PRESENTIAMO IL PRANZO SOCIALE G.E.O. 2015.

Come da consuetudine, mi pare apprezzata dalla maggior parte dei partecipanti, anche quest’anno abbiamo scelto di celebrare il nostro pranzo sociale non in un ristorante sotto casa, ma in un ristorante ubicato in una località che ci offra anche l’opportunità di abbinare la gastronomia al turismo, alla cultura. La località prescelta è . Saremo ospiti del ristorante dell’ Agriturismo della Azienda Agricola Bottazza.

Ed ora vediamo, alzino la mano quanti di voi sono già stati a Casale; uhm ne vedo poche, o nessuna. Quanti di voi mi saprebbero indicare con sufficiente previsione dov’è Casale Monferrato? Beh, però il Monferrato non ci giunge nuovo: Barbera, Grignolino del Monferrato, il cortese di Gavi. Esatto!, ma c’è altro.

(un po’ di geografia) IL MONFERRATO. « ... e l'esultante di castella e vigne suol d'Aleramo » (Giosuè Carducci, Piemonte) Il Monferrato, Mons ferratus in latino) è una regione storico-geografica del Piemonte. È diviso in Basso Monferrato, Alto Monferrato, Monferrato Astigiano. Il suo territorio, quasi esclusivamente di natura collinare, è compreso principalmente all'interno delle province di Alessandria e Asti e si estende verso sud a partire dalla destra idrografica del Po sino a giungere ai piedi dell'Appennino ligure sul confine con la Città di Genova e la Provincia di Savona. Inoltre confina con altre regioni geografiche e storiche del Piemonte appartenenti alla Provincia di Cuneo, ossia le e il e a Nord Est con la regione storica lombarda della Lomellina. Dal giugno 2014 è incluso, assieme alle Langhe e Roero, nella lista dei beni del Patrimonio dell'Umanità. Il Monferrato è una delle più note regioni vinicole italiane nel mondo soprattutto per quel che riguarda i vini rossi e gli spumanti. Il Basso Monferrato (o Casalese), in particolare, si caratterizza per le sue morbide colline che, ad esclusione del Sacro Monte di Crea (455 m) [che sarà oggetto di un’ escursione del GEO nel 2016] , non raggiungono mai altezze superiori ai 400 metri; Il territorio rappresenta una commistione tra il paesaggio collinare e la pianura che si caratterizzano, rispettivamente, per la coltivazione vitivinicola e quella risicola.

(un po’ di storia) IL MARCHESATO DEL MONFERRATO. Si racconta che verso il 900 il padre e la madre di Aleramo del Monferrato vennero in Italia diretti a Roma per adempiere ad un voto. Giunti a Sezzadio, vicino a Acqui Terme, la donna partorì un maschio cui fu dato il nome di Aleramo, sinonimo di “persona allegra”. Il bambino fu affidato ai nobili del posto e ad una nutrice sassone, ma i tomba di Aleramo a Grazzano Badoglio genitori morirono ed egli venne allevato a Sezzadio. Di origine nobile e battagliera, ben presto si distinse come abile cavaliere e fu nominato "cavaliere particolare" e "mescitore di vini" alle tavole di Ottone I, imperatore del Sacro

MS/03/11/2015 Romano Impero . Aleramo si innamorò della figlia dell'imperatore, la bellissima Alasia e con lei fuggì nascondendosi nei paraggi di Pietra Ardena. Qui Aleramo fece il carbonaio e riuscì a farsi assumere tra i soldati del vescovo, vassallo dell'imperatore e andò a combattere a . Ben presto l'imperatore notò il suo valore e la sua audacia: riconosciutolo e dimenticato l'antico rancore per la fuga con la figlia, gli conferì il titolo di Marchese e gli assegnò il territorio della “marca”: quello che sarebbe riuscito a circondare nel giro di tre giorni a cavallo. Nacque il Monferrato, nome ricavato da diverse variabili: da monx ferrax, monte fertile; mun fra, mattone ferrato; mons ferratus, monte coltivato a farro. La data storica di nascita del Marchesato del Monferrato risale al 21 marzo 967 quando Ottone I gli consegnò tutte le terre dal fiume Tanaro al fiume Orba e fino alle rive del mare. Aleramo morì tre anni dopo. Il Marchesato del Monferrato, elevato in seguito a Ducato durò, con alterne vicende, sino al 1703 quando divenne parte del Regno dei Savoia. Questo è solo un accenno alla storia del Marchesato del Monferrato, vi daremo più particolareggiate notizie il giorno del pranzo.

(un po’ di turismo) CASALE MONFERRATO - capitale del Monferrato dal 1434 al 1533. Antica capitale del Monferrato, è una delle più interessanti città d'arte del Piemonte. Casale è stata definita "città barocca" per i molti palazzi e chiese, con i loro pregevoli interni, rinnovati in quella stagione architettonica; ma Casale ha attrattive appartenenti ad ogni epoca. Ne citiamo solo alcuni: Il Duomo romanico (secoli XII e XII), uno dei monumenti più antichi della città e della provincia di Alessandria e la cui fondazione viene fatta risalire al re Liutprando [ e che sfuggii alla demolizione intorno al 1857 grazie alla lungimiranza del suo sindaco Francesco Negri, peraltro conosciuto come insigne fotografo] , racchiude varie preziosità tra cui il bellissimo crocifisso del secolo XII, ed un singolare Nartece (portico) con richiami all'arte armena. La Torre Civica, simbolo di Casale, la chiesa di San Domenico, cinquecentesca. Di particolare interesse la grandiosa Sinagoga, edificata nel 1595, con l'annesso Museo d'Arte Ebraica contenente pezzi unici di grande valore.

(un po’ di gastronomia) L’ AGRITURISMO BOTTAZZA. Sulle colline che circondano la piccola città di Casale Monferrato, sorge dal 1898 l'Azienda vitivinicola Bottazza di proprietà dei Leporati che coltivano con grande passione i 60 ettari di terreno che circondano l'azienda prestando particolare attenzione al rispetto della natura ed alla tradizione vitivinicola e allevano la prestigiosa Razza Bovina Piemontese. Annesso all’ Azienda Agricola vi è un ampio e caratteristico salone dove saremo ospitati per il nostro Pranzo Sociale.

(e … qualche dolcetto non guasta mai) I KRUMIRI. E per finire, chi non conosce i Krumiri di Casale, deliziosi biscotti da tanti imitati? Ma solo la ditta Rossi produce a Casale dal 1878, gli originali, venduti nella caratteristica scatola rossa e apprezzati non solo da Umberto I, ma anche da Bill Clinton. Abbiamo pensato anche a questo: raccoglieremo gli ordini di acquisto prima di partire per Casale e vi faremo trovare le scatole prenotate al termine del pranzo.

MS/03/11/2015