5.8 Monitoraggio dei lepidotteri

5.8.1 Introduzione

Nel 1992 sono state emanate dalla UE direttive sulla protezione delle specie e dell’habitat, integrate successivamente nel 2004 con gli allegati delle liste delle specie protette. Il comune di Casoli ha messo a disposizione del SIC il „Lago di Serranella“ per esaminare la presenza delle specie indicate nell’allegato e per l’elaborazione di piani di gestione e di strutturazione del territorio interessato. Per i diversi gruppi sistematici, sono stati assegnati incarichi di lavoro a diverse associazioni. Alla WWF Abruzzo è stato assegnato tra l’altro l’incarico di occuparsi della . La WWF ha a sua volta incaricato me di studiare la fauna Lepidoptera su quel territorio e di elaborare delle proposte per il suo sviluppo.

5.8.2 Esecuzione

Individuazione del bacino d’intervento

Poichè lo spazio temporale a disposizione era molto ristretto (fine maggio - fine agosto 2013), ho effettuato il monitoraggio da solo, e poichè ci si doveva occupare parallelamente di 2 SIC, non è stato possibile esaminare sistematicamente l’intera area. Si sono dovute piuttosto scegliere delle zone ristrette rispetto a tutto il territorio interessato. Per questo elaborato SIC, ciò riguarda i due seguenti ambiti:

La Riserva Naturale Regionale „Oasi di Serranella“

Questo territorio di 180 ha si trova nella zona di confluenza dell’Aventino nel Sangro. Una diga ha creato una distesa d’acqua dolce dell’estensione di ca. 90 ha, la cui superficie si trova a 90 m sul livello del mare. La riserva naturale costituisce un’estesa zona umida. Estesi canneti coprono le rive dei bacini d’acqua. Boschi ripariali si estendono soprattutto sulla riva di destra e tra il Sangro e l’Aventino. Nelle parti alte s’incontrano greti con vegetazione mediterranea secca. L’estrazione della ghiaia ha creato sulla riva destra estesi stagni di acqua sotterranea nelle zone boschive.

Alla Riserva Naturale Regionale appartiene anche la valle che si sviluppa a nord-ovest, nel corso inferiore sinuoso del torrente Gogna. Lungo il corso del torrente Gogna si estende su entrambi i lati un ristretto bosco ripariale, folto, con un impenetrabile sottobosco (soprattutto Rubus e Clematis). La superficie della valle viene sfruttata in modo intensivo come terreno agricolo. Sono tuttavia presenti anche estese zone incolte prive di alberi. I terreni coltivati presentano spesso margini sottili sul versante del letto del ruscello. Spesso si rinuncia anche a questo, cosicchè la semente giunge fino al corso d’acqua.

La Macchia sopra a Guarenna Vecchia. Questa superficie è stata aggiunta successivamente. Si tratta di un pendio caldo e secco, esposto verso sud sopra Guarenna Vecchia con macchia mediterranea, nella quale domina Juniperus macrocarpa e Pistacia lentiscus. 347

5.8.3 Metodologia

Le specie oggetto di ricerca erano specie sia diurne che notturne. Per questo si è dovuto effettuare il monitoraggio in entrambi i periodi del giorno. Erano state previste 6 settimane (8.6 – 16.7.), inclusi i viaggi di andata e ritorno, disposte in modo tale da interessare una vasta gamma di specie. Ciò era dovuto ai diversi tempi di schiusura delle singole specie e alla loro frequenza nei mesi di giugno e luglio. Un monitoraggio più esteso, eventualmente in un altro periodo dell’anno, non era possibile a causa dei tempi ristretti fissati per la ricerca. Per ogni zona sono stati previsti due sopralluoghi sia per il giorno che per la notte, possibilmente distanti gli uni dagli altri.

11.06.2013 Osservazione di giorno dall’edificio sede dell’amministrazione dell’Oasi di Serranella 17.06.2013 Escursione diurna Greto 19.06.2013 Escursione notturna Greto 23.06.2013 Escursione notturna Stagni (Serranella) 25.06.2013 Escursione diurna Bosco (Serranella) 30.06.2013 Escursione diurna Torrente Gogna 03.07.2013 Escursione notturna Greto 04.07.2013 Escursione notturna Torrente Gogna 05.07.2013 Escursione diurna Greto 10.07.2013 Escursione diurna Bosco (Serranella) 10.07.2013 Escursione notturna Stagni (Serranella) 12.07.2013 Escursione diurna Pendio sopra Guarenna Vecchia 12.07.2013 Escursione notturna Pendio sopra Guarenna Vecchia

Nelle escursioni diurne la zona di osservazione è stata percorsa per esteso. Gli animali in volo o avvistati ed individuati sulla vegetazione sono stati solo annotati. Gli insetti che non sono stati subito riconosciuti sono stati prima catturati con la retina, individuati, annotati e poi liberati. Per le escursioni notturne nelle zone del territorio di osservazione è stato scelto un luogo adatto, dove si è provveduto a montare un impianto di illuminazione artificiale consistente in una torre di garza, all’interno della quale è stata montata una lampada a mescolanza di luce da 250 W come anche due tubi da 20 W con luce superattinica e nera. L’elettricità necessaria veniva prodotta da un generatore. La luce chiara, come anche la luce a raggi ultravioletti, attrae le lepidottere, che pertanto si avvicinano alle sorgenti luminose. Se individuati rispetto alla specie, gli insetti che si avvicinavano venivano annotati. Solo pochi esemplari, a titolo di campione, sono stati presi. Gli insetti non individuati sono stati invece catturati per essere classificati a casa; ciò che è stato possibile sulla base della letteratura disponibile e/o con un confronto tramite una collezione di lepidotteri. Tra esse sono state individuate specie che dall’habitus non si potevano distinguere da specie molto simile. Per questo sono state sezionate per predisporre un preparato genitale. Solo dopo questa operazione è stato possibile determinarne con precisione la specie. Per il tipo d’ impianto d’illuminazione, l’esaminatore è dovuto essere presente e attivo. Non si è trattato cioè di una trappola luminosa, verso la quale gli insetti si lanciano attratti in un precipizio di morte e il ricercatore non deve essere presente. In tal modo è stata evitata l’uccisione inutile di molti animali. I dati degli insetti classificati e catturati sono stati inseriti in una banca dati e valutati. Gli esemplari catturati sono stati poi trattati ed inseriti a titolo di prova in una collezione. 348

5.8.4 Risultati

Riserva Naturale Regionale „Oasi WWF Lago di Serranella“ Attraverso il monitoraggio sono state riscontrate in questo ambito territoriale complessivamente 123 specie, di queste 31 farfalle diurne. Nel periodo 1988 – 2011 avevo effettuato rilevamenti ripetuti, più volte all’anno, nell’“Oasi di Serranella“ e avevo riscontrato 272 specie, 172 delle quali vanno ad integrare la lista di monitoraggio di 295 specie. In tal modo il numero delle farfalle diurne aumenta da 19 a 50. Le due liste complete sono inserite in allegato. Delle 123 specie del monitoraggio, nessuna si trova nella lista del 2004 apposta in allegato alle Direttive dell’Unione Europea. In ogni caso, nel 1992, si è potuto osservare la presenza della Euplagia quadripunctaria, una specie dell’allegato II, 2004 (zona protetta) sulla parte destra dell’argine. La Euplagia quadripunctaria è diffusa ubiquitariamente nell’Europa meridionale e sceglie di preferenza ambienti aperti xerotermici come pareti rocciose, radure e margini boschivi con vegetazione erbacea alta, ma anche zone umide come stagni, ruscelli o corsi d’acqua. Sono importanti abbondanti risorse di nettare, in modo particolare di Eupatorium cannabium, Origanum vulgare, Cirsium spec. o Sambucus ebulus. Il loro sviluppo larvale esse lo trascorrono preferibilmente in zone ombrose ed umide. I bruchi sono polifaghi. In autunno essi vivono su diverse erbe e, dopo lo svernamento, preferibilmente in arbusti come Rubus fruticosa, R.idaea oppure Corylus avellana. Essi sono considerati come indicatori di ambienti aperti xerotermici nel bosco o di margini di esso. A causa della sua diffusione ubiquitaria nell’Europa meridionale, la specie Euplagia quadripunctaria può venire associata a molte altre specie. Nella Riserva di Serranella sono particolarmente queste specie che si incontrano in ambienti aperti nei boschi o ai margini di essi. Dovrebbe trattarsi di quasi tutte le specie diurne e di una parte consistente di quelle notturne. Alcune delle specie incontrate che sono legate particolarmente a questo tipo di habitat sono: Argynnis paphia, A. adippe, Brenthis daphne, Limenitis reducta, Pararge aegeria, Hipparchia fagi, Brintesia circe, Pieris napi, Satyrium ilicis, Celastrina argiolus, Eilema caniola, E.complana, Pelosia muscerda, Lithosia quadra, Amata phegea, Apeira syringaria, Hemistola siciliana, Rhodostrophia calabra, promissa, C. nymphagoga. Alle specie eurioeci, la cui varietà di habitat è più estesa e che compare anch’essa negli habitat citati, perlomeno ai margini boschivi, appartengono fra le altre: Papilio machaon, Iphiclides podalirius, Aporia crataegi, Pieris brassicae, Leptidea sinapis, Lycaena thersamon, Polyommatus icarus, Vanessa atalana, Inachis io, Lasiommata megera, Melanargia galathea, Stegania trimaculata, Opisthograptis luteolata, Eumannia lepraria, Horisme vitalbata, Xanthia ocellaris, Ocneria ledereri, Spiris striata. Tra le 272 specie citate sopra delle osservazioni effettuate precentemente (pubblicate nel 2012) si trovano le 12 seguenti, che in tal modo sono state segnalate per la prima volta nella Regione Abruzzo: Gegenes nostrodamus, Scopula nigropunctata, S. emutaria, Grammodes bifasciata, Diachrysia stenochrysis, Phyllophila obliterata, Amphipyra berbera, Caradrina vicina, Xanthia ocellaris, Archanara dissoluta , Ocneria ledereri e Nycteola siculana. Attraverso il monitoraggio di quest’anno, nella regione sono state scoperte due nuove ulteriori specie: la Hypena obsitalis e la Parascotia nisseni. 349

La Hypena obsitalis è diffusa nelle zone mediterranee e si estende verso Est fino all’Asia Minore e centrale e verso sud fino allo Yemen, l’Etiopia e il Sudan. Essa produce due generazioni annue, ma può aumentare fino a 3 in presenza di condizioni particolarmente favorevoli. Gli esemplari adulti svernano nelle fessure delle roccie, caverne ed edifici. I bruchi si alimentano di Parietaria judaica oppure di specie di . Nell’Europa meridionale questa specie è legata a formazioni rocciose, a corsi d’acqua nelle vallate e alle vicinanze di laghi. Parascotia nisseni è una specie atlantico-mediterranea. La sua area di diffusione si estende dalla penisola iberica fino alla costa occidentale e alla parte meridionale della penisola appenninica e, verso sud, fino al nord-Africa. Produce due generazioni ogni anno. I bruchi si alimentano di licheni e di funghi a terra e sui tronchi degli alberi.

Due ulteriori specie meritano una menzione particolare: Lycaena thersamon è diffusa dall’Italia fino all’Asia centrale. In Italia questa bella farfalla diurna s’incontra sugli Appennini dell’Italia centrale e la sua diffusione si estende fino all’Italia meridionale. La sua presenza è locale e rara ed è riscontrabile solo in uno o due esemplari. Nel corso del mio monitoraggio di quest’anno ho potuto osservare due esemplari di questa specie nella Valle Gogna, mentre due altri esemplari erano stati avvistati nella Valle Orfento sulla Majella nel corso di precedenti escursioni. Questa specie sceglie di preferenza prati secchi ricchi di fiori, radure di arbusti, come anche luoghi rocciosi xeroterme, dove succhiano di preferenza il nettare da fiori della famiglia Tymus spec, Sambucus ebulus e specie di Mentha. Il bruco si nutre di Polygonum aviculare. Una popolazione di questa specie può venire rapidamente distrutta se il suo biotopo viene modificato attraverso una coltivazione intensiva. Nel 2010 è comparso un esemplare di Apeira syringaria nel bosco ripariale sulla riva sinistra del Sangro, nella parte inferiore della diga. Questa specie si estende dall’Inghilterra attraverso la zona di boschi di latifoglie fino al Giappone. Sulla penisola appenninica s’incontra raramente e solo a livello locale. Essa s’insedia in boschi radi e nei margini boschivi, in zone cespugliose e in giardini. Il bruco è poligago e sceglie di preferenza specie Caprifoliaceae, come Lonicera spec. e le specie di Oleaceae, come Syringa vulgaris, Ligustrum vulgare e Fraxinus spec.

Macchia sopra Guarenna Vecchia Il territorio è stato inserito successivamente rispetto a quello previsto originariamente per il monitoraggio, per cui è stato possibile osservarlo di notte solo una volta ed è stato possibile individuare a margine solo poche specie di farfalle diurne. Il numero di specie è rimasto limitato a 26, di cui 19 sono state quelle individuate di notte alla luce artificiale e 7 di giorno. Con Zethes Insularis è stata riscontrata una specie che vive qui in un’area insulare, dunque più di 200 Km di distanza dalla zona di diffusione. In Italia essa è altrimenti presente solo nella parte meridionale della penisola appenninica (Puglia, Basilicata, Calabria), come anche sulle isole. Fuori d’Italia essa s’incontra in Spagna, Portogallo, Dalmazia e dalla Grecia fino all’Iran, come anche in nord-Africa. Il suo spazio vitale è costituito da zone xerotherme, dove sono presenti due o tre generazioni di esse. Il periodo di schiusura si

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estende da marzo a settembre. Le piante che forniscono il cibo per i bruchi sono ancora sconosciute. 5.8.5 Proposte per la salvaguardia e lo sviluppo delle popolazioni dei Lepidoptera nei territori esaminati

Ognuna delle specie di Lepidotteri manifesta proprie esigenze rispetto all’habitat. Questo riguarda sia fattori biotici che abiotici. 1. Riserva Naturale Regionale Oasi WWF Lago di Serranella Per garantire condizioni di sopravvivenza al maggior numero di specie, soprattutto a quelle in pericolo di estinzione, la riserva deve conservare determinati fattori ambientali. La natura ha fornito Serranella di zone sia umide che asciutte; spazi freschi o caldi, come anche una varietà di vegetazione. Se si lasciasse la natura svilupparsi liberamente fino allo stadio di climax, si estinguerebbero sicuramente progressivamente alcune specie di farfalle a causa dei cambiamenti che avverrebbero nella varietà degli habitat. Per questo è necessario agire di tanto in tanto in modo mirato con interventi prudenti. ‐ La Euplagia quadripunctaria e, con essa, le specie imparentate, prediligono, oltre ai margini boschivi, anche spazi aperti nei boschi, che dovrebbero essere mantenuti o creati. Per far ciò non è necessario abbattere gli alberi nei boschi al fine di creare delle radure. Il bosco dovrebbe al contrario rimanere intatto. Dovrebbero però essere conservati anche i sentieri che li attraversano. Essi dovrebbero garantire la salvaguardia e lo sviluppo delle necessarie risorse di nettare e l’alimentazione dei bruchi. Questo può avvenire con le seguenti misure: ‐ I sentieri attuali costituiscono le fasce tagliafuoco di grandezza variabile tra i 5 e i 10 m, che dovrebbero restare come sono. In tal modo i raggi del sole possono di giorno, e la luna di notte, penetrare fino a raggiungere il suolo, ed in tal modo favorire lo sviluppo della bassa vegetazione. Per l’attraversamento è sufficiente un percorso di 80 cm, di un’ampiezza massima di 1 m. La restante fascia tagliafuoco deve servire al miglioramento delle strutture dell’habitat. Sulle fasce esterne dei boschi, i cespugli possono formare degli stretti bordi. Tra il sentiero e i bordi deve svilupparsi una vegetazione bassa rigogliosa, che può offrire alla Lepidottera risorse di nettare. Per lo sviluppo delle larve sarebbero disponibili erbe, arbusti e strati arborei. ‐ Per il mantenimento di queste strutture sono necessarie delle misure di conservazione che, fondamentalmente, si limiterebbero al lavoro di falciatura. La falciatura dovrebbe giungere fino agli arbusti, im modo che le piantine, le propaggini e i germogli non possano continuare a riprodursi sulla superficie erbosa e in tal modo lasciare aperti i corridoi privi di alberi. Lo spessore di taglio non dovrebbe mai essere inferiore a 10 cm, per evitare che il terreno si asciughi eccessivamente. Si dovrebbe lasciare spazio sufficientre alle erbe alte ricche di nettare come la Sambucus ebulus. La falciatura si dovrebbe effettuare solo una volta all’anno. Ciò dovrebbe essere fatto in modo alternato, ad esempio, tagli minori andrebbero effettuati dove crescono erbe più basse, come il Lotus spec., in estate; il taglio maggiore in autunno, concluso il periodo di fioritura. In questo modo vengono rispettati i diversi tempi di fioritura delle diverse specie, garantendo una produzione sufficiente di semi. Per la falciatura estiva si devono scegliere di anno in anno diversi tipi di taglio. Superfici con Eupatorium cannabinum e/oppure Cirsium-spec. dovrebbero essere falciati solo in autunno. I Lepidoptera dispongono in tal modo continuamente di sufficienti risorse di nettare. Sui camminamenti principali, tuttavia, i sentieri dovrebbero essere lasciati liberi tramite falciature più frequenti; per quelli secondari ciò non è necessario. ‐ Nel triangolo boschivo tra Aventino e Sangro i corridoi tagliafuoco dovrebbero essere riaperti completamente, in modo che i cespugli possano essere eliminati fino a ristrette fasce sotto gli alberi. Soprattutto la Rubus fructicosa è avanzata molto in alcuni punti. ‐ Sulla riva destra del Sangro, il Percorso delle Lanche lungo gli stagni e ancora più avanti, è stato ampiamente falciato in tutta la sua estenzione, anche la radura dietro gli stagni. In tal modo in questa sezione non erano rimaste quasi più fonti di nettare. A partire dal prossimo anno questo

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dovrebbe essere modificato come descritto in precedenza. La radura dietro gli stagni dovrebbe essere falciate a fasce, in modo da conservare una superficie sufficiente per l’autunno. L’anno successivo si dovrebbe alternare la superficie dove è stata effettuata la falciatura. ‐ Al bosco, sulla riva sinistra del Sangro, si collegano superfici coltivate. Tra le due sono presenti terreni incolti che formano una zona tampone sufficientemente estesa. Per evitare che crescano arbusti, e alle specie di Lepidottera che vivono su terreno aperto resti come biotopo, si dovrebbe procedere ogni due anni all’estirpazione di piante giovani e cespugli a seconda della necessità prodotta dalla crescita. Qualora queste superficie appartenessero a privati, si dovrebbe parlare con i proprietari, per evitare che esse vengano di nuovo adibite a coltivazione. Si potrebbe anche prendere in considerazione il loro acquisto. ‐ Al di sotto della diga di sbarramento esiste un esteso greto. Per le specie che preferiscono un habitat xerotermo, come ad esempio Euplagia quadripunctaria, esso costituisce un biotopo adatto, soprattutto perché sono presenti fiori con nettare. Esso dovrebbe essere liberato solamente dal diffondersi di arbusti e piante. ‐ Anche nella Valle di Gogna i terreni incolti e le fasce presenti tra il bosco ripariale e le superfici coltivate dovrebbero essere protette dal proliferare di arbusti e giovani piante. Poichè le superfici coltivate rientrano nella Riserva, la protezione ambientale ha la precedenza. Per questo si dovrebbe provvedere a creare, là dove ci sono campi coltivati che penetrano nelle fasce ai margini del bosco, zone di confine ed incolte che non dovrebbero essere più sottoposte ad una intensificazione della lavorazione, in modo da evitare che popolazioni come la Lycaena thersamon si estinguano. Questo dovrebbe essere oggetto di trattativa con i proprietari. 1. Pendio sopra Guarena Vecchia Poichè è stato possibile visitare questo pendio solo una volta ed è stato possibile osservare solo poche specie di farfalle, non è possibile fare delle affermazioni sicure riguardo alla fauna dei Lepidoptera. Tuttavia, poichè la Zethes insularis si manifesta ad una distanza di oltre 200 km dal suo ambiente originario e con una estesa popolazione (16 esemplari alla luce artificiale), costituisce una particolarità da considerare. Dal mio punto di vista è necessario provvedere in qualche modo a creare una zona protetta. Se le osservazioni condotte su altri gruppi sistematici fornissero delle indicazioni importanti, sarebbe opportuno destinare una riserva naturale.

Sintesi Per ragioni di tempo, il SIC „lago di Serranella“ non è stato esaminato in tutta la sua estensione. Pertanto è stata scelta l’estesa Riserva Naturale Regionale „Oasi di Serranella“, alla quale succesivamente si è aggiunta La Macchia sulla pendenza sopra Guarenna Vecchia. Le ricerche si sono svolte sia di giorno che di notte. Nel SIC „Lago di Serranella“ sono state individuate 129 specie, che si aggiungono a quelle delle ricerche precedenti per giungere a 301 specie. Tra queste è stato possibile individuare alcuni esemplari particolarmente interessanti. In aggiunta alle nuove specie già segnalate per la Regione Abruzzo in precedenti osservazioni pari a 12, ad esse si sono aggiunte la Zethes insularis, la Parascotia nisseni e la Hypena obsalitis. Da ricerche precedenti, con l’individuazione di Euplagia quadripunctaria si ha il riscontro della presenza di una specie che rientra nell’elenco allegato nel 2004 alla direttiva EU relativa alla protezione dell’ambiente. Sono state fatte proposte per il mantenimento e il miglioramento dell’habitat nella Riserva. Considerata la presenza sopra Guarenna Vecchia della Zethes insularis, si consiglia la creazione di una zona protetta.

Appendice 352

Oasi di Serranella famiglia specie numero famiglia specie numero Cossidae Cabera exanthemata 1 Cossus cossus 1 Thalera fimbrialis 1 Parahypopta caestrum 17 Phaiogramma etruscaria 5 Zeuzera pyrina 1 Idaea rufaria 7 Lasiocampidae Idaea consanguinaria 13 Phyllodesma tremulifolia 2 Idaea ochrata 4 Sphingidae Idaea rusticata 14 Marumba quercus 1 Idaea fuscovenosa 4 Smerinthus ocellata 2 Idaea politaria 22 Laothoe populi 1 Idaea subsericeata 7 Macroglossum stellatarum 15 Idaea infirmaria 13 Hesperiidae Idaea aversata 7 Carcharodus alceae 2 Idaea degeneraria 1 Thymelicus acteon 1 Scopula ornata 1 Ochlodes venata 1 Scopula rubiginata 2 Papilionidae Timandra comae 1 Iphiclides podalirius 5 Epirrhoe alternata 1 Papilio machaon 47 Horisme vitalbata 3 Pieridae Gymnoscelis rufifasciata 1 Leptidea sinapis 1 Notodontidae Pieris brassicae 23 Clostera pigra 1 Pieris rapae 25 Pterostoma palpina 1 Pieris napi 7 Pontia edusa 2 Acronicta rumicis 3 Colias croceus 23 Craniophora ligustri 2 Lycaenidae Cryphia ochsi 1 Lycaena phlaeas 2 Paracolax tristalis 1 Lycaena tityrus 2 Pechipogo plumigeralis 2 Lycaena thersamon 2 Clytie illunaris 1 Cupido alcetas 2 Dysgonia algira 45 Celastrina argiolus 2 Lygephila craccae 4 Aricia agestis 3 Aedia leucomelas 1 Polyommatus icarus 8 Tyta luctuosa 21 Nymphalidae Parascotia nisseni 2 Argynnis paphia 3 Hypena obsitalis 1 Argynnis adippe 1 Colobochyla salicalis 1 Inachis io 1 Emmelia trabealis 16 Polygonia egea 1 Eublemma viridula 7 Melitaea didyma 24 Heliothis viriplaca 1 Pararge aegeria 7 Helicoverpa armigera 4 Lasiommata megera 250 Spodoptera exigua 1 Coenonympha pamphilus 21 Polyphaenis sericata 5 Pyronia cecilia 5 Trachea atriplicis 1 Maniola jurtina 7 Cosmia diffinis 7 Melanargia galathea 150 Cosmia affinis 1 Hipparchia fagi 3 Mesapamea secalis 1 Brintesia circe 14 Mesapamea didyma 2 Drepanidae Nonagria typhae 1 Thyatira batis 1 Lacanobia oleracea 3 Habrosyne pyritoides 1 Mythimna albipuncta 1 Tethea ocularis 1 Mythimna obsoleta 3 Geometridae Mythimna l-album 3 Abraxas grossulariata 1 Mythimna sicula 4 Ligdia adustata 3 Ochropleura plecta 1 Stegania trimaculata 4 tirrenica 1 Heliomata glarearia 5 Noctua janthina 5 Macaria artesiaria 1 2 Godonella aestimaria 1 Nolidae Opisthograptis luteolata 1 Nycteola siculana 2 Epione repandaria 1 Earias vernana 7 Selenia lunularia 1 Arctiidae Menophra abruptaria 3 Pelosia muscerda 1 Synopsia sociaria 6 Lithosia quadra 2 Peribatodes rhomboidaria 40 Eilema caniola 17 Ematurga atomaria 1 Amata phegea 15 Thephronia sepiaria 6 Dysauxes famula 110 Eumannia lepraria 1 Spiris striata 1 Phragmatobia fuliginosa 14

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Macchia sopra Guarenna Vecchia famiglia specie numero Sphingidae Marumba quercus 5 Papilionidae Iphiclides podalirius 1 Papilio machaon 1 Lycaenidae Polyommatus icarus 1 Nymphalidae Polygonia egea 1 Pyronia cecilia 3 Melanargia galathea 3 Brintesia circe 1 Geometridae Heliomata glarearia 5 Menophra abruptaria 3 Synopsia sociaria 1 Idaea rusticata 2 Timandra comae 1 Horisme vitalbata 1 Noctuidae Cryphia ochsi 1 Ophiusa tirhaca 1 Lygephila procax 1 Zethes insularis 16 Eutelia adulatrix 1 Emmelia trabealis 1 Polyphaenis.sericata 2 Lacanobia oleracea 1 Mythimna albipuncta 2 Noctua janthina 2 Lymantriidae Lymantria dispar 2 Arctiidae Phragmatobia fuliginosa 2

Serrannella da precedenti ricerche famiglia specie famiglia specie Psychidae Hyles livornica Oiketicoides lutea Deilephila elpenor Sesiidae Deilephila porcellus Paranthrene tabaniformis Hesperiidae Cossidae Thymelicus acteon Cossus cossus Ochlodes venata Parahypopta caestrum Gegenes nostrodamus Zeuzera pyrina Papilionidae Lasiocampidae Iphiclides podalirius Lasiocampa trifolii Papilio machaon Macrothylacia rubi Pieridae Sphingidae Leptidea sinapis Mimas tiliae Euchloe ausonia Smerinthus ocellata Aporia crataegi Laothoe populi Pieris brassicae Agrius convolvuli Pieris mannii Macroglossum stellatarum Pieris rapae

Pieris napi Peribatodes umbraria Pontia edusa Hypomecis punctinalis Colias croceus Ascotis selenaria Lycaenidae Ematurga atomaria Lycaena phlaeas Eumannia lepraria Satyrium ilicis Cabera exanthemata Cupido argiades Campaea honoraria Cupido alcetas Hemistola siciliana Celastrina argiolus Thalera fimbrialis Glaucopsyche alexis Hemithea aestivaria Plebeius idas Chlorissa viridata 354

Aricia agestis Phaiogramma etruscaria Polyommatus thersites Idaea consanguinaria Polyommatus icarus Idaea rusticata Nymphalidae Idaea filicata Brenthis daphne Idaea elongaria Vanessa atalanta Idaea obsoletaria Vanessa cardui Idaea fuscovenosa Inachis io Idaea seriata Polygonia c-album Idaea subsericeata Polygonia egea Idaea infirmaria Melitaea cinxia Idaea rubraria Melitaea phoebe Idaea aversata Melitaea athalia Idaea degeneraria Limenitis reducta Idaea straminata Pararge aegeria Scopula nigropunctata Lasiommata megera Scopula ornata Coenonympha arcania Scopula rubiginata Coenonympha pamphilus Scopula marginepunctata Pyronia cecilia Scopula imitaria Maniola jurtina Scopula emutaria Melanargia galathea Scopula minorata Hipparchia fagi Rhodostrophia calabra Hipparchia statilinus Timandra comae Brintesia circe Rhodometra sacraria Drepanidae Lythria purpuraria Thyatira batis Orthonama abstipata Habrosyne pyritoides Catarhoe rubidata Tethea ocularis Epirrhoe alternata Watsonalla binaria Euphyia frustata Cilix hispanica Ecliptopera silaceata Geometridae Horisme vitalbata Lomaspilis marginata Horisme tersata Ligdia adustata Gymnoscelis rufifasciata Stegania trimaculata Eupithecia haworthiata Heliomata glarearia Eupithecia dodoneata Macaria alternata Eupithecia centaureata Macaria artesiaria Eupithecia pauxillaria Godonella aestimaria Notodontidae Tephrina arenacearia Thaumetopoea pityocampa Opisthograptis luteolata Clostera pigra Epione repandaria Cerura vinula Apeira syringaria Furcula furcula Selenia dentaria Notodonta ziczac Crocallis elinguaria Pheosia tremula Menophra abruptaria Pterostoma palpina Synopsia sociaria Stauropus fagi Peribatodes rhomboidaria Spatalia argentina

Noctuidae Spodoptera exigua Acronicta psi Sesamia nonagrioides Acronicta megacephala Sesamia cretica Acronicta auricoma Proxenus hospes Acronicta rumicis Dypterygia scabriuscula Craniophora ligustri Polyphaenis sericata Cryphia algae Thalpophila matura Cryphia ochsi Phlogophora meticulosa Cryphia raptricula Ipimorpha retusa Cryphia muralis Mesogona oxalina Idia calvaria Cosmia diffinis Macrochilo cribrumalis Cosmia affinis Pechipogo plumigeralis Xanthia ocellaris Zanclognatha zelleralis Episema glaucina Catocala nupta Trigonophora flammea Catocala elocata Oligia latruncula Catocala puerpera Mesoligia furuncula Catocala promissa Mesapamea didyma Catocala electa Luperina dumerilii Catocala lupina Nonagria typhae Catocala nymphagoga Archanara dissoluta Catocala nymphaea Archanara sparganii Clytie illunaris Lacanobia w-latinum Ophiusa tirhaca Lacanobia oleracea Dysgonia algira Aetheria bicolorata Grammodes bifasciata Hadena luteago Drasteria cailino Mythimna ferrago 355

Catephia alchymista Mythimna albipuncta Aedia leucomelas Mythimna vitellina Tyta luctuosa Mythimna straminea Euclidia glyphica Mythimna obsoleta Laspeyria flexula Mythimna zeae Hypena proboscidalis Mythimna congrua Hypena rostralis Mythimna l-album Rivula sericealis Mythimna sicula Colobochyla salicalis Mythimna riparia Diachrysia stenochrysis Mythimna loreyi Macdunnoughia confusa Mythimna unipuncta Autographa gamma Lasionycta calberlai Trichoplusia ni Axylia putris Chrysodeixis chalcites Ochropleura plecta Emmelia trabealis Noctua pronuba Phyllophila abliterata Noctua comes Protodeltote pygarga Noctua fimbriata Odice suava Noctua tirrenica Eublemma viridula Noctua janthina Amphipyra pyramidea Noctua janthe Amphipyra berbera Heliothis viriplaca Xestia c-nigrum Helicoverpa armigera Xestia xanthographa Elaphria venustula Peridroma saucia Caradrina selini Agrotis puta Caradrina clavipalpis Agrotis ipsilon Caradrina flavirena Agrotis exclamationis Caradrina vicina Agrotis clavis Hoplodrina respersa Agrotis segetum Hoplodrina ambigua Lymantriidae Charanyca trigrammica Lymantria dispar

Ocneria ledereri Nolidae Meganola strigula Meganola albula Nola cuculatella Nola aerugula Nycteola revayana Nycteola siculana Earias clorana Earias vernana Arctiidae Pelosia muscerda Lithosia quadra Eilema complana Eilema caniola Dysauxes famula Spiris striata Phragmatobia fuliginosa Spilosoma lutea Spilosoma lubricipeda Rhyparia purpurata Arctia villica Euplagia quadripunctaria

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