V TAPPA KAYAK: MONEGLIA - circa km 15

Lasciamo la spiaggia di Moneglia, e costeggiamo verso la punta a occidentale del golfo. Ci aspetta una tappa davvero particolare lungo falesie di arenarie erose dal mare, ricche di vegetazione e di avifauna. Si tratta delle arenarie silicee del Gottero, le stesse che abbiamo già incontrato sulla punta del promontorio del Mesco. Arrivati a punta Moneglia e quindi in località Valletta possiamo incontrare i primi arrampicatori intenti a cimentarsi sulle falesie verticali. Proseguiamo verso est e troviamo la grotta Azzurra una fantastica grotta di interstrato scavata dal mare. Osservando le falesie notiamo ben evidente il limite del frangente marino ad un’altezza di circa 20 m slm, ovvero il limite della vegetazione arbustiva. Dopo un susseguirsi di piccoli promontori e calette troviamo la Valle Grande, un’area ricca di vegetazione mediterranea, con una piccola struttura ricettiva all’interno di un’area coltiva sul terrazzamenti a secco. Al centro della vallata notiamo una piccola spiaggia ciottolosa, sormontata dai muri della ex-massicciata ferroviaria, ora sede stradale di collegamento tra Riva e Moneglia. Costeggiando verso ovest troviamo una valletta pensile e poi l’imponente conoide di frana che scende dalla sommità di Punta Baffe, dove intravediamo i resti della torre di avvistamento. Oltrepassata la punta il panorama diventa mozzafiato. Le bancate di arenaria si ergono verticali per oltre 100 metri, fino alla cima del promontorio. La falesia articolata in bancate chiare e scure è imponente sopra i nostri kayak. Possiamo avvicinarci e seguire gli strati di roccia, notando che l’erosione marina è più significativa nelle bancate scure, scistose, rispetto a quelle chiare in arenaria silicea, che resistono di più a lungo. Si tratta di un’erosione selettiva che da luogo a morfologie variegate e a curiose grotte di interstrato. Proseguiamo sottocosta e raggiungiamo lo scoglio isolato della Madonnina, proseguiamo lungo la scogliera e raggiungiamo la zona delle “lardee” le lastre di arenaria si presentano inclinate di circa settanta gradi. Questa zona è stata una delle prime palestre di roccia della . Anche qui osserviamo interessanti grotte di interstrato. Oltrepassiamo lo scoglio di l’Asseu, unito alla terraferma da un pontile in cemento ed entriamo nel golfo di Riva, incontrando dapprima la spiaggia di Renà delimitata verso ovest dallo stabilimento navale della Fincantieri. Oltrepassiamo lo stabilimento osservando le navi in costruzione e le imponenti gru. Siamo nella zona di Riva Levante, la piaggia prosegue fino alla foce del torrente Petronio. Passata la foce siamo nella zona di Riva Ponente, con le case variopinte e la passeggiata a mare. Possiamo scendere sulla spiaggia per una sosta . Riprendiamo i kayak e costeggiando il versante orientale di Punta Manara ricominciamo il nostro viaggio verso Sestri Levante. Anche qui troviamo le Arenarie del Gottero, la scogliera accoglie lembi di pineta a pino d’Aleppo, l’acqua del mare è cristallina. Arrivati nel pressi della punta osserviamo gli imponenti blocchi di arenaria erosi costantemente dal mare. Anche qui possiamo trovare arrampicatori intenti a scalare i blocchi verticali. Poco prima della punta si trova un edicola votiva dedicata alla madonna, a testimonianza delle tradizioni religiose proprie della cultura marinara e peschereccia. Una volta oltrepassata la punta ecco davanti a noi la penisola di Sestri Levante e la Baia del Silenzio, proseguiamo costeggiando incontriamo lo scoglio “Carrega”, dalla forma di una grossa sedia e poi la Ciappa del Lupo, una grossa lastra di arenaria con una caletta, frequentata dalle piccole imbarcazioni da diporto. Proseguiamo verso la Baia del Silenzio e incontriamo la grotta del “Forni”, la spiaggetta ciottolosa della “Neigra” e quindi entriamo nella Baia facendo attenzione all’entrata e all’uscita delle imbarcazioni. La Baia del Silenzio con le case colorate sulla sua spiaggia di sabbia fine è fantastica e accogliente. Ci possiamo fermare per una sosta, per contemplare con maggiore calma il paesaggio e nei mesi invernali gustare il silenzio infranto solo dal rumore delle onde. Lasciamo la Baia del Silenzio, passando vicino alla statua in bronzo del pescatorello, nella scogliera sotto il complesso dell’Annunziata. Costeggiamo la Penisola di Sestri, sulla punta troviamo la torre utilizzata da Guglielmo Marconi per i suoi esperimenti. Sulla punta della penisola le arenarie del Gottero giacciono a franapoggio, la vegetazione è rigogliosa. Arriviamo alla diga foranea del Porto di Sestri Levante la costeggiamo, entriamo nella Baia delle Favole facendo attenzione alle imbarcazioni in entrata e in uscita. Osserviamo i pescherecci delle lampare e dello strascico e ci dirigiamo verso la spiaggia dove possiamo scendere e lasciare i kayak per riposare e trascorrere la serata nel centro storico di Sestri Levante.

Punti di interesse storico culturale Sestri Levante è un borgo ricco di storia e di cultura, e gli edifici religiosi e le architetture civili raccontano al meglio il suo glorioso passato. L’edificio più antico della città, risalente al 1151, è la Chiesa di San Nicolò dell’Isola, struttura originariamente in stile romanico e trasformata in stile barocco nel corso del XV secolo. La facciata esterna fu rifatta nel corso del Quattrocento mentre l’interno è in stile gotico ed è diviso in tre navate. La Basilica di Santa Maria di Nazareth, costruita nel XVII secolo, conserva al suo interno varie tele di epoca barocca e una Pietà lignea di . Sul golfo di levante, la Baia del Silenzio, si affaccia l’Ex Convento dell’Annunziata, recentemente restaurato con fondi comunitari e divenuto polo culturale della città; sul lato opposto si trova invece la Galleria Rizzi, aperta nel 1967 che ospita una prestigiosa raccolta di dipinti, disegni, stampe, mobili e ceramiche.

Principali aree naturali di interesse Punta Manara. Sul promontorio vi é una rete di sentieri ben segnati che permette di apprezzare splendidi panorami e di compiere piacevoli e facili passeggiate tra boschi di lecci, esemplari centenari di sughere, macchia mediterranea, fasce coltivate con cura. L'estremità del promontorio raggiungibile a piedi é denominata il Telegrafo (a circa 180 m a picco sul mare). Fu punto di avvistamento e sede del telegrafo ottico: da qui lo sguardo spazia, nelle giornate limpide, dall'arcipelago toscano fino alla Francia. Punta Baffe. Come Punta Manara, Punta Baffe permette di percorrere sentieri estremamente panoramici, ricchi di interessi storici e naturalistici. Nel 2004 il promontorio é stato devastato da un terribile incendio: ancora oggi i segni sono ben visibili ma alcuni lembi di vegetazione si sono salvati ed in alcune zone la macchia mediterranea sta riprendendo possesso del terreno. raccordo con le tappe del Sentiero Liguria TAPPA 7 Moneglia – Sestri Levante kayak e logistica www.outdoorportofino.com

Siti e info utili www.lamialiguria.it www..sestri-levante.ge.it www.comune.moneglia.ge.it/it/turismo_e_cultura.html www.baiedellevante.com www.borghiautenticiditalia.it/borgo/sestri-levante