DIOCESI DI CONCORDIA-PORDENONE Ufficio Catechistico Pastorale Giovanile Centro Vocazionale

Siti: CORSO - http://www.qumran2.net/indice.pax? id=145&area=giovani&sottoarea=canzoni DI FORMAZIONE Qui si trovano 130 recensioni con taglio educativo di canzoni, da utiliz- zare per incontri di gruppo. PER GIOVANI - http://www.youtube.com per vedere i video delle canzoni - http://www.angolotesti.it per trovare i testi delle canzoni CATECHISTI Libri: - Fanelli Pino, Musicattivo. Giovani e messaggi, LDC (€ 9) E ANIMATORI - Fanelli P, Un centro di gravità permanente. Il Padre Nostro La pre- ghiera di Gesù, Paoline (€ 8) - Fanelli P., Se bastasse una bella canzone...I messaggi dei cantautori ai giovani, LDC (€ 6.50)

Riviste: Se vuoi, Catechisti parrocchiali, Insegnare religione, Evangelizzare ...... su ogni numero di queste riviste si trova una recensione di una canzo- ne seguita da domande o strumenti per favorire il confronto in gruppo

Il materiale qui presentato è disponibile in UCD per la consultazione e il prestito. Per info: www.diocesi.concordia-pordenone.it

4 Marzo 2011 ______Le cinque regole d’oro ______

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______Varie ed eventuali ______

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______Criteri guida nell’utilizzo della musica ______come tecnica di animazione/strumento nella catechesi ______Punti deboli ______

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Destinatari privilegiati ______(età e caratteristiche dei singoli e del gruppo) ______

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______Presentazione in sintesi della didattica del simbolo:

Che cos’è? Si tratta di qualcosa di concreto che ha la capacità di evocare ciò che non si vede

Punto di partenza: è importante partire dai ragazzi: chi sono io? Cosa voglio? Qual è il mio sogno?

Punto di arrivo e di motivazione: bisogna portarli a leggere la loro vita alla luce della Rivelazione cri- stiana che svela le piena dignità della vita umana

Secondo Gunther Lange, esistono tre livelli: livello della realtà è il livello dell’incontro con il quotidiano, con dati, fatti, esperienze reali, etc. Lo si analizza con foto, articoli, documentari, etc. Esempio: che cos’è accaduto oggi? che cos’hai visto in tv?

livello di senso e del significato è il livello dell’angelo che mette sulle tracce di Dio. Lo si analizza con poesie, canti, musiche, preghiere, imma- gini evocative, etc. È il momento in cui il dato pone delle domande profonde: perché accadono le tragedie? Perché la ferita che mi infligge un amico è più dolorosa di quella posta da uno sconosciu- to? Che senso hanno per me questi fatti? Quali esperienze evocano nella mia vita?

Livello dell’incontro con la Parola è il livello dell’interpretazione biblica cristiana della realtà. Alla luce della parola sono portato io stesso a comportarmi in modo diverso. Nota bene: 1. non bisogna mai allontanarsi dal simbolo scelto 2. non bisogna mai scegliere più di un simbolo per volta 3. la scelta del brano biblico dev’essere in sintonia con il simbolo scelto 4. il testo biblico va confrontato con il testo evocativo a partire da due domande guida: che cos’hanno in comune? che cosa li diffe- renzia? è indispensabile, per poi realizzare un significativo terzo livello, che nel secondo livello il simbolo scelto abbia come riferimento una persona e non più un oggetto

Esempio di applicazione della didattica del simbolo: - Simbolo scelto: il pane - Primo livello: dove ti piace mangiare? con chi? cosa ti pia ce mangiare? - Secondo livello: ci sono persone, esperienze o proposte che sono come pane per te? Di che pane ho bi sogno per essere felice? Quale pane sto cer cando? Quando un amico è pane per me? - Terzo livello: Gesù sceglie per se stesso l’immagine del pa ne e dice “questo sono io dato per voi”? Co me Cristo è pane per me?

Entrando un po’ più nei dettagli della DIDATTICA DEL SIMBOLO La memoria:

Il modello tridimensionale di Günther Lange tacito patto tra due persone G. Lange, psicopedagogista tedesco, parte dall'affermazione che non esistano tante realtà diverse (religiosa, di fede, scientifica ecc.), (Articolo di Palazzi-Dondi ma un'unica realtà e ogni esperienza è esperienza di questa realtà. tratto da Evangelizzare 2/2009) «Una rosa è una rosa, una rosa» potremmo dire, riprendendo un principio della filosofia contemporanea. Questa realtà, tuttavia, è una realtà aperta: come una rete, essa è costituita da buchi e da addensamenti. Non è qualcosa di unidi- mensionale, come un punto, o bidimensionale, come una superfi- cie, ma ha «cime e valli», altezze e profondità. Se così non fosse, se tutta la realtà si riducesse soltanto al livello empirico, ogni conce- zione simbolica, religiosa o di fede sarebbe impossibile. Per facilitare la riflessione, Lange propone di identificare un primo livello della realtà con una lettera, ad esempio «X». Questo livello «X» (empirico) è il livello dei dati, dei fatti, di ciò che cade sotto i nostri sensi: esso è essenziale, ma non è il «tutto». Chiameremo invece «Y» ciò che è «più di X» (il livello del senso) e «Z» il livello dell'esperienza biblico-cristiana o di fede. In senso molto ampio - continua Lange - identificheremo con la lettera «Y» tutto ciò che non si può né vedere né toccare né misu- rare, ma che tuttavia è fondamentale per la nostra vita: la speran- za, la felicità, l'amicizia, l'amore, la solidarietà. «Y» è la dimensione caratterizzata dal motto: «Ci deve essere qualcosa di più…». A livello «X», la verità è data dai fatti, oggettivi, incontestabili: un tavolo è un oggetto generalmente di legno, a quattro zampe…; l'acqua è un elemento naturale che disseta… ecc. Ciò che contraddistingue questa dimensione della realtà è, dun- que, la «fatticità». Il livello «Y» invece si muove nell'orizzonte della significatività, della «rilevanza»: un oggetto, un avvenimento e, so- prattutto, una persona può avere per me un significato molto più ampio della somma delle sue qualità oggettive. Terzo esempio. Se è vero che «una rosa è una rosa…», una rosa donata dopo un Materiale utile per il catechista: riflessione per comprendere il testo e litigio rappresenta qualcosa di più: è richiesta di riconciliazione, vo- le dinamiche umane relative all’argomento della perdita di una persona lontà di ricominciare; quell'elemento che un botanico descriverebbe cara come «pianta appartenente alla famiglia…» diventa tramite di un Materiale utile per l’incontro: stereo, testo e audio delle canzoni rapporto interpersonale, mezzo di comunicazione e di incontro. «Y» offre ad «X» un senso e un orizzonte che risponde ad esperien- ze ed esigenze umane più profonde e coinvolgenti. Gocce di memoria (Giorgia) Favorendo un passaggio dal livello del fatto a quello del senso, las Sono gocce di memoria catechesi persegue, ad esempio, il suo obiettivo di risveglio della Queste lacrime nuove domanda di significato, problematizza, scuote, suscita interrogativi Siamo anime in una storia e ricerche sul «senso del tutto». Incancellabile Questa prima fase del cammino ci porta, così, alla seguente conclu- Le infinte volte che Mi verrai a cercare nelle mie stanze vuote sione: esistono esperienze in cui la superficie apparentemente omo- Inestimabile genea dei fatti si screpola, il normale corso della vita viene sconvol- E’ inafferrabile la tua assenza che mi appartiene to, il terreno considerato solido si trasforma in una fragile lastra di Siamo indivisibili ghiaccio, dove il «possibile» oltrepassa il tangibile. Esperienze di Siamo uguali e fragili trascendenza, dunque, che spuntano dal suolo dei fatti, ma che E siamo già così lontani Con il gelo nella mente hanno le loro radici in una regione diversa. Sto correndo verso te Siamo nella stessa sorte I diversi volti della fiducia Che tagliente ci cambierà Per chiarire ancora meglio i rapporti tra «X» e «Y», Lange porta il Aspettiamo solo un segno seguente esempio, riferito al fenomeno della «fiducia». Un destino, un’eternità E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso Esiste una fiducia «X» e una fiducia «Y» - spiega. La fiducia «X» si Per raggiungerti adesso, per raggiungere te basa su fatti oggettivi: un orologio è affidabile, anche un collabora- Siamo gocce di un passato tore, un alunno possono dar prova di affidabilità. Essi hanno dimo- Che non può più tornare strato, cioè, in modo tangibile, che si può contare su di loro, hanno Questo tempo ci ha tradito, è inafferabile offerto buoni risultati. In questo caso, una persona è «garantita…» Racconterò di te Inventerò per te quello che non abbiamo come un orologio! Ma quando mi innamoro e permetto all'altro di Le promesse sono infrante penetrare in quella sfera personale dove sono più vulnerabile, allo- Come pioggia su di noi ra il mio affidarmi è diverso da quello che avrei nei riguardi di un Le parole sono stanche, ma so che tu mi ascolterai elettrodomestico di marca, è un consegnarmi per il presente e il Aspettiamo un altro viaggio, un destino, una verità futuro, accettando l'altro anche per ciò che può diventare. Il «mi E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso Per raggiungerti adesso, per raggiungere te fido di te, mi affido a te» supera allora qualsiasi garanzia e control- lo, perché l'altro non è più la «somma» delle sue qualità fisiche o morali, constatabili e verificabili dal suo curriculum vitae, ma è di- ventato un «tutto» significativo che mi vale il rischio del coinvolgi- mento. Se il rapporto tra persone si limitasse al livello «X», allora l'altro di- venterebbe soltanto un «oggetto», da utilizzare, finché se ne ha bi- sogno, «in funzione di…»: si giungerebbe così alla negazione stessa della sua dignità umana. L'esempio può essere applicato anche a una sfera che supera l'indi- viduo e il rapporto personale: l'esperienza di fiducia che facciamo nel rapporto con il nostro simile può diventare un paradigma per il nostro rapporto con il mondo. Si pone qui la domanda se l'intera esistenza meriti la nostra fiducia. Se sia possibile rispondere positivamente all'invito: «Abbi il corag- gio di vivere! Ne vale la pena!» Dalle singole esperienze si origina un atteggiamento di fondo nei confronti dell'intera esistenza e, nella ricerca di un suo fondamento ultimo, ci si può ritrovare naturalmente nel campo del trascenden- te.

«Il bisbiglio dell'angelo» Si apre, quindi, l'accesso a quella dimensione che potremmo iden- tificare come religiosa e che comprende: domanda e risposta al bi- sogno di senso; domanda e risposta all'interrogativo sulla plausibili- tà del trascendente; scoperta del senso della vita nel rapporto con una forma ben definita di trascendente. Questo passaggio dalla ricerca di senso all'accesso alla sfera del tra- scendente riguarda ancora il livello «Y»: è l'esperienza del mondo come mistero, come portatore di una potenza non gestibile dall'uo- mo: l'esperienza del sacro. Si potrebbe qui parlare di religiosità na- turale, contatto con il mistero «fascinoso e tremendo» che attrae e terrorizza l'uomo, presa di coscienza dell'oscurità senza volto che avvolge la nostra esistenza dalla nascita alla morte. Questa esperienza rappresenta, secondo l'autore, una fase di pas- saggio necessaria, da tener presente anche all'interno del processo di educazione religiosa. Potremmo dire che, nel rapporto tra l'uo- Fra sogni, muri e mattoni mo e il Dio biblico-cristiano, proprio del terzo livello «Z», essa occu- pa il posto dell'angelo nella Bibbia: l'angelo non è Dio, ma il suo (Articolo di Mariangela Tassielli messaggero che ne annuncia la presenza vivificante. «Mosè non tratto da catechisti parrocchiali 6/2009) cerca Dio, non ha un appuntamento con lui. Dio lo prende di sor- presa. Prima però è accaduto qualcosa che ha strappato Mosè dal- la sua normale routine e lo ha riempito di stupore: egli ha visto il roveto ardente che il narratore biblico identifica con l'angelo di Dio (Es 3,2). Ogni manifestazione naturale e umana può esplicare la funzione dell'angelo. «Y» rappresenta dunque un efficace segnale indicatore di «Z». Letto in chiave pedagogico-didattica, tutto ciò sottolinea l'importan- za di processi che preparino la comprensione e il confronto con la proposta cristiana, sensibilizzando il bambino/ragazzo/giovane alla domanda di senso, ai segni del trascendente presenti nella storia, al contatto con «l'anima religiosa» dell'umanità che si è espressa e si esprime in poesie, canti, musiche, preghiere, riti. Il cammino, però, non è ancora concluso: per comprendere l'intero processo è essenziale soffermarsi sull'ultimo livello, il livello «Z», quello dell'interpretazione biblico-cristiana della realtà.

E LA VITA DIVENTA UN TU Un gruppo di bambini di 6/7 anni siede in cerchio intorno al cate- chista che invita ognuno a sentire il battito del proprio polso. L'esperienza può essere intensificata con l'aiuto di uno stetoscopio e di un registratore… Poi si dà il via a un gioco: «Chi riesce a tratte- nere il respiro per più tempo? Chi riesce a fermare il battito del suo polso più a lungo?» I bambini fanno i più strani tentativi; infine, però, devono «arrendersi»: nessuno di loro è in grado di dirigere il battito del pro- prio polso. Dopo le prime spontanee espressioni di stupore, qual- che bambino si rende conto che, in fondo, il polso non si può fer- mare perché questo significherebbe morire. I bambini esperimenta- no così che la vita che si manifesta nel battito del polso non è in loro potere, che nessuno può decidere sulla durata di questo ritmo Il testo presenta la visione tipica di un figlio ormai adulto. che anima il corpo: quante volte batterà ancora il mio polso, quello Si può dunque proporre ai ragazzi un percorso che li porti ad esplo- del catechista, quello di mamma e papà? rare l’identità familiare tipica dell’infanzia, l’età degli contri e poi la Dal fatto, dal fenomeno comincia ad articolarsi, anche se necessa- vita in prima linea, capace di lanciare, rispetto al passato, sguardi riamente in modo ancora confuso e privo di adeguata verbalizza- più maturi e riconciliati. zione, la domanda di senso. La vita appare diretta da una forza mi- steriosa e incontrollabile. In questa fase dell'itinerario, il catechista deve essere particolarmen- te attento perché lo stupore iniziale del bambino non si trasformi in paura. Egli deve saper dimostrare e comunicare, attraverso tutto il suo atteggiamento, di aver fiducia nella vita e in ciò che ne costitui- sce il fondamento. Tale comunicazione può essere coadiuvata, ad esempio, dalla narrazione di passi scelti del racconto della creazio- ne, testimonianza della fede in un Dio che ha creato per amore e tutto sostiene, con infinita cura, nelle sue mani. Attraverso questo annuncio di fede, l'esistenza del bambino e del mondo che lo cir- oro se ho bisogno d star bene bene d star bisogno se ho oro conda viene così ad avere un'interpretazione positiva e liberante.

Josef Baudler riporta questo esempio per affermare la necessità che ma t voglio bene e lta ma che c sembrava d’oro ma che c sembrava d’oro lta l'itinerario di educazione religiosa non si fermi al livello y - della do- ndati a pedalare manda di senso - ma raggiunga, per una completezza di sviluppo, il livello z in cui si pone la proposta di fede biblico-cristiana. In questo preoccupare non farvi x star bene d finta , fare modo, la dimensione profonda della realtà evita il rischio di essere sso figlio anchesso figlio se non parliamo spesso me ne hai fatte tant hai fatte me ne d tutto e niente col tuo zapping da campione campione da zapping col tuo d tutto e niente che se eri stanca mi venivi a coccolare coccolare a venivi mi stanca eri se che esperimentata come un abisso angosciante, assumendo invece i capivamo c non eppure così uguali avamo tratti della dedizione e della fiducia. a che siamo volta lla E' tuttavia necessaria una chiarificazione che liberi l'educazione reli- assedio sotto curva con la io nto insieme, penso a quei momenti d’ nto ro, da una vita che non si è sce che da una vita ro, giosa cristianamente orientata dal sospetto di voler mettere a con- la mia grande conchiglia e sembravi mia sorella in un istante e 6 ancora la mia voce + importante + importante voce mia la ancora e 6 istante un in o pensavamo noi a cantare cantare noi a pensavamo o fronto l'educando con il «profondo» della realtà per impaurirlo, così mani sporche e vuote on le a ma chi me lo fa fare, xò poi pensando a voi non riuscivo mai a mollare a mollare mai a voi non riuscivo xò poi pensando fa fare, chi me lo a ma che egli corra tra le braccia consolanti del cristianesimo. Se così fos- emozioni ma piena d tte tante, la mia fiamma non si è spenta tante, la mia fiamma non si è spenta tte se, non si otterrebbero cristiani maturi ma «solo pagani spaventati dai demoni che si rifugiano ciecamente nel cristianesimo per sot- trarsi alla domanda di senso». Il cristiano è invece colui che convive con questa domanda, nella fede e nella speranza che si irradia dalla figura del crocifisso. Non si la gente che scappava, sembrava una guerriglia una guerriglia sembrava scappava, che la gente tu e un’ostrichetta io sembravo eravamo come fratelli, uguali come 2 ruote 2 ruote come uguali fratelli, come eravamo stadio allo te con portavi mi domenica la t ricordi in bracc m’hai preso quella volta che guardava si televisione in la sera hey, papà, con le biciclette stanche, c stanche, biciclette con le er e mamma che sbuffava, e noi litigavamo, lavo vita e dal confusi dalla noi, Mamma&papà (Alex Britti) Mamma&papà t ricordi que a sentire, Hey, stammi papà, anni ’30 come un film degli & nero bianco hai fa anche se me ne nelle vene, tuo sangue col cantare a e sto qui le canzoni d bennato, battisti e de gregori gregori de e battisti bennato, d canzoni le fiori ai mezzo in sembrava ma sull’asfalto eravamo an e tu volevo mai dormire non e poi la sera hey, mamma, guardami adesso, sempre lo ste bambino ch da come quando + bella la sempre eri ed altri agli in mezzo t vedevo bene stare farmi era missione tua unica insieme, sempre praticamente stavamo che ricordo mi nascosto d e soffrivi sorridendo mi guardavi era tutto a posto, non invece anche quando sempre al mare andavamo l’estate arrivava e quando senza radi con la macchina stiamo ta che non adesso e ancora passa il tempo, siamo grandi nei momenti + importanti pensato ho quante volte vi i miei giganti affrontavo e un palco quando solo sopra l’europa da scoprire con notte macchina d quando in bast detto quante volte ho questa vita d speranze d speranze vita questa canzoni mie nelle spesso racconto che vita questa Il Maestro (Renato Zero) tratta di «tappare la bocca» alla domanda di senso con una risposta Non t’insegnerò quello che già sai io scommetto che li straccerai cristiana totalizzante, ma piuttosto di educare a restare in perma- il maestro è qua ti benedirà puoi esibirti nente confronto con questa domanda, in un atteggiamento di atte- sbizzarrirti sa e di speranza, senza ricercare false sicurezze in un sistema di si- è il momento tuo Può essere un efficace canzone lanciati così specchio rispetto a relazioni a gnificato ideologico. butta fuori il meglio adesso sì Un'educazione religiosa che voglia contribuire allo sviluppo di una l’anima ce l’hai volte inesistenti, spesso sperate o conta su di lei pretese, ma mai costruite con de- personalità matura si pone, dunque, il compito di: puoi sfidare il mondo adesso, o mai! terminazione e volontà - risvegliare la domanda di senso che una visione piatta e riduttiva la mia vita scorre mentre guardo te quella voglia di riscatto so cos’è della realtà potrebbe rimuovere; e nessuno può comprenderti di più - offrire una graduale introduzione nella visione cristiana della vita nessun’altro prova ciò che provi tu io ti guardo e sento che puoi farcela... per liberare l'individuo dalla tentazione di cercare rifugio in «nuove maledetta sorte puoi sconfiggerla religiosità». non ti lascerò Lo conosco poco «Nella terminologia di G. Lange, si potrebbe dire: il processo edu- senz’alibi io no (Biagio Antonacci) punta in alto credi a me... guarda avanti! cativo non consiste in un passaggio diretto da x a y e poi a z, ma ti trasformerai Io mio padre lo conosco poco, tu ti evolverai non so neanche che lavoro fa piuttosto nell'approfondimento graduale della dimensione del sen- sulla scena il segno lascerai Torna a casa tardi e dice che, a so (y), sostenuto e appoggiato dalla proposta di fede (z), da cui at- mentre io vivrò silenziosa scia ancora pochi anni tu seme della mia pazzia e finirà Mangia in fretta e poi, tingere fiducia e speranza per ritornare con un passo più sicuro al prenditi i segreti questa eredità tutti alla TV, questo grande film che non livello x. » finirà altrimenti il mio lavoro sfumerà c’è bisogno di talenti come te Si addormenta e noi seduti lì, troppa volontà che resta lì dov’è... muta lo vorremmo sveglio ancora un po' Portami con te, nei tuoi sogni, nel tuo lavoro, nuovi stimoli si aspettano da noi non possiamo né dobbiamo indietreggiare mai e non te ne andare mai ascolta il tuo maestro il mondo è questo Io lo conosco poco è così timido quando mi parla lo fa con gli prima l’arte, la passione e dopo il resto... premiami se puoi occhi giù un bel saggio e poi Com'è difficile, dirgli che l'amo e ho un applauso a tutti noi bisogno un po' di te Io mio padre l'ho baciato poco, non gli ho che impariamo... chiesto mai che cosa c'è Ha sorriso poco e non ha pianto, invecchiando con serenità Tutti i sogni suoi, ora sono i miei E quel suo lavoro che diventa il mio Ma quel grande film non finisce Non te ne andare, non te ne andare io lo conosco poco E' così timido Quando mi parla lo fa con gli occhi in giù

al tuo gruppo Com'è difficile dirgli che l'amo e ho bisogno Cerca su youtube. Cerca su youtube. il video più adatto un po' di te

oppure costruiscilo tu NON TE NE ANDARE MAI Mi dispiace (Laura Pausini) Primo esempio. Mamma ho sognato che bussavi alla mia porta Materiale utile per il catechista: commento del testo, domande per gui- E un po' smarrita ti toglievi i tuoi occhiali dare la riflessione Ma per vedermi meglio e per la prima volta Sentivo che sentivi che non siamo uguali Materiale utile per l’incontro: pc e/o proiettore e casse, testo e video Ed abbracciandomi ti sei meravigliata della canzone Che fossi così triste e non trovassi pace Possibile struttura dell’incontro: partendo dal video della canzone Da quanto tempo non ti avevo più abbracciata “” di (tratta dall’” del E in quel silenzio ho detto piano... mi dispiace! Però è bastato quel rumore per svegliarmi 2009) aprire a un confronto che può essere “generale” sui nostri modi Per farmi piangere e per farmi ritornare di comunicare o “personale” sulle persone con cui parliamo di noi... Alla mia infanzia a tutti quei perduti giorni E’ una lettera aper- Dove d'estate il cielo diventava mare Ed io con le mie vecchie bambole ascoltavo ta di una figlia alla Le fiabe che tu raccontavi a bassa voce propria madre e si E quando tra le tue braccia io mi addormentavo Testo: pone come adegua- Senza sapere ancora di essere felice. Ma dove guardano ormai to strumento, so- Ma a sedici anni io però sono cambiata quegli occhi spenti che hai? E com'ero veramente adesso mi vedevo prattutto con i gio- Cos'è quel buio che li attraversa? E mi senti ad un tratto sola e disperata Hai tutta l'aria di chi vani, per creare Perché non ero più la figlia che volevo una riflessione fra Ed è finita li la nostra confidenza da un po' di tempo oramai Quel piccolo parlare che era un grande aiuto ha dato la sua anima per dispersa. le memorie e i con- Io mi nascosi in una gelida impazienza Non si uccide un dolore flitti dell’infanzia e E tu avrai rimpianto il figlio che non hai avuto. anestetizzando il cuore dell’adolescenza e i Ormai passavo tutto il tempo fuori casa c'è una cosa che invece puoi fare desideri di riappro- Non sopportavo le tue prediche per nulla se vuoi, se vuoi, se vuoi... E incominciai a diventare anche gelosa priazione di un rap- Perché eri grande irraggiungibile e più bella Parla con me porto sentito come Mi regalai così ad un sogno di passaggio parlami di te necessario Buttai il mio cuore in mare dentro una bottiglia io ti ascolterò E persi la memoria mancando di coraggio vorrei capire di più Perché mi vergognavo di essere tua figlia! quel malessere dentro che hai tu. Ma tu non bussi alla mia porta e inutilmente Parla con me Ho fatto un sogno che non posso realizzare Perché ho il pensiero troppo pieno del mio niente Tu provaci almeno un po' Perché l'orgoglio non mi vuole perdonare non ti giudicherò Poi se bussassi alla mia porta per davvero perché una colpa se c'è Non riuscirei nemmeno a dirti una parola non si può dare solo a te. Mi parleresti col tuo sguardo un po' severo Parla con me Ed io mi sentirei un'altra volta sola. Col mondo messo com'è Perciò ti ho scritto questa lettera confusa anche il futuro per te Per ritrovare almeno in me un po' di pace E non per chiederti tardivamente scusa lo vedi come un mare in burrasca Ma per riuscire a dirti mamma... mi dispiace! Ti fa paura lo so Non è più vero che di te io mi vergogno io non ci credo però E la mia anima lo sento ti assomiglia che almeno un sogno tu non l'abbia in tasca Aspetterò pazientemente un altro sogno. Ti voglio bene mamma... scrivimi... tua figlia. Secondo esempio. Ma perché quel pianto asciutto? Materiale utile per il catechista: guida per facilitare lo scambio tra i Non tenerti dentro tutto. presenti Struttura dell’incontro C'è una cosa che invece puoi fare Materiale utile per l’incontro: stereo, testo e audio delle canzoni se vuoi, se vuoi, se vuoi... Parla con me parlami di te Testo: io ti ascolterò vorrei capire di più Una piccola parte di te (Fausto Leali) quel malessere dentro che hai tu. Quando crescono i figli, non li tieni più in braccio Parla con me Ma diventi un ostaggio, per il loro futuro tu dimmi che cosa c'è E si alza quel muro che non c’era mai stato io ti risponderò, Che segna il confine tra presente e passato… se vuoi guarire però Quando crescono i figli non ti danno più retta prova un po' a innamorarti di te. Hanno sempre ragione, vanno troppo di fretta Non negarti la bellezza di scoprire Sanno dirti soltanto “Buonanotte o Buongiorno” quanti amori coltivati puoi far fiorire E ti accorgi che è meglio… se ti levi di torno… sempre se tu vuoi... E allora ripensi ai tuoi genitori Parla con me La tua insofferenza ai loro timori parlami di te io ti ascolterò Ma basta acquiloni o castelli di sabbia vorrei capire di più Il mondo era là fuori quel malessere dentro che hai tu. Tu dentro una gabbia… Parla con me E tutto ritorna ma cambiano i ruoli tu dimmi che cosa c'è La scuola, lo scooter, gli amici, gli amori io ti risponderò, I figli ne fanno di tutti i colori se vuoi guarire però Vai fuori di testa prova un po' a innamorarti di te. Ma poi li perdoni… Parla con me... eh! Quando crescono i figli c’è uno scontro diretto Parla con me... eh-e Tra le loro esigenze e il tuo mare d’affetto Parla con me Chi si crede più grande, chi si sente più vecchio tu dimmi che cosa c'è io ti risponderò, Ma poi ti guardi allo specchio se vuoi guarire però E quel ragazzo davanti ai tuoi occhi… sei tu… prova un po' a innamorarti di te... E gridi a te stesso… Che tutto ritorna ma cambiano i ruoli La scuola, lo scooter, gli amici, gli amori Guarda il video ufficiale su I figli crescono ti tagliano fuori… http://www.youtube.com/watch? Ma in ogni cosa che fanno v=vhmURnvx5VU Sai che c’è sempre una piccola parte di te… E anche se poi se ne vanno… Guarda il video non ufficiale su Sai che c’è sempre una piccola parte di te... http://www.youtube.com/watch? v=jsUIX_eLD2o&NR=1&feature=fv Per capire il testo: mento in cui a volte ci autoconfiniamo. Tra i comandamenti più importanti della Bib- “Ma dove guardano ormai quegli occhi spenti che hai? Hai tutta l’aria di chi da bia c’è: Ama il prossimo tuo come te stesso. Se non apprezziamo prima noi stessi un po’ di tempo oramai ha dato la sua anima per dispersa. Non si uccide un do- come possiamo amare gli altri? Se siamo capaci di coglierci come dono, tutto intor- lore anestetizzando il cuore”: oggi i mezzi di comunicazione sociale favoriscono i no a noi si presenterà con i contorni del dono: gli altri, le cose, gli avvenimenti della contatti riducendo il dispendio di energie e tempo. È l’era della tecnologia digitale vita. che, in tempi sempre più brevi inventa nuovi modi di comunicare e di essere in rete ”Non negarti la bellezza di scoprire quanti amori coltivati puoi far fiorire sem- gli uni con gli altri. Eppure gli strumenti più in voga (telefonino, internet…) hanno pre se tu vuoi”: la felicità, nostra e degli altri, dipende dalla nostra libertà di crederci favorito anche il crearsi di mondi isolati. Il rischio (per i giovani soprattutto) è quello e impegnarci per il bene. La libertà è il regalo più grande che abbiamo, da difendere di lasciarsi risucchiare in un mondo virtuale e perdere i legami con quello reale. La sempre, ad ogni costo: libertà dai condizionamenti, dalle nuove schiavitù, dal male, comunicazione virtuale è spesso superficiale, quasi un gioco e, a volte, diventa eva- ma anche libertà di impegnarci per costruire un mondo più ad immagine e somiglian- sione dalla realtà. La tecnologia offre grandi opportunità ma va usata in modo respon- za di Dio. Tutto può cambiare e rifiorire, tutto può essere trasformato se la nostra sabile e consapevole affinché non ne diventiamo schiavi. Il fine della comunicazione libertà si lascia trasfigurare dall’amore. è mettere in relazione mondi e culture diversi e gli strumenti devono essere al servi- zio della crescita e dello sviluppo delle persone. Anche Eros Ramazzotti è convinto Per riflettere che “c’è bisogno di un migliore uso della tecnologia perché può aiutare ad avvicinare *Quali sono i rischi maggiori delle nuove tecnologie le persone ma anche ad allontanarle irrimediabilmente”. Per tutti gli educatori (internet, telefonino…)? (genitori, insegnanti…) si pone una vera e propria sfida educativa verso le giovani *Che tipo di rapporto ci deve essere tra mondo virtuale e reale? generazioni. *Quanto conta per te la relazione interpersonale ”Parla con me, parlami di te io ti ascolterò vorrei capire di più quel malessere nella comunicazione? dentro che hai tu”: è un invito a uscire da se stessi, dal mondo virtuale per recupera- *Quanta importanza tu dai all’ascolto? re il rapporto diretto e interpersonale. Ogni tanto c’è bisogno di fermarsi a vedere il *Che cos’è il futuro per te? volto dell’altro, guardarlo negli occhi per cogliervi le domande più vere e profonde, *Hai dei sogni che cerchi di coltivare? quel malessere che ognuno si porta dentro, che è l’inquietudine del vivere. Per questo *Ti ritieni una persona libera? In che senso? c’è bisogno di riscoprire la dimensione dell’ascolto, del dialogo, di umanizzare di più i rapporti, rendendoli meno artificiali; c’è bisogno di calore umano, di empatia. Senza questo equilibrio tra comunicazione virtuale e diretta si perde in umanità. ”anche il futuro per te lo vedi come un mare in burrasca, che fa paura”: se la comunicazione oggi è sempre più consumo di notizie, di informazione tutto è concen- trato sul “qui ed ora”, sull’immediato presente. Non c’è più progettualità e il futuro è visto come una grossa incognita, fa paura. ”io non ci credo però che almeno un sogno tu non l’abbia in tasca”: “il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni” (E. Roosvelt). È proprio così! Anche se può sembrare incerto, il futuro è pur sempre nelle nostre mani e, grazie ai nostri sogni, al crederci fino in fondo e alla nostra tenacia, può diventare realtà. ”Non tenerti dentro tutto”: comunicare è anche aprirsi al confronto con gli altri, condividere i problemi, insieme alle gioie e alle speranze. ”se vuoi guarire però prova un po’ a innamorarti di te”: partire dall’autostima! Accoglierci così come siamo è il primo passo per uscire dalla solitudine e dall’isola- di don Pino Fanelli, cantautore ( da SE VUOI, n. 4/2009)