Accademia della Crescia

A cura di : Fabrizio Bartoli

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Ofania – Castellum e dintorni nel X secolo – disegno ricostruttivo (dal Libro Ofania di Giuseppe Ciaffré

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia Le prime notizie documentate di Offagna Le notizie più antiche e documentate su Offagna possiamo ricavarle dal CODICE BAVARO. Il CODICE BAVARO, attualmente custodito nella Biblioteca di Stato di Monaco di Baviera, è composto di 36 carte di papiro dove sono elencate 186 annotazioni relative alle concessioni immobiliari ed ai negozi giuridici stipulati dalla chiesa di Ravenna durante il periodo che va dal VII al X secolo. La compilazione, in Latino, risale agli ultimi anni prima dell’anno 1000. Il codice, passò nelle mani del Cardinale Giovanni Salvati tra il 1530 e il 1540, poi successivamente nelle mani di collezionisti tedeschi ed infine passato alla biblioteca di Monaco di Baviera. Vi sono state diverse edizioni italiane del Codice Bavaro: Giuseppe Garampi 1763, Pompeo Compagnoni 1783, Atti e memorie della deputazione di storia patria per le 1983 e l’edizione di Alberto Polverari ed Ettore Baldetti del 1983. Nel 1985 il dipartimento di Paleontologia e Medievalistica dell’Univ. di Bologna produce un’altra edizione dl Codice Bavaro. Nel Codice Bavaro vi sono 51 registrazioni che riguardano il territorio osimano (sub territorio Ausimano) e ben 22 riguardano Offagna e le immediate vicinanze. Le registrazioni di Offagna si riferiscono ad atti stipulati tra la metà dell’VIII sec. e la fine del X sec.

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia Le prime notizie documentate di Offagna Durate l’Impero Romano bizantino nel conflitto tra longobardi e bizantini (VI sec.) naque la Pentapoli, provincia governata da Ravenna, composta inizialmente da 5 città (Rimini, Pesaro, , ) a cui si aggiusero e Offagna. La Pentapoli a nord era delimitata dal fiume Marecchia, a sud dal fiume Musone, verso ovest dalla catena appenninica e ad est dal Mar Adriatico. I territori della Pentapoli, compreso Offagna che era appartenuto a famiglie nobili romane, passarono dagli imperatori d’oriente (bizantini) alla chiesa di Ravenna tra il VI e VII sec. Anche dopo i Carolingi (Pipino il Breve e Carlo Magno 774) la chiesa arcivescovile di Ravenna mantiene il suo potere sui territori. Solo dopo l’anno 1000 la chiesa ravennate entrò in controversie con le comunità cittadine per la titolarità dei possedimenti della Pentapoli. Tra l’VIII e X sec. abbiamo il conflitto tra longobardi e bizantini (il confine era lungo il fiume Musone), poi la dominazione Carolingia e il successivo periodo dell’anarchia feudale, conseguenza dello smembramento del regno franco. Infine si giunse alla cosidetta rinascita ottoniana fino all’incontro tra Ottone III (imperatore sassone) e Gerberto d’Aurillac versovo di Ravenna, poi divenuto Papa Silvestro II (999), soprannominato il Papa mago per le sue conoscenze multiformi. La pratica delle investiture feudali (intorno all’anno 100) consegna il territorio di Offagna nelle mani di consorterie e gruppi di parenti di provenienza franco-germanica, togliendolo ai più antichi concessionari longobardi-bulgari e prima ancora a quelli di matrice romano- A cura di : Fabrizio Bartoli bizantina. Accademia della Crescia

Fondi nel territorio di Offagna nel X secolo – (dal Libro Ofania di Giuseppe Ciaffré

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

Le prime notizie di Offagna Si hanno notizie e menzioni antiche che Offagna esistesse già nel IV secolo e ne danno indizio le scoperte fatte in alcune tombe di cadaveri ornate di oggetti che in parte tuttora si conservano e che chiaramente indicano l’epoca del gentilesimo. Si incomincia però ad aversene notizie certe nel IX secolo, mentre si legge nell’istoria di Girolamo Rossi (lib. III, p. 168) che Onesto, Arcivescovo di Ravenna, l’anno 979 confermò l’investitura della Massa Osimana a un tale Ghisliero, ed eccettuò il Castello di Monte Sentino detto Offagna. L'attestazione più antica, nello stesso codice Bavaro, è quella che risale a qualche anno prima, con la quale l'arcivescovo Cailone (890-905) conferisce ad Arnolfo e Ermenaldo la Massa Osimana, detta anche Afraniana . Varie sono le opinioni sull’etimologia del nome Offagna. Alcuni la fanno derivare dalla parola latina “offa” (crescia) dal vicino monte omonimo (della Crescia), ove esisteva il paese di Monte Cerno, distrutto dagli Osimani nel 1203. Altra derivazione potrebbe essere dall’appellativo “Massa Afraniana” (nome della famiglia romana Afrania), che ritroviamo nel Codice Bavaro per indicare parte del territorio di Offagna. Accademia della Crescia

PRIMA GUERRA tra comuni (intorno all’anno 1000) Lo storico Muratori avvisa che la prima guerra tra le città italiane fu intorno all’anno 1000. Da questa guerra vennero i primi semi di discordia anche tra noi e con dolore registriamo che non solo Ancona, Osimo, Jesi, Recanati, ma benanco Offagna, e altri paesi, castella e terre fecero guerra tra loro, strinsero alleanze, composero paci e tregue e si eressero a repubbliche indipendenti. Nel 1063 L’Arcivescovo di Ravenna possiede i territori di Osimo (Massa Afraniania) e del castello di monte Sentino (Offagna).

Patto di alleanza tra Ancona, Osimo, Offagna ed altri (1198) Dopo la morte di Celestino III, avvenuta il giorno 8 gennaio 1198, fu innalzato al trono pontificio il Cardinale Lotario (innocenzo III), … il quale inviò quindi prelati nelle provincie a fare proposte di pace con la promessa di mantenere i loro governi Municipali. I popoli credendo di trovare maggiore libertà sotto il reggimento della Chiesa che sotto quello di militari stranieri, aprirono ben volentieri le porte della città ai prelati e giurarono fedeltà al Pontificio dominio. Nella nostra provincia primi furono quei di Ancona, Osimo, Fermo ed Offagna. Che si componessero le discordie, … lo dimostra il trattato di confederazione fatto tra Ancona e Osimo e altri paesi della Marca (Libro Rosso del Comune di Osimo illustrato da Luigi Colini–Baldeschi pag. 26. documento XXVII – anno 1198). Questo per noi e per la storia è un importantissimo documento, nel quale chiaramente si vede, che non solo Ancona e Osimo erano libere e indipendenti repubbliche, bensì ancora Offagna . Accademia della Crescia

Pace di (1202) Ma nuovi germi di discordia dovevano sorgere ben presto nelle nostre contrade rendendo vani i saggi temperamenti. Si ruppe guerra tra Osimo e Recanati; vivi malumori esistevano tra quei di Fermo e Sinigaglia per pretese giurisdizioni sui castelli di San Lorenzo in Campo, delle Fratte, di Montevecchio e di . Gli Esini erano contro i Fanesi; gli Anconetani in forza della confederazione stretta con Osimo vi intervennero come mediatori, ma non poterono riuscirvi a comporre le paci. A stringere con sodezza i legami di pace fra tante città, terre e castella tra loro in urto e in guerra, venne nel 18 gennaio 1202 stipulata la celebre pace di Polverigi, terra su quel di Ancona (Colini–Baldeschi loco citato p. 49 Doc. XLVII).

Ancona contro Offagna e Osimo (1293) Nel 1292 gli Anconetani collegatisi in guerra con i Fermani e cogli Esini, corsero contro gli Offagnesi, Cittanovesi, gli Staffolani e gli Osimani. La guerra durava ancora nel 1293, nel quale anno gli Anconetani novamente e più ostilmente campeggiavano contro gli Offagnesi, gli Staffolani e gli Osimani … Accademia della Crescia

La battaglia di Camerata (1309 o 1310) Salì sul trono pontificio Clemente V (1305), il quale trasferita la sede apostolica in Avignone, la fe divenire schiava per 70 anni delle voglie di Filippo il Bello (Re di Francia) ... Questo Papa spediva avidi e male accetti Legati a reggere la provincia Marchegiana, ma quasi tutta la popolazione, tranne poche città e castella fra le quali Osimo, Jesi, Macerata e Recanati, insorse minacciosa contro il Pontefice, il quale per reprimere tanta baldanza, implorava soccorso da Re Carlo di Sicilia. Questo accadeva nel 1307. Offagna, di parte Ghibellina, collegavasi in quella ribellione con Ancona, Ascoli, , Senigaglia, Ripratransone, Santelpidio, Montecosaro, Morrovalle, Montelupone, e con altre castella e terre, contro Osimo, Recanati, Macerata, Jesi, Urbino, Montefeltro ed altri popoli che si mantenevano fedeli al Pontefice. il Conte Federico di Montefeltro, il quale cogliendo l’occasione propizia e deciso a tentare la fortuna delle armi, il 7 giugno 1309 (o 1310) nelle pianure di Camerata contro gli Anconetani, Offagnesi ed alleati, ingaggiò battaglia che fu la più sanguinosa di quante nei tempi del partito Guelfo e Ghibellino si facessero in queste contrade.

La riscossa dei Guzzolini (1319) Nel 1319 i fratelli Lipaccio e Andrea Guzzolini, impadroniti della città di Osimo loro patria, sterminati i Guelfi e cacciati via i ministri del Papa, posero in balia dei Ghibellini i beni della Chiesa e dei Chierici. Cogli aiuti dei Ghibellini di Recanati, ebbero amiche le terre di Offagna. Accademia della Crescia

La parrocchia di San Tommaso Apostolo ha due Pievani (1375) Nel 1375, fino al 1377, si ebbe a verificare che a reggere la Parrocchia di S. Tommaso Apostolo di Offagna furono eletti due Pievani, tale Paurozzo di Ser Ninozzo di Firenze e Nicoluccio di Matteo di Baronzio di Osimo. Scomunica ad Offagna (1396-1401) Nel 1396 il forlivese Luca di Canato di Piero di Castel Modenese, il Neri da Faenza colle loro masnade ribelle alla Santa Sede, combattendo per sei mesi contro le milizie di Paolo Orsino Capitano eletto dal Papa, mettevano a soqquadro la Provincia. Molte furono le città, terre e castella che fecero buon viso al Capitano forlivese, tra le quali Offagna, Osimo, … Per questo fatto, Offagna e tutte le suddette città, terre e castella furono scomunicate dal Papa e poste all’interdetto e non ne furono sciolte che nell’Aprile dell’anno 1401 (Martorelli Memorie storiche della città di Osimo lib. III Cap. X pag. 218 e seg.). Osimani contro il Malatesta che sosta ad Offagna (1416) Nel 1416 Malatesta … da Pesaro marciò con forte numero di armati contro la Città di Osimo, ma trovatala ben forte e ben difesa dai cittadini e non facile l’ingresso, si ridusse con le sue genti in Offagna, dove nel giorno di ogni Santi gli furono spediti oratori da Osimo per stipulare un trattato di sudditanza e di pace, i quali capitoli, furono firmati il 3 di esso mese stesso per rogito di Angelo da Jesi suo cancelliere. (Martorelli Op.cit. Lib. IV Cap. I pagina 231 e seg.). Nel qual tempo attese le turbolenze che tenevano sossopra la provincia, gli Offagnesi scossero il giogo di sudditanza sotto cui li tenevano gli Osimani, ma ben presto vi ritornarono in virtù della bolla di Papa Eugenio IV. Accademia della Crescia

Dal dominio di Ancona a quello del Papa (1444) Nei primordi del 1444 gli Anconetani bramosi di conservare le loro franchigie, negarono di pagare le taglie e di obbedire ai governanti della Provincia dalla cui giurisdizione e dal cui dominio il Pontefice li aveva recentemente del tutto esonerati e fatti liberi, ricevendoli sotto l’immediato regime e protezione della Santa Sede. Il Cardinal Legato sdegnato, mandava uno de’ suoi Capitani e per sorpresa s’impadronì di Offagna, di Monte Sicuro, Gallignano e Sappanico, prendeva bestiami, traeva prigioni e tutto dì faceva escursioni fin presso alle porte della città di Ancona. Il domino dello Sforza e l’accordo con Ancona Il Conte Francesco Sforza in questo frattempo s’impadronì di quasi tutta la Provincia della Marca e la tenne sotto la sua signoria per lo spazio di circa anni 17, (in realtà 14 anni dal 1433 al 1447) con grave danno del potere del Papa … e gli Anconetani fecero un accordo con Sfroze prendendo Offagna sotto il suo dominio. Offagna presa da Osimo (1446), ma ridata ad Ancona dal Papa Quando gli Osimani seppero con certezza che gli Anconetani erano riusciti a guadagnare e staccare da essa i due paesi, presi da sdegno, senza altra considerazione a dì 4 di ottobre del 1445 elessero dodici cittadini con facoltà di provvedere quanto abbisognava per assediare Offagna, occuparla e demolirla dalle fondamenta… l’8 marzo dell’anno seguente 1446 fu preso il paese di Offagna dal prode Cavaliere Giacomo da Gaivano. Accademia della Crescia

Castelfidardo si ribella ad Ancona ed Offagna viene data per 7000 fiorini ad Ancona (1454) I due paesi di Offagna e Castelfidardo furono impegnati dal Papa agli Anconetani per la somma di 7000 fiorini, a condizione però di redimerli nel termine di tre anni e quindi restituirli alla città di Osimo. Non furono soddisfatti gli osimani dal decreto del Legato suddetto a loro favore, scorgendo che tutto sarebbe stato inutile, qualora la Camera Apostolica non avesse restituito al Comune di Ancona la somma di 7000 fiorini, in compenso dei quali gli Anconetani volevano mantenersi in possesso di Offagna e Castelfidardo… Il Papa però concesse liberamente il paese di Offagna agli Anconetani in virtù dei 7000 fiorini e riservò Castelfidardo, che rimase sotto la sudditanza della Chiesa come il tutto chiaro apparisce dalla bolla pontificia in data 4 agosto 1454. Accademia della Crescia

Ancona prende possesso di Offagna e fabbrica la Rocca (1454) Gli Anconetani dubitando che gli Offagnesi seguissero l’esempio dei Castellani, di notte tempo andarono in Offagna e là vilmente e militarmente presero possesso del governo (Ciavarini – Documenti storici Anconetani – Croniche anconetane di Messer Lazzaro de’ Bernabei pag. 174-176). Nello stesso anno 1454 vi fabbricarono la Rocca, ammirata dall’intendente per la costruzione, essendo di un cemento fortissimo, di forma quadra con vallo e controvallo murato, il maschio della medesima è alto circa 200 palmi. Innumerevoli sono gli scavi sotterranei: esiste in mezzo del maschio una bellissima galleria dalla quale si può accedere nelle vie sotterranee fatte a bella posta per fare delle sortite. Un ponte levatoio dava accesso alla Rocca che al presente non esiste più, si sono trovati sotto terra tanti pozzetti o fossetti di sei o sette palmi di larghezza e di 15 circa di profondità e vicini gli uni agli altri col solo spazio di circa un palmo. E’ opinione che i pozzetti interni dovevano servire per uso di provvigioni dei generi e gli esterni per rendere difficile all’inimico l’assalto. Nel maschio della Rocca è situato un campanone fatto da Jacobus de Istria nell’anno 1477, nel quale si legge le precise parole: “Ave Maria Gratia plena dominus tecum benedicta tu in mulieribus” “mentem sanctam et spontaneam laudem Deo et patriae liberationem”. Gli Anconetani restaurarono i due antichi baluardi detti torrioni le mura castellane ed in mezzo alla porta del paese collocarono il S. Giorgio di pietra dura, loro stemma che ancora ben si conserva nell’atrio del Palazzo Comunale (vedi foto). Accademia della Crescia

La controversia del porco tra Offagna e Osimo (1477) In quest’epoca Gentile da Fojano tesoriere e Governatore generale della Marca, per i poteri conferitegli da Papa Paolo II pronuncia sentenza che condanna a gravi pene pecuniarie e corporali gli Anconetani ed Offagnesi colpevoli di sevizie e rubbamenti commessi a danno degli osimani sulla tenuta di Monte Gallo. Il fatto ebbe origine dall’aver un fattore osimano trovato e sequestrato alcuni porci spettanti a un Malaccari di Offagna che pascolavano su un suo fondo a Monte Gallo. Gli Offagnesi per vendicarsi commisero rapine e perfino un omicidio in Monte Gallo, ove corsero a (…) in buon numero. Il Paese di Offagna fu in avvenire governato da un Podestà, che veniva eletto annualmente dal Magnifico Consiglio di Ancona, e la scelta cadeva sopra un nobile cittadino anconetano. Al Castellano non si dava altra provvigione che pochi scudi derivanti dalla locazione delle stanze di detta Rocca. Nel 1475 fu nominato Castellano Boccamaiori Pietro. Accademia della Crescia

La gara della balestra ad Ancona (1498) Nel 1498 fu ordinato dagli Anconetani che nelle feste della Pentecoste la gioventù della città e del contado convenisse alle gare della balestra. Ne sarà senza alcun pregio dell’opera il porre qui a rassegna i giovani che i comuni rurali dovevano mandare in Ancona in tale ricorrenza: Offagna ne doveva mandare n. 12 n. 10 Paterno n. 8 Massignano n. 6 Camerata n. 6 Il Poggio n. 6 Falconara n. 8 Camurano n. 12 Monsanvito n. 10 Varano n. 10 Sappanico n. 3 Montesicuro n. 6 Gallignano n. 6 Questo numero veniva designato a tenore della popolazione di ciascun Comune. Accademia della Crescia

La Rocca nel XVI secolo Nel 1555 essendo stata restituita Offagna, che era stata per poco tempo tolta dagli Anconetani, si nominarono i Castellani per 3 mesi ognuno con scudi 6 di assegno oltre i fitti etc., con facoltà di uscire dalla Rocca per la terra, ma non dovevano pernottare fuori sotto pena di decadenza. Oltre ai Castellani si nominavano due Commissari, Domenico Monaco e Giovanni Freducci e due fanti al servizio del Castellano stesso, Marchetti Francesco e Straccio. I Castellani nominati furono Benincasa e Nicolò Bonarelli. Nel 1569 si deliberò di restaurare il campanile e i tetti della Rocca e a deputati dei lavori furono nominati Migliorati G.B., Montefano Pietro e Benincasa Antonio. Il codice e gli statuti di Offagna Il paese venne governato con leggi e decreti registrati in un pregevole codice che tuttora si conserva nell’antico Archivio Comunale illustrato e messo alle stampe dal Chiarissimo Prof. Cav. Giosuè Cecconi di Osimo (Ciavarini – Collezione di Documenti storici antichi inediti e rari delle città e terre marchigiane Vol IV in Appendice). Il Codice è diviso in due parti: la 1° contiene gli statuti del 1300 ed è fregiato di figure simboliche; la seconda parte contiene le ordinanze, le riformanze e gli obblighi imposti dal Consiglio di Ancona ai Cittadini di Offagna, tra quali si osserva quello di portare in dono agli anziani del Comune di Ancona in ogni anno nella visita di ceremonia cinque paia di polli ed un capretto. Sono destinati in questa seconda parte vari premi ai migliori tiratori di balestra che avessero colpito nel bersaglio. Accademia della Crescia

Un maestro di scuola ad Offagna Si legge poi con piacere in detto statuto la nomina fatta dal consiglio comunale di Offagna addì 27 Luglio … di un pubblico Maestro di scuola. Il Codice fu copiato da Girolamo Vecchini Anconetano alli 21 Maggio del 1545.

Permesso di entrare nella Rocca ai cittadini di Offagna (1571-1579) Negli anni 1571 e 1579 passando per la Marca le truppe imperiali, il Consiglio di Ancona permise che gli Offagnesi potessero salvare nella Rocca le loro famiglie e gli oggetti di valore e in caso di invasione della Terra potessero essi entrarvi e difenderla.

Inventario del materiale presente nella Rocca (1652) Nell’anno 1652 nel prender possesso della Rocca il nuovo Castellano Carlo Nappi, fu fatto l’inventario e si trova registrato in esso, una campana grossa con il martello incisavi l’arma del Comune di Ancona esistente nel maschio della Rocca, tutte le finestre con i suoi (…), due pezzetti cannoni di ferro senza codette e casse, altri 4 pezzetti cannone piccoli pure senza codette e casse, 4 porte con le sue chiavi e catenacci, le catene che erano già sopra il ponte levatoio rinchiuse in un cassone per essere molto tarlate le travi che le sostenevano. Accademia della Crescia

Istituzione del Monte di pietà per il testamento di Colotto Massi (1548) In questo tempo per carità cittadina si rese benemerito Colotto Massi Offagnese, il quale con testamento in atti del notaio Monaco di Ancona in data 22 marzo 1548 fondò in Offagna un Monte di Pietà che oltre ai pegni, senza merito, distribuisse doti annue alle fanciulle povere e mantiene in educazione un giovane nel Seminario Collegio-Campana di Osimo. Questa istituzione del Monte di Pietà in Offagna è da annoverare fra le prime in Italia. Con ottimo esempio i secolari cittadini fondarono altre benefiche istituzioni nel paese tra le quali un Monte frumentario, un Ospedale civile, un Orfanotrofio femminile che formano un paragone di fronte alla casta pretina di quei tempi che manomise le sostanze dei poveri …

Diatribe con gli Anconitani Il Comando generale del Comune di Ancona nel 3 Aprile del 1614 deliberò di spedire a Roma un gentiluomo per difendere le regioni della città nella gran causa intentata contro gli Offagnesi per le ingiurie da questi fatte allo stemma di Ancona. Tra gli Offagnesi ed Anconetani esistevano rancori per vari motivi, tra quali quello di avere gli Offagnesi negato di portar fiori alla Città nella festa del Corpus Domini, come erano obbligati in ogni anno e per aver un giorno un Bigattiere di quei tempi voluto sfogare il suo rancore contro lo stemma di Ancona prendendolo a pugnalate. Accademia della Crescia

Esproprio di alcuni beni per la costruzione del Monastero (1755) Nel 1755 va famosa la sacra visita fatta in Offagna dal Cardinale (e Vescovo) Compagnoni. Questo fanatico pastore, con la mediazione del Cardinal Buffalini e l’annuenza della Corte papale, con il broglio e la prepotenza violentemente espropriò dal Monte di Pietà la somma di scudi 3650 in censi, dal Monte frumentario rubbia 20 di grano, dalla Comunità tutto il locale delle mura castellane dell’antica porta, dalla Confraternita del Sacramento un fondo dell’annua rendita di scudi 30, dalle due confraternite della Buona Morte e Rosario altri 4 fondi per erigere in Offagna un Monastero di Sacre Vergini per la maggior gloria di Dio. Colla promessa che quando le Monache si fossero trovate in istato commodo da potersi mantenere, avrebbero restituito i beni ai rispettivi proprietari e con l’obbligo di mantenere gratis 14 fanciulle povere del paese, promesse e condizioni che non furono mai mantenute. Tutti i corpi morali (esempio raro di quei tempi) fecero delle energiche proteste e pubblicarono per mezzo di atti legali le usurpazioni, deplorarono i danni gravi che si recavano ai poveri … Accademia della Crescia

Offagna e le sue contrade tra il XVIII e XIX sec. – (dal Libro Ofania di Giuseppe Ciaffré

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

I repubblicani attaccano Osimo (1797), sconfitti si ritirano ad Offagna e proclamano la repubblica Correva l’anno 1797 e tutti gli italiani erano commossi bramando una generale libertà. Nell'aprile dell'anno precedente, Napoleone aveva iniziato la campagna d'Italia con una serie di folgoranti vittorie (Piemonte, Lombardia che diventa Repubblica Transpadana, Veneto). A ottobre i patrioti di Modena e Reggio si erano uniti a quelli di Bologna e Ferrara, dando vita alla Repubblica Cispadana; la Corsica era tornata alla Francia. All'inizio del 1797 Napoleone coglie altri successi nella campagna d'Italia. A febbraio, il papa Pio VI, firmando il trattato di Tolentino, gli cede la Romagna, Bologna e Ferrara. Il 18 aprile, senza tener conto del parere del Direttorio, Napoleone firma a Leoben i preliminari di pace con l'Austria, che si impegna a cedere alla Francia la Lombardia e a riconoscere la Repubblica Cisalpina, formata dall'unione delle Repubbliche Transpadana e Cispadana. Il 9 luglio è proclamata la nascita della Cisalpina. La proclamata Repubblica in Francia fece eco nelle Itale contrade e quanti erano patriotti salutarono con gioia l’alba del risorgimento. Luzio Betti di Offagna alla testa di 350 repubblicani di Offagna e di Ancona mosse alla volta di Osimo, … a nulla giovò il coraggio dei repubblicani che, sconfitti, furono costretti a ritirarsi in Offagna ove proclamarono la repubblica, la quale durò fino al 16 novembre 1799. Accademia della Crescia

Governo di Napoleone ad Offagna (1808) Napoleone nel 1808 creò il governo in Offagna e la nominò secondo cantone del dipartimento del Metauroe pose sotto la sua giurisdizione i paesi di Sirolo, di , di Montesicuro, di Polverigi, di , di Casteldemilio, e di Gallignano: quest’ultimo paese era appodiato fino agli ultimi tempi ad Offagna. Antonio Bambozzi offagnese scrittore (1819) Nel 1819 Antonio Bambozzi offagnese si distinse col dare alle stampe, per mezzo della tipografia Sartori di Ancona, una bella e dotta dissertazione “De Deo Creatore”; col progresso di tempo per i suoi meriti fu creato dal Papa Prelato e poscia Direttore generale delle carceri pontificie. Il Brigante Cappuccino messo in fuga ad Offagna Quel famigerato brigante detto il Capuccino seguace di Sciabolone, terrore e spavento delle marchigiane contrade nelle vicinanze di Ancona, all’insaputa venne in Offagna … Il Caporale Cattarelli di Offagna… ordinò ai suoi compagni di far fuoco, il Capuccino veduta la risolutezza e l’ostile atteggiamento si diede precipitosamente alla fuga. La Festa del Caroccio terminò nel 1825 Nel 1825 terminò la festa del Caroccio che con pompa si celebrava nel dì di S. Bernardino patrono del paese.

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Ritorno del governo pontificio ad Offagna (1831) Nel 1831 abortita la rivoluzione il Sanfedismo alsò subito gli scudi ed una vile plebaglia aizzata dal prete, ebbra di vino e di vendetta girando precipitosamente per il paese schiamassava, gridava morte all’uno, morte all’altro, evviva il Papa, facendo baciare con violenza l’arma pontificia a quanti puzzavano di liberali, come essi dicevano, e già si era diretta al palazzo comunale per impossessarsi delle armi e per far manbassa di tutto. Quando Alessandro Betti grosso Maggiore della Guardia cittadina coraggiosamente con lo squadrone alla mano nell’atrio del palazzo stesso non si fosse opposto e non l’avesse con pochi dei suoi dispersa. Accademia della Crescia

Dopo la repubblica romana del 1849 Nel 1849 appena terminata la Repubblica Romana, cominciò a pullulare in Offagna da ogni parte i Sanfedisti e divenne la sede e il cocollo (tana) della reazione. Continue erano le perquisizioni nelle case dei liberali. Un tale Erminio Marcosignori agente fattore della nobil casa Bosdari, tradito da un sedicente liberale fu perquisito in casa dagli Austriaci (mercenari stranieri venuti a ripristinare il governo pontificio) e perché venne trovato nel cortile un pugnale involto in un fazzoletto con le iniziali E.M., fu subito carcerato e sottoposto a quaranta colpi di legnate (uso barbaro di quei malaugurati tempi). Accademia della Crescia

I conti Malacari emigrati in Francia I Conti Alessandro e Francesco Misturi Malacari, giovani in allora sul fiore degli anni, poterono a malapena di notte salvarsi nella colonia condotta da Petromilli Carlo, perché già la polizia aveva spedito due legni coperti con gendarmi per procedere al loro arresto, dopo pochi giorni furono costretti ad emigrare in Francia. Il Fattore di casa fu il traditore di quei bravi giovani. Esso sergente dei Centurioni, camuffato a liberale, tutte le sere ascoltava nella casa Malacari i discorsi politici e poscia li riferiva alla polizia papale, per cui presi di mira ebbero a soffrire i cattivi trattamenti, le persecuzioni e dovettero stare, questi cari figlioli, molti anni in esilio ritornando in patria per prendere le armi nel patrio risorgimento italiano. Il Conte Francesco morì poco dopo, ed Alessandro riportò una gloriosa ferita a Milazzo. Accademia della Crescia

Il ritorno del Conte Alessandro Malacari Dopo aver preso parte a tutte le patrie battaglie e di aver speso molto del suo privato peculio per sostenere la rivoluzione, ritornò in Ancona e di lì in Offagna, dove appena giunto fu accolto con entusiasmo indescrivibile. Da tutti i balconi e finestre piovevano fiori e la strada dove passava il patriota Malacari era letteralmente coperta, tutti i cittadini gridavano evviva il valoroso soldato. Antichi e costanti sono i vincoli di affetto fra la popolazione di Offagna ed il Conte Malacari per i suoi principi umanitari e per i continuati benefici fatti agli Offagnesi. Accademia della Crescia

Il progresso liberale ad Offagna (1860-1890) Nelle vicende seguite di questi ultimi tempi, il progresso piantò le sue salde radici in questo paese. Furono fondate varie istituzioni utili, liberali ed umanitarie, fra le quali un gabinetto di lettura, una biblioteca circolante, un concerto municipale, la società di mutuo soccorso fra gli operai e gli industriali e agricoltori e le femmine, Lucio Betti tutte e tre fondate da Lucio Betti. La società di Mutuo soccorso, Francesco Falaschi e il brigante Biffero La Società di Mutuo soccorso fra gli industriali ha un capitale netto di L. 3300. Il sodalizio fra gli operai e industriali, dall’impianto, cioè dal 1870 al 1880, fu presieduta dal Sig. Francesco Falaschi, uomo probo, intelligente, tutto dedito al bene del paese. Questi con coraggio indicibile affrontò l’aggressione di tre assassini tra i quali il Cav. Francesco Falaschi famoso bandito Biffero. Accademia della Crescia

I due Conti offagnesi deputati al Parlamento Offagna può annoverare tra i suoi concittadini due Deputati al Parlamento Nazionale, l’uno il Sig. Conte Alessandro Malacari che declinò la nuova candidatura, l’altro il Sig. Conte Giovan Battista Bosdari, ambedue perfetti gentiluomini dediti al bene dell’umanità. Conclusioni Termino queste memorie storiche del paese di Offagna col dire che i cittadini in competente numero presero parte alle rivoluzioni ed alle guerre per godere la libertà nella patria comune una ed indipendente; che venne collocata nella facciata del Palazzo Comunale una lapide in onore di Vittorio Emanuele II (1879) e che altra lapide già scolpita verrà pure collocata nella stessa facciata del Palazzo Comunale a lode del Generale Garibaldi (1882). Accademia della Crescia

Lucio Betti (1841 – 1904) figlio di Vincenzo Betti, segretario comunale, repubblicano ed anche lui protagonista del periodo dell’Unità d’Italia ad Offagna. Fu infatti, insieme al Falaschi, promotore della Società operaia e scrisse il libro “Breve storia del Castello di Offagna”, che l’Accademia ha pubblicato quanche anno fa, da dove ricaviamo alcuni brani del periodo dell’unità d’Italia relative ad Offagna. Lucio Betti .

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

Il Conte Alessandro Misturi Malacari, nato a Jesi nel 1831, • costretto all’esilio in Francia, • garibaldino ferito a Milazzo nel 1860, • seguì Garibaldi anche nel 1866 nelle battaglie della Valtellina, • tornato ad Offagna, fu accolto con entusiasmo dai cittadini offagnesi.

Il conte Alessandro Malacari in divisa garibaldina Accademia della Crescia

Dopo il 1861 fu consigliere della Provincia di Ancona, Onorevole parlamentare per 4 anni nel primo Parlamento d’Italia. Nel 1869 primo magistrato di Ancona, Sindaco di Offagna dal 1885 al 1888. Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e dell’Ordine della Corona d’Italia, Maggiore e poi Colonello della Guardia Nazionale. Morì nel 1891.

La divisa garibaldina del Conte Alessandro Malacari Accademia della Crescia

Lettere di Garibaldi Accademia della Crescia

Cav. Francesco Falaschi, (1821-1887), Fattore del Malacari (agente di campagna), di idee sensibili alla libertà e giustizia sociale Capitano della Guardia Nazionale Protagonista del ferimento e della cattura del famoso brigante “Biffero”. Cavaliere della Corona d’Italia. Primo presidente della Società Operaia offagnese dal 1870 al 1880, Sindaco di Offagna dal 1873 al 1884.

Cav. Francesco Falaschi Accademia della Crescia

Il Conte Giovanni Battista Bosdari che nacque in Ancona il 7 gen. 1848. Il padre Oscar Bosdari era Cavaliere di Malta e la madre era la Marchesa Piera Sperelli Manciforti. Dopo gli studi liceali andò prima a Fano e poi a Pisa per frequentare la facoltà di Matematica. Viaggiò molto all’estero per dedicarsi allo studio delle tecniche agricole. Nel 1866, al sopraggiungere della guerra contro l’Austria, a soli 18 anni si arruolò con i Garibaldini.

Conte Giovanni Battista Bosdari Accademia della Crescia

Il Bosdari appartenne al 6° Reggimento e prese parte a diverse battaglie presso Trento, successivamente nel 1867 nelle campagne romane fu ferito, fatto prigioniero e portato a Roma a Castel Sant’angelo. Liberato e tornato a Pisa, partecipa alle insurrezioni mazziniane della primavera 1870. Accusato dalla corte di Lucca si rifugiò a San Marino. Garibaldini presso Trento

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Dopo la breccia di Porta Pia (20 sett. 1870) ritorna ad Ancona e comincia la sua attività politica. Nel 1872 il “Circolo Giuseppe Mazzini” delibera all’unanimità di fondare una “Consociazione repubblicana” di cui il Bosdari farà parte della direzione. Nel dicembre 1872 si sposò con Marianna Pallotta, che perdeva quattro mesi dopo; si risposò con Ivanka Bonda dalla quale ebbe due figli: Rometta e Giovanni. Breccia di Porta Pia Nel 1876 ricopre la carica di sindaco di Ancona facente funzione e poi successivamente anche quella di consigliere provinciale e parlamentare.

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Nel censimento del 1871, Offagna aveva 2226 abitanti suddivisi in: 841 intorno al paese e ben 1585 sparsi nelle campagne. Don Pietro Bartoli fu pievano ad Offagna per 50 anni, dal 1828 fino al 1878. Fazi Luigi (farmacista) presente anche come consigliere comunale nel 1861, Belvederesi Gervasio (veterinario), Marchesini Antonio (veterinario), Bianchi Domenico (flebotomo termine ricavato dal significato: “Strumento

Il quadro della fine del 1600 nella chiesa di S.Tommaso chirurgico usato per incidere le vene”), Faina S.Bernardino con in mano Offagna Giacomo (medico chirurgo). Accademia della Crescia

Il quadro è della fine del 1600, quindi precedente alla ristrutturazione di Offagna fatta ad opera dell’arch. Vici alla fine del 1700, con la realizzazione del monastero, della canonica e della chiesa del SS. Sacramento. Accademia della Crescia

Attuale monastero

Chiesa S.Tommaso

Chiesa S.Lucia

Nella painta di Offagna del 1700 notiamo molte costruzioni nella parte alta di S.Marino, altre mura di contorno alla Rocca con l’appoggio per il ponte levatoio, la chiesa di S.Tommaso e di S.Lucia e una chiesa abbastanza grande (dove ora si trova la chiesetta dell’Istituto S.Zita), prima dell’intervento del Vici. Accademia della Crescia

Foto di Offagna dei primi del 1900 Accademia della Crescia

In questa foto della prima metà del 1900, si può notare il Torrione con i merli. La chiesa di S.Tommaso diversa Accademia della Crescia

Fiera del bestiame ad Offagna primi del 1900 Accademia della Crescia

Primo verbale del Consiglio comunale di Offagna dopo l’unità d’Italia 14 apr. 1861, con oggetto la nomina di 2 assessori effettivi (Francesco Falaschi , Emidio Lancioni) e 2 supplenti Accademia della Crescia

1-Francesco Cattarelli 2-Falaschi Francesco 3-Betti Vincenzo 4-Vagliotti Annibale 5-Montanari Carlo 6-Betti Nicola 7-Chiostergi Ciriaco 8-Polverini Vincenzo 9-Lancioni Emidio 10-Fazi Luigi 11-Ladini Giovanni ASSENTI 1-Malacari Conte Alessandro 2-Manciforti March. Giulio Questi erano i 15 consiglieri, con il Sindaco Francesco Cattarelli, nella seduta del 3-Pierucci Giovanni 14 apr. 1861 che eleggerà i due assessori (Falaschi Francesco e Lancioni Emidio) 4-Perinetti Luigi

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La firma del sindaco (Francesco Cattarelli) e del consigliere anziano (Francesco Falaschi) con il bel timbro del Comune di Offagna dell’epoca. Accademia della Crescia

Offagna primi del 1900 Accademia della Crescia

Verbale 1 maggio 1861 1° - Scelta di due revisori sindacatori i due rendiconti degli scorsi esercizi 1859 e 1860 … Verbale 18 maggio 1861 1°- Parere del pubb.co Consiglio sull’Associazione della Rivista amm. Del Regno, giornale ufficiale di pubblica amministrazione. 2° - Rivendicazione dei diritti, che il Municipio, i luoghi Pii, ed altri di questa Terra hanno contro questo Monastero Salesiano. 3° - Parere del pubblico Consiglio sul modo di uniformare la Compagnia della Guardia Nazionale. 4° - Parere del pubblico Consiglio, se alla Festa Nazionale da celebrare nella prima domenica di giugno, possa immischiarvisi anco quella del Protettore S. Bernardino da Siena disponendo all’oggetto i risparmi del presente triennio. Verbale 31 maggio 1861 1° - Revisione delle liste elettorali giusta il disposto all’art. 82 della stessa legge. 2° - Esame ed approvazione della sentenza sindacatoria il Rendiconto consultivo 1859, giusta l’antico sistema. 3° - Deliberazione del pubblico Consiglio sulle spese poste in bilancio dalla Giunta Municipale per lo stante esercizio del 1861. 4° - Parere del generale Consiglio sulla proposta del Consigliere Sig. Ciriaco Chiostergi diretta al ripristino della strada comunale in contrada Moglie o Sorti. 5° - Parere del generale Consiglio sulla proposta del Consigliere Sig. Luigi Fazi diretta ad ottenere la rimozione dell’abuso del pane venale ossia che venga di nuovo prescritto il Calmiere altra volta ordinato dal pubblico Consiglio, che sia posto un piano alla irregolarità dei pesi e misure e che vengano istituite altre due fiere e mercarti settimanali in questa terra. 6° - Provvedimenti per le scuole elementari. 7 ° - Parere del pubblico Consiglio sulla riunione dei dazi tutti, tanto commestibili che potabili d’appaltarsi per il biennio 1862 e 63, sulla vista di migliorare lo stato finanziario comunale.

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Oggetto VI° Provvedimenti per le scuole Comunali. (verbale 31 mag. 1861) Il segretario medesimo d’ordine della Giunta Municipale espone ai sig.ri Congregati che la Giunta stessa avendo preso ad accurato esame la Circolare 14 Maggio 1861 n.77 del Regio Ispettore per le Scuole della Provincia di Ancona, nonché la relativa legge sulla pubblica Istituzione 15 N.mbre 1860, venne nella deliberazione di proporre al pubblico Consiglio quanto e come appreso, giusta i quesiti della citata circolare N. 77. 1°: Che facendo seguito a quanto sul proposito venne significato alla Deputazione Provinciale di cui si da lettura a norma dei Congregati, e visto oggi, che il Municipio non può assolutamente sostenere il peso della relativa spesa di un Ginnasio, opera perciò gioco forza per la Terra di Offagna contentarsi della scuola elementare, ripartita in un Maestro di Prima Classe ed in un secondo (Maestro) di seconda e di terza, a norma di Legge, stanziando il relativo montare per il primo Maestro, come per il secondo nel Bilancio del venturo Anno 1862; non potendosi ciò effettuare per il corrente Anno per assoluta mancanza di fondi in Bilancio ove vennero già posti i consueti appunti. Accademia della Crescia

Oggetto VI° - Provvedimenti per le scuole (continua) 2°: Riguardo la scuola femminile la Giunta fa conoscere che esistendo in questa Terra una Scuola Pia dedicata sussidiata dopo le sue relative Entrate ascendenti a circa Scudi 90, o Lire 478,80, dall’annesso Orfanotrofio che gode di un entrata di circa Scudi 114 o Lire 606,48, dovendo quest’ultimo mantenere Sei Orfane essendovi dentro l’Anno, crede la Giunta, che possa con tutto il riunito montare mantenere anche una seconda Maestra, pago in genere che può sostenere i due Luoghi Pii riuniti senza che il Comune abbia ad ingerirgli sul proposito assegnando la Congregazione di Carità alla Maestra L. 366. Annui ed alla sotto Maestra L. 200. Circa. 3°: Che i locali per le Scuole suddette maschili vi sono. 4°: Sul Bilancio del montare dei due Maestri la Giunta si riporta a quanto sopra si è detto all’Art.1° prefiggendo il minimo della seconda Classe delle Scuole rurali ossiano L. 550, per ogni Maestro. 5°: Che il materiale per le scuole stesse vi è a sufficienza. 6°: Sulla Nomina poi di un Soprintendente, la Giunta rimette la scelta al generale Consiglio.

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Oggetto II° ( Verbale del 18 maggio 1861 ) Rivendicazione dei diritti, che il Municipio, i luoghi Pii, ed altri di questa Terra hanno contro questo Monastero Salesiano. Lo stesso segretario per ordine come sopra rileva ai sig.ri Consiglieri adunati che la cessata Commissione Municipale dappoi la Soppressione delle Corporazioni religiose ed altri Enti morali per Decreto del Commissario Valerio 3 Gennaio 1861 N. 705, saputo avendo che le Mantellate Salesiane procuravano in ogni modo possibile non solo per esse loro la revoca del Decreto suddetto; ma più attendevano quella dell’altro Decreto stesso Mese ed Anno ridotti N. 815, con cui veniva donato a questo Comune il loro fabbricato, credette suo dovere protestare contro chiunque osato avesse di contrastare al Comune di Che privo allora, come lo è tuttora, il Comune di un riscontro in proposito e Offagna l’acquistato diritto di cessionario e di tenere visto il Regio Decreto 17 febbraio ultimo scorso, con il quale il Monastero informato il Ministro di Grazia e Giustizia di Torino dei suddetto venne graziato dalla soppressione ed abilitato a rimanere, la diritti, che il Municipio, i Luoghi Pii, ed altri di questa stessa Commissione credette pure opportuno, onde rivendicare i diritti del Terra hanno contro il Monastero Salesiano, Comune e degli altri, di sottoporre all’esame di valente legale la posizione documentati tutti da 17 atti pubblici in posizione relativa. assistenti, e da quali a delucidazione del generale Consiglio si da lettura. Accademia della Crescia

Nel gennaio del 1861 il Commissario Regio Valerio, emise un decreto per la soppressione degli Enti religiosi, trasferendone la proprietà ai Comuni. Il Comune di Offagna aveva aquisito anche il Monastero, di cui poi si era evitata la soppressione, ma rimaneva in sospeso la proprietà ed esisteva anche un problema con la Confraternita del SS.Sacramento. Aveva incaricato l’Avv. Ninchi, e sembrava intensionata a farsi restituire il bene anche con atti giudiziari, dopo aver cercato una soluzione pacifica con il Vescovo di Osimo.

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Il Dott. Mario Felici medico condotto ad Offagna dopo l’unità d’Italia. Fu presidente della Congregazione di Carità e pensò di trasformare questi due istituti ormai “inoperanti” in una Istituzione utile per tutto il paese “l’Asilo Infantile”. Approvata l’istituzione dell’asilo nel 1897, ci sono voluti ben 17 anni per vedere conclusa la vicenda e giungere all’apertura dell’Asilo il 5 ottobre del 1914.

Dott. Mario Felici Accademia della Crescia

Offagna intorno agli anni ‘50 Accademia della Crescia

Offagna intorno agli anni ‘50 Accademia della Crescia

Notevole esempio di architettura militare del periodo a cavallo tra il Medioevo e il Rinascimento. E' un edificio pressoché quadrangolare con mastio eccentrico e poggia su una rupe tufacea che ne aumenta moltissimo il potere difensivo. Vista la posizione strategica non era necessaria la presenza di alcun fossato; d'altra parte gli ingressi si trovavano a notevole altezza rispetto al terreno, per cui, una volta ritirati i due ponti levatoi di accesso, la rocca rimaneva perfettamente isolata. Nell’attuale struttura è stata costruita tra il 1454 e il 1456.

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

L'edificio è costruito in una solida cinta di mura spesse, dove corrono il camminamento di ronda principale e quelli suppletivi che consentivano rapido accesso alle cannoniere. Attualmente si accede all'interno da un ingresso ricavato sventrando una delle cinquanta troniere presenti nel castello e si entra in una vasta galleria con volta a sesto acuto.

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

L'ampiezza del locale fa pensare che potesse essere usato come deposito di polveri e proiettili e come alloggio per le truppe, in particolare per i bombardieri e gli archibugieri ai quali era affidata la difesa di questa parte del castello. Alla fine della galleria è situata la torre del pozzo: a piano terra c'era un pozzo profondo circa 30 metri che assicurava l'approvvigionamento d'acqua. Gli altri due piani, come i camminamenti e tutte le altre strutture interne erano in legno. L'ingresso originario era situato nella torre di guardia tramite i due ponti levatoi di cui era fornita: uno piccolo per le persone e uno grande per i carri e i cavalli. Il mastio, la torre di massimo avvistamento, è suddiviso in cinque piani. Nel primo piano si trova una cella che comunica con il piano superiore tramite due botole poste sul soffitto. Il castellano risiedeva al terzo piano. Ne è prova la traccia dell'unico camino esistente in tutta la rocca.

All'interno della Rocca di Offagna è allestita una ricca esposizione di armi antiche e preziosi reperti realizzata in collaborazione con l'Accademia di Oplologia e Militaria di Ancona ed i Musei di Stato della Repubblica di San Marino. Una sezione della mostra è dedicata a Cacciatori e guerrieri dalla pietra all'acciaio, esposizioni di armi per la caccia e per il combattimento curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche.

A cura di : Fabrizio Bartoli

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L'ingresso al mastio era situato al quarto Sulla sommità, verosimilmente provvista di piano, quindi a notevole dislivello. Questo copertura, stava anzitutto la grossa campana in era un accorgimento assai diffuso in epoca bronzo recante la data 1477, oltre medievale: in caso di irruzione del nemico all'invocazione alla Madonna, e il nome del all' interno del recinto, si distruggevano le fonditore, tale Iacobus de Istria. scalee il mastio, perfettamente isolato, si La merlatura posta a coronamento delle cortine preparava alla difesa ad oltranza. e delle torri è di tipo ghibellino, a coda di A cura di : Fabrizio Bartoli rondine. Accademia della Crescia

Oltre che dalla Rocca, Offagna era difesa da un recinto fortificato intervallato da torri, che serviva da primo baluardo e che era destinato ad accogliere gli abitanti del contado con il loro bestiame in caso di pericolo. E' tuttora esistente un torrione, semirotondo, che terminava a nord-est la cinta muraria. Dall'esame dei manufatti risulta pressoché certa la mano di maestranze lombarde nell'esecuzione di questo mirabile esempio di architettura fortificata di transizione.

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

Il quadro della fine del 1600 nella chiesa di S.Tommaso S.Bernardino con in mano Offagna

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

La casa parrocchiale , adiacente alla chiesa di S.Tommaso, è stata realizzata dall’Arch.

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

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Interno della chiesa Arch. Andrea Vici

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

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Sala riunioni interna al Monastero, realizzata dall’Arch. Vici giardino interno

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

La chiesa del monastero di di S.Zita, realizzata dall’Arch. Andrea Vici insieme al Monastero, è di forma circolare e molto armonica.

Soffitto interno.

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

La Regione Marche, in occasione del 60° anniversario dellaLiberazione, ha ideato e promosso un progetto culturale e di studio, ricerca, conservazione e valorizzazione delle fonti storiche documentarie riferite agli eventi bellici e post-bellici (1944/46) che ebbero come scenario le Marche. Il progetto, denominato “Le Marche in Guerra”, ha avuto uno sviluppo tale da far sorgere l’esigenza di dare una sede permanente al centro di documentazione ed alla grande quantità di materiale raccolto. La decisione di allestire un Museo proprio ad Offagna nasce anche dalla particolare ubicazione baricentrica del nostro territorio (rispetto ai Comuni di Loreto, Castelfidardo, Osimo, Filottrano, Polverigi, Agugliano, S. Maria Nuova, e Ancona), ideale per la realizzazione di un’ iniziativa di carattere stabile. È così che nel marzo del 2005 il Comune di Offagna, su impulso

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

Le sale del Museo Paolucci ospitano una parte dei reperti tratti dalle collezioni dell'insigne studioso naturalista anconetano Luigi Paolucci (1849-1935). Il Paolucci ci ha lasciato numerose ed importanti collezioni (paleontologiche, mineralogiche, zoologiche e botaniche) frutto di una intera vita di ricerche e di studio. Riproponendo il senso storico delle collezioni, nate a scopo didattico, esse tornano oggi a costituire un vivo ed attuale strumento di studio. Le sale da visitare sono sette e si sviluppano nell'ordine: lo Studio del prof. Paolucci – il Laboratorio didattico – l’ Ambiente costiero – l’ Ambiente fluviale – l’ Ambiente collinare – gli Ambienti carsici e le gole calcaree – l’ Ambiente montano. Il percorso museale è costituito da pannelli didattici e da teche espositive.

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

Colonna probabilmente romana, vicino alla chiesa di Santa Lucia

Portale del XIX sec. di stile gotico, nella via centrale del paese dove risiedeva il Monte dei pegni.

A cura di : Fabrizio Bartoli Accademia della Crescia

La Domestica Villa, oggi Villa Malacari, viene costruita nel 1668 da Andrea Malacari. La villa fu costruita con l'intento di raggrupparvi tutte le attività agricole: la cantina, i magazzini del grano, il frantoio dell'olio, le stalle dei cavalli, la falegnameria ed attrezzeria; era inoltre la residenza di campagna della famiglia dei conti Malacari di Grigiano. Una sorta di villa-fortezza, in mattoni, che si sviluppa in lunghezza e si affaccia sulla strada dal lato nord. Per armonizzare la costruzione sul lato sud fu realizzato un giardino pensile, sorretto da un alto muraglione in pietra arenaria, con, al centro, due scaloni ricurvi e simmetrici, che circondano una cisterna interrata. Le Cantine al piano terreno, come gli ambienti del vecchio frantoio, dei granai, delle stalle dei cavalli e della legnaia, sono costruiti su archi, con volte a crociera o a botte; i pavimenti in cotto locale.

A cura di : Fabrizio Bartoli