DI PULA – PROVINCIA DI ADEGUAMENTO DEL P.U.C. AL P.A.I. STUDIO DI VARIANTE DEL PIANO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO Relazione giustificativa – Pag. 2

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INDICE

1 PREMESSA ...... 5

SEZIONE A - INQUADRAMENTO GEO-AMBIENTALE DEL TERRITORIO E ANALISI STORICA 2 IL TERRITORIO DI PULA ...... 6 2.1 Aspetti generali ...... 6 2.2 Il PAI vigente ...... 6 2.3 Analisi storica e interventi di sistemazione idraulica realizzati e in corso di realizzazione ...... 7

SEZIONE B – STUDIO DI DETTAGLIO DELLA PERICILISITA’ IDRAULICA NEL TERRITORIO – ELEMENTI A RISCHIO E RISCHIO IDRAULICO 9 3 STUDIO IDROLOGICO ...... 10 3.1 APPROCCIO METODOLOGICO ...... 10 3.1.1 Metodo di Sirchia - Curva inviluppo dei massimi contributi unitari ...... 10 3.1.2 Modello probabilistico ...... 11 3.1.3 Metodo Razionale ...... 12 3.1.3.1 Altezza di pioggia critica ...... 12 3.1.3.2 Formulazione classica ...... 12 3.1.3.3 Modello TCEV ...... 13 3.1.3.4 Durata della pioggia critica ...... 15 3.1.4 Scelta del tempo di ritorno ...... 17 3.1.5 Scelta del metodo per la stima della portata di piena ...... 17 3.2 RISULTATI OTTENUTI – VALORI DELLE PORTATE DI PIENA ...... 17 4 STUDIO IDRAULICO ...... 18 4.1 GENERALITA’ ...... 18 4.2 Costruzione del modello matematico...... 18 4.2.1 Modello del terreno ...... 18 4.2.2 Condizioni al contorno ...... 19 4.3 Verifiche idrauliche dirette ...... 19 4.3.1 Correnti a pelo libero ...... 19 4.3.2 Luci a stramazzo e sotto battente ...... 20 4.4 Risultati ottenuti nella configurazione attuale ...... 20 4.4.1 Rio Mannu di Pula ...... 21 4.4.2 Rio Tintioni e rio S’Orecanu ...... 22 4.4.3 Canale Cristallu ...... 22 4.4.4 Rio Santa Margherita e rio Palaceris ...... 23 4.4.5 Rio Stangioni Campu Matta ...... 23 4.4.6 Rio Su Genuvesu ...... 23 4.4.7 Rio Su Strumpu de is Luas ...... 23 4.4.8 Canali Gironi ...... 23 4.4.9 Canale Bangia Rubiu ...... 23 4.4.10 Rio di Medau Nuraxeddu ...... 24 4.4.11 Rio Perdosu ...... 24

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4.4.12 Canale de Passiali ...... 24 4.4.13 Canali Su Baracconi ...... 24 5 ELEMENTI A RISCHIO ...... 24 6 IL RISCHIO IDRAULICO ...... 26

SEZIONE C – OPERE DI MITIGAZIONE PROPOSTE – PRIORITA’ DEGLI INTERVENTI 28 7 OPERE DI MITIGAZIONE PROPOSTE E PRIORITA’ ...... 28 7.1.1 Rio Mannu di Pula ...... 28 7.1.1.1 [A.1] – Tratto a monte ...... 28 7.1.1.2 [A.2] – Tratto presso la foce ...... 29 7.1.2 Rio Tintioni e rio S’Orecanu ...... 29 7.1.2.1 [B.1] Tratto a marea ...... 29 7.1.2.2 [B.2] Tratto tra le quote 0.00 e +3.84 ...... 29 7.1.2.3 [B.3] Tratto tra le quote m 3.84 e m 24.88 ...... 30 7.1.2.4 [B.4] Tratto compreso tra le quote m 24.88 e m 29.44 ...... 31 7.1.2.5 [B.5] Rio S’Orecanu ...... 32 7.1.3 Canale Cristallu - [C.1] ...... 33 7.1.4 Rio Santa Margherita e rio Palaceris ...... 33 7.1.4.1 [D.1] – Rio S.Margherita da quota 0.00 a m +6.96 ...... 34 7.1.4.2 [D.2] – Rio S.Margherita da quota m +6.96 a m 37.00 ...... 34 7.1.5 Rio Stangioni Campu Matta [E] ...... 35 7.1.6 Rio Su Genuvesu [F] ...... 35 7.1.7 Rio Su Strumpu de is Luas [G] ...... 35 7.1.8 Canali Gironi [H] ...... 36 7.1.9 Canale Bangia Rubiu [I] ...... 36 7.1.10 Rio di Medau Nuraxeddu ...... 36 7.1.11 Rio Perdosu [L] ...... 37 7.1.11.1 [L.1] – Rio Perdosu (Tratto vallivo) ...... 38 7.1.11.2 [L.2] – Rio Perdosu (Tratto montano) ...... 38 7.1.12 Canale de Passiali [M] ...... 38 7.1.13 Canali Su Baracconi [N] ...... 39 8 STIMA RIEPILOGATIVA DEGLI INTERVENTI – QUADRO ECONOMICO ...... 39

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1 PREMESSA

Il presente studio è stato redatto dallo scrivente ing. Antonio Liverani per conto della società S.I.G.E.A. s.r.l. di Selargius (CA), incaricata direttamente dall’Amministrazione comunale di Pula dell’adeguamento del PUC ai PPR e al PAI, per la parte di sua competenza, con convenzione in data 5 ottobre 2009.

Il suo scopo primario è quello di definire, con apposita indagine dettagliata anche sul campo:

 la pericolosità idraulica nelle aree antropizzate del territorio comunale;  la presenza e la distribuzione nel territorio degli elementi a rischio, valutandone anche il peso e quindi l’importanza intrinseca;  il livello di rischio idraulico al quale risultano esposte le suddette aree.

L’esposizione testuale è articolata in TRE sezioni distinte:

A. INQUADRAMENTO GEO-AMBIENTALE DEL TERRITORIO E ANALISI STORICA B. STUDIO DI DETTAGLIO DELLA PERICOLOSITA’ IDRAULICA NEL TERRITORIO - ELEMENTI A RISCHIO E RISCHIO IDRAULICO C. OPERE DI MITIGAZIONE PROPOSTE – PRIORITA’ DEGLI INTERVENTI

Gli studi e le indagini sul territorio sono stati effettuati seguendo i criteri stabiliti nelle Linee Guida del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico della regione Sardegna e tengono conto degli effetti prodotti dai recenti interventi di sistemazione idraulica descritti nella prossima sezione.

Gli elaborati che fanno parte del presente lavoro, riguardante gli aspetti idraulici, sono:

ELENCO ELABORATI

N. Elab. Rev. Oggetto Formato 1 I – A.1 01 Relazione giustificativa A4 2 I – A.2 01 Allegati alla relazione A4 3 I – A.3 01 Stima delle opere di mitigazione proposte A4 4 A - 01 0 Schema dei bacini imbriferi A0 5 I – E01 0 Carta degli elementi a rischio – scala 1: 10000 A0 6 I – E02 0 Carta degli elementi a rischio NORD – scala 1: 5000 A0 7 I – E03 0 Carta degli elementi a rischio CENTRO – scala 1: 5000 A0 8 I – E04 0 Carta degli elementi a rischio SUD – scala 1: 5000 A0 9 I – I01 01 Carta della pericolosità idraulica – scala 1: 10000 A0 10 I – I02 01 Carta della pericolosità idraulica NORD – scala 1: 5000 A0 11 I – I03 0 Carta della pericolosità idraulica CENTRO – scala 1: 5000 A0 12 I – I04 0 Carta della pericolosità idraulica SUD – scala 1: 5000 A0 13 I – R01 01 Carta del rischio idraulico – scala 1: 10000 A0 14 I – R02 01 Carta del rischio idraulico NORD – scala 1: 5000 A0 15 I – R03 0 Carta del rischio idraulico CENTRO – scala 1: 5000 A0 16 I – R04 0 Carta del rischio idraulico SUD – scala 1: 5000 A0 17 I – M01 0 Carta delle opere di mitigazione proposte – scala 1:10000 A0

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A. INQUADRAMENTO GEO-AMBIENTALE DEL TERRITORIO E ANALISI STORICA

2 IL TERRITORIO DI PULA

2.1 Aspetti generali

Il territorio comunale di Pula si estende per una superficie di 139 km² con forma trapezoidale orientata sud-est / nord-ovest. Se tutto l’entroterra è praticamente occupato da boschi e foreste di essenze tipiche mediterranee, la fascia costiera è fortemente antropizzata e ricca di insediamenti turistico- residenziali e ricettivi, oltre che agricoli.

I suoi limiti geografici sono compresi tra le coordinate: a OVEST 8° 50’ 01” a EST 9° 01’ 46” longitudine W a NORD 39° 04’ 50” a SUD 38° 54’ 43” latitudine N

Nella cartografia tecnica regionale, procedendo da nord verso sud e da ovest verso est, il territorio è rappresentato nei fogli nn. 565 (110 – 120 – 150 – 160), 566 – 130, 573 (030 – 040 – 0101 – 070 – 080).

La profondità della fascia pianeggiante costiera, va da un massimo di circa 5 km in corrispondenza dell’estremo nord, a un minimo di circa 1 km, nelle zone più a sud. I rilievi montuosi che sovrastano tale zona appartengono al massiccio del Sulcis e raggiungono quote intorno ai 1000 metri.

Come vedremo più in dettaglio nella descrizione dello studio idrologico della rete idrografica di Pula, solamente un corso idrico, il rio Mannu di Pula, ha un bacino imbrifero così vasto da occupare i territori dei confinanti comuni di , , , Domusdemaria e Santadi. Tutte le rimanenti aste hanno bacini contribuenti ricadenti interamente all’interno dello stesso territorio comunale.

Si tratta di bacini di modeste dimensioni dei quali i maggiori sono il “rio Santa Margherita”, che più a monte prende il nome di “rio Palaceris”, e il rio “Su Tintioni” (detto anche “Tintioni”); il loro orientamento è diretto generalmente da nord-ovest verso sud-est.

2.2 Il PAI vigente

All’interno del comune di Pula due sono le porzioni di territorio individuate e perimetrate dal P.A.I. Regionale come aree critiche di pericolosità idraulica molto elevata ed elevata. Esse sono le fasce delle aree golenali del Rio Mannu di Pula, nel tratto compreso tra il confine con il comune di Villa San Pietro e la foce; e le fasce golenali del rio Perdosu nel tratto a valle del serbatoio artificiale esistente e il porticciolo di Calaverde, l’attuale foce del rio.

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Dette aree sono schematicamente descritte nelle schede e cartografia del PAI:

B7SOTC004 – Rio Mannu di Pula Carta della pericolosità Tav. N. Hi 01/26

B7SOTC022 – Rio Perdosu Carta della pericolosità Tav. N. Hi 18/26

Nello studio elaborato a cura dell’Assessorato Regionale dei Lavori Pubblici nel 2002 non emergono altre criticità, oltre quelle su menzionate, riguardanti l’aspetto idraulico nel territorio di Pula.

2.3 Analisi storica e interventi di sistemazione idraulica realizzati e in corso di realizzazione

Negli ultimi anni il nostro territorio è stato interessato da alcuni interventi di sistemazione idraulica degli alvei. Questi interventi hanno riguardato principalmente i due corsi d’acqua maggiori: il Rio Mannu e il rio Palaceris – Santa Margherita.

Alcuni ulteriori interventi sono attualmente in corso di esecuzione sia per iniziativa dell’Amministrazione comunale che di privati. Si segnalano in particolare:

1 – “Sistemazione idraulica del rio Mannu nel tratto compreso tra il ponate sulla S.S. n. 195 e il territorio comunale di Villa San Pietro” – Importo complessivo del progetto € 451 264.00 – Progettista incaricato dal comune ing. Fabio Cambula. L’intervento prevede la risagomatura dell’alveo del fiume con realizzazione di arginature e protezione spondale mediante gabbioni metallici e mantellate in pietrame. Come si evince dalla relazione di compatibilità idraulica allegata al progetto, gli interventi programmati abbatteranno il rischio idraulico in tutto il tratto interessato.

2 – “Completamento sistemazione idraulica del rio Mannu di Pula nel tratto di alveo compreso tra il ponte ANAS sulla S.S. n. 195 e il ponte sulla via Cagliari in corrispondenza del centro abitato” – Importo complessivo del progetto € 1 500 000,00 – Progettista incaricato ing. Mariano Franco. Anche in questo caso il progetto, interamente realizzato, prevedeva una risagomatura dell’alveo, la sistemazione spondale, nonché il risanamento delle opere danneggiate dall’alluvione di aprile del 2005.

3 – “Lavori urgenti di sistemazione e riassetto idrogeologico – Opere di difesa spondale, movimentazione idraulica del rio Palaceris – Santa Margherita (Pula)” – Importo complessivo del progetto € 589 800,00 – Progettista incaricato ATP Lilliu Massa & Associati. Mentre viene redatta la presente relazione, detti lavori stanno per essere appaltati e dovrebbero essere ultimati entro 180 giorni dalla data di consegna. I lavori consistono nella sistemazione con risagomatura, difesa spondale e sovralzo degli argini, di un tratto di circa 310 metri di sviluppo del rio Palaceris, situato immediatamente a valle del ponte sulla strada comunale “Is Palaceris”, che conduce al parco tecnologico “Polaris”. Il risultato atteso è la mitigazione del rischio idraulico come evidenziato dallo stesso studio di compatibilità idraulica allegato al progetto.

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4 – Interventi sul reticolo minore afferente al bacino idrografico del rio Tintioni con progetto presentato dalla società “Is Molas” S.p.A. Lo studio di compatibilità idrogeologica relativo a detto progetto è stato approvato dall’Autorità di Bacino con deliberazione n. 1 del 14 luglio 2010 e dall’Agenzia del Distretto Idrico della Sardegna con Determinazione del Segretario Generale n. 3773, Rep. n. 98 del 28/07/2010.

Contestualmente alle suddette approvazioni sono stati apposti i dovuti vincoli idrogeologici a tutte le aree interessate dagli interventi di mitigazione proposti: nel presente studio di variante del PAI si è tenuto conto di questo Provvedimento.

5 – Sistemazione idraulica Rio Tintioni – Nuovo percorso golfistico “Gary Player” e complesso di opere per il soddisfacimento dell’ulteriore fabbisogno idrico” - Intervento proposto dalla società “Is Molas” S.p.A. progetto dell’ing. Piercarlo Montaldo della società AI Engineering s.r.l. di Torino.

Quest’ultimo intervento è finalizzato principalmente all’ampliamento dell’esistente campo da golf presso “is Molas Resort”, affinché possa ospitare tutti i più importanti tornei internazionali. Per questo i progettisti hanno individuato nelle aree golenali del rio Tintioni un eccellente sito naturale da “rimodellare” e attrezzare con interventi che includono anche l’alveo stesso del rio.

Dalle esperienze dirette degli ultimi anni (eventi alluvionali del 2005 e 2006) si è avuta conferma che le piene (anche le più violente) del rio Tintioni non provocano danni alle strutture golfistiche; pertanto la Proprietà dell’impianto ne ha proposto l’ampliamento inserendo anche un intervento di stabilizzazione del letto del rio nel tratto interno all’area del golf.

Con studi particolareggiati e con simulazioni del comportamento del reticolo idrografico condotti su modello matematico bidimensionale, presentati a corredo dello studio di compatibilità idraulica dell’intervento, i progettisti hanno dimostrato che le modificazioni topografiche delle aree non aumentano i livelli di pericolosità idraulica e che le condizioni al contorno di valle, nei casi di piena previsti nel PAI, non subiscono apprezzabili modifiche; in ogni caso, in corrispondenza di eventi di piena con tempi di ritorno compresi tra i 50 e i 500 anni, secondo le suddette indagini, non si riscontrerebbero aumenti di portata, né dei livelli idrici e neppure di velocità delle correnti di piena, in uscita dall’area del golf verso valle.

Negli ultimi anni, in particolare nel 2005 (3-4 maggio) e all’inizio del 2006 (30 gennaio), il territorio di Pula ha subito violenti nubifragi con conseguenti ingrossamenti dei più importanti corsi d’acqua e inondazione delle corrispondenti aree golenali. I territori più colpiti sono stati quelli lungo il rio Tintioni, lungo il Mannu e il rio Santa Margherita, dove si sono verificati danni ingenti sia alle proprietà che alle infrastrutture pubbliche; una piena del Mannu si è avuta, senza gravi conseguenze, almeno per il territorio di Pula, il 22 ottobre del 2008. Ma si hanno notizie di eventi dannosi dovuti a piene eccezionali in tempi anteriori: nell’ottobre del 1965, nello stesso mese del 1988 (piena del rio Mannu di Pula del 1° ottobre), 12 e 13 novembre del 1999 con ben 350 mm di altezza di precipitazione.

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B. STUDIO DI DETTAGLIO DELLA PERICOLOSITA’ IDRAULICA NEL TERRITORIO - ELEMENTI A RISCHIO E RISCHIO IDRAULICO

In accordo con le Linee Guida del PAI, in questa sezione si procederà dapprima alla valutazione delle portate di piena in corrispondenza delle sezioni di controllo più significative dei bacini gravanti sulle aree sensibili del territorio comunale.

Le aste e relative sezioni di controllo oggetto dello studio sono le seguenti: 1. Rio Mannu di Pula – sezione alla foce 2. Rio Su Tintioni – sezione alla foce a. Rio Su Tintione – sezione a quota m 4.32 s.l.m.m. (confluenza con rio S’Orecanu) b. Rio Su Tintione – sezione a quota 25.18 m s.l.m.m. c. Rio Su Tintione – sezione a quota 56.68 m s.l.m.m. 3. Rio S’Orecanu – sezione alla confluenza con rio Su Tintione 4. Canale Cristallu – sezione alla foce a. Canale Cristallu – sezione a quota m 10.60 m.s.l.m.m. 5. Rio Santa Margherita – sezione alla foce 6. Rio Palaceris – sezione in corrispondenza del ponte sulla strada comunale Is Palaceris 7. Rio Stangioni Campu Matta 8. Rio Su Genuvesu 9. Rio Su Strumpu de is Luas 10. Canali Gironi 11. Canale Bangia Rubiu 12. Rio di Medau Nuraxeddu 13. Rio Perdosu 14. Canale de Passiali 15. Canali Su Baracconi

Le portate di piena, per i tempi di ritorno di 50, 100, 200 e 500 anni, relative a ciascuna sezione, saranno introdotte nei calcoli, oltre che, nei casi più rilevanti, nei processi di simulazione idraulica, per costruire il profilo di moto permanente delle correnti. In questo modo potranno essere individuate le aree inondabili e il loro livello di pericolosità idraulica in relazione alla probabilità dell’evento, in accordo con i disposti del DPCM 29/09/98 che definisce 4 livelli di pericolosità idraulica, associabili rispettivamente alle seguenti probabilità di superamento della portata al colmo di piena:

p=0.002 (500 anni) p=0.005 (200 anni) p=0.01 (100 anni) p=0.02 (50 anni)

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Nei territori interessati dalle esondazioni saranno rilevate le presenze degli elementi a rischio, valutandone il peso, pervenendo in tal modo alla definizione delle aree esposte al rischio idraulico.

3 STUDIO IDROLOGICO

3.1 APPROCCIO METODOLOGICO

Come è noto dalla bibliografia tecnica alla quale si rimanda per ulteriori approfondimenti, la valutazione della portata di piena può essere condotta col metodo diretto o, in mancanza di dati idrologici, col metodo indiretto.

Il primo fonda la sua trattazione su un’analisi statistica degli eventi di piena rilevati sui bacini principali del territorio; il secondo si basa invece su un processo di trasformazione degli afflussi meteorici in deflussi superficiali.

Un altro metodo per la valutazione delle portate di piena nei bacini della Sardegna, concettualmente diverso dai due precedenti, utilizza la così detta “Curva del Sirchia”; è un metodo empirico fondato sulla rilevazione e successiva analisi dei valori di portata al colmo nei corsi d’acqua della Sardegna, al fine di stabilire una correlazione tra detti valori le caratteristiche dimensionali e morfologiche dei bacini interessati.

Non avendosi a disposizione indicazioni utili per l’individuazione dei valori delle portate di piena nei bacini in interesse, in questo studio si è dovuto ricorre all’analisi degli afflussi superficiali e alla applicazione di un modello matematico per la trasformazione afflussi-deflussi secondo le più usuali e appropriate teorie.

Una breve esposizione dei diversi metodi più utilizzati sarà utile per valutare quali tra questi possano costituire i modelli più fedeli per i casi in esame.

3.1.1 Metodo di Sirchia - Curva inviluppo dei massimi contributi unitari

Il metodo proposto dal Sirchia e aggiornato alla fine degli anni sessanta dal Fassò, basato sulla curva inviluppo dei massimi eventi osservati, consiste nel tracciare la curva rappresentativa dei massimi contributi in funzione di uno o più parametri morfologici dei bacini.

La prima formulazione della curva per la Sardegna fu data dal Sirchia il quale ne propose l'utilizzazione diretta per i bacini più "impervi e rocciosi", mentre per gli altri suggerì l'adozione di un coefficiente correttivo.

Nel nostro caso sarebbe più appropriato considerare l’ultima formulazione della teoria della curva inviluppo; teoria per la quale il valore della portata di piena al colmo nasce dall’interazione di molteplici

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aspetti: caratteristiche morfologiche del bacino, suo grado di copertura riguardo alla vegetazione, ubicazione, e tempo di ritorno dell’evento di piena considerato.

Come più dettagliatamente riportato sul Rapporto regionale Sardegna, VAPI ’91, al quale si rimanda per ulteriori approfondimenti, detta curva ha la seguente espressione:

Q = P q S s * *

3 2 essendo S la superficie del bacino contribuente in Km2, q il contributo unitario espresso in m /(s Km ) e

Ps un coefficiente di riduzione.

La curva inviluppo dei massimi valori fu aggiornata dal Fassò tenendo conto dei valori di portata registrati durante le alluvioni del ’51; e per la valutazione dei massimi contributi sono suggerite le seguenti espressioni analitiche:

-0.60 q=207 S per 21

-0.106 q=45,8 S per S<21 (Km2)

Per quanto attiene al valore del coefficiente Ps, conformemente a quanto indicato nella pubblicazione sopra citata, si assume l’espressione seguente:

Ps = Ps'*Pa dove Ps' è un coefficiente correttivo relativo alla zona idrografica di appartenenza del bacino; mentre Pa è un valore che dipende dalla superficie stessa del bacino.

Sia la curva determinata dal Sirchia che quella aggiornata dal Fassò si riferiscono a contributi relativi ad eventi di piena rilevati quasi esclusivamente sui bacini orientali; mentre ai rimanenti bacini, quali per esempio quelli del basso , competono valori molto inferiori, cosicché questo metodo ha la tendenza a sovrastimare i valori delle portate di piena, ma ciò non riguarda il nostro caso.

3.1.2 Modello probabilistico

Questo metodo (E. Lazzari 1968), basato sull'analisi della regressione delle trasformate logaritmiche delle portate al colmo di piena, ha consentito di determinare delle relazioni che legano il valore medio del colmo di piena alla superficie e all'altitudine media del bacino.

Ma, come lo stesso autore evidenzia, l’esiguo numero di osservazioni disponibile limita il campo di applicabilità del metodo ai soli bacini per i quali il prodotto S*Hm sia superiore ai 50 Km3; pertanto, fatta eccezione per il rio Mannu (il cui bacino in corrispondenza della foce assume un valore S*Hm=54.12km³), non è applicabile alla maggior parte dei bacini in esame dove i valori di [S*Hm] sono assai modesti (valore massimo per il rio Santa Margherita : S*Hm=6.40km³).

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3.1.3 Metodo Razionale

Questo metodo si basa sulla seguente espressione classica della portata:

Q  i ** A*  P  ,TR,r ,A espressione di un modello deterministico elementare a fondamento cinematico, con il seguente significato dei simboli:

i Intensità di pioggia  ,TR,r ,A

TR Tempo di ritorno

r, A Coefficiente di ragguaglio areale

A Area del bacino

 Durata della pioggia critica

 Coefficiente di assorbimento

 Coefficiente di laminazione

Nell'applicazione del metodo si suole adottare l'ipotesi semplificativa che consiste nell'attribuire lo stesso tempo di ritorno sia all'evento di piena che all'evento di pioggia.

3.1.3.1 Altezza di pioggia critica Nella valutazione dell’entità della precipitazione può applicarsi sia la metodologia classica proposta dal Puddu e successivamente aggiornata con i nuovi dati acquisiti; sia il metodo di più recente pubblicazione, che prevede la definizione delle curve di possibilità pluviometrica sulla base del modello TCEV.

3.1.3.2 Formulazione classica Nella trattazione proposta da Cao-Puddu, ulteriormente elaborata ed aggiornata di recente, l’insieme delle stazioni pluviometriche dell’ambito territoriale isolano è stato suddiviso in quattro gruppi caratterizzati da comportamenti “omogenei” nei riguardi degli eventi di pioggia; sulla base di questa considerazione, l’espressione delle curve di possibilità pluviometriche assume la forma seguente:

(+u) h = h T 1 p dove:

h1 è l'altezza di pioggia di durata unitaria data dalla relazione

log h = +*u 1 Tp è la durata della precipitazione

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u è il frattile della distribuzione normale corrispondente alla probabilità di non superamento assegnata

 parametri dipendenti dal gruppo omogeneo di appartenenza, riportati nelle seguente tabella:

 = 0.305041  = -0.017147 1° gruppo  =1.273178  =0.179732

 = 0.359696  = -0.01794 2° gruppo  =1.296212  =0.167488

 = 0.418212  = 0.009093 3° gruppo  =1.379048  =0.164598

 = 0.497207  = 0.041251 4° gruppo  =1.460774  =0.191832

Secondo l'applicazione classica del metodo, la portata massima corrispondente a eventi di pari probabilità si ottiene considerando un'altezza di pioggia di durata pari al tempo di corrivazione del bacino considerato (tempo necessario affinché la particella idraulicamente più lontana raggiunga la sezione di calcolo); il che equivale ad ammettere che il tempo di salita al colmo dell'idrogramma di piena coincida con detto tempo di corrivazione, nell'ipotesi di precipitazione netta uniforme in tutto il bacino.

3.1.3.3 Modello TCEV Più recentemente si è osservato, anche in ambito nazionale, che eventi di pioggia particolarmente intensi sfuggivano alla capacità di previsione delle curve di possibilità pluviometriche formulate col modello log-normale.

Si è reso pertanto necessario sviluppare un modello capace di interpretare più fedelmente eventi di breve durata, anche utilizzando curve di distribuzione con un maggior numero di parametri.

In detta recente trattazione si è riscontrata l’impossibilità di adottare, per tempi di ritorno superiori ai 10 anni, un unico tipo di funzione monomia; si è invece reso necessario separare la casistica in due tipologie di eventi: piogge di durata inferiore a un’ora e piogge di durata superiore a un’ora.

Le equazioni elaborate sono:

bb ' h(T, t aa '*t tra

bb '' h(T, t aa ''*t tra

Dove

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 g a1  0.886 *24b1

b1  0.493  0.476 * Log g

avendo indicato con  g il valore medio giornaliero della pioggia il cui valore è rilevabile nella seguente carta.

La figura 1 mostra la distribuzione spaziale dell’altezza di pioggia giornaliera in Sardegna (da Deidda ed Al., Quad. Ricerca n°9 dell’Università di Cagliari, 1997).

Figura 1 - Distribuzione spaziale dell’altezza di pioggia giornaliera in Sardegna.

I parametri a2’, a2’’ e b2’, b2’’ contraddistinguono invece la sottozona di appartenenza.

3.1.3.3.1 Valutazione del coefficiente di afflusso Φ

Per la valutazione del coefficiente di afflusso, si fa ricorso al metodo CN (curve number) del Soil Conservation Service, che secondo gli autori trova impiego ottimale nell’ambito dei piccoli bacini.

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Per definizione si intende per pioggia netta la grandezza

2 hlorda  I a hnetta  hlorda  S  I a

dove

100  S  254 * 1  CN 

Il valore del CN è tabellato per differenti combinazioni di suolo e copertura vegetale; il parametro S, rappresenta la quantità d’acqua immagazzinabile nel bacino, e quindi nel terreno ed è legato alla possibilità di infiltrazione, e alle condizioni di umidità precedenti (AMC - Antecedet Misture Condition).

Il valore dell’infiltrazione iniziale è dato dalla:

Ia=0.2*S

3.1.3.3.2 Coefficiente di ragguaglio areale R

Per il coefficiente di ragguaglio areale si assumono le seguenti espressioni:

r = 1 – (0.0394 A0.354) (-0.40+0.0208 ln(4.6-ln(A))) per A < 20 km2

r = 1 – (0.0394 A0.354)  (-0.40+0.03832 ln(4.6-ln(A))) per A > 20 km2

3.1.3.4 Durata della pioggia critica Per la valutazione della durata della pioggia critica si è assunto il modello utilizzato nella procedura VAPI Sardegna; si è quindi ammesso che la durata della pioggia corrisponda alla somma del tempo necessario per la formazione del deflusso superficiale e del tempo di corrivazione del bacino:

   c   f dove

 c è il tempo di corrivazione

 f è il tempo necessario per la formazione del ruscellamento superficiale.

La valutazione del tempo di corrivazione viene fatta attraverso un confronto critico delle seguenti formule empiriche:

1 Jm pendenza media dell'asta  S  2 Formula di Ventura    c  0.127  S superficie del bacino in km²  J m 

1 Hm altitudine media del bacino 2 Formula di 4S 1.5L Ha quota della sezione di controllo in   Giandotti c 1 m s.l.m. 2 0.8H m  H S

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1 Jm pendenza media dell'asta 3 0.108S * L L lunghezza in Km della stessa Formula di Pasini  c  1 S superficie del bacino 2 J m L lunghezza in Km dell’asta L V velocità media di scorrimento da Formula di Viparelli   c 3.6V assumersi su valori compresi tra 1 m/s e 1.5 m/s. 0.289 Hm altitudine media del bacino Formula VAPI  H  0.231 m  Jm la pendenza media del reticolo Sardegna  c  0.212* A    J m  0.7 i pendenza media del bacino 0.8*1000  Formula Soil 100L   9 L lunghezza asta principale in piedi Conservation  CN   c 1.67 0.5 Service 1900*iversante

Il tempo di formazione del ruscellamento superficiale, viene calcolato mediante la seguente espressione: I   a f i  c  f ,r dove

Ia: rappresenta l’assorbimento iniziale I : intensità di pioggia relativa alla durata critica

La pendenza media dell’asta principale è invece valutata mediante la relazione L J  m n l  i 1 ii dove :

L è la lunghezza dell’asta

li lunghezza del tratto i-esimo a pendenza omogenea

ii la pendenza del tratto i-esimo a pendenza omogenea

In questo studio si è adottata la condizione più sfavorevole ponendo f = 0

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3.1.4 Scelta del tempo di ritorno

Secondo quanto riportato nelle “Linee Guida” di cui all’art. 3 delle Norme di Attuazione del P.A.I., le portate di piena sono state calcolate per eventi con tempi di ritorno corrispondenti ai quattro livelli di pericolosità:

TEMPI RITORNO LIVELLO PERICOLOSITÀ CLASSE (ANNI)

MODERATO HI 1 500

MEDIO HI 2 200

ELEVATO HI 3 100

MOLTO ELEVATO HI 4 50

Ciò è in accordo con i disposti del DPCM 29/09/98 che definisce 4 livelli di pericolosità idraulica, associabili rispettivamente alle seguenti probabilità di superamento della portata al colmo di piena: p=0.002 (500 anni) p=0.005 (200 anni) p=0.01 (100 anni) p=0.02 (50 anni)

3.1.5 Scelta del metodo per la stima della portata di piena

Non disponendo di informazioni dirette sulle portate nei bacini in studio, si è fatto ricorso al metodo indiretto “razionale”, utilizzando per il calcolo dell’altezza di pioggia critica le curve di possibilità pluviometrica derivate con l’applicazione del modello probabilistico TCEV (Two Component Extreme Value); per un doveroso raffronto è stato applicato anche il metodo Classico in cui le curve di possibilità climatica sono basate sulla distribuzione log-normale.

La valutazione del tempo di corrivazione dei bacini interessati è ottenuta, come già accennato, attraverso un confronto critico delle formule empiriche sopra riportate.

3.2 RISULTATI OTTENUTI – VALORI DELLE PORTATE DI PIENA

Nelle tabelle di calcolo allegate figurano i dati morfometrici relativi a tutti i bacini esaminati e i risultati ottenuti attraverso i calcoli sopra descritti. Si è ritenuto utile esporre i suddetti dati anche in uno schema riepilogativo riportato nell’allegato alla presente relazione.

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4 STUDIO IDRAULICO

4.1 GENERALITA’

Lo studio del comportamento idraulico delle aste fluviali dei bacini esaminati è stato svolto con le consuete metodologie che conducono alla costruzione del profilo di moto permanente della corrente. Nei casi più complessi è stato costruito il modello matematico del reticolo idrografico per effettuare la simulazione mediante calcolo automatico. Viceversa, per le aste più semplici, dove (viste le pendenze di fondo) generalmente si istaurano correnti in regime veloce, le sezioni dell’alveo e le luci delle opere di attraversamento sono state verificate semplicemente con le note relazioni dell’idraulica che forniscono le curve di portata e altri elementi essenziali per valutare la loro compatibilità con i valori delle portate di piena.

4.2 Costruzione del modello matematico

Per i corsi idrici più importanti le verifiche idrauliche sono state condotte lungo tutto lo sviluppo dei tratti critici, attraverso una serie di sezioni trasversali ottenute da rilievi topografici (intorno all’alveo) e dalla cartografia messa a disposizione dall’Amministrazione comunale nelle aree golenali esterne. Dette sezioni sono distribuite lungo il percorso delle diverse aste, dislocate nei punti topograficamente e idraulicamente più rappresentativi: punti di discontinuità, come ponti, confluenze, salti di fondo, e in corrispondenza di importanti variazioni della forma e della scabrezza dell’alveo.

I corsi d’acqua per i quali è stata eseguita la simulazione su modello sono:

 Il Rio Mannu di Pula – per uno sviluppo di m 4145 (dalla foce alla sezione 14).  Rio Tintioni e Rio S’Orecanu – per uno sviluppo complessivo di m 6778 per il rio Tintioni, oltre a m 2071 di sviluppo del rio S’Orecanu.  Canale Cristallu – per uno sviluppo di m 4186.  Rio Santa Margherita di Pula – per uno sviluppo di m 3705.  Rio Perdosu – per uno sviluppo di m 1018. lo studio dei profili di moto permanente è stato eseguito con l’ausilio del codice di simulazione “River Analysis System” ver. 4.0.0 – marzo 2008, realizzato da U.S. Army Corps of Engineers – Hydrologic Enginering Center, noto più comunemente con l’acronimo di “HEC-RAS”.

4.2.1 Modello del terreno

Per la costruzione del modello ciascuna asta fluviale, nel programma di simulazione sono stati inseriti:

 Planimetria del corso d’acqua di tutto lo sviluppo in studio;

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 Sezioni trasversali dell’alveo nello stato attuale, estese alle aree golenali limitrofe suscettibili di essere sommerse durante le piena. I suddetti elementi sono stati introdotti nel programma per mezzo delle coordinate piane dei vertici delle poligonali che li costituiscono, con riferimento topografico locale. In particolare, le sezioni, viste da monte verso valle, sono riferite all’asse del corso d’acqua, come riportato in planimetria, e al livello medio marino (quota zero). Inoltre per la caratterizzazione fisico-geometrica di queste ultime, sono stati definiti per ogni sezione posizione delle sponde, scabrezza delle superfici e posizione di eventuali argini e manufatti.

4.2.2 Condizioni al contorno

Le condizioni al contorno che rappresentano il sistema idrico in studio sono così individuate:

 Contorno di monte : altezza di moto uniforme della corrente con valore noto della pendenza.  Contorno di valle : battente idrico costante noto. Per tutti i corsi d’acqua analizzati è stata compresa anche la foce: per cui il valore di battente idrico costante è stato impostato, a favore della sicurezza, al valore di m +0.50 che corrisponde al valore massimo della marea sigiziale. Fa eccezione il rio S’Orecanu che si immette nel rio Tintioni; in questo caso il codice di simulazione provvede automaticamente a calcolare l’altezza del pelo libero in corrispondenza della “junction” (confluenza).

A completamento della serie di dati occorrenti per far girare il programma di simulazione, sono stati infine inseriti i valori delle portate ottenuti con lo studio descritto nel precedente punto 3.2.

4.3 Verifiche idrauliche dirette

Come già anticipato, per i casi più semplici, dove per le forti pendenze e le caratteristiche di copertura degli alvei si istaurano per lo più correnti in regime veloce, le sezioni dell’alveo e le luci delle opere di attraversamento sono state verificate semplicemente con le note relazioni dell’idraulica. Le formule utilizzate per la determinazione delle grandezze idrauliche e geometriche sono illustrate qui di seguito.

4.3.1 Correnti a pelo libero

Riguardano piccoli torrenti e canali anche artificiali generalmente in terra, ma talvolta rivestiti, almeno in corrispondenza delle opere di attraversamento (anche se spesso detti rivestimenti hanno subito danni).

Le espressioni utilizzate sono quelle di Gaukler-Strickler:

V = X*(R*J)1/2 - X = k *R1/6 dove: V velocità media della corrente [m/s]

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R raggio idraulico della sezione bagnata [m]

J pendenza di fondo del canale

k coefficiente di scabrezza

4.3.2 Luci a stramazzo e sotto battente

L’efflusso dalle luci verrà studiato con le classiche formule della foronomia, pratica applicazione del teorema di Bernoulli.

Per le luci a stramazzo in parete sottile:

Q = *b*h*(2g*h)0.5 dove : Q portata della corrente in m³/s

b larghezza dello stramazzo in m

h carico dello stramazzo in m

 coefficiente di efflusso.

Il coefficiente di efflusso per gli stramazzi in parete sottile vale in prima approssimazione:

s

E per le luci a stramazzo a larga soglia:

ls

Le luci sotto battente sono governate dalle stesse espressioni utilizzate per le luci a stramazzo, con l’adozione di appropriati coefficienti di deflusso a seconda delle loro caratteristiche geometriche.

4.4 Risultati ottenuti nella configurazione attuale

Considerata la durata relativamente lunga degli eventi di piena, le simulazioni sono state condotte in regime di moto stazionario, inserendo il valore massimo degli idrogrammi di piena.

I profili di moto permanente così ottenuti, in corrispondenza delle quattro serie di valori della portata associate ai corrispondenti livelli di pericolosità, hanno permesso di tracciare i contorni delle aree suscettibili di allagamento, riportati successivamente nelle carte della pericolosità idraulica.

Nelle tabelle allegate (Profili di moto permanente) compaiono i valori numerici che definiscono i suddetti profili delle correnti. Per ciascuna sezione sono presentati i seguenti valori (partendo dalla 2a colonna a sinistra):

 Lunghezza progressiva del canale riferita alla foce (o alla confluenza nel caso del rio S’Orecanu e del tratto montano del rio Tintioni) in metri.

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 Portata totale in m³/s -  Quota del fondo dell’alveo, in metri, riferita al medio mare.  Quota del pelo libero della corrente, ancora in metri sul medio mare.  Velocità media della corrente in m/s -  Pendenza della linea di energia totale.  Area della sezione bagnata in m² -  Larghezza del pelo libero in metri.  Numero di Froude. Le suddette informazioni sono restituite dal programma di simulazione, e ad esse ne sono state affiancate alcune ulteriori, riferite alla geometria dell’alveo, per un immediata valutazione degli effetti della piena; esse sono:

 Quota della riva (lato più depresso), con relativo franco in metri.  Livello di attenzione da 0 a 3. Come si può osservare nelle tabelle, i franchi negativi sono riportati in rosso tra parentesi; i livelli di attenzione sono fissati convenzionalmente come segue:

0  franco > 0.50 m

1  m 0.50 > franco > 0.20 m

2  m 0.20 > franco > 0.00 m

3  franco < 0.00 m (franco negativo)

Questi valori permettono di valutare con immediatezza la pericolosità idraulica nei terreni attraversati e insieme alle planimetrie della pericolosità, che ne rappresentano una restituzione topografica, forniscono un quadro completo e particolareggiato della situazione.

Un esame critico dei tabulati, con riferimento alle aree antropizzate, conduce alle considerazioni sintetizzate qui di seguito.

4.4.1 Rio Mannu di Pula

Gli interventi di sistemazione realizzati nel tratto terminale di questo fiume si sono dimostrati pienamente efficaci. Restano due tratti critici all’interno del territorio comunale di Pula:

a. tratto a monte del ponte ANAS dove allo stato attuale sono presenti sia in destra che in sinistra alcune aree a pericolosità molto elevata ed elevata. Va però ricordato che in detto tratto sono previsti nuovi interventi di protezione già progettati e di prossima realizzazione (v. par. 2.3 – 1). Con questi interventi la pericolosità delle aree viene abbattuta drasticamente.

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b. Tratto a valle in prossimità della foce. Negli ultimi 200 metri dell’argine in destra esiste un sistema di paratoia, facente capo alla rete di drenaggio collaterale, non più funzionante: ciò causa l’allagamento dei terreni limitrofi in caso di piena, soprattutto in presenza di forti correnti marine provenienti da sud/sud-est che si oppongono al regolare deflusso fluviale.

4.4.2 Rio Tintioni e rio S’Orecanu

L’asta del rio Tintioni è la più critica tra quelle esaminate: una estesa fascia del suo intorno e per tutto lo sviluppo del territorio antropizzato, è soggetta a frequenti inondazioni. A partire dalla foce fino alla S.S. n. 195 e oltre, fino alla confluenza con il rio S’Orecanu, si ha una fascia caratterizzata da pericolosità molto elevata (Hi4) larga mediamente quasi 500 metri.

Anche in tutto il tratto più a monte si presenta la stessa situazione di pericolosità molto elevata per un’ampia fascia a cavallo dell’alveo. La posizione e la forma di queste aree soggette ad allagamento evidenziano quello che originariamente era il tracciato del paleo-alveo: l’andamento attuale dell’alveo, tortuoso e caratterizzato da brusche deviazioni planimetriche (non proprio naturali), fa pensare a interventi dell’uomo più che a quelli della natura.

Nessuno degli attraversamenti presenti lungo il tracciato (ponti stradali) risulta idoneo al passaggio delle portate di piena anche solo cinquantennali. Quanto emerge da questa indagine è del resto ben confermato dai dati storici riguardanti questo corso d’acqua.

Anche il rio S’Orecanu, sebbene in proporzioni più modeste, presenta le stesse criticità sopra descritte. Il tratto in studio, di circa 2000 metri, che scorre in aree antropizzate è soggetto a esondazioni anche con modeste portate di piena; una fascia della larghezza media di 200 metri a cavallo dell’alveo è caratterizzata da pericolosità idraulica Hi4. La confluenza attuale con il rio Tintioni si trova circa 200 metri a monte di quella indicata nelle carte catastali; questo è un esempio delle variazioni del tracciato naturale che sembrano aver subito alcuni tratti delle aste di questo bacino.

4.4.3 Canale Cristallu

La sezione di questo breve corso d’acqua è quasi ovunque insufficiente per le portate di piena; ma l’orografia delle aree golenali è tale che la fascia interessata da allagamento ha modesta estensione: a monte si hanno aree a pericolosità Hi4 larghe mediamente 50÷60 metri, mentre a valle della vecchia strada per Domusdemaria fino alla S.S. n. 195, la fascia soggetta a inondazione si estende per oltre 100 metri, soprattutto in destra idraulica. Anche in questo caso sono gli attraversamenti generalmente insufficienti al transito delle portate di piena.

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4.4.4 Rio Santa Margherita e rio Palaceris

Come per il rio Tintioni, si osservano in planimetria delle aree a pericolosità idraulica molto ampie, Hi4 e Hi3 (ma anche qualche notevole porzione Hi2 e Hi1), che interessano i terreni adiacenti al corso d’acqua, sia in destra che in sinistra idraulica. I tratti più critici si hanno immediatamente a valle del ponte sulla strada comunale Is Palaceris, dove sono previsti gli interventi di sistemazione idraulica dell’alveo (in corso di realizzazione presso il ponte sulla strada comunale); e ancora, per un lungo tratto a monte e a valle della S.S. n. 195, fino a interessare in parte le aree occupate dall’Hotel Flamingo, presso la foce. Anche in questo caso risulta evidente la insufficienza idraulica degli attraversamenti principali che, insieme alla scarsità della sezione dell’alveo, contribuisce alla grave criticità di tutto il rio.

4.4.5 Rio Stangioni Campu Matta

Si tratta di un modesto corso del reticolo di dreno, che però presenta criticità a partire dalla S.S. n. 195 verso valle, sino alla foce. Il punto debole è costituito soprattutto dagli attraversamenti che si dimostrano inadeguati; a monte della Statale si ha una stretta fascia a modesta pericolosità a cavallo dell’alveo, che ha caratteristiche di canale di drenaggio in terra.

4.4.6 Rio Su Genuvesu

Valgono le stesse considerazioni riportate per il caso precedente.

4.4.7 Rio Su Strumpu de is Luas

Questo canale è quasi sufficiente a smaltire le portate di piena, ma entra in crisi per via degli attraversamenti sottodimensionati. Comunque si riscontrano fasce assai contenute a cavallo dell’alveo, caratterizzate da pericolosità non superiore a Hi3; leggermente più ampie sono le fasce Hi2 e Hi1.

4.4.8 Canali Gironi

Valgono le stesse considerazioni sopra riportate, ma in questo caso si hanno fasce con pericolosità Hi4, anche se abbastanza contenute intorno all’alveo, che si estendono in corrispondenza degli attraversamenti.

4.4.9 Canale Bangia Rubiu

Valgono le considerazioni del precedente caso.

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4.4.10 Rio di Medau Nuraxeddu

Questo canale non presenta criticità.

4.4.11 Rio Perdosu

L’alveo del rio Perdosu è assolutamente insufficiente per le portate di piena anche cinquantennali, infatti si ha, soprattutto a valle della statale, un’ampia area caratterizzata da pericolosità Hi4. Anche gli attraversamenti presenti non sono adeguati al transito delle portate di piena e andrebbero tutti ridimensionati adeguatamente. È appena il caso di notare che la presenza del serbatoio a monte della strada svolgerebbe in maniera efficace la funzione di laminazione della piena se fosse completamente vuoto al momento dell’evento. Ma ciò non può essere garantito, pertanto nel presente studio non si è messo in conto.

4.4.12 Canale de Passiali

Si tratta di un canale di dreno idoneo al trasferimento di portate con tempi di ritorno di 50 e 100 anni, pertanto diventa critico con eventi di minore frequenza e genera una fascia a pericolosità Hi2 e Hi1.

4.4.13 Canali Su Baracconi

Si tratta di un rio di modesta grandezza che però presenta criticità a partire dalla S.S. n. 195 verso valle, sino alla foce. Il punto debole è costituito soprattutto dagli attraversamenti che risultano inadeguati; occorre anche in questo caso rivedere la sezione dell’alveo, ma soprattutto la luce degli attraversamenti.

5 ELEMENTI A RISCHIO

Con diretto riferimento al paragrafo 4.3 delle Linee Guida del PAI, la carta degli elementi a rischio di inondazione (e di frana) rappresenta tutti gli elementi a rischio ai sensi del DPCM 29.09.1998 e nella cartografia sono pertanto rappresentati tutti gli elementi nei quali è ipotizzabile una qualche forma di danno per:

 l’incolumità delle persone;

 gli agglomerati urbani comprese le zone di espansione urbanistica;

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 le aree su cui insistono insediamenti produttivi, impianti tecnologici di rilievo (distributori di benzina, serbatoi di gas), in particolare quelli definiti a rischio rilevante ai sensi di legge;

 le infrastrutture a rete (reti distribuzione idrica, energetica, telefonica; reti di fognatura; reti di trasporto urbano) e le vie di comunicazione di rilevanza strategica anche a livello locale;

 il patrimonio ambientale e i beni culturali, storici, architettonici d’interesse rilevante;

 le aree sede di servizi pubblici (strutture di soccorso - ospedali, vigili del fuoco), e privati, di impianti sportivi e ricreativi, strutture ricettive e infrastrutture primarie.

Per la elaborazione della carta in esame sono stati analizzati tutti i dati disponibili rilevati dalla Cartografia IGM, la Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000 e le fotografie aeree. La cartografia degli elementi a rischio è restituita su tre tavole in scala 1:5000 con quadro d’unione in scala 1:10000.

La classificazione degli elementi a rischio è riportata nella seguente tabella.

Classi Elementi Peso

Aree libere da insediamenti e aree improduttive; zona boschiva; zona agricola E1 0.25 non edificabile; demanio pubblico non edificato e/o edificabile

Aree con limitata presenza di persone; aree extraurbane, poco abitate; edifici sparsi Zona agricola generica (con possibilità di edificazione); zona di E2 0.50 protezione ambientale, rispetto, verde privato; Parchi, verde pubblico non edificato; infrastrutture secondarie Nuclei urbani non densamente popolati; infrastrutture pubbliche (strade statali, provinciali e comunali strategiche, ferrovie, lifelines, oleodotti, E3 elettrodotti, acquedotti); aree sedi di significative attività produttive 0.75 (insediamenti artigianali, industriali, commerciali minori); zone per impianti tecnologici e discariche RSU o inerti, zone a cava. Centri urbani ed aree urbanizzate con continuità (densità abitativa superiore al 20% della superficie fondiaria); nuclei rurali minori di particolare pregio; zone di completamento; zone di espansione; grandi insediamenti industriali e E4 commerciali; servizi pubblici prevalentemente con fabbricati di rilevante 1.00 interesse sociale; infrastrutture pubbliche (infrastrutture viarie principali strategiche); zona discarica speciali o tossico nocivi; zona alberghiera; zona campeggi e villaggi turistici; beni architettonici, storici e artistici

Tabella 1. Classificazione degli elementi a rischio.

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6 IL RISCHIO IDRAULICO

Seguendo la classificazione qualitativa definita nel DPCM del 29/09/1998 e la usuale metodologia di origine anglo-sassone di valutazione del rischio indicata nelle Linee Guida del PAI, il Rischio Idraulico è definito come il prodotto dei seguenti tre fattori:

Ri = Hi * E * V dove:

Ri : rischio idraulico totale, quantificato secondo 4 livelli riportati in Tabella 4, dove sono evidenziati gli estremi superiore delle classi.

Hi : pericolosità (natural Hazard) ossia la probabilità di superamento della portata al colmo di piena; in accordo col DPCM 29/09/98 anche essa è valutata in 4 livelli corrispondenti ai valori 0.02, 0.01, 0.005, 0.002. Detti valori “p” sono legati ai tempi di ritorno “T” dalla relazione

p = 1/T

E : elementi a rischio, come definiti nel precedente capitolo 5; il loro valore (peso) è convenzionalmente stabilito tra 0 e 1 .

V : vulnerabilità intesa come capacità a resistere alla sollecitazione indotte dall’evento e quindi dal grado di perdita degli elementi a rischio E in caso del manifestarsi del fenomeno. Ogni qualvolta si ritenga a rischio la vita umana, ovvero per gli elementi di tipo E4, E3 e parte di E2, la vulnerabilità, secondo quanto si evince dal DPCM, sarà assunta pari all'unità; per quanto concerne gli elementi di altro tipo occorrerebbe provvedere ad effettuare analisi di dettaglio sui singoli cespiti ma esse esulano dai limiti delle attività previste dal dispositivo di legge e, pertanto, anche a tali elementi si attribuirà un valore di vulnerabilità ancora unitario.

La cartografia delle aree esposte al rischio idraulico è restituita su tre tavole in scala 1:5000 con quadro d’unione in scala 1:10000.

A conferma di quanto riportato sopra, le aree esposte a rischio, con i relativi livelli, sono state individuate attraverso la sovrapposizione topografica delle perimetrazioni della pericolosità idraulica e degli elementi a rischio, avendo considerato la vulnerabilità sempre unitaria.

Si evidenzia che le aree oggetto del presente studio sono generalmente antropizzate: contengono cioè insediamenti residenziali più o meno intensivi, e dove le residenze sono più “diluite” sono presenti importanti aziende agricole a colture intensive, spesso serricole. Ciò si traduce nel classificare gli elementi presenti come E4 ed E3 (con pesi rispettivamente di 1 e 0.75): la qual cosa comporta a sua volta che i livelli di pericolosità siano quasi ovunque coincidenti con i livelli di rischio.

La classificazione degli elementi a rischio è riportata nella seguente tabella.

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Rischio idraulico totale Descrizione degli effetti Classe Intensità Valore

Ri1 Moderato ≤ 0.002 danni sociali, economici e al patrimonio ambientale marginali

sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale che non pregiudicano l’incolumità del Ri2 Medio ≤ 0.005 personale, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente Ri3 Elevato ≤ 0.01 inagibilità degli stessi, la interruzione di funzionalità delle attività socio-economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale

sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle Molto persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al Ri4 ≤ 0.02 elevato patrimonio ambientale, la distruzione delle attività socio- economiche

Tabella 1. Definizione delle classi di rischio.

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C. OPERE DI MITIGAZIONE PROPOSTE – PRIORITA’ E STIMA DEGLI INTERVENTI

7 OPERE DI MITIGAZIONE PROPOSTE E PRIORITA’

Va premesso che per la scelta e il dimensionamento delle opere di mitigazione da realizzare lungo tutte le aste fluviali esaminate, si è preso come riferimento il profilo di moto permanente che si instaura durante la piena con tempo di ritorno di 200 anni. E’ stato valutato successivamente, caso per caso, se il franco fissato potrà essere ritenuto adeguato. Per questo motivo le considerazioni che seguiranno saranno basate sui dati idraulici relativi alla piena bicentennale.

I costi delle opere sono stati stimati facendo riferimento al prezzario regionale per gli appalti di opere pubbliche, nonché ai prezzi medi del mercato locale.

La priorità degli interventi è definita in tre livelli : ALTA – MEDIA – BASSA.

I criteri adottati per l’attribuzione del livello di priorità a ciascuno degli interventi proposti sono i seguenti:

1. Peso e tipologia degli elementi a rischio presenti e livello di rischio al quale sono esposti. 2. Classificazione dell’intervento proposto in rapporto allo stato dei luoghi (opera di completamento – prosecuzione di interventi già realizzati – nuovi interventi sulla rete). 3. Impegno di spesa in rapporto ai benefici attesi e alle somme di finanziamento reperibili.

7.1.1 Rio Mannu di Pula

7.1.1.1 [A.1] – Tratto a monte Come già più volte affermato, gli interventi realizzati in questo alveo si sono manifestati decisamente efficaci. Non resta pertanto che riproporne il completamento con opere di sistemazione del tratto estremo di monte, all’interno del comune di Pula. Il tronco interessato ha uno sviluppo complessivo di circa 260 metri e l’area dell’alveo è di circa 2,6 Ha.

Per affrancare tutte le aree sino al confine, dal vincolo idrogeologico si propone pertanto la realizzazione delle seguenti opere in alveo:

- Movimento di materie per la risagomatura e regolarizzazione della sezione m³ 30000; - Protezione dell’argine destro in gabbionate m³ 3000; - Rilevato arginale in sponda sinistra m³ 15000; - Mantellate con scogli naturali di 2^ categoria m³ 1200 (t 2000); - Opere varie di raccordo e finitura.

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 Il costo stimato per dette opere ammonta a € 995 000,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene MEDIA

7.1.1.2 [A.2] – Tratto presso la foce Per evitare che durante la piena parte della corrente trasportata dal Mannu fuoriesca in destra attraverso l’apertura esistente a circa 200 metri a monte della foce, occorre intervenire ripristinando la continuità arginale. Poiché in questo modo viene anche interrotta la comunicazione tra la rete di dreno collaterale il fiume, occorrerà prevedere un nuovo punto di scarico delle acque trasportate da questa rete. In prima battuta si è ipotizzata la realizzazione di un canale laterale, adiacente al piede del rilevato arginale, prolungato fino alla foce.

- Scavi per la realizzazione del nuovo canale m³ 1200; - Opere di demolizione della paratoia esistente e ripristino dell’argine.  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 96 600,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene ALTA

7.1.2 Rio Tintioni e rio S’Orecanu

7.1.2.1 [B.1] Tratto a marea Attualmente il tratto terminale del rio Tintioni (come tutto il resto) ha una sezione assolutamente insufficiente per la portata di progetto. Questo primo tronco dello sviluppo di m 875 necessita pertanto di intervento di adeguamento con ampliamento e risagomatura della sezione idraulica; viste le modeste pendenze i calcoli idraulici consigliano una sezione trapezia con base di m 30.00 e sponde con scarpa 2/3 (che passerà a 1/2 nella zona immersa) . Occorre inoltre il rifacimento del ponte alla sezione 5 perché con la luce attuale non è in grado di transitare neppure la portata cinquantennale.

- Scavi per l’ampliamento del canale in parte sotto il livello marino (dragaggi) m³ 91000; - Opere di demolizione e rifacimento del ponte esistente (con possibilità di raddoppio in luogo di demolizione).  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 1 342 000,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene ALTA

7.1.2.2 [B.2] Tratto tra le quote 0.00 e +3.84 Questo tratto parte dal ponte sopra descritto e arriva alla quota di m 3.84, dove si propone di riportare, come era originariamente, la confluenza col rio S’Orecanu: lo sviluppo complessivo è di m 925.

Anche qui la sezione attuale è insufficiente e si propone di ampliarla con una forma trapezia avente base di m 18.00 e sponde con scarpa 2/3; per contenere interamente la corrente di progetto la sua altezza sarà, franco compreso, di m 2.40.

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Nei casi estremi la velocità media della corrente raggiungerà il valore di 3.35 m/s, pertanto occorrerà rivestire le pareti e il fondo dell’alveo in alcuni tratti maggiormente esposti.

- Scavi per l’ampliamento della sezione dell’alveo (si segue l’incisione attuale) m³ 32000; - Materassi in rete e pietrame per rivestimento delle pareti e del fondo m² 6000. - Rifacimento o ampliamento del ponte sulla S.S. n. 195.  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 1 364 000,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene ALTA

Fig. 1 - Ripresa fotografica aerea del 1954

7.1.2.3 [B.3] Tratto tra le quote m 3.84 e m 24.88 Questo tratto del Tintioni è sgravato delle portate di piena provenienti dal rio S’Orecanu, pertanto dalla quota di m 3.84 alla quota di m 24.88 (dalla sezione 19 alla sezione 59) è sufficiente conferirgli una sezione idraulica trapezia con base di m 12.00 e altezza totale media di m 2.20. Lo sviluppo

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complessivo è di m 2237 e lungo il percorso si incontrano due attraversamenti stradali: un nuovo ponte da realizzare ex novo e un ponte esistente da demolire e ricostruire con sezione adeguata: attualmente non vi transita neppure la portata cinquantennale. Anche in questo tratto occorrerà rivestire i punti più esposti all’erosione della corrente che potrà raggiungere velocità intorno a 3.7 m/s.

- Scavi per l’ampliamento della sezione dell’alveo m³ 54700; - Materassi in rete e pietrame per rivestimento delle pareti e del fondo m² 11000. - Realizzazione di nuovo ponte sulla vecchia strada per Domusdemaria. - Rifacimento del ponte sulla strada secondaria del “maneggio”.1  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 2 036 400,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene ALTA

7.1.2.4 [B.4] Tratto compreso tra le quote m 24.88 e m 29.44 La soluzione tecnica proposta per questo tratto trae origine da uno studio dettagliato eseguito dall’ing. Piercarlo Montaldo della società Ai Engineering s.r.l. per conto della società Is Molas S.p.A.

Tra le quote di m 25 circa e m 50.00, per uno sviluppo di m 2200, il rio Tintioni ricade interamente all’interno della proprietà “Is Molas” dove è stato realizzato un impianto sportivo per il GOLF. Questo impianto è di importanza internazionale e ospita ogni anno atleti provenienti da tutto il mondo. La società Proprietaria ha presentato alle Autorità competenti un progetto di ampliamento dell’impianto sportivo in modo da portarlo ai livelli dei maggiori campi internazionali e il ruolo del corso d’acqua nello scenario di gioco ne è parte integrante.

Lo studio idraulico sopra citato dimostra che è possibile distribuire le portate di piena su un’ampia fascia golenale ricadente sempre all’interno della proprietà, lasciandone solo una parte, compatibile con le attuali dimensioni dell’alveo, a defluire lungo il rio Tintioni; tutto questo senza danno alcuno per le strutture sportive che anno dimostrato invulnerabilità a questi eventi anche durante le ultime gravi esondazioni del 2005 e 2006. Come si evince dalle planimetrie allegate, i due rami di corrente possono essere riuniti nel Tintioni in corrispondenza della sezione 59, dopo aver percorso due tracciati “paralleli”.

Attualmente, in base ai risultati della simulazione idraulica su modello bidimensionale – confermati anche dal presente studio, una parte dei 108 m³/s della portata di piena transitano nel Tintioni ( circa 45 m³/s); mentre i restanti 63 m³/s si riversano naturalmente a valle seguendo il tracciato del paleo-alveo, inondando così le aree agricole che incontrano più a valle, segnalate nella planimetria della pericolosità idraulica.

Questa situazione appena illustrata, cioè la possibilità di far defluire la corrente su un’ampia area golenale, permette di abbattere il rischio idraulico con interventi di mitigazione molto meno onerosi di

1 Si ritiene utile riesaminare il programma dei lavori di pavimentazione della strada in questione alla luce di questa nuova esigenza.

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quelli che sarebbero altrimenti necessari. Infatti per proteggere dalla esondazione del Tintioni le aziende agricole attualmente esposte, si dovrebbe procedere alla sistemazione di 2380 m di alveo per renderlo idoneo al passaggio di una portata di 108 m³/s; inoltre si dovrebbero ricostruire o ampliare i due ponti esistenti.

Si può ottenere invece un risultato esattamente equivalente realizzando un canale in terra di soli 456 metri di sviluppo per una portata di 63 m³/s (in luogo dei 108 m³/s, considerato che il resto viene regolarmente trasportato dall’attuale alveo del Tintioni) lungo la strada esistente, dove già attualmente, in condizioni di piena, passa una parte della corrente collaterale per riunirsi al Tintioni. In aggiunta, occorre e basta realizzare un modesto argine dello sviluppo di circa 400 metri dentro il confine della proprietà Is Molas per convogliare nel suddetto canale tutta l’acqua in arrivo da monte. Non è più necessario ricostruire o ampliare nessuno dei due ponti.

Si noti che i materiali scavati per l’ampliamento del canale (10700 m³) potranno essere in parte destinati alla realizzazione dell’argine (7500 m³).

Per riassumere, gli interventi di mitigazione proposti sono i seguenti:

Canale trapezio in terra con base di m 8.00 e sviluppo m 456;

Briglia selettiva in gabbioni all’estremità di monte del canale;

Argine in terra dell’altezza media di m 1.20 e coronamento transitabile di m 4.00 per uno sviluppo complessivo di m 421.

- Scavi per l’ampliamento del canale esistente lungo la strada di confine m³ 10700; - Materassi in rete e pietrame per rivestimento delle pareti e del fondo m² 2000. - Gabbionate per la realizzazione della briglia selettiva m³ 350 - Realizzazione di confluenza alla sez. 59 – mantellate con materassi in pietra m² 1200. - Rilevato arginale lungo il confine dell’impianto sportivo m³ 7500  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 462 900,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene ALTA

7.1.2.5 [B.5] Rio S’Orecanu La scelta di riportare il punto di confluenza di questo rio col Tintioni nel vecchio sito originario, evita di dover ricostruire il nuovo ponte esistente che risulta adeguatamente dimensionato per la portata di oltre 40 m³/s, ma insufficiente per la portata dei due rii (132 m³/s). La sezione tipica dell’alveo deve essere ampliata e può essere adottata anche in questo caso la solita sezione trapezia in terra con base di m 6.00 e altezza totale media di m 1.85; lo sviluppo dell’alveo da ampliare è di m 2049.

Per mitigare il rischio idraulico lungo tutto il corso d’acqua occorrono:

- Scavi per l’ampliamento dell’alveo esistente m³ 11000; - Materassi in rete e pietrame per rivestimento delle pareti e del fondo m² 2000.

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- Realizzazione di confluenza alla sez. 19 – mantellate con materassi in pietra m² 1600. - Rifacimento del 2° ponte presso la strada vecchia per Domusdemaria. - Rifacimento del ponte presso la strada per il maneggio.2 - Rifacimento del ponte nella strada a quota m 19.65  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 1 020 000,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene ALTA

7.1.3 Canale Cristallu - [C.1]

Gli interventi proposti per la mitigazione del rischio idraulico nelle aree adiacenti al Canale Cristallu sono distribuiti nei 1260 metri di sviluppo che vanno da quota m 3.62 a quota m 10.70; essi consistono nell’ampliamento della sezione portandola a una larghezza di fondo di m 3.00 e nel rifacimento di quasi tutti gli attraversamenti che attualmente sono sottodimensionati e rendono critica praticamente tutta l’asta. Le modeste pendenze comportano velocità della corrente abbastanza contenute, per cui non si ritiene necessario il rivestimento delle superfici dell’alveo (v max 2.29 m/s).

Le lavorazioni previste sono appresso elencate.

- Manutenzione di tutto il tratto di valle fino all’attraversamento della S.S. n. 195 compreso; - Rifacimento del ponte presso la foce, alla sezione 1.4; - Rifacimento dell’attraversamento alla sezione 5.2 alla quota di m 3.62. - Scavi per ampliamento dell’alveo da quota 3.62 a quota m 10.70 m³ 8600. - Rifacimento dei ponticelli alle sezioni 9 e 9.8 - n. 2 - Rifacimento dei ponticelli alle sezioni 12.6, 15 e 18 - n. 3 - Rilevato per la formazione di argine tra le sezioni 12 e 18 m³ 6000  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 681 200,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene MEDIA

7.1.4 Rio Santa Margherita e rio Palaceris

Il rio Santa Margherita è oggetto di interventi di sistemazione nel tratto a valle del ponte sulla strada comunale “Is Palaceris”. Il resto del tracciato, fino alla foce, ha anche esso necessità di radicali interventi perché la sezione dell’alveo è insufficiente per le portate di progetto. Per le opere di mitigazione sono stati distinti due tronchi.

2 Vale quanto riportato nella nota 1

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7.1.4.1 [D.1] – Rio S.Margherita da quota 0.00 a m +6.96 In questo tratto, dello sviluppo di m 890, è semplicemente necessario aumentare la sezione dell’alveo eguagliandola a quella del tratto già sistemato (poco più a monte del ponte c/o la foce); ne risulta una sezione in terra trapezia con base di 15 metri. La velocità raggiunta dalla corrente, di 4 m/s, impone l’adozione di rivestimenti nelle superfici di scorrimento, almeno nei tratti più critici.

- Scavi per ampliamento sezione alveo m³ 32000 - Rilevato per la formazione di argine m³ 20000 - Gabbionate di protezione spondale m³ 3000  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 924 000,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene ALTA

7.1.4.2 [D.2] – Rio S.Margherita da quota m +6.96 a m 37.00 Le verifiche idrauliche condotte su modello matematico indicano che in corrispondenza del ponte sulla S.S. n. 195 il franco minimo con la portata di piena duecentennale è di m 0.43; e questo valore lo si trova all’ingresso della volta a botte della parte più vecchia del ponte. Se non si vuole ricostruire tutta la struttura, visto che il franco non è proprio rassicurante, sarà bene almeno intervenire sulle superfici di scorrimento della luce liberandole da ostacoli, diminuendone la scabrezza e applicando dei raccordi “idrodinamici” per attenuare le resistenze attualmente offerte al moto della corrente. A monte del ponte, per il tratto di alveo dello sviluppo di m 2295 che arriva sino al limite di valle dell’intervento in corso, vale quanto riportato per il tronco precedente, con la differenza che una pendenza leggermente maggiore ci consente di adottare una sezione trapezia con la base di 12 metri anziché 18. La velocità raggiunta dalla corrente ne risulta ancora maggiore, pertanto saranno necessari rivestimenti delle pareti nei punti maggiormente esposti. Si segnala infine la presenza di un guado in terra che in questo intervento di sistemazione, si propone di sostituire con un vero e proprio guado in gabbioni e calcestruzzo rivestito in pietrame locale.

- Interventi nel ponte sulla S.S. n. 195 – finitura pareti e fondo, raccordi - Scavi per ampliamento sezione alveo m³ 69000 - Rilevato per la formazione di argine m³ 32000 - Gabbionate di protezione spondale m³ 6500 - Guado in gabbioni e c.c.a rivestito in pietra  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 2 029 000,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene ALTA

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7.1.5 Rio Stangioni Campu Matta [E]

Gli interventi di mitigazione consistono nell’ampliamento della sezione dell’alveo per un tratto di m 586, con una sezione in terra trapezia avente base di m 3.00 e altezza totale media m 1.90; occorre inoltre ampliare la luce nell’attraversamento della S.S. n. 195 e nell’attraversamento di una strada secondaria. - Scavi per ampliamento sezione alveo m³ 3250 - Rilevato per la formazione di argine m³ 2000 - Gabbionate di protezione spondale m³ 500 - Ponticello in strada secondaria - Rifacimento attraversamento S.S. n. 195.  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 465 000,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene MEDIA

7.1.6 Rio Su Genuvesu [F]

Gli interventi di mitigazione consistono nell’ampliamento della sezione dell’alveo per un tratto a valle di m 828, con una sezione in terra trapezia avente base di m 3.00 e altezza totale media m 1.80; e un tratto a monte di m 565 con una sezione di m 2.00 alla base. Occorre inoltre ampliare la luce nell’attraversamento della S.S. n. 195 e nell’attraversamento di tre strade secondarie. - Scavi per ampliamento sezione alveo m³ 6550 - Rilevato per la formazione di argine m³ 2500 - Gabbionate di protezione spondale m³ 500 - Ponticello in strada secondaria N. 3 - Rifacimento attraversamento S.S. n. 195.  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 486 100,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene BASSA

.

7.1.7 Rio Su Strumpu de is Luas [G]

Gli interventi di mitigazione consistono nell’ampliamento della sezione dell’alveo per un tratto di m 1334, con una sezione in terra trapezia avente base di m 1.50 e altezza totale media m 1.40; occorre inoltre ampliare la luce nell’attraversamento della S.S. n. 195 e tre attraversamenti secondari. - Scavi per ampliamento sezione alveo m³ 3350 - Rilevato per la formazione di argine m³ 1500

S.I.G.E.A. S.R.L. – via G. Cavalcanti, 1 – 09047 SELARGIUS (CA) -  +39 070 530680  +39 070 5434763  [email protected] COMUNE DI PULA – PROVINCIA DI CAGLIARI ADEGUAMENTO DEL P.U.C. AL P.A.I. STUDIO DI VARIANTE DEL PIANO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO Relazione giustificativa – Pag. 36

- Gabbionate di protezione spondale m³ 750 - Ponticello in strada secondaria n. 3 - Rifacimento attraversamento S.S. n. 195.  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 434 700,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene BASSA

7.1.8 Canali Gironi [H]

Gli interventi di mitigazione consistono nell’ampliamento della sezione dell’alveo per un tratto di m 1342, con una sezione in terra trapezia avente base di m 2.00 e altezza totale media m 1.75; occorre inoltre ampliare la luce nell’attraversamento della S.S. n. 195 e ricostruire tre attraversamenti secondari. - Scavi per ampliamento sezione alveo m³ 5400 - Rilevato per la formazione di argine m³ 2500 - Gabbionate di protezione spondale m³ 500 - Ponticello in strada secondaria n. 3 - Rifacimento attraversamento S.S. n. 195.  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 472 300,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene MEDIA

7.1.9 Canale Bangia Rubiu [I]

Gli interventi di mitigazione consistono nell’ampliamento della sezione dell’alveo per un tratto di m 692, con una sezione in terra trapezia avente base di m 1.50 e altezza totale media m 1.40; occorre inoltre ampliare la luce nell’attraversamento della S.S. n. 195 ricostruire n. 6 piccoli attraversamenti di lottizzazione. - Scavi per ampliamento sezione alveo m³ 1750 - Rilevato per la formazione di argine m³ 200 - Gabbionate di protezione spondale m³ 150 - Ponticello in strada secondaria n. 6 - Rifacimento attraversamento S.S. n. 195.  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 291 600,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene BASSA

7.1.10 Rio di Medau Nuraxeddu

In questo canale non sono previsti interventi in quanto non presenta criticità idraulica.

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7.1.11 Rio Perdosu [L]

Come si è visto dallo studio idraulico, l’alveo del rio Perdosu è insufficiente per le portate di piena anche cinquantennali. Il tracciato del corso idrico è stato occupato qualche decennio fa dalle opere di urbanizzazione della lottizzazione di Calaverde e attualmente, non avendo una sezione di ampiezza adeguata, esonda anche con piene modestissime, allagando le aree circostanti. Anche la sua foce è stata inglobata nella piccola struttura portuale di pertinenza della lottizzazione. Osservando la planimetria del bacino del rio Perdosu (tav. I-I.04) è immediato constatare che la soluzione più ragionevole per abbattere il rischio idraulico incombente sulle aree costiere, è quella di realizzare a valle un nuovo canale di sezione adeguata – sono sufficienti 3 metri di larghezza utile per 1.80 m di altezza netta; e a monte ampliare la sezione del canale esistente che risulta leggermente sottodimensionata. Il ponte sulla S.S. 195 ha luce sufficiente per le portate di piena, ma occorre riordinarne la sezione attualmente ostruita in parte da materiali provenienti da monte, depositati dalle correnti. Il nuovo tracciato vallivo del canale è quello indicato nella carta degli interventi di mitigazione (tav. I- M.01) che si sviluppa tra le due strade che portano al mare: la strada sinistra fa parte di una lottizzazione ed è delimitata da recinzione metallica; la strada a destra è una semplice pista sterrata utilizzata da tutti sia per l’accesso alla costa che per quello al porticciolo. Qui si può notare che in alcuni tratti non c’è spazio sufficiente per il passaggio di una canale largo 3 metri. Pertanto possono essere proposte almeno tre soluzioni alternative: 1. realizzare un canale coperto (tombato) con la soletta di copertura carrabile; 2. riunire le due strade attuali in una unica strada di accesso al mare aperta a tutti (considerato che ai lotti interessati si può accedere attraverso strade alternative); 3. riorganizzare gli spazi limitando le due strade a metri 6.00 di larghezza (almeno nel tratto critico) e realizzando un canale aperto con sezione larga 2 metri in sommità (massima larghezza inseribile tra le due strade) e 3 metri al fondo (larghezza minima per il deflusso della corrente).

Nella presente proposta viene seguita l’opzione n. 3 poiché da una parte non richiede l’adozione di canali coperti, dall’altra consente di mantenere la configurazione di viabilità attuale. Dal punto di vista estetico il canale si presenterebbe con due fasce di pietra locale alte appena una decina di centimetri da piano stradale, delimitato da parapetti in legno di tipo rustico, come quelli esistenti nella zona.

Nel riepilogo delle quantità riportato appresso sono considerati separatamente due tronchi: uno a valle dove è previsto il canale sopra descritto dello sviluppo di m 410 e uno a monte di altri 402 metri dove si prevede un canale in terra inerbito simile a quello esistente ma di sezione leggermente maggiorata (tre metri alla base e sponde dolcemente inclinate con scarpa 1/2).

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7.1.11.1 [L.1] – Rio Perdosu (Tratto vallivo)

Scavi a sezione obbligata m³ 3,394.80 Conglomerato cementizio Rck 30 Mpa m³ 984.00 Acciaio d'aematura m³ 78,720.00 Rivestimenti in pietra m² 820.00 Parapetto in legno e recinzione m 820.00 Ponte e Manufatto di imbocco m³ 1.00 Manufatto di sbocco m³ 1.00 Demolizioni e ripristini stradali - arredo verde m³ 1.00

 Il costo stimato per dette opere ammonta a € 820 578,40  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene ALTA

7.1.11.2 [L.2] – Rio Perdosu (Tratto montano)

Scavi per ampliamento sezione alveo m³ 5,200.00 Rilevato per la formazione di argine m³ 1,600.00 Gabbionate per salti di fondo e protezione spondale m³ 150.00 Mantellate in materassi in pietrame m² 800.00 Inerbimento sponde e ripristino vegetazione m² 4,000.00 Pulitura e sistemazione ponte attraversamento S.S. n. 195 a.c. 1.00

 Il costo stimato per dette opere ammonta a € 196 200,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene ALTA

7.1.12 Canale de Passiali [M]

Gli interventi di mitigazione consistono nell’ampliamento della sezione dell’alveo per un tratto di m 441, con una sezione in terra trapezia avente base di m 1.00 e altezza totale media m 1.50; occorre inoltre ampliare la luce nell’attraversamento di una strada secondaria. - Scavi per ampliamento sezione alveo m³ 850 - Rilevato per la formazione di argine m³ 300 - Gabbionate di protezione spondale m³ 120 - Ponticello in strada secondaria

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- Rifacimento attraversamento S.S. n. 195.  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 70 300,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene BASSA

7.1.13 Canali Su Baracconi [N]

Gli interventi di mitigazione consistono nell’ampliamento della sezione dell’alveo per un tratto di m 766, con una sezione in terra trapezia avente base di m 2.00 e altezza totale media m 1.80; occorre inoltre ampliare la luce nell’attraversamento della S.S. n. 195 e nell’attraversamento di due stradine interne. - Scavi per ampliamento sezione alveo m³ 3250 - Rilevato per la formazione di argine m³ 200 - Gabbionate di protezione spondale m³ 320 - Ponticello in strada secondaria n. 2 - Rifacimento attraversamento S.S. n. 195.  Il costo stimato per dette opere ammonta a € 350 800,00  La priorità dei sopra elencati interventi si ritiene MEDIA

8 STIMA RIEPILOGATIVA DEGLI INTERVENTI – QUADRO ECONOMICO

In conclusione della presente relazione si riportano i costi presunti che l’Amministrazione dovrà sostenere per la realizzazione di tutte le opere di mitigazione proposte.

Nelle ultime tre colonne a destra sono assegnati gli importi distinti per priorità delle opere a cui sono destinati. In questo modo si legge facilmente che per la mitigazione dei rischi più rilevanti occorre un investimento di almeno € 14,404,800.00 ; per far fronte alle necessità dovute ai rischi di media entità occorrono almeno € 4,144,400.00; infine, per completare l’opera di mitigazione totale del rischio idraulico in tutto il territorio occorre una ulteriore somma di € 1,793,800.00 ; il totale degli investimenti, da distribuire nell’arco di una decina d’anni, è di € 20,343,000.00.

Nelle tabelle riportate di seguito sono specificati i singoli componenti dell’investimento; mentre per i dettagli si rimanda alla Stima delle opere allegata allo studio.

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STIMA SOMMARIA DELLE OPERE DESCRIZIONE IMPORTO € PRIORITA' ALTA PRIORITA' MEDIA PRIORITA' BASSA

RIO MANNU DI PULA [A.1] – Tratto a monte 995,000.00 995,000.00 RIO MANNU DI PULA [A.2] – Tratto a valle 96,600.00 96,600.00 INTERVENTI SUL RIO MANNU 1,091,600.00 RIO TINTIONI - [B.1] Tratto a marea 1,342,000.00 RIO TINTIONI - [B.2] Tratto tra quota 0.00 e +3.48 1,364,000.00 RIO TINTIONI - [B.3] Tratto tra quota +3.48 e +24.88 2,036,400.00 RIO TINTIONI - [B.4] Tratto tra quota +24.88 e +29.44 462,900.00 INTERVENTI SUL RIO TITNTIONI 5,205,300.00 5,205,300.00 [B.5] - RIO S'ORECANU 1,020,000.00 1,020,000.00 [C.1] - CANALE CRISTALLU 681,200.00 681200 [D.1] - RIO SANTA MARGHERITA (valle) 924,000.00 [D.2] - RIO SANTA MARGHERITA (monte) 2,029,000.00 [D] - RIO SANTA MARGHERITA 2,953,000.00 2,953,000.00 [E] - STANGIONI CAMPU MATTA 465,000.00 465000 [F] - RIO SU GENUVESU 486,100.00 486100 [G] - RIO SU STRUMPU DE IS LUAS 434,700.00 434700 [H] - CANALI GIRONI 472,300.00 472300 [I] - CANALE BANGIA RUBIU 291,600.00 291600 [L.1] - RIU PERDOSU (valle) 820,578.40 [L.1] - RIU PERDOSU (valle) 196,200.00 [L] - RIU PERDOSU 1,016,778.40 1,016,778.40 [M] - CANALI DE PASSIALI 70,300.00 70300 [N] - CANALI SU BARACCONI 350,800.00 350,800.00 TOTALE LAVORI 14,538,678.40 10,291,678.40 2,964,300.00 1,282,700.00 ONERI PER LA SICUREZZA E ARROTONDAMENTO 261,321.60 188,321.60 50,700.00 22,300.00 TOTALE COMPLESSIVO 14,800,000.00 10,480,000.00 3,015,000.00 1,305,000.00

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QUADRO ECONOMICO

OGGETTO TOTALE PRIORITA' ALTA PRIORITA' MEDIA PRIORITA' BASSA

A TOTALE LAVORI DA APPALTARE 14,800,000.00 10,480,000.00 3,015,000.00 1,305,000.00 SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE

1 IVA SUI LAVORI 2,960,000.00 2,096,000.00 603,000.00 261,000.00 2 SPESE GENERALI, INDAGINI, CONSULENZE ETC. CON IVA 1,776,000.00 1,257,600.00 361,800.00 156,600.00 3 SPESE PER ACCORDI BONARI, IMPREVISTI, E VARIE 592,000.00 419,200.00 120,600.00 52,200.00 4 INDENNITA' DI ESPROPRIO E DI OCCUPAZIONE (A STIMA) 215,000.00 152,000.00 44,000.00 19,000.00 B TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE 5,543,000.00 3,924,800.00 1,129,400.00 488,800.00 ARROTONDAMENTO

A+B TOTALE IMPORTO DI PROGETTO EURO 20,343,000.00 14,404,800.00 4,144,400.00 1,793,800.00

IL RELATORE

ing. Antonio Liverani

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