Comune di Sant’Antioco Provincia del Sud Sardegna

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

(N. 48 DEL 24/04/2020)

OGGETTO: FONDO DI SVILUPPO E COESIONE 2014-2020. LINEA DI AZIONE 1.2.2. - PROGRAMMA DI INTEGRAZIONE DELLA MOBILITÀ ELETTRICA CON LE SMART CITY. ATTUAZIONE D.G.R. 13/17 DEL 17.03.2020 - PROGETTO SPERIMENTALE DELLE ISOLE MINORI DI SANT'ANTIOCO E . APPROVAZIONE STUDIO DI FATTIBILITA', QUADRO ECONOMICO E CRONOPROGRAMMA.

L’anno 2020 il giorno 24 del mese di aprile nella sala delle adunanze del Comune, alle ore 12:00 si è riunita la Giunta comunale nelle seguenti persone:

Cognome e Nome Carica Presente / Assente LOCCI IGNAZIO SINDACO Presente AVELLINO RENATO ASSESSORE Presente ESU MARIO ASSESSORE Presente SPIGA ELEONORA ASSESSORE Presente GARAU FRANCESCO ASSESSORE Presente ROBERTA ASSESSORE Presente

Presenti: 6 Assenti: 0

Con la partecipazione del SEGRETARIO GENERALE PODDA SIRO

Il SINDACO, constatato il numero legale degli intervenuti, assume la presidenza dichiarando aperta la seduta ed invita i partecipanti a deliberare sull'oggetto sopracitato.

DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE

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LA GIUNTA COMUNALE

VISTA la proposta di deliberazione di seguito riportata corredata dei pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 49 del D.Lg.vo n° 267 del 18/08/2000;

VISTO il T.U. delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali approvato con D.Lg.vo n° 267 del 18/08/2000 e successive modificazioni ed integrazioni;

VISTO lo Statuto Comunale;

CON VOTI unanimi espressi nelle forme di legge

DELIBERA

1. Di approvare la proposta esplicitata in premessa corredata dei pareri di cui all’art. 49 del D.Lg.vo n° 267/2000;

2. Di dichiarare la presente deliberazione immediatamente esecutiva, ai sensi dell’art. 134, comma 4 del D.Lg.vo n° 267/2000.

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Proposta di Deliberazione per la Giunta Comunale

Nr. 831 del 24/04/2020

Servizio o Ufficio Settore Servizi Tecnici e Ambiente proponente

Oggetto FONDO DI SVILUPPO E COESIONE 2014-2020. LINEA DI AZIONE 1.2.2. - PROGRAMMA DI INTEGRAZIONE DELLA MOBILITÀ ELETTRICA CON LE SMART CITY. ATTUAZIONE D.G.R. 13/17 DEL 17.03.2020 - PROGETTO SPERIMENTALE DELLE ISOLE MINORI DI SANT'ANTIOCO E CALASETTA. APPROVAZIONE STUDIO DI FATTIBILITA', QUADRO ECONOMICO E CRONOPROGRAMMA.

IL SINDACO

RICHIAMATA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 63/8 del 15 dicembre 2015 con la quale è stato adottato l'atto di indirizzo per l'elaborazione di un programma di integrazione della mobilità elettrica con le Smart City nel territorio della Sardegna;

PREMESSO che la Sardegna, in virtù delle sue peculiarità sia energetiche che di mobilità interna, costituisce, come delineato dal PEARS (Piano Energetico e Ambientale Regionale), un caso ideale nel quale avviare una seria e rapida implementazione della mobilità elettrica, con in più il vantaggio della disponibilità di risorse rinnovabili endogene già presenti;

PRESO ATTO che, in particolare, viene sottolineato che le isole minori della Sardegna rappresentano un laboratorio nel quale attivare interventi integrati e sperimentali delle strategie del Piano Energetico e Ambientale Regionale;

CONSIDERATO che il Comune di Sant’Antioco sta attuando un intenso programma di riqualificazione e valorizzazione del contesto urbano all’insegna della rigenerazione urbana, del contrasto al consumo del suolo, del risanamento ambientale, della realizzazione di infrastrutture verdi, di investimenti, progettualità e servizi a supporto della mobilità sostenibile e di progetti di riqualificazione e valorizzazione urbana;

CONSIDERATO altresì che il Comune di Sant’Antioco condivide l’obiettivo di diffondere una cultura della mobilità sostenibile, che consenta di concorrere al miglioramento della qualità ambientale, dell’accessibilità alle aree, della vivibilità e qualità dello spazio pubblico;

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CONSTATATO che il Comune di Sant’Antioco è inserito nel Piano della Mobilità Elettrica, facente parte del Patto per la Sardegna, in quanto rappresenta un’area di grande valenza ambientale, culturale e turistica in cui è forte il bisogno di conservazione e gestione del patrimonio naturale, storico e culturale;

PRESO ATTO che la Regione Sardegna, con Deliberazione n. 5/1 del 24/01/2017, ha definito le linee d’azione e le tipologie degli interventi ammissibili a valere su: “Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020. Patto per lo sviluppo della Regione Sardegna stipulato il 29/07/2016”;

VISTA la Deliberazione n. 136 del 06/10/2017 con la quale la Giunta del Comune di Sant’Antioco ha aderito alle iniziative regionali per l’accesso ai finanziamenti del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 per l’acquisto di veicoli elettrici e per la realizzazione di wall box di ricarica, a servizio dell’attività amministrativa e tecnica comunale e ha dato mandato al Responsabile dei Servizi Tecnici LL.PP. di compiere tutti gli atti necessari per il raggiungimento degli obiettivi individuati dall’Amministrazione Comunale per favorire la mobilità elettrica;

VISTO che, con Deliberazione n. 51/16 del 17/11/2017, la Giunta regionale ha approvato le linee guida per la redazione del Piano d'azione regionale della mobilità elettrica e lo schema di Accordo di Programma che disciplina l'attuazione degli interventi pubblici nelle cinque aree individuate come strategiche dalle linee guida;

RICHIAMATE, altresì, la Deliberazioni della Giunta regionale n. 28/23 del 13/06/2017 con la quale sono state individuate le operazioni da realizzare con le risorse per euro 15ML dell'azione 1.2.2. del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020 per l'attuazione del programma di “Integrazione della mobilità elettrica con le Smart City” e la Deliberazione n. 34/1 del 29/08/2019 che ha definito il quadro delle risorse destinate ai singoli interventi;

VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 13/17 del 17/03/2020, con la quale vengono ridefinite le dotazioni finanziarie dei singoli interventi, dalla quale si rileva che è stato destinato a favore del progetto sperimentale delle isole minori di Sant'Antioco e Calasetta un contributo pari a € 600.000,00;

VISTA la nota dell’Assessorato dell’Industria della Regione Sardegna prot. 11005 del 30/03/2020 con la quale si chiede al Comune di Sant’Antioco la presentazione entro 30 giorni dello “Studio di fattibilità” organico e funzionale degli interventi da attuare, accompagnato dal programma procedurale e dal quadro economico di spesa in linea con le tempistiche e i criteri di ammissibilità del FSC 2014/2020LdA 1.2.2;

CONSIDERATO che il Comune di Sant’Antioco, in attuazione del Programma di integrazione della mobilità elettrica con le Smart City, intende proporre un progetto nel quale la valorizzazione del territorio viene ulteriormente enfatizzata con l’uso di mezzi e attrezzature alimentate con energia elettrica, riducendo quanto più possibile l’utilizzo di mezzi e attrezzature che utilizzino combustibili fossili e che comportino una conseguente produzione di CO2;

VISTO lo Studio di Fattibilità sulla futura e prossima mobilità in aree di grosso pregio ambientale, redatto dall’Ufficio Tecnico Comunale, denominato “Valorizzazione ai fini turistico ambientali dell’itinerario “Le Vie del Sale”, attraverso mobilità sostenibile e collegamento con le aree interne limitrofe quali il centro intermodale di Carbonia, il centro abitato di Calasetta e le aree marine del Comune di Sant’Antioco” dell’importo complessivo pari a € 600.000,00, che consta il seguente

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Quadro Economico:

PRESO ATTO che lo Studio di Fattibilità prevede investimenti complessivi stimati per € 523.218,96, dei quali si riporta di seguito il dettaglio dei costi a valere sull’intervento:

PRESO ATTO che lo Studio di Fattibilità è coerente con le finalità e gli obiettivi dell’Amministrazione Comunale in quanto si pone l’obiettivo di garantire la percorribilità ed il collegamento fra il centro abitato di Sant’Antioco e le aree limitrofe facenti parte dell’itinerario ambientale denominato “Le Vie del Sale”, che comprende i sei comuni costieri del Iglesiente

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(Teulada, Sant’Anna Arresi, , Giba, , Sant’Antioco) nei quali ricadono zone umide e attrattori ambientali di importanza rilevantissima;

VISTO il cronoprogramma dei lavori di attuazione dell’intervento, come di seguito riportato:

ATTESO che si rende necessario provvedere in merito;

VISTO il Decreto Legislativo n. 267/2000 e successive modificazioni ed integrazioni;

VISTO lo Statuto Comunale;

Propone alla Giunta Comunale

1. Di considerare le premesse alla presente proposta parte integrante e sostanziale al presente dispositivo;

2. Di approvare lo Studio di Fattibilità denominato “Mobilità sostenibile – Sperimentazione isole minori Sant’Antioco e Calasetta. Valorizzazione ai fini turistico ambientali dell’itinerario “Le Vie del Sale”, attraverso mobilità sostenibile e collegamento con le aree interne limitrofe quali il centro intermodale di Carbonia, il centro abitato di Calasetta e le aree marine del Comune di Sant’Antioco”, che si allega alla presente; 3. Di dare atto che il quadro economico di progetto è il seguente:

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4. Di approvare il seguente cronoprogramma dei lavori:

5. Di dare mandato all’Ufficio Tecnico Comunale per l’espletamento di tutti i conseguenti adempimenti per la realizzazione dell’intervento; 6. Di dare atto che la relativa spesa verrà imputata al Cap. 5140/2020 "Mobilità sostenibile - Sperimentazione isole minori Sant'Antioco e Calasetta. Itinerario "la via del sale" - RAS FSC 2014/2020"; 7. Di rimandare ad apposito provvedimento l’inserimento del presente progetto nel programma triennale delle opere pubbliche; 8. Di considerare la presente proposta immediatamente esecutiva ai sensi dell’art. 134 del D.lgs n. 267/2000.

redattore: TAGLIAFICO MICHELE

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IL SINDACO LOCCI IGNAZIO Il presente documento è sottoscritto con firma digitale ai sensi dell'art.21 del D.Lgs. 82/2005

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Letto, approvato e sottoscritto con firma digitale:

IL SINDACO IL SEGRETARIO GENERALE

LOCCI IGNAZIO PODDA SIRO

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Mobilità sostenibile – Speri mentazione isole minori Sant’Antioco e Calasetta.

Valorizzazione ai fini turistico ambientali dell’itinerario “Le Vie del Sale” attraverso mobilità sostenibile e collegamento con le aree interne limitro fe quali il centro intermodale di Carbonia, il ce ntro abitato di Calasetta e le aree marine del Comune di Sant’Antioco.

STUDIO DI FATTIBILITA’

Ufficio Tecnico

Ing. Michele Tagliafico firmato digitalmente

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1. PREMESSA

Dal 1994 le città europee rivendicano il proprio ruolo quali motori del cambiamento verso un modello di vita più sostenibile attraverso la “Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile” meglio nota come Carta di Aalborg. Più recentemente, nel 2010, la Commissione Europea - nell’ambito del “Pacchetto Clima-Energia 20-20-20” ha lanciato il concetto di SMART CITY che prende in esame, in maniera specifica, l'energia impiegata nelle aree urbane. A livello comunitario infatti ben il 70% dell’energia viene impiegata nelle aree urbane, che rappresentano quindi laboratori ideali dove implementare l’utilizzo delle fonti rinnovabili e sviluppare nuove soluzioni per l’efficienza energetica, l’efficientemente del traffico e la riduzione del l'inquinamento. Successivamente la Commissione Europea ha ampliato il perimetro applicativo del concetto di Smart City attraverso l’iniziativa “Smart Cities & Communities European Innovation Partnership” lanciata nel luglio 2012, comprendendo oltre all’energia altri due ambiti di diretto impatto sui cittadini e sulle comunità locali, quali quello dei Trasporti e dell’ICT – Information and Communication Technology – con l’obiettivo finale di sviluppare infrastrutture digitali intelligenti e sostenibili fondate sullo stretto legame tra tecnologia, informazione e comunicazione. Requisito chiave di una Smart City è quindi l’integrazione intelligente su scala urbana di tutta una serie di tecnologie in gran parte già esistenti. Per fare ciò è necessario effettuare analisi tecniche ed economiche del tessuto urbano così da poter focalizzare le azioni da intraprendere sulla base dell’utilità e della fruibilità effettive delle tecnologie integrate da parte dei cittadini Non si può quindi parlare di Smart City senza aver chiaro i risultati che si ottengono attraverso una rete che coinvolga tutti i soggetti sul territorio: PA, aziende, lavoratori/cittadini. Il Comune di Sant’Antioco, in attuazione del Programma di integrazione della mobilità elettrica con le Smart City, propone questo progetto nel quale la valorizzazione del territorio viene ulteriormente enfatizzata con l’uso di mezzi e attrezzature alimentate con energia elettrica, eliminando per quanto possibile l’utilizzo di mezzi e attrezzature che utilizzino combustibili fossili. Con la deliberazione n. 51/16 del 17 novembre 2017, la Giunta regionale ha approvato le linee guida per la redazione del Piano d'azione regionale della mobilità elettrica e lo schema di Accordo di Programma che disciplina l'attuazione degli interventi pubblici nelle cinque aree individuate come strategiche dalle linee guida. Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 28/23 del 13 giugno 2017, con la quale sono state individuate le operazioni da realizzare con le risorse per euro 15ML dell'azione 1.2.2. del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020 all'attuazione del programma di “Integrazione della mobilità elettrica con le Smart City” definito con la deliberazione di indirizzo n. 63/8 del 15 dicembre 2015. All’interno del Capitolo di spesa di 10.000.000,00 di euro “Contributi agli investimenti per la realizzazione dell'infrastruttura regionale di ricarica di veicoli elettrici, per la realizzazione di sistemi di mobilità elettrica integrati e per l'acquisto di veicoli elettrici – per le Amministrazioni pubbliche; ricordiamo che la citata deliberazione prevedeva la destinazione di e uro 600.000 della dotazione della linea di azione 1.2.2. al finanziamento di un intervento sperimentale per l’acquisto appunto di mezzi e attrezzature ad alimentazione elettrica; tale finanziamento è stato assegnato con la delibera n. 57/39 DEL 21.11.2018. Il progetto che andremo a sviluppare attua quanto previsto nella Delibera n.57 suddetta.

2. L’AREA DI INTERVENTO

Il Comune di Sant’Antioco, da sempre sensibile alle tematiche ambientali, coglie l’occasione per predisporre una idea progettuale con all’interno quella che sarà la futura e prossima mobilità in aree di grosso pregio ambientale, quali l’intera isola di Sant’Antioco e aree limitrofe. Partendo da quelle che sono le iniziative di pregio già finanziate sul territorio quali le Vie del Sale, si illustrano le caratteristiche delle aree e dei luoghi all’interno del quale ci si vuole muovere riducendo in maniera sensibile l’apporto di CO2. Il progetto che andremmo ad esporre, si pone l’obbiettivo di garantire la percorribilità ed il collegamento fra il centro abitato di Sant’Antioco, le aree di pregio ambientale, il Comune di Calasetta ed il Centro intermodale di Carbonia, punto di arrivo e snodo di molti fruitori delle aree suddette. Il contesto territoriale di attuazione dell’itinerario le “Vie del sale” comprende 6 comuni costieri del

2 copia informatica per consultazione Sulcis Iglesiente: Teulada, Sant’Anna Arresi, Masainas, Giba, San Giovanni Suergiu, Sant’Antioco, nei quali ricadono zone umide e attrattori ambientali di importanza rilevantissima. Dal punto di vista geografico e geomorfologico il territorio in esame presenta aspetti alquanto variegati. Lungo la fascia costiera si alternano lunghi arenili e basse scogliere (specie nei comuni di Teulada, Sant’Anna Arresi e Masainas) a coste frastagliate a picco sul mare, oltre alla presenza di una delle maggiori isole della Sardegna (Sant’Antioco). Il sistema costiero si caratterizza per la significativa presenza di Siti di Interesse Comunitario (SIC) centrati su sistemi ambientali lacustri. L'area del Sulcis-Iglesiente costituisce, nel panorama dell'Isola, una realtà assai definita nelle sue connotazioni geografiche, geomorfologiche e componenti ambientali. Inoltre, nel territorio del Sulcis vi sono 24 aree tra SIC e ZPS, che si riportano a seguire, bilanciate e integrate in modo da offrire un’offerta variegata ed eterogenea, suddivisa tra mare, montagna, lagune, costiere suggestive, isole e isolotti, pinete, leccete, dune di sabbia. Un mix unico di componenti ambientali e territoriali attualmente scarsamente valorizzate nella loro componente turistica. Le aree oggetto dell’itinerario Le Vie del sale ricomprendono le seguenti zone SIC:

1. ITB040025 Promontorio, dune e zona umida di Porto Pino. 2. ITB042226 Stagno di Porto Botte. 3. ITB042223 Stagno di Santa Caterina. 4. ITB042210 Punta Giunchera.

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Viste aeree della città di Sant'Antioco

Si riporta a seguire una descrizione del sistema stagnale che interessa l’itinerario delle Vie del sale.

Il complesso stagnale di Baiocco, Porto Botte e Mulargia. Situato nel golfo di Palmas, dietro la spiaggia di Porto Botte, è costituito da 3 specchi d'acqua: stagno di Baiocco, stagno di Porto Botte e stagno di Mulargia. I tre stagni sono collegati da canali artificiali che ricevono le acque dallo stagno di Maestrale, parte della zona umida di Porto Pino. In passato l’area è stata interessata da diversi interventi che ne hanno modificato l’originaria conformazione, l’habitat naturale e la fauna ospitata. Questi interventi sono stati effettuati sia per la bonifica dell’area, sia per permettere l’utilizzo deI bacini da parte delle saline. La vegetazione è costituita prevalentemente da salicorniete, tamerici, giuncheti e ginepri che sovrastano le dune sabbiose. La fauna è molto numerosa, con la presenza numerose specie di uccelli, anfibi, rettili e mammiferi, tra i quali il Fenicottero rosa. Attualmente i tre bacini vengono anche utilizzati come bacini di prima evaporazione dalle vicine Saline di S. Antioco.

Il complesso di S. Antioco e Stagno di S. Caterina. La zona umida costituita dalle Saline di S. Antioco e dallo Stagno di Santa Caterina è inserita all’interno del Golfo di Palmas, in prossimità dell’istmo che collega l'isola di S. Antioco alla Sardegna. Prima che l’area venisse trasformata in Saline, negli anni ’60, la laguna di S. Caterina era nota come Peschiera di Palmas, per il suo utilizzo come peschiera. La laguna si alimenta di acque salate provenienti dallo stagno di Mulargia. La vegetazione è tipica degli ambienti salmastri e la fauna abbonda di uccelli, sia migratori che residenti, rapaci, ed in particolare è caratterizzata dalla presenza del Fenicottero rosa che ha costituito nelle saline di S. Antioco una delle popolazioni più numerose esistenti in Europa.

Gli stagni di Porto Pino. Questa vasta zona salmastra è situata per la gran parte nel Comune di Sant’Anna Arresi e per una più piccola parte nel Comune di Teulada, dietro la spiaggia di Porto Pino. E’ costituita da 5 4 copia informatica per consultazione aree stagnali alimentate dalle acque dolci del Rio Badde de Gutturu Saidu e da quelle del Riu de Foxi: lo stagno di Spiaggia di Porto Pino, lo stagno di Is Brebeis, lo stagno di Maestrale, lo stagno di Foxi e lo stagno del Corvo. La vegetazione è principalmente alofila, ma sono presenti anche esemplari di Pino d’Aleppo, querce oltre che numerosissime specie di orchidee selvatiche. Oltre agli uccelli sono presenti anfibi che tollerano anche le acque salmastre e qualche rettile. Gli stagni di quest'area umida vengono utilizzati come bacini di prima evaporazione delle Saline di S. Antioco (ATI sale), ma anche come peschiera gestita da una cooperativa di pescatori locali (Cooperativa San Giuseppe).

Lo stagno di Cirdu e Is Pruinis. Lo stagno di Cirdu, situato sull’isola di Sant’Antioco, è un piccolo specchio d’acqua salmastra alimentato dalle acque piovane e comunicante con il mare attraverso due canali. La zona umida di Is Pruinis si trova invece a sud della lingua di terra che unisce l’isola di Sant’Antioco alla Sardegna ed è costituita da una laguna e da una piana sabbiosa di retro spiaggia. Sia la vegetazione che la fauna di entrambi gli stagni risultano essere poco sviluppate e fortemente degradate. Nello stagno di Cirdu è presente un allevamento estensivo di molluschi bivalvi. È stata avviata la produzione di molluschi da parte di una Cooperativa locale, in località Cussorgia a Calasetta.

Stagno del Corvo Lo Stagno del Corvo, chiamato anche Stagno di Porto Pino e Stagno De Su Crobu, si trova a ridosso della fascia litoranea di Porto Pino. È uno specchio d’acqua di circa 135 ha, nei territori dei comuni di S. A. Arre si e di Teulada. S’Istangiu (così come nominato negli atti notarili) fino agli anni ’50 del XX secolo, era in diretto collegamento sia con lo Stagno di Maestrale, sia con lo Stagno di Is Brebeis. Diviso in due parti (Su Stangioni de su Crobu e Su stangioni de Nadàli) dal canale che raccoglie le acque del Rio Foxi e quelle di bonifica del circondario, è stato isolato sia con l’occlusione di due delle sue tre bocche a mare, sia con l’interramento, tramite argini, delle aperture di comunicazione con gli altri bacini. La bocca, situata immediatamente ad est del promontorio di Port’Oppineddu, dotata di chiuse, viene utilizzata d’inverno per regolare il livello idrico e il ricambio ad uso della peschiera. Le saracinesche vengono chiuse nei mesi caldi, e il compito di immettere l’acqua marina è affidato alle saline, tramite le pompe dell’idrovora di Porto Pino, che sono in grado, a seconda dell’esigenza, di pompare sino a 7000 mc/h.

Stagno di Is Brebeis Dallo Stagno del Corvo, le acque attraverso un piccolo canale, confluiscono naturalmente (complice il vento di maestrale predominante) nello Stagno di Is Brebeis. Esso ha una superficie di circa 178 ha di specchio d’acqua e si trova anche esso, nel territorio dei Comuni di S. A. Arresi e di Teulada, ed è diviso dallo Stagno del Corvo dalla penisola di Corrumanciu – Bartzolu (totalmente private). Lo stagno di Is Brebeis aveva originariamente, come principale immissario il Rio Badd’e Gutturu S’Aidu (oggi deviato nel canale circondariale) e comunicazioni naturali con tutti gli altri stagni del sistema di Porto Pino (oggi tutte modificate). Le bonifiche hanno, modificato drasticamente anche l’antico cordone litoraneo di Corrumanciu – Bartzolu. Questo stagno è utilizzato come bacino evaporante dalle saline, ed in questo si riesce già ad aumentare la salinità dell’acqua di qualche decimo di grado, che può sembrare irrilevante, ma invece si rivela utile poi nel complesso del giro effettuato dalle acque.

Stagno di Maestrale L’acqua, proseguendo il suo cammino, per dislivello naturale, passa, attraverso le bocchette d’uscita, nello Stagno di Maestrale. Lo stagno, appartenente al territorio del comune di S. A. Arresi, ha una superficie di circa 186 ha di specchio d’acqua ed è il bacino di più antica origine tra quelli del sistema di Porto Pino. Questo stagno termina in un canale artificiale che porta l’acqua alla seconda idrovora chiamata appunto idrovora Maestrale, dotata di due pompe di sollevamento. In questo caso si rendono necessarie pompe in grado di poter sollevare l’acqua, in quanto non esiste un dislivello, tra lo Stagno di Maestrale e quello di Baiocco, tale da avere un deflusso naturale dall’uno verso l’altro. In questo punto l’acqua ha raggiunto una salinità pari a 5.3° Bè, che significa che attraverso i primi tre bacini, l’acqua ha avuto un incremento di 1.6° Bè (dati riferiti a regime in Campagna Salifera).

Stagno di Baiocca Il percorso dell’acqua prosegue tramite un canale artificiale, costruito ad opera delle saline, dallo Stagno di Maestrale a quello di Baiocca. Questo si trova nel Comune di Masainas ed ha una superficie di circa 40 ha di specchio d’acqua e terreni acquitrinosi. Il suo nome originario Bau’i Occa (guado dell’anatra) che informa 5 copia informatica per consultazione sulle specie che lo abitavano prima che fosse trasformato in bacino evaporante. Nonostante la sua superficie sia abbastanza limitata, l’acqua riesce ad aumentare di qualche decimo di grado ed in prossimità delle bocchette d’uscita arriva a raggiungere i 5.6° Bè.

Stagno di Porto Botte Lo Stagno di Porto Botte si trova nel Comune di Giba e ha una superficie di circa 129 ha di specchio d’acqua. L’originaria bocca a mare con opera muraria protettiva, ancora visibile, è stata modificata dalle saline, raccordandola al canale circondariale, sbarrando nel contempo, con un argine di terra, l’apertura dello stagno, al fine di impedire lo scambio idrico con le acque marine e quindi poter regolamentare il livello delle acque all’interno (controllandone così la salinità). La costruzione di argini e canali interni ha prodotto una suddivisione in più bacini che ha portato alla formazione di due stagni distinti, Porto Botte “A” e Porto Botte “B”; quest’allargamento e suddivisione dei bacini ha portato ad un aumento della superficie del bacino che raggiunge oggi circa 190 ha. Nel passaggio, che avviene naturalmente, dallo Stagno di Porto Botte A allo stagno di Porto Botte B, si ha una salinità di 6.2° Bè, mentre in uscita da Porto Botte B, raggiunge i 6.8° Bè.

Stagno di Mulargia Lo stagno di Mulargia si trova nel territorio dei comuni di Giba e S. G. Suergiu ed ha una superficie pari a circa 55 ha di specchio d’acqua originario. Attualmente, vaste superfici circostanti al suo originario bacino, suddivise in varie vasche da un reticolo di argini e diversi canali, sono utilizzate dalle Saline, per cui la distesa acquatica evaporante complessiva arriva oggi ad aggirarsi intorno ai 120 ha. Il Canale Circondariale, lambisce diverse aree esterne acquitrinose, salmastre e dolci. Alcune vasche di questo stagno sono utilizzate come servitrici. L’acqua viene pompata da esso dalla terza idrovora o idrovora di Mulargia: è dotata di tre pompe, due delle quali servono per sollevare e spingere l’acqua nel ponte canale, che poi serve la seconda zona di evaporazione, mentre la terza pompa serve esclusivamente per mandare l’acqua nelle servitrici, o in caso di necessità, tramite un canale, rimandare l’acqua in mare. In ogni caso, l’acqua per poter essere riversata in mare non deve avere una salinità troppo elevata e questo per non creare scompensi alla flora e la fauna marine. La salinità dell’acqua alla terza idrovora è di 7.5° Bè e, un aspetto molto importante da sottolineare, è che di tutta l’acqua, immessa nello stagno del Corvo, ne arriva allo stagno di Mulargia solo una parte, pari a circa il 50% di quella iniziale; ciò significa che l’altro 50% è già evaporato ne l cammino fatto in precedenza. L’acqua ha aumentato di una gradazione pari a 3.8° Bè, solo nella prima fase: nel caso il grado di salinità dell’acqua in partenza fosse già troppo alto, è possibile “accorciare” il giro, mandando direttamente l’acqua dello stagno del Corvo a quello di Maestrale, saltando quello di Is Brebeis. ------

Si riporta a seguire una descrizione del CENTRO INTERMODALE DI CARBONIA .

La stazione di Carbonia Serbariu, nota anche come Centro intermodale di Carbonia, è una stazione ferroviaria e per autolinee attiva nella città di Carbonia, capolinea della ferrovia per . Progettata e realizzata tra la seconda metà degli anni 2000 e l'inizio degli anni 2010 col fine di favorire l'interscambio gomma-ferro e per avvicinare il terminal ferroviario al centro della città sulcitana, la stazione è stata inaugurata il 23 luglio del 2011. Il gestore dell'infrastruttura ferroviaria dell'impianto è RFI. Dal 1956, anno di apertura della ferrovia Villamassargia-Carbonia, sino al 2011, i treni a scartamento ordinario del gruppo FS da e per Carbonia si sono sempre attestati nella stazione di Carbonia Stato, situata nella periferia nord ovest della città. Nei primi anni duemila, forte di un finanziamento della Regione Autonoma della Sardegna con fondi CIPE, il Comune di Carbonia ha dato il via alla progettazione di una nuova struttura di tipo intermodale, dove attestare i treni e creare il capolinea delle autolinee urbane ed extraurbane, favorendo l'interscambio tra i due vettori. La sede scelta per la realizzazione fu quella dell'estremità ovest della via Roma, all'altezza dell'incrocio con la via Costituente, nell'area del terminal merci sud della stazione di Carbonia Stato, distante circa 700 metri dal fabbricato viaggiatori della stazione, a breve distanza inoltre dal locale deposito degli autobus delle allora Ferrovie Meridionali Sarde (dal 2008 confluite nell'ARST), il gestore delle autolinee nel territorio. La realizzazione dell'opera comportò una deviazione al tracciato della stessa via Roma, disassata verso sud per congiungersi con l'Asse Passante Ovest realizzato in quegli stessi anni, comportando la modifica della viabilità di uno dei principali accessi alla città dalla Strada Statale 126. Idea ispiratrice della costruzione quella di una piazza alla nuova estremità di via Roma (dal giugno 2013 intitolata all'ex sindaco carboniense Pietro Cocco), che facesse da contraltare a 6 copia informatica per consultazione quella principale della città (piazza Roma), situata all'altro capo della stessa via. I lavori hanno avuto simbolicamente inizio a fine ottobre 2007 con la posa della prima pietra, per poi iniziare effettivamente a febbraio 2008. Autori del progetto l'architetto svizzero Willi Hüsler dello studio IBV Hüsler di Zurigo, il collega e connazionale Luigi Snozzi e Antonello Sanna della facoltà di Architettura dell'Università di . La fase di costruzione, dal costo preventivato di 8.800.000 € (salito poi a oltre 10 milioni in corso di realizzazione, ha avuto termine nel 2011. La struttura, identificata dal nome Carbonia Serbariu per la vicinanza all'omonima ex miniera carbonifera (simbolo della città sulcitana), è stata infine inaugurata il 23 luglio 2011. Da allora l'impianto serve la città per quanto concerne il servizio di trasporto pubblico su rotaia e su gomma. Il centro intermodale di Carbonia Serbariu si presenta come una costruzione su due quote, di cui una posta a livello stradale, che comprende principalmente il terminal delle autolinee e le strutture ad esso collegate (10 stalli di sosta per gli autobus, sala d'attesa dedicata, servizi igienici oltre a due locali commerciali. Alla stessa quota si trova il parcheggio della stazione esteso sulla superficie di un ettaro e dalla capienza di circa 200 posti auto, dimensionato in modo da risolvere una delle criticità dell'impianto di Carbonia Stato legata proprio alla scarsità dei parcheggi. A una quota più bassa si trova invece il terminal ferroviario vero e proprio, accessibile tramite scale e rampe d'accesso per disabili. Il terminal ferroviario del centro intermodale di Carbonia Serbariu è strutturato come scalo di testa, ed è dotato di due binari tronchi, separati da una banchina centrale dotata di pensilina. Lo scalo viene utilizzato esclusivamente per il servizio passeggeri, mentre per le altre finalità di servizio (come il ricovero dei rotabili) vengono utilizzate le strutture preesistenti dello scalo di Carbonia Stato. L'impianto è interessato al traffico passeggeri della ferrovia Villamassargia-Carbonia. L'orario adottato nelle relazioni con Villamassargia e Cagliari è cadenzato, e prevede nei giorni feriali un treno ogni ora in partenza dalla stazione di Carbonia Serbariu verso Villamassargia e un treno ogni ora in partenza da Cagliari verso Carbonia e Iglesias, con inserimenti di ulteriori relazioni nelle fasce di maggior affluenza. La stazione è collegata nei giorni feriali da 10 corse per Villamassargia e 9 in senso opposto (in entrambi i casi poste in coincidenza con i collegamenti tra Iglesias e Cagliari) e da 8 coppie di corse dirette per Cagliari. La stazione è strutturata per garantire l'accessibilità alle persone portatrici di disabilità motorie o visive, ed è dotata di un impianto di videosorveglianza sia per l'area passeggeri ferroviaria che per quella delle autolinee. Presenti nell'impianto due biglietterie automatiche (una per piano) di Trenitalia (più una dell'ARST per le autolinee), due sale d'attesa (una per piano), servizi igienici ed un bar all'interno della sala d'attesa del terminal ferroviario. Dal punto di vista commerciale la stazione è classificata da RFI in categoria "silver".

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Centro intermodale di Carbonia

Comune di Calasetta

L’area oggetto di intervento è situata nella parte settentrionale dell’isola di Sant’Antioco, si trova a Sud Ovest della Sardegna e fa parte dell'arcipelago sulcitano insieme all'isola di San Pietro. L’isola è unita alla terraferma da uno stretto istmo artificiale lungo 5 Km che, nella parte terminale è stato interrotto e sostituito da un ponte in cemento armato, onde permettere il transito delle imbarcazioni. Nell'isola, la più grande delle isole minori intorno alla Sardegna, ricadente nel territorio amministrativo della nuova provincia di Carbonia - Iglesias, sono presenti due centri abitati, Sant'Antioco e Calasetta ed altri insediamenti minori per lo più centri a carattere balneare (Maladroxia e Cussorgia). Il territorio è particolarmente ricco di testimonianze archeologiche fra le quali si segnalano quelle del periodo preistorico, come le domus de janas, e del periodo nuragico a cui risalgono circa trenta nuraghi. La città di Sant'Antioco è stata fondata dai Fenici nell VIII secolo a.C. con il nome di Sulki, fu una delle città più importanti del Mediterraneo, dal cui porto transitavano i minerali, oro compreso, estratti nell'Iglesiente. Non lontano dall'abitato è visitabile il Tophet, un cimitero fenicio dedicato ai bambini. Successivamente Sulki venne sottomessa dai Punici che ne sfruttarono attivamente tutte le risorse. Si vedono ancora oggi alcuni resti della cinta muraria che edificarono e di una vasta necropoli, con tombe prevalentemente sotterranee, raggiungibili tramite scalinate scavate nella roccia, che occupano l'intero colle e sopra cui fu impiantat a la necropoli romana. Sant'Antioco è un luogo dove i segni della storia affiorano dappertutto. Il centro abitato e i dintorni sono ricchi di testimonianze di un passato ricco. La cittadina si arrampica dal mare, dove si trova un grande porticciolo turistico e un lungomare molto vivace, fin sopra la collina, da cui si gode un bel panorama del Golfo di Palmas e della Sardegna. Oltre ad una marcata valenza di carattere storico culturale, all'isola di Sant'Antioco spettano importanti riconoscimenti di natura ambientale, costituiti dalla presenza, nel suo territorio, di diversi siti di interesse comunitario (SIC), fra i quali ricadono le tre aree oggetto del presente intervento. Gli unici centri abitati dell’isola, come già detto, presenti nel territorio amministrativo della nuova provincia di Carbonia-Iglesias, sono Sant’Antioco e Calasetta. Proprio nell’ambito del territorio comunale di quest’ultimo ricadono interamente i SIC denominati “Tra Poggio la Salina e Punta Maggiore” e “A Nord di Sa Salina”, mentre il terzo SIC, “Punta Giunchera”, si trova nella zona di confine e appartiene, per gran parte della sua estensione, al territorio comunale di Sant’Antioco.

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Viste aeree di Calasetta

9 copia informatica per consultazione 3. FATTIBILITÀ TECNICA

3.1. Analisi tecnico-funzionale dell’intervento

L’intervento proposto, prevede l’attuazione di alcune azioni previste nei Piani di Gestione dei SIC “Stagno di Santa Caterina” (ITB042223), “Stagno di Porto Botte” (SIC ITB042226) e “Promontorio, Dune e Zona Umida di Porto Pino” (ITB040025), finalizzate a garantire la fruizione, la tutela e la valorizzazione delle specificità ecologiche ed ambientali dello stesso attraverso la gestione delle risorse, coerentemente con gli usi tradizionali del sito nel suo complesso ed il collegamento funzionale al Centro Intermodale di Carbonia, alla cittadina di Calasetta e ovviamente al Centro urbano di Sant’Antioco, attraverso l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi e sostenibili, utilizzando non più solo la viabilità tradizionale ma anche quella alternativa quali percorsi e sentieri esistenti, ciclovie e vie d’acqua.

In particolare, le analisi realizzate all’interno dei Piani di Gestione e la verifica delle funzionalità del Centro Intermodale e dei percorsi alternativi utilizzati a Calasetta, evidenziano la carenza, all’interno di questi ambiti, di adeguati servizi necessari a garantire una migliore fruibilità delle aree lagunari e stagnali e dell’intero territorio. In particolare, come area a prevalente carattere ambientale, il Comune di Sant’Antioco intende connettere in maniera più “sostenibile” le aree interne al SIC “Stagno di Santa Caterina” [Codice Natura 2000: ITB042223], il quale ha un’estensione pari a circa 614 ha, ed è ubicato nella fascia costiera sud- occidentale della Sardegna, nella nuova Provincia del Sud-Sardegna, nei territori comunali di Sant’Antioco e di San Giovanni Suergiu. I limiti fisici del SIC sono: a nord l’agro di San Giovanni Suergiu e il suo agglomerato urbano, a sud è separato dal Golfo di Palmas dalla penisola di “Corru Longu”, a est le saline di Sant’Antioco ed è limitato a nord-ovest dalla SS 126 che raggiunge, attraverso un istmo costruito nel 1939, la penisola di S’Antioco e l’omonimo comune. L’istmo è stato chiuso fino al 1981 compromettendo così la normale circolazione delle acque nello stagno e il conseguente calo della pescosità dello stesso. Partendo da questa condizione si tentò nel 1962 la costruzione delle saline, di proprietà del Monopolio di stato, che sono state gradualmente ampliate fino a diventare uno dei più grandi e produttivi impianti dell’isola (Massoli-Novelli R., Mocci Demartis A., 1989). Il territorio nelle aree limitrofe è caratterizzato da usi ed utilizzi differenti, si riscontrano, infatti, aree a destinazione agricola o legate ad attività di pesca a mare, oppure legate a forme di pastorizia vagante. Lo stagno riceve da oriente le acque del Rio Sonu e del Rio Sassu oltre che quelle di vari canali agricoli; attualmente il complesso è circondato, per la quasi totalità del suo perimetro, dal Canale circondariale che ha due sbocchi al mare ad ovest e ad est. Particolarmente interessanti dal punto di vista ecologico sono la presenza di 4 isole di varie dimensioni: la più grande l’isola “Manna” (sup. approssimativa di Ha 43), le medie isola di “Gruccianas” e isola “Porcu e Scriba” (rispettivamente di sup. approssimativa di Ha 30 e Ha 12) e la più piccola isola di “De sa scruidda” (sup. approssimativa di Ha 6,5). Tali isole sono servite da numerosi camminamenti e le vasche che le delimitano sono caratterizzate da argini ricchi di vegetazione tipicamente alofita; questa caratteristica rende quest’area ottimale dal punto di vista di una futura fruizione di tipo didattico-naturalistica. Anche le aree interne all’isola di Sant’Antioco quali Maladroxia e Coi Quaddus, meritano una particolare attenzione e pertanto andranno servite con mezzi tali da non inquinare e garantire un facile arrivo.

La finalità dell'intervento, tenuto conto dell’importante valenza turistico ambientale dell’itinerario, è quella di ottimizzare e adeguare le attrezzature di supporto alla fruizione turistica, con la creazione di adeguati collegamenti garantendo l’utilizzo di mezzi ecocompatibili, legando questo progetto a quanto si sta già facendo con il progetto le “Vie del Sale”. L’intervento prevede l’acquisto di mezzi di locomozione alternativi ai mezzi attualmente utilizzati quali biciclette a pedalata assistita, auto elettriche e microcar da affidare con servizio di Car Sharing e Car Pooling (condivisione dei tragitti), moto elettriche, barche elettriche, realizzazione di stazioni e/o colonnine di ricarica per biciclette a pedalata assistita e auto e barche elettriche, tutti necessari per l’attuazione di adeguati programmi mirati alla diffusione di conoscenze e comportamenti sostenibili finalizzati alla tutela dell’ambiente.

10 copia informatica per consultazione Nello specifico, l’intervento proposto consiste nell’acquisto e installazione di mezzi e attrezzature seguenti:

A.1 Realizzazione di stazioni e/o colonnine di ricarica per biciclette a pedalata assistita, classiche o tipo Lounge, panchina di ricarica per biciclette in numero di 6, oltre sei prese da 220 volt per telefoni, presenza di WiFi e illuminazione crepuscolare; A.2 Acquisto di barche a motore elettrico tipo Picnic 18; A.3 Acquisto di microcar a motore elettrico tipo Icaro, 80 km di percorrenza, 2 posti ; A.4 Acquisto di auto a motore elettrico tipo Smart, 150 km di percorrenza, 2 posti ; A.5 Acquisto di biciclette a pedalata assistita tipo italmoto modello Cassia Lady e Man, 80 km di percorrenza con una ricarica; A.6 Acquisto di Scooter a motore elettrico tipo Niu, modello a due posti, 80 km di percorrenza con una ricarica; A.7 Acquisto di Colonnine di ricarica tipo Innogy da 22Kw con due prese di ricarica.

L’insieme di queste attività oltre alle finalità di garantire un più coerente sfruttamento compatibile della risorsa dal punto di vista turistico e ambientale/paesaggistico, produce conseguentemente importanti riflessi dal punto di vista socio-economico sul territorio. La creazione di adeguate strutture che consentano un utilizzo differenziato dell’area mediante la promozione di iniziative di carattere sociale, culturale e didattico nella sua generalità, ha anche la finalità di garantire la fruibilità da parte di un’utenza più attenta ed il coinvolgimento di operatori qualificati. Oltre ai benefici sopra esposti, l’intervento proposto è da considerarsi di fatto anche quale elemento propulsivo per le attività produttive esistenti, in quanto nascerà la necessità di manutenere i nuovi mezzi utilizzati, con il relativo indotto che ricadrà sul territorio.

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In verde sono stati evidenziati alcuni percorsi nell’area Sic dello Stagno di Santa Caterina ai quali si aggiungeranno i percorsi da e per le località balneari di Sant’Antioco e Calasetta e per il Centro Intermodale di Carbonia

Si riportano nel dettaglio le azioni previste nel presente progetto:

12 copia informatica per consultazione A.1 Realizzazione di stazioni e/o colonnine di ricarica per biciclette a pedalata assistita, tipo Lounge, panchina di ricarica per biciclette in numero di 6, oltre sei prese da 220 volt per telefoni, WiFi e illuminazione crepuscolare

La presenza di numerosi ciclisti in particolare di mountain bike, ha portato alla decisione di predisporre delle stazioni e/o colonnine di ricarica per biciclette a pedalata assistita, associate a pensiline fotovoltaiche, da posizionarsi in apposite aree facilmente raggiungibili (vedi cartografia) lungo tutto il percorso delle Vie del sale in Comune di Sant’Antioco e nelle altre aree quali Maladroxia e Coi Quaddus. Il sistema scelto è del tipo ‘EVO-BIKE’ o similare il quale può ospitare quasi tutti i tipi di bicicletta a pedalata assistita. Tali biciclette si ricaricano attraverso delle colonnine elettroniche alimentate dalla pensilina fotovoltaica. Inoltre traccia il monitoraggio utenti tramite tessera RFID. Su ogni bicicletta verrà installato un kit per il riconoscimento utente e per la ricarica. Un kit per la ricarica delle tessere RFID. Le biciclette saranno agganciate alla barra attraverso il manubrio, il quale viene bloccato da appositi stalli in acciaio inox. Per ottenere il massimo rendimento delle batterie, la ricarica della bicicletta avverrà attraverso il proprio caricabatteria che viene integrato all’interno della barra di ricarica, evitando l’utilizzo di dannosi e poco efficienti caricabatteria universali. Il sistema ‘EVO-BIKE’ non necessita di un totem gestionale, in quanto ogni punto di noleggio funziona in modo indipendente, garantendo la continuità del servizio in caso di guasti sui singoli punti di ricarica.

Oltre alle colonnine e/o stazioni di ricarica, si è previsto di posare panchina di ricarica per biciclette tipo Lounge in numero di 6, oltre sei prese da 220 volt per telefoni, WiFi e illuminazione crepuscolare:

13 copia informatica per consultazione A.2 Acquisto di barche a motore elettrico tipo Picnic 18 o similari

L'intervento A.2 prevede l'acquisto di barche moderne, dotate di tutti i comfort modello tipo Picnic 18 della Rand Boats Aps, dotate di motore elettrico e di dimensioni contenute lungh. 535 cm, largh. 21O cm, peso 420 kg, pescaggio 18 cm, per al max 1O persone, con la possibilità di montare un motore elettrico da 50KW. Adatte per la navigazione sotto costa nelle aree lagunari e stagnali. Il motore elettrico e le batterie di ricarica, assieme al tavolo fotovoltaico centrale, garantiranno una discreta autonomia.

[ 1 1 r PICNIC 18

Model: RAND Picnic 18

Hull length: 535cm

Hull width: 210crn

Weighl 420kg

Draft: 18 cm

lvlaximum crew: 10 persons

Maximum power: SOkW

Engine & Battery: Engine '>ize and battery capacity is adjusted to your personal needs

Maximurn pm'Ver: 60HP

Fuel capaci y: Up to 44L

14 copia informatica per consultazione A.3 Acquisto di microcar a motore elettrico tipo Icaro, 2 posti

Auto elettrica particolare, adatta per tutti gli utilizzi sia in citta che per tratti in zone di pregio ambientale, questa in particolare, prodotta da GreenGo, pensata per essere elettrica ma allo stesso tempo per essere un'auto con tutti i comfort e le dotazioni di sicurezza. Dimensioni da Smart, due posti secchi (affiancati) ma anche un piccolo bagagliaio sufficiente per la spesa di una coppia e anche qualche valigia (300 litri). I sedili sono ergonomici per sopportare lo stress cittadino e spaziosi. Lo stile è invece particolare, quasi da fumetto con i fari ovali e le due grandi prese d'aria. Piacevole da vedere sia fuori che dentro dove troviamo oltre al climatizzatore automatico anche uno schermo touch che di base gestisce le funzioni e le informazioni sui consumi oltre che l'infotainment con radio, ingresso da 3.5 mm, lettore CD/MP3, navigatore satellitare, USB, lettore DivX e Bluetooth. Il produttore, tra gli optional ha pianificato di offrire anche TV e possibilità di navigare sul web. Icaro (che si scrive iCarO in realtà), monta di serie un modulo telefonico con una SIM dati che serve all'auto per comunicare con la centrale monitorando i parametri per l'assistenza e il controllo remoto oltre che per eventuali futuri servizi di antifurto satellitare e tracking. Passando alla sicurezza la dotazione è al pari con auto più grandi o più note: i freni a disco sono quattro e tutti da 221 mm di diametro con servofreno. La frenata, inoltre, serve a alimentare il sistema di recupero di energia per le batterie. Sull'anteriore troviamo sospensioni Mc Pherson, le luci diurne sono a LED e i cerchi sono in lega e da 13 pollici con pneumatici 165/55 sul posteriore e 145/55 sull'anteriore. Anche in questo caso Icaro si difende bene e dichiara 165 Km di autonomia a una velocità massima di 75 Km/h grazie al motore da 6 kW con una coppia di 20 Nm e un pacco batterie da 72V.

15 copia informatica per consultazione A.4 Acquisto di auto a motore elettrico tipo Smart, 150 km di percorrenza, 2 posti

Auto dotata di tutti i comfort, agile e facile da guidare. Sul piano estetico la differenza con le altre Smart è quasi insignificante (solo il logo sulla fiancata e i colori sono specifici), quasi a voler nascondere che sotto il pianale ci sono le batterie e dietro, sopra l’assale posteriore, un motore elettrico da 60 kW (82 CV) e 160 Nm di coppia massima, in grado secondo la casa di far scattare la macchina da 0 a 100 in 11,5 secondi e di imprimerle una velocità massima di 130 km/h (autolimitata, per non pesare troppo sull’autonomia). La batteria, che ha una capacità di 17,6 kWh ed è collocata tra i due assi per tenere basso il baricentro, è composta da 96 celle prodotte dalla coreana LG, ma progettate e assemblate dalla controllata tedesca Accumotive: la capacità non cambia rispetto a quella della precedente Smart elettrica, ma qui sono diversi densità e peso (che cala di 15 kg, per un totale di 160) e i tempi di ricarica (sei ore per l'80% da una presa domestica contro le precedenti sette, e 3,5 ore da una wallbox da 20 A). Per l’autunno è atteso l’inserimento tra gli optional di un caricabatterie più rapido e potente (22 kW), che consentirà di ripristinare l'80% dell’energia in meno di 45 minuti. Passi avanti la nuova Smart fortwo electric drive li ha fatti anche sul piano dell’autonomia, che passa dai 145 km dichiarati della vecchia versione ai 160 dell’attuale (150 testati). Per risparmiare energia la Smart electric drive dispone della funzione di preclimatizzazione, che consente di impostare la temperatura desiderata nell’abitacolo quando la vettura è ancora collegata alla presa elettrica in carica, per trovare la macchina già alla giusta temperatura al momento dell’uso. Con l’app “smart control”, inoltre, è possibile accedere ad alcune informazioni della vettura tramite uno smartphone, un tablet o un computer, oltre che azionare a distanza l’ora di inizio della ricarica. Rispetto al modello precedente le op zioni di azionamento sono state ampliate, grazie alla possibilità di programmare due orari di partenza e non uno solo. Oltre al programma di marcia normale, il guidatore può selezionare la modalità Eco, che consente uno stile di guida più efficiente. Questa funzione prevede la limitazione della velocità massima, una diversa risposta del pedale dell’acceleratore e il massimo livello di recupero dell’energia cinetica dell’auto in frenata, con la conversione in energia elettrica. La nuova Smart e.d. sfrutta anche una funzione di rigenerazione molto avanzata, che si serve di un radar: un sensore nel frontale monitora la circolazione e “controlla” la strada fino a 200 metri di distanza, quindi seleziona il livello di recupero più adatto alla situazione del momento (il sistema sceglie tra cinque gradi di ricarica in base alla distanza dal veicolo che precede, in modo da ottimizzare l’effetto del freno motore ed evitare il più possibile ogni spreco di energia in frenata). E se la strada è libera in rilascio si attiva la funzione “sailing”, con il disaccoppiamento del motore elettrico. Interessante notare che in città, per preservare la sicurezza dei pedoni, la vettura può essere dotata di un avvisatore acustico, con un altoparlante a forma di cubo posizionato a destra dietro la mascherina del radiatore: produce un suono la cui altezza e volume aumentano progressivamente con la velocità della vettura. Al di sopra dei 30 km/h il suono si spegne automaticamente, visto che oltre questa velocità i rumori di rotolamento e quelli aerodinamici prevalgono. Il generatore di suono viene azionato da un interruttore a sinistra del volante.

16 copia informatica per consultazione A.5 Acquisto di biciclette a pedalata assistita tipo Italmoto modello Cassia Lady e Man, 80 km di percorrenza con una ricarica

La presenza di numerosi ciclisti in particolare di mountain bike, ha portato alla decisione di acquistare biciclette a pedalata assistita, in particolare, per permettere una fruizione dei luoghi gustandosi i percorsi cittadini e lungo le aree lagunari e stagnali, in assoluta integrazione con l’ambiente circostante. La tipologia di E-bike scelta è nata dal voler proporre un mezzo sicuro, di alta qualità, prodotto in Italia, con dettagli altamente innovativi e unici. La casa produttrice, Italiana Veicoli S.r.l., ha prodotto un mezzo di mobilità alternativa che ha una potenza massima di 250W a 36V con motore Brushless ed un’autonomia di 50 Km e portata di 100Kg. È mossa da una batteria, costruita dalla Samsung, caratteristiche 36V – 12 Ah Ioni di Litio, autonomia 50 km. Tempo di ricarica 4 h, durata 500 cicli. Freni a disco ad attivazione idraulica. Forcella e Sospensioni in lega di alluminio e sospensioni front trick. Marce e trasmissione Shimano a 6 velocità.

Cassia MAN

Cassia Lady

17 copia informatica per consultazione A.6 Acquisto di Scooter a motore elettrico tipo Niu, modello a due posti, 80 km di percorrenza con una ricarica

Gli Scooter Elettrici NIU sono mezzi a due ruote intelligenti. Modelli di alta qualità, equipaggiati con le ultime tecnologie e design. Il modello NIU n1s Scooter elettrico è dotato di batteria Panasonic ncr18650pf 60 V, 29 AH/tempo di ricarica 6 ore/sistema di gestione della batteria agli ioni di litio – 80 km portata. Il motore è un Bosch, motore/costante da 1500 W/Max. 2400 W/Field oriented Control System/45 km/H (su richiesta anche 25 km/H) /120 NM. Il sistema frenante è elettronico con recupero di energia/Dual Piston – Freno a disco idraulico/ammortizzatore. Il sistema di illuminazione è dotato di LED faro/frecce a LED/Luce posteriore a LED/LCD Display/ingresso USB. La sua batteria pesa 8,3 kg e garantisce fino a 80 km di autonomia. Per una ricarica completa impiega 6 ore. L’app NIU Scooter, disponibile per Android ed iOS, permette di monitorare e gestire la diagnostica, visionare il livello di carica, sincronizzare i dati sui percorsi effettuati, individuare le stazioni di ricarica più vicine e ricevere notifiche in caso di malfunzionamenti. Il sistema GPS integrato funge anche da antifurto ed avverte il proprietario in caso di spostamenti del mezzo.

18 copia informatica per consultazione A.7 Acquisto di Colonnine di ricarica tipo Innogy da 22Kw con due prese di ricarica

Come già detto i mezzi elettrici sino ad ora descritti, necessitano di apposite apparecchiature per la ricarica e per tale motivo sono state previste diverse colonnine di ricarica, distribuite nelle varie aree comunali, atte a garantire la ricarica dei mezzi che vi necessitano. La scelta su tale tipo di prodotto è stata fatta per la innovazione della colonnina di ricarica, dotata delle più moderne tecnologie per la gestione in remoto. Si tratta di colonnine da 22 Kw di potenza dotate di due prese di ricarica. È la soluzione ideale per la ricarica veloce ed intelligente presso aree di parcheggio pubbliche, piazze, strade, aree di centri commerciali, supermercati, alberghi, ristoranti. Con una potenza di uscita fino a 22 kW per punto di ricarica, il processo di ricarica avviene in corrente alternata secondo il modo 3 (l’unico consentito dalla normativa nazionale in ambito di ricarica in spazi aperti al pubblico). Con questa potenzialità, i veicoli elettrici di ultima generazione possono effettuare un pieno di energia anche in una sola ora. È possibile ricaricare contemporaneamente due veicoli elettrici. La sicurezza dell’utente è garantita dal rispetto degli standard internazionali e da dispositivi quali il controllo di corrente di ricarica via segnale pilota secondo la IEC 61851/SAE J1772 e il blocco automatico della presa durante l’intero processo di ricarica. La comunicazione dei dati di ricarica con il centro di controllo avviene in tempo reale via GSM e la comunicazione con il veicolo avviene tramite il cavo di ricarica, che regola costantemente il flusso di energia erogato. Il processo di ricarica può essere attivato in diversi modi: Plug&Charge, Internet, smartphone e RFID. Il design di alta qualità e il grado di protezione IP54 la rendono adattabile sia a contesti interni che esterni. La possibilità di personalizzare il dispositivo con logo aziendale rende la stazione di ricarica un ottimo mezzo di promozione pubblicitaria e comunicazione.

19 copia informatica per consultazione 4 Disponibilità giuridica delle aree e/o beni oggetto di intervento

Le aree sono delle Amministrazioni Comunali o del Demanio, pertanto a disposizione dell’Ente. Gli interventi proposti in progetto saranno ubicati nell'Ambito di Paesaggio costiero n.5 denominato "Anfiteatro del Sulcis" e topograficamente ricadenti nella cartografia I.G.M. nel foglio 564 - Sezione II - Giba, con taglio CTR al 10.000 di (564110), Giba (564120), Porto Botte (564150) e Sant'Anna Arresi (564160), nel foglio 564 – Sezione I Carbonia, -, foglio 564 - Sezione III - Sant'Antioco e foglio 564 - Sezione IV - Calasetta, con taglio CTR al 10.000 di Parangianu (564020), Carbonia (564030), Matzaccara (564060), San Giovanni Suergiu (564070), Sant'Antioco (564100), Tratalias (564110), Punta de S'Aliga (564140) e Porto Botte (564150).

20 copia informatica per consultazione 5. COMPATIBILITÀ URBANISTICA, AMBIENTALE E PAESAGGISTICA

5.1 Compatibilità urbanistica

A carattere generale, considerato che gli interventi proposti consistono prevalentemente in forniture di mezzi, occorrerà predisporre apposita documentazione solo per l’installazione delle stazioni di ricarica, panchine tipo Lounge e colonnine di ricarica.

Prescrizioni derivanti da piani o programmi: Alcune aree interessate ricadono all’interno del SIC “Stagno di Santa Caterina” (SIC ITB042223) e gli interventi proposti sono coerenti con le azioni di cui ai relativi Piani di Gestione.

Prescrizioni derivanti da regolamenti comunali: Gli interventi proposti sono coerenti con le disposizioni normative di cui ai vigenti strumenti Urbanistici dei Comuni interessati nell’itinerario.

Vincoli e altre prescrizioni normative: Sulle aree interessate dall’intervento, vigono le disposizioni derivanti dall’istituzione del SIC, DM 14.10.1967, D.Lgs. 42/2004, art. 10bis della L.R. 45/89 e del PAI.

5.2 Descrizione di eventuali impatti ambientali e paesaggistici dovuti all’opera e misure compensative da prevedersi

Considerata la tipologia e la consistenza delle opere proposte, seppur le stesse debbano essere sottoposte a valutazione di incidenza ambientale, si ritiene che la realizzazione dell’intervento non comporti effetti negativi sull’ambiente, ma bensì consenta un utilizzo compatibile da parte dell’utenza della risorsa naturale preservandone la sua valenza naturalistica e ambientale. L’intervento è considerato necessario e funzionale alla tutela del territorio, in quanto oltre a garantire le esigenze di pura conservazione ambientale del settore, sono favorite le attività di fruizione sostenibile. Tutte le installazioni saranno orientate all’abbattimento della produzione di CO2 con effetti benefici per tutto l’ambiente. Sebbene gli habitat presenti all’interno del territorio interessato siano attualmente in un buono stato di conservazione, durante il periodo estivo tali habitat sono esposti ad un maggiore impatto legato alla presenza antropica ed alla fruizione non regolamentata, criticità questa dovuta alla mancanza di una gestione eco-sostenibile e con gravi rischi di degrado dell’ecosistema del sito. Nella realizzazione del progetto non si prevedono alterazioni di paesaggio in quanto tutti gli interventi hanno la caratteristica di avere un basso impatto ambientale e di essere realizzati per lo più con sistemi amovibili e non impattanti. A seguito dell’analisi della proposta si può affermare che gli interventi hanno l’obbiettivo di valorizzare il patrimonio ambientale e paesaggistico delle aree stagnali presenti lungo l’itinerario delle Vie del sale e interne alle aree SIC garantendo un effettivo livello di fruibilità del sito e per quanto riguarda l’ambito urbano di Sant’Antioco si abbatteranno sensibilmente le emissioni di CO2, con evidenti benefici per la popolazione. In particolare, gli interventi di tipo ambientale rientrano prevalentemente nelle previsioni previste e definite all’interno dei Piani di Gestione dei SIC concepiti per la gestione ai fini della conservazione del sito e della gestione sostenibile dello stesso.

Tenuto conto che i Piani di Gestione sono stati approvati dagli enti competenti, nella sostanza, gli interventi proposti sono già stati valutati come ammissibili, consentendo pertanto una più rapida attuazione degli stessi. Per tale motivazione, seppur sia necessario sottoporre l’intervento a procedura di valutazione di incidenza ambientale o meglio a richiesta di assoggettabilità ad incidenza, si può ritenere che la realizzazione dello stesso non generi significative ripercussioni negative di carattere ambientale al sito e che pertanto il livello d’incidenza è da ritenersi accettabile.

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Ambiti di Paesaggio e perimetrazioni aree SIC

22 copia informatica per consultazione 6. DOCUMENTAZIONE TECNICA-FOTOGRAFICA

Immagini ricadenti nell'area territoriale del comune di Sant'Antioco. SIC "Stagno di Santa Caterina"

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Stralcio cartografia IGM con sovrapposto intervento sulla viabilità (le foto soprastanti riguardano tutto il percorso interessato in Comune di Sant’Antioco)

Perimetrazione delle tre aree Sic interessate (ITB040025 “Promontorio, Dune e Zona Umida di Porto Pino”, ITB042226 “Stagno di Porto Botte e del compendio stagnale e “Stagno di Santa Caterina” ITB042223)

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7. SOSTENIBILITÁ ECONOMICA E FINANZIARIA

Modalità di Gestione e Manutenzione dell’intervento realizzato

Relativamente alla gestione e manutenzione di tutte le strutture e mezzi oggetto del presente intervento, le stesse saranno oggetto di manutenzione ordinaria e straordinaria a cura del Comune di Sant’Antioco, garantendo gli stessi l’integrità e la regolare fruibilità delle opere per un periodo non inferiore ai 10 anni dalla data del collaudo finale.

Relativamente agli investimenti previsti, gli stessi sono stimati in complessivi € 523.218,96, IVA inclusa, dei quali si riporta di seguito il dettaglio dei costi a valere sull’intervento.

8. Q UADRO ECONOMICO INTERVENTO

26 copia informatica per consultazione

9. CRONOPROGRAMMA

Ufficio Tecnico Comunale Ing. Michele Tagliafico Firmato digitalmente

Sant’Antioco, 24 aprile 2020

27 copia informatica per consultazione Parere Tecnico Comune di Sant’Antioco

Estremi della Proposta Proposta Nr. 831 / 2020 Ufficio Proponente: Settore Servizi Tecnici e Ambiente Oggetto: FONDO DI SVILUPPO E COESIONE 2014-2020. LINEA DI AZIONE 1.2.2. - PROGRAMMA DI INTEGRAZIONE DELLA MOBILITÀ ELETTRICA CON LE SMART CITY. ATTUAZIONE D.G.R. 13/17 DEL 17.03.2020 - PROGETTO SPERIMENTALE DELLE ISOLE MINORI DI SANT'ANTIOCO E CALASETTA. APPROVAZIONE STUDIO DI FATTIBILITA', QUADRO ECONOMICO E CRONOPROGRAMMA.

Parere Tecnico Settore Servizi Tecnici e Ambiente

In ordine alla regolarità tecnica della presente proposta, ai sensi dell'art. 49 comma 1 D.Lgs. n. 267 del 18.08.2000, si esprime parere FAVOREVOLE.

Sintesi Parere: FAVOREVOLE

Data: 24/04/2020 Il Responsabile di Settore TAGLIAFICO MICHELE

(Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs 82/2005 s.m.i. e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa)

copia informatica per consultazione Parere Contabile Comune di Sant’Antioco

Estremi della Proposta Proposta Nr. 831 / 2020 Ufficio Proponente: Settore Servizi Tecnici e Ambiente Oggetto: FONDO DI SVILUPPO E COESIONE 2014-2020. LINEA DI AZIONE 1.2.2. - PROGRAMMA DI INTEGRAZIONE DELLA MOBILITÀ ELETTRICA CON LE SMART CITY. ATTUAZIONE D.G.R. 13/17 DEL 17.03.2020 - PROGETTO SPERIMENTALE DELLE ISOLE MINORI DI SANT'ANTIOCO E CALASETTA. APPROVAZIONE STUDIO DI FATTIBILITA', QUADRO ECONOMICO E CRONOPROGRAMMA.

Parere Contabile Settore Servizi Finanziari

In ordine alla regolarità contabile della presente proposta, ai sensi dell'art. 49 comma 1 D.Lgs. n. 267 del 18.08.2000, si esprime parere FAVOREVOLE.

Sintesi Parere: FAVOREVOLE

Data: 24/04/2020 Il Responsabile di Settore LAI BEATRICE

(Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs 82/2005 s.m.i. e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa)

copia informatica per consultazione Comune di Sant’Antioco Provincia del Sud Sardegna

CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

REGISTRO PER LE DELIBERE DI GIUNTA N° 48 DEL 24/04/2020

Oggetto: FONDO DI SVILUPPO E COESIONE 2014-2020. LINEA DI AZIONE 1.2.2. - PROGRAMMA DI INTEGRAZIONE DELLA MOBILITÀ ELETTRICA CON LE SMART CITY. ATTUAZIONE D.G.R. 13/17 DEL 17.03.2020 - PROGETTO SPERIMENTALE DELLE ISOLE MINORI DI SANT'ANTIOCO E CALASETTA. APPROVAZIONE STUDIO DI FATTIBILITA', QUADRO ECONOMICO E CRONOPROGRAMMA.

Attesto che la presente delibera è pubblicata all’Albo pretorio del Comune per quindici giorni consecutivi dal 28/04/2020 al 12/05/2020, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 124 – comma 1 del D.Lgs 18/08/2000 n° 267 ed è esecutiva dal 09/05/2020.

Sant’Antioco, Lì 28/04/2020 IL SEGRETARIO PODDA SIRO Il presente documento è sottoscritto con firma digitale ai sensi dell'art.21 del D.Lgs. 82/2005

Certificato di Pubblicazione copia informatica per consultazione