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COMUNE DI ED UNITI (CO) SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

art. 8 del D.P.R. n. 160/2010 e s.m.i. Legge regionale 11 Marzo 2005 n. 12 per il Governo del Territorio (art. 97)

Proponenti: ZALTRON LUCA, nato a Gravedona (Co) il 09/04/1968, in qualità di Legale Rappresentante della Società EUREDIL S.R.L., con sede legale a (Co), via Garibaldi n. 31 e sede operativa a (Co), via alla Poncia n. 147, c.f./p.iva 02995680135, tel. 0344/85133

ALBONICO ANTONIO, nato a Gravedona (Co) il 09/04/1968, in qualità di Legale Rappresentante della Società LARIO FONDIARIA S.R.L., con sede , viale Varese n. 83, c.f./p.iva 03170180131, tel. 0341/930730

Autorità procedente: Dott. Ing. Paola Pettine - di Gravedona ed Uniti

Autorità competente: Geom. Flavio Caramazza - Comune di Gravedona ed Uniti

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RAPPORTO PRELIMINARE

PREMESSA

Questo documento analizza il progetto presentato tramite Sportello Unico delle Attività Produttive (S.U.A.P.) in variante ai P.R.G. comunali vigenti relativo alla realizzazione di un ampliamento dell’attività produttiva esistente con la costruzione di una nuova edificazione in aderenza ortogonale ad un fabbricato produttivo esistente in località Poncia, acquisita al protocollo comunale in data 11.07.2012 n. 7117/VI/3 al fine di dare avvio alla procedura di screening da parte dell’Amministrazione Comunale, attraverso la quale stabilire l’assoggettabilità o meno del progetto alla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), in base agli indirizzi regionali in applicazione alla Direttiva 2001/42/CE, al D.Lgs. n. 152/2006, alla L.R. n. 12/2005, alla D.C.R. 13/03/2007 n. VII/351 ed alla D.G.R. 27/12/2007 n. 8/6420 e ss.mm.ii. Il responsabile del Servizio 3 “Tecnico – Assetto del Territorio” ha provveduto, con propria determinazione n.151/243 del 10.08.2012, a dare avviso di avvio del procedimento di verifica di esclusione dalla procedura di V.A.S. Attualmente la società Euredil ha in uso come conduttore l’immobile di proprietà Lario Fondiaria all’interno ed all’esterno della quale ha in essere un’attività di “Impianto e Attività di recupero materiali inerti, rifiuti misti dell’attività di demolizione e costruzione non pericolosi” e “vendita materiale inerte, sabbia, sabbione, ghiaia, misto, stabilizzato e ghiaione”, attività che svolge a cielo libero come stoccaggio di materiali anche sull’adiacente area di proprietà oggetto di variante urbanistica con la presente pratica di SUAP. L’Euredil è iscritta alla sezione ordinaria della CCIAA di Como al n. 02995680135, per lo svolgimento dell’attività suddetta è iscritta all’Albo Gestori Ambientali al n. 41030/2006 con autorizzazione del 23/11/2006; inoltre è iscritta anche al n. MI37256 del 12/04/2011 per Attività di trasporto rifiuti non pericolosi Conto Terzi Categoria classe F ed all’Albo Autotrasportatori Conto Terzi al n. CO/1450145/F. La forza lavoro attuale per l’attività in essere è costituita da n. 3 autisti/operatori macchine edili e da n. 1 impiegata amministrativa. Il progetto riguarda l’ampliamento di un edificio produttivo esistente e prevede la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica, di superficie coperta pari a mq. 1.050 e volume complessivo pari a mc. 6.755,10 fuori terra (proprietà Euredil), collegato all’esistente fabbricato da una tettoia aperta su due lati (proprietà Lario Fondiaria) di superficie coperta pari a mq. 115,39 e volume complessivo di mc. 427,64.

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Il Comune di Gravedona ed Uniti ha adottato il PGT del Municipio di in data 25 giugno 2012 con delibera del C.C. n. 27; la destinazione urbanistica della proprietà Euredil a seguito dell’adozione del Piano della Regole è “IA – Aree ed ambiti per attività produttive industriali o artigianali”. Nella proposta di variante urbanistica, di cui alla presente pratica di SUAP, si sono confrontate la destinazione vigente del PRG “F2 aree per attrezzature pubbliche e di uso pubblico produttive e industriali e artigianali” con la previsione di progetto in quanto essendo in regime di salvaguardia è stato consideratala previsione più restrittiva. La verifica di assoggettabilità della procedura S.U.A.P. alla V.A.S. è stata condotta sulla base del presente Rapporto Preliminare, articolato nei seguenti contenuti principali:

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1. RIFERIMENTI NORMATIVI 1.1 LEGISLATURA COMUNITARIA 1.2 LEGISLAZIONE NAZIONALE 1.3 LEGISLAZIONE REGIONALE

PARTE PRIMA ILLUSTRAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL PIANO 1. DESCRIZIONE DELLE PREVISIONI PROGETTUALI 1.1 UBICAZIONE 1.2 CONTENUTI PROGETTUALI 1.2.1 INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO E TERRITORIALE 1.2.2 ELEMENTI QUALITATIVI DEL PROGETTO 1.2.3 DATI QUANTITATIVI DEL PROGETTO 1.2.4 IL PROGETTO ARCHITETTONICO 1.2.5 I CONTENUTI DELLA VARIANTE URBANISTICA 2. QUADRO DI RIFERIMENTO DEL S.U.A.P. PER PROGETTI ED ALTRE ATTIVITA’ 3. INFLUENZA DEL PIANO ATTUATIVO SU ALTRI PIANI O PROGRAMMI 4. PERTINENZA DEL S.U.A.P. PER L’INTEGRAZIONE DELLE CONSIDERAZIONI AMBIENTALI, IN PARTICOLARE AL FINE DI PROMUOVERE LO SVILUPPO SOSTENIBILE 5. EVENTUALI PROBLEMI AMBIENTALI RELATIVI AL S.U.A.P. 6. RILEVANZA DEL S.U.A.P. PER L’ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA COMUNITARIA NEL SETTORE DELL’AMBIENTE 7. QUADRO DI RIFERIMENTO PIANIFICATORIO E PROGRAMMATICO 7.1 VINCOLI PAESAGGISTICI 7.2 PIANO TERRITORIALE REGIONALE (P.T.R.) 7.3 PIANO PAESISTICIO REGIONALE (P.P.R.) 7.4 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) 8. GLI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI 8.1 PIANO REGOLATORE GENERALE 8.2 STUDIO GEOLOGICO 8.3 ZONIZZAZIONE ACUSTICA 9. GLI INDICATORI AMBIENTALI 9.1 GENERALITA’

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9.2 MATRICE DEL SUOLO 9.2.1 INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO-GEOLOGICO 9.3 MATRICE ARIA 9.4 MATRICE ACQUA 9.5 PRODUZIONE DI RIFIUTI

PARTE SECONDA CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE POTENZIALI EFFETTI AMBINTALI ATTESI PREMESSA A) FASI DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE B) FASE DI ESERCIZIO 1. DESCRIZIONE ANALITICA DEI SINGOLI PROFILI DI IMPATTO 1.1 USO DEL SUOLO, VINCOLI AMBIENTALI E PAESAGGISTICI, ASSETTO IDROGEOLOGICO 1.2 IMPATTI AMBIENTALI DA TRAFFICO VEICOLARE, IN TERMINI DI CONGESTIONE 1.3 ASPETTI RELATIVI ALL’INQUINAMENTO ACUSTICO 1.4 ASPETTI ENERGETICI, IN PARTICOLARE CONSUMI ENERGETICI ED EMISSIONI INQUINANTI DA FONTI FISSE 2. ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEGLI EFFETTI DERIVANTI DAL S.U.A.P. E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERNE INTERESSATE 2.1 PROBABILITA, DURATA E REVERSIBILITA’; CARATTERE CUMULATIVO DEGLI EFFETTI; NATURA TRANSFRONTALIERA DEGLI EFFETTI 2.2 RISCHI PER LA SALUTE UMANA O PER L’AMBIENTE 2.3 ENTITA’ ED ESTENSIONE NELLO SPAZIO DEGLI EFFETTI 2.4 VALORE E VULNERABILITA’ DELL’AREA CHE POTREBBE ESSERE INTERESSATA 2.5 EFFETTI SU AREE O PAESAGGI RICONOSCIUTI COME PROTETTI A LIVELLO NAZIONALE, COMUNITARIO O INTERNAZIONALE

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1. RIFERIMENTI NORMATIVI I principali riferimenti legislativi esistenti in materia di V.A.S. sono la Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001 riguardante la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente e il D.Lgs. n. 152 del 03 aprile 2006. A livello regionale l’inquadramento normativo di riferimento include: • L.R. n. 12 dell’11 marzo 2005 “Legge per il governo del territorio”; • D.C.R. VIII/0351 del 13 marzo 2007 “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi”; • D.G.R. VIII/6420 del 27 dicembre 2007 - “Valutazione ambientale di piani e programmi – V.A.S. ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione all’art. 4 della L.R. n.12/2005” • D.G.R. VIII/10971 del 30 dicembre 2009 - “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi - V.A.S. (art. 4, L.R. n. 12/2005; D.C.R. n. 351/2007) - Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli” • D.G.R. n. IX/761 del 10 novembre 2010 - “Determinazione della procedura di Valutazione ambientale di piani e programmi – V.A.S. - (art. 4, L.R. n. 12/2005; D.C.R. n. 351/2007) Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 29 giugno 2010 n. 128, con modifica ed integrazione delle D.G.R. 27 dicembre 2008, n. 8/6420 e 30 dicembre 2009, n. 8/10971.” Attraverso la Verifica di Assoggettabilità a V.A.S. si deve accertare la necessità di procedere a Valutazione ambientale - V.A.S., in relazione alla significatività degli effetti ambientali previsti per i piani e programmi: • per i quali è obbligatoria la valutazione ambientale ma che determinano l'uso di piccole aree a livello locale o per le modifiche minori; • relativi a settori diversi da quelli per i quali è obbligatoria la V.A.S., ma che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti.

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1.1 LEGISLAZIONE COMUNITARIA Secondo le indicazioni comunitarie, la V.A.S. va intesa come un processo interattivo da condurre congiuntamente all’elaborazione del piano per individuarne preliminarmente limiti, opportunità, alternative e precisare i criteri e le opzioni possibili di trasformazione. Con riferimento alla norma comunitaria, la procedura di V.A.S. si sviluppa secondo la seguente articolazione generale: • informazione al pubblico dell’avvio del procedimento; • fase di scoping, con la definizione dell’ambito di influenza del piano e della portata delle informazioni da inserire nel Rapporto Ambientale; • elaborazione del Rapporto Ambientale; • consultazione del pubblico e delle autorità competenti in materia ambientale; • valutazione del Rapporto Ambientale e dei risultati delle consultazioni; • messa a disposizione delle informazioni sulle decisioni; • monitoraggio. Relativamente alla Verifica di assoggettabilità a V.A.S. la direttiva, all’art. 3 comma 5 richiede che, dagli Stati, venga fatto riferimento ai criteri di cui all’allegato II della direttiva per valutare se sottoporre a V.A.S. un piano, qualora lo stesso non vi risulti necessariamente sottoposto (casi non contemplati dal comma 2 dell’art. 3 della Direttiva). In taluni casi viene difatti lasciata agli Stati membri definire l’eventualità di assoggettare il piano a V.A.S. sulla base dell’area coinvolta, del livello di modifica di piani vigenti, del fatto che costituiscono riferimento per progetti che possono avere effetti significativi sull’ambiente e, comunque, degli impatti attesi dal piano.

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Stralcio dell’art. 3 e Allegato II della Direttiva 42/2001/CE

Art. 3 - Ambito d'applicazione […] 2. Fatto salvo il paragrafo 3, viene effettuata una valutazione ambientale per tutti i piani e i programmi, a) che sono elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/ 337/CEE, o b) per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE. 3. Per i piani e i programmi di cui al paragrafo 2 che determinano l'uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e dei programmi di cui al paragrafo 2, la valutazione ambientale è necessaria solo se gli Stati membri determinano che essi possono avere effetti significativi sull'ambiente. 4. Gli Stati membri determinano se i piani e i programmi, diversi da quelli di cui al paragrafo 2, che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti, possono avere effetti significativi sull'ambiente. 5. Gli Stati membri determinano se i piani o i programmi di cui ai paragrafi 3 e 4 possono avere effetti significativi sull'ambiente attraverso l'esame caso per caso o specificando i tipi di piani e di programmi o combinando le due impostazioni. A tale scopo gli Stati membri tengono comunque conto dei pertinenti criteri di cui all'allegato II, al fine di garantire che i piani e i programmi con probabili effetti significativi sull'ambiente rientrino nell'ambito di applicazione della presente direttiva […]

ALLEGATO II Criteri per la determinazione dei possibili effetti significativi di cui all'articolo 3, paragrafo 5 1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: • in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse, • in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati, • la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo • problemi ambientali pertinenti al piano o al programma, • la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque). 2. Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: • probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti, • carattere cumulativo degli effetti, • natura transfrontaliera degli effetti, • rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti), • entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate), • valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: • delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, • del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite, • dell'utilizzo intensivo del suolo, • effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

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1.2 LEGISLAZIONE NAZIONALE La valutazione ambientale strategica (V.A.S.) è stata introdotta in Italia nella seconda parte del Decreto Legislativo n. 152/2006 “Norme in materia ambientale”, successivamente modificato in alcune sue parti, tra le quali la Parte II concernente le procedure per la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e per l’Autorizzazione Integrata Ambientale (IPCC), dal D.lgs. n. 4/2008. Tale decreto rappresenta attualmente il Testo Unico in materia ambientale. La parte relativa alla V.A.S. presente nel decreto, come precisato al Titolo I all’art. 4, comma 1, rappresenta l’attuazione della Direttiva 2001/42/CE a livello nazionale. All’art. 5 vengono riportante le definizioni a cui rifarsi nell’applicazione del decreto: a) la valutazione ambientale di piani, programmi e progetti ha la finalità di assicurare che l’attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un’equa distribuzione dei vantaggi connessi all’attività economica. Per mezzo della stessa si affronta la determinazione della valutazione preventiva integrata degli impatti ambientali nello svolgimento delle attività normative e amministrative, di informazione ambientale, di pianificazione e programmazione; b) la valutazione ambientale di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull’ambiente ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. L’articolo 6, comma 2, stabilisce che deve essere effettuata una valutazione per tutti i piani e i programmi seguenti: - che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione, l’area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del decreto; - per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come Zone di Protezione Speciale per la conservazione degli uccelli

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selvatici e quelli classificati come Siti di Importanza Comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una Valutazione d’Incidenza ai sensi dell’articolo 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni. Per i piani e i programmi di cui al comma 2 che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e dei programmi di cui al comma 2, la valutazione ambientale è necessaria qualora l’autorità competente valuti che possano avere impatti significativi sull’ambiente: l’iter prevede, infatti, una verifica di assoggettabilità (art. 12) per verificare l’assegnazione o l’esclusione del piano/programma alla valutazione ambientale. Il D.lgs. n. 4/2008 si occupa anche di affrontare il tema della V.A.S. a livello locale: l’articolo 7 al comma 2, infatti, individua i piani o programmi sottoposti a V.A.S. regionale o provinciale, ossia quei piani/programmi, la cui approvazione è di competenza della regione o degli enti locali. L’articolo 11 chiarisce poi che la fase di valutazione strategica deve intervenire prima dell’approvazione dei piani e programmi e contestualmente alla fase preparatoria degli stessi. Il D.lgs. n. 4/2008 riprende (quasi integralmente) l’allegato II della direttiva relativamente ai criteri da utilizzare per definire l’assoggettabilità a V.A.S. di un piano, nell’allegato I.

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Estratti del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" come modificato dal Decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 e dal Decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128

Articolo 12 - Verifica di assoggettabilità 1. Nel caso di piani e programmi di cui all'articolo 6, commi 3 e 3-bis, l'autorità procedente trasmette all'autorità competente, su supporto informatico ovvero, nei casi di particolare difficoltà di ordine tecnico, anche su supporto cartaceo, un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano o programma e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o programma, facendo riferimento ai criteri dell'allegato I del presente decreto. 2. L'autorità competente in collaborazione con l'autorità procedente, individua i soggetti competenti in materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare per acquisirne il parere. Il parere è inviato entro trenta giorni all'autorità competente ed all'autorità procedente. 3. Salvo quanto diversamente concordato dall'autorità competente con l'autorità procedente, l'autorità competente, sulla base degli elementi di cui all'allegato I del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il piano o programma possa avere impatti significativi sull'ambiente. 4. L'autorità competente, sentita l'autorità procedente, tenuto conto dei contributi pervenuti, entro novanta giorni dalla trasmissione di cui al comma 1, emette il provvedimento di verifica assoggettando o escludendo il piano o il programma dalla valutazione di cui agli articoli da 13 a 18 e, se del caso, definendo le necessarie prescrizioni. 5. Il risultato della verifica di assoggettabilità, comprese le motivazioni, deve essere reso pubblico. 6. La verifica di assoggettabilità a V.A.S. ovvero la V.A.S. relative a modifiche a piani e programmi ovvero a strumenti attuativi di piani o programmi già sottoposti positivamente alla verifica di assoggettabilità di cui all'articolo 12 o alla V.A.S. di cui agli artt. da 12 a 17, si limita ai soli effetti significativi sull'ambiente che non siano stati precedentemente considerati dagli strumenti normativamente sovraordinati.

Allegato I Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all'articolo 12 1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: • in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse; • in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati; • la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile; • problemi ambientali pertinenti al piano o al programma; • la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque). 2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: • probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti; • carattere cumulativo degli impatti; • natura transfrontaliera degli impatti; • rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti); • entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate); • valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale; - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo; - impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

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1.3 LEGISLAZIONE REGIONALE La recente legge regionale dell’11 marzo 2005, n. 12 “Legge per il governo del territorio”, in accordo con la Direttiva Europea 2001/42/CE, tratta esplicitamente la V.A.S. all’art 4: “Sono sottoposti alla valutazione di cui al comma 1 il Piano Territoriale Regionale, i Piani Territoriali Regionali d’Area e i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali, il Documento di Piano di cui all’articolo 8, nonché le varianti agli stessi. La valutazione ambientale di cui al presente articolo è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura di approvazione”. Gli “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi” approvati dal Consiglio Regionale (Deliberazione n. VIII/351 del 13 marzo 2007) ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della L.R. 12/2005 hanno ulteriormente precisato che (punto 4.2): “4.2 È effettuata una valutazione ambientale per tutti i Piani/Programmi: a) elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della Direttiva 85/337/CEE (procedura di VIA); b) per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della Direttiva 92/43/CEE (Siti Rete Natura 2000)”. Ad ulteriore specificazione della disciplina in materia, la D.G.R. n. VIII/6420 del 27 dicembre 2007 della Regione Lombardia ha definito i modelli metodologici, procedurali ed organizzativi per la valutazione ambientale delle diverse tipologie di atti programmatici, ivi compresi dei Programmi Integrati d’Intervento (modello 1mbis - Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (V.A.S.) - Programma Integrato di Intervento senza rilevanza regionale comportante variante urbanistica). Con la D.G.R. VIII/10971 del 30 dicembre 2009 e con la D.G.R. IX/761 del 10 novembre 2010 la Regione ha recepito le correzioni introdotte dal D.lgs. 4/2008 attraverso modifiche procedurali e di contenuto. In particolare sono stati aggiornati i modelli procedurali ed organizzativi. In relazione ai piani e programmi che determinano l’utilizzo di piccole aree a livello locale e le modifiche minori, le norme regionali richiamate prevedono che possa essere valutata preliminarmente l’effettiva esigenza di applicare la V.A.S. attraverso una procedura dedicata di verifica di esclusione o screening (Indirizzi generali, punto 5.7 e 5.9).

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Stralci degli Indirizzi generali (D.C.R. n. VIII/351 del 13 marzo 2007)

4.6 Per i P/P che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e le modifiche minori, come definiti con provvedimento dalla Giunta regionale, si procede alla verifica di esclusione secondo le modalità previste dal successivo punto 5.0, al fine di determinare se possono avere significativi effetti sull’ambiente. 4.7 Per i P/P non ricompresi nel paragrafo 2 dell’articolo 3 della direttiva (ndr P/P per cui la V.A.S. è imposta), che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione di progetti, si procede alla verifica di esclusione secondo le modalità previste dal successivo punto 5.0, al fine di determinare se possono avere effetti significativi sull’ambiente. 5.7 Nella fase preliminare di orientamento e impostazione del P/P, il processo di Valutazione Ambientale: - procede a un'analisi preliminare di sostenibilità degli orientamenti del P/P; - svolge, quando necessario, la “Verifica di esclusione” (screening) del P/P dalla Valutazione Ambientale, ovvero la procedura che conduce alla decisione circa l'assoggettabilità o meno del P/P all'intero processo di V.A.S. 5.9 La Verifica di esclusione (screening) si applica ai P/P di cui ai punti 4.6 e 4.7 ed è effettuata dall’autorità procedente secondo le indicazioni seguenti: - la verifica di esclusione è effettuata dall’autorità procedente con atto riconoscibile reso pubblico, udito il parere della Conferenza di verifica che si esprime in merito ai criteri di cui all’allegato II della direttiva; - a tal fine il proponente predispone un documento di sintesi della proposta di P/P contenente le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull’ambiente e sulla salute, facendo riferimento ai criteri dell’allegato II; - alla Conferenza di Verifica convocata dall’autorità procedente partecipano l’autorità responsabile della valutazione ambientale, le autorità consultate e gli enti territoriali interessati; - la verifica di esclusione si conclude con la decisione di escludere o non escludere il P/P dalla valutazione ambientale; - l’autorità procedente mette a disposizione del pubblico le conclusioni adottate ai sensi del presente articolo, comprese le motivazioni dell’esclusione dalla valutazione ambientale.

In generale (modello 1 allegato alla D.G.R. 761/2010) la Verifica di Assoggettabilità a V.A.S. si applica si applica alle seguenti fattispecie: a) P/P ricompresi nel paragrafo 2 dell’articolo 3 della direttiva che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e le modifiche minori (punto 4.6 – Indirizzi generali1); b) P/P non ricompresi nel paragrafo 2 dell’articolo 32 della direttiva che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione di progetti. Per i piani e i programmi che determinano l'uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e dei programmi, la valutazione ambientale e' necessaria qualora l'autorità competente valuti che producano impatti significativi sull’ambiente, secondo le disposizioni di cui all'articolo 12 del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii., e tenuto conto del diverso livello di sensibilità ambientale dell’area oggetto di intervento. L'autorità competente valuta, secondo le disposizioni di cui all'articolo 12 del d.lgs., se i piani e i programmi, diversi da quelli di cui al comma 2, che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti, producano impatti significativi sull’ambiente.

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Disciplina regionale dei procedimenti V.A.S. per gli S.U.A.P. La disciplina regionale per i procedimenti di V.A.S. affronta la fattispecie dei piani presentati tramite Sportello Unico delle attività produttive (S.U.A.P.) all’allegato 1r della richiamata D.G.R. n. IX/761 del 10 novembre 2010. Relativamente ai progetti e piani presentati tramite Sportello Unico delle attività produttive (S.U.A.P.) la Verifica di assoggettabilità a V.A.S. si applica alle seguenti fattispecie: a) S.U.A.P. ricompresi nel paragrafo 2 dell’articolo 3 della direttiva che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e le modifiche minori (punto 4.6 – Indirizzi generali); b) S.U.A.P. non ricompresi nel paragrafo 2 dell’articolo 3 della direttiva che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione di progetti. Il caso in oggetto riguarda la pianificazione e progettazione di un’area rientrando nei piani elaborati per il “Settore della destinazione dei suoli” e non interferisce con aree appartenenti alla Rete Natura 2000. Il Piano riguarda inoltre una piccola area a livello locale e non definisce il quadro di riferimento per l’autorizzazione di progetti sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale o Screening di VIA. Da tali considerazioni deriva la scelta di sottoporre il S.U.A.P. a Verifica di assoggettabilità a V.A.S.

Soggetti interessati alla Verifica di assoggettabilità alla V.A.S. Sono soggetti interessati al procedimento di V.A.S.: • l’autorità procedente - E’ la pubblica amministrazione che elabora il S.U.A.P. ovvero, nel caso in cui il soggetto che predispone il S.U.A.P. sia un diverso soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano/programma. E’ la pubblica amministrazione cui compete l'elaborazione della dichiarazione di sintesi. Tale autorità è individuata all’interno dell’ente tra coloro che hanno responsabilità nel procedimento di S.U.A.P., • l’autorità competente per la V.A.S. - E’ la pubblica amministrazione cui compete l'adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità e l'elaborazione del parere motivato. L’autorità competente per la V.A.S. è individuata all'interno dell'ente con atto formale dalla pubblica amministrazione che procede alla formazione del S.U.A.P., nel rispetto dei principi generali stabiliti dai d.lgs 16 gennaio 2008, n.4 e 18 agosto 2000, n. 267. Essa deve possedere i seguenti requisiti: a) separazione rispetto all’autorità procedente;

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b) adeguato grado di autonomia nel rispetto dei principi generali stabiliti dal d.lgs 18 agosto 2000, n. 267, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 29, comma 4, legge n. 448/2001; c) competenze in materia di tutela, protezione e valorizzazione ambientale e di sviluppo sostenibile. • i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati - strutture pubbliche competenti in materia ambientale e della salute per livello istituzionale, o con competenze nei vari settori, che possono essere interessate dagli effetti dovuti all’applicazione del piano ed enti interessati territorialmente Di seguito sono indicati i soggetti da consultare obbligatoriamente: a) sono soggetti competenti in materia ambientale ARPA; ASL; Enti gestori aree protette; Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia; Autorità competente in materia di SIC e ZPS (se prevista la Valutazione di incidenza); Autorità competente in materia di VIA (se prevista la VIA o verifica di VIA) b) sono enti territorialmente interessati Regione; Provincia; Comunità Montane; Comuni confinanti; Autorità di Bacino; Regioni, Province e Comuni di Regioni confinanti I soggetti sopra indicati possono essere integrati a discrezione dell’autorità procedente. • il pubblico interessato – il pubblico (una o piu' persone fisiche o giuridiche nonché, ai sensi della legislazione vigente, le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone) che subisce o può subire gli effetti delle procedure decisionali in materia ambientale o che ha un interesse in tali procedure; ai fini della presente definizione le organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell'ambiente e che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa statale vigente, nonché le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, sono considerate come aventi interesse; Dagli Atti formali del Comune risulta che con Delibera Giunta Comunale n. 50 del 26.09.2011 l’Amministrazione ha disposto di designare come autorità procedente, nell’ambito del processo di V.A.S. delle varianti ex art. 5 DPR 447/98 e ss.mm.ii., l’Ing. Paola Pettine, identificando in

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 15 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L. un’unica figura l’autorità procedente per la V.A.S. ed il responsabile del procedimento unico in variante, per economia procedurale. L’autorità competente per la V.A.S. è invece individuata, con medesimo atto, nella persona del Geom. Flavio Caramazza. In sostanza dagli atti risulta che i soggetti interessati al procedimento in oggetto sono quelli riportati nella tabella che segue. Soggetti interessati al procedimento Proponente Lariofondiaria - Euredil Autorità procedente per la V.A.S. Ing. Paola Pettine Autorità competente per la V.A.S. Geom. Caramazza Flavio Soggetti competenti in materia ambientale ARPA Como; ARPA Milano; ASL della Provincia di Como; Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Lombardia; Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici; Soprintendenza per i beni archeologici; Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (A.A.T.O.) della Provincia di Como; Enti territorialmente interessati Enti territorialmente interessati Regione Lombardia D.G. Territorio e Urbanistica; Regione Lombardia D.G. Qualità dell’Ambiente; Regione Lombardia Sede Territoriale Como; Provincia di Como Settore Pianificazione Territoriale, Trasporti e Grande Viabilità; Comunità Montana; Autorità del Bacino del fiume Po’; Consorzio del Lario e dei Laghi Minori; Corpo Forestale dello Stato; Acqua Servizi Idrici Integrati, Bacino Imbrifero Montano Comuni confinanti con il Comune di Gravedona ed (Lc), Domaso, Dongo, Dosso del , , Uniti Peglio, Roveredo (CH-GR), San Nazzaro Val , Sant’Antonio (CH-TI), San Vittore (CH-GR), Pubblico Viene identificato nella determinazione del responsabile del servizio di individuazione dei soggetti interessati e delle modalità di informazione e comunicazione

Non essendo presenti Siti della Rete Natura 2000 nell’area in esame e negli immediati intorni, per quanto previsto dalla normativa non è soggetto necessariamente interessato al procedimento l’autorità competente in materia di SIC/ZPS. I soggetti competenti in materia ambientale e quelli territorialmente interessati saranno obbligatoriamente invitati alle conferenze di valutazione. L’autorità procedente d’intesa con l’autorità competente per la V.A.S., provvede a individuare i singoli settori del pubblico interessati all’iter decisionale e a definire le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico.

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Fasi del percorso di verifica di assoggettabilità a V.A.S. L’intera procedura di Verifica di assoggettabilità a V.A.S. seguirà le disposizioni contenute nell’apposito modello 1r “Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (V.A.S.) - Sportello unico delle attività produttive” allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale 10 novembre 2010, IX/761 ““Determinazione della procedura di Valutazione ambientale di piani e programmi – V.A.S. - (art. 4, L.R. n. 12/2005; D.C.R. n. 351/2007)Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 29 giugno 2010 n. 128, con modifica ed integrazione delle D.G.R. 27 dicembre 2008, n. 8/6420 e 30 dicembre 2009, n. 8/10971.”. La verifica di assoggettabilità alla V.A.S. è effettuata secondo le indicazioni di cui all’articolo 12 del d.lgs, 152/2006 e ss.mm.ii. ed in assonanza con le indicazioni di cui al punto 5.9 degli Indirizzi generali, come specificati nei punti seguenti e declinati nello schema generale. La verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale V.A.S. è avviata a cura del responsabile procedimento mediante pubblicazione dell’avvio del procedimento del S.U.A.P.. Tale avviso è reso pubblico ad opera dell’autorità procedente mediante pubblicazione su web (SIVAS) e sul BURL (se previsto per legge). L’Autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la V.A.S., con specifico atto formale individua e definisce: • i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, ove necessario anche transfrontalieri, da invitare alla conferenza di verifica; • le modalità di convocazione della conferenza di verifica; • i singoli settori del pubblico interessati all’iter decisionale; • le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni. L’autorità procedente deposita presso i propri uffici e pubblica su web per almeno 30 giorni il Rapporto preliminare della proposta di S.U.A.P. e determinazione dei possibili effetti significativi. Dell’avvenuto deposito dà notizia mediante pubblicazione all’Albo dell’Ente. L’autorità procedente in collaborazione con l’autorità competente per la V.A.S., trasmette ai soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati individuati il Rapporto preliminare al fine dell’espressione del parere, che deve essere inviato, entro trenta giorni dalla messa a disposizione, all’autorità competente per la V.A.S. ed all’autorità procedente. L’autorità procedente convoca la Conferenza di verifica alla quale partecipano l’autorità competente per la V.A.S., i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati. L’autorità procedente predispone il verbale della Conferenza di verifica.

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L’autorità competente per la V.A.S., d’intesa con l’autorità procedente, esaminato il Rapporto preliminare della proposta di S.U.A.P. e di determinazione dei possibili effetti significativi, acquisito il verbale della conferenza di verifica, valutate le eventuali osservazioni pervenute e i pareri espressi, sulla base degli elementi di verifica di cui all’allegato II della Direttiva, si pronuncia non oltre novanta giorni sulla necessità di sottoporre il S.U.A.P. al procedimento di V.A.S. ovvero di escluderlo dallo stesso. La pronuncia è effettuata con atto riconoscibile reso pubblico. In caso di non assoggettabilità alla V.A.S., l’autorità procedente, nella fase di elaborazione del S.U.A.P., tiene conto delle eventuali indicazioni e condizioni contenute nel provvedimento di verifica. L’adozione e/o approvazione del S.U.A.P. dà atto del provvedimento di verifica nonché del recepimento delle eventuali condizioni in esso contenute. Il provvedimento di verifica viene messo a disposizione del pubblico e pubblicato sul sito web SIVAS. L’autorità procedente ne dà notizia secondo le modalità adottate in precedenza. Il provvedimento di verifica diventa parte integrante del S.U.A.P. adottato e/o approvato.

Fasi e attività della Verifica di assoggettabilità a VAS

FASE ATTIVITA’ DESCRIZIONE

1. avvio del La verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale V.A.S. è avviata a procedimento cura del responsabile procedimento mediante pubblicazione dell’avvio del S.U.A.P. e di procedimento del S.U.A.P.. Tale avviso è reso pubblico ad opera dell’autorità Verifica di procedente mediante pubblicazione su web (SIVAS) e sul BURL (se previsto per assoggettabilità legge). 2. individuazione L’Autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la V.A.S., con

dei specifico atto formale individua e definisce

Preparazione soggetti interessati - i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente

e interessati, ove necessario anche transfrontalieri, da invitare alla conferenza di 1. definizione delle verifica; modalità di - le modalità di convocazione della conferenza di verifica; informazione e - i singoli settori del pubblico interessati all’iter decisionale; comunicazione - le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni. 3. proposta di L’autorità procedente predispone un Rapporto Preliminare contenente le progetto informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi con sportello unico sull’ambiente, sulla salute e sul patrimonio culturale facendo riferimento ai unitamente al criteri dell’allegato II della Direttiva Rapporto preliminare; 4. messa a L’autorità procedente deposita presso i propri uffici e pubblica su web per disposizione del almeno 30 giorni il Rapporto preliminare della proposta di S.U.A.P. e

rapporto determinazione dei possibili effetti significativi. Dell’avvenuto deposito dà preliminare e avvio notizia mediante pubblicazione all’Albo dell’Ente. L’autorità procedente in della verifica collaborazione con l’autorità competente per la V.A.S., trasmette ai soggetti

Elaborazione redazionee competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati

individuati il Rapporto preliminare al fine dell’espressione del parere, che deve 2. essere inviato, entro trenta giorni dalla messa a disposizione, all’autorità competente per la V.A.S. ed all’autorità procedente. 5 - 6 istruttoria e Istruttoria regionale e richiesta di parere/valutazione a Regione Lombardia se parare regionale dovuta

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7. convocazione L’autorità procedente convoca la Conferenza di verifica alla quale partecipano conferenza di l’autorità competente per la V.A.S., i soggetti competenti in materia ambientale e verifica gli enti territorialmente interessati. L’autorità procedente predispone il verbale della Conferenza di verifica.

8. decisione in L’autorità competente per la V.A.S., d’intesa con l’autorità procedente, merito esaminato il Rapporto preliminare della proposta di S.U.A.P. e di alla verifica di determinazione dei possibili effetti significativi, acquisito il verbale della assoggettabilità conferenza di verifica, valutate le eventuali osservazioni pervenute e i pareri alla V.A.S. e messa espressi, sulla base degli elementi di verifica di cui all’allegato II della a disposizione del Direttiva, si pronuncia non oltre novanta giorni sulla necessità di sottoporre il pubblico della S.U.A.P. al procedimento di V.A.S. ovvero di escluderlo dallo stesso. pronuncia. La pronuncia è effettuata con atto riconoscibile reso pubblico. In caso di non assoggettabilità alla V.A.S., l’autorità procedente, nella fase di elaborazione del S.U.A.P., tiene conto delle eventuali indicazioni e condizioni

contenute nel provvedimento di verifica. Il provvedimento di verifica viene messo a disposizione del pubblico e pubblicato sul sito web SIVAS. L’autorità procedente ne dà notizia secondo le modalità adottate in precedenza. Decisione e Decisione approvazionee

3. 9-11. CdS - CdSc comunale con esito positivo comunale - - deposito e pubblicazione della variante; Deposito - - deliberazione Consiglio Comunale di approvazione e controdeduzioni alle Approvazione osservazioni Il provvedimento di verifica diventa parte integrante del S.U.A.P. adottato e/o approvato. 12. Invio degli atti definitivi a RL 13. Gestione monitoraggio Gestione e monitoriaggio

4.

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Schema della procedura generale di Verifica di assoggettabilità

FASE DEL P/P PROCESSO P/P VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ ALLA VAS

Fase 0 P0.1 Pubblicazione avviso di avvio A0.1 Incarico per la predisposizione Preparazione del procedimento del P/P del rapporto preliminare

P0.2 Incarico per la stesura del P/P A0.2 Individuazione autorità competente per la VAS P0.3 Esame proposte pervenute ed elaborazione del documento programmatico

Fase 1 P1.1 Orientamenti iniziali del P/P A1.1 Verifica delle interferenze con i Orientamento Siti di Rete Natura 2000 – Valutazione di incidenza (zps/sic)

P1.2 Definizione schema operativo A1.2 Definizione schema operativo P/P per la Verifica e mappatura del pubblico e dei soggetti competenti in materia ambientale coinvolti

A1.3 Rapporto preliminare della proposta di P/P e determinazione degli effetti significativi – allegato II, Direttiva 2001/42/CE

Messa a disposizione e pubblicazione su web (trenta giorni) del rapporto preliminare

Avviso dell’avvenuta messa a disposizione e della pubblicazione su web

Comunicazione della messa a disposizione ai soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati

Conferenza di verifica Verbale conferenza in merito all’assoggettabilità o meno del P/P alla VAS

L’autorità competente per la VAS, d’intesa con l’autorità procedente, assume la decisione di assoggettare o meno il P/P alla valutazione ambientale (entro Decisione 90 giorni dalla messa a disposizione)

Informazione circa la decisione e pubblicazione del provvedimento su web

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Elaborati della verifica di assoggettabilità a V.A.S. Nella tabella che segue si elencano gli elaborati previsti per la procedura di verifica di assoggettabilità a V.A.S.

Elaborati della verifica di assoggettabilità a V.A.S.

Avviso di avvio del Avviso di avvio del procedimento di formazione del P/P e di Verifica di procedimento assoggettabilità alla V.A.S., redatto secondo il fac simile A (allegato al modello generale della D.G.R. IX/761 del 2010); deve essere pubblicato sull’Albo pretorio e sul sito web del Comune e sul sito web regionale SIVAS Rapporto preliminare Il presente documento “Rapporto preliminare della proposta di S.U.A.P. e determinazione dei possibili effetti significativi”. Deve contenere le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull’ambiente, sulla salute e sul patrimonio culturale facendo riferimento ai criteri dell’allegato II della Direttiva. (Si veda paragrafo successivo per i dettagli). Per la redazione del rapporto preliminare il quadro di riferimento conoscitivo nei vari ambiti di applicazione della V.A.S. è il Sistema Informativo Territoriale integrato previsto dall’art. 3 della Legge di Governo del Territorio. Possono essere utilizzati, se pertinenti, approfondimenti già effettuati ed informazioni ottenute nell’ambito di altri livelli decisionali o altrimenti acquisite. Inoltre nel rapporto preliminare è necessario dare conto della verifica delle eventuali interferenze con i Siti di Rete Natura 2000 (SIC e ZPS). Avviso di deposito del L’autorità procedente dà notizia dell’avvenuta messa a disposizione del Rapporto Rapporto Preliminare Preliminare utilizzando il fac simile B (allegato al modello generale della D.G.R. IX/761 del 2010). Verbale della Conferenza di In tali documenti verranno riportate le presentazioni ed il verbale dei dibattiti della Verifica Conferenza di Verifica, eventuali pareri scritti presentati. Provvedimento di verifica L’autorità competente per la V.A.S. considerato il complesso delle informazioni che emergono dalla documentazione prodotta ed il verbale della Conferenza di Verifica dichiara di assoggettare o meno il S.U.A.P. a V.A.S. Tale provvedimento è redatto utilizzando il utilizzando il fac simile C (allegato al modello generale della D.G.R. IX/761 del 2010). Il provvedimento di verifica diventa parte integrante del S.U.A.P. adottato e/o approvato. Informazione circa la Avviso redatto secondo il fac simile D (allegato al modello generale della D.G.R. decisione - Verifica di IX/761 del 2010) che informa il pubblico circa la decisione di assoggettare o meno il assoggettabilità alla V.A.S. piano a V.A.S.

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La Verifica di assoggettabilità a V.A.S.: contenuti del Rapporto preliminare Il presente documento “Rapporto preliminare della proposta di S.U.A.P. e determinazione dei possibili effetti significativi” deve contenere le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull’ambiente, sulla salute e sul patrimonio culturale facendo riferimento ai criteri dell’allegato II della Direttiva: 1. Caratteristiche del piano, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: - in quale misura il piano stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse; - in quale misura il piano influenza altri p/p, inclusi quelli gerarchicamente ordinati; - la pertinenza del piano per l’integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile; - problemi ambientali relativi al piano; - la rilevanza del piano per l’attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente (ad es. p/p connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque); 2. Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare dei seguenti elementi: - probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti; - carattere cumulativo degli effetti; - natura transfrontaliera degli effetti; - rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti); - entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate); - valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite; - dell’utilizzo intensivo del suolo; - effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale. Per la redazione del rapporto preliminare il quadro di riferimento conoscitivo nei vari ambiti di applicazione della V.A.S. è il Sistema Informativo Territoriale integrato previsto dall’art. 3 della Legge di Governo del Territorio. Possono essere utilizzati, se pertinenti, approfondimenti già effettuati ed informazioni ottenute nell’ambito di altri livelli decisionali o altrimenti acquisite.

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Inoltre nel rapporto preliminare è necessario dare conto della verifica delle eventuali interferenze con i Siti di Rete Natura 2000 (SIC e ZPS).

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PARTE PRIMA

ILLUSTRAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL PIANO

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1. DESCRIZIONE DELLE PREVISIONI PROGETTUALI

1.1 UBICAZIONE

Il comune di Gravedona ed Uniti è di recente istituzione: con la Legge Regionale n. 1/2011, pubblicata sul B.U.R. Lombardia - n. 6 del 10/02/2011, il nuovo Comune è stato istituito mediante la fusione dei Comuni di Gravedona, Consiglio di Rumo e Germasino, in provincia di Como. Il territorio di Gravedona ed Uniti appartiene all’area dell’Alto Lario comasco, il territorio comunale si estende dalla sponda del lago fino in area montana al confine con la Svizzera. La zona di intervento ricade all’interno della vasta fascia pianeggiante a lago denominata “Poncia” formata dalle conoidi dei torrenti Liro ed , compresa tra il lago e la strada statale SS340 e distribuita fino al 2011 su tre comuni: Gravedona, Consiglio di Rumo e Dongo. L’arteria principale che attraversa l’abitato di Gravedona ed Uniti è la SS 340 DIR, dalla quale, all’incrocio con la strada comunale che conduce alle frazioni alte di Consiglio di Rumo, si dirama la strada comunale che raggiunge la località Poncia. L’accesso all’area di intervento avviene dalla SS340 DIR Regina con la strada comunale detta “della Poncia” che lambisce il lotto sul lato Ovest. La pratica S.U.A.P. ha per oggetto la realizzazione di una nuova struttura artigianale attraverso l’ampliamento di un fabbricato artigianale esistente, inserito in ambito completamente edificato ed urbanizzato. L’esistente fabbricato è distinto al NCEU al mappale 3269 sub. 7 e 8 del foglio n. 7 del censuario di Gravedona; l’ampliamento di proprietà Lario Fondiaria ricade all’interno dello stesso mappale; l’ampliamento di proprietà Euredil ricade sull’area adiacente distinta al NCT al mappale 2816 del foglio n. 7 del censuario di Gravedona ed al mappale 10427 del foglio 37 del censuario di Consiglio di Rumo.

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Localizzazione area di intervento rispetto al territorio di Gravedona ed Uniti

Localizzazione di Gravedona ed Uniti rispetto al capoluogo provinciale

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 26 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

Localizzazione di Gravedona ed Uniti rispetto al capoluogo regionale

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Inquadramento dell’area nel quartiere

Inquadramento dell’area rispetto al Comune di Gravedona ed Uniti

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 28 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

Localizzazione dell’area rispetto all’Alto Lago di Como

Localizzazione dell’area rispetto al Lago di Como

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 29 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

Stralcio della CTR per l’area in esame

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Estratto mappa catastale (Gravedona)

Estratto mappa catastale (Consiglio di Rumo)

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1.2 CONTENUTI PROGETTUALI

1.2.1 INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO E TERRITORIALE

Uno dei punti di debolezza per il settore produttivo artigianale in Alto Lario, è la vigenza di strumenti urbanistici superati rispetto all’attuale legge regionale per il governo del territorio, che non favoriscono lo sviluppo di attività artigianali, in quanto nei loro azzonamenti non sono state previste organiche zone attrezzate per insediamenti produttivi, ma solo la conferma di aree coincidenti con le attività esistenti. Con il proprio strumento di programmazione socio-economica, la Comunità Montana ha constatato che la struttura produttiva dell’Alto Lago si compone in prevalenza di micro e piccole imprese, diffuse anche nei comuni minori, in tutti i settori produttivi, con le sole eccezioni dell’area industriale di Dongo, dell’Ospedale di Gravedona ed Uniti e di poche altre imprese di medie dimensioni. In un quadro generale di arretramento dell’economia in Alto Lago, dovuta al pesante ridimensionamento delle attività produttive ed alla crisi economica internazionale attualmente in essere il settore dell’artigianato potrebbe costituire un pur modesto argine alla continua perdita di posti di lavoro sul territorio altolariano. Il PRG di Gravedona individua due tipologie di aree produttive: - D1 zona di completamento di attività produttive - D2 zona di espansione di attività produttive L’unica zona D2 indicata dal PRG di Gravedona è già stata edificata, ed è l’area di proprietà della Lario Fondiaria, che risulta adiacente a quella su cui si propone di edificare l’ampliamento dell’attività produttiva e che attualmente ha destinazione urbanistica E2 rurale coltivabile. Dai dati statistici della Camera di Commercio di Como risulta il seguente scenario delle attività secondarie: Municipio di Gravedona: - Attività industriali: 77 unità locali con 291 addetti - Aziende artigiane iscritte all’albo: 113 di cui 79 di produzione Municipio di Consiglio di Rumo: - Attività industriali: 17 unità locali con 55 addetti - Aziende artigiane iscritte all’albo: 38 di cui 23 di produzione Municipio di Germasino: - Attività industriali: 1 unità locale con 1 addetto - Aziende artigiane iscritte all’albo: 4 di cui 1 di produzione Complessivamente per il Comune di Gravedona ed Uniti la situazione è la seguente:

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- Attività industriali: 95 unità locali con 347 addetti - Aziende artigiane iscritte all’albo: 155 di cui 103 di produzione In questo scenario di una carente presenza di aree a disposizione per la realizzazione di nuovi insediamenti artigianali ed in una situazione di forte recessione occupazionale nel settore industriale- artigianale nasce la necessità di creare nuove opportunità economiche sul territorio, anche attraverso il ricorso alle procedure di SUAP. L’area di intervento è ubicata in adiacenza all’insediamento artigianale consolidato localizzato in municipio di Consiglio di Rumo, ed inserita in un contesto caratterizzato, oltre che da diversi edifici produttivi anche da nuclei edificati sparsi costituiti da edifici di epoca mista, in prevalenza recente, con tipologie e forme eterogenee, aventi caratteristiche non sempre riconducibili alla tradizione locale. La collocazione dell’area di intervento è periferica rispetto al centro urbano di Gravedona. Nel contesto più allargato, le presenze più significative sono costituite dalla cortina edificata nastriforme disposta lungo la strada statale che costituiscono un riparo percettivo ed una mascheratura dalla SS340 e dagli edifici e nuclei isolati disposti lungo gli assi viari che disimpegnano la piana della Poncia. L’area, che è caratterizzata dalla giacitura in lieve pendenza verso la sponda del lago.

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1.2.2 ELEMENTI QUALITATIVI DEL PROGETTO

L’obiettivo principale da perseguire con il presente progetto è quello di realizzare un ampliamento dell’attività esistente al fine di avere uno spazio maggiore coperto a disposizione per lo svolgimento dell’attività presente per rendere più funzionale e razionale lo svolgimento delle lavorazioni riducendo al minimo e per brevi periodi giornalieri lo stoccaggio all’aperto dei materiali trattati. Attualmente l’attività esistente è svolta prevalentemente all’aperto creando un’immagine di disordine e degrado ambientale oltre che disagio per l’edificato circostante per il sollevamento di polveri e l’emissione temporanea di rumori molesti. La realizzazione della nuova struttura consente quindi di utilizzare un contenitore all’interno del quale svolgere le lavorazioni di deposito, trattamento e riciclo dei materiali inerti, con evidente miglioramento della qualità paesaggistica e ambientale attuale. Il progetto ha tenuto conto dei seguenti fattori condizionanti: lo stato dei luoghi, il sito nel suo insieme e la sostenibilità ambientale e paesistica dell’intervento; questi condizionamenti hanno inciso sensibilmente nelle scelte progettuali assunte per modellare le sagome volumetriche proposte in ampliamento. Considerato lo stato dei luoghi si è ritenuto di proporre un nuovo volume estremamente semplificato nelle forme, in coerenza con l’edificio artigianale esistente. Gli elementi qualitativi del progetto, oltre al potenziamento di una attività esistente, sono: - cessione delle aree a standard in loco con la formazione di un’area a verde e n. 8 posti auto pubblici in un quartiere carente come dotazione di aree a parcheggio; - cessione di mq. 88 di aree di proprietà per l’allargamento della sede viaria; - realizzazione di una copertura a verde per ridurre sensibilmente l’impatto paesistico percepibile dall’alto; - utilizzo di fonti energetiche alternative.

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Vista panoramica

Inserimento ambientale

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1.2.3 DATI QUANTITATIVI DI PROGETTO

L’intervento prevede la realizzazione di un nuovo edificio in ampliamento all’edificio produttivo esistente con la realizzazione tra i due di una pensilina di unione aperta su due lati. La società Lario Fondiaria è proprietaria di una porzione dell’edificio esistente insistente sul mappale 3269 del censuario di Gravedona; l’area a disposizione di proprietà distinta per zone urbanistiche, risulta:

TOTALE SUPERFICIE LOTTO 2.130,69 mq. di cui:

SUPERFICIE IN ZONA E2 - Gravedona 1.051,12 mq.

SUPERFICIE IN ZONA D2 - Gravedona 1.079,57 mq.

Il fabbricato esistente di proprietà Lario Fondiaria ha una superficie lorda di pavimento pari a mq. 604,59 ed un volume pari a mc. 3.929,82. Il fabbricato in progetto di proprietà Lario Fondiaria ha una superficie lorda di pavimento pari a mq. 95,03 ed volume pari a mc. 427,64 con un incremento dell’esistente rispettivamente del 15,72% e del 10,88%. La superficie lorda di pavimento totale (esistente + ampliamento) è pari a mq. 699,62. Considerando unicamente la superficie disponibile nel censuario di Gravedona, il rapporto di copertura in progetto è pari al 28,38% e l’indice di edificabilità complessivo è pari a 2,05 mc./mq. (dati inferiori a quelli previsti dal PRG vigente rispettivamente al 50% ed a 3,00 mc./mq.). In base all’art. 3.16 delle N.T.A. del P.R.G. vigente che determina la dotazione minima di aree a parcheggio privato interno ed esterno alla recinzione, la superficie minima da destinare a parcheggio pari a mq. 1 ogni mc. 10, calcolata sul volume virtuale di mc. 427,64 è pari a mq. 42,76, dei quali il 10% sono individuati all’esterno della recinzione pari a mq. 4,28. La superficie delle aree da destinare a standard di uso pubblico, in misura del 10% della s.l.p., è pari a mq. 9,50 recuperati sul mappale n. 10427 di proprietà della società Euredil.

La società Euredil è proprietaria dell’area distinta al NCT al mappale 2816 del censuario di Gravedona e al mappale 10427 del censuario di Consiglio di Rumo. L’area a disposizione, distinta per censuario e zone urbanistiche, risulta:

TOTALE SUPERFICIE LOTTO 3.333,16 mq. di cui:

SUPERFICIE IN ZONA E2 - Gravedona 2.851,56 mq.

SUPERFICIE IN ZONA F2 - Consiglio di Rumo 481,61 mq.

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Il fabbricato in progetto di proprietà Euredil ha superficie lorda di pavimento, fuori terra, pari a mq. 1.272,13 ed un volume complessivo, fuori terra, pari a mc. 6.755,10; nella parte interrata è prevista la realizzazione di un’autorimessa per il ricovero dei mezzi della ditta e per parcheggio privato interno alla recinzione, avente una superficie lorda di pavimento complessiva pari a mq. 1.660. Considerando unicamente la superficie disponibile nel censuario di Gravedona, il rapporto di copertura in progetto è pari al 36,82% e l’indice di edificabilità in progetto per la parte di edificio fuori terra è pari a 2,37 mc./mq. (dati inferiori a quelli previsti dal PRG vigente rispettivamente al 50% ed a 3,00 mc./mq.). In base all’art. 3.16 delle N.T.A. del P.R.G. vigente che determina la dotazione minima di aree a parcheggio privato interno ed esterno alla recinzione, la superficie minima da destinare a parcheggio pari a mq. 1 ogni mc. 10, calcolata sul volume virtuale di mc. 5.219,92 è pari a mq. 521,99, dei quali il 10% devono essere individuati all’esterno della recinzione pari a mq. 52,20. Nelle aree a parcheggio esterne alla recinzione è individuato lo spazio di sosta privato, esterno alla recinzione, pertinenzializzato al progetto in corso per demolizione e ricostruzione ai sensi della L.R. 16/07/2009 n. 13 - art. 3.3 denuncia di inizio attivita' prot. 2222/2011. La superficie delle aree da destinare a standard di uso pubblico, in misura del 10% della s.l.p., è pari a mq. 127,21 recuperati integralmente sul mappale di proprietà Euredil n. 10427 in municipio di Consiglio di Rumo. L’area di intervento è dotata di tutte le reti tecnologiche relative alle urbanizzazioni primarie e sono previste solo opere di allacciamento alle reti esistenti. Si riportano di seguito i dati quantitativi del progetto distinti per le singole proprietà.

LARIO FONDIARIA S.R.L. DATI STATO DI FATTO SUPERFICIE A DISPOSIZIONE mq. 2.130,69 di cui: SUPERFICIE IN ZONA E2 (Gravedona) mq. 1.051,12 SUPERFICIE IN ZONA D2 (Gravedona) mq. 1.079,57 S.L.P. mq. 604,59 SUP. COPERTA mq. 604,59 VOLUME mc. 3.929,82

DATI DI PROGETTO S.L.P. COMPLESSIVA mq. 699,62 S.L.P. IN AMPLIAMENTO mq. 95,03 (pari al 15,72% dell’esistente) SUP. COPERTA COMPLESSIVA mq. 604,59 SUP. COPERTA IN AMPLIAMENTO mq. 0,00 (pari allo 0,00% dell’esistente) VOLUME COMPLESSIVO mc. 4.357,46

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VOLUME IN AMPLIAMENTO mc. 427,64 (pari al 10,88% dell’esistente) INDICE DI EDIFICABILITA’ mc./mq. 2,05 RAPPORTO DI COPERTURA 28,38% INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA 32,84%

DOTAZIONE MINIMA P.R.G. SUP. MINIMA DA DESTINARE A PARCHEGGIO AMPLIAMENTO (1 mq./10 mc. di volume) mq. 42,76 di cui: INTERNI ALLA RECINZIONE (90%) mq. 38,49 ESTERNI ALLA RECINZIONE (10%) mq. 4,28 SUP. DA DESTINARE A PARCHEGGIO ESISTENTE (vedere C.E. n. 14/94) mq. 276,16 di cui: INTERNI ALLA RECINZIONE mq. 226,44 ESTERNI ALLA RECINZIONE mq. 49,72 SUP. MINIMA COMPLESSIVA A PARCHEGGIO (ampliamento + esistente) mq. 318,92 di cui: INTERNI ALLA RECINZIONE mq. 264,93 ESTERNI ALLA RECINZIONE mq. 54,00

AREA A STANDARD (1 mq./10mq. slp) mq. 9,50

DOTAZIONE DI PROGETTO SUP. DESTINATA A PARCHEGGIO INTERNO ALLA RECINZIONE mq. 275,50 ESTERNO ALLA RECINZIONE mq. 54,41

SUP. A STANDARD INDIVIDUATA ALL’INTERNO DELLA PROPRIETA’ EUREDIL SUL MAPPALE n. 10427 IN MUNICIPIO DI CONSIGLIO DI RUMO

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EUREDIL S.R.L. DATI STATO DI FATTO SUPERFICIE A DISPOSIZIONE mq. 3.333,16 di cui: SUPERFICIE IN ZONA E2 (Gravedona) mq. 2.851,56 SUPERFICIE IN ZONA F2 (Consiglio) mq. 481,61

DATI DI PROGETTO S.L.P. mq. 1.272,13 SUP. COPERTA mq. 1.050,00 VOLUME COMPLESSIVO mc. 6.755,10 INDICE DI EDIFICABILITA’ mc./mq. 2,37 RAPPORTO DI COPERTURA 36,82% INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA 44,61%

DOTAZIONE MINIMA P.R.G. SUP. MINIMA DA DESTINARE A PARCHEGGIO (1 mq./10 mc. di volume) mq. 521,99 di cui: INTERNI ALLA RECINZIONE (90%) mq. 469,79 ESTERNI ALLA RECINZIONE (10%) mq. 52,20 SUP. DA DESTINARE A PARCHEGGIO ESTERNO PER EDIFICIO RESIDENZIALE DI PROPRIETA’ (vedere D.I.A. n. 2222/2011) mq. 28,95 SUP. MINIMA COMPLESSIVA A PARCHEGGIO mq. 550,94 di cui: INTERNI ALLA RECINZIONE mq. 469,79 ESTERNI ALLA RECINZIONE mq. 81,15

AREA A STANDARD (1 mq./10mq. slp) mq. 127,21

DOTAZIONE DI PROGETTO SUP. DESTINATA A PARCHEGGIO INTERNO ALLA RECINZIONE mq. 479,50 ESTERNO ALLA RECINZIONE (nuovo edificio) mq. 62,50 ESTERNO ALLA RECINZIONE

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(edif. Esistente rif. DIA n. 2222/2011) mq. 37,50

SUP. A STANDARD mq. 136,71 (compresa la quota Lario Fondiaria di mq. 9,50) INDIVIDUATA ALL’INTERNO DELLA PROPRIETA’ EUREDIL SUL MAPPALE n. 10427 IN MUNICIPIO DI CONSIGLIO DI RUMO

Planimetria generale stato di fatto

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Proprietà Lario Fondiaria

Proprietà Euredil

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1.2.4 IL PROGETTO ARCHITETTONICO Il progetto architettonico prevede di realizzare a fianco dell’esistente edificio produttivo un nuovo corpo di fabbrica ad esso ortogonale, con un collegamento tra i due costituito da una tettoia aperta su due lati. L’edificio in progetto è articolato su un piano interrato, con un’altezza netta interna pari a m. 4.50, ed un piano fuori terra con una altezza di m. 6.30; l’altezza esterna in sommità dei pannelli di tamponamento è pari all’esistente edificio adiacente, per non avere elementi di discontinuità dalla visuale dall’alto e dal basso. Un corpo laterale, sul lato sud-ovest, contiene un vano scala con ascensore che disimpegna verticalmente l’intero edificio; in questo corpo laterale, articolato su due piani fuori terra sono contenuti a piano terreno gli spogliatoi distinti per sesso, un ufficio e la zona ingresso mentre a piano primo sono previsti gli uffici ed i servizi igienici di cui uno per persone portatrici di handicap. La pensilina di unione, oltre che componente funzionale, assume il ruolo compositivo di elemento architettonico di saldatura tra il corpo di fabbrica esistente e quello nuovo. Il lato minore del nuovo edificio è allineato con la facciata principale, verso strada, all’edificio esistente, l’intero complesso assume quindi una pianta ad “elle” sul cui snodo si trova il volume trasparente della tettoia. Funzionalmente la nuova struttura assume il seguente schema: - a piano terra è presente uno spazio destinato a deposito, un ufficio di ricezione prodotti e controllo pesa, gli spogliatoi per il personale distinti per sesso; - a piano primo sono presenti due spazi destinati agli uffici (due per ciascuno) dotati di servizi igienici di cui usufruibili anche da persone diversamente abili; - a piano interrato è prevista una autorimessa per 52 posti auto, usufruibili, per l’altezza in progetto, da qualsiasi mezzo motorizzato. L’accessibilità verticale ai tre livelli è garantita da un corpo scale e da un ascensore; l’accesso pedonale al nuovo edificio è previsto da piano terra, dall’ingresso coperto dalla tettoia di collegamento; come accesso carraio viene conservato quello esistente, sull’area di proprietà Lario Fondiaria, per accedere anche al piano interrato ed al lato sud del nuovo edificio, mentre viene previsto un nuovo acceso sul lato nord della proprietà Euredil per garantire l’accessibilità agli spazi a parcheggio pubblici e privati, al piano terra del nuovo edificio ed all’edificato retrostante. L’uso dei materiali e delle cromie proposti sono coerenti con quelli delle strutture produttive presenti nella zona; vengono proposti come elementi edilizi di base prefabbricati dei pannelli prefabbricati in cemento armato con finitura a vista con cassero metallico per i tamponamenti della struttura e della carpenteria metallica strutturale per la pensilina. I materiali proposti sono: Per la pensilina di unione: - Struttura in acciaio verniciato colore grigio RAL 7005 - manto di copertura in lamiera grecata RAL 7035 Per il fabbricato in ampliamento:

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- manto di copertura: a verde tipo DAKU - facciate: pannelli in cemento armato faccia a vista colore grigio rivestimento in doghe verticali di alluminio di colore grigio RAL 7005 - serramenti, infissi e portoni: in alluminio a taglio termico colore grigio RAL 7043 - lattonerie e pluviali in lastre sagomate in zinco-titanio opaco. Le pavimentazioni esterne sono previste in masselli autobloccanti con finitura al quarzo colore grigio chiaro con dimensioni cm. 20x10x8; l’area a verde sarà dotata di un apparato vegetazionale di essenze arboree e arbusti autoctoni. Planimetria generale di progetto

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1.2.5 I CONTENUTI DELLA VARIANTE URBANISTICA

Gli immobili oggetto di variante ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. n. 160/2010 sono: - Società Lario Fondiaria s.r.l. mappale n. 3269 (municipio di Gravedona) - Società Euredil s.r.l. mappale n. 2816 (municipio di Gravedona) mappale n. 10427 (municipio di Consiglio di Rumo)

1.2.5.1 La destinazione urbanistica attuale della proprietà Lario Fondiaria è la seguente:

P.R.G. GRAVEDONA

ART. 31 -ZONE OMOGENEE: DI -D2

ZONA OMOGENEA D2 Espansione di attività produttive

INDICI VOLUMETRICI -DIMENSIONALI Indice di edificabilità fondiaria e/o territ. mc/mq 3,00 Rapporto di copertura 50% Indice di utilizzazione territoriale 80% Altezza ml. 10

DISTANZE MINIME Dal ciglio stradale ml. 5,00 Dai confini: 1/2 altezza (minimo ml. 5) o ml. 0,00 Tra edifici: edificio più alto (minimo ml. 10,00) o ml. 0,00

NORME PER ZONE D DESTINAZIONE DI ZONA Costruzioni per attività industriali o artigianali, eventuali depositi o laboratori di ricerca, costruzioni accessorie inerenti al ciclo produttivo, di servizio ed espositive funzionali alla produzione; attività commerciali e direzionali. Sono consentiti l'ampliamento e la parziale ricostruzione degli edifici ed attrezzature produttive esistenti, con esclusione di quelle che a giudizio del Consiglio Comunale dovessero per qualsiasi motivo recare molestia, disturbo o danno alle zone residenziali vicine. Gli uffici inerenti alle attività suddette e gli spazi per l'esposizione e la vendita saranno ammessi nella percentuale del 60% della S.l.p., le abitazioni del custode e/o dei proprietari saranno ammesse nella

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 44 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L. percentuale del 25% della cubatura progettata sino ad un massimo di mc. 800 e di mq. 120 di S.l.p. ciascuna. Nota 1- La superficie utile lorda di pavimento S.l.p. verrà calcolata ai sensi dell'art. 4/b delle N.T.A. e potrà essere distribuita su più piani. Nota 2- L'altezza potrà essere superiore a ml. 10,00 solo nei casi di documentata necessità tecnica. Nota 3- La distanza minima dal ciglio stradale sarà di almeno 5,00 ml. verificato che la distanza da edifici esistenti sul lato opposto della strada sia superiore all'altezza dell'edificio più alto, e in ogni caso superiore a ml. 10,00, salvo prescrizione più restrittiva delle autorità competenti. Nota 4- La distanza dai confini sarà pari a 1/2 dell'altezza dell'edificio più alto con un minimo di ml. 5,00 salvo prescrizioni più restrittive delle autorità competenti; gli edifici costruiti su lotti dello stesso proprietario oppure in base a convenzione potranno essere in aderenza, purchè costruiti con le stesse caratteristiche tipo-morfologiche. Nota 5- Per i parcheggi vedasi art. 3/17 e 3/18 delle N.T.A. Nota 6- La distanza tra edifici sarà pari all'altezza dell'edificio più alto con un minimo di ml. 10,00 salvo prescrizioni più restrittive delle autorità competenti oppure in aderenza. Nota 7- Le percentuali delle aree che possono essere adibite ad uffici e/o abitazioni devono essere calcolate sull'area di progetto determinata secondo i criteri della nota 1. Nota 8- Per quanto riguarda l'inquinamento e la nocività dovrà essere stipulata convenzione ai sensi dell'art. 26 delle N.T.A. Nota 9- Per interventi di ampliamento, sopraelevazione o nuova costruzione dovrà essere reperita l'aliquota di superficie libera prescritta dall'art. 5 del D.M. 2.4.1968 variato dall'art. 22 della legge reg. n°51 del 15.4.1975 da riservare a spazi pubblici, attività collettive, verde pubblico e parcheggi nelle aree classificate G2 dal P.R.G. oppure nell'area oggetto dell'intervento edilizio. Solo in casi di documentata impossibilità la cessione di aree potrà essere sostituita con adeguata monetizzazione.

MODALITA' D'INTERVENTO - Intervento edilizio diretto subordinato alla stipula di convenzione o atto impegnativo unilaterale da trascriversi che contenga gli elementi essenziali della convenzione per la garanzia antinquinamento. - Intervento urbanistico attuativo se previsto sulla tavola di azzonamento con il simbolo P.A.

ART. 33 -ZONE OMOGENEE EI-E2-E3

ZONA OMOGENEA E2 Rurale coltivabile INDICI VOLUMETRICI -DIMENSIONALI

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Indice di edificabilità (quota residenza) mc/mq 0,01 Rapporto di copertura (compresa quota residenza) 1/30 per serre 1/7,5 Altezza ml.8

DISTANZE MINIME Dal ciglio stradale (escluso serre con H max. al colmo = ml. 4,00) ml.20 " " " (serre con H max. al colmo= ml. 4,00) ml. 6 Dai confini (escluso costr. per allev. animali) ml. 6 " " (costruzioni per allev. animali) ml. 15 Tra edifici (escluso costr. per allev. animali) ml. 12 " " (costruzioni per allev. animali) ml.30 Dal confine di zona omogenea compreso zone rurali e zone di rispetto: (costruzioni per allev. animali) ml.100

DESTINAZIONE DI ZONA Costruzioni con tipologia rurale destinate alla residenza dell'imprenditore agricolo e/o dei dipendenti dell'azienda, attrezzature e infrastrutture produttive (stalle, silos, serre, magazzini, locali per la lavorazione, le conservazione e la vendita dei prodotti agricoli); costruzioni residenziali ed artigianali esistenti alla data di adozione del presente Piano Particolareggiato (compreso attrezzature connesse).

NORME PARTICOLARI Nota 1- Il lotto d'intervento deve avere una superficie minima di 5 ettari, escludendo da questo computo le aree non contermini; su aree di superficie inferiore potranno essere realizzati solamente interventi per la realizzazione di strutture accessorie (ricovero attrezzi o similari) con superficie massima di mq. 20 ed altezza massima di ml. 2,50. Nel computo dei volumi realizzabili non sono conteggiate le attrezzature e le infrastrutture produttive ed è ammessa l'utilizzazione di tutti gli appezzamenti, anche non contigui, componenti l'azienda, compresi quelli esistenti sul territorio di comuni contermini, solo se destinati dagli strumenti urbanistici generali a zona agricola, rurale o similare. In questo caso la concessione edilizia dovrà essere procedura dall'approvazione di un progetto planivolumetrico e sarà subordinata alla stipulazione di una convenzione ai sensi degli artt. 25 e 26 delle N.T.A.; il rapporto fra la cubatura da realizzare (residenza + attrezzature, etc.) e la superficie dell'area su cui viene realizzato l'intervento (escluse quindi le aree non contermini) deve essere inferiore a 1 mc/mq. Nota 2- Il rapporto di copertura delle attrezzature ed infrastrutture produttive (comprese le residenze) non potrà superare il valore di 1 mq. di costruzione ogni 30 mq. di terreno: solo per le serre il suddetto rapporto non potrà superare il valore di 1 mq. di costruzione ogni 7,5 mq. di terreno.

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Agli effetti di questo calcolo può essere assunta l'intera superficie aziendale come definita nella nota 1; in questo caso la concessione edilizia dovrà essere preceduta dall'approvazione di un progetto planivolumetrico e sarà subordinata alla stipulazione di una convenzione ai sensi degli artt. 25 e 26 delle N.T.A. Il rapporto fra la superficie da coprire (residenza + attrezzature, etc.) e la superficie dell'area su cui viene realizzato l'intervento (escluse quindi le aree non contermini) deve essere inferiore a 1/10. Nota 3- Zona E1 -nota 3 Nota 4- Zona E1 -nota 4 Nota 5- Zona E1 -nota 5

Nota 6- Per le costruzioni esistenti al momento dell'adozione del P.R.G. contrassegnate con il simbolo  ed aventi destinazioni d'uso diverse da quelle agricole sono ammessi solo interventi di manutenzione e/ odi adeguamento e/ o di ampliamento "una tantum" fino ad un massimo del 15% (quindici per cento) del volume esistente nel rispetto degli indici di zona (ad esclusione di quelli di fabbricabilità e di copertura) fino a mc. 400 (max.). La destinazione d'uso dell'ampliamento deve essere conforme alla destinazione d'uso del volume in base al quale lo stesso viene calcolato. Nota 7- Per gli immobili con caratteristiche rurali che risultano inutilizzati alla data di adozione del P.R.G. sono ammessi solo interventi di manutenzione e/o di adeguamento con il mantenimento per le singo= le parti delle attuali destinazioni d'uso.

MODALITA' D'INTERVENTO -Intervento edilizio diretto; per interventi che utilizzano anche aree non contermini la concessione edilizia è subordinata a quanto segue: -approvazione di un progetto planivolumetrico (art. 27 N.T.A.) -approvazione di un piano di sviluppo aziendale (art. 25 N.T.A.) -stipulazione di convenzione antinquinamento (art. 26 N.T.A.) La concessione per intervento di nuova costruzione e/o di sostituzione e/o di realizzazione dell'"una tantum" (escluso edifici nota 7) può essere rilasciata esclusivamente: a) all'imprenditore agricolo singolo o associato iscritto all'albo di cui alla legge regionale 13 aprile 1974- n°18 a titolo gratuito (art. 9/a -1.10). b) al titolare o al legale rappresentante dell'impresa agricola per la realizzazione delle sole attrezzature ed infrastrutture produttive e delle sole abitazioni per salariati agricoli a titolo oneroso. La concessione, oltre a quanto previsto al 1° comma, è subordinata: a) alla presentazione al sindaco di un atto d'impegno che prevede il mantenimento della destinazione dell'immobile al servizio dell'attività agricola, da trascriversi a cura e spese del concessionario sui registri della proprietà immobiliare; b) all'accertamento da parte del sindaco dell'effettiva esistenza e funzionamento dell'azienda agricola;

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 47 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L. c) alla presentazione al sindaco da parte del titolare o del legale rappresentante dell'impresa agricola di specifica certificazione disposta dal servizio provinciale agricoltura, foreste, alimentazione di Corno che attesti, anche in termini quantitativi, le esigenze edilizie connessi alla conduzione dell'impresa; d) alla presentazione di un certificato di destinazione urbanistica dei terreni interessati dall'intervento e situati nei comuni contermini. La concessione edilizia per le opere di recinzione e/o per gli interventi previsti per gli edifici di cui alle note n° 6 e n° 7 può essere rilasciata ai proprietari degli immobili o a chi abbia titolo per richiederla.

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1.2.5.2 La destinazione urbanistica attuale della proprietà Euredil è la seguente:

P.R.G. GRAVEDONA

ART. 33 -ZONE OMOGENEE EI-E2-E3

ZONA OMOGENEA E2 (omissis… vedere punto 1.2.5.1)

P.R.G. CONSIGLIO DI RUMO

Art. 38 ZONA F - AREE PER ATTREZZATURE PUBBLICHE E DI INTERESSE GENERALE – SERVIZI PUBBLICI Le aree per attrezzature pubbliche e di interesse generale di cui all’art. 7 della Legge Regionale n° 1/01 sono di massima utilizzabili per iniziativa pubblica ed in particolari casi convenzionabili da parte dei privati con la Pubblica Amministrazione. Queste aree si suddividono in: 1. aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico generale relative agli insediamenti residenziali; 2. aree per attrezzature pubbliche e di uso pubblico relative alle attività economiche: • insediamenti industriali ed artigianali; • insediamenti commerciali, direzionali, alberghieri e terziari; 3. impianti tecnologici individuati in azzonamento con la sigla IT Per i manufatti, gli edifici e le attrezzature eventualmente esistenti sulle aree in contrasto con la destinazione di Piano sono consentiti, in attesa della realizzazione della struttura pubblica, unicamente interventi di ordinaria, straordinaria manutenzione, adeguamenti igienico sanitari e risanamento conservativo. Le aree libere, in attesa della realizzazione delle strutture pubbliche, possono essere utilizzate come spazi di servizio dei fabbricati.

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 48 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

La razionale distribuzione delle attrezzature urbane di interesse pubblico nelle diverse parti del territorio comunale è affidata al Piano dei servizi, allegato alla relazione illustrativa del Piano Regolatore.

F2 - AREE PER ATTREZZATURE PUBBLICHE E DI USO PUBBLICO PRODUTTIVE E INDUSTRIALI E ARTIGIANALI Le aree individuate nella tavola di Piano e quelle eventualmente messe a disposizione dai Piani Attuativi sono destinate alla formazione di parcheggi, verde ed attrezzature sportive, centri e servizi sociali, mense ed attrezzature varie a servizio degli insediamenti produttivi. Indici urbanistici ed edilizi ed edilizi: If (indice di edificabilità fondiaria) 1,00 mc/mq H (altezza massima) 10,00 ml Rc (rapporto di copertura) 50% L’utilizzazione specifica delle singole aree può prevedere anche la realizzazione delle attrezzature di iniziativa privata; il programma d’intervento deve essere approvato dal consiglio comunale con la Convenzione riguardante la durata della concessione e le modalità di gestione.

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1.2.5.3 La variante urbanistica consiste per le singole proprietà: - Lario Fondiaria: cambio di destinazione urbanistica da zona E2 a zona per attività produttiva di espansione in ampliamento all’attuale zona D2 con un indice fondiario e territoriale pari a 2,05 mc./mq. inferiore all’attuale in zona D2 pari a 3,00 mc./mq. con un ampliamento del volume esistente del 10,19%.

- Euredil: (in municipio di Gravedona) • cambio di destinazione urbanistica da zona E2 a zona per attività produttiva di espansione con un indice fondiario e territoriale pari a 2,37 mc./mq. inferiore all’indice della zona D2 adiacente pari a 3,00 mc./mq; • variazione dell’art. 3 comma 3 lettera a) delle NTA vigenti prevedendo che sono escluse dal computo della slp anche le autorimesse private aventi un’altezza interna netta non superiore a mt. 4,50 incrementando l’attuale altezza interna netta consentita pari a mt. 3,50; (in municipio di Consiglio di Rumo) • in sostituzione del vincolo a standard scaduto è prevista, oltre alla viabilità di accesso alla proprietà ed agli spazi pubblici, la realizzazione di un’area a parcheggio, con relativa area di manovra, e verde attrezzato di uso pubblico e l’allargamento della sede stradale.

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 49 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

I dati salienti di progetto, distinti per proprietà, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. n. 160/2010 sono i seguenti:

LARIO FONDIARIA S.R.L.

DATI STATO DI FATTO SUPERFICIE A DISPOSIZIONE mq. 2.130,69 di cui: SUPERFICIE IN ZONA E2 (Gravedona) mq. 1.051,12 SUPERFICIE IN ZONA D2 (Gravedona) mq. 1.079,57 S.L.P. mq. 604,59 SUP. COPERTA mq. 604,59 VOLUME mc. 3.929,82

DATI DI PROGETTO S.L.P. COMPLESSIVA mq. 699,62 di cui: S.L.P. ESISTENTE mq. 604,59 S.L.P. IN AMPLIAMENTO mq. 95,03 SUP. COPERTA COMPLESSIVA mq. 604,59 di cui: SUP. COPERTA ESISTENTE mq. 604,59 SUP. COPERTA IN AMPLIAMENTO mq. 0,00 VOLUME COMPLESSIVO mc. 4.357,46 di cui: VOLUME ESISTENTE mc. 3.929,82 VOLUME IN AMPLIAMENTO mc. 427,64 INDICE DI EDIFICABILITA’ mc./mq. 2,05 RAPPORTO DI COPERTURA 28,38% INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA 32,84%

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 50 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

EUREDIL

DATI DI PROGETTO S.L.P. mq. 1.272,13 SUP. COPERTA mq. 1.050,00 VOLUME COMPLESSIVO mc. 6.755,10 INDICE DI EDIFICABIITA’ mc./mq. 2,37 RAPPORTO DI COPERTURA 36,82% INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA 44,61%

Di seguito si riporta una scheda che riassume i contenuti della variante urbanistica e confronta i parametri urbanistici ed edilizi per l’edificabilità dell’area stabiliti dal P.R.G. con quelli relativi allo stato di fatto e alla proposta di variante con la procedura di S.U.A.P.:

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 51 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

LARIO FONDIARIA (municipio di Gravedona) P.R.G. VIGENTE PROGETTO

Zona omogenea D/2 E/2 PROGETTO SUAP Destinazione d’uso Espansione di attività Rurale coltivabile Espansione a attività produttive produttive Superficie lotto 1.079,57 1.051,12 mq. 2.130,69 Indice di edificabilità fondiaria e/o territoriale mc./mq. 3,00 mc./mq. 2,05 Volume edificabile in progetto mc. 4.357,46 Rapporto di copertura 50 % 28,38 %

Sup. coperta realizzabile e/o esistente mq. 604,59

Indice di utilizzazione fondiaria 80 % 32,84 %

Altezza ml. 10 ml. 8 ml. 6,50

Distanze minime dal ciglio stradale ml. 5,00 ml. 5,00 Distanze minime dai confini ½ altezza (min. ml. ml. 5,00 5,00) o ml. 0,00 Distanze minime tra edifici Edificio più alto (min. ml. 10,00 ml. 10,00) o ml. 0,00

Indice di edificabilità (quota residenza) mc./mq. 0,01 --- Rapp. di cop. (compr. quota residenza) 1/30 --- Per serre 1/7,5 --- Dist. min. dal ciglio stradale (escluso serre con H max ml. 20 ---- al colmo = ml. 4,00) Dist. min. dal ciglio stradale (serre con H max al colmo ml. 6 --- = ml. 4,00) Dist. min. dai confini (escluso costr. per allev. animali) ml. 6 --- Dist. min. dai confini (costruzioni per allev. animali) ml. 15 --- Dist. min. tra edifici (escluso costr. per allev. animali) ml. 12 --- Dist. min. tra edifici (costruzioni per allev. animali) ml. 30 --- Dist. min. dal confine di zona omogenea compr. zone ml. 100 --- rurali e zone di rispetto (costruzioni per allev. animali) Modalità di intervento Intervento edilizio Intervento edilizio S.U.A.P. diretto L.R. 12/2005 diretto L.R. 12/2005

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 52 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

EUREDIL (municipio di Gravedona) P.R.G. VIGENTE PROGETTO SUAP

Zona omogenea E/2 Destinazione d’uso Rurale coltivabile Espansione a attività produttiva

Superficie lotto mq. 2.851,56 mq. 2.851,56 Indice di edificabilità fondiaria e/o territoriale mc./mq. 2,37 Volume edificabile e/o esistente mc. 6.755,10 Rapporto di copertura 36,82 %

Sup. coperta realizzabile mq. 1.050,00

Indice di utilizzazione fondiaria 44,61 %

Altezza ml. 8 ml. 6,30

Distanze minime dal ciglio stradale ml. 5,00 Distanze minime dai confini ml. 5,00 Distanze minime tra edifici ml. 10,00 Indice di edificabilità (quota residenza) mc./mq. 0,01 Rapp. di cop. (compr. quota residenza) 1/30 Per serre 1/7,5 Dist. min. dal ciglio stradale (escluso serre con H max ml. 20 al colmo = ml. 4,00) Dist. min. dal ciglio stradale (serre con H max al colmo ml. 6 = ml. 4,00) Dist. min. dai confini (escluso costr. per allev. animali) ml. 6 Dist. min. dai confini (costruzioni per allev. animali) ml. 15 Dist. min. tra edifici (escluso costr. per allev. animali) ml. 12 Dist. min. tra edifici (costruzioni per allev. animali) ml. 30 Dist. min. dal confine di zona omogenea compr. zone ml. 100 rurali e zone di rispetto (costruzioni per allev. animali) Modalità di intervento Interv. edilizio diretto L.R. 12/2005 S.U.A.P. Norma NTA Art. 3 comma 3 lettera a) Dal computo della superficie lorda di Dal computo della superficie lorda pavimento sono escluse: di pavimento sono escluse: omissis … omissis … la superficie di tutti i piani interrati o la superficie di tutti i piani seminterrati aventi il interrati o seminterrati aventi il solaio di copertura con sporgenza solaio di copertura con sporgenza dell'intradosso dal piano di dell'intradosso dal piano di campagna mediamente inferiore a campagna mediamente inferiore a cm. 50 ed altezza interna netta non cm. 50 ed altezza interna netta non superiore a ml. 3,00 (box ed superiore a ml. 3,00 (box ed autorimesse private altezza interna autorimesse private altezza interna netta netta non superiore a ml. 3,50); non superiore a ml. 4,50); omissis ... omissis ... Per la zona E2 oltre alle norme del P.R.G. sono vigenti le norme del titolo III della LR 12/2005.

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 53 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

EUREDIL (municipio di Consiglio di Rumo) P.R.G. VIGENTE PROGETTO SUAP

Zona omogenea F/2 Destinazione d’uso Aree per attrezzature pubbliche e di Standard a parcheggio e verde uso pubblico produttive e industriali attrezzato e artigianali Superficie lotto mq. 481,61 mq. 481,61 Indice di edificabilità fondiaria mc./mq. 1,00 --- Rapporto di copertura 50 % ---

Altezza ml. 10 ---

Modalità di intervento Interv. edilizio diretto L.R. 12/2005 S.U.A.P.

La superficie complessiva delle aree a standard di uso pubblico, in misura del 10% della superficie lorda di pavimento è pari a mq. 136,71 (9,50 + 127,21); la superficie reperita in loco come standard a verde e parcheggio è pari a mq. 193,92 mentre la superficie di area ceduta per l’allargamento stradale e/o marciapiede è pari a mq. 88,00.

2. QUADRO DI RIFERIMENTO DEL S.U.A.P. PER PROGETTI ED ALTRE ATTIVITÀ

L’intervento di S.U.A.P. stabilisce un quadro di riferimento limitatamente alle funzioni previste al suo interno. L’attività non si collega né direttamente né indirettamente ad altri progetti o attività. Il progetto prevede peraltro che internamente al compendio vengano recepite tutte le necessarie ed ulteriori dotazioni private per supportare l’attività artigianale, senza incidere sul territorio esterno all’area di intervento del S.U.A.P. In particolare il S.U.A.P. prevede la realizzazione di un insieme di opere di carattere privato (fabbricato artigianale) e di asservimento all’uso pubblico di aree a standard e per urbanizzazione primaria, relative alle funzioni previste in base alle modalità da convenire tra le parti in sede di approvazione urbanistica. Le opere di urbanizzazione sono limitate all’integrazione di quelle di progetto con quelle esistenti senza modificare gli attuali allacciamenti alle singole reti di distribuzione. Sotto tutti i profili (architettonico, urbanistico-territoriale, paesaggistico, viabilistico, ecc.), il progetto di ampliamento dell’attività esistente è stato studiato in modo tale da coordinarsi con l’intorno territoriale pur rimanendo un’entità autonoma ed autosufficiente che non interferisce con l’esecuzione di altri progetti e/o attività.

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 54 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

3. INFLUENZA DEL PIANO ATTUATIVO SU ALTRI PIANI O PROGRAMMI

Il progetto proposto è in variante al P.R.G. vigente, mentre è conforme ai piani e programmi urbanistici sovraordinati allo strumento urbanistico comunale. La richiesta di variante consiste nell’ampliamento del fabbricato esistente in misura di mq. 1.367,16 (95,03+1.272,13) di slp e della superficie coperta esistente in misura di mq. 1.050,00. Questo incremento dei parametri urbanistici consente di potenziare una struttura artigianale esistente su un’area ad essa adiacente, senza interferire o contrastare con le linee programmatiche generali del P.R.G.. Considerato che il progetto presentato comporterà delle trasformazioni solo all’interno del comparto, peraltro senza modificare i tratti fondamentali dei lotti di proprietà, deve quindi escludersi qualsiasi interferenza con altri piani e/o programmi.

4. PERTINENZA DEL S.U.A.P. PER L’INTEGRAZIONE DELLE CONSIDERAZIONI AMBIENTALI, IN PARTICOLARE AL FINE DI PROMUOVERE LO SVILUPPO SOSTENIBILE

L’ambito studiato è ubicato nella piana agricola della Poncia, lungo la strada comunale che dalla SS340 conduce alla passeggiata spondale di lungolago. La piana alluvionale è stata generata dalla conoide del fiume Liro, che dalla strada statale degrada con lieve pendenza verso la sponda del lago. A livello sovralocale il sito partecipa al vasto ambito geomorfologico del paesaggio dei laghi insubrici, caratterizzato dalle aree terrazzate di fondovalle, dalle vaste aree boscate a castagneto a mezza costa, dall’asprezza delle alture più elevate che si specchiano nel lago, dalla dolcezza del paesaggio spondale e della piana alluvionale. Il sito appartiene al sistema delle aree alluvionali di fondovalle che caratterizzano gli ambiti più prossimi alle foci dei torrenti che dalle vallate dell’alto Lario sfociano nel Lago. I canali irrigui, in gran parte dismessi, con i filari dei salici a ceduo e le varie tonalità di colore dei coltivi e degli sfalci che disegnano la trama e segnano i confini tra le proprietà, caratterizzano e disegnano il sito; la vegetazione spondale disegna un suggestivo skiline sullo sfondo del lago. I rustici e cascinali isolati, presenti in maniera rada nella Poncia, partecipano al sistema delle testimonianze dei linguaggi formali e dell’utilizzo dei materiali che caratterizza la cultura costruttiva di questo ambito territoriale. La componente paesaggistica e naturalistica del sito è stata modificata irreversibilmente nel tempo dai segni dell’intervento dell’uomo e dalla stratificazione storica degli insediamenti, soprattutto lungo la statale e gli assi viari principali. Alla scala locale, nelle immediate vicinanze dell’area è presente, oltre ad un comparto produttivo,

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 55 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L. un’edificazione eterogenea per tipologie, destinazioni d’uso e ingombri che ha profondamente modificato l’originaria identità agricola dell’area, conferendole un grado di sensibilità e valenza notevolmente inferiore rispetto al livello sovralocale. Dall’ambito della Poncia si entra in rapporto visivo con un paesaggio circostante di orizzonte ampio, caratterizzato dalla percezione del lago e dai crinali delle alture del Legnone e del Legnoncino sulla sponda opposta, da vasti boschi di castagno nelle fasce intermedie delle alture circostanti, dalla piana di Gravedona e dal Lago. Nel contesto territoriale immediatamente circostante non sono presenti elementi di valore paesaggistico e naturalistico, beni culturali tutelati e gli ambiti delle grandi ville storiche, vincolati ai sensi dalla parte II del codice dei beni culturali e dal paesaggio. Il contesto è caratterizzato dalle presenze naturalistiche, paesaggistiche e di tipo vedutistico percepite alla chiave di lettura sovralocale, controbilanciate da una valenza limitata alla scala locale. In riferimento alla valutazione sistemica a livello sovralocale e locale, elementi preponderanti nella valutazione della sensibilità dei luoghi, si può concludere che la trasformazione di quel sito non è compromissoria rispetto alla leggibilità, la continuità o la riconoscibilità dei sistemi geo-morfologici, naturalistici o storico insediativi che strutturano quel territorio. Il contesto paesaggistico di riferimento che racchiude l’ambito di trasformazione è riconducibile ad un ambito periferico con tessuto insediativo compatto a nuclei distinti; la sua morfologia è riconducibile a costiero-rivierasca di pianura. Con l’intervento proposto si prevede l’ampliamento di un insediamento artigianale esistente con un nuovo volume che completa l’attività in essere. Nel rispetto delle indicazioni della scheda 2.3.3 degli elementi costitutivi del paesaggio “insediamenti di fondovalle” (che comprendono anche quelli di confluenza, di conoide e sbocco vallivo) di cui all’appendice B della D.G.R. 22/12/2011 n. IX/2727, sono state effettuate delle valutazioni circa la percezione dei nuovi volumi dalle pendici collinari che sovrastano la piana della Poncia, da questi punti visuale si evidenziano in particolare la percezione dell’impianto planimetrico e del sistema delle coperture. Si è verificata la sostanziale coerenza del nuovo volume in progetto, ortogonale all’esistente e del sistema di copertura piana orizzontale a verde impostata alla medesima altezza dell’esistente. Come elemento qualificante in termini ambientali si considera che la lavorazione dei materiali inerti oggi depositati sull’area avverrà a ciclo chiuso, all’interno dell’edificio, evitando il deposito permanente a cielo libero. Ai fini di contenere le emissioni in atmosfera, si prevede per la porzione riscaldata dell’edificio (uffici e spogliatoi) la realizzazione di sistema di isolamento termo-acustico del paramento di facciata e della copertura, l’impiego di serramenti a taglio termico con vetrate a bassa remissività e l’utilizzo di fonti energetiche alternative.

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 56 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

Il S.U.A.P. appare dunque coerente con il principio di sviluppo sostenibile secondo cui ogni attività umana giuridicamente rilevante deve essere finalizzata a garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità di vita e le possibilità delle generazioni future.

5. EVENTUALI PROBLEMI AMBIENTALI RELATIVI AL S.U.A.P.

Il compendio, in cui è previsto l’intervento di ampliamento di un insediamento produttivo esistente, è inserito in un sistema paesaggistico di fondovalle, che ha una sua specificità sotto il profilo paesaggistico ed ambientale e che è stato modificato e radicalmente trasformato nel tempo da una intensa attività antropica. La rilevanza territoriale dell’intervento è valutabile in senso qualitativo inteso come miglioramento dell’attività esistente riducendone qualitativamente la percettibilità sul sistema paesaggio ed ambiente. Le trasformazioni previste con l’ampliamento dell’esistente sono pienamente coerenti con il contesto paesistico ambientale. L’intervento non contiene previsioni che possano in qualche modo contrastare con i limitati aspetti meritevoli di tutela che connotano l’area. Non si riscontrano pertanto problemi ambientali conseguenti all’attivazione della procedura di variante urbanistica con il presente S.U.A.P..

6. RILEVANZA DEL S.U.A.P. PER L'ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA COMUNITARIA NEL SETTORE DELL'AMBIENTE

Non sono rilevabili interferenze tra il S.U.A.P. in questione e la normativa comunitaria, non essendo connesso a piani e programmi relativi alla gestione dei rifiuti speciali alla protezione delle acque e/o a finalità di protezione similari.

7. QUADRO DI RIFERIMENTO PIANIFICATORIO E PROGRAMMATICO

7.1 VINCOLI PAESAGGISTICI Il territorio comunale di Gravedona è vincolato ai sensi del Codice dei Beni Culturali di cui all’art. 136 del D.Lgs. n. 42/2004 ai sensi dei seguenti provvedimenti: - Regione Lombardia: dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’intero territorio del Comune di Gravedona, esclusa zona industriale, con decreto del Presidente della Giunta Regionale in data 23 febbraio 1979 (SIBA 471).

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 57 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

Il territorio comunale di Consiglio di Rumo è vincolato ai sensi del Codice dei Beni Culturali di cui all’art. 136 del D.Lgs. n. 42/2004 ai sensi dei seguenti provvedimenti: - Decreto Ministeriale: dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’intero territorio del Comune di Consiglio di Rumo con decreto Ministeriale in data 27 aprile 1976 (SIBA 463).

Stralcio SI.BA. Regione Lombardia

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 58 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

7.2 PIANO TERRITORIALE REGIONALE (P.T.R.) Il P.T.R. è stato approvato in via definitiva dal Consiglio Regionale in data 19 gennaio 2010 con delibera n. 951 Approvazione delle controdeduzioni alle osservazioni al Piano Territoriale Regionale, adottato con D.C.R. n. 874 del 30 luglio 2009 – approvazione del Piano Territoriale Regionale (art. 21, comma 4, L.R. 11 marzo 2005 “Legge per il Governo del Territorio”), pubblicata sul B.U.R.L. n. 6, 3° supplemento straordinario del 11 febbraio 2010. L’area oggetto di intervento ricade all’interno del triangolo insubrico che è una delle polarità emergenti dei poli di sviluppo regionale, come identificato nella Tav. 1 Polarità e poli di sviluppo Regionali – P.T.R. Lombardia 2010. La Tav. 2 – Zone di preservazione e salvaguardia ambientale – P.T.R. Lombardia 2010 non indica nulla di specifico per l’area del S.U.A.P., nell’interno non sono segnalati siti di importanza regionale. Nella Tav. 3 è riportata la rete ecologica regionale, l’ambito di intervento ricade in un’area antropizzata. L’area in cui è previsto l’intervento appartiene ai sistemi territoriali dei laghi e delle montagne. Stralcio Tav. 1 - Polarità e poli di sviluppo Regionali

Legenda Tav. 1 - Polarità e poli di sviluppo Regionali

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 59 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

Stralcio Tav. 2 – Zone di preservazione e salvaguardia ambientale

Legenda Tav. 2 – Zone di preservazione e salvaguardia ambientale

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 60 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

Stralcio Tav. 3 – Infrastrutture prioritarie per la Lombardia

Legenda Tav. 3 – Infrastrutture prioritarie per la Lombardia

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 61 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

7.3 PIANO PAESISTICO REGIONALE (P.P.R.) Il territorio in esame costituisce l’Ambito Geografico denominato “Lario Comasco” e ricade nella Fascia Prealpina. L’intorno dell’area di intervento è inserito nell’Unità Tipologica di Paesaggio “Paesaggi dei laghi insubrici”. Dalla cartografia del P.P.R. vengono segnalate le seguenti particolarità nei pressi dell’area: - Luoghi di identità regionali: il più prossimo risulta essere “41 – Pievi dell’Alto Lario e S. Maria del Tiglio e Gravedona”; - Strade panoramiche: SS340DIR Regina – da a Ponte del Passo; - Linee di navigazione: navigazione Lago di Como - Tracciati guida paesistici: 01 – Sentiero Italia 02 – Sentiero del Giubileo 14 – Via dei Monti Lariani 15 – Antica Strada Regina (pedonale) 36 – Linee di Servizi di navigazione dei Laghi Lombardi - Visuali sensibili: 34 – Vetta del Costone del Bregagno 43 – Vetta del Monte Legnone

L’area di intervento appartiene al sistema delle aree di particolare interesse ambientale – paesistico Laghi insubrici. Ambito di salvaguardia dello scenario lacuale – art. 19 comma 4, mentre risulta esterna all’ambito di specifica tutela paesaggistica dei laghi insubrici di cui all’art. 19 commi 5 e 6.

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 62 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

Stralcio Tav. D1b – quadro di riferimento delle tutele dei laghi insubrici

Legenda Tav. D1b – quadro di riferimento delle tutele dei laghi insubrici

RAPPORTO PRELIMINARE VAS Pag. 63 di 99 AMPLIAMENTO ATTIVITA’ ESISTENTE Committente: EUREDIL S.R.L. – LARIO FONDIARIA S.R.L.

Stralcio Tav. E – viabilità di rilevanza paesaggistica

Legenda Tav. E – viabilità di rilevanza paesaggistica

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7.4 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) definisce gli obiettivi generali di pianificazione territoriale di livello provinciale attraverso le indicazioni delle principali infrastrutture di mobilità, delle funzioni di interesse sovra comunale, di assetto idrogeologico e difesa del suolo, delle aree protette e della rete ecologica, dei criteri di sostenibilità ambientale dei sistemi insediativi locali ed è stato approvato dal Consiglio Provinciale in data 2 agosto 2006 con deliberazione n. 59/35993. L’area di intervento è inserita, per il P.T.C.P., nell’unità di paesaggio “3 Conoidi dell’Alto Lario”.

Unità tipologica di paesaggio n. 3 – Conoidi dell’Alto Lario Sintesi dei caratteri tipizzanti Nella posizione di sbocco a lago dalle valli montane dell’Alto Lario, i corsi d’acqua hanno formato, grazie alla loro millenaria azione di trasporto e deposito di materiali, una consistente fascia di superfici semipianeggianti, geologicamente denominati conoidi. Tali ambiti costituiscono una tipologia paesaggistica inconsueta ed immediatamente riconoscibile rispetto alle restanti rive del lago, prevalentemente ripide e scoscese. Il paesaggio dei conoidi dell’Alto Lario è sempre stato connotato, sin da epoche storiche, dalla presenza dell’uomo; tuttavia, mentre in passato gli abitati erano concentrati nella fascia prospiciente il lago ed il restante territorio era dedicato all’agricoltura, oggi solo residui lembi di territorio permangono destinati all’attività agricola, come in località La Poncia, a causa del massiccio sviluppo di insediamenti residenziali, turistici e produttivi verificatosi a partire dal dopoguerra. Peculiare è meritevole di tutela è comunque la presenza di alcuni terrazzamenti vitati, estremamente rari nel territorio provinciale. Tra le principali emergenze di natura architettonica in grado di caratterizzare il paesaggio si segnalano il complesso di Santa Maria del Tiglio, esempio caratteristico del romanico lombardo con tessitura muraria a bande bianche e grigie, eretta sui resti di un battistero del VVI sec, nonché la chiesa di San Vincenzo, anch’essa di origine romanica, ed il severo Palazzo Gallio, costruito sul finire del ‘500, rispettivamente posti alle estremità meridionale e settentrionale della piana di Gravedona. L’importanza storica dei centri che gravitano sui conoide è sottolineata dal fatto che sin dal medioevo essi costituivano la comunità delle Tre Pievi (Gravedona, Dongo e ), realtà politica che esercitò un controllo su tutta la zona dell’Alto Lario ed ebbe autonomia fino alla fine del ‘500. All’interno dei centri storici si può ancora riconoscere qualche antica dimora con portali in pietra, stemmi gentilizi ed affreschi votivi, oltre alle tipiche case a portici affacciate sul lago. Tra i luoghi della memoria storica non si può evitare di menzionare Dongo e Mezzegra, teatri di vicende decisive per la fine della guerra e del fascismo, con la cattura e l’uccisione nel 1945 di . Landmarks di livello provinciale Santa Maria del Tiglio a Gravedona Palazzo Gallio a Gravedona

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Principali elementi di criticità Alterazione delle linee storiche del paesaggio determinata dalla progressiva espansione degli insediamenti residenziali, turistici e produttivi e scapito delle aree agricole Interruzione dei corridoi ecologici tra versanti e lago

Nella carta del sistema insediativo (tav. B1) e nella carta di Sintesi di Piano (tav. C1) l’ambito appartiene alle “aree urbanizzate esistenti e previste (PRG vigenti)”.

Stralcio Tav. B1 – Il sistema insediativo

Legenda Tav. B1 – Il sistema insediativo

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Stralcio Tav. C1 – Sintesi delle indicazioni di piano

Legenda Tav. C1 – Sintesi delle indicazioni di piano

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8. GLI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI

8.1 PIANO REGOLATORE GENERALE Il Comune di Gravedona è dotato di P.R.G. approvato dalla Regione Lombardia con delibera della G.R. n. VII/3754 del 09/03/2001. Il Comune di Consiglio di Rumo è dotato di P.R.G. approvato dalla Regione Lombardia con delibera della G.R. n. 14147 del 08/08/2003 e PGT adottato con delibera C.C. n. 27 del 25.06.2012.

La società Lario Fondiaria è proprietaria di una porzione dell’edificio esistente insistente sul mappale 3269 del censuario di Gravedona; l’area a disposizione distinta per zona urbanistica, risulta:

TOTALE SUPERFICIE LOTTO 2.130,69 mq. di cui:

SUPERFICIE IN ZONA E2 - Gravedona 1.051,12 mq.

SUPERFICIE IN ZONA D2 - Gravedona 1.079,57 mq.

La società Euredil è proprietaria dell’area distinta al NCT al mappale 2816 del censuario di Gravedona e al mappale 10427 del censuario di Consiglio di Rumo. L’area a disposizione, distinta per censuario e zona urbanistica, risulta:

TOTALE SUPERFICIE LOTTO 3.333,16 mq. di cui:

SUPERFICIE IN ZONA E2 - Gravedona 2.851,56 mq.

SUPERFICIE IN ZONA F2 - Consiglio di Rumo 481,61 mq.

Nel capitolo “Contenuti della variante urbanistica” sono riportate le norme delle NTA riferite agli articoli relative alle varie zona omogenee. I P.R.G. vigenti non hanno valenza paesaggistica.

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Stralcio P.R.G. vigente Gravedona

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Stralcio P.R.G. vigente Consiglio di Rumo

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8.2 STUDIO GEOLOGICO Il Comune di Gravedona è dotato di uno “Studio geologico di supporto alla pianificazione comunale – L.R. 41/97 e ss.mm.ii” approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 8 del 23 luglio 2003. L’ambito di intervento è in classe di fattibilità 2 – fattibilità con modeste limitazioni. 10.2.2 CLASSE 2: Fattibilità con modeste limitazioni. “In questa classe ricadono le aree che richiedono maggiore attenzione nella scelta e nella programmazione urbanistica. Sono considerate sia le aree a maggiore acclività, con pendenze fino a 20 gradi, sia gli ambiti caratterizzati da particolari situazioni geologico-geotecniche e idrogeologiche. Sono queste fenomenologie ben individuabili e circoscrivibili, e possono essere correlate alla presenza più superficiale della falda acquifera.” Così, in tale categoria sono state riportate tutte le aree del territorio comunale interessate dalla bassa soggiacenza della falda, aree in cui è necessario impedire ogni ostruzione dei fossi e canali presenti, che servono a regolare il deflusso delle acque ed a evitare il ristagno delle stesse. In Classe 2 rientrano le aree in conoide caratterizzate da bassa pericolosità cioè aree mai interessata in passato da fenomeni alluvionali documentati su base storica o protette da opere di difesa idraulica. In destra idrografica tali zone coincidono con la porzione più occidentale della zona denominata “La Poncia”, e in sinistra con le zone Maglio, Siberia e nucleo ospedaliero. Una delle caratteristiche comuni di queste aree consiste nell’elevata permeabilità dei terreni che, in associazione ad una falda con bassi valori di soggiacenza, obbliga una particolare attenzione nei confronti della salvaguardia della falda da possibili inquinamenti. In particolare grande attenzione deve essere posta nella costruzione di strutture interrate, nel collettamento delle acque reflue nelle fasce urbane/rurali, in accorgimenti tecnici di raccolta liquami e/o scarichi nelle aziende/industrie agricole di allevamento. NTA: Nel rispetto delle vigenti norme di legge che qui si intendono integralmente riportate (D.M 11/03/88, norma PAI per le fasce di esondazione, ecc) ,. gli interventi previsti in tali zone, dovranno essere supportati da un approfondimento con indagine geologica volta ad individuare: 1. Analisi della pericolosità locale e valutazione della possibile interferenza con l’intervento prospettato. In Particolare negli ambiti morfologicamente depressi (es. paleoalveo) il progetto dovrà valutare soluzioni tecniche che prevedano la realizzazione di edifici sulle zone laterali delle depressioni e/o sopraelevati rispetto alla quota minima con un’attenta analisi delle possibili modifiche morfologiche. 2. Definizione dei presidi temporanei e/o definitivi attinenti sia alla fase di cantiere sia all’opera finita; 3. Caratterizzazione meccanica delle terre e valutazione dell’interazione con il programma di lavoro proposto, con particolare riferimento alle problematiche idrogeologiche ed idrologiche (individuazione delle strutture di drenaggio, tipologie di scarico al suolo ed interazione areale, risalita capillare). In riferimento a quest’ultimo punto, nelle zone di conoide caratterizzate da bassi valori di permeabilità la valutazione geologica, dovrà tenere conto del possibile flusso idrico e/o ristagno, considerando: - Il flusso idrico e la possibilità di scarichi al suolo.

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- In caso di sistemi di drenaggio delle acque tramite pompe (adeguatamente dimensionate in termini di portata), dovrà essere valutata la possibile interazione delle stesse con eventuali edifici attigui e lo scarico corretto delle acque emunte. Nelle aree di versante le aree con basso grado di permeabilità andranno particolarmente analizzati i problemi relativi allo smaltimento della acque (es. smaltimento delle acque reflue tramite pozzi perdenti). In questo caso, dovranno essere attentamente valutate le scelte operative, privilegiando la realizzazione di sistemi di scarico alternativo (trincee drenanti, subirrigazione) eventualmente abbinate a scarichi di tipo standard (Imhoff e pozzi perdenti). Per gli interventi ricadenti nelle zone di rispetto di sorgenti e/o pozzi dovrà essere effettuata una indagine idrogeologica volta ad accertare la compatibilità dell’intervento con lo stato di vulnerabilità della risorsa idrica sotterranea, indicando precise prescrizioni sulla modalità di attuazione degli interventi.

Stralcio studio geologico

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8.3 ZONIZZAZIONE ACUSTICA Il Comune di Gravedona è dotato di “Zonizzazione acustica del territorio comunale” approvata con delibera del Consiglio Comunale n. 19 del 10/07/2006. L’ambito di intervento è in classe 4 – Aree di intensa attività umana ed all’esterno della fascia A e B del D.P.R. n. 142/2004, per il tipo di strada C – extra urbana secondaria cb, i valori limite sono: - valore limite di emissioni diurne 60 db - valore limite di emissione notturne 50 db - valore limite di immissioni diurne 65 db - valore limite di immissioni notturne 55 db 3.7.3. CLASSE IV Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali e limitata presenza di piccole industrie; e aree in prossimità di strade di grande comunicazione o di linee ferroviarie. Per quanto riguarda il Comune di Gravedona, oltre a quanto già precedentemente trattato per quel che riguarda le infrastrutture di traffico ferroviario e veicolare, la classe IV è stata adottata per: - S.S. 340 Stralcio zonizzazione acustica

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9. GLI INDICATORI AMBIENTALI

9.1 GENERALITA’ Una corretta definizione di “indicatore ambientale” può essere la seguente: “è un parametro, o un valore derivato da parametri, che fornisce informazioni o descrive lo stato di un fenomeno/ambiente/area”. Grazie alla sua capacità di sintetizzare un fenomeno, un indicatore è in grado di ridurre il numero di misure e parametri necessari per fornire l’esatto stato di fatto e semplificare il processo di comunicazione. Un indicatore deve perciò rispondere alla domanda di informazione, ed essere semplice, misurabile e ripetibile permettendo di indicare eventuali tendenze nel tempo. Nel caso in esame, data la finalità del presente documento, gli indicatori ambientali sono utilizzati con lo scopo di misurare e confrontare gli esiti di progetto rispetto alla situazione in atto. In particolare, gli indicatori selezionati hanno lo scopo di evidenziare direttamente gli effetti prodotti dal progetto sull’ambiente urbano di Gravedona ed Uniti, quali: - uso del suolo; - inquinamento atmosferico; - consumo di risorse idriche; - produzione di rifiuti;

9.2 MATRICE DEL SUOLO I terreni interessati dal progetto, sulla base del vigente Studio Geologico di Supporto al P.R.G. redatto ai sensi della L.R. 41/97, ricadono in classe di fattibilità geologica 2 (fattibilità con modeste limitazioni). Dal punto di vista sismico, il comune di Gravedona, come del resto tutta la provincia di Como, è classificato facendo riferimento alla nuova classificazione sismica, in zona 4 – “zona a bassa sismicità” (D.G.R. n.7/14964 il 24 novembre 2003).

9.2.1 INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO-GEOLOGICO L’area in esame, dal punto di vista geomorfologico, costituisce la parte sommitale della conoide generata dal torrente Liro. Il piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI), redatto dall’Autorità di Bacino del fiume Po, classifica l’area in ambito di “conoide attiva non protetta”.

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Lineamenti geologici Al fine di caratterizzare l'ambito geologico del sito, è necessario, come inquadramento generale far riferimento alla situazione geologica territoriale I depositi alluvionali sono caratterizzati da terreni a granulometria prevalentemente grossolane ( ghiaie con ciottoli sabbie), alternati, come risulta da sondaggi, scavi ed indagini geognostiche realizzate poco distanti dall’area, ad orizzonti di variabile potenza, costituiti da terreni a granulometria minore (sabbie e limi sabbiosi). Tale alternanza è legata alle fasi finali delle antiche esondazioni del T. Liro, in cui ad un calo energetico della corrente ha corrisposto un deposito delle particelle fini, spesso in aree di ristagno provvisorio o in area di ansa torrentizia. In particolare nel settore in esame, le coltri di minore granulometria si riscontrano sia in direzione del lago (ambito di possibile interdigitazione con i depositi lacustri e quelli fluviali), sia in direzione del versante montuoso ove i settori marginali fra conoide del T. Liro e T. Albano, sono occupati da depositi lacustri.

Caratteristiche generali dell'area Nel territorio comunale ed in particolare nell’area in esame (ambito poco urbanizzato, con prevalente attività agricole) non sono osservabili altre tipologie di depositi superficiali; in genere la transizione fra strato superficiale di coltivo (spessore medio di 0.8 m e la sottostante coltre inerte avviene in maniera netta. L’ampio conoide presenta depositi di spessore considerevole con granulometrie decrescenti dall’area prossima all’alveo attivo verso le zone distali. Le osservazioni in sito (area di scavo) permettono la ricostruzione diretta dei primi 6 metri di terreno; sono in evidenza ghiaie e sabbie, con scarsa matrice fine e rari ciottoli.

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Assetto geologico La situazione geologica di base del territorio è descritta facendo riferimento alla letteratura esistente integrata con i risultati ottenuti da verifiche dirette, mediante indagini geologiche finalizzate al rilievo delle coperture e forme del territorio. Per quanto riguarda il contesto di intervento, le considerazioni geologiche devono essere ampliate a gran parte del territorio fra i comuni di Gravedona e Consiglio di Rumo. In tale contesto non si osservano differenze geologiche; dalle zone di versante sino al fondovalle lacustre, le litologie presenti non offrono importanti variazioni. Per quanto attiene ai litotipi principali del substrato roccioso (bacino vallivo) affiorante sui fianchi vallivi si tratta in genere di rocce matamorfiche, gneiss e scisti (a chimismo acido) in genere affioranti o ricoperti da una estesa ed abbondante coltre superficiale. Al limite meridionale e settentrionale di tali unità litologiche affiorano i complessi carbonatici. Nel settore di captazione i depositi di superficie sono rappresentati da una potente coltre alluvionale di conoide. L'ampio ambito semi pianeggiante rappresenta il riempimento dell’originario bacino da parte dei detriti di origine fluviale e fluvio glaciale; e depositi lacustri sono eventualmente interdigitati, e si riscontrano verso lago a profondità in genere maggiori di 20 m. Più superficiali sono al contrario lembi e livelli di spessore anche di 8/10 m riscontrati in prossimità della strada regina, ovvero nell’area di limite fra i due conoidi alluvionali. I principali nuclei comunali sono situati su terreni alluvionali di tale pianura con variazioni legate a depositi di conoide; in genere si tratta di terreni incoerenti con granulometria grossolana lungo i coni di deiezione e decisamente minore in corrispondenza delle alluvioni di conoide più distale.

Assetto geomorfologico Il contesto di analisi fa riferimento soprattutto alla situazione dei versanti; in minor maniera è evidenziabile tale aspetto nell’area di fondovalle. Come nel resto del territorio un fattore morfologico domina strettamente l'area; si tratta di un sistema di fratture e lineamenti strutturale, con andamento E-W che condiziona la forma e lo sviluppo delle aste torrentizie, ed una dislocazione N-S che presenta una elevata interazione con il regime idrogeologico delle area di versante, determinando un lungo allineamento delle sorgenti, spesso captate. Il contesto geomorfologico dell’area di intervento, inserito nell’area alluvionale di fondovalle, non individua spunti di particolare interesse, in quanto il settore risulta semi pianeggiante. Una valutazione attenta della morfologia individua nel territorio una serie di depressioni ed alti strutturali, testimonianze di antichi paleoalvei, che solcano l’intero conoide. Non si ha nell’area l’emergenza della falda.

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Assetto Strutturale Nell'area esiste un elevato controllo strutturale dei versanti; il riscontro morfologico di terreno, nei settori di versante è netto per quanto concerne le incisioni vallive, e ancora più evidente se considerato nel contesto idrogeologico. Infatti, sono presenti numerose emergenze idriche, captate e non, anche con portate notevoli( 5/6 l/s). Le dislocazioni sono definibili con una direttrice principale E-W, allineata parallelamente alla Linea Insubrica; sistemi minori con direzione N-S, NE-SW dislocano saltuariamente gli ammassi. Differentemente dalle area di versante, non si rilevano dell’assetto tettonico sul fondovalle.

Idrologia – Aspetti di climatologia applicata - Nel contesto territoriale in oggetto verranno definiti alcuni aspetti ambientali utili a descrivere nel suo complesso tutto il bacino idrogeologico, comprensivo dell’area dell'insediamento produttivo. I dati fanno necessariamente riferimento a studi pregressi (cartografia geoambientale) estesi al territorio della Comunità Montana Alto Lario ed alle valutazioni contenute nello studio redatto dalla Protezione Civile, con supporto della Regione Lombardia. Nel particolare contesto del sito, i principali fattori di analisi offrono spunti interessanti; basti ricordare l’influenza delle precipitazioni sul regime delle portate dei torrenti o nella oscillazione del livello della falda acquifera superficiale. Estrapolando da tale studio i dati disponibili sul territorio del fondovalle sono di seguito esaminati per singoli capitoli i seguenti fattori: a) Precipitazioni I dati elaborati generali fanno riferimento ad una rete di stazioni di misura estese a tutto il territorio; nell’area di fondovalle le stazioni pluviometriche fanno capo a Dongo, poco distanti Le prime considerazioni sono relative ai i valori medi annuali di precipitazione che presentano una distribuzione variabile dal fondovalle alle cime montuose. In particolare il solco vallivo rappresenta anche la separazione fra due ambiti a netta differenza di precipitazioni. Infatti, si riscontra un valore medio pari 1200-1300 mm anno sul fondovalle, nelle zone basse valore che salendo di quota presenta una diminuzione sino a di 1100-1200 mm anno. Le precipitazioni estreme annuali presentano massimi di 2200 mm, e minimi di 500 mm anno. b) regime delle precipitazioni Il numero dei giorni piovosi in un anno, sempre in riferimento all'analisi delle stazioni vicine, presenta un valore medio annuale di 90 giorni, con punte massime di 130 e minime di 50. Nel contesto dei caratteri climatici anche la temperatura riveste particolare interesse; si possono individuare le variazioni durante l'anno della temperatura, valore che rappresenta ad esempio un parametro utile per la definizione del trasporto solido dei vari torrenti e/o canali.

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Le medie mensili presentano punte massime di 22° in Luglio e minime di –5° nei periodi Dicembre-Gennaio; dal grafico sono estrapolabili anche i valori estremi, le medie degli estremi mensili e le medie e massime diurne. Considerazioni Da tali elaborati si evidenzia il trend precedentemente descritto; in particolare è evidenziabile una situazione di elevati valori medi annuali di precipitazioni, che risultano decisamente superiori alle situazioni riscontrabili nella vicina Valtellina. Nel rispetto della situazione idrogeologica in atto le considerazioni immediate sono riferibili al regime della falda; i confronti con le oscillazioni di quest’ultima rilevate nei piezometri e pozzi di monitoraggio presenti nell’area prossima al bacino lacustre, evidenziano per l’acquiferi di superficie uno sfasamento medio di 24 ore con oscillazione del pelo libero pari a valori medi di 0.5 m con punte massime di 1 m, ma soprattutto una netta correlazione con le oscillazioni del livello del lago che condizionano la pendenza della falda. In riferimento ai dati bibliografici a disposizione risulta di particolare interesse il confronto fra il livello del lago e il differente processo di allagamento di alcune aree limitrofe al lago ( es. il Pian di Spagna). Si evidenzia che la porzione di territorio compreso fra le quote 198 e 198,8 subisce allagamenti annuali di durata uguale a 30 gg; i terreni sino alla quota 199,1 sono soggetti a limitati periodi di allagamenti, mentre per quote superiori non si verificano allagamenti. Comunque, la durata di permanenza delle acque del lago ad una quota dell'ordine di 199,0 m s.l.m. risulta in media di 1,5 gg/anno.

Analisi litostratigrafica Dal punto di vista stratigrafico, l’area di intervento risulta ubicata in un ambito omogeneo; si tratta di terreni incoerenti, tipici di depositi fluviali-alluvionali con una transizione, per alcuni possibili settori a terreni fluvio-fluviolacustri di granulometria fine, in cui a media soggiacenza è presente la falda, valore che diminuisce più si è prossimi al lago. Nell'ambito del tratto di fondovalle per la schematizzazione stratigrafica dei depositi sono a disposizione una serie di indagini, riferite ad indagini geognostiche. Si osserva da queste che sino alle profondità investigate di 30/40 m (sondaggi a carotaggio, a distruzione e indagini geoelettriche) si ha la presenza di terreni che costituiscono un’ottimo acquifero. Si tratta di alternanze di terreni essenzialmente incoerenti (ghiaie) con alternanza di orizzonti deposizionali fini (sabbie e sabbie limose). La ricostruzione spaziale della stratigrafia evidenzia spessori maggiori di depositi incoerenti, nell’area più prossima al corso d’acqua (T. Liro) e minori man mano ci si discosta, soprattutto sul lato sinistro idrografico, ove terreni lacustri (ambito di Gravedona antica) compaiono già a profondità di 15/20 m dal p.c..

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Caratteristiche idrogeologiche e piezometria In merito al contesto idrogeologico, per quanto attiene alla piezometria nonché alla definizione della geometria degli acquiferi, ovvero le caratteristiche della falda e della stratigrafia idrogeologica si fa riferimento ai dati reperiti in loco e da pregressi studi.

ASSETTO IDROLOGICO La situazione relativa allo stato di circolazione superficiale delle acque, rappresenta un particolare ed interessante riferimento allo studio in atto. Anche in tale contesto si fa riferimento alle valutazioni esistenti. Il contesto areale è dominato dall’asta del T.Liro e dal Lago di Como; il corso d’acqua condiziona l’idrografia di superficie sia come alveo sia come punto di alimentazione della falda. Di regime prettamente torrentizio il T. Liro, con potenziali portate di massima piena, nell’area in esame calcolate in 400 mc/s lambisce direttamente i principali nuclei urbani del territorio, nonché il settore in esame. Attualmente l’andamento del fiume nell’area di pianura è rettilineo, delimitato per gran parte del suo corso sino allo sbocco nel Lago di Como da arginature effettuate dopo le ultime alluvioni degli anni 50. Il settore di versante è caratterizzato da numerose sorgenti con portate in genere medio/elevate (4-8 l/s) fortemente condizionate dall’assetto strutturale con andamento N-S parallelo alla valle, essenzialmente presenti sul versante sinistro vallivo. L'analisi chimica, permette di individuare acque con un contenuto salino estremamente ridotto dovuto ad una prevalente circolazione all'interno delle unità rocciose. In base ai dati evidenziati sono derivate le seguenti considerazioni di carattere generale relative all’acquifero superficiale oggetto di captazione

Caratteristiche idrogeologiche A) Siamo in presenza di un acquifero molto potente, con estensione areale che occupa tutto il fondovalle nella sua parte di superficie. Lo spessore presenta leggere variazioni dovute alla presenza di livelli a differente granulometria, ma si mantiene mediamente su valori massimi di 50/80 m, delimitati alla base da un orizzonte lacustre di spessore e profondità variabile. B) Siamo in presenza di un vasto bacino di alimentazione che garantisce un elevato apporto idrico alla falda, che interagisce con il livello di falda lacustre. Ne consegue una potenzialità produttiva di acqua decisamente elevata. C) Si sottolinea a tale proposito la stabilità del livello di falda (almeno in relazione ai dati a disposizione) in cui la quota si è mantenuta pressoché costante anche in periodi di scarse piogge (rappresentando pertanto il livello minimo), subendo comunque oscillazioni in funzione delle variazioni lacustri, governate dallo zero idrometrico delle paratoie di .

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D) La stratigrafia dei terreni permette di ottenere una elevata produzione garantita da permeabilità e trasmissività elevati. E) Unica incognita risulta la zona di protezione, a fronte di un vasto bacino di alimentazione risulta difficile individuare l’area di protezione, essendo tutta l’area potenzialmente urbanizzabile. Unico dato oggettivo certo è che l’attuale pozzo che alimenta il vicino ospedale di Gravedona, situato all’interno del contesto urbano“pescando” le acque di falda non evidenzia problematiche di inquinamento chimico o organolettico.

Sistema idrogeologico Per quanto attiene al sistema generale, si fa riferimento ai data relativi alla bibliografia; da detta indagine emerge una precisa interpretazione della situazione idrogeologica. L'indagine mette in evidenza una maggiore interazione fra oscillazione di falda e oscillazione lacustre man mano che ci si avvicina al lago. Nelle parti più distali, ovvero anche nell’area in esame, tale interconnessione e decisamente meno marcata. Nei primi sei metri non si evidenziano tracce di risalita di falda o interazione con processi capillari di risalita di acqua.

Stratigrafia La situazione stratigrafica non presenta note di rilievo; si tratta come già accennato di depositi alluvionali prevalentemente incoerenti che per spessori considerevoli, sono le uniche litologie evidenziabili nel sottosuolo.

Inquadramento sismico Dal punto di vista sismico il territorio comunale, come del resto l’intera provincia di Como, è classificato, in riferimento alla nuova classificazione sismica, in zona 4 “zona a bassa sismicità “ (DGR n. 7/14964 del 24/11/2003).

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9.3 MATRICE ARIA Regime anemologico I venti periodici sono due, soffiano intensi, ma con regolarità e indicano tempo bello e stabile: TIVANO; esso spira da nord-est tutto l’anno nelle prime ore del mattino, dalle 6 alle 10; la sua velocità raggiunge circa i 5 metri al secondo. Proviene dalla Valtellina e quando è totalmente assente indica l’avvicinarsi del brutto tempo. BREVA; spira da sud quando inizia a calare il Tivano; raramente è violenta e ha lunga durata; spira infatti dalle 10 alle 18. Velocità dell’ordine dei 7-8 metri al secondo. Dalle valli che sboccano sul lago soffiano all’improvviso le varie “montive”, brezze che nelle giornate estive attenuano gradevolmente la calura ma, durante i temporali possono essere anche molto violenti e forti; da nord soffia il Vento o Ventone, frequente in primavera dopo maltempo in zona alpina; spira dalla Valchiavenna improvviso a ogni ora del giorno; dura solamente da 3 a 7 giorni ed ha raffiche violente attorno ai 40-60 Km. orari. Da sud arriva il Menaggino, si manifesta con colpi violenti ed è assai temibile durante i temporali, soprattutto d’estate; da est Tira il Bellanasco che scende dalla Val Maggiasca proprio sopra a . Tale regime appare complessivamente favorevole alla dispersione degli inquinanti grazie alla costanza ed all’alternanza della ventilazione. Regime emissivo – qualità dell’aria L’ARPA nel quadro della Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico. Ha impiantato un Laboratorio Mobile in COMUNE DI SORICO Dal 14/06/2006 al 13/07/2006. Dalle conclusioni finali del rapporto si desume: Le misure effettuate sul territorio del comune di Sorico hanno consentito una caratterizzazione generale della qualità dell’aria nell’alto lago. • i valori di NO2 hanno presentato andamenti e livelli medi di concentrazione confrontabili a quelli misurati presso le postazioni urbane e suburbane della provincia di Como; • i valori medi di CO sono paragonabili a quelli misurati nelle altre postazioni e risultano inferiori ai limiti di legge; • anche per quanto riguarda SO2, i valori e gli andamenti sono comparabili alle altre centraline della rete fissa; • i valori e gli andamenti dell’O3 sono paragonabili a quelli rilevati presso le centraline di Como Centro ed Erba; • il PM10 mostra un andamento del tutto sovrapponibile a quanto rilevato nelle postazioni di Como Centro e Cantù, con valori medi giornalieri in generale inferiori. Durante il periodo di misura a Sorico la maggior parte degli inquinanti monitorati (SO2, NO2 e CO) non ha fatto registrare superamenti dei limiti normativi. Il PM10 ha superato il valore limite di legge per 4 giorni sui 31 giorni del monitoraggio.

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La frequenza e l’intensità dei superamenti delle polveri sottili è confrontabile con quanto osservato presso le altre postazioni fisse della provincia. Si ribadisce che gli episodi di criticità per il PM10 non sono propri del sito di monitoraggio, ma interessano una vasta area della Pianura Padana. In particolare l’accumulo delle polveri fini nei bassi strati atmosferici durante la stagione fredda, e il conseguente superamento del valore limite normativo, è modulato principalmente dalle condizioni climatiche che si instaurano sulla pianura lombarda, oltre alle caratteristiche geografiche della regione. Durante le fasi di stabilità atmosferica le calme di vento e il raffreddamento radiativo del suolo determinano una diminuzione delle capacità dispersive dell’atmosfera, favorendo l’accumulo degli inquinanti al suolo. L’O3 ha superato il livello di informazione di 180 µg/m3 per 7 giorni su 31 di misura e 11 volte il livello di protezione per la Salute, come normalmente accade nella stagione estiva e come è infatti avvenuto nelle altre postazioni della provincia di Como. Complessivamente non si evidenziano in termini emissivi particolari criticità locali.

9.4 MATRICE ACQUA Nelle vicinanze dell’area non esistono corsi d’acqua superficiali e neppure sorgenti, mentre l’intervento è adiacente al lago di Como. Dai dati di progetto si evidenzia che la quota del piano interrato dell’edificio in progetto è a quota +203.70 m. s.l.m. superiore alla quota di +200,72 m. s.l.m. indicata dal piano geologico; vista la vicinanza del lago si è valutata un’eventuale interferenza che l’acqua del lago, intesa sia come acqua di bacino vero e proprio sia di subalveo del medesimo bacino, potrebbe avere con le opere in progetto. A tal fine si sono analizzati i dati idrometrici relativi al lago di Como per un periodo “ragionevolmente” lungo a fini statistici, si è quindi fatto riferimento ai dati idrometrici della stazione di Malgrate nel periodo compreso tra il 1946 e 2007. Sono stati considerati sia i valori in “assoluto” (espressi in m. s.l.m.) che “relativi” (espressi in m.) rispetto alla quota di riferimento della stazione di Malgrate posta a 197,40 m. s.l.m.. I dati relativi alle altezze assolute annue massime, medie e minime evidenziano oscillazioni abbastanza regolari, questa regolare oscillazione è più marcata nei valori di massimo, più attenuata nei valori medi e del tutto irregolare nei valori minimi. Non sempre esiste corrispondenza tra i picchi registrati tra le misure massime e quelle medie o minime, e questo è spiegabile con gli eventi meteorici che caratterizzano l’intero bacino idrografico del lago. Infatti eventi meteorici isolati e rari nell’arco dell’anno possono provocare altezze idrometriche massime, ma che distribuite nell’arco dell’anno smorzano la loro rilevanza. Al contrario precipitazioni meteoriche rilevanti distribuite nell’anno evidenziano elevati valori idrometrici nei minimi ma non nei massimi.

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Il seguente grafico mostra l’andamento del livelli del lago alla stazione di riferimento di Malgrate nel corso del 2010 raffrontato con i valori di massimo medio e minimo del periodo 1946-2007, in esso risulta evidente come nel corso del 2010 il livello del lago sia paragonabile, al livello medio storico.

Grafico relativo ai livelli del lago in cm. dallo zero idrometrico di Malgrate (197,4 m s.l.m.)

Analizzando invece l’andamento dei livelli di massimo, che risultano essere i più importanti per una valutazione di possibili interazioni tra le opere in progetto ed il livello del lago stesso, si può osservare come le massime piene registrate raggiungono valori di circa 265 cm maggiori rispetto allo zero idrometrico, che si traducono in altezze idrometriche massime pari a circa 200 m. s.l.m.. Considerando le quote di progetto sopra evidenziate, risulta che le strutture in esame non risentono delle oscillazioni del livello del lago, con un franco di circa 105 cm. rispetto ai massimi livelli del lago registrati. Il fabbisogno idrico stimato per l’insediamento artigianale contemplato nel progetto si stima pari a 250 l./ab./g. che ragguagliato ad una ipotesi di massimo impiego pari a 20 addetti complessivi è pari a complessivi 5 mc./g., condizione sostenibile dalla rete esistente.

9.5 PRODUZIONE DI RIFIUTI L’ormai consolidata capacità del comune di gestire la raccolta differenziata, potrà risolvere le condizioni generate dal previsto aumento di popolazione fluttuante insediata, pari a 20 abitanti insediabili nelle ore lavorative (come previsto dal DDP) . Si prevede un miglioramento del servizio grazie alla realizzazione a cura dei proponenti della differenziazione in sito dei rifiuti e del conferimento in proprio presso la piattaforma ecologica del comune.

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PARTE SECONDA

CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE

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POTENZIALI EFFETTI AMBIENTALI ATTESI

PREMESSA L’analisi degli effetti di un piano è correlata con la tipologia, la categoria e l’entità degli interventi previsti e lo studio sulle diverse componenti ambientali e conterrà approfondimenti diversificati in base all’interazione attesa da parte degli interventi derivanti dal S.U.A.P. Di seguito si riporta una tabella riassuntiva che schematizza i possibili effetti sull’ambiente che potrebbero conseguire all’esecuzione del piano e le possibili interazione del piano con i comparti ambientali; al riguardo, per maggiore chiarezza, si è ritenuto distinguere tra fasi di cantiere e fasi di esercizio.

Fase per scavi di sbancamento parziale per la realizzazione di Fase per la realizzazione dell’edificio fondazioni

Caratteristiche impatto potenziale P D F R Q G P D F R Q G

Paesaggio e beni materiali 3 1 1 3 1 2 3 3 4 3 3 3 Traffico e viabilità 2 1 2 2 1 1 2 1 2 1 1 1 Energia 1 1 1 1 1 2 2 1 2 3 1 2

Biodiversità flora, fauna ed ecosistemi 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Aria e fattori climatici 2 1 2 1 1 1 2 1 2 1 1 1 Suolo e sottosuolo 3 1 1 3 2 2 2 1 1 3 2 2

Acque superficiali e sotterranee 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Popolazione, salute umana 1 1 2 1 1 1 2 1 2 1 1 1 Rumore 3 1 2 1 1 2 3 1 2 1 1 2

Legenda per le caratteristiche dell’impatto potenziale P= probabilità: 1,2,3 (accidentale, probabile, certezza)

D=durata: 1,3 (parziale, completa) all'interno della fase F=frequenza: 1,2,3,4 (bassa, media, elevata, stabile) R=reversibilità: 1,2,3 (reversibile nel breve periodo, reversibile nel lungo periodo, irreversibile) Q=portata spaziale: 1,2,3 (locale, media, vasta) G=ordine di grandezza: 1,2,3 (minima, media, elevata)

Si sottolinea che nessuno degli impatti potenziali riveste natura transfrontaliera essendo la portata degli stessi limitata all’area di intervento. Il piano attuativo inoltre non comporta alcun impatto (diretto o indiretto) significativo sulle aree della Rete Natura 2000.

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A) FASI DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE

La richiesta di variante consiste nell’ampliamento del fabbricato esistente in misura di mq. 1.367,16 di slp e della superficie coperta esistente in misura di mq. 1.050.

Le tipologie di intervento per fasi lavorative si possono sintetizzare: 1 - scavi di sbancamento parziale per la realizzazione di fondazioni; 2 – realizzazione opere interrate e fuori terra per la realizzazione del nuovo edificio e della tettoia; 3 – ripristino finale delle aree. Le fasi di realizzazione delle opere si configurano per tipologia di intervento come quelle con maggiori potenziali interferenze ambientali negative, riconducibili alle forme tipiche di cantieri in ambito urbano, senza tuttavia la presenza di criticità specifiche. Nelle prime fasi del cantiere (scavi di sbancamento) l’impatto sarà quello usuale rispetto al contesto urbano ed alla percezione paesaggistica dell’area in quanto si verrà a creare un momentaneo parziale vuoto urbano che nelle fasi successive con l’ampliamento dell’edificio assumerà un impatto stabile sull’intorno mantenendo comunque l’area decontestualizzata rispetto al quartiere per tutto il periodo di cantiere. Nel corso dei lavori sono previsti degli utilizzi di risorse energetiche e di acqua che verranno contenuti con l’impiego delle migliori tecnologie disponibili per una corretta gestione del cantiere. Adottando le moderne modalità di conduzione dei lavori sarà possibile mitigare gli impatti sulle componenti atmosfera e rumore. La movimentazione dei mezzi di cantiere, in tutte le fasi di lavorazioni, potrebbe comportare emissioni acustiche, sollevamenti di polveri e l’interessamento della viabilità locale dei mezzi pesanti in transito nel cantiere. Per ridurre le influenze (che sarebbero comunque contenute) sul traffico veicolare verrà adottata una programmazione oraria e settimanale degli spostamenti per garantire la compatibilità delle movimentazioni con il regime attuale del traffico locale. Considerato il carattere transitorio degli impatti e la loro dimensione locale si ritiene che agendo con la buona politica edilizia si possano circoscrivere ad un ambito ristretto di livello locale, senza influire sul resto del territorio comunale circostante. Gli interventi di nuova costruzione produrranno effetti di trasformazione irreversibile come ogni edificazione anche se, nella specie, non si verificherà un consumo di suolo limitato considerato che l’ambito di intervento è già in parte compromesso allo stato attuale dall’attività di stoccaggio. Le fasi di lavorazioni diventano potenziali possibilità di attivazione di risorse e crescita occupazionale locale, di natura sempre transitoria.

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Tra gli elementi qualificanti si segnalano la coerenza dell’impianto planimetrico e della tipologia di copertura dell’edificio, l’impiego di materiali ecocompatibili e riciclabili e l’efficienza energetica della parte di edificio climatizzata. B) FASE DI ESERCIZIO

Al termine di esecuzione delle opere in progetto e quando le funzioni previste saranno messe in esercizio i principali effetti ambientali che potrebbero derivare dall’intervento sono astrattamente riconducibili ai seguenti elementi: - trasformazione paesaggistica; - consumi energetici ed idrici; - traffico veicolare indotto; - eventuale inquinamento atmosferico ed acustico aggiuntivo. Nelle fasi di esercizio, dal punto di vista architettonico-paesaggistico, il piano prevede di risolvere l’attuale situazione di stoccaggio a cielo libero per rendere l’attività tutta al coperto ed al chiuso. L’inserimento di un nuovo volume di eguale altezza e ortogonale a quello dell’esistente edificio incide in misura neutra sul paesaggio, la composizione architettonica dei volumi di progetto e la loro dislocazione sono sostenibili paesaggisticamente ed adeguatamente “protetti” visivamente dall’edificato circostante e dall’aggregato vegetazionale esistente e di progetto. I consumi energetici ed idrici connessi agli impianti di esercizio saranno previsti secondo i requisiti di efficienza ed avanguardia tecnologica, sia nell’interesse della proprietà che per aderire ai requisiti prestazionali richiesti dalla normativa vigente nazionale e regionale; gli impianti avranno sicuramente effetti di inquinamento atmosferico trascurabili e compatibili. I flussi idrici in ingresso saranno costituiti dall’acqua approvvigionata tramite l’acquedotto pubblico per i consumi sanitari e per l’impianto antincendio. Le acque meteoriche affluenti dalle copertura saranno prima condotte ad una vasca di raccolta per usi sanitari ed irrigazione e successivamente quelle in esubero convogliate nella tombinatura comunale. Le acque nere verranno recapitate in fognatura comunale. Le reti di distribuzione del metano dipartiranno dai contatori posizionati a cura dell’Azienda fornitrice fino a servire le utenze produttive. La gestione dei rifiuti non produce impatti specifici; la tipologia dei rifiuti prodotti sarà dovuta alla generazione per attività produttive e la raccolta sarà di tipo differenziato; l’eventuale smaltimento dei rifiuti speciali prodotti dall’attività verrà affidato a ditte specializzate. Le opere in progetto non producono deterioramento alle caratteristiche naturali del patrimonio culturale circostante; viceversa gli interventi qualitativi sopra richiamati migliorano la qualità urbana dell’intero quartiere. In prossimità della nuova struttura edilizia non sono segnalate antenne (telefonia mobile, radio, TV, ponti radio, ecc.).

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1. DESCRIZIONE ANALITICA DEI SINGOLI PROFILI DI IMPATTO

Ciò premesso, si procede comunque alla disamina analitica –sulla scorta di quanto indicato dall’allegato I del D.Lgs. n. 152/2006- delle possibili voci di impatto che potrebbero conseguire all’approvazione del S.U.A.P., onde verificare che non sussistano potenziali profili di incidenza ambientale non considerati nel corso dell’istruttoria che richiedano l’avvio di un procedimento di V.A.S. o di verifica di assoggettabilità alla V.A.S.

1.1 USO DEL SUOLO, VINCOLI AMBIENTALI E PAESAGGISTICI, ASSETTO IDROGEOLOGICO Con l’intervento proposto con il presente S.U.A.P. è previsto un uso di nuovo suolo che interessa il sedime della nuova costruzione e dell’interrato oltre che le parti da destinare a parcheggio e viabilità. L’area di intervento è soggetta a vincolo paesaggistico ai sensi dell’art. 136 del D.Lgs. 42/2004 in base al decreto del Presidente della Giunta Regione Lombardia del 23 febbraio 1979. Il progetto proposto è stato elaborato in base alle indicazioni riportate nella scheda 2.3.3 “Insediamenti di fondovalle” dell’appendice B della D.G.R. n. IX/2727/2011 in merito alle valutazioni percettive, alle modalità delle trasformazioni ed alle loro categorie compatibili. L’assetto idrogeologico dell’area rimane invariato in quanto l’intervento non altera la falda profonda sottostante. E’ dunque possibile attestare che il nuovo intervento è coerente con l’uso del suolo stabilito dallo studio geologico di supporto alla Pianificazione comunale redatto ai sensi della L.R. n. 41/97 e ss.mm.ii. cge ha inserito l’ambito del S.U.A.P. in – Classe di fattibilità 2 – fattibilità con modeste limitazioni e rispetta le vigenti normative in materia di assetto idrogeologico.

1.2 IMPATTI AMBIENTALI DA TRAFFICO VEICOLARE, IN TERMINI DI CONGESTIONE Il potenziale impatto viabilistico che potrebbe derivare dall’adeguamento delle funzioni esistenti è stato valutato nel corso della progettazione considerando la minima incidenza di traffico indotta da un’attività artigianale di medie dimensioni, si riscontra quindi la piena compatibilità dell’intervento in esame con il sistema viabilistico di riferimento. L’esecuzione del progetto in discorso non determinerà ripercussioni apprezzabili sull’asse viario statale, alla luce degli approfondimenti svolti, per quanto concerne gli aspetti viabilistici non appare preventivabile il superamento dei livelli o valori previsti dalla vigente normativa in materia.

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1.3 ASPETTI RELATIVI ALL’INQUINAMENTO ACUSTICO Il potenziale impatto acustico derivante dall’esecuzione del S.U.A.P. è stimato e valutato secondo quanto richiesto dalla vigente normativa. Considerando le soluzioni tecniche previste dal progetto, all’avanguardia sul piano del contenimento dell’inquinamento acustico, il progetto risulta compatibile con la vigente normativa in materia; una ulteriore verifica verrà effettuata anche in sede di rilascio del permesso di costruire. In particolare, è atteso un impatto nullo o trascurabile sul clima acustico registrabile allo stato nella zona interessata dal progetto e non appare dunque preventivabile il superamento dei livelli o valori previsti dalla vigente normativa in materia.

1.4 ASPETTI ENERGETICI, IN PARTICOLARE CONSUMI ENERGETICI ED EMISSIONI INQUINANTI DA FONTI FISSE I profili concernenti gli aspetti energetici e le emissioni inquinanti potenzialmente derivanti dagli impianti esistenti nell’insediamento oggetto di S.U.A.P. sono stati valutati e sono state individuate delle soluzioni progettuali che consentiranno di rispettare la vigente normativa in materia. Un’ulteriore verifica, come previsto per legge, verrà effettuata anche in sede di rilascio del permesso di costruire. Il progetto produce un impatto trascurabile per quanto concerne gli aspetti energetici e non appare dunque preventivabile il superamento dei livelli o valori previsti dalla vigente normativa in materia.

2. ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEGLI EFFETTI DERIVANTI DAL S.U.A.P. E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERNE INTERESSATE

Si è detto che gli unici effetti che produrrà il progetto saranno costituiti dall’ampliamento di un esistente fabbricato artigianale. Non può pertanto dubitarsi che l’impatto ambientale sia nullo ovvero insignificante per conseguenze negative. Nondimeno, si procede a valutare portata e conseguenze dei suddetti effetti secondo quanto prescritto dalla D.G.R. n. IX/761/2010 e dall’allegato I del D.Lgs. n. 152/2006.

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2.1 PROBABILITÀ, DURATA, FREQUENZA E REVERSIBILITÀ; CARATTERE CUMULATIVO DEGLI EFFETTI; NATURA TRANSFRONTALIERA DEGLI EFFETTI Il S.U.A.P. produrrà gli effetti irreversibili connessi ad ogni edificazione; nondimeno gli stessi risultano pienamente coerenti con lo stato dei luoghi, già interamente urbanizzati ed impermeabilizzati, si inseriscono armonicamente con il lessico architettonico dell’intorno territoriale. Non si rileva, tuttavia, cumulatività con altri effetti né sembrano preventivabili effetti transfrontalieri tenuto conto della piccola dimensione dell’intervento. La sintesi della probabilità, durata, frequenza e reversibilità è rappresentata dalla tabella di seguito riportata.

Fase di esercizio

Caratteristiche impatto potenziale P D F R Q G

Paesaggio e beni materiali 2 3 3 3 1 1 Traffico e viabilità 2 3 2 3 1 2 Energia 2 3 2 3 1 2

Biodiversità flora, fauna ed ecosistemi 1 1 1 1 1 1

Aria e fattori climatici 2 1 2 3 1 2 Suolo e sottosuolo 1 1 1 3 1 1

Acque superficiali e sotterranee 1 1 1 1 1 1

Popolazione, salute umana 1 1 1 2 1 1 Rumore 2 1 2 2 1 1

Legenda per le caratteristiche dell’impatto potenziale P= probabilità: 1,2,3 (accidentale, probabile, certezza)

D=durata: 1,3 (parziale, completa) all'interno della fase F=frequenza: 1,2,3,4 (bassa, media, elevata, stabile) R=reversibilità: 1,2,3 (reversibile nel breve periodo, reversibile nel lungo periodo, irreversibile) Q=portata spaziale: 1,2,3 (locale, media, vasta) G=ordine di grandezza: 1,2,3 (minima, media, elevata)

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2.2 RISCHI PER LA SALUTE UMANA O PER L'AMBIENTE (AD ES. IN CASO DI INCIDENTI) Non sono preventivabili rischi per la salute umana e/o per l’ambiente conseguenti all’approvazione del S.U.A.P., atteso che l’unica funzione di cui è previsto l’insediamento è quella produttiva artigianale.

2.3 ENTITÀ ED ESTENSIONE NELLO SPAZIO DEGLI EFFETTI (AREA GEOGRAFICA E POPOLAZIONE POTENZIALMENTE INTERESSATE) L’area interessata dal S.U.A.P. è identificabile con la modesta superficie territoriale del comparto di intervento (mq. 5.463,85 complessivi). Non si ravvisano incidenze su aree esterne o sulla popolazione residente nel territorio limitrofo considerato che le potenziali esternalità connesse all’esecuzione del progetto sono estremamente ridotte.

2.4 VALORE E VULNERABILITÀ DELL'AREA CHE POTREBBE ESSERE INTERESSATA A CAUSA: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale; - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite; - dell'utilizzo intensivo del suolo; Il S.U.A.P. non interessa aree connotate da peculiari caratteristiche naturali o culturali. Non appare preventivabile il superamento dei livelli qualità ambientale o dei valori limite previsti dall’ordinamento. Non ricorre un’ipotesi di sfruttamento intensivo di suolo bensì un ampliamento di una struttura esistente.

2.5 EFFETTI SU AREE O PAESAGGI RICONOSCIUTI COME PROTETTI A LIVELLO NAZIONALE, COMUNITARIO O INTERNAZIONALE Le aree interessate dal S.U.A.P. non costituiscono sito SIC né ZPS, né risultano confinanti con aree aventi tali caratteristiche. Il S.U.A.P. non produce effetti su zone protette. La soluzione architettonica prescelta consente di ridurre al minimo l’impatto sul paesaggio conseguente alla nuova edificazione e risulta coerente e compatibile con il contesto territoriale circostante ed in linea con i dettami della D.G.R. n. IX/2727/2011. Alla luce dell’ubicazione del compendio, e degli accorgimenti progettuali adottati, non si evidenziano dunque possibili effetti su aree o paesaggi sensibili sotto il profilo ambientale.

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CONCLUSIONI

In considerazione di quanto sopra descritto si sottolinea che la proposta di intervento del S.U.A.P.: - è in variante rispetto allo strumento urbanistico generale; - non possiede valenza territoriale; - comporta l’utilizzo di una piccola area a livello locale; - non costituisce quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE e successive modifiche così come specificati negli allegati II, III e IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. (ovvero i progetti da sottoporre a verifica di VIA o VIA); - non produce effetti, nemmeno indiretti, sui siti di cui alla direttiva 92/43/CEE (SIC e ZPS). Le previsioni di intervento non rientrano quindi nelle tipologie indicate dall’art. 6 comma 2 del D.Lgs. n. 42/2008 e pertanto il S.U.A.P. esula dall’ambito di applicazione più ampia della V.A.S. come previsto dalla direttiva 2001/42/CE. Gli effetti prevedibili sull’ambiente sono comunque contenuti ed in ogni caso sostenibili. Può ritenersi, pertanto, che il S.U.A.P. non provoca incidenza sostenibile in termini di impatto ambientale e, di conseguenza, non richiede ulteriori interventi di mitigazione o compensazione diversi da quelli già previsti dalla proposta presentata. Alla luce di quanto precede la proposta di S.U.A.P. in discorso, tenuto conto anche del livello di sensibilità ambientale dell'area oggetto di intervento, non determina impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale e, pertanto sembra non dover essere fatta oggetto né di procedimento di V.A.S.

Gravedona ed Uniti, lì 10.08.2012

Il responsabile del Servizio 3 “Tecnico – Assetto del Territorio” F.to Dott. Ing. Paola Pettine

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