Guglielmo Ventura testimonia fossero molto la “dichiarazione di di usi in Asti, e nelle decorazioni degli oggetti fallimento”: gli insolventi di lusso di provenienza francese posti in vendita erano obbligati ad esporsi “sub purticu Merzarie” nel Mercato del Santo. in pubblico in camicia e Miniature, avori ed a reschi ritraggono una braghe (spesso a natiche folla di personaggi vecchi e malati che accorre scoperte e testa rasata) e a sedersi violentemente per immergersi alla sorgente miracolosa, sulla “pietra del vituperio”, a volte presa in prestito uscendone poi ringiovanita e ridente, pronta a dal banco del pesce per enfatizzare il disonore, tu arsi con rinnovato ardore nelle schermaglie pronunciando ripetutamente la frase “cedo bona”; amorose. tale procedura infamante causava al condannato una pesante emarginazione sociale. RIONE CATTEDRALE Colori Bianco e azzurro | Rettore Flavio Arnone BORGO TANARO TRINCERE TORRAZZO Il Rione della Cattedrale Colori Bianco e azzurro | Rettore Thomas Neri prende il nome dalla Il vasto Borgo Tanaro pregevole fabbrica gotica Trincere Torrazzo si stende che si erge in tutto il a sud della città e prende il suo magico splendore nome dal fi ume Tanaro che a occidente dell’antico lambisce Asti a meridione. centro storico. Il duomo, Borgo popolare per che nelle forme attuali risale al XIV secolo con eccellenza, era abitato in torre campanaria del 1266, rappresentava, nel particolare da barcaioli, pescatori, lavandaie e medioevo, il fulcro della vita astese: nella attigua ortolani che traevano il loro sostentamento dal piazza si svolgeva un importante mercato, e da fi ume. La fertile piana del Tanaro ha sempre quella stessa piazza, ancora oggi, prende avvio il dato pregiati frutti ed ancora oggi è fi orente la corteo storico del Palio. produzione orticola in serra. La Cattedrale ha vinto il Palio nel 1977. Rioni, Borghi e Comuni

Et ego scripsi… La tradizione delle feste Donne e affari nei protocolli notarili e giochi equestri medievali in Asti dell’Archivio Capitolare Il Palio e la tradizione cavalleresca in Asti Oltre che per la cura delle anime, il Capitolo A partire dal XIII secolo anche in Asti si a erma la della Cattedrale ha sempre rappresentato cultura “cortese” di usa presso le corti europee: un punto di riferimento per l’aristocrazia nel 1250 viene creata la Societas Militum, costituita astigiana per la stesura - a data a chierici da combattenti a cavallo e nel 1275 risulta già notai - di documenti quali testamenti, vendite, a ermata la corsa del Palio, a conferma di una prestiti e atti di dote. peculiare tradizione cavalleresca testimoniata Sebbene la clientela anche in alcune ra gurazioni trecentesche di fosse prettamente giovani cavalieri al galoppo, i quali convergono maschile, non era con un braccio teso verso una dama che tiene insolito ritrovare anche due vessilli: immagine che rimanda all’antica fi gure femminili che si consuetudine che prevedeva l’obbligo di toccare rivolgevano ai notai, il “pallium” per poterselo richiedendo l’intervento aggiudicare. Anche la del Capitolo o per signoria orleanese, che conto dei mariti o per governò la città a partire conto proprio. Il Rione dal 1389, si impegnò a Cattedrale intende appunto far rivivere le fi gure sostenere la corsa del di alcune di queste importanti dame, che sfi lano Palio: nel fondo della accompagnate dalle loro insegne e dai simboli tesoreria sono descritte, del loro potere: Smeralda Buneo, impegnata a infatti, le spese sostenute vendere e a ttare terreni per conto del marito; ogni anno per lo la giovane Catalina Pelletta, che dona tutti i suoi svolgimento della festa. beni ad Agnesina Turco; Iohannina Malabayla, Il corteo si apre con fi gure di spicco della città di che riceve dal padre Agostino centocinquanta Asti in epoca orleanese, il governatore e il podestà, genovini di dote. i giudici e il banditore della corsa; al centro Chiude il corteo Linora Pelletta che venne una dama, allegoria degli ideali cavallereschi. nominata, in seguito alla morte del marito, tutrice Seguono i palii, confezionati dalla famiglia Lupi, che dei fi gli ed erede di notevoli ricchezze. aveva bottega nel borgo di Santa Maria Nuova. Chiudono il corteo i membri dell’aristocrazia locale che accompagnano cavallo e cavaliere pronti a BORGO SANTA MARIA NUOVA cimentarsi in questa dimostrazione di destrezza, Colori Rosa e azzurro | Rettore Barbara Concone ricca di signifi cati rituali e culturali. Borgo cittadino tra i più antichi, deve il suo nome alla chiesa omonima già BORGO SAN LAZZARO attestata nel 1009. Colori Giallo e verde | Rettore Silvio Quirico All’interno della chiesa Il Borgo è situato nella zona si può ammirare la pala est della città oltre porta San d’altare di Gandolfi no da Pietro, dove già dal 952 d.C. Roreto “Madonna col bambino e coi santi” era presente un Lazzaretto. Il risalente al 1496 . Borgo prende il nome, i colori Sino al primo quarto del XIV secolo il borgo e lo stemma da”San Lazzaro sorgeva fuori le mura e ne fu incluso nel 1342, dei mendicanti e degli quando Luchino Visconti, Signore di Asti, fece appestati”. Il suo motto è “A temp e leu” (A tempo e costruire una nuova cerchia di mura. luogo opportuni). Santa Maria Nuova ha vinto il Palio nel 1972, nel San Lazzaro ha vinto il Palio nel 1987, nel 1991, nel 2000, nel 2005, nel 2006 e nel 2009. 1999, nel 2001 e nel 2008. Rioni, Borghi e Comuni

I rimedi della pediatria medievale la produzione del vino Barbera (D.O.C.G.) Ricco nel trattato di Gordonius di vestigia del passato - Palazzo Crova e Palazzo dedicato alla cura dei piccoli Civico con torre merlata - il Comune di Nizza ha Forse di origini astesi, Bernardo Gordonius scrisse vinto il Palio nel 1986 e nel 2016. il Tratado de los ninos, che riporta i rimedi utilizzati in età medievale per le malattie dell’infanzia e La fondazione di Nizza fornisce curiosi consigli di puericultura. Il pane tra storia e leggenda rammollito nel latte o in acqua e vino era indicato Ciò che si sa della fondazione di Nizza della Paglia per lo svezzamento mentre una bevanda di latte (Nicia Palearum), l’odierna Nizza Monferrato, è materno con olio rosato e farina di papavero sintesi di leggenda e storia. Lo storico Alberto bianco era la panacea per l’insonnia. Per alleviare Migliardi narra che fi no al 1225 le colline che il dolore da dentizione costituiscono la cornice del territorio nicese era utile applicare sulle furono sede del consortile di Acquesana, che labbra del piccolo, riuniva gli antichi abitati di Lanerio, Calamandrana, servendosi di una piuma, Garbassola, Quinzano, Castelvecchio, Belmonte un balsamo di liquirizia e Lintignano. Secondo la fantasiosa versione oppure sulle gengive settecentesca dell’Abate Giulio Cesare Cordara, olio di violetta con cera questi signori si erano resi rei delle peggiori e menta piperita. Olio di nefandezze, compresa l’imposizione dell’aberrante camomilla, mirra, anice jus primae noctis. In tale contesto di soprusi e e cumino creavano angherie inevitabile fu la rivolta dei terrazzani un distillato per il male guidata dall’intraprendenza della giovane Bettina all’orecchio mentre per la congiuntivite venivano che, volendo preservare la propria verginità senza utilizzati impacchi con camomilla e anice. cedere alle pretese del Una ricetta consigliata univa gommoresina, caglio suo signore, diede inizio di capretto, mirtilli, melagrana, allume di rocca per il alla ribellione che portò mal di gola. Altri medicamenti, invece, utilizzavano all’assalto dei castelli chiodi di garofano per il singhiozzo e curcuma per il in cui erano rifugiati i mal di pancia. Queste sostanze erano vendute nelle nobili del consortile. botteghe e nei mercati astigiani nel Medioevo, come Storicamente attestata risulta dagli elenchi riportati negli Statuta Revarum invece la lunga guerra Civitatis Ast. Il Borgo San Lazzaro propone nel suo che in valle Belbo corteo i momenti di raccolta delle erbe e dei fi ori, di contrappose i potenti preparazione dei medicamenti e di commercio dei Comuni di Alessandria e preziosi materiali seguiti da quadri viventi ra guranti Asti. Nel settembre del 1225, nello scontro armato la cura dei piccoli. In chiusura dame e damigelle avvenuto nelle terre di Calamandrana, la vittoria portano in trionfo le materie prime. arrise agli Alessandrini che ebbero la meglio sugli Astigiani e sui loro alleati, tra i quali fi guravano i conti di Acquesana. La fondazione di Nizza della COMUNE DI NIZZA MONFERRATO Paglia fu conseguente questa vittoria di Alessandria Colori Giallo e rosso | Rettore Pier Paolo Verri su Asti. La versione più fantasiosa ricollega il nome Nizza Monferrato, Nicia alla divinità greca Nike, personifi cazione della anticamente detta “Nizza Vittoria, mentre “della paglia” rimanda alle frasche della paglia” perché, utilizzate, per esigenze di tempo, per la copertura secondo la tradizione, nella dei tetti. fretta di costruire il borgo, Nel corteo, Bettina, giovane promessa sposa e gli abitanti coprirono i tetti guerriera, simbolo di purezza e di spiccate virtù con la paglia anziché con i morali, accompagnata dalla fi gura mitologica di coppi, dista 29 km da Asti ed è centro agricolo e Nike, rende omaggio alla fondazione del futuro vitivinicolo di notevole importanza, soprattutto per libero Comune in un clima festoso e trionfale.

L’A.S.T.A. e il gioco della bandiera

L’Associazione Sbandieratori di Tradizione Astigiana giovanissimi, dai 7 ai 16 anni: gli junior partecipano (A.S.T.A.) nasce nell’anno 1968 a seguito della all’attività sociale con le trasferte del Gruppo e alle ripresa della storica Corsa del Palio avvenuta nel gare federali. 1967 e si presenta per la prima volta al pubblico A tale proposito, sempre nel 2012, l’A.S.T.A. della propria città nell’aprile del 1969. aderisce nuovamente alla F.I.S.B. – Federazione Nel 1970 il Consiglio del Palio, presieduto dal Italiana Antichi Giuochi e Sports della bandiera Sindaco, conferisce all’A.S.T.A. il prestigioso titolo di - dopo un periodo di assenza. L’A.S.T.A. infatti “Sbandieratori del Palio di Asti”. aveva partecipato alla F.I.S.B. dall’epoca della sua Il Gruppo, nato dal Palio, ne diventa il “biglietto da fondazione al 1994, ricoprendo anche importanti visita” u ciale in Italia e nel mondo. incarichi nel Consiglio Direttivo. Lo spettacolo che viene proposto si ricollega alla L’A.S.T.A. si è esibita in Francia, Spagna, Gran tradizione astigiana del gioco di bandiere nelle sue Bretagna, Germania, Svizzera, Austria, Ungheria, espressioni storico-sportive già citate in documenti Repubblica Ceca, Bulgaria, Irlanda, Scozia, Svezia,

u ciali del 1275. I costumi sono fedeli riproduzioni Portogallo, Belgio, U.S.A. (New York, Miami, Atlanta), medievali e le bandiere presentano i colori dei Giappone (Tokio, Kyoto, Osaka) ricevendo sempre il Borghi, Rioni e Comuni che corrono il Palio. caloroso apprezzamento del pubblico e importanti Il Gruppo, composto da circa 80 atleti, tra riconoscimenti tra i quali, particolarmente ambito, il musici (tamburini e trombettieri) e sbandieratori, premio “Maschera d’argento” per i benemeriti del o re una spettacolare varietà di esibizioni, turismo. occupando uno spazio temporale che può variare L’impegno dell’A.S.T.A. ha prodotto frutti importanti: da 30 a 60 minuti. In oltre 40 anni di attività, sulla scia dell’esperienza dell’A.S.T.A. è nata una numerosissime sono state le partecipazioni a vera e propria «scuola astigiana» di sbandieratori importanti manifestazioni folcloristiche, storiche e a che viene continuamente alimentata dai vari Rioni. I trasmissioni televisive in Italia e all’Estero. Comitati Palio hanno creato, infatti, gruppi autonomi Dal 2012 il Gruppo ha fondato la sezione “Junior”, ed altrettanto validi che difendono i colori di ogni composta, tra sbandieratori e musici, da oltre 70 borgo.

Il Palio degli Sbandieratori

Il Palio degli Sbandieratori è la competizione 14 settembre 2017 più sentita dai numerosi gruppi di sbandieratori 41° Palio degli Sbandieratori che fanno parte dei singoli Comitati. É anche Piazza San Secondo, ore 21 | Posto in tribuna € 8 il momento più importante, dopo un anno di Info: Città di Asti | Servizio Manifestazioni intensi allenamenti, per verifi care la reale perizia Tel. 0141.399.482 - 0141.399.486 dei gruppi rionali. Il “Palio degli Sbandieratori” o “Paliotto”, ha luogo il giovedì antecedente il Palio e funge da vetrina per le promesse astigiane. Sotto il vigile e severo occhio di esperti nell’arte della bandiera e con la presenza del Capitano del Palio, i giovani atleti si cimentano in esercizi e fi gure particolarmente spettacolari, per aggiudicarsi il «paliotto», ambito drappo riproducente le insegne della città, oltre ad una numerosa messe di premi.

Albo d’oro

1977 | S. Maria Nuova 1987 | Torretta 1997 | Castell’Alfero 2007 | S. Lazzaro 1978 | S. Caterina 1988 | S. Lazzaro 1998 | Torretta 2008 | S. Lazzaro 1979 | Torretta 1989 | S. Caterina 1999 | Torretta 2009 | S. Lazzaro 1980 | S. Pietro 1990 | Torretta 2000 | S. Caterina 2010 | S. Caterina 1981 | S. Caterina 1991 | Torretta 2001 | S. Caterina 2011 | S. Lazzaro 1982 | Viatosto 1992 | S. Martino S. Rocco 2002 | S. Caterina 2012 | S. Lazzaro 1983 | Torretta 1993 | Torretta 2003 | S. Lazzaro 2013 | S. Lazzaro 1984 | Viatosto 1994 | Torretta 2004 | S. Caterina 2014 | S. Lazzaro 1985 | Cattedrale 1995 | Torretta 2005 | S. Lazzaro 2015 | S. Lazzaro 1986 | S. Caterina 1996 | S. Secondo 2006 | S. Caterina 2016 | S. Lazzaro

Il Palio degli Sbandieratori laurea ogni anno il PREMIO “PANATHLON CLUB ASTI” miglior gruppo rionale di sbandieratori e musici. La Dal 2016 il Panathlon Club Asti, prestigioso club di manifestazione, che ha luogo in notturna, è seguita servizio dedicato alla promozione e valorizzazione da numerosi giovani borghigiani che con striscioni, delle attività sportive, ha istituito un premio speciale tamburi e bandiere incitano il proprio gruppo. da assegnare al gruppo di sbandieratori e musici Intorno alla mezzanotte il verdetto: per un anno in gara per la migliore esibizione, con particolare intero il Rione vincitore avrà gli onori della cronaca riguardo all’aspetto coreografi co, fi gurazioni, e si aggiudicherà, a buon diritto, la partecipazione spettacolarità dell’esercizio ed emozioni trasmesse. alle manifestazioni italiane di maggior prestigio. Il La Commissione Giudicatrice sarà composta da vincitore dell’edizione del 2016 è stato il gruppo cinque qualifi cati soci del Club che conta nel del Borgo San Lazzaro che ha già al suo attivo ben mondo ben trecento sedi con oltre tredicimila dodici vittorie. iscritti.

La sfi lata dei bambini Sabato 16 settembre 2017

Anche i più piccoli hanno il giusto spazio al Palio. PREMIO “MARA SILLANO SABATINI” A loro, il sabato pomeriggio antecedente la corsa, Per volontà della famiglia Sabatini e con il è dedicata una suggestiva sfi lata in costume patrocinio del Collegio dei Rettori, è stato istituito che segue il percorso della sfi lata del giorno nel 2012, un premio dedicato alla miglior sfi lata successivo; si tratta di giovanissimi sfi lanti, dai 4 ai dei bambini. Il premio si propone di ricordare la 14 anni, che da Piazza Cairoli giungeranno in Piazza fi gura di Mara Sabatini, donna di Palio e anima Alfi eri dove assisteranno alle prove dei rispettivi del Comitato Palio San Pietro, con l’intento di cavalli e fantini. Sono poco più di mille i bimbi che promuovere l’aggregazione dei giovani nei sfi lano, uno spettacolo da non perdere. Comitati Palio. Palio e non solo | Gli appuntamenti da non perdere

Le mostre

SINO AL 17 SETTEMBRE DA GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE A DOMENICA 15 OTTOBRE UNA MATITA ITALIANA A HOLLYWOOD. EMOZIONI, SUONI E COLORI: Giacomo Ghiazza. Storyboard Artist cinquant’anni di Palio di Asti… una storia che guarda al futuro

Palazzo Mazzetti - Corso Alfi eri 357 Orari: da martedì a domenica 9.30 | 19.30 ultimo ingresso 18.30 - lunedì chiuso Ingresso al Museo di Palazzo Mazzetti e alla mostra € 5,00 - ridotto € 3,00 Info: www.palazzomazzetti.it

SINO AL 1° OTTOBRE OMAGGIO A PASTRONE. … e, in occasione dei quarant’anni Poetica degli effetti speciali. del Palio degli Sbandieratori: Da Pastrone a Spielberg Tra rullii di tamburi, passando per il medioevo squilli di chiarine e voli di bandiere: Palazzo Alfi eri - Corso Alfi eri 375 la Città e il suo Paliotto Ingresso Centro Culturale Palazzo Mazzola, via Massaia, 5 Orari: dal lunedì al venerdì 9 | 13 martedì e giovedì anche al pomeriggio 15 | 17.30 sabato e domenica 10 | 13 e 16 | 19 Ingresso gratuito Info: www.comune.asti.it

DA MERCOLEDÌ 13 SETTEMBRE A DOMENICA 8 OTTOBRE MOSTRA DEL MAESTRO DEL PALIO Giorgio Ramella Palazzo Alfi eri - Corso Alfi eri 375 Sede Fondazione Guglielminetti Orari: sabato e domenica 10 | 19 Orari: da giovedì a domenica 16 | 19 Ingresso gratuito Ingresso gratuito Info: www.comune.asti.it Info: www.comune.asti.it Palio e non solo | Gli appuntamenti da non perdere

FINE AGOSTO GIOVEDÌ 14 SETTEMBRE CORSE A PELO PALIO Stadio comunale DEGLI SBANDIERATORI Info: www.collegiodeirettori.net Piazza San Secondo, ore 21 Comune di Asti DA VENERDÌ 8 A DOMENICA 17 SETTEMBRE DOUJA D’OR VENERDÌ 15 E SABATO 16 SETTEMBRE 50° Rassegna enologica MERCATINO DEL PALIO Palazzo Ottolenghi - Corso Alfi eri 350 Piazza Statuto Camera di Commercio di Asti Comune di Asti e Comitati Palio

DOMENICA 10 SETTEMBRE VENERDÌ 15 SETTEMBRE FESTIVAL DELLE SAGRE PROVE UFFICIALI Grandiosa rassegna della cucina contadina DEL PALIO con la partecipazione di 40 Pro Loco dell’astigiano Piazza Alfi eri - dalle 14.30 e distribuzione di piatti tipici locali (ingresso gratuito) Piazza Campo del Palio Comune di Asti

ore 9.15 SFILATA Sfi lata in costume per le vie della città DEI MONELLI (partenza da Via Cavour ) Dalle ore 18 Camera di Commercio, Comune e Provincia di Asti, Corso Dante, Corso Alfi eri, Via Rossini Regione Piemonte Comitato Palio Santa Maria Nuova

Palio e non solo | Gli appuntamenti da non perdere

VENERDÌ 15 SETTEMBRE BORGO TANARO CENE PROPIZIATORIE DEL PALIO Salone delle Feste, via Ferrero 1 | ore 20.30 A cura dei Comitati Palio RIONE SANTA CATERINA BORGO TORRETTA Piazza Santa Caterina | ore 20.30 Bocciodromo “Don Gino Bosticco” RIONE SAN SECONDO Corso XXV Aprile | ore 20.30 Piazza Alfi eri, Portici Anfossi | ore 21 BORGO SAN MARZANOTTO RIONE SAN PAOLO Cantina Sociale Asti barbera di San Marzanotto Piazzetta San Paolo | ore 20.30 ore 20.30 COMUNE DI MONCALVO RIONE SAN SILVESTRO Antichi portici di Piazza Carlo Alberto | ore 20.30 Circolo dipendenti Comunali COMUNE DI NIZZA MONFERRATO Via del Bosco, 6 | ore 20.30 Ex Foro Boario, piazza Garibaldi | ore 20,30 BORGO VIATOSTO COMUNE DI SAN DAMIANO Piazzale antistante la sede Cantina “Terre dei Santi” Loc. Viatosto 36 | ore 20.30 Via Roma 58 | ore 20.30 BORGO DON BOSCO COMUNE DI CANELLI Cortile Oratorio Don Bosco | ore 20.30 “Brindisi propiziatorio”, piazza Cavour | ore 20.45 BORGO SAN LAZZARO COMUNE DI MONTECHIARO San Lazzaro Arena, via Colombo, 6 | ore 20.30 Salone dei festeggiamenti BORGO SAN PIETRO Cinema Teatro Comunale | ore 20.30 Piazzetta San Pietro | ore 20.30 COMUNE DI BALDICHIERI DOMENICA 17 SETTEMBRE Giardino della Casa Comunale | ore 20.30 PALIO DI ASTI COMUNE DI CASTELL’ALFERO Piazza Castello | ore 20.30

SABATO 16 SETTEMBRE PRESENTAZIONE UFFICIALE DEI FANTINI Piazza San Secondo - Palazzo Civico - ore 12 Comune di Asti e Comitati Palio Sfi lata e corsa SFILATA DEI BAMBINI Centro Storico e Piazza Alfi eri Dalle ore 14.30: Comune di Asti Piazza Cairoli, Corso Alfi eri, Via Gobetti Piazza San Secondo, Piazza Alfi eri SABATO 23 E DOMENICA 24 SETTEMBRE Comune di Asti e Comitati Palio ARTI E MERCANTI Piazza Cairoli e Corso Alfi eri PROVE DELLA VIGILIA Cna, Comune, Provincia e Camera di Commercio Piazza Alfi eri - dalle ore 16 (ingresso gratuito) di Asti, Regione Piemonte Comune di Asti DOMENICA 24 SETTEMBRE CENE PROPIZIATORIE DEL PALIO MERCATINO DELL’ANTIQUARIATO A cura dei Comitati Palio Portici di Piazza Alfi eri e Piazza Libertà BORGO SANTA MARIA NUOVA Comune di Asti “Palco 19”, via Ospedale 19 | ore 20.30 RIONE SAN MARTINO SAN ROCCO VENERDÌ 20 OTTOBRE Piazza Roma | ore 20.30 DAMIGELLA DEL PALIO… A TEATRO RIONE CATTEDRALE Teatro Alfi eri - ore 21 Piazza Cattedrale | ore 20 Albatros e Comune di Asti

La giornata del Palio Domenica 17 settembre 2017

ore 10 | presso le Parrocchie cittadine In via eccezionale, quest’anno, il Carroccio è Cerimonia della benedizione del cavallo preceduto dal drappo del Palio del 1967 e da e del fantino. cinquanta dame, simbolo delle cinquanta vittorie, per celebrare il 50° anniversario dalla ripresa. ore 11 | Piazza San Secondo Percorso del Corteo Storico: Esibizione degli sbandieratori dell’A.S.T.A. Piazza Cattedrale, Via Caracciolo, Piazza Cairoli, Corso Alfi eri, Via Gobetti, Piazza San Secondo, ore 14 | Piazza Cattedrale Via Garibaldi, Via Gardini, Piazza Alfi eri. Avvio del Corteo Storico con la partecipazione di milleduecento fi guranti in costume medievale, in ore 16 | Piazza Alfi eri rappresentanza dei 21 Rioni, Borghi e Comuni della Corsa del Palio con cavalli montati “a pelo” (senza Provincia che partecipano al Palio. L’ultimo a sfi lare sella); tre batterie da sette cavalli, fi nale da nove. è il Comune di Nizza, vincitore del Palio 2016. Il corteo è aperto dagli Sbandieratori dell’A.S.T.A e ore 17 | Esibizione degli sbandieratori dal Gruppo del Capitano del Palio ed è chiuso dal Carroccio, scortato da Armigeri. ore 18 | Finale ed assegnazione del Palio BMW iPERFORMANCE. LA TECNOLOGIA PLUG-IN HYBRID ORA DISPONIBILE SULLA GAMMA BMW.

Piacere di guidare Biglietteria del Palio

Comune di Asti Teatro Alfi eri | via Grandi angolo Piazzetta Italia Tel. 0141.399.057 - 0141.399.040 | Fax 0141.399.250 [email protected]

CORSO ALFIERI

C D

I PORTICI POGLIANI

H G

PORTICI ANFOSSI

E F PARTERRE

B A

3 2 1

PALAZZO DELLA PROVINCIA

TRIBUNA TRIBUNE TRIBUNE CENTRALE COPERTA IN CURVA IN RETTILINEO 1 Alfi eri (canapo) | € 88 A Solaro | € 60 E Catena | € 38 2 Alfi eri (centrale) | € 55 B Roero | € 44 F Malabaila | € 28 3 Alfi eri (arrivo) | € 45 C Guttuari | € 22 G Pelletta | € 22 D Isnardi | € 22 H Comentina | € 22 I Gardini | € 22

FINO A 5 ANNI INGRESSO GRATUITO | PARTERRE GRATUITO Città di Asti

Capitano del Palio | Michele Gandolfo Magistrati | Tommaso Conte, Gianluca Mattiazzi Mossiere | Giancarlo Matteucci Presidente Commissione Tecnica | Andrea Marchisio Presidente Commissioni Veterinarie | Fulvio Brusa Presidente Giuria | Massimo Cassulo

Organizzazione | servizio Manifestazioni e turismo Piazza San Secondo 1 | Tel. 0141.399.482 - 0141.399.486 - 0141.399.526 | Fax 0141.399.250 [email protected] www.palio.comune.asti.it

Coordinamento | Gianluigi Porro

Info | U cio Relazioni con il Pubblico | Tel. 0141.399.399 - Fax 0141.399.250

Fotografi e | Archivio fotografi co Comune di Asti, Asti Foto, Franco Bello Franco Rabino, Vittorio Ubertone, Giulio Morra e Archivio La nuova Provincia

Progetto grafi co | Alessandro Morrica

Stampa | Alzani - Pinerolo | TO

Il Comune di Asti ringrazia Regione Piemonte Amministrazione Provinciale di Asti Tutte le imprese e le associazioni che contribuiscono alla realizzazione dell’edizione 2017 del Palio di Asti

Si ringraziano inoltre Silvana Ferraris, Donatella Gnetti, Ezio Claudio Pia, Barbara Molina Cristina Marchegiani e la Società di Studi Astesi

Il Palio è a liato alla Federazione Italiana Giochi Storici

Edito da Publiarco | Asti in collaborazione con il Comune di Asti

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