RegioneLombardia Direzione Generale Cultura Servizio biblioteche e sistemi culturali integrati FRONTESPIZIO

LEISTITUZIONISTORICHE DELTERRITORIOLOMBARDO XIV-XIXsecolo

progetto CIVITA

Pavia

Milanoágiugno2000

I

progettoCIVITA Leistituzionistorichedelterritoriolombardo direzione generale Roberto Grassi consulenza archivistica e revisione editoriale Mario Signori progettazione tecnica e direzione operativa Michele Giordano organizzazione Consorzio Archidata · Milano

Leistituzionidellacittàedellaprovinciadi redazione dei profili istituzionali particolari Valeria Bevilacqua: Oltrepò e coordinamento Elisa Bassi: Gloria Ferrario: Lomellina (Cooperativa Arché)

© 2000 · Regione Lombardia Si autorizza la riproduzione della presente opera con il vincolo della completa citazione della fonte

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SOMMARIO

SOMMARIO

Il progetto CIVITA, di Roberto Grassi ...... V Preture (1774-1796)...... 31 Amministrazione della città e della provincia di Pavia (1786-1791)...... 34 Presentazione, di Mario Signori ...... 1 Intendenza politica (1786-1791)...... 34 Congregazione municipale (1786-1796)...... 37 Nota tecnica, di Michele Giordano...... 8 Amministrazione provinciale e comunale Premessa ...... 8 (1799-1800) ...... 39 I profili istituzionali ...... 8 Dipartimento (1797-1816) ...... 40 I riferimenti critici ...... 10 Amministrazione centrale dipartimentale L’indice ...... 11 (1797-1805) ...... 41 Prefettura (1802-1816) Viceprefettura (1802-1816)...... 43 Nota introduttiva, di Valeria Bevilacqua ... 13 Distretto (1797-1816) Cantone (1805-1816) ...... 45 Profili istituzionali generali ...... 17 Cancelliere distrettuale (1797-1805) Stato di Milano, Lombardia austriaca: Cancelliere del censo (1805-1815) ...... 45 organizzazione territoriale e confini...... 17 (1797-1802)...... 46 Principato di Pavia (sec. XIV - 1786) ...... 18 Comune (1802-1805)...... 49 Congregazioni del Principato di Pavia Comune (1805-1816)...... 50 (1566-1756)...... 21 Provincia (1816-1859) ...... 51 Comune nel principato di Pavia Delegazione provinciale (1816-1859)...... 52 (sec. XIV - 1757) ...... 22 Congregazione provinciale (1816-1859) ...... 53 Feudi imperiali (sec. XVI - sec. XVIII)...... 26 Distretto (1816-1859) ...... 54 Feudi camerali (sec. XVI - sec. XVIII)...... 26 Cancelliere del censo (1815-1819) Preture feudali (sec. XVI- 1774)...... 29 Commissario distrettuale (1819-1859) ...... 54 Amministrazione della città Comune (1816-1859)...... 56 e della provincia di Pavia (1756-1786) ...... 29 Amministrazione periferica Cancelliere delegato del censo (1757-1796)..... 30 nelle provincie dello stato sabaudo: Comune del principato di Pavia (1756-1786) ... 31 Lomellina, Oltrepò (sec. XVIII - 1798)...... 58

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Sommario

Amministrazione giudiziaria Le istituzioni storiche nelle provincie dello stato sabaudo: del territorio lombardo. Lomellina, Oltrepò (sec. XV - sec. XVIII) ...... 59 Pavia ...... 72 Comune nello stato sabaudo (1775-1799)...... 61 Amministrazione centrale del Piemonte nel periodo dal Governo provvisorio Riferimenti generali ...... 367 all’annessione alla Francia (1799-1802) ...... 62 Riferimenti archivistici ...... 367 Amministrazione periferica Riferimenti legislativi ...... 367 e locale del Piemonte nel periodo dal Governo provvisorio Riferimenti bibliografici ...... 369 all’annessione alla Francia (1799-1802) ...... 64 Amministrazione locale nel regno Indice dei toponimi di Sardegna: Oltrepo pavese e Lomellina e delle istituzioni...... 370 (1815-1859)...... 66 Amministrazione periferica nel regno di Sardegna: Oltrepo e Lomellina ...... 68 Sigle e abbreviazioni ...... 404

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ILPROGETTOCIVITA

RobertoGrassi

ILPROGETTOCIVITA

Il progetto di schedatura delle istituzioni storiche Il risultato di questo lavoro di progetto e di ricerca nasce in origine come una esigenza da parte della co- è stata la pubblicazione di due volumi in edizione munità archivistica lombarda di poter disporre di uno provvisoria – relativi alle istituzioni delle provincie di strumento di supporto per una compilazione metodo- Bergamo e di Brescia – che sono stati presentati al logicamente omogenea degli inventari archivistici, in pubblico nel giugno del 1997. La benevola accoglien- particolare di quelli delle istituzioni. Tale esigenza, za riservata a queste due pubblicazioni ha incoraggia- che l’utilizzo dell’informatica nel lavoro archivistico to il completamento dell’opera che viene ora pubbli- aveva contribuito a evidenziare, venne resa esplicita cata al completo e in una veste meno provvisoria. ed affrontata all’interno di un seminario dal titolo La Presentazione e la Nota tecnica illustrano sia le Standard, vocabolari controllati, liste d’autorità che principali caratteristiche dell’impianto concettuale si tenne a Milano nel maggio del 1994 e a cui segui- del lavoro sia le modalità di esposizione delle infor- rono alcune giornate di approfondimento ed esercita- mazioni raccolte. Qui vorrei solo brevemente ricorda- zione pratica sui temi delle liste controllate. Nel corso re come l’obbiettivo del progetto non è limitato alla di quelle giornate, in seguito anche ad un dibattito produzione di una mera lista – per quanto articolata e tutt’altro che rituale, venne formulata l’idea di dare complessa – ma intende abbinare ad essa succinti pro- vita ad una iniziativa di respiro regionale volta ad ela- fili delle varie istituzioni censite. Si è ritenuto utile af- borare una sorta di lista controllata delle istituzioni fiancare agli elementi puramente identificativi una lombarde che fosse utilizzabile nella produzione dei breve nota sulle competenze, sulla organizzazione in- mezzi di corredo relativi ai complessi archivistici pro- terna e su altre informazioni ritenute interessanti se- dotti dalle istituzioni e conservati negli archivi. Si co- gnalandone le fonti archivistiche, normative e biblio- grafiche. Abbiamo cioè pensato ad uno strumento stituì pertanto una piccola task force (composta, oltre informativo utile non solo agli archivisti (per la com- che da chi scrive, da Michele Giordano, Loris Rizzi, pilazione ed il controllo degli indici inventariali) ma Maurizio Savoja e Mario Signori) che cercò di defini- anche, e soprattutto, agli utenti degli archivi: una spe- re un modello per la raccolta e l’organizzazione dei cie di mappa per orientare chi si accosta alla ricerca dati. Quel modello è stato poi adeguatamente svilup- nella complessa trama che istituzioni di vario genere pato, integrato e corretto da parte dei colleghi archivi- e natura hanno disegnato sul territorio regionale in ol- sti che hanno successivamente partecipato alla fase tre cinque secoli di storia. Per assecondare ancor me- operativa della raccolta dati. Parallelamente al model- glio questo bisogno di informazioni si è pensato an- lo è stata sviluppata altresì un'applicazione informati- che di premettere al risultato del lavoro di ricerca e ca studiata espressamente per la raccolta sistematica schedatura relativo a ciascuna delle province censite delle informazioni. un insieme di Profili istituzionali generali in grado di

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Roberto Grassi inquadrare sistematicamente le istituzioni che nella mappa delle istituzioni lombarde che presentiamo, realtà della Lombardia hanno avuto maggiore rilievo così ricca per molti versi ma così scarna per molte al- e continuità. tre ragioni. Va detto subito che le informazioni presenti nel La provvisorietà di questo lavoro, d'altra parte, volume si riferiscono ai soli enti ed organi della am- poggia anche su altre ragioni, altrettanto valide quan- ministrazione locale e di quella periferica statale. Si to le prime. Non è ragionevole pensare, infatti, che tratta di una messe di dati molto ricca, ma occorre an- tutto il patrimonio di informazioni raccolto nello svol- che avvertire che le testimonianze spesso lacunose e gimento del progetto CIVITA possa trovare la propria la frammentarietà delle fonti consultate hanno fatto sì unica destinazione in una pubblicazione a stampa che le informazioni qui presentate si prestino a possi- come quella che presentiamo. Già quando il progetto bili arricchimenti, integrazioni e rettifiche. O almeno muoveva i suoi primi passi non era difficile intravve- questo è il nostro augurio: riteniamo infatti che, so- dere la possibilità di diffondere le informazioni che si prattutto con il progredire degli interventi di riordino incominciavano a raccogliere tramite mezzi che non e inventariazione delle fonti archivistiche locali, si fossero solo la carta stampata, ovvero l’informatica e possa ampliare e approfondire la conoscenza sulla vi- la telematica. Oggi, a cinque anni di distanza, quella cenda storica delle istituzioni lombarde. possibilità è diventata una realtà che nessuno può più Nulla è detto in questo lavoro, d'altra parte, riguar- ignorare, e soprattutto la distribuzione telematica rap- do ad altre tipologie istituzionali, in primis alle istitu- presenta un canale di diffusione delle informazioni zioni periferiche delle amministrazioni giudiziarie e del tutto complementare alla stampa, ma più econo- finanziarie dall’epoca napoleonica in poi, agli enti as- mico, più flessibile e soprattutto rinnovabile. sistenziali e a quelli religiosi. Questa è una delle ra- Probabilmente dovremo abituarci a non pensare gioni che ci hanno indotto a parlare, qualche riga so- più in termini di pubblicazione provvisoria o pubbli- pra, di una veste meno provvisoria con cui viene cazione definitiva di un’opera, come siamo stati abi- presentato il lavoro, e non certo di una veste definiti- tuati a fare finora, ma semplicemente di pubblicazio- va. Molte ricerche potrebbero – e dovranno, ci augu- ne in corso. Il progetto CIVITA non fa eccezione a riamo – essere avviate, infatti, per completare questa questa tendenza.

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PRESENTAZIONE

MarioSignori

PRESENTAZIONE

Nelle sue linee programmatiche il progetto CIVITA gono le descrizioni dei complessi documentari nei è stato finalizzato fin dalle origini al raggiungimento corredi archivistici seguendo particolari regole volte a di due obiettivi: quello di condurre un censimento si- conferire una maggior chiarezza e uniformità alle in- stematico di enti e dei loro organi che hanno esteso le formazioni. loro competenze sul territorio lombardo, e quello di Tra le opzioni significative previste da alcuni di raccogliere una serie di notizie biografiche sui sogget- tali modelli vi era quella di adottare descrizioni dei ti censiti presentandole in volumi corredati da indici complessi documentari conservati negli archivi strut- strutturati per facilitarne la consultazione. Punto foca- turate su più livelli, che doveva consentire di collocare le del progetto sono stati l’elaborazione di un traccia- in sedi diverse e autonome fra loro l’insieme delle in- to informativo e la successiva realizzazione di un ap- formazioni sul contesto della produzione documenta- plicativo che fosse utilizzabile dagli schedatori per la ria e sulla biografia degli enti produttori di archivi, e raccolta, la selezione e l’elaborazione dei dati, e che, l’insieme dalle informazioni riguardanti la struttura e al contempo, consentisse la produzione dei volumi e l’organizzazione fisica delle serie e il contenuto dei la generazione degli indici. Il progetto era nato ini- documenti che ne fanno parte. Un modello di questo zialmente intorno all’idea di costituire uno strumento genere strutturato per aree funzionali è stato recepito di lavoro utilizzabile essenzialmente in ambito archi- nello International Standard of Archival Description vistico attraverso cui fossero reperibili informazioni (ISAD-G) elaborato nell’ambito del Consiglio Inter- sulle istituzioni di antico regime in forma controllata nazionale degli Archivi1. da utilizzarsi prioritariamente come strumento di sup- porto per la realizzazione dei corredi archivistici. La necessità di rappresentare in sede autonoma le informazioni sugli enti produttori ha imposto all’at- Nella definizione progettuale di CIVITA hanno in tenzione l’esigenza di adottare degli authority file de- parte influito anche le suggestioni emerse da tempo nell’ambito archivistico internazionale in relazione 1. Si tratta di uno standard per la descrizione degli archivi ela- all’applicazione delle tecnologie informatiche agli ar- borato nell’ambito del Consiglio Internazionale degli Archivi in chivi, che hanno dato luogo, come è noto, all’elabora- cui è stata espressamente prevista una area informativa autonoma zione di vari modelli, aperti alla possibilità di applica- dedicata in modo specifico al contesto della produzione in cui zione nella creazione di sistemi informativi automa- possono essere gestite le informazioni riguardanti elementi quali la denominazione e una nota biografica dei soggetti produttori dei tizzati per la gestione dei corredi descrittivi degli complessi archivistici. La consistenza, l’articolazione interna e archivi. L’elaborazione di tali modelli, e il dibattito l’illustrazione degli elementi che compongono gli archivi vengo- che ne seguì, contribuirono ad imporre all’attenzione no invece descritti in altre aree funzionali. Su questi aspetti e sui vari modelli riferisce ampiamente il saggio di S. Vitali, Il dibattito della comunità archivistica internazionale l’esigenza internazionale sulla normalizzazione della descrizione: aspetti inderogabile di presentare gli elementi che compon- teorici e prospettive in Italia, «Archivi & Computer», n. 4, 1994.

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Mario Signori dicati che consentissero di stabilire un controllo sui Il progetto CIVITA ha inteso dare una risposta com- termini utilizzati come chiavi d’accesso per la ricerca plessiva all’esigenza di avere un quadro organico del- di informazioni sugli enti produttori di archivi le presenze istituzionali che hanno svolto funzioni nell’ambito di un sistema informativo automatizzato2. amministrative nei territori della Regione, partendo Peraltro se la gestione informatizzata delle informa- da un progetto informativo autonomo e del tutto indi- zioni poneva con forza l’esigenza di una normalizza- pendente dai fondi archivistici conservati nei vari ar- zione, la mera applicazione degli authority file – elen- chivi. Si era consapevoli che gli archivi, in particolare chi di termini controllati, già ampiamente utilizzati quelli comunali, conservassero solo una parte residua nei sistemi informativi attivati nel mondo biblioteca- dell’intera documentazione effettivamente prodotta rio per il controllo delle intestazioni dei record biblio- dai soggetti istituzionali competenti: quella soprav- grafici – risultava del tutto inadeguata in ambito archi- vissuta agli interventi più o meno organici di scarto at- vistico. Il problema non era infatti solo quello di tuati in passato, e alle dispersioni conseguenti alle stabilire un elenco controllato di termini preferiti uti- modifiche territoriali e alle dinamiche istituzionali in- lizzabili come chiavi di ricerca, quanto quello assai terne o indotte da interventi esterni nei poteri che han- più complesso di predisporre degli strumenti informa- no governato a livello locale o periferico i territori in- tivi più articolati nei quali fosse possibile far confluire clusi nell’attuale Lombardia. un’insieme di notizie correlate che illustrassero com- I censimenti condotti in passato negli archivi co- petenze, attività organizzazione e articolazione fun- munali hanno consentito di accertare la minore consi- zionale dei soggetti istituzionali produttori. stenza della documentazione di antico regime conser- La scelta di promuovere alla metà degli anni no- vata in quelli posti nei territori della Lombardia vanta un censimento sistematico delle istituzioni lom- austriaca rispetto a quella reperibile negli archivi dei barde è stata influenzata anche dalla concomitante comuni dei territori ex veneti (Bergamo, Brescia, Cre- diffusione di un ulteriore standard internazionale di ma) ed ex grigioni (Sondrio). Le dispersioni degli ar- descrizione emanato nel 1994 in edizione ancora chivi delle comunità potrebbero essere una conse- provvisoria dal Consiglio Internazionale degli Archi- guenza indotta dalla riforma comunitativa del 1757 vi, le ISAAR-CPF, espressamente finalizzato alla for- che si era estesa sistematicamente ai territori della mazione delle unità di accesso nelle liste autorizzate sola Lombardia austriaca. La conservazione degli ar- relative ad enti, persone e famiglie che hanno prodot- chivi dei comuni venne allora affidata ai cancellieri to o gestito documentazioni archivistiche. Lo stan- distrettuali, l’organo dell’amministrazione periferica dard ISAAR-CPF presenta notevoli punti di interesse preposto con funzioni di controllo sulle amministra- in quanto prevede una struttura informativa comples- zioni locali introdotto dalla stessa riforma. Sicura- sa e tale da consentire l’inserimento nella descrizione mente in precedenza si erano già avute dispersioni de- delle unità di accesso di un insieme di notizie riguar- gli archivi delle comunità, specialmente nei comuni danti tanto la storia istituzionale di enti che la biogra- presenti nelle zone dove più intensa era stata la pre- fia di persone e famiglie che hanno prodotto archivi. senza del feudo nobiliare. In questi casi le dispersioni potevano essere avvenute ad opera dello stesso feuda- Il progetto CIVITA si ricollega in parte all’esperien- tario cui la concessione feudale assicurava in molti za del progetto Archidata, un’iniziativa di ampio re- casi un pieno controllo sull’amministrazione locale e spiro promossa dalla stessa Regione Lombardia che sulla sua gestione finanziaria, consentendogli nei fatti ha consentito in passato di realizzare numerosi inter- di conservare nel proprio archivio privato anche la do- venti di inventariazione su fondi di particolare interes- cumentazione prodotta dall’esiguo apparato ammini- se conservati in vari archivi comunali delle diverse strativo locale. provincie lombarde. Il progetto ha permesso di pro- Il progetto di CIVITA si fonda sull’ipotesi suggesti- durre degli inventari in forma sia informatizzata che va di censire in modo sistematico l’insieme delle isti- cartacea per i singoli archivi o fondi corredati da indi- tuzioni che ai vari livelli – centrale, periferico e locale ci per soggetti istituzionali, per località e per nomi di – hanno esercitato le proprie funzioni sul territorio persona. Nell’ambito di tale progetto vennero anche lombardo. La sua realizzazione consentirà innanzi raccolte e riportate nei profili introduttivi alle serie tutto di individuare le istituzioni effettivamente atti- numerose informazioni su un numero considerevole vate, di segnalarne l’arco cronologico di attività, di enti e organi di livello prevalentemente locale coin- individuare eventuali vincoli di subordinazione o di volti a vario titolo nella produzione della documenta- controllo con altre istituzioni, di ricostruirne le com- zione inventariata. petenze, individuandone l’articolazione funzionale interna. 2. H. Stibbe, Applicare il concetto di fondo: Punto di accesso primario, descrizione a più livelli e controllo di autorità, «Archivi Nei volumi del progetto CIVITA sono state censite & Computer», n. 4, 1993. sistematicamente le sole istituzioni pubbliche civili

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Presentazione che svolgevano funzioni di carattere politico-ammini- rate estranee ai limiti cronologici assegnati al progetto strativo, per le quali si poteva presumere l’esistenza di stesso. una maggiore disponibilità di fonti accessibili. Sono In sede di presentazione dell’intero progetto oc- quindi presenti con descrizione autonoma a livello di corre fare alcune osservazioni di carattere generale schede sia gli enti e organi delle amministrazioni pe- sulle fonti utilizzate per ricostruire la biografia, le riferiche, che quelli dell’amministrazione locale, ope- competenze e la organizzazione interna delle istitu- ranti con competenze differenziate nelle diverse arti- zioni censite; l’esposizione più dettagliata delle fonti colazioni territoriali (“provinciali”, “distrettuali” e utilizzate in modo specifico per gli enti presenti nei comunali) interne alle varie dominazioni. Si è ritenuto territori delle diverse province viene rimandata alle opportuno censire anche le istituzioni riferibili alle premesse dei singoli volumi. amministrazioni feudali che, nel periodo considerato, si sono di fatto trovate investite di poteri e funzioni Quando si è avviato un lavoro preventivo di appro- complementari a quelli delle istituzioni pubbliche. fondimento sulla bibliografia esistente per seleziona- Per organi delle istituzioni censite di più modesto li- re quella più pertinente alle finalità del progetto, è vello, costituiti da ufficiali addetti a mansioni mera- emerso chiaramente che le opere in grado di fornire mente esecutive e con scarsa autonomia funzionale, si informazioni direttamente utilizzabili per le finalità è ritenuto sufficiente un accenno all’interno delle del progetto erano poche, e che per una larga parte schede degli enti stessi da cui dipendevano, per non delle istituzioni da censire sarebbe risultato difficolto- gravare il risultato del lavoro con informazioni che sa- so reperire notizie puntuali e circostanziate sulle com- rebbero inevitabilmente risultate ripetitive e di scarso petenze e sulla articolazione funzionale interna. interesse. Per la regione Lombardia le difficoltà di definire dei quadri sufficientemente coerenti a livello informa- Per il momento sono invece rimasti esclusi dal tivo erano accentuate anche dalla presenza su parti più censimento gli enti di massimo livello, per molti dei o meno consistenti del suo territorio di dominazioni quali già esistono ricerche monografiche o notizie ri- diverse, caratterizzate da assetti costituzionali del tut- cavabili da altre fonti che si possono in generale rite- to difformi che hanno dato luogo allo sviluppo di una nere esaurienti, mentre verrà dedicato un volume au- pluralità di enti e organi difficilmente comparabili e tonomo agli organi delle amministrazioni centrali classificabili. Un’ulteriore complicazione era data delle varie dominazioni facenti capo a Milano. dall’alternarsi di lunghi periodi di continuità con pe- Il censimento ha coperto un arco cronologico ine- riodi più convulsi, come quello napoleonico, in cui si vitabilmente non omogeneo, che almeno per una par- sono verificate incessanti modifiche a livello degli as- te delle istituzioni censite a livello centrale e periferi- setti territoriali e istituzionali. Si è presentato anche il co si avvia con la fine del XIV secolo e con la prima problema di individuare e di far emergere a livello in- metà del secolo successivo, nel periodo coincidente formativo nella loro specificità enti del tutto partico- con la prima affermazione sui territori lombardi del lari quali i corpi territoriali, che non potrebbero trova- sistema di poteri articolato negli stati regionali mag- re una collocazione nell’attuale struttura costituziona- giori (ducato di Milano, stato di Terraferma della re- le dello stato contemporaneo, ma che svolsero invece pubblica di Venezia) e nei potentati minori fra cui un ruolo sostanziale nel contesto politico degli stati di spicca il ducato di Mantova. Le schede si chiudono al antico regime, garantendo forme di rappresentanza 1859, anno che segna l’unione temporanea dei territo- relativamente funzionali al loro equilibrio interno. ri lombardi al regno di Sardegna, premessa all’immi- Nell’ambito della produzione bibliografica, più o nente unificazione italiana; le sole schede riguardanti meno recente, non mancano opere di impianto più la provincia di Mantova si chiudono invece al 1868, complessivo, che sono risultate molto utili per rico- anno in cui la provincia stessa viene ricostituita struire un quadro articolato degli apparati istituzionali nell’ambito del regno d’Italia. Per alcuni enti – ad delle varie dominazioni che hanno governato il terri- esempio i comuni che hanno avuto maggiore conti- torio lombardo. Basta limitarsi a citare, senza pretese nuità nelle proprie forme di autogoverno, testimoniata di completezza in questa sede, i classici lavori prodot- dall’esistenza di normative statutarie rimaste sostan- ti all’inizio secolo di Visconti3 e Pugliese4 per lo stato zialmente invariate anche nel passaggio attraverso di Milano, di Sandonà5, per il regno lombardo-veneto, successive dominazioni differenti – è stato possibile risalire nelle schede anche ai periodi precedenti in cui 3. A. Visconti, La pubblica amministrazione nello Stato mila- le normative stesse erano state emanate. Nella mag- nese durante il predominio straniero (1541-1796), Roma, 1913, gior parte dei casi sono state sistematicamente escluse reprint Milano, 1972. dal censimento sia le istituzioni del periodo medieva- 4. S. Pugliese, Condizioni economiche e finanziarie della Lom- bardia nella prima metà del secolo XVIII, Torino, 1924. le, per gli evidenti problemi che si ponevano nel repe- 5. A. Sandonà, Il Regno Lombardo-Veneto. 1814-1859, Mila- rimento delle fonti, che quelle post-unitarie, conside- no, 1912.

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Mario Signori o a quello di Maranini6 per la repubblica di Venezia. La ricerca si è avvalsa anche di numerose ricerche Insieme a queste opere sono stati ampiamente utiliz- più circoscritte, riferite a settori e livelli specifici degli zati anche gli studi ben noti e più aggiornati di Bo- apparati amministrativi o a particolari ambiti territo- gnetti7, Chabod8, Chittolini9, Capra, Sella10, Cuccia11, riali, per le quali si rimanda alle bibliografie dei sin- Annoni12, Mozzarelli13, Mori14, per l’area milanese e goli volumi. Da questi studi più mirati, tuttavia, non mantovana, Cozzi15, Knapton16, Rossini17, Pederza- sempre è risultato facile reperire notizie puntuali e cir- costanziate sulle competenze e sulla articolazione in- ni18 per l’area veneta, Roberti19, Zaghi20, Meriggi21, terna delle istituzioni censite. Antonielli22, per i periodi napoleonico e lombardo-ve- neto; cui vanno aggiunti anche il lavoro di Rotelli23 Un’altra fonte da ricordare per l’indubbio interes- sullo sviluppo delle amministrazioni locali nella se delle premesse da cui muoveva e per i risultati con- Lombardia preunitaria e quello di Pagano24 sul breve seguiti sotto il profilo informativo, è costituita dai vo- periodo della dominazione austro-russa. Va osservato, lumi pubblicati nella collana “Acta Italica” promossa dalla Fondazione Italiana per la Storia Amministrati- peraltro, che in prevalenza questi studi – ad eccezione va con finalità direttamente attinenti proprio alla sto- di quello di Rotelli e di pochi altri – hanno necessaria- ria della pubblica amministrazione e dei suoi apparati. mente privilegiato gli apparati centrali delle ammini- Tra i volumi di tale collana, ciascuno dei quali è dedi- strazioni statali, che, oltre ad essere in genere meglio cato ad uno degli antichi stati preunitari italiani, si documentati, apparivano inevitabilmente più funzio- sono di volta in volta utilizzati quelli riferiti alle do- nali all’esigenza di collocarne le vicende evolutive in minazioni competenti per i vari territori delle provin- una prospettiva interpretativa unitaria. cie lombarde25. Particolare interesse presenta lo sche- ma classificatorio delle diverse tipologie di soggetti 6. G. Maranini, La costituzione di Venezia, Firenze, 1927. istituzionali, che è stato in parte tenuto presente e ap- 7. G. Bognetti, Studi sull’origine del comune rurale, Milano, plicato nell’ambito del censimento per classificare le 1978. istituzioni schedate26. 8. F. Chabod, Lo Stato e la vita religiosa a Milano nell’epoca di Carlo V, Torino, 1971; Idem, Storia di Milano nell’epoca di Vanno senz’altro ricordati in questa sede anche al- Carlo V, Torino, 1961. 9. G. Chittolini, Città, comunità e feudi negli stati dell’Italia cuni lavori molto affini ai propositi del progetto, an- centro-settentrionale (XIV-XVI secolo), Milano, 1988. che per il taglio informativo prettamente archivistico 10. C. Capra, D. Sella, Il Ducato di Milano dal 1535 al 1796, che caratterizza i pregevoli profili sugli apparati delle Torino, 1984. amministrazioni centrali e periferiche che vi sono in- 11. S. L. Cuccia, La Lombardia in età teresiana e giuseppina, 27 28 Firenze, 1977; Idem, La Lombardia alla fine dell’Ancien Régime, clusi: quelli di Manaresi e di Caterina Santoro per Firenze, 1971. l’area milanese e lombarda, e quello di Da Mosto29 12. A. Annoni, Stato di Milano. Lombardia austriaca, Milano, per l’area veneta. 1966. 13. C. Mozzarelli, Mantova e i Gonzaga, Torino, 1984; Idem, Merita invece un discorso a parte la cospicua pro- Sovrano, società, e amministrazione locale nella Lombardia tere- siana (1749-1758), Bologna, 1982. duzione di opere monografiche di storia locale dedi- 14. S. Mori, Il Ducato di Mantova nell’età delle riforme (1736- cate a singole località che registra, peraltro, una con- 1784). Governo, amministrazione, finanze, Firenze, 1998. tinua espansione. Si tratta, come è già stato osservato 15. G. Cozzi, M. Knapton, Storia della Repubblica di Venezia. in varie sedi, di una produzione molto diversificata Dalla guerra di Chioggia alla riconquista della Terraferma, Tori- no, 1986. per livello di qualità, e questo dato di fatto dipende in 16. G. Cozzi, M. Knapton, G. Scarabello, La Repubblica di Ve- larga misura dalla formazione specifica degli autori nezia nell’età moderna. Dal 1517 alla fine della Repubblica, To- rino, 1992. 17. A. Rossini, Le campagne bresciane nel cinquecento. Terri- 25. Per l’area milanese risultano fondamentali: A. Annoni Stato torio, fisco, società, Milano, 1994. di Milano e Lombardia austriaca, citato; N. Raponi, Atti della 18. I. Pederzani, Venezia e lo “Stado de Terraferma”. Il gover- Commissione Giulini per l’ordinamento temporaneo della Lom- no delle comunità nel territorio bergamasco (secc. XV-XVIII), bardia (1859), Milano, 1962. Milano, 1995. 26. Per la classificazione delle diverse tipologie di enti si è te- 19. M. Roberti, Milano capitale napoleonica. La formazione di nuto conto almeno in parte dello “Schema di classificazione” pre- uno stato moderno. 1796-1814, Milano, 1947. disposto nel 1964 dalla Fondazione Italiana per la Storia Ammi- 20. C. Zaghi, L’Italia di Napoleone dalla Cisalpina al Regno, nistrativa per la pubblicazione nella serie “Acta Italica” degli atti Torino, 1989. amministrativi dei poteri pubblici operanti in Italia dal Medioevo 21. M. Meriggi, Il Regno Lombardo-Veneto, Torino 1987; alla fondazione dello Stato unitario, e di cui sono stati effettiva- Idem, Amministrazione e classi sociali nel Lombardo-Veneto, Bo- mente pubblicati nella omonima collana dell'editore Giuffrè solo logna, 1983. i cosiddetti “piani di pubblicazione”. 22. L. Antonielli, I prefetti dell'Italia napoleonica, Bologna, 27. C. Manaresi, Gli atti del Comune di Milano fino all’anno 1983. MCCXVI, Milano, 1919. 23. E. Rotelli, Gli ordinamenti locali della Lombardia preuni- 28. C. Santoro, Gli offici del comune di Milano e del dominio taria (1755-1859), in «Archivio storico lombardo», (1974). visconteo-sforzesco (1216-1515), Milano, 1968; Idem, Gli offici 24. E. Pagano, Alle origini della Lombardia contemporanea. Il del dominio visconteo sforzesco, Milano, 1968. governo delle province lombarde durante l’occupazione austro- 29. A. Da Mosto, L’Archivio di Stato di Venezia. Indice gene- russa 1799-1800, Milano, 1998. rale storico descrittivo e analitico, voll. 2, Roma, 1937-1940.

4 Presentazione nella metodologia della ricerca storica e nell’uso delle sull’opportunità di estendere la ricerca alle fonti do- fonti documentarie reperibili negli archivi. cumentarie conservate negli archivi, che per la loro Occorre peraltro sottolineare il fatto che per la ampiezza e dispersione erano state deliberatamente quasi totalità delle opere prese in esame il valore in- escluse nel progetto originario. Il ricorso a tali fonti formativo rispetto ai fini della ricerca connessa al pro- non ha potuto, per evidenti ragioni, essere condotto in getto CIVITA è apparso relativamente basso rispetto modo sistematico se non per alcune fonti particolari, alle aspettative. Sono effettivamente ancora molto - che verranno di volta in volta segnalate nei riferimenti che le storie locali pubblicate in cui gli autori hanno archivistici segnalati nei singoli volumi. avvertito l’esigenza di affiancare le vicende narrate, o Un ambito essenziale per raccogliere informazioni di collegare la ricostruzione delle dinamiche degli as- sono risultate le iniziative promosse dai governi in setti produttivi e insediativi che spesso costituiscono particolari circostanze per conoscere l’assetto istitu- l’elemento conduttore di tali opere, ad una autonoma zionale dei territori ad essi soggetti. messa a fuoco puntuale e circostanziata della struttura Fra le fonti utilizzate per le istituzioni dei territori istituzionale dell’amministrazione locale che ne illu- lombardi dell’area veneta rivestono una particolare stri gli organi, e dia notizie attendibili sulle loro com- importanza le corpose relazioni che il provveditore e petenze e sulla rispettiva articolazione interna, rico- capitano Da Lezze ha compilato per il Senato Veneto struendone gli sviluppi in relazione alle dinamiche durante i suoi reggimenti tenuti in epoche diverse, pri- politico-istituzionali delle entità statali in cui sono in- ma per il Bergamasco, alla fine del XVI secolo, e serite. Come risultano quasi del tutto assenti riferi- quindi nel Bresciano, agli inizi del secolo successivo. menti alle circoscrizioni amministrative territoriali di Queste relazioni – che sono state entrambe pubblica- appartenenza e alle stesse giurisdizioni civili, penali o te30 – hanno consentito di ricostruire un quadro siste- militari di livello superiore a cui le comunità stesse matico molto analitico dell’assetto politico-ammini- erano soggette. Si riscontra in molte opere la tendenza strativo dei due territori, in quanto forniscono più o meno consapevole a colmare questi vuoti inse- informazioni dirette molto dettagliate sugli enti e sui rendo riferimenti più o meno ampi alle vicende poli- rispettivi apparati centrali periferici e locali operanti tiche di carattere generale in cui, peraltro, la singola alla fine cinquecento per il Bergamasco e all’inizio comunità spesso non risulta minimamente coinvolta. del seicento per il Bresciano. In misura minore sono L’indifferenza palese per il dato istituzionale che risultate utili anche alcune delle numerose Relazioni di fatto caratterizza la stragrande maggioranza delle al Senato dei Rettori Veneti di Terraferma, di cui è sta- opere di storia locale, o meglio la difficoltà evidente a ta pubblicata l’intera serie per i vari reggimenti nei cogliere l’importanza di questo piano e a darne un territori di area veneta (Brescia, Bergamo, Crema, Sa- 31 quadro compiuto e coerente, va ricondotta, almeno in lò, Asola) . Per lo stato di Milano e per il Mantovano parte, alla dispersione delle fonti d’archivio più diret- si disponeva invece di una fonte straordinaria costitu- tamente utilizzabili per tali ricerche, e al fatto che le ita dai risultati delle articolate inchieste condotte alla stesse, anche qualora si siano conservate, non sono metà del XVIII secolo in tutte le comunità dalle Regie sempre così accessibili – specie qualora siano conser- Giunte preposte nei due stati alla realizzazione del vate negli archivi comunali – né risultano facilmente censimento al fine di conoscere lo stato effettivo della individuabili per la carenza ancora sensibile di corre- gestione del complesso sistema fiscale lombardo. Si di e inventari che consentano di effettuare ricerche tratta di una fonte già nota agli studiosi, ma che finora mirate. non era mai stata utilizzata in modo sistematico. Il suo utilizzo mirato ha consentito di raccogliere un insie- Molte notizie riguardanti gli organi dell’ammini- me organico di informazioni sull’assetto istituzionale strazione locale, almeno per il periodo di antico regi- e sull’articolazione dei poteri ai livelli comunale e me, sono senz’altro presenti nei fondi notarili, che provinciale. A queste fonti principali se ne sono ag- spesso hanno dimensioni talmente ampie da scorag- giunte altre, più frammentarie, riferite alle singole co- giare i ricercatori meno esperti, anche in considera- munità che è stato possibile reperire negli archivi; per zione dell’assenza già accennata di corredi adeguati, tutte si rimanda alle presentazioni dei singoli volumi. quali potrebbero essere degli indici topografici che Ovviamente sono state utilizzate anche le informa- raggruppino i notati per sede di attività. Ma in qualche zioni presenti nei corredi archivistici editi o inediti: modo anche questa carenza può contribuire a dare una spiegazione della relativa arretratezza che gli studi sulla storia delle istituzioni del territorio lombardo an- 30. G. Da Lezze, Catastico bresciano, Brescia 1969 (edizione a cura di C. Pasero); G. Da Lezze, Descrizione di Bergamo e suo cora presentano rispetto ad altre realtà territoriali ita- territorio. 1596. (edizione a cura di V. Marchetti e L. Pagano), liane. Bergamo, 1988. 31. A. Tagliaferri (a cura di), Venezia e la Terraferma veneta at- I limiti riscontrati nella bibliografia disponibile traverso le relazioni dei Rettori. Atti del convegno, Trieste, 23-24 hanno indotto a superare le iniziali perplessità ottobre 1980”, Milano, 1981.

5 Mario Signori con l’apporto fondamentale della banca dati del pro- delle funzioni amministrative che gli enti – si trattasse getto Archidata, in cui la descrizione delle serie archi- di città, di borghi maggiori, di comunità rurali o delle vistiche censite è corredata da esaurienti introduzioni stesse comunità di valle presenti nelle zone di monta- sugli organi e sugli uffici. In linea di massima si può gna – avevano saputo mantenere in età moderna. Oc- dire che gli archivi comunali per i quali si dispone di corre tuttavia precisare che l’impiego degli statuti nel- inventari corredati da notizie sulle istituzioni utilizza- la compilazione dei profili particolari non ha potuto bili ai fini del censimento sono ancora relativamente essere sistematico in quanto tali fonti risultano molto pochi. disperse. Lo spoglio sistematico di ben noti repertori 33 Un’altra fonte largamente utilizzata per il progetto di carattere generale quali quelli del Manzoni , del 34 35 CIVITA sono le raccolte delle leggi e degli atti di go- Fontana , del Cavagna Sangiuliani , o quello della 36 verno. L’uso di tale fonte ha potuto diventare sistema- Biblioteca del Senato ha permesso di individuare tico solo a partire dal periodo napoleonico, quando la solo un numero relativamente esiguo di statuti per il struttura, le funzioni e le competenze degli enti e dei territorio lombardo, riferibili per la maggior parte alle loro organi vengono definite con delle leggi e dei re- città capoluoghi dei contadi e alle comunità maggiori. golamenti in modo uniforme per tutto lo stato, e si Questi statuti si sono rivelati particolarmente utili lad- pubblicano raccolte legislative organiche dotate di in- dove – come nel caso di quelli di Como e Bergamo – dici tematici che facilitano enormemente il ritrova- attraverso essi risultava delineata con sufficiente chia- mento delle disposizioni in materia. rezza una prima compartimentazione del territorio soggetto alla città in cui i centri rurali risultavano La stessa fonte legislativa ha consentito anche di elencati e riferiti ai quartieri urbani da cui dipendeva- ricostruire la complessa e articolata dinamica della no. Altrettanto utili si sono rivelati gli statuti delle compartimentazione dei territori lombardi nel perio- strade e delle acque esistenti per il ducato di Milano e do compreso dalla metà del XVIII secolo all’unità in per il Principato di Pavia, che elencavano le comunità cui si alternano dominazioni e assetti costituzionali e le terre minori disposte lungo le strade che si dira- diversi. Attraverso le compartimentazioni si è cercato mavano dalla città indicandone le relative distanze. di ricostruire la trama mutevole delle giurisdizioni de- Sono risultati assai utili anche i repertori di censimen- gli enti e degli organi censiti, segnalando le circoscri- ti condotti sulle fonti statutarie riferite ad ambiti terri- zioni ed elencando, dove necessario, le singole comu- toriali più circoscritti, per i quali si rimanda alle intro- nità che vi erano incluse. Si tratta di un risultato in duzioni dei singoli volumi; occorre rilevare che molte gran parte inedito, che offre un apporto di notevole ri- parti del territorio lombardo risultano ancora scoper- levanza sul piano informativo in quanto consente di te37. Dove risultavano disponibili, sono state ovvia- ricostruire con maggiori certezze lo sviluppo com- mente utilizzate nella ricerca le edizioni critiche degli plesso, e spesso contorto, dei contesti territoriali in statuti di comunità lombarde già pubblicate. cui le istituzioni e i loro organi hanno svolto ai vari li- velli le proprie funzioni amministrative, rendendone I volumi del progetto CIVITA offrono senz’altro la percezione meno evanescente di quanto poteva ri- una risposta positiva all’esigenza di rendere facilmen- sultare sulla base della stessa bibliografia consultata te disponibili informazioni sui soggetti istituzionali dove, occorre sottolinearlo, la dimensione territoriale che, come si è detto, possono trovarsi disperse all’in- risulta spesso quasi del tutto trascurata. terno di fonti bibliografiche e archivistiche di non fa- cile accesso o risultano del tutto mancanti. Come ri- Per il successivo periodo della restaurazione, è sta- sulta spiegato più in dettaglio nella Nota tecnica, ogni te a largamente utilizzata anche un’opera di diritto 32 volume risulta costituito dai seguenti elementi: una amministrativo quale quella di Lorenzoni , che forni- serie di profili generali intestati a enti o ai relativi or- sce dettagliate informazioni sugli organi e sul loro gani di particolare rilievo o presenti in più sedi o, an- funzionamento, inquadrandole nella dottrina giuri- cora, le cui attribuzioni e competenze sono state defi- sprudenziale con circostanziati riferimenti alla legi- nite da interventi di riforma di carattere generale o da slazione vigente. una normativa univoca emanata a partire dalla secon- Una ulteriore fonte del progetto CIVITA per la sua intrinseca valenza istituzionale è costituita dagli statu- 33. L. Manzoni, Bibliografia statutaria e storica italiana, se- ti. Per quanto l’importanza degli statuti come fonte in- conda parte, Bologna, 1879. formativa sulla struttura istituzionale della comunità 34. L. Fontana, Bibliografia degli statuti dei comuni dell’Italia possa variare da caso a caso, la loro presenza è co- superiore, voll. 3, Milano-Torino, 1907. 35. A. Cavagna Sangiuliani, Statuti italiani riuniti ed indicati munque una conferma diretta del peso, della capacità dal conte Antonio Cavagna Sangiuliani, Pavia, 1907. di coesione interna e della autonomia nella gestione 36. Biblioteca del Senato del Regno, Catalogo della raccolta di statuti, Roma, 1943. 37. G. Chittolini, D. Willoweit (a cura di), Statuti città territori 32. A. Lorenzoni, Istituzioni del diritto pubblico interno pel in Italia e Germania tra Medioevo ed Età Moderna, Bologna, Regno lombardo-veneto, Padova, 1835. 1991.

6 Presentazione da metà del secolo XVIII; una serie di profili partico- no volutamente ad assumere una forma espositiva lari intestati a singoli enti e ai relativi organi di parti- controllata, finalizzata ad una maggior chiarezza colare rilievo, attraverso cui viene fornita per ciascun espositiva. Le schede risultano integrate dagli oppor- soggetto istituzionale censito una nota informativa tuni riferimenti bibliografici, archivistici e normativi. sintetica destinata ad integrare le notizie già fornite Data la finalità del progetto, le informazioni contenu- nei profili generali; una lista indicizzata in cui figura- te nei profili sia particolari che generali non si propon- no sia le istituzioni per le quali cui sono stati compilati gono di fornire nuove visuali interpretative sulle dina- profili particolari, che anche tutti gli organi e uffici miche istituzionali che hanno in vario modo privi di un profilo autonomo, ma richiamati nel testo interessato il territorio lombardo. di un profilo già esistente. L’indice costituisce lo strumento fondamentale per Le schede particolari risultano avere una chiave di la consultazione e per l’accesso alle informazioni con- ordinamento primaria costituita dal toponimo del co- tenute nel volume. L’elenco degli enti e dei rispettivi mune in cui l’ente censito aveva la propria sede istitu- organi, strutturato in ordine di toponimi, consente di zionale, o a cui era riferito. Il toponimo adottato in effettuare una prima ricognizione sistematica dei sog- prevalenza è quello segnalato nelle compartimenta- getti istituzionali che sono stati investiti di funzioni in zioni conclusive rispetto all’arco cronologico asse- un determinato contesto territoriale; da esso si eviden- gnato al censimento, quella del 9 febbraio 1868 per la zia il legame contestuale con altri enti o organi che sola provincia di Mantova, e quella del 23 febbraio possono essere riferiti al medesimo toponimo o essere 1859 per tutte le altre province lombarde; solo nel accomunati dallo stesso nome identificativo che ne in- caso di enti attivati e cessati rispettivamente in prece- dividua una particolare tipologia. denza a tali date si è adottato necessariamente un to- L’indagine, che col presente lavoro si può conside- ponimo riferibile all’ultima compartimentazione vi- rare avviata, ma non certo conclusa per i territori con- gente prima della loro scomparsa, o comunque coevo siderati, ha consentito di tracciare un primo quadro alla loro fase di attività. Nel caso di soggetti istituzio- d’insieme degli apparati in esso operanti, attraverso nali aventi competenze estese ad un insieme territo- cui risulta più chiaramente individuabile la complessa riale includente di più comuni, ad esempio una deter- trama dei rapporti di controllo, coordinamento o di minata circoscrizione sopra-comunale, o una valle, subordinazione gerarchica riscontrabili tra i vari enti, l’ente è stato descritto sotto il toponimo del comune e tra i medesimi e gli organi ad essi subordinati. Il in cui aveva sede l’ufficio. quadro tracciato è ancora comunque parziale per le L’intestazione secondaria riporta il nome proprio scelte rese necessarie dall’ampiezza e dalla comples- del soggetto istituzionale censito (ente o organo) a cui sità del campo di indagine. sono immediatamente riferiti gli estremi cronologici La pubblicazione dei risultati del censimento è ar- entro cui esso ha svolto la propria attività istituzionale ticolata per volumi riferiti alle attuali province lom- senza modifiche rilevanti che ne abbiano modificato barde. Nei vari volumi risultano incluse esclusiva- le funzioni o l’organizzazione interna. Nel caso di ce- mente le istituzioni che avevano sede o che facevano sure significative che abbiano comportato modifiche capo ai comuni appartenenti alle singole provincie sostanziali nelle competenze istituzionali di un ente, nella configurazione territoriale attuale, indipendente- le informazioni che lo riguardano possono risultare mente dal fatto che gli stessi comuni appartenessero, articolate sotto intestazioni distinte, a ciascuna delle nel periodo di attività delle istituzioni censite, a con- quali sono riferiti gli estremi cronologici relativi ai di- testi politico-amministrativi diversi da quello attuale. versi periodi in cui si è ritenuto di poter dividere la sua vicenda istituzionale. In linea generale nei profili par- La descrizione offerta nelle schede presenta in al- cuni casi evidenti disomogeneità a livello di densità ticolari riguardanti gli enti a livello locale sono state informativa: si è tenuto conto della maggiore o mino- adottate delle cesure cronologiche sia per le riforme re importanza delle funzioni assolte e dal diverso peso amministrative che hanno interessato tali enti nei soli istituzionale degli stessi soggetti censiti. Ma, a questo territori della sola Lombardia austriaca, che per l’atti- proposito, occorre tenere presente che non per tutti i vazione degli ordinamenti napoleonici e di quelli del soggetti censiti c’era la stessa disponibilità di fonti. In regno lombardo-veneto per gli enti locali in tutti i ter- ogni caso si è cercato di fornire nelle schede una de- ritori lombardi. scrizione sintetica dei soggetti censiti espressa in uno In molti casi le informazioni contenute nelle sche- stile facilmente accessibile e intenzionalmente privo de particolari riferite a enti del medesimo tipo tendo- di valutazioni interpretative.

7 NOTATECNICA

MicheleGiordano

NOTATECNICA

Premessa Il lavoro risulta dunque organizzato su tre piani di- stinti, progressivamente dettagliati, a cui corrispondo- Questo volume è stato realizzato riversando il con- no altrettante parti del volume. tenuto di una base di dati in un documento diretta- mente interpretabile da un programma per il tratta- mento dei testi. Dal documento interpretato è stata I profili istituzionali successivamente ricavata la stampa che viene qui pre- Nella prima parte, infatti, compaiono i profili isti- sentata. L’intero processo si è svolto il maniera pres- tuzionali generali in grado di orientare adeguatamen- soché automatica. te la consultazione nella successiva parte, costituita dai profili istituzionali particolari, cui fa seguito la È stato possibile raggiungere questo risultato gra- parte finale costituita da un indice ricco di 5244 voci. zie alla messa a punto, concomitante al procedere del Una quarta parte di riferimenti critici (che in realtà lavoro di ricerca, di una specifica applicazione mirata precede l’indice) contiene lo scioglimento delle sigle in primo luogo a raccogliere ordinatamente le infor- di opere citate in numerosi punti del volume. mazioni necessarie alla ricerca e ad elaborarle ade- Della prima parte, ovvero dei profili generali, si guatamente e in secondo luogo a presentarle automa- dice diffusamente nella Nota introduttiva; questa ticamente con dignità di stampa1. Nota tecnica, pertanto, si occupa in maniera specifica Il volume raccoglie notizie di 2483 istituzioni civi- delle restanti parti e costituisce soprattutto la spiega- li sorte sul territorio dell’attuale provincia di Pavia dal zione di certe soluzioni operative adottate e un ausilio XIV al XIX secolo. Per 1643 di esse viene presentato alla consultazione del volume. un profilo istituzionale specifico a cui si aggiunge – li- Fra i problemi principali affrontati nel corso della mitatamente a un limitato numero di soggetti istitu- ricerca vi sono stati quello di inquadrare correttamen- zionali particolarmente significativi – un profilo ge- te l’istituzione schedata nel proprio ambito specifico nerale atto ad inquadrare l’istituzione in un ambito e quello, connesso al primo, di ideare un sistema sem- storico e giuridico più ampio. plice ma abbastanza rigoroso per etichettarla. La so- luzione proposta consiste in quattro elementi di vario 1. L’applicazione (denominata CIVITA) è stata elaborata con il tipo che, nel loro insieme, consentono di identificare sistema di sviluppo per basi di dati ACI 4th Dimension 6.0.5. ogni istituzioni in maniera univoca. Essi sono: L’applicazione genera documenti di testo in formato RTF (Rich 1. il toponimo nel quale l’istituzione ha sede; Text Format) interpretabili dalla maggior parte dei programmi per il trattamento dei testi in circolazione. Per la stampa del volume, 2. la denominazione propria dell’istituzione; il documento originale ha subito ritocchi minori per migliorarne 3. gli estremi cronologici; soprattutto il livello estetico e la qualità tipografica ed è stato rie- 4. il contesto all’interno del quale l’istituzione laborato con il programma Adobe FrameMaker 5.1.1. esplica la propria attività.

8 Nota tecnica

La determinazione del toponimo ha sollevato, come è facile immaginare, numerose incertezze; alla fine è stata fatta una scelta operativa molto precisa, Belsito privilegiando la chiarezza a scapito, qualche volta, del rigore. Si è deciso, infatti, di riferire tutte le istituzioni censite ai comuni identificati dai toponimi previsti comune di dalla legge 23 settembre 1859 sull’ordinamento co- Belsito munale e provinciale, tappa conclusiva della comples- 1201-1300 sa dinamica territoriale considerata nella ricerca. Un adeguato numero di rimandi nell’indice consente tut- tavia di conservare il necessario collegamento con i consiglio toponimi scomparsi prima di quella data, oppure con 1201-1300 quelli sorti più tardivamente.

I primi tre parametri sono indispensabili per una Figura 1 · Elementare modello di struttura istituzionale riferita corretta identificazione dell’istituzione, mentre il ad un toponimo (di pura fantasia) quarto non è sempre necessario. Quest’ultimo para- metro identificativo merita qualche parola aggiuntiva delmonte – consiglio – cancelliere). Tutta la struttura, di chiarificazione. come si può notare, assume l’aspetto di un albero ro- vesciato in cui vanno a collocarsi le varie istituzioni Per contesto, infatti, non si deve intendere quella riconducibili ad un unico e preciso toponimo. Va detto fitta e spesso intricata rete di rapporti che ogni istitu- che non esiste alcun limite (almeno rispetto alla trat- zione intrattiene a vario titolo e in varia misura col tabilità informatica) all’ampiezza e alla profondità di proprio ambiente circostante; più semplicemente, il tale albero. Tuttavia, mentre la sua estensione oriz- termine va inteso nel senso restrittivo di ambito nel zontale dipende dalla ricchezza dello sviluppo storico quale può essere ricondotta una determinata istituzio- delle istituzioni legate ad un particolare toponimo ed ne. In tal senso un cancelliere, per fare un esempio, è quindi pressoché intoccabile, la profondità è stata può essere ricondotto al contesto del consiglio del talvolta ridotta per ragioni di semplicità. Sono stati quale registra gli atti, e quest’ultimo, verosimilmente, potati, in altre parole, i rami più estremi ai quali cor- a quello del comune in cui opera, il quale – per finire rispondono, in genere, istituzioni di importanza mar- – è collocabile entro un preciso toponimo. È evidente ginale, soprattutto se commisurata all’ambizione, che la natura di ciascuno di questi rapporti contestuali propria di questo volume, di delineare il patrimonio fa caso a sé: il rapporto cancelliere-consiglio (un rap- storico-istituzionale di un’intera provincia. porto fra un ufficio e un organo) è diverso infatti da quello consiglio-comune (rapporto organo-ente), per Costruiti i vari alberi dei contesti – uno per ogni to- non dire del rapporto comune-toponimo, che non è ponimo – l’applicazione è stata in grado di generare i neppure un rapporto istituzionale. profili particolari, ordinandoli e numerandoli in ma- niera tale da restituire, per quanto possibile, lo svilup- Se non si dà peso a questi aspetti (beninteso, per il po complessivo dell’albero. La Figura 3 rappresenta particolare scopo di presentare razionalmente il risul- la trasfigurazione testuale, arricchita delle pertinenti tato della ricerca) è possibile allora costruire delle ca- tene contestuali di varia lunghezza che hanno l’ambi- zione, nell’insieme, di ricostruire la struttura istituzionale propria di un particolare toponimo il Piedelmonte quale, perciò, può essere considerato – almeno ideal- mente – come l’anello iniziale di ciascuna di queste catene. comune di comune di Piedelmonte Piedelmonte La Figura 1 mostra un caso elementare del model- 1201-1300 1301-1400 lo in base al quale è stata ricostruita la struttura istitu- zionale dei toponimi presi in esame nella ricerca. Al toponimo (di pura fantasia) è ricondotto un comune consiglio console consiglio (caso del tutto esemplare), mentre a quest’ultimo è ri- 1201-1300 1301-1400 1310-1400 condotto un consiglio. La Figura 2 mostra un esempio più articolato nel quale sono riconoscibili due distinti cancelliere gruppi di istituzioni (relativi ad altrettanti periodi sto- 1320-1400 rici) e tre catene contestuali (Piedelmonte – comune di Piedelmonte – consiglio; Piedelmonte – comune di Figura 2 · Una struttura istituzionale abbastanza articolata; sono Piedelmonte – console; Piedelmonte – comune di Pie- riconoscibili due distinti periodi storici e tre catene contestuali

9 Michele Giordano

ne puntualmente introdotta da una o più denominazio- BELSITO ni di livello più alto (ad esempio: comune di Belsito. consiglio.). Un quinto elemento (il numero progressi- comune di Belsito. 1 vo), è stata introdotto, come è facile immaginare, per 1201-1300 consentire i rimandi dall’indice. Citato per la prima volta in un atto del 1201 (AC Si sarà notata, altresì, l’assenza della figura del Belsito) fu soppresso nel 1300. Era retto da un consiglio. cancelliere. Pur essendo presente, infatti, nella strut- comune di Belsito. consiglio. 2 tura istituzionale del corrispondente toponimo, il can- 1201-1300 celliere non viene espressamente nominato nei profili Era composto da dodici membri che si riunivano alme- particolari. Si tratta di un caso abbastanza frequente2 no una volta al mese. Veniva eletto ogni anno. di quel lavoro di potatura di cui si è già parlato e che arch. AC Belsito: “Carta vendicionis”, Archivio comuna- le di Belsito, fondo antico, cart. 59. va ricollegato alla marginalità di alcune istituzioni o, più semplicemente, alla scarsità di utili informazioni di inquadramento, il che ha indotto il compilatore a PIEDELMONTE non dedicare espressamente un profilo a numerose istituzioni, come nel caso in questione. Affinché non comune di Piedelmonte. 3 ne vada totalmente sottovalutata l’importanza, tutta- 1201-1300 via, la denominazione di queste istituzioni è comun- Di un “commune di Piedelmonte” si parla a partire que presente nell’indice, come si vedrà meglio più dal 1201 (Storia 1950). Era retto da un consiglio. avanti. comune di Piedelmonte. consiglio. 4 L’ordine di presentazione dei profili particolari ha 1201-1300 posto diversi problemi. Sono stati scartati sia l’ordine Il consiglio era composto da dieci membri che doveva- alfabetico sia quello cronologico perché giudicati ri- no avere un’età non inferiore ai cinquanta anni. Restava in carica due anni. spettivamente banale e astratto, e si è adottato un si- stema più articolato, in grado di tradurre con suffi- comune di Piedelmonte. 5 ciente rispondenza l’originario schema ad albero del 1301-1400 modello. Vi sono testimonianze abbastanza certe di questo Le istituzioni direttamente collegate al toponimo comune a partire dal 1301 (Agostini 1960). Era retto sono disposte in ordine alfabetico e subordinatamente da un console e da un consiglio. cronologico; tuttavia, nel caso in cui al contesto di tali comune di Piedelmonte. consiglio. 6 istituzioni siano ricondotte altre istituzioni, tali istitu- 1310-1400 zioni sono accodate all’istituzione di contesto supe- Il consiglio era composto da venti membri che dovevano avere un’età non inferiore ai quarantacinque anni. Restava riore, nell’ordine già descritto. Il criterio appare evi- in carica un anno. Disponeva di un proprio cancelliere. dente nell’esempio di Piedelmonte dove, per esempio, tra i due comuni, è inserito il consiglio collegato isti- comune di Piedelmonte. console. 7 1301-1400 tuzionalmente al primo. Il carattere subordinato di Eletto ogni anno era controllato da un consiglio. questa istituzione è messo il rilievo anche da una pre- sentazione grafica in corpo minore e con un leggero bibl. Storia 1950: Storia di Piedelmonte, Milano, 1950. rientro.

Figura 3 · Trasfigurazione testuale, sotto forma di profili I riferimenti critici particolari, delle due strutture istituzionali illustrate nelle figure 1 e 2. Da notare anche i due riferimenti critici Tre insiemi di riferimenti critici accompagnano le notizie raccolte sulle varie istituzioni: note archivisti- notizie storiche, dei due alberi raffigurati nelle figure che, legislative e bibliografiche. Tutte e tre, inoltre, 1 e 2. In essa è contenuto, a scopo didascalico, il cen- possono essere di carattere generale o particolare. simento completo del patrimonio istituzionale di una Le note generali riguardano informazioni che si microscopica quanto improbabile provincia costituita sono rivelate utili per buona parte del lavoro, se non di due soli toponimi. addirittura per tutto il lavoro. Per questa ragione si è giudicato troppo gravoso e sostanzialmente inutile as- Ogni istituzione, come già detto sopra, è caratte- sociarle a ciascuno dei profili debitori di tali informa- rizzata (una volta per tutte) dal toponimo al quale essa si riferisce, dalla propria denominazione e dagli estre- mi cronologici. Il quarto elemento identificativo (ov- 2. Nel caso di Pavia, per esempio, delle 2483 istituzioni sche- date, solo 1643 hanno un proprio profilo particolare; le restanti vero il contesto) si può desumere dal fatto che la de- 840 sono rintracciabili – come si vedrà meglio oltre – solo a par- nominazione delle istituzioni di livello più basso vie- tire dall’indice.

10 Nota tecnica zioni. Esse, perciò, sono state radunate tutte insieme in coda ai profili particolari. Per tutti gli altri riferimenti di raggio più limitato è A parsa utile, invece, una collocazione specifica in calce ai profili che fanno capo ai diversi toponimo. Nell’esempio di Figura 3 si immagina il caso di un B C D riferimento archivistico e di un riferimento bibliogra- fico. In entrambi i casi (AC Belsito e Storia 1950) il ri- ferimento è nominato con una apposita sigla nel corpo B A del profilo e successivamente sciolto in calce al grup- po di profili relativo a ciascun toponimo perché giudi- cato di esclusiva pertinenza di quel particolare toponi- C D mo. Diversa destinazione spetta invece al riferimento Belsito e Piedelmonte 1960. Quest’ultimo, infatti, è C B A stato evidentemente giudicato di importanza generale per tutto il lavoro e viene pertanto sciolto in coda ai profili particolari, insieme con gli altri riferimenti ar- D chivistici e legislativi.

L’indice D C B A L’indice di quest’opera rappresenta una novità ab- bastanza radicale, e richiede dunque di essere detta- gliatamente illustrato. Figura 4 · Diverse combinazioni di una medesima catena contestuale; si distinguono l’intestazione (in nero), il Il principio su cui esso è basato è quell’idea di con- qualificatore (in bianco) e lo specificatore (in grigio) testo proposta già come soluzione al problema dell’identificazione e dell’ordinamento delle istitu- mini, bensì rispettoso del significato che ciascun ter- zioni. Una identificazione precisa e un criterio di or- mine acquista in relazione ai termini adiacenti4. dinamento efficace, tuttavia, non sono ancora suffi- cienti per far fronte alla necessità di ritrovare in modo L’idea di base è che la stringa Belsito – comune di fecondo e tempestivo una certa istituzione inserita nel Belsito – consiglio, per restare al primo dei nostri tessuto di rapporti con altre istituzioni correlate. Vo- semplici esempi, è certamente suddivisibile in tre di- lendo indicizzare l’esempio della Figura 1, infatti, stinte sottostringhe con significato proprio, ma costi- non è sufficiente creare tre ingressi distinti nell’indice tuisce altresì una entità a se stante, con un proprio si- (Belsito, comune di Belsito, consiglio) per restituire il gnificato che gli deriva dai rapporti che ogni singola significato complessivo di quella terna di nomi. Nel parola intrattiene con le parole vicine. caso dell’esempio di Figura 2, inoltre, una voce come Essa può venire letta da sinistra a destra e vicever- cancelliere – che non è stata inserita fra i profili parti- sa. Nel primo caso ogni parola costituirà una specifi- colari per i motivi già detti – dovrebbe trovare almeno cazione di significato rispetto alla parola precedente nell’indice una propria collocazione utile a restituirla (Belsito, il comune di Belsito, il consiglio del comune al proprio contesto istituzionale. di Belsito); nel secondo caso si tratterà invece di una L’indice di questo lavoro si propone espressamen- qualificazione progressiva (il consiglio che fa parte te di consentire anzitutto il rimando ai profili partico- lari, ma intende offrire anche una sintetica ricostru- 3. Per un inquadramento generale delle varie problematiche le- zione della struttura istituzionale propria di ciascun gate all’indicizzazione si veda Rossella Caffo, Analisi e indicizza- toponimo. Non si tratta, dunque, solo di una utile ap- zione dei documenti, Milano, Editrice Bibliografica, 1988. 4. Il lavoro di cui siamo ampiamente debitori per la concezione pendice ai profili particolari, ma esso costituisce una e la realizzazione dell’indice è Derek Austin, PRECIS. A manual parte integrante dello sforzo di restituire il giusto rilie- of concept analysis and subject indexing, London, British Library vo ad ogni istituzione presa in esame. Board, 1984. Concepito allo scopo realizzare indici per soggetto particolarmente accurati e pertinenti, PRECIS (PREserved Con- A questo scopo è stato mutuato, soprattutto text Index System) tradisce in molti casi una certa macchinosità, dall’ambito della ricerca bibliografica, un sistema soprattutto perché concepito per essere solo parzialmente automa- complesso di indicizzazione il quale, perfezionando i tizzato. L’idea fondante del sistema, tuttavia, ci è parsa di straor- dinaria fecondità ed eleganza formale. Liberata da impacci inutili 3 vari sistemi di indice a permutazione perviene ad un per lo scopo in questione e totalmente automatizzata abbiamo cre- criterio non astratto e meccanico di rotazione dei ter- duto perciò di poterla utilmente innestare in ambito archivistico.

11 Michele Giordano

2. con l’intestazione comune di Belsito in grasset- BELSITO to, qualificata dal toponimo Belsito in tondo e comune di Belsito. consiglio...... 2 cancelliere. consiglio (1310-1400). specificata dall’istituzione consiglio in corsivo; comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 6 comune di Belsito. Belsito...... 1 3. con l’intestazione consiglio in grassetto, dop- consiglio...... 2 piamente qualificata in primo luogo dal comune comune di Piedelmonte (1201-1300). Piedelmonte...... 3 consiglio (1201-1300)...... 4 di Belsito in tondo e in secondo luogo dal topo- comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 5 nimo. consiglio (1310-1400). cancelliere...... 6 console...... 7 Per ogni intestazione, come si può vedere, l’indice consiglio. comune di Belsito. Belsito...... 2 consiglio (1201-1300). comune di Piedelmonte (1201-1300). non si limita ad offrire un rimando numerico al profi- Piedelmonte...... 4 lo, ma ricostruisce sinteticamente anche la struttura consiglio (1310-1400). comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 6 istituzionale nella quale è inserita la voce indicizzata. cancelliere...... 6 console. comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 7 A colpo d’occhio, pertanto, l’utente è messo subito in

PIEDELMONTE condizione di farsi un’idea abbastanza chiara di tale comune di Piedelmonte (1201-1300). consiglio (1201-1300)...... 4 struttura, prima ancora di passare ai profili istituzio- comune di Piedelmonte (1301-1400). consiglio (1310-1400). cancelliere...... 6 nali per la consultazione vera e propria. comune di Piedelmonte (1301-1400). console...... 7 Più complesso, come già messo in evidenza, il Figura 5 · Trasfigurazione testuale, sotto forma di indice, delle caso della Figura 2 (toponimo di fantasia: Piedelmon- due strutture istituzionali illustrate nelle figure 1 e 2 te). In questo caso, infatti, vi sono diverse catene con- testuali (Piedelmonte – comune di Piedelmonte – con- siglio; Piedelmonte – comune di Piedelmonte – del comune che fa parte dell’unità territoriale di Bel- consiglio – cancelliere; Piedelmonte – comune di Pie- sito). Ma una lettura utile della stringa è possibile an- delmonte – console). Per ciascuna di queste catene che a partire dal termine intermedio, in modo tale da l’indice offre gli appropriati e plurimi rimandi ai pro- suddividere la catena contestuale in due spezzoni: uno fili particolari ma anche, come già nel caso preceden- qualificativo e uno specificativo (comune di Belsito; te, una ricostruzione della struttura istituzionale. È ma anche: comune nel quale operava un consiglio). evidente che ad una struttura più complessa corri- Nel caso in cui i termini siano più di tre, possono già spondono delle voci di indice più articolate. Come si configurarsi diverse combinazioni di spezzoni di varia può notare, infatti, il toponimo Piedelmonte è dotato lunghezza ove ogni termine della stringa assume una di tre linee di specificazione perché tante sono le ra- posizione centrale rispetto allo spezzone qualificativo mificazioni dell’albero istituzionale di questo toponi- e allo spezzone specificativo. mo. Si noterà, inoltre, che le istituzioni omonime di La Figura 4 mostra astrattamente questo procedi- Piedelmonte sono discriminate in base agli estremi mento. A turno, ogni parola di una ipotetica stringa di cronologici, allo scopo di evitare ogni possibile ambi- termini contestuali A-B-C-D viene a trovarsi in una guità. Nel caso più semplice di Belsito tale discrimi- posizione di testa (in nero); per ognuna di queste po- nazione appare superflua, e pertanto è assente. sizioni gli altri termini assumono la funzione di termi- ni progressivamente qualificativi (in bianco) e specifi- Un discorso a parte, infine, merita il caso del can- cativi (in grigio). Più concretamente, la Figura 5 celliere di Piedelmonte. Assente nei profili particolari, mostra invece l’applicazione di questo principio ri- per le ragioni già più volte spiegate, esso è presente a portando l’indice delle istituzioni contenute nei due tutti gli effetti fra le voci dell’indice. Il rimando nu- esempi considerati, presentandolo in accordo ai criteri merico, come è ragionevole immaginare, è quello re- espressi. lativo all’istituzione contestualmente superiore; nel caso in questione si tratta del consiglio del comune di È utile esaminarlo più in dettaglio. La stringa Bel- Piedelmonte, quello attivo fra il 1310 e il 1400, come sito – comune di Belsito – consiglio, riflesso della appare evidente dalla Figura 2. semplice struttura istituzionale di quel toponimo, compare in tre modi diversi: 5. Può accadere che, per ragioni tipografiche, si renda necessa- 1. con l’intestazione Belsito in maiuscoletto, spe- rio spezzare la stringa di qualificazione (in tondo) oppure la strin- cificata in corsivo dall’istituzione comune di ga di specificazione (in corsivo), riportando a capo la parte di Belsito e, più in dettaglio, consiglio5; va notato stringa che eccede la larghezza della colonna; questa cesura tipo- che il rimando è all’ultimo termine della catena grafica della stringa istituzionale non va confusa, naturalmente, (consiglio); con la cesura funzionale.

12 NOTAINTRODUTTIVA

ValeriaBevilacqua

NOTAINTRODUTTIVA

Il progetto CIVITA si propone di fornire un quadro totale di 96 comuni) ai Savoia. Il trattato di Worms del sistematico, il più possibile uniforme e sintetico, delle 13 settembre 1743, sanciva la cessione dell’Oltrepo, istituzioni amministrative statali, provinciali e locali del Vigevanasco e del territorio di Bobbio che, con la che tra la fine del XIV e la prima metà del XIX secolo pace di Aquisgrana del 1748, entravano a far parte hanno operato nel territorio lombardo. dello Stato Sabaudo (120 terre). Il territorio pavese in- Il presente volume raccoglie i risultati di un censi- cluso nella Lombardia austriaca veniva così ridotto mento delle istituzioni presenti nel territorio corri- alle due Campagne e la stessa città di Pavia veniva a spondente all’attuale provincia di Pavia. Nella prima trovarsi sul confine dello stato definito dal corso del parte si delineano i profili generali delle diverse istitu- . zioni: il primo è mirato a fornire un quadro introdutti- Mentre Pavia e il suo territorio seguiranno le rifor- vo del territorio del principato di Pavia, dall’epoca del me amministrative della Lombardia austriaca prima, consolidarsi del dominio pavese sul territorio circo- della Repubblica Cisalpina, della Repubblica Italiana stante, che ebbe inizio con il diploma imperiale di Fe- e del Regno d’Italia dopo, la Lomellina e l’Oltrepo as- derico I in data 8 agosto 1164, dove venivano indicati sumeranno gli ordinamenti amministrativi e le rifor- i diversi luoghi ricadenti sotto la giurisdizione di Pa- me dello Stato Sabaudo. via, fino agli smembramenti del Principato nella pri- Nel 1797 la Lomellina veniva aggregata ammini- ma metà del sec. XVIII. strativamente alla prima repubblica Cisalpina mentre Il Principato di Pavia era diviso in quattro circo- l’Oltrepo seguiva le sorti del Piemonte, con l’annes- scrizioni: Oltrepo, Lomellina, Campagna Soprana e sione diretta del 22 settembre 1802 alla Francia. Campagna Sottana e l’organo di governo era rappre- La ricomposizione della provincia di Pavia avrà sentato dalla Congregazione generale del principato, luogo solo con il decreto del 23 ottobre 1859, che darà istituita nel 1566 con la prima riunione tenutasi in Pie- al territorio pavese una fisionomia stabile salvo la per- ve del Cairo. dita successiva di Bobbio e del suo territorio, aggre- La forma territoriale assunta dal Principato nella gato alla provincia di Piacenza. seconda metà del sec. XVI, si manterrà inalterata fino Al primo profilo generale ne seguono altri finaliz- a quando le vicende delle guerre europee degli inizi zati a delineare alcune istituzioni territoriali di parti- del sec. XVIII non porteranno alla separazione dei colare rilievo proprie del pavese operanti fino all’età territori ceduti allo Stato Sabaudo. L’8 novembre delle riforme teresiane e giuseppine, proprie del regno 1703 veniva firmato a Torino il trattato d’alleanza tra sabaudo fino al 1798 e successivamente nel periodo di il ducato sabaudo e gli asburgo d’Austria in funzione Governo provvisorio e fino all’annessione alla Fran- antifrancese che prevedeva alla fine del conflitto, la cia. Seguiranno i profili delle istituzioni del periodo cessione della Lomellina (formata da 62 terre per un successivo ormai definite nella loro struttura, funzioni

13 Valeria Bevilacqua e competenze da una normativa uniforme emanata per delle attuali provincie di Cremona, Lecco, Lodi, Mi- l’intero ambito statale. Seguono quindi le schede ri- lano, Como e Varese, contiene, per i profili particolari portanti i profili particolari per enti e organi di parti- dei comuni inclusi nella Lombardia austriaca, una colare rilevanza dell’amministrazione presenti in sede scheda in più, che copre la seconda metà del XVIII se- periferica e locale. colo, epoca di attuazione della riforma amministrativa In sede di definizione del progetto CIVITA è stato austriaca, assumendo come ulteriore cesura istituzio- esplicitamente scelto, per uniformità, di non tenere nale la data della stessa riforma; per i comuni ceduti comunque conto delle antiche ripartizioni territoriali, al Piemonte la cesura parte dall’anno dell’aggregazio- ma di basarsi, per l’attribuzione delle schede riferite ne al regno sabaudo (1708 la Lomellina e 1743 l’Ol- agli enti locali, sul criterio dell’appartenenza attuale: trepo, il Vigevanasco e il Siccomario) fino al periodo è per questo che si ritrovano distribuiti nelle pubblica- di riforma della Francia Napoleonica . Bisogna co- zioni dedicate a province contigue (volume di Pavia e munque tenere presente che, come già per gli altri vo- Milano) i profili di istituzioni locali che fecero parte lumi di CIVITA, anche nel presente lavoro sulla pro- in passato di contesti unitari. Il criterio operativo del vincia di Pavia, la commistione tra cesure prettamente progetto CIVITA è apparso il più semplice ed efficace politiche ed estremi che si riferiscono invece alla sto- e insieme il più valido, tenendo conto che si aveva per ria amministrativa risulta funzionale all’esigenza di ambito di ricerca l’intero territorio regionale, con tut- assegnare dei limiti cronologici omogenei alle schede te le difficoltà che questo fatto comporta. stesse. Per quanto attiene le tipologie istituzionali oggetto Nel caso pavese la conformazione del territorio di ricerca del progetto CIVITA, va ricordato che il cam- oggetto di ricerca e l’elevato numero dei toponimi e po di indagine è stato circoscritto essenzialmente alle delle istituzioni da censire, oltre ad incidere sull’im- sole istituzioni pubbliche civili locali (comuni) e alle postazione del lavoro, hanno anche influito sulla scel- organizzazioni territoriali sovracomunali (comunità, ta delle fonti utilizzate per condurre la ricerca. Per province, distretti, cantoni, dipartimenti) che ebbero il quanto riguarda la documentazione conservata negli loro centro nell’attuale provincia di Pavia, in via ge- archivi è stata privilegiata, anche per limiti intrinseci nerale dal XIV secolo al 1859. Sono state quindi ai tempi di realizzazione assegnati alla ricerca, quella escluse, sempre in via generale (e per accennare solo di carattere seriale; sono stati utilizzati gli statuti di- ad alcuni aspetti), le istituzioni medioevali, i feudi in sponibili e le disposizioni legislative; tra le fonti bi- epoca moderna, gli uffici giudiziari dalle riforme del bliografiche sono state privilegiate le monografie e i governo austriaco in poi, nonché tutti gli istituti di ca- saggi di carattere generale relativi al territorio pavese, rattere religioso, caritativo, assistenziale che pure eb- lomellino e dell’Oltrepo, alcune opere di storia locale bero strettissimi legami con le comunità locali. sono state di aiuto a chiarire le evoluzioni amministra- tive di piccole comunità. Due eccezioni devono essere rilevate per quanto riguarda l’Oltrepo e la sua complessa vicenda ammi- Se da un lato le opere storiche di carattere generale nistrativa: a Bobbio, per la sua rilevanza amministra- sono state ampiamente utilizzate per tracciare, nei tiva, nonostante come già dichiarato, attualmente non profili introduttivi, l’organizzazione del territorio e più parte della provincia di Pavia, sono state dedicate quindi inquadrare le singole realtà locali nel più gene- alcune schede di profili particolari sovracomunali; rale contesto storico, dall’altro le storie locali hanno così alcune schede, data l’importanza territoriale, fornito alcune indicazioni relative alla comparsa degli sono state compilate per strutture feudali: ad es. per i organi comunitari e al loro sviluppo nel corso dei se- feudi imperiali di (feudo imperiale dei Malaspi- coli. Nonostante la disponibilità per il territorio pave- na fino al 1399) e (feudo della famiglia Do- se di una produzione storiografica locale relativamen- ria). te abbondante, va tuttavia sottolineato che la maggior parte di tali contributi, per il loro carattere divulgativo La scelta di intestare le schede per le istituzioni - quando non addirittura apertamente celebrativo – territoriali locali all’interno di una periodizzazione connesso alle finalità di realizzazione, ha fornito solo “classica” (antico regime, regno sabaudo, periodo ci- un apporto molto limitato di informazioni di taglio salpino-napoleonico, regno lombardo-veneto) è co- istituzionale utilizzabili per la stesura dei profili parti- mune agli altri volumi del progetto CIVITA. Questa colari dei comuni (molto attenti sono stati gli studiosi impostazione, semplificando l’intestazione delle di fine XIX secolo). schede, cerca di interpretare la continuità giuridica dei comuni al di là di eventuali mutamenti di denomi- La prima difficoltà, all’inizio della ricerca, è stata nazione, di territorio o dell’ordinamento interno, e al quella di approntare l’elenco dei toponimi ai quali in- di là inoltre dei cambiamenti di governo. Rispetto ai testare le singole schede dei profili particolari, recu- volumi per le provincie di Bergamo e Brescia e Son- perando quelli non più esistenti e i molti ai quali, nel drio questo volume, come gli altri dedicati ai territori nostro tempo, non corrispondono più dei comuni au-

14 Nota introduttiva tonomi e nemmeno delle frazioni. Il numero di 272 traverso l’uso di fonti diverse: la “Relatione di tutte le comuni appartenenti alla provincia di Pavia nel 1859 Terre dello Stato di Milano che sono censite distinte e base di partenza per l’indagine, è lievitato ad oltre provincia per provincia“ di A. Opizzone pubblicata in 440 toponimi identificati (l’incremento è stato parti- Pavia nel 1634, che riporta il compartimento territo- colarmente significativo per la Lomellina e l’Oltrepo riale delle comunità vigente ai fini fiscali, e, per le ter- e in misura minore per il pavese). La formazione di re dell’Oltrepo, la dichiarazione del focatico dell’an- questa lista, come si può intuire, non è stata frutto di no 1537 conservato all’Archivio Comunale di una semplice somma di nomi, poiché il concetto stes- nel fondo Congregazione rurale dell’Oltrepo so di comune ha assunto significati diversi, a seconda e Siccomario. Di particolare rilievo, anche se non in delle varie epoche e delle singole zone. molta quantità, sono stati gli statuti reperiti sia per il Dall’epoca viscontea in avanti (quindi grossomo- Pavese che per la Lomellina (editi sul Duboin) e Ol- do dall’inizio dei limiti di ricerca imposti dal progetto trepo. CIVITA), il possesso di estimi propri e la partecipazio- Per il pavese, la fonte primaria utilizzata è stata co- ne diretta al riparto delle contribuzioni fiscali (all’in- stituita in larga parte dalla documentazione raccolta in terno di una circoscrizione territoriale sovracomuna- occasione delle operazioni censuarie, iniziate per vo- le) sono due criteri che permettono di discriminare lontà dell’imperatore Carlo VI e portate a termine dal- con sufficiente esattezza i comuni dalle semplici ville la seconda giunta del censimento presieduta da Pom- o dalle cassine. Tali criteri di base, naturalmente, pos- peo Neri durante l’epoca dell’imperatrice Maria Tere- sono essere associati, al fine di definire l’esistenza di sa. Particolarmente significative si sono rivelate le in- istituzioni autonome, da altri elementi, come la pre- formazioni contenute nelle “Risposte ai quarantacin- senza di rappresentanze (consoli o sindaci), o veri e que quesiti”, un questionario emanato dalla giunta nel propri organi deliberativi (convocati, adunanze o con- 1751, pochi anni prima che fosse attuata la riforma sigli). Sono state quindi privilegiate, per l’intestazio- amministrativa teresiana. Inviati ai cancellieri di tutte ne delle schede, quelle fonti di carattere “globale” che le comunità delle province che a metà del Settecento consentivano di rilevare attraverso il susseguirsi dei erano ancora comprese entro i confini dello stato mi- secoli, su un territorio il più possibile omogeneo, con- lanese, tali quesiti erano strutturati in modo da racco- tinuità e discontinuità dei singoli comuni. gliere il maggior numero di notizie circostanziate re- lative ai carichi fiscali e alle loro modalità di riparto Per l’individuazione delle prime testimonianze ed esazione, alla gestione delle finanze comunitative circa l’esistenza di comunità organizzate, e per deli- e all’assetto amministrativo che caratterizzavano e neare le istituzioni comunali presenti sin dalle origini differenziavano l’organizzazione delle singole comu- nel territorio pavese, sono stati presi in considerazio- nità. Di particolare interesse si sono rivelate per la ri- ne i diplomi di Federico I dell’8 agosto 1164, di Enri- cerca le risposte ai primi sette quesiti con i quali si co IV del 1191 e i tre successivi diplomi di Federico chiedeva ai cancellieri di descrivere dettagliatamente II del 1219, 1220 e 1223 in cui si concedono o ricon- l’organizzazione istituzionale di ogni comune da loro fermano una serie di luoghi e terre alla città di Pavia, assistiti segnalando l’esistenza eventuale di un feuda- appartenenti rispettivamente all’Ultra Padum ed alla tario e la consistenza degli oneri feudali a cui era sot- Lumellina. Il cosidetto estimo del 1250 cioè l’elenco toposta la comunità, l’esistenza di organi consiliari ed delle terre appartenenti al contado pavese (Soriga altri ufficiali incaricati della reale gestione degli affari 1913) ci ha consentito, oltre che ad evidenziare comu- comunitari, l’esistenza di agenti o procuratori chia- nità oggi non più esistenti, di determinarne l’apparte- mati a rappresentare le comunità nella capitale dello nenza al Pavese, Lomellina ed Oltrepo. stato, l’esigenza o il verificarsi di un’aggregazione o Sono stati inoltre utilizzati in particolare per il pa- disaggregazione del comune. Altri due quesiti, il 20˚ vese, gli “Statuti delle acque e delle strade del contado ed il 35˚, chiedevano rispettivamente al cancelliere di di Milano fatti nel 1346” . In particolare si è utilizzata specificare l’esatto numero delle “anime” che al mo- la prima delle due sezioni che costituiscono tale fonte mento dell’inchiesta popolavano il comune e di chia- normativa, la “Compartitione delle fagie”, un elenco rire come la comunità si regolasse per la distribuzione redatto ad uso fiscale dei “burghi, lochi, cassine, mo- ed esazione dei carichi fiscali fra gli estimati, e ancora lini e case de religiosi de contato” in cui sono indicati di specificare le competenze dell’esattore, unico uffi- i rispettivi oneri di manutenzione delle strade e dei ciale riconosciuto per tali riscossioni nonché il meto- ponti che collegavano la città di Milano al territorio do seguito per la sua elezione. del suo contado. Gli Statuta Stratarum di Pavia del In base a questa fonte, sono state redatte quasi tutte 1452, suddivisi in Pavese, Ultra Padum e Lumellina, le schede relative agli organi amministrativi locali, sono stati di ulteriore aiuto. che permettono di ricostruire l’”albero istituzionale” La collocazione territoriale delle comunità nel cor- complessivo dei singoli comuni e che sono presenti so dei secoli XVI e XVII, è stata invece individuata at- come voci di indice. A queste schede sono stati attri-

15 Valeria Bevilacqua buiti (forzatamente, non potendosi reperire fonti di- Le fonti archivistiche scelte per l’impostazione versificate nel corso del tempo) dei limiti cronologici, delle schede sono diventate omogenee per il territorio coincidenti con gli estremi di esistenza dell’istituzio- del Pavese dopo la riforma teresiana, per Lomellina e ne stessa. Oltrepo dopo l’aggregazione allo stato sabaudo. È stato valutato impossibile, innanzitutto per limiti L’uso sistematico e mirato delle compartimenta- di tempo e costi, condurre un’indagine sistematica zioni emanate dai governi succedutisi nel periodo sulle fonti archivistiche, al fine di appurare l’effettiva evoluzione interna degli organi comunitari. Così, alle compreso fra la seconda metà del settecento e il 1859, schede compilate sulla base delle informazioni tratte data dell’aggregazione del territori lombardi al regno dagli statuti locali, sempre per quanto riguarda gli or- di Sardegna, ha consentito di seguire i mutamenti nel- gani amministrativi locali, sono stati attribuiti dei li- la collocazione delle comunità all’interno delle varie miti cronologici da intendersi come puramente indi- circoscrizioni e di ricostruire i diffusi processi che cativi. hanno portato all’aggregazione e disaggregazione dei Un’importante avvertenza è da mettere in eviden- centri minori dai maggiori. Da questo periodo l’illu- za al riguardo dell’analisi sistematica delle fonti. strazione delle istituzioni, ormai normate da disposi- L’economicità del lavoro unita alla complessità della zioni unitarie, è affidata ai profili generali introduttivi. struttura amministrativa della provincia di Pavia, non I sondaggi effettuati fino al periodo lombardo-veneto ha consentito l’analisi sistematica di quelle fonti ar- e gli studi disponibili testimoniano tuttavia che la nor- chivistiche, ritenute di notevole importanza al fine di mativa unificante dello stato non cancellò del tutto la apportare chiarimenti sull’esistenza di organi ammi- varietà di profili, figure, organi amministrativi degli nistrativi comunitari, ma disorganici nell’ordinamen- enti locali, vincolando semmai la loro stessa esisten- to. Presso l’Archivio di Stato di Milano non è stato za, ancor più che nel passato, alle effettive disponibi- consultato il fondo Feudi Camerali, che riteniamo di lità di bilancio, allo spessore demografico ed econo- primaria importanza e presso l’Archivio di Stato di mico delle singole comunità. Da queste sole Torino il fondo Paesi di nuovo acquisto. Ricerche si- considerazioni, si può arguire quanto il campo di ri- stematiche mancano anche presso gli Archivi storici cerca sia ancora vasto e complesso, in attesa di altri, comunali di , Mortara, Voghera e Pavia. sempre più approfonditi studi.

16 PROFILIISTITUZIONALI GENERALI

PROFILIISTITUZIONALI GENERALI

STATO DI MILANO, zeri si impadronirono di Bellinzona e dei vicini Ba- LOMBARDIA AUSTRIACA: liaggi, i Grigioni della Valtellina, ed il papa Giulio II ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE riuscì, durante la guerra contro i francesi, a staccarne E CONFINI le città di Parma e Piacenza coi rispettivi territori ag- La morte di Francesco II, ultimo duca Sforza, se- gregandoli allo stato della chiesa (Pugliese 1924). gnò una svolta decisiva per la storia dello stato di Mi- Nei primi decenni del secolo successivo i confini lano: in linea di diritto – secondo le norme del diritto del dominio milanese soggetto all’imperatore Carlo V feudale – l’estinzione della dinastia sforzesca com- erano così ridimensionati: a nord ancora la catena del- portò la devoluzione all’imperatore del dominio duca- le Alpi, ma solo dal gruppo del Monte Rosa sino al le, feudo imperiale; in pratica il 1535, anno della mor- passo S. Giacomo e dallo spartiacque ad oriente della te del duca, segnò la fine dell’indipendenza dello stato Val Formazza milanese fino al Lago Maggiore, sepa- milanese. L’imperatore Carlo V lo trattenne sotto il ravano lo stato dai Cantoni Svizzeri, a est lo spartiac- proprio diretto controllo e solo nel 1546 lo infeudò al que montuoso tra i territori delle valli ad oriente del figlio Filippo che presto sarebbe divenuto monarca di Lago di Como ed il Bergamasco veneto, sino a Lecco, Spagna. poi il corso dell’Adda sino a Vaprio costituivano la Lo Sforza morendo lasciava quindi al suo “erede” frontiera naturale con la repubblica di Venezia, cui ap- un fiorente dominio anche se considerevolmente ri- parteneva anche l’enclave costituita dal territorio cre- dotto in dimensione rispetto al periodo della sua mas- masco; il corso del fiume Po separava lo stato milane- sima espansione. Nel Quattrocento i possedimenti dei se dal ducato di Parma e Piacenza e quello del fiume duchi milanesi si estendevano su di un territorio deli- dai domini sabaudi (Pugliese 1924). mitato a nord dalla cerchia delle Alpi, ad occidente Lo stato di Milano così territorialmente definito si dal fiume Sesia, ad oriente dal corso superiore articolava in nove province: Milano, Pavia, Lodi, Cre- dell’Adda, poi dall’Oglio sino al suo sbocco nel Po, e mona, Como, Novara, Tortona, Alessandria, Vigeva- sulla riva destra di questo fiume, dal torrente Enza per no; tale suddivisione poneva in evidenza sia l’eredità tutta la sua lunghezza (Pugliese 1924). della passata età comunale che l’impronta del lento e Il dominio comprendeva dunque le città di Milano, tortuoso processo di formazione dello stato regionale Pavia, Lodi, Cremona, Como, Novara, Vigevano, visconteo-sforzesco. Alessandria, Tortona, Valenza, Bobbio, Parma e Pia- L’organizzazione territoriale, amministrativa, giu- cenza coi loro territori. Ma nei decenni successivi, risdizionale delle nove province conservava infatti an- sotto il governo dei suoi successori l’estensione dei cora intatti molti tratti dello “stato cittadino”, di territori venne notevolmente ridimensionata: gli Sviz- quell’ordinamento dualistico in cui le città e le oligar-

17 Profili istituzionali generali chie cittadine detenevano ampi poteri e privilegi dai ni rilevanti, nel corso del XVIII secolo, in seguito alle quali erano invece totalmente esclusi i borghi e le ter- guerre di successione spagnola, polacca ed austriaca, re del contado ed i loro abitanti. Le autorità cittadine lo stato subì invece consistenti smembramenti territo- avevano ad esempio giurisdizione in materia di viabi- riali a favore del Piemonte sabaudo. lità, commercio di generi alimentari, calmieri dei In seguito al primo dei tre conflitti di successione, prezzi, ubicazione di manifatture non soltanto entro le quello spagnolo, (1701-1715) lo stato di Milano fu mura cittadine, ma sul territorio dell’intera provincia; costretto a cedere ai domini sabaudi le città di Valenza i residenti milanesi godevano dell’ambito privilegium e di Alessandria col relativo contado, la Lomellina e civilitatis che garantiva loro il diritto di essere giudi- la Valsesia. Con questo primo smembramento Pavia, cati, ovunque si trovassero, non dai giudici presenti la città più importante dopo Milano, veniva a trovarsi nelle sedi periferiche, bensì dai soli organi giudiziari sul confine definito ora dal corso del fiume Ticino cittadini. Ma gli abitanti delle città e quelli delle terre (Pugliese 1924). del contado erano soprattutto soggetti a due diversi si- Dopo la guerra di successione polacca, l’imperato- stemi di imposizione e ripartizione fiscale – prevalen- re Carlo VI fu costretto a cedere al re Carlo Emanuele temente indiretta (sotto forma di dazi) i primi, preva- II altre due province del dominio milanese, il Novare- lentemente diretta (sotto forma di imposte quali perti- se ed il Tortonese, riconoscendogli pure la superiorità cato, tasso dei cavalli, censo del sale, imbottato) i feudale sui feudi delle Langhe ed il possesso definiti- secondi. I beni fondiari posseduti dai cittadini (le co- vo del Siccomario, un lembo di territorio della Lomel- siddette pertiche civili) – per fare solo un esempio – lina posto alla confluenza del Ticino col Po, rimasto oltre ad essere iscritti a ruolo separatamente da quelli conteso sin dall’epoca del primo smembramento. Un posseduti dai residenti nel contado (le cosiddette per- altro motivo di contrasto rimase anche negli anni suc- tiche rurali) godevano di un trattamento fiscale di fa- cessivi la sovranità sopra la Riviera d’Orta: mentre la vore. E ancora sui sudditi del contado ricadevano, nel casa Savoia pretendeva che tale territorio fosse passa- lunghi periodi di guerra che caratterizzarono i secoli to, con la cessione del Novarese, sotto il proprio do- di dominazione spagnola, gli oneri più gravosi, tra cui minio, Vienna pretendeva al contrario che la Riviera il tanto temuto ed osteggiato servizio degli alloggia- d’Orta venisse considerata come feudo imperiale in- menti forzati delle truppe dell’esercito presso le co- dipendente (Pugliese 1924). munità rurali da cui erano esenti le città. Se gli smembramenti subiti dallo stato milanese in Lo stato milanese si presentava quindi come una seguito alle guerre di successione spagnola e polacca articolata confederazione di città e dei rispettivi con- ebbero prevalentemente come oggetto i territori delle tadi subordinati all’egemonia di un unico sovrano, e province di Novara, Alessandria, Tortona, Pavia, su cui Milano, capoluogo della più vasta tra le nove quelli che seguirono alla guerra di successione au- province, ma soprattutto capitale dello stato, rivendi- striaca, conclusasi con la pace di Aquisgrana del cava una posizione di egemonia; l’affermazione del 1748, riguardarono principalmente i territori della ruolo egemonico della capitale venne costantemente- provincia del ducato: infatti oltre a ribadire l’acquisi- mente combattuta, nel corso dell’età moderna, dalle zione, da parte del Regno sabaudo, della città e conta- altre “città provinciali”. do di Vigevano, di tutto l’Oltrepò Pavese, la pace di Se entrando a far parte dei possedimenti di Carlo Aquisgrana decretò la definitiva perdita, per la Lom- V nel 1535 l’antico dominio dei duchi milanesi perse bardia austriaca, degli ampi territori dell’Ossola e del- ogni autonomia in materia di politica estera, l’indivi- le terre poste sulla riva occidentale del Lago Maggio- dualità giuridica e l’autonomia amministrativa re (Pugliese 1924). dell’antico dominio non venne meno. Anzi Carlo V, con la promulgazione delle “Novae Constitutiones Mediolanensis Dominii” del 1541 – codice in cui si compendiavano le norme del diritto dello stato mila- PRINCIPATO DI PAVIA nese ordinato a suo tempo da Francesco II Sforza ma (SEC. XIV - 1786) portato a termine per volere di Carlo V – si preoccupò di dimostrare ai ceti dirigenti milanesi la ferma volon- Dalle origini agli smembramenti territoriali tà di confermare l’assetto giuridico-amministrativo nella prima metà del secolo XVIII esistente, in quanto successore degli Sforza e fedele Pavia aveva una posizione di rilievo fin dal tempo custode di una veneranda tradizione locale (Sella dei longobardi, e questa posizione era stata mantenuta 1987). sotto il governo dei Franchi e degli imperatori di Sas- Se durante il periodo della dominazione spagnola sonia e di Franconia in quanto essa era sede del “pa- i confini del dominio milanese non subirono variazio- latium” che ospitava gli organi di amministrazione e

18 Profili istituzionali generali di governo del regno d’Italia. Le funzioni regie erano lità: Villanova e in Lomellina; Nazza- esercitate dal conte palatino e la corte si radunava an- no in Oltrepò; Mandrino, Casatico, Vernate, Zibido che a Corteolona dove si tenevano le assemblee per San Giacomo, Coriasco, Binasco, Mettone, Fiorano, l’approvazione delle leggi. Casirate Olona, Bubbiano nella zona tra Milano e Lo- Per quanto riguarda la zona circostante la città di. l’influenza pavese si era estesa su un vasto territorio L’autorità pavese sul territorio verrà confermata da fin da XI secolo, infatti già da quel periodo i comitati altri tre diplomi di Federico II del 1219, del 1220 e del di Pavia e di erano considerati un’unica cir- 1232 raggiungendo la sua massima estensione e ag- coscrizione. giungendo nuove località. In Lomellina , Con- Risale al 1184 una serie di testimoniali riguardante fienza, , Rivoltella, Casalè, Villanta di Candia. la controversia per i cinque luoghi di San , In Oltrepò Stefanago, , Monteverde, Monticelli, Mondonico, Pieve di Parpanese e Olmo Monteacuto e Bagarello. Tra Milano e Lodi Borghetto tra Pavia e Piacenza. di , Zibido al Lambro, Vairano, (Settia 1992). Il processo che portava il comune di Pavia ad La conquista del pavese da parte dei Visconti portò espandersi nel territorio implicava una lenta erosione ad una riorganizzazione dell’assetto territoriale che dei confini. Questo procedimento fu codificato nel Galeazzo II divise in podestarie i cui podestà erano 1208 attraverso una decisione consiliare con cui si eletti dal principe. Un documento del 1383 indica stabiliva che se un cittadino pavese entrava in posses- come sedi di podestaria Pietra, Montalto, , so di un castello, un villaggio o di un podere fuori del , seu Torricella, , , Ro- distretto comunale, la città acquisiva automaticamen- vescala, Nazzano, Mondondone, Casei, Gerola, San- te il diritto di imporre agli abitanti le prestazioni e i nazzaro, , Lomello, , Confienza, Morta- tributi applicati contro di esso (Settia 1992). ra, , Gambolò, , Mede, Arena. Il consolidarsi del dominio pavese sul territorio Nel 1395 Gian Galeazzo Maria Visconti fu creato circostante andava di pari passo con l’affermarsi della duca di Milano dall’imperatore e il contado pavese forma di governo comunale. Infatti il diploma di Fe- veniva eretto contea separata il principe quindi poteva derico I dell’8 agosto 1164, oltre a riconoscere gli usi infeudare direttamente “terre” e località in cambio del e le consuetudini della città costituendo la base per la riconoscimento della sua autorità. Si apriva per i feu- legittimazione del potere statutario, indicava anche datari la possibilità di nominare i podestà (Roveda una serie di luoghi che ricadevano sotto la giurisdizio- 1992). ne di Pavia. Le terre della Lomellina erano Cerano, Villareale, Vigevano, , , Mortara, Ni- Il principato di Pavia era diviso in quattro circo- corvo, Cerreto Lomellina, , Celpenchio, scrizioni: Oltrepò, Lomellina, Campagna Soprana e , Santa Maria di Bagnolo, , , Campagna Sottana. , Breme, Sartirana, Lomello, Fra- Il rapporto tra Pavia e il suo territorio subì una scarolo, Gambaranta, Cairo Lomellina. NellOltrepò svolta decisiva nel corso del XVI secolo. La motiva- erano , Cagnano, Medassino, Voghera, zione di tale cambiamento va ricercata in ragioni di Altomasso, , , , Fortu- natura economica e, più precisamente, fiscale. Le cit- nago, , Trebecco, Illibardi, Pecorara, Rocca de’ tà, infatti, tendevano a riversare sui contadi il peso dei Giorgi, , Soriasco, , tributi da cui gli abitanti dei centri urbani erano esenti , Mondonico, San Marzano, Olmo, Monti- per antichi privilegi. celli Pavese, Parpanese, Pieve di Parpanese, Casteg- Nel 1547 le accresciute necessità erariali del go- gio, Montebello, Torre del Monte, Nebiolo, Mondon- verno spagnolo imposero oneri straordinari e fecero done, Santa Giuletta, Pietra de’ Giorgi, , in modo che il divario tra la città e la campagna au- , , Broni, Stradella, mentasse, anche perché venne lasciata alle ammini- Vigalone, , Montarco, Montù Beccaria, strazioni cittadine la divisione degli oneri fra città e , Sparano. Nella zona tra Milano e Lodi le contado. terre erano , , Mira- La tendenza, manifestatasi nel Cinquecento, a in- dolo, Santa Cristina, Genzone, , Villante- vestire nella terra da parte di cittadini fece si che il rio, , Monte, Castel Lambro, Besate, . perticato rurale - quello soggetto a maggiore tassazio- Nel diploma successivo, concesso da Enrico IV il ne - diminuisse a vantaggio di quello civile. Infatti gli 7 dicembre 1191 si precisava che i consoli avrebbero abitanti delle città acquistavano terreni ricadenti sotto avuto potere “dentro e fuori la città per tutto il suo di- l’estimo rurale e li trasferivano sotto quello civile li- stretto” . Un distretto che si ampliava con nuove loca- berandoli così del carico fiscale. In questo modo le

19 Profili istituzionali generali quote fiscali venivano ripartite su estensioni di terreno feudi di , Bettolino Oltrepò, Ferrera e Pieve sempre più ridotte. Albignola. Seguirono gli Olevano, i , i In questo quadro si colloca l’azione del magistrato Bellisomi, i Provera, gli Sparvera, gli Stampa, i Cri- ordinario che, spinto dalla grande numero di cause ri- velli, i Litta, i Gallarati.., tutti insomma i possessori di guardanti questo problema, nel maggio del 1547 de- beni in Lomellina. Il marchese Girolamo Olevano per nunciò con una relazione al governatore la situazione mezzo di Bernardino Besozzo prevosto di Mede da lui sottolineando che l’aggravio eccessivo dei contadi av- incaricato, giurò il 1 maggio per i feudi di Cabianca, viene “et perché detti contadi non hanno chi li difen- Cava, Torre de’ Torti, S. Fedele, Sabbione, , da”. Taverna, Sairano, S. Nazzaro del Bosco, Villanova Quasi contemporaneamente il principato di Pavia d’Ardenghi e . invia una lettera al governatore sottolineando che gli Per provvedere all’esazione delle tasse, ebbe luo- agenti delle terre del principato non vengono sentiti go nei giorni 17 e 18 agosto, sempre del 1707, il “con- nel momento in cui si preparano i riparti delle tasse. vocato o sii unione generale delli Signori Pavesi pos- Il 30 maggio 1564 si apre la contesa fra la città e i sessori de’ beni civili della Lumellina” indetto dal po- contadi: i rappresentanti di tutti i contadi sono chia- destà della provincia Lumellina, con decreto del 25 mati a comparire davanti al magistrato ordinario, così luglio, da Valenza, per “stabilire il modo in cui si fa- pure quelli delle città (Cremona, Lodi, Pavia, Ales- cilitasse la riscossione e pagamento nelle mani de’ te- sandria, Tortona, Mortara, Como) con l’intimazione i sorieri generali di tutti li tributi e carichi, tanto ordina- presentare una nota dell’estimo civile e del perticato ri quanto straordinari che per l’addietro si eran pagati su si fonda l’estimo. alla città di Pavia”. Al convocato erano presenti o rap- È in quest’occasione che le terre del principato di presentati tutti i nobili pavesi e milanesi aventi inte- Pavia eleggono i propri rappresentanti ufficiali. Le ressi nella Lomellina. Lette le disposizioni del gover- loro funzioni non sono ancora chiare ma si sa che nel no ducale, si procedette alla nomina di “sette soggetti, 1565 ognuna delle quattro circoscrizioni in cui è divi- quali costituissero o formassero un corpo o sia Con- so il principato ha un sindaco e che quello dell’Oltre- gregatione rappresentante l’università de’ particolari pò ha funzioni di sindaco generale (Porqueddu 1980). possidenti de’ beni civili nella Provincia, ammovibili Il territorio di Pavia ha comunque in questo mo- in parte essi soggetti cadun anno,con autorità alli me- mento una forma definita che manterrà fino a quando demi d’imponer li tributi e provveder a tutti gli emer- le vicende delle guerre europee non porteranno al suo genti che circa la riscossione d’essi sarebbero occorsi; smembramento che priverà Pavia prima della Lomel- costituire e deputare un commissario di scossa idoneo lina e in seguito dell’Oltrepò. e con le dovute cautele qual dovesse esigere e pagare nelle mani e con quitanza de’ Signori Tesorieri Gene- Gli smembramenti territoriali rali di S. A.. R. li suddetti tributi per quella quota e nella prima metà del secolo XVIII porzion d’essi che dalli possessori, padroni e interes- L’8 novembre 1703 in Torino, fu firmato il trattato sati de’ beni civili si pagava per l’ addietro alla città di d’alleanza tra Piemonte e casa d’Austria, trattato che Pavia”. doveva sottrarre alla fine della guerra con la Francia, L’intendente generale Fontana, allegava alla sua ampi territori dallo stato di Milano per assegnarli allo lettera la nota delle terre stesse e dei loro vassalli. “La stato Sabaudo. provintia della Lomellina è composta di luoghi o sijno Il primo marzo 1707 il Governo Piemontese pren- terre N° 61 che formano comuni N° 96 alcuni de’ qua- deva possesso della Lomellina. A quanto afferma l’in- li non consistono che solo in due o tre cascine posse- tendente generale di Alessandria Gian Battista Fonta- dute da nobili e smembrate da dette terre per non ha- na in una lettera spedita al duca di Savoia da Casale il ver dipendenza dalle medeme. Di dette Terre 61 ve ne 22 marzo: “Le Terre della Provintia Lomellina hanno sono 25 vocali (Borgo Franco, Breme, Candia, Ca- prestato sotto li 19 e 20 di questo mese il dovuto giu- stelnovetto, Cozzo, Dorno, , Garlasco, ramento di fedeltà”. Dopo il giuramento delle comu- Gropello, Langosco, Lumello, Mede, Mortara Otto- nità occorreva quello dei feudatari, s’aveva però mo- biano, Pieve del Cairo, Rozasco, Samignana, per me- tivo d’intendere che questi potessero opporre qualche tà; Sant’Angelo, San Giorgio, Sartirana, San Nazzaro resistenza prima di adattarsi alle necessità del mo- de’ Burgondi con Ferrero, , Trumello, Val- mento. Delegato a ricevere il giuramento di fedeltà le, Zeme) che si radunano perrisolvere gl’interessi più dai vassalli delle 62 terre della provincia Lumellina fu ese nziali della Provincia e per formare la Congrega- Renato Birago di Borghe e primo dei nobili pavesi a tione della medema che consiste: in un Sindico Gene- rispondere all’appello fu il Marchese Giuseppe Mala- rale, qual risiede con stipendio fisso ordinariamente in spina il quale giurò, l’8 aprile, personalmente, per i Milano per accudire all’ interessi d’essa, et entra in

20 Profili istituzionali generali quella Congregatione di Stato; in altro Sindico chia- bibl. Malagugini 1911: A. Malgugini, Gli smembramenti del mato forense e quattro Conseglieri, uno de’ quali ri- Principato di Pavia nella prima metà del secolo XVIII “BSPSP”, anno XI (1911), fasc. III-IV; Porqueddu siede in Mortara, con più Ragionato o sij Cancelliere; 1980: C. Porqueddu, Le origini dell’istituto provinciale e quali tutti eserciscono tal rispettivo impiego loro nel Principato di Pavia ASP n. 2 - 3 1980 pp. 9 – 36; Re- gesto degli atti dei secoli X-XIII della Biblioteca civica vita natural durante e si congregano per risolvere le “Bonetta”, a cura di X. Toscani, Pavia, 1974, doc. 38 p. imposte et altri interessi provinciali”. 35; Regesto degli atti dei secoli X-XIII della Biblioteca civica “Bonetta”, a cura di X. Toscani, Pavia, 1974, doc. Dopo queste indicazioni, le quali ci danno un’idea 76 p. 68; Settia 1992: Settia, Il distretto pavese nell’età dell’ordinamento amministrativo della regione, segue comunale: la creazione di un territorio in Storia di Pa- via, vol. III t. I, 1992, pp. 117-173; Roveda 1992: E. Ro- la nota delle Terre coi rispettivi vassalli (Malagugini veda, Le istituzioni e la società in età visconteo sforzesca 1911). in Storia di Pavia vol. III t. I 1992, pp. 55 – 170; Giulietti 1898: C. Giulietti, L’erezione del vogherese in provincia, Con documento di cessione del 13 settembre 1743 Ruscono-Gavi, Voghera, 1898. reso pubblico il 26 gennaio 1744 anche l’Oltrepo, il Vigevanasco, il Siccomario e il territorio di Bobbio passano a casa Savoia. La cessione era stata concessa da Maria Teresa al re di Sardegna e Piemonte “in con- CONGREGAZIONI DEL PRINCIPATO siderazione dello zelo e della generosità con cui S.M. DI PAVIA (1566-1756) il Re di Sardegna si è prestato ad esporre la sua perso- na e i suoi Stati per la causa pubblica. (Giulietti 1898). La formazione di un corpo amministrativo delle comunità del Principato di Pavia risale agli inizi del La provincia pavese ultrapadana comprendeva una 1566. Il primo di marzo di quell’anno si svolge a Pie- città come Voghera e 120 terre tra le quali grossi bor- ve del Cairo una congregazione generale alla quale ghi e castelli di notevole importanza commerciale e partecipano il procuratore generale Modegnani, il sin- militare, come Sale, Broni, Stradella, Casteggio, Riva daco generale Francesco Maggi, i quattro sindaci dei di Nazzano, Casei; con una popolazione di circa ot- distretti e sessantasei deputati per cinquantacinque tantamila abitanti. comuni così distribuiti. Quindici per undici comuni La congregazione generale di Pavia tentò un ricor- dell’Oltrepò, trentuno per ventiquattro comuni della so al governatore contro la cessione dell’Oltrepo sot- Lomellina, diciassette per diciassette comuni della tolineando che: “Questa città, ragguardevole per tanti Campagna Sottana e tre per tre comuni della Campa- titoli, deve oggi dalla Congregazione mirarsi spoglia- gna Soprana. In quest’occasione vengono approvati ta di quasi tutto il di lei territorio e ridotta a una sì ri- gli ordini del Procuratore generale Modegnani con cui stretta circonferenza che forse non eguaglia quella di il governo del Principato assume una forma giuridica- più borghi di questo Stato. Il limitato territorio poi che mente definita (Porqueddu 1980). le viene a restare non sarebbe assolutamente bastante Nel corso della congregazione di Pieve del Cairo il a fornire de’ frutti bisognevoli per li alimenti de’ suoi numero delle comunità aventi diritto di voto viene cittadini…”. portato a ventuno in modo che Lomellina e Oltrepò abbiano sette rappresentanti ciascuno, la Campagna Le lamentele e proteste non ebbero seguito, in Sottana quattro e la Campagna Soprana tre. I sindaci quanto i due governi procedettero imperterriti all’ese- sono cinque di cui uno generale (successivamente sa- cuzione dei patti convenuti. Il proclama dell’avvenuta ranno due: uno a Pavia e l’altro a Milano) e gli altri cessione, che è in sostanza la copia dell’art. IX del quattro provinciali. I sindaci si occupano dell’ammi- trattato di Worms, fu reso pubblico il 25 gennaio nistrazione ordinaria del contado e hanno la preroga- 1744. La consegna avvenne con le formalità seguite tiva di convocare la Congregazione generale inviando nel 1707 per la cessione della Lomellina e senza sol- l’avviso ai comuni aventi voce (perciò definiti vocali). levare proteste da parte dei popoli che vedevano un nuovo sovrano subentrare a quello cui avevano fino Con la congregazione del 1566 il governo del con- allora obbedito. Come allora infatti, dopo il giura- tado assume quindi una forma articolata in due mo- mento delle comunità e dei feudatari, fu indetto dall’ menti. L’assemblea dei deputati è investita dei poteri intendente generale di Alessandria un convocato; tipici di un organo deliberativo mentre il potere esecu- “nell’assemblea fu costituita una congregazione con tivo è attribuito ai cinque sindaci, di questi il sindaco l’incarico di dare le opportune preventive disposizioni generale si occupa principalmente dei rapporti con la per facilitare il pagamento de’ tributi spettanti al re di- città mentre gli altri quattro sono addetti agli affari Sardegna, separando a questo fine li beni civili esi- delle circoscrizioni (Porqueddu 1980). stenti ne’ territori ceduti dal regime e catasto della L’operato dei sindaci è sottoposto al controllo dei Città di Pavia” (Malagugini 1911). deputati che ha anche valore retroattivo.

21 Profili istituzionali generali

L’organizzazione del corpo amministrativo del nali prerogative della città in materia fiscale: sia atti- Principato viene ulteriormente perfezionata nelle vando un più efficace controllo sul complesso sistema congregazioni del 1566 e del 1567 tenutesi rispettiva- dei riparti, sia facendo presente le situazioni di disa- mente a Voghera e a Pavia. Si stabilisce che i sindaci gio causate da eventi bellici e circostanze di altro ge- provinciali si riuniscano a Pavia almeno una volta al nere che mettevano le comunità in condizione di non mese, che i sindaci generali (ora portati a tre) risieda- poter fare fronte ai carichi fiscali. Il riconoscimento no a turno a Milano per seguire più attivamente le cau- della legittimità delle rappresentanze provinciali ren- se del Principato. Il corpo amministrativo, che da que- de al contempo manifesta la volontà del governo cen- sto momento assume ufficialmente il nome di Con- trale di stabilire una forma di controllo sul territorio, gregazione minore o ordinaria, viene dotato di un che si concretizza attraverso la vigilanza sull’attività “ragionato”, di un cancelliere, di alcuni procuratori e delle stesse congregazioni. La concessione ai sindaci sollecitatori e di un avvocato residente in Milano che del pavese di avvisare le comunità perché inviino i funge da consulente nei casi più complessi (Porqued- propri rappresentanti alla riunione generale da tenersi du 1980). a Pieve del Cairo è condizionata dall’imposizione di Tra il 1594 e il 1597 il procuratore generale Caval- fare la riunione alla presenza del podestà del luogo li redige gli “ordini per il buon governo” dell’Oltrepò, che viene incaricato di vigilare perché non si verifi- della Lomellina e del Principato di Pavia. Dal 1599, in chino disordini. L’imposizione di un rappresentante seguito al ripetuto verificarsi di disordini nelle sedute, dell’autorità superiore nella congregazione con fun- su richiesta dello stesso Cavalli si instaura la prassi di zioni di controllo è omologa quella del podestà nei fare presiedere le Congregazioni generali da un rap- consiglio comunali. La creazione di un organo di rap- presentante del Magistrato ordinario. Il procuratore presentanza a livello provinciale, per quanto dotato di generale assume il ruolo di tramite tra l’amministra- competenze circoscritte, contribuisce pertanto zione periferica e quella centrale. Si ristabiliscono le all’erosione del predominio cittadino ed è un passo competenze della Congregazione generale ovvero fondamentale verso un nuovo assetto costituzionale l’elezione e il licenziamento dei ministri, la determi- che troverà il suo completamento con le riforme set- nazione delle imposte e delle altre iniziative di rilievo tecentesche (Porqueddu 1980). da decidersi con voto segreto. La rappresentanza del bibl. Porqueddu 1980: C. Porqueddu, Le origini dell’istituto contado viene estesa a ventiquattro comuni: dodici provinciale nel Principato di Pavia, “ASP”, n. 2-3, 1980 per l’Oltrepò, sei per la Campagna soprana, sei per la pp. 9-36. Campagna sottana. I sindaci sono così distribuiti: due generale con l’obbligo di risiedere rispettivamente a Pavia e a Milano, due “forensi”, con competenza uno COMUNE DEL PRINCIPATO DI PAVIA per le Campagne soprana e sottana e l’altro per l’Ol- (SEC. XIV - 1757) trepò, vengono sottoposti a sindacato biennalmente dopo che sono stati vagliati i loro conti. L’ingresso dello Stato di Milano, di cui il pavese Nel 1606 in una Congregazione generale tenutasi faceva parte, nei domini di Carlo V nel 1535 non ave- a Pavia vengono creati quattro sovrintendenti: due per va implicato mutamenti profondi nella struttura am- l’Oltrepò e uno per ciascuna delle due Campagne. I ministrativa dei territori annessi, così anche la pro- sovrintendenti avevano la funzione di controllare mulgazione delle Nuove Costituzioni nel 1541 si col- l’operato dei sindaci e sostituire, con l’assistenza del locò nel solco del rispetto della tradizione. procuratore del Principato di Milano, la Congregazio- Lo Stato di Milano era diviso in nove provincie: ne straordinaria nell’espletamento degli affari urgenti. Milano, Pavia, Lodi, Cremona, Como, Novara, Torto- La Congregazione minore tenderà a sostituire quella na, Alessandria e Vigevano. Ognuna delle provincie maggiore. Ad essa si accedeva di fatto per cooptazio- conservava i propri ordinamenti e un’ampia autono- ne piuttosto che per elezione come previsto dai rego- mia amministrativa. (Sella, 1984) lamenti. Le comunità rurali (terre) e i borghi si reggevano Il governo del principato non subirà mutamenti su organi propri ma era riconoscibile uno schema co- fino alle riforme teresiane e giuseppine. mune. Il consiglio generale dei capifamiglia, che si La costituzione della Congregazione del principa- riuniva una volta all’anno, delegava la conduzione de- to ha un duplice significato. Da un lato viene ricono- gli affari del comune a pochi deputati i quali designa- sciuto il diritto delle comunità del principato di Pavia vano i funzionari del comune ovvero il console che si ad avere una propria rappresentanza e a tutelare attra- occupava della giustizia a livello locale (denuncie, ar- verso l’azione dei sindaci la propria autonomia met- resti, confische) e cancelliere che provvedeva all’am- tendo contemporaneamente in discussione le tradizio- ministrazione finanziaria.

22 Profili istituzionali generali

Nelle città capoluogo, il sistema, pur essendo più Nei comuni era riconosciuto un consiglio. Le co- complicato e prevedendo una forte riduzione della munità minori erano rette da uno o più consoli con at- partecipazione popolare era sostanzialmente simile. tribuzioni di polizia e da uno o più sindaci. Le comu- (Sella, 1984) nità più importanti erano governate da un consiglio Per quanto riguarda il pavese l’unica informazione ordinario e in esse aveva sede generalmente un pode- fornita dagli statuti di Pavia riguardo alla struttura del stà come rappresentante periferico dell’autorità supe- comune rurale è quella data dal quarantasettesimo riore che esercitava funzioni di carattere giudiziario capo degli “Statuta de regimimine potestatis” con cui (Porqueddu 1980). viene stabilito il limite di dieci uomini per la costitu- La fonte successiva è costituita dai Quarantacin- zione di una comunità. que quesiti della real giunta del censimento. Dal mo- Nelle campagne risultano essere dotati di statuti mento che Oltrepò e Lomellina e Vigevanasco erano propri , Port’Albera, Vidigul- già passati sotto il dominio sabaudo, i comuni di que- fo, Villanterio, Belgioioso e Casorate (Fontana 1907; ste zone vennero esclusi dall’inchiesta. Cavagna Sangiuliani 1907). I quesiti che furono sottoposti ai cancellieri del In Oltrepò gli statuti di Stradella, e quelli di Ceci- luogo riguardavano aspetti amministrativi, finanziari ma sono stati emanati dal vescovo Pietro Grassi nel e fiscali. 1418 e quelli di Cecima hanno costituito un modello Le domande da uno a sette sono di carattere ammi- per molte piccole comunità. Ebbe suoi statuti a partire nistrativo, i quesiti da otto a trentasei riguardano la fi- dal XIII secolo anche la città di Voghera; gli ordina- scalità mentre quelli da trentasette a quarantadue sono menti vogheresi vennero confermati nel XIV secolo di natura finanziaria, infine, le ultime domande solle- ed editi nel XVI. In Oltrepò le comunità dotate di sta- citano i cancellieri ad esprimere dei suggerimenti sul tuti furono Broni, Casteggio, Montebello, Mondon- sistema di pagamento delle imposte e richieste di done, Port’Albera, Rivanazzano, Fortunago (Fontana eventuali esenzioni. 1907; Cavagna Sangiuliani 1907). La zona considerata comprende le aree storiche in Alcuni degli statuti delle comunità della Lomelli- cui era suddiviso il pavese, escludendo naturalmente na sono stati tramandati attraverso la raccolta di leggi quelle già passate ai Savoia, ovvero la Campagna So- del Duboin. Tra gli statuti della Lomellina pubblicati prana, la Campagna Sottana, il Parco Vecchio, il Par- da Duboin troviamo quelli di Alessandria, quelli di co Nuovo, e il Vicariato di Settimo. Quest’ultima zona Candia, quelli di Castelnovetto, quelli di Groppello, al momento dei Quarantacinque questi faceva ancora quelli di Lomello, quelli di Mortara, quelli di San parte del Ducato di Milano, verrà aggregata al Princi- Nazzaro de’ Burgundi, quelli si , pato di Pavia nel 1756. quelli di , quelli di Tromello, e quelli di Vige- Alla metà del XVIII secolo, nel pavese risultano vano. Sappiamo da notizie bibliografiche che ebbero 146 comuni comprese le “cassine” la cui aggregazio- statuti anche Bassignana, Gambolò, Palestro, Rosa- ne ai comuni maggiori era solamente formale e na- sco, Sant’ Angelo e Mede (Fontana 1907 ; Cavagna scondeva una reale autonomia fiscale e amministrati- Sangiuliani 1907). va. Gli statuti di Casorate - concessi dal vescovo di Pa- I comuni sono raggruppati per delegazione. Nella via Pietro Grassi il 6 maggio 1418 come riconosci- Campagna Soprana abbiamo la Delegazione II di cui mento di norme consuetudinarie, secondo un procedi- fanno parte , Casorate, Cerro, Papiago, Pila- mento simile a quello che aveva portato alla formazio- stro, Pissarello, , Soncino con Cassina Cava- ne degli statuti di Pavia - sono stati utilizzati come gnate, Torradello, Torrino, , Villarasca, Zelada. modello a causa della loro completezza e alla loro or- La Delegazione III con , Brusada, Cali- ganicità. Il comune era dotato di un podestà coadiuva- gnano, , Molino Vecchio e Divisa, Origio- to da una familia che rappresentava gli interessi della so, Robecchino, San Perone, Tirogno, Trorriano, Tri- comunità e amministrava la giustizia penale. Era pre- volzio, Vellezzo. La Delegazione IV formata da Base- sente un consiglio formato da 12 componenti ai quali lica Bologna, Carpignago, Casadico, Cassina erano affidati i poteri providendi, statuendi e ordinan- Maggiore, Cassina Scacabarozzi, Cosnasco, Gioven- di. La giustizia civile era amministrata da due consoli zano, , Guinzano, Liconasco, Moirago, Mo- elettivi con carica semestrale, l’amministrazione delle lino de’ Perotti, Nivolto, Noveto, Ronchetto, San Co- finanze pubbliche era affidata al tesoriere eletto dal lombanino, Turago Bordone, Villanova de’ Beretti. consiglio a cui rispondeva, il cui incarico durava sei La Delegazione V con Cassine Calderari, Cassina de’ mesi. Altri due ufficiali di minore importanza erano il Tolentini, Cassina Serigari, Cassina Tentori, Cassina camparo eletto annualmente dal consiglio e il messo. Trebigliana, Cittadella, Molinazzo, Montebello, San-

23 Profili istituzionali generali ta Sofia con Vignate, San Varese, Torre d’Isola, Villa- nità e in genere erano rappresentati localmente da un longa. luogotenente o da un attuario. La Campagna Sottana era divisa nelle delegazioni L’amministrazione della giustizia veniva affidata VI, VII, VIII, IX, X, XI. Della Delegazione VI faceva- al podestà di nomina feudale se il comune era infeu- no parte Belvedere, Ca’ de’ Levrieri, Ca’ de’ Tedioli, dato, altrimenti le varie comunità si rivolgevano al Ca’ della Terra, Cassina Oltrona, Cassina Valle, Foss’ console e quindi al podestà di Pavia. Armato, Moncucco, Motta San Damiano, Ospedalet- A seconda dell’importanza della comunità sono to, Prado, Santa Croce, San Damiano, Torre Bianca, state riscontrate diverse varianti nel numero dei depu- Vaccarizza, Vimanone. La Delegazione VII era costi- tati - compreso tra dodici e due. Alcuni dei cassinaggi tuita da: Barona, Calignano, Carpignano, Cassina del più piccoli erano privi del consiglio e venivano ammi- Broglio, Cassina de’ Mensi, , Guardabiate, nistrati direttamente dal fittabile del proprietario. , Lossano, Marzano, Ronchetto, Sant’ Ales- La carica di console poteva essere elettiva ma in sio, Spirago, Strazzago, Vialone, , Vivente. genere veniva messa all’incanto in occasione del con- Appartenevano alla Delegazione VII Albaredo, Al- siglio generale. Era presente anche un cancelliere, tal- buzzano, Alperolo, Beatico, Belgioioso, Buttirago, volta, spesso il medesimo cancelliere veniva utilizza- , , Montesano, Santa Margherita, to da più comunità assommando così i salari. Torre d’Astari, Vigalfo. La Delegazione VIII era for- mata da: Corte Olona, Costa San Zenone, Genzone, I deputati erano coloro ai quali competeva “il cari- Monteleone, Santa Cristina, San Zenone, Spessa, co di amministrare, diffondere e invigilare per l’in- Spessetta Barbiana con Spessetta Speciana, Torre dei dennità del pubblico e altresì conservare le rendite del Negri, Zerbo. La Delegazione X contava: Badia, Bis- medesimo” e avevano anche “la cura sopra la forma- sone, Campo Rinaldo, Caselle, Casone del Mezzano, zione de’ pubblici riparti” (Isetta, Mei, 1980). Il nu- Cassina del Mezzano, Chignolo, Miradolo, Pieve Por- mero dei deputati, come si è già detto, era variabile: to Morone. Infine la Delegazione XI era formata da sei a Chignolo e a Casorate, quattro a Pieve Porto Mo- , Gerenzago, Inverno, , Monte Bo- rone. Alcuni comuni della Campagna Soprana preci- lognola, Torre d’Arese, Villanterio. sano il numero dei deputati rurali e dichiarano esservi un deputato civile, si tratta di Marcignago, San Pero- Il Parco Vecchio contava solamente la Delegazio- ne, Torriano, , Vellezzo, San Varese, Trovo, ne XII formata da Cantugno e Mirabello. Il Parco Battuda, Giussago, Ronchetto. In genere il deputato Novo che costituiva la Delegazione XIII contava Bor- civile è il maggiore estimato o viene scelto da lui e garello, Comairano, Cassina de’ Sacchi, San Genesio, quindi il suo incarico non ha scadenza. (Isetta, Mei, Gualterzano, Ponte Carate, Porta d’Agosto, Torre del 1980). Mangano. Infine il Vicariato di Settimo, Delegazione XIV era formato da , Corbesate, Gualdra- Le altre comunità (Bereguardo, , Torra- sco, Misano Villareggio e Zeccone. dello, Belgioioso, Zerbo, Miradolo, Villanterio, Son- cino, Zelata, Baselica Bologna, Giovenzano, Papiago, Lo spoglio delle risposte ai quarantacinque quesiti Pissarello, Torrino, Villanova de’ Beretti, Turago Bor- della real giunta del censimento mostra, ancora nel done, Torre d’Isola, Gualdrasco, Lardirago, Filighera, XVIII secolo, una sostanziale aderenza al modello Corte Olona, Costa San Zenone, Genzone, Monteleo- amministrativo precedente e il passaggio al dominio ne, Santa Cristina, Torre de’ Negri, Bissone, Campo austriaco aveva lasciato pressochè intatta la struttura Rinaldo, Copiano, Gerenzago, Inverno, Magherno, dei comuni. Torre d’Arese, , Rognano, Origioso, Mira- Alla base vi era il consiglio generale che si aduna- bello, San Genesio, Torre del Mangano, Gosnasco, va nel periodo tra luglio e novembre per il riparto del- Misano, Carpignago, Noveto, Cosnasco, Santa Sofia e le imposte e, ai primi di gennaio, per il rinnovo delle Vignate, Gualterzano, Ponte Carate, Corbesate, Pra- cariche comunali. do, Vaccarizza, Ospedaletto, Barona, Calignano, Anche quando i cancellieri affermavano “non farsi Strazzago, Ceranova, Marzano, Spirago, Cassina del alcun consiglio” in realtà venivano convocati i capi di Broglio, Linarolo, Vigalfo, Badia, Caselle, Cassina casa almeno una volta all’anno insieme ai “maggiore- del Mezzano) si limitano a indicare il numero dei de- stimi” e agli ufficiali del Comune. Questi consigli si putati. Le comunità rimanenti non dichiarano di avere svolgevano alla presenza del iusdicente locale fosse deputati ma le loro funzioni sono compiute dai mag- esso il podestà regio o feudale, talvolta sostituito da giori estimati che, comunque, partecipano al governo un luogotenente. di tutti i comuni. L’unica differenza significativa riguarda la presen- In tutte le comunità della zona è presente il console za dei podestà che raramente risiedevano nella comu- che viene eletto con un pubblico incanto o, come i de-

24 Profili istituzionali generali putati, nelle comunità più piccole è scelto dal fittabile Vigalfo sono infeudate a Don Antonio Maria Barbiani del maggiore estimato. di Belgioioso. Corteolona, Costa San Zenone, Genzo- Il podestà regio risiede in città ed è l’organo gover- ne, Gerenzago, Miradolo, Monteleone, Pieve Porto nativo attraverso cui lo Stato si ingerisce nell’ammi- Morone, San Zenone e Zerbo ai Marchesi Principi nistrazione delle comunità rurali. Le sue funzioni, d’Este. Badia, Campo Rinaldo, Caselle, Cassina del espressamente dichiarate in un ordine del Magistrato Mezzano e Chignolo ai marchesi Cusani. Bissone, Ordinario del 1685 sono di carattere giudiziario ed Bolognola e Torre d’Arese a Don Giulio Visconti Bor- economico in quanto si occupa dell’osservanza degli romeo Arese, Calignano e Vistarino sono infeudati a ordini e delle gride, concede le licenze per l’esporta- Don Giuseppe Vistarino de’ Giorgi. Monte e Ospeda- zione dei grani e sorveglia fiere e mercati. Senza la letto ai fratelli e nipoti Opizzoni. Albaredo a Donna sua presenza non possono essere determinati i ruoli Barbara d’Adda Barbiana. Ceranova al marchese Ca- delle imposte e, talvolta presiede anche al rinnovo de- valli. Copiano al Conte Francesco Modegnani. Inver- gli ufficiali comunali. no a fra Clemente Maria Origo. Lardirago al Collegio I comuni non infeudati ricadono sotto la giurisdi- Ghislieri di Pavia. Linarolo al conte Giulio Calderara zione del podestà di Pavia in quanto è il iusdicente più di Milano. Santa Cristina al Collegio Germanico Un- vicino. Si tratta di: Rognano, Villarasca, Zelata, Base- garico di Roma., Torre dei Negri ai fratelli conti Igna- lica Bologna, Giussago, Cassina Trebigliana, Cassina zio e Alessandro Negri della Torre. Villanterio a Don Serigari, Molinazzo, Cittadella, Santa Sofia e Vignate, Giuseppe Rizzi. Carpignano, Guinzano, Liconasco, Torre d’Isola, Belvedere, Moncucco, Cassina Oltro- Moirago, Molino de’ Perotti, Noveto, San Genesio, na, Ca’ della Terra, Ca’ de’ Levrieri, Ca’ de’ Tedioli, Torre del Mangano e Villanova de’ Beretti sono infeu- Santa Croce, Foss’Armato, Motta San Damiano, Pra- dati al monastero della Certosa di Pavia. Divisa, Mo- do, Cassina Valle, Viverone, Torre Bianca, Cassina lino Vecchio, Torrino, Trivolzio e Trovo a Donna Cla- de’ Mensi, Carpignano, Strazzago, Ronchtto, ra Grugni Rusca. Origioso, San Perone e Torradello al Sant’Alessio, Guardabiate, Vialone, Vivente, Torre conte Girolamo Lucini di Milano. Giovenzano, Tiro- d’Astari, Buttirago, Alperolo, Casone del Mezzano, gno e Torriano al marchese Galezzo Pietragrassa. Magherno, Mirabello, Villareggio. Cassina Scacabarozzi, Cosnasco e Ronchetto sono in- Il podestà feudale, che rimane in carica un biennio feudati al conte Pietro Landolfi. Battuda, Soncino e può venire considerato un ufficiale regio in quanto il Vellezzo al marchese Bellini di Milano. Pissarello e suo incarico è sottoposto all’approvazione da parte Pilastro al conte Gio. Prospero Visconti. Bereguardo del Senato e la persona scelta doveva essere un suddi- e Cassina Tolentini al conte Don Lorenzo Leyzaldi. to dello Stato di Milano laureato presso l’università di Cassina Tentori e San Varese al marchese Don Pio Pavia, inoltre, allo scadere del biennio non poteva es- Belcredi. Casorate è infeudato alla Mensa Vescovile sere confermato nello stesso feudo se non era stato di Pavia, Marcignago al maresciallo e conte Don An- sottoposto a sindacatura e non aveva ottenuto il con- tonio De La Puebla e Montebello al conte Rusca. Bor- senso della Comunità. A differenza del podestà di Pa- nasco, Corbesate e Settimo risultano infeudate a Don via, i giudici feudali erano pagati dalle comunità ogni Ludovico Manriquez di Milano. Gualdrasco e Villa- volta che vi si recavano per compiere i loro doveri reggio al Marchese Francesco Beccaria di Milano e come assistere alla pubblicazione delle imposte o vi- Zeccone al marchese Cristoforo Torelli (Isetta, Mei, sitare le strade o provvedere alla sindacatura degli uf- 1980). ficiali comunali (Isetta, Mei, 1980). Tutte le comunità dichiarano di rivolgersi, in caso Nei comuni era inoltre presente un cancelliere - di necessità ai Sindaci Generali della Provincia a di- tranne che nelle comunità più piccole in cui ne veniva mostrazione del fatto che questo organo continua a assunto uno, talvolta semplicemente una persona in funzionare anche in epoca austriaca (Isetta, Mei, grado di scrivere, quando era necessario. 1980). Per quanto riguarda la frequenza delle infeudazio- ni risulta che su centoquarantasei comuni del pavese arch. Risposte ai Quarantacinque quesiti ASM cart. 3018 e segg.; Statuti di Casorate, Biblioteca Bonetta, Ms A II ottanotto erano infeudati e cinquantotto non lo erano 162. per cui circa due terzi dei comuni erano infeudati. bibl. Porqueddu 1980: C. Porqueddu, Le origini dell’istituto Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti le infeu- provinciale nel Principato di Pavia, ASP n. 2-3 1980, pp. dazioni erano le seguenti: Albuzzano, Barona, Beati- 9-36; Fontana 1907: Leone Fontana, Bibliografia degli co, Belgioioso, Cassina del Broglio, Filighera, Mar- statuti dei comuni dell’Italia superiore, Torino, Fratelli Bocca, 1907; Cavagna Sangiuliani 1907: Statuti italia- zano, Montesano, Santa Margherita, Spessa, Spesset- ni riuniti ed indicati dal Conte Antonio Cavagna Sangiu- ta Barbiani, Spessetta Speciani, Spirago, Vaccarizza e liani, Pavia, Tipografia Successori Fratelli Fusi, 1907.

25 Profili istituzionali generali

FEUDI IMPERIALI seconda cognizione delle cause de’ feudi” e spesso la (SEC. XVI - SEC. XVIII) carica era unica con quella del revisore. L’ultima “co- gnizione” era delegata al principe su ricorso dei liti- La complessa articolazione politico-amministrati- ganti e, con patente del 5 ottobre 1790, fu affidata alla va del ducato di Milano era ulteriormente accresciuta deputazione di governo e giustizia con sede in Geno- dalla presenza di feudi imperiali, di quei feudi che, va, il ruolo di magistrato supremo per i Feudi Doria. anziché riconoscere un vincolo di vassallaggio verso Gli ordini, sottoscritti dal principe ed autenticati il duca di Milano nel cui territorio erano collocati, ri- dal segretario venivano inviati al commissario o luo- conoscevano come loro signore il Sacro Romano Im- gotenente il quale li pubblicava nei modi usuali (Du- peratore. Comunità come Bagnaria (feudo Doria ), boin). Pregola e Varzi (feudi Malaspina), si ritenevano del tutto esenti dall’autorità milanese e costituivano vere Con regia patente del 4 settembre 1752 il cavaliere e proprie enclaves giurisdizionali e fiscali. In esse la Emanuel Valguarnera veniva posto ad esercitare “co- volontà del feudatario era legge e la giustizia era am- erentemente al regolamento provvisionale per le giu- ministrata da un podestà di nomina signorile o feudale risdizioni affrancate del principe Doria Landi, l’auto- contro le cui sentenze non vi era possibilità di appello. rità e giurisdizione che nei titoli e contratto d’affran- Il feudo di Varzi confermato ai marchesi Malaspina, camento erano attribuite al governatore di Milano” come imperiale, nelle investiture di Federico I del nei feudi e loro pertinenze di , S. Sebastia- 1164, di Federico II del 1220 e di Carlo IV del 1355, no, Bagnaria e Monteacuto. Il principe aveva giurisdi- tale restò fino al 23 febbraio 1399 quando i Malaspina zione indipendente da quella di qualunque magistrato furono costretti a prestare giuramento di fedeltà al tanto nelle cause civili che criminali come risultava duca di Milano Gian Galeazzo Visconti. Pur garanten- dall’instrumento di affrancamento del 31 luglio 1656 dosi gli antichi privilegi, le terre della giurisdizione (Camera di Milano) e dal regio diploma del 12 set- del marchesato di Varzi, furono assoggettate al ducato tembre 1691 (Carlo VI) e per l’amministrazione della di Milano (cfr Terre diverse in feudi camerali). Nel se- giustizia si continuava a far riferimento alle disposi- colo XVI l’unico feudo imperiale presente in Oltrepo zioni delle nuove Costituzioni di Milano. è Bagnaria di proprietà della famiglia Doria-Landi. Con la patente del 4 settembre 1752, Carlo Ema- nuele concedeva la facoltà al principe Doria Landi, di L’accesso alle terre dei feudi imperiali era tassati- creare pubblici notai per l’esercizio del notariato nelle vamente vietato a magistrati, esattori e soldati del re sue giurisdizioni. di Spagna; le uniche imposte che venivano riscosse erano quelle dovute ai feudatari e, in casi eccezionali, bibl. Duboin: A. Duboin, Raccolta per ordine di materie delle leggi, editti, manifesti della real casa di Savoia, vol. III, i contributi alle soldatesche imperiali che si trovavano Davico e Picco, Torino, 1827. a soggiornare entro i loro territori. Date le particolari condizioni “immunitarie” e for- ti dei quasi inesistenti controlli della lontana Vienna, i feudi imperiali rappresentarono nel corso dei secoli, i FEUDI CAMERALI rifugi ideali di fuorilegge, disertori, contrabbandieri (SEC. XVI - SEC. XVIII) (Sella 1987). Al numero esiguo e alla relativamente modesta Relativamente ai feudi imperiali sembra utile ri- estensione territoriale dei feudi imperiali presenti in portare alcune disposizioni che riguardavano i feudi prossimità dei confini dello stato di Milano, faceva ri- che la famiglia Doria possedeva nello Stato sabaudo, scontro la massiccia la diffusione del feudo camerale, che, per altro riconfermavano i privilegi già in prece- che nei secoli dell’età moderna aveva tuttavia perduti denza concessi dallo Stato di Milano. i caratteri salienti del feudo medioevale. Il principe esercitava la sua giurisdizione affianca- Durante l’alto medioevo erano stati attribuiti al to da vari ufficiali e giusdicenti: il regolamento delle feudo - che era in origine “feudo imperiale” - la quasi comunità era appoggiato a più reggenti o consoli e ad totalità dei poteri di governo che passavano a chi rice- un sindaco o sindacatore, l’amministrazione della veva l’investitura, fatto salvo l’obbligo dell’omaggio giustizia era commessa a giudici di prima istanza e dell’aiuto all’imperatore, l’esperienza comunale chiamati commissari o podestà o luogotenenti e gli aveva visto l’affrancamento dal feudatario di ville e atti di questi tribunali erano ricevuti da un segretario, borghi del contado che, affermando la propria libertà, in genere notaio, detto attuario. Vi era un giudice re- si erano dati propri statuti e proprie strutture ammini- visore delle cause sia criminali che civili, nominato strative autonome. Tuttavia i continui contrasti intesti- dal principe ogni biennio in base all’ordine del 3 otto- ni spinsero i comuni a cercare aiuto in un dominus, bre 1727, un giudice ordinario d’appello che aveva “la conferendogli il controllo e la guida della vita cittadi-

26 Profili istituzionali generali na. E ancora l’allargarsi del dominio del signore con proprio in concomitanza all’accentuarsi del fattore l’attribuzione della signoria anche in altre città, so- che più ne favoriva lo sviluppo: la crescente domanda vente vicine, e il riconoscimento del suo potere da di denaro da parte della regia camera per far fronte parte dell’imperatore, portarono alla trasformazione alle ingenti spese militari sia della monarchia sia dello della signoria in principato, quindi all’affermazione stesso stato di Milano. Dall’inizio del secolo alla pace dello stato regionale che, al di sopra delle particolari dei Pirenei nel 1659, la guerra appariva infatti una magistrature e degli uffici cittadini, imponeva proprie componente sempre presente nell’esistenza dello sta- strutture di governo e di controllo, create per soprin- to milanese. Inoltre verso la metà del Seicento la si- tendere a tutto il dominio guidato da un potere centra- tuazione lombarda si era fatta problematica: le ingen- le già forte e articolato (Annoni 1995). tissime spese per l’esercito, divenute sempre più gra- vose con il moltiplicarsi delle tensioni che Per rafforzare il proprio potere e per esercitare la direttamente interessavano il Milanese, associate alle piena e diretta amministrazione su tutti i territori da numerose distruzioni portate dai militari, alla carestia, lui dipendenti, il duca di Milano ricorse alla pratica di alla perdita di vite umane, provocarono inevitabil- separare le città dai loro contadi, mantenendo uno mente un grave collasso finanziario del paese. In que- stretto controllo sulle prime e dando in appalto l’eser- sto clima di difficoltà, le gravi urgenze dell’erario cizio dei poteri amministrativi e della giurisdizione spinsero la corona spagnola a ricorrere su larga scala delle campagne, connotate dalla fitta presenza di bor- alla pratica di alienazione di feudi, titoli nobiliari e di ghi, villaggi e cascine che rendevano il governo diret- ogni altra entrata camerale: dazi, regalie, diritti di cac- to troppo difficile e dispersivo, attraverso la formula cia e di pesca, diritto di prestino e di beccaria. In ge- dell’infeudazione. Tra il trecento ed il settecento nel nerale tutto ciò che fosse disponibile e potesse trovare territorio lombardo si ebbe una diffusione sempre più acquirente veniva posto all’asta. consistente di feudi, non più dipendenti dall’impera- tore bensì concessi dal principe, strettamente control- L’aspetto economico-finanziario dell’investitura lati dalla camera ducale, attraverso gli uffici dell’am- feudale non veniva tuttavia considerato dalla sola mo- ministrazione finanziaria centrale (Annoni 1995). narchia spagnola: anche negli acquirenti alle finalità di prestigio e promozione sociale si univano infatti La differenza di maggiore rilievo tra le infeudazio- moventi di natura economica. Pur con i molti ostacoli ni del tre-quattrocento e quelle attuate nel successivo e limiti il feudo rimaneva ancora un affare appetibile: periodo della dominazione spagnola stava fondamen- esso dava infatti la possibilità di acquisire quei redditi talmente nella diversa concezione di feudalità: se in- diretti che le concessioni elencavano, talvolta non nu- fatti sino ai primi decenni del quattrocento le investi- merosi e non ricchi, se considerati singolarmente, ma ture venivano ancora elargite come ricompense per consistenti nel loro insieme. servigi militari, politici, amministrativi, già nel quarto decennio del cinquecento con gli Asburgo il regime Con l’acquisto del feudo al feudatario veniva tra- feudale cessò quasi definitivamente di essere conside- smesso anche un importante settore della vita civile: rato come strumento attraverso cui assicurarsi la fe- l’amministrazione della giustizia. Limitatamente ai deltà dell’aristocrazia e venne sempre più visto come tribunali di primo grado, ai feudatari era infatti con- un comodo mezzo per ricavare entrate straordinarie, cesso il potere di fare applicare le leggi dello stato e con cui far fronte ai sempre crescenti bisogni dell’era- fare osservare gli statuti e le consuetudini locali che il rio. Le infeudazioni del periodo spagnolo avevano feudatario stesso, ricevendo il giuramento ed omag- quindi carattere apertamente venale, al punto che un gio di tutti i capi di casa delle comunità, si impegnava feudo vacante era oggetto di un’asta pubblica e veniva a sua volta a riconoscere ed osservare. concesso al miglior offerente con la sola riserva che Presto però le autorità imposero al feudatario l’ob- questi fosse nobile o vivesse more nobilium. All’inve- bligo di affidare gli incarichi giurisdizionali a persone stitura feudale era infatti collegata, secondo precise competenti, giudici laureati; nei centri minori si ac- norme ed un altrettanto preciso prezzo, la concessione cettarono anche causidici e notai. Il feudatario conti- del titolo nobiliare. Il contenuto anche economico nuò comunque a vedersi riconosciuta la possibilità di dell’investitura feudale risulta evidente quando (ed influenzare l’amministrazione della giustizia attraver- era la maggioranza dei casi) l’acquisto avveniva a ti- so la nomina del pretore feudale e nei centri maggiori tolo oneroso e il valore del feudo veniva calcolato in del podestà. base al numero dei fuochi e alla capacità contributiva Ancora nella seconda metà del Settecento, quando degli abitanti delle comunità. (Sella 1997). furono redatte le “Risposte ai 45 quesiti della giunta Il fenomeno feudale lombardo raggiunse la sua del censimento”, l’istituto feudale era assai diffuso massima intensità ed espansione nel XVII secolo, nei territori lombardi.

27 Profili istituzionali generali

E ancora a metà del XVIII secolo ai feudatari “ca- Cozzo, Dorno, Erbamala, Frascarolo, Galliavaola, merali”, oltre a diversi diritti di riscossione dei pro- Gallia, Gambarana, Garlasco, Goido, Groppello, Gru- venti di numerose regalie alienate – le quali vennero mello, Guasta, Langosco, Lomello, Marza, Mede, quasi interamente riscattate dalla Camera in seguito , , Mortara, Oleva- ad una complessa operazione finanziaria iniziata nel no, , Parasacco, Parona, Pieve Albigno, Pie- 1766 e terminata dopo più di un ventennio, nel 1791 ve del Cairo, Ragnera, Rosasco, Sairano, San Giorgio, – spettava il diritto di giurisdizione civile e penale di San Martino la Mandria, San Paolo Leria, Sannazza- prima istanza, limitato dal cosiddetto privilegio di ro, Sant’ Alessandro, Sant’Angelo, Sartirana, Scalda- “maggior magistrato”, che esentava i proprietari ter- sole, Schivanoia, Sedone, Semiana, , Terno, rieri residenti in città ed i fittabili e coloni alle loro di- Torrazza, Torre Beretti, Tromello, Veleggio, Valle, pendenze dalla giurisdizione dei tribunali feudali. Villanova d’Ardenghi, Zeme, Zerbolò, Zinasco. Si Nel 1470 molti feudatari giurarono fedeltà a Gale- hanno notizie anche delle infeudazioni relative ai co- azzo Maria Sforza. Risultavano infeudate le seguenti muni del vigevanasco che non vennero compresi nella comunità: Mortara, Robbio, Sartirana, Castelnovetto, relazione dell’intendente Fontana, si tratta delle se- Valle, Confienza, Tromello, , Gambo- guenti comunità: , Cassolvecchio, Cilave- lò, Cairo, Belgioioso, Campalestro, Montalto, Montù, gna, Confienza, Gambolò, Gravellona, , Pale- Mondondone, Voghera, Candia, Rivanazzano, Dorno, stro, Robbio, Vigevano, Isola Sant’ Antonio, Mezza- Lomello, Olevano, Cerreto, Zeme, Santa Cristina, Ot- no, Terrasa, Torre de’ Torti. tobiano, Bissone, Rovescala, Silvano, Monteacuto, Casteggio, Groppello, Breme, Pecetto, Scaldasole, Terre diverse dell’Oltrepo (sec. XV - sec. XVIII) Rivellino Pavese, Montebello, Montecalvo, Sparvara, Ambrogio Opizzone nella Relazione di tutte le ter- Montescanino, Pietra, Petralino, Rocca, Sale, Som- re dello Stato di Milano (edita in Pavia nel 1634) ri- mo, squadra di Garlasco, Mede, Montesegale, Gam- porta l’elenco delle cosi dette Terre diverse della col- barana, Broni, squadra di Ottabiano (Roveda 1992). lina dell’Oltrepo nel Principato di Pavia. Nelle due campagne pavesi sono infeudati al mo- mento dei Quarantacinque quesiti (seconda metà del Le Terre diverse erano così chiamate in quanto, sec. XVIII) i seguenti comuni del pavese: Bereguar- pur non pagando nessuna gravezza (cavallo di tassa, do, Marcignago, Origiso, San Perone, Torriano, Tri- staro di sale, ecc.) al principato, alcune di loro paga- volzio, Velezzo, Battuda, Casorate, Pissarello con Pi- vano alla regia camera una tassa mensuale detta Ca- lastro, Torrino, Torradello, Trovo, Carpignago, Gio- pallo (dal nome del primo commissario che la riscos- venzano, Guinzano, Liconasco, Turago Bordone, se, Pietro Antonio Capallo) utilizzata per il pagamen- Barona, Calignano, Ceranova, Lardirago, Marzano, to annuale dei salari degli ufficiali dell’esercito; le Spirago, Vistarino, Vaccarizza, Albuzzano, Belgioio- Terre diverse erano sottoposte allo Stato di Milano e so, Filighera, Linarolo, Montesano, Santa Margherita, solite sostenere gli alloggiamenti dei soldati. Vigalfo, Corteolona, Costa San Zenone, Genzone, Erano parte delle terre diverse: il feudo di Fortuna- Monteleone, Cantelma e Gatta, Santa Cristina, Spes- go con Fortunago, Stefanago, Staghilione, Gravana- sa, Spessetta Balbiani, Spessetta Speciani, San Zeno- go, Montepico e Rocca Susella, uniti tutti con i loro ne, Torre de’ Negri, Badia, Porto Morone, Campo Ri- villaggi e cascine sotto la giurisdizione di Fortunago; naldo, Chignolo, Miradolo, Copiano, Gerenzago, In- il marchesato di Varzi con Varzi, , Santa verno, Monte Bolognola, Torre d’Arese, Villanterio, Marghetia e Pietra Gavina; il marchesato di Godiasco Campo Morto, Cavagnera, Mandrino, Vidigulfo, Zi- con Godiasco, San Giovanni, Groppo, Cella, Orama- bido al Lambro, Bescapè, Castel Lambro, , la, Valdinizza, Sagliano, Sant’Albano e Valverde; la Torre Vecchia, Bornasco, Corbesate, Gualdrasco, Valle di Trebbiano (divisa in 10 possessioni che pren- Zeccone, Cassina Calederari, Cassina Tolentina, San dono nome dagli abitanti elencati nel focatico tra i Varese, , San Genesio, Torre del Mangano quali vengono ripartiti gli alloggiamenti e ogni altra (Roveda 1992). spesa pubblica); il feudo di Cecima con Cecima e San Dalla relazione dell’intendente generale Fontana Ponzo e loro villaggi e cassinaggi; i feudi Vermeschi del primo di novembre del 1707, in Lomellina risulta- di , e Ruino; il marchesato di vano infeudate le seguenti località: Acqualunga, Ala- Pregola (appartenente alle terre dei Malaspina con gna, , Bastida , Borgo San Siro, un’estensione di circa 20 miglia e una popolazione di Borgofranco, Breme, Cairo, Cambiò, Candia, Carbo- 527 fuochi) compendente Pregola (con 9 villaggi e nara, Cascina Comune, Cascina Confalonera, Cascina cassinaggi), Zerba (con 4 villaggi e cassinaggi), Pei de’ Bassi, Cascina Gattinara, Cascina Grua, Castella- (con 2 villaggi e cassinaggi) e Campi (con 7 villaggi ro de’ Giorgi, Cava, Celpenchio, , Cerreto, e cassinaggi).

28 Profili istituzionali generali

Per quanto riguarda i feudi dell’Oltrepo nel sec. Con tale editto il governo non solo imponeva l’ob- XVIII, nel passaggio dal Principato di Pavia al regno bligo di residenza ai pretori feudali e consentiva solo di Sardegna, tutti i comuni della provincia di Voghera ai signori vicini – in un raggio di non oltre sette miglia risultano infeudati. Ad oggi, non ci è stato dato modo – di scegliere lo stesso pretore, ma insisteva sulla pre- di rintracciare la relazione sulla situazione ammini- cisa specificazione degli obblighi connessi alla giuri- strativa locale, stilata dal primo intendente, Bernardi- sdizione feudale: il mantenimento dei detenuti e la no di Cervignasco, installatosi in Voghera nel 1743. manutenzione delle carceri e di tutti i locali necessari per il regolare svolgimento delle attività giudiziarie. I bibl. Opizzone 1634: A. Opizzone, Relazione di tutte le terre dello Stato di Milano, Pavia, 1634. provvedimenti, più volte ribaditi, aumentarono gli oneri per i feudatari ed accelerarono inevitabilmente il processo di decadenza dell’istituto feudale.

PRETURE FEUDALI (SEC. XVI- 1774) AMMINISTRAZIONE DELLA CITTÀ Designati direttamente dal feudatario tra una rosa E DELLA PROVINCIA DI PAVIA di candidati approvata dal Senato, i giudici feudali (1756-1786) avevano durata biennale ma potevano essere riconfer- mati, “previo assenso del popolo”. Con la “Riforma al Governo, ed Amministrazione Nonostante la loro giurisdizione si estendesse a della Città e Provincia di Pavia” del 27 gennaio 1756 tutte le cause di primo grado, ai giudici feudali veni- viene creata la Congregazione generale degli estimati vano spesso sottratte quelle che, pur essendo di primo un’assemblea formata da ventiquattro membri. Quat- grado, comportassero confische di beni, giudicassero tro posti erano riservati al ceto decurionale, due a dot- omicidi, o ancora tutte le cause che vedevano coinvol- tori iscritti al Collegio professionale. Quattro estimati ti “cittadini”. Per le sentenze emanate dai giusdicenti erano estrarre da una borsa di dodici nominativi e feudali era infine sempre prevista la possibilità di ri- quattordici deputati erano eletti dalle delegazioni in corso al “maggior magistrato”, tribunale di appello, cui era stata suddivisa la provincia. Questa congrega- rappresentante periferico del potere regio. zione aboliva la Congregazione del Principato e quel- la degli estimati milanesi mentre tutto il potere veniva Essendo assai diffusa la pratica – come ben emer- concentrato in essa. ge dalle risposte ai 45 quesiti – secondo cui molti giu- sdicenti feudali, nominati da diversi feudatari, tende- La congregazione era assistita da quattro sindaci: vano ad accumulare un rilevante numero di incarichi, uno residente in Milano, uno in Pavia e due nelle cir- solo pochi giusdicenti erano soliti risiedere nel luogo coscrizioni rimaste dell’antico contado ovvero la in cui era ubicata la pretura feudale. Alcuni nomina- Campagna Soprana e la Campagna sottana. vano un proprio luogotenente, altri si presentavano In seguito alle proteste degli estimati milanesi si alle comunità loro giurisdizionalmente subordinate in giunse alla pubblicazione in data 1 ottobre 1757 di un occasione delle riscossioni annuali. La frequenza del- decreto intitolato “Aggiunte al piano di Pavia” che ri- le visite era comunque proporzionale alle possibilità conosceva ai possessori milanesi una posizione di pri- di guadagno: il ritorno economico della carica di giu- vilegio all’interno della Congregazione. dice feudale era solo in minima parte costituito da uno Il funzionario a livello provinciale in questo perio- stipendio fisso, corrisposto dal feudatario o dalla co- do è il Regio delegato che aveva il compito di assistere munità; la maggior parte degli introiti proveniva infat- alle congregazioni provinciali e al consiglio cittadino ti da tasse giudiziarie e da multe, diversamente ripar- e a tutte le “camere civiche”. Successivamente il suo tite, da comunità a comunità, tra il titolare del feudo, campo di azione verrà allargato al controllo dei can- il giudice feudale ed eventuali altri dipendenti dell’uf- cellieri delegati, ai deputati dell’estimo, del mercimo- ficio pretorio. niale e del personale, ai sindaci delle terre, ai consoli Ben noti all’imperatrice Maria Teresa erano i limi- e ai ragionati e agli affari delle comunità di natura fi- ti e gli inconvenienti che derivavano dal numero ec- scale. cessivo delle giurisdizioni feudali. Occorrerà attende- Le province erano divise in delegazioni, quella di re la promulgazione dell’editto 10 febbraio 1774, pri- Pavia ne aveva quattordici, a capo delle quali era pre- ma di assistere, analogamente a quanto si è già posto un “regio cancelliere delegato del censo” addet- accennato per le preture regie, ad un intervento incisi- to al controllo regio a livello comunale. Questi cancel- vo sul sistema di amministrazione della giustizia feu- lieri delegati dipendevano direttamente dal governo dale. ma dovevano rendere conto al regio delegato.

29 Profili istituzionali generali

Nel 1784 viene smantellato definitivamente il vec- Venne così istituita la figura del cancelliere delega- chio sistema. Con il dispaccio regio del 5 novembre to dalla Giunta – denominato più frequentemente can- 1784 viene abolito il regio delegato e successivamen- celliere del censo – che inizialmente introdotto in te si provvede al trasferimento alla congregazione del modo informale ed occasionale, senza fissa remunera- patrimonio delle cariche prima disperse fra organi di zione, divenne in seguito uno dei cardini della riforma antico regime. Viene riformata anche la congregazio- amministrativa teresiana. ne che all’inizio del 1785 doveva essere così compo- La sua introduzione suscitò inevitabilmente malu- sta: due dottori di collegio, un decurione, il giudice mori e proteste generali. La Congregazione dello sta- delle strade, due possessori milanesi, tre cittadini esti- to, prima fra tutti, sostenne infatti che tali funzionari mati che dovevano essere scelti tra le “famiglie di se- “feriscono sostanzialmente la massima e l’inveterata condo ordine” cioè non appartenenti al ceto nobiliare. consuetudine del paese secondo cui le leggi, che dan- no a’ principi la facoltà d’imporre i tributi nelle circo- Nel marzo del 1785 vengono messi in funzione i stanze da esse prescritte, lasciano a’ sudditi il diritto vice – intendenti, ufficiali posti alle dipendenze delle di farne il ripartimento, come cosa spettante alla pub- intendenze provinciali; questi uffici erano composti blica amministrazione; […] a tal fine hanno le rispet- da un intendente che si occupava della finanza, tive comunità i cancellieri di piena loro confidenza da dell’annona e delle manifatture, da un ispettore che esse deputati alla custodia de’ catastri ed all’effetto sbrigava le pratiche in assenza dell’intendente e da delle intestazioni: se quelli però avessero a custodirsi, vice - intendente che “avrà l’ispezione sopra il Censo, e queste ad effettuarsi da’ cancellieri dalla Real Giun- sui Cancellieri, farà le veci degl’aboliti Regi Delegati ta eletti, verrebbero tosto a sovvertirsi l’accennata ne Corpi Civici; avrà l’ispezione sopra le strade, i tor- massima fondata nelle leggi, e canonizzata dall’im- renti ed i confini e promuoverà l’agricoltura partico- memorabile osservanza” (Capra1984). larmente de terreni incolti. Con l’editto del 26 settem- bre 1786 questo ufficio verrà abolito e verranno istitu- Alle rimostranze il Neri rispose ottenendo, nel lu- ite le intendenze politiche provinciali (Porqueddu glio 1753, la promulgazione di un editto in cui si or- 1995). dinava a tutte le comunità dello stato di non ricono- scere altro cancelliere se non quello nominato dalla Giunta. Tuttavia i reclami e le proteste continuarono sino a quando il 3 marzo 1755 Maria Teresa respinse definitivamente gli argomenti sostenuti dalla Congre- CANCELLIERE DELEGATO DEL CENSO gazione dello stato ed approvò ed ufficializzò con la (1757-1796) legge “Riforma al governo ed amministrazione delle comunità dello stato di Milano” l’istituzione del can- Gli orientamenti da seguirsi nella riforma delle celliere del censo. amministrazioni locali, preliminare all’esecuzione Nominato per la prima volta dalla Giunta del cen- del censo – già chiari al Neri quando nel 1749 giunse simento ed in seguito dall’assemblea dei deputati alla presidenza della rinata giunta del censimento – si dell’estimo delle comunità che componevano la dele- rafforzarono ulteriormente nel 1750 in seguito ad un gazione, il cancelliere del censo doveva essere o dot- incontro che il Neri ebbe con i cancellieri di tutte le tore o notaio collegiato o ingegnere collegiato o anco- comunità dello stato convocati a Milano: “alcuni di ra pubblico agrimensore, non poteva essere affittuario essi non sono capaci per mera imperizia, e altri ben- o agente di nessun possessore sottoposto al suo di- ché fussero periti, si trovano incapaci per essere fatto- stretto e veniva remunerato direttamente dalle comu- ri, o agenti, o addetti al servizio di qualche più potente nità a lui sottoposte, proporzionalmente a quanto pri- possessore del comune, da cui sono stati creati cancel- ma le medesime pagavano al cancelliere comunale. lieri; [quasi i due terzi non risiedevano in loco] poiché Come rappresentante del potere centrale di fronte venendo eletti a piacere dai principali estimati, questi alle comunità e come esecutore degli ordini del tribu- gratificano con tal titolo, e col soldo che vi è annesso, nale censuario il cancelliere delegato era investito di i loro ragionati, o agenti, o altri serventi e stipendiati numerosi compiti: a lui spettava presiedere e scioglie- della loro casa, e li lasciano risiedere in Milano, o nel- re i convocati, custodire le mappe e i registri catastali le altre città” (Capra 1984). di ogni comunità, ricevere e trasmettere al potere cen- Scelti i più abili ed onesti il Neri incominciò a de- trale le eventuali denunce prodotte dalle comunità a legare loro sistematicamente tutte le operazioni relati- lui sottoposte, controllare la regolarità delle elezioni ve al censo, non solo nella comunità cui erano origi- dei deputati e dei bilanci annuali, segnalare al potere nariamente addetti ma anche nel circondario, di modo centrale gli eventuali abusi, provvedere all’ammini- che ve ne fosse all’incirca uno per ciascuna pieve. strazione delle comunità che, data la loro esigua di-

30 Profili istituzionali generali mensione, non erano dotate di convocato e deputazio- zione solamente consultiva a meno che non fossero ne. anche possessori fondiari. (Rotelli, 1975) In ogni delegazione – termine che poteva essere si- Gli ufficiali presenti in ogni comunità divennero il nonimo di pieve o indicare il distretto di un cancellie- console - residente -, l’esattore e il sindaco che rap- re; ma assai spesso le due cose coincidevano – il can- presentava gli interessi del Comune. Ai convocati do- celliere era tenuto a scegliere la sede, da lui ritenuta veva intervenire il cancelliere che faceva, se necessa- più idonea, per la collocazione dell’archivio e dei suoi rio, le veci del Podestà vigilando sull’osservanza de- uffici (Capra 1984). gli ordini (Isetta, Mei, 1980). L’aggregazione del Mantovano al territorio lom- Le riforme giuseppine ebbero interessarono so- bardo fornì l’occasione per intraprendere una profon- prattutto il livello dell’amministrazione provinciale, da riorganizzazione delle cancellerie del censo: con ma con l’editto del 23 novembre 1784 vengono intro- l’editto governativo del 18 marzo 1785, emanato in dotte delle modifiche allo stesso sistema di governo attuazione del regio dispaccio 5 novembre 1784, il nu- della città di Pavia. L’amministrazione veniva affidata mero delle delegazioni venne ridotto a 82 (compreso a due dottori collegiati, a un decurione, al Regio Giu- il Mantovano) e fu delineato il nuovo compartimento dice delle Strade, a due estimati milanesi e a tre citta- territoriale, poi ritoccato secondo quanto previsto nel dini estimati (Rotelli 1975). regio editto 26 settembre 1786. Nel contempo i salari bibl. Rotelli 1975: E. Rotelli, Gli ordinamenti locali della dei cancellieri vennero aumentati e trasferiti a carico Lombardia preunitaria (1755-1859), in «Archivio Stori- delle casse provinciali, e non più, come in preceden- co Lombardo», anno C (1974), pp.171-233. za, a carico delle singole comunità del loro distretto o pieve (Editto 26 settembre 1786).

legisl. Editto 18 marzo 1785: Editto governativo di riorganiz- zazione delle cancellerie censuarie, 18 marzo 1785; PRETURE (1774-1796) Editto 26 settembre 1786: Editto per il Compartimento territoriale della Lombardia austriaca, 26 settembre Ancora durante la seconda metà del Settecento – 1786. come si è già accennato nel profilo istituzionale gene- rale relativo a Podestà, vicari, capitani e in quello sul- le Preture feudali – l’organizzazione della giustizia era caratterizzata da uno stato di generale disordine. COMUNE DEL PRINCIPATO DI PAVIA Continuavano infatti a sopravvivere numerosi fori pri- (1756-1786) vilegiati – per specifiche categorie di persone o per Con la “Riforma al Governo, ed Amministrazione materie particolari – e sullo stesso territorio potevano della Città e Provincia di Pavia” del 27 gennaio 1756 coesistere giudici dello stesso grado e con incarichi viene introdotto anche nel principato di Pavia un cri- praticamente identici. La prima istanza civile e crimi- terio uniforme di amministrazione provinciale e co- nale era prerogativa generalmente dei podestà o pre- munale per mezzo di una serie di norme che le comu- tori, ma nelle località infeudate coesistevano due or- nità dovevano seguire nonostante gli statuti e le con- gani giudiziari, quello feudale per il minor magistrato suetudini contrarie. e quello regio per il maggior magistrato. Ancora più I consigli e le congregazioni dei comuni venivano frequente era l’accavallarsi della giurisdizione tra giu- aboliti e sostituiti con un “convocato comunale” in cui dici regi: le competenze dei giudici con sede in Mila- si riunivano i detentori di proprietà fondiarie nel co- no si estendevano infatti su tutto lo Stato, cumulando- mune inscritti nelle tavole del censo. Compito del si così con quelle degli altri giudici di prima istanza convocato era scegliere gli amministratori, nominare con giurisdizione su distretti periferici. La stessa di- gli impiegati, stabilire i soggetti all’imposta mercimo- stribuzione territoriale delle preture regie, come del niale e personale nonché discutere degli affari che ri- resto quella delle preture feudali, era inoltre estrema- guardavano il comune. mente disomogenea (Cuccia 1977). Tra i doveri del convocato era eleggere annual- Una prima significativa riorganizzazione delle giu- mente tre deputati (requisito per l’eleggibilità era es- dicature inferiori, tanto regie che feudali, venne di- sere “estimati” ovvero avere proprietà fondiarie nel sposta con il reale dispaccio 10 febbraio 1774, pubbli- comune) che governavano la comunità insieme ad al- cato con editto del 6 giugno dello stesso anno. tri due deputati: uno scelto fra i “descritti nel ruolo Dopo aver noi con nostra Real Carta del dì 23 settembre della tassa mercimoniale”, l’altro eletto dall’adunan- 1771 regolate le competenze dei Tribunali supremi della no- za dei “soggetti alla tassa personale” (Isetta, Mei, stra Lombardia austriaca nelle materie spettanti all’ammini- 1980). Questi ultimi due deputati però avevano fun- strazione della giustizia, abbiamo conosciuta la necessità di si-

31 Profili istituzionali generali stemare le giudicature inferiori, le quali debbono tanto più in- Tribunale supremo era, come è noto, il Senato milane- teressare le nostre materne sollecitudini, quanto che portano i se. (Cuccia 1977). soccorsi della giustizia alla parte più bisognosa del nostro po- polo e troppo risentono degli originari difetti delle tanto mol- Come già la riforma delle amministrazioni provin- tiplicate e per lo più mal amministrate preture feudali”. Così le ciali anche quella della giustizia conobbe una sensibi- autorità asburgiche si riproponevano di “dare una migliore or- le accelerazione durante il decennio di regno di Giu- ganizzazione alle cure pretorie, si’ in ordine al compartimento seppe II. delle giurisdizioni territoriali che alla destinazione degli uffi- ciali necessari a conservare e a promuovere il buon regolamen- Una profonda ridefinizione del sistema giudiziario to dell’interna polizia dello Stato. venne delineata con il reale dispaccio 11 febbraio 1786 di riforma dei Tribunali: ogni giurisdizione fino A tal fine venne innanzitutto accresciuto il numero ad allora esercitata a Milano e a Mantova da qualsiasi delle preture regie, le quali furono peraltro divise in giudice regio o civico fu abolita e per tutti gli affari tre classi: alle 12 preesistenti – Milano, Abbiategras- contenziosi vennero previsti tre gradi di giudizio. La so, Casalmaggiore, Codogno, Como, Cremona, Gal- prima istanza fu affidata alle preture, tranne a Milano larate, Lodi, Pavia, Treviglio, Varese, Vimercate – ne e Mantova, dove era previsto un tribunale collegiale; vennero aggiunte altre 10, con sede a Brivio, Fonta- nelle due città avevano sede inoltre i tribunali di ap- nella, Laveno, Lecco, Locate, Mariano, Menaggio, pello e a Milano quello supremo di revisione, dove si Pizzighettone, Porlezza, Pozzo Baronzio. doveva adire solo in caso di difformità di giudizio tra A ciascuna pretura furono assegnati – oltre natu- la prima istanza e l’appello. ralmente il pretore o il vicario – un fiscale, un bargello Dalla competenza dei giudici di prima istanza era- e un numero di attuari e di fanti proporzionato all’im- no escluse le cause camerali, fiscali e feudali, che portanza della stessa. spettavano ai due tribunali di prima istanza di Milano La nomina dei pretori regi era prerogativa del go- e Mantova, e così pure quelle economali ed ecclesia- verno e il loro incarico era triennale. stiche, già di competenza del soppresso Senato e della Giunta economale. “Saranno pure eccettuate dal foro I soggetti da eleggersi a questo offizio – continuava l’editto – dovranno essere laureati nella Università di Pavia, nativi di contenzioso tutte quelle vertenze e questioni che po- questo Stato o domiciliati da lungo tempo nel medesimo, non tranno emergere dall’esercizio regolativo e coattivo possessori di fondi stabili nel distretto della Pretura, né do- delle facoltà economiche, che saranno attribuite nel vranno professare nella medesima l’avvocatura o il patrocinio nuovo sistema generale della pubblica amministrazio- delle cause private (art. 4). ne, al Consiglio Governativo, alla Direzione delle Re- gie Finanze ed agli Intendenti o siano capi politici del- Ai pretori era inoltre proibito allontanarsi dalla le Province oppure agli Offici dipendenti rispettiva- propria sede “senza le debite licenze”, nel qual caso mente dalle ora dette superiorità” (art. 18). gli stessi sarebbero stati sostituiti dal fiscale della Cu- ria. Fu allora abolita anche “qualunque giurisdizione Nel complesso la giurisdizione dei pretori risultò cumulativa esercitata o pretesa per lo passato da qual- sensibilmente ampliata per la soppressione di altre sisia altro Giudice o Tribunale Inferiore e salva sol- giudicature concorrenti e per l’abolizione di ogni pri- tanto la Giurisdizione del Regio Capitano di Giustizia vilegio di elezione del foro. Per quanto riguarda in a forma delle Nuove Costituzioni” (art. 7). Al contem- particolare i pretori forensi, la riforma giudiziaria giu- po vennero riunite “all’Officio Pretorio tutte le Ban- seppina contribuì a rivalutarne la figura, offrendo nuo- che e Attuarie annesse per lo passato ai rispettivi offizi ve prospettive ad una carriera che fino ad allora era dei Referendari, Commissari del sale, Capitani del di- quasi completamente separata da quelle che portava- vieto e a qualunque altro offizio soppresso col piano no agli uffici giudiziari più ambiti. Le loro competen- del dì primo gennaio 1772 e aggregato in virtù del me- ze vennero allargate, il loro mandato divenne senza li- desimo alle Regie Curie della Provincia” (art. 3). miti di tempo e si eliminarono i sindacati; furono inol- Oltre a razionalizzare le giurisdizioni e stabilire tre incamerate le tasse giudiziarie e si diede ai obblighi e requisiti dei giudici regi, l’editto provvide magistrati uno stipendio fisso, per metterli al di sopra infine a disciplinare le giudicature feudali e a precisa- di ogni sospetto di concussione. (Cuccia 1971). re i rapporti tra gli uni e le altre. Ai podestà regi venne Con la suddivisione dei delitti in criminali e poli- allora concesso un rigido controllo sulle preture feu- tici introdotta dal nuovo codice penale giuseppino (tra dali: essi potevano intervenire d’ufficio in caso di as- i primi rientravano i delitti di lesa maestà e di lesione senza o inadempienza dei giudici nominati dai feuda- della vita e della proprietà, mentre delitti politici era- tari e funzionavano anche come appello nelle cause no le trasgressioni alle norme di polizia e all’ordine civili di minor rilievo. Per le altre cause l’appello av- pubblico, oltre che alle regole morali e di decoro), ai veniva nelle città, davanti ai collegi di giurisperiti. Il podestà o pretori locali – in forza delle indicazioni

32 Profili istituzionali generali contenute in un poscritto a una lettera di Kaunitz del Quanto poi alle giurisdizioni feudali per le quali dal feudatario 30 aprile 1787 che, in attesa del mai realizzato adatta- è stata data la patente di aggregazione a qualche Regia Pretura, mento del codice penale giuseppino alle condizioni nel caso resti soppressa la Regia Pretura o, in vigore del nuovo compartimento, il territorio feudale resti aggregato ad altre locali della Lombardia austriaca, continuò rappresen- Regie Preture, s’intende che l’esercizio della giurisdizione per tare la norma in materia di delitti politici – venne at- detto feudo o feudi abbia ad esercirsi da quel Regio Pretore nel tribuita anche la “cognizione e punizione di que’ de- cui distretto è compreso il detto territorio feudale […]. litti che nel nuovo codice sono denominati politici” e ciò “dipendentemente dal dicastero politico ch’è il L’esercizio delle giurisdizioni […] in ogni parte governo” (Cuccia 1971). conforme al nuovo compartimento territoriale era fis- Quanto poi ai compiti di polizia e di pubblica sicu- sato per il 31 gennaio 1790 (Avviso 16 gennaio 1790). rezza, a Milano venne istituito un Ufficio Centrale di Pochi giorni più tardi, in seguito alla morte di Giu- Polizia, mentre nelle altre città tale funzione spettò agli seppe II, il trono imperiale asburgico passò a Leopol- Intendenti politici. In campagna invece anche questa do II. incombenza ricadde sui pretori, nei quali convivevano Mentre in altri settori la revisione degli ordina- dunque le qualifiche di giudice civile, penale, politico e menti giuseppini fu allora pressoché totale, l’inter- funzionario di polizia, con dipendenza di volta in volta vento del nuovo imperatore ebbe rilievo minore in dai tribunali o dall’esecutivo (Cuccia 1971). ambito giudiziario. L’11 dicembre 1788 Giuseppe II approvò il nuovo Uno dei mutamenti più significativi introdotti in compartimento territoriale per la giurisdizione del re- questo campo fu certamente la revoca della controver- gio tribunale di prima istanza di Milano e delle regie sa distinzione tra delitti criminali e politici, ambedue preture urbane e forensi dipendenti dal tribunale d’ap- attribuiti all’autorità giudiziaria. Di questa materia si pello. occupa in particolare l’articolo XXXVIII, allegato A, Le sedi pretorili scesero a 16: nella provincia di del dispaccio sovrano 20 gennaio 1791, che recita: Milano vi era la sola pretura della Martesana, con sede a Vimercate; nel Pavese una aveva sede nel capo- Ha stabilito Sua Maestà fino d’ora, che sieno soppresse le luogo e l’altra ad Abbiategrasso; in provincia di Cre- Regie Intendenze Politiche Provinciali e che le incumbenze mona le sedi pretorili erano Cremona, Fontanella e della Regia Polizia sieno riunite nella città di Milano alla sfera d’attività del Regio Capitano di Giustizia, come tale, e nelle al- Pizzighettone; tre erano anche le preture del Lodigia- tre Città e Giurisdizioni ai Pretori Locali, come tali, e non no: Lodi, Codogno e Treviglio; nel territorio Coma- come delegati; fermo stante la rispettiva loro dipendenza dal sco, oltre a quella presente nel capoluogo, avevano Governo e dal Tribunale d’Appello per le rispettive ispezioni sede le preture di Menaggio, Oggiono e di Valsasina; e provvidenze. La cognizione de’ delitti di qualunque genere e due erano le sedi pretorili della neoistituita provincia l’inflizione delle pene, a norma delle Leggi e degli Editti ve- di Varese: Varese e Gallarate; vi era infine la pretura glianti, dovrà appartenere alla sola Podestà giudiziaria Crimi- nale. In conseguenza cesserà nella Città di Milano il bisogno di Casalmaggiore. d’un separato Dipartimento e delle Guardie di Polizia sul pie- Un avviso diffuso dal tribunale di seconda istanza de Militare di Giustizia. Tanto poi il detto Capitano di Giusti- di Milano il 16 gennaio 1790 per rendere note le so- zia, quanto i rispettivi Pretori faranno eseguire le Catture, Per- vrane determinazioni in merito alle preture urbane e quisizioni ed altre incumbenze, che richiedono l’uso della Ma- noforte col mezzo del Satellizio, che sarà loro assegnato forensi dello Stato segnalava che secondo il bisogno, abolita intieramente la distinzione fra de- litti politici e criminali. […] col nuovo compartimento approvato da Sua Maestà l’Imperatore con Rescritto 11 dicembre 1788, restano soppres- Con il medesimo dispaccio, all’art. XIX dell’alle- se dal numero delle regie preture dipendenti dal Regio Tribu- nale d’Appello di Milano quelle di Lecco, Locate, Piadena, gato B, venne inoltre ristabilita “l’antecedente Regia Mariano e Porlezza, oltre Laveno, e si deve erigerne una nella Pretura di Pozzo Baronzio in Piadena”, cui fu riasse- Valsasina e trasferire ad Oggiono la esistente in Brivio, aggre- gnata la giurisdizione “in tutte quella parte di territo- gando alle rispettive prime istanze sussistenti nello stesso rio che dalla stessa si eserciva avanti la di lei soppres- compartimento le giurisdizioni delle soppresse, a forma del sione e che in forza del nuovo compartimento territo- territorio a ciascuna aggregato, come pure la giurisdizione di quella parte di territorio che in forza del compartimento stesso riale in parte fu aggregata alla regia Pretura di viene ad essere smembrato dalle altre Regie Preture tutt’ora Cremona e in parte a quella di Casalmaggiore (Avviso esistenti, cosicché dal giorno in cui sarà posto in attività il det- 30 aprile 1791). to nuovo compartimento la giurisdizione di questo regio Tri- In seguito, con sovrano rescritto 27 giugno 1791, i bunale di prima istanza, del Regio Tribunale criminale e delle Regie Preture di nuovo stabilite dovrà esercirsi da ciascuna pretori furono nuovamente sottoposti al sindacato pe- prima istanza in tutto il territorio alla medesima spettante. Le riodico da parte del Collegio dei Giurisperiti di Mila- preture feudali rimangono nell’attuale loro consistenza. […] no (Cuccia 1971).

33 Profili istituzionali generali

Già dal febbraio di quello stesso anno, Leopoldo II loggiamenti e le fazioni militari, l’annona e alcune aveva nominato una giunta incaricata di predisporre il mansioni di polizia e di igiene pubblica. codice penale e di riesaminare altri aspetti della rifor- Le congregazioni, che erano presiedute da un pre- ma giudiziaria, tra cui taluni riguardanti l’ordinamen- fetto, erano composte da nove membri a Milano, to dei tribunali di prima istanza e, in particolare, la fi- Mantova e Cremona e da sette nelle rimanenti provin- gura del pretore. Nonostante il tentativo di accelerar- ce. ne i tempi dividendo le incombenze tra due differenti La maggioranza dei componenti della Congrega- giunte, i lavori non furono tuttavia portati a termine zione di Pavia - cinque su sette - dovevano appartene- prima dell’ingresso delle armate francesi. re al ceto decurionale mentre i rimanenti due erano Negli anni seguenti le preture vennero sostituite dei semplici estimati con un estimo di almeno duemi- dalle giudicature di pace, dotate di minori attribuzioni la scudi. Questa situazione era condivisa con Lodi e e con giurisdizione ridotta a dimensioni cantonali. con Como mentre a Bozzolo e a Gallarate il governo arch. Avviso 16 gennaio 1790: AO II 15, Avviso del Regio Tri- era affidato agli estimati. Le congregazioni dovevano bunale d’Appello di Milano 16 gennaio 1790; Avviso 30 durare in carica sei anni e gli amministratori erano no- aprile 1791: BNB, AO II 15, Avviso del Regio Tribunale minati dal Governo su terne presentate dal consiglio d’Appello di Milano 30 aprile 1791. cittadino. legisl. Editto 6 giugno 1774: Compartimento della giurisdizio- ne assegnata alle regie preture secondo il reale dispaccio La Congregazione era quindi costituita da un pre- 10 febbraio 1774, 6 giugno 1774; Dispaccio 11 dicem- fetto e da sei assessori a questi sette componenti si ag- bre 1788: Compartimento territoriale per la giurisdizio- giungevano due milanesi per gli affari concernenti il ne del regio tribunale di prima istanza di Milano e delle regie preture urbane e forensi dipendenti dal tribunale loro corpo amministrativo. d’appello, 11 dicembre 1788; Dispaccio 20 gennaio Un altro editto governativo, anch’esso datato 26 1791: Reale dispaccio di riforma della pubblica ammini- strazione delle città e province della Lombardia austria- settembre 1786 determinava i compiti e le attribuzioni ca, 20 gennaio 1791. dei nuovi intendenti politici provinciali. Questi fun- zionari, a causa dell’ampiezza delle loro competenze sembrano essere gli antesignani dei prefetti napoleo- nici. AMMINISTRAZIONE DELLA CITTÀ Il loro campo d’azione copriva tutta la vita ammi- E DELLA PROVINCIA DI PAVIA nistrativa delle province e avevano un forte controllo (1786-1791) sull’operato delle congregazioni municipali che dove- Con l’editto del 26 settembre 1786 la Lombardia vano trasmettere loro ogni otto giorni i rispettivi pro- austriaca viene divisa in otto provincie con altrettante tocolli. Gli intendenti avevano poi facoltà di interve- intendenze politiche e si procedette all’attuazione di nire alle riunioni delle congregazioni municipali e di un riordino delle congregazioni municipali. Questo convocarle in via straordinaria. Era richiesta l’appro- riordinamento aveva come fine principale quello di vazione dell’intendente per l’elezione dei deputati uniformare le strutture amministrative della Lombar- dell’estimo, dei sindaci e dei consoli delle comunità e dia a quelle del resto della monarchia austriaca. Le per la nomina degli esattori. Ogni atto dei cancellieri otto circoscrizioni - il progetto originariamente pro- era sottoposto al loro sindacato (Capra 1992). Questa posto da Giuseppe II ne prevedeva sette, mentre quel- tendenza accentratrice verrà interrotta nel 1791 quan- lo elaborato a Milano ne suggeriva nove - avevano per do con il dispaccio del 9 marzo con cui vengono resti- capoluogo Milano, Mantova, Pavia, Como, Cremona, tuite ai corpi civici le attribuzioni che erano state affi- Lodi, Bozzolo e Gallarate. date al livello provinciale. Anche la provincia di Pavia, come quelle di Como e di Gallarate, aveva potuto avvalersi di un amplia- mento territoriale derivante dallo smembramento dell’enorme provincia milanese. INTENDENZA POLITICA (1786-1791) In ciascuna delle provincie venne eretta, in luogo della Congregazione del patrimonio a suo tempo in- Con l’editto del 26 settembre 1786, Giuseppe II, trodotta dalla riforma teresiana, una Congregazione volendo “dare al corso degli affari nelle provincie del- municipale le cui competenze non riguardavano sola- la Lombardia Austriaca una forma regolare e coerente mente “gli oggetti dell’economica amministrazione al sistema politico recentemente introdotto in questa e del patrimonio pubblico a norma degli ordini censua- nelle altre parti della sua monarchia”, divise la Lom- ri”, ma anche la manutenzione delle strade urbane e bardia Austriaca in otto provincie, ossia quella di Mi- provinciali, la soprintendenza alle fabbriche, gli al- lano, Mantova, Pavia, Cremona, Lodi, Como, Galla-

34 Profili istituzionali generali rate e Bozzolo, quest’ultima trasferita a Casalmaggio- nicipali provvedere all’acquisto di macchine idrauli- re nel 1787. che e definire un “fisso regolamento in simili contin- In ognuna di queste provincie veniva “fissata una genze” (par. 31). Doveva curarsi di affari di benefi- intendenza politica, la quale sotto l’immediata subor- cenza, regolando le “questue dei regolari” (par. 28) e dinazione del regio imperiale consiglio di governo l’attività dei monti di pietà (par. 30). Doveva attendere dovrà soprintendere e determinare non solamente so- alla pubblicazione degli editti, ordini ed avvisi (par. pra tutto ciò che riguarda le pubbliche amministrazio- 36), con la “facoltà di ordinare la stampa di qualunque ni, ma ancora sopra tutti gli altri oggetti politici ed carta previo il parere dei regi revisori” (par. 27). Era economici della rispettiva provincia” (art. 2). tenuto ad esprimere sempre il proprio parere motivato Compito degli intendenti politici era quello di “ve- in tutti i casi richiesti (par. 45), elaborando tutte le gliare sulla quiete, buon ordine, sicurezza e vantaggio proposte “che possono produrre il bene generale” della provincia”, con la possibilità di “procedere alle (par. 41). Ogni otto giorni l’intendente politico, come provvidenze opportune, qualora siano coerenti alle le congregazioni municipali (par. 38), doveva trasmet- leggi veglianti” (art. 4) (Editto 26 settembre 1786). tere al consiglio di governo copia del “protocollo” dal L’“istruzione generale per le regie intendenze po- quale “apparisca la vera ed estrinseca qualità dell’af- litiche provinciali della Lombardia Austriaca”, pub- fare e quale sia stato il fondamento ed il motivo di cia- blicata anch’essa nel 1786 ed articolata in 48 paragra- scuna risoluzione” (par. 37). Infine ogni anno l’inten- fi, dopo avere ribadito le finalità generali, consistenti dente politico era tenuto a fare “la visita della provin- nell’“eseguire attentamente e con prontezza gli ordini cia”, facendone relazione al consiglio di governo (par. che ad esse verranno di volta in volta abbassate dal re- 39) (Istruzione generale 1786; Mozzarelli 1990). gio imperial consiglio di governo” (par. 1), nella sua All’“istruzione generale per le regie intendenze “immediata dipendenza” da questo organo (par. 2), e politiche provinciali della Lombardia Austriaca”, se- nella “vigilanza sopra l’esecuzione degli ordini in tut- guivano “istruzioni particolari sopra vari oggetti con- ta la provincia” (par. 3), specificava dettagliatamente tenuti nella istruzione generale per li regi intendenti gli ambiti di competenza delle intendenze politiche, politici provinciali”, sempre del 1786. Nell’“istruzio- precisando che “le facoltà degli intendenti nelle ri- ne per la spedizione degli affari del censo, delle pub- spettive provincie sono li seguenti. Conservazione dei bliche amministrazioni e delle fazioni militari”, dopo diritti del principato. Censo, amministrazione de’ aver ribadito che erano di competenza dell’intendente pubblici, fazioni militari. Affari ecclesiastici e delle politico “tutti gli affari i quali riguardano il censo e le pie fondazioni. Confini. Educazione pubblica, studi e pubbliche amministrazioni”, si specificava che egli scuole. Arti e commercio. Camere mercantili. Fiere e doveva curare la trasmissione al consiglio, con le op- mercati. Società patriotica ed agricoltura. Miniere. portune avvertenze, copia dei bilanci consuntivi delle Acque, navigazioni, argini, dugali e degagne. Boschi. amministrazioni comunali, delle note annuali della Allodi camerali. Polizia. Sanità. Monete. Pesi e misu- popolazione, dei ruoli personali delle comunità, re. Oggetti araldici”. Gli intendenti dovevano inoltre “esclusa la provincia mantovana, ove la collettazione occuparsi degli “affari che hanno rapporto generale personale non esiste”, e delle domande “per il titolo alle poste, esclusi quelli che riguardano l’intera dere- de XII figli”. L’intendente politico aveva la facoltà di zione e regolamenti delle medesime” (par. 4). approvare le deliberazioni delle esattorie comunali, Oltre a questi affari, sanciti nei paragrafi 5-24 della rilasciando all’esattore “l’opportuna patente”, con- stessa “istruzione”, l’intendente politico doveva occu- trollandone in seguito l’operato. Egli aveva il potere parsi anche delle materie ecclesiasticche, come “la di approvare e confermare i deputati dell’estimo e materia dell’asilo sacro” (par. 25), la concessione l’elezione di tutti gli altri uffiziali delle comunità sem- dell’“exequatur” per la pubblicazione di bolle, brevi o prechè queste siano state fatte con i metodi prescritti concessioni pontifice (par. 26), o l’“assistenza spiri- dalla riforma generale”. Aveva la facoltà di “ordinare tuale” con la vigilanza sopra i parroci (par. 29). Aveva l’unione dei convocati straordinari”, come di appro- autorità in campo militare con l’“assistenza da pre- vare spese urgenti ed utili alle comunità o aumenti sentarsi agli uffiziali di provianda per la compra dei “dei soldi ai sindaci e consoli”. Doveva controllare generi” o lo “scoprimento dei disertori ed ingaggiatori “l’elezione parimente de’ parocchi ed altri benefiziati esteri” (parr. 34-35). Doveva interessarsi delle norme ove questo appartenga alle comunità”. Doveva occu- “da usarsi per rendere migliore l’arte di fabricar le ca- parsi delle strade comunali come della costruzione dei se”, in modo da “contribuire nel tempo stesso alla co- cimiteri. Doveva controllare “la condotta de’ regi can- modità degli abitanti e particolarmente per li quartieri cellieri, acciocchè adempiano esattamente a tutti gli militari” ed “evitare i pericoli d’incendio” (par. 32), obblighi del proprio impiego”, con facoltà di sospen- contro i quali doveva insieme alle congregazioni mu- derli. Nella visita annuale della provincia dovevano

35 Profili istituzionali generali prestare particolare attenzione agli “affari censuari”. di animali e uomini e sull’osservanza della normativa Dovevano avere “particolare attenzione sopra l’arti- sull’inumazione dei cadaveri, controllando la vendita colo delle fazioni militari”, predisponendo il necessa- del vino e altre bevande, sorvegliando ciarlatani, sal- rio “tanto per gli alloggi di fermo quanto per le fazioni timbanchi, dentisti e venditori di medicamenti, tenen- di transito”. do d’occhio l’igiene delle abitazioni e la ulizia delle Anche “tutti gli affari che riguardano la commis- strade. Aveva facoltà di intervenire in materie econo- sione ecclesiastica”, dovevano “passare per mezzo” miche, dovendo promuovere lo sviluppo del commer- dell’intendente politico, al cui ufficio doveva essere cio, l’impianto di manifatture. “aggiunto un amministratore che dovrà invigilare alla Annualmente l’intendente politico provinciale era conservazione e manutenzione de’ fondi de’ vacanti, tenuto alla visita della propria provincia, “avendo per de’ legati pii e di tutte le rendite destinate nelle rispet- oggetto di vedere da vicino, non solo i disordini sul tive provincie per dote della religione e della pubblica punto delle particolari amministrazioni censuarie, ma istruzione”. L’intendente politico doveva approvare i eziandio quelli che avessero rapporto alla politica ed contratti temporanei e degli affitti da assegnare al mi- economica ispezione”. Nella visita, oltre al controllo glior “oblatore”, redigendo un elenco mensile da tra- delle amministrazioni comunali e della condotta dei mettere al consiglio di governo. Doveva convalidare cancellieri censuari, egli doveva esaminare la salubrità le riparazioni ordinarie per la manutenzione dei fondi dell’aria, favorendo l’impianto di fontane pubbliche e vigilare sulla conservazione e manutenzione delle con acqua potabile, verificare le condizioni delle case chiese. Doveva occuparsi della censura dei libri, sia rustiche, vigilare sulle frodi perpetuate da macellai, per la revisione delle stampe da farsi col mezzo dei “prestini” e “postari”. Doveva informarsi sull’esisten- regi revisori, ossia per l’introduzione dei libri fore- za di orfani, mendicanti invalidi o infermi e sulle loro stieri, e col parere dei regi revisori vi metterà l’“impri- condizioni di sussistenza. Doveva interessarsi anche metur” o l’“introducatur”. della condotta di parroci, capellani, medici, chirurghi L’intendente politico doveva essere “il canale per ostetrici e maestri di scuola. Doveva considerare la cui gli affari delle pie fondazioni dovranno passare possibilità di impiantare nuove manifatture, verifican- alla commissione” delle pie fondazioni. Egli doveva do la prosperità e o il decadimento di quelle esistenti. approvare i contratti temporanei relativi ad affitti di Doveva infine controllare lo stato delle strade e le con- case e beni, da assegnare al miglior offerente, redi- dizioni dei fiumi e dei torrenti, per prevenire eventuali gendo un elenco mensile da tramettere al consiglio di inondazioni. Dopo la visita della provincia, a cui pote- governo. Agli intendenti politici dovevano essere di- va delegare l’aggiunto dell’intendenza in caso di im- retti tutti gli ordini relativi alle pie fondazioni, “per- pedimento, l’intendente doveva fare un dettagliata re- chè siano eseguiti colla maggiore precisione ed esat- lazione al consiglio di governo “di tutto ciò che nella tezza”, come ad essi era delegata l’aggregazione o la visita sarà stato osservato e che potrà meritare un spe- soppressione di luoghi pii, e la vigilanza del “buon re- cial riguardo e delle particolari provvidenze”. golamento degl’orfanatrofi, scuole normali, case ele- L’ufficio dell’intendenza politica provinciale era mosiniere e di lavoro volontario, ospedali, ricoveri”. formata da diversi funzionari, oltre all’intendente che Sempre nelle “istruzioni particolari sopra vari og- era a capo della cancelleria. Vi era un aggiunto, che getti contenuti nella istruzione generale per li regi in- suppliva l’intendente in caso di sua assenza o di ma- tendenti poitici provinciali”, si diponeva che annual- lattia, un segretario che stendeva e compilava le rela- mente l’intendente politico, insieme al perito d’uffi- zioni e le lettere, distribuendole ai vari “cancellisti” zio, doveva visitare i confini statali, stabilendo che il per la redazione. Vi era inoltre il registratore che era cancelliere censuario delle giurisdizioni poste ai con- tenuto alla custodia degli atti, redigendo i relativi re- fini dello stato dovesse fare visite mensili lungo le pertori o indici delle materie. L’ingegnere, oltre alle frontiere segnate da fiumi, soprattutto dopo le piene, commissioni assegantegli dall’intendente, era addetto provvedendo “negli oggetti di piccola entità”, ovvero a verificare le “usurpazioni dei fondi comunali e li ogni tre mesi lungo i confini che non fossero costituiti danni recati ai sudditi in occasione d’inondazione e da fiumi, e che i sindaci delle comunità di confine vi- simili altre cose”; doveva redigere i disegni per le re- sitassero settimanalmente le frontiere costituite da lazioni dell’intendente, esaminare le “perizie sopra gli fiumi, e mensilmente le altre. adattamenti delle strade comunali”, accompagnare L’intendente politico doveva avere particolare at- l’intendente o l’aggiunto nella visita annuale della tenzione “alla conservazione della cattolica religio- provincia. Vi erano infine i portieri che erano tenuti ad ne”, vigilando sul catechismo e sulle scuole, occupan- “insinuare le persone che domandano udienza”, a te- dosi della censura dei libri. Aveva competenze in nere pulito la cancelleria, a recapitare le lettere campo sanitario, vigilando sulle malattie epidemiche dell’ufficio e a “servire l’uffizio dell’intendenza in

36 Profili istituzionali generali tutto ciò che verranno comandati”. In caso di necessi- facoltà particolari erano assegnate anche a quelle di tà, l’organico dell’ufficio poteva essere integrato da Mantova e Cremona. praticanti e da scrittori (Istruzioni particolari 1786). Per l’applicazione di tali poteri “avranno le Con- Le regie intendenze politiche provinciali della gregazioni Municipali l’esercizio regolativo e coatti- Lombardia Austriaca furono abolite con l’editto del vo delle facoltà economiche, in modo che nei singoli 30 gennaio 1791 (Mozzarelli 1990). casi di contravvenzione agli attuali e successivi rego- lamenti in ciascheduna delle divisate materie possano arch. Editto 26 settembre 1786: Editto per il compartimento esse prendere cognizione e pronunziare una regolare territoriale della Lombardia austriaca, in ASMn, Gridario Bastia, tomo 24, f. 184; Istruzione generale 1786: Istru- dichiarazione [...] a norma delle leggi e dei regola- zione generale per le regie intendenze politiche provin- menti di polizia, escluse però le materie contenziose e ciali della Lombardia Austriaca, 26 settembre 1786, in che esigano discussione giudiziaria [...]”. ASMi, Uffici regi, parte antica, b. 399; Istruzioni parti- colari 1786: Istruzioni particolari sopra vari oggetti con- Le attribuzioni delle Congregazioni erano dunque tenuti nella istruzione generale per li regi intendenti po- assai vaste, estendendosi alla finanza, all’economia, litici provinciali”, 26 settembre 1786, in ASMi, Uffici regi, parte antica, b. 399. alla polizia e ai servizi pubblici; assai limitata invece bibl. Mozzarelli 1990: Cesare Mozzarelli, Le intendenze po- la loro autonomia: per qualunque spesa che non rive- litiche della Lombardia austriaca (1786-1791), in L’or- stisse carattere d’urgenza occorreva infatti la preven- ganizzazione dello stato al tramonto dell’antico regime, tiva approvazione del governo (Cuccia 1971). a cura di R. De Lorenzo, Napoli 1990, pp. 61-117. E ancora riguardo il contenzioso amministrativo, il dispaccio stabiliva che, “nel caso di denegata provvi- denza o d’altro gravame contro le Congregazioni mu- CONGREGAZIONE MUNICIPALE nicipali, le parti potranno ricorrere alle Regie Inten- (1786-1796) denze provinciali politiche”. Quanto a composizione: “il capo di ciascheduna Con due dispacci reali promulgati il 26 settembre Congregazione avrà il titolo di Prefetto mentre gli al- 1786 il governo e l’amministrazione delle otto pro- tri individui si chiameranno Assessori. Nella Congre- vince della Lombardia austriaca, istituite quel mede- gazione di Milano continuerà il Prefetto ad avere il simo giorno da Giuseppe II, vennero affidati a due medesimo trattamento onorifico che fino ad ora ha nuovi organismi: le Intendenze politiche e, in luogo avuto il cessato Vicario di provvisione” (par. IV). Gli delle Congregazioni del patrimonio teresiane, le Con- assessorati più importanti erano quelli delegati alle gregazioni municipali. strade e alle vettovaglie. Queste ultime riunivano in sé le funzioni esecutive A Milano, Mantova e Cremona i membri delle di organi civici tradizionali allora soppressi, quali il Congregazioni erano complessivamente nove, “sei Tribunale di Provvisione, il Vicario di Provvisione, i de’ quali, e fra essi il prefetto, saranno del ceto de’ pa- Giudici delle strade, delle vettovaglie e della legna e trizi e tre di quello degli estimati, in conformità di di altri ancora (Grab 1976). quanto fu da Sua Maestà determinato con cesareo re- Alle Congregazioni municipali, come è indicato ale dispaccio de’ 23 novembre 1784” (par. I); a Como, nel paragrafo X dell’editto, competevano infatti Lodi, e Pavia i membri erano invece sette, cinque dei “l’ispezione e l’esecuzione di tutto ciò che riguarda quali patrizi, fra cui il prefetto, e due estimati non no- gli oggetti dell’economica amministrazione del Patri- bili (par. II); sette soggetti dovevano comporre anche monio pubblico a norma degli ordini censuari e come le Congregazioni municipali di Gallarate e Bozzolo, è stato osservato fin d’ora dalle Congregazioni Patri- ad essi era tuttavia richiesto di essere “semplicemente moniali”, ma anche “vegliare, provvedere e mantene- estimati” (par. III). re in tutta la Provincia l’esecuzione degli attuali e suc- Prefetti ed assessori dovevano dimostrare almeno cessivi regolamenti” in materia di adattamento e ma- duemila scudi d’estimo “in testa propria nelle rispet- nutenzione delle strade urbane e provinciali, tive provincie” e non avere “né liti né debiti con i ri- soprintendenza alle fabbriche pubbliche e all’ornato spettivi Pubblici” (par. VIII), duravano in carica sei esterno della città, vigilanza sui commissari e cassieri anni, “ben inteso però che passati anni tre se ne cam- della provincia, alloggiamenti e fazioni militari, so- bieranno quattro nelle Congregazioni municipali di printendenza alle vettovaglie per la salubrità e la ga- Milano, Mantova e Cremona e tre nelle altre” (par. ranzia dei pesi e delle misure, fissazione dei calmieri, VII). Il dispaccio specificava inoltre che la prima no- diverse mansioni di polizia e di sanità, vigilanza sopra mina di prefetti ed assessori sarebbe spettata diretta- gli incendi; alla Congregazione di Milano spettava mente alla “rappresentanza di Sua maestà”, mentre in inoltre la vigilanza sopra l’illuminazione della città e seguito essi sarebbero stati eletti dal Consiglio di go-

37 Profili istituzionali generali verno, scelti tra terne di nomi presentati dai rispettivi 20 gennaio 1791, provvide ad un ampia revisione de- Consigli generali (par. VIII). gli ordinamenti locali voluti da Giuseppe II. Nel successivo “Piano delle Congregazioni munici- Significative furono allora anche le novità riguar- pali della Lombardia austriaca”, pubblicato anch’esso danti le Congregazioni municipali. nel 1786, veniva ribadito che le stesse non dovevano Ad esse furono innazitutto “appoggiate” le incom- occuparsi di quanto richiedeva “una discussione giudi- benze in materia di fazioni militari “che erano affidate ziaria della ragione privata e controversia fra parte e ai Luogo-Tenenti Locali del già Commissario Gene- parte, dovendo la loro facoltà essere unicamente ristret- rale dello Stato” (dispaccio 20 gennaio 1791, allegato ta nei termini di esecuzione e di provvedimento econo- A, art. XIII). mico e stragiudiziale” nelle materie già indicate nel di- Allo stesso tempo le Congregazioni municipali, spaccio istitutivo (par. XIII). In questo modo si soppri- presso cui dovevano essere ripristinati i regi delegati meva una parte delle funzioni che in precedenza (art. XV), vennero “poste nell’esercizio del diritto ad spettavano all’amministrazione e si introduceva una esse compartito dal Codice Censuario di giudicare in netta distinzione fra magistrati e burocrati. I primi ave- prima istanza in materia di Carico o d’Imposta; salvo vano autorità esecutiva e giudiziaria, mentre i secondi tuttavia alla parte, che si crederà gravata dalla senten- detenevano solo di autorità esecutiva (Grab 1976). za, il ricorso al Consiglio di Governo, qual Tribunale La Congregazione municipale – sempre secondo Tutorio” (art. XIX). L’articolo, che affidando alle quanto indicato nel citato “Piano” – aveva l’obbligo di Congregazioni il contenzioso tributario, faceva rie- riunirsi due volte la settimana (par. XXII) e deliberava mergere quella commistione di funzioni tipica degli “con la pluralità dei voti” (par. XXXII); ogni otto giorni organi di ancien régime combattuta da Giuseppe II doveva poi trasmettere copia dei rispettivi protocolli (Cuccia 1971), fu poi precisato in un “Istruzione rela- all’Intendente politico provinciale (par. XIX), al quale tiva agli affari che in prima istanza devono giudicarsi era inoltre attribuito il compito di vigilare sulla condot- dalle rispettive Congregazioni municipali e agli og- ta degli assessori (par. XX) e la facoltà di convocare, getti sopra i quali i Pubblici devono interloquire prima anche straordinariamente, la Congregazione, alle cui che sieno ultimati”, emanata dal governo il 25 giugno riunioni poteva intervenire quando voleva “e ciò succe- 1791 (Istruzione 1791). dendo sederà egli al luogo del Prefetto” (par. XXIII). Secondo quanto disposto dal regio dispaccio 20 Solo in caso di denegata o ritardata provvidenza o di gennaio 1791 venne inoltre riconosciuta alle Congre- “manifesto pregiudizio” ai loro diritti le Congregazioni gazioni Municipali “la facoltà di provvedere senza avevano la facoltà di inoltrare ricorsi direttamente al previo assenso Governativo nei casi di loro ispezione Consiglio di governo (par. XXIX). e di decretare le spese nelle annuali ordinarie e straor- La preminenza degli Intendenti sulle Congregazio- dinarie occorrenze entro i limiti delle rubbriche ri- ni municipali era del resto chiaramente evidenziata spettive delle somme che saranno impostate nel Bi- nello stesso dispaccio istitutivo delle Intendenze, do- lancio preventivo purché in fine di ogni anno vengano ve, al paragrafo quarto, si disponeva che ad esse spet- espresse nei bilanci consuntivi e giustificate dagli op- tasse la soprintendenza su “tutti i Dipartimenti o Dica- portuni ricapiti, ritenendosi per risponsali quegli Am- steri provinciali, perché adempiscano esattamente i ministratori che avranno abusato del pubblico denaro doveri del loro istituto, riferendo le occorrenze al Con- in tale spesa” (art. XXXV). siglio nei casi che eccedano i limiti delle loro facoltà”. Con la soppressione delle Intendenze politiche Le riforme del 1786 stabilirono dunque una rigida provinciali cessò infine per le Congregazioni “l’obbli- gerarchia tra il Consiglio di governo, che ne costituiva go di rimettere dettagliati Protocolli delle loro delibe- il vertice – sottoposto solo a Vienna – gli Intendenti razioni nel modo prescritto col nuovo Sistema del politici provinciali e le Congregazioni municipali, 1786”, bastando “ch’esse facciano tenere di mese in concepite come organi di tipo meramente ammini- mese al Consiglio di Governo un transunto degli Ap- strativo-esecutivo, privi di potere giurisdizionale. puntamenti presi in tal intervallo per la Superiore no- L’antica autonomia, con le sue particolari istituzioni, tizia” (art. XXXIX). fu completamente eliminata e l’amministrazione inte- arch. Istruzione 1791: ASMi, Uffici civici p.a., cart. 36, “Istru- grata in una nuova struttura gerarchica, strettamente zione relativa agli affari che in prima istanza devono giu- soggetta alle autorità superiori (Grab 1976). dicarsi dalle rispettive Congregazioni municipali e agli og- getti sopra i quali i Pubblici devono interloquire prima che Molte delle prerogative perdute dalle classi diri- sieno ultimati”, emanata dal governo il 25 giugno 1791. genti locali durante il periodo giuseppino vennero tut- legisl. Editto 26 settembre 1786: Editto di istituzione degli In- tendenti politici, 26 settembre 1786; Editto 26 settem- tavia riacquistate dopo la morte dell’imperatore e bre 1786: Editto di istituzione delle Congregazioni mu- l’ascesa al trono di Leopoldo II, che, con il dispaccio nicipali, 26 settembre 1786; Dispaccio 20 gennaio 1791:

38 Profili istituzionali generali

Reale dispaccio di riforma della pubblica amministrazio- Ad un nuovo organismo, la Delegazione generale ne delle città e province della Lombardia austriaca, 20 delle provincie lombarde, formato da nove delegati gennaio 1791. (uno per ciascuna delle provincie lombarde, Mantova esclusa) eletti dal corpo rappresentativo della propria provincia, spettava la rappresentanza a Milano dei bi- sogni locali, anche se limitatamente alle questioni le- AMMINISTRAZIONE gate alle forniture e alle contribuzioni militari. PROVINCIALE E COMUNALE (1799-1800) Dagli organi centrali descritti, in particolare dal commissario imperiale, dipendevano le cariche e gli Nella primavera del 1799 la repubblica Cisalpina, uffici dell’amministrazione periferica e locale attivati sorta due anni prima in seguito alle vittorie militari nelle province. Ciascuna di esse era retta da una Con- francesi, crollò a causa dell’arrivo delle truppe austro- gregazione delegata, che corrispondeva alla Congre- russe partite dal territorio veneto. Brescia cadde agli gazione municipale istituita da Giuseppe II nelle pro- inizi di aprile, Bergamo il 24, Milano il 28. Il territo- vincie della ex Lombardia austriaca. La Congregazio- rio lombardo rimase austriaco dal maggio 1799 al 31 ne delegata aveva sede nella città capoluogo e maggio 1800. Si trattava di un’area molto vasta e im- amministrava la città e tutto il territorio provinciale da portante che coincideva sostanzialmente con la Lom- essa dipendente: eleggeva i componenti delle com- bardia odierna: alla ex Lombardia austriaca che com- missioni provinciali di polizia, vigilava sull’operato prendeva le sei province di Milano, Como, Pavia, Lo- dei cancellieri distrettuali del censo, che erano i rap- di, Cremona e Casalmaggiore, furono per la prima presentanti del governo di fronte alle comunità, con- volta accorpati sotto il dominio austriaco i territori ex trollava l’operato dell’amministrazione locale del Fondo di religione, delle comunità locali e dei depu- veneti che avevano fatto parte della Repubblica Cisal- tati dell’estimo. pina, cioè Bergamo, Brescia e Crema, oltre all’antico ducato di Mantova al quale era stato annessa una por- A livello periferico agivano anche le Intendenze zione di territorio veronese; e inoltre la Valtellina e gli politiche provinciali: quelle stabilite nei territori della ex contadi di Bormio e di Chiavenna. Dal punto di vi- vecchia Lombardia austriaca dipendevano diretta- sta amministrativo e istituzionale l’occupazione au- mente dalla Direzione milanese, mentre le Intendenze striaca ebbe esiti diversi per i territori che anterior- di Bergamo, di Brescia, di Crema e di Mantova furono mente all’istituzione della Repubblica Cisalpina ave- provvisoriamente sottoposte alle rispettive Congrega- vano fatto parte del dominio asburgico e per quelli che zioni delegate. invece erano stati parte della Repubblica di Venezia. Nel 1799 il governo locale tornò in genere nelle mani dei gruppi di potere e dei ceti che lo avevano de- Le linee politiche generali del sistema di governo tenuto fino al ’96. Precisa intenzione del governo organizzato dagli Austriaci in Lombardia nel 1799 asburgico era stabilire o rinnovare il legame con quel- erano decise a Vienna, mentre al governo centrale del- le forze locali, sia ripristinando a livello locale l’orga- le province lombarde stabilito a Milano, toccava un nizzazione istituzionale precedente all’avvento delle ruolo puramente esecutivo. Il nuovo sistema di gover- armate francesi, sia richiamando in carica i vecchi no intendeva ripristinare nelle linee generali quello amministratori. che aveva retto la Lombardia austriaca fino al 1796 e Se nelle provincie della ex Lombardia austriaca, il risultò rispetto ad esso strutturalmente semplificato: predominio della città capoluogo sul territorio provin- una sola Commissione imperiale, che aveva principal- ciale era un fatto scontato ed accettato ormai de lungo mente il compito di trasmettere e mediare le volontà tempo, diverso appariva il caso delle ex provincie ve- politiche di Vienna ed era a capo di un rinnovato e raf- nete. forzato apparato giudiziario repressivo, sostituì la Il nuovo assetto istituzionale ebbe comunque vita Conferenza governativa, il Magistrato politico came- brevissima. Con il ritorno dei Francesi nel maggio del rale e la Camera dei conti. Alla Commissione spettava 1800 e la successiva pace di Luneville, firmata il 16 anche la riscossione delle imposte dirette. L’Intenden- febbraio 1801, il territorio lombardo ritornò ad essere za generale delle finanze, unico organismo ammini- parte della Repubblica Cisalpina e furono completa- strativo ad essere riattivato in base alle funzioni e mente modificate le forme sia dell’amministrazione all’organizzazione che aveva nel 1796, doveva occu- centrale, sia locale (Pagano 1998). parsi della gestione delle entrate statali. Alla Direzio- ne generale di contabilità, direttamente dipendente bibl. E. Pagano 1998: Pagano, Alle origini della Lombardia contemporanea. Il governo delle province lombarde du- dalla Commissione imperiale, erano affidate le fun- rante l’occupazione austro-russa 1799-1800, Milano, zioni di ragioneria e controllo contabile. Franco Angeli.

39 Profili istituzionali generali

DIPARTIMENTO (1797-1816) poluogo Sondrio, determinato successivamente), Ver- bano (capoluogo Varese). La costituzione della repubblica cisalpina emanata il 20 messidoro anno V (8 luglio 1797) stabiliva la di- In base alla legge 29 messidoro anno V (17 luglio visione del territorio in undici dipartimenti. La costi- 1797) sulla organizzazione delle municipalità i dipar- tuzione, redatta secondo le linee della costituzione timenti erano retti dalle amministrazioni centrali di- della repubblica francese promulgata il 5 fruttidoro partimentali, composte da cinque membri, che ripro- anno III (22 agosto 1795) (Saitta 1952), ne ricalcava ducevano a livello periferico la struttura funzionale del il modello di articolazione territoriale dei corpi ammi- direttorio esecutivo, l’organo preposto con poteri ese- nistrativi. Il territorio della cisalpina era ripartito tra cutivi all’amministrazione centrale della repubblica. circoscrizioni più ampie, i dipartimenti, corrispon- Contemporaneramente all’entrata in vigore della denti in parte alle circoscrizioni provinciali degli stati nuova costituzione della repubblica cisalpina, impo- preesistenti; ciascun dipartimento risultava poi ulte- sta al corpo legislativo dall’ambasciatore del diretto- riormente diviso in circoscrizioni di minore entità, i rio della repubblica francese presso la stessa cisalpina distretti, comprendenti un certo numero di comuni. Trouvé, e pubblicata il 15 fruttidoro anno VI (1 set- Durante il periodo napoleonico i dipartimenti ven- tembre 1798), si ebbe la promulgazione della legge 15 nero sempre identificati da nomi geografici. La costi- fruttidoro anno VI (1 settembre 1798) sulla nuova di- tuzione dell’anno V della repubblica cisalpina preve- visione della repubblica in dipartimenti. Tale legge deva l’istituzione dei seguenti dipartimenti: Adda stabiliva una drastica riduzione del numero dei dipar- (con capoluoghi Lodi e Crema in alternanza per un timenti, che vennero accorpati e ridotti al numero di periodo biennale); Alpi Apuane (capoluogo Massa), undici: Olona (capoluogo Milano), Alto Po (capoluo- Crostolo (capoluogo Reggio), Lario (capoluogo Co- go Cremona), Basso Po (capoluogo Ferrara), Crostolo mo), Montagna (capoluogo Lecco), Olona (capoluo- (capoluogo Reggio), Mella (capoluogo Brescia), go Milano), Panaro (capoluogo Modena), Po (capo- Mincio (capoluogo Mantova), Panaro (capoluogo luogo Cremona), Serio (capoluogo Bergamo), Ticino Modena), Reno (capoluogo Bologna), Rubicone (ca- (capoluogo Pavia), Verbano (capoluogo Varese). poluogo Forlì), Serio (capoluogo Bergamo), Adda e Oglio (capoluogo Morbegno). La legge 25 brumale anno VI (15 novembre 1797) stabiliva i confini della repubblica previsti dal trattato In seguito al breve periodo della invasione degli di Campoformio, e sanciva l’unione definitiva alla re- eserciti austro-russi, in base alla legge 21 vendemmia- pubblica cisalpina dei territori ad essa aggregati in le anno IX (13 ottobre 1800) si aggregarono alla re- precedenza: fin dal 27 luglio 1797 erano già stati in- pubblica cisalpina i territori già soggetti al Piemonte clusi quelli delle legazioni di Bologna, Ferrara e della sabaudo, e successivamente inclusi nella repubblica Romagna, già appartenenti allo stato pontificio, dei francese: Lomellina con Vigevano, Novarese, e Osso- territori di Modena e Reggio già appartenenti al duca- la, che vengono riuniti nel dipartimento dell’ to di Modena; dal 3 novembre 1797 erano stati acqui- (con capoluogo Novara). Con la legge 25 fiorile anno siti i territori di Bergamo e Brescia già appartenenti IX (13 maggio 1801) venne stabilita la nuova compar- alla repubblica di Venezia, il territorio già incluso nel timentazione territoriale della repubblica con la ripar- ducato di Mantova, e quelli dei contadi di Bormio e tizione dei dipartimenti in distretti e in comuni. In Chiavenna e della Valtellina già soggetti alla repubbli- base alla stessa legge il territorio già incluso nel dipar- ca delle tre leghe. La legge 13 brumale anno VI (3 no- timento dell’Adda e Oglio risultava aggregato al di- vembre 1797 stabiliva la suddivisione del territorio partimento del Lario. della stessa repubblica cisalpina in venti dipartimenti: Con la costituzione della repubblica italiana il nu- Adda (capoluoghi Lodi e Crema in alternanza per un mero dei dipartimenti rimase invariato. Le novità periodo biennale), Olona (capoluogo Milano), Alpi maggiori furono introdotte sul piano dell’organizza- Apuane (capoluoghi Massa e Carrara in alternanza), zione amministrativa dei dipartimenti dal decreto 6 Alta Padusa (capoluogo Cento), Alto Po (capoluogo maggio 1802, che, in luogo delle preesistenti ammini- Cremona), Basso Po (capoluogo Ferrara), Benaco strazioni dipartimentali, istituiva le prefetture e le vi- (capoluogo Desenzano), Crostolo (capoluogo Reg- ceprefetture. Le prefetture avevano sede nei capoluo- gio), Lamone (capoluogo Faenza), Lario (capoluogo ghi dipartimentali, le viceprefetture vennero dappri- Como), Mella (capoluogo Brescia), Mincio (capoluo- ma insediate in alcuni capoluoghi distrettuali con go Mantova), Montagna (capoluogo Lecco), Panaro competenze su circondari che vennero successiva- (capoluogo Modena), Reno (capoluogo Bologna), mente fatti coincidere con i distretti. I distretti erano Rubicone (capoluogo Rimini), Serio (capoluogo Ber- ulteriormente suddivisi in cantoni, nel cui capoluogo gamo), Ticino (capoluogo Pavia), Adda e Oglio (ca- aveva sede il cancelliere del censo.

40 Profili istituzionali generali

In seguito alla costituzione del regno d’Italia, ven- portato il testo integrale della costituzione della Repub- ne pubblicata il decreto 8 giugno 1805 per la riparti- blica francese citata. zione dei dipartimenti in distretti, in cantoni, e in co- muni. L’ordinamento amministrativo dei dipartimenti già esistenti venne in seguito gradualmente esteso ai AMMINISTRAZIONE nuovi dipartimenti creati nei territori successivamente CENTRALE DIPARTIMENTALE annessi al regno stesso. Nel 1806, in applicazione del (1797-1805) trattato di Presburgo, si ebbe l’aggregazione al regno d’Italia dei territori ex veneti posti ad oriente del fiu- In seguito alla emanazione della costituzione della me Mincio, che dopo il 1796 erano stati brevemente repubblica cisalpina dell’anno V in data 8 luglio 1797, soggetti all’Austria. Ai dodici dipartimenti già esi- la legge sulla organizzazione delle municipalità 29 stenti si unirono i seguenti: Adige (capoluogo Vero- messidoro anno V (17 luglio 1797) istituiva nei dipar- na), Adriatico (capoluogo Venezia), Brenta (capoluo- timenti l’amministrazione centrale dipartimentale go Padova), Bacchiglione (capoluogo Vicenza), Ta- composta da cinque membri che riproducevano a li- gliamento (capoluogo Treviso), Piave (capoluogo vello periferico la struttura del direttorio esecutivo, Belluno), Passariano (capoluogo Udine), Istria (capo- l’organo che deteneva il potere esecutivo della repub- luogo Capo d’Istria). La compartimentazione dei ter- blica. Le amministrazioni centrali dipartimentali era- ritori ex veneti venne definita con le leggi 22 dicem- no però organi con competenze strettamente inerenti bre 1807, e 27 gennaio 1808 per il dipartimento alla gestione amministrativa, e avevano vari compiti: dell’Adige. Nel 1808, si ebbe l’aggregazione al regno fissare le circoscrizioni dei distretti e dei comuni, at- d’Italia dei territori delle provincie ex pontificie di Ur- tendere alla formazione dei comizi primari, vigilare bino, Ancona e Macerata e Camerino che vennero riu- sulle municipalità, verificarne e pubblicarne i rendi- niti nei tre dipartimenti del Metauro (capoluogo An- conti, esaminare i reclami contro gli amministratori e cona), Musone (capoluogo Macerata), Tronto (capo- reprimerne gli abusi, sovrintendere al riparto delle luogo Fermo). La compartimentazione dei territori ex contribuzioni dirette tra le municipalità del diparti- pontifici venne definita con la legge 21 aprile 1808 mento. (Zaghi 1989; Roberti 1947). La legge prevedeva che i cinque membri elegges- sero un presidente a rotazione che veniva rinnovato legisl. legge 9 termidoro anno V: legge 9 termidoro anno V (27 ogni tre mesi; i cinque membri componenti le ammi- luglio 1797) per l’inclusione nella Cisalpina dei territori nistrazioni dipartimentali potevano durare in carica delle legazioni di Bologna, Ferrara e della Romagna e del ducato di Modena, Raccolta degli ordini, avvisi e procla- per cinque anni; un quinto dei membri decadeva per mi pubblicati in Milano nell’anno V repubblicano, Mila- sorteggio dalla propria carica ed era rinnovabile an- no, 1797, III, p. 93; legge 13 brumale anno VI: legge 13 nualmente, la loro nomina avveniva attraverso le ele- brumale anno VI (3 novembre 1797) per la suddivisione in dipartimenti del territorio della Cisalpina, Raccolta zioni che si tenevano nelle assemblee elettorali dipar- degli ordini, avvisi e proclami pubblicati in Milano timentali costituite da cittadini dei distretti selezionati nell’anno V repubblicano, Milano, 1797, IV, p. 4; legge in base al censo. I primi membri vennero nominati 25 brumale anno VI: legge 25 brumale anno VI (15 no- vembre 1797) per lo stabilimento dei confini della Cisal- personalmente per decreto dal generale Bonaparte. pina, Raccolta degli ordini, avvisi e proclami pubblicati In seguito alla proclamazione della nuova costitu- in Milano nell’anno V repubblicano, IV, Milano, 1797, p. 26; legge 19 fruttidoro anno VI: legge 19 fruttidoro zione dell’anno VI (1 settembre 1798), imposta anno VI (5 settembre 1798) sulla divisione della repub- dall’ambasciatore del direttorio Trouvé, vennero in- blica in dipartimenti, Raccolta degli ordini, avvisi e pro- trodotte alcune modifiche nell’organizzazione ammi- clami pubblicati in Milano nell’anno V repubblicano, III, Milano, 1797, p. 229; legge 21 vendemmiale anno IX: nistrativa dei dipartimenti intese a stabilire un mag- legge 21 vendemmiale anno IX (13 ottobre 1800) gior controllo del direttorio esecutivo sulle ammini- sull’aggregazione alla Cisalpina dei territori già soggetti strazioni periferiche. L’amministrazione centrale al Piemonte sabaudo, Raccolta delle leggi, ordini e avvisi pubblicati in Milano, Milano, 1800, p. 144; legge 22 di- dipartimentale venne portata da cinque a soli tre cembre 1807: legge 22 dicembre 1807 per la comparti- membri, rinnovabili per un terzo ogni due anni; il con- mentazione dei territori ex veneti, Bollettino delle leggi trollo della stessa amministrazione dipartimentale del regno d’Italia, 1807, III, p. 90; legge 27 gennaio 1808: legge 27 gennaio 1808 per la compartimentazione esercitato sulle amministrazioni municipali venne del dipartimento dell’Adige, Bollettino delle leggi del re- reso più incisivo estendendone le competenze anche gno d’Italia, Milano, 1808, I, p. 85; legge 21 aprile alla vendita e alla gestione dei beni nazionali concessi 1808: legge 21 aprile 1808 per la compartimentazione dei territori ex pontifici, Bollettino delle leggi del regno in affitto, all’operato della guardia nazionale, al fun- d’Italia, Milano, 1808, I, p. 413. zionamento degli istituti di assistenza e beneficenza e bibl. Saitta 1952: A. Saitta, Costituenti e costituzioni della delle scuole, alla gestione dell’ordine pubblico, alla Francia moderna, Torino, Einaudi 1952, in cui viene ri- conservazione dei boschi, al mantenimento di strade,

41 Profili istituzionali generali canali e altre opere di interesse pubblico. Le ammini- vava che l’amministrazione dipartimentale era “nota- strazioni centrali emettevano gli ordini di pagamento bilmente ineguale nei metodi e nelle competenze del- per i ricevitori dipartimentali riguardanti le spese del- le autorità che le presiedono”. Tale decreto stabiliva le amministrazioni ad esse soggette sui fondi destinati l’istituzione delle prefetture e delle viceprefetture, in- dal ministero delle finanze. Al contempo esse erano troducendo nell’ordinamento della repubblica istituti incaricate della diffusione delle normative emanate funzionali ad una gestione fortemente accentrata dei dal governo. L’amministrazione dipartimentale aveva poteri amministrativi ricalcati sul modello francese. inoltre l’obbligo di riunirsi ogni giorno. Lo stesso decreto 6 maggio 1802 assegnava ai prefetti Nella costituzione dell’anno V era espressamente e ai viceprefetti le funzioni di controllo sulle ammini- prevista la nomina da parte del direttorio di un com- strazioni municipali del dipartimento già svolte in missario presso ciascuna amministrazione diparti- precedenza dalle amministrazioni dipartimentali, e mentale con il compito esplicito di verificare e solle- stabiliva che queste dovessero limitare le proprie fun- citare la tempestiva e corretta applicazione delle leg- zioni di controllo unicamente alle amministrazioni gi. In realtà il mandato affidato al commissario municipali dei centri capoluogo in cui erano situate. nell’ambito del dipartimento dal direttorio era più va- Con la successiva legge sull’organizzazione delle sto, in quanto si estendeva anche al controllo sulle autorità amministrative 24 luglio 1802 l’amministra- amministrazioni municipali, sulla polizia e sulla guar- zione dipartimentale venne invece riattivata, ma la dia nazionale, e più in generale sullo “spirito pubbli- continuità nominativa non rispecchiava quella delle co”. Il commissario in pratica assicurava una funzione funzioni assegnate a quello che di fatto era un istituto primaria di controllo politico diretto del direttorio del tutto diverso dal precedente: alla nuova ammini- esecutivo sull’operato delle stesse amministrazioni strazione dipartimentale furono infatti attribuite le centrali dipartimentali oltre che su quelle municipali, competenze assegnate in precedenza al consiglio di in un periodo in cui le modalità di selezione dei mem- prefettura non più previsto dalla stessa legge; in essa bri di tali amministrazioni non davano ancora garan- veniva concentrata la gestione di “tutti gli affari del zie di una piena omologazione agli indirizzi del pote- dipartimento e della privativa amministrazione de’ re esecutivo, per l’ assenza di una struttura burocratica fondi e spese che la legge ha dichiarate dipartimenta- accentrata. I termini degli interventi di controllo dei li” (art. 39); in base alla stessa legge le amministrazio- commissari sulle amministrazioni dipartimentali ri- ni dipartimentali estendevano la propria competenza sultano meglio precisati nella legge sull’organizza- anche ad altri importanti aspetti quali il riparto delle zione e sulle funzioni dei corpi e amministrativi pub- imposte tra i comuni, la gestione delle opere pubbli- blicata il 15 fruttidoro anno VI (1 settembre 1798): che e il controllo contabile del ricevitore dipartimen- nella legge veniva rimarcata l’esigenza che le delibe- tale. L’amministrazione dipartimentale era composta razioni delle amministrazioni dipartimentali fossero da sette membri nei dipartimenti maggiori (Olona e sempre sottoposte ai commissari per essere approvate Reno), e da cinque membri nei rimanenti; i membri preventivamente alla loro emanazione. venivano scelti su una doppia lista di candidati propo- Il periodo precedente all’istituzione della repub- sta dai consigli generali, ma dovevano essere iscritti blica italiana, seguita nel gennaio 1802, presenta una nei collegi elettorali, di cui potevano fare parte solo fase di evoluzione nella definizione degli organi pre- cittadini selezionati su base censitaria nei termini pre- posti all’amministrazione dei dipartimenti e delle loro visti dalla costituzione. Questi istituti concentravano competenze. Con decreto 12 brumale anno IX (3 no- una doppia funzione di gestione amministrativa e di vembre 1800) venne disposta la soppressione della rappresentanza degli interessi locali, in quanto riceve- amministrazione centrale dipartimentale del Reno, vano i ricorsi inoltrati da particolari, corpi e comunità ma in seguito provvedimenti analoghi vennero presi del dipartimento per trasmetterli al prefetto. A diffe- anche per gli altri dipartimenti; alla soppressione del- renza della situazione vigente nella fase precedente, le ammistrazioni seguiva la contestuale nomina dei segnata dalla costituzione della repubblica cisalpina, commissari straordinari, chiamati a surrogarne le fun- il peso delle amministrazioni dipartimentali nella zioni, e a svolgere una funzione non più limitata al nuova situazione venutasi a creare dopo l’istituzione mero controllo, ma estesa alla gestione amministrati- delle prefetture era contemperato dal ruolo dello stes- va diretta, che in qualche modo prefigura il ruolo dei so prefetto, il rappresentante del potere esecutivo in prefetti (Antonielli 1983). sede periferica, a cui esse restavano comunque gerar- Lo svuotamento delle funzioni in precedenza già chicamente subordinate. Lo stesso prefetto poteva in assegnate alle amministrazioni centrali dipartimentali casi eccezionali previsti dalla legge sciogliere le am- previste dalla costituzione cisalpina risulta conferma- ministrazioni dipartimentali e sostituirle provvisoria- to anche dal decreto 6 maggio 1802, nel quale si rile- mente, come garanzia per una corretta amministrazio-

42 Profili istituzionali generali ne. Certamente la reintroduzione delle amministra- all’arbitrio del governo, che, in base a quanto stabilito zioni dipartimentali, vista dal governo come una nella legge sull’organizzazione delle autorità ammini- scelta funzionale agli equilibri politici e al consenso strative 24 luglio 1802 avrebbe determinato con pre- dei ceti in esse rappresentati, venne a creare una situa- cisione la nuova ripartizione territoriale entro tre anni zione di potenziale conflitto di poteri con il prefetto (art. 27). (Antonielli 1983). Tale situazione venne risolta defi- Le attribuzioni dei viceprefetti vennero mantenu- nitivamente con la soppressione delle amministrazio- te, ma con carattere quasi provvisorio anche dalla ni dipartimentali disposta con il decreto sull’ammini- stessa legge 24 luglio 1802, tanto più che nello stesso strazione pubblica e sul comparto territoriale del re- decreto erano mantenuti anche i distretti con un can- gno 8 giugno 1805, che accentrava le funzioni e i celliere ed un consiglio distrettuale “organi immediati poteri in precedenza commessi a tali istituti attribuen- del governo” (art. 148). doli al prefetto (Coraccini 1823; Roberti 1947; Ghi- L’incertezza normativa derivante dal fatto che i di- salberti 1974; Zaghi 1989). stretti non compresi nei circondari con capoluogo la legisl. decreto 12 brumale anno IX: decreto 12 brumale anno sede di residenza dei viceprefetti dipendessero diret- IX (3 novembre 1800) per la soppressione dell’ammini- tamente dalla rispettiva prefettura in base al decreto 6 strazione centrale dipartimentale del Reno, Collezione di maggio 1802, art. 3, vennero risolti attraverso inter- proclami, avvisi, editti, ordini pubblicati dal giorno 13 pratile anno VIII, Milano, 1800, III, p. 99. venti legislativi più organici attuati nei due anni se- guenti. L’istituzione delle viceprefetture non aveva ot- tenuto i risultati politico-amministrativi sperati, come confermava un’inchiesta interna condotta dal governo PREFETTURA (1802-1816) presso i prefetti allo scopo di valutare l’opportunità di VICEPREFETTURA (1802-1816) mantenere in vita tali istituti; i risultati dell’inchiesta avevano ovviamente evidenziato i diffusi problemi In seguito alla costituzione della repubblica italia- derivanti dai conflitti di competenza con gli stessi pre- na nel gennaio 1802, con il successivo decreto 6 mag- fetti. Alla soppressione delle viceprefetture di Cento e gio 1802 vennero introdotte importanti modifiche de- di Castelnuovo decretata il 16 agosto 1803, e di quella stinate a rimodellare in profondità la struttura e le fun- di Crema decretata il successivo 27 agosto 1803, fece zioni degli apparati dell’amministrazione periferica seguito il decreto 27 marzo 1804 che disponeva l’abo- esistenti a livelllo dipartimentale. Il decreto 6 maggio lizione di tutte le viceprefetture, ad eccezione di quel- 1802 disponeva l’istituzione delle prefetture e delle le di Massa e Sondrio che proseguirono nelle proprie viceprefetture, definendo una prima regolamentazio- funzioni fino alla fine del regno d’Italia. Tutti i rima- ne, ancora provvisoria, degli organi amministrativi nenti circondari già soggetti alle viceprefetture ven- presenti a livello dei dipartimenti e delle rispettive nero così riuniti alla giurisdizione del prefetto in base competenze. allo stesso decreto. Il decreto 8 giugno 1805, sull’am- In base al decreto le prefetture avevano sede nel ministrazione pubblica e sul comparto territoriale ac- capoluogo di ogni dipartimento, ed erano dirette da un cennava alle viceprefetture, e prevedeva la nomina del prefetto, affiancato da due luogotenenti con voto con- viceprefetto “delegato del prefetto per l’amministra- sultivo, uno deputato agli affari amministrativi e l’al- zione del distretto” (art. 13) con evidente riferimento tro agli affari legali e di polizia; il prefetto era inoltre alle sole due viceprefetture ancora esistenti. assistito nelle proprie funzioni da un consiglio gene- Lo stesso decreto per lo stabilimento delle prefet- rale di prefettura composto da cinque o da sette citta- ture e viceprefetture 6 maggio 1802 già citato istituiva dini nei soli dipartimenti Reno e Olona, avente solo anche un organo con eplicite funzioni di rappresen- voto consultivo. Lo stesso decreto 6 maggio 1802 pre- tanza degli interessi locali, il consiglio generale di- vedeva anche l’istituzione delle viceprefetture in al- partimentale, che doveva essere così formato: “ogni cuni capoluoghi distrettuali indicati in un’apposita ta- amministrazione comunale nomina(va) un cittadino bella ad esso allegata. Nel rispettivo distretto il vice- fra i possidenti del dipartimento; una deputazione di prefetto esercitava le medesime funzioni del prefetto: notabili da destinarsi dal governo sceglie(va) fra i no- in questo modo venne di fatto introdotta una nuova minati fino al numero di ventuno. Il consiglio si rin- circoscrizione, il circondario di giurisdizione del vi- nova(va) per un terzo ogni anno” (art. 6). ceprefetto, del quale però non vi era espressa menzio- Le attribuzioni del prefetto erano state delineate ne nella legge, ma la cui esistenza si poteva dedurre dal decreto 6 maggio 1802. Con la legge 24 luglio dalle disposizioni della legge stessa. Tale circondario 1802 gli organi dell’amministrazione dipartimentale e però non coincideva col distretto, e la soluzione di tale le rispettive funzioni vennero precisate e meglio defi- intricata situazione venne provvisoriamente rimessa nite: il prefetto venne confermato nel ruolo di organo

43 Profili istituzionali generali di trasmissione del potere esecutivo immediato del mente impiegati nel disbrigo degli affari di loro com- governo nei dipartimenti (art. 7); nelle proprie funzio- petenza (Capra 1978). ni doveva essere coadiuvato da due luogotenenti e da Le mutate condizioni politiche conseguenti al un segretario generale che formavano il consiglio di cambiamento costituzionale comportato dalla forma- prefettura e che erano nominati e potevano essere ri- zione del regno d’Italia determinarono mutamenti si- mossi dal governo. In base alla legge 24 luglio 1802 gnificativi anche negli organi di governo e di rappre- al prefetto e ai luogotenenti vennero assegnate nuove sentanza presenti a livello dell’amministrazione peri- competenze fra cui quella di foro giudiziario nelle ferica in ambito dipartimentale. Il decreto 8 giugno controversie della pubblica amministrazione. Il voto 1805 sull’amministrazione pubblica stabiliva la no- del consiglio di prefettura era consultivo (art. 13), ma mina da parte dell’imperatore francese, sovrano del quello dei luogotenenti era necessario (art. 19), ed in regno d’Italia, di tutti i funzionari delle amministra- caso di difformità di opinioni tra prefetto e consiglio zioni periferiche che in precedenza venivano nomina- di prefettura la questione era sottoposta al giudizio del ti o eletti in modi diversi. consiglio legislativo (art. 14). In un primo tempo i Per quanto riguarda le prefetture, le modifiche più componenti del consiglio di prefettura non erano fun- consistenti introdotte dal decreto 8 giugno 1805 ri- zionari di carriera, ma vennero scelti fra i cittadini del guardavano il consiglio di prefettura, che subentrava dipartimento. Il consiglio di prefettura, già previsto definitivamente all’amministrazione dipartimentale dal decreto 6 maggio 1802, venne ad assumere con la assorbendone le funzioni, e diventando però un orga- legge 24 luglio 1802 la nuova denominazione di am- no collegiale, formato da un numero di funzionari di ministrazione dipartimentale, e vide definite in carriera variabile dai tre, previsti nei dipartimenti Ad- modo più preciso le proprie attribuzioni: gli ammini- da, Adige, Crostolo, Panaro, ai quattro previsti negli statori dipartimentali erano ”solidalmente incaricati altri dipartimenti. Le funzioni dei consigli di prefettu- (della gestione) di tutti gli affari del dipartimento e ra vennero notevolmente allargate includendo le deci- della privativa aministrazione dei fondi e spese dipar- sioni in merito a controversie per esecuzioni dei rego- timentali” (art. 39). Con lo stesso decreto venne inol- lamenti del censo, le controversie tra le pubblica am- tre modificata la formazione dei consigli generali di- ministrazione ed appaltatori di opere pubbliche, i partimentali, organi di rappresentanza i cui membri ricorsi di privati contro gli appaltatori, i ricorsi dei pri- vennero nominati dai singoli comuni in proporzione vati per danni derivati dalla costruzione di opere pub- al numero di abitanti (art. 53) e si rinnovavano par- bliche e le relative controversie derivate, e infine le ri- zialmente per sorte ogni anno e per intero ogni cin- chieste di autorizzazione a stare in giudizio da parte di que. Avevano competenze in materia finanziaria e si comuni, istituti pubblici di beneficenza e di istruzio- radunavano solo due volte l’anno (aprile e ottobre) ne. Il prefetto poteva sospendere o approvare le deci- per i bilanci preventivi e consuntivi; i loro poteri nel sioni dei consigli comunali e distrettuali, ma non corso dell’anno erano praticamente delegati alle am- quelle dei consigli di prefettura che avevano anche la ministrazioni dipartimentali (art. 42). prerogativa di rivedere il bilancio consuntivo e fissa- Le “Istruzioni per l’organizzazione interna degli vano quello preventivo delle prefetture. uffici delle prefetture” pubblicate a stampa senza data, In base allo stesso decreto 8 giugno 1805 risultaro- ma riferibili al 1802, ne definivano con precisione no notevolmente ristrette le funzioni dei consigli ge- l’articolazione interna, prevedendo che ciascuna pre- nerali dei dipartimenti, ridotti ormai unicamente ad fettura dovesse avere una segreteria generale e due di- esporre al ministro degli interni le esigenze e i reclami stinte sezioni per il disbrigo degli affari con compe- del dipartimento (art. 10) (Roberti 1947; Ghisalberti tenze su materie differenziate. Alla prima sezione, a 1974; Antonielli 1983; Zaghi 1989). cui era preposto il luogotenente d’amministrazione, legisl. decreto 16 agosto 1803: decreto 16 agosto 1803 per risultavano assegnati i seguenti oggetti: censo e impo- l’abolizione delle viceprefetture di Cento e Castelnuovo, ste; proprietà e debito comunali; manutenzione delle Bollettino delle leggi della Repubblica Italiana, Milano, strade; regolazione dei canali demaniali e delle acque 1803, II, p. 179; decreto 27 agosto 1803: decreto 27 agosto 1803 per l’abolizione della viceprefettura di Cre- in genere, controllo sugli enti assistenziali. Alla se- ma, Bollettino delle leggi della Repubblica Italiana, conda sezione, a cui era preposto il luogotenente lega- 1803, II, p. 185; decreto 27 marzo 1804: decreto 27 le, erano attribuite le seguenti competenze: gestione marzo 1804 per l’abolizione delle viceprefetture eccetto quelle di Massa nel Crostolo e di Sondrio nel Lario, Bol- dell’ordine pubblico, affari di polizia, impiego della lettino delle leggi della Repubblica Italiana, Milano, guardia nazionale, funzionamento delle carceri e de- 1804, I, p. 187. gli ospedali, funzionamento degli uffici giudiziari bibl. Capra 1978: C. Capra, L’età rivoluzionaria e napoleo- nica in Italia 1796-1815, Torino 1978, in cui vengono ri- presenti a livello periferico. I lugotenenti erano in pra- portati ampi stralci delle “Istruzioni per l’organizzazione tica due collaboratori subalterni al prefetto diretta- interna degli uffici delle prefetture” citate.

44 Profili istituzionali generali

DISTRETTO (1797-1816) come delegati del governo dovevano diramare leggi CANTONE (1805-1816) regolamenti e proclami, trovandosi per certi versi sot- tratti all’autorità dei viceprefetti, dipendenti invece La costituzione della prima repubblica cisalpina direttamente dal prefetto. dell’anno V emanata in data 20 messidoro (8 luglio Il decreto 14 novembre 1802, riguardante la prov- 1797) divideva il territorio in undici dipartimenti, cia- visoria distrettuazione per la legge di coscrizione, sta- scun dipartimento veniva diviso in distretti e ogni di- biliva che, fino alla definitiva organizzazione dei di- stretto in comunità le quali mantenevano la loro pre- stretti, già prevista dalla legge di coscrizione 13 ago- cedente circoscrizione. Le circoscrizioni distrettuali sto 1802, si dovessero ritenere per distretti nei territori apparvero da subito poco aderenti alla realtà dei terri- della Lombardia soggetti al sistema censuario l’insie- tori, tanto che l’articolo 193 della stessa costituzione, me dei comuni sottoposti ad un medesimo cancelliere accennando ai vincoli di subordinazione e di controllo del censo; nei territori in cui non esisteva il sistema delle varie circoscrizioni, non nominava i distretti. censuario si dovevano invece ritenere per distretti le In ciascun distretto doveva esserci almeno un’am- aggregazioni di comuni che al momento avevano ministrazione municipale (art. 174); in caso di comu- l’amministrazione complessiva di molte comunità. ni con meno di tremila abitanti, retti da un agente e da Il decreto 8 giugno 1805 sull’amministrazione un aggiunto, l’unione degli ufficiali municipali dei co- pubblica e sul comparto territoriale pubblicato in se- muni costituenti il distretto formava la municipalità guito alla costituzione del regno d’Italia, stabiliva del distretto, mentre i comuni che avevano più di tre- l’esistenza del viceprefetto “delegato del prefetto per mila abitanti costituivano un distretto a sé. l’amministrazione del distretto” (art. 13), e conferma- Le modifiche introdotte nell’organizzazione am- va nelle proprie funzioni il consiglio distrettuale già ministrativa della repubblica cisalpina in seguito alla esistente, composto di undici membri (art. 12). In proclamazione della nuova costituzione dell’anno VI base alla compartimentazione territoriale dei diparti- (1 settembre 1798) per quanto riguarda i distretti menti nel regno prevista con la stessa legge, i distretti comportarono l’innalzamento del numero degli abi- risultavano ulteriormente divisi in circoscrizioni di tanti necessari perché un singolo comune potesse co- minore ampiezza comprendenti più comuni chiamati stituire da sé solo un distretto da tremila a diecimila cantoni. Nel capoluogo dei cantoni era fissata la resi- unità. denza del cancelliere del censo. Novità significative furono introdotte dal decreto 6 La circoscrizione territoriale dei distretti e dei can- maggio 1802, che istituiva le prefetture e viceprefet- toni non cessò di subire anche nel periodo successivo ture. La residenza dei viceprefetti venne fissata nei ca- modifiche che comportavano il passaggio dei cumuni poluoghi di alcuni distretti indicati dalla tabella alle- da un distretto o da un cantone all’altro, e la soppres- gata alla stessa legge; nel “rispettivo circondario (ter- sione o lo spostamento dei cantoni in un dipartimento mine da intendersi solo nella accezione di confine diverso; tali cambiamenti avvennero attraverso inter- territoriale) il viceprefetto esercitava le funzioni del venti legislativi ad hoc, non coincidenti però con le prefetto. I circondari di giurisdizione del viceprefetto leggi indicanti le attribuzioni amministrative di tali però non coincidevano con i distretti, per cui poco enti (Roberti 1947; Zaghi 1989). tempo dopo in base alla legge del 24 luglio 1802, la legisl. legge 13 agosto 1802: legge 13 agosto 1802 per la co- loro armonizzazione venne provvisoriamente rimessa scrizione, Bollettino delle leggi della Repubblica Italia- all’arbitrio del governo, che avrebbe dovuto provve- na, Milano, 1802, II; decreto 14 novembre 1802: decre- dere a determinarli entro tre anni (art. 27), come di to 14 novembre 1802 per la provvisoria distrettuazione della legge di coscrizione, Bollettino delle leggi della Re- fatto poi avvenne. pubblica Italiana, Milano, 1802, II. I distretti non compresi nei circondari di giurisdi- zione dei viceprefetti dipendevano direttamente dalla rispettiva prefettura, ed in ognuno di essi venne stabi- lito un cancelliere ed un consiglio distrettuale, il pri- CANCELLIERE DISTRETTUALE mo con funzioni esecutive, il secondo con funzioni (1797-1805) deliberative. Tali decisioni vennero confermate e pre- CANCELLIERE DEL CENSO (1805-1815) cisate in seguito con la legge 24 luglio 1802 in cui si stabiliva che ogni distretto fosse amministrato da un Il cancelliere distrettuale, organo dell’amministra- cancelliere e da un consiglio distrettuale al quale ogni zione periferica nella repubblica cisalpina, assume nel comune mandava un proprio deputato; cancelliere e primo periodo fisionomie diverse nei territori già ap- deputati del consiglio distrettuale erano organi imme- partenenti alla Lombardia austriaca e alla Repubblica diati del governo nel rispettivo distretto (art. 148); veneta. L’applicazione della legge d’esecuzione

45 Profili istituzionali generali dell’atto costituzionale del 9 luglio 1797 lasciava am- (art.150). In materia di censo doveva effettuare le pio spazio ai governi provvisori di continuare nelle ispezioni demandategli dal ministero dell’interno loro incombenze fino a che non si fossero definitiva- (art.151). I cancellieri, in questo nuovo ordinamento, mente organizzate le amministrazioni dei dipartimen- fungevano anche da segretari nei comuni di terza clas- ti. Nei territori già inclusi nella Lombardia austriaca, se (artt. 98, 123 e 152); conservavano il registro civico il cancelliere distrettuale presenta una maggiore con- di ciascun comune (art.152); convocavano il consiglio tinuità di funzioni e competenze con il cancelliere del distrettuale (art.153). L’acquisizione delle funzioni censo, organo dell’amministrazione periferica attiva- già espletate dai cancellieri del censo è ulteriormente to in seguito alle riforme amministrativa e censuaria sancita dalla disposizione in cui si dichiara che il go- teresiana. Nei territori già appartenenti alla Repubbli- verno “provvisoriamente determina la misura delle ca veneta, in area bergamasca e bresciana, il ruolo del indennizzazioni che i cancellieri ricevono dal tesoro cancelliere distrettuale venne inizialmente rivestito nazionale come suoi delegati pel censo; quella che dai sindaci generali delle quadre e dai tesorieri delle debbano conseguire dalle rispettive comuni come loro valli. Questi funzionari, che si uniformavano al nuovo segretari è proposta dalla municipalità ed approvata regime sulla base di disposizioni particolari emanate dal prefetto” (art.156). Le funzioni del cancelliere di- dal ministero dell’interno attraverso l’amministrazio- strettuale rispetto alle iscrizioni e alle cancellazioni ne dipartimentale, erano gli unici che potevano posse- sul registro civico sono regolate dalle disposizioni dere la competenza necessaria per gestire le funzioni contenute nel titolo II artt. 9-29 della legge sulla tassa del cancelliere distrettuale: come già i cancellieri del personale in favore delle comuni del 24 luglio 1802. censo, essi erano preposti al riparto e all’esazione del- In questa fase le vice prefetture sono collocate in cir- le imposte nei comuni, e formavano i quinternetti del- condari che si sovrappongono, come circoscrizione le esazioni fiscali. Un ulteriore riscontro di tale avvi- amministrativa, a quella dei distretti (decreto 6 mag- cendamento può essere rinvenuto nel decreto gio 1802). riguardante la provvisoria distrettuazione per l’esecu- zione della legge di coscrizione del 14 novembre Con il passaggio dalla Repubblica italiana al Re- 1802 dove viene precisato che, fino a quando non sia- gno d’Italia e con la ripartizione del territorio in dipar- no organizzati i distretti secondo la legge del 24 luglio timenti, distretti, cantoni e comuni (decreto 8 giugno dell’anno, stesso si riterranno distretti quelli già esi- 1805, titolo I) nel capoluogo di ciascun distretto viene stenti definiti secondo il sistema censuario della Lom- prevista la presenza, al posto del cancelliere distret- bardia sotto la direzione del cancelliere del censo. Nei tuale, del vice prefetto, strettamente collegato al pre- territori in precedenza non inclusi nella Lombardia fetto, da assume la delega e al quale deve dare parere austriaca e dove il sistema censuario predetto non era motivato su tutti gli oggetti amministrativi, e viene mai stato in vigore, si definiscono come distretti le istituito un consiglio distrettuale competente a fissare circoscrizioni che ora hanno un’amministrazione e la sovrimposta distrettuale e a dare il suo parere sullo che comprendono un numero variabile di comunità.. stato e sui bisogni e reclami del distretto (art. 14). In Nei commi 3 e 4 dell’art 1 si continua a fare riferi- ogni capoluogo di cantone (titolo IV) viene prevista la mento alle preesistenti cancellerie del censo o a circo- presenza di un cancelliere del censo per le materie scrizioni di comuni non meglio specificate, riferibili a amministrative; lo stesso cancelliere “custodisce i li- quelle preesistenti nei territori già appartenenti alla bri censuari de’ comuni compresi nel cantone e vi fa Repubblica di Venezia (quadre e alle valli). All’art. 2 le opportune annotazioni in caso di traslazione di do- viene specificato che i cancellieri del censo svolge- minio”. La regolamentazione dell’ufficio del cancel- ranno le funzioni di cancellieri distrettuali; dove que- liere del censo è contenuta nel decreto 5 dicembre del sti non esistessero vi supplirà il prefetto del diparti- 1805. mento con la nomina di delegati speciali. Con la nuova organizzazione dipartimentale e di- strettuale portata dalla repubblica italiana, con la leg- ge del 24 luglio 1802, si definiscono in modo più pre- COMUNE (1797-1802) ciso il ruolo e le funzioni del cancelliere distrettuale. Questo funzionario, nominato e revocato dal governo La prima riorganizzazione organica delle ammini- era l’organo dell’amministrazione periferica del go- strazioni locali seguita all’instaurazione dei governi verno stesso presente in ogni distretto (art. 148). provvisori dopo la campagna d’Italia del generale Na- Come delegato del governo doveva diramare le leggi, poleone Bonaparte dell’aprile-maggio del 1796 venne i regolamenti, i proclami e verificarne la pubblicazio- definita nella costituzione della repubblica cisalpina ne (art.149). Custodiva i libri censuari dei comuni dell’anno V emanata in data 20 messidoro (8 luglio compresi nei rispettivi distretti facendo le dovute tra- 1797); il funzionamento e l’articolazione delle fun- scrizioni relative ai cambiamenti di proprietà zioni delle stesse amministrazioni venne ulteriormen-

46 Profili istituzionali generali te definito dalla successiva legge 17 luglio 1797 di or- La struttura e le competenze dell’amministrazione ganizzazione delle municipalità. comunale venivano ulteriormente definite nella legge di organizzazione delle municipalità 17 luglio 1797. Nel titolo I della medesima costituzione veniva La legge stabiliva la soppressione di tutte le muni- stabilita la suddivisione del territorio della repubblica cipalità allora esistenti in tutte le città e borghi della in dipartimenti, distretti e comunità; gli organi repubblica (art. 1) e la loro sostituzione con una mu- dell’amministrazione locale venivano invece descritte nicipalità per ogni distretto il cui luogo di residenza nel titolo VII dedicato ai “corpi amministrativi e mu- sarebbe stato fissato dall’amministrazione diparti- nicipali”. mentale (art. 2). Con la legge venivano stabilite anche La costituzione dell’anno V stabiliva una differen- le modalità di elezione assembleare degli “ufficiali ziazione delle amministrazioni municipali e dei ri- municipali” (artt. 3-4, 8-16), le condizioni per la loro spettivi organi determinata in base al numero degli eleggibilità (artt. 5, 41), la durata della carica (art. 26), abitanti. Nei comuni con popolazione superiore a la surroga in caso di impedimento (art. 30) e il proce- 100.000 abitanti il circondario era diviso in almeno dimento per entrare nell’esercizio delle funzioni (artt. tre amministrazioni municipali, in modo che il circon- 31-32). Veniva stabilita la divisione del corpo munici- dario di ogni municipalità venisse a comprendere una pale in due organi: il consiglio e l’ “officio”, definen- popolazione non inferiore ai 30.000 e non superiore ai do per ciascuno di essi compiti e funzioni (artt. 20- 50.000 abitanti. La municipalità che amministrava 25). Erano determinate inoltre le funzioni delle muni- questi circondari doveva essere composta da 7 mem- cipalità, distinguendo in “oggetti propri del potere bri (art. 183). Nei comuni divisi in diverse municipa- municipale” (artt. 33-34), e competenze delegate lità era comunque previsto un “dicasterio centrale”, dall’amministrazione dipartimentale (artt. 35-36). Ve- composto da tre membri, con competenze in oggetti niva ribadito il rapporto gerarchico che intercorreva definiti “indivisibili” dal corpo legislativo (art. 184). fra amministrazioni municipali e dipartimentali (artt. 37-40, 42-43), richiamando peraltro l’obbligo della Nei comuni con popolazione compresa tra 3.000 e pubblicità dei conti delle municipalità, come previsto 100.000 abitanti vi era invece una sola amministrazio- dalla costituzione. Venivano definiti anche i ruoli del ne municipale (art. 178), costituita da un diverso nu- personale, prevedendo in ciascuna municipalità la mero di “uffiziali municipali” a seconda della popola- presenza di un segretario, nominato dal corpo munici- zione (art. 182). Nei comuni con popolazione inferio- pale (art. 19), e di “quattro scrittori ed un usciere” (art. re ai 3.000 erano invece previsti un agente municipale 47). Veniva infine stabilito che nei distretti con popo- e un aggiunto (art. 179). L’unione degli agenti muni- lazione superiore ai diecimila abitanti vi fosse un cipali di ciascun comune del distretto avrebbe dovuto “procuratore del comune”, nominato dal corpo muni- formare la “municipalità del distretto” (art. 180); “vi cipale, che “sarà incaricato della difesa e conservazio- era inoltre un presidente dell’amministrazione muni- ne degli interessi del distretto” (artt. 17-18) (Coracci- cipale, scelto in tutto il distretto” (art. 181). ni 1823; Roberti 1947; Rotelli 1974; Zaghi 1989; Me- La stessa costituzione definiva in dettaglio le con- riggi 1994). dizioni di eleggibilità dei membri della municipalità La proclamazione della nuova costituzione della (art. 176), la durata della loro carica (art. 185), le limi- repubblica cisalpina dell’anno VI datata 1 settembre tazioni per la loro rielezione (artt. 186-187) o per la 1798, imposta al corpo legislativo dall’ambasciatore loro surroga (art.188). Presso ogni amministrazione del direttorio della repubblica francese presso la stes- municipale era previsto un “commissario”, che, nomi- sa Cisalpina Trouvé, comportava la riforma dell’orga- nato dal “direttorio esecutivo” e scelto fra cittadini nizzazione delle amministrazioni locali; tale organiz- domiciliati nel dipartimento, “invigila e sollecita la zazione sarebbe stata successivamente precisata dalla esecuzione delle leggi” (artt.191-192). Era inoltre sta- “legge sull’organizzazione e sulle funzioni de’ corpi bilita la gerarchia fra i diversi enti territoriali, stabi- amministrativi” (legge 1 settembre 1798). lendo un rapporto organizzativo che comporta la su- Confermata nel titolo I della costituzione la prece- bordinazione delle amministrazioni municipali a dente divisione del territorio della repubblica in dipar- quelle dipartimentali (artt. 189, 193-197). Si determi- timenti, distretti e comunità, nel titolo VII venivano na infine che “ogni amministrazione deve ogni anno ridefinite le prerogative dei “corpi amministrativi e dare conto delle sue operazioni” (art. 200), imponen- municipali”. do che “tutti gli atti de’ Corpi Amministrativi saranno La costituzione ribadiva innanzitutto la diversa or- resi pubblici mediante il deposito del registro in cui ganizzazione tra i comuni a seconda del numero di sono descritti”, definendone le modalità di compila- abitanti. Nei comuni con popolazione superiore ai zione (art. 201). 100.000 abitanti, si avevano almeno tre municipalità,

47 Profili istituzionali generali in modo che la popolazione del circondario di ognuna assenza degli agenti stessi. In essa veniva stabilito che di esse non fosse minore a 30.000 unità (art. 184). In “le comuni di diecimila fino a centomila abitanti for- questi comuni – divisi in più municipalità, composte mano da sé sole altrettanti distretti” (artt. 24-28); con da “sette ufficiali municipali contandovi il presidente” la definizione dei limiti in base alla consistenza della – vi doveva essere un “dicastero centrale”, composto popolazione per consentire ai comuni di poter formare da tre membri nominati dall’amministrazione del di- da soli un distretto veniva pertanto introdotta una mo- partimento e confermati dal direttorio, che si occupa- difica alla precedente normativa fissata dalla costitu- va degli “oggetti giudicati indivisibili dai consigli le- zione 8 luglio 1797 e dalla legge 17 luglio 1797, in cui gislativi” (art. 185). era stabilita unicamente la possibilità per ogni comune I comuni con popolazione compresa tra i 10.000 e di costituire un distretto senza fissare alcun limite. i 100.000, avevano una sola municipalità (art. 179), Nella legge erano indicate le modalità e la fre- composta da “ sette ufficiali municipali, contandovi il quenza delle convocazioni delle amministrazioni mu- loro presidente”; nel caso in cui un comune di 10.000 nicipali. Le municipalità dei comuni con popolazione o più abitanti aggreghi “qualche piccolo comune della superiore ai 10.000 abitanti si dovevano riunire alme- vicinanza” per formare il distretto, la municipalità “è no una volta ogni tre giorni, ed era stabilito comunque composta dei sette ufficiali municipali del grande co- che “nei giorni nei quali non vi è unione della muni- mune e dell’ufficiale municipale di ciascuno dei pic- cipalità, uno de’ membri rimane in servizio alla casa coli comuni” (art. 183). del comune ed accudisce agli affari di dettaglio, apre I comuni con meno di 10.000 abitanti avevano in- le lettere ed invigila sopra l’ufficio”. A questo, nei casi vece “un officiale municipale ed uno o due o tre ag- straordinari, veniva demandato il compito di avvertire giunti” (art. 180). L’unione degli ufficiali municipali il presidente della municipalità “e in sua assenza uni- dei comuni del medesimo distretto “forma la munici- sce in di lui nome l’amministrazione straordinaria- palità del distretto” (art. 181), per ognuna delle quali mente” (art. 32). Le amministrazioni municipali di viene scelto “un presidente della municipalità (art. ogni distretto si convocavano in assemblea almeno tre 182). I membri delle amministrazioni municipali du- volte al mese, su indicazione dell’amministrazione di- rano in carica due anni, sono “rinnovati ogni anno per partimentale, con la possibilità di “riunirsi anche stra- metà o per la parte più approssimante alla metà ed al- ordinariamente, quando lo giudichi necessario al ser- ternativamente per la frazione più grande e per la fra- vigio” il presidente dell’amministrazione municipale zione più piccola” (art. 186) e possono essere rieletti del distretto ovvero l’agente municipale nominato dal solo per due mandati consecutivi (artt. 187-188). In comune capoluogo, in caso di mancanza del presiden- caso di decadenza di un amministratore per “morte, te (artt. 29-31). Veniva stabilito infine che tutte le de- dimissione, destituzione o altrimenti” il direttorio no- terminazioni prese dalle amministrazioni municipali minava nuovi amministratori, che rimanevano in cari- dovessero essere “scritte sopra un registro particolare, ca sino alle successive elezioni (art. 198). Presso ogni nel quale si fa menzione dei membri presenti alla se- amministrazione municipale veniva confermato il duta e questi sottoscrivono le determinazioni esposte commissario che, nominato dal direttorio, “invigila e nel registro” (art. 33). Venivano in seguito descritte le sollecita l’esecuzione delle leggi” (art. 192). Confor- funzioni della municipalità “che sono loro proprie ed memente a quanto già previsto dalla costituzione del- altre che sono loro delegate dall’amministrazione di- la repubblica cisalpina dell’anno V, venivano inoltre partimentale” (art. 35). ribaditi il rapporto gerarchico fra i diversi enti territo- riali (art. 193), le forme di controllo cui dovevano sot- Fra le funzioni proprie erano contemplate l’orga- tostare le diverse amministrazioni (art. 199) e il prin- nizzazione della “polizia sopra il territorio” e della cipio di pubblicità di tutti gli atti dei “corpi ammini- guardia nazionale, la manutenzione dei ponti e delle strativi” (art. 200). strade comunali, l’illuminazione delle strade, il “re- L’impianto organizzativo e funzionale delle ammi- golamento e il pagamento delle spese municipali”, la nistrazioni locali delineato nella costituzione della re- nomina del ricevitore municipale e degli altri salariati, pubblica cisalpina dell’anno VI venne ulteriormente le fazioni militari, gli alloggi, le “vittovaglie” e la sa- precisato e definito nella “legge sull’organizzazione e nità (art. 36). Fra le funzioni delegate vi erano invece sulle funzioni de’ corpi amministrativi” (legge 1 set- il “riparto e la percezione delle contribuzioni dirette”, tembre 1798). la “soprintendenza all’istruzione pubblica, agli stabi- La legge determinava la composizione delle ammi- limenti ecclesiastici, ai travagli pubblici del rispettivo nistrazioni municipali, che dovevano essere formate circondario, agli ospizi, ospedali e prigioni”, “la cir- da un numero variabile di agenti municipali, coadiu- colazione e l’approvvisionamento delle sussistenze” e vati da aggiunti, con funzioni di supplenza in caso di in generale “tutti gli oggetti sopra i quali le ammini-

48 Profili istituzionali generali strazioni dipartimentali chiamano la loro attenzione” bri del consiglio si rinnovavano parzialmente di anno (art. 37). in anno entro un quinquennio (art. 116), ed erano no- Erano quindi definite le funzioni del “commissa- minati dal “Consiglio generale del Dipartimento so- rio”, che assisteva a tutte le deliberazioni delle ammi- pra una lista tripla presentata dall’istesso Consiglio nistrazioni municipali, senza “voce deliberativa”. Egli comunale” (art. 117). Il consiglio di un comune di ter- poteva “chiedere la comunicazione di tutti gli atti za classe era costituito invece da “tutti gli estimati e dell’amministrazione, di tutte le carte d’ogni corri- tutti i capi famiglia non possidenti, ma però descritti spondenza sia “attiva che passiva”, “invigila per l’ese- nel registro civico della stessa comune, che abbiano cuzione delle leggi e delle decisioni del direttorio ese- compiuta l’età di 35 anni ed abbiano uno stabilimento cutivo”, “corrisponde coi diversi ministri ed è tenuto di agricoltura, di industria e di commercio, nel di lei a fornir loro quelle informazioni e schiarimenti che circondario e vi paghino la tassa personale” (art. 120). secondo le rispettive loro attribuzioni, gli verranno ri- Il consiglio comunale, organo deliberativo del comu- chieste” (art. 46). Doveva risiedere nel luogo dove ne, veniva convocato ordinariamente due volte all’an- esercita le sue funzioni e, in caso di impedimento, po- no, nei mesi di gennaio o febbraio e in quelli di set- teva essere sostituito da un supplente, nominato tembre o ottobre, e “straordinariamente a qualunque dall’amministrazione (artt. 47-48). Infine veniva sta- invito del Prefetto, del Vice-prefetto o del Cancelliere bilito che in ogni municipalità vi fosse un segretario, distrettuale” (art. 128). Nella prima seduta esso esa- nominato dall’amministrazione, il quale “ha la custo- minava il rendiconto presentato dalla municipalità re- dia delle carte, controfirma le spedizioni ed è obbliga- lativo all’esercizio finanziario precedente, mentre nel- to a residenza”, ed “è responsabile dell’andamento di la seconda concorreva alla formazione dei consigli di- tutto l’ufficio” (artt. 49-50) (Coraccini 1823; Roberti strettuali, nominava i componenti della municipalità, 1947; Rotelli 1974; Zaghi 1989; Meriggi 1994). determinava le spese e l’ammontare delle imposte co- munali per l’anno in corso (artt. 129-132). I consigli comunali deliberavano collegialmente a scrutinio se- greto (art. 135) e si tenevano sempre in luogo pubbli- COMUNE (1802-1805) co (art. 126), alla presenza, oltre che delle rispettive municipalità, di un membro della prefettura o vice- La nuova organizzazione dei comuni, seguita alla prefettura nei comuni di prima e seconda classe, e del proclamazione della repubblica italiana venne defini- cancelliere distrettuale, che ne registrava gli atti nei ta dalla legge sull’organizzazione delle autorità am- comuni di terza classe (art. 123). Il consiglio comuna- ministrative 24 luglio 1802. Nel titolo I sulla “orga- le eleggeva i componenti della municipalità, in un nu- nizzazione generale” dello stato la legge citata stabi- mero variabile a seconda della classe (da sette a nove liva che “in ogni comune vi è una municipalità e un nei comuni di prima classe, da cinque a sette nei co- consiglio comunale”, quindi dedicava alla definizione muni di seconda classe, di tre nei comuni di terza clas- della struttura dell’amministrazione comunale il tito- se, art. 77); mentre “gli amministratori municipali nei lo VI “delle municipalità” e il titolo VII “de’ consigli comuni di prima e seconda classe sono proposti per comunali”. schede segrete ... e sono eletti a maggiorità assoluta di La stessa legge introduceva una organica suddivi- suffragi” (art. 78), “nelle comuni di terza classe due sione dei comuni in tre classi definite in base alla con- amministratori municipali sono eletti fra i possidenti sistenza della popolazione residente, stabilendo per i nella comune” (uno tra i primi sei maggiori estimati), comuni di prima classe un numero di abitanti superio- il terzo tra i non possidenti (artt. 80-81). re a 10.000 unità, per i comuni di seconda classe un Le municipalità esercitavano funzioni esecutive numero di abitanti compreso fra 10.000 e 3.000 unità, (artt. 87-91) e si convocano “quando il bisogno lo ri- per i comuni di terza classe un numero di abitanti in- chiede e necessariamente dietro domanda” del can- feriore a 3.000 unità; per i comuni appartenenti alle celliere distrettuale, del prefetto o viceprefetto (art. diverse classi erano previste diverse modalità di com- 94), dal quale “dipendono immediatamente” (art. 92). posizione delle municipalità e dei consigli comunali, L’organigramma dei funzionari delle municipalità e criteri differenti di eleggibilità dei loro componenti, di prima e seconda classe era costituito da un segreta- (artt. 74, 77-86). rio e da un numero di impiegati “di cui abbisognano” Per quanto riguarda i consigli comunali la legge 24 (art. 97); nei comuni di terza classe invece le funzioni luglio 1802 stabiliva che il consiglio comunale nei co- del segretario erano svolte dal cancelliere distrettuale muni di prima e seconda classe si componeva rispet- (art. 98), mentre un agente comunale, eletto dalla mu- tivamente di 40 o 30 cittadini (art. 112), metà dei quali nicipalità, la “rappresenta come Procuratore degli af- “è necessariamente de’ possidenti” (art. 113); i mem- fari della Comune” (art. 99). L’agente comunale, alle

49 Profili istituzionali generali dipendenze del comune dietro corresponsione di un dinamenti locali, che vennero riorganizzati con il de- emolumento, aveva la “diretta corrispondenza col creto 8 giugno 1805. Tale decreto riaffermava alcune Cancelliere distrettuale”, da cui riceveva le leggi e gli prerogative delle amministrazioni municipali e dei ordini da pubblicarsi (art. 103), e le intimazioni diret- loro organi già previste dalla precedente normativa, te al comune (art. 104); inoltre “veglia sopra tutto ciò ma, al contempo ne introduceva altre, che accentuava- che ha rapporto all’entrata e alla spesa” (art. 105), “di- no il carattere accentrato del sistema amministrativo, spone i mandati pei pagamenti liquidi e li presenta per cui ad ogni livello della gerarchia un funzionario agli amministratori acciò˜ sieno firmati” (art. 106), governativo rappresentava l’autorità, mentre un con- non poteva assentarsi dal suo ufficio senza l’assenso siglio tutelava gli interessi collettivi (Rotelli 1974). della municipalità (art. 102). Alle dipendenze di ogni Dopo aver ribadito la divisione del territorio in di- comune di terza classe, dietro corresponsione di uno partimenti, distretti, cantoni e comuni, in ognuno dei stipendio, vi era anche un cursore, che veniva nomi- quali “vi è un consiglio comunale ed una municipali- nato, confermato e rimosso dagli amministratori mu- tà” (art. 19), nel decreto veniva confermata la distin- nicipali (art. 110). Egli è “incaricato di eseguire gli or- dini della municipalità, del cancelliere e dell’agente zione dei comuni in tre classi, definendo comuni di comunale” (art. 108), “serve alla corrispondenza fra prima classe quelli con popolazione superiore ai di loro, pubblica le leggi e i proclami, fa rapporto alle 10.000 abitanti, comuni di seconda classe “quelli che autorità di tutto ciò che può interessare la loro vigilan- oltrepassano li tremila fino ai diecimila”, comuni di za a vantaggio dei cittadini e della comune” (art. 109). terza classe quelli con popolazione inferiore a 3.000 abitanti (art. 18). Risultava confermata anche la com- In ciascun comune, infine, svolgeva la propria posizione del consiglio comunale nei comuni di prima azione anche il ricevitore comunale, a cui veniva de- e seconda classe, che si componeva rispettivamente di mandata la riscossione di “tutte le contribuzioni im- 40 e 30 membri, mentre quella del consiglio comuna- poste nel circondario del comune, tanto reali che per- le dei “comuni di terza classe sono al più di 15 mem- sonali, e di qualunque altra specie, sia al tesoro nazio- bri, fra i quali fino al numero di tre possono essere non nale, alla cassa dipartimentale, ovvero alla comunale possidenti, che abbiano però 35 anni compiti, uno sta- siano devolute”, come è specificato nell’art. 20 della bilimento di agricoltura, d’industria o di commercio legge sui ricevitori comunali e dipartimentali del nel loro comune e che paghino la tassa personale” 1804 (legge 22 marzo 1804), in cui erano definite in (art. 20). modo sistematico le sue competenze. Precisato ulteriormente da altri provvedimenti Era stabilito che i consigli comunali – di nomina normativi, l’uno relativo all’organizzazione dei con- reale quelli di prima e seconda classe e prefettizia sigli comunali di terza classe (decreto 20 ottobre quelli di terza classe (artt. 46-47) – si tenessero sem- 1802), l’altro all’allargamento del numero di persone pre alla presenza del prefetto o del viceprefetto o di un che possono far parte dei consigli comunali (legge 4 loro delegato, nei comuni di prima e seconda classe; novembre 1802), il sistema sopra delineato rappre- mentre quelli nei comuni di terza classe dovevano te- senta la struttura portante del regime amministrativo nersi alla presenza del cancelliere distrettuale, che ne per gli enti locali del periodo napoleonico (Coraccini registrava le deliberazioni e le trasmetteva al prefetto 1823; Roberti 1947; Rotelli 1974; Zaghi 1989; Me- o al viceprefetto, insieme ad eventuali ricorsi (art. 21). riggi 1994). Convocati sempre in luogo pubblico con almeno 15 giorni di preavviso dalle municipalità, nei comuni di legisl. decreto 20 ottobre 1802: decreto 20 ottobre 1802 per prima e seconda classe, e dal cancelliere del censo in l’organizzazione dei consigli comunali di terza classe, Bollettino delle leggi della Repubblica italiana, Milano, quelli di terza classe (art. 22), “i consigli comunali si 1802, p. 404; legge 4 novembre 1802: legge 4 novembre aduna(va)no ordinariamente due volte all’anno”, nei 1802 per l’allargamento della partecipazione ai consigli mesi di gennaio o febbraio e in quelli di settembre o comunali, Bollettino delle leggi della Repubblica italia- na, Milano, 1802; legge 22 marzo 1804: legge 22 marzo ottobre, e “straordinariamente a qualunque invito del 1804 sui Ricevitori comunali e dipartimentali, Bollettino prefetto e del vice-prefetto” (art. 23) e deliberavano delle leggi della Repubblica italiana, Milano, 1804, I, p. collegialmente a scrutinio segreto (art. 27). Nella pri- 149. ma seduta esaminavano il rendiconto presentato dalla municipalità relativo all’esercizio finanziario prece- dente, mentre nella seconda nominavano o eleggeva- COMUNE (1805-1816) no i componenti della municipalità in scadenza, deter- minavano le spese e l’ammontare delle imposte co- Il passaggio dalla repubblica italiana al regno munali per l’anno successivo e nominavano i revisori d’Italia implicava una trasformazione anche degli or- dei conti per l’anno precedente (artt. 24-25).

50 Profili istituzionali generali

Le municipalità dei comuni di prima e seconda veniva dilatato il circondario esterno, inglobando i co- classe erano composte da un podestà e rispettivamen- muni limitrofi con i quali dovevano formare un’unica te da sei o quattro savi, mentre quelle dei comuni di municipalità. Con il decreto 18 settembre 1808 veniva terza classe erano invece costituite da un sindaco e stabilito che i comuni aggregati “benchè formino un due anziani. Le municipalità esercitavano “tutte le solo ed individuo Comune per tutti gli oggetti ammi- ispezioni amministrative e rappresentative del loro nistrativi, dovevano conservare le rispettive attività e comune” (art. 35), predisponevano il conto consunti- passività” separate (Roberti 1947). vo dell’anno antecedente e il conto preventivo per l’anno successivo (art. 36), proponevano ai consigli legisl. decreto 22 aprile 1806: decreto 22 aprile 1806 che di- chiara in attività i savi nominati dai consigli comunali e li comunali deliberazioni su materie di particolare inte- abilita a scegliere fra di loro chi sostenga le funzioni di resse per la comunità ed “eseguivano le determinazio- podestà, Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, 1806, I, p. 363; decreto 4 dicembre 1806: decreto 4 di- ni degli stessi consigli approvate dai prefetti o vice- cembre 1806 relativo alla rinnovazione e completazione prefetti” (art. 37). Ciascuna municipalità aveva un se- dei consigli distretuali e comunali, Bollettino delle leggi gretario; “quelle di prima e seconda classe avevano del Regno d’Italia, Milano, 1806, II, p. 1037; decreto 5 giugno 1807: decreto 5 giugno 1807 con cui sono con- inoltre gli impiegati di cui abbisognano”, mentre centrate nel podestà e nel sindaco le funzioni attribuite quelle di terza classe avevano un cursore (art. 38). alle Municipalità dal decreto 8 giugno 1805, Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, 1807, I, p. 291; de- Il podestà, veniva scelto tra una terna di nomi pro- creto 14 luglio 1807: decreto 14 luglio 1807 per l’aggre- posti dal consiglio comunale e nominato dal re (art. gazione dei comuni viciniori ai comuni di seconda e terza 46), durava in carica tre anni (art. 29). I savi, “proposti classe per raggiungere il maximum della classe rispettiva, Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, 1807, II, ed eletti dai consigli comunali a scrutinio segreto ed a p. 372; decreto 18 settembre 1808: decreto 18 settembre maggiorità assoluta di voti fra i cento maggiori estima- 1808 per la conservazione delle rispettive attività e passi- ti ne’ comuni di prima classe e fra i cinquanta in quelli vità da parte dei comuni aggregati, Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, 1808, II, p. 813; decreto 8 lu- della seconda” (art. 30), si rinnovavano parzialmente glio 1810: decreto 8 luglio 1810 che determina i gradi di ogni anno, “in modo che in capo al triennio ne siano parentela ch’escludono i membri dei consigli comunali rinnovati tutti i membri” (art. 33). Il sindaco, di nomi- dal votare, allorchè trattasi di cause in cui sono interessate persone di aderenza reciproca, Bollettino delle leggi del na prefettizia (art. 47), durava in carica un anno (art. Regno d’Italia, Milano, 1810, II, p. 479. 31). Gli anziani, “nominati fra i 25 più ricchi o notabili del comune ed eletti dal consiglio a pluralità assoluta di voti” (art. 32), si rinnovavano ogni anno (art. 33). Integrato da pochi altri provvedimenti, relativi alla PROVINCIA (1816-1859) esecutorietà della nomina dei savi e alla delega, loro attribuita, di supplire alle funzioni del podestà (decre- Con la sovrana patente 7 aprile 1815, pubblicata il to 22 aprile 1806), “alla rinnovazione e completazio- successivo 20 aprile, nei territori della Lombardia e ne dei consigli distrettuali e comunali” (decreto 4 di- del Veneto assegnati all’Austria, venne stabilita la for- cembre 1806), al trasferimento al podestà e al sindaco mazione di un regno sotto la denominazione di regno delle funzioni attribuite alle municipalità dal decreto lombardo-veneto; in essa erano contenute norme ge- 8 giugno 1805 (decreto 5 giugno 1807) e alla esclu- nerali dedicate non solo all’organizzazione dell’am- sione dalle votazioni di membri dei consigli comunali ministrazione centrale dello stato, ma anche alla ripar- “allorchè trattasi di cause in cui sono interessate per- tizione territoriale ed amministrativa del regno. “Per sone di aderenza reciproca” (decreto 8 luglio 1810), il agevolare l’amministrazione il regno si divide(va) in sistema amministrativo sopra delineato costituiva due territori governativi, separati dal fiume Mincio”, il l’ultima definizione dell’organismo comunale in epo- governo milanese e quello veneto (§ 6); ogni governo ca napoleonica, prima del ripristino degli istituti tere- veniva suddiviso in provincie, ciascuna provincia in siani seguita nel 1816 (Coraccini 1823; Roberti 1947; distretti, ed i distretti in comuni (§ 7); “l’amministra- Rotelli 1974; Zaghi 1989; Meriggi 1994). Durante il zione di ciascuna provincia (era) affidata ad una regia regno d’Italia vennero emanate disposizioni volte a delegazione” dipendente dal governo (§ 9), mentre promuovere l’aggregazione dei comuni minori ai come organo elettivo provinciale si stabiliva la crea- maggiori, che venne poi realizzata con provvedimenti zione di una “congregazione provinciale con sede nel particolari per i singoli dipartimenti. Con il decreto 14 capoluogo di residenza delle regie delegazioni” (§ luglio 1807 veniva stabilito che “la popolazione dei 13). A conclusione delle trattative intercorse al riguar- Comuni di seconda e terza classe si approssimasse al do nel congresso di Vienna, l’aggregazione definitiva maximum della classe rispettiva per mezzo dell’ag- alla Lombardia austriaca dei territori della Valtellina gregazione dei vicini Comuni, i quali formeranno un ed ex contadi di Bormio e Chiavenna venne stabilita comune solo e individuo”. Anche ai comuni murati con proclama 15 aprile 1815 del luogotenente del vi-

51 Profili istituzionali generali cerè Enrico conte di Bellegarde. In esecuzione della congregazione provinciale (§ 37); quale rappresentan- regia patente 7 aprile 1815, la notificazione governati- te diretto del governo doveva vigliare sulle disposizio- va 24 aprile 1815 stabiliva la divisione del territorio ni date dalle congregazioni provinciali ai cancellieri del governo di Milano nelle nove provincie di Milano, del censo ed alle municipalità, e controllare che non Mantova, Brescia, Cremona, Bergamo, Como, Pavia, eccedessero i limiti delle loro attribuzioni (§ 52). Lodi e Crema, Valtellina con capoluogo Sondrio; in In esecuzione della sovrana patente 7 aprile 1815, ciascuno dei capoluoghi provinciali veniva costituita la notificazione governativa 24 gennaio 1816 stabiliva una regia delegazione. La stessa notificazione gover- che le regie delegazioni dovessero entrare in vigore al nativa stabiliva che in attesa della prossima pubblica- primo febbraio 1816, giorno da cui le già esistenti zione di un nuovo compartimento territoriale del re- prefetture e viceprefetture avrebbero cessata la pro- gno, venisse per il momento conservato il confine dei pria attività. Si stabiliva anche che le regie delegazioni dipartimenti già esistente anche per le regie delegazio- dovessero dipendere dal governo e che, fino a nuove ni; ad eccezione di quelli di Milano, da cui veniva disposizioni, avessero corrispondenza con i podestà, staccato il territorio di Pavia, e di Cremona, da cui ve- con i sindaci e colle altre autorità della rispettiva pro- niva staccato il territorio di Lodi. Alla regia delegazio- vincia nel modo già praticato dalle prefetture e dalle ne di Pavia veniva assegnato lo stesso territorio della viceprefetture. La stessa notificazione governativa 24 provicia esistente prima della costituzione della re- gennaio 1816 stabiliva la divisione del territorio del pubblica cisalpina. Il compartimento territoriale con governo di Milano nelle nove provincie di Milano, la divisione del territorio in provincie, distretti e co- Mantova, Brescia, Cremona, Bergamo, Como, Son- muni veniva pubblicato annesso alla notificazione go- drio, Pavia e Lodi; in ciascuno dei capoluoghi provin- vernativa 12 febbraio 1816 (Sandonà 1912). ciali venne costituita una regia delegazione. La stessa Con la notificazione governativa 1 luglio 1844 notificazione governativa stabiliva che in attesa della venne pubblicata una nuova compartimentazione dei prossima pubblicazione di un nuovo compartimento territori soggetti al governo lombardo rettificata con territoriale del regno, venisse per il momento conser- le variazioni seguite dopo la pubblicazione del com- vato il confine dei dipartimenti già esistente anche per partimento precedente. Un’ulteriore compartimenta- le regie delegazioni; ad eccezione di quelli di Milano, zione dei territori lombardi conforme alla nuova orga- da cui veniva staccato il territorio di Pavia, e di Cre- nizzazione distrettuale prevista per il regno lombardo- mona, da cui veniva staccato il territorio di Lodi. Alla veneto, approvata con la sovrana risoluzione 28 gen- regia delegazione di Pavia era assegnato lo stesso ter- naio 1853, venne pubblicata con la notificazione della ritorio della provincia esistente prima della costitu- luogotenenza lombarda 23 giugno 1853. Nelle due zione della repubblica cisalpina (Sandonà 1912). compartimentazioni generali successive a quella del In base alla notificazione 12 aprile 1816 contenen- 1816 e pubblicate nel 1844 e nel 1853 il territorio del- te le istruzioni per l’attivazione del nuovo metodo le nove provincie rimase inalterato nei suoi confini. d’amministrazione comunale il regio delegato co- mandava direttamente i cancellieri del censo, i quali dovevano segnalargli “tutto ciò che (potesse) interes- sare le viste del governo” (artt. 150-153). Il regio de- DELEGAZIONE PROVINCIALE legato esercitava dunque poteri di controllo molto (1816-1859) ampi sia sulle rappresentanze attraverso la presidenza delle congregazioni provinciali, che sulle amministra- La sovrana patente 7 aprile 1815, oltre a stabilire la zioni locali, direttamente nelle maggiori città, o indi- suddivisione dei territori governativi del regno lom- rettamente, attraverso i cancellieri del censo da lui di- bardo-veneto in provincie (§ 7) stabiliva contestual- pendenti, nei comuni. In seguito alle vicende politiche mente che “l’amministrazione di ciascuna provincia del 1848 i poteri di controllo dei delegati, si ampliaro- (fosse) affidata ad una regia delegazione” dipendente no ulteriormente usurpando diritti e competenze delle dal governo (§ 9). Le modalità di funzionamento delle rappresentanze provinciali e delle amministrazioni provincie vennero chiarite nella seconda parte del de- comunali, e nel reclutamento dei funzionari elevati a creto 24 aprile 1815 (§§ 37-56). Definite come le au- tale carica prevalsero le ragioni politiche, tanto che al- torità superiori politico-amministrative nell’estensio- cuni di essi vennero scelti tra il personale tedesco ne del territorio loro affidato, le delegazioni, che ave- (Rotelli 1974; Ghisalberti 1974; Meriggi 1987). vano sostituito le prefetture del periodo napoleonico La delegazione provinciale era composta, oltre che (Fontana, I, 5), costituivano l’articolazione a livello dal regio delegato, da un vicedelegato, da alcuni ag- provinciale del potere esecutivo. Alla loro testa era po- giunti, da un segretario e da altro personale subalter- sto il regio delegato, che era sempre il presidente della no; nell’ambito della stessa delegazione operavano un

52 Profili istituzionali generali commissario di polizia, un censore e revisore delle bardo-veneto, la residenza nella provincia ed essere stampe e dei libri, un protomedico col titolo di “medi- proprietari di beni immobili situati nella provincia co provinciale” per gli affari sanitari, un ingegnere in stessa censiti per almeno 2000 scudi; per i nobili era capo coadiuvato da alcuni ingegneri ordinari e aspi- richiesto il riconoscimento della nobiltà (§§ 40-41). ranti ingegneri per gli affari delle acque e strade (San- Le congregazioni provinciali avevano le seguenti at- donà 1912). tribuzioni nell’ambito del territorio provinciale: so- vrintendere al riparto dei tributi e degli oneri militari tra gli enti locali, controllare l’andamento dell’ammi- nistrazione economica delle città e dei comuni di cui CONGREGAZIONE PROVINCIALE dovevano esaminare ed approvare i bilanci preventivi (1816-1859) e consuntivi, stabilire interventi sulle arginature e di- sporre altri lavori riguardanti le acque e le strade, sor- Nella sovrana patente 7 aprile 1815 l’ordinamento vegliare gli istituti assistenziali, gli ospedali e gli or- amministrativo delle congregazioni provinciali era fanotrofi (§ 50). La facoltà concessa alle congregazio- stato solo prefigurato, laddove si prevedeva la crea- ni provinciali di “accompagnare alla congregazione zione di “collegi permanenti composti di varie classi centrale qualunque rappresentanza, voto ed istanza d’individui nazionali” con il compito di fare “cono- sopra qualunque oggetto di pubblica amministrazio- scere con esattezza i desideri ed i bisogni degli abitan- ne” (§ 51), unita alla possibilità di “provvedere entro ti del regno” (§§ 12-13). i limiti delle loro facoltà, ad ogni ramo della pubblica La sovrana patente 24 aprile 1815 definiva in det- amministrazione” le rendeva un luogo importante del taglio nella prima parte (§§ 1-36) la struttura, le fun- dibattito politico istituzionale; i regi delegati erano in- zioni e le competenze delle congregazioni centrali, caricati di vigilare affinché tali limiti non fossero ol- istituite in ciascuna delle due capitali governative, trepassati (§ 52). Oltre a questi compiti spettava altre- Milano e Venezia, e, nella seconda parte (§§ 37-56), sì alla congregazione provinciale formare dai proto- quelle delle congregazioni provinciali istituite in colli dei consigli comunali della provincia le tabelle ciascuno dei capoluoghi provinciali e residenti presso con l’indicazione dei candidati alla carica di rappre- la sede delle regie delegazioni provinciali. Il presiden- sentanti presso la congregazione centrale, sia per la te della congregazione provinciale era sempre il regio prima nomina sia per il rimpiazzo dei posti divenuti delegato (§ 37), il numero dei membri delle congrega- vacanti (§§ 11-12). Per l’esecuzione di tali importanti zioni doveva essere proporzionato all’estensione delle compiti di raccordo politico-istituzionale tra i diffe- provincie; le stesse provincie sotto questo aspetto era- renti livelli gerarchici, venne accordato ad ogni con- no divise in tre classi: quelle di prima classe (Milano gregazione provinciale un “relatore, un cassiere, un e Brescia) erano composte da otto membri, quelle di controllore, ed un ragioniere” mentre il protocollo, la seconda classe (Mantova, Cremona, Bergamo, Como, registratura e la spedizione del carteggio erano comu- Lodi e Crema) da sei membri, e quelle di terza classe ni con quelli della regia delegazione (§ 53-56). Nella (Sondrio) da quattro membri, non calcolati i rappre- loro attività politico amministrativa le congregazioni sentanti delle città (§ 39). I membri di ogni congrega- erano sottoposte all’ispezione e controllo della con- zione, che avevano il titolo di deputati della congrega- gregazione centrale e dovevano eseguire puntualmen- zione, erano scelti per metà tra gli estimati nobili, e te le disposizioni da questa emanate. In realtà l’istitu- per metà tra quelli non nobili, mentre ogni città regia zione delle congregazioni aveva suscitato fin dall’ini- appartenente al territorio aveva il diritto di inviare un zio una viva ostilità del governo, e nel novembre del suo rappresentante nella stessa congregazione provin- 1815, a distanza già di alcuni mesi all’emanazione ciale scelto fra i cittadini stabilmente residenti in essa della sovrana patente 24 aprile che ne aveva stabilito (§ 38); la prima nomina dei deputati delle congrega- l’attivazione, una commissione governativa presiedu- zioni provinciali era fatta dal governo su liste di nomi ta voluta e scelta dal governatore Saurau, e presieduta proposti dai consigli comunali; per le sostituzioni suc- dal referente di governo Paolo de Capitani, si era cessive il deputato provinciale sarebbe stato scelto espressa contro tale ipotesi, trovando eco favorevole dalla stessa congregazione centrale, che, in assenza di presso la stessa commissione centrale aulica di Vien- eccezioni, avrebbe confermato il primo di una terna di na. Nel gennaio 1816 l’imperatore aveva però solleci- candidati proposta dalla congregazione provinciale, tato il governo di Milano ad avviare le procedure per sulla base delle indicazioni ricevute dai comuni (§§ le elezioni dei membri delle congregazioni lombarde, 45-46). L’eleggibilità dei deputati sia nobili che non anche in considerazione del fatto che quelle delle pro- nobili si basava essenzialmente sul censo: i deputati vincie venete questi istituti erano già stati attivati stessi dovevano avere la cittadinanza del regno lom- (Sandonà 1912; Meriggi 1987).

53 Profili istituzionali generali

Nel 1840 il governo dispose con la notificazione 14 bero luogo aggregazioni di comuni e spostamenti dei agosto 1840 delle nuove istruzioni sui criteri di nomina comuni stessi da un distretto ad un altro per armoniz- dei deputati delle congregazioni volte a stabilire un zare le nuove situazioni venutesi a creare, che non era- maggior controllo sulle nomine stesse. In esse si stabi- no state accettate di buon grado dai comuni interessa- liva che le proposte dei consigli e dei convocati per le ti. Si pervenne così alla promulgazione di una nuova nomine dei posti di deputati divenuti vacanti si doves- compartimentazione con la notificazione governativa sero formulare in pubbliche adunanze disposte dalle re- in data 1 luglio 1844, che risultava aggiornata con le gie delegazioni, con assenso preventivo del governo modifiche avvenute dal 1816 in poi. La nuova com- necessario per quelle dei consigli (Sandonà 1912). Alle partimentazione lasciava quasi del tutto invariato il stesse congregazioni veniva data la facoltà di rappre- numero dei distretti; non si ebbero modifiche sostan- sentare al governo l’idoneità e le qualifiche delle perso- ziali alla loro ripartizione interna, all’infuori di alcune ne proposte dai comuni. Dopo il 1848 le congregazioni limitate variazioni dei centri scelti per assolvere alla cessarono di fatto la propria attività riprendendola solo funzione di capoluoghi distrettuali e sede delle com- dal 1856. La storiografia anche recente ha sollevato pa- missarie distrettuali. Le ulteriori variazioni seguite al recchi dubbi sulla reale incidenza di questi istituti che, 1844 vennero ridefinite nella nuova organizzazione nei propositi iniziali del governo austriaco, avrebbero distrettuale approvata dall’imperatore con sovrana ri- dovuto svolgere una funzione di rappresentanza politi- soluzione del 28 gennaio 1853 e dal relativo compar- ca dei ceti (Sandonà 1912; Meriggi 1987). timento territoriale pubblicato con la notificazione del 23 giugno 1853. Le variazioni nella ripartizione inter- na dei distretti politici prevista dalla nuova comparti- DISTRETTO (1816-1859) mentazione per le varie provincie fu in questo caso più Nella sovrana patente 7 aprile 1815 in cui venne consistente, con una tendenza generale a costituire stabilita l’aggregazione della Lombardia e del Veneto circoscrizioni distrettuali più ampie, più popolose e all’impero absburgico, e la formazione di un regno comprendenti un maggior numero di comuni: Milano comprendente i due territori sotto la denominazione di (da sedici a quattordici distretti), Mantova (da dicias- regno lombardo-veneto, erano contenute alcune nor- sette a undici distretti), Brescia (da diciassette a quat- me generali per la definizione della ripartizione terri- tordici distretti), Cremona (da nove a otto distretti, toriale ed amministrativa del regno stesso: la patente Bergamo (diciotto a diciassette distretti), Como (da stabiliva infatti che il regno si divide(sse) in due terri- ventisei a ventuno distretti), Sondrio (da sette a cinque tori governativi, separati dal fiume Mincio”, il gover- distretti), Pavia (da otto a sei distretti) e Lodi e Crema no milanese e quello veneto (§ 6); che ogni governo (da nove a sette distretti) (Sandonà 1912). venisse diviso in provincie, e ciascuna provincia in di- stretti (§ 7); che in ogni distretto venisse stabilita la CANCELLIERE DEL CENSO sede di un “cancelliere del censo sotto le dipendenze (1815-1819) della rispettiva regia delegazione” con i compiti di COMMISSARIO DISTRETTUALE ispezione sui comuni di seconda e terza classe, e di (1819-1859) sorveglianza per l’adempimento delle leggi politiche (§ 10). Il compartimento territoriale annesso alla noti- Con la sovrana patente 7 aprile 1815 venne stabi- ficazione 12 febbraio 1816, che ne prevedeva l’entrata lita l’aggregazione della Lombardia col Veneto e la in vigore entro il successivo 1 maggio 1816, veniva a formazione di un regno sotto la denominazione di re- surrogare quello ancora vigente fissato dalla legisla- gno lombardo-veneto; in essa erano contenute norme zione del regno d’Italia napoleonico, riportando la si- generali dedicate non solo all’organizzazione tuazione al periodo immediatamente precedente alla dell’amministrazione centrale dello stato, ma anche dominazione napoleonica durante la quale si era avuta alla ripartizione territoriale ed amministrativa del re- una notevole riduzione del numero dei comuni a causa gno, articolato in provincie, distretti e comuni. La delle aggregazioni e delle concentrazioni stabilite dal stessa legge prevedeva per ogni distretto un cancellie- decreto 14 luglio 1807. Il territorio soggetto al gover- re del censo, il quale sotto la dipendenza della rispet- no di Milano venne ripartito in nove provincie: Mila- tiva regia delegazione avrebbe esercitato la “superiore no (sedici distretti), Mantova (diciassette distretti), ispezione sopra i comuni di seconda e terza classe, Brescia (diciassette distretti), Cremona (nove distretti, tutta l’ingerenza negli affari censuari e la sorveglianza Bergamo (diciotto distretti), Como (ventisei distretti), generale sui comuni delle suddette classi per l’adem- Sondrio (sette distretti), Pavia (otto distretti) e Lodi e pimento delle leggi politiche”. Crema (nove distretti). Negli anni successivi all’entra- L’ordinamento amministrativo del regno impostato ta in vigore del nuovo compartimento territoriale eb- con l’atto costitutivo venne completato dalla patente

54 Profili istituzionali generali

24 aprile 1815, dalla risoluzione imperiale 12 febbraio dovere di custodire negli atti” (art. 156). Avevano inoltre 1816 e dalla successiva notificazione 12 aprile 1816. il delicato compito di sovrintendere e vigilare alla rego- La definizione delle attribuzioni specifiche dei lare tenuta dei registri d’estimo, compresi i trasporti cancellieri del censo venne inserita nelle istruzioni 12 d’estimo (artt. 160-189), alla formazione dei quinternet- aprile 1816, il cui capitolo VI è espressamente ed in- ti di esazione delle imposte prediali e dei ruoli per il pa- teramente dedicato alle loro funzioni (artt. 150-256), gamento della tassa personale, che provvedevano poi a e nelle successive istruzioni particolari ai regi cancel- consegnare agli esattori comunali per la riscossione, lieri del censo datate 23 aprile dello stesso anno. Già sulla quale similmente vigilavano (artt.191-205). Il can- durante il periodo napoleonico la tendenza ad un sem- celliere partecipava ai lavori dei convocati o dei consigli pre maggiore accentramento delle funzioni ammini- “nella qualità di assitenti del governo” (art. 206) non strative aveva comportato un ampliammento delle aveva però “alcun voto deliberativo” né doveva “immi- prerogative del cancelliere, che, da ufficio preposto schiarsi nel determinare l’opinione dei votanti”, doven- alla conservazione del catasto, era diventato un rap- do al contrario “soltanto vegliare al buon ordine, e far presentante del governo in sede locale, con funzioni presenti le leggi ed i regolamenti, oltre a stendere il pro- di sorveglianza sulla corretta amministrazione delle tocollo delle sedute” (art. 16); nella corrente ammini- finanze comunitative. strazione costituiva il tramite tra i comuni e le superiori Nell’ufficio distrettuale il cancelliere era coadiu- istanze politiche, esercitando funzioni di controllo poli- vato da un aggiunto nominato dal governo, in grado di tico-amministrativo praticamente su ogni aspetto della supplirlo nelle sue funzioni; e da un inserviente di no- vita comunale, dalle aste per locazioni, vendite o appalti mina regia. Ai comuni compresi nel distretto era fatto di lavori, alle nomine di impiegati, medici e parroci; dal obbligo di partecipare proporzionalmente alle spese controllo sulle spese esercitato sia in fase di formazione di mantenimento dell’ufficio stesso (artt. 254-256). dei bilanci preventivi e che nella approvazione dei con- Il nome dell’ufficio del cancelliere del censo, che suntivi, all’intervento nelle eventuali dispute tra comuni era stato mantenuto inizialmente inalterato rispetto al appartenenti al mesdesimo distretto ed anche a distretti periodo napoleonico, venne modificato nel 1819; la limitrofi (artt. 206-239). Era incaricato pertanto della circolare 24 luglio 1819 n. 17327-1182 stabiliva la so- mera assistenza tecnico-giuridica ed era carente quindi stituzione della denominazione “cancelliere del cen- di vero e proprio potere politico; le ampie competenze so” con quella di “commissario distrettuale”, con ri- assegnategli nella conservazione del censo, nella riscos- chiamo esplicito alla stessa circoscrizione ammini- sione dell’imposta prediale, nella leva e nella stessa am- strativa ad esso soggetta. Tutte le norme relative ministrazione dei comuni facevano tuttavia del commis- all’attività dei cancellieri stabilite dalle istruzioni del sario una figura di primo piano nella amministrazione 1816 sono da considerarsi valide senza alcuna modi- periferica del regno lombardo-veneto (Rotelli 1974). fica anche per il commissario distrettuale, le cui fun- zioni rimasero in vigore nelle provincie lombarde fino Dal momento che i cancellieri partecipavano in all’annessione al regno di Sardegna nel 1859. modo così incisivo alla vita dei comuni, non stupisce Ai sensi delle istruzioni per l’attivazione del nuovo il fatto che essi esercitassero anche il controllo sugli regolamento per l’amministrazione comunale colle at- archivi di queste istituzioni: “l’ufficio e l’archivio dei tribuzioni delle rispettive autorità, emanate in data 12 comuni immediatamente assistiti dal cancelliere” aprile 1816 i cancellieri del censo erano “nel rispettivo (quelli cioè privi di segretario e di ufficio proprio) era- distretto sotto gli ordini immediati della regia delegazio- no tenuti “presso il cancelliere medesimo”, “ad ecce- ne della provincia” (art. 150) ed avevano il compito pri- zione delle leggi dei regolamenti e delle altre notifica- mario di dare “esecuzione a qualunque determinazione zioni a stampa” conservate dall’agente “ad uso e per venisse loro comunicata, sia dal regio delegato sia dalla direzione degli abitanti dopo la seguita pubblicazio- pubblica congregazione provinciale, in ogni ramo del ne”; formalità precise per la tenuta dell’archivio del pubblico servizio” (art. 151); dovevano provvedere a ri- commissario erano altresì indicate nelle istruzioni ferire “tutto ciò che nel loro distretto potesse interessare medesime (artt. 240-256). Ulteriori ed interessanti le viste del governo”, a vigilare affinché fossero “osser- precisazioni riguardanti soprattutto l’insediamento vate le leggi ed i regolamenti di pubblica amministra- effettivo del cancelliere e l’impianto dell’ufficio della zione” e ad esercitare “una superiore vigilanza per cancelleria e dell’archivio distrettuale furono emanate l’adempimento delle leggi politiche” (art. 152-154). In- con le “Istruzioni particolari ai regi cancellieri del combeva loro la “diramazione di leggi, regolamenti e censo per l’esecuzione degli articoli 241 e 252 del re- notificazioni delle autorità superiori a tutti i comuni del golamento generale”, emanate con circolare 23 aprile loro distretto” ed una volta seguita la pubblicazione do- 1816 n. 20526-2394 (Sandonà 1912; Rotelli 1974; vevano “ritirare i corrispondenti attestati, che (erano) in Meriggi 1987).

55 Profili istituzionali generali

legisl. circolare 23 aprile 1816: circolare 23 aprile 1816 che nella tabella, avevano il convocato degli estimati. notifica le “Istruzioni particolari ai regi cancellieri del Un’ulteriore distinzione si aveva riguardo all’organo censo per l’esecuzione degli articoli 241 e 252 del rego- lamento generale portato alla notificazione dell’imperia- collegiale incaricato dell’amministrazione del patri- le regio governo del 12 aprile 1816”, Atti del governo monio, che, nelle città regie e nei capoluoghi di pro- lombardo, 1816, I, Circolari, parte II, p. 52; circolare 24 luglio 1819: circolare 24 luglio 1819 che notifica la so- vincia era costituito dalla congregazione municipale vrana risoluzione dell’8 giugno 1819 per la quale i curso- con a capo un podestà, mentre nei comuni fungeva a ri esistenti presso i cancellieri del censo siano tramutati questo scopo una deputazione comunale. in scrittori e la denominazione di cancelliere del censo sia sostituita con quella di commissario distrettuale, Atti del In base al regolamento del 1816 in Lombardia si governo lombardo, 1819, II, Circolari, parte II, p. 324. avevano dunque il consiglio e la congregazione muni- cipale nelle tredici città regie (Crema, Casalmaggiore, Monza e Varese, oltre agli stessi capoluoghi di provin- cia), il convocato e la deputazione nella maggior parte COMUNE (1816-1859) dei comuni, e il consiglio e la deputazione solo in quelli elencati nella tabella annessa al regolamento La sovrana patente 7 aprile 1815, vero e proprio atto stesso. costitutivo del regno lombardo-veneto, stabiliva che Con la circolare 19 marzo 1821 fu notificata l’atti- l’organizzazione amministrativa dei comuni dovesse vazione, stabilita con decreto del vicerè del 5 marzo rimanere per il momento conservata nelle forme vigen- 1821, dei consigli comunali in luogo del convocato per ti, mantenendo la suddivisione in tre classi già presente tutti i comuni in cui fossero presenti più di trecento esti- nell’ordinamento del regno d’Italia (§ 11); i nomi ed i mati, costituiti in applicazione della sovrana risoluzio- confini di distretti e provincie “come pure l’indicazione ne 20 giugno 1819, notificata con dispaccio circolare dei comuni rispettivamente attenenti alle une o agli al- datato 15 luglio 1819 (il decreto del vicerè, la sovrana tri” sarebbero stati pubblicati successivamente (§ 7); risoluzione e il dispaccio sono citati nella circolare del l’amministrazione delle provincie sarebbe stata affidata 19 marzo 1821). La circolare del 1821 forniva l’elenco ad una “regia delegazione” dipendente dal governo (§ dei comuni del regno ai quali era stato accordato il con- 9). Altri accenni all’organizzazione territoriale presenti siglio comunale. Un’ulteriore estensione dei comuni nella citata patente riguardavano le città regie, nelle con consiglio si ebbe in seguito all’applicazione della quali era fissata la residenza di una regia delegazione e circolare governativa 8 maggio 1835 che, nell’intento i comuni di prima classe: questi enti locali sarebbero di favorire la concentrazione dei comuni unendo i mi- direttamente dipesi “dalle regie delegazioni e non dai nori ai maggiori, stabiliva la possibilità di sostituire il cancellieri del censo” (§11). convocato col consiglio “anche laddove il numero degli Per una nuova regolamentazione degli enti locali estimati fosse al di sotto di trecento, sempreché sussi- bisognò attendere la patente 12 febbraio 1816 perfe- stano delle circostanze che facciano considerare neces- zionata e resa pienamente operativa dalle “istruzioni sario un tale mutamento a ragione d’inconvenienti ve- per l’attivazione del nuovo metodo d’amministrazio- rificatesi in una data comune per la sussistenza di un ne comunale colle attribuzioni delle rispettive autori- convocato, oppure allorquando le Comuni ne spieghino tà” contenute nella successiva notificazione del 12 di proprio impulso il desiderio”. aprile 1816, in cui viene fornito un quadro articolato In base al regolamento annesso alla citata notifica- dell’organizzazione e del funzionamento degli organi zione 12 aprile 1816 il convocato generale degli esti- preposti all’amministrazione dei comuni. L’insieme mati presente nei comuni minori era costituito dalla di queste disposizioni, che costituivano una normativa totalità dei possessori “aventi estimo in testa propria generale da applicarsi indistintamente a tutti i comuni nei registri del censo” (art. 1); in esso era dunque del regno lombardo-veneto, manteneva una distinzio- “consolidata la facoltà di deliberare e disporre degli ne fra i comuni, pur superando l’impianto classifica- affari riguardanti l’amministrazione del comune nelle torio del periodo precedente. Una prima distinzione si forme prescritte dalle leggi e sotto l’approvazione del aveva riguardo all’organo deliberativo di rappresen- governo” (art. 2); modalità di convocazione, impedi- tanza: nelle città regie, nei capoluoghi di provincia e menti e incompatibilità dei partecipanti e modalità di nei comuni maggiori, elencati in numero di quaran- deliberazione del convocato erano diffusamente trat- taquattro per tutto il regno nella tabella annessa alla tate negli articoli 3-28 del regolamento. citata notificazione 12 aprile 1816, “ove per la quan- Funzioni analoghe, nei centri dove era previsto in tità degli Estimati il Convocato generale fosse per riu- luogo del convocato, aveva il consiglio comunale, che scire troppo numeroso ed incomodo alle regolari deli- poteva essere formato da 60 membri nelle due sedi berazioni” le funzioni deliberative erano svolte dal governative di Milano e Venezia, da 40 membri nelle consiglio, mentre tutti gli altri comuni, non inclusi città regie e nei capoluoghi di provincia, o da 30 mem-

56 Profili istituzionali generali bri negli altri comuni; almeno due terzi dei membri conti coll’esattore e con l’agente municipale, presenti del consiglio dovevano essere possidenti scelti tra i i nuovi deputati che devono entrare in esercizio primi cento estimati (art. 31). I consiglieri, dopo la nell’anno successivo” e di predisporre sulla base di prima nomina fatta dai rispettivi governi, venivano so- tali conti “il conto preventivo delle entrate e spese per stituiti ogni triennio in quote uguali, secondo l’anzia- l’anno successivo da proporsi al consiglio o convoca- nità di nomina “sopra duple dei consigli da parte delle to” e di sottoscrivere almeno in due gli ordini di paga- congregazioni provinciali” (artt. 33-35); i consigli mento, unitamente al cancelliere (artt. 82-87). erano radunati di norma due volte l’anno ed ogni qual Considerando il personale burocratico previsto per volta ritenuto necessario (artt. 41-42); rigide norme i comuni, in quelli aventi un consiglio la deputazione regolavano convocazione e svolgimento delle sedute, era assistita “da un segretario e ove occorra da altri cui partecipavano, con funzioni di controllo in rappre- impiegati, secondo il ruolo approvato dal governo” sentanza del governo e senza diritto di voto, il regio (art. 94), mentre quelli aventi convocato dovevano delegato nelle città regie o capoluoghi di provincia, “necessariamente avere un agente” (art. 95) come oppure il cancelliere del censo o un suo sostituto negli “rappresentante i deputati amministratori (...) per ri- altri comuni (artt. 43-58). Sia il convocato sia il con- cevere ed eseguire gli ordini dei superiori (art. 96); siglio erano di norma radunati due volte l’anno in ses- l’agente veniva eletto alla fine di ogni anno “tra i più sione ordinaria e straordinariamente “a qualunque in- probi e capaci abitanti del comune” (art. 97). Fra le vito del delegato provinciale e del cancelliere del cen- sue prerogative più importanti era considerata la “di- so (solo per i comuni posti direttamente sotto la sua retta corrispondenza col cancelliere del distretto. Da direzione)”: nella prima sessione (gennaio o febbraio) lui riceve(va) le leggi e gli ordini da pubblicarsi nel si esaminavano i conti dell’anno precedente e veniva comune, e gli trasmette(va) l’attestato della loro pub- approvato il bilancio consuntivo, nella seconda (set- blicazione” (art. 102); immediata conseguenza di ciò tembre o ottobre) si approntavano i bilanci di previ- era l’incombenza di “custodire gli esemplari delle sione, si nominavano i revisori dei conti e si eleggeva- leggi e dei regolamenti, non meno che le scritture co- no i nuovi membri delle congregazioni municipali e munali che a lui vengono rilasciate dal cancelliere per delle deputazioni. le giornaliere occorrenze” (art. 107), così come quella Se nel consiglio e nel convocato risiedeva la facol- di “tenere un registro delle rendite provenienti dai tà di disporre e di deliberare sugli affari riguardanti fondi o dai diritti comunali e delle relative spese” di l’amministrazione del comune, era alla deputazione cui rendeva conto a fine anno (art. 110). Oltre comunale in quanto “autorità pubblica permanente” all’agente doveva esserci in ogni comune un cursore che spettava dare “esecuzione alle deliberazioni del sottoposto all’agente per il disbrigo degli ordini di tut- consiglio o del convocato”, gestire l’amministrazione ti i superiori (artt. 115-118); altri “stipendiati” poteva- ordinaria del patrimonio del comune ed invigilare per no essere nominati da consiglio o convocato, con ap- l’osservanza delle leggi e degli ordini del governo” provazione del governo, mentre risultava obbligatoria (art. 71). Nei comuni con convocato la deputazione l’elezione di due revisori dei conti di durata annuale “composta da tre individui possessori nel territorio (artt. 119-123). del comune”, scelti dal convocato stesso, era assistita Nelle città regie e nei capoluoghi di provincia le immediatamente dal cancelliere del censo; in quelli medesime funzioni esecutive erano svolte dalla con- con consiglio essa aveva invece un ufficio proprio ed gregazione municipale composta da un podestà e da era assistita da un segretario (art. 94). La già citata cir- quattro “individui col titolo di Assessore”, che diven- colare 19 marzo 1821 modificò parzialmente tale si- tavano sei per Milano e Venezia; la maggior parte di tuazione in quanto, avendo abilitata l’istituzione del questi assessori (quattro a Milano e Venezia o tre nelle consiglio in un numero di comuni maggiore di quello altre città) dovevano essere proprietari fondiari e i ri- in cui già esistevano, diede facoltà ai governi di Mila- manenti potevano essere scelti tra i commercianti; la no e Venezia di stabilire quali comuni potessero esse- loro nomina spettava al consiglio, mentre il podestà re dotati di un ufficio proprio in base anche a criteri di veniva eletto dall’imperatore su una lista tripla forma- disponibilità di mezzi e locali. Dei tre deputati previ- ta dallo stesso consiglio (Sandonà, 1912; Rotelli sti per i comuni, il primo era scelto tra i tre primi esti- 1974; Meriggi 1987). mati, gli altri “dal corpo indistintamente dei possesso- ri (art. 60) mentre colui che aveva riportato il maggior Dal compartimento territoriale annesso alla notifi- numero di voti tra i tre primi estimati era eletto primo cazione della luogotenenza lombarda 23 giugno 1853, deputato (art. 62). Oltre alla partecipazione dei depu- risulta che su 2109 comuni soggetti al governo lom- tati a quasi tutti gli atti ufficiali del comune (artt. 72- bardo 1587 avessero il convocato generale, 445 il con- 81) ad essi spettava anche il compito di “liquidare i siglio comunale senza ufficio proprio, 64 il consiglio

57 Profili istituzionali generali comunale con ufficio proprio e solo le 13 città regie Spettava a loro la vigilanza sul cambiamento di in- avessero invece la congregazione municipale. testazione dei beni catastali e la concessione dei per- messi alle comunità per procedere alla misura genera- legisl. circolare 14 luglio 1819: circolare 14 luglio 1819 per l’istituzione del consiglio in luogo del convocato per i co- le per il rinnovo del catasto, nonché dirimere le pen- muni con più di trecento estimati, Atti del governo lom- denze tra comunità e particolari per differenze bardo, Milano, 1819, II; circolare 19 marzo 1821: cir- riscontrate nei registri catastali e nei libri dei trasporti colare 19 marzo 1821 che comunica l’elenco dei comuni del regno ai quali è stato accordato il consiglio comunale (volture) per l’aggiornamento dei catasti. Era di loro perchè aventi un numero di estimati superiore a trecento, competenza ordinare le riparazioni degli argini dei Atti del governo lombardo, 1821, I, Circolari, parte II, p fiumi e far mantenere in buono stato i ponti e le strade .32; circolare 8 maggio 1835: circolare 8 maggio 1835 che notifica le determinazioni emesse con sovrana risolu- (Duboin 1827). zione del 6 aprile 1835 “dirette a meglio regolare e con- Con le disposizioni del 21 luglio 1729 gli Inten- solidare il sistema d’amministrazione comunale in alcu- ne sue parti”, Atti del governo lombardo, Milano, 1835, denti vengono nominati Giudici e Conservatori di bo- I, Circolari, parte II, p. 56. schi e selve e vengono loro attribuiti come vice-con- servatori i Giudici, Castellani, e Baili delle Città , e Terre delle loro Provincie (Duboin 1827). Il 6 marzo 1750, viene emanato l’editto di sua ma- AMMINISTRAZIONE PERIFERICA està per lo stabilimento delle intendenze nei paesi di NELLE PROVINCIE DELLO STATO nuovo acquisto e per l’autorità, giurisdizione ed in- SABAUDO: LOMELLINA, OLTREPÒ combenze dei rispettivi intendenti anche come con- (SEC. XVIII-1798) servatori generali delle gabelle. Il compito principale Intendenza (1696-1798) degli intendenti nei paesi di nuovo acquisto e quindi anche nell’Oltrepo era quello di assolvere al ruolo di Con patente del 12 maggio 1696 di Vittorio Ame- conservatori delle gabelle, sostituendo l’ufficio dei re- deo II, si istituiscono nelle province dello stato pie- ferendari che con l’art. 29 di questa legge viene abo- montese le Intendenze di giustizia e d’azienda e si sta- lito. L’editto stesso stabilisce le finalità, le incomben- biliscono le relative incombenze degli Intendenti il ze affidate agli intendenti e la loro competenza terri- cui compito principale sarà occuparsi delle imposte toriale: “affinchè il maneggio economico delle città e ducali e militari (Duboin 1827). comunità delle province dell’alto e basso Novarese, Nel Regolamento delle Province o sia Dipartimen- del Vigevanasco, dell’Oltrepo pavese, Siccomario, ti per le Intendenze e Prefetture né Stati di Sua maestà Bobbiese, e feudi adiacenti, del Tortonese e terre se- di qua dal mare del 20 febbraio 1723 il capitolo VIII parate sia regolato come conviensi per il pubblico be- in 31 articoli definisce ulteriormente il ruolo degli in- ne, ed abbiano anche li sudditi nostri di dette province tendenti i quali dovranno essere sottoposti alla dire- a chi possano più prontamente ricorrere nelle medesi- zione del generale delle finanze dello Stato. Nel di- me per ottenere li necessari provvedimenti con mino- stretto delle province di appartenenza era nella loro re loro spesa ed incomodo, ci siamo determinati di facoltà verificare le imposizioni fiscali e ordinarne la stabilirvi quel numero d’intendenti che ci è parso loro distribuzione e ripartizione e approvare i causati, come infra, essere opportuno, e di conferire alli mede- rimettendo la decisione, in caso di controversie o dub- simi quelle incombenze le quali possano vieppiù con- bia veridicità dei medesimi, ai rispettivi tribunali. tribuire, non solo al vantaggio de pubblici, che al ser- Era nel potere degli intendenti obbligare le Comu- vizio ancora delle nostre finanze e delle gabelle…sta- nità e gli esattori a far pagare nelle mani del tesoriere biliamo tre intendenze, una generale e due particolari; tutti i creditori censiti nei causati, fare in modo che gli la prima per l’alto e basso novarese compreso il Vige- esattori delle Comunità e dei Luoghi rispettassero i vanasco, la seconda per l’Oltrepo pavese, Siccomario, tempi delle esazioni, ed era loro obbligo il controllo Bobbiese e feudi adiacenti, la seconda per il Tortonese mensile dei libri dei tesorieri provinciali. I giudici, po- e terre separate.” Era compito degli intendenti di que- destà, castellani e fiscali avevano l’obbligo di presen- ste province verificare le imposizioni fiscali ed am- tare ogni tre mesi all’intendente la nota fedele ed esat- mettere i tantei (elenco di estimati del comune) e di ta delle confische, multe, condanne in materia fiscale, obbligare i tesorieri e gli esattori delle comunità al pa- al fine di farle pagare nelle mani dei tesorieri provin- gamento delle somme ammesse nei tantei. Come con- ciali. A sua volta l’intendente faceva obbligo al teso- servatori generali delle regie gabelle nel distretto della riere di esigere dai rispettivi debitori il pagamento dei loro intendenza, erano tenuti ad eleggere un vice con- censi e vigilava affinché gli impiegati delle generali servatore generale e per ogni città, terra e luogo della gabelle e vice conservatorie adempissero ai loro ob- loro giurisdizione, un vice conservatore particolare. blighi. Erano giudici di prima istanza in tutte le cause contro

58 Profili istituzionali generali il regio patrimonio, avocate in seconda istanza o in notai e la proibizione ad ogni vassallo e suddito di av- appello alla camera dei conti di Torino ed era fatto valersi di notai non residenti e non collegiati nello sta- loro obbligo di tenere i registri delle denunce e quere- to di Sardegna. le ben in ordine in modo da poter essere presentati in Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 qualunque momento alla camera dei conti (Duboin vengono attivate le tappe, sedi degli uffici d’insinua- 1827). zione nelle province di nuovo acquisto, tra cui Vige- Con le Regie patenti del 9 ottobre 1781 viene data vano e Voghera. Nella provincia di Voghera vengono l’autorità agli Intendenti delle province di Alessan- stabilite quattro tappe: Voghera, Broni, Bobbio e Var- dria, Lomellina, Novara, Pallanza, Vigevano, Tortona zi. Ogni tappa era sede dell’archivio di insinuazione e e Voghera di dirimere tutte le liti con i direttari e livel- ad essa dovevano rimettersi tutti gli atti e contratti sti- lari laici, insorti contro un aumento delle tasse regie lati nelle terre e luoghi aggregati a ciascuna tappa. (Duboin 1827). La Repubblica francese abrogò i diritti di notariato legisl. 6 marzo 1750: editto di sua maestà per lo stabilimento e insinuazione istituendo la registrazione degli atti. delle intendenze nei paesi di nuovo acquisto e per l’auto- rità, giurisdizione ed incombenze dei rispettivi intendenti Con regio editto del 12 luglio 1814 vengono rista- anche come conservatori generali delle gabelle; 12 mag- biliti gli archivi d’insinuazione e con manifesto came- gio 1766: regie patenti con cui sua maestà unisce alla rale del 1 luglio 1816 vengono ristabilite le tappe pro- provincia dell’Oltrepo ed al Bobbiese alcuni villaggi e territori smembrati dal Piacentino in virtù della conven- vinciali d’insinuazione in numero di cinque: tappa di zione 10 marzo 1766 e li dichiara soggetti alla giurisdi- Voghera, tappa di Casteggio, tappa di Varzi, tappa di zione del Senato di Piemonte, della camera e dell’inten- Bobbio e tappa di Broni (Duboin). denza Oltrepo; 9 ottobre 1781: regie patenti con le quali sua maestà commette agli Intendenti delle province di Alessandria, Lomellina, Novara, Pallanza, Vigevano, bibl. Duboin: Raccolta per ordine di materie delle leggi, Tortona e Voghera la cognizione di tutte le liti tra li diret- provvidenze, editti, manifesti ecc. pubblicati dal princi- tarii e livellarii laici di beni esistenti in quelle province pio dell’anno 1681 sino agli 8 dicembre 1798 sotto il fe- eccitate in seguito all’accrescimento del regio tasso e di- licissimo dominio della Rea1 Casa di Savoia per servire pendentemente alle concessioni in enfiteusi; 12 maggio di continuazione a quella del senatore Borelli, a cura di 1696: patenti di S.A.R. colle quali stabilisce nelle pro- F. A. Duboin, 1-XXIX, Torino, 1818-1868. vince dello stato di qua da monti le intendenze di giusti- zia e d’azienda, ne determina le incombenze principali e lo stipendio e ne permette l’acquisto agli attuali inten- denti o ad altre persone mediante pagamento d’una finan- za; 20 febbraio 1723: disposizioni delle regie costituzio- AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA ni libro II titolo IV capitolo VIII, degli intendenti delle province e della loro autorità ed incombenza. NELLE PROVINCIE DELLO STATO SABAUDO: LOMELLINA, OLTREPÒ Ufficio di Insinuazione (1610-1799) (SEC. XV - SEC. XVIII)

L’editto di Carlo Emanuele del 28 aprile 1610 sta- Le Leggi e costituzioni di Sua Maestà, emanate da biliva l’ufficio d’insinuazione nelle province di qua Carlo Emanuele nel 1770, sono la raccolta composta da monti. Dal primo luglio dell’anno 1610 tutti gli in- di due tomi delle leggi promulgate dal 1430 in poi e strumenti ed ogni atto pubblico dovevano essere sot- nel corso dei secoli adattate ai cambiamenti dai diver- toposti ad insinuazione, fatti salvi i contratti della ca- si sovrani di casa Savoia. mera dei conti, le quietanze della tesoreria regia, le in- vestiture, gli affitti di beni delle comunità ed ogni atto Le leggi e costituzioni emanate dovevano essere soggetto al successivo deposito nell’archivio del se- indistintamente osservate negli stati di terra ferma di nato o negli archivi pubblici. qua e di là dai monti e colli ed in tutti i magistrati e tribunali tanto superiori che inferiori, da tutti i mini- Era fatto obbligo a tutti i notai, segretari di comu- stri e ufficiali di giustizia e non era concesso a nessun nità e magistrati di inviare al segretario delle insinua- magistrato o tribunale anche supremo “usarne inter- zioni e dell’archivio della tappa e ufficio di riferimen- pretazione alcuna”, e non solo dovevano i supremi to, gli instrumenti soggetti all’obbligo dell’insinua- magistrati inviolabilmente eseguire ed osservare il zione. contenuto delle Costituzioni, ma dovevano anche far- Era compito dei segretari degli uffici d’insinuazio- le osservare e condannare immediatamente prefetti, ne tenere un libro giornale su cui annotare gli instru- giudici, avvocati, procuratori e attuari e chiunque al- menti, con il nome dei notai rogatari e dei contraenti. tro subalterno mancasse all’osservanza. L’editto stabiliva anche le norme per l’esercizio Di seguito si riportano i capitoli relativi agli organi della professione di notaio, ordinando l’istituzione in amministrativi periferici della giustizia: prefetti, po- tutte le principali città dello stato di un collegio dei destà e avvocati fiscali.

59 Profili istituzionali generali

Prefetti delle province (1770-1798) luogotenente al quale era fatto obbligo di risiedere in Con manifesto senatorio del 30 aprile 1770 veniva sede; se al mandamento appartenevano non più di tre soppressa nell’Oltrepo la carica di maggior magistra- luoghi, il giudice, o per esso il luogotenente era obbli- to e sostituita con il prefetto. gato a trasferirvisi settimanalmente per amministrarvi I prefetti e i loro luogotenenti, eletti per ammini- la giustizia e a deputare in ogni luogo un particolare strare la giustizia nelle province, dovevano essere ap- luogotenente cui affidare l’assistenza ai consigli ordi- provati dal senato. I luogotenenti erano tenuti a sup- nari di comunità. Per i mandamenti composti da più di plire alle veci dei prefetti solamente qualora questi si tre località, al vassallo era demandato il compito di fossero trovati assenti o legittimamente impegnati, nominare un castellano per assistere ai consigli della nonché potevano supplire anche l’ufficio di prefettura comunità. Quando in qualche luogo non fosse stato in caso di vacanza. I prefetti delle province, nominati presente né il giudice né il luogotenente, l’ufficio po- anche in qualità di giudici di prima istanza, avevano teva essere esercitato dall’ordinario del luogo vicino facoltà di deputare per vice giudice il loro luogotenen- posto sotto l’assise del medesimo dipartimento, dan- te. Ai prefetti spettavano in prima istanza le cause tra done avviso al prefetto della provincia ed al senato. comunità e le cause tra vassalli diversi o questi e i loro Il senato poteva consentire l’unione degli uffici di sudditi, che non potevano essere trattate davanti al podestà e segretario comunale in un’unica persona. giudice dei loro feudi ma solamente davanti ai prefet- Avvocati fiscali provinciali ti. I prefetti trattavano le cause di primo appello sia Nelle città sede di prefettura, l’avvocato fiscale civili che criminali di tutte le terre del loro distretto esercitava le parti del fisco, assistendo alle visite nelle anche se infeudate, fatti salvi privilegi particolari ac- giudicature sottoposte, elaborava le conclusioni pre- cordati ai vassalli, nel qual caso venivano eletti dai paratorie e definitive in tutte le cause criminali verten- vassalli stessi come giudici d’appello. ti davanti ai prefetti e giudici della provincia. Il ruolo di avvocato fiscale, nei luoghi sprovvisti della carica, Era nei loro compiti la legalizzazione degli instru- veniva assunto o dal sindaco o dal primo consigliere. menti, delle scritture e di tutti gli atti eseguiti nelle Il senato eleggeva anche i procuratori fiscali e vice fi- loro prefetture da notai o pubblici dipendenti della scali i quali trimestralmente dovevano trasmettere loro giurisdizione. all’avvocato fiscale della provincia una nota sotto- Giudici ordinari (podestà) dei luoghi scritta, di tutte le cause criminali, con le generalità del I giudici delle città e terre potevano essere nomina- reo e la tipologia del delitto commesso. ti direttamente dal senato o dai vassalli senza alcun bi- legisl. 30 aprile 1770: manifesto senatorio per la pubblicazione sogno di presentare elenchi di nomi, attenendosi agli delle costituzioni di S. M. nelle province del Novarese, Vigevanasco, Tortonese ed Oltrepo pavese, con altre di- usi e privilegi della città stessa. Per poter essere eletti sposizioni relative a quelle province. nelle città, i giudici dovevano essere laureati mentre per l’elezione nel feudo bastava loro la licenza o il no- Giudice di seconda istanza (1762-1766) tariato; dovevano in ogni caso essere residenti o domi- Con regia patente del 29 novembre 1762, Carlo ciliati da lungo tempo nel regno sabaudo. L’autorità Emanuele istituisce un Giudice di seconda istanza nel veniva esercitata in prima istanza sulle cause tanto ci- Borgo di Voghera per le cause d’appello dell’Oltrepo, vili che criminali ed era loro concesso di esercitare in Siccomario, Bobbiese, Langhe Malaspine e feudi Ver- più giudicature distanti dalla loro residenza principale mineschi ”. La Provincia dell’Oltrepo e Siccomario ci non più di cinque miglia. Era fatto obbligo ai feudatari ha per mezzo del Sindaco generale umilmente suppli- di borgate o villaggi smembrati dalla giurisdizione di cati, affinché ci degnassimo di costituire e deputare un città e in cui non fosse stabilita prefettura, di nomina- soggetto il quale risedendo in essa, riceva, provveda, re per giudice i giusdicenti della medesima città. Po- e decida in grado d’appello le cause di seconda istan- tevano essere ammessi all’esercizio delle giudicature za, per le quali si ricorreva da qualche tempo a questa solo previa approvazione del senato ed esercitavano parte al collegio di Tortona come provincia viciniore, per tre anni. Era fatto loro obbligo di segnalare all’av- ed avendo benignamente accolto le di lei rappresen- vocato fiscale sia provinciale che generale delitti tanze, ad oggetto che più agevolmente, e con minore commessi nella giurisdizione di competenza. I giudici incomodo, e con risparmio di spese venga in quella potevano eleggere un luogotenente, il quale doveva Provincia amministrata la giustizia; perciò per le pre- essere approvato dal senato, e solo in caso di mancan- senti di certa nostra scienza, ed autorità regia, avuto il za di nominativi il ruolo di luogotenente poteva essere parere del nostro Consiglio, avocando a noi la cogni- coperto dal segretario di comunità. Nei mandamenti zione delle suddette cause di appello, o sia seconda formanti un solo tribunale, il giudice nominava un istanza dell’Oltrepo, Siccomario Bobbiese, Langhe

60 Profili istituzionali generali

Malaspine e feudi Vermineschi, vogliamo e determi- stro, doveva essere inserito in consiglio uno dei regi- niamo che d’ora in avvenire siano quelle conosciute, stranti domiciliati in ciascuno dei quartieri. ed in esse si proceda in giudizio d’appello, ossia se- Il consiglio ordinario rappresentava il pubblico in conda istanza dai Giudici locali dimoranti in detta tutti gli affari e interessi comuni ed era dotato di un se- Provincia, e nel Borgo di Voghera” . Il 4 settembre gretario. 1766 con regia patente di sua maestà, la carica di giu- Gli amministratori componenti il consiglio si riu- dice di seconda istanza viene unita a quella di Pretore nivano sempre in un luogo pubblico fisso, approvato (Duboin). dall’Intendente, ed il consiglio era da ritenersi legitti- legisl. 26 novembre 1762: regie patenti con le quali sua maestà mo quando intervenivano due terzi degli amministra- stabilisce provvisionalmente un giudice di seconda co- tori, il giusdicente o suo luogotenente, i castellani o gnizione nel borgo di Voghera per le cause d’appello dell’Oltrepo, Siccomario, Bobbiese, Langhe Malaspine e baili e il segretario. feudi Vermineschi; 4 settembre 1766: regie patenti con Il giusdicente o suo luogotenente, i castellani o le quali sua maestà unisce l’impiego di giudice di secon- baili avevano voce consultiva e non deliberativa la da cognizione per le cause d’appello vertenti e che saran- no per promuoversi nella provincia dell’Oltrepo, Sicco- quale era riservata soltanto agli amministratori. mario, Bobbiese, Langhe Malaspine e feudi Vermineschi Era cura dei sindaci e consiglieri di amministrare a quella di pretore regio di Voghera. fedelmente la cosa pubblica, di osservare le costitu- bibl. Duboin: Raccolta per ordine di materie delle leggi, provvidenze, editti, manifesti ecc. pubblicati dal princi- zioni generali, gli ordini di governo, dei magistrati, pio dell’anno 1681 sino agli 8 dicembre 1798 sotto il fe- degli uffici, di vegliare con fermezza e attività alla licissimo dominio della Rea1 Casa di Savoia per servire di continuazione a quella del senatore Borelli, a cura di conservazione del territorio, del registro e dei diritti F. A. Duboin, 1-XXIX, Torino, 1818-1868. comunali, di cooperare alla salute pubblica e tranquil- lità. Nel caso in cui nelle deliberazioni il voto degli am- ministratori fosse risultato pari, la risoluzione era de- COMUNE NELLO STATO SABAUDO mandata all’Intendente. (1775-1799) Le deliberazioni del consiglio venivano trascritte Con la riforma del 6 giugno 1775 vengono stabiliti dal segretario, firmate dagli amministratori secondo il nuovi ordinamenti per l’amministrazione pubblica dei grado di anzianità, autorizzate dall’Intendente e au- comuni la quale spettava al consiglio di ogni città e tenticate dal segretario; non potevano in ogni caso luogo sotto la dipendenza dell’Intendente della pro- avere effetto se prima non approvate dall’intendente. vincia come disposto dalle costituzioni generali del L’elezione degli amministratori ordinari veniva 1770. Il regolamento, suddiviso in dodici titoli fissa le fatta dai consigli e approvata successivamente dall’In- norme per le amministrazioni de pubblici nelle città, tendente con decreto. Gli eletti dovevano presentare borghi,e luoghi de regi stati in terra ferma e di qua da giuramento davanti al giusdicente o luogotenente alla monti. presenza del consiglio legittimamente congregato e Il consiglio era composto oltre che da un sin- dovevano essere scelti tra persone abitanti nel rispet- daco da sei consiglieri in città e luoghi di nume- tivo territorio. Era concessa l’elezione anche ai regi- rosa popolazione ed ampiezza territoriale, quat- strati o estimati residenti fuori del comune, purché tro consiglieri in luoghi mediocri e due negli infi- avessero fissato l’ordinaria loro dimora nella città capo di provincia e abitassero per una parte dell’anno mi. Fanno eccezione le città che ottengono nel territorio con partecipazione alle congregazioni. speciali provvedimenti o la conferma di prece- In tutti i consigli la precedenza, ma non con prepon- denti privilegi o anche i luoghi dove l’Intendente sti- deranza di voto, era data al sindaco, la cui nomina masse di accrescerne il numero, sempre in ogni caso spettava di diritto al consigliere più anziano per ordi- con riferimento alle costituzioni generali. ne di elezione, seguito dai nobili e dagli altri ammini- I territori non compresi nel distretto di alcuna co- stratori. munità, con estimati non sufficienti a costituire un Nei consigli composti di sei o quattro consiglieri, corpo comunitativo, continueranno a mantenere l’in- la scadenza della carica di sindaco era semestrale (pri- dipendenza territoriale ed i diritti feudali, ma verran- mo gennaio e luglio) mentre nei consigli composti da no amministrati dal consiglio della comunità a cui sa- due consiglieri la carica aveva scadenza annuale. Ca- ranno aggregati per la collettazione e pagamento dei duta la carica, al sindaco era concessa la ricandidatura tributi. nel consiglio dopo tre anni. Nei consigli formati d’au- Nei distretti composti da più cantoni o borgate torità dall’intendente, l’anzianità tra i consiglieri era aventi una considerevole popolazione iscritta a regi- da lui regolata. All’intendente era anche consentito

61 Profili istituzionali generali imporre pene ai consiglieri e sindaci, qualora senza le città, borghi, e luoghi de’ regi stati in terra ferma di legittima causa non fossero intervenuti alle congrega- qua da monti, in Torino nella stamperia reale 1775. zioni. Era compito dei consigli controllare la forma- zione dei causati, gli stati dei cotizzi, i registri delle esazioni e i conti dell’esattore; fare in modo che gli ar- AMMINISTRAZIONE CENTRALE chivi, i catasti, i libri di trasporto e tutte le scritture ed DEL PIEMONTE NEL PERIODO atti comunali fossero ben tenuti. Il sindaco era depu- DAL GOVERNO PROVVISORIO tato a sostenere le istanze a nome del consiglio. ALL’ANNESSIONE ALLA FRANCIA I segretari comunali erano regolarmente eletti dal (1799-1802) consiglio ordinario ed approvati dall’intendente e non potevano essere in numero superiore ad uno, prima di Il governo del Piemonte dall’autunno del 1898 e assumere l’impiego era fatto loro obbligo di prestare fino all’autunno del 1802 è attraversato da un veloce giuramento davanti al giusdicente o suo luogotenente. susseguirsi di profondi e sostanziali mutamenti politi- Potevano accedere al ruolo di segretari solo notai di ci nelle amministrazioni centrali: il governo sabaudo conosciuta probità ed era loro concesso prestare la in carica fino all’8 dicembre 1798, un governo prov- propria attività in più comunità della stessa provincia; visorio repubblicano fino al 2 aprile 1799, un com- il consiglio ordinario riconosceva loro uno stipendio missario civile francese con pieni poteri fino al 3 mag- proporzionato all’attività da svolgere. Era fatto loro gio 1799, un’amministrazione generale del Piemonte obbligo di assistere a tutte le adunanze dei consigli e fino al 28 maggio 1799, un’occupazione militare au- di stendere e ricevere tutte le deliberazioni ed atti del stro-russa fino al 14 giugno 1800, una commissione di consiglio previo autorizzazione con decreto giudizia- governo affiancata da un ministro straordinario fran- le dell’intendente. Dovevano seguire il carteggio co- cese e da una consulta legislativa fino al 19 aprile munale e conservare gli archivi, esperire i mandati, 1801 ed infine l’amministrazione generale della 27a fare il riparto dei carichi reali e personali, i causati e i Divisione militare che governerà fino all’annessione libri di riscossione per l’esattore; dovevano anche del Piemonte alla Francia datata 22 settembre 1802 conservare e formare i registri degli incanti, dei par- (Carassi 1991). cellari, delle copie annuali dei causati e le consegne Lo studio per una transizione indolore dall’antica delle primogeniture e fidecommissi. Spettava a loro forma di governo sabaudo ad una amministrazione l’obbligo di fare bandire ordinanze e decreti dell’in- provvisoria repubblicana del Piemonte viene affron- tendente. tato dal Direttorio parigino sul finire del 1798 con lo Gli atti consolari dovevano essere distinti in tre scopo principale di ottenere immediati vantaggi fi- parti contenenti la prima le solite generalità, la secon- nanziari e militari per l’Armata d’Italia. da la narrativa e la terza la conclusione; trascritti e letti L’obiettivo a cui il Direttorio mirava, era quello di alla fine dal segretario, venivano firmati dal sindaco e ottenere l’abdicazione del sovrano piemontese e la dai consiglieri intervenuti in ordine di anzianità e sua collaborazione al fine di evitare i traumi di una dall’intendente o suo luogotenente. rottura violenta della continuità istituzionale ed è con Il titolo V del Regolamento tratta dell’amministra- questo fine che dal Ministero degli esteri di Parigi vie- zione dei beni ed effetti pubblici: appalto dei macelli, ne predisposta la bozza di atto di abdicazione (ANP, forni, panetterie e mulini della comunità; regole delle AFIII 79, doss. 328, n. 93; Carassi 1991). spese e dei mandati di pagamento; tenuta degli archivi Il 9 dicembre 1798 Carlo Emanuele IV firma l’atto e custodia delle pubbliche scritture. I titoli VI, VII e di rinuncia all’esercizio di ogni potere ordinando ai VIII delle misure territoriali, dell’ufficio del catasto, suoi sudditi (art. 1 dell’accordo) di obbedire al gover- della tenuta delle mappe, dei catasti e dei libri di tra- no provvisorio che dovrà essere installato dal genera- sporto e delle alluvioni e corrosioni dei fiumi. Il titolo le francese in capo all’Armata d’Italia Bartelhemy IX tratta della forma di stesura dei diversi atti ordinari Joubert a cui il Direttorio aveva affidato il compito di dei consigli delle città e comunità: registro dei cotizzi, procedere nel dicembre 1798 alla completa occupa- delle parcelle e spese, dell’esazione delle imposte e zione del Piemonte, assegnandogli ampia discrezio- dell’ufficio dell’esattore. Il titolo X degli atti esecutivi nalità operativa sul modo di gestire l’amministrazione contro gli esattori e debitori morosi; il titolo XI delle provvisoria. visite e bonificazioni per danni causati dalla tempesta Joubert, con un primo decreto in data 9 dicembre e il titolo XII degli alloggi e somministrazioni per il 1798 (decreto 19 frimaio anno VII, Davico 1799) fissa passaggio di truppe militari. la composizione del Governo provvisorio a quindici legisl. Patenti di sua maestà de’ 6 giugno 1775 di approvazione persone scelte in larga maggioranza tra alti burocrati del regolamento per le amministrazioni de’ pubblici nel- di simpatie repubblicane ma con solida esperienza ac-

62 Profili istituzionali generali quisita nelle magistrature e nelle amministrazioni sa- bri eletto da un corpo legislativo secondo la nuova co- baude: cinque erano funzionari con almeno vent’anni stituzione entrata in vigore il 7 gennaio 1798 (Passano di esperienza in campo amministrativo e quattro fun- 1973; Ghisalberti 1973; Carassi 1991). Il modello li- zionari entrati in servizi in anni più recenti, quattro ar- gure di fusione dei poteri legislativo ed esecutivo in rivavano dall’ambiente accademico in prevalenza giu- un unico organo di governo era quindi motivata dalla risti e vi erano poi un medico e un avvocato. In data provvisorietà della fase di transizione al nuovo regi- 19 dicembre (decreto 29 frimaio anno VII, Davico me, la stessa che si riproponeva in Piemonte. Il Go- 1799) il numero dei componenti viene elevato a ven- verno provvisorio piemontese, sul modello ligure, tra- ticinque al fine di sedare le proteste provenienti dalla mite regolamento interno crea cinque comitati: il pri- periferia, esclusa dalle prime nomine e, per coinvol- mo competente per la sicurezza pubblica, la polizia gere direttamente il giacobinismo piemontese generale, l’annona e i soccorsi all’indigenza, il secon- nell’esperienza amministrativa (Carassi 1991). do per la legislazione, giustizia, istruzione pubblica e Il decreto emanato il 9 dicembre configurava una culto, il terzo finanze, commercio e agricoltura, il forma di governo del Piemonte molto diversa da quel- quarto amministrazione delle municipalità locali e il la installata tra il 1796 e 1798 nelle città di Milano, quinto relazioni estere e guerra. Era prevista una se- Genova, Bologna e Roma, dove il modello adottato greteria e un servizio d’archivio sia per ogni singolo faceva riferimento alla costituzione francese dell’an- comitato che per il Governo nel suo complesso; im- no III che prevedeva una netta distinzione tra potere portante ausilio burocratico del governo provvisorio legislativo ed esecutivo (Carassi 1991). Il potere legi- era la segreteria generale, ispirata al modello delle slativo era solitamente rappresentato da due consigli cancellerie. Il segretario generale o in sua assenza il elettivi, uno più numeroso cui competeva la discus- sottosegretario redigeva il verbale delle sessioni di sione e formulazione dei progetti di legge e un altro governo, teneva il registro delle petizioni, dei rapporti più ristretto che si limitava ad approvare o respingere e della corrispondenza indirizzata al governo, smista- le leggi. Il potere esecutivo era rappresentato da un di- va gli affari ai comitati sulla base delle competenze, rettorio di tre o cinque membri eletto dai consigli le- sottoponeva i decreti alla firma del presidente, li mu- gislativi e presieduto a turno da uno dei suoi compo- niva di sigillo e autenticava. La pianta organica della nenti. Da tale organo dipendevano i dirigenti degli ap- segreteria generale comprendeva due sottosegretari, parati centrali della pubblica amministrazione, talora due sottosegretari per le petizioni, tre scritturali, due chiamati ministri, che avevano funzioni meramente uscieri e un commissioniere (Carassi 1991). applicative delle direttive ricevute (Ghisalberti 1973). Il Governo provvisorio tentò il più possibile di as- In Piemonte i poteri legislativo ed esecutivo erano sorbire nel quadro repubblicano leggi e istituzioni di tutti concentrati nel Governo provvisorio, il quale, es- antico regime, riflettendo un progetto di innovazione sendo composto da un alto numero di persone, poteva nella continuità, tanto che il primo provvedimento le- articolare i propri lavori in comitati paralleli di discus- gislativo adottato il 10 dicembre 1798 si apriva con i sione sulle materie di rispettiva competenza. Gli affari seguenti articoli: generali erano esaminati in seduta plenaria dal comi- tato generale e in entrambi i casi le decisioni venivano 1. Le leggi dell’antico Governo saranno da tutti provviso- prese a maggioranza assoluta. riamente osservate. Al Governo provvisorio erano affidati tutti i rami 2. Tutti li Magistrati e Tribunali, le Segreterie di Stato, e dell’amministrazione con la nomina e revoca di tutti tutte le Aziende economiche resteranno provvisoriamente nell’attuale loro esercizio, e conserveranno col Governo Prov- gli impieghi civili e giudiziari, statali e locali; unico visorio le stesse relazioni e corrispondenze che avevano limite era quello di non poter nominare le municipali- coll’antico (Davico 1799; Carassi 1991). tà delle città e piazze forti occupate dalle truppe fran- cesi (Carassi 1991). Al riguardo della legislazione, il Governo provvi- La peculiare configurazione del Governo provvi- sorio, dopo alcune urgenti abrogazioni (soppressione sorio piemontese, così diversa dal modello della costi- senza indennizzo di tutti i diritti feudali, tortura, fede- tuzione francese dell’anno III, aveva un suo preceden- commessi e primogeniture), favorì l’inserimento delle te significativo nel Governo provvisorio istallato in nuove modifiche nel preesistente tessuto normativo Genova da Napoleone Bonaparte nel giugno 1797; sabaudo, riconfermandolo pressoché integralmente. composto da ventidue membri era organizzato in Subirono invece profonde riorganizzazioni gli uffici quattro comitati (polizia, militare, finanze e relazioni mantenuti in funzione, soprattutto quelli che facevano estere) e, dopo sei mesi di intenso lavoro il Governo da tramite per l’intervento governativo nell’ammini- provvisorio cessava spontaneamente la propria attivi- strazione della giustizia: la Procura generale, l’Ufficio tà per essere sostituito da un direttorio di cinque mem- dell’avvocato generale, l’Avvocato fiscale generale,

63 Profili istituzionali generali l’Avvocato dei poveri e del Procuratore dei poveri. Il regolamento sabaudo del 6 giugno 1775 (Davico Senato, massimo organo giurisdizionale sabaudo, fu 1799; Carassi 1991). rinnovato negli organici e la Camera dei conti, trasfor- Come già gli intendenti, anche le direzioni centrali mata in Camera nazionale accresceva le proprie com- di finanze avevano il potere di sospendere dalle loro petenze con la concentrazione in essa di giurisdizioni funzioni impiegati comunali e membri di municipali- speciali soppresse (Carassi 1991). tà, ma la loro attività era, al contrario di quella degli bibl. Carassi 1991: M. Carassi, Metamorfosi delle forme di intendenti, strettamente legata al campo amministrati- governo nel Piemonte repubblicano, in Dal trono all’al- vo, per cui la giurisdizione sia penale che civile era bero della libertà. Trasformazioni e continuità istituzio- nali nei territori del Regno di Sardegna dall’antico regi- demandata ai tribunali ordinari (Davico 1799). me all’età rivoluzionaria, atti del convegno Torino 11-13 Le funzioni dei commissari di governo erano quel- settembre 1989, Roma, 1991. le di vegliare sull’osservanza delle leggi e all’esecu- zione degli ordini governativi nella provincia, e al corretto adempimento dei doveri delle direzioni cen- AMMINISTRAZIONE PERIFERICA trali e municipalità. I commissari esercitavano sui E LOCALE DEL PIEMONTE NEL municipi il controllo amministrativo-contabile già PERIODO DAL GOVERNO esercitato dagli intendenti, ma i rapporti con i comitati PROVVISORIO ALL’ANNESSIONE ALLA del governo e l’ampiezza delle loro funzioni di con- FRANCIA trollo ne facevano un organo di grande rilevanza poli- (1799-1802) tica, più vicino alla figura del futuro prefetto napole- onico (Carassi 1991). Nel periodo del Governo provvisorio fino all’an- nessione alla Francia seguita nel 1802 gli organi di Nell’amministrazione locale i municipi vanno a amministrazione periferica provinciale e comunale sostituire gli antichi consigli comunali, con funzioni subirono profonde innovazioni. oltre che di amministrazione economica anche di si- In ogni provincia furono istituite le Direzioni cen- curezza e polizia del territorio di competenza. Per trali di finanze a sostituzione delle soppresse inten- l’ordinaria amministrazione nei municipi si continua- denze, presso cui veniva nominato un Commissario va ad applicare, compatibilmente con i decreti emana- del governo e le Municipalità di modello francese so- ti dal Governo provvisorio, il regolamento sabaudo stituirono le “Amministrazioni dei pubblici”. del 6 giugno 1775 “sull’Amministrazione de pubblici “. Alle dipendenze della municipalità viene istituita la Con decreto del Governo provvisorio, in data 21 Guardia nazionale con funzioni di tutela della sicurez- dicembre 1798 venivano abolite tutte le funzioni degli za e dell’ordine pubblico. intendenti sia generali che particolari e, al fine di evi- tare vuoti di potere, alle municipalità di tutti i comuni, Il Direttorio affida al commissario Musset il com- dove avevano sede gli intendenti o vice intendenti ve- pito di uniformare la struttura amministrativa e giudi- niva fatto obbligo di nominare un comitato straordina- ziaria piemontese a quella francese, attraverso l’intro- rio di 15 cittadini scelti nei diversi comuni delle ri- duzione della suddivisione del territorio subalpino in spettive province, “tra i più degni della confidenza del dipartimenti e cantoni. Il 2 aprile 1799 Musset proce- popolo e per le loro conoscenze e virtù repubblicane” de alla dissoluzione del Governo provvisorio del Pie- . Il comitato, insieme alla municipalità doveva elegge- monte, avocandone a se tutti i poteri civili e politici. re cinque membri i quali avrebbero formato la dire- Nomina un gruppo di quaranta collaboratori e decreta zione centrale di finanze, e, al momento di assumere la divisione del Piemonte in quattro dipartimenti: Eri- le proprie funzioni avrebbero dovuto nominare un se- dano con capoluogo Torino, Sesia con capoluogo Ver- gretario, un sottosegretario, un archivista e due uscie- celli, Stura con capoluogo Mondovì e Tanaro con ca- ri. poluogo Alessandria. In ogni dipartimento vengono Le funzioni svolte dalle direzioni centrali di finan- installati un’amministrazione centrale, un tribunale ze erano inizialmente le stesse svolte in precedenza civile, un tribunale criminale e almeno due correzio- dalle intendenze, ma con “l’istruzione” emanata l’8 nali. Le amministrazioni centrali costituite in numero febbraio 1799 il Governo provvisorio ne ridefinisce le ridotto rispetto alle direzioni centrali di finanze, ne as- competenze, attribuendo alle direzioni centrali forti sorbirono le competenze; erano composte ciascuna di poteri di vigilanza sull’esercizio della funzione fisca- cinque membri e un commissario (Carassi 1991). le, in particolare sulla ripartizione e il pagamento del- Il 26 maggio 1799 il generale austro-russo Suwa- le imposte, sulla regolare tenuta del catasto, sulla re- row, preso possesso di Torino, vi ristabiliva il sistema dazione dei bilanci, sui rendiconti dei contabili comu- di governo anteriore al 9 dicembre 1798 ripristinando nali, continuando ad applicare in modo provvisorio il tra l’altro le norme per l’Amministrazione de pubblici

64 Profili istituzionali generali del 1770 e le intendenze. Il 20 giugno 1800 gli austro- Voi senza la partecipazione degli aggiunti. Il consiglio elegge- russi abbandonavano il Piemonte. rà a segretario uno dei suoi membri con scrutinio segreto. I membri del consiglio, nella prima seduta, giureranno in forma Il 4 giugno 1800 dal quartier generale di Milano solenne dinanzi a Voi. Alcuni giorni prima si darà avviso Bonaparte primo console della repubblica francese dell’adunanza del consiglio a tutti i cittadini che ne fanno par- considerando la necessità di provvedere all’ammini- te, invitandoli a intervenire alle congreghe; il 18 del corrente strazione del Piemonte finché sia definitivamente or- mese farete pubblicare un vostro proclama, avvisando il pub- ganizzato il suo governo decreta: che il governo del blico della riunione del consiglio comunale. Piemonte dovrà essere provvisoriamente gestito da Il consiglio potrà deliberare purché siano presenti i due terzi dei suoi membri, le sedute potranno continuare per 15 una Commissione di sette membri i quali riuniranno giorni. tutti i poteri salvo il legislativo e giudiziario ed avran- La principale preoccupazione del consiglio dovrà riguar- no il compito di proporre alla Consulta (composta di dare il bilancio, cioè lo stato attivo e passivo del Comune, per trenta membri ed incaricata di preparare l’organizza- maggior chiarezza lo stato attivo verrà diviso in tre categorie: zione del governo piemontese) tutte le leggi e regola- la prima conterrà i crediti arretrati, la seconda i redditi fissi, menti ritenuti necessari. Compito primario della com- la terza i redditi variabili e l’adeguamento delle spese alle en- trate […] missione era istituire in ciascun circondario un com- Solo per le spese straordinarie, quali la costruzione di un missario il quale doveva essere incaricato di tutti i cimitero, gli argini, la riparazione di ponti, strade comunali e dettagli dell’amministrazione ed avere sotto i suoi or- simili, il consiglio potrà imporre al comune una tassa straor- dini gli agenti municipali e tutti i funzionari pubblici dinaria superiore i quindici centesimi; alla domanda di spesa del suo circondario, rispondendo direttamente alla straordinaria dovrà essere allegato il bilancio della spesa for- commissione di governo; a tutti i funzionari veniva in- nito da un perito; l’imposizione dovrà sempre essere deter- minata in una somma fissa e ad un tempo limitato, il consi- timato di mantenere il proprio posto e continuare a glio potrà eventualmente proporre la rateizzazione di detta svolgere le loro funzioni sotto l’autorità della com- somma in più anni. missione di governo provvisorio (ASC Casei Gerola). Nel caso in cui qualche comune abbia redditi eccedenti le Veniva nominato altresì un ministro straordinario del sue spese annuali il consiglio può proporre una diminuzione governo francese in Torino incaricato di presiedere la dei centesimi comunali, spiegando quanti centesimi bastino al Consulta e di tenere tutte le relazioni col governo pie- suo comune e domandare che non ne venga fatta alcuna impo- sizione. montese (ASC Casei Gerola). Per questo tipo di richieste si dovranno esaminare per pri- La consulta, il 10 luglio 1800 decretava l’istituzio- ma cosa i registri delle spese ordinarie della Mairie. ne in ciascun comune del Piemonte della Guardia na- Il consiglio dovrà poi esaminare i libri e lo stato dei redditi zionale composta dai cittadini tra i 18 e i 50 anni e di- comunali e cercare di incrementarli attraverso la buona ammi- stribuita in compagnie, battaglioni e mezze brigate, nistrazione dei beni, accertandosi che siano state messe a pro- con l’affidamento alla municipalità delle nomine de- fitto tutte le risorse ed i mezzi secondo le leggi, in caso contra- rio il consiglio proporrà gli eventuali cambiamenti. gli ufficiali, sergenti e caporali, sotto l’ispezione del Fra i mezzi per l’incremento dei redditi segnaliamo: commissario di governo. Affittare a particolari il diritto esclusivo di stabilirsi e ven- 1l 24 aprile 1801 (4 fiorile anno 9) il generale Jour- dere in un luogo fisso delle piazze e Mercati a tempo determi- dan ministro straordinario della repubblica francese nato. Stabilire pesi e misure pubbliche secondo la legge del 19 in Piemonte decretava la suddivisione del Piemonte in maggio. Esazione delle multe di polizia e dei bandi campestri. I consigli comunali dovranno anche occuparsi delle vendi- prefetture e sotto prefetture che andavano a comporre te e permute ed altri contratti dei beni comunali, ritenuti utili o il circondario. Al dipartimento di Marengo, prefettura necessari. di Alessandria appartenevano le sotto prefetture di Dei mercati e fiere da tenersi nel loro comune. Voghera, Broni e Bobbio Delibereranno anche sulle liti che convenga intraprende- Il 25 dicembre 1801 il generale Jourdan emanava re o continuare a difesa dei diritti comunali e sul pagamento un proclama per l’interruzione delle funzioni della dei debiti ed annualità passive del comune, qualora non ba- stino i centesimi comunali fissati dal Governo; sulla conve- consulta e il 26 dicembre veniva istituito un Consiglio nienza di restituire i capitali passivi nel caso si abbiano i di governo con il compito di affiancare la commissio- mezzi per estinguerli. ne esecutiva (Soffietti). Rileveranno gli eventuali abusi perpetrati a danno della na- Il prefetto del dipartimento di Marengo l’8 agosto zione o del comune. 1802 inviava al “cittadino maire” di Casei l’ordine e Eserciteranno tutti i loro altri poteri conferiti dalla Legge del 17 febbraio 1800 inserita nel bollettino n˚ 3, e fra le altre le norme per la convocazione del consiglio municipa- quella della nomina o conferma del segretario comunale. le il quale si sarebbe dovuto svolgere nel seguente Ogni cittadino, al pari dei maires e dei membri del consi- modo: glio potrà comunicare per iscritto le sue osservazioni su que- stioni di pubblica utilità. Il 19 agosto prossimo venturo convocherete il consiglio Le deliberazioni del consiglio saranno fatte a pluralità di municipale del vostro comune; il consiglio sarà presieduto da voti e verrà redatto un verbale per ogni sua seduta: tutte le de-

65 Profili istituzionali generali liberazioni verranno riepilogate in un unico atto trasmesso dai arch. Genova 1 gennaio 1806: De par l’empereur - extrait des maires al prefetto o sottoprefetto nei tre giorni successivi lo minutes de la secretairerie de commandemens de s.a.s. le scioglimento del consiglio. prince, architresorier de l’empire. Entro 15 giorni dal ricevimento di detti atti i sottoprefetti bibl. Raccolta degli ordini e provvidenze emanate dalle auto- li spediranno alla prefettura, pronunciandosi sulle deliberazio- rità costituite, Soffietti, Torino, 1799-1802; Carassi ni dei diversi consigli (ASC Casei Gerola). 1991: M. Carassi, Metamorfosi delle forme di governo nel Piemonte repubblicano, in Dal trono all’albero della libertà. Trasformazioni e continuità istituzionali nei ter- In data 1 gennaio 1806 in Genova viene emesso il ritori del Regno di Sardegna dall’antico regime all’età decreto relativo alla riorganizzazione amministrativa rivoluzionaria, atti del convegno, Torino, 11-13 settem- bre 1989, Roma, 1991. periferica e locale dell’impero francese con riferi- menti legislativi ai regolamenti emessi per la forma- zione delle assemblee cantonali, di dipartimento e di formazione dei collegi elettorali negli anni X-XII AMMINISTRAZIONE LOCALE (1801-1804) della repubblica francese. NEL REGNO DI SARDEGNA: L’assemblea di cantone si componeva di tutti i cit- OLTREPO PAVESE E LOMELLINA tadini iscritti alle liste elettorali del circondario, il pri- (1815-1859) mo console doveva nominare il presidente dell’as- semblea di cantone la cui nomina aveva durata quin- Con le regie patenti in data 31 dicembre 1815, si quennale e poteva essere rinominato all’infinito; gli stabilisce che la nomina dei sindaci delle città e luoghi atti di nomina del presidente, dovevano essere inviati con più di tremila abitanti venga attuata da S. M. e ne- al ministro dell’interno, al prefetto e al sottoprefetto. gli altri luoghi dai rispettivi intendenti. L’art. 2 pre- Il presidente, nella sua funzione, era assistito da quat- scrive le modalità circa la presentazione da parte di tro scrutatori, due dei quali dovevano essere i più an- ogni comunità dell’elenco degli amministratori tra cui ziani e due i maggiori estimati. A loro volta il presi- poter scegliere il sindaco. dente e i quattro scrutatori dovevano nominare il se- Con regia patente del 27 gennaio 1826 si determi- gretario. L’assemblea di cantone operativamente era na il nuovo modo di elezione di consiglieri e segretari divisa in sezioni ed era compito del presidente di can- delle comunità: premesso che dalla buona scelta de’ tone nominare i presidenti delle diverse sezioni la cui Consiglieri e Segretari delle Comunità dipende in funzione aveva termine alla fine di ogni assemblea di gran parte il regolare andamento del servizio econo- sezione. L’assemblea di cantone designava anche due mico de’ pubblici […] l’art. 1 prevede che il consiglio cittadini a supporto del giudice di pace del cantone e di comunità insieme ai consiglieri aggiunti formerà due a supplire la vacanza del giudice, che era nomina- una lista di tre candidati per ciascuno degli uffici da to in carica per dieci anni. conferirsi; l’elezione dei candidati sarà fatta per vota- I membri dei consigli municipali venivano scelti zione e i tre soggetti che avranno ottenuto la pluralità dalle assemblee di cantone da una lista dei cento mag- dei suffragi saranno iscritti nell’atto consolare tra- giori estimati, che doveva essere vistata dal prefetto. smesso successivamente all’intendente della provin- Il consiglio municipale era decennale, il primo conso- cia per relativa approvazione. Il rimanente, viene de- le sceglieva il maire e l’aggiunto i quali restavano in rogato a quanto riportato nel regolamento dell’8 gen- carica per cinque anni ed avevano carica rinnovabile. naio 1739 ed alle Regie patenti del 6 giugno 1775 e 7 L’assemblea di cantone nominava il collegio elettora- ottobre 1783. Con regio brevetto del 29 novembre le del circondario e del dipartimento ai cui membri 1836, l’incombenza di intervenire alle adunanze dei eletti era fatto obbligo risiedere nel circondario e di- consigli comunali è lasciata esclusivamente al giudice partimento di elezione. Le assemblee di cantone veni- di mandamento o suo luogotenente dispensando dalla vano convocate dal governo il quale fissava i tempi presenza i castellani e baili (raccolta leggi 1838). della durata e l’oggetto delle riunioni. La grande riforma amministrativa dello Stato sa- I collegi elettorali del circondario erano composti baudo fu sancita con l’editto del 6 giugno 1775, con da un membro ogni cinquecento abitanti, i collegi le lettere patenti del 31 agosto 1843 furono ampliate elettorali dipartimentali da un membro ogni mille e la le attribuzioni dei consigli provinciali creando i con- carica era a vita. I collegi elettorali circondariali e di- gressi di circondario e dopo un’esperienza di cinque partimentali dovevano presentare ciascuno due citta- anni, Carlo Alberto decise, con l’emanazione del Re- dini per formare la lista dei successivi eletti a membri gio editto per l’amministrazione dei comuni e delle nella deputazione del corpo legislativo. province del 27 novembre 1847 (Editto Albertino) di La convocazione delle assemblee elettorali era sta- fondere l’ordinamento comunale provinciale e divi- bilita dall’assemblea dei cantoni (ASC Casei Gerola). sionale, estendendo il principio dell’uguaglianza civi-

66 Profili istituzionali generali le e separando i poteri deliberativi dall’esecutivo con ne al censimento della popolazione, - della coopera- il fine di agevolarne il regolare esercizio. zione alla formazione dei ruoli delle somministrazio- L’editto del 6 giugno 1775, le lettere patenti del 31 ni militari, - della pubblicazione delle leggi, ordini e agosto 1843, l’editto del 27 novembre 1847, la legge manifesti, - di tenere i registri dello stato civile e di 7 ottobre 1848 e la legge 23 ottobre 1859 serviranno tutti gli atti di semplice amministrazione esecutiva af- a porre le linee fondamentali per la legge del 20 marzo fidati ai comuni e ai consigli comunali. 1865 n. 2248 cardine dell’Italia unita (Gizzi 1961). Il sindaco è nominato dal consiglio di stato e scelto L’Editto Albertino si collega esplicitamente, nelle tra i consiglieri comunali che dimorano nel comune premesse, alla grande riforma sancita da Vittorio almeno una parte dell’anno, la durata della carica è Amedeo III con l’editto del 6 giugno 1775 e alle suc- triennale e soggetta a riconferma; all’intendente gene- cessive lettere patenti del 31 agosto 1843 e pone i fon- rale è riservata la sospensione dei sindaci, mentre la damenti elencati di seguito. rimozione eventuale può essere unicamente effettuata dal consiglio di stato; prima di entrare in funzione, il La ripartizione dello Stato di terraferma in Comu- sindaco, deve prestare giuramento davanti all’inten- ni, Province e Divisioni amministrative, con l’asse- dente generale (artt. 9, 10 e 12). gnazione ai comuni di un’amministrazione propria e uniforme che ne regge e rappresenta gli interessi, e I Vice sindaci prestano assistenza al sindaco e ne venendo le province e le divisioni amministrative co- fanno le veci in caso del di lui impedimento, sono no- stituite nella condizione di corpi morali (artt. 1 e 149). minati per un anno e scelti dal sindaco tra i consiglieri comunali; all’intendente generale spetta il compito di L’amministrazione comunale è composta di un sospenderli e revocarli. sindaco, di un vice sindaco, dal consiglio di credenza e dal consiglio comunale (art. 5). Sia i sindaci che i facenti funzione possono essere chiamati a render conto delle azioni commesse nel Il sindaco è sia capo dell’amministrazione comu- corso dell’esercizio delle loro funzioni solo dall’in- nale che agente di governo ed in questo ruolo, in base tendente generale e sottoposti a procedimento solo all’art. 7 deve assolvere ai seguenti compiti: formare con l’autorizzazione della Segreteria di Stato. le liste degli elettori, - presiedere alle adunanze elet- torali del consiglio di credenza e del consiglio comu- Il Capo IV dell’Editto, tratta delle disposizioni ai nale, - convocare per avviso scritto entrambi i consi- sindaci e vice sindaci; il Capo V tratta del consiglio gli, - formare il bilancio e il progetto di regolamento comunale di credenza che nei comuni di prima classe da sottoporre alla deliberazione del consiglio comu- è composto da sei consiglieri, in quelli di seconda nale, - rendere conto al consiglio della gestione eco- classe da quattro e due in quelli di terza. La nomina nomica e morale, - nominare e licenziare gli agenti e viene fatta dal consiglio comunale a maggioranza as- salariati del comune, - spedire gli affari del comune, soluta di voti e la durata in carica è di un anno con custodirne il sigillo ed autenticare gli atti non notarili, possibilità di rielezione. L’art. 27 stabilisce che com- - provvedere al regolare andamento dei servizi pito principale del consiglio di credenza è quello di dell’Ufficio comunale, alla buona tenuta del protocol- deliberare in urgenza quanto spetterebbe al consiglio lo dei registri e degli archivi, - procedere con l’assi- comunale; è inoltre chiamato a deliberare sulle azioni stenza di due consiglieri di credenza agli incanti e sti- possessorie da promuoversi in prima istanza, a rivede- pula dei contratti del comune, - amministrare le so- re le liste elettorali, a rivedere i ruoli delle contribu- stanze comunali, - fare gli atti conservatori, - agire zioni, a fare gli atti di notorietà e di stato di famiglia, davanti ai tribunali amministrativi per la risoluzione ecc. (art. 30) dell’esazione delle rendite comunali, - rappresentare I Capi VI e VII trattano dei consigli comunali, del- il comune in giudizio, - provvedere alla formazione la loro elezione e delle deliberazioni. dei ruoli delle contribuzioni, - ordinare la riscossione I comuni vengono suddivisi in tre classi: apparten- dei capitali e dei proventi, - promuovere e fare esegui- gono alla prima classe quelli con una popolazione di re le deliberazioni comunali, - far eseguire e dirigere i 10 mila abitanti, alla seconda quelli con una popola- lavori e le spese comunali, - fare le spese casuali oc- zione di tremila o che sono capoluogo di provincia e correnti nel corso dell’anno, - dirigere la polizia urba- alla terza tutti gli altri. na e rurale, - controllare le operazioni della leva, - ve- Il consiglio di ogni comune è composto, compreso rificare i libri del catasto per accertarne la regolarità. sindaco, vice sindaci e consiglieri di credenza, di 80 Quale agente del governo, in base all’art. 8 deve membri in Torino e Genova, di sessanta nei comuni di vegliare sul rispetto della religione e dei buoni costu- prima classe, di quaranta in quelli di seconda classe e mi ed è incaricato sotto la dipendenza delle autorità di venti negli altri, l’elezione dei consiglieri comunali competenti: della polizia generale, - della cooperazio- avviene tra i maggiori imposti nel ruolo delle contri-

67 Profili istituzionali generali buzioni dirette, tra i membri delle accademie, tra gli liste elettorali. Vengono mantenute le medesime di- impiegati civile e militari, tra i professori di metodo e sposizioni relative alle deliberazioni, ai controlli, alla maestri elementari muniti di diploma delle scuole di polizia urbana e rurale, agli uffici comunali. metodo, tra i procuratori collegiati e notai, tra i geo- In seguito all’annessione della Lombardia al Re- metri liquidatori e farmacisti, tra i sensali ed agenti di gno Sabaudo, viene emanata la legge del 1859 (legge cambio, tra i commercianti, fabbricatori ed esercenti Rattazzi) il cui titolo I riguardante la divisione del ter- e tra tutti gli altri iscritti al ruolo delle contribuzioni ritorio del regno e relative autorità governative dispo- dirette quando il numero degli lettori del comune non ne la divisione del regno in province, circondari, man- giunga a cinquanta (art. 32 e 34). damenti e comuni (art. 1). In base a quanto stabilito dall’art. 60, sarà obbligo La giunta municipale sostituisce i consigli delegati dei consigli comunali radunarsi due volte all’anno, in e dura in carica cinque anni; viene disciplinato il siste- aprile o maggio ed in ottobre o novembre su indizione ma elettorale, viene data pubblicità alle sedute dei del sindaco o, in caso di riunione straordinaria, consigli (art. 85) e viene stabilita la pubblicazione dell’intendente generale, al quale è sempre riservata delle deliberazioni all’albo pretorio. Vengono parzial- l’approvazione dei processi verbali (artt. 62, 63 e 65). mente riordinate le competenze della giunta e al sin- Nella sessione autunnale il consiglio elegge i consi- daco viene attribuito il potere di distribuire gli affari glieri di credenza, delibera il bilancio comunale e de- tra i diversi membri della giunta e di prendere le deci- puta una commissione preposta a redigere il lavoro di sioni in merito ai provvedimenti contingenti ed urgen- esame della resa dei conti del sindaco; nella sessione ti. Restano invariate le norme in materia di contabili- di primavera vengono designati i candidati per il con- tà, finanza e ripartizione delle spese mentre viene in- siglio provinciale, formata la lista delle contribuzioni vece riorganizzato il regime dei controlli: personali ed esaminato ed approvato il conto del sin- all’intendente è data la facoltà di rendere esecutive o daco per l’anno precedente (art. 67). In entrambe le annullare le deliberazioni (artt. 125-131) e alla depu- sessioni il consiglio comunale nomina i maestri di tazione provinciale, organo elettivo presieduto scuola, i cappellani, i medici e tutti i salariati comuna- dall’intendente, è lasciato il compito di approvare le li a cui sia riservata la nomina; determina le condizio- deliberazioni aventi oggetti particolari stabiliti dalla ni dei contratti da stipularsi, delibera sulle imposte e legge (art. 133; Gizzi). sui regolamenti di polizia urbana e rurale; il consiglio è anche chiamato a dare pareri sulle operazioni cata- legisl. raccolta leggi: Raccolta delle leggi, dei regolamenti e delle circolari concernenti l’amministrazione de’ pubbli- stali e di variazione della circoscrizione del comune ci per servire di corredo all’istruzione per l’amministra- (artt. 69 e 70). Gli artt. 72 e 73 stabiliscono i tipi di de- zione de’ comuni emanata dal primo segretario di Stato liberazione soggetti all’approvazione del consiglio di per gli affari interni in data 1˚ aprile 1838. Torino Stam- peria Reale; regio editto 1847: Raccolta degli atti del go- stato o dell’intendente generale. verno di sua maestà il re di Sardegna, volume decimo- I Capi VIII-XI trattano della contabilità comunale, quinto, Torino dalla Stamperia Reale 1847; regio editto 1848: Raccolta degli atti del governo di sua maestà il re dei beni comunali, della polizia urbana e rurale e degli di Sardegna, volume decimosesto, Torino dalla Stampe- uffici comunali mentre il Capo XII stabilisce le dispo- ria Reale 1848; legge Rattazzi: legge 23 ottobre 1859 sizioni generali per l’amministrazione comunale. sull’ordinamento comunale e provinciale, Raccolta delle leggi, regolamenti e decreti, Milano 1860, I. L’8 febbraio 1848 Carlo Alberto emana un procla- bibl. Gizzi 1961: E. Gizzi, Lo svolgimento della legislazione ma gettando le basi di quello che sarà lo statuto fon- comunale e provinciale, Milano, 1961. damentale del futuro governo rappresentativo; lo Sta- tuto viene emanato il 4 marzo 1848 e con il successivo editto del 17 marzo n. 680 viene regolato l’elettorato. La legge 7 ottobre 1848 salvo le norme riguardanti AMMINISTRAZIONE PERIFERICA l’elettorato introduce poche novità per quanto riguar- NEL REGNO DI SARDEGNA: da l’amministrazione comunale (la legge non ebbe OLTREPO E LOMELLINA preparazione parlamentare essendo stata emanata in base ai poteri eccezionali di cui alla legge 2 agosto Divisione, Provincia, Mandamento e Giudicatura (1814-1859) 1848 in relazione allo stato di guerra con l’Austria). Nel comune restano attivi gli stessi organi di governo, In data 7 ottobre 1814 Vittorio Emanuele emanava viene solamente modificata la denominazione dei il Regio Editto per il nuovo stabilimento delle Provin- consigli di credenza, sostituita in consigli delegati; cie dipendenti dal Senato di Piemonte, e della loro di- passano dal sindaco al consiglio delegato le attribu- stribuzione in Mandamenti di Giudicature. zioni relative ai salariati, alle spese casuali, alla reda- Furono modificate le circoscrizioni provinciali e zione del progetto di bilancio, alla formazione delle attuata la divisione in mandamenti per le giudicature,

68 Profili istituzionali generali al fine di riunire sotto un unico giusdicente più luoghi, tendenza, e da alcune disposizioni relative all’autorità facendo obbligo al giudice di avere fissa dimora nella degli Intendenti, ed alla loro corrispondenza colle Re- città capoluogo di mandamento. Per un anno, e preci- gie Segreterie ed Aziende. samente fino all’emanazione del Regio Editto Regio Le quaranta province degli stati di terraferma ven- per il nuovo stabilimento delle Provincie dipendenti gono divise in Intendenze generali di prima e seconda dal Senato di Piemonte, e della loro distribuzione in classe, Intendenze particolari di prima e seconda clas- Mandamenti di Giudicature e Cantoni per le assise se e vice intendenze di prima e seconda classe. Voghe- colle altre disposizioni ivi enunciate in data 27 ottobre ra e la Lomellina entrano a far parte delle Intendenze 1815, veniva adottato un sistema provvisionale (regio particolari di seconda classe, mentre Bobbio diviene editto 1815). Vice intendenza di seconda classe. Il regio editto del 10 novembre 1818 decretava una nuova circoscrizione generale delle province degli Fanno capo alla Vice intendenza di Bobbio, Divi- stati di terraferma e nelle disposizioni generali si sta- sione di Genova, quattro mandamenti (Bobbio, Otto- biliva la suddivisione degli Stati rispettivamente in ne,Varzi e Zavattarello) comprendenti un totale di Divisioni, Province, Mandamenti e Comunità. ventisette comuni, di cui quindici attualmente appar- tenenti alla provincia di Pavia ed oggetto di studio del La Comunità era costituita da quella porzione di presente progetto. territorio e di abitanti dipendente da una medesima amministrazione civica. Fanno capo all’Intendenza di Voghera, Divisione Il Mandamento comprendeva una o più comunità di Alessandria, dodici Mandamenti (Voghera, Barbia- e formava un circolo territoriale comune agli ordini di nello, Broni, , Casei, Casteggio, Godiasco, giustizia, di milizia e di finanza; ogni Mandamento Montalto, Montù Beccaria, Santa Giuletta, Soriasco e aveva un proprio giudice ed un proprio esattore dei Stradella) comprendenti un totale di 77 comuni. tributi e le Comunità che componevano il Mandamen- Fanno capo all’Intendenza della Lomellina, Divi- to concorrevano alla somministrazione di un contin- sione di Novara quattordici Mandamenti (Mortara, gente per l’esercito in base ai regolamenti della leva Candia Lomellina, Cava, Gambolò, Garlasco, Gravel- militare. lona, Mede, Pieve del Cairo, Robbio, San Giorgio di La Provincia comprendeva un determinato nume- Lomellina, , Sannazzaro de ro di Mandamenti (dodici per la Provincia di Voghera, Burgundi, Sartirana e Vigevano) comprendenti un to- quattordici per la Provincia Lomellina e quattro per la tale di 70 comuni (regie patenti 1818). Provincia di Bobbio) e formava un circolo territoriale; Le attribuzioni sia economiche che giuridiche de- ogni Provincia aveva un comandante, un consiglio di gli Intendenti continueranno ad essere quelle stabilite giustizia o prefetto, un intendente o vice-intendente. nelle Regie Costituzioni del 1770, oltre al ruolo asse- La Divisione comprendeva un determinato nume- gnato loro, di conservatori generali delle gabelle. Sarà ro di Province (alla Divisione di Alessandria apparte- compito degli Intendenti eseguire e far eseguire a chi nevano le province di Alessandria, Asti, Acqui, Casa- spetta, gli ordini, regolamenti ed istruzioni che saran- le, Tortona e Voghera; alla Divisione di Novara le pro- no impartiti dal primo segretario degli affari interni a vince di Novara, Lomellina, Ossola, Pallanza, cui appartiene il maneggio degli affari politici dello Valsesia e ; alla Divisione di Genova le pro- Stato e dai capi di dicastero e d’azienda. vince di Genova, Albenga, Bobbio, Chiavari, Levante, Con lettera patente del 25 agosto 1842 vengono Novi e Savona) e formava un circolo territoriale co- create nuove intendenze generali ed aggregate le pro- mune tanto all’autorità governativa e militare quanto vince al fine di una migliore gestione economica e all’autorità amministrativa; ogni Divisione aveva un amministrativa e presso ogni intendenza generale vie- governatore e un intendente generale. ne istituito un consiglio preposto a decidere le que- I distretti degli Uffici di insinuazione comprende- stioni di amministrazione contenziosa. Le province, vano integralmente uno o più Mandamenti di una per quanto riguarda l’amministrazione economica stessa Provincia mentre gli uffici delle Conservatorie vengono divise in intendenze generali di prima, se- generali delle gabelle comprendevano una intera Di- conda e terza classe e in intendenze di prima e secon- visione; gli uffici delle Conservatorie particolari e le da classe (art. 2) e l’esercizio della giurisdizione am- vice-conservatorie comprendevano uno o più Manda- ministrativa ed economica viene attribuito agli inten- menti di una stessa Provincia (regio editto 1818). denti generali e agli intendenti di provincia (art. 1). Con le regie patenti del 14 dicembre 1818 S. M. Voghera e la Lomellina diventano intendenze di prima stabilisce la classificazione delle Province de suoi classe facenti capo rispettivamente alle intendenze Stati di terraferma; approva la Pianta degli Uffizi d’In- generali di Alessandria e Vercelli, Bobbio diventa in-

69 Profili istituzionali generali tendenza di seconda classe facente capo all’intenden- quattro nelle province con centomila abitanti e diciot- za generale di Genova. to nelle altre con popolazione minore (art. 166). La Nuove attribuzioni agli intendenti generali, agli in- scelta dei consiglieri viene fatta dal governo centrale tendenti e ai consigli, vengono stabilite con lettera pa- per un terzo tra i sindaci della provincia e per due terzi tente del 31 dicembre 1842 (regia patente 1842); tra candidati proposti dai consigli comunali (art. 167) all’intendente generale viene assegnato il compito di per la durata in carica di cinque anni (art. 170). L’in- “esercitare una continua e attenta vigilanza sull’am- tendente interviene all’adunanza del consiglio in qua- ministrazione dei comuni” (art. 6) nominandone i se- lità di commissario regio (art. 172). Il consiglio pro- gretari e gli impiegati e approvandone i causati e i vinciale si esprime sui cambiamenti della circoscri- conti. Gli intendenti di provincia, sotto la superiore zione, dei distretti, delle tappe d’insinuazione, dei vigilanza degli intendenti generali, avranno la facoltà mandamenti e dei comuni; sulla designazione dei capi di autorizzare le spese dei causati e di approvare i ruo- luogo, sulla direzione delle strade e discute le propo- li delle contribuzioni (art. 12). Ai consigli di intenden- ste da inviare al consiglio divisionale in merito ai la- za è demandato il compito della risoluzione delle con- vori d’acque e strade, alla classificazione delle strade troversie relative all’esazione dei redditi, alle questio- provinciali, allo stabilimento di pedaggi sulle strade e ni relative alla riscossione delle entrate provinciali e ponti, ecc.; il consiglio provinciale elegge al proprio comunali (art. 20), delle questioni relative al catasto, interno i delegati rappresentanti la provincia al consi- alle corrosioni o alluvioni dei fiumi, al riparto delle glio divisionale in numero come stabilito dal governo contribuzioni regie, provinciali e comunali (art. 21). (artt. 175, 176 e 177) e i processi verbali vengono sot- toposti all’intendente generale (art. 178). Con lettera patente del 30 ottobre 1847 (regia pa- I consiglieri di divisione durano in carica un anno tente 1847) vengono modificati i circondari delle in- e sono sempre rieleggibili; nel primo consiglio vengo- tendenze generali i quali acquisiscono il nome di divi- no eletti i revisori dei conti dell’intendente generale sioni amministrative e viene approvata la nuova pian- (artt. 179 e 182). ta del personale delle intendenze. Le province di Voghera e Bobbio vengono assegnate alla divisione Il consiglio delibera il bilancio presentato dall’in- amministrativa di Alessandria, la provincia Lomellina tendente, sui contratti, sul patrimonio e su ogni ogget- alla divisione amministrativa di Novara . to che non sia di competenza dell’intendente (art. 183); esprime parere sui cambiamenti proposti alla Con il Regio Editto per L’Amministrazione dei Co- circoscrizione della divisione, dei distretti, delle con- muni e delle Province del 27 novembre 1847, le pro- servatorie, delle tappe d’insinuazione, dei manda- vince e le divisioni sono costituite in corpi morali ces- menti e dei comuni (art. 185). Elegge nel proprio seno sando di sottostare all’amministrazione demaniale, ed a maggioranza assoluta di voti i consiglieri di cre- viene data loro la facoltà di possedere e viene a loro denza (artt. 188 e 206). Compito dei consigli di cre- ceduta la proprietà dei beni finora amministrati e ven- denza divisionali è quello di deliberare in caso di as- gono dotate di amministrazione propria (artt. 149- soluta urgenza interventi che spetterebbero al consi- 151). glio di divisione stabilendone l’immediata L’amministrazione di ogni divisione è composta esecutività; i processi verbali sono sottoposti all’in- da un intendente generale, da un consiglio di credenza tendente generale (artt. 208 e 210). e da un consiglio divisionale mentre nelle province vi La legge 7 ottobre 1848 conferma le divisioni è un intendente e un consiglio provinciale (artt. 154 e comprendenti più province introducendo un’impor- 155). Al Titolo III Capo II vengono stabiliti i compiti tante innovazione: l’eleggibilità diretta dei consiglieri degli intendenti generali e degli Intendenti: l’inten- provinciali e divisionali da parte degli elettori comu- dente generale è capo dell’amministrazione della di- nali e la loro durata in carica per cinque anni stabilen- visione e delle province che la compongono e rappre- do un’unica tornata elettorale per le elezioni comuna- senta il governo; come capo dell’amministrazione di- li, provinciali e divisionali. visionale e provinciale convoca il consiglio di In seguito all’annessione della Lombardia al Re- credenza divisionale, invia le lettere di convocazione gno Sabaudo, viene emanata la legge 23 ottobre 1859 dei consigli divisionali, forma il progetto di bilancio, (legge Rattazzi) il cui titolo I riguardante la divisione rende conto annualmente al consiglio della sua gestio- del territorio del regno e le autorità governative dispo- ne economica, nomina e sospende gli impiegati, am- ne la divisione del regno in province, circondari, man- ministra le sostanze e rappresenta in giudizio la divi- damenti e comuni (art.1). Amministrano la provincia sione e le province. un governatore, un vice governatore e un consiglio di Il consiglio provinciale è composto di 30 membri governo (art. 2), l’intendente è a capo del circondario nelle province con centocinquantamila abitanti, venti- e l’ufficio è esercitato dal vice governatore (art. 7).

70 Profili istituzionali generali

Conservatori del censo (1815-1859) sonale sanitario di ogni comune (artt. 142 - 144). La Il titolo II del regio editto 27 novembre 1847 sta- vigilanza sul buon andamento delle conservatorie è bilisce gli articoli per i conservatori del censo. In ogni demandata agli intendenti generali i quali annualmen- capoluogo di distretto viene installato un conservato- te dovranno inviarne relazione alla segreteria di stato re del censo di nomina governativa, il quale, per acce- (regio editto 1847). dere alla carica, oltre alla laurea in legge o al titolo di legisl. regio editto 1815: Regio editto per il nuovo stabilimento notaio, dovrà aver prestato per almeno cinque anni di- delle provincie dipendenti dal senato di Piemonte, e della pendenza in intendenze o pubblici uffici di contabilità loro distribuzione in mandamenti di giudicature, e canto- ni per le assise, colle altre disposizioni ivi enunciate; re- e per essere ammesso, dovrà aver superato un esame gio editto 1818: Regio editto portante una nuova circo- davanti al consiglio d’intendenza. Compito principale scrizione generale delle provincie de regi stati di terra dei conservatori è quello di eseguire le operazioni ferma. In data delli 10 novembre 1818. Torino, dalla Stamperia Reale; regie patenti 1818: Regie patenti colle d’estimo e catasto in precedenza demandate ai comu- quali S. M. stabilisce la classificazione delle provincie de ni, formare i ruoli delle imposte dirette, del servizio di suoi stati di terra ferma; approva la pianta degli uffizi leva e delle somministrazioni militari. Sono inoltre d’intendenza, e da alcune disposizioni relative all’autori- tà degli intendenti, ed alla loro corrispondenza colle regie custodi dei libri censuari, eseguono i trasporti d’esti- segreterie ed aziende; regia patente 31 dicembre 1842: mo e le opportune modificazioni, raccolgono le fedi di Regie lettere patenti colle quali S.M. regola le attribuzio- ni degli Intendenti generali, degli Intendenti, e dei Con- pubblicazione degli atti di governo in apposito regi- sigli d’intendenza, e stabilisce le forme di procedura da stro per trasmetterle agli intendenti provinciali, vigi- seguirsi nelle cause avanti li detti Consigli, e la Regia ca- lano sul regolare andamento delle segreterie comuna- mera de’ conti, colla tariffa dei dritti per gli atti in essa contemplati; regio editto 1847: Raccolta degli atti del li, sulla tenuta dei protocolli, registri, conti ed archivi, governo di sua maestà il re di Sardegna, volume decimo- tengono nota degli stabilimenti d’istruzione e del per- quinto, Torino dalla Stamperia Reale 1847.

71 LEISTITUZIONISTORICHE DELTERRITORIOLOMBARDO PAVIA

LEISTITUZIONISTORICHE DELTERRITORIOLOMBARDOáPAVIA

ACQUALUNGA comune di Acqualunga. 3 1798 - 1814 comune di Acqualunga. 1 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la sec. XIV - 1707 Lomellina sancisce la divisione del dipartimento dell’Ago- gna in 17 distretti, o circondari comunali, Acqualunga è as- Il toponimo è citato nell’ elenco delle terre del contado di segnata al terzo distretto avente per capoluogo Mede (legge Pavia del 1250 come Aqualungha, nella contea Lumellina 11 brumale anno IX). (Soriga 1913). In seguito al decreto del 25 fiorile 1801 per l’attivazione Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 compare il to- delle prefetture, vice-prefetture e relativi corpi amministra- ponimo: “Abbatia de Aqua Longa” nella Squadra di Lume- tivi è stata stabilita una nuova divisione dei dipartimenti e lina (statuta stratarum). dei distretti, Acqualunga è inclusa nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno La località è inclusa, come appartenente alla Lomellina, IX). nell’elenco delle terre del Principato di Pavia, censite per Nella compartimentazione territoriale dell’8 giugno fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). 1805 Acqualunga ricade nel dipartimento dell’Agogna, di- stretto di Vigevano, cantone quarto Mede, come comune di comune di Acqualunga. 2 terza classe unito a Borgofranco, le Grazie, Santa Maria e San Martin la Mandria con popolazione di 2072 1708 - 1797 abitanti (compartimentazione 1805). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- comune di Acqualunga. 4 lina dal duca di Savoia, la popolazione di Acqualonga risul- 1815 - 1859 tava composta da 80 anime ed era feudo del vescovado di Nella compartimentazione del 7 ottobre 1814 Acqualun- Vigevano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). ga è nel mandamento di Mede e Dipendenze (regio editto Nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, 1814, ASCVo) Acqualunga insieme a Borgofranco viene inclusa nella pro- Acqualunga è oggi frazione di Frascarolo (Bergamo vincia Lomellina (regolamento delle provincie 1723) 1995). Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Acqualunga alla pro- vincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che AGOGNA il comune era posto nel primo cantone della provincia Lo- mellina. (manifesto senatorio 1750). dipartimento dell’Agogna. 5 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- 1800 - 1814 tembre 1775 Acqualunga è confermata, ancora, alla Lumel- Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il Dipar- lina (Editto 1775). timento dell’Agogna comprendente tutte le terre fra Ticino

72 Alagna e Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con ALAGNA la Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, per- ché l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento comune di Alagna. 6 dell’Olona (Mastropietro 1985). sec. XIV - 1707 In seguito al primo decreto napoleonico per la Lomellina Il toponimo è citato nell’elenco delle terre del contado di dell’ 11 Brumale 1800, nel quale si sancisce che il diparti- Pavia del 1250 come “Allagna”, nella Contea Lumellina (Soriga 1913). mento dell’Agogna è diviso in 17 distretti si definiscono i Il conte Filippo Maria Visconti , il 5 ottobre 1404, con- circondari comunali di ognuno. I rispettivi capoluoghi di ferma l’esenzione, per i beni di questo luogo, a Simonetto tali distretti sono: del primo Novara, del secondo Vigevano, e Galeazzo Visdomini, padre e figlio. Questa casata era pro- del terzo Mede, del quarto Robbio, del quinto Mortara, del prietaria anche di terre annesse ma non ne aveva lo “jus feu- sesto Garlasco, del settimo Ollegio, dell’ottavo Romagna- dale” (Bergamo 1995). no, del nono Varallo, del decimo Borgomanero, dell’undi- Alagna è inclusa come appartenente alla Lomellina, cesimo Arona, del dodicesimo Orta, del tredicesimo Ome- nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per gna, del quattordicesimo Vogogna, del quindicesimo Intra, fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). del sedicesimo Domodossola, del diciassettesimo Canno- bio (legge 11 Brumale anno IX). comune di Alagna. 7 1708 - 1797 In seguito al decreto del 25 Fiorile 1801 per l’attivazione Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- delle prefetture, vice-prefetture e relativi corpi amministra- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- tivi si è ritenuto necessario stabilire una nuova divisione dei lina dal duca di Savoia, Alagna conta 364 anime, feudatario dipartimenti e dei distretti. è il Marchese Giuseppe Malaspina, abitante in Pavia. L’Agogna è così suddivisa in cinque distretti rispettiva- Dalla relazione risulta che Alagna aveva i consoli e il mente: Novara, Vigevano, Domodossola, Varallo, Arona, cancelliere (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). che hanno per copoluogo Novara. Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla Vigevano è a capo del secondo distretto, sede di prefettu- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). ra (legge 25 Fiorile anno IX). Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Alagna alla provincia Nella compartimentazione territoriale dell’8 giugno Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). 1805 il dipartimento dell’Agogna, suddiviso in cinque di- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che stretti, è, a sua volta diviso in cantoni. Nel primo distretto il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina di Novara compare come terzo cantone Robbio, con una (manifesto senatorio 1750). popolazione totale di 13781 abitanti, il secondo distretto di In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Vigevano è suddiviso in: primo cantone di Vigevano con tembre 1775 Alagna è confermata, ancora, alla Lumellina 25572 abitanti, secondo cantone di Garlasco, con 15463 (editto 1775). abitanti, terzo cantone di San Nazzaro di Borgondi con 10055 abitanti, quarto cantone di Mede con 22829 abitanti comune di Alagna. 8 e il quinto cantone di Mortara con un totale di 16693 abi- 1798 - 1814 tanti (Compartimentazione 1805). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Una nuova modifica dei limiti amministrativi doveva av- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara risulta es- venire in data 9 settembre 1809: si mantiene inalterata la di- sere capoluogo del quinto distretto e Allagna con Cassina visione in distretti e in cantoni ad eccezione del Cantone di degli Angeli, ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). Garlasco che si accresce delle terre costituenti l’attuale co- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando mune di Sommo, staccate dal Siccomario, ma la novità più che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- significativa è il raggruppamento dei precedenti 90 comuni tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- in soli 36. Questo comparto territoriale rimarrà invariato ne dei dipartimenti e dei distretti, Allagna con Cassina degli fino alla caduta napoleonica (Landini 1952). Angeli, è inclusa nel secondo distretto di Vigevano, dipar- timento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). Nella denominazione di ciascun distretto del regno di Ita- Nella compartimentazione territoriale dell’8 giugno lia, che porta la data del 2 agosto del 1810 il dipartimento 1805, Alagna ricade, ancora, nel dipartimento dell’Ago- dell’Agogna appare diviso ancora in cinque distretti: Nova- gna, distretto di Vigevano, cantone terzo di San Nazzaro di ra, Domodossola, Varallo, Vigevano, Arona. La popolazio- Borgondi, come comune di terza classe con popolazione di ne totale nel dipartimento è di 326 894 abitanti (B.L. 2 ago- 738 abitanti (compartimentazione 1805). sto 1810). comune di Alagna. 9 Con decreto dell’11 febbraio 1814 si nominano i membri 1815 - 1859 dei consigli comunali di prima e seconda classe del dipar- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Alagna è timento dell’Agogna, cioè sei consoli per ogni comune, e inclusa nel mandamento di San Nazzaro de Burgondi nella precisamente per: Vigevano, Cassolo, Gambolò, Garlasco, provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). Robbio, Mortara, Mede, Sartirana e San Nazzaro de’ Bur- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- gondi (bollettino delle leggi 1814). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’

73 Albaredo regi stati di terra-ferma”, Allagna di Lomellina viene inse- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono rita nel mandamento di Sannazzaro de’ Burgondi, provin- stabiliti gli uffici di insinuazione, Albaredo viene inserito cia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Non esistono uffici aministrativi in questo comune. Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le L’Intendenza è quella di Mortara, l’Ufficio di Prefettura Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- e Ipoteche è quello di Vigevano, quello di Insinuazione e di blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Posta è a Sannazzaro. La popolazione risulta di 1100 abi- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare tanti. (Casalis) che Albaredo fosse amministrata da un sindaco e quattro Nella compartimentazione territoriale del 1859, Alagna, consiglieri componenti il consiglio ordinario. appartenente al circondario di Pavia, mandamento settimo Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Alba- di Sannazzaro, ha una popolazione di 1252 abitanti (decre- redo viene inserito nel distretto di Voghera (Editto di S.M. to 1859). 1775). Con manifesto senatorio del 29 agosto 1789 si sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Albaredo viene inserito nel cantone di Broni con Cicogno- la, Vicomune, e Caselle (riparto 1789). ALBAREDO comune di Albaredo. 12 comune di Albaredo. 10 1799 - 1814 sec. XIV - 1743 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Il toponimo si trova citato per la prima volta in un atto no- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires tarile di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia in data 3 febbraio e gli aggiunti della municipalità di Albaredo con decreto 973 (Manfredi 1909) che tratta di una permuta di beni in del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Albaredo viene Albaredo. Dell’anno 982 è un instrumento di donazione di inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di beni posti in Albaredo fatta al monastero di San Maiolo di Voghera (decreto Campana 1801). Pavia e del 3 maggio 1155 è un’altra donazione al monaste- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- ro di Sant’Alberto di Butrio (Cavagna Sangiuliani). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Nel sec. XV Albaredo fu infeudato prima alla famiglia municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Cicognola e poi ai Visconti Scaramuzza. rica per tre anni (decreto Campana 1802). Come Albaretto compare nell’elenco delle dichiarazioni Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- parte, Albaredo con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- comario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17) gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Albaredo nel 1634, non è inserito nell’elenco delle terre (decreto 1805). del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). comune di Albaredo. 13 Nel 1700 il console di Albaredo inoltra ricorso alla Real 1815 - 1859 giunta del censimento relativamente alla sovrastima dell’estimo dei terreni censiti nel comune (ASCVo Congre- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di gazione rurale Oltrepo, cart. 24). Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti consegnate nel l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento 1751 (ASMi, Catasto, 3021) risulta che la comunità di Al- amministrativo del 1775. baredo apparteneva alla Campagna Sottana ed era infeuda- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- ta alla contessa Barbara d’Adda la quale non riceveva alcun bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte censo dalla comunità. Per l’amministrazione della giustizia e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Al- dipendeva dal podestà feudale presso il quale, oltre che a baredo veniva provvisoriamente inserito nel mandamento quello di Pavia, prestava giuramento il console che era di Broni appartenente alla provincia di Voghera (regio edit- l’unico ufficiale della comunità. Albaredo non aveva procu- to 1814, ASCVo). ratori in Milano e la popolazione contava 300 anime. In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- comune di Albaredo. 11 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- 1744 - 1798 ture e cantoni per le assise, Albaredo veniva definitivamen- Con il trattato di Worms del 1743, confermato dal trattato te inserito nel mandamento di Broni appartenente alla di pace del 1748, Albaredo passò sotto il dominio di casa provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ) sede di Savoia, dipendente dalla provincia di Voghera dove aveva- intendenza e prefettura e alla divisione di Alessandria. Di- no sede i regi uffici e magistrati. In Albaredo fu pubblicato pendeva dal senato del Piemonte e l’ ufficio dell’insinua- il manifesto emesso dall’intendenza generale di Alessan- zione e postale avevano sede in Broni. dria il 15 marzo 1744 contenente l’elenco delle terre cedute Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- al regno Sabaudo. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ La comunità di Albaredo è compresa nell’elenco delle regi stati di terra ferma” la comunità di Albaredo viene in- terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante serita nel mandamento di Broni, provincia di Voghera, di- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- visione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gero- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del la). principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- Vengono aggregate ad Albaredo le frazioni di Baselica, to 1744). sede della parrocchiale e Lago de Porci.

74 Albonese

La popolazione era di 603 abitanti e la gran parte dei po- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- deri risultava posseduta dal conte Stefano Pompeo Gazza- tembre 1775 Albonese è confermato alla Lumellina (editto niga (Casalis 1832). 1775). Nel 1859 Albaredo con una popolazione di 594 abitanti comune di Albonese. consiglio. 16 entra a far parte della provincia di Pavia, viene inserito nel circondario di Voghera e nel II mandamento di Broni (de- 1708 - 1797 creto 1859) . La comunità di Albonese nel 1707, in seguito alla sua annes- sione al regno Sabaudo, conta 985 anime tra adulti e bambini. Il comune detiene la possibilità di formare due consigli gene- rali all’anno, a cui concorrono tutti i capi di casa e precisamente uno il 29 giugno per fare l’imposta, l’altro alla fine dell’anno ALBONESE per il rendimento dei conti degli Amministratori. Il giorno 31 dicembre si devono poi eleggere otto consiglieri e quattro consoli che restano in carica un anno. Eletti i quattro comune di Albonese. 14 consoli, l’anno seguente gli stessi restano per consiglieri e for- sec. XIV - 1707 mano il consiglio ordinario per quando occorre. Il vassallo, inoltre, elegge un podestà per giudice che dura Nel diploma di Federico I del 1164, fra le terre concesse due anni pagato dalla comunità. a Pavia, risulta citato anche Albonese. Tale concessione Il perticato fa riferimento al catasto del 1635. verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e Fra le spese considerate: il salario del podestà 50, il salario da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230 (Ma- del cancelliere 80, il salario dei quattro consoli 12 (ASTo, Paesi lagugini 1912). di nuovo acquisto). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Albonexe, nella contea Lumellina comune di Albonese. 17 (Soriga 1913). 1798 - 1814 L’abitato di Albonese fu, per tutto il medioevo, dipenden- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la te da Mortara; ne fa fede un trattato politico concluso tra Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Francesco Sforza ed il comune di Mortara datato 11 ottobre so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- 1447 (Merlo 1996). go del quinto distretto e Albonese ne fa parte (legge 11 Bru- In seguito, come appare negli Statuta Stratarum di Pavia, male anno IX). del 1452 il toponimo è quello di “Albonesium”, nella squa- In seguito al decreto del 25 Fiorile 1801 invece, conside- dra di Lumellina (statuta stratarum). rando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture Il comune nel 1447, dopo essere stato compreso nella po- e relativi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova di- desteria di Mortara, diventerà, sotto il dominio spagnolo, visione dei dipartimenti e dei distretti, Albonese è inclusa completamente indipendente, acquisendo anche la possibi- nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Ago- lità di nominare un podestà. gna (legge 25 Fiorile anno IX). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Nel 1620 entra a far parte della delegazione dei venti- Albonese ricade, ancora, nel dipartimento dell’Agogna, di- quattro comuni che delinearono quelli che sono stati defini- stretto di Vigevano, cantone quinto di Mortara, come di ter- ti “Statuti Lomellini” (Merlo 1996). za classe con popolazione di 702 abitanti (compartimenta- Albonese risulta incluso nell’elenco delle terre del prin- zione 1806). cipato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opiz- zone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). comune di Albonese. 18 1815 - 1859 comune di Albonese. 15 Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Albonese 1708 - 1797 è incluso nel mandamento di Mortara, nella provincia di Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Mortara (regio editto 1814, ASCVo). nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- lina dal duca di Savoia, Albonese conta 671 anime, il feu- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ datario è il conte Giuseppe Albonese, abitante in Dorno. regi stati di terra-ferma”, Albonese viene inserito nel man- damento di Mortara, provincia di Lomellina (regio editto Dalla relazione si evince che nella comunità vi sono dei 1818, ASC Casei Gerola). consoli (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Il comune inserito nel mandamento di Mortara, fa parte Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda della diocesi di Vigevano, (divisione di Novara). E’ dipen- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla dente dal Senato del Piemonte. Gli uffici di Intendenza di prefettura di Mortara (regolamento delle provincie , 1723). Insinuazione e Posta sono quelli di Mortara, mentre quelli Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 di Prefettura e Ipoteca di Vigevano. viene confermata l’appartenenza di Albonese alla provincia La popolazione è di 759 abitanti (Casalis). Lomellina (stabilimento delle provincie, 1749). Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre Dal manifesto senatorio del 17 giugno 1750 si evince che 1859, Albonese appartiene al circondario terzo di Lomelli- il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina na, mandamento secondo di Mortara e possiede una popo- (manifesto senatorio, 1750). lazione di 995 abitanti (decreto 1859).

75 Albuzzano

ALBUZZANO zioni di Alperolo e Torre d’ Astari (indicata come Torre d’Affori). comune di Albuzzano. 19 sec. XIV - 1756 comune di Albuzzano. 22 1816 - 1859 Il toponimo appare per la prima volta come “Albuciano” della zona “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pa- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- gamenti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). bardo-veneto stabilita nel 1816 (notificazione 12 aprile Successivamente il toponimo appare nel comparto delle 1816) il comune di Albuzzano viene assegnato al terzo di- strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come “Albuza- stretto - Belgioso - della provincia di Pavia unito ad Alpe- num” appartenente alla squadra della “subtana Papiae” rolo e Torre d’Astari. (Statuta Stratarum). Il successivo compartimento territoriale del 1844 (notifi- Nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di cazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si Ambrogio Opizzone è indicato come appartenente alla evince che il comune era dotato di convocato. Campagna Sottana (Opizzone 1644). Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Durante l’alto medioevo il paese fu infeudato dapprima cazione 23 giugno 1853) il comune di Albuzzano risulta an- al monastero di San Salvatore, in seguito a Manfredo Bec- cora compreso nella provincia di Pavia, distretto III di Be- caria e, a partire dal 1431, ai Barbiano di Belgioioso a cui reguardo aggregato ancora ad Alperolo e a Torre d’Astari. appartenne fino al 1792 (Merlo 1994). La sua popolazione era formata da 1350 abitanti. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Nel 1859 Albuzzano con una popolazione di 1483 abitan- censimento (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3021) Albuzzano ti entra a far parte della provincia di Pavia e viene inserito risulta infeudato al conte Antonio Barbiano di Belgioioso il nel IV mandamento di Belgioioso, primo circondario di Pa- quale non riceve censi dalla comunità. La giustizia è ammi- via (Rattazzi 23 ottobre 1859). nistrata da un podestà feudale. La comunità è retta da due consoli, che prestano giuramento sia al podestà feudale che alla curia pretoria di Pavia, e da due deputati che riuniscono il consiglio dei capi di casa in occasione del riparto dell’im- ALPEROLO posta con il consenso dei maggiori estimati. Le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono procu- comune di Alperolo. 23 ratori in Milano e la popolazione è di 546 anime. sec. XIV - 1756 comune di Albuzzano. 20 Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del 1757 - 1796 censimento ricevute nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3021) questa comunità della campagna sottana dichiara di essere Albuzzano nella compartimentazione del 1757 viene in- indipendente e priva di feudatari. Alperolo è retto da un dicato come appartenente alla Campagna Sottana, delega- console che viene eletto dai “capi di casa” all’inizio di ogni zione VII aggregato ad Alperolo e Torre d’Astari (Compar- anno, questo ufficiale è coadiuvato da un cancelliere sala- timentazione teresiana 1757). riato. Per l’amministrazione della giustizia la comunità di- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 pende dal pretore di Pavia presso il quale giura il console, settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- non ci sono procuratori in Milano, e la popolazione am- ta ancora appartenere alla delegazione VII della Campagna monta a 152 anime. Sottana aggregato ad Alperolo e Torre d’Astari. Nella compartimentazione 1757 nonché in quelle succes- sive viene citato insieme ad Albuzzano. comune di Albuzzano. 21 1797 - 1815 Per mezzo della compartimentazione del 1797, proclama del 22 fruttidoro anno V (Proclama 22 fruttidoro anno V) ARENA della Repubblica, il comune viene assegnato al distretto di Belgioioso unito alle frazioni di Alperolo e Torre d’ Astari. comune di Arena. 24 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del sec. XIII - 1743 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune Il toponimo si trova citato per la prima volta in un atto no- mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso e l’ag- tarile del 3 febbraio 977 dove l’abate di San Pietro in Ciel gregazione alle sue frazioni. d’Oro di Pavia ( Cavagna Sangiuliani) permutava beni in Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Arena. Nel 984 Arena era pieve, come risulta dal documen- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- to di permuta di un campo fatto dal vescovo di Piacenza Si- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- gulfo (Goggi 1973). E’ provata la presenza di un insedia- mo del dipartimento dell’Olona, non sono indicate le sue mento arimannico da un atto del 16 novembre 1147 in cui frazioni. tra le coerenze di un appezzamento viene citata la terra ari- Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX (Legge 23 fiorile mannorum; si può ipotizzare, non essendo documentata la anno IX), il comune viene aggregato al secondo distretto presenza di podestà signorile che gli homines del castrum del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. di Arena formassero una comunità di liberi legati al potere Nella divisione compartimentale del 1805 (comparti- sovrano da un rapporto speciale (Storti 1972). mentazione 8 giugno 1805) è indicato come comune di III Arena già dall’età romana faceva parte dell’agro piacen- classe del dipartimento d’Olona, distretto II Pavia, cantone tino e nel 1145 gli homines di Arena consegnarono il loro VI Belgioso con popolazione di 998 abitanti unita alle fra- castello alla città di Piacenza alla quale giurarono fedeltà

76 Arena

(Locati 1564). Con diploma dell’8 agosto 1164 Federico I Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Arena assegnava Arena alla città di Pavia. Nel 1188, successiva- si trova inserita nel distretto di Voghera (Editto di S.M. mente ad una disputa insorta per la determinazione dei con- 1775). Con manifesto senatorio del 29 agosto 1789 si sta- fini territoriali tra le città di Piacenza e Pavia, il podestà di bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Pavia nominò una commissione incaricata della misurazio- Arena viene inserita nel cantone di Broni con aggregate Li- ne di Arena. pardino, Monteacuto, Colombarolo, Pavesa, Cardazzo, In un atto del 21 maggio 1246 si trova citato il sindaco di Cardazzino, Comun Mandelli e Fontana Santa (riparto Arena, si può quindi dare per certa l’esistenza di una strut- 1789). tura amministrativa comunale con consoli eletti dall’as- Nel 1752 la parrocchia contava 1208 abitanti. Nel 1789 semblea degli uomini del luogo (Storti 1972). erano presenti 359 famiglie (Goggi 1973). L’8 novembre 1290 la comunità di Arena vendeva a Man- fredino Beccaria ogni suo diritto sulle terre compresa la po- comune di Arena con Parpanese. 26 destaria e giurisdizione ( ASMi comuni, cart. 4 ). 1799 - 1814 Successivamente incamerato, il feudo, in data 14 marzo Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge 1441 veniva da Filippo Maria Visconti infeudato come si- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires gnoria ad Antonio San Severino detto Zerpelloni. Dalla vi- e gli aggiunti della municipalità di Arena con Parpanese sita pastorale del 1460 (A V di Pavia) Arena contava più di con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). cento fuochi. Arena viene inserita nel dipartimento di Marengo e nel cir- Dal 1468 si ha notizia della presenza in Arena di un com- condario di Voghera (decreto Campana 1801). missario a cui erano delegate funzioni politiche e di un po- destà dedito all’esercizio del potere giudiziario di nomina Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- ducale entrambi stipendiati dal comune (Storti 1972). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 20 i quali dovranno restare in ca- Arena è inserita nel comparto delle strade degli “Statuta rica per tre anni (decreto campana 1802). stratarum” del 1452 come appartenente all’ Ultra Padum (Statuta stratarum). Arena, nel riparto delle azioni sull’ex commenda di Lu- Nel fondo Principato di Pavia Congregazione rurale Ol- cedio (17 pratile anno IX) tra i privati cittadini abitanti nel trepo e Siccomario è conservata in data 1531 una propalla- dipartimento di Marengo risulta inserita nel circondario di zione di beni censiti nel territorio di Arena sottoscritta dal Broni (decreto Brayda 1802). console (ASCVo cart. 24). Arena compare nell’elenco delle Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Ol- parte, Arena con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- trepo e Siccomario, tra i dichiaranti sono elencati il conso- gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera le, il camparo del Po e il camparo dei boschi, il messo del (decreto 1805). comune, il daziario e il portinaro (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). comune di Arena. 27 Ad Arena era localizzato un porto, tra i più importanti del 1815 - 1859 ducato di Milano, alla sua gestione era preposto un portina- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di ro dipendente dalla cancelleria ducale e dal capitano del na- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni viglio di Pavia, stipendiato dal comune (Storti 1972). l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Dal 1602 al 1700 Arena risulta infeudata alla casa Spe- amministrativo del 1775. ciani ( Bollea 1909). In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Arena nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltrepo, bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Arena veniva provvisoriamente inserita nel mandamento di Stradella appartenente alla provincia di Voghera (regio comune di Arena. 25 editto 1814, ASCVo). 1744 - 1798 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Con il trattato di Worms del 1743 Arena passò sotto il do- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- minio di casa Savoia. In Voghera , capitale della provincia, monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- avevano sede i regi uffici e magistrati. ture e cantoni per le assise, Arena veniva definitivamente La comunità di Arena è compresa nell’elenco delle terre inserita nel mandamento di Stradella appartenente alla pro- e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in vincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ), sede di in- Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- tendenza e alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal se- gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- nato del Piemonte e l’ufficio dell’insinuazione e postale pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato avevano sede in Broni (Casalis 1832). 1744). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ stabiliti gli uffici di insinuazione, Arena con Comun Man- regi stati di terra ferma” la comunità di Arena viene inserita delli viene inserita nella tappa di Broni (tappa insinuazione nel mandamento di Stradella, provincia di Voghera, divisio- 1770). ne di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Vengono aggregate ad Arena le frazioni: Chiusa, Frega, Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Rivalta, Gerolo, Torrette inferiore e superiore, Chiusa, Ver- blici 1775); Arena era amministrata da un sindaco e quattro gombera, Costabella, Caderatti, Molino, Piantà, Pavesa, consiglieri, eletti tra i maggiori estimati, componenti il con- Ghelfa, Luerta, Novo, Campogrande, Vaga, Ripaldina su- siglio ordinario. periore e inferiore, Monteacuto, Colombarolo, Coclere in-

77 Argine feriore e superiore, Gatterra, Pradellina, Sabbioni, Fonta- 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- none e Rile. bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Sono presenti due porti di attraversamento del fiume Po, Argine viene inserita nel primo cantone di Voghera (riparto uno ad Arena e uno a Parpanese. 1789). La popolazione era di 2980 abitanti (Casalis 1832). Nel 1859 Arena con una popolazione di 3.426 abitanti comune di Argine. 30 entra a far parte della provincia di Pavia, viene inserita nel 1799 - 1814 circondario di Voghera e nel IV mandamento di Stradella. Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Argine con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Argine viene inse- ARGINE rita nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- ghera (decreto Campana 1801). comune di Argine. 28 Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- sec. XIV - 1743 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Appartenente nel sec. XV alla squadra feudale di Casteg- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- gio, Argine nel 1466 fu infeudato ad Angelo Simonetta, rica per tre anni. successivamente appartenne alla famiglia dei Visconti di Argine nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Lu- Modrone. cedio (17 pratile anno IX) tra i privati cittadini del diparti- Nell’istromento rogato il 15 settembre 1466, la camera mento di Marengo è inserita nel circondario di Voghera (de- ducale di Milano vendeva al consigliere ducale Angelo Si- creto Campana 1802). monetta le entrate dei dazi dell’imbottato, dei vini, biade e Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- legumi della terra di Casteggio e delle sue ville tra cui Ar- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- gine (Giulietti 1903). parte, Argine con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- “Arzinum” è inserito nel comparto delle strade degli gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra (decreto 1805). Padum (Statuta stratarum). Come Arzene compare nell’elenco delle dichiarazioni comune di Argine. 31 del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come 1815 - 1859 appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- comario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Nel fondo Principato di Pavia Congregazione rurale Ol- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni trepo e Siccomario è conservata in data 4 luglio 1564 una l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento istanza del console di Argine Jacoppi in merito alla corre- amministrativo del 1775. zione del suo estimo personale (ASCVo cart. 27). In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Argine, come Arzeno, nel 1634 è inserita come apparte- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte nente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Ar- Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opiz- gine veniva provvisoriamente inserita nel mandamento di zone 1634). Casatisma appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo). comune di Argine. 29 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo 1744 - 1798 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Con il trattato di Worms del 1743 Argine passò sotto il ture e cantoni per le assise, Argine veniva definitivamente dominio di casa Savoia. In Voghera , capitale della provin- inserita nel mandamento di Casatisma appartenente alla cia, avevano sede i regi uffici e magistrati. provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ), sede di La comunità di Argine, con il toponimo Arzeno, è com- intendenza e alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal presa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un senato del Piemonte e l’ufficio dell’insinuazione e postale proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale avevano sede in Casteggio (Casalis 1832). per l’elezione della congregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- nell’anno 1744 (convocato 1744). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Argine viene inse- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono rita nel quarto mandamento di Casatisma, provincia di Vo- stabiliti gli uffici di insinuazione, Argine viene inserita nel- ghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Ca- la tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). sei Gerola). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Ad Argine era aggregata la frazione di Bressana. Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Era presente una stazione con 5 carabinieri a piedi co- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare mandati da un brigadiere. La comunità contava una popo- che Argine fosse amministrata da un sindaco e quattro con- lazione di 1.450 abitanti (Casalis 1832). siglieri componenti il consiglio ordinario. Nel 1859 Argine con una popolazione di 1.428 abitanti Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Argine entra a far parte della provincia di Pavia, viene inserita nel si trova inserita nel distretto di Voghera (Editto di S.M. circondario di Voghera e nel I mandamento di Casatisma.

78 Badia

ARMENTARIA Reale, con popolazione di 4905 abitanti (compartimenta- zione 1806). comune di Armentaria. 32 sec. XIV - 1743 comune di Aurelio e San Biagio. 37 1815 - 1859 Armentaria è inserita nel comparto delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’ Ultra Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Aurelio, Padum (Statuta stratarum). San Biaggio e Reala è incluso nel mandamento di Garlasco, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Aurelio e San Biaggio è incluso nel mandamento di Garlasco, nella AURELIO E SAN BIAGIO provincia di Vigevano (regio editto 1815, ASCVo). Con il regio editto del 1818 si ridusse il numero dei Co- comune di Aurelio e San Biagio. 33 muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la sec. XIV - 1707 provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- Il toponimo San Biagio è citato in un documento del damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). 1250 (Bergamo 1995). Aurelio e San Biagio era incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone BADIA 1644). comune di Aurelio e San Biagio. comune di Badia. 38 consiglio generale. 34 sec. XIV - 1756 sec. XIV - 1707 Badia era attestata fin dal IX secolo come “Casule Abba- Dall’esame dei convocati del consiglio generale e del consi- tiae” e “Caselle Badia” in quanto apparteneva all’abbazia glio ordinario si rileva che gli organi amministrativi di Garlasco di Santa Cristina e Bissone (Boselli 1985). hanno giurisdizione anche su Borgo San Siro e Aurelio San Biagio, e su alcune cascine e territori annessi. Indicato come appartenente alla Campagna Sottana, de- Il consiglio generale, fino al 1598 è composto da tutti i capi legazione X aggregato a Caselle e Cassina d’Ambrogio famiglia residenti a Garlasco (Archidata 1990). Opizzone “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” (Opizzone 1644). comune di Aurelio e San Biagio. 35 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del 1708 - 1797 censimento ricevute l’8 gennaio 1751 (Risposte ai 45 que- siti, cart. 3022) risulta che Badia in Caselle era infeudata ai Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’Intendente ge- marchesi Cusani. nerale Fontana, incaricato di censire i comuni dal duca di Savoia, Aurelio e San Biaggio, non infeudati, contano 162 La comunità è retta da un unico console scelto in occa- anime ( ASTo, Paesi di nuovo acquisto). sione del consiglio dai confeudatari fra due “comunisti” i cui nomi sono presentati dal console uscente. Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723 citato con il toponimo Arzelio e San Basilio, fa Il giusdicente feudale è coadiuvato da un attuario e le parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura scritture della comunità sono tenute da un cancelliere. Il di Mortara (regolamento delle provincie 1723). console giura a Pavia, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 173 anime. Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Aureglio San Biagio alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie comune di Badia. 39 1749). 1757 - 1796 Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Nel 1757 Badia viene indicato come appartenente alla il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina Campagna Sottana, delegazione X aggregato a Caselle e (manifesto senatorio 1750). Cassina del Mezzano (Compartimentazione teresiana In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- 1757). tembre 1775 Aurelio e San Biagio risultano ancora appar- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 tenere, insieme a Garlasco, alla Lumellina (editto 1775). settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta ancora appartenere alla delegazione X della Campagna comune di Aurelio e San Biagio. 36 Sottana aggregato con le frazioni di Caselle e Cassina del 1798 - 1814 Mezzano. Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la comune di Badia. 40 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- 1797 - 1815 luogo del sesto distretto e Aurelio e San Biaggio ne fa parte Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama citato proprio con Garlasco (legge 11 Brumale anno IX). del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 stretto di San Colombano unito a Caselle e Cassina del Aurelio e San Biagio ricade nel dipartimento dell’Agogna, Mezzano. distretto di Vigevano, cantone secondo di Garlasco, come Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del comune di seconda classe unito a Garlasco, Parasacco e 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en-

79 Bagnaria tra a fare parte del distretto di Pieve Porto Morone mante- Bagnaria non è compresa nell’elenco del 1634 delle terre nendo l’aggregazione alle sue frazioni. del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- Opizzone (Opizzone 1634). gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. comune di Bagnaria. 43 Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1744 - 1798 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Con il trattato di Worms del 1743 Bagnaria passò sotto il to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con dominio di casa Savoia. popolazione di 378 abitanti unito alle frazioni di Caselle e Al principe Doria Landi verranno confermati tutti i diritti Cassina di Mezzano. da Carlo Emanuele re di Sardegna con la stesura di un re- golamento provvisionale e regie patenti del 1752 (Duboin). comune di Badia. 41 Il principe esercitava nel feudo la sua giurisdizione affian- 1816 - 1859 cato da vari ufficiali e giusdicenti, il regolamento della co- munità era applicato da più reggenti o consoli e da un sin- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- daco o sindacatore; l’amministrazione della giustizia era bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di delegata ad un giudice di prima istanza chiamato commis- Badia viene assegnato al quarto distretto - Corteolona - del- sario, podestà o luogotenente e gli atti di questo tribunale la provincia di Pavia unito a Caselle e Cassina del Mezza- erano trascritti da un notaio chiamato attuario. Vi era un no. giudice revisore delle cause sia criminali che civili e un giu- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 dice ordinario d’appello; l’ultima istanza era delegata al luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il principe su ricorso dei litiganti. Con patente del 5 ottobre comune era dotato di convocato. 1790 fu affidata alla deputazione di governo e giustizia con Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- sede in Genova, il ruolo di magistrato supremo per i feudi cazione 23 giugno 1853) il comune di Badia risulta ancora Doria. compreso nella provincia di Pavia, distretto IV di Corteolo- Il regolamento provvisionale suddiviso in quattordici na ancora aggregato a Caselle e Cassina del Mezzano. La punti stabiliva la continuità assegnata al principe per l’eser- sua popolazione era formata da 343 abitanti. cizio della sua giurisdizione indipendente da qualunque Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- magistrato ed attenendosi all’instrumento di affrancamento dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 570 rilasciato dal senato di Milano in data 31 luglio 1656; anche abitanti. le disposizioni per l’amministrazione della giustizia dove- vano avere come riferimento le nuove costituzioni di Mila- no. La nomina dei commissari, giudici, sindacatori, fiscali ed attuari veniva fatta direttamente dal principe e non era soggetta all’approvazione di alcun magistrato. Al principe BAGNARIA era stata anche accordata la facoltà di nominare notai pub- blici (regia patente 4 settembre 1752) per l’esercizio del no- comune di Bagnaria. 42 tariato nelle sue giurisdizioni (Duboin). sec. XIV - 1743 comune di Bagnaria. 44 Il toponimo si trova citato per la prima volta in una me- 1799 - 1814 moria relativa all’ assedio di Tortona del 1155 in cui Bagna- ria portò difesa alla città impegnata contro Federico I (Gog- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge gi 1973). Da questo si può intuire che Bagnaria fosse del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires giurisdizione dipendente dai vescovi di Tortona e ne è pro- e gli aggiunti della municipalità di Bagnaria con decreto va, la conferma di Bagnaria al vescovo di Tortona Oberto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Bagnaria viene rilasciata nel 1157 da papa Adriano IV. inserita nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Bobbio (decreto Campana 1801). Bagnaria viene definita corte in una sentenza del 1165 pronunciata dai consoli di Pavia in merito a liti per confini Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- insorte tra Bagnaria e Cecima (Robolini 1830). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Nel 1197 gli uomini del comune di Bagnaria giurano fe- rica per tre anni (decreto Campana 1802). deltà al comune di Tortona a cui l’aveva confermata nel Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- 1176 Federico I (Goggi 1973). strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- La città di Tortona concesse nel 1290 il diritto di cittadi- parte, Bagnaria con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- nanza agli abitanti di Bagnaria obbligandosi a custodirne la gregata al dipartimento di Genova circondario di Bobbio porta del castello e riservandosi i diritti di nomina del cura- (decreto 1805) . to e cappellano (Goggi 1973). Nel 1449 Bagnaria insieme al tortonese viene sottoposta alla giurisdizione degli Sforza comune di Bagnaria. 45 e con atto del 7 febbraio 1485 Giovanni Galeazzo Sforza 1815 - 1859 investe il feudo a Carlo Fieschi con il titolo di signoria. Successivamente, Carlo V donò il feudo alla famiglia Doria L’amministrazione provvisoria della città e provincia di (Guasco 1911) alla quale lo troviamo appartenere ancora Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni nel 1779 (Goggi 1973). Bagnaria era feudo imperiale dello l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento stato di Milano (istrumento di affrancamento del 31 luglio amministrativo del 1775. 1656), soggetto alla totale giurisdizione della famiglia Do- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo ria Landi. stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie-

80 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone ture e cantoni per le assise, Bagnaria con Livelli veniva de- 1634). finitivamente inserita nel mandamento di Varzi Nel fondo Principato di Pavia Congregazione rurale Ol- appartenente alla provincia di Voghera ( regio editto 1814, trepo e Siccomario sono conservate in data 1639 fedi dei ASCVo ). consoli di Barbianello in merito alla propallazione di beni Dipendeva dal senato di Genova e l’ ufficio insinuazione censiti nel territorio. (ASCVo Congregazione rurale Oltre- e postale avevano sede in Varzi. po, cart. 24). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ comune di Barbianello. 48 regi stati di terra ferma” la comunità di Bagnaria viene in- 1744 - 1798 serita nel terzo mandamento di Varzi, provincia di Bobbio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Con il trattato di Worms del 1743 Barbianello passò sotto il dominio di casa Savoia. A Bagnaria erano aggregate la borgata di Livelli e le fra- zioni di : Villa di Motti, Coriola, Moglia, Torretta, cà di La comunità di Barbianello è compresa nell’elenco delle Barletta, cà di Meitina, cà de’ Galeotti, Cascine e casa di terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante Mazzone. in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del La popolazione era di 720 abitanti (Casalis 1832). principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- Nel 1859 Bagnaria con una popolazione di 868 abitanti to 1744). entra a far parte della provincia di Pavia, viene inserita nel circondario di Bobbio e nel III mandamento di Varzi (de- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono creto 1859). stabiliti gli uffici di insinuazione, Barbianello viene inserito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- BAGNOLO zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Barbianello fosse amministrato da un sindaco e quattro comune di Bagnolo. 46 consiglieri componenti il consiglio ordinario. sec. XIV - 1743 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Bar- Bagnolo è inserito nel comparto delle strade degli “Sta- bianello si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di tuta stratarum” del 1452 come appartenente all’ Ultra Pa- S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che dum (Statuta stratarum). stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- ra, Barbianello viene inserito nel terzo cantone di Broni (ri- parto 1789).

BARBIANELLO comune di Barbianello con Bottarolo. 49 1799 - 1814 comune di Barbianello. 47 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge sec. XIV - 1743 del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Barbianello con Botta- Il toponimo Barbianello si trova nominato per la prima rolo con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre volta in un documento del 1189 (Goggi 1973) e come Bar- 1801). Barbianello viene inserito nel dipartimento di Ma- bianellum è citato nell’elenco delle terre del contado di Pa- rengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana via del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga 1913). 1801). Barbianellum è inserito nel comparto delle strade degli Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’ Ultra partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Padum (Statuta stratarum). municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Barbianello compare nell’elenco delle dichiarazioni del rica per tre anni (decreto Campana 1802). focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). parte, Barbianello con decreto del 13 giugno 1805 viene Barbianello, come risulta dall’estratto della cancelleria di aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- Pavia del 1 agosto 1685 apparteneva alla giurisdizione del ra (decreto 1805). feudo di Broni di proprietà dei fratelli Arrigoni; l’ammini- strazione locale era governata da un consiglio e due consoli e il podestà di riferimento era residente in Broni. I carichi comune di Barbianello. 50 civili si pagavano alla città di Pavia e quelli rurali relativa- 1815 - 1859 mente al dazio dell’imbottato ai feudatari di Broni; i mag- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di giori possidenti erano le famiglie Mezzabarba e Beccaria Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni entrambe esenti dal dazio. La comunità contava 71 fuochi l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento (ASTo Oltrepo, mazzo 3). amministrativo del 1775. Nel 1580 la parrocchia contava 30 famiglie (Goggi In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- 1973). bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Barbianello nel 1634 è inserito come appartenente e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia Barbianello diveniva provvisoriamente capomandamento

81 Barisonzo appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, Nel fondo Principato di Pavia Congregazione rurale Ol- ASCVo). trepo e Siccomario è conservata in data 1531 una propalla- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo zione di beni censiti nel territorio di Barisonzo sottoscritta stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- dal console (ASCVo cart. 30). monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Barisonzo compare nell’elenco delle dichiarazioni del ture e cantoni per le assise, Barbianello veniva definitiva- focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- mente inserito nel mandamento di Barbianello partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- appartenente alla provincia di Voghera ( regio editto 1815, mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). ASCVo ) sede di intendenza e prefettura e appartenente alla Barisonzo nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Torino e trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite l’ufficio dell’insinuazione e postale avevano sede in Broni. per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ comune di Barisonzo. 53 regi stati di terra ferma” la comunità di Barbianello viene 1744 - 1798 inserita nel secondo mandamento di Barbianello, provincia Con il trattato di Worms del 1743 Barisonzo passò sotto di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, il dominio di casa Savoia. ASC Casei Gerola). La comunità di Barisonzo è compresa nell’elenco delle A Barbianello vengono unite le frazioni di Bottarolo e terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante San Re. La popolazione era di 1590 abitanti (Casalis 1833). in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- Nel 1859 Barbianello con una popolazione di 1.224 abi- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e come III principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- mandamento viene inserito nel circondario di Voghera (de- to 1744). creto 1859). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Barisonzo viene inserito mandamento di Barbianello. 51 nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). 1815 - 1859 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Barbianello diveniva capo di mandamento appartenente che Barisonzo fosse amministrata da un sindaco e quattro alla provincia di Voghera per le terre di San Re, Pinarolo, consiglieri componenti il consiglio ordinario. Verrua, e (ASCVo Grida Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Bari- cart.). sonzo si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- ra, Barionzo viene inserito nel primo cantone di Voghera monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- (riparto 1789). ture e cantoni per le assise, Barbianello inserito nel secondo cantone della provincia di Voghera diveniva capo di man- damento per le terre di Bottarolo, Casanova Lonati, Mezza- comune di Barisonzo. 54 nino, Bovina, Venesia, Castellazzo Buschi, Pinerolo, Ca de 1799 - 1815 Giorgi, Castellazzo Beccaria, San Re, Verrua. ( ASCVo Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Grida cart. ). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- e gli aggiunti della municipalità di Barisonzo con decreto tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Barisonzo vie- regi stati di terra ferma” Barbianello diviene secondo man- ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di damento della provincia di Voghera, divisione di Alessan- Voghera (decreto Campana 1801). dria, comprendente le comunità di Barbianello, Casanova Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Lonati, Mezzanino, Pinerolo e Verrua (ASC Casei Gerola). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Nel 1859 con la soppressione della provincia di Voghera municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- e sua annessione a Pavia, Barbianello diventava terzo man- rica per tre anni (decreto Campana 1802). damento del circondario di Voghera comprendente i comu- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- ni di Barbianello, Casanova Lonati, Mezzanino, Pinarolo e strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Verrua. parte, Barisonzo con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- gregato al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1805). Nel 1806 contava 86 abitanti. BARISONZO In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- comune di Barisonzo. 52 ture e cantoni per le assise, Barisonzo veniva definitiva- sec. XIV - 1743 mente inserito nel mandamento di Casteggio appartenente Il toponimo si trova citato per la prima volta nel diploma alla provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASVo). di Federico I dell’8 agosto 1164. Nel 1470 era parte del feu- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- do di Montebello appartenente alla famiglia Beccaria. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’

82 Bascapè regi stati di terra ferma” la comunità di Barisonzo viene Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno soppressa ed aggregata a (regio editto 1818, 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- ASC Casei Gerola). to d’Olona, distretto II di Pavia, cantone VI di Belgioso, con una popolazione di 445 abitanti, e unito alla frazione di Cassina de’ Mensi.

BARONA comune di Barona. 58 1816 - 1859 comune di Barona. 55 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- sec. XIV - 1756 dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 579 abitanti. Barona appare in un “Breve ad memoriam retinendam” del 24 luglio 1118, un inventario dei beni del monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia, tra le coerenze di un ap- pezzamento di terra (Le carte del monastero di San Pietro in Ciel d’Oro 1984) BASCAPÈ Il toponimo appare poi nel comparto delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Cassina Montis Baro- comune di Bascapè. 59 ni” appartenente alla squadra della “subtana Papiae” (Sta- sec. XIV - 1756 tuta stratarum). Il paese appartenne dalle origini alla famiglia Bascapè Barona fu un antico possedimento del monastero bene- che lo mantenne in feudo fino al 1821 (Merlo 1994). dettino di Sant’Apollinare che venne “concentrato” nel 1492 al Collegio Universitario Castiglioni di Pavia. Il toponimo appare citato per la prima volta come “Bar- serega Nova” della zona “inter papiam et Mediolanum” Successivamente viene indicato nella “Relatione di tutte nell’elenco di pagamenti di fodro e di giogatico del 1181 le terre dello stato di Milano” di Ambrogio Opizzone come (Bollea 1909). appartenente alla Campagna Sottana (Opizzone 1644). Successivamente viene indicato come appartenente alla Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del pieve di San Giuliano della Provincia di Milano nella “Re- censimento ricevute il 23 aprile 1751 (Risposte ai 45 que- latione di tutte le terre dello stato di Milano di Ambrogio siti, cart. 3020) questa località della Campagna Sottana ri- Opizzone (Opizzone 1644). sulta parte del feudo di Belgioioso e non paga censi. Baro- na è retta da un console, che giura presso la cura pretoria di Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Pavia oltre che presso quella feudale di Belgioioso, e da un censimento ricevute il 19 aprile 1751(Risposte ai 45 quesi- deputato, iquali vengono rinnovati annualmente dal consi- ti, cart. 3024) la località, della pieve di San Giuliano, risulta glio generale, le scritture sono tenute da un cancelliere sa- infeudata a Paolo Bascapè che non riceve nulla. lariato. Non ci sono procuratori in Milano, la popolazione Il comune è dotato di un console che viene eletto con un è di 398 anime. pubblico incanto in occasione del consiglio generale insie- me agli altri ufficiali del comune: il deputato e il cancellie- comune di Barona. 56 re. Il podestà feudale abita in Milano ma nel paese risiede 1757 - 1796 il luogotenente. Bascapè ha sotto di sé due piccoli comuni - Casadeo e Nel 1757 Barona è indicato come appartenente alla Cam- Beccalzù - che si servono del console e del sindaco del co- pagna Sottana, delegazione VII aggregato a Caselle e Cas- mune dominante ma hanno un proprio consigliere. sina de’ Mensi (Compartimentazione teresiana 1757). Non ci sono procuratori in Milano e la popolazione com- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 presa quella dei due comuni dipendenti è di 533 anime. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta ancora appartenere alla delegazione VII della Campagna Sottana aggregato alla frazione di Cassina de’ Mensi. comune di Bascapè. 60 1757 - 1796 comune di Barona. 57 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 1797 - 1815 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta appartenere alla delegazione VII della Pieve di San Giu- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama liano trasportata in Provincia pavese aggregata alle frazioni del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- di Casadeo e Beccalzù. stretto di Belgioioso unito a Cassina de’ Mensi. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del comune di Bascapè. 61 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune 1797 - 1815 mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso mante- nendo l’aggregazione con la sua frazione. Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- stretto di Locate aggregato a Casadeo e Beccalzù. sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- mo del dipartimento dell’Olona, non è indicata Cassina de’ tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Mensi. sulta appartenere al distretto IV di Melegnano. Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- Nel 1801, Legge 25 fiorile anno IX, il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona gregato al primo distretto del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. avente per capolugo Milano.

83 Baselica

Nel comparto territoriale del Regno Italico dell’8 giugno comune di Baselica. console. 64 1805 risulta come comune di III classe del dipartimento sec. XIV - 1743 d’Olona, distretto I Milano, IV cantone di Milano aggrega- Il console di Baselica, Giovanni Battista Da Lu compare to a Casadeo e Becalzù con una popolazione di 820 perso- come testimone, convocato dalla camera ducale di Milano, nel- ne. la causa tra le famiglie Arrigoni e Frigerio per la rivendicazione di metà del feudo di Broni. comune di Bascapè. 62 Compito prevalente del console, oltre alla rappresentanza della comunità, era convocare la congregazione dei capi di casa 1816 - 1859 al fine di stabilire le imposte e taglie straordinarie (equalanza Con la compartimentazione territoriale del regno lom- degli alloggiamenti, ecc.). Nell’ordine emanato dal governatore dello stato di Milano del 16 febbraio 1617 (Opizzone 1634) bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di sono contenute le modalità di convocazione dei capi di casa per Bascapè viene assegnato al settimo distretto - Landriano - le piccole terre e cascine. Il console in giorno di festa, doveva della provincia di Pavia unito a Casadeo, Beccalzù e Villar- avvisare tutti i capi di casa della riunione, la quale si sarebbe zino. dovuta tenere nel giorno di festa successivo all’avviso. Il giorno prestabilito per la congrega, dalla porta della chiesa, subito Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 dopo la messa, il console avvisava “con voce alta” dell’ora e del luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il luogo della riunione. Al contrario delle congregazioni dei con- comune era dotato di convocato. sigli generali per le comunità maggiori, a queste riunioni non Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- era necessaria la presenza nè del podestà nè del luogotenente. cazione 23 giugno 1853) il comune di Bascapè risulta com- preso nella provincia di Pavia, distretto I di Pavia ancora comune di Baselica. 65 aggregato a Casadeo, Beccalzù e Villarzino. La sua popola- 1744 - 1798 zione era formata da 1640 abitanti. Con il trattato di Worms del 1743 Baselica passò sotto il Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dominio di casa Savoia. dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 1455 abitanti. La comunità di Baselica è compresa nell’elenco delle ter- re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- BASELICA pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato 1744). comune di Baselica. 63 Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Baselica viene inserita sec. XIV - 1743 nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Il toponimo compare la prima volta in un atto del 1184 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le che tratta di una lite tra un uomo di Mondonico e uno di Ba- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- selica. Nel 1249 risulta che la chiesa della S.S. Trinità di blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Pavia possedeva vigne nella regione detta Baselica di Bo- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare noni. Il toponimo, come Baserica, compare nell’elenco del- che Baselica fosse amministrata da un sindaco e due consi- le terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente glieri componenti il consiglio ordinario. all’Oltrepo (Soriga 1913). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Baseli- "Baxilica cum Montisello” è inserita nel comparto delle ca si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenen- 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- te all’ Ultra Padum (Statuta stratarum). bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Baselica compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- Baselica viene inserita nel terzo cantone di Broni (riparto catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- 1789). tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- Nel periodo di amministrazione francese viene annessa rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17; ad Albaredo di cui in seguito sarà frazione. Scrollini 1999). Nel fondo Principato di Pavia Congregazione rurale Ol- trepo e Siccomario è conservata in data 1551 una propalla- zione di beni censiti nel territorio di Baselica sottoscritta BASELICA BOLOGNA dal console (ASCVo cart. 30). Baselica, come risulta dall’estratto della cancelleria di comune di Baselica Bologna. 66 Pavia del 1 agosto 1685 apparteneva alla giurisdizione del sec. XIV - 1756 feudo di Broni di proprietà dei fratelli Arrigoni; nel 1712 aveva un console Giovanni Battista Da Lu il quale interro- Il toponimo compare in un “Breve sententie” del 6 marzo gato in merito ai diritti del feudo, dichiarava che la comu- 1176 con cui i consoli di giustizia di Pavia assegnano degli nità pagava il dazio dell’imbottato agli Arrigoni e per la appezzamenti di terra al monastero di San Pietro in Ciel giustizia rispondeva al podestà di Pavia; in Baselica vi era d’Oro (Le carte del monastero di San Pietro in Ciel d’Oro osteria e la popolazione era di 10 fuochi (AST Oltrepo 1984) come “Basereganove”. mazzo 3). Successivamente è riportato come “Basericenove” in un Baselica nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltre- imbreviatura riguardante una permuta di terreni nel territo- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite rio della località (Le carte del monastero di San Pietro in per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Ciel d’Oro 1984).

84 Bassignana

Baselica Bologna compare come appartenente alla Cam- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- pagna Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello stato dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 394 di Milano di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). abitanti. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il primo marzo 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3019) risulta che Baselica Bologna non è in- feudato quindi è sottoposto all’autorità del podestà di Pavia BASSIGNANA dove presta giuramento il console. Il comune è retto dal console e da due sindaci o deputati comune di Bassignana. 70 che hanno durata annuale ed eleggono i propri successori e sec. XIV - 1707 le scritture sono tenute da un cancelliere, al consiglio gene- rale prende parte tutto il popolo con la partecipazione dei Il toponimo “Burgus de Bassignana” appare citato in un due maggiori estimati, di due sindaci o deputati, del conso- atto del 1256 (Fagnani, Torti 1982). le e del cancelliere. Non c’è procuratore in Milano e la po- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di polazione è di 191 anime. Pavia del 1250 come Bassignana, nella contea Lumellina (Soriga 1913). comune di Baselica Bologna. 67 Nel 1357 è documentata la controversia tra Borgofranco 1757 - 1796 e Bassignana in merito ai confini territoriali. La disputa ter- mina solo con l’intervento del vescovo di Pavia come me- Con la compartimentazione del 1757 (Compartimenta- diatore nel 1418, anno in cui si stabiliscono i confini (Ber- zione teresiana 1757) Baselica Bologna viene inserito nella gamo 1995). IV delegazione della campagna soprana pavese. Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 comune di Bassignana. 71 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- 1708 - 1797 ta appartenere alla delegazione IV della Campagna Sopra- na. Bassignana nella compartimentazione territoriale sabau- da del 1723, è citato con il toponimo di Borghignana, insie- me a Valle, fa parte della provincia Lomellina e dipende comune di Baselica Bologna. 68 dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1797 - 1815 1723). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- viene confermata l’appartenenza di Bassignana alla provin- stretto di Bereguardo. cia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- (manifesto senatorio 1750). tra a far parte del distretto di Binasco. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- comune di Bassignana. 72 tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- 1798 - 1814 sulta appartenente al distretto di Binasco, il sesto del dipar- timento dell’Olona. Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo avente per capolugo Pavia. del terzo distretto e Bordignana ne fa parte (legge 11 Bru- male anno IX). Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 198 abi- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- tanti. tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Bordignana è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna comune di Baselica Bologna. 69 (legge 25 Fiorile anno IX). 1816 - 1859 Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Bassignana ricade nel dipartimento dell’Agogna, distretto bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di di Vigevano, cantone quarto di Mede, come comune di ter- Baselica Bologna viene assegnato al secondo distretto - Be- za classe con il toponimo di Bordignana, unito a Valle, con reguardo - della provincia di Pavia. popolazione di 1661 abitanti (compartimentazione 1806). Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Bassignana. 73 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. 1815 - 1859 Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Bassignana è capo di mandamento nella provincia, dio- cazione 23 giugno 1853) il comune di Baselica Bologna ri- cesi e divisione di Alessandria. Dipendente dal Senato del sulta ancora compreso nella provincia di Pavia, distretto II Piemonte, gli uffici di Intendenza e di Prefettura sono quelli di Bereguardo. La sua popolazione era formata da 243 abi- di Alessandria, mentre quelli di Ipoteca e Posta, di Valenza. tanti. La popolazione è di 2785 abitanti (Casalis).

85 Bastida de Dossi

BASTIDA DE DOSSI comune di Bastida de Dossi. 76 1799 - 1814 comune di Bastida de Dossi. 74 Il comune di Bastida de Dossi in data 8 settembre 1802 sec. XV - 1743 viene unito al comune di a cui resterà aggre- gato fino al 1814. Il toponimo si trova per la prima volta citato nel 1431 come Loco Dossorum sive Gazzi (Goggi 1973). comune di Bastida de Dossi. 77 Il Legè, il Gabotto ed il Manfredi sostengono che Bastida 1815 - 1859 sia sorta sopra i ruderi dell’antica corte di Blundi. La corte di Blundi apparteneva al vescovo di Tortona il L’amministrazione provvisoria della città e provincia di quale la diede con atto del 17 settembre 999 alla regina Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Adelaide che a sua volta la donò al monastero di San Sal- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento vatore di Pavia. Feudalmente la corte di Blundi dipendeva amministrativo del 1775. da . In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Nella bolla di papa Eugenio III del 1115 si legge che la stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- corte di Blundi possedeva due cappelle di cui una era quella monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- di San Pietro del Gazzo (Goggi 1973). ture e cantoni per le assise, Bastida de Dossi con una popo- lazione di 328 abitanti veniva definitivamente inserita nel Il Gazzo ed Armentaria erano castelli nei pressi di Basti- mandamento di Casei appartenente alla provincia di Vo- da e si trovano nominati in un diploma di Ottone II, in un ghera (decreto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefet- instrumento del 1025 ed in altri diplomi e bolle papali a fa- tura e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipende- vore del monastero di San Salvatore di Pavia. Armentaria va dal senato di Torino e l’ufficio dell’insinuazione e viene citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del postale avevano sede in Voghera (Casalis 1832). 1250 (Soriga 1913). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Bastida Dossorum è citata nel comparto delle strade degli tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’ Ultra regi stati di terra ferma” la comunità di Bastida de Dossi Padum (Statuta stratarum). viene inserita nel quinto mandamento di Casei, provincia di Nel 1479 a Bastida vi era un porto natante sul Po nomi- Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC nato nei documenti come Porto Dossorum, ne era portinaro Casei Gerola). Bartolomeo Malvido di Sale. Nel 1859 Bastida de Dossi con una popolazione di 357 Bastida de Dossi compare nell’elenco delle dichiarazioni abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, viene in- del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come serita nel circondario di Voghera e nel X mandamento di appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- Casei Gerola (decreto 1859). comario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Bastida de Dossi (come Bastia de Dossi) nel 1634 è inse- rita come appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). comune di Bastida Pancarana. 78 comune di Bastida de Dossi. 75 sec. XIV - 1707 1744 - 1798 Il comune di Bastida, si trova citata per la prima volta in Con il trattato di Worms del 1743 Bastida de Dossi passò un giuramento di fedeltà prestato nel 1392 dagli uomini sotto il dominio di casa Savoia. della comunità al vescovo di Pavia conte e signore di Basti- La comunità di Bastida de Dossi è compresa nell’elenco da. Il paese contava allora circa 80 abitanti ed il giuramento delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappre- venne prestato da tutti i capi di casa i quali sottomisero l’in- sentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione tero territorio di Bastida al mero e misto impero ed alla giu- della congregazione dei possessori dei beni rurali nella par- risdizione della mensa vescovile di Pavia alla quale veniva te del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 riconosciuto il diritto di nomina di un podestà o rettore. (convocato 1744). Negli “Statuta Stratarum” di Pavia del 1452 Bastida è in- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono serita nella Squadra di Lumelina, come Bastia Bancharane stabiliti gli uffici di insinuazione, Bastida de Dossi viene (Statuta Stratarum). inserita nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Come Bastia di Pancarana è inclusa nell’elenco delle ter- re dello Stato di Milano del 1634, censite per fini fiscali da Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare comune di Bastida Pancarana. 79 che Bastida de Dossi fosse amministrata da un sindaco e 1708 - 1798 quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Basti- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- da de Dossi si trova inserito nel distretto di Voghera (editto lina dal duca di Savoia, Bastida Pancarana conta 1200 ani- di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 me, ed è feudo della mensa episcopale di Pavia. che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Vo- Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda ghera, Bastida de Dossi viene inserita nel primo cantone di del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla Voghera (riparto 1789). prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723).

86 Battuda

Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 mandamento di Bastida Pancarana. 82 viene confermata l’appartenenza di Bastida Pancarana alla 1815 - 1859 provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Con il regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabi- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina della loro distribuzione in mandamenti di giudicature (re- (manifesto senatorio 1750). gio editto 1814, ASCVo) la provincia di Voghera viene sud- In seguito al censimento delle nuove province del 15 set- divisa provvisoriamente in diciotto mandamenti, Bastida tembre 1775 Bastida Pancarana è confermata alla Lumelli- Pancarana capo di mandamento comprendeva le terre di na (editto 1775). , Mezzana Rabattone, Pancarana, Rea con Bres- sana, Branduzzo. comune di Bastida Pancarana. 80 Con il regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabi- 1799 - 1814 limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires cantoni per le assise (regio editto 1815, ASCVo ) la provin- e gli aggiunti della municipalità di Bastida Pancarana con cia di Voghera viene suddivisa definitivamente in tre canto- decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Bastida ni per le assise e in sedici mandamenti, Bastida Pancarana Pancarana viene inserita nel dipartimento di Marengo e nel viene inserita nel mandamento di Casatisma. circondario di Voghera (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- BATTUDA rica per tre anni (decreto Campana 1802). Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- comune di Battuda. 83 strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- sec. XIV - 1756 parte, Bastida Pancarana con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Battuda viene indicato come appartenente alla Campa- Voghera (decreto 1805). gna Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello stato di Milano di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). comune di Bastida Pancarana. 81 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del 1815 - 1859 censimento, ricevute il primo marzo 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3019) risulta che Battuda è infeudata al signor L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Bellini di Milano che non riceve nulla. Il podestà feudale è Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni salariato e risiede in Pavia, oltre a provvedere all’imposi- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento zione dei carichi compie anche la visita delle strade. Il con- amministrativo del 1775. sole, che regge la comunità coadiuvato dal cancelliere, pre- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- sta giuramento sia alla banca del pretorio di Pavia che a bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte quella del podestà feudale. e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Oltre al console sono presenti due deputati rurali che in- Bastida Pancarana diveniva provvisoriamente capo di man- sieme al maggiore estimato presiedono il consiglio genera- damento appartenente alla provincia di Voghera (regio edit- le. I deputati hanno carica annuale e ciascuno elegge il pro- to 1814, ASCVo). prio successore. Non ci sono procuratori a Milano e la In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo popolazione è di 200 anime. stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- comune di Battuda. 84 ture e cantoni per le assise, Bastida Pancarana con una po- polazione di 1345 abitanti veniva definitivamente inserita 1757 - 1796 nel mandamento di Casatisma appartenente alla provincia Con la compartimentazione del 1757 (Compartimenta- di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ), provincia di Vo- zione territoriale 1757) Battuda vien inserito nella II dele- ghera sede di intendenza e prefettura e appartenente alla di- gazione della campagna soprana pavese. visione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Torino e Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 l’ufficio dell’insinuazione e postale avevano sede rispetti- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- vamente in Casteggio e Voghera (Casalis 1832). ta appartenere alla delegazione II della Campagna Soprana. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ comune di Battuda. 85 regi stati di terra ferma” la comunità di Bastida Pancarana 1797 - 1815 viene inserita nel quarto mandamento di Casatisma, pro- vincia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama 1818, ASC Casei Gerola). del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Bastida Pancarana aveva unita la frazione di Cusana e nel stretto di Bereguardo. suo territorio esisteva un ponte per l’attraversamento del Po Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del detto di Bastida o Sommo. 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune Nel 1859 Bastida Pancarana con una popolazione di 357 mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo. abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, viene in- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- serita nel circondario di Voghera e nel I mandamento di Ca- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- satisma (decreto 1859). sulta appartenere al distretto VII di Bereguardo.

87 Beatico

Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- tante in Milano. Il console giura al podestà feudale e al po- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona destà di Pavia. avente per capolugo Pavia. La comunità è retta da un console e da tre deputati che Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come vengono eletti ogni due anni dai confeudatari, sono presen- comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II ti inoltre un oratore e un cancelliere salariato. Belgioioso ha Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 268 abi- anche un consiglio ordinario composto dai 24 maggiori tanti. estimati. Non ci sono procuratori in Milano e la popolazio- ne è di 1550 anime. comune di Battuda. 86 1816 - 1859 comune di Belgioioso. 89 1757 - 1796 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Nel comparto teresiano del 1757 Belgioioso è indicato Battuda viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo come appartenente alla Campagna sottana, delegazione - della provincia di Pavia. VIII aggregato a una porzione di Pissarello (Compartimen- tazione teresiana 1757). Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 comune era dotato di convocato. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta appartenere alla delegazione VIII della Campagna Sotta- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- na. cazione 23 giugno 1853) il comune di Battuda risulta com- preso nella provincia di Pavia, distretto II di Bereguardo. La sua popolazione era formata da 348 abitanti. comune di Belgioioso. 90 1797 -1815 Nella compartimentazione del 1859 Battuda appartiene al circondario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama ha 317 abitanti. del 22 fruttidoro anno V) il comune viene posto a capo del distretto. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune ri- BEATICO mane a capo del proprio distretto. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il dipartimen- comune di Beatico. 87 to Belgioioso rimane capo luogo del primo distretto del di- sec. XIV - 1756 partimento dell’Olona. Nella comparto delle squadre degli “Statuta Stratarum” Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- del 1452 Beatico viene citato come “Abbraticum” apparte- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona nente alla squadra del vicariato di Belgioioso (Bassi 1996). avente per capolugo Pavia. Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno censimento (ASMi Catasto, cart. 3021) questa comunità 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- della campagna sottana dichiara di essere annessa al feudo to d’Olona, distretto II Pavia, a capo del VI cantone con po- di Belgioioso per cui paga per la visita delle strade e per la polazione di 2667 abitanti unito ad una porzione di Pissa- tassa del vicariato. rello. Nelle successive compartimentazioni napoleniche viene citato insieme a Filighera. comune di Belgioioso. 91 1816 - 1859 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di BELGIOIOSO Belgioioso diviene capo del terzo distretto della provincia di Pavia. comune di Belgioioso. 88 Con la notificazione del 3 febbraio 1818 (Notificazione 3 febbraio 1818) che stabilisce la distribuzione dei tribunali sec. XIV - 1756 di prima istanza e delle preture si stabilisce che i comuni fa- Il toponimo appare per la prima volta nel comparto delle centi parte del distretto di Belgioioso dipendono dal tribu- strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Belzoio- nale di prima istanza e dalla pretura di Pavia. so” appartenente alla squadra della “diversis terris campa- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 ne” (Statuta stratarum). luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il Successiva mente viene indicato come appartenente alla comune era dotato di consiglio. Campagna Sottana da Ambrogio Opizzone “Relatione di Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- tutte le terre dello Stato di Milano” (Opizzone 1644). cazione 23 giugno 1853) il comune di Belgioso risulta an- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del cora compreso nella provincia di Pavia, a capo del III di- censimento ricevute il 29 marzo 1751 (Risposte ai 45 que- stretto aggregato ad una porzione di Pissarello. La sua siti, cart. 3021) questa località della Campagna Sottana ri- popolazione era formata da 3339 abitanti. sulta infeudata al conte Antonio Barbiano di Belgioioso e a Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Galioto Barbiano che non ricevono nulla per il feudo. In dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 3643 Belgioioso risiede il luogotenente del podestà feudale abi- abitanti.

88 Bereguardo distretto di Belgioioso. 92 Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- 1816 - 1859 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) vengono as- 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- segnati al distretto III di Belgioioso i seguenti comuni: Al- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioioso con buzzano, Barona, Belgioioso, Belvedere, Buttirago, Ca’ popolazione di 117 abitanti unito a Cascarpona, Moncucco della Terra, Ca’ de’ Tedioli, Calignano, Carpignano, Cera- e Cassina Oltrona . nova, Filighera, Fossarmato, Lardirago, Linarolo, Marza- no, Montesano, Motta San Damiano, Prado, , comune di Belvedere. 96 Sant’Alessio, Santa Margherita, Spirago, Vaccarizza, Valle 1816 - 1859 Salimbene, Vialone, Vigalfo, Vimanone, Vistarino, Vivente. Queste assegnazioni vengono conservate nel successivo Con la compartimentazione territoriale del regno Lom- compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) e bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di nel compartimento territoriale della Lombardia (notifica- Belvedere viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - zione 23 giugno 1853). della provincia di Pavia unito a Cà Scarpona, Moncucco e Cassina Oltrona. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. BELVEDERE Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Belvedere risulta comune di Belvedere. 93 compreso nella provincia di Pavia, distretto III di Belgioio- sec. XIV - 1756 so ancora aggregato a Cà Scarpona, Moncucco e Cassina Oltrona. La sua popolazione era formata da 187 abitanti. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- censimento ricevute il 29 dicembre 1750 (Risposte ai 45 dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 241 quesiti, cart. 3020) questa località della Campagna Sottana abitanti. risulta unita a Scarpone (anche se dichiara di fare a sè), è priva di feduatario e di giusdicente quindi Belvedere era sottoposto al giudice di Pavia. Dal momento che la comunità è formata da due cascine non c’è consiglio ma solamente un console, che presta giu- BEREGUARDO ramento alla banca del pretorio di Pavia, e un cancelliere salariato residente in Pavia, non ci sono procuratori in Mi- comune di Bereguardo. 97 lano e la popolazione è di 18 anime. sec. XIV - 1756 Il toponimo appare per la prima volta nel comparto delle comune di Belvedere. 94 strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Belreguar- 1757 - 1796 dum” appartenente alla squadra della “diversis terris cam- pane” (Statuta stratarum). Nella compartimentazione del Principato di Pavia del Successivamente viene indicato come appartenente alla 1757 Belvedere è indicato come appartenente alla Campa- Campagna Soprana nella, “Relatione di tutte le terre dello gna Sottana, delegazione VI aggregato a Cà Scarpona, Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Moncucco e Cassina Oltrona (Compartimentazione tere- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del siana 1757). censimento, ricevute il 6 marzo 1752 (Risposte ai 45 que- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 siti, cart. 3019) Bereguardo risulta infeudato al conte Lo- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- renzo Eleiizander che non riceve nulla per il feudo. E’ pre- ta appartenere alla delegazione VI della Campagna Sottana sente un iusdiscente residente come luogotenente del aggregato alle frazioni di Cascarpona, Moncucco e Cassina Podestà che risiede in Milano per l’assistenza ai due consi- Oltrona. gli della comunità. La comunità è retta da un console che presta giuramento comune di Belvedere. 95 presso il pretorio di Pavia e da quattro deputati coadiuvati 1797 - 1815 da un cancelliere salariato. I deputati vengono eletti dai capi di casa durante il primo dei due consigli, che si tiene Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama all’inizio dell’anno, nel secondo, che si tiene a San Pietro del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- vengono ripartite le imposte. stretto di Belgioioso unito a Cà Scarpona, Moncucco e Cas- Sebbene Cascine Tolentine contribuisca per due terzi alle sina Oltrona. tasse per gli alloggiamenti, Bereguardo dichiara di fare co- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del mune a sè. La comunità che consta di 470 anime non ha 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- procuratori a Milano. tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo Pavia mantenendo l’aggregazione alle sue frazioni. comune di Bereguardo. 98 Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- 1757 - 1796 tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Con il compartimento del Principato di Pavia del 1757 sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- (Compartimento teresiano 1757) Bereguardo viene inserita partimento dell’Olona, non sono indicate le sue frazioni. nella III delegazione della campagna soprana pavese

89 Biria

Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 BIRIA settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta appartenere alla delegazione III della Campagna Sopra- comune di Biria. 102 na. sec. XIV - 1743 Il toponimo come Beria, si trova per la prima volta citato comune di Bereguardo. 99 nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 (Sori- 1797 - 1815 ga 1913). Biria compare nell’elenco delle dichiarazioni del focati- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama co del Principato di Pavia per l’anno 1537 come apparte- del 22 fruttidoro anno V) il comune diviene capo distretto. nente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccomario Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune ri- Nel fondo Principato di Pavia Congregazione rurale Ol- mane a capo del proprio distretto. trepo e Siccomario è conservata in data 1650 una dichiara- zione sottoscritta dal console per nome della comunità in Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- cui si dice che nella misura generale del territorio di Beria, tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) Bereguardo è non venga compreso il sito denominato Delle due Cassine a capo del VII distretto. (ASCVo cart. 31). Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- Biria nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltrepo, gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per avente per capolugo Pavia. fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come La comunità era ente autonomo ed amministrata dai con- comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II soli e dal consiglio generale ( Mastropietro 1984) fino al Pavia, a capo del cantone V con popolazione di 864 abitan- 1783 quando viene aggregata a Montù de Gabbi insieme a ti. Canneto e Vigalone.

comune di Biria. 103 comune di Bereguardo. 100 1744 - 1770 1816 - 1859 Con il trattato di Worms del 1743 Biria passò sotto il do- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- minio di casa Savoia. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di La comunità di Biria è compresa nell’elenco delle terre e Bereguardo viene assegnato al secondo distretto - Bere- luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Vo- guardo - della provincia di Pavia. ghera alla riunione generale per l’elezione della congrega- zione dei possessori dei beni rurali nella parte del principa- La distribuzione dei tribunali di prima istanza e delle pre- to di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato 1744). ture del 1818 (notificazione 3 febbraio 1818) stabilisce che i comuni facenti parte del distretto di Bereguardo dipendo- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono no dal tribunale di prima istanza e dalla pretura di Pavia. stabiliti gli uffici di insinuazione, Biria viene inserita nella tappa di Broni (manifesto camerale 1770). Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- comune era dotato di convocato. blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare cazione 23 giugno 1853) il comune di Bereguardo risulta che Biria fosse amministrata da un sindaco e quattro consi- compreso nella provincia di Pavia, a capo del II. La sua po- glieri componenti il consiglio ordinario. polazione era formata da 1077 abitanti. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Biria si trova inserita nel distretto di Voghera come aggregata a Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Montù de Gabbi (editto di S.M. 1775) nel manifesto sena- dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 1174 torio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre can- abitanti. toni della provincia di Voghera, Biria aggregata a Montù de Gabbi viene inserita nel terzo cantone di Broni (manifesto distretto di Bereguardo. 101 senatorio 1789). 1816 - 1859 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) vengono as- BISSONE segnati al distretto II di Bereguardo i seguenti comuni: Ba- selica Bologna, Battuda, Bereguardo, Carpignago, comune di Bissone. 104 Casatico, Casorate, Giovenzano, Giussago, Guinzano, Li- conasco, Marcignago, Origioso, Papiago, Pissarello, Ro- sec. XIV - 1756 gnano, Ronchetto, San Perone, Soncino, Torradello, Torri- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del no, Torriano, Trivolzio, Trovo, Turago Bordone, Vellezzo, censimento ricevute nel 1751(ASMi Catasto, cart. 3022) Villarasca, Zelata. Queste assegnazioni vengono conserva- Bissone, località della campagna sottana risulta infeudata te nel successivo compartimento territoriale (notificazione al conte Giulio Visconti Borromeo Arese che non riceve 1 luglio 1844) e nel compartimento territoriale della Lom- censi. Il podestà feudale risiede in Milano ma è presente sul bardia (notificazione 23 giugno 1853). luogo un suo luogotenente. Bissone si presenta come un co-

90 Bobbio mune a sé retto da un console e da due deputati coadiuvati Oramala e Quarti, Pietra Gavina con Santa Cristina, Case da un cancelliere salariato e da un agente del maggiore esti- di Cabiano, Casa Fiore e Cascina Torretta, Roccasusella, mato i quali presiedono il consiglio per il riparto delle im- Romagnese, Sagliano, Sant’Albano, San Ponzo, Staghi- poste. Non ci sono procuratori in Milano e la popolazione glione e Stefanago, Trebecco, Valnizza, Valverde, Zavatta- è di 788 anime. rello. comune di Bissone. 105 intendenza di Bobbio. 110 1757 - 1796 1818 - 1859 Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Con le regie patenti del 1818 Bobbio diviene vice inten- 1757 Bissone viene posto nella delegazione X della campa- denza di seconda classe, appartenente alla divisione di Ge- gna sottana Pavese. nova e comprendente i mandamenti di Bobbio, Ottone, Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Varzi e Zavattarello. settembre 1786 (BUP, Misc. Belcredi T 6 n. 11) il comune Con regia patente del 25 agosto 1842 Bobbio viene di- risulta appartenere alla delegazione X della Campagna Sot- chiarata intendenza di seconda classe, facente capo all’in- tana. tendenza generale di Genova. L’uffico di intendenza era composto da un intendente un segretario e due scrivani. comune di Bissone. 106 1797 - 1815 mandamento di Bobbio. 111 Nel 1801, Legge 25 fiorile anno IX, il comune viene ag- 1815 - 1859 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- avente per capolugo Pavia. bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Bobbio diveniva provvisoriamente capo di mandamento to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corteolona con appartenente alla provincia di Voghera e comprendeva le popolazione di 1005 abitanti. terre di Corte Brugnatella e Romagnese (regio editto 1814, ASCVo). comune di Bissone. 107 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo 1816 - 1859 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di ture e cantoni per le assise, Bobbio diveniva definitivamen- Bissone viene assegnato al quarto distretto - Corteolona - te mandamento inserito nel primo cantone con i comuni di della provincia di Pavia. Corte Brugnatella e Romagnese e appartenente alla provin- cia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ). Con decreto del 15 ottobre 1841 Bissone viene aggregato a Santa Cristina. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” Bobbio diviene primo mandamen- to della provincia di Bobbio, divisione di Genova compren- dente le comunità di Bobbio, Corte Brugnatella, Pregola e BOBBIO Romagnese (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Con l’annessione del 1859 alla provincia di Pavia, Bob- circondario di Bobbio. 108 bio diviene primo mandamento del circondario di Bobbio 1799 - 1814 comprendente i comuni di Pregola e Romagnese (decreto 23 ottobre 1859). Con decreto legge del 28 piovoso anno VIII Bobbio viene eletto circondario del dipartimento di Marengo; apparten- gono al circondario i comuni di: Bobbio, Cortebrugnatella, provincia di Bobbio. 112 Borgoratto, Caminata, Cecima, Cella, Fortunago, Godia- 1815 - 1859 sco, Gravanago, Menconico, Monteforte, Montepicco, Montesegale, Nivione, Oramala, Pietra Gavina, Rocca Su- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- sella, Romagnese, Ruino, Sagliano, Sant’Albano, Santa tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Margherita, San Ponzo, Staghiglione, Trebbiano, Trebec- regi stati di terra ferma” Bobbio diviene provincia apparte- co, Pizzo Corno, Torre Alberi, Valdinizza, Valverde, Varzi, nente alla divisione di Genova. Suddivisa nei quattro man- Zavattarello (legge febbraio 1800, ASC Casei Gerola). damenti di Bobbio, Ottone, Varzi e Zavattarello comprende i comuni di Bobbio, Corte Brugnatella , Pregola, Romagne- se, Cerignale, Fascia, Fontaningorda, Gorretto, Ottone, distretto di Bobbio. 109 Rondanina, Rovegno, Zerba, Bagnaria, Cella di Bobbio, 1775 - 1798 Menconico, Pietra Gavina, Sagliano di Bobbio, Santa Mar- Costituito con editto di sua maestà in data 15 settembre gherita di Bobbio, , Varzi, Caminata, Fortuna- 1775 (decreto 1775) il distretto comprendeva i comuni di go, Ruino, Sant’Albano di Bobbio, Trebecco, Valverde e Bobbio città e Corpi santi, Borgorato, Caminata, Cella con Zavattarello (ASC Casei Gerola). Casale, Castellaro, Cegni, Cignolo e Negruzzo, Corte Bru- Con decreto del 23 ottobre 1859 (Rattazzi 1859) Bobbio gnatella, Fortunago, Godiasco e San Giovanni Piumesana, entra a far parte della provincia di Pavia come secondo cir- Gravanago, Groppo, Menconico con San Pietro Casasco e condario comprendente i quattro mandamenti di Bobbio, Caro Bosmenso, Montepicco, Nivione e Capo di Selva, Ottone, Varzi e Zavattarello con i comuni di .

91 Boffalora tappa ufficio insinuazione di Bobbio. 113 vo è infeudato al conte Pio Mezzabarba senza obbligo di 1770 - 1798 corrispondenza per il feudo. Il podestà feudale, pagato dal Con emanazione del manifesto camerale del 9 novembre comune, funge anche da cancelliere e risiede in Pavia. Bor- 1770 per lo stabilimento delle nuove tappe d’insinuazione garello è retto da un console e da un deputato eletti dalla nelle province di più recente aggregazione allo stato, Bob- popolazione riunita in occasione del riparto dei carichi. Il bio diviene sede di tappa d’insinuazione. Comprendeva i console presta giuramento presso il podestà di Pavia oltre comuni di Bobbio, Corte Brugnatella, Romagnese e feudi che presso quello feudale. Il comune non ha procuratori in adiacenti non compresi in altre tappe. Milano, la popolazione è di 340 anime. tappa ufficio insinuazione di Bobbio. 114 comune di Borgarello. 118 1815 -1859 1757 - 1796 ll regio editto del 12 luglio 1814 (regio editto 1814, Con la compartimentazione del Principato di Pavia del ASCVo ) abolisce l’obbligo della registrazione degli atti ri- 1757, con cui viene inserito nella XIII delegazione del Par- stabilendo il tabellione o archivio d’insinuazione. co Nuovo Pavese, risulta che era aggregato a Cassina de’ Con manifesto camerale del 1 luglio 1816 (manifesto ca- Sacchi e a Porta d’Agosto (Compartimentazione teresiana merale 1816, ASCVo ) vengono stabilite le tappe provincia- 1757). li d’insinuazione. Alla tappa di Bobbio vengono aggregati Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 i comuni di Bobbio, Romagnese e Corte Brugnatella. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta appartenere alla delegazione XIII del Parco Novo Pavese aggregato alle frazioni di Cassina de’ Sacchi e Porta d’Agosto. BOFFALORA comune di Borgarello. 119 1797 - 1815 comune di Boffalora. 115 sec. XIV - 1743 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Boffalore è inserita nel comparto delle strade degli “Sta- stretto di Belgioioso unito a Cassina de’ Sacchi e Porta d’ tuta stratarum” del 1452 come appartenente all’ Ultra Pa- Agosto. dum (Statuta stratarum). Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Boffalora compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- Pavia mantenendo le sue frazioni. rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- partimento dell’Olona, non sono indicate le sue frazioni. BONPIUMAZZO Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona comune di Bonpiumazzo. 116 avente per capolugo Pavia. sec. XIV - 1756 Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come Il toponimo è attestato in un contratto del 1274 (Archivio comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Bellisomi cart. 1 fasc. 14) come contrada della campagna Pavia, cantone I Pavia, unito alle frazioni di Cassina dei di Pavia “ubi dicitur bono plumacio” e successivamente in Sacchi e Porta d’Agosto con popolazione di 529 abitanti. un contratto del 1293 (Pergamene comunali n. 137) come “bono plumatio”. A partire dalla compartimentazione del comune di Borgarello. 120 1757 Bonpiumazzo viene citato come frazione di Fossar- 1816 - 1859 mato. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Borgarello viene assegnato al primo distretto - Pavia - della provincia di Pavia aggregato a Cassina de’ Sacchi e a Porta BORGARELLO d’Agosto. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Borgarello. 117 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il sec. XIV - 1756 comune era dotato di convocato. Il toponimo appare per la prima volta come “Bulgarello” Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- della zona “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pa- cazione 23 giugno 1853) il comune di Borgarello risulta gamenti di fodro e di giogatico del 1181(Bollea 1909). compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia ancora Successivamente viene indicato come appartenente al aggregato a Cassina de’ Sacchi e a Porta d’Agosto. La sua “Barco Novo” nella “Relatione di tutte le terre dello Stato popolazione era formata da 330 abitanti. di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 678 abitanti. censimento ricevute il 3 febbraio 1751 (Risposte ai 45 que- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- siti, cart. 3018) risulta che il comune situato nel Parco Nuo- dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 678 abitanti.

92 Borgo San Siro

BORGO LAVEZZARO al conte Gerolamo Del Pozzo (ASTo, Paesi di nuovo acqui- sto). comune di Borgo Lavezzaro. 121 Nel 1692 insieme ad Olesi, Ca de Guerci e sec. XIV - 1707 Torrazzetta apparteneva al feudo di Torre del Monte, acqui- stato dal conte Paleari (Goggi 1973). Borgo Lavezzaro è nominato negli statuti di Novara, e nel XIV secolo pagava le decime alla chiesa di San Gau- comune di Borgo Priolo. 125 denzio situata appunto in quella città. 1744 -1798 Fu contado dei Casati di Milano e poi marchesato dei Tornelli di Novara (Casalis). Con il trattato di Worms del 1743 Borgo Priolo passò sot- to il dominio di casa Savoia. comune di Borgo Lavezzaro. 122 La comunità di Borgo Priolo (come Borgo Periolo) è 1798 - 1814 compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno man- dato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione ge- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la nerale per l’elezione della congregazione dei possessori dei Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- nell’anno 1744 (convocato 1744). go del quinto distretto e Borgolavezzaro ne fa parte (legge Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono 11 Brumale anno IX). stabiliti gli uffici di insinuazione, Borgo Priolo viene inse- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 rito nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Borgo Lavezzaro ricade nel dipartimento dell’Agogna, di- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le stretto quarto di Vigevano, cantone quinto di Mortara come Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- comune di terza classe, con popolazione di 1606 abitanti blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- (compartimentazione 1806). zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Borgo Priolo fosse amministrata da un sindaco e quat- comune di Borgo Lavezzaro. 123 tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. 1815 - 1859 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Borgo Borgo Lavezzaro, comune nel mandamento di Vespolate Priolo si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di è incluso nella provincia, diocesi e divisione di Novara. S.M. 1775) unito a Torre del Monte, insieme a Ca de Guerzi Dipendente dal Senato Piemontese, gli uffici di Intenden- e Torrazza de Ruvini. za Generale, Prefettura, Ipoteche e Insinuazione sono quel- Nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce li di Novara. Gli uffici della Posta, invece, quelli di Mora- il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Borgo tara. Priolo viene inserito nel primo cantone di Voghera unito a Ha una popolazione di 2000 abitanti (Casalis). Torre del Monte (riparto 1789).

BORGO PRIOLO BORGO SAN SIRO comune di Borgo Priolo. 124 comune di Borgo San Siro. 126 sec. XIV - 1743 sec. XIV - 1707 Il toponimo si trova per la prima volta citato come Bur- Il toponimo è citato nell’elenco delle terre del contado di gum Pirrioli cum Monte Santa Marie nell’elenco delle terre Pavia del 1250 secolo come “Burgum S. Syri”, nella contea del contado pavese del 1250 come appartenente all’Oltrepo Lumellina (Soriga 1913). (Soriga 1913). E’ del 1259 una pergamena in cui sono descritti i beni Di Borgo Priolo poche sono le notizie storiche disponibi- della zona riconfermati dall’imperatore Ottone II ai monaci li, sappiamo che nel 1362 venne acquisito dai Visconti (Ca- di San Salvatore di Pavia, già proprietari dal 981. vagna Sangiuliani ) dopo la guerra con il marchese del Il comune, nel Medioevo, faceva parte del comitato di Monferrato di cui Borgo Priolo fu sostenitore e che il ca- Lomello, poi passerà in feudo ai Beccaria, l’ultimo dei qua- stello fu edificato da un certo Salio, il quale in un atto testa- li, Agostino, lascia come erede universale dei suoi possedi- mentario del 1336, dove istituiva eredi i figli, ne proibiva menti l’ospedale di Pavia. loro la vendita insieme alla parte a lui spettante del castello Negli Statuta Stratarum del 1452 compare nella Squadra della Torre (Robolini). Il castello della Torre o di Santa Ma- di Lumelina, “Borgus Santi Siri”. (statuta stratarum). ria del Monte era già citato in un istrumento del 1111. Borgo San Siro è incluso, come appartenente alla Lomel- Come Borgho de Periollo compare nell’elenco delle di- lina ,nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite chiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Ol- trepo e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltre- comune di Borgo San Siro. consiglio generale. 127 po, cart. 17). sec. XIV - 1707 Come Borgo Periollo è compreso nell’elenco delle terre Dall’esame dei convocati del consiglio generale e del consi- dello Stato di Milano del 1643 come appartenente all’Ol- glio ordinario si rileva che gli organi amministrativi di Garlasco hanno giurisdizione anche su Borgo San Siro e Aurelio San trepo (Opizzone 1643). Biagio, e su alcune cascine e territori annessi. Come riportato dall’atto di possesso del 27 ottobre 1652, Il consiglio generale, fino al 1598 è composto da tutti i capi Borgo Priolo viene infeudato dalla regia camera di Milano famiglia residenti a Garlasco (Archidata 1990).

93 Borgofranco comune di Borgo San Siro. 128 Ipoteca, quelli di Vigevano. Gli uffici di Posta, infine, quelli 1708 - 1797 di Garlasco. La popolazione è di 1028 abitanti (Casalis). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre lina, dal duca di Savoia, Borgo San Siro conta 448 anime, 1859, Borgo S.Siro appartiene al circondario terzo di Lo- il suo principale possessore è l’Ospedale San Matteo della mellina, mandamento quarto di Gambolò, ha una popola- Pietà di Pavia. Il comune, a volte, è unito ai feudi di Gam- zione di 1416 abitanti (decreto 1859). bolò e Trumello. (Accanto a Borgo San Siro viene citata Terrazza come membro dipendente dal suddetto luogo, con anime 150) (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). BORGOFRANCO Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723 fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla comune di Borgofranco. 131 prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). sec. XIV - 1707 Nello stabilimento delle province del 3 settenbre 1749 Un primo documento in cui appare il toponimo di Borgo- viene confermata l’appartenenza di Borgo San Siro alla franco è del 1205. In questo periodo le terre erano divise tra Provincia Lomellina (stabilimento delle provicie 1749). la mensa vescovile e i canonici di Pavia, ma avevano pos- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che sedimenti anche il monastero di Zebedo, i signori Isimbar- il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina di, i de Caneto e i Bottigella. (manifesto senatorio 1750). E’ sempre stata evidente la sua stretta relazione con Bas- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- signana: spesso, infatti, viene citato proprio come “Burgus tembre 1775 Borgo San Siro è confermato, ancora, alla Lu- de Bassignana”, quasi si trattasse di una sua appendice (Fa- mellina insieme a Magnona (editto 1775). gnani Torti 1982). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di comune di Borgo San Siro. 129 Pavia del 1250 come “Burgum Bassignane per porta Spa- rogarie”, nella Contea Lumellina (Soriga 1913). 1798 - 1814 Nel 1357 si fa più accanita la controversia tra Borgofran- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la co e Bassignana in merito ai confini territoriali. Solo con Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- l’intervento del vescovo di Pavia, come mediatore, la di- so in 17 distretti, o circondari comunali, Vigevano è capo- sputa termina nel 1418, anno in cui si stabiliscono tali con- luogo del secondo distretto e Borgo San Siro, con Magno- fini. na, ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). Nel 1436 questo feudo è assegnato al nobile spagnolo Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Inicio d’Avalos, capitano militare al servizio dei duchi di che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Milano. La sua signoria è di breve durata. Dopo di lui Bor- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- gofranco passa a Carlo Gonzaga, figlio del marchese di ne dei dipartimenti e dei distretti, Borgo San Siro, con Ma- Mantova. gnazza, è incluso nel secondo distretto di Vigevano, E’ dell’ 8 maggio 1449 la convenzione stipulata tra il dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). duca Ludovico di Savoia e la comunità di Borgofranco Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 (ASTo, Inventario Lumellina n˚ 48). Borgo San Siro ricade nel dipartimento dell’Agogna, di- Dopo un intermezzo in cui i Sabaudi mettono le mani su stretto di Vigevano, cantone primo di Vigevano, come co- questo territorio, nel feudo subentrano gli Sforza, succeduti mune di terza classe, unito a Torrazza, con popolazione di ai Visconti, a cui seguiranno i primi fermenti di indipenden- 1086 abitanti (compartimentazione 1806). za comunale. Francesco Sforza, padrone della Lomellina dal 1454 al comune di Borgo San Siro. 130 1456, dona il feudo al suo parente Andriotto del Maino se- 1815 - 1859 parando il luogo dalla giurisdizione di Pavia. Ai Maino rimarrà per lungo tempo, eccetto un perido nel Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Borgo ’500 durante il quale, in concomitanza dell’occupazione San Siro, insieme a Torrazza, è incluso nel mandamento di francese, Borgofranco è in mano al maresciallo Gian Gia- Garlasco, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, como Trivulzio. ASCVo). E’ del 4 febbraio 1536 il giuramento di fedeltà prestato Un nuovo editto del 1815 riorganizza i mandamenti, Bor- da Gaspare del Magno all’Imperatore Carlo V per il feudo go San Siro si trova in quello di Gambolò nel cantone unico di Borgofranco (ASTo, Inventario Lumellina n˚ 48). di Vigevano, provincia di Vigevano (regio editto 1815, Il Comune partecipa nel 1566 alla Congregazione del ASCVo). Principato di Pavia che si tiene a Pieve del Cairo, per defi- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- nire e distribuire gli organi del potere esecutivo (Porqueddu tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ 1980). regi stati di terra-ferma”, Borgo San Siro viene inserito nel Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il mandamento di Gambolò, provincia di Lomellina (regio 6 gennaio 1567: sono presenti tutte le 20 comunità già pre- editto 1818, ASC Casei Gerola). cedentemente riunitesi, compreso Borgo Franco (Porqued- Borgo San Siro è comune nel mandamento di Gambolò, du 1980). la sua diocesi è sotto Vigevano, divisione di Novara. Nel 1620 Borgofranco entra a far parte di una delegazio- Dipendente dal Senato Piemontese, i suoi uffici di Inten- ne di ventiquattro enti che delineano quelli che sono stati denza sono quelli di Mortara, di Prefettura, Insinuazione e definiti “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904).

94 Borgoratto

Borgofranco è incluso, come appartenente alla Lomelli- Acqualunga, San Martino la Mandria, con popolazione di na, nell’elenco delle terre del Principato di Pavia, censite 2072 abitanti (compartimentazione 1806). per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). comune di Borgofranco. 135 comune di Borgofranco. consoli. 132 1815 - 1859 sec. XIV - 1707 Nel 1250 i consoli in carica a Borgofranco erano Ottone Pa- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Borgo- tore e Uberto Malaterra. Il loro mandato era di un anno e la no- franco è incluso nel mandamento di Pieve del Cairo, nella mina, almeno in un primo tempo, doveva essere effettuata diret- provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). tamente dai “vicini” della comunità locale, che molto Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- probabilmente era articolata in quattro vicinie corrispondenti tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ alle porte del borgo. regi stati di terra-ferma”, Borgofranco di Lomellina viene Funzione preminente dei cosoli era quella di gestire l’ammi- nistrazione della cosa pubblica locale. Essi erano assistiti da un inserito nel mandamento di Pieve del Cairo, provincia di consiglio di credenza formato da una ventina di membri. Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Il consiglio di credenza si riuniva peridoicamente nel palazzo Borgofranco è comune nel mandamento di Pieve del Ca- comunale, convocato mediante il suono della campana comu- iro, fa parte della diocesi di Vigevano, divisione di Novara. nale o dal pubblico banditore. Dipendente dal Senato Piemontese, gli uffici di Intendenza Nel corso dell’assemblea i consoli presentavano l’ordine del sono quelli di Mortara, gli uffici di Prefettura e Ipoteca giorno e le singole mozioni venivano discusse dal consiglio e quelli di Vigevano. Gli uffici di Insinuazione quelli di Me- approvate a maggioranza. de, mentre quelli Postali sono in comune con Lomello. A Borgofranco questa forma di governo rimase in vigore fino agli inizi del XIII secolo, quando fu introdotto un funzionario Ha una popolazione di 1399 abitanti (Casalis). unico venuto da fuori: il podestà. Gli statuti di Borgofranco Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre sono andati perduti (Fagnani Torti 1982). 1859, Borgofranco appartiene al circondario terzo di Lo- mellina, mandamento ottavo di Pieve del Cairo, ha una po- comune di Borgofranco. 133 polazione di 1648 abitanti (decreto 1859). 1708 - 1797 Oggi Borgofranco, ricostruito più a nord, in seguito ad Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- un’inondazione del Po nel XIX secolo, si chiama Suardi. nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina dal duca di Savoia, Borgofranco conta 523 anime, i podestà. 136 feudatari sono i Marchesi del Maijno, abitanti alcuni in Mi- sec. XIV - 1707 lano, altri a Pavia e altri ancora a Cremona. Agli inizi del XIII secolo, Borgofranco aveva il podestà Dalla relazione si evince che la comunità possiede un po- di nomina signorile, al quale fu affidata la gestione dell’am- destà che viene salariato (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). ministrazione locale. Non aveva potere deliberante, presie- Borgo Franco è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si deva alla elezione dei consoli e dei consiglieri, convocava radunano in una congregazione per risolvere gli interessi le riunioni del consiglio di credenza, garantiva l’ordine della Provincia (Malagugini 1911). pubblico e sorvegliava lo svolgimento del mercato. Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Compito del podestà era mministrare la giustizia civile e del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla penale, che veniva impartita in base alle norme contenute prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). negli statuti locali, cui si aggiunsero, più tardi, le costitu- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 zione e le grida. viene confermata l’appartenenza di Borgofranco alla pro- La carica aveva durata biennale e alla fine del mandato, il vincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). podestà veniva sottoposto a sindacato. Dal manifesto senatorio del 17 agostoo 1750 si evince Nel 1250 il podestà di Borgofranco era Guglielmo del che il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina Cairo (Fagnani Torti 1982). (manifesto senatorio 1750). Il 15 settenbrfe 1775 Borgofranco è confermato alla Lu- mellina (editto 1775). BORGORATTO comune di Borgofranco. 134 1798 - 1814 comune di Borgoratto. 137 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la sec. XIV - 1743 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo Il toponimo si trova per la prima volta citato in un istru- del terzo distretto e Borgo Franco ne fa parte (legge 11 Bru- mento del 1158 con il quale Ugo Calvo e suo figlio vende- male anno IX). vano a Giovanni Pastore case poste in Borgoratto (Cavagna Sangiuliani, Documenti Vogheresi). Apparteneva al feudo Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando di Fortunago. che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Borgo Franco è incluso comune di Borgoratto. 138 nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Ago- 1744 - 1798 gna (legge 25 Fiorile anno IX). Con il trattato di Worms del 1743 Borgoratto passò sotto Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 il dominio di casa Savoia. Borgofranco ricade nel dipartimento dell’Agogna, distretto Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono di Vigevano, nel cantone quarto di Mede come comune di stabiliti gli uffici di insinuazione, la valle di Borgoratto vie- terza classe unito con Le Grazie, Santa Maria Suardi con ne inserita nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770).

95 Bornasco

Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Poggio, Chiesa e Molino Ruffinazzi o Braglia (Casalis Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- 1832). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Nel 1859 Borgoratto con una popolazione di 852 abitanti zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare entra a far parte della provincia di Pavia, viene inserito nel che Borgoratto fosse amministrata da un sindaco e quattro circondario di Voghera e nel VI mandamento di Montalto consiglieri componenti il consiglio ordinario. (decreto 1859). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Borgo- ratto si trova inserito nel distretto di Bobbio (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, BORNASCO Borgoratto con Mormorolo e Premorgo viene inserito nel secondo cantone di Varzi (riparto 1789). comune di Bornasco. 141 comune di Borgoratto. 139 sec. XIV - 1756 1799 - 1814 Il toponimo appare per la prima volta nel comparto delle Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Borna- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires scum” appartenente al vicariato di Settimo (Statuta strata- e gli aggiunti della municipalità di Borgoratto con decreto rum). del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Borgoratto vie- Successivamente viene indicato come appartenente al vi- ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di cariato di Settimo nella “Relatione di tutte le terre dello Bobbio (decreto Campana 1801). Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri censimento ricevute nel 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- 3018) risulta che questa comunità del Vicariato di Settimo rica per tre anni (decreto Campana 1802). è infeudata al marchese Manricco, al quale corrisponde un Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- censo. La comunità è retta da un console, che viene eletto strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- annualmente durante un consiglio generale e da un sindaco. parte, Borgoratto con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- I consigli si tengono nella pubblica piazza: il primo al mo- gregato al dipartimento di Genova circondario di Voghera mento del riparto delle spese alla presenza del maggior (decreto 1805, ASC Casei Gerola). estimato, del sindaco e del console, il secondo agli inizi dell’anno per l’elezione del console. Il cancelliere non abi- comune di Borgoratto. 140 ta nella comunità quindi le scritture sono conservate presso 1815 - 1859 il maggior estimato. Il podestà feudale risiede in Milano e il console presta giuramento presso la banca criminale di L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Pavia. La comunità è composta da 210 anime. Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento comune di Bornasco. 142 amministrativo del 1775. 1757 - 1796 In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Con la Compartimentazione del Principato di Pavia del e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, 1757 (Compartimentazione teresiana 1757) Bornasco vine Borgoratto veniva provvisoriamente inserito nel manda- inserita nella XIV delegazione, Vicariato di Settimo. mento di Montalto appartenente alla provincia di Voghera Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 (regio editto 1814, ASCVo). settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo ta appartenere alla delegazione XIV del Vicariato di Setti- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- mo. monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ture e cantoni per le assise, Borgoratto con una popolazione comune di Bornasco. 143 di 858 abitanti veniva definitivamente inserito nel manda- 1797 - 1815 mento di Montalto appartenente alla provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo) sede di intendenza e prefettura Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- senato di Torino e l’ufficio dell’insinuazione e postale ave- stretto di Belgioioso. vano sede in Casteggio (Casalis 1833). Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo regi stati di terra ferma” la comunità di Borgoratto viene in- Pavia. serita nell’ottavo mandamento di Montalto, provincia di Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Casei Gerola). sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- Vengono aggregate a Borgoratto le frazioni e cascine di: partimento dell’Olona. Boiolo, Gabione, Casa Inveriaghi, Zebado, Cà Buttini, Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- Conco, Cà Bernochi, Molino Saviotti, Molino Sgarbè, Illi- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona baldi, Montansone, Roia, Femenigo, Casa Cardinali, Casa avente per capolugo Pavia. Fachini, Boscone, Cà Bertù, Cà Bertù di la, Cà del Vada, Col comparto territoriale del 1805 entra a fare parte del Alla Fornasetta, Cà del Sarto, Pianazzo, Bora, Balocco, dipartimento dell’Olona, distretto II di Pavia, cantone I di

96

Pavia, come comune di III classe con una popolazione di principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- 257 abitanti. to 1744). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono comune di Bornasco. 144 stabiliti gli uffici di insinuazione, Bosnasco viene inserito 1816 - 1859 nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Bornasco viene assegnato al primo distretto - Pavia - della blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- provincia di Pavia. zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Bosnasco fosse amministrata da un sindaco e quattro Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 consiglieri componenti il consiglio ordinario. luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Bosna- sco si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- cazione 23 giugno 1853) il comune di Bornasco risulta bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia La sua Bosnasco con Sparano viene inserito nel terzo cantone di popolazione era formata da 163 abitanti. Broni (riparto 1789). Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 211 abitanti. comune di Bosnasco. 147 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- 1799 - 1814 dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 211 abitanti. Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Bosnasco con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Bosnasco viene BOSNASCO inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana 1801). comune di Bosnasco. 145 Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- sec. XIV - 1743 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Il toponimo si trova citato per la prima volta nel 1184 in rica per tre anni (decreto Campana 1802). una contesa per il possesso di alcune terre poste a confine tra le città di Pavia e Piacenza; come giudici arbitrali furono Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- eletti i podestà delle due città e il territorio di Bosnasco strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- venne assegnato a Pavia (Bollea). Come Basonaxium è ci- parte, Bosnasco con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- tato nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 gregato al dipartimento di Genova circondario di Voghera (Soriga 1913). Dalla città di Pavia fu infeudato alla fami- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). glia Beccaria di Arena con mero e mixto imperio ed omni- moda gladii potestate ed i diritti furono confermati nel comune di Bosnasco. 148 1335 dall’imperatore Carlo III (Goggi 1973). 1815 - 1859 Bosnasco è inserito nel comparto delle strade degli “Sta- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di tuta stratarum” del 1452 come appartenente all’ Ultra Pa- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni dum (Statuta stratarum). l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Bosnasco compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- amministrativo del 1775. catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Il conte Massimiliano Beccaria con testamento del 14 Bosnasco veniva provvisoriamente inserito nel mandamen- marzo 1695 lasciò in eredità Bosnasco a Carlo Antonio Bu- to di Montù Beccaria appartenente alla provincia di Voghe- sca. Il 29 maggio 1752 Bosnasco passò al conte Pio Belli- ra (regio editto 1814, ASCVo). somi e Il 24 dicembre 1778 Vittorio Amedeo III lo infeudò In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo a Francesco Giacinto Corsi. stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Nel 1576 la popolazione era di 160 anime. monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Bosnasco nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- ture e cantoni per le assise, Bosnasco veniva definitivamen- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite te inserito nel mandamento di Montù Beccaria per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettu- comune di Bosnasco. 146 ra e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Torino e l’ufficio dell’insinuazione e postale 1744 - 1798 avevano sede in Broni. Con il trattato di Worms del 1743 Bosnasco passò sotto Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- il dominio di casa Savoia. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ La comunità di Bosnasco è compresa nell’elenco delle regi stati di terra ferma” la comunità di Bosnasco viene in- terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante serita nel nono mandamento di Montù Beccaria, provincia in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del ASC Casei Gerola).

97 Bottarolo

A Bosnasco vengono unite le frazioni di Cardazzo e Spa- comune di Bottarolo. 151 riano e la popolazione era di 764 abitanti (Casalis 1833). 1744 - 1798 In frazione Cardazzo, nel 1825 il governo piemontese Con il trattato di Worms del 1743 Bottarolo passò sotto il fece costruire un vasto palazzo con oratorio per uso di do- dominio di casa Savoia. gana. La comunità di Bottarolo è compresa nell’elenco delle Nel 1859 Bosnasco con una popolazione di 803 abitanti terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- IX mandamento di Montù Beccaria del circondario di Vo- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del ghera (decreto 1859). principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- to 1744). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Bottarolo viene inserito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). BOTTAROLO Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- comune di Bottarolo. 149 blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare sec. XIV - 1743 che Bottarolo fosse amministrata da un sindaco e quattro Il toponimo, come Botarolum è citato nell’elenco delle consiglieri componenti il consiglio ordinario. terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Botta- all’Oltrepo (Soriga 1913). rolo si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Bottarolum è inserito nel comparto delle strade degli bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Bottarolo viene inserito nel terzo cantone di Broni (riparto Padum (Statuta stratarum). 1789). Bottarolo compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- Nella compartimentazione della repubblica francese, catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- Bottarolo viene unito a Barbianello di cui dopo il 1816 di- tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- viene frazione. rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Bottarolo, come risulta dall’estratto della cancelleria di Pavia del 1 agosto 1685 apparteneva alla giurisdizione del feudo di Broni di proprietà dei fratelli Arrigoni. La comu- BRANDUZZO nità di Bottarolo eleggeva il console il quale giurava fedeltà alla regia camera e il podestà, a cui gli abitanti facevano ri- comune di Branduzzo. 152 ferimento, era residente in Broni. I carichi civili venivano sec. XIV - 1743 pagati alla città di Pavia e quelli rurali, relativamente al da- zio dell’imbottato, ai feudatari di Broni; non vi era in Bot- Come Brandicium è inserito nell’elenco delle terre del tarolo nè osteria, nè macelleria e il pane veniva comprato in contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo Barbianello, la parrocchia era in Broni (ASTo, Oltrepo (Soriga 1913). Nella torre del palazzo, dalla fine del sec. mazzo 3). XV è visibile lo stemma della famiglia Botta. Nel fondo Principato di Pavia Congregazione rurale Ol- Bottarolo nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- trepo e Siccomario è conservata in data 1551 una propalla- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite zione di beni censiti nel territorio di Branduzzo sottoscritta per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). dal console (ASCVo cart. 33). Branduzzo compare nell’elenco delle dichiarazioni del comune di Bottarolo. console. 150 focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- sec. XIV - 1743 partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- Il console di Bottarolo, Francesco Lanè, compare come testi- mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). mone, convocato dalla camera ducale di Milano, nella causa tra Branduzzo nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- le famiglie Arrigoni e Frigerio per la rivendicazione di metà del trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite feudo di Broni. per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Compito prevalente del console, oltre alla rappresentanza della comunità, era convocare la congregazione dei capi di casa comune di Branduzzo. 153 al fine di stabilire le imposte e taglie straordinarie (equalanza degli alloggiamenti, ecc.). Nell’ordine emanato dal governatore 1744 - 1798 dello stato di Milano del 16 febbraio 1617 (Opizzone 1634) Con il trattato di Worms del 1743 Branduzzo passò sotto sono contenute le modalità di convocazione dei capi di casa per il dominio di casa Savoia. le piccole terre e cascine. Il console in giorno di festa doveva avvisare tutti i capi di casa della riunione, la quale si sarebbe La comunità di Branduzzo è compresa nell’elenco delle dovuta tenere nel giorno di festa successivo all’avviso. Il giorno terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante prestabilito per la congrega, dalla porta della chiesa, subito in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- dopo la messa, il console avvisava “con voce alta” dell’ora e del gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del luogo della riunione. Non era necessaria la presenza nè del po- principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- destà nè del luogotenente. Al contrario delle congregazioni dei to 1744). consigli generali per le comunità maggiori, a queste riunioni non era necessaria la presenza nè del podestà nè del luogote- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono nente. stabiliti gli uffici di insinuazione, Branduzzo con Can Le-

98 Breme vrè viene inserito nella tappa di Voghera (tappa insinuazio- Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC ne 1770). Casei Gerola). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le La popolazione di Branduzzo contava 600 abitanti (Ca- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- salis 1832). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Nel 1859 Branduzzo con una popolazione di 645 abitanti zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel che Branduzzo fosse amministrata da un sindaco e quattro I mandamento di Casatisma del circondario di Voghera (de- consiglieri componenti il consiglio ordinario. creto 1859). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Bran- duzzo con Can Levrè ( Levrero) si trova inserito nel distret- to di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni BREME della provincia di Voghera, Branduzzo viene inserito nel primo cantone di Voghera (riparto 1789). comune di Breme. 156 sec. X IV - 1707 comune di Branduzzo. 154 Le prime notizie storiche di Breme risalgono al X secolo: 1799 - 1814 in un atto di donazione dell’imperatore Ottone II al conte Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Aimone o Annone, è nominato, appunto, il paese: “Bremita del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Ticinense in Lomellensi Comitatu” (Bergamo 1995). e gli aggiunti della municipalità di Branduzzo con decreto Nel 985 Ottone III conferma a Manfredo (figlio di Aimo- del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Branduzzo vie- ne) tutte le donazioni, così fa Benedetto VIII nel 1014 (Ber- ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di gamo 1995). Voghera (decreto Campana 1801). In un diploma di Federico I del 1164, fra le terre concesse Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- a Pavia, risulta citato anche Breme. Tale concessione verrà partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri rinnovata da Enrico VI nel 1191, da Ottone I nel 1209 e da municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230 (Mala- rica per tre anni (decreto Campana 1802). gugini 1912). Branduzzo nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati cittadini del dipar- co, si trova : “Secundum breue de Lomellina, Jn Bremide timento di Marengo è inserita nel circondario di Voghera (…)”, (Bollea 1909). (decreto Brayda 1801). I diplomi di Federico I, Enrico IV e Federico II dichiara- no il Comune dipendente da Pavia in un periodo compreso Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- dal 1152 al 1250 circa (Bergamo 1995). strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- parte, Branduzzo con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Pavia del 1250 come Bremide nella contea Lumellina (So- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). riga 1913). Il comune, nel Medioevo, fa pare del comitato di Lomel- lo. comune di Branduzzo. 155 In un atto del 13 luglio 1327 si legge che gli uomini della 1815 - 1859 comunità di Breme dichiarano di voler essere assoggettati L’amministrazione provvisoria della città e provincia di al marchese di Monferrato (Bergamo 1995). Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Nel 1337 Azzone Visconti si impadronisce della località. l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento E’ del 3 maggio 1355 il diploma dell’imperatore Carlo V amministrativo del 1775. che sancisce suo vicario imperiale il marchese di Monfer- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- rato, concedendogli molti luoghi tra i quali Bremide, tali bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte luoghi saranno ceduti nel 1399 a Gian Galeazzo Visconti. e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Negli statuti delle strade del 1383 si legge: “Potestaria Branduzzo veniva provvisoriamente inserito nel manda- Bremide” (statuta stratarum). mento di Bastida Pancarana appartenente alla provincia di Nel 1454 il comune è occupato dalle truppe del duca di Voghera (regio editto 1814, ASCVo). Savoia, un secolo dopo è acquistato dal gran cancelliere di In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Carlo V, Mercurino Arborio di Gattinara. stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Nel 1566 Breme partecipa alla congregazione del princi- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- pato di Pavia a Pieve del Cairo in cui vengono definiti e di- ture e cantoni per le assise, Branduzzo veniva definitiva- stribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqueddu 1980). mente inserito nel mandamento di Casteggio appartenente Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il al terzo cantone della provincia di Voghera (regio editto 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- cedentemente riunitesi, compreso Breme, che hanno diritto nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di di voto (Porqueddu 1980). Torino e l’ufficio dell’insinuazione e postale avevano sede Nel 1620 Breme entra a far parte di una delegazione di in Casteggio. ventiquattro enti che delineano quelli che sono stati definiti Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Breme era incluso nell’elenco delle terre del Principato regi stati di terra ferma” la comunità di Branduzzo viene in- di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, serita nel quarto mandamento di Casatisma, provincia di come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644).

99 Broni comune di Breme. 157 BRONI 1708 - 1797 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- cantone di Broni. 160 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- 1790 - 1798 lina dal duca di Savoia, Breme conta 790 anime e i feuda- Con manifesto senatorio del 29 agosto 1789 la provincia tari sono i conti Visconti, abitanti in Milano (ASTo, Paesi di Voghera viene suddivisa in cantoni al pari delle province di nuovo acquisto) di Novara, Pallanza, Tortona e Vigevano. Breme è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radunano Appartengono al cantone terzo di Broni: in una congregazione per risolvere gli interessi della Pro- Broni con , Barbianello, Baselica, Mon- vincia (Malagugini 1911). tarco, San Cipriano, Cantarana, Lago de Porci, Caso Terra, Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Castellazzo Busca, Venesia, Casanova Lonati, Bottarolo, del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla Boffalora, Castino, e Vescovera. Arena con Li- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). prandino, Colombarolo, Pavesa, Cardazzo, Cardazzino, Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Comun Mandelli, Fontana Santa. Albaredo con Cicognola, viene confermata l’appartenenza di Breme alla provincia Vicomune, Canevino e Caselle. Bosnasco con Sparano. Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Donelasco con Bergoglio, La Madonna della Versa, Soria- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che sco. Golferenzo con Case de Guastoni, , Montecal- il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina vo, Ca de Crivellini e Lirio. Montù Beccaria con ca de Ber- (manifesto senatorio 1750). nardini, Sottomontù, Poggiolo, Casa Bianca e Fontanone. Montù de Gabbi (Canneto con Monte Bruciato), Cassina In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Bassa, Casa Bassiani, Monte Veneroso, Beria, Vigalone e tembre 1775, Breme è confermato alla Lumellina (editto Torre de Sacchetti. Montalto (Montu Berchielli con Villa de 1775). Libardi) Filigedo, Verzate, Mornico e Torricella. Santa Giuletta. Pietra de Giorgi. Rocca de Giorgi con Bottigella e comune di Breme. 158 Stradellino. Rovescala con Scazulino. San Damiano con 1798 - 1814 Boffalora del Marone e Cà d’Ulivo. Parpanese con Casone Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la del Mezzano. Stradella con . Portalberella. Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo comune di Broni. 161 del terzo distretto e Breme ne fa parte (legge 11 Brumale sec. XIV - 1743 anno IX). Il toponimo si trova citato la prima volta in un documento Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando dell’anno 859. Nell’alto medioevo faceva parte del comita- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- to di Auce, territorio piacentino (Guasco). Nel 1047 si ten- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne in Broni un giudizio generale presieduto dal messo im- ne dei dipartimenti e dei distretti, Breme è incluso nel se- periale Rainaldo. Nel 1077 Broni fu confermata ai figli di condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna Azzo II d’Este dall’imperatore Enrico IV (Muratori). Con (legge 25 Fiorile anno IX). diploma dell’8 agosto 1164 Federico I concede i diritti su Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Broni alla città di Pavia. Come Brone è citata nell’elenco Breme ricade nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vi- delle terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente gevano, cantone quarto di Mede come comune di terza all’Oltrepo (Soriga1913). Nel 1290 Broni viene infeudata classe con popolazione di 1447 abitanti (compartimentai- alla famiglia Beccaria (Guasco) la quale si mantenne fedele zone 1806). a Pavia fino al 1357. Il 24 settembre 1415 ne fu infeudato Domenico Aicardi e Broni restò agli Aicardi fino al 1475 ( comune di Breme. 159 Saglio ). Il duca Francesco Sforza nel 1454 elevò Broni a Contea. 1815 - 1859 Nel 1466 facevano parte del feudo di Broni: Montarco, Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Breme è Cicognola, Preda, Predalino, Pecorara, Valle, Monte acu- inclusa nel mandamento di Sartirana, nella provincia di tello, Costana, Tonasco, Venesia, Castellazzo, Lago de Por- Mortara (regio editto 1814, ASCVo). ci, Boffalora, San Cipriano, Bottarolo, Campo Spinoso, Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Baselica, Casanova, San Paolo, Barbianello, San Re, Ve- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ scovera, Cassino, Redavalle, Appiano, Clarice, Pirocco, Vi- regi stati di terra-ferma”, Breme viene inserita nel manda- comune (Cavagna Sangiuliani). Nel 1528 divennero feuda- mento di Sartirana, provincia di Lomellina (regio editto tari di Broni gli Arrigoni con diritto di mero e misto impero. 1818, ASC Casei Gerola). Broni è inserito nel comparto delle strade degli “Statuta Breme è comune nel mandamento di Sartirana, la sua stratarum” del 1452 come appartenente all’ Ultra Padum diocesi è sotto Vigevano, divisione di Novara. Dipendente (Statuta stratarum). dal Senato Piemontese, gli uffici di Intendenza e Posta sono Broni compare nell’elenco delle dichiarazioni del focati- quelli di Mortara, gli uffici di Prefettura e Ipoteca quelli di co del Principato di Pavia per l’anno 1537 come apparte- Vigevano, infine quelli di Insinuazione sono a Mede. nente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccomario, La popolazione è di 1800 abitanti (Casalis). tra i dichiaranti sono citati il podestà e il servitore del co- Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre mune (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). 1859, Breme appartiene al circondario terzo di Lomellina, La parrocchia nel 1635 contava 2.000 anime. mandamento undicesimo di Sartirana, ha una popolazione Broni (come Brono e con li huomini di Gioseffo Torto), di 2200 abitanti (decreto 1859). nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepo,

100 Broni nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per comune di Broni. 164 fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). 1744 - 1798 Da un estratto della cancelleria di Pavia in data 1 agosto Con il trattato di Worms del 1743 Broni passò sotto il do- 1689, risulta che, appartenenti alla squadra e sotto la giuri- minio di casa Savoia. sdizione del feudo di Broni vi erano le seguenti terre e ca- La comunità di Broni è compresa nell’elenco delle terre scine : Donelasco, Venezia, Castellaci, Lago dei Porzi, Mo- e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in lino Zanini de Lagozio, Boffalora, Campospinoso, Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- Baselica, San Paolo, Casanova, San Cipriano, Bottarolo, gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- Barbianello, San Re, Vescovera, Cassini, Redavalle, Pietra, pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 ed è stata eletta Pecorarie, Cascina del Piano, Cigognola, Broni. tra le ventiquattro comunità vocali (convocato 1744). La regia camera di Milano, il 10 ottobre 1710 (ASTo, Ol- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono trepo mazzo 3), intenzionata a mettere in vendita il feudo di stabiliti gli uffici di insinuazione e Broni diviene sede di Broni, ordina una relazione sullo stato del territorio. Dalla tappa (tappa insinuazione 1770). relazione risulta che dipendevano da Broni 19 terre con 22 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le cascine e 900 capi di casa e il suo territorio era complessi- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- vamente di pertiche 116.000. In Broni vi era la chiesa par- blici 1775); Broni era amministrata da un sindaco e sei con- rocchiale con 6 canonici per una rendita di 500 scudi all’an- siglieri eletti tra i maggiori estimati e componenti il consi- no, vi era il pretorio con annesse le carceri ed il podestà vi glio ordinario. esercitava con un salario annuo di lire 260. Erano presenti Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Broni il Luogotenente fiscale e l’actuario civile e criminale; tutti si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. venivano eletti con lettera patente sottoscritta dai feudatari 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Arrigoni. I feudatari godevano del dazio dell’imbottato, pa- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, ne, vino e carne; possedevano le osterie e un forno la cui ra- Broni diviene il terzo cantone (riparto 1789). gione si diceva fosse stata acquistata dalla comunità di Bro- ni (ASTo, Oltrepo, mazzo 3). comune di Broni. 165 Giuseppe Marazza, luogotenente del podestà di Broni e 1799 - 1814 fiscale, nel 1712 è invitato a comparire davanti alla regia camera di Milano; dal suo interrogatorio veniamo a sapere Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge che i fratelli Arrigoni avevano giurisdizione su tutte le terre del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires di Broni e con patente biennale eleggevano il luogotenente e gli aggiunti della municipalità di Broni con decreto del 23 e fiscale. Il pretorio era situato presso la porta piacentina fruttidoro anno IX (settembre 1801). Broni viene inserito presso la casa del conte Giuseppe Scaramuzza Visconti e nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera consisteva di una sala dove una o due volte alla settimana (decreto Campana 1801). si teneva la banca e per l’invio di citazioni od istanze, al po- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- destà o suo luogotenente venivano corrisposti 12 soldi, la partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri quale cifra aumentava a 30 soldi in caso di autenticazione municipali in numero di 20 i quali dovranno restare in ca- dell’atto da parte dell’actuario. Le carceri non avevano rica per tre anni (decreto Campana 1802). guardiano, custode e baricello ma solamente due salariati Broni nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Luce- della comunità; il fiscale non percepiva nè salario nè ono- dio (17 pratile anno IX) tra i privati cittadini del diparti- rario. Il cancelliere e actuario civile e criminale veniva con- mento di Marengo risulta essere capoluogo di circondario fermato con patente del feudatario. I fratelli Arrigoni erano (decreto Brayda 1801). proprietari del pretorio e delle carceri (ASTo, Oltrepo, Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- mazzo 3). strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Broni con il suo territorio contava circa 358 capi di casa. parte, Barbianello con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Broni comune di Broni. consiglio generale. 162 (ASC Casei Gerola). sec. XIV - 1743 La popolazione nel 1800 era di 2700 abitanti. Il consiglio generale si componeva di tutti i capi di casa, nel convocato generale del 8 dicembre 1654, i presenti erano in nu- comune di Broni. 166 mero di 108. Nella prima riunione del mese di gennaio eleggeva 1815 - 1859 i consoli o reggenti della comunità, nel mese di agosto venivano L’amministrazione provvisoria della città e provincia di eletti due o tre campari per la sorveglianza della campagna, cin- que o sei soldati di milizia nel ruolo di fanti o pubblici serventi Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni e gli estimatori pubblici (Saglio 1890). l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. comune di Broni. consoli. 163 In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- sec. XIV - 1743 bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte La comunità era retta da tre consoli o deputati o reggenti, e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, scelti uno nella classe dei brazzanti, l’altro dei mezzadri e il ter- Broni diveniva provvisoriamente capo di mandamento ap- zo nella classe dei civili o maggiori estimati. La carica aveva partenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, durata di un anno e l’elezione veniva fatta nella prima adunanza ASCVo). del consiglio generale del mese di gennaio. Ogni ceto sociale In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo aveva così la propria rappresentanza, e ogni delegato restava in stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- carica per quattro mesi alternandosi nell’amministrazione della comunità. Prima di assumere la carica dovevano prestare giura- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- mento nelle mani del cancelliere ed era loro compito emanare ture e cantoni per le assise, Broni diveniva definitivamente dennunce ed atti esecutivi (Saglio 1890). capo di mandamento appartenente al secondo cantone della

101 Broni provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo Grida ). Cassino, Montù de Gabbi e San Cipriano (ASC Casei Ge- Erano presenti in Broni la giudicatura e gli uffici dell’insi- rola). nuazione e postale, l’archivio notarile, l’esattoria per i regi Con il passaggio nel 1859 alla provincia di Pavia, Broni tributi, un capitano conservatore delle regie caccie, un ma- diviene secondo mandamento del circondario di Voghera gazzino del sale e tabacco ed una stazione di cavalli per comprendente i comuni di Albaredo, Broni, Campospino- l’ufficio postale. so, Cassino, Montù de Gabbi e San Cipriano (Rattazzi 23 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- ottobre 1859). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Broni viene inserita podestà. 169 nel terzo mandamento di Broni, provincia di Voghera, divi- sec. XIV - 1743 sione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Dalle dichiarazioni rilasciate da Giuseppe Marazza, luo- Vengono aggregate a Broni le frazioni di Pirocco, Co- gotenente del podestà di Broni e fiscale, che nel 1712 era lombara e Colombarone. stato invitato a comparire davanti alla regia camera di Mi- La chiesa fino al 1805 appartenne alla diocesi di Piacenza lano, veniamo a sapere che il podestà di quell’anno, Lumi- il cui vescovo teneva nel borgo un vicario generale con il nato Frigerio, era residente ad Oggiono, era pagato dalla compito di sorvegliare le parrocchie del regno sabaudo comunità con un onorario di 260 lire annuali ed al paga- soggette alla diocesi di Piacenza; fu in seguito aggregata mento contribuiva anche il comune di Cipriano; in Broni alla diocesi di Casale e con bolla pontificia del 17 luglio godeva gratuitamente dell’alloggio a carico del comune an- 1817 alla diocesi di Tortona. che se risultava che nel corso dell’anno si fosse presentato Vi era un ospizio di beneficenza e due scuole comunali e solamente due volte e, possiamo ipotizzare, solamente per la popolazione era di 6000 abitanti (Casalis1834). presenziare ai consigli generali (ASTo mazzo 3). Il podestà riuniva in se sia il potere civile che quello giudiziario e ave- Nel 1832 il consiglio nominava una commissione sanita- va il diritto di convocare il consiglio generale in qualsiasi ria per il colera. momento con il diritto di intervenire alle sedute dei consi- Nel 1859 Broni con una popolazione di 4814 abitanti en- gli dei quali sottoscriveva i verbali di deliberazione con la tra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel qualifica di praetor, le delibere potevano rendersi esecutive II mandamento di Broni del circondario di Voghera (decre- solo dopo la sua firma che spesso, per assenza, veniva so- to 1859). stituita da quella del luogotenente. La carica di podestà era biennale e la nomina feudale, la patente di nomina veniva luogotenente e fiscale. 167 presentata e letta nel consiglio generale il quale conferma- sec. XIV - 1743 va e riconosceva il podestà nominato (Saglio 1890).

Nel 1712 era luogotenente del podestà di Broni e fiscale tappa ufficio insinuazione di Broni. 170 Giuseppe Marazza, il quale veniva invitato a comparire da- 1770 - 1798 vanti alla regia camera di Milano per testimoniare in merito alla reale giurisdizione della famiglia Arrigoni nel feudo di Con emanazione del manifesto camerale del 9 novembre Broni. L’elezione alla carica di luogotenente e fiscale era 1770 per lo stabilimento delle nuove tappe d’insinuazione biennale e spettava con rilascio di patente agli Arrigoni. Il nelle province di più recente aggregazione allo stato, Broni luogotenente sostituiva il podestà nelle sue funzioni in Bro- diviene sede di tappa d’insinuazione. Comprendeva 61 ter- ni, presiedeva una o due volte alla settimana la banca civile re suddivise in 34 comuni:Broni, Albaredo, Arena con Co- e criminale ed inviava citazioni ed istanze (ASTo mazzo 3). mun Mandelli, Barbianello, Baselica, Biria, Vigalone, Bo- snasco, Bottarolo, Buffalora, Ca’ de Giorgi, Bovina, Campo Spinoso, Canevino, Casanova dei Lunati, Cassino, mandamento di Broni. 168 Castana, Martinasca, Castellazzo Busca, Cicognola, Coste, 1815 - 1859 Donelasco, Golferenzo, Lago dei Porci, Lirio, Luzzano, In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Moncasacco, Mondonico, Montarco, Montecalvo, Monte- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte scano, Monteveneroso, Montù Beccaria, Montu de’ Gabbi, e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Parpanese, Pecorara, Montevigo, Pietra Beccaria detta de’ Broni diveniva provvisoriamente capo di mandamento ap- Giorgi, Predalino, Piroco, Portalbera, Portalberella, Reda- partenente alla provincia di Voghera comprendente i comu- valle, Roccafirella detta de Giorgi, Rovescala, Sarizzola, ni di Cassino, San Cipriano, Campo Spinoso, Albaredo, San Cipriano, San Damiano, Santa Giuletta, San Re, Soria- Montù de Gabbi (ASCVo Grida cart.). sco, Sparano, Stradella, Torre de Sacchetti, Venesia, Vesco- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo vera, Volpara, Zenevredo e altri luoghi del Siccomario: stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Mezzanino e Verrua. monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ture e cantoni per le assise, Broni diveniva definitivamente tappa ufficio insinuazione di Broni. 171 capo di mandamento appartenente al secondo cantone della 1815 -1859 provincia di Voghera comprendente le terre di Albaredo, Il regio editto del 12 luglio 1814 (ASCVo Grida cart.) Baselica, Lago de Porci, Campo Spinoso, Pirocco, Cassi- abolisce l’obbligo della registrazione degli atti ristabilendo no, Pecorara, Vescovera, Montù de Gabbi, Monteveneroso, il tabellione o archivio d’insinuazione. San Cipriano, Boffalora ( ASCVo Grida cart. ). Con manifesto camerale del 1 luglio 1816 (ASCVo Grida Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- cart. ) vengono stabilite le tappe provinciali d’insinuazione. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Alla tappa di Broni fanno capo i comuni di: Broni, Albare- regi stati di terra ferma” Broni diviene terzo mandamento do, Baselica, Lago de Porci, Campo Spinoso, Pirocco, Cas- della provincia di Voghera, divisione di Alessandria com- sino, Pecorara, Vescovera, Montù de Gabbi, Montevenero- prendente i comuni di Albaredo, Broni, Campospinoso, so, San Cipriano, Boffalora, Stradella, Torre de Sacchetti,

102 Cà de Guerzi

Arena, Parpanese, Portalbera, Portalberella, Soriasco, pagna sottana, delegazione VIII aggregato a Colombina Montarco, Donelasco, Montecalvo, Rovescala, Guzzano, (Compartimentazione teresiana 1757). Volpara, Canevino, Golferenzo, Montù Beccaria, Sarissola, Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Bosnasco, Sparano, Castana, Montescano, San Damiano, settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Mondonico, Zenevredo, Barbianello, Bottarolo, Casanova ta appartenere alla delegazione VIII della Campagna Sotta- Lunati, Mezzanino, Bovina, Venesia, Castellazzo Buschi, na aggregato alla frazione di Colombina. Pinerolo, Ca de Giorgi, Castellazzo Beccaria, San Re, Ver- rua. comune di Buttirago. 175 1797 - 1815 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama BRUSADA del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stretto di Belgioioso unito alla frazione Colombina. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del comune di Brusada. 172 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune sec. XIV - 1756 mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso e l’ag- gregazione alla propria frazione. Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento (ASMi Catasto, cart. 3019) questa comunità Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- della campagna soprana dichiara di fare a sé e di apparte- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- nere al monastero di Certosa. Dal momento che i beni ec- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- clesiastici sono esenti da imposte non si fanno consigli per mo del dipartimento dell’Olona, non è riportata la sua la loro ripartizione e non è necessario nessun cancelliere. frazione. La comunità è retta da un console che presta giuramento Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- all’ufficio del capitano di giustizia di Milano. Non ci sono gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona procuratori in Milano e la popolazione ammonta a 88 ani- avente per capolugo Pavia. me. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno Nelle successive compartimentazioni risulta aggregata a 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Marcignago. to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- polazione di 70 abitanti unito alla frazione Colombina.

comune di Buttirago. 176 BUTTIRAGO 1816 - 1859 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- comune di Buttirago. 173 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - della provin- sec. XIV - 1756 cia di Pavia aggregato a Colombina. Il toponimo viene citato per la prima volta come Buttira- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 go della zona “inter Papiam et Mediolanum” nell’elenco di luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il pagamenti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). comune era dotato di convocato. Successivamente compare nel comparto delle strade de- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- gli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Buttiragum” appar- cazione 23 giugno 1853) il comune di Buttirago risulta tenente alla squadra della “subtana Papiae” (Statuta strata- compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioioso rum). ancora aggregato a Colombina. La sua popolazione era for- mata da 89 abitanti. Viene poi indicato come appartenente alla Campagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 100 abitanti. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il primo febbraio 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3021) questa comunità della Campagna Sotta- na risulta priva di feudatari. È retta da un console, che pre- sta giuramento a Pavia, il quale viene eletto all’inizio CÀ DE GUERZI dell’anno dal fittabile maggiore estimato insieme ad un al- tro deputato per altri interessati residenti a Copiano. Con- comune di Cà de Guerzi. 177 sole e deputato sono coadiuvati da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 12 sec. XIV - 1743 anime. Come riportato nell’atto di possesso del 27 ottobre 1652, Cà de Guerzi viene infeudato dalla regia camera di Milano comune di Buttirago. 174 al conte Gerolamo Del Pozzo con i diritti della riscossione del dazio per il pane, vino, carne e imbottato. 1757 - 1796 In precedenza risultava essere feudo dei Beccaria, devo- Nella compartimentazione del Principato di Pavia del luto alla regia camera di Milano dopo la morte senza eredi 1757 Buttirago viene indicato come appartenente al cam- di Claudio Beccaria.

103 Ca de Levrieri

CA DE LEVRIERI Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona comune di Ca de Levrieri. 178 avente per capolugo Pavia. sec. XIV - 1756 Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- censimento ricevute nel 1751(ASMi Catasto, cart. 3020) polazione di 167 abitanti unito alle frazioni di Santa Croce questa comunità della campagna sottana dichiara di fare a e Pelizzera. sé e di non essere infeudata. Per l’amministrazione della giustizia dipende dal podestà di Pavia. È presente un con- sole annuale scelto per mezzo di un pubblico incanto du- comune di Ca de Tedioli. 182 rante l’unione generale in occasione del riparto dell’impo- 1816 - 1859 sta il quale giura presso la banca criminale di Pavia. Non ci Con la compartimentazione territoriale del regno lom- sono procuratori in Milano, è presente un cancelliere sala- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di riato e la popolazione ammonta a 50 anime. Cà de’ Tedioli viene assegnato al terzo distretto - Belgioso Nelle compartimentazioni successive è aggregato a Ca - della provincia di Pavia aggregato a Santa Croce e Peliz- della Terra. zera. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. CA DE TEDIOLI Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Cà de’ Tedioli risulta comune di Ca de Tedioli. 179 compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioioso sec. XIV - 1756 aggregato a Santa Croce e a Pelizzera. La sua popolazione era formata da 234 abitanti. Cà de’ Tedioli viene indicato come appartenente alla Campagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 283 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del abitanti. censimento ricevute il 6 aprile 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3020) questa comunità della Campagna Sottana non risulta infeudata, non ’è giusdicente, è retta da un console che presta giuramento al tribunale pretorio di Pavia coadiu- CA DELLA TERRA vato da un cancelliere salariato.Cà de’ Tedioli è dotata di un consiglio generale che viene radunato dal console al tempo comune di Ca della Terra. 183 dell’imposta. Santa Croce chiede di essere aggregato a Ca’ de Tedioli. a Santa Croce provvede a tutto il fittabile. Non sec. XIV - 1756 ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 48 abi- Il toponimo appare Il toponimo appare nel comparto del- tanti a Ca’ de Tedioli e di 12 a Santa Croce. le strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Domus della terra” appartenente alla squadra della “subtana Papi- comune di Ca de Tedioli. 180 ae” (Statuta stratarum). 1757 - 1796 Successivamente viene indicato come appartenente alla Nella compartimentazione del Principato di Pavia del Campagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello 1757 viene inserito nella VI delegazione della campagna Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). sottana aggregato a Santa Croce e a Pelizzera (Comparti- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del mentazione teresiana 1757). censimento ricevute il primo febbraio 1751 (Risposte ai 45 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 quesiti, cart. 3020) questa località della Campagna Sottana settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- non risulta infeudata e dipende dal giudice di Pavia. È retta ta appartenere alla delegazione VI della Campagna Sottana da un console eletto in capo d’anno dal consiglio generale aggregato alla frazioni di Santa Croce e Pelizzera. per mezzo di un pubblico incanto. Il console, che presta giuramento a Pavia è coadiuvato da un cancelliere salaria- comune di Ca de Tedioli. 181 to, non ci sono procuratori in Milano, la popolazione è di 1797 - 1815 150 anime.

Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama comune di Ca della Terra. 184 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stretto di Belgioioso unito a Santa Croce e Pelizzera. 1757 - 1796 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Nel compartimento del Principato di Pavia del 1757 vie- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- ne indicato come appartenente al campagna sottana, dele- tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo gazione VI aggregato a Cà de’ Levrieri (Compartimenta- Pavia mantenendo l’aggregazione alle sue frazioni. zione teresiana 1757). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- ta appartenere alla delegazione VI della Campagna Sottana partimento dell’Olona, non sono indicate le sue frazioni. aggregato alla frazione di Ca de Levrieri.

104 Cairo comune di Ca della Terra. 185 CAIRO 1797 - 1815 comune di Cairo. 188 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama sec. XIV - 1707 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stretto di Belgioioso unito a Cà de’ Levrieri. Nel 1150 il vescovo di Tortona ha giurisdizione su chiese Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del e beni del luogo di “Castrii Carii” (Beramo 1995). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- In un diploma di Federico Idel 1164, fra le terre concesse tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo a Pavia risulta citato anche Cairo. Pavia mantenendo l’aggregazione alla sua frazione. Tale concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, da Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- 1219, 1220 e 1230 (Malagugini 1912). tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- Negli statuti delle strade del 1383 si legge: “Potestaria partimento dell’Olona, non è indicata la sua frazione. Carii”, mentre in quelli del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Caiirium” (statuta stratarum). Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- Nel 1467 l’imperatore Federico III infeuda il Cairo ai no- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona bili Isimbardi di Milano . avente per capolugo Pavia. Nel 1566 il comune partecipa alla congregazione del Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno principato di Pavia tenutasi a Pieve del Cairo in cui vengo- 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- no definiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Por- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioioso con queddu 1980). popolazione di 220 abitanti Ca de’ Levrieri. Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- comune di Ca della Terra. 186 cedentemente riunitesi, compreso Cairo, che hanno diritto 1816 - 1859 di voto (Porqueddu 1980). Cairo con i Nobili era incluso nell’elenco delle terre del Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone Cà della Terra viene assegnato al terzo distretto - Belgioso 1644). - della provincia di Pavia aggregato a Cà de’ Levrieri. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Cairo. 189 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il 1708 - 1797 comune era dotato di convocato. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- cazione 23 giugno 1853) il comune di Cà della Terra risulta lina dal duca di Savoia, Cairo conta 390 anime; il feudata- compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioioso rio è il marchese Antonio Isimbaldi, abitante a Milano ancora aggregato a Cà de’ Levrieri. La sua popolazione era (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). formata da 453 abitanti. Il comune, nello stabilimento delle provincie del 3 set- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- tembre 1749 fa parte della provincia Lomellina (stabili- dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 473 mento delle provincie, 1749). abitanti. In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- tembre 1775 Cairo è confermato alla Lumellina (editto 1775).

CAGNANO comune di Cairo. 190 1798 - 1814 comune di Cagnano. 187 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la sec. XIII - 1743 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo Cagnano è citato nel diploma di Federico I dell’8 agosto del terzo distretto e Cairo ne fa parte (legge 11 Brumale 1164 tra le terre concesse alla città di Pavia (diploma Fede- anno IX). rico I) . Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Papa Adriano nel 1153 e Ottone IV nel 1210, conferma- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- vano la villa con la chiesa di Santa Maria e le terre all’ab- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- bazia di San Marziano di Tortona (Bono 1981). ne dei dipartimenti e dei distretti, Cairo è incluso nel secon- L’8 gennaio 1231 l’abate del monastero di San Marzano do distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge elegge il console di Cagnano, il 7 marzo 1275 vengono 25 Fiorile anno IX). eletti dal consiglio dei capi di casa presideduto dal vicario del podestà di Cagnano, i due sindaci e procuratori del co- comune di Cairo. 191 mune (Legè e Gabotto 1908). 1815 - 1859 Cagnanum è inserito nel comparto delle strade degli Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cairo è “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’ Ultra incluso nel mandamento di Pieve del Cario, nella provincia Padum (Statuta stratarum). di Mortara (regio editto 1814, ASCVo).

105 Calcababio

Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- che Calcababbio fosse amministrata da un sindaco e quat- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. regi stati di terra-ferma”, Cairo di Lomellina, viene inserito Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Calca- nel mandamento di Pieve del Cairo, provincia di Lomellina babio si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che Cairo è comune nel mandamento di Pieve del Cairo; ap- stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- partiene alla diocesi di Vigevano, divisione di Novara. Di- ra, Calcababio con Casone e cascine vicine, viene inserito pendente dal Senato Piemontese, gli uffici di Intendenza nel primo cantone di Voghera (riparto 1789). sono quelli di Mortara, gli uffici di Prefettura e Ipoteca di Vigevano, quelli di Insinuazione di Mede e, infine gli uffici comune di Calcababio. 194 di Posta di Lomello. 1799 - 1814 La sua popolazione è di 430 abitanti (Casalis). Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge 1859, Cairo appartiene al circondario terzo di Lomellina, del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires mandamento ottavo di Pieve del Cairo, ha una popolazione e gli aggiunti della municipalità di Calcababio con decreto di 431 abitanti (decreto 1859). del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Calcababio viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- rio di Voghera (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- CALCABABIO partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- rica per tre anni (decreto Campana 1802). comune di Calcababio. 192 Calcababio nel riparto delle azioni dell’ex commenda di sec. XIV - 1743 Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento Il toponimo come Calcababium compare citato nell’elen- di Marengo è inserita nel circondario di Voghera (decreto co delle terre del contado di Pavia del 1250 come apparte- Brayda 1801). nente all’Oltrepo (Soriga 1913). Nel sec. XIV Calcababio Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- dipendeva giurisdizionalmente da Voghera, come testimo- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- nia una pergamena in data 3 marzo 1374 dove il podestà di parte, Calcababio con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Voghera pronuncia sentenza contro un prete di Calcababio gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera contrario alla signoria dei Visconti ( Cavagna Sangiuliani). (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Nel 1481 il feudo veniva assegnato dal duca di Milano ad Antonietta Campofregoso, la quale nel 1491 lo vendette a comune di Calcababio. 195 Bergonzo Botta a cui fu confermato da Carlo V; la famiglia Botta ne restò proprietaria fino all’estinzione del feudo 1815 - 1859 (Goggi 1973). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Come Carcababio compare nell’elenco delle dichiarazio- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni ni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo amministrativo del 1775. e Siccomario, tra i censiti sono il podestà e il console In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Calcababio nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite Calcababio veniva provvisoriamente inserito nel manda- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). mento di Casatisma appartenente alla provincia di Voghera Nel 1659 Calcababio aveva una popolazione di 600 ani- (regio editto 1814, ASCVo). me. In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- comune di Calcababio. 193 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- 1744 - 1798 ture e cantoni per le assise, Calcababio veniva definitiva- Con il trattato di Worms del 1743 Calcababio passò sotto mente inserito nel mandamento di Casatisma appartenente il dominio di casa Savoia. al terzo cantone della provincia di Voghera (regio editto La comunità di Calcababio è compresa nell’elenco delle 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- Torino e l’ufficio dell’insinuazione e postale avevano sede gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del in Casteggio. principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744, un pro- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- prio rappresentante viene eletto tra le comunità vocali (con- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ vocato 1744). regi stati di terra ferma” la comunità di Calcababio viene Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono inserita nel quarto mandamento di Casatisma, provincia di stabiliti gli uffici di insinuazione, Calcababio viene inserito Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Casei Gerola). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le La popolazione di Calcababio contava 1400 abitanti (Ca- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- salis 1832). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Nel 1859 Calcababbio con una popolazione di 1473 abi- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse-

106 rito nel I mandamento di Casatisma del circondario di Vo- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 ghera (decreto 1859). luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Calignano risulta CALIGNANO compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioioso. La sua popolazione era formata da 512 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- comune di Calignano. 196 dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 515 sec. XIV - 1756 abitanti. Nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone del 1644 Calignano viene indicato come appartenente alla Campagna sottana (Opizzone 1644). CALVIGNANO Dalle risposte ai quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il 25 giugno 1751 (Risposte ai 45 que- comune di Calvignano. 200 siti, cart. 3020) questo comune delle Campagna Sottana ri- sec. XIV - 1743 sulta infeudato a Giuseppe Vistarino de’ Giorgi il quale non riceveva censi. La giustizia veniva amministrata da un po- Il toponimo si trova per la prima volta citato in un docu- destà feudale rappresentato localmente da un luogotenente. mento del 1111, una disposizione testamentaria a favore La comunità è retta d un console, che console presta giura- del monastero di San Maiolo di Pavia (Legè, storia di Mon- mento alla banca criminale di Pavia e a quella del podestà talto) . Come Calvignanum è citato nell’elenco delle terre feudale, insieme ai fittabili maggiori estimati. Le scritture del contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltre- sono tenute da un cancelliere salariato, la comunità non ha po (Soriga 1913). procuratori in Milano e la popolazione ammonta a 330 ani- Nel 1240 Guido di Sannazzaro ricevette dal monastero me. l’investitura delle terre costituenti il feudo di Calvignano. Nel 1371 era dei Bottigella. nel 1690 furono investiti i fra- comune di Calignano. 197 telli Giacomo e Gianbattista Fantoni. Il conte Carlo Fantoni consegnò il feudo al re di Sardegna nel 1753 (Goggi 1973). 1757 - 1796 "Calvignanum” è inserito nel comparto delle strade degli Nella compartimentazione del Principato di Pavia del “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra 1757 viene inserito nella VII delegazione della campagna Padum (Statuta stratarum). sottana (Compartimentazione teresiana 1757). Calvignano compare nell’elenco delle dichiarazioni del Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- ta appartenere alla delegazione VII della Campagna Sotta- mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17_). na. Calvignano nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite comune di Calignano. 198 per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). 1797 - 1815 Nel 1685 la parrocchia contava 142 anime da comunione. Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro annoV) il comune viene assegnato al di- comune di Calvignano. 201 stretto di Belgioioso. 1744 - 1798 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Con il trattato di Worms del 1743 Calvignano passò sotto 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune il dominio di casa Savoia. mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. La comunità di Calvignano è compresa nell’elenco delle Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del mo del dipartimento dell’Olona. principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- to 1744). gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Il regio editto del 3 ottobre 1753 ordinò ai feudatari la avente per capolugo Pavia. consegna dei loro beni redditi ed effetti feudali i quali pas- sarono sotto il dominio del senato di Torino, il conte Carlo Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno Fantone fece consegna del feudo il 30 giugno 1753 all’in- 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- tendenza di Voghera (regio editto 1753). to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- polazione di 442 abitanti. Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Calvignano viene inserito nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). comune di Calignano. 199 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1816 - 1859 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Calignano viene assegnato al terzo distretto - Belgioioso - che Calvignano fosse amministrata da un sindaco e quattro della provincia di Pavia. consiglieri componenti il consiglio ordinario.

107 Cambiò

Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Calvi- In un diploma del 1054 di Enrico IV, vi è scritto che il gnano si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di luogo detto “Caput Hominis”, che poi prenderà il nome di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che Cambiò, è ceduto al Monastero di San Salvatore di Pavia. stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- Cambiò, insieme a Sparvara, era incluso nell’elenco del- ra, Calvignano, viene inserito nel primo cantone di Voghera le terre del Principato di Pavia, censite per fini fiscali da (riparto 1789). Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). comune di Calvignano. 202 Fu contado degli Sparvara di Pavia estinti nel 1769 (Ca- 1799 - 1814 salis). Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires comune di Cambiò. 205 e gli aggiunti della municipalità di Calvignano con decreto 1708 - 1797 del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Calvignano viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- rio di Voghera (decreto Campana 1801). nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- lina dal duca di Savoia, Cambiò con Sparvaro contano 450 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri anime; i feudatari sono i conti Francesco e Carlo Sparvara, municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- abitanti in questi luoghi. rica per tre anni (decreto Campana 1802). La comunità fa riferimento alla misura dell’anno 1680 Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- quando si formò il catasto generale, ma da allora, a causa strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- dell’inondazione del fiume, il territorio è inevitabilmente parte, Calvignano con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- cambiato (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda (decreto 1805, ASC Casei Gerola). del 1723, citato con il toponimo di Gambio, insiema a Spar- vera fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla pre- comune di Calvignano. 203 fettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). 1815 - 1859 Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di viene confermata l’appartenenza di Cambiò con Sparvara Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento 1749). amministrativo del 1775. Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- nifesto senatorio 1750). monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- ture e cantoni per le assise, Calvignano veniva definitiva- tembre 1775, Cambiò è confermato, insieme a Sparvara, mente inserito nel mandamento di Montalto appartenente alla Lumellina (editto 1775). al secondo cantone della provincia di Voghera (regio editto Il vescovo di Tortona, mercè di scambio in un duello, ot- 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- tiene la possidenza del feudo, ma contrastato dai duchi di nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Milano, ha una autorità assai limitata, finché nel gennaio Torino e l’ufficio dell’insinuazione e postale avevano sede del 1784 il vescovo Peyretti deve cedere molti diritti a casa in Casteggio. Savoia, la quale, in forma copensativa, gli concede l’infeu- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- dazione del luogo con la dignità di principato (perciò il ve- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ scovo era anche principe di Cambiò) (Bergamo 1995). regi stati di terra ferma” la comunità di Calvignano viene inserita nell’ottavo mandamento di Montalto, provincia di comune di Cambiò. 206 Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). 1798 - 1814 La popolazione di Calvignano contava 300 abitanti (Ca- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la salis 1832). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Nel 1859 Calvignano con una popolazione di 316 abitan- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo ti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito del terzo distretto e Cambiò ne fa parte (legge 11 Brumale nel VI mandamento di Montalto del circondario di Voghera anno IX). (decreto 1859). Cobn il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Cambiò è incluso nel se- CAMBIÒ condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). comune di Cambiò. 204 Nella compartimentazione del 28 aprile 1806 Cambiò ri- cade nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, sec. XIV - 1707 cantone quarto di Mede, come comune di terza classe unito Cambiò, latinamente Cambium o Campus Beatus (Porta- a Cassine Sparvara, con popolazione di 477 abitanti (com- lupi 1854), fu un borgo considerevole. partimentazione 1806).

108 Campo Morto comune di Cambiò. 207 comune di Campalestro. 210 1815 - 1859 1798 - 1814 Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cambiò Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la insieme a Sparvara, è incluso nel mandamento di Pieve del Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Cairo, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo ASCVo). del terzo distretto e Campalestro ne fa parte (legge 11 Bru- male anno IX). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Con il decreto del 25 Fiorile 1800 invece, considerando regi stati di terra-ferma”, Cambiò viene inserito nel manda- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- mento di Pieve del Cairo, provincia di Lomellina (regio tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- editto 1818, ASC Casei Gerola). ne dei dipartimenti e dei distretti, Campalestro è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna Cambiò è comune nel mandamento di Pieve del Cairo, fa (legge 25 Fiorile anno IX). parte della diocesi di Tortona, divisione di Novara. Dipen- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 dente dal Sentato Piemontese, gli uffici di Intendenza sono Campalestro ricade nel dipartimento dell’Agogna, distretto quelli di Mortara, gli uffici di Prefettura e Ipoteca di Vige- di Vigevano, cantone quarto di Mede, come comune di ter- vano, quelli di Insinuazione di Mede e quelli della Posta, za classe unito a Vellezzo Terno e sua Pieve, con popolazio- infine, di Lomello ne di 496 abitanti (compartimentazione 1806). Ha una popolazione di 323 abitanti (Casalis). Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre comune di Campalestro. 211 1859, Cambiò, appartiene al circondario terzo di Lomelli- 1815 - 1859 na, mandamento ottavo di Pieve del Cairo, ha una popola- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Campale- zione di 431 abitanti (decreto 1859). stro è incluso nel mandamento di Mede e dipendenze, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). Con il regio editto del 1818 si ridusse il numero dei Co- muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- CAMPALESTRO lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- comune di Campalestro. 208 damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). sec. XIV - 1707 Campalestro è oggi, frazione di Vellezzo (Bergamo 1995). Negli statuta stratarum di Pavia del 1452 compare, nella Squadra di Lumelina, “Campalestrum”. (statatua strata- rum). Ne 1525 Gerola con Mezzana, Campalestro e Guazzora CAMPO MORTO furono smembrati dal feudo di Casei, che apparteneva ai Marchesi Torelli che, a loro volta, l’avevano concesso ad comune di Campo Morto. 212 Antonio Biglia (Forte 1937-38). sec. XIV - 1757 Campalestro era incluso nell’elenco delle terre del Prin- cipato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opiz- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del zone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). censimento ricevute il 17 aprile 1751 (Risposte ai 45 que- siti, cart. cart. 3024) la comunità, appartenente al vicariato di Binasco, risulta infeudata e debitrice di un censo all’aba- comune di Campalestro. 209 te don Giuseppe Mantegazza. La giustizia viene ammini- 1708 - 1797 strata da un podestà feudale rappresentato localmente da un Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- luogotenente. nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- La comunità è retta da un console che convoca il consi- lina dal duca di Savoia, Campalestro, non infeudato, (altre glio generale coadiuvato da un cancelliere salariato, non ci volte unito a Vellezzo), conta 169 anime, il feudatario è il sono procuratori a Milano e la popolazione è di 112 anime. marchese Ghisleri, abitante in Milano (ASTo, Paesi di nuo- Il comune è in parte unito a “Cassadico” e a Bettola per vo acquisto). il pagamento delle imposte. Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723 fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla comune di Campo Morto. 213 prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). 1758 - 1796 Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 viene confermata l’appartenenza di Campalestro alla pro- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- vincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). ta appartenere alla delegazione 1V del Vicariato di Binasco Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che aggregato alle frazioni di Casatico, San Vitale e Bettola. il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750). comune di Campo Morto. 214 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- 1797 - 1815 tembre 1775 Campalestro è confermato ancora alla Lomel- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama lina (editto 1775). del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di-

109 Campo Rinaldo stretto di Binasco unito alle frazioni di Casatico, San Vitale comune di Campo Rinaldo. 217 e Bettola. 1757 - 1796 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune 1757 Campo Rinaldo viene inserito nella decima delega- mantiene l’appartenenza al distretto di Binasco insieme zione della Campagna Sottana (Compartimentazione tere- alle sue frazioni. siana 1757). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- ta appartenere alla delegazione X della Campagna Sottana. partimento dell’Olona senza l’indicazione delle frazioni. comune di Campo Rinaldo. 218 Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- 1797 - 1815 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Dal comparto del 1805 Campo Morto risulta essere un stretto di San Colombano. comune di III classe con 491 abitanti appartenente al dipar- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del timento dell’Olona, distretto I di Milano, cantone IV Mila- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- no e aggregato alle frazioni di Casatico, San Vitale e Betto- tra a fare parte del distretto di Pieve Porto Morone. la. Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona comune di Campo Morto. 215 avente per capolugo Pavia. 1816 - 1859 Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di popolazione di 660 abitanti. Campo Morto viene assegnato al settimo distretto - Lan- driano - della provincia di Pavia aggregato a Casatico, San comune di Campo Rinaldo. 219 Vitale e Bettola. 1816 - 1859 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di comune era dotato di convocato. Campo Rinaldo viene assegnato al quarto distretto - Corte- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- olona - della provincia di Pavia. cazione 23 giugno 1853) il comune di Campo Morto risulta Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia ancora luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il aggregato a Casatico, San Vitale e Bettola. La sua popola- comune era dotato di convocato. zione era formata da 740 abitanti. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- cazione 23 giugno 1853) il comune di Campo Rinaldo ri- dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 798 abitanti. sulta compreso nella provincia di Pavia, VI distretto, Cor- teolona. La sua popolazione era formata da 843 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 849 abitanti. CAMPO RINALDO comune di Campo Rinaldo. 216 sec. XIV - 1756 CAMPOMAGGIORE Campo Rinaldo viene indicato come appartenente alla comune di Campomaggiore. 220 Campagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello sec. XIV - 1738 Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Anticamente citato come “Campus Major”, fu possessio- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del ne dei nobili Flamberti e acquistata, nel 1676 dai fratelli censimento ricevute l’8 gennaio 1751 (Risposte ai 45 que- marchesi Carminali di Milano (Bergamo 1995). siti, cart. 3022) risulta che la comunità è infeudata e debi- Dopo la metà del settecento passerà, per eredità ai Mala- trice di censi per testa, fuoco, beni e aratro al marchese Ge- spina di Sannazzaro de’ Burgondi (Bergamo 1995). rolamo Cusani. La giustizia è amministrata dal podestà Campomaggiore era, insieme a Travedo, San Fedele e feudale che ha carica biennale e localmente è rappresentato Torre de Torti, uno dei motivi di controversia tra lo stato sa- da un luogotenente assistito da un attuario. baudo e l’impero. Grazie all’intervento di due potenze stra- La comunità è retta da un console che presta giuramento niere (i delegati di Inghilterra e Olanda) il duca piemontese al pretorio di Pavia e da due deputati scelti dal feudatario in ottenne ciò che era per lui stato chiaramente definito nel una rosa di quattro nomi. Il consiglio generale viene convo- trattato di Torino del 1703. cato dai due deputati in occasione del riparto dell’imposta. In effetti solo con la sentenza del 27 giugno 1712 si sta- Le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non ci bilì che tali territori dovevano essere definitivamente an- sono procuratori a Milano, la popolazione è di 500 anime. nessi allo stato sabaudo (Pacco 190 Confini Torino).

110 Campospinoso

L’Imperatore tenne, comunque il Siccomario. CAMPOSPINOSO Ma la controversia continuò avvalendosi del fatto che già anticamente (e ciò è dimostrabile ne “Il libro delle tasse de’ comune di Campospinoso. 224 cavalli” del 1533 o nel “Mensuale forensium” del 1537 o sec. XIV - 1743 nel “Mensuale contro le Comunità” del 1540 e del 1541) il paese pagava le tasse come facente parte della provincia del Il toponimo si trova citato per la prima volta come Cam- Siccomario e tale provincia, annessa a Pavia, era parte pus Spinosus nell’elenco delle terre del contado di Pavia dell’impero che perciò pretendeva i suoi territori. del 1250 (Soriga 1913) e successivamente in una vendita fatta nel 1466 dal duca di Milano ai signori di Broni Atten- Dal 1723 al 1728 le quattro terre di Campo Maggiore, doli (Guasco). Torre de Torti, Travedo e San Fedele erano pretese sia da sua maestà, perché incluse nella Lomellina, che dallo stato “Campus Spinosus” è inserito nel comparto delle strade di Milano, perché dipendenti dal Pavese., degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum). Da una relazione del prefetto di Mortara Mangarda data- ta 20 luglio 1728, risulta che la terra di Campo Maggiore Come Campo Spinoso compare nell’elenco delle dichia- ha 176 anime (ASTo Inventario, n˚ 48). razioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo Dato il perdurare della contesa sarà richiesto un parere e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. del congresso, 1˚ dicembre 1734, perché venga risolta defi- 17). nitaivamente (ASTo Inventario, n˚ 48). Nel 1712 il console di Campospinoso compare davanti al Solo con la pace di Vienna, 18 novembre del 1738, le Senato di Milano, dalla sua dichiarazione si evince che quattro terre sopra citate, (con il Vigevanasco) saranno de- Campospinoso appartiene alla giurisdizione feudale di finitivamente aggregate al Piemonte. Broni pertinenza della famiglia Arrigoni. La comunità di- pende dal podestà di Broni e al feudatario viene pagato il comune di Campomaggiore. 221 dazio dell’imbottato. 1739 - 1797 La popolazione era di 56 fuochi; il comune non aveva Campomaggiore, nella compartimentazione territoriale macelleria, osteria e “prestino” d il pane veniva acquistato sabauda del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lo- nella vicina Baselica (ASTo, Oltrepo, mazzo 3). mellina (stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che comune di Campospinoso. 225 il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina 1744 - 1798 (manifesto senatorio 1750). Con il trattato di Worms del 1743 Campospinoso passò In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- sotto il dominio di casa Savoia. tembre 1775 Campo Maggiore è confermato alla Lumelli- na (editto 1775). La comunità di Campospinoso è compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappre- sentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione comune di Campomaggiore. 222 della congregazione dei possessori dei beni rurali nella par- 1798 - 1814 te del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la (convocato 1744). Lomellina del 1800, sancisce che il dipartimento dell’Ago- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono gna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco stabiliti gli uffici di insinuazione, Campospinoso viene in- è capoluogo del sesto distretto e Campomaggiore ne fa par- serito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). te (legge 11 Brumale anno IX). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Nella compartimentazione del 28 aprile 1806 Campo- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- maggiore ricade nel dipartimento dell’Olona, secondo di- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- stretto di Pavia, primo cantone di Pavia, come comune di zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare terza classe e con una popolazione di 203 abitanti (compar- che Campospinoso fosse amministrato da un sindaco e timentazione 1806). quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Cam- comune di Campomaggiore. 223 pospinoso si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di 1815 - 1859 S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Campo- stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- maggiore è incluso nel mandamento di Carbonara, nella ra, Campospinoso, viene inserito nel terzo cantone di Broni provincia di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). (riparto 1789). Con il regio editto del 1818 si ridusse il numero dei Co- muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- comune di Campospinoso. 226 lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la 1799 -1814 Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Da un incartamento del 1815 che riporta l’approvazione e gli aggiunti della municipalità di Campospinoso con de- della regia giunta a Zerbolò sono incorporate le frazioni di creto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Campo- Sedone, Occhio, Marzo, Parasacco, Limido, Campomag- spinoso viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel giore (Burroni 1965). circondario di Voghera (decreto Campana 1801). Campomaggiore è frazione di Carbonara dal 1866 (Ber- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- gamo 1995). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri

111 Candia municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di rica per tre anni (decreto Campana 1802). Pavia del 1250 come Candia nella contea Lumellina (Sori- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- ga 1913). strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- In questo periodo appartiene ai marchesi di Monferrato. parte, Campospinoso con decreto del 13 giugno 1805 viene Intorno al XV secolo Candia è inclusa nel distretto di Pa- aggregato al dipartimento di Genova circondario di Voghe- via, sotto i Visconti, nello stesso periodo appare negli Sta- ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). tuta Stratarum di Pavia nella Squadra di Lumelina (statuta stratarum). comune di Campospinoso. 227 Nel 1454 il duca Francesco Sforza inserisce Candia e le 1815 - 1859 sue terre nel ducato di Milano. L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Succesivamente Carlo V instituisce come feudatario di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni questo borgo, Lodovico III Barbiano, conte di Belgioioso. l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Nel 1620 Candia entra a far parte di una delegazione di amministrativo del 1775. ventiquattro enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904). In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Candia, con i Nobili, è inclusa nell’elenco delle terre del e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Campospinoso veniva provvisoriamente inserito nel man- Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone damento di Broni appartenente alla provincia di Voghera 1644). (regio editto 1814, ASCVo ). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo comune di Candia. 229 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- 1708 - 1797 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- ture e cantoni per le assise, Campospinoso veniva definiti- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- vamente inserito nel mandamento di Broni appartenente al lina dal duca di Savoia, Candia e Nobili contano 800 anime, secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto il feudatario è il Marchese Gallerati, abitante in Milano. 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- Negli ultimi anni il perticato è diminuito essendo molte nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di terre state erose dal Sesia (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Torino e l’ufficio dell’insinuazione e postale avevano sede Candia è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si raduna- in Casteggio. no in una congregazione per risolvere gli interessi della Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- provincia (Malagugini 1911). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda regi stati di terra ferma” la comunità di Campospinoso vie- del 1723 citato con il toponimo di Cerepecchio, insieme a ne inserita nel terzo mandamento di Broni, provincia di Vo- San Paulo, fa parte della provincia Lomellina e dipende ghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Ca- dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie sei Gerola). 1723). La popolazione di Campospinoso contava 600 abitanti Nello stabilimento delle province del 3 settenbre 1749 (Casalis 1836). viene confermata l’appartenenza di Candia alla provincia Nel 1859 Campospinoso con una popolazione di 740 abi- Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che rito nel II mandamento di Broni del circondario di Voghera il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina. (decreto 1859). (manifesto senatorio 1750). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- tembre 1775, Candia è confermata, ancora alla Lumellina (editto 1775). CANDIA comune di Candia. cancelliere. 230 1708 - 1797 comune di Candia. 228 Il cancelliere deve registrare tutti i convocati e le ordinanze sec. XIV - 1707 del consiglio senza alterazioni e deve leggerle a voce alta al Nell’epoca longobarda Candia, con Villata e Terrasa, fa consiglio stesso, perché tutti le conoscano. parte del Comitato di Lomello. Deve tenere conto delle scritture delle comunità, e presentare ogni anno il tanteo all’ufficio dell’Intendenza. Con diploma di dicembre del 1163 l’imperatore Federico Fissato il tanteo ne fa il riporto e lo legge in consiglio. I destina il feudo (compresi Cozzo, Villata e Terrasa) a Terrà, infine, un registro particolare dei mandati spediti dal Gualone Confalonieri (Bergamo 1995). consiglio, firmato anche da lui (Duboin 1827 - 1854). Nel diploma di Federico I dell’8 agosto del 1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta compresa anche Candia. Tale comune di Candia. catastaro. 231 concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone 1708 - 1797 I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 l catasti devono essere tenuti nell’archivio della comunità e 1230 (Malagugini 1912). (non in mano ai privati) e se ne deve occupare un catastaro se- condo i seguenti criteri: non si devono fare trasporti da una co- Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- lonna all’altra senza la presenza degli interessati e il permesso co, si trova “Secundum breue de Lomellina, Jn Candiano dell’intendenza; non si può esigere per la visurazione dei catasti (…)”, (Bollea 1909). e i trasporti alcun pagamento (Duboin 1827 - 1854).

112 Candia comune di Candia. consiglio. 232 La comunità può intentare lite solo dopo avere avvisato l’in- 1708 - 1797 tendenza generale che chiederà all’avvocato generale il per- messo, pena le spese processuali a consoli e sindaci. Al consiglio di Candia Lomellina sono ammesse solo perso- Nei casi permessi le spese devono essere fatte a norma della ne libere, cioè i capi famiglia e i registranti nella quantità defi- regia costituzione (Duboin 1827 - 1854). nita dal cancelliere Borri. Ogni fine anno si convocherà il consiglio generale per l’ele- comune di Candia. esattore. 234 zione dei consoli. 1708 - 1797 Alle riunioni del consiglio possono intervenire gli agenti de- Ogni esattore alla fine del suo anno dovrà rendere conto del gli interessati forestieri, puché con delega, ma dovranno uscire suo operato a due deputati del consiglio con il ragionato che al momento della votazione. controlleranno. Non è permessa nessuna lite nel consiglio, pena uno scudo E’ vietato agli esattori accettare mandati privi delle dovute d’oro la prima volta, due la seconda, da applicarsi al registro formalità o di dare denaro preso dagli “urgenti” senza motiva- della comunità. zione. Per le votazioni in consiglio si procede in questo modo: il sin- Esattori e “reliquatori” non potranno essere eletti consoli né daco promuove una mozione che viene registrata dal segretario, esercitare altri uffici per la comunità durante il loro incarico la discussione parte dai sindaci, poi prosegue con i consoli co- (Duboin 1827 - 1854). minciando dal più anziano. Se la mozione viene accettata da tutti il segretario registra la comune di Candia. 235 decisione e l’unanimità. 1798 - 1814 Se ci sono dei contrari il segretario prende nota che la solu- zione è accettata a maggioranza, riportando anche le motivazio- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la ni di chi ha votato contro. Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- I contrari possono ricorrere all’intendenza. so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo Terminato il consiglio il segretario legge la sua relazione e del terzo distretto e Candia ne fa parte (legge Brumale anno nessuno potrà lasciare il consiglio stesso prima che siano termi- IX). nate le scritture e siano firmate dal podestà, pena di uno scudo la prima volta, e di due scudi la seconda. Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Se nel consiglio vi è qualcuno che ingiuria viene puntito dall’intendente, che avrà riucevuto la relazione del segretario e tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- se recidivo può perdere la propria “voce” in consiglio (attiva e ne dei dipartimenti e dei distretti, Candia è incluso nel se- passiva). condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna Il consiglio deve mirare a risparmiare i vacati perciò chi fa la (legge 25 Fiorile anno IX). vacatione deve fare una relazione per il consiglio e non viene Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 pagato senza questa, che devessere anche firmata dal giudice e Candia ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- cancelliere che la terrà in una filza separata (Duboin 1827 - mento dell’Agogna, distretto primo di Novara, cantone ter- 1854). zo di Robbio, come comune di terza classe con popolazione comune di Candia. consoli. 233 di abitanti 1095 (compartimentaizone 1806). 1708 - 1797 Ogni fine anno si convoca il consiglio generale e il giudice o comune di Candia. 236 il suo luogotenente estraggono dalla bussola otto nomi che sono 1815 - 1859 quelli dei consoli; a loro volta, tra questi, con votazione segreta, Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Candia è si sceglieranno i due sindaci. capo di mandamento della provincia di Mortara (regio edit- Si prosegue in questo modo fino allo svuotamento della bus- sola e chi è già stato eletto può essere re-imbussolato solo un to 1814, ASCVo). anno dopo l’attuale amministrazione. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- I consoli giurano nelle mani del giudice, sono immuni da ca- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ richi personali per quell’anno e godono dello stipendio di L. regi stati di terra-ferma”, Candia di Lomellina è capo di 1,10 ciascuno. mandamento della provincia di Lomellina (regio editto I sindaci e i consoli possono spedire mandati “franchi 3 Sa- 1818, ASC Casei Gerola). voja” per imprevisti, pena di pagare del proprio senza rimborso Candia fa parte della diocesi di Vercelli, divisione di No- da parte della comunità. vara. Dipendente dal Senato Piemontese, i suoi uffici di In- I mandati devono essere visati dal cancelliere e registrati in tendenza e Posta sono quelli di Mortara, gli uffici di Prefet- un libro particolare per l’indicazione e la motivazione. Se la ci- fra è maggiore di quanto stabilito, il mandato deve essere fatto tura e Ipoteca quelli di Vigevano; infine gli uffici di da tutto il consiglio con l’espressione della motivazione. Insinuazione sono quelli di Mede. Eventuali opposizioni vanno risolte dal giudice se di poca en- Oltre a Tribunali di Giudicatura, c’è un ufficio dipenden- tità, dall’intendente se importanti. te dal Regio Economato Generale dei beni Ecclesiastici. I mandati che richiedono un prelievo dal fondo degli “urgen- Ha una popolazione di 2250 abitanti (Casalis). ti” vanno fatti col permesso dell’intendente, pena il pagamento Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre in proprio da parte dei consoli. 1859, Candia appartiene al circondario terzo di Lomellina, Deputati e consoli possono fare vacazioni solo con una spe- ciale deputazione del consiglio, che devono portare con sé capo del terzo mandamento, ha una popolazione di 2575 come documento. abitanti (decreto 1859). Le vacazioni si indicano in 3 franchi savoja al giorno ogni 10 miglia. Per più di 10 miglia 2 franchi savoja al giorno. Fa ecce- mandamento di Candia. 237 zione il caso particolare dei confini per il quale si stabilisce la 1815 - 1859 cifra di 1 franco savoja se l’impegno è per un intero giorno, al- trimenti il pagamento verrà effettuato in base alle ore. Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Candia è Chi non è deputato dal consiglio non può pretendere vacazio- capo di mandamento della provincia di Mortara, le comu- ni, non ci possono essere due deputati sul medesimo affare a nità che riunisce sono: Cerretto, Sant’Angelo, Castelnovet- meno che non si tratti di cosa grave. to, Cozzo, Celpenchio, Cozzo, Celpenchio, Rosasco, Ri-

113 Canevino voltella, Langosco, San Paolo e Santa Maria Bagnolo, Canevino, viene inserito nel terzo cantone di Broni (riparto Terraza, Villata (regio editto 1814, ASCVo). 1789). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ comune di Canevino. 240 regi stati di terra-ferma”, Candia di Lomellina è capo di 1799 - 1814 mandamento della provincia di Lomellina, le comunità che riunisce sono: Castelnoveto, Celpenchio, Cozzo, Lango- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge sco, Rosasco, Terrasa (regio editto 1818, ASC Casei Gero- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires la). e gli aggiunti della municipalità di Canevino con decreto Nella compartimentazione del 23 ottobre 1859, Candia del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Canevino viene risulta essere il terzo mandamento del circondario terzo di inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Lomellina, i comuni inclusi nella sua giurisdizione sono: Voghera (decreto Campana 1801). Castelnovetto, Celpenchio, Cozzo, Langosco, Rosasco, Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Terrasa (decreto 1859). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- rica per tre anni (decreto Campana 1802). Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- CANEVINO strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- parte, Canevino con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera comune di Canevino. 238 (decreto 1805, ASC Casei Gerola). sec. XIV - 1743 Il toponimo si trova citato per la prima volta nel docu- comune di Canevino. 241 mento del 940, sulla storia di San Colombano, dove si dice 1815 - 1859 che quando le reliquie di S. Colombano, da Bobbio furono portate in pellegrinaggio a Pavia da re Ugo, il corteo, che L’amministrazione provvisoria della città e provincia di attraversò tutte le proprietà del monastero di San Colomba- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni no di Bobbio, passò anche da Canevino, allora proprietà del l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento monastero (Goggi 1973). amministrativo del 1775. Come Mons Canavini viene citato nell’elenco delle terre In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo del contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltre- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- po (Soriga 1913). monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Costituiva unico feudo con Cicognola e nel sec. XVI si ture e cantoni per le assise,Canevino veniva definitivamen- contavano 120 anime. Nel sec. XVII le anime erano 116. te inserito nel mandamento di Soriasco appartenente al Come Canavino compare nell’elenco delle dichiarazioni secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di comario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Torino e l’ufficio dell’insinuazione e postale avevano sede Canevino nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- in Broni. trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Canevino viene in- comune di Canevino. 239 serita nell’undicesimo mandamento di Soriasco, provincia 1744 - 1798 di Voghera, divisione di Alessandria (ASC Casei Gerola). La popolazione di Canevino contava 346 abitanti (Casa- Con il trattato di Worms del 1743 Canevino passò sotto il lis 1836). dominio di casa Savoia. La comunità di Canevino è compresa nell’elenco delle Vengono aggregate a Canevino le frazioni di: Caseo, Co- terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante lombara, Costa, Morgone, Mollie e Pianaversa. in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- Nel 1859 Canevino con una popolazione di 351 abitanti gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- VIII mandamento di Soriasco del circondario di Voghera to 1744). (decreto1859). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Canevino viene inserito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le CANNETO Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- comune di Canneto. 242 zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare sec. XIV - 1743 che Canevino fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Il toponimo sitrova citato per la prima volta in un atto di Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Cane- vendita del 9 febbraio 1198. vino si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. Come Canetum compare inserito nell’elenco delle terre 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- del principato di Pavia del 1250 come appartenente all’Ol- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, trepo (Soriga 1913).

114 Carbonara

Non è inserito nell’elenco delle terre del principato di Pa- comune di Cantugno. 247 via del 1634 dell’Opizzone (Opizzone 1634) e nelle com- 1816 - 1859 partimentazioni successive dove compare come Montù de Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Gabbi da cui feudalmente dipendeva . bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Viene agggregato a Montù de Gabbi nel 1783 (ASC Can- Cantugno viene assegnato al primo distretto - Pavia - della neto; Mastropietro 1984). provincia di Pavia unito a Torre del Gallo, Cornaiano, Re- stellone e Le due Porte. Cantugno e le sue frazioni vengono uniti a Mirabello con decreto del 13 gennaio 1841. CANTALUPO comune di Cantalupo. 243 CARBONARA sec. XIV - 1743 Come “Cantusluppus” è inserito nel comparto delle stra- comune di Carbonara. 248 de degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente sec. XIV - 1707 all’Ultra Padum (Statuta stratarum). Nel Medioevo Carbonara faceva parte del comitato di Cantalupo compare nell’elenco delle dichiarazioni del Lomello (Bergamo 1995). focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- Pavia del 1250 come “Carbonaria”, nella contea Lumellina mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). (Soriga 1913). Come Cantaluppo nel 1634 è inserito come appartenente E’ del 1383 il manoscritto che riporta: “Ad stratam que all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia est a Carbonarie loco uscque ad Rocham maiorem. (…)” censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone (statua stratarum). 1634). Manfredino Beccaria di “Gruppello”, nel 1397, con te- stamento, lascia alle sue due figlie Orietta e Agnese la pos- sessione di Carbonara. Nel 1446 il borgo è, invece, dei fratelli Eustachi di Pavia, per poi passare ad un ramo dei Visconti (1530), quindi a CANTUGNO Lonati-Visconti Pietro Antonio nel 1693. Carbonara è incluso nell’elenco delle terre del principato comune di Cantugno. 244 di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, sec. XIV - 1756 come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). In seguito è retto marchesato a favore dei Della Chiesa Dalle risposte ai quarantacinque quesiti della giunta del Malaspina dellla città di Bobbio (Casalis). censimento Cantugno risulta essere privo di comuni aggre- gati e di feudatari, per l’amministrazione della giustizia di- comune di Carbonara. 249 pende dal podestà di Pavia presso il quale presta giuramen- 1708 - 1797 to il console. Questo ufficiale viene eletto annualmente dal maggiore estimato. Un ragionato fa le veci del cancelliere, Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- non ci sono procuratori in Milano e la comunità è composta nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- da 84 anime. lina dal duca di Savoia, Carbonara conta 415 anime, i feu- datari sono i marchesi fratelli Lonati Visconti, abitanti in Milano. comune di Cantugno. 245 Insieme a Carbonara è citata Villanova de Ardenghi come 1757 - 1796 comune separato (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Il Comune, nella compartimentazione territoriale sabau- 1757 Cantugno viene inserito nella XII delegazione della da del 1723, citato insieme a Borgo San Siro, fa parte della Parco vecchio pavese aggregato a Torre del Gallo, Cornaia- provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara no, Restellone e Le Due Porte (Compartimentazione tere- (regolamento delle provincie 1723). siana 1757). Nello stabilimento delle province del 3 settenbre 1749 viene confermata l’appartenenza di Carbonara alla provin- Secondo il comparto della Lombardia austriaca del 1786 cia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Cantugno appartiene alla XII delegazione Parco Vecchio pavese con aggregate le frazioni di Cornaiano, Torre del Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Gallo, Restellone e Le due Porte. il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina. (manifesto senatorio 1750). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- comune di Cantugno. 246 tenbre 1775 Carbonara è confermata alla Lumellina (editto 1797 - 1815 1775). Nella divisione del territorio del 1805 Cantugno (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del di- comune di Carbonara. 250 partimento d’Olona, distretto II Pavia cantone I Pavia con 1798 - 1814 popolazione di 330 anime unito a Torre del Gallo, Cornaia- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la no, Restellone e Le due Porte. Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi-

115 Carpignago so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- maggiori estimati, la comunità è priva di cancelliere fisso, luogo del sesto distretto e Carbonara ne fa parte (legge 11 non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 137 Brumale anno IX). anime. Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- comune di Carpignago. 253 tivi corpi amministrativi è stata stanbilita una nuova divi- 1757 - 1796 sione dei dipartimenti e dei distretti, Carbonara è incluso Nella compartimentazione del Principato di Pavia del nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Ago- 1757 Carpignago viene indicato come appartenente al cam- gna (legge 25 Fiorile anno IX). pagna soprana, delegazione IV aggregato a Villanova de’ Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Beretti (Compartimentazione teresiana 1757). ricadendo sotto il dominio napoleonico, Carbonara è nel di- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 partimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, nel cantone settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- secondo di Garlasco, come comune di terza classe unita a ta appartenere alla delegazione IV della Campagna Sopra- Limido, Sabbione e Torre de’ Torti, con popolazione di na aggregato a Villanova de Beretti. 1307 abitanti (compartimentazione 1806). comune di Carpignago. 254 comune di Carbonara. 251 1797 - 1815 1815 - 1859 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Carbona- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- ra è capo di mandamento della provincia di Mortara (regio stretto di Bereguardo aggregato a Villanova de’ Beretti. editto 1814, ASCVo). Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Carbona- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- ra fa parte del mandamento di Cava, nella provincia di Vi- tra a far parte del distretto di Binasco insieme a Villanova gevano (regio editto 1815, ASCVo). de’ Beretti. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- regi stati di terra-ferma”, Carbonara viene inserita nel man- sulta sempre appartenente al distretto di Binasco, il sesto damento di Cava, nella provincia di Lomellina (regio editto del dipartimento dell’Olona. 1818, ASC Casei Gerola). Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- Carbonara fa parte della diocesi di Vigevano, divisione di gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Novara. Dipendente dal Senato Piemontese, ha gli uffici di avente per capolugo Pavia. Intendenza a Mortara, quelli di Prefettura e Ipoteca a Vige- vano, quelli di Insinuazione a Garlasco e, infine, quelli di Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come Posta a San Martino Siccomario. comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Conta una popolazione di 826 abitanti (Casalis). Pavia, cantone V Bereguardo unito alla frazione di Villano- va de’ Beretti con popolazione di 465 abitanti. Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre 1859, Carbonara appartiene al circondario primo di Pavia, mandamento quinto di Cava, ha una popolazione di 1381 comune di Carpignago. 255 abitanti (decreto 1859). 1816 - 1859 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Carpignago viene assegnato al secondo distretto - Bere- CARPIGNAGO guardo - della provincia di Pavia aggregato a Villanova de’ Beretti. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Carpignago. 252 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il sec. XIV - 1756 comune era dotato di convocato. Il toponimo è citato come “Carpignaco” della zona “inter Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- papiam et Mediolanum” in un elenco di pagamenti di fodro cazione 23 giugno 1853) il comune di Carpignago risulta e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo Successivamente appare nel comparto delle strade degli ancora aggregato a Villanova de’ Beretti. La sua popolazio- “Statuta Stratarum” del 1452 come “Carpignagum” appar- ne era formata da 497 abitanti. tenente alla squadra di Giussago (Statuta stratarum). Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Carpignago è indicato come appartenente alla Campagna dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 520 Soprana da Ambrogio Opizzone, Relazione di tutte le terre abitanti. dello Stato di Milano (Opizzone 1644) Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti ricevute il primo febbraio 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3019) risulta che questa località della Campagna Soprana è infeudata al CASA DE GIORGI Monastero della Certosa di Pavia che non riceve censi. Il podestà del luogo risiede a Torre del Mangano . In occasione del riparto dell’imposta viene convocato il comune di Casa de Giorgi. 256 consiglio generale, la comunità è reta da un console, che sec. XIV - 1743 presta giuramento sia presso il podestà feudale che presso Come Domus de Georgiis è inserito nell’elenco delle ter- la banca del pretorio di Pavia, da un deputato e dai due re del contado pavese del 1250 come appartenente all’Ol-

116 Casatico trepo (Soriga) e nel comparto delle strade degli “Statuta comune di Casanova Lonati. 259 stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum 1799 - 1814 (Statuta stratarum). Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Casa di Zorzi compare nell’elenco delle dichiarazioni del del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- e gli aggiunti della municipalità di Casanova Lonati con de- partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- creto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Casanova mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Lonati viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel cir- Nel 1712 il console di Casa de Giorgi Antonio Milanesi condario di Voghera (decreto Campana 1801). interrogato sulla struttura amministrativa della comunità, Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- conferma che il paese non aveva feudatario e che il ruolo partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri del console era il portare le denuncie al palazzo pretorio di municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Pavia, giurisdizione di riferimento, pedisporre le requisi- rica per tre anni (decreto Campana 1802). zioni di carri e vettovaglie per i militari ed accompagnare i riscossori della tassa dell’imbottato. Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- La popolazione era di 51 fuochi distribuiti in dodici ca- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- scine. parte, Casanova Lonati con decreto del 13 giugno 1805 vie- ne aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola).

comune di Casanova Lonati. 260 CASANOVA LONATI 1815 - 1859 comune di Casanova Lonati. 257 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di sec. XIV - 1743 Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Il toponimo Casanova si trova per la prima volta citato amministrativo del 1775. nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- appartenente all’Oltrepo (Soriga 1913). bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Come Caxa Nova de Lonate è inserita nel comparto delle e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenen- Casanova Lonati veniva provvisoriamente inserito nel te all’Ultra Padum (Statuta stratarum). mandamento di Barbianello appartenente alla provincia di Casanova compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- Voghera (regio editto 1814, ASCVo.). catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Casanova Lonati (come Casa Nova de Lonati) nel 1634 è ture e cantoni per le assise, Casanova Lonati veniva defini- inserita come appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle tivamente inserito nel mandamento di Barbianello terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Am- appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera brogio Opizzone (Opizzone 1634). ( regio editto 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal comune di Casanova Lonati. 258 senato di Torino e l’ufficio dell’insinuazione e postale ave- 1744 - 1798 vano sede in Broni. Con il trattato di Worms del 1743 Casanova Lonati passò Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- sotto il dominio di casa Savoia. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ La comunità di Casanova Lonati (Casa Nova de’ Lunati) regi stati di terra ferma” la comunità di Casanova Lonati è compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno man- viene inserita nel secondo mandamento di Barbianello, dato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione ge- provincia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto nerale per l’elezione della congregazione dei possessori dei 1818, ASC Casei Gerola). beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo La popolazione di Casanova Lonati contava 460 abitanti nell’anno 1744 (convocato 1744). (Casalis 1836). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Nel 1859 Casanova lonati con una popolazione di 526 stabiliti gli uffici di insinuazione, Casanova Lonati viene abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene in- inserito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). serita nel III mandamento di Barbianello del circondario di Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Voghera (decreto 1859). Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Casanova Lonati fosse amministrata da un sindaco e CASATICO quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Casa- comune di Casatico. 261 nova Lonati (Casanova de’ Lunati) si trova inserito nel di- sec. XIV - 1756 stretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto sena- torio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre Il toponimo appare come “Caxatico” della zona “inter cantoni della provincia di Voghera, Casanova Lonati, viene papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro inserito nel terzo cantone di Broni (riparto 1789). e di giogatico del 1181 (Bollea 1909).

117 Casatisma

Quindi compare nel diploma di Enrico VI del 1191 (Bo- preso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo. La netta Pergamene comunali n. 40) nell’elenco di luoghi di- sua popolazione era formata da 227 abitanti. pendenti da Pavia con la denominazione “Cassaticus”. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Successivamente viene citato nel comparto delle strade dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 259 del 1452 come Cassaticum appartenente alla squadra di abitanti. Giussago (Statuta stratarum). Casatico è indicato come appartenente alla Campagna Soprana da Ambrogio Opizzone, Relazione di tutte le terre dello Stato di Milano (Opizzone 1644). CASATISMA Secondo quanto risulta dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevuti il primo marzo, (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3019) Casatico non era infeu- comune di Casatisma. 265 dato, quindi era privo di iusdicente regio o feudale. sec. XIV - 1743 La comunità è retta da un console, che presta giuramento Il toponimo si trova citato per la prima volta nel sec. XIII. presso la banca del pretorio di Pavia, coadiuvato dal mag- Apparteneva al feudo di Casteggio da cui fu staccato nel giore estimato, le scritture sono tenute da un canceliere sa- 1470, eretto in feudo autonomo e dato dalla camera ducale, lariato. Il consiglio generale era presieduto dal console, non con il titolo di signori a Nicola Arcimboldi. Rivenduto alla c’era procuratore in Milano e la popolazione era di 170 ani- camera ducale, fu acquistato nel 1504 da Giovanni Mezza- me. barba che già possedeva il feudo di Corvino in cui Casati- sma fu inglobato. comune di Casatico. 262 I beni feudali di Casatisma comprendevano la Bronzina, 1757 - 1796 il Bassino, Ca’ di sotto, Oltre Coppa, la Pavese, il Brolo e Con la compartimentazione del Principato di Pavia del cascine varie. 1757 Casatico viene posto nella delegazione IV della cam- Come Casa de Tixma compare nell’elenco delle dichia- pagna soprana pavese (Compartimentazione teresiana razioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 1757). come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- 17). ta appartenere alla delegazione IV˚ della Campagna Sopra- Casatisma come Cha’ di Tisma nel 1634 è inserita come na con la denominazione di Casadico. appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del princi- pato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone comune di Casatico. 263 (Opizzone 1634). 1797 - 1815 Nel 1682 contava 884 anime. Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Nel 1722 i beni passarono per matrimonio al conte Ku- del 22 fruttidoro anno V) la località è una frazione del co- venhuller Metsch di Vienna (Guasco). mune di Campo Morto appartenente al distretto di Binasco. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del comune di Casatisma. 266 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune 1744 - 1798 mantiene l’appartenenza al distretto di Binasco. Con il trattato di Worms del 1743 Casatisma passò sotto Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- il dominio di casa Savoia. tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- sulta appartenente al distretto di Binasco, il sesto del dipar- La comunità di Casatisma (Ca de’ Tisma) è compresa timento dell’Olona. nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un pro- prio rappresentante in Voghera alla riunione generale per Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- l’elezione della congregazione dei possessori dei beni rura- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona li nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno avente per capolugo Pavia. 1744 (convocato 1744). Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 176 abi- stabiliti gli uffici di insinuazione, Casatisma (Ca de’ Tisma tanti. ) viene inserita nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). comune di Casatico. 264 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1816 - 1859 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di che Casatisma fosse amministrata da un sindaco e quattro Casatico viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo consiglieri componenti il consiglio ordinario. - della provincia di Pavia. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Casati- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 sma (Ca de’ Tisma) si trova inserito nel distretto di Voghera luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto comune era dotato di convocato. 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- di Voghera, Casatisma (Casa de’ Tisma per metà) , viene in- cazione 23 giugno 1853) il comune di Casatico risulta com- serito nel primo cantone di Voghera (riparto 1789).

118 Cascina Comune comune di Casatisma. 267 sma capo di mandamento comprendeva le terre di 1799 - 1814 Calcababbio, Castelletto,. Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Con il regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabi- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e e gli aggiunti della municipalità di Casatisma o Cadetisma della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Ca- cantoni per le assise (regio editto 1815, ASCVo) la provin- satisma viene inserita nel dipartimento di Marengo e nel cia di Voghera viene suddivisa definitivamente in tre canto- circondario di Voghera (decreto Campana 1801). ni per le assise e in sedici mandamenti, Casatisma, capo di Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- mandamento, appartenente al terzo cantone comprendeva partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri le terre di Calcababbio, Castelletto, Argine, Robecco, Ver- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- retto, Bastida Pancarana, Mezzana Rabattone, Mezzana rica per tre anni (decreto Campana 1802). Corti Bottarone, San Bartolomeo la Cusana, Rea con Bres- sana. Casatisma nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati cittadini del dipar- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- timento di Marengo è inserita nel circondario di Voghera tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ (decreto Brayda 1801). regi stati di terra ferma” Casatisma diviene quarto manda- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- mento della provincia di Voghera, divisione di Alessandria strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- comprendente i comuni di: Argine, Bastida Pancarana, parte, Casatisma con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Branduzzo, Calcababbio, Casatisma, Castelletto, Mezzana gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Corti Bottarone, Mezzana Rabattone, Pancarana, Rea, Ro- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). becco, (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Con decreto del 23 ottobre 1859 (decreto Rattazzi 1859) comune di Casatisma. 268 si costituisce la provincia di Pavia, Casatisma divenmta pri- 1815 - 1859 mo mandamento del circondario di Voghera comprendente i comuni di Argine, Bastida Pancarana, Branduzzo, Calca- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di babbio, Casatisma, Castelletto, Mezzana Bottarone, Panca- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni rana, Rea, Robecco, Verretto. l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, CASCINA COMUNE Casatisma diveniva provvisoriamente capoluogo di manda- mento appartenente alla provincia di Voghera (regio editto comune di Cascina Comune. 270 1814, ASCVo). 1708 - 1797 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- lina dal duca di Savoia, Cascina Comune conta 450 anime ture e cantoni per le assise, Casatisma diveniva definitiva- (il numero coprende anche gli abitanti di Castellaro de mente mandamento appartenente al terzo cantone della Giorgi), il feudatario è il marchese Pattigna (ASTo, Paesi di provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ), sede di nuovo acquisto). intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Alessandria. Dipendeva dal senato di Torino e l’ufficio del 3 settenbre 1749, stabilimento delle province, fa parte dell’insinuazione e postale avevano sede in Casteggio. della provincia Lomellina (stabilimento delle provincie Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- 1749). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Casatisma viene in- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che serita nel quarto mandamento di Casatisma, provincia di il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC nifesto senatorio 1750). Casei Gerola). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Il comune di Casatisma aveva il medico, due levatrici e tembre 1775 cascina comune è confermata, insieme a Ca- il notaio; la popolazione contava 1451 abitanti (Casalis stellazzo de’ Giorgi, ancora alla Lumellina (editto 1775). 1836). Nel 1859 Casatisma con una popolazione di 1282 abitan- comune di Cascina Comune. 271 ti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita 1798 - 1814 nel I mandamento di Casatisma del circondario di Voghera Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la (decreto 1859). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo mandamento di Casatisma. 269 del terzo distretto e Cassina Comune, insieme a Castellaro 1815 - 1859 de Giorgi ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). Con il regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabi- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- della loro distribuzione in mandamenti di giudicature (re- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- gio editto 1814, ASCVo) la provincia di Voghera viene sud- ne dei dipartimenti e dei distretti, Cassina Comune, insieme divisa provvisoriamente in diciotto mandamenti, Casati- a Castellaro de Giorgi è incluso nel secondo distretto di Vi-

119 Cascina Confalonera gevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno go del quinto distretto e Confalonera, con Cassina Ardizzi, IX). ne fa parte (legge 11 Brumale IX). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Cascina Comune ricade sotto il dominio napoleonico, nel che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- quarto di Mede, come comune di terza classe unito a Ca- ne dei dipartimenti e dei distretti, Confaloniera, con Cassi- stellaro de’ Giorgi con popolazione di 327abitanti (com- na Ardizzi, è inclusa nel secondo distretto di Vigevano, partimentazione 1806). dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). Nel compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 comune di Cascina Comune. 272 Cascina Confaloniera ricade sotto il dominio napoleonico, 1815 - 1859 nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, canto- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cascina ne terzo San Nazzaro di Borgondi, come comune di terza Comune è incluso nel mandamento di Mede e dipendenze, classe unito a Ferrera, Cascina Ardizzi e Gattinara con po- nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). polazione di 1247 abitanti (compartimentazione 1806). Con il regio editto si ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abolirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 mandamenti (re- CASCINA DE ARDICI gio editto 1818, ASC Casei Gerola). comune di Cascina de Ardici. 276 sec. XIV - 1707 Cascina de Ardici è inclusa nell’elenco delle terre del CASCINA CONFALONERA principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone comune di Cascina Confalonera. 273 1644). 1708 - 1797 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- comune di Cascina de Ardici. 277 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- 1708 - 1797 lina dal duca di Savoia, Cascina Confaloniera, separata da Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Ottobiano, conta 900 anime nel numero sono compresi an- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- che gli abitanti di Ottobiano e quelli di Cascina Ardizzi. I lina dal duca di Savoia, Cascina Ardizzi conta 900 anime, feudatari sono il marchese Carlo Visconti e il conte France- nel numero sono compresi anche gli abitanti di Cascina sco Cigogna, abitanti in Milano. Confaloniera e quelli di Ottobiano. Parte del perticato di questa cascina risulta essere con i Il territorio rientra nel perticato di Ottobiano (ASTo, Pa- signori civili di Ottobiano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). esi di nuovo acquisto). Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 3 settembre 1749, citato con il toponimo di Confalone- del 1723 citato con il toponimo di Cassina degli Ardizzi, fa ra, fa parte della provincia Lomellina (stabilimento dell parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura provincie 1749). di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 nifesto senatorio 1750). viene confermata l’appartenenza di Cascina d’Ardizzi, vi- cino al nome appare scritto ossia Vasalino, alla provincia In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). tembre 1775 Cascina Confaloniera, insieme a Cascina Ar- dizzi, risulta appartenere alla Lumellina (editto 1775). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- nifesto senatorio 1750). comune di Cascina Confalonera. 274 1815 - 1859 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- tembre 1775 Cascina Ardizzi, insieme a Confalonera, risul- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Confalo- ta appartenere ancora alla Lumellina (editto 1775). nera è incluso nel mandamento di San Nazaro de’ Burgon- di, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). comune di Cascina de Ardici. 278 Cascina Confalonera è “villa” dipendente dalla Cascina 1798 - 1814 Ardizzi, nella provincia Lumellina (Casalis). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- go del quinto distretto e Cassini Ardizzi, con Confaloniera CASCINA CONFALONIERA ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando comune di Cascina Confalonera. 275 che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- 1798 - 1814 tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la ne dei dipartimenti e dei distretti, Cassina Ardizzi, con Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Confaloniera è incluso nel secondo distretto di Vigevano, so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX).

120 Cascina del Lebba in Mezzano

Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 de’ Beretti, conta 100 anime; il feudatario è Don Paolo Ca- Cascina de Ardici ricade sotto il dominio napoleonico, nel nobio, abitante nel luogo (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda terzo San Nazzaro di Borgondi, come comune di terza clas- del 3 settembre 1749, stabilimento delle province, fa parte se, citato con il toponimo Cascina Ardizzi unito a Ferrera, della provincia Lomellina (stabilimento delle provincie Confaloniera e Gattinara con popolazione di 1247 abitanti 1749). (compartimentazione 1806). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina comune di Cascina de Ardici. 279 (manifesto senatorio 1750). 1815 - 1859 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cascina tembre 1775, Cascina de’ Bossi è confermata alla Lumelli- Ardizzi è inclusa nel mandamento di San Nazaro de’ Bur- na (editto 1775). gondi, nella provincia di Mortara (Regio Editto 1814). comune di Cascina de’ Bossi. 284 1798 - 1814 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanata per la Lo- CASCINA DE MAGNI mellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo comune di Cascina de Magni. 280 del terzo distretto e Cascina Bossi ne fa parte (legge 11 sec. XIV - 1707 Brumale anno IX). Cascina de Magni era incluso nell’elenco delle terre del Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- 1644). ne dei dipartimenti e dei distretti, Cascina Bossi è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Ago- comune di Cascina de Magni. 281 gna (legge 25 Fiorile anno IX). 1708 - 1797 Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Cascina de Bossi, ricade sotto il dominio napoleonico, nel Il Comune, nella compartimentazione territoriale sabau- dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone da del 3 settembre 1749, citato con il toponimo Cassina de quarto di Mede, come comune di terza classe unito a Torre Magni o Magnona, fa parte della provincia Lomellina (sta- de’ Beretti con popolazione di 698 abitanti (compartimen- bilimento delle provincie 1749). tazione 1806). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina comune di Cascina de’ Bossi. 285 (manifesto senatorio 1750). 1815 - 1859 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- tembre 1775, Cascina de Magni è confermata , con Borgo Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cascina San Siro, alla provincia Lumellina (editto 1775). de’ Bossi è incluso nel mandamento di Mede e dipendenze, nella provincia di Mortara (Regio Editto 1814).

CASCINA DE’ BOSSI CASCINA DEL LEBBA IN MEZZANO comune di Cascina de’ Bossi. 282 sec. XIV - 1707 comune di Cascina del Lebba in Mezzano. 286 sec. XIV - 1743 Il comune partecipa, nel 1566, alla congregazione del principato di Pavia che si tiene a Pieve del Cairo, per defi- Nel 1626 tutto il Siccomario era tenuto, con il titolo di nire e distribuire gli organi del potere esecutivo (Porqueddu feudo, da Gerolamo Beccaria; Mezzano, Santa Maria di 1980). Strada erano infeudati a Giovanni Beccaria, mentre Cassi- Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il na del Leba, Gerre et Chiosso, Valbona e Costa Caroliana 6 gennaio 1567: sono presenti tutte le 20 comunità già pre- lo erano al marchese Carlo Francesco detto anche Antonio cedentemente riunitesi, compresa Cascina de’ Bossi, che Beccaria (Mastropietro 1985). hanno diritto di voto (Porqueddu 1980). Cascina del Lebba in Mezzano è inclusa nell’elenco delle Cascina de’ Bossi era inclusa nell’elenco delle terre del terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Am- principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio brogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opiz- Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone zone 1644). 1644). comune di Cascina del Lebba in Mezzano. 287 comune di Cascina de’ Bossi. 283 1744 - 1797 1708 - 1797 Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il diparti- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- mento dell’Agogna coprendente tutte le terre fra Ticino e nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con la lina dal duca di Savoia, Cascina de Bossi, separata da Torre Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, perché

121 Cascina Grua l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento dell’Olo- comune di Cascina Grua. 291 na (Mastropietro 1985). 1708 - 1797 Nella ripartizione dei cantoni del 28 agosto 1789 Casa- lebba in Mezzano è incluso nella provincia di Voghera, pri- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- mo cantone (manifesto senatorio 1789). nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina dal duca di Savoia, Cascina Grua conta 860 anime nel numero sono compresi anche gli abitanti di Lumello; il feu- comune di Cascina del Lebba in Mezzano. 288 datario è Ignazio Gorrano, abitante in Milano. 1798 - 1814 Nel perticato di Lumello sono comprese 2699 pertiche Il primo decreto napoleonico del 1800 emanata per la Lo- della Cascina detta la Grua separata da quel territorio nel mellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso 1669 (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capoluogo Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del sesto distretto e Cascina Lebba in Mezzano, nel Sicco- del 3 settembre 1749 fa parte della provincia Lomellina mario, ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). (stabilimento delle provincie 1749). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- nifesto senatorio 1750). ne dei dipartimenti e dei distretti, Cascina Lebba, nel Sic- In seguito al censimento delle province del 15 settembre comario è incluso nel secondo distretto di Pavia, 1775 Cascina Grua è confermata, con Lumello, ancora, alla dipartimento dell’Olona (legge 25 Fiorile anno IX). Lumellina (editto 1775). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Cascina del Lebba in Mezzano, infatti, ricade sotto il domi- comune di Cascina Grua. 292 nio napoleonico e, precisamente, nel dipartimento d’Olona, distretto secondo di Pavia, cantone primo di Pavia, come 1798 - 1814 comune di terza classe con 440 abitanti (compartimenta- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la zione 1806). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Il Siccomario torna nuovamente a far parte della provin- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo cia di Voghera, sulla base dell’editto del 7 ottobre 1814, con del terzo distretto e Cassina Grura, con Lumello ne fa parte cui venne anche creato il mandamento di San Martino com- (legge 11 Brumale anno IX). prendente, oltre il comune anche quello di Santa Maria del- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando la Strada. che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Ma con l’ordinamento del 10 novembre 1818 entra a far tivi corpi amministrativiè stata stabilita una nuova divisio- parte della neo-costituita provincia Lomellina. ne dei dipartimenti e dei distretti, Cassina Grura, con Lu- La provincia Lomellina viene abolita nel 1859 insieme al mello è incluso nel secondo distretto di Vigevano, Mandamento di San Martino. Il Siccomario è aggregato di dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). nuovo ala circondario di Pavia e tale rimane la sua apparte- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 nenza amministrativa fino al 1927, anno in cui furono sop- Cascina Grua ricade sotto il dominio napoleonico, nel di- pressi tutti i circondari (Mastropietro 1985). partimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto di Mede, come comune di terza classe cion il topo- comune di Cascina del Lebba in Mezzano. 289 nimo di Cassina Grua insieme a Lomello, con popolazione di 1320 abitanti (compartimentazione 1806). 1815 - 1859 Con il passaggio del Siccomario allo Stato di Sardegna comune di Cascina Grua. 293 viene ripristinata l’antica divisione in cinque comunità au- 1815 - 1859 tonome, divisione che durò pochi anni, dal 1815 al 1818. Verso la fine del 1818 valutando gli effetti negativi dell’am- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cassina pio frazionamento amministrativo di un territorio così pic- Grua è inclusa nel mandamento di Mede e dipendenze, nel- colo, si opera un nuovo accorpamento, in virtù di un editto la provincia di Mortara (Regio Editto 1814). regio del 10 novembre 1818 che prevedeva la creazione del comune di Mezzano, di cui la borgata Lebba diventa frazio- ne (Mastropietro 1985). CASCINA REALE

CASCINA GRUA comune di Cascina Reale. 294 1708 - 1797 comune di Cascina Grua. 290 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- sec. XIV - 1707 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina dal duca di Savoia, Cascina Reale conta 2005 anime Cascina Grua nel 1669 viene citata come comune auto- nel numero sono compresi anche gli abitanti di Garlasco; nomo separato da Lumello (ASTo, Paesi di nuovo acqui- Cascina Reale non è infeudata (ASTo, Paesi di nuovo ac- sto). quisto).

122 Casei

CASEI Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Casei con Comun Cam- comune di Casei. 295 peggi viene inserito nella tappa di Voghera (tappa insinua- sec. XIV - 1743 zione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Il toponimo si trova citato per la prima volta nel 712 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- quando re Liutprando donò la chiesa di Santa Maria al mo- blici 1775); Casei era amministrata da un sindaco e quattro nastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia. Avevano pos- consiglieri eletti tra i maggiori estimati, componenti il con- sedimenti in Casei sia il monastero di San Colombano di siglio ordinario e aveva un segretario residente stabilmente Bobbio che il monastero di San Salvatore di Pavia. Nel in loco (ASC Casei Gerola). 1083 Casei risultava essere sotto la giurisdizione feudale Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Casei del vescovo di Tortona, Federico I con diploma dell’8 ago- (ossia Caselle con Comun Campeggi) si trova inserito nel sto 1164 tolse Casei alla giurisdizione di Tortona e la con- distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto se- cesse alla città di Pavia (diploama Federico I). natorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre Nel 1179 Casei (Caxellis) era pieve dipendente dal ve- cantoni della provincia di Voghera, Casei, viene inserito nel scovo di Tortona (Legè e Gabotto 1908) primo cantone di Voghera (riparto 1789). Nel 1197 Casei fu infeudato agli Isimbardi e nel 1355 il feudo fu concesso ai Beccaria. Filippo Maria Visconti nel comune di Casei. camerario o esattore. 299 1431 lo concesse ai Torello di Ferrara i quali ottennero nel 1744 - 1798 1556 il titolo di marchese e mantennero il feudo fino L’ufficio di cameraria veniva appaltato in genere ogni bien- all’estinzione (Bono 1981). nio, ad un notaio. Nel mese di giugno di ciascun anno, il came- rario doveva presentare alla comunità i libri delle riscossioni Come Casellum si trova citato nell’elenco delle terre del (scossa) con la descrizione dei rispettivi debitori e creditori . Al contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo camerario era delegata la riscossione delle imposte, con obbli- (Soriga 1913). go di tenere un libro giornale sul quale giornalmente registrare Casei aveva un proprio ordinamento amministrativo, già le riscossioni. Era suo compito il pagamento dei reddituari, sa- lariati (sollecitatori e procuratori della comunità) e i creditori dal sec. XII è attestata la presenza di consoli e podestà (Ca- per gli alloggiamenti militari. Il diciassettesimo capitolo del re- vagna Sangiuliani 1891). golamento della cameraria del 1661 esplicita che, il camerario, Caxelle è citato nel comparto delle strade degli “Statuta era tenuto e obbligato a pagare tutti i creditori del comune “per stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum causa di avanzi nell’equalanza degli alloggiamenti militari e (Statuta stratarum). spese dipendenti dal mensuale”. Nel mese di gennaio, succes- sivo all’anno della riscossione delle imposte, il consiglio ordi- Nel 1607 la struttura amministrativa comunale era com- nario tramite delibera, convocava l’esattore per la resa dei conti posta da un consiglio generale, due sindaci (uno per i mag- (ASC Casei Gerola). giori estimati ed uno per i minori), il consiglio ordinario, il podestà, due consoli dei rumori, un cancelliere, un solleci- comune di Casei. 300 tatore in Pavia, un procuratore in Voghera, Castelnuovo e 1799 - 1814 Milano e cinque campari per la custodia della campagna; Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge erano salariati del comune un nunzio, un medico, un orolo- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires giaio e un predicatore (ASC Casei Gerola). e gli aggiunti della municipalità di Casei con decreto del 23 Casei nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepo, fruttidoro anno IX (settembre 1801). Casei viene inserito nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). (decreto Campana 1801). comune di Casei. consiglio generale. 296 Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- sec. XIV - 1743 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Il consiglio generale, composto da tutti i capi di casa elegge- rica per tre anni (decreto Campana 1802). va il consiglio ordinario il cui compito principale era stabilire la ripartizione delle imposte o equalanza. Casei nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Luce- dio (17 pratile anno IX) tra i privati cittadini del diparti- comune di Casei. consiglio ordinario. 297 mento di Marengo è inserita nel circondario di Voghera (de- sec. XIV - 1743 creto Brayda 1801). Compito principale del consiglio ordinario era stabilire la ri- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- partizione (comparto) delle imposte ( equalanza) e di trasmet- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- tere l’importo da riscuotere (taglia) all’ esattore o camerario. parte, Casei con decreto del 13 giugno 1805 viene aggrega- ta al dipartimento di Genova circondario di Voghera comune di Casei. 298 (decreto 1805, ASC Casei Gerola). 1744 - 1798 Con il trattato di Worms del 1743 Casei passò sotto il do- comune di Casei. 301 minio di casa Savoia. 1815- 1834 La comunità di Casei è compresa nell’elenco delle terre L’amministrazione provvisoria della città e provincia di e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- amministrativo del 1775. pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 ed un proprio In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- rappresentante viene eletto tra le comunità vocali (convo- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte cato 1744). e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature,

123 Casei Gerola

Casei veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di CASELLE Silvano appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo). comune di Caselle. 304 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo sec. XIV - 1756 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Caselle 1751 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del ture e cantoni per le assise, Casei diveniva capoluogo di censimento (ASMi Catasto, cart. 3022) questa comunità mandamento appartenente al terzo cantone della provincia della campagna sottana dichiara di essere indipendente e di di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza essere infeudata ai Cusani e di essere retta da un console, e prefettura e appartenente alla divisione di Alessandria. coadiuvato da un cancelliere. Caselle ha un giusdicente Dipendeva dal senato di Torino e l’ufficio dell’insinuazione feudale residente in Milano che viene sostituito localmente e postale e il tribunale di giudicatura avevano sede in Casei da un luogotenente. Per la giustizia penale la comunità di- (Casalis 1837). pende dal podestà di Chignolo ma il console giura presso la Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- banca criminale di Pavia. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Il consiglio generale dei capi di casa è presieduto dal po- regi stati di terra ferma” la comunità di Casei viene inserita destà o dal suo luogotenente, in quest’occasione il deputato nel quinto mandamento di Casei, provincia di Voghera, di- indica due suoi possibili successori fra i quali il feudatario visione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gero- sceglie il nuovo deputato. Non ci sono procuratori in Mila- la). no, la popolazione ammonta a 57 anime. Nella compartimentazione teresiana del 1757 nonché in La popolazione di Casei contava 1800 abitanti (Casalis quelle successive viene citato insieme a Badia. 1837). mandamento di Casei. 302 1815 - 1859 CASONE DEL MEZZANO

In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo comune di Casone del Mezzano. 305 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- sec. XIV - 1756 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del ture e cantoni per le assise, Casei diveniva definitivamente censimento (ASMi Catasto, cart. 3022) questa comunità mandamento appartenente al terzo cantone della provincia della campagna sottana dichiara di fare a sé e di non essere di Voghera ( regio editto 1814, ASCVo). infeudata. Per l’amministrazione della giustizia dipende Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- dal podestà di Pavia. È retta da un deputato eletto durante tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ il consiglio che si tiene a fine dicembre. È presente un can- regi stati di terra ferma” Casei diviene quinto mandamento celliere salariato, non ci sono procuratori in Milano e la po- della provincia di Voghera, divisione di Alessandria com- polazione ammonta a 130 anime. prendente i comuni di Casei, Bastida de Dossi, Cervesina, Nelle compartimentazioni successive viene citato insie- Corana, , Gerola e Silvano Pietra (decreto 1818, me a Pieve Porto Morone. ASC Casei Gerola). Nel 1859 con l’aggregazione alla provincia di Pavia, Ca- sei diventava il decimo mandamento del circondario di Vo- ghera comprendente i comuni di Bastida de Dossi, Casei CASORATE Gerola, Cervesina, Corana, Cornale, Silvano (decreto 1859). comune di Casorate. 306 sec. XIV - 1756 Il toponimo compare come Casola nel diploma dell’im- peratore Federico del 1164 (Bonetta Ms A III 26) nell’elen- CASEI GEROLA co dei luoghi su cui i pavesi hanno diritto alle “regalie”. Successivamente viene confermata la dipendenza di questa località da Pavia con il diploma di Enrico VI del 1191 (Bo- comune di Casei Gerola. 303 netta Pergamene comunali n. 40) con la denominazione Ca- solade. 1835 - 1859 Dagli statuti concessi dal vescovo di Pavia Pietro il 6 maggio 1418 (copia settecentesca in Biblioteca Civica Bo- Nel 1835 Casei aggrega la comunità di Gerola (ASC Ca- netta di Pavia, ms. A II 162) Casorate risulta comune. In re- sei Gerola, deliberazione del 5 luglio 1835) distrutta dalla altà questi statuti, come indicato nella loro “Constitutio” corrosione delle acque del Po e ricostruita su terreni di pro- erano già in uso da tempo e la concessione vescovile risulta prietà del comune di Casei. essere il riconoscimento ufficiale di una serie di norme con- Nel 1859 Casei Gerola con una popolazione di 2071 abi- suetudinarie già consolidate. tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- Casorate è inidicato come appartenente alla Campagna rito nel X mandamento di Casei Gerola del circondario di Soprana da Ambrogio Opizzone, Relazione di tutte le terre Voghera (decreto 1859). dello Stato di Milano (Opizzone 1644).

124 Cassina Broglio

Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti ricevute il di- comune di Casorate. podestà. 313 ciannove febbraio 1752 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3018) sec. XIV - 1756 risulta che Casorate è signoria della mensa vescovile di Pa- Il podestà di Casorate prima di entrare in carica giurava fe- via che non riceve nulla. Il pretore signorile è il dottor Gio- deltà alla chiesa, al Sacro Romano Impero e al vescovo di Pa- vanni Battista Villanterio residente in Pavia che viene a Ca- via. Si occupava dell’amministrazione della giustizia penale e sorate per amministrare la giustizia, in sua assenza di quella civile che in sua assenza veniva delegata ai consoli provvede il suo luogotenente. Il console non presta giura- (vedi consoli). mento. Fa parte del territorio di Casorate Cassina Bolda. Il consiglio ordinario è formato da due delegati dell’estimo comune di Casorate. 314 rurale, sei deputati, due consoli e dodici aggionti che ven- 1757 - 1796 gono eletti ogni primo gennaio alla presenza del iusdiscen- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del te. Dei sei deputati due diventano consoli, due rimangono 1757 Casorate viene posto nella delegazione II della cam- in carica come informati degli interessi del comune, due pagna soprana pavesa (Compartimentazione teresiana scadono e i quattro che mancano sono eletti dagli aggionti. 1757). le scritture sono tenute da un cancelliere salariatoC, non c’è Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 procuratore in Milano e la popolazione è di 1500 persone. settembre 1786 (Comparto 1786) il comune risulta appar- tenere alla delegazione II della Campagna Soprana. comune di Casorate. consiglio. 307 sec. XIV - 1756 comune di Casorate. 315 Il Consiglio di Casorate (secondo quanto indicato negli Sta- 1797 - 1815 tuti del 1418) era un organo elettivo con durata annuale (sca- denza al primo gennaio) composto da dodici membri ai quali Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama era delegato il potere legislativo. del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Il Consiglio era valido con la presenza di due terzi dei suoi stretto di Bereguardo. componenti che erano tenuti a mantenere il segreto su quanto Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- discusso in questa sede. Le decisioni venivano prese a maggio- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona ranza. I consiglieri erano tenuti partecipare alle sedute sotto avente per capolugo Pavia. pena di cinque soldi di terzioli a meno che non avessero una va- lida giustificazione e durante le discussioni dovevano prendere Nella divisione del territorio 1805 è indicato come comu- la parola uno per volta sotto pena di cinque soldi di terzioli. ne di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 2372 abitanti. comune di Casorate. consiglio. camparo. 308 sec. XIV - 1756 comune di Casorate. 316 Il Camparo veniva eletto annualmente al primo di gennaio 1816 - 1859 dal Consiglio e aveva l’incarico di vigilare sui danni alle cose Con la compartimentazione territoriale del regno lom- causati da uomini e animali. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di comune di Casorate. consiglio. correrius. 309 Casorate viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo - della provincia di Pavia. sec. XIV - 1756 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Il “Correrius” o “servitor” del comune di Casorate veniva luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il eletto annualmente dai Consiglieri il primo di gennaio e aveva il compito di convocare il Consiglieri al Consiglio e di portare comune era dotato di consiglio. e riportare le comunicazioni relative agli affari del comune sot- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- to pena di cinque soldi di terzioli ad arbitrio del Podestà. cazione 23 giugno 1853) il comune di Casorate risulta compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo. comune di Casorate. consiglio. tesoriere. 310 La sua popolazione era formata da 3257 abitanti. sec. XIV - 1756 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Il tersoriere che amministrava i beni del comune veniva eletto dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 3234 dal Consiglio con incarico semestrale e non poteva spendere il abitanti. denaro pubblico neanche per ordine del podestà senza una espressa deliberazione consiliare. Al termine del suo mandato ed eventualmente anche durante - su richiesta dei consiglieri, dei consoli o del podestà - era tenuto a rendere ragione del suo operato. CASSINA BROGLIO comune di Casorate. consiglio dei capi di casa. 311 comune di Cassina Broglio. 317 sec. XIV - 1756 sec. XIV - 1756 Negli Statuti si afferma che i capi di casa sono tenuti a prov- Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del vedere al pagamento dei debiti fiscali del comune come taglie e censimento ricevute nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3020) oneri, devono anche procurare un fideiussore che risponda fino questa comunità della campagna soprana dichiara di fare a a tre lire di terzioli. sé e di fare parte del feudo di Belgioioso. Per l’amministra- zione della giustizia dipende dal podestà feudale presso il comune di Casorate. consoli. 312 quale, oltre a quello di Pavia, presta giuramento il console. sec. XIV - 1756 I maggiori estimati si riuniscono annualmente in consiglio I Consoli erano due con incarico semestrale. In caso di assen- per il riparto dell’imposta e rinnovano il console e il depu- za del Podestà dovevano provvedere all’amministrazione della tato. È presente un cancelliere salariato, non ci sono procu- giustizia civile. ratori in Milano e la popolazione ammonta a 158 anime.

125 Cassina de’ Mensi

Nelle compartimentazioni successive viene citato insie- Nelle compartimentazioni successive Cassina Maggiore me a Spirago. viene citato insieme a Giussago.

CASSINA DE’ MENSI CASSINA OLTRONA comune di Cassina de’ Mensi. 318 comune di Cassina Oltrona. 321 sec. XIV - 1756 sec. XIV - 1756 Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento del 1751 (ASMi Catasto, cart. 3020) questa co- censimento ricevute nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3020) munità della campagna sottana dichiara di essere indipen- questa comunità della campagna sottana dichiara di essere dente e di non essere infeudata. Il console, eletto annual- indipendente e di non essere infeudata. Cassina Oltrona è mente dal consiglio generale dal consiglio generale presta retta da un console, eletto annualmente dal maggiore esti- giuramento presso la banca criminale di Pavia. Non ci sono mato, il comune è privo di consiglio, il quale giura presso procuratori in Milano, è presente un cancelliere salariato e la banca criminale di Pavia. Non ci sono procuratori in Mi- la popolazione ammonta a 60 anime. lano, è presente un cancelliere salariato e la popolazione Nella compartimentazione del 1757 e nonché in quelle ammonta a 35 anime. successive viene citato insieme a Barona. Nella compartimentazione del 1757 e in quelle successi- ve viene citato insieme a Belvedere.

CASSINA DEL MEZZANO CASSINA SCACABAROZZI comune di Cassina del Mezzano. 319 sec. XIV - 1756 comune di Cassina Scacabarozzi. 322 Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del sec. XIV - 1756 censimento ricevute nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3022) questa comunità della campagna sottana dichiara di essere Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del indipendente e di essere infeudata ai Cusani, ai quali paga censimento relative alla campagna soprana pavese (ASMi le tasse per testa, fuoco, aratro e proprietà, ha un giusdicen- Catasto, cart. 3019) Cassina Scacabarozzi dichiara di fare a te feudale residente in Milano che viene sostituito local- sé e di essere infeudata a Pietro Landolfi di Pavia al quale mente da un luogotenente. non paga censi. Per l’amministrazione della giustizia di- La comunità è retta da un console che viene rinnovato in pende dal podestà feudale al quale, oltre che a quello di Pa- occasione del consiglio generale dei capi di casa, il consi- via, presta giuramento il console. La comunità è composta glio è presieduto dal podestà o dal suo luogotenente, il con- da un fittabile con la sua famiglia quindi non ci sono organi sole indica due suoi possibili successori fra i quali il feuda- di governo, è comunque presente, oltre al console, un can- tario sceglie il nuovo deputato; le scritture della comunità celliere salariato. Non ci sono procuratori in Milano e la sono tenute da un cancelliere salariato. popolazione ammonta a 4 anime. Per la giustizia penale la comunità dipende dal podestà di Nelle compartimentazioni successive compare citata con Chignolo ma il console giura presso la banca criminale di Ronchetto. Pavia. Non ci sono procuratori in Milano, la popolazione ammonta a 174 anime. Nella compartimentazione del nonché in quelle successi- ve Cassina del Mezzano viene citato insieme a Badia. CASSINA TENTORI

comune di Cassina Tentori. 323 sec. XIV - 1756 CASSINA MAGGIORE Dalle risposte ai quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute nel 1750 (ASMi Catasto, cart 3019) ri- comune di Cassina Maggiore. 320 sulta che la comunità, appartenente alla campagna soprana, sec. XIV - 1756 non è aggregata ed è infeudata al marchese Pio Belcredi Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del che non riceve censi. Per l’amministrazione della giustizia censimento fornite nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3019) dipende dal podestà feudale al quale, oltre che al podestà di Cassina Maggiore risulta essere una comunità della campa- Pavia, presta giuramento il console. Il consiglio generale si gna soprana che fa a sé priva di feudatari, quindi per l’am- tiene a giugno con l’intervento del podestà, in quest’occa- ministrazione della giustizia dipende da Pavia. sione si fa il riparto dell’imposta e vengono rinnovati il La comunità è retta dal console, che presta giuramento console - per mezzo di un pubblico incanto - e un sindaco presso il pretorio di Pavia, e dal maggiore estimato coadiu- o deputato scelto dal console; un altro consiglio si tiene a vati da un cancelliere salariato. Il consiglio si svolge con la gennaio senza l’intervento del podestà. C’è un cancelliere partecipazione dei capifamiglia del maggiore estimato e salariato che risiede in Pavia, non ci sono procuratori in Mi- del console. Non ci sono procuratori in Milano e la popola- lano e la popolazione è composta da 30 anime e 80 “mon- zione ammonta a 102 anime. tanari genovesi non permanenti”.

126 Cassine Sirigari

Nelle compartimentazioni successive viene citato insie- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del me a San Varese. 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo Pavia pur mantenendo l’aggregazione a Cassina Trebiglia- na e al Comune del Trono. CASSINA TREBIGLIANA Nel 1801, Legge 25 fiorile anno IX, il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona comune di Cassina Trebigliana. 324 avente per capolugo Pavia. sec. XIV - 1756 Nella compartimentazione del 1805 è indicato sotto la denominazione di Cassina Calderara come comune di III Dalle risposte ai quarantacinque quesiti della giunta del classe del dipartimento d’Olona, distretto II Pavia, cantone censimento risulta che la comunità, appartenente alla cam- I Pavia unito alle frazioni di Cassina Tribigliana e Comune pagna soprana, non è aggregata e che non è infeudata, per del Trono con popolazione di 223 abitanti. l’amministrazione della giustizia dipende dal podestà di Pavia presso il quale presta giuramento il console. comune di Cassine Calderari. 328 La comunità è retta da un console coadiuvato da un can- 1816 - 1859 celliere salariato, non ci sono procuratori a Milano e la po- polazione ammonta a 22 anime. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Nelle compartimentazioni sucessive viene citato insieme bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di a Cassine Calderari. Cassine Calderari viene assegnato al primo distretto - Pavia - della provincia di Pavia aggregato a Cassina Trebigliana e al Comune del Trono. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 CASSINE CALDERARI luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- comune di Cassine Calderari. 325 cazione 23 giugno 1853) il comune di Cassine Calderari ri- sec. XIV - 1756 sulta compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- ancora aggregato a Cassina Trebigliana e alla Comunità del tuta Stratrum” del 1452 come “Cassina de Caldraris” ap- Trono. La sua popolazione era formata da 222 abitanti. partenente alla squadra dei “locorum divisiae” (Statuta Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- stratarum). dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 288 abitanti. Successivamente viene indicato nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone come appartenente alla Campagna Soprana (Opizzone 1644). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del CASSINE SIRIGARI censimento (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3018) risulta che questo paese non è infeudato quindi per l’amministrazione della giustizia dipende da Pavia. comune di Cassine Sirigari. 329 Cassine Calderari è retto da un console, che presta giura- sec. XIV - 1756 mento a Pavia, eletto annualmente con un pubblico incanto Il toponimo appare Il toponimo appare nel comparto del- dal consiglio generale, nella sua opera il console è coadiu- le strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come Cassina vato dal maggiore estimato e da un cancelliere. La comuni- de Surigaris appartenente alla squadra dei “locorum divisi- tà non ha procuratori e agenti fissi, ma solo per l’occorren- ae” (Statuta stratarum). za e conta, su nota del parroco, 145 anime. Successivamente viene indicato nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone come comune di Cassine Calderari. 326 appartenente alla Campagna Soprana (Opizzone 1644). 1757 - 1796 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Nella compartimentazione del Principato di Pavia del censimento (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3018) risulta che 1757 Cassine Calderari è indicato come appartenente al questa località della Campagna Soprana non è infeudata, è campagna soprana, delegazione V, aggregato a Cassina retta da un console eletto annualmente dal consiglio gene- Trebigliana e Comune del Trono (Compartimentazione te- rale il quale presta giuramento all’Officio pretorio di Pavia resiana 1757). Le scritture sono conservati da un cancelliere, la comunità Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 non ha alcun procuratore e conta 129 anime. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta appartenere come Cassina Calderara alla delegazione V comune di Cassine Sirigari. 330 della Campagna Soprana aggregato alle frazioni di Cassina 1757 - 1796 Tribigliana e Comune del Trono. Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 Cassine Sirigari viene assegnato alla quinta delega- comune di Cassine Calderari. 327 zione della Campagna soprana pavese (Compartimentazio- 1797 - 1815 ne Teresiana 1757). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- stretto di Bereguardo aggregato a Cassina Trebigliana e al ta appartenere come Cassina de’ Serigari alla delegazione Comune del Trono. V della Campagna Soprana.

127 Cassine Tolentine comune di Cassine Sirigari. 331 gazione della Campagna soprana pavese (Compartimenta- 1797 - 1815 zione teresiana 1757). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- stretto di Bereguardo. ta appartenere come Cassina de’ Tolentini alla delegazione V della Campagna Soprana. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- comune di Cassine Tolentine. 335 tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo 1797 - 1815 Pavia. Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- avente per capolugo Pavia. stretto di Bereguardo. Nella divisione del territorio del 1805 è indicato sotto la Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- denominazione di Cassina de’ Sirigari come comune di III gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona classe del dipartimento d’Olona, distretto II Pavia, cantone avente per capolugo Pavia. I Pavia con popolazione di 156 abitanti. Nel comparto territoriale del 1805 viene indicato sotto la denominazione Cà de’ Tolentini come comune di Cassine Sirigari. 332 comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto 1816 - 1859 II Pavia, cantone I Pavia, con popolazione di 361 abitanti. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- comune di Cassine Tolentine. 336 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di 1816 - 1859 Cassine Sirigari viene assegnato al primo distretto - Pavia - della provincia di Pavia. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Cassine de’ Tolentini viene assegnato al primo distretto - luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il Pavia - della provincia di Pavia. comune era dotato di convocato. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il cazione 23 giugno 1853) il comune di Cassine Sirigari ri- comune era dotato di convocato. sulta compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua popolazione era formata da 179 abitanti. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Cassine de’ Tolentini Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- risulta compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 148 abitanti. La sua popolazione era formata da 470 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 529 abitanti.

CASSINE TOLENTINE comune di Cassine Tolentine. 333 CASSINO sec. XIV - 1756 Cassine de’ Tolenti viene indicato nella “Relatione di tut- comune di Cassino. 337 te le terre dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone sec. XIV - 1743 come appartenente alla Campagna Soprana (Opizzone Cassino compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- 1644). catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- censimento (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3018) risulta che rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). questo comune della Campagna Soprana è infeudato al Cassino nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- conte Lorenzo Luizaldi il quale non riceve censi. La giusti- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite zia è amministrata dal podestà feudale rappresentato dal per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). suo luogotenente che ha sede in Bereguardo. La comunità è retta da un “consiglio particolare” costitu- comune di Cassino. 338 ito dal console e da due deputati che sono i fittabili dei mag- 1744 - 1798 giori estimati, le scritture sono conservate dal cancelliere, Con il trattato di Worms del 1743 Cassino passò sotto il il console presta giuramento sia alla banca del pretorio di dominio di casa Savoia. Pavia che a quella del podestà in Bereguardo. Non ha co- muni aggregati ma concorre alle spese per gli alloggiamen- La comunità di Cassino è compresa nell’elenco delle ter- ti insieme a Bereguardo. Non ci sono procuratori e conta re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in 247 anime. Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato comune di Cassine Tolentine. 334 1744). 1757 - 1796 Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Con la compartimentazione del Principato di Pavia del stabiliti gli uffici di insinuazione, Cassino viene inserito 1757 Cassine de’ Tolentini viene inserita nella quinta dele- nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770).

128 Cassolnuovo

Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le II mandamento di Broni del circondario di Voghera (decre- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- to 1859). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Cassino fosse amministrata da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. CASSOLNUOVO Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Cassi- no si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. comune di Cassolnuovo. 341 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- sec. XIV - 1743 bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Cassino, viene inserito nel terzo cantone di Broni (riparto Nell’epoca longobarda Cassolnuovo fa parte del ducato 1789). di Lomello (Bergamo 1995). E’ del 902 un documento in cui si legge che nella località comune di Cassino e Vescovera. 339 vi era un giudice conciliatore preposto per le cause minori (Bergamo 1995). 1799 - 1814 Dopo la sconfitta dei longobardi da parte di Carlo Ma- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge gno, questo territorio passa al comitato di Bulgaria (o No- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires varia), corte della Marca di Ivrea, come paese non fortifica- e gli aggiunti della municipalità di Cassino e Vescovera con to. Un diploma di Ottone I del 969 toglie il detto luogo ai decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Cassi- conti di Novara e lo concede, invece, a Ingone di Bercleda no con Vescovera viene inserito nel dipartimento di Maren- suo vassallo. go e nel circondario di Voghera (decreto Campana 1801). Il pontefice Innocenzo II, nella bolla del 1133, tra le chie- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- se che conferma al vescovo di Novara Litifredo, annovera partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri la pieve di Cassolo (Casalis). municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Nel diploma di Federico I del1164, fra le terre concesse rica per tre anni (decreto Campana 1802). a Pavia, risulta citato anche Cassolo. Tale concessione ver- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- rà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230 (Mala- parte, Cassino e Vescovera con decreto del 13 giugno 1805 gugini 1912). viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). co, si trova “Secondum breue de Lomellina, Jn Castronouo (…)”, (Bollea 1909). comune di Cassino. 340 La località è citata nell’elenco delle terre del contado di 1815 - 1859 Pavia del 1250 come Castellarium nella contea Lumellina (Soriga 1913). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Nel 1277 il paese passa in possesso ad Ottone Visconti, Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni si alterneranno, poi, i Tornielli, i Della Torre, i Marchesi di l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Monferrato, i Gallarati e i Marchesi Arconati. amministrativo del 1775. Verso la fine del XV secolo, infatti, questo luogo diventa In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- proprietà di Ludovico il Moro, che, sconfitto dai francesi, bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte lo dovrà cedere al maresciallo di Luigi XII, Gian Giacomo e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Trivulzio, signore di Vigevano. Cassino veniva provvisoriamente inserito nel mandamento Nel 1499 Cassolo, ovvero Cassolvecchio, viene incorpo- di Broni appartenente alla provincia di Voghera (regio edit- rato al feudo di Cassolnovo, mentre nel 1515 signore di Vi- to 1814, ASCVo). gevano e di Cassolnovo diventa la svizzero Cardinal Mat- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo teo Schiner. stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Nel 1522 passa invece, per eredità al marchese Giampa- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- olo Caravaggio, esponente di un ramo degli Sforza, poichè ture e cantoni per le assise, Cassino veniva definitivamente suo padre era figlio naturale di Ludovico. Nel 1530 gli spa- inserito nel mandamento di Broni appartenente al secondo gnoli batterono i francesi e Cassolnovo fu diviso fra i vari cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, signorotti del luogo tra i quali gli Arconati, milanesi, e i ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente Gonzaga, mantovani, una parte invece, fu soggetta alla re- alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Tori- gia camera. no e l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Montù Becca- E’ del 3 novembre 1547 l’elenco dei comuni per i paga- ria e il postale in Broni (Casalis 1836). menti dei dazi, in tale elenco appare Cassolnuovo (ASTo, Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Carte Vigevano). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolno- regi stati di terra ferma” la comunità di Casssino viene in- vo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza, serita nel terzo mandamento di Broni, provincia di Voghe- Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio No- ra, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei varese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diven- Gerola). tando, così, terre appartenenti al contado di Vigevano. La popolazione di Cassino contava 400 abitanti (Casalis (ASTo, Carte Vigevano 1639) 1836). Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi Nel 1859 Cassino con una popolazione di 390 abitanti dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel Contado di Vigeva- entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel no, fra le quali anche Cassolnovo (ASTo, Carte Vigevano)

129 Cassolvecchio

Da un resoconto del 28 maggio 1688 del sindaco genera- Conta una popolazione di 4500 abitanti (Casalis). le del contado Renolio, si rilevano i luoghi con i loro feu- Nella compartimentazione territoriale de l23 ottobre datari. Per Cassolnuovo una parte era della regia camera, 1859, Cassolnovo appartiene al circondario terzo di Lomel- una parte del conte Arconati e, infine, una piccola parte del- lina, mandamento sesto di Gravellona, ha una popolazione la principessa di Castiglione (ASTo, Parte seconda Vigeva- di 4977 abitanti (decreto del 1859). no). comune di Cassolnuovo. 342 1744 - 1797 CASSOLVECCHIO Con regie patenti del 6 marzo 1750, nell’ambito della riorganizzazione dei territori degli stati sardi di terraferma, comune di Cassolvecchio. 345 il Vigevanasco, e Cassolnuovo che ne faceva parte, fu sot- sec. XIV - 1743 toposto all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese (Gardi- nali 1976). Le vicende di Cassolvecchio, detto anche Cassiolo o Vil- In seguito al nuovo censimento del 15 settembre 1775, lareale ( Casalis) sono strettamente legate a quelle di Cas- Cassolnuovo appartiene ancora alla provincia di Vigevano solnovo, perché lo stesso borgo verrà inglobato dal nuovo (editto 1775). insediamento. Nel ripartimento dei cantoni del 29 agosto 1789 Cassol- In un documento compilato dal comune di Pavia che por- nuovo risulta incluso nel cantone unico di Vigevano (mani- ta la data del 1181 con l’ elenco dei paesi del proprio terri- festo senatorio 1789). torio che devono pagare il frodo per finanziare la campagna militare di Federico Barbarossa non appare Cassiolo, come comune di Cassolnuovo. 343 se questo non facesse parte della Lomellina (Gardinali 1976). 1798 - 1814 Nel 1358 su interessamento di Galeazzo II Visconti, a Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Cassolo Vecchio con castro gli sarà dato il toponimo di Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Cassiolo. so in 17 distretti, o circondari comunali, Vigevano è capo- Nel 1360 per motivi politico-militari i Visconti vollero luogo del secondo distretto e Cassol nuovo ne fa parte (leg- distruggere vari luoghi tra cui questo con il suo castello. La ge 11 Brumale anno IX). gente, allora, si spostò più all’interno dando vita al nucleo Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando di Cassolo. che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Nel 1499 Cassolo viene incorporato al feudo di Cassol- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- novo, mentre nel 1515 signore di Vigevano e di Cassolnovo ne dei dipartimenti e dei distretti, Casol nuovo, insieme a diventa la svizzero Cardinal Matteo Schiner. Casol vecchio, è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). E’ del 1639, 10 ottobre, il documento nel quale si avvisa che le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolno- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 vo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza, Cassolnovo ricade sotto il dominio napoleonico e, precisa- Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio No- mente, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigeva- varese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diven- no, cantone primo di Vigevano, come comune di seconda tando così, terre appartenenti al Contado di Vigevano classe insieme a Cassolvecchio e Villanova con popolazio- (ASTo, Carte Vigevano). ne di 3574 abitanti (compartimentazione 1806). Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi comune di Cassolnuovo. 344 dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado fra le quali quelle di Villareale, ossia Cassolvecchio (ASTo, Carte Vi- 1815 - 1859 gevano). Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cassol- Da un resoconto del 28 maggio 1688 del sindaco genera- nuovo insieme a Cassolvecchio, è incluso nel mandamento le del contado Renolio, si rilevano i luoghi del contado e i di Gambolò, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, loro feudatari. Cassolvecchio o Villareale risulta non infeu- ASCVo). dato (ASTo, Parte seconda Vigevano). Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Cassol- nuovo fa parte del mandamento di Gravellona, nella pro- comune di Cassolvecchio. 346 vincia di Vigevano, cantone unico (regio editto 1815, 1744 - 1797 ASCVo). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con regie patenti del 6 marzo 1750, nell’ambito della tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ riorganizzazione dei territori degli stati sardi di terraferma, regi stati di terra-ferma”, Cassolvovo viene inserito nel il Vigevanasco, e Cassolvecchio che ne faceva parte, fu sot- mandamento di Gravellona, nella provincia di Lomellina toposto all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese (Gardi- (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). nali 1976). Cassolnovo fa parte della diocesi di Vigevano, divisione In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- di Novara. Dipendente dal Senato Piemontese, ha gli uffici tembre 1775, Cassolvecchio appartiene alla provincia di di Intendenza a Mortara, quelli di Prefettura, Ipoteca e di Vigevano (editto 1775). Insinuazione a Vigevano. Mentre è sede di un ufficio di Re- Nel ripartimento dei cantoni del 29 agosto 1789 Cassol- gia Dogana (esiste anche un commesso delle poste Regie vecchio risulta incluso nel cantone unico di Vigevano (ma- per distribuire le lettere, mantenuto dal Comune). nifesto senatorio 1789).

130 Castana comune di Cassolvecchio. 347 tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- 1798 - 1814 rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Castana nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltre- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite so in 17 distretti, o circondari comunali, Vigevano è capo- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). luogo del secondo distretto e Cassol vecchio ne fa parte Nel 1658 la popolazione era di 340 anime (Goggi 1973). (legge 11 Brumale anno IX). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando comune di Castana. 351 che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- 1744 - 1798 tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Con il trattato di Worms del 1743 Castana passò sotto il ne dei dipartimenti e dei distretti, Casol vecchio, con Casol dominio di casa Savoia. nuovo è incluso nel secondo distretto di Vigevano, diparti- mento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). La comunità di Castana è compresa nell’elenco delle ter- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Cassolvecchio ricade sotto il dominio napoleonico, e preci- Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- samente nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigeva- gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- no, cantone primo di Vigevano, come comune di seconda pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato classe insieme a Cassolnovo e Villanova con popolazione 1744). di 3574 abitanti (compartimentazione 1806). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Castana viene inserita comune di Cassolvecchio. consiglio. 348 nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). 1798 - 1814 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Con decreto del 11 febbraio 1814 si nominano i membri dei Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- consigli dei comuni di prima e seconda classe del dipartimento blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- dell’Agogna. Per il consiglio comunale di Cassolo i consoli so- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare no: Spirolazzo Giuseppe, Porro Giuseppe Maria, Delfrate Paci- fico, Camparo Carlo, Doria Giuseppe e Bassi Antonio (Bollet- che Castana fosse amministrata da un sindaco e quattro tino delle leggi 1814). consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Casta- comune di Cassolvecchio. 349 na con Martinasca si trova inserita nel distretto di Voghera 1815 - 1859 (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cassol- 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia vecchio, con Cassolnuovo è incluso nel mandamento di di Voghera, Castana, viene inserita nel terzo cantone di Gambolò, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, Broni (riparto 1789). ASCVo). Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Cassol- comune di Castana. 352 vecchio fa parte del mandamento di Vigevano, nella provin- 1799 - 1814 cia di Vigevano (regio editto 1815, ASCVo). Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Con il regio editto del 1818 si ridusse il numero dei Co- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- e gli aggiunti della municipalità di Castana con decreto del lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Castana viene in- provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- serita nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). ghera (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- CASTANA rica per tre anni (decreto Campana 1802). Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- comune di Castana. 350 strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- sec. XIV - 1743 parte, Castana con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Il toponimo si trova citato per la prima volta nel 974, in (decreto 1805, ASC Casei Gerola). una permuta di beni del Monastero di San Pietro in Ciel D’Oro di Pavia situati fuori dal castello e nel fondo di Ca- stana (Goggi 1973). Appartenente al contado di Piacenza, comune di Castana. 353 Federico I con diploma dell’8 agosto 1164 l’assegnò alla 1815 - 1859 città di Pavia (diploma Federico I). Castana è inserita L’amministrazione provvisoria della città e provincia di nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni appartenente all’Oltrepo (Soriga 1913). l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Nel 1200 Castana contava 16 fuochi ed era parte del feu- amministrativo del 1775. do di Broni. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Castana è inserita nel comparto delle strade degli “Statu- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte ta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, (Statuta stratarum). Castana veniva provvisoriamente inserita nel mandamento Castana compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- di Montù Beccaria appartenente alla provincia di Voghera catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- (regio editto 1814, ASCVo).

131 Casteggio

In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo l’attuario criminale e il capitano delle biade (Giulietti stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- 1905). monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Casteggio nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- ture e cantoni per le assise, Cstana veniva definitivamente trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite inserita nel mandamento di Montù Beccaria appartenente per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). al terzo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- comune di Casteggio. 355 nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di 1744 - 1798 Torino e l’ufficio dell’insinuazione e postale avevano sede in Broni. Con il trattato di Worms del 1743 Casteggio passò sotto Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- il dominio di casa Savoia. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ La comunità di Casteggio è compresa nell’elenco delle regi stati di terra ferma” la comunità di Casstana viene in- terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante serita nel nono mandamento di Montù Beccaria, provincia in Voghera alla riunione generale per l’elezione della Con- di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del ASC Casei Gerola). principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 ed un pro- La popolazione di Castana contava 1000 abitanti (Casalis prio rappresentante viene eletto tra le comunità vocali (con- 1836). vocato 1744). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Nel 1859 Castana con una popolazione di 1274 abitanti stabiliti gli uffici di insinuazione, Casteggio con Mairano e entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel Rivetta Gandolfi viene inserito nella tappa di Voghera (tap- IX mandamento di Montù Beccaria del circondario di Vo- pa insinuazione 1770). ghera (decreto 1859). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); Casteggio era amministrata da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. CASTEGGIO Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Ca- steggio (ossia Schittezzo con Mairano, Pegazzera e Rivet- comune di Casteggio. 354 ta) si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. sec. XIV - 1743 1775). Nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Del toponimo si trova memoria al 222 a.c., citato come Casteggio, viene inserito nel primo cantone di Voghera (ri- Clastidium da Tito Livio e Polibio, Plutarco ne parla nella parto 1789). vita di Marcello, Cornelio Nipote lo cita nella vita di Anni- La popolazione nell’anno 1744 è di 1791 abitanti (Casa- bale e Strabone parlando dell’antica strada Romera che lis 1856). passava per Clastidium. Appartenente all’agro piacentino Federico I con diploma dell’8 agosto 1164 lo concesse alla città di Pavia (diploma Federico I). comune di Casteggio. 356 1799 - 1814 Clastigium è compreso nell’elenco delle terre del conta- do di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge 1913). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Fu fortificato nel 1260 dai Visconti per premunirlo dagli e gli aggiunti della municipalità di Casteggio con decreto assalti del Marchese del Monferrato e nel 1402 fu costituito del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Casteggio vie- feudo a favore del conte Cesare Martinengo (Goggi 1973). ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana 1801). Clastigium è inserito nel comparto delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Padum (Statuta stratarum). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Come Clastigio compare nell’elenco delle dichiarazioni rica per tre anni (decreto Campana 1802). del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- Casteggio nel riparto delle azioni dell’ex commenda di comario, tra i dichiaranti è il servitore della comunità. Sono Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati cittadini del dipar- elencati come facenti parte della giurisdizione di Casteggio timento di Marengo è inserita nel circondario di Voghera le terre di Sgarbina, Colombara de Beccaria, “Fragia Ros- (decreto Brayda 1801). sa” Tronco Negro, Pegazzera, Castello del Lupo, Mairano Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- con Ripetta e Crotisi (ASCVo, Congregazione rurale Oltre- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- po, cart. 17). parte, Casteggio con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Casteggio era tra le ventiquattro comunità vocali elette gregato al dipartimento di Genova circondario di Voghera nella congregazione del principato di Pavia costituita nel (decreto 1805, ASC Casei Gerola). 1596 ed aveva un proprio rappresentante. comune di Casteggio. 357 L’amministrazione della comunità era demandata ad un consiglio eletto dal consiglio generale dei capi di casa su 1815 - 1859 istanza del podestà feudale; il consiglio nominava al pro- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di prio interno i sindaci e i consoli. Avevano obbligo di risie- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni dere nel comune il podestà, il quale svolgeva anche funzio- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento ni di pretore nelle cause di prima istanza, il cancelliere, amministrativo del 1775.

132 Castel d’Agogna

In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- ni di Casteggio, , Corvino, Montebello, Torrazza bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Coste, Torre del Monte. e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Era anche capo di circondario elettorale e comprendeva Casteggio diveniva provvisoriamente capoluogo di manda- 25 comuni con 450 elettori iscritti (Casalis 1856). mento appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo.). tappa ufficio insinuazione di Casteggio. 359 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo 1815 - 1859 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Il regio editto del 12 luglio 1814 (ASCVo Grida cart.) ture e cantoni per le assise, Casteggio diveniva definitiva- abolisce l’obbligo della registrazione degli atti ristabilendo mente capoluogo di mandamento appartenente al terzo il tabellione o archivio d’insinuazione. cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, Con manifesto camerale del 1 luglio 1816 (ASCVo Grida ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente cart. ) vengono stabilite le tappe provinciali d’insinuazione. alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Tori- Alla tappa di Casteggio fanno capo i comuni di: Casteggio, no e avevavo sede in Casteggio l’ufficio dell’insinuazione e San Biagio, Crovino, Montebello, Ca de Ghiringhelli, Tor- postale, il tribunale di giudicatura e la stazione dei carabi- razza Coste, Barisonzo, Torre del Monte, Codevilla, Muri- nieri reali a cavallo comandata da un brigadiere. sasco, Pancarana, Branduzzo, Casatisma, Calcababbio, Ca- stelletto, Argine, Robecco, Verretto, Bastida, Pancarana, Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Mezzana Rabattone, Mezzana Corti Bottarone, San Barto- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ lomeo la Cusana, Rea, Bressana, Santa Giuletta, Cigogno- regi stati di terra ferma” la comunità di Casteggio viene in- la, Pietra de Giorgi, Redavalle, Torricella, Siccomario San serita nel sesto mandamento di Casteggio, provincia di Vo- Martino, Costa Carogliana, Gerre, Chiozzo, Mazzana Corti ghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Ca- (di la da Po), Mezzano, Santa Maria della Strada, Santa sei Gerola). Maria Travacò, Valbona, Montalto, Lirio, Montù Berchiel- Erano aggregate a Casteggio le frazioni di: Mairano, Ri- li, Mornico, Oliva, Calvignano, Borgoratto, Rocca de Gior- vetta Gandolfi, Gerardina, Pegazzera, Franconero, Crotesi, gi, Staghiglione. Biagio e Scarbina. Nel 1833 il comune fu autorizzato dal senato di Torino a tenere una fiera annuale di tre giorni. La popolazione di Casteggio contava 2906 abitanti distri- CASTEL D’AGOGNA buiti in 712 case e 657 famiglie (Casalis 1836). Nel 1859 Casteggio con una popolazione di 3214 abitanti comune di Castel d’Agogna. 360 entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel sec. XIV - 1707 XII mandamento di Casteggio del circondario di Voghera (decreto 1859). Nel Medioevo Castel D’Agogna fa parte del comitato di Lomello (Bergamo 1995). mandamento di Casteggio. 358 Nel XIII secolo vi risiedono i Della Torre che poi cedran- 1815 - 1859 no le terre ai monaci dell’abbazia di Santa Croce di Mortara (Bergamo 1995). Con il regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabi- Il ccmune nel 1360 passerà di pertinenza ai Visconti che limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e ricompreranno i beni, precedentemente confiscati, ai mo- della loro distribuzione in mandamenti di giudicature naci di Mortara. Ma nel 1392 il feudo viene ceduto (ASCVo Grida cart.) la provincia di Voghera viene suddivi- all’ospedale di Biella e, poi, acquistato dal nobile genovese sa provvisoriamente in diciotto mandamenti, Casteggio Antonio Porro, a cui gli seguirono: i Lettoni, i Tarsis e la capo di mandamento comprendeva le terre di Corvino, Regia Camera di Milano. Montebello, Codevilla, Torrazza Coste, Torre del Monte. Castel d’Agogna è incluso nell’elenco delle terre del Con il regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabi- principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e 1644). cantoni per le assise (ASCVo Grida cart.) la provincia di Voghera viene suddivisa definitivamente in tre cantoni per comune di Castel d’Agogna. 361 le assise e in sedici mandamenti, Casteggio, capo di man- 1708 -1797 damento, appartenente al terzo cantone comprendeva le terre di San Biagio, Corvino, Montebello, Cà de Ghirin- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- ghelli, Torrazza Coste, Barisonzo, Torre del Monte, Code- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- villa, Murisasco, Pancarana, Branduzzo. lina dal duca di Savoia, Castel d’Agogna conta 490 anime, Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- il comune non è infeudato (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda regi stati di terra ferma” Categgio diviene sesto mandamen- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla to della provincia di Voghera, divisione di Alessandria prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). comprendente i comuni di Casteggio, Codevilla, Corvino, Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Montebello, Torrazza Coste e Torre del Monte (ASC Casei viene confermata l’appartenenza di Castel d’Agogna alla Gerola). provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Con decreto del 23 ottobre 1859 (Rattazzi) si costituisce Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che la provincia di Pavia, Casteggio diventa dodicesimo man- il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina damento del circondario di Voghera comprendente i comu- (manifesto senatorio 1750).

133 Castel Felice

In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- CASTEL LAMBRO tembre 1775, Castel d’Agogna è confermato alla Lumelli- na (editto 1775). comune di Castel Lambro. 365 sec. XIV - 1757 comune di Castel d’Agogna. 362 Il toponimo compare come “Castellum Lambi” nel diplo- 1798 - 1814 ma dell’imperatore Federico del 1164 (Bonetta Ms A III Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la 26) nell’elenco dei luoghi su cui i pavesi hanno diritto alle Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- “regalie”. so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- Castel Lambro è citato come “Castello de Lanbro” della go del quinto distretto e Castel d’Agogna ne fa parte (legge zona “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di paga- 11 Brumale anno IX). menti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Successivamente viene confermata la dipendenza di que- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- sta località da Pavia con il diploma di Enrico VI del 1191 tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- (Bonetta Pergamene comunali n. 40) con la denominazione ne dei dipartimenti e dei distretti, Castel d’Agogna è inclu- “Castrum de Lambro”. so nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). censimento ricevute il 2 febbraio 1751 (Risposte ai 45 que- Nella compartimentazione del 28 aprile 1806 Castel siti, cart. 3024) questo comune, assegnato alla pieve di San d’Agogna ricade sotto il dominio napoleonico, e precisa- Giuliano, risulta infeudato al conte Giulio Visconti Borro- mente nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, meo Arese che riceve un censo annule. Il podestà feudale cantone quinto di Mortara, come comune di terza classe non riceve salario. La comunità è retta dal console e dal fit- con popolazione di 477 abitanti (compartimentazione tabile del maggiore estimato coadiuvati da un cancelliere 1806). salariato. Non ci sono procuratori e la popolazione è di 234 . anime. comune di Castel d’Agogna. 363 comune di Castel Lambro. 366 1758 - 1796 1815 - 1859 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Castel settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- d’Agogna fa parte del mandamento di Mortara, nella pro- ta appartenere alla delegazione XVII della Pieve di San vincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). Giuliano trasportata in Provincia pavese. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ comune di Castel Lambro. 367 regi stati di terra-ferma”, Castel d’Agogna viene inserita 1797 - 1815 nel mandamento di Mortara, nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del Castello d’Agogna appartiene alla diocesi di Vigevano, 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto divisione di Novara. Dipendente dal Senato Piemontese, ha di Locate. gli uffici di Insinuazione e Posta a Mortara, la Prefettura e Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- gli uffici di Ipoteca a Vigevano. tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Conta una popolazione di 615 abitanti (Casalis). sulta appartenente al distretto di Melegnano, il quarto del dipartimento dell’Olona. Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre Dal comparto territoriale dell’8 giugno 1805 Castel Lam- 1859, Castel d’Agogna, appartenente al circondario di Lo- bro risulta essere un comune di III classe con popolazione mellina, mandamento secondo di Mortara, ha una popola- di 280 persone appartenente al dipartimento dell’Olona, di- zione di 683 abitanti (decreto 1859). stretto I di Milano, cantone IV di Milano.

comune di Castel Lambro. 368 1816 - 1859 CASTEL FELICE Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di comune di Castel Felice. 364 Castel Lambro viene assegnato al settimo distretto - Lan- sec. XIV - 1743 driano - della provincia di Pavia. Castel Felice (come Castrum Felice) è compreso Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il appartenente all’Oltrepo (Soriga 1913). comune era dotato di convocato. Castel Felice compare nell’elenco delle dichiarazioni del Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- cazione 23 giugno 1853) il comune di Castel Lambro risul- partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- ta compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La mario e come appartenente alla giurisdizione del feudo di sua popolazione era formata da 320 abitanti. Montebello (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- 17). dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 308 abitanti.

134 Castelletto

CASTELLARO DEI GIORGI precisamente, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto di Mede, come comune di terza comune di Castellaro dei Giorgi. 369 classe unito a Cassina Comune con popolazione di 327 abi- sec. XIV - 1707 tanti (compartimentazione 1806).

La località è citata nell’elenco delle terre del contado di comune di Castellaro dei Giorgi. 372 Pavia del 1250 come Castellarium, nella Contea Lumellina 1815 - 1859 (Soriga 1913). Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Castellaro Squadra di Lumelina, “Castelarium”. (statuta stratarum). de’ Giorgi fa parte del mandamento di Mede e dipendenze, Il comune partecipa alla congregazione del principato di nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). Pavia a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono definiti e Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqueddu tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ 1980). regi stati di terra-ferma”, Castellaro de’ Giorgi viene inse- Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il rito nel mandamento di Mede, nella provincia di Lomellina 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). cedentemente riunitesi, compreso Castellaro, che hanno di- Castellaro dei Giorgi fa parte della diocesi di Vigevano, ritto di voto (Porqueddu 1980). divisione di Novara. Dipendente dal Senato Piemontese, ha Castellaro de Giorgi è incluso nell’elenco delle terre del gli uffici di Insinuazione a Mede, la Prefettura e gli uffici di principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Ipoteca a Vigevano, quelli di Intendenza a Mortara, e infine, Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone gli uffici di Posta a Lomello. 1644). Conta una popolazione di 444 abitanti (Casalis). Castellaro de Giorgi si regge con gli statuti di Alessandria Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre (Fontana 1907). 1859, Castellaro dei Giorgi appartenente al circondario ter- zo di Lomellina, mandamento settimo di Mede, ha una po- comune di Castellaro dei Giorgi. 370 polazione di 622 abitanti (decreto 1859). 1708 - 1797 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina dal duca di Savoia, Castellaro de Giorgiji conta 450 CASTELLAZZO BUSCHI anime, tale numero risulta essere la somma degli abitanti del suddetto luogo e di Cascina Comune, i feudatari sono i comune di Castellazzo Buschi. 373 marchesi Antonio e Diego Pattigna, ivi abitanti (ASTo, Pa- 1815 - 1859 esi di nuovo acquisto). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). ture e cantoni per le assise, Castellazzo Buschi è inserito Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 nel secondo cantone della provincia di Voghera mandamen- viene confermata l’appartenenza di Castellaro de Giorgi to di Barbianello ( regio editto 1815, ASCVo). alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- 1749). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che regi stati di terra ferma” Castellazzo Buschi viene aggrega- il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina to a Mezzanino (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). (manifesto senatorio 1750). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- tembre 1775, Castellazzo de’ Giorgi con Cascina Comune sono confermati alla provincia Lumellina (editto 1775). CASTELLETTO comune di Castellaro dei Giorgi. 371 comune di Castelletto. 374 1798 - 1814 sec. XIV - 1743 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanata per la Lo- mellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso Il toponimo si trova per la prima volta citato in un atto del in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo 1194 come appartenente alla mensa capitolare di Pavia del terzo distretto e Castellaro de Giorgi, insieme a Cassina (Robolini). Comune ne fa parte (legge Brumale anno IX). Nel 1669 fu donato da re Filippo di Spagna con Branduz- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando zo a Gerolamo e ludovico Botta. che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Nel 1608 contava 650 anime (Goggi 1973). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Come Castelletum è citato nell’elenco delle terre del ne dei dipartimenti e dei distretti, Castellaro de Giorgi, in- contado pavese del 1250 come appartenente all’Oltrepo sieme a Cassina Comune, è incluso nel secondo distretto di (Soriga 1913). Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno Castelletto compare nell’elenco delle dichiarazioni del IX). focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- Castellaro de’ Giorgi ricade sotto il dominio napoleonico e, mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17).

135 Castelnovetto

Castelletto nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite ture e cantoni per le assise, Castelletto veniva definitiva- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). mente inserito nel mandamento di Casatisma appartenente al terzo cantone della provincia di Voghera ( regio editto comune di Castelletto. 375 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- 1744 -1798 nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Torino e l’ufficio dell’insinuazione e postale avevano sede Con il trattato di Worms del 1743 Castelletto passò sotto in Casteggio. il dominio di casa Savoia. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- La comunità di Castelletto è compresa nell’elenco delle tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante regi stati di terra ferma” la comunità di Castelletto (come in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- Castelletto di Voghera) viene inserita nel quarto manda- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del mento di Casatisma, provincia di Voghera, divisione di principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). to 1744). La popolazione di Castelletto contava 350 abitanti (Casa- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono lis 1836). stabiliti gli uffici di insinuazione, Castelletto viene inserito Nel 1859 Castelletto con una popolazione di 420 abitanti nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le I mandamento di Casatisma del circondario di Voghera (de- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- creto 1859). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Castelletto fosse amministrata da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. CASTELNOVETTO Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Castel- letto si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- comune di Castelnovetto. 378 bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, sec. XIV - 1707 Castelletto, viene inserito nel primo cantone di Voghera (ri- Il comune faceva parte del contado di Robbio e il suo ter- parto 1789). ritorio fu conteso per lungo tempo dal vescovo di Vercelli e quello di Pavia (Bergamo 1995). comune di Castelletto. 376 La località appare nell’elenco delle terre del contado di 1799 - 1814 Pavia del 1250, come “Castrum Novetum” in contea Lu- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge mellina (Soriga 1913). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires In un diploma di Arrigo VII del 2 aprile 131, Castelnovet- e gli aggiunti della municipalità di Castelletto con decreto to è dichiarato sotto la giurisdizione dei Langosco conti di del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Castelletto vie- Lomello e del sacro real palazzo, ed ivi è indicato con il no- ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di me: “Turre de Castronovo”. Nel 1355 i diritti del feudo Voghera (decreto Campana 1801). sono confermati al nobile Milano Beccaria da Carlo V, Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- mentre nel 1404 il Marchese di Monferrato ne entra in pos- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri sesso. municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Morto Filippo Maria Visconti, Castelnovetto fu occupato rica per tre anni (decreto Campana 1802). dal duca di Savoja fino a che, nel febbraio del 1450 questo Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- paese fu eretto in contado, a favore dei Rasini di Milano, strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- principi del sacro romano impero. parte, Castelletto con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Con il trattato del 30 agosto del 1454 torna al potere gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Francesco Sforza e il feudo sarà dato per investitura a Cicco (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Simonetta. Per breve tempo sarà anche infeudato al cardinale Gior- comune di Castelletto. 377 gio D’Amboise, poi nel 1527 a Filippo Herrera, capitano 1815 - 1859 spagnolo . L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Nel 1566 il comune partecipa alla congregazione genera- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni le del principato di Pavia che si tiene a Pieve del Cairo (Por- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento queddu 1980). amministrativo del 1775. Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità, com- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte preso Castelnovetto (Porqueddu 1980). e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Nel 1620 Castelnovetto entra a far parte di una delegazio- Castelletto veniva provvisoriamente inserito nel manda- ne di ventiquattro enti che delineano quelli che sono stati mento di Casatisma appartenente alla provincia di Voghera definiti “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904). (regio editto 1814, ASCVo). Castel Novetto è incluso nell’elenco delle terre del Prin- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo cipato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opiz- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- zone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644).

136 Castelnovetto comune di Castelnovetto. 379 I maggiori estimati (e chi possiede almeno 20 denari di regi- 1708 - 1797 stro) possono assistere e intervenire nei consigli uscendo però al momento del voto. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- E’ compito dell’ordinario e dei consoli del luogo evitare che nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- nei consigli intervengano persone non soggette al foro laicale lina dal duca di Savoia, Castelnovetto conta 650 anime, i se non in casi particolari. feudatari sono i principi e Conti fratelli Rossini, abitanti in Il consiglio si definisce generale quando ci sono almeno 2/3 Milano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). deglli interessati, l’ordinario può punire chi non si presenta. Castelnovetto è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si Per spese straordinarie e rilevanti non basta l’intervento del radunano in una congregazione per risolvere gli interessi consiglio ordinario ma si fa in occasione dell’imposta, chia- della provincia (Malagugini 1911). mando gli estimati che hanno più di 20 denari, e con il loro in- tervento per almeno 2/3 del numero (senza titolo di voto). Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Nelle limitazioni alle vacazioni dei consoli non sono ammes- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla si rimborsi senza delibera del consiglio ordinario sotto pena prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). della restituzione. Le deliberazioni devono essere intestate per- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 sonalmente. viene confermata l’appartenenza di Castelnovetto alla pro- Introduzione della spesa della pulitura della roggia e di cola- vincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). tori nel tanteo del 1732 e incanto al miglior offerente. Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Crediti della comunità nei confronti di Bartolomeo Biglia, il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina fratelli Borachi con l’avvocato Pietro Panizzari si ingiunge ai (manifesto senatorio 1750). consoli di promuovere l’istanza davanti all’ordinario. In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Si ordina al segretario o chi per lui, entro otto giorni dalla pubblicazione del regolamento di riportare ogni scrittura ri- tembre 1775 Castelnovetto è confermato alla Lumellina guardante la comunità nell’archivio, vietandone l’uscita sotto (editto 1775). pena di 25 scudi d’oro da applicare al regio del fisco (Duboin 1827 - 1854). comune di Castelnovetto. consiglio. 380 1708 - 1797 comune di Castelnovetto. 382 Nel 1749 i deputati di Castelnovetto, Carlo Gilardone e Giu- seppe Ferraris, si sono opposti ai punti n. 1, 2, 6, 8, 10, 14 del 1798 - 1814 regolamento elaborato per la comunità dall’avvocato fiscale Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la della provincia Gallina, sostenendo che sarebbe stato meglio Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- agire come nel passato. Sono quindi state approvate le seguenti modifiche: so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- Il consiglio ordinario “secondo il solito e sin qui preticato” go del quarto distretto e Castelnovetto ne fa parte (legge 11 deve essere composto di otto soggetti che avranno la qualifica Brumale anno IX). di consoli. Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Nella mutazione del consiglio che dovrà avvenire in princi- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- pio del prossimo dicembre, si dovranno estrarre a sorte dalla tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- bussola, che si manda alla detta comunità di Castelnovetto, otto ne dei dipartimenti e dei distretti, Castel-Novetto è incluso soggetti degli imbussolati e delle persone nominate, e descritte nel convocato scaduto l’11 ottobre, dichiarando che gli estratti nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Ago- in tal occasione dovranno continuare il loro ufficio fino al di- gna (legge 25 Fiorile anno IX). cembre del 1750, senza che gli si corrisponda maggior salario Nella compartimentazione del 28 aprile 1806 Castelno- di quello che annualmente detta comunità deve pagare ai mede- vetto ricade sotto il dominio napoleonico, e precisamente simi. nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Novara, cantone Terminato l’anno, cioè ai principi di gennaio, ai sei soggetti, estratti per primi, scadrà il loro ufficio, si procederà allora alla terzo di Robbio, come comune di terza classe con popola- sostituzione con l’estrazione in suddetta bussola, di altri sog- zione di 1446 abitanti (compartimentazione 1806). getti, i quali saranno consoli per l’anno successivo. Tali elezio- Una nuova modifica dell’assetto amministrativo avverrà ni, fatte a sorte (come risulta dalle convocati di detta comunità in seguito al decreto del 29 settembre 1809 con cui i 90 co- il 3 febbraio 1710, il 30 gennaio 1713, e il 30 marzo 1722), muni della Lomellina vennero ridotti a 36. Castelnovetto fu si continueranno negli anni successivi. unito a Sant’Angelo (Gardinali 1976). Decorso il primo anno i consoli estratti per primi eserciteran- no i primi tre mesi dell’Ufficio suddetto e , successivamente, gli altri due estratti gli altri tre mesi; praticando lo stesso ordine, gli comune di Castelnovetto. 383 altri quattro consoli i restanti mesi. 1815 - 1859 I suddetti consoli continueranno a godere dello stesso stipen- dio, onori e prerogative che hanno sempre avuto. Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Castelno- Si sospenderà l’articolo 8 del regolamento in caso di liti o vetto fa parte del mandamento di Candia, nella provincia di spese impreviste, che si demanda al consiglio generale d’impo- Mortara (regio editto 1814, ASCVo). ste (Duboin 1827 - 1854). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- comune di Castelnovetto. console. 381 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ 1708 - 1797 regi stati di terra-ferma”, Castelnoveto viene inserito nel Nel regolamento per l’elezione dei consoli del 1733 si stabi- mandamento di Candia, nella provincia di Lomellina (regio lisce che possono essere eletti a questa carica solo coloro che editto 1818, ASC Casei Gerola). possiedono almeno sei denari di registro e hanno un’abitazione Castelnovetto fa parte della diocesi di Vercelli, divisione fissa da almeno dieci anni. di Novara. Dipendente dal Senato Piemontese, ha gli uffici Non possono essere eletti i consanguinei fino al terzo grado di Insinuazione a Mede, la Prefettura e gli uffici di Ipoteca e affini fino al secondo grado di persone che lavorano per la co- a Vigevano, l’Intendenza a Mortara, infine gli uffici di Posta munità o ricoprono pubblici uffici o non sono passati 3 anni dal- la loro ultima elezione, ma nella nuova elezione due vecchi re- a Robbio. steranno per informare i nuovi. Conta una popolazione di 150 abitanti (Casalis).

137 Cava

Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre comune di Cava. 386 1859, Castelnovetto, appartenente al circondario terzo di 1798 - 1814 Lomellina, mandamento terzo di Candia, ha una popolazio- ne di 1647 abitanti (decreto 1859). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- luogo del sesto distretto e La Cava ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). CAVA Nella compartimentazione territoriale dl 28 aprile 1806 con il toponimo La Cava, il comune ricade sotto il dominio comune di Cava. 384 Napoleonico e precisamente nel dipartimento d’Olona, di- sec. XIV - 1707 stretto secondo di Pavia, cantone primo di Pavia, come co- mune di terza classe con 259 abitanti (compartimentazione Il toponimo si trova citato nel secolo XIII, come facente 1806). parte del feudo di Sommo (Bergamo 1995). NelI’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 Ca- comune di Cava. 387 va, fa parte della contea Lumellina (Soriga 1913). 1815 - 1859 Nel 1315 quando Matteo Visconti si impadronisce di Pa- via, l’Agro Ticinese viene diviso in squadre e Cava è com- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cava fa presa nel distretto dell’Oltrepò Sub-Squadra-Summi. parte del mandamento di Carbonara, nella provincia di Vi- gevano (regio editto 1814, ASCVo). Nel 1466 i Visconti daranno in feudo queste terre agli Eu- stachi. Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Cava è capo di mandamento, nella provincia di Vigevano (regio Cava è inclusa nell’elenco delle terre del principato di editto 1815, ASCVo). Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). Per mezzo del Regio Editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Il 9 marzo 1637 Giovanni Domenico Cavalchino delega- regi stati di terra-ferma”, Cava è capo di mandamento, nella to del governatore di Milano, a nome di sua maestà Filippo provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Ge- IV di Spagna, fu inviato a Cava per assumere tutte quelle rola). notizie che il Governatore giudicava necessarie alla cono- scenza civile, amministrativa ed economica della comunità. Cava appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di Il console, Francesco Olevano affermava di abitare in que- Novara. Dipendente dal Senato Piemontese, ha gli uffici di ste terre e di essere stato per dieci volte console. Vi era un Insinuazione a Garlasco, la Prefettura e gli uffici di Ipoteca podestà che risiedeva in Pavia e per il suo ufficio riceveva 6 a Vigevano, l’Intendenza a Mortara, e, infine l’ufficio di Po- scudi l’anno pagati dal comune. sta a San Martino Siccomario. La popolazione era di 70 fuochi (Pasquale 1923). Cava è sede del Tribunale di Giudicatura e di un Ufficio di Percettoria e di Dogana di seconda linea. Nel 1650 Gerolamo Olevano presta giuramento di fedeltà al re di Spagna, come duca di Milano, per i feudi della Conta una popolazione di 500 abitanti (Casalis). Squadra di Sommo: Cava, Taverna, Torre de Torti, Franco, Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre San Fedele, Spichia, Sabione e Casa Bianca (ASTo, Inven- 1859, Cava appartiene al circondario di Pavia, è a capo del tario Lumellina n˚ 48). quinto mandamento, ed ha una popolazione di 795 abitanti (decreto 1859). comune di Cava. 385 1708 - 1797 mandamento di Cava. 388 1815 - 1859 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Con la compartimentazione del 27 ottobre 1815 Cava è lina dal duca di Savoia, Cava conta 191 anime, il feudatario capo di mandamento nella provincia di Mortara i comuni è il marchese Olevano, abitante in Pavia. che riunisce sono: Carbonara, Sabbione, Torre de’ Torti, Dalla relazione risulta che nella comunità sono presenti i Villanova d’Ardenghi, Zinasco, Zinaschino e Seirano, San- consoli (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). nazzaro del Boscfo, Bolmbardone e Sommo, Travedo e San Fedele (regio editto 1815, ASCVo). Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723 fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Cava è capo di mandamento che Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 riunisce le comunità di: Carbonara, Sommo, Torre de Torti, viene confermata l’appartenenza di Cava alla provincia Lo- Villanova d’Ardenghi e Zinasco, nella provincia di Lomel- mellina (stabilimento delle provincie 1749). lina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Nella compartimentazione del 23 ottobre 1859, Cava ri- il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina sulta essere il quinto mandamento del circondario di Pavia. (manifesto senatorio 1750). I comuni inclusi nella sua giurisdizione sono: Carbonara, In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Gerre Chiozzo, Mezzano, Mezzano Rabattone, Santa Ma- tembre 1775 Cava è confermata alla Lumellina (editto ria di Strada, San Martino Siccomario, Sommo, Torre de’ 1775). Torti, Villanova Ardenghi e Zinasco (decreto 1859).

138 Cecima

CAVAGNERA CECIMA comune di Cavagnera. 389 comune di Cecima. 393 sec. XIV - 1756 sec. XII - 1743 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Citata nel 943 come corte, viene donata dai re Ugo e Lo- censimento ricevute il primo giugno 1751 (Risposte ai 45 tario al vescovo di Pavia; nel 1014 ne veniva confermata la quesiti, cart. 3024) la località, posta nel vicariato di Bina- donazione inglobando nella giurisdizione anche San Ponzo sco, risulta infeudata alla casa Taverna cui è debitrice di un ed il vescovo di Pavia acquisiva il titolo di Conte di Cecima censo. La giustizia è amministrata dal podestà feudale tra- (Cavagna Sangiuliani 1906). Cecima con diploma dell’8 mite un luogotenente residente a Landriano. Il console giu- agosto 1164 emanato da Federico I, venne aggregata a Pa- ra presso la banca criminale di Milano. via, ma il vescovo vi mantenne giurisdizione tanto che il suo intervento risolutivo lo si trova in un contenzioso sorto La comunità è retta da un console, che presta giuramento per confini tra le comunità di Cecima e Bagnaria nel 1166. presso la banca criminale di Milano, e da un sindaco che Il vescovo di Pavia Guido di Langosco nel 1295 fa costruire convocano il consiglio annuale, le scritture sono tenute da in Cecima un mulino e nel 1300 riedifica il castello. E’ at- un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Milano testata la presenza in Cecima di un notaio rogatario dal e la popolazione è di 232 anime. 1155. Nel 1483 il capitolo della cattedrale di Pavia rinnova il podestà di Cecima (Cavagna Sangiuliani 1906). comune di Cavagnera. 390 Il vescovo Pietro Grassi l’8 febbraio 1419 emana gli sta- 1757 - 1796 tutum comunis Zecimae regole che valsero anche per gli al- tri feudi; l’atto venne sottoscritto come testimoni dai nunzi, Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 sindaci e procuratori del comune e luogo di Cecima e sua settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- curia, ed erano presenti i consiglieri del comune e i sindaci ta appartenere alla delegazione XV del Vicariato di Bina- e vari uomini di San Ponzo (AV Pavia). sco. Detti statuti con ogni probabilità sono una revisione di precedenti antichi statuti (Cavagna Sangiuliani 1906). comune di Cavagnera. 391 Comprendono 198 capitoli a cui in seguito altri ne furono 1797 - 1815 aggiunti riguardanti i dazi del vino e beccarie e riforme chieste dai credenzari di Cecima furono introdotte nel 1467 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama e 1479. Regolavano in modo minuzioso i doveri e i diritti del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- del podestà relativamente al giuramento ed alla residenza, stretto di Binasco. determinavano le garanzie da prestarsi a lui, l’opera dei Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del consoli, dei credentari, delle assemblee pubbliche, dei chia- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune varii. Fissavano il modo di regolare la giustizia civile, prin- mantiene l’appartenenza al distretto di Binasco. cipalmente la tutela della proprietà e dei contratti ed i rap- porti della famiglia con molta cautela e previdenza. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Entravano nei più minuti dettagli nel tutelare la manuten- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- zione delle strade non trascurando neppure le vicinali, si sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- preoccupavano dei forni, delle bilance, della custodia dei partimento dell’Olona. prodotti con la nomina dei campari. Oltre a disposizioni le- Nel 1801, Legge 23 fiorile anno IX, il comune viene ag- gali ed amministrative il legislatore si preoccupava di defi- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona nire anche i doveri morali, vengono disposte sanzioni pena- avente per capolugo Pavia. li per i delitti, gli insulti e la violenza alla donna (Cavagna Sangiuliani 1906). Dal comparto del 1805 Cavagnera risulta essere un co- mune di III classe con 274 abitanti appartenente al diparti- Cecima è inserita nel comparto delle strade degli “Statuta mento dell’Olona, distretto I di Milano, cantone IV Milano. stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum). comune di Cavagnera. 392 Nel 1544 papa Paolo III concesse il feudo agli Sforza conti di Santa Fiora. Il cardinale Guido Ascanio Sforza 1816 - 1859 conte di Santa Fiora ed abate commendatario di Sant’Al- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- berto di Butrio giurò fedeltà allo Stato di Milano il 20 gen- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di naio 1548. Il podestà era di nomina feudale come si appren- Cavagnera viene assegnato al settimo distretto - Landriano de da una lettera del 1598 del cardinale al vescovo di - della provincia di Pavia. Tortona, dove dice di aver dato ordini al “suo podestà”. Pas- sò poi agli Sforza Cesarini e nel 1613 ne fu investito il car- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 dinale Sforza Cesarini, feudatario anche di Cella, San Pon- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il zo, Menconico e Varzi. Agli Sforza Cesarini rimase sino comune era dotato di convocato. alla consegna dei beni feudali del 1753. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Nel 1595 la popolazione era di 500 anime e 100 fuochi. cazione 23 giugno 1853) il comune di Cavagnera risulta Cecima con San Ponzo e loro villaggi e cassinaggi era in- compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua clusa nell’elenco delle terre dello Stato di Milano del 1634 popolazione era formata da 542 abitanti. (Opizzone 1634) ed inserita nelle cosidette terre diverse, Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- cioè quelle terre infeudate ai Malaspina, Santa Fiora, Stato dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 350 abitanti. Vermesco e appunto feudo di Cecima che non pagavano

139 Cella nessuna contribuzione statatle se non il cosidetto cavallo di l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento tassa e la contribuzione agli alloggiamenti militari. amministrativo del 1775. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- comune di Cecima. consiglio. 394 bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte sec. XIV - 1743 e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Dagli statuti del 1419 risulta che il consiglio si riuniva ogni Cecima veniva provvisoriamente inserita nel mandamento anno all’8 di gennaio per eleggere i propri rappresentanti. In di Godiasco appartenente alla provincia di Voghera (regio una supplica inviata in data 30 novembre 1469 al vescovo di Pa- via il consiglio come presidentes terrae Cecimae chiedeva la editto 1814, ASCVo.). conferma degli statuti e l’introduzione di nuove norme. La let- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo tera era sottoscritta da 26 supplicanti ed in tale numero possia- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- mo ipotizzare fossero i componenti del consiglio. monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ture e cantoni per le assise, Cecima veniva definitivamente comune di Cecima. 395 inserita nel mandamento di Godiasco appartenente al pri- 1744 -1798 mo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, Con il trattato di Worms del 1743 Cecima passò sotto il ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente dominio di casa Savoia. alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Tori- no, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e il La comunità di Cecima è compresa nell’elenco delle ter- postale in Varzi. re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato regi stati di terra ferma” la comunità di Cecima viene inse- 1744). rita nel settimo mandamento di Godiasco, provincia di Vo- ghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Ca- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono sei Gerola). stabiliti gli uffici di insinuazione, Cecima con San Ponzo viene inserita nella tappa di Varzi (tappa insinuazione Sono aggregate a Cecima le frazioni di: Monte, Serra, 1770). Casa Lucchelli, San Bartolomeo, Colletta, Allegrini, Bu- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le sanca, Colombar, Campiano, Zanrè, Monsumà, Camp’Al- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- bino, Cascina Tarditi, Canotino di Scupello e Molino di blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Mezzo. La popolazione di Cecima contava 634 abitanti di- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare stribuiti in 129 case e famiglie (Casalis 1836). che Cecima fosse amministrata da un sindaco e quattro Nel 1859 Cecima con una popolazione di 586 abitanti en- consiglieri componenti il consiglio ordinario. tra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Ceci- XI mandamento di Godiasco del circondario di Voghera ma si trova inserita nel distretto di Bobbio (editto di S.M. (decreto 1859). 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, podestà. 398 Cecima con San Ponzo, viene inserita nel secondo cantone sec. XIV - 1743 di Varzi (riparto 1789). Gli statuti del 1419 regolavano i doveri e i diritti del po- Il comune nell’anno 1744 conta 528 abitanti, 587 che sal- destà il quale aveva obbligo di risiedere in Cecima con il gono a nel 1755 (Casalis). suo notaio e “famulo”. Il podestà era di nomina feudale, nel 1598 il feudatario Sforza di Santa Fiora scrive al vescovo comune di Cecima. 396 di Tortona annunciando di aver ingiunto al “suo podestà” di 1799 - 1814 Cecima di far eseguire dagli uomini del borgo gli ordini che Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge il vescovo aveva impartito nel corso della visita pastorale del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires (Cavagna Sangiuliani 1906). e gli aggiunti della municipalità di Cecima con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Cecima viene inse- rita nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- ghera (decreto Campana 1801). CELLA Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri comune di Cella. 399 municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- sec. XIV - 1743 rica per tre anni (decreto Campana 1802). Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Il toponimo si trova per la prima volta citato nell’elenco strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- dei beni del monastero di San Colombano di Bobbio dell’ parte, Cecima con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- 835. Federico I nel 1164 eresse Cella in feudo, investendo- gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera ne Obizzo Malaspina (Guasco). Il feudo comprendeva Ca- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). stellaro, Casanova, Selvapiana, Ceregni, Cegni e Cignolo. Nel 1227 il comune di Tortona restituisce il castello di Cel- la ai marchesi Opizzone e Alberto Malaspina col patto che comune di Cecima. 397 giurassero fedeltà al vescovo di Tortona (archivio curia car- 1815 - 1859 tella terre del vescovato). Nel 1545 Cella viene infeudata a L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Sforza Sforza duca di Santa Fiora col titolo di marchese Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni (Guasco), passò successivamente al duca Gaetano Sforza

140 Celpenchio

Cesarini insieme a Varzi. Fu incamerata dal re di Sardegna Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- nel 1753. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Cella nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltrepo, regi stati di terra ferma” la comunità di Cella viene inserita nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per nel terzo mandamento di Varzi, provincia di Bobbio, divi- fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). sione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Nel 1669 la popolazione di Cegni era di 85 fuochi. Nel 1859 Cella con una popolazione di 1484 abitanti en- tra a far parte della provincia di Pavia, viene inserito nel cir- comune di Cella. 400 condario di Bobbio e nel III mandamento di Varzi (decreto 1744 - 1798 1859) . Con il trattato di Worms del 1743 Cella passò sotto il do- Vengono aggregate a Cella le frazioni di: Nivione, Ne- minio di casa Savoia. gruzzo, Capo di Selva e Ca di Bertuca. (Casalis) Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Cella con Casale viene inserita nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le CELPENCHIO Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- comune di Celpenchio. 403 zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare sec. XIV - 1707 che Cella fosse amministrata da un sindaco e quattro con- siglieri componenti il consiglio ordinario. Nel diploma di Federico I del’8 agosto del 1164, fra le Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Cella terre concesse a Pavia, risulta citato anche Cerpente. Tale con Casale, Castellaro, Cegno, Cignolo e Negruzzo si trova concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone inserita nel distretto di Bobbio (editto di S.M. 1775) nel I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il ri- e 1230 (Malagugini 1912). parto in tre cantoni della provincia di Voghera, Cella, viene Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- inserita nel secondo cantone di Varzi (riparto 1789). codel 1181, si trova “Secondum breue de Lomellina, Jn Cerpengio (…)” (Bollea 1909). comune di Cella. 401 La località è citata nell’elenco delle terre del contado di 1799 - 1814 Pavia del 1250 come “Cerpenclium”, in Contea Lumellina Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge (Soriga 1913). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella e gli aggiunti della municipalità di Cella con decreto del 23 Squadra di Lumelina, “Serpengium”(statuta stratarum). fruttidoro anno IX (settembre 1801). Cella viene inserita Nel 1447 il borgo fu occupato da Lodovico di Savoia, si- nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera gnoreggiava, prima, il nobile Batista di Amorscano che gli (decreto Campana 1801). giurò fedeltà. Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Durante la contesa sorta tra i vescovi di Pavia e quelli di partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Vercelli, nel XVI secolo, si arrivò alla decisione di confer- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- mare, nel 1578, Celpenchio e Castelnovetto alla diocesi di rica per tre anni (decreto Campana 1802). Vercelli. Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Il comune appartiene per lungo tempo ai Gallarati - Scot- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- ti, e precisamente dal 1465 al 1784 quando proprietà e ca- parte, Cella con decreto del 13 giugno 1805 viene aggrega- stello passeranno ai Bigazzi. ta al dipartimento di Genova circondario di Voghera Cerpencio, con i Nobili, è incluso nell’elenco delle terre (decreto 1805, ASC Casei Gerola). del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone comune di Cella. 402 1644). 1815 - 1859 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di comune di Celpenchio. 404 Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni 1708 - 1797 l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- lina dal duca di Savoia, Celpenchio conta 150 anime, il feu- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte datario è il marchese Gallerati, abitante in Milano (ASTo, e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Paesi di nuovo acquisto). Cella veniva provvisoriamente inserita nel mandamento di Varzi appartenente alla provincia di Bobbio (regio editto Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda 1814, ASCVo ). del 3 settembre 1749 fa parte della provincia Lomellina In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo (stabilimento delle provincie 1749), stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina ture e cantoni per le assise, Cella veniva definitivamente in- (manifesto senatorio 1750). serita nel mandamento di Varzi appartenente alla provincia In seguito al censimento dell nuove province del 15 set- di Bobbio ( regio editto 1815, ASCVo) sede di intendenza tembre 1775 Celpenchio è confermato, ancora, alla Lumel- e prefettura e alla divisione di Genova. lina (editto 1775).

141 Ceranova comune di Celpenchio. 405 consenso dei maggiori estimati. Le scritture sono tenute da 1798 - 1814 un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 324 anime. Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- comune di Ceranova. 408 go del quarto distretto e Celpenchioo ne fa parte (legge 11 1757 - 1796 Brumale anno IX). Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando 1757 Ceranova viene assegnato alla settima delegazione che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- della campagna sottana pavese (Compartimentazione tere- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- siana 1757). ne dei dipartimenti e dei distretti, Celpenchio è incluso nel Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- (legge 25 Fiorile anno IX). ta appartenere alla delegazione VII della Campagna Sotta- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 na. Celpenchio ricade sotto il dominio napoleonico e precisa- mente nel Dipartimento dell’Agogna, cantone terzo di comune di Ceranova. 409 Robbio, distretto primo di Novara, come comune di terza 1797 - 1815 classe, citato con il toponimo di Cerpericchio insieme a Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Cozzo, con una popolazione di 888 abitanti (compartimen- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- tazioni 1806). stretto di Belgioioso. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del comune di Celpenchio. 406 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune 1815 - 1859 mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Celpen- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- chio fa parte del mandamento di Candia, nella provincia di tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Mortara (regio editto 1814, ASCVo). sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- mo del dipartimento dell’Olona. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- regi stati di terra-ferma”, Celpenchio viene inserito nel gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona mandamento di Candia, nella provincia di Lomellina (regio avente per capolugo Pavia. editto 1818, ASC Casei Gerola). Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno Celpenchio fa parte della diocesi di Vercelli, divisione di 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Novara. Dipendente dal Senato Piemontese, ha gli uffici di to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- Insinuazione a Mede, la Prefettura e gli uffici di Ipoteca a polazione di 380 abitanti. Vigevano, di Intendenza e Posta a Mortara. Conta una popolazione di 366 abitanti (Casalis). comune di Ceranova. 410 Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre 1816 - 1859 1859, Celpenchio appartiene al circondario terzo di Lomel- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- lina, mandamento terzo di Candia, ha una popolazione di bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di 455 abitanti (decreto 1859). Ceranova viene assegnato al terzo distretto - Belgioioso - della provincia di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il CERANOVA comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- comune di Ceranova. 407 cazione 23 giugno 1853) il comune di Ceranova risulta sec. XIV - 1756 compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioioso. La sua popolazione era formata da 512 abitanti. Il toponimo è compare come “Cellanova” della zona “in- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- ter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fo- dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 545 dro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). abitanti. In seguito appare ancora come “Cellanova” nel comparto delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 nella squa- dra della “subtana Papiae” (Statuta stratarum). Ceranova è indicato nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone come appartenen- CERGNAGO te alla Campagna Sottana (Opizzone 1644). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del comune di Cergnago. 411 censimento ricevute il 3 febbraio 1751 (Risposte ai 45 que- sec. XIV - 1707 siti, cart. 3020) Ceranova risulta infeudato al marchese reg- Cergnago è nominato nel 907, durante il regno di Beren- gente Cavalli che riceve un censo. La giustizia è ammini- gario I, in un documento nel quale risulta che l’abate Pietro strata dal podestà feudale. concedette in enfiteusi alcuni beni “Posita in loco et fundo Il comune è retto da un console che presta giuramento al Cirniaco in Judiciaria Laumellensi”, ed è ancora accennato podestà di Pavia, e da un deputato eletti dai capi di casa col in altri documenti del 908 e del 1012 (Bergamo 1995).

142 Cerretto

Nei diplomi di Federico I dell’8 agosto 1164, e di Enrico regi stati di terra-ferma”, Cergnago viene inserito nel man- VI è dichiarato dipendente da Pavia. damento di San Giorgio, nella provincia di Lomellina (re- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di gio editto 1818, ASC Casei Gerola). Pavia del 1250 come “Cergnagum”, in Contea Lumellina Cergnago fa parte della diocesi di Vigevano, divisione di (Soriga 1913). Novara. Dipendente dal Senato Piemontese, ha gli uffici di Nel 1312 con diploma di Arrigo VII si conferma l’appar- Insinuazione a Sannazzaro de Burgondi, la Prefettura e gli tenenza del comune al feudo di Mortara, che, a sua volta, uffici di Ipoteca a Vigevano, l’Intendenza e gli uffici di Po- appartiene a Pavia. sta a Mortara. Gli sono assoggettati i cascinali di Erbamala, Cergnago è incluso nell’elenco delle terre del Principato Bellaria e Molino Flezza. di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, Conta una popolazione di 1040 abitanti (Casalis). come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre Alla fine del XVII secolo il paese era infeudato agli Ole- 1859, Cergnago appartiene al circondario terzo di Lomelli- vano e ai Lonati (Bergamo 1995). na, mandamento decimo di San Giorgio e ha una popola- zione di 1188 abitanti (decreto 1859). comune di Cergnago. 412 1708 - 1797 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- CERRETTO lina dal duca di Savoia, Cergnago conta 565 anime, il feu- datario è il marchese di Mortara; attualmente, però, non è comune di Cerretto. 415 infeudato. sec. XIV - 1707 (con Cergnago è citata l’Abbazia di Herbamala: membro del comune suddetto) (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Cerretto è menzionato in una carta del 988, nella quale si Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda concedono in enfiteusi diverse terre “quae jacet in loco Cer- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla reto”, appartenenti al Monastero di San Silvestro (dove è si- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). tuato non è precisato) (Bergamo 1995). Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Un ramo della famiglia dei conti palatini di Lomello e di viene confermata l’appartenenza di Cergnago alla provin- Langosco ebbe in feudo il borgo e ne portò il nome. cia Lomellina (manifesto senatorio 1749). Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- Dal manifesto Senatorio del 17 agosto 1750 si evince che co, si trova “Secundum breue de Lomellina, Jn Cerrutus il comune è incluso, con il toponimo di Cerniago, nel primo (…)” (Bollea 1909). cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Pavia del 1250 come “Cerretum”, in contea Lumellina (So- tembre 1775 Cergnago è confermato ancora, alla Lumelli- riga 1913). na (editto 1775). Negli Statuta Stratarum di Pavia si legge nella Squadra di Lumelina, “Coeretum” (statuta stratarum). comune di Cergnago. 413 Nel XV secolo risulta feudataria la famiglia Beccaria 1798 - 1814 (Bergamo 1995). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Cerreto è incluso nell’elenco delle terre del Principato di Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). go del quinto distretto e Cerniago ne fa parte (legge 11 Bru- male anno IX). comune di Cerretto. 416 Con il decreto del 25 Fiorile 1800 invece, considerando 1708 - 1797 che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- ne dei dipartimenti e dei distretti, Cerniago è incluso nel se- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna lina dal duca di Savoia, Cerreto conta 350 anime, il feuda- (legge 25 Fiorile anno IX). tario è il signor Gregorio Roma, abitante in Milano. Nella compartimentazione del 28 aprile 1806 Cergnago Dalla relazione risulta esserci, nella comunità un cancel- ricade sotto il dominio napoleonico, e precisamente nel di- liere (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). partimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda quinto di Mortara, unito ad Erbamala come comune di terza del 1723 fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla classe con popolazione di 665 abitanti (compartimentazio- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). ne 1806). Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Cerretto alla provincia comune di Cergnago. 414 Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). 1815 - 1859 Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cergnago il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina fa parte del mandamento di San Giorgio, nella provincia di (manifesto senatorio 1750). Mortara (regio editto 1814, ASCVo). In seguito al censimento delle nuove province del 15 set- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tembre 1775 Cerretto è confermato, ancora, alla Lumellina tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ (editto 1775).

143 Cerro comune di Cerretto. 417 CERVESINA 1798 - 1814 comune di Cervesina. 420 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la sec. XIV - 1743 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Cervesina si trova per la prima volta citata nel 1157, so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- come corte, in una bolla di papa Adriano IV in cui viene go del quarto distretto e Ceretto ne fa parte (legge 11 Bru- confermata alla giurisdizione del vescovo di Tortona. Fu male anno IX). tolta a Tortona e concessa alla città di Pavia nel 1192 dall’imperatore Enrico I (Goggi 1973). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Come Cervexina è citata nell’elenco delle terre del con- tivi corpi amministrativi è stata stabilitia una nuova divisio- tado pavese del 1250, come appartenente all’Oltrepo (Sori- ne dei dipartimenti e dei distretti, Caretto è incluso nel se- ga 1913). condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna Successivamente si trova citata nel comparto delle strade (legge 25 Fiorile anno IX). degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Nel sec. XIV Cervesina e San Gaudenzio erano compresi Cerretto ricade sotto il dominio napoleonico e, precisamen- nella podestaria di Voghera. te, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, Cervesina compare nell’elenco delle dichiarazioni del cantone quinto di Mortara, come comune di terza classe focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- con popolazione di 352 abitanti (compartimentazione partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- 1806). mario, tra i dichiaranti è il console della comunità (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). comune di Cerretto. 418 Nel 1657 la comunità contava 450 anime e 85 fuochi. Cervesina nel 1634 è inserita come appartenente all’Ol- 1815 - 1859 trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cerretto fa parte del mandamento di Candia, nella provincia di Mor- comune di Cervesina. 421 tara (regio editto 1814, ASCVo). 1744 - 1798 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con il trattato di Worms del 1743 Cervesina passò sotto tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ il dominio di casa Savoia. regi stati di terra-ferma”, Cerretto viene inserito nel manda- La comunità di Cervesina è compresa nell’elenco delle mento di Robbio, nella provincia di Lomellina (regio editto terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante 1818, ASC Casei Gerola). in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del 1859, Cerretto appartiene al circondario terzo di Lomelli- principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- na, mandamento nono di Robbio e ha una popolazione di to 1744). 644 abitanti (decreto 1859). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Crevesina viene inserita nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- CERRO blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Cervesina fosse amministrata da un sindaco e quattro comune di Cerro. 419 consiglieri componenti il consiglio ordinario. sec. XIV - 1756 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Cerve- sina con Rampino e San Gaudenzio si trova inserita nel di- Nella divisione delle squadre degli “Statuta Stratarum” stretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto sena- del 1452 (Bassi 1996) Cerro risulta appartenere alla squa- torio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre dra di Giussago con la denominazione “Certum”. cantoni della provincia di Voghera, Cervesina con Rampino e San Gaudenzio, viene inserito nel primo cantone di Vo- Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del ghera (riparto 1789). censimento del 1751 (ASMi Catasto, cart. 3019) questa co- munità della campagna soprana dichiara di non essere in- comune di Cervesina con San Gaudenzio. 422 feudata ma di appartenere al Pio Luogo di Santa Corona di 1799 - 1814 Milano e di essere indipendente. È priva di organi di gover- no, tranne che del console che presta giuramento al pretorio Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge di Milano, in quanto il fittabile paga tutti i carichi senza ne- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires cessità di riparto. Non ci sono procuratori in Milano e la po- e gli aggiunti della municipalità di Cervesina e San Gau- polazione ammonta a 48 anime. denzio con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Cervesina con San Gaudenzio viene inserita nel di- Nelle compartimentazioni successive Cerro viene citata partimento di Marengo e nel circondario di Voghera (decre- insieme a Torrino. to Campana 1801).

144 Chignolo

Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Ambrogio Opizzone Chignolo viene indicato come appar- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- tenente alla Campagna Sottana (Opizzone 1644). rica per tre anni (decreto Campana 1802). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- censimento (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3022) Chignolo ri- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- sulta infeudata (con Albarone, Nizzolaro e Botterone) ai parte, Cervesina con San Gaudenzio con decreto del 13 Cusano che ricevono un censo annuo per il dazio dell’im- giugno 1805 viene aggregata al dipartimento di Genova cir- bottato. La giustizia è amministrata dal podestà feudale con condario di Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). carica biennale che viene rappresentato localmente da un luogotenente. Il comune è retto da un console, che presta comune di Cervesina. 423 giuramento a Pavia e da quattro deputati: due sono deputati 1815 - 1859 dell’anno precedente che rimangono in carica mentre due sono nuovi eletti. L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Chignolo è dotato anche di un consiglio particolare com- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni posto da dieci persone che vengono elette in occasione del l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento consiglio generale che si tiene al tempo dell’imposta con amministrativo del 1775. l’assistenza del podestà e del cancelliere secondo la se- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- guente procedura entrata in vigore dal 1747: fra gli imbus- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte solati si estraggono otto nomi, i feudatari scelgono quattro e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, persone fra questi otto mentre i rimanenti sei sono eletti dai Cervesina veniva provvisoriamente inserita nel manda- deputati. In precedenza la rosa degli otto nomi era scelta dai mento di Bastida Pancarana appartenente alla provincia di deputati. Il comune ha un cancelliere salariato e un rappre- Voghera (regio editto 1814, ASCVo). sentante in Milano, la popolazione è di 1400 anime. In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- comune di Chignolo. 425 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- 1757 - 1796 ture e cantoni per le assise, Cervesina veniva definitiva- mente inserita nel mandamento di Casei appartenente al Con la compartimentazione del Principato di Pavia del terzo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1757 Chignolo risulta appartenente al campagna sottana, 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- delegazione X aggregato ad Alberone (Compartimentazio- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di ne teresiana 1757). Casale e l’ufficio dell’insinuazione e il postale avevano Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 sede in Voghera. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- ta appartenere alla delegazione X della Campagna Sottana tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ aggregato alla frazione di Albarone. regi stati di terra ferma” la comunità di Cervesina viene in- serita nel quinto mandamento di Casei, provincia di Voghe- comune di Chignolo. 426 ra, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei 1797 - 1815 Gerola). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Viene aggregata a Cervesina la frazione di San Gauden- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- zio e la popolazione contava 2070 abitanti. Era presente un stretto di San Colombano unito ad Albarone. porto per l’attraversamento del Po detto di Cervesina (Ca- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del salis 1836). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune fa a Nel 1859 Cervesina con una popolazione di 1827 abitanti sè ed è privo di frazioni. entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel Nel 1801(Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- X mandamento di Casei del circondario di Voghera (decre- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona to 1859). avente per capolugo Pavia unito ad Alberone e Botterone. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con CHIGNOLO popolazione di 3227 abitanti unito alla frazione di Albero- ne. Gli stessi dati vengono riportati nella compartimenta- comune di Chignolo. 424 zione territoriale del 28 aprile 1806. sec. XIV - 1756 comune di Chignolo. 427 Il toponimo compare come “Cugnolus” nel diploma 1816 - 1859 dell’imperatore Federico del 1164 (Bonetta Ms A III 26) nell’elenco dei luoghi su cui i pavesi hanno diritto alle “re- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- galie”. Successivamente viene confermata la dipendenza di bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di questa località da Pavia con il diploma di Enrico VI del Chignolo viene assegnato al quarto distretto - Corteolona - 1191, (Bonetta Pergamene comunali n. 40) la è denomina- della provincia di Pavia unito ad Albarone. zione “Cugnolum”. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Nell’estimo del 1250 secolo è citato ancora come “Cu- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il gnolum” (Soriga 1913). Nel comparto delle strade degli comune era dotato di consiglio. “Statuta Stratarum” del 1452 “Cugnolum” risulta capo del- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- la squadra del proprio vicariato (Statuta stratarum). cazione 23 giugno 1853) il comune di Chignolo risulta

145 Cicognola compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Cortelona ra, Cicognola, viene inserita nel terzo cantone di Broni (ri- ancora aggregato ad Alberone. La sua popolazione era for- parto 1789). mata da 13974 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- comune di Cicognola. 430 dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 4175 1799 -1814 abitanti. Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Cicognola con decreto CICOGNOLA del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Cicognola vie- ne inserita nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana 1801). comune di Cicognola. 428 Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- sec. XIV - 1743 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Il toponimo si trova citato per la prima volta nel 982 per municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- una donazione di beni al monastero di San Maiolo di Pavia rica per tre anni (decreto Campana 1802). (Bascapè). E’ citata come Cicugnola nell’elenco delle terre Cicognola nel riparto delle azioni dell’ex commenda di del contado pavese del 1250 come appartenente all’Oltrepo Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati cittadini del dipar- (Soriga 1913). timento di Marengo è inserita nel circondario di Broni (de- Nel 1260 aveva un notaio, certo Giacomo di Cigognola creto Brayda 1801). (Bollea). Federico I con diploma dell’8 agosto 1164 tolse Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Cicognola alla famiglia dei Sannazzaro e l’ assegnò con strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- tutte le regalie alla città di Pavia la quale ne fece feudo con parte, Cicognola con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Broni (diploma Federico I). gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Come Cigognolla è inserita nel comparto delle strade de- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). gli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ul- tra Padum (Statuta stratarum). comune di Cicognola. 431 Come Cighognolla compare nell’elenco delle dichiara- 1815 -1859 zioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo L’amministrazione provvisoria della città e provincia di e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni 17). l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Nel 1658 la popolazione era di 403 anime (Goggi 1973). amministrativo del 1775. Cicognola nel 1634 è inserita come appartenente all’Ol- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Ci- cognola veniva provvisoriamente inserita nel mandamento di Santa Giuletta appartenente alla provincia di Voghera comune di Cicognola. 429 (regio editto 1814, ASCVo). 1744 - 1798 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Con il trattato di Worms del 1743 Cicognola passò sotto stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- il dominio di casa Savoia. monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- La comunità di Cicognola è compresa nell’elenco delle ture e cantoni per le assise, Cicognola veniva definitiva- terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante mente inserita nel mandamento di Santa Giuletta in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del ( regio editto 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal to 1744). senato di Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio e quello postale in Broni. Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Cicognola viene inserita Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Cicognola viene in- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le serita nel decimo mandamento di Santa Giuletta, provincia Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- di Voghera, divisione di Alessandria (decreto 1818, ASC blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Casei Gerola). zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Cicognola fosse amministrata da un sindaco e quattro Viene unita a Cicognola la frazione di Vilcomune. La po- consiglieri componenti il consiglio ordinario. polazione di contava circa 1700 abitanti (Casalis 1836). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Cico- Nel 1859 Cicognola con una popolazione di 1626 abitan- gnola si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di ti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che nel VII mandamento di Santa Giuletta del circondario di stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- Voghera (decreto 1859).

146 Cilavegna

CILAVEGNA Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado, fra le quali comune di Cilavegna. 432 appunto, quelle di Cilavegna (ASTo, Carte Vigevano). Qualche anno dopo, il 5 ottobre 1677, il sindaco generale sec. XIV - 1743 Renolio avvisa le terre di Gambolò, Robbio, Palestro, Cila- Il toponimo come “Cilavinnis” si trova citato in docu- vegna di ritrovarsi nella congregazione per nominare tre menti del X secolo; successivamente appare come Cillave- soggetti per l’elezione di uno dei tre (per il triennio 1678- gna e Celavegno (Bergamo 1995). ’80) al governo di questo contado (ASTo, Parte Vigevano). Nel diploma di Federico I dell’8 agosto 1164, fra le terre Da un resoconto del 28 maggio 1688, sempre del sindaco concesse a Pavia, risulta anche Cilavegna; la concessione generale del contado Renolio, si rilevano i luoghi del con- verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e tado e i loro feudatari. Per Cilavegna il conte Lorenzo Ta- da Federico II rispettivamente, nel 1219, 1220 e 1230 (Ma- verna (ASTo, Parte Vigevano). lagugini 1912). comune di Cilavegna. consiglio di giunta. 433 Cellavegna è citata nell’elenco delle terre del contado di sec. XIV - 1743 Pavia del 1250 come appartenente alla contea Lumellina Cilavegna, già dai primordi del 1400 aveva per antica con- (Soriga 1913). suetudine, un suo proprio ordinamento interno, come si consta Nel 1355 alcuni documenti (diplomi di Carlo IV) confer- dal convocato tenutosi in ottemperanza al decreto del vescovo mano il possesso di questi luoghi alla famiglia Beccaria, di Pavia Pietro Grassi del 1416 (Bergamo 1995). Tre corpi giuridici entrano a far parte del consiglio comunale: all’ultimo dei quali, Castellino, il duca Filippo Maria Vi- “Consilium, Consules, hominum major pars comorntium Cila- sconti confisca il feudo e lo passa a Francesco di Castelbar- veniae” (Rampi 1965). co che, a sua volta, lo cede ad Alberico Maletta, discenden- Ogni anno al principio di gennaio si eleggevano i consoli e i te dei conti palatini. consiglieri di giunta in una adunanza generale dei capi famiglia. Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Vi erano tre generi di adunanza: Consiglio ordinario, compo- Squadra di Lumelina, “Cillavenia” (statuta stratarum). sto dai consoli, Consiglio di giunta, formato dai quaranta con- siglieri e Convocato generale, a cui intervenivano tutti i capi di Cilavegna, già dai primordi del 1400 aveva per antica famiglia. consuetudine, un suo proprio ordinamento interno, come si A fianco di questa organizzazione interna vi era l’autorità del consta dal convocato tenutosi in ottemperanza al decreto feudatario (Rampi 1965). del vescovo di Pavia Pietro Grassi del 1416 (Bergamo comune di Cilavegna. consiglio ordinario. 434 1995). sec. XIV - 1743 Tre corpi giuridici entrano a far parte del consiglio comu- Cilavegna, già dai primordi del 1400 aveva per antica con- nale: “Consilium, Consules, hominum major pars comorn- suetudine, un suo proprio ordinamento interno, come si consta tium Cilaveniae” (Rampi 1965). dal convocato tenutosi in ottemperanza al decreto del vescovo Nel 1483 il feudo passa a Vercellino Visconti e, dopo di di Pavia Pietro Grassi del 1416 (Bergamo 1995). Tre corpi giuridici entrano a far parte del consiglio comunale: lui, a Ludovico il Moro che lo consegna al suo cameriere “Consilium, Consules, hominum major pars comorntium Cila- Giacometto della Tela (1496). Da ora inizia la signoria An- veniae” (Rampi 1965). tellana (originaria di Voghera e non nobile) che ebbe fortu- Ogni anno al principio di gennaio si eleggevano i consoli e i na breve, poiché il re Luigi XII, vinto Ludovico Sforza, re- consiglieri di giunta in una adunanza generale dei capi famiglia. integra nei loro diritti quelli che erano stati spodestati, Ai consoli, eletti in numero di due per trimestre, era demandata cosicché Vercellino Visconti, nel 1500, riebbe il feudo di l’ordinaria amministrazione del comune. invece alle decisioni Cilavegna di importanza alquanto maggiore erano chiamati i consiglieri di giunta, eletti in numero di 40 che intervenivano con voto deli- Dall’elenco delle imposte fondiarie e personali si può berativo. constatare che nel 1543 la popolazione di Cilavegna conta- Gli affari in cui erano compromessi gli interessi della popo- va 434 persone esclusi i bambini sotto i sette anni e le don- lazione ed in modo speciale l’applicazione di nuove tasse, era- ne, nel 1580 invece 929 (Rampi 1965). no trattati esclusivamente dall’adunanza di tutti i capi famiglia. Essi, in numero variante di anno in anno, dovevano essere pre- Nel 1525 dopo la sconfitta francese, a Milano si insedia- senti almeno per i due terzi per la validità delle adunanze. Se la rono nuovamente gli Sforza e i fratelli Antellani divennero trattazione della causa richiedeva maggior competenza e mag- ancora i signori del luogo e vi rimasero, fra alterne vicende, gior tempo, deputavano per loro procuratori i consoli o altre fino al 1615, quando, morto l’unico erede maschio, la so- persone adatte. rella sposa il conte Cesare Taverna col quale riapre la nuova Vi erano dunque, tre generi di adunanza: consiglio ordinario, serie di feudatari che resisteranno fino al XIX secolo. composto dai consoli, consiglio di giunta, formato dai quaranta consiglieri e convocato generale, a cui intervenivano tutti i capi Nel 1530 è eretta Vigevano città e diocesi e, due anni di famiglia. dopo Cilavegna entra nel suo comitato, formando con altri A fianco di questa organizzazione interna vi era l’autorità del paesi il contado del Vigevanasco. feudatario (Rampi 1965). E’ del 3 novembre 1547 l’elenco dei comuni per i paga- In un documento che porta la data del 17 aprile 1577, suppli- ca del feudatario indirizzata a Filippo II, si legge che si doves- menti dei dazi, in tale elenco appare Cilavegna (ASTo, Car- sero tutelare i più poveri, poiché solo le persone più benestanti te Vigevano). assedevano al consiglio del comune ed erano considerate abili Il documento che porta la data del 10 ottobre 1639 avvisa per tali cariche (Rampi 1965). che le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolno- comune di Cilavegna. consoli. 435 vo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza, sec. XIV - 1743 Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio No- Nel 1526 i consoli del comune, come è riportato in un atto, varese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diven- erano Giorgio Guida e Tommaso Falzoni, mentre gli altri sei tando così, terre appartenenti al Contado di Vigevano componenti del consiglio ordinario erano: Domenico Omodei, (ASTo, Carte Vigevano). Antonio Grassi, Lorenzo Lino, Antonio Manara, Sebastiano

147 Codevilla

Omodei, Antonio Gallesi. I consoli erano stipendiati dalla po- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- polazione così come il pretore, il notaio e il messo o servitore tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ della comunità (Rampi 1965). regi stati di terra-ferma”, Cilavegna viene inserita nel man- comune di Cilavegna. convocato generale. 436 damento di Gravellona, nella provincia di Lomellina (regio sec. XIV - 1743 editto 1818, ASC Casei Gerola). Cilavegna fa parte della diocesi di Vigevano, divisione di Cilavegna, già dai primordi del 1400 aveva per antica con- suetudine, un suo proprio ordinamento interno, come si consta Novara. Dipendente dal Senato di Casale, ha gli uffici di In- dal convocato tenutosi in ottemperanza al decreto del vescovo sinuazione, Posta, la Prefettura e di Ipoteca a Vigevano. di Pavia Pietro Grassi del 1416 (Bergamo 1995). Conta una popolazione di 3042 abitanti (Casalis). Tre corpi giuridici entrano a far parte del consiglio comunale: Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre “Consilium, Consules, hominum major pars comorntium Cila- 1859, Cilavegna appartiene al circondario terzo di Lomel- veniae” (Rampi 1965). lina, mandamento sesto di Gravellona e ha una popolazione Ogni anno al principio di gennaio si eleggevano i consoli e i consiglieri di giunta in una adunanza generale dei capi famiglia. di 3691 abitanti (decreto 1859). Vi erano tre generi di adunanza: Consiglio ordinario, compo- sto dai consoli, Consiglio di giunta, formato dai quaranta con- podestà. 440 siglieri e Convocato generale, a cui intervenivano tutti i capi di sec. XIV - 1743 famiglia. A fianco di questa organizzazione interna vi era l’autorità del Il podestà era il luogotenente del feudatario, rimaneva in feudatario (Rampi 1965). carica per un biennio e, secondo la generale consuetudine, per una condotta imparziale al di sopra degli intrighi delle comune di Cilavegna. 437 fazioni, non doveva essere abitante del luogo né dei paesi 1744 - 1797 vicini, e doveva venire a Cilavegna due volte alla settimana. Nell’anno 1526 era in carica Carlo dei conti di Albonese, Con regie patenti del 6 marzo 1750, nell’ambito della la cui famiglia risiedeva a Pavia. riorganizzazione dei territori degli stati sardi di terraferma, I suoi doveri erano ben definiti e limitati alla tutela degli il Vigevanasco, e Cilavegna che ne faceva parte, fu sottopo- interessi del feudatario, benchè anche in altre occasioni sto all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese (Gardinali conservasse una esteriore preminenza sulle autorità comu- 1976). nali (Rampi 1965). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- tembre 1775, Cilavegna risulta appartenere a quella di Vi- gevano (editto 1775). Nella ripartizioni dei cantoni del 29 agosto 1789 Cillave- gna è inclusa nel cantone unico di Vigevano (manifesto se- CODEVILLA natorio 1789). comune di Codevilla. 441 comune di Cilavegna. 438 sec. XIV - 1743 1798 - 1814 Codevilla come Voghera e Mondondone apparteneva alla Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la signoria feudale del vescovo di Tortona (Goggi 1973), Fe- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- derico I dopo la distruzione di Tortona con diploma dell’8 so in 17 distretti, o circondari comunali, Vigevano è capo- agosto 1164 (diploma Federico I) la assegnò con diritto di luogo del secondo distretto e Cillavegna ne fa parte (legge ogni regalia alla città di Pavia. 11 Brumale anno IX). Nel 1350 Filippo Maria Visconti inglobò Codevilla con il Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando feudo di Mondondone (Guasco 1911). che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Come Co de Villa compare nell’elenco delle dichiarazio- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 ne dei dipartimenti e dei distretti, Cillavegna è incluso nel come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna e Siccomario, sotto la giurisdizione di Mondondone (legge 25 Fiorile anno IX). (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Cilavegna ricade sotto il dominio napoleonico e, precisa- comune di Codevilla. 442 mente, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigeva- 1744 - 1798 no, cantone primo di Vigevano, come comune di terza clas- Con il trattato di Worms del 1743 Codevilla passò sotto se con popolazione di 2999 abitanti (compartimentazione il dominio di casa Savoia. 1806). Il consiglio comunale era composto da un sindaco e quat- tro consiglieri eletti tra i maggiori estimati della comunità comune di Cilavegna. 439 La comunità di Codevilla non è compresa nell’elenco 1815 - 1859 delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappre- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cilavegna sentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione è capo di mandamento, nella provincia di Vigevano (regio della congregazione dei possessori dei beni rurali nella par- editto 1814, ASCVo). te del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 , la Con la compartimentazione del 1815 Cilavegna, con Vi- rappresentanza con probabilità era sostenuta da Mondon- gnarello, fa parte del mandamento di Vigevano, che è can- done (convocato 1744). tone unico della provincia di Vigevano (regio editto 1815, Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono ASCVo). stabiliti gli uffici di insinuazione, Codevilla unita a Mon-

148 Comairano dondone viene inserita nella tappa di Voghera (tappa insi- COMAIRANO nuazione 1770). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Code- comune di Comairano. 445 villa e Mondondone si trova inserita nel distretto di Voghe- sec. XIV - 1756 ra (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 ago- Il toponimo appare citato come “Comairano” della zona sto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di provincia di Voghera, Codevilla, viene inserita nel primo fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). cantone di Voghera (riparto 1789). Successivamente nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” viene indicato di Ambrogio Opizzone come appartenente al “Barco Novo” (Opizzone 1644). comune di Codevilla. 443 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del 1799 - 1814 censimento ricevute il 16 aprile 1751(Risposte ai 45 quesi- ti, cart. 3018) questo comune del Parco Nuovo - aggregato Codevilla nel riparto delle azioni dell’ex commenda di “in officio” con Gualterzano - risulta privo di feudatario, Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati cittadini del dipar- non risiede alcun giusdicente. timento di Marengo è inserita nel circondario di Voghera Comairano non ha un consiglio generale ma è retto da un (decreto Brayda1801). console che presta giuramento presso la pretura di Pavia e viene rinnovato annualmente dal fittabile del Collegio Bor- Nella nomina dei sindaci e aggiunti fatta dal prefetto del romeo, non c’è cancelliere in quanto provvede gratuita- dipartimento di Marengo nel mese di settembre 1801 e dei mente lo stesso fittabile. Il comune non ha procuratori in consiglieri della municipalità nel maggio 1802, risulta uni- Milano e conta 112 anime. ta a Mondondone (vedi Mondondone). comune di Comairano. 446 comune di Codevilla. 444 1757 - 1796 1815 -1859 Nella compartimentazione del principato di Pavia del 1757 viene indicato come appartenente al parco nuovo, de- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di legazione XIII aggregato a Gualterzano e Cassina Campa- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni gna (Compartimentazione teresiana 1757). l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 amministrativo del 1775. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta appartenere alla delegazione 1III del Parco Novo Pavese In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- aggregato alle frazioni di Gualterzano e Cassina Campa- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte gna. e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Codevilla veniva provvisoriamente inserito nel mandamen- comune di Comairano. 447 to di Casteggio appartenente alla provincia di Voghera (re- 1797 - 1815 gio editto 1814, ASCVo). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- stretto di Belgioioso unito a Gualterzano e Cassina Campa- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- gna. ture e cantoni per le assise, Codevilla veniva definitivamen- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del te inserita nel mandamento di Casteggio appartenente al 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- terzo cantone della provincia di Voghera ( regio editto tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- Pavia con le sue frazioni. nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- Casale e l’ufficio dell’insinuazione e il postale avevano gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. sede in Casteggio. Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Pavia, cantone I Pavia, unito alle frazioni di Gualterzano e regi stati di terra ferma” la comunità di Codevilla viene in- Cassina Campagna con popolazione di 306 abitanti. serita nel sesto mandamento di Casteggio, provincia di Vo- ghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Ca- comune di Comairano. 448 sei Gerola). 1816 - 1859 Vengono aggregate a Codevilla le frazioni di: Mondon- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- done, Rosei, Casareggio, Piana e Garlassolo inferiore. La bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di popolazione contava 1400 abitanti (Casalis 1836). Comairano viene assegnato al primo distretto - Pavia - della provincia di Pavia unito a Gualterzano e Cassina Campa- Nel 1859 Codevilla con una popolazione di 1742 abitanti gna. entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 XII mandamento di Casteggio del circondario di Voghera luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il (decreto 1859). comune era dotato di convocato.

149 Comun Mandelli

Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Sforza. Questo conte, poi duca, darà nel 1464 detto feudo cazione 23 giugno 1853) il comune di Comairano risulta con il suo castello a Fioramonte Graziani (o Graziano) di compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia ancora Cottignola (Ravenna), suo “camerero fedele”. aggregato a Gualterzano e a Cassina Campagna. La sua po- Nel 1470, riportato in un atto, lo Sforza toglie Confienza, polazione era formata da 328 abitanti. castello e terre alla giurisdizione di Pavia, rendendolo luo- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- go libero da ogni podestà. dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 345 abitanti. Nel 1494 vi risulta Trotti Battista che lascerà il feudo, alla sua morte, nel 1496, alla moglie. Qualche anno dopo, nel 1499 il maresciallo di Francia, Gian Giacomo Trivul- zio, viene nominato marchese di Vigevano, con dominio COMUN MANDELLI anche su Confienza. Nel 1515 è ancora signore Trivulzio, al quale, dopo la sua morte, subentrerà il figlio Francesco, fino al 1640 con una pausa, però, nel 1529 durante la quale, comune di Comun Mandelli. 449 per concessione dell’Imperatore Carlo V di Spagna, ai Tri- 1743 - 1770 vulzio subentra Francesco Sforza che include Confienza Comun Mandelli è compreso nell’elenco delle terre e nel contado di Vigevano. luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Vo- Confienza giura fedeltà all’Imperatore Carlo V il 5 gen- ghera alla riunione generale per l’elezione della congrega- naio 1536 (IASTo, Inventario Bobbiese). zione dei possessori dei beni rurali nella parte del principa- E’ del 3 novembre 1547 l’elenco dei comuni per i paga- to di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744. menti dei dazi: in tale elenco appare Confienza (ASTo, Car- Nel 1770 compare aggregato ad Arena nella tappa te Vigevano). dell’ufficio insinuazione di Broni (tappa insinuazione Nel documento datato 10 ottobre 1639 si avvisa che le 1770) e così pure nella ripartizione dei cantoni del 1789 (ri- terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolnovo, parto 1789). Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza, Pa- lestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio Novare- se o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diventando così, terre appartenenti al contado di Vigevano (ASTo, Car- te Vigevano). Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi comune di Confienza. 450 dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado di Vigevano sec. XIV - 1743 fra le quali Confienza (ASTo, Carte Vigevano). Da un resoconto del 28 maggio 1688 del sindaco genera- In un diploma del 999 di Ottone III, Confienza viene do- le del contado Renolio, si rilevano i luoghi del contado e i nata al vescovo di Vercelli, togliendola ai signori che lo loro feudatari. Per Confienza i conti Alberico e Galeotto possedevano e che avevano parteggiato per lo scomunicato Belgiosiosi, cugini Arduino, marchese di Ivrea e pretendente al trono d’Italia. (ASTo, Parte seconda Vigevano). Verrà, poi, dato in feudo ai signori di Robbio (Bergamo 1995). Il 12 Maggio 1715 la comunità di Confienza emette un’ordinazione con la quale si elegge il nuovo deputato del Nel 1198 i consoli di Pavia acquistarono una parte del contado, il notaio Passaggio (?) (ASTo, Inventario Vigeva- borgo e del suo territorio. E’ da questo momento che inizie- no). ranno le contese tra Pavia e Vercelli che si protrarranno fino al secolo XV. comune di Confienza. 451 I citati signori di Robbio fecero donazione del feudo a 1744 - 1797 Vercelli nel 1186, mentre nel 1195 l’imperatore Enrico ri- conferma loro negli antichi privilegi. Con regie patenti del 6 marzo 1750, nell’ambito della Nel 1262 i signori di Robbio e di Palestro vendono al co- riorganizzazione dei territori degli stati sardi di terraferma, mune di Vercelli ogni giurisdizione, onere e distretto da essi il Vigevanasco, e Confienza che ne faceva parte, fu sottopo- posseduto nel luogo di Confienza e nel suo territorio. sto all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese (Gardinali In questa promiscuità di donatori sorsero, ancora, tra Pa- 1976). via e Vercelli replicate contese, arrivando poi ad un com- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- promesso tra le parti e, infine, alla cessione di Confienza, tembre 1775 Confienza risulta appartenere alla provincia di Robbio, Palestro, Rivoltella e Casaleggio, con ogni giuri- Vigevano (editto 1775). sdizione, al comune di Pavia. Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789 il co- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di mune è incluso nel cantone unico di Vigevano (manifesto Pavia del 1250 come “Confienca”, in contea Lumellina senatorio 1789). (Soriga 1913). Dopo la metà del XIV secolo, il feudo diventa possesso comune di Confienza. 452 della famiglia Beccaria e Carlo IV, nel 1361 ne confermò 1798 - 1814 tutti i diritti. Il primo decreto napoleonico del 1800 emanata per la Lo- In un manoscritto del 1383 si legge: “Potestaria Conflen- mellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso tie” (statuta stratarum). in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluogo Nel 1407 il paese è acquistato dal marchese Teodoro di del quarto distretto e Confienza ne fa parte (legge 11 Bru- Monferrato. Nel 1443 la camera ducale lo infeuda al capi- male anno IX). tano Gaspare Slich, ma nel 1447 Moretto di Sannazzaro oc- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 cupò Confienza a nome del nuovo conte di Pavia Francesco Confienza ricade sotto il dominio napoleonico e, precisa-

150 Corana mente, nel dipartimento di Novara, cantone terzo di Rob- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 bio, come comune di terza classe con popolazione di 1539 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- abitanti (compartimentazione 1806). ta appartenere alla delegazione 1I della Campagna Sottana. comune di Confienza. 453 comune di Copiano. 456 1815 - 1859 1797 - 1815 Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Confienza Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama fa parte del mandamento di Robbio, nella provincia di Vi- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- gevano (regio editto 1814, ASCVo). stretto di San Colombano. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- regi stati di terra-ferma”, Confienza viene inserita nel man- tra a fare parte del distretto di Villanterio. damento di Robbio, nella provincia di Lomellina (regio Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- editto 1818, ASC Casei Gerola). tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Confienza appartiene alla diocesi di Vercelli, divisione di sulta appartenente al distretto di Sant’Angelo, il secondo Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In- del dipartimento dell’Olona. tendenza, Prefettura, Ipoteca, Insinuazione sono quelli di Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- Mortara, l’ufficio di Posta è a Robbio. gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Conta una popolazione di 1800 abitanti (Casalis). avente per capolugo Pavia. Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1859, Confienza appartiene al circondario terzo di Lomel- 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- lina, mandamento nono di Robbio e ha una popolazione di to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con 2378 abitanti (decreto 1859). popolazione di 785 abitanti.

comune di Copiano. 457 1816 - 1859 COPIANO Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di comune di Copiano. 454 Copiano viene assegnato al quarto distretto - Corteolona - sec. XIV - 1756 della provincia di Pavia. Il toponimo viene citato come “Cupianum” della zona Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). comune era dotato di convocato. Successivamente compare come “Copianum” apparte- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- nente alla squadra “diversis terris campane” nel comparto cazione 23 giugno 1853) il comune di Copiano risulta com- delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 (Statuta preso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolona. La stratarum). sua popolazione era formata da 852 abitanti. A partire dal XIV secolo Copiano fu concesso in feudo Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dai Duchi di Milano a Fiorello Beccaria, i Beccaria furono dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 1006 estromessi in seguito ad un atto di ribellione e successiva- abitanti. mente reintegrati nel 1510. In seguito il borgo fece parte del feudo di Corteolona (Merlo 1994). Copiano è indicato nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone come appartenen- CORANA te alla Campagna Sottana (Opizzone 1644). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del comune di Corana. 458 censimento ricevute il 25 gennaio 1751 (Risposte ai 45 1815 - 1859 quesiti, cart. 3022) questo paese risulta infeudato al conte L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Francesco Modegnani abitante a Lodi che riceve un censo Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni annuo. La giustizia è amministrata da un podestà feudale l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento per mezzo di un luogotenente. amministrativo del 1775. La comunità è retta dal console che presta giuramento In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- presso il pretorio di Pavia e da due deputati scelti per sor- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte teggio fra i dodici maggiori estimati durante il consiglio ge- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, nerale. Le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, Corana veniva provvisoriamente inserita nel mandamento non ci sono procuratori a Milano e la popolazione è di 760 di Silvano appartenente alla provincia di Voghera (regio anime. editto 1814, ASCVo). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo comune di Copiano. 455 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- 1757 - 1796 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del ture e cantoni per le assise, Corana veniva definitivamente 1757 Copiano viene inserito nella XI delegazione della inserita nel mandamento di Casei appartenente al terzo can- campagna sottana (Compartimentazione teresiana 1757). tone della provincia di Voghera ( regio editto 1815,

151 Corana del Comune

ASCVo), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla Corana del Comune nel 1634 è inserita come appartenen- divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Casale, te all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e quello censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone postale in Casei. 1634). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ comune di Corana del Comune. 460 regi stati di terra ferma” la comunità di Corana viene inse- 1744 - 1798 rita nel quinto mandamento di Casei, provincia di Voghera, Con il trattato di Worms del 1743 Corana passò sotto il divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Ge- dominio di casa Savoia. rola). La comunità di Corana è compresa nell’elenco delle terre La popolazione di Corana contava circa 1565 abitanti e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in (Casalis 1836). Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- Nel 1859 Corana con una popolazione di 1574 abitanti gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato X mandamento di Casei Gerola del circondario di Voghera 1744). (decreto 1859). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Corana viene inserita nel- la tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le CORANA DEL COMUNE Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- comune di Corana del Comune. 459 zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare sec. XIV - 1743 che Corana fosse amministrata da un sindaco e quattro con- siglieri componenti il consiglio ordinario. Il toponimo si trova citato per la prima volta nell’anno Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Corana 894 quando l’imperatore Lamberto dona la corte di Corana si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. con annessi poderi colti ed incolti, servi, serve, ecc. alla 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- madre Geltrude. Corana era compresa nella circoscrizione bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, delle contee stabilite da Carlo Magno nell’anno 776 ed ap- Corana viene inserita nel primo cantone di Voghera (riparto parteneva alla giurisdizione di Tortona. Nel 937 la corte di 1789). Corana passa ad Adelaide la quale nel 969 la dona al mona- stero di San Salvatore di Pavia (ASMi fondo di religione, comune di Corana del Comune. 461 parte antica, cart.222). Nel 1145 papa Eugenio III con una 1799 - 1814 sua bolla ne confermava la giurisdizione feudale. Altri enti proprietari di parte del territorio di Corana erano il mona- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge stero di San Pietro in Ciel d’Oro, la mensa vescovile di Pa- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires via e il monastero di Sant’Agata. Nel 1203 gli uomini di e gli aggiunti della municipalità di Corana Campone con Corana giuravano fedeltà all’abate del monastero di San Corana Comune e Corana Mensa con decreto del 23 frutti- Salvatore di Pavia, il quale aveva potere di nomina del po- doro anno IX (settembre 1801). Corana viene inserita nel destà, giudice di prima istanza; le controversie tra comuni dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera (de- vicini per confini, erano demandate al giudice della città di creto Campana 1801). Pavia. Il comune era amministrato da un sindaco e tre con- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- soli che formavano il consiglio di credenza (Piccinini) . partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Nel 1240 l’abate comandava agli uomini di Corana di di- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- fendere tutti i beni, prati e boschi della corte, essendo a ciò rica per tre anni (decreto Campana 1802). tenuti per titolo di fedeltà. Corana nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Lu- Come Coyrana è inserita nell’elenco delle terre del con- cedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento di tado di Pavia del 1250 (Soriga 1913) Marengo è inserita nel circondario di Voghera (decreto Brayda 1801). Il 27 novembre 1270 veniva sottoscritto l’instrumento di Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- suddivisione di Corana in due amministrazioni autonome: strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Corana del Comune giurisdizione del monastero di San parte, Corana del Comune con decreto del 13 giugno 1805 Salvatore di Pavia e Corana della Mensa giurisdizione della viene aggregato al dipartimento di Genova circondario di mensa arcivescovile di Milano; il comune si ricompose in Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). unica unità amministrativa nel 1802. "Corrana” è citata nel comparto delle strade degli “Statu- ta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum). Nel 1478 il monastero di San Salvatore concede molti dei CORANA DELLA MENSA beni in feudo alla famiglia Bottigella e nel 1640 ne concede tutti i diritti feudali. Nel 1690 alla morte di Giovanni Botti- comune di Corana della Mensa. 462 gella il monastero ritirò il feudo di Corana e Campone. sec. XIV - 1743 Corana compare nell’elenco delle dichiarazioni del foca- Con istrumento del 27 novembre 1270 siglato dall’abate tico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come apparte- del Monastero di San Salvatore d Pavia e dall’arcivescovo nente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccomario di Milano, il territorio di Corana veniva ufficialmente divi- (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). so in due amministrazioni: Corana del Comune e Corana

152 Corbesate della Mensa arcivescovile di Milano. Il vescovo nominava questa località del vicariato di Settimo è infeudata al mar- il podestà e il sindaco nel comune di competenza (Piccini- chese Manricco di Milano che riceve un censo annuale. ni) . Non vi risiede alcun giusdicente essendo il luogo terra co- Come Corana “parte di monsignor archiepiscopo” com- mune con la città di Milano e Pavia e sottoposta al maggior pare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Princi- magistrato e dipende dalla provincia del ducato di Milano. pato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Con- Gli interessati si riuniscono al momento del riparato gregazione rurale dell’Oltrepo e Siccomario (ASCVo, dell’imposta e costituiscono il consiglio per eleggere il de- Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). putato e il console che reggono il comune, le scritture sono Come Corana dell’Arcivescovo nel 1634 è inserita come conservate dal maggiore estimato. Il Console presta il suo appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del princi- ordinario giuramento presso il Pretorio di Pavia. Non ha pato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone agenti in Milano e conta 80 anime. (Opizzone 1634). comune di Corbesate. 465 comune di Corana della Mensa. 463 1757 - 1796 1744 -1798 Nella compartimentazione del Principato di Pavia del Con il trattato di Worms del 1743 Corana della Mensa 1757 viene indicato come appartenente al vicariato di Set- passò sotto il dominio di casa Savoia. timo, delegazione XIV aggregato a Cassina de’ Ragni (Compartimentazione teresiana 1757). La comunità di Corana della Mensa è compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un pro- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 prio rappresentante in Voghera alla riunione generale per settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- l’elezione della congregazione dei possessori dei beni rura- ta appartenere alla delegazione XIV del Vicariato di Setti- li nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno mo aggregato alla frazione di Cassina de Ragni. 1744 (convocato 1744). Il 16 dicembre 1748 gli uomini di Corana prestavano giu- comune di Corbesate. 466 ramento di fedeltà al procuratore della Mensa arcivescovile 1797 - 1815 di Milano che nominava il podestà e il cancelliere (Piccini- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama ni). del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stretto di Belgioioso unito a Cassina de’ Ragni. stabiliti gli uffici di insinuazione, Corana della Mensa viene Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del inserita nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Pavia mantenendo l’unione alla sua frazione. blici 1775); non ci è dato modo di sapere se Corana conti- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- nuò a mantenere le antiche consuetudini nella nomina delle tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- cariche amministrative o se invece assunse il nuovo regola- sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- mento. partimento dell’Olona, non è indicata la sua frazione. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Corana Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- avente per capolugo Pavia. bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Corana viene inserita nel primo cantone di Voghera (riparto Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come 1789). comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Pavia, cantone I Pavia, unito alla frazione di Cassina Ragni con popolazione di 118 abitanti.

comune di Corbesate. 467 CORBESATE 1816 - 1859 comune di Corbesate. 464 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- sec. XIV - 1756 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Corbesate viene assegnato al primo distretto - Pavia - della Appare come “Corbexago” della zona “inter papiam et provincia di Pavia unito a Cassina de’ Ragni. Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro e di gioga- Con decreto del 23 gennaio 1841 a Corbesate viene ag- tico del 1181 (Bollea 1909). gregato anche Settimo come risulta anche dal successivo Successivamente viene Il toponimo appare nel comparto compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844), da delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Cor- esso si evince inoltre che il comune era dotato di convocato. besagum” appartenente alla squadra del vicariato di Setti- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- mo (Statuta stratarum). cazione 23 giugno 1853) il comune di Corbesate risulta Indicato come “Corberago” appartenente alla pieve di compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia aggre- San Giuliano nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di gato a Settimo e Cassina de’ Ragni. La sua popolazione era Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). formata da 321 abitanti. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- censimento (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3018) risulta che dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 349 abitanti.

153 Cornale

CORNALE comune di Cornale. 471 1815 - 1859 comune di Cornale. 468 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di sec. XIV - 1743 Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Il toponimo Cornarium è citato nel comparto delle strade amministrativo del 1775. degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- all’Ultra Padum (Statuta stratarum). bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Nel 1408 Nicolò Beccaria restaurò il castello di Cornale e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, con materiale recuperato dal castello distrutto di Armenta- Cornale veniva provvisoriamente inserito nel mandamento ria (Maragliano). Filippo Maria Visconti nel 1431 diede di Silvano appartenente alla provincia di Voghera (regio Cornale in feudo a Guido Torello di Carrara. editto 1814, ASCVo). La popolazione di Cornale nel 1610 contava 495 anime In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo (Goggi 1973). stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Cornale nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltre- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite ture e cantoni per le assise, Cornale veniva definitivamente per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). inserito nel mandamento di Casei appartenente al terzo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente comune di Cornale. 469 alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Ca- 1744 - 1798 sale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e quello postale in Casei. Con il trattato di Worms del 1743 Cornale passò sotto il dominio di casa Savoia. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ La comunità di Cornale è compreso nell’elenco delle ter- regi stati di terra ferma” la comunità di Cornale viene inse- re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in rita nel quinto mandamento di Casei, provincia di Voghera, Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Ge- gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- rola). pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato Nel 1859 Cornale con una popolazione di 1039 abitanti 1744). entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono X mandamento di Casei Gerola del circondario di Voghera stabiliti gli uffici di insinuazione, Cornale con Torello viene (decreto 1859). inserito nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- CORPI SANTI DI PAVIA zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Cornale fosse amministrata da un sindaco e quattro comune di Corpi Santi di Pavia. 472 consiglieri componenti il consiglio ordinario. sec. XIV - 1756 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Corna- le si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. Il toponimo è utilizzato per la prima volta da Opicino del 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Canistris il quale afferma che i “Corpora Sanctorum” si bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, estendono “in circuitu civitatis per unum vel due milia pas- Cornale, viene inserito nel primo cantone di Voghera (ri- sum longe in campis veli aliquibus vicis” (Anonymi Tici- parto 1789). nensis Liber de laudibus civitatis Ticinens a cura di Rodol- fo Maiocchi e Fausto Quintavalle Città di Castello 1903). Con l’espressione Corpi Santi venivano quindi indicate un comune di Cornale. 470 insieme di comunità rurali disseminate attorno alle mura 1799 - 1814 della città da cui dipendevano. Come unico organo ammi- nistrativo risultano i “deputati, massari ed interessati dei Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Corpi Santi” (Zaffignani1985). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Cornale con decreto del Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Cornale viene in- censimento ricevute il 19 agosto 1751 (Risposte ai 45 que- serito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- siti, cart. 3018) risulta che gli abitanti dei Corpi santi non ghera (decreto Campana 1801). compongono comunità, sono regolati comandati e trattati dal Consiglio generale di Pavia senza alcuna differenza con Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- gli abitanti interni alle mura. I proprietari dei fondi del di- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri stretto dei Corpi Santi (Monasteri, luoghi Pii, cavalieri, no- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- bili ecc.) formano una Congregazione che d’intesa con il rica per tre anni (decreto Campana 1802). Consiglio della città mantiene un commissario e un cancel- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- liere, ripartendo tra massari e fittabili le spese per cause. strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Non viene presentata alcuna relazione in merito ai 45 que- parte, Cornale con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- siti della giunta del censimento in quanto non d competen- gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera za. Firma Giacomo Francesco Maggi causidico notaio e (decreto 1805, ASC Casei Gerola). cancelliere della congregazione.

154 Corvino comune di Corpi Santi di Pavia. 473 ne per estrazione da una lista di nomi presentata dal consi- 1757 - 1796 glio al Podestà, non ci sono procuratori in Milano e la Con la riforma amministrativa del 1756 viene sancito per popolazione è di 960 anime. la prima volta che il Corpi Santi si reggeranno in forma di comunità separata. comune di Corteolona. 477 Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 - 1796 1757 i Corpi Santi vengono a costituire la prima delegazio- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del ne del Principato (Compartimentazione teresiana 1757 ). 1757 Corteolona viene assegnato alla nona delegazione Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 della campagna sottana pavese (Compartimentazione tere- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- siana 1757). ta appartenere alla delegazione I della Campagna Soprana. Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- comune di Corpi Santi di Pavia. 474 ta appartenere alla delegazione XI della Campagna Sotta- 1797 - 1815 na. Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto comune di Corteolona. 478 di Bereguardo. 1797 - 1815 Nel 1805 viene aggregato nuovamente alla città. Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- comune di Corpi Santi di Pavia. 475 stretto di Belgioioso. 1816 - 1859 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Nel 1816 vengono disaggregati dalla città. 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune Nel compartimento del 1844 il dato viene confemato e si mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. evince che il comune dei Corpi Santi era dotato di consi- Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- glio. gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- avente per capolugo Pavia. cazione 23 giugno 1853) il comune dei Corpi Santi risulta Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- popolazione era formata da 2929 abitanti. to d’Olona, distretto II Pavia, a capo del cantone VII con Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- popolazione di 1332 abitanti. dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 3315 abitanti. comune di Corteolona. 479 1816 - 1859 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- CORTEOLONA dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 1901 abitanti. comune di Corteolona. 476 sec. XIV - 1756 distretto di Corteolona. 480 Il toponimo appare come “Curte Ollona” della zona “in- 1816 - 1859 ter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fo- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- dro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) vengono as- Successivamente è presente nell’estimo del 1250 secolo segnati al distretto IV di Corteolona Pavia i seguenti comu- come “Curtolona” (Soriga 1913). ni: Badia, Bissone, Botterone, Campo Rinaldo, Chignolo, Quindi viene Il toponimo appare nel comparto delle stra- Copiano, Corteolona, Costa San Zenone, Genzone, Geren- de degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Curtis Ollo- zago, Inverno, Magherno, Mezzano di Parpanese, Mirado- na” appartenente alla squadra del vicariato di Belgioioso lo, Monte, Monteleone, Monticelli, Nizzolaro, Pieve Porto (Statuta stratarum). Morone, Santa Cristina, Spessa, Spessetta Balbiani, San Corteolona viene indicato come appartenente alla Cam- Zenone, Torre d’Arese, Torre de’ Negri, Villanterio, Zerbo. pagna Sottana nellA “Relatione di tutte le terre dello Stato Queste assegnazioni vengono conservate nel successivo di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) e Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del nel compartimento territoriale della Lombardia (notifica- censimento ricevute il 29 dicembre 1750 (Risposte ai 45 zione 23 giugno 1853). quesiti, cart. 3021) questa comunità della Campagna Sotta- na risulta infeudata al marchese dei principi d’Este che ri- ceve solamente la tassa sui focolari. È presente un podestà feudale salariato. Corteolona è capo giurisdizione quindi vi CORVINO è un pretorio mantenuto dalle comunità del vicariato. La comunità è retta dal console, che presta giuramento alla banca di Corteolona e a quella di Pavia, e da due depu- comune di Corvino. 481 tati. sec. XIV - 1743 Il Consiglio generale, che riunisce tutto il popolo e i due Il toponimo si trova citato per la prima volta in un docu- deputati, si tiene con l’assistenza del podestà (o del suo luo- mento del 936, Ottone I dona la corte al monastero di San gotenente) e del cancelliere. L’elezione dei deputati avvie- Salvatore di Pavia, insieme a Corana (Goggi 1973).

155 Cosnasco

Nel 1319 Corvino fu espugnato dai Visconti (Strafforel- gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera lo), nel 1402 da Beccaria e da Facino Cane (Maragliano), (decreto 1805, ASC Casei Gerola). nel 1470 fu smembrato dal feudo di Casteggio ed eretto in feudo con Casatisma ed altri luoghi a favore di Nicolao Ar- comune di Corvino. 484 cimboldi il quale a fine secolo lo vendeva alla Camera du- cale di Milano (Guasco). Nel 1504 la Camera rivendeva il 1815 -1859 feudo a Gian Domenico Mezzabarba. Morto Pio Mezzabar- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di ba il feudo passò a Emanuele Kuvenhuller che lo tenne fino Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni al 1753 alla consegna al re di Sardegna (ASMi cart. 226, l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Comuni). Alla metà del sec. XIV aveva un proprio podestà amministrativo del 1775. (Vidari). In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Come Crovino compare nell’elenco delle dichiarazioni bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- Corvino veniva provvisoriamente inserito nel mandamento comario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). di Casteggio appartenente alla provincia di Voghera (regio Nel 1588 la popolazione era di 274 anime, nel 1650 gli editto 1814, ASCVo). abitanti scendevano a 200, nel 1690 aumentavano a 327, nel 1790 si arrivava a 975 e nel 1845 a 1180. In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Corvino nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite ture e cantoni per le assise, Corvino veniva definitivamente per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). inserito nel mandamento di Casteggio appartenente al terzo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, comune di Corvino. 482 ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente 1744 - 1798 alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Ca- Con il trattato di Worms del 1743 Corvino passò sotto il sale e l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano dominio di casa Savoia. sede in Casteggio. La comunità di Corvino è compreso nell’elenco delle ter- Successivamente al 1815 veniva unito a Corvino il luogo re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in di Castagnino e la popolazione contava 1000 abitanti (Ca- Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- salis 1836). gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ 1744). regi stati di terra ferma” la comunità di Corvino viene inse- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono rita nel sesto mandamento di Casteggio, provincia di Vo- stabiliti gli uffici di insinuazione, Corvino viene inserito ghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Ca- nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). sei Gerola). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Nel 1859 Corvino con una popolazione di 1609 abitanti Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- XII mandamento di Casteggio del circondario di Voghera zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare (decreto 1859). che Corvino fosse amministrata da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Corvi- no si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. COSNASCO 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Corvino, viene inserito nel primo cantone di Voghera (ri- comune di Cosnasco. 485 parto 1789). sec. XIV - 1756 comune di Corvino. 483 Il toponimo appare in una “cartula venditionis del 13 feb- braio 1170 con vengono venduti beni in “Gosnasco” (Le 1799 -1814 carte del monastero di San Pietro in Ciel d’ Oro di Pavia II Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge 1165 - 1190 Fontes Pavia - Milano 1984) del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del e gli aggiunti della municipalità di Corvino con decreto del censimento (ASMi Catasto, cart. 3019) questa comunità 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Corvino viene in- della campagna soprana dichiara di fare a sé e di essere in- serito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- feudata a Pietro Andolfi che non riceve censi. Per l’ammi- ghera (decreto Campana 1801). nistrazione della giustizia dipende dal podestà feudale Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- presso il quale, oltre che presso quello di Pavia, presta giu- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri ramento il console. Il comune è retto dal console e da un municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- sindaco coadiuvati dai due primi estimati le cariche di sin- rica per tre anni (decreto Campana 1802). daco e di console vengono messe annualmente all’incanto Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- durante il consiglio generale. È presente un cancelliere sa- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- lariato, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione parte, Corvino con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- ammonta a 57 anime.

156 Costa San Zenone

COSTA CAROGLIANA Fu di nouovo staccato da Voghera con l’ordinamento del 10 novembre 1818 per andare a far parte della neo-costitu- comune di Costa Carogliana. 486 ita provincia Lomellina. sec. XIV - 1743 (La provincia Lomellina viene abolita nel 1859 insieme al Mandamento di San Martino. Il Siccomario è aggregato Il toponimo Caruliano è incluso nel catasto cinquecente- di nuovo ala circondario di Pavia e tale rimane la sua appar- sco dell’Archivio di Stato di Cremona (Mastropietro 1985) tenenza amministrativa fino al 1927, anno in cui furono Nel 1626 tutto il Siccomario era tenuto, con il titolo di soppressi tutti i circondari) (Mastropietro 1985). feudo, da Gerolamo Beccaria; Mezzano, Santa Maria di Strada erano infeudati a Giovanni Beccaria, mentre Cassi- comune di Costa Carogliana. 489 na del Leba, Gerre et Chiosso, Valbona e Costa Caroliana 1815 - 1859 lo erano al Marchese Carlo Francesco detto anche Antonio Beccaria (Mastropietro 1985). Costa Caroliano è terra situata alla destra del Ticino, nel Siccomario, non si fa menzione della sua appartenenza comune di Costa Carogliana. 487 (Casalis). 1744 - 1797 Con il passaggio del Siccomario allo stato di Sardegna viene ripristinata l’antica divisione in cinque comunità au- In un documento dei primi del Settecento la popolazione tonome, divisione che durò pochi anni dal 1815 al 1818. di Costa Caroliana era di 241 persone (Mastropietro 1985). Verso la fine del 1818 valutando gli effetti negativi dell’am- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- pio frazionamento amministrativo di un territorio così pic- tembre 1775 Costa Carogliana e Mezzana d’Amorbati ri- colo, si opera un nuovo accorpamento, in virtù di un editto sultano appartenere alla provincia Siccomario (editto regio del 10 novembre 1818 che prevedeva la creazione del 1775). comune di Travacò Siccomario, di cui Costa Caroliana di- Nel 1786 con la creazione del Tribunale di Alessandria il venne frazione (Mastropietro 1985). Siccomario venne a dipendere da questo organismo per tut- Precedentemente annessa al comune di Travacò Sicco- to quello che attineva all’amministrazione della giustizia, mario, in seguito a pressioni da parte della comunità, il con- tre anni dopo nel 1789 andò a far parte della provincia di siglio provinciale di Pavia, il 2 febbraio 1902 sanciva il di- Voghera (Mastropietro 1985). stacco di Costa Carogliana dal comune di Travacò e la sua Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789 Costa aggregazione a quello di (Mastropietro Carogliana è inclusa nella provincia di Voghera, primo can- 1985). tone (manifesto senatorio 1789). comune di Costa Carogliana. 488 1798 - 1814 COSTA SAN ZENONE Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il Dipar- timento dell’Agogna coprendente tutte le terre fra Ticino e comune di Costa San Zenone. 490 Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con la sec. XIV - 1757 Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, perché l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento dell’Olo- Il toponimo appare nel comparto squadre degli “Statuta na (Mastropietro 1985). Stratarum” del 1452 come “Costa” appartenente alla squa- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la dra di Belgioioso (Statuta stratarum). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Successivamnte viene indicato come appartenente alla so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- Campagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello luogo del sesto distretto e Costa Cavagliana, citata nel Sic- Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). comario, ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando censimento ricevute il 12 gennaio 1751 (Risposte ai 45 che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- quesiti, cart. 3021) questa località della Campagna Sottana tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- risulta infeudata al marchese principe d’Este che riceve un ne dei dipartimenti e dei distretti, Costa Cavigliana, nel Sic- censo per i focolari e gli aratri. Il giusdicente feudale sala- comario è incluso nel secondo distretto di Pavia, riato risiede in Corteolona (località capo giurisdizione). dipartimento dell’Olona (legge 25 Fiorile anno IX). La comunità è retta dal console e da due deputati estratti Nel periodo napoleonico si opera un accorpamento di al- dal podestà una lista di nomi formata nel corso del consi- cune comunità. Scelto come capoluogo Santa Maria Trava- glio generale. Il console giura presso il podestà feudale e cò, Costa Caroliana ne diventa una frazione. Ma questo presso il pretorio di Pavia, è presente un cancelliere salaria- riordinamento ebbe vita breve: effettuato nel 1806 decatte to, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di nel 1814 (Mastropietro 1985). 850 anime. Nella compartimenentazione del 28 aprile 1806, Costa Carogliana, insieme a Mezzano e d’Amborano ricade, nel comune di Costa San Zenone. 491 dipartimento d’Olona, distretto secondo di Pavia, cantone 1758 - 1796 primo di Pavia come comune di III classe con un totale di Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 209 abitanti (compartimentazione 1806). 1757 Costa San Zenone viene inserito nella nona delega- Ritornò il Siccomario nuovamente a far parte della pro- zione della campagna sottana pavese (Compartimentazione vincia di Voghera, sulla base dell’editto del 7 ottobre 1814, teresiana 1757). con cui venne anche creato il mandamento di San Martino Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 comprendente, oltre il comune anche quello di Santa Maria settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786 il comune risulta della Strada. appartenere alla delegazione IX della Campagna Sottana.

157 Cozzo comune di Costa San Zenone. 492 Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella 1797 - 1815 Squadra di Lumelina, “Cocium” (statuta stratarum). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Nel 1516 Francesco I re di Francia, vinti gli Sforza, con- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- fermò al nobile Francesco Gallarati i feudi che già possede- stretto di Belgioioso. va, così fece nel 1529 Carlo V. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Nel 1566 Cozzo partecipa alla congregazione del princi- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune pato di Pavia a Pieve del Cairo in cui vengono definiti e di- mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. stribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqueddu 1980). Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- avente per capolugo Pavia. cedentemente riunitesi, compreso Cozzo, che hanno diritto Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno di voto (Porqueddu 1980). 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Nel 1620 Cozzo entra a far parte di una delegazione di to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con ventiquattro enti che delineano quelli che sono stati definiti popolazione di 804 abitanti. “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904). Cozzo è incluso nell’elenco delle terre del principato di comune di Costa San Zenone. 493 Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come 1816 - 1859 appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di comune di Cozzo. 495 Costa San Zenone viene assegnato al quarto distretto - Cor- 1708 - 1797 teolona - della provincia di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- comune era dotato di convocato. lina dal duca di Savoia, Cozzo conta 565 anime nel numero sono compresi anche gli abitanti di Cascina San Polo, il Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- feudatario è il marchese Gallerati, abitante in Milano (AST cazione 23 giugno 1853) il comune di Costa San Zenone ri- Paesi di nuovo acquisto). sulta compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Cor- teolona. La sua popolazione era formata da 1083 abitanti. Cozzo è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radunano in una congregazione per risolvere gli interessi della Pro- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- vincia (Malagugini 1911). dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 1164 abitanti. Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723 fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 COZZO viene confermata l’appartenenza di Cozzo alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). comune di Cozzo. 494 Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che sec. XIV - 1707 il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750). Cozzo, o “Cottiae o Cuttiae”, è citato in itinerari antichi In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- come sede di mansio “De Italia in Gallias a Mediolano Are- tembre 1775 Cozzo è confermato, ancora, alla Lumellina late per Cottiae XXII” sono le miglia romane che la sepa- (editto 1775). rano da Pavia (Strada 1940). Intorno all’anno Mille il luogo fu infeudato ad Aimone comune di Cozzo. 496 (Bergamo 1995). 1798 - 1814 Nel diploma di Federico I dell’8 agosto 1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta citato anche Cozzo. Tale conces- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la sione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- 1209 e da Federico II,rispettivamente, nel 1219, 1220 e so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- 1230 (Malagugini 1913). go del quarto distretto e Cozzo ne fa parte (legge 11 Bru- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di male anno IX). Pavia del 1250 come “Cocium”, in contea Lumellina (So- Con il decreto del 25 Fiorile 1800 invece, considerando riga 1913). che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Nel 1233 i canonici della chiesa vercellese riacquistaro- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- no, con la forza Cozzo, usurpato dai conti di Lomello che ne dei dipartimenti e dei distretti, Cozzo è incluso nel se- lo rioccuparono nel 1248 e, ancora conteso, nel 1250 sarà condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna ripreso dai monaci. (legge 25 Fiorile anno IX). Nel 1259 dal “Registo delle biade”, risultano confeuda- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 tari i Mezzabarba Confalonieri, i De Brayda e i Maleta Cozzo ricade sotto il dominio napoleonico e, precisamente, (Bergamo 1995) nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Novara, cantone Nel 1450 il duca di Milano Francesco Sforza diede licen- terzo di Robbio, come comune di terza classe unito a Cel- za ad un Pietro Gallarati di far compera del castello e delle pericchio con popolazione di 888 abitanti (compartimenta- terre di Cozzo. zione 1806).

158 Donelasco comune di Cozzo. 497 comune di . 500 1815 - 1859 1797 - 1815 Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cozzo fa 22 fruttidoro anno V) il comune, indicato come Carpigna- parte del mandamento di Candia, nella provincia di Morta- no, viene assegnato al distretto di Belgioioso unito a Straz- ra (regio editto 1814, ASCVo). zago. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II regi stati di terra-ferma”, Cozzo viene inserito nel manda- Pavia, cantone VI Belgioioso sotto la denominazione di mento di Candia, nella provincia di Lomellina (regio editto Carpignano unito alla frazione di Strazzago con popolazio- 1818, ASC Casei Gerola). ne di 511 abitanti. Cozzo appartiene alla diocesi di Vercelli, divisione di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In- comune di Cura Carpignano. 501 tendenza, Prefettura, Ipoteca, sono quelli di Mortara, l’uf- 1816 - 1859 ficio di Insinuazione è a Mede, quello di Posta è a Candia. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Conta una popolazione di 800 abitanti (Casalis). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune, Nella compartimentazione territoriale de l23 ottobre indicato come Carpignano viene assegnato al terzo distret- 1859, Cozzo appartiene al circondario terzo di Lomellina, to - Belgioso - della provincia di Pavia unito a Strazzago. mandamento terzo di Candia e ha una popolazione di 1077 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 abitanti (decreto 1859). luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Carpignano risulta compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso CURA CARPIGNANO ancora aggregato a Strazzago. La sua popolazione era for- mata da 634 abitanti. comune di Cura Carpignano. 498 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- sec. XIV - 1756 dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 694 abitanti. Il toponimo appare come “Carpignano” della zona “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). Viene citato successivamente nel comparto delle strade DIVISA degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Carpignanum” appartenente alla squadra della “subtana Papiae” (Statuta comune di Divisa. 502 stratarum). sec. XIV - 1756 Indicato come Carpignano appartenenti alla Campagna Nel comparto delle squadre degli “Statuta Stratarum” del Sottana “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di 1452 (Bassi 1996) questo cascinale viene citato come capo Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644) squadra. A partire dal XV secolo la località fu infeudata i Beccaria quindi ai Foppa Tettoni (Merlo 1994). Dalle risposte riguardanti il comune di Carpignano rice- vute il 26 marzo 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3020) DONELASCO risulta che questa località non era infeudata ed era priva di giusdicente. comune di Donelasco. 503 La comunità non era aggregata ed era retta da un console sec. XIV - 1743 che giurava presso la banca del pretorio di Pavia e da un de- Come “Donelaschum” è inserito negli Statuti delle strade putato rinnovati annualmente dal popolo radunato nel con- dell’anno 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statu- siglio generale, coadiuvati da un cancelliere salariato risie- ta Stratarum). deva in Pavia, non c’erano procuratori in Milano e la Donelasco compare nell’elenco delle dichiarazioni del popolazione era di 234 anime. focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- comune di Cura Carpignano. 499 mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). 1757 - 1796 Donelasco nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite Con la compartimentazione del Principato di Pavia del per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). 1757 Carpignano viene aggregato a Strazzago e inserito La popolazione nel 1648 era di 140 anime (Goggi 1973). nella settima delegazione della campagna sottana pavese Come riportato dall’atto di possesso del 27 ottobre 1652, (Compartimentazione teresiana 1757). Donelasco viene infeudato dalla regia camera di Milano al Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 conte Gerolamo Del Pozzo. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Nel 1669 compare come capoluogo di un comune nel ta appartenere come Carpignano alla delegazione VII della quale venivano compresi i territori di Soriasco, Bergoglio e Campagna Sottana aggregato alla frazione di Strazzago. Madonna della Versa (Cavagna Sangiuliani).

159 Dorno

Il 25 giugno 1677 i due consoli di Donelasco vengono comune di Donelasco. 506 convocati dalla regia camera di Milano per rispondere sulla 1815 -1859 proprietà del dazio del pane, del vino, della carne e dell’im- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di bottato e il 28 aprile 1679 il console Giovanni Pinotto con- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni segna alla real giunta la nota del pagamento del dazio l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento (ASTo paesi nuovo acquisto). amministrativo del 1775. Nel 1712 il vice console di Donelasco Giuseppe Grego- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- rio Bongiorni nipote del console Giuseppe Maria compare bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte davanti alla Camera di Milano per rispondere in merito alla e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, giurisdizione di appartenenza della comunità; dalla dichia- Donelasco veniva provvisoriamente inserito nel manda- razione rilasciata, risulta che Donelasco appartiene alla mento di Soriasco appartenente alla provincia di Voghera giurisdizione del feudo di Broni e risponde al podestà resi- (regio editto 1814, ASCVo ). dente in Broni. La comunità paga il dazio dell’imbottato, In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo non vi sono osteria, “prestino” e macelleria. stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Vi è la chiesa parrocchiale (ASTo, Paesi di nuovo acqui- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- sto). ture e cantoni per le assise, Donelasco veniva definitiva- mente inserito nel mandamento di Soriasco appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto comune di Donelasco. 504 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- 1744 - 1798 nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Con il trattato di Worms del 1743 Donelasco passò sotto Casale e l’ufficio dell’insinuazione e quello postale aveva- il dominio di casa Savoia. no sede in Casteggio. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- La comunità di Donelasco è compresa nell’elenco delle tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante regi stati di terra ferma” la comunità di Donelasco viene in- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- serita nell’ undicesimo mandamento di Soriasco, provincia gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- ASC Casei Gerola). to 1744). Nel 1859 Donelasco con una popolazione di 439 abitanti Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel stabiliti gli uffici di insinuazione, Donelasco viene inserito VIII mandamento di Soriasco del circondario di Voghera nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). (decreto 1859). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare DORNO che Donelasco fosse amministrata da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. comune di Dorno. 507 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Done- sec. XIV - 1707 lasco si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di Dorno, o “Durnus, Adurnus o anche Durius,” appare ci- S.M. 1775); nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che tato in tutti gli itinerari romani prima come mutatio e poi stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- come mansio (Forte 1942). ra, Donelasco con Begoglio, la Madonna della Versa e So- Nel IX secolo il borgo faceva parte del grande feudo di riasco, viene inserito nel terzo cantone di Broni (riparto Lomello, qui vi signoreggiavano i conti palatini, che poi 1789). suddivisi in diversi rami, presero il nome del luogo (Berga- mo 1995). comune di Donelasco. 505 Nel 1190, in un diploma imperiale di Enrico IV, viene ci- 1799 - 1814 tato signore di Dorno un tal Roberto, sicuramente facente parte dei suddetti conti palatini di Lomello. Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Nell’elenco del “Registro delle biade” del 1259 risultano del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires tassati a Dorno i seguenti confeudatari: Folperti, Cristiani, e gli aggiunti della municipalità di Donelasco con decreto Sannazzaro, Tignosi e De Santo (Bergamo 1995). del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Donelasco vie- La località è inserita nell’elenco delle terre del contado di ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Pavia del 1250 come “Durne” nella contea Lumellina (So- Voghera (decreto Campana 1801). riga 1913). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Negli Statuta Stratarum del 1383 si legge: “Potestaria partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Durne”, mentre in quelli del 1452, nella Squadra di Lume- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- lina, “Durne” (statuta stratarum). rica per tre anni (decreto Campana 1802). Filippo Maria Visconti nel 1447 concede a Raffaele Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Adorno, giureconsulto, il feudo di Dorno. Tale affermazio- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- ne fa dubitare che il feudo fosse stato concesso ai Beccaria, parte, Donelasco con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- come citato in alcune fonti. gregato al dipartimento di Genova circondario di Voghera Francesco Sforza, invece, per avvalersi dell’aiuto milita- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). re di Antonio Crivelli gli prometterà numerosi privilegi e,

160 Erbamala infatti, quando sale al trono dei Visconti gli concede le terre Permezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portan- di Dorno e di Lomello. te una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Morto Antonio Crivelli, successero a lui Ugolotto, Gio. regi stati di terra-ferma”, Dorno viene inserita nel manda- Bartolomeo e Gio. Benedetto, i suoi figli, ai quali il duca mento di Garlasco, nella provincia di Lomellina (regio edit- Galeazzo Maria concede regolare investitura.. to 1818, ASC Casei Gerola). Nel 1499 Luigi XII si impadronì del ducato di Milano e, Dorno appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di mentre Ludovico il Moro fuggiva a Innsbruck, le case dei Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In- Crivelli furono saccheggiate e i loro beni feudali divisi tra i tendenza, Prefettura, Ipoteca sono quelli di Mortara, l’uffi- cortigiani del re. Dorno è dato al presidente del Delfinato. cio di Posta e di Insinuazione è a Garlasco. Podestà di Dorno, nel 1516, è un certo Giovanni Stefano Conta una popolazione di 3450 abitant (Casalis). Stropino (Forte 1942). Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre E’ del 16 gennaio 1600 lo strumento di procura fatto dai 1859, Dorno appartiene al circondario terzo di Lomellina, proprietari di estimo liberato nel luogo e nel territorio di mandamento quinto di Garlasco e ha una popolazione di Dorno, per l’elezione di un commissario e cancelliere che 4269 abitanti (decreto 1859). valutasse la porzione del loro estimo (ASTo, Carte Vigeva- no 5). Nel 1620 Dorno entra a far parte di una delegazione di ventiquattro enti che delineano quelli che sono stati definiti ERBAMALA “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904). Dorno è incluso nell’elenco delle terre del principato di comune di Erbamala. 511 Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). sec. XIV - 1707 Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella comune di Dorno. 508 Squadra di Lumelina, “Abbatia Sancti Petri de Herba Mal- 1708 - 1797 la” (statuta stratarum). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Come Abbazia di Erbamala è inclusa nell’elenco delle nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Am- lina dal duca di Savoia, Dorno conta 1020 anime, il feuda- brogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opiz- tario è il marchese Tiberio Crivelli, abitante in Milano zone 1644). (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Dorno è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radunano comune di Erbamala. 512 in una congregazione per risolvere gli interessi della Pro- 1708 - 1797 vincia (Malagugini 1911). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda nerale Fontana, incaricato di censire i comuni dal duca di del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla Savoia, Abbadia d’Herbamala, citata come membro di Cer- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). gnago, conta 36 anime, il feudatario è l’abate Stampa, abi- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 tante in Milano. Il territorio, essendo completamente eccle- viene confermata l’appartenenza di Dorno alla provincia siastico, e perciò immune, non paga alcuna tassa (ASTo, Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Paesi di nuovo acquisto). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Il Comune, nella compartimentazione territoriale sabau- il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- da del 1723 citato con il toponimo di Herbamalla, fa parte nifesto senatorio1750). della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Mortara (regolamento delle provincie 1723). tembre 1775, Dorno è confermato alla Lumellina (editto Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 1775). viene confermata l’appartenenza di Abbazia di Erbamala Nel 1779 il Comune è sotto la protezione della regia ca- alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie mera (Bergamo 1995). 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che comune di Dorno. 509 il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina 1798 - 1814 (manifesto senatorio 1750). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 In seguito al nuovo centismento delle province del 15 set- Dorno ricade sotto il dominio napoleonico e, precisamente, tembre 1775, Erbamala è confermata alla Lumellina (editto nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, canto- 1775). ne secondo di Garlasco, come comune di terza classe con popolazione di 2801 abitanti (compartimentazione 1806). comune di Erbamala. 513 1798 - 1814 comune di Dorno. 510 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la 1815 - 1859 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Dorno fa so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- parte del mandamento di Gruppello, nella provincia di Vi- go del quinto distretto e Erba Mala ne fa parte (legge 11 gevano (regio editto 1814, ASCVo). Brumale anno IX). Con la compartimentazione del 1815 Dorno fa parte del Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando mandamento di Garlasco, nella provincia di Vigevano (re- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- gio editto 1815, ASCVo). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio-

161 Ferrera ne dei dipartimenti e dei distretti, Erba Mala è incluso nel comune di Ferrera. 517 secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna 1798 - 1814 (legge 25 Fiorile anno IX). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Erbamala ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quinto go del quinto distretto e Ferrera ne fa parte (legge Brumale Mortara, come comune di terza classe unito a Cergnago anno IX). con popolazione di 665 abitanti (compartimentazione Nella compartimentazione territoriale dle 28 aprile 1806 1806). Ferrera ricade sotto il dominio napoleonico e, precisamen- te, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, comune di Erbamala. 514 cantone terzo di San Nazzaro di Borgondi, come comune di 1815 - 1859 terza classe unito a Cassina Ardizzi e Confaloniera, Gatti- nara, con popolazione di 1247 abitanti (compartimentazio- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Erbamala ne 1806). fa parte del mandamento di San Giorgio, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). comune di Ferrera. 518 Il comune cessa di essere indipendente ed entra a far par- 1815 - 1859 te del territorio di Cergnago (Casalis). Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Ferrera insieme a Gattinera, fa parte del mandamento di San Naza- ro de’ Burgondi, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). FERRERA Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ comune di Ferrera. 515 regi stati di terra-ferma”, Ferrera viene inserita nel manda- sec. XIV - 1707 mento di Sannazzaro de’ Burgondi, nella provincia di Lo- mellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). In un documento del 999 si trovano citati i nobili Sannaz- Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre zaro come signori feudatari della chiesa di Ferrera (Berga- 1859, Ferrera appartiene al circondario primo di Pavia, mo 1995). mandamento settimo di San Nazzaro e ha una popolazione Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- di 1994 abitanti (decreto 1859). co, si legge “Secundum breue de Lomellina, Jn Ferraria (…)” (Bollea 1909). La località è inclusa nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Ferraria, in Contea Lumellina (Soriga FERRETTO 1913). comune di Ferretto. 519 comune di Ferrera. 516 sec. XIV - 1707 1708 - 1797 Ferretoè incluso nell’elenco delle terre del principato di Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). lina dal duca di Savoia, Ferrera, comune dipendente da Sannazzaro (e con il quale concorre per il pagamento dei comune di Ferretto. 520 carichi, in ragione dei due settimi dell’Estimo Rurale), con- 1708 - 1797 ta 500 anime. Ferretto nella compartimentazione territoriale sabauda In seguito alla lite col suddetto comune, per separarsi dal del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina suo territorio e registro, la comunità fa le sue imposte a par- (stabilimento delle provincie 1749). te (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Fra le terre considerate vocali per metà risulta anche Fer- il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina rera insieme a San Nazzaro de’ Burgondi (Malagugini (manifesto senatorio 1750). 1911). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda tembre 1775 Ferretto è confermato alla Lumellina (editto del 1723, insieme a S. Nazaro, fa parte della provincia Lo- 1775). mellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). comune di Ferretto. 521 Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 1798 - 1814 viene confermata l’appartenenza di Ferrera alla provincia Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- del terzo distretto e Fereto ne fa parte (legge 11 Brumale nifesto senatorio 1750). anno IX). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando tembre 1775 Ferrera è confermata alla Lumellina (editto che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- 1775). tivi corpi amministrativi si è ritenuto necessario stabilire

162 Fortunago una nuova divisione dei dipartimenti e dei distretti, Fereto comune di Filighera. 525 è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento 1797 - 1815 dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Nella compartimentazione del 28 aprile 1806 Ferretto ri- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- cade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimento stretto di Belgioioso unito a Beatico. dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto di Me- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del de, come comune di terza classe, unito a Semiana, con po- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune polazione di 600 abitanti (compartimentazione 1806). mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso e l’ag- gregazione alla propria frazione. comune di Ferretto. 522 Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- 1815 - 1859 tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Feretto fa mo del dipartimento dell’Olona, non è riportata però la parte del mandamento di Mede, e dipendenze, nella provin- frazione. cia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- Terra di Lomellina ad “ostro di Mortara” (Casalis). gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- FILIGHERA polazione di 577 abitanti unito a Beatico. comune di Filighera. 523 comune di Filighera. 526 1816 - 1859 sec. XIV - 1756 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Il toponimo appare come “Felegaria” della zona “inter bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro Filighera viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - del- e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). la provincia di Pavia Beatico. Successivamente viene Il toponimo appare nel comparto Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Fili- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il garia” appartenente alla squadra del vicariato di Belgioioso comune era dotato di convocato. (Statuta stratarum 1996). Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Nel 1475 il paese venne infeudato agli Estensi di Ferrara cazione 23 giugno 1853) il comune di Filighera risulta (Merlo 1994). compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso ancora aggregato a Beatico. La sua popolazione era forma- Viene indicato come appartenente alla Campagna Sotta- ta da 733 abitanti. na nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 828 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del abitanti. censimento ricevute il 15 febbraio 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3021) questa comunità della Campagna Sotta- na risulta infeudata al conte Antonio Barbiani di Belgioioso al quale paga un censo. È presente un giusdicente feudale FORTUNAGO salariato. La comunità è retta dal console, che presta giuramento comune di Fortunago. 527 sia a Pavia che presso il pretorio di Filighera, e da due de- sec. XIV - 1743 putati che hanno carica annuale, il consiglio generale dei capi di casa si tiene annulamente e ha validità con una pre- Fortunago nel 950 con Stefanago, Staghiglione, Grava- senza di due terzi dei convocati. Il comune ha un suo can- nago, Montepicco, Monteferra e Rocca Susella faceva par- celliere ma non ci sono procuratori in Milano, la popolazio- te del comitato di Tortona dipendente da Oberto marchese ne è di 420 anime. della Liguria. Con diploma del 29 settembre 1164 Federico I toglie il feudo al vescovo di Tortona e lo cede a Opizzo Malaspina (diploma Federico I). Nel 1242 gli uomini di comune di Filighera. 524 Fortunago venivano citati in giudizio dal conte Enrico di 1757 - 1796 Sparvara per il pagamento di diritti feudali, che essi si rifiu- tavano di pagare in quanto si ritenevano non soggetti alla Con la compartimentazione del Principato di Pavia del sua giurisdizione; il podestà di Pavia diede loro ragione 1757 Filighera viene assegnato al campagna sottana, dele- (Manfredi). gazione VIII aggregato a Beatico (Compartimentazione te- Come Furtinagum è inserito nell’elenco delle terre del resiana 1757). contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 (Soriga 1913). settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Nel 1470 Gian Galeazzo Maria Sforza investe il feudo a ta appartenere alla delegazione VIII della Campagna Sotta- Pietro Dal Verme, Ludovico il Moro nel 1486 lo cede a Ge- na aggregato alla frazione di Beatico. rolamo Riaro signore di Forlì e Imola, nel 1546 fu venduto

163 Fossarmato ai Malaspina di Oramala ai quali restò fino all’estinzione va definitivamente inserito nel mandamento di Zavattarello (Bernini). appartenente al primo cantone della provincia di Voghera ( Nel sec. XV Fortunago era sede di un notaio. regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura Fortunago con sua giurisdizione nel 1634 è inserito come e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del princi- senato di Torino, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in pato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone Varzi e quello postale in Zavattarello. (Opizzone 1634). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ comune di Fortunago. 528 regi stati di terra ferma” la comunità di Fortunago viene in- 1744 - 1798 serita nel quarto mandamento di Zavattarello, provincia di Bobbio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Con il trattato di Worms del 1743 Fortunago passò sotto Gerola). il dominio di casa Savoia. Vengono unite a Fortunago le frazioni e località di: Sca- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono gno, Pezzetto, Casotta di Sopra, Casotta di Sotto, Cappel- stabiliti gli uffici di insinuazione, il marchesato di Fortuna- letta, Molino Brusa, Cadevecchi, Molino, Ponticelli, go con le dipendenze di Gravanago, Montepicco, Rocca Sant’Eusebio, Montepicco, Saltrigo, Colombara, Coardi- Susella, Staghilione, Stefanago e Valle di Borgoratto, viene nestra, Molino Ponticelli, Gorrina, Gravanago, Casareggio, inserito nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). Santa Maria, Monte Belletto, Casa delle Chiappe, Casa- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le nuova, Costa Cavalieri, Costa Galeazzi. La popolazione di Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Fortunago conta 802 abitanti (Casalis 1840). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Nel 1859 Fortunago con una popolazione di 825 abitanti zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel che Fortunago fosse amministrato da un sindaco e quattro IV mandamento di Zavattarello del circondario di Bobbio consiglieri componenti il consiglio ordinario. (decreto 1859). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Fortu- nago si trova inserito nel distretto di Bobbio (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Fortunago diviso in sette quadri, viene inserito nel secondo FOSSARMATO cantone di Varzi (riparto 1789). comune di Fossarmato. 531 comune di Fortunago. 529 sec. XIV - 1756 1799 -1814 Il toponimo viene citato in una “Cartula commutationis Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge et investiture” del 9 giugno 1178 con cui l’abate del mona- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires stero di San Pietro in Ciel d’ Oro investe “Suzo Canis” di e gli aggiunti della municipalità di Fortunago con decreto un appezzamento allodiale in “Fossam de Armatis” e di al- del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Fortunago vie- tri appezzamenti in Filighera alle stesse condizioni in cui ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di quest’ultimo teneva in feudo la terra di Fossarmato (Le car- Bobbio (decreto Campana 1801). te del monastero di San Pietro in Ciel d’ Oro di Pavia II Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- 1165 - 1190 a c. di Ezio Barbieri, Maria Antonietta Casa- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri grande Mazzoli, Ettore Cau, Fontes Pavia - Milano, 1984) municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Appare nel comparto delle strade degli “Statuta Strata- rica per tre anni (decreto Campana 1802). rum” del 1452 come “Fossarmatum” appartenente alla Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- squadra della “subtana Papiae” (Statuta stratarum 1996). strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Successivamente Fossarmato viene indicato come appar- parte, Fortunago con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- tenente alla Campagna Sottana nella “Relatione di tutte le gregato al dipartimento di Genova circondario di Bobbio terre dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opiz- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). zone 1644). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del comune di Fortunago. 530 censimento ricevute il 3 febbraio 1751 (Risposte ai 45 que- 1815 -1859 siti 3020) questa località della Campagna Sottana risulta L’amministrazione provvisoria della città e provincia di priva di feudatario e di podestà, per l’amministrazione della Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni giustizia dipende dalla curia pretoria di Pavia. La comunità l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento è retta da un console, eletto per mezzo di un pubblico in- amministrativo del 1775. canto, riunisce i capi di casa in occasione dell’imposta e che presta giuramento presso la cura pretoria di Pavia. È In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- presente un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Milano, la popolazione è di 130 anime. e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Fortunago veniva provvisoriamente inserito nel manda- mento di Zavattarello appartenente alla provincia di Voghe- comune di Fossarmato. 532 ra (regio editto 1814, ASCVo). 1757 - 1796 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Con la Compartimentazione del Principato di Pavia del stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- 1757 viene indicato come appartenente al campagna sotta- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- na, delegazione VI con aggregata la frazione di Bonpiu- ture e cantoni per le assise, Fortunago con Gravanago veni- mazzo (Compartimentazione teresiana 1757).

164 Frascarolo

Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 1456 Francesco I Sforza rinnova a favore di Giovanni, Pie- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- tro, Francesco e Daniele, fratelli Birago (Biraghi), l’investi- ta appartenere alla delegazione VI della Campagna Sottana tura e donazione feudale. aggregato alla frazione di Bompiumazzo. Dalle carte dell’archivio comunale di Frascarolo nel 1550 si rileva che vi erano due consoli talora chiamati an- comune di Fossarmato. 533 che sindaci, quello del popolo e quello dei nobili, viene, 1797 - 1815 inoltre, nominato un tale Batista procuratore e sindaco del Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama consilio dei nobili di Frascarolo (Biscaldi 1985). del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- I Gattinara, già infeudati a Valenza e Sartirana, presero i stretto di Belgioioso unito a Bonpiumazzo. diritti anche su Frascarolo nel 1522. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Nel 1566 Frascarolo partecipa alla congregazione del 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- principato di Pavia a Pieve del Cairo in cui vengono definiti tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqueddu Pavia mantenendo l’aggregazione alla sua frazione. 1980). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- cedentemente riunitesi, compreso Frascarolo, che hanno partimento dell’Olona, non è indicata la sua frazione. diritto di voto (Porqueddu 1980). Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- In una carta dell’archivio parrocchiale si riferisce che, in gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona data 17 giugno 1612 si sono riuniti i consoli e i consiglieri avente per capolugo Pavia. della comunità per iniziare la costruzione della chiesa (Bi- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno scaldi 1985). 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- I Bellisomi di Pavia divennero feudatari nel 1614 con ti- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- tolo di marchesato; saranno gli ultimi feudatari. polazione di 233 abitanti unito a Bonpiumazzo. Nel 1620 Frascarolo entra a far parte di una delegazione di ventiquattro enti che delineano quelli che sono stati de- comune di Fossarmato. 534 finiti “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904). 1816 - 1859 Frascarolo è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, Con la compartimentazione territoriale del regno lom- come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Fossarmato viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - comune di Frascarolo. consiglio. 536 della provincia di Pavia unito a Bonpiumazzo. sec. XIV - 1707 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Il consiglio ordinario si componeva di dodici membri, ma ne- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il gli affari di maggior importanza si convocava anche il consiglio comune era dotato di convocato. straordinario formato dai capi famiglia. Queste solenne adu- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- nanze si tenevano qualche volta in castro veteri, il castello della cazione 23 giugno 1853) il comune di Fossarmato risulta comunità (Biscaldi 1985). compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso comune di Frascarolo. console. 537 ancora aggregato a Bonpiumazzo. La sua popolazione era sec. XIV - 1707 formata da 305 abitanti. Uno strumento dell’archivio municipale (cartella n.80) ripor- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- ta che tutti i consoli e i consiglieri eletti e deputati al governo dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 297 della comunità nell’ultimo semestre del corrente anno 1707 de- abitanti. vono abitare nel luogo. I rappresentanti del consiglio ordinario non devono essere più di dodici e fra costoro devono esserci i capi di casa. Di essi è formato il consiglio generale, il quale, a sua volta, non deve essere maggiore di quaranta persone (Biscaldi 1985). FRASCAROLO comune di Frascarolo. 538 comune di Frascarolo. 535 1708 - 1797 sec. XIV - 1707 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Nel diploma di Federico I dell’8 agosto 1164, fra le terre nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- concesse a Pavia, risulta citato anche Frascarolo. Tale con- lina dal duca di Savoia, Frascarolo conta 700 anime, il suo cessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I principale feudatario è il marchese Giovanni Belisomi, abi- nel 1209 e da Federico II rispettivamente, nel 1219, 1220 e tante in Milano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). 1230 (Malagugini 1912). Frascarolo è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si ra- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di dunano in una congregazione per risolvere gli interessi del- Pavia del 1250 come “Frascarolum” nella contea Lumelli- la Provincia (Malagugini 1911). na (Soriga 1913). Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Nel 1441 la terra di Frascarolo fu concessa da Filippo del 1723 fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla Maria Visconti in feudo ad Andrea Birago con successione prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723) diretta e trasversale. Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Dopo una breve occupazione da parte del duca di Savoia viene confermata l’appartenenza di Frascarolo alla provin- nel 1454, Frascarolo torna al ducato di Milano, mentre nel cia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749).

165 Gagliavola

Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che possedimento poiché, di lì a poco, passò a Manfredo Bec- il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina caria, nobile famiglia pavese. (manifesto senatorio 1750). Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Squadra di Lumelina, “” (statuta statarum). tembre 1775 Frascarolo è confermato alla Lumellina (edit- Galliavola, con i Nobili, è inclusa nell’elenco delle terre to 1775). del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio E’ del 1795 un documento che riporta le informazioni sui Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone gravi disordini avvenuti a Frascarolo che hanno portato alle 1644).. dimissioni dei due consiglieri della comunità (ASTo, In- ventario Lumellina n˚ 48). comune di Gagliavola. 542 1708 - 1797 comune di Frascarolo. 539 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- 1798 - 1814 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la lina dal duca di Savoia Galliavola conta 630 anime, nel nu- Lomellina del 1800, sancisce che il dipartimento dell’Ago- mero sono considerati anche gli abitanti di Grumello e gna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è Schijvania che appaiono entrambi come cascine separate, il capoluogo del terzo distretto e Frascarolo ne fa parte (legge feudatario è il collegio di Santa Maria di Brera della Com- 11 Brumale anno IX). pagnia di Gesù di Milano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Frascarolo è incluso nel Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna viene confermata l’appartenenza di Gagliavola alla provin- (legge 25 Fiorile anno IX). cia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- Frascarolo ricade sotto il dominio napoleonico e, precisa- nifesto senatorio 1750). mente, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigeva- no, cantone quarto di Mede, come comune di terza classe In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- con popolazione di 958 abitanti (compartimentazione tembre 1775 il comune è confermato, con Schivanoia, alla 1806). Lumellina (editto 1775). comune di Gagliavola. 543 comune di Frascarolo. 540 1798 - 1814 1815 - 1859 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Frascaro- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- lo fa parte del mandamento di Mede e dipendenze, nella so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). del terzo distretto e Galliavola, con Schivanoia ne fa parte Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- (legge 11 Brumale anno IX). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando regi stati di terra-ferma”, Frascarolo viene inserito nel man- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- damento di Mede, nella provincia di Lomellina (regio edit- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- to 1818, ASC Casei Gerola). ne dei dipartimenti e dei distretti, Galliavola con Schivano- Frascarolo appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione ia è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). Intendenza, Prefettura, Ipoteca, sono quelli di Mortara, Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 l’ufficio di Posta e di Insinuazione è a Mede. Gagliavola ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipar- Conta una popolazione di 673 abitanti (Casalis). timento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre di Mede, come comune di terza classe cion il toponimo di 1859, Frascarolo appartiene al circondario terzo di Lomel- Galliavola, unito a Schivanoja, Grumello e Gallia, con po- lina, mandamento settimo di Mede e ha una popolazione di polazione di 903 abitanti (compartimentazioni 1806). 622 abitanti (decreto 1859). comune di Gagliavola. 544 1815 - 1859 Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Gagliavo- GAGLIAVOLA la insieme a Schivanoia è incluso nel mandamento di Pieve del Cairo, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, comune di Gagliavola. 541 ASCVo). sec. XIV - 1707 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ La località è citata nell’elenco delle terre del contado di regi stati di terra-ferma”, Gagliavola viene inserito nel Pavia del 1250 come S. Laurencius de Campis (?), in Con- mandamento di Pieve del Cairo, nella provincia di Lomel- tea Lumellina (Soriga 1913). lina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Nel XIV secolo il capitano Galeazzo Grumelli, detto Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti Mantoa, fu uno dei proprietari, ma non mantenne a lungo il erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara

166 Gambarana e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo visa, a sua volta, in 14 mandamenti. del terzo distretto e Gallia ne fa parte (legge 11 Brumale Gagliavola appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione anno IX). di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Intendenza, Prefettura, Ipoteca sono quelli di Mortara, In- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- sinuazione è a Mede, l’ufficio di Posta è a Pieve. tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Conta una popolazione di 735 abitanti (Casalis). ne dei dipartimenti e dei distretti, Gallia è incluso nel se- Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna 1859, Gagliavola appartiene al circondario terzo di Lomel- (legge 25 Fiorile anno IX). lina, mandamento ottavo di Pieve del Cairoe e ha una popo- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 lazione di 738 abitanti (decreto 1859). Gallia ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimen- to dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto di Mede, come comune di terza classe unito a Galliavola, Schivanoja e Grumello con popolazione di 903 abitanti GALLIA (compartimentazione 1806). In seguito al decreto del vicerè Eugenio Napoleone, 31 comune di Gallia. 545 marzo 1809, Gallia viene aggregata al comune di Mezzana- bigli. La frazione contava 2162 abitanti, di cui 2046 nel ca- sec. XIV - 1707 poluogo e 116 in Gallia (Forte 1937-38). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Galia, in contea Lumellina (Soriga 1913). Nel 1219 Federico II conferisce ai conti palatini di Lo- GAMBARANA mello l’investitura di Cairo, Gallia e Sparvara. Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Galia” (statuta stratarum). comune di Gambarana. 548 Gallia partecipa alla congregazione del principato di Pa- sec. XIV - 1707 via tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono defi- Gambarana e Sparvaro furono i primi feudi ceduti ai niti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqueddu Langosco, famiglia di origine palatina, i cui membri erano 1980). stati insigniti del titolo di conti da Federico I l’8 agosto del Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 1164, con diploma imperiale (Bergamo 1995), in tale di- 6 gennaio 1567: sono presenti tutte le 20 comunità già pre- ploma fra le terre concesse a Pavia, risulta citata Gambara- cedentemente riunitesi, compreso Gallia, che hanno diritto na, concessione che verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, di voto (Porqueddu1980). Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, Galia è inclusa nell’elenco delle terre del principato di 1220 e 1230 (Malagugini 1912). Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). co, si trova “Secondum breue de lomellina, Jn Gambairana (…)” (Bollea 1909). comune di Gallia. 546 Risultano confeudatari del luogo i Giorgi, i Cani e i Ca- 1708 - 1797 tasso, come riporta il Registro delle biade nel 1259. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Pavia del 1250 con il toponimo di “Burgum ipsum per porta lina dal duca di Savoia per Gallia conta 86 anime, il feuda- Gambarana"nella contea Lumellina (Soriga 1913). tario è il signor Pietro Isimbaldi, abitante in Milano (ASTo, Nel 1440 il feudo è concesso da Filippo Maria Visconti a Paesi di nuovo acquisto.) Jacopo De Scrovignis, insieme a Sparvara e Cairo, qualche Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda anno dopo, nel 1470 vengono rinnovate le investiture feu- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla dali dei conti di Gambarana, ai quali l’imperatore Massimi- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). liano riconferò i privilegi. Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Gambarana partecipa alla congregazione del principato viene confermata l’appartenenza di Gallia alla Provincia di Pavia tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), definiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Por- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che queddu 1980). il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il nifesto senatorio1750). 6 gennaio 1567: sono presenti tutte le 20 comunità già pre- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- cedentemente riunitesi, compreso Gambarana, che hanno tembre 1775 è confermato, con il toponimo di Gaglia, alla diritto di voto (Porqueddu 1980). Lumellina (editto 1775). Nel 1639 le ragioni feudali dei Gambarana passarono ai Corti e poi ai Rebba. comune di Gallia. 547 Gambarana, con i Nobili, è inclusa nell’elenco delle terre 1798 - 1814 del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- 1644).

167 Gambolò comune di Gambarana. 549 GAMBOLÒ 1708 - 1797 comune di Gambolò. 552 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- sec. XIV - 1743 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina dal duca di Savoia, Gambarana conta 370 anime; i feu- Gambolò è citatato in un atto di Ottone III del 999 e in datari sono i conti Albonisio e Aurelio Gambarana abitanti uno del 1099 come Gambolatum (Bergamo 1995). in Pavia e i conti Gerolamo e Antonio Gambarana abitanti In una bolla di Papa Innocenzo III del giugno del 1133 in Milano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). appare il toponimo di Campo Lato. Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda giogatico_ del 1181si trova: “Secundum breue de Lomelli- del 1723 fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla na, Jn Ganbolade (…)” (Bollea 1909). prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Pavia del 1250 come “Gambolatum” nella contea Lumelli- viene confermata l’appartenenza di Gambarana alla pro- na (Soriga 1913). vincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). In un manoscritto del 1383 si legge: “Potestaria Gambol- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che lati” (statuta stratarum). il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- Nel XIV secolo un ramo della famiglia Beccaria è qui in- nifesto senatorio 1750). feudata. Ad Antonio, della stessa famiglia, il duca Filippo In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Maria Visconti lascia il feudo e il castello, nel 1412 vi ag- tembre 1775 Gambarana è confermata alla Lumellina (edit- giunse il titolo di contado ed altri privilegi. to 1775). Ribellatisi i vigevanesi a Francesco Sforza, con il loro aiuto i milanesi mettevano a fuoco la Lomellina e questa sorte toccò anche alle terre e alla rocca di Gambolò (1449). comune di Gambarana. 550 Quando Gian Giacomo Trivulzio diventa maresciallo di 1798 - 1814 Francia, ed ebbe il marchesato di Vigevano, ottenne il pos- sesso di questo paese (Bergamo 1995). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo Squadra di Lumelina, “Gambolatem” (statuta stratarum). del terzo distretto e Gambarana ne fa parte (legge 11 Bru- Estintasi con Antonio Beccaria (1475) la linea maschile male anno X). legittima, il feudo fu devoluto alla regia camera che lo ven- derà a Francesco Pietrasanta mentre il comune comincia ad Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando occuparsi della manutenzione del castello. che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Nel 1499 i francesi si impadroniscono del feudo e lo as- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- segnano al ciambellano Robinet de Formielles signore di ne dei dipartimenti e dei distretti, Gambarana è incluso nel Vergy. secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna Un anno dopo Ludovico il Moro concede la facoltà a cer- (legge 25 Fiorile anno IX). ti suoi fittabili della Sforzesca di esercitare l’ufficio di po- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 destà di Gambolò (a quell’epoca il podestà per legge non Gambarana ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipar- doveva essere del luogo) e nel 1501 tale podestà Ardicino timento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto Cella viene assassinato. di Mede, come comune di terza classe con popolazione di Nel 1504 entra a far parte del marchesato di Vigevano, di 527 abitanti (compartimentazione 1806). cui seguirà le sorti (Archidata 1990). Nel 1513 il feudo se lo riprende il marchese di Vigevano, comune di Gambarana. 551 allora, cardinal Matteo Schiner, senonché la rivincita fran- 1815 - 1859 cese reintegra titoli e possessi nuovamente al maresciallo Trivulzio. Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Gambra- Fortamosi il contado di Vigevano per volere di Francesco rana fa parte del mandamento di Pieve del Cairo, nella pro- II, nel 1532, anche Gambolò ne entra a far parte. vincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). E’ del 3 novembre 1547 l’elenco dei comuni per i paga- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- menti dei dazi, in cui appare citata tale comunità (ASTo, tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Carte Vigevano). regi stati di terra-ferma”, Gambarana viene inserita nel Subentrati nuovamente gli spagnoli, Gambolò viene po- mandamento di Pieve del Cairo, nella provincia di Lomel- sto sotto la tutela della regia camera e il governatore nel lina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). 1572 lo mette all’asta aggiudicandolo ad Agostino Litta Gambarana appartiene alla diocesi di Vigevano, divisio- che, l’anno successivo (il 4 marzo), presta giuramento di ne di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici fedeltà al re di Spagna, come duca di Milano, per i feudi di di Insinuazione sono quelli di Mede, l’ufficio di Posta è a Gambolò nel Vigevanasco e Valle nella Lomellina, acqui- Pieve. stati, appunto, dalla regia camera. (ASTo, Inventario Vige- vanasco n˚ 45). Conta una popolazione di 747abitanti (Casalis). In un atto che porta la data del 8 dicembre 1573 è citato Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre Giambattista de Carlevari sindaco e procuratore della co- 1859, Gambarana appartiene al circondario terzo di Lomel- munità di Gambolò (ASTo, Carte Vigevano). lina, mandamento ottavo di Pieve del Cairo e ha una popo- E’ del 10 ottobre 1639 il documento nel quale si avvisa lazione di 771 abitanti (decreto 1859). che le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolno-

168 Gambolò vo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza, termini di “Consilium generalis”, per il consiglio dei capi di Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio No- casa e sue modificazioni, e di “consilium ordinarium” per i con- varese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diven- sigli nominati dal consiglio generale, comprendenti anche gli tando così, terre appartenenti al Contado di Vigevano ( “adiuctores"). Nel 1536 viene stabilito che i 24 consiglieri eletti potranno ASTo,Carte Vigevano). disporre “de bonis dictae communitatis usque ad computum li- I fratelli Litta, Agostino e Cesare Alfonso, giurano fedel- brarum centum imperialium”, e che per le deliberazioni relative tà al re di Spagna, il 16 aprile 1640 per Gambolò e Valle a somme maggiori sarà necessario convocare un consiglio ge- (ASTo, Inventario Vigevanasco n˚ 45). nerale. Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi I consoli sono nominati dal consiglio dei 24: nel 1529 due dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado di Vigevano consoli e due estimatori, due consoli-estimatori (la carica coin- cide) dal 1530. fra le quali, appunto, Gambolò (ASTo, Carte Vigevano). Dal 1539 al 1541 il consiglio ordianrio torna ad essere di 48 Essendo all’epoca della dominazione spagnola gli istituti membri, quattro per ognuna delle docici parentele, due destina- feudali e municipali in netto declino, nel 1666 un altro mar- ti all’ex consiglio XXIIII, due ex-audiuctis. chese Litta, discendente di Agostino, pretenderà, addirittu- I due consoli continuano ad essere eletti mensilmente. ra di eleggere personalmente i consiglieri di questa comu- Nel 1539 il consiglio generale dei capi di casa stabilisce che nità. il consiglio dei ventiquattro possa deliberare fino ad una somma Il 5 ottobre 1677 il sindaco generale Renolio avvisa le complessiva di cinquanta lire imperiali. terre di Gambolò, Robbio, Palestro, Cilavegna di ritrovarsi Nel 1542 dei quattro nominati per parentela uno è destinato al consiglio dei dodici, tre a quello degli “adiuctores”. nella Congregazione per nominare tre soggetti per l’elezio- Dal 1543 al 1575 il consiglio dei capi di casa torna ad eleg- ne di uno dei tre (per il triennio 1678-’80) al governo di gere, nell’ambito delle dodici parentele, ventiquattro consiglie- questo contado (ASTo, Parte seconda Vigevano). ri, due per parentela, che vanno a formare un unico consiglio or- Un documento del 28 marzo 1679 riconferma il marche- dinario, con facoltà di deliberare fino ad una somma di cento se Litta feudatario della comunità (ASTo, Inventario Vige- lire imperiali e di eleggere i consoli. vano 134 bis). Nel 1576 il consiglio generale dei capi di casa decide di mo- I feudatari del luogo, ancora i Litta, nel 1680 riuscirono dificare, di nuovo, il consiglio ordinario designando tre consi- glieri per parentela, due a formare il consiglio dei ventiquattro, ad avere il possesso del castello, perso per qualche tempo. uno aglio “agionti”, questi ultimi non si riuniscono mai da soli. Tale famiglia rimarrà infeudata, nonostante le vicende al- Tra il 1577 e il 1587 il consiglio generale dei capi di casa terne, fino al XIX secolo. elegge un consiglio ordinario di 24 membri, due per parentele, Da un resoconto del 28 maggio 1688 del sindaco genera- i quali nominano mensilmente i due consoli. Intanto già dal le del contado Renolio, si rilevano i luoghi del contado e i 1586, data la confusione che si genera in tali consigli, si propo- loro feudatari. Per Gambolò sono ancora i Litta nella per- ne di sostituire il consiglio generale dei capi di casa con un con- siglio di sessanta uomini, in carica per il tempo che servirà alla sona del marchese Campeo (ASTo, Parte seconda Vigeva- comunità e incaricati di nominare un consiglio ordinario di 24 no). membri. La proposta della comunità, presentata al senato di Milano, comune di Gambolò. consiglio. 553 viene approvata da Filippo III, il 6 marzo 1587, seguendo le sec. XIV - 1743 modalità previste dagli statuti di Vigevano, il consiglio generale Le numerose variazioni nella composizione dei consigli e elegge sessanta consiglieri, cinque per ognuna delle dodici pa- nelle modalità di elezione degli organi e degli ufficiali della co- rentele. munità fanno pensare, da una parte, alla mancanza di uno statu- Negli anni successivi i sessanta consiglieri uscenti provvedo- to, del quale non è peraltro mai stata trovata traccia, dall’altra, no, all’inizio di ogni anno, ad eleggere 24 consiglieri, due per a una certa autonomia della comunità, che soltanto nel 1600 e parentela, destinati al nuovo consiglio dei ventiquattro; i due per parecchi anni soltanto parzialmente, accetta di uniformarsi eletti sono, a loro volta, elettori di altri 36 consiglieri, tre a testa, alle norme previste dagli statuti della confinante Vigevano. scelti nell’ambito sempre della parentela cui essi stessi appar- Dal 1499 al 1523 il consiglio maggiore della comunità è co- tengono, in modo da giungere ai sessanta uomini per il consi- stituito dai capi di casa ("Consilium capitum domorum"), circa glio generale. Tale modalità rimarrà in vigore fino al 1600. 200, che si riuniscono con regolarità all’inizio di ogni anno per Il consiglio generale può procedere a scrutinio segreto se c’è eleggere un consiglio ristretto, formato da 48 membri, scelti disaccordo tra i consiglieri, e si può riunire, oltre che all’inizio nell’ambito di dodici parentele, che subiscono modificazioni di ogni anno, anche quando occorre deliberare in materia di im- nel corso degli anni. posizioni fiscali, controversie, incanti di beni della comunità. Per ogni parentela vengono nominati quattro candidati, il pri- Nel 1600, dopo un’accesa controversia con il marchese Litta, mo destinato a fare parte di un consiglio minore, di dodici per- il sentato di Milano impone alla comunità, che regolarmente sone, gli altri tre destinati agli “adiuctores”. L’intero consiglio l’aveva disattesa, di uniformarsi alla norma, imposta dagli sta- ristretto è indicato come “consilium duodecim presidentium et tuti di Vigevano, secondo la quale i consiglieri eletti nel consi- trigintasex adiuctorum”. Durante la prima seduta annuale il glio generale (i sessanta uomini) dovessere ogni anno, essere, consiglio dei dodici provvede alla nomina di due consoli e di tutti di nuova nomina. A conclusione di tale vertenza, il consi- due “extimatores”. glio generale viene eletto da sedici consiglieri elettori, scelti tra Tra il 1524 e il 1528 non è noto se per ordine ducale o per au- i vecchi sessanta, che nomina quarantotto consiglieri, tre cia- tonoma decisione della comunità, (dato che non esiste docu- scuno; i restanti dodici vengono nominati direttamente dal po- mentazione per verificare), il consiglio ristretto viene ridotto. destà e, a partire dal 1644, dal marchese Litta. Nel 1529 e fino al 1538 il consiglio dei capi di casa, sempre Il rinnovato consiglio elegge, ogni tre mesi, due consoli e il nell’ambito delle dodici parentele, elegge infatti soltanto 24 consiglio dei dodici di provvisione, e sporadicamente dal 1610, consiglieri, due per ciascuna parentela, uno destinato al consi- e regolarmente dal 1622, due revisori e un giudice delle vetto- glio dei dodici l’altro agli “adiuctores”. vaglie e il giudice delle strade. Il consiglio viene detto “consilium duodecim et adiuctorum” Dal 1613 fino alla metà del Settecento, in seguito ad un ordi- e, nel 1533, “consilium dominorum XXIIII”, lasciando suppor- ne del governatore dello stato di Milano del 3 settembre 1611, re la sparizione del consiglio minore, attestata archivisticamen- alle sedute annuali del consiglio generale per la formazione te dalla mancanza delle sedute dei soli dodici. dell’imposta della comunità ed a quelle per la determinazione (E’ ipotizzabili che la comunità abbia avuto un consiglio mi- delle taglie per gli alloggiamenti militari partecipano regolar- nore, oltre a quello maggiore e a quello ristretto, soltanto tra il mente anche i maggiori estimati e tutti coloro che con la comu- 1499 e il 1523. Negli anni successivi anche il cancellierie usa i nità pagano gli oneri.

169 Gambolò

Il 28 dicembre 1665, verificato che il numero di sessanta con- menico Bianco: fare i quinternetti, rogare i consigli, i mandati, siglieri portava durante le riunioni a incomprensioni e caos - le procure e gli strumenti che essi ritengano necessari. numero che non si riscontrava in nessun consiglio delle terre vi- Nel 1583, durante la prima seduta annuale del consiglio ge- cine -, si chiede al senato la riduzione a 25 o 30 membri, a patto nereale, viene stipulata una convenzione tra i notai prima citati che anche il marchese riduca il numero degli eletti di sua spet- e Giovanni Anonio Cassinio, i quali (affiancati poi da Lodovico tanza. Ferrario) si impegnano a fare i cancellieri un anno per ciascuno. Carlo II, nel 1666, consente che il numero dei consiglieri sia Tale avvicendamento ha luogo fino al 1596, quando viene ri- diminuito da sessanta a 24. confermato il cancelliere Cassinio il quale mantiene l’incarico L’elezione del consiglio generale dei 24 avviene con proce- almeno fino al 1641. Da allora la cancelleria è sempre affidata dura analoga al precedente: 20 (o 19) consiglieri vengono eletti ad un notaio, per periodi di durata variabile. ogni anno da dieci consiglieri-elettori, mentre al marchese spet- Nel 1644 il cancelliere è anche notaio civile e criminale della ta la nomina, ad anni alterni, di quattro e cinque consiglieri. comunità. Il nuovo consiglio generale provvede, poi, alla nomina dei Nella seduta del consiglio generale del 1676 al cancelliere consoli, giudice e dei revisori delle vettovaglie, del giudice del- viene affiancato un ragionato. le strade ma non dei dodici di provvisione. I compiti così si dividono: al primo spetta di rogare tutte le Il consiglio generale dei capi di casa torna a riunirsi almeno ordinazioni che si decidono nei consigli, scrivere tutte le lettere una volta l’anno per la formazione dell’imposta. che servono alla comunità e tenere i libri della comunità stessa; Tra il 1676 e il 1683 si verifica, a seguito di una controversia al ragionato spetta, invece, di tenere i libri delle imposte, fare i con Litta, un periodo di anarchia, si convoca una sola seduta an- quinternetti, assistere a tutti i consigli custodire i libri dei catasti nuale dei capi di casa, i quali danno autorità a otto, nove o più e altre scritture del genere. loro rappresentanti di attendere a tutti i negozi della comunità. Capitoli relativi all’incarico del cancelliere, molto dettagliati, I consoli e gli altri ufficiali sono sostituiti con irregolarità e mol- sono conservati nell’archivio comunale e portano la data del to dopo la scadenza del mandato. Solo nel 1678 vengono eletti 1737 (Archidata 1990). 12 consoli di provvisione; addirittura manca un “intitulatio” alle sedute del consiglio ed i partecipanti sono indicati sempli- cemente come deputati della comunità. comune di Gambolò. 555 A seguito di lettere patenti di Carlo II, il 20 agosto 1683 si 1744 - 1797 torna alle forme definite precedentemente ( un unico consiglio Con regie patenti del 6 marzo 1750, nell’ambito della generale di 24 membri), le quali rimarranno stabili fino al 1755. Il marchese Litta mantiene il diritto di nominare quattro o cin- riorganizzazione dei territori degli Stati Sardi di terraferma, que consiglieri fino al 1710 anno in cui, tale facoltà, passa al po- il Vigevanasco, e Gambolò che ne faceva parte, fu sottopo- destà. sto all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese (Gardinali Il consiglio generale dei 24 nomina regolarmente i dodici di 1976). provvisione e altri ufficiali. In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- Dal 1756 al 1771 il consiglio generale viene ridotto a 16 tembre 1775, Gambolò risulta appartenere a quella di Vige- membri, quattro dei quali eletti dal podestà. vano (editto 1775). Dal 1760 i dodici di provvisione sono ridotti ad otto. Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789 il co- Nel 1771 hanno inizio i testimoniali di “convocato ordinario” mune è nel cantone unico di Vigevano (manifesto senatorio come previsto nelle leggi e costituzioni di S.M. riviste da Carlo 1789). Emanuele III nel 1770. I consoli presiedono alle sedute dei consigli e sono delegati a rappresentare la comunità quando questa non ritenga necessa- comune di Gambolò. 556 rio nominare appositi deputati. 1798 - 1814 Alla fine del loro mandato sono tenuti a presentare una lista Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la delle entrate e delle uscite, custodite dal tesoriere. Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Il consiglio ordinario nomina un servitore che, oltre che dare so in 17 distretti, o circondari comunali, Vigevano è capo- il segnale della convocazione dei consigli, era tenuto a chiama- re in citazione tutte le persone della comunità, a servire i teso- luogo del secondo distretto e Gambolò ne fa parte (legge 11 rieri, a far suonare le campane, a fare le citazioni delle accuse Brumale anno IX). dei campanari. Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Le sedute annuali del consiglio generale per la formazione che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- dell’imposta avvenivano mediante convocazione previo campa- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne o a voce dai servitori. ne dei dipartimenti e dei distretti, Gambolò è incluso nel se- Il 16 luglio 1609 il consiglio generale attesa la grande diffi- condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna coltà di convocare i consigli e ordina che, come è registrato ne- (legge 25 Fiorile anno IX). gli statuti di Vigevano (foglio 303), quelli che si dimostrano re- ticenti nel arrivare dopo il suono della campana saranno Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 multati. Gambolò ricade sotto il dominio napoleonico e, precisa- Il consiglio generale dei capi di casa si riuniva preferibilmen- mente, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigeva- te nella chiesa di San Gaudenzio, quello ordinario o in una sala no, cantone primo di Vigevano, come comune di seconda del castello o in casa del notaio o in quella del podestà (Archi- classe con popolazione di 4368 abitanti (compartimenta- data 1990). zione 1806).

comune di Gambolò. consiglio. cancelliere. 554 comune di Gambolò. consiglio. 557 sec. XIV - 1743 1798 - 1814 Il primo gennaio 1507 il consiglio generale dei capi di casa, Con decreto del 11 febbraio 1814 si nominano i membri dei a cui spetta l’elezione del cancelliere, propone al posto di Gio- consigli dei comuni di prima e seconda classe del dipartimento vanni Francesco de Rovarinis, defunto, una nuova elezione che dell’Agogna. Per il consiglio comunale di Gambolò i consoli avviene, due giorni dopo. sono: Antonioli Giacomo, Savino Giovanni, Moschino Luigi, Il primo gennaio 1578 tale consiglio specifica i compiti del Costa Cipriano, Antonioli Giacomo, Carnevale Paracino Fran- cancelliere elaborati dai notai Giovanni Stefano Raverta e Do- cesco (Bollettino delle leggi 1814).

170 Garlasco comune di Gambolò. 558 Una nuova modifica dei limiti amministrativi doveva av- 1815 - 1859 venire in data 9 settembre 1809: si mantiene inalterata la di- visione in distretti e in cantoni, ma la novità più significati- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Gambolò va è il raggruppamento dei precedenti 90 comuni in soli 36. è capo di mandamento, nella provincia di Vigevano (regio Il cantone di Garlasco ne riuniva 16 ora solo 7. Questo editto 1814, ASCVo). comparto territoriale rimarrà invariato fino alla caduta na- Con la compartimentazione del 1815 Gambolò è ancora poleonica (Landini 1952). capo di mandamenento nella provincia di Vigevano, canto- ne unico (regio editto 1815, ASCVo). comune di Garlasco. 561 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- sec. XIV - 1707 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Gambolò è capo di mandamento, Le prime notizie certe di Garlasco risalgono al 909, in un nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei diploma di Berengario nel quale appare che molti possedi- Gerola). menti di questo luogo sono donati alla chiesa di San Gio- vanni Domnarum di Pavia, mentre in un diploma successi- Gambolò appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione vo, del 981, di Ottone II il paese e il suo territorio sono di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di assegnati al monastero di San Salvatore sempre di Pavia Intendenza, Prefettura, Ipoteca, sono quelli di Mortara, (Mugni 1967). l’ufficio di Insinuazione è a Vigevano. Durante il XIII secolo il feudo dovette subire assedi e de- Conta una popolazione di 5075 abitanti (Casalis). vastazioni. Situatisi poi i Langosco riuscirono a mantenerlo Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre fino al 1312 ,quando i milanesi, guidati da Galeazzo Vi- 1859, Gambolò appartiene al circondario terzo di Lomelli- sconti penetrano in Lomellina e saccheggiano diversi paesi na, mandamento quarto di Gambolò, ha una popolazione di fra i quali Garlasco (Re 1961). 5920 abitanti (decreto 1859). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come “Garlaschum”, in contea Lumellina mandamento di Gambolò. 559 (Soriga 1913). 1815 - 1859 In un manoscritto del 1383 si legge: “Potestaria Garla- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Gambolò schi” (statuta stratarum). è capo di mandamento, nella provincia di Vigevano, le co- Dopo alterne vicende, durante le quali il paese passa dal- munità che riunisce sono: Remondò, Garbana, Cassolnovo le mani dei pavesi a quelle dei milanesi, nel 1359 Galeazzo e Vecchio, Villanova (regio editto 1814, ASCVo). Visconti col fratello Barnabò e Luchino dal Verme, strin- Col regio editto del 1815 Gambolò, capo di mandamento gendo nuovamente d’assedio Pavia e facendola capitolare, nel cantone unico della provincia di Vigevano, riunisce: si impossessa anche dei feudi a lei assoggettati, Garlasco Remondò, Garbana, Torassa, Borgo San Siro, Roventino, incluso. Trumello. (regio editto 1815, ASCVo). Nel 1432 il paese, sotto istigazione del marchese del Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Monferrato la comunità si ribella ai Visconti che, per con- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ tro, saccheggiano e devastano il suo territorio (Re 1961). regi stati di terra-ferma”, Gambolò è capo di mandamento, Viene infeudato nel 1436 il milanese Guarnerio Casti- nella provincia di Lomellina, riunisce i comuni di: Borgo glioni, ambasciatore ducale visconteo. San Siro, e Trumello (regio editto 1818, ASC Casei Gero- Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella la). Squadra di Lumelina, “Garlaschum” (statuta stratarum). Nella compartimentazione del 23 ottobre 1859, Gambolò Nel 1620 Garlasco entra a far parte di una delegazione di risulta essere il quarto mandamento del circondario, terzo ventiquattro enti che delineano quelli che sono stati definiti di Lomellina; i comuni inclusi nella sua giurisdizione sono: “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904). Borgo San Siro e Trumello (decreto 1859). Garlasco è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). Nel 1700 Garlasco aveva 2002 abitanti (Re 1961). GARLASCO comune di Garlasco. consiglio di provvisione. 562 sec. XIV - 1707 cantone di Garlasco. 560 Nel consiglio di provvisione, detto anche consiglio dei dodici 1798 - 1814 deputati alla provvisione, o consiglio ordianrio i due consiglieri Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 di cui sopra scelgono quattro membri del consiglio generale i quali, a loro volta, indicando tre nominativi, procedono alla Garlasco, ricade sotto il dominio napoleonico, come secon- composizione del consiglio di provvisione. do cantone nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vige- I quattro consiglieri possono reciprocamente nominarsi ma vano. non autoeleggersi. In questo cantone sono compresi i seguenti comuni: Gar- I dodici di provvisione, nella prima riunione dell’anno, sor- lasco Aurelio e San Biagio con Parasacco e Reale, Carbo- teggiano sei coppie di consoli, definiti “mesata”, che si sareb- nara con Limido Sabbione e Torre de’ Torti, Dorno, Grop- bero avvicendate ogni due mesi. pello, Occhio Marzo e Guasta, Somo, Villanuova Il consiglio di provvisione si riunisce nella stessa sala del D’Ardenghi, Zerbolò con Sedone, Sinasco e Sairano con consiglio generale, seguendo le stesse modalità, con scadenze variabili e frequenza all’incirca mensile. San Nazaro del Bosco. Dal 27 agosto 1616, data di uno dei più antichi convocati, si La popolazione del cantone è di 15463 abitanti (compar- registra saltuariamente la presenza nel consiglio di altri 25 timentazione 1806). membri del consiglio generale. Costoro sono definiti “aggiunti”

171 Garlasco

e partecipano a discussioni di particolari rielievo, quali, per 7. Questo comparto territoriale rimarrà invariato fino alla esempio, i rapporti con i feudali o l’imposizione delle taglie. caduta napoleonica (Landini 1952). Le competenze del consiglio di provvisione abbracciano tut- te le questioni di ordinaria amministrazione della vita della co- comune di Garlasco. consiglio. 565 munità. 1798 - 1814 Al fine della validità delle delibere dei due consigli è neces- Con decreto del 11 febbraio 1814 si nominano i membri dei saria, comunque, la presenza di almeno due terzi dei membri consigli dei comuni di prima e seconda classe del dipartimento (Archidata 1990). dell’Agogna. Per il consiglio comunale di Garlasco i consoli sono: Nicola Siro, Leva Giuseppe, Scetti Gio. Battista, Panza- comune di Garlasco. 563 rasa Giuseppe Maria, Prinetti Giuseppe, Corsico Bernardo 1708 - 1797 (Bollettino delle leggi 1814).

Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- comune di Garlasco. 566 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- 1815 - 1859 lina dal duca di Savoia Garlasco conta 2005 anime nel nu- mero sono compresi anche gli abitanti di Cascina Reale; i Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Garlasco feudatari sono i conti Castiglioni, abitanti in Milano è capo di mandamento, nella provincia di Vigevano (regio (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). editto 1814, ASCVo). Garlasco è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radu- Con il regio editto del 1815 Garlasco è ancora capo di nano in una congregazione per risolvere gli interessi della mandamento nel cantone unico della provincia di Vigevano provincia (Malagugini 1911). (regio editto 1815, ASCVo). Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). regi stati di terra-ferma”, Garlasco è capo di mandamento Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei viene confermata l’appartenenza di Garlasco alla provincia Gerola). Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Garlasco appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Novara. Dipendente dal Senato di Casale, possiede un uffi- il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina cio di Insinuazione e Demanio, di Posta, un Tribunale di (manifesto senatorio 1750). giudicatura, un ufficio di Dogana ed Esattoria mandamen- tale. Invece, gli uffici di Intendenza, Prefettura e Ipoteca In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- sono quelli di Novara. tembre 1775, Garlasco con Aurelio S. Biagio sono confer- mati, ancora, alla Lumellina (editto 1775). Conta una popolazione di 5436 abitanti (Casalis). Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre comune di Garlasco. 564 1859, Garlasco appartiene al circondario terzo di Lomelli- 1798 - 1814 na, mandamento quinto di Garlasco e ha una popolazione di 6130 abitanti (decreto 1859). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- consiglio generale. 567 so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- sec. XIV - 1707 luogo del sesto distretto, citato con Aurelio e San Biaggio (legge 11 Brumale anno IX). Dall’esame dei convocati del consiglio generale e del Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando consiglio ordinario si rileva che gli organi amministrativi di che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Garlasco hanno giurisdizione anche su Borgo San Siro e tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Aurelio San Biagio, e su alcune cascine e territori annessi. ne dei dipartimenti e dei distretti, Garlasco è incluso nel se- Il consiglio generale, fino al 1598 è composto da tutti i condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna capi famiglia residenti a Garlasco. (legge 25 Fiorile anno IX). Con la supplica del 1 gennaio 1599, approvata con lettera Ma un nuovo assetto apportò alcune modifiche (decreti patente del 15 luglio 1599, il consiglio chiede al senato di del 13 maggio 1801, 25 marzo 1804 e 8 giugno 1805), il Milano di ridurre i propri membri a sessanta, scelti tra i Dipartimento dell’Agogna viene diviso in soli 5 Distretti: maggiori estimati, i più anziani e più savi, senza vincoli di Novara, Domodossola, Arona, Varallo e Vigevano, e cia- parentela fra di loro e residenti a Garlasco. scun distretto a sua volta, diviso in cantoni (Gardinali Costoro sono definiti vocali ossia “omnes vocem haben- 1976). tes (…) et interexati in impositione onerum”. Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Risultano due variazione nel numero dei membri del con- Garlasco ricade nel dipartimento dell’Agogna, distretto di siglio generale avvenute entrambe nel 1751. Nel verbale di Vigevano, come secondo cantone e comune di seconda assemblea del consiglio generale del 31 dicembre 1751 si classe unito ad Aurelio e San Biavio, Parasacco e Reale con legge che tale consiglio è ridotto al numero di 45 vocali e 3 popolazione di 4905 abitanti (compartimentazione 1806). minori dello stabilimento dell’ufficio della generale inten- Una nuova modifica dei limiti amministrativi doveva av- denza di Alessandria. Un decreto del Senato di Torino del venire in data 9 settembre 1809: si mantiene inalterata la di- 22 dicembre 1751 riduce il numero dei membri del consi- visione in distretti e in cantoni ad eccezione del cantone di glio generale da 60 a 45, di cui 41 nominati tra i maggiori Garlasco che si accresce delle terre costituenti l’attuale co- estimati e 4 tra i minori detti “personalisti”, cioè coloro che mune di Sommo, staccate dal Siccomario, ma la novità più pagavano solo la tassa del personale. significativa è il raggruppamento dei precedenti 90 comuni Non si sa esattamente quale delle due variazioni sia pre- in soli 36. Anche nel cantone di Garlasco passano da 16 a valsa negli anni successivi. (Archidata 1990).

172 Gattinera

Sede del consiglio è una stanza nella torre del castello; il comune di Garlassolo. 570 podestà o pretore, convoca il consiglio. I membri, già per- 1744 - 1798 sonalmente avvisati dal serivitore comunale, sono avvertiti Con il trattato di Worms del 1743 Garlassolo passò sotto dell’imminente riunione dal suono di una campana. il dominio di casa Savoia. Dalla meteà del secolo XVII le sedute si susseguono a in- La comunità di Garlassolo è compresa nell’elenco delle tervalli piuttosto regolari, una riunione nel periodo maggio- terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante giugno, l’altra, solitamente il 31 dicembre, ma talvolta ai in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- primi giorni di gennaio. Prima di allora il numero di sedute gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del è variabile di anno in anno, ma mai superiore a sei. principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- Le competense del consiglio generale riguardano le deci- to 1744). sioni di massima importanza per la vita economica-ammi- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono nistrativa della comunità. stabiliti gli uffici di insinuazione, Garlassolo viene inserito Nella riunione estiva (maggio-giugno), viene discusso e nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). approvato il tanteo, ossia il bilancio preventivo per l’anno Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le corrente e si decide in merito all’imposizione di taglie o ca- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- richi straordinari. blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Nella riunione invernale (dicembre-gennaio) l’ultimo zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare punto all’ordine del giorno prevede sempre l’estrazione a che Garlassolo fosse amministrato da un sindaco e quattro sorte di due consiglieri con l’incarico di rinnovare il consi- consiglieri componenti il consiglio ordinario. glio di provvisione (Archidata 1990). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Garlas- solo con Murisasco si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto mandamento di Garlasco. 568 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia 1815 - 1859 di Voghera, parte di Garlassolo inferiore viene unito a Re- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Garlasco torbido, parte di Garlassolo inferiore e Garlassolo superiore è capo di mandamento nella provincia di Vigevano, e riuni- viene unito a Mondondone, e inserito nel primo cantone di sce le comunità di: Aurelio, San Biaggio, Reale, Parasacco, Voghera (riparto 1789). Tromello e Roventino, Borgo San Siro e Torrazza (regio editto 1814, ASCVo). Con il regio editto del 1815 Garlasco è confermato a capo di mandamento, nel cantone unico della provincia di Vige- GATTINERA vano, le comunità appartenenti a tale mandamento sono: Aurelio e San Biaggio, Groppello, Dorno e Zerbolò (regio comune di Gattinera. 571 editto 1815, ASCVo). sec. XIV - 1707 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Cascina Gattinara è inclusa nell’elenco delle terre del tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio regi stati di terra-ferma”, Garlasco è capo di mandamento, Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone nella provincia di Lomellina riunisce le comunità di: Dor- 1644). no, Groppello e Zerbolò (regio editto 1818, ASC Casei Ge- rola). comune di Gattinera. 572 Nella compartimentazione del 23 ottobre 1859, Garlasco 1708 - 1797 risulta essere il quarto mandamento del circondario terzo di Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Lomellina, i comuni inclusi nella sua giurisdizione sono: nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Dorno, Groppello e Zerbolò (decreto 1859). lina dal duca di Savoia, Cascina Gattinara conta 30 anime; il feudatario sono i Padri Domenicani di San Tomaso di Pa- via (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda GARLASSOLO del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). comune di Garlassolo. 569 Dal manifesto senatorio del 1 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina sec. XIV - 1743 (manifesto senatorio 1750). Come Garlassolum è inserito nel comparto delle strade In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente tembre 1775 Gattinera è confermata alla Lumellina (editto all’Ultra Padum (Statuta stratarum). 1775). Garlassolo compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- comune di Gattinera. 573 partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- 1798 - 1814 mario, giurisdizione di Mondondone (ASCVo, Congrega- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la zione rurale Oltrepo, cart. 17). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Garlassolo nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite go del quinto distretto e Gattinera ne fa parte (legge 11 Bru- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). male anno IX).

173 Genzone

Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando ta appartenere alla delegazione XI della Campagna Sotta- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- na. tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Gattinera è incluso nel se- comune di Genzone. 577 condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna 1797 - 1815 (legge 25 Fiorile anno IX). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Gattinera ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- stretto di Belgioioso. mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone terzo Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del San Nazzaro di Borgondi, come comune di terza classe uni- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune to a Ferrera, Confaloniera e Cascina Ardizzi con popolazio- mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. ne di 1247 abitanti (compartimentazione 1806). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- comune di Gattinera. 574 sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- 1815 - 1859 mo del dipartimento dell’Olona. Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Gattinera Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- è inclusa nel mandamento di San Nazaro de’ Burgondi, nel- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona la provincia di Mortara (Regio Editto 1814). avente per capolugo Pavia. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con GENZONE popolazione di 588 abitanti. comune di Genzone. 575 comune di Genzone. 578 sec. XIV - 1756 1816 - 1859 Il toponimo compare come “Genconus” nel diploma Con la compartimentazione territoriale del regno lom- dell’imperatore Federico del 1164 (Bonetta Ms A III 26) bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di nell’elenco dei luoghi su cui i pavesi hanno diritto alle “re- Genzone viene assegnato al quarto distretto - Corteolona - galie”. della provincia di Pavia. Genzone viene citato come “Genzono” come della zona Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 “inter Papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). comune era dotato di convocato. Successivamente viene confermata la dipendenza di que- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- sta località da Pavia con il diploma di Enrico VI del 1191 cazione 23 giugno 1853) il comune di Genzone risulta (Pergamene comunali n. 40) con la denominazione “Gen- compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolo- zonus”. na. La sua popolazione era formata da 766 abitanti. Appare nel comparto delle strade degli “Statuta Strata- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- rum” del 1452 come “Genzonum” appartenente alla squa- dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 835 dra del vicariato di Belgioioso (Statuta stratarum 1996). abitanti. Successivamente viene indicato come appartenente alla Campagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del GERENZAGO censimento ricevute il 17 dicembre 1750 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3021) Genzone risulta infeduato al marchese comune di Gerenzago. 579 principe d’Este che riceve annualmente i censi per i focola- sec. XIV - 1756 ri, per le teste, per gli aratri e per le spese del pretorio di Il toponimo compare come “Gerencagus” nel diploma Corteolona. Per l’amministrazione della giustizia Genzone dell’imperatore Federico del 1164 (Bonetta Ms A III 26) dipende dal giusdicente feudale. nell’elenco dei luoghi su cui i pavesi hanno diritto alle “re- La comunità è retta da un console, che giura presso il po- galie”. destà feudale e presso il pretorio di Pavia, e da due deputati Viene citato come “Zerenzago” della zona “inter papiam estratti a sorte durante il consiglio generale dal giusdicente et Mediolanum” anche nell’elenco di pagamenti di fodro e all’inizio dell’anno coadiuvati da un cancelliere salriato. di giogatico del 1181 (Bollea 1909). Non ci sono procuratori in Milano, la popolazione è di 498 Successivamente viene confermata la dipendenza di que- anime. sta località da Pavia con il diploma di Enrico VI del 1191 (Bonetta Pergamene comunali n. 40) con la denominazione comune di Genzone. 576 “Zerenzagus”. 1757 - 1796 Appare nel comparto delle strade degli “Statuta Strata- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del rum” del 1452 come “Gerenzagum” appartenente alla 1757 Genzone viene indicato nella campagna sottana pave- squadra del vicariato di Belgioso (Bassi 1996). se, delegazione IX (Compartimentazione teresiana 1757). Gerenzago è indicato come appartenente alla Campagna Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644).

174 Gerola

Dal punto di vista feudale ricadde nei domini dei Capita- GEROLA nei de Villa di Villanterio (Merlo 1994). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del comune di Gerola. 583 censimento ricevute il 17 dicembre 1750 (Risposte ai 45 sec. XIV - 1743 quesiti, cart. 3022) questo comune della Campagna Sottana Il toponimo Glarole viene citato in diversi atti di vendita risulta infeudato al marchese Lanzi d’Este che riceve i cen- e divisioni di terreni del 1193 e 1234 ( Bollea 1910) e di pa- si annuali per fuoco, testa, aratro e proprietà oltre alla tassa gamenti nel 1262 (Tallone 1918). del vicariato per il mantenimento del pretorio di Corteolo- Nell’estimo pavese del 1250, risultava come comune tas- na. sato della Lomellina e compariva col nome di Glarea con La comunità è retta dal console, che presta giuramento al Mezana (Soriga 1913) . pretorio di Corteolona e a quello di Pavia, e da due deputati Come Glarollam è citato nel comparto delle strade degli estratti a sorte dal giusdicente all’inizio dell’anno durante “Statuta stratarum” del 1452 appartenente all’Ultra Padum il consiglio generale, coadiuvati da un cancelliere salariato. (Statuta stratarum). Non ci sono procuratori a Milano e la popolazione è di 602 Nel sec. XV era infeudato ai nobili de Curte di Guazzora anime. ai quali nel 1412, Filippo Maria Visconti concedeva l’ele- zione del Podestà. Nel 1414 i procuratori della comunità, in comune di Gerenzago. 580 numero di cinque, prestavano giuramento di fedeltà al duca 1757 - 1796 di Milano. Con lettera ducale del 26 giugno 1425 viene confermato il podestà . Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Nel 1456 risulta che la comunità invia una supplica al 1757 Gerenzago viene assegnato alla delegazione XI della duca Francesco Sforza con richiesta di sospensione dal pa- campagna sottana pavese (compartimentazione teresiana gamento di tasse per le continue inondazioni a cui il terri- 1757). torio è costretto dai fiumi Po e Scrivia; con decreto del 15 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 novembre 1456 viene concesso l’esonero per tre anni dal settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- pagamento di dazio del pane, vino, carni e imbottato. ta appartenere alla delegazione XI della Campagna Sotta- Sabbiamo che nel 1452 esisteva un notaio addetto al ban- na. co del podestà che scriveva gli atti e le scritture relative alle controversie ( Forte, 1937). comune di Gerenzago. 581 Nel 1491 il duca Ludovico Sforza, concesse, tra gli altri, 1797 - 1815 il feudo di Gerola a Cecilia Gallerani la quale lo cedette nel 1525 al senatore Giovanni Stefano Castiglioni; Francesco Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del II Sforza con decreto del 17 maggio assegna Gerola con 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto Mezzana e Guazzora al feudatario Giovanni Antonio Biglia di San Colombano. (ASMi Feudi camerali, p.a. cart.517). Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Come Giarolla compare nell’elenco delle dichiarazioni 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come tra a fare parte del distretto di Villanterio. appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- comario, tra i dichiaranti è il console. Gerola aveva giuri- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- sdizione su Mezzana, Cologna e Grava (ASCVo, Congre- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- gazione rurale Oltrepo, cart. 17). sulta appartenente al distretto di Sant’Angelo, il secondo del dipartimento dell’Olona. Gerola nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltre- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Nel 1723 Gerola aveva 1258 abitanti ed era retta da un to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con sindaco e da un proconsole (ASC Gerola) popolazione di 695 abitanti. comune di Gerola con Mezzana Bigli. 584 comune di Gerenzago. 582 1744 - 1800 1816 - 1859 Nel 1743 con il trattato di Worms Gerola con Mezzana Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Bigli passa a casa Savoia; facevano parte di Gerola con bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Mezzana Bigli le cascine di Balossa, Mezzo del Girone, Gerenzago viene assegnato al quarto distretto - Corteolona Grava, Casoni, Erbatici, Mezzano, Dossena, Terzo, Colon- - della provincia di Pavia. na, Messora. Gerola fece comune con Mezzana Bigli fino al 7 settembre 1800. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 La comunità di Gerola è compresa nell’elenco delle terre luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in comune era dotato di convocato. Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Gerenzago risulta pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolo- 1744). na. La sua popolazione era formata da 843 abitanti. Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- stabiliti gli uffici di insinuazione, Gerola con Mezzana Bi- dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 860 gli viene inserita nella tappa di Voghera (tappa insinuazione abitanti. 1770).

175 Gerre Chiozzo

Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le GERRE CHIOZZO Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); Gerola con Mezzana Bigli era amministrata da comune di Gerre Chiozzo. 587 un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio or- sec. XIV - 1707 dinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Gerola Gerre Chiozzo anticamente apparteneva al Mandamento con Mezzana Bigli si trova inserita nel distretto di Voghera di San Martino Siccomario ed era nato dall’unione delle (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto frazioni di Gerre (Ghiaie) e Chiozzo (Pometo), probabil- 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia mente verso il 1400 (Bergamo 1995). di Voghera, Gerola con Mezzana Bigli, viene inserita nel Nel 1626 tutto il Siccomario era feudo della famiglia primo cantone di Voghera (riparto 1789). Beccaria; Mezzano, Santa Maria di Strada erano infeudati . a Giovanni Beccaria, mentre Cassina del Leba, Gerre et Chiosso, Valbona e Costa Caroliana lo erano del Marchese Carlo Francesco detto anche Antonio Beccaria (Mastropie- comune di Gerola. 585 tro 1985). 1801 - 1814 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge comune di Gerre Chiozzo. 588 del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires 1708 - 1797 e gli aggiunti della municipalità di Gerola con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Gerola viene inse- In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- rito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- tembre 1775 Gere e Chiozzo, con Rotto e Rea, risultano ap- ghera (decreto Campana 1801). partenere al Siccomario (editto 1775). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789, invece, partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri è incluso, col toponimo di Gerre e Chiosso nella provincia municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- di Voghera, primo cantone (manifesto senatorio 1789). rica per tre anni (decreto Campana 1802). Gerola nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Lu- comune di Gerre Chiozzo. 589 cedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento di 1798 - 1814 Marengo è inserita nel circondario di Voghera. Il primo decreto napoleonico per la Lomellina del 1800, Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- nel quale si sancisce che il dipartimento dell’Agogna è di- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- viso in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- parte, Gerola con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- luogo del sesto distretto e Gerre con Chiozzo e Rotto di gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Rea, nel Siccomario, ne fa parte (legge 11 Brumale anno (decreto 1805, ASC Casei Gerola). IX). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando comune di Gerola. 586 che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- 1815 - 1834 tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Gerre con Chiozzo nel L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Siccomario, è incluso nel secondo distretto di Vigevano, di- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni partimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 amministrativo del 1775. Gerre Chiozzo, insieme a Ratto di Rea, ricade sotto il do- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- minio Napoleonico e precisamente nel Dipartimento bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte d’Olona, cantone primo di Pavia, distretto secondo di Pa- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, via, come comune di terza classe con 428 abitanti (compar- Gerola veniva provvisoriamente inserito nel mandamento timentazione 1806). di Casei appartenente alla provincia di Voghera (regio edit- to 1814, ASCVo). comune di Gerre Chiozzo. 590 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo 1815 - 1859 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- ture e cantoni per le assise, Gerola veniva definitivamente tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ inserito nel mandamento di Casei appartenente al secondo regi stati di terra-ferma”, Gerre Chiozzo viene inserito nel cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, mandamento di San Martino Siccomario, provincia di Lo- ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente mellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). alla divisione di Alessandria. Gerre Chiozzo come Comune (che aveva unito dal 1838 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- anche la frazione di Mezzana Corti), resse fino al 1846, al- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ lorché fu posto sotto Santa Maria della Strada, per poi stac- regi stati di terra ferma” la comunità di Gerola viene inse- carsi da essa nel 1853. rita nel quinto mandamento di Casei, provincia di Voghera, E’ comune nel mandamento di San Martino Siccomario. divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Ge- Fa parte della diocesi di Vigevano, divisione di Novara. Di- rola). pendente dal Senato di Casale, gli uffici di Intendenza, Pre- Nel 1835 la comunità di Gerola, con deliberazione del fettura e Ipoteca sono quelli di Mortara; quello d’Insinua- consiglio in data 5 luglio, viene aggregata al comune di Ca- zione è a Garlasco, quello di Posta a San Martino. sei. Conta una popolazione di 638 abitanti (Casalis).

176 Giussago

Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre to d’Olona, distretto II Pavia, cantone V Bereguardo con 1859, Gerre Chiozzo, appartenente al circondario di Pavia, popolazione di 454 abitanti. mandamento quinto di Cava, ha una popolazione di 1073 abitanti (decreto 1859). comune di Giovenzano. 594 1816 - 1859 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di GIOVENZANO Giovenzano viene assegnato al secondo distretto - Bere- guardo - della provincia di Pavia. comune di Giovenzano. 591 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 sec. XIV - 1756 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. Il toponimo appare come “Iovenzano” della zona “inter Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro cazione 23 giugno 1853) il comune di Giovenzano risulta e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo. Successivamente viene Il toponimo appare nel comparto La sua popolazione era formata da 487 abitanti. delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Io- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- venzanum” capo della propria squadra (Statuta stratarum dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 468 1996). abitanti. Indicato come appartenente alla Campagna Soprana nel- la “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Am- brogio Opizzone (Opizzone 1644) Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del GIUSSAGO censimento ricevute il 21 gennaio 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3022) Gerenzago risulta infeduato al marche- se Galeazzo Pietragrassa che non riceve censi. È presente comune di Giussago. 595 un podestà feudale salariato che compie anche la visita del- sec. XIV - 1756 le strade. Il toponimo appare Il toponimo appare nel comparto del- La comunità è retta dal console, che presta giuramento le strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Iussa- all’attuario del podestà feudale e al pretorio di Pavia, e da gum” capo della propria squadra (Statuta stratarum 1996). due deputati estratti a sorte durante l’ “unione generale”, al Dalle risposte ai quarantacinque quesiti della giunta del governo partecipano anche i maggiori estimati. È presente censimento ricevute il primo marzo 1751 (Risposte ai 45 un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Milano, quesiti, cart. 3019) questa località della Campagna Soprana la popolazione è di 400 anime. risulta priva di feudatari e di iusdicenti. Dipende giudizia- riamente dal podestà di Pavia. comune di Giovenzano. 592 La comunità, che dichiara di fare a sé, è retta dal console 1757 - 1796 che giura presso la banca del pretorio di Pavia, e da due de- putati coadiuvati da un cancelliere salariato; l’elezione de- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del gli ufficiali del comune avviene per scelta diretta da parte 1757 Giovenzano viene assegnato alla delegazione IV della degli ufficiali uscenti. Al consiglio partecipano le cariche campagana soprana pavese (Compartimentazione teresiana del comune, la popolazione e i maggiori estimati. Non ci 1757). sono procuratori a Milano e la popolazione è di 314 anime. Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- comune di Giussago. 596 ta appartenere alla delegazione IV della Campagna Sopra- 1757 - 1796 na. Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 Giussago risulta appartenente al campagna soprana, comune di Giovenzano. 593 delegazione IV con aggregate le frazioni di Cassina Mag- 1797 - 1815 giore e Nivolto (Compartimentazione teresiana 1757). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- stretto di Bereguardo. ta appartenere alla delegazione IV della Campagna Sopra- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del na aggregato alle frazioni di Cassina Maggiore e Nivolto. 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- tra a fare parte del distretto di Binasco. comune di Giussago. 597 Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- 1797 - 1815 tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama sulta sempre appartenente al distretto di Binasco, il sesto del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- del dipartimento dell’Olona. stretto di Bereguardo aggregato a Cassina Maggiore e Ni- Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- volto. gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del avente per capolugo Pavia. 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno tra a fare parte del distretto di Binasco insieme alle sue fra- 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- zioni.

177 Gnignano

Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- stretto di Binasco aggregato alle frazioni di Granzetta, Sic- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- ciano e Cantaluppo, una sua porzione viene assegnata ad sulta sempre appartenente al distretto di Binasco, il sesto Arcagnago appartenente al distretto di Locate. del dipartimento dell’Olona. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona mantiene l’appartenenza al distretto di Binasco con le sue avente per capolugo Pavia. frazioni. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone V Bereguardo con sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- popolazione di 392 abitanti unito alle frazioni di Cassina partimento dell’Olona, viene mantentuta l’unione con Maggiore e Nivolto. Sicciano. Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- comune di Giussago. 598 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona 1816 - 1859 avente per capolugo Pavia unito a Sicciano. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Dal comparto del 1805 Gnignano risulta essere un comu- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di ne di III classe aggregato alle frazioni di Granzetta, Siccia- Giussago viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo no e Cantaluppo con 591 abitanti appartenente al diparti- - della provincia di Pavia unito a Cassina Maggiore e Ni- mento dell’Olona, distretto I di Milano, cantone IV Milano. volto. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Gnignano. 602 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il 1816 - 1859 comune era dotato di convocato. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di cazione 23 giugno 1853) il comune di Giussago risulta Gnignano viene assegnato al settimo distretto - Landriano compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo - della provincia di Pavia con Granzetta, e Cantalu- ancora aggregato a Cassina Maggiore e Nivolto. La sua po- po. polazione era formata da 707 abitanti. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 768 comune era dotato di convocato. abitanti. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Gnignano risulta compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia ancora aggregato a Granzetta, Siziano e Cantalupo. La sua popo- GNIGNANO lazione era formata da 833 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- comune di Gnignano. 599 dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 837 abitanti. sec. XIV - 1756 Il toponimo originale era “Noniano” attestato nel 792 e nell’836, conosciuto anche come “Noniani” (839) e in se- guito come Gnogianum (Boselli 1985). GODIASCO Dai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento (Risposte ai 45 questi, cart. 3024) questa comunità posta comune di Godiasco. 603 nel vicariato di Binasco risulta priva di feudatari e di giu- sec. XIV - 1743 sdicente quindi per l’amministrazione della giustizia ricor- re al giudice di Binasco. La comunità che dichiara di fare a Gli storici concordano sull’origine ligure del toponimo sé è retta da un console che giura presso la banca criminale (Goggi 1973). Nel 1010 Godiasco era compreso nel mar- di Binasco, manca il cancelliere in quanto provvede il fita- chesato della Lunigiana e Liguria e nel 1155 ne era investi- bile, non ci sono procuratori a Milano, la popolazione è di to Opizzo Malaspina al quale Federico I nel 1164 confermò 117 anime. i possedimenti (diploma Federico I). I discendenti assunse- ro il nome di marchesi di Godiasco ai quali fu confermato il feudo da Federico II prima e Carlo IV nel 1350 (ASMi comune di Gnignano. 600 Comuni Godiasco, cart. 269). 1757 - 1796 Il “Marchionatus Godigliassii” è inserito nel comparto Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appar- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- tenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum). ta appartenere alla delegazione XV del Vicariato di Bina- Nel 1402 i Visconti smembrarono il feudo concedendone sco, aggregato alle frazioni di Granzetta, Siziano, Cantalu- una parte alla famiglia De Lesellis. Devoluta in seguito alla po. Camera Ducale nel 1436 fu concessa a Luigi Dal Verme e nel 1529 a Gaspare Fraundesderg. L’altra parte del feudo comune di Gnignano. 601 continuò ad essere dei Malaspina. 1797 - 1815 Godiasco nel 1634 è inserita come appartenente all’Ol- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).

178 Goido

Nel 1646 la popolazione era di 800 abitanti (Goggi cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, 1973). ASCVo ) sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Casale, comune di Godiasco. 604 l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e quello 1744 -1798 postale in Godiasco (Casalis 1832). Con il trattato di Worms del 1743 Godiasco passò sotto il Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- dominio di casa Savoia. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Godiasco viene in- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono serita nel settimo mandamento di Godiasco, provincia di stabiliti gli uffici di insinuazione, il marchesato di Godiasco Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC con Cella, Castellaro, Cignolo, Cegni, Negruzzo , Valle di Casei Gerola). Trebbiano, Groppo, Nivione, Oramala, Sagliano, Sant’Al- bano, San Giovanni Piumesan, Val di Nizza e Valverde, vie- Nel 1859 Godiasco con una popolazione di 1775 abitanti ne inserito nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel XI mandamento di Godiasco del circondario di Voghera Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le (decreto 1859). Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare mandamento di Godiasco. 607 che Godiasco fosse amministrato da un sindaco e quattro 1815 - 1859 consiglieri componenti il consiglio ordinario. Con il regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabi- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Godia- limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e sco si trova inserito nel distretto di Bobbio (editto di S.M. della loro distribuzione in mandamenti di giudicature (re- 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- gio editto 1814, ASCVo) la provincia di Voghera viene sud- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, divisa provvisoriamente in diciotto mandamenti, Godiasco Godiasco, viene inserito nel secondo cantone di Varzi (ri- diventa capo di mandamento comprendente i comuni di parto 1789). Montesegale, Cecima e San ponzo, Pizzocorno. Con il regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabi- comune di Godiasco. 605 limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e 1799 -1814 della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e cantoni per le assise (regio editto 1815, ASCVo) la provin- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge cia di Voghera viene suddivisa definitivamente in tre canto- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires ni per le assise e in sedici mandamenti, Godiasco, capo di e gli aggiunti della municipalità di Godiasco con decreto mandamento, appartenente al primo cantone comprendeva del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Godiasco viene le terre di Rocca Susella, Cecima, San Ponzo, Pizzo Corno inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di e Trebbiano. Bobbio (decreto Campana 1801). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri regi stati di terra ferma” Godiasco diviene settimo manda- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- mento della provincia di Voghera, divisione di Alessandria rica per tre anni (decreto Campana 1802). comprendente i comuni di Cecima, Godiasco, Montesega- Godiasco nel riparto delle azioni dell’ex commenda di le, Pizzo Corno, Rocca Susella, San Ponzo e Trebbiano (re- Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento gio editto 1818, ASC Casei Gerola). di Marengo è inserita nel circondario di Bobbio (decreto Con decreto del 23 ottobre 1859 (decreto 1859) si costi- Brayda 1801). tuisce la provincia di Pavia, Godiasco diventa undicesimo Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- mandamento del circondario di Voghera comprendente i strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- comuni di Cecima, Godiasco, Montesegale, Pizzo Corno, parte, Godiasco con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Rocca Susella San Ponzo e Trebbiano. gregato al dipartimento di Genova circondario di Voghera In Godiasco risiedeva il giudice di mandamento, l’esatto- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). re dei regi tributi, il banco dei sali e tabacchi e vi era una stazione di carabinieri reali. comune di Godiasco. 606 1815 -1859 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni GOIDO l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. comune di Goido. 608 In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- sec. XIV - 1707 bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Godiasco diveniva capoluogo di mandamento appartenente Pavia del 1250 come “Goyve” nella contea Lumellina (So- alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo). riga 1913). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge, inve- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- ce, nella Squadra di Lumelina, il toponimo “Goide” (statuta monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- stratarum). ture e cantoni per le assise, Godiasco come capoluogo di Goido partecipa alla congregazione del principato di Pa- mandamneto veniva definitivamente inserito nel primo via tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono defi-

179 Golferenzo niti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqueddu Conta una popolazione di 366 abitanti (Casalis). 1980). Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 1859, Goido appartiene al circondario terzo di Lomellina, 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- mandamento settimo di Mede e ha una popolazione di 388 cedentemente riunitesi, compreso Goido, che hanno diritto abitanti (decreto 1859). di voto (Porqueddu 1980). Goido è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). GOLFERENZO comune di Goido. 609 comune di Golferenzo. 612 1708 - 1797 sec. XIV - 1743 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Probabilmente appartenente all’agro di Piacenza, Golfe- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- renzo con diploma dell’8 agosto 1164 fu concesso da Fede- lina dal Duca di Savoia Goido, membro di Mede, ma da rico I con tutte le regalie annesse, alla alla città di Pavia (di- esso separato, conta 205 anime, il feudatario è il conte ploma Federico I). Costituiva un unico feudo con Volpara e Ignazio Gorrani, questore in Milano (ASTo, Paesi di nuovo Montecalvo (Goggi 1973). acquisto). Come Golferentia compare nell’elenco delle terre del Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla (Soriga 1913). prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Golferenzo compare nell’elenco delle dichiarazioni del Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- viene confermata l’appartenenza di Goido alla provincia partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). mario, tra i dichiaranti sono il console e il camparo Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina Golferenzo nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- (manifesto senatorio 1750). trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). tembre 1775 Goido è confermato, ancora, alla Lumellina Come risulta dall’ atto di possesso del 27 ottobre 1652, (editto 1775). Golferenzo viene infeudato dalla regia Camera di Milano al conte Gerolamo Del Pozzo. comune di Goido. 610 Il 24 aprile 1679 i due consoli della comunità, Carlo Ca- 1798 - 1814 stagna e Marino Pagano, compaiono di fronte alla real Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la giunta di Milano per la consegna del dazio dell’imbottato, Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- del pane, del vino e della carne in esecuzione della grida so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo pubblicata dal podestà del luogo (ASTo, Paesi di nuovo ac- del terzo distretto e Goido ne fa parte (legge 11 Brumale quisto) . anno IX). Nel 1691 il feudo fu acquistato da Barnaba Belcredi e nel Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando 1701 Antonio Belcredi ebbe l’intera giurisdizione (Legè, che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Storia di Montalto). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Il feudo ebbe termine l’anno 1758 con la cessione al re di ne dei dipartimenti e dei distretti, Goido è incluso nel se- Sardegna. condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). comune di Golferenzo. 613 Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 1744 -1798 Goido ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimen- Con il trattato di Worms del 1743 Golferenzo passò sotto to dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto di il dominio di casa Savoia. Mede, come comune di terza classe con popolazione di 315 La comunità di Golferenzo è compresa nell’elenco delle abitanti (compartimentazione 1806). terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- comune di Goido. 611 gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del 1815 - 1859 principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Goido è to 1744). incluso nel mandamento di Mede e dipendenze, nella pro- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono vincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). stabiliti gli uffici di insinuazione, Golferenzo viene inserito Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le regi stati di terra-ferma”, Goido viene inserito nel manda- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- mento di Mede, provincia di Lomellina (regio editto 1818, blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- ASC Casei Gerola). zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Goido appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di che Golferenzo fosse amministrato da un sindaco e quattro Novara. Dipendente dal Senato di Casale, gli uffici di In- consiglieri componenti il consiglio ordinario. tendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, quelli Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Golfe- di Insinuazione e di Posta, di Mede. renzo si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di

180 Gravellona

S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che GRANZETTA stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- ra, Golferenzo, viene inserito nel terzo cantone di Broni (ri- comune di Granzetta. 616 parto 1789). sec. XIV - 1756 Il regio editto del 3 ottobre 1753 ordinò ai feudatari la Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del consegna dei loro beni redditi ed effetti feudali i quali pas- censimento (ASMi Catasto, cart. 3024) questa comunità ri- sarono sotto il dominio del senato di Torino, il marchese sulta appartenere al vicariato di Binasco. Granzetta dichia- Pio Belcredi feudatario consegnò il feudo in data 25 giugno ra di fare a sé e di non essere infeudata. Per l’amministra- 1753 all’intendenza di Voghera (Davico). zione della giustizia dipende dal capitano di giustizia di Milano. Non ci sono organi di governo in quanto provvede a tutto il fittabile del luogo, la popolazione ammonta a 90 comune di Golferenzo. 614 anime. 1799 -1814 Nella compartimentazione del 1786 (BUP, Misc. Belcre- di T 6 n. 11) nonché nelle successive compartimentazioni Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge viene citato insieme a Gnignano del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Golferenzo con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Golferenzo viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- GRAVELLONA rio di Voghera (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- comune di Gravellona. 617 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri sec. XIV - 1743 municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Notizie del X secolo riportano che a Gravellona padro- rica per tre anni (decreto Campana 1802). neggiava il conte Manfredo di Milano, poi la giurisdizione Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- passò sotto il vescovo di Novara in persona del suo vassallo strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Ingone Vigevano. In un diploma di Ottone si riconfermano parte, Golferenzo con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- i privilegi a Ingone (Bergamo 1995). gregato al dipartimento di Genova circondario di Voghera La località è citata nell’elenco delle terre del contado di (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Pavia del 1250 come Gravalona, in contea Lumellin (Sori- ga 1913). Alla morte di Francesco Visconti, il feudo fu concesso a comune di Golferenzo. 615 Marcolino Barbavara nel 1407, il quale lo sostituì nella ca- 1815 -1859 rica ducale. E’ del 10 ottobre 1639 il documento nel quale si avvisa L’amministrazione provvisoria della città e provincia di che le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolno- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni vo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza, l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio No- amministrativo del 1775. varese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diven- tando così, terre appartenenti al contado di Vigevano In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo (ASTo, Carte Vigevano n˚ 28). stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado di Vigevano, ture e cantoni per le assise, Golferenzo veniva definitiva- compresa, quindi anche Gravellona (ASTo, Carte Vigeva- mente inserito nel mandamento di Soriasco appartenente al no). secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto Da un resoconto del 28 maggio 1688 del sindaco genera- 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- le del contado Renolio, si rilevano i luoghi del contado e i nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di loro feudatari. Per Gravellona i signori conti Barbavara Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Broni e (ASTo, Parte seconda Vigevano). quello postale in Soriasco. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- comune di Gravellona. 618 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ 1744 - 1797 regi stati di terra ferma” la comunità di Golferenzo viene Con regie patenti del 6 marzo 1750, nell’ambito della inserita nell’undicesimo mandamento di Soriasco, provin- riorganizzazione dei territori degli stati sardi di terraferma, cia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, il Vigevanasco, e Gravellona che ne faceva parte, fu sotto- ASC Casei Gerola). posto all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese (Gardinali 1976). La popolazione di Golferenzo conta 517 abitanti (Casalis 1840). In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- tembre 1775 Gravellona risulta appartenere alla provincia Nel 1859 Golferenzo con una popolazione di 490 abitanti di Vigevano (editto 1775). entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel Nella individuazione dei cantoni del 29 agosto 1789 il VIII mandamento di Soriasco del circondario di Voghera comune è incluso nel cantone unico di Vigevano (manifesto (decreto 1859). senatorio 1789).

181 Groppello comune di Gravellona. 619 GROPPELLO 1798 - 1814 comune di Groppello. 622 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la sec. XIV - 1707 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Vigevano è capo- Di un “Castrum Grupelli” è fatto menzione in un diploma luogo del secondo distretto e Gravellona ne fa parte (legge di Berengario I del 981, creduto però apocrifo; altre fonti ri- 11 Brumale anno IX). portano l’anno 900 (Bergamo 1995). Nel 966 la rocca di Groppello era posseduta dai coniugi Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Bernardo e Rogliada de’ Conti, i quali spogliati delle pro- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- prietà da Ottone Magno per sospetto di sedizione, riebbero, tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- poi, il loro castello da Ottone II e lo donarono, con altri beni ne dei dipartimenti e dei distretti, Gravellona è incluso nel nel 976 (o 979) ai canonici della chiesa di Santa Trinità di secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna Pavia. (legge 25 Fiorile anno IX). In un giudicato del 1019 si fa il nome di un “Adam de Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 loco Grupello” (Bergamo 1995). Gravellona ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipar- Dopo la pace di Costanza del 25 giugno 1183, Groppello timento dell’Agogna, distretto quarto di Vigevano, cantone passò sotto la giurisdizione di un ramo della famiglia Bec- primo di Vigevano come comune di terza classe, con popo- caria. lazione di 1626 abitanti (compartimentazione 1806). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come “Gropellum” nella contea Lumellina. comune di Gravellona. 620 (Soriga 1913). 1815 - 1859 Nel XIV secolo l’ultimo Beccaria, e precisamente Man- fredino ebbe tre figlie femmine, perciò nel 1397 con testa- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Gravello- mento, istituisce erede universale sua figlia Elisabetta ma- na è inclusa nel mandamento di Cilavegna, nella provincia ritata con Rinaldo Beccaria (del ramo di Pieve del Cairo). di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). Nel 1359 quando la città di Pavia passò sotto il dominio Con il regio editto del 1815 Gravellona è capo di manda- dei Visconti, Groppello subì le stesse sorti, la famiglia Bec- mento nel cantone unico della provincia di Vigevano (regio caria sarà perseguitata dai nuovi padroni. Intando, avendo editto 1815, ASCVo). una figlia dei Beccaria sposato Gaspare Visconti, nel 1437 questo feudo passa al loro figlio Pietro. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella regi stati di terra-ferma”, Gravellona è capo di mandamen- Squadra di Lumelina, “Groppelum”. (statuta stratarum). to, nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Nel 1499 la contea sarà chiamata principato. . Casei Gerola). Nel 1600 i diritti della famiglia Beccaria passarono defi- nitivamente ad un ramo dei Visconti. Gravellona appartiene alla diocesi e divisione di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di Intendenza, Nel 1620 Groppello entra a far parte della delegazione di Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, mentre l’ufficio ventiquattro comuni che delineano quelli che sono stati de- di Insinuazione è quello di Vigevano. finiti “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904). Groppello è incluso nell’elenco delle terre del principato Conta una popolazione di 1904 abitanti (Casalis). di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). 1859, Gravellona appartiene al circondario terzo di Lomel- lina, mandamento sesto di Gravellona e ha una popolazione comune di Groppello. 623 di 2204 abitanti (decreto 1859). 1708 - 1797 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- mandamento di Gravellona. 621 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- 1815 - 1859 lina dal duca di Savoia Groppello conta 1228 anime, i feu- datari sono i conti Ottavio, Giovanni Battista, Gaspare, Con il regio editto del 1815 Gravellona è capo di manda- Lodovico, Giovanni, convassalli Visconti di Milano (ASTo, mento nel cantone unico della provincia di Vigevano riuni- Paesi di nuovo acquisto). sce i comuni di: Cilavegna con Vignarello, Villanova e Cas- Groppello è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radu- solnovo (regio editto 1815, ASCVo). nano in una congregazione per risolvere gli interessi della Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Provincia (Malagugini 1911). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ L’Ordinamento di Groppello viene riformato con gli regi stati di terra-ferma”, Gravellona è capo di mandamen- “Stabilimenti dati alla Comunità di Groppello per il buon to, nella provincia di Lomellina le comunità che fanno par- regime e governo della medesima” del 26 luglio 1717. te del mandamento sono: Cassolnovo e Cilavegna (regio Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda editto 1818, ASC Casei Gerola). del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina Nella compartimentazione del 23 ottobre 1859, Gravel- (stabilimento delle provincie 1749). lona risulta essere il sesto mandamento del circondario ter- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che zo di Lomellina, i comuni inclusi nella sua giurisdizione il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina sono: Cassolnuovo e Cilavegna (decreto 1859). (manifesto senatorio 1750).

182 Grumello

In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando tembre 1775 Gruppello è confermato, ancora, alla Lumel- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- lina (editto 1775). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Grupello è incluso nel se- comune di Groppello. consiglio. 624 condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna 1708 - 1797 (legge 25 Fiorile anno IX). La riforma del 26 luglio 1717 non apporta alcun cambiamen- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 to nell’elezione del consiglio. Groppello ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- (I consoli anziani, cioè, eleggono i nuovi. Le persone prescel- te devono essere le “più capaci et haventi interesse nel pubbli- mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo co”, pena la nullità dell’elezione. di Garlasco, come comune di terza classe con popolazione Una volta scelti i nuovi consoli i nomi vanno presentati al di 2035 abitanti (compartimentazione 1806). consiglio che si riunisce una volta all’anno, intorno all’ 8 gen- naio. comune di Groppello. 628 Il consiglio controlla che si tratti di persone capaci e registra- 1815 - 1859 te nell’estimo. I prescelti possono essere sostituiti se si trova chi ha maggiori possedimenti stimati o se il prescelto è “totalmente Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Groppello idiota”. è capo di mandamento di, nella provincia di Vigevano (re- Tutte le emergenze che riguardano il ’pubblico’ vanno ripor- gio editto 1814, ASCVo). tati al consiglio perché possa poi prendere le sue decisioni. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Ai consigli ordinari è ammesso l’intervento dei deputati dei tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ civili, dei rurali, del personale sotto pena della nullità delle ri- soluzioni. regi stati di terra-ferma”, Groppello viene inserito nel man- I deputati dei civili, rurali e personali sono eletti dal consiglio damento di Garlasco, nella provincia di Lomellina (regio generale fra i più capaci e gli aventi maggiori interessi. editto 1818, ASC Casei Gerola). Un cancelliere è stabilito ’cane da guardia’ e ’spia’ del con- Groppello appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione siglio, perché esso è formato da persone del rurale che alle volte di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di convengono in consigli perniciosi al pubblico servizio Intendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, gli (Duboin 1827-1854). uffici di Insinuazione e Posta quelli di Garlasco. comune di Groppello. console. 625 Conta una popolazione di 2672 abitanti (Casalis). 1708 - 1797 Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre Con la riforma del 26 luglio 1717 si stabilisce che i consoli 1859, Groppello appartiene al circondario terzo di Lomel- vecchi eleggano i nuovi in occasione della riunione annuale del lina, mandamento quinto di Garlasco e ha una popolazione consiglio che si tiene intorno all’8 di gennaio. Il consiglio con- di 3243 abitanti (decreto 1859). trolla che si tratti di persone capaci e registrate nell’estimo. I conti Taverna feudatari del luogo, vendono, nel 1845 il Ai consoli viene dato uno stipendio di 12 lire, ma non posso- castello con le terre annesse all’Ill. prof. di chirugia no chiedere “vacationi"se non con l’approvazione del consiglio stesso, e solo allora si prevede un rimborso. dell’Università di Pavia Carlo Cairoli, padre di cinque figli, Si proibisce ai consoli di esigere dagli esattori per supplire eroi italiani che moriranno durante la guerra di Indipenden- alle spese che occorrono al pubblico, se non per la somma di L. za (cosicché nel 1888 in onore della famiglia al toponimo 6 Piemonte, dei quali dovranno tenerne nota distinta per giorno, sarà aggiunto Cairoli). mese e anno, con l’espressione della causa. Tali note dovranno essere presentate alla fine di ogni bimestre al consiglio ordina- mandamento di Groppello. 629 rio, con intervento dei suddetti rispettivi deputati, i quali, esa- minate le partite e trovando spese utili e in cause necessarie al 1815 - 1859 pubblico le sottoscriveranno e tale approvazione servirà per di- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Groppello scaricare i suddetti consoli. Ritrovando invece, qualche partita è capo di mandamento, nella provincia di Vigevano, riuni- di spesa inutile, i deputati dovranno rimborsare del proprio il sce le comunità di: Dorno, Zerbolò e Pedone, Occhio, Mar- pubblico. zo e Guasta (Regio Editto 1814). Per le spese che superano le L. 6 Piemonte non si può chie- dere ai consoli se non con mandato del consiglio ordinario e con intervento dei deputati. I mandati devono essere spediti dal cancelliere che ne terrà un registro nel quale saranno riportati (Duboin 1827-1854). GRUMELLO comune di Groppello. giudice. 626 1708 - 1797 comune di Grumello. 630 Nel 1717 il giudice del luogo ha uno stipendio riconosciuto sec. XIV - 1707 dalla comunità, non può, però, pretendere emolumento alcuno per assistere ai consigli ordinari ed extra, alla redazione dei Grumello è incluso nell’elenco delle terre del principato conti dell’esattore e altro che serva alla comunità. di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, Si proibisce all’esattore di pagare gli stipendiati se prima non come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). ha pagato S.M.(Duboin 1827 - 1854). comune di Grumello. 631 comune di Groppello. 627 1708 - 1797 1798 - 1814 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Lomellina del 1800 sancisce che il dipartimento dell’Ago- lina dal duca di Savoia Grumello conta 630 anime, nella gna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco somma sono considerati anche gli abitanti di Gagliavola e è capoluogo del sesto distretto e Grupello ne fa parte (legge Schivanijoa, il feudatario è il collegio di Santa Maria di 11 Brumale anno IX). Brera della Compagnia di Gesù in Milano; altre volte di-

183 Gualdrasco pendeva dal magistrato di Milano (ASTo, Paesi di nuovo Ha un Podestà feudale che non percepisce alcun onora- acquisto). rio. Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda La comunità è retta da un console, che giura presso la del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla banca del pretorio di Pavia, e da due deputati eletti dal po- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). polo col consenso del maggior estimato. Le scritture sono Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 tenute da un cancelliere salarito, la comunità non ha procu- viene confermata l’appartenenza di Grumello alla provin- ratore in Milano e conta 388 anime. cia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che comune di Gualdrasco. 635 il comune, citato con il toponimo di Gromello, è incluso nel 1757 - 1796 terzo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750). Con la compartimentazione del Principato di Pavia del In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- 1757 Gualdrasco viene assegnato alla delegazione XIV, vi- tembre 1775 Grumello è confermato alla Lomelllina (editto cariato di Settimo (Compartimentazione teresiana 1757). 1775). Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- comune di Grumello. 632 ta appartenere alla delegazione XIV del Vicariato di Setti- 1798 - 1814 mo. Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- comune di Gualdrasco. 636 so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo 1797 - 1815 del terzo distretto e Grumello ne fa parte (legge 11 Brumale Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama anno IX). del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando stretto di Belgioioso. che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- ne dei dipartimenti e dei distretti, Grumello è incluso nel tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna Pavia. (legge 25 Fiorile anno IX). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Grumello ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto partimento dell’Olona. di Mede, come comune di terza classe unito a Galliavola, Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Schivanoja e Gallia con popolazione di 903 abitanti (com- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- partimentazione 1806). sulta sempre appartenente al distretto di Binasco, il sesto del dipartimento dell’Olona. comune di Grumello. 633 Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come 1815 - 1859 comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Grumello Pavia, cantone I Pavia con popolazione di 498 abitanti. è incluso nel mandamento di Pieve del Cairo, nella provin- cia di Mortara (Regio Editto 1814). comune di Gualdrasco. 637 1816 - 1859 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di GUALDRASCO Gualdrasco viene assegnato al primo distretto - Pavia - del- la provincia di Pavia. comune di Gualdrasco. 634 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 sec. XIV - 1756 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. Il toponimo appare come “Gualdrasco” della zona “inter Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro cazione 23 giugno 1853) il comune di Gualdrasco risulta e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua Successivamente viene Il toponimo appare nel comparto popolazione era formata da 334 abitanti. delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- “Gualdrascum” appartenente alla squadra del vicariato di dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 567 abitanti. Settimo (Statuta stratarum). Indicato come appartenente al vicariato di Settimo nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Ambro- gio Opizzone (Opizzone 1644). GUALTERZANO Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3021) risulta che comune di Gualterzano. 638 Gualdrasco, sempre compreso nel vicariato di Settimo è in- feudato al marchese Beccaria di Milano al quale nulla vie- sec. XIV - 1756 ne pagato.

184 Guinzano

Dalle risposte ai quarantacinque quesiti della giunta del luogo del sesto distretto e Guasta, citato con Occhio e Mar- censimento questo comune del parco nuovo risulta privo di zo, ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). feudatari e per l’amministrazione della giustizia si rivolge Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando al podestà di San Genesio. Il comune dichiara di essere in- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- dipendente, è retto da un console e da un deputato vengono tivi corpi amministrativ è stata stabilita una nuova divisione rinnovati annualmente dal popolo, il cancelliere salariato dei dipartimenti e dei distretti, Guasta, con Occhio e Marzo risiede in Pavia, non c’è procuratore in Milano e la popola- è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento zione ammonta a 41 anime. dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). Nelle successive compartimentazioni viene citato insie- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 me a Comairano. Guasta ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo di Garlasco, come comune di terza classe insieme a Occhio e Marzo, con popolazione di 259 abitanti (compartimenta- GUARDABIATE zione 1806). comune di Guardabiate. 639 comune di Guasta. 643 sec. XIV - 1756 1815 - 1859 Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Guasta, censimento (ASMi Catasto, cart. 3020) questa comunità insieme a Occhio e Marzo, è inclusa nel mandamento di della campagna sottana dichiara di fare a sé e di non essere Gruppello, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, infeudata. Per l’amministrazione della giustizia dipende ASCVo). dal podestà di Pavia. Trattandosi di un semplice cassinag- gio non ci sono organi di governo e provvede a tutto il fit- tabile, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione ammonta a 7 anime. GUINZANO Nelle compartimentazioni successive risulta aggregato a Sant’Alessio. comune di Guinzano. 644 sec. XIV - 1756 Il toponimo appare come “Guinzano” appartenente alla GUASTA zona “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di paga- menti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). comune di Guasta. 640 Successivamente è Il toponimo appare nel comparto del- sec. XIV - 1707 le strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Guinza- num” appartenente alla squadra di Giussago (Statuta strata- Guasta è inclusa nell’elenco delle terre del principato di rum). Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come Viene indicato come appartenente alla Campagna Sopra- appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). na da Ambrogio Opizzone “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” (Opizzone 1644). comune di Guasta. 641 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del 1708 - 1797 censimento ricevute nel 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- 3019) Giovenzano risulta infeudato al marchese Galeazzo nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Pietragrassa che non riceve censi. È presente un podestà lina dal duca di Savoia Guasta, citata come membro di Zer- feudale salariato che compie anche la visista delle strade. bolò, però da lui separata, conta 100 anime, il feudatario è La comunità è retta dal console, che presta giuramento il marchese Grugni, abitante in Milano (ASTo, Paesi di presso il luogotenente del podestà feudale e la banca crimi- nuovo acquisto). nale di Pavia, da due deputati, che vengono eletti per sor- Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda teggio durante il consiglio generale, e dai maggiori estima- del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina ti. Le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non (stabilimento delle provincie 1749). ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 400 ani- Dal manifesto senatorio del 17 giugno 1750 si evince che me. il Guasta è incluso nel secondo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750). comune di Guinzano. 645 In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- 1757 - 1796 tembre 1775 Guasta è confermata, ancora, insieme a Oc- chio e Marzo, alla Lumellina (editto 1775). Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 Guinzano indicato come appartenente al campagna soprana, delegazione IV aggregato a Molino de’ Perotti comune di Guasta. 642 (Compartimentazione teresiana del 1757). 1798 - 1814 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la settembre 1786 (BUP, Misc. Belcredi T 6 n. 11) il comune Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- risulta appartenere alla delegazione IV della campagna so- so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- prana aggregato a Molino de’ Perotti.

185 Inverno comune di Guinzano. 646 ria marchese di Origo ivi residente al quale il comune non 1797 - 1815 paga nulla. Il podestà feudale salariato e residente in Pavia è sostiutito localmente da un luogotenente. Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- La comunità è retta dal console, che presta giuramento stretto di Bereguardo aggregato a Molino de’ Perotti. alla banca criminale del podestà di Pavia, e da due deputati; durante l’ “unione generale” di tutto il popolo i due deputati Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del annuali vengono scelti fra i maggiori estimati. Le scritture 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- sono tenute da un cancelliere, non ci sono procuratori a Mi- tra a fare parte del distretto di Binasco conservando l’ag- lano, la popolazione è di 560 anime. gregazione a Molino de’ Perotti. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- comune di Inverno. 649 tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- 1757 - 1796 sulta sempre appartenente al distretto di Binasco, il sesto del dipartimento dell’Olona. Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- 1757 Inverno viene assegnato alla delegazione XI della gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona campagna sottana pavese (Compartimentazione teresiana avente per capolugo Pavia. 1757). Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone V Bereguardo con ta appartenere alla delegazione XI della Campagna Sotta- popolazione di 189 abitanti unito alla frazione di Molino na. de’ Peroti. Gli stessi dati vengono riportati nella comparti- mentazione territoriale del 28 aprile 1806. comune di Inverno. 650 1797 - 1815 comune di Guinzano. 647 Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del 1816 - 1859 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto Con la compartimentazione territoriale del regno lom- di San Colombano. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Guinzano viene assegnato al secondo distretto - Bereguar- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- do - della provincia di Pavia aggregato a Molino de’ Perotti. tra a fare parte del distretto di Villanterio. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- comune era dotato di convocato. sulta appartenente al distretto di Sant’Angelo, il secondo Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- del dipartimento dell’Olona. cazione 23 giugno 1853) il comune di Guinzano risulta Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- ancora aggregato a Molino de’ Perotti. La sua popolazione to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con era formata da 295 abitanti. popolazione di 795 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 278 comune di Inverno. 651 abitanti. 1816 - 1859 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Inverno viene assegnato al quarto distretto - Corteolona - INVERNO della provincia di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Inverno. 648 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il sec. XIV - 1756 comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Durante il X secolo la località era alle dipendenze cazione 23 giugno 1853) il comune di Inverno risulta com- dell’Abbazia di Santa Cristina, quindi passò ai Cavalieri di preso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolona. La San Giovanni detti di Malta ai quali appartenne il castello sua popolazione era formata da 989 abitanti. del luogo fino al 1786, i Cavalieri detenevano il potere giu- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- diziario ed essi diedero alla “terra” i loro statuti nel 1204 dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 1085 (Merlo 1994, Segù 1984). abitanti. Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- tuta Stratarum” del 1452 come “Invernum” appartenente alla squadra “diversis terris campane” (Statuta stratarum). Viene indicato come appartenente alla Campagna Sotta- na nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” ISOLA SANT’ANTONIO di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del comune di Isola Sant’Antonio. 652 censimento ricevute il 21 gennaio 1751(Risposte ai 45 que- sec. XIV - 1707 siti, cart. 3022) questo comune della Campagna Sottana ri- Questo paese è stato comune del mandamento di Pieve sulta infeudato al commendatore Francesco Clemente Ma- del Cairo fino alla fine del 1800, poi rimase definitivamente

186 Landriano al di là del Po ed è stato aggregato alla provincia di Ales- comune di Lago de Porci. 656 sandria. 1744 -1798 I feudatari del luogo, nel XVI secolo furono gli Isimbardi Con il trattato di Worms del 1743 Lago de Porci passò che, migliorando le condizioni economiche, edificarono le sotto il dominio di casa Savoia. cascine Divina Comedia, Paradiso, Purgatorio e Inferno Il consiglio comunale era composto da un sindaco e quat- (Bergamo 1995). tro consiglieri eletti tra i maggiori estimati della comunità La comunità di Lago de Porci è compresa nell’elenco comune di Isola Sant’Antonio. 653 delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappre- 1798 - 1814 sentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione Con decreto del 20 luglio 1807 Napoleone I eresse que- della congregazione dei possessori dei beni rurali nella par- sto luogo a comunità, comprendendovi Alluvioni, dette di te del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 Cambiò e l’unì al dipartimento di Marengio. Il comune era (convocato 1744). stato formato dai cascinali vicini che si erano accentrati su Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Inferno (Bergamo 1980). stabiliti gli uffici di insinuazione, Lago de Porci viene inse- rito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). comune di Isola Sant’Antonio. 654 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1815 - 1859 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Con regie patenti del 30 ottobre 1818 questo comune fu blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- aggregato alla provincia Lomellina, ma la parrocchia rima- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare se piemontese (metre Alluvioni Cambiò passò alla provin- che Lago de Poeci fosse amministrato da un sindaco e due cia di Alessandria. A tale fatto mossero opposizioni i limi- consiglieri componenti il consiglio ordinario. trofi comuni di Gerola, Molino de’ Torti, Guazzora Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Lago (Bergamo 1995). de Porci si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- regi stati di terra-ferma”, Isola Sant’Antonio viene inserita ra, Lago de Porci, viene inserito nel terzo cantone di Broni nel mandamento di Pieve del Cairo, nella provincia di Lo- (riparto 1789). mellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Nel 1819 la comunità avrà una chiesa che dedicherà a Sant’Antonio da Padova; questa verrà eretta parrocchia nel 1830, conseguentemente il luogo si chiamerà Isola di LANDRIANO Sant’Antonio. In seguito Isola Sant’Antonio appartiene alla diocesi di comune di Landriano. 657 Alessandria, divisione di Novara. Dipendente dal Senato di sec. XIV - 1756 Casale, i suoi uffici di Intendenza, Prefettura e Ipoteca sono Feudatari di Landriano furono i Taverna che ricevettero quelli di Mortara, quello di Insinuazione è a Mede, mentre l’investitura da Francesco II Sforza, in seguito tale investi- l’ufficio di Posta è a Pieve. tura venne confermata nel 1536 da Carlo V (Merlo 1994). Conta una popolazione di 1151 abitanti (Casalis). Landrinano viene indicato come appartenente alla pieve di Nella compartimentazione territoriale del 23 0ttobre San Giuliano nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di 1859, Isola di Sant’Antonio appartiene al circondario terzo Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). di Lomellina, mandamento ottavo di Pieve del Cairo e ha Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del una popolazione di 1102 abitanti (decreto 1859). censimento ricevute il primo di marzo del 1751 (Risposte Dopo il 1871 il comune passerà anche civilmente sotto ai 45 quesiti, cart. 3024), il comune risulta appartenere alla Alessandria, della cui diocesi già faceva parte. pieve di San Giuliano e far parte del feudo della famiglia Taverna. Il podestà feudale salarito non risiede in paese. Il popolo viene convocato in occasione del riparto e il pa- ese è retto da sei sindaci che vengono rinnovati annualmen- LAGO DE PORCI te tre per volta e dal console. Le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori e la popola- comune di Lago de Porci. 655 zione è di 570 anime. sec. XIV - 1743 comune di Landriano. 658 La tradizione asserisce che fosse appartenuto alla fami- 1757 - 1796 glia di Lucio Porzio romano. Successivamente proprietà del monastero di San Maiolo di Pavia passò nel sec. XVI a Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 dotazione del Collegio Borromeo di Pavia. settembre 1786 (Comparto 1786) il comune risulta appar- Lago de Porci compare nell’elenco delle dichiarazioni tenere alla delegazione XVII della Pieve di San Giuliano del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come trasportata in Provincia pavese. appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- comario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). comune di Landriano. 659 Lago de Porci nel 1634 è inserito come appartenente 1797 - 1815 all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- 1634). stretto di Locate.

187 Langosco

Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- La località appare nell’elenco delle terre del contado di tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Pavia del 1250 con lo stesso toponimo nel territorio della sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- contea Lumellina (Soriga 1913). partimento dell’Olona. Dopo il vano tentativo da parte dei conti di Langosco di Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- trasformare il feudo in signoria, si assisterà ad una ritorsio- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona ne dei vercellesi e del loro vescovo che, con un esercito, nel avente per capolugo Pavia. 1254 passarono il Sesia e distrussero il paese. Dalla compartimentazione del 1805 risulta essere un co- Nel 1300 vi sono ancora tentativi di Filippone Langosco, mune di III classe appartenente al compartimento dell’Olo- appoggiato dai vescovi, di staccarsi da Pavia, nel 1310 alla na, distretto I di Milano, cantone IV di Milano con popola- discesa in Italia di Enrico o Arrigo IV, Filippone si allea con zione di 1745 abitanti. lui, così da ottenere che Langosco fu eletto a feudo con tutti i diritti e i doveri (Il feudo sarà “camerale"). comune di Landriano. 660 Dopo aver perso contro i Visconti, il paese passerà a Ric- 1816 - 1859 cardino, figlio di Filippone, che morirà anch’esso durante un attacco visconteo nel 1315. I Visconti si impadronirono Con la compartimentazione territoriale del regno lom- così di Pavia e misero fine anche alla signoria dei Lango- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di sco. Landriano viene messo a capo del settimo distretto - Lan- Nel 1400 il feudo viene confiscato e dato al capitano di driano - della provincia di Pavia. ventura Francesco Bussone detto il Carmagnola. Ritornerà Con la notificazione del 3 febbraio 1818 che stabilisce la ai Langosco solo nel 1467. distribuzione dei tribunali di prima istanza e delle preture si Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella stabilisce che i comuni facenti parte del distretto di Lan- Squadra di Lumelina, “Languscum” (statuta stratarum). driano dipendono dal tribunale di prima istanza e dalla pre- Durante il dominio spagnolo i conti sono confermati nei tura di Pavia. loro privilegi, ma nel 1652 muore Alessandro Langosco Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Motta senza figli maschi, per cui il feudo passa alla regia luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il camera. Nella diatriba sorta tra Milano e un Langosco, fa- comune era dotato di convocato. cente parte della famiglia che pretendeva l’eredità, depone Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- il cancelliere della comunità: Domenico Zambelli che di- cazione 23 giugno 1853) il comune di Landriano risulta chiara che è proprio Guido Langosco, il pretendente compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua dell’eredità, a nominare il podestà e il notaio civile e crimi- popolazione era formata da 2116 abitanti. nale. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Il podestà, in quell’anno era Giovanni Cane di Candia; il dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 2189 abitanti. paese è governato da sei consoli con un cancelliere (Bodo 1975). Nel 1620 Langosco entra a far parte di una delegazione di 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Sta- LANGOSCO tuti Lomellini”. Langosco è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, comune di Langosco. 661 come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). sec. XIV - 1707 Langosco faceva parte del contado Lomellino ed era sede comune di Langosco. 662 del giudice di tale contado. 1708 - 1797 Uno dei primi documenti in cui è citato il toponimo è un Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- diploma di Enrico IV del 1105-1110, nel quale vengono nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- confermati i possessi di questo luogo ai canonici di Vercelli lina dal duca di Savoia Langosco si contano 600 anime, e il (Bodo 1975). feudatario è il conte Langosco, abitante nel luogo (ASTo, In un diploma di Federico I, 1164, fra le terre concesse a Paesi di nuovo acquisto). Pavia, risulta citato anche Langosco. In questo diloma Fe- Langosco è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radu- derico riconobbe ai Pavesi il diritto di nominarsi i consoli nano in una congregazione per risolvere gli interessi della (Bodo 1975). Provincia (Malagugini 1911). Tale concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, del 1723, fa parte, insieme a Santa Maria e Bagnolo, della 1220 e 1230 (Malagugini 1912). provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Morta Nel 1166 governano il territorio i Della Torre a nome di (regolamento delle provincie 1723). Goffredo e Ruffino di Lomello. Poi nel 1191 l’imperatore Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Enrico IV assegna a Pavia anche questo comune. viene confermata l’appartenenza di Langosco alla provin- In una carta del 1184 si trova segnato “Langosco Nuo- cia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). vo”, in sostituzione, forse, del vecchio borgo inghiottito dal Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Po (Bodo 1975). il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina Nel 1250 il comune di Pavia procede all’estimo dei ter- (manifesto senatorio 1750). reni dei vari Comuni posti sotto la sua giurisdizione, a sco- In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- po fiscale, nei documenti appare citato anche Langoschum tembre 1775 Langosco è confermato con San Paolo Leria, (Bodo 1975). ancora, alla Lumellina (editto 1775).

188 Lardirago comune di Langosco. 663 Durante il medioevo appartenne agli agostiniani di San 1798 - 1814 Pietro in Ciel d’ Oro di Pavia facendo parte del feudo di Ge- renzago, a partire dalla fine del XVI secolo venne destinato Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la dal pontefice Pio V al Collegio Ghislieri. (Merlo 1994). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del go del quarto distretto e Langosco con San Paolo Sevia, ne censimento ricevute il 22 febbraio 1751 (Risposte ai 45 fa parte (legge 11 Brumale anno IX). quesiti, cart. 3020) questo paese della Campagna Sottana risulta infeudato al Collegio Ghislieri che non riceve nulla. Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Il podestà feudale risiede a Pavia, a Lardirago è presente un che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- luogotenente salariato. tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Langosco, con San Paolo Il comune è retto da un console che presta giuramento sia Sevia è incluso nel secondo distretto di Vigevano, diparti- al pretorio di Pavia che all’ufficio del podestà feudale e due mento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). deputati eletti annualmente dal consiglio. Uno dei due de- putati funge da cancelliere e per questo incarico riceve un Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 salario. Langosco ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- mento dell’Agogna, distretto di Novara, cantone terzo di Il consiglio generale è valido con la presenza di almeno Robbio, come comune di terza classe unito a San Paolo due terzi degli interessati, se è presente anche il podestà il Liera, Santa Maria e con popolazione di 783 abitanti (com- consiglio è valido anche con una presenza degli interessati partimentazione 1806). inferiore ai due terzi, non ci sono procuratori a Milano e la Una nuova modifica dell’assetto amministrativo avverrà popolazione è di 774 anime. in seguito al decreto del 29 settembre 1809 quando i 90 co- muni della Lomellina vennero ridotti a 36. Langosco fu comune di Lardirago. 666 unito a Rosasco, San Paolo e Santa Maria Bagnolo (Gardi- 1757 - 1796 nali 1976). Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 Lardirago viene assegnato alla delegazione VII della comune di Langosco. 664 campagna sottana pavese (compartimentazione teresiana 1815 - 1859 1757). Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Langosco Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 insieme a San Paolo e Santa Maria Bagnolo è incluso nel settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- mandamento di Candia, nella provincia di Mortara (regio ta appartenere alla delegazione VII della Campagna Sotta- editto 1814, ASCVo). na. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ comune di Lardirago. 667 regi stati di terra-ferma”, Langosco viene inserito nel man- 1797 - 1815 damento di Candia di Lomellina, nella provincia di Lomel- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama lina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Langosco appartiene alla diocesi di Vercelli, divisione di stretto di Belgioioso. Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del tendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, quel- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune lo di Insinuazione è a Mede, mentre l’ufficio di Posta è a mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. Candia. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Conta una popolazione di 1453 abitanti (Casalis). tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- 1859, Langosco, appartiene al circondario terzo di Lomel- mo del dipartimento dell’Olona. lina, mandamento terzo di Candia e ha una popolazione di Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- 1696 abitanti (decreto 1859). gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- LARDIRAGO to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- polazione di 934 abitanti. comune di Lardirago. 665 sec. XIV - 1756 comune di Lardirago. 668 1816 - 1859 Il toponimo appare come “Lardirago” della zona “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro Con la compartimentazione territoriale del regno lom- e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Successivamente viene Il toponimo appare nel comparto Lardirago viene assegnato al terzo distretto - Belgioioso - delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Lar- della provincia di Pavia. diragum” appartenente alla squadra “diversis terris campa- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 ne” (Statuta stratarum). luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il Lardirago è indicato come appartenente alla Campagna comune era dotato di convocato. Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). cazione 23 giugno 1853) il comune di Lardirago risulta

189 Libardi compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioioso. stretto di Bereguardo aggregato a Noveto, Moirago e San La sua popolazione era formata da 1186 abitanti. Colombanino. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 1295 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- abitanti. tra a fare parte del distretto di Binasco con le sue frazioni. Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. LIBARDI Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- comune di Libardi. 669 to d’Olona, distretto II Pavia, cantone V Bereguardo con sec. XIV - 1743 popolazione di 358 abitanti unito alle frazioni di NOveto, Moirago e San Colombanino. Come Lebardum è incluso nell’elenco delle terre del contado pavese del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga 1913). comune di Liconasco. 673 Nel 1615 Villa dei Libardi apparteneva alla giurisdizione 1816 - 1859 del feudo di Montalto (ASTo, Oltrepo). Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Liconasco viene assegnato al secondo distretto - Bereguar- do - della provincia di Pavia aggregato a Noveto, Moirago LICONASCO e San Colombanino. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Liconasco. 670 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il sec. XIV - 1756 comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Il toponimo compare per la prima volta come “Lucuna- cazione 23 giugno 1853) il comune di Liconasco risulta xi”, appartenente alla zona “inter papiam et Mediolanum”, compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo nell’elenco di pagamenti di fodro e di giogatico del 1181 ancora aggregato a Noveto, Moirago e San Colombanino. (Bollea 1909). La sua popolazione era formata da 309 abitanti. Liconasco viene indicato come appartenente alla Campa- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- gna Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 549 Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). abitanti. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il primo febbraio 1751(Risposte ai 45 quesiti, cart. 3019) risulta che questo paese della Campa- gna Sottana è infeudato ai padri della Certosa di Pavia sen- za pagare censi. È presente un podestà feudale salariato. LIMIDO Nel periodo dell’imposta viene convocata l’Unione ge- nerale, il comune è retto dai primi due estimati e dal conso- comune di Limido. 674 le, che presta giuramento alla banca criminale del podestà sec. XIV- 1707 e a quella del pretorio di Pavia, la cui carica viene messa annualmente al pubblico incanto durante il consiglio gene- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di rale. Non c’è un cancelliere fisso e si paga chi lavora occa- Pavia del 1250 come Limide, in contea Lumellina (Soriga sionalmente per la comunità, non c’è procuratore in Milano 1913). e la popolazione è di 82 anime. Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Limide” (statuta stratarum). comune di Liconasco. 671 Limido è incluso nell’elenco delle terre del principato di 1757 - 1796 Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). Liconasco con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 viene assegnato alla delegazione IV della campagna soprana con aggregate le frazioni di Noveto, comune di Limido. 675 Moirago e San Colombanino (Compartimentazione tere- 1708 - 1797 siana 1757). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- lina dal duca di Savoia Limido, cascina non infeudata, altre ta appartenere alla delegazione IV della Campagna Sopra- volte con Carbonara, ora separata, conta 155 anime (ASTo, na aggregato alle frazioni di Noveto, Moirago, San Colom- Paesi di nuovo acquisto). banino. Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla comune di Liconasco. 672 prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). 1797 - 1815 Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama viene confermata l’appartenenza di Limido alla provincia del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Lomellina (stabilimento delle provincie 1749).

190 Lirio

Dal manifesto Senatorio del 17 agosto 1750 si evince che comune di Linarolo. 679 il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina 1757 - 1796 (manifesto senatorio 1750). Con la compartimentazione del Principato di Pavia del In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- 1757 Linarolo viene assegnato alla delegazione VIII della tembre 1775 Limido è confermato alla Lumellina (editto campagna sottana pavese (compartimentazione teresiana 1775). 1757). Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 comune di Limido. 676 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- 1798 - 1814 ta appartenere alla delegazione VIII della Campagna Sotta- na. Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- comune di Linarolo. 680 so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- 1797 - 1815 luogo del sesto distretto e Limido ne fa parte (legge 11 Bru- male anno IX). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- stretto di Belgioioso. tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del ne dei dipartimenti e dei distretti, Limido è incluso nel se- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. (legge 25 Fiorile anno IX). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806, tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Limido ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo mo del dipartimento dell’Olona. di Garlasco, come comune di terza classe insieme a Carbo- Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- nara, Sabbione e Torre de Torti, con popolazione di 1307 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona abitanti (compartimentazione 1806). avente per capolugo Pavia. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno comune di Limido. 677 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- 1815 - 1859 polazione di 624 abitanti. Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Limido è incluso nel mandamento di Carbonara, nella provincia di comune di Linarolo. 681 Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). 1816 - 1859 Da un incartamento del 1815 della regia giunta a Zerbolò Con la compartimentazione territoriale del regno lom- sono incorporate le frazioni di Sedone, Occhio, Marzo, Pa- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di rasacco, Limido, Campomaggiore (Burroni 1965). Linarolo viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - della Borgo appartenente alla Lomellina e membro parroc- provincia di Pavia. chiale di Carbonara (Casalis). Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- LINAROLO cazione 23 giugno 1853) il comune di Linarolo risulta com- preso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso. La sua popolazione era formata da 836 abitanti. comune di Linarolo. 678 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- sec. XIV - 1756 dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 1015 Il toponimo appare citato come appartenente alla zona abitanti. “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). Linarolo viene indicato come appartenente alla Campa- gna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di LIRIO Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Dalle risposte ai Quarantacinque questiti ricevute il 30 comune di Lirio. 682 aprile 1750 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3021) questa co- sec. XIV - 1743 munità della Campagna Sottana risulta infeudata al conte Nel 1045 l’imperatore Enrico II conferma il possedimen- Giulio Calderara di Milano che non riceve nulla. Vi risiede to al monastero delle Cacce di Pavia. Nel 1658 era proprie- un luogotenente del podestà feudale. tà del collegio Castiglioni. Era compreso nel feudo di Mon- La comunità è retta da un console e da un deputato rinno- talto. vati annualmente dal popolo coadiuvati da un cancelliere Come Luire compare nell’elenco delle terre del contado salariato; non ci sono procuratori in Milano e la popolazio- pavese del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga ne è di 530 anime. 1913). La località fece parte integrante del feudo di Belgioioso Lirio è inserito nell’elenco delle dichiarazioni del focati- (Merlo 1994). co del Principato di Pavia per l’anno 1537 come apparte-

191 Lomellina nente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccomario; Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio è giurisdizione di Lirio la terra di Moligietto (ASCVo, Con- e quello postale in Montalto. gregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Lirio nel 1634 è incluso come appartenente all’Oltrepo, tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per regi stati di terra ferma” la comunità di Lirio viene inserita fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). nell’ottavo mandamento di Montalto, provincia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Ge- comune di Lirio. 683 rola). 1744 - 1798 La popolazione di Lirio conta circa 300 abitanti (Casalis 1840). Con il trattato di Worms del 1743 Lirio passò sotto il do- Nel 1859 Lirio con una popolazione di 393 abitanti entra minio di casa Savoia. a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel VI La comunità di Lirio è compresa nell’elenco delle terre e mandamento di Montalto del circondario di Voghera (de- luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Vo- creto 1859). ghera alla riunione generale per l’elezione della congrega- zione dei possessori dei beni rurali nella parte del principa- to di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato 1744). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono LOMELLINA stabiliti gli uffici di insinuazione, Lirio viene inserito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). circondario di Lomellina. 686 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1815 - 1859 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Nella compartimentazione del 23 ottobre 1859, la Lo- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare mellina risulta essere il terzo circondario della provincia di che Lirio fosse amministrato da un sindaco e quattro consi- Pavia, i mandamenti inclusi nella sua giurisdizione sono: il glieri componenti il consiglio ordinario. primo di Vigevano, il secondo di Mortara, il terzo di Can- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Lirio si dia, il quarto di Gambolò, il quinto di Garlasco, il sesto di trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) Gravellona, il settimo di Mede, l’ottavo di Pieve del Cairo, nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il il nono di Robbio, il decimo di San Giorgio e l’undicesimo riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Lirio, vie- di Sartirana (decreto 1859). ne inserito nel terzo cantone di Broni (riparto 1789). congregazione dei ventiquattro comuni lomellini. 687 comune di Lirio. 684 1620 - 1797 1799 -1814 Con la dicitura di “Statuta provintiae Lumellinae conditi per Congregationem vigintiquattuor terrarum insigniorum Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge confirmati per excellentissimum senatum anno 1620” sono del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires raccolti gli statuti delle ventiquattro comunità che, riunitesi e gli aggiunti della municipalità di Lirio con decreto del 23 a Lomello, compilarono ordinamenti comuni, ad integra- fruttidoro anno IX (settembre 1801). Lirio viene inserito zione degli antichi statuti di ciascuna, successivamente ap- nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera provati dal Senato di Milano. (decreto Campana 1801). I comuni erano: Sannazzaro, Mede, Mortara, Sartirana, Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Valle, Castelnovetto, Candia, Garlasco, Breme, Trumello, partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Dorno, Frascarolo, Rosasco, San Giorgio, Sant’Angelo, municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Zeme, Groppello, Lomello, Ottobiano, Pieve del Cairo, rica per tre anni (decreto Campana 1802). Borgofranco, Langosco, Scaldasole e Cozzo (Zucchi Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- 1904). Alcuni studiosi citano anche Albonese (Merlo strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- 1996). parte, Lirio con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata Secondo tali ordinamenti la Lomellina contava 25 terre al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto vocali i cui rappresentanti formavano la congregazione or- 1805, ASC Casei Gerola). dinaria che aveva cura dei maggiori interessi. Questa con- gregazione era formata da un sindaco generale che risiede- comune di Lirio. 685 va a Milano, faceva parte della congregazione di stato e 1815 -1859 percepiva uno stipendio fisso; da un sindaco forense, da L’amministrazione provvisoria della città e provincia di quattro consiglieri residenti in luogo e da uno che risiedeva Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni a Mortara. l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento La congregazione aveva un ragionato o cancelliere con amministrativo del 1775. cariche vitalizia (Bodo 1975). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- provincia di Lomellina. 688 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- 1818 - 1859 ture e cantoni per le assise, Lirio veniva definitivamente in- Con regio editto del 10 novembre 1818 “portante una serito nel mandamento di Montalto appartenente al nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto di terra-ferma” viene istituita la provincia Lomellina che 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- comprende i mandamenti di Mortara, Candia di Lomellina, nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Cava, Gambolò, Garlasco, Gravellona, Mede, Pieve del Ca-

192 Lomello iro, Robbio, , San Martino Sicco- Dopo un breve dominio del marchese di Monferrato, mario, Sannazzaro de’ Burgondi, Sartirana e Vigevano (re- 1404, Lomello con la Lomellina passa sotto i Visconti fa- gio editto 1818, ASC Casei Gerola). cendo così parte del ducato di Milano (con l’avvento dei Visconti i conti Palatini saranno disfeudati; successivamen- te gli altri re e imperatori li riconfermeranno nei ruoli e con i loro privilegi). LOMELLO Nel 1450 Francesco Sforza, duca di Milano, concede il feudo ai marchesi Crivelli. Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella comune di Lomello. 689 Squadra di Lumelina “Lomellum”. (statuta stratarum). sec. XIV - 1707 Nella congregazione generale che si svolgerà a Pavia tra A Lomello “Maximum antiquumque castrum” fecero il 4 e il 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità capo i primitivi Levi, dell’insediamento si fa cenno in tutti del pavese, compreso Lomello, che hanno diritto di voto (il gli itinerari romani come mansio. “De Italia in Gallias a comune non aveva partecipato alla precedente del 1566 Mediolano Arelate per Laumellum XXII” miglia romane lo svoltasi a Pieve del Cairo) (Porqueddu 1980). separano da Pavia” (Strada 1940). Nel 1620 Lomello entra a far parte di una delegazione di Lomello fu capitale della Lomellina fino all’invasione 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti celtica di re Belloveso del VI secolo a. C., da qui in poi gli Lomellini” (Zucchi 1904). subentrerà la capitale gallica Cottiae. Nel 1630 Lomello passa sotto la regia camera. Nel II secolo d. C. Lomello, annoverato ancora tra le città Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato dei liguri dell’Alta Italia, inizia il suo avviamento a muni- di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, cipio. Il borgo, sia per la posizione vicino al fiume che per come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). l’importante via consolare che l’attraversa diventerà vicus preminente e città fortificata, riaffermandosi nuovamente comune di Lomello. 690 come capitale della Lomellina sempre, però, dipendente da 1708 - 1797 Pavia. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Borgo importante per i romani, lo divenne ancora di più nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- sotto il dominio longobardo che lo scelsero come luogo di lina dal duca di Savoia Lumello conta 860 anime nel nume- villeggiatura. ro sono compresi anche gli abitanti di Cascina Grua, il Qui vi risiedeva il “graf” o conte, ed era Lomello capo- feudatario è il marchese Crivilli, abitante in Milano (ASTo, luogo del “gau”, contado (Bodo 1975). Paesi di nuovo acquisto). La sconfitta di re Desiderio nel 774, ultimo re Longobar- Lomello è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radu- do, da parte di Carlo Magno, segna per Lomello un nuovo nano in una congregazione per risolvere gli interessi della periodo storico, ancora più glorioso, quello dei conti Pala- Provincia (Malagugini 1911). tini. Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Carlo Magno distrusse i ducati e creò i comitati o contee del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla all’interno e le marche ai confini che avevano giurisdizione prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). su diverse contee. Il comitato o contea di Lomello fu creata Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 nell’ 847 e farà parte della potentissima marca d’Ivrea, (di- viene confermata l’appartenenza di Lomello alla provincia visa dal comitato di Novara, dal Sesia) Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). La suprema dignità dopo il re era quella di conte di pa- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che lazzo reale, cioè giudice supremo per le cause in appello, ed il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- è proprio questo conte che, andando a dimorare a Lomello, nifesto senatorio 1750). darà inizio alla stirpe dei conti Palatini fregiati della prima In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- dignità del regno, si cita come capostipite tale Manfredo tembre 1775 Lumello, con Cascina Grua, è confermato, an- (Dragoni 1948). cora, alla Lumellina (editto 1775). In un diploma di Federico I del 1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta citato anche Lomello. Tale concessione ver- comune di Lomello. cancelliere. 691 1708 - 1797 rà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230 (Mala- Le scritture della comunità (tutte) restano in archivio nella casa del cancelliere, chiuso con due chiavi diverse, una di que- gugini 1912). ste resta al sindaco più vecchio della comunità, l’altra al cancel- Nel suddetto diploma di Federico I si confermano i conti liere stesso che deve anche fare l’inventario delle scritture (a pa- palatini a Lomello, ma quando tali conti saranno vinti dai gamento). pavesi, i vari rami della famiglia formatisi si rifugiano in di- Il cancelliere è esentato dall’alloggio personale ma non dal versi feudi assumendo il predicato del singolo paese. pagamento dei carichi in contanti “nelle uguaglianze”. Il cancelliere concorre al pagamento del personale e il suo sa- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di lario dipende dal carico di lavoro e dalle circostanze; fra le sue Pavia del 1250 come Lomellum nella contea Lumellina mansioni c’è quella di fare il quinternetto di carichi e segnare (Soriga 1913). debiti e crediti della comunità dividendo i carichi camerali da Matteo Visconti, in lotta con il conte Filippone Lango- quelli locali in modo che sia pagati prima i camerali. sco, dopo il XIII secolo, manda a devastare Lomello, il pro- Formato così il tanteo lo leggerà partita per partita, al consi- de Filippone cadrà prigioniero e così il figlio Riccardino e glio generale per eventuali ricorsi. con loro si spegnerà il ramo diretto della famiglia. Formato e letto il tanteo il cancelliere fa il riporto dividendo il carico reale e personale fra i censiti mantenendo diviso, co- In un manoscritto del 1383 si legge: “Potestaria Lomelli” munque, il camerale dal locale. Poi sarà affisso nei luoghi pub- (Bollea 1909). blici (Duboin 1827-1854).

193 Lomello

comune di Lomello. consiglio. 692 Chi ha già esercitato il proprio mandato viene re-imbussolato 1708 - 1797 ma può essere rieletto dopo due anni dal precedente esercizio Il consiglio di Lomello è composto da 12 soggetti, 4 dei quali (il nome viene rimesso nella bussola). saranno consoli e la loro elezione avverrà secondo le seguenti consoli e consiglieri estratti giurano fedeltà nelle mani del modalità: si costruirà una bussola nella quale si porranno i nomi podestà (o luogotenente). dei capi di casa di Lomello e da lì si estrarranno i dodici. Se vengono estratti parenti (consanguinei o congiunti di 1˚ I primi due estratti faranno da consoli per i primi sei mesi e grado) il secondo resta escluso. gli ultimi due per i successivi sei mesi. Chi è impedito ad esercitare il mandato viene sostiuito da un Le estrazioni si fanno ogni 31 dicembre nella sala del consi- altro estratto e il suo nome è rimesso nella bussola. glio con il podestà (o luogotenente) e il cancelliere. I diritti dei consoli sono: l’esenzione del soccorso militare I capi di casa da imbussolare devono essere maggiori di 25 per i mesi di esercizio, stipendio di L. 30 in tempo di guerra e anni, non devono essere inquisiti per delitti che implichino pene di L. 20 in tempo di pace (lo stipendio sostituisca le vacazioni corporali, né condannati a pene di sangue (a meno che non sia- di un giorno sul luogo ma non quelle maggiori). no stati liberati), né devono avere debiti con la comunità (a Le vacazioni di consoli e consiglieri sono pagate L. 3 impe- meno che non sia stato saldato). riali per dì, per le altre si fa secondo l’uso. Per il 1709 dai 12 si estrarranno a sorte 6 che resteranno Sindaci e consiglieri non possono fare vacationi senza depu- esclusi dall’amministrazione. Quindi altri 6 verranno estratti tazione del consiglio se si può è opportuno inviarne meno di dalla bussola e con i nove precedentemente estratti formeranno due, altrimenti se ne mandano due che comunque prendono la il nuovo consiglio. paga di uno. I due più anziani consiglieri dei vecchi 6 saranno consoli e i Consoli e consiglieri si radunano nella sala del consiglio al ri- primi 2 estratti dei nuovi 6 saranno consoli nel semestre succes- chiamo di una campana, con l’intervento del podestà (luogote- sivo. Le cariche sono a rotazione. nente) e cancelliere. Fatte le proposte e prese le decisioni, que- Non si può fare il sindaco per più di un anno e il consigliere ste verrano registrate e in caso di discrepanze il cancelliere farà per più di due anni. votare e si deciderà a maggioranza, cioè con i 2/3 . Sono vietate Chi ha già esercitato il proprio mandato viene re-imbussolato le adunanze private. ma può essere rieletto dopo due anni dal precedente esercizio Se in consiglio saranno assenti più di 2/3, gli assenti paghe- (il nome viene ributtato nella bussola). ranno una multa di uno scudo da applicarsi alle compagni del Consoli e consiglieri estratti giurano fedeltà nelle mani del SS Sacramento delle due parrocchie. podestà (o luogotenente). E’ vietato agli ecclesiastici di inserirsi negli affari pubblici. I consoli e i consiglieri eletti procurano alla comunità un Interessati forestieri ed ecclesiastici devono essere avvisati esattore per mezzo di un appalto. L’esattore deve fornire idonea per iscritto 3 giorni prima delle imposte perchè possano man- reputazione. dare dei delegati. Se non si trova così lo sceglie il sindaco secondo chi lui riten- Se muore un console supplisce il primo dei consiglieri, se ga sia più idoneo per riscuotere le tasse e ne stabilisce il salario. muore un consigliere o se ne estrae un altra o si fa senza (Du- L’esattore deve rendere conto al consiglio. boin 1827-1854). Tutto il denaro della comunità viene pagato all’esattore che deve segnarlo sui “quinternetti” nella colonna di ogni contri- buente e deve rilasciare la quietanza. comune di Lomello. 694 L’esattore non può fare pagamenti senza mandati che li giu- 1798 - 1814 stificano, sottoscritti dal podestà (o luogotenente), dai due con- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la soli e dal cancelliere. In caso di somme rilevanti ci vuole l’or- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- dine del consiglio stesso. L’esattore, al termine del suo incarico, deve dare conto so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo dell’esatto e del pagato (ordinatamente) e i conti saranno rice- del terzo distretto e Lumello con Cassina Grura ne fa parte vuti da quattro deputati del consiglio con intervento del cancel- (legge 11 Brumale anno IX). liere e sono da rivedersi davanti all’intero consiglio. Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Anche i conti chiusi possono essere chiesti in visione al can- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- celliere (Duboin 1827-1854). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- comune di Lomello. console. 693 ne dei dipartimenti e dei distretti, Lumello con Cassina 1708 - 1729 Grura è incluso nel secondo distretto di Vigevano, diparti- Il consiglio di Lomello è composto da 12 soggetti, 4 dei quali mento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). saranno consoli e la loro elezione avverrà secondo le seguenti Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 modalità: Lomello ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- si farà una bussola nella quale si porranno i nomi dei capi di mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto: casa, di Lomello e da lì si estrarranno i dodici. Mede, come comune di terza classe unito a Cassina Gina I primi due estratti faranno da consoli per i primi sei mesi e con popolazione di 1320 abitanti (compartimentazione gli ultimi due per i successivi sei mesi. 1806). Le estrazioni si fanno ogni 31 dicembre nella sala del consi- glio con il podestà (o luogotenente) e il cancelliere. I capi di casa da imbussolare devono essere maggiori di 25 comune di Lomello. 695 anni, non devono essere inquisiti per delitti che implichino pene 1815 - 1859 corporali, né condannati a pene di sangue (a meno che non sia- no stati liberati), né devono avere debiti con la comunità (a Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Lomello meno che non sia stato saldato). è incluso nel mandamento di Mede e dipendenze, nella pro- Per il 1709 dai 12 si estrarranno a sorte 6 che resteranno vincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). esclusi dall’amministrazione. Quindi altri 6 verranno estratti Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- dalla bussola e con i nove precedentemente estratti formeranno tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ il nuovo consiglio. regi stati di terra-ferma”, Lomello viene inserito nel man- I due più anziani consiglieri dei vecchi 6 saranno consoli e i damento di Mede, provincia di Lomellina (regio editto primi 2 estratti dei nuovi 6 saranno consoli nel semestre succes- sivo. Le cariche sono a rotazione. 1818, ASC Casei Gerola). Non si può fare il sindaco per più di un anno e il consigliere Lomello appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di per più di due anni. Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In-

194 Mandrino tendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, quel- Magherno viene assegnato al quarto distretto - Corteolona lo di Insinuazione e Posta sono a Mede. - della provincia di Pavia. Conta una popolazione di 2151 abitanti (Casalis). Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il 1859, Lomello appartiene al circondario terzo di Lomelli- comune era dotato di convocato. na, mandamento settimo di Mede e ha una popolazione di Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- 2603 abitanti (decreto 1859). cazione 23 giugno 1853) il comune di Magherno risulta compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolo- na. La sua popolazione era formata da 1549 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- MAGHERNO dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 1510 abitanti. comune di Magherno. 696 sec. XIV - 1756 Il toponimo appare come “Maderno” appartenente alla MAIRANO zona “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di paga- menti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). comune di Mairano. 700 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del sec. XIV - 1743 censimento ricevute il 23 aprile 1751 (ASMi Catasto, cart. 3022) questo paese della Campagna Sottana risulta libero Nel 962 l’imperatore Ottone I, a nome dell’imperatrice da feudatari e privo di iusdicenti. Teofania donava Mairano al monastero delle Cacce di Pa- La comunità è retta dal console, che presta giuramento via a quale lo confermava l’imperatore Enrico III nel 1045 presso la curia pretoria di Pavia, e da due deputati rinnovati (Goggi 1973). annualmente dal popolo coadiuvati dal cancelliere scelto Come Meyranum è incluso nell’elenco delle terre del per mezzo di un pubblico incanto. Non ci sono procuratori contado pavese del 1250 come appartenente all’Oltrepo in Milano e la popolazione è di 1050 anime. (Soriga 1913). Nel 1464 un decreto della duchessa Bianca Maria, appro- comune di Magherno. 697 vato da Ludovico il Moro, confermava i possedimenti di 1757 - 1796 Mairano al monastero, il quale riuscì a conservarli fino alle soglie del 1800. Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Da quanto riportato in una una causa insorta tra il mona- 1757 Magherno viene assegnato alla delegazione XI della stero delle Cacce e il comune di Mairano, possiamo rilevare campagana sottana pavese (Compartimentazione Teresiana che la gestione amministrativa del comune fosse affidata ai 1757) consoli e ad un consiglio. Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Nel sec. XV Mairano apparteneva alla squadra feudale di settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Casteggio e con istromento rogato il 15 settembre 1466, la ta appartenere alla delegazione XI della Campagna Sotta- camera ducale di Milano vendeva al consigliere ducale An- na. gelo Simonetta le entrate dei dazi dell’imbottato, dei vini, biade e legumi della terra di Casteggio e delle sue ville tra comune di Magherno. 698 cui Mairano (Giulietti 1903). 1797 - 1815 Come Mayran con la Ripetta, compare nell’elenco delle Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Ol- stretto di San Colombano. trepo e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltre- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del po, cart. 17). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- La popolazione nel 1690 era di 180 abitanti e verso la tra a fare parte del distretto di Villanterio. fine del sec. XVIII di circa 360 (Goggi 1973). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- sulta appartenente al distretto di Sant’Angelo, il secondo del dipartimento dell’Olona. MANDRINO Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona comune di Mandrino. 701 avente per capolugo Pavia. sec. XIV - 1756 Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno Il toponimo compare nel diploma di Enrico VI del 1191 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- (ASCPv pergamene n. 40) nell’elenco di luoghi dipendenti to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con da Pavia con la denominazione “Mandrinus”. popolazione di 1256 abitanti. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il 9 giugno 1751(Risposte ai 45 quesi- comune di Magherno. 699 ti, cart. 3024) risulta che questa località posta nel vicariato 1816 - 1859 di Binasco era infeudata al conte Maggi di Cremona titola- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- re di un censo annuale per l’imbottato. Non c’è giusdicente bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di e il comune è soggetto al capitano di giustizia.

195 Mangialupo

La comunità è retta da un console, che presta giuramento comune di Mangialupo. 706 presso il capitano di giustizia, e da un sindaco eletti dal po- 1757 - 1796 polo coadiuvati da un cancelliere salariato, non ci sono pro- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 curatori in Milano e la popolazione è di 259 anime. settembre 1786 (BUP, Misc. Belcredi T 6 n. 11) il comune risulta appartenere alla delegazione XVII della Pieve di San comune di Mandrino. 702 Giuliano trasportata in Provincia pavese. 1757 - 1796 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 comune di Mangialupo. 707 settembre 1786 (BUP, Misc. Belcredi T 6 n. 11) il comune 1797 - 1815 risulta appartenere alla delegazione XV del Vicariato di Bi- Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del nasco. 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto di Locate. comune di Mandrino. 703 Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- 1797 - 1815 tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- partimento dell’Olona. stretto di Binasco. Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del gregato al primo distretto del dipartimento dell’Olona 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune avente per capolugo Milano. mantiene l’appartenenza al distretto di Binasco. Dal comparto territoriale dell’8 giugno 1805 Castel Lam- bro risulta essere un comune di III classe con popolazione Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- di 132 persone appartenente al dipartimento dell’Olona, di- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- stretto I di Milano, cantone IV di Milano. sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- partimento dell’Olona. comune di Mangialupo. 708 Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona 1816 - 1859 avente per capolugo Pavia. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Dal comparto del 1805 Mandrino risulta essere un comu- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di ne di III classe con 284 abitanti appartenente al dipartimen- Mangialupo viene assegnato al settimo distretto - Landria- to dell’Olona, distretto I di Milano, cantone IV Milano. no - della provincia di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Mandrino. 704 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il 1816 - 1859 comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- cazione 23 giugno 1853) il comune di Mangialupo risulta bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua Mandrino viene assegnato al settimo distretto - Landriano popolazione era formata da 133 abitanti. - della provincia di Pavia. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 108 abitanti. luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Mandrino risulta MARCIGNAGO compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua popolazione era formata da 263 abitanti. comune di Marcignago. 709 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- sec. XIV - 1756 dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 245 abitanti. Il toponimo appare come “Marcignago” appartenente alla zona “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pa- gamenti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). MANGIALUPO Successivamente è Il toponimo è citato nel comparto del- le strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come capo del- la propria squadra. comune di Mangialupo. 705 Marcignago è indicato come appartenente alla Campa- sec. XIV - 1756 gna Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). censimento ricevute il 12 marzo 1751 (Risposte ai 45 que- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del siti cart. 3024) questo comune della pieve di San Giuliano censimento ricevute il primo marzo 1751 (Risposte ai 45 risulta privo di feudatario e di giusdicente, le denunce ven- quesiti , cart. 3019) risulta che la comunità è infeudata al gono inoltrate al console di Melegnano e al regio ufficio di maresciallo e conte Antonio della Puella che non riceve Milano. La comunità è governata da un unico console che censi. Il podestà feudale risiede in Pavia e riceve un salario non percepisce salario, mancano sia il cancelliere che il annuale comprensivo del compenso per la visita delle stra- procuratore, la popolazione è di 60 anime. de.

196 Marza

La comunità è retta da un console che, presta giurametno MARTINASCA sia alla banca feudale che al pretorio di Pavia, da un depu- tato civile e da tre deputati rurali. L’elezione degli ufficiali comune di Martinasca. 713 del comune avviene durante il consiglio generale: il depu- sec. XIV - 1743 tato civile sceglie il suo successore mentre i tre deputati ru- rali vengono estratti a sorte. Gli ufficiali sono coadiuvati Il toponimo si trova citato la prima volta nell’elenco delle dai maggiori estimati e da un cancelliere salariato, non ci terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente sono procuratori a Milano e la popolazione è di 359 anime. all’Oltrepo (Soriga 1913). Martinasca compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- comune di Marcignago. 710 partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- 1757 - 1796 mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Martinasca nel 1634 è inserita come appartenente all’Ol- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite 1757 Marcignago viene assegnato alla campagna soprana, per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). delegazione III con aggregate le frazioni di Brusada, Cassi- na di Mezzo, Calignago, Molino Vecchio e Divisa (Com- comune di Martinasca. 714 partimentazione teresiana 1757). 1744 - 1798 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Con il trattato di Worms del 1743 Martinasca passò sotto settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- il dominio di casa Savoia. ta appartenere alla delegazione III della campagna soprana pavese. La comunità di Martinasca è compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- comune di Marcignago. 711 gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del 1797 - 1815 principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- to 1744). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stabiliti gli uffici di insinuazione, Martinasca viene inserita stretto di Bereguardo aggregato a Brusada, Cassina di Mez- nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). zo, Calignano, Molino Vecchio e Divisa. Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo con le zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare sue frazioni. che Martinasca fosse amministrata da un sindaco e due consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Marti- avente per capolugo Pavia. nasca con Castana si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II di Voghera, Martinasca, viene inserito nel primo cantone di Pavia, cantone V Bereguardo unito alle frazioni di Brusada, Voghera (riparto 1789). Cassina di Mezzo, Calignago, Molino vecchio e Divisa con popolazione di 684 anime. comune di Marcignago. 712 MARZA 1816 - 1859 comune di Marza. 715 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- sec. XIV - 1707 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Marcignago viene assegnato al secondo distretto - Bere- Marza è inclusa nell’elenco delle terre del principato di guardo - della provincia di Pavia con aggregate le frazioni Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come di Cassina di Mezzo, Calignago, Molino Vecchio e Divisa. appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Marza. 716 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il 1708 - 1797 comune era dotato di convocato Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- cazione 23 giugno 1853) il comune di Marcignago risulta lina dal duca di Savoia Marza, citato come membro di compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo Zeme ora terra separata, conta 844 anime nel numero sono aggregato a Brusada, Cassina di Mezzo, Calignano, Molino compresi anche gli abitanti di Zeme e di Sant’Alessandro; Vecchio e Divisa. La sua popolazione era formata da 1382 il feudatario è il conte Taverna, abitante in Milano (ASTo, abitanti. Paesi di nuovo acquisto). Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 1473 del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla abitanti. prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723).

197 Marzano

Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del viene confermata l’appartenenza di Marza alla provincia censimento ricevute il 22 aprile 1751 (Risposte ai 45 que- Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). siti, cart. 3020) risulta che questo paese della Campagna Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Sottana fa parte del feudo di Belgioioso (dove risiede il po- il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina destà feudale) ma non paga nulla. (manifesto senatorio 1750). La comunità è retta da un console che presta giuramento In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- sia al podestà feudale che a quello di Pavia, e da un depu- tembre 1775 Marza è confermata, ancora, alla Lumellina tato che si rinnovano duante il consiglio generale ogni an- (editto 1775). no. Le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 329 ani- me. comune di Marza. 717 1798 - 1814 comune di Marzano. 720 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la 1757 - 1796 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo Con la compartimentazione del Principato di Pavia del del terzo distretto e Marza ne fa parte (legge 11 Brumale 1757 Marzano viene assegnato alla delegazione VII della anno IX). campagna sottana pavese (compartimentazione teresiana 1757). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ne dei dipartimenti e dei distretti, Marza è incluso nel se- ta appartenere alla delegazione VII della Campagna Sotta- condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna na. (legge 25 Fiorile anno IX). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 comune di Marzano. 721 Marza ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimen- 1797 - 1815 to dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quinto Mor- tara, come comune di terza classe con il toponimo di Mazza Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama unito a Zeme e Sant’Alessandro con popolazione di 1433 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- abitanti (compartimentazione 1806). stretto di Belgioioso. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del comune di Marza. 718 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. 1815 - 1859 Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Marza è tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- incluso nel mandamento di Sartirana, nella provincia di sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- Mortara (regio editto 1814, ASCVo).. mo del dipartimento dell’Olona. Con il regio editto del 1818 si ridusse il numero dei Co- Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la avente per capolugo Pavia. Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Borgo della Lumellina dipendente dalla parrocchia di to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- Zeme (Casalis). polazione di 436 abitanti.

comune di Marzano. 722 1816 - 1859 MARZANO Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di comune di Marzano. 719 Marzano viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - del- sec. XIV - 1756 la provincia di Pavia. Il toponimo appare come “Marciano” della zona “inter Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). comune era dotato di convocato. Successivamente viene citato nel comparto delle strade Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Domus de Mar- cazione 23 giugno 1853) il comune di Marzano risulta zano” appartenente alla squadra della “subtana Papiae” compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso. (Bassi 1996). La sua popolazione era formata da 333 abitanti. Indicato come appartenente alla Campagna Sottana nella Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Ambro- dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 499 gio Opizzone (Opizzone 1644). abitanti.

198 Mede

MARZO MEDASSINO comune di Marzo. 723 comune di Medassino. 727 sec. XIII - sec. XVI sec. XIV - 1707 Nel diploma di Ottone I del 972, Medassino viene donato Marzo è incluso nell’elenco delle terre del principato di al monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia, Federico Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come I con diploma dell’8 agosto 1164 ne conferma le regalie appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). alla città di Pavia e nel 1229 il monastero vi possedeva an- cora beni (Cavagna Sangiuliani 1891). In un atto datato 20 aprile 1231 i consoli di Pavia intima- comune di Marzo. 724 vano al podestà di Medassino di non interferire in questioni 1708 - 1797 fra Voghera e Tortona, da ciò si deduce che esisteva una struttura amministrativa comunale con consoli e consiglio. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Come Medaximum è inserito nell’elenco delle terre del nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- contado di Pavia del 1250 (Soriga 1913). lina dal duca di Savoia Marzo, cascina non infeudata, altre Nel 1595 Medassino faceva parte del feudo di Voghera a volte unita a Parasacco ora separata, conta 415 anime nel cui restò unito seguendone le sorti fino all’estinzione. numero sono comprsee anche quelle di Carbonara (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina MEDE (stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che cantone di Mede. 728 il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina 1798 - 1814 (manifesto senatorio 1750). Nella compartimentazione del 28 aprile 1806 Mede rica- In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- de sotto il dominio napoleonico, come quarto cantone nel tembre 1775 Marzo è confermato, ancora, insieme ad Oc- dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano. chio e Guasta, alla Lumellina (editto 1775). I comuni inclusi in questo cantone sono: Mede con Par- zano, Ragnera e Tortorolo, Borgofranco le Grazie Santa Maria Suardi con Acqualunga San Martin la Mandria, Bre- comune di Marzo. 725 mo, Cambiò e Cassine Sparvara, Campalestro con Vellezzo 1798 - 1814 Terno e sua Pieve, Castellaro de Giorgi e Cassina Comune, Frascarolo, Goido, Galliviola e Schivanoia con Grumello Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Gallia, Gambarana, Lumello e Cassina Gina, Mezzana Bi- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- glia, Pieve del Cairo e Pellegrini con Casio Guazzora, Sar- so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- tirana, Semiana con Ferreto, Torre di Beretti con Cassina luogo del sesto distretto e Marzo, citato con Occhio e Gua- de’ Bossi, Valle e Bordignana, Villa Biscossa. sta, ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). Il cantone ha una popolazione di 22829 abitanti (compar- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando timentazione 1806). che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Una nuova modifica dei limiti amministrativi doveva av- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- venire in data 9 settembre 1809: si mantiene inalterata la di- ne dei dipartimenti e dei distretti, Marzo, con Occhio e visione in distretti e in cantoni, ma la novità più significati- Guasta, è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipar- va è il raggruppamento dei precedenti 90 comuni in soli 36. timento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). Il cantone di Mede ne riuniva 26 ora solo 7. Questo com- parto territoriale rimarrà invariato fino alla caduta napoleo- Nella compartimentazione del 28 aprile 1806 Marzo ri- nica (Landini 1952). cade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo di comune di Mede. 729 Garlasco, come comune di terza classe insieme a Occhio e sec. XIV - 1707 Guasta con popolazione di 259 abitanti (compartimenta- zione 1806). Mede fu mutatio come appare nell’ itinerario romano Gerosolimitano che dista da Pavia X miglia romane (Man- giarotti Casone 1988). comune di Marzo. 726 Nel 1157 Federico Barbarossa investe di tale feudo i con- 1815 - 1859 ti palatini di Lomello (Mangiarotti Casone 1988) Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Marzo, co, si trova “Secundum breue de Lomellina, Jn Mede (…)” con Guasta e Occhio è incluso nel mandamento di Gruppel- (Pergamene Comunali 1181). lo, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Da un incartamento del 1815 che riporta l’approvazione Pavia del 1250 come Mede, in contea Lumellina (Soriga della regia giunta a Zerbolò sono incorporate le frazioni di 1913). Sedone, Occhio, Marzo, Parasacco, Limido, Campomag- Nel 1305 si menzionano il conte palatino Ruffino da Me- giore (Burroni 1965). de, cui seguiranno Tomaso nel 1312, Rinaldo nel 1397 e

199 Mede

Giacomo nel 1400 circa, come feudatari del luogo (Berga- nuova divisione dei dipartimenti e dei distretti, Mede è in- mo 1995). cluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento In un manoscritto del 1383 si legge “Locus Medde” (Bol- dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). lea 1909). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Anche negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge Mede ricade nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vi- nella Squadra di Lumelina, il toponimo “Medde” (statuta gevano, come quarto cantone e comune di seconda classe stratarum). unito a Parzano, Ragnera e Tortorolo con popolazione di Nel 1466 Francesco Sforza conferma a Bucino e Gugliel- 3330 abitanti (compartimentazione 1806). mo, conti di Mede, la separazione dalla città di Pavia e i pri- Una nuova modifica dei limiti amministrativi avviene in vilegi già confermati loro da Filippo Maria. data 9 settembre 1809: si mantiene inalterata la divisione in Nel 1620 Mede entra a far parte di una delegazione di 24 distretti e in cantoni, ma la novità più significativa è il rag- enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti Lo- gruppamento dei precedenti 90 comuni in soli 36. Il canto- mellini” (Zucchi 1904). ne di Mede ne riuniva 26 ora solo 7. Questo comparto ter- Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato ritoriale rimarrà invariato fino alla caduta napoleonica di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, (Landini 1952). come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). comune di Mede. consiglio. 732 Separatamente risulta anche il toponimo: Nobili di Mede 1798 - 1814 (ibidem). Con decreto del 11 febbraio 1814 si nominano i membri dei Nel 1647 è signore del luogo Ignazio Gorriani e vi rimar- consigli dei comuni di prima e seconda classe del dipartimento rà fino al 1743, quando gli subentreranno i fratelli Guizzar- dell’Agogna. Per il consiglio comunale di Mede i consoli sono: di (Bergamo 1995). Nicola Romani Vincenzo, Nicola Giuseppe, Salvadeo Lorenzo, Malagamba Giovanni, Ricca Carlo, Boggio Filippo (Bollettino comune di Mede. 730 delle leggi 1814). 1708 - 1797 comune di Mede. 733 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- 1815 - 1859 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina dal duca di Savoia Mede conta 1405 anime nel numero Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Mede è sono compresi anche gli abitanti di Ragnera, i feudatari capo di mandamento, nella provincia di Mortara (regio sono i conti Graziano e Filippo Gionanoli questore in Mi- editto 1814, ASCVo). lano, Ignazio Gorrano, dottor Carlo Antonio Zaccaria, ca- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- pitano Gaspare Isnardi, capitano Lucca Francesco, e fratelli tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Guizzardi, i primi due abitanti in Milano, gli altri nel luogo regi stati di terra-ferma”, Mede è capo di mandamento, nel- (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). la provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Mede è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radunano Gerola). in una congregazione per risolvere gli interessi della pro- Mede appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di vincia (Malagugini 1911). Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In- Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda tendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, pos- del 1723 fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla siede, invece, gli uffici di Insinuazione e di Posta. prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Conta una popolazione di 4415 abitanti. (Casalis) Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre viene confermata l’appartenenza di Mede alla provincia 1859, risulta infatti che Mede appartiene al circondario ter- Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). zo di Lomellina, mandamento settimo di Mede e ha una po- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che polazione di 5628 abitanti (decreto 1859). il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750). mandamento di Mede. 734 Mede viene scelto anche come sede di consiglio della 1815 - 1859 congregazione generale (dal 1731 e negli anni successivi) Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Mede è (ASTo, Inventario, n˚48). capo di mandamento, nella provincia di Mortara riunisce le Nel 1773, alla morte del re di Sardegna Carlo Emanuele comunità di: Frascarolo, Aqualunga, Golido, Castellaro de’ III, Mede andrà sotto la protezione della regia camera di Giorgi, Cascina Comune, Torre de’ Beretti, Cascina de’ Torino. Bossi, Lomello, Cascina Grua, Villa Biscossa, Lerniano, In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- Ferretto Campalestro, Terno, Vellezzo e Pieve (egio editto tembre 1775 Mede è confermato alla Lumellina (editto 1814, ASCVo). 1775). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ comune di Mede. 731 regi stati di terra-ferma”, Mede è capo di mandamento, nel- 1798 - 1814 la provincia di Lomellina, le comunità che appartengono al Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la suo mandamento sono: Castellaro de’ Giorgi, Frascarolo, Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Goido, Lumello, Mede, Semiana, Torre Beretti, Velezzo e so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). del terzo distretto (legge 11 Brumale anno IX). Nella compartimentazione terrotoriale del 23 ottobre Il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che 1859, Mede risulta essere il settimo mandamento del cir- per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e relativi condario terzo di Lomellina, i comuni inclusi nella sua giu- corpi amministrativi si è ritenuto necessario stabilire una risdizione sono: Castellaro dei Giorgi, Frascarolo, Goido,

200 Mezzana Bigli

Lomello, Semiana, Torre Beretti, Velezzo e Villabiscossi mento di Varzi appartenente alla provincia di Voghera (re- (decreto 1859). gio editto 1814, ASCVo). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- MENCONICO ture e cantoni per le assise, Menconico veniva definitiva- mente inserito nel mandamento di Varzi appartenente al primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto comune di Menconico. 735 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- sec. XIV - 1743 nente alla divisione di Genova. Dipendeva dal senato di Ge- Menconico (come Menconigo) nel 1634 è inserito come nova, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del princi- sede in Varzi. pato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- (Opizzone 1634). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Menconico viene comune di Menconico. 736 inserita nel terzo mandamento di Varzi, provincia di Bob- 1744 -1798 bio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Ge- rola). Con il trattato di Worms del 1743 Menconico passò sotto Venivano aggregate a Menconico le frazioni di: Monte il dominio di casa Savoia. Martino, Costa, San Pietro, Costa di San Pietro, Giarola, Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono San Pietro Casasco, Colleggio, Gomarito, Gaireto, Lago, stabiliti gli uffici di insinuazione, Menconico viene inserito Polinago, Carpeneto, Priva, Varsaia, Ronco Marino, Carob- nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). biolo e La Cà e la popolazione era di 1132 abitanti (Casalis Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1840). Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Nel 1859 Menconico con una popolazione di 1241 abi- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare rita nel III mandamento di Varzi del circondario di Bobbio che Menconico fosse amministrato da un sindaco e quattro (decreto 1859). consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Men- conico con San Pietro Casasco si trova inserito nel distretto di Bobbio (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del MEZZANA BIGLI 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Menconico, viene inserito nel secon- comune di Mezzana Bigli. 739 do cantone di Varzi (riparto 1789). sec. XIV - 1748 comune di Menconico. 737 L’origine del nome è quello di Mediana Laumellorum cui 1799 - 1814 più tardi, nel secolo XVI, sarà aggiunta la determinazione Biglia o Bigli, cognome dei feudatari del luogo (Forte Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge 1937-38). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires La località è citata nell’elenco delle terre del contado di e gli aggiunti della municipalità di Menconico con decreto Pavia del 1250 come Glarea cum Mecana (Gerola con del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Menconico Mezzana), in contea Lumellina (Soriga 1913). viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- Nel 1355 queste terre erano dei Beccaria, passeranno poi rio di Bobbio (decreto Campana 1801). al nobile Guido Torelli, ferrarese, nel 1431. Nei secoli se- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- guenti Mezzana Bigli fu sempre una piccola frazione di partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Gerola, che sotto i Visconti era un importante comune. Nel municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- 1425 Gerola era affidato ad un podestà. rica per tre anni (decreto Campana 1802). Nel 1493 è nominata la Messoria Isolaria divisa in sopra- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- na e sottana, ed era di lei signore Giacomo Corti; sia Mes- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- soria che Mezzana erano unite a Gerola. parte, Menconico con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Ne 1525, infatti, Gerola con Mezzana, Campalestro e gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Guazzora furono smembrati dal feudo di Casei che, allora (decreto 1805, ASC Casei Gerola). apparteneva ai Marchesi Torelli che lo avevano dato in feu- do ad Antonio Biglia (Forte 1937-38). comune di Menconico. 738 Nel 1700 Gerola, con Mezzana Bigli aveva le cascine Ba- 1815 -1859 lossa, Del Mezzo, Del Gerone, Grava, Casoni, Erbatici, Al L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Mezzano, Dossena, Al Terzo, Alla Colonna, Alla Messora. Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Ne reggevano le sorti un sindaco e un proconsole. l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. comune di Mezzana Bigli. 740 In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- 1749 - 1797 bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Mezzana Bigli è sempre stata citata con Gerola; ne reg- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, gevano le sorti, nel 1723, un sindaco, Giacomo Meardi e un Menconico veniva provvisoriamente inserito nel manda- proconsole, Antonio da Novi (Forte 1937-38).

201 Mezzana Bottarone

All’annessione della Lomellina al Piemonte, Mezzana ri- mandamento di Pieve del Cairo, provincia di Lomellina mase sotto il governo ducale di Milano. Con la pace di (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Aquisgrana, 1748, l’Oltrepò pavese smembrato dal ducato Mezzana Bigli appartiene alla diocesi di Vigevano, divi- di Milano, principato di Pavia, fu ceduto dall’Austria alla sione di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uf- real casa di Savoia. fici di Intendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mor- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- tara, quello di Insinuazione è a Mede, mentre l’ufficio di tembre 1775 Mezzana Bigli risulta appartenere alla provin- Posta è a Pieve. cia di Voghera unita a Cassei (editto 1775). Conta una popolazione di 768 abitanti (Casalis). Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789, Mez- Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre zana Biglia, è inclusa nel primo cantone di Voghera (mani- 1859, Mezzana Bigli appartiene al circondario terzo di Lo- festo senatorio 1789). mellina, mandamento ottavo di Pieve del Cairo e ha una po- polazione di 2987 abitanti (decreto 1859). comune di Mezzana Bigli. 741 1798 - 1814 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la MEZZANA BOTTARONE Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo del terzo distretto e Mezzana Biglia ne fa parte (legge 11 comune di Mezzana Bottarone. 743 Brumale anno IX). sec. XIV - 1743 Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Come Mezzana d’Astolfi (?) compare nell’elenco delle che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Ol- ne dei dipartimenti e dei distretti, Mezzana Biglia è incluso trepo e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltre- nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Ago- po, cart. 17). gna (legge 25 Fiorile anno IX). Mezzana Bigli diventa comune a sè, ma avendo ancora comune di Mezzana Bottarone. 744 beni in comune con Gerola, deve aspettare le decisioni del- 1744 -1798 le autorità per un effettiva delimitazione territoriale. Con il trattato di Worms del 1743 Mezzana Bottarone Nel 1804 è sindaco Giacomo Torti (Forte 1937-38). (come Mezzana Cantalupo)(?) passò sotto il dominio di Durante l’amministrazione napoleonica, Mezzana Biglia casa Savoia. è nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, can- La comunità di Mezzana Bottarone non è compresa tone quarto di Mede, come comune di terza classe con po- nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un pro- polazione di 1090 abitanti (compartimentazione 1806). prio rappresentante in Voghera alla riunione generale per La direzione generale dell’amministrazione dei comuni, l’elezione della congregazione dei possessori dei beni rura- dovendo procedere alla concentrazione di molti piccoli co- li nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno muni in altri vicini e più importanti, il 31 agosto 1807 chie- 1744, compare invece Cantalupo (convocato 1744). de al sindaco di questo luogo precise informazioni sulla po- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono sizione del paese, sui suoi confini, sulle strade, ecc. stabiliti gli uffici di insinuazione, Mezzana Bottarone non compare in nessuna tappa, è presente inserita nella tappa di Il sindaco subdorando il pericolo di una aggregazione al Voghera Mezzana d’Amorbati (?) (tappa insinuazione comune di Sannazzaro de Burgondi, il quale mirava soprat- 1770). tutto ai cascinali di Balossa, sottolineò la dipendenza reli- giosa di questi ultimi, dalla parocchia di Gerola e loro am- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Mez- ministrazione che dipendeva appunto da Mezzana. Ma il zana Bottarone non compare, si trova inserita nel distretto pericolo di tale annessione si faceva più insistente, cosicché di Voghera Mezzana Cantalupo (?) (editto di S.M. 1775) il comune di Mezzana chiede, piuttosto, l’aggregazione a nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il Pieve del Cairo. riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, come Mezzana Cantalupo, viene inserita nel primo cantone di La direzione generale, valutati i pro e i contro, accontenta Voghera (riparto 1789). il comune: non solo gli conserva l’indipendenza ma gli ag- grega anche Gallia, che contava 112 abitanti. Infatti, con comune di Mezzana Bottarone. 745 decreto del vicerè Eugenio Napoleone, approvato il 31 1815 -1859 marzo 1809, si sancisce che Mezzanabigli, appartenente al dipartimento dell’Agogna, unita a Gallia, conta una popo- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di lazione di 2162 abitanti (di cui 2046 nel capoluogo, 116 in Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Gallia) (Forte 1937-38). l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. comune di Mezzana Bigli. 742 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo 1815 - 1859 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Mezzana ture e cantoni per le assise, Mezzana Bottarone, come Mez- Bigli e cascinali è inclusa nel mandamento di Pieve del Ca- zana Corti Bottarone veniva definitivamente inserita nel iro, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). mandamento di Casatisma appartenente al terzo cantone Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- della provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ), tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione regi stati di terra-ferma”, Mezzanabiglia viene inserita nel di Alessandria. Dipendeva dal senato di Casale, l’ufficio

202 Mezzanino dell’insinuazione aveva sede in Casteggio e quello postale Opizzoni, il quale, a sua volta, nel 1685, lo venderà a Ettore in Casatisma. Campeggi. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Nel 1705 per la morte del di lui figlio il feudo fu venduto tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ a Pietro Monticelli e morto questo, nello stesso anno, dato regi stati di terra ferma” la comunità di Mezzana Corti Bot- al conte Giovanni Guasco. Gli ultimi proprietari del territo- tarone viene inserita nel quarto mandamento di Casatisma, rio furono i marchesi Mandelli, piacentini (Bergamo 1995). provincia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). comune di Mezzana Rabattone. 749 Nel 1859 Mezzana Bottarone con una popolazione di 1708 - 1797 715 abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e vie- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- ne inserita nel I mandamento di Casatisma del circondario nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- di Voghera (decreto 1859). lina dal duca di Savoia Mezzana Rabattona conta 400 ani- me il feudatario è il conte Guasco, abitante in Alessandria (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). E’ proprio nel 1703, quando tutta la Lomellina attuale, MEZZANA DEL BELLISOMO escluso il Siccomario e il Vigevanasco, viene data dagli au- striaci ai Savoia, che sorsero delle controversie per stabilire comune di Mezzana del Bellisomo. 746 il confine del territorio: Mezzana Rabattone non era ben sec. XIV - 1707 chiaro se appartenesse all’Oltrepò, alla Lomellina o, addi- rittura, al Siccomario, questione protratta dal 1718 al 1723. Mezzana del Bellisomo risulta incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Am- Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda brogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opiz- del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina zone 1644). (stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Mezzana de’ Rabattoni è incluso nel terzo cantone della comune di Mezzana del Bellisomo. 747 Lomellina (manifesto senatorio 1750). 1708 - 1797 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- tembre 1775 Mezzana Rabattone è confermata alla Lumel- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina (editto 1775). lina dal duca di Savoia Mezzana Bellisoma è stata distrutta dal Po; non appaiono, perciò indicazioni né sul numero di comune di Mezzana Rabattone. 750 anime né sui feudatari (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). 1798 - 1814 Intorno al 1800 Napoleone I conferma l’aggregazione di Mezzana Rabattone alla provincia di Voghera. Il comune, data la sua precaria stabilità, anche se teorica- MEZZANA RABATTONE mente fu sempre a se stante, si appoggerà, nelle varie epo- che, sia a Pancarana che a Zinasco, diventando completa- comune di Mezzana Rabattone. 748 mente indipendente solo nel 1825 (Bergamo 1995). sec. XIV - 1707 Il toponimo deriva dal nome della famiglia proprietaria comune di Mezzana Rabattone. 751 dell’antico insediamento, ma si trova scritto nei documenti 1815 - 1859 Mezana di Arbatò, Arbatum, Ribatoni o Rebatomum, solo Mezzana Rabattone è comune nel mandamento di Casa- nel XVIII secolo si fisserà in quello attuale. tisma, provincia di Voghera, appartiene alla diocesi di Tor- In un diploma del 1164 di Federico Barbarossa il territo- tona, divisione di Alessandria. rio di Mezzana Rabattone risulta dipendere da Pavia (Ma- E’ dipendente dal Senato di Casale e conta una popola- lagugini 1911). zione di 514 abitanti (Casalis). Solo nel 1400, quando si incomincia ad arginare il Po, il Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre borgo comincerà a crescere sensibilmente. In questo perio- 1859, invece, Mezzana Rabattone appartieneal circondario do fa parte del feudo di Voghera. primo di Pavia, mandamento quinto di Cava e ha una popo- I Visconti nel 1436 distaccano l’Agro Vogherese dal con- lazione di 526 abitanti (decreto 1859). tado di Pavia, creandolo provincia autonoma, e nel 1466 il duca di Milano investì i fratelli Eustachi delle terre di Mez- zana. Il luogo, nel XVI secolo faceva parte della sub-squa- dra-Summi. MEZZANINO Nel 1500 la località situata vicino al Po, sarebbe stata di- strutta e, al suo posto, sorgeranno due località distinte: Mezzana di Sotto, detta anche Mezzana dei Frati delle Gra- comune di Mezzanino. 752 zie, riva sinistra (chiamata dal volgo “la Mezzana de Gra- sec. XIV - 1743 vagini” o Gravagnini) e la Mezzana di Rabatono in ultra In un documento del 1650 si dice che Mezzanino antica- Padum, in seguito alle piene del Po, Mezzana di sotto sarà mente fosse situato alla sinistra del Po (Saglio ). abbandonata e sarà ricostruita l’attuale Mezzana Rabatto- Come Thovo e Mezzanino compare nell’elenco delle di- ne. chiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno Dopo la morte di Francesco Giuseppe Eustachi nel 1664, 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Ol- il feudo fu devoluto alla real camera, che lo investì a Siro trepo e Siccomario, tra i dichiaranti vi sono il console e il

203 Mezzano portinaro (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. rito nel III mandamento di Barbianello del circondario di 17). Voghera (decreto 1859). Mezzanino nel 1634 è inserito come appartenente al Sic- comario, nell’elenco delle terre del principato di Pavia cen- site per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). MEZZANO comune di Mezzanino. 753 comune di Mezzano. 756 1744 -1797 sec. XIV - 1743 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Mez- Dal XIV secolo Mezzano era feudo della famiglia Becca- zanino è inserito nel territorio del Siccomario. ria, la cui presenza è confermata da un documento del 3 febbraio 1398; da allora, fino alla metà del Seicento i Bec- comune di Mezzanino. 754 caria furono i signori del luogo (Mastropietro 1985). 1799 -1814 Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Squadra del Siccomario, “Mezanum” (statuta stratarum). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Il toponimo è incluso nel catasto cinquecentesco, conser- e gli aggiunti della municipalità di Mezzanino con Baselica vato nell’Archivio di Stato di Cremona (Mastropietro e Venesia con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1985). 1801). Mezzanino viene inserito nel dipartimento di Ma- Mezzano risulta incluso nell’elenco delle terre del stato rengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana di Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, 1801). come appartenente al Siccomario (Opizzone 1644). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Nel 1626 tutto il Siccomario era feudo della famiglia partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Beccaria; Mezzano, Santa Maria di Strada erano infeudati municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- a Giovanni Beccaria, mentre Cassina del Leba, Gerre et rica per tre anni (decreto Campana 1802). Chiosso, Valbona e Costa Caroliana lo erano al Marchese Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Carlo Francesco (Mastropietro 1985). strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Nel 1668 il feudo di Mezzano viene incamerato dalla re- parte, Mezzanino con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- gia camera di Milano che lo mette in vendita. In questa data gregato al dipartimento di Genova circondario di Voghera il console di Mezzano dichiara che non esisteva in quella (decreto 1805, ASC Casei Gerola). terra nessun podestà, e che la giustizia si faceva ricorso ai giudici di Pavia (Mastropietro 1985). comune di Mezzanino. 755 Michele Benaglia giura fedeltà a Carlo II re di Spagna 1815 -1859 come duca di Milano per il feudo di Mezzano nel Siccoma- rio, permesso acquistato dalla regia camera e datato 25 ago- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di sto 1669 (ASTo, Inventario n˚45). Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Un successivo giuramento di fedeltà prestato da Mel- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento chiorre Benaglia a Filippo V, re di Spagna, come duca di amministrativo del 1775. Milano per la suddetta comunità, porta la data del 28 set- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- tembre 1701 (ASTo, Inventario n˚45). bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Alla morte del Benaglia, il feudo viene incamerato (Ma- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, stropietro 1985). Mezzanino veniva provvisoriamente inserito nel manda- mento di Barbianello appartenente alla provincia di Voghe- comune di Mezzano. 757 ra (regio editto 1814, ASCVo). 1744 - 1797 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- In un documento dei primi del Settecento la popolazione monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- di Mezzano era di 285 persone. (Mastropietro 1985). ture e cantoni per le assise, Mezzanino veniva definitiva- Nel 1771 il feudo di Mezzano, rimasto per lungo tempo mente inserito nel mandamento di Barbianello alla regia camera, senza che si presentasse alcun acquiren- appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera te, viene smembrato e Valbona, che ne faceva parte, viene ( regio editto 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura eretta in feudo a se stante. e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- senato di Torino, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in tembre 1775 Mezzano con Cascina Lebba risultano appar- Broni e quello postale in Barbianello. tenere alla provincia del Siccomario (editto 1775). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Nel 1786 con la creazione del tribunale di Alessandria il tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Siccomario venne a dipendere da questo organismo per tut- regi stati di terra ferma” la comunità di Mezzanino viene to quello che attineva all’amministrazione della giustizia, inserita nel secondo mandamento di Barbianello, provincia tre anni dopo nel 1789 andò a far parte della provincia di di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, Voghera (Mastropietro 1985). ASC Casei Gerola). La popolazione di Mezzanino contava circa 1400 abitanti comune di Mezzano. 758 (Casalis 1840). 1798 - 1814 Nel 1859 Mezzanino con una popolazione di 1480 abi- Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il Dipar- tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- timento dell’Agogna coprendente tutte le terre fra Ticino e

204 Mirabello

Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con la MEZZANO PARPANESE Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, perchè l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento dell’Olo- comune di Mezzano Parpanese. 760 na (Mastropietro 1985). 1757 - 1796 Nel periodo napoleonico si opera un accorpamento di al- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del cune comunità, scelto come capoluogo Santa Maria Trava- 1757 Mezzano di Parpanese viene assegnato alla delega- cò, Mezzano ne diventa una frazione. Ma questo riordina- zione X della campagna sottana pavese (Compartimenta- mento ebbe vita breve, effettuato nel 1806 decatte nel 1814 zione teresiana 1757). (Mastropietro 1985). Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806, settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Mezzano, insieme a Costa Carogliana e d’Amborano rica- ta appartenere come Mezzano di Parpanese alla delegazio- de nel Dipartimento d’Olona, distretto secondo di Pavia, ne X della Campagna Sottana. cantone primo di Pavia come comune di III classe con 209 abitanti (compartimentazione 1806). comune di Mezzano Parpanese. 761 1797 - 1815 comune di Mezzano. 759 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama 1815 - 1859 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stretto di San Colombano. Il Siccomario, ritornò a far parte della provincia di Vo- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del ghera, sulla base dell’editto del 7 ottobre 1814, con cui vie- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- ne creato il mandamento di San Martino comprendente, ol- tra a fare parte del distretto di Pieve Porto Morone. tre il comune anche quello di Santa Maria della Strada Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- (regio editto 1814, ASCVo) gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Con il passaggio del Siccomario allo stato di Sardegna avente per capolugo Pavia. viene ripristinata l’antica divisione in cinque comunità au- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno tonome, divisione che durò pochi anni dal 1815 al 1818. 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Verso la fine del 1818 valutando gli effetti negativi dell’am- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con pio frazionamento amministrativo di un territorio così pic- popolazione di 79 abitanti. colo, si opera un nuovo accorpamento, in virtù di un regio editto del 10 novembre 1818 che prevedeva la creazione del comune di Mezzano Parpanese. 762 comune di Mezzano, come capoluogo Pilastri con la borga- 1816 - 1859 ta Lebba e con le frazioni: Valbona con Cascinale Casetti e Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Fossa, Novello con Campolungo, Mantavola e Passapola, bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Cascina Colonne (Mastropietro 1985). Mezzano Parpanese viene assegnato al quarto distretto - Per cui staccato di nuovo da Voghera con tale ordinamen- Corteolona - della provincia di Pavia. to va a far parte della neo-costituita provincia Lomelli- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 na.Infatti, per mezzo del citato regio editto del 10 novem- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il bre 1818 “portante una nuova circoscrizione generale delle comune era dotato di convocato. provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Mezzano viene inserito nel mandamento di San Martino cazione 23 giugno 1853) il comune di Mezzano Parpanese Siccomario, provincia di Lomellina (regio editto 1818, risulta compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Cor- ASC Casei Gerola). teolona. La sua popolazione era formata da 88 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Mezzano è comune nel mandamento di San Martino Sic- dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 93 abi- comario, appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di tanti. Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In- tendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, quel- lo di Insinuazione è a Garlasco, mentre l’ufficio di Posta è a San Martino Siccomario. MIRABELLO Conta una popolazione di 852 abitanti (Casalis). Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre comune di Mirabello. 763 1859, Mezzano, appartiene al circondario di Pavia, manda- sec. XIV - 1756 mento quinto di Cava, ha una popolazione di 674 abitanti (decreto 1859). Il toponimo appare Il toponimo appare nel comparto del- le strade degli “Statuta Stratarum” del 1452, unito a Santa Il Comune, verrà aggregato nel 1873 a Travacò Siccoma- Sofia, come appartenente alla squadra “locorum divisiae” rio (Santa Maria di Strada) in seguito ad un decreto reale di (Bassi 1996). Vittorio Emanuele II (Mastropietro 1985). Successivamente viene indicato come appartenente al (La provincia Lomellina viene abolita nel 1859 insieme Barco Novo nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di al Mandamento di San Martino. Il Siccomario è aggregato Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). di nuovo ala circondario di Pavia e tale rimane la sua appar- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del tenenza amministrativa fino al 1927, anno in cui furono censimento ricevute nel 1750 (Risposte ai 45 quesiti, 3018) soppressi tutti i circondari) (Mastropietro 1985). risulta che Mirabello non è mai stato infeudato. Non ha po-

205 Miradolo destà ne giusdicente in luogo ma è sottoposto all’ufficio MIRADOLO pretorio del podestà di Pavia. La comunità è retta da un console e da un deputato eletti comune di Miradolo. 767 annualmente con pubblico incanto durante il consiglio ge- sec. XIV - 1756 nerale. Mirabello ha un cancelliere residente in Pavia e nes- Il toponimo Miradolo compare nel diploma dell’impera- sun procuratore in Milano e conta 700 anime. tore Federico del 1164 (Bonetta Ms A III 26) nell’elenco dei luoghi su cui i pavesi hanno diritto alle “regalie”. comune di Mirabello. 764 Miradolo è citato come appartenente alla zona “inter pa- 1757 - 1796 piam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Successivamente viene confermata la dipendenza di que- 1757 Mirabello viene assegnato alla delegazione XII del sta località da Pavia con il diploma di Enrico VI del 1191 parco vecchio pavese con aggregat la frazione di Porta Pe- (Bonetta Pergamene comunali n. 40) con la denominazione scarina. “Miradolum”. Ancora come “Miradolum” è presente Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 nell’estimo del 1250 (Soriga 1913). settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Nel comparto delle strade degli “Statuta Stratarum” del ta appartenere alla delegazione XII del Parco Vecchio Pa- 1452 “Miradolum” appartiene alla squadra del vicariato di vese aggregato alla frazione di Porta Pescarina. Belgioioso (Bassi 1996). Durante il medioevo venne infeudato ai conti di Beglio- ioso quindi passò sotto la signoria degli Estensi (Merlo comune di Mirabello. 765 1994). 1797 - 1815 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama censimento ricevute l’8 gennaio 1751 (Risposte ai 45 que- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- siti, cart. 3022) questo paese delle Campagna Sottana risul- stretto di Belgioioso unito a Porta Pescarina. ta infeudato al marchese principe d’Este che riceve i censi per fuochi, teste, beni e aratri. La giustizia è amministrata Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del dal podestà feudale la cui sede è sede a Corteolona - paese 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- capo giurisdizione. tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo La comunità è retta dal console, che presta giuramento Pavia mantenendo l’aggregazione alla sua frazione. sia alla curia pretoria di Pavia che al podestà di Corteolona, Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- e da tre deputati estratti a sorte da una lista di idonei nel cor- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- so di uno dei due consigli annuali. Le scritture sono tenute sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Mila- partimento dell’Olona, non è indicata la sua frazione. no, la popolazione è di 680 abitanti. Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona comune di Miradolo. 768 avente per capolugo Pavia. 1757 - 1796 Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come Con la compartimentazione del Principato di Pavia del comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II 1757 Miradolo viene indicato come appartenente al campa- Pavia, cantone I Pavia, unito alla frazione di Porta Pescari- gna sottana, delegazione X con aggregata la frazione di Cà na con popolazione di 916 abitanti. de’ Rho (Compartimentazione teresiana 1757). Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- comune di Mirabello. 766 ta appartenere alla delegazione X della Campagna Sottana 1816 - 1859 aggregato alla frazione di Ca de’ Rho.

Con la compartimentazione territoriale del regno lom- comune di Miradolo. 769 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di 1797 - 1815 Mirabello viene assegnato al primo distretto - Pavia - della provincia di Pavia unito a Porta Pescarina. Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 di San Colombano unito a Ca de’ Rho. luglio 1844) aggrega a Mirabello, oltre a Porta Pescarina, anche Cantugno, Torre del Gallo, Cornaiano, Restellone e Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Le Due Porte; da esso si evince che il comune era dotato di 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- convocato. tra a fare parte del distretto di Pieve Porto Morone mante- nendo l’aggregazione alla sua frazione. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- cazione 23 giugno 1853) il comune di Mirabello risulta tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia ancora sulta appartenente al distretto di Sant’Angelo, il secondo aggregato a Cantugno, Porta Pescarina, Torre del Gallo, del dipartimento dell’Olona. Cornaiano, Restellone e Le Due Porte. La sua popolazione Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno era formata da 1726 abitanti. 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 1765 abitanti. popolazione di 1253 abitanti.

206 Molinazzo comune di Miradolo. 770 Nella divisione del territorio 1805 è indicato come comu- 1816 - 1859 ne di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Pavia, cantone I Pavia con popolazione di 209 abitanti. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Miradolo viene assegnato al quarto distretto - Corteolona - comune di Misano. 774 della provincia di Pavia unito a Cà de’ Rho. 1816 - 1859 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 300 abitanti. comune era dotato di consiglio. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Mirdolo risulta com- preso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolona an- MOIRAGO cora aggregato a Cà de’ Rho. La sua popolazione era formata da 1876 abitanti. comune di Moirago. 775 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- sec. XIV - 1756 dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 1968 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del abitanti. censimento fornite nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3020) Moirago risulta essere una comunità della campagna sopra- na indipendente infeudata al monastero della Certosa che non riceve censi, il iusdgiusdicente feudale risiede a Torre MISANO del Mangano e viene compensato in occasione del riparto dell’imposta quando si fa un’unione generale. Il comune è comune di Misano. 771 retto dai due maggiori estimati e dal console la cui carica sec. XIV - 1756 viene messa all’incanto. Il console presta giuramento sia presso il giudice feudale che presso il pretorio di Pavia. Misano è indicato come appartenente al vicariato di Set- Non c’è un cancelliere fisso ma ne viene occasionalmente timo nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” assunto uno quando è necessario, non ci sono procuratori in di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Milano e la popolazione ammonta a 69 anime. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Nelle compartimentazioni successive risulta aggregato a censimento (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3018) risulta che Liconasco. questa località del vicariato di Settimo non ha feudatari. Non risiede alcun jusdicente La comunità è retta da un console e da un sindaco che in- sieme al maggiore estimato presiedono il consiglio genera- MOLINAZZO le. Le scritture sono tenute da un cancelliere, non c’è pro- curatore in Milano. comune di Molinazzo. 776 sec. XIV - 1756 comune di Misano. 772 1757 - 1796 Molinazzo è indicato come appartenente al campagna so- prana, delegazione V aggregato a Cittadella e a Santa Sofia Con la compartimentazione del Principato di Pavia del per Salto da Ambrogio Opizzone “Relatione di tutte le terre 1757 Misano viene posto nella XIV delegazione, vicariato dello Stato di Milano” (Compartimentazione teresiana del di Settimo (Compartimentazione teresiana 1757). 1757). Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Dalle risposte ai quarantacinque questi ricevute nel 1751 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- risulta che Molinazzo e Cittadella erano aggregati. Le due ta appartenere alla delegazione XIV del Vicariato di Setti- comunità non sono infeudate e per l’amministrazione della mo. giustizia dipendono da Pavia dove presta giuramento il console, è presente un cancelliere salariato residente in Pa- comune di Misano. 773 via ma non ci sono procuratori in Milano, la popolazione di 1797 -1815 Molinazzo è composta da 25 anime e quella di Cittadella da 50. Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stretto di Belgioioso. comune di Molinazzo. 777 1797 - 1815 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- Nella divisione del territorio del 1805 Molinazzo (decre- tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo to 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del Pavia. dipartimento d’Olona, distretto II Pavia cantone I Pavia con Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- popolazione di 186 anime unito a Cittadella e Santa Sofia tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- per Salto. sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- partimento dell’Olona. comune di Molinazzo. 778 Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- 1816 - 1859 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Con la compartimentazione territoriale del regno lom- avente per capolugo Pavia. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di

207 Molino de’ Perotti

Molinazzo viene assegnato al primo distretto - Pavia - della asi tipo e per la giustizia dipende da Pavia, la popolazione provincia di Pavia unito a Cittadella e Santa Sofia per Salto. ammonta a 39 anime. Molinazzo e le sue frazioni vengono aggregati a Villa Nella compartimentazione del 1757 nonché in quelle lunga con decreto del 10 luglio 1841. Il successivo compar- successive viene citato insieme a Belvedere. timento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. MONDONDONE

comune di Mondondone. 782 MOLINO DE’ PEROTTI sec. XIII- 1743 Il toponimo si trova per la prima volta nominato in un comune di Molino de’ Perotti. 779 atto di divisione tra i Malaspina e gli Estensi (Maragliano), sec. XIV - 1756 il territorio o parte di esso venne assegnato ai Malaspina Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del conti di Tortona. Nel 996 sappiamo che esiste il castello e censimento fornite nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3019) in un atto del 1141 vengono venduti beni in Mondondone Molino de’ Perotti risulta essere una comunità della cam- (Cavagna Sangiuliani 1891). Nel 1158 il feudo era tenuto pagna soprana indipendente, infeudata al monastero della in consorzio da diversi signori e il castello era sede di nota- Certosa che non riceve censi, il podestà feudale viene com- io. Federico I con diploma dell’ 8 agosto 1164 tolse Mon- pensato per il riparto dell’imposta, in quest’occasione si dondone alla giurisdizione del vescovo di Tortona per asse- riunisce il popolo e viene eletto il console per mezzo di un gnarla alla città di Pavia (diploma Federico I) e la comunità pubblico incanto. Il console presta giuramento sia al pode- fu così inclusa nell’Oltrepo pavese. In un istrumento del stà feudale che al pretorio di Pavia. È presente un cancellie- 1248 risulta che il castello con le sue pertinenze era posse- re salariato, non ci sono procuratori in Milano e la popola- duto per metà dal Monastero del Senatore di Pavia e per zione ammonta a 36 anime. metà dai Canepanova (Cavagna Sangiuliani 1891). Nel 1268 Rolando di Canepanova veniva nominato podestà e Nelle compartimentazioni successive risulta aggregato a rettore di Mondondone dalla badessa del Senatore e nel Guinzano. 1279 il vicario del podestà di Pavia ordinava ai consoli, al consiglio ed al comune di riconoscere come podestà di Mondondone Giorgio Carbone eletto dal monastero del Se- natore (Bollea 1909). In una sentenza del 7 giugno 1298 il MOLINO VECCHIO podestà di Pavia ordinava alla comunità di Voghera di non molestare gli uomini di Mondondone perchè erano sotto la comune di Molino Vecchio. 780 giurisdizione del monastero del Senatore. sec. XIV - 1756 Montedendonum è citato nell’elenco delle terre del con- tado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (So- Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del riga 1913). censimento (ASMi Catasto, cart. 3019) questa comunità Matteo ed Azzone Visconti agli inizi del sec. XIV con della campagna soprana dichiara di fare a sé e di essere in- l’aiuto dei Beccaria presero Mondondone e lo fortificarono. feudata alla contessa Grugni Rusca feudataria di Trivolzio Nel 1317 fu assediato dalle truppe del marchese del Mon- alla quale la comunità paga un censo. Il podestà feudale ferrato. Nel 1412 il duca di Milano donava Mondondone in abita a Pavia e riceve un compenso solamente in occasione feudo a Rinaldo Beccaria e nelle carte dell’ Archivio di Sta- della visita delle strade, localmente la giustizia è ammini- to di Milano è conservato il giuramento di Manfredo e Ri- strata dal suo luogotenente che risiede in Trivolzio, località naldo Beccaria a Galeazzo Maria Sforza. Alla morte di Au- capo feudo. reliano Beccaria il feudo ritornò alla Camera Ducale e nel La comunità è retta dal console, che presta giuramento 1610 venne assegnato con Codevilla a Giovanni Battista sia al pretorio di Pavia che al podestà feudale, e da tre fitta- Beccaria. bili coadiuvati da un cancelliere residente in Trivolzio. Non Come “Monsdondonus” è inserito nel comparto delle ci sono procuratori in Milano e la popolazione ammonta a strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenen- 146 anime. te all’Ultra Padum (Statuta stratarum). Nelle compartimentazioni successive Molino Vecchio ri- Mondondone compare nell’elenco delle dichiarazioni sulta aggregato a Marcignago. del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- comario; sono sotto la sua giurisdizione Murisasco, Garlas- solo, Codevilla, Pontassio e Piana (ASCVo, Congregazione MONCUCCO rurale Oltrepo, cart. 17). Mondondone nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia comune di Moncucco. 781 censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone sec. XIV - 1756 1634). Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Con la costituzione della provincia di Voghera, nel regno censimento (ASMi Catasto, cart. 3020) questa comunità Sabaudo, il feudo di Mondondone fu incamerato e Mon- della campagna sottana dichiara di essere indipendente e di dondone fu costituito capoluogo di comune che compren- essere infeudata al Monastero di San Maiolo. Essendo so- deva Codevilla, Garlassolo, Casareggio, Rasei, Piana, lamente una cascina mancano organi di governo di qualsi- Sant’Antonino, Torrazza, Trebio, Pragate, Mogliasco, Ca-

208 Montalto dè, Riccagioia, Maresco, Castellazzo, Nebiolo, Muriasco, timento di Marengo e nel circondario di Voghera (decreto Case di Bertuggia. Campana 1801). Nel 1610 Mondondone contava 200 anime, Piana 140, Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Garlassolo 130, Cascina Vecchia 30, nel 1643 arrivavano a partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri 300 totali (Cavagna Sangiugliani, Vidari). municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- La leggenda vuole che proprio in Mondondone abbia rica per tre anni (decreto Campana 1802). avuto origine il noto racconto di Bertoldo e Bertoldino; re Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Alboino, negli anni dell’assedio di Pavia (551-553) si dice strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- avesse posto dimora estiva nella villa Casa Reggia di Mon- parte, Mondondone con decreto del 13 giugno 1805 viene dondone e che dalle conversazioni con tale Montanaro nac- aggregato al dipartimento di Genova circondario di Voghe- que la storia (Casalis 1854). ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). comune di Mondondone. consiglio. 783 sec. XIII - 1743 Nel 1279 Mondondone era dotata di consiglio comunale; il vicario del podestà di Pavia ordinava ai consoli, al consiglio ed MONTALTO al comune di riconoscere come podestà di Mondondone Gior- gio Carbone eletto dal monastero del Senatore (Bollea 1909). comune di Montalto. 788 comune di Mondondone. console. 784 sec. XIV - 1743 sec. XIII - 1743 Gli storici indicano Montalto come capoluogo di un pago Nel 1279 la comunità di Mondondone era dotata di console; che comprendeva di certo Mornico, Oliva, Torricella, Villa, il vicario del podestà di Pavia ordinava ai consoli, al consiglio Lirio e Fenigeto. ed al comune di riconoscere come podestà di Mondondone Giorgio Carbone eletto dal monastero del Senatore (Bollea). Il toponimo si trova per la prima volta citato nel diploma dell’imperatore Ottone I dell’anno 962 in cui vengono do- comune di Mondondone. podestà. 785 nate diverse corti di Montalto al monastero delle Cacce e di sec. XIII - 1743 san Martino di Pavia, beni confermati successivamente, nel Primo podestà di Mondondone di cui si ha notizia è Giorgio 1065 anche da Enrico III (Legè, Storia di Montalto ). Carbone eletto nel 1279 dal monastero del Senatore di Pavia e Federico I con diploma dell’8 agosto 1164 assegnò Mon- riconosciuto dai consoli, dal consiglio e dal comune (Bollea). talto con le sue pertinenze alla città di Pavia, la quale suc- cessivamente la infeudò alla famiglia Belcredi (diploma comune di Mondondone. 786 Federico I). Nel 1219 gli abitanti di Montalto esprimono di- 1744 -1798 chiarazione di vassallaggio al loro feudatario, il console e i Con il trattato di Worms del 1743 Mondondone passò 18 credenzari del comune giurano in atto pubblico fedeltà sotto il dominio di casa Savoia. alla famiglia Belcredi, dichiarando che Montalto con il ca- La comunità di Mondondone è compresa nell’elenco del- stello, la sua giurisdizione e il suo territorio appartenevano le terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresen- alla famiglia Belcredi già in precedenza appartenuto al mo- tante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della nastero di santa Maria fuori porta di Pavia. Il feudatario si congregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del riservava il giudizio nelle cause civili e penali, di eleggere principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 ed aveva il podestà, il fiscale, il notaio per le cause civili e criminali, un proprio rappresentante eletto tra le comunità vocali il portinaro della porta del castello, il fabbro ferraio, i ca- (convocato 1744). merari, i cassieri e tutti gli altri ufficiali del comune, i Bel- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono credi erano agenti della comunità in Pavia (Legè, storia di stabiliti gli uffici di insinuazione, Mondondone con Code- Montalto). villa viene inserito nella tappa di Voghera (tappa insinua- Montaltum è incluso nell’elenco delle terre del contado zione 1770). pavese del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Nel 1474 Galeazzo Maria Sforza erigeva Montebello in Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- contea, nel 1477 ai Belcredi succedettero gli Strozzi e nel blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- 1617 il feudo passò ai Taverna per ripassare nel 1658 anco- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare ra ai Belcredi i quali lo mantennero fino all’estinzione nel che Mondondone fosse amministrata da un sindaco e quat- 1753 (Legè ). tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Come “Monsaltus” è inserito nel comparto delle strade Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Mon- degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente dondone si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di all’Ultra Padum (Statuta stratarum). S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che Montalto è incluso nell’elenco delle dichiarazioni del fo- stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- ra, Mondondone, viene inserito nel primo cantone di Vo- tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- ghera (riparto 1789). rio; è sotto la sua giurisdizione Fenigeto (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). comune di Mondondone. 787 Da un’indagine sulla situazione del feudo commissiona- 1799 -1814 ta nel 1615 dal Magistrato delle entrate straordinarie dello Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Stato di Milano, il questore Ayala e il fiscale Tornielli ina- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires ricati della relazione definirono Montalto come luogo di e gli aggiunti della municipalità di Mondondone con Code- montagna da cui non si ricavava molto per il feudatario e villa con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre appartenevano alla giurisdizione del feudo otto ville: Mor- 1801). Mondondone con Codevilla viene inserito nel dipar- nico, Oliva, , Montù de Belcredi, Villa dei

209 Montalto

Libardi, Fenigeto e Lirio con una popolazione di 80 fuochi l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento e circa 400 abitanti (ASTo Oltrepo). amministrativo del 1775. Montalto (come Mont’Aldo) nel 1634 è inserito come In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del princi- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte pato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, (Opizzone 1634). Montalto diveniva mandamento appartenente alla provin- Nel 1630 la popolazione era circa di 700 persone. cia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo comune di Montalto. 789 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- 1744 - 1798 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ture e cantoni per le assise, Montalto diveniva definitiva- Con il trattato di Worms del 1743 Montalto passò sotto il mente mandamento appartenente al secondo cantone della dominio di casa Savoia. provincia di Voghera (regio editto 1815, ASCVo), sede di La comunità di Montalto (come Montaldo) è compresa intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un pro- Alessandria. Dipendeva dal senato di Casale, l’ufficio prio rappresentante in Voghera alla riunione generale per dell’insinuazione aveva sede in Casteggio e quello postale l’elezione della congregazione dei possessori dei beni rura- in Montalto. li nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- 1744 (convocato 1744). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono regi stati di terra ferma” la comunità di Montalto viene in- stabiliti gli uffici di insinuazione, Montalto viene inserito serita nell’ottavo mandamento di Montalto, provincia di nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- La popolazione di Montalto contava 1222 abitanti (Casa- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- lis 1840). zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Nel 1859 Montalto con una popolazione di 1313 abitanti che Montalto fosse amministratao da un sindaco e quattro entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel consiglieri componenti il consiglio ordinario. VI mandamento di Montalto del circondario di Voghera Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Mon- (decreto 1859). talto si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- mandamento di Montalto. 792 bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, 1815 - 1859 Montalto, viene inserito nel primo cantone di Voghera (ri- parto 1789). Con il regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabi- limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e comune di Montalto. 790 della loro distribuzione in mandamenti di giudicature (re- 1799 - 1814 gio editto 1814, ASCVo) la provincia di Voghera viene sud- divisa provvisoriamente in diciotto mandamenti, Montalto Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge diventa capo del tredicesimo mandamento comprendente i del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires comuni di Mornico, Oliva, Borgoratto, Rocca de Giorgi e e gli aggiunti della municipalità di Montalto con decreto Staghiglione. del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Montalto viene Con il regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabi- inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e Voghera (decreto Campana 1801). della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- cantoni per le assise (regio editto 1815, ASCVo) la provin- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri cia di Voghera viene suddivisa definitivamente in tre canto- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- ni per le assise e in sedici mandamenti, Montalto diviene rica per tre anni (decreto Campana 1802). capo del settimo mandamento, appartenente al secondo Montalto nel riparto delle azioni dell’ex commenda di cantone comprendeva le terre di Lirio, Montù Berchielli, Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento Mornico, Oliva, Calvignano, Borgoratto, Rocca de Giorgi di Marengo è inserita nel circondario di Broni (decreto e Staghiglione. Brayda 1801). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- regi stati di terra ferma” Montalto diviene capo dell’ottavo parte, Montalto con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- mandamento della provincia di Voghera, divisione di Ales- gregato al dipartimento di Genova circondario di Voghera sandria comprendente i comuni di Lirio, Montù Berchielli, (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Mornico, Oliva, Calvignano, Borgoratto, Rocca de Giorgi e Staghiglione (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). comune di Montalto. 791 Con decreto del 23 ottobre 1859 Montalto diviene capo 1815 -1859 del sesto mandamento del circondario di Voghera compren- dente i comuni di Borgoratto, Calvignano, Lirio, Montalto, L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Montù Berchielli, Mornico, Oliva, Rocca de Giorgi e Sta- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni ghiglione (decreto 1859).

210 Monte Leone

MONTARCO Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- gregato al primo distretto del dipartimento dell’Olona comune di Montarco. 793 avente per capolugo Milano. sec. XIV - 1743 Nella divisione del territorio del 1805 mantiene la deno- minazione precedente ed (decreto 8 giugno 1805) è indica- Il toponimo come Mons Archus è incluso nell’elenco to come comune di III classe del dipartimento d’Olona, di- delle terre del contado pavese del 1250 come appartenente stretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con popolazione all’Oltrepo (Soriga). di 261 abitanti. Gli stessi dati vengono riportati nella com- Montarcho compare nell’elenco delle dichiarazioni del partimentazione territoriale del 28 aprile 1806. focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- comune di Monte Bolognola. 797 mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). 1816 - 1859 Come Mont’Arco nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia Con la compartimentazione territoriale del regno lom- censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di 1634). Monte con Bolognola viene assegnato al quarto distretto - Corteolona - della provincia di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il MONTE BOLOGNOLA comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- comune di Monte Bolognola. 794 cazione 23 giugno 1853) il comune di Monte risulta com- sec. XIV - 1756 preso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolona an- cora aggregato a Bolognola. La sua popolazione era Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del formata da 243 abitanti. censimento ricevute il 12 giugno 1751 (Risposte ai 45 que- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- siti , cart. 3022) questa comunità della Campagna Sottana dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 257 risulta infeudata ai conti Opizzoni e Bolognola che ricevo- abitanti. no dagli abitanti (uniti per questo alla comunità di Villante- rio) degli aggravi. Sono feudatari di Monte Bolognola an- che gli eredi di Giulio Visconti che però non percepiscono nulla. Il podestà feudale e il suo luogotenente prestano gra- tuitamente il loro servizio. MONTE LEONE Il comune, che dichiara di fare a sé, è governato da un console, che presta giuramento alla banca feudale e a quella comune di Monte Leone. 798 della curia del pretorio di Pavia, e da un fittabile, quest’ul- sec. XIV - 1757 timo cura anche la tenuta delle scritture, non ci sono procu- Il toponimo ha subito parecchie variazioni: è attestato ratori in Milano e la popolazione è di 125 anime. come “Montis Luponi” nel 999, in seguito come “Montis Olivonis” (1374) e successivamente, nel 1428, come comune di Monte Bolognola. 795 “Mons Oleonis” (Boselli 1985). 1757 - 1796 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Con la compartimentazione del Principato di Pavia del censimento ricevute il 22 dicembre 1750 (Risposte ai 45 1757 Monte è indicato come appartenente al campagna sot- quesiti, cart. 3021) questo comune della Campagna Sottana tana, delegazione XI aggregato a Bolognola (Comparti- risulta infeudato alla casa d’Este che riceve censi per testa, mentazione teresiana 1757). fuoco, beni propri e aratro. La comunità è soggetta al giu- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 dice feudale di Corteolona che riceve il provento della tassa settembre 1786 (Comparto 1786) il comune risulta appar- del vicariato. tenere come Monte alla delegazione XI della Campagna Monteleone ha sotto di sè tre piccoli comuni (Cantelma, Sottana mentre Bolognola è indicato come la frazione ag- Gatta e Ca del Rho) le cui tasse però sono pagate dal comu- gregata. ne dominante. La comunità è retta dal console, che presta giuramento comune di Monte Bolognola. 796 sia al podestà feudale che al pretorio di Pavia, e da due de- 1797 - 1815 putati scelti da una lista di otto o dieci nominativi. In occa- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama sione del riparto dell’imposta i capi famiglia interessati (al- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- meno due terzi) si radunano senza assistenza di giudici. Le stretto di San Colombano con la denominazione Monte con scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono Bolognola. procuratori in Milano e la popolazione è di 173 anime. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- comune di Monte Leone. 799 tra a fare parte del distretto di Villanterio mantenendo la de- 1758 - 1796 nominazione precedente. Nella compartimentazione del Principato di Pavia del Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- 1757 Monteleone viene indicato come appartenente al tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- campagna sottana, delegazione XI con aggregate le frazio- sulta appartenente al distretto di Sant’Angelo, il secondo ni di Cantelma, e Gatta (Compartimentazione teresiana del dipartimento dell’Olona. 1757).

211 Montebello

Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 1273 i Del Conte sono nominati come signori di Montebel- settembre 1786 (Comparto 1786) il comune risulta appar- lo e risultano creditori verso il comune di Voghera (Tallo- tenere alla delegazione IX della Campagna Sottana aggre- ne). gato alle frazioni di Cantelma e Gatta. L’Imperatore Federico I assegnò Montebello con diplo- ma dell’8 agosto 1164 alla città di Pavia (diploma Federico comune di Monte Leone. 800 I). 1797 - 1815 Montebellum è citato nell’elenco delle terre del contado Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- 1913). stretto di Belgioioso unito a Cantelma e Gatta. Nel 1322 risultavano proprietari della rocca di Montebel- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del lo i Langosco (Vidari). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune Nell’atto di apprensione rilasciato dalla camera ducale di mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso e l’ag- Milano il 9 agosto 1535 appartenevano al feudo di Monte- gregazione alle proprie frazioni. bello le località di Verretto, Borgo Priolo, Barisonzo, Ca de Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Guerci, Cantalupo, Castelletto, Donelasco, Golferenzo, tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Montecalvo, Regalia, Retorbido, Torre del Monte, Volpara sulta appartenente al distretto di Sant’Angelo, il secondo e Rocca de Giorgi (ASMi Comuni p.a. cart. 390). Nel 1542 del dipartimento dell’Olona, non sono indicate le frazioni. veniva rinnovata l’investitura del feudo a Galeazzo Becca- Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- ria. Sul finire del secolo XVII, il feudo reincamerato fu ri- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona messo in vendita e per dote nel 1638 passò a Felice Macha- avente per capolugo Pavia. do de Silva . In quel periodo la popolazione del feudo Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno contava 563 focolari, di cui sessanta in Montebello, qua- 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- ranta in Torre del Monte, trenta in Golferenzo, trenta in to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con Volpara, quaranta in Donelasco, quattro in Borgo Priolo, popolazione di 428 abitanti unito a Cantelma e Gatta. otto in Barisonzo e trentadue in Castelletto (ASMi p.a. cart. 390). Nel 1650 il feudo fu scorporato con la vendita al mar- chese Gerolamo Dal Pozzo delle terre di Montecalvo, Vol- comune di Monte Leone. 801 para, Golferenzo, Soriasco, Torre del Monte, Ca de Guerci 1816 - 1859 e Borgo Priolo. Nel 1682 il De Silva vendette le terre rima- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- nenti, Montebello, Verretto, Cantalupo e Castelletto a Paolo bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Ambrogio Spinola. Il feudo fu incamerato dal re di Sarde- Monteleone viene assegnato al quarto distretto - Corteolo- gna nel 1753. na - della provincia di Pavia unito a Cantelma e Gatta. Montebello compare nell’elenco delle dichiarazioni del Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- comune era dotato di convocato. mario, tra i dichiaranti è il luogotenente dle podestà. Sono Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- descritte come appartenenti alla giurisdizione di Montebel- cazione 23 giugno 1853) il comune di Monteleone risulta lo le terre di Ca Nova, Borra, Lazzareto, Zenestreto e Ca- compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolona stello Felice (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. ancora aggregato a Cantelma e Gatta. La sua popolazione 17). era formata da 360 abitanti. Montebello nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 521 per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). abitanti. comune di Montebello. 803 1744 -1798 Con il trattato di Worms del 1743 Montebello passò sotto MONTEBELLO il dominio di casa Savoia. La comunità di Montebello è compresa nell’elenco delle comune di Montebello. 802 terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante sec. XIV - 1743 in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- Prime informazioni circa il toponimo si hanno da un atto gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del del 1094 con cui il nobile cavaliere Uberto donò all’ordine principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- Benedettino la chiesa dei Santi Gervasio e Protrasio situata to 1744). nel castello di Montebello, col patto che essi offrissero il Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono monastero a San Pietro, cioè si mettessero sotto la protezio- stabiliti gli uffici di insinuazione, Montebello viene inserito ne del Papa (Giulietti 1903). Nel 1192 il vescovo Aldo di nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Piacenza fece al monastero notevoli donazioni confermate Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le dai pontefici Eugenio III ed Adriano IV. Nel sec. XVI suc- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- cedettero ai Benedettini i monaci Gerolamini i quali gesti- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- rono il monastero fino alla soppressione del 1782 ad opera zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare del regno di Sardegna. che Montebello fosse amministrato da un sindaco e quattro Nel 1256 fra’ Rubaldo Del Conte fondò l’Ospedale di consiglieri componenti il consiglio ordinario. Santa Caterina conferendone l’amministrazione al Colle- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Monte- gio dei Notai di Pavia. In diversi documenti dal 1259 al bello si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di

212 Montecalvo

S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che MONTECALVO stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- ra, Montebello, viene inserito nel primo cantone di Voghera comune di Montecalvo. 806 (riparto 1789). sec. XIV - 1743 comune di Montebello. 804 Il toponimo si trova nominato in un antico diploma a fa- vore del monastero di S. Pietro in Ciel d’Oro (Cavagna 1799 -1814 Sangiuliani). Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge L’Imperatore Federico I con diploma dell’8 agosto 1164 del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires assegnò Montecalvo con ogni regalia alla città di Pavia (di- e gli aggiunti della municipalità di Montebello e Ca’ de ploma Federico I). Ghiringhelli con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settem- Come Montecalvus è incluso nell’elenco delle terre del bre 1801). Montebello viene inserito nel dipartimento di contado pavese del 1250 come appartenente all’Oltrepo Marengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana (Soriga 1913). 1801). Come risulta dall’ atto di possesso del 27 ottobre 1652, Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Montecalvo viene infeudato dalla regia Camera di Milano partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri al conte Gerolamo Del Pozzo. municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- rica per tre anni (decreto Campana 1802). Nel 1748 il feudo con Golferenzio appartiene al marche- se Antonio Belcredi (Vidari; Saglio). Montebello nel riparto delle azioni dell’ex commenda di "Monscalvus” è inserito nel comparto delle strade degli Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra di Marengo è inserita nel circondario di Voghera (decreto Padum (Statuta stratarum). Brayda 1801). Come Monte Calvo compare nell’elenco delle dichiara- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- zioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo parte, Montebello con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. gregato al dipartimento di Genova circondario di Voghera 17). (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Montecalvo nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia comune di Montebello. 805 censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1815 -1859 1634). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni comune di Montecalvo. 807 l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento 1744 -1798 amministrativo del 1775. Con il trattato di Worms del 1743 Montecalvo passò sotto In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- il dominio di casa Savoia. bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte La comunità di Montecalvo è compresa nell’elenco delle e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante Montebello veniva provvisoriamente inserito nel manda- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- mento di Casteggio appartenente alla provincia di Voghera gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del (regio editto 1814, ASCVo). principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo to 1744). stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- stabiliti gli uffici di insinuazione, Montecalvo viene inseri- ture e cantoni per le assise, Montebello veniva definitiva- to nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). mente inserito nel mandamento di Casteggio appartenente al terzo cantone della provincia di Voghera ( regio editto Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Casale, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare sede in Casteggio. che Montecalvo fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Monte- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ calvo si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di regi stati di terra ferma” la comunità di Montebello viene S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che inserita nel sesto mandamento di Casteggio, provincia di stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC ra, Montecalvo, viene inserito nel terzo cantone di Broni Casei Gerola). (riparto 1789). La popolazione contava 1495 abitanti (Casalis). Il regio editto del 3 ottobre 1753 ordinò ai feudatari la Nel 1859 Montebello con una popolazione di 1717 abi- consegna dei loro beni redditi ed effetti feudali i quali pas- tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- sarono sotto il dominio del senato di Torino, il marchese rito nel XII mandamento di Casteggio del circondario di Pio Belcredi feudatario consegnò il feudo in data 30 giugno Voghera (decreto 1859). 1753 all’intendenza di Voghera (regio editto 1753).

213 Montesano comune di Montecalvo. 808 MONTESANO 1799 -1814 comune di Montesano. 810 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge sec. XIV - 1756 del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- e gli aggiunti della municipalità di Montecalvo con decreto tuta Stratarum” del 1452 come “Monsanus” appartenente del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Montecalvo alla squadra del vicariato di Belgioioso (Bassi 1996). viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- Successivamente Montesano è indicato come apparte- rio di Voghera (decreto Campana 1801). nente alla Campagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opiz- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- zone 1644). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- censimento ricevute il 29 marzo 1751 (Risposte ai 45 que- rica per tre anni (decreto Campana 1802). siti, cart. 3021) questa località della Campagna Sottana ri- sulta infeudata al conte Antonio di Belgioioso che riceve i Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- censi per testa, fuoco, aratro e beni propri. La giustizia è strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- amministrata dal podestà feudale che ha sede in Belgioioso parte, Montecalvo con decreto del 13 giugno 1805 viene e viene sostituito da un luogotenente. aggregato al dipartimento di Genova circondario di Voghe- La comunità è retta dal console, che presta giuramento ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). sia al podestà feudale che al pretorio di Pavia, e da due fit- tabili maggiori estimati che provvedono al riparto, non c’è comune di Montecalvo. 809 il cancelliere e neanche un procuratore in Milano, la popo- lazione è di 102 anime. 1815 -1859 comune di Montesano. 811 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di 1757 - 1796 Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Montesano nella compartimentazione del Principato di amministrativo del 1775. Pavia del 1757 viene indicato come appartenente al campa- gna sottana, delegazione VIII con aggregata la frazione di In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Canlepre (Compartimentazione teresiana 1757). bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, settembre 1786 (Comparto 1786) il comune risulta appar- Montecalvo veniva provvisoriamente inserito nel manda- tenere alla delegazione VIII della Campagna Sottana ag- mento di Soriasco appartenente alla provincia di Voghera gregato alla frazione di Canlepre. (regio editto 1814, ASCVo). comune di Montesano. 812 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo 1797 - 1815 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- ture e cantoni per le assise, Montecalvo veniva definitiva- stretto di Belgioioso unito a Canlepre. mente inserito nel mandamento di Soriasco appartenente al Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del secondo cantone della provincia di Voghera (regio editto 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso e l’ag- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di gregazione alla propria frazione. Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Broni e Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- quello postale in Soriasco. tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- mo del dipartimento dell’Olona, non è riportata però la tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ frazione. regi stati di terra ferma” la comunità di Montecalvo viene Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- inserita nell’undicesimo mandamento di Soriasco, provin- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona cia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, avente per capolugo Pavia. ASC Casei Gerola). Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno Vengono aggregate a Montecalvo, che conta una popola- 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- zione di 1150 abitanti, le frazioni di: Bagarello, Cerchiera, to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- polazione di 197 abitanti unito alla frazione di Canlepre. Casone, Francia, Michelazza, Spagna, Portogallo, Inghil- terra, Cà de Sartori, Cà de Corzani, Poggio e Mosalunga comune di Montesano. 813 (Casalis 1843). 1816 - 1859 Nel 1859 Montecalvo con una popolazione di 1100 abi- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di rita nel VIII mandamento di Soriasco del circondario di Vo- Montesano viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - ghera (decreto 23 ottobre 1859). della provincia di Pavia unito a Canlepre.

214 Montesegale

Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 e gli aggiunti della municipalità di Montescano con decreto luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Montescano comune era dotato di convocato. viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- rio di Voghera (decreto Campana 1801). cazione 23 giugno 1853) il comune di Montesano risulta Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri ancora aggregato a Canlepre. La sua popolazione era for- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- mata da 283 abitanti. rica per tre anni (decreto Campana 1802). Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 313 strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- abitanti. parte, Montescano con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento di Genova circondario di Voghe- ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola).

MONTESCANO comune di Montescano. 817 1815- 1859 comune di Montescano. 814 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di sec. XIV - 1743 Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Il toponimo come Montescanum cum Curia, è citato amministrativo del 1775. nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- appartenente all’Oltrepo (Soriga 1913). bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte "Monscanis” è inserito nel comparto delle strade degli e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Montescano veniva provvisoriamente inserito nel manda- Padum (Statuta stratarum). mento di Montù Beccaria appartenente alla provincia di Montescano compare nell’elenco delle dichiarazioni del Voghera (regio editto 1814, ASCVo). focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Montescano nel 1634 è inserito come appartenente ture e cantoni per le assise, Montescano veniva definitiva- all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia mente inserito nel mandamento di Montù Beccaria censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera 1634). (regio editto 1814, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal comune di Montescano. 815 senato di Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in 1744 - 1798 Broni e quello postale in Montù Beccaria. Con il trattato di Worms del 1743 Montescano passò sot- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- to il dominio di casa Savoia. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ La comunità di Montescano è compresa nell’elenco delle regi stati di terra ferma” la comunità di Montescano viene terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante inserita nel nono mandamento di Montù Beccaria provincia in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del ASC Casei Gerola). principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- La popolazione conta 528 abitanti (Casalis 1843). to 1744). Nel 1859 Montecano con una popolazione di 615 abitanti Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel stabiliti gli uffici di insinuazione, Montescano viene inseri- IX mandamento di Montù Beccaria del circondario di Vo- to nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). ghera (decreto 23 ottobre 1859). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” (Amministrazioni de pubbli- ci 1775); pur non avendo reperita specifica documentazio- ne relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che MONTESEGALE Montescano fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. comune di Montesegale. 818 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Monte- sec. XIV - 1743 scano si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di Il toponimo si trova per la prima volta citato nella vendita S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che fatta dal diacono Gerardo ad Ugo marchese d’Este nel stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- 1029. Nel 1157 risulta giurisdizione del Vescovo di Torto- ra, Montescano viene inserito nel primo cantone di Voghera na, a cui fu confermato da papa Adriano IV e papa Alessan- (riparto 1789). dro III nel 1162 (Legè). L’Imperatore Federico I tolse Montesegale al vescovo di comune di Montescano. 816 Tortona e con privilegio dell’8 agosto 1164 lo assegnò alla 1799 - 1814 città di Pavia che lo infeudò ai conti di Gambarana ramo di- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge scendente dai conti Palatini di Lomello (diploma Federico del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires I). Risulta però che il feudo era posseduto in comune dal

215 Monteveneroso

Vescovo e dai Gambarana i quali ricevevano l’investitura Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- sia dall’autorità civile che da quella ecclesiastica (Robolini partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri 1828). municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Montesicalis è incluso nell’elenco delle terre del contado rica per tre anni (decreto Campana 1802). pavese del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga Montesegale nel riparto delle azioni dell’ex commenda 1913). di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento Nel sec. XV in Montesegale erano presenti più notai i di Marengo è inserita nel circondario di Bobbio (decreto quali rogavano anche fuori dal territorio comunale. Brayda). Come Monssicalis è inserito nel comparto delle strade Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- all’Ultra Padum (Statuta stratarum). parte, Montesegale con decreto del 13 giugno 1805 viene Privilegio degli abitanti di Montesegale era il portare a aggregato al dipartimento di Genova circondario di Voghe- macinare i grani a Cecima senza pagare il pedaggio alla fa- ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). miglia Malaspina, la quale nel 1582, tentò di togliere il pri- vilegio inviando una supplica al Magistrato Camerale rice- comune di Montesegale. 821 vendone però, risposta negativa. 1815 -1859 Montesegale compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni mario. Erano giurisdizione di Montesegale le terre di Zuca- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento rello, Gaminera, Langussano, Bregni, Susella, “Sam amministrativo del 1775. Pollo”, “Pozo Armano”, Sangugnano e Mezenasco In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Montesegale nel 1634 è inserito come appartenente e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia Montesegale veniva provvisoriamente inserito nel manda- censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone mento di Godiasco appartenente alla provincia di Voghera 1634). (regio editto 1814, ASCVo). Nel 1537 la popolazione di Montesegale contava 63 fuo- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo chi e nel 1645 la parrocchia contava 60 fuochi e 300 anime. stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- comune di Montesegale. 819 ture e cantoni per le assise, Montesegale veniva definitiva- mente inserito nel mandamento di Godiasco appartenente 1744 - 1798 al primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto Con il trattato di Worms del 1743 Montesegale passò sot- 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- to il dominio di casa Savoia. nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di La comunità di Montesegale è compresa nell’elenco del- Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e le terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresen- quello postale in Godiasco. tante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- congregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- regi stati di terra ferma” la comunità di Montesegale viene to 1744). inserita nel settimo mandamento di Godiasco, provincia di Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC stabiliti gli uffici di insinuazione, Montesegale viene inse- Casei Gerola). rito nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Vengono aggregate a Montesegale le frazioni: San Da- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le miano, Bregni, Frascate, Camulino, Montesasso, Zuccarel- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- lo, Cà del Biotto, Poggio Raione, Languzzano, Molino, blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Poggiolo, Cencerate, Valbottè, Castignoli, Spalla, Sangui- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare gnano, Montà, Susella, San Paolo, Bussolini, Poggio Al- che Montesegale fosse amministrata da un sindaco e quat- mano, Masenasco, San Gervasio e Ghiara. La popolazione tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. conta 933 abitanti (Casalis 1843). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Monte- Nel 1859 Montesegale con una popolazione di 981 abi- segale con Castagnolo si trova inserito nel distretto di Vo- tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- ghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 rito nel XI mandamento di Godiasco del circondario di Vo- agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della pro- ghera (decreto 23 ottobre 1859). vincia di Voghera, Montesegale, viene inserito nel primo cantone di Voghera (riparto 1789). comune di Montesegale. 820 1799 -1814 MONTEVENEROSO Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge comune di Monteveneroso. 822 del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires sec. XIV - 1743 e gli aggiunti della municipalità di Montesegale con decre- to del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Montesegale Il toponimo come Montevenerosus, si trova per la prima viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- volta citato nell’elenco delle terre del contado di Pavia del rio di Bobbio (decreto Campana 1801). 1250 (Soriga 1913).

216 Montù Beccaria

"Mons Venerosus” è inserito nel comparto delle strade Montevigo nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite all’Ultra Padum (Statuta stratarum). per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Monteveneroso compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come comune di Montevigo. 825 appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- 1744 - 1789 comario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Con il trattato di Worms del 1743 Montevigo passò sotto Monteveneroso nel 1634 è inserito come appartenente il dominio di casa Savoia. all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia Il consiglio comunale era composto da un sindaco e quat- censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone tro consiglieri eletti tra i maggiori estimati della comunità 1634). La comunità di Montevigo è compresa nell’elenco delle La comunità era ente autonomo ed amministrata dai con- terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante soli e dal consiglio generale ( Mastropietro 1984) fino al in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- 1789 quando la troviamo aggregata a Montù de Gabbi. gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- comune di Monteveneroso. 823 to 1744). 1744- 1798 Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Con il trattato di Worms del 1743 Monteveneroso passò stabiliti gli uffici di insinuazione, Montevigo viene inserito sotto il dominio di casa Savoia. nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). La comunità di Monteveneroso è compresa nell’elenco Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Monte- delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappre- vigo si trova inserita nel distretto di Voghera come Pecorara sentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione e cascina Monte Vigo (editto di S.M. 1775) nel manifesto della congregazione dei possessori dei beni rurali nella par- senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre te del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 cantoni della provincia di Voghera, Montevigo non compa- (convocato 1744). re più neppure come toponimo. Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Monteveneroso viene in- serito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le MONTICELLI Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- comune di Monticelli. 826 zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare 1816 - 1859 che Monteveneroso fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Monte- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di veneroso si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di Monticelli viene assegnato al quarto distretto - Corteolona S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che - della provincia di Pavia. stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- Nel successivo compartimento territoriale (notificazione ra, Monteveneroso aggregato a Montù de Gabbi viene inse- 1 luglio 1844) viene unito a Nizzolaro, da esso si evince rito nel terzo cantone di Broni (riparto 1789). inoltre che il comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Monticelli risulta compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolona aggregato a Nizzolaro e a Gabbiane. La sua popolazione MONTEVIGO era formata da 1296 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- comune di Montevigo. 824 dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 1348 sec. XIV - 1743 abitanti. Montevigo, come risulta dall’estratto della cancelleria di Pavia del 1 agosto 1685 apparteneva alla giurisdizione del feudo di Broni di proprietà dei fratelli Arrigoni; nel 1712 aveva un console Giovanni Milanesi, il quale interrogato in MONTÙ BECCARIA merito ai diritti del feudo, dichiarava che la comunità era posta sotto il territorio di Pecorara ma faceva comune a se comune di Montù Beccaria. 827 con due capi di casa; il maggior estimato era il conte Busca sec. XIV - 1743 e le uniche imposizioni fiscali pagate dalla comunità ri- guardavano il dazio dell’imbottato che veniva assolto dagli Il toponimo, come Montecucco, compare per la prima Arrigoni. L’amministrazione veniva gestita da un solo con- volta nel 1019 dal testamento del diacono Gerardo di nazio- sole e le funzioni spettanti al cancelliere erano demandate ne longobarda (Goggi 1973). al funzionario del comune di Pietra (ASTo Oltrepo mazzo Appartenente all’ Agro Piacentino l’Imperatore Federico 3). I con diploma dell’8 agosto 1164 assegnò Montù alla città Montevigo compare nell’elenco delle dichiarazioni del di Pavia (diploma Federico I). focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- L’esistenza di un castello in Montù è certificata da un atto partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- del 1184 pubblicato dal Bollea (Bollea 1909) dove si dice mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). che i consoli di Mondonico misero a disposizione nove car-

217 Montù Beccaria ri con buoi per trasportare pietre per la costruzione del ca- Nel 1771 viene messo ad incanto la posteria del sale e nel stello-fortezza su ordine dei consoli di Pavia e del comune consiglio generale del 5 luglio 1772, tenuto sulla pubblica di Montù. Il castello venne distrutto nel 1216 dalla città di piazza, vengono stabilite le imposte dei regi tributi. Piacenza nella guerra tra guelfi e ghibellini. La comunità di Montù Beccaria è compresa nell’elenco Nel 1412 Rainaldo Beccaria fu investito dal duca Filippo delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappre- Maria Visconti del feudo di Montù e di Mondondone, Co- sentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione devilla, Muriasco, Nebiolo e Sant’Antonino. Con la morte della congregazione dei possessori dei beni rurali nella par- di Aureliano Beccaria, senza eredi maschi legittimi, il ca- te del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 e un stello e le terre annesse dichiararti beni allodiali furono ere- suo rappresentante viene eletto tra le comunità vocali (con- ditati dai padri Barnabiti, il feudo incamerato dalla Camera vocato 1744). Ducale venne messo in vendita, e fu nel 1609 acquistato per Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono 30.000 lire imperiali da Aurelio Salimbene (ASMi cart. stabiliti gli uffici di insinuazione, Montù Beccaria viene in- 395); nel 1665 passò a Carlo Bellone. serito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Nel 1591 la popolazione era di 134 fuochi, il podestà per- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le cepiva un salario di 20 lire al mese e il diritto di casa garan- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- titi dal comune, e il feudatario riscuoteva i dazi dell’imbot- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- tato, del pane, vino, carne e osteria. In questo anno, il 26 di zione relativa al nuovo ordinamento comunale, si può ipo- dicembre, i tre consiglieri componenti il consiglio comuna- tizzare che Montù Beccaria avesse adottato il nuovo le presentano i nominativi per procedere alla nomina dei regolamento, eleggendo un’amministrazione composta da quattro componenti per il consiglio dell’anno 1592 (ASMi sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordi- cart. 395). nario. Nel 1579 il numero dei parrocchiani era di 500, nel 1735 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Montù le anime sono 1700 . Beccaria si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che Nel 1531 era console Rolando Valerio di Giacomino e nel stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- 1590 Gioseffo Corale era podestà deputato dal feudatario. ra, Montù Beccaria, viene inserito nel terzo cantone di Bro- Con istrumento del 22 marzo 1645 la Camera Ducale ni (riparto 1789). rientrava in possesso del feudo e nell’atto sono descritti ol- tre ai beni anche la gestione amministrazione da cui ap- comune di Montù Beccaria. 829 prendiamo che il podestà come amministratore della giusti- 1799 -1814 zai era pagato dalla comunità mentre il fiscale e il notaio dal feudatario; la comunità presentava i conti al podestà. Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Come Monteacuto de Beccaria compare nell’elenco del- e gli aggiunti della municipalità di Montù Beccaria con de- le dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per creto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Montu l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale Beccaria viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel dell’Oltrepo e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale circondario di Voghera (decreto Campana 1801). Oltrepo, cart. 17). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Montù Beccaria nel 1634 è inserito come appartenente partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone rica per tre anni (decreto Campana 1802). 1634). Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Nel 1658 la popolazione contava circa 700 abitanti. strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Con patente del Re di Sardegna del 21 novembre 1778 il parte, Montù Beccaria con decreto del 13 giugno 1805 vie- feudo fu concesso a Melchiorre Mario e Giuseppe Martini ne aggregata al dipartimento di Genova circondario di mediante l’esborso di 42.428 lire piemontesi. Ebbero il ti- Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). tolo di conti e tennero il feudo fino all’abolizione napoleo- nica ed all’abbattimento del castello. comune di Montù Beccaria. 830 1815 -1859 comune di Montù Beccaria. 828 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di 1744 - 1798 Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Con il trattato di Worms del 1743 Montù Beccaria passò l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento sotto il dominio di casa Savoia. amministrativo del 1775. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Il consiglio comunale era retto da tre consoli, di cui uno bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte detto primo console o sindaco ed erano assistiti dal segre- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, tario comunale e dal messo e fante addetto anche ai servizi Montù Beccaria diveniva capoluogo di mandamento appar- d’ordine pubblico; il consiglio generale, formato dai mag- tenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, giori estimati, era convocato dai consoli e si teneva solita- ASCVo). mente alla domenica mattina sulla pubblica piazza del pae- se. In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Era funzionante in Montù Beccaria il tribunale di prima monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- istanza, con un giudice e un cancelliere. ture e cantoni per le assise, Montù Beccaria diveniva defi- La popolazione nel 1772 era di 1924 abitanti (Giacoboni nitivamente capoluogo di mandamentoMontù appartenente 1984). al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto

218 Montù Berchielli

1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- Appartenente all’ Agro Piacentino l’Imperatore Federico nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di I lo tolse alla città di Piacenza e con privilegio del 1164 lo Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Broni e assegnò alla città di Pavia (diploma Federico I). Fu infeu- quello postale in Montù Beccaria. dato ai Beccaria. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Del castello di Montù si parla in un atto del 1184 pubbli- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ cato dal Bollea dove i consoli di Mondonico misero a di- regi stati di terra ferma” la comunità di Montù Beccaria sposizione nove carri con buoi per trasportare pietre al ca- viene inserita nel nono mandamento di Montù Beccaria, stello. Fu distrutto nel 1216 da Piacenza nella guerra tra provincia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto Guelfi e ghibellini. 1818, ASC Casei Gerola). Nel 1289 Manfredino Beccaria espulso da Pavia si rifu- Vengono aggregate a Montù Beccaria le frazioni: Belve- giò a Montù. Nel 1412 Rainaldo Beccaria fu investito dal dere, Negreto, Zerbido, Colombera de Fiocchi, Sarizzola, duca Filippo Maria Visconti oltre che di Montù anche di Monte Fedele, Casa di Valle, Casa de Bernardini, Casta- Mondondone, Codevilla, Muriasco, Nebiolo e Sant’Anto- gnola, Casa de Borsoni, Bergamasco, Maccarone di Sopra, nino. Con la morte di Aureliano Beccaria, senza eredi ma- Maccarone di Sotto, Casa de Barbieri, Poggiolo, Roveda, schi legittimi, il feudo ritornò alla Camera Ducale, messo Torre de Quattrini, Perotto, Sarzola, Casa Birone, Molinaz- in vendita fu nel 1609 acquistato per 30.000 lire imperiali zo, Tassarole, Loglio, Camera, Casa Bianca, Casa de Qua- da Aurelio Salimbene (ASMi cart. 395); nel 1665 passò a roni, Torretta, Porcarano, Figale, Moriano e Fontanone. La Carlo Bellone. popolazione è di 2650 abitanti (Casalis). Nel 1591 la popolazione è di 134 fuochi, il podestà per- Nel 1859 Montù Beccaria con una popolazione di 3252 cepisce un salario di 20 lire al mese e il diritto di casa, si abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene in- riscuote il dazio dell’imbottato del pane, vino, carne e oste- serito nel IX mandamento di Montù Beccaria del circonda- ria. In questo anno, il 26 di dicembre, i tre consiglieri com- rio di Voghera (decreto 23 ottobre 1859). ponenti il consiglio comunale presentano i nominativi per la nomina dei quattro componenti per il consiglio dell’anno mandamento di Montù Beccaria. 831 1592 (ASMi cart. 395). 1815 - 1859 Nel 1579 in numero dei parrocchiani è di 500, nel 1735 Con il regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabi- le anime sono 1700 di cui 1040 da comunione. limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e Nel 1531 è console Rolando Valerio di Giacomino, nel della loro distribuzione in mandamenti di giudicature (re- 1590 Gioseffo Corale è podestà deputato dal feudatario. gio editto 1814, ASCVo) la provincia di Voghera viene sud- Come Montù Belcredi compare nell’elenco delle dichia- divisa provvisoriamente in diciotto mandamenti, Montù razioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 Beccaria capo di mandamento comprendeva le terre di San come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo Damiano, Zenevredo, Montescano, Bosnasco e Castana. e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. Con il regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabi- 17). limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e Montù Berchielli nel 1634 è inserito come appartenente della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia cantoni per le assise (regio editto 1815, ASCVo) la provin- censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone cia di Voghera viene suddivisa definitivamente in tre canto- 1634). ni per le assise e in sedici mandamenti, Montù Beccaria, Dai Bellone passò con patente del Re di Sardegna del 21 capo di mandamento, appartenente al secondo cantone novembre 1778 a Melchiorre Mario e Giuseppe Martini comprendeva le terre di Sarissola, Bosnasco, Sparano, Ca- mediante l’esborso di 42.428 lire piemontesi. Ebbero il ti- stana, Montescano, San Damiano, Mondonico, Zenevredo. tolo di conti e tennero il feudo fino all’abolizione napoleo- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- nica ed all’abbattimento del castello. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Nel 1658 la popolazione contava circa 700 abitanti. regi stati di terra ferma” Montù Beccaria diviene nono mandamento della provincia di Voghera, divisione di Ales- comune di Montù Berchielli. 833 sandria comprendente i comuni di Bosnasco, Castana, 1744 - 1797 Montescano, Montù Beccaria, San Damiano, Zenevredo (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Con il trattato di Worms del 1743 Montù Berchielli passò Con decreto del 23 ottobre 1859 (Rattazzi 1859) si costi- sotto il dominio di casa Savoia. tuisce la provincia di Pavia, Montù Beccaria diventa nono La comunità di Montù Berchielli è compresa nell’elenco mandamento del circondario di Voghera comprendente i delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappre- comuni di Bosnasco, Castana, Montescano, Montù Becca- sentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione ria, San Damiano, Zenevredo. della congregazione dei possessori dei beni rurali nella par- te del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato 1744). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono MONTÙ BERCHIELLI stabiliti gli uffici di insinuazione, Montù Berchielli viene inserito nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le comune di Montù Berchielli. 832 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- sec. XIV - 1743 blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Il toponimo compare per la prima volta nel testamento zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare del diacono Gerardo il 19 gennaio 1019 nel quale lo lascia- che Montù Berchielli fosse amministrato da un sindaco e va ad Ugo marchese. quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario.

219 Montù de Gabbi

Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Montù 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Ol- Berchielli si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di trepo e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltre- S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che po, cart. 17). stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- Montù de Gabbi nel 1634 è inserito nell’elenco delle ter- ra, Montù Berchielli, viene inserito nel terzo cantone di re del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambro- Broni (riparto 1789). gio Opizzone (Opizzone 1634). comune di Montù Berchielli. 834 comune di Montù de Gabbi. 837 1799 -1814 1744 - 1797 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Con il trattato di Worms del 1743 Montù de Gabbi passò del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires sotto il dominio di casa Savoia. e gli aggiunti della municipalità di Montù Berchielli con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Montù La comunità di Montù de Gabbi è compresa nell’elenco Berchielli viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappre- circondario di Voghera (decreto Campana 1801). sentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della congregazione dei possessori dei beni rurali nella par- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- te del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri (convocato 1744). municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- rica per tre anni (decreto Campana 1802). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- stabiliti gli uffici di insinuazione, Montù de Gabbi viene in- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- serito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). parte, Montù Berchielli con decreto del 13 giugno 1805 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Voghera (ASC Casei Gerola). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare comune di Montù Berchielli. 835 che Montù de Gabbi fosse amministrato da un sindaco e 1815 -1859 quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Montù L’amministrazione provvisoria della città e provincia di de Gabbi si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni S.M. 1775) con annesse le comunità di Biria, Canneto e Vi- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento galone; nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- amministrativo del 1775. bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, In base alla compartimentazione del 1815, Montù Ber- Montù de Gabbi con annesse Montebruciato, Casina Bassa, chielli viene inserito nel mandamento di Montalto apparte- Casa Bassini e le comunità di Canneto, Biria e Vigalone, nente al secondo cantone della provincia di Voghera sede di viene inserito nel terzo cantone di Broni (riparto 1789). intendenza e prefettura, divisione di Alessandria (regio editto 1815, ASCVo). Dipendeva dal senato di Casale, l’uf- ficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio e quello po- comune di Montù de Gabbi. 838 stale in Montalto. 1799 -1814 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires regi stati di terra ferma” la comunità di Montù Berchielli e gli aggiunti della municipalità di Montù de Gabbi con de- viene inserita nell’ottavo mandamento di Montalto, provin- creto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Montù de cia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, Gabbi viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel cir- ASC Casei Gerola). condario di Voghera (decreto Campana 1801). La popolazione conta 314 abitanti (Casalis 1843). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Nel 1859 Montù Berchielli con una popolazione di 341 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene in- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- serito nel VI mandamento di Montalto del circondario di rica per tre anni (decreto Campana 1802). Voghera (decreto 1859). Montù de Gabbi nel riparto delle azioni dell’ex commen- da di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del diparti- mento di Marengo è inserita nel circondario di Broni (de- creto Brayda 1801). MONTÙ DE GABBI Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- comune di Montù de Gabbi. 836 parte, Montù de Gabbi con decreto del 13 giugno 1805 vie- sec. XIV - 1743 ne aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Il toponimo forse come Mons Acutus cum Curia, si trova per la prima volta citato nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 (Soriga 1913). comune di Montù de Gabbi. 839 "Monsaccutus” è inserito nel comparto delle strade degli 1815 -1859 “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Padum (Statuta stratarum). Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Come Monteacuto di Gabbi compare nell’elenco delle l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno amministrativo del 1775.

220 Mornico

In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Da un’indagine sulla situazione del feudo commissionata bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte nel 1615 dal Magistrato delle entrate straordinarie dello e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Stato di Milano, il questore Ayala e il fiscale Tornielli ina- Montù de Gabbi veniva provvisoriamente inserito nel man- ricati della relazione definirono il territorio del feudo come damento di Broni appartenente alla provincia di Voghera luogo di montagna da cui non si ricavava molto per il feu- (regio editto 1814, ASCVo). datario, appartenevano alla sua giurisdizione otto ville tra In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo cui Mornico, dove il feudatario vi nominava un podestà pa- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- gato dalla comunità 27 scudi l’anno, un fiscale ed un notaio monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- non stipendiati; non vi erano medici nè speziali nè maestri ture e cantoni per le assise, Montù de Gabbi veniva defini- di scuola (AST Oltrepo). tivamente inserito nel mandamento di Broni appartenente Nel 1619 la parrocchia contava 496 anime. al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto Mornico nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Casale, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano sede in Broni. comune di Mornico. 842 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- 1744 -1797 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Montù de Gabbi Con il trattato di Worms del 1743 Mornico passò sotto il viene inserita nel terzo mandamento di Broni, provincia di dominio di casa Savoia. Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC La comunità di Mornico è compresa nell’elenco delle Casei Gerola). terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante Vengono aggregate a Montù de Gabbi le frazioni: Mon- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- teveneroso, Colombarone, Croce del Prestino, Caneto, Car- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del rè, Casa Bassa, Casa de Pavarani, Caccialupo, Vigalone, principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- Beria, Chiesa, Vergombara, Casa de Barzini, Casa de Gui- to 1744). dotti e Roncole. La popolazione è di 1983 abitanti (Casalis Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono 1843). stabiliti gli uffici di insinuazione, Mornico viene inserito Nel 1859 Montù de Gabbi con una popolazione di 2371 nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene in- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le serito nel II mandamento di Broni del circondario di Vo- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- ghera (decreto 1859). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Mornico fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Morni- MORMOROLA co si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- comune di Mormorola. 840 bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, sec. XIII - 1743 Mornico, viene inserito nel primo cantone di Voghera (ri- Il Toponimo Mormorola compare in un documento del parto 1789). 1251 in cui si dice che Ottone Corte arciprete di Mormorola La popolazione nel 1750 contava 650 abitanti. era delegato apolstolico per giudicare una causa. Nel 1695 Mormorola aveva unita la parrocchia di Fortu- comune di Mornico. 843 nago per un totale di 491 anime di cui 290 da comunione 1799 -1814 (Documenti della Curia di Piacenza). Mormorola è com- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge presa nella donazione fatta da Carlo Magno al Monastero del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires di Bobbio, confermata successivamente da Berengario I nel e gli aggiunti della municipalità di Mornico con decreto del 888. 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Mornico viene in- serito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- ghera (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- MORNICO partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- comune di Mornico. 841 rica per tre anni (decreto Campana 1802). sec. XIV - 1743 Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Mornico, come Fenegeto, Torricella e Lirio era inserito strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- nel pago romano con capitale Montalto (Legè). parte, Mornico con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Come “Mornicum” è inserito nel comparto delle strade gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente (decreto 1805, ASC Casei Gerola). all’Ultra Padum (Statuta stratarum). Mornico compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- comune di Mornico. 844 catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- 1815 -1859 tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni

221 Mortara l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento In un diploma di Federico I del 1164, fra le terre concesse amministrativo del 1775. a Pavia, risulta citata anche Mortara. Tale documento è sot- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- toscritto dai Vescovi di Novara e di Vercelli. La suddetta bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 Mornico veniva provvisoriamente inserito nel mandamento e 1230 (Malagugini 1912). di Montalto appartenente alla provincia di Voghera (regio Nel 1165 il feudo passa al marchese Guglielmo il Vec- editto 1814, ASCVo). chio di Monferrato, cognato di Federico e, successivamen- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo te, a Manfredo Beccaria, 1289. stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Pavia del 1250 come Mortaria, in contea Lumellina (Soriga ture e cantoni per le assise, Mornico veniva definitivamente 1913). inserito nel mandamento di Montalto appartenente al se- La potenza smisurata di Matteo Visconti, nonostante la condo cantone della provincia di Voghera ( regio editto lega formatasi nel 1299, gli consente di occupare la città. 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- Il comune, nel XIII secolo, riesce ad ottenere quei privi- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di legi che gli permettono (fino al XVI secolo) di separarsi Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio dalla giurisdizione di Pavia. e quello postale in Montalto. Nel 1312 i marchesi del Monferrato alleati con i Visconti, Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- ai danni di Pavia, invadono la Lomellina. Mortara era, allo- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ ra, presidiata dal principe di Acaja. regi stati di terra ferma” la comunità di Mornico viene in- Qualche anno dopo, torna sotto il dominio pavese, in se- serita nell’ottavo mandamento di Montalto, provincia di guito alla resa costretta da Galeazzo II Visconti, così nel Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC 1362 vengono riformati i nuovi statuti della città, (questi Casei Gerola). documenti spariranno). La popolazione conta 956 abitanti (Casalis 1834). I Visconti diventano i signori di Mortara nel 1363. Nel 1859 Mornico con una popolazione di 1137 abitanti In un manoscritto del 1383 si legge: “Potestaria Mortarii” entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel (Manoscritto B); tale podesteria è formata dalle comunità VI mandamento di Montalto del circondario di Voghera di Parona, Cergnago, Olevano, Ceretto, Castel d’Agogna, (decreto 1859). Albonese, Sant’Angelo e Cilavegna (queste ultime due si servivano facoltativamente del podestà di Mortara). Nel 1404 Facino Cane patteggia con il comune di Morta- ra, per poi occiparla nel 1412, data della sua morte; il feudo MORTARA indipendente da Pavia sarà tenuto dalla vedova Beatrice di Tenda; infine, dopo la morte per impiccagione della stessa, cantone di Mortara. 845 il territorio torna sotto il diretto dominio dei Visconti. 1798 - 1814 In un documento del 12 novembre 1409 sui privilegi con- cessi dal conte di Biandrate a Mortara , viene concessa la Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 possibilità di fare statuti purché siano approvati dal conte Mortara risulta essere quinto cantone, nel dipartimento stesso (ASTo, Paesi di nuovo acquisto Mortara). dell’Agogna, distretto di Vigevano. Di tali statuti mortaresi, apparsi per la prima volta nel I comuni inclusi in questo cantone sono: Mortara, Albo- 1409, si fa cenno nei diplomi successivi dei duchi di Mila- nese, Borgo Lavezzaro, Castel d’Agogna, Ceretto, Cergna- no e perfino nell’articolo 15 della capitolazione di Mortara go con Erbamala, Nicorvo, Olevano, Parona, San Giorgio, del 23 agosto 1658. Trumello e Roventino, Seme con Mazza e Sant’Alessan- dro. E’ possibile che esistessero divisioni amministrative e consuetudini regolate dal consiglio generale, da quello dei Il cantone ha una popolazione di 16693 abitanti (compar- sapienti, dai consoli, ecc., ma sono rimaste solo notizie timentazione 1806). frammentarie. Una nuova modifica dei limiti amministrativi doveva av- L’esistenza del vicario del podestà e del consiglio dei sa- venire in data 9 settembre 1809: si mantiene inalterata la di- pienti, per esempio, emerge da una petizione del comune di visione in distretti e in cantoni, ma la novità più significati- Mortara con quello di Pavia, del 12 agosto 1299. Dei 15 ca- va è il raggruppamento dei precedenti 90 comuni in soli 36. pitoli in cui si compone la petizione avanzata dal vicario Il cantone di Mortara ne riuniva 15, ora solo 5. Questo com- Mucio Borghesi, proprio nel quindicesimo si chiede che sia parto territoriale rimarrà invariato fino alla caduta napoleo- redatto uno statuto e un ordinamento. nica (Landini 1952). I pavesi approvano tutti i capitoli della petizione e con- fermano anche i decretti, gli statuti , gli ordinamenti, le comune di Mortara. 846 provvisioni a favore di Mortara. sec. XIV - 1707 In seguito tali statuti vengono riformati da Facino Cane, Borgo di origine romana, (il suo toponimo, allora era prima e poi nel 1620 riuniti con quelli di altri 24 comuni per Pulchra Silva) di cui sono ancora evidenti il castro e il de- formare gli “Statuti Lomellini” (Boffi Pezza 1905). cumano, nei secoli X e XI faceva parte del contado o comi- E’ del 28 febbraio 1447 l’investitura concessa dal duca tato di Lomello, infeudatavi una famiglia longobarda, ne Giovanni Galeazzo Maria Sforza di Milano a favore di Lu- prese il nome. dovica Maria Sforza della città di Mortara, della sua giuri- Il comune mantiene la sua autonomia fino all’incorpora- sdizione e redditi, a lui e ai suoi discenti maschi (ASTo, In- zione d’imperio a Pavia. ventario Lumellina n˚48).

222 Mortara

Ma, morto Filippo Maria (1447), sorge in Milano la re- di prefettura, (il signore a quell’epoca era Renato Birago di pubblica detta Ambrosiana. Ludovico di Savoja, chiamato Borghe). dai pavesi che non volevano assoggettarsi a Milano, occupa Mortara è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radu- parte della Lomellina. nano in una congregazione per risolvere gli interessi della Nel 1467 Ludovico il Moro vi signoreggiava con il titolo provincia (Malagugini 1911). di conte di Mortara. Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Ancora tra i privilegi concessi alla città si legge in una del 1723, fa parte della provincia Lomellina ed è sede di carta del 5 dicembre 1461 che oltre la conferma mero e mi- prefettura (regolamento delle provincie 1723). sto imperio, l’indipendenza da Pavia e indica come rica- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 denti sotto la sua giurisdizione i seguenti luoghi: Cergnago, viene confermata l’appartenenza di Mortara alla provincia Olevano, Cerreto, Parona. Viene concesso un podestà an- Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). nuale con un salario di 20 fiorini al mese che viene sinda- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che cato al termine dell’incarico. Il podestà è obbligato a tenere il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina due servi per l’ufficio. (manifesto senatorio 1750). Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 nella Squadra In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- di Lumelina, appare anche"Mortarium” (statuta stratarum). tembre 1775 Mortara è confermata alla Lumellina (come E’ del 3 novembre 1547 l’elenco dei comuni per i paga- Mortara - città) (editto 1775). menti dei dazi, in tale elenco appare Mortara (ASTo, Carte Vigevano). comune di Mortara. console. 848 Mortara partecipa alla congregazione del principato di 1708 - 1797 Pavia tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono de- Nel “Regolamento dato per l’intendenza Generale d’Ales- finiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqued- sandria per l’Amministrazione della città di Mortara”, del 20 settembre 1741, facendo riferimento ad alcuni regolamenti pre- du 1980). cedenti del 1585 del senato di Milano intitolati Ordines Morta- Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il riensium, ed essendo diminuito il numero dei registranti, si ri- 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- tiene indispensabile, allo stato presente delle cose che si riduca cedentemente riunitesi, compresa Mortara, che hanno dirit- a minor numero anche quello degli amministratori della città to di voto (Porqueddu 1980). che prima era di 17 soggetti, (cioè 2 consoli, 2 sindaci, 7 consi- glieri ordinari, altri 6 d’aggiunta) per cui si è dovuto sorvolare Nel XVI secolo Mortara è guidata da Gian Giacomo Tri- sui legami di consanguineità, tale quantità degli amministratori vulzio, dopo di lui Obicino Caccia terrà la signoria dal provocava il caos. Perciò il numero è stato ridotto a 7 e cioè: 2 1506 al 1513, nel 1514, invece, il feudo è nelle mani di consoli, 2 sindaci (uno del reale e uno del personale), e 3 con- Francesco II Sforza. siglieri. Dopo una pausa di occupazione francese, Mortara viene I consoli possono essere sostituiti dai consiglieri anziani pur- ché questi siano ’letterati’. data a Matteo Beccaria, chiamato marchese di Mortara. Se il letterato è uno solo va in carica con un console vecchio. Con l’affrancamento degli spagnoli il feudo passerà alla (I due consiglieri che vanno a fare i consoli saranno sostituiti da duchessa Cristina di Danimarca. altri due estratti dalla bussola). In un diploma dell’imperatore Carlo V, emanato a Bru- sindaci, consoli e consiglieri devono avere una sosta di due xelles il 28 settembre 1549, si ricorda che Bona di Savoia e anni prima di poter essere rieletti. il figlio Gian Galeazzo Maria Sforza avevano accordato (Duboin 1827-1854). piena giurisdizione con poteri di vita e di morte alla comu- nità di Mortara che era, inoltre, libera ed esente da ogni comune di Mortara. sindaco. 849 soggezione nei confronti di Pavia. Questa posizione van- 1708 - 1797 taggiosa farà della città e del suo territorio un dipartimento Secondo la riforma del 20 settembre 1741 la città aveva 2 sin- con il titolo di contea. daci (uno del personale e uno del reale) preposti a vigilare sugli interessi pubblici, gli incanti, le deliberazioni e le rese dei conti. Dal 1580 al 1613 il marchesato viene devoluto alla regia Il requisito di eleggibilità, per il sindaco del reale, era il pos- camera di Milano. sesso di 5 soldi d’estimo in città (in precedenza ne erano richie- Nel 1614 Filippo II dona borgo, castello e territorio in sti 10). feudo a Rodrigo Orozsco col titolo di marchese; tale fami- Il sindaco del personale, che era incaricato di compilare il glia lo terrà fino al 1706. quaderno delle bocche, doveva essere “letterato”. Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato Terminato l’anno si rimpiazzeranno, in primo luogo, i due sindaci del reale e del personale con l’estrazione di due soggetti di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, dalla bussola, principiando da quello del reale. come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). Se esce dalla bussola qualche soggetto che non possiede 5 Duboin cita tra gli statuti “Prammatica di Carlo II di Spa- soldi di registro, si rimetterà nuovamente il biglietto in essa. gna alla Lomellina” del 1671 (Duboin 1827-1854). Così, uscendo, nell’estrazione del sindaco del personale, qual- che soggetto che non sia letterato si rifarà la stessa cosa. comune di Mortara. 847 Sindaci, consoli e consiglieri devono avere una sosta di due anni prima di poter essere rieletti. 1708 - 1797 Le scritture della città, tenute in ordine e sottochiave, sono Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- una in mano ad un sindaco e l’altra in mano all’archivista da nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- scegliersi (Duboin 1827-1854). lina dal duca di Savoia Mortara, feudo incamerato, conta 1600 anime (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). comune di Mortara. 850 Nel 1707 il duca sabaudo Vittorio Amedeo II, diventato 1798 - 1814 signore della Lomellina, concede a Mortara il titolo di città Il primo decreto napoleonico dedl 1800 emanato per la e nel 1714 le riconferma il rango di capoluogo, dotandola Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi-

223 Mortara so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- vola, Gambolò, Gerre Chiozzo, Goido, Gravellona, Grop- go del quinto distretto (legge 11 Brumale anno IX). pello, Isola Sant’Antonio, Langosco, Lumello, Mede, Mez- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando zana Bigli, Mezzano, Olevano, Ottobiano, Palestro, che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Parona, Robbio, Rosasco, San Giorgio, Sant’Angelo, Santa tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Maria di Strada, Sartirana, Scaldasole, , ne dei dipartimenti e dei distretti, Mortara è incluso nel se- Pieve del Cairo, Sommo, Terrasa, Torre Beretti, Torre de condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna Torti, Trumello, Valle, Velezzo, Villa d’Ardenghi, Zeme, (legge 25 Fiorile anno IX). Zerbolò. Zinasco (Casalis). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Mortara ricade nel dipartimento dell’Agogna, distretto di mandamento di Mortara. 854 Vigevano, come quinto cantone e come comune di seconda 1815 - 1859 classe con popolazione di 4317 abitanti (compartimenta- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Mortara è zione 1806). capo di mandamento, riunisce le seguenti comunità: Paro- na, Albonese, Castel d’Agogna e Nicorvo (regio editto comune di Mortara. consiglio. 851 1798 - 1814 1814. ASCVo). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con decreto del 11 febbraio 1814 si nominano i membri dei consigli dei comuni di prima e seconda classe del dipartimento tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ dell’Agogna. Per il consiglio comunale di Mortara i consoli so- regi stati di terra-ferma”, Mortara è capo di mandamento, no: Pellion Giovanni, Cotta Ramusino Vittorio, Lupi Giuseppe, nella provincia di Lomellina, appartengono al suo manda- Costa Baldassarre, Cantone Giuseppe, Passarino Antonio (Bol- mento: Albonese, Castel d’Agogna e Parona (regio editto lettino delle leggi 1814). 1818, ASC Casei Gerola). Nella compartimentazione del 23 ottobre 1859, Mortara comune di Mortara. 852 risulta essere il secondo mandamento del circondario terzo 1815 - 1859 di Lomellina, i comuni inclusi nella sua giurisdizione sono: Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Mortara è Albonese, Castel d’Agogna e Parona (decreto 1859). capo di mandamento e di provincia (regio editto 1814, ASCVo). podestà. 855 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- sec. XIV - 1707 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ In un documento sui privilegi concessi dal conte di Bian- regi stati di terra-ferma”, Mortara è capo di mandamento, drate a Mortara del 12 novembre 1409, si legge che sono nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei concessi alla comunità “mero e misto imperio gladii pote- Gerola). statem”, inoltre che si dà, alla stessa, la possibilità di depu- Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti tare un podestà che non sia del luogo e che provenga da un erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara posto che disti almeno 20 miglia. Infine si libera la terra di e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddi- Mortara dalla città di Pavia cancellando bandi, condanne e visa, a sua volta, in 14 mandamenti. debiti che gli uomini di Mortara hanno col comune suddet- Mortara, città capoluogo di provincia e mandamento, to, viene anche concessa la possibilità di fare Statuti purché nella divisione di Novara. Dipende dal Senato di Casale. E’ siano approvati dal conte di Biandrate (Paesi di nuovo ac- sede degli uffici di Regia Intendenza che sopravvede a tutta quisto Mortara). la provincia Lomellina, Regio Comando Militare e Provin- Tra i privilegi concessi a Mortara si legge in una carta del ciale Giudicatura del Mandamento Regio Insinuazione, 5 dicembre 1461 che oltre la conferma di “mero e misto im- Vice Direzione Postale delle lettere, sedi di Regio Riforma- perio” alla città, l’indipendenza da Pavia. Sono indicati tore per gli Studi e di un rappresentate il Protomedicato con come ricadenti sotto la sua giurisdizione i seguenti luoghi: Giurisdizione su otto mandamenti. Cergnago, Olevano, Cerreto, Parona. Viene concesso, inol- Ha una Giunta Provinciale di Sanità, un ufficio Provin- tre, un podestà annuale con un salario di 20 fiorini al mese ciale del Genio Civile, un Subeconomato Regio, una Teso- che viene sindacato al termine dell’incarico (Paesi di nuovo reria Provinciale, un’Esattoria Comunale, un Commissa- acquisto Mortara). riato di Guerra, un Regio Sotto Ispettore di Boschi e Selve, Analoghi privilegi vengono concessi ancora l’11 marzo un Ufficio dei Pesi e delle Misure e un Amministrazione 1477 da Bona e Giovanni Galeazzo Maria Visconti e l’11 Civica. marzo 1483 da Carlo V (ibidem). La popolazione conta 6000 abitanti (Casalis). Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre prefettura di Mortara. 856 1859, Mortara, appartiene al circondario terzo di Lomelli- 1708 - 1797 na, mandamento secondo di Mortara e ha una popolazione Mortara, in seguito al regolamento del 1723, è sede di di 6844 abitanti (decreto 1859). Prefettura (regolamento delle provincie 1723). Da essa dipendono: Albonese et Allagna, Arzeglio e San intendenza di Mortara. 853 Basilio, Breme, Borgofranco et Albera d’Aqualonga, Ba- 1815 - 1859 stia di Pancarana e Mezzana Rabattone, Castel D’Agogna, Mortara è sede di regia intendenza che sopravvede a tutta Cerreto, Cergnago, Castelnovetto, Campalestro, Candia la provincia Lomellina, da essa dipendono: Alagna, Albo- Cerpecchio e San Paulo, Cozzo, Cassina degli Ardizzi, Ca- nese, Borgo San Siro, Borgo Franco, Breme, Cairo, Cam- va, Carbonara e Borgo San Siro, Dorno, Frascarolo, Ferrera biò, Candia, Carbonara, Cassolnovo, Castello d’Agogna, e San Nazaro, Garlasco, Gallia, Galliavola, Gambarana, Castellaro de’ Giorgi, Castelnovetto, Cava, Celpenchio, Gambio e Sparvera, Goido, Grumello, Herbamalla, Lango- Cergnago, Confienza, Cozzo, Dorno, Frascarolo, Gaglia- sco e Santa Maria Bagnolo, Lumello, Limido, Marza, Me-

224 Murisasco de, Ollevano, Parona, Pieve del Cairo, Pieve Albignola, Ro- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 zasco e Rivoltella, Rinasco Rinaschino e Sairano, San settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Giorgio, Sant’Angelo, Sartirana, Scaldasole, Schivanoia, ta appartenere alla delegazione VI della Campagna Sottana San Martino la Mandria, Samignana, San Nazaro, Sommo, aggregato alla frazione di San Damiano. Sabbione, Trumello, Terrezza o sia Villata o Toncore, Torre di Beretta, Terno, Tortorolo, Torretta, Vellezzo, Valle e Bor- comune di Motta San Damiano. 861 ghignana, Valleggio, Villabiscossa, Zeme, Zerbolò, Otto- 1797 - 1815 biano, Castellar de Giorgi (Duboin 1827-1854). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama prefettura di Mortara. 857 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- 1815 - 1859 stretto di Belgioioso unito a San Damiano. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Mortara è sede di prefettura che sopravvede a tutta la pro- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- vincia Lomellina, da essa dipendono: Confienza, Cozzo, tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo Dorno, Frascarolo, Gagliavola, Gambolò, Gerre Chiozzo, Pavia mantenendo l’aggregazione alla sua frazione. Goido, Gravellona, Groppello, Isola Sant’Antonio, Lango- sco, Lumello, Mede, Mezzana Bigli, Mezzano, Olevano, Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Ottobiano, Palestro, Parona, Robbio, Rosasco, San Gior- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- gio, Sant’Angelo, Santa Maria di Strada, Sartirana, Scalda- sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- sole, Pieve Albignola, Pieve del Cairo, Sommo, Torre Be- partimento dell’Olona, senza l’indicazione di San retti, Torre de Torti, Trumello, Valle, Velezzo, Villa Damiano. d’Ardenghi, Zeme, Zerbolò e Zinasco (Casalis). Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona provincia di Mortara. 858 avente per capolugo Pavia. 1815 - 1818 Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Mortara to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- diviene provincia della Lomellina, insieme a quella di Vi- polazione di 218 abitanti unito alla frazione di San Damia- gevano, comprendente i mandamenti territoriali di Morta- no. ra, San Giorgio, Candia, Sartirana, San Nazaro de’ Burgon- di, Pieve del Cairo e Mede (regio editto 1814, ASCVo). comune di Motta San Damiano. 862 Tale provincia verrà abolita con il regio editto del 10 no- vembre 1818 con il quale si costituisce la sola provincia 1816 - 1859 Lomellina, e Mortara, come Vigevano diventano suoi man- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Motta San Damiano viene assegnato al terzo distretto - Bel- gioso - della provincia di Pavia aggregato a San Damiano. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 MOTTA SAN DAMIANO luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. comune di Motta San Damiano. 859 Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- sec. XIV - 1756 cazione 23 giugno 1853) il comune di Motta San Damiano risulta compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Bel- Il toponimo appare come “Sancto Damiano” della zona gioso ancora aggregato a San Damiano. La sua popolazio- “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di ne era formata da 233 abitanti. fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Successivamente viene Il toponimo appare nel comparto dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 271 delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Cas- abitanti. sina Sancti Damiani” appartappartenentente alla squadra della “subtana Papiae” (Bassi 1996). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il 6 aprile 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3020) Motta, appartenente alla Campagna Sottana, MURISASCO non risulta infeduata e dipende giuridicamente da Pavia. La comunità retta da un console eletto dal consiglio ge- comune di Murisasco. 863 nerale che presta giuramento presso il pretorio di Pavia co- sec. XIV - 1743 adiuvato da un cancelliere salariato. Non ci sono procura- Il toponimo si trova citato per la prima volta nella bolla tori in Milano, la popolazione è di 123 anime. del 1153 di papa Adriano IV con la quale si confermava all’abbazia di San Marziano la “villam de Murinsasco” comune di Motta San Damiano. 860 (Goggi 1973). Nel secolo XV Filippo Maria Visconti asse- 1757 - 1796 gnò il castello a Rainaldo Beccaria insieme a Mondondone Con la compartimentazione del Principato di Pavia del di cui seguì le sorti. 1757 Motta viene indicato come appartenente al campagna Come Murisasce è citato nell’elenco delle terre del con- sottana, delegazione VI con aggregata la frazione di San tado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (So- Damiano (Compartimentazione teresiana 1757). riga 1913).

225 Nazzano

“Murizascum” è inserito nel comparto delle strade degli NICORVO “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum). comune di Nicorvo. 867 Murisasco compare nell’elenco delle dichiarazioni del sec. XIV - 1743 focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- Nel 960 Berengario II, re d’Italia, ordinava di dare caccia partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- spietata ai lupi che infestavano i territori fra i quali quello mario sotto la giurisdizione di Mondondone (ASCVo, Con- di “San Terenzio ad Nemus”, ovvero Nicorvo (nell’Alto gregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Medioevo in molte località la certa denominazione religio- Murisasco nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- sa aveva il sopravvento sull’incerta denominazione civile). trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite In un diploma di Federico I, 1164, fra le terre concesse a per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Pavia, risulta citato anche Nicorvum (e precisamente ai conti palatini di Lomello che presero poi il nome del feu- comune di Murisasco. 864 do). Tale concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1744 - 1818 1191, Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230 (Malagugini 1912). Con il trattato di Worms del 1743 Murisasco passò sotto La località è citata nell’elenco delle terre del contado di il dominio di casa Savoia. Pavia del 1250 come Nicorvium, in contea Lumellina (So- La comunità di Murisasco è compresa nell’elenco delle riga 1913). terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante In un diploma di Carlo IV si confermano i diritti del feu- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- do a tal Filippone, figlio di Guidetto di Nicorvo, concessio- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del ne fatte anche ai suoi predecessori. principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- Quando Francesco Sforza dichiara Vigevano città e ve- to 1744). scovado, nell’ assegnarle gran parte del territorio lomellino Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono erigendola a capo del comitato o distretto (il Vigevanasco), stabiliti gli uffici di insinuazione, Murisasco viene inserito con diploma del 1532, Nicorvo le fu dichiarato dipendente, nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). amministrativamente. Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le E’ del 10 ottobre 1639 il documento nel quale si avvisa Amministrazioni de pubblici” (Amministrazioni de pubbli- che le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolno- ci 1775); pur non avendo reperita specifica documentazio- vo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza, ne relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio No- Murisasco fosse amministrato da un sindaco e quattro con- varese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diven- siglieri componenti il consiglio ordinario. tando così, terre appartenenti al contado di Vigevano Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Muri- (ASTo, Carte Vigevano n˚ 28). sasco con Garlassolo si trova inserito nel distretto di Vo- Nel 1640 divenne proprietà della famiglia milanese Car- ghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 cano. agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della pro- Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi vincia di Voghera, Murisasco unito a Mondondone, viene dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado di Vigevano, inserito nel primo cantone di Voghera (riparto 1789). per cui anche quelle di Nicorvo (ASTo, Carte Vigevano). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Da un resoconto del 28 maggio 1688 del sindaco genera- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ le del contado Renolio, si rilevano i luoghi del contado e i regi stati di terra ferma” la comunità di Murisasco viene loro feudatari. Per Nicorvo il signor Giulio Cesare Carcano soppressa ed aggregata a Retorbido (ASC Casei Gerola). (ASTo, Parte seconda Vigevano).

comune di Nicorvo. 868 1744 - 1797 NAZZANO Con regie patenti del 6 marzo 1750, nell’ambito della riorganizzazione dei territori degli stati sardi di terraferma, il Vigevanasco, e Nicorvo che ne faceva parte, fu sottoposto comune di Nazzano. 865 all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese (Gardinali sec. XIII - 1743 1976). Nazanum è citato nell’elenco delle terre del contado di In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga tembre 1775 Nicorvo risulta appartenere alla Lumellina 1913). (editto 1775). Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789 Nicorvo è nel cantone unico di Vigevano (manifesto senatorio 1789). NEBBIOLO comune di Nicorvo. 869 1798 - 1814 comune di Nebbiolo. 866 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la sec. XIII - 1743 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Niblolum è citato nell’elenco delle terre del contado di so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga go del quinto distretto e Nicorvo ne fa parte (legge 11 Bru- 1913). male anno IX).

226 Occhio

Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando non riceve censi, il iusdgiusdicente feudale risiede a Torre che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- del Mangano e viene compensato in occasione del riparto tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- dell’imposta quando si fa un’unione generale. Il comune è ne dei dipartimenti e dei distretti, Nicorvo è incluso nel se- retto dai due maggiori estimati, da un deputato e dal conso- condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna le; queste ultime due cariche vengono messe all’incanto. Il (legge 25 Fiorile anno IX). console presta giuramento sia presso il giudice feudale che Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 presso il pretorio di Pavia. Non c’è un cancelliere fisso ma Nicorvo ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- ne viene occasionalmente assunto uno quando è necessa- mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quinto rio, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione am- di Mortara, come comune di terza classe con popolazione monta a 145 anime. di 512 abitanti (compartimentazione 1806). Nelle successive comparimentazioni risulta aggregato a Liconasco. comune di Nicorvo. 870 1815 - 1859 Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Nicorvo è incluso nel mandamento di Mortara, nella provincia di OCCHIO Mortara (regio editto 1814, ASCVo). Con il regio editto del 27 ottobre 1815 Robbio perde il comune di Occhio. 873 comune di Vinzaglio che passa alla provincia di Novara e 1708 - 1797 acquista quello di Nicorvo, che apparteneva al mandamen- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- to di Mortara (regio editto 1815, ASCVo). nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- lina dal duca di Savoia Occhio, comune non infeudato ma tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ unito a Parasacco, conta 50 anime (ASTo, Paesi di nuovo regi stati di terra-ferma”, Nicorvo viene inserito nel manda- acquisto). mento di Robbio, provincia di Lomellina (regio editto Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda 1818, ASC Casei Gerola). del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina Il Comune appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione (stabilimento delle provincie 1749). di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Intendenza, Prefettura, Insinuazione e Ipoteca sono quelli Occhio è incluso nel secondo cantone della Lomellina (ma- di Mortara, invece, gli uffici di Posta sobno quelli di Rob- nifesto senatorio 1750). bio. In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Conta una popolazione di 774 abitanti (Casalis). tembre 1775 Occhio, insieme a Marzo e Guasta, è confer- Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- mato, ancora, alla Lumellina (editto 1775). bre Nicorvo, appartenente al circondario terzo di Lomelli- na, mandamento nono di Robbio, ha una popolazione di comune di Occhio. 874 988 abitanti (decreto 1859). 1798 - 1814 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- NIVOLTO luogo del sesto distretto e Occhio, citato con Mazzo e Gua- sta, ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). comune di Nivolto. 871 Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando sec. XIV - 1756 che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del ne dei dipartimenti e dei distretti, Occhio con Mazza e Gua- censimento fornite nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3019) Ni- sta è incluso nel secondo distretto di Vigevano, volto risulta essere una comunità della campagna soprana dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). indipendente infeudata al conte Carlo Fantone che non ri- ceve censi. La giustizia è amministrata dal podestà feudale Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 salariato ed è retta da un console che presta giuramento sia Occhio, con Marzo e Guasta ricade sotto il dominio napo- al potestà feudale che al pretorio di Pavia. leonico, nel dipartimento dell’Agogna, distretto quarto di Vigevano, cantone secondo di Garlasco come comune di Nelle successive compartimentazioni viene citata insie- terza classe, con popolazione di 259 abitanti (comparti- me a Giussago mentazione 1806).

comune di Occhio. 875 1815 - 1859 NOVETO Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Occhio insieme a Marzo e Guasta, è incluso nel mandamento di comune di Noveto. 872 Gruppello, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, sec. XIV - 1756 ASCVo). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Da un incartamento del 1815 che riporta l’approvazione censimento fornite nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3019) della regia giunta a Zerbolò sono incorporate le frazioni di Noveto risulta essere una comunità della campagna sopra- Sedone, Occhio, Marzo, Parasacco, Limido, Campomag- na indipendente infeudata al monastero della Certosa che giore (Burroni 1965).

227 Olevano

OLEVANO In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- tembre 1775 Olevano, è confermato alla Lumellina (editto comune di Olevano. 876 1775). sec. XIV - 1707 Il toponimo appare citato in un diploma di Enrico II del comune di Olevano. 878 1014 come Olivolum, in altre carte, documenti piemontesi 1798 - 1814 del 1219 e del 1277, come Oleyvano (Bergamo 1995). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la In tempi antichi qui esisteva un castello che Federico Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Barbarossa ordina di riedificare. In questo periodo è infeu- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- data la famiglia Isimbardo. go del quinto distretto e Olevano ne fa parte (legge 11 Bru- Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- male anno IX). co, si trova “Secundum breue de Lomellina, Jn Oleuano Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando (…)” (Bollea 1909). che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Pavia del 1250 come Ollevanum nella contea Lumellina ne dei dipartimenti e dei distretti, Olevano è incluso nel se- (Soriga 1913). condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna In questo periodo risulta che Olevano e Rivalta formava- (legge 25 Fiorile anno IX). no un unico comune. Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Nel 1404 Facino Cane rase al suolo il castello ma, per vo- Olevano ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- lere di Filippo Maria Visconti, fu riedificato. mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quinto Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella di Mortara, come comune di seconda classe con popolazio- Squadra di Lumelina, “Ollevanum” (statuta stratarum). ne di 1058 abitanti (compartimentazione 1806). L’imperatore Federico III diede nel 1469 una parte del feudo agli Attendoli-Bolognini e da questi passò ai conti comune di Olevano. 879 Taverna (già signori di Cilavegna). 1815 - 1859 Nel XV secolo vi si trovavano alcuni Beccaria col titolo Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Olevano di signori d’Olevano: “Jo. Antonius Montis et Olevani Do- è incluso nel mandamento di San Giorgio, nella provincia minus”, 1475 (i marchesi Olevano furono i più forti latifon- di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). disti medioevali dell’agro mortarese, i loro beni si estende- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- vano in una plaga che comprendeva l’attuale Olevano, tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Mortara, Ceretto e Cergnago. Essi ebbero stretti vincoli con regi stati di terra-ferma”, Olevano viene inserito nel man- la vita mortarese figurando Olevano, già dal 1179 nella po- damento di Robbio, provincia di Lomellina (regio editto desteria o squadra della città.) 1818, ASC Casei Gerola). Olevano partecipa alla congregazione del principato di Olevano appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di Pavia tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono de- Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In- finiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqued- tendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, quel- du 1980). lo di Insinuazione è a Sannazzaro de Burgondi, mentre l’uf- Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il ficio di Posta è a San Giorgio. 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- Conta una popolazione di 1165 abitanti. (Casalis) cedentemente riunitesi, compresa Olevano, che hanno di- ritto di voto (Porqueddu 1980). Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre 1859, appartiene al circondario terzo di Lomellina, manda- Nel 1604 il conte Antonio Beccaria risulta essere il feu- mento decimo di San Giorgio, ha una popolazione di 1305 datario del luogo (Bergamo 1995). abitanti (decreto 1859). Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). comune di Olevano. 877 OLIVA 1708 - 1797 comune di Oliva. 880 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- sec. XIV - 1743 lina dal duca di Savoia Olevano conta 525 anime, il feuda- Il toponimo è citato dal Capsoni in Ager Laevorum come tario è il conte Lorenzo Taverna, abitante in Milano (ASTo, appartenente al feudo di Montalto. Paesi di nuovo acquisto). Come Olivia è citato nell’elenco delle terre del contado Il Comune, nella compartimentazione territoriale sabau- di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga da del 1723 fa parte della provincia Lomellina e dipende 1913). dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie Da un’indagine sulla situazione del feudo commissionata 1723). nel 1615 dal Magistrato delle entrate straordinarie dello Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Stato di Milano, il questore Ayala e il fiscale Tornielli ina- viene confermata l’appartenenza di Ollevano alla provincia ricati della relazione definirono il territorio del feudo come Lomellina (stabiimento delle provincie 1749). luogo di montagna da cui non si ricavava molto per il feu- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che datario, appartenevano alla sua giurisdizione otto ville tra il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina cui Oliva, dove il feudatario vi nominava un podestà pagato (manifesto senatorio1750). dalla comunità 27 scudi l’anno, un fiscale ed un notaio non

228 Oramala stipendiati; non vi erano medici nè speziali nè maestri di Montalto appartenente alla provincia di Voghera (regio scuola (ASTo Oltrepo). editto 1814, ASCVo). Oliva compare nell’elenco delle dichiarazioni del focati- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo co del Principato di Pavia per l’anno 1537 come apparte- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- nente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccomario monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). ture e cantoni per le assise, Oliva veniva definitivamente in- Oliva nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepo, serito nel mandamento di Montalto appartenente al nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di comune di Oliva. 881 Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio 1744 - 1797 e quello postale in Montalto. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con il trattato di Worms del 1743 Oliva passò sotto il do- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ minio di casa Savoia. regi stati di terra ferma” la comunità di Oliva viene inserita La comunità di Oliva è compresa nell’elenco delle terre nell’Ottavo mandamento di Montalto, provincia di Voghe- e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in ra, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- Gerola). gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- La popolazione conta 378 abitanti (Casalis 1834). pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato 1744). Nel 1859 Oliva con una popolazione di 465 abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel VI Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono mandamento di Montalto del circondario di Voghera (de- stabiliti gli uffici di insinuazione, Oliva viene inserita nella creto 23 ottobre 1859). tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare OLTREPO che Oliva fosse amministrato da un sindaco e quattro con- siglieri componenti il consiglio ordinario. congregazione dei beni rurali dell’Oltrepo Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Oliva e Siccomario. 884 si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1744 - 1798 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Con il trattatto di Worms del 13 settembre 1743 l’Oltrepo bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, pavese e il Siccomario vennero ceduti dall’imperatrice Ma- Oliva, viene inserito nel primo cantone di Voghera (riparto ria Teresa d’Austria a Carlo Emanuele III re di Sardegna. 1789). Dal catasto della città di Pavia si dovettero separare le terre cedute, al compito fu assegnato l’intendente generale di comune di Oliva. 882 Alessandria anche come conservatore delle regie gabelle. 1799 -1814 Con invito dell’intendente in data 13 aprile 1744 (congre- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge gazione 1744) furono convocati in Voghera tutti i rappre- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires sentanti dei comuni dell’Oltrepo e Siccomario per procede- e gli aggiunti della municipalità di Oliva con decreto del 23 re all’elezione della congregazione dei beni rurali. fruttidoro anno IX (settembre 1801). Oliva viene inserita Oltre alle nove comunità vocali già facenti parte della nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera congregazione del principato di Pavia: Voghera, Sale, Ca- (decreto Campana 1801). sei, Riva di Nazzano, Piovera, Silvano, Stradella, Mondon- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- done e Arena, furono elette altre quindici comunità scelte partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri in base al maggior estimo: Casteggio, Broni, Pancarana, municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Montù Beccaria, Soriasco, Calcababio, , Retorbido, rica per tre anni (decreto Campana 1802). Montebello, Gerola, San Martino Siccomario, Rovescala, Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Santa Giuletta, Montesegale e Sant’Antonino. strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- parte, Oliva con decreto del 13 giugno 1805 viene aggrega- ta al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). ORAMALA comune di Oliva. 883 comune di Oramala. 885 1815 -1859 sec. XIII - 1743 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di La località, citata dal Capsoni nell’ Ager Laevorum col Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni nome di Auramala, era compresa nel comitato di Bobbio. Il l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento monastero di san Colombano in Bobbio vi possedeva una amministrativo del 1775. cella. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Nel 1029 il diacono Gerardo di stirpe longobarda vendet- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte te la rocca di Oramala ad Ugo conte di Tortona. Passò suc- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, cessivamente ad Opizzone Malaspina che nel 1056 risulta Oliva veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di risiedere in Oramala; con lui ha inizio la proprietà della fa-

229 Origioso miglia Malaspina, confermata nel 1164 da Federico I e suc- trova in una dichiarazione di fitto dovuto al monastero di cessivamente da Federico II e da Carlo IV nel 1355. San Pietro in Ciel d’ Oro di Pavia dell ’ 8 dicembre 1219 In una cusa del 1207 si afferma che Oramala appartenes- fra le coerenze nel nome di “Calvus de Auregloso" se per metà al Vescovo di Tortona e per metà ai Malaspina Origioso è indicato come appartenente alla Campagna (Legè e Gabotto, Documenti Tortonesi). Nel 1194 Marcello Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- ed Alberto Malaspina donavano alla chiesa di Tortona la lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). loro parte della decima del pedaggio della città (Legè e Ga- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del botto, Le carte dell’Archivio capitolare di Tortona). Da una censimento ricevute il primo marzo 1751 (Risposte ai 45 controversia del 1207, risulta che metà della rocca e della quesiti, cart. 3019) risulta che la comunità è infeudata al corte di Oramala erano del Monastero di San Colombano di conte Gerolamo Lucini di Milano che per tal feudo non ri- Bobbio. Il feudo rimase sempre ai Malaspina. ceve nulla. Il podestà feudale riceve un salario per la visita Oramala nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltre- delle strade. po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite La comunità è retta da un console, che presta giuramento per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). alla banca criminale del pretorio di Pavia e a quella del po- destà feudale, e raduna il consiglio al quale partecipano i comune di Oramala. 886 maggiori estimati coadiuvato dai tre maggiori estimati. Il 1744 - 1798 console elegge direttamente il proprio successore. Le scrit- ture sono tenute da un cancelliere salariato la comunità non Con il trattato di Worms del 1743 Oramala, marchesato ha procuratori a Milano e la popolazione è di 410 anime. di Godiasco, passò sotto il dominio di casa Savoia. Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono comune di Origioso. 889 stabiliti gli uffici di insinuazione, Oramala viene inserita nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). 1757 - 1796 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- 1757 Origioso viene posto nella delegazione III della cam- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- pagna soprana pavese (Compartimentazione Teresiana zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare 1757). che Oramala fosse amministrata da un sindaco e quattro Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 consiglieri componenti il consiglio ordinario. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Ora- ta appartenere alla delegazione III della Campagna Sopra- mala si trova inserita nel distretto di Bobbio (editto di S.M. na. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, comune di Origioso. 890 Oramala, viene inserita nel secondo cantone di Varzi (ripar- 1797 - 1815 to 1789). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- comune di Oramala. 887 stretto di Bereguardo. 1799 - 1814 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo. e gli aggiunti della municipalità di Oramala con decreto del Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX), il comune viene ag- 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Oramala viene in- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona serita nel dipartimento di Marengo e nel circondario di avente per capolugo Pavia. Bobbio (decreto Campana 1801). Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 130 abi- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- tanti. rica per tre anni (decreto Campana 1802). Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- comune di Origioso. 891 strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- 1816 - 1859 parte, Oramala con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- gregata al dipartimento di Genova circondario di Bobbio Con la compartimentazione territoriale del regno lom- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Origioso viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo - della provincia di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il ORIGIOSO comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- comune di Origioso. 888 cazione 23 giugno 1853) il comune di Origioso risulta sec. XIV - 1756 compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo. Il toponimo appare in una “cartula libelli” del 31 marzo La sua popolazione era formata da 187 abitanti. 1165 nel nome di Guido “de Auregloso” che concede a ti- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- tolo di livello un appezzamento di terra del monastero di dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 190 san Pietro in Ciel d’ Oro, successivamente il toponimo si abitanti.

230 Ottobiano

OSPEDALETTO Col ritorno degli Sforza a Milano il feudo sarà restituito ai Birago, nelle persone di Francesco e Renato, ma alla comune di Ospedaletto. 892 morte di Francesco II è investito solo Renato, in quanto gli sec. XIV - 1756 altri della famiglia risultano essere sostenitori dei francesi. Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Nel 1540 iniziano le controversie tra la vedova di Fran- censimento ricevute nel 1751(ASMi Catasto, cart. 3020) cesco Birago, cioè Camilla della famiglia Cusani di Mila- questa comunità della campagna sottana dichiara di fare a no, con il figlio Galeazzo, e il cognato Renato. sé e di essere infeudata ai conti Opizzoni che non raccolgo- In seguito Galeazzo fu bandito dallo stato (1555) ma sta- no censi. Per l’amministrazione della giustizia dipende dal bilitasi la pace tra la Francia e l’Impero, tregua che durerà podestà feudale presso il quale, oltre che a quello di Pavia, cinque anni, i sudditi possono tornare ai loro antichi posse- presta giuramento il console. Gli organi di governo sono dimenti, così Galeazzo rientra in patria ed ottiene il rilascio costituiti dal console e da un deputato eletti annualmente dei suoi beni. Ma, morto lui, viene presentata denuncia al nel corso del consiglio generale. È presente un cancelliere magistrato nella quale si dice che la porzione di feudo, la- salariato, non ci sono procuratori in Milano e la popolazio- sciata dal Birago ai suoi figli, spetta, invece, al regio fisco, ne ammonta a 138 anime. perchè il suddetto era stato bandito dallo stato. Nelle compartimentazioni successive viene citato insie- Ottobiano partecipa alla congregazione del principato di me a Vaccarizza. Pavia tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono de- finiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqued- du 1980). Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il OTTOBIANO 6 gennaio 1567: sono presenti tutte le 20 comunità già pre- cedentemente riunitesi, compreso Ottobiano, che hanno di- ritto di voto (Porqueddu 1980). comune di Ottobiano. 893 sec. XIV - 1707 Nel 1600 comincia un’altra controversia feudale durata per oltre 40 anni; appianate le divergenze la nobile famiglia In un documento dell’anno 876 il toponimo appare come Birago ottiene il feudo ancora per lungo tempo (fino al “Ocio de Octabiano”, ciò dimostra che Ottobiano esisteva XVIII secolo circa). già prima dell’anno Mille (Forte 1942). Nel 1620 Ottobiano entra a far parte di una delegazione Qualche tempo dopo, nell’Elenco dei pagamenti di tasse di 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Sta- di fodro e di giogatico, si trova scritto, invece,"Secundum tuti Lomellini” (Zucchi 1904). breue de Lomellina, Jn Octablano (…)” (Bollea 1909). Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato Nel 1188 Rogero Milliani dona al Monastero di San Sal- di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, vatore di Pavia i feudi di Gallia e Ottobiano (Bergamo come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). 1995). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di In un verbale di una protesta della comunità per l’esezio- Pavia del 1250 come Octabianum nella contea Lumellina ne di carichi, del 1668, firmano i due consoli: Francesco (Soriga 1913). Pusineri e Giacomo Grampa e il cancelliere Gio. Pietro Valligiano (Forte 1942). Nel XV secolo la potentissima famiglia Beccaria ebbe in feudo, tra gli altri, anche quello di Ottobiano, di tal signoria è investito Manfredo (consigliere e governatore del duca di comune di Ottobiano. 894 Milano), che lo trasmette al figlio Giovanni, nel 1406. 1708 - 1797 Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Squadra di Lumelina, “Ottobianum” (Statuta stratarum). nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Nel 1434 il duca Filippo Maria Visconti concede questo lina dal duca di Savoia, Ottobiano conta 900 anime; nel nu- feudo ad Andrea Birago, che lo terrà fino al settembre del mero sono compresi anche gli abitanti di Cascina 1455, lasciandolo, poi, ad Antonello de’ Rossi da Piacenza. Confaloniera e Cascina Ardizzi, il feudatario è il conte Bi- Morto lui, il duca Galeazzo Maria Sforza, nel febbraio del raghi, abitante nel luogo. 1467 ne investì Ettore (o Ercole) e Gio. Francesco, figli le- Dalla relazione risulta che la comunità possiede i consoli gittimi del defunto Antonello, i quali prestarono giuramen- (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). to di fedeltà nel 1470. In questo periodo il territorio di Pavia Ottobiano è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radu- era diviso a squadre e una di queste era quella di Ottobiano nano in una congregazione per risolvere gli interessi della che comprendeva Gallia, Semiana, Goido, Villa Biscossi, provincia (Malagugini 1911). Tortorolo e altre piccole località. Nel trapasso del 1467 le terre suddette furono vendute per bisogno di denaro. Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla Nel 1481 i fratelli de’ Rossi, col permesso del duca, ven- prefettura di Mortara (Regolamento delle provincie 1723). dono il feudo al nobile Giampietro Birago con la conse- guente investitura del “castrum et locum Octobiani, comi- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 tatus Papie”. L’imperatore Federico III ne riconfermerà i viene confermata l’appartenenza di Ottobiano alla provin- diritti (Bergamo 1995). cia Lomellina (Stabilimento delle provincie 1749), Nel 1500 Luigi XII conquista il ducato di Milano, to- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che gliendolo a Galeazzo Birago, figlio di Giampietro, donan- il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina. (Ma- dolo al capitano Gerolamo Pecchio, ma essendosi ambedue nifesto senatorio 1750). ribellati a lui, il feudo verrà devoluto alla ducal camera e af- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- fidato all’amministrazione di Carlo Atellano (di un ramo tembre 1775 Ottobiano è confermato alla Lumellina (editto dei signori di Cilavegna). 1775).

231 Pairana

Nel 1779 Ottobiano passa sotto la giurisdizione della re- comune di Pairana. 898 gia camera di Milano (Bergamo 1995). 1757 - 1796 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 comune di Ottobiano. 895 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- 1798 - 1814 ta appartenere alla delegazione XVII della Pieve di San Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Giuliano trasportata in Provincia pavese. Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- comune di Pairana. 899 go del quinto distretto e Ottobiano ne fa parte (legge 11 1797 - 1815 Brumale anno IX). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- stretto di Locate. tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- ne dei dipartimenti e dei distretti, Ottobiano è incluso nel tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- (legge 25 Fiorile anno IX). partimento dell’Olona. Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Nel 1801 (Legge 2£ fiorile anno IX) il comune viene ag- Ottobiano ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- gregato al primo distretto del dipartimento dell’Olona mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone terzo di avente per capolugo Milano. San Nazzaro di Borgondi, come comune di terza classe con Pairana dal comparto del 1805 risulta essere un comune popolazione di 1466 abitanti (compartimentazione 1806). di III classe del dipartimento dell’Olona, cantone IV Mila- no avente 399 abitanti. comune di Ottobiano. 896 1815 - 1859 comune di Pairana. 900 Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Ottobiano 1816 - 1859 è incluso nel mandamento di San Giorgio, nella provincia Con la compartimentazione territoriale del regno lom- di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Pairana viene assegnato al settimo distretto - Landriano - tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ della provincia di Pavia. regi stati di terra-ferma”, Ottobiano viene inserito nel man- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 damento di San Giorgio, provincia di Lomellina (regio luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il editto 1818, ASC Casei Gerola). comune era dotato di convocato. Ottobiano appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di cazione 23 giugno 1853) il comune di Pairana risulta com- Intendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, preso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua po- quello di Insinuazione è a Sannazzaro, mentre l’ufficio di polazione era formata da 448 abitanti. Posta è a San Giorgio. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Conta una popolazione di 2150 abitanti. (Casalis) dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 489 abitanti. Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- bre Ottobiano, appartenente al circondario terzo di Lomel- lina, mandamento decimo di San Giorgio, ha una popola- zione di 2573 abitanti (decreto 1859). PALESTRO

comune di Palestro. 901 sec. XIV - 1743 PAIRANA Dopo l’epoca Longobarda e quella Carolingia, verso l’anno Mille, al sorgere dei comitati, Palestro fa parte di comune di Pairana. 897 quello di Robbio, nella marca d’Ivrea. In questo periodo, sec. XIV - 1756 999, risulta barone del contado certo Ugone, al quale poi, Pairana è indicato come appartenente alla pieve di San per aver parteggiato per il re Arduino d’Ivrea, furono con- Giuliano da Ambrogio Opizzone “Relatione di tutte le terre fiscati tutti i beni. Il contado, allora, dipendeva da Vercelli dello Stato di Milano” (Opizzone 1644). (Bergamo 1995). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Enrico II, con diploma del 1014 nel confermare parec- censimento ricevute il 18 gennaio 1751 (Risposte ai 45 chie terre ad un monastero, ne indica una in Palestro che fu quesiti, cart. 3024) questo comune appartenente alla pieve di Ottone Besate. Questo casato manterrà i suoi beni in luo- di San Giuliano non risulta infeudato ed è privo di giusdi- go sino dopo la metà del XII secolo. cente, per l’amministrazione della giustizia si dichiara di- Federico I, imperatore, nel 1078 investiva di questo feu- pendente dal capitano di giustizia e dal Senato di Milano. do, Aicardo di Robbio dei conti palatini e nel 1202 lo stesso La comunità è retta da un console, che presta giuramento pose il castello di Robbio sotto la salvaguardia dei vercel- presso il pretorio di Milano e dai tre o quattro maggiori lesi e sottomise alla milizia della città gli uomini del conta- estimati come deputati. Le scritture sono tenute da un can- do. celliere salariato, non ci sono procuratori a Milano e la po- Il podestà di Milano condanna il comune di Pavia, nel polazione è di 471 anime. 1205 a restituire Robbio e Palestro, in questi anni viene cre-

232 Pancarana ato il contado di Robbio e Palestro ne farà parte, insieme a Nel 1700 signori del luogo sono i Borromeo (Bergamo Vinzaglio, Confienza, Langosco, Castronuovo (Castelno- 1995). vetto), Meleto (scomparso), Turingia (La Torre), Rivabrol- lum (Rivoltella), Casalellio (Casalino), Ravasino e Albano. comune di Palestro. 902 Nel 1215 Aicardo conferma a Vercelli i suoi feudi e fra 1744 - 1797 questi Palestro. Con regie patenti del 6 marzo 1750, nell’ambito della Ma nonostante il contado di Robbio fosse stato dichiara- riorganizzazione dei territori degli stati sardi di terraferma, to di spettanza del comune di Pavia da Matteo Visconti nel il Vigevanasco, e Palestro che ne faceva parte, fu sottoposto 1302, Palestro rimase soggetto a Vercelli di cui godeva la all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese (Gardinali protezione. 1976). Nel 1321 il signore del luogo è un certo Martino che ave- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- va dato la sua unica figlia a Leonardo Visconti, figlio natu- tembre 1775 Palestro risulta appartenere alla provincia di rale dell’arcivescovo Giovanni Visconti. Succeduta tale fa- Vigevano (editto 1775). miglia nel ducato milanese, nel 1335 viene concesso ai Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789 Palestro signori di Palestro l’immunità di ogni onere. è nel cantone unico di Vigevano (manifesto senatorio Successivamente l’imperatore Carlo IV (1355) conferma 1789). il feudo al pavese Milano Beccaria. Nel 1400 risultano ancora infeudati i Beccaria, nonostan- comune di Palestro. 903 te una breve pausa nella quale il castello era caduto in mano 1798 - 1814 ai Langosco. Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Nel 1427 Filippo Maria Visconti fa donazione ad Ame- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- deo di Savoia anche di queste terre. so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- Durante il breve periodo della repubblica Ambrosiana, go del quarto distretto e Palestro ne fa parte (legge 11 Bru- Palestro fu occupata dalle truppe piemontesi, e così che Lu- male anno IX). dovico Savoia, il 6 agosto del 1437 investe di tale signoria Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Vitaliano Borromeo (ASTo, Inventario Vigevano) Palestro ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella mento dell’Agogna, distretto di Novara cantone terzo di Squadra di Lumelina, “Palestro” (Statuta stratarum). Robbio, come comune di terza classe unito a Brarola con Nel 1532 Palestro fa parte del contado di Vigevano (il Vi- popolazione di 1759 abitanti (compartimentazione 1806). gevanasco), ecclesiasticamente, però, ricade ancora sotto Una nuova modifica dell’assetto amministrativo avverrà Vercelli. in seguito al decreto del 29 settembre 1809 quando i 90 co- Nell’elenco dei comuni per i pagamenti dei dazi, datato muni della Lomellina vennero ridotti a 36. Palestro viene 3 novembre 1547, appare Palestro. (ASTo, Carte Vigeva- unito a Brarola e Vinzaglio (Gardinali 1976). no). Portano la data del 23 dicembre 1580 ordini e provvisioni comune di Palestro. 904 per la terra di Palestro (Fontana 1907) 1815 - 1859 Il 30 giugno 1609 viene convocato il consiglio ordinario Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Palestro è dei dodici della terra di Palestro per eleggere il signor An- incluso nel mandamento di Robbio, nella provincia di Vi- tonio Ghellero e Defendente Cagnolo come rappresentanti gevano (regio editto 1814, ASCVo). della comunità alla congregazione generale che si terrà a Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Cilavegna (ASTo, Carte Vigevano). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Nel XVII secolo l’occupazione spagnola e francese mise regi stati di terra-ferma”, Palestro viene inserito nel manda- a ferro e fuoco il borgo. mento di Robbio, provincia di Lomellina (regio editto E’ del 1639, 10 ottobre, il documento nel quale si avvisa 1818, ASC Casei Gerola). che le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolno- Palestro appartiene alla diocesi di Vercelli, divisione di vo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza, Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In- Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio No- tendenza, Prefettura, Insinuazione e Ipoteca sono quelli di varese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diven- Mortara, mentre l’ufficio di Posta è a Robbio. tando così, terre appartenenti al Contado di Vigevano Conta una popolazione di 2103 abitanti. (Casalis) (ASTo, Carte Vigevano n˚ 28) Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi bre Palestro, appartenente al circondario terzo di Lomelli- dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado, per cui an- na, mandamento nono di Robbio, ha una popolazione di che quelle di Palestro (ASTo, Carte Vigevano) 2456 abitanti (decreto 1859). Nel 1646 è riportata una contestazione tra il contado e il podestà di Palestro (ASTo, Inventario Contado Vigevano) Il 5 ottobre 1677 il Signor sindaco generale Renolio av- visa le terre di Gambolò, Robbio, Palestro, Cilavegna di ri- trovarsi nella congregazione per nominare tre soggetti per PANCARANA l’elezione di uno dei tre (per il triennio 1678-’80) al gover- no di questo contado (ASTo, Parte seconda Vigevano) comune di Pancarana. 905 Da un resoconto del 28 maggio 1688 del sindaco genera- sec. XIV - 1743 le del contado Renolio, si rilevano i luoghi del contado e i Pancarana è stata da prima del 1000 e fino al 1460 pos- loro feudatari. Per Palestro il conte Carlo Borromeo (ASTo, sesso del Vescovo di Pavia. Nel sec. XV viene subinfeudato Parte seconda Vigevano) alla famiglia Dal Verme (Guasco). Nel 1227 gli uomini di

233 Pancarana

Pancarana, giurano fedeltà al Vescovo il quale concede loro comune di Pancarana. 908 le terre in enfiteusi (Del Bo). Pancarana è compresa 1799 -1814 nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga 1913). Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Vi possedevano beni l’Ospedale di Betlemme e il Mona- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires stero di Sant’Agata di Pavia come risulta dalla bolla ponti- e gli aggiunti della municipalità di Pancarana con decreto ficia di conferma del 1185 (Goggi, Archivio della Curia di del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Pancarana vie- Pavia). ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Il comune di Pavia esercitava giurisdizione sul territorio Voghera (decreto Campana 1801). e nel 1248 risulta che gli abitanti dovessero contribuire alle Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- spese di guerra contro il Marchese del Monferrato e nel partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri 1289 concorrere per la costruzione del palazzo di giustizia municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- di Pavia (Bollea). rica per tre anni (decreto Campana 1802). Nel sec. XIII e anche XIV si sa che era presente in Pan- Pancarana nel riparto delle azioni dell’ex commenda di carana un notaio (Cavagna Sangiuliani). Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento Nel 1392 si contano 32 fuochi e nel 1460 le anime sono di Marengo è inserita nel circondario di Voghera (decreto 500 in 80 fuochi (Goggi 1973). Brayda 1801). Come Pancharana è citata nel comparto delle strade degli Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Padum (Statuta stratarum). parte, Pancarana con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Nel 1479 vi era un importante porto sul Po (Bollettino gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Storico Piacentino 1905). (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Pancarana compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- comune di Pancarana. 909 partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- mario, tra i dichiaranti è il console (ASCVo, Congregazio- 1815 -1859 ne rurale Oltrepo, cart. 17). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Pancarana nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). amministrativo del 1775. comune di Pancarana. podestà. 906 In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- sec. XIV-1735 bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Nel 1463 Francesco Sforza scriveva al Vescovo di Pavia rac- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, comandando l’elezione a podestà di Pancarana, del suo came- Pancarana veniva provvisoriamente inserito nel manda- rario Giacomo De Corte (Ponte). mento di Bastida Pancarana appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo). comune di Pancarana. 907 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo 1744 - 1797 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Con il trattato di Worms del 1743 Pancarana passò sotto ture e cantoni per le assise, Pancarana veniva definitiva- il dominio di casa Savoia. mente inserita nel mandamento di Casatisma appartenente La comunità di Pancarana è compresa nell’elenco delle al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- e quello postale in Casatisma. to 1744). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ stabiliti gli uffici di insinuazione, Pancarana viene inserita regi stati di terra ferma” la comunità di Pancarana viene in- nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). serita nel quarto mandamento di Casatisma, provincia di Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Casei Gerola). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Sono unite a Pancarana le frazioni di Breia, Cassinetta in- che Pancarana fosse amministrata da un sindaco e quattro feriore, Cassinetta superiore, Moncucco, Campeggia e Ba- consiglieri componenti il consiglio ordinario. racone. Il comune di Pancarana aveva un porto di barche per l’attraversamento del fiume Po. La popolazione contava Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Panca- 580 abitanti (Casalis 1834). rana si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Nel 1859 Pancarana con una popolazione di 690 abitanti bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel Pancarana, viene inserita nel primo cantone di Voghera (ri- I mandamento di Casatisma del circondario di Voghera (de- parto 1789). creto 23 ottobre 1859).

234 Parasacco

PAPIAGO PARASACCO comune di Papiago. 910 comune di Parasacco. 914 sec. XIV - 1756 sec. XIV - 1707 Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- Per merito del prevosto di San Teodoro di Pavia, eccle- tuta Stratarum” del 1452 come “Papiagum” appartenente siasticamente nel 1405 Parasacco si unisce con la chiesa di alla squadra di Marcignago (Bassi 1996). Aurelio San Biagio (Burroni 1965) Successivamente è indicato come “Papiagho” apparte- Nell’elenco dei contribuenti del comitato Lomellino a fa- nente alla Campagna Soprana nella “Relatione di tutte le vore di Pavia del 1445 a Parasacco risultano gli Strada terre dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opiz- (Burroni 1965) zone 1644). Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Paraschum”(Statuta stratarum). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il 18 gennaio 1751 (Risposte ai 45 Parasacco con i Nobili è incluso nell’elenco delle terre quesiti, cart. 3024) questo comune appartenente alla pieve del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio di San Giuliano non risulta infeudato ed è privo di giusdi- Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone cente, per la giustizia si dichiara dipendente dal capitano di 1644). giustizia e dal Senato di Milano. La comunità è retta dal console, che giura al pretorio del podestà di Milano insieme comune di Parasacco. 915 ai tre o quattro maggiori estimati. Le scritture sono tenute 1708 - 1797 da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori a Mila- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- no e la popolazione è di 471 anime. nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina dal duca di Savoia Parasacco conta 542 anime, il feu- comune di Papiago. 911 datario è il conte Guasco d’Alessandria (ASTo, Paesi di 1757 - 1796 nuovo acquisto). Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 del 3 settembre 1749, fa parte della Provincia Lomellina settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- (Stabilimento delle provincie 1749), ta appartenere alla delegazione XVII della Pieve di San Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Giulinano trasportata in Provincia pavese. Parasacco è incluso nel secondo cantone della Lomellina (Manifesto senatorio 1750). comune di Papiago. 912 In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- 1797 - 1815 tembre 1775 Parasacco è confermato alla Lumellina (editto Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama 1775). del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stretto di Bereguardo. comune di Parasacco. 916 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 1798 - 1814 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo. Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona luogo del sesto distretto e Parasacco ne fa parte (legge 11 avente per capolugo Pavia. Brumale anno IX). Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 339 abi- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- tanti. ne dei dipartimenti e dei distretti, Parasacco è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). comune di Papiago. 913 Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 1816 - 1859 Parasacco ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di di Garlasco, come comune di seconda classe unito a Garla- Papiago viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo sco, Aurelio e San Biagio, Reale con popolazione di 4905 - della provincia di Pavia. abitanti (compartimentazione 1806). Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune di Parasacco. 917 comune era dotato di convocato. 1815 - 1859 Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Parasacco cazione 23 giugno 1853) il comune di Papiago risulta com- è incluso nel mandamento di Garlasco, nella provincia di preso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo. La Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). sua popolazione era formata da 482 abitanti. Da un incartamento del 1815 che riporta l’approvazione Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- della regia giunta a Zerbolò sono incorporate le frazioni di dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 467 Sedone, Occhio, Marzo, Parasacco, Limido, Campomag- abitanti. giore (Burroni 1965).

235 Parona

Il Casalis, riporta solamente villaggio nella provincia Lu- comune di Parona. 920 mellina (Casalis). 1798 - 1814 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- PARONA go del quinto distretto e Parona ne fa parte (legge 11 Bru- male anno IX). comune di Parona. 918 Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- sec. XIV - 1707 tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Quando Carlo Magno conquistò il territorio lomellino, ne dei dipartimenti e dei distretti, Parona è incluso nel se- dividendolo in comitati affidati ai conti, il paese già esisten- condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna te, ma ancora anomimo, dipendeva direttamente dal comi- (legge 25 Fiorile anno IX). tato di Lomello, dopo il 950, invece, dalla marca d’Ivrea Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 (Rampi 1985). Parona ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimen- Il signore del luogo fu Manfredo di Mosezzo, fino al 958, to dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quinto di poi passò a suo fratello Aimone, conte di Vercelli, alla sua Mortara, come comune di terza classe con popolazione di morte (988), infine, ne divenne erede suo figlio Manfredo. 1322 abitanti (compartimentazione 1806). In un diploma di Federico I, 1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta citato anche Parona. Tale concessione verrà comune di Parona. 921 rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Fe- 1815 - 1859 derico II rispettivamente: nel 1219, 1220 e 1230 (Malagu- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Parona è gini 1912). incluso nel mandamento di Mortara, nella provincia di Alla fine del 1200 diviene feudo della famiglia Tornielli, Mortara (regio editto 1814, ASCVo). ma dopo la conquista di Novara nel 1357 da parte dei mar- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- chesi di Monferrato, i Tornielli, che parteggiavano per i Vi- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ sconti, furono deportati. regi stati di terra-ferma”, Parona viene inserito nel manda- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di mento di Mortara, provincia di Lomellina (Regio editto Pavia del 1250 come Payrona nella contea Lumellina (So- 1818, ASC Casei Gerola). riga 1913). Parona appartiene alla diocesi e divisione di Novara. Di- pendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di Intendenza, Nel XIV secolo il feudo fa parte della squadra di Mortara Prefettura, Ipoteca, Insinuazione e Posta sono quelli di (con Cilavegna, Olevano, Cergnago e San Giorgio). Mortara (Casalis) Nel 1412 signoreggiano ancora i Tornielli nelle persone Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- di Giovanni e Galvagno. bre Parona, apparttenente al circondario terzo di Lomelli- Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella na, mandamento secondo di Mortara, ha una popolazione Squadra di Lumelina, “Parona” (Statuta stratarum). di 1863 abitanti (decreto 1859). Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). Nel 1651 una parte di questo territorio perviene agli PARPANESE Stampa, e poi agli Archinti (entrambe famiglie milanesi) (Bergamo 1995). comune di Parpanese. 922 sec. XIV - 1743 comune di Parona. 919 Il toponimo si trova citato per la prima volta in un placito 1708 - 1797 del 1021 in cui il giudice Agilulfo donava alla chiesa pave- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- se di san Bartolomeo in Strada la corte di Parpanese (Ma- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- naresi 1924) lina dal duca di Savoia, Parona conta 600 anime, il feuda- Il comune aveva propri confalonieri e consoli eletti dagli tario è la signora marchesa Stampa, abitante in Milano abitanti del vico (Manaresi 1924). (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Parpanese è compreso nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda 1913). del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Vi erano parecchi mulini sul Po ed un ponte in località Cerreta con diritti spettanti al monastero di Santa Sabina di Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Piacenza; nel 1227 i conti di Rovescala vantarono diritti sul viene confermata l’appartenenza di Parona alla provincia ponte ma furono citati in giudizio e condannati (Campi). Lomellina (Stabilimento delle provincie 1749). Appartenente all’Agro piacentino, Federico I nel 1195 lo Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che concesse a Pavia (Vidari), la città fece costruire in Parpane- il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina se una torre a difesa, obbligò gli abitanti al mantenimento (Manifesto senatorio 1750). degli arceri che furono assoldati per marciare su Milano. Le In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- città della Lega Lombarda bruciarono per 3 volte il paese, tembre 1775 Parona è confermata, ancora, alla Lumellina conteso tra Pavia e Piacenza. Nel 1184 la questione fu ri- (editto 1775). solta con un arbitrato ( gli atti del processo sono pubblicati

236 Pavia dal Bollea). Feudalmente legato ad Arena, ne fu smembrato Con il toponimo di Perzano è incluso nell’elenco delle il 28 luglio 1305 per essere concesso all’Abbate Olivetano terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Am- di San Bartolomeo in Strada di Pavia (ASMi, Fondo di Re- brogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opiz- ligione, cart. 433). Il porto di Parpanese era posto a confine zone 1644). tra Pavia e Piacenza e in una lettera in data 19 settembre 1566 il presidente delle regie entrate straordinarie dello comune di Parzano. 926 Stato di Milano nomina il duca di Albuquerque commissa- 1708 - 1797 rio, il quale con tre soldati doveva curare il passaggio di prodotti agricoli ed altro al confine (Cerioli). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- “Parpanexium” è inserito nel comparto delle strade degli lina dal duca di Savoia Parzano, comune non infeudato e “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra membro del luogo di Sartirana, conta 190 anime (ASTo, Padum (Statuta stratarum). Paesi di nuovo acquisto). Parpanese compare nell’elenco delle dichiarazioni del Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- (Stabilimento delle provincie 1749), mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Parpanese nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite (Manifesto senatorio 1750). per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- tembre 1775 Parzano è confermato, ancora, alla Lumellina comune di Parpanese. 923 (editto 1775). 1744 - 1798 Con il trattato di Worms del 1743 Parpanese passò sotto comune di Parzano. 927 il dominio di casa Savoia. 1798 - 1814 La comunità di Parpanese è compresa nell’elenco delle Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del del terzo distretto e Parzano ne fa parte (legge 11 Brumale principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- anno IX). to 1744). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- stabiliti gli uffici di insinuazione, Parpanese viene inserito tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). ne dei dipartimenti e dei distretti, Parzano è incluso nel se- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- (legge 25 Fiorile anno IX). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Parzano ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- che Parpanese fosse amministrato da un sindaco e quattro mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto consiglieri componenti il consiglio ordinario. di Mede, come comune di seconda classe unito a Mede, Ra- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Parpa- gnera e Tortorolo con popolazione di 3330 abitanti (com- nese si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. partimentazione 1806). 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Parpanese, viene inserito nel terzo cantone di Broni (riparto 1789). PAVIA comune di Parpanese. 924 comune di Pavia. 928 1799 - 1814 sec. XIV - 1756 Parpanese nel riparto delle azioni dell’ex commenda di La formazione degli statuti pavesi segue un iter ormai no- Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento to. La prima testimonianza è il Diploma imperiale di Fede- di Marengo è inserita nel circondario di Broni. rico Barbarossa del 1164 agosto 8 (diploma Federico I) in E’ unito ad Arena (vedi Arena). cui sono riconosciuti alla città “omnes suos bonos usus et bonas consuetudines” manca tuttavia il riferimento esplici- to alla possibilità di emettere norme statutarie ( Fagnani 1965 e Porqueddu 1995). PARZANO Nel 1176 risulta l’esistenza del Breve consulum “super quod iurabunt consules comunis et iusticiae et credentiae Papie” che costituisce il nucleo primitivo degli statuti (Fa- comune di Parzano. 925 gnani 1965) sec. XIV - 1707 Con il Diploma del 1191 di Enrico IV, l’imperatore con- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di ferma “omnes usus et consuetudines” che i pavesi “habunt Pavia del 1250 come Purcanum nella contea Lumellina vel temporibus serenissimi quondam patris nostri habere (Soriga 1913). consueverunt, seu quas rectores Papie cum consilio non

237 Pavia contra leges statuerunt” che indica un implicito riconosci- comune riceveva un salario come pure il ragionato. Riceve- mento del potere normativo della città ( Fagnani 1965). vano una paga anche il giudice delle vettovaglie che veglia- Nel 1208 viene menzionato un Generale statutum civita- va sulle frodi alimentari, i signori soprastanti le fortificazio- tis. ni e il massarolo che curava la gestione delle opere Il Diploma del 1219 (in Winckelmann, Acta imperii ine- pubbliche. dita saeculi XII et XIV, Innsbruck 1880, rist. anastatica Aa- Non erano salariati i consoli di giustizia che avevano il len I, n. 163) conferma le precedenti concessioni ricono- compito di tutelare donne e minori, i deputati alla visita scendo “omnes usus et consuetudines, quas habent vel agerum, i deputati alla carmeria che controllavano il prezzo temporibus serenissimi quondam patris nostri habere con- delle vettovaglie, il deputato e notaio ai pegni da vendere sueverunt seu quas rectores Communis Papie, qui in con- degli ebrei, i sindacatori degli ufficiali, i deputati della sa- cordia ipsius civitatis electi fuerint, statuerint vel statuunt nità, i deputati all’ospitalità che provvedono agli alloggia- consilio credentiae et voluntate communis predictae civita- menti dei militari, e gli estimatori. tis”. In questo periodo il numero dei consoli, che provvede- Una successiva riforma del governo cittadino avvenne vano all’amminstrazione della città, era inferiore a 10 e i nel 1588. Nel nuovo ordinamento è chiaro invece l’intento successori erano eletti da una commissione nominata dai di porre il regime comunale sotto il controllo dell’autorità consoli stessi. Fino all’inizio del Duecento l’elezione avve- regia: per evitare che siano elette persone non idonee, il go- niva alle calende di novembre. I consoli si occupavano an- verno si arroga infatti il diritto di nominare personalmente che della giustizia penale e civile in appello e della redazio- quelli che entreranno nel consiglio per la prima volta dopo ne degli statuti (Fagnani 1965). la riforma, scegliendone uno o più dalle antiche casate del Al XIII secolo risale un Liber populi scomparso. 1549, dotati dei requisiti; per l’avvenire spetterà alla prov- Una prima redazione statutaria di cui si possiede sola- visione eleggere quanti dovranno subentrare ai decurioni mente un frammento è del 1315, afferma che la divisione mancanti , che per essere ammessi in consiglio dovranno per materia (Statuta de Regimine Potestatis per la materia però provare dinanzi al podestà e alla presenza dei sindaci costituzionale e amministrativa, Statuta Civilia per il diritto comunali di appartenere a una delle casate descritte e di es- privato e la procedura civile, Statuta Criminalia per il dirit- sere in possesso dei requisiti e, alla fine, presentare al con- to e la procedura penale) non fosse ancora stata attuata e siglio la detta ammissione scritta. Alle sedute consiliari po- presume che essa sia apparsa nella versione del 1360 an- tranno partecipare ufficiali regi e comunali e altre persone ch’essa perduta, posteriore al primo dominio visconteo. Gli che vogliano esprimere il proprio parere su questo o quel statuti raggiunsero la loro forma definitiva nel 1393 dopo la problema, ma senza alcun diritto di voto. La durata della riforma voluta da Galeazzo Visconti che ebbe i suo i punti provvisione è portata a sei mesi e ciascun membro rimarrà chiave nel 1378 1381/82 e nel 1383; si giunge quindi alla in carica complessivamente un anno poiché ogni sei mesi si versione definitiva del 1393. La la struttura tripartita è or- muterà solo la metà dei componenti, mentre l’altra metà ri- mai stabilita e il numero delle norme diminuisce ulterior- marrà in carica. La novità principale introdotta dall’autorità mente: gli Statuta de Regimine Potestatis sono costituiti da centrale è la creazione di una figura istituzionale nuova , i 67 rubriche, gli Statuta Civilia da 83 e i Criminalia da 60. cosiddetti contradicenti, ovvero due consiglieri da eleggere Da questo momento in poi gli statuti perdono lentamente ogni anno, scegliendoli preferibilmente fra i più anziani ed la loro vitalità. A partire dal XIV secolo nessuna norma po- esperti, il cui compito è di contradire et opponere quelle ra- trà più considerarsi di rango statutario in quanto si tratterà gioni che per conscienza giudicaranno essere giuste, contra di prescrizioni, anche elaborate a livello locale, autorizzate la proposta sarà fatta dagli Abbati. È un sistema ideato per o confermate dalle autorità superiori. impedire confusione e liti nelle riunioni consiliari, poiché La rappresentanza dei cittadini era assicurata dal consi- si presuppone che gli altri membri del consiglio evitino di glio maggiore, un organo elettivo con durata annuale for- parlare lasciando l’iniziativa ai due prescelti. […] Un’altra mato da 200 cittadini della città e dei borghi di Pavia. figura istituzionale introdotta dal nuovo regolamento è il Di fatto la città era governata dal consiglio di provvisione Conservatore degli ordini, che ha il preciso compito di te- costituito da dodici cittadini pavesi che si alternavano con nere con cura la raccolta di tutti gli ordini concernenti il co- cadenza bimestrale e i cui nomi erano estratti all’inizio mune e di savaguardarne l’osservanza insieme al podestà, dell’anno, fra questi due erano eletti abati e presiedevano “et occorrendo che alcuno pigliasse ardire di volerli impu- l’assemblea. gnare, sotto qual si voglia colore, lo faccia mettere prigione et prenda le informationi di quello haverà detto o fatto et La riduzione delle famiglie decurionali aveva portato alla subito ne dia aviso, acciò se gli faccia dare quella punitio- necessità di ampliare il ceto dirigente della città e questo ne, che converrà alla sua temerità”. Probabilmente nelle in- scopo fu raggiunto con la riforma del 1549, infatti venne tenzioni del governo il conservatore degli ordini avrebbe permesso l’accesso al governo della città a centosessantotto dovuto svolgere oltre che la funzione di custode e tutore casati con un diritto alle cariche proporzionale al numero dell’ordinamento anche quella di tramite fra centro e peri- degli uomini per famiglia. Le condizioni per entrare a fare feria, col compito di denunciare alle autorità superiori gli parte del governo della città e quindi diventare decurione eventuali abusi. erano l’età non inferiore ai trent’anni, la cittadinanza pave- se e il domicilio in città per almeno un anno prima della no- (Porqueddu, Istituzioni e società tra l’inizio del dominio mina, la buona fama e il non esercizio di un’arte vile da par- spagnolo e la fine del dominio austriaco, Storia di Pavia, te del candidato e del padre. vol. IV t. I pp. 25 - 110, 1995). All’interno del governo della città erano disponibili di- verse cariche, alcune remunerate e altre gratuite: erano re- comune di Pavia. avvocati. 929 munerate quella di oratore e di sindaco che avevano il com- 1549 maggio 11 pito di patrocinare gli interessi della città. Erano salariati Gli avvocati fanno da consulenti nelle cause della comunità gli avvocati che facevano da consulenti nelle cause della coadiuvando l’oratore nel seguire gli interessi del comune di comunità. Anche il tesoriere che teneva la contabilità del Pavia, sono ufficiali salariati (Statuti 1549).

238 Pavia comune di Pavia. capitano del naviglio. 930 comune di Pavia. deputati all’ospitalità. 936 sec. XV - 1713 sec. XIV - 1756 Durante il XV secolo il capitano del Naviglio aveva l’incari- I deputatati all’ospitalità vennero creati ai primi del Cinque- co di tenere pronte per la navigazione le navi, aveva giurisdizio- cento per provvedere alla sistemazione delle truppe nella città, ne sui barcaioli e in generale su tutto quanto riguardava i fiumi erano scelti nelle parrocchie tra le persone di maggiore impor- come i porti e i ponti; inoltre doveva controllare le navi vicine tanza. In un primo momento ogni cittadino, tranne i lettori giornalmente e quelle lontane due volte al mese. dell’Università erano tenuti ad ospitare i militari, successiva- A Pavia nel XVI secolo il capitano del naviglio era noto an- mente i soldati furono alloggiati nelle case vuote, rifornite di che come capitano della darsena e aveva a sua disposizione una coperte, paglia e strame dalle parrocchie indicate dai deputati casa lungo il Ticino, casa che venne distrutta durante l’assedio agli alloggiamenti. Dagli statuti del 1549 (Statuti 1549 ) risulta francese del 1525. È accertato che fino alla prima metà del XV che questi ufficiali non erano salariati. secolo il capitano del naviglio aveva diritto ad uno stipendio pa- gato dal comune ma dal XVI secolo, e precisamente dal 1564 comune di Pavia. deputati alla carmeria. 937 venne concesso a questo ufficiale il diritto di esazione in sosti- sec. XIV - 1756 tuzione degli emolumenti che riceveva precedentemente. Sem- Questi ufficiali non salariati erano incaricati di controllare il pre nel XV secolo il capitano del naviglio aveva a disposizione prezzo delle vettovaglie e di fare applicare i calmieri (Statuti un notaio e un luogotenente mentre nel XVI secolo queste figu- 1549). re vennero unificate nel gastaldo. comune di Pavia. deputati alla visita agerum. 938 comune di Pavia. commissario. 931 sec. XIV - 1756 sec. XIV - 1756 I deputati alla visita agerum curano che non vengano com- Il commissario o tesoriere, carica di durata triennale, era messe frodi in questo campo, sono ufficiali non salariati (Statuti scelto per mezzo di un pubblico incanto dalla congregazione 1549). generale (27 gennaio 1756 Riforma al governo della Città e Provincia di Pavia). comune di Pavia. deputati della sanità. 939 comune di Pavia. consiglio generale. 932 sec. XIV - 1756 sec. XIV - 1756 I deputati della sanità provvedono alla salvaguardia della cit- tà e del principato dal contagio delle pestilenze garantendo la Il consiglio generale presiede al governo di Pavia e del suo costituzione di quel cordone sanitario intorno alle città che in principato. Gli statuti del 1394, integrati da ordini successivi, età moderna era l’unico modo per sbarrare il passo al diffonder- contengono le norme che regolano l’attività della massima au- si delle epidemie. I deputati alla sanità, ufficiali non salariati, torità pavese fino alla riforma del 1784. L’assemblea ha sede erano coadiuvati dai marescalchi che alle porte impedivano nell’aula magna del palazzo del Broletto e viene convocata una l’accesso di persone e merci provenienti da località sospette di o più volte alla settimana dal pretore. Nominato dal governatore essere infette (Statuti 1549). di Milano fra i senatori, il pretore resta in carica due anni con il compito di supervisione e controllo affinchè non sorgano con- comune di Pavia. deputato e notaio ai pegni. 940 troversie in consiglio. sec. XIV - 1756 L’assemblea è formata da due sindaci, due avvocati, il can- celliere, i consiglieri, i dodici della provvisione e da chiunque Il deputato e notaio ai pegni da vendere degli ebrei sono uffi- abbia qualche cosa da riferire. ciali non salariati incaricati di controllare le vendite all’incanto dei pegni in modo che le cifre superiori al valore del debito ven- I consiglieri hanno un numero variabile compreso tra i qua- gano restituite al proprietario del pegno (Statuti 1549). ranta e i cinquanta e vengono scelti dalle famiglie decurionali pavesi che abbiano almeno cento lire d’estimo e che siano esen- comune di Pavia. estimatori. 941 ti da condanne o da debiti. sec. XIV - 1756 Le deliberazioni prese dopo ampia discussione vengono messe ai voti con il sistema del ballottaggio. Gli estimatori sono ufficiali non salariati che controllano il Il consiglio generale si rinnova di un terzo ogni anno e si ra- valore delle stime (Statuti 1549). duna solitamente una o due volte alla settimana. L’assemblea ha potere decisionale su tutti gli affari della città e, a partire dal comune di Pavia. giudice delle strade. 942 1626 avrà anche il potere di concedere l’esazione dai carichi. sec. XIV - 1756 Il giudice delle strade era l’ufficiale che si occupava della comune di Pavia. consiglio maggiore. 933 manutenzione delle strade e la sua attività era regolata dagli ap- sec. XIV - 1756 positi Statuta Stratarum la cui prima redazione è anteriore al Il consiglio maggiore garantiva la rappresentanza dei cittadi- 1383, una successiva è appunto del 1383 mentre ulteriori statuti ni, era un organo elettivo con durata annuale formato da 200 cit- furono aggiunti nel 1452. Anche dalla documentazione riguar- tadini della città e dei borghi di Pavia. Le elezioni, da parte dei dante il giudice delle strade emerge la suddivisione del princi- dodici della provvisione, avvenivano nel mese di gennaio e chi pato di Pavia nelle zone dell’Oltrepò, della Lomellina, della faceva già parte del consiglio poteva essere confermato Campagna Soprana e della Campagna Sottana. Questo ufficiale (Statuti1549). provvedeva al controllo della manutenzione delle strade per mezzo di due visite che avevano una cadenza semestrale. La si- comune di Pavia. consoli di giustizia. 934 stemazione delle strade era affidata a gruppi di comunità deno- sec. XIV - 1756 minate squadre mentre i tratti stradali erano definiti fatte. L’incarico aveva durata biennale e il giudice percepiva un sa- I consoli di giustizia secondo gli statuti del 1549 (Statuti lario che la città ricavava dalle multe inflitte dallo stesso giudi- 1549) erano ufficiali non salariati incaricati di tutelare donne e ce. Al suo servizio il giudice aveva un attuario o notaio incari- minori nelle cause che li interessavano. cato di tenere i libri delle visite delle strade in cui era descritto lo stato delle strade e le multe comminate alle comunità. L’at- comune di Pavia. contradicenti. 935 tuario entrava in carica insieme al giudice e doveva accompa- sec. XIV - 1756 gnarlo durante le cavalcate, avendo l’incarico di riscuotere le I sindaci contradicenti avevano l’incarico, nel consiglio ge- multe. Il notaio del giudice delle strade veniva eletto per mezzo nerale, di trovare delle eccezioni alle proposte dell’assemblea; di un bando di appalto e otteneva l’incarico chi offriva alla città erano eletti con voto segreto e rimanevano in carica due anni la cifra più alta. con la possibilità di essere rinnovati nell’incarico (Statuti Questo sistema venne abolito con l’editto del 13 febbraio 1549). 1777 mentre l’ufficio del giudice delle strade scomparve nel

239 Pavia

1782 e le sue incombenze passarono per la città al Tribunale di comune di Pavia. sindaco. 950 provvisione e per il pavese alla Congregazione del patrimonio. sec. XIV - 1756 Il sindaco, ufficiale parallelo all’oratore ha l’incarica di di- comune di Pavia. giudice delle vettovaglie. 943 fendere gli interessi di Pavia, ma, anzi che rappresentare la città sec. XIV - 1756 nei confronti degli organismi pubblici o di altri stati la rappre- Il giudice delle vettovaglie è l’ufficiale salariato che controlla senta nelle cause contro i privati che vengono agitate in città che non vengano commesse frodi in campo alimentare, provve- (Statuti 1549). de al mantenimento del magazzino del grano e controlla il tran- sito di grani, biade olio per mezzo dei gabellieri posti alle porte comune di Pavia. tesoriere. 951 della città (Statuti 1549). sec. XIV - 1756 Il tesoriere ha cura dei redditi ordinari e straordinari della co- comune di Pavia. massarolo. 944 munità e ne tiene la contabilità, è un ufficiale salariato scelto fra sec. XIV - 1756 i decurioni e coadiuvato da massaroli e ragionati assunti tempo- raneamente dietro ordine del consiglio generale (Statuti 1549 ). Il massarolo è un ufficiale salariato che provvede alla messa in opera e al pagamento dei lavori pubblici e ne rende conto comune di Pavia. tribunale di provvisione. 952 (Statuti 1549). Inoltre i massaroli coadiuvavano il ragionato sec. XIV - 1756 provvedendo alla rendicontazione per l’uso interno dell’ammi- nistrazione. Il tribunale di provvisione era l’organo esecutivo dell’ammi- nistrazione cittadina, attraverso esso veniano messe in atto le comune di Pavia. oratore. 945 decisioni del consiglio generale. In alcune pergamene comunali del XII secolo compare il ri- sec. XIV - 1756 ferimento ai “dodici sapienti” che sembra essere il nucleo di Secondo gli statuti del 1549 l’oratore è un ufficiale salariato quello che poi diverrà il tribunale di provvisione. Altre indica- che difende gli interessi della città nelle cause con le altre co- zioni con cui viene designato questo organo amministrativo munità (Statuti 1549). erano “ufficio di provvisione”, “provvisione”, “i dodici abati e Questo ufficiale veniva scelto fra i decurioni pavesi dal con- deputati”. siglio generale con voto segreto e rimaneva in carica per due an- Con la riforma degli statuti del 1549 il tribunale di provvisio- ni. Di norma vi era un oratore che risiedeva a Milano e teneva i ne prende un assetto definitivo. Esso era costituito da dodici cit- rapporti con gli organi centrali dello stato. Per incarichi speci- tadini pavesi che si alternavano con cadenza bimestrale e i cui fici venivano eletti oratori particolari con funzioni di ambascia- nomi erano estratti all’inizio dell’anno, fra questi due erano tori. eletti abati e presiedevano l’assemblea. L’ufficio dell’oratore era composto da “sollecitatori”, degli Le condizioni dell’elezione imponevano la residenza in città avvocati che seguivano le cause specifiche su richiesta del con- o nei borghi e il non essere incantatori del comune. Tra i com- siglio generale o del cancelliere o di un massarolo. piti della provvisione era quello di eleggere i membri del con- siglio maggiore. Le decisioni erano prese con una maggioranza Spesso l’oratore era richiamato a Pavia per riferire alle as- di due terzi e con il consenso del podestà. semblee cittadine, quando era impossibilitato a raggiungere la Le modalità della celebrazione dei consigli erano attenta- città venivano inviati presso di lui dei decurioni. L’oratore redi- mente regolate. Infatti le proposte, che potevano provenire an- geva inoltre una relazione annuale sul suo operato. che dal consiglio generale, dovevano essere messe per iscritto e lette prima della discussione pubblica. Allo stesso modo le de- comune di Pavia. ragionato. 946 cisioni prese, per mezzo di votazioni con “bussolas et ballottas” sec. XIV - 1756 dovevano venire scritte e lette pubblicamente pena l’invalidità Il ragionato è un ufficiale salariato incaricato di tenere la con- (Statuti 1549 ). tabilità della città la cui carica durava un anno, veniva scelto fra All’interno del tribunale i compiti venivano divisi tra i depu- i decurioni dal consiglio generale che fissava l’entità del sala- tati. Due si occupavano degli alloggiamenti militari, due della rio. Il ragionato era coadiuvato da ragionati e massaroli assunti sanità, due della polizia e dell’ornato, due della politica anno- temporanemente su deliberazione del consiglio generale (Sta- naria e due avevano funzioni di controllo. tuti 1549). Il tribunale di provvisione aveva disponibilità di pubblico de- naro attraverso la tesoreria generale che registrava le entrate e comune di Pavia. le uscite; la provvisione controllava in particolare i pubblici im- signori soprastanti le fortificazioni. 947 presari e sui loro fideiussori. sec. XIV - 1756 Le riunioni si svolgevano giornalmente nell’apposita sala del palazzo del Broletto e i dodici della provvisione non potevano I signori soprastanti le fortificazioni erano ufficiali salariati allontanarsi dalla città senza un esplicito permesso. incaricati di sorvegliare il buono stato delle mura della città e controllare che non venissero commesse frodi in questo campo comune di Pavia. 953 (Statuti 1549). 1757 - 1796 comune di Pavia. sindacatori. 948 Il governo della provincia di Pavia venne riorganizzato, sec. XIV - 1756 nel quadro dell’esecuzione del Censimento, per mezzo del- Il controllo dell’operato degli ufficiali il cui mandato era sca- la “Riforma al governo della Città e Provincia di Pavia” del duto era affidato ai sidacatori che per questo incarico non rice- 27 gennaio 1756. vevano salario (Statuti 1549). Il consiglio generale non veniva soppresso, anzi, veniva- no confermate le prerogative di privilegio delle famiglie comune di Pavia. sindaci. 949 decurionali. sec. XIV - 1756 Con questa riforma veniva istituita la congregazione ge- I sindaci, eletti dalla congregazione generale erano due. Uno nerale degli estimati a cui era affidato il governo della città avrebbe dovuto risiedere in Milano con l’oratore e provvedere e della provincia. Alla congregazione generale spettava a patrocinare le cause della città, della provincia e delle comu- l’elezione di vari organi di governo a partire dalla congre- nità del pavese nei tribunali milanesi, l’altro sarebbe rimasto in Pavia per difendere gli interessi delle comunità pavesi nella gazione dei prefetti destinata a sostituire la Congregazione congregazione dei prefetti dove aveva voto consultivo (27 gen- dell’Estimo, e ad occuparsi delle cause di natura fiscale e naio 1756 Riforma al governo della Città e Provincia di Pavia). delle cause fra comunità e fra comunità e privati. Le cause

240 Pavia del comune sarebbero state patrocinate de un oratore e da comune di Pavia. congregazione militare. 957 due sindaci aventi il compito di difendere gli interessi della 1757 - 1796 città nella congregazione dei prefetti e nelle cause agitate a La congregazione militare era eletta dalla congregazione ge- Milano. La congregazione generale eleggeva inoltre un te- nerale e provvedeva alla disposizione degli alloggiamenti nella soriere, la camera del mercimonio - destinata ad occuparsi città e nel pavese eleggeva inoltre quattro decurioni deputati del del riparto della tassa mercimoniale , la congregazione mi- patrimonio urbano che amministreranno le entrate della città litare e i deputati. costituite dalla metà della tassa mercimoniale, dalla sovrimpo- sta sopra le case e fondi registrati nell’estimo urbano e nelle al- Con il dispaccio regio del 5 novembre 1784 (ASMi, Di- tre somme destinate alla città (27 gennaio 1756 Riforma al go- spacci reali c. 264) viene definitivamente smantellato il verno della Città e Provincia di Pavia). vecchio sistema di amministrazione locale e si realizza una comune di Pavia. oratore. 958 forte apertura nei confronti delle famiglie non appartenenti 1757 - 1796 al patriziato. Inoltre vengono abolite tutte le cariche di an- tica origine e queste incombenze vengono trasferite alla L’oratore residente in Milano incaricato di difendere gli inte- ressi della città e della provincia di Pavia era eletto dalla con- congregazione generale. gregazione generale. I requisiti per questo incarico erano l’appartenenza al ceto comune di Pavia. camera del mercimonio. 954 decurionale, l’essere dottore collegiato e il possesso di almeno 1757 - 1796 4.000 scudi d’estimo in territorio pavese. Quando l’oratore ri- siedeva in Pavia aveva diritto di voto consultivo nella congrega- La camera del mercimonio, che provvedeva al riparto della zione generale degli estimati e nella congregazione dei prefetti tassa mercimoniale, era eletta dalla congregazione generale ed (27 gennaio 1756 Riforma al governo della Città e Provincia di era costituita da quattro decurioni della città e da quattro depu- Pavia). tati dell’università dei mercanti ed era presieduta dal regio mi- nistro (27 gennaio 1756 Riforma al governo della Città e Pro- vincia di Pavia). comune di Pavia. 959 1797 -1815 comune di Pavia. congregazione dei prefetti. 955 Per mezzo compartimentazione del 1797, proclama del 1757 - 1796 22 fruttidoro anno 5˚ della Repubblica, il comune viene as- Si tratta di un organo di otto membri eletti dalla congregazio- segnato al distretto di Pavia. ne generale (due dei quali saranno dottori collegiati) destinato Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del a sostituire la Congregazione dell’Estimo, e ad occuparsi delle 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune di- cause di natura fiscale e delle cause fra comunità e fra comunità viene capoluogo del distretto dei parchi. e privati. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- La congregazione dei prefetti ha durata quadriennale e metà tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune, dei componenti vengono rinnovati ogni due anni. È presieduta con il suo circondario esterno costituisce il III distretto del da un Ministro o Assistente regio incaricato di fare regolari rap- porti al Magistrato Regio residente in Milano sulla situazione. dipartimento dell’Olona. Questo Ministro presiede anche il Consiglio dei decurioni (ve- Nel 1801, Legge 25 fiorile anno IX, Pavia è capoluogo nendo così a sovrapporre la sua autorità con quella del podestà del secondo distretto del dipartimento dell’Olona. a cui rimane il diritto di intervenire nelle questioni in cui gli sta- Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come tuti lo consentono) (27 gennaio 1756 Riforma al governo della comune di I classe del dipartimento d’Olona, distretto II Città e Provincia di Pavia). Pavia, cantone I Pavia e il suo circondario con popolazione comune di Pavia. di 23237 abitanti. congregazione generale degli estimati. 956 1757 - 1796 comune di Pavia. 960 1816 - 1859 Alla congregazione Generale degli estimati della città e della provincia di Pavia era affidato il governo della città e della pro- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- vincia. La congregazione, che si riuniva una volta all’anno, era bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di composta da ventiquattro membri: due dottori di Collegio, Pavia viene messo a capo del primo distretto - Pavia - della quattro decurioni nominati dal Consiglio generale, quattro prin- provincia di Pavia. cipali estimati della Provincia e quattordici deputati eletti dai quattordici distretti in cui è divisa la provincia di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il I due dottori di collegio erano scelti da una rosa di sei nomi comune era dotato di consilio. proposta dal consiglio generale (per la prima volta la scelta spetterà alla Giunta per il censimento). Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Anche i decurioni dovevano essere eletti, a voti segreti, dal cazione 23 giugno 1853) il comune di Pavia risulta ancora Consiglio generale scegliendo fra coloro i quali avessero alme- a capo della provincia, e del distretto I di Pavia con aggre- no 4000 scudi d’estimo con il nuovo censimento, non fossero gati Borgo Calvenzano e Cassina Gobba. La sua popolazio- debitori del pubblico e non avessero liti pendenti con le ammi- ne era formata da 24140 abitanti. nistrazioni pubbliche. Nella compartimentazione del 1859 Pavia contava 25006 L’elezione dei quattro estimati avveniva per sorteggio fra i abitanti e costituiva il primo mandamento. primi dodici estimati della provincia. La scelta dei deputati del distretto spettava al consiglio gene- congregazione dei prefetti al governo della città e della rale con conferma del tribunale di Milano - per la prima volta provincia di Pavia. alla giunta del censimento - su una terna proposta a voti segreti 961 dai deputati dell’estimo di ogni comunità. sec. XIV - 1756 Era vietato l’accumulo delle cariche che avevano durata qua- driennale ma gli eletti dovevano essere rinnovati metà per volta Si tratta di un organo di otto membri (due dei quali saran- ogni due anni . no dottori collegiati) destinato a sostituire la Congregazio-

241 Pecorara ne dell’Estimo, si occuperà quindi delle cause di natura fi- po Morto, Castel Lambro, Cavagnera, Gnignano, Landria- scale e delle cause fra comunità e fra comunità e privati. no, Mandrino, Mangialupo, Pairana, San Zeno, Torre I prefetti di questa congregazione verranno scelti dalla Vecchia, Trognano, Vairano, Vidigulfo, Vigonzone e Zibido Congregazione generale. La durata della congregazione dei al Lambro. prefetti è di quattro anni e metà dei componenti vengono rinnovati ogni due anni. La Congregazione dei prefetti è presieduta da un Mini- stro o Assistente regio incaricato di fare regolari rapporti al PECORARA Magistrato Regio residente in Milano sulla situazione. Questo Ministro presiede anche il Consiglio dei decurioni. comune di Pecorara. 964 sec. XIV - 1743 congregazione generale degli estimati. 962 1757 - 1796 Il toponimo come Pecoraria si trova per la prima volta ci- tato in un atto del 1159 (Bollea). Come Peccoraria de Pec- Il governo della provincia di Pavia venne riorganizzato, corariis è compreso nell’elenco delle terre del contado di nel quadro dell’esecuzione del Censimento, per mezzo del- Pavia del 1250 (Soriga 1913). la “Riforma al governo della Città e Provincia di Pavia” del Pecoraria è inserita nel comparto delle strade degli “Sta- 27 gennaio 1756. Il consiglio generale non veniva soppres- tuta stratarum” del 1452 come appartenente all’ Ultra Pa- so, anzi, al primo capo venivano confermate le prerogative dum (Statuta stratarum). di privilegio delle famiglie decurionali, ma al secondo si prevedeva che venisse stabilita una “Congregazione Gene- Pecorara, come risulta dall’estratto della cancelleria di rale degli estimati della Città e della Provincia di Pavia” Pavia del 1 agosto 1685 apparteneva alla giurisdizione del composta da due dottori di Collegio, da quattro decurioni feudo di Broni di proprietà dei fratelli Arrigoni; nel 1712 nominati dal Consiglio generale, da quattro principali esti- aveva un console Giuseppe Crivelli, il quale interrogato in mati della Provincia e da quattordici deputati eletti dai merito ai diritti del feudo, dichiarava che la comunità paga- quattordici distretti in cui è divisa la provincia di Pavia. I va il dazio dell’imbottato agli Arrigoni e per la giustizia ri- due dottori di collegio verranno eletti scelti da una rosa di spondeva al podestà di Broni il quale non percepiva emolu- sei nomi proposta dal consiglio generale e per la prima vol- menti dalla comunità; in Pecorara non vi era osteria, nè ta saranno scelti dalla Giunta per il censimento, le succes- prestino nè macelleria. La chiesa parrocchiale era situata al sive verranno scelti dal Consiglio generale. I decurioni ver- luogo detto Castagnara e la comunità comprendeva in tutto ranno eletti a voti segreti dal Consiglio generale fra quelli 4 cascine per un totale di 20 fuochi. L’amministrazione ve- che avranno almeno 4000 scudi d’estimo con il nuovo cen- niva gestita da un solo console e le funzioni spettanti al can- simento e non saranno debitori del pubblico e non avranno celliere erano demandate al funzionario del comune di Pie- liti pendenti con le amministrazioni pubbliche. tra (ASTo Oltrepo mazzo 3). Per l’elezione dei quattro estimati verrà costituita una Pecorara compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- borsa in cui si imborseranno i nomi dei primi dodici estima- catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- ti della provincia e l’elezione avverrà per sorteggio fra que- tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- sti dodici. rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Per la scelta dei deputati del distretto i deputati dell’esti- Pecorara (come Pegorera) nel 1634 è inserita come ap- mo di ogni comunità eleggeranno a voti segreti tre estimati partenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principa- del loro distretto, questa terna verrà presentata per la prima to di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone volta alla Giunta del censimento e successivamente al con- (Opizzone 1634). siglio generale che sceglierà l’estimato più adatto (la nomi- na deve venire confermata dal tribunale di Milano prima di comune di Pecorara. 965 diventare effettiva). 1744 - 1818 Le cariche non possono essere assommate e hanno durata Con il trattato di Worms del 1743 Pecorara passò sotto il di quattro anni ma gli eletti vengono rinnovati metà per vol- dominio di casa Savoia. ta ogni due anni.. La comunità di Pecorara (Pegorera) è compresa A questa Congregazione veniva affidata l’amministrazio- nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un pro- ne della città e della provincia . prio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della congregazione dei possessori dei beni rura- distretto di Pavia. 963 li nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1816 - 1859 1744 (convocato 1744). Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) vengono as- stabiliti gli uffici di insinuazione, Pecorara viene inserita segnati al distretto I di Pavia i seguenti comuni: Pavia, Cor- nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). pi Santi, Borgarello, Bornasco, Cantugno, Cassina Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Calderari, Cassina de’ Sirigari, Cassina de’ Tolentini, Co- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- mairano, Corbesate, Gualdrasco, Mirabello, Misano, Moli- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- nazzo, Montebello, Ponte Carate, San Genesio, Santa So- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare fia, San Varese, Settimo, Torre d’Isola, Torre del Mangano, che Pecorara fosse amministrata da un sindaco e due con- Villareggio, Villalunga e Zeccone. Queste assegnazioni siglieri componenti il consiglio ordinario. vengono conservate nel successivo compartimento territo- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Peco- riale (notificazione 1 luglio 1844) rara con cascina Monte Vico si trova inserita nel distretto di Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Voghera (editto di S. M. 1775) nel manifesto senatorio del cazione 23 giugno 1853) vengono aggiunti Bascapè, Cam- 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della

242 Pietra de Giorgi provincia di Voghera, Pecorara, viene inserita nel terzo can- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- tone di Broni (riparto 1789). zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- che Pietra de Giorgi fosse amministrata da un sindaco e tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. regi stati di terra ferma” la comunità di Pecorara viene sop- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Pietra pressa ed aggregata a Pietra de Giorgi (regio editto 1818, e Giorgi si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di ASC Casei Gerola). S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- ra, Pietra de Giorgi, viene inserito nel terzo cantone di Bro- ni (riparto 1789). PEGAZZERA comune di Pietra de Giorgi. 969 comune di Pegazzera. 966 1799 -1814 sec. XV - 1743 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Nel sec. XV apparteneva alla squadra feudale di Casteg- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires gio. e gli aggiunti della municipalità di Pietra de Giorgi con de- creto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Pietra de Nell’istromento rogato il 15 settembre 1466, la camera Giorgi viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel cir- ducale di Milano vendeva al consigliere ducale Angelo Si- condario di Voghera (decreto Campana 1801). monetta le entrate dei dazi dell’imbottato, dei vini, biade e legumi della terra di Casteggio e delle sue ville tra cui Pe- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- gazzera (Giulietti 1903). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Pegazzera compare nell’elenco delle dichiarazioni del municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- rica per tre anni (decreto Campana 1802). partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- Pietra de Giorgi nel riparto delle azioni dell’ex commen- mario nella giurisdizione di Casteggio (ASCVo, Congrega- da di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del diparti- zione rurale Oltrepo, cart. 17; Scrollini 1999). mento di Marengo è inserita nel circondario di Broni (de- creto Brayda 1801). Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- parte, Pietra de Giorgi con decreto del 13 giugno 1805 vie- PIETRA DE GIORGI ne aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). comune di Pietra de Giorgi. 967 sec. XIV - 1743 comune di Pietra de Giorgi. 970 Il toponimo Petra compare nell’elenco delle terre del 1815 - 1859 contado pavese del 1250 come appartenente all’Oltrepo L’amministrazione provvisoria della città e provincia di (Soriga 1913). Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Come Petre è inserita nel comparto delle strade degli l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra amministrativo del 1775. Padum (Statuta stratarum). In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Come Preda compare nell’elenco delle dichiarazioni del bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- Pietra de Giorgi veniva provvisoriamente inserito nel man- mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). damento di Santa Giuletta appartenente alla provincia di Pietra de Giorgi nel 1634 è inserita come appartenente Voghera (regio editto 1814, ASCVo). all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- 1634). monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ture e cantoni per le assise, Pietra de Giorgi veniva definiti- comune di Pietra de Giorgi. 968 vamente inserito nel mandamento di Santa Giuletta 1744 - 1797 appartenente al terzo cantone della provincia di Voghera ( Con il trattato di Worms del 1743 Pietra de Giorgi (Bec- regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura caria) passò sotto il dominio di casa Savoia. e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal La comunità di Pietra de Giorgi (come Preda Beccaria) è senato di Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno man- Casteggio e quello postale in Santa Giuletta. dato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione ge- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- nerale per l’elezione della congregazione dei possessori dei tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo regi stati di terra ferma” la comunità di Pietra de Giorgi vie- nell’anno 1744 (convocato 1744). ne inserita nel decimo mandamento di Santa Giuletta, pro- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono vincia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto stabiliti gli uffici di insinuazione, Pietra de Giorgi viene in- 1818, ASC Casei Gerola). serita nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Era annessa al comune di Pietra de Giorgi la frazione di Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Pecorara. Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- La popolazione conta 1540 abitanti (Casalis 1847).

243 Pietra Gavina

Nel 1859 Pietra de Giorgi con una popolazione di 1590 municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene in- rica per tre anni (decreto Campana 1802). serita nel VII mandamento di Santa Giuletta del circondario Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- di Voghera (decreto 1859). strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- parte, Pietra Gavina con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). PIETRA GAVINA comune di Pietragavina. 974 comune di Pietragavina. 971 1815 -1859 sec. XIV - 1743 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Il toponimo viene citato la prima volta nel diploma con l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento cui Federico I concede Pietragavina in feudo ai Malaspina amministrativo del 1775. (diploma Federico I) . Appartenne al marchesato di Varzi. Nel 1319 il marchese Ugo II la concedeva al figlio, che fu In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- capostipite dei marchesi di Pietragavina ottenendo succes- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte sivamente dal Vescovo di Tortona anche l’investitura di e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Fabbrica e Val Curone. I Malaspina possedevano il diritto Pietragavina veniva provvisoriamente inserita nel manda- di esigere il pedaggio per passaggi nel loro feudo. Nel 1449 mento di Varzi appartenente alla provincia di Voghera (re- gran parte del feudo fu venduto ai Dal Verme signori di Za- gio editto 1814, ASCVo). vattarello (Cavagna Sangiuliani). Nel 1723 il feudo fu ac- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo quistato dai Tamburelli di Bagnaria. stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Nel 1599 si contavano 60 fuochi, nel 1659 53 fuochi e monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- circa 213 anime. ture e cantoni per le assise, Pietragavina veniva definitiva- mente inserita nel mandamento di Varzi appartenente al Pietragavina (come Preda Gavina) nel 1634 è inserito primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto come appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Opizzone (Opizzone 1634). Casale, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano sede in Varzi. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ PIETRAGAVINA regi stati di terra ferma” la comunità di Pietragavina viene inserita nel terzo mandamento di Varzi, provincia di Bob- comune di Pietragavina. 972 bio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Ge- 1744 - 1798 rola). Con il trattato di Worms del 1743 Pietragavina passò sot- Erano aggregate a Pietra Gavina le quattro frazioni di to il dominio di casa Savoia. Santa Cristina, Casa Cabani, Casa Fiori e Torretta. La popolazione conta 474 abitanti (Casalis 1847). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Pietragavina viene inseri- Nel 1859 Pietragavina con una popolazione di 601 abi- ta nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- rita nel III mandamento di Varzi del circondario di Bobbio Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le (decreto 23 ottobre 1859). Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Pietragavina fosse amministrata da un sindaco e quat- tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. PIEVE ALBIGNOLA Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Pietra- gavina si trova inserita nel distretto di Bobbio (editto di comune di Pieve Albignola. 975 S.M. 1775); nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sec. XIV - 1707 stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- ra, Pietragavina, viene inserita nel secondo cantone di Varzi co, si trova “Secundum breue de Lomellina, Albignola”, (riparto 1789). (Bollea 1909). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di comune di Pietragavina. 973 Pavia del 1250 come Plebs Albignole cum S. Honorata, 1799 -1814 nella contea Lumellina (Soriga 1913). Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge In un manoscritto del 1383 si legge: “Ad stratam que est del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires a portu Dossorum usque ad Plebem Albignole. Podesteria e gli aggiunti della municipalità di Pietra Gavina con decre- Glareolarum, locus Plebis Albignole” (Statuta stratarum). to del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Pietra Gavi- Dopo la metà del XV secolo, il feudo viene acquistato dai na viene inserita nel dipartimento di Marengo e nel circon- Malaspina di Alagna, in questo periodo Albignola fa parte dario di Bobbio (decreto Campana 1801). della Sub-squadra-Sannazzarii. Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Nel 1523 Ippolita Fieramonte, vedova del marchese Ma- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri laspina, per riacquistare il feudo di Sannazzaro, possieduto

244 Pieve del Cairo dal 1473 dai nobili Fregoso, vende, fra gli altri il feudo di comune di Pieve Albignola. 978 Pieve a Gabriele Paleari (milanese). 1815 - 1859 Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Pieve Al- di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, bignola è incluso nel mandamento di San Nazaro de’ Bur- come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). gondi, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, Nel 1700 viene qui istituito un ufficio di insinuazione, ASCVo). con notaio, da questa data il comune risulterà sottointeso Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- come luogo di “tappa” cui erano aggregati vari comuni li- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ mitrofi, detto ufficio sarà abolito nel 1743 quando passeran- regi stati di terra-ferma”, Pieve Albignola viene inserito nel no tutti nell’unica sede di Mortara. mandamento di San Nazaro de’ Burgondi, provincia di Lo- mellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Pieve Albignola appartiene alla diocesi di Vigevano, di- comune di Pieve Albignola. 976 visione di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi 1708 - 1797 uffici di Intendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, quello di Insinuazione e Posta è a Sannazzaro. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Conta una popolazione di 840 abitanti. (Casalis) nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina dal duca di Savoia Pieve d’Albignola conta 530 anime, Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- e il feudatario è il marchese Malaspina di San Nazaro, abi- bre Pieve Albignola, appartenente al circondario primo di tante in Pavia (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Pavia, mandamento ottavo di Sannazzaro, ha una popola- zione di 999 abitanti (decreto 1859). Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 PIEVE DEL CAIRO viene confermata l’appartenenza di Pieve Albignola alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), comune di Pieve del Cairo. 979 Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che sec. XIV - 1707 il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina L’antica borgata Plebis Cayri Ixolariae, cosiddetta perchè (manifesto senatorio 1750). situata quasi in un isola tra il Po e il Sesia, dovette subire Porta la data del 7 novembre 1739 il parere del procura- numerose e ripetute inondazioni che condizioneranno, ine- tore generale circa la supplica esposta a S. M. dalla fami- vitabilmente la vita del paese. glia Arigona, abitante a Pieve Albignola per ottenere con- Il borgo faceva parte del Comitato di Lomello (Bergamo ferma dell’immunità in cui si trova la medesima da tutti i 1995). carichi personali e reali, ordinari e straordinari in virtù dei Uno dei più antichi documenti, conservato nell’archivio privilegi accordatigli dai duchi di Milano, confermati parrocchiale, porta la data del 20 maggio 1134, in tale carte dall’Imperatore Carlo V e dai governatori di detto Stato si legge di un “ospedale” sito in questo luogo. (ASTo, Inventario, n˚ 48) Nel Medioevo, cioè tra il XII e il XIV secolo questo pa- In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- ese fu per lungo tempo dipendente amministrativamente ed tembre 1775 Pieve Albignola è confermato alla Lumellina ecclesiasticamente, (si trova infatti nominato nei diplomi (editto 1775). imperiali germanici) da Pavia. Nel 1779 il feudo è sotto la protezione della regia camera La località è citata nell’elenco delle terre del contado di (Bergamo 1995). Pavia del 1250 come Cayre Vegium (Pieve) e Cayre Iuvene (Cairo) in contea Lumellina (Soriga 1913). In un manoscritto del 1383 si legge: “Ad stratam que est comune di Pieve Albignola. 977 a Cava usque a Gravalonum. Potestaria Sancti Nazarii, Po- 1798 - 1814 testaria Burgi, Potestaria Carii, locus Plebis de Cario” (sta- tuta stratarum). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Nel XIV secolo i feudatari del luogo erano i Beccaria, un Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- cui ramo assunse proprio il nome del paese, stipite ne fu so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- Rainaldo, ammogliato con Elisabetta dei Beccaria di Grop- go del quinto distretto e Pieve d’Albignolo ne fa parte (leg- pello, la quale fu istituita dal padre, nel 1397, erede univer- ge 11 Brumale anno IX). sale. Successero: Castellino, Manfredo, Rainaldo, Andrea e Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Manfredino, che ebbe l’investitura di queste terre il 5 no- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- vembre 1467, della quale investitura mossero lite, nel 1504, tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- alcuni collaterali discendenti del nominato Andrea. ne dei dipartimenti e dei distretti, Pieve d’Albignolo è in- (Nel 1400 il feudo risultava avere 150 case). cluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). Squadra di Lumelina, “Plebs Caiiri”. (statuta stratarum). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Pieve del Cairo partecipa alla congregazione del princi- Pieve Albignola ricade sotto il dominio napoleonico, nel di- pato di Pavia tenutasi proprio in questo comune, nel 1566, partimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone ter- in cui vengono definiti e distribuiti gli organi del potere ese- zo di San Nazzaro di Borgondi, come comune di terza clas- cutivo (Porqueddu 1980). se con popolazione di 1161 abitanti (compartimentazione Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 1806). 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre-

245 Pieve Porto Morone cedentemente riunitesi, compreso Pieve del Cairo, che han- comune di Pieve del Cairo. 982 no diritto di voto (Porqueddu 1980) 1815 - 1859 Nel 1620 Pieve del Cairo entra a far parte di una delega- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Pieve del zione di 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti Cairo è capo di mandamento, nella provincia di Mortara “Statuti Lomellini”. (Zucchi 1904) (regio editto 1814, ASCVo). Nel 1590 morì il conte Aureliano Beccaria, senza prole Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- maschile, il quale istituì erede dei suoi beni il collegio dei tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ chierici regolari della congregazione di San Paolo. (nono- regi stati di terra-ferma”, Pieve del Cairo è capo di manda- stante il citato testamento pare che fossero ancora signori mento, nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, del luogo un ramo dei Beccaria, in un atto pubblico del ASC Casei Gerola). XVII secolo si legge: “Io Rinaldo Beccaria della Pieve del Pieve del Cairo appartiene alla diocesi di Vigevano, divi- Cairo affermo"). sione di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uf- Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato fici di Intendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mor- di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, tara, quello di Insinuazione è a Mede, mentre possiede come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). l’ufficio di Posta. Nel XVII secolo il borgo è posseduto dai Guasco di Ca- Conta una popolazione di 2600 abitanti. (Casalis) stelletto, patrizi di Alessandria, che lo abitarono per molto Nella compartimentazione austriaca del 1859, 23 ottobre tempo (Bergamo 1995). Pieve del Cairo, appartenente al circondario terzo di Lo- mellina, capo del mandamento ottavo, ha una popolazione di 3356 abitanti (decreto 1859). comune di Pieve del Cairo. 980 1708 - 1797 mandamento di Pieve del Cairo. 983 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- 1815 - 1859 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Pieve del lina dal duca di Savoia Pieve del Cairo conta 1105 anime, Cairo è capo di mandamento nella provincia di Mortara e il feudatario è Pietro Isimbaldi, abitante in Milano (ASTo, riunisce le comunità di Cairo, Pellegrin, Gambarana, Cam- Paesi di nuovo acquisto). biò e Sparvara, Borgofranco, Grumello, Mezzanabigli e Pieve del Cairo è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si Cassinari, Gagliavola e Schivanoja (regio editto 1814, radunano in una congregazione per risolvere gli interessi ASCVo). della Provincia (Malagugini 1911). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla regi stati di terra-ferma”, Pieve del Cairo è capo di manda- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). mento nella provincia di Lomellina e riunisce i comuni di: Borgofranco, Cairo, Cambiò, Gagliavola, Gambarana, Iso- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 la Sant’Antonio e Mezzanabigli (regio editto 1818, ASC viene confermata l’appartenenza di Pieve del Cairo alla Casei Gerola). provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), Nella compartimentazione del 1859, 23 ottobre Pieve del Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Cairo risulta essere l’ottavo mandamento del circondario il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- terzo di Lomellina, i comuni inclusi nella sua giurisdizione nifesto senatorio 1750). sono: Borgofranco, Cairo, Cambiò, Gagliavola, Gambara- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- na, Isola Sant’Antonio e Mezzana Bigli (decreto 1859). tembre 1775 Pieve del Cairo è confermato alla Lumellina (editto 1775). comune di Pieve del Cairo. 981 PIEVE PORTO MORONE 1798 - 1814 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la comune di Pieve Porto Morone. 984 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- sec. XIV - 1756 so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo Il toponimo compare come “Plebs Porti Moronus” nel di- del terzo distretto e Pieve del Cairo ne fa parte (legge 11 ploma dell’imperatore Federico del 1164 (Bonetta Ms A III Brumale anno IX). 26) nell’elenco dei luoghi su cui i pavesi hanno diritto alle Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando “regalie”. che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- È citato come “Plebe” della zona “inter Papiam et Me- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- diolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro e di giogatico ne dei dipartimenti e dei distretti, Pieve del Cairo è incluso del 1181 (Bollea 1909). nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Ago- Successivamente viene confermata la dipendenza di que- gna (legge 25 Fiorile anno IX). sta località da Pavia con il diploma di Enrico VI del 1191 Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 (ASCPv pergamene comunali n. 40) con la denominazione Pieve del Cairo ricade sotto il dominio napoleonico, nel di- “Plebs Portus Moroni”. partimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone È presente nell’estimo del 1250 ancora come “Plebs Por- quarto di Mede, come comune di seconda classe unito con tus Moroni” (Soriga 1913). Pellegrini, Casio, Guazzora con popolazione di 3217 abi- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del tanti (compartimentazione 1806). censimento ricevute il 20 aprile 1751 (Risposte ai 45 que-

246 Pinarolo siti, cart. 3022) questa località della Campagna Sottana, qui PINAROLO indicata come Porto Morone, risulta infeudata al marchese principe d’Este che percepisce la tassa sui focolari. Il giu- comune di Pinarolo. 988 sdicente feudale da cui dipende la comunità è quello di sec. XIV - 1743 Corteolona. Il toponimo si trova per la prima volta citato come Pina- La comunità è retta dal console, che presta giuramento rolum nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 sia a Pavia che a Corteolona e da quattro reggenti. Dei de- (Soriga 1913). putati due vengono estratti a sorte dal podestà da una lista di 24 nomi di partecipanti al Consiglio generale, uno è il Come Pinarolum è inserito nel comparto delle strade de- maggiore estimato, e l’ultimo è estratto fra gli uscenti gli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ul- (escluso quello che è già stato in carica per due anni). Le tra Padum (Statuta stratarum). scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono Nel 1750 si sa che il castello era proprietà comune delle procuratori in Milano e la popolazione è di 2022 anime. famiglie Beccaria e Bellisomi i quali lo misero come posta in gioco, fu vinto dai Bellisomi e successivamente per ma- trimonio passò ai Donati (Maragliano). comune di Pieve Porto Morone. 985 Pinarolo compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- 1757 - 1796 catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- 1757 Pieve Porto Morone viene indicato come appartenen- rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). te alla Campagna sottana, delegazione X aggregato a Caso- Pinarolo nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- ne del Mezzano (Compartimentazione teresiana 1757). po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Nel 1692 la parrocchia comprendeva i comuni di Pinaro- ta appartenere alla delegazione X della campagna sottana lo, Besozzo, Ca’ de Giorgi, Pallasio, Castellazzo Beccaria, aggregato a casone del Mezzano. Tagliata e Negrera, e la popolazione era di 750 anime. comune di Pieve Porto Morone. 986 comune di Pinarolo. 989 1797 - 1815 1744 -1797 Con il trattato di Worms del 1743 Pinarolo passò sotto il Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama dominio di casa Savoia. del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stretto di San Colombano unito a Casone del Mezzano. La comunità di Pinarolo è compresa nell’elenco delle ter- re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune di- gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- viene capo distretto mantenendo l’aggregazione alla pro- pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato pria frazione. 1744). Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona stabiliti gli uffici di insinuazione, Pinarolo viene inserito avente per capolugo Pavia. nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- popolazione di 2842 abitanti unito alla frazione di Casone zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare del Mezzano. che Pinarolo fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. comune di Pieve Porto Morone. 987 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Pinaro- 1816 - 1859 lo si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775); nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Pinarolo viene inserito nel primo cantone di Voghera (ripar- Pieve Porto Morone viene assegnato al quarto distretto - to 1789). Corteolona - della provincia di Pavia unito a Casone del Mezzano. comune di Pinarolo. 990 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 1799 -1814 luglio 1844) conferma questi dati da esso si evince inoltre Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge che il comune era dotato di consiglio. del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- e gli aggiunti della municipalità di Pinerolo con decreto del cazione 23 giugno 1853) il comune di Pieve Porto Morone 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Pinerolo viene in- risulta compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Cor- serito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- teolona ancora aggregato a Casone del Mezzano. La sua ghera (decreto Campana 1801). popolazione era formata da 3069 abitanti. Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 3095 municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- abitanti. rica per tre anni (decreto Campana 1802).

247 Pirocco

Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Successivamente è indicato come appartenente alla Cam- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- pagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato parte, Pinerolo con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Secondo la compartimentazione del 1797, proclama del (decreto 1805, ASC Casei Gerola). 22 fruttidoro anno 5˚ della Repubblica, il comune viene as- segnato al distretto di Bereguardo aggregato a Pilastro. comune di Pinarolo. 991 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 1815 -1859 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune L’amministrazione provvisoria della città e provincia di mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo unito Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni alla sua frazione. l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Nel 1801, Legge 25 fiorile anno IX, il comune viene ag- amministrativo del 1775. gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- avente per capolugo Pavia. bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Pi- comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II narolo veniva provvisoriamente inserito nel mandamento Pavia, cantone V Bereguardo unito alla frazione di Pilastro di Barbianello appartenente alla provincia di Voghera (re- con popolazione di 97 abitanti. gio editto 1814, ASCVo). Secondo la compartimentazione del 1797, proclama del In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo 22 fruttidoro anno 5˚ della Repubblica, il comune viene as- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- segnato al distretto di Belgioioso. monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno ture e cantoni per le assise, Pinarolo veniva definitivamente 1805) è indicato come frazione in parte del comune di Bel- inserito nel mandamento di Barbianello appartenente al se- gioioso a capo dell’ omonimo cantone e in parte di Spessa condo cantone della provincia di Voghera ( regio editto del cantone di Corte Olona. 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di comune di Pissarello. 994 Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Broni e 1757 - 1796 quello postale in Barbianello. Nella compartimentazione del Principato di Pavia del Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- 1757 Pissarello appare come una frazione di Spessetta Bal- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ biani (Compartimentazione teresiana 1757). regi stati di terra ferma” la comunità di Pinarolo viene in- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 serita nel secondo mandamento di Barbianello, provincia di settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786 il comune risulta Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC appartenere alla delegazione IX della Campagna Sottana. Casei Gerola). Nella compartimentazione del 1786 non compare. Pinarolo era sede di un Ufficio di regia dogana di seconda linea. Vi erano aggregate le frazioni di Ca’de Giorgi e Ca- comune di Pissarello. 995 stellazzo Beccaria. 1797 - 1815 La popolazione conta 1400 abitanti (Casalis 1847). Nel 1859 Pinarolo con una popolazione di 1338 abitanti Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto III mandamento di Barbianello del circondario di Voghera di Belgioioso. (decreto 23 ottobre 1859) Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come frazione in parte del comune di Bel- gioioso a capo dell’ omonimo cantone e in parte di Spessa del cantone di Corte Olona. PIROCCO comune di Pirocco. 992 1799 - 1818 PISSARELLO (TICINO) Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- comune di Pissarello. 996 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ sec. XIV - 1756 regi stati di terra ferma” la comunità di Pirocco viene ag- gregata al comune di Broni. Pissarello è indicato come appartenente alla Campagna Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del PISSARELLO (PO) censimento ricevute (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3019) questa comunità della Campagna Soprana risulta infeudata al conte Prospero Visconti che non riceve censi. La giusti- comune di Pissarello. 993 zia è amministrata dal podestà feudale. sec. XIV - 1756 La comunità è retta dal console e da due deputati eletti Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- all’inizio dell’anno dal consiglio generale. L’incarico del tuta Stratarum” del 1452 come “Piscarellum” appartenente console, che presta giuramento sia presso l’ufficio del pre- alla squadra del vicariato di Belgioioso (Statuta Stratarum). torio di Pavia che presso il podestà feudale, viene posto

248 Pizzale all’incanto. Le scritture sono tenute da un cancelliere sala- PIZZALE riato, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 163 abitanti. comune di Pizzale. 1001 comune di Pissarello. 997 sec. XIV - 1743 1757 - 1796 Il toponimo si trova per la prima volta citato nell’elenco Con la compartimentazione del Principato di Pavia del delle terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente 1757 Pissarello viene posto nella delegazione II della cam- all’Oltrepo (Soriga 1913). pagna soprana con aggregata la frazione di Pilastro. Feudalmente è legato a Voghera, è comune separato ma Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 sottoposto al podestà di Voghera, feudataria è la famiglia settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Pizzali (Cavagna Sangiuliani). ta appartenere alla delegazione II della Campagna Soprana La parrocchia nel 1613 faceva 600 anime (Stato della aggregati a Pilastro. Diocesi nell’anno 1613, Curia di Tortona). Pizzale nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- comune di Pissarello. 998 po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite 1797 - 1815 per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto comune di Pizzale. 1002 di Bereguardo aggregato a Pilastro. 1744 -1797 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune Con il trattato di Worms del 1743 Pizzale passò sotto il mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo unito dominio di casa Savoia. alla sua frazione. La comunità di Pizzale è compresa nell’elenco delle terre Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- avente per capolugo Pavia. gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II 1744). Pavia, cantone V Bereguardo unito alla frazione di Pilastro Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono con popolazione di 97 abitanti. stabiliti gli uffici di insinuazione, Pizzale viene inserita nel- la tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). comune di Pissarello. 999 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1816 - 1859 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Pissarello viene assegnato al secondo distretto - Bereguar- che Pizzale fosse amministrato da un sindaco e quattro con- do - della provincia di Pavia aggregato a Pilastro. siglieri componenti il consiglio ordinario. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Pizzale luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. comune era dotato di convocato. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, cazione 23 giugno 1853) il comune di Pissarello risulta Pizzale, viene inserito nel primo cantone di Voghera (ripar- compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo to 1789). ancora aggregato a Pilastro. La sua popolazione era forma- ta da 234 abitanti. comune di Pizzale. 1003 1799 -1814 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge PIUMESANA del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Pizzale con Porana con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Pizzale comune di Piumesana. 1000 viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- sec. XIV - 1743 rio di Voghera (decreto Campana 1801). Nel 1164 Piumesana viene confermata o data in feudo Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- alla famiglia Malaspina e nel 1351, Giovanni, detto Berret- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri ta si traferì in loco, dando origine al ramo dei marchesi di municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Piumesana (Manfredi). rica per tre anni (decreto Campana 1802). Una parte del feudo fu venduta nel 1534 ai conti d’Adda Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- di Sale. strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Nel 1783 era comune e comprendeva San Giovanni, Ca- parte, Pizzale con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- sarume, Cerreto di Sopra, Gracinella e Sala, poi diventa fra- gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera zione di Godiasco. (decreto 1805, ASC Casei Gerola).

249 Pizzocorno comune di Pizzale. 1004 e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 1815 -1859 17). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Pizzocorno nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). amministrativo del 1775. comune di Pizzocorno. 1006 In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- 1744 -1797 bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Con il trattato di Worms del 1743 Pizzocorno passò sotto Pizzale veniva provvisoriamente inserito nel mandamento il dominio di casa Savoia. di Voghera appartenente alla provincia di Voghera (regio La comunità di Pizzocorno (come Pizzo del Corno) è editto 1814, ASCVo). compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno man- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo dato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione ge- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- nerale per l’elezione della congregazione dei possessori dei monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo ture e cantoni per le assise, Pizzale veniva definitivamente nell’anno 1744 (convocato 1744). inserito nel mandamento di Voghera appartenente al primo Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, stabiliti gli uffici di insinuazione, Pizzocorno viene inserito ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Ca- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le sale, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- sede in Voghera. blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ che Pizzocorno fosse amministrato da un sindaco e quattro regi stati di terra ferma” la comunità di Pizzale viene inse- consiglieri componenti il consiglio ordinario. rita nel primo mandamento di Voghera, provincia di Voghe- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Pizzo- ra, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei corno si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di Gerola). S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che Erano aggregate a Pizzale le frazioni di Porana e i casci- stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- nali di Garile, Persa e Vicaria. ra, Pizzocorno, viene inserito nel secondo cantone di Varzi La popolazione conta 950 abitanti (Casalis 1847). (riparto 1789). Nel 1859 Pizzale con una popolazione di 990 abitanti en- comune di Pizzocorno. 1007 tra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel 1799 -1814 V mandamento di Voghera del circondario di Voghera (de- creto 23 ottobre 1859). Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Pizzocorno con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Pizzocorno viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- PIZZOCORNO rio di Bobbio (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- comune di Pizzocorno. 1005 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri sec. XIV - 1743 municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Il toponimo compare per la prima volta in una vendita rica per tre anni (decreto Campana 1802). fatta da Opizzo Malaspina signore di Oramala il 4 ottobre Pizzocorno nel riparto delle azioni dell’ex commenda di 1158. Veniva venduto il castello, la villa e la corte di Pizzo Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento del Corno con tutti i beni e diritti annessi a Guglielmo Ca- di Marengo è inserita nel circondario di Bobbio (decreto chi nobile di Tortona ed abate di Sant’Alberto di Butrio, ab- Brayda 1801). bazia confinante con il terriotrio di Pizzo del Corno, per la Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- somma di 122 libre d’argento di Pavia e 6 soldi (Legè, Ga- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- botto). parte, Pizzocorno con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Il 29 settembre 1171 il console e gli uomini di Pizzocor- gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera no prestavano giuramento di fedeltà agli abati di Sant’Al- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). berto i quali amministravano la giurisdizione per mezzo di un giudice secolare (Lugano). comune di Pizzocorno. 1008 In seguito il feudo fu ceduto a Paolo Selvatico, passò suc- 1815 -1859 cessivamente al conte Luigi Dal Verme e successivamente L’amministrazione provvisoria della città e provincia di incamerato; Ludovico il Moro nel 1486 lo concesse ad Eu- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni stachio Zenone. Passò di nuovo a Manfredo Malaspina la l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento qual famiglia lo conservò sino alla soppressione napoleoni- amministrativo del 1775. ca (Guasco e Cavagna Sangiuliani). In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Come Pizzo de Corno compare nell’elenco delle dichia- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte razioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo Pizzocorno veniva provvisoriamente inserito nel manda-

250 Ponte Lungo mento di Godiasco appartenente alla provincia di Voghera ta appartenere alla delegazione XIII del Parco Novo Pavese (regio editto 1814, ASCVo). aggregato alla frazione di Cassina Pasturina. In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- comune di Ponte Carate. 1011 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- 1797 - 1815 ture e cantoni per le assise, Pizzocorno veniva definitiva- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama mente inserito nel mandamento di Godiasco appartenente del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto stretto di Belgioioso unito a Cassina Pasturina. 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- quello postale in Godiasco. tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo Pavia mantenendo l’aggregazione alla sua frazione. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- regi stati di terra ferma” la comunità di Pizzocorno viene sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- inserita nel settimo mandamento di Godiasco, provincia di partimento dell’Olona, non è indicata la sua frazione. Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Erano aggregate a Pizzocorno le frazioni: Calmero, Mo- avente per capolugo Pavia. glia, Strada Valle, Cazzola, Ca de Luchetti, Cortiolo, Fos- sato, Pertusio, Vignola, Bosco, Ca di Pancino, Villette ed i Nella divisione del territorio del 1805 Ponte Carate “os- cascinali di Molino del Conte, Ca della Nizza e Colombaia. sia Cassina Pasturina” è indicato come comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Pavia, cantone I Pavia La popolazione conta 652 abitanti (Casalis 1847). con popolazione di 259 abitanti. Nel 1859 Pizzocorno con una popolazione di 595 abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel comune di Ponte Carate. 1012 XI mandamento di Godiasco del circondario di Voghera 1816 - 1859 (decreto 23 ottobre 1859). Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Ponte Carate viene assegnato al primo distretto - Pavia - della provincia di Pavia. PONTE CARATE Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune di Ponte Carate. 1009 comune era dotato di convocato. sec. XIV - 1756 Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Il toponimo appare nel nome di ” Guidonem Butinum de cazione 23 giugno 1853) il comune di Ponte Carate risulta Ponte Carali ” in un’ investitura del monastero di San Pietro compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia aggre- in Ciel d’ Oro di Pavia del 27 ottobre 1207 (Le carte del gato a Cassina Pasturina. La sua popolazione era formata monastero di San Pietro in Ciel d’ Oro di Pavia Il fondo Cit- da 263 abitanti. tadella 1200 - 1250 a cura di Ezio Barbieri Carla Maria Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Cantù Ettore Cau) Ponte Carate successivamente è indicato dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 298 abitanti. come appartenente al Barco Novo da Ambrogio Opizzone “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” (Opizzo- ne 1644). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del PONTE LUNGO censimento ricevute il 5 maggio 1751 (Risposte ai 45 que- siti, cart. 3018) risulta che il comune non è infeudato. comune di Ponte Lungo. 1013 Il comune non ha altri comuni sotto di sé e non è aggre- sec. XIV - 1756 gato anche se nel suo distretto ricade una parte di Cascina Dalle riposte ai quarantacinque quesiti della giunta del Pasturina. La comunità è retta da un console che, presta censimento del 1750 (ASM 3024) Pontelungo risulta esse- giuramento presso la curia pretoria di Pavia, e da un depu- re un comune della campagna sottana privo di feudatari, per tato eletti annualmente dal popolo convocato nel consiglio l’amministrazione della giustizia dipende dal podestà di generale. Le scritture sono tenute da un cancelliere salaria- Pavia dove presta giuramento il console che viene scelto to, non ha procuratore in Milano e conta 184 anime. dagli uomini del comune riuniti in consiglio per mezzo di un pubblico incanto, non ci sono ne cancelliere ne procura- comune di Ponte Carate. 1010 tore in Milano, la popolazione ammonta a 50 anime. 1757 - 1796 Nella compartimentazione del Principato di Pavia del comune di Ponte Lungo. 1014 1757 viene indicato come appartenente al parco nuovo, de- 1757 - 1796 legazione XIII con aggregata la frazione di Cassina Pastu- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 rina (Compartimentazione teresiana 1757). settembre 1786 (BUP, Misc. Belcredi T 6 n. 11) il comune Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 risulta appartenere alla delegazione XV del vicariato di Bi- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- nasco.

251 Porana comune di Ponte Lungo. 1015 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1797 - 1815 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare stretto di Binasco con la denominazione Ponte Longo. che Porana fosse amministrata da un sindaco e quattro con- siglieri componenti il consiglio ordinario. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Porana mantiene l’appartenenza al distretto di Binasco. si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Porana, viene inserita nel primo cantone di Voghera (ripar- sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- to 1789). partimento dell’Olona. Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- comune di Porana. 1019 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona 1799 - 1814 avente per capolugo Pavia. Dalla compartimentazione del 1805 il comune, indicato La comunità è unita a Pizzale (vedi Pizzale). come Ponte longo, risulta essere di III classe, appartenente al dipartimento dell’Olona, distretto I di Milano, cantone IV di Milano con una popolazione di 69 abitanti. PORTALBERA comune di Ponte Lungo. 1016 1816 - 1859 comune di Portalbera. 1020 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- sec. XIV - 1743 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune Il toponimo si trova citato per la prima volta in un atto di Pontelungo viene assegnato al settimo distretto - Landriano donazione del 943 fatto dai re Ugo e Lotario al Vescovo di - della provincia di Pavia. Pavia, donazione confermata nel 977 dall’imperatore Otto- Con decreto del 4 aprile 1842 viene unito a Vidigulfo. ne I, Portalbera passa così dalla giurisdizione temporale e Nel successivo compartimento territoriale (notificazione spirituale della diocesi di Piacenza a quella di Pavia (Cava- 1 luglio 1844) mantiene l’aggregazione aVidigulfo. gna Sangiuliani;Terenzio 1860). In una donazione del 1052 di una terra situata in Arena, Portalbera viene definita corte (Storti 1972). Nel 1114 il vescovo di Pavia Guido, diede avvio ad una PORANA sottoscrizione per l’edificazione di un ospedale per i pelle- grini (Legè e Gabotto 1908, Robolini ) comune di Porana. 1017 Dal 1143 iniziò una lunga lite tra i canonici di Pavia e sec. XIV - 1743 Piacenza per il diritto di riscossione delle decime che si ri- solse nel 1301 con la rinuncia da parte della mensa di Pia- Il toponimo si trova citato come Poyrana nell’elenco del- cenza (Campi). le terre del contado pavese del 1250 come appartenente Portalbera è inserito nell’elenco delle terre del contado di all’Oltrepo (Soriga 1913); nel 1234 era comune ammini- Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga strato da consoli (Tallone). 1913). Porana compare nell’elenco delle dichiarazioni del foca- Portalbera (come Portus Albere) è inserita nel comparto tico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come apparte- delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appar- nente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccomario tenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum). (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Nel 1548 il consiglio della comunità si riunì al fine di sta- Nella visita del Vescovo di Piacenza del 1599 risultano bilire la ricognizione dei beni e dei diritti feudali spettanti 70 anime da comunione e 30 non da comunione. alla mensa pavese (Cavagna Sangiuliani ). Porana nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltre- Nel 1594 Port’Albera contava 266 anime, nel 1686 gli po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite abitanti erano 846 (AMV di Pavia, visite pastorali, Grame- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). gna 1998). Portalbera aveva propri statuti emanati dal vescovo Pie- comune di Porana. 1018 tro Grassi di Pavia nel 1459 (Cavagna Sangiuliani 1980) e 1744 -1797 confermati nel 1538 dal vescovo Girolamo Rossi. Con il trattato di Worms del 1743 Porana passò sotto il Portalbera compare nell’elenco delle dichiarazioni del dominio di casa Savoia. focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- La comunità di Porana è compresa nell’elenco delle terre partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- Portalbera nel 1634 è inserita come appartenente all’Ol- gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). 1744). La giustizia in prima e seconda istanza era detenuta dalla Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono mensa e così i diritti di pascolo ai margini del fiume i quali stabiliti gli uffici di insinuazione, Porana viene inserito nel- verranno persi nel 1701. Alla gestione del feudo la mensa la tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). aveva installato un fittabile generale dal quale dipendevano

252 Portalberella direttamente i massari, i fittabili dei piccoli appezzamenti e municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- i conduttori; alla fine del sec. XVI il fittabile veniva sosti- rica per tre anni (decreto Campana 1802). tuito dall’agente del vescovo e venivano affittati i diritti di Portalbera nel riparto delle azioni dell’ex commenda di pedaggio sui porti di san Giacomo e Pissarello, i diritti di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento panificazione, macelleria e vendita del vino, i diritti di al- di Marengo è inserita nel circondario di Broni (decreto bergaria e quello di macinazione (AMV di Pavia cart. 234, Brayda 1801). 265, 158, Gramegna 1998). La mensa possedeva in Portal- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- bera un caseificio i cui salariati erano un camparo, un casa- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- ro, un sottocasaro, un vaccaro, due sottocaldera, due fame- parte, Portalbera con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- gli, un mandriano, due biolchi e un ferraro. gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Il feudo rimase ai Vescovi fino al 1753 anno in cui fu con- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). segnato al Re di Sardegna. comune di Portalbera. 1023 comune di Portalbera. 1021 1815 -1859 1744 -1798 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Con il trattato di Worms del 1743 Portalbera passò sotto Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni il dominio di casa Savoia. l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento La comunità di Portalbera è compresa nell’elenco delle amministrativo del 1775. terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- Portalbera veniva provvisoriamente inserito nel manda- to 1744). mento di Stradella appartenente alla provincia di Voghera Dal “regolamento del pubblico” del 1763 conservato (regio editto 1814, ASCVo). nell’archivio parrocchiale possiamo ricavare le modalità di In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo elezione dell’organizzazione amministrativa comunale: stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- nella riunione dell’ultimo giorno dell’anno, i consoli monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- uscenti eleggevano due nuovi consoli del popolo e due dei ture e cantoni per le assise, Portalbera veniva definitiva- massari, l’elenco veniva quindi inviato alla Mensa arcive- mente inserito nel mandamento di Stradella appartenente al scovile di Pavia affinchè il vescovo provvedesse a scegliere secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto i due consoli per l’anno nuovo; la segnalazione degli eletti, 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- veniva inviata per conferma d’elezione al commissario di nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Stradella. I due consoli eleggevano otto aggiunti, il baricel- Casale l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Broni e lo e due deputati alla sanità; mettevano all’incanto il dazio quello postale in Stradella. del sale, il forno, l’esattoria, il governatore o seppellitore e Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- il proconsole; il cancelliere della comunità era eletto dal ve- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ scovo (AP di Portalbera, Gramegna 1989). regi stati di terra ferma” la comunità di Portalbera viene in- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono serita nel dodicesimo mandamento di Stradella, provincia stabiliti gli uffici di insinuazione, Portalbera viene inserita di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). ASC Casei Gerola). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Vi avevano sede due uffici di dogana, uno in Portalbera e Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- l’altro situato nella frazione di Portalberella. blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- La popolazione conta 1370 abitanti (Casalis 1847). zione relativa all’entrata in vigore del nuovo ordinamento comunale, si può ipotizzare che Portalbera si fosse unifor- Nel 1859 Portalbera con una popolazione di 1494 abitan- mata alla nuova normativa, eleggendo un sindaco e quattro ti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito consiglieri componenti il consiglio ordinario. nel IV mandamento di Stradella del circondario di Voghera (decreto 23 ottobre 1859). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Portal- bera si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Portalbera, viene inserita nel terzo cantone di Broni (riparto PORTALBERELLA 1789). comune di Portalberella. 1024 comune di Portalbera. 1022 sec. XIV - 1818 1799 -1814 Portalberella compare nell’elenco delle dichiarazioni del Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- e gli aggiunti della municipalità di Portalbera con decreto mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17; del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Portalbera vie- Scrollini 1999). ne inserita nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Portalberella nel 1634 è inserita come appartenente Voghera (decreto Campana 1801). all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri 1634).

253 Prado

Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il regi stati di terra ferma” la comunità di Portalberella viene comune era dotato di convocato. soppressa ed aggregata a Portalbera (ASC Casei Gerola). Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Prado risulta com- preso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso. La sua popolazione era formata da 243 abitanti. PRADO Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 255 abitanti. comune di Prado. 1025 sec. XIV - 1756 Il toponimo è citato nel comparto delle strade del 1452 come “Praxium” appartenente alla squadra della “subtana PREDALINO Papiae” (Statuta stratarum). Successivamente è indicato come appartenente alla Cam- comune di Predalino. 1029 pagna Sottana da Ambrogio Opizzone, Relazione di tutte le sec. XIV - 1743 terre dello Stato di Milano (Opizzone 1644). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti ricevute il primo Petralinum è inserito nel comparto delle strade degli dicembre 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3020) questa “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra località della Campagna Sottana non risulta infeduata, il Padum (Statuta stratarum). giudice più vicino è quello di Pavia presso il quale presta Predalino compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- giuramento il console. I “comunisti” riuniti in consiglios catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- all’inizio dell’anno eleggono un console e un deputato. Le tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). procuratori in Milano, la popolazione è di 200 abitanti. Predalino nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite comune di Prado. 1026 per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). 1757 - 1796 comune di Predalino. 1030 Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1744 - 1798 1757 Prado viene posto nella delegazione VI della campa- gana sottana pavese (Compartimentazione teresiana 1757). Con il trattato di Worms del 1743 Predalino passò sotto Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 il dominio di casa Savoia. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- La comunità di Predalino è compresa nell’elenco delle ta appartenere alla delegazione 6˚ della Campagna Sottana. terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del comune di Prado. 1027 principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- 1797 - 1815 to 1744). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stabiliti gli uffici di insinuazione, Predalino viene inserito stretto di Belgioioso. nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Pavia . zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- che Predalino fosse amministrato da un sindaco e quattro tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- consiglieri componenti il consiglio ordinario. sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Preda- partimento dell’Olona. lino sunito a Pietra de Giorgi si trova inserito nel distretto Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX,) il comune viene ag- di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni avente per capolugo Pavia. della provincia di Voghera, Predalino non compare, in Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno quanto unito a Pietra de Giorgi, che viene inserita nel terzo 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- cantone di Broni (riparto 1789). to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- polazione di 215 abitanti. comune di Prado. 1028 PREDEMASCO 1816 - 1859 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- comune di Predemasco. 1031 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di sec. XIV - 1743 Prado viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - della Inclusa nel catasto cinquecentesco, riscontrabile nell’Ar- provincia di Pavia. chivio di Stato di Cremona, la comunità, perciò già esisten-

254 Pregola te, è citata con il toponimo di Prodomascho (Mastropietro i possedimenti del monastero di Bobbio. La giurisdizione 1985). feudale fu esercitata dagli abbati i quali ebbero il titolo di Predemasco è incluso nell’elenco delle terre dello stato conti gia nell’844 dall’imperatore Lotario, successivamen- di Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, te passò al Vescovo di Bobbio. L’imperatore Federico I in- come appartenente al Siccomario (Opizzone 1644). vestì nel 1164 Pregola alla famiglia Malaspina. Federico II confermò nel 1220 Pregola ai Malaspina e così Carlo IV nel 1355 e Carlo V nel 1541ne confermarono i diritti. comune di Predemasco. 1032 1744 - 1797 Nel 1789 cessa di essere marchesato e viene compreso nel marchesato di Santa Margherita. Nel 1786 con la creazione del tribunale di Alessandria il Siccomario venne a dipendere da questo organismo per tut- La parrocchia nel 1686 contava 54 fuochi e 300 anime, to quello che attineva all’amministrazione della giustizia, nel 1725 i fuochi erano 70. tre anni dopo nel 1789 andò a far parte della provincia di Voghera (Mastropietro 1985). comune di Pregola. 1036 Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789 Prede- 1744 -1798 masco è incluso nella provincia di Voghera, primo cantone (manifesto senatorio 1789). Con il trattato di Worms del 1743 Pregola passò sotto il Nel XVIII secolo il comune viene definitivamente aggre- dominio di casa Savoia. gato a Santa Maria Travacò (Mastropietro 1985). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Pregola viene inserita comune di Predemasco. 1033 nella tappa di Bobbio (tappa insinuazione 1770). 1798 - 1814 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il Dipar- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- timento dell’Agogna coprendente tutte le terre fra Ticino e blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con la zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, perchè che Pregola fosse amministrato da un sindaco e quattro l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento dell’Olo- consiglieri componenti il consiglio ordinario. na. (Mastropietro 1985) Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Prego- Il Siccomario ritorna a far parte della provincia di Voghe- la si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. ra, sulla base dell’editto del 7 ottobre 1814, con cui venne 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- anche creato il mandamento di San Martino comprendente, bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, oltre il comune anche quello di Santa Maria della Strada. Montesegale, viene inserito nel secondo cantone di Varzi Fu di nuovo staccato da Voghera con l’ordinamento del (riparto 1789). 10 novembre 1818 per andare a far parte della neo-costitu- ita provincia Lomellina. comune di Pregola. 1037 (La provincia Lomellina viene abolita nel 1859 insieme al Mandamento di San Martino. Il Siccomario è aggregato 1815 -1859 di nuovo ala circondario di Pavia e tale rimane la sua appar- tenenza amministrativa fino al 1927, anno in cui furono L’amministrazione provvisoria della città e provincia di soppressi tutti i circondari) (Mastropietro 1985). Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. comune di Predemasco. 1034 1815 - 1859 In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Con il passaggio del Siccomario allo Stato di Sardegna monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- viene ripristinata l’antica divisione in cinque comunità au- ture e cantoni per le assise, Pregola veniva definitivamente tonome, divisione che durò pochi anni dal 1815 al 1818. inserito nel mandamento di Bobbio appartenente al primo Verso la fine del 1818 valutando gli effetti negativi dell’am- cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, pio frazionamento amministrativo di un territorio così pic- ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente colo, si opera un nuovo accorpamento, in virtù di un editto alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Ge- regio del 10 novembre 1818 che prevedeva la creazione del nova, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano comune di Travacò Siccomario, di cui Predemasco diventa sede in Bobbio. frazione (Mastropietro 1985). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Pregola viene inse- rita nel primo mandamento di Bobbio, provincia di Bobbio, PREGOLA divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). La popolazione conta 2000 abitanti (Casalis 1847). comune di Pregola. 1035 sec. XIV - 1743 Nel 1859 Pregola con una popolazione di 1756 abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel Il toponimo si trova citato per la prima volta, come Pre- I mandamento di Bobbio del circondario di Bobbio (decre- dalia, nel diploma di Ottone I del 972 in cui si confermano to 23 ottobre 1859).

255 Ragnera

RAGNERA Dal 1300 il toponimo Rea compare nei documenti relati- vi alle vicende dei feudi di Broni e Casteggio; nel 1466 Rea comune di Ragnera. 1038 appartiene alla squadra feudale di Casteggio (Guasco, Giu- sec. XIV - 1707 letti). Nell’istromento rogato il 15 settembre 1466, la came- ra ducale di Milano vendeva al consigliere ducale Angelo La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Simonetta le entrate dei dazi dell’imbottato, dei vini, biade Pavia del 1250 come Turris Raynerii vescontis, in contea e legumi della terra di Casteggio e delle sue ville tra cui Rea Lumellina (Soriga 1913). (Giulietti 1903). Ragnera è incluso nell’elenco delle terre del principato di Rea nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepo, Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Nel sec. XVII ne diventavano proprietari i Beccaria. comune di Ragnera. 1039 1708 - 1797 Nel 1723 la popolazione conta 516 anime, 203 maschi e 150 femmine. Dalla visita pastorale del 1761 gli abitanti ri- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- sultavano essere 300 e nella visita pastorale del 1777 salgo- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- no a 506 (Goggi 1973). lina dal duca di Savoia Ragnera conta 1405 anime nel nu- In un documento del 1729, dove vengono stabiliti atti di mero sono compresi anche gli abitanti di Mede, il affittanza con la famiglia Beccaria, Rea viene riconosciuto feudatario è il Signor Bono Corri abitante in Milano come comune dell’Oltrepo unito a Bressana. (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 3 settembre 1749, fa parte della Provincia Lomellina comune di Rea. 1042 (stabilimento delle provincie 1749). 1744 - 1797 Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Con il trattato di Worms del 1743 Rea passò sotto il do- il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- minio di casa Savoia. nifesto senatorio 1750). La comunità di Rea è compresa nell’elenco delle terre e Ragnera è un piccolo paese posto sotto la parrocchia e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Vo- aggregato al comune di Mede dal 1759 (Casalis). ghera alla riunione generale per l’elezione della congrega- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- zione dei possessori dei beni rurali nella parte del principa- tembre 1775 Ragnera è confermata alla Lumellina (editto to di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato 1744). 1775). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Rea viene inserita nella comune di Ragnera. 1040 tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). 1798 - 1814 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare del terzo distretto e Ragnera ne fa parte (legge 11 Brumale che Rea fosse amministrata da un sindaco e quattro consi- anno IX). glieri componenti il consiglio ordinario. Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Rea che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- con Bressana (Bresciana) si trova inserita nel distretto di tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del ne dei dipartimenti e dei distretti, Ragnera è incluso nel se- 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna provincia di Voghera, Rea, viene inserita nel primo cantone (legge 25 Fiorile anno IX). di Voghera (riparto 1789). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Ragnera ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- comune di Rea. 1043 mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto 1799 -1814 di Mede, come comune di seconda classe unito a Parzano, Mede e Tortorolo con popolazione di 3330 abitanti (com- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge partimentazione 1806). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Rea con Bressana con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Rea viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- rio di Voghera (decreto Campana 1801). REA Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri comune di Rea. 1041 municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- sec. XIV - 1743 rica per tre anni (decreto Campana 1802). Rea è inclusa nell’elenco delle terre del contado pavese Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga 1913). strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Il toponimo compare successivamente in un documento parte, Rea con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata del 1290 come facente parte del feudo di Broni (Brucci, al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1993). 1805, ASC Casei Gerola).

256 Redavalle comune di Rea. 1044 tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- 1815 -1859 ne dei dipartimenti e dei distretti, Reale è incluso nel secon- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di do distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni 25 Fiorile anno IX). l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 amministrativo del 1775. Reale ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimento In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo di bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Garlasco, come comune di seconda classe unito a Garlasco, e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Parasacco, Aurelio e San Biagio con popolazione di 4905 Rea (come Rea Bressana) veniva provvisoriamente inserita abitanti (compartimentazione 1806). nel mandamento di Bastida Pancarana appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- REDAVALLE monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ture e cantoni per le assise, Rea veniva definitivamente in- comune di Redavalle. 1047 serita nel mandamento di Casatisma appartenente al terzo sec. XIV - 1743 cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente Il toponimo si trova per la prima volta citato nel diploma alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Ca- del 1164 di Federico I il quale tolse Redavalle alla giurisdi- sale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio e zione di Piacenza per assegnarla a Pavia. Secondo il Legè quello postale in Casatisma. nel territorio di Redavalle sorgeva l’antica Camelio Mago. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Come Ridavalle compare nell’elenco delle terre del con- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ tado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (So- regi stati di terra ferma” la comunità di Rea viene inserita riga 1913). nel quarto mandamento di Casatisma, provincia di Voghe- Redavalle compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- ra, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- Gerola). tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- Nel 1859 Rea con una popolazione di 819 abitanti entra rio, tra i dichiaranti è il console della comunità (ASCVo, a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel I Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). mandamento di Casatisma del circondario di Voghera (de- Redavalle nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- creto 23 ottobre 1859). trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Redavalle era giurisdizione del feudo di Broni e solo nel 1789 ebbe autonomia. REALE Nel 1712 al console di Redavalle vengono chieste infor- mazioni sulla struttura amministrativa del comune, ruolo comune di Reale. 1045 del console era di portare le denunce a Pavia e di riscuotere 1708 - 1797 il dazio dell’imbottato. La popolazione era di circa 50 fuo- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- chi distribuiti in due cascine, la Colombera e l’Antoniana. nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- In Redavalle non vi era “prestino”, osteria e macelleria, si lina dal duca di Savoia Cascina Reale si contano 2005 ani- vendeva il pane acquistato in Bagnaria e il mercato si face- me nel numero sono compresi anche gli abitanti di va in Montalto, Stradella, Broni e Pavia (ASTo, Oltrepo Garlasco e, appare, non infeudata ( ASTo,di nuovo acqui- mazzo 3). sto). l comune, nella compartimentazione territoriale sabauda comune di Redavalle. 1048 del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina 1744 -1797 (stabilimento delle provincie 1749). Con il trattato di Worms del 1743 Redavalle passò sotto Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il dominio di casa Savoia. Reale è incluso nel secondo cantone della Lomellina (ma- La comunità di Redavalle è compresa nell’elenco delle nifesto senatorio 1750). terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- tembre 1775 Reale è confermato alla Lumellina (editto gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del 1775). principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- to 1744). comune di Reale. 1046 Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono 1798 - 1814 stabiliti gli uffici di insinuazione, Redavalle viene inserito Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- luogo del sesto distretto e Reale ne fa parte (legge 11 Bru- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- male anno IX). zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che Redavalle fosse amministrato da un sindaco e quattro che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- consiglieri componenti il consiglio ordinario.

257 Regalia

Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Reda- REGALIA valle si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- comune di Regalia. 1051 bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, sec. XIV - 1743 Redavalle, viene inserito nel terzo cantone di Broni (riparto 1789). Regalia compare nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga 1913). comune di Redavalle. 1049 Nel 1535 Regalia risulta appartenere al feudo diMonte- 1799 -1814 bello. Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Regalia compare nell’elenco delle dichiarazioni del foca- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires tico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come apparte- e gli aggiunti della municipalità di Redavalle con decreto nente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccomario del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Redavalle vie- (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17; Scrollini ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di 1999). Voghera (decreto Campana 1801). Regalia nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- rica per tre anni (decreto Campana 1802). Redavalle nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento RETORBIDO di Marengo è inserita nel circondario di Broni (decreto Brayda 1801). comune di Retorbido. 1052 Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- sec. XIV - 1743 strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- parte, Redavalle con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Il toponimo si trova citato la prima volta nella donazione gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera fatta dal re longobardo Liutprand al monastero di San Pie- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). tro in Ciel D’oro di Pavia , confermata nel 972 da Ottone I. Il Maragliano e il Cavagna convengono nel considerare comune di Redavalle. 1050 Retorbido l’antica Litubium citata in Tito Livio. 1815 -1859 Dipendente dal Vescovo di Tortona, Federico I con diplo- ma dell’8 agosto 1164 assegnò Retorbido alla città di Pavia L’amministrazione provvisoria della città e provincia di (Legè; Giulietti). Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Nel 1244 Retorbido era comune (Gabotto e Legè) e nel amministrativo del 1775. secolo XV era governato da un proprio podestà (Cavagna Sangiuliani). In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Riturbium è citato nell’elenco delle terre del contado di e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga Redavalle veniva provvisoriamente inserito nel manda- 1913). mento di Santa Giuletta appartenente alla provincia di Vo- Nel 1412 Filippo Maria Visconti diede Retorbido in feu- ghera (regio editto 1814, ASCVo). do a Castellino Beccaria (Guasco; Cavagna). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Per la morte del conte Giulio Beccaria il feudo fu devo- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- luto alla Regia Camera di Milano ed infeudato al marchese monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Francesco Corti (ASMi cart. 481; Documenti storici civili ture e cantoni per le assise, Redavalle veniva definitivamen- della Regia Curia di Tortona; Rivista di Scienze Storiche di te inserito nel mandamento di Santa Giuletta appartenente Pavia anno IV, fasc. 1), alla famiglia Corti rimase fino al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto all’estinzione. 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- La popolazione della parrocchia nel 1596 era di 303 abi- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di tanti (Goggi 1973). Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio Retorbido compare nell’elenco delle dichiarazioni del e quello postale in Santa Giuletta. focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ mario, tra i dichiaranti è il console della comunità (ASCVo, regi stati di terra ferma” la comunità di Redavalle viene in- Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). serita nel decimo mandamento di Santa Giuletta, provincia Retorbido nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite ASC Casei Gerola). per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Redavalle aggrega le frazioni di Colombara e Calcabab- bio. comune di Retorbido. 1053 La popolazione conta 840 abitanti (Casalis 1847). 1744 -1797 Nel 1859 Redavalle con una popolazione di 863 abitanti Con il trattato di Worms del 1743 Retorbido passò sotto entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel il dominio di casa Savoia. VII mandamento di Santa Giuletta del circondario di Vo- La comunità di Retorbido è compresa nell’elenco delle ghera (decreto 23 ottobre 1859). terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante

258 Rivanazzano in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del Casale, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- sede in Voghera. to 1744). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ stabiliti gli uffici di insinuazione, Retorbido viene inserito regi stati di terra ferma” la comunità di Retorbido viene in- nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). serita nel primo mandamento di Voghera, provincia di Vo- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le ghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Ca- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- sei Gerola). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Retorbido aggrega le frazioni di Murisasco, Garlassolo zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Superiore e Casone. che Retorbido fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. La popolazione conta 990 abitanti (Casalis 1847). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Retor- Nel 1859 Retorbido con una popolazione di 1156 abitanti bido si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- V mandamento di Voghera del circondario di Voghera (de- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, creto 23 ottobre 1859). Retorbido, viene inserito nel primo cantone di Voghera (ri- parto 1789). La popolazione di Retorbido nel 1763 contava 538 abi- tanti e 107 fuochi. RIVANAZZANO comune di Retorbido. 1054 comune di Rivanazzano. 1056 1799 -1814 sec. XIV - 1743 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Il toponimo si trova menzionato per la prima volta con il e gli aggiunti della municipalità di Retorbido con decreto nome di Vico Lardario in un istrumento del 1006 col quale del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Retorbido vie- Leoberto e sua moglie Raza longobardi donavano beni al ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di monastero di San Marziano. In un altro istrumento del 1156 Voghera (decreto Campana 1801). i fratelli Benzone e Cuniberto rinunciavano a favore del monastero di San Teodota di Pavia ad ogni pretesa sui beni Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- posti in Ripa (Gabotto e Legè 1908). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Con diploma di Federico I in data 8 agosto 1164 viene in- rica per tre anni (decreto Campana 1802). serito nella giurisdizione comitale di Pavia. Retorbido nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Al sinodo provinciale tenuto a Bergamo nel 1313, parte- Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento cipa Pietro di Sarzano arciprete della pieve di Vico Lardario di Marengo è inserita nel circondario di Voghera. (decreto in qualità di sindaco e procuratore del Vescovo di Tortona e Brayda 1801). di tutto il capitolo della cattedrale . Nel 1334 apparteneva Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- alla castellania di Nazzano (Gabotto e Legè 1908) e ne era strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- signore il Vescovo di Tortona. parte, Retorbido con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Nel sec. XIV Rivanazzano era podestaria comprendente gregato al dipartimento di Genova circondario di Voghera i territori di Nazanum e Rippa e dipendente dalla podestaria (decreto 1805, ASC Casei Gerola). di Voghera Come Rippa Nazani è citato nel comparto delle strade comune di Retorbido. 1055 degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente 1815 -1859 all’Ultra Padum (Statuta stratarum). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Passsato successivamente con Voghera ai Visconti, nel Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni 1457 Francesco Sforza lo investe al Campofregoso. Nel l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento 1459 passa al nipote Giovanni Battista al quale fu tolto da amministrativo del 1775. Lodovico il Moro il quale lo diede al suo segretario Luigi Terzaghi nel 1488. Carlo V lo assegnò nel 1540 a Pietro Ca- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- millo segretario imperiale. Nel 1609 fu di Alessandro Mez- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte zabarba, dal 1712 al 1769 risulta dei Rovereto Mari di Ge- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, nova (Guasco). Retorbido veniva provvisoriamente inserito nel manda- mento di Voghera appartenente alla provincia di Voghera Rivanazzano compare nell’elenco delle dichiarazioni del (regio editto 1814, ASCVo). focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- mario, tra i dichiaranti è il servitore del comune (ASCVo, monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). ture e cantoni per le assise, Retorbido veniva definitiva- Riva di Nazzano nel 1634 è inserito come appartenente mente inserito nel mandamento di Voghera appartenente al all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- 1634).

259 Rivoltella comune di Rivanazzano. 1057 ture e cantoni per le assise, Rivanazzano veniva definitiva- 1744 -1797 mente inserito nel mandamento di Vgohera appartenente al Con il trattato di Worms del 1743 Rivanazzano passò sot- primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto to il dominio di casa Savoia. 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di La comunità di Rivanazzano (come Riva di Nazzano) è Casale, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno man- sede in Voghera. dato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione ge- nerale per l’elezione della congregazione dei possessori dei Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ nell’anno 1744 (convocato 1744). regi stati di terra ferma” la comunità di Rivanazzano viene inserita nel primo mandamento di Voghera, provincia di Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC stabiliti gli uffici di insinuazione, Riva di Nazzano con Villa Casei Gerola). Crevenzana viene inserito nella tappa di Voghera (tappa in- sinuazione 1770). Rivanazzano aggrega come frazioni il villaggio di Naz- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le zano e i cascinali di Codelconte Buscofà, Cadezzano, Ca Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- del Rile, Chioda, Migliaracca, Bardorina, Canova, Bidella, blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Calvenzana, Peregalla, Spagnola, Valgiora, Marocco, Le- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare gorata, Magona. che Rivanazzano fosse amministrato da un sindaco e quat- La popolazione conta circa 2000 abitanti (Casalis 1847). tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nel 1859 Rivanazzano con una popolazione di 2329 abi- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Riva- tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- nazzano si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di rito nel V mandamento di Voghera del circondario di Vo- S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che ghera (decreto 23 ottobre 1859). stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- ra, Rivanazzano, viene inserito nel primo cantone di Vo- ghera (riparto 1789). RIVOLTELLA comune di Rivanazzano. 1058 1799 -1814 comune di Rivoltella. 1060 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge sec. XIV - 1707 del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Rivanazzano con decre- Rivoltella è incluso nell’elenco delle terre del principato to del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Rivanazzano di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). rio di Voghera (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- comune di Rivoltella. 1061 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri 1708 - 1797 municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- rica per tre anni (decreto Campana 1802). nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Rivanazzano nel riparto delle azioni dell’ex commenda lina dal duca di Savoia Rivoltella, comune non infeudato di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento sotto la parrocchia di Robbio nel Vigevanasco, conta 206 di Marengo è inserita nel circondario di Voghera (decreto anime (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Brayda 1801). l comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- del 1723, insieme a Rosasco, fa parte della provincia Lo- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- mellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento parte, Rivanazzano con decreto del 13 giugno 1805 viene delle provincie 1723). aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Rivoltella alla provin- cia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), comune di Rivanazzano. 1059 1815 -1859 Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina L’amministrazione provvisoria della città e provincia di (manifesto senatorio 1750). Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento tembre 1775 Rivoltella è confermato alla Lumellina (editto amministrativo del 1775. 1775). In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte comune di Rivoltella. 1062 e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Ri- vanazzano veniva provvisoriamente inserito nel manda- 1798 - 1814 mento di Voghera appartenente alla provincia di Voghera Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la (regio editto 1814, ASCVo). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- go del quarto distretto e Rivoltella ne fa parte (legge 11 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Brumale anno IX).

260 Robbio

Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 pagna militare del Barbarossa non appare Robbio (Gardi- Rivoltella ricade sotto il dominio Napoleonico e precisa- nali 1976). mente nel Dipartimento dell’Agogna, cantone terzo di Nel 1178 Federico Barbarossa conferma, con specifico Robbio, distretto primo di Novara, come comune di terza diploma, l’investitura a Aycardo de Redobio e nel feudo classe, citato insieme a Rozzasco, con una popolazione di erano compresi anche: Confienza, Palestro, Rivoltella, Ca- 1094 abitanti (compartimentazione 1806). stronuovo, Ravasino e Albano. Lo stesso privilegio sarà Una nuova modifica dell’assetto amministrativo avverrà confermato da Enrico VI nel 1195 a tale Guidone da Rob- in seguito al decreto del 29 settembre 1809 quando i 90 co- bio (secondo Dionisotti nel contado erano compresi anche: muni della Lomellina vennero ridotti a 36. Rivoltella fu Langosco, Meleto, Vinzaglio, Turingia e Casalino, questi unita a Robbio (Gardinali 1976). ultimi due sono attualmente nel territorio novarese). Essendo soggetto a rappresaglie e guerricciole, Robbio si comune di Rivoltella. 1063 lega a Vercelli nel 1202 firmando un patto di alleanza per 1815 - 1859 mutuo soccorso in caso di necessità; i pavesi, saputo ciò, piombano sul paese e occupandolo e saccheggiandolo, co- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Rivoltella stringono la città a restituire le terre. è inclusa nel mandamento di Candia, nella provincia di Intorno al 1215 per pagare il fodro Robbio è costretto a Mortara (regio editto 1814, ASCVo). vendere a Vercelli buona parte dei suoi beni. Il Casalis riporta che Rivoltella è un “luogo” ai confini La prima notizia di parvenza comunale di Robbio è data della Lumellina, dipendente dalla parrocchia di Robbio. da un documento del 1254, nel quale una rappresentanza (Casalis) della comunità di questo paese (i sindaci, i consoli e i pro- curatori riuniti con il nome di “rappresentanti del comune e dei particolari di Robbio” , trattano con il comune di Ver- celli per una questione di fodro (imposta sui beni immobili) ROBBIO (Gardinali 1976). Per tutto il XIII secolo il feudo fu conteso tra Pavia e Ver- cantone di Robbio. 1064 celli. 1798 - 1814 La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Pavia del 1250 come Redobium, nella Contea Lumellina Robbio ricade sotto il dominio napoleonico, come terzo (Soriga 1913). cantone, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Novara. Nel 1322 Matteo Visconti si impossessa di Vercelli, sot- tomettendo anche Robbio. I comuni inclusi in questo cantone sono: Robbio, Candia, Castelnovetto, Confienza, Cozzo con Celepericchio, Lan- Negli Statuta Stratarum del 1383 si legge: “Locus Redo- gosco e San Paolo Leria con Santa Maria e Bagnolo, Pale- bii”, (statuta stratarum). stro con Brarola, Rozzasco con Rivoltella, Sant’Angelo, In un diploma dell’Imperatore Venceslao del 1387 a fa- Terrasa Villata Roncone Manthie e Vinzaglio. vore del conte Antonio Porro, appare la donazione fattagli La popolazione del cantone è di 13781 abitanti (compar- dei luoghi di Redobbio, Vinzaglio, Pernasca e la Motta, sot- timenazione 1806). to la diocesi di Vercelli (ASTo, Inventario n˚ 45). Una nuova modifica dei limiti amministrativi doveva av- L’imperatore Venceslao, nel 1396 erigerà il territorio di venire in data 9 settembre 1809: si mantiene inalterata la di- Pavia a contea, e segnandone opportunamente i confini, visione in distretti e in cantoni, ma la novità più significati- Robbio verrà assoggettato a Filippo Maria Visconti, nuovo va è il raggruppamento dei precedenti 90 comuni in soli 36. signore di Pavia. Il cantone di Robbio che ne riuniva 12, ora è ridotto a 6. Dopo il 1400, indipendentemente dalle bellicose inten- Questo comparto territoriale rimarrà invariato fino alla ca- zioni di Facino Cane, Robbio aveva avviato un discreto duta napoleonica (Landini 1952). commercio con Novara, e nel 1424 la comunità e il comu- ne, con il feudatario prendono accordi per creare una nuova cinta muraria. Ma i Porro, signori del borgo, indebitatisi, comune di Robbio. 1065 sono costretti a vendere il feudo ai fratelli Crotti. sec. XIV - 1743 Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Il toponimo, Reovium, è citato da Plinio. E’ certa la sua Squadra di Lumelina, “Redobium”. (statuta stratarum). importanza in epoca romana, Robbio faceva parte della In un decreto ducale dell’Archivio Comunale del 17 “Cottuda minore” come oppidum (incrocio di grandi vie maggio 1494 emesso da Pavia, il duca Galeazzo Maria trafficate) ed era amministrativamente e giuridicamente Sforza, in seguito a una supplica della comunità di Robbio sotto il municipium di Vercelli. per ottenere che nelle controversie col proprio feudatario Nel IX secolo, con Carlo Magno, creata la marca d’Ivrea, possono farsi assistere da una persona adatta, manda dal con i vari comitati principali, Robbio fu incluso in quello di pretore del paese l’ordine di non intromettersi nelle contro- Lomello. versie, consentendo però al comune di portare la propria Nel 795 in documento di papa Leone III si cita il nome di querela davanti a un giureconsulto della città di Novara, Robbio per quanto riguardano il fisco e i tributi. poichè risulta essere la più vicina (Gardinali 1976). Ancora nell’anno Mille il borgo appare soggetto a Ver- Le diatribe tra il feudatario e il comune, non accettando celli, il vescovo di questa città vi infeuda un signore del quest’ultimo il pagamento delle tasse e i divieti che il feu- ramo degli Ingoni da Besate che prendono il nome del pa- datario si arroccava, continuano. Queste liti durernno per ese. La sua dipendenza da Vercelli è evidente anche dal fat- molti anni e si risolveranno solo con l’intervento del giure- to che in un documento compilato dal comune di Pavia che consulto di Novara e del duca di Milano nel 1470. porta la data del 1181 con l’ elenco dei paesi del proprio Nel 1480 il feudatario di Robbio scriveva al comune di territorio che devono pagare il frodo per finanziare la cam- Pavia per dire che non voleva far parte del contado pavese.

261 Robbio

Per tutto il XVI secolo si alterneranno occupazioni stra- I debiti che contraeva il comune dovevano essere saldati dalla niere. I feudatari sono ancora i Crotti. popolazione, i consoli decidevano nei bilanci annuali la suddi- visione di essi secondo la ricchezza di ognuno e qualora queste Nel 1531 anche Robbio entra a fa parte del contado di Vi- persone non fossero state nella possibilità di pagarli, l’autorità gevano (il Vigevanasco). locale si rifaceva sequestrando beni e proprietà. E’ del 3 novembre 1547 l’elenco dei comuni per i paga- (Capitava spesso che i “particolari” di Robbio rinunciavano menti dei dazi, in tale elenco appare Robbio (ASTo,Carte alle loro proprietà terriere, abbandonandole e non coltivandole, Vigevano). rendendole infruttifere, per non pagare le tariffe enormi dell’al- loggiamento. Il comune, non poteva rifiutarsi di ospitare i sol- Il contado di Vigevano, richiedeva un elenco completo dati. Quando, per esempio gli Spagnoli occuparono Vercelli nel degli estimati del paese, nel 1591, per poi fissare il carico 1617, la comunità di Robbio fu costretta ad altri impegni finan- tributario normale o straordinario (Gardinali 1976). ziari per un totale di 13800 Imp. per due anni, doveva intanto Con il documento datato 10 ottobre 1639 nel quale si av- pagare anche le tasse reclamate dal contado, come quella del visa che le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cas- sale o dei cavalli). solnovo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Con- In una seduta del 23 dicembre 1675 i consiglieri di Robbio decisero di affiancare al podestà due uomini pratici della cam- fienza, Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del pagna perchè potessero stabilire l’estimo reale e vendere i ter- territorio Novarese o Pavese ed entrano in quello Vigevana- reni necessari per pagare i debiti della comunità, ma la decisio- sco, diventando così, terre appartenenti al Contado di Vige- ne assolutamente arbitraria, scatenò il malcontento. vano (ASTo, Carte Vigevano n˚ 28) Convocato immediatamente il consiglio generale nella scuo- Nel 1643 al conte Crotti, incolpato di tradimento, vengo- la del comune vi erano presenti i 12 consoli, i consiglieri, i capi di casa e del popolo della terra di Robbio, 69 persone in tutto, e no confiscati i beni che passano alla regia camera, gli saran- dopo una lunghissima discussione si decide di annullare la de- no poi ridonati, ma, morto nel 1654 senza eredi, il feudo cisione di vendere i beni vacanti al pubblico incanto, tenendo sarà acquistato dall’arciprete Trotti a nome anche del fratel- presente che dale decisione veniva dai consoli. lo Galeazzo. Accaniti contro di loro si stabilisce, che per 10 anni essi non Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi potevano avere più nessuna carica e che, seduta stante, si pro- dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado di Vigevano, cedesse a nuove nomine, tralasciando l’antico costume che pre- per cui anche quelle di Robbio (ASTo, Carte Vigevano) vedeva che i 12 del popolo dovessero eleggere i nuovi consoli. L’autorità superiore non riconobbe nè la delibera di quel Il 5 ottobre 1677 il sindaco generale Renolio avvisa le giorno nè tantomeno i nuovi eletti. terre di Gambolò, Robbio, Palestro, Cilavegna di ritrovarsi Il conte feudatario destituì il podestà che non era riuscito a nella congregazione per nominare tre soggetti per l’elezio- controllare la situazione e il 27 1676 gennaio ne inviò un altro ne di uno dei tre (per il triennio 1678-’80) al governo di che convocò e ripristinò il vecchio consiglio e indisse nuove e questo contado (ASTo, Parte seconda Vigevano) regolari elezioni. Da un resoconto del 28 maggio 1688 sempre del sindaco Con il decreto del 27 marzo 1676 di Carlo II per la riduzione del nuovo consiglio a 30 membri, per togliere la molteplicità generale del contado Renolio, si rilevano i luoghi del con- dei consiglieri che genera confusione, si stabilì che questi 30 tado e i loro feudatari. Per Robbio il monsignor conte Lo- uomini si dovessero conformare allo statuto di Vigevano. renzo Trotti (ASTo, Parte seconda Vigevano) In data del 15 aprile 1676 si definiscono le seguenti regole: Nel 1743 i Savoia entrano in possesso anche del Vigeva- gli uomini da eleggere devono essere idonei, devono abitare nasco, con Robbio, (già precedentemente, nel 1707, aveva- nelle terre di Robbio, devono essere nati qui o per lo meno avere no annesso la Lomellina al Piemonte). Intanto il feudo, il padre natio di queste zone, (e che vi avesse abitato per almeno 20 anni, ma non sotto un altro principe). dopo la morte della marchesa d’ Incisa Paola Maria Trotti Ogni primo giorno dell’anno (in un’ora che non sia “spropor- Visconti Borromeo, passò in eredità alla figlia esautorata zionata alla quiete della mente e dell’animo come suol essere nel 1724. Vi succederanno i Belcredi, i quali vendettero il doppo il pranzo e doppo la cena") davanti al podestà si devono feudo ad un ramo degli Orsini di Roma (Bergamo 1995). convocare i 30 consiglieri, quindi scritti i loro nomi su dei fo- glietti, devono venire messi dal cancellieri in una bussola ed comune di Robbio. consiglio. 1066 estratti a sorte da un bambino. sec. XIV - 1743 Questi ne sceglie 12, i consiglieri usciti dall’estrazione, rima- Per formare il consiglio generale, come da antica consuetu- sti soli nel consiglio devono eleggere, a loro volta, due consi- dine, gli uomini da eleggere vengono scelti tra i capi famiglia glieri per ciascuno in modo che restino sei per raggiungere il che possiedono beni nel territorio di Robbio, questi sono obbli- numero di 30. Gli ultimi sei devono essere eletti, invece, dal po- gati a riunirsi una volta all’anno in Gennaio. destà. I consiglieri non devono essere parenti, hanno piena autorità Essi a loro volta sceglievano tra di loro i consiglieri i quali e facoltà di maneggiare, disporre e trattare le cose del pubblico nominavano poi i 12 consoli che, due alla volta, ogni due mesi, e fissare le tasse. affiancavano il sindaco. Il consiglio generale può essere convocato anche in partico- Per questo motivo i consoli in carica venivano chiamati a dif- lari occasioni se queste sono urgenti, e immediatamente, nel ferenza degli altri, “Consoli di mesata”. Inoltre facevano parte giorno seguente di detto consiglio si devono porre in una bus- di diritto del consiglio: il pretore, il rappresentate del feudatario sola i nomi di tutti e 30 i consiglieri, dopo di che un fanciullo e, caso per caso, anche qualche altra persona del posto, partico- che abbia meno di 7 anni, estrarrà 8 di essi che, per quell’anno, larmente preparata e universalmente stimata per onestà., espe- con altri quattro eletti, invece, dal podestà, saranno i consoli. rienza e preparazione culturale, la quale poteva, con il proprio consiglio, assistere i responsabili nelle loro decisioni. Da questi 8 se ne estrarranno a sorte da una bussola due che insieme all’altro sceltro tra i quattro eletti dal podestà, governe- I consoli e il sindaco che formano il consiglio ordinario, si ranno per i mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo. riuniscono nella sala dell’osteria prospicente la piazza del pae- I primi di Aprile si estrarranno altri tre dai nove rimasti che se. Il consiglio generale invece si raduna sotto i portici, d’estate, governeranno nei mesi di Aprile, Maggio e Giugno, così si farà in “domo hospitalis”, d’inverno. al principio di luglio, e al principio di ottobre. Tutti insieme, i Partecipano al consiglio del 10 marzo 1576, 142 capi fami- dodici, formano il consiglio di provvisione, che ha piena auto- glia con due consoli e 10 consiglieri. rità tranne quella di vendere o alienare o imporre nuovi carichi "in terra Roddobii Diocesis Vercellen. et Comitatus Vigleua- se non con il sostegno del consiglio generale dei 30. ni uidelicet in domo hospitalis …" Nessuno di quelli eletti può “ricusare l’officio”, pena di 10 (Gardinali 1976). scudi.

262 Robecchino

I consoli nel trimestre del loro operato avranno un salario di comune di Robbio. 1070 lire 3 soldi 4. 1815 - 1859 I consoli faranno tenere un libro dal cancelliere su cui saran- no scritte tutte le proposte in volgare. In caso di discordia dei Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Robbio è pareri si devono raccogliere i voti, che devono essere segreti, in capo di mandamento, nella provincia di Vigevano (regio una bussola. editto 1814, ASCVo). Tutti quelli che mancheranno alle convocazioni senza moti- Con un nuovo ordinamento, approvato il 27 ottobre 1815, vazioni saranno multati di 30 soldi, così come quellli che parte- Robbio, perde il comune a cui prima era unito e cioè Vin- ciperanno al consiglio armati. Un ulteriore multa sarà data a chi zaglio, che passa a Novara, e acquista quello di Nicorvo, non userà un linguaggio corretto. quindi con tutto il proprio mandamento passa, a sua volta, I denari del pubblico possono passare dalle mani solo del te- soriere o esattore. dalla Provincia di Vigevano a quella di Mortara (regio edit- (Questo provvedimento porta il titolo di: Regole Prescritte to 1815, ASCVo) dal Sig. Dottore Tomaso Santagostini, Auditore dell’Ill.mo e Per mezzo del Regio Editto del 10 novembre 1818 “por- Ecc.mo Sig. Conte Antonio Trotti Bentivoglio Conte di Robbio tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ (…) delegato dell’Eccellentissimo Senato di Milano alla rifor- regi stati di terra-ferma”, Robbio è capo di mandamento, ma del Consiglio Generale della Terra di Robbio. Da osservarsi nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei in avvenire del nuovo Consiglio Generale di essa, inherendo agli Statuti della Città di Vigevano.) (Gardinali 1976). Gerola). Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti comune di Robbio. 1067 erano nel secolo XVIII a 71, e abolì le province di Mortara 1744 - 1797 e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddi- visa, a sua volta, in 14 mandamenti. Con regie patenti del 6 marzo 1750, nell’ambito della Robbio appartiene alla diocesi di Vercelli, divisione di riorganizzazione dei territori degli stati sardi di terraferma, Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In- il Vigevanasco, e Robbio che ne faceva parte, fu sottoposto tendenza, Prefettura, Insinuazione e Ipoteca sono quelli di all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese (Gardinali Mortara, mentre possiede l’ufficio di Posta. 1976). Conta una popolazione di 3360 abitanti. (Casalis) In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 set- In seguito al decretato Censimento Generale della popo- tembre 1775 Robbio risulta appartenere a quella di Vigeva- lazione (4 luglio 1857) Robbio risulta avere un totale di no (editto 1775). 4015 abitanti. (Gardinali 1976) Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789 Robbio Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- è incluso nel cantone unico di Vigevano (manifesto senato- bre Robbio, appartenente al circondario terzo di Lomellina, rio 1789). a capo del nono mandamento, ha una popolazione di 4012 abitanti (decreto 1859). comune di Robbio. 1068 1798 - 1814 mandamento di Robbio. 1071 Arriva da Novara, l’invito a tutti i comuni del dipartimen- 1815 - 1859 to dell’Agogna di ratificare il voto per la riunione alla Fran- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Robbio è cia, il 20 piovoso VII Rep. (8 febbraio 1799), per essere ag- capo di mandamento, nella provincia di Vigevano, e riuni- gregati alla Repubblica Francese, per sottostare alle sue sce le comunità di: Palestro, Confienza e Vinzaglio (regio leggi e, immediatamente, considerarsi alle dipendenze del editto 1814, ASCVo). Ccrpo legislativo e del direttorio francese (Gardinali 1976). Con il regio editto del 27 ottobre 1815 Robbio perde il Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la comune di Vinzaglio che passa alla provincia di Novara e Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- acquista quello di Nicorvo, che apparteneva al mandamen- so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- to di Mortara (regio editto 1815, ASCVo). go del quarto distretto (legge 11 Brumale anno IX). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Robbio ricade nel dipartimento dell’Agogna, distretto di regi stati di terra-ferma”, Robbio è capo di mandamento, Novara, come terzo cantone e comune di seconda classe nella provincia di Lomellina riunisce i comuni di:Cerretto, con popolazione di 3644 abitanti (compartimentazione Confienza, Nicorvo, Palestro e Sant’Angelo (regio editto 1806). 1818, ASC Casei Gerola). Una nuova modifica dei limiti amministrativi doveva av- Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- venire in data 9 settembre 1809: si mantiene inalterata la di- bre Robbio risulta essere il nono mandamento del circon- visione in distretti e in cantoni, ma la novità più significati- dario terzo di Lomellina, i comuni inclusi nella sua giuri- va è il raggruppamento dei precedenti 90 comuni in soli 36. sdizione sono: Cerreto, Confienza, Nicorvo, Palestro e Il cantone di Robbio che aveva 12 comuni, ne riunisce, ora, Sant’Angelo (decreto 1859). 6. Questo comparto territoriale rimarrà invariato fino alla caduta napoleonica (Landini 1952). comune di Robbio. consiglio. 1069 1798 - 1814 ROBECCHINO Con decreto del 11 febbraio 1814 si nominano i membri dei consigli dei comuni di prima e seconda classe del dipartimento comune di Robecchino. 1072 dell’Agogna. Per il consiglio comunale di Robbio i consoli so- sec. XIV - 1756 no: Venchi Pietro, Buccelli Ambrogio, Rosaschina Andrea, Bo- schi Baldassarre, Lavezzi Gio. Battista, Spina Nicola (Bolletti- Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del no delle leggi 1814). censimento (ASMi Catasto, cart. 3019) questa comunità

263 Robecco della campagna soprana dichiara di fare a sé e di apparte- che Robecco fosse amministrato da un sindaco e quattro nere al monastero di Certosa. Dal momento che i beni ec- consiglieri componenti il consiglio ordinario. clesiastici sono esenti da imposte non si fanno consigli per Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Robec- la loro ripartizione e non è necessario nessun cancelliere. co si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. La comunità è retta da un console che presta giuramento 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- all’ufficio del capitano di giustizia di Milano. Non ci sono bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, procuratori in Milano e la popolazione ammonta a 45 ani- Robecco, viene inserito nel primo cantone di Voghera (ri- me. parto 1789). Nelle compartimentazioni successive viene citato insie- me a Velezzo. comune di Robecco. 1075 1799 -1814 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires ROBECCO e gli aggiunti della municipalità di Robecco con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Robecco viene in- comune di Robecco. 1073 serito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- sec. XIV - 1743 ghera (decreto Campana 1801). Il toponimo si trova citato per la prima volta nel 1244 Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- (Legè e Gabotto) e nel registro degli estimi del comune di partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Voghera del 1273 e del 1289 (Tallone). municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Come Salabolonum cum Rebecco è incluso nell’elenco rica per tre anni (decreto Campana 1802). delle terre del contado pavese del 1250 come appartenente Robecco nel riparto delle azioni dell’ex commenda di all’Oltrepo (Soriga 1913). Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento Robecco era compreso nel feudo di Casteggio dal quale di Marengo è inserita nel circondario di Voghera (decreto fu staccato per assegnarlo ai Beccaria (Giulietti). Fiorello Brayda 1801). Beccaria ebbe i feudi di Robecco e Santa Giuletta (Legè; Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Cavagna Sangiuliani). strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Nel 1417 a Robecco si scontrarono Lancellotto Beccaria parte, Robecco con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- e Filippo Maria Visconti, l’art. 15 del trattato di pace parla gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera della restituzione di Robecco e della facoltà che hanno gli (decreto 1805, ASC Casei Gerola). abitanti di costruire nuove abitazioni ed il fortilizio esisten- te prima della guerra (Vidari). comune di Robecco. 1076 Morto Lancellotto Beccaria il feudo passò per dote agli 1815 -1859 Scaramuzza (ASMi, Feudi camerali, cart. 502). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Come Robechum è inserito nel comparto delle strade de- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni gli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ul- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento tra Padum (Statuta stratarum). amministrativo del 1775. Robecco compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature,Ro- rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). becco veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di Robecco nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- Casatisma appartenente alla provincia di Voghera (regio po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite editto 1814, ASCVo). per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Nel 1772 il feudo fu investito a Gian Carlo Balbi di Ales- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- sandria (Guasco; Strafforello; Maragliano) monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ture e cantoni per le assise, Robecco veniva definitivamente comune di Robecco. 1074 inserito nel mandamento di Casatisma appartenente al ter- 1744 - 1797 zo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, Con il trattato di Worms del 1743 Robecco passò sotto il ASCVo), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla dominio di casa Savoia. divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Casale, La comunità di Robecco è compresa nell’elenco delle l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio e quello terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante postale in Castisma. in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- regi stati di terra ferma” la comunità di Robecco viene in- to 1744). serita nel quarto mandamento di Casatisma, provincia di Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC stabiliti gli uffici di insinuazione, Robecco viene inserito Casei Gerola). nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Erano frazioni di Robecco: Stradellino, Pomate, Ca di Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Chiodi, Lachino e Gamba. Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- La popolazione conta 955 abitanti (Casalis 1847). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Nel 1859 Robecco con una popolazione di 889 abitanti zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel

264 Rocca Susella

I mandamento di Casatisma del circondario di Voghera (de- comune di Rocca de Giorgi. 1079 creto 23 ottobre 1859). 1799 -1814 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Rocca de Giorgi con de- ROCCA DE GIORGI creto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Rocca de Giorgi viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel cir- comune di Rocca de Giorgi. 1077 condario di Voghera (decreto Campana 1801). sec. XIV - 1743 Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Il toponimo compare per la prima volta nel diploma in municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- cui Federico I toglieva Rocca de Giorgi alla giurisdizione rica per tre anni (decreto Campana 1802). di Piacenza per consegnarla alla città di Pavia, concessione Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- confermata successivamente da Enrico IV e Federico II. strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Nel sec. XIII Rocca de Giorgi con i luoghi circostanti era parte, Rocca de Giorgi con decreto del 13 giugno 1805 vie- feudo di Fiorello Beccaria, a lui pervenuta sia per eredità ne aggregata al dipartimento di Genova circondario di che per dote della moglie di famiglia Sannazzaro, successi- Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). vamente, nel sec. XV, passò a Castellino Beccaria di Vista- rino, nipote di Fiorello; anteriormente si sa che era investita alla famiglia Campeggi dal Capitolo della Cattedrale di Pa- comune di Rocca de Giorgi. 1080 via (Archivio Vescovile di Pavia atti del notaio Francesco 1815 -1859 de Sisti). In seguito per eredità pervenne alla famiglia Gior- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di gi con investitura del 1674 fatta a favore di Paolo Gerolamo Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni dei diritti feudali sopra Pietra, Predalino e la Rocca di Vi- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento starino (Cavagna Sangiuliani). amministrativo del 1775. La “Rocha domini Florelli” è inserita nel comparto delle In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenen- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte te all’Ultra Padum (Statuta stratarum). e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Come “Rocha de messer Fiorello” compare nell’elenco Rocca de Giorgi veniva provvisoriamente inserito nel man- delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per damento di Montalto appartenente alla provincia di Voghe- l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale ra (regio editto 1814, ASCVo). dell’Oltrepo e Siccomario, tra i dichiaranti è il console del- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo la comunità (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- 17). monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Rocca e Giorgi (come rocca di Firello) nel 1634 è inserito ture e cantoni per le assise, Rocca de Giorgi veniva defini- come appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del tivamente inserito nel mandamento di Montalto principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera Opizzone (Opizzone 1634). ( regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettu- ra e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva comune di Rocca de Giorgi. 1078 dal senato di Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede 1744 - 1797 in Casteggio e quello postale in Montalto. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con il trattato di Worms del 1743 Rocca de Giorgi passò tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ sotto il dominio di casa Savoia. regi stati di terra ferma” la comunità di Rocca de Giorgi La comunità di Rocca de Giorgi (come Rocca Firella) è viene inserita nell’ottavo mandamento di Montalto, provin- compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno man- cia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, dato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione ge- ASC Casei Gerola). nerale per l’elezione della congregazione dei possessori dei La popolazione conta 400 abitanti (Casalis 1847). beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo Nel 1859 Rocca de’ Giorgi con una popolazione di 364 nell’anno 1744 (convocato 1744). abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene in- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono serito nel VI mandamento di Montalto del circondario di stabiliti gli uffici di insinuazione, Rocca de Giorgi (Rocca- Voghera (decreto 23 ottobre 1859). firella detta de Giorgi) viene inserita nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- ROCCA SUSELLA zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Rocca de Giorgi fosse amministrato da un sindaco e comune di Rocca Susella. 1081 quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. sec. XIV - 1743 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Rocca Alla fine del 1200 il feudo dipendeva giurisdizionalmen- de Giorgi si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di te dalla Mensa vescovile di Tortona e ne era feudatario Gio- S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che vanni Ruino della Rocca. In un istrumento del 1336 risulta stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- che i discendenti associarono del possesso del feudo anche ra, Rocca de Giorgi, viene inserito nel terzo cantone di Bro- i Ruino di Montepicco i quali nel 1500 risultavano essere i ni (riparto 1789). soli possessori. Nel 1601 muore Galeazzo Ruino il quale

265 Rognano nomina unici eredi i figli della sorella di nome Grassi; sorse In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo una lunga lite con il Vescovo di Tortona per riconoscere la stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- proprietà di Rocca, alla fine del contenzioso il Vescovo in- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- vestì i suscritti eredi i quali nel gennaio del 1700 rinuncia- ture e cantoni per le assise, Rocca Susella veniva definitiva- rono a favore del vescovo monsignor Ceva. Venne succes- mente inserita nel mandamento di Godiasco appartenente sivamente investito ai fratelli Gerolamo ed Antonio al primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto Gambarana i quali lo consegnarono nel 1773 a Carlo Ema- 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- nuele III re di Sardegna (Legè). nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Nelle notizie contenute nella visita pastorale del 1596 si Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e dice che il “castello di Rocca con il suo quarto è della giu- quello postale in Godiasco. risdizione di Fortunago in temporale ed è sotto il podestà di Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Fortunago. Con le cascine e ville fuochi 50, anime 284” tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ (Goggi 1973). regi stati di terra ferma” la comunità di Rocca Susella viene Come Susella compare nell’elenco delle dichiarazioni inserita nel settimo mandamento di Godiasco, provincia di del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- Casei Gerola). comario nella giurisdizione di Montesegale (ASCVo, Con- Erano frazioni di Rocca Susella: Gaminera, Rocca, Ca di gregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Sturla, Ca de Grazioli, Ca del Merlo, Chiappe, Chiusano, Ca de Ponzini, Ca di Rocco, Colombara, Lavaggio, Carot- comune di Rocca Susella. 1082 ta, Bogiaccone, San Zaccaria, Casanova, Strallera. 1744 - 1797 La popolazione conta 448 abitanti (Casalis 1847). Con il trattato di Worms del 1743 Rocca Susellapassò Nel 1859 Rocca Susella con una popolazione di 506 abi- sotto il dominio di casa Savoia. tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- rita nel XI mandamento di Godiasco del circondario di Vo- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono ghera (decreto 23 ottobre 1859). stabiliti gli uffici di insinuazione, Rocca Susella viene inse- rita nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- ROGNANO zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Rocca Susela fosse amministrata da un sindaco e quat- comune di Rognano. 1085 tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. sec. XIV - 1756 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Rocca Il toponimo è citato come appartenente alla zona “inter Susella si trova inserita nel distretto di Bobbio (editto di papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- Successivamente viene Il toponimo appare nel comparto ra, Rocca Susella, viene inserita nel secondo cantone di delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Ro- Varzi (riparto 1789). gnanum” appartenente alla squadra di Giovenzano (Statuta stratarum). comune di Rocca Susella. 1083 Rognano è indicato come appartenente alla Campagna 1799 -1814 Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del e gli aggiunti della municipalità di Rocca Susella con de- censimento ricevute il 10 marzo 1751 (Risposte ai 45 que- creto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Rocca siti, cart. 3019) questa località della Campagna Soprana Susella viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel non risulta infeudata, non ci sono iusdicenti e il comune è circondario di Bobbio (decreto Campana 1801). sottoposto al podestà di Pavia. Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- La comunità è retta dal console, che presta giuramento al partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri pretorio di Pavia, da un deputato e dal maggiore estimato. municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Il deputato viene rinnovato annualmente durante il consi- rica per tre anni (decreto Campana 1802). glio, le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- ci sono procuratori in Milano, la popolazione è di 195 abi- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- tanti. parte, Rocca Susella con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- comune di Rognano. 1086 ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). 1757 - 1796 Con la compartimentazione del Principato di Pavia del comune di Rocca Susella. 1084 1757 Rognano viene posto nella delegazione II della cam- 1815 -1859 pagna soprana pavese (Compartimentazione teresiana L’amministrazione provvisoria della città e provincia di 1757). Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- amministrativo del 1775. ta appartenere alla delegazione II della Campagna Soprana.

266 Romagnese comune di Rognano. 1087 ne relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che 1797 - 1815 Romagnese fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Roma- stretto di Bereguardo. gnese si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo. ra, Romagnese, viene inserito nel secondo cantone di Varzi (riparto 1789). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- sulta appartenente al distretto di Binasco, il sesto del dipar- comune di Romagnese. 1091 timento dell’Olona. 1799 -1814 Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires avente per capolugo Pavia. e gli aggiunti della municipalità di Romagnese con decreto Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Romagnese comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 216 abi- rio di Bobbio (decreto Campana 1801). tanti. Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri comune di Rognano. 1088 municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- 1816 - 1859 rica per tre anni (decreto Campana 1802). Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Rognano viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo parte, Romagnese con decreto del 13 giugno 1805 viene - della provincia di Pavia. aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- Con decreto del 17 settembre 1841 viene unito a a Son- ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). cino, Cassina Cavagnate e Villarasca. Nel successivo com- partimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) rimane comune di Romagnese. 1092 aggregato a queste frazioni, da esso si evince inoltre che il comune era dotato di convocato. 1815 -1859 Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di cazione 23 giugno 1853) il comune di Rognano risulta Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento ancora aggregato a Soncino, Cassina Cavagnate e Villara- amministrativo del 1775. sca. La sua popolazione era formata da 742 abitanti. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 752 e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, abitanti.6 Romagnese veniva provvisoriamente inserito nel manda- mento di Bobbio appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo ROMAGNESE stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- comune di Romagnese. 1089 ture e cantoni per le assise, Romagnese veniva definitiva- sec. XIV - 1743 mente inserito nel mandamento di Bobbio appartenente al primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto Romagnese, terra dei feudi Vermeschi, nel 1634 è inseri- 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- to come appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Genova, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale aveva- Opizzone (Opizzone 1634). no sede in Bobbio. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- comune di Romagnese. 1090 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ 1744 -1797 regi stati di terra ferma” la comunità di Romagnese viene Con il trattato di Worms del 1743 Romagnese passò sotto inserita nel primo mandamento di Bobbio, provincia di il dominio di casa Savoia. Bobbio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Romagnese viene inserito La popolazione conta 1910 abitanti (Casalis 1847). nella tappa di Bobbio (tappa insinuazione 1770). Nel 1859 Romagnese con una popolazione di 1935 abi- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- Amministrazioni de pubblici” (Amministrazioni de pubbli- rito nel I mandamento di Bobbio del circondario di Bobbio ci 1775); pur non avendo reperita specifica documentazio- (decreto 23 ottobre 1859).

267 Roncaro

RONCARO Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 627 comune di Roncaro. 1093 abitanti. sec. XIV - 1756 Roncaro è indicato come appartenente alla Campagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). RONCHETTO Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il 3 febbraio 1751 (Risposte ai 45 que- comune di Ronchetto. 1097 siti, cart. 3020) risulta che questo comune della Campagna sec. XIV - 1756 Sottana non era per l’amministrazione della giustizia di- Indicato come appartenente al campagna soprana, dele- pendeva dal podestà di Pavia. gazione IV aggregato a Cassina Scacabarozzi e Cosnasco La comunità è retta dal console, che presta giuramento al da Ambrogio Opizzone “Relatione di tutte le terre dello pretorio di Pavia e viene eletto dai capi di casa riuniti in Stato di Milano” (Compartimentazione teresiana del 1757). consiglio per mezzo di un pubblico incanto. Le scritture Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del sono tenute da un cancelliere salariato, non c’è procuratore censimento (ASMi Catasto, cart. 3019) questa comunità in Milano e la popolazione è di 383 abitanti. della campagna soprana dichiara di fare a sé e di essere in- feudata a Pietro Landolfi di Pavia al quale non paga alcun comune di Roncaro. 1094 censo. Per l’amministrazione della giustizia dipende dal 1757 - 1796 podestà feudale presso il quale, oltre che al podestà di Pa- via, presta giuramento il console. Il consiglio generale è co- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del stituito dall’assemblea dei capi famiglia con l’intervento 1757 Roncaro viene posto nella delegazione VII della cam- dei due maggiori estimati e del deputato rurale eletto an- pagna sottana pavese (compartimentazione teresiana nualmente. È presente un cancelliere salariato, non ci sono 1757). procuratori in Milano e la popolazione ammonta a 86 ani- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 me. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta appartenere alla delegazione VII della Campagna Sotta- comune di Ronchetto. 1098 na. 1816 - 1859 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- comune di Roncaro. 1095 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di 1797 - 1815 Ronchetto viene assegnato al secondo distretto - Bereguar- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama do - della provincia di Pavia aggregato a Cassina Scacaba- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- rozzi e Cosnasco. stretto di Belgioioso. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune comune era dotato di convocato. mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- cazione 23 giugno 1853) il comune di Ronchetto risulta tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- ancora aggregato a Cassina Scacabarozzi e Cosnasco. La mo del dipartimento dell’Olona. sua popolazione era formata da 179 abitanti. Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno ROSASCO 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- comune di Rosasco. 1099 polazione di 540 abitanti. sec. XIV - 1707 Rosascum, Rosarium o Roccasso è già citato in alcune comune di Roncaro. 1096 carte del X secolo (Bergamo 1995). 1816 - 1859 Il borgo, nato intorno alla rocca fu dato, da Arduino mar- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- chese d’Ivrea e re d’Italia, al vescovo di Pavia nel 1011, che bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di esercitò, alternativamente, giurisdizione sul paese fino alla Roncaro viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - della fine del XVIII secolo. provincia di Pavia. Rosasco era incluso nel comitato di Lomello. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Nel 1118 il feudo si ribellò ai Vercellesi e ritornò all’ob- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il bedienza di Pavia. comune era dotato di convocato. In un diploma di Federico I, 1164, fra le terre concesse a Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Pavia, risulta citato anche Rosasco. Tale concessione verrà cazione 23 giugno 1853) il comune di Roncaro risulta com- rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Fe- preso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso. La derico II rispettivamente: nel 1219, 1220 e 1230. (Malagu- sua popolazione era formata da 617 abitanti. gini 1912).

268 Roventino

La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Una nuova modifica dell’assetto amministrativo avverrà Pavia del 1250 come Roxascum, in Ccntea Lumellina (So- in seguito al decreto del 29 settembre 1809 quando i 90 co- riga 1913). muni della Lomellina vennero ridotti a 36. Rosasco fu unito Nel 1355 il feudo è dato, da Carlo IV, a Milano Beccaria, a Langosco, San Paolo e Santa Maria Bagnolo (Gardinali mentre risulta esserne il feudatario, 1375, invece, il vesco- 1976). vo di Pavia Francesco Sottoriva. Negli Statuta Stratarum del 1383 si legge: “Locus Raza- comune di Rosasco. 1102 schi”, (statuta stratarum). 1815 - 1859 Gli “Statutum Comunis Rozaschi episcopatus papien- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Rosasco è sis”, sono una serie di statuti concessi dal vescovo Pietro incluso nel mandamento di Candia Lomellina, nella pro- Grassi nel 1416, alla comunità (Fontana 1907). vincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). Nel 1452 ai Beccaria successero i Borromei di Milano, Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- nello stesso anno, negli Statuta Stratarum di Pavia si legge tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ nella Squadra di Lumelina, “Rozaschum” (statuta strata- regi stati di terra-ferma”, Rosasco viene inserito nel man- rum). damento di Candia, nella provincia di Lomellina (regio Nel 1620 Rosasco entra a far parte di una delegazione di editto 1818, ASC Casei Gerola). 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti Lomellini”. (Zucchi 1904) erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddi- di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, visa, a sua volta, in 14 mandamenti. come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). Rosasco appartiene alla diocesi di Vercelli, divisione di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In- comune di Rosasco. 1100 tendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, quel- 1708 - 1797 lo di Insinuazione è a Mede, mentre l’ufficio di Posta è a Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Candia. nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Conta una popolazione di 1675 abitanti. (Casalis) lina dal duca di Savoia Rozasco conta 800 anime, il feuda- Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- tario è la Mensa Episcopale di Pavia (ASTo, Paesi di nuovo bre Rosasco, appartenente al circondario terzo di Lomelli- acquisto). na, mandamento terzo di Candia, ha una popolazione di Rosasco è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radu- 2127 abitanti (decreto 1859). nano in una congregazione per risolvere gli interessi della Provincia (Malagugini 1911). l Comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, insieme a Rivoltella, fa parte della provincia Lo- ROVENTINO mellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 comune di Roventino. 1103 viene confermata l’appartenenza di Rozzasco alla provin- sec. XIV - 1707 cia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Pavia del 1250 con il toponimo di Roventinum, in contea il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina Lumellina (Soriga 1913). (manifesto senatorio 1750). . In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- comune di Roventino. 1104 tembre 1775 Rozasco è confermato alla Lumellina (editto 1708 - 1797 1775). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- comune di Rosasco. 1101 lina dal duca di Savoia Roventino, membro altre volte di 1798 - 1814 Trumello, ora sepatato e non infeudato, conta 58 anime. Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- l comune, nella compartimentazione territoriale sabauda so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina go del quarto distretto e Rozzasco ne fa parte (legge 11 (stabilimento delle provincie 1749), Brumale anno IX). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Roventino è incluso nel secondo cantone della Lomellina che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- (manifesto senatorio 1750). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Roventino viene aggregato a Trumello nel 1759 (Casa- ne dei dipartimenti e dei distretti, Rozzasco è incluso nel lis). secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). comune di Roventino. 1105 Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Rosasco ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- 1798 - 1814 mento dell’Agogna, distretto di Novara, cantone terzo di Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Robbio, come comune di terza classe unito a Rivoltella con Roventino ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- popolazione di 1094 abitanti (compartimentazione 1806). mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quinto

269 Rovescala

Mortara, come comune di terza classe unito a Trumello con che Rovescala fosse amministrata da un sindaco e quattro popolazione di 2231 abitanti (compartimentazione 1806). consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Rove- comune di Roventino. 1106 scala si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1815 - 1859 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Roventi- Rovescala, viene inserito nel terzo cantone di Broni (riparto no è incluso nel mandamento di Garlasco, nella provincia 1789). di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). Il regio editto del 1818 ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province comune di Rovescala. 1109 di Mortara e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomel- 1799 -1814 lina, suddivisa, a sua volta, in 14 mandamenti (regio editto Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge 1818, ASC Casei Gerola). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Rovescala con Lavassa- no con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Rovescala viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel ROVESCALA circondario di Voghera (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- comune di Rovescala. 1107 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri sec. XIV - 1743 municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- rica per tre anni (decreto Campana 1802). Il toponimo compare per la prima volta nella donazione del 943 fatta dai re Ugo e Lotario ai vescovi di Pavia e suc- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- cessivamente confermata dall’Imperatore Ottone I nel 972, strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- aggiungendovi il titolo di contea (Robolini). Fu infeudata parte, Rovescala con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- ai discendenti di Bernardo Re d’Italia che assunsero il gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera nome di Conti di Rovescala. Federicò I con diploma dell’8 (decreto 1805, ASC Casei Gerola). agosto 1164 sotrasse Rovescala alla giurisdizione di Pia- cenza e la donò a Pavia (Saglio). comune di Rovescala. 1110 Revoscala è citata nell’elenco delle terre del contado di 1815 -1859 Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga L’amministrazione provvisoria della città e provincia di 1913). Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Galeazzo Visconti vi riedificò il castello nel 1361 e Gale- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento azzo Sforza nel 1415 lo infeudò a Gaspare Visconti (Archi- amministrativo del 1775. vio di Stato di Milano cart. 513). In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Rovescala è inserita nel comparto delle strade degli “Sta- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte tuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Pa- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, dum (Statuta stratarum). Rovescala veniva provvisoriamente inserito nel manda- Rovescala compare nell’elenco delle dichiarazioni del mento di Soriasco appartenente alla provincia di Voghera focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- (regio editto 1814, ASCVo). partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Rovescala nel 1634 è inserita come appartenente all’Ol- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite ture e cantoni per le assise, Rovescala veniva definitiva- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). mente inserito nel mandamento di Soriasco appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto comune di Rovescala. 1108 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- 1744 -1797 nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Broni e Con il trattato di Worms del 1743 Rovescala passò sotto quello postale in Soriasco. il dominio di casa Savoia. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- La comunità di Rovescala (come Roscalla) è compresa tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un pro- regi stati di terra ferma” la comunità di Rovescala viene in- prio rappresentante in Voghera alla riunione generale per serita nell’undicesimo mandamento di Soriasco, provincia l’elezione della congregazione dei possessori dei beni rura- di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, li nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno ASC Casei Gerola). 1744 (convocato 1744). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Erano aggregate a Rovescala le frazioni di Luzzano e stabiliti gli uffici di insinuazione, Rovescala viene inserita Marone. nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). La popolazione conta 1856 abitanti (Casalis 1847). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Nel 1859 Rovescala con una popolazione di 2102 abitan- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- ti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- nel VIII mandamento di Soriasco del circondario di Voghe- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare ra (decreto 23 ottobre 1859).

270 Sabbione

RUINO monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ture e cantoni per le assise, Ruino veniva definitivamente comune di Ruino. 1111 inserito nel mandamento di Zavattarello appartenente al sec. XIV - 1743 primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- Ruinum è inserito nel comparto delle strade degli “Statu- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di ta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum Genova, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Varzi e (Statuta stratarum). quello postale in Zavattarello. Ruino nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepo, Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). regi stati di terra ferma” la comunità di Ruino viene inserita nel quarto mandamento di Zavattarello, provincia di Bob- comune di Ruino. 1112 bio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Ge- 1744 -1798 rola). Con il trattato di Worms del 1743 Ruino passò sotto il do- Era aggregata a Ruino la frazione di Torre d’Albera. La minio di casa Savoia. popolazione conta 965 abitanti (Casalis 1847). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Nel 1859 Ruino con una popolazione di 1025 abitanti en- stabiliti gli uffici di insinuazione, Ruino viene inserito nella tra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). IV mandamento di Zavattarello del circondario di Bobbio Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le (decreto 23 ottobre 1859). Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Ruino fosse amministrato da un sindaco e quattro con- SABBIONE siglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Ruino comune di Sabbione. 1115 si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. sec. XIV - 1707 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Il toponimo appare in alcune carte dle 1192 (Bergamo Ruino, viene inserito nel secondo cantone di Varzi (riparto 1995). 1789). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Sablonum, in contea Lumellina (So- comune di Ruino. 1113 riga 1913). 1799 - 1814 Anche negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 il topo- nimo è ancora, nella Squadra di Lumelina, “Sablonum” Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge (statuta stratarum). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Ruino con decreto del Sabione è nominato in un decreto municipale dell’11 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Ruino viene inse- febbraio 1463 (Bergamo 1995). rito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Bob- Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato bio (decreto Campana 1801). di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Nel 1650 Gerolamo Olevano presta giuramento di fedeltà municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- al re di Spagna, come duca di Milano, per i feudi della rica per tre anni (decreto Campana 1802). Squadra di Sommo, cioè: Cava, Taverna, Torre de Torti, Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Franco, San Fedele, Spichia, Sabione, Casa Bianca, dei strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- quali fece l’acquisto da Giuseppe e fratelli, Eustachi col re- parte, Ruino con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- gio assenso (ASTo, Inventario Lumellina, n˚ 48). gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). comune di Sabbione. 1116 1708 - 1797 comune di Ruino. 1114 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- 1815 -1859 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di lina dal duca di Savoia Sabione, cascina non infeudata, Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni membro di Carbonara ma ora sepatato, conta 72 anime l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). amministrativo del 1775. ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Ruino veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di viene confermata l’appartenenza di Sabione alla provincia Zavattarello appartenente alla provincia di Voghera (regio Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), editto 1814, ASCVo). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- (manifesto senatorio 1750).

271 Sagliano

In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Sagliano, viene inserito nel secondo cantone di Varzi (ri- tembre 1775 Sabbione è confermato alla Lumellina (editto parto 1789). 1775). comune di Sagliano. 1121 comune di Sabbione. 1117 1799 -1814 1798 - 1814 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- e gli aggiunti della municipalità di Sagliano con decreto del so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Sagliano viene in- luogo del sesto distretto e Sabbione ne fa parte (legge 11 serito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Brumale anno IX). Bobbio (decreto Campana 1801). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Sabbione ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- di Garlasco, come comune di terza classe insieme a Carbo- rica per tre anni (decreto Campana 1802). nara, Limido e Torre de Torti, con popolazione di 1307 abi- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- tanti (compartimentazione 1806). strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- parte, Sagliano con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- comune di Sabbione. 1118 gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera 1815 - 1859 (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Sabbione insieme a Torre de’ Torti, è incluso nel mandamento di Car- comune di Sagliano. 1122 bonara, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, 1815 - 1859 ASCVo). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Sabbione Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni è compreso nel mandamento di Cava, nella provincia di Vi- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento gevano (regio editto 1815, ASCVo). amministrativo del 1775. Con il regio editto del 1818 si ridussero il numero dei Co- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abolì stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- le province di Mortara e di Vigevano riecreando la Provin- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- cia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 mandamenti ture e cantoni per le assise, Sagliano veniva definitivamente (regio editto 1818, ASCVo). inserito nel mandamento di Varzi appartenente al primo Secondo il Casalis, Sabbione è “luogo nella parrocchia di cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, Carbonara”, signoria dei marchesi Ollevani di Pavia, feuda- ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente tari di Cava e Torre de Torti (Casalis). alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Ge- nova, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano sede in Varzi. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- SAGLIANO tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Sagliano viene in- comune di Sagliano. 1119 serita nel terzo mandamento di Varzi, provincia di Bobbio, sec. XIV - 1743 divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). La popolazione conta 254 abitanti (Casalis 1847). Sagliano nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- Nel 1859 Sagliano con una popolazione di 273 abitanti po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). III mandamento di Varzi del circondario di Bobbio (decreto 23 ottobre 1859). comune di Sagliano. 1120 1744 -1797 Con il trattato di Worms del 1743 Sagliano passò sotto il dominio di casa Savoia. SAIRANO Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Sagliano viene inserita comune di Sairano. 1123 nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). sec. XIV - 1707 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Pavia del 1250 come Sayranum, in contea Lumellina (So- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare riga 1913). che Sagliano fosse amministrato da un sindaco e quattro Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella consiglieri componenti il consiglio ordinario. Squadra di Lumelina, “Sairanum” (statuta stratarum). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Saglia- In un documento del 21 settembre 1474 il nobile Antonio no si trova inserito nel distretto di Bobbio (editto di S.M. Careni, podestà della terra di Sairano, di Sommo e perti- 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- nenze, costituisce i propri luogotenenti Gio. Martino di bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Gandino e Bernardo di Abramelo (sic.?) in solido, perché

272 San Cipriano possano esercire l’ufficio della podesteria in sua assenza comune di San Bartolomeo la Cusana. 1128 (Zanaboni 1991). 1708 - 1797 Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda comune di Sairano. 1124 del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina 1708 - 1797 (stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- San Bartolomeo la Cusana è incluso nel secondo cantone nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- della Lomellina (manifesto senatorio 1750). lina dal duca di Savoia Sairano, citato con Zinasco, conta 1000 anime, il feudatario è il marchese Olevano, abitante in In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Milano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). tembre 1775 San Bartolommeo la Cusana è confermato, ancora, alla Lumellina (editto 1775). ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, insieme a Rinasco e Rinaschino, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). SAN CIPRIANO Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Sairano alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), comune di San Cipriano. 1129 sec. XIV - 1743 Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina Il toponimo si trova citato per la prima volta in un atto di (manifesto senatorio 1750). donazione del re Berengario nell’anno 909, la chiesa di San Cipriano viene donata alla chiesa di San Giovanni in Dom- In seguito al nuovo censimento nelle provincie del 15 set- narum di Pavia (Robolini). tembre 1775 Zinasco e Sairano sono confermati alla Lu- Come “Sanctus Ciprianus” è inserito nel comparto delle mellina (editto 1775). strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenen- te all’Ultra Padum (Statuta stratarum). comune di Sairano. 1125 Feudalmente una parte del territorio era soggetta al ve- 1798 - 1814 scovo di Pavia al quale restò in proprietà fino al 1752, l’al- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 tra fu compresa nel feudo di Broni di cui seguì le sorti. Sairano ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- San Cipriano nel 1634 è inserito come appartenente mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia di Garlasco, come comune di terza classe unito a Zinasco e censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone San Nazaro del Bosco con popolazione di 2036 abitanti 1634). (compartimentazione 1806). Campospinoso nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone comune di Sairano. 1126 1634). 1815 - 1859 Nel 1712 il console di San Cipriano Giovanni Bettoni Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Sairano compare davanti al Senato di Torino e dalla dichiarazione insieme a San Nazzaro del Bosco e Lombardone Sommo, è rilasciata risulta che il comune per una parte, comprendente incluso nel mandamento di Carbonara, nella provincia di una popolazione di 60 fuochi, dipende dal feudo di Broni Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). proprietà della famiglia Arrigoni e per l’altra, comprenden- Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Sairano te una popolazione di 20 fuochi, dalla Mensa vescovile di insieme a Zinasco e Zinaschino, è compreso nel manda- Pavia, feudo di Stradella. mento di Cava, nella provincia di Vigevano (regio editto San Cipriano era diviso in due giurisdizioni, quella ap- 1815, ASCVo). partenente a Stradella aveva un console proprio eletto ogni inizio d’anno, in alternativa con il console di Portalbera, Con il regio editto del 1818 si ridussero il numero dei Co- comunità anch’essa sotto la giurisdizione di Stradella e sot- muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- toposta alla Mensa vescovile di Pavia. La comunità non lìirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la partecipava all’elezione nè del Podestà nè del luogotenen- Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- te, aveva il cancelliere, Giovanni Finardi di Pavia, il quale damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). teneva i registri del catasto e predisponeva il riparto Secondo il Casalis, Sairano, era compreso nel marchesa- dell’estimo civile e rurale. San Cipriano non aveva cascine to di Zinasco. (Casalis) aggregate e confinava con i comuni di Portalbera, Broni, Boffalora e Stradella. Al feudatario Arrigoni la comunità non corrispondeva nulla, mentre al podestà versava annual- mente 4 scudi; il pretorio e le carceri erano in Broni (ASTo, SAN BARTOLOMEO LA CUSANA Oltrepo, mazzo 3) . comune di San Cipriano. 1130 comune di San Bartolomeo la Cusana. 1127 1744 -1798 sec. XIV - 1707 Con il trattato di Worms del 1743 San Cipriano passò sot- San Bartolomeo è incluso nell’elenco delle terre del prin- to il dominio di casa Savoia. cipato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opiz- La comunità di San Cipriano è compresa nell’elenco del- zone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). le terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresen-

273 San Colombanino tante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della ghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Ca- congregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del sei Gerola). principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- Erano aggregate a San Cipriano le frazioni di Buffalora, to 1744). Coste e Cantaraina. A San Cipriano esisteva un battello, ge- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stito dal governo centrale di Torino, per il traghettamento stabiliti gli uffici di insinuazione, San Cipriano viene inse- del Po. rito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). La popolazione conta 910 abitanti (Casalis 1847). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Nel 1859 San Cipriano con una popolazione di 959 abi- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- rito nel II mandamento di Broni del circondario di Voghera zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare (decreto 1859). che San Cipriano fosse amministrato da un sindaco e quat- tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 San Ci- priano si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di SAN COLOMBANINO S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- comune di San Colombanino. 1133 ra, San Cipriano, viene inserito nel terzo cantone di Broni sec. XIV - 1756 (riparto 1789). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del comune di San Cipriano. 1131 censimento fornite nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3020) 1799 -1814 San Colombanino risulta essere una comunità della campa- gna sottana che fa a sé priva di feudatari. Per l’amministra- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge zione della giustizia dipende da Pavia dove presta giura- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires mento il console. Quest’ultimo viene eletto annualmente e gli aggiunti della municipalità di San Cipriano con decre- dall’unico fittabile che svolge anche le funzioni di cancel- to del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). San Cipriano liere. Non ci sono procuratori in Milano e la popolazione viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- ammonta a 79 anime. rio di Voghera (decreto Campana 1801). Nella compartimentazioni successive risulta aggregato a Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Liconasco. partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- rica per tre anni (decreto Campana 1802). Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- SAN DAMIANO strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- parte, San Cipriano con decreto del 13 giugno 1805 viene comune di San Damiano. 1134 aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- sec. XIV - 1756 ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del comune di San Cipriano. 1132 censimento (ASMi Catasto, cart. 3020) questa comunità 1815 -1859 della campagna sottana dichiara di fare a sé e di non essere infeudata ma di appartenere all’ordine di Malta. Per l’am- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di ministrazione della giustizia dipende giusdicente nominato Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni dall’ordine; la comunità sostiene di essere indipendente da l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Pavia ed è priva di qualsiasi organo di governo in quanto ri- amministrativo del 1775. conosce solamente l’autorità dell’Ordine di Malta, la popo- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- lazione ammonta a 76 anime. bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Nelle compartimentazioni successive viene indicata in- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, sieme a Motta. San Cipriano veniva provvisoriamente inserito nel manda- mento di Broni appartenente alla provincia di Voghera (re- gio editto 1814, ASCVo). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ture e cantoni per le assise, San Cipriano veniva definitiva- comune di San Damiano al colle. 1135 mente inserito nel mandamento di Broni appartenente al sec. XIV - 1743 secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto Come “Sanctus Damianus” è inserito nel comparto delle 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenen- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di te all’Ultra Padum (Statuta stratarum). Casale, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano Fino al 1677 appartenne alla signoria feudale del vescovo sede in Broni. di Tortona come parte del feudo di Portalbera; successiva- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- mente smembrato fu ceduto per la somma di lire 60 a “fuo- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ co”, al conte Galeazzo Mandelli di Pavia. regi stati di terra ferma” la comunità di San Cipriano viene La popolazione nel 1677 contava 36 fuochi (Goggi inserita nel terzo mandamento di Broni, provincia di Vo- 1973).

274 San Fedele

Nei secoli tredicesimo e quattordicesimo era sede di no- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, taio. San Damiano veniva provvisoriamente inserito nel manda- San Damiano compare nell’elenco delle dichiarazioni mento di Montù Beccaria appartenente alla provincia di del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come Voghera (regio editto 1814, ASCVo). appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo comario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- San Damiano nel 1634 è inserito come appartenente monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia ture e cantoni per le assise, San Damiano veniva definitiva- censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone mente inserito nel mandamento di Montù Beccaria 1634). appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera (regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura comune di San Damiano al colle. 1136 e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal 1744 -1797 senato di Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio e quello postale in Montù Beccaria. Con il trattato di Worms del 1743 San Damiano passò sotto il dominio di casa Savoia. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- La comunità di San Damiano è compresa nell’elenco del- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ le terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresen- regi stati di terra ferma” la comunità di San Damiano viene tante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della inserita nel nono mandamento di Montù Beccaria, provin- congregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del cia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- ASC Casei Gerola). to 1744). Erano aggregate a San Damiano le frazioni di Marone Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Buffalora, Cascinali Casa Lunga, San Michele, Camporello stabiliti gli uffici di insinuazione, San Damiano viene inse- e Mondonico. rita nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). La popolazione conta 1152 abitanti (Casalis 1847). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Nel 1859 San Damiano con una popolazione di 1324 abi- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- rito nel IX mandamento di Montù Beccaria del circondario zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare di Voghera (decreto 23 ottobre 1859). che San Damiano fosse amministrato da un sindaco e quat- tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 San Damiano si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di SAN FEDELE S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- ra, San Damiano, viene inserito nel terzo cantone di Broni comune di San Fedele. 1139 (riparto 1789). sec. XIV - 1738 San Fedele è incluso nell’elenco delle terre del principato comune di San Damiano al colle. 1137 di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, 1799 -1814 come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Nel 1650 Gerolamo Olevano presta giuramento di fedeltà del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires al re di Spagna, come duca di Milano, per i feudi della e gli aggiunti della municipalità di San Damiano e Mondo- Squadra di Sommo, cioè: Cava, Taverna, Torre de Torti, nico con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre Franco, San Fedele, Spichia, Sabione, Casa Bianca, dei 1801). San Damiano viene inserito nel dipartimento di Ma- quali fece l’acquisto da Giuseppe e fratelli, Eustachi col re- rengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana gio assenso (ASTo, Inventario Lumellina n˚ 48). 1801). Torre de’ Torti era, insieme a Travedo, San Fedele e Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Campomaggiore, uno dei motivi di controversia tra lo stato partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Sabaudo e l’impero. Solo grazie all’intervento di due po- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- tenze straniere (i delegati di Inghilterra e Olanda) il duca rica per tre anni (decreto Campana 1802). piemontese ottenne ciò che era per lui stato chiaramente Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- definito nel trattato di Torino del 1703. Ma sarà la sentenza strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- del 27 giugno 1712 a stabilire che i territori di Torre de’ parte, San Damiano con decreto del 13 giugno 1805 viene Torti, Travedo, San Fedele, Campomaggiore dovevano es- aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- sere definitivamente annessi allo stato sabaudo (ASMi, ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Confini Torino). L’imperatore tenne, comunque il Siccomario. comune di San Damiano al colle. 1138 Nonostante tutto la controversia continuò avvalendosi 1815 - 1859 del fatto che già anticamente (e ciò è dimostrabile ne “Il li- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di bro delle tasse de’ cavalli” del 1533 o nel “Mensuale foren- Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni sium” del 1537 o nel “Mensuale contro le Comunità” del l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento 1540 e del 1541) il paese pagava le tasse come facente parte amministrativo del 1775. della provincia del Siccomario e tale provincia, annessa a In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Pavia, era parte dell’impero che, perciò, pretendeva i suoi bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte territori.

275 San Gaudenzio

Dal 1723 al 1728 le quattro terre di Campo Maggiore, Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 San Fede- Torre de Torti, Travedo e San Fedele erano pretese sia da le insieme a Travedo, è compreso nel mandamento di Cava, sua maestà, perchè incluse nella Lomellina, che dallo stato nella provincia di Vigevano (regio editto 1815, ASCVo). di Milano, perchè dipendenti dal Pavese. Con il regio editto del 1818 si ridussero il numero dei co- Sarà richiesto un parere del Congresso, nel 1734 1˚ di- muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- cembre, perchè si risolva tale controversia che ancora per- lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la durava (ASTo, Inventario, n˚ 48). provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- Solo con la Pace di Vienna, 18 novembre del 1738, le damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). quattro terre sopra citate saranno definitivamente aggregate San Fedele dipendente da Travedo, nella signoria di Ca- al Piemonte. va, è luogo pervenuto ai Savoia, in seguito al Trattato di Vienna del 1738 unitamente alle terre di Torre de Torti e comune di San Fedele. 1140 Travedo (Casalis). 1739 - 1797 ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina SAN GAUDENZIO (stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che comune di San Gaudenzio. 1143 il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina sec. XIV - 1743 (manifesto senatorio 1750). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Il toponimo si trova citato per la prima volta nelle terre tembre 1775, San Fedele è confermato, insieme a Travedo, del contatdo pavese redatto nel 1250, ma già in un docu- ancora alla Lumellina (editto 1775). mento del 1225 si trova nominato un certo Gerardus de Sancto Gaudentio. Nel 1262 San Gaudenzio era Pieve, nel 1544 papa Paolo III dava la pieve in commenda al cardinale comune di San Fedele. 1141 Gregorio Cortese, passò successivamente prima a don Ge- 1798 - 1814 rolamo Balloncino e poi ai padri cistercensi di Voghera che Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il diparti- con atto in data 5 luglio 1613 la cedettero al conte Cesare mento dell’Agogna coprendente tutte le terre fra Ticino e Taverna feudatario del luogo. Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con la Nel 1366 il podestà di Voghera impose il pagamento del Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, perché dazio per la vendita al minuto di vino, carne e pane. Dal l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento dell’Olo- sec. XIV alla prima metà del sec. XVI feudatari del luogo na (Mastropietro 1985). era la famiglia Beccaria, per eredità il feudo passò a Cesare Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Taverna. Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Come Sanctus Gaudentius è citato nel comparto delle so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenen- luogo del sesto distretto e San Fedele, insieme a Travido, ne te all’Ultra Padum (Statuta stratarum). fa parte (legge 11 Brumale anno IX). Nel 1613 la popolazione era di 440 abitanti, nel 1671 gli Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 abitanti scendono a 325 (Goggi 1973). San Fedele, insieme a Travido ricade nel Dipartimento Come Sam Guenzo compare nell’elenco delle dichiara- d’Olona, distretto Secondo di Pavia, Cantone Primo di Pa- zioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 via, come comune di terza classe con 163 abitanti (compar- come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo timentazione 1806). e Siccomario, tra i dichiaranti è il console della comunità. Ritornò, il Siccomario, nuovamente a far parte della pro- Era giurisdizione di San Gaudenzio la terra di Rampina vincia di Voghera, sulla base dell’editto del 7 ottobre 1814, (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). con cui venne anche creato il mandamento di San Martino San Gaudenzio nel 1634 è inserito come appartenente comprendente, oltre il comune anche quello di Santa Maria all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia della Strada. censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone Fu di nuovo staccato da Voghera con l’ordinamento del 1634). 10 novembre 1818 per andare a far parte della neo-costitu- San Gaudenzio fu comune autonomo fino al 1726. Nel ita provincia Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Ge- 1775 diventa frazione di Cervesina. rola). (La provincia Lomellina viene abolita nel 1859 insieme al Mandamento di San Martino. Il Siccomario è aggregato di nuovo ala circondario di Pavia e tale rimane la sua appar- SAN GENESIO tenenza amministrativa fino al 1927, anno in cui furono soppressi tutti i circondari) (Mastropietro 1985). comune di San Genesio. 1144 sec. XIV - 1756 comune di San Fedele. 1142 Il toponimo è appare come “Sancto Zenexio” della zona 1815 - 1859 “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 San Fede- fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). le insieme a Travedo e Cava è incluso nel mandamento di San Genesio è indicato come appartenente al Barco Novo Carbonara, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di ASCVo). Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644).

276 San Giorgio

Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del SAN GIORGIO censimento ricevute il 4 marzo 1751 (Risposte ai 45 quesi- ti, cart. 3018) risulta che questo comune del Parco Nuovo è comune di San Giorgio. 1148 infeudato ai padri della Certosa ma non corrisponde nulla, sec. X IV - 1707 il giusdicente salariato risiede in Torre del Mangano. La Cascina Campagna fa parte del comune. Nel secolo X ai confini dell’attuale comune esisteva un Il comune è retto da un console, che presta giuramento luogo che si chiamava Monticelli (oggi scomparso), nato sia al giusdicente che al pretorio di Pavia, e da un deputato intorno ad un monastero dei Benedettini (Forte 1940). coadiuvati da un cancelliere salariato. Monticelli aveva dipendenti le località di Barboglio, San Pietro, San Lorenzo, San Bernardo e San Giorgio in Il consiglio generale del comune si tiene in occasione quest’ultima sorse il castello e, intorno all’anno Mille si ag- della formazione dell’imposta, non c’è procuratore in Mi- glomerò un vero e proprio paese. lano e la comunità conta 297 anime. In una convenzione del 988 stipulata tra Giovanni abate del monastero di San Silvestro di Nonantola e Giovanni comune di San Genesio. 1145 prete dell’ordine della chiesa pavese, il primo concedeva al 1757 - 1796 secondo, tra l’altro, anche i beni situati in “Monticello, in fine Sancti Giorgii”, nel comitato di Lomello (Forte 1939- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 40). 1757 San Genesio viene posto nella delegazione XIII del Nell’Elenco del 1181 dei pagamenti di tasse di fodro e di parco nuovo pavese (Compartimentazione teresiana 1757). giogatico, si trova “Secundum breue de Lomellina, Jn San- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 cto Georgio (…)”, (Bollea 1909). settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Nel 1290 il feudo è in possesso di Castellino Beccaria. ta appartenere alla delegazione XIII del Parco Novo Pave- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di se. Pavia del 1250 come S. Georgius, in contea Lumellina (So- riga 1913). comune di San Genesio. 1146 Il feudo dei Beccaria passò in mano di Facino Cane, e 1797 - 1815 precisamente nel 1404. Nel periodo Visconteo-Sforzesco i duchi di Milano (da Per mezzo compartimentazione del 1797 (Proclama del Filippo Maria Visconti a Ludovico il Moro) ne fecero og- 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto getto di donazioni e vendite ai loro favoriti politici, senza di Belgioioso. alcun riguardo per gli abitanti del luogo (De Valide, Birago, Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Maletta, Giovanni Simonetta, Giovanni Bechetto). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo Squadra di Lumelina, “Sanctus Georgius” (statuta strata- Pavia . rum). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- In seguito ad una visita pastorale il feudo, nel 1460 con- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- tava 150 case (Bergamo 1995). sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- Nel 1467 gli uomini di San Giorgio riuniti “subtus alo- partimento dell’Olona. giam platee Comunis”, convocati dal sindaco e procuratore Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- della camera ducale, giurano fedeltà al duca Galeazzo Ma- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona ria Sforza. avente per capolugo Pavia. Nel maggio del 1524 i maestri dell’entrate ordinarie del- Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come lo stato di Milano, ordinarono a Zaccaria Asaglito (Assalito comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II o Assereto) di prendere possesso del luogo, erano, in quel Pavia, cantone I Pavia con popolazione di 401 abitanti. periodo, consoli di San Giorgio il signor Pietro Maria De Massimo e il signor Agostino Rolandi, e formarvano il con- siglio del comune i signori Cuini Forte Erardi, Antonio De comune di San Genesio. 1147 Mazinis e Domenico De Carolis (Forte 1939-40). 1816 - 1859 San Giorgio partecipa alla congregazione del principato Con la compartimentazione territoriale del regno lom- di Pavia tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di definiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Por- San Genesio viene assegnato al primo distretto - Pavia - queddu 1980). della provincia di Pavia. Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 cedentemente riunitesi, compreso San Giorgio, che hanno luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il diritto di voto (Porqueddu 1980). comune era dotato di convocato. I Visconti riebbero il feudo nel XVI secolo e lo tennero Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- fino al 22 aprile 1725 anno in cui fu devoluto alla regia ca- cazione 23 giugno 1853) il comune di San Genesio risulta mera per la morte, senza discendenti, del marchese Galeaz- compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua zo Visconti. popolazione era formata da 344 abitanti. Nel 1620 San Giorgio entra a far parte di una delegazione Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- di 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Sta- dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 582 abitanti. tuti Lomellini”. (Zucchi 1904)

277 San Martino la Mandria

Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddi- di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, visa, a sua volta, in 14 mandamenti. come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). San Giorgio appartiene alla diocesi di Vigevano, divisio- Verso la fine del 1600 San Giorgio assunse importanza ne di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici essendo creato centro amministrativo zonale, da qui parti- di Intendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, vano, a nome del governo, gli avvisi dei pagamenti della quello di Insinuazione è a Sannazzaro, mentre possiede tasse e gabelle. l’ufficio di Posta. Conta una popolazione di 2550 abitanti. (Casalis) comune di San Giorgio. 1149 Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- 1708 - 1797 bre San Giorgio, appartenente al circondario terzo di Lo- mellina, mandamento decimo di San Giorgio, ha una popo- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- lazione di 2521 abitanti (decreto 1859). nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina dal duca di Savoia San Giorgio conta 1190 anime, il mandamento di San Giorgio. 1152 feudatario è il marchese Visconti, abitante in Milano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). 1815 - 1859 San Giorgio è fra le terre vocali a metà (le terre vocali Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 San Gior- erano quelle che si radunavano in una congregazione per ri- gio è capo di mandamento, nella provincia di Mortara e riu- solvere gli interessi della Provincia (Malagugini 1911). nisce le comunità di: Olevano, Cregnano, Erbamala, Otto- ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda biano e Valeggio (regio editto 1814, ASCVo). del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, San Giorgio è capo di mandamen- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 to nella provincia di Lomellina riunisce i comuni di: Cer- viene confermata l’appartenenza di San Giorgio alla pro- gnago, Olevano, Ottobiano e Valeggio (regio editto 1818, vincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). ASC Casei Gerola). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Nella compartimentazione del 1859, 23 ottobre San il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- Giorgio risulta essere il decimo mandamento del circonda- nifesto senatorio 1750). rio terzo di Lomellina, i comuni inclusi nella sua giurisdi- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- zione sono: Cergnago, Olevano, Ottobiano e Valeggio (de- tembre 1775 San Giorgio è confermato, ancora, alla Lu- creto 1859). mellina (editto 1775). comune di San Giorgio. 1150 1798 - 1814 SAN MARTINO LA MANDRIA Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- comune di San Martino la Mandria. 1153 so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- sec. XIV - 1707 go del quinto distretto e San Giorgio ne fa parte (legge 11 La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Brumale anno IX). Pavia del 1250 come S. Martinus de Mandria nella contea Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Lumellina (Soriga 1913). che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- San Martino della Mandria è incluso nell’elenco delle tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- terre del stato di Milano, censite per fini fiscali da Ambro- ne dei dipartimenti e dei distretti, San Giorgio è incluso nel gio Opizzone, (Opizzone 1644). secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). comune di San Martino la Mandria. 1154 Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 1708 - 1797 San Giorgio ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipar- timento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quinto Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- di Mortara, come comune di terza classe con popolazione nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- di 2018 abitanti (compartimentazione 1806). lina dal duca di Savoia San Martino la Mandria, membro, altre volte di Borgo Franco e ora da esso separato, conta comune di San Giorgio. 1151 110 anime, i feudatari sono i conti fratelli Aureglio e Luigi Gambarana e i conti fratelli Girolamo e Antonio Gambara- 1815 - 1859 na (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 San Gior- ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda gio è capo di mandamento, nella provincia di Mortara (re- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla gio editto 1814, ASCVo). prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ viene confermata l’appartenenza di San Martino la Man- regi stati di terra-ferma”, San Giorgio di Lomellina è capo dria alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie di mandamento, nella provincia di Lomellina (regio editto 1749), 1818, ASC Casei Gerola). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara nifesto senatorio 1750).

278 San Martino Siccomario comune di San Martino la Mandria. 1155 devoluti alla regia camera per la morte senza discendenti 1798 - 1814 maschi del Marchese Antonio Beccaria (ASTo, Inventario Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la n˚45). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Morto, a sua volta, il Gattinara (1672) la camera di Mila- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo no darà il feudo a Giuseppe Menocchio e fratelli, di Pavia del terzo distretto e San Martino Lamandria ne fa parte (1695), seguirà Filiberto Buglione di Cuneo che lo cederà (legge 11 Brumale anno IX). ancora alla regia camera di Torino nel 1777 in cambio del Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando feudo di San Martino di Novara. che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- La zona tra il Siccomario, tutta l’area a valle di Cava, e la tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Lomellina, ovvero le terre costiere da Sommo a Carbonara ne dei dipartimenti e dei distretti, San Martino Lamandria Ticino compreso Campomaggiore, essendo rimaste senza è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento podestà di governo perchè contestate dal 1710 al 1738, era- dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). no diventate rifugio dei malviventi. Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 San Martin la Mandria ricade sotto il dominio napoleonico, comune di San Martino Siccomario. 1157 nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, canto- 1744 - 1797 ne quarto Mede, come comune di terza classe unito a Bor- Nel 1748 il Siccomario entra a far parte della provincia gofranco, le Grazie, Santa Maria Suardi e Acqualunga con dell’Oltrepò pavese, con capoluogo Voghera che sarà unito popolazione di 2072 abitanti (compartimentazione 1806). al Piemonte (in questi trattati al toponimo è ancora unito terra arsa). Il 15 settembre 1775 , in seguito al nuovo censimento delle province San Martino risulta, però, appartenere alla SAN MARTINO SICCOMARIO Lumellina (editto 1775). Nella ripartizioni dei cantoni del 29 agosto 1789, invece, comune di San Martino Siccomario. 1156 è incluso, nella provincia di Voghera, primo cantone (mani- sec. XIV - 1743 festo senatorio 1789). Questa plaga, in epoca romana, si doveva chiamare Terra Arsa, poi, nell’alto medioevo, secondo De Canistris, gli fu comune di San Martino Siccomario. 1158 aggiunto San Martino, nome del santo che qui sarebbe stato 1798 - 1814 allattato. E’ probabile che la nascita del borgo sia dovuto Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il diparti- alla fondazione di un ospizio per pellegrini (Bergamo mento dell’Agogna coprendente tutte le terre fra Ticino e 1995). Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con la Carlo Magno, con precetto datato da Pavia, fra gli altri Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, perché donava al monastero di San Martino di Tours, anche l’Ospi- l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento dell’Olo- zio di San Martino Siccomario (la donazione sarà confer- na (Mastropietro 1985). mata da Carlo il Grosso nel 887 nel cod. dipl. Long. col. Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la 556). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Nel 1154 Federico Barbarossa, con diploma del 30 gen- so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- naio, conferì l’investitura feudale di San Martino ad Oberto luogo del sesto distretto e San Martino, nel Siccomario ne Olevano, a lui succedettero i Beccaria. fa parte (legge 11 Brumale anno IX). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Pavia del 1250 come S. Martinum in terra arsa, in contea che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Lumellina (Soriga 1913). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Negli statuti Medioevali del 1393, formati sotto il domi- ne dei dipartimenti e dei distretti, San Martino, nel Sicco- nio di Gian Galeazzo Visconti, si trova scritto che qui dove- mario è incluso nel secondo distretto di Pavia, dipartimento vano essere costruiti un porto e gli argini (Bergamo 1995). dell’Olona (legge 25 Fiorile anno IX). Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Squadra del Siccomario, “Sanctus Martinus” (statuta stra- San Martino ricade sotto il dominio Napoleonico e precisa- tarum). mente nel Dipartimento d’Olona, cantone primo di Pavia, Nel XV secolo il feudo di San Martino fa parte di Som- distretto secondo di Pavia, come comune di terza classe con mo. 889 abitanti (compartimentazione 1806). In un resoconto delle “Visite delle strade del 12 dicembre Il Siccomario, ritornò a far parte della provincia di Vo- 1531” appare: “(…) Baptista Cappelletus quia inventus fuit ghera, sulla base dell’editto del 7 ottobre 1814, con cui ven- non habere et tenere in aptando tectum Sacti Martini in Pe- ne anche creato il mandamento di San Martino compren- dra Lata aliquod signum contra formam iurium et statuto- dente, oltre il comune anche quello di Santa Maria della rum ob neglegentiam ac dexobedientiam et cetera condam- Strada. nemus versus comunitatem Papiae in libras 5 solidos”, Fu di nuovo staccato da Voghera con l’ordinamento del (statuta stratarum). 10 novembre 1818 per andare a far parte della neo-costitu- Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato ita provincia Lomellina. di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, (La provincia Lomellina viene abolita nel 1859 insieme come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). al Mandamento di San Martino. Il Siccomario è aggregato E’ del 26 dicembre 1672 la donazione fatta da Carlo II, di nuovo ala circondario di Pavia e tale rimane la sua appar- re di Spagna a favore del cavaliere Francesco Gattinara dei tenenza amministrativa fino al 1927, anno in cui furono feudi di San Martino Siccomario e San Nazzaro del Bosco, soppressi tutti i circondari). (Mastropietro 1985)

279 San Nazaro del Bosco comune di San Martino Siccomario. 1159 SAN NAZARO DEL BOSCO 1815 - 1859 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- comune di San Nazaro del Bosco. 1163 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ sec. XIV - 1707 regi stati di terra-ferma”, San Martino Siccomario è capo La località è citata nell’elenco delle terre del contado di mandamento, nella provincia di Lomellina (regio editto Pavia del 1250 come San Nacarius de boscho, in contea Lu- 1818, ASC Casei Gerola). mellina (Soriga1913). Tale decreto ridusse il numero dei comuni da 125, quanti San Nazaro del Bosco è incluso nell’elenco delle terre erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio e di Vigevano riecreando la provincia di Lomellina, suddi- Opizzone come appartenente alla Lomellina (Opizzone visa, a sua volta, in 14 mandamenti. 1644). San Martino Siccomario appartiene alla diocesi di Vige- Carlo II, re di Spagna esegue una donazione, nel dicem- vano, divisione di Novara. Dipendente dal Senato di Casa- bre del 1672, a favore del cavaliere Francesco Gattinara dei le, i suoi uffici di Intendenza, Prefettura e Ipoteca sono feudi di San Martino Siccomario e San Nazzaro del Bosco, quelli di Novara, quello di Insinuazione è a Garlasco, men- devoluti alla regia camera per la morte senza discendenti tre possiede l’ufficio di Posta. maschi del marchese Antonio Beccaria (ASTo, Inventario Conta una popolazione di 1500 abitanti. (Casalis) Vigevanasco n˚45). Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- comune di San Nazaro del Bosco. 1164 bre San Martino Siccomario, appartenente al circondario 1708 - 1797 primo di Pavia, mandamento quinto di Cava, ha una popo- lazione di 1338 abitanti (decreto 1859). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- distretto del Siccomario. 1160 lina dal duca di Savoia Sannazaro del Bosco, unito al feudo di Zinasco separato, però dalla comunità, conta 65 anime 1775 - 1789 (ASTo, Paesi di nuovo acquisto) Costituito con editto di sua maestà in data 15 settembre Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda 1775 il distretto comprendeva i comuni di Costa Caroglia- del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina na e Mezzana d’Amorbati, Gere con Chiozzo e Rotto di (stabilimento delle provincie 1749). Rea, Mezzanino, Mezzana e Cascina Lebba in Mezzano, Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Santa Maria della Strada, Santa Maria Travacò con Cascina il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina Lebba in Travacò e Predemasco, San Martino, Valbona, (manifesto senatorio 1750). Verrua. In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- tembre 1775 San Nazaro del Bosco è confermato, ancora, mandamento di Siccomario San Martino. 1161 alla Lumellina (editto 1775). 1815 - 1859 Con il regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabi- comune di San Nazaro del Bosco. 1165 limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e 1798 - 1814 della loro distribuzione in mandamenti di giudicature la Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la provincia di Voghera viene suddivisa provvisoriamente in Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- diciotto mandamenti, Siccomario San Martino capo di so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- mandamento comprendeva le terre di Gere e Chiozzo,Mez- luogo del sesto distretto e San Nazzaro del Bosco ne fa par- zana Corti, Santa Maria Travacò, Santa Maria della Strada, te (legge 11 Brumale anno IX). Costa Carogliana, Mezzana, Valbona (regio editto 1814, Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando ASCVo). che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Con il regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabi- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e ne dei dipartimenti e dei distretti, San Nazzaro del Bosco è della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento cantoni per le assise la provincia di Voghera viene suddivi- dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). sa definitivamente in tre cantoni per le assise e in sedici Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 mandamenti, Siccomario San Martino, capo di mandamen- San Nazaro del Bosco ricade sotto il dominio napoleonico, to, appartenente al terzo cantone comprendeva le terre di nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, canto- Gere e Chiozzo,Mezzana Corti (di là del Po), Santa Maria ne secondo di Garlasco, come comune di terza classe unito Travacò, Santa Maria della Strada, Costa Carogliana, Mez- a Zinasco e Sairano, con popolazione di 2036 abitanti zana, Valbona (regio editto 1815, ASCVo) (compartimentazione 1806). mandamento di San Martino Siccomario. 1162 comune di San Nazaro del Bosco. 1166 1815 -1859 1815 - 1859 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 San Na- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ zaro del Bosco, insieme a Sairano e Lombardone Sommo, regi stati di terra-ferma”, San Martino è capo di manda- è incluso nel mandamento di Carbonara, nella provincia di mento, nella provincia di Lomellina e riunisce i comuni di: Vigevamo (regio editto 1814, ASCVo). Gerre Chiozzo, Mezzana Corti, Mezzano e Santa Maria Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Sannaz- della Strada (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). zaro del Bosco, insieme a Bombardone e Sommo, si trova

280 San Perone nel mandamento di Cava, nella provincia di Vigevano (re- ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda gio editto 1815, ASCVo). del 1723, insieme a Candia e Cerpecchio, fa parte della pro- Con il regio editto del 1818 si ridusse il numero dei Co- vincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (re- muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- golamento delle provincie 1723). lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- viene confermata l’appartenenza di Cassina San Polo alla damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Secondo il Casalis San Nazaro del Bosco è compreso nel Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che marchesato di Zinasco, sotto la diocesi di Pavia. (Casalis) il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750). San Paolo Leria si è unito al comune di Langosco nel 1759 (Casalis). SAN PAOLO In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- tembre 1775 San Paolo Leria è confermato, insieme a Lan- comune di San Paolo. 1167 gosco, alla Lumellina (editto 1775). sec. XIV - 1743 Il toponimo San Paulus cum Casali Ruzano compare comune di San Paolo Leria. 1170 nell’elenco delle terre del contado pavese del 1250 come 1798 - 1814 appartenente all’Oltrepo (Soriga). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Come “Sanctus Paulus” è inserito nel comparto delle Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenen- so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- te all’Ultra Padum (Statuta stratarum). go del quarto distretto e San Paolo Leria, citato con Lango- Nel 1712 il luogotenete del podestà di Broni compariva sco, ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). davanti al Senato di Torino, dalle sue dichiarazioni, si evin- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 ce che San Paolo apparteneva alla giurisdizione del feudo San Paolo Liera ricade sotto il dominio Napoleonico e pre- di Broni, ma la comunità attualmente non esisteva più, in cisamente nel Dipartimento dell’Agogna, cantone terzo di quanto in tempi passati, inondata dal fiume Po. Robbio, distretto primo di Novara, come comune di terza classe, citato insieme a Langosco e a Santa Maria e Bagno- lo insieme, con una popolazione di 783 abitanti (comparti- mentazione 1806). SAN PAOLO LERIA Una nuova modifica dell’assetto amministrativo avverrà in seguito al decreto del 29 settembre 1809 quando i 90 co- comune di San Paolo Leria. 1168 muni della Lomellina vennero ridotti a 36. San Paolo fu sec. XIV - 1707 unito a Langosco, Santa Maria Bagnolo e a Rosasco (Gar- dinali 1976). Il feudo di San Paolo è citato per la prima volta in un di- ploma di Enrico VII del 2 aprile 1311, quando fu concesso comune di San Paolo Leria. 1171 in feudo ai Langosco insieme ad altre località (Bodo 1975). 1815 - 1859 La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Aurellum de San Paulo, in contea Lu- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 San Pao- mellina (Soriga 1913). loo è incluso nel mandamento di Candia Lomellina, nella E’ feudo separato da Langosco e, nella seconda metà del provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). secolo XVII gli fu unito il predicato Leria (a quel tempo a Con il regio editto del 1818 si ridussero il numero dei Co- San Paolo erano unite le cascine di Pero, Risone, Prati e In- muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- castro) (Bodo 1975). lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la Con il toponimo di Cascina San Pollo è incluso nell’elen- Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- co delle terre del stato di Milano, censite per fini fiscali da damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). San Paolo Leria è oggi frazione di Langosco. (Bergamo Nel 1664 era feudatario e padrone del luogo il marchese 1995). Carlo S. Giorgio, del ramo collaterale dei Langosco che, in- debitato, lo vende a Carlo Amedeo Taraggia (l’atto di ces- sione porta la data del 12 luglio 1664), il suo successore fu, poi, Ercole Visconti (Bodo 1975). SAN PERONE comune di San Paolo Leria. 1169 comune di San Perone. 1172 1708 - 1797 sec. XIV - 1756 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Il toponimo appare come “Sancto Perrono” della zona lina dal duca di Savoia Cascina San Polo conta 565 anime “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di nel numero sono compresi anche gli abitanti di Cozzo, il fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). luogo non è infeudato, la parrochia dipende da Langosco e Successivamente è citato nel comparto delle strade degli il maggior magistrato è di Mortara (ASTo, Paesi di nuovo “Statuta Stratarum” del 1452 come “Sanctus Peronus” ap- acquisto). partenente alla squadra di Marcignago (Statuta stratarum).

281 San Ponzo

San Perone è indicato come appartenente alla Campagna SAN PONZO Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). comune di San Ponzo. 1176 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del sec. XIV - 1743 censimento ricevute il primo febbriaio 1751 (Risposte ai 45 La località si trova citata già nel 943 come corte, in una quesiti, cart. 3020) risulta che il comune è infeudato al con- donazione fatta dai re Ugo e Lotario al vescovo di Pavia in- te Gerolamo Lucini di Milano che non riceve nulla. La giu- sieme alla località di Cecima (Legè) e in una successiva do- stizia viene amministrata da un podestà feudale che compie nazione di Ottone I nel 957. anche la visista delle strade. Nel XIII secolo si trova citata come pieve (Goggi 1973) La comunità è retta dal console, che console presta giu- e nel 1465 la popolazione era di 200 abitanti. ramento alla banca criminale di Pavia e a quella del podestà feudale, da due deputati - uno rurale e uno civile - e dal maggiore estimato coadiuvati da un cancelliere salariato. Il comune di San Ponzo. 1177 consiglio generale si tiene in occasione del riparto dell’im- 1744 - 1798 posta, non ci sono procuratori a Milano e la popolazione è Con il trattato di Worms del 1743 San Ponzo passò sotto di 300 anime. il dominio di casa Savoia. Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono comune di San Perone. 1173 stabiliti gli uffici di insinuazione, San Ponzo (come San 1757 - 1796 Ponzio) viene inserito nella tappa di Varzi (tappa insinua- zione 1770). Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1757 San Perone viene posto nella delegazione III della Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- campagna soprana pavese (Compartimentazione Teresiana blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- 1757). zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 che San Ponzo fosse amministrato da un sindaco e quattro settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- consiglieri componenti il consiglio ordinario. ta appartenere alla delegazione III della Campagna Sopra- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 San na. Ponzo si trova inserito nel distretto di Bobbio (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che comune di San Perone. 1174 stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- 1797 - 1815 ra, San Ponzo, viene inserito nel secondo cantone di Varzi (riparto 1789). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- comune di San Ponzo. 1178 stretto di Bereguardo. 1799 - 1814 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo. e gli aggiunti della municipalità di San Ponzo con decreto Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). San Ponzo vie- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di avente per capolugo Pavia. Bobbio (decreto Campana 1801). Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 198 abi- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- tanti. rica per tre anni (decreto Campana 1802). Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- comune di San Perone. 1175 strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- 1816 - 1859 parte, San Ponzo con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Con la compartimentazione territoriale del regno lom- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di San Perone viene assegnato al secondo distretto - Bere- comune di San Ponzo. 1179 guardo - della provincia di Pavia. 1815 - 1859 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni comune era dotato di convocato. l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- amministrativo del 1775. cazione 23 giugno 1853) il comune di San Perone risulta In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo. bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte La sua popolazione era formata da 234 abitanti. e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- San Ponzo veniva provvisoriamente inserito nel manda- dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 409 mento di Godiasco appartenente alla provincia di Voghera abitanti. (regio editto 1814, ASCVo).

282 San Varese

In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo che San Re fosse amministrato da un sindaco e due consi- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- glieri componenti il consiglio ordinario. monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 San Re ture e cantoni per le assise, San Ponzo veniva definitiva- si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. mente inserito nel mandamento di Godiasco appartenente 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- al primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- San Re, viene inserito nel primo cantone di Voghera (ripar- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di to 1789). Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e quello postale in Godiasco. comune di San Re. 1182 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- 1799 -1818 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- regi stati di terra ferma” la comunità di San Ponzo viene in- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ serita nel settimo mandamento di Godiasco, provincia di regi stati di terra ferma” la comunità di San Re viene sop- Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC pressa ed aggregata a Barbianello (ASC Casei Gerola). Casei Gerola). Nel 1859 San Ponzo con una popolazione di 296 abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel XI mandamento di Godiasco del circondario di Voghera (decreto 1859). SAN VARESE

comune di San Varese. 1183 sec. XIV - 1756 SAN RE San Varese è indicato come appartenente alla Campagna Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). comune di San Re. 1180 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del sec. XIV - 1743 censimento ricevute nel 1750 (Risposte ai 45 quesiti, cart. comune, feudo del Monastero di San Maiolo di Pavia. Il 3018) risulta che San Varese è infeudato al marchese Pio primo documento che parla di San Re è del 1210 (Bascapè Belcredi al quale la comunità non corrisponde nulla. La cartario dell’abbazia di S. Maiolo). E’ citato nell’estimo del giustizia è amministrata dal podestà feudale. 1250 come S. Riellus. In un atto del 1302 è confermato il San Varese non ha sotto di sé altri comuni e non è aggre- privilegio dell’elezione del Podestà e del rettore di San Re gato a comuni maggiori. La comunità è retta da un console, spettante al monastero di San Maiolo. Come altri beni pas- che presta giuramento presso la banca del pretorio di Pavia sa nel 1564 al Collegio Borromeo. da documenti conservati e presso quella del podestà feudale, e da due delegati - uno nell’Archivio dell’almo Collegio Borromeo di Pavia sap- per il civile e l’altro per il rurale - con carica annuale; il piamo che S. Re aveva un console (ACB di Pavia, fondo console si elegge con pubblico incanto. Le scritture sono possessioni, San Re). tenute da un cancelliere salariato, la comunità non ha pro- San Re compare nell’elenco delle dichiarazioni del foca- curatori in Milano e conta 160 anime. tico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come apparte- nente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccomario comune di San Varese. 1184 (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). 1757 - 1796 San Re nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- Nella compartizione del Principato di Pavia del 1757 San po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite Varese viene indicato come appartenente al campagna so- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). prana, delegazione V con aggregate la frazione di Cassina Tentori in due porzioni (Compartimentazione teresiana comune di San Re. 1181 1757). 1744 - 1798 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Con il trattato di Worms del 1743 San Re passò sotto il ta appartenere alla delegazione V della Campagna Soprana dominio di casa Savoia. aggregato alla frazione di Cassina Tentori in due porzioni e La comunità di San Re è compresa nell’elenco delle terre Santa Sofia. e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- comune di San Varese. 1185 gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- 1797 - 1815 pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama 1744). del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stretto di Bereguardo aggregato a Cassina Tentori in due stabiliti gli uffici di insinuazione, San Re viene inserita nel- porzioni. la tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Pavia mantenendo l’aggregazione a Cassina Tentori in due zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare porzioni.

283 San Zeno e Foppa

Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno I), il comune viene ag- Dal comparto territoriale del 1805 le due località sono gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona aggregate in un unico comune di III classe appartenente al avente per capolugo Pavia. distretto I di Milano, cantone IV Milano e hanno una popo- Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come lazione di 256 abitanti. comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Pavia, cantone I Pavia, unito alla frazione di Cassina Ten- comune di San Zeno e Foppa. 1190 tori in due porzioni con popolazione di 286 abitanti. 1816 - 1859 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- comune di San Varese. 1186 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di 1816 - 1859 San Zeno e Foppa viene assegnato al settimo distretto - Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Landriano - della provincia di Pavia. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 San Varese viene assegnato al primo distretto - Pavia - della luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il provincia di Pavia aggregato a Cassina Tentori in due Por- comune era dotato di convocato. zioni. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 cazione 23 giugno 1853) il comune di San Zeno risulta luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia aggre- comune era dotato di convocato. gato a Foppa. La sua popolazione era formata da 298 abi- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- tanti. cazione 23 giugno 1853) il comune di San Varese risulta Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia ancora dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 317 abitanti. aggregato a Cassine Tentori. La sua popolazione era forma- ta da 201 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 221 abitanti. SAN ZENONE

comune di San Zenone. 1191 sec. XIV - 1756 SAN ZENO E FOPPA Il toponimo appare come “Sancto Zenono” della zona “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di comune di San Zeno e Foppa. 1187 fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). sec. XIV - 1756 Successivamente è presente nell’estimo del 1250 secolo Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del come “Sanctus Cenonus” (Soriga 1913). censimento ricevute il 22 settembre 1751 (Risposte ai 45 San Zenone appare nel comparto delle strade degli “Sta- quesiti, cart. 3024) risulta che questo comune delle pieve di tuta Stratarum” del 1452 come “Sanctus Zanonus” apparte- San Giuliano non è infeudato e non ha giusdicente. La co- nente alla squadra del vicariato di Belgioioso (Statuta stra- munità è retta da un console che presta giuramento presso tarum). il pretorio di Melegnano e presso la banca criminale di Mi- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del lano, non ci sono o nè cancelliere ne procuratore a Milano, censimento ricevute il 18 gennaio 1751 (Risposte ai 45 quando è necessario si radunano i compadroni estimati in quesiti, cart. 3021) questo paese della Campagna Sottana città, la popolazione è di 241 anime. risulta infeudato al marchese d’Este che riceve dei tributi dai particolari. La giustizia è amministrata da un giusdicen- comune di San Zeno e Foppa. 1188 te feudale. 1757 - 1796 La comunità è retta da un console, che presta giuramento presso l’uffico del podestà feudale e presso quello del pre- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 torio di Pavia, e tre deputati coadiuvati da un cancelliere sa- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- lariato. Presenziano al consiglio generale di tutto il popolo ta appartenere alla delegazione XVII della Pieve di San il podestà, il notaio, il cancelliere, i tre deputati, il console Giuliano trasportata in Provincia pavese (Foppa viene con- e i maggiori estimati. Il podestà e il cancelliere sono eletti siderata frazione aggregata). dal feudatario, il podestà elegge i deputati da un lista. Non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 785 ani- comune di San Zeno e Foppa. 1189 me. 1797 - 1815 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama comune di San Zenone. 1192 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- 1757 - 1796 stretto di Locate. Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) San Zeno viene ag- 1757 San Zenone viene posto nella IX delegazione della gregato al primo distretto del dipartimento dell’Olona campagna sottana pavese (Compartimentazione teresiana avente per capolugo Milano. 1757). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- ta appartenere alla delegazione IX della Campagna Sotta- partimento dell’Olona. na.

284 Sannazzaro comune di San Zenone. 1193 Ancora nel 1014 l’imperatore Enrico riconfermava allo 1797 - 1815 stesso monastero i privilegi e i beni fra i quali, appunto “cellam Sancti Nazarii” (Zucchi 1904). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- Nel sec. XI San Nazzaro si trova infeudato ad un ramo stretto di Belgioioso. dei conti Palatini di Lomello. Nel sec. XII, al toponimo, per distinguerlo da San Nazaro del Bosco vicino a Sairano, gli Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del sarà aggiunto il predicato “de’ Burgondi” (Bergamo 1995). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- co, si trova “Secundum breue de Lomellina, Jn Sancto Na- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona zario (…)”, (Bollea 1909). avente per capolugo Pavia. Come “S. Nacarius Burgundiorum” in contea Lumellina Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno è citato nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- (Soriga 1913). to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con Nel 1446 il feudo viene acquistato dalla famiglia Mala- popolazione di 1108 abitanti. spina; la comunità era autonoma ed aveva indipendenza municipale, civile e criminale da Pavia. comune di San Zenone. 1194 Il 21 aprile 1352 i nobili di Santo Nazario decisero di riu- 1816 - 1859 nire tutte le loro forze a mezzo di uno statuto, compilato e Con la compartimentazione territoriale del regno lom- ordinato dal nobile Iorio dei Glaroli di San Nazaro giuri- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di sperito anziano della casa dei nobili per l’autorità che gli San Zenone viene assegnato al quarto distretto - Corteolona era stata concessa dai signori Ruffino de la Ripa, Assalito - della provincia di Pavia. di Sannazzaro, Zanone della Pietra, Loeonardo di Unzano, Bertramo di Nazano, Antonio di Giacomo Marazio anziani Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 rettori presidenti precettori generali di tutta la casa dei no- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il bili di Sannazaro e dai signori: Filippo Marazio, Francesco comune era dotato di convocato. Giacomo Bocazio, Napino e Gasparino Marazio Guardiano Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- di Nazano, Giovannino e Ubertino capo dei Glaroli, sapien- cazione 23 giugno 1853) il comune di San Zenone risulta ti e consiglieri della comunità. compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolo- Negli statuti si stabilisce che, se due o tre fra i detti anzia- na. La sua popolazione era formata da 1445 abitanti. ni mancassero per un motivo gli altri possono comandare Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- come se tutti fossero presenti; che tutti i nobili nella loro dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 1505 villa o castello siano tenuti ad obbedire ai loro anziani rap- abitanti. presentati dai loro sindaci e sapienti, sotto pena ogni volta di lire 10; che detti anziani si occupino delle cause finanzia- rie ed economiche, che la loro provvisione e ufficio duri un anno e che, due mesi prima del termine, debbano radunare SANNAZZARO il consiglio dei nobili per eleggere, insieme ai consiglieri, altri otto anziani o confermare i vecchi e a questo siano te- nuti con vincolo di giuramento. Inoltre se uno degli anziani cantone di Sannazzaro. 1195 per sua audacia o colpa non vorrà attenersi e osservare 1798 - 1814 quello che ha promesso dovrà pagare mille fiorini d’oro che Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 andranno alla comunità e saranno puniti tutti coloro che lo San Nazzaro ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipar- vorranno aiutare. timento dell’Agogna, distretto di Vigevano, come terzo Si stabilì inoltre che se in caso di necessità gli anziani cantone. non potessero trovarsi insieme per un affare da ordinare, In ogni cantone sono compresi i seguenti comuni: San quelli che possono, anche se sono tre o quattro, devono agi- Nazzaro di Borgondi, Allagna, Ferrara con Cassina Ardizzi re come se si fossero trovati tutti insieme. e Confalonera Gattinara, Ottobiano, Pieve di Albignolo, Infine che nessuno può succedere in nessuna forma né Scaldasole, Vallegio. dei diritti degli statuti e consuetudini né nei castelli e ville, La popolazione del cantone è di 10055 abitanti (compar- cariche consigli e a tutte le giurisdizioni dei detti nobili se timentazione 1806). non appartiene alla casa o non è discendente da legittimo Una nuova modifica dei limiti amministrativi doveva av- matrimonio di detta casa. venire in data 9 settembre 1809: si mantiene inalterata la di- Gli anziani devono nominare un notaio pubblico per le visione in distretti e in cantoni. Il cantone di Sannazzaro ne scritture (pagato all’anno 90 fiorini) (Tessadri 1970). riuniva 11 ora solo 4. Questo comparto territoriale rimarrà Sannazzaro è feudo privilegiato e, ancora nel 1466, come invariato fino alla caduta napoleonica (Landini 1952). si rileva da uno strumento di vendita che porta la data del 27 settembre, conserva i diritti giurisdizionali, cioè l’indi- comune di Sannazzaro. 1196 pendenza municipale, civile e criminale da Pavia (Tessadri sec. XIV - 1707 1970). Il toponimo si trova citato nel diploma del 982 di Ottone In un documento nell’archivio di Stato di Milano si trova II che conferma al Monastero di San Salvatore alcuni beni la notizia di un ricorso del Comune contro i marchesi Ma- fra i quali quelli di Garlascum e “Cella Sancti Nazarii” laspina a causa di un divieto di portare armi, datato agosto (Zucchi 1904). 1584 (Tessadri 1970).

285 Sannazzaro

Nel XV secolo Giacomina Sannazzaro sposa Giovanni rale e colonico, o al posto dei delegati, quelli che non siano sot- Antonio de’ Burgondi, le due casate si uniscono e da questo toposti alla giurisdizione laica non possono partecipare ma de- momento i due cognomi saranno usati indifferentemente. vono mandare un laico. Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Tutti i partecipanti possono esprimere un voto, così vale an- che nei consigli generali dell’imposta e in tutti i consigli straor- Squadra di Lumelina, “Sanctus Nazarius” (statuta strata- dinari. rum). Al consiglio generale che si fa per l’elezione al principio Nel 1523 Ippolita Fieramonte acquista dai Fregoso il feu- dell’anno gli estimati civili presentano i loro 2 eletti come da do di Sannazzaro. Solo più tardi il marchese Giulio Cesare decreto del 28 gennaio del 1737. Malaspina, figlio di Ottavio, venduto il feudo di Scaldasole Sindaci e deputati non possono convocare il consiglio senza si insedia nel luogo e da qui incomincerà la discendenza. la partecipazione dei 2 aggiunti eletti degli interessati civili, nè promuovere liti o prendere decisioni senza il loro assenso, a San Nazaro de’ Burgondi con Ferrera è incluso nell’elen- meno che in loro assenza non vengano fatte spese urgenti e non co delle terre del stato di Milano, censite per fini fiscali da eccedenti le L. 10 piemontesi. Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Sindaci e deputati sono tenuti ad avvertirli al più presto, pena pagare del proprio. comune di Sannazzaro. 1197 Le vacazioni sono concesse ai deputati della comunità solo 1708 - 1797 se c’è il permesso del consiglio e il deputato ha fatto la sua re- lazione. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Sindaci e deputati non possono ricevere denaro dall’esattore nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- senza debito mandato, e non possono essere eletti se hanno liti lina dal duca di Savoia Sannazaro de Burgondij conta 1120 o contabillità con la comunità. anime, il feudatario è il marchese Giuseppe Malaspina, abi- Per le vacazioni dei sindaci e dei deputati si faccia riferimen- tante in Pavia (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). to al disposto dell’intendente conte Cassotti di Casalgrosso del Fra le terre considerate vocali per metà risulta anche San 6 luglio 1729 (tanteo) Nazar de’ Burgondi con Ferrera, si intendono per vocali Sindaci e deputati non possono ordinare al cancelliere di fare quelle terre che si radunano in una congregazione per risol- mutamenti nell’estimo rurale o colonico (Duboin 1827-1854). vere gli interessi della provincia Lomellina (Malagugini 1911). comune di Sannazzaro. 1200 ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda 1798 - 1814 del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- viene confermata l’appartenenza di Sannazzaro alla pro- go del quinto distretto e San Nazzaro de’ Borgonti ne fa vincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). parte (legge 11 Brumale anno IX). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- nifesto senatorio 1750). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- ne dei dipartimenti e dei distretti, San Nazzaro de’ Borgonti tembre 1775 il comune è confermato, con il toponimo di è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento San Nazaro de Burgondi, alla Lumellina (editto 1775). dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 comune di Sannazzaro. esattore. 1198 Sannazzaro ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipar- 1708 - 1797 timento dell’Agogna, distretto di Vigevano, a capo del ter- L’esattore può pagare solo mandati sottoscritti dalla maggio- zo cantone, come comune di seconda classe con popolazio- ranza dei sindaci e dei deputati e da almeno uno degli aggiunti ne di 4124 abitanti (compartimentazione 1806). e dal cancelliere, sotto pena per l’esattore di pagare del proprio. I mandati di pagamento devono essere registrati dal cancel- comune di Sannazzaro. consiglio. 1201 liere in un libro a parte annotando a piè del mandato la registra- 1798 - 1814 zione, sotto pena per l’esattore di non essere rimborsato. Le vacazioni sono concesse ai deputati della comunità solo Con decreto del 11 febbraio 1814 si nominano i membri dei se c’è il permesso del consiglio e il deputato ha fatto la sua re- consigli dei comuni di prima e seconda classe del dipartimento lazione. dell’Agogna. Per il consiglio comunale di San Nazzaro de’ Per deliberare la raccolta delle tasse si procede per pubblico Burgondi i consoli sono: Vanosi Bartolommeo, Trovati Giusep- incanto al miglior offerente alla presenza degli aggiunti dei ci- pe Antonio, Fagnani Giacomo Antonio, Freddi Paolo, Oltrabelli vili. Vincenzo, Fagnani Raimondo (Bollettino delle leggi 1814). Per formare il quinternetto delle teste e delle bocche vive e morte devono intervenire almeno 4 sindaci e deputati della co- comune di Sannazzaro. 1202 munità e i 2 aggiunti. Ciò vale per la formazione dell’imposta 1815 - 1859 generale che quella personale (Duboin 1827-1854). Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 San Na- comune di Sannazzaro. sindaci e deputati. 1199 zaro de’ Burgoni è capo di mandamento, nella provincia di 1708 - 1797 Mortara (regio editto 1814, ASCVo). All’inizio di ogni anno la comunità elegge sindaci e deputati; Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- questi non devo essere congiunti, 4 sono deputati dell’estimo e tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ devono avere un sufficiente registro di estimo rurale, 2 sono de- regi stati di terra-ferma”, Sannazaro de’ Burgondi è capo di putati delole “seste” e tutti devono essere eletti dal consiglio ge- mandamento, nella provincia di Lomellina (regio editto nerale e non possono “mendicare” voti, pena la nullità dell’ele- zione. 1818, ASC Casei Gerola). All’elezione dei sindaci e dei deputati devono intervenire al Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti consiglio generale gli interessati rurali e civili aventi estimo ru- erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara

286 Sant’Alessandro e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddi- comune di Sant’Albano. 1206 visa, a sua volta, in 14 mandamenti. 1799 -1814 Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge bre, Sannazzaro, appartenente al circondario primo di Pa- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires via, mandamento settimo di Sannazzaro, ha una popolazio- e gli aggiunti della municipalità di Sant’Albano con decre- ne di 4262 abitanti (decreto 1859). to del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Sant’Albano Con Decreto Reale del 26 luglio 1863, in conformità a viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- quanto aveva deliberato il consiglio comunale di Sannazza- rio di Bobbio (decreto Campana 1801). ro, si autorizza il comune medesimo ad assumere la deno- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- minazione di San Nazaro de’ Burgondi (Zucchi 1904). partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- mandamento di Sannazzaro. 1203 rica per tre anni (decreto Campana 1802). 1815 - 1859 Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 San Na- parte, Sant’Albano con decreto del 13 giugno 1805 viene zaro de’ Burgondi è capo di mandamento, nella provincia aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- di Mortara e riunisce i comuni di: Scaldasole, Pieve Albi- ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). gnola, Alagna, Ferrera e Gattinera, Cascina Ardizzi e Con- falonera (regio editto 1814, ASCVo). comune di Sant’Albano. 1207 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ 1815 -1859 regi stati di terra-ferma”, Sannazzaro de’ Burgondi è capo L’amministrazione provvisoria della città e provincia di di mandamento, nella provincia di Lomellina riunisce le Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni comunità di: Alagna, Ferrera, Pieve Albignola e Scaldasole l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).. amministrativo del 1775. Nella compartimentazione del 1859, 23 ottobre, Sannaz- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo zaro risulta essere il settimo mandamento del circondario di stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Pavia, i comuni inclusi nella sua giurisdizione sono: Ala- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- gna, Ferrera, Pieve Albignola e Scaldasole (decreto 1859). ture e cantoni per le assise, Sant’Albano veniva definitiva- mente inserito nel mandamento di Zavattarello appartenente al primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal SANT’ALBANO senato di Genova, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Varzi e quello postale in Zavattarello. comune di Sant’Albano. 1204 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- sec. XIV - 1743 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Sant’Albano viene Sant’Albano nel 1634 è inserito come appartenente inserita nel quarto mandamento di Zavattarello, provincia all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia di Bobbio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Ca- censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone sei Gerola). 1634). Sono aggregate a Sant’Albano le frazioni di Costa Croce, Molino di Cassano, Monte Acuto de Rossi e Cassinale Bel- comune di Sant’Albano. 1205 vedere. 1744 -1797 La popolazione conta 405 abitanti (Casalis 1847). Con il trattato di Worms del 1743 Sant’Albano passò sot- Nel 1859 Sant’Albano con una popolazione di 531 abi- to il dominio di casa Savoia. tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono rito nel IV mandamento di Zavattarello del circondario di stabiliti gli uffici di insinuazione, Sant’Albano, appartenen- Bobbio (decreto 1859). te al marchesato di Godiasco, viene inserito nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- SANT’ALESSANDRO blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare comune di Sant’Alessandro. 1208 che Sant’Albano fosse amministrato da un sindaco e quat- sec. XIV - 1707 tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Sant’Albano si trova inserito nel distretto di Bobbio (editto Squadra di Lumelina, “Cassina Sancti Alexandri”. (statuta di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 stratarum). che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Vo- Sant’Alessandro è incluso nell’elenco delle terre del sta- ghera, Sant’Albano, viene inserito nel secondo cantone di to di Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone Varzi (riparto 1789). (Opizzone 1644).

287 Sant’Alessio comune di Sant’Alessandro. 1209 Sant’ Alessioal principio del XV secolo appartenne ai 1708 - 1797 nobili Canepanova e in seguito ai Beccaria che ne divenne- ro conti. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Successivamente è Il toponimo appare nel comparto del- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- le strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Sanctus lina dal duca di Savoia Sant’Alessandro, citato come mem- Allesius” appartenente alla squadra “in terris diversis cam- bro di Zeme ma da esso separato, si contano 844 anime nel pane” (Bassi 1996). numero sono compresi anche quelle di Zeme, e il feudata- rio è il signor Gregorio Vercellino Maria Visconti, abitante Indicato come appartenente alla Campagna Sottana nella in Milano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di Ambro- gio Opizzone (Opizzone 1644). ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del (stabilimento delle provincie 1749), censimento ricevute il 6 aprile 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3020) questa comunità della Campagna Sottana risul- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che ta libera da feudatari e priva di giusdicenti. Dal punto di vi- Sant’Alessandro è incluso nel primo cantone della Lomel- sta giudiziario dipende da Pavia. lina (manifesto senatorio 1750). La comunità è retta da un console che presta giuramento In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- presso la curia pretoria di Pavia e riunisce gli interessati nel tembre 1775 Sant’Alessandro è confermato alla Lumellina consiglio generale in occasione dell’imposta, le scritture (editto 1775). sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono procu- ratori in Milano e la popolazione è di 159 anime più 52 di comune di Sant’Alessandro. 1210 Lossano che però fa comune a sè. 1798 - 1814 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la comune di Sant’Alessio. 1213 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- 1757 - 1796 so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo Nella compartimentazione del Principato di Pavia del del terzo distretto e Sant’Alessandro ne fa parte (legge 11 1757 Sant’Alessio è indicato come appartenente al campa- Brumale anno IX). gna sottana, delegazione VII con aggregate le frazioni di Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Lossano e Guardabiate (Compartimentazione teresiana che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- 1757). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 ne dei dipartimenti e dei distretti, Sant’Alessandro è inclu- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- so nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento ta appartenere alla delegazione VII della Campagna Sotta- dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). na aggregato alle frazioni di Lossano e Guardabiate. Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Sant’Alessandro ricade sotto il dominio napoleonico, nel comune di Sant’Alessio. 1214 dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone 1797 - 1815 quinto di Mortara, come comune di terza classe, insieme a Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Zeme e Mazza, con popolazione di 1433 abitanti (compar- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- timentazione 1806). stretto di Belgioioso unito a Lossano e Guardabiate. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del comune di Sant’Alessandro. 1211 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune 1815 - 1859 mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso e l’ag- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 gregazione alle sue frazioni. Sant’Alessandro è incluso nel mandamento di Sartirana, Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Con il regio editto del 1818 si ridussero il numero dei Co- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- mo del dipartimento dell’Olona, non sono indicate le sue lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la frazioni. Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Secondo il Casalis San’Alessandro è dipendendente dal- avente per capolugo Pavia. la parrocchia di Valle (Casalis). Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- polazione di 417 abitanti sempre unito alle frazioni di Los- sano e Guardabiate. SANT’ALESSIO comune di Sant’Alessio. 1215 comune di Sant’Alessio. 1212 1816 - 1859 sec. XIV - 1756 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Il toponimo appare come “Sancto Alexjo” della zona “in- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di ter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fo- Sant’Alessio viene assegnato al terzo distretto - Belgioioso dro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). - della provincia di Pavia unito a Lossano e Guardabiate.

288 Sant’Angelo

Con decreto del 13 gennaio 1841 viene aggregato anche zione per risolvere i problemi della provincia (Malagugini Vialone. 1911). Nel successivo compartimento territoriale (notificazione ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda 1 luglio 1844) mantiene le aggregazioni, da esso si evince del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla inoltre che il comune era dotato di convocato. prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 cazione 23 giugno 1853) il comune di Sant’Alessio risulta viene confermata l’appartenenza di Sant’Angelo alla pro- compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso vincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), aggregato a Vialone, Lossano e Guardabiate. La sua popo- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che lazione era formata da 646 abitanti. il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- (manifesto senatorio 1750). dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 593 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- abitanti. tembre 1775 Sant’Angelo è confermato, ancora, alla Lu- mellina (editto 1775).

comune di Sant’Angelo. 1218 SANT’ANGELO 1798 - 1814 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la comune di Sant’Angelo. 1216 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- sec. XIV - 1707 so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- go del quarto distretto e Sant’Angelo ne fa parte (legge 11 Il borgo, già esistente nel medioevo, fu governato da un Brumale anno IX). ramo dei conti palatini (Bergamo 1995). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- co, si trova “Secundum breue de Lomellina, Jn Sancto An- tivi corpi amministrativi è stat stabilita una nuova divisione gelo (…)”, (Bollea 1909). dei dipartimenti e dei distretti, Sant’Angelo è incluso nel La località è citata nell’elenco delle terre del contado di secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna Pavia del 1250 come S. Angelus in contea Lumellina (So- (legge Fiorile anno IX). riga 1913). Nella compartimentazione territoriale del 28 apriele Nel XV secolo appartenne alla famiglia Beccaria in con- 1806 Sant’Angelo ricade sotto il dominio napoleonico, nel cessione dei Visconti, e poi passerà agli Sforza. dipartimento dell’Agogna, distretto di Novara, cantone ter- zo di Robbio, come comune di terza classe con popolazione Porta la data del 28 gennaio 1450 un manoscritto che di 456 abitanti (compartimentazione 1806). conferma i privilegi e le franchigie del paese (Fontana 1907). Una nuova modifica dell’assetto amministrativo avverrà in seguito al decreto del 29 settembre 1809 quando i 90 co- Nel 1460 la comunità contava circa 100 case (Bergamo muni della Lomellina vennero ridotti a 36. Sant’Angelo 1995). viene unito a Castelnovetto (Gardinali 1976). Sant’Angelo partecipa alla congregazione del principato di Pavia tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono comune di Sant’Angelo. 1219 definiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Por- queddu 1980). 1815 -1859 Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Sant’An- 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- gelo è incluso nel mandamento di Candia Lomellina, nella cedentemente riunitesi, compreso Sant’Angelo, che hanno provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). diritto di voto. (Porqueddu 1980). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Nel 1620 Sant’Angelo entra a far parte di una delegazio- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ ne di 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti regi stati di terra-ferma”, Sant’Angelo viene inserito nel “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904). mandamento di Robbio, nella provincia di Lomellina (re- gio editto 1818, ASC Casei Gerola). Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddi- visa, a sua volta, in 14 mandamenti. comune di Sant’Angelo. 1217 Sant’Angelo appartiene alla diocesi di Vigevano, divisio- 1708 - 1797 ne di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- di Intendenza, Prefettura, Insinuazione e Ipoteca sono quel- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- li di Mortara, mentre l’ufficio di Posta è a Robbio. lina dal duca di Savoia Sant’Angelo conta 400 anime, e il Conta una popolazione di 700 abitanti. (Casalis) feudatario è il marchese Gallarati, abitante in Milano Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). bre Sant’Angelo, appartenente al circondario terzo di Lo- Fra le terre considerate vocali per metà risulta anche mellina, mandamento nono di Candia, ha una popolazione Sant’Angelo, le terre vocali si riunivano in una congrega- di 864 abitanti (decreto 1859).

289 Sant’Eusebio

SANT’EUSEBIO SANTA CRISTINA comune di Sant’Eusebio. 1220 comune di Santa Cristina. 1223 sec. XIV - 1756 sec. XIII - 1743 Il toponimo compare come “Sancta Cristina” nel diplo- Il toponimo, come Montepico, si trova citato in un docu- ma dell’imperatore Federico del 1164 (Bonetta Ms A III mento del 1220 (Goggi 1973). La parrocchia anticamente 26) nell’elenco dei luoghi su cui i pavesi hanno diritto alle portava il nome di Sant’Eusebio di Montepico e Montepico “regalie”. Successivamente viene confermata la dipenden- nel 1034 era proprietà del Diacono Gerardo che nel suo te- za di questa località da Pavia con il diploma di Enrico VI stamento lo lasciava in eredità a Ugo marchese d’Este del 1191 (ASCPv pergamene comunali n. 40) con la deno- (Goggi 1973). Nel 1336 il feudo era in possesso dei Ruino minazione “Sancta Christina”. di Montepico successivamente feudatari anche di Rocca "Sancta Cristina” è presente anche nell’estimo del 1250 Susella. Passò poi alla famiglia Botta e nel 1548 Bergonzo (Soriga 1913). vendeva il feudo alla famiglia Malaspina. Nel 1686 Monte- Successivamente è Il toponimo appare nel comparto del- pico risultava essere proprietà dei Malaspina di Pozzolo. le strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 di nuovo come Da Montepico dipendevano Sant’Eusebio e Ponticelli. “Sancta Cristina” appartenente alla squadra del vicariato di Chignolo (Statuta stratarum). Nel 1596 la parrocchia contava 80 anime e nel 1661 le Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del anime erano 137 per 27 fuochi. censimento ricevute il 18 gennaio 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3021) questa comunità della Campagna Sotta- comune di Sant’Eusebio. 1221 na risulta infeudata al Collegio Germanico Ungarico di Roma al quale paga il dazio dell’imbottato. Il giusdicente 1744 - 1798 feudale salariato è il procuratore del Collegio residente in Pavia, ma le sue funzioni sono svolte da un luogotenente. Con il trattato di Worms del 1743 Sant’Eusebio passò Alla comunità è unito un comunetto della stessa terra sotto il dominio di casa Savoia. (non viene specificato quale). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono La comunità è retta da due deputati e i “comunisti” si riu- stabiliti gli uffici di insinuazione, Sant’Eusebio (come niscono con i maggiori estimati in occasione del riparto du- Montepicco) viene inserito nella tappa di Varzi (tappa insi- rante il consiglio generale. Le scritture sono tenute da un nuazione 1770). cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 240 anime. Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- comune di Santa Cristina. 1224 zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare 1757 - 1796 che Sant’Eusebio fosse amministrato da un sindaco e quat- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. 1757 Santa Cristina viene assegnato alla delegazione IX Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 della campagna sottana pavese (Compartimentazione tere- Sant’Eusebio (come Montepicco) si trova inserito nel di- siana 1757). stretto di Bobbio (editto di S.M. 1775) nel manifesto sena- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 torio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre can- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- toni della provincia di Voghera, Sant’Eusebio, viene ta appartenere alla delegazione IX della Campagna Sotta- inserito nel secondo cantone di Varzi (riparto 1789). na.

comune di Santa Cristina. 1225 comune di Sant’Eusebio. 1222 1797 - 1815 1799 - 1814 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires stretto di Belgioioso unito a Spessa, Spessetta Balbiani e e gli aggiunti della municipalità di Monte Picco con decre- Spessetta Speciani. to del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Monte Picco Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune rio di Bobbio (decreto Campana 1801). mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso ma per- de l’aggregazione alle frazioni. Spessetta Balbiani e Spes- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- setta Speciani in questa dipartimentazione divengono co- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri mune. municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- rica per tre anni (decreto Campana 1802). gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- avente per capolugo Pavia. strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno parte, Monte Picco con decreto del 13 giugno 1805 viene 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). popolazione di 1481 abitanti.

290 Santa Giuletta comune di Santa Cristina. 1226 Dalla visita pastorale del 1658 la popolazione risulta es- 1816 - 1859 sere di circa 700 abitanti (Casalis 1973). Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Nel 1694 Gerolamo Beccaria, ultimo discendete ed unico bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di feudatario “refutò” il feudo che venne investito a Luigi Santa Cristina viene assegnato al quarto distretto - Corteo- Trotti e Pietro Isimbardi (ASMi Feudi camerali, cart. 549). lona - della provincia di Pavia. Con decreto del 15 ottobre 1841 viene unito a Bissone. comune di Santa Giuletta. 1228 Nel successivo compartimento territoriale (notificazione 1744 -1797 1 luglio 1844) mantiene l’aggregazione, da esso si evince Con il trattato di Worms del 1743 Santa Giulietta passò inoltre che il comune era dotato di convocato. sotto il dominio di casa Savoia. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- La comunità di Santa Giulietta (come Santa Giuletta) è cazione 23 giugno 1853) il comune di Santa Cristina risulta compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno man- compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolona dato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione ge- aggregato a Bissone. La sua popolazione era formata da nerale per l’elezione della congregazione dei possessori dei 3473 abitanti. beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- nell’anno 1744 (convocato 1744). dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 2715 Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono abitanti. stabiliti gli uffici di insinuazione, Santa Giuletta viene inse- rita nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- SANTA GIULETTA blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Santa Giuletta fosse amministrato da un sindaco e quat- comune di Santa Giuletta. 1227 tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. sec. XIV - 1743 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Santa Il toponimo si trova citato per la prima volta nel sec. X Giuletta si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di negli atti di San Bovo (Manfredi). Appartenente all’agro S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che piacentino, nel 1164 Federico Barbarossa con diploma stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- dell’8 agosto, assegnò la località a Pavia (Giulietti). ra, Santa Giuletta (Santa Giulietta), viene inserita nel terzo Nel 1174 Santa Giuletta era per gran parte possesso del cantone di Broni (riparto 1789). monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia. E’ inserita nell’elenco delle terre del contado pavese del comune di Santa Giuletta. 1229 1250 con il nome di Santa Juleta come appartenente all’Ol- 1799 -1814 trepo (Soriga 1913). Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Sancta Juleta è inserita nel comparto delle strade degli del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra e gli aggiunti della municipalità di Santa Giuletta con de- Padum (Statuta stratarum). creto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Santa Nel 1412 in data 31 agosto, Filippo Maria Visconti infeu- Giuletta viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel dava Santa Giuletta alla famiglia Beccaria con piena giuri- circondario di Voghera (decreto Campana 1801). sdizione civile e penale (ASMi Feudi camerali, cart. 549) Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- esentando gli abitanti da pagamento di dazi, gabelle ed ogni partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri imposta. Il feudatario aveva diritto di nomina del podestà. municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Da una relazione presentata nel 1631 al senato di Milano rica per tre anni (decreto Campana 1802). dal podestà Baldassarre Bondenia, appartenevano alla giu- Santa Giuletta nel riparto delle azioni dell’ex commenda risdizione del feudo di Santa Giuletta i territori di Monte- di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento ceresino con sei fuochi, Villa con trentadue fuochi, , Manzo di Marengo è inserita nel circondario di Broni (decreto con dodici fuochi, il Castillo con venticinque fuochi ed al- Brayda 1801). tre cascine di uno o due fuochi per un totale di novantasette fuochi (ASMi Feudi camerali, cart. 549). Il feudo, così Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- come il castello, era suddiviso in quattro parti appartenenti strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- tutte alla famiglia Beccaria. Il podestà restava in carica di- parte, Santa Giuletta con decreto del 13 giugno 1805 viene ciotto mesi e veniva nominato alternativamente dai quattro aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- Beccaria ed era stipendiato dalla comunità, a lui spettava ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). l’elezione del fiscale e del notaio e cancelliere. La comunità eleggeva i consoli (ASMi Feudi camerali, cart. 549). comune di Santa Giuletta. 1230 Come Sancta Juletta compare nell’elenco delle dichiara- 1815 -1859 zioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento 17). amministrativo del 1775. Santa Giuletta nel 1634 è inserito come appartenente In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, 1634). Santa Giuletta diveniva provvisoriamente capoluogo di

291 Santa Margherita mandamento appartenente alla provincia di Voghera (regio indicata anche come “Pissarello del signor Co. Barbiano”, editto 1814, ASCVo). risulta infeudata al conte Antonio Barbiano di Belgioioso al In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo quale gli abitanti pagano annualmente il censo per testa. Il stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- podestà feudale abita a Milano e la giustizia è amministrata monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- dal suo ù luogotenente che risiede a Belgioioso e non riceve ture e cantoni per le assise, Santa Giuletta diveniva defini- salario. Questo cassinaggio dichiara di fare a sè. tivamente capoluogo di mandamento appartenente al In principio di ogni anno, per mezzo di un incanto pub- secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto blico durante il consiglio generale, si elegge un console che 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- governa la comunità con i maggiori estimati e presta giura- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di mento sia al luogotenente del podestà feudale a Belgioioso Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio che alla curia pretoria di Pavia. Le scritture sono tenute da e quello postale in Santa Giuletta. un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Milano Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- e la popolazione è di 200 anime. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Santa Giuletta viene comune di Santa Margherita. 1233 inserita nel decimo mandamento di Santa Giuletta, provin- 1757- 1796 cia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 Santa Margherita viene indicato come appartenente al La popolazione conta 2076 abitanti (Casalis 1847). campagna sottana, delegazione VIII con aggregati San Gia- Nel 1859 Santa Giuletta con una popolazione di 2217 como della Cereda e a una porzione d’Alabaredo (Compar- abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene in- timentazione teresiana 1757). serito nel VII mandamento di Santa Giuletta del circonda- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 rio di Voghera (decreto 1859). settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta appartenere alla delegazione VIII della Campagna Sotta- mandamento di Santa Giuletta. 1231 na con aggregata la frazione di San Giacomo della Cereda. 1815 - 1859 Con il regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabi- comune di Santa Margherita. 1234 limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e 1797 - 1815 della loro distribuzione in mandamenti di giudicature (ASCVo Grida cart.) la provincia di Voghera viene suddivi- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama sa provvisoriamente in diciotto mandamenti, Santa Giulet- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- ta capo di mandamento comprendeva le terre di Redavalle, stretto di Belgioioso unito a San Giacomo della Cereda. Pietra de Giorgi, Cicognola e Torricella. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Con il regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabi- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso e l’ag- della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e gregazione alla alla propria frazione. cantoni per le assise (regio editto 1815, ASCVo) la provin- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- cia di Voghera viene suddivisa definitivamente in tre canto- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- ni per le assise e in sedici mandamenti, Santa Giuletta, capo sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- di mandamento, appartenente al secondo cantone compren- mo del dipartimento dell’Olona, ma non è più aggregato a deva le terre di Redavalle, Pietra de Giorgi, Cicognola e San Giacomo della Cereda. Torricella. Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ avente per capolugo Pavia. regi stati di terra ferma” la comunità di Santa Giuletta di- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno viene decimo mandamento di Voghera, provincia di Voghe- 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- ra, divisione di Alessandria comprendente i comuni di Ci- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- cognola, Pietra de Giorgi, Redavalle, Santa Giuletta e polazione di 330 abitanti unito a San Giacomo della Cereda Torricella (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). e a una porzione di Albaredo. Con decreto del 23 ottobre 1859 si costituisce la provin- cia di Pavia, Santa Giuletta diventa settimo mandamento comune di Santa Margherita. 1235 del circondario di Voghera comprendente i comuni di Cico- 1816 - 1859 gnola, Pietra de Giorgi, Redavalle, Santa Giuletta e Torri- cella (decreto 1859). Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Santa Margherita viene assegnato al terzo distretto - Bel- gioso - della provincia di Pavia unito a San Giacomo della Cereda e a una porzione di Albaredo. SANTA MARGHERITA Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune di Santa Margherita. 1232 comune era dotato di convocato. sec. XIV - 1756 Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del cazione 23 giugno 1853) il comune di Santa Margherita ri- censimento ricevute il 29 marzo 1751 (Risposte ai 45 que- sulta compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Bel- siti, cart. 3021) questa comunità della Campagna Sottana gioso ancora aggregato a San Giacomo della Cereda e a una

292 Santa Maria Bagnolo porzione d’Albaredo. La sua popolazione era formata da comune di Santa Margherita Staffora. 1239 426 abitanti. 1815 - 1859 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 435 Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni abitanti. l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte SANTA MARGHERITA STAFFORA e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Santa Margherita veniva provvisoriamente inserita nel comune di Santa Margherita Staffora. 1236 mandamento di Varzi appartenente alla provincia di Voghe- sec. XIV - 1743 ra (regio editto 1814, ASCVo). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Il toponimo Santa Margherita si trova citato per la prima stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- volta in un atto del 1133 (Cavagana Sangiuliani). Era com- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- presa nel feudo di Varzi e appartenenva alla famiglia Mala- ture e cantoni per le assise, Santa Marghertita veniva defi- spina. nitivamente inserita nel mandamento di Varzi appartenente Nel 1715 era feudo imperiale della famiglia Dal Verme e al primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto comprendeva Pietra Gavina, Bosmenso e Monforte (ASMi 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- cart. 550). nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Santa Margherita nel 1634 è inserito come appartenente Genova, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale aveva- all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia no sede in Varzi. censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- 1634). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Santa Margherita comune di Santa Margherita Staffora. 1237 viene inserita nel terzo mandamento di Varzi, provincia di 1744 -1797 Bobbio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Con il trattato di Worms del 1743 Santa Margherita passò sotto il dominio di casa Savoia. Erano aggregate a Santa Margherita le frazioni di Fego, Casanova della Chiesa, Casanova di qua dello Staffora, Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Massinigo, Vendemiassi, Pareto, Sala e Costa Mora. stabiliti gli uffici di insinuazione, Rovescala viene inserita nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). La popolazione conta 606 abitanti (Casalis 1847). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Nel 1859 Santa Margherita con una popolazione di 612 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene in- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- serita nel III mandamento di Varzi del circondario di Bob- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare bio (decreto 1859). che Santa Margherita fosse amministrata da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Santa Margherita si trova inserita nel distretto di Bobbio (editto di SANTA MARIA BAGNOLO S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- comune di Santa Maria Bagnolo. 1240 ra, Santa Margherita, viene inserita nel secondo cantone di sec. XIV - 1707 Varzi (riparto 1789). La località nasce a seguito della costruzione di un mona- comune di Santa Margherita Staffora. 1238 stero di Benedettino, verso l’anno Mille. 1799 -1814 Nei documenti è sempre qualificato come Monasterium, e papa Innocenzo III con bolla del 4 aprile 1216 lo riconob- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge be come appartenente all’Abbazia di San Michele alle del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Chiuse della valle di Susa (Bodo 1975). e gli aggiunti della municipalità di Santa Margherita con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Santa Alla fine del XV secolo Bagnolo era solo priorato, e poi Margherita viene inserito nel dipartimento di Marengo e diventa cascina agricola, strettamente legato alla vicina nel circondario di Voghera (decreto Campana 1801). Langosco. Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- In un diploma di Federico I del 1164 appare citata anche partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri Santa Maria Bagnolo fra le concessioni fatte alla città di municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Pavia, così com’è riportata anche nell’elenco dei comuni rica per tre anni (decreto Campana 1802). pavesi del 1250 (Bodo 1975). Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- I conti Langosco vi avevano dei possedimenti, il primo strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- annoverato è Ruffino. parte, Santa Margherita con decreto del 13 giugno 1805 Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644).

293 Santa Maria di Strada comune di Santa Maria Bagnolo. 1241 SANTA MARIA DI STRADA 1708 - 1797 comune di Santa Maria di Strada. 1244 ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda sec. XIV -1743 del 1723, citato insieme a Langosco, fa parte della provin- Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella cia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (rego- Squadra del Siccomario, “Sancta Maria della Strada” (sta- lamento delle provincie 1723). tuta stratarum). Inclusa nel catasto cinquecentesco, riscontrabile nell’Ar- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 chivio di Stato di Cremona, la comunità, perciò già esisten- viene confermata l’appartenenza di Santa Maria Bagnolo te, è citata con il toponimo di Santa Maria della Strada (Ma- alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie stropietro 1985). 1749), Nel 1626 tutto il Siccomario era tenuto, con il titolo di Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che feudo, da Gerolamo Beccaria, Mezzano, Santa Maria di il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina Strada erano infeudati a Giovanni Beccaria, mentre Cassi- (manifesto senatorio 1750). na del Leba, Gerre et Chiosso, Valbona e Costa Caroliana lo erano al Marchese Carlo Francesco detto anche Antonio In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Beccaria (Mastropietro 1985). tembre 1775 Santa Maria Bagnolo è confermata alla Lu- Il comune è incluso nell’elenco delle terre del stato di mellina (editto 1775). Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). comune di Santa Maria Bagnolo. 1242 comune di Santa Maria di Strada. 1245 1798 - 1814 1744 - 1797 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la In un documento dei primi del Settecento la popolazione Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- di Santa Maria di Strada era di 153 persone (Mastropietro so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- 1985). go del quarto distretto e Santa Maria Bagnolo ne fa parte Nel 1786 con la creazione del tribunale di Alessandria il (legge 11 Brumale anno IX). Siccomario venne a dipendere da questo organismo per tut- to quello che attineva all’amministrazione della giustizia, Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando tre anni dopo nel 1789 andò a far parte della provincia di che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Voghera.(Mastropietro 1985). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789, Santa ne dei dipartimenti e dei distretti, Santa Maria Bagnolo è Maria della Strada è inclusa, nella provincia di Voghera, incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento primo cantone (manifesto senatorio 1789). dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 comune di Santa Maria di Strada. 1246 Santa Maria Bagnolo ricade sotto il dominio Napoleonico 1798 - 1814 e precisamente nel Dipartimento dell’Agogna, cantone ter- Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il diparti- zo di Robbio, distretto primo di Novara, come comune di mento dell’Agogna coprendente tutte le terre fra Ticino e terza classe, citato insieme a Langosco e a San Paolo Leria, Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con la con una popolazione di 783 abitanti (compartimentazione Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, perché 1806). l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento dell’Olo- na (Mastropietro 1985). Una nuova modifica dell’assetto amministrativo avverrà Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la in seguito al decreto del 29 settembre 1809 quando i 90 co- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- muni della Lomellina vennero ridotti a 36. Santa Maria Ba- so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- gnolo fu unita, oltre a Langosco e San Paolo, anche a Ro- luogo del sesto distretto e Santa Maria della Strada con Tor- sasco (Gardinali 1976). re de Cani, nel Siccomario, ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). comune di Santa Maria Bagnolo. 1243 Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- 1815 - 1859 tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Santa Maria della Strada Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Santa Ma- con Torre de Cani, nel Siccomario è incluso nel secondo di- ria Bagnolo è inclusa nel mandamento di Candia Lomelli- stretto di Pavia, dipartimento dell’Olona (legge 25 Fiorile na, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). anno IX). Con il regio editto del 1818 si ridussero il numero dei Co- Nel periodo napoleonico si opera un accorpamento di al- muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- cune comunità, scelto come capoluogo Santa Maria Trava- lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la cò, Santa Maria di Strada ne diventa una frazione. Ma que- Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- sto riordinamento ebbe vita breve, effettuato nel 1806 damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). decatte nel 1814 (Mastropietro 1985). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Secondo il Casalis Santa Maria Bagnolo è baronia dei Santa Maria di Strada, insieme a Torre de’ Cani, ricade nel Malpenga di Vercelli (Casalis). Dipartimento d’Olona, cantone primo di Pavia, distretto se-

294 Sartirana condo di Pavia, come comune di terza classe con 111 abi- comune di Santa Sofia. 1249 tanti (compartimentazione 1806). 1797 - 1815 Nella divisione del territorio del 1805 Santa Sofia (decre- comune di Santa Maria di Strada. 1247 to 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del 1815 - 1859 dipartimento d’Olona, distretto II Pavia cantone I Pavia con popolazione di 154 anime. Con il passaggio del Siccomario allo Stato di Sardegna viene ripristinata l’antica divisione in cinque comunità au- tonome, divisione che durò pochi anni dal 1815 al 1818. comune di Santa Sofia. 1250 Verso la fine del 1818 valutando gli effetti negativi dell’am- 1816 - 1859 pio frazionamento amministrativo di un territorio così pic- Santa Sofia viene aggregata a Torre d’Isola con decreto colo, si opera un nuovo accorpamento, in virtù di un editto del 23 gennaio 1841. regio del 10 novembre 1818 che prevedeva la creazione del comune di Santa Maria di Strada che comprendeva: Cavec- chia, Casotti, Palazziola, Corte Grande, Griggia e Mugetti., e che aveva le seguenti frazioni:Costa Caroliana, con Bogli e Bottarone Beccaria, Predemasco, Olmo che comprendeva SARIZZOLA Portighetto e Balena, infine Dossi con gli abitati di Colom- bera, Colombarola e San Maiolo (Mastropietro 1985). comune di Sarizzola. 1251 sec. XIV - 1743 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Il toponimo Sarizola è citato nell’elenco delle terre del regi stati di terra-ferma”, Santa Maria di Strada viene inse- contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo rita nel mandamento di San Martino Siccomario, nella pro- (Soriga 1913). vincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Sarizzola è inserita nel comparto delle strade degli “Sta- Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti tuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Pa- erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara dum (Statuta stratarum). e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddi- Sarizzola con il Maron compare nell’elenco delle dichia- visa, a sua volta, in 14 mandamenti. razioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 Santa Maria di Strada appartiene alla diocesi di Vigeva- come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo no, divisione di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i e Siccomario, tra i dichiaranti è il console della comunità suoi uffici di Intendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Mortara, quello di Insinuazione è a Garlasco, mentre l’uffi- Sarizzola nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- cio di Posta è a San Martino Siccomario. trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite Conta una popolazione di 1140 abitanti. (Casalis) per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- bre risulta che Santa Maria di Strada è inserita nel circon- dario primo di Pavia, mandamento quinto di Cava, ed ha una popolazione di 1114 abitanti (decreto 1859). SARTIRANA Il comune Santa Maria di Strada cambiò nome nel 1863 in Travacò Siccomario. Dieci anni dopo si riunirà con il co- comune di Sartirana. 1252 mune di Mezzano (Mastropietro 1985). sec. XIV - 1707 Il nucleo primitivo esisteva già nel X secolo, nel 963, in- fatti, risulta appartenere al contado di Lomello (Bergamo 1995). SANTA SOFIA Nel secolo XII Sartirana fu sotto la giurisdizione feudale dei conti palatini di Lomello , da quando, tra il 1140 e il 1146 furono costretti a sottomettersi al comune di Pavia, e comune di Santa Sofia. 1248 si dispersero, quindi in vari feudi assumendone il nome. sec. XIV - 1756 In un diploma di Federico I, 1164, fra le terre concesse a Indicato come appartenente al campagna soprana, dele- Pavia, risulta citato anche Sartirana. Tale concessione verrà gazione V da Ambrogio Opizzone “Relatione di tutte le ter- rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Fe- re dello Stato di Milano” una sua porzione è aggregata a derico II nel 1219, 1220 e 1230 (Malagugini 1912). Molinazzo (Compartimentazione teresiana del 1757). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Dalle risposte ai quarantacinque quesiti della giunta del Pavia del 1250 come Sartirana, in contea Lumellina (Soriga censimento (ASMi Catasto, cart. 3018) risulta che questa 1913). comunità della campagna soprana avrebbe dovuto essere Nel 1238 un Bottigella vende tutti i suoi beni che posse- aggregata a Villalunga ma nel 1751 l’aggregazione non era deva in questo luogo al monastero di San Pietro in Ciel ancora stata eseguita. Non c’è feudatario e per l’ammini- d’oro. Per arrivare alla prima regolare investitura si dovrà strazione della giustizia Santa Sofia fa capo a Pavia, una giungere al XV secolo quando Filippo Maria Visconti lo parte del territorio comunale si trova oltre al Ticino quindi donerà al suo condottiero Angelo della Pergola. è stata unita a Limido Lomellina appartenente al regno sa- Francesco I Sforza, occupando queste terre, include Sar- baudo. La comunità è retta da un console e un deputato an- tirana nel ducato di Milano, e poi lo devolve alla regia ca- nuali coadiuvati un cancelliere salariato residente in Pavia, mera, dalla quale viene ceduto nel maggio 1452 a Cicco Si- la popolazione ammonta a 168 anime. monetta.

295 Sartirana

Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Dalla bussola si estraggono al primo anno 8 soggetti e fra Squadra di Lumelina, “Sartirana” (statuta stratarum). questi a sorte 2 sindaci dei quali uno, almeno, sia letterato e dei Da una relazione di una visita pastorale del 1460 risulta migliori registranti. che il paese è formato da circa 100 case (Bergamo 1995). Alla fine dell’anno fra questi 8 si sceglieranno 2 soggetti par- ticolarmente bene informati della cosa pubblica perchè restino Dopo la morte del Simonetta, arrestato e decapitato, i nel consiglio l’anno successivo per cui a partire dal secondo an- beni confiscati furono concessi a Ludovico il Moro, zio di no, dalla bussola si estrarranno solo 6 uomini. Gian Galeazzo Maria Sforza, il quale diventato Duca lo Se uno dei 2 che resta è già stato Sindaco non può riottenere concesse nel 1494 a Bonifacio Guasco di Alessandria. l’incarico. Ne settembre del 1499 Luigi XII concesse l’investitura a Se si estraggono tutti illetterati si rimettono dentro gli ultimi Giorgio D’Amboise, che morì nel 1512, il feudo ripasserà 3 e se ne estraggono altri 3, se è parente nei gradi proibiti si ri- alla camera ducale. butta dentro e si estrae un sostituto e così via per gli altri impos- sibilitati a meno che non acconsentano all’elezione. Nel 1514, in un documento che riporta l’atto di fedeltà I debitori della comunità sono rimessi nella bussola e posso- degli uomini di Sartirana che prestarono al nuovo feudata- no venire eletto solo dopo che hanno saldato il debito. Idem i rio, appare il nome del podestà “Dominus Ottone De Mala- garanti dell’Esattore. tis” e quello dei due consoli in carica, in quell’anno, Um- Il numero degli 8 Consiglieri può essere variato solo col per- berto Cani e Giuseppe Sartori (entrambi preceduti dalla messo dell’Intendente. qualifica Magister) (Forte 1942), in seguito Francesco II Possono rifiutare l’elezione solo quelli che godono di privi- Sforza concesse il feudo al gran cancelliere spagnolo Mer- legi per gli altri pena di 2 scudi d’oro la prima volta e costrizio- curino Arborio di Gattinara. ne poi (a meno che non abbiano legittime cause). Sartirana partecipa alla congregazione del Principato di Gli estratti prestano giuramento nelle mani del giudice e tutto Pavia tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono de- è registrato dal segretario nel libro dei convocati del consiglio. finiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqued- Per fare l’estrazioni si convoca il consiglio generale. du 1980). Possono intervenire solo i capi di casa registranti e i figli di famiglia che facciano capo di casa a parte, vietati ai minori di Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 20 anni e ai nullatenenti. 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- Il consiglio ordinario amministra il “pubblico” ordinario, ma cedentemente riunitesi, compreso Sartirana, che hanno di- nel caso di alienazioni o altre cose gravi va convocato il consi- ritto di voto (Porqueddu 1980). glio generale. Nel 1620 Sartirana entra a far parte di una delegazione di I Sindaci convocano il consiglio e i consoli sono obbligati ad 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti intervenire sotto pena di 2 scudi d’oro per la prima volta, 4 per Lomellini”. (Zucchi 1904) la seconda e via crescendo (senza legittima causa spiegata al podestà immediatamente. Dopo tre assenze ingiustificate è tolta Il comune è incluso nell’elenco delle terre del stato di l’esenzione fiscale personale di quell’anno). Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone Sindaci e consoli godono dell’esenzione del carico personale (Opizzone 1644). per la loro testa, ai 2 sindaci si danno anche 6 scudi. E’ vietato radunare il consiglio di notte, obbligo dell’uso del- comune di Sartirana. 1253 la campana, delle citazioni verbali del messo, del permesso del 1708 - 1797 giudice (o luogotenente), sotto pena di 10 scudi d’oro. Sono ammesse in consiglio solo persone soggette alla giuri- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- sdizione laicale. Gli ecclesiastici possono partecipare al consi- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- glio se hanno interessi loro con il permesso del giudice e avvi- lina dal duca di Savoia Sartirana conta 830 anime, il feuda- sando il consiglio, fatte le loro ragioni devono abbandonare il tario è il conte Ambrogio Arborio Gattinara, abitante nel consiglio. luogo Il fiume Po ha causato diminuzioni territoriali Nel consiglio i sindaci fanno le proposte e i consoli esprimo- (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). no la loro opinione uno per volta senza interrompersi o altercare Fra le terre considerate vocali per metà risulta anche Sar- sotto pena di 1 scudo o più se recidivo. tirana, le terre vocali si riunivano in una congregazione per Non si può abbandonare il consiglio prima del suo termine (presa la decisione, verbalizzata dal segretario, firmata dal po- risolvere i problemi della provincia (Malagugini 1911). destà e letta al consiglio stesso). ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Vietato ai sindaci e consoli fare vacazioni senza il consenso del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla scritto del consiglio. prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Sindaci e consoli non possono spedire mandati che non siano Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 stati “visati” dal consiglio (2 sindaci e cancelliere) (Duboin viene confermata l’appartenenza di Sartirana alla provincia 1827-1854). Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che comune di Sartirana. 1255 il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina 1798 - 1814 (manifesto senatorio 1750). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- tembre 1775 Sartirana è confermato, ancora, alla Lumelli- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo na (editto 1775). del terzo distretto e Sartirana ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). comune di Sartirana. consiglio. 1254 1708 - 1797 Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- (Il regolamento è stato dato perchè al consiglio partecipano solo i poveracci e mai i convocati). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Si stabilisce che: devono essere imbussolati i soggetti che ne dei dipartimenti e dei distretti, Sartirana è incluso nel se- possiedono almeno un soldo di registro che siano sudditi di condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna S.M., liberi, non indagati, specie se per i delitti. (legge 25 Fiorile anno IX).

296 Scaldasole

Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 che il paese fosse una “fara” longobarda dipendente da Lo- Sartirana ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- mello, sede di una corte giudiziaria) (Forte 1940). mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto Il toponimo appare per la prima volta in alcuni documen- di Mede, come comune di seconda classe con popolazione ti del 982, nei quali si trova scritto di un luogo vicino a Vi- di 3143 abitanti (compartimentazione 1806). gevano “Ad Schaldasolem” (Forte 1940). comune di Sartirana. consiglio. 1256 Negli atti dell’antichissimo monastero di San Salvatore 1798 - 1814 di Pavia, 22 aprile 1334, Galvano e Lanfranchino de’ Cam- peggi investono a titolo di affitto il signor Raynuccino de Con decreto del 11 febbraio 1814 si nominano i membri dei consigli dei comuni di prima e seconda classe del dipartimento Fulpertis il “Castrum et Turris de Scaldasole”. dell’Agogna. Per il consiglio comunale di Sartirana i consoli La località è citata nell’elenco delle terre del contado di sono: Massini Pietro Antonio, Nigra Giuseppe, Ubertone Giu- Pavia del 1250 come Scaldasole, in contea Lumellina (So- seppe, Ubertone Bernardo, Cordaro Pietro Antonio, Re Gio. riga 1913). Domenico (Bollettino delle leggi 1814). Nel 1404 il luogo di Scaldasole fu fortificato da Ardengo Folperti, ma è del 1436 la prima regolare investitura al fi- comune di Sartirana. 1257 glio del gran contabile di Spagna don Jnici d’Avalos tra- 1815 - 1859 smissibile ai discendenti. Dopo che Filippo Maria Visconti Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Sartirana aveva imposto la fine del potere feudale dei d’Avalos, nel è capo di mandamento, nella provincia di Mortara (regio 1451 Francesco Sforza restituisce ai figli del Folperti il feu- editto 1814, ASCVo). do, il quale Stefano 1456 lo venderà a Francesco dei Pichi Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- della Mirandola. La figlia di Francesco, Taddea, sposò il tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ marchese Giacomo Malaspina (26 ottobre 1461). Solo nel regi stati di terra-ferma”, Sartirana è capo di mandamento, 1577, esattamente il 26 settembre, il feudo si staccherà da nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Sannazzaro. Scaldasole viene venduta a Rinaldo Tettoni Gerola). che nel 1582 (21 agosto) lo vendette, a sua volta, al cardi- Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti nale Tolomo Gallio ( la cui linea si estine nel 1800). erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddi- Squadra di Lumelina, “Scaldasol”(statuta stratarum). visa, a sua volta, in 14 mandamenti. Il primo podestà di Scaldasole di cui si trovi menzione è Sartirana appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di Giorgio Passelli, probabilmente dell’epoca di Filippo Ma- Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di In- ria Visconti. A lui seguirono Smiraldo e Blasio (nominato tendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, quel- il 19 marzo 1450), gli successero Giovanni Medici (11 gen- lo di Insinuazione è a Mede, mentre possiede l’ufficio di naio 1453). Giacobbe Luparo (1473) e Pietro Vespucci Posta. (1474) (Forte 1940). Conta una popolazione di 2900 abitanti. (Casalis) Nel 1620 Scaldasole entra a far parte di una delegazione Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- di 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Sta- bre Sartirana, appartenente al circondario terzo di Lomelli- tuti Lomellini” (Zucchi 1904). na, mandamento undicesimo di Sartirana, ha una popola- Il comune è incluso nell’elenco delle terre del stato di zione di 3540 abitanti (decreto 1859). Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). mandamento di Sartirana. 1258 1815 - 1859 comune di Scaldasole. 1260 Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Sartirana 1708 - 1797 è capo di mandamento nella provincia di Mortarae riunisce Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- i comuni di: Breme, Valle, Borghignana, Zeme, Sant’Ales- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- sandro e Marza (regio editto 1814, ASCVo). lina dal duca di Savoia Scaldasole si contano 446 anime, e Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- il principale feudatario è il duca del Vito, abitante in Milano tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). regi stati di terra-ferma”, Sartirana è capo mandamento, Fra le terre considerate vocali per metà risulta anche nella provincia di Lomellina riunisce le comunità di: Bre- Scaldasole, le terre vocali erano quelle che partecipavano me, Valle e Zeme (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). alla congregazione per risolvere gli interessi della provin- Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- cia (Malagugini 1911). bre Sartirana risulta essere l’undicesimo mandamento del ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda circondario terzo di Lomellina, i comuni inclusi nella sua del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla giurisdizione sono: Breme, Valle e Zeme (decreto 1859). prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Scaldasole alla provin- cia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), SCALDASOLE Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- comune di Scaldasole. 1259 nifesto senatorio 1750). sec. XIV - 1707 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- (L’incerta etimologia del luogo fa supporre, da alcuni tembre 1775 Scaldasole è confermato, ancora, alla Lumel- studiosi, che derivi da sculdasius, ossia giudice, credendo lina (editto 1775).

297 Schivanoia comune di Scaldasole. 1261 ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda 1798 - 1814 del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- viene confermata l’appartenenza di Schivanoia alla provin- go del quinto distretto e Scaldasole ne fa parte (legge 11 cia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), Brumale anno IX). Dal manifesto senatorio del 17 agosto l1750 si evince che Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- nifesto senatorio 1750). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Il comune di Schivanoia è stato aggregato nel 1759 a Gal- ne dei dipartimenti e dei distretti, Scaldasole è incluso nel liavola, e appartiene alla parrocchia della stessa (Casalis). secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- (legge 25 Fiorile anno IX). tembre 1775 Schivanoia è confermata, insieme a Gagliavo- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 la, alla Lumellina (editto 1775). Scaldasole ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone terzo di comune di Schivanoia. 1265 San Nazzaro di Burgundi, come comune di terza classe con 1798 - 1814 popolazione di 649 abitanti (compartimentazione 1806). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- comune di Scaldasole. 1262 so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo 1815 - 1859 del terzo distretto e Schivanoia con Galliavola ne fa parte Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Scaldaso- (legge 11 Brumale anno IX). le è incluso nel mandamento di San Nazaro de’ Burgondi, Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ ne dei dipartimenti e dei distretti, Schivanoia, con Galliavo- regi stati di terra-ferma”, Scaldasole viene inserito nel la è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento mandamento di Sannazzaro de’ Burgondi, nella provincia dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti Schivanoja ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipar- erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara timento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddi- di Mede, come comune di terza classe unito a Galliavola, visa, a sua volta, in 14 mandamenti. Grumello e Gallia, con popolazione di 903 abitanti (com- Scaldasole appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione partimentazione 1806). di Novara. Dipendente dal Tribunale d’Appello di Casale, i suoi uffici di Intendenza, Tribunale di Prima Cognizione e comune di Schivanoia. 1266 Ipoteca sono quelli di Mortara, quello di Insinuazione e di 1815 - 1859 Posta sono a Sannazzaro. Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Schiva- Conta una popolazione di 1060 abitanti. (Casalis) noja insieme a Gagliavola è incluso nel mandamento di Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- Pieve del Cairo, nella provincia di Mortara (regio editto bre Scaldasole, appartenente al circondario primo di Pavia, 1814, ASCVo). mandamento settimo di Sannazzaro, ha una popolazione di Con il regio editto del 1818 si ridussero il numero dei Co- 1094 abitanti (decreto 1859). muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). SCHIVANOIA Il comune è oggi frazione di Galliavola (Bergamo 1995). comune di Schivanoia. 1263 sec. XIV - 1707 Schivanoia nel 1644 è incluso nell’elenco delle terre del SEDONE stato di Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opiz- zone (Opizzone 1644). comune di Sedone. 1267 sec. XIV - 1707 comune di Schivanoia. 1264 Sedone partecipa alla congregazione del principato di 1708 - 1797 Pavia tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 (Porqueddu Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- 1990). nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il lina dal duca di Savoia Schijvanoia conta 630 anime, insie- 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- me a Gagliavola e Grumello, il feudatario è il collegio di cedentemente riunitesi, compreso Sedone, che hanno dirit- Santa Maria di Brera della Compagnia di Gesù in Milano to di voto (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). (Porqueddu 1980).

298 Semiana

Il comune è incluso nell’elenco delle terre del stato di finiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqued- Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone du 1980). (Opizzone 1644). Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già pre- comune di Sedone. 1268 cedentemente riunitesi, compreso Semiana, che hanno di- 1708 - 1797 ritto di voto (Porqueddu 1980). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Samigna e il toponimo Nobili di Samigna sono inclusi nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- nell’elenco delle terre del stato di Milano, censite per fini lina dal duca di Savoia Sedone, membro separato da Zerbo- fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). lò, conta 622 anime nel numero sono compresi anche gli abitanti di Zerbolò, il feudatario è il conte Guasco, abitante comune di Semiana. 1272 in Alessandria (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). 1708 - 1797 ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- (stabilimento delle provincie 1749). lina dal duca di Savoia Semiana conta 432 anime, i feuda- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che tari sono: il conte Antonio Raijna, abitante in Milano e il Sedone è incluso nel secondo cantone della Lomellina (ma- prete Giacinto e Odone, fratelli Sannazari abitanti in Pavia. nifesto senatorio 1750). Esiste nella comunità un vecchio e confuso catasto for- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- matosi nel 1640, ma non si conoscono le variazioni succes- tembre 1775 Sedone è confermato, ancora, alla Lumellina sive perciò per formulare l’imposta ci si avvale dell’autori- (editto 1775). tà del podestà che la fissa in un pubblico consiglio (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). comune di Sedone. 1269 Fra le terre vocali risulta anche Borgo Samignana, le co- 1798 - 1814 munità definite vocali erano quelle che partecipavano alla Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la congregazione generale per risolvere gli interessi della pro- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- vincia (Malagugini 1911). so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda luogo del sesto distretto e Sedone ne fa parte (legge 11 Bru- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla male anno IX). prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- viene confermata l’appartenenza di Semiana alla provincia tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), ne dei dipartimenti e dei distretti, Sedone è incluso nel se- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina (legge 25 Fiorile anno IX). (manifesto senatorio 1750). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Sedone ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- tembre 1775 Semiana è confermata, ancora, alla Lumellina mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo (editto 1775). di Garlasco, come comune di terza classe insieme a Zerbo- lò, con popolazione di 668 abitanti (compartimentazione comune di Semiana. consiglio. 1273 1806). 1708 - 1797 Si escludono dall’ufficio i consoli e i sindaci che non possie- comune di Sedone. 1270 dono registro. 1815 - 1859 Il numero dei consiglieri è fissato a 12 e sono compresi fra i maggiori e minori estimati. (Sono maggiori estimati quelli che Sidone è incluso nella parrocchia di Parasacco (Casalis). hanno più di 1/2 soldo di registro, minori gli altri.). I consiglieri durano in carica un anno e non possono essere eletti per due anni consecutivi. Eletti i consiglieri i loro nomi verranno posti in due bussole separate, una per i maggiori estimati l’altra per i minori, quindi SEMIANA si estrarranno due nomi per bussola e questi 4 saranno i consoli dell’anno, il primo dei maggiori e il primo dei minori per il pri- comune di Semiana. 1271 mo semestre, gli altri due per il secondo semestre dell’anno. sec. XIV - 1707 Passato l’anno ogni consigliere può scegliere un successore della sua stessa categoria d’estimo. La località è citata nell’eelenco delle terre del contado di In caso di morte si estrae un nuovo nome, ma solo se c’è più Pavia del 1250 come Semignana, in contea Lumellina (So- di un morto. riga 1913). Provvisoriamente vengono accettati come consoli o consi- Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella glieri i delegati dei maggiori estimati non residenti, e nesso dei Squadra di Lumelina, “Samignana” (statuta stratarum). registrati tranne i delegati (di cui sopra) può rifiutare la carica E’ del 1466 e precisamente del 30 agosto l’atto pubblico sotto le pene stabilite per legge. Il consiglio è valido se chiamato con la campana, sia fatto in in cui Bianca Maria, vedova di Francesco Sforza, vendeva presenza del podestà e con 2/3 dei consiglieri. molti luoghi della Lomellina per pagare le soldatesche, e Il consiglio generale viene convocato col permesso delI’in- tra questi vi era anche Semiana. tendenza. Semiana partecipa alla congregazione del Principato di Obbligo seguire un comportamento corretto, le eventuali vo- Pavia tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono de- tazioni sono segrete e nelle mani del podestà.

299 Silvano

Al consiglio partecipano solo i consiglieri, i privati che vo- Il comune di Silvano nel sec. XVI era amministrato da un gliono assistere devono averne licenza, possono fare la loro consiglio comunale formato dal consiglio ordinario e dal proposta e poi andarsene. consiglio generale della comunità (ASC Silvano Pietra). Sono esclusi dal consiglio generale i capi di casa che non hanno registro (Duboin 1827-1854). Silvano nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite comune di Semiana. 1274 per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). 1798 - 1814 Silvano non aveva propri statuti e fino al 1743 gli ammi- nistratori facevano riferimento alle norme legislative conte- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la nute negli statuti della città di Pavia. Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo La comunità, come risulta da alcuni instrumenti di inve- del terzo distretto e Semiana ne fa parte (legge 11 Brumale stitura contenuti nell’archivio comunale era proprietaria di anno IX). terreni, case e di un mulino concesso annualmente in appal- to a privati. Aveva diritto di Juspatronato sulla chiesa par- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando rocchiale e il consiglio comunale ne eleggeva sia il parroco che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- che il cappellano (ASC Silvano Pietra). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Semiana è incluso nel se- La comunità di Silvano aveva un proprio rappresentante condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna delegato alla riunione della Congregazione Generale del (legge 25 Fiorile anno IX). Principato di Pavia convocata a Pieve del Cairo il primo marzo 1566. Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Semiana ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- comune di Silvano. consiglio. 1277 mento dell’Agogna, distretto di Vigenvano, cantone quarto sec. XVI - 1743 di Mede, come Semiana con Ferreto comune di terza classe con popolazione di 600 abitanti (compartimentazione Il consiglio comunale si divideva in consiglio ordinario e consiglio generale. Il consiglio ordinario era composto da 12 1806). membri con carica annuale, eletti con seduta del 31 dicembre. Nel mese di gennaio del nuovo anno si eleggevano i due sinda- comune di Semiana. 1275 ci, di norma consiglieri in carica l’anno precedente i quali pre- 1815 - 1859 stavano giuramento di seguire nella totalità i riferimenti legisla- tivi contenuti negli statuti della città di Pavia e gli ordinamenti Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- della comunità. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Nelle sedute del consiglio dl mese di novembre di ogni anno, regi stati di terra-ferma”, Semiana viene inserita nel man- venivano eletti il camparo ed il porcaro per l’anno seguente e damento di Mede, nella provincia di Lomellina (regio edit- stabiliti i capitoli che gli stessi dovevano osservare. Con seduta to 1818, ASC Casei Gerola). del mese di dicembre di ciascun anno, il consiglio confermava con formale elezione il sindacatore del podestà prendento atto Tale decreto ridusse il numero dei comuni da 125, quanti del nominativo segnalato dal Senato di Milano e dal feudatario. erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara Venivano inoltre eletti il camerario, gli estimatori, il console dei e di Vigevano riecreando la provincia di Lomellina, suddi- rumori, il sotterratore e il maestro di scuola. visa, a sua volta, in 14 mandamenti. Il consiglio eleggeva un rappresentante della comunità dele- Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- gato a presenziare alla riunione della Congregazione generale bre Semiana, appartenente al circondario terzo di Lomelli- del Principato di Pavia (ASC Silvano Pietra). na, mandamento settimo di Mede, ha una popolazione di 1097 abitanti (decreto1859). comune di Silvano. 1278 1744 - 1798 Con il trattato di Worms del 1743 Silvano passò sotto il dominio di casa Savoia. SILVANO La comunità di Silvano è compresa nell’elenco delle ter- re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in comune di Silvano. 1276 Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- sec. XII - 1743 gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- Il toponimo si trova citato per la prima volta in un istru- pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 ed aveva un rap- mento del 1129 con cui Bernardo Vescovo di Pavia donava presentante eletto tra le comunità vocali (convocato 1744). al monastero di San Giovanni Domnarum beni in Silvano Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono (Robolini). stabiliti gli uffici di insinuazione, Silvano viene inserito Nel sec. XIV la comunità di Silvano viene infeudata da- nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). gli Sforza alla famiglia Beccaria alla quale resta fino al Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1417 quando passa sotto la giurisdizione del conte di Car- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- magnola. Con privilegio del 6 dicembre 1430 ne viene in- blici 1775); il numero dei componenti del consiglio di Sil- vestito Cristoforo Orsini e nel 1468, insieme a Corana, Sil- vano da dodici venne ridotto a quattro, conformemente alle vano passa in proprietà alla famiglia Bottigella (Bono nuove normative, ed il sindaco divenne unico. 1981). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Silva- Il primo settembre 1528 il duca Francesco Sforza Vi- no si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. sconti concede al suo consigliere Brunorio Pietra il Borgo 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- di Silvano in feudo onorifico con la totale potestà e giuri- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, sdizione su dazi, gabelle, imbottato, redditi, regalie notarili Silvano come Silvano Pietra, viene inserito nel primo can- e giudiziali (ASC Silvano Pietra). tone di Voghera (riparto 1789).

300 Sommo

comune di Silvano. consiglio. 1279 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- 1744 -1798 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Con decreto del 6 giugno 1775 viene approvato il regolamen- regi stati di terra ferma” la comunità di Silvano Pietra viene to per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de inserita nel quinto mandamento di Casei, provincia di Vo- pubblici 1775); anche la comunità di Silvano si uniformò alle ghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Ca- nuove normative, diminuendo il numero dei componenti del sei Gerola). consiglio che scese da docidici a quattro. Aveva diritto ad essere eletta in consiglio solo la popolazione Nel 1859 Silvano con una popolazione di 1139 abitanti registrata ed i maggiori estimati della comunità; potevano esse- entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel re eletti anche i residenti fuori comune, purchè si impegnassero X mandamento di Casei Gerola del circondario di Voghera per una parte dell’anno a risiedere nel territorio di Silvano e a (decreto 1859). partecipare regolarmente alle convocazioni del consiglio. Il consiglio eleggeva il sindaco nel mese di gennaio di ogni mandamento di Silvano. 1282 anno, che restava in carica per sei mesi. Scaduto il mandato, il consiglio eleggeva un nuovo sindaco, in genere il candidato 1814 - 1815 prescelto era il primo consigliere, sostituito da un nuovo inca- Con il regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabi- ricato. Compito principale del consiglio era controllare la rego- limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e lare formazione dei “causati” e dei “cotizzi”, controllare i quin- della loro distribuzione in mandamenti di giudicature (re- ternetti delle esazioni e i conti dell’esattore, controlalre la regolarità della tenuta dei libri amministrativi (catasto, libri di gio editto 1814, ASCVo) la provincia di Voghera viene sud- trasporto, atti comunali). divisa provvisoriamente in diciotto mandamenti, Silvano capo di mandamento comprendeva le terre di Cornale, Ge- comune di Silvano. 1280 rola, Casei, Corana. 1799 -1814 Con il regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabi- limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires cantoni per le assise (regio editto 1815, ASCVo) la provin- e gli aggiunti della municipalità di Silvano e Bastida de cia di Voghera viene suddivisa definitivamente in tre canto- Dossi con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre ni per le assise e in sedici mandamenti, Silvano viene com- 1801). Silvano e Bastida de Dossi viene inserito nel dipar- preso nel mandamento di Casei. timento di Marengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- SIZIANO rica per tre anni (decreto Campana 1802). Silvano nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Lu- comune di Siziano. 1283 cedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento di sec. XIV - 1756 Marengo è inserito nel circondario di Voghera (decreto Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Brayda 1801). censimento (ASMi Catasto, cart. 3024) questa comunità ri- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- sulta appartenere al vicariato di Binasco. Granzetta dichia- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- ra di fare a sé e di non essere infeudata. Per l’amministra- parte, Silvano con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- zione della giustizia dipende dal capitano di giustizia di gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Milano. Non ci sono organi di governo in quanto provvede (decreto 1805, ASC Casei Gerola). a tutto il fittabile del luogo, la popolazione ammonta a 90 anime. comune di Silvano. 1281 Nella compartimentazione del 1786 (BUP, Misc. Belcre- 1815 -1859 di T 6 n. 11) nonché nelle successive compartimentazioni L’amministrazione provvisoria della città e provincia di viene citato insieme a Gnignano Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- SOMMO bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, comune di Sommo. 1284 Silvano diveniva provvisoriamente capoluogo di manda- sec. XIV - 1707 mento appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo). Il toponimo appare citato nel diploma di Lotario e Ludo- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo vico II del 849 nel quale vengono donate al vescovo di Pa- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- via fra le altre località anche Sommo e Sairano (Bergamo monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- 1995). ture e cantoni per le assise, Silvano veniva definitivamente Nel sec. XI Sommo entra a far parte del comitato di Lo- inserito nel mandamento di Casei appartenente al terzo mello di spettanza dei conti palatini. cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, La località è citata nell’elenco delle terre del contado di ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente Pavia del 1250 come Summe nella contea Lumellina (Sori- alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Ca- ga 1913). sale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede inVoghera e Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella quello postale in Casei Gerola. Squadra di Lumelina, “Somum”(statuta stratarum).

301 Soncino

In una relazione di una visita pastorale del 1460 risultano In seguito al nuovo censimento delle provincie del 15 set- esserci 40 famiglie (Bergamo 1995). tembre 1775 Sommo è confermato, ancora, alla Lumellina Sommo non ha un podestà nel XIV secolo, così fino al (editto 1775). 1449 (Zanaboni 1991). In un documento che porta la data del 26 agosto 1469, il comune di Sommo. 1286 comune e gli uomini di Sommo costituiscono procuratori il 1798 - 1814 causidico Gaspare Tacconi, Perino Rossi, Cristoforo Cozzi, Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Rolando Brancardi e Gio. Pietro Peracchi (questi ultimi Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- abitanti di Sommo), in solido, perché compaiano dinnanzi so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- al referendario di Pavia, il signor Giacomo di Eustachio e a luogo del sesto distretto e Sommo ne fa parte (legge 11 qualunque altro funzionario si rendesse necessario in meri- Brumale anno IX). to al riparto e alla distribuzione degli oneri fiscali di imbot- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando tato per il luogo e comune di Sommo (tassa del sale, dei ca- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- valli, del carreggio del porto di Bastida Pancarana ecc.). i tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- nomi dei 26 uomini che compaiono in rappresentanza del ne dei dipartimenti e dei distretti, Sommo è incluso nel se- comune, corrispondenti a più di due terzi aventi diritto so- condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna no: Stefano Mamoli, anche a nome del fratello Bartolomeo, (legge 25 Fiorile anno IX). Rolando Brancardi, Gio. Pietro Gatti anche a nome dei pro- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 pri fratelli, Perino Rossi, Bernardolo di Lossano, Pietro Mi- Sommo ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- lanesi, Cristoforo Cozzi anche a nome dei fratelli, Giovanni mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo Gazzaniga, Biagio Ferrari, Filippo Gatti anche a nome del di Garlasco, come comune di terza classe con popolazione fratello, Giacomo Brancardi di Beltramino, che agisce di 946 abitanti (compartimentazione 1806). come capo famiglia a nome del vecchio padre, Ubertino di Magenta, Guglielmo di Magenta, Antonio Fulgosi, Giovan- nino Gazzaniga, Giovanni Brambilla, Antonio di Lossano, comune di Sommo. 1287 Damiano di Mozzate anche a nome del fratello, Agostino di 1815 - 1859 Bonadeo, Cristoforo Scotti, Giovannino Maganzi, Pietro di Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Sommo Bomano, Firmo Barbieri, Dionisio Vecchi, Guniforto Ma- insieme a Sairano e San Nazzaro del Bosco, è incluso nel moli e Agostino Rossi (Zanaboni 1991). mandamento di Carbonara, nella provincia di Vigevano (re- In un documento del 21 settembre 1474 il nobile Antonio gio editto 1814, ASCVo). Careni, podestà della terra di Sairano, di Sommo e perti- Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Sommo nenze, costituisce i propri luogotenenti Gio. Martino di insieme a Bombardone e Sannazzaro del Bosco, è incluso Gandino e Bernardo di Abramelo (sic.?) in solido, perché nel mandamento di Cava, nella provincia di Vigevano (re- possano esercire l’ufficio della podesteria in sua assenza gio editto 1815, ASCVo). (Zanaboni 1991). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Nel 1487 il podestà della Squadra di Sommo è Francesco tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Rampi (Zanaboni 1991). regi stati di terra-ferma”, Sommo viene inserito nel manda- Da un documento che porta la data del 5 settembre 1505 mento di Cava, nella provincia di Lomellina (regio editto risulta console Pedrolo di Negrone (Zanaboni 1991). 1818, ASC Casei Gerola). Nel 1583 vi era infeudato il conte Gerolamo Cornazzano Sommo appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di mentre, nel 1600, i diritti passarono alla Mensa Vesovile di Novara. Dipendente dal Magistrato di Appello di Casale, i Pavia (Bergamo 1995). suoi uffici di Intendenza e di Tribunale di Prima Cognizio- Il comune è incluso nell’elenco delle terre del stato di ne sono quelli di Mortara, quello di Insinuazione è a Garla- Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone sco, mentre l’ufficio di Posta è a Cava. (Opizzone 1644). Conta una popolazione di 1033 abitanti. (Casalis) Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- comune di Sommo. 1285 bre Sommo, appartenente al circondario primo di Pavia, 1708 - 1797 mandamento quinto di Cava, ha una popolazione di 1511 abitanti (decreto 1859). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina dal duca di Savoia Sommo conta 506 anime, il feuda- tario è Giovanni Battista Ghisleri, abitante in Milano. Il territorio è visibilmente danneggiato dal fiume Po, per- SONCINO chè il nuovo canale aperto che gli passa proprio nel centro, causa corrosione e insabbiamenti (ASTo, Paesi di nuovo comune di Soncino. 1288 acquisto). sec. XIV - 1756 ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Il toponimo appare in una investitura del monastero di del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla San Pietro in Ciel d’ Oro del 5 marzo 1201 in un elenco di prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). coerenze nel nome di “Arditus de Sucino”. Costui viene ci- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 tato nuovamente tra i testimoni di contratto dotale del 15 viene confermata l’appartenenza di Sommo alla provincia aprile 1206 e nel contratto dotale di Stefano, figlio di “Ar- Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). ditus” del 27 gennaio 1224 (Le carte del monastero di San Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Pietro in Ciel d’ Oro di Pavia Il fondo cittadella 1200 - 1250 il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina ac. Ezio Barbieri, Carla Maria Cantù, Ettore Cau, Fontes, (manifesto senatorio 1750). Pavia - Milano, 1988).

302 Soriasco

Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Nell’elenco delle terre del contado pavese del 1250 viene censimento del 1751 (ASMi Catasto, cart. 3019) questa co- citato come Suriascum cum Curia come appartenente munità della campagna soprana dichiara di fare a sé e di es- all’Oltrepo (Soriga 1913). sere infeudata al signor Bellini di Milano che non riceve Nel 1349 Soriasco apparteneva alla famiglia Giorgi, nel censi. La giustizia è amministrata dal podestà feudale che 1639 era feudo della famiglia Gambarana e faceva parte del riceve un compenso per la visita delle strade; al podestà feudo di Donelasco (Cavagna Sangiuliani, Guasco). feudale, oltre che a quello di Pavia presta giuramento il “Suriascum” è inserito nel comparto delle strade degli console. “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Il comune è retto dal console da due deputati e dai tre Padum (Statuta stratarum). maggiori estimati che presiedono il consiglio generale, i Soriasco compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- due deputati eleggono i propri successori. Le scritture sono catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- tenute da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- in Milano e la popolazione ammonta a 224 anime. rio, tra i dichiaranti sono il console e il camparo della comunità (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. comune di Soncino. 1289 17). 1757 - 1796 Soriasco nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite 1757 Soncino viene posto nella delegazione II della cam- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). pagna soprana pavese con aggregata Cassina Cavagnate Come riportato dall’atto di possesso del 27 ottobre 1652, (Compartimentazione teresiana 1757). Soriasco viene infeudato dalla regia camera di Milano al Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 conte Gerolamo Del Pozzo (ASTo Paesi di nuovo acqui- settembre 1786 (BUP, Misc. Belcredi T 6 n. 11) il comune sto). risulta appartenere alla delegazione II della Campagna So- Il 25 giugno 1677 il console di Soriasco viene convocato prana sempre aggregato a Cassina Cavagnate. dalla regia camera di Milano per rispondere sulla proprietà del dazio del pane, vino, carne e imbottato (ASTo paesi comune di Soncino. 1290 nuovo acquisto). 1797 - 1815 Per mezzo la compartimentazione del 1797, proclama comune di Soriasco. 1293 del 22 fruttidoro anno 5˚ della Repubblica, il comune viene 1744 -1798 assegnato al distretto di …. Con il trattato di Worms del 1743 Soriasco passò sotto il Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del dominio di casa Savoia. 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune…… La comunità di Soriasco è compresa nell’elenco delle Con la legge del 5 Vendemiale anno VII Soncino viene terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante assegnato al distetto VI di Binasco. in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- Nel 1801, Legge 25 fiorile anno IX, il comune viene ag- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del gregato al ………….o del dipartimento dell’Olona avente principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 ed aveva per capolugo Pavia. un proprio rappresentante eletto nelle comunità vocali Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno (convocato 1744). 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono to d’Olona, distretto II Pavia, cantone V Bereguardo con stabiliti gli uffici di insinuazione, Soriasco viene inserita popolazione di 245 abitanti unito a Cassina Cavagnate. nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le comune di Soncino. 1291 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- 1816 - 1859 blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Con la compartimentazione territoriale del regno lom- che Soriasco fosse amministrato da un sindaco e quattro bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di consiglieri componenti il consiglio ordinario. Soncino viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Soria- - della provincia di Pavia unito a Cassina Cavagnate. sco si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di S.M. Nel successivo compartimento territoriale (notificazione 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- 1 luglio 1844) viene unito a Rognano, da esso si evince bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, inoltre che il comune era dotato di convocato. Soriasco, viene inserito nel terzo cantone di Broni (riparto 1789).

comune di Soriasco. 1294 SORIASCO 1799 - 1814 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge comune di Soriasco. 1292 del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires sec. XIV - 1743 e gli aggiunti della municipalità di Soriasco con decreto del Il toponimo si trova per la prima volta citato in conferme 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Soriasco viene in- di donazioni fatte al monastero di Bobbio dagli imperatori serito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- Lotario nell’anno 842, Ludovico nell’anno 861 e Berenga- ghera (decreto Campana 1801). rio nel 903 (Cavagna Sangiuliani). Federico I con diploma Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- dell’8 agosto 1164 riconferma Soriasco alla città di Pavia. partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri

303 Spariano municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- nevino, Golferenzo, Rovescala, Guzzano e appartenente rica per tre anni (decreto Campana 1802). alla provincia di Voghera ( ASCVo Grida cart. ). Soriasco nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ di Marengo è inserita nel circondario di Broni (decreto regi stati di terra ferma” la comunità di Soriasco diviene un- Brayda 1801). dicesimo mandamento della provincia di Voghera, divisio- ne di Alessandria comprendente le comunità di Canevino, Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- Donelasco, Golferenzo, Montecalvo, Rovescala, Soriasco, strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Volpara (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). parte, Soriasco con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Con l’annessione del 1859 alla provincia di Pavia, Soria- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). sco diviene ottavo mandamento del circondario di Voghera comprendente i comuni di Canevino, Donelasco, Golferen- zo, Montecalvo, Rovescala, Soriasco, Volpara (Rattazzi 23 comune di Soriasco. 1295 ottobre 1859). 1815 -1859 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento SPARIANO amministrativo del 1775. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- comune di Spariano. 1297 bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte sec. XIV - 1743 e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, So- riasco diveniva provvisoriamente capoluogo di mandamen- Il toponimo si trova citato nel codice diplomatico di Bob- to appartenente alla provincia di Voghera (regio editto bio nei secc. IX e X come luogo dove il monastero posse- 1814, ASCVo). deva beni. In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Spariano compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- ture e cantoni per le assise, Soriasco diveniva definitiva- rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). mente capoluogo di mandamento appartenente al secondo Spariano nel 1634 è inserita nell’elenco delle terre del cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente Opizzone (Opizzone 1634). alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Ca- sale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e comune di Spariano. 1298 quello postale in Soriasco. 1744 - 1798 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Con il trattato di Worms del 1743 Spariano passò sotto il regi stati di terra ferma” la comunità di Soriasco viene in- dominio di casa Savoia. serita nell’undicesimo mandamento di Soriasco, provincia La comunità di Spariano (come Sparano) è compresa di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un pro- ASC Casei Gerola). prio rappresentante in Voghera alla riunione generale per Nel 1859 Soriasco con una popolazione di 1815 abitanti l’elezione della congregazione dei possessori dei beni rura- entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel li nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno VIII mandamento di Soriasco del circondario di Voghera 1744 (convocato 1744). (decreto 1859). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Spariano (come Sparano) viene inserito nella tappa di Broni (Duboin). mandamento di Soriasco. 1296 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le 1815 - 1859 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, So- che Spariano fosse amministrata da un sindaco e quattro riasco diveniva provvisoriamente capo di mandamento ap- consiglieri componenti il consiglio ordinario. partenente alla provincia di Voghera e comprendeva le terre Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Spaira- di Rovescala Donelasco, Volpara, Montecalvo (ASCVo no (come Sparano) si trova inserito nel distretto di Voghera Grida cart.). (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- di Voghera, Sparano unito a Bosnasco (di cui diverrà frazio- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ne) viene inserito nel terzo cantone di Broni (Duboin). ture e cantoni per le assise, Soriasco diveniva definitiva- Nella compartimentazione della repubblica francese, mente mandamento inserito nel secondo cantone con i Sparano viene unito a Bosnasco di cui dopo il 1816 diviene comuni di Montarco, Donelasco, Montecalvo, Volpara, Ca- frazione.

304 Spessa

SPARVARA Con il regio editto del 1818 si ridusse il numero dei Co- muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- comune di Sparvara. 1299 lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la sec. XIV - 1707 Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). In un diploma di Federico I del 1164 fra le terre concesse Oggi Sparvara è frazione di Gambarana (Bergamo 1995) a Pavia viene citata anche Sparvara. Tale concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Fe- derico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230 (Malagugi- ni 1912). Sparvara con Cambiò è incluso nell’elenco delle terre del SPESSA stato di Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opiz- zone (Opizzone 1644). comune di Spessa. 1303 Separatamente appare anche il toponimo Nobili di Spa- sec. XIV - 1756 rava (ibidem) Il toponimo appare come “Spexa” della zona “inter pa- piam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro e comune di Sparvara. 1300 di giogatico del 1181 (Bollea 1909). 1708 - 1797 Successivamente è presente nell’estimo del 1250 come Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- “Spixia Suprana et Subtana” (Soriga 1913). nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del lina dal duca di Savoia, Cambiò, con Sparvaro contano 450 censimento ricevute il 19 gennaio 1751 (Risposte ai 45 anime, i feudatari sono i conti Francesco e Carlo Sparvara, quesiti, cart. 3021) risulta che questa località della Campa- abitanti in questi luoghi. gna Sottana era infeudata al conte Antonio Barbiano di Bel- La comunità fa riferimento alla misura dell’anno 1680 gioioso che riceveva dei tributi. A Belgioioso risiedeva un quando si formò il catasto generale, ma da allora, a causa luogotenente feudale del pretore di Filighera a cui era sot- dell’inondazione del fiume il territorio è inevitabilmente toposto il comune. cambiato (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). La comunità è retta da un console che presta giuramento ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda sia podestà feudale che presso la banca del pretorio di Pa- del 1723, insieme a Gambio, fa parte della provincia Lo- via, il consiglio generale si fa nella piazza con l’assistenza mellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento del luogotenente feudale, del suo attuario, del cancelliere e delle provincie 1723). dei maggiori estimati. Le scritture sono tenute da un can- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 celliere salariato, non ci sono procuratori in Milano e la po- viene confermata l’appartenenza di Sparvara, con Cambiò polazione è di 422 anime. alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). comune di Spessa. 1304 Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che 1757 - 1796 il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- Indicato come appartenente al campagna sottana, delega- nifesto senatorio 1750). zione IX (Compartimentazione teresiana del 1757). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 tembre 1775 Sparvara è confermata, ancora insieme a settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Cambiò, alla Lumellina (editto 1775). ta appartenere alla delegazione IX della Campagna Sotta- Il vescovo di Tortona, mercè di scambio in un duello. na. aveva ottenuto la possidenza del feudo, ma contrastato dai duchi di Milano, ha una autorità assai limitata, finchè, nel comune di Spessa. 1305 gennaio del 1784 il vescovo Peyretti dove cedere molti di- 1797 - 1815 ritti a casa Savoia, la quale, in forma copensativa gli conce- de l’infeudazione del luogo colla dignità di principato (per- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama ciò il vescovo era anche principe di Cambiò) (Bergamo del 22 fruttidoro anno V) Spessa viene considerata frazione 1995). di Santa Cristina appartenente al distretto di Belgioioso in- sieme a Spessetta Balbiani e Spessetta Speciani. comune di Sparvara. 1301 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 1798 - 1814 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) Spessa diviene comune e mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioio- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 so, anche Spessetta Balbiani e Spessetta Speciani in Sparvara ricade sotto il dominio napoleonico, e precisa- quest’occasione formano un comune separato. mente nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- cantone quarto di Mede, come comune di terza classe con tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- il toponimo di Cassine Sparvara insieme a Cambiò, con po- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- polazione di 477 abitanti (compartimentazione 1806). mo del dipartimento dell’Olona, non sono indicate le sue frazioni, tuttavia Spessetta Balbiani fa comune a sé. comune di Sparvara. 1302 Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune insieme a 1815 - 1859 Spessetta Balbiani viene aggregato al secondo distretto del Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Sparvara dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. è incluso nel mandamento di Pieve del Cairo, nella provin- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno cia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen-

305 Spessetta Balbiani to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo popolazione di 902 abitanti unito alle frazioni di Spessetta Pavia. Balbiani, Spessetta Speciani e una porzione di Pissarello. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- comune di Spessa. 1306 sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- 1816 - 1859 partimento dell’Olona. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Nel 1801, Legge 25 fiorile anno IX, il comune viene ag- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Spessa viene assegnato al quarto distretto - Corteolona - avente per capolugo Pavia ed è citato insieme a Spessa. della provincia di Pavia. Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Con decreto del 16 agosto 1816 viene unito a Spessetta Pavia, cantone I Pavia con popolazione di 902 aggregato Balbiani con Spessetta Speciani e una porzione di Pissarel- con Spessa, Spessetta Speciani e una porzione di Pissarelo. lo. Gli stessi dati vengono riportati nella divisione territoriale Nel successivo compartimento territoriale (notificazione del 1806. 1 luglio 1844) mantiene l’aggregazione, da esso si evince inoltre che il comune era dotato di convocato. comune di Spessetta Balbiani. 1310 Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- 1816 - 1859 cazione 23 giugno 1853) il comune di Spessa risulta com- preso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolona an- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- cora aggregato a Spessetta Balbiani, Spessetta Speciani e bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di una porzione di Pissarello. La sua popolazione era formata Spessetta Balbiani viene assegnato al quarto distretto - Cor- da 783 abitanti. teolona - della provincia di Pavia unito a Spessetta Speziani Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- e una porzione di Pissarello. dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 840 Nel successivo compartimento territoriale (notificazione abitanti. 1 luglio 1844) viene unito a Spessa.

SPESSETTA BALBIANI SPIRAGO comune di Spessetta Balbiani. 1307 comune di Spirago. 1311 sec. XIV - 1756 sec. XIV - 1756 Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Il toponimo appare citato come appartenente alla zona censimento (ASMi Catasto, cart. 3021) questa comunità “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di della campagna sottana dichiara di fare a sé e di essere in- fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). feudata al conte Antonio Barbiano di Belgioioso che riceve Successivamente è indicato come appartenente alla Cam- tributi dalla popolazione. Per l’amministrazione della giu- pagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato stizia dipende dal luogotenente del pretore di Filighera che di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). risiede a Belgioioso presso, oltre che dal podestà di Pavia, Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del presso il quale presta giuramento il console. il cancelliere censimento ricevute il 13 marzo 1751 (Risposte ai 45 que- salariato. La comunità ha sotto di sé Spessetta Speciani e la siti, cart. 3020) questa località della Campagna Sottana ri- popolazione ammonta a 110 anime. sulta parte del feudo di Belgioioso dove risiede il podestà feudale. comune di Spessetta Balbiani. 1308 La comunità è retta da un console, che presta giuramento 1757 - 1795 al podestà feudale e presso la banca del pretorio di Pavia, e da un deputato. Annualmente si riuniscono i maggiori esti- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del mati nel consiglio generale per la taglia e in quest’occasio- 1757 Spessetta Balbiani viene indicato come appartenente ne si rinnovano il deputato e il console. Le scritture sono te- al campagna sottana, delegazione IX con aggregati Spes- nute da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in setta Speziani e una porzione di Pissarello (Compartimen- Milano, la popolazione è di 132 anime. tazione teresiana del 1757). Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 comune di Spirago. 1312 settembre 1786 (BUP, Misc. Belcredi T 6 n. 11) il comune 1757 - 1796 risulta appartenere alla delegazione IX della Campagna Sottana con aggregata Spessetta Speciani. Nella compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 Spirago è indicato come appartenente al campagna comune di Spessetta Balbiani. 1309 sottana, delegazione VII con aggregate Cassina del Bro- glio, Cassina Schiaffinata e Malpaga (Compartimentazione 1797 - 1815 teresiana 1757). Per mezzo compartimentazione del 1797, proclama del Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 22 fruttidoro anno 5˚ della Repubblica, il comune viene as- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- segnato al distretto di Belgioioso. ta appartenere alla delegazione VII della Campagna Sotta- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del na aggregato alle frazioni di Cassina del Broglio, Cassina 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- Schiaffinata e Malpaga.

306 Staghiglione comune di Spirago. 1313 comune di Staghiglione. 1316 1797 - 1815 1744 -1797 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Con il trattato di Worms del 1743 Staghiglione passò sot- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- to il dominio di casa Savoia. stretto di Belgioioso unito a Cassina del Broglio, Cassa Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Schiaffinata e Malpaga. stabiliti gli uffici di insinuazione, Staghiglione viene inse- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del rito nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso e l’ag- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- gregazione alle sue frazioni. blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- che Staghiglione fosse amministrato da un sindaco e quat- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- tro consiglieri componenti il consiglio ordinario. mo del dipartimento dell’Olona, non sono indicate le sue Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Satghi- frazioni. glione si trova inserito nel distretto di Bobbio (editto di Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- avente per capolugo Pavia. ra, Staghiglione, viene inserito nel secondo cantone di Var- zi (riparto 1789). Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- comune di Staghiglione. 1317 to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- polazione di 457 abitanti sempre unito alle frazioni di Cas- 1799 - 1814 sina del Broglio, Cassina Schiaffinati e Malpaga. Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires comune di Spirago. 1314 e gli aggiunti della municipalità di Staghiglione con decre- 1816 - 1859 to del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Staghiglione viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- rio di Bobbio (decreto Campana 1801). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Spirago viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - della partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri provincia di Pavia unito a Cassina del Broglio, Cassina municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Schiaffinata e Malpaga. rica per tre anni (decreto Campana 1802). Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Staghiglione nel riparto delle azioni dell’ex commenda luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento comune era dotato di convocato. di Marengo è inserita nel circondario di Bobbio (decreto Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Brayda 1801). cazione 23 giugno 1853) il comune di Spirago risulta com- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- preso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso ancora strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- aggregato a Cssina del Broglio, Cassina Schiaffinata e Mal- parte, Staghiglione con decreto del 13 giugno 1805 viene paga. La sua popolazione era formata da 440 abitanti. aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 848 abitanti. comune di Staghiglione. 1318 1815 - 1859 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni STAGHIGLIONE l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. comune di Staghiglione. 1315 In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- sec. XIV - 1743 bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Il toponimo lo si trova citato come Statio e Stagio Staghiglione veniva provvisoriamente inserito nel manda- nell’Ager Laevorum (Capsoni). Seguì nei secoli le sorti del mento di Montalto appartenente alla provincia di Voghera feudo di Fortunago. Si trova citato nel 950 con Fortunago, (regio editto 1814, ASCVo). Gravanago, Montepicco, Monteferra, Rocca Susella, come In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo facente parte del comitato di Tortona dipendente da Oberto stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- marchese della Liguria. monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Staghiglione, come appartenente alla giurisdizione di ture e cantoni per le assise, Staghiglione veniva definitiva- Fortunago, nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- mente inserito nel mandamento di Montalto appartenente po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- Dagli atti della visita pastorale del 1734 la parrocchia di nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Staghiglione contava 64 famiglie per un totale di circa tre- Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio cento abitanti (Goggi 1973). e quello postale in Montalto.

307 Stefanago

Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- STRADELLA tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Staghiglione viene inserita nell’ottavo mandamento di Montalto, provincia di comune di Stradella. 1321 Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC sec. XIII - 1743 Casei Gerola). Nel 1859 Staghiglione con una popolazione di 1183 abi- Il toponimo, come Stratella, si trova citato per la prima tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- volta in un atto di vendita del 23 gennaio 1029 fatto da Ge- rito nel VI mandamento di Montalto del circondario di Vo- rardo diacono a Ugo marchese d’Este (Gabotto 1925). Nel ghera (decreto 1859). sec. XIII Stradella era comune dipendente dalla curia di Montalino e feudo del capitolo della cattedrale di Pavia, aveva propri consoli e consiglio generale come si evince dal documento in data 10 agosto 1220 del vescovo di Pavia, dove concedeva il privilegio di tenere il mercato nel giorno STEFANAGO di martedì (Bollea 1910). Stradella è inserita nell’elenco delle terre del contado pa- comune di Stefanago. 1319 vese del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga sec. XIII - 1743 1913). La località Stefanago nel 950 si trova citata con Staghi- glione, Fortunago, Gravanago, Montepicco, Monteferra, Aveva propri statuti stabiliti dal vescovo Pietro Grassi il Rocca Susella, come facente parte del comitato di Tortona 19 novembre 1419 “in qualità di conte di Stradella e di tutta dipendente da Oberto marchese della Liguria. Federico II la curia di Montalino e in quanto vescovo di Pavia signore con privilegio dell’anno 1219, concesse Stefanago alla città temporale e spirituale” (statuti 1991). Composto di 83 ca- di Pavia. pitoli, il primo trattava del giuramento di fedeltà al feuda- tario “ogni uomo che abita o che abiterà alla Stradella e nel- Si trova citato nell’elenco delle terre del contado pavese la curia di Montalino, raggiunti i quindici anni di età deve del 1250 come Stephanagum, appartenente all’Oltrepo giurare fedeltà al vescovo feudatario ogni anno e ogni volta (Soriga 1913). che ne sarà richiesto” (statuti 1991) e i rimanenti riguarda- Nel 1317 i fratelli De Curte, feudatari di Stefanago ema- vano le diverse pene a cui i vassalli venivano sottoposti nel nano gli statuti, con attenzione, più che all’organizzazione caso di mancanze sia verso il feudatario che verso i comu- amministrativa della comunità, a regolamenti di vita cam- nitari e le terre della comunità. Una sezione apposita relati- pestre (Cavagna Sangiuliani). va all’amministrazione comunale negli statuti non è pre- Il feudo passò successivamente alla famiglia Dal Verme sente, un’unico capitolo parla espressamente e, il conte Luigi nel suo testamento del 1479 lo cede al fi- dell’amministrazione ed è il sedicesimo dove ancora ven- glio Pietro, nel 1486 Ludovico il Moro lo donava insieme a gono inflitte pene per “chi raduna o fa radunare il consiglio Fortunago e Retorbido a Girolamo Riario. Nel 1527 Carlo senza licenza del vescovo o rettore"(statuti 1991). Era pre- V lo conferma alla famiglia Botta di Pavia insieme ai feudi sente il consiglio, i consoli e il consiglio di credenza, ma di Fortunago e Calcababbio. Nel 1548 Bergonzo Botta ven- questi non potevano riunirsi senza il mandato del vescovo. dette Stefanago e tutto il feudo di Fortunago (staghiglione, Al consiglio doveva presenziare il podestà. Il vescovo giu- Gravanago,Montepicco e Roccasusella) ai marchesi Mala- dicava altresì in appello ed era espressamente proibito a spina di Oramala che ne restano proprietari fino al 1770. chiunque di presentare querela sia civile che penale ad altri Aveva un proprio podestà nominato dai signori, i consoli se non alla sua autorità, e nel 1405 in occasione di una ri- e i campari e propri statuti (Cavagna Sangiuliani). volta, i colpevoli furono giudicati dall’autorità ecclesiastica Stefanago nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- anzichè da quella civile (Carlone 1983). trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite E’ del 1479 una disputa tra il capitolo della cattedrale di per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Pavia e le autorità ducali di Milano in merito all’elezione del podestà e del castellano e dal 1585 al 1588 si sussegue comune di Stefanago. 1320 un’altra disputa sulla spettanza del giudizio in appello, a 1744 - 1798 conclusione, il Senato di Milano ordinava al podestà di Pa- Con il trattato di Worms del 1743 Stefanago passò sotto via di avocare tali cause a giudici della città (ASM feudi ca- il dominio di casa Savoia. merali, cart. 585). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Stradella (come Stratella) è inserita nel comparto delle stabiliti gli uffici di insinuazione, Stefanago viene inserito strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenen- nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). te all’Ultra Padum (Statuta stratarum). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Il feudo fu consegnato nel 1752 al regno sabaudo. blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Nel 1457 la popolazione contava 214 famiglie e 943 abi- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare tanti. che Stefanago fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Stradella compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Stefa- tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- nago si trova inserito nel distretto di Bobbio (editto di S.M. rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Stradella nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltre- Stefanago, viene inserito nel secondo cantone di Varzi (ri- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite parto 1789). per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).

308 Stradella

comune di Stradella. camparo. 1322 di Marengo è inserita nel circondario di Broni (decreto sec. XIV - 1743 Brayda 1801). Il capitolo trentanove degli statuta comunis Stratelle tratta Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- dei compiti dell’ufficiale dei campi: il camparo. Eletto annual- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- mente forse tra gli stessi consoli del comune, i suoi compiti si parte, Stradella con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- può dire fossero quelli universalmente riconosciuti: cioè di vi- gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera gilare “iuste et legaliter” su tutto quanto è affidato alla sua cu- stodia, cioè la totalità dei beni comunali, esercitando il suo uf- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). ficio in buona fede e senza frodi e di identificare i frodatori e denunciarli alla massima autorità. comune di Stradella. 1326 1815 -1859 comune di Stradella. consiglio. 1323 sec. XIV - 1734 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Negli statuta comunis Stratelle una sezione apposita relativa Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni all’amministrazione comunale non è presente, un’unico capito- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento lo parla espressamente dell’amministrazione ed è il sedicesimo amministrativo del 1775. dove vengono inflitte pene per “chi raduna o fa radunare il con- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- siglio senza licenza del vescovo o rettore"(statuta 1991). Il con- siglio, i consoli e il consiglio di credenza, non potevano riunirsi bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte senza il mandato del vescovo e obbligatoriamente al consiglio e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, doveva presenziare il podestà. Qualsiasi decisione fosse stata Stradella diveniva provvisoriamente capoluogo di manda- presa in un consiglio convocato senza l’autorizzazione vescovi- mento appartenente alla provincia di Voghera (regio editto le, era soggetta a non validità ed i consoli erano costretti a pa- 1814, ASCVo). gare una multa di 40 soldi (statuta 1991). Il consiglio era for- mato da due consoli e dieci consilieri (Carlone 1983). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- comune di Stradella. 1324 ture e cantoni per le assise, Stradella diveniva definitiva- 1744 - 1798 mente capoluogo di mandamento appartenente al secondo Con il trattato di Worms del 1743 Stradella passò sotto il cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, dominio di casa Savoia. ASCVo), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla La comunità di Stradella è compresa nell’elenco delle divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Casale, terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Broni e quello po- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- stale in Stradella (Casalis ). gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del Vi era un ufficio di dogana ed una ricevitoria delle gabel- principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 ed aveva le, una stazione di carabinieri reali a cavallo e un ufficio vi- un proprio rappresentante eletto tra le comunità vocali dimazione passaporti essendo il comune posto a confine (convocato 1744). con il regno Lombardo Veneto ed i ducati di Parma e Pia- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono cenza. stabiliti gli uffici di insinuazione, Stradella viene inserita Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le regi stati di terra ferma” la comunità di Stradella viene in- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- serita nel dodicesimo mandamento di Stradella, provincia blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare ASC Casei Gerola). che Stradella fosse amministrata da un sindaco e quattro Erano aggreagte a Stradella le frazioni di Torre de Sac- consiglieri componenti il consiglio ordinario. chetti, Colombara, Plessa, Santa Maria Roncalberico, Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Stra- Montegrigione, Piane, Colombetta, Orzoni, Valle del Muto, della si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. Santa Croce, Previano, Boccazza, Casa Massimini, Torzi- 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- no, Cadonica, Montallegro, San Zeno, Rocca di Montalino, bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Montebruciato, Cassinello, Beria, Casa de Berni, Solenga, Stradella, viene inserita nel terzo cantone di Broni (riparto Ruscona, Corriggio, Monastero, Badia del conte Gazzani- 1789). ga. La popolazione conta 5368 abitanti (Casalis 1850). comune di Stradella. 1325 Nel 1859 Stradella con una popolazione di 6977 abitanti 1799 - 1814 entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge IV mandamento di Stradella del circondario di Voghera del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires (decreto 1859). e gli aggiunti della municipalità di Stradella con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Stradella viene in- mandamento di Stradella. 1327 serito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- 1815 - 1859 ghera (decreto Campana 1801). In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Stradella diveniva provvisoriamente capoluogo di manda- rica per tre anni (decreto Campana 1802). mento della provincia di Voghera a cui facevano riferimen- Stradella nel riparto delle azioni dell’ex commenda di to i comuni di Portalbera ed Arena (regio editto 1814, Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento ASCVo).

309 Strazzago

In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo comune di Terno. 1331 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- 1708 - 1797 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- ture e cantoni per le assise, Stradella diveniva definitiva- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- mente capoluogo di mandamento appartenente al secondo lina dal duca di Savoia Terno, altre volte cantone di Vellez- cantone della provincia di Voghera a cui facevano riferi- zo, conta 26 anime, il suo principale feudatario è il mento i comuni di Torre de Sacchetti, Arena, Parpanese, colonnello Federico Giussano, abitante in Milano (ASTo, Portalbera, Portalbarella ( regio editto 1815, ASCVo). Paesi di nuovo acquisto). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla regi stati di terra ferma” la comunità di Stradella diviene prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). dodicesimo mandamento della provincia di Voghera, divi- sione di Alessandria comprendente i comuni di Arena, Por- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 talbera e Stradella (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). viene confermata l’appartenenza di Terno alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), Nel 1859 Stradella viene aggregata alla provincia di Pa- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che via, con decreto del 23 ottobre 1859 (Rattazzi) viene ad es- il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- sere quarto mandamento del circondario di Voghera com- nifesto senatorio 1750). prendente i comuni di Arena, Portalbera e Stradella (decreto 1859). Il comune di Terno viene aggregato, nel 1759 a quello di Vellezzo (Casalis). podestà. 1328 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- tembre 1775 Terno è confermato, insieme a Velezzo e sua sec. XIV - 1743 Pieve, alla Lumellina (editto 1775). Negli statuta comuni Statelle del 1419 il capitolo settan- tacinque riguarda il giuramento che il podestà deve fare ad comune di Terno. 1332 osservanza degli statuti, nulla di più viene esplicitato in 1798 - 1814 merito al suo ruolo di rappresentanza dell’autorità feudale se nonchè doveva giudicare in prima istanza, surrogare il Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 podestà di Portalbera e vegliare sul mercato. Era nominato Terno, con la sua Pieve, ricade sotto il dominio napoleoni- dal vescovo e doveva presenziare a tutti i consigli della co- co, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, munità. cantone quarto di Mede, come comune di terza classe unito a Campalestro, Vellezzo con popolazione di 496 abitanti (compartimentazione 1806).

comune di Terno. 1333 STRAZZAGO 1815 - 1859 Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Terno è comune di Strazzago. 1329 incluso nel mandamento di Mede e dipendenze, nella pro- sec. XIV - 1756 vincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- Con il regio editto del 1818 si ridusse il numero dei Co- tuta Stratarum” del 1452 come “Sterzagum” appartenente muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- alla squadra della “subtana Papiae” (Bassi 1996). lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la Indicati come Strazzago appartenente alla Campagna Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Il comune oggi è frazione di Velezzo. (Bergamo 1995) Dalle risposte ai quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il 26 marzo 1751 (ASMi Catasto, cart. 320) emerge che anche questo comune non era infeudato e mancava il giusdicente. TERRASA La comunità era retta dal console che prestava giuramen- to presso la cura pretoria di Pavia e da un deputato le fun- comune di Terrasa. 1334 zioni di cancelliere erano svolte da un “ragionato” salaria- sec. XIV - 1707 to, non c’erano procuratori in Milano e la popolazione era di 200 anime. Anticamente detto Villata si forma dalle cascine Terrasa, appunto, Roncone e Valdinetto. Nel 1163 Villata era annesso al feudo di Candia (Berga- mo 1995). TERNO Con altre terre vicino al Sesia, Terrasa passò sotto il do- minio del marchese Teodoro, quando nel 1404 questo mar- chese di Monferrato era anche padrone di Vercelli. comune di Terno. 1330 Nel 1447 occupata dal duca Lodovico di Savoia fu ceduta sec. XIV - 1707 nel 1454 al duca di Milano, Francesco Sforza. Terno è incluso nell’elenco delle terre del stato di Mila- Terrasa con Villata e Roncone è incluso nell’elenco delle no, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzo- terre del stato di Milano, censite per fini fiscali da Ambro- ne 1644). gio Opizzone (Opizzone 1644).

310 Torradello comune di Terrasa. 1335 TIROGNO 1708 - 1797 comune di Tirogno. 1338 ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda sec. XIV - 1756 del 1723, citata con il toponimo di Terrazza o sia Villata o Toncore, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). censimento ricevute nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3019) questa comunità della campagna soprana dichiara di fare a Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 sé e di essere infeudata al marchese Galeazzo Pietragrassa viene confermata l’appartenenza di Terrasa, con Villata e che non riceve censi. Il podestà feudale che non riceve Roncore alla provincia Lomellina (stabilimento delle pro- emolumenti risiede a Torre del Mangano. Il console, eletto vincie 1749). annualmente con pubblico incanto durantei il consiglio ge- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che nerale in occasione del riparto dell’imposta, giura sia pres- il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina so il podestà feudale che presso la banca criminale di Pavia. (manifesto senatorio 1750). Il comune è retto dal console e dal maggiore estimato coa- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- diuvati da un cancelliere salariato. Non ci sono procuratori tembre 1775 Teraza con Villata e Roncone sono conferma- in Milano e la popolazione ammonta a 73 anime. ti, ancora, alla Lumellina (editto 1775). Nelle compartimentazioni successive Tirogno viene cita- to insieme a Torriano. comune di Terrasa. 1336 1798 - 1814 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la TORRADELLO Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo comune di Torradello. 1339 del terzo distretto e Villata, citata con Terasa e Roncone, ne sec. XIV - 1756 fa parte (legge 11 Brumale anno IX). Il toponimo appare Il toponimo appare nel comparto del- Nella compartimentazione territoriale dle 28 aprile 1806 le strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Torra- Villata con Roncone, ricade sotto il dominio napoleonico, dellum Danariorum” appartenente alla squadra di Marci- nel dipartimento dell’Agogna, distretto primo di Novara, gnago (Bassi 1996). cantone terzo di Robbio, Terrasa con Villata, Roncone, Successivamente è indicato come appartenente alla Cam- Manthie e Vinsaglio, come comune di terza classe, con po- pagna Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato polazione di 1077 abitanti (compartimentazione 1806). di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Dai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento comune di Terrasa. 1337 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3019) risulta che la comunità 1815 - 1859 è infeudata al conte Gerolamo Lucini di Milano che non ri- ceve nulla per il feudo. La giustizia è amministrata da un Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Terrasa è podestà feudale non salariato. inclusa nel mandamento di Candia Lomellina, nella provin- La comunità è retta dal console, che presta giuramento cia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). alla banca del pretorio di Pavia e a quella del podestà, e da Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tre deputati. I deputati scelgono i propri successori mentre tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ l’incarico di console viene messo al pubblico incanto du- regi stati di terra-ferma”, Terrasa viene inserita nel manda- rante il consiglio generale. Le scritture sono tenute da un mento di Candia, nella provincia di Lomellina (regio editto cancelliere salariato, non c’è procuratore a Milano e la po- 1818, ASC Casei Gerola). polazione è di 182 anime. Tale decreto ridusse il numero dei comuni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara comune di Torradello. 1340 e di Vigevano riecreando la provincia di Lomellina, suddi- 1757 - 1796 visa, a sua volta, in 14 mandamenti. Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Terrasa appartiene alla diocesi di Vercelli, divisione di 1757 Torradello viene posto nella delegazione II della cam- Novara. Dipendente dalla Magistratura di Appello di Casa- pagna soprana pavese (Compartimentazione teresiana le, i suoi uffici di Intendenza e Tribunale di Prima Cogni- 1757). zione sono quelli di Mortara, quello di Insinuazione è a Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Mede, mentre l’ufficio di Posta è a Candia. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta appartenere alla delegazione II della Campagna Soprana. Conta una popolazione di 300 abitanti. (Casalis) Mentre Villata è “terra” in Lomellina, compresa nella si- comune di Torradello. 1341 gnoria di Candia (Casalis). 1797 - 1815 Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del bre, Terrasa, appartenente al circondario terzo di Lomelli- 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto na, mandamento terzo di Candia, ha una popolazione di di Bereguardo. 312 abitanti (decreto 1859). Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Nel 1928 il comune diventa frazione di Candia (Bergamo 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune 1995). mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo.

311 Torrazza

Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II ne dei dipartimenti e dei distretti, Torazza è incluso nel se- Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 246 abi- condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna tanti. (legge 25 Fiorile anno IX). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 comune di Torradello. 1342 Torrazza ricade sotto il dominio Napoleonico e precisa- 1816 - 1859 mente nel Dipartimento dell’Agogna, distretto primo di Vi- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- gevano, cantone primo di Vigevano come comune di terza bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di classe, citato insieme a Borgo San Siro con una popolazio- Torradello viene assegnato al secondo distretto - Bereguar- ne di 1086 abitanti (compartimentazione 1806). do - della provincia di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Torrazza. 1346 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il 1815 - 1859 comune era dotato di convocato. Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Torrazza Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- è inclusa nel mandamento di Garlasco, nella provincia di cazione 23 giugno 1853) il comune di Torradello risulta Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo. Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Torrazza La sua popolazione era formata da 250 abitanti. fa parte del mandamento di Gambolò, nella provincia di Vi- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- gevano (regio editto 1815, ASCVo). dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 237 Con il regio editto del 1818 si ridusse il numero dei co- abitanti. muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). TORRAZZA Torrazza è oggi frazione di Borgo San Siro (Bergamo 1995). comune di Torrazza. 1343 sec. XIV - 1707 Questa terra chiamata Turratia Vasta, era comune, patro- TORRAZZA COSTE nato dalla nobile famiglia Valenti, e poi concessa ai padri domenicani (Bergamo 1995). comune di Torrazza Coste. 1347 Con il toponimo di Torretta è incluso nell’elenco delle sec. XIV - 1743 terre del stato di Milano, censite per fini fiscali da Ambro- gio Opizzone (Opizzone 1644). Il toponimo Torrazza viene citato per la prima volta nel Nel XVIII secolo appartiene al feudo di Tromello (Ber- diploma di Federico I dell’8 agosto 1164, in cui l’impera- gamo 1995). tore sottrasse il feudo alla giurisdizione del vescovo di Tor- tona per annetterlo al principato di Pavia. Come signori di comune di Torrazza. 1344 Torrazza si alternarono dal XIV al XVII secolo le famiglie Cristiani e Beccaria. Nel 1629 il feudo passò al marchese 1708 - 1797 Gerolamo Dal Pozzo e nel 1692 ottenne l’infeudazione di Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Torrazza ed Olesi Carlo Francesco Paleari. nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Torrazza compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- lina dal duca di Savoia Torrazza, membro dipendente da catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- Borgo San Siro, conta 150 anime, i feudatori sono i padri di tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- San Pietro Martire Domenicani di Vigevano (ASTo, Paesi rio e nella giurisdizione di Sant’Antonino (ASCVo, di nuovo acquisto). Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina comune di Torrazza Coste. 1348 (stabilimento delle provincie 1749), 1744 - 1798 Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Con il trattato di Worms del 1743 Torrazza Coste passò il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- sotto il dominio di casa Savoia. nifesto senatorio 1750). La comunità di Torrazza Coste (come Sant’Antonino) è Nel 1759 il comune viene aggregato a quello di Borgo compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno man- San Siro (Casalis). dato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione ge- nerale per l’elezione della congregazione dei possessori dei comune di Torrazza. 1345 beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepo 1798 - 1814 nell’anno 1744 (convocato 1744). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- stabiliti gli uffici di insinuazione, Sant’Antonino viene in- so in 17 distretti, o circondari comunali, Vigevano è capo- serito nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). luogo del secondo distretto e Torazza ne fa parte (legge 11 Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Brumale anno IX). Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare

312 Torre Berretti che Torrazza Coste fosse amministrata da un sindaco e stellaro, parte di Villa Buffalora, Ca de Grande, Ca de Pic- quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. cola, Ca de Arguis, Riccagioia, Ca del Pero e San Bovo. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Torraz- La popolazione è di 1396 abitanti (Casalis 1853). za Coste (comeSant’Antonino) si trova inserito nel distretto Nel 1859 Torrazza Coste con una popolazione di 1545 di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene in- del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni serito nel XII mandamento di Casteggio del circondario di della provincia di Voghera, Torrazza Coste (come Sant’An- Voghera (decreto 1859). tonino), viene inserita nel primo cantone di Voghera (ripar- to 1789). comune di Torrazza Coste. 1349 TORRE BERRETTI 1799 -1814 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge comune di Torre Berretti. 1351 del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires sec. XIV - 1707 e gli aggiunti della municipalità di Torrazza Coste con Sant’Antonino con decreto del 23 fruttidoro anno IX (set- Pare che nel medioevo si chiamasse solo Torre, a motivo tembre 1801). Torrazza Coste viene inserito nel diparti- del turrito castello ancora esistente, essendo poi passato mento di Marengo e nel circondario di Voghera (decreto sotto il dominio della famiglia Beretta ne prese il nome Campana 1801). (Bergamo 1995). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Non risulta nell’elenco delineato nel 1219 dell’antica partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri contea Lumellina, probabilmente perchè non era ancora co- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- mune, ma solamente proprietà della nobile famiglia di Sar- rica per tre anni (decreto Campana 1802). tirana, collaterale dei conti palatini di Lomello. Torrazza Coste nel riparto delle azioni dell’ex commenda Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento Squadra di Lumelina, “Turris de Biretis” (statuta strata- di Marengo è inserita nel circondario di Voghera (decreto rum). Brayda 1801). Nel 1456 il duca Francesco Sforza rinnovò all’investitura Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- del feudo, già fatta da Filippo Maria Visconti a Pietro Fran- strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- cesco e Daniele Birago. Investitura che durò fino al 1522. parte, Torrazza Coste con decreto del 13 giugno 1805 viene I Birago furono sostituiti dai Gattinara. aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghe- Nel 1566 Torre (?) partecipa alla congregazione generale ra (decreto 1805, ASC Casei Gerola). che si tiene a Pieve del Cairo (Porqueddu 1980). Torre Beretti è incluso nell’elenco delle terre del stato di comune di Torrazza Coste. 1350 Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone 1815 -1859 (Opizzone 1644). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni comune di Torre Beretti. 1352 l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento 1708 - 1797 amministrativo del 1775. Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte lina dal duca di Savoia Torre de Beretti conta 540 anime, il e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, feudatario è il conte Gattinara, abitante in Sartirana (ASTo, Torrazza Coste veniva provvisoriamente inserito nel man- Paesi di nuovo acquisto). damento di Casteggio appartenente alla provincia di Vo- ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda ghera (regio editto 1814, ASCVo). del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- viene confermata l’appartenenza di Torre Beretti alla pro- ture e cantoni per le assise, Torrazza Coste veniva definiti- vincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), vamente inserito nel mandamento di Casteggio Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che appartenente al terzo cantone della provincia di Voghera ( il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura (manifesto senatorio 1750). e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Casteggio e quello postale in Torrazza Coste. tembre 1775 Torre Beretti è confermato, ancora, alla Lu- mellina (editto 1775). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Torrazza Coste vie- comune di Torre Berretti. 1353 ne inserita nel sesto mandamento di Casteggio, provincia di 1798 - 1814 Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Casei Gerola). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Vengono aggregate a Torrazza Coste le frazioni di so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo Sant’Antonino, Trebbio, Nebbiolo, Mogliazza, Colombara, del terzo distretto e Torre de Beretti ne fa parte (legge 11 Ca de Rizzotti, Casarone, Casotto, Pragate, Barisonzo, Ca- Brumale anno IX).

313 Torre Bianca

Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Ol- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- trepo e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltre- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- po, cart. 17). ne dei dipartimenti e dei distretti, Torre de Beretti è incluso Torre d’Albera nel 1634 è inserita come appartenente nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Ago- all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia gna (legge 25 Fiorile anno IX). censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 1634). Torre Beretti ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipar- timento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto comune di Torre d’Albera. 1357 di Mede, come comune di terza classe unito con Cassina 1744 - 1789 de’ Bossi con popolazione di 698 abitanti (compartimenta- zione 1806). Con il trattato di Worms del 1743 Torre d’Albera passò sotto il dominio di casa Savoia. comune di Torre Berretti. 1354 La comunità di Torre d’Albera è compresa nell’elenco 1815 - 1859 delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappre- sentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Torre Be- della congregazione dei possessori dei beni rurali nella par- retti è incluso nel mandamento di Mede e dipendenze, nella te del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). (convocato 1744). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ stabiliti gli uffici di insinuazione, Torre d’Albera viene in- regi stati di terra-ferma”, Torre Beretti viene inserito nel serita nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). mandamento di Mede, nella provincia di Lomellina (regio Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le editto 1818, ASC Casei Gerola). Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- Torre Beretti appartiene alla diocesi di Vigevano, divisio- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- ne di Novara. Dipendente dal Magistrato di Appello di Ca- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare sale, i suoi uffici di Intendenza e di Tribunale di Prima Co- che Torre d’Albera fosse amministrata da un sindaco e gnizione sono quelli di Mortara, quello di Insinuazione, quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Ipoteca e Posta è a Mede. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Rove- Conta una popolazione di 850 abitanti. (Casalis) scala si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bre Torre Berretti, appartenente al circondario terzo di Lo- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, mellina, mandamento settimo di Mede, ha una popolazione Torre d’Albera, viene inserito nel secondo cantone di Varzi di 814 abitanti (decreto 1859). (riparto 1789).

comune di Torre d’Albera. 1358 1799 - 1817 TORRE BIANCA Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires comune di Torre Bianca. 1355 e gli aggiunti della municipalità di Torre d’Albera con de- sec. XIV - 1756 creto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Torre Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del d’Albera viene inserita nel dipartimento di Marengo e nel censimento (ASMi Catasto, cart. 3020) questa comunità circondario di Bobbio (decreto Campana 1801). della campagna sottana dichiara di fare a sé e di non essere Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- infeudata. Per l’amministrazione della giustizia dipende partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri dal podestà di Pavia presso il quale presta giuramento il municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- console. Il comune è retto dal maggiore estimato che eleg- rica per tre anni (decreto Campana 1802). ge il console e svolge le funzioni di cancelliere. Non ci Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- sono procuratori in Milano e la popolazione ammonta a 60 strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- anime. parte, Torre d’Albera con decreto del 13 giugno 1805 viene Nelle compartimentazioni successive viene citato insie- aggregata al dipartimento di Genova circondario di Bobbio me a Vimanone. (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Dal 1817 diventa frazione di Ruino.

TORRE D’ALBERA TORRE D’ARESE comune di Torre d’Albera. 1356 sec. XIV - 1743 comune di Torre d’Arese. 1359 “ Turris de Albaritiis” è inserito nel comparto delle strade sec. XIV - 1756 degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- all’Ultra Padum (Statuta stratarum). tuta Stratarum” del 1452 come “Turris heredum quondam Come Torre delle Albere compare nell’elenco delle di- Ihoanne de Aretio” appartenente alla squadra “in diversis chiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno terris campane” (Statuta stratarum).

314 Torre d’Isola

Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del TORRE D’ASTARI censimento ricevute il 26 febbraio 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3022) questa località della Campagna Sottana comune di Torre d’Astari. 1363 risulta infeudata a Giulio Visconti Borromeo d’Arese che sec. XIV - 1757 non riceve censi. Il giusdicente residente è il luogotenente delegato del podestà feudale che funge anche da cancellie- Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del re. censimento ricevute nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3021) questa comunità della campagna sottana dichiara di essere La comunità è retta da un console che presta giuramento indipendente e priva di feudatari. Torre d’Astari è retta da presso la banca del pretorio di Pavia, al convocato del con- un console eletto annualmente con un pubblico incanto dai siglio generale assistono i due maggiori estimati, il luogo- “capi di casa”, quest’ufficiale è coadiuvato da un cancellie- tenente e il cancelliere non ci sono procuratori in Milano e re salariato; per l’amministrazione della giustizia la comu- la popolazione è di 452 anime. nità dipende dal pretore di Pavia presso il quale giura il console. Torre d’Astari non ha procuratori in Milano, e la comune di Torre d’Arese. 1360 sua popolazione ammonta a 75 anime. Nella compartimentazione del 1757 nonché in quelle 1757 - 1796 successive viene citato insieme ad Albuzzano. Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 Torre d’Arese viene posto nella XI delegazione della campagna sottana pavese (Compartimentazione Teresiana 1757). TORRE D’ISOLA Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- comune di Torre d’Isola. 1364 ta appartenere alla delegazione XI della Campagna Sotta- sec. XIV - 1756 na. Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- tuta Stratarum” del 1452 come “Turris Insulae” apparte- comune di Torre d’Arese. 1361 nente alla squadra dei “locorum divisiae” (Statuta strata- rum). 1797 - 1815 Successivamente viene indicato come appartenente alla Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Campagna Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). tra a fare parte del distretto di Villanterio. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute nel 1750 (Risposte ai 45 quesiti, cart. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- 3018) risulta che questo comune della Campagna Soprana tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- non è infeudato quindi non ha giusdicente feudale. sulta appartenente al distretto di Sant’Angelo, il secondo del dipartimento dell’Olona. La comunità è retta dal console e da due deputati fittabili scelti tra i maggiori estimati che si avvicendano ogni anno, Nel 180 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- il console viene eletto all’inizio di ogni anno con pubblico gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona incanto durante il consiglio generale e presta giuramento avente per capolugo Pavia. presso la banca del pretorio di Pavia. Le scritture sono te- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno nute da un cancelliere salariato non ci sono procuratori in 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Milano e la popolazione ammonta a 286 anime. to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con popolazione di 583 abitanti. comune di Torre d’Isola. 1365 1757 - 1796 comune di Torre d’Arese. 1362 Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 Torre d’Isola viene posto nella delegazione V della 1816 - 1859 campagna soprana pavese (Compartimentazione teresiana 1757). Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Torre d’Arese viene assegnato al quarto distretto - Corteo- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- lona - della provincia di Pavia. ta appartenere alla delegazione V della Campagna Soprana.

Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Torre d’Isola. 1366 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il 1797 - 1815 comune era dotato di convocato. Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato in par- cazione 23 giugno 1853) il comune di Torre d’Arese risulta te al distretto di Bereguardo e in parte a quello di San Co- compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteolo- lombano. na. La sua popolazione era formata da 722 abitanti. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 690 tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo abitanti. Pavia.

315 Torre de’ Negri

Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- comune di Torre de’ Negri. 1370 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona 1797 - 1815 avente per capolugo Pavia. Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II stretto di Belgioioso. Pavia, cantone I Pavia con popolazione di 312 abitanti. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune comune di Torre d’Isola. 1367 mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. 1816 - 1859 Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di mo del dipartimento dell’Olona. Torre d’Isola viene assegnato al primo distretto - Pavia - Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- della provincia di Pavia. gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Nel successivo compartimento territoriale (notificazione avente per capolugo Pavia. 1 luglio 1844) viene unito a Santa Sofia e da esso si evince Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno che il comune era dotato di convocato. 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con cazione 23 giugno 1853) il comune di Torre d’Isola risulta popolazione di 380 abitanti. compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia ancora aggregato a Santa Sofia. La sua popolazione era formata da comune di Torre de’ Negri. 1371 342 abitanti. 1816 - 1859 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 639 abitanti. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Torre de’ Negri viene assegnato al quarto distretto - Corte- olona - della provincia di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 TORRE DE’ NEGRI luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. comune di Torre de’ Negri. 1368 Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- sec. XIV - 1756 cazione 23 giugno 1853) il comune di Torre de’ Negri risul- ta compreso nella provincia di Pavia, IV distretto, Corteo- Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- lona. La sua popolazione era formata da 413 abitanti. tuta Stratarum” del 1452 come “Turris de Nigris” apparte- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- nente alla squadra del vicariato di Belgioioso (Statuta stra- dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 425 tarum). abitanti. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il 12 marzo 1751 (Risposte ai 45 que- siti, cart. 3021) questo comune della Campagna Sottana ri- sulta infeudata al Conte Ignazio Negri della Torre e a suo TORRE DE’ TORTI fratello Alessandro che ricevono un censo. La giustizia è amministrata da un podestà feudale salariato rappresentato comune di Torre de’ Torti. 1372 localmente da un luogotenente. sec. XIV - 1738 La comunità è retta da un console, che presta giuramento sia al podestà feudale che presso la banca del pretorio di Pa- In origine questo comune si chiamava solo Torre, l’antico via, e da due deputati. Si tiene il consiglio generale, quando insediamento risale, probabilmente ai primi secoli dopo è necessario: i due deputati e il console radunano i capi di Cristo (Bergamo 1995) casa alla presenza del podestà o del luogotente. Il console Nel Medioevo Torre de’ Torti è sotto la giurisdizione di e i deputati sono eletti dai “comunisti” al principio dell’an- Pavia, e diventerà poi, XIV secolo dominio dei nobili Sa- no. Le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non limbeni che daranno il nome alla località. ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 366 ani- Alla metè del ’400 i Visconti lo daranno in feudo agli Eu- me. stachi, nel ’600 passerà agli Olevano che lo terranno fino al XVIII secola. comune di Torre de’ Negri. 1369 Torre de Torti è incluso nell’elenco delle terre dello stato 1757 - 1796 di Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Nello strumento di vendita fatta dal magistrato straordi- 1757 Torre de’Negri viene posto nella delegazione IX della nario al dottor Alessandro Olevano del feudo di Torre de campagna sottana pavese (Compartimentazione teresiana Torti, (a volte detto Salimbeni Lomellina o Siccomario del 1757). Principato di Pavia), si legge che il prezzo concordato è Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 quello di L 1120, rogato dal notaio camerale Montano il 27 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- agosto 1647 (ASTo, Inventario Lumellina, n˚ 48). ta appartenere alla delegazione IX della Campagna Sotta- Nel 1650 Gerolamo Olevano presta giuramento di fedeltà na. al re di Spagna, come duca di Milano, per i feudi della

316 Torre del Mangano

Squadra di Sommo, cioè: Cava, Taverna, Torre de Torti, luogo del sesto distretto e Tor de Torti ne fa parte (legge 11 Franco, San Fedele, Spichia, Sabione, Casa Bianca, dei Brumale anno IX). quali fece l’acquisto da Giuseppe e fratelli, Eustachi col re- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando gio assenso (ASTo, Inventario Lumellina, n˚ 48). che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Dal 1723 al 1728 le quattro terre di Campo Maggiore, tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Torre de Torti, Travedo e San Fedele erano pretese sia da ne dei dipartimenti e dei distretti, Tor de Torti è incluso nel sua maestà, perchè incluse nella Lomellina, che dallo stato secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna di Milano, perchè dipendenti dal pavese (ASTo, Inventario (legge 25 Fiorile anno IX). Lumellina, n˚ 48). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Torre de’ Torti era, insieme a Travedo, San Fedele e Torre de’ Torti ricade, rimane, però, sotto il dominio napo- Campomaggiore, uno dei motivi di controversia tra lo stato leonico, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigeva- Sabaudo e l’impero. no, cantone secondo di Garlasco, con Carbonara, Limido e Solo grazie all’intervento di due potenze straniere (i de- Sabbione, come comune di terza classe con popolazione di legati di Inghilterra e Olanda) il duca piemontese ottenne 1307 abitanti (compartimentazione 1806). ciò che era per lui stato chiaramente definito nel trattato di Torino del 1703, e cioè che oltre alla Lomellina sarebbero comune di Torre de’ Torti. 1375 state cedute anche le “terris infra Padum et Tanarum sitis”. 1815 - 1859 Sarà, però, grazie alla sentenza del 27 giugno 1712 che i Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Torre de’ territori di Torre de’ Torti, Travedo, San Fedele, Campo- Torti è incluso nel mandamento di Carbonara, nella provin- maggiore saranno annessi allo stato sabaudo (ASMi, Con- cia di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). fini Torino). Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Torre de’ L’imperatore tenne, comunque il Siccomario. Torti fa parte del mandamento di Cava, nella provincia di Ma la controversia continuò avvalendosi del fatto che già Vigevano (regio editto 1815, ASCVo). anticamente (e ciò è dimostrabile ne “Il libro delle tasse de’ Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- cavalli” del 1533 o nel “Mensuale forensium” del 1537 o tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ nel “Mensuale contro le Comunità” del 1540 e del 1541) il regi stati di terra-ferma”, Torre de’ Torti viene inserito nel paese pagava le tasse come facente parte della provincia del mandamento di Cava, nella provincia di Lomellina (regio Siccomario e tale provincia, annessa a Pavia, era compresa editto 1818, ASC Casei Gerola). nell’impero che, perciò, pretendeva i suoi territori. Torre de Torti appartiene alla diocesi di Vigevano, divi- Dal 1723 al 1728 le quattro terre di Campo Maggiore, sione di Novara. Dipendente dal Magistrato di Appello di Torre de Torti, Travedo e San Fedele erano pretese sia da Casale, i suoi uffici di Intendenza, di Tribunale di Prima sua maestà, perchè incluse nella Lomellina, che dallo stato Cognizione, di Insinuazione e Ipoteca sono quelli di Mor- di Milano, perchè dipendenti dal pavese (ASTo, Inventario, tara, l’uffico di Posta è a Cava. (Casalis) n˚48). Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- Sarà richiesto un parere del Congresso, nel 1734 (1˚ di- bre Torre de’ Torti, appartenente al circondario di Pavia, cembre) perchè si risolva tale controversia che ancora per- mandamento quinto di Cava, ha una popolazione di 363 dura (ASTo, Inventario, n˚ 48) abitanti (decreto 1859). Solo con la Pace di Vienna, 18 novembre del 1738, le quattro terre sopra citate, (con il Vigevanasco) saranno de- finitivamente aggregate al Piemonte. comune di Torre de’ Torti. 1373 TORRE DEL MANGANO 1739 - 1797 comune di Torre del Mangano. 1376 Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 3 settembre 1749, citato con Spessa fa parte della pro- sec. XIV - 1756 vincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Torre del Mangano è indicato come appartenente al Bar- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che co Novo nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). (manifesto senatorio 1750). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- censimento ricevute il primo febbraio 1751(Risposte ai 45 tembre 1775 Torre de’ Torti è confermato, ancora, alla Lu- quesiti, cart. 3018) risulta che questo comune del Parco mellina (editto 1775). Nuovo è infeudato alla Certosa di Pavia ma non paga nulla, la giustizia è amministrata da un giusdicente feudale. comune di Torre de’ Torti. 1374 La comunità è retta dal console, che presta giuramento 1798 - 1814 sia al podestà feudale che all’ufficio pretorio della città di Pavia e il cuini incarico è messo annualmente all’incanto Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il diparti- durante il consiglio generale, e da un deputato coadiuvati mento dell’Agogna coprendente tutte le terre fra Ticino e dai primi due estimati. Le scritture sono tenute da un can- Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con la celliere salariato, la popolazione ammonta a 325 anime. Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, perchè l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento dell’Olo- na (Mastropietro 1985). comune di Torre del Mangano. 1377 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la 1757 - 1796 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- 1757 Torre del Mangano viene posta nella XIII delegazione

317 Torre del Monte del parco nuovo pavese (Compartimentazione teresiana mento di vendita risulta che erano giurisdizione del feudo 1757). di Torre del Monte le terre di Borgo Priolo, Olesi, Ca de Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Guerci e Torrazzetta. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Torre del Monte compare nell’elenco delle dichiarazioni ta appartenere alla delegazione XIII del Parco Novo Pave- del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come se. appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sic- comario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). comune di Torre del Mangano. 1378 Torre del Monte nel 1634 è inserito come appartenente 1797 - 1815 all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama 1634). del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stretto di Belgioioso. comune di Torre del Monte. 1381 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 1744 - 1797 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo Con il trattato di Worms del 1743 Torre del Monte passò Pavia. sotto il dominio di casa Savoia. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- La comunità di Torre del Monte è compresa nell’elenco tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappre- sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- sentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione partimento dell’Olona. della congregazione dei possessori dei beni rurali nella par- Nel 1801 L(egge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- te del principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona (convocato 1744). avente per capolugo Pavia. Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come stabiliti gli uffici di insinuazione, Torre del Monte viene in- comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II serita nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Pavia, cantone I Pavia con popolazione di 446 abitanti. Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- comune di Torre del Mangano. 1379 blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- 1816 - 1859 zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Torre del Monte fosse amministrata da un sindaco e Con la compartimentazione territoriale del regno lom- quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Rove- Torre del Mangano viene assegnato al primo distretto - Pa- scala si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. via - della provincia di Pavia. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il Torre del Monte, viene inserita nel primo cantone di Voghe- comune era dotato di convocato. ra (riparto 1789). Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Torre del Mangano comune di Torre del Monte. 1382 risulta compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. 1799 - 1814 La sua popolazione era formata da 493 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 488 abitanti. del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Torre del Monte con de- creto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Torre del Monte viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel cir- condario di Voghera (decreto Campana 1801). TORRE DEL MONTE Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri comune di Torre del Monte. 1380 municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- sec. XIV - 1743 rica per tre anni (decreto Campana 1802). Federico I con diploma dell’8 agosto 1164 assegna Torre Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- del Monte (come Monte Santa Maria) alla città di Pavia strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- (Legè, Robolini). parte, Torre del Monte con decreto del 13 giugno 1805 vie- Torre del Monte è citato nell’elenco delle terre del prin- ne aggregata al dipartimento di Genova circondario di cipato di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepo Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). (Soriga 1913). Come Turris de Monte è inserita nel comparto delle stra- comune di Torre del Monte. 1383 de degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente 1815 -1859 all’Ultra Padum (Statuta stratarum). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Nel 1467 Torre del Monte risulta feudo dei Beccaria. Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Come riportato dall’atto di possesso del 27 ottobre 1652, l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Torre del Monte viene infeudato dalla regia camera di Mi- amministrativo del 1775. lano al conte Gerolamo Del Pozzo e nel 1692 fu venduto In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- alla famiglia Paleari (ASMi, Comuni, cart. 591), dall’istru- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte

318 Torriano e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) Torre Vecchia viene Torre del Monte veniva provvisoriamente inserito nel man- aggregato al primo distretto del dipartimento dell’Olona damento di Casteggio appartenente alla provincia di Vo- avente per capolugo Milano. ghera (regio editto 1814, ASCVo). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- partimento dell’Olona. ture e cantoni per le assise, Torre del Monte veniva defini- Dal comparto del 1805 Torre Vecchia risulta essere un tivamente inserito nel mandamento di Casteggio comune di III classe con 618 abitanti appartenente al dipar- appartenente al terzo cantone della provincia di Voghera ( timento dell’Olona, distretto I di Milano, cantone IV Mila- regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura no. e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Casale, l’ufficio dell’insinuazione e quello posta- comune di Torre Vecchia. 1387 le avevano sede in Casteggio. 1816 - 1859 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Con la compartimentazione territoriale del regno lom- regi stati di terra ferma” la comunità di Torre del Monte vie- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di ne inserita nel sesto mandamento di Casteggio, provincia di Torre Vecchia viene assegnato al settimo distretto - Lan- Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC driano - della provincia di Pavia. Casei Gerola). Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Vengono aggregate a Torre del Monte le frazioni di Olesi, luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il Torchis, Borgo Priolo, Torrazza Ruino, Bottenisio e Pianet- comune era dotato di convocato. ta. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- La popolazione conta 448 abitanti (Casalis 1853). cazione 23 giugno 1853) il comune di Torre Vecchia risulta compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua Nel 1859 Torre del Monte con una popolazione di 504 popolazione era formata da 555 abitanti. abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene in- serito nel XII mandamento di Casteggio del circondario di Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Voghera (decreto 1859). dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 720 abitanti.

TORRE VECCHIA TORRIANO comune di Torre Vecchia. 1384 comune di Torriano. 1388 sec. XIV - 1756 sec. XIV - 1756 Torre Vecchia è indicato come appartenente alla pieve di Torriano è indicato come appartenente alla Campagna San Giuliano nella “Relatrione di tutte le terre dello Stato Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il 16 aprile 1751(Risposte ai 45 quesi- censimento ricevute il primo marzo 1751 (Risposte ai 45 ti, cart. 3024) risulta che questo comune compreso nella quesiti, cart. 3019) risulta che la comunità è infeudata al pieve di San Giuliano non era infeudato, era privo di giu- marchese Galeazzo Beccaria Pietragrassa che non riceve sdicente e il suo console giurava alla banca criminale del nulla. La giustizia è amministrata da un podestà feudale che capitano di giustizia provvede anche alla visita delle strade. La comunità era retta da un console e da due deputati, il La comunità è retta da un console, che presta giuramento consiglio era costituito dai maggiori estimati, le scritture sia alla banca del pretorio di Pavia che a quella del podestà erano tentute da un cancelliere salariato, non c’erano pro- feudale, e da tre deputati insieme al maggiore estimato. Si curatori in Milano e la popolazione ammontava a 502 ani- tiene ogni anno un consiglio generale al quale partecipa tut- me. to il popolo alla presenza dei maggiori estimati, di tre de- putati rurali e del console. Le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, la comunità non ha agenti in Milano e comune di Torre Vecchia. 1385 la popolazione è di 327 anime. 1757 - 1796 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 comune di Torriano. 1389 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- 1757 - 1796 ta appartenere alla delegazione XVII della Pieve di San Giuliano trasportata in Provincia pavese. Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 Torriano è indicato come appartenente al campagna soprana, delegazione III con aggregato Tirogno (Comparti- comune di Torre Vecchia. 1386 mentazione teresiana 1757). 1797 - 1815 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- ta appartenere alla delegazione III della Campagna Sopra- stretto di Locate. na aggregato alla frazione di Tirogno.

319 Torricella comune di Torriano. 1390 Torricella compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- 1797 - 1815 catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- rio, tra i dichiaranti sono il console e il podestà della stretto di Bereguardo. comunità (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Torricella nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo e viene per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). unito a Tirogno. Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- comune di Torricella. 1393 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. 1744 - 1797 Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come Con il trattato di Worms del 1743 Torricella passò sotto comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II il dominio di casa Savoia. Pavia, cantone V Bereguardo unito alla frazione di Tirogno La comunità di Torricella è compresa nell’elenco delle con popolazione di 477 abitanti. terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- comune di Torriano. 1391 gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del 1816 - 1859 principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- to 1744). Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di stabiliti gli uffici di insinuazione, Torricella viene inserita Torriano viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo nella tappa di Broni Voghera (tappa insinuazione 1770). - della provincia di Pavia aggregato a Tirogno. Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- comune era dotato di convocato. zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- che Torricella fosse amministrata da un sindaco e quattro cazione 23 giugno 1853) il comune di Torriano risulta com- consiglieri componenti il consiglio ordinario. preso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo an- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Torri- cora aggregato a Tirogno. La sua popolazione era formata cella si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. da 130 abitanti. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 514 Torricella, viene inserita nel terzo cantone di Broni (riparto abitanti. 1789).

comune di Torricella. 1394 1799 -1814 TORRICELLA Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires comune di Torricella. 1392 e gli aggiunti della municipalità di Torricella con decreto sec. XIV - 1743 del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Torricella viene Turricella cum Zucharello compare citata nell’elenco inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di delle terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente Voghera (decreto Campana 1801). all’Oltrepo (Soriga 1913). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Torricella, con Fenegeto, Mornico e Lirio era inserita nel partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri pago romano con capitale Montalto (Legè). municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Turricella è inserita nel comparto delle strade degli “Sta- rica per tre anni (decreto Campana 1802). tuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Pa- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- dum (Statuta stratarum). strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Da un’indagine sulla situazione del feudo di Montalto parte, Torricella con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- commissionata nel 1615 dal Magistrato delle entrate straor- gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera dinarie dello Stato di Milano, il questore Ayala e il fiscale (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Tornielli inaricati della relazione definirono il territorio del feudo come luogo di montagna da cui non si ricavava molto comune di Torricella. 1395 per il feudatario, appartenevano alla sua giurisdizione otto 1815 -1859 ville tra cui Torricella, dove il feudatario vi nominava un L’amministrazione provvisoria della città e provincia di podestà pagato dalla comunità 27 scudi l’anno, un fiscale Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni ed un notaio non stipendiati; non vi erano medici nè spezia- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento li nè maestri di scuola (ASTo Oltrepo). amministrativo del 1775. Nel sec. XV Torricella fu sede notarile. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- La popolazione di Torricella nel 1515 contava 22 fuochi bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte per un totale di 100 anime, nel 1715 i fuochi aumentavano e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, a circa 90 (archivio parrocchiale, stato delle anime). Torricella veniva provvisoriamente inserita nel mandamen-

320 Tortorolo to di Santa Giuletta appartenente alla provincia di Voghera Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del (regio editto 1814, ASCVo). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo e l’ag- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- gregazione a Cerro. monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- ture e cantoni per le assise, Torricella veniva definitivamen- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona te inserita nel mandamento di Santa Giuletta appartenente avente per capolugo Pavia unito a Torradello. al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Pavia, cantone V Bereguardo unito alla frazione di Cerro Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e con popolazione di 257 abitanti. quello postale in Santa Giuletta. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- comune di Torrino. 1399 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ 1816 - 1859 regi stati di terra ferma” la comunità di Torricella viene in- serita nel decimo mandamento di Santa Giuletta, provincia Con la compartimentazione territoriale del regno lom- di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di ASC Casei Gerola). Torrino viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo - Vengono aggregate a Torricella le frazioni di Bosco del della provincia di Pavia aggregato a Cerro. Madio e Vagata. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 La popolazione è di 700 abitanti (Casalis 1853). luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. Nel 1859 Torricella con una popolazione di 824 abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- VII mandamento di Santa Giuletta del circondario di Vo- cazione 23 giugno 1853) il comune di Torrino risulta com- ghera (decreto 1859). preso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo an- cora aggregato a Cerro. La sua popolazione era formata da 273 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 335 TORRINO abitanti. comune di Torrino. 1396 sec. XIV - 1756 Torrino è indicato come appartenente alla Campagna So- TORTOROLO prana da Ambrogio Opizzone “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” (Opizzone 1644). comune di Tortorolo. 1400 Dai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento sec. XIV - 1707 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3019) Torrino risulta infeudato alla contessa Clara Grugni Rusca, feudataria di Trivolzio Il toponimo è citato nell’elenco delle terre del contado di che è capofeudo, che riceve un censo annuo. La giustizia è Pavia del 1250 come Turtorolum cum Barleta, in contea amministrata dal podestà feudale di Trivolzio rappresentato Lumellina (Soriga 1913). da un luogotenente. Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella La comunità è retta da un console il cui incarico viene Squadra di Lumelina, “Torturolum” (statuta stratarum). posto al pubblico incanto durante il consiglio generale e da Tortorolo è incluso nell’elenco delle terre del stato di Mi- due deputati eletti direttamente da quelli uscenti, le scrittu- lano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opiz- re sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono pro- zone 1644). curatori in Milano e la popolazione è di 216 anime. . comune di Torrino. 1397 comune di Tortorolo. 1401 1757 - 1796 1708 - 1797 Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- 1757 Torrino viene indicato come appartenente al campa- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- gna soprana, delegazione II con aggregato Cerro (Compar- lina dal duca di Savoia Tortorolo, non infeudato, conta 128 timentazione teresiana 1757). anime (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- del 1723, citato con il toponimo di Tortorollo, fa parte della ta appartenere alla delegazione II della Campagna Soprana provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara aggregato alla frazione di Cerro. (regolamento delle provincie 1723). Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 comune di Torrino. 1398 viene confermata l’appartenenza di Pieve del Cairo alla 1797 - 1815 provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- stretto di Bereguardo aggregato a Cerro. nifesto senatorio 1750).

321 Travedo

In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Da una relazione del prefetto di Mortara Mangarda (20 tembre 1775 Tortorolo è confermato, ancora, alla Lumelli- luglio 1728) risulta che Travedo, con San Fedele, avesse na (editto 1775). 196 anime (ASTo, Inventario, n˚ 48). Nel 1734 (1˚ dicembre) arà richiesto un parere del Con- comune di Tortorolo. 1402 gresso, perchè si risolva tale controversia che ancora perdu- 1798 - 1814 ra (ASTo, Inventario, n˚ 48). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Solo con la Pace di Vienna, 18 novembre del 1738, le Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- quattro terre citate saranno definitivamente aggregate al so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo Piemonte. del terzo distretto e Tortorollo ne fa parte (legge 11 Bruma- le anno IX). comune di Travedo. 1404 Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando 1739 - 1797 che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- Ilo comune, nella compartimentazione territoriale sabau- ne dei dipartimenti e dei distretti, Tortorollo è incluso nel da del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (stabilimento delle provincie 1749), (legge 25 Fiorile anno IX). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina Tortorolo ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- (manifesto senatorio 1750). mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- di Mede, come comune di seconda classe unito a Mede, tembre 1775 Travedo è confermato, ancora, alla Lumellina Parzano, Ragnera con popolazione di 3330 abitanti (com- unito a San Fedele (editto 1775). partimentazione 1806). comune di Travedo. 1405 1798 - 1814 TRAVEDO Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il diparti- mento dell’Agogna coprendente tutte le terre fra Ticino e comune di Travedo. 1403 Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con la Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, perchè sec. XIV - 1738 l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento dell’Olo- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di na (Mastropietro 1985). Pavia del 1250 come Travedum, in contea Lumellina (Sori- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la ga 1913). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- Squadra di Lumelina, “Travedo” (statuta stratarum). luogo del sesto distretto e Travedo, insieme a San Fedele, Travedo è incluso nell’elenco delle terre del stato di Mi- ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). lano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opiz- Nel 1806 con il toponimo Travido, insieme a San Fedele, zone 1644). infatti, ricade sotto il dominio Napoleonico e precisamente Travedo era, insieme a Torre de Torti, San Fedele e Cam- nel Dipartimento d’Olona, distretto Secondo di Pavia, Can- pomaggiore, uno dei motivi di controversia tra lo stato Sa- tone Primo di Pavia, come comune di terza classe con 163 baudo e l’impero. abitanti (compartimentazione 1806) Solo grazie all’intervento di due potenze straniere (i de- legati di Inghilterra e Olanda) il duca piemontese ottenne comune di Travedo. 1406 ciò che era per lui stato chiaramente definito nel trattato di 1815 - 1859 Torino del 1703, e cioè che oltre alla Lomellina sarebbero state cedute anche le “terris infra Padum et Tanarum sitis”. Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Travedo Grazie alla sentenza del 27 giugno 1712 i territori di Tor- insieme a Cava e San Fedele è incluso nel mandamento di re de’ Torti, Travedo, San Fedele e Campomaggiore dove- Carbonara, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, vano essere annessi allo stato sabaudo (ASMi, Confini To- ASCVo). rino). Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Travedo L’imperatore tenne, comunque il Siccomario. con San fedele fa parte del mandamento di Cava, nella pro- Ma la controversia continuò avvalendosi del fatto che già vincia di Vigevano (regio editto 1815, ASCVo). anticamente (e ciò è dimostrabile ne “Il libro delle tasse de’ Con il regio editto del 1818 si ridusse il numero dei co- cavalli” del 1533 o nel “Mensuale forensium” del 1537 o muni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abo- nel “Mensuale contro le Comunità” del 1540 e del 1541) il lirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la paese pagava le tasse come facente parte della provincia del provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- Siccomario e tale provincia, annessa a Pavia, era dell’impe- damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). ro che, perciò, pretendeva i suoi territori. (La provincia Lomellina viene abolita nel 1859 insieme Dal 1723 al 1728 le quattro terre di Campo Maggiore, al mandamento di San Martino. Il Siccomario è aggregato Torre de Torti, Travedo e San Fedele continuavano ad esse- al nuovo circondario di Pavia e tale rimane la sua apparte- re pretese sia da sua maestà, perchè incluse nella Lomelli- nenza amministrativa fino al 1927, anno in cui furono sop- na, che dallo stato di Milano, perchè dipendenti dal Pavese. pressi tutti i circondari) (Mastroprietro 1985).

322 Trognano

TRIVOLZIO Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune di Trivolzio. 1407 comune era dotato di convocato. sec. XIV - 1756 Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Trivolzio risulta Trivolzio è citato “Trigocio” appartenente alla zona “in- compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo. ter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fo- La sua popolazione era formata da 234 abitanti. dro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 844 tuta Stratarum” del 1452 come “Travoltium” appartenente abitanti. alla squadra del vicariato di Marcignago (Statuta strata- rum). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento, ricevute il 15 dicembre 1750 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3019) , la comunità di Trivolzio risulta infeu- TROGNANO data alla contessa Clara Grugni Brusca che riceve un censo annule. Il podestà feudale salariato provvede anche alla vi- comune di Trognano. 1411 sita delle strade ma localmente è rappresentato da un luo- sec. XIV - 1756 gotente residente nel comune non riceve alcun salario ma è Trognano è indicato come appartenente alla pieve di San esentato dal carico personale. Giuliano da Ambrogio Opizzone nella “Relatione di tutte le La comunità è retta da un console, che presta giuramento terre dello Stato di Milano” (Opizzone 1644). alla banca del Pretorio di Pavia e a quella del Podestà feu- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del dale, e da quattro deputati: uno per il civile e tre per il rurale censimento ricevute il 19 aprile 1751 (Risposte ai 45 que- e il console. Il deputato civile è il maggiore estimato e resta siti, cart. 3024) risulta che questa località facente parte del- sempre in carica, quelli rurali sono scelti da una lista di do- la pieve di San Giuliano non è infeudata. La giustizia è am- dici persone proposte dai deputati uscenti i cui nomi ven- ministrata dal giudice di San Giuliano. gono imbussolati ed estratti a sorte durante il consiglio ge- La comunità è retta da un console che presta giuramento nerale. Il consolato viene messo al pubblico incanto. Le al pretorio di Milano. In occasione dell’imposta c’è una scritture sono tenute da un cancelliere salariato, la popola- convocazione in consiglio degli uomini e dei maggiori esti- zione ammonta a 490 anime. mati alla presenza del console. Il console viene eletto per mezzo di un pubblico incanto, il cancelliere salariato tiene comune di Trivolzio. 1408 le scritture, non ci sono procuratori in Milano e la popola- 1757 - 1796 zione ammonta a 173 anime. Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 Trivolzio viene posto nella III delegazione della cam- comune di Trognano. 1412 pagna soprana di Pavia (Compartimentazione teresiana 1757 - 1796 1757) Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- ta appartenere alla delegazione XVII della Pieve di San ta appartenere alla delegazione III della Campagna Sopra- Giuliano trasportata in Provincia pavese. na. comune di Trognano. 1413 comune di Trivolzio. 1409 1797 - 1815 1797 - 1815 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stretto di Locate. stretto di Bereguardo. Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) Trognano viene ag- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del gregato al primo distretto del dipartimento dell’Olona 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune avente per capolugo Milano. mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo. Nella compartimentazione del 1805 risulta essere un co- Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- mune di dipartimento d’Olona, distretto I Milano, cantone gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona IV Milano con popolazione di 192 abitanti. avente per capolugo Pavia. Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come comune di Trognano. 1414 comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II 1816 -1859 Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 573 abi- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- tanti. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Trognano viene assegnato al settimo distretto - Landriano - comune di Trivolzio. 1410 della provincia di Pavia. 1816 - 1859 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di comune era dotato di convocato. Trivolzio viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- - della provincia di Pavia. cazione 23 giugno 1853) il comune di Trognano risulta

323 Trovo compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua comune di Trovo. 1418 popolazione era formata da 326 abitanti. 1816 - 1859 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 223 abitanti. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Trovo viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo - della provincia di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 TROVO luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- comune di Trovo. 1415 cazione 23 giugno 1853) il comune di Trovo risulta com- sec. XIV - 1756 preso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo. La sua popolazione era formata da 269 abitanti. Il toponimo è citato come “Trodo” della zona “inter pa- piam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro e Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- di giogatico del 1181 (Bollea 1909). dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 616 abitanti. Successivamente appare nel comparto delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Trodum” appartenente alla squadra di Marcignago (Statuta stratarum). Trovo è indicato come appartenente alla Campagna So- TRUMELLO prana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mila- no” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). comune di Trumello. 1419 Dai Quarantcinque quesiti della giunta del censimento ri- sec. XIV - 1707 salenti al 1750 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3019) risulta che il paese era infeudato alla contessa Clara Grugni Rusca Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogati- che riceveva un censo. La giustizia era amministrata dal po- co, si trova “Secundum breue de Lomellina, Jn Tromello destà feudale salariato che si occupava anche della visista (…)”, (Bollea 1909). delle strade, il luogotenente del podestà risiedeva a Trivol- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di zio (capofeudo) e non riceve emolumenti. Trovo ha sotto di Pavia del 1250 come Tromellum nella contea Lumellina sè il “picciol comune” di Maino che paga una sua quota di (Soriga 1913). tasse con Trovo. Nel 1300 Trumello era sede di podesteria (Bergamo 1995). La comunità è retta dal console e da tre deputati (uno ci- vile e due rurali). Ogni deputato rurale propone due succes- In un diploma di Carlo IV del 1335 appaiono infeudati i sori e fra questi quattro si eleggono i due nuovi deputati ru- Beccaria, confermati ancora nel 1355. rali i quali insieme al console vecchio propongono Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1383 si legge: “Po- ciascuno un candidato console. I tre nomi dei candidati testaria Tromelli”, (statuta stratarum). consoli vengono imbussolati e si tira a sorte quello da eleg- Mentre in quelli del 1452 si legge nella Squadra di Lume- gere durante il consiglio generale. Le scritture sono tenute lina, “Trumellum” (statuta stratarum). da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Mila- Da una visita pastorale del 1460 risultano nel luogo circa no e la popolazione è di 305 anime. 200 case (Bergamo 1995). Nel 1566 il Comune partecipa alla congragazione del comune di Trovo. 1416 principato di Pavia che si tiene a Pieve del Cairo (Porqued- du 1980). 1757 - 1796 Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità, com- 1757 Trovo viene posto nella delegazione II della campa- preso Trumello. (Porqueddu 1980). gna soprana pavese (Compartimentazione teresiana 1757). Nel 1620 Trumello entra a far parte di una delegazione di Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Lomellini” (Zucchi 1904). ta appartenere alla delegazione II della Campagna Soprana. Trumello è incluso nell’elenco delle terre del stato di Mi- lano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opiz- comune di Trovo. 1417 zone 1644). 1797 - 1815 comune di Trumello. cancelliere. 1420 sec. XIV - 1707 Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto Nei consigli possono intervenire 2 deputati di maggiori esti- mati e 2 del personale che vanno avvisati dal cancelliere. di Bereguardo. Il cancelliere è tenuto a dare copia degli atti del consiglio ai Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del deputati sotto pena della privazione dell’impiego. 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune Consoli e cancelliere spediscono i mandati, con l’approva- mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo. zione del consiglio ee con la motivazione e la data, sotto pena del rimborso alla comunità. Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come Il cancelliere tiene un registro distinto dei mandati con data, comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II causa e nome del creditore. Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 390 abi- Entro un mese dallo scadere delle cariche i consoli e il can- tanti. celliere rendono conto ai 4 deputati appositamente nominati dal

324 Trumello

consiglio generale. L’ordianario fa, se necessario, giustizia L’esattore non può disporre dei fondi raccolti arbitrariamen- sommaria. te, con il fondo spese urgenti di comunità può pagare i mandati I conti vanno registrati nei libri dei convocati, quietanze, formalmente corretti, cioè sottoscritti dai 2 consoli in carica, da mandati, ecc. , vanno conservati nell’archivio e ordinati per an- 1 deputato degli estimati, da 1 deputato del personale e dal can- no. celliere che indicherà anche la fogliazione di registro. Al cancelliere spetta il reparto delle tasse. Consoli e cancelliere spediscono i mandati con l’approvazio- Se il cancelliere accetta incarichi incompatibili con il suo uf- ne del consiglio e con la motivazione, sotto pena del rimborso ficio, il consiglio può rimuoverlo dall’ufficio anche se non è alla comunità. scaduto il termine. Entro un mese dallo scadere delle cariche i consoli e il can- Due deputati del consiglio generale devono fare l’inventario celliere rendono conto ai 4 deputati appositamente nominati dal delle scritture della comunità e metterlo in archivio che avrà consiglio generale. L’ordinario fa, se necessario, giustizia som- due chiavi diverse custodite una del 1˚ console e l’altra dal can- maria. celliere che deve anche tenere un registro delle carte prestate I conti vanno registrati nei libri dei convocati, quietanze, (Duboin 1827-1854). mandati, ecc. , vanno conservati nell’archivio e ordinati per an- no. comune di Trumello. 1421 La riscossione viene data in appalto al miglior offerente se- 1708 - 1797 condo il capitolato preparato dal consiglio in accordo con i 4 deputati del reale e del personale, gli incantatori devono dare Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- un’idonea cauzione altrimenti rispondono gli amministratori. nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Quando si forma l’imposta si dà pubblico avviso perchè tutti lina dal duca di Savoia Trumello conta 1800 anime, i feu- gli interessati possano intervenire. datari sono i conti Stampa, abitanti in Milano (ASTo, Paesi Nell’imposta si scrivono “redditi e crediti” della comunità. di nuovo acquisto). Solo gli esattori possono esigere il denaro, non i consoli. Fra le terre considerate vocali per metà risulta anche Tru- Al cancelliere spetta il reparto delle tasse. Se il cancelliere mello, per terre vocali si intendeva quelle che partecipava- accetta incarichi incompatibili con il suo ufficio, il consiglio no alla congregazione per risolvere gli interessi della pro- può rimuoverlo dall’ufficio anche se non è scaduto il termine. vincia (Malagugini 1911) Due deputati del consiglio generale devono fare l’inventario delle scritture della comunità e metterlo in archivio che avrà ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda due chiavi diverse custodite una del 1˚ console e l’altra dal can- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla celliere che deve anche tenere un registro delle carte prestate. prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). L’esattore non può disporre dei fondi raccolti arbitrariamen- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 te, con il fondo spese urgenti di comunità può pagare i mandati viene confermata l’appartenenza di Trumello alla provincia formalmente corretti, cioè sottoscritti dai 2 consoli in carica, da Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), 1 deputato degli estimati, da 1 deputato del personale e dal can- celliere che indicherà anche la fogliazione di registro. Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che Consoli e cancelliere spediscono i mandati con l’approvazio- il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina ne del consiglio e con la motivazione, sotto pena del rimborso (manifesto senatorio 1750). alla comunità. In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- I conti vanno registrati nei libri dei convocati, quietanze, tembre 1775 Trumello e Roventino sono confermati, anco- mandati, ecc. , vanno conservati nell’archivio e ordinati per an- ra, alla Lumellina (editto 1775). no. La riscossione viene data in appalto al miglior offerente se- comune di Trumello. consiglio. 1422 condo il capitolato preparato dal consiglio in accordo con i 4 1708 - 1797 deputati del reale e del personale, gli incantatori devono dare un’idonea cauzione altrimenti rispondono gli amministratori. Il consiglio deve essere composto, come in passato, da 12 persone, 2 delle quali devono proseguire l’anno successivo con Esattori che non hanno saldato e altri debitori non possono la carica di console. partecipare agli appalti. Per sostituire gli altri dieci entro la fine dell’anno si congrega Quando si forma l’imposta si dà pubblico avviso perchè tutti il consiglio alla presenza dell’ordinario del luogo e si estraggo- gli interessati possano intervenire. no dalla bussola con i nomi dei 12 consiglieri i 2 destinati a fare Nell’imposta si scrivono “redditi e crediti” della comunità. i consoli nell’anno successivo purchè abbiano i requisiti, altri- Solo gli esattori possono esigere il denaro, non i consoli (Du- menti se ne estraggono altri. boin 1827-1854). I dieci decaduti nominano ciascuno due persone da imbusso- lare per estrarre i loro successori. comune di Trumello. 1423 Prima che vengano imbussolati i 20 candidati l’ordinario 1798 - 1814 deve controllare in consiglio generale se questi sono idonei. I requisiti sono: buoni costumi, non processati, fra i maggiori o Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la mediocri estimi (e non negli infimi estimi), che non siano con- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- giunti fino al 2˚ grado di consanguineità e al 1˚di affinità, che so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- non siano debitori della comunità o garanti di altri debitori, che go del quinto distretto e Trumello, citato con Roventino, ne non siano in lite con la comunità stessa e che abbiano smesso di fare i consoli (eventualmente) da almeno due anni. fa parte (legge 11 Brumale anno IX). Nei consigli possono intervenire 2 deputati dei maggiori esti- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando mati e 2 del personale che vanno avvisati dal cancelliere. che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- I deputati hanno solo funzione consultiva. tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- L’elezione dei deputati è annuale e interna al reale e al perso- ne dei dipartimenti e dei distretti, Trumello, con Roventino, nale. è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento In caso di dissensi interni al consiglio si vota segretamente dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). nelle mani del giudici o per mezzo di marche nella bussola. Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Consoli e consiglieri non possono intraprendere lite a nome della comunità nè fare vacazioni senza il consenso scritto del Trumello ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- consiglio tranne che per un urgenza e badando di ridurre le spe- mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quinto se al minimo. di Mortara, come comune di terza classe unito con Roven-

325 Turago Bordone tino con popolazione di 2231 abitanti (compartimentazione Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 1806). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- tra a fare parte del distretto di Binasco. comune di Trumello. 1424 Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) Turago Bordone vie- 1815 - 1859 ne aggregato al primo distretto del dipartimento dell’Olona Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Trumello avente per capolugo Milano. è incluso nel mandamento di Garlasco, nella provincia di Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Trumello Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di 368 abi- fa parte del mandamento di Gambolò, nella provincia di Vi- tanti. gevano (regio editto 1815, ASCVo). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- comune di Turago Bordone. 1428 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ 1816 - 1859 regi stati di terra-ferma”, Trumello viene inserito nel man- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- damento di Gambolò, nella provincia di Lomellina (regio bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di editto 1818, ASC Casei Gerola). Turago Bordone viene assegnato al secondo distretto - Be- Trumello appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione reguardo - della provincia di Pavia. di Novara. Dipendente dal Magistrato di Appello di Casale, Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 i suoi uffici di Intendenza, di Tribunale di Prima Cognizio- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il ne, Ipoteca e Insinuazione sono quelli di Mortara, mentre comune era dotato di convocato. l’ufficio di Posta è a Gambolò. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Conta una popolazione di 3700 abitanti. (Casalis) cazione 23 giugno 1853) il comune di Turago Bordone ri- Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- sulta compreso nella provincia di Pavia, II distretto, Bere- bre, Trumello, appartenente al circondario terzo di Lomel- guardo. La sua popolazione era formata da 210 abitanti. lina, mandamento quarto di GambolÚ, ha una popolazione Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- di 3829 abitanti (decreto 1859). dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 512 abitanti.

TURAGO BORDONE UOMINI DEL TRONO comune di Turago Bordone. 1425 sec. XIV - 1756 comune di Uomini del Trono. 1429 Turago Bordone è indicato come appartenente alla Cam- sec. XIV - 1756 pagna Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato Dalle risposte ai quarantacinque quesiti della giunta del di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). censimento ricevute nel 1751 (ASMi Catasto, cart. 3018) Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del risulta che le case del comune sono incorporate in Cassine censimento ricevute il 30 aprile 1750 (Risposte ai 45 que- Calderari, un uomo del comune funge da console e presta siti, cart. 3019) risulta che questo comune della Campagna giuramento alla banca criminale di Pavia. La popolazione Soprana è infeudato agli eredi del conte Peverelli di Milano ammonta a 25 anime. ai quali non paga nulla. Il podestà fedudale è rappresentato Nelle successive compartimentazioni napoleniche viene localmente da un luogotenente. citato insieme a Cassine Calderari. La comunità è retta da un console e da due deputati che vengono rinnovati annualmente durante il consiglio gene- rale, le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 317 ani- VACCARIZZA me. comune di Vaccarizza. 1430 comune di Turago Bordone. 1426 sec. XIV - 1756 1757 - 1796 Vaccarizza è indicato come appartenente alla Campagna Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- 1757 Turago Bordone viene posto nella delegazione VI del- lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). la campagna soprana pavese. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 censimento ricevute il primo febbraio 1751 (Risposte ai 45 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- quesiti, cart. 3020) questa località della Campagna Sottana ta appartenere alla delegazione IV della Campagna Sopra- risulta infeudata al conte Antonio Barbiano di Belgioioso na. che per il feudo percepisce solamente la tassa sui focolari. Vaccarizza è soggetta al podestà di Filighera. La comunità comune di Turago Bordone. 1427 è retta da un console e da un deputato eletti durante il primo 1797 - 1815 dei due consigli generali che si fanno ogni anno. Il console Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del presta giuramento presso la curia pretoria di Pavia e presso 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto il podestà di Filighera. Le scritture sono tenute da un can- di Bereguardo. celliere salariato.

326 Vairano comune di Vaccarizza. 1431 Dai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento 1757 - 1796 ricevuti il 16 aprile 1751(Risposte ai 45 quesiti, cart. 3024) la comunità, assegnata al vicariato di Binasco, risulta priva Con la compartimentazione del Principato di Pavia del di feudatario e di giusdicente, il console giura presso la 1757 Vaccarizza viene posto nella banca criminale del podestà di Milano. delegazione VI della campagna sottana pavese con ag- gregati San Leonardo e Ospedaletto (Compartimentazione La comunità è retta da un console e da un deputato eletti teresiana 1757). dal consiglio generale dei capi di casa. Le scritture sono te- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 nute da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Milano e la popolazione è di 211 abitanti. ta appartenere alla delegazione VI della Campagna Sottana aggregato alle frazioni di San Leonardo ed Ospedaletto. comune di Vairano. 1435 1757 - 1796 comune di Vaccarizza. 1432 1797 - 1815 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama ta appartenere alla delegazione 1V del Vicariato di Binasco del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- aggregato alle frazioni di Longuria, Longurietta e Bazzano. stretto di Belgioioso unito a San Leonardo e Ospedaletto. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- comune di Vairano. 1436 tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo 1797 - 1815 Pavia mantenendo l’aggregazione alle sue frazioni. Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- stretto di Binasco aggregato alle frazioni di Longuria, Lon- sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- gurietta e Bazzana. partimento dell’Olona, non sono indicate le sue frazioni. Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune avente per capolugo Pavia. mantiene l’appartenenza al distretto di Binasco con le sue frazioni. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- polazione di 567 abitanti unito alle frazioni di San Leonar- sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- do e Ospedaletto. partimento dell’Olona, privo dell’indicazione delle frazioni. comune di Vaccarizza. 1433 Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- 1816 - 1859 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Con la compartimentazione territoriale del regno lom- avente per capolugo Pavia. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Dalla compartimentazione del 1805 Vairano, unito alle Vaccarizza viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - frazioni di Longurio, Longurietta e Bazzana risulta essere della provincia di Pavia unito a San Leonardo e a Ospeda- un comune di III classe del compartimento dell’Olona, di- letto. stretto I di Milano, cantone I di Milano con popolazione di Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 1200 abitanti. luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. comune di Vairano. 1437 Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- 1816 - 1859 cazione 23 giugno 1853) il comune di Vaccarizza risulta compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso Con la compartimentazione territoriale del regno lom- ancora aggregata a San Lonardo e Ospedaletto. La sua po- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di polazione era formata da 790 abitanti. Vairano viene assegnato al settimo distretto - Landriano - Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- della provincia di Pavia unito a Longuria, Longurietta e dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 725 Bazzana. abitanti. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- VAIRANO cazione 23 giugno 1853) il comune di Vairano risulta com- preso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia ancora ag- comune di Vairano. 1434 gregato a Longuria, Longurietta e Bazzana. La sua sec. XIV - 1756 popolazione era formata da 460 abitanti. Il toponimo appare citato come “Vairano” appartenente Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- alla zona “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pa- dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 1455 abitan- gamenti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). ti.436

327 Val di Nizza

VAL DI NIZZA primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- comune di Val di Nizza. 1438 nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di sec. XIV - 1743 Genova, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale aveva- no sede in Varzi. Val di Nizza nel 1634 è inserito come appartenente Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone regi stati di terra ferma” la comunità di Val di Nizza viene 1634). inserita nel terzo mandamento di Varzi, provincia di Bob- bio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Ge- comune di Val di Nizza. 1439 rola). 1744 -1797 Nel 1859 Val di Nizza con una popolazione di 1202 abi- Con il trattato di Worms del 1743 Val di Nizza passò sotto tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- il dominio di casa Savoia. rita nel III mandamento di Varzi del circondario di Bobbio Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono (decreto 1859). stabiliti gli uffici di insinuazione, Rovescala viene inserita nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- VALBONA blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare comune di Valbona. 1442 che Val di Nizza fosse amministrata da un sindaco e quattro sec. XVI - 1743 consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Val di Il toponimo è incluso nel catasto cinquecentesco, riscon- Nizza (come Valnizza) si trova inserita nel distretto di Bob- trabile nell’Archivio di Stato di Cremona (Mastropietro bio (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 1985). agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della pro- Nel 1626 tutto il Siccomario era tenuto, con il titolo di vincia di Voghera, Val di Nizza, viene inserita nel secondo feudo, da Gerolamo Beccaria, Mezzano, Santa Maria di cantone di Varzi (riparto 1789). Strada erano infeudati a Giovanni Beccaria, mentre Cassi- na del Leba, Gerre et Chiosso, Valbona e Costa Caroliana comune di Val di Nizza. 1440 lo erano al marchese Carlo Francesco detto anche Antonio 1799 -1814 Beccaria (Mastropietro 1985). Valbona è incluso nell’elenco delle terre del stato di Mi- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge lano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opiz- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires zone 1644). e gli aggiunti della municipalità di Valdinizza con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Valdinizza vie- ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di comune di Valbona. 1443 Bobbio (decreto Campana 1801). 1744 - 1797 Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- In un documento dei primi del Settecento la popolazione partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri di Valbona era di 138 persone (Mastropietro 1985). municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Nel 1771 il feudo di Mezzano, rimasto per lungo tempo rica per tre anni (decreto Campana 1802). alla regia camera, senza che si presentasse alcun acquiren- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- te, viene smembrato, e Valbona, che ne faceva parte viene strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- eretta in feudo a se stante, e concessa, il 12 agosto 1791 al parte, Val di Nizza con decreto del 13 giugno 1805 viene conte Carlo Maria Guigliotti (Mastropietro 1985). aggregata al dipartimento di Genova circondario di Bobbio Il 15 settembre 1775 Valbona, in seguito al nuovo censi- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). mento delle province, risulta appartenere a quella del Sic- comario (editto 1775). comune di Val di Nizza. 1441 Nel 1786 con la creazione del tribunale di Alessandria il 1815 -1859 Siccomario venne a dipendere da questo organismo per tut- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di to quello che attineva l’amministrazione della giustizia, tre Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni anni dopo nel 1789 andò a far parte della provincia di Vo- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento ghera (Mastropietro 1985). amministrativo del 1775. Nella ripartizioni dei cantoni del 29 agosto 1789, Valbo- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- na è invece inclusa, nella provincia di Voghera, primo can- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte tone (manifesto senatorio 1789). e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Val di Nizza veniva provvisoriamente inserito nel mandamento comune di Valbona. 1444 di Varzi appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1798 - 1814 1814, ASCVo). Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il diparti- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo mento dell’Agogna coprendente tutte le terre fra Ticino e stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con la monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, perchè ture e cantoni per le assise, Val di Nizza veniva definitiva- l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento dell’Olo- mente inserito nel mandamento di Varzi appartenente al na (Mastropietro 1985).

328 Valeggio

Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la concesso al monastero nel 982, come è ricordato in un di- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- ploma di Ottone II e nel 1014 in un altro di Enrico. so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- Probabilmente questo periodo è di assestamento politico, luogo del sesto distretto e Valbona, nel Siccomario, ne fa perchè subito dopo, ritroviamo gli antichi proprietari, cioè parte (legge 11 Brumale anno IX). i Sannazzaro, nella persona di Zanino prima, e dei fratelli Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Giacomo e Filippo, poi, citati nei due diplomi degli impe- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- ratori Enrico VII (1311) e Venceslao (1395). tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- In seguito un altro Sannazzaro, Giacomo, figlio di Ranie- ne dei dipartimenti e dei distretti, Valbona, nel Siccomario, ro eredita le terre di Valeggio e, alla sua morte, passano pri- è incluso nel secondo distretto di Pavia, dipartimento ma a sua sorella Giovannina, (1407) e poi a sua figlia Agne- dell’Olona (legge 25 Fiorile anno IX). se che rimarrà nel castello per lungo tempo, anche dopo la Nel periodo napoleonico si opera un accorpamento di al- morte del marito Antonio detto il Moretto, capitano al ser- cune comunità, scelto come capoluogo Santa Maria Trava- vizio di Filippo Maria Visconti. cò, Valbona ne diventa una frazione. Ma questo riordina- Nel 1465 si assiste ad un passaggio della proprietà al fra- mento ebbe vita breve, effettuato nel 1806 decatte nel 1814 tellastro di Agnese, Bartolomeo Albonese, figlio di Matteo. (Mastropietro 1985). Nell’intervallo di tempo, cioè verso il 1434, le terre erano Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 state concesse da Filippo Maria Visconti ad Andrea Birago Valbona, insieme a Verrua, è compreso, infatti, nel diparti- alla morte del quale per 3/4 passarono ai fratelli Ettore e mento d’Olona, cantone primo di Pavia, distretto secondo Francesco di Piacenza e per il restante quarto a Giovanni e di Pavia, come comune di terza classe con 288 abitanti Giacomo Corti, nipoti di Cicco Simonetta. (compartimentazione 1806). Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Valigium” (statuta stratarum). comune di Valbona. 1445 Nella relazione di una visita pastorale del 1460 risultano 1815 - 1859 40 case (Bergamo 1995). E’ del 1470 la vendita del feudo allo stesso Cicco Simo- Il Siccomario, torna nuovamente a far parte della provin- netta (primo segretario del duca di Milano), che lo cederà cia di Voghera, sulla base dell’editto del 7 ottobre 1814, con poi al figlio di Bartolomeo Albonese, Gualtiero (è del 1473 cui venne anche creato il mandamento di San Martino com- la sua effettiva investitura). prendente, oltre il comune anche quello di Santa Maria del- la Strada (regio editto 1814, ASCVo). In seguito, per necessità, Gualtiero venderà le terre di Va- leggio a Luigi Arcimboldi (1490). Viene poi staccato da Voghera con l’ordinamento del 10 novembre 1818 per andare a far parte della neo-costituita Valeggio è incluso nell’elenco delle terre del stato di Mi- provincia Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gero- lano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opiz- la). zone 1644). Il regio editto del 1818, inoltre opera un nuovoi accorpa- I suddetti Arcimboldi saranno proprietari fino al 1675. menti per i piccoli comuni, si formò, così il comune di Con il consenso della regia camera il feudo passerà, nel Mezzano, di cui Valbona diventa frazione (Mastropietro 1708 a Pietro Quintana di Pietrasanta, nel 1733 a Giovanni 1985). Francesco de Cardenas, dopo di lui al figlio Carlo e al fra- tello di quest’ultimo, Giuseppe. (La provincia Lomellina viene abolita nel 1859 insieme al mandamento di San Martino. Il Siccomario è aggregato (I Cardenas vi rimarranno fino al 1820, anno in cui diven- di nuovo ala circondario di Pavia e tale rimane la sua appar- ta proprietario il marchese don Ludovico Galeazzo Busca tenenza amministrativa fino al 1927, anno in cui furono Arconati Visconti, dopo di lui lo erediteranno i figli Carlo e soppressi tutti i circondari) (Mastropietro 1985). Antonio.).

comune di Valeggio. 1447 1708 - 1797 VALEGGIO Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- comune di Valeggio. 1446 lina dal duca di Savoia Valleggio, conta 608 anime, il feu- datario è il conte Quintano, abitante in Milano (ASTo, sec. XIV - 1707 Paesi di nuovo acquisto). Secondo il Casalis all’estremità di una torre del castello l comune, nella compartimentazione territoriale sabauda c’era scritto “Ambrosius Majnoni fecit Opus. An. 703”, sic- del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla chè una qualche forma di abitazione intorno a un comples- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). so difensivo o ad una stazione di posta, già esisteva nell’ Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 VIII secolo. viene confermata l’appartenenza di Valeggio alla provincia La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Lomellina (stabilimento delle provincie 1749), Pavia del 1250 come Valegium, in contea Lumellina (Sori- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che ga 1913). il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- In tale periodo la rocca, anticamente fondata dai Sannaz- nifesto senatorio 1750). zaro, è saccheggiata dai milanesi, come cita il Portalupi. In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Nel 1288 molte di queste terre passarono per donazione tembre 1775 Valeggio è confermato, ancora, alla Lumellina al monastero di San Salvatore di Pavia, il feudo era già stato (editto 1775).

329 Valle comune di Valeggio. 1448 Nel 1620 Valle entra a far parte di una delegazione di 24 1798 - 1814 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti Lo- mellini” (Zucchi 1904). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Il 16 aprile del 1640 ancora i fratelli Litta, Agostino e Ce- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- sare Alfonso, giurano fedeltà al re di Spagna, per Gambolò so in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluo- e Valle (ASTo, Inventario n˚ 45). go del quinto distretto e Valeggio ne fa parte (legge 11 Bru- male anno IX). Valle è incluso nell’elenco delle terre del stato di Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando 1644). che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Valeggio è incluso nel se- comune di Valle. 1451 condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna 1708 - 1797 (legge 25 Fiorile anno IX). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- Valeggio ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- lina dal duca di Savoia Valle conta 800 anime, il feudatario mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone terzo di è il marchese Litta, abitante in Milano (ASTo, Paesi di nuo- San Nazzaro di Borgondi, come comune di terza classe con vo acquisto). popolazione di 670 abitanti (compartimentazione 1806). Fra le terre considerate vocali per metà risulta anche Val- le, le terre vocali erano quelle che partecipavano alla con- comune di Valeggio. 1449 gregazione generale per risolvere gli interessi della provin- 1815 - 1859 cia (Malagugini 1911). ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Valeggio del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla è incluso nel mandamento di San Giorgio, nella provincia prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- viene confermata l’appartenenza di Valle alla provincia Lo- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ mellina (stabilimento delle provincie 1749), regi stati di terra-ferma”, Valeggio viene inserito nel man- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che damento di San Giorgio, nella provincia di Lomellina (re- il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina gio editto 1818, ASC Casei Gerola). (manifesto senatorio 1750). Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- bre, Valeggio, appartenente al circondario terzo di Lomel- tembre 1775 Valle è confermata, ancora, alla Lumellina lina, mandamento decimo di San Giorgio, ha una popola- (editto 1775). zione di 953 abitanti (decreto 1859). comune di Valle. 1452 1798 - 1814 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la del 1800, nel quale si sancisce che il dipartimen- to dell’Agogna è diviso in 17 distretti, o circondari comu- comune di Valle. 1450 nali, Mede è capoluogo del terzo distretto e Valle ne fa parte sec. XIV - 1707 (legge 11 Brumale anno IX). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando La località è citata nell’elenco delle terre del contado di che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Pavia del 1250 come Valide, in contea Lumellina (Soriga tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- 1913). ne dei dipartimenti e dei distretti, Valle è incluso nel secon- Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella do distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge Squadra di Lumelina, “Valide” (statuta stratarum). 25 Fiorile anno IX). Nella relazione di una visita pastorale del 1460 risultano, Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 nel paese, 60 case (Bergamo 1995). Valle ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimento Nel 1462 il feudo viene dato dai Visconti a Lancillotto dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto di Mede Beccaria, al quale si affiancheranno i conti Strada. Dopo di come comune di terza classe unito con Bordignana con po- loro, caduti gli Sforza, sostiuiti dai francesi, seguiranno gli polazione di 1661 abitanti (compartimentazione 1806). spagnoli che vi infeuderanno un certo Herrera che lascerà il feudo solo nel 1573 ai Litta. comune di Valle. 1453 Nel 1566 il Comune partecipa alla congregazione che si 1815 - 1859 tiene a Pieve del Cairo (Porqueddu 1980). Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Valle è in- Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il clusa nel mandamento di Sartirana, nella provincia di Mor- 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità, com- tara (regio editto 1814, ASCVo). preso Valle (Porqueddu 1980). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Il 4 marzo 1573 Agostino Litta presta giuramento di fe- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ deltà al re di Spagna, come duca di Milano, per i feudi di regi stati di terra-ferma”, Valle viene inserito nel manda- Gambolò nel Vigevanasco e Valle nella Lomellina, per esso mento di Sartirana, nella provincia di Lomellina (regio acquistati dalla regia camera (ASTo, Inventario , n˚ 45). editto 1818, ASC Casei Gerola).

330 Valverde

Valle appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo Novara. Dipendente dal Magistrato di Appello di Casale, i Pavia mantenendo l’aggregazione alla sua frazione. suoi uffici di Intendenza, di Tribunale di Prima Cognizione, Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- di Ipoteca e di Insinuazione sono quelli di Mortara, mentre tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- possiede l’ufficio di Posta. sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- Conta una popolazione di 2430 abitanti. (Casalis) partimento dell’Olona senza l’indicazione di Cassina Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- Taccona. bre Valle, appartenente al circondario terzo di Lomellina, Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- mandamento undicesimo di Sartirana, ha una popolazione gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona di 3005 abitanti (decreto 1859). avente per capolugo Pavia. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso sotto la VALLE DELLA VERSA denominazione di Valle Salimbina con popolazione di 152 abitanti unito a Cassina Taccona. feudo di Valle della Versa. 1454 comune di Valle Salimbene. 1458 sec. XIV - 1743 1816 - 1859 Nel 1029 la Valle della Versa risulta essere proprietà del Con la compartimentazione territoriale del regno lom- longobardo Gerardo discendente di Oberto marchese della bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Lunigiana della famiglia degli Estensi (Guasco 1911). Valle Salimbene viene assegnato al terzo distretto - Belgio- Nel 1219 Federico II conferma la Valle della Versa alla so - della provincia di Pavia unito a Cassina Taccona. città di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Il feudo di Val Versa comprendeva Casa Bianca, Torre dei luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il Sacchetti, Donelasco, Soriasco, Golferenzo, Volpara, Mon- comune era dotato di convocato. tecalvo, Sottomonte e Poggiolo (Guasco). Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- cazione 23 giugno 1853) il comune di Valle Salimbene ri- sulta compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Bel- gioso ancora aggregato a Cassina Taccona. La sua VALLE SALIMBENE popolazione era formata da 202 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- comune di Valle Salimbene. 1455 dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 225 abitanti. sec. XIV - 1756 Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il 3 febbraio 1751 (Risposte ai 45 que- siti, cart. 3020) questo paese della Campagna Sottana non VALVERDE risulta infeudato, dipende dalla curia pretoria di Pavia pres- so la quale presta giuramento il console e il giudice più vi- cino è il podestà di Pavia. comune di Valverde. 1459 sec. XIV - 1743 La comunità è retta da un console eletto con pubblico in- canto durante il consiglio generale, le scritture sono tenute Valverde nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Mila- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite no e la popolazione è di 103 anime. per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). comune di Valle Salimbene. 1456 comune di Valverde. 1460 1757 - 1796 1744 -1798 Con la compartimentazione del principato di pavia del Con il trattato di Worms del 1743 Valverde passò sotto il 1757 Valle Salimbene viene posto nella delegazione VI del- dominio di casa Savoia. la campagna sottana pavese con aggregata Cassina Taccona Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono (Compartimentazione teresiana 1757). stabiliti gli uffici di insinuazione, Valverde viene inserita Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le ta appartenere alla delegazione VI della Campagna Sottana Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- aggregato alla frazione di Cassina Taccona. blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare comune di Valle Salimbene. 1457 che Valverde fosse amministrata da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. 1797 - 1815 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Valver- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama de si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- stretto di Belgioioso unita a Cassina Taccona. bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Valverde, viene inserito nel secondo cantone di Varzi (ri- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- parto 1789).

331 Varzi comune di Valverde. 1461 VARZI 1799 -1814 cantone di Varzi. 1463 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge 1790 - 1798 del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Con manifesto senatorio del 29 agosto 1789 la provincia e gli aggiunti della municipalità di Valverde con decreto del di Voghera viene suddivisa in cantoni al pari delle province 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Valverde viene in- di Novara, Pallanza, Tortona e Vigevano. serito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Appartengono al cantone secondo di Varzi: Bobbio (decreto Campana 1801). Varzi con Romano Albaredo, Bognassi, Costa de Bo- gnassi, Cavagnolo, Castano, Rosara, Valdinizza. Menconi- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- co con Collegio, Carpaneto, Carobbiolo, Chiosi, Costa di partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri San Pietro, Costa di Monte Martino, Giarè Giarola, Lago municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Monte MArtino, Polligaro, Riva, Ronco Marino, Recrosio, rica per tre anni (decreto Campana 1802). San Pietro di Casasco, Valseia e Vigomarino. Cella con Ce- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- gni, Capo di Selva, Casale, Castellaro, Cegnolo, Negruzzo strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- e Nivione.Monte Forte con Bosmenso Caro, Bosmenico parte, Valverde con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- Caro. Pietra Gavina con Casa de Cabani, Casa Fiore, Santa gregata al dipartimento di Genova circondario di Bobbio Cristina e Torretta Cassina. Santa Margherita con Casano- va, Costamora, Fegò, Massenigo, Sala e Vendemiaschi. (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Godiasco con Cereto, Coletta, Cavagnarolo, Gomo, Mon- talfeo, Noceto, Valle di Trebbiano, Vigosecco e Forotondo. comune di Valverde. 1462 Oramala con Cassano, Celetta, Muzzago, Pradaglia e Spez- za. Sagliano con Buschi e Ville d’Altercati. Sant’Albano 1815 -1859 con Belvedere, La Croce, Molino di Cassano, Montego e Ronco. San Giovanni Piumesana con Piumesana, Casaru- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di me, Ceretto di Sopra, Gracinella e Sala. Pizzocorno con Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Sant’Alberto di Butrio, Pertusio, Moglie, Villetta, Calmiere l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento e Vignola, Casa di Panzino. Valverde con Arigossi, Bozzo- amministrativo del 1775. la, Ca de Mombelli, Casa de Balestreri, Casa de Porri, Casa In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- de Panatieri, Casa de Guarnieri, Calghera Figino, Monti- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte celli Poggio e Sabbioni. Valdinizza con Allegnagne, Boio- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, lo, Csa della Nizza, Csa del Schiavo e Casa di Persica. For- tunago diviso in sette parti: Valverde veniva provvisoriamente inserito nel mandamen- to di Zavattarello appartenente alla provincia di Voghera 1. Fortunago con Santa Maria di Promorogo e Costa de (regio editto 1814, ASCVo). Galeazzi. 2. Borgoratto con Mormorolo e Premorgo. 3. Gravanago. 4. Montepicco con Ponticello e Sant’Eusebio. In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo 5. Roccasusella con San Zaccaria. 6. Staghiglione con stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Montefratello. /. Stefanago con Santa Cristina, San Martino monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Bagosio e Schizzola. Montesegale con Bregni, Mosnago, ture e cantoni per le assise, Valverde veniva definitivamente Zuccarello, Languzzano, Sanguignano, Susella, San Paolo, inserito nel mandamento di Zavattarello appartenente al Castagnolo. Cecima e San Ponzo. Zavattarello con Bosse- primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto ga, Castignoli, Crocetta, Crociglia, Casale, Lagagnolo, 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e apparte- Moline e Perduco. Zavattarello con Pradelle, Ruasio, Ro- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di scone, San Genero, Sabioni. Ruinocon Canavera, Casone, Carmine, Pometo, Caminata, Costiolo, Colombara e Torre Genova, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Bobbio e d’Albera. Trebecco con Cascina di Serbetto, Casa di PA- quello postale in Zavattarello. gliaro, Fornace, Crotta Gabbione, Fontanasso, Guasco, Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Ronco e Ossio. Romagnese con Aliate, Poggio, Allacasa, tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Pozzallo, Allavilla, Praticia, Brecasale, Salicetto, Costa, regi stati di terra ferma” la comunità di Valverde viene in- Vallerina, Costaiola e Varolo. Bobbio con Ceci, Deghera, serita nel quarto mandamento di Zavattarello, provincia di Deghe, Dezia San Pietro, Piancasale, San Cristofaro, Santa Bobbio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Maria e Vaccarezza. Corte Brugnatella con Cadana, Codo- Gerola). gno, Collegio Conficiente, Costa, Gorda, Lago, Lama di La Lenzino, Marsaglia, Montarsi, Montarsolo, Moglia, Pieve, Erano aggregate a Valverde le frazioni di Bozzola, Ber- Poggio, Rondino, Poggio di Sotto, Pietranera, Robecco, nazio, Calghera, Casa d’ Andrino, Casa d’Agosto, Casa dei Rossavola, Valle di sotto e Villeri. Porri, Casa di Pannateri, Casa del Leone, Casa dei Barbieri, Casa dei Fabiani, Casa dei Zanellini, Figgini, Molino d’Al- comune di Varzi. 1464 berto, Mandasso, Monticelli e Poggio. sec. XIII - 1743 La popolazione conta 900 abitanti (Casalis 1853). Il toponimo si trova per la prima volta citato nel 993 in un diploma in cui Ottone III confermava al monastero di San Nel 1859 Valverde con una popolazione di 907abitanti Colombano i propri beni in Varzi (codice diplomatico di entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel Bobbio). IV mandamento di Zavattarello del circondario di Bobbio Nel 1275 vi fu una divisione di beni tra la famiglia Mala- (decreto 1859). spina a cui Varzi apparteneva e in quell’occasione fu eretto

332 Varzi il marchesato di Varzi. I Malaspina nel 1320 diedero per i che Varzi fosse amministrata da un sindaco e quattro consi- loro feudi glieri componenti il consiglio ordinario. statuti che furono promulgati da un certo “provvido e sa- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Varzi si piente uomo Alberto Del Pozzo iuris peritus cremonensis” trova inserita nel distretto di Bobbio (editto di S.M. 1775) e ratificati dai marchese Azzone, Isnardo Azzolino e Spi- nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il netta Malaspina (Guagnini 1984). Gli statuti di Varzi sono riparto in tre cantoni della provincia di Voghera,Varzi, vie- divisi in due libri suddivisi a loro volta in rubriche, il primo ne inserita nel secondo cantone di Varzi (riparto 1789). libro si occupa essenzialmente dei pubblici ufficiali, della loro nomina e delle loro competenze, il secondo contiene comune di Varzi. 1467 norme di diritto e procedura penale. Per quanto riguarda 1799 -1814 l’organizzazione del comune, l’ammistrazione ordinaria era affidata dai Malaspina ad un proprio rappresentante, il Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge podestà, il quale aveva sia compiti amministrativi che giu- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires risdizionali; la magistratura d’appello era esercitata dai e gli aggiunti della municipalità di Varzi con decreto del 23 Malaspina ed in ogni caso il podestà prima di emanare una fruttidoro anno IX (settembre 1801). Varzi viene inserito importante sentenza era da loro che doveva essere autoriz- nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Bobbio zato . I consoli, in numero di due, erano i rappresentanti del (decreto Campana 1801). comune, eletti annualmente si occupavano prevalentemen- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- te della manutenzione delle strade. Come pubblici ufficiali partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri i marchesi eleggevano annualmente due stimatori la cui municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- mansione era quella di stimare i danni e il valore di qualsi- rica per tre anni (decreto Campana 1802). asi cosa e venivano pagati a percentuale sul valore della Varzi nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Luce- estimazione; i pesatori, anch’essi eletti annualmente in nu- dio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento di Ma- mero di due avevano l’incarico di passare in rassegna tutte rengo è inserita nel circondario di Bobbio (decreto Brayda le misure e pesi del marchesato, denunziando al podestà i 1801). pesi irregolari. Ufficiali minori erano i nunzi o cursori o Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- corrieri, i quali facevano servizio di usciere al podestà e ai strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- consoli (Guagnini 1984). parte, Varzi con decreto del 13 giugno 1805 viene aggrega- Come “Marchinatus Vartii” è inserita nel comparto delle ta al dipartimento di Genova circondario di Bobbio strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenen- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). te all’Ultra Padum (Statuta stratarum). La popolazione nel 1633 era di 895 anime. comune di Varzi. 1468 Come Varci è inserita come appartenente all’Oltrepo, 1815 -1859 nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni comune di Varzi. consoli. 1465 l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento sec. XIII - 1743 amministrativo del 1775. Gli statuti promulgati dai marchesi Malaspina nel 1320, de- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- finiscono le competenze dei rappresentanti del comune. Eletti bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte annualmente dai consoli uscenti in numero di due, loro princi- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, pale compito era la manutenzione delle strade e vie del borgo. Varzi veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di Prima di assumere la carica dovevano prestare giuramento di Varzi appartenente alla provincia di Voghera (regio editto esercitare le loro funzioni nell’interesse del marchese e degli abitanti del luogo. Nel merito delle loro competenze era data la 1814, ASCVo). facoltà di impartire ordini e sanzioni pecuniarie ai trasgressori In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo solo però nei mesi di aprile, maggio, agosto, settembre e dicem- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- bre. Era loro affidata anche la risoluzione di controversie sorte monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- nell’esercizio dell’ufficio, le quali dovevano trovare soluzione ture e cantoni per le assise, Varzi veniva definitivamente in- alla presenza del podestà, dei nuovi consoli e di quattro bobi homines eletti dal podestà e dai nuovi consoli. I consoli erano serito nel mandamento di Varzi appartenente al primo anche ufficiali di pubblica sicurezza e come tali avevano l’ob- cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, bligo di denunciare al podestà, sotto pena di una multa, tutte le ASCVo), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla risse, furti, ferimenti ed ogni altro reato. Non avevano stipendio divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Genova, fisso ma godevano del diritto di percepire sei denari pavesi. l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano sede in Varzi. comune di Varzi. 1466 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- 1744 -1798 tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Con il trattato di Worms del 1743 Varzi passò sotto il do- regi stati di terra ferma” la comunità di Varzi viene inserita minio di casa Savoia. nel terzo mandamento di Varzi, provincia di Bobbio, divi- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono sione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). stabiliti gli uffici di insinuazione, Varzi viene inserita nella Erano aggregate a Varzi le frazioni di Albareto, Bosmen- tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). to, Carro, Castano, Cavagnolo, Costa di Bognassi, Monte- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le forte, Rosara e Valdonico. Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- La popolazione è di 2100 abitanti circa (Casalis 1853). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- Nel 1859 Varzi con una popolazione di 2378 abitanti en- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare tra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel

333 Vellezzo

III mandamento di Varzi del circondario di Bobbio (decreto marchesato di Varzi. podestà. 1471 1859). sec. XIII - 1743 Negli statuti concessi dai marchesi Malaspina nel 1320, vie- mandamento di Varzi. 1469 ne definito il ruolo amministrativo del podestà. Rappresentava i feudatari e aveva compiti amministrativi e giurisdizionali, gli 1815 - 1859 statuti non dicono da chi venisse eletto nè quanto durasse in ca- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- rica, ma prima di assumere la carica doveva prestare solenne bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte giuramento di esercitare le sue funzioni in buona fede e senza frode ad onore dei signori del feudo. e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Come giudice si occupava di giustizia civile e criminale, di- Varzi diveniva provvisoriamente capoluogo di mandamen- rigeva il dibattimento, formulava e faceva eseguire le sentenze to appartenente alla provincia di Voghera e comprendente i e aveva facoltà di imporre pene pecuniarie ai trasgressori; come comuni di Pietragavina, Val di Nizza, Cella, Menconico e esattore curava la riscossione delle imposte ed i dazi; vigilava Santa Margherita (regio editto 1814, ASCVo). sull’osservanza delle leggi statutarie ed esercitava i più ampi poteri di polizia, percepiva emolumenti e dodici denari per ogni In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo causa deferita in giudizio (Guagnini 1984). stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- tappa ufficio insinuazione di Varzi. 1472 ture e cantoni per le assise, Varzi diveniva definitivamente capoluogo di mandamento appartenente al primo cantone 1770 - 1798 della provincia di Voghera comprendente i comuni di Mon- Con emanazione del manifesto camerale del 9 novembre teforte, Cella, Nivione, Sagliano, Bagnara con Livelli, 1770 per lo stabilimento delle nuove tappe d’insinuazione Menconico, Pietragavina, Santa Margherita, Val di Nizza e nelle province di più recente aggregazione allo stato, Varzi Oramala ( regio editto 1815, ASCVo) diviene sede di tappa d’insinuazione (manifesto camerale Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- 1770). Comprendeva i comuni di Varzi, Menconico, Mon- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ teforte, Pietra Gavina, Santa Margherita, Marchesato di regi stati di terra ferma” la comunità di Varzi diviene terzo Godiasco con Cella e Casale, Castellar, Cignolo, Cegno, mandamento della provincia di Bobbio, divisione di Geno- Negruzzo, Godiasco, Valle di Trebbiano, Groppo, Nivione va comprendente i comuni di Bagnaria, Cella, Menconico, con Capo di Selva, Oramala, Sagliano, Sant’Albano, San Pietragavina, Sagliano, Santa Margherita, Val di Nizza e Giovanni Piumesana, Val di Nizza e Valverde; marchesato Varzi (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). di Fortunago con Fortunago e sue dipendenze di Gravana- go, Montepicco, Rocca Susella, Staghiglione, Stefanago e Nel 1859 Varzi viene inserita nella provincia di Pavia, Valle di Borgoratto; le terre di Caminata, San Ponzo, Rui- con decreto del 23 ottobre 1859 diviene terzo mandamento no, Trebecco, Zavattarello, Pizzocorno e Torre d’Albera. del circondario di Bobbio comprendente i comuni di Ba- gnaria, Cella, Menconico, Pietragavina, Sagliano, Santa Margherita, Val di Nizza e Varzi (decreto 1859). tappa ufficio insinuazione di Varzi. 1473 1815 - 1859 marchesato di Varzi. 1470 Il regio editto del 12 luglio 1814 (regio editto 1814, sec. XIII - 1743 ASCVo) abolisce l’obbligo della registrazione degli atti ri- stabilendo il tabellione o archivio d’insinuazione. Nel 1275 vi fu una divisione di beni tra la famiglia Mala- Con manifesto camerale del 1 luglio 1816 (regio editto spina a cui Varzi apparteneva e in quell’occasione fu eretto 1816, ASCVo ) vengono stabilite le tappe provinciali d’in- il marchesato e curia di Varzi che comprendeva i luoghi di sinuazione. Alla tappa di Varzi fanno capo i comuni di: Var- Pregola, Pietra Gavina, Menconico, San Pietro, Casasco, zi, Monteforte, Nivione, Cella, Sagliano, Bagnara con Li- Monforte, Monte Martino, Sanguineto, Bevegnasco, Piu- velli, Pietra Gavina, Menconico, Santa Margherita, Val di mesana, Nivione, Fego, Cegni, Oramala, Val Formosa, Ca- Nizza, Oramala, Zavattarello, Caminata, Trebecco, Fortu- riola, Cencerate, Santa Margherita; nella valle del Curone: nago, Gravanago, Montepicco, Ruino, Torre d’Albera, Val- Cantacapra, Fabbrica e Gremiasco e in val Trebbia: Campi, verde, Sant’Albano. Corbesassi, Fontana Rossa e Barchi (Guagnini 1973). Varzi era feudo imperiale confermato nel tempo dalle in- vesture di Fedrico I nel 1164, di Federico II nel 1220 e di Carlo IV nel 1355. VELLEZZO Appartenenti alla seconda metà del secolo XIII sono di- versi documenti attestanti l’importanza che il marchesato dei Malaspina ed in particolare le terre della Val Staffora, comune di Vellezzo. 1474 avente come centro Varzi, avevavo nei traffici commerciali sec. XIV - 1756 verso Bobbio, Piacenza e Genova e riportanti convenzioni Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- con la città di Pavia per il transito e pedaggio delle merci tuta Stratarum” del 1452 come “Vellezium” appartenente (Guagnini 1984). alla squadra di Giovenzano (Statuta stratarum). Nel 1396 il feudo imperiale di Varzi viene assoggettato a Successivamente Vellezzo è indicato come appartenente Gian Galeazzo Visconti ed entra a far parte del ducato di alla Campagna Soprana nella “Relatione di tutte le terre Milano; i marchesi Malaspina pur prestando giuramento di dello Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone fedeltà alla regia camera, ne mantengono gli originali pri- 1644). vilegi. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Nel 1499 il marchesato perde il terziere di Menconico as- censimento ricevute il primo marzo 1751(Risposte ai 45 segnato agli Sforza di Santa Fiora che diventeranno dal quesiti, cart. 3019) risulta che la comunità è infeudata al si- 1780 gli unici proprietari del feudo. gnor Bellini di Milano che non riceve censi. La giustizia è

334 Verretto amministrata da un podestà feudale che si occupa anche VENESIA della visita delle strade. La comunità è retta da un console, che presta giuramento comune di Venesia. 1478 presso la banca del Pretorio di Pavia e presso quella del po- sec. XIV - 1743 destà feudale, e da quattro deputati: uno per il civile e tre Come Venetia è inserita nel comparto delle strade degli per il rurale Il Consiglio generale si tiene alla presenza del “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra popolo, con l’assistenza del deputato civile. Durante il con- Padum (Statuta stratarum). siglio generale vengono rinnovati i deputati: quello civile è scelto fra uno dei maggiori estimati mentre quelli rurali Venesia nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltre- vengono estratti a sorte. Le scritture sono tenute da un can- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite celliere salariato, non ci sono procuratori a Milano, la po- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). polazione è di 280 anime. Dalla comparizione del 1712 del console di Venesia Gia- como Antonio Taddei, davanti alla regia camera di Milano, la comunità di Venesia risulta formata da due cascine, non comune di Vellezzo. 1475 vi era osteria ne’ “prestino” e i maggiori proprietari terrieri 1757 - 1796 risultavano essere gli eredi di Pietro Martire Beccaria. Per la giustizia la comunità faceva riferimento al giudice di Pa- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del via; i residenti non pagavano il dazio dell’imbottato per pri- 1757 Vellezzo viene posto nella delegazione III della cam- vilegio acquisito dalla famiglia Beccaria. La popolazione pagna soprana con aggregato Robecchino (Compartimen- contava 21 fuochi. tazione teresiana 1757). Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 comune di Venesia. 1479 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1786) il comune risul- 1744 - 1798 ta appartenere alla delegazione III della Campagna Sopra- Con il trattato di Worms del 1743 Venesia passò sotto il na con aggregata la frazione di Robecchino. dominio di casa Savoia. Il consiglio era composto da due consoli eletti tra i mag- comune di Vellezzo. 1476 giori estimati della comunità 1797 - 1815 La comunità di Venesia è compresa nell’elenco delle ter- re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- stretto di Bereguardo aggregato a Robecchino. pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 1744). 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo insieme stabiliti gli uffici di insinuazione, Venesia viene inserita alla sua frazione. nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Vene- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona sia si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. avente per capolugo Pavia. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come Venesia, viene inserita nel terzo cantone di Broni (riparto comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II 1789). Pavia, cantone V Bereguardo unito alla frazione di Robec- Venesia il 6 gennaio 1890 viene inondata e distrutta dal chino con popolazione di 416 abitanti. Po. comune di Vellezzo. 1477 1816 - 1859 VERRETTO Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Vellezzo viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo comune di Verretto. 1480 - della provincia di Pavia aggregato a Robecchino. sec. XIV - 1743 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Dal testamento di Fiorello Beccaria steso nel 1367, ap- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il prendiamo che Verretto nel XIV secolo era feudo di Fiorel- comune era dotato di convocato. lo Beccaria (Robolini 1834) e per eredità passò a Zanino Beccaria insieme a Montebello e Frascarolo. Nell’atto di Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- apprensione rilasciato dalla camera ducale di Milano il 9 cazione 23 giugno 1853) il comune di Vellezzo risulta com- agosto 1535, Verretto insieme a Borgo Priolo, Barisonzo, preso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo an- Ca de Guerci, Cantalupo Casteletto, Donelasco, Golferen- cora aggregato a Robecchino. La sua popolazione era zo, Montecalvo, Regalia, Retorbido, Torre del Monte, Vol- formata da 130 abitanti. para e Rocca de Giorgi formava la squadra del feudo di Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Montebello (ASMi Comuni P.A. cart. 390). dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 541 Verretto compare nell’elenco delle comunità dell’Oltre- abitanti. po censite per il pagamento del focatico per l’anno 1537

335 Verrua con una popolazione di 14 fuochi (ASCVo, Congregazione comune di Verretto. 1484 rurale Oltrepo, cart. 17). 1815 -1859 Verretto nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltre- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento Nel 1682 Verretto insieme a Montebello, Cantalupo e Ca- amministrativo del 1775. stelletto veniva venduto a Paolo Ambrogio Spinola duca di In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Sesto; il 27 settembre 1683 gli uomini e i due consoli pre- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte stavano giuramento di fedeltà al nuovo feudatario. e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Verretto veniva provvisoriamente inserito nel mandamento comune di Verretto. consoli. 1481 di Casatisma appartenente alla provincia di Voghera (regio sec. XIV - 1743 editto 1814, ASCVo). Compito principale dei consoli di comunità era la ripartizio- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo ne dei carichi fiscali; nel 1640, in esecuzione degli ordini della stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- camera ducale di Milano, i due consoli e deputati Giovanni Go- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- rino e Alessandro Viola presentano la “propalazione dell’esti- ture e cantoni per le assise, Verretto veniva definitivamente mo civile della comunità di Verretto” con l’elenco dei posses- inserito nel mandamento di Casatisma appartenente al ter- sori dei beni civili del comune di Verretto, accatastati con la zo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, città di Pavia. ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Ca- comune di Verretto. 1482 sale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e 1744 - 1798 quello postale in Casatisma. Con il trattato di Worms del 1743 Verretto passò sotto il Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- dominio di casa Savoia. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Verretto viene inse- La comunità di Verretto è compresa nell’elenco delle ter- rita nel quarto mandamento di Casatisma, provincia di Vo- re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in ghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Ca- Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- sei Gerola). gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- Vengono aggregate a Verretto le frazioni di Carentano, pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato Dorna, Filiberta, Sarabbia, Lottona e Borgo. 1744). La popolazione conta 500 abitanti (Csalis 1854). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Nel 1859 Verretto con una popolazione di 498 abitanti stabiliti gli uffici di insinuazione, Verretto viene inserita entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). I mandamento di Casatisma del circondario di Voghera (de- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le creto 1859). Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Verretto fosse amministrata da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. VERRUA Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Verret- comune di Verrua. 1485 tosi trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. sec. XIV - 1743 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Verrua compare nell’elenco delle dichiarazioni del foca- Verretto, viene inserito nel primo cantone di Voghera (ri- tico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come apparte- parto 1789). nente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). comune di Verretto. 1483 comune di Verrua. 1486 1799 - 1814 1744 -1798 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Con il trattato di Worms del 1743 Verrua passò sotto il del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires dominio di casa Savoia. e gli aggiunti della municipalità di Verretto con decreto del La comunità di Verrua è compresa nell’elenco delle terre 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Verretto viene in- e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in serito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- ghera (decreto Campana 1801). gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri 1744). municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono rica per tre anni (decreto Campana 1802). stabiliti gli uffici di insinuazione, Verrua viene inserita nel- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- la tappa di Broni come appartenente al Siccomario (tappa strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- insinuazione 1770). parte, Verretto con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta-

336 Vialone zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare VESCOVERA che Verrua fosse amministrata da un sindaco e quattro con- siglieri componenti il consiglio ordinario. comune di Vescovera. 1489 Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Verrua sec. XIII - 1743 si trova inserita nel distretto del Siccomario (editto di S.M. Vescovera era citata nell’estimo del 1250 era villa dei 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- conti di Gambarana. bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Vescovera nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- Verrua, viene inserita nel primocantone di Voghera (riparto trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite 1789). per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). comune di Verrua. 1487 comune di Vescovera. 1490 1799 -1814 1744 - 1798 Con il trattato di Worms del 1743 Vescovera passò sotto Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge il dominio di casa Savoia. del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Il consiglio comunale era composto da un sindaco e quat- e gli aggiunti della municipalità di Verrua con decreto del tro consiglieri eletti tra i maggiori estimati della comunità 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Verrua viene inse- rito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- La comunità di Vescovera è compresa nell’elenco delle ghera (decreto Campana 1801). terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- to 1744). rica per tre anni (decreto Campana 1802). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Verrua nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Lu- stabiliti gli uffici di insinuazione, Vescovera viene inserita cedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento di nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). Marengo è inserita nel circondario di Voghera (decreto Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Vesco- Brayda 1801). vera si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- Vescovera, viene inserita nel terzo cantone di Broni (riparto parte, Verrua con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- 1789). gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Vescovera viene comune di Verrua. 1488 soppressa ed aggregata a Cassino (ASC Casei Gerola). 1815 -1859 L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni VIALONE l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. comune di Vialone. 1491 In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- sec. XIV - 1756 bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Durante il basso medioevo appartenne alla famiglia Bec- Verrua veniva provvisoriamente inserito nel mandamento caria (Merlo 1994). di Barbianello appartenente alla provincia di Voghera (re- Indicato come appartenente al campagna sottana, delega- gio editto 1814, ASCVo). zione VII da Ambrogio Opizzone “Relatione di tutte le ter- re dello Stato di Milano” (Compartimentazione teresiana In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo del 1757). stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- censimento (ASMi Catasto, cart. 3020) questa comunità ture e cantoni per le assise, Verrua veniva definitivamente della campagna sottana dichiara di fare a sé e di non essere inserito nel mandamento di Barbianello appartenente al se- infeudata. Per l’amministrazione della giustizia dipende condo cantone della provincia di Voghera ( regio editto dal podestà di Pavia. Trattandosi di un cassinaggio non ci 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e apparte- sono organi di governo e provvede a tutto il fittabile, la po- nente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di polazione ammonta a 96 anime. Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Voghera e quello postale in Barbianello (Casalis ). comune di Vialone. 1492 La popolazione conta 2000 abitanti (Csalis 1854). 1816 -1859 Nel 1859 Verrua con una popolazione di 1865 abitanti Con la compartimentazione territoriale del regno lom- entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di III mandamento di Barbianello del circondario di Voghera Vialone viene assegnato al terzo distretto - Belgioioso - del- (decreto 1859). la provincia di Pavia.

337 Vidigulfo

Con decreto del 13 gennaio 1841 viene unito a Sant’ Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Alessio, Lossano e Guardabiate. cazione 23 giugno 1853) il comune di Vidigulfo risulta compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia aggre- gato a Pontelungo. La sua popolazione era formata da 1325 abitanti. VIDIGULFO Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 1553 abitanti. comune di Vidigulfo. 1493 sec. XIV - 1713 Indicato come appartenente alla pieve di San Giuliano da VIGALFO Ambrogio Opizzone, Relazione di tutte le terre dello Stato di Milano, Milano, 1644 (Opizzone 1644). comune di Vigalfo. 1497 sec. XIV - 1756 comune di Vidigulfo. 1494 Il toponimo appare come “Vigalfi” della zona “inter pa- 1714 - 1796 piam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro e Dalle risposte ai Quarantacinque questiti ricevuti il 17 di giogatico del 1181 (Bollea 1909). marzo 1750 (Risposte ai 45 quesiti, 3024) questo comune Successivamente è citato nel comparto delle strade degli del vicariato di Binasco risulta infeudato a Cesare Landria- “Statuta Stratarum” del 1452 come “Vigalphum” apparte- no che non riceve censi, il iusdicente feudale è il signor nente alla squadra della “subtana Papiae” (Statuta strata- Carrara abitante a Milano che riceve 30 lire e uova per un rum). valore di 6 lire, il luogotenente risiede in paese. Il console Vigalfo è indicato come appartenente alla Campagna giura alla banca del podestà di Milano, la comunità fa a sè. Sottana nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- Due o tre volte all’anno si tiene una riunione dei convocati, lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). il paese è retto da due deputati eletti dal pubblico che vigi- Dalle risposte ai Quarantacinque questiti ricevuti il 17 lano sui riparti con i maggiorestimi. Il cancelliere risiede in marzo 1750 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3024) questo co- Milano e riceve un salario di 100 lire, non ci sono procura- mune del vicariato di Binasco risulta infeudato a Cesare tori e gli abitanti sono 119. Landriano che non riceve censi, la giustizia è amministrata Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 localmente dal luogotenente del giusdicente feudale. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1726) il comune risul- Due o tre volte all’anno si tiene una riunione dei convo- ta appartenere alla delegazione XV del Vicariato di Bina- cati, il paese è retto da un console che presta giuramento sco. alla banca del podestà di Milano e da due deputati eletti dal pubblico che vigilano sui riparti con i maggiori estimati. Le comune di Vidigulfo. 1495 scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono 1797 - 1815 procuratori e la comunità conta 119 anime.

Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama comune di Vigalfo. 1498 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- 1757 - 1796 stretto di Binasco. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune 1757 Vigalfo viene assegnato alla delegazione VIII della mantiene l’appartenenza al distretto di Binasco. campagna sottana pavese (Compartimentazione teresiana 1757). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1726) il comune risul- partimento dell’Olona. ta appartenere alla delegazione VIII della Campagna Sotta- na. Nel 1801 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona comune di Vigalfo. 1499 avente per capolugo Pavia. 1797 - 1815 Dalla compartimentazione del 1805 risulta essere un co- mune di III classedel compartimento dell’Olona, distretto I Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del di Milano, cantone IV di Milano con popolazione di 1200 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto abitanti. di Belgioioso. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del comune di Vidigulfo. 1496 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. 1816 -1859 Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Con la compartimentazione territoriale del regno lom- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- Vidigulfo viene assegnato al settimo distretto - Landriano - mo del dipartimento dell’Olona. della provincia di Pavia. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno Nel successivo compartimento territoriale (notificazione 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- 1 luglio 1844) viene unito a Pontelungo, da esso si evince to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- che il comune era dotato di convocato. polazione di 248 abitanti.

338 Vigevano comune di Vigalfo. 1500 Il cantone ha una popolazione di 25572 abitanti (compar- 1816 - 1859 timentazione 1806). Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Una nuova modifica dei limiti amministrativi doveva av- dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 247 venire in data 9 settembre 1809: si mantiene inalterata la di- abitanti. visione in distretti e in cantoni, ma la novità più significati- va è il raggruppamento dei precedenti 90 comuni in soli 36. Il cantone di Vigevano ne riuniva 9, ora solo 7. Questo com- parto territoriale rimarrà invariato fino alla caduta napoleo- nica (Landini 1952). VIGALONE comune di Vigevano. 1504 comune di Vigalone. 1501 sec. XII - 1743 sec. XIV - 1743 Nel 930 si istituiscono sia il “Comitatus Novariensis”, Il toponimo come Vigalonum, si trova per la prima volta comprendente parte della Lomellina, che il “Comitato Bul- citato nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 gariensis” di cui faceva parte Vigevano e il suo territorio come appartenente all’Oltrepo (Soriga 1913). (Bergamo 1995). Vigalone compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- In un atto di permuta del 963 è citato il toponimo “Vico- catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- gebun”, nel 1065 Enrico IV toglie al paese ogni vincolo tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- feudale e lo dichiara libero comune. rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). Nel 1157 l’esercito di Milano espugna Vigevano, occu- Vigalone nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- pata per conto di Pavia dai marchesi Guglielmo di Monfer- trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite rato e Opizzone Malaspina (Bergamo 1995). per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). Nel diploma di Federico I dell’8 agosto 1164, Vigevano La comunità era ente autonomo ed amministrata dai con- è fra le terre su cui Pavia godeva dei privilegi, rinnovati da soli e dal consiglio generale ( Mastropietro 1984) fino al Enrico VI nel 1191 (Malagugini 1911). 1783 quando viene aggregata a Montù de Gabbi insieme a Canneto e Beria. Sul finire del secolo XII, in documenti di investiture di beni fondiari, Vigevano appariva come borgo della città di comune di Vigalone. 1502 Pavia. 1744 - 1770 Federico II rispettivamente negli anni 1219, 1220 e 1230, conferma gli antichi privilegi concessi dai suoi predecesso- Con il trattato di Worms del 1743 Vigalone passò sotto il ri: nell’elenco delle località che costituiscono il territorio dominio di casa Savoia. pavese, si trova anche Vigevano (Malagugini 1912). Il consiglio comunale era composto da un sindaco e quat- Il toponimo come “Veglevanum”, si trova citato tro consiglieri eletti tra i maggiori estimati della comunità nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come La comunità di Vigalone è compreso nell’elenco delle appartenente alla Lomellina (Soriga 1913). terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante Nel 1220 Vigevano è libero comune soggetto solo all’im- in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- peratore, ma le lotte tra le due città lombarde, Pavia e Mi- gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del lano per il possesso di questo borgo continuavano aspra- principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- mente e nel 1289 Vigevano con tutta la Lomellina to 1744). diventano possedimenti prima del marchese Guglielmo di Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Monferrato poi di Manfredino Beccaria. stabiliti gli uffici di insinuazione, Vigalone viene inserito Nel 1302 era podestà di Vigevano Guido della Torre nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). (Bergamo 1995). Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Viga- Enrico VII nel 1311conferma alla città, i privilegi di libe- lone si trova inserito nel distretto di Voghera come aggrega- ro comune. to a Montù de Gabbi (editto di S.M. 1775) nel manifesto se- natorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre Nel 1319 Matteo Visconti elegge a podestà di Vigevano cantoni della provincia di Voghera, Vigalone aggregato a il figlio Luchino, mentre nel 1356 Vigevano è occupato Montù de Gabbi viene inserito nel terzo cantone di Broni nuovamente da Giovanni marchese del Monferrato ed il Vi- (riparto 1789). gevanese entra così a far parte del comitato novariense. Solo due anni dopo tornano i Visconti: vi signoreggia Bernabò, poi nel 1381 Gian Galeazzo che dona il feudo alla madre Bianca di Savoia, la quale nel 1383 ordina al comu- ne di procedere al primo censimento della popolazione e VIGEVANO dei beni. Nel 1387 alla morte di Bianca, Vigevano ritorna a Gian cantone di Vigevano. 1503 Galeazzo Visconti (Colombo 1935), il quale approva, il 4 1798 - 1814 ottobre 1392 gli statuti e i decreti di Vigevano, che, secondo Nel 1806 Vigevano ricade sotto il dominio napoleonico, alcuni studiosi non erano che una riconferma di statuti risa- nel dipartimento dell’Agogna, come distretto e primo can- lenti al 1225, per altri invece, una revisione dei precedenti tone. (Chittolini 1992). Sono inclusi in questo cantone i seguenti comuni: Vige- Il manoscritto originale di tali statuti presenta due parti vano, Borgo San Siro con Torrazza, Cassolnuovo Cassol- nettamente distinte, la prima è costituita da 290 capitoli, la vecchio e Villanova, Cilavegna, Gambolò, Gravellona, Vi- seconda ne conta 130. Nella prima parte rientrano alcune ganrello. norme concernenti il diritto penale, nell’altra, invece, sono

339 Vigevano ordinati cronologicamente i decreti viscontei promulgati ri- lutato il fatto che fossero state compiute delle irregolarità spettivamente da Galeazzo I e Bianca di Savoia, moglie di nelle elezioni dei consigli generali del 1462 e del 1463, Galeazzo II, nel periodo compreso tra il 1368 e il 1392. nell’agosto dello stesso anno si avviò una riforma che In seguito all’approvazione di Gian Galeazzo Visconti porterà all’elezione di un nuovo consiglio nell’ottobre del furono inserite alcune clausole solitamente ricorrenti nelle 1463, che rimase in carica per quindici mesi. legislazioni municipali dei centri soggetti al dominio vi- Il vicario generale scrisse a Milano che aveva scelto se- sconteo, aventi la funzione di definire l’ampiezza della po- dici uomini dei più vecchi, dei più pratici e di miglior co- testà legislativa dei domini, nonchè i rapporti tra la legisla- scienza, ai quali aveva demandato di eleggere un nuovo zione signorile e quella locale (Chittolini 1992). consiglio. Dato che poi era norma che dodici consiglieri La legge dei signori, in qualunque forma fosse manife- fossero eletti dal podestà, lo fece lui stesso. stata, prevaleva sempre su quella locale, a conferma che il Appena varata la riforma il consiglio generale così eletto diritto municipale, sancito dagli statuti, non costituiva, per mandò degli ambasciatori a Milano perchè chiedessero al i Visconti, una rinuncia al potere di derogare, con decreti e duca che la riforma fosse revocata. ordini, alle disposizioni statutarie approvate. Non si conosce il testo della riforma, ma attraverso la let- Quando Galeazzo II prese in mano il potere, ottenendo la tura di altre fonti si possono citarne i criteri ispiratori che signoria di tali terre nel 1354, attuò una cospicua opera di furono: in primo luogo si doveva ritornare agli statuti del revisione degli statuti di alcuni centri, o una modificazione 1392, quindi non più di tre persone per famiglia potevano parziale, con alcuni provvedimenti. essere elette nel consiglio, e, soprattutto, nessun straniero Vigevano era stato definito, da Matteo Visconti un “ca- poteva farvi parte (Chittolini 1992). strum” compreso entro i confini della città di Pavia, auto- Alla morte, di Facino Cane il borgo passerà per eredità a nomo e titolare di una propria giurisdizione. In conferma Beatrice di Tenda, che sposa in seconde nozze, Filippo Ma- del suo carattere di terra separata, Vigevano fu posta sotto ria Visconti. il diretto controllo dei Visconti che inviavano come giudice, La popolazione nel 1445 è di circa 4300 abitanti. sia nel civile che nel penale e come titolare dei poteri di go- verno un proprio vicario, la quale nomina doveva avvenire "Veglevanum” è citato negli “Statuta Stratarum” di Pavia alla scadenza del vicario in carica, per iniziativa dei conso- del 1452 inserito nella squadra di Lumelina (statuta strata- li, eletti dal consiglio generale. rum). I consoli, in particolare, avevano la facoltà di sollecitare Galeazzo Maria Sforza, nel 1470, riceve il castello e tutte il signore affinchè riconfermasse il vicario uscente (cap. le città del ducato, che poi, dopo una serie di disordini po- 194 degli statuti del 1392). litici e amministrativi, passerà a Ludovico il Moro nel 1494. Il decreto di Galeazzo II, non datato (ma verosimilmente inseribile nel periodo compreso tra il 1368 e il 1371), mutò Nel 1498 Vigevano è conquistata dai francesi e il re Luigi tale regime vietando, sotto minaccia dell’inflizione di una XII concede al maresciallo Giorgio Trivulzio il titolo di pena pecuniaria, che i consoli, o altre autorità locali sugge- marchese di Vigevano. rissero il nominativo di un successore a loro gradito (cap, Nel 1500 la popolazione era di circa 8000 abitanti. 294). Nel 1512 il marchesato di Vigevano passa al cardinal se- Secondo gli statuti, contro le sentenze e i provvedimenti dunense Matteo Schiner e con la restaurazione francese ri- ingiusti del vicario era consentito ai vigevanesi di presenta- torna alla famiglia Trivulzio. re l’appello al dominus mediolani, qualora il signore avesse Nel 1530 Francesco II Sforza ottiene da Carlo V di ag- riconosciuto la fondatezza del ricorso, l’appellante avrebbe giungere Vigevano al ducato di Milano, e crea, nel 1532 il potuto conseguire il rimborso delle spese, (Cap. 22). contado detto il Vigevanasco. Tale regime fu modificato da un decreto di Bianca di Sa- Con decreto del 25 gennaio 1537 il senato di Milano ri- voia, la quale vietò l’appello contro le sentenze criminali e duce il consiglio generale di Vigevano a quaranta decurio- uniformò la legislazione vigevanese a quelle di altre città ni; il 3 gennaio 1543 viene mutato lo statuto di Vigevano in lombarde. seguito alle controversie sorte all’interno della comunità. Nell’età comunale, come di consueto, a Vigevano erano Filippo III promulgava una serie di decreti che modifica- costituiti il consiglio generale e il consiglio di credenza che vano gli statuti precedenti: con quello del 12 luglio 1566 sopravvisse fino al primo periodo della dominazione vi- ordina che nessuno potrà accedere alla carica di console di scontea. Vigevano se non si vi aveva abitato per almeno 50 anni; con Il consiglio generale aveva una composizione mista: 48 quello del 6 dicembrfe 1568 sancisce che non potevano es- membri erano elettivi e 12 nominati dal podestà, che al sere eletti consiglieri della città i debitori per causa di esa- tempo della redazione degli statuti era un vicario (cap. 92) zione; con decreto del 6 ottobre 1606 stabiliva la segretezza La serie dei decreti signorili per Vigevano, aggiunti al te- del voto del consiglio (Duboin 1827-1854). sto del 1392, termina con alcuni capitoli non datati, collo- Sono del 1608 gli statuti civili e criminali della città e cati sotto la rubrica “Statua ordinata in successioni- contado di Vigevano ottenuti grazie ad una istanza della cit- bus”(Chittolini 1992). tà stessa (ASTo, Inventario n˚45). Vigevano nel 1409 viene conquistato da Facino Cane che Nel 1625 il governo spagnolo pone in vendita la città e il ne resta signore fino al 1412 e che attuò una riforma del suo territorio per 200.000 ducati. consiglio generale che permise alle grandi famiglie di Dopo una parentesi di potere sabaudo, il contado ripassa estendere il loro controllo su un numero maggiore di cari- nelle mani degli spagnoli che tentano di rivendere Vigeva- che pubbliche (Chittolini 1992). no, fermati, però, dall’intervento del comune. Agli inizi degli anni sessanta del Quattrocento la lotta po- Il 9 ottobre 1648 la regia camera di Milano vende la città litica tra personaggi anti sforzeschi e filo sforzeschi fu così di Vigevano al marchese Cesare Visconti (ASTo, Inventario aspra da provocare crisi anche a livello amministrativo. Va- n˚ 45).

340 Vigevano comune di Vigevano. cancellieri. 1505 Bianca di Savoia intervenne anche in merito all’organizza- sec. XII - 1743 zione e alle funzioni dei consigli, sancendo la netta distinzione I cancellieri della città erano due: un cancelliere archivista e tra il “Consilium Maius” (probabilmente il corrispettivo del deputato alla stesura e conservazione degli atti del consiglio ge- consiglio generale) e quello dei “duodecim sapientes” (cap. nerale, del tribunale di provvisione, del podestà e dei consoli, e 306), la stessa, inoltre, fissò il numero massimo di trentasei per- l’altro denominato cancelliere ragionata addetto agli atti della sone che avrebbero dovuto costituire gli uffici di Vigevano tesoreria. L’elezione avveniva fatta dal consiglio generale alle (consoli, procuratori, “canevarii e rationatores") (cap. 305) calende di gennaio di ciascun anno (Saino 1989-90). Alle due parti in cui era divisa la società vigevanese (altri do- cumenti quattrocenteschi parlano di una suddivisione triplice comune di Vigevano. su basi economiche) venivano assegnate otto “sortes”, cioè consiglio dei 12 di provvisione. 1506 all’interno di una rosa di persone ne venivano estratte otto che sec. XIII - 1743 potevano eleggere tre consiglieri non più di tre per famiglia po- teva accedere al consiglio generale. Il consiglio dei sapienti o di provvisione, introdotto a Milano da Ottone Visconti, era una magistratura con competenze spe- La serie dei decreti signorili per Vigevano, aggiunti al testo ciali i cui membri erano generalmente nominati dal signore, o del 1392, termina con alcuni capitoli non datati, collocati sotto più spesso dai podestà, tutte le città principali del dominio Vi- la rubrica “Statua ordinata in successionibus”(Chittolini 1992). sconteo lo possedevano, e così Vigevano.Il consiglio dei sa- Facino Cane, che fu signore di Vigevano dal 1409 al 1412 at- pienti doveva essere operante e autonomo rispetto al consiglio tuò una riforma del consiglio generale che permise alle grandi generale (Chittolini 1992). famiglie di estendere il loro controllo su un numero maggiore Per l’elezione dei 2 consoli e dei 12 sapienti della provvisio- di cariche pubbliche: sei di una stessa parentela potevano essere ne di Vigevano si stabililsce che: consiglieri e una stessa famiglia poteva avere più ufficiali. (si i 60 del consiglio scelgono a sorte all’inizio dell’anno, 2 con- trattò di una chiusura oligarchica, probabilmente un tentativo di soli e 12 sapienti (i cui padri siano nativi di Vigevano o che abi- Facino di salvare una situazione in crisi, cercando di avere l’ap- tino in città da almeno 20 anni). poggio delle famiglie più potenti. Infatti nel 1412 sette famiglie I 12, che con i consoli sono detti presidenti della provvisione, vigevanesi avevano in tutto 29 rappresentanti nel consiglio, hanno la seguente autorità: “provvidendi, statuendi, ordinandi, controllandone, praticamente, la metà. Tale situazione si man- diminuendi, mutandi, addendi” non che “locandi” immobili e tenne anche negli anni successivi) diritti della città e “investiendi” persone per il bene di Vigevano Negli anni attorno al 1420 si tornò, però, alla vecchia norma, (Chittolini 1992). per cui non potevano essere eletti più di tre membri per fami- Possono punire o multare con pene pecuniarie fino a 25 scudi glia. chi non obbedisce ai loro ordini. La situazione cambiò notevolmente in seguito all’aumentare Non possono alienare i beni della città, nè accettare per essa del potere mercantile (settore laniero), infatti molti mercanti oneri senza deliberazione del consiglio dei 60. entrarono a far parte del consiglio generale (Chittolini 1992). Non possono spendere denaro della città se non per spese Agli inizi degli anni sessanta del Quattrocento la lotta politi- fino a 25 lire e con mandato. ca tra personaggi anti sforzeschi e filo sforzeschi fu così aspra I presidenti della provvisione durano in carica un trimestre. da provocare crisi anche a livello amministrativo. Valutato il Il salario dei consoli è di 2 fiorini e 30 soldi ciascuno al mese; fatto che fossero state compiute delle irregolarità nelle elezioni gli eletti non possono sottrarsi all’ufficio sotto pena di 10 fiori- dei consigli generali del 1462 e del 1463, ni. nell’agosto dello stesso anno si avviò una riforma che porterà La provvisione si raduna tre volte la settimana alla presenza all’elezione di un nuovo consiglio nell’ottobre del 1463, che ri- del pretore o del suo vicario. mase in carica per quindici mesi. I consoli e i 12 della provvisione devono giurare prima Il vicario generale scrisse a Milano che aveva scelto sedici dell’entrata in carica, fedeltà nelle mani del podestà. uomini dei più vecchi, dei più pratici e di miglior coscienza, ai Non possono essere consoli o fare parte della provvisione i quali aveva demandato di eleggere un nuovo consiglio. Dato “datiarii” della città di Vigevano; una loro eventuale elezione che poi era norma che dodici consiglieri fossero eletti dal pode- verrà considerata nulla (Chittolini 1992). stà, lo fece lui stesso. Appena varata la riforma il consiglio generale così eletto comune di Vigevano. consiglio generale. 1507 mandò degli ambasciatori a Milano perchè chiedessero al duca sec. XII - 1743 che la riforma fosse revocata. Il consiglio generale aveva una composizione mista: 48 Non si conosce il testo della riforma, ma attraverso la lettura membri erano elettivi e 12 nominati dal podestà, che al tempo di altre fonti si possono citarne i criteri ispiratori che furono: in della redazione degli statuti era un vicario (cap. 92) primo luogo si doveva ritornare agli statuti del 1392, quindi non Le prerogative del consiglio generale erano molto ampie: in- più di tre persone per famiglia potevano essere elette nel consi- nanzi tutto svolgeva, con il consiglio di credenza funzione legi- glio, e, soprattutto, nessun straniero poteva farvi parte (Chitto- slativa: nessuna modifica avrebbe potuto esserre apportata allo lini 1992). statuto del 1392 in mancanza di una delibera favorevole dei due In occasione del rinnovo delle cariche consiliari il 29 dicem- consigli, oltre alla conferma del dominus mediolani (cap. 192). bre 1523, si trova, tra i nominativi, anche quello di Simone del Il consiglio generale eleggeva i principali ufficiali cittadini e Pozzo che nella seduta del 1˚ gennaio 1524 compare tra i qua- i membri del consiglio di credenza (cap. 93), aveva potere ac- ranta consoli eletti. Lo stesso Simone sarà anche cancelliere del cusatori speciali contro i responsabili di danni provocati (cap. comune dal 1528, da questa data inizia la sua vita politica che 72). Era competente, inoltre, in materia di spese e di entrate del durerà fino al 1568, da quella data risulta dai verbali delle sedu- comune (capp. 150 e 196) e aveva podestà di autorizzare il vi- te del consiglio generale che Simone del Pozzo lascia il posto cario a compiere ambasciate. (cap. 198) al notaio Giuliano Portalupo (Cantella1916). L’ampiezza di tali poteri fu via via limitata per volontà dei Visconti. Con decreto del 1368 Gian Galeazzo subordinò Sull’elezione dei signori del consiglio maggiore e altri uffi- all’approvazione signorile la validità delle delibere in materia ciali della città di Vigevano, nel 1532, si stabilisce che il consi- di spese straordinarie ed escluse che qualunque vigevanese po- glio generale sia composto da 60 uomini i cui padri siano nati a tesse ottenere l’immunità riguardo a frodi e taglie (cap. 291) Vigevano e almeno vi abbiano abitato da 20 anni. Sempre alla presenza del podestà di Vigevano si estraevano a sorte 16 uomi- Tali disposizioni furono in parte modificate, in parte confer- ni fra i quali se ne sceglievano 3. mate da Bianca di Savoia: l’autorizzazione del dominus medio- lani era imposta per la validità delle delibere relative alle spese Il podestà sceglieva gli altri (esclusi i dodici) fino a raggiun- straordinarie superiori a dieci lire. Solo il signore, inoltre, aveva gere il numero 60 . la facoltà di imporre “taleae” e di autorizzare, insieme con il Il consiglio aveva il potere di trattare gli affari della città e du- consiglio maggiore, le ambasciate del vicario. (cap. 304) rava in carica un anno.

341 Vigevano

I consiglieri erano tenuti al giuramento davanti al podestà. Il coloro che vendono vettovaglie in città e su cui, appunto i Do- consiglio si tenevo in un luogo deputato e le votazioni venivano dici sono chiamati a prendere provvedimenti. fatte con “bussolas et ballotas”. Dal 1606 poi, l’obbligo di deliberare solo a suffragio segreto I consiglieri assenti non giustificati, e quelli che abbandona- dovrebbe aver permesso di votare liberamente anche a quei vano il consiglio prima della fine senza il permesso erano pas- consiglieri che non osavano contraddire (Colombo 1916). sibili di una multa di 10 soldi. Il podestà poteva costringere i renitenti a presenziare (era comune di Vigevano. consiglio generale. vietato insultarsi, occupare posti altrui e portare armi in sede luogotenente del governatore. 1508 consigliare). sec. XII - 1743 Il consiglio generale eleggeva ogni anno quattro cittadini vi- All’interno del consiglio generale della città viene nominato gevanesi nel ruolo di ragionieri per la comunità. un luogotenente del governatore, quello dei consiglieri cioè che Il primo gennaio di ogni anno il consiglio generale eleggeva accetta la responsabilità di capo della guardia della città (Co- due cancellieri annuali che percepivano un salario stabilito dal lombo 1916). consiglio stesso, e sei servitori con funzioni di messi, questi do- vevano essere sudditi di Vigevano e nativi della città. comune di Vigevano. estimatori. 1509 Prima di prendere servizio giuravano nelle mani del podestà sec. XIII - 1743 e ricevevano un salario mensile a carico del comune. Nel 1532 il consiglio generale sceglie a sorte gli estimatori i I trombettieri erano due banditori che proclamavano le grida quali devono avere almeno 30 anni di età, durano in carica sei del comune, avevano un salario mensile e giuravano nelle mani mesi e non possono essere rieletti, se non dopo un anno di va- del podestà. canza dall’incarico; sono tenuti a giurare nelle mani del pode- (Duboin Vigevano 1532) stà. Con decreto del Senato di Milano del 25 gennaio 1537 il con- Il loro compito era l’estimazione del territorio; erano pagati siglio generale di Vigevano veniva ridotto a quaranta decurioni dalla comunità e, prima di procedere alle stime, dovevano pren- (Duboin Raccolta), come voleva il gruppo al potere, impone dere informazioni sommarie e per iscritto, non potevano preten- una vacanza di un anno dalla carica, in modo da garantire, al- dere, per le stime fatte, nulla oltre al salario pattuito (Duboin meno teoricamente, una più larga partecipazione dei cittadini 1827-1854.) alle magistrature comunali. E un provvedimento, sentenza del commissario Ludovico Moresino del 3 gennaio 1543, obbliga i comune di Vigevano. giudice delle strade. 1510 reggenti a trattare gli affari economici del comune e, in partico- lare, l’imposizione di nuove tasse, sempre alla presenza di tre sec. XII - 1743 rappresentanti del popolo, uno per parrocchia, cui viene ricono- Il primo gennaio di ogni anno venivano designati dal consi- sciuto, però, solo il diritto di informazione. Malgrado questi in- glio generale tre candidati a coprire la carica di giudice delle terventi i mercanti mantengono intatti privilegi e potere (Co- strade, la qual nomina definitiva spettava, poi, al sovrano . lombo 1916). La sua giurisdizione si estendeva alla città e al contado. Il Con tale decreto si imponeva anche che il denaro pubblico giudice delle strade aveva l’obbligo di fare almeno una visita veniva gestito solo dal Tesoriere o Esattore e il consiglio gene- all’anno che doveva iniziare non prima del mese di maggio e rale doveva chiedere rendiconto al Tesoriere e Gabelliere. terminare entro il mese di luglio, in questa occasione relaziona- Si eleggevano annualmente tre rappresentanti del popolo va sulle riparazioni ritenute necessarie. La sua competenza era (uno per parrocchia), per presenziare senza autorità alle sedute limitate alle strade regie e maestre, restando di competenza di- del consiglio in cui si trattava della rendicontazione e dell’im- retta del consiglio generale le strade comunali (Saino 1889-90). posizione delle tasse. Era necessario, inoltre, eleggere uno archivista idoneo che comune di Vigevano. giudice delle vettovaglie. 1511 redigeva e custodiva i libri della città (Duboin 1827-1854). sec. XII - 1743 Nei successivi decenni il problema annonario diventa sempre La designazione di giudice delle vettovaglie era di competen- più assillante; la discussione e l’attività dei consiglieri sono za governativa, gli statuti determinavano la durata annuale della spesso assorbite dalla gestione del magazzino del grano e dalla carica, anche se a tutti gli effetti risultava essere di tipo vitalizio. ricerca del denaro necessario per comprare grano e biade da La carica era soggetta a sindacatura biennale. Il giudice delle conservare nei periodi di carestia anche se i provvedimenti che vettovaglie doveva intervenire con i 12 del consiglio di provvi- dovrebbero favorire i poveri, in realtà favoriscono gli interessi sione per stabilire ogni decisione in merito ai generi commesti- dei privati, tra la disapprovazione dei tribuni della plebe e le bili; doveva controllare pesi e misure e denunciare frodi. Aveva “cedule infamatorie” poste sulla piazza pubblica contro l’onore l’autorità di amministrare il diritto dei mulini per la macina del dei deputati del magazzino (Colombo 1916). grano (Saino 1989-90). I mercanti fanno sempre i loro interessi e capita, talvolta, che i rappresentanti del popolo siano alleati dei reggenti del comu- comune di Vigevano. podestà. 1512 ne, quegli stessi reggenti che pochi anni dopo ne decidono l’al- sec. XII - 1743 lontanamento. Capita anche che qualcuno ricopra, in anni di- Al vicario e al podestà ( a volte la stessa persona) erano de- versi, ruoli un tempo incompatibili, Geromino Previde è mandati, oltre che problemi di giustizia, anche importanti inca- consigliere e anche console, e tribuno della plebe, ma non è richi nell’ambito della vita politica ed amministrativa del co- l’unico. Del resto i meccanismi attraverso cui i mercanti aveva- mune. no controllato il principale organo cittadino (e cioè la presenza alternata di membri della stessa famiglia, l’uso frequente delle Il consiglio generale si riuniva su ordine del podestà e davanti commissioni) avevano lasciato formalmente e istituzionalmen- a lui dovevano giurare gli elettori dei consiglieri e i consiglieri te inalterata la magistratura e libera, quindi, quando fosse il ca- stessi, una volta eletti. so, di raccogliere e rappresentare il modificarsi tra ceti e gruppi. Il podestà doveva eleggere dodici dei sessanta consiglieri del Ciò almeno fino alla fine del Cinquecento, quando sembra, consiglio generale al fine di formare il consiglio ordinario. invece, che il consiglio cominci a perdere di importanza. Le riu- Le comunità del ducato potevano normalmente chiedere dei nioni sono meno frequenti, una volta al mese o anche meno, e sindacatori, che erano di solito collaterali del duca, per sotto- cominciano ad assumere il ruolo di tramite delle gride e degli porre a giudizio l’attività dei podestà e dei vicari. ordini decisi a Milano. Aumentano i controlli e diminuiscono le Inoltre esistevano spesso contrasti tra la comunità e il potestà possibilità di gestire l’amministrazione delle città a proprio fa- stesso riguardanti il salario, la gestione della vita comunitativa, vore. se questo rappresentava il potere ducale, o erano più forti i le- Nel 1568 il senato dichiara non eleggibile in consiglio chi ha gami con le famiglie potenti o i singoli personaggi di Milano debiti fiscali con la comunità. (Chittolini 1992). Dal 1594 è vietato scegliere, per il consiglio dei Dodici di Il podestà, supremo magistrato cittadino di nomina regia, è Provvisione, quei consiglieri che non fanno “compagnia” con sempre un avvocato o un forestiero, a garanzia di imparzialità.

342 Vigevano

Presiede il consiglio generale, ma già nel corso del XVIII seco- comune di Vigevano. 1516 lo il suo ruolo è di semplice rappresentanza. 1798 - 1814 A volta i termini di podestà e pretore appaiono utilizzati con lo stesso significato, senza lasciar supporre alcuna differenza di Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la carattere istituzionale. La sua nomina dura fino al gennaio suc- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- cessivo del secondo anno di mandato. Il podestà giura solenne- so in 17 distretti, o circondari comunali, Vigevano è capo- mente davanti all’altare maggiore della cattedrale di Sant’Am- brogio, nelle mani del vicario generale della curia vescovile. Il luogo del secondo distretto (legge 11 Brumale anno IX). suo stipendio mensile viene stabilito dal Senato di Milano, ma Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando può subire variazioni, o diminuzioni su richiesta della città. Ol- che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- tre ad uno stipendio il podestà ha diritto a guardie e servitori personali. Dismessa la carica viene sottoposto a sindacato e tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- solo allora la città può rilasciargli il “benservito”, cioè la certi- ne dei dipartimenti e dei distretti, Vigevano è capoluogo del ficazione che nei due anni egli ha bene ottemperato al suo inca- secondo distretto, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fio- rico. rile anno IX). Il podestà presiede al consiglio generale della città ma non ne Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 influenza le decisioni, fissa le condanne e ne cura l’esecuzione, il comune ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- firma tutti gli avvisi e i decreti. mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, a capo del primo Il suo compito è anche quello di salvaguardare l’ordine, la cantone, come comune di seconda classe con popolazione pace e i diritti degli abitanti. di 11716 abitanti (compartimentazione 1806). Nel caso di una sua assenza da Vigevano ne fanno le veci un luogotenente, un vicepodestà e un propodestà (tale figura istitu- Nel 1815 Vigevano aveva 11800 abitanti (Bergamo zionale permane anche sotto il dominio sabaudo, assumendo, 1995). però la qualifica di sindaco). Le grida possono essere emesse congiuntamente dal podestà comune di Vigevano. consiglio. 1517 e dal tribunale di provvisione (Archidata 1990). 1798 - 1814 comune di Vigevano. riformatori dell’estimo. 1513 Con decreto del 11 febbraio 1814 si nominano i membri dei sec. XII - 1743 consigli dei comuni di prima e seconda classe del dipartimento dell’Agogna. Per il consiglio comunale di Vigevano i consoli Nel 1542 si ritenne opportuno effettuare un nuovo estimo dei sono: Vandoni Liborio, Roncalli Giuseppe, Fusi Giacomo, beni di Vigevano, soggetto a riforma ogni cinque anni. A questo Contardini Giuseppe, Manio Michele, Celotti Filippo, Calini compito venne deputata una speciale commissione eletta dal Michele, Persani Giuseppe (Bollettino delle leggi 1814). consiglio generale e formata da “tres nobiles, tres mercatores et tres de plebe”, il cui compito consisteva nel raccogliere le de- nunce degli abitanti di Vigevano e contado riguardanti i beni comune di Vigevano. 1518 immobili di loro proprietà, al fine di redigere i libri dell’estimo. 1815 - 1859 La carica durava un quinquennio (Saino 1989-90). Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Vigevano comune di Vigevano. sindaci. 1514 è capo di mandamento e provincia (regio editto 1814, sec. XII - 1743 ASCVo). Annualmente, dal 1532, il 1˚ gennaio venivano eletti dal con- Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Vigevano siglio generale due sindaci o procuratori appartenenti al colle- è capo di mandamento e provincia con un unico cantone gio dei notai di Vigevano affinchè difendano la città nelle cause. (regio editto 1815, ASCVo). I sindaci avevano un salario di 25 lire l’anno ciascuno (Du- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- boin 1827-1854). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Vigevano è capo di mandamento, comune di Vigevano. 1515 nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei 1744 - 1797 Gerola). Con il trattato di Worms del 1743 Vigevano e il suo terri- Tale decreto ridusse il numero dei comuni da 125, quanti torio vengono assegnati al regno di Sardegna, cioè ai Savo- erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara ia, il re assume il titolo di conte di Vigevano e quello di sin- e di Vigevano riecreando la provincia di Lomellina, suddi- daco. visa, a sua volta, in 14 mandamenti. Nel 1744 si trascrive la presa del possesso del Vigevana- Con il trattato di Vignale del 1850 Vigevano passa, defi- sco, del Pavese (tra Po e Ticino), dell’Oltre Po, di Bobbio e nitivamente al regno di Sardegna, fino alla II guerra di In- del suo territorio, del contado di Anghera fino al lago Mag- dipendenza quando subentreranno gli austriaci. giore con una relazione operata dai commissari di sua ma- Sono presenti nel comune gli uffici: dell’Amministrazio- està la regina di Ungheria (ASTo, Inventario, n˚ 45). ne Civica, quello del Catasto, quello della Provveditura, Solo il 6 marzo 1750, con regie patenti la provincia di Vi- quello della Congregazione Generale Provinciale di Carità gevano viene sottoposta, amministrativamente, a tutti gli per la Città e l’Antico Contado ( presieduta dal Vescovo), effetti, all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese. l’Esattoria dei Regi Tributi, un ufficio delle Regie Gabelle In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Accensate e uno del Dazio di Consumo. Viene inoltre citato tembre 1775 Vigevano città e Corpi Santi risultano essere Marcello Saporiti come Sindaco della città nel 1832 (Casa- provincia (editto 1775). lis). Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789 Vigeva- Nella compartimentazione del 1859, 23 ottobre, Vigeva- no con Sforzesca, San Marco, Morsella e altri cascinali di- no a capo del primo mandamento, appartenente al circon- spersi è nel cantone unico di Vigevano (manifesto senatorio dario terzo di Lomellina, ha una popolazione di 2164 abi- 1789). tanti (decreto 1859).

343 Vigevano contado di Vigevano. 1519 ta al contado in quel anno paga, da allora, i carichi di detto 1532 - 1743 contado (ASTo, Parte seconda Vigevano). Dopo la pace di Cambrais del 3 agosto 1529, Carlo V de- Nel 1626 sono riassunti una serie di attestati dei consoli cise di assegnare di nuovo Milano a Francesco Sforza. Egli, di Cassolnovo, Cassolvecchio, Cilavegna, Confienza, rientrato nel suo ducato, volle fare opera benevola verso Vi- Gambolò, Gravalona, Nicorvo, Palestro, Robio, Villanova, gevano, a cui era sempre stato legato come tutta la sua fa- Vinzaglio, nei quali si dichiara la rispettiva quantità e qua- miglia, decretandone nel 1530 l’ erezione a città aggregan- lità dei beni dei loro territori, il numero delle chiese, dei dole diversi territori come Gambolò, Garlasco e Dorno, e luoghi pii ed ecclesiastici, quello delle anime, le prerogati- con la bolla di papa Clemente VII Medici Vigevano divenne ve del feudatario e i rispettivi dazi sede episcopale, separandosi così dalle diocesi di Novara e (ASTo, Inventario Vigevanasco Città e Contado). di Pavia (Colombo 1916). In un avviso del 10 ottobre del 1639 ai signori consoli Dopo la nomina a città i delegati di Vigevano si affretta- delle terre interessate, si stabilisce che possa avvenire libe- rono a chiedere a Francesco II anche l’assegnazione di una ra contrattazione e comunicazione di tali terre, tra esse e la “idoneam et competentem jurisdicionenem”, per cui Vige- loro città, senza che si paghi alcun dazio, perchè in avvenire vano venne messa a capo di un piccolo contado che riuniva si considerino tutte terre vigevanasche e non pavesi o nova- le terre di Gambolò, Cassolnovo, Cilavegna, Confienza, Pa- resi come lo erano in passato. lestro, Robbio, Nicorvo, Villanova, Gravellona, Torrione e Pertanto, Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolnovo, Vinzaglio. Cassolvecchio, Villanova si considerino terre del Vigevana- L’annuncio di questa concessione venne dato al consiglio sco e così Nicorvo, Robbio, Confienza, Palestro e Vinza- generale di Vigevano nella seduta del 6 giugno 1531. La glio. formazione effettiva del contado nel 1532 si ebbe accor- Nel frattempo prima che avvenga l’effettivo passaggio pando territori già appartenenti alla giurisdizione di Novara dal territorio novarese a quello lumellino si istituiranno due ,Gravellona, Cassolvecchio, Cassolnuovo e Villanova, e ufficiali o postari con due libri, uno a Cillavegna e l’altro a alla giurisdizione di Pavia, Gambolò, Cilavegna, Nicorvo, Robbio o Nicorvo in modo che il pagamento (parpajola) di Palestro, Vinzaglio, Confienza, Robbio e Torrione, queste soldi due e denari sei di Milano (per qualunque conducente terre continueranno a pagare i dazi alle città di origine (Co- e per qualsiasi mercanzia che dalle dette cinque terre voles- lombo 1916). se andare alle altre sei del contado) venga fatto dai postari Ma queste terre erano per la maggior parte infeudate, e suddetti, ma il pagamento viene effettuato solo all’andata e quindi economicamente già sfruttate dai rispettivi signori non al ritorno se la bolletta è rilasciata da uno e data all’al- che riscuotevano i dazi. Cominciarono da allora lunghissi- tro. Tale bolletta deve essere consegnata entro un mese, o me liti proprio tra questi ultimi e l’amministrazione del 15 giorni dal “non impediatur” (ASTo, Carte Vigevano) contado. Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi La situazione era resa ancor più problematica dalla di- dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado (e precisa- sposizione di queste terre, a volte inframmentate da altre mente: Villareale, Cilavegna, Palestro, Gambolò, Robbio, appartenenti alla Lomellina, cosicché un contadino per re- Vinzaglio, Gravellona, Nicorvo, Confienza, Cassolnovo e carsi a vendere le proprie mercanzie doveva pagare un co- Villanova) (ASTo, Carte prima Vigevano). spicuo numero di dogane (Cardinali 1976). Il Trattato di Torino del 1703 oltre a stabilire la cessione Nel decennio 1560-1570 non vi sono testimonianze di imperiale del Monferrato, Alessandrino, Lomellina, Val Se- cogregazioni provinciali o sindaci generali eletti dalle co- sia e Valenzano, “cum omnibus terris infra Padum et Tana- munità rurali, si può parlare, in qusto periodo, di una prima rum sitis”, aveva un articolo segreto in cui a Vittorio Ema- forma organizzativa fra gruppi di comunità, diretta soprat- nuele II era promessa anche “Provincia seu ditio tutto a tutelare interessi comuni presso il governo centrale. Vigevanum vulgo Vigevinasco dicta”, con la clausola che Una struttura definitiva esiste, invece, nel 1590 periodo nel qualora detta promessa, per eventuali difficoltà non potesse quale agiscono, nel contado, diversi funzionari: un procu- essere mantenuta, il Vigevanasco sarebbe stato commutato ratore, un sindaco generale, alcuni deputati e un commissa- con altri luoghi dello Stato di Milano. Nel 1707, alla corte rio dell “scossa” ma, soprattutto una congregazione provin- di Vienna, di questo patto segreto non si voleva saperne, ciale che evidenzia come il contado vigevanese stia quindi Vittorio Amedeo insisteva, presso il cugino Eugenio diventando una realtà autonoma anche amministrativamen- affinchè si risolvesse la questione prima che il Vigevanasco te (Occhielli 1916). prestasse giuramento a Carlo II. Il contado, per fissare il carico tributario normale e stra- Il Vigevanasco, tuttavia, giurò. ordinario, impone che i consoli, dei rispettivi paesi, faces- La scontentezza del governo sabaudo fu oltremodo raf- sero, verso il 1590, l’elenco completo degli estimati con le forzata perchè appoggiandosi alle parole del trattato ” cum cifre relative in ducati del proprio estimo (Gardinali 1976). omnibus terris infra Padum ecc.” gli ufficiali sabaudi ave- In data 8 giugno 1592 si legge un ordine di Sua Maestà vano occupato le terre di Bassignana, Pecetto, Rivarone e ottenuta dai contadi per non essere forzati ad eleggere sin- Pietra de’ Marazzi che Pavia asseriva appartenenti all’Ol- daci biennali, cosicchè non si levasse loro la facoltà di farli trepò del suo principato e quindi non inclusi nella conces- perseverare per il tempo che ritenessero opportuno (ASTo, sione. Pretendevano, inoltre, di entrare in possesso di Torre Inventario 134 ). de’ Torti, Travedo e San Fedele che, sempre secondo Pavia, Nel 1600, in occasione della suddivisione dell’estimo, si erano luoghi del Siccomario, e di Campomaggiore, appar- produce un sommario delle diverse terre del contado di Vi- tenentte ai Corpi Santi della città. gevano (ASTo, Carte Vigevano). Solo grazie all’ intervento di due potenze straniere (i due E’ del 12 giugno 1674 l’attestato del cancelliere del con- delegati di Inghilterra, Abramo Stanyan, e Olanda, Alberto tado di Vigevano circa la divisione che si fece del mensuale, Wander Meer), il duca Sabaudo ottenne, con la sentenza del ossia estimo, con la provincia del contado e la città di Vi- 27 giugno 1712, ciò che era stato stabilito nel suddetto gevano dall’anno 1603. La terra di Cassolvecchio assegna- Trattato, e cioè che fossero annessi: Vigevano e il Vigeva-

344 Vigevano nasco, Torre de’ Torti, San Fedele, Travedo e Campomag- diviso in dipartimenti che, a loro volta, si compongono di giore, Cava, Sommo e Albonese, Bassignana, Pecetto, Ri- distretti. varone e Pietra Marazzi (ASMi, Confini Torino). Entro il termine di cinque anni il governo doveva stabilire (Non riuscendo ad avere la meglio sulla sentenza dei due definitivamente i confini dei dipartimenti, dei distretti, dei stranieri, l’Imperatore mantenne il Siccomario che fu cedu- cantoni e dei comuni. Dopo questa rettificazione, non do- to a Casa Savoia solo nel 1738. Così pure avvenne per i pa- veva più aver luogo alcun cambiamento, se non per mezzo esi tra il Po e il Tanaro che solo il Trattato di Worms, 1743, di una specifica legge. aggiudicò definitivamente al re di Sardegna Inoltre, per quanto riguarda l’amministrazione distrettua- (ASTo, Confini antichi con Milano). le, deve risultare che in ogni distretto vi sia un vice prefetto Nel 1744 si legge di un ricorso da parte del contado di Vi- ed un consiglio distrettuale composto da 11 membri. gevano in cui si domanda che nell’amministrazione della Il vice prefetto è il delegato del prefetto per l’amministra- giustizia si osservassero le stesse leggi, costituzioni, statuti, zione del distretto; essa dà al prefetto il suo parere motivato ordini e consuetudini che si osservavano prima che passas- su tutti gli oggetti amministrativi che lo riguardano, prov- se sotto il dominio di sua maestà (ASTo, Inventario n˚45) vede direttamente in caso di urgenza rendendo conto al pre- E’ del 1760 una relazione del conte Perret d’Hauteville, fetto senza ritardo. in adempimento agli incarichi della regia commissione, di Il distretto di Vigevano comprendeva cinque cantoni (che riportare dagli archivi di Milano i paesi di nuovo acquisto riunivano i comuni di prima, seconda e terza classe) e, pre- (ASTo, Inventario n˚ 45). cisamente: cantone I di Vigevano, cantone II di Garlasco, cantone III di San Nazzaro di Borgundi, cantone IV di contado di Vigevano. Mede e cantone V di Mortara (Duboin 1827-1854). sindaco generale del contado. 1520 1532 - 1743 giunta dei cinque delegati del contado E’ del 9 gennaio 1625 l’elezione di Stefano Ferrari alla carica di Vigevano. 1522 di sindaco del contado. 1597 - 1603 Qualche tempo dopo (il 23 novembre 1635) si elegge, invece, il signor Felice Custodi, che rimarrà in carica fino alla sua mor- In seguito ad un contenzioso sorto tra il Vigevanasco e la te, avvenuta nel 1674 (ASTo, Inventario134). città stessa a causa del pagamento di oneri che le terre della In una lettera di sua maestà Filippo IV del 30 aprile 1662 ap- provincia avrebbero dovuto pagare, il governatore Juan pare la condonazione fatta ai contadi di Vigevano nella provin- Ferndandez Velasco, per eseguire gli ordini di Filippo III cia Lumellina, della metà del debito con la regia camera per del 9 novembre 1597, istituì la giunta dei cinque delegati, causa del censo e delle tasse del 1659. L’avviso deve essere dato ai consoli delle terre del contado dal signor Felice Custodi, sin- una magistratura nata per risolvere le controversie riguar- daco generale (ASTo, Parte seconda Vigevano). danti i civili e i contadi (Occhielli 1916). In seguito al decreto del senato di Milano datato 4 settembre 1671 si invia una supplica al signor sindaco generale Felice Cu- mandamento di Vigevano. 1523 stodi con l’ordine che si adegui alle disposizioni della nuova 1815 - 1859 Costituzione concernente l’esecuzioni da farsi nelle terre del contado e che gli anziani non “bastassero in luogo” del console Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Vigevano (ASTo, Parte Vigevano). è capo di mandamento e provincia (regio editto 1814, Nel 1675 (da luglio a ottobre) avviene la visita del nuovo sin- ASCVo). daco generale Giovan Battista Renolio, nelle terre del contado, Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Vigevano lo stesso, due anni dopo, avvisa le comunità di Gambolò, Rob- è capo di mandamento e provincia con un unico cantone. bio, Palestro, Cilavegna di ritrovarsi nella congregazione per nominare tre soggetti per l’elezione di uno dei tre (per il trien- Nel suo mandamento sono compresi: Cassolvecchio e Vil- nio 1678-’80) al governo del contado (ASTo, Parte Vigevano). lareale (regio editto 1815, ASCVo). Il 29 dicembre del 1750 si elegge un nuovo sindaco generale Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- del contado di Vigevano, tramite la congregazione generale, tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ nella persona del signor Giuseppe Fagnani, con provvedimenti regi stati di terra-ferma”, Vigevano è capo di mandamento, stabiliti dal signor conte intendente generale concernenti l’inte- nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei resse del contado Gerola). (ASTo, Inventario 134). Nella compartimentazione del 23 ottobre 1859, Vigevano L’8 maggio 1686 è la data della convocazione tenutasi a Ci- lavegna e presieduta dal sindaco generale Renolio (ASTParte risulta essere il primo mandamento del circondario terzo di Vigevano). Lomellina, non vi sono comuni inclusi nella sua giurisdi- Il magistrato ordinario comanda al sindaco del contado di Vi- zione (decreto 1859). gevano con editto, ordine e pronta esecuzione che ogni città del contado, in seguito a lettera di sua maestà il re cattolico del 27 prefettura di Vigevano. 1524 settembre 1679 (e in seguito alla relazione del governatore del 1815 - 1859 1671) che da detto anno (1671) si debbano censire i beni perchè siano pagati i censi dovuti (ASTo, Parte Vigevano). Con il decreto del 25 Fiorile 1801, in considerazione del Atti di congregazioni tenutisi a Vigevano e presiedute dal sin- fatto che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e daco generale sono riportati a scadenza annuale dal 1611 in relativi corpi amministrativi è necessario stabilire una nuo- avanti, solitamente tali congregazioni si svolgevano nel mese di va divisione dei dipartimenti e dei distretti, si organizza il gennaio (ASTo, Carte prima Vigevano). dipartimento dell’ Agogna. Vigevano è a capo del secondo distretto, sede di ufficio di prefettura (legge 25 Fiorile anno distretto di Vigevano. 1521 IX). 1798 - 1814 Dipendono da esso: Alagna, Albonese, Borgo San Siro, Nella documentazione ufficiale relativa al nuovo ordina- Borgo Franco, Breme, Cairo, Cambiò, Candia, Carbonara, mento, in seguito all’incoronazione di Napoleone I come Cassolnovo, Castel d’Agogna, Castellaro de Giorgi, Ca- imperatore dei Francesi e re d’Italia, il territorio risulta sud- stelnovetto, Cava, Celpenchio, Cergnago (Casalis).

345 Vignarello provincia di Vigevano. 1525 Il comune dell’abbazia è governato dal maggiorestimo 1815 - 1818 che funge anche da cancelliere, invece quello degli esenti è Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Vigevano retto da un console che giura presso la banca del pretorio di diviene provincia della Lomellina, insieme a quella di Mor- Milano e le scritture sono tenute da un cancellire salariato, tara, comprendente i mandamenti territoriali di Gambolò, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 700 Robbio, Cilavegna, Garlasco, Gropello e Carbonara (regio abitanti. editto 1814, ASCVo). Con il regio editto del 27 ottobre 1815 si mantengono le comune di Vigonzone. 1529 due provincie ma avvengono alcuni cambiamenti: il man- 1757 - 1796 damento di Robbio perde il comune di Vinzaglio che passa Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 alla provincia di Novara, ma acquista quello di Nicorvo, nel settembre 1786 (Editto 26 settembre 1726) il comune risul- 1814 appartenente al mandamento di Mortara (regio editto ta appartenere alla delegazione XVII della Pieve di San 1815, ASCVo). Giuliano trasportata in Provincia pavese. La provincia di Vigevano verrà abolita con il regio editto del 10 novembre 1818 con il quale si costituisce la sola pro- comune di Vigonzone. 1530 vincia Lomellina, e Vigevano, come Mortara, diventano 1797 - 1815 suoi mandamenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto di Locate. VIGNARELLO Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- comune di Vignarello. 1526 partimento dell’Olona. sec. XIV - 1707 Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come La località è citata nell’elenco delle terre del contado di comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto I Pavia del 1250 come Vignarellum, in Contea Lumellina Milano, cantone IV Milano con popolazione di 647 abitan- (Soriga 1913). ti. comune di Vignarello. 1527 comune di Vigonzone. 1531 1798 - 1814 1816 - 1859 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di so in 17 distretti, o circondari comunali, Vigevano è capo- Vigonzone viene assegnato al settimo distretto - Landriano luogo del secondo distretto e Vignarello ne fa parte (legge - della provincia di Pavia. 11 Brumale anno IX). Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- comune era dotato di convocato. tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- ne dei dipartimenti e dei distretti, Vignarello è incluso nel Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna cazione 23 giugno 1853) il comune di Vigonzone risulta (legge 25 Fiorile anno IX). compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua popolazione era formata da 679 abitanti. Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Vignarello ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- mento dell’Agogna, distretto quarto di Vigevano, cantone dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 748 abitanti. primo di Vigevano come comune di terza classe, con popo- lazione di 203 abitanti (compartimentazione 1806).

VILLABISCOSSI

VIGONZONE comune di Villabiscossi. 1532 sec. XIV - 1707 comune di Vigonzone. 1528 Federico II nel 1219 stabilisce il confine territoriale della sec. XIV - 1756 contea Lomellina, fra le località citate c’è “Villa Pipera- Indicato come appartenente alla pieve di San Giuliano da tum” che tradotto potrebbe essere Villa dei Piperati, una fa- Ambrogio Opizzone nella Relazione di tutte le terre dello miglia di confeudatari citati nel 1259 nel registro delle bia- Stato di Milano (Opizzone 1644). de (Bergamo 1995). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti ricevute il 16 Il paese era già comune nella metà del 1200 ma solo un aprile 1751(Risposte ai 45 quesiti, 3024) questo comune secolo dopo fu chiamato Villa Biscossi per adozione popo- della pieve di San Giuliano risulta privo di feudatari e di iu- lare dal nome della più numerosa e nobile famiglia proprie- sdicenti. Dal punto di vista giudiziario ricade sotto l’auto- taria e residente. rità del giudice di Milano . La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Il paese consta di due comuni uno di una non meglio spe- Pavia del 1250 come Villa piperatorum, in contea Lumelli- cificata abbazia, l’altro chiamato “degli esenti”. na (Soriga 1913).

346 Villalunga

Nel 1440 il duca Filippo Maria Visconti concedeva il feu- mellina, mandamento settimo di Mede, ha una popolazione do a Jacopo de Scroviglis. di 512 abitanti (decreto 1859). Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Villa de Biscossi”(statuta strata- rum). Nel 1467, il 30 agosto, la vedova del duca Francesco VILLALUNGA Sforza lo infeuda a Ondoardo Ruffino Corte, dei conti di Mede. Il luogo passerà, quindi, ai marchesi Bellingeri, ai comune di Villalunga. 1536 quali succedettero i Provera e, poi, la famiglia Pallestrini. sec. XIV - 1756 Villabiscossi è incluso nell’elenco delle terre del stato di Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- (Opizzone 1644). tuta Stratarum” del 1452 come “Villa longa” appartenente alla squadra dei “locorum divisiae” (Statuta stratarum). Successivamente viene indicato come appartenente alla comune di Villabiscossi. 1533 Campagna Soprana nella “Relatione di tutte le terre dello 1708 - 1797 Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- censimento (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3018) ricevute il lina dal duca di Savoia Villabiscossa, non infeudata, conta 21 gennaio 1751 risulta che il comune non è infeudato, non 200 anime (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). vi risiede alcun giusdicente, il console presta giuramento ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda alla banca criminale del pretorio di Pavia. del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla La comunità è retta da un console che viene eletto an- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). nualmente fra gli abitanti con pubblico incanto durante il Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 consiglio generale, non ci sono altri ufficiali pubblici, le viene confermata l’appartenenza di Villabiscossi alla pro- scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono vincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). procuratori in Milano e Villalunga conta 197 anime. Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (ma- comune di Villalunga. 1537 nifesto senatorio 1750). 1757 - 1796 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- Con la compartimentazione del principato di Pavia del tembre 1775 Villabiscossa è confermata, ancora, alla Lu- 1757 Villalunga viene posto nella delegazione V della cam- mellina (editto 1775). pagna soprana pavese (Compartimentazione teresiana 1757). comune di Villabiscossi. 1534 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 1798 - 1814 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1726) il comune risul- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la ta appartenere come Villa Longa alla delegazione V della Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Campagna Soprana. so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo del terzo distretto e Villabiscosa ne fa parte (legge 11 Bru- comune di Villalunga. 1538 male anno IX). 1797 - 1815 Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- tivi corpi amministrativi è stata stabiita una nuova divisione stretto di Bereguardo. dei dipartimenti e dei distretti, Villabiscosa è incluso nel se- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- (legge 25 Fiorile anno IX). tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo Nella compartimentazione territoriale del 29 aprile 1806 Pavia. Villabiscossi ricade sotto il dominio napoleonico, nel di- Nel 180 (Legge 25 fiorile anno IX) il comune viene ag- partimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona quarto di Mede, come comune di terza classe con popola- avente per capolugo Pavia. zione di 248 abitanti (compartimentazione 1806). Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II comune di Villabiscossi. 1535 Pavia, cantone I Pavia con popolazione di 184 abitanti. 1815 - 1859 Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Villabi- comune di Villalunga. 1539 scossi è incluso nel mandamento di Mede e dipendenze, 1816 - 1859 nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo). Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Villalunga viene assegnato al primo distretto - Pavia- della regi stati di terra-ferma”, Villabiscossi viene inserito nel provincia di Pavia. mandamento di Mede nella provincia di Lomellina (regio Nel successivo compartimento territoriale (notificazione editto 1818, ASC Casei Gerola). 1 luglio 1844) viene unito a Molinazzo, Montebello, Citta- Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 otto- della e Santa Sofia per Salto, da esso si evince inoltre che il bre Villabiscossi, appartenente al circondario terzo di Lo- comune era dotato di convocato.

347 Villanova

Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- comune di Villanova. 1542 cazione 23 giugno 1853) il comune di Villalunga risulta 1815 - 1859 compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia ancora Il regio editto del 10 novembre 1818 ridusse il numero aggregato a Molinazzo, Montebello, Cittadella e Santa So- dei comuni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e fia per Salto. La sua popolazione era formata da 868 abitan- abolì le province di Mortara e di Vigevano riecreando la ti. provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 man- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- damenti (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 618 abitanti. Villanova è, oggi, frazione di Cassolnovo (Bergamo 1995).

VILLANOVA VILLANOVA D’ARDENGHI comune di Villanova. 1540 comune di Villanova d’Ardenghi. 1543 sec. XIV - 1707 sec. XIV - 1707 Il primo dato storicamente certo sull’esistenza di questo Questo paese era compreso nella Sylva Carbonaria ed ap- abitato, è un diploma del 969 con il quale l’impetatore Ot- partenne al monastero di Santa Maria Teodota di Pavia fino tone I concede ad Ingone di Bercleda alcune terre tra cui all’anno 981 (Bergamo 1995). “curtem Villanovae cum castro super se habente” (Berga- Alla fine del secolo XIII diventa comune prendendo il mo 1995). nome di Ardenghi, dai feudatari che ne tenevano la signo- Nel 1163 Villanova passa ai Confalonieri e per la rocca ria. In una carte del 1214 si parla proprio del comune e della inizia un periodo di decadenza. parrocchia di San Cristoforo (prima delle devastazioni del La località è citata nell’elenco delle terre del contado di XIII secolo era probabilmente chiamato Villa Fugitii o Fo- Pavia del 1250 come Villanova de Caxolo, in contea Lu- lingi, ricostruito gli sarà dato l’attuale nome). mellina (Soriga1913). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di A metà del XV secolo gli Sforza, divenuti signori di Vi- Pavia del 1250 come Villanova de Ardenghis, in contea Lu- gevano si procurano vasti possedimenti nel territorio di mellina (Soriga 1913). Cassolnovo, tra cui il castello di Villanova (Bergamo In questo periodo era sotto la giurisdizione di Carbonara 1995). e compresa nel feudo di Sommo. Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella E’ de 10 ottobre 1639 il documento nel quale si avvisa Squadra di Lumelina, “Villanova de Ardenghis” (statuta che le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolno- stratarum). vo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza, Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio No- Nel 1644 Villanova d’ Ardenghi è inclusa nell’elenco varese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diven- delle terre dello stato di Milano censite per fini fiscali da tando così, terre appartenenti al contado di Vigevano Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). (ASTo, Carte Vigevano.) Già in possesso degli Eustachi pavesi, alla morte di Giu- seppe Francesco, nel 1634, passò alla regia camera che lo Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi venderà nel 1666 al marchese Giacomo Peverelli, che lo dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado di Vigevano terrà per tre anni e poi lo passerà agli Olevano. e precisamente: Villareale, Cilavegna, Palestro, Gambolò, Robbio, Vinzaglio, Gravellona, Nicorvo, Confienza, Cas- comune di Villanova d’Ardenghi. 1544 solnovo e Villanova (ASTo, Carte Vigevano). 1708 - 1797 comune di Villanova. 1541 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- 1798 - 1814 lina dal duca di Savoia Villanova d’Ardenghi conta 296 ani- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la me, insieme a Carbonara, e il feudatario è li signor Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- Panarelli, abitante in Milano (ASTo, Paesi di nuovo acqui- so in 17 distretti, o circondari comunali, Vigevano è capo- sto). luogo del secondo distretto e Villanova ne fa parte (legge 11 ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Brumale IX). del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando (stabilimento delle provincie 1749). che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina ne dei dipartimenti e dei distretti, Villanova è incluso nel (manifesto senatorio 1750). secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- (legge 25 Fiorile anno IX). tembre 1775 Villanova d’Ardenghi è inserita nella provin- cia di Vigevano (editto 1775). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Villanova ricade sotto il dominio napoleonico e, precisa- mente, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigeva- comune di Villanova d’Ardenghi. 1545 no, cantone primo: Vigevano, come comune di seconda 1798 - 1814 classe insieme a Cassolvecchio e Cassolnuovo con popola- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la zione di 3574 abitanti (compartimentazione 1806). Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi-

348 Villanterio so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- VILLANTERIO luogo del sesto distretto e Villanova d’Ardenghi ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). comune di Villanterio. 1548 Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando sec. XIV - 1756 che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Il toponimo compare come “Villalentero” nel diploma tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- dell’imperatore Federico del 1164 (Bonetta Ms A III 26) ne dei dipartimenti e dei distretti, Villa nuova d’Ardenghi è nell’elenco dei luoghi su cui i pavesi hanno diritto alle “re- incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento galie”. Successivamente viene confermata la dipendenza di dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). questa località da Pavia con il diploma di Enrico VI del Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 1191 (ASCPv pergamene comunali n. 40) con la denomi- Villanova d’Ardenghi ricade sotto il dominio napoleonico, nazione Villa Lanteri. nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, canto- Da una 29 maggio del 1215 risultano confermati i diritti ne secondo di Garlasco, come comune di terza classe, con di giurisdizione dell’abate di San Pietro in Ciel’ d’ Oro popolazione di 506 abitanti (compartimentazione 1806). come feudatario di Villanterio (ASMi, FR p. a., cart. 6080). Nel 1260 vennero investiti del feudo di Villanterio i Ca- pitanei de Villa (Bascapè 1926). comune di Villanova d’Ardenghi. 1546 Nel 1414, con una lettere ducale datata 5 giugno Filippo 1815 - 1859 Maria Visconti accordò una serie di privilegi agli abitanti di Villanterio che confermavano i diritti di esenzione e i privi- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Villanova legi della comunità, ma, soprattutto stabilivano la forma del d’Ardenghi è incluso nel mandamento di Carbonara, nella governo di questa comunità: i nobili e il popolo di Villante- provincia di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). rio dovevano eleggere sei “probi viri” uno dei quali sarebbe Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Villanova stato nominato podestà (Bascapè 1926). d’Ardenghi fa parte del mandamento di Cava, nella provin- Successivamente Villanterio appare nel comparto delle cia di Vigevano (regio editto 1815, ASCVo). strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come capo del Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- proprio vicariato (Statuta stratarum). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del regi stati di terra-ferma”, Villanova d’Ardenghi viene inse- censimento ricevute il 21 gennaio 1751 (Risposte ai 45 rito nel mandamento di Cava, nella provincia di Lomellina quesiti, cart. 3022) risulta che questo comune della Campa- (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). gna Sottana è infeudato a Giuseppe Rizzi di Pavia che per- cepisce annualmente 61 lire. La giustizia è amministrata da Villanova D’Ardenghi appartiene alla diocesi di Vigeva- un podestà feudale. Questa località dichiara che vorrebbe no, divisione di Novara. Dipendente dal Magistrato di Ap- essere resa indipendente dalla provincia di Pavia allo scopo pello di Casale, i suoi uffici di Intendenza sono a Mortara, di risparmiare sulle imposte. quelli di Tribunale di Prima Cognizione e Ipoteca a Vige- Oltre al consiglio generale esiste un consiglio particolare vano, quello di Insinuazione è a Garlasco, mentre l’ufficio che, con il console che presta giuramento presso il pretorio di Posta è a Cava. di Pavia, regge la comunità. Tale consiglio è fomato da 20 Conta una popolazione di 568 abitanti (Casalis). persone: tre deputati del comune (compresi i civilisti), quattro estimati , dodici consiglieri e il cancelliere salaria- Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre to. I deputati vengono eletti a maggioranza da una lista di 1859, Villanova d’Ardenghi, appartiene al circondario pri- otto persone. Villanterio ha un rappresentante in Milano è mo di Pavia, mandamento quinto di Cava, ha una popola- Pietro Francesco Bassano, la popolazione è di 1790 anime. zione di 618 abitanti (decreto 1859). comune di Villanterio. 1549 1757 - 1796 Con la compartimentazione del Principato di Pavia del VILLANOVA DE’ BERETTI 1757 Villanterio viene posto nella XI delegazione della campagna sottana pavese (Compartimentazione Teresiana comune di Villanova de’ Beretti. 1547 1757). Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 sec. XIV - 1756 settembre 1786 (Editto 26 settembre 1726) il comune risul- Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del ta appartenere alla delegazione XI della Campagna Sotta- censimento del 1751 (ASMi Catasto, cart. 3019) questa co- na. munità della campagna soprana dichiara di fare a sé e di es- sere infeudata al monastero di Certosa che non percepisce comune di Villanterio. 1550 alcun censo. Per l’amministrazione della giustizia è presen- 1797 - 1815 te un podestà feudale e il console giura a lui oltre che al po- Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama destà di Pavia. Si tiene un consiglio generale in occasione del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- della ripartizione dell’imposta e il comune è retto dal mag- stretto di San Colombano. gior estimato insieme a due deputati e dal console. Non è Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del presente un cancelliere fisso e non ci sono procuratori in 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune di- Milano e la popolazione ammonta a 172 anime. viene capo distretto. Nelle compartimentazioni successive risulta aggregato a Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Carpignago. tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri-

349 Villarasca sulta appartenente al distretto di Sant’Angelo, il secondo Nel 1801, Legge 25 fiorile anno IX, il comune viene ag- del dipartimento dell’Olona. gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- avente per capolugo Pavia. gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno avente per capolugo Pavia. 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno to d’Olona, distretto II Pavia, cantone V Bereguardo con 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- popolazione di 187 abitanti. to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con popolazione di 1923 abitanti. comune di Villarasca. 1555 1816 - 1859 comune di Villanterio. 1551 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- 1816 - 1859 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Villarasca viene assegnato al secondo distretto - Bereguar- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di do - della provincia di Pavia. Villanterio viene assegnato al quarto distretto - Corteolona Con decreto del 17 settembre 1841 Villarasca viene unito - della provincia di Pavia. a Rognano. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il comune era dotato di consiglio. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- VILLAREGGIO dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 2612 abitanti. comune di Villareggio. 1556 sec. XIV - 1756 Il toponimo appare come “Villa Regia” della zona “inter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro VILLARASCA e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). Successivamente viene citato nel comparto delle strade comune di Villarasca. 1552 degli “Statuta Stratarum” del 1452 come “Villarezium” ap- sec. XIV - 1756 partenente alla squadra “in diversis terris campane” (Statu- Il toponimo appare per la prima volta in una “Cartula ta stratarum). venditionis” del 16 dicembre 1173 nel nome di uno dei te- Nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” di stimoni “Carnelevarius de Villarasca” (Le carte di San Pie- Ambrogio Opizzone è indicato come appartenente al vica- tro in Ciel’ d’ Oro di Pavia II 1165 - 1190 a c. Ezio Barbieri, riato di Settimo (Opizzone 1644). Maria Antonietta Casagrande Mazzoli, Ettore Cau, Fontes, Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Pavia - Milano 1984) censimento (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3018) risulta che Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Villareggio è infeudato al marchese Francesco Beccaria di censimento (ASMi Catasto, cart. 3019) questa comunità Milano al quale non viene corrisposto nulla. Non vi risiede della campagna soprana dichiara di fare a sé e di non essere gusdicente. Non ha comuni aggregati. Il consiglio è com- infeudata. Per l’amministrazione della giustizia dipende posto dai capi di casa e il maggior estimato funge da depu- dal podestà di Pavia presso il quale presta giuramento il tato. Le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, console. La comunità è retta dal console con l’assistenza non ci sono aggenti in Milano e la popolaziona ammonta a del cancelliere salariato e dal maggiore estimato, questa 200 anime. terna presiede anche il consiglio generale. Non ci sono pro- curatori in Milano e la popolazione ammonta a 160 anime. comune di Villareggio. 1557 1757 - 1796 comune di Villarasca. 1553 Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 - 1796 1757 Villareggio viene posto nella delegazione XIV del vi- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del cariato di Settimo. 1757 Villarasca viene assegnata alla delegazione II della Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 campagna soprana pavese (Compartimentazione teresiana settembre 1786 (Editto 26 settembre 1726) il comune risul- 1757). ta appartenere alla delegazione XIV del Vicariato di Setti- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 mo. settembre 1786 (BUP, Misc. Belcredi T 6 n. 11) il comune risulta appartenere alla delegazione II della Campagna So- comune di Villareggio. 1558 prana. 1797 - 1815 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama comune di Villarasca. 1554 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- 1797 - 1815 stretto di Belgioioso. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- sulta appartenente al distretto di Binasco, il sesto del dipar- tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo timento dell’Olona. Pavia.

350 Vinzaglio

Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- aggregato alle frazioni di Torre Bianca e Cassina Pescaro- tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- na. sulta appartenente al distretto di Belgioioso, il primo del di- partimento dell’Olona. comune di Vimanone. 1562 Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come 1797 - 1815 comune di III classe del dipartimento d’Olona, distretto II Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Pavia, cantone I Pavia con popolazione di 203 abitanti. del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stretto di Belgioioso unito a Torre Bianca e Cassina Pesca- comune di Villareggio. 1559 rona. 1816 - 1859 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Con la compartimentazione territoriale del regno lom- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo Villareggio viene assegnato al primo distretto - Pavia - della Pavia mantenendo l’aggregazione alle sue frazioni. provincia di Pavia. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- comune era dotato di convocato. mo del dipartimento dell’Olona, non sono indicate le sue Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- frazioni. cazione 23 giugno 1853) il comune di Villareggio risulta Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona popolazione era formata da 252 abitanti. avente per capolugo Pavia. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 249 abitanti. 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- polazione di 310 abitanti unito a Torre Bianca e Cassina Pe- scarona. VIMANONE comune di Vimanone. 1563 comune di Vimanone. 1560 1816 - 1859 sec. XIV - 1756 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Il toponimo è citato come “Vigomanono” della zona “in- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di ter papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fo- Vimanone viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - dro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). della provincia di Pavia unito a Torre Bianca e a Cassina Pescarona. Successivamente appare nel comparto delle strade degli “Statuta Stratarum” del 1452 come Vimanonum apparte- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 nente alla squadra della “subtana Papiae” (Statuta strata- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il rum). comune era dotato di convocato. La comunità originariamente infeudata ai Giorgi passò Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- nel 1545 ai Beccaria di Sant’ Alessio, quindi ai Bergamini, cazione 23 giugno 1853) il comune di Vimanone risulta ai Busca, ai Salimbene, ai Belcredi e, nel 1692 alla famiglia compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso Nocca (Galandra 1999). ancora aggregato a Torre Bianca e Cassina Pescarona. La sua popolazione era formata da 439 abitanti. Vimanone è indicato come appartenente alla Campagna Sottana da Ambrogio Opizzone nella “Relatione di tutte le Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- terre dello Stato di Milano” (Opizzone 1644). dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 334 abitanti. Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento ricevute il primo febbraio 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3020) questa comunità della Campagna Sotta- na risulta priva di feudatari, e dipende dal pretorio di Pavia. La comunità è retta dal console eletto annualmente dai VINZAGLIO “comunisti” durante il consiglio generale che presta giur- mento presso il pretorio di Pavia. Le scritture sono tenute comune di Vinzaglio. 1564 da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Mila- sec. XIV - 1743 no e la popolazione è di 120 anime. In un diploma dell’Imperatore Venceslao del 1387 a fa- vore del conte Antonio Porro, si legge la donazione fattagli comune di Vimanone. 1561 dei luoghi di Redobbio, Vinzaglio, Pernasca e la Motta, sot- 1757 - 1796 to la diocesi di Vercelli, mentre Zeme, sotto la diocesi di Pa- Nella compartimentazione del Principato di Pavia del via (ASTo, Inventario n˚ 45). 1757 (Compartimentazione teresiana 1757) Vimanone vie- Nell’elenco dei comuni per i pagamenti dei dazi, del 3 ne assegnato alla delegazione VI della campagna sottana novembre 1547 appare incluso Vinzaglio (ASTo, Carte Vi- con aggregate a Torre Bianca e Cassina Pescarona. gevano). Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 E’ del 10 ottobre 1639 il documento nel quale si avvisa settembre 1786 (Editto 26 settembre 1726) il comune risul- che le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolno- ta appartenere alla delegazione VI della Campagna Sottana vo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza,

351 Vistarino

Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio No- VISTARINO varese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diven- tando così, terre appartenenti al contado di Vigevano comune di Vistarino. 1568 (ASTo, Carte Vigevano). sec. XIV - 1756 Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado di Vigevano, Il toponimo appare come “Vestarino” della zona “inter comprese, perciò quelle di Vinzaglio (ASTo, Carte Vigeva- papiam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro no). e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). Da un resoconto del 28 maggio 1688 del sindaco genera- Indicato come appartenente alla Campagna Sottana da le del contado Renolio, si rilevano i luoghi del contado e i Ambrogio Opizzone “Relatione di tutte le terre dello Stato loro feudatari. Per Vinzaglio il monsignor conte Lorenzo di Milano” (Opizzone 1644). Trotti (ASTo, Parte seconda Vigevano). Vistarino venne infeudato nel XIV secolo a Fiorello Bec- caria e rimase ai suoi discendenti fino al 1418 quando ven- comune di Vinzaglio. 1565 ne assegnato ai nobili Balbi finché nel 1638 non vennero 1744 - 1797 reinfeudati i Beccaria con il titolo di conti di Vistarino. Nel Con regie patenti del 6 marzo 1750, nell’ambito della 1659 i diritti feudali di Vistarino vennero devoluti ai Giorgi. riorganizzazione dei territori degli stati sardi di terraferma, (Merlo 1994) il Vigevanasco, e Vinzaglio che ne faceva parte, fu sottopo- Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del sto all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese (Gardinali censimento ricevute il 5 febbraio1751 (Risposte ai 45 que- 1976). siti, cart. 3019) questa località della Campagna Sottana ri- In seguito al nuovo censimento dellle province del 15 set- sulta infeduata al conte Giuseppe Giorgi Vistarino che non tembre 1775 Vinzaglio risulta appartenere a quella di Vige- riceve censi. La giustizia è amministrata da un giusdicente vano (editto 1775). feudale. Nella ripartizione dei cantoni del 29 agosto 1789 Vinza- La comunità è retta da un console eletto dal consiglio ge- glio è incluso nel cantone unico di Vigevano (manifesto se- nerale e presta giuramento sia presso la banca del pretorio natorio 1789). di Pavia che presso il giudice feudale. È coadiuvato da maggiori estimati. Le scritture sono tenute da un cancellie- comune di Vinzaglio. 1566 re salariato, non ci sono procuratori in Milano, la popola- zione è di 412 abitanti. 1798 - 1814 Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la comune di Vistarino. 1569 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- 1757 - 1796 so in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluo- go del quarto distretto e Vinzaglio ne fa parte (legge 11 Con la compartimentazione del Principato di Pavia del Brumale anno IX). 1757 Vistarino viene posto nella delegazione VII della Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 campagna sottana pavese (Compartimentazione teresiana Vinzaglio ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- 1757). mento dell’Agogna, distretto di Novara, cantone terzo di Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Robbio, come comune di terza classe unito a Terrasa, Vil- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1726) il comune risul- lata, Roncore e Manthie con popolazione di 1077 abitanti ta appartenere alla delegazione VII della Campagna Sotta- (compartimentazione 1806). na. Una nuova modifica dell’assetto amministrativo avverrà in seguito al decreto del 29 settembre 1809 quando i 90 co- comune di Vistarino. 1570 muni della Lomellina vennero ridotti a 36. Vinzaglio fu unito a Brarola e Palestro (Gardinali 1976). 1797 - 1815 Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama comune di Vinzaglio. 1567 del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- 1815 - 1859 stretto di Belgioioso. Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Vinzaglio Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del è incluso nel mandamento di Robbio, nella provincia di Vi- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune gevano (regio editto 1814, ASCVo).. mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. Con il regio editto del 27 ottobre 1815 Robbio perde il Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- comune di Vinzaglio che passa alla provincia di Novara e tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- acquista quello di Nicorvo, che apparteneva al mandamen- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- to di Mortara (regio editto 1815, ASCVo). mo del dipartimento dell’Olona. Vinzaglio è comune nel mandamento di Borgo Vercelli, Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- provincia di Novara, appartiene alla diocesi e divisione di gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona Novara. Dipendente dal Magistrato di Appello del Piemon- avente per capolugo Pavia. te, i suoi uffici di Intendenza, Ipoteca, di Insinuazione e di Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno Tribunale di Prima Cognizione sono quelli di Vercelli, 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- mentre l’ufficio di Posta è a Borgo Vercelli. to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- Conta una popolazione di 575 abitanti (Casalis). polazione di 513 abitanti.

352 Voghera comune di Vistarino. 1571 Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del 1816 - 1859 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso. Con la compartimentazione territoriale del regno lom- Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Vistarino viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - del- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- la provincia di Pavia. mo del dipartimento dell’Olona. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona comune era dotato di convocato. avente per capolugo Pavia. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno cazione 23 giugno 1853) il comune di Vistarino risulta 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- compreso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso. to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VI Belgioso con po- La sua popolazione era formata da 656 abitanti. polazione di 324 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 628 comune di Vivente. 1575 abitanti. 1816 - 1859 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Vivente viene assegnato al terzo distretto - Belgioso - della VIVENTE provincia di Pavia. Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 comune di Vivente. 1572 luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il sec. XIV - 1756 comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- cazione 23 giugno 1853) il comune di Vivente risulta com- tuta Stratarum” del 1452 come “Viventum” appartenente preso nella provincia di Pavia, III distretto, Belgioso. La alla squadra della “subtana Papiae” (Statuta stratarum). sua popolazione era formata da 379 abitanti. Successivamente Vivente è indicato come appartenente Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- alla Campagna Sottana nella “Relatione di tutte le terre del- dario I di Pavia, mandamento IV di Belgiojoso e ha 422 lo Stato di Milano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone abitanti. 1644). Vivente era infeudato e nel 1696 venne posto in vendita e acquistato dagli Arese (Merlo 1994). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del VOGHERA censimento ricevute l’11 febbraio 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3019) questa località della Campagna Sottana cantone di Voghera. 1576 risulta priva di feudatari, non ci sono iusdicenti in loco ed è 1790 - 1798 posta sotto l’autorità del podestà di Pavia dove il console presta giuramento. Con manifesto senatorio del 29 agosto 1789 la provincia La comunità è retta da un console che riunisce i capi di di Voghera viene suddivisa in cantoni al pari delle province casa e i maggiori estimati per l’imposta, il console viene di Novara, Pallanza, Tortona e Vigevano. eletto all’inizio dell’anno per mezzo di un pubblico incanto Appartengono al cantone primo di Voghera: durante il consiglio generale. Le scritture sono tenute da un Voghera con Altonasco, Bosco e cascine vicine, Barezza, cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Milano, la Campoferro, Barisonzo, Cassina Casone, Boscon Cusani, popolazione è di 252 anime. Gualdana, Lazaretto, Medassino, Pizzale, Oriolo, Torre Menapace, Argine, Barbianello per metà, Branduzzo, Can- comune di Vivente. 1573 levrè, Castelazzo Beccaria, Cortil Visconti, Cassina Santo 1757 - 1796 Stefano, Castana Comune, Monteveneroso, Corte di San Cipriano, Cà de Ghinghelli, Cassina de Giovanetti, Mondo- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del nico, Casa Giorgi, Lussano, Montevico, Cassine dello Scu- 1757 Vivente viene posto nella delegazione VII della cam- ropasso, Martinasca, Marasca, Montescano, Ca de Colom- pagna sottana pavese (Compartimentazione teresiana bi, Palasio Comune, Porrana, Cassina Vicario, 1757). Boschetto,Pinarolo, Besozzi, Palassi, San Re, Rea, Rivelli- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 no, Sparano, Sarissola, Genevreto, Tagliata, Fontanelle, settembre 1786 (Editto 26 settembre 1726) il comune risul- Bersana, San Biagio, Pirocco, Rotto di Rea. Piovera con ta appartenere alla delegazione VII della Campagna Sotta- Comune Guasco. Sale con Cassina Cavalla. Gerola con na. Mezzana Biglia, Guazzora comune. Casei con Cornale, To- relli e Comun Campeggi. Silvano Pietra con Corana e Ger- comune di Vivente. 1574 re. Bastida de Dossi. Corana comune con San Salvatore e Campone. Corana Mensa con Bombardone. Cervesina con 1797 - 1815 Rampina e San Gaudenzio. Pancarana. Calacababbio con Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Casone e Cassine vicine. Montebello con Genestrello, Ca- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- stefelice, Veretto, Barisonzo, Castelletto, Mezzana Canta- stretto di Belgioioso. lupo (solo in parte).Corvino con Ca de Tisma per metà. Ro-

353 Voghera becco con Cassina Gamboa e Stradellino. Rivanazzano con nura dell’Oltrepo (Casalis ). In periodo longobardo in Vo- Nazzano, Campanino, Migliavacca, Ca del Conte, Cassi- ghera era presente la magistratura dei gastaldi per netta, Buscosa, Chiericona, Bidello e Villa Cravenzana. Re- l’amministrazione della giustizia civile e criminale. torbido con Cassina Casone (in parte), Garlassolo inferiore Berengario I agli inizi del sec. X, confermò il teloneo, il (in parte) e Castignolo (in parte). Casteggio con Rivetta, distretto ed ogni pubblica funzione alla pieve di Voghera, la Mairano, Pegazzera e Cortesi. quale, posta sotto la giurisdizione del vescovo di Tortona, Mondondone con Codevilla, Garlassolo inferiore e supe- fino ad allora ne era investita, acconsentì la facoltà di aprire riore, Casareggio, Rosei, Piana, Sant’Antonino, Torrazza un canale in Staffora per costruire mulini facendo donazio- Coste, Trebbio, Mogliasca, Nibbiolo, Pragate, Cadè, Ric- ne delle acque e proibendone a chiunque l’utilizzo senza la cagioia, Maresco, Castellaro, Murisasco, Ca de Bartoggia. licenza del vescovo. Torre del Monte con Torrazza di Ruino, Oseli, Borgo Prio- Ottone II con diploma del 979 dona i territori di Tortona, lo, Ca de Guerzi e Calvignano. Voghera, Castelnuovo e Garbagna al vescovo di Tortona, San Martino Siccomario con Cassina Pampura, Gravel- confermando i privilegi di Berengario I. Voghera giuridica- lone, Torre de Cani, Cassina Lebba in Travacò, Mezzana mente appartenne al comitatus e alla diocesi di Tortona fino d’Amorbati, Malpaga, Mezzanino e Palazzi, Santa Maria al 1164. Travacò, Valbona e Veneva, Cassinetta Fenarola, Molinetto, Nel 1158 Federico I dimora in Voghera, la prova è un di- Casalebba in Mezzano, Costa Carogliana, Ghere e Chioso, ploma emanato in Voghera il 3 dicembre a favore dei citta- Mezzana Corti con Mezzana Cantalupi, Predamasco, Santa dini di Lodi, con la concessione dei diritti civili alla città; Maria della Strada, Rea e Rotto di Rea (in parte). nel 1159 a Voghera è presente un vicario imperiale con il compito di presiedere alle contribuzioni dovute all’impero circondario di Voghera. 1577 e giudicare le cause in appello (Bottazzi). 1799 - 1814 Con diploma dell’8 agosto 1164, Federico I sottrasse ai Con decreto legge del 28 piovoso anno VIII Voghera vie- vescovi di Tortona la giurisdizione su Voghera e concesse e ne eletta circondario del dipartimento di Marengo; appar- confermò alla città di Pavia tutte le regalie su Voghera e il tengono al circondario i comuni di: Albaredo, Arena con suo territorio; da diversi documenti (1180,1183) risulta che Parpanese, Argine, Barbianello con Bottarolo, Barisonzo, comunque le podestarie di Voghera continuassero ad eser- Bosnasco con Sparano, Bovina, Branduzzo, Broni, Ca de citare la giurisdizione a nome del vescovo di Tortona, in Tisma, Calcababio, Calvignano, Campospinoso, Canevino, virtù degli antichi privilegi. Casei, Casanova Lonati, Cassino e Vescovera, Casteggio, Nel 1210 un diploma dell’imperatore Ottone IV confer- Castellazzo Busca, Castelletto, Cervesina e San Gauden- ma al monastero di Bobbio beni in Viqueria. zio, Corana Campone, Corana Comune, Corana Mensa, Con atto solenne del 1212, Pavia concede a Voghera il ri- Cornale, Castana, Corvino, Cicognola, Donelasco, Gerola, conoscimento della libertà comunale, impegnandosi a Golferenzo, Guazzora, Lirio, Mezzanino con Baselica, mantenerla in perpetuo ed a considerare gi abitanti di Vo- Mondondone e Codevilla, Montebello con Ca de Ghirin- ghera in tutto uguali a quelli di Pavia. ghelli, Montescano, Montarco, Montalto, Montecalvo, Nel sec. XII aveva residenza in Voghera un giudice impe- Montù Berchielli, Montù Beccaria, Monte Veneroso, Mon- riale il quale estendeva la sua giurisdizione a tutto l’Oltrepo tù de Gabbi, Mornico, Murisasco, Oliva, Pancarana, Peco- (Cavagna 1890). rara, Pirocco, Pizzale con Porana, Portalbera, Rea con Viqueria è citata nell’elenco delle terre del contado di Pa- Bressana, Retorbido, Redavalle, Rivanazzano, Robecco, via del 1250 come appartenente all’Oltrepo (Soriga 1913). Rocca de Giorgi, Rovescala con Luzzano, Sale, Sant’Anto- Il 5 giugno del 1271 il consiglio dei mille credendari di nino e Torrazza Coste, San Cipriano, Santa Giuletta, San Pavia, al fine di raccogliere denaro per finanziare gli inter- Damiano Mondonico, Silvano e Bastida de Dossi, Soria- venti bellici del conte Uberto Landi a difesa della città, ven- sco, Stradella, Torre del Monte, Torre Sacchetti, Torricella, dono per il prezzo di 300 lire pavesi il diritto a Voghera di Verretto, Verrua, Volpara, Zenevredo. eleggere autonomamente il podestà. Con atto pubblico del 26 giugno 1276 rogato dal notaio comune di Voghera. 1578 Onnibono da Soncino, Pavia concede a Voghera il diritto di sec. XIII - 1743 eleggersi il proprio podestà, pretore o vicario di provvisio- Il toponimo Iria si trova citato già nel 197 a.c. in resocon- ne con giurisdizione non solo sopra la comunità ma su tutto ti sulla penetrazione romana nei domini dei popoli liguri; il territorio che ne dipendeva (Casalis). nel 44 a.c. i romani fondarono una colonia nel luogo deno- Nel 1371 Galeazzo Visconti emanò un decreto con cui minato Iria, elevando la località a nobile città. Come Vicum separava Voghera e la sua podestaria dalla dipendenza di Iriae il luogo è citato nel 626, nei racconti della Vita di San Pavia ordinando ai pavesi di non intervenire nel riparto del- Colombano scritta dal monaco di Bobbio Giona. Dal sesto le tasse e imposte a carico della comunità di Voghera. all’ottavo secolo, in periodo di dominio longobardo, vive- In periodo visconteo i podestà di Voghera restavano in vano in Voghera uomini liberi, nobili longobardi possidenti carica sei mesi, ma sovente erano riconfermati, previo rigo- di terre e case e servi e serve applicati alla coltura delle ter- roso sindacato esercitato da un delegato dei Visconti. La re, come risulta da un atto di vendita dell’anno 998 di case podestaria di Voghera veniva considerata la più importante e terre fatta da Liutfredo al duca Ottone (Casalis ). E’ pro- dopo quella di Pavia (Casalis 1854). babile che al tempo, il territorio di Voghera dipendesse di- In data 13 aprile 1379 Gian Galeazzo Visconti conferma- rettamente dal re residente in Pavia capitale, un riscontro lo va gli statuti (modificati, come in seguito si dirà, nel 1391) si trova nel passaggio diretto di latifondi, diritti d’acque, con una lettera al podestà di Voghera, il 14 maggio 1382 ri- molini e porti sul Po fatto ai nobili longobardi, i quali pre- lasciava il privilegio di fiera al mercato del giorno di San sero dimora nel vogherese dando origine alle tante nobili Bovo patrono di Voghera. Il 20 febbraio 1415 veniva con- famiglie del principato di Pavia che fino al sec. XVIII eser- cessa a Voghera l’erezione del collegio notarile con l’ap- citarono i diritti feudali nei castelli delle colline e della pia- provazione di propri statuti.

354 Voghera

Nel 1417 furono stilati diversi statuti sul dazio del vino. serviente nessun abitante del comune. Era consuetudine In questo anno e nei seguenti, nei documenti si trova citata che il podestà e il vicario ricevessero doni da parte della co- anche la carica di governatore del castello di Voghera. Nel munità sia Natale che a Pasqua, Francesco Spinola podestà 1418 a fronte di una grande siccità il comune dovette invia- nel 1520 ricevette dal comune in occasione delle festività re un camparo alle sorgenti dello Staffora per prelevare ac- pasquali due vitelli, 6 brente di vino, quattro scatole di con- qua per i mulini; i campari, che controllavano la distribu- fetti, un marzapane, un pan di zucchero e quattro torce di zione delle acque erano stipendiati per metà dal comune e cera; al vicario furono donati un quarto di vitello e quattro per metà dai proprietari dei mulini. Ad ogni porta della città scatole di confetti. negli anni 1420 -1421 (pestilenza) vegliavano officiali di Nel 1538 i due sindaci di Voghera ed il consiglio dei 42 sanità. Nel censimento del 1428 abitavano all’interno della giurò fedeltà ai Dal Verme. città di Voghera 609 famiglie, nel 1435 gli abitanti erano Nel 1540 il podestà, salito alla carica con approvazione 3009. del Senato di Milano, prestava giuramento di osservare gli Con atto del 26 marzo 1436 Filippo Maria Visconti duca statuti della comunità. Nel 1541 il consiglio della piccola di Milano donava in feudo al capitano conte Luigi Dal Ver- credenza fu portato a 27 rappresentanti con conferma del me Voghera, Bobbio e Castelsangiovanni con tutti i loro Senato. territori distaccandoli dal Principato di Pavia e dando origi- Nel 1542 il governo di Milano mandò in Voghera un ne allo stato Vermense. commissario con il compito di rivedere l’estimo. Il 10 del mese di maggio dello stesso anno il conte Dal Dal 1612 il feudo di Voghera passa alla giurisdizione dei Verme eleggeva il podestà e confermava il vicario eletto dal Del Pozzo conte di Ponderano a cui rimase per centocin- comune, al conte Dal Verme venne riconosciuto il dominio quantotto anni. della città da parte dei sindaci e consoli. I sindaci, venivano Nel sec. XVII troviamo accanto alle altre cariche, anche nominati scegliendo tra due terne di nomi, il sindaco pre- l’elezione del giudice delle strade e delle vettovaglie; il po- scelto prestava giuramento di fedeltà ed amministrava per destà neoeletto dal feudatario, veniva approvato dal consi- tre mesi. Vi erano un podestà ed un vicario con funzioni di glio e davanti a loro prestava giuramento, accompagnato giudice di prima istanza; in appello le cause della giurisdi- poi dai sindaci, dai cancellieri e dagli altri ufficiali ripresta- zione di Voghera e Bobbio erano gestite dal giureconsulto va giuramento di osservare gli statuti comunitari nelle mani vicario generale del conte Dal Verme. dell’arciprete della chiesa di San Lorenzo. I sindaci erano All’epoca dell’infeudazione il comune di Voghera risul- due, uno per la congregazione dei nobili e uno per i rurali i tava essere unito alla camera ducale di Milano e quindi non quali avevano sindaci ed esattori a parte per la riscossione soggetto alla città di Pavia; preso possesso del feudo, il Dal dei tributi; ai fini di procedere all’estimazione del paga- Verme ordinò la cassazione di tutti i debiti che il comune mento delle imposte, venivano nominati i correttori delle teneva con la camera ducale e con ordine del magistrato or- teste e delle bocche. dinario delle entrate di Milano nel 1438 furono cancellati Il primo marzo 1671 furono approvati dal consiglio i ca- tutti i debiti della comunità. pitoli per la misura generale di tutto il territorio stipulati dai Voghera è inserita nel comparto delle strade degli “Statu- sindaci e dai deputati con gli agrimensori. ta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum Nel 1674 il podestà veniva eletto per due anni, si avevano (Statuta stratarum). due sindaci, due cancellieri delle provvisioni, due ragiona- Nel 1480 il Dal Verme confermò gli Statuta officii Pote- ti, un agente presso il governatore e il senato in Milano, due statis Campaneae, oppidi Viqueriae approvati nell’anno giudici sopra i macelli, un giudice delle strade, un esattore 1420 da Filippo Maria Visconti. per i nobili e un esattore per i piccoli possidenti. Nel 1679 Nel 1485 la signoria di Voghera con i feudi di Bobbio, il tribunale supremo di sanità ordinava al consiglio di eleg- Castelsangiovanni e Zavattarello veniva inglobata dalla ca- gere gli ufficiali e conservatori di sanità, ne furono eletti mera ducale di Milano. Nel 1489 la signoria venne conces- dieci, due per ciascuna porta, a rappresentanza dei nobili e sa a Lodovico il Moro. Il 4 agosto 1475 il consiglio gene- dei rurali. rale del comune adempiva all’ordine dei ministri ducali di Il primo di gennaio del 1682 fu eletto il pesatore e bolla- dare avvio al censimento dei nobili e dei cittadini di Voghe- tore di tutti i pesi e misure senza alcuna dipendenza da Pa- ra, l’elenco fu registrato nel libro delle provvisioni e copia via, come da disposizione degli statuti e dai privilegi di Vo- fu spedita a Milano. ghera. Nel 1499 viene nominato conte di Voghera e Bobbio il Nel 1688 il consiglio generale deliberò che i cancellieri principe de Ligny, governatore dell’intero contado di Pavia. delle provvisioni dovessero essere due ed entrambi notai Alla di lui morte nel 1505 i feudi ritornano alla camera du- collegiati di Voghera. (Casalis ) cale e Voghera viene consegnata a Galeazzo Sanseverino. Gli statuti della comunità di Voghera, come ipotizza il Nel 1520 vengono eletti 42 consiglieri della credenza Casalis devono essere fatti risalire a data non anteriore al generale. Il consiglio veniva eletto segretamente, come da 1164, non dissimili da quelli di Pavia , nel corso degli anni consuetudine, da 5 uomini scelti uno per ciascuna porta o subirono adeguamenti, in particolare tra il 1389 e 1391 sot- rione del comune: 14 erano i consiglieri eletti abitanti in to il dominio Visconteo e deroghe in forza alle nuove costi- porta Rossella, otto in porta Pareto e porta San Pietro, sette tuzioni di Milano approvate nel 1541 da Carlo V. Nel 1743, provenienti da porta Sant’Ilario e cinque da porta Santo passata Voghera, con il trattato di Worms a casa Savoia, gli Stefano. I sindaci duravano in carica tre mesi e insieme al statuti vennero mantenuti in vigore, conformemente alle consiglio prestavano giuramento nelle mani del podestà. nuove costituzioni di Milano del 1541, fino al 1770 anno in Dal consiglio dei 42, semestralmente venivano eletti dodici cui furono pubblicate le regie costituzioni. Con l’entrata in (in anni diversi quattordici) componenti il piccolo consi- vi gore del codice civile napoleonico, il 1 aprile 1806 ces- glio. Il primo di gennaio il vicario del podestà fece giura- sarono per Voghera, come per le altre comunità, tutte le mento di mantenere ed osservare gli statuti, i decreti, gli or- consuetudini e statuti locali, per essere tacitamente ripristi- dini e le provvisioni di Voghera e di non tenere per nati nel 1816, quando Vittorio Emanuele ristabilì le regie

355 Voghera

Costituzione del 1770. Nel 1826, con l’attribuzione ai tri- Fino al 1770, anno dell’entrata in vigore delle nuove co- bunali di prefettura della cognizione delle cause sulla nor- stituzioni, alla comunità di Voghera furono lasciati pieni ma degli statuti, questi a tutti gli effetti acquistarono esi- poteri per avvalersi degli ordinamenti amministrativi con- stenza legislativa. tenuti negli antichi statuti. La modifica degli statuti fu operata da dieci eletti dal con- Nel 1772, venne eseguito il censimento del territorio pro- siglio generale della comunità ed il motivo principale della vinciale e la popolazione di Voghera era di 7515 abitanti. riforma era quello dell’uguaglianza degli abitanti innanzi Con decreto reale del 2 giugno 1770 Voghera viene di- alla legge; suddivisi in 232 articoli civili e 62 articoli crimi- chiarata o riconfermata città. nali, approvati con lettera autografa di Gian Galeazzo Vi- sconti del 25 febbraio 1391, vennero stampati in Milano nel Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono 1558 presso Jacopo Maria Meda. Nel 1420 vi furono ag- stabiliti gli uffici di insinuazione, Voghera viene inserita giunti gli Statuta officii Potestatis Campaneae, oppidi Vi- nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). queriae, pubblicati in Milano nel 1597 con l’aggiunta di al- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Voghe- tri statuti per il buon regolamento della campagna ra si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. (Casalis). 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Voghera nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltre- bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, la po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite comunità viene inserita nel primo cantone di Voghera (ri- per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). parto 1789).

comune di Voghera. archivista. 1579 comune di Voghera. 1584 sec. XIII - 1743 1799 -1814 I capitoli 15- 23 degli statuti stabiliscono i compiti dell’archi- vista o sagrestanus il quale ogni anno doveva essere sottoposto Carlo Emanuele IV fu costretto con editto del 9 dicembre alla revisione delle carte, poteva essere rimosso o riconfermato 1798 a rinunciare ai suoi poteri e ordinò ai suoi sudditi di nella carica dai credendari. obbedire al governo provvisorio stabilito dal direttorio comune di Voghera. camerario. 1580 francese. sec. XIII - 1743 Anche a Voghera come in tutti i comuni viene installata Il primo documento in cui compare il camerario è dell’anno la municipalità sul modello francese: un maire, due aggiun- 1217, nella pergamena, Uberto Mangino camerario del comune ti, un segretario. di Voghera compare in riunione con il podestà e il sindaco. Il 26 maggio 1800 il generale austro-russo Suwarow Ki- comune di Voghera. podestaria di campagna. 1581 minischi entrava in Voghera ed emanava un manifesto indi- sec. XIII - 1743 rizzato alla città e provincia di Voghera con l’informazione che la municipalità sarà destituita e ripristinata la struttura Le podestarie erano suddivise in cinque zone, prendenti i nomi dalle rispettive porte (porta Rossella, porta Pareto, porta amministrativa antecedente alla rivoluzione, la guardia na- San Pietro, porta Sant’Ilario e porta Santo Stefano) e, addetti zionale veniva dismessa e disarmata. Si installava la nuova alla podestaria di campagna erano cinque campari posti alla amministrazione formata da una giunta di cinque persone, guardia dei fondi. Loro compito era la denuncia dei contravven- tre laiche e due del clero e venivano nominati un commis- tori ai regolamenti della podestaria campestre, con segnalazio- sario e due aggiunti per fornire viveri e vettovaglie alle ar- ne al vicario del podestà. mate imperiali (editto Suwarow). Le podestarie erano governate dagli “statuta officii potestatis campanee” e compito principale del “potestas campanee” era Il 9 febbraio 1801,i francesi ripresa la città, ripristinava- effettuare i sopalluoghi (nel mese di maggio) per verificare no con la municipalità,il consiglio dei trenta e la guardia l’agibilità delle strade pubbliche del territorio di Voghera. nazionale. comune di Voghera. sindaco. 1582 Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge sec. XIII - 1743 del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Voghera con decreto del Il primo documento in cui compare il sindaco è dell’anno 1217, nella pergamena, Giovanni Cesteronus sindaco del co- 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Voghera viene in- mune di Voghera compare in riunione con il podestà e il came- serita nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- rario. ghera (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- comune di Voghera. 1583 partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri 1744 -1798 municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Con il trattato di Worms del 1743 Voghera passò sotto il rica per tre anni (decreto Campana 1802). dominio di casa Savoia. In Voghera avevano sede i regi uf- Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- fici e magistrati della provincia. Non vi furono mutamenti strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- essenziali nell’amministrazione del comune, retta da un po- parte, Voghera con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- destà o pretore. gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Nel 1748 dopo la pace di Aquisgrana in Voghera fu col- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). locata una guarnigione di cavalleria e fanteria. Il 21 aprile 1814 gli austriaci rientrano in Voghera, il 24 La comunità di Voghera è compresa nell’elenco delle ter- del mese furono nominati sette consiglieri al governo del re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in comune e destituiti il maire e gli amministratori municipali. Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- L’amministrazione provvisoria fece pubblicare in Voghera gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- e nei comuni della provincia un manifesto in cui si avvisava pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 ed aveva un pro- che riprendevano le forme amministrative dell’antico regi- prio rappresentante eletto tra le comunità vocali (convocato me con osservanza del regolamento dei pubblici dell’anno 1744). 1775 (manifesto 1814, ASC Casei Gerola).

356 Voghera comune di Voghera. 1585 letta, San Re, Sarizzola, Silvano, Soriasco, Stradella, Torre 1815 -1859 del Monte e Borgo Priolo e Ca de Guerzi e Torrazza de Ru- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di vini, Torre d’Albera, Torre de sacchetti, Torricella, Venesia, Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Verretto, Vescovera, Volpara, Zenevredo. l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. intendenza di Voghera. 1587 In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- 1744 - 1797 bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Con l’editto del 6 marzo 1750 vennero stabilite tre inten- e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Vo- denze di cui la seconda fu quella di Voghera. All’intenden- ghera veniva provvisoriamente inserita nel mandamento di za fu unita la magistratura della conservatoria delle regie Voghera appartenente alla provincia di Voghera (regio edit- gabelle e quella di riformatore e assessore delle scuole. to 1814, ASCVo). Nel 1772 l’intendente conte de Hauteville emette un’or- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo dinanza per la conoscenza dei pesi, misure e monete in uso stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- nella provincia d’Oltrepo, Siccomario, Bobbiese e feudi monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- adiacenti. ture e cantoni per le assise, Voghera veniva definitivamente inserita nel mandamento di Voghera appartenente al primo intendenza di Voghera. intendente. 1588 cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, 1744 - 1797 ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente Con Regia patente del 12 marzo 1756 si stabiliscono i prov- alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Ca- vedimenti per l’Ufficio di conservatore delle regie gabelle. sale, l’ufficio dell’insinuazione e postale avevano sede in L’art. 2 stabilisce che il compito di Conservatore generale è uni- Voghera. to a quello di Intendente. L’Intendente di Voghera aveva giuri- sdizione nel ruolo di Conservatore delle gabelle su Voghera e la Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- sua giurisdizione, Oriolo, Pizzale, Case e sua giurisdizione, tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Cornale, Torello, Rivanazzano, Branduzzo, Calcababbio, Pora- regi stati di terra ferma” la comunità di Voghera viene inse- na e Pancarana. rita nel primo mandamento di Voghera, provincia di Voghe- Nel 1750, Carlo Bernardino Beretta di Cervignasco inten- ra, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei dente dell’Oltrepo, Siccomario, Bobbiese e feudi adiacenti e Gerola). Conservatore generale delle regie gabelle rende manifesto sul La popolazione conta 12000 abitanti (Csalis 1854). modo di formare i tantei e i causati (manifesto datato Voghera 16 aprile 1750 in A.S.T.). Nel 1859 Voghera con una popolazione di 13201 abitanti Primi intendenti provinciali furono il barone Beretta di Cer- entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserita nel vignasco e il conte Perret d’Hautville. V mandamento di Voghera del circondario di Voghera (de- creto 1859). intendenza di Voghera. ufficio dei conservatori delle gabelle. 1589 distretto di Voghera. 1586 1744 - 1797 1775 - 1789 Con editto del 6 marzo 1750 all’ufficio di intendenza veniva unito l’ufficio di conservatoria delle regie gabelle. Costituito con editto di sua maestà in data 15 settembre 1775 il distretto comprendeva i comuni di Voghera e Orio- intendenza di Voghera. 1590 lo, Albaredo, Arena e Mandelli, Argine, Barbianello, Basti- 1818 - 1859 da de Dossi, Bosnasco, Bottarolo, Bovina, Branduzzo e Can Levrero, Broni, Buffalora, Barizonzo, Ca de Ghirin- Con le regie patenti del 1818 Voghera diviene intendenza ghelli, Ca de Giorgi e Scarampasso e Tonasco, Ca de Ti- particolare di seconda classe, appartenente alla divisione di sma, Calcababbio, Calvignano, Campo Spinoso, Canevino, Alessandria e comprendente i mandamenti di Voghera, Casanova de Lunati, Casei e Campeggi, Castana e Martina- Barbianello, Broni, Casatisma, Casei, Casteggio, Godia- sco, Casteggio e Mairano e Pegazzera e Rivetta, Castellaz- sco, Montalto, Montù Beccaria, Santa Giuletta, Soriasco e zo Beccaria, Castellazzo de Buschi, Castelletto, Cassino, Stradella. Cervesina e Rampina e San Gaudenzio, Cicognola, Corana Con regia patente del 25 agosto 1842 Voghera viene di- del Campone, Corana del comune e cortil visconti in Cora- chiarata intendenza di prima classe, facente capo all’inten- na, Corana della Mensa e Bombardone, Cornale e Porello, denza generale di Alessandria. L’uffico di intendenza era Coste, Corvino e Castagnino, Donelasco, Gerola e Mezza- composto da un intendente un segretario e tre scrivani. na Biglia, Golferenzo, Guazzora, Lago de Porci, Lirio, Luzzano, Mezzana Corti e Mezzana di Cantalupo, Mon- mandamento di Voghera. 1591 dondone e Codevilla, Mondonico, Montalto, Montarco, 1815 - 1859 Montebello, Montecalvo, Montescano, Montesegale e Ca- stagnolo, Monteveneroso, Montù Beccaria, Montù Ber- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- chielli, Montù de Gabbi e Beria e Canneto e Vigalone, Mor- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte nico, Murisasco e Garlasolo, Oliva, Pancarana, Parpanese e e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Vo- Casone del Mezzano, Pecorara e Cassina Monte Vico, Pi- ghera diveniva primo mandamento della provincia di Vo- narolo e Besozzo e Cascina del Palasio e Tagliata, Piovera ghera comprendente le terre di Rivanazzano, Retorbido, e Guasco, Pirocco, Pizzale, Pizzocorno e Abbazia di Pizzale (regio editto 1814, ASVo). Sant’Alberto, Porana, Port’Albera, Preda de Giorgi e Pre- In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo dalino, Rea con Bresciana, Redavalle, Retorbido, Rivanaz- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- zano e Villa Clavenzano, Rivellino, Robecco, Rocca de monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- Giorgi, Rovescala, Sale e Cascina San Stefano, Sant’Anto- ture e cantoni per le assise, Voghera inserita nel primo can- nino, San Biagio, San Cipriano, San Damiano, Santa Giu- tone della provincia di Voghera diveniva capo di

357 Voghera mandamento per le terre di Rivanazzano, Retorbido, Pizza- con la pace di Acquisgrana. Erano parte integrante della le e Porana (regio editto 1815, ASVo). provincia Voghera e il suo territorio, il Bobbiese, le langhe Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Malaspine, i feudi Vermeschi ed altre signorie. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ Il nome Oltrepo era stato dato a questa provincia quando regi stati di terra ferma” Voghera diviene primo mandamen- apparteneva al ducato di Milano in quanto confinante a set- to della provincia di Voghera, divisione di Alessandria, tentrione con il fiume Po e a sud circondata dagli Appenni- comprendente le comunità di Pizzale, Retorbido, Rivanaz- ni, era la provincia più importante del principato di Pavia zano e Voghera (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). con una superficie territoriale di 797.35 chilometri quadra- Nel 1859 con la soppressione della provincia di Voghera ti. Avente come capoluogo Voghera, comprendeva 130 luo- e sua annessione a Pavia, Voghera diventava quinto manda- ghi con parrocchia facente capo a quattro vescovati: 54 sot- mento del circondario di Voghera comprendente i comuni to la giurisdizione del vescovo di Tortona, 19 di Bobbio, 45 di Pizzale, Retorbido, Rivanazzano e Voghera (decreto di Piacenza e 22 di Pavia. L’ordinamento civile era ammi- 1859). nistrato da 65 preture e 165 comuni (Casalis 1854). Dalla convenzione generale con la real corte di Torino in podestà. 1592 data 4 ottobre 1751 risulta come dei tre contadi chiamati prima Oltrepo pavese, Siccomario e Bobbiese se ne fosse sec. XIII - 1770 costituito uno solo elevato a provincia autonoma con pro- Il primo documento in cui Voghera si dica retta da un ma- prie magistrature politiche, giudiziarie, amministrative, fi- gistarto chiamato podestà è dell’anno 1217, Alberto Cane- nanziarie, scolastiche, autorità militari, stradali e idrauli- vanova di nobile e possidente famiglia pavese si installò in che, aventi Voghera come capitale e sede di tutti gli uffici, Voghera con un vicario giusdicente, un milite per le esazio- primo regio prefetto e maggior magistrato, poi intendente ni e quattro soldati di giustizia . Nei secoli XI e XII gli sto- (editto 6 marzo 1750) fu il barone Carlo Bernardino Beretta rici confermano che la reggenza della comunità era presie- di Cervignasco e primo avvocato fiscale il vogherese Pio duta da uno o più consoli eletti all’interno del consiglio. Bonamici. Nel 1751 fu nominato intendente Giuseppe Negli statuti a noi pervenuti, quelli modificati per volere di Francesco Perret d’Auteville. Gian Galeazzo Visconti tra il 1389 e il 1391(Casalis 1854) Il 10 marzo 1766 i delegati regi Giovanni Giuseppe Fon- e pubblicati in Milano nel 1558 da Jacopo Maria Meda cet barone di Montailleur de la Tour e il conte di Hauteville sono stabiliti i compiti del podestà. Il capitolo 2˚ tratta del intendente di Voghera, segnarono i confini della provincia giuramento del podestà il quale doveva ricevere ed eseguire di Voghera con il ducato di Piacenza, (Regolamento di con- gli ordini e giudicare ed emettere sentenze, negli statuti cri- fini 1766). La provincia comprendeva il Bobbiese, Il Sicco- minali sia il podestà che il vicario avevano ampia autorità mario, il mandamento di Sale-Piovera e il comune di Mez- nel condannare rei. Compito del podestà oltre ad ammini- zana Bigli al di la del Po. Varzi, Val di Nizza e Zavattarello strare la giustizia era anche la riscossione delle imposte e il furono inseriti nella provincia di Bobbio. far rispettare gli statuti.Una volta deposta la carica (sei Nel 1772 fu delineata la mappa gnerale della provincia, mesi con potere di rielezione), il podestà doveva trattenersi la popolazione risultava di 103.957 abitanti. in Voghera per altri cinque giorni al fine di essere sottopo- sto a sindacato. I capitoli dal 3˚ al 7˚, trattano degli ordina- Nel periodo di dominazione austriaca il distretto provin- menti atti ad evitare la corruzione sia del podestà che degli ciale di Voghera era amministrato da una congregazione ufficiali e ne stabilisce il trattamento economico che per il composta dai deputati dei principali comuni detti le terne podestà ammonta a 6 denari. Era incombenza del comune vocali ed ogni anno tra i deputati veniva eletto l’intendente. provvedere al mobilio per la casa e la stalla per i cavalli, la Era suddivisa in 77 comuni che formano 12 mandamenti consegna veniva eseguita dal massarolo e da un sindaco o e quattro collegi elettorali (Casali 1854). console. Tutti i consigli e le riforme dovevano essere scritti e det- provincia di Voghera. 1595 tati dal podestà alla presenza dei credendari. 1775 - 1789 pretura di Voghera. 1593 Con l’editto per il nuovo censimento nelle province di Alessandria, Lomellina, Novara, Pallanza, Vigevano, Tor- sec. XVIII - 1797 tona e Voghera del 15 settembre 1775, la provinica di Vo- Con Regia patente del 4 settembre 1766, al titolo di pre- ghera viene suddivisa in tre distretti: Voghera, Bobbio e tore regio di Voghera, viene unito il ruolo di giudice di se- Siccomario. conda istanza nelle cause d’appello vertenti nelle province Oltrepo, Siccomario, Bobbiese, Langhe Malaspine e Feudi provincia di Voghera. comando militare. 1596 Vermeschi. Questa patente va a sostituire quanto stabilito 1775 - 1789 dalla patente in data 26 novembre 1762 che delegava a giu- In Voghera risiedeva il comando militare, il cui comandante dici di seconda istanza giudici locali dimoranti nella pro- sempre ufficiale di grado, aveva giurisdizione fino ai confini vincia o nel borgo di Voghera (Duboin). con la Lombardia austriaca, gli stati Farnensi, Genova e Mon- ferrato. provincia di Voghera. 1594 1743 - 1774 provincia di Voghera. 1597 1790 - 1798 La provincia di Voghera venne ceduta col trattato di Wor- ms del 13 settembre 1743 a Carlo Emanuele III re di Sarde- Con manifesto senatorio del 29 agosto 1789 la provincia gna come compenso all’alleanza data agli austriaci contro di Voghera viene ripartita in tre cantoni: Voghera, Varzi e i francesi nella guerra dei cinque anni terminata nel 1748 Broni.

358 Volpara provincia di Voghera. 1598 ufficio del capitanato della darsena. 1601 1816 - 1859 1815 - 1859 Con il regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabi- Con regia patente del 3 marzo 1815 viene riordinato l’uf- limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e ficio delle acque e strade, il quale viene ad assumere il della loro distribuzione in mandamenti di giudicature nome di Ufficio del capitanato della darsena per le province (ASCVo Grida cart.) la provincia di Voghera viene suddivi- di Alessandria, Tortona, Voghera e Lomellina. sa provvisoriamente in diciotto mandamenti comprendenti un totale di 77 comuni. Con il regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabi- limento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e VOLPARA della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e cantoni per le assise (ASCVo Grida cart.) la provincia di comune di Volpara. 1602 Voghera viene suddivisa definitivamente in tre cantoni per sec. XIV - 1743 le assise e in sedici mandamenti comprendenti un totale di Il toponimo Volparia si trova citato nell’elenco delle terre 134 comuni. del contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltre- Nel capoluogo di provincia era la sede dei regi uffici: tri- po (Soriga 1913). bunale di prima istanza, intendenza, comando militare, uf- Volpara compare nell’elenco delle dichiarazioni del fo- ficio d’insinuazione e conservatoria delle ipoteche, genio catico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appar- civile, ufficio di sottoispezione dei boschi e selve, direzione tenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Siccoma- delle dogane, giudicatura di mandamento, commissariato rio (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). di vaccinazione, commissariato di leva, sottocommissaria- Volpara nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltre- to di guerra, vice uditorato di guerra, banchiere dei sali e ta- po, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite bacchi, ufficio di verifica dei pesi e misure, ricevitoria del per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). lotto, tesoreria provinciale, esattoria del mandamento e provveditore agli studi (Casalis 1854). Come risulta dall’ atto di possesso del 27 ottobre 1652, Volpara viene infeudata dalla regia Camera di Milano al conte Gerolamo Del Pozzo (ASTo, Paesi di nuovo acqui- tappa ufficio insinuazione di Voghera. 1599 sto) . 1770 - 1798 Il 22 aprile 1679 i due consoli della comunità, Francesco Con emanazione del manifesto camerale del 9 novembre Musselli e Battista D’Ascanio, compaiono di fronte alla 1770 per lo stabilimento delle nuove tappe d’insinuazione real giunta di Milano per la consegna del dazio dell’imbot- nelle province di più recente aggregazione allo stato, Vo- tato, del pane, vino e carne. ghera diviene sede di tappa d’insinuazione. Comprendeva i comuni di Voghera, Argine, Barisonzo, Bastida dei Dossi, comune di Volpara. 1603 Branduzzo con Can Levrè, Cà dei Ghiringhelli, Cà de Ti- 1744 - 1798 sma, Calcababio, Calvignano, Campone, Casei con Comun Con il trattato di Worms del 1743 Volpara passò sotto il Campeggi, Casteggio con Mairano e Rivetta Gandolfi, Ca- dominio di casa Savoia. stellazzo Beccaria, Castelletto Beccaria, Castelletto, Cer- La comunità di Volpara è compresa nell’elenco delle ter- vesina, Corana della Mensa, Corana del comune, Cornale re e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in con Torello, Corvino, Gerola con Mezzana Biglia, Mon- Voghera alla riunione generale per l’elezione della congre- dondone con Codevilla, Montalto, Montebello, Montese- gazione dei possessori dei beni rurali nella parte del princi- gale, Castignoli, Montù Berchielli, Mornico, Murisasco, pato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convocato Garlassolo, Oliva, Oriolo, Pancarana, Pinarolo, Comun Be- 1744). sozzi, Palasio, Pizzale, Porana, Rea con Bressana, Retorbi- Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono do, Riva di Nazzano con Villa Cravenzana, Robecco, stabiliti gli uffici di insinuazione, Volpara viene inserita Sant’Antonino, San Biagio, San Gaudenzio, Silvano, Torre nella tappa di Broni (Duboin). del Monte, Borgo Priolo e Cà de Guerzi, Torricella, Verret- to, luoghi del Siccomario: Costa Carogliana, Mezzana Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le d’Amorbati, Gerre e Chiozzo, Rotto di Rea, Mezzano, Cas- Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- sina Leba in Mezzano, Santa Maria Travacò, Cassina Leba blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- in Travacò, Predamasco, Santa Maria della Strada, San zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Martino Valbona. che Volpara fosse amministrata da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Vesco- tappa ufficio insinuazione di Voghera. 1600 vera si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di S.M. 1815 - 1859 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sta- Il regio editto del 12 luglio 1814 (ASCVo Grida cart.) bilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, abolisce l’obbligo della registrazione degli atti ristabilendo Volpara, viene inserita nel terzo cantone di Broni (Duboin). il tabellione o archivio d’insinuazione. Con manifesto camerale del 1 luglio 1816 (ASCVo Grida comune di Volpara. 1604 cart. ) vengono stabilite le tappe provinciali d’insinuazione. 1799 -1814 Alla tappa di Voghera fanno capo i comuni di: Voghera, Ri- Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge vanazzano, Retorbido, Pizzale, Godiasco, Roccasusella, del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires Cecima, San Ponzo, Pizzocorno, Trebiano, Casei, Bastida e gli aggiunti della municipalità di Volpara con decreto del de Dossi, Silvano, Corana, Cornale, Gerola e Cervesina. 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Volpara viene inse-

359 Zavattarello rito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Vo- Dalla visita pastorale del 1567 la popolazione del territo- ghera (decreto Campana 1801). rio di Zavattarello (comprensivo di sedici frazioni) era di Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- circa 1600 anime in 237 fuochi, di cui 74 nel borgo di Za- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri vattarello. municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- Zavattarello nel 1634 è inserito come appartenente rica per tre anni (decreto Campana 1802). all’Oltrepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- 1634). parte, Volpara con decreto del 13 giugno 1805 viene aggre- gata al dipartimento di Genova circondario di Voghera comune di Zavattarello. consiglio. 1607 (decreto 1805, ASC Casei Gerola). sec. XIV - 1743 Si ha notizia del consiglio comunale da una protesta inoltrata nel 1550 dal consiglio comunale stesso e dai Dal Verme feuda- comune di Volpara. 1605 tari del borgo al commissario cesareo contro la di lui richiesta 1815 -1859 di misurare il territorio. Nella protesta si rivendicava l’autono- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di mia di Zavattarello dal contado di Pavia. Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento comune di Zavattarello. 1608 amministrativo del 1775. 1744 - 1798 In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- Con il trattato di Worms del 1743 Zavattarello passò sotto bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte il dominio di casa Savoia. e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono Volpara veniva provvisoriamente inserita nel mandamento stabiliti gli uffici di insinuazione, Zavattarello viene inseri- di Soriasco appartenente alla provincia di Voghera (regio to nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770). editto 1814, ASCVo). Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare ture e cantoni per le assise, Volpara veniva definitivamente che Zavattarello fosse amministrato da un sindaco e quattro inserito nel mandamento di Soriasco appartenente al secon- consiglieri componenti il consiglio ordinario. do cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Zavat- ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente tarellosi trova inserito nel distretto di Bobbio (editto di alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Ca- S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che sale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Broni e quel- stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- lo postale in Soriasco. ra, Zavattarello, viene inserita nel secondo cantone di Varzi Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- (riparto 1789). tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Volpara viene inse- comune di Zavattarello. 1609 rita nell’undicesimo mandamento di Soriasco, provincia di 1799 -1814 Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Casei Gerola). del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires La popolazione conta 500 abitanti (Casalis 1854). e gli aggiunti della municipalità di Zavattarello con decreto Nel 1859 Volpara con una popolazione di 496 abitanti en- del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Zavattarello tra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circonda- VIII mandamento di Soriasco del circondario di Voghera rio di Voghera (decreto Campana 1801). (decreto 1859). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- rica per tre anni (decreto Campana 1802). ZAVATTARELLO Zavattarello nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento comune di Zavattarello. 1606 di Marengo è inserita nel circondario di Bobbio (decreto sec. XIV - 1743 Brayde 1801). Il toponimo si trova citato per la prima volta nel diploma Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- del 25 luglio 972 in cui Ottone II assegnava Zavattarello strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- con ogni sua giurisdizione al monastero di San Colombano parte, Zavattarello con decreto del 13 giugno 1805 viene in Bobbio. Nel 1014 Zavattarello passava al vescovato di aggregata al dipartimento di Genova circondario di Bobbio Bobbio e nel 1169 al vescovato di Piacenza. Nel 1269 era (decreto 1805, ASC Casei Gerola). feudo di Ubertino Landi (Goggi 1973). Con investitura del 17 maggio 1372 (Facchino 1972) il feudo di Zavattarello comune di Zavattarello. 1610 viene concesso da Galeazzo Visconti a Jacopo dal Verme e 1815 -1859 la famiglia Dal Verme ne mantenne, salvo brevi interruzio- L’amministrazione provvisoria della città e provincia di ni, definitivamente il possesso. Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni Nel sec. XVI la comunità era dotata di un consiglio co- l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento munale e un podestà e, in Zavattarello, rogavano più notai. amministrativo del 1775.

360 Zeccone

In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- di Caminata, Fortunago, Ruino, Sant’Albano, Trebecco, bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte Valverde e Zavattarello (decreto 1859). e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Za- vattarello veniva provvisoriamente inserito nel mandamen- podestà. 1612 to di Zavattarello appartenente alla provincia di Voghera sec. XIV - 1798 (regio editto 1814, ASCVo). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Il 15 aprile 1518 il podestà di Zavattarello emana una gri- stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- da su ordine di Galeazzo San Severino signore feudatario. monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ture e cantoni per le assise, Zavattarello veniva definitiva- mente inserito nel mandamento di Zavattarello appartenente al primo cantone della provincia di Voghera ( ZECCONE regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal comune di Zeccone. 1613 senato di Genova, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in sec. XIV - 1756 Bobbio e quello postale in Zavattarello. Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- Il toponimo appare come “Zacono” della zona “inter pa- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ piam et Mediolanum” nell’elenco di pagamenti di fodro e regi stati di terra ferma” la comunità di Zavattarello viene di giogatico del 1181 (Bollea 1909). inserita nel quarto mandamento di Zavattarello, provincia Successivamente è citato nel comparto delle strade degli di Bobbio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Ca- “Statuta Stratarum” del 1452 come “Zaconum” apparte- sei Gerola). nente alla squadra del vicariato di Settimo (Statuta strata- Appartenevano a Zavattarello le frazioni di Bosetta, Casa rum). del Canavaro, Ca del Cagnone, Ca di Rubero, Ca di Mussi, Zeccone viene indicato come appartenente al vicariato di Ca del Marchese, Ca dello Schiavo, Ca di Boscaglia, Ca di Settimo nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- Moriolo, Ca di Stefanone, Casale, Casanuova del Venezia- lano” di Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). no, Castagnola, Crocetta, Crociglia, Lagagnolo, Moline, Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Ossenisio, Perducco, Pradelle, Recoira, Rossone, Sabbioni, censimento ricevute nel 1751 (Risposte ai 45 quesiti, cart. San Silverio, Tovazza, Valle di Sopra e Valle di Sotto. 3018) questo paese del vicariato di Settimo risulta essere Con R. patente del 7 maggio 1836 Zavattarello venne au- infeudato al marchese Cristoforo Torelli al quale la comu- torizzato a tenere un mercato ogni lunedì mattina. nità paga annualmente un censo. La giustizia è amministra- La popolazione conta 1752 abitanti. ta dal podestà feudale. Nel 1859 Zavattarello con una popolazione di 1813 abi- Il consiglio generale è composto dai capi di casa, e la co- tanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inse- munità è retta da un console elettivo, che presta giuramento rita nel IV mandamento di Zavattarello del circondario di presso sia presso la banca del pretorio di Pavia che presso Bobbio (decreto 1859). il podestà feudale, e da 4 deputati eletti ogni anno al mese di gennaio, uno di essi scelto per consuetudine dal feudata- mandamento di Zavattarello. 1611 rio e gli altri vengono nominati da quelli in scadenza. Le 1815 - 1859 scritture sono tenute da un cancelliere salariato, la comuni- tà non ha agenti in Milano e conta 299 anime. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Za- comune di Zeccone. 1614 vattarello diveniva provvisoriamente capoluogo di manda- 1757 - 1796 mento appartenente alla provincia di Voghera e compren- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del dente i comuni di Fortunago, Ruino, Caminata e Valverde 1757 Zeccone viene assegnato alla delegazione XIV vica- (regio editto 1814, ASCVo). riato di Settimo (Compartimentazione teresiana 1757). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- settembre 1786 (Editto 26 settembre 1726) il comune risul- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- ta appartenere con la denominazione Zuccone alla delega- ture e cantoni per le assise, Zavattarello diveniva definitiva- zione XIV del Vicariato di Settimo. mente capoluogo di mandamento appartenente al primo cantone della provincia di Voghera comprendente i comuni comune di Zeccone. 1615 di Caminata, Trebecco, Fortunago con Gravanago, Monte- 1797 - 1815 picco, Ruino, Torre d’Albera, Valverde e Sant’Albano ( re- gio editto 1815, ASCVo). Per mezzo della compartimentazione del 1797 (Proclama Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ stretto di Belgioioso. regi stati di terra ferma” la comunità di Zavattarello diviene Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del quarto mandamento della provincia di Bobbio, divisione di 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune en- Genova comprendente i comuni di Caminata, Fortunago, tra a fare parte del distretto dei Parchi avente per capoluogo Ruino, Sant’Albano, Trebecco, Valverde e Zavattarello (re- Pavia. gio editto 1818, ASC Casei Gerola). Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Nel 1859 Zavattarello viene inserito nella provincia di tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- Pavia, con decreto del 23 ottobre 1859 diviene quarto man- sulta ancora appartenente al distretto di Belgioioso, il pri- damento del circondario di Bobbio comprendente i comuni mo del dipartimento dell’Olona.

361 Zelata

Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- comune di Zelata. 1619 gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona 1797 - 1815 avente per capolugo Pavia. Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto Zuccone comune di III classe del dipartimento d’Olona, di- di Bereguardo. stretto II Pavia, cantone I Pavia con popolazione di 410 abi- Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del tanti. 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune mantiene l’appartenenza al distretto di Bereguardo. comune di Zeccone. 1616 Nella divisione del territorio del 1805 è indicato come 1816 - 1859 Zelada comune di III classe del dipartimento d’Olona, di- stretto II Pavia, cantone V Bereguardo con popolazione di Con la compartimentazione territoriale del regno lom- 641 abitanti. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di Zeccone viene assegnato al primo distretto - Pavia - della comune di Zelata. 1620 provincia di Pavia. 1816 - 1859 Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 Con la compartimentazione territoriale del regno lom- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune di comune era dotato di convocato. Zelata viene assegnato al secondo distretto - Bereguardo - Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- della provincia di Pavia. cazione 23 giugno 1853) il comune di Zeccone risulta com- Il successivo compartimento territoriale (notificazione 1 preso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia. La sua po- luglio 1844) conferma questi dati e da esso si evince che il polazione era formata da 362 abitanti. comune era dotato di convocato. Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- cazione 23 giugno 1853) il comune di Zelata risulta com- dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 576 abitanti. preso nella provincia di Pavia, II distretto, Bereguardo. La sua popolazione era formata da 377 abitanti. Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- dario I di Pavia, mandamento III di Bereguardo e ha 605 ZELATA abitanti. comune di Zelata. 1617 sec. XIV - 1756 ZEME Il toponimo appare nel comparto delle strade degli “Sta- tuta Stratarum” del 1452 come appartenente alla squadra comune di Zeme. 1621 “in diversis terre campane” (Statuta stratarum). sec. XIV - 1644 Successivamente Zelata viene indicato come appartenen- In un diploma dell’anno 977 l’imperatore Ottone II con- te alla Campagna Soprana nella “Relatione di tutte le terre cedeva al vescovo di Pavia Pietro III diversi beni; tra questi dello Stato di Milano"di Ambrogio Opizzone (Opizzone è nominato la Curte de Cema che alcuni storici il Bossi e il 1644). Pietragrassa interpretano come Zeme. Un’altra parte di Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del questo territorio era, invece, nelle mani del vescovo di Ver- censimento ricevute il 16 aprile 1751 (Risposte ai 45 que- celli che, tra i secoli VIII e IX, diede al vescovo di Novara siti, cart. 3019) risulta che Zelata non è infeudato, il giusdi- (Bergamo 1995). cente più vicino è quello di Pavia. Nel 1137 il feudo passerà totalmente alla chiesa Pavese, in veste del priorato di Mortara. La comunità è retta da un console, che presta giuramento presso la banca del pretorio di Pavia, e da due deputati che (Nel 1157 il toponimo si legge, Zemidi, nel 1165 Eccle- vengono rinnovati all’inizio di ogni anno durante il consi- sia de Zemethi). glio generale. Le scritture sono tenute da un cancelliere sa- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di lariato, non c’è procuratore in Milano e la popolazione è di Pavia del 1250 come Cemide, in contea Lumellina 402 anime. (Soriga1913). Negli Statuta Stratarum del 1383 si legge: “Locus Zemi- . de” (statuta stratarum). In un diploma dell’Imperatore Venceslao del 1387 a fa- comune di Zelata. 1618 vore del conte Antonio Porro, appare la donazione fattagli 1757 - 1796 dei luoghi di Redobbio, Vinzaglio, Pernasca e la Motta, sot- to la diocesi di Vercelli, mentre Zeme, sotto la diocesi di Pa- Con la compartimentazione del Principato di Pavia del via (ASTo, Inventario, n˚ 45). 1757 Zelata viene posto nella delegazione II della campa- Il feudo, confiscato nel 1412 sarà ceduto a Filippino Ca- gna soprana pavese (Compartimentazione teresiana 1757). ne, figlio di Facino, che lo venderà ad Angelo della Pergola Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 (1414) tale casato lo manterrà fino al 1512. settembre 1786 (Editto 26 settembre 1726) il comune risul- Dopo l’erezione di Vigevano a città con sede vescovile, ta appartenere come Zelada alla delegazione II della Cam- Zeme e le sue terre furono cedute in proprietà da Francesco pagna Soprana. II alla mensa Vescovile e al capitolo di Vigevano.

362 Zenevredo

Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella mento di Sartirana, nella provincia di Lomellina (regio Squadra di Lumelina, “Zimide” (statuta stratarum). editto 1818, ASC Casei Gerola). Dal 1532 Zeme cesserà di essere signoria per assumere il Il comune appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione titolo di contea. Il vescovo di Vigevano sarà conte di Zeme. di Novara. Dipendente dalla Corte di Appello di Casale, i Nel 1620 Zeme entra a far parte di una delegazione di 24 suoi uffici di Intendenza sono quelli di Mortara, quello di enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti Lo- Ipoteca è a Vigevano, di Insinuazione a Mede, mentre l’uf- mellini” (Zucchi 1904). ficio di Posta è a Sartirana. Nel 1644 il comune è incluso nell’elenco delle terre dello Conta una popolazione di 1812 abitanti (Casalis). stato di Milano censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzo- Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre ne (Opizzone 1644). 1859, Zeme, appartiene al circondario terzo di Lomellina, mandamento undicesimo di Sartirana e ha una popolazione comune di Zeme. 1622 di 2164 abitanti (decreto 1859). 1708 - 1797 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- lina dal duca di Savoia, Zeme, conta 884 abitanti, nel nu- ZENEVREDO mero sono compresi anche quelli di Sant’Alessandro e Marza, il feudatario è la mensa episcopale di Vigevano comune di Zenevredo. 1625 (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). sec. XIV - 1743 Fra le terre considerate vocali per metà risulta anche Ze- me, le terre vocali erano quelle che partecipavano alla con- Il toponimo come Cenevretum, si trova per la prima volta gregazione generale per risolvere gli interessi della provin- citato nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 cia (Malagugini 1911). come apaprtenente all’Oltrepo (Soriga 1913). ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda Zenevredo compare nell’elenco delle dichiarazioni del del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come ap- prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). partenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepo e Sicco- Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 mario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17). viene confermata l’appartenenza di Zeme alla provincia Zenevredo nel 1634 è inserito come appartenente all’Ol- Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). trepo, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750). comune di Zenevredo. 1626 In seguito al nuovo censimento delle province del 15 set- 1744 - 1798 tembre 1775 Zeme è confermato alla Lumellina (editto 1775). Con il trattato di Worms del 1743 Zenevredo passò sotto il dominio di casa Savoia. comune di Zeme. 1623 La comunità di Zenevredo è compresa nell’elenco delle 1798 - 1814 terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della con- Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la gregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- principato di Pavia detta Oltrepo nell’anno 1744 (convoca- so in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo to 1744). del terzo distretto e Zeme ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Zenevredo viene inserita Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770). che per l’attivazione delle prefetture, delle vice-prefetture e dei relativi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le divisione dei dipartimenti e dei distretti, Zeme è incluso nel Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pub- secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna blici 1775); pur non avendo reperita specifica documenta- (legge 25 Fiorile anno IX). zione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 che Zenevredo fosse amministrato da un sindaco e quattro Zeme ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimento consiglieri componenti il consiglio ordinario. dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quinto Morta- Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Zene- ra, come comune di terza classe unito a Mazza e Sant’Ales- vredo si trova inserita nel distretto di Voghera (editto di sandro con popolazione di 1433 abitanti (compartimenta- S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che zione 1806). stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghe- ra, Zenevredo, viene inserito nel terzo cantone di Broni (ri- comune di Zeme. 1624 parto 1789). 1815 - 1859 comune di Zenevredo. 1627 Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Zeme è incluso nel mandamento di Sartirana, nella provincia di 1799 -1814 Mortara (regio editto 1814, ASCVo). Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ e gli aggiunti della municipalità di Zenevredo con decreto regi stati di terra-ferma”, Zeme viene inserito nel manda- del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Zenevredo vie-

363 Zerbo ne inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di comune di Zerbo. 1630 Voghera (decreto Campana 1801). 1797 - 1815 Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del di- Per mezzo la compartimentazione del 1797 (Proclama partimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri del 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al di- municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in ca- stretto di Belgioioso unito a Torre Selvatica. rica per tre anni (decreto Campana 1802). Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’ammini- 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune strazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Bona- mantiene l’appartenenza al distretto di Belgioioso e l’ag- parte, Zenevredo con decreto del 13 giugno 1805 viene ag- gregazione alla sua frazione. gregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera Nel 1801 (Legge 23 fiorile anno IX) il comune viene ag- (decreto 1805, ASC Casei Gerola). gregato al secondo distretto del dipartimento dell’Olona avente per capolugo Pavia. Nella divisione del territorio del 1805 (decreto 8 giugno comune di Zenevredo. 1628 1805) è indicato come comune di III classe del dipartimen- 1815 -1859 to d’Olona, distretto II Pavia, cantone VII Corte Olona con popolazione di 781 abitanti sempre unito a Torre Selvatica. L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni comune di Zerbo. 1631 l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. 1816 -1859 Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo sta- dario I di Pavia, mandamento VI di Corteolona e ha 908 bilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte abitanti. e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Ze- nevredo veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di Montù Beccaria appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo). ZERBOLÒ In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Pie- monte e della loro distribuzione in mandamenti di giudica- comune di Zerbolò. 1632 ture e cantoni per le assise, Zenevredo veniva definitiva- sec. XIV - 1707 mente inserito nel mandamento di Montù Beccaria Nel 1259 il Comune di Pavia concede a Mauro Beccaria, appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera figlio di Zanone di costruirsi un castello nei terreni acqui- ( regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettu- stati dal monastero di San Salvatore, in questo periodo il ra e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva territorio era sotto la giurisdizione di Garlasco dove detto dal senato di Csale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede ramo dei Beccaria signoreggiava (Burroni 1965). in Broni e quello postale in Montù Beccaria (Casalis ). Per Costruiti il castello cominciarono a sorgere nell’intorno mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una altre abitazioni, tant’è che i Beccaria nel 1393 chiedono che nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati tale luogo che loro denominano Zerbolato, sia sottratto alla di terra ferma” la comunità di Zenevredo viene inserita nel podestaria di Garlasco e sia messo sotto la giurisdizione del nono mandamento di Montù Beccaria, provincia di Voghe- podestà di Pavia. Questo avverrà nel 1396 (Burroni 1965). ra, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Gerola). Pavia del 1250 come Limide, in contea Lumellina (Soriga La popolazione conta 372 abitanti (Csalis 1854). 1913). Nel 1859 Zenevredo con una popolazione di 372 abitanti Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel Squadra di Lumelina, “Zerbolatem” (statuta stratarum). IX mandamento di Montù Beccaria del circondario di Vo- Nel 1467 tutto l’agro sarà feudo di un ramo dei Visconti ghera (decreto 1859). che lo terranno fino al 1679. Nel 1566 il Comune partecipa alla congregazione gene- rale del Principato di Pavia che si tiene a Pieve del Cairo (Porqueddu 1980). Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il ZERBO 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità, com- preso Zerbolò, che hanno diritto di voto (Porqueddu 1980). comune di Zerbo. 1629 Zerbolò è incluso nell’elenco delle terre del stato di Mi- 1757 - 1796 lano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opiz- zone 1644). Con la compartimentazione del Principato di Pavia del 1757 Zerbo viene posto nella delegazione XI della campa- comune di Zerbolò. 1633 gna sottana pavese (Compartimentazione teresiana 1757). 1708 - 1797 Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- settembre 1786 (Comparto 1786) il comune risulta appar- nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- tenere alla delegazione IX della Campagna Sottana aggre- lina dal duca di Savoia Zerbconti Visconti, abitanti in Mila- gato alla frazione di Torre Selvatica. no (ASTo, Paesi di nuovo acquisto).

364 Zibido al Lambro

ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda ZIBIDO AL LAMBRO del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723). comune di Zibido al Lambro. 1636 Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 sec. XIV - 1756 viene confermata l’appartenenza di Zerbolò alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che censimento ricevue l’8 aprile 1751 (Risposte ai 45 quesiti, il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina cart. 3024) questa località del vicariato di Binasco risulta (manifesto senatorio 1750). infeudata alternativamente di anno in anno al nobile Fran- cesco Landriano e al conte Lorenzo Taverna e fratelli. Ai Zerbolò è confermato, in seguito al nuovo censimento feudatari non vengono pagati censi. La giustizia è ammini- delle province del 15 settembre 1775 alla Lumellina (editto strata dal giusdicente feudale. Sono uniti al comune due 1775). cassinaggi detti entrambi Cassina Bianca. In occasione del riparto si raduna il consiglio generale comune di Zerbolò. 1634 con il podestà e si elegge il console, che presta giuramento 1798 - 1814 al pretorio del podestà di Milano, e un sindaco i quali, con l’assistenza di un cancelliere salariato reggono la comunità. Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Non ci sono procuratori in Milano e la popolazione è di 268 Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è divi- anime. so in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capo- luogo del sesto distretto e Zerbolò ne fa parte (legge 11 Brumale anno IX). comune di Zibido al Lambro. 1637 1757 - 1796 Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- Secondo il Comparto della Lombardia Austriaca del 26 tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- settembre 1786 (Comparto 1786) il comune risulta appar- ne dei dipartimenti e dei distretti, Zerbolò è incluso nel se- tenere alla delegazione XIV del Vicariato di Binasco. condo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). comune di Zibido al Lambro. 1638 Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 1797 - 1815 Zerbolò ricade sotto nel dipartimento dell’Agogna, distret- to di Vigevano, cantone secondo di Garlasco, come comune Secondo la compartimentazione del 1797 (Proclama del di terza classe unito a Sedone con popolazione di 668 abi- 22 fruttidoro anno V) il comune viene assegnato al distretto tanti (compartimentazione 1806). di Binasco. Secondo la ripartizione del Dipartimento del Ticino del comune di Zerbolò. 1635 20 marzo 1798 (Legge 30 ventoso anno VI ) il comune 1815 - 1859 mantiene l’appartenenza al distretto di Binasco. Con la divisione dei dipartimenti in distretti del 26 set- Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Zerbolò tembre 1798 (Legge 5 vendemiale anno VII) il comune ri- insieme a Pedone è incluso nel mandamento di Groppello, sulta appartenente al distretto di Melegano, il quarto del di- nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). partimento dell’Olona. Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Zerbolò Dalla compartimentazione del 1805 risulta essere un co- fa parte del mandamento di Garlasco, nella provincia di Vi- mune di III classe appartenente al compartimento dell’Olo- gevano (regio editto 1815, ASCVo). na, distretto I di Milano, cantone IV di Milano con popola- Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- zione di 367 abitanti. tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Zerbolò viene inserito nel manda- comune di Zibido al Lambro. 1639 mento di Garlasco, nella provincia di Lomellina (regio edit- to 1818, ASC Casei Gerola). 1816 - 1859 Da un incartamento del 1815 che riporta l’approvazione Con la compartimentazione territoriale del regno lom- della regia giunta a Zerbolò sono incorporate le frazioni di bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816) il comune Sedone, Occhio, Marzo, Parasacco, Limido, Campomag- Zibido al Lambro viene assegnato al settimo distretto - giore (Burroni 1965). Landriano - della provincia di Pavia. Zerbolò appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di Nel successivo compartimento territoriale (notificazione Novara. Dipendente dalla Corte di Appello di Casale, i suoi 1 luglio 1844) viene unito a Cassina Bianca, da esso si uffici di Intendenza sono quelli di Mortara, quello di Ipote- evince che il comune era dotato di convocato. ca è a Vigevano, mentre l’ufficio di Insinuazione e Posta è Nel compartimento territoriale della Lombardia (notifi- a Garlasco. cazione 23 giugno 1853) il comune di Zibido al Lambro ri- Conta una popolazione di 2100 abitanti (Casalis). sulta compreso nella provincia di Pavia, I distretto, Pavia Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre ancora aggregato a Cassina Bianca. La sua popolazione era 1859, Zerbolò, appartenente al circondario terzo di Lomel- formata da 723 abitanti. lina, mandamento quinto di Garlasco, ha una popolazione Nella compartimentazione del 1859 appartiene al circon- di 1993 abitanti (decreto 1859). dario I di Pavia, mandamento II di Pavia e ha 748 abitanti.

365 Zinasco

ZINASCO Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina comune di Zinasco. 1640 insieme a Zinaschino (manifesto senatorio 1750). sec. XIV - 1707 In seguito al nuovo censimento nelle province, del 15 set- tembre 1775 Zinasco e Sairano, sono confermati, ancora, Unico comune in Lomellina ad avere la particolarità di alla Lumellina (editto 1775). essere diviso in due frazioni: Zinasco Vecchio (il capoluo- go) e Zinasco Nuovo. comune di Zinasco. 1642 Secondo il Casalis in latino il toponimo era Sinacum, 1798 - 1814 l’attuale risale al XII secolo circa. ll primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lo- Uno dei più antichi documenti nel quale è menzionato mellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso Zinasco è uno Istrumento storico di compra-vendita in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capoluogo dell’anno 1194 nel quale gli uni cedono agli altri fra i beni del sesto distretto e Zinasco, insieme a Sairano, ne fa parte quelli di Cinaschi. (legge 11 Brumale anno IX). In quest’epoca il comune faceva parte del comitato di Lo- Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando mello di spettanza dei conti palatini con ingerenze della che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e rela- chiesa Pavese. tivi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisio- La località è citata nell’elenco delle terre del contado di ne dei dipartimenti e dei distretti, Zinasco con Sairano è in- Pavia del 1250 come Cinascum, in contea Lumellina (Sori- cluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento ga 1913). dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). Nel basso medioevo, all’epoca di Matteo Visconti il pae- Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 se faceva parte del vicariato dell’Oltrepò, Sub-Squadra- Zinasco ricade sotto il dominio napoleonico, nel diparti- Summi. mento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo di Garlasco, come comune di terza classe unito a Sairano e Negli Statuta Stratarum di Pavia, Manoscritto D del 1452 San Nazaro del Bosco, con popolazione di 2036 abitanti si legge nella Squadra di Lumelina, “Zinaschum” e “Zina- (compartimentazione 1806). schinum” (statuta stratarum).

Nel 1466 il duca Galeazzo Maria infeuda gli Eustachi, comune di Zinasco. 1643 poi passerà agli Arborio Gattinara ed, infine, agli Olevano 1815 - 1859 (nel XVII secolo). Zinasco, Zinaschino e Sairano sono inclusi nell’elenco Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Zinasco delle terre del stato di Milano, censite per fini fiscali da insieme a Zinaschino è incluso nel mandamento di Carbo- Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). nara, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). Zinasco fu invaso dalle acque del Po e del Terdoppio, nuove case furono costruite più distanti dai fiumi e così sor- Nella compartimentazione del 27 ottobre del 1815 Zina- se Zinasco Nuovo, detto anche Zinaschino (conseguente- sco con Zinaschino e Seirano, fa parte del mandamento di mente al primo fu aggiungo “Vecchio"). Cava, nella provincia di Vigevano (regio editto 1815, ASCVo). comune di Zinasco. 1641 Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “por- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ 1708 - 1797 regi stati di terra-ferma”, Zinasco viene inserito nel manda- Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente ge- mento di Cava, nella provincia di Lomellina (regio editto nerale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomel- 1818, ASC Casei Gerola). lina dal duca di Savoia Zinasco, citato con Sairano, conta Zinasco appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di 1000 anime; il feudatario è il marchese Olevamo, abitante Novara. Dipendente dala Corte di Appello di Casale, i suoi in Milano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). uffici di Intendenza sono quelli di Mortara, quello di Ipote- ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda ca è a Vigevano, l’ufficio di Insinuazione a Garlasco, men- del 1723, insieme a Rinaschino e Sairano, fa parte della tre l’ufficio di Posta è a Cava. provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara Conta una popolazione di 3360 abitanti (Casalis). (regolamento delle provincie 1723). Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 1859, Zinasco appartiene al circondario primo di Pavia, viene confermata l’appartenenza di Zinasco alla provincia mandamento quinto di Cava e ha una popolazione di 3518 Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). abitanti (decreto 1859).

366 RIFERIMENTIGENERALI

RIFERIMENTIGENERALI

RIFERIMENTI ARCHIVISTICI Diploma Federico I: Privilegi concessi alal città di Pavia da Federico I con diploma 8 agosto1164, ASCPv, Perga- ASC Silvano Pietra: Inventario Archivio storico del co- mene comunali, n. 11. mune di Silvano Pietra, ASC Silvano Pietra, Parte anti- ca. Quarantacinque quesiti: Risposte delle comunità ai qua- rantacinque quesiti della giunta del censimento, ASMi, ASCVo, Congregazione rurale Oltrepo, cart. 17: Con- Catasto, cart. 3018 - 3022. gragazione rurale Oltrepo e Siccomario, Focatico relati- vo all’anno 1537, ASCVo, Principato di Pavia, cart. 17, C. Scrollini, Traslitterazione Focatico relativo all’anno 1537, Comune di Voghera, Archivio Storico 1998. ASMi Dispacci reali: Dispaccio regio di riforma del go- RIFERIMENTI LEGISLATIVI verno della città di Pavia, 5 novembre 1784 ASMi, Di- spacci reali, 264. Statuti di Pavia: Ordines pro regimine Celeberrimae Tici- ASMi, Confini Torino: Confini Torino. Provvedimenti ge- nensis Reipublicae (1549), BUPv, Misc. Belcredi T.53, nerali, ASMi, pacco 190. n. 14. ASTo Paesi di nuovo acquisto: Paesi di nuovo acquisto. Editto insinuazione 1610: Editto di S.A.S. per lo stabili- Signoria della Lumellina., mazzo 2. mento dell’insinuazione nelle provincie di qua da’ monti ASTo, Carte Vigevano: Carte prima dell’indice dal 1423 (28 aprile 1610), Felice Amato Duboin, Raccolta per or- al 1660., ASTo, Inventari. dine di materie delle leggi cioè editti, patenti, manifesti, ecc. pubblicati dal principio dell’anno 1681 sino agli 8 ASTo, Confini con Milano: Confini antichi con Milano, dicembre 1798 della real Casa di Savoia, Davico e Pic- ASTo, mazzo 9. co,Tomo XXV, Vol. XXVII, Lib. XIII Notariato ed insi- ASTo, Inventario 134: Inventario del Contado di Vigeva- nuazione, Davico e Picco, Torino. no. 134 bis., ASTo, Inventari. regolamento delle provincie 1723: Regolamento delle ASTo, Inventario Bobbiese: Inventario Bobbiese, Vigeva- Provincie ossia Dipartimenti per le Intendenze e Prefet- nasco, Valle Sesia., ASTo, Inventari, mazzo J, n˚ 45. ture ne’ Stato di S. M. di qua dal mare (1723), Felice ASTo, Inventario Lomellina n. 48: Inventario della Pro- Amato Duboin, Raccolta per oridine di materie delle vincia Lomellina. N˚ 48, ASTo, Inventari. leggi, cioè editti, patenti, manifeste, ecc. pubblicati dal ASTo, Inventario Vigevano: Inventario del Contado di Vi- principio dell’anno 1681 sino agli 8 dicembre 1798 della gevano, ASTo, Inventari. real Casa di Savoia. Davico e Picco, Torino 1827 - 1854. ASTo, Parte seconda: Parte seconda dell’indice dal 1661 stabilimento delle provincie 1749: Editto di S.M. per il al 1784. Vigevano., ASTo, Inventari. nuvo stabilimento delle Provincie (3 settembre 1749), Convocato 1744: Convocato o sii unione generale per il Felice Amato Duboin, Raccolta per oridine di materie stabilimento della Congregazione de’ possessori de’ delle leggi, cioè editti, patenti, manifeste, ecc. pubblicati beni rurali nella parte del Principato di Pavia detta Oltre- dal principio dell’anno 1681 sino agli 8 dicembre 1798 po. ed al di quà del Ticino, e Gravellone, ASC Casei Ge- della real Casa di Savoia. Davico e Picco, Torino 1827 - rola, Parte Antica. 1854.

367 Riferimenti generali manifesto senatorio 1750: Manifesto Senatorio che stabi- Legge 23 fiorile anno IX: Legge 23 fiorile anno IX sulla lisce un nuovo ripartimento de’ Cantoni per le assise dei divisione in dipartimenti, distretti e comuni del territorio giudici (17 agosto 1750), Felice Amato Duboin, Raccol- della repubblica cisalpina (13 maggio 1801), Raccolta ta per oridine di materie delle leggi, cioè editti, patenti, delle leggi, proclami, ordini ed avvisi pubblicati in Mi- manifeste, ecc. pubblicati dal principio dell’anno 1681 lano, II, Milano, L. Veladini, s.d., (1801) pp. 148-173. sino agli 8 dicembre 1798 della real Casa di Savoia. Da- decreto Campana 1802: Nomina dei consiglieri munici- vico e Picco, Torino 1827 - 1854. pali dei comuni (1 maggio 1802), Amministrazione ge- 1756 Riforma governo città di Pavia: Riforma al governo nerale della ventisettesima divisione militare, prefetto della Città e Provincia di Pavia (27 gennaio 1756), del dipartimento di Marengo, ASC Casei Gerola, nomi- BUPv, misc. fol. Max. T. 1 n. 5. na dei membri dei consigli municipali per tre anni. Compartimentimentazione teresiana del 1757: Compar- decreto Campana 1801: Dipartimento di Marengo stato timento del principato di Pavia (1757), ASMi. dei maires ed aggiunti nei circondari del dipartimento tappa insinuazione 1770: Manifesto camerale per lo sta- (25 agosto 1803), Amministrazione generale del Piemo- bilimento delle tappe di insinuazione nelle provincie di ne, il prefetto del dipartimento di Marengo, ASC Casei più recente aggregazione allo Stato (9 novembre 1770), Gerola, In base al disposto della legge 28 piovoso anno Felice Amato Duboin, Raccolta per ordine di materie VIII vengono nominati per ogni comune i rispettivi mai- delle leggi cioè editti, patenti, manifesti, ecc. pubblicati res ed aggiunti. dal principio dell’anno 1681 sino agli 8 dicembre 1798 legge 25 Fiorile anno IX: Decreto 25 Fiorile anno IX (25 della real Casa di Savoia, Notariato ed insinuazione Lib. maggio 1805), Codice proclamatico napolenico n. 24 XIII, Davico e Picco, Torino 1827 - 1854. (BCBPv). Amministrazione de pubblici: Patenti di Sua Maestà di decreto 1805: Decreto sull’amministrazione pubblicha e approvazione del regolamento per le amministrazioni sul comparto territoriale del regno 8 giugno 1805, Bol- de’ pubblici nelle città, borghi, e luoghi de regi stati in lettino delle leggi del Regno d’Italia, parte I, Milano, terra ferma di qua da’ monti (6 giugno 1775), Edito in Reale Stamperia, s. d. Torino nella Stamperia Reale, ASC Silvano Pietra. compartimentazione 1806: Collezione di carte pubbliche editto 1775: Editto di Sua Maestà per un nuovo censimento ufficiali e governative dal momento dell’entrata in Vene- nelle provincie di Alessandria, Lumellina, Novara, Pal- zia dell’armata francese 1806-1814 (28 aprile 1806), Fe- lanza, Vigevano, Tortona e Voghera col successivo com- lice Amato Duboin, Raccolta per oridine di materie delle partimento delle medesime (15 settembre 1775), Felice leggi, cioè editti, patenti, manifeste, ecc. pubblicati dal Amato Duboin, Raccolta per oridine di materie delle principio dell’anno 1681 sino agli 8 dicembre 1798 della leggi, cioè editti, patenti, manifeste, ecc. pubblicati dal real Casa di Savoia. Davico e Picco, Torino 1827 - 1854. principio dell’anno 1681 sino agli 8 dicembre 1798 della real Casa di Savoia. Davico e Picco, Torino 1827 - 1854. Bollettino delle leggi 1814: Nomina dei membri dei consi- Comparto 1786: Compartimento della provincia di Pavia gli comunali di prima e di seconda classe del diparti- (26 settembre 1786), BUPv, Miscellanea Belcredi. mento dell’Agogna per la parziale loro rinnovazione ri- feribile al 1814 (11 febbraio 1814), Bollettino delle leg- manifesto senatorio 1789: Manifesto Senatorio per il ri- gi del Regno d’Italia (dal primo gennaio al 6 aprile parto dei cantoni nelle provincie di Novara, Pallanza, 1814). Tortona, Voghera, Vigevano, per agevolare, e rendere meno dispendiose le assise dei giudici con ulteriori regio editto 1814, ASCVo: Regio editto per il nuovo stabi- provvidenze a tale riguardo (29 agosto 1789), Felice limento delle Provincie dipendenti dal Senato di Pie- Amato Duboin, Raccolta per oridine di materie delle monte, e della loro distribuzione in Mandamenti di Giu- leggi, cioè editti, patenti, manifeste, ecc. pubblicati dal dicature (7 ottobre 1814), ASCVo. principio dell’anno 1681 sino agli 8 dicembre 1798 della regio editto 1815, ASCVo: Regio editto Per il nuovo stabi- real Casa di Savoia. Davico e Picco, Torino 1827 - 1854. limento delle Provincie dipendenti dal Senato di Pie- Legge 30 ventoso anno VI: Legge 30 ventoso anno VI per monte, e della loro distribuzione in Mandamenti di Giu- la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento del dicature, e Cantoni per le Assise, colle altre disposizioni Ticino (20 marzo 1798), Raccolta delle leggi, proclami, ivi enunciate (27 ottobre 1815), ASCVo. ordini ed avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI re- notificazione 12 febbraio 1816: Notificazione governativa pubblicano, V, Milano, L. Veladini, 1798, pp. 4-6. sulla compartimentazione delle province lombarde (12 Legge 5 vendemmiale anno VII: Legge 5 vendemmiale febbraio 1816), Atti del governo lombardo, Milano, anno VII per la ripartizione in distretti, comuni e circon- 1816, parte I. dari dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio regio editto 1818, ASC Casei Gerola: Regio editto por- (26 settembre 1798), Raccolta delle leggi, proclami, or- tante una nuova circoscrizione generale delle provincie dini ed avvisi pubblicati in Milano nell’anno VII repub- de’ Regi Stati di terra-ferma (10 novembre 1818), ASC blicano, VI, Milano, L. Veladini, 1798, pp. 11-12. Casei Gerola. Legge 12 brumale anno IX: Decreto 12 brumale anno IX raccolta leggi 1838: Raccolta delle leggi, dei regolamenti (3 novembre 1800), Raccolta delle leggi, proclami, ordi- e delle circolari concernenti l’amministrazione de pub- ni ed avvisi pubblicati in Milano nell’anno, I, Milano, L. blici per servire di corredo all’istruzione per l’ammini- Veladini, s.d. (1800), pp. 102-132. strazione dei comuni emanata dal Primo Segretario di legge 11 Brumale anno IX: Decreto 11 Brumale anno IX Stato per gli Affari Interni (1 aprile 1838), Segreteria di (11 novembre 1800), Codice proclamatico napoleonico Stato, Torino, dalla Stamperia Reale, 1838 (ASC Casei n. 24 (BCBPv). Gerola).

368 Riferimenti generali notificazione 1 luglio 1844: Notificazione governativa (1 Le carte 1988: Ettore Cau (a cura di), Le carte del mona- luglio 1844), Atti del governo lombardo, Milano, 1844, stero di San Pietro in Ciel d’ Oro di Pavia il fondo citta- I. della, Pavia - Milano, Fontes, 1988. regio editto 1847: Regio editto per l’amministrazione dei Legè: Vincenzo Legè, Il castello di Montesegale. Pieve di comuni e delle provincie (27 novembre 1847), Raccolta San Zaccaria e feudo di Fortunago, Casteggio, 1930. atti del Governo di S. M. re di Sardegna. Torino, Stam- peria Reale, vol XV (ASC Casei Gerola). Legè e Gabotto 1908: V. Legè, Documenti degli archivi tortonesi relativi alla storia di Voghera, Pinerolo, 1908. regio editto 1848: Regio editto per l’amministrazione co- munale e provinciale (7 ottobre 1848), Raccolta degli Legè, storia di Montalto: Vincenzo Legè, Storia di Mon- atti del Governo di S. M. il re di Sardegna. Torino, Stam- talto pavese del suo castello e dei luoghi che compone- peria Reale, vol. XVI (ASC Casei Gerola). vano il suo feudo. notificazione 23 giugno 1853: Notificazione della luogo- Malagugini 1911: Malagugini Alcide, Gli smembramenti tenenza lombarda (23 giugno 1853), Bollettino provin- del Principato di Pavia nella prima metà del secolo XVI- ciale degli Atti del governo per la Lombardia, Milano, II, «BSPSP». 1853, II. Manfredi 1908: G. Manfredi, Storia di Voghera, pubblica- decreto 1859: Legge 23 ottobre 1859 comunale e provin- ta nel XXVI volume del Dizionario Geografico, storico, ciale, Raccolta delle leggi, regolamenti e decreti. Mila- statistico, commerciale degli stati di S. M. il Re di Sar- no, 1860, I. degna, di G. Casalis, Torino, 1854. Merlo 1996: Mario Merlo, Albonese il paese del fagotto: note di storia, Albonese, comune di Albonese, 1996. Muratori: Ludovico Antonio Muratori, Delle antichità RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI estensi ed italiane, Modena, 1717. 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Roveda, Le istituzioni e la società in età Sangiuliani, Documenti vogheresi dell’Archivio di Stato visconteo sforzesca in Storia di Pavia vol. III t. I, Pavia, di Milano, Pinerolo, 1910. Banca del Monte di Lombardia, 1992. Facchino 1972: E. Facchino, Zavattarello. Pagine di storia Saglio: Pietro Saglio, Notizie storiche di Broni, Broni, Gio- e di vita1972. vanni Borghi, 1890. Fagnani 1965: Flavio Fagnani, Gli statuti medievali di Pa- Settia 1992: Aldo Settia, Il distretto pavese nell’età comu- via, «Archivio Storico Lombardo», 1965. nale: la creazione di un territorio in Storia di Pavia, vol. Giulietti 1903: Carlo Giulietti, Notizie storiche di Casteg- III t. I, Pavia, Banca del Monte di Lombardia, 1992. gio e dintorni, Casteggio, 1903. statuta stratarum: Bassi Elisa, Il sistema viario pavese in Gizzi: Elio Gizzi, Lo svolgimento della legislazione comu- età moderna. Alcuni aspetti economici ed istituzionali, nale e provinciale, Milano, 1961. Como, New Press, 1996. Goggi 1973: Clelio Goggi, Storia dei comuni e delle par- Tallone: A. Tallone, Le carte dell’archivio comunale di Vo- rocchie della diocesi di Tortona, Tortona, Litocoop, ghera fino al 1300, Pinerolo, 1918. 1973. Terenzio: P. Terenzio, Notizie della diocesi di Pavia, Pavia, Guasco: Francesco Guasco di Bisio, Dizionario feudale 1860. degli antichi stati sardi e della Lombardia (dall’epoca carolingia ai tempi nostri 774-1909), Pinerolo, 1911. Vidari: Giovanni Vidari, Frammesnti cronistorici Le carte 1984: Ettore Cau (a cura di), Le carte del mona- dell’Agro Ticinese, Pavia, 1891. stero di San Pietro in Ciel d’ Oro di Pavia II (1165 - Winckelmann 1880: Winkelmann (a cura di), Acta imperii 1190), Pavia - Milano, Fontes, 1984. inedita, Innsbruck, Aalen, 1880.

369 INDICEDEITOPONIMI EDELLEISTITUZIONI

INDICEDEITOPONIMI EDELLEISTITUZIONI

ACQUALUNGA comune di Arena con Parpanese...... 26 comune di Acqualunga (sec. XIV - 1707)...... 1 comune di Arena (1815 - 1859)...... 27 comune di Acqualunga (1708 - 1797)...... 2 ARGINE comune di Acqualunga (1798 - 1814)...... 3 comune di Argine (sec. XIV - 1743). consiglio...... 28 comune di Acqualunga (1815 - 1859)...... 4 comune di Argine (sec. XIV - 1743). console...... 28 actuario. podestà. Broni...... 169 comune di Argine (1744 - 1798). consoli...... 29 agenti della comunità. comune di Casei (sec. XIV - 1743). Casei...... 295 comune di Argine (1744 - 1798). sindaco...... 29 aggiunti. comune di Portalbera (1744 -1798). Portalbera...... 1021 comune di Argine (1799 - 1814)...... 30 AGOGNA comune di Argine (1815 - 1859)...... 31 dipartimento dell’Agogna...... 5 ARMENTARIA ALAGNA comune di Armentaria...... 32 comune di Alagna (sec. XIV - 1707)...... 6 attuario. cancelliere. comune di Badia (sec. XIV - 1756). Badia...... 38 comune di Alagna (1708 - 1797). cancelliere...... 7 AURELIO E SAN BIAGIO comune di Alagna (1708 - 1797). consoli...... 7 comune di Aurelio e San Biagio (sec. XIV - 1707). consiglio generale...... 34 comune di Alagna (1798 - 1814)...... 8 comune di Aurelio e San Biagio (1708 - 1797)...... 35 comune di Alagna (1815 - 1859)...... 9 comune di Aurelio e San Biagio (1798 - 1814)...... 36 ALBAREDO comune di Aurelio e San Biagio (1815 - 1859)...... 37 comune di Albaredo (sec. XIV - 1743). console (sec. XIV - 1743)...... 10 avvocati. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 929 comune di Albaredo (1744 - 1798). cancelliere...... 11 BADIA comune di Albaredo (1744 - 1798). console (1744 - 1798)...... 11 comune di Badia (sec. XIV - 1756). cancelliere. attuario...... 38 comune di Albaredo (1744 - 1798). tesoriere...... 11 comune di Badia (sec. XIV - 1756). consiglio...... 38 comune di Albaredo (1799 - 1814)...... 12 comune di Badia (sec. XIV - 1756). console...... 38 comune di Albaredo (1815 - 1859)...... 13 comune di Badia (1757 - 1796)...... 39 ALBONESE comune di Badia (1797 - 1815)...... 40 comune di Albonese (sec. XIV - 1707)...... 14 comune di Badia (1816 - 1859)...... 41 comune di Albonese (1708 - 1797). consiglio...... 16 BAGNARIA comune di Albonese (1708 - 1797). consoli...... 15 comune di Bagnaria (sec. XIV - 1743)...... 42 comune di Albonese (1798 - 1814)...... 17 comune di Bagnaria (1744 - 1798). commissario o luogotenente...... 43 comune di Albonese (1815 - 1859)...... 18 comune di Bagnaria (1744 - 1798). consoli...... 43 ALBUZZANO comune di Bagnaria (1744 - 1798). comune di Albuzzano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 19 giudice revisore delle cause criminali...... 43 comune di Albuzzano (sec. XIV - 1756). consiglio generale. deputati...... 19 comune di Bagnaria (1744 - 1798). giusdicente...... 43 comune di Albuzzano (sec. XIV - 1756). consoli...... 19 comune di Bagnaria (1744 - 1798). notaio o actuario del tribunale...... 43 comune di Albuzzano (1757 - 1796)...... 20 comune di Bagnaria (1744 - 1798). sindaci...... 43 comune di Albuzzano (1797 - 1815)...... 21 comune di Bagnaria (1799 - 1814)...... 44 comune di Albuzzano (1816 - 1859)...... 22 comune di Bagnaria (1815 - 1859)...... 45 ALPEROLO BAGNOLO comune di Alperolo. cancelliere...... 23 comune di Bagnolo...... 46 comune di Alperolo. console...... 23 BARBIANELLO archivista. comune di Voghera (sec. XIII - 1743). Voghera...... 1579 comune di Barbianello (sec. XIV - 1743). consiglio (sec. XIV - 1743)...... 47 archivista. comune di Mortara (1708 - 1797). Mortara...... 847 comune di Barbianello (sec. XIV - 1743). consoli...... 47 ARENA comune di Barbianello (1744 - 1798). consiglio (1744 - 1798)...... 48 comune di Arena (sec. XIII - 1743). camparo dei boschi...... 24 comune di Barbianello (1744 - 1798). sindaco...... 48 comune di Arena (sec. XIII - 1743). camparo del Po...... 24 comune di Barbianello con Bottarolo...... 49 comune di Arena (sec. XIII - 1743). commissario...... 24 comune di Barbianello (1815 - 1859)...... 50 comune di Arena (sec. XIII - 1743). consiglio...... 24 mandamento di Barbianello...... 51 comune di Arena (sec. XIII - 1743). console...... 24 baricello. comune di Broni (sec. XIV - 1743). Broni...... 161 comune di Arena (sec. XIII - 1743). daziario...... 24 baricello. comune di Portalbera (1744 -1798). Portalbera...... 1021 comune di Arena (sec. XIII - 1743). messo...... 24 BARISONZO comune di Arena (sec. XIII - 1743). podestà...... 24 comune di Barisonzo (sec. XIV - 1743). consiglio (sec. XIV - 1743)...... 52 comune di Arena (sec. XIII - 1743). portinaro...... 24 comune di Barisonzo (sec. XIV - 1743). consoli...... 52 comune di Arena (sec. XIII - 1743). sindaco (sec. XIII - 1743)...... 24 comune di Barisonzo (1744 - 1798). consiglio (1744 - 1798)...... 53 comune di Arena (1744 - 1798). consiglieri...... 25 comune di Barisonzo (1744 - 1798). sindaco...... 53 comune di Arena (1744 - 1798). sindaco (1744 - 1798)...... 25 comune di Barisonzo (1799 - 1815)...... 54

370 Broni

BARONA BOBBIO comune di Barona (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 55 tappa ufficio insinuazione di Bobbio (1770 - 1798). comune di Barona (sec. XIV - 1756). consiglio...... 55 insinuatore (1770 - 1798)...... 113 comune di Barona (sec. XIV - 1756). console...... 55 distretto di Bobbio...... 109 comune di Barona (sec. XIV - 1756). deputato...... 55 circondario di Bobbio...... 108 comune di Barona (1757 - 1796)...... 56 mandamento di Bobbio...... 111 comune di Barona (1797 - 1815)...... 57 provincia di Bobbio...... 112 comune di Barona (1816 - 1859)...... 58 tappa ufficio insinuazione di Bobbio (1815 -1859). insinuatore (1816 -1859)...... 114 BASCAPÈ intendenza di Bobbio. intendente...... 110 comune di Bascapè (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 59 intendenza di Bobbio. segretario ufficio di intendenza...... 110 comune di Bascapè (sec. XIV - 1756). consiglio...... 59 comune di Bascapè (sec. XIV - 1756). console...... 59 BOFFALORA comune di Boffalora...... 115 comune di Bascapè (sec. XIV - 1756). deputato...... 59 comune di Bascapè (1757 - 1796)...... 60 BONPIUMAZZO comune di Bascapè (1797 - 1815)...... 61 comune di Bonpiumazzo...... 116 comune di Bascapè (1816 - 1859)...... 62 BORGARELLO comune di Borgarello (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 117 BASELICA comune di Borgarello (sec. XIV - 1756). consiglio...... 117 comune di Baselica (sec. XIV - 1743). console...... 64 comune di Borgarello (sec. XIV - 1756). console...... 117 comune di Baselica (1744 - 1798)...... 65 comune di Borgarello (sec. XIV - 1756). deputato...... 117 BASELICA BOLOGNA comune di Borgarello (1757 - 1796)...... 118 comune di Baselica Bologna (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 66 comune di Borgarello (1797 - 1815)...... 119 comune di Baselica Bologna (sec. XIV - 1756). consiglio...... 66 comune di Borgarello (1816 - 1859)...... 120 comune di Baselica Bologna (sec. XIV - 1756). console...... 66 BORGO LAVEZZARO comune di Baselica Bologna (sec. XIV - 1756). deputati...... 66 comune di Borgo Lavezzaro (sec. XIV - 1707)...... 121 comune di Baselica Bologna (1757 - 1796)...... 67 comune di Borgo Lavezzaro (1798 - 1814)...... 122 comune di Baselica Bologna (1797 - 1815)...... 68 comune di Borgo Lavezzaro (1815 - 1859)...... 123 comune di Baselica Bologna (1816 - 1859)...... 69 Borgo Priolo v. Torre del Monte BASSIGNANA BORGO PRIOLO comune di Bassignana (sec. XIV - 1707)...... 70 comune di Borgo Priolo (sec. XIV - 1743)...... 124 comune di Bassignana (1708 - 1797)...... 71 comune di Borgo Priolo (1744 -1798). consiglio...... 125 comune di Bassignana (1798 - 1814)...... 72 comune di Borgo Priolo (1744 -1798). sindaco...... 125 comune di Bassignana (1815 - 1859)...... 73 BORGO SAN SIRO BASTIDA DE DOSSI comune di Borgo San Siro (sec. XIV - 1707). consiglio generale...... 127 comune di Bastida de Dossi (sec. XV - 1743)...... 74 comune di Borgo San Siro (1708 - 1797)...... 128 comune di Bastida de Dossi (1744 - 1798). consiglio...... 75 comune di Borgo San Siro (1798 - 1814)...... 129 comune di Bastida de Dossi (1744 - 1798). sindaco...... 75 comune di Borgo San Siro (1815 - 1859)...... 130 comune di Bastida de Dossi (1799 - 1814)...... 76 BORGOFRANCO comune di Bastida de Dossi (1815 - 1859)...... 77 comune di Borgofranco (sec. XIV - 1707). consiglieri...... 131 BASTIDA PANCARANA comune di Borgofranco (sec. XIV - 1707). consiglio di credenza...... 131 comune di Bastida Pancarana (sec. XIV - 1707)...... 78 comune di Borgofranco (sec. XIV - 1707). consoli...... 132 comune di Bastida Pancarana (1708 - 1798)...... 79 podestà (sec. XIV - 1707)...... 136 comune di Bastida Pancarana (1799 - 1814)...... 80 comune di Borgofranco (1708 - 1797). podestà (1708 - 1797)...... 133 comune di Bastida Pancarana (1815 - 1859)...... 81 comune di Borgofranco (1798 - 1814)...... 134 mandamento di Bastida Pancarana...... 82 comune di Borgofranco (1815 - 1859)...... 135 BATTUDA BORGORATTO comune di Battuda (sec. XIV - 1756). consiglio...... 83 comune di Borgoratto (sec. XIV - 1743)...... 137 comune di Battuda (sec. XIV - 1756). console...... 83 comune di Borgoratto (1744 - 1798). consiglio...... 138 comune di Battuda (sec. XIV - 1756). deputati...... 83 comune di Borgoratto (1744 - 1798). sindaco...... 138 comune di Battuda (1757 - 1796)...... 84 comune di Borgoratto (1799 - 1814)...... 139 comune di Battuda (1797 - 1815)...... 85 comune di Borgoratto (1815 - 1859)...... 140 comune di Battuda (1816 - 1859)...... 86 BORNASCO comune di Bornasco (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 141 BEATICO comune di Bornasco (sec. XIV - 1756). consiglio...... 141 comune di Beatico...... 87 comune di Bornasco (sec. XIV - 1756). console...... 141 BELGIOIOSO comune di Bornasco (sec. XIV - 1756). sindaco...... 141 comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 88 comune di Bornasco (1757 - 1796)...... 142 comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). consiglio...... 88 comune di Bornasco (1797 - 1815)...... 143 comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). consiglio ordinario...... 88 comune di Bornasco (1816 - 1859)...... 144 comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). console...... 88 BOSNASCO comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). deputati...... 88 comune di Bosnasco (sec. XIV - 1743)...... 145 comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). oratore...... 88 comune di Bosnasco (1744 - 1798). consiglio...... 146 comune di Belgioioso (1757 - 1796)...... 89 comune di Bosnasco (1744 - 1798). sindaco...... 146 comune di Belgioioso (1797 -1815)...... 90 comune di Bosnasco (1799 - 1814)...... 147 comune di Belgioioso (1816 - 1859)...... 91 comune di Bosnasco (1815 - 1859)...... 148 distretto di Belgioioso...... 92 BOTTAROLO BELVEDERE comune di Bottarolo (sec. XIV - 1743). console...... 150 comune di Belvedere (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 93 comune di Bottarolo (1744 - 1798)...... 151 comune di Belvedere (sec. XIV - 1756). console...... 93 BRANDUZZO comune di Belvedere (1757 - 1796)...... 94 comune di Branduzzo (sec. XIV - 1743). console...... 152 comune di Belvedere (1797 - 1815)...... 95 comune di Branduzzo (1744 - 1798). consiglio...... 153 comune di Belvedere (1816 - 1859)...... 96 comune di Branduzzo (1744 - 1798). sindaco...... 153 BEREGUARDO comune di Branduzzo (1799 - 1814)...... 154 comune di Bereguardo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 97 comune di Branduzzo (1815 - 1859)...... 155 comune di Bereguardo (sec. XIV - 1756). deputati...... 97 BREME comune di Bereguardo (1757 - 1796)...... 98 comune di Breme (1708 - 1797)...... 157 comune di Bereguardo (1797 - 1815)...... 99 comune di Breme (1798 - 1814)...... 158 comune di Bereguardo (1816 - 1859)...... 100 comune di Breme (1815 - 1859)...... 159 distretto di Bereguardo...... 101 comune di Breme (sec. X IV - 1707)...... 156 Beria v. Biria BRONI Bescapè v. Bascapè comune di Broni (sec. XIV - 1743). baricello...... 161 BIRIA comune di Broni (sec. XIV - 1743). campari...... 161 comune di Biria (sec. XIV - 1743). consiglio generale...... 102 comune di Broni (sec. XIV - 1743). cancelliere...... 161 comune di Biria (sec. XIV - 1743). consoli...... 102 comune di Broni (sec. XIV - 1743). consiglio generale...... 162 comune di Biria (1744 - 1770). consiglio...... 103 comune di Broni (sec. XIV - 1743). consoli...... 163 comune di Broni (sec. XIV - 1743). esattore o camerario...... 161 comune di Biria (1744 - 1770). sindaco...... 103 comune di Broni (sec. XIV - 1743). ragionato...... 161 BISSONE comune di Broni (sec. XIV - 1743). servitore del comune...... 161 comune di Bissone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 104 comune di Broni (sec. XIV - 1743). sindaci...... 161 comune di Bissone (sec. XIV - 1756). consiglio...... 104 luogotenente e fiscale...... 167 comune di Bissone (sec. XIV - 1756). console...... 104 podestà. actuario...... 169 comune di Bissone (sec. XIV - 1756). deputati...... 104 comune di Broni (1744 - 1798). consiglio...... 164 comune di Bissone (1757 - 1796)...... 105 comune di Broni (1744 - 1798). sindaco...... 164 comune di Bissone (1797 - 1815)...... 106 tappa ufficio insinuazione di Broni (1770 - 1798). comune di Bissone (1816 - 1859)...... 107 insinuatore (1770 - 1798)...... 170

371 Brusada

cantone di Broni...... 160 CAMPO MORTO comune di Broni (1799 - 1814)...... 165 comune di Campo Morto (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 212 comune di Broni (1815 - 1859). commissione sanitaria...... 166 comune di Campo Morto (sec. XIV - 1757). consiglio...... 212 mandamento di Broni. capitano conservatore delle regie caccie...... 168 comune di Campo Morto (sec. XIV - 1757). console...... 212 mandamento di Broni. giudice...... 168 comune di Campo Morto (1758 - 1796)...... 213 tappa ufficio insinuazione di Broni (1815 -1859). comune di Campo Morto (1797 - 1815)...... 214 insinuatore (1815 - 1859)...... 171 comune di Campo Morto (1816 - 1859)...... 215 BRUSADA CAMPO RINALDO comune di Brusada. console...... 172 comune di Campo Rinaldo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 216 BUTTIRAGO comune di Campo Rinaldo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 216 comune di Buttirago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 173 comune di Campo Rinaldo (sec. XIV - 1756). console...... 216 comune di Buttirago (sec. XIV - 1756). console...... 173 comune di Campo Rinaldo (1757 - 1796)...... 217 comune di Buttirago (sec. XIV - 1756). deputato...... 173 comune di Campo Rinaldo (1797 - 1815)...... 218 comune di Buttirago (1757 - 1796)...... 174 comune di Campo Rinaldo (1816 - 1859)...... 219 comune di Buttirago (1797 - 1815)...... 175 CAMPOMAGGIORE comune di Buttirago (1816 - 1859)...... 176 comune di Campomaggiore (sec. XIV - 1738)...... 220 Ca de Guerci v. Cà de Guerzi comune di Campomaggiore (1739 - 1797)...... 221 comune di Campomaggiore (1798 - 1814)...... 222 CÀ DE GUERZI comune di Campomaggiore (1815 - 1859)...... 223 comune di Cà de Guerzi...... 177 CAMPOSPINOSO CA DE LEVRIERI comune di Campospinoso (sec. XIV - 1743). console...... 224 comune di Ca de Levrieri. cancelliere...... 178 comune di Campospinoso (1744 - 1798). consiglio...... 225 comune di Ca de Levrieri. consiglio...... 178 comune di Campospinoso (1744 - 1798). sindaco...... 225 comune di Ca de Levrieri. console...... 178 comune di Campospinoso (1799 -1814)...... 226 CA DE TEDIOLI comune di Campospinoso (1815 - 1859)...... 227 comune di Ca de Tedioli (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 179 Canavino v. Canevino comune di Ca de Tedioli (sec. XIV - 1756). consiglio...... 179 cancelliere. comune di Albuzzano (sec. XIV - 1756). Albuzzano...... 19 comune di Ca de Tedioli (sec. XIV - 1756). console...... 179 cancelliere. comune di Alperolo. Alperolo...... 23 comune di Ca de Tedioli (1757 - 1796)...... 180 cancelliere. comune di Badia (sec. XIV - 1756). Badia...... 38 comune di Ca de Tedioli (1797 - 1815)...... 181 attuario...... 38 comune di Ca de Tedioli (1816 - 1859)...... 182 cancelliere. comune di Barona (sec. XIV - 1756). Barona...... 55 CA DELLA TERRA cancelliere. comune di Bascapè (sec. XIV - 1756). Bascapè...... 59 comune di Ca della Terra (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 183 cancelliere. comune di Baselica Bologna (sec. XIV - 1756). comune di Ca della Terra (sec. XIV - 1756). consiglio...... 183 Baselica Bologna...... 66 comune di Ca della Terra (sec. XIV - 1756). console...... 183 cancelliere. comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). Belgioioso...... 88 comune di Ca della Terra (1757 - 1796)...... 184 cancelliere. comune di Belvedere (sec. XIV - 1756). Belvedere...... 93 comune di Ca della Terra (1797 - 1815)...... 185 cancelliere. comune di Bissone (sec. XIV - 1756). Bissone...... 104 comune di Ca della Terra (1816 - 1859)...... 186 cancelliere. comune di Borgarello (sec. XIV - 1756). Borgarello...... 117 CAGNANO cancelliere. comune di Bornasco (sec. XIV - 1756). Bornasco...... 141 comune di Cagnano. consiglio...... 187 cancelliere. comune di Broni (sec. XIV - 1743). Broni...... 161 comune di Cagnano. console...... 187 cancelliere. comune di Buttirago (sec. XIV - 1756). Buttirago...... 173 comune di Cagnano. sindaci e procuratori...... 187 cancelliere. comune di Ca de Levrieri. Ca de Levrieri...... 178 CAIRO cancelliere. comune di Ca de Tedioli (sec. XIV - 1756). Ca de Tedioli...... 179 comune di Cairo (sec. XIV - 1707)...... 188 cancelliere. comune di Ca della Terra (sec. XIV - 1756). Ca della Terra...... 183 comune di Cairo (1708 - 1797)...... 189 cancelliere. comune di Calignano (sec. XIV - 1756). Calignano...... 196 comune di Cairo (1798 - 1814)...... 190 cancelliere. comune di Campo Morto (sec. XIV - 1757). Campo Morto...... 212 comune di Cairo (1815 - 1859)...... 191 cancelliere. comune di Campo Rinaldo (sec. XIV - 1756). Campo Rinaldo...... 216 Calcababbio v. Calcababio cancelliere. comune di Cantugno (sec. XIV - 1756). Cantugno...... 244 CALCABABIO cancelliere. comune di Casatico (sec. XIV - 1756). Casatico...... 261 comune di Calcababio (sec. XIV - 1743). console...... 192 cancelliere. comune di Casei (sec. XIV - 1743). Casei...... 295 comune di Calcababio (1744 - 1798). consiglio...... 193 cancelliere. comune di Caselle. Caselle...... 304 comune di Calcababio (1744 - 1798). sindaco...... 193 cancelliere. comune di Cassina Broglio. Cassina Broglio...... 317 comune di Calcababio (1799 - 1814)...... 194 cancelliere. comune di Cassina de’ Mensi. Cassina de’ Mensi...... 318 comune di Calcababio (1815 - 1859)...... 195 cancelliere. comune di Cassina del Mezzano. Cassina del Mezzano...... 319 CALIGNANO cancelliere. comune di Cassina Oltrona. Cassina Oltrona...... 321 comune di Calignano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 196 cancelliere. comune di Cassina Scacabarozzi. Cassina Scacabarozzi...... 322 comune di Calignano (sec. XIV - 1756). console...... 196 cancelliere. comune di Cassina Trebigliana. Cassina Trebigliana...... 324 comune di Calignano (1757 - 1796)...... 197 comune di Calignano (1797 - 1815)...... 198 cancelliere. comune di Cassine Calderari (sec. XIV - 1756). Cassine Calderari...... 325 comune di Calignano (1816 - 1859)...... 199 cancelliere. comune di Cassine Sirigari (sec. XIV - 1756). CALVIGNANO Cassine Sirigari...... 329 comune di Calvignano (sec. XIV - 1743)...... 200 cancelliere. comune di Cassine Tolentine (sec. XIV - 1756). comune di Calvignano (1744 - 1798). consiglio...... 201 Cassine Tolentine...... 333 comune di Calvignano (1744 - 1798). sindaco...... 201 cancelliere. comune di Casteggio (sec. XIV - 1743). Casteggio...... 354 comune di Calvignano (1799 - 1814)...... 202 cancelliere. comune di Castel Lambro (sec. XIV - 1757). Castel Lambro...... 365 comune di Calvignano (1815 - 1859)...... 203 cancelliere. comune di Cavagnera (sec. XIV - 1756). Cavagnera...... 389 CAMBIÒ cancelliere. comune di Ceranova (sec. XIV - 1756). Ceranova...... 407 comune di Cambiò (sec. XIV - 1707)...... 204 cancelliere. comune di Chignolo (sec. XIV - 1756). Chignolo...... 424 comune di Cambiò (1708 - 1797)...... 205 cancelliere. comune di Copiano (sec. XIV - 1756). Copiano...... 454 comune di Cambiò (1798 - 1814)...... 206 cancelliere. comune di Corteolona (sec. XIV - 1756). Corteolona...... 476 comune di Cambiò (1815 - 1859)...... 207 cancelliere. comune di Cosnasco. Cosnasco...... 485 camera del mercimonio. comune di Pavia (1757 - 1796). Pavia...... 954 cancelliere. comune di Costa San Zenone (sec. XIV - 1757). camerari. comune di Montalto (sec. XIV - 1743). Montalto...... 788 Costa San Zenone...... 490 camerario. comune di Voghera (sec. XIII - 1743). Voghera...... 1580 cancelliere. comune di Cura Carpignano (sec. XIV - 1756). camerario o esattore. comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 Cura Carpignano...... 498 camerario o esattore. comune di Casei (1744 - 1798). Casei...... 299 cancelliere. comune di Dorno (sec. XIV - 1707). Dorno...... 507 CAMPALESTRO cancelliere. comune di Filighera (sec. XIV - 1756). Filighera...... 523 comune di Campalestro (sec. XIV - 1707)...... 208 cancelliere. comune di Fossarmato (sec. XIV - 1756). Fossarmato...... 531 comune di Campalestro (1708 - 1797)...... 209 cancelliere. comune di Genzone (sec. XIV - 1756). Genzone...... 575 comune di Campalestro (1798 - 1814)...... 210 cancelliere. comune di Gerenzago (sec. XIV - 1756). Gerenzago...... 579 comune di Campalestro (1815 - 1859)...... 211 cancelliere. comune di Giovenzano (sec. XIV - 1756). Giovenzano...... 591 campari. podestaria di campagna. cancelliere. comune di Giussago (sec. XIV - 1756). Giussago...... 595 comune di Voghera (sec. XIII - 1743). Voghera...... 1581 cancelliere (sec. XIV - 1707). campari. comune di Broni (sec. XIV - 1743). Broni...... 161 comune di Groppello (sec. XIV - 1707). Groppello...... 622 campari. comune di Casei (sec. XIV - 1743). Casei...... 295 cancelliere. comune di Gualdrasco (sec. XIV - 1756). Gualdrasco...... 634 campari. comune di Stefanago (sec. XIII - 1743). Stefanago...... 1319 cancelliere. comune di Gualterzano. Gualterzano...... 638 camparo. comune di Golferenzo (sec. XIV - 1743). Golferenzo...... 612 cancelliere. comune di Guinzano (sec. XIV - 1756). Guinzano...... 644 camparo. comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 cancelliere. comune di Inverno (sec. XIV - 1756). Inverno...... 648 camparo. comune di Soriasco (sec. XIV - 1743). Soriasco...... 1292 cancelliere. comune di Landriano (sec. XIV - 1756). Landriano...... 657 camparo. comune di Stradella (sec. XIII - 1743). Stradella...... 1322 cancelliere. comune di Langosco (sec. XIV - 1707). Langosco...... 661 camparo. consiglio. comune di Casorate (sec. XIV - 1756). Casorate...... 308 cancelliere. comune di Linarolo (sec. XIV - 1756). Linarolo...... 678 camparo dei boschi. comune di Arena (sec. XIII - 1743). Arena...... 24 cancelliere. comune di Mandrino (sec. XIV - 1756). Mandrino...... 701 camparo del Po. comune di Arena (sec. XIII - 1743). Arena...... 24 cancelliere. comune di Marcignago (sec. XIV - 1756). Marcignago...... 709

372 Cascina de’ Bossi cancelliere. comune di Marzano (sec. XIV - 1756). Marzano...... 719 comune di Candia (1708 - 1797). consoli...... 233 cancelliere. comune di Mirabello (sec. XIV - 1756). Mirabello...... 763 comune di Candia (1708 - 1797). esattore...... 234 cancelliere. comune di Miradolo (sec. XIV - 1756). Miradolo...... 767 comune di Candia (1708 - 1797). giudice...... 229 cancelliere. comune di Misano (sec. XIV - 1756). Misano...... 771 comune di Candia (1708 - 1797). sindaci...... 229 cancelliere. comune di Molinazzo (sec. XIV - 1756). Molinazzo...... 776 comune di Candia (1798 - 1814)...... 235 cancelliere. comune di Molino de’ Perotti. Molino de’ Perotti...... 779 comune di Candia (1815 - 1859)...... 236 cancelliere. comune di Molino Vecchio. Molino Vecchio...... 780 mandamento di Candia...... 237 cancelliere. comune di Monte Leone (sec. XIV - 1757). Monte Leone...... 798 CANEVINO cancelliere. comune di Motta San Damiano (sec. XIV - 1756). comune di Canevino (sec. XIV - 1743)...... 238 Motta San Damiano...... 859 comune di Canevino (1744 - 1798). consiglio...... 239 cancelliere. comune di Origioso (sec. XIV - 1756). Origioso...... 888 comune di Canevino (1744 - 1798). sindaco...... 239 cancelliere. comune di Ospedaletto. Ospedaletto...... 892 comune di Canevino (1799 - 1814)...... 240 cancelliere. comune di Ottobiano (sec. XIV - 1707). Ottobiano...... 893 comune di Canevino (1815 - 1859)...... 241 cancelliere. comune di Pairana (sec. XIV - 1756). Pairana...... 897 CANNETO cancelliere. comune di Papiago (sec. XIV - 1756). Papiago...... 910 comune di Canneto...... 242 cancelliere. comune di Pieve Porto Morone (sec. XIV - 1756). CANTALUPO Pieve Porto Morone...... 984 comune di Cantalupo...... 243 cancelliere. comune di Pissarello (sec. XIV - 1756). cantone di Broni. Broni...... 160 Pissarello (Ticino)...... 996 cantone di Garlasco. Garlasco...... 560 cancelliere. comune di Ponte Carate (sec. XIV - 1756). Ponte Carate...... 1009 cantone di Mede. Mede...... 728 cancelliere. comune di Robbio (sec. XIV - 1743). Robbio...... 1065 cantone di Mortara. Mortara...... 845 cancelliere. comune di Rognano (sec. XIV - 1756). Rognano...... 1085 cantone di Robbio. Robbio...... 1064 cancelliere. comune di Roncaro (sec. XIV - 1756). Roncaro...... 1093 cantone di Sannazzaro. Sannazzaro...... 1195 cancelliere. comune di Ronchetto (sec. XIV - 1756). Ronchetto...... 1097 cantone di Varzi. Varzi...... 1463 cancelliere. comune di San Cipriano (sec. XIV - 1743). San Cipriano...... 1129 cantone di Vigevano. Vigevano...... 1503 cancelliere. comune di San Genesio (sec. XIV - 1756). San Genesio...... 1144 cantone di Voghera. Voghera...... 1576 cancelliere. comune di San Perone (sec. XIV - 1756). San Perone...... 1172 CANTUGNO cancelliere. comune di San Zenone (sec. XIV - 1756). San Zenone...... 1191 comune di Cantugno (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 244 cancelliere. comune di Sant’Alessio (sec. XIV - 1756). Sant’Alessio...... 1212 comune di Cantugno (sec. XIV - 1756). console...... 244 cancelliere. comune di Santa Giuletta (sec. XIV - 1743). comune di Cantugno (1757 - 1796)...... 245 Santa Giuletta...... 1227 comune di Cantugno (1797 - 1815)...... 246 cancelliere. comune di Santa Margherita (sec. XIV - 1756). comune di Cantugno (1816 - 1859)...... 247 Santa Margherita...... 1232 capitano conservatore delle regie caccie. cancelliere. comune di Santa Sofia (sec. XIV - 1756). Santa Sofia...... 1248 mandamento di Broni. Broni...... 168 cancelliere. comune di Soncino (sec. XIV - 1756). Soncino...... 1288 capitano del naviglio. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 930 cancelliere. comune di Spessa (sec. XIV - 1756). Spessa...... 1303 cappellano della chiesa parrocchiale. cancelliere. comune di Spessetta Balbiani (sec. XIV - 1756). comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 Spessetta Balbiani...... 1307 CARBONARA cancelliere. comune di Spirago (sec. XIV - 1756). Spirago...... 1311 comune di Carbonara (sec. XIV - 1707)...... 248 cancelliere. comune di Strazzago. Strazzago...... 1329 comune di Carbonara (1708 - 1797)...... 249 cancelliere. comune di Tirogno. Tirogno...... 1338 comune di Carbonara (1798 - 1814)...... 250 cancelliere. comune di Torradello (sec. XIV - 1756). Torradello...... 1339 comune di Carbonara (1815 - 1859)...... 251 cancelliere. comune di Torre d’Astari. Torre d’Astari...... 1363 CARPIGNAGO cancelliere. comune di Torre d’Isola (sec. XIV - 1756). Torre d’Isola...... 1364 comune di Carpignago (sec. XIV - 1756). consiglio...... 252 cancelliere. comune di Torre de’ Negri (sec. XIV - 1756). comune di Carpignago (sec. XIV - 1756). console...... 252 Torre de’ Negri...... 1368 comune di Carpignago (sec. XIV - 1756). deputato...... 252 cancelliere. comune di Torre del Mangano (sec. XIV - 1756). comune di Carpignago (1757 - 1796)...... 253 Torre del Mangano...... 1376 comune di Carpignago (1797 - 1815)...... 254 cancelliere. comune di Torre Vecchia (sec. XIV - 1756). Torre Vecchia...... 1384 comune di Carpignago (1816 - 1859)...... 255 cancelliere. comune di Torriano (sec. XIV - 1756). Torriano...... 1388 CASA DE GIORGI cancelliere. comune di Torrino (sec. XIV - 1756). Torrino...... 1396 comune di Casa de Giorgi. console...... 256 cancelliere. comune di Trivolzio (sec. XIV - 1756). Trivolzio...... 1407 CASANOVA LONATI cancelliere. comune di Trognano (sec. XIV - 1756). Trognano...... 1411 comune di Casanova Lonati (sec. XIV - 1743)...... 257 cancelliere. comune di Trovo (sec. XIV - 1756). Trovo...... 1415 comune di Casanova Lonati (1744 - 1798). consiglio...... 258 cancelliere. comune di Trumello (sec. XIV - 1707). Trumello...... 1420 comune di Casanova Lonati (1744 - 1798). sindaco...... 258 cancelliere. comune di Vaccarizza (sec. XIV - 1756). Vaccarizza...... 1430 comune di Casanova Lonati (1799 - 1814)...... 259 cancelliere. comune di Vairano (sec. XIV - 1756). Vairano...... 1434 comune di Casanova Lonati (1815 - 1859)...... 260 cancelliere. comune di Valle Salimbene (sec. XIV - 1756). CASATICO Valle Salimbene...... 1455 comune di Casatico (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 261 cancelliere. comune di Vellezzo (sec. XIV - 1756). Vellezzo...... 1474 comune di Casatico (sec. XIV - 1756). consiglio...... 261 cancelliere. comune di Vigalfo (sec. XIV - 1756). Vigalfo...... 1497 comune di Casatico (sec. XIV - 1756). console...... 261 cancelliere. comune di Vigonzone (sec. XIV - 1756). Vigonzone...... 1528 comune di Casatico (1757 - 1796)...... 262 cancelliere. comune di Villalunga (sec. XIV - 1756). Villalunga...... 1536 comune di Casatico (1797 - 1815)...... 263 cancelliere. comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). Villanterio...... 1548 comune di Casatico (1816 - 1859)...... 264 cancelliere. comune di Villarasca (sec. XIV - 1756). Villarasca...... 1552 CASATISMA cancelliere. comune di Villareggio (sec. XIV - 1756). Villareggio...... 1556 comune di Casatisma (sec. XIV - 1743)...... 265 cancelliere. comune di Vimanone (sec. XIV - 1756). Vimanone...... 1560 comune di Casatisma (1744 - 1798). consiglio...... 266 cancelliere. comune di Vistarino (sec. XIV - 1756). Vistarino...... 1568 comune di Casatisma (1744 - 1798). sindaco...... 266 cancelliere. comune di Vivente (sec. XIV - 1756). Vivente...... 1572 comune di Casatisma (1799 - 1814)...... 267 cancelliere. comune di Zeccone (sec. XIV - 1756). Zeccone...... 1613 comune di Casatisma (1815 - 1859)...... 268 cancelliere. comune di Zelata (sec. XIV - 1756). Zelata...... 1617 mandamento di Casatisma...... 269 cancelliere. consiglio (sec. XIV - 1743). CASCINA COMUNE comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). Gambolò...... 554 comune di Cascina Comune (1708 - 1797)...... 270 cancelliere. congregazione dei ventiquattro comuni lomellini. comune di Cascina Comune (1798 - 1814)...... 271 Lomellina...... 687 comune di Cascina Comune (1815 - 1859)...... 272 cancelliere. comune di Alagna (1708 - 1797). Alagna...... 7 CASCINA CONFALONERA cancelliere. comune di Candia (1708 - 1797). Candia...... 230 comune di Cascina Confalonera (1708 - 1797)...... 273 cancelliere. comune di Cerretto (1708 - 1797). Cerretto...... 416 comune di Cascina Confalonera (1815 - 1859)...... 274 cancelliere (1708 - 1797). comune di Groppello (1708 - 1797). Groppello...... 623 CASCINA CONFALONIERA cancelliere. comune di Lomello (1708 - 1797). Lomello...... 691 comune di Cascina Confalonera...... 275 cancelliere. comune di Sannazzaro (1708 - 1797). Sannazzaro...... 1197 CASCINA DE ARDICI cancelliere. comune di Sartirana (1708 - 1797). Sartirana...... 1253 comune di Cascina de Ardici (sec. XIV - 1707)...... 276 cancelliere. comune di Albaredo (1744 - 1798). Albaredo...... 11 comune di Cascina de Ardici (1708 - 1797)...... 277 cancelliere. comune di Corana della Mensa (1744 -1798). comune di Cascina de Ardici (1798 - 1814)...... 278 Corana della Mensa...... 463 comune di Cascina de Ardici (1815 - 1859)...... 279 cancelliere. comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). Montù Beccaria...... 828 CASCINA DE MAGNI cancelliere. comune di Portalbera (1744 -1798). Portalbera...... 1021 comune di Cascina de Magni (sec. XIV - 1707)...... 280 cancellieri. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1505 comune di Cascina de Magni (1708 - 1797)...... 281 CANDIA CASCINA DE’ BOSSI comune di Candia (sec. XIV - 1707)...... 228 comune di Cascina de’ Bossi (sec. XIV - 1707)...... 282 comune di Candia (1708 - 1797). cancelliere...... 230 comune di Cascina de’ Bossi (1708 - 1797)...... 283 comune di Candia (1708 - 1797). catastaro...... 231 comune di Cascina de’ Bossi (1798 - 1814)...... 284 comune di Candia (1708 - 1797). consiglio...... 232 comune di Cascina de’ Bossi (1815 - 1859)...... 285

373 Cascina del Lebba in Mezzano

CASCINA DEL LEBBA IN MEZZANO CASSINE TOLENTINE comune di Cascina del Lebba in Mezzano (sec. XIV - 1743)...... 286 comune di Cassine Tolentine (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 333 comune di Cascina del Lebba in Mezzano (1744 - 1797)...... 287 comune di Cassine Tolentine (sec. XIV - 1756). console...... 333 comune di Cascina del Lebba in Mezzano (1798 - 1814)...... 288 comune di Cassine Tolentine (sec. XIV - 1756). deputati...... 333 comune di Cascina del Lebba in Mezzano (1815 - 1859)...... 289 comune di Cassine Tolentine (1757 - 1796)...... 334 CASCINA GRUA comune di Cassine Tolentine (1797 - 1815)...... 335 comune di Cascina Grua (sec. XIV - 1707)...... 290 comune di Cassine Tolentine (1816 - 1859)...... 336 comune di Cascina Grua (1708 - 1797)...... 291 CASSINO comune di Cascina Grua (1798 - 1814)...... 292 comune di Cassino (sec. XIV - 1743)...... 337 comune di Cascina Grua (1815 - 1859)...... 293 comune di Cassino (1744 - 1798). consiglio...... 338 CASCINA REALE comune di Cassino (1744 - 1798). sindaci...... 338 comune di Cascina Reale...... 294 comune di Cassino e Vescovera...... 339 comune di Cassino (1815 - 1859)...... 340 CASEI comune di Casei (sec. XIV - 1743). agenti della comunità...... 295 CASSOLNUOVO comune di Casei (sec. XIV - 1743). campari...... 295 comune di Cassolnuovo (sec. XIV - 1743). giudice conciliatore...... 341 comune di Casei (sec. XIV - 1743). cancelliere...... 295 comune di Cassolnuovo (1744 - 1797)...... 342 comune di Casei (sec. XIV - 1743). consiglio generale...... 296 comune di Cassolnuovo (1798 - 1814)...... 343 comune di Casei (sec. XIV - 1743). consiglio ordinario...... 297 comune di Cassolnuovo (1815 - 1859)...... 344 comune di Casei (sec. XIV - 1743). consoli dei rumori...... 295 CASSOLVECCHIO comune di Casei (sec. XIV - 1743). deputati...... 295 comune di Cassolvecchio (sec. XIV - 1743)...... 345 comune di Casei (sec. XIV - 1743). fante...... 295 comune di Cassolvecchio (1744 - 1797)...... 346 comune di Casei (sec. XIV - 1743). ragionato...... 295 comune di Cassolvecchio (1798 - 1814). consiglio...... 348 comune di Casei (sec. XIV - 1743). sindaci (sec. XIV - 1743)...... 295 comune di Cassolvecchio (1798 - 1814). consoli...... 347 comune di Casei (1744 - 1798). camerario o esattore...... 299 comune di Cassolvecchio (1815 - 1859)...... 349 comune di Casei (1744 - 1798). consiglio...... 298 CASTANA comune di Casei (1744 - 1798). sindaci (1744 -1798)...... 298 comune di Castana (sec. XIV - 1743)...... 350 comune di Casei (1799 - 1814)...... 300 comune di Castana (1744 - 1798). consiglio...... 351 comune di Casei (1815- 1834)...... 301 comune di Castana (1744 - 1798). sindaci...... 351 mandamento di Casei...... 302 comune di Castana (1799 - 1814)...... 352 CASEI GEROLA comune di Castana (1815 - 1859)...... 353 comune di Casei Gerola...... 303 CASTEGGIO CASELLE comune di Casteggio (sec. XIV - 1743). cancelliere...... 354 comune di Caselle. cancelliere...... 304 comune di Casteggio (sec. XIV - 1743). consiglio (sec. XIV - 1743)...... 354 comune di Caselle. consiglio...... 304 comune di Casteggio (sec. XIV - 1743). consiglio generale...... 354 comune di Caselle. console...... 304 comune di Casteggio (sec. XIV - 1743). consoli...... 354 comune di Caselle. deputato...... 304 comune di Casteggio (sec. XIV - 1743). sindaci (sec. XIV - 1743)...... 354 comune di Casteggio (1744 - 1798). consiglio (1744 -1798)...... 355 CASONE DEL MEZZANO comune di Casone del Mezzano. consiglio...... 305 comune di Casteggio (1744 - 1798). sindaci (1744 -1798)...... 355 comune di Casone del Mezzano. deputato...... 305 comune di Casteggio (1799 - 1814)...... 356 comune di Casteggio (1815 - 1859)...... 357 CASORATE mandamento di Casteggio...... 358 comune di Casorate (sec. XIV - 1756). consiglio. camparo...... 308 tappa ufficio insinuazione di Casteggio. insinuatore...... 359 comune di Casorate (sec. XIV - 1756). consiglio. correrius...... 309 comune di Casorate (sec. XIV - 1756). consiglio. tesoriere...... 310 CASTEL D’AGOGNA comune di Castel d’Agogna (sec. XIV - 1707)...... 360 comune di Casorate (sec. XIV - 1756). consiglio dei capi di casa...... 311 comune di Castel d’Agogna (1708 -1797)...... 361 comune di Casorate (sec. XIV - 1756). consoli...... 312 comune di Castel d’Agogna (1798 - 1814)...... 362 comune di Casorate (sec. XIV - 1756). podestà...... 313 comune di Castel d’Agogna (1815 - 1859)...... 363 comune di Casorate (1757 - 1796)...... 314 comune di Casorate (1797 - 1815)...... 315 CASTEL FELICE comune di Casorate (1816 - 1859)...... 316 comune di Castel Felice...... 364 cassieri. comune di Montalto (sec. XIV - 1743). Montalto...... 788 CASTEL LAMBRO comune di Castel Lambro (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 365 CASSINA BROGLIO comune di Cassina Broglio. cancelliere...... 317 comune di Castel Lambro (sec. XIV - 1757). console...... 365 comune di Cassina Broglio. consiglio...... 317 comune di Castel Lambro (1758 - 1796)...... 366 comune di Cassina Broglio. console...... 317 comune di Castel Lambro (1797 - 1815)...... 367 comune di Cassina Broglio. deputato...... 317 comune di Castel Lambro (1816 - 1859)...... 368 CASTELLARO DEI GIORGI CASSINA DE’ MENSI comune di Cassina de’ Mensi. cancelliere...... 318 comune di Castellaro dei Giorgi (sec. XIV - 1707)...... 369 comune di Cassina de’ Mensi. consiglio...... 318 comune di Castellaro dei Giorgi (1708 - 1797)...... 370 comune di Cassina de’ Mensi. console...... 318 comune di Castellaro dei Giorgi (1798 - 1814)...... 371 comune di Castellaro dei Giorgi (1815 - 1859)...... 372 CASSINA DEL MEZZANO comune di Cassina del Mezzano. cancelliere...... 319 CASTELLAZZO BUSCHI comune di Castellazzo Buschi...... 373 comune di Cassina del Mezzano. consiglio...... 319 comune di Cassina del Mezzano. console...... 319 CASTELLETTO comune di Castelletto (sec. XIV - 1743)...... 374 CASSINA MAGGIORE comune di Castelletto (1744 -1798). consiglio...... 375 comune di Cassina Maggiore. consiglio...... 320 comune di Castelletto (1744 -1798). sindaci...... 375 comune di Cassina Maggiore. console...... 320 comune di Castelletto (1799 - 1814)...... 376 CASSINA OLTRONA comune di Castelletto (1815 - 1859)...... 377 comune di Cassina Oltrona. cancelliere...... 321 comune di Cassina Oltrona. console...... 321 CASTELNOVETTO comune di Castelnovetto (sec. XIV - 1707)...... 378 CASSINA SCACABAROZZI comune di Castelnovetto (1708 - 1797). consiglio...... 380 comune di Cassina Scacabarozzi. cancelliere...... 322 comune di Castelnovetto (1708 - 1797). console...... 381 CASSINA TENTORI comune di Castelnovetto (1798 - 1814)...... 382 comune di Cassina Tentori. consiglio...... 323 comune di Castelnovetto (1815 - 1859)...... 383 comune di Cassina Tentori. console...... 323 catastaro. comune di Candia (1708 - 1797). Candia...... 231 comune di Cassina Tentori. deputato...... 323 CAVA CASSINA TREBIGLIANA comune di Cava (sec. XIV - 1707). consoli...... 384 comune di Cassina Trebigliana. cancelliere...... 324 comune di Cava (1708 - 1797)...... 385 comune di Cassina Trebigliana. consiglio...... 324 comune di Cava (1798 - 1814)...... 386 comune di Cassina Trebigliana. console...... 324 comune di Cava (1815 - 1859)...... 387 CASSINE CALDERARI mandamento di Cava...... 388 comune di Cassine Calderari (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 325 CAVAGNERA comune di Cassine Calderari (sec. XIV - 1756). consiglio...... 325 comune di Cavagnera (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 389 comune di Cassine Calderari (sec. XIV - 1756). console...... 325 comune di Cavagnera (sec. XIV - 1756). consiglio...... 389 comune di Cassine Calderari (1757 - 1796)...... 326 comune di Cavagnera (sec. XIV - 1756). console...... 389 comune di Cassine Calderari (1797 - 1815)...... 327 comune di Cavagnera (sec. XIV - 1756). sindaco...... 389 comune di Cassine Calderari (1816 - 1859)...... 328 comune di Cavagnera (1757 - 1796)...... 390 CASSINE SIRIGARI comune di Cavagnera (1797 - 1815)...... 391 comune di Cassine Sirigari (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 329 comune di Cavagnera (1816 - 1859)...... 392 comune di Cassine Sirigari (sec. XIV - 1756). consiglio...... 329 CECIMA comune di Cassine Sirigari (sec. XIV - 1756). console...... 329 comune di Cecima (sec. XII - 1743). consiglio (sec. XIV - 1743)...... 394 comune di Cassine Sirigari (1757 - 1796)...... 330 podestà...... 398 comune di Cassine Sirigari (1797 - 1815)...... 331 comune di Cecima (1744 -1798). consiglio (1744 -1798)...... 395 comune di Cassine Sirigari (1816 - 1859)...... 332 comune di Cecima (1744 -1798). sindaci...... 395

374 Comun Mandelli

comune di Cecima (1799 - 1814)...... 396 comune di Alagna (1815 - 1859). Alagna...... 9 comune di Cecima (1815 - 1859)...... 397 comune di Albaredo (sec. XIV - 1743). Albaredo...... 10 CELLA console (sec. XIV - 1743)...... 10 comune di Cella (sec. XIV - 1743)...... 399 comune di Albaredo (1744 - 1798). Albaredo...... 11 comune di Cella (1744 - 1798). consiglio...... 400 cancelliere...... 11 comune di Cella (1744 - 1798). sindaci...... 400 console (1744 - 1798)...... 11 comune di Cella (1799 - 1814)...... 401 tesoriere...... 11 comune di Cella (1815 - 1859)...... 402 comune di Albaredo (1799 - 1814). Albaredo...... 12 CELPENCHIO comune di Albaredo (1815 - 1859). Albaredo...... 13 comune di Celpenchio (sec. XIV - 1707)...... 403 comune di Albonese (sec. XIV - 1707). Albonese...... 14 comune di Celpenchio (1708 - 1797)...... 404 comune di Albonese (1708 - 1797). Albonese...... 15 comune di Celpenchio (1798 - 1814)...... 405 consiglio...... 16 comune di Celpenchio (1815 - 1859)...... 406 consoli...... 15 CERANOVA comune di Albonese (1798 - 1814). Albonese...... 17 comune di Ceranova (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 407 comune di Albonese (1815 - 1859). Albonese...... 18 comune di Ceranova (sec. XIV - 1756). consiglio...... 407 comune di Albuzzano (sec. XIV - 1756). Albuzzano...... 19 comune di Ceranova (sec. XIV - 1756). console...... 407 cancelliere...... 19 comune di Ceranova (sec. XIV - 1756). deputato...... 407 consiglio generale. deputati...... 19 comune di Ceranova (1757 - 1796)...... 408 consoli...... 19 comune di Ceranova (1797 - 1815)...... 409 comune di Albuzzano (1757 - 1796). Albuzzano...... 20 comune di Ceranova (1816 - 1859)...... 410 comune di Albuzzano (1797 - 1815). Albuzzano...... 21 CERGNAGO comune di Albuzzano (1816 - 1859). Albuzzano...... 22 comune di Cergnago (sec. XIV - 1707)...... 411 comune di Alperolo. Alperolo...... 23 comune di Cergnago (1708 - 1797)...... 412 cancelliere...... 23 comune di Cergnago (1798 - 1814)...... 413 console...... 23 comune di Cergnago (1815 - 1859)...... 414 comune di Arena (sec. XIII - 1743). Arena...... 24 CERRETTO camparo dei boschi...... 24 comune di Cerretto (sec. XIV - 1707)...... 415 camparo del Po...... 24 comune di Cerretto (1708 - 1797). cancelliere...... 416 commissario...... 24 comune di Cerretto (1798 - 1814)...... 417 consiglio...... 24 comune di Cerretto (1815 - 1859)...... 418 console...... 24 CERRO daziario...... 24 comune di Cerro. console...... 419 messo...... 24 podestà...... 24 CERVESINA comune di Cervesina (sec. XIV - 1743). console...... 420 portinaro...... 24 comune di Cervesina (1744 - 1798). consiglio...... 421 sindaco (sec. XIII - 1743)...... 24 comune di Cervesina (1744 - 1798). sindaci...... 421 comune di Arena (1744 - 1798). Arena...... 25 comune di Cervesina con San Gaudenzio...... 422 consiglieri...... 25 comune di Cervesina (1815 - 1859)...... 423 sindaco (1744 - 1798)...... 25 comune di Arena (1815 - 1859). Arena...... 27 CHIGNOLO comune di Chignolo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 424 comune di Arena con Parpanese. Arena...... 26 comune di Chignolo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 424 comune di Argine (sec. XIV - 1743). Argine...... 28 comune di Chignolo (sec. XIV - 1756). consiglio particolare...... 424 consiglio...... 28 comune di Chignolo (sec. XIV - 1756). console...... 424 console...... 28 comune di Chignolo (sec. XIV - 1756). deputati...... 424 comune di Argine (1744 - 1798). Argine...... 29 comune di Chignolo (1757 - 1796)...... 425 consoli...... 29 comune di Chignolo (1797 - 1815)...... 426 sindaco...... 29 comune di Chignolo (1816 - 1859)...... 427 comune di Argine (1799 - 1814). Argine...... 30 CICOGNOLA comune di Argine (1815 - 1859). Argine...... 31 comune di Cicognola (sec. XIV - 1743)...... 428 comune di Armentaria. Armentaria...... 32 comune di Cicognola (1744 - 1798). consiglio...... 429 comune di Aurelio e San Biagio (sec. XIV - 1707). comune di Cicognola (1744 - 1798). sindaci...... 429 Aurelio e San Biagio...... 33 comune di Cicognola (1799 -1814)...... 430 consiglio generale...... 34 comune di Cicognola (1815 -1859)...... 431 comune di Aurelio e San Biagio (1708 - 1797). Aurelio e San Biagio...... 35 CILAVEGNA comune di Aurelio e San Biagio (1798 - 1814). comune di Cilavegna (sec. XIV - 1743). consiglio di giunta...... 433 Aurelio e San Biagio...... 36 comune di Cilavegna (sec. XIV - 1743). consiglio ordinario...... 434 comune di Aurelio e San Biagio (1815 - 1859). comune di Cilavegna (sec. XIV - 1743). consoli...... 435 Aurelio e San Biagio...... 37 comune di Cilavegna (sec. XIV - 1743). convocato generale...... 436 comune di Badia (sec. XIV - 1756). Badia...... 38 podestà...... 440 cancelliere. attuario...... 38 comune di Cilavegna (1744 - 1797)...... 437 consiglio...... 38 comune di Cilavegna (1798 - 1814)...... 438 console...... 38 comune di Cilavegna (1815 - 1859)...... 439 comune di Badia (1757 - 1796). Badia...... 39 circondario di Bobbio. Bobbio...... 108 comune di Badia (1797 - 1815). Badia...... 40 circondario di Lomellina. Lomellina...... 686 comune di Badia (1816 - 1859). Badia...... 41 circondario di Voghera. Voghera...... 1577 comune di Bagnaria (sec. XIV - 1743). Bagnaria...... 42 CODEVILLA comune di Bagnaria (1744 - 1798). Bagnaria...... 43 comune di Codevilla (sec. XIV - 1743)...... 441 commissario o luogotenente...... 43 comune di Codevilla (1744 - 1798). consiglio...... 442 consoli...... 43 comune di Codevilla (1744 - 1798). sindaci...... 442 giudice revisore delle cause criminali...... 43 comune di Codevilla (1799 - 1814)...... 443 giusdicente...... 43 comune di Codevilla (1815 -1859)...... 444 notaio o actuario del tribunale...... 43 COMAIRANO sindaci...... 43 comune di Comairano (sec. XIV - 1756). console...... 445 comune di Bagnaria (1799 - 1814). Bagnaria...... 44 comune di Comairano (1757 - 1796)...... 446 comune di Bagnaria (1815 - 1859). Bagnaria...... 45 comune di Comairano (1797 - 1815)...... 447 comune di Bagnolo. Bagnolo...... 46 comune di Comairano (1816 - 1859)...... 448 comune di Barbianello (sec. XIV - 1743). Barbianello...... 47 comando militare. provincia di Voghera (1775 - 1789). Voghera...... 1596 consiglio (sec. XIV - 1743)...... 47 commissario. comune di Arena (sec. XIII - 1743). Arena...... 24 consoli...... 47 commissario. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 931 comune di Barbianello (1744 - 1798). Barbianello...... 48 commissario o luogotenente. comune di Bagnaria (1744 - 1798). Bagnaria...... 43 consiglio (1744 - 1798)...... 48 commissione sanitaria. comune di Broni (1815 - 1859). Broni...... 166 sindaco...... 48 COMUN MANDELLI comune di Barbianello (1815 - 1859). Barbianello...... 50 comune di Comun Mandelli...... 449 comune di Barbianello con Bottarolo. Barbianello...... 49 comune di Acqualunga (sec. XIV - 1707). Acqualunga...... 1 comune di Barisonzo (sec. XIV - 1743). Barisonzo...... 52 comune di Acqualunga (1708 - 1797). Acqualunga...... 2 consiglio (sec. XIV - 1743)...... 52 comune di Acqualunga (1798 - 1814). Acqualunga...... 3 consoli...... 52 comune di Acqualunga (1815 - 1859). Acqualunga...... 4 comune di Barisonzo (1744 - 1798). Barisonzo...... 53 comune di Alagna (sec. XIV - 1707). Alagna...... 6 consiglio (1744 - 1798)...... 53 comune di Alagna (1708 - 1797). Alagna...... 7 sindaco...... 53 cancelliere...... 7 comune di Barisonzo (1799 - 1815). Barisonzo...... 54 consoli...... 7 comune di Barona (sec. XIV - 1756). Barona...... 55 comune di Alagna (1798 - 1814). Alagna...... 8 cancelliere...... 55

375 Comun Mandelli

consiglio...... 55 comune di Boffalora. Boffalora...... 115 console...... 55 comune di Bonpiumazzo. Bonpiumazzo...... 116 deputato...... 55 comune di Borgarello (sec. XIV - 1756). Borgarello...... 117 comune di Barona (1757 - 1796). Barona...... 56 cancelliere...... 117 comune di Barona (1797 - 1815). Barona...... 57 consiglio...... 117 comune di Barona (1816 - 1859). Barona...... 58 console...... 117 comune di Bascapè (sec. XIV - 1756). Bascapè...... 59 deputato...... 117 cancelliere...... 59 comune di Borgarello (1757 - 1796). Borgarello...... 118 consiglio...... 59 comune di Borgarello (1797 - 1815). Borgarello...... 119 console...... 59 comune di Borgarello (1816 - 1859). Borgarello...... 120 deputato...... 59 comune di Borgo Lavezzaro (sec. XIV - 1707). comune di Bascapè (1757 - 1796). Bascapè...... 60 Borgo Lavezzaro...... 121 comune di Bascapè (1797 - 1815). Bascapè...... 61 comune di Borgo Lavezzaro (1798 - 1814). Borgo Lavezzaro...... 122 comune di Bascapè (1816 - 1859). Bascapè...... 62 comune di Borgo Lavezzaro (1815 - 1859). Borgo Lavezzaro...... 123 comune di Baselica (sec. XIV - 1743). Baselica...... 63 comune di Borgo Priolo (sec. XIV - 1743). Borgo Priolo...... 124 console...... 64 comune di Borgo Priolo (1744 -1798). Borgo Priolo...... 125 comune di Baselica (1744 - 1798). Baselica...... 65 consiglio...... 125 comune di Baselica Bologna (sec. XIV - 1756). sindaco...... 125 Baselica Bologna...... 66 comune di Borgo San Siro (sec. XIV - 1707). cancelliere...... 66 Borgo San Siro...... 126 consiglio...... 66 consiglio generale...... 127 console...... 66 comune di Borgo San Siro (1708 - 1797). Borgo San Siro...... 128 deputati...... 66 comune di Borgo San Siro (1798 - 1814). Borgo San Siro...... 129 comune di Baselica Bologna (1757 - 1796). comune di Borgo San Siro (1815 - 1859). Borgo San Siro...... 130 Baselica Bologna...... 67 comune di Borgofranco (sec. XIV - 1707). Borgofranco...... 131 comune di Baselica Bologna (1797 - 1815). consiglieri...... 131 Baselica Bologna...... 68 consiglio di credenza...... 131 comune di Baselica Bologna (1816 - 1859). consoli...... 132 Baselica Bologna...... 69 comune di Borgofranco (1708 - 1797). Borgofranco...... 133 comune di Bassignana (sec. XIV - 1707). Bassignana...... 70 podestà (1708 - 1797)...... 133 comune di Bassignana (1708 - 1797). Bassignana...... 71 comune di Borgofranco (1798 - 1814). Borgofranco...... 134 comune di Bassignana (1798 - 1814). Bassignana...... 72 comune di Borgofranco (1815 - 1859). Borgofranco...... 135 comune di Bassignana (1815 - 1859). Bassignana...... 73 comune di Borgoratto (sec. XIV - 1743). Borgoratto...... 137 comune di Bastida de Dossi (sec. XV - 1743). comune di Borgoratto (1744 - 1798). Borgoratto...... 138 Bastida de Dossi...... 74 consiglio...... 138 comune di Bastida de Dossi (1744 - 1798). sindaco...... 138 Bastida de Dossi...... 75 comune di Borgoratto (1799 - 1814). Borgoratto...... 139 consiglio...... 75 comune di Borgoratto (1815 - 1859). Borgoratto...... 140 sindaco...... 75 comune di Bornasco (sec. XIV - 1756). Bornasco...... 141 comune di Bastida de Dossi (1799 - 1814). Bastida de Dossi...... 76 cancelliere...... 141 consiglio...... 141 comune di Bastida de Dossi (1815 - 1859). Bastida de Dossi...... 77 console...... 141 sindaco...... 141 comune di Bastida Pancarana (sec. XIV - 1707). Bastida Pancarana...... 78 comune di Bornasco (1757 - 1796). Bornasco...... 142 comune di Bastida Pancarana (1708 - 1798). comune di Bornasco (1797 - 1815). Bornasco...... 143 Bastida Pancarana...... 79 comune di Bornasco (1816 - 1859). Bornasco...... 144 comune di Bastida Pancarana (1799 - 1814). comune di Bosnasco (sec. XIV - 1743). Bosnasco...... 145 Bastida Pancarana...... 80 comune di Bosnasco (1744 - 1798). Bosnasco...... 146 comune di Bastida Pancarana (1815 - 1859). consiglio...... 146 Bastida Pancarana...... 81 sindaco...... 146 comune di Battuda (sec. XIV - 1756). Battuda...... 83 comune di Bosnasco (1799 - 1814). Bosnasco...... 147 consiglio...... 83 comune di Bosnasco (1815 - 1859). Bosnasco...... 148 console...... 83 comune di Bottarolo (sec. XIV - 1743). Bottarolo...... 149 deputati...... 83 console...... 150 comune di Battuda (1757 - 1796). Battuda...... 84 comune di Bottarolo (1744 - 1798). Bottarolo...... 151 comune di Battuda (1797 - 1815). Battuda...... 85 comune di Branduzzo (sec. XIV - 1743). Branduzzo...... 152 comune di Battuda (1816 - 1859). Battuda...... 86 console...... 152 comune di Beatico. Beatico...... 87 comune di Branduzzo (1744 - 1798). Branduzzo...... 153 comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). Belgioioso...... 88 consiglio...... 153 cancelliere...... 88 sindaco...... 153 consiglio...... 88 comune di Branduzzo (1799 - 1814). Branduzzo...... 154 consiglio ordinario...... 88 comune di Branduzzo (1815 - 1859). Branduzzo...... 155 console...... 88 comune di Breme (1708 - 1797). Breme...... 157 deputati...... 88 comune di Breme (1798 - 1814). Breme...... 158 oratore...... 88 comune di Breme (1815 - 1859). Breme...... 159 comune di Belgioioso (1757 - 1796). Belgioioso...... 89 comune di Breme (sec. X IV - 1707). Breme...... 156 comune di Belgioioso (1797 -1815). Belgioioso...... 90 comune di Broni (sec. XIV - 1743). Broni...... 161 comune di Belgioioso (1816 - 1859). Belgioioso...... 91 baricello...... 161 comune di Belvedere (sec. XIV - 1756). Belvedere...... 93 campari...... 161 cancelliere...... 93 cancelliere...... 161 console...... 93 consiglio generale...... 162 comune di Belvedere (1757 - 1796). Belvedere...... 94 consoli...... 163 comune di Belvedere (1797 - 1815). Belvedere...... 95 esattore o camerario...... 161 comune di Belvedere (1816 - 1859). Belvedere...... 96 ragionato...... 161 comune di Bereguardo (sec. XIV - 1756). Bereguardo...... 97 servitore del comune...... 161 consiglio...... 97 sindaci...... 161 deputati...... 97 comune di Broni (1744 - 1798). Broni...... 164 comune di Bereguardo (1757 - 1796). Bereguardo...... 98 consiglio...... 164 comune di Bereguardo (1797 - 1815). Bereguardo...... 99 sindaco...... 164 comune di Bereguardo (1816 - 1859). Bereguardo...... 100 comune di Broni (1799 - 1814). Broni...... 165 comune di Biria (sec. XIV - 1743). Biria...... 102 comune di Broni (1815 - 1859). Broni...... 166 consiglio generale...... 102 commissione sanitaria...... 166 consoli...... 102 comune di Brusada. Brusada...... 172 comune di Biria (1744 - 1770). Biria...... 103 console...... 172 consiglio...... 103 comune di Buttirago (sec. XIV - 1756). Buttirago...... 173 sindaco...... 103 cancelliere...... 173 comune di Bissone (sec. XIV - 1756). Bissone...... 104 console...... 173 cancelliere...... 104 deputato...... 173 consiglio...... 104 comune di Buttirago (1757 - 1796). Buttirago...... 174 console...... 104 comune di Buttirago (1797 - 1815). Buttirago...... 175 deputati...... 104 comune di Buttirago (1816 - 1859). Buttirago...... 176 comune di Bissone (1757 - 1796). Bissone...... 105 comune di Cà de Guerzi. Cà de Guerzi...... 177 comune di Bissone (1797 - 1815). Bissone...... 106 comune di Ca de Levrieri. Ca de Levrieri...... 178 comune di Bissone (1816 - 1859). Bissone...... 107 cancelliere...... 178

376 Comun Mandelli

consiglio...... 178 comune di Canevino (1815 - 1859). Canevino...... 241 console...... 178 comune di Canneto. Canneto...... 242 comune di Ca de Tedioli (sec. XIV - 1756). Ca de Tedioli...... 179 comune di Cantalupo. Cantalupo...... 243 cancelliere...... 179 comune di Cantugno (sec. XIV - 1756). Cantugno...... 244 consiglio...... 179 cancelliere...... 244 console...... 179 console...... 244 comune di Ca de Tedioli (1757 - 1796). Ca de Tedioli...... 180 comune di Cantugno (1757 - 1796). Cantugno...... 245 comune di Ca de Tedioli (1797 - 1815). Ca de Tedioli...... 181 comune di Cantugno (1797 - 1815). Cantugno...... 246 comune di Ca de Tedioli (1816 - 1859). Ca de Tedioli...... 182 comune di Cantugno (1816 - 1859). Cantugno...... 247 comune di Ca della Terra (sec. XIV - 1756). comune di Carbonara (sec. XIV - 1707). Carbonara...... 248 Ca della Terra...... 183 comune di Carbonara (1708 - 1797). Carbonara...... 249 cancelliere...... 183 comune di Carbonara (1798 - 1814). Carbonara...... 250 consiglio...... 183 comune di Carbonara (1815 - 1859). Carbonara...... 251 console...... 183 comune di Carpignago (sec. XIV - 1756). Carpignago...... 252 comune di Ca della Terra (1757 - 1796). Ca della Terra...... 184 consiglio...... 252 comune di Ca della Terra (1797 - 1815). Ca della Terra...... 185 console...... 252 comune di Ca della Terra (1816 - 1859). Ca della Terra...... 186 deputato...... 252 comune di Cagnano. Cagnano...... 187 comune di Carpignago (1757 - 1796). Carpignago...... 253 consiglio...... 187 comune di Carpignago (1797 - 1815). Carpignago...... 254 console...... 187 comune di Carpignago (1816 - 1859). Carpignago...... 255 sindaci e procuratori...... 187 comune di Casa de Giorgi. Casa de Giorgi...... 256 comune di Cairo (sec. XIV - 1707). Cairo...... 188 console...... 256 comune di Cairo (1708 - 1797). Cairo...... 189 comune di Casanova Lonati (sec. XIV - 1743). comune di Cairo (1798 - 1814). Cairo...... 190 Casanova Lonati...... 257 comune di Cairo (1815 - 1859). Cairo...... 191 comune di Casanova Lonati (1744 - 1798). Casanova Lonati...... 258 comune di Calcababio (sec. XIV - 1743). Calcababio...... 192 consiglio...... 258 console...... 192 sindaco...... 258 comune di Calcababio (1744 - 1798). Calcababio...... 193 comune di Casanova Lonati (1799 - 1814). Casanova Lonati...... 259 consiglio...... 193 comune di Casanova Lonati (1815 - 1859). Casanova Lonati...... 260 sindaco...... 193 comune di Casatico (sec. XIV - 1756). Casatico...... 261 comune di Calcababio (1799 - 1814). Calcababio...... 194 cancelliere...... 261 comune di Calcababio (1815 - 1859). Calcababio...... 195 consiglio...... 261 comune di Calignano (sec. XIV - 1756). Calignano...... 196 console...... 261 cancelliere...... 196 comune di Casatico (1757 - 1796). Casatico...... 262 console...... 196 comune di Casatico (1797 - 1815). Casatico...... 263 comune di Calignano (1757 - 1796). Calignano...... 197 comune di Casatico (1816 - 1859). Casatico...... 264 comune di Calignano (1797 - 1815). Calignano...... 198 comune di Casatisma (sec. XIV - 1743). Casatisma...... 265 comune di Calignano (1816 - 1859). Calignano...... 199 comune di Casatisma (1744 - 1798). Casatisma...... 266 comune di Calvignano (sec. XIV - 1743). Calvignano...... 200 consiglio...... 266 comune di Calvignano (1744 - 1798). Calvignano...... 201 sindaco...... 266 consiglio...... 201 comune di Casatisma (1799 - 1814). Casatisma...... 267 sindaco...... 201 comune di Casatisma (1815 - 1859). Casatisma...... 268 comune di Calvignano (1799 - 1814). Calvignano...... 202 comune di Cascina Comune (1708 - 1797). Cascina Comune...... 270 comune di Calvignano (1815 - 1859). Calvignano...... 203 comune di Cascina Comune (1798 - 1814). Cascina Comune...... 271 comune di Cambiò (sec. XIV - 1707). Cambiò...... 204 comune di Cascina Comune (1815 - 1859). Cascina Comune...... 272 comune di Cambiò (1708 - 1797). Cambiò...... 205 comune di Cascina Confalonera (1708 - 1797). comune di Cambiò (1798 - 1814). Cambiò...... 206 Cascina Confalonera...... 273 comune di Cambiò (1815 - 1859). Cambiò...... 207 comune di Cascina Confalonera. Cascina Confaloniera...... 275 comune di Campalestro (sec. XIV - 1707). Campalestro...... 208 comune di Cascina Confalonera (1815 - 1859). Cascina Confalonera...... 274 comune di Campalestro (1708 - 1797). Campalestro...... 209 comune di Cascina de Ardici (sec. XIV - 1707). Cascina de Ardici...... 276 comune di Campalestro (1798 - 1814). Campalestro...... 210 comune di Cascina de Ardici (1708 - 1797). Cascina de Ardici...... 277 comune di Campalestro (1815 - 1859). Campalestro...... 211 comune di Cascina de Ardici (1798 - 1814). Cascina de Ardici...... 278 comune di Campo Morto (sec. XIV - 1757). Campo Morto...... 212 comune di Cascina de Ardici (1815 - 1859). Cascina de Ardici...... 279 cancelliere...... 212 comune di Cascina de Magni (sec. XIV - 1707). Cascina de Magni...... 280 consiglio...... 212 comune di Cascina de Magni (1708 - 1797). Cascina de Magni...... 281 console...... 212 comune di Cascina de’ Bossi (sec. XIV - 1707). Cascina de’ Bossi...... 282 comune di Campo Morto (1758 - 1796). Campo Morto...... 213 comune di Cascina de’ Bossi (1708 - 1797). Cascina de’ Bossi...... 283 comune di Campo Morto (1797 - 1815). Campo Morto...... 214 comune di Cascina de’ Bossi (1798 - 1814). Cascina de’ Bossi...... 284 comune di Campo Morto (1816 - 1859). Campo Morto...... 215 comune di Cascina de’ Bossi (1815 - 1859). Cascina de’ Bossi...... 285 comune di Campo Rinaldo (sec. XIV - 1756). Campo Rinaldo...... 216 comune di Cascina del Lebba in Mezzano (sec. XIV - 1743). cancelliere...... 216 Cascina del Lebba in Mezzano...... 286 consiglio...... 216 comune di Cascina del Lebba in Mezzano (1744 - 1797). console...... 216 Cascina del Lebba in Mezzano...... 287 comune di Campo Rinaldo (1757 - 1796). Campo Rinaldo...... 217 comune di Cascina del Lebba in Mezzano (1798 - 1814). comune di Campo Rinaldo (1797 - 1815). Campo Rinaldo...... 218 Cascina del Lebba in Mezzano...... 288 comune di Campo Rinaldo (1816 - 1859). Campo Rinaldo...... 219 comune di Cascina del Lebba in Mezzano (1815 - 1859). Cascina del Lebba in Mezzano...... 289 comune di Campomaggiore (sec. XIV - 1738). Campomaggiore...... 220 comune di Cascina Grua (sec. XIV - 1707). Cascina Grua...... 290 comune di Campomaggiore (1739 - 1797). Campomaggiore...... 221 comune di Cascina Grua (1708 - 1797). Cascina Grua...... 291 comune di Campomaggiore (1798 - 1814). Campomaggiore...... 222 comune di Cascina Grua (1798 - 1814). Cascina Grua...... 292 comune di Campomaggiore (1815 - 1859). Campomaggiore...... 223 comune di Cascina Grua (1815 - 1859). Cascina Grua...... 293 comune di Campospinoso (sec. XIV - 1743). Campospinoso...... 224 comune di Cascina Reale. Cascina Reale...... 294 console...... 224 comune di Casei (sec. XIV - 1743). Casei...... 295 comune di Campospinoso (1744 - 1798). Campospinoso...... 225 agenti della comunità...... 295 consiglio...... 225 campari...... 295 sindaco...... 225 cancelliere...... 295 comune di Campospinoso (1799 -1814). Campospinoso...... 226 consiglio generale...... 296 comune di Campospinoso (1815 - 1859). Campospinoso...... 227 consiglio ordinario...... 297 comune di Candia (sec. XIV - 1707). Candia...... 228 consoli dei rumori...... 295 comune di Candia (1708 - 1797). Candia...... 229 deputati...... 295 cancelliere...... 230 fante...... 295 catastaro...... 231 ragionato...... 295 consiglio...... 232 sindaci (sec. XIV - 1743)...... 295 consoli...... 233 comune di Casei (1744 - 1798). Casei...... 298 esattore...... 234 camerario o esattore...... 299 giudice...... 229 consiglio...... 298 sindaci...... 229 sindaci (1744 -1798)...... 298 comune di Candia (1798 - 1814). Candia...... 235 comune di Casei (1799 - 1814). Casei...... 300 comune di Candia (1815 - 1859). Candia...... 236 comune di Casei (1815- 1834). Casei...... 301 comune di Canevino (sec. XIV - 1743). Canevino...... 238 comune di Casei Gerola. Casei Gerola...... 303 comune di Canevino (1744 - 1798). Canevino...... 239 comune di Caselle. Caselle...... 304 consiglio...... 239 cancelliere...... 304 sindaco...... 239 consiglio...... 304 comune di Canevino (1799 - 1814). Canevino...... 240 console...... 304

377 Comun Mandelli

deputato...... 304 comune di Casteggio (1744 - 1798). Casteggio...... 355 comune di Casone del Mezzano. Casone del Mezzano...... 305 consiglio (1744 -1798)...... 355 consiglio...... 305 sindaci (1744 -1798)...... 355 deputato...... 305 comune di Casteggio (1799 - 1814). Casteggio...... 356 comune di Casorate (sec. XIV - 1756). Casorate...... 306 comune di Casteggio (1815 - 1859). Casteggio...... 357 consiglio. camparo...... 308 comune di Castel d’Agogna (sec. XIV - 1707). consiglio. correrius...... 309 Castel d’Agogna...... 360 consiglio. tesoriere...... 310 comune di Castel d’Agogna (1708 -1797). Castel d’Agogna...... 361 consiglio dei capi di casa...... 311 comune di Castel d’Agogna (1798 - 1814). Castel d’Agogna...... 362 consoli...... 312 comune di Castel d’Agogna (1815 - 1859). Castel d’Agogna...... 363 podestà...... 313 comune di Castel Felice. Castel Felice...... 364 comune di Casorate (1757 - 1796). Casorate...... 314 comune di Castel Lambro (sec. XIV - 1757). Castel Lambro...... 365 comune di Casorate (1797 - 1815). Casorate...... 315 cancelliere...... 365 comune di Casorate (1816 - 1859). Casorate...... 316 console...... 365 comune di Cassina Broglio. Cassina Broglio...... 317 comune di Castel Lambro (1758 - 1796). Castel Lambro...... 366 cancelliere...... 317 comune di Castel Lambro (1797 - 1815). Castel Lambro...... 367 consiglio...... 317 comune di Castel Lambro (1816 - 1859). Castel Lambro...... 368 console...... 317 comune di Castellaro dei Giorgi (sec. XIV - 1707). deputato...... 317 Castellaro dei Giorgi...... 369 comune di Cassina de’ Mensi. Cassina de’ Mensi...... 318 comune di Castellaro dei Giorgi (1708 - 1797). cancelliere...... 318 Castellaro dei Giorgi...... 370 consiglio...... 318 comune di Castellaro dei Giorgi (1798 - 1814). console...... 318 Castellaro dei Giorgi...... 371 comune di Cassina del Mezzano. Cassina del Mezzano...... 319 comune di Castellaro dei Giorgi (1815 - 1859). cancelliere...... 319 Castellaro dei Giorgi...... 372 consiglio...... 319 comune di Castellazzo Buschi. Castellazzo Buschi...... 373 console...... 319 comune di Castelletto (sec. XIV - 1743). Castelletto...... 374 comune di Cassina Maggiore. Cassina Maggiore...... 320 comune di Castelletto (1744 -1798). Castelletto...... 375 consiglio...... 320 consiglio...... 375 console...... 320 sindaci...... 375 comune di Cassina Oltrona. Cassina Oltrona...... 321 comune di Castelletto (1799 - 1814). Castelletto...... 376 cancelliere...... 321 comune di Castelletto (1815 - 1859). Castelletto...... 377 console...... 321 comune di Castelnovetto (sec. XIV - 1707). Castelnovetto...... 378 comune di Cassina Scacabarozzi. Cassina Scacabarozzi...... 322 comune di Castelnovetto (1708 - 1797). Castelnovetto...... 379 cancelliere...... 322 consiglio...... 380 comune di Cassina Tentori. Cassina Tentori...... 323 console...... 381 consiglio...... 323 comune di Castelnovetto (1798 - 1814). Castelnovetto...... 382 console...... 323 comune di Castelnovetto (1815 - 1859). Castelnovetto...... 383 deputato...... 323 comune di Cava (sec. XIV - 1707). Cava...... 384 comune di Cassina Trebigliana. Cassina Trebigliana...... 324 consoli...... 384 cancelliere...... 324 comune di Cava (1708 - 1797). Cava...... 385 consiglio...... 324 console...... 324 comune di Cava (1798 - 1814). Cava...... 386 comune di Cassine Calderari (sec. XIV - 1756). comune di Cava (1815 - 1859). Cava...... 387 Cassine Calderari...... 325 comune di Cavagnera (sec. XIV - 1756). Cavagnera...... 389 cancelliere...... 325 cancelliere...... 389 consiglio...... 325 consiglio...... 389 console...... 325 console...... 389 comune di Cassine Calderari (1757 - 1796). Cassine Calderari...... 326 sindaco...... 389 comune di Cassine Calderari (1797 - 1815). Cassine Calderari...... 327 comune di Cavagnera (1757 - 1796). Cavagnera...... 390 comune di Cassine Calderari (1816 - 1859). Cassine Calderari...... 328 comune di Cavagnera (1797 - 1815). Cavagnera...... 391 comune di Cassine Sirigari (sec. XIV - 1756). Cassine Sirigari...... 329 comune di Cavagnera (1816 - 1859). Cavagnera...... 392 cancelliere...... 329 comune di Cecima (sec. XII - 1743). Cecima...... 393 consiglio...... 329 consiglio (sec. XIV - 1743)...... 394 console...... 329 comune di Cecima (1744 -1798). Cecima...... 395 comune di Cassine Sirigari (1757 - 1796). Cassine Sirigari...... 330 consiglio (1744 -1798)...... 395 comune di Cassine Sirigari (1797 - 1815). Cassine Sirigari...... 331 sindaci...... 395 comune di Cassine Sirigari (1816 - 1859). Cassine Sirigari...... 332 comune di Cecima (1799 - 1814). Cecima...... 396 comune di Cassine Tolentine (sec. XIV - 1756). Cassine Tolentine...... 333 comune di Cecima (1815 - 1859). Cecima...... 397 cancelliere...... 333 comune di Cella (sec. XIV - 1743). Cella...... 399 console...... 333 comune di Cella (1744 - 1798). Cella...... 400 deputati...... 333 consiglio...... 400 comune di Cassine Tolentine (1757 - 1796). Cassine Tolentine...... 334 sindaci...... 400 comune di Cassine Tolentine (1797 - 1815). Cassine Tolentine...... 335 comune di Cella (1799 - 1814). Cella...... 401 comune di Cassine Tolentine (1816 - 1859). Cassine Tolentine...... 336 comune di Cella (1815 - 1859). Cella...... 402 comune di Cassino (sec. XIV - 1743). Cassino...... 337 comune di Celpenchio (sec. XIV - 1707). Celpenchio...... 403 comune di Cassino (1744 - 1798). Cassino...... 338 comune di Celpenchio (1708 - 1797). Celpenchio...... 404 consiglio...... 338 comune di Celpenchio (1798 - 1814). Celpenchio...... 405 sindaci...... 338 comune di Celpenchio (1815 - 1859). Celpenchio...... 406 comune di Cassino (1815 - 1859). Cassino...... 340 comune di Ceranova (sec. XIV - 1756). Ceranova...... 407 comune di Cassino e Vescovera. Cassino...... 339 cancelliere...... 407 comune di Cassolnuovo (sec. XIV - 1743). Cassolnuovo...... 341 consiglio...... 407 giudice conciliatore...... 341 console...... 407 comune di Cassolnuovo (1744 - 1797). Cassolnuovo...... 342 deputato...... 407 comune di Cassolnuovo (1798 - 1814). Cassolnuovo...... 343 comune di Ceranova (1757 - 1796). Ceranova...... 408 comune di Cassolnuovo (1815 - 1859). Cassolnuovo...... 344 comune di Ceranova (1797 - 1815). Ceranova...... 409 comune di Cassolvecchio (sec. XIV - 1743). Cassolvecchio...... 345 comune di Ceranova (1816 - 1859). Ceranova...... 410 comune di Cassolvecchio (1744 - 1797). Cassolvecchio...... 346 comune di Cergnago (sec. XIV - 1707). Cergnago...... 411 comune di Cassolvecchio (1798 - 1814). Cassolvecchio...... 347 comune di Cergnago (1708 - 1797). Cergnago...... 412 consiglio...... 348 comune di Cergnago (1798 - 1814). Cergnago...... 413 consoli...... 347 comune di Cergnago (1815 - 1859). Cergnago...... 414 comune di Cassolvecchio (1815 - 1859). Cassolvecchio...... 349 comune di Cerretto (sec. XIV - 1707). Cerretto...... 415 comune di Castana (sec. XIV - 1743). Castana...... 350 comune di Cerretto (1708 - 1797). Cerretto...... 416 comune di Castana (1744 - 1798). Castana...... 351 cancelliere...... 416 consiglio...... 351 comune di Cerretto (1798 - 1814). Cerretto...... 417 sindaci...... 351 comune di Cerretto (1815 - 1859). Cerretto...... 418 comune di Castana (1799 - 1814). Castana...... 352 comune di Cerro. Cerro...... 419 comune di Castana (1815 - 1859). Castana...... 353 console...... 419 comune di Casteggio (sec. XIV - 1743). Casteggio...... 354 comune di Cervesina (sec. XIV - 1743). Cervesina...... 420 cancelliere...... 354 console...... 420 consiglio (sec. XIV - 1743)...... 354 comune di Cervesina (1744 - 1798). Cervesina...... 421 consiglio generale...... 354 consiglio...... 421 consoli...... 354 sindaci...... 421 sindaci (sec. XIV - 1743)...... 354 comune di Cervesina (1815 - 1859). Cervesina...... 423

378 Comun Mandelli comune di Cervesina con San Gaudenzio. Cervesina...... 422 consiglio...... 485 comune di Chignolo (sec. XIV - 1756). Chignolo...... 424 console...... 485 cancelliere...... 424 sindaco...... 485 consiglio...... 424 comune di Costa Carogliana (sec. XIV - 1743). Costa Carogliana...... 486 consiglio particolare...... 424 comune di Costa Carogliana (1744 - 1797). Costa Carogliana...... 487 console...... 424 comune di Costa Carogliana (1798 - 1814). Costa Carogliana...... 488 deputati...... 424 comune di Costa Carogliana (1815 - 1859). Costa Carogliana...... 489 comune di Chignolo (1757 - 1796). Chignolo...... 425 comune di Costa San Zenone (sec. XIV - 1757). Costa San Zenone...... 490 comune di Chignolo (1797 - 1815). Chignolo...... 426 cancelliere...... 490 comune di Chignolo (1816 - 1859). Chignolo...... 427 consiglio...... 490 comune di Cicognola (sec. XIV - 1743). Cicognola...... 428 console...... 490 comune di Cicognola (1744 - 1798). Cicognola...... 429 deputati...... 490 consiglio...... 429 comune di Costa San Zenone (1758 - 1796). Costa San Zenone...... 491 sindaci...... 429 comune di Costa San Zenone (1797 - 1815). Costa San Zenone...... 492 comune di Cicognola (1799 -1814). Cicognola...... 430 comune di Costa San Zenone (1816 - 1859). Costa San Zenone...... 493 comune di Cicognola (1815 -1859). Cicognola...... 431 comune di Cozzo (sec. XIV - 1707). Cozzo...... 494 comune di Cilavegna (sec. XIV - 1743). Cilavegna...... 432 comune di Cozzo (1708 - 1797). Cozzo...... 495 consiglio di giunta...... 433 comune di Cozzo (1798 - 1814). Cozzo...... 496 consiglio ordinario...... 434 comune di Cozzo (1815 - 1859). Cozzo...... 497 consoli...... 435 comune di Cura Carpignano (sec. XIV - 1756). Cura Carpignano...... 498 convocato generale...... 436 cancelliere...... 498 comune di Cilavegna (1744 - 1797). Cilavegna...... 437 consiglio...... 498 comune di Cilavegna (1798 - 1814). Cilavegna...... 438 console...... 498 comune di Cilavegna (1815 - 1859). Cilavegna...... 439 deputato...... 498 comune di Codevilla (sec. XIV - 1743). Codevilla...... 441 comune di Cura Carpignano (1757 - 1796). Cura Carpignano...... 499 comune di Codevilla (1744 - 1798). Codevilla...... 442 comune di Cura Carpignano (1797 - 1815). Cura Carpignano...... 500 consiglio...... 442 comune di Cura Carpignano (1816 - 1859). Cura Carpignano...... 501 sindaci...... 442 comune di Divisa. Divisa...... 502 comune di Codevilla (1799 - 1814). Codevilla...... 443 comune di Donelasco (sec. XIV - 1743). Donelasco...... 503 comune di Codevilla (1815 -1859). Codevilla...... 444 console...... 503 comune di Comairano (sec. XIV - 1756). Comairano...... 445 vice console...... 503 console...... 445 comune di Donelasco (1744 - 1798). Donelasco...... 504 comune di Comairano (1757 - 1796). Comairano...... 446 consiglio...... 504 comune di Comairano (1797 - 1815). Comairano...... 447 sindaci...... 504 comune di Comairano (1816 - 1859). Comairano...... 448 comune di Donelasco (1799 - 1814). Donelasco...... 505 comune di Comun Mandelli. Comun Mandelli...... 449 comune di Donelasco (1815 -1859). Donelasco...... 506 comune di Confienza (sec. XIV - 1743). Confienza...... 450 comune di Dorno (sec. XIV - 1707). Dorno...... 507 comune di Confienza (1744 - 1797). Confienza...... 451 cancelliere...... 507 comune di Confienza (1798 - 1814). Confienza...... 452 comune di Dorno (1708 - 1797). Dorno...... 508 comune di Confienza (1815 - 1859). Confienza...... 453 comune di Dorno (1798 - 1814). Dorno...... 509 comune di Copiano (sec. XIV - 1756). Copiano...... 454 comune di Dorno (1815 - 1859). Dorno...... 510 cancelliere...... 454 comune di Erbamala (sec. XIV - 1707). Erbamala...... 511 consiglio...... 454 comune di Erbamala (1708 - 1797). Erbamala...... 512 console...... 454 comune di Erbamala (1798 - 1814). Erbamala...... 513 deputati...... 454 comune di Erbamala (1815 - 1859). Erbamala...... 514 comune di Copiano (1757 - 1796). Copiano...... 455 comune di Ferrera (sec. XIV - 1707). Ferrera...... 515 comune di Copiano (1797 - 1815). Copiano...... 456 comune di Ferrera (1708 - 1797). Ferrera...... 516 comune di Copiano (1816 - 1859). Copiano...... 457 comune di Ferrera (1798 - 1814). Ferrera...... 517 comune di Corana. Corana...... 458 comune di Ferrera (1815 - 1859). Ferrera...... 518 comune di Corana del Comune (sec. XIV - 1743). Corana del Comune...... 459 comune di Ferretto (sec. XIV - 1707). Ferretto...... 519 consiglio di credenza...... 459 comune di Ferretto (1708 - 1797). Ferretto...... 520 consoli...... 459 comune di Ferretto (1798 - 1814). Ferretto...... 521 sindaco...... 459 comune di Ferretto (1815 - 1859). Ferretto...... 522 comune di Corana del Comune (1744 - 1798). Corana del Comune...... 460 comune di Filighera (sec. XIV - 1756). Filighera...... 523 consiglio...... 460 cancelliere...... 523 sindaci...... 460 consiglio...... 523 comune di Corana del Comune (1799 - 1814). Corana del Comune...... 461 console...... 523 comune di Corana della Mensa (sec. XIV - 1743). Corana della Mensa...... 462 deputati...... 523 sindaco...... 462 podestà...... 523 comune di Corana della Mensa (1744 -1798). Corana della Mensa...... 463 comune di Filighera (1757 - 1796). Filighera...... 524 cancelliere...... 463 comune di Filighera (1797 - 1815). Filighera...... 525 comune di Corbesate (sec. XIV - 1756). Corbesate...... 464 comune di Filighera (1816 - 1859). Filighera...... 526 consiglio...... 464 comune di Fortunago (sec. XIV - 1743). Fortunago...... 527 console...... 464 comune di Fortunago (1744 - 1798). Fortunago...... 528 deputato...... 464 consiglio...... 528 comune di Corbesate (1757 - 1796). Corbesate...... 465 sindaci...... 528 comune di Corbesate (1797 - 1815). Corbesate...... 466 comune di Fortunago (1799 -1814). Fortunago...... 529 comune di Corbesate (1816 - 1859). Corbesate...... 467 comune di Fortunago (1815 -1859). Fortunago...... 530 comune di Cornale (sec. XIV - 1743). Cornale...... 468 comune di Fossarmato (sec. XIV - 1756). Fossarmato...... 531 comune di Cornale (1744 - 1798). Cornale...... 469 cancelliere...... 531 consiglio...... 469 consiglio...... 531 sindaci...... 469 console...... 531 comune di Cornale (1799 - 1814). Cornale...... 470 comune di Fossarmato (1757 - 1796). Fossarmato...... 532 comune di Cornale (1815 - 1859). Cornale...... 471 comune di Fossarmato (1797 - 1815). Fossarmato...... 533 comune di Corpi Santi di Pavia (sec. XIV - 1756). Corpi Santi di Pavia...... 472 comune di Fossarmato (1816 - 1859). Fossarmato...... 534 comune di Corpi Santi di Pavia (1757 - 1796). Corpi Santi di Pavia...... 473 comune di Frascarolo (sec. XIV - 1707). Frascarolo...... 535 comune di Corpi Santi di Pavia (1797 - 1815). Corpi Santi di Pavia...... 474 consiglieri (sec. XIV - 1707)...... 535 comune di Corpi Santi di Pavia (1816 - 1859). Corpi Santi di Pavia...... 475 consiglio...... 536 comune di Corteolona (sec. XIV - 1756). Corteolona...... 476 console...... 537 cancelliere...... 476 sindaco...... 535 consiglio...... 476 comune di Frascarolo (1708 - 1797). Frascarolo...... 538 deputato...... 476 consiglieri (1708 - 1797)...... 538 comune di Corteolona (1757 - 1796). Corteolona...... 477 comune di Frascarolo (1798 - 1814). Frascarolo...... 539 comune di Corteolona (1797 - 1815). Corteolona...... 478 comune di Frascarolo (1815 - 1859). Frascarolo...... 540 comune di Corteolona (1816 - 1859). Corteolona...... 479 comune di Gagliavola (sec. XIV - 1707). Gagliavola...... 541 comune di Corvino (sec. XIV - 1743). Corvino...... 481 comune di Gagliavola (1708 - 1797). Gagliavola...... 542 comune di Corvino (1744 - 1798). Corvino...... 482 comune di Gagliavola (1798 - 1814). Gagliavola...... 543 consiglio...... 482 comune di Gagliavola (1815 - 1859). Gagliavola...... 544 sindaci...... 482 comune di Gallia (sec. XIV - 1707). Gallia...... 545 comune di Corvino (1799 -1814). Corvino...... 483 comune di Gallia (1708 - 1797). Gallia...... 546 comune di Corvino (1815 -1859). Corvino...... 484 comune di Gallia (1798 - 1814). Gallia...... 547 comune di Cosnasco. Cosnasco...... 485 comune di Gambarana (sec. XIV - 1707). Gambarana...... 548 cancelliere...... 485 comune di Gambarana (1708 - 1797). Gambarana...... 549

379 Comun Mandelli comune di Gambarana (1798 - 1814). Gambarana...... 550 comune di Golferenzo (1799 -1814). Golferenzo...... 614 comune di Gambarana (1815 - 1859). Gambarana...... 551 comune di Golferenzo (1815 -1859). Golferenzo...... 615 comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). Gambolò...... 552 comune di Granzetta. Granzetta...... 616 consiglieri...... 552 comune di Gravellona (sec. XIV - 1743). Gravellona...... 617 consiglio (sec. XIV - 1743). cancelliere...... 554 comune di Gravellona (1744 - 1797). Gravellona...... 618 consiglio dei 12...... 552 comune di Gravellona (1798 - 1814). Gravellona...... 619 consiglio minore...... 552 comune di Gravellona (1815 - 1859). Gravellona...... 620 consoli (sec. XIV - 1743)...... 552 comune di Groppello (sec. XIV - 1707). Groppello...... 622 estimatori...... 552 cancelliere (sec. XIV - 1707)...... 622 sindaco e procuratore...... 552 comune di Groppello (1708 - 1797). Groppello...... 623 tesoriere...... 552 cancelliere (1708 - 1797)...... 623 comune di Gambolò (1744 - 1797). Gambolò...... 555 consiglio...... 624 comune di Gambolò (1798 - 1814). Gambolò...... 556 console...... 625 consiglio (1798 - 1814)...... 557 esattore...... 623 consoli (1798 - 1814)...... 556 giudice...... 626 comune di Gambolò (1815 - 1859). Gambolò...... 558 comune di Groppello (1798 - 1814). Groppello...... 627 comune di Garlasco (sec. XIV - 1707). Garlasco...... 561 comune di Groppello (1815 - 1859). Groppello...... 628 consiglio di provvisione...... 562 comune di Grumello (sec. XIV - 1707). Grumello...... 630 comune di Garlasco (1708 - 1797). Garlasco...... 563 comune di Grumello (1708 - 1797). Grumello...... 631 comune di Garlasco (1798 - 1814). Garlasco...... 564 comune di Grumello (1798 - 1814). Grumello...... 632 consiglio...... 565 consoli...... 564 comune di Grumello (1815 - 1859). Grumello...... 633 comune di Garlasco (1815 - 1859). Garlasco...... 566 comune di Gualdrasco (sec. XIV - 1756). Gualdrasco...... 634 comune di Garlassolo (sec. XIV - 1743). Garlassolo...... 569 cancelliere...... 634 consiglio...... 634 comune di Garlassolo (1744 - 1798). Garlassolo...... 570 console...... 634 consiglio...... 570 deputati...... 634 sindaci...... 570 comune di Gualdrasco (1757 - 1796). Gualdrasco...... 635 comune di Gattinera (sec. XIV - 1707). Gattinera...... 571 comune di Gualdrasco (1797 - 1815). Gualdrasco...... 636 comune di Gattinera (1708 - 1797). Gattinera...... 572 comune di Gattinera (1798 - 1814). Gattinera...... 573 comune di Gualdrasco (1816 - 1859). Gualdrasco...... 637 comune di Gattinera (1815 - 1859). Gattinera...... 574 comune di Gualterzano. Gualterzano...... 638 cancelliere...... 638 comune di Genzone (sec. XIV - 1756). Genzone...... 575 consiglio...... 638 cancelliere...... 575 console...... 638 consiglio...... 575 console...... 575 comune di Guardabiate. Guardabiate...... 639 deputati...... 575 comune di Guasta (sec. XIV - 1707). Guasta...... 640 comune di Genzone (1757 - 1796). Genzone...... 576 comune di Guasta (1708 - 1797). Guasta...... 641 comune di Genzone (1797 - 1815). Genzone...... 577 comune di Guasta (1798 - 1814). Guasta...... 642 comune di Genzone (1816 - 1859). Genzone...... 578 comune di Guasta (1815 - 1859). Guasta...... 643 comune di Gerenzago (sec. XIV - 1756). Gerenzago...... 579 comune di Guinzano (sec. XIV - 1756). Guinzano...... 644 cancelliere...... 579 cancelliere...... 644 consiglio...... 579 console...... 644 console...... 579 deputati...... 644 deputati...... 579 comune di Guinzano (1757 - 1796). Guinzano...... 645 comune di Gerenzago (1757 - 1796). Gerenzago...... 580 comune di Guinzano (1797 - 1815). Guinzano...... 646 comune di Gerenzago (1797 - 1815). Gerenzago...... 581 comune di Guinzano (1816 - 1859). Guinzano...... 647 comune di Gerenzago (1816 - 1859). Gerenzago...... 582 comune di Inverno (sec. XIV - 1756). Inverno...... 648 comune di Gerola (sec. XIV - 1743). Gerola...... 583 cancelliere...... 648 comune di Gerola (1801 - 1814). Gerola...... 585 consiglio...... 648 comune di Gerola (1815 - 1834). Gerola...... 586 console...... 648 comune di Gerola con Mezzana Bigli. Gerola...... 584 deputati...... 648 consiglio...... 584 comune di Inverno (1757 - 1796). Inverno...... 649 sindaci...... 584 comune di Inverno (1797 - 1815). Inverno...... 650 comune di Gerre Chiozzo (sec. XIV - 1707). Gerre Chiozzo...... 587 comune di Inverno (1816 - 1859). Inverno...... 651 comune di Gerre Chiozzo (1708 - 1797). Gerre Chiozzo...... 588 comune di Isola Sant’Antonio (sec. XIV - 1707). comune di Gerre Chiozzo (1798 - 1814). Gerre Chiozzo...... 589 Isola Sant’Antonio...... 652 comune di Gerre Chiozzo (1815 - 1859). Gerre Chiozzo...... 590 comune di Isola Sant’Antonio (1798 - 1814). Isola Sant’Antonio...... 653 comune di Giovenzano (sec. XIV - 1756). Giovenzano...... 591 cancelliere...... 591 comune di Isola Sant’Antonio (1815 - 1859). consiglio...... 591 Isola Sant’Antonio...... 654 console...... 591 comune di Lago de Porci (sec. XIV - 1743). Lago de Porci...... 655 deputati...... 591 comune di Lago de Porci (1744 -1798). Lago de Porci...... 656 comune di Giovenzano (1757 - 1796). Giovenzano...... 592 comune di Landriano (sec. XIV - 1756). Landriano...... 657 comune di Giovenzano (1797 - 1815). Giovenzano...... 593 cancelliere...... 657 comune di Giovenzano (1816 - 1859). Giovenzano...... 594 consiglio...... 657 console...... 657 comune di Giussago (sec. XIV - 1756). Giussago...... 595 cancelliere...... 595 sindaci...... 657 consiglio...... 595 comune di Landriano (1757 - 1796). Landriano...... 658 console...... 595 comune di Landriano (1797 - 1815). Landriano...... 659 deputati...... 595 comune di Landriano (1816 - 1859). Landriano...... 660 comune di Giussago (1757 - 1796). Giussago...... 596 comune di Langosco (sec. XIV - 1707). Langosco...... 661 comune di Giussago (1797 - 1815). Giussago...... 597 cancelliere...... 661 comune di Giussago (1816 - 1859). Giussago...... 598 consoli...... 661 comune di Gnignano (sec. XIV - 1756). Gnignano...... 599 comune di Langosco (1708 - 1797). Langosco...... 662 console...... 599 comune di Langosco (1798 - 1814). Langosco...... 663 comune di Gnignano (1757 - 1796). Gnignano...... 600 comune di Langosco (1815 - 1859). Langosco...... 664 comune di Gnignano (1797 - 1815). Gnignano...... 601 comune di Lardirago (sec. XIV - 1756). Lardirago...... 665 comune di Gnignano (1816 - 1859). Gnignano...... 602 consiglio...... 665 comune di Godiasco (sec. XIV - 1743). Godiasco...... 603 console...... 665 comune di Godiasco (1744 -1798). Godiasco...... 604 deputati...... 665 consiglio...... 604 comune di Lardirago (1757 - 1796). Lardirago...... 666 sindaci...... 604 comune di Lardirago (1797 - 1815). Lardirago...... 667 comune di Godiasco (1799 -1814). Godiasco...... 605 comune di Lardirago (1816 - 1859). Lardirago...... 668 comune di Godiasco (1815 -1859). Godiasco...... 606 comune di Libardi. Libardi...... 669 comune di Goido (sec. XIV - 1707). Goido...... 608 comune di Liconasco (sec. XIV - 1756). Liconasco...... 670 comune di Goido (1708 - 1797). Goido...... 609 consiglio...... 670 comune di Goido (1798 - 1814). Goido...... 610 console...... 670 comune di Goido (1815 - 1859). Goido...... 611 comune di Liconasco (1757 - 1796). Liconasco...... 671 comune di Golferenzo (sec. XIV - 1743). Golferenzo...... 612 comune di Liconasco (1797 - 1815). Liconasco...... 672 camparo...... 612 comune di Liconasco (1816 - 1859). Liconasco...... 673 consoli...... 612 comune di Limido (sec. XIV- 1707). Limido...... 674 comune di Golferenzo (1744 -1798). Golferenzo...... 613 comune di Limido (1708 - 1797). Limido...... 675 consiglio...... 613 comune di Limido (1798 - 1814). Limido...... 676 sindaci...... 613 comune di Limido (1815 - 1859). Limido...... 677

380 Comun Mandelli comune di Linarolo (sec. XIV - 1756). Linarolo...... 678 comune di Mezzana Bottarone (sec. XIV - 1743). Mezzana Bottarone...... 743 cancelliere...... 678 comune di Mezzana Bottarone (1744 -1798). Mezzana Bottarone...... 744 consiglio...... 678 consiglio...... 744 console...... 678 sindaci...... 744 deputato...... 678 comune di Mezzana Bottarone (1815 -1859). Mezzana Bottarone...... 745 comune di Linarolo (1757 - 1796). Linarolo...... 679 comune di Mezzana del Bellisomo (sec. XIV - 1707). comune di Linarolo (1797 - 1815). Linarolo...... 680 Mezzana del Bellisomo...... 746 comune di Linarolo (1816 - 1859). Linarolo...... 681 comune di Mezzana del Bellisomo (1708 - 1797). comune di Lirio (sec. XIV - 1743). Lirio...... 682 Mezzana del Bellisomo...... 747 comune di Lirio (1744 - 1798). Lirio...... 683 comune di Mezzana Rabattone (sec. XIV - 1707). Mezzana Rabattone...... 748 consiglio...... 683 comune di Mezzana Rabattone (1708 - 1797). Mezzana Rabattone...... 749 sindaci...... 683 comune di Mezzana Rabattone (1798 - 1814). Mezzana Rabattone...... 750 comune di Lirio (1799 -1814). Lirio...... 684 comune di Mezzana Rabattone (1815 - 1859). Mezzana Rabattone...... 751 comune di Lirio (1815 -1859). Lirio...... 685 comune di Mezzanino (sec. XIV - 1743). Mezzanino...... 752 comune di Lomello (sec. XIV - 1707). Lomello...... 689 console...... 752 comune di Lomello (1708 - 1797). Lomello...... 690 portinaro...... 752 cancelliere...... 691 comune di Mezzanino (1744 -1797). Mezzanino...... 753 consiglio...... 692 comune di Mezzanino (1799 -1814). Mezzanino...... 754 console...... 693 comune di Mezzanino (1815 -1859). Mezzanino...... 755 esattore...... 690 comune di Mezzano (sec. XIV - 1743). Mezzano...... 756 sindaco...... 690 comune di Mezzano (1744 - 1797). Mezzano...... 757 comune di Lomello (1798 - 1814). Lomello...... 694 comune di Mezzano (1798 - 1814). Mezzano...... 758 comune di Lomello (1815 - 1859). Lomello...... 695 comune di Mezzano (1815 - 1859). Mezzano...... 759 comune di Magherno (sec. XIV - 1756). Magherno...... 696 comune di Mezzano Parpanese (1757 - 1796). consiglio...... 696 Mezzano Parpanese...... 760 console...... 696 comune di Mezzano Parpanese (1797 - 1815). deputati...... 696 Mezzano Parpanese...... 761 comune di Magherno (1757 - 1796). Magherno...... 697 comune di Mezzano Parpanese (1816 - 1859). comune di Magherno (1797 - 1815). Magherno...... 698 Mezzano Parpanese...... 762 comune di Magherno (1816 - 1859). Magherno...... 699 comune di Mirabello (sec. XIV - 1756). Mirabello...... 763 comune di Mairano. Mairano...... 700 cancelliere...... 763 consiglio...... 700 consiglio...... 763 consoli...... 700 console...... 763 comune di Mandrino (sec. XIV - 1756). Mandrino...... 701 deputato...... 763 cancelliere...... 701 comune di Mirabello (1757 - 1796). Mirabello...... 764 consiglio...... 701 comune di Mirabello (1797 - 1815). Mirabello...... 765 console...... 701 comune di Mirabello (1816 - 1859). Mirabello...... 766 sindaco...... 701 comune di Miradolo (sec. XIV - 1756). Miradolo...... 767 comune di Mandrino (1757 - 1796). Mandrino...... 702 cancelliere...... 767 comune di Mandrino (1797 - 1815). Mandrino...... 703 consiglio...... 767 comune di Mandrino (1816 - 1859). Mandrino...... 704 console...... 767 comune di Mangialupo (sec. XIV - 1756). Mangialupo...... 705 deputati...... 767 console...... 705 comune di Miradolo (1757 - 1796). Miradolo...... 768 comune di Mangialupo (1757 - 1796). Mangialupo...... 706 comune di Miradolo (1797 - 1815). Miradolo...... 769 comune di Mangialupo (1797 - 1815). Mangialupo...... 707 comune di Miradolo (1816 - 1859). Miradolo...... 770 comune di Mangialupo (1816 - 1859). Mangialupo...... 708 comune di Misano (sec. XIV - 1756). Misano...... 771 comune di Marcignago (sec. XIV - 1756). Marcignago...... 709 cancelliere...... 771 cancelliere...... 709 consiglio...... 771 consiglio...... 709 console...... 771 console...... 709 sindaco...... 771 deputati...... 709 comune di Misano (1757 - 1796). Misano...... 772 comune di Marcignago (1757 - 1796). Marcignago...... 710 comune di Misano (1797 -1815). Misano...... 773 comune di Marcignago (1797 - 1815). Marcignago...... 711 comune di Misano (1816 - 1859). Misano...... 774 comune di Marcignago (1816 - 1859). Marcignago...... 712 comune di Moirago. Moirago...... 775 comune di Martinasca (sec. XIV - 1743). Martinasca...... 713 consiglio...... 775 comune di Martinasca (1744 - 1798). Martinasca...... 714 console...... 775 comune di Marza (sec. XIV - 1707). Marza...... 715 comune di Molinazzo (sec. XIV - 1756). Molinazzo...... 776 comune di Marza (1708 - 1797). Marza...... 716 cancelliere...... 776 console...... 776 comune di Marza (1798 - 1814). Marza...... 717 comune di Molinazzo (1797 - 1815). Molinazzo...... 777 comune di Marza (1815 - 1859). Marza...... 718 comune di Molinazzo (1816 - 1859). Molinazzo...... 778 comune di Marzano (sec. XIV - 1756). Marzano...... 719 cancelliere...... 719 comune di Molino de’ Perotti. Molino de’ Perotti...... 779 consiglio...... 719 cancelliere...... 779 console...... 719 consiglio...... 779 deputato...... 719 console...... 779 comune di Marzano (1757 - 1796). Marzano...... 720 comune di Molino Vecchio. Molino Vecchio...... 780 cancelliere...... 780 comune di Marzano (1797 - 1815). Marzano...... 721 console...... 780 comune di Marzano (1816 - 1859). Marzano...... 722 comune di Moncucco. Moncucco...... 781 comune di Marzo (sec. XIV - 1707). Marzo...... 723 comune di Mondondone (sec. XIII- 1743). Mondondone...... 782 comune di Marzo (1708 - 1797). Marzo...... 724 consiglio (sec. XIII - 1743)...... 783 comune di Marzo (1798 - 1814). Marzo...... 725 console...... 784 comune di Marzo (1815 - 1859). Marzo...... 726 podestà...... 785 comune di Medassino. Medassino...... 727 comune di Mondondone (1744 -1798). Mondondone...... 786 consiglio...... 727 consiglio (1744 -1798)...... 786 consoli...... 727 sindaci...... 786 comune di Mede (sec. XIV - 1707). Mede...... 729 comune di Mondondone (1799 -1814). Mondondone...... 787 comune di Mede (1708 - 1797). Mede...... 730 comune di Montalto (sec. XIV - 1743). Montalto...... 788 comune di Mede (1798 - 1814). Mede...... 731 camerari...... 788 consiglio...... 732 cassieri...... 788 consoli...... 731 consiglio di credenza...... 788 comune di Mede (1815 - 1859). Mede...... 733 console...... 788 comune di Menconico (sec. XIV - 1743). Menconico...... 735 fiscale...... 788 comune di Menconico (1744 -1798). Menconico...... 736 notaio...... 788 consiglio...... 736 portinaro...... 788 sindaci...... 736 comune di Montalto (1744 - 1798). Montalto...... 789 comune di Menconico (1799 - 1814). Menconico...... 737 consiglio...... 789 comune di Menconico (1815 -1859). Menconico...... 738 sindaci...... 789 comune di Mezzana Bigli (sec. XIV - 1748). Mezzana Bigli...... 739 comune di Montalto (1799 - 1814). Montalto...... 790 proconsole...... 739 comune di Montalto (1815 -1859). Montalto...... 791 sindaco...... 739 comune di Montarco. Montarco...... 793 comune di Mezzana Bigli (1749 - 1797). Mezzana Bigli...... 740 comune di Monte Bolognola (sec. XIV - 1756). Monte Bolognola...... 794 comune di Mezzana Bigli (1798 - 1814). Mezzana Bigli...... 741 console...... 794 comune di Mezzana Bigli (1815 - 1859). Mezzana Bigli...... 742 comune di Monte Bolognola (1757 - 1796). Monte Bolognola...... 795

381 Comun Mandelli comune di Monte Bolognola (1797 - 1815). Monte Bolognola...... 796 comune di Motta San Damiano (1757 - 1796). Motta San Damiano...... 860 comune di Monte Bolognola (1816 - 1859). Monte Bolognola...... 797 comune di Motta San Damiano (1797 - 1815). Motta San Damiano...... 861 comune di Monte Leone (sec. XIV - 1757). Monte Leone...... 798 comune di Motta San Damiano (1816 - 1859). Motta San Damiano...... 862 cancelliere...... 798 comune di Murisasco (sec. XIV - 1743). Murisasco...... 863 consiglio...... 798 comune di Murisasco (1744 - 1818). Murisasco...... 864 console...... 798 comune di Nazzano. Nazzano...... 865 deputati...... 798 comune di Nebbiolo. Nebbiolo...... 866 comune di Monte Leone (1758 - 1796). Monte Leone...... 799 comune di Nicorvo (sec. XIV - 1743). Nicorvo...... 867 comune di Monte Leone (1797 - 1815). Monte Leone...... 800 comune di Nicorvo (1744 - 1797). Nicorvo...... 868 comune di Monte Leone (1816 - 1859). Monte Leone...... 801 comune di Nicorvo (1798 - 1814). Nicorvo...... 869 comune di Montebello (sec. XIV - 1743). Montebello...... 802 comune di Nicorvo (1815 - 1859). Nicorvo...... 870 comune di Montebello (1744 -1798). Montebello...... 803 comune di Nivolto. Nivolto...... 871 consiglio...... 803 console...... 871 sindaci...... 803 comune di Noveto. Noveto...... 872 comune di Montebello (1799 -1814). Montebello...... 804 consiglio...... 872 comune di Montebello (1815 -1859). Montebello...... 805 console...... 872 comune di Montecalvo (sec. XIV - 1743). Montecalvo...... 806 deputati...... 872 comune di Montecalvo (1744 -1798). Montecalvo...... 807 comune di Occhio (1708 - 1797). Occhio...... 873 consiglio...... 807 comune di Occhio (1798 - 1814). Occhio...... 874 sindaci...... 807 comune di Occhio (1815 - 1859). Occhio...... 875 comune di Montecalvo (1799 -1814). Montecalvo...... 808 comune di Olevano (sec. XIV - 1707). Olevano...... 876 comune di Montecalvo (1815 -1859). Montecalvo...... 809 comune di Olevano (1708 - 1797). Olevano...... 877 comune di Montesano (sec. XIV - 1756). Montesano...... 810 comune di Olevano (1798 - 1814). Olevano...... 878 console...... 810 comune di Olevano (1815 - 1859). Olevano...... 879 comune di Montesano (1757 - 1796). Montesano...... 811 comune di Oliva (sec. XIV - 1743). Oliva...... 880 comune di Montesano (1797 - 1815). Montesano...... 812 consoli...... 880 comune di Montesano (1816 - 1859). Montesano...... 813 sindaco...... 880 comune di Montescano (sec. XIV - 1743). Montescano...... 814 comune di Oliva (1744 - 1797). Oliva...... 881 comune di Montescano (1744 - 1798). Montescano...... 815 comune di Oliva (1799 -1814). Oliva...... 882 consiglio...... 815 comune di Oliva (1815 -1859). Oliva...... 883 sindaci...... 815 comune di Oramala (sec. XIII - 1743). Oramala...... 885 comune di Montescano (1799 - 1814). Montescano...... 816 consoli...... 885 comune di Montescano (1815- 1859). Montescano...... 817 sindaco...... 885 comune di Montesegale (sec. XIV - 1743). Montesegale...... 818 comune di Oramala (1744 - 1798). Oramala...... 886 comune di Montesegale (1744 - 1798). Montesegale...... 819 comune di Oramala (1799 - 1814). Oramala...... 887 consiglio...... 819 comune di Origioso (sec. XIV - 1756). Origioso...... 888 sindaci...... 819 cancelliere...... 888 comune di Montesegale (1799 -1814). Montesegale...... 820 consiglio...... 888 comune di Montesegale (1815 -1859). Montesegale...... 821 console...... 888 comune di Monteveneroso (sec. XIV - 1743). Monteveneroso...... 822 comune di Origioso (1757 - 1796). Origioso...... 889 consiglio generale...... 822 comune di Origioso (1797 - 1815). Origioso...... 890 consoli...... 822 comune di Origioso (1816 - 1859). Origioso...... 891 comune di Monteveneroso (1744- 1798). Monteveneroso...... 823 comune di Ospedaletto. Ospedaletto...... 892 comune di Montevigo (sec. XIV - 1743). Montevigo...... 824 cancelliere...... 892 console...... 824 consiglio...... 892 comune di Montevigo (1744 - 1789). Montevigo...... 825 console...... 892 consiglieri...... 825 deputato...... 892 sindaco...... 825 comune di Ottobiano (sec. XIV - 1707). Ottobiano...... 893 comune di Monticelli. Monticelli...... 826 cancelliere...... 893 comune di Montù Beccaria (sec. XIV - 1743). Montù Beccaria...... 827 consoli (sec. XIV - 1707)...... 893 consoli (sec. XIV - 1743)...... 827 comune di Ottobiano (1708 - 1797). Ottobiano...... 894 fiscale...... 827 consoli (1708 - 1797)...... 894 comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). Montù Beccaria...... 828 comune di Ottobiano (1798 - 1814). Ottobiano...... 895 cancelliere...... 828 comune di Ottobiano (1815 - 1859). Ottobiano...... 896 consiglio generale...... 828 consoli (1744 -1798)...... 828 comune di Pairana (sec. XIV - 1756). Pairana...... 897 messo o fante...... 828 cancelliere...... 897 segretario...... 828 console...... 897 sindaco...... 828 deputati...... 897 comune di Montù Beccaria (1799 -1814). Montù Beccaria...... 829 comune di Pairana (1757 - 1796). Pairana...... 898 comune di Montù Beccaria (1815 -1859). Montù Beccaria...... 830 comune di Pairana (1797 - 1815). Pairana...... 899 comune di Montù Berchielli (sec. XIV - 1743). Montù Berchielli...... 832 comune di Pairana (1816 - 1859). Pairana...... 900 consoli...... 832 comune di Palestro (sec. XIV - 1743). Palestro...... 901 sindaco...... 832 consiglio ordinario dei 12...... 901 comune di Montù Berchielli (1744 - 1797). Montù Berchielli...... 833 consiglio ordinario dei dodici...... 901 comune di Montù Berchielli (1799 -1814). Montù Berchielli...... 834 comune di Palestro (1744 - 1797). Palestro...... 902 comune di Montù Berchielli (1815 -1859). Montù Berchielli...... 835 comune di Palestro (1798 - 1814). Palestro...... 903 comune di Montù de Gabbi (sec. XIV - 1743). Montù de Gabbi...... 836 comune di Palestro (1815 - 1859). Palestro...... 904 consoli...... 836 comune di Pancarana (sec. XIV - 1743). Pancarana...... 905 sindaco...... 836 console...... 905 comune di Montù de Gabbi (1744 - 1797). Montù de Gabbi...... 837 consoli...... 905 comune di Montù de Gabbi (1799 -1814). Montù de Gabbi...... 838 podestà...... 906 sindaco...... 905 comune di Montù de Gabbi (1815 -1859). Montù de Gabbi...... 839 comune di Pancarana (1744 - 1797). Pancarana...... 907 comune di Mormorola. Mormorola...... 840 comune di Pancarana (1799 -1814). Pancarana...... 908 comune di Mornico (sec. XIV - 1743). Mornico...... 841 consoli...... 841 comune di Pancarana (1815 -1859). Pancarana...... 909 sindaco...... 841 comune di Papiago (sec. XIV - 1756). Papiago...... 910 comune di Mornico (1744 -1797). Mornico...... 842 cancelliere...... 910 console...... 910 comune di Mornico (1799 -1814). Mornico...... 843 comune di Papiago (1757 - 1796). Papiago...... 911 comune di Mornico (1815 -1859). Mornico...... 844 comune di Mortara (sec. XIV - 1707). Mortara...... 846 comune di Papiago (1797 - 1815). Papiago...... 912 comune di Mortara (1708 - 1797). Mortara...... 847 comune di Papiago (1816 - 1859). Papiago...... 913 archivista...... 847 comune di Parasacco (sec. XIV - 1707). Parasacco...... 914 consigliere...... 847 comune di Parasacco (1708 - 1797). Parasacco...... 915 console...... 848 comune di Parasacco (1798 - 1814). Parasacco...... 916 sindaco...... 849 comune di Parasacco (1815 - 1859). Parasacco...... 917 comune di Mortara (1798 - 1814). Mortara...... 850 comune di Parona (sec. XIV - 1707). Parona...... 918 consiglio...... 851 comune di Parona (1708 - 1797). Parona...... 919 consoli...... 850 comune di Parona (1798 - 1814). Parona...... 920 comune di Mortara (1815 - 1859). Mortara...... 852 comune di Parona (1815 - 1859). Parona...... 921 comune di Motta San Damiano (sec. XIV - 1756). Motta San Damiano...... 859 comune di Parpanese (sec. XIV - 1743). Parpanese...... 922 cancelliere...... 859 confaloniere...... 922 consiglio...... 859 consoli (sec. XIV - 1743)...... 922 console...... 859 sindaco...... 922

382 Comun Mandelli comune di Parpanese (1744 - 1798). Parpanese...... 923 comune di Pizzale (1815 -1859). Pizzale...... 1004 consoli (1744 - 1798)...... 923 comune di Pizzocorno (sec. XIV - 1743). Pizzocorno...... 1005 comune di Parpanese (1799 - 1814). Parpanese...... 924 console...... 1005 comune di Parzano (sec. XIV - 1707). Parzano...... 925 consoli...... 1005 comune di Parzano (1708 - 1797). Parzano...... 926 sindaco...... 1005 comune di Parzano (1798 - 1814). Parzano...... 927 comune di Pizzocorno (1744 -1797). Pizzocorno...... 1006 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 928 comune di Pizzocorno (1799 -1814). Pizzocorno...... 1007 avvocati...... 929 comune di Pizzocorno (1815 -1859). Pizzocorno...... 1008 capitano del naviglio...... 930 comune di Ponte Carate (sec. XIV - 1756). Ponte Carate...... 1009 commissario...... 931 cancelliere...... 1009 consiglio generale...... 932 consiglio...... 1009 consiglio maggiore...... 933 console...... 1009 consoli di giustizia...... 934 deputato...... 1009 contradicenti...... 935 comune di Ponte Carate (1757 - 1796). Ponte Carate...... 1010 deputati all’ospitalità...... 936 comune di Ponte Carate (1797 - 1815). Ponte Carate...... 1011 deputati alla carmeria...... 937 comune di Ponte Carate (1816 - 1859). Ponte Carate...... 1012 deputati alla visita agerum...... 938 comune di Ponte Lungo (sec. XIV - 1756). Ponte Lungo...... 1013 deputati della sanità...... 939 consiglio...... 1013 deputato e notaio ai pegni...... 940 console...... 1013 estimatori...... 941 comune di Ponte Lungo (1757 - 1796). Ponte Lungo...... 1014 giudice delle strade...... 942 comune di Ponte Lungo (1797 - 1815). Ponte Lungo...... 1015 giudice delle vettovaglie...... 943 comune di Ponte Lungo (1816 - 1859). Ponte Lungo...... 1016 massarolo...... 944 oratore (sec. XIV - 1756)...... 945 comune di Porana (sec. XIV - 1743). Porana...... 1017 ragionato...... 946 consoli (sec. XIV - 1743)...... 1017 signori soprastanti le fortificazioni...... 947 sindaco...... 1017 sindacatori...... 948 comune di Porana (1744 -1797). Porana...... 1018 sindaci...... 949 consoli (1744 - 1797)...... 1018 sindaco...... 950 comune di Porana (1799 - 1814). Porana...... 1019 tesoriere...... 951 comune di Portalbera (sec. XIV - 1743). Portalbera...... 1020 tribunale di provvisione...... 952 consiglio...... 1020 comune di Pavia (1757 - 1796). Pavia...... 953 comune di Portalbera (1744 -1798). Portalbera...... 1021 camera del mercimonio...... 954 aggiunti...... 1021 congregazione dei prefetti...... 955 baricello...... 1021 congregazione generale degli estimati (1757 - 1796)...... 956 cancelliere...... 1021 congregazione militare...... 957 consoli...... 1021 deputati al patrimonio urbano...... 953 governatore o seppellitore...... 1021 oratore (1757 - 1796)...... 958 proconsole...... 1021 comune di Pavia (1797 -1815). Pavia...... 959 comune di Portalbera (1799 -1814). Portalbera...... 1022 comune di Pavia (1816 - 1859). Pavia...... 960 comune di Portalbera (1815 -1859). Portalbera...... 1023 comune di Pecorara (sec. XIV - 1743). Pecorara...... 964 comune di Portalberella. Portalberella...... 1024 console...... 964 comune di Prado (sec. XIV - 1756). Prado...... 1025 comune di Pecorara (1744 - 1818). Pecorara...... 965 comune di Prado (1757 - 1796). Prado...... 1026 comune di Pegazzera. Pegazzera...... 966 comune di Prado (1797 - 1815). Prado...... 1027 comune di Pietra de Giorgi (sec. XIV - 1743). Pietra de Giorgi...... 967 comune di Prado (1816 - 1859). Prado...... 1028 consoli...... 967 comune di Predalino (sec. XIV - 1743). Predalino...... 1029 sindaco...... 967 console...... 1029 comune di Pietra de Giorgi (1744 - 1797). Pietra de Giorgi...... 968 comune di Predalino (1744 - 1798). Predalino...... 1030 comune di Pietra de Giorgi (1799 -1814). Pietra de Giorgi...... 969 comune di Predemasco (sec. XIV - 1743). Predemasco...... 1031 comune di Pietra de Giorgi (1815 - 1859). Pietra de Giorgi...... 970 comune di Predemasco (1744 - 1797). Predemasco...... 1032 comune di Pietragavina. Pietra Gavina...... 971 comune di Predemasco (1798 - 1814). Predemasco...... 1033 comune di Pietragavina (1744 - 1798). Pietragavina...... 972 comune di Predemasco (1815 - 1859). Predemasco...... 1034 consoli...... 972 comune di Pregola (sec. XIV - 1743). Pregola...... 1035 sindaco...... 972 comune di Pregola (1744 -1798). Pregola...... 1036 comune di Pietragavina (1799 -1814). Pietragavina...... 973 comune di Pregola (1815 -1859). Pregola...... 1037 comune di Pietragavina (1815 -1859). Pietragavina...... 974 comune di Ragnera (sec. XIV - 1707). Ragnera...... 1038 comune di Pieve Albignola (sec. XIV - 1707). Pieve Albignola...... 975 comune di Ragnera (1708 - 1797). Ragnera...... 1039 comune di Pieve Albignola (1708 - 1797). Pieve Albignola...... 976 comune di Ragnera (1798 - 1814). Ragnera...... 1040 comune di Pieve Albignola (1798 - 1814). Pieve Albignola...... 977 comune di Rea (sec. XIV - 1743). Rea...... 1041 comune di Pieve Albignola (1815 - 1859). Pieve Albignola...... 978 consoli...... 1041 comune di Pieve del Cairo (sec. XIV - 1707). Pieve del Cairo...... 979 sindaco...... 1041 comune di Pieve del Cairo (1708 - 1797). Pieve del Cairo...... 980 comune di Rea (1744 - 1797). Rea...... 1042 comune di Pieve del Cairo (1798 - 1814). Pieve del Cairo...... 981 comune di Rea (1799 -1814). Rea...... 1043 comune di Pieve del Cairo (1815 - 1859). Pieve del Cairo...... 982 comune di Rea (1815 -1859). Rea...... 1044 comune di Pieve Porto Morone (sec. XIV - 1756). Pieve Porto Morone...... 984 comune di Reale (1708 - 1797). Reale...... 1045 cancelliere...... 984 comune di Reale (1798 - 1814). Reale...... 1046 consiglio...... 984 comune di Redavalle (sec. XIV - 1743). Redavalle...... 1047 console...... 984 console...... 1047 deputati...... 984 consoli...... 1047 comune di Pieve Porto Morone (1757 - 1796). Pieve Porto Morone...... 985 sindaco...... 1047 comune di Pieve Porto Morone (1797 - 1815). Pieve Porto Morone...... 986 comune di Redavalle (1744 -1797). Redavalle...... 1048 comune di Pieve Porto Morone (1816 - 1859). Pieve Porto Morone...... 987 comune di Redavalle (1799 -1814). Redavalle...... 1049 comune di Pinarolo (sec. XIV - 1743). Pinarolo...... 988 comune di Redavalle (1815 -1859). Redavalle...... 1050 comune di Pinarolo (1744 -1797). Pinarolo...... 989 comune di Regalia. Regalia...... 1051 comune di Pinarolo (1799 -1814). Pinarolo...... 990 comune di Retorbido (sec. XIV - 1743). Retorbido...... 1052 comune di Pinarolo (1815 -1859). Pinarolo...... 991 console...... 1052 comune di Pirocco. Pirocco...... 992 consoli...... 1052 comune di Pissarello (sec. XIV - 1756). Pissarello (Po)...... 993 sindaco...... 1052 comune di Pissarello (sec. XIV - 1756). Pissarello (Ticino)...... 996 comune di Retorbido (1744 -1797). Retorbido...... 1053 cancelliere...... 996 comune di Retorbido (1799 -1814). Retorbido...... 1054 consiglio...... 996 comune di Retorbido (1815 -1859). Retorbido...... 1055 console...... 996 comune di Rivanazzano (sec. XIV - 1743). Rivanazzano...... 1056 deputati...... 996 consoli...... 1056 comune di Pissarello (1757 - 1796). Pissarello (Po)...... 994 servitore del comune...... 1056 comune di Pissarello (1757 - 1796). Pissarello (Ticino)...... 997 sindaco...... 1056 comune di Pissarello (1797 - 1815). Pissarello (Po)...... 995 comune di Rivanazzano (1744 -1797). Rivanazzano...... 1057 comune di Pissarello (1797 - 1815). Pissarello (Ticino)...... 998 comune di Rivanazzano (1799 -1814). Rivanazzano...... 1058 comune di Pissarello (1816 - 1859). Pissarello (Ticino)...... 999 comune di Rivanazzano (1815 -1859). Rivanazzano...... 1059 comune di Piumesana. Piumesana...... 1000 comune di Rivoltella (sec. XIV - 1707). Rivoltella...... 1060 comune di Pizzale (sec. XIV - 1743). Pizzale...... 1001 comune di Rivoltella (1708 - 1797). Rivoltella...... 1061 consoli...... 1001 comune di Rivoltella (1798 - 1814). Rivoltella...... 1062 sindaco...... 1001 comune di Rivoltella (1815 - 1859). Rivoltella...... 1063 comune di Pizzale (1744 -1797). Pizzale...... 1002 comune di Robbio (sec. XIV - 1743). Robbio...... 1065 comune di Pizzale (1799 -1814). Pizzale...... 1003 cancelliere...... 1065

383 Comun Mandelli

consiglieri...... 1065 cancelliere...... 1129 consiglio (sec. XIV - 1743)...... 1066 consoli (sec. XIV - 1743)...... 1129 consoli (sec. XIV - 1743)...... 1065 sindaco...... 1129 sindaci...... 1065 comune di San Cipriano (1744 -1798). San Cipriano...... 1130 tesoriere...... 1065 consoli (1744 -1798)...... 1130 comune di Robbio (1744 - 1797). Robbio...... 1067 comune di San Cipriano (1799 -1814). San Cipriano...... 1131 comune di Robbio (1798 - 1814). Robbio...... 1068 comune di San Cipriano (1815 -1859). San Cipriano...... 1132 consiglio (1798 - 1814)...... 1069 comune di San Colombanino. San Colombanino...... 1133 consoli (1798 - 1814)...... 1068 console...... 1133 comune di Robbio (1815 - 1859). Robbio...... 1070 comune di San Damiano. San Damiano...... 1134 comune di Robecchino. Robecchino...... 1072 giusdicente...... 1134 console...... 1072 comune di San Damiano al colle (sec. XIV - 1743). San Damiano al colle. .. 1135 comune di Robecco (sec. XIV - 1743). Robecco...... 1073 comune di San Damiano al colle (1744 -1797). San Damiano al colle...... 1136 consoli...... 1073 comune di San Damiano al colle (1799 -1814). San Damiano al colle...... 1137 sindaco...... 1073 comune di San Damiano al colle (1815 - 1859). San Damiano al colle...... 1138 comune di Robecco (1744 - 1797). Robecco...... 1074 comune di San Fedele (sec. XIV - 1738). San Fedele...... 1139 comune di Robecco (1799 -1814). Robecco...... 1075 comune di San Fedele (1739 - 1797). San Fedele...... 1140 comune di Robecco (1815 -1859). Robecco...... 1076 comune di San Fedele (1798 - 1814). San Fedele...... 1141 comune di Rocca de Giorgi (sec. XIV - 1743). Rocca de Giorgi...... 1077 comune di San Fedele (1815 - 1859). San Fedele...... 1142 console...... 1077 comune di San Gaudenzio. San Gaudenzio...... 1143 consoli...... 1077 console...... 1143 sindaco...... 1077 comune di San Genesio (sec. XIV - 1756). San Genesio...... 1144 comune di Rocca de Giorgi (1744 - 1797). Rocca de Giorgi...... 1078 cancelliere...... 1144 comune di Rocca de Giorgi (1799 -1814). Rocca de Giorgi...... 1079 consiglio...... 1144 comune di Rocca de Giorgi (1815 -1859). Rocca de Giorgi...... 1080 console...... 1144 comune di Rocca Susella (sec. XIV - 1743). Rocca Susella...... 1081 deputato...... 1144 comune di Rocca Susella (1744 - 1797). Rocca Susella...... 1082 comune di San Genesio (1757 - 1796). San Genesio...... 1145 comune di Rocca Susella (1799 -1814). Rocca Susella...... 1083 comune di San Genesio (1797 - 1815). San Genesio...... 1146 comune di Rocca Susella (1815 -1859). Rocca Susella...... 1084 comune di San Genesio (1816 - 1859). San Genesio...... 1147 comune di Rognano (sec. XIV - 1756). Rognano...... 1085 comune di San Giorgio (1708 - 1797). San Giorgio...... 1149 cancelliere...... 1085 comune di San Giorgio (1798 - 1814). San Giorgio...... 1150 consiglio...... 1085 comune di San Giorgio (1815 - 1859). San Giorgio...... 1151 console...... 1085 comune di San Giorgio (sec. X IV - 1707). San Giorgio...... 1148 comune di Rognano (1757 - 1796). Rognano...... 1086 consiglio...... 1148 comune di Rognano (1797 - 1815). Rognano...... 1087 consoli...... 1148 comune di Rognano (1816 - 1859). Rognano...... 1088 comune di San Martino la Mandria (sec. XIV - 1707). comune di Romagnese (sec. XIV - 1743). Romagnese...... 1089 San Martino la Mandria...... 1153 comune di Romagnese (1744 -1797). Romagnese...... 1090 comune di San Martino la Mandria (1708 - 1797). comune di Romagnese (1799 -1814). Romagnese...... 1091 San Martino la Mandria...... 1154 comune di Romagnese (1815 -1859). Romagnese...... 1092 comune di San Martino la Mandria (1798 - 1814). comune di Roncaro (sec. XIV - 1756). Roncaro...... 1093 San Martino la Mandria...... 1155 cancelliere...... 1093 comune di San Martino Siccomario (sec. XIV - 1743). consiglio...... 1093 San Martino Siccomario...... 1156 console...... 1093 comune di San Martino Siccomario (1744 - 1797). deputato...... 1093 San Martino Siccomario...... 1157 comune di Roncaro (1757 - 1796). Roncaro...... 1094 comune di San Martino Siccomario (1798 - 1814). San Martino Siccomario...... 1158 comune di Roncaro (1797 - 1815). Roncaro...... 1095 comune di San Martino Siccomario (1815 - 1859). comune di Roncaro (1816 - 1859). Roncaro...... 1096 San Martino Siccomario...... 1159 comune di Ronchetto (sec. XIV - 1756). Ronchetto...... 1097 comune di San Nazaro del Bosco (sec. XIV - 1707). cancelliere...... 1097 San Nazaro del Bosco...... 1163 consiglio...... 1097 comune di San Nazaro del Bosco (1708 - 1797). San Nazaro del Bosco...... 1164 console...... 1097 comune di San Nazaro del Bosco (1798 - 1814). San Nazaro del Bosco...... 1165 deputato...... 1097 comune di San Nazaro del Bosco (1815 - 1859). San Nazaro del Bosco...... 1166 comune di Ronchetto (1816 - 1859). Ronchetto...... 1098 comune di San Paolo. San Paolo...... 1167 comune di Rosasco (sec. XIV - 1707). Rosasco...... 1099 comune di San Paolo Leria (sec. XIV - 1707). San Paolo Leria...... 1168 comune di Rosasco (1708 - 1797). Rosasco...... 1100 comune di San Paolo Leria (1708 - 1797). San Paolo Leria...... 1169 comune di Rosasco (1798 - 1814). Rosasco...... 1101 comune di San Paolo Leria (1798 - 1814). San Paolo Leria...... 1170 comune di Rosasco (1815 - 1859). Rosasco...... 1102 comune di San Paolo Leria (1815 - 1859). San Paolo Leria...... 1171 comune di Roventino (sec. XIV - 1707). Roventino...... 1103 comune di San Perone (sec. XIV - 1756). San Perone...... 1172 comune di Roventino (1708 - 1797). Roventino...... 1104 cancelliere...... 1172 comune di Roventino (1798 - 1814). Roventino...... 1105 consiglio...... 1172 comune di Roventino (1815 - 1859). Roventino...... 1106 console...... 1172 comune di Rovescala (sec. XIV - 1743). Rovescala...... 1107 deputati...... 1172 consoli...... 1107 comune di San Perone (1757 - 1796). San Perone...... 1173 sindaco...... 1107 comune di San Perone (1797 - 1815). San Perone...... 1174 comune di Rovescala (1744 -1797). Rovescala...... 1108 comune di San Perone (1816 - 1859). San Perone...... 1175 comune di Rovescala (1799 -1814). Rovescala...... 1109 comune di San Ponzo (sec. XIV - 1743). San Ponzo...... 1176 comune di Rovescala (1815 -1859). Rovescala...... 1110 comune di San Ponzo (1744 - 1798). San Ponzo...... 1177 comune di Ruino (sec. XIV - 1743). Ruino...... 1111 comune di San Ponzo (1799 - 1814). San Ponzo...... 1178 consoli...... 1111 comune di San Ponzo (1815 - 1859). San Ponzo...... 1179 sindaco...... 1111 comune di San Re (sec. XIV - 1743). San Re...... 1180 comune di Ruino (1744 -1798). Ruino...... 1112 console...... 1180 comune di Ruino (1799 - 1814). Ruino...... 1113 comune di San Re (1744 - 1798). San Re...... 1181 comune di Ruino (1815 -1859). Ruino...... 1114 comune di San Re (1799 -1818). San Re...... 1182 comune di Sabbione (sec. XIV - 1707). Sabbione...... 1115 comune di San Varese (sec. XIV - 1756). San Varese...... 1183 comune di Sabbione (1708 - 1797). Sabbione...... 1116 consiglio...... 1183 comune di Sabbione (1798 - 1814). Sabbione...... 1117 console...... 1183 comune di Sabbione (1815 - 1859). Sabbione...... 1118 delegati...... 1183 comune di Sagliano (sec. XIV - 1743). Sagliano...... 1119 podestà...... 1183 consoli...... 1119 comune di San Varese (1757 - 1796). San Varese...... 1184 sindaco...... 1119 comune di San Varese (1797 - 1815). San Varese...... 1185 comune di Sagliano (1744 -1797). Sagliano...... 1120 comune di San Varese (1816 - 1859). San Varese...... 1186 comune di Sagliano (1799 -1814). Sagliano...... 1121 comune di San Zeno e Foppa (sec. XIV - 1756). San Zeno e Foppa...... 1187 comune di Sagliano (1815 - 1859). Sagliano...... 1122 console...... 1187 comune di Sairano (sec. XIV - 1707). Sairano...... 1123 comune di San Zeno e Foppa (1757 - 1796). San Zeno e Foppa...... 1188 comune di Sairano (1708 - 1797). Sairano...... 1124 comune di San Zeno e Foppa (1797 - 1815). San Zeno e Foppa...... 1189 comune di Sairano (1798 - 1814). Sairano...... 1125 comune di San Zeno e Foppa (1816 - 1859). San Zeno e Foppa...... 1190 comune di Sairano (1815 - 1859). Sairano...... 1126 comune di San Zenone (sec. XIV - 1756). San Zenone...... 1191 comune di San Bartolomeo la Cusana (sec. XIV - 1707). cancelliere...... 1191 San Bartolomeo la Cusana...... 1127 consiglio...... 1191 comune di San Bartolomeo la Cusana (1708 - 1797). console...... 1191 San Bartolomeo la Cusana...... 1128 deputati...... 1191 comune di San Cipriano (sec. XIV - 1743). San Cipriano...... 1129 comune di San Zenone (1757 - 1796). San Zenone...... 1192

384 Comun Mandelli comune di San Zenone (1797 - 1815). San Zenone...... 1193 consoli (1798 - 1814)...... 1255 comune di San Zenone (1816 - 1859). San Zenone...... 1194 comune di Sartirana (1815 - 1859). Sartirana...... 1257 comune di Sannazzaro (sec. XIV - 1707). Sannazzaro...... 1196 comune di Scaldasole (sec. XIV - 1707). Scaldasole...... 1259 consiglio degli anziani...... 1196 comune di Scaldasole (1708 - 1797). Scaldasole...... 1260 consiglio dei nobili...... 1196 comune di Scaldasole (1798 - 1814). Scaldasole...... 1261 sindaci...... 1196 comune di Scaldasole (1815 - 1859). Scaldasole...... 1262 comune di Sannazzaro (1708 - 1797). Sannazzaro...... 1197 comune di Schivanoia (sec. XIV - 1707). Schivanoia...... 1263 cancelliere...... 1197 comune di Schivanoia (1708 - 1797). Schivanoia...... 1264 consiglio (1708 - 1797)...... 1197 comune di Schivanoia (1798 - 1814). Schivanoia...... 1265 esattore...... 1198 comune di Schivanoia (1815 - 1859). Schivanoia...... 1266 sindaci e deputati...... 1199 comune di Sedone (sec. XIV - 1707). Sedone...... 1267 comune di Sannazzaro (1798 - 1814). Sannazzaro...... 1200 comune di Sedone (1708 - 1797). Sedone...... 1268 consiglio (1798 - 1814)...... 1201 consoli...... 1200 comune di Sedone (1798 - 1814). Sedone...... 1269 comune di Sannazzaro (1815 - 1859). Sannazzaro...... 1202 comune di Sedone (1815 - 1859). Sedone...... 1270 consiglio (1816 - 1859)...... 1202 comune di Semiana (sec. XIV - 1707). Semiana...... 1271 comune di Sant’Albano (sec. XIV - 1743). Sant’Albano...... 1204 comune di Semiana (1708 - 1797). Semiana...... 1272 comune di Sant’Albano (1744 -1797). Sant’Albano...... 1205 consiglieri...... 1272 comune di Sant’Albano (1799 -1814). Sant’Albano...... 1206 consiglio...... 1273 consoli...... 1272 comune di Sant’Albano (1815 -1859). Sant’Albano...... 1207 sindaci...... 1272 comune di Sant’Alessandro (sec. XIV - 1707). Sant’Alessandro...... 1208 comune di Semiana (1798 - 1814). Semiana...... 1274 comune di Sant’Alessandro (1708 - 1797). Sant’Alessandro...... 1209 comune di Semiana (1815 - 1859). Semiana...... 1275 comune di Sant’Alessandro (1798 - 1814). Sant’Alessandro...... 1210 comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 comune di Sant’Alessandro (1815 - 1859). Sant’Alessandro...... 1211 camerario o esattore...... 1276 comune di Sant’Alessio (sec. XIV - 1756). Sant’Alessio...... 1212 camparo...... 1276 cancelliere...... 1212 cappellano della chiesa parrocchiale...... 1276 consiglio...... 1212 consiglio (sec. XVI - 1743)...... 1277 console...... 1212 console dei rumori...... 1276 comune di Sant’Alessio (1757 - 1796). Sant’Alessio...... 1213 estimatori...... 1276 comune di Sant’Alessio (1797 - 1815). Sant’Alessio...... 1214 maestro di scuola...... 1276 comune di Sant’Alessio (1816 - 1859). Sant’Alessio...... 1215 parroco della chiesa parrocchiale...... 1276 comune di Sant’Angelo (sec. XIV - 1707). Sant’Angelo...... 1216 porcaro...... 1276 comune di Sant’Angelo (1708 - 1797). Sant’Angelo...... 1217 rappresentante delegato alla Congregazione rurale del Principato...... 1276 comune di Sant’Angelo (1798 - 1814). Sant’Angelo...... 1218 sindaci...... 1276 comune di Sant’Angelo (1815 -1859). Sant’Angelo...... 1219 sotterratore...... 1276 comune di Sant’Eusebio (sec. XIII - 1743). Sant’Eusebio...... 1220 comune di Silvano (1744 - 1798). Silvano...... 1278 comune di Sant’Eusebio (1744 - 1798). Sant’Eusebio...... 1221 consiglio (1744 -1798)...... 1279 comune di Sant’Eusebio (1799 - 1814). Sant’Eusebio...... 1222 comune di Silvano (1799 -1814). Silvano...... 1280 comune di Santa Cristina (sec. XIV - 1756). comune di Silvano (1815 -1859). Silvano...... 1281 Santa Cristina...... 1223 comune di Siziano. Siziano...... 1283 consiglio...... 1223 comune di Sommo (sec. XIV - 1707). Sommo...... 1284 deputati...... 1223 consiglio...... 1284 comune di Santa Cristina (1757 - 1796). Santa Cristina...... 1224 console...... 1284 comune di Santa Cristina (1797 - 1815). Santa Cristina...... 1225 comune di Sommo (1708 - 1797). Sommo...... 1285 comune di Santa Cristina (1816 - 1859). Santa Cristina...... 1226 comune di Sommo (1798 - 1814). Sommo...... 1286 comune di Santa Giuletta (sec. XIV - 1743). Santa Giuletta...... 1227 comune di Sommo (1815 - 1859). Sommo...... 1287 cancelliere...... 1227 comune di Soncino (sec. XIV - 1756). Soncino...... 1288 consoli...... 1227 cancelliere...... 1288 comune di Santa Giuletta (1744 -1797). Santa Giuletta...... 1228 consiglio...... 1288 comune di Santa Giuletta (1799 -1814). Santa Giuletta...... 1229 console...... 1288 comune di Santa Giuletta (1815 -1859). Santa Giuletta...... 1230 deputati...... 1288 comune di Santa Margherita (sec. XIV - 1756). Santa Margherita...... 1232 podestà...... 1288 cancelliere...... 1232 comune di Soncino (1757 - 1796). Soncino...... 1289 consiglio...... 1232 comune di Soncino (1797 - 1815). Soncino...... 1290 console...... 1232 comune di Soncino (1816 - 1859). Soncino...... 1291 comune di Santa Margherita (1757- 1796). Santa Margherita...... 1233 comune di Soriasco (sec. XIV - 1743). Soriasco...... 1292 comune di Santa Margherita (1797 - 1815). Santa Margherita...... 1234 camparo...... 1292 comune di Santa Margherita (1816 - 1859). Santa Margherita...... 1235 console...... 1292 comune di Santa Margherita Staffora (sec. XIV - 1743). comune di Soriasco (1744 -1798). Soriasco...... 1293 Santa Margherita Staffora...... 1236 comune di Soriasco (1799 - 1814). Soriasco...... 1294 comune di Santa Margherita Staffora (1744 -1797). comune di Soriasco (1815 -1859). Soriasco...... 1295 Santa Margherita Staffora...... 1237 comune di Spariano (sec. XIV - 1743). Spariano...... 1297 comune di Santa Margherita Staffora (1799 -1814). comune di Spariano (1744 - 1798). Spariano...... 1298 Santa Margherita Staffora...... 1238 comune di Sparvara (sec. XIV - 1707). Sparvara...... 1299 comune di Santa Margherita Staffora (1815 - 1859). Santa Margherita Staffora...... 1239 comune di Sparvara (1708 - 1797). Sparvara...... 1300 comune di Santa Maria Bagnolo (sec. XIV - 1707). Santa Maria Bagnolo. .. 1240 comune di Sparvara (1798 - 1814). Sparvara...... 1301 comune di Santa Maria Bagnolo (1708 - 1797). Santa Maria Bagnolo...... 1241 comune di Sparvara (1815 - 1859). Sparvara...... 1302 comune di Santa Maria Bagnolo (1798 - 1814). Santa Maria Bagnolo...... 1242 comune di Spessa (sec. XIV - 1756). Spessa...... 1303 cancelliere...... 1303 comune di Santa Maria Bagnolo (1815 - 1859). Santa Maria Bagnolo...... 1243 consiglio...... 1303 comune di Santa Maria di Strada (sec. XIV -1743). Santa Maria di Strada. 1244 console...... 1303 comune di Santa Maria di Strada (1744 - 1797). Santa Maria di Strada...... 1245 comune di Spessa (1757 - 1796). Spessa...... 1304 comune di Santa Maria di Strada (1798 - 1814). Santa Maria di Strada...... 1246 comune di Spessa (1797 - 1815). Spessa...... 1305 comune di Santa Maria di Strada (1815 - 1859). Santa Maria di Strada...... 1247 comune di Spessa (1816 - 1859). Spessa...... 1306 comune di Santa Sofia (sec. XIV - 1756). Santa Sofia...... 1248 comune di Spessetta Balbiani (sec. XIV - 1756). Spessetta Balbiani...... 1307 cancelliere...... 1248 cancelliere...... 1307 consiglio...... 1248 console...... 1307 console...... 1248 deputato...... 1248 comune di Spessetta Balbiani (1757 - 1795). Spessetta Balbiani...... 1308 comune di Santa Sofia (1797 - 1815). Santa Sofia...... 1249 comune di Spessetta Balbiani (1797 - 1815). Spessetta Balbiani...... 1309 comune di Santa Sofia (1816 - 1859). Santa Sofia...... 1250 comune di Spessetta Balbiani (1816 - 1859). Spessetta Balbiani...... 1310 comune di Sarizzola. Sarizzola...... 1251 comune di Spirago (sec. XIV - 1756). Spirago...... 1311 console...... 1251 cancelliere...... 1311 comune di Sartirana (sec. XIV - 1707). Sartirana...... 1252 consiglio...... 1311 consoli (sec. XIV - 1707)...... 1252 console...... 1311 deputato...... 1311 comune di Sartirana (1708 - 1797). Sartirana...... 1253 cancelliere...... 1253 comune di Spirago (1757 - 1796). Spirago...... 1312 consiglieri...... 1253 comune di Spirago (1797 - 1815). Spirago...... 1313 consiglio (1708 - 1797)...... 1254 comune di Spirago (1816 - 1859). Spirago...... 1314 consoli (1708 - 1797)...... 1253 comune di Staghiglione (sec. XIV - 1743). Staghiglione...... 1315 giudice...... 1253 comune di Staghiglione (1744 -1797). Staghiglione...... 1316 sindaco...... 1253 comune di Staghiglione (1799 - 1814). Staghiglione...... 1317 comune di Sartirana (1798 - 1814). Sartirana...... 1255 comune di Staghiglione (1815 - 1859). Staghiglione...... 1318 consiglio (1798 - 1814)...... 1256 comune di Stefanago (sec. XIII - 1743). Stefanago...... 1319

385 Comun Mandelli

campari...... 1319 comune di Torre del Monte (sec. XIV - 1743). Torre del Monte...... 1380 consoli...... 1319 comune di Torre del Monte (1744 - 1797). Torre del Monte...... 1381 comune di Stefanago (1744 - 1798). Stefanago...... 1320 comune di Torre del Monte (1799 - 1814). Torre del Monte...... 1382 comune di Stradella (sec. XIII - 1743). Stradella...... 1321 comune di Torre del Monte (1815 -1859). Torre del Monte...... 1383 camparo...... 1322 comune di Torre Vecchia (sec. XIV - 1756). Torre Vecchia...... 1384 consiglio...... 1323 cancelliere...... 1384 consoli...... 1321 consiglio...... 1384 sindaco...... 1321 console...... 1384 comune di Stradella (1744 - 1798). Stradella...... 1324 deputati...... 1384 comune di Stradella (1799 - 1814). Stradella...... 1325 comune di Torre Vecchia (1757 - 1796). Torre Vecchia...... 1385 comune di Stradella (1815 -1859). Stradella...... 1326 comune di Torre Vecchia (1797 - 1815). Torre Vecchia...... 1386 comune di Strazzago. Strazzago...... 1329 comune di Torre Vecchia (1816 - 1859). Torre Vecchia...... 1387 cancelliere...... 1329 comune di Torriano (sec. XIV - 1756). Torriano...... 1388 console...... 1329 cancelliere...... 1388 deputato...... 1329 consiglio...... 1388 comune di Terno (sec. XIV - 1707). Terno...... 1330 console...... 1388 comune di Terno (1708 - 1797). Terno...... 1331 deputati...... 1388 comune di Terno (1798 - 1814). Terno...... 1332 comune di Torriano (1757 - 1796). Torriano...... 1389 comune di Terno (1815 - 1859). Terno...... 1333 comune di Torriano (1797 - 1815). Torriano...... 1390 comune di Terrasa (sec. XIV - 1707). Terrasa...... 1334 comune di Torriano (1816 - 1859). Torriano...... 1391 comune di Terrasa (1708 - 1797). Terrasa...... 1335 comune di Torricella (sec. XIV - 1743). Torricella...... 1392 comune di Terrasa (1798 - 1814). Terrasa...... 1336 console...... 1392 comune di Terrasa (1815 - 1859). Terrasa...... 1337 comune di Torricella (1744 - 1797). Torricella...... 1393 comune di Tirogno. Tirogno...... 1338 comune di Torricella (1799 -1814). Torricella...... 1394 cancelliere...... 1338 comune di Torricella (1815 -1859). Torricella...... 1395 consiglio...... 1338 comune di Torrino (sec. XIV - 1756). Torrino...... 1396 console...... 1338 cancelliere...... 1396 comune di Torradello (sec. XIV - 1756). Torradello...... 1339 consiglio...... 1396 cancelliere...... 1339 console...... 1396 consiglio...... 1339 deputati...... 1396 console...... 1339 comune di Torrino (1757 - 1796). Torrino...... 1397 deputati...... 1339 comune di Torrino (1797 - 1815). Torrino...... 1398 comune di Torradello (1757 - 1796). Torradello...... 1340 comune di Torrino (1816 - 1859). Torrino...... 1399 comune di Torradello (1797 - 1815). Torradello...... 1341 comune di Tortorolo (sec. XIV - 1707). Tortorolo...... 1400 comune di Torradello (1816 - 1859). Torradello...... 1342 comune di Tortorolo (1708 - 1797). Tortorolo...... 1401 comune di Torrazza (sec. XIV - 1707). Torrazza...... 1343 comune di Tortorolo (1798 - 1814). Tortorolo...... 1402 comune di Torrazza (1708 - 1797). Torrazza...... 1344 comune di Travedo (sec. XIV - 1738). Travedo...... 1403 comune di Torrazza (1798 - 1814). Torrazza...... 1345 comune di Travedo (1739 - 1797). Travedo...... 1404 comune di Torrazza (1815 - 1859). Torrazza...... 1346 comune di Travedo (1798 - 1814). Travedo...... 1405 comune di Torrazza Coste (sec. XIV - 1743). comune di Travedo (1815 - 1859). Travedo...... 1406 Torrazza Coste...... 1347 comune di Trivolzio (sec. XIV - 1756). Trivolzio...... 1407 comune di Torrazza Coste (1744 - 1798). Torrazza Coste...... 1348 cancelliere...... 1407 comune di Torrazza Coste (1799 -1814). Torrazza Coste...... 1349 consiglio...... 1407 comune di Torrazza Coste (1815 -1859). Torrazza Coste...... 1350 console...... 1407 comune di Torre Beretti. Torre Berretti...... 1352 deputati...... 1407 comune di Torre Berretti (sec. XIV - 1707). comune di Trivolzio (1757 - 1796). Trivolzio...... 1408 Torre Berretti...... 1351 comune di Trivolzio (1797 - 1815). Trivolzio...... 1409 comune di Torre Berretti (1798 - 1814). Torre Berretti...... 1353 comune di Trivolzio (1816 - 1859). Trivolzio...... 1410 comune di Torre Berretti (1815 - 1859). Torre Berretti...... 1354 comune di Trognano (sec. XIV - 1756). Trognano...... 1411 comune di Torre Bianca. Torre Bianca...... 1355 cancelliere...... 1411 console...... 1355 consiglio...... 1411 console...... 1411 comune di Torre d’Albera (sec. XIV - 1743). Torre d’Albera...... 1356 comune di Trognano (1757 - 1796). Trognano...... 1412 comune di Torre d’Albera (1744 - 1789). Torre d’Albera...... 1357 comune di Trognano (1797 - 1815). Trognano...... 1413 comune di Torre d’Albera (1799 - 1817). Torre d’Albera...... 1358 comune di Trognano (1816 -1859). Trognano...... 1414 comune di Torre d’Arese (sec. XIV - 1756). Torre d’Arese...... 1359 comune di Trovo (sec. XIV - 1756). Trovo...... 1415 consiglio...... 1359 cancelliere...... 1415 console...... 1359 consiglio...... 1415 console...... 1415 comune di Torre d’Arese (1757 - 1796). Torre d’Arese...... 1360 deputati...... 1415 comune di Torre d’Arese (1797 - 1815). Torre d’Arese...... 1361 comune di Trovo (1757 - 1796). Trovo...... 1416 comune di Torre d’Arese (1816 - 1859). Torre d’Arese...... 1362 comune di Trovo (1797 - 1815). Trovo...... 1417 comune di Torre d’Astari. Torre d’Astari...... 1363 comune di Trovo (1816 - 1859). Trovo...... 1418 cancelliere...... 1363 comune di Trumello (sec. XIV - 1707). Trumello...... 1419 consiglio...... 1363 cancelliere...... 1420 console...... 1363 comune di Trumello (1708 - 1797). Trumello...... 1421 comune di Torre d’Isola (sec. XIV - 1756). Torre d’Isola...... 1364 consiglieri...... 1421 cancelliere...... 1364 consiglio...... 1422 consiglio...... 1364 consoli...... 1421 console...... 1364 esattori...... 1421 deputati...... 1364 comune di Trumello (1798 - 1814). Trumello...... 1423 comune di Torre d’Isola (1757 - 1796). Torre d’Isola...... 1365 comune di Trumello (1815 - 1859). Trumello...... 1424 comune di Torre d’Isola (1797 - 1815). Torre d’Isola...... 1366 comune di Turago Bordone (sec. XIV - 1756). Turago Bordone...... 1425 comune di Torre d’Isola (1816 - 1859). Torre d’Isola...... 1367 consiglio...... 1425 comune di Torre de’ Negri (sec. XIV - 1756). Torre de’ Negri...... 1368 console...... 1425 cancelliere...... 1368 deputati...... 1425 consiglio...... 1368 comune di Turago Bordone (1757 - 1796). Turago Bordone...... 1426 console...... 1368 comune di Turago Bordone (1797 - 1815). Turago Bordone...... 1427 deputati...... 1368 comune di Turago Bordone (1816 - 1859). Turago Bordone...... 1428 comune di Torre de’ Negri (1757 - 1796). Torre de’ Negri...... 1369 comune di Uomini del Trono. Uomini del Trono...... 1429 comune di Torre de’ Negri (1797 - 1815). Torre de’ Negri...... 1370 console...... 1429 comune di Torre de’ Negri (1816 - 1859). Torre de’ Negri...... 1371 comune di Vaccarizza (sec. XIV - 1756). Vaccarizza...... 1430 comune di Torre de’ Torti (sec. XIV - 1738). Torre de’ Torti...... 1372 cancelliere...... 1430 comune di Torre de’ Torti (1739 - 1797). Torre de’ Torti...... 1373 consiglio...... 1430 comune di Torre de’ Torti (1798 - 1814). Torre de’ Torti...... 1374 console...... 1430 comune di Torre de’ Torti (1815 - 1859). Torre de’ Torti...... 1375 deputato...... 1430 comune di Torre del Mangano (sec. XIV - 1756). Torre del Mangano...... 1376 comune di Vaccarizza (1757 - 1796). Vaccarizza...... 1431 cancelliere...... 1376 comune di Vaccarizza (1797 - 1815). Vaccarizza...... 1432 consiglio...... 1376 comune di Vaccarizza (1816 - 1859). Vaccarizza...... 1433 console...... 1376 comune di Vairano (sec. XIV - 1756). Vairano...... 1434 deputato...... 1376 cancelliere...... 1434 comune di Torre del Mangano (1757 - 1796). Torre del Mangano...... 1377 consiglio...... 1434 comune di Torre del Mangano (1797 - 1815). Torre del Mangano...... 1378 console...... 1434 comune di Torre del Mangano (1816 - 1859). Torre del Mangano...... 1379 deputato...... 1434

386 Comun Mandelli comune di Vairano (1757 - 1796). Vairano...... 1435 tesoriere...... 1504 comune di Vairano (1797 - 1815). Vairano...... 1436 trombettieri...... 1504 comune di Vairano (1816 - 1859). Vairano...... 1437 comune di Vigevano (1744 - 1797). Vigevano...... 1515 comune di Val di Nizza (sec. XIV - 1743). Val di Nizza...... 1438 comune di Vigevano (1798 - 1814). Vigevano...... 1516 comune di Val di Nizza (1744 -1797). Val di Nizza...... 1439 consiglio...... 1517 comune di Val di Nizza (1799 -1814). Val di Nizza...... 1440 consoli (1798 - 1814)...... 1516 comune di Val di Nizza (1815 -1859). Val di Nizza...... 1441 comune di Vigevano (1815 - 1859). Vigevano...... 1518 comune di Valbona (sec. XVI - 1743). Valbona...... 1442 comune di Vignarello (sec. XIV - 1707). Vignarello...... 1526 comune di Valbona (1744 - 1797). Valbona...... 1443 comune di Vignarello (1798 - 1814). Vignarello...... 1527 comune di Valbona (1798 - 1814). Valbona...... 1444 comune di Vigonzone (sec. XIV - 1756). Vigonzone...... 1528 comune di Valbona (1815 - 1859). Valbona...... 1445 cancelliere...... 1528 comune di Valeggio (sec. XIV - 1707). Valeggio...... 1446 console...... 1528 comune di Valeggio (1708 - 1797). Valeggio...... 1447 comune di Vigonzone (1757 - 1796). Vigonzone...... 1529 comune di Valeggio (1798 - 1814). Valeggio...... 1448 comune di Vigonzone (1797 - 1815). Vigonzone...... 1530 comune di Valeggio (1815 - 1859). Valeggio...... 1449 comune di Vigonzone (1816 - 1859). Vigonzone...... 1531 comune di Valle (sec. XIV - 1707). Valle...... 1450 comune di Villabiscossi (sec. XIV - 1707). Villabiscossi...... 1532 comune di Valle (1708 - 1797). Valle...... 1451 comune di Villabiscossi (1708 - 1797). Villabiscossi...... 1533 comune di Valle (1798 - 1814). Valle...... 1452 comune di Villabiscossi (1798 - 1814). Villabiscossi...... 1534 comune di Valle (1815 - 1859). Valle...... 1453 comune di Villabiscossi (1815 - 1859). Villabiscossi...... 1535 comune di Valle Salimbene (sec. XIV - 1756). Valle Salimbene...... 1455 comune di Villalunga (sec. XIV - 1756). Villalunga...... 1536 cancelliere...... 1455 cancelliere...... 1536 consiglio...... 1455 consiglio...... 1536 console...... 1455 console...... 1536 comune di Valle Salimbene (1757 - 1796). Valle Salimbene...... 1456 comune di Villalunga (1757 - 1796). Villalunga...... 1537 comune di Valle Salimbene (1797 - 1815). Valle Salimbene...... 1457 comune di Villalunga (1797 - 1815). Villalunga...... 1538 comune di Valle Salimbene (1816 - 1859). Valle Salimbene...... 1458 comune di Villalunga (1816 - 1859). Villalunga...... 1539 comune di Valverde (sec. XIV - 1743). Valverde...... 1459 comune di Villanova (sec. XIV - 1707). Villanova...... 1540 comune di Valverde (1744 -1798). Valverde...... 1460 comune di Villanova (1798 - 1814). Villanova...... 1541 comune di Valverde (1799 -1814). Valverde...... 1461 comune di Villanova (1815 - 1859). Villanova...... 1542 comune di Valverde (1815 -1859). Valverde...... 1462 comune di Villanova d’Ardenghi (sec. XIV - 1707). Villanova d’Ardenghi...... 1543 comune di Varzi (sec. XIII - 1743). Varzi...... 1464 comune di Villanova d’Ardenghi (1708 - 1797). consoli...... 1465 Villanova d’Ardenghi...... 1544 comune di Varzi (1744 -1798). Varzi...... 1466 comune di Villanova d’Ardenghi (1798 - 1814). consiglio...... 1466 Villanova d’Ardenghi...... 1545 sindaci...... 1466 comune di Villanova d’Ardenghi (1815 - 1859). comune di Varzi (1799 -1814). Varzi...... 1467 Villanova d’Ardenghi...... 1546 comune di Varzi (1815 -1859). Varzi...... 1468 comune di Villanova de’ Beretti. Villanova de’ Beretti...... 1547 comune di Vellezzo (sec. XIV - 1756). Vellezzo...... 1474 consiglio...... 1547 cancelliere...... 1474 console...... 1547 consiglio...... 1474 deputati...... 1547 console...... 1474 comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). Villanterio...... 1548 deputati...... 1474 cancelliere...... 1548 comune di Vellezzo (1757 - 1796). Vellezzo...... 1475 consiglieri...... 1548 comune di Vellezzo (1797 - 1815). Vellezzo...... 1476 consiglio...... 1548 comune di Vellezzo (1816 - 1859). Vellezzo...... 1477 consiglio particolare...... 1548 comune di Venesia (sec. XIV - 1743). Venesia...... 1478 console...... 1548 console...... 1478 deputati...... 1548 comune di Venesia (1744 - 1798). Venesia...... 1479 estimati...... 1548 comune di Verretto (sec. XIV - 1743). Verretto...... 1480 probi viri...... 1548 consoli...... 1481 comune di Villanterio (1757 - 1796). Villanterio...... 1549 comune di Verretto (1744 - 1798). Verretto...... 1482 comune di Villanterio (1797 - 1815). Villanterio...... 1550 comune di Verretto (1799 - 1814). Verretto...... 1483 comune di Villanterio (1816 - 1859). Villanterio...... 1551 comune di Verretto (1815 -1859). Verretto...... 1484 comune di Villarasca (sec. XIV - 1756). Villarasca...... 1552 comune di Verrua (sec. XIV - 1743). Verrua...... 1485 cancelliere...... 1552 consiglio...... 1485 consiglio...... 1552 sindaci...... 1485 console...... 1552 comune di Verrua (1744 -1798). Verrua...... 1486 comune di Villarasca (1757 - 1796). Villarasca...... 1553 comune di Verrua (1799 -1814). Verrua...... 1487 comune di Villarasca (1797 - 1815). Villarasca...... 1554 comune di Verrua (1815 -1859). Verrua...... 1488 comune di Villarasca (1816 - 1859). Villarasca...... 1555 comune di Vescovera (sec. XIII - 1743). Vescovera...... 1489 comune di Villareggio (sec. XIV - 1756). Villareggio...... 1556 comune di Vescovera (1744 - 1798). Vescovera...... 1490 cancelliere...... 1556 comune di Vialone (sec. XIV - 1756). Vialone...... 1491 consiglio...... 1556 deputato...... 1556 comune di Vialone (1816 -1859). Vialone...... 1492 comune di Villareggio (1757 - 1796). Villareggio...... 1557 comune di Vidigulfo (sec. XIV - 1713). Vidigulfo...... 1493 comune di Villareggio (1797 - 1815). Villareggio...... 1558 comune di Vidigulfo (1714 - 1796). Vidigulfo...... 1494 comune di Villareggio (1816 - 1859). Villareggio...... 1559 comune di Vidigulfo (1797 - 1815). Vidigulfo...... 1495 comune di Vimanone (sec. XIV - 1756). Vimanone...... 1560 comune di Vidigulfo (1816 -1859). Vidigulfo...... 1496 cancelliere...... 1560 comune di Vigalfo (sec. XIV - 1756). Vigalfo...... 1497 consiglio generale...... 1560 cancelliere...... 1497 console...... 1560 consiglio...... 1497 comune di Vimanone (1757 - 1796). Vimanone...... 1561 console...... 1497 deputato...... 1497 comune di Vimanone (1797 - 1815). Vimanone...... 1562 comune di Vigalfo (1757 - 1796). Vigalfo...... 1498 comune di Vimanone (1816 - 1859). Vimanone...... 1563 comune di Vigalfo (1797 - 1815). Vigalfo...... 1499 comune di Vinzaglio (sec. XIV - 1743). Vinzaglio...... 1564 comune di Vigalfo (1816 - 1859). Vigalfo...... 1500 comune di Vinzaglio (1744 - 1797). Vinzaglio...... 1565 comune di Vigalone (sec. XIV - 1743). Vigalone...... 1501 comune di Vinzaglio (1798 - 1814). Vinzaglio...... 1566 consiglio...... 1501 comune di Vinzaglio (1815 - 1859). Vinzaglio...... 1567 consoli...... 1501 comune di Vistarino (sec. XIV - 1756). Vistarino...... 1568 comune di Vigalone (1744 - 1770). Vigalone...... 1502 cancelliere...... 1568 consiglio...... 1568 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1504 console...... 1568 cancellieri...... 1505 consiglio dei 12 di provvisione...... 1506 comune di Vistarino (1757 - 1796). Vistarino...... 1569 consiglio di credenza...... 1504 comune di Vistarino (1797 - 1815). Vistarino...... 1570 consiglio generale. luogotenente del governatore...... 1508 comune di Vistarino (1816 - 1859). Vistarino...... 1571 consoli (sec. XII - 1743)...... 1504 comune di Vivente (sec. XIV - 1756). Vivente...... 1572 estimatori...... 1509 cancelliere...... 1572 giudice delle strade...... 1510 consiglio...... 1572 giudice delle vettovaglie...... 1511 console...... 1572 podestà...... 1512 comune di Vivente (1757 - 1796). Vivente...... 1573 ragionieri...... 1504 comune di Vivente (1797 - 1815). Vivente...... 1574 riformatori dell’estimo...... 1513 comune di Vivente (1816 - 1859). Vivente...... 1575 servitori o messi...... 1504 comune di Voghera (sec. XIII - 1743). Voghera...... 1578 sindaci...... 1514 archivista...... 1579

387 Confienza

camerario...... 1580 consiglieri (1708 - 1797). comune di Frascarolo (1708 - 1797). Frascarolo...... 538 consiglio generale...... 1578 consiglieri. comune di Sartirana (1708 - 1797). Sartirana...... 1253 podestaria di campagna. campari...... 1581 consiglieri. comune di Semiana (1708 - 1797). Semiana...... 1272 podestaria di campagna. podestà di campagna...... 1581 consiglieri. comune di Trumello (1708 - 1797). Trumello...... 1421 sindaco...... 1582 consiglieri. comune di Arena (1744 - 1798). Arena...... 25 comune di Voghera (1744 -1798). Voghera...... 1583 consiglieri. comune di Montevigo (1744 - 1789). Montevigo...... 825 comune di Voghera (1799 -1814). Voghera...... 1584 consiglio. comune di Arena (sec. XIII - 1743). Arena...... 24 comune di Voghera (1815 -1859). Voghera...... 1585 consiglio. comune di Cagnano. Cagnano...... 187 comune di Volpara (sec. XIV - 1743). Volpara...... 1602 consiglio. comune di Medassino. Medassino...... 727 consoli (sec. XIV - 1743)...... 1602 consiglio (sec. XIII - 1743). comune di Mondondone (sec. XIII- 1743). comune di Volpara (1744 - 1798). Volpara...... 1603 Mondondone...... 783 consoli (1744 -1798)...... 1603 consiglio. comune di Argine (sec. XIV - 1743). Argine...... 28 sindaco...... 1603 consiglio. comune di Badia (sec. XIV - 1756). Badia...... 38 comune di Volpara (1799 -1814). Volpara...... 1604 consiglio (sec. XIV - 1743). comune di Barbianello (sec. XIV - 1743). comune di Volpara (1815 -1859). Volpara...... 1605 Barbianello...... 47 comune di Zavattarello (sec. XIV - 1743). Zavattarello...... 1606 consiglio (sec. XIV - 1743). comune di Barisonzo (sec. XIV - 1743). consiglio...... 1607 Barisonzo...... 52 comune di Zavattarello (1744 - 1798). Zavattarello...... 1608 consiglio. comune di Barona (sec. XIV - 1756). Barona...... 55 consoli...... 1608 consiglio. comune di Bascapè (sec. XIV - 1756). Bascapè...... 59 sindaco...... 1608 consiglio. comune di Baselica Bologna (sec. XIV - 1756). Baselica Bologna. .... 66 comune di Zavattarello (1799 -1814). Zavattarello...... 1609 consiglio. comune di Battuda (sec. XIV - 1756). Battuda...... 83 comune di Zavattarello (1815 -1859). Zavattarello...... 1610 consiglio. comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). Belgioioso...... 88 comune di Zeccone (sec. XIV - 1756). Zeccone...... 1613 consiglio. comune di Bereguardo (sec. XIV - 1756). Bereguardo...... 97 cancelliere...... 1613 consiglio. comune di Bissone (sec. XIV - 1756). Bissone...... 104 consiglio...... 1613 consiglio. comune di Borgarello (sec. XIV - 1756). Borgarello...... 117 console...... 1613 consiglio. comune di Bornasco (sec. XIV - 1756). Bornasco...... 141 deputati...... 1613 consiglio. comune di Ca de Levrieri. Ca de Levrieri...... 178 comune di Zeccone (1757 - 1796). Zeccone...... 1614 consiglio. comune di Ca de Tedioli (sec. XIV - 1756). Ca de Tedioli...... 179 comune di Zeccone (1797 - 1815). Zeccone...... 1615 consiglio. comune di Ca della Terra (sec. XIV - 1756). comune di Zeccone (1816 - 1859). Zeccone...... 1616 Ca della Terra...... 183 comune di Zelata (sec. XIV - 1756). Zelata...... 1617 consiglio. comune di Campo Morto (sec. XIV - 1757). Campo Morto...... 212 cancelliere...... 1617 consiglio. comune di Campo Rinaldo (sec. XIV - 1756). Campo Rinaldo...... 216 consiglio...... 1617 consiglio. comune di Carpignago (sec. XIV - 1756). Carpignago...... 252 console...... 1617 consiglio. comune di Casatico (sec. XIV - 1756). Casatico...... 261 deputati...... 1617 consiglio. comune di Caselle. Caselle...... 304 comune di Zelata (1757 - 1796). Zelata...... 1618 consiglio. comune di Casone del Mezzano. Casone del Mezzano...... 305 comune di Zelata (1797 - 1815). Zelata...... 1619 consiglio. comune di Casorate (sec. XIV - 1756). Casorate...... 307 comune di Zelata (1816 - 1859). Zelata...... 1620 camparo...... 308 comune di Zeme (sec. XIV - 1644). Zeme...... 1621 correrius...... 309 comune di Zeme (1708 - 1797). Zeme...... 1622 tesoriere...... 310 comune di Zeme (1798 - 1814). Zeme...... 1623 consiglio. comune di Cassina Broglio. Cassina Broglio...... 317 comune di Zeme (1815 - 1859). Zeme...... 1624 consiglio. comune di Cassina de’ Mensi. Cassina de’ Mensi...... 318 comune di Zenevredo (sec. XIV - 1743). Zenevredo...... 1625 consiglio. comune di Cassina del Mezzano. Cassina del Mezzano...... 319 comune di Zenevredo (1744 - 1798). Zenevredo...... 1626 consiglio. comune di Cassina Maggiore. Cassina Maggiore...... 320 consoli...... 1626 consiglio. comune di Cassina Tentori. Cassina Tentori...... 323 sindaco...... 1626 consiglio. comune di Cassina Trebigliana. Cassina Trebigliana...... 324 comune di Zenevredo (1799 -1814). Zenevredo...... 1627 consiglio. comune di Cassine Calderari (sec. XIV - 1756). comune di Zenevredo (1815 -1859). Zenevredo...... 1628 Cassine Calderari...... 325 comune di Zerbo (1757 - 1796). Zerbo...... 1629 consiglio. comune di Cassine Sirigari (sec. XIV - 1756). comune di Zerbo (1797 - 1815). Zerbo...... 1630 Cassine Sirigari...... 329 comune di Zerbo (1816 -1859). Zerbo...... 1631 consiglio (sec. XIV - 1743). comune di Casteggio (sec. XIV - 1743). comune di Zerbolò (sec. XIV - 1707). Zerbolò...... 1632 Casteggio...... 354 comune di Zerbolò (1708 - 1797). Zerbolò...... 1633 consiglio. comune di Cavagnera (sec. XIV - 1756). Cavagnera...... 389 comune di Zerbolò (1798 - 1814). Zerbolò...... 1634 consiglio (sec. XIV - 1743). comune di Cecima (sec. XII - 1743). Cecima...... 394 comune di Zerbolò (1815 - 1859). Zerbolò...... 1635 consiglio. comune di Ceranova (sec. XIV - 1756). Ceranova...... 407 comune di Zibido al Lambro (sec. XIV - 1756). Zibido al Lambro...... 1636 consiglio. comune di Chignolo (sec. XIV - 1756). Chignolo...... 424 consiglio...... 1636 consiglio. comune di Copiano (sec. XIV - 1756). Copiano...... 454 console...... 1636 consiglio. comune di Corbesate (sec. XIV - 1756). Corbesate...... 464 sindaco...... 1636 consiglio. comune di Corteolona (sec. XIV - 1756). Corteolona...... 476 comune di Zibido al Lambro (1757 - 1796). Zibido al Lambro...... 1637 consiglio. comune di Cosnasco. Cosnasco...... 485 comune di Zibido al Lambro (1797 - 1815). Zibido al Lambro...... 1638 consiglio. comune di Costa San Zenone (sec. XIV - 1757). comune di Zibido al Lambro (1816 - 1859). Zibido al Lambro...... 1639 Costa San Zenone...... 490 comune di Zinasco (sec. XIV - 1707). Zinasco...... 1640 consiglio. comune di Cura Carpignano (sec. XIV - 1756). comune di Zinasco (1708 - 1797). Zinasco...... 1641 Cura Carpignano...... 498 comune di Zinasco (1798 - 1814). Zinasco...... 1642 consiglio. comune di Filighera (sec. XIV - 1756). Filighera...... 523 comune di Zinasco (1815 - 1859). Zinasco...... 1643 consiglio. comune di Fossarmato (sec. XIV - 1756). Fossarmato...... 531 consiglio. comune di Frascarolo (sec. XIV - 1707). Frascarolo...... 536 confaloniere. comune di Parpanese (sec. XIV - 1743). Parpanese...... 922 consiglio (sec. XIV - 1743). comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). Gambolò. 553 CONFIENZA cancelliere...... 554 comune di Confienza (sec. XIV - 1743)...... 450 consiglio. comune di Genzone (sec. XIV - 1756). Genzone...... 575 comune di Confienza (1744 - 1797)...... 451 consiglio. comune di Gerenzago (sec. XIV - 1756). Gerenzago...... 579 comune di Confienza (1798 - 1814)...... 452 comune di Confienza (1815 - 1859)...... 453 consiglio. comune di Giovenzano (sec. XIV - 1756). Giovenzano...... 591 congregazione dei beni rurali dell’Oltrepo e Siccomario. Oltrepo...... 884 consiglio. comune di Giussago (sec. XIV - 1756). Giussago...... 595 consiglio. comune di Gualdrasco (sec. XIV - 1756). Gualdrasco...... 634 congregazione dei prefetti. comune di Pavia (1757 - 1796). Pavia...... 955 consiglio. comune di Gualterzano. Gualterzano...... 638 congregazione dei prefetti al governo della città e della provincia di Pavia. Pavia...... 961 consiglio. comune di Inverno (sec. XIV - 1756). Inverno...... 648 congregazione dei ventiquattro comuni lomellini. Lomellina...... 687 consiglio. comune di Landriano (sec. XIV - 1756). Landriano...... 657 cancelliere...... 687 consiglio. comune di Lardirago (sec. XIV - 1756). Lardirago...... 665 consiglieri...... 687 consiglio. comune di Liconasco (sec. XIV - 1756). Liconasco...... 670 sindaco...... 687 consiglio. comune di Linarolo (sec. XIV - 1756). Linarolo...... 678 congregazione generale degli estimati (1757 - 1796). consiglio. comune di Magherno (sec. XIV - 1756). Magherno...... 696 comune di Pavia (1757 - 1796). Pavia...... 956 consiglio. comune di Mairano. Mairano...... 700 congregazione generale degli estimati (1757 - 1796). consiglio. comune di Mandrino (sec. XIV - 1756). Mandrino...... 701 Pavia...... 962 consiglio. comune di Marcignago (sec. XIV - 1756). Marcignago...... 709 congregazione militare. comune di Pavia (1757 - 1796). Pavia...... 957 consiglio. comune di Marzano (sec. XIV - 1756). Marzano...... 719 consigliere. comune di Mortara (1708 - 1797). Mortara...... 847 consiglio. comune di Mirabello (sec. XIV - 1756). Mirabello...... 763 consiglieri. comune di Borgofranco (sec. XIV - 1707). Borgofranco...... 131 consiglio. comune di Miradolo (sec. XIV - 1756). Miradolo...... 767 consiglieri (sec. XIV - 1707). consiglio. comune di Misano (sec. XIV - 1756). Misano...... 771 comune di Frascarolo (sec. XIV - 1707). Frascarolo...... 535 consiglio. comune di Moirago. Moirago...... 775 consiglieri. comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). Gambolò...... 552 consiglio. comune di Molino de’ Perotti. Molino de’ Perotti...... 779 consiglieri. comune di Robbio (sec. XIV - 1743). Robbio...... 1065 consiglio. comune di Monte Leone (sec. XIV - 1757). Monte Leone...... 798 consiglieri. comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). Villanterio...... 1548 consiglio. comune di Motta San Damiano (sec. XIV - 1756). consiglieri. congregazione dei ventiquattro comuni lomellini. Lomellina...... 687 Motta San Damiano...... 859

388 Confienza consiglio. comune di Noveto. Noveto...... 872 consiglio (1744 -1798). comune di Casteggio (1744 - 1798). Casteggio...... 355 consiglio. comune di Origioso (sec. XIV - 1756). Origioso...... 888 consiglio. comune di Castelletto (1744 -1798). Castelletto...... 375 consiglio. comune di Ospedaletto. Ospedaletto...... 892 consiglio (1744 -1798). comune di Cecima (1744 -1798). Cecima...... 395 consiglio. comune di Pieve Porto Morone (sec. XIV - 1756). consiglio. comune di Cella (1744 - 1798). Cella...... 400 Pieve Porto Morone...... 984 consiglio. comune di Cervesina (1744 - 1798). Cervesina...... 421 consiglio. comune di Pissarello (sec. XIV - 1756). consiglio. comune di Cicognola (1744 - 1798). Cicognola...... 429 Pissarello (Ticino)...... 996 consiglio. comune di Codevilla (1744 - 1798). Codevilla...... 442 consiglio. comune di Ponte Carate (sec. XIV - 1756). Ponte Carate...... 1009 consiglio. comune di Corana del Comune (1744 - 1798). consiglio. comune di Ponte Lungo (sec. XIV - 1756). Ponte Lungo...... 1013 Corana del Comune...... 460 consiglio. comune di Portalbera (sec. XIV - 1743). Portalbera...... 1020 consiglio. comune di Cornale (1744 - 1798). Cornale...... 469 consiglio (sec. XIV - 1743). comune di Robbio (sec. XIV - 1743). Robbio. ... 1066 consiglio. comune di Corvino (1744 - 1798). Corvino...... 482 consiglio. comune di Rognano (sec. XIV - 1756). Rognano...... 1085 consiglio. comune di Donelasco (1744 - 1798). Donelasco...... 504 consiglio. comune di Roncaro (sec. XIV - 1756). Roncaro...... 1093 consiglio. comune di Fortunago (1744 - 1798). Fortunago...... 528 consiglio. comune di Ronchetto (sec. XIV - 1756). Ronchetto...... 1097 consiglio. comune di Garlassolo (1744 - 1798). Garlassolo...... 570 consiglio. comune di San Genesio (sec. XIV - 1756). San Genesio...... 1144 consiglio. comune di Gerola con Mezzana Bigli. Gerola...... 584 consiglio. comune di San Giorgio (sec. X IV - 1707). San Giorgio...... 1148 consiglio. comune di Godiasco (1744 -1798). Godiasco...... 604 consiglio. comune di San Perone (sec. XIV - 1756). San Perone...... 1172 consiglio. comune di Golferenzo (1744 -1798). Golferenzo...... 613 consiglio. comune di San Varese (sec. XIV - 1756). San Varese...... 1183 consiglio. comune di Lirio (1744 - 1798). Lirio...... 683 consiglio. comune di San Zenone (sec. XIV - 1756). San Zenone...... 1191 consiglio. comune di Menconico (1744 -1798). Menconico...... 736 consiglio. comune di Sant’Alessio (sec. XIV - 1756). Sant’Alessio...... 1212 consiglio. comune di Mezzana Bottarone (1744 -1798). consiglio. comune di Santa Cristina (sec. XIV - 1756). Santa Cristina...... 1223 Mezzana Bottarone...... 744 consiglio. comune di Santa Margherita (sec. XIV - 1756). consiglio (1744 -1798). comune di Mondondone (1744 -1798). Mondondone. . 786 Santa Margherita...... 1232 consiglio. comune di Montalto (1744 - 1798). Montalto...... 789 consiglio. comune di Santa Sofia (sec. XIV - 1756). Santa Sofia...... 1248 consiglio. comune di Montebello (1744 -1798). Montebello...... 803 consiglio. comune di Sommo (sec. XIV - 1707). Sommo...... 1284 consiglio. comune di Montecalvo (1744 -1798). Montecalvo...... 807 consiglio. comune di Soncino (sec. XIV - 1756). Soncino...... 1288 consiglio. comune di Montescano (1744 - 1798). Montescano...... 815 consiglio. comune di Spessa (sec. XIV - 1756). Spessa...... 1303 consiglio. comune di Montesegale (1744 - 1798). Montesegale...... 819 consiglio. comune di Spirago (sec. XIV - 1756). Spirago...... 1311 consiglio (1744 -1798). comune di Silvano (1744 - 1798). Silvano...... 1279 consiglio. comune di Stradella (sec. XIII - 1743). Stradella...... 1323 consiglio. comune di Varzi (1744 -1798). Varzi...... 1466 consiglio. comune di Tirogno. Tirogno...... 1338 consiglio. comune di Cassolvecchio (1798 - 1814). Cassolvecchio...... 348 consiglio. comune di Torradello (sec. XIV - 1756). Torradello...... 1339 consiglio (1798 - 1814). comune di Gambolò (1798 - 1814). Gambolò...... 557 consiglio. comune di Torre d’Arese (sec. XIV - 1756). Torre d’Arese...... 1359 consiglio. comune di Garlasco (1798 - 1814). Garlasco...... 565 consiglio. comune di Torre d’Astari. Torre d’Astari...... 1363 consiglio. comune di Mede (1798 - 1814). Mede...... 732 consiglio. comune di Torre d’Isola (sec. XIV - 1756). Torre d’Isola...... 1364 consiglio. comune di Mortara (1798 - 1814). Mortara...... 851 consiglio. comune di Torre de’ Negri (sec. XIV - 1756). consiglio (1798 - 1814). comune di Robbio (1798 - 1814). Robbio...... 1069 Torre de’ Negri...... 1368 consiglio (1798 - 1814). comune di Sannazzaro (1798 - 1814). Sannazzaro. ... 1201 consiglio. comune di Torre del Mangano (sec. XIV - 1756). consiglio (1798 - 1814). comune di Sartirana (1798 - 1814). Sartirana...... 1256 Torre del Mangano...... 1376 consiglio. comune di Vigevano (1798 - 1814). Vigevano...... 1517 consiglio. comune di Torre Vecchia (sec. XIV - 1756). Torre Vecchia...... 1384 consiglio (1816 - 1859). comune di Sannazzaro (1815 - 1859). Sannazzaro. ... 1202 consiglio. comune di Torriano (sec. XIV - 1756). Torriano...... 1388 consiglio degli anziani. comune di Sannazzaro (sec. XIV - 1707). consiglio. comune di Torrino (sec. XIV - 1756). Torrino...... 1396 Sannazzaro...... 1196 consiglio. comune di Trivolzio (sec. XIV - 1756). Trivolzio...... 1407 consiglio dei 12. comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). Gambolò...... 552 consiglio. comune di Trognano (sec. XIV - 1756). Trognano...... 1411 consiglio dei 12 di provvisione. consiglio. comune di Trovo (sec. XIV - 1756). Trovo...... 1415 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1506 consiglio. comune di Turago Bordone (sec. XIV - 1756). Turago Bordone. .... 1425 consiglio dei capi di casa. comune di Casorate (sec. XIV - 1756). Casorate. .... 311 consiglio. comune di Vaccarizza (sec. XIV - 1756). Vaccarizza...... 1430 consiglio dei nobili. comune di Sannazzaro (sec. XIV - 1707). Sannazzaro. ... 1196 consiglio. comune di Vairano (sec. XIV - 1756). Vairano...... 1434 consiglio di credenza. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1504 consiglio. comune di Valle Salimbene (sec. XIV - 1756). Valle Salimbene...... 1455 consiglio di credenza. comune di Borgofranco (sec. XIV - 1707). consiglio. comune di Vellezzo (sec. XIV - 1756). Vellezzo...... 1474 Borgofranco...... 131 consiglio. comune di Verrua (sec. XIV - 1743). Verrua...... 1485 consiglio di credenza. comune di Corana del Comune (sec. XIV - 1743). consiglio. comune di Vigalfo (sec. XIV - 1756). Vigalfo...... 1497 Corana del Comune...... 459 consiglio. comune di Vigalone (sec. XIV - 1743). Vigalone...... 1501 consiglio di credenza. comune di Montalto (sec. XIV - 1743). Montalto...... 788 consiglio. comune di Villalunga (sec. XIV - 1756). Villalunga...... 1536 consiglio di giunta. comune di Cilavegna (sec. XIV - 1743). Cilavegna...... 433 consiglio. comune di Villanova de’ Beretti. Villanova de’ Beretti...... 1547 consiglio di provvisione. comune di Garlasco (sec. XIV - 1707). Garlasco...... 562 consiglio. comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). Villanterio...... 1548 consiglio generale. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1507 consiglio. comune di Villarasca (sec. XIV - 1756). Villarasca...... 1552 luogotenente del governatore...... 1508 consiglio. comune di Villareggio (sec. XIV - 1756). Villareggio...... 1556 consiglio generale. comune di Voghera (sec. XIII - 1743). Voghera...... 1578 consiglio. comune di Vistarino (sec. XIV - 1756). Vistarino...... 1568 consiglio generale. comune di Albuzzano (sec. XIV - 1756). Albuzzano...... 19 consiglio. comune di Vivente (sec. XIV - 1756). Vivente...... 1572 deputati...... 19 consiglio. comune di Zavattarello (sec. XIV - 1743). Zavattarello...... 1607 consiglio generale. comune di Aurelio e San Biagio (sec. XIV - 1707). Aurelio e San Biagio...... 34 consiglio. comune di Zeccone (sec. XIV - 1756). Zeccone...... 1613 consiglio generale. comune di Biria (sec. XIV - 1743). Biria...... 102 consiglio. comune di Zelata (sec. XIV - 1756). Zelata...... 1617 consiglio generale. comune di Borgo San Siro (sec. XIV - 1707). consiglio. comune di Zibido al Lambro (sec. XIV - 1756). Borgo San Siro...... 127 Zibido al Lambro...... 1636 consiglio generale. comune di Broni (sec. XIV - 1743). Broni...... 162 consiglio (sec. XVI - 1743). comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano. .... 1277 consiglio generale. comune di Casei (sec. XIV - 1743). Casei...... 296 consiglio. comune di Albonese (1708 - 1797). Albonese...... 16 consiglio generale. comune di Casteggio (sec. XIV - 1743). Casteggio...... 354 consiglio. comune di Candia (1708 - 1797). Candia...... 232 consiglio generale. comune di Monteveneroso (sec. XIV - 1743). consiglio. comune di Castelnovetto (1708 - 1797). Castelnovetto...... 380 Monteveneroso...... 822 consiglio. comune di Groppello (1708 - 1797). Groppello...... 624 consiglio generale. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 932 consiglio. comune di Lomello (1708 - 1797). Lomello...... 692 consiglio generale. comune di Vimanone (sec. XIV - 1756). Vimanone...... 1560 consiglio (1708 - 1797). comune di Sannazzaro (1708 - 1797). Sannazzaro. ... 1197 consiglio generale. Garlasco...... 567 consiglio (1708 - 1797). comune di Sartirana (1708 - 1797). Sartirana...... 1254 consiglio generale. comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). consiglio. comune di Semiana (1708 - 1797). Semiana...... 1273 Montù Beccaria...... 828 consiglio. comune di Trumello (1708 - 1797). Trumello...... 1422 consiglio maggiore. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 933 consiglio (1744 - 1798). comune di Barbianello (1744 - 1798). Barbianello...... 48 consiglio minore. comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). Gambolò...... 552 consiglio (1744 - 1798). comune di Barisonzo (1744 - 1798). Barisonzo...... 53 consiglio ordinario. comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). Belgioioso...... 88 consiglio. comune di Bastida de Dossi (1744 - 1798). Bastida de Dossi...... 75 consiglio ordinario. comune di Casei (sec. XIV - 1743). Casei...... 297 consiglio. comune di Biria (1744 - 1770). Biria...... 103 consiglio ordinario. comune di Cilavegna (sec. XIV - 1743). Cilavegna...... 434 consiglio. comune di Borgo Priolo (1744 -1798). Borgo Priolo...... 125 consiglio ordinario dei 12. comune di Palestro (sec. XIV - 1743). Palestro...... 901 consiglio. comune di Borgoratto (1744 - 1798). Borgoratto...... 138 consiglio ordinario dei dodici. consiglio. comune di Bosnasco (1744 - 1798). Bosnasco...... 146 comune di Palestro (sec. XIV - 1743). Palestro...... 901 consiglio. comune di Branduzzo (1744 - 1798). Branduzzo...... 153 consiglio particolare. comune di Chignolo (sec. XIV - 1756). Chignolo...... 424 consiglio. comune di Broni (1744 - 1798). Broni...... 164 consiglio particolare. comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). Villanterio. ... 1548 consiglio. comune di Calcababio (1744 - 1798). Calcababio...... 193 console. comune di Arena (sec. XIII - 1743). Arena...... 24 consiglio. comune di Calvignano (1744 - 1798). Calvignano...... 201 console. comune di Cagnano. Cagnano...... 187 consiglio. comune di Campospinoso (1744 - 1798). Campospinoso...... 225 console. comune di Mondondone (sec. XIII- 1743). Mondondone...... 784 consiglio. comune di Canevino (1744 - 1798). Canevino...... 239 console (sec. XIV - 1743). comune di Albaredo (sec. XIV - 1743). Albaredo. .... 10 consiglio. comune di Casanova Lonati (1744 - 1798). Casanova Lonati...... 258 console. comune di Alperolo. Alperolo...... 23 consiglio. comune di Casatisma (1744 - 1798). Casatisma...... 266 console. comune di Argine (sec. XIV - 1743). Argine...... 28 consiglio. comune di Casei (1744 - 1798). Casei...... 298 console. comune di Badia (sec. XIV - 1756). Badia...... 38 consiglio. comune di Cassino (1744 - 1798). Cassino...... 338 console. comune di Barona (sec. XIV - 1756). Barona...... 55 consiglio. comune di Castana (1744 - 1798). Castana...... 351 console. comune di Bascapè (sec. XIV - 1756). Bascapè...... 59

389 Confienza console. comune di Baselica (sec. XIV - 1743). Baselica...... 64 console. comune di Pecorara (sec. XIV - 1743). Pecorara...... 964 console. comune di Baselica Bologna (sec. XIV - 1756). Baselica Bologna...... 66 console. comune di Pieve Porto Morone (sec. XIV - 1756). console. comune di Battuda (sec. XIV - 1756). Battuda...... 83 Pieve Porto Morone...... 984 console. comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). Belgioioso...... 88 console. comune di Pissarello (sec. XIV - 1756). Pissarello (Ticino)...... 996 console. comune di Belvedere (sec. XIV - 1756). Belvedere...... 93 console. comune di Pizzocorno (sec. XIV - 1743). Pizzocorno...... 1005 console. comune di Bissone (sec. XIV - 1756). Bissone...... 104 console. comune di Ponte Carate (sec. XIV - 1756). Ponte Carate...... 1009 console. comune di Borgarello (sec. XIV - 1756). Borgarello...... 117 console. comune di Ponte Lungo (sec. XIV - 1756). Ponte Lungo...... 1013 console. comune di Bornasco (sec. XIV - 1756). Bornasco...... 141 console. comune di Predalino (sec. XIV - 1743). Predalino...... 1029 console. comune di Bottarolo (sec. XIV - 1743). Bottarolo...... 150 console. comune di Redavalle (sec. XIV - 1743). Redavalle...... 1047 console. comune di Branduzzo (sec. XIV - 1743). Branduzzo...... 152 console. comune di Retorbido (sec. XIV - 1743). Retorbido...... 1052 console. comune di Brusada. Brusada...... 172 console. comune di Robecchino. Robecchino...... 1072 console. comune di Buttirago (sec. XIV - 1756). Buttirago...... 173 console. comune di Rocca de Giorgi (sec. XIV - 1743). Rocca de Giorgi...... 1077 console. comune di Ca de Levrieri. Ca de Levrieri...... 178 console. comune di Rognano (sec. XIV - 1756). Rognano...... 1085 console. comune di Ca de Tedioli (sec. XIV - 1756). Ca de Tedioli...... 179 console. comune di Roncaro (sec. XIV - 1756). Roncaro...... 1093 console. comune di Ca della Terra (sec. XIV - 1756). Ca della Terra...... 183 console. comune di Ronchetto (sec. XIV - 1756). Ronchetto...... 1097 console. comune di Calcababio (sec. XIV - 1743). Calcababio...... 192 console. comune di San Colombanino. San Colombanino...... 1133 console. comune di Calignano (sec. XIV - 1756). Calignano...... 196 console. comune di San Gaudenzio. San Gaudenzio...... 1143 console. comune di Campo Morto (sec. XIV - 1757). Campo Morto...... 212 console. comune di San Genesio (sec. XIV - 1756). San Genesio...... 1144 console. comune di Campo Rinaldo (sec. XIV - 1756). Campo Rinaldo...... 216 console. comune di San Perone (sec. XIV - 1756). San Perone...... 1172 console. comune di Campospinoso (sec. XIV - 1743). Campospinoso...... 224 console. comune di San Re (sec. XIV - 1743). San Re...... 1180 console. comune di Cantugno (sec. XIV - 1756). Cantugno...... 244 console. comune di San Varese (sec. XIV - 1756). San Varese...... 1183 console. comune di Carpignago (sec. XIV - 1756). Carpignago...... 252 console. comune di San Zeno e Foppa (sec. XIV - 1756). San Zeno e Foppa. . 1187 console. comune di Casa de Giorgi. Casa de Giorgi...... 256 console. comune di San Zenone (sec. XIV - 1756). San Zenone...... 1191 console. comune di Casatico (sec. XIV - 1756). Casatico...... 261 console. comune di Sant’Alessio (sec. XIV - 1756). Sant’Alessio...... 1212 console. comune di Caselle. Caselle...... 304 console. comune di Santa Margherita (sec. XIV - 1756). Santa Margherita. .... 1232 console. comune di Cassina Broglio. Cassina Broglio...... 317 console. comune di Santa Sofia (sec. XIV - 1756). Santa Sofia...... 1248 console. comune di Cassina de’ Mensi. Cassina de’ Mensi...... 318 console. comune di Sarizzola. Sarizzola...... 1251 console. comune di Cassina del Mezzano. Cassina del Mezzano...... 319 console. comune di Sommo (sec. XIV - 1707). Sommo...... 1284 console. comune di Cassina Maggiore. Cassina Maggiore...... 320 console. comune di Soncino (sec. XIV - 1756). Soncino...... 1288 console. comune di Cassina Oltrona. Cassina Oltrona...... 321 console. comune di Soriasco (sec. XIV - 1743). Soriasco...... 1292 console. comune di Cassina Tentori. Cassina Tentori...... 323 console. comune di Spessa (sec. XIV - 1756). Spessa...... 1303 console. comune di Cassina Trebigliana. Cassina Trebigliana...... 324 console. comune di Spessetta Balbiani (sec. XIV - 1756). Spessetta Balbiani. 1307 console. comune di Cassine Calderari (sec. XIV - 1756). Cassine Calderari...... 325 console. comune di Spirago (sec. XIV - 1756). Spirago...... 1311 console. comune di Cassine Sirigari (sec. XIV - 1756). Cassine Sirigari...... 329 console. comune di Strazzago. Strazzago...... 1329 console. comune di Cassine Tolentine (sec. XIV - 1756). Cassine Tolentine...... 333 console. comune di Tirogno. Tirogno...... 1338 console. comune di Castel Lambro (sec. XIV - 1757). Castel Lambro...... 365 console. comune di Torradello (sec. XIV - 1756). Torradello...... 1339 console. comune di Cavagnera (sec. XIV - 1756). Cavagnera...... 389 console. comune di Torre Bianca. Torre Bianca...... 1355 console. comune di Ceranova (sec. XIV - 1756). Ceranova...... 407 console. comune di Torre d’Arese (sec. XIV - 1756). Torre d’Arese...... 1359 console. comune di Cerro. Cerro...... 419 console. comune di Torre d’Astari. Torre d’Astari...... 1363 console. comune di Cervesina (sec. XIV - 1743). Cervesina...... 420 console. comune di Torre d’Isola (sec. XIV - 1756). Torre d’Isola...... 1364 console. comune di Chignolo (sec. XIV - 1756). Chignolo...... 424 console. comune di Torre de’ Negri (sec. XIV - 1756). Torre de’ Negri...... 1368 console. comune di Comairano (sec. XIV - 1756). Comairano...... 445 console. comune di Torre del Mangano (sec. XIV - 1756). console. comune di Copiano (sec. XIV - 1756). Copiano...... 454 Torre del Mangano...... 1376 console. comune di Corbesate (sec. XIV - 1756). Corbesate...... 464 console. comune di Torre Vecchia (sec. XIV - 1756). Torre Vecchia...... 1384 console. comune di Cosnasco. Cosnasco...... 485 console. comune di Torriano (sec. XIV - 1756). Torriano...... 1388 console. comune di Costa San Zenone (sec. XIV - 1757). Costa San Zenone. ...490 console. comune di Torricella (sec. XIV - 1743). Torricella...... 1392 console. comune di Cura Carpignano (sec. XIV - 1756). Cura Carpignano...... 498 console. comune di Torrino (sec. XIV - 1756). Torrino...... 1396 console. comune di Donelasco (sec. XIV - 1743). Donelasco...... 503 console. comune di Trivolzio (sec. XIV - 1756). Trivolzio...... 1407 console. comune di Filighera (sec. XIV - 1756). Filighera...... 523 console. comune di Trognano (sec. XIV - 1756). Trognano...... 1411 console. comune di Fossarmato (sec. XIV - 1756). Fossarmato...... 531 console. comune di Trovo (sec. XIV - 1756). Trovo...... 1415 console. comune di Frascarolo (sec. XIV - 1707). Frascarolo...... 537 console. comune di Turago Bordone (sec. XIV - 1756). Turago Bordone...... 1425 console. comune di Genzone (sec. XIV - 1756). Genzone...... 575 console. comune di Uomini del Trono. Uomini del Trono...... 1429 console. comune di Gerenzago (sec. XIV - 1756). Gerenzago...... 579 console. comune di Vaccarizza (sec. XIV - 1756). Vaccarizza...... 1430 console. comune di Giovenzano (sec. XIV - 1756). Giovenzano...... 591 console. comune di Vairano (sec. XIV - 1756). Vairano...... 1434 console. comune di Giussago (sec. XIV - 1756). Giussago...... 595 console. comune di Valle Salimbene (sec. XIV - 1756). Valle Salimbene...... 1455 console. comune di Gnignano (sec. XIV - 1756). Gnignano...... 599 console. comune di Vellezzo (sec. XIV - 1756). Vellezzo...... 1474 console. comune di Gualdrasco (sec. XIV - 1756). Gualdrasco...... 634 console. comune di Venesia (sec. XIV - 1743). Venesia...... 1478 console. comune di Gualterzano. Gualterzano...... 638 console. comune di Vigalfo (sec. XIV - 1756). Vigalfo...... 1497 console. comune di Guinzano (sec. XIV - 1756). Guinzano...... 644 console. comune di Vigonzone (sec. XIV - 1756). Vigonzone...... 1528 console. comune di Inverno (sec. XIV - 1756). Inverno...... 648 console. comune di Villalunga (sec. XIV - 1756). Villalunga...... 1536 console. comune di Landriano (sec. XIV - 1756). Landriano...... 657 console. comune di Villanova de’ Beretti. Villanova de’ Beretti...... 1547 console. comune di Lardirago (sec. XIV - 1756). Lardirago...... 665 console. comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). Villanterio...... 1548 console. comune di Liconasco (sec. XIV - 1756). Liconasco...... 670 console. comune di Villarasca (sec. XIV - 1756). Villarasca...... 1552 console. comune di Linarolo (sec. XIV - 1756). Linarolo...... 678 console. comune di Vimanone (sec. XIV - 1756). Vimanone...... 1560 console. comune di Magherno (sec. XIV - 1756). Magherno...... 696 console. comune di Vistarino (sec. XIV - 1756). Vistarino...... 1568 console. comune di Mandrino (sec. XIV - 1756). Mandrino...... 701 console. comune di Vivente (sec. XIV - 1756). Vivente...... 1572 console. comune di Mangialupo (sec. XIV - 1756). Mangialupo...... 705 console. comune di Zeccone (sec. XIV - 1756). Zeccone...... 1613 console. comune di Marcignago (sec. XIV - 1756). Marcignago...... 709 console. comune di Zelata (sec. XIV - 1756). Zelata...... 1617 console. comune di Marzano (sec. XIV - 1756). Marzano...... 719 console. comune di Zibido al Lambro (sec. XIV - 1756). Zibido al Lambro. .. 1636 console. comune di Mezzanino (sec. XIV - 1743). Mezzanino...... 752 console. comune di Castelnovetto (1708 - 1797). Castelnovetto...... 381 console. comune di Mirabello (sec. XIV - 1756). Mirabello...... 763 console. comune di Groppello (1708 - 1797). Groppello...... 625 console. comune di Miradolo (sec. XIV - 1756). Miradolo...... 767 console. comune di Lomello (1708 - 1797). Lomello...... 693 console. comune di Misano (sec. XIV - 1756). Misano...... 771 console. comune di Mortara (1708 - 1797). Mortara...... 848 console. comune di Moirago. Moirago...... 775 console (1744 - 1798). comune di Albaredo (1744 - 1798). Albaredo...... 11 console. comune di Molinazzo (sec. XIV - 1756). Molinazzo...... 776 console dei rumori. comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 console. comune di Molino de’ Perotti. Molino de’ Perotti...... 779 consoli (sec. XII - 1743). comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano. ... 1504 console. comune di Molino Vecchio. Molino Vecchio...... 780 consoli. comune di Medassino. Medassino...... 727 console. comune di Montalto (sec. XIV - 1743). Montalto...... 788 consoli. comune di Varzi (sec. XIII - 1743). Varzi...... 1465 console. comune di Monte Bolognola (sec. XIV - 1756). Monte Bolognola...... 794 consoli. comune di Albuzzano (sec. XIV - 1756). Albuzzano...... 19 console. comune di Monte Leone (sec. XIV - 1757). Monte Leone...... 798 consoli. comune di Barbianello (sec. XIV - 1743). Barbianello...... 47 console. comune di Montesano (sec. XIV - 1756). Montesano...... 810 consoli. comune di Barisonzo (sec. XIV - 1743). Barisonzo...... 52 console. comune di Montevigo (sec. XIV - 1743). Montevigo...... 824 consoli. comune di Biria (sec. XIV - 1743). Biria...... 102 console. comune di Motta San Damiano (sec. XIV - 1756). consoli. comune di Borgofranco (sec. XIV - 1707). Borgofranco...... 132 Motta San Damiano...... 859 consoli. comune di Broni (sec. XIV - 1743). Broni...... 163 console. comune di Nivolto. Nivolto...... 871 consoli. comune di Casorate (sec. XIV - 1756). Casorate...... 312 console. comune di Noveto. Noveto...... 872 consoli. comune di Casteggio (sec. XIV - 1743). Casteggio...... 354 console. comune di Origioso (sec. XIV - 1756). Origioso...... 888 consoli. comune di Cava (sec. XIV - 1707). Cava...... 384 console. comune di Ospedaletto. Ospedaletto...... 892 consoli. comune di Cilavegna (sec. XIV - 1743). Cilavegna...... 435 console. comune di Pairana (sec. XIV - 1756). Pairana...... 897 consoli. comune di Corana del Comune (sec. XIV - 1743). console. comune di Pancarana (sec. XIV - 1743). Pancarana...... 905 Corana del Comune...... 459 console. comune di Papiago (sec. XIV - 1756). Papiago...... 910 consoli (sec. XIV - 1743). comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). Gambolò. .. 552

390 Cura Carpignano consoli. comune di Golferenzo (sec. XIV - 1743). Golferenzo...... 612 CORANA DELLA MENSA consoli. comune di Langosco (sec. XIV - 1707). Langosco...... 661 comune di Corana della Mensa (sec. XIV - 1743). sindaco...... 462 consoli. comune di Mairano. Mairano...... 700 comune di Corana della Mensa (1744 -1798). cancelliere...... 463 consoli. comune di Monteveneroso (sec. XIV - 1743). Monteveneroso...... 822 CORBESATE consoli (sec. XIV - 1743). comune di Montù Beccaria (sec. XIV - 1743). comune di Corbesate (sec. XIV - 1756). consiglio...... 464 Montù Beccaria...... 827 comune di Corbesate (sec. XIV - 1756). console...... 464 consoli. comune di Montù Berchielli (sec. XIV - 1743). comune di Corbesate (sec. XIV - 1756). deputato...... 464 Montù Berchielli...... 832 comune di Corbesate (1757 - 1796)...... 465 consoli. comune di Montù de Gabbi (sec. XIV - 1743). comune di Corbesate (1797 - 1815)...... 466 Montù de Gabbi...... 836 comune di Corbesate (1816 - 1859)...... 467 consoli. comune di Mornico (sec. XIV - 1743). Mornico...... 841 CORNALE consoli. comune di Oliva (sec. XIV - 1743). Oliva...... 880 comune di Cornale (sec. XIV - 1743)...... 468 consoli. comune di Oramala (sec. XIII - 1743). Oramala...... 885 comune di Cornale (1744 - 1798). consiglio...... 469 consoli (sec. XIV - 1707). comune di Ottobiano (sec. XIV - 1707). Ottobiano. 893 comune di Cornale (1744 - 1798). sindaci...... 469 comune di Cornale (1799 - 1814)...... 470 consoli. comune di Pancarana (sec. XIV - 1743). Pancarana...... 905 comune di Cornale (1815 - 1859)...... 471 consoli (sec. XIV - 1743). comune di Parpanese (sec. XIV - 1743). Parpanese. 922 consoli. comune di Pietra de Giorgi (sec. XIV - 1743). Pietra de Giorgi...... 967 CORPI SANTI DI PAVIA comune di Corpi Santi di Pavia (sec. XIV - 1756)...... 472 consoli. comune di Pizzale (sec. XIV - 1743). Pizzale...... 1001 comune di Corpi Santi di Pavia (1757 - 1796)...... 473 consoli. comune di Pizzocorno (sec. XIV - 1743). Pizzocorno...... 1005 comune di Corpi Santi di Pavia (1797 - 1815)...... 474 consoli (sec. XIV - 1743). comune di Porana (sec. XIV - 1743). Porana...... 1017 comune di Corpi Santi di Pavia (1816 - 1859)...... 475 consoli. comune di Rea (sec. XIV - 1743). Rea...... 1041 correrius. consiglio. comune di Casorate (sec. XIV - 1756). Casorate...... 309 consoli. comune di Redavalle (sec. XIV - 1743). Redavalle...... 1047 CORTEOLONA consoli. comune di Retorbido (sec. XIV - 1743). Retorbido...... 1052 comune di Corteolona (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 476 consoli. comune di Rivanazzano (sec. XIV - 1743). Rivanazzano...... 1056 comune di Corteolona (sec. XIV - 1756). consiglio...... 476 consoli (sec. XIV - 1743). comune di Robbio (sec. XIV - 1743). Robbio...... 1065 comune di Corteolona (sec. XIV - 1756). deputato...... 476 consoli. comune di Robecco (sec. XIV - 1743). Robecco...... 1073 comune di Corteolona (1757 - 1796)...... 477 consoli. comune di Rocca de Giorgi (sec. XIV - 1743). Rocca de Giorgi...... 1077 comune di Corteolona (1797 - 1815)...... 478 consoli. comune di Rovescala (sec. XIV - 1743). Rovescala...... 1107 comune di Corteolona (1816 - 1859)...... 479 consoli. comune di Ruino (sec. XIV - 1743). Ruino...... 1111 distretto di Corteolona...... 480 consoli. comune di Sagliano (sec. XIV - 1743). Sagliano...... 1119 CORVINO consoli (sec. XIV - 1743). comune di San Cipriano (sec. XIV - 1743). comune di Corvino (sec. XIV - 1743)...... 481 San Cipriano...... 1129 comune di Corvino (1744 - 1798). consiglio...... 482 consoli. comune di San Giorgio (sec. X IV - 1707). San Giorgio...... 1148 comune di Corvino (1744 - 1798). sindaci...... 482 consoli. comune di Santa Giuletta (sec. XIV - 1743). Santa Giuletta...... 1227 comune di Corvino (1799 -1814)...... 483 consoli (sec. XIV - 1707). comune di Sartirana (sec. XIV - 1707). Sartirana. . 1252 comune di Corvino (1815 -1859)...... 484 consoli. comune di Stefanago (sec. XIII - 1743). Stefanago...... 1319 COSNASCO consoli. comune di Stradella (sec. XIII - 1743). Stradella...... 1321 comune di Cosnasco. cancelliere...... 485 consoli. comune di Verretto (sec. XIV - 1743). Verretto...... 1481 comune di Cosnasco. consiglio...... 485 comune di Cosnasco. console...... 485 consoli. comune di Vigalone (sec. XIV - 1743). Vigalone...... 1501 comune di Cosnasco. sindaco...... 485 consoli (sec. XIV - 1743). comune di Volpara (sec. XIV - 1743). Volpara...... 1602 consoli. comune di Alagna (1708 - 1797). Alagna...... 7 COSTA CAROGLIANA comune di Costa Carogliana (sec. XIV - 1743)...... 486 consoli. comune di Albonese (1708 - 1797). Albonese...... 15 comune di Costa Carogliana (1744 - 1797)...... 487 consoli. comune di Candia (1708 - 1797). Candia...... 233 comune di Costa Carogliana (1798 - 1814)...... 488 consoli (1708 - 1797). comune di Ottobiano (1708 - 1797). Ottobiano...... 894 comune di Costa Carogliana (1815 - 1859)...... 489 consoli (1708 - 1797). comune di Sartirana (1708 - 1797). Sartirana...... 1253 COSTA SAN ZENONE consoli. comune di Semiana (1708 - 1797). Semiana...... 1272 comune di Costa San Zenone (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 490 consoli. comune di Trumello (1708 - 1797). Trumello...... 1421 comune di Costa San Zenone (sec. XIV - 1757). consiglio...... 490 consoli. comune di Argine (1744 - 1798). Argine...... 29 comune di Costa San Zenone (sec. XIV - 1757). console...... 490 consoli. comune di Bagnaria (1744 - 1798). Bagnaria...... 43 comune di Costa San Zenone (sec. XIV - 1757). deputati...... 490 consoli (1744 -1798). comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). comune di Costa San Zenone (1758 - 1796)...... 491 Montù Beccaria...... 828 comune di Costa San Zenone (1797 - 1815)...... 492 consoli (1744 - 1798). comune di Parpanese (1744 - 1798). Parpanese...... 923 comune di Costa San Zenone (1816 - 1859)...... 493 consoli. comune di Pietragavina (1744 - 1798). Pietragavina...... 972 COZZO consoli (1744 - 1797). comune di Porana (1744 -1797). Porana...... 1018 comune di Cozzo (sec. XIV - 1707)...... 494 consoli. comune di Portalbera (1744 -1798). Portalbera...... 1021 comune di Cozzo (1708 - 1797)...... 495 consoli (1744 -1798). comune di San Cipriano (1744 -1798). San Cipriano. ... 1130 comune di Cozzo (1798 - 1814)...... 496 consoli (1744 -1798). comune di Volpara (1744 - 1798). Volpara...... 1603 comune di Cozzo (1815 - 1859)...... 497 consoli. comune di Zavattarello (1744 - 1798). Zavattarello...... 1608 CURA CARPIGNANO consoli. comune di Zenevredo (1744 - 1798). Zenevredo...... 1626 comune di Cura Carpignano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 498 consoli. comune di Cassolvecchio (1798 - 1814). Cassolvecchio...... 347 comune di Cura Carpignano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 498 consoli (1798 - 1814). comune di Gambolò (1798 - 1814). Gambolò...... 556 comune di Cura Carpignano (sec. XIV - 1756). console...... 498 comune di Cura Carpignano (sec. XIV - 1756). deputato...... 498 consoli. comune di Garlasco (1798 - 1814). Garlasco...... 564 comune di Cura Carpignano (1757 - 1796)...... 499 consoli. comune di Mede (1798 - 1814). Mede...... 731 comune di Cura Carpignano (1797 - 1815)...... 500 consoli. comune di Mortara (1798 - 1814). Mortara...... 850 comune di Cura Carpignano (1816 - 1859)...... 501 consoli (1798 - 1814). comune di Robbio (1798 - 1814). Robbio...... 1068 daziario. comune di Arena (sec. XIII - 1743). Arena...... 24 consoli. comune di Sannazzaro (1798 - 1814). Sannazzaro...... 1200 delegati. comune di San Varese (sec. XIV - 1756). San Varese...... 1183 consoli (1798 - 1814). comune di Sartirana (1798 - 1814). Sartirana...... 1255 deputati. comune di Baselica Bologna (sec. XIV - 1756). consoli (1798 - 1814). comune di Vigevano (1798 - 1814). Vigevano...... 1516 Baselica Bologna...... 66 consoli dei rumori. comune di Casei (sec. XIV - 1743). Casei...... 295 deputati. comune di Battuda (sec. XIV - 1756). Battuda...... 83 consoli di giustizia. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 934 deputati. comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). Belgioioso...... 88 contado di Vigevano. Vigevano...... 1519 deputati. comune di Bereguardo (sec. XIV - 1756). Bereguardo...... 97 sindaco generale del contado...... 1520 deputati. comune di Bissone (sec. XIV - 1756). Bissone...... 104 contradicenti. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 935 deputati. comune di Casei (sec. XIV - 1743). Casei...... 295 convocato generale. comune di Cilavegna (sec. XIV - 1743). Cilavegna...... 436 deputati. comune di Cassine Tolentine (sec. XIV - 1756). COPIANO Cassine Tolentine...... 333 comune di Copiano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 454 deputati. comune di Chignolo (sec. XIV - 1756). Chignolo...... 424 comune di Copiano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 454 deputati. comune di Copiano (sec. XIV - 1756). Copiano...... 454 comune di Copiano (sec. XIV - 1756). console...... 454 deputati. comune di Costa San Zenone (sec. XIV - 1757). comune di Copiano (sec. XIV - 1756). deputati...... 454 Costa San Zenone...... 490 comune di Copiano (1757 - 1796)...... 455 deputati. comune di Filighera (sec. XIV - 1756). Filighera...... 523 comune di Copiano (1797 - 1815)...... 456 deputati. comune di Genzone (sec. XIV - 1756). Genzone...... 575 comune di Copiano (1816 - 1859)...... 457 deputati. comune di Gerenzago (sec. XIV - 1756). Gerenzago...... 579 CORANA deputati. comune di Giovenzano (sec. XIV - 1756). Giovenzano...... 591 comune di Corana...... 458 deputati. comune di Giussago (sec. XIV - 1756). Giussago...... 595 CORANA DEL COMUNE deputati. comune di Gualdrasco (sec. XIV - 1756). Gualdrasco...... 634 comune di Corana del Comune (sec. XIV - 1743). consiglio di credenza...... 459 deputati. comune di Guinzano (sec. XIV - 1756). Guinzano...... 644 comune di Corana del Comune (sec. XIV - 1743). consoli...... 459 deputati. comune di Inverno (sec. XIV - 1756). Inverno...... 648 comune di Corana del Comune (sec. XIV - 1743). sindaco...... 459 deputati. comune di Lardirago (sec. XIV - 1756). Lardirago...... 665 comune di Corana del Comune (1744 - 1798). consiglio...... 460 deputati. comune di Magherno (sec. XIV - 1756). Magherno...... 696 comune di Corana del Comune (1744 - 1798). sindaci...... 460 deputati. comune di Marcignago (sec. XIV - 1756). Marcignago...... 709 comune di Corana del Comune (1799 - 1814)...... 461 deputati. comune di Miradolo (sec. XIV - 1756). Miradolo...... 767

391 Divisa deputati. comune di Monte Leone (sec. XIV - 1757). Monte Leone...... 798 esattore. comune di Lomello (1708 - 1797). Lomello...... 690 deputati. comune di Noveto. Noveto...... 872 esattore. comune di Sannazzaro (1708 - 1797). Sannazzaro...... 1198 deputati. comune di Pairana (sec. XIV - 1756). Pairana...... 897 esattore o camerario. comune di Broni (sec. XIV - 1743). Broni...... 161 deputati. comune di Pieve Porto Morone (sec. XIV - 1756). esattori. comune di Trumello (1708 - 1797). Trumello...... 1421 Pieve Porto Morone...... 984 estimati. comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). Villanterio...... 1548 deputati. comune di Pissarello (sec. XIV - 1756). Pissarello (Ticino)...... 996 estimatori. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1509 deputati. comune di San Perone (sec. XIV - 1756). San Perone...... 1172 estimatori. comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). Gambolò...... 552 deputati. comune di San Zenone (sec. XIV - 1756). San Zenone...... 1191 estimatori. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 941 deputati. comune di Santa Cristina (sec. XIV - 1756). Santa Cristina...... 1223 estimatori. comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 deputati. comune di Soncino (sec. XIV - 1756). Soncino...... 1288 fante. comune di Casei (sec. XIV - 1743). Casei...... 295 deputati. comune di Torradello (sec. XIV - 1756). Torradello...... 1339 FERRERA deputati. comune di Torre d’Isola (sec. XIV - 1756). Torre d’Isola...... 1364 comune di Ferrera (sec. XIV - 1707)...... 515 deputati. comune di Torre de’ Negri (sec. XIV - 1756). Torre de’ Negri...... 1368 comune di Ferrera (1708 - 1797)...... 516 deputati. comune di Torre Vecchia (sec. XIV - 1756). Torre Vecchia...... 1384 comune di Ferrera (1798 - 1814)...... 517 deputati. comune di Torriano (sec. XIV - 1756). Torriano...... 1388 comune di Ferrera (1815 - 1859)...... 518 deputati. comune di Torrino (sec. XIV - 1756). Torrino...... 1396 FERRETTO deputati. comune di Trivolzio (sec. XIV - 1756). Trivolzio...... 1407 comune di Ferretto (sec. XIV - 1707)...... 519 deputati. comune di Trovo (sec. XIV - 1756). Trovo...... 1415 comune di Ferretto (1708 - 1797)...... 520 deputati. comune di Turago Bordone (sec. XIV - 1756). Turago Bordone...... 1425 comune di Ferretto (1798 - 1814)...... 521 deputati. comune di Vellezzo (sec. XIV - 1756). Vellezzo...... 1474 comune di Ferretto (1815 - 1859)...... 522 deputati. comune di Villanova de’ Beretti. Villanova de’ Beretti...... 1547 feudo di Valle della Versa. Valle della Versa...... 1454 deputati. comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). Villanterio...... 1548 FILIGHERA deputati. comune di Zeccone (sec. XIV - 1756). Zeccone...... 1613 comune di Filighera (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 523 deputati. comune di Zelata (sec. XIV - 1756). Zelata...... 1617 comune di Filighera (sec. XIV - 1756). consiglio...... 523 deputati. consiglio generale. comune di Filighera (sec. XIV - 1756). console...... 523 comune di Albuzzano (sec. XIV - 1756). Albuzzano...... 19 comune di Filighera (sec. XIV - 1756). deputati...... 523 deputati al patrimonio urbano. comune di Pavia (1757 - 1796). Pavia...... 953 comune di Filighera (sec. XIV - 1756). podestà...... 523 deputati all’ospitalità. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 936 comune di Filighera (1757 - 1796)...... 524 deputati alla carmeria. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 937 comune di Filighera (1797 - 1815)...... 525 deputati alla visita agerum. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 938 comune di Filighera (1816 - 1859)...... 526 deputati della sanità. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 939 fiscale. comune di Montalto (sec. XIV - 1743). Montalto...... 788 deputato. comune di Barona (sec. XIV - 1756). Barona...... 55 fiscale. comune di Montù Beccaria (sec. XIV - 1743). Montù Beccaria...... 827 deputato. comune di Bascapè (sec. XIV - 1756). Bascapè...... 59 FORTUNAGO deputato. comune di Borgarello (sec. XIV - 1756). Borgarello...... 117 comune di Fortunago (sec. XIV - 1743)...... 527 deputato. comune di Buttirago (sec. XIV - 1756). Buttirago...... 173 comune di Fortunago (1744 - 1798). consiglio...... 528 deputato. comune di Carpignago (sec. XIV - 1756). Carpignago...... 252 comune di Fortunago (1744 - 1798). sindaci...... 528 comune di Fortunago (1799 -1814)...... 529 deputato. comune di Caselle. Caselle...... 304 comune di Fortunago (1815 -1859)...... 530 deputato. comune di Casone del Mezzano. Casone del Mezzano...... 305 deputato. comune di Cassina Broglio. Cassina Broglio...... 317 FOSSARMATO comune di Fossarmato (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 531 deputato. comune di Ceranova (sec. XIV - 1756). Ceranova...... 407 comune di Fossarmato (sec. XIV - 1756). consiglio...... 531 deputato. comune di Corbesate (sec. XIV - 1756). Corbesate...... 464 comune di Fossarmato (sec. XIV - 1756). console...... 531 deputato. comune di Corteolona (sec. XIV - 1756). Corteolona...... 476 comune di Fossarmato (1757 - 1796)...... 532 deputato. comune di Cura Carpignano (sec. XIV - 1756). Cura Carpignano. ....498 comune di Fossarmato (1797 - 1815)...... 533 deputato. comune di Linarolo (sec. XIV - 1756). Linarolo...... 678 comune di Fossarmato (1816 - 1859)...... 534 deputato. comune di Marzano (sec. XIV - 1756). Marzano...... 719 FRASCAROLO deputato. comune di Mirabello (sec. XIV - 1756). Mirabello...... 763 comune di Frascarolo (sec. XIV - 1707). consiglieri (sec. XIV - 1707)...... 535 deputato. comune di Ospedaletto. Ospedaletto...... 892 comune di Frascarolo (sec. XIV - 1707). consiglio...... 536 deputato. comune di Ponte Carate (sec. XIV - 1756). Ponte Carate...... 1009 comune di Frascarolo (sec. XIV - 1707). console...... 537 deputato. comune di Roncaro (sec. XIV - 1756). Roncaro...... 1093 comune di Frascarolo (sec. XIV - 1707). sindaco...... 535 deputato. comune di Ronchetto (sec. XIV - 1756). Ronchetto...... 1097 comune di Frascarolo (1708 - 1797). consiglieri (1708 - 1797)...... 538 deputato. comune di San Genesio (sec. XIV - 1756). San Genesio...... 1144 comune di Frascarolo (1798 - 1814)...... 539 deputato. comune di Santa Sofia (sec. XIV - 1756). Santa Sofia...... 1248 comune di Frascarolo (1815 - 1859)...... 540 deputato. comune di Spirago (sec. XIV - 1756). Spirago...... 1311 GAGLIAVOLA deputato. comune di Strazzago. Strazzago...... 1329 comune di Gagliavola (sec. XIV - 1707)...... 541 deputato. comune di Torre del Mangano (sec. XIV - 1756). comune di Gagliavola (1708 - 1797)...... 542 Torre del Mangano...... 1376 comune di Gagliavola (1798 - 1814)...... 543 deputato. comune di Vaccarizza (sec. XIV - 1756). Vaccarizza...... 1430 comune di Gagliavola (1815 - 1859)...... 544 deputato. comune di Vairano (sec. XIV - 1756). Vairano...... 1434 GALLIA deputato. comune di Vigalfo (sec. XIV - 1756). Vigalfo...... 1497 comune di Gallia (sec. XIV - 1707)...... 545 deputato. comune di Villareggio (sec. XIV - 1756). Villareggio...... 1556 comune di Gallia (1708 - 1797)...... 546 deputato. comune di Cassina Tentori. Cassina Tentori...... 323 comune di Gallia (1798 - 1814)...... 547 deputato e notaio ai pegni. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 940 GAMBARANA dipartimento dell’Agogna. Agogna...... 5 comune di Gambarana (sec. XIV - 1707)...... 548 distretto del Siccomario. San Martino Siccomario...... 1160 comune di Gambarana (1708 - 1797)...... 549 distretto di Belgioioso. Belgioioso...... 92 comune di Gambarana (1798 - 1814)...... 550 distretto di Bereguardo. Bereguardo...... 101 comune di Gambarana (1815 - 1859)...... 551 distretto di Bobbio. Bobbio...... 109 GAMBOLÒ distretto di Corteolona. Corteolona...... 480 comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). consiglieri...... 552 distretto di Pavia. Pavia...... 963 comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). consiglio (sec. XIV - 1743). distretto di Vigevano. Vigevano...... 1521 cancelliere...... 554 comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). consiglio dei 12...... 552 distretto di Voghera. Voghera...... 1586 comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). consiglio minore...... 552 DIVISA comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). consoli (sec. XIV - 1743)...... 552 comune di Divisa...... 502 comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). estimatori...... 552 DONELASCO comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). sindaco e procuratore...... 552 comune di Donelasco (sec. XIV - 1743). console...... 503 comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). tesoriere...... 552 comune di Donelasco (sec. XIV - 1743). vice console...... 503 comune di Gambolò (1744 - 1797)...... 555 comune di Donelasco (1744 - 1798). consiglio...... 504 comune di Gambolò (1798 - 1814). consiglio (1798 - 1814)...... 557 comune di Donelasco (1744 - 1798). sindaci...... 504 comune di Gambolò (1798 - 1814). consoli (1798 - 1814)...... 556 comune di Donelasco (1799 - 1814)...... 505 comune di Gambolò (1815 - 1859)...... 558 comune di Donelasco (1815 -1859)...... 506 mandamento di Gambolò...... 559 DORNO GARLASCO comune di Dorno (sec. XIV - 1707). cancelliere...... 507 comune di Garlasco (sec. XIV - 1707). consiglio di provvisione...... 562 comune di Dorno (1708 - 1797)...... 508 consiglio generale...... 567 comune di Dorno (1798 - 1814)...... 509 comune di Garlasco (1708 - 1797)...... 563 comune di Dorno (1815 - 1859)...... 510 cantone di Garlasco...... 560 ERBAMALA comune di Garlasco (1798 - 1814). consiglio...... 565 comune di Erbamala (sec. XIV - 1707)...... 511 comune di Garlasco (1798 - 1814). consoli...... 564 comune di Erbamala (1708 - 1797)...... 512 comune di Garlasco (1815 - 1859)...... 566 comune di Erbamala (1798 - 1814)...... 513 mandamento di Garlasco...... 568 comune di Erbamala (1815 - 1859)...... 514 GARLASSOLO esattore. comune di Candia (1708 - 1797). Candia...... 234 comune di Garlassolo (sec. XIV - 1743)...... 569 esattore. comune di Groppello (1708 - 1797). Groppello...... 623 comune di Garlassolo (1744 - 1798). consiglio...... 570

392 Landriano

comune di Garlassolo (1744 - 1798). sindaci...... 570 comune di Gravellona (1798 - 1814)...... 619 GATTINERA comune di Gravellona (1815 - 1859)...... 620 comune di Gattinera (sec. XIV - 1707)...... 571 mandamento di Gravellona...... 621 comune di Gattinera (1708 - 1797)...... 572 GROPPELLO comune di Gattinera (1798 - 1814)...... 573 comune di Groppello (sec. XIV - 1707). cancelliere (sec. XIV - 1707)...... 622 comune di Gattinera (1815 - 1859)...... 574 comune di Groppello (1708 - 1797). cancelliere (1708 - 1797)...... 623 GENZONE comune di Groppello (1708 - 1797). consiglio...... 624 comune di Genzone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 575 comune di Groppello (1708 - 1797). console...... 625 comune di Genzone (sec. XIV - 1756). consiglio...... 575 comune di Groppello (1708 - 1797). esattore...... 623 comune di Genzone (sec. XIV - 1756). console...... 575 comune di Groppello (1708 - 1797). giudice...... 626 comune di Genzone (sec. XIV - 1756). deputati...... 575 comune di Groppello (1798 - 1814)...... 627 comune di Genzone (1757 - 1796)...... 576 comune di Groppello (1815 - 1859)...... 628 comune di Genzone (1797 - 1815)...... 577 mandamento di Groppello...... 629 comune di Genzone (1816 - 1859)...... 578 GRUMELLO GERENZAGO comune di Grumello (sec. XIV - 1707)...... 630 comune di Gerenzago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 579 comune di Grumello (1708 - 1797)...... 631 comune di Gerenzago (sec. XIV - 1756). consiglio...... 579 comune di Grumello (1798 - 1814)...... 632 comune di Gerenzago (sec. XIV - 1756). console...... 579 comune di Grumello (1815 - 1859)...... 633 comune di Gerenzago (sec. XIV - 1756). deputati...... 579 GUALDRASCO comune di Gerenzago (1757 - 1796)...... 580 comune di Gualdrasco (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 634 comune di Gerenzago (1797 - 1815)...... 581 comune di Gualdrasco (sec. XIV - 1756). consiglio...... 634 comune di Gerenzago (1816 - 1859)...... 582 comune di Gualdrasco (sec. XIV - 1756). console...... 634 GEROLA comune di Gualdrasco (sec. XIV - 1756). deputati...... 634 comune di Gerola (sec. XIV - 1743)...... 583 comune di Gualdrasco (1757 - 1796)...... 635 comune di Gerola con Mezzana Bigli. consiglio...... 584 comune di Gualdrasco (1797 - 1815)...... 636 comune di Gerola con Mezzana Bigli. sindaci...... 584 comune di Gualdrasco (1816 - 1859)...... 637 comune di Gerola (1801 - 1814)...... 585 GUALTERZANO comune di Gerola (1815 - 1834)...... 586 comune di Gualterzano. cancelliere...... 638 GERRE CHIOZZO comune di Gualterzano. consiglio...... 638 comune di Gerre Chiozzo (sec. XIV - 1707)...... 587 comune di Gualterzano. console...... 638 comune di Gerre Chiozzo (1708 - 1797)...... 588 GUARDABIATE comune di Gerre Chiozzo (1798 - 1814)...... 589 comune di Guardabiate...... 639 comune di Gerre Chiozzo (1815 - 1859)...... 590 GUASTA GIOVENZANO comune di Guasta (sec. XIV - 1707)...... 640 comune di Giovenzano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 591 comune di Guasta (1708 - 1797)...... 641 comune di Giovenzano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 591 comune di Guasta (1798 - 1814)...... 642 comune di Giovenzano (sec. XIV - 1756). console...... 591 comune di Guasta (1815 - 1859)...... 643 comune di Giovenzano (sec. XIV - 1756). deputati...... 591 comune di Giovenzano (1757 - 1796)...... 592 GUINZANO comune di Guinzano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 644 comune di Giovenzano (1797 - 1815)...... 593 comune di Guinzano (sec. XIV - 1756). console...... 644 comune di Giovenzano (1816 - 1859)...... 594 comune di Guinzano (sec. XIV - 1756). deputati...... 644 giudice. comune di Candia (1708 - 1797). Candia...... 229 comune di Guinzano (1757 - 1796)...... 645 giudice. comune di Groppello (1708 - 1797). Groppello...... 626 comune di Guinzano (1797 - 1815)...... 646 giudice. comune di Sartirana (1708 - 1797). Sartirana...... 1253 comune di Guinzano (1816 - 1859)...... 647 giudice. mandamento di Broni. Broni...... 168 insinuatore (1770 - 1798). tappa ufficio insinuazione di Bobbio (1770 - 1798). giudice conciliatore. comune di Cassolnuovo (sec. XIV - 1743). Cassolnuovo. 341 Bobbio...... 113 giudice delle strade. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1510 insinuatore (1770 - 1798). tappa ufficio insinuazione di Broni (1770 - 1798). giudice delle strade. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 942 Broni...... 170 giudice delle vettovaglie. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano. .. 1511 insinuatore (1770 - 1798). tappa ufficio insinuazione di Varzi (1770 - 1798). giudice delle vettovaglie. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 943 Varzi...... 1472 giudice revisore delle cause criminali. insinuatore (1770 - 1798). tappa ufficio insinuazione di Voghera comune di Bagnaria (1744 - 1798). Bagnaria...... 43 (1770 - 1798). Voghera...... 1599 giunta dei cinque delegati del contado di Vigevano. insinuatore (1815 - 1859). tappa ufficio insinuazione di Broni (1815 -1859). Vigevano...... 1522 Broni...... 171 giusdicente. comune di San Damiano. San Damiano...... 1134 insinuatore. tappa ufficio insinuazione di Casteggio. Casteggio...... 359 giusdicente. comune di Bagnaria (1744 - 1798). Bagnaria...... 43 insinuatore (1815 -1859). tappa ufficio insinuazione di Voghera GIUSSAGO (1815 - 1859). Voghera...... 1600 comune di Giussago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 595 insinuatore (1816 -1859). tappa ufficio insinuazione di Bobbio (1815 -1859). comune di Giussago (sec. XIV - 1756). consiglio...... 595 Bobbio...... 114 comune di Giussago (sec. XIV - 1756). console...... 595 insinuatore (1816 - 1859). tappa ufficio insinuazione di Varzi (1815 - 1859). comune di Giussago (sec. XIV - 1756). deputati...... 595 Varzi...... 1473 comune di Giussago (1757 - 1796)...... 596 intendente (1744 - 1797). intendenza di Voghera (1744 - 1797). Voghera...... 1588 comune di Giussago (1797 - 1815)...... 597 intendente. intendenza di Bobbio. Bobbio...... 110 comune di Giussago (1816 - 1859)...... 598 intendente (1818 - 1859). intendenza di Voghera (1818 - 1859). Voghera...... 1590 GNIGNANO intendenza di Bobbio. Bobbio...... 110 comune di Gnignano (sec. XIV - 1756). console...... 599 intendente...... 110 comune di Gnignano (1757 - 1796)...... 600 segretario ufficio di intendenza...... 110 comune di Gnignano (1797 - 1815)...... 601 intendenza di Mortara. Mortara...... 853 comune di Gnignano (1816 - 1859)...... 602 intendenza di Voghera (1744 - 1797). Voghera...... 1587 GODIASCO intendente (1744 - 1797)...... 1588 comune di Godiasco (sec. XIV - 1743)...... 603 ufficio dei conservatori delle gabelle...... 1589 comune di Godiasco (1744 -1798). consiglio...... 604 ufficio del genio civile...... 1587 comune di Godiasco (1744 -1798). sindaci...... 604 intendenza di Voghera (1818 - 1859). Voghera...... 1590 comune di Godiasco (1799 -1814)...... 605 intendente (1818 - 1859)...... 1590 comune di Godiasco (1815 -1859)...... 606 segretario ufficio di intendenza...... 1590 mandamento di Godiasco...... 607 INVERNO GOIDO comune di Inverno (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 648 comune di Goido (sec. XIV - 1707)...... 608 comune di Inverno (sec. XIV - 1756). consiglio...... 648 comune di Goido (1708 - 1797)...... 609 comune di Inverno (sec. XIV - 1756). console...... 648 comune di Goido (1798 - 1814)...... 610 comune di Inverno (sec. XIV - 1756). deputati...... 648 comune di Goido (1815 - 1859)...... 611 comune di Inverno (1757 - 1796)...... 649 GOLFERENZO comune di Inverno (1797 - 1815)...... 650 comune di Golferenzo (sec. XIV - 1743). camparo...... 612 comune di Inverno (1816 - 1859)...... 651 comune di Golferenzo (sec. XIV - 1743). consoli...... 612 ISOLA SANT’ANTONIO comune di Golferenzo (1744 -1798). consiglio...... 613 comune di Isola Sant’Antonio (sec. XIV - 1707)...... 652 comune di Golferenzo (1744 -1798). sindaci...... 613 comune di Isola Sant’Antonio (1798 - 1814)...... 653 comune di Golferenzo (1799 -1814)...... 614 comune di Isola Sant’Antonio (1815 - 1859)...... 654 comune di Golferenzo (1815 -1859)...... 615 LAGO DE PORCI governatore o seppellitore. comune di Portalbera (1744 -1798). Portalbera. . 1021 comune di Lago de Porci (sec. XIV - 1743)...... 655 GRANZETTA comune di Lago de Porci (1744 -1798)...... 656 comune di Granzetta...... 616 LANDRIANO GRAVELLONA comune di Landriano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 657 comune di Gravellona (sec. XIV - 1743)...... 617 comune di Landriano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 657 comune di Gravellona (1744 - 1797)...... 618 comune di Landriano (sec. XIV - 1756). console...... 657

393 Langosco

comune di Landriano (sec. XIV - 1756). sindaci...... 657 mandamento di Pieve del Cairo. Pieve del Cairo...... 983 comune di Landriano (1757 - 1796)...... 658 mandamento di Robbio. Robbio...... 1071 comune di Landriano (1797 - 1815)...... 659 mandamento di San Giorgio. San Giorgio...... 1152 comune di Landriano (1816 - 1859)...... 660 mandamento di San Martino Siccomario. San Martino Siccomario...... 1162 LANGOSCO mandamento di Sannazzaro. Sannazzaro...... 1203 comune di Langosco (sec. XIV - 1707). cancelliere...... 661 mandamento di Santa Giuletta. Santa Giuletta...... 1231 comune di Langosco (sec. XIV - 1707). consoli...... 661 mandamento di Sartirana. Sartirana...... 1258 comune di Langosco (1708 - 1797)...... 662 mandamento di Siccomario San Martino. San Martino Siccomario...... 1161 comune di Langosco (1798 - 1814)...... 663 mandamento di Silvano. Silvano...... 1282 comune di Langosco (1815 - 1859)...... 664 mandamento di Soriasco. Soriasco...... 1296 LARDIRAGO mandamento di Stradella. Stradella...... 1327 comune di Lardirago (sec. XIV - 1756). consiglio...... 665 mandamento di Varzi. Varzi...... 1469 comune di Lardirago (sec. XIV - 1756). console...... 665 mandamento di Vigevano. Vigevano...... 1523 comune di Lardirago (sec. XIV - 1756). deputati...... 665 mandamento di Voghera. Voghera...... 1591 comune di Lardirago (1757 - 1796)...... 666 mandamento di Zavattarello. Zavattarello...... 1611 comune di Lardirago (1797 - 1815)...... 667 comune di Lardirago (1816 - 1859)...... 668 MANDRINO comune di Mandrino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 701 LIBARDI comune di Mandrino (sec. XIV - 1756). consiglio...... 701 comune di Libardi...... 669 comune di Mandrino (sec. XIV - 1756). console...... 701 LICONASCO comune di Mandrino (sec. XIV - 1756). sindaco...... 701 comune di Liconasco (sec. XIV - 1756). consiglio...... 670 comune di Mandrino (1757 - 1796)...... 702 comune di Liconasco (sec. XIV - 1756). console...... 670 comune di Mandrino (1797 - 1815)...... 703 comune di Liconasco (1757 - 1796)...... 671 comune di Mandrino (1816 - 1859)...... 704 comune di Liconasco (1797 - 1815)...... 672 MANGIALUPO comune di Liconasco (1816 - 1859)...... 673 comune di Mangialupo (sec. XIV - 1756). console...... 705 LIMIDO comune di Mangialupo (1757 - 1796)...... 706 comune di Limido (sec. XIV- 1707)...... 674 comune di Mangialupo (1797 - 1815)...... 707 comune di Limido (1708 - 1797)...... 675 comune di Mangialupo (1816 - 1859)...... 708 comune di Limido (1798 - 1814)...... 676 marchesato di Varzi. Varzi...... 1470 comune di Limido (1815 - 1859)...... 677 podestà...... 1471 LINAROLO MARCIGNAGO comune di Linarolo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 678 comune di Marcignago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 709 comune di Linarolo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 678 comune di Marcignago (sec. XIV - 1756). consiglio...... 709 comune di Linarolo (sec. XIV - 1756). console...... 678 comune di Marcignago (sec. XIV - 1756). console...... 709 comune di Linarolo (sec. XIV - 1756). deputato...... 678 comune di Marcignago (sec. XIV - 1756). deputati...... 709 comune di Linarolo (1757 - 1796)...... 679 comune di Marcignago (1757 - 1796)...... 710 comune di Linarolo (1797 - 1815)...... 680 comune di Marcignago (1797 - 1815)...... 711 comune di Linarolo (1816 - 1859)...... 681 comune di Marcignago (1816 - 1859)...... 712 LIRIO MARTINASCA comune di Lirio (sec. XIV - 1743)...... 682 comune di Martinasca (sec. XIV - 1743)...... 713 comune di Lirio (1744 - 1798). consiglio...... 683 comune di Martinasca (1744 - 1798)...... 714 comune di Lirio (1744 - 1798). sindaci...... 683 comune di Lirio (1799 -1814)...... 684 MARZA comune di Marza (sec. XIV - 1707)...... 715 comune di Lirio (1815 -1859)...... 685 comune di Marza (1708 - 1797)...... 716 LOMELLINA comune di Marza (1798 - 1814)...... 717 congregazione dei ventiquattro comuni lomellini. cancelliere...... 687 comune di Marza (1815 - 1859)...... 718 congregazione dei ventiquattro comuni lomellini. consiglieri...... 687 MARZANO congregazione dei ventiquattro comuni lomellini. sindaco...... 687 comune di Marzano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 719 circondario di Lomellina...... 686 comune di Marzano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 719 provincia di Lomellina...... 688 comune di Marzano (sec. XIV - 1756). console...... 719 LOMELLO comune di Marzano (sec. XIV - 1756). deputato...... 719 comune di Lomello (sec. XIV - 1707)...... 689 comune di Marzano (1757 - 1796)...... 720 comune di Lomello (1708 - 1797). cancelliere...... 691 comune di Marzano (1797 - 1815)...... 721 comune di Lomello (1708 - 1797). consiglio...... 692 comune di Marzano (1816 - 1859)...... 722 comune di Lomello (1708 - 1797). console...... 693 MARZO comune di Lomello (1708 - 1797). esattore...... 690 comune di Marzo (sec. XIV - 1707)...... 723 comune di Lomello (1708 - 1797). sindaco...... 690 comune di Marzo (1708 - 1797)...... 724 comune di Lomello (1798 - 1814)...... 694 comune di Marzo (1798 - 1814)...... 725 comune di Lomello (1815 - 1859)...... 695 comune di Marzo (1815 - 1859)...... 726 luogotenente del governatore. consiglio generale. comune di Vigevano massarolo. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 944 (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1508 luogotenente e fiscale. Broni...... 167 MEDASSINO maestro di scuola. comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 comune di Medassino. consiglio...... 727 comune di Medassino. consoli...... 727 MAGHERNO comune di Magherno (sec. XIV - 1756). consiglio...... 696 MEDE comune di Magherno (sec. XIV - 1756). console...... 696 comune di Mede (sec. XIV - 1707)...... 729 comune di Magherno (sec. XIV - 1756). deputati...... 696 comune di Mede (1708 - 1797)...... 730 comune di Magherno (1757 - 1796)...... 697 cantone di Mede...... 728 comune di Mede (1798 - 1814). consiglio...... 732 comune di Magherno (1797 - 1815)...... 698 comune di Mede (1798 - 1814). consoli...... 731 comune di Magherno (1816 - 1859)...... 699 comune di Mede (1815 - 1859)...... 733 MAIRANO mandamento di Mede...... 734 comune di Mairano. consiglio...... 700 comune di Mairano. consoli...... 700 MENCONICO comune di Menconico (sec. XIV - 1743)...... 735 mandamento di Barbianello. Barbianello...... 51 comune di Menconico (1744 -1798). consiglio...... 736 mandamento di Bastida Pancarana. Bastida Pancarana...... 82 comune di Menconico (1744 -1798). sindaci...... 736 mandamento di Bobbio. Bobbio...... 111 comune di Menconico (1799 - 1814)...... 737 mandamento di Broni. Broni...... 168 comune di Menconico (1815 -1859)...... 738 capitano conservatore delle regie caccie...... 168 messo. comune di Arena (sec. XIII - 1743). Arena...... 24 giudice...... 168 messo o fante. comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). Montù Beccaria...... 828 mandamento di Candia. Candia...... 237 MEZZANA BIGLI mandamento di Casatisma. Casatisma...... 269 comune di Mezzana Bigli (sec. XIV - 1748). proconsole...... 739 mandamento di Casei. Casei...... 302 comune di Mezzana Bigli (sec. XIV - 1748). sindaco...... 739 mandamento di Casteggio. Casteggio...... 358 comune di Mezzana Bigli (1749 - 1797)...... 740 mandamento di Cava. Cava...... 388 comune di Mezzana Bigli (1798 - 1814)...... 741 mandamento di Gambolò. Gambolò...... 559 comune di Mezzana Bigli (1815 - 1859)...... 742 mandamento di Garlasco. Garlasco...... 568 MEZZANA BOTTARONE mandamento di Godiasco. Godiasco...... 607 comune di Mezzana Bottarone (sec. XIV - 1743)...... 743 mandamento di Gravellona. Gravellona...... 621 comune di Mezzana Bottarone (1744 -1798). consiglio...... 744 mandamento di Groppello. Groppello...... 629 comune di Mezzana Bottarone (1744 -1798). sindaci...... 744 mandamento di Mede. Mede...... 734 comune di Mezzana Bottarone (1815 -1859)...... 745 mandamento di Montalto. Montalto...... 792 MEZZANA DEL BELLISOMO mandamento di Montù Beccaria. Montù Beccaria...... 831 comune di Mezzana del Bellisomo (sec. XIV - 1707)...... 746 mandamento di Mortara. Mortara...... 854 comune di Mezzana del Bellisomo (1708 - 1797)...... 747

394 Motta San Damiano

MEZZANA RABATTONE comune di Monte Leone (1797 - 1815)...... 800 comune di Mezzana Rabattone (sec. XIV - 1707)...... 748 comune di Monte Leone (1816 - 1859)...... 801 comune di Mezzana Rabattone (1708 - 1797)...... 749 MONTEBELLO comune di Mezzana Rabattone (1798 - 1814)...... 750 comune di Montebello (sec. XIV - 1743)...... 802 comune di Mezzana Rabattone (1815 - 1859)...... 751 comune di Montebello (1744 -1798). consiglio...... 803 MEZZANINO comune di Montebello (1744 -1798). sindaci...... 803 comune di Mezzanino (sec. XIV - 1743). console...... 752 comune di Montebello (1799 -1814)...... 804 comune di Mezzanino (sec. XIV - 1743). portinaro...... 752 comune di Montebello (1815 -1859)...... 805 comune di Mezzanino (1744 -1797)...... 753 MONTECALVO comune di Mezzanino (1799 -1814)...... 754 comune di Montecalvo (sec. XIV - 1743)...... 806 comune di Mezzanino (1815 -1859)...... 755 comune di Montecalvo (1744 -1798). consiglio...... 807 MEZZANO comune di Montecalvo (1744 -1798). sindaci...... 807 comune di Mezzano (sec. XIV - 1743)...... 756 comune di Montecalvo (1799 -1814)...... 808 comune di Mezzano (1744 - 1797)...... 757 comune di Montecalvo (1815 -1859)...... 809 comune di Mezzano (1798 - 1814)...... 758 Montepico v. Sant’Eusebio comune di Mezzano (1815 - 1859)...... 759 MONTESANO MEZZANO PARPANESE comune di Montesano (sec. XIV - 1756). console...... 810 comune di Mezzano Parpanese (1757 - 1796)...... 760 comune di Montesano (1757 - 1796)...... 811 comune di Mezzano Parpanese (1797 - 1815)...... 761 comune di Montesano (1797 - 1815)...... 812 comune di Mezzano Parpanese (1816 - 1859)...... 762 comune di Montesano (1816 - 1859)...... 813 MIRABELLO MONTESCANO comune di Mirabello (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 763 comune di Montescano (sec. XIV - 1743)...... 814 comune di Mirabello (sec. XIV - 1756). consiglio...... 763 comune di Montescano (1744 - 1798). consiglio...... 815 comune di Mirabello (sec. XIV - 1756). console...... 763 comune di Montescano (1744 - 1798). sindaci...... 815 comune di Mirabello (sec. XIV - 1756). deputato...... 763 comune di Montescano (1799 - 1814)...... 816 comune di Mirabello (1757 - 1796)...... 764 comune di Montescano (1815- 1859)...... 817 comune di Mirabello (1797 - 1815)...... 765 MONTESEGALE comune di Mirabello (1816 - 1859)...... 766 comune di Montesegale (sec. XIV - 1743)...... 818 MIRADOLO comune di Montesegale (1744 - 1798). consiglio...... 819 comune di Miradolo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 767 comune di Montesegale (1744 - 1798). sindaci...... 819 comune di Miradolo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 767 comune di Montesegale (1799 -1814)...... 820 comune di Miradolo (sec. XIV - 1756). console...... 767 comune di Montesegale (1815 -1859)...... 821 comune di Miradolo (sec. XIV - 1756). deputati...... 767 MONTEVENEROSO comune di Miradolo (1757 - 1796)...... 768 comune di Monteveneroso (sec. XIV - 1743). consiglio generale...... 822 comune di Miradolo (1797 - 1815)...... 769 comune di Monteveneroso (sec. XIV - 1743). consoli...... 822 comune di Miradolo (1816 - 1859)...... 770 comune di Monteveneroso (1744- 1798)...... 823 MISANO MONTEVIGO comune di Misano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 771 comune di Montevigo (sec. XIV - 1743). console...... 824 comune di Misano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 771 comune di Montevigo (1744 - 1789). consiglieri...... 825 comune di Misano (sec. XIV - 1756). console...... 771 comune di Montevigo (1744 - 1789). sindaco...... 825 comune di Misano (sec. XIV - 1756). sindaco...... 771 comune di Misano (1757 - 1796)...... 772 MONTICELLI comune di Misano (1797 -1815)...... 773 comune di Monticelli...... 826 comune di Misano (1816 - 1859)...... 774 MONTÙ BECCARIA comune di Montù Beccaria (sec. XIV - 1743). consoli (sec. XIV - 1743)...... 827 MOIRAGO comune di Moirago. consiglio...... 775 comune di Montù Beccaria (sec. XIV - 1743). fiscale...... 827 comune di Moirago. console...... 775 comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). cancelliere...... 828 comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). consiglio generale...... 828 MOLINAZZO comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). consoli (1744 -1798)...... 828 comune di Molinazzo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 776 comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). messo o fante...... 828 comune di Molinazzo (sec. XIV - 1756). console...... 776 comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). segretario...... 828 comune di Molinazzo (1797 - 1815)...... 777 comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). sindaco...... 828 comune di Molinazzo (1816 - 1859)...... 778 comune di Montù Beccaria (1799 -1814)...... 829 MOLINO DE’ PEROTTI comune di Montù Beccaria (1815 -1859)...... 830 comune di Molino de’ Perotti. cancelliere...... 779 mandamento di Montù Beccaria...... 831 comune di Molino de’ Perotti. consiglio...... 779 MONTÙ BERCHIELLI comune di Molino de’ Perotti. console...... 779 comune di Montù Berchielli (sec. XIV - 1743). consoli...... 832 MOLINO VECCHIO comune di Montù Berchielli (sec. XIV - 1743). sindaco...... 832 comune di Molino Vecchio. cancelliere...... 780 comune di Montù Berchielli (1744 - 1797)...... 833 comune di Molino Vecchio. console...... 780 comune di Montù Berchielli (1799 -1814)...... 834 MONCUCCO comune di Montù Berchielli (1815 -1859)...... 835 comune di Moncucco...... 781 MONTÙ DE GABBI MONDONDONE comune di Montù de Gabbi (sec. XIV - 1743). consoli...... 836 comune di Mondondone (sec. XIII- 1743). consiglio (sec. XIII - 1743)...... 783 comune di Montù de Gabbi (sec. XIV - 1743). sindaco...... 836 comune di Mondondone (sec. XIII- 1743). console...... 784 comune di Montù de Gabbi (1744 - 1797)...... 837 comune di Mondondone (sec. XIII- 1743). podestà...... 785 comune di Montù de Gabbi (1799 -1814)...... 838 comune di Mondondone (1744 -1798). consiglio (1744 -1798)...... 786 comune di Montù de Gabbi (1815 -1859)...... 839 comune di Mondondone (1744 -1798). sindaci...... 786 MORMOROLA comune di Mondondone (1799 -1814)...... 787 comune di Mormorola...... 840 MONTALTO MORNICO comune di Montalto (sec. XIV - 1743). camerari...... 788 comune di Mornico (sec. XIV - 1743). consoli...... 841 comune di Montalto (sec. XIV - 1743). cassieri...... 788 comune di Mornico (sec. XIV - 1743). sindaco...... 841 comune di Montalto (sec. XIV - 1743). consiglio di credenza...... 788 comune di Mornico (1744 -1797)...... 842 comune di Montalto (sec. XIV - 1743). console...... 788 comune di Mornico (1799 -1814)...... 843 comune di Montalto (sec. XIV - 1743). fiscale...... 788 comune di Mornico (1815 -1859)...... 844 comune di Montalto (sec. XIV - 1743). notaio...... 788 MORTARA comune di Montalto (sec. XIV - 1743). portinaro...... 788 comune di Mortara (sec. XIV - 1707)...... 846 comune di Montalto (1744 - 1798). consiglio...... 789 podestà...... 855 comune di Montalto (1744 - 1798). sindaci...... 789 comune di Mortara (1708 - 1797). archivista...... 847 comune di Montalto (1799 - 1814)...... 790 comune di Mortara (1708 - 1797). consigliere...... 847 comune di Montalto (1815 -1859)...... 791 comune di Mortara (1708 - 1797). console...... 848 mandamento di Montalto...... 792 comune di Mortara (1708 - 1797). sindaco...... 849 MONTARCO prefettura di Mortara (1708 - 1797)...... 856 comune di Montarco...... 793 cantone di Mortara...... 845 MONTE BOLOGNOLA comune di Mortara (1798 - 1814). consiglio...... 851 comune di Monte Bolognola (sec. XIV - 1756). console...... 794 comune di Mortara (1798 - 1814). consoli...... 850 comune di Monte Bolognola (1757 - 1796)...... 795 comune di Mortara (1815 - 1859)...... 852 comune di Monte Bolognola (1797 - 1815)...... 796 intendenza di Mortara...... 853 comune di Monte Bolognola (1816 - 1859)...... 797 mandamento di Mortara...... 854 MONTE LEONE prefettura di Mortara (1815 - 1859)...... 857 comune di Monte Leone (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 798 provincia di Mortara...... 858 comune di Monte Leone (sec. XIV - 1757). consiglio...... 798 MOTTA SAN DAMIANO comune di Monte Leone (sec. XIV - 1757). console...... 798 comune di Motta San Damiano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 859 comune di Monte Leone (sec. XIV - 1757). deputati...... 798 comune di Motta San Damiano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 859 comune di Monte Leone (1758 - 1796)...... 799 comune di Motta San Damiano (sec. XIV - 1756). console...... 859

395 Murisasco

comune di Motta San Damiano (1757 - 1796)...... 860 comune di Papiago (1816 - 1859)...... 913 comune di Motta San Damiano (1797 - 1815)...... 861 PARASACCO comune di Motta San Damiano (1816 - 1859)...... 862 comune di Parasacco (sec. XIV - 1707)...... 914 MURISASCO comune di Parasacco (1708 - 1797)...... 915 comune di Murisasco (sec. XIV - 1743)...... 863 comune di Parasacco (1798 - 1814)...... 916 comune di Murisasco (1744 - 1818)...... 864 comune di Parasacco (1815 - 1859)...... 917 NAZZANO PARONA comune di Nazzano...... 865 comune di Parona (sec. XIV - 1707)...... 918 NEBBIOLO comune di Parona (1708 - 1797)...... 919 comune di Nebbiolo...... 866 comune di Parona (1798 - 1814)...... 920 comune di Parona (1815 - 1859)...... 921 NICORVO comune di Nicorvo (sec. XIV - 1743)...... 867 PARPANESE comune di Nicorvo (1744 - 1797)...... 868 comune di Parpanese (sec. XIV - 1743). confaloniere...... 922 comune di Nicorvo (1798 - 1814)...... 869 comune di Parpanese (sec. XIV - 1743). consoli (sec. XIV - 1743)...... 922 comune di Nicorvo (1815 - 1859)...... 870 comune di Parpanese (sec. XIV - 1743). sindaco...... 922 comune di Parpanese (1744 - 1798). consoli (1744 - 1798)...... 923 NIVOLTO comune di Parpanese (1799 - 1814)...... 924 comune di Nivolto. console...... 871 parroco della chiesa parrocchiale. notaio. comune di Montalto (sec. XIV - 1743). Montalto...... 788 comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 notaio o actuario del tribunale. comune di Bagnaria (1744 - 1798). Bagnaria...... 43 PARZANO comune di Parzano (sec. XIV - 1707)...... 925 NOVETO comune di Parzano (1708 - 1797)...... 926 comune di Noveto. consiglio...... 872 comune di Parzano (1798 - 1814)...... 927 comune di Noveto. console...... 872 comune di Noveto. deputati...... 872 PAVIA comune di Pavia (sec. XIV - 1756). avvocati...... 929 OCCHIO comune di Pavia (sec. XIV - 1756). capitano del naviglio...... 930 comune di Occhio (1708 - 1797)...... 873 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). commissario...... 931 comune di Occhio (1798 - 1814)...... 874 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 932 comune di Occhio (1815 - 1859)...... 875 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). consiglio maggiore...... 933 OLEVANO comune di Pavia (sec. XIV - 1756). consoli di giustizia...... 934 comune di Olevano (sec. XIV - 1707)...... 876 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). contradicenti...... 935 comune di Olevano (1708 - 1797)...... 877 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). deputati all’ospitalità...... 936 comune di Olevano (1798 - 1814)...... 878 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). deputati alla carmeria...... 937 comune di Olevano (1815 - 1859)...... 879 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). deputati alla visita agerum...... 938 OLIVA comune di Pavia (sec. XIV - 1756). deputati della sanità...... 939 comune di Oliva (sec. XIV - 1743). consoli...... 880 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). deputato e notaio ai pegni...... 940 comune di Oliva (sec. XIV - 1743). sindaco...... 880 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). estimatori...... 941 comune di Oliva (1744 - 1797)...... 881 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). giudice delle strade...... 942 comune di Oliva (1799 -1814)...... 882 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). giudice delle vettovaglie...... 943 comune di Oliva (1815 -1859)...... 883 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). massarolo...... 944 OLTREPO comune di Pavia (sec. XIV - 1756). oratore (sec. XIV - 1756)...... 945 congregazione dei beni rurali dell’Oltrepo e Siccomario...... 884 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). ragionato...... 946 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). ORAMALA signori soprastanti le fortificazioni...... 947 comune di Oramala (sec. XIII - 1743). consoli...... 885 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). sindacatori...... 948 comune di Oramala (sec. XIII - 1743). sindaco...... 885 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). sindaci...... 949 comune di Oramala (1744 - 1798)...... 886 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). sindaco...... 950 comune di Oramala (1799 - 1814)...... 887 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). tesoriere...... 951 oratore. comune di Belgioioso (sec. XIV - 1756). Belgioioso...... 88 comune di Pavia (sec. XIV - 1756). tribunale di provvisione...... 952 oratore (sec. XIV - 1756). comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 945 congregazione dei prefetti al governo della città e della provincia di Pavia. . 961 oratore (1757 - 1796). comune di Pavia (1757 - 1796). Pavia...... 958 comune di Pavia (1757 - 1796). camera del mercimonio...... 954 ORIGIOSO comune di Pavia (1757 - 1796). congregazione dei prefetti...... 955 comune di Origioso (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 888 comune di Pavia (1757 - 1796). comune di Origioso (sec. XIV - 1756). consiglio...... 888 congregazione generale degli estimati (1757 - 1796)...... 956 comune di Origioso (sec. XIV - 1756). console...... 888 comune di Pavia (1757 - 1796). congregazione militare...... 957 comune di Origioso (1757 - 1796)...... 889 comune di Pavia (1757 - 1796). deputati al patrimonio urbano...... 953 comune di Origioso (1797 - 1815)...... 890 comune di Pavia (1757 - 1796). oratore (1757 - 1796)...... 958 comune di Origioso (1816 - 1859)...... 891 congregazione generale degli estimati (1757 - 1796)...... 962 OSPEDALETTO comune di Pavia (1797 -1815)...... 959 comune di Ospedaletto. cancelliere...... 892 comune di Pavia (1816 - 1859)...... 960 comune di Ospedaletto. consiglio...... 892 distretto di Pavia...... 963 comune di Ospedaletto. console...... 892 PECORARA comune di Ospedaletto. deputato...... 892 comune di Pecorara (sec. XIV - 1743). console...... 964 comune di Pecorara (1744 - 1818)...... 965 OTTOBIANO comune di Ottobiano (sec. XIV - 1707). cancelliere...... 893 PEGAZZERA comune di Ottobiano (sec. XIV - 1707). consoli (sec. XIV - 1707)...... 893 comune di Pegazzera...... 966 comune di Ottobiano (1708 - 1797). consoli (1708 - 1797)...... 894 PIETRA DE GIORGI comune di Ottobiano (1798 - 1814)...... 895 comune di Pietra de Giorgi (sec. XIV - 1743). consoli...... 967 comune di Ottobiano (1815 - 1859)...... 896 comune di Pietra de Giorgi (sec. XIV - 1743). sindaco...... 967 PAIRANA comune di Pietra de Giorgi (1744 - 1797)...... 968 comune di Pairana (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 897 comune di Pietra de Giorgi (1799 -1814)...... 969 comune di Pairana (sec. XIV - 1756). console...... 897 comune di Pietra de Giorgi (1815 - 1859)...... 970 comune di Pairana (sec. XIV - 1756). deputati...... 897 PIETRA GAVINA comune di Pairana (1757 - 1796)...... 898 comune di Pietragavina...... 971 comune di Pairana (1797 - 1815)...... 899 PIETRAGAVINA comune di Pairana (1816 - 1859)...... 900 comune di Pietragavina (1744 - 1798). consoli...... 972 PALESTRO comune di Pietragavina (1744 - 1798). sindaco...... 972 comune di Palestro (sec. XIV - 1743). consiglio ordinario dei 12...... 901 comune di Pietragavina (1799 -1814)...... 973 comune di Palestro (sec. XIV - 1743). consiglio ordinario dei dodici...... 901 comune di Pietragavina (1815 -1859)...... 974 comune di Palestro (1744 - 1797)...... 902 PIEVE ALBIGNOLA comune di Palestro (1798 - 1814)...... 903 comune di Pieve Albignola (sec. XIV - 1707)...... 975 comune di Palestro (1815 - 1859)...... 904 comune di Pieve Albignola (1708 - 1797)...... 976 PANCARANA comune di Pieve Albignola (1798 - 1814)...... 977 comune di Pancarana (sec. XIV - 1743). console...... 905 comune di Pieve Albignola (1815 - 1859)...... 978 comune di Pancarana (sec. XIV - 1743). consoli...... 905 PIEVE DEL CAIRO comune di Pancarana (sec. XIV - 1743). podestà...... 906 comune di Pieve del Cairo (sec. XIV - 1707)...... 979 comune di Pancarana (sec. XIV - 1743). sindaco...... 905 comune di Pieve del Cairo (1708 - 1797)...... 980 comune di Pancarana (1744 - 1797)...... 907 comune di Pieve del Cairo (1798 - 1814)...... 981 comune di Pancarana (1799 -1814)...... 908 comune di Pieve del Cairo (1815 - 1859)...... 982 comune di Pancarana (1815 -1859)...... 909 mandamento di Pieve del Cairo...... 983 PAPIAGO PIEVE PORTO MORONE comune di Papiago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 910 comune di Pieve Porto Morone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 984 comune di Papiago (sec. XIV - 1756). console...... 910 comune di Pieve Porto Morone (sec. XIV - 1756). consiglio...... 984 comune di Papiago (1757 - 1796)...... 911 comune di Pieve Porto Morone (sec. XIV - 1756). console...... 984 comune di Papiago (1797 - 1815)...... 912 comune di Pieve Porto Morone (sec. XIV - 1756). deputati...... 984

396 Robbio

comune di Pieve Porto Morone (1757 - 1796)...... 985 PORTALBERELLA comune di Pieve Porto Morone (1797 - 1815)...... 986 comune di Portalberella...... 1024 comune di Pieve Porto Morone (1816 - 1859)...... 987 portinaro. comune di Arena (sec. XIII - 1743). Arena...... 24 PINAROLO portinaro. comune di Mezzanino (sec. XIV - 1743). Mezzanino...... 752 comune di Pinarolo (sec. XIV - 1743)...... 988 portinaro. comune di Montalto (sec. XIV - 1743). Montalto...... 788 comune di Pinarolo (1744 -1797)...... 989 PRADO comune di Pinarolo (1799 -1814)...... 990 comune di Prado (sec. XIV - 1756)...... 1025 comune di Pinarolo (1815 -1859)...... 991 comune di Prado (1757 - 1796)...... 1026 PIROCCO comune di Prado (1797 - 1815)...... 1027 comune di Pirocco...... 992 comune di Prado (1816 - 1859)...... 1028 PISSARELLO (PO) PREDALINO comune di Pissarello (sec. XIV - 1756)...... 993 comune di Predalino (sec. XIV - 1743). console...... 1029 comune di Pissarello (1757 - 1796)...... 994 comune di Predalino (1744 - 1798)...... 1030 comune di Pissarello (1797 - 1815)...... 995 PREDEMASCO PISSARELLO (TICINO) comune di Predemasco (sec. XIV - 1743)...... 1031 comune di Pissarello (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 996 comune di Predemasco (1744 - 1797)...... 1032 comune di Pissarello (sec. XIV - 1756). consiglio...... 996 comune di Predemasco (1798 - 1814)...... 1033 comune di Pissarello (sec. XIV - 1756). console...... 996 comune di Predemasco (1815 - 1859)...... 1034 comune di Pissarello (sec. XIV - 1756). deputati...... 996 prefettura di Mortara (1708 - 1797). Mortara...... 856 comune di Pissarello (1757 - 1796)...... 997 prefettura di Mortara (1815 - 1859). Mortara...... 857 comune di Pissarello (1797 - 1815)...... 998 prefettura di Vigevano. Vigevano...... 1524 comune di Pissarello (1816 - 1859)...... 999 PREGOLA PIUMESANA comune di Pregola (sec. XIV - 1743)...... 1035 comune di Piumesana...... 1000 comune di Pregola (1744 -1798)...... 1036 comune di Pregola (1815 -1859)...... 1037 PIZZALE pretura di Voghera. Voghera...... 1593 comune di Pizzale (sec. XIV - 1743). consoli...... 1001 comune di Pizzale (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1001 probi viri. comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). Villanterio...... 1548 comune di Pizzale (1744 -1797)...... 1002 proconsole. comune di Mezzana Bigli (sec. XIV - 1748). Mezzana Bigli...... 739 comune di Pizzale (1799 -1814)...... 1003 proconsole. comune di Portalbera (1744 -1798). Portalbera...... 1021 comune di Pizzale (1815 -1859)...... 1004 provincia di Bobbio. Bobbio...... 112 provincia di Lomellina. Lomellina...... 688 PIZZOCORNO comune di Pizzocorno (sec. XIV - 1743). console...... 1005 provincia di Mortara. Mortara...... 858 comune di Pizzocorno (sec. XIV - 1743). consoli...... 1005 provincia di Vigevano. Vigevano...... 1525 comune di Pizzocorno (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1005 provincia di Voghera (1743 - 1774). Voghera...... 1594 comune di Pizzocorno (1744 -1797)...... 1006 provincia di Voghera (1775 - 1789). Voghera...... 1595 comune di Pizzocorno (1799 -1814)...... 1007 comando militare...... 1596 comune di Pizzocorno (1815 -1859)...... 1008 provincia di Voghera (1790 - 1798). Voghera...... 1597 podestà. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1512 provincia di Voghera (1816 - 1859). Voghera...... 1598 podestà. comune di Arena (sec. XIII - 1743). Arena...... 24 ragionato. comune di Broni (sec. XIV - 1743). Broni...... 161 podestà. comune di Mondondone (sec. XIII- 1743). Mondondone...... 785 ragionato. comune di Casei (sec. XIV - 1743). Casei...... 295 podestà. marchesato di Varzi. Varzi...... 1471 ragionato. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 946 podestà. Voghera...... 1592 ragionieri. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1504 sindacatore del podestà...... 1592 RAGNERA podestà (sec. XIV - 1707). Borgofranco...... 136 comune di Ragnera (sec. XIV - 1707)...... 1038 podestà. Broni...... 169 comune di Ragnera (1708 - 1797)...... 1039 actuario...... 169 comune di Ragnera (1798 - 1814)...... 1040 podestà. Cecima...... 398 rappresentante delegato alla Congregazione rurale del Principato. podestà. Cilavegna...... 440 comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 podestà. comune di Casorate (sec. XIV - 1756). Casorate...... 313 REA podestà. comune di Filighera (sec. XIV - 1756). Filighera...... 523 comune di Rea (sec. XIV - 1743). consoli...... 1041 comune di Rea (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1041 podestà. comune di Pancarana (sec. XIV - 1743). Pancarana...... 906 comune di Rea (1744 - 1797)...... 1042 podestà. comune di San Varese (sec. XIV - 1756). San Varese...... 1183 comune di Rea (1799 -1814)...... 1043 podestà. comune di Soncino (sec. XIV - 1756). Soncino...... 1288 comune di Rea (1815 -1859)...... 1044 podestà. Mortara...... 855 REALE podestà. Stradella...... 1328 comune di Reale (1708 - 1797)...... 1045 podestà. Zavattarello...... 1612 comune di Reale (1798 - 1814)...... 1046 podestà (1708 - 1797). comune di Borgofranco (1708 - 1797). Borgofranco. ... 133 REDAVALLE podestà di campagna. podestaria di campagna. comune di Redavalle (sec. XIV - 1743). console...... 1047 comune di Voghera (sec. XIII - 1743). Voghera...... 1581 comune di Redavalle (sec. XIV - 1743). consoli...... 1047 podestaria di campagna. comune di Voghera (sec. XIII - 1743). Voghera...... 1581 comune di Redavalle (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1047 campari...... 1581 comune di Redavalle (1744 -1797)...... 1048 podestà di campagna...... 1581 comune di Redavalle (1799 -1814)...... 1049 PONTE CARATE comune di Redavalle (1815 -1859)...... 1050 comune di Ponte Carate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1009 REGALIA comune di Ponte Carate (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1009 comune di Regalia...... 1051 comune di Ponte Carate (sec. XIV - 1756). console...... 1009 RETORBIDO comune di Ponte Carate (sec. XIV - 1756). deputato...... 1009 comune di Retorbido (sec. XIV - 1743). console...... 1052 comune di Ponte Carate (1757 - 1796)...... 1010 comune di Retorbido (sec. XIV - 1743). consoli...... 1052 comune di Ponte Carate (1797 - 1815)...... 1011 comune di Retorbido (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1052 comune di Ponte Carate (1816 - 1859)...... 1012 comune di Retorbido (1744 -1797)...... 1053 PONTE LUNGO comune di Retorbido (1799 -1814)...... 1054 comune di Ponte Lungo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1013 comune di Retorbido (1815 -1859)...... 1055 comune di Ponte Lungo (sec. XIV - 1756). console...... 1013 riformatori dell’estimo. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano. .... 1513 comune di Ponte Lungo (1757 - 1796)...... 1014 RIVANAZZANO comune di Ponte Lungo (1797 - 1815)...... 1015 comune di Rivanazzano (sec. XIV - 1743). consoli...... 1056 comune di Ponte Lungo (1816 - 1859)...... 1016 comune di Rivanazzano (sec. XIV - 1743). servitore del comune...... 1056 PORANA comune di Rivanazzano (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1056 comune di Porana (sec. XIV - 1743). consoli (sec. XIV - 1743)...... 1017 comune di Rivanazzano (1744 -1797)...... 1057 comune di Porana (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1017 comune di Rivanazzano (1799 -1814)...... 1058 comune di Porana (1744 -1797). consoli (1744 - 1797)...... 1018 comune di Rivanazzano (1815 -1859)...... 1059 comune di Porana (1799 - 1814)...... 1019 RIVOLTELLA porcaro. comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 comune di Rivoltella (sec. XIV - 1707)...... 1060 PORTALBERA comune di Rivoltella (1708 - 1797)...... 1061 comune di Portalbera (sec. XIV - 1743). consiglio...... 1020 comune di Rivoltella (1798 - 1814)...... 1062 comune di Portalbera (1744 -1798). aggiunti...... 1021 comune di Rivoltella (1815 - 1859)...... 1063 comune di Portalbera (1744 -1798). baricello...... 1021 ROBBIO comune di Portalbera (1744 -1798). cancelliere...... 1021 comune di Robbio (sec. XIV - 1743). cancelliere...... 1065 comune di Portalbera (1744 -1798). consoli...... 1021 comune di Robbio (sec. XIV - 1743). consiglieri...... 1065 comune di Portalbera (1744 -1798). governatore o seppellitore...... 1021 comune di Robbio (sec. XIV - 1743). consiglio (sec. XIV - 1743)...... 1066 comune di Portalbera (1744 -1798). proconsole...... 1021 comune di Robbio (sec. XIV - 1743). consoli (sec. XIV - 1743)...... 1065 comune di Portalbera (1799 -1814)...... 1022 comune di Robbio (sec. XIV - 1743). sindaci...... 1065 comune di Portalbera (1815 -1859)...... 1023 comune di Robbio (sec. XIV - 1743). tesoriere...... 1065

397 Robecchino

comune di Robbio (1744 - 1797)...... 1067 SAN CIPRIANO cantone di Robbio...... 1064 comune di San Cipriano (sec. XIV - 1743). cancelliere...... 1129 comune di Robbio (1798 - 1814). consiglio (1798 - 1814)...... 1069 comune di San Cipriano (sec. XIV - 1743). consoli (sec. XIV - 1743)...... 1129 comune di Robbio (1798 - 1814). consoli (1798 - 1814)...... 1068 comune di San Cipriano (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1129 comune di Robbio (1815 - 1859)...... 1070 comune di San Cipriano (1744 -1798). consoli (1744 -1798)...... 1130 mandamento di Robbio...... 1071 comune di San Cipriano (1799 -1814)...... 1131 ROBECCHINO comune di San Cipriano (1815 -1859)...... 1132 comune di Robecchino. console...... 1072 SAN COLOMBANINO ROBECCO comune di San Colombanino. console...... 1133 comune di Robecco (sec. XIV - 1743). consoli...... 1073 SAN DAMIANO comune di Robecco (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1073 comune di San Damiano. giusdicente...... 1134 comune di Robecco (1744 - 1797)...... 1074 SAN DAMIANO AL COLLE comune di Robecco (1799 -1814)...... 1075 comune di San Damiano al colle (sec. XIV - 1743)...... 1135 comune di Robecco (1815 -1859)...... 1076 comune di San Damiano al colle (1744 -1797)...... 1136 ROCCA DE GIORGI comune di San Damiano al colle (1799 -1814)...... 1137 comune di Rocca de Giorgi (sec. XIV - 1743). console...... 1077 comune di San Damiano al colle (1815 - 1859)...... 1138 comune di Rocca de Giorgi (sec. XIV - 1743). consoli...... 1077 SAN FEDELE comune di Rocca de Giorgi (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1077 comune di San Fedele (sec. XIV - 1738)...... 1139 comune di Rocca de Giorgi (1744 - 1797)...... 1078 comune di San Fedele (1739 - 1797)...... 1140 comune di Rocca de Giorgi (1799 -1814)...... 1079 comune di San Fedele (1798 - 1814)...... 1141 comune di Rocca de Giorgi (1815 -1859)...... 1080 comune di San Fedele (1815 - 1859)...... 1142 ROCCA SUSELLA SAN GAUDENZIO comune di Rocca Susella (sec. XIV - 1743)...... 1081 comune di San Gaudenzio. console...... 1143 comune di Rocca Susella (1744 - 1797)...... 1082 SAN GENESIO comune di Rocca Susella (1799 -1814)...... 1083 comune di San Genesio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1144 comune di Rocca Susella (1815 -1859)...... 1084 comune di San Genesio (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1144 ROGNANO comune di San Genesio (sec. XIV - 1756). console...... 1144 comune di Rognano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1085 comune di San Genesio (sec. XIV - 1756). deputato...... 1144 comune di Rognano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1085 comune di San Genesio (1757 - 1796)...... 1145 comune di Rognano (sec. XIV - 1756). console...... 1085 comune di San Genesio (1797 - 1815)...... 1146 comune di Rognano (1757 - 1796)...... 1086 comune di San Genesio (1816 - 1859)...... 1147 comune di Rognano (1797 - 1815)...... 1087 SAN GIORGIO comune di Rognano (1816 - 1859)...... 1088 comune di San Giorgio (1708 - 1797)...... 1149 ROMAGNESE comune di San Giorgio (1798 - 1814)...... 1150 comune di Romagnese (sec. XIV - 1743)...... 1089 comune di San Giorgio (1815 - 1859)...... 1151 comune di Romagnese (1744 -1797)...... 1090 mandamento di San Giorgio...... 1152 comune di Romagnese (1799 -1814)...... 1091 comune di San Giorgio (sec. X IV - 1707). consiglio...... 1148 comune di Romagnese (1815 -1859)...... 1092 comune di San Giorgio (sec. X IV - 1707). consoli...... 1148 Romentera v. Armentaria SAN MARTINO LA MANDRIA RONCARO comune di San Martino la Mandria (sec. XIV - 1707)...... 1153 comune di Roncaro (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1093 comune di San Martino la Mandria (1708 - 1797)...... 1154 comune di Roncaro (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1093 comune di San Martino la Mandria (1798 - 1814)...... 1155 comune di Roncaro (sec. XIV - 1756). console...... 1093 SAN MARTINO SICCOMARIO comune di Roncaro (sec. XIV - 1756). deputato...... 1093 comune di San Martino Siccomario (sec. XIV - 1743)...... 1156 comune di Roncaro (1757 - 1796)...... 1094 comune di San Martino Siccomario (1744 - 1797)...... 1157 comune di Roncaro (1797 - 1815)...... 1095 distretto del Siccomario...... 1160 comune di Roncaro (1816 - 1859)...... 1096 comune di San Martino Siccomario (1798 - 1814)...... 1158 RONCHETTO comune di San Martino Siccomario (1815 - 1859)...... 1159 comune di Ronchetto (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1097 mandamento di San Martino Siccomario...... 1162 comune di Ronchetto (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1097 mandamento di Siccomario San Martino...... 1161 comune di Ronchetto (sec. XIV - 1756). console...... 1097 SAN NAZARO DEL BOSCO comune di Ronchetto (sec. XIV - 1756). deputato...... 1097 comune di San Nazaro del Bosco (sec. XIV - 1707)...... 1163 comune di Ronchetto (1816 - 1859)...... 1098 comune di San Nazaro del Bosco (1708 - 1797)...... 1164 ROSASCO comune di San Nazaro del Bosco (1798 - 1814)...... 1165 comune di Rosasco (sec. XIV - 1707)...... 1099 comune di San Nazaro del Bosco (1815 - 1859)...... 1166 comune di Rosasco (1708 - 1797)...... 1100 SAN PAOLO comune di Rosasco (1798 - 1814)...... 1101 comune di San Paolo...... 1167 comune di Rosasco (1815 - 1859)...... 1102 SAN PAOLO LERIA ROVENTINO comune di San Paolo Leria (sec. XIV - 1707)...... 1168 comune di Roventino (sec. XIV - 1707)...... 1103 comune di San Paolo Leria (1708 - 1797)...... 1169 comune di Roventino (1708 - 1797)...... 1104 comune di San Paolo Leria (1798 - 1814)...... 1170 comune di Roventino (1798 - 1814)...... 1105 comune di San Paolo Leria (1815 - 1859)...... 1171 comune di Roventino (1815 - 1859)...... 1106 SAN PERONE ROVESCALA comune di San Perone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1172 comune di Rovescala (sec. XIV - 1743). consoli...... 1107 comune di San Perone (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1172 comune di Rovescala (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1107 comune di San Perone (sec. XIV - 1756). console...... 1172 comune di Rovescala (1744 -1797)...... 1108 comune di San Perone (sec. XIV - 1756). deputati...... 1172 comune di Rovescala (1799 -1814)...... 1109 comune di San Perone (1757 - 1796)...... 1173 comune di Rovescala (1815 -1859)...... 1110 comune di San Perone (1797 - 1815)...... 1174 RUINO comune di San Perone (1816 - 1859)...... 1175 comune di Ruino (sec. XIV - 1743). consoli...... 1111 SAN PONZO comune di Ruino (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1111 comune di San Ponzo (sec. XIV - 1743)...... 1176 comune di Ruino (1744 -1798)...... 1112 comune di San Ponzo (1744 - 1798)...... 1177 comune di Ruino (1799 - 1814)...... 1113 comune di San Ponzo (1799 - 1814)...... 1178 comune di Ruino (1815 -1859)...... 1114 comune di San Ponzo (1815 - 1859)...... 1179 SABBIONE SAN RE comune di Sabbione (sec. XIV - 1707)...... 1115 comune di San Re (sec. XIV - 1743). console...... 1180 comune di Sabbione (1708 - 1797)...... 1116 comune di San Re (1744 - 1798)...... 1181 comune di Sabbione (1798 - 1814)...... 1117 comune di San Re (1799 -1818)...... 1182 comune di Sabbione (1815 - 1859)...... 1118 SAN VARESE SAGLIANO comune di San Varese (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1183 comune di Sagliano (sec. XIV - 1743). consoli...... 1119 comune di San Varese (sec. XIV - 1756). console...... 1183 comune di Sagliano (sec. XIV - 1743). sindaco...... 1119 comune di San Varese (sec. XIV - 1756). delegati...... 1183 comune di Sagliano (1744 -1797)...... 1120 comune di San Varese (sec. XIV - 1756). podestà...... 1183 comune di Sagliano (1799 -1814)...... 1121 comune di San Varese (1757 - 1796)...... 1184 comune di Sagliano (1815 - 1859)...... 1122 comune di San Varese (1797 - 1815)...... 1185 SAIRANO comune di San Varese (1816 - 1859)...... 1186 comune di Sairano (sec. XIV - 1707)...... 1123 SAN ZENO E FOPPA comune di Sairano (1708 - 1797)...... 1124 comune di San Zeno e Foppa (sec. XIV - 1756). console...... 1187 comune di Sairano (1798 - 1814)...... 1125 comune di San Zeno e Foppa (1757 - 1796)...... 1188 comune di Sairano (1815 - 1859)...... 1126 comune di San Zeno e Foppa (1797 - 1815)...... 1189 SAN BARTOLOMEO LA CUSANA comune di San Zeno e Foppa (1816 - 1859)...... 1190 comune di San Bartolomeo la Cusana (sec. XIV - 1707)...... 1127 SAN ZENONE comune di San Bartolomeo la Cusana (1708 - 1797)...... 1128 comune di San Zenone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1191

398 Silvano

comune di San Zenone (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1191 SARTIRANA comune di San Zenone (sec. XIV - 1756). console...... 1191 comune di Sartirana (sec. XIV - 1707). consoli (sec. XIV - 1707)...... 1252 comune di San Zenone (sec. XIV - 1756). deputati...... 1191 comune di Sartirana (1708 - 1797). cancelliere...... 1253 comune di San Zenone (1757 - 1796)...... 1192 comune di Sartirana (1708 - 1797). consiglieri...... 1253 comune di San Zenone (1797 - 1815)...... 1193 comune di Sartirana (1708 - 1797). consiglio (1708 - 1797)...... 1254 comune di San Zenone (1816 - 1859)...... 1194 comune di Sartirana (1708 - 1797). consoli (1708 - 1797)...... 1253 comune di Sartirana (1708 - 1797). giudice...... 1253 SANNAZZARO comune di Sannazzaro (sec. XIV - 1707). consiglio degli anziani...... 1196 comune di Sartirana (1708 - 1797). sindaco...... 1253 comune di Sannazzaro (sec. XIV - 1707). consiglio dei nobili...... 1196 comune di Sartirana (1798 - 1814). consiglio (1798 - 1814)...... 1256 comune di Sannazzaro (sec. XIV - 1707). sindaci...... 1196 comune di Sartirana (1798 - 1814). consoli (1798 - 1814)...... 1255 comune di Sannazzaro (1708 - 1797). cancelliere...... 1197 comune di Sartirana (1815 - 1859)...... 1257 comune di Sannazzaro (1708 - 1797). consiglio (1708 - 1797)...... 1197 mandamento di Sartirana...... 1258 comune di Sannazzaro (1708 - 1797). esattore...... 1198 SCALDASOLE comune di Sannazzaro (1708 - 1797). sindaci e deputati...... 1199 comune di Scaldasole (sec. XIV - 1707)...... 1259 cantone di Sannazzaro...... 1195 comune di Scaldasole (1708 - 1797)...... 1260 comune di Sannazzaro (1798 - 1814). consiglio (1798 - 1814)...... 1201 comune di Scaldasole (1798 - 1814)...... 1261 comune di Sannazzaro (1798 - 1814). consoli...... 1200 comune di Scaldasole (1815 - 1859)...... 1262 comune di Sannazzaro (1815 - 1859). consiglio (1816 - 1859)...... 1202 SCHIVANOIA mandamento di Sannazzaro...... 1203 comune di Schivanoia (sec. XIV - 1707)...... 1263 SANT’ALBANO comune di Schivanoia (1708 - 1797)...... 1264 comune di Sant’Albano (sec. XIV - 1743)...... 1204 comune di Schivanoia (1798 - 1814)...... 1265 comune di Sant’Albano (1744 -1797)...... 1205 comune di Schivanoia (1815 - 1859)...... 1266 comune di Sant’Albano (1799 -1814)...... 1206 SEDONE comune di Sant’Albano (1815 -1859)...... 1207 comune di Sedone (sec. XIV - 1707)...... 1267 SANT’ALESSANDRO comune di Sedone (1708 - 1797)...... 1268 comune di Sant’Alessandro (sec. XIV - 1707)...... 1208 comune di Sedone (1798 - 1814)...... 1269 comune di Sant’Alessandro (1708 - 1797)...... 1209 comune di Sedone (1815 - 1859)...... 1270 comune di Sant’Alessandro (1798 - 1814)...... 1210 segretario. comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). Montù Beccaria...... 828 comune di Sant’Alessandro (1815 - 1859)...... 1211 segretario ufficio di intendenza. intendenza di Bobbio. Bobbio...... 110 segretario ufficio di intendenza. SANT’ALESSIO intendenza di Voghera (1818 - 1859). Voghera...... 1590 comune di Sant’Alessio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1212 comune di Sant’Alessio (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1212 SEMIANA comune di Sant’Alessio (sec. XIV - 1756). console...... 1212 comune di Semiana (sec. XIV - 1707)...... 1271 comune di Sant’Alessio (1757 - 1796)...... 1213 comune di Semiana (1708 - 1797). consiglieri...... 1272 comune di Sant’Alessio (1797 - 1815)...... 1214 comune di Semiana (1708 - 1797). consiglio...... 1273 comune di Sant’Alessio (1816 - 1859)...... 1215 comune di Semiana (1708 - 1797). consoli...... 1272 comune di Semiana (1708 - 1797). sindaci...... 1272 SANT’ANGELO comune di Semiana (1798 - 1814)...... 1274 comune di Sant’Angelo (sec. XIV - 1707)...... 1216 comune di Semiana (1815 - 1859)...... 1275 comune di Sant’Angelo (1708 - 1797)...... 1217 servitore del comune. comune di Broni (sec. XIV - 1743). Broni...... 161 comune di Sant’Angelo (1798 - 1814)...... 1218 servitore del comune. comune di Rivanazzano (sec. XIV - 1743). Rivanazzano. ... comune di Sant’Angelo (1815 -1859)...... 1219 1056 SANT’EUSEBIO servitori o messi. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1504 comune di Sant’Eusebio (sec. XIII - 1743)...... 1220 Siccomario v. San Martino Siccomario comune di Sant’Eusebio (1744 - 1798)...... 1221 Siccomario San Martino v. San Martino Siccomario comune di Sant’Eusebio (1799 - 1814)...... 1222 signori soprastanti le fortificazioni. SANTA CRISTINA comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 947 comune di Santa Cristina (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1223 SILVANO comune di Santa Cristina (sec. XIV - 1756). deputati...... 1223 comune di Silvano (sec. XII - 1743). camerario o esattore...... 1276 comune di Santa Cristina (1757 - 1796)...... 1224 comune di Silvano (sec. XII - 1743). camparo...... 1276 comune di Santa Cristina (1797 - 1815)...... 1225 comune di Silvano (sec. XII - 1743). comune di Santa Cristina (1816 - 1859)...... 1226 cappellano della chiesa parrocchiale...... 1276 SANTA GIULETTA comune di Silvano (sec. XII - 1743). consiglio (sec. XVI - 1743)...... 1277 comune di Santa Giuletta (sec. XIV - 1743). cancelliere...... 1227 comune di Silvano (sec. XII - 1743). console dei rumori...... 1276 comune di Santa Giuletta (sec. XIV - 1743). consoli...... 1227 comune di Silvano (sec. XII - 1743). estimatori...... 1276 comune di Santa Giuletta (1744 -1797)...... 1228 comune di Silvano (sec. XII - 1743). maestro di scuola...... 1276 comune di Santa Giuletta (1799 -1814)...... 1229 comune di Silvano (sec. XII - 1743). parroco della chiesa parrocchiale...... 1276 comune di Santa Giuletta (1815 -1859)...... 1230 comune di Silvano (sec. XII - 1743). porcaro...... 1276 mandamento di Santa Giuletta...... 1231 comune di Silvano (sec. XII - 1743). Santa Margherita v. Santa Margherita Staffora rappresentante delegato alla Congregazione rurale del Principato...... 1276 SANTA MARGHERITA comune di Silvano (sec. XII - 1743). sindaci...... 1276 comune di Santa Margherita (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1232 comune di Silvano (sec. XII - 1743). sotterratore...... 1276 comune di Santa Margherita (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1232 comune di Silvano (1744 - 1798). consiglio (1744 -1798)...... 1279 comune di Santa Margherita (sec. XIV - 1756). console...... 1232 comune di Silvano (1799 -1814)...... 1280 comune di Santa Margherita (1757- 1796)...... 1233 mandamento di Silvano...... 1282 comune di Santa Margherita (1797 - 1815)...... 1234 comune di Silvano (1815 -1859)...... 1281 comune di Santa Margherita (1816 - 1859)...... 1235 sindacatore del podestà. podestà. Voghera...... 1592 Santa Margherita di Bobbio v. Santa Margherita Staffora sindacatori. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 948 sindaci. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1514 SANTA MARGHERITA STAFFORA comune di Santa Margherita Staffora (sec. XIV - 1743)...... 1236 sindaci. comune di Broni (sec. XIV - 1743). Broni...... 161 comune di Santa Margherita Staffora (1744 -1797)...... 1237 sindaci (sec. XIV - 1743). comune di Casei (sec. XIV - 1743). Casei...... 295 comune di Santa Margherita Staffora (1799 -1814)...... 1238 sindaci (sec. XIV - 1743). comune di Casteggio (sec. XIV - 1743). Casteggio. 354 comune di Santa Margherita Staffora (1815 - 1859)...... 1239 sindaci. comune di Landriano (sec. XIV - 1756). Landriano...... 657 sindaci. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 949 SANTA MARIA BAGNOLO comune di Santa Maria Bagnolo (sec. XIV - 1707)...... 1240 sindaci. comune di Robbio (sec. XIV - 1743). Robbio...... 1065 comune di Santa Maria Bagnolo (1708 - 1797)...... 1241 sindaci. comune di Sannazzaro (sec. XIV - 1707). Sannazzaro...... 1196 comune di Santa Maria Bagnolo (1798 - 1814)...... 1242 sindaci. comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 comune di Santa Maria Bagnolo (1815 - 1859)...... 1243 sindaci. comune di Verrua (sec. XIV - 1743). Verrua...... 1485 Santa Maria del Monte v. Borgo Priolo sindaci. comune di Candia (1708 - 1797). Candia...... 229 Santa Maria del Monte v. Torre del Monte sindaci. comune di Semiana (1708 - 1797). Semiana...... 1272 SANTA MARIA DI STRADA sindaci. comune di Bagnaria (1744 - 1798). Bagnaria...... 43 comune di Santa Maria di Strada (sec. XIV -1743)...... 1244 sindaci (1744 -1798). comune di Casei (1744 - 1798). Casei...... 298 comune di Santa Maria di Strada (1744 - 1797)...... 1245 sindaci. comune di Cassino (1744 - 1798). Cassino...... 338 comune di Santa Maria di Strada (1798 - 1814)...... 1246 sindaci. comune di Castana (1744 - 1798). Castana...... 351 comune di Santa Maria di Strada (1815 - 1859)...... 1247 sindaci (1744 -1798). comune di Casteggio (1744 - 1798). Casteggio...... 355 SANTA SOFIA sindaci. comune di Castelletto (1744 -1798). Castelletto...... 375 comune di Santa Sofia (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1248 sindaci. comune di Cecima (1744 -1798). Cecima...... 395 comune di Santa Sofia (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1248 sindaci. comune di Cella (1744 - 1798). Cella...... 400 comune di Santa Sofia (sec. XIV - 1756). console...... 1248 sindaci. comune di Cervesina (1744 - 1798). Cervesina...... 421 comune di Santa Sofia (sec. XIV - 1756). deputato...... 1248 sindaci. comune di Cicognola (1744 - 1798). Cicognola...... 429 comune di Santa Sofia (1797 - 1815)...... 1249 sindaci. comune di Codevilla (1744 - 1798). Codevilla...... 442 comune di Santa Sofia (1816 - 1859)...... 1250 sindaci. comune di Corana del Comune (1744 - 1798). Corana del Comune. .... 460 SARIZZOLA sindaci. comune di Cornale (1744 - 1798). Cornale...... 469 comune di Sarizzola. console...... 1251 sindaci. comune di Corvino (1744 - 1798). Corvino...... 482

399 Siziano sindaci. comune di Donelasco (1744 - 1798). Donelasco...... 504 comune di Sommo (1815 - 1859)...... 1287 sindaci. comune di Fortunago (1744 - 1798). Fortunago...... 528 SONCINO sindaci. comune di Garlassolo (1744 - 1798). Garlassolo...... 570 comune di Soncino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1288 sindaci. comune di Gerola con Mezzana Bigli. Gerola...... 584 comune di Soncino (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1288 sindaci. comune di Godiasco (1744 -1798). Godiasco...... 604 comune di Soncino (sec. XIV - 1756). console...... 1288 sindaci. comune di Golferenzo (1744 -1798). Golferenzo...... 613 comune di Soncino (sec. XIV - 1756). deputati...... 1288 sindaci. comune di Lirio (1744 - 1798). Lirio...... 683 comune di Soncino (sec. XIV - 1756). podestà...... 1288 sindaci. comune di Menconico (1744 -1798). Menconico...... 736 comune di Soncino (1757 - 1796)...... 1289 sindaci. comune di Mezzana Bottarone (1744 -1798). Mezzana Bottarone...... 744 comune di Soncino (1797 - 1815)...... 1290 sindaci. comune di Mondondone (1744 -1798). Mondondone...... 786 comune di Soncino (1816 - 1859)...... 1291 sindaci. comune di Montalto (1744 - 1798). Montalto...... 789 SORIASCO sindaci. comune di Montebello (1744 -1798). Montebello...... 803 comune di Soriasco (sec. XIV - 1743). camparo...... 1292 sindaci. comune di Montecalvo (1744 -1798). Montecalvo...... 807 comune di Soriasco (sec. XIV - 1743). console...... 1292 sindaci. comune di Montescano (1744 - 1798). Montescano...... 815 comune di Soriasco (1744 -1798)...... 1293 sindaci. comune di Montesegale (1744 - 1798). Montesegale...... 819 comune di Soriasco (1799 - 1814)...... 1294 comune di Soriasco (1815 -1859)...... 1295 sindaci. comune di Varzi (1744 -1798). Varzi...... 1466 mandamento di Soriasco...... 1296 sindaci e deputati. comune di Sannazzaro (1708 - 1797). Sannazzaro...... 1199 sotterratore. comune di Silvano (sec. XII - 1743). Silvano...... 1276 sindaci e procuratori. comune di Cagnano. Cagnano...... 187 sindaco (sec. XIII - 1743). comune di Arena (sec. XIII - 1743). Arena...... 24 SPARIANO comune di Spariano (sec. XIV - 1743)...... 1297 sindaco. comune di Voghera (sec. XIII - 1743). Voghera...... 1582 comune di Spariano (1744 - 1798)...... 1298 sindaco. comune di Bornasco (sec. XIV - 1756). Bornasco...... 141 sindaco. comune di Cavagnera (sec. XIV - 1756). Cavagnera...... 389 SPARVARA comune di Sparvara (sec. XIV - 1707)...... 1299 sindaco. comune di Corana del Comune (sec. XIV - 1743). Corana del Comune...... 459 comune di Sparvara (1708 - 1797)...... 1300 sindaco. comune di Corana della Mensa (sec. XIV - 1743). comune di Sparvara (1798 - 1814)...... 1301 Corana della Mensa...... 462 comune di Sparvara (1815 - 1859)...... 1302 sindaco. comune di Cosnasco. Cosnasco...... 485 SPESSA sindaco. comune di Frascarolo (sec. XIV - 1707). Frascarolo...... 535 comune di Spessa (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1303 sindaco. comune di Mandrino (sec. XIV - 1756). Mandrino...... 701 comune di Spessa (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1303 sindaco. comune di Mezzana Bigli (sec. XIV - 1748). Mezzana Bigli...... 739 comune di Spessa (sec. XIV - 1756). console...... 1303 sindaco. comune di Misano (sec. XIV - 1756). Misano...... 771 comune di Spessa (1757 - 1796)...... 1304 comune di Spessa (1797 - 1815)...... 1305 sindaco. comune di Montù Berchielli (sec. XIV - 1743). Montù Berchielli...... 832 comune di Spessa (1816 - 1859)...... 1306 sindaco. comune di Montù de Gabbi (sec. XIV - 1743). Montù de Gabbi...... 836 sindaco. comune di Mornico (sec. XIV - 1743). Mornico...... 841 SPESSETTA BALBIANI comune di Spessetta Balbiani (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1307 sindaco. comune di Oliva (sec. XIV - 1743). Oliva...... 880 comune di Spessetta Balbiani (sec. XIV - 1756). console...... 1307 sindaco. comune di Oramala (sec. XIII - 1743). Oramala...... 885 comune di Spessetta Balbiani (1757 - 1795)...... 1308 sindaco. comune di Pancarana (sec. XIV - 1743). Pancarana...... 905 comune di Spessetta Balbiani (1797 - 1815)...... 1309 sindaco. comune di Parpanese (sec. XIV - 1743). Parpanese...... 922 comune di Spessetta Balbiani (1816 - 1859)...... 1310 sindaco. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 950 SPIRAGO sindaco. comune di Pietra de Giorgi (sec. XIV - 1743). Pietra de Giorgi...... 967 comune di Spirago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1311 sindaco. comune di Pizzale (sec. XIV - 1743). Pizzale...... 1001 comune di Spirago (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1311 sindaco. comune di Pizzocorno (sec. XIV - 1743). Pizzocorno...... 1005 comune di Spirago (sec. XIV - 1756). console...... 1311 sindaco. comune di Porana (sec. XIV - 1743). Porana...... 1017 comune di Spirago (sec. XIV - 1756). deputato...... 1311 sindaco. comune di Rea (sec. XIV - 1743). Rea...... 1041 comune di Spirago (1757 - 1796)...... 1312 sindaco. comune di Redavalle (sec. XIV - 1743). Redavalle...... 1047 comune di Spirago (1797 - 1815)...... 1313 sindaco. comune di Retorbido (sec. XIV - 1743). Retorbido...... 1052 comune di Spirago (1816 - 1859)...... 1314 sindaco. comune di Rivanazzano (sec. XIV - 1743). Rivanazzano...... 1056 STAGHIGLIONE sindaco. comune di Robecco (sec. XIV - 1743). Robecco...... 1073 comune di Staghiglione (sec. XIV - 1743)...... 1315 sindaco. comune di Rocca de Giorgi (sec. XIV - 1743). Rocca de Giorgi...... 1077 comune di Staghiglione (1744 -1797)...... 1316 sindaco. comune di Rovescala (sec. XIV - 1743). Rovescala...... 1107 comune di Staghiglione (1799 - 1814)...... 1317 sindaco. comune di Ruino (sec. XIV - 1743). Ruino...... 1111 comune di Staghiglione (1815 - 1859)...... 1318 sindaco. comune di Sagliano (sec. XIV - 1743). Sagliano...... 1119 STEFANAGO sindaco. comune di San Cipriano (sec. XIV - 1743). San Cipriano...... 1129 comune di Stefanago (sec. XIII - 1743). campari...... 1319 sindaco. comune di Stradella (sec. XIII - 1743). Stradella...... 1321 comune di Stefanago (sec. XIII - 1743). consoli...... 1319 sindaco. comune di Zibido al Lambro (sec. XIV - 1756). Zibido al Lambro. ...1636 comune di Stefanago (1744 - 1798)...... 1320 sindaco. congregazione dei ventiquattro comuni lomellini. Lomellina...... 687 STRADELLA sindaco. comune di Lomello (1708 - 1797). Lomello...... 690 comune di Stradella (sec. XIII - 1743). camparo...... 1322 sindaco. comune di Mortara (1708 - 1797). Mortara...... 849 comune di Stradella (sec. XIII - 1743). consiglio...... 1323 sindaco. comune di Sartirana (1708 - 1797). Sartirana...... 1253 comune di Stradella (sec. XIII - 1743). consoli...... 1321 sindaco (1744 - 1798). comune di Arena (1744 - 1798). Arena...... 25 comune di Stradella (sec. XIII - 1743). sindaco...... 1321 sindaco. comune di Argine (1744 - 1798). Argine...... 29 podestà...... 1328 sindaco. comune di Barbianello (1744 - 1798). Barbianello...... 48 comune di Stradella (1744 - 1798)...... 1324 sindaco. comune di Barisonzo (1744 - 1798). Barisonzo...... 53 comune di Stradella (1799 - 1814)...... 1325 sindaco. comune di Bastida de Dossi (1744 - 1798). Bastida de Dossi...... 75 comune di Stradella (1815 -1859)...... 1326 mandamento di Stradella...... 1327 sindaco. comune di Biria (1744 - 1770). Biria...... 103 sindaco. comune di Borgo Priolo (1744 -1798). Borgo Priolo...... 125 STRAZZAGO sindaco. comune di Borgoratto (1744 - 1798). Borgoratto...... 138 comune di Strazzago. cancelliere...... 1329 comune di Strazzago. console...... 1329 sindaco. comune di Bosnasco (1744 - 1798). Bosnasco...... 146 comune di Strazzago. deputato...... 1329 sindaco. comune di Branduzzo (1744 - 1798). Branduzzo...... 153 tappa ufficio insinuazione di Bobbio (1770 - 1798). Bobbio...... 113 sindaco. comune di Broni (1744 - 1798). Broni...... 164 insinuatore (1770 - 1798)...... 113 sindaco. comune di Calcababio (1744 - 1798). Calcababio...... 193 tappa ufficio insinuazione di Bobbio (1815 -1859). Bobbio...... 114 sindaco. comune di Calvignano (1744 - 1798). Calvignano...... 201 insinuatore (1816 -1859)...... 114 sindaco. comune di Campospinoso (1744 - 1798). Campospinoso...... 225 tappa ufficio insinuazione di Broni (1770 - 1798). Broni...... 170 sindaco. comune di Canevino (1744 - 1798). Canevino...... 239 insinuatore (1770 - 1798)...... 170 sindaco. comune di Casanova Lonati (1744 - 1798). Casanova Lonati...... 258 tappa ufficio insinuazione di Broni (1815 -1859). Broni...... 171 sindaco. comune di Casatisma (1744 - 1798). Casatisma...... 266 insinuatore (1815 - 1859)...... 171 sindaco. comune di Montevigo (1744 - 1789). Montevigo...... 825 tappa ufficio insinuazione di Casteggio. Casteggio...... 359 sindaco. comune di Montù Beccaria (1744 - 1798). Montù Beccaria...... 828 insinuatore...... 359 sindaco. comune di Pietragavina (1744 - 1798). Pietragavina...... 972 tappa ufficio insinuazione di Varzi (1770 - 1798). Varzi...... 1472 sindaco. comune di Volpara (1744 - 1798). Volpara...... 1603 insinuatore (1770 - 1798)...... 1472 sindaco. comune di Zavattarello (1744 - 1798). Zavattarello...... 1608 tappa ufficio insinuazione di Varzi (1815 - 1859). Varzi...... 1473 sindaco. comune di Zenevredo (1744 - 1798). Zenevredo...... 1626 insinuatore (1816 - 1859)...... 1473 sindaco e procuratore. comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). Gambolò...... 552 tappa ufficio insinuazione di Voghera (1770 - 1798). Voghera...... 1599 sindaco generale del contado. contado di Vigevano. Vigevano...... 1520 insinuatore (1770 - 1798)...... 1599 SIZIANO tappa ufficio insinuazione di Voghera (1815 - 1859). Voghera...... 1600 comune di Siziano...... 1283 insinuatore (1815 -1859)...... 1600 SOMMO TERNO comune di Sommo (sec. XIV - 1707). consiglio...... 1284 comune di Terno (sec. XIV - 1707)...... 1330 comune di Sommo (sec. XIV - 1707). console...... 1284 comune di Terno (1708 - 1797)...... 1331 comune di Sommo (1708 - 1797)...... 1285 comune di Terno (1798 - 1814)...... 1332 comune di Sommo (1798 - 1814)...... 1286 comune di Terno (1815 - 1859)...... 1333

400 Vairano

TERRASA comune di Torre Vecchia (sec. XIV - 1756). deputati...... 1384 comune di Terrasa (sec. XIV - 1707)...... 1334 comune di Torre Vecchia (1757 - 1796)...... 1385 comune di Terrasa (1708 - 1797)...... 1335 comune di Torre Vecchia (1797 - 1815)...... 1386 comune di Terrasa (1798 - 1814)...... 1336 comune di Torre Vecchia (1816 - 1859)...... 1387 comune di Terrasa (1815 - 1859)...... 1337 TORRIANO tesoriere. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1504 comune di Torriano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1388 tesoriere. comune di Gambolò (sec. XIV - 1743). Gambolò...... 552 comune di Torriano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1388 tesoriere. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 951 comune di Torriano (sec. XIV - 1756). console...... 1388 tesoriere. comune di Robbio (sec. XIV - 1743). Robbio...... 1065 comune di Torriano (sec. XIV - 1756). deputati...... 1388 tesoriere. consiglio. comune di Casorate (sec. XIV - 1756). Casorate...... 310 comune di Torriano (1757 - 1796)...... 1389 tesoriere. comune di Albaredo (1744 - 1798). Albaredo...... 11 comune di Torriano (1797 - 1815)...... 1390 TIROGNO comune di Torriano (1816 - 1859)...... 1391 comune di Tirogno. cancelliere...... 1338 TORRICELLA comune di Tirogno. consiglio...... 1338 comune di Torricella (sec. XIV - 1743). console...... 1392 comune di Tirogno. console...... 1338 comune di Torricella (1744 - 1797)...... 1393 TORRADELLO comune di Torricella (1799 -1814)...... 1394 comune di Torradello (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1339 comune di Torricella (1815 -1859)...... 1395 comune di Torradello (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1339 TORRINO comune di Torradello (sec. XIV - 1756). console...... 1339 comune di Torrino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1396 comune di Torradello (sec. XIV - 1756). deputati...... 1339 comune di Torrino (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1396 comune di Torradello (1757 - 1796)...... 1340 comune di Torrino (sec. XIV - 1756). console...... 1396 comune di Torradello (1797 - 1815)...... 1341 comune di Torrino (sec. XIV - 1756). deputati...... 1396 comune di Torradello (1816 - 1859)...... 1342 comune di Torrino (1757 - 1796)...... 1397 Torrazza v. Barisonzo comune di Torrino (1797 - 1815)...... 1398 TORRAZZA comune di Torrino (1816 - 1859)...... 1399 comune di Torrazza (sec. XIV - 1707)...... 1343 TORTOROLO comune di Torrazza (1708 - 1797)...... 1344 comune di Tortorolo (sec. XIV - 1707)...... 1400 comune di Torrazza (1798 - 1814)...... 1345 comune di Tortorolo (1708 - 1797)...... 1401 comune di Torrazza (1815 - 1859)...... 1346 comune di Tortorolo (1798 - 1814)...... 1402 TORRAZZA COSTE TRAVEDO comune di Torrazza Coste (sec. XIV - 1743)...... 1347 comune di Travedo (sec. XIV - 1738)...... 1403 comune di Torrazza Coste (1744 - 1798)...... 1348 comune di Travedo (1739 - 1797)...... 1404 comune di Torrazza Coste (1799 -1814)...... 1349 comune di Travedo (1798 - 1814)...... 1405 comune di Torrazza Coste (1815 -1859)...... 1350 comune di Travedo (1815 - 1859)...... 1406 TORRE BERRETTI tribunale di provvisione. comune di Pavia (sec. XIV - 1756). Pavia...... 952 comune di Torre Berretti (sec. XIV - 1707)...... 1351 TRIVOLZIO comune di Torre Beretti...... 1352 comune di Trivolzio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1407 comune di Torre Berretti (1798 - 1814)...... 1353 comune di Trivolzio (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1407 comune di Torre Berretti (1815 - 1859)...... 1354 comune di Trivolzio (sec. XIV - 1756). console...... 1407 TORRE BIANCA comune di Trivolzio (sec. XIV - 1756). deputati...... 1407 comune di Torre Bianca. console...... 1355 comune di Trivolzio (1757 - 1796)...... 1408 TORRE D’ALBERA comune di Trivolzio (1797 - 1815)...... 1409 comune di Torre d’Albera (sec. XIV - 1743)...... 1356 comune di Trivolzio (1816 - 1859)...... 1410 comune di Torre d’Albera (1744 - 1789)...... 1357 TROGNANO comune di Torre d’Albera (1799 - 1817)...... 1358 comune di Trognano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1411 TORRE D’ARESE comune di Trognano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1411 comune di Torre d’Arese (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1359 comune di Trognano (sec. XIV - 1756). console...... 1411 comune di Torre d’Arese (sec. XIV - 1756). console...... 1359 comune di Trognano (1757 - 1796)...... 1412 comune di Torre d’Arese (1757 - 1796)...... 1360 comune di Trognano (1797 - 1815)...... 1413 comune di Torre d’Arese (1797 - 1815)...... 1361 comune di Trognano (1816 -1859)...... 1414 comune di Torre d’Arese (1816 - 1859)...... 1362 trombettieri. comune di Vigevano (sec. XII - 1743). Vigevano...... 1504 TORRE D’ASTARI TROVO comune di Torre d’Astari. cancelliere...... 1363 comune di Trovo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1415 comune di Torre d’Astari. consiglio...... 1363 comune di Trovo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1415 comune di Torre d’Astari. console...... 1363 comune di Trovo (sec. XIV - 1756). console...... 1415 TORRE D’ISOLA comune di Trovo (sec. XIV - 1756). deputati...... 1415 comune di Torre d’Isola (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1364 comune di Trovo (1757 - 1796)...... 1416 comune di Torre d’Isola (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1364 comune di Trovo (1797 - 1815)...... 1417 comune di Torre d’Isola (sec. XIV - 1756). console...... 1364 comune di Trovo (1816 - 1859)...... 1418 comune di Torre d’Isola (sec. XIV - 1756). deputati...... 1364 TRUMELLO comune di Torre d’Isola (1757 - 1796)...... 1365 comune di Trumello (sec. XIV - 1707). cancelliere...... 1420 comune di Torre d’Isola (1797 - 1815)...... 1366 comune di Trumello (1708 - 1797). consiglieri...... 1421 comune di Torre d’Isola (1816 - 1859)...... 1367 comune di Trumello (1708 - 1797). consiglio...... 1422 TORRE DE’ NEGRI comune di Trumello (1708 - 1797). consoli...... 1421 comune di Torre de’ Negri (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1368 comune di Trumello (1708 - 1797). esattori...... 1421 comune di Torre de’ Negri (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1368 comune di Trumello (1798 - 1814)...... 1423 comune di Torre de’ Negri (sec. XIV - 1756). console...... 1368 comune di Trumello (1815 - 1859)...... 1424 comune di Torre de’ Negri (sec. XIV - 1756). deputati...... 1368 TURAGO BORDONE comune di Torre de’ Negri (1757 - 1796)...... 1369 comune di Turago Bordone (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1425 comune di Torre de’ Negri (1797 - 1815)...... 1370 comune di Turago Bordone (sec. XIV - 1756). console...... 1425 comune di Torre de’ Negri (1816 - 1859)...... 1371 comune di Turago Bordone (sec. XIV - 1756). deputati...... 1425 TORRE DE’ TORTI comune di Turago Bordone (1757 - 1796)...... 1426 comune di Torre de’ Torti (sec. XIV - 1738)...... 1372 comune di Turago Bordone (1797 - 1815)...... 1427 comune di Torre de’ Torti (1739 - 1797)...... 1373 comune di Turago Bordone (1816 - 1859)...... 1428 comune di Torre de’ Torti (1798 - 1814)...... 1374 ufficio dei conservatori delle gabelle. comune di Torre de’ Torti (1815 - 1859)...... 1375 intendenza di Voghera (1744 - 1797). Voghera...... 1589 TORRE DEL MANGANO ufficio del capitanato della darsena. Voghera...... 1601 comune di Torre del Mangano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1376 ufficio del genio civile. intendenza di Voghera (1744 - 1797). Voghera...... 1587 comune di Torre del Mangano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1376 UOMINI DEL TRONO comune di Torre del Mangano (sec. XIV - 1756). console...... 1376 comune di Uomini del Trono. console...... 1429 comune di Torre del Mangano (sec. XIV - 1756). deputato...... 1376 VACCARIZZA comune di Torre del Mangano (1757 - 1796)...... 1377 comune di Vaccarizza (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1430 comune di Torre del Mangano (1797 - 1815)...... 1378 comune di Vaccarizza (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1430 comune di Torre del Mangano (1816 - 1859)...... 1379 comune di Vaccarizza (sec. XIV - 1756). console...... 1430 Torre del Monte v. Borgo Priolo comune di Vaccarizza (sec. XIV - 1756). deputato...... 1430 TORRE DEL MONTE comune di Vaccarizza (1757 - 1796)...... 1431 comune di Torre del Monte (sec. XIV - 1743)...... 1380 comune di Vaccarizza (1797 - 1815)...... 1432 comune di Torre del Monte (1744 - 1797)...... 1381 comune di Vaccarizza (1816 - 1859)...... 1433 comune di Torre del Monte (1799 - 1814)...... 1382 VAIRANO comune di Torre del Monte (1815 -1859)...... 1383 comune di Vairano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1434 TORRE VECCHIA comune di Vairano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1434 comune di Torre Vecchia (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1384 comune di Vairano (sec. XIV - 1756). console...... 1434 comune di Torre Vecchia (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1384 comune di Vairano (sec. XIV - 1756). deputato...... 1434 comune di Torre Vecchia (sec. XIV - 1756). console...... 1384 comune di Vairano (1757 - 1796)...... 1435

401 Val di Nizza

comune di Vairano (1797 - 1815)...... 1436 comune di Vigalone (1744 - 1770)...... 1502 comune di Vairano (1816 - 1859)...... 1437 VIGEVANO VAL DI NIZZA comune di Vigevano (sec. XII - 1743). cancellieri...... 1505 comune di Val di Nizza (sec. XIV - 1743)...... 1438 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). consiglio dei 12 di provvisione...... 1506 comune di Val di Nizza (1744 -1797)...... 1439 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). consiglio di credenza...... 1504 comune di Val di Nizza (1799 -1814)...... 1440 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). consiglio generale. comune di Val di Nizza (1815 -1859)...... 1441 luogotenente del governatore...... 1508 VALBONA comune di Vigevano (sec. XII - 1743). consoli (sec. XII - 1743)...... 1504 comune di Valbona (sec. XVI - 1743)...... 1442 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). estimatori...... 1509 comune di Valbona (1744 - 1797)...... 1443 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). giudice delle strade...... 1510 comune di Valbona (1798 - 1814)...... 1444 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). giudice delle vettovaglie...... 1511 comune di Valbona (1815 - 1859)...... 1445 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). podestà...... 1512 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). ragionieri...... 1504 VALEGGIO comune di Vigevano (sec. XII - 1743). riformatori dell’estimo...... 1513 comune di Valeggio (sec. XIV - 1707)...... 1446 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). servitori o messi...... 1504 comune di Valeggio (1708 - 1797)...... 1447 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). sindaci...... 1514 comune di Valeggio (1798 - 1814)...... 1448 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). tesoriere...... 1504 comune di Valeggio (1815 - 1859)...... 1449 comune di Vigevano (sec. XII - 1743). trombettieri...... 1504 VALLE contado di Vigevano. sindaco generale del contado...... 1520 comune di Valle (sec. XIV - 1707)...... 1450 giunta dei cinque delegati del contado di Vigevano...... 1522 comune di Valle (1708 - 1797)...... 1451 comune di Vigevano (1744 - 1797)...... 1515 comune di Valle (1798 - 1814)...... 1452 cantone di Vigevano...... 1503 comune di Valle (1815 - 1859)...... 1453 comune di Vigevano (1798 - 1814). consiglio...... 1517 VALLE DELLA VERSA comune di Vigevano (1798 - 1814). consoli (1798 - 1814)...... 1516 feudo di Valle della Versa...... 1454 distretto di Vigevano...... 1521 VALLE SALIMBENE comune di Vigevano (1815 - 1859)...... 1518 comune di Valle Salimbene (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1455 mandamento di Vigevano...... 1523 comune di Valle Salimbene (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1455 prefettura di Vigevano...... 1524 comune di Valle Salimbene (sec. XIV - 1756). console...... 1455 provincia di Vigevano...... 1525 comune di Valle Salimbene (1757 - 1796)...... 1456 VIGNARELLO comune di Valle Salimbene (1797 - 1815)...... 1457 comune di Vignarello (sec. XIV - 1707)...... 1526 comune di Valle Salimbene (1816 - 1859)...... 1458 comune di Vignarello (1798 - 1814)...... 1527 VALVERDE VIGONZONE comune di Valverde (sec. XIV - 1743)...... 1459 comune di Vigonzone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1528 comune di Valverde (1744 -1798)...... 1460 comune di Vigonzone (sec. XIV - 1756). console...... 1528 comune di Valverde (1799 -1814)...... 1461 comune di Vigonzone (1757 - 1796)...... 1529 comune di Valverde (1815 -1859)...... 1462 comune di Vigonzone (1797 - 1815)...... 1530 VARZI comune di Vigonzone (1816 - 1859)...... 1531 comune di Varzi (sec. XIII - 1743). consoli...... 1465 Villa dei Libardi v. Libardi marchesato di Varzi. podestà...... 1471 VILLABISCOSSI comune di Varzi (1744 -1798). consiglio...... 1466 comune di Villabiscossi (sec. XIV - 1707)...... 1532 comune di Varzi (1744 -1798). sindaci...... 1466 comune di Villabiscossi (1708 - 1797)...... 1533 tappa ufficio insinuazione di Varzi (1770 - 1798). comune di Villabiscossi (1798 - 1814)...... 1534 insinuatore (1770 - 1798)...... 1472 comune di Villabiscossi (1815 - 1859)...... 1535 cantone di Varzi...... 1463 VILLALUNGA comune di Varzi (1799 -1814)...... 1467 comune di Villalunga (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1536 comune di Varzi (1815 -1859)...... 1468 comune di Villalunga (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1536 mandamento di Varzi...... 1469 comune di Villalunga (sec. XIV - 1756). console...... 1536 tappa ufficio insinuazione di Varzi (1815 - 1859). comune di Villalunga (1757 - 1796)...... 1537 insinuatore (1816 - 1859)...... 1473 comune di Villalunga (1797 - 1815)...... 1538 VELLEZZO comune di Villalunga (1816 - 1859)...... 1539 comune di Vellezzo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1474 comune di Vellezzo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1474 VILLANOVA comune di Villanova (sec. XIV - 1707)...... 1540 comune di Vellezzo (sec. XIV - 1756). console...... 1474 comune di Villanova (1798 - 1814)...... 1541 comune di Vellezzo (sec. XIV - 1756). deputati...... 1474 comune di Villanova (1815 - 1859)...... 1542 comune di Vellezzo (1757 - 1796)...... 1475 comune di Vellezzo (1797 - 1815)...... 1476 VILLANOVA D’ARDENGHI comune di Vellezzo (1816 - 1859)...... 1477 comune di Villanova d’Ardenghi (sec. XIV - 1707)...... 1543 comune di Villanova d’Ardenghi (1708 - 1797)...... 1544 VENESIA comune di Villanova d’Ardenghi (1798 - 1814)...... 1545 comune di Venesia (sec. XIV - 1743). console...... 1478 comune di Villanova d’Ardenghi (1815 - 1859)...... 1546 comune di Venesia (1744 - 1798)...... 1479 VILLANOVA DE’ BERETTI VERRETTO comune di Villanova de’ Beretti. consiglio...... 1547 comune di Verretto (sec. XIV - 1743). consoli...... 1481 comune di Villanova de’ Beretti. console...... 1547 comune di Verretto (1744 - 1798)...... 1482 comune di Villanova de’ Beretti. deputati...... 1547 comune di Verretto (1799 - 1814)...... 1483 comune di Verretto (1815 -1859)...... 1484 VILLANTERIO comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1548 VERRUA comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). consiglieri...... 1548 comune di Verrua (sec. XIV - 1743). consiglio...... 1485 comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1548 comune di Verrua (sec. XIV - 1743). sindaci...... 1485 comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). consiglio particolare...... 1548 comune di Verrua (1744 -1798)...... 1486 comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). console...... 1548 comune di Verrua (1799 -1814)...... 1487 comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). deputati...... 1548 comune di Verrua (1815 -1859)...... 1488 comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). estimati...... 1548 VESCOVERA comune di Villanterio (sec. XIV - 1756). probi viri...... 1548 comune di Vescovera (sec. XIII - 1743)...... 1489 comune di Villanterio (1757 - 1796)...... 1549 comune di Vescovera (1744 - 1798)...... 1490 comune di Villanterio (1797 - 1815)...... 1550 VIALONE comune di Villanterio (1816 - 1859)...... 1551 comune di Vialone (sec. XIV - 1756)...... 1491 VILLARASCA comune di Vialone (1816 -1859)...... 1492 comune di Villarasca (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1552 vice console. comune di Donelasco (sec. XIV - 1743). Donelasco...... 503 comune di Villarasca (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1552 VIDIGULFO comune di Villarasca (sec. XIV - 1756). console...... 1552 comune di Vidigulfo (sec. XIV - 1713)...... 1493 comune di Villarasca (1757 - 1796)...... 1553 comune di Vidigulfo (1714 - 1796)...... 1494 comune di Villarasca (1797 - 1815)...... 1554 comune di Vidigulfo (1797 - 1815)...... 1495 comune di Villarasca (1816 - 1859)...... 1555 comune di Vidigulfo (1816 -1859)...... 1496 VILLAREGGIO VIGALFO comune di Villareggio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1556 comune di Vigalfo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1497 comune di Villareggio (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1556 comune di Vigalfo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1497 comune di Villareggio (sec. XIV - 1756). deputato...... 1556 comune di Vigalfo (sec. XIV - 1756). console...... 1497 comune di Villareggio (1757 - 1796)...... 1557 comune di Vigalfo (sec. XIV - 1756). deputato...... 1497 comune di Villareggio (1797 - 1815)...... 1558 comune di Vigalfo (1757 - 1796)...... 1498 comune di Villareggio (1816 - 1859)...... 1559 comune di Vigalfo (1797 - 1815)...... 1499 VIMANONE comune di Vigalfo (1816 - 1859)...... 1500 comune di Vimanone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1560 VIGALONE comune di Vimanone (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 1560 comune di Vigalone (sec. XIV - 1743). consiglio...... 1501 comune di Vimanone (sec. XIV - 1756). console...... 1560 comune di Vigalone (sec. XIV - 1743). consoli...... 1501 comune di Vimanone (1757 - 1796)...... 1561

402 Zinasco

comune di Vimanone (1797 - 1815)...... 1562 comune di Volpara (1815 -1859)...... 1605 comune di Vimanone (1816 - 1859)...... 1563 ZAVATTARELLO VINZAGLIO comune di Zavattarello (sec. XIV - 1743). consiglio...... 1607 comune di Vinzaglio (sec. XIV - 1743)...... 1564 podestà...... 1612 comune di Vinzaglio (1744 - 1797)...... 1565 comune di Zavattarello (1744 - 1798). consoli...... 1608 comune di Vinzaglio (1798 - 1814)...... 1566 comune di Zavattarello (1744 - 1798). sindaco...... 1608 comune di Vinzaglio (1815 - 1859)...... 1567 comune di Zavattarello (1799 -1814)...... 1609 VISTARINO comune di Zavattarello (1815 -1859)...... 1610 comune di Vistarino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1568 mandamento di Zavattarello...... 1611 comune di Vistarino (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1568 ZECCONE comune di Vistarino (sec. XIV - 1756). console...... 1568 comune di Zeccone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1613 comune di Vistarino (1757 - 1796)...... 1569 comune di Zeccone (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1613 comune di Vistarino (1797 - 1815)...... 1570 comune di Zeccone (sec. XIV - 1756). console...... 1613 comune di Vistarino (1816 - 1859)...... 1571 comune di Zeccone (sec. XIV - 1756). deputati...... 1613 VIVENTE comune di Zeccone (1757 - 1796)...... 1614 comune di Vivente (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1572 comune di Zeccone (1797 - 1815)...... 1615 comune di Vivente (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1572 comune di Zeccone (1816 - 1859)...... 1616 comune di Vivente (sec. XIV - 1756). console...... 1572 ZELATA comune di Vivente (1757 - 1796)...... 1573 comune di Zelata (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1617 comune di Vivente (1797 - 1815)...... 1574 comune di Zelata (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1617 comune di Vivente (1816 - 1859)...... 1575 comune di Zelata (sec. XIV - 1756). console...... 1617 VOGHERA comune di Zelata (sec. XIV - 1756). deputati...... 1617 comune di Voghera (sec. XIII - 1743). archivista...... 1579 comune di Zelata (1757 - 1796)...... 1618 comune di Voghera (sec. XIII - 1743). camerario...... 1580 comune di Zelata (1797 - 1815)...... 1619 comune di Voghera (sec. XIII - 1743). consiglio generale...... 1578 comune di Zelata (1816 - 1859)...... 1620 comune di Voghera (sec. XIII - 1743). podestaria di campagna. campari. ... 1581 ZEME comune di Voghera (sec. XIII - 1743). podestaria di campagna. comune di Zeme (sec. XIV - 1644)...... 1621 podestà di campagna...... 1581 comune di Zeme (1708 - 1797)...... 1622 comune di Voghera (sec. XIII - 1743). sindaco...... 1582 comune di Zeme (1798 - 1814)...... 1623 podestà. sindacatore del podestà...... 1592 comune di Zeme (1815 - 1859)...... 1624 pretura di Voghera...... 1593 ZENEVREDO provincia di Voghera (1743 - 1774)...... 1594 comune di Zenevredo (sec. XIV - 1743)...... 1625 comune di Voghera (1744 -1798)...... 1583 comune di Zenevredo (1744 - 1798). consoli...... 1626 intendenza di Voghera (1744 - 1797). intendente (1744 - 1797)...... 1588 comune di Zenevredo (1744 - 1798). sindaco...... 1626 intendenza di Voghera (1744 - 1797). comune di Zenevredo (1799 -1814)...... 1627 ufficio dei conservatori delle gabelle...... 1589 comune di Zenevredo (1815 -1859)...... 1628 intendenza di Voghera (1744 - 1797). ufficio del genio civile...... 1587 tappa ufficio insinuazione di Voghera (1770 - 1798). ZERBO insinuatore (1770 - 1798)...... 1599 comune di Zerbo (1757 - 1796)...... 1629 distretto di Voghera...... 1586 comune di Zerbo (1797 - 1815)...... 1630 provincia di Voghera (1775 - 1789). comando militare...... 1596 comune di Zerbo (1816 -1859)...... 1631 cantone di Voghera...... 1576 ZERBOLÒ provincia di Voghera (1790 - 1798)...... 1597 comune di Zerbolò (sec. XIV - 1707)...... 1632 circondario di Voghera...... 1577 comune di Zerbolò (1708 - 1797)...... 1633 comune di Voghera (1799 -1814)...... 1584 comune di Zerbolò (1798 - 1814)...... 1634 comune di Voghera (1815 -1859)...... 1585 comune di Zerbolò (1815 - 1859)...... 1635 mandamento di Voghera...... 1591 ZIBIDO AL LAMBRO tappa ufficio insinuazione di Voghera (1815 - 1859). comune di Zibido al Lambro (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1636 insinuatore (1815 -1859)...... 1600 comune di Zibido al Lambro (sec. XIV - 1756). console...... 1636 ufficio del capitanato della darsena...... 1601 comune di Zibido al Lambro (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1636 provincia di Voghera (1816 - 1859)...... 1598 comune di Zibido al Lambro (1757 - 1796)...... 1637 intendenza di Voghera (1818 - 1859). intendente (1818 - 1859)...... 1590 comune di Zibido al Lambro (1797 - 1815)...... 1638 intendenza di Voghera (1818 - 1859). segretario ufficio di intendenza...... 1590 comune di Zibido al Lambro (1816 - 1859)...... 1639 VOLPARA ZINASCO comune di Volpara (sec. XIV - 1743). consoli (sec. XIV - 1743)...... 1602 comune di Zinasco (sec. XIV - 1707)...... 1640 comune di Volpara (1744 - 1798). consoli (1744 -1798)...... 1603 comune di Zinasco (1708 - 1797)...... 1641 comune di Volpara (1744 - 1798). sindaco...... 1603 comune di Zinasco (1798 - 1814)...... 1642 comune di Volpara (1799 -1814)...... 1604 comune di Zinasco (1815 - 1859)...... 1643

403 SIGLEEABBREVIAZIONI

SIGLEEABBREVIAZIONI

Sigle Abbreviazioni

ASC Casei Gerola = Archivio Storico Comunale di Casei b. = busta Gerola c. = carta ASC Silvano Pietra = Archivio Storico Comunale di Silva- cc. = carte no Pietra fasc. = fascicolo ASCPv = Archivio Storico Comunale di Pavia n. = numero ASCVo = Archivio Storico Comunale di Voghera reg. = registro ASMi = Archivio di Stato di Milano sec. = secolo ASTo = Archivio di Stato di Torino AVPv = Archivio Vescovile di Pavia BCBPv = Biblioteca Civica Bonetta di Pavia BUPv = Biblioteca Universitaria di Pavia

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