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NUMERO SPECIALE il comune di TREPPO GRANDE ANNO XX - NUMERO 1 - MAGGIO 2006 - Semestrale d'informazione del Comune di Treppo Grande distribuito gratuitamente a tutte le famiglie del Comune e agli emigranti - Reg. Trib. UD 22/87 - Sede redazione, Uffici Comunali: Piazza Marconi, Treppo Grande www.comune.treppogrande.ud.it

1976 -2006 TRENT’ANNI DAL TERREMOTO ...E pare ieri!

rent’anni, e pare ieri! Sono tra- genza per dare inizio a quella della ri- scorsi proprio tre decenni da costruzione. T quella afosa serata del 6 mag- A distanza di tre decenni il volto del gio 1976, allorché “l’orcolat” ci cam- nostro Comune appare profondamen- biò letteralmente la vita. Da quel mo- te mutato rispetto a quel tempo. Le ri- mento il nostro destino e la storia di strutturazioni delle case e la costru- ognuno di noi subì un radicale ed im- zione di nuovi edifici, unitamente alla provviso scossone. La paura e l’ansia realizzazione di moltissime opere dei primi momenti lasciò ben presto pubbliche, hanno generato un aspetto spazio alla consapevolezza di ciò che nuovo, pulito, ordinato, funzionale e stavamo vivendo, seppur con molte paesaggisticamente piacevole al no- incognite ed interrogativi. stro territorio ed al nostro “piccolo L’ingegno ed il sapersi arrangiare mondo”. emersero con prepotenza, e la neces- Allorché mi capita di attraversare sità di crearsi un riparo, al di fuori del qualche paese della bassa friulana, do- potenziale pericolo di crolli, fece ve i marciapiedi presentano qualche I tre Sindaci del dopo terremoto (da sinistra a destra: Menis, Ponta, Ioseffini) durante spuntare una miriade di “abitazioni” discontinuità, le facciate delle case le celebrazioni per il ventennale del sisma. d’emergenza. Poi venne il tempo delle non sono tutte fresche di pittura, la tende, per molti dello sfollamento sul vetustità di tante strutture fa traspari- ed irregolari sono oramai un lontano Oltre nove miliardi delle vecchie lire litorale, e successivamente dei prefab- re i segni del tempo, ritorno a “vede- ricordo. attinti dai fondi per la ricostruzione bricati. Quante storie dietro questi re” i nostri paesi di un tempo: chi si Le moltissime opere nel settore via- delle opere pubbliche. periodi, quanti ricordi e quanti episo- ricorda l’aspetto delle nostre strade e rio, fognario, cimiteriale, sportivo, L’edilizia privata ha potuto contare su di che hanno segnato indelebilmente piazze di allora? L’immagine delle pa- delle strutture scolastiche, istituziona- contributi pubblici per oltre quindici il destino di tutti noi! reti sbiadite delle case in linea lungo li e dell’edilizia pubblica hanno rap- miliardi delle vecchie lire. Le Ammi- Il decentramento amministrativo e le le vie centrali, intercalate da qualche presentato in questi anni un impegno leggi regionali sulla ricostruzione se- portone consumato sotto i portici che solo pensando a quanto è costato Il Sindaco Giordano Menis gnarono la fine della fase dell’emer- d’accesso, con i marciapiedi sconnessi ci fa capire le dimensioni e la portata. segue a pag. 2 treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 2

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Grazie 1976: Vogliamo dire “grazie” a tutti coloro che hanno dedicato il loro Treppo ricorda Numero speciale 1976-2006 tempo prezioso per contribuire alla realizzazione di questa pub- blicazione. PROGRAMMA sommario Nel ragionare su come svilupparla, abbiamo riflettuto sul significato CELEBRAZIONI che ha oggi quell’evento in parte lontano, ma che così spesso ricorre TRENTENNALE 1976-2006 TERREMOTO trent’anni dal terremoto 1-2 nei discorsi della gente. A cominciare dai giovani e dai bambini che lo 137 comuni sconvolti 3 conoscono solamente attraverso i racconti di genitori e nonni. Abbia- mo quindi pensato di coinvolgere gli alunni della nostra scuola in que- VENERDI 28 APRILE Scatta l’emergenza 4-5 sta ricerca di testimonianze. E il loro lavoro, correttamente indirizzato ore 20.30 - Sede municipale Vivere nella “tendopoli” 6-7 dalle insegnanti, è stato ottimo. Scoprimento opera artistica “Modello Friuli” 8 in legno realizzata e donata Quel forte senso di comunità che l’avvenimento calamitoso aveva ri- dallo scultore Luciano Spizzo Sfollati a Lignano 9 svegliato, quello spirito di sacrificio e quel sentimento di gioia nel dar- TESTIMONIANZE... si vicendevolmente una mano, quel magnifico, impagabile aiuto offer- Inaugurazione MOSTRA FOTOGRAFICA A Vendoglio si racconta 10 to da volontari, organismi, associazioni, enti di tutto il mondo – che in queste pagine non abbiamo rappresentato nella sua totalità, visto il “Treppo 1976: la terra trema, A Treppo Piccolo si racconta 11 gran numero di realtà diverse implicate – vorremmo non fossero di- la vita cambia” A Treppo Grande si racconta 12-13 menticati nemmeno dai più piccoli. Presentazione numero speciale Abbiamo cercato di dare agli approfondimenti un taglio umano, soffer- Notiziario comunale A Zeglianutto si racconta 14 A Carvacco si racconta mandoci anche su aneddoti e dettagli che ambiscono a far addentrare il “1976-2006. Trent’anni “Pinsîrs” 15 lettore con gli occhi e con il cuore nella quotidianità di quel periodo. dal terremoto” Grazie quindi a quanti ci hanno riferito le proprie esperienze, grazie a L’ansia di chi era lontano 16-17 Incontro “IO C’ERO, IO NO” chi ci ha fornito prezioso materiale fotografico, grazie a coloro che con Parlano i testimoni di allora Terra, aria, fuoco e acqua 18 palpiti di vita vissuta ci hanno fatto rivivere quei momenti così tragici e chi ne ha solo sentito parlare Volontari di Protezione civile 19 eppure così intensi. Grazie a quanti hanno scritto queste pagine, ria- Il gruppo di Protezione civile 20 prendo a volte capitoli della propria vita momentaneamente chiusi, o VENERDI 5 MAGGIO Un maestro severo e prezioso 21 affacciandosi a una finestra da cui spesso amano ammirare l’orizzonte. ore 20.30 - Piazza Marconi La ricostruzione E si è trattato frequentemente di primi protagonisti nella ricostruzione Proiezione filmato sul terremoto nel nostro comune 22-23 fisica e sociale del nostro paese. Spesso, questi scritti sono costati fati- in Friuli e a Treppo Nel tempo, una diversa cultura dell’ambiente 24-25 cose ricerche, in un tram tram quotidiano sempre più pressante; per- Maggio ’76 attraverso ciò, il nostro, è un grazie che vorremmo ripetere mille volte. SABATO 6 MAGGIO gli occhi di un ex dodicenne 26 La redazione Scuole elementari - Prova Cultura friulana e terremoto 27 di evacuazione e testimonianze Mamma, papà AVVISO. Si comunica che questo numero speciale sostituisce il notiziario comunale consueta- ore 21.00 - Chiesa parrocchiale raccontatemi il terremoto 28/30 mente edito in giugno. Vista l’importanza di questa commemorazione, infatti, si è pensato di SS. Messa commemorativa Le poesie di Guerrino dare priorità a una pubblicazione che dedichi i dovuti approfondimenti e i giusti spazi a un 31 evento che ha segnato profondamente la comunità.

dalla prima pagina

nistrazioni che si sono susseguite, con Sindaci ed assegnazione. Scrivemmo al Presidente della Re- Assessori in testa, hanno attuato un programma Trent’anni... E pare ieri! pubblica, motivando le nostre ragioni con dati og- di investimento che mai la storia del nostro Co- gettivi, e Ciampi ci capì. Dopo un frenetico perio- mune aveva registrato. Oggi ciò che consegniamo alle nuove generazioni può do di incontri, iniziative, richieste, articoli sulla stampa arrivò finalmente l’invi- certamente farci inorgoglire. Io credo che accanto alla dedizione, sacrificio ed to ad un’audizione presso il Ministero degli Interni a Roma. impegno della popolazione tutta un riconoscimento particolare lo dobbiamo Le nostre ragioni furono condivise ed il suono delle campane a distesa, il po- agli amministratori pubblici, in particolare a quelli che hanno vissuto l’emer- meriggio del 6 febbraio 2003, annunciarono l’assegnazione della medaglia genza ed i primi anni della ricostruzione. Assumendosi responsabilità enormi d’oro. Il 25 febbraio dello stesso anno, al Quirinale, nel corso di una cerimonia hanno dedicato ogni ora del proprio tempo per far risorgere il nostro tessuto solenne, sono state consegnate ai 46 Comuni disastrati del Friuli, tra cui il no- sociale ed abitativo. Grazie! Un pensiero commosso lo rivolgiamo a quegli Am- stro, le medaglie d’oro al merito civile. La motivazione che appare sul decreto ministratori che dopo aver tanto dato purtroppo ci hanno lasciato. Una così di conferimento della medaglia d’oro al Comune di Treppo Grande recita: “In grande opera, segnata da sacrifici e dedi- occasione di un disastroso terremoto, zione, realizzata da tutti indistintamente, con grande dignità, spirito di sacrificio ha avuto purtroppo un momento di mor- ed impegno civile, affrontava la difficile tificazione. Mi riferisco al momento in opera di ricostruzione del tessuto abita- cui al nostro Comune, assieme ad altri tivo, nonché della rinascita del proprio sette, fu decretata l’assegnazione della futuro sociale, morale ed economico. medaglia d’argento al valor civile per gli Splendido esempio di valore civico e di eventi sismici. alto senso del dovere, meritevole Diversamente dagli altri 38 comuni clas- dell’ammirazione e della riconoscenza sificati disastrati, come il nostro, a cui della Nazione tutta”. venne conferita la medaglia d’oro. Que- Ora questa preziosa medaglia è appunta- sta sminuizione creò la convinzione nella ta sul gonfalone comunale a riconoscen- cittadinanza di essere stati oggetto di te memoria di tutti coloro che con la lo- un’ingiustizia e fu proprio sulla spinta ro opera hanno contribuito al consegui- della Comunità intera che ingaggiammo mento di un così alto riconoscimento. Tutti gli Amministratori comunali succedutisi dal 1976 al 2003, in occasione una vera e propria “contesa” con le Au- dell’incontro dedicato al conferimento della medaglia d’oro al valor civile per torità dello Stato al fine di rivedere detta gli eventi sismici al nostro Comune. Il Sindaco Giordano Menis treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 3

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137 comuni sconvolti: tutti i dati del sisma del ’76 6 MAGGIO 1976 – di Sotto, , Le- ORE 21: stizza, Manzano, Mere- una scossa pari all’undi- to di Tomba, Pasian di cesimo grado della sca- Prato, Pavia di , la Mercalli della durata , di 52 secondi, con epi- , , centro il monte San Si- , San Giovanni meone, sconvolge al Natisone, San Leo- un’area di 5.700 kmq. nardo, San Vito di Fa- Viene devastato il terri- gagna, , , torio di 137 comuni del , , Friuli. , , Di questi, 45 furono Udine; Arzene, Aviano, classificati disastrati: Barcis, Budoia, Caneva, Amaro, , Atti- Cimolais, Claut, Corde- mis, , , nons, Fontanafredda, , Cavazzo Car- Polcenigo, Porcia, Por- nico, , Col- denone, Roveredo in loredo di Monte Alba- Piano, Sacile, San Gior- no, , Forgaria nel gio della Richinvelda, Friuli, Gemona del San Martino al Taglia- Friuli, , Ma- mento, San Quirino, gnano in Riviera, Maja- Valvasone; Cormons, Dolegna del Collio, San no, , 7 maggio 1976. Titolo di testa della prima pagina del “Messaggero Veneto” , , Floriano del Collio. , , , Resia, , San Daniele del La popolazione coinvolta fu di 600.000 persone, 989 furono i Friuli, , , , , , Treppo morti, più di 3.000 i feriti, oltre 100.000 i senza tetto. Grande, , ; Castelnovo del Friuli, Cavasso Nuovo, Clauzetto, Fanna, Frisanco, Meduno, Pinzano al Taglia- IL 15 SETTEMBRE 1976: mento, Sequals, Spilimbergo, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sot- due scosse pari al decimo grado della scala Mercalli, registrate alle to, Travesio, Vito d’Asio. 5.20 e alle 11.15, costrinsero oltre 100.000 persone ad abbando- 40 gravemente danneggiati: nare la zona disastrata. , , , , Come- Il commissario straordinario del Governo, on. Zamberletti, orga- glians, , , , , Ligosullo, Malbor- nizzò in pochi giorni l’esodo verso la costa adriatica dove 40.000 ghetto, , , , , , Pa- persone trovarono ospitalità. Lignano, Grado, Bibione e Jesolo luzza, , , , , , diventarono per molti friulani il loro secondo paese. Per dare un , , , Reana del Roiale, , Rive tetto provvisorio alle popolazioni così duramente colpite, la Re- d’Arcano, , , , , gione realizzò 9.252 alloggi capaci di accogliere 35.000 persone. Treppo Carnico, , ; Andreis, Arba, Maniago, Il commissario straordinario integrò tale intervento con altri Montereale Valcellina, Vivaro. 11.748 alloggi. Vennero così a crearsi 350 villaggi, dove al 1 mag- gio 1977 avevano trovato sistemazione oltre 75.000 persone. 52 danneggiati: , , , , , 18.000 furono le case distrutte, mentre 75.000 risultarono quelle , , , , , Forni da riparare.

Si ristruttura il municipio Il castello di Zegliacco gravemente danneggiato (foto Alvio Baldassi). treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 4

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Scatta l’emergenza Numero speciale 1976-2006 Nel ventennale del terremoto, nel legale): eravamo a qualche decina di 1996, ebbi a scrivere che, in una ce- metri dal campanile di Maiano e con rimonia a villa Manin, i sindaci del la Fiat 124 stavo facendo retromar- Friuli riconsegnarono simbolicamen- cia per entrare in una laterale. te i comuni ricostruiti al presidente Un ondeggiamento strano dell’auto della Repubblica Scalfaro. L’attuale mi fece pensare ad un vento fortissi- presidente Ciampi, l’anno scorso, ha mo; l’ondeggiamento dei pali dell’il- insignito di medaglia d’oro al valore luminazione pubblica e delle case al- civile i comuni del terremoto. la luce dei fari per 57 secondi ci rese Sono stati premiati il lavoro, la dedi- consapevoli del terremoto. Nel pre- zione e la volontà di ricostruire dei cipitoso ritorno a Treppo, trovammo sindaci e degli amministratori succe- ostruita la strada a Casasola e a Buia, dutisi dal ’76. ma finalmente per Carvacco e Ven- Trent’anni dopo quel 6 maggio, cer- doglio giungemmo a casa. Eravamo te immagini e certi ricordi mi sem- meno sfortunati di tanti altri, ma la brano di pochi giorni fa, mentre in- paura ci fece passare la notte vece ne è passata di acqua sotto i all’aperto. Al primo chiarore ci tro- ponti. Cercherò di rendere un’im- vammo nella piazza del municipio e Ringraziamento pubblico, presso le scuole elementari, per i prefabbricati Por- magine di come era la situazione pri- incominciammo a organizzarci su takabin donati dagli inglesi. Da sinistra a destra si possono scorgere il senatore ma e cosa è cambiato dopo. Tre im- cosa fare. Beorchia, il console inglese di Venezia Jacques, l’ambasciatore inglese di Roma Campbell, una alunna delle scuole di Treppo, il commissario straordinario del piegati, un segretario in consorzio Le scuole elementari rimaste agibili Governo Zamberletti, il sindaco Ponta (archivio Enrico Ponta). con Cassacco, due persone addette e l’adiacente campo sportivo furono alla manutenzione strade ed edifici adibiti ad ospitare il consiglio comu- a) Approvvigionamento acqua pota- b) In merito alla sistemazione dei pubblici, un geometra della Comu- nale, i primi interventi sanitari e la bile; nuclei abitativi sfollati: nità Collinare, due ore alla settimana sede dell’ambulatorio. b) Sistemazione nuclei abitativi in saranno sistemati presso due ten- svolgevano egregiamente tutto il la- Giunsero anche i primi soccorsi mi- tende; dopoli: voro. litari con tende, viveri, generi ali- c) Approvvigionamento viveri; - una tendopoli verrà installata Il 6 maggio ’76 la mia agenda preve- mentari e vestiario inviati dalla Pre- d) Situazione sanitaria; presso il campo sportivo di Trep- deva due appuntamenti: alle 10 un fettura. e) Situazione logistica ed edilizia. po Grande (Capoluogo); matrimonio civile ed alle 20.30 una Il verbale ciclostilato del primo con- - la seconda tendopoli verrà instal- HA DELIBERATO riunione, a Maiano, con la Comunità siglio dice: “Il consiglio comunale lata presso il campo sportivo di Collinare. Sindaco dall’agosto ’75, riunitosi in seduta urgente – straor- Di prendere i seguenti specifici Vendoglio (di fronte all’attuale era il primo matrimonio che celebra- dinaria, oggi 9 maggio c.a. (1976, provvedimenti: parco festeggiamenti, non esisteva vo. Segretamente, ero più emoziona- ndr), alle 10.00, presso un’aula a) In merito all’approvvigionamento il nucleo di abitazioni attuale, to degli sposi, che erano alla seconda dell’edificio scolastico elementare di acqua potabile: ndr); esperienza. Al secondo appuntamen- del Capoluogo, ha esaminato la si- - è stato accertato l’utilizzo per uso c) Approvvigionamento viveri: to, a Maiano, io e Mario Castenetto tuazione del comune a seguito potabile dell’acqua delle rete idri- presso le due tendopoli di cui so- (allora vicesindaco) saremmo arrivati dell’evento del 6 maggio c.a. ca del Cornappo; pra funzionerà la distribuzione di un po’ più tardi. Alle 21.03 faceva Esaminata la situazione con partico- - è vietato l’uso potabile dell’acqua viveri, i cui responsabili sono: buio (a quel tempo non c’era l’ora lare riguardo: dei pozzi artesiani e simili; - VIDONI PAOLO e PICCOLI ENRICO per la tendo- poli di Vendoglio; - DANELUTTI ATTILIO ed ERMACORA EFREM per la ten- dopoli di Treppo Grande.

Detti responsabili coordineranno il proprio compito con l’E.C.A. (Ente Comunale Assistenza). d) In merito alla situazione Sanitaria: - si provvederà immediatamente al- la riapertura della Farmacia Pe- derzolli per dar modo alla popo- lazione di servirsi dei medicinali più urgenti; - si accerterà lo stato di igienicità degli immobili (case, stalle, ecc.) per provvedere eventualmente al- la loro disinfestazione; - si cercherà di ottenere il fabbiso- gno necessario di vaccini, per continuare le vaccinazioni già in corso della popolazione tutta; e) In merito alla situazione edilizia: - è stata costituita una commissione Casa inagibile di Zegliacco: si osservi la scritta “no” apposta sul muro (foto Alvio Baldassi). composta da due periti, un inge- gnere, due impresari edili, per ac- treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 5

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LE PRIME MISURE URGENTI PER TUTELARE LA POPOLAZIONE. IL RACCONTO DEL SINDACO D’ALLORA

presentanti del Governo fu subito più complessa, in quanto si operava chiesto di ripristinare le fabbriche, sull’esistente. di assicurare il lavoro e le case. Ven- Fino al 1968 si costruiva con regole nero sistemati negozi e attività arti- nazionali; da quella data lo Stato gianali in box o prefabbricati di le- imponeva ai comuni di dotarsi di gno, in zone delimitate secondo le piani regolatori. Treppo si era dota- esigenze dei vari comuni. Nel no- to di un programma di fabbricazio- stro comune c’erano circa venti ne e di un progetto di massima di aziende commerciali di vario gene- opere pubbliche. Grazie alla soler- re, varie aziende edili, di servizi, ar- zia del sindaco precedente abbiamo tigiani del legno, due latterie; l’eco- potuto sistemare nel ’76 l’attuale nomia di molte famiglie si basava scuola materna donata dalla Provin- sia su attività agricole e di alleva- cia di Mantova, perché il piano pre- mento bovini sia su lavoro dipen- vedeva un ampliamento dell’area dente. In Comune funzionava, una scolastica, come pure abbiamo po- volta alla settimana, l’ufficio dei col- tuto usufruire subito di contributi tivatori diretti, che tramite un suo regionali perché dotati di un pro- Delegazione della Provincia di Pavia, che progettò e realizzò il centro anziani del funzionario svolgeva pratiche buro- getto generale di fognature. La con- capoluogo – pensato per ospitare anziani (nuclei familiari o singoli) che cratiche e sindacali per gli addetti. cessione al sindaco, funzionario de- difficilmente avrebbero potuto gestire la ricostruzione della casa – e l’edificio Al giorno d’oggi l’agricoltura è an- legato della Regione, dell’importo con gli ambulatori medici, collocati sul fondo dell’ex Braide di Menocio (archivio Enrico Ponta). cora una componente importante totale dei tre lotti delle fognature e per l’economia locale, ma concen- l’inizio dei lavori furono passi im- trata solo in poche aziende. portanti per l’inizio della ricostru- certare nei prossimi giorni lo sta- va un po’ di tutto, ma la necessità Mentre nel nostro Comune si cerca- zione. Nelle imprese edili locali, to di agibilità delle case lesionate. maggiore era quella di avere tende va quasi di non accettare i prefab- oberate di lavoro, vennero inseriti Il Sindaco Enrico Ponta” per sistemare le persone. Molti si bricati della Regione, per il timore lavoratori di altre regioni, ed anche organizzarono da soli in box e mez- che, una volta sistemati “i senza ca- stranieri, specialmente dalla vicina Volontari della Croce Rossa con me- zi di fortuna fatti con legname e teli sa” nelle baracche, ci si dimenticas- Slovenia. dici e personale sanitario si installa- di plastica. se di loro e facessero la fine di altri rono nella tendopoli. Si fecero delle La mole di contributi concessi atti- Fabbriche fermate, alcune distrutte; terremotati che dopo anni vivevano vaccinazioni a tutti per evitare pos- rava l’attenzione di tante ditte ed il uffici, negozi, scuole, laboratori ancora in situazioni precarie, le forti sibili epidemie. Si eseguirono delle Comune doveva porre molta atten- chiusi. Squadre dell’Enel di altre prime classificazioni sulle abitazio- scosse del 15 settembre ci fecero ca- zione ad offerte e richieste di lavo- Regioni ripristinarono il più veloce- ni, sulle strutture portanti e sulla pire la realtà dell’imminente inver- ro, proposte di case prefabbricate, mente le linee elettriche e lentamen- possibilità di eventuali crolli su stra- no e dell’impossibilità di ricostruire metodi di costruzione e di ripara- te si riprese il lavoro. Avvisi sui mu- de pubbliche. La Regione inviò dei in breve tempo. La popolazione, a zione nuovi, non sempre adatti alla tecnici per verificare edifici pubbli- ri, scritti con lo sprai, avvertivano di sua richiesta, venne sistemata in ap- nostra zona climatica. Si era creato ci, ponti, strade danneggiate, possi- far bollire acqua e verdure prima partamenti a Lignano e Grado. un volano economico non indiffe- bili zone franose, un controllo gene- del consumo. Su alcune case si Venne varata la legge regionale per rente; c’era molto lavoro e molto di- rale sul territorio ed eventualmente scrisse “SÌ” oppure “NO”, che vo- la ricostruzione e poi quella per la versificato, che creava benessere delimitare zone ed intervenire con leva dire abitabile o meno. Ai rap- riparazione, un po’ più articolata e per tutti. Dobbiamo dire che la ri- squadre di addetti. Le linee elettri- costruzione del Friuli è stato un che a Treppo vennero ripristinate esempio di buona amministrazione dopo tre giorni. e che possiamo portare con orgo- Si potevano ascoltare notizie con ra- glio la medaglia d’oro concessaci. dio a batteria, i giornali arrivarono Voglio citare, con la ricostruzione, regolarmente, i telefoni erano sem- anche la nascita dell’università di pre occupati ed era impossibile co- Udine, il congiungimento dell’auto- municare visto che i telefonini non strada Udine-Tarvisio, la valorizza- esistevano. Le prime notizie del di- zione del patrimonio culturale, arti- sastro sono state trasmesse da ra- stico e monumentale del nostro dioamatori. La base operativa ven- Friuli. Anni fa c’era uno slogan “Il ne fatta in Prefettura; i primi giorni Friûl al ringrazie e nol dismentee”; vennero chiuse le strade di accesso con questo spirito un grazie ai tanti delle zone disastrate: venivano la- volontari e a quanti con il loro con- sciati entrare solo mezzi autorizzati. tributo ci hanno permesso di co- Dalla Prefettura furono creati centri struire: gli alloggi per gli anziani a di coordinamento. Treppo faceva Treppo (CENTRO PAVIA), il parte di quello di Maiano, assieme “CENTRO CICHAGO” di Vendo- al comune di Moruzzo e di Collore- glio (voluto dagli emigranti degli do. Ogni giorno ci si trovava al mat- Stati Uniti), la scuola materna tino sotto le tende in piazza a Maia- “AMICIZIA MANTOVANA”. La no per verificare lo stato della situa- nostra riconoscenza, inoltre, va al zione e le necessità di ogni comune, Governo inglese per i prefabbricati nonché prendere ordini, istruzioni e Montaggio – nei pressi dell’attuale ecopiazzola di Carvacco - di uno dei Portaka- e alla Caritas di Alessandria per il bin donati dal Governo inglese. Questi prefabbricati avevano caratteristiche parti- CENTRO COMUNITARIO di direttive dal Commissario straordi- colari, tarate sugli standard del Paese di provenienza (per quanto riguarda, per nario del Governo, Zamberletti. esempio, le spine e l’elettricità) ed erano stati pensati per essere trascinati persino Vendoglio. Nei magazzini c’era di tutto e servi- nel deserto, grazie alla presenza di particolari barre sul fondo (arch. Enrico Ponta). Enrico Ponta treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 6

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Vivere nella Numero speciale 1976-2006

Esattamente trenta anni fa, alle Treppo, di Zeglianutto e di Zegliac- fabili e cortesi (chiaro e lampante ne, pesanti e molto robuste, ottime 21 di quell’infausto, afoso 6 mag- co - e di Vendoglio – per la popo- esempio di come la necessità ren- per climi freddi, meno adatti per la gio, le forze della Natura si sono lazione di quella frazione, di Treppo da possibili e vivibili le coabitazioni nostra imminente e prevedibile scatenate con violenza sfrenata Piccolo e di Carvacco (allora anche più strane, inconsuete ed a prima estate piuttosto calda e afosa); altre contro la nostra terra e pochi se- a Vendoglio c’era un campo di cal- vista impensabili ed impossibili). ancora donate da Paesi arabi, di condi sono stati sufficienti per cio, di ridotte dimensioni, che si Pur di avere un semplice, piccolo tela celeste e bianca molto leggera, sconvolgere e snaturare ogni cosa, trovava nelle vicinanze della locale riparo si era disposti a superare in- ampie e spaziose, non impermeabi- per mutare radicalmente, profonda- scuola elementare, edificio succes- vidie, animosità preesistenti tra fa- li, idonee per Paesi con clima caldo mente l’aspetto dei nostri paesi e sivamente demolito in quanto irri- miglie, rivalità; di colpo si mise da ed asciutto. Due di tali tende, poste delle nostre città, non solo dal lato mediabilmente lesionato dai som- parte ogni motivo di risentimenti, all’inizio della tendopoli, ospitarono esteriore e fisico, ma modificando movimenti del 6 maggio e più tardi riaffiorarono sentimenti di solida- per alcuni mesi i piccoli alunni della totalmente il nostro secolare modo del 15 settembre dello stesso an- rietà da troppo tempo sopiti o (vo- scuola materna, in quanto l’edifi- di vivere sotto il profilo e nel conte- no). lutamente) dimenticati. cio che li accoglieva (la Villa Bella- sto non solo economico e sociale, Per l’approvvigionamento e la suc- Nei giorni successivi i militari vitis) era stato dichiarato inagibile ma anche familiare e ambientale. cessiva distribuzione dei viveri nelle consegnarono un secondo e più perché fortemente danneggiato e Quali sono state le conseguenze due tendopoli erano stati designati: consistente quantitativo di tende, pericolante. immediate e le ripercussioni più Paolo Vidoni ed Enrico Piccoli per che furono subito sistemate dai Contemporaneamente alla conse- evidenti e rilevanti? Come ha sapu- Vendoglio, Attilio Daneluttti ed soldati ed equamente divise tra le gna delle tende, i militari fornirono to reagire e rispondere la popola- Efrem Ermacora per Treppo (ma due tendopoli e messe accanto alle le due tendopoli di cucine da cam- zione? come vedremo in seguito, la loro precedenti, così da completarle. po e reparti di soldati provvidero La nostra Regione aveva immedia- opera si risolverà dopo pochi gior- Questa seconda assegnazione subito a metterle in funzione e a tamente preso alcune misure e su- ni, grazie all’entrata in funzione di comprendeva tende meno spaziose preparare, cucinare e distribuire tre bito istituito appositi “centri di cucine da campo militari). delle prime cinque, ma più maneg- volte al giorno ottimi pasti caldi non coordinamento” per facilitare e Le prime tende assegnate alla no- gevoli, pratiche e funzionali, così da solamente agli “ospiti” delle tendo- snellire e programmare l’invio di stra comunità furono CINQUE, con- richiedere meno impegno e lavoro poli, ma a tutti i cittadini, residenti aiuti e soccorsi alle Amministrazioni segnate la sera di sabato 8 maggio per sistemarle; erano tutte fornite di nel comune, che ne facessero ri- comunali che ne avessero fatto ri- e subito montate dai militari: tre a intercapedine che evitava infiltra- chiesta (ed erano parecchi, perché chiesta. Treppo, assieme ai comuni Treppo e due a Vendoglio, attività zioni di umidità, in quanto isolava il la stragrande parte delle abitazioni limitrofi, faceva riferimento al “cen- svolta sotto una pioggia scroscian- suo interno dal terreno. del territorio era inagibile e pertanto tro” di , al quale aveva subi- te, insistente, di eccezionale inten- Assieme alle tende furono fornite le famiglie si erano trovate senza to fatto richiesta urgente di asse- sità, che rendeva l’operazione fati- brande con relativi materassini, cu- possibilità di cucinare). gnazione di tende da campo, per cosa e difficoltosa. Erano tende scini, coperte e qualche sacco a L’encomiabile opera degli addetti dare immediato riparo alle tante spaziose, benché veri avanzi di ma- pelo: in tal modo il vivere in tenda alle cucine fu apprezzata ed assai persone rimaste senza casa. Il con- gazzino - senz’altro residui dell’ulti- era diventato meno spiacevole. gradita indistintamente da tutti gli siglio comunale era stato convo- ma guerra - ma furono ugualmente Verso la metà di maggio si pote- abitanti. cato dal sindaco Enrico Ponta, in accettate ed accolte con sollievo e rono distribuire alla popolazione al- Gli spogliatoi dell’allora campo seduta urgente-straordinaria, per gioia. Era soltanto l’inizio di un tre tende, che i beneficiari provvi- sportivo erano stati adibiti dai mili- le 10 di domenica 9 maggio (nei lo- periodo che tutti si auguravano dero a sistemare nel cortile di casa tari a deposito di alimentari di cali della scuola elementare, fortu- breve, di poca durata. Le tende propria o nel vicino orto. Erano ten- pronto consumo, come pane, car- natamente rimasta agibile); tra gli vennero giustamente ed ovviamen- de di varia provenienza: quelle ne, burro, latte, ecc., mentre la par- altri argomenti all’ordine del giorno te assegnate a famiglie con bam- “americane” col telo di colore blu, te più consistente di derrate di largo discussi, tutti inerenti la grave si- bini, od anziani, od infermi e subi- ben impermeabili, sufficientemente consumo e di maggior durata, era- tuazione in cui si era venuta a tro- to prese in consegna ed occupate spaziose e comode, con finestrelle no state sistemate e conservate vare la nostra comunità in seguito da più persone: 10-15 in ciascuna, trasparenti che lasciavano filtrare la nello scantinato dell’edificio scola- all’evento calamitoso, aveva delibe- membri di diversi nuclei familiari, luce del sole e potevano essere stico attiguo. rato di allestire due “tendopoli” ma per il momento tutti amici, ri- chiuse con cerniere “lampo”; altre Come si viveva nella tendopoli? nei campi sportivi, rispettivamen- spettosi, pronti e disposti a frater- inviate dall’Unione Sovietica (con Se affermassi che tutto era bello e te, di Treppo - per la gente di nizzare e a dimostrarsi cordiali, af- telo molto spesso di colore marro- le giornate scorrevano serenamente

A sinistra, la tendopoli allestita nel campo sportivo di Treppo Grande; a destra, la tenda che ospitò per alcuni mesi i bimbi della scuola materna, in quanto l’edificio che li accoglieva (Villa Bellavitis) era inagibile (archivio Licia Ponta). treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 7

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“tendopoli”

e senza problemi, direi una cosa sone (molti bambini ed anziani) che non vera. Problemi e difficoltà di va- avevano dovuto forzatamente ab- rio genere sorgevano immancabil- bandonare le proprie abitazioni rese mente, ma il sentirsi al sicuro infon- inagibili e pericolanti e che, nelle deva coraggio e faceva superare i case, avevano lasciato ogni cosa: momenti di sconforto. mobilio, suppellettili, elettrodome- Dal giorno che le cucine avevano stici, vestiti e quant’altro serviva alla cominciato a preparare e distribuire famiglia. pasti caldi, gli “ospiti” non avevano La vita sotto la tenda era tutt’al- l’assillo e la preoccupazione di pro- tro che idilliaca: scordate e dimen- Le cucine da campo allestite dai militari, che preparavano tre volte al giorno curarsi il mangiare. Per fortuna non ticate le comodità prima godute; ottimi pasti caldi non solamente per gli “ospiti” delle tendopoli, ma per tutti i compaesani che ne facevano richiesta (archivio Licia Ponta). era mai mancata l’acqua potabile, l’esiguo spazio tra una tenda e l’al- in quanto l’acquedotto Cornappo tra creava problemi di convivenza e non aveva subito danni e continua- di promiscuità non sempre e da tut- gnatari delle tende. Ricordo a tal vo agli adulti per le loro vicissitudini. va a funzionare regolarmente. Nella ti gradita, anche se tollerata; il con- proposito un episodio singolare: Nella tendopoli si era trasferita una tendopoli, l’acqua arrivava a mezzo tinuo sommovimento della terra, domenica 16 maggio tutta la popo- parte della popolazione e nella ten- di un tubo collegato all’impianto causato dalle nuove scosse, faceva lazione del comune fu invitata a dopoli si svolgevano e assolvevano idrico della scuola e fissato al recin- sussultare e nel contempo riaffiora- presentarsi nei locali della scuola varie incombenze: si tenevano riu- to del campo sportivo; alcuni rubi- re, nel subconscio di ciascuno, il per sottoporsi alla vaccinazione ob- nioni, manifestazioni e dimostra- netti, disposti a regolare distanza terrore, l’angoscia, lo sgomento già bligatoria contro eventuali epide- zioni. Tra le tante, da ricordare uno dall’altro, distribuivano il pre- provati e subiti la sera del 6 mag- mie. Due ufficiali medici svolsero quella del 6 giugno, quando, in una zioso bene vicino ad ogni tenda ed gio; l’incertezza nell’avvenire si ag- questa incombenza ed al termine, splendida domenica di sole, il par- erano facilmente raggiungibili da chi giungeva al timore della perdita del visto con meraviglia che nel fabbri- roco don Claudio Como, alla pre- voleva servirsene. lavoro; tanti e tanti altri problemi cato c’era acqua corrente calda e senza del vescovo Alfredo Battisti, Per quanto riguarda l’illuminazione (non ultimo quello della ricostruzio- fredda, chiesero di poter fare la ha amministrato il battesimo a Raf- delle tende, ricordo che le prime ne) come “cattivi pensieri” martella- doccia. Naturalmente furono soddi- faele Mattiel e Federica Castenetto; due o tre notti, esse erano scarsa- vano incessantemente, come tarli, sfatti ed all’uscita dalla stanza, uno tutti gli accampati si sono stretti at- mente rischiarate dalla tremula luce nella mente e nel cervello degli dei due ringraziando disse: “Da tan- torno ai piccoli e hanno festeggiato di candele, o dal fioco lume di lu- “sfollati”. Fortunatamente le tende ti giorni non riuscivo a darmi una i genitori Silvano e Maria Rosa Mat- cerne ad olio (i ferai), o da vecchie riparavano sì, alla bell’e meglio, dal- rinfrescata simile”. tiel ed Otello e Maria Rosa Caste- lampade a petrolio scovate chissà la pioggia, dal vento, dall’umidità Il servizio di pulizia della scuola netto. Semplice cerimonia, ma par- dove e rimesse in funzione. Dopo della notte; non c’era pericolo che era svolto giornalmente dalle donne ticolarmente significativa: nono- qualche giorno si poté portare la qualcosa rovinasse addosso, ed al- ospiti della tendopoli, le quali a tur- stante tutto, la vita continuava. corrente elettrica in ogni tenda e si meno in parte difendevano l’intimità no e volontariamente disimpegna- Altro momento particolare: la visita risolse in tal modo pure quel pro- (la “privacy”) e la riservatezza fami- vano quella mansione, tanto che i dell’ambasciatore del Regno Unito blema. liari, ma tutto ciò non doveva durare gabinetti, le docce e tutti i pavimen- d’Inghilterra in occasione della con- Tra le tende, una era destinata al all’infinito. Fu di grandissimo aiuto ti dell’edificio erano sempre ben pu- segna alla nostra comunità di 15 “servizio sanitario” ed il medico e conforto l’opera assidua, impa- liti e lavati. Più volte le donne si so- “containers” da parte di quella na- condotto, D’Este, l’aveva fornita gabile, dei militari e dei molti gio- no meritate gli elogi di quanti, per zione. Visite frequenti da parte del dell’occorrente per fronteggiare vani volontari accorsi da ogni do- vari motivi, entravano e si sofferma- Prefetto, del Commissario straordi- eventuali emergenze: accanto a ve. L’esempio di tutti costoro diede vano nella scuola. Piano piano, con nario del Governo on. Zamberletti, e cassette di medicinali più comuni, il “la” all’istituzione su scala nazio- il trascorrere dei giorni, gli ospiti di delegazioni ed esponenti di co- “ferri del mestiere”, disinfettanti, si- nale dell’organizzazione della Prote- della tendopoli si erano educata- munità di altre Regioni o nazioni a ringhe, ecc., c’era un tavolino con zione civile ed oggi ne godiamo i mente e civilmente organizzati e nel noi vicine. All’approssimarsi due sedie e un lettino. Nelle altre profitti. nuovo modo di convivere erano dell’inverno la tendopoli è stata tende (più di una ventina) che for- Nella scuola, funzionavano perfetta- quasi inaspettatamente riaffiorati le- smontata e gli ospiti hanno trovato mavano la tendopoli, trovavano ri- mente i servizi igienici e le docce, gami e sentimenti di solidarietà da sistemazione in case ristrutturate e paro e rifugio in media 100-120 per- di cui si potevano giovare gli asse- tempo sopiti. Si erano adattati ad in prefabbricati, oppure hanno tro- un ritmo e ad abitudini quasi da vato alloggio in abitazioni ed appar- caserma, in particolare nel rispetta- tamenti nelle nostre località balneari re gli orari di distribuzione dei tre di Lignano, Grado, Bibione, Caorle. pasti quotidiani: prima colazione Col tempo il Friuli è risorto, la gente dalle 6 alle 7, pranzo dalle 11 alle è tornata nelle proprie case e gli 12 e cena dalle 18 alle 19 e tutti in “ospiti” delle tendopoli, a distanza fila in attesa, chiacchierando ed di trenta anni ricordano ancora, e lo esternando i propri crucci ma anche faranno certamente a lungo, i giorni i buoni pensieri e le speranze in un passati e vissuti sotto la tenda; rivi- futuro migliore. Dopo il tramonto, vranno i momenti spiacevoli, le pau- non c’era bisogno di suonare la “ri- re, le ansie, le tante rinunce e priva- tirata” od il “silenzio”: tutti si ritira- zioni sofferte; ma il diavolo non vano nella propria tenda per il meri- sempre è così brutto come lo si di- tato riposo, dopo una giornata di pinge ed ecco che, accanto a tante fatiche e di lavoro. “cose storte”, rivivranno, seppure Durante il giorno, gli unici a non idealmente, anche ciò che di buono aver problemi di alcun genere erano hanno avuto: la solidarietà, l’affetto i bambini, i quali - giocando, cal- di tante persone dimostrato in mo- Le scuole elementari di Vendoglio, demolite in seguito al terremoto del ’76 ciando una palla o rincorrendosi - do tangibile e duraturo. perché irrimediabilmente lesionate. Accanto a questo edifico si trovava un davano, con la loro naturale allegria campo di calcio, in cui fu allestita una tendopoli (foto Turrin, Tarcento). e spensieratezza, un senso di sollie- Roberto Ponta treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 8

8 IL COMUNE DI TREPPO GRANDE “Modello Friuli”, le leggi che l’hanno reso possibile Numero speciale 1976-2006 UNA PARTITA VINCENTE GIOCATA A TRE: ENTI LOCALI, REGIONE E STATO

La terribile scossa del 6 maggio 1976 Già nei giorni successivi all’evento si- seminò, tra il Friuli occidentale e quello smico la popolazione tutta si era rim- orientale, morte e distruzione. Circa boccata le maniche per sistemare le mille furono i morti, migliaia e migliaia proprie abitazioni senza la necessità le case distrutte e danneggiate. A segui- della presentazione di alcun elaborato to di quella immane catastrofe i politici progettuale ma attenendosi alle prescri- friulani, in un’unica voce, si fecero pro- zioni di cui ai verbali della L.R. motori presso lo Stato italiano affinché 17/1976. la popolazione del Friuli, già provata Si viveva l’emergenza. Il legislatore re- da una smisurata emigrazione, non gionale, ma neppure quello statale, non fosse abbandonata ulteriormente a se aveva modelli cui richiamarsi, non ave- stessa. va punti di riferimento da imitare e do- La sfida venne raccolta repentinamen- veva sopperire alle straordinarie ed im- te. Ad un mese della sciagura, una pri- pellenti esigenze abitative della popola- ma ed immediata risposta venne zione terremotata. dall’Amministrazione regionale con il La tremenda scossa del 15 settembre ci mise definitivamente in ginocchio. Ci furono ulteriori e notevoli danni. Molto L’immane tragedia del terremoto di quello che in un primo tempo poteva “ essere recuperato fu distrutto; l’inverno Sulle case considerate non abitabili, veniva apposta sul muro la scritta “NO”, ha offerto al Friuli la possibilità era alle porte, i tempi troppo ristretti di uscire da una atavica condizione come si nota nella foto di questo edificio adiacente al municipio (archivio Licia per trovare una soluzione immediata. Ponta). di emarginazione e di isolamento sociale Nelle varie località balneari del Friuli ed economico (non a torto il Friuli furono reperiti alloggi affinché la po- la legge regionale n. 30. Era certamente opere b) e c) sino ad un massimo di £. era stato definito, sin da sempre, polazione stessa potesse trascorrere il una legge che prevedeva un maggior 5.000.000; anche per la ristrutturazione la fabbrica degli emigranti) periodo invernale in attesa di una siste- impegno economico a favore della po- degli annessi rustici e delle attività pro- ” mazione più consona negli alloggi pre- polazione anche perché garantiva a duttive inserite nel fabbricato venivano fabbricati che le varie amministrazioni questa, con gli interventi che sarebbero applicati dei massimali, il costo delle spe- comunali andavano realizzando. andati a realizzare, di rendere antisi- se tecniche veniva stabilito sulla base del varo della Legge Regionale 7 giugno Nel frattempo, dalla citata L.R. 17/76 smica la propria abitazione. costo dell’intervento approvato}. 1976, n. 17. Era una legge che aveva il prende così l’avvio tutta la produzione La L.R. 30/1977 prevedeva contributi I contributi venivano erogati in parte a compito di garantire a tutti coloro che legislativa in tema di terremoto: si trat- per la realizzazione delle opere a) fondo perso e in parte con mutuo da avevano subito danni non gravissimi di tava proprio di inventare tutto sotto il [opere strutturali], per le opere b) e c) stipularsi con le banche convenzionate poter ripristinare le proprie abitazioni profilo normativo, perché nessuno ave- [opere di completamento] e per le spe- con la Regione. La percentuale del con- e di consentire agli stessi proprietari di va potuto ipotizzare, in via preventiva, se tecniche. Se in un primo tempo e tributo a fondo perso e quella a mutuo poter rioccupare i fabbricati. I contri- regimi giuridici alla inenarrabile seque- cioè sino al 31 marzo 1979 i contributi variava da caso a caso. buti non erano notevoli, infatti veniva la di casi che, invece, la quotidianità che venivano concessi per la ristruttu- Per gli alloggi occupati dal proprietario concesso un contributo fino ad un mas- delle questioni poneva all’esame del le- razione e l’adeguamento antisismico ivi residente o dal proprietario emi- simo di € 3.098,85 (6.000.000 di vec- gislatore. A fronte delle necessità della dei fabbricati non avevano limiti di spe- grante che rientrava periodicamente, il chie lire) per alloggio e di € 2.065,83 popolazione colpita dagli eventi sismici, sa, con l’entrata in vigore del D.P.G.R. contributo a fondo perso concesso era (4.000.000 di vecchie lire) per ogni atti- con saggezza e buon senso cominciaro- n. 055 dell’08.03.1979, furono applicati dell’80%, mentre il contributo a mutuo vità produttiva (annessi rustici, nego- no a prendere corpo quelle leggi che dei limiti di spesa per ogni intervento veniva fissato sulla differenza pari al zio, magazzini, ecc.), il tutto sulla base assurgeranno a tappe fondamentali di {abitazioni: £. 28.000 al mc. per la rea- 20%; per le seconde case il contributo degli accertamenti effettuati dalle terne tutto il processo di ricostruzione del lizzazione delle opere a), sino ad un mas- in conto capitale era del 60% e quello a statiche che a tappeto controllavano i Friuli. simo di £. 21.000.000 per alloggio; £. mutuo del 40%, tale finanziamento si fabbricati di ogni paese. Il 20 giugno 1977, la Regione licenziò 7.000 al mc. per la realizzazione delle limitava alle sole opere strutturali – opere a) – ed alle relative spese tecni- che. Qualora i proprietari delle secon- de case stipulassero apposita conven- zione con il comune mettendo in que- sto modo a disposizione dell’ente la propria abitazione, affinché questi la potesse assegnare in locazione a nuclei familiari terremotati, il contributo in conto capitale era del 60% e quello a mutuo agevolato del 40% per la realiz- zazione di tutte le opere. La legge regionale 30/1977 prevedeva anche l’intervento pubblico: il comune si sostituiva al privato per l’esecuzione delle sole opere a), con a carico dell’amministrazione il 100% del costo dell’intervento indipendentemente se fossero prime o seconde case. Il 23.12.1977 venne licenziata la L.R. 63/1977 per venire incontro alla popo- lazione che a causa degli eventi sismici del 1976 aveva perso la propria abita- zione. Prefabbricati di via Colombo, a Treppo Grande (foto di Alvio Baldassi, Buia, aprile 1977). La L.R. 63 diede la possibilità non solo treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 9

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Sfollati a Lignano

Dopo la scossa del 15 settembre, mento al nostro ufficio per qualsiasi Lignano, durante le quali venivano una trentina di nuclei familiari del “La popolazione del comune problema avessero riscontrato. La trattati argomenti riguardanti le diffi- nostro paese furono costretti a che si era trasferita a Lignano popolazione del comune che si era coltà di ordine sociale e sanitario trovar momentaneamente casa era composta in gran parte trasferita a Lignano era composta che dovevano essere affrontate con altrove. Ecco le testimonianze da persone anziane e bambini; in gran parte da persone anziane e urgenza. dell’ufficio municipale di Treppo i giovani erano rimasti in paese bambini; i giovani erano rimasti in A trent’anni di distanza rimane un allestito nella località marittima. paese per continuare la loro attività lontano ricordo di quegli eventi, ma per continuare la loro attività lavorativa e per avviare i lavori di non dimenticherò mai le persone Il giorno 24 settembre 1976, mi tro- lavorativa e per avviare i lavori sistemazione delle abitazioni. Era- anziane che mi facevano visita di- vai a dover organizzare un ufficio di sistemazione delle abitazioni” vamo ormai giunti al mese di otto- cendomi “satu no mi covente nie, nei locali di un negozio di Lignano bre e l’inverno era alle porte. Pur- ma vignint chi mi par di respirà aiar City (messo a disposizione dal nei locali attigui erano ubicati gli uf- troppo all’epoca gli appartamenti di di Trep, pren di cumò no vevi mai commissario straordinario del Go- fici di riferimento di tanti altri comu- Lignano non erano dotati di riscal- stat vie dal pais!”, oppure “Atu nis- verno per il Friuli terremotato) as- ni. Presso l’Ufficio di coordinamento damento; per ovviare a tale spiace- sune nuvitat di Trep?”, o ancora sieme all’allora sindaco di Treppo, ritirai le schede degli sfollati del no- vole inconveniente il commissario “avrei bisogno di telefonare ai pa- Enrico Ponta. Tale ufficio doveva stro comune (circa 30 nuclei fami- del Governo mise a disposizione renti”, o mi chiedevano di far loro fare da riferimento alle persone di liari). La maggior parte dei concitta- delle stufe elettriche e a gas che questo o quel favore. Treppo Grande sfollate a Lignano dini era stata sistemata in apparta- provvedemmo a distribuire. La Cro- Ricordo benissimo anche la visita dopo le forti scosse di settembre. In menti di ; per ce Rossa Italiana mise inoltre a di- improvvisa nel nostro ufficio del quella stanza trovava posto anche poterli rintracciare ho dovuto me- sposizione del vestiario invernale. commissario del Governo, onorevo- la sede del Comune di Cassacco e morizzare in brevissimo tempo la L’ufficio che avevamo allestito ave- le Zamberletti, persona molto affa- della Comunità Collinare del Friuli; toponomastica della zona. Ricordo va la funzione di Municipio del pae- bile e gentile, la quale si preoccupa- bene la prima riunione tenuta in sa- se: venivano rilasciate certificazioni, va che tutto funzionasse al meglio. “Non dimenticherò mai le persone la consiliare a Lignano. L’ordine del carte d’identità, si ricevevano do- La località balneare era affollata co- giorno consisteva nel coordinamen- mande di contributi, ecc. Una volta me nei mesi estivi, tuttavia da Rivie- anziane che mi facevano visita to del pubblico trasporto. Mi sono alla settimana mi recavo a Treppo ra a Sabbiadoro si parlava esclusi- dicendomi ‘satu no mi covente nie, trovato in difficoltà, perché ho dovu- Grande per ritirare tutti i documenti vamente la lingua friulana. ma vignint chi mi par di respirà aiar to affrontare una realtà completa- richiesti, che al rientro consegnavo L’ufficio di Lignano cessò di operare di Trep, pren di cumò no vevi mente nuova. Nei giorni successivi agli interessati. Quasi tutti i pome- nel mese di maggio dell’anno 1977. mai stat vie dal pais!” visitai tutti i compaesani informan- riggi si tenevano riunioni presso il doli che avrebbero potuto far riferi- coordinamento, sito nel Municipio di Rino Ermacora

ai legittimi proprietari di ricostruire la mente per l’opera di riparazione e per costruzione è stata, altresì, un’occasio- gregazione urbanistica che avrebbe irri- propria abitazione ma ci furono agevo- l’opera di ricostruzione. ne di rinascita e di sviluppo della nostra mediabilmente compromesso l’essenza lazioni anche per coloro che, alla data Tutta la produzione legislativa successi- terra. L’immane tragedia del terremoto stessa della “friulanità”. del 06.07.1976, si trovavano in affitto, va si è incentrata sui succitati provvedi- ha infatti offerto al Friuli la possibilità Forse, le numerose norme promulgate per i nuclei familiari che si staccavano menti, ora modificando, ora integran- di uscire da una atavica condizione di non risponderanno ai criteri della gene- da quello originario per formarne uno do, ora sostituendo norme a seconda emarginazione e di isolamento sociale ralità e dell’astrattezza, ma ciò che im- proprio e anche per gli emigranti di delle molteplici istanze e delle effettive ed economico (non a torto il Friuli era porta è che loro tramite si è corrisposto origine friulana che, seppur in assenza richieste. stato definito, sin da sempre, la fabbrica alle esigenze di una popolazione dura- di proprietà immobiliari di civile abita- Le scelte allora operate furono positive degli emigranti). mente colpita da una così tremenda ca- zione, si sarebbero impegnati al rientro ed in gran parte innovative. La partita Scelta importante fu anche quella di ri- lamità naturale e si è riusciti a riprende- stabile in Friuli. rivelatasi vincente venne giocata su tre costruire i nostri paesi “dove erano” e re il cammino bruscamente interrotto. I contributi erogati con la L.R. 63/77 tavoli: Stato, Regione ed enti locali. Lo “come erano” prima del terremoto, ri- venivano computati non solo sulla base Stato nella veste di finanziatore e legi- fiutando le chimere di una grande ag- Pierino Molinaro della composizione numerica del nu- slatore di massima, la Regione quale cleo familiare, ma anche tenendo conto programmatore e guida del processo di del fatto che al 6 maggio 1976 il richie- ricostruzione e l’ente locale quale ge- dente fosse proprietario dell’immobile store concreto dell’opera di ricostruzio- demolito, o locatario, o emigrante che ne sul territorio. si impegnava al rientro stabile, o nuovo La prima grande operazione fu quella nucleo familiare, o proprietario di se- di affidare direttamente alla Regione conda casa, o proprietario residente in ed agli enti locali il gravoso compito altro comune. della ricostruzione. Fu veramente un Anche la legge regionale 63/1977 pre- atto di coraggio da parte dello Stato vedeva l’intervento pubblico: il comune quello di affidare, per la prima volta, in si sostituiva al privato per la realizzazio- occasione del verificarsi di una pubbli- ne dell’intervento; questo tipo di scelta ca calamità, l’opera di rinascita alla Re- era limitata esclusivamente ai proprie- gione che così si accollava un onere di tari che alla data del 6 maggio 1976 uti- siffatta gravità ed impegno. lizzavano effettivamente l’alloggio. La capacità, la serietà, la professionalità Il contributo spettante agli interessati e l’umiltà di tutti coloro che, nel corso sia per gli interventi di riparazione sia degli anni, si sono adoperati nella rico- per gli interventi di ricostruzione, ogni struzione sta ad indicare che poco ha a due mesi, subiva degli aggiornamenti che fare la sorte con gli esemplari risul- dovuti alla variazione dei costi. tati raggiunti. La scelta della delega alla In questo modo la L.R. 30/77 e la L.R. Regione ed agli enti locali ha consentito Un rappresentante del gruppo volontari di Pessano (MI) consegna simbolicamente 63/77 sancirono i principi basilari e le così di dar vita ad una ricostruzione al sindaco d’allora, Enrico Ponta, la chiave della recinzione della scuola materna, metodologie operative a cui dovevano concreta, a quello che, da più parti, è costruita - oltre ad altre opere - nell’estate del ’77 da questi “amici” lombardi ispirarsi – e così è stato – rispettiva- stato definito il “modello Friuli”. La ri- (archivio E. Ponta). treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 10

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TESTIMONIANZE E ANEDDOTI DAL NOSTRO PAESE A Vendoglio si racconta… A cura di Mauro Moretti Come cambiò la vita ne per lavoro, ma per una serie di Dopo un po’ di tem- circostanze riuscì a rientrare a casa po quella famiglia si di una famiglia verso le 20, quasi come avesse avuto sistemò in una tenda In quel maledetto giorno del 6 mag- un beffardo appuntamento con il in un orto vicino ca- gio 1976, la vita degli abitanti di terremoto, che come noto si manife- sa, per poi piano Treppo Grande fu sconvolta. stò poco dopo le 21. piano cercare di ri- Tra i vari ricordi, ci sono quelli di Quando ci fu la scossa sismica, la fi- tornare ad una situa- una famiglia di Vendoglio composta glia e la nonna si trovavano al piano zione che sfiorasse la da cinque persone: marito, moglie, di sopra, e furono sbalzate a terra, normalità di un tem- figlio, figlia e nonna materna. mentre il padre urlò a tutte di uscire po, passando le notti Quella sera il capofamiglia non do- di casa. Il figlio, invece, in quel mo- in una stanza della veva essere a casa, bensì fuori regio- mento giocava a calcio nel campo di loro casa, lottando Treppo. Egli ricorda l’ango- contro la pioggia e il scia che lo assalì nel sapere freddo dell’inverno e che i suoi cari erano a casa, soprattutto convi- e il non sapere come stava- vendo con il timore no, per cui subito si preci- di un’altra forte pitò da loro. Fortunatamen- scossa sismica, dopo te tutti i componenti della quelle avvenute a maggio e a settem- versato sulla città, impedendo una famiglia erano illesi, ma lo bre di quell’anno. partecipazione più numerosa e qualifi- scenario che si presentava cata degli alessandrini come l’avveni- intorno era desolante. I vendogliesi mento richiedeva. Da quel giorno per molti Un gesto significativo mesi le loro vite e la loro ringraziano Alessandria Il gesto dei vendogliesi ha un grande quotidianità, come quelli di Si riporta un estratto di un articolo significato. Una popolazione che, col- molti friulani, subirono un pubblicato dal giornale la voce ales- pita dalla sventura, negli affetti, nella drastico cambiamento. sandrina del 2 luglio 1977. composta operosità, avrebbe avuto Tutta la famiglia dormì i pri- Due pullman hanno portato domeni- tanti motivi per fermarsi e piangere mi cinque giorni in macchi- ca 26 giugno in Alessandria oltre un sulle rovine delle città e dei borghi, na vicino a quella che era la centinaio di cittadini di Vendoglio di trova la forza non di maledire ma di loro casa, mentre successiva- Treppo Grande per un atto di ricono- partire per un atto di ringraziamento. mente andarono nella ten- scenza e ringraziamento alla chiesa Ci siamo resi conto che, se ai friulani dopoli allestita nell’ex cam- alessandrina, per la solidarietà dimo- abbiamo dato qualcosa dei nostri pic- po di calcio di Vendoglio. strata nei giorni del terremoto e per il coli risparmi, domenica 26 giugno ab- Durante i giorni passati in centro sociale realizzato dalla “cari- biamo ricevuto assai di più in fortezza quell’alloggio di fortuna, tas” diocesana. d’animo, in fiducia, in serenità, in tutta la gente ebbe a disposi- Il tempo non ha premiato il sacrificio Il tetto della chiesa di Vendoglio, prima della ri- speranza. zione alcuni forni da cucina strutturazione (foto Alvio Baldassi, Buia). dei friulani, perché per tutta la matti- È un popolo, il friulano, che con gli per prepararsi i pasti. nata un furioso temporale ha imper- oltre mille morti, con cinquecentomi- la persone senza casa, con centoquat- tordici chiese distrutte, con le officine rase al suolo, ha maturato nella soffe- renza di tutti e dei singoli una fede più grande. […] Con mons. Vescovo hanno concele- brato il prev. Don Giovanni Fossati ed il parroco di Vendoglio Faustino Croatto. Fra i presenti abbiamo notato il sin- daco di Treppo Grande sig. Enrico Ponta, il vice sindaco Mario Castenet- to, l’assessore ai lavori pubblici Vini- cio Iosefini, con una rappresentanza dei consiglieri comunali ed altre auto- rità locali. Alessandria era rappresen- tata da una delegazione della provin- cia, dall’assessore Piero Formavano e dal consigliere d.c. Vittorio e dai carabinieri. Una corale composta di giovani friu- lani ha interpretato i canti in dialetto locale durante la S. Messa. Un’esecu- zione veramente di ottimo livello e 1977: i bambini delle classi 3ª e 4ª delle scuole elementari di Treppo, assieme a una delegazione dell’Amministrazione co- con accenti di alta spiritualità. […] munale, in gita a Mantova, ospiti della Provincia grazie alla quale venne costruita la scuola materna “Amicizia mantovana”. In occasione dell’inaugurazione di quest’ultima, infatti, nel ’77, i mantovani vennero nel nostro paese con due-tre scolare- Articolo reperito da Mauro Moretti sche. Nacque un gemellaggio con i nostri alunni, che ricambiarono, per l’appunto, la visita. A destra si nota il maestro Ma- grazie alla collaborazione rio Castenetto, vicesindaco di Treppo Grande in quegli anni difficili (archivio Enrico Ponta). di Enrico Ponta treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 11

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TESTIMONIANZE E ANEDDOTI DAL NOSTRO PAESE A Treppo Piccolo si racconta… A cura di Jacqueline Ermacora Anche nella frazione di Treppo Pic- colo il ricordo del terremoto è anco- ra vivo fra gli abitanti, nonostante siano trascorsi trent’anni. Riportiamo di seguito due brevi aneddoti riferitici da Angela Erma- cora. L’episodio della tenda Nel primo periodo dopo le scosse, in paese arrivarono i militari, por- tando con sé le tende per gli allog- gi provvisori, quelli che, raggrup- pati, successivamente furono noti come tendopoli. Alcuni intraprendenti abitanti di Treppo Piccolo decisero allora di rivolgersi ai soldati per richiedere una tenda da montare vicino alle loro abitazioni. Ebbero successo e riuscirono - grazie all’ospitalità offerta da un abitante della frazione, che diede il permesso di usufruire del suo terreno - a collocarsi nella frazio- ne. Ad un certo momento, però, il sin- daco di allora, nell’intento di snel- lire l’organizzazione in questo pe- riodo d’emergenza, dette l’ordine di raggruppare tutte le tende in Molti compaesani montarono le tende, temporanei alloggi di quei momenti d’emergenza, nei pressi delle loro abitazioni. Pochi, due tendopoli, quella di Treppo infatti, volevano allontanarsi dalle proprie case, anche se pericolanti e inagibili (1976, archivio Giacomino Simeoni, Vendoglio). Grande e quella di Vendoglio. Questa direttiva causò sconforto fra gli abitanti della tenda di Trep- che non volevano lasciare le pro- inabitabili. Lo sconcerto fu amaro quello che poteva, e anche di più, po Piccolo, specie per gli anziani prie case, sebbene pericolanti ed quando arrivarono i militari e con una naturalezza e spontaneità smontarono la tenda, memorabili. portandola via. Fu allora Cesarino Ermacora era noto in che Luigi Ermacora, in paese per la sua attività di costru- calzoni corti, in un’afosa zione di gabbie per uccelli e di giornata estiva, si recò trappole per topi, che svolgeva precipitosamente dal sin- all’interno di un ampio locale di daco per trovare una so- sua proprietà. luzione. Quando ci fu il terremoto e tanti Quindi, con argomenti compaesani purtroppo si ritrova- persuasivi, di dialogo e rono senza casa, Cesarino offrì non (tanto che giunsero l’uso del suo luogo di lavoro, dan- anche alcuni rappresen- do ricovero a varie famiglie con tanti delle forze dell’ordi- bambini piccoli e nonni. ne per “calmare le ac- Avendo inoltre un mezzo di tra- que”), riuscì nell’intento sporto veloce e flessibile, il “ve- e Treppo Piccolo ebbe di spino” di allora, spesso si recava nuovo la sua tenda, pron- al campo sportivo di Treppo tamente rimontata dagli Grande per raccogliere i pasti in stessi militari che poche distribuzione per riportarli ai suoi ore prima se l’erano por- “ospiti”. tata via. Dobbiamo ringraziare il cielo che, in quei giorni tristi, figure come Cesarino, uomo Cesarino non erano rare e che dal cuore d’oro quel ché di “rudezza” che certe La seconda testimonian- volte viene rimproverato alla gen- za vuole ricordare la figu- te della nostra terra, spesso, misu- ra di una persona che, randosi con le avversità, viene col- nel momento del bisogno mato dalla generosità e spontanea I danni subiti dalla chiesetta di Treppo Piccolo. dei compaesani, ha dato voglia di fare. treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 12

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TESTIMONIANZE E ANEDDOTI DAL NOSTRO PAESE A cura di Cristina Menis A Treppo Grande s

La testimonianza do, immediatamente ci svela un ri- La solidarietà. I pomodori ringraziarlo per la bella ricostruzio- trovamento davvero singolare che e la scala del campanile ne della chiesa, pur sottolineando di Silvio Danelutti, fece in occasione di alcuni lavori di Quanto invece alla solidarietà, ai che era un vero peccato che il cam- “Scivo”, restauro della sua abitazione. segnali forti che tali circostanze ca- panile, invece, fosse ancora da si- classe 1911 “Stavo togliendo l’intonaco dalla lamitose ci hanno lasciato, e di cui stemare. parete per appoggiare la rete di speriamo serbino memoria anche i Al che il tecnico mi chiese: ‘Ma che “Mi ricordavo della scossa rinforzo al muro in pietra, quando più giovani, Scivo ci riferisce un problemi ha il campanile? Si può del 1928!” ho sentito un sasso che si muoveva. curioso episodio che fa parte delle andare a vedere?’. L’età di Silvio Danelutti comunica Ho pensato così di toglierlo, accor- preziose tracce che le “microsto- Mentre tutti gli altri erano a Messa, già da sola il ricco bagaglio di espe- gendomi poi che dietro al sasso rie” private – spesso sconosciute – io, che avevo accesso alla chiave, lo rienze e memorie di cui il nostro c’era un buco. lasciano nella “grande storia”, accompagnai subito a fare una per- compaesano è custode. Sono andato dentro con la mano quella che poi viene ufficializzata e lustrazione: la scala era visibilmen- Quando i primi tremolii che prece- per verificare quanto fosse profon- portata a conoscenza di tutti. te pericolante. Il tecnico prese su- dettero la grande scossa del 6 mag- do e lì ho trovato un foglio, che mi “Quando fu inaugurata la Parroc- bito le misure di tutto. Poco dopo, gio si fecero sentire, Scivo si trova- ha subito incuriosito”. chiale di Treppo Grande (nel 1982, mi sembra nemmeno un anno più va nelle scuole elementari di Trep- Ebbene, ben presto Scivo si rese ndr), la mamma del parroco mi tardi, sono venuti da Milano a rifa- po per una riunione della Polispor- conto di aver tra le mani un reper- chiese se potevo tenere d’occhio la re anche una nuova scala in ferro tiva. Fu il primo del gruppetto di to storico di non poca importanza, casa e accogliere eventuali ospiti per il campanile!”. persone presenti all’incontro ad che ha le sembianze di un docu- provenienti da Milano (la chiesa fu uscire di corsa dalla porta posterio- mento ingiallito e in parte annerito, infatti ricostruita con gli aiuti della Una poesia su un “pezzo re, quella che dà sul campo sporti- privo di alcuni pezzi. Provincia di Milano, ndr), poiché d’intonaco sgretolato” vo, il quale ben presto iniziò a “on- Dalle ricerche effettuate, infatti, è anche lei teneva molto a partecipa- Ma le singolari testimonianze di dulare” davanti ai suoi occhi. stato ipotizzato che lo scritto, data- re alla Messa. Andavo spesso in Scivo sul terremoto, riservano an- “Ricordavo bene – ci racconta – il to 30 marzo 1765, riguardi un ac- quell’abitazione a dare una mano cora qualche chicca. terremoto del 1928, sebbene non cordo contrattuale tra chi, proba- per piccole manutenzioni o lavoret- Ci mostra una speciale opera, ap- fosse stato forte quanto quello del bilmente, in tale epoca viveva tra le ti nell’orto. pesa nel suo salottino assieme ad ’76! Ormai il linguaggio dell’or- mura in cui ora risiede Scivo e un Mentre mi trovavo là, vidi arrivare altri rilevanti pezzi di storia di colàt lo conoscevo già!”. rappresentante della Serenissima, uno dei tecnici della Provincia di Treppo – e non solo – del secolo quindi di provenienza veneta. L’ac- Milano presenti per la cerimonia, il scorso (fotografie, poster, quadri e “Stavo ristrutturando la casa, cordo avrebbe avuto ad oggetto le quale, notati i bellissimi pomodori vari oggetti): una riproduzione in quando trovai una lettera del ’700” proprietà dal Ronc, area, adiacente dell’orto di don Claudio, mi chiese polistirolo di un pezzo d’intonaco Se gli chiediamo di parlarci di qual- a Villa Bellavitis, ricchissima di al- se poteva prenderne alcuni. sgretolatosi dal muro, dalla simbo- che aneddoto riferito a quel perio- beri e quindi di legname. Io approfittai dell’occasione per lica origine sismica. La vigilia di

Cerimonia di inaugurazione del campanile di Treppo (1984). Scivo ci ha rivelato inediti retroscena sulla ristrutturazione della torre campanaria (archivio Enrico Ponta). treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 13

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TESTIMONIANZE E ANEDDOTI DAL NOSTRO PAESE e si racconta…

Natale del ’76, infatti, Scivo, ispi- Il nostro compaesano lavorava infat- randosi alle recenti scosse, vi incise ti nel nosocomio della cittadina pe- questa poesia: demontana. “Per nostra fortuna – riferisce – Furlans l’ospedale non trovava collocazione Tigninsi durs nelle zone più colpite di Gemona. Il nostro primo sforzo fu indirizzato Alè pasàt l’orcul in Friul al recupero dei degenti. Era difficile Che nus a dade une biele muoversi, nel buio, cercando di farsi sdramassade largo tra le macerie e di intravedere Cumò o viodìn el valor dal Friul. qualcosa attraverso la fitta polvere causata dallo sgretolamento degli El mont intir nus dà une man edifici. Par co podedin falu mior di pren. Abbiamo innanzitutto posto in salvo Furlans i malati, con precedenza per quelli Lait la co voles gravi, che sono stati poi trasferiti in altri ospedali. Sono quindi stati rag- Ma no steit mai a dismeteà el Friul. gruppati tutti i pazienti psichiatrici, A duc Buinis Fiestis. che si trovavano nei piani bassi. 1976 Scivo Nel frattempo le ore passavano, e io non avevo notizie della mia famiglia. Riuscii a partire per casa solo quan- do il cielo si fece chiaro ed ebbi l’av- Ecco cosa ci riferisce il vallo della mia coordinatrice, che mi compaesano Aniceto di Giusto disse: ‘È ora che tu vada dai tuoi’. Sono seguiti mesi di lavoro intensis- “Mi trovavo simo, in cui dovevo essere reperibile nell’inferno” 24 ore su 24. Ricordo le inenarrabili scene del re- La lettera del ’700 ritrovata da Scivo durante lavori di restauro della casa. La scossa del 6 maggio colse Aniceto cupero dei corpi e in una fase suc- di Giusto in un sito in cui nessuno cessiva il duro impegno presso avrebbe voluto trovarsi: a Gemona. l’ospedale militare da campo. Du- rante i soccorsi ci davano da bere il continuo prodigarsi negli aiuti, an- cognac, perché ci facessimo forza: che nell’opera di costruzione dei pre- andavamo avanti come automi, sen- fabbricati “Danelutti” – e un gruppo za fermarci a riflettere su quanto sta- di giovani volontari si diedero molto va accadendo, altrimenti sarebbe da fare per prestare soccorso. A Or- stato impossibile riuscire a lavorare. venco, la gente parla ancora con affet- Ho assistito, in questa situazione di to di ‘Claudio’ e dei treppesi”. emergenza, a episodi paradossali che spesso si verificano in queste cala- Il racconto mità: gente che, pur senza bisogno, si accaparrava grosse quantità di vi- di Luca Fasiolo veri pressi i punti di rifornimento. A cura di Jacqueline Ermacora Per non parlare della scena racca- pricciante in cui una persona sot- “Le sere seguenti guardavamo traeva il portafogli dal corpo senza la TV dalla finestra” vita del fratello. Stavamo guardando un film we- Il 15 settembre, poi, è stato tremen- stern alla TV seduti sul divano, la do: mi trovavo su un furgoncino tra sera del 6 maggio, quando si è ve- Artegna e Gemona e ho visto i massi rificata la scossa. precipitare dalle montagne”. Avevo sette anni e ricordo ancora bene il rombo, il tremore che mos- “A Gemona, in località Orvenco, se anche il divano e il frastuono parlano ancora con affetto che proveniva dal tetto: poi ci ac- di ‘Claudio’ e dei treppesi” corgemmo che era crollato il cami- no e che erano cadute alcune Aniceto ci racconta anche di alcuni tegole. importanti contatti che sono nati tra Fortunatamente i danni si sono li- Gemona e il nostro paese in quei mitati a questi, ma la paura era mesi difficili. tanta; infatti, per il resto di quella “C’è una zona di Gemona (località notte i miei cugini Giuseppe ed Orvenco) che serba un ricordo parti- Antonella ed io abbiamo dormito colare degli abitanti di Treppo: lì, in- fuori casa, nella “mitica” 500 blu fatti, don Claudio – rammenterò sem- di mio padre. E le sere seguenti Gemona, le macerie. pre le sue mani quasi sanguinanti per guardavamo la TV dalla finestra. treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 14

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TESTIMONIANZE E ANEDDOTI DAL NOSTRO PAESE A Zeglianutto si racconta… A cura di Manuela Celotti I ricordi di cui Buja era stata vittima: molte pullman, l’acco- case erano crollate, la situazione era glienza che quelle della maestra Fiorella peggiore che a Treppo. persone ci hanno “Mia figlia urlava: Quella notte ha salvato due donne riservato: ci siamo ‘un mostro, io lo ammazzo’ ” che erano rimaste intrappolate nelle sentiti accolti, aiu- “Quella sera eravamo andati a let- proprie case. Resosi conto della gra- tati, seguiti. Anco- to presto, mio marito Rizieri face- vità e del pericolo ha telefonato ra oggi mi com- va il pendolare a Padova e partiva all’esercito - lui infatti era in aviazio- muovo ripensando alle 4.30 di mattina, e poi avevo i ne - e si è fatto mandare dei soldati all’intensità di quel bambini: la più piccola, Michela, in aiuto. momento, con tut- aveva 4 anni e il più grande, Ro- Insieme hanno liberato un’anziana te le persone fuori berto, 10. che era rimasta a letto sotto una tra- dalle case a saluta- A un certo punto, ho sentito un ve che le era caduta sopra bloccan- re il nostro arrivo. forte boato e, in preda alla paura, dola e un’altra donna che in preda al Ogni gruppo si fer- mi sono alzata, ma Rizieri mi ha panico non riusciva ad uscire dal mava circa un mese tranquillizzata dicendo che era piccolo varco che i muri crollati del- ed erano stati orga- Un riparo d’emergenza in un cortile di Zeglianutto. l’impianto idraulico. la sua casa lasciavano verso l’esterno. nizzati quattro turni, Poi la scossa. Io e miei bambini abbiamo dormito noi eravamo il secondo. Buja nel cortile dell’oratorio. Allora ho pensato subito ai bambi- in macchina; mi ricordo le continue L’asilo era stato organizzato per Tutto questo ha creato dei legami ni: mi sono precipitata nella came- scosse che si sono susseguite tutta la ospitare le cucine e il dormitorio. importanti, che durano ancora oggi. ra dei maschietti, dove Paola di 8 notte. Poi c’è stata la tenda. Parlando adesso, penso a quante Mi ricordo anche di un signore, un anni era andata da sola, svegliata Nonostante la paura per il terremo- persone si erano mobilitate per noi: pescatore del posto, Geremia, una di dal terremoto. to, la paura di un suo ripetersi e il dalle cuoche, ai volontari, agli ani- quelle persone particolari presenti in Ancora non so dove ho trovato la disagio, ricordo quei momenti come matori… insomma, tutta la comu- ogni paese. Ci aveva portati in gita forza, presa dal terrore e non riu- un periodo comunitario, i cui ci si nità. sul suo barcone e l’ultimo giorno ci scendo nemmeno a stare in piedi aiutava, si viveva assieme, ci si sor- Ogni bambino era stato affidato ad salutò con una canzone che aveva per l’intensità della scossa, di aprire reggeva reciprocamente e così abbia- una famiglia che provvedeva al cam- composto per noi, in cui c’era un la finestra e far uscire uno a uno i mo anche ritrovato la voglia di ride- bio degli abiti e alle necessità più ur- verso dedicato a ogni bambino”. bambini, prima di uscire anche io. re e di ripensare al futuro”. genti, quindi i bambini vivevano ef- Rizieri era andato dalla più piccola “Ci aspettavano fuori dalle case fettivamente tutti assieme nell’asilo, I ricordi di Lucianutti: e il tremare e sobbalzare era così per salutare il nostro arrivo” ma ogni sera le “loro famiglie” veni- “Ero sotto la doccia” intenso che non riusciva ad arriva- “A quel tempo insegnavo a Buja e il vano a trovarli per passare un po’ di “Quella sera, nemmeno a farlo ap- re al letto per prenderla. comune di Buja era gemellato con tempo con loro. posta, ero sotto la doccia. Mi ricordo che Michela urlava: Marano. La comunità maranese, at- Era tutto programmato, dalle attività Ho sentito un rumore strano e forte, “un mostro, io lo ammazzo”. traverso don Luigi Regeni e don della giornata, alle gite, tutto a misu- un boato. Mia madre, mi ricordo, ha Poi ci siamo ritrovati tutti in stra- Elia, aveva organizzato dei campi ra di bambino. Non si sono limitati detto che doveva essere il bruciato- da, io, i miei, la famiglia di Quinto per bambini, per portarli via dal ad aiutarci e ad ospitarci, ci hanno re. Non era il bruciatore. e Auselia, eravamo tutti in strada. Friuli distrutto durante i momenti fatto sentire bene, ci hanno fatto di- Subito dopo è arrivata la scossa, una “Mio marito salvò due donne” più difficili. vertire, ci hanno fatto sentire parte scossa fortissima. Non siamo nem- Rizieri mi ha lasciata con loro ed è Mi fu proposto di accompagnare della comunità. meno riusciti ad uscire di casa, tutto andato ad Urbignacco da sua ma- uno dei gruppi e così partii anche Mi ricordo ancora di don Samuele tremava e tremava così forte che le dre, per vedere se stava bene. con i miei bambini. che assieme agli altri ragazzi di Ma- porte non si aprivano, come se fosse- Arrivato là ha visto la distruzione Mi ricordo ancora, arrivando con il rano veniva a giocare con quelli di ro sotto pressione”. I ricordi di Giorgio Razza: “Ci dissero di non tornare” Io ero in Svizzera, ho vissuto a di- stanza il sisma del 6 maggio. Mi ricordo che stavo guardando la televisione e che hanno interrotto il programma per annunciare una tra- gedia che aveva colpito il Friuli: il terremoto. Subito dopo suggerirono agli italiani che avevano ascoltato la notizia di aspettare nuove indicazio- ni, di non muoversi, di non tornare. Io telefonai a mio fratello e anche lui mi disse di non venire. Quando sono partito per venire a Treppo ero carico degli aiuti che mi avevano dato in Svizzera: una tenda, abiti, soldi. Mi ricordo che avevano anche fatto La maestra Fiorella ricorda con intensità la calorosa ospitalità ricevuta a Marano dai bambini delle scuole di Buja – qui una colletta per don Giulio che era ritratti proprio nella località lagunare – dove all’epoca insegnava. già stato trasferito ad Avasinis”. treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 15

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TESTIMONIANZE E ANEDDOTI DAL NOSTRO PAESE A Carvacco si racconta… A cura di Martino Di Giusto Chi c’era nel letto a dondolo? Come nel caso di qualsiasi altro evento di portata collettiva, svariate sono le storie accadute a chi lo ha af- frontato in prima persona, molte delle quali sono per fortuna a lieto fine, altre addirittura grottesche. In esse spesse volte si riscontrano an- che aspetti caratteristici di una so- cietà e molte vicende potrebbero es- sere considerate dei veri e propri punti di svolta o momenti chiave di trasformazioni generazionali in atto. Queste considerazioni sono sicura- mente valide per alcune testimonian- ze che è stato possibile raccogliere nella nostra comunità, in particolare in quella della frazione di Carvacco. C’è ad esempio la storia della picco- la Claudia, di appena sedici mesi, che già da un bel po’ dormiva beata- mente nella sua cameretta in un letti- no a dondolo posto accanto ad un armadio, perché la piccina amava al- Inaugurazione (anno 2001) dell’ex latteria di Carvacco, ricostruita successivamente ai danni subiti nel terremoto del ’76. Oggi è un importante punto di riferimento per l’aggregazione sociale. zarsi in piedi e rimirarsi allo spec- chio ivi appeso. Per sua fortuna, quella fatidica notte “Uffa, i soliti scherzi moto ha innescato a livello sociale do buoni risultati grazie alla dedi- di maggio i suoi genitori decisero di nella nostra piccola comunità è zione ed all’allenamento. di quei ragazzacci!” stata la formazione di un gruppo coricarsi prima del solito, e il papà In chi mi ha raccontato queste volle tenerla alcuni minuti in mezzo giovanile che ha rappresentato Che dire poi di chi, sempre durante cose è ancora ben vivo il ricordo a loro nel lettone grande per giocare. uno dei primi esempi di associa- la scossa del mese di maggio, destato del disappunto che tutti loro Tale scelta si rivelò provvidenziale, zione, in un comune dove fino ad dai fragori del terremoto, in tutta provarono quando, eccitati per considerato che in quegli attimi eb- allora, secondo quanto ricordano i tranquillità si è affacciato alla fine- l’aver appena trovato uno spon- be inizio la scossa più forte, e quan- stra per ascoltare meglio, convinto giovani del tempo, non vi erano sor ed entusiasti del loro nome do poi i genitori fecero il giro delle che il rumore fosse causato da qual- stati grandi esempi di forme di ag- decisamente anticonformista, stanze per controllare i danni ed en- che maldestro ragazzo che, con l’in- gregazione. aprendo l’involucro contenente trarono in quella della bambina, vi- tento di compiere la classica bravata Svariate sono state le iniziative che le nuove magliette da utilizzare dero che una pesante statuetta d’ar- di gioventù, la notte si divertiva a in- hanno caratterizzato la storia del nelle gare, videro che il nome del gento, che si trovava sull’armadio nescare piccoli ordigni per creare un gruppo, in cui era confluita una accanto al letto a dondolo, era cadu- po’ di scompiglio tra la gente. buona parte dei ragazzi di quegli gruppo era scritto in minuscolo e ta esattamente sul cuscino. anni, dal volontariato alla benefi- che risultava praticamente illeg- La stessa bambina, in occasione del- cenza e allo sport. gibile sul petto, con gran rispar- la scossa del mese di settembre, eb- Il terremoto Proprio gli interessi sportivi ave- mio di inchiostro da parte dello be modo di lamentarsi perché vano spinto alcuni di loro a for- sponsor, mentre quello di que- l’evento sismico non le aveva per- e il gruppo giovanile mare un gruppo, “i disperas”, che st’ultimo dominava a chiare lette- messo di finire la bistecca che aveva Sicuramente una delle trasforma- partecipava a tutte le competizio- re l’intera superficie posteriore appena addentato! zioni più importanti che il terre- ni podistiche della zona, ottenen- delle magliette.

ANIVERSARI DAL TEREMOT Pensieri Lucina Dorigo A contavin Trent'anni sono passati / da quella notte tre- di paîs sdrumâts menda / quando non riuscivi / a scappare da Pinsîrs da int, di fruts sotto le macerie / Trent'anni da quella notte spalancâts intun sium sinistra / attorno al fuoco in campagna / a Trent'agns a son passâts cença respîr. scaldare l'angoscia / di essere ancora vivi / . di che gnot tramenda Trent'agns a son passâts Raccontavano / di paesi crollati / della gen- te, dei bambini / spalancati in un sonno / che no tu rivavis il dûl al è vueit di agrimas senza respiro. / Trent'anni sono passati / il a scjampâ di sot i rudinas. e las peraulas çondaras a pandi dolore è vuoto di lacrime / le parole echi Trent'agns di che gnot signestra ce ch'i vin pierdût. vuoti a manifestare / quello che abbiamo atôr dal fûc inta campagna ...... tal cûr a rimbombin perduto / ...... nel cuore rimbombano / i rin- a scjaldâ l'ingos i glons - cuatricent - tocchi - quattrocento - / della campana di di jessi incjmo vîfs. da la cjampana di Glemona...... Gemona…… treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 16

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TESTIMONIANZE E ANEDDOTI DAL NOSTRO PAESE L’ansia di chi

Come visse il terremoto mattino del giorno dopo (7 mag- alle famiglie “importanti” di poter gio): siamo rimasti increduli e stu- telefonare attraverso dei numeri “Durante i notiziari venivano una famiglia di emigrati messi in evidenza la volontà pefatti. La prima reazione è stata privati assegnati. Non vi era dun- e lo spirito con cui i friulani in Francia quella di chiedere ai nostri amici que possibilità di contattare al reagivano ai fatti, unendo friulani che abitavano nella zona se momento i propri cari e man ma- in noi alla preoccupazione anche Il 6 maggio 1976 ero in Francia pure loro avevano sentito dell’ac- no cresceva l’angoscia di noi emi- un sentimento di doloroso orgoglio con la mia famiglia nella periferia caduto: nessuno ne sapeva niente. grati. Sempre il giorno 7 maggio, per i nostri compaesani colpiti sud di Parigi, quindi non posso di- Abbiamo quindi iniziato a cercare si sono attese le notizie di mezzo- ” re di aver vissuto in prima persona di contattare telefonicamente i no- giorno ma il TG è stato molto sin- l’esperienza tragica del terremoto stri parenti in Italia, ma le linee te- tetico in quanto non era ancora in che ha colpito la nostra regione. lefoniche non davano segnali e il grado di dare notizie esatte sull’ac- località colpite erano irraggiungi- La notizia ci è giunta attraverso un Consolato italiano di Parigi era caduto: sconsigliavano vivamente bili e riferivano che la protezione breve servizio durante il TG del uno strumento che consentiva solo di mettersi in viaggio, visto che le civile francese, nonostante tutto, si stava organizzando al fine di por- tare aiuto in Friuli. Per poter comprendere meglio lo stato d’ansia di quei momenti, dobbiamo ricordare che gli unici strumenti di comunicazione di al- lora erano il telefono fisso e la tele- visione. Molto probabilmente con i mezzi più evoluti di oggi (internet e telefonia mobile) avremmo avuto le informazioni in modo più veloce e, forse, anche direttamente dai nostri cari. L’agitazione e la preoc- cupazione erano sentimenti che ci accompagnavano e crescevano di ora in ora in quanto non potevamo fare altro che aspettare i flash dei notiziari che si ripetevano frequen- temente nel pomeriggio. Durante questi venivano messi in evidenza la volontà e lo spirito con cui i friulani reagivano ai fatti, unendo in noi alla preoccupazione anche un sentimento di doloroso orgo- glio per i nostri compaesani colpi- ti. Finalmente, la sera, arrivò una telefonata da Udine: mia zia ci mi- se il cuore in pace tranquillizzan- doci e confermando che tutti i no- stri parenti stavano bene. Sebbene non personalmente colpi- ti, i giorni successivi furono appe- santiti dalle tristi notizie che segui- rono, con i telegiornali che visua- lizzavano le liste dei comuni friula- ni nei quali vi erano state delle vit- time. Quando finalmente si abbassò il li- vello di emergenza, riuscimmo a recarci in Italia per assistere la nonna che viveva da sola e la cui casa era stata colpita gravemente. La ospitammo a Parigi fino a quando non fu possibile un suo rientro.

Prima pagina del “Messaggero Veneto” di martedì 11 maggio 1976. Jacqueline Ermacora treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 17

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TESTIMONIANZE E ANEDDOTI DAL NOSTRO PAESE era lontano

L’angoscia della televisione francese che c’era non erano ancora precise. Telefonò suono della voce di sua madre libe- stata la sera prima una forte scossa poi anche agli uffici della televisio- randosi così dalla tensione creatasi degli emigranti sismica in Friuli, con molti morti e ne francese, e gli venne detto che la dall’angoscia e dalla paura accu- In mezzo ai tanti ricordi di chi era feriti nelle zone di Gemona, Osop- seconda rete della TV di Stato ave- mulate in quei giorni. in Friuli il 6 maggio di trent’anni po, Buia e Maiano. va inviato una loro troupe in Friuli, Giorni dopo, la televisione france- fa, ci sono anche quelli di quei friu- Dopo quella drammatica telefona- ma che comunque era ancora pre- se fece vedere le prime immagini lani che per ragioni di lavoro si tro- ta, mio padre mi dice sempre che sto per avere notizie certe. del Friuli devastato, specialmente vavano all’estero. Ogni emigrante tutto quello che fece dopo fu ac- Chiamò di nuovo il Consolato, e gli di Gemona e di Osoppo, che mio si ricorda senz’altro l’angoscia di compagnato dall’incubo e dalla venne detto di provare a telefonare padre conosceva bene, ridotte ad quei giorni terribili, specialmente i paura di quello che poteva essere alle redazioni dei vari giornali ita- un cumulo di macerie. primi passati da quel terribile si- successo a suoi familiari. Rientrato liani del nord Italia, dato che sicu- Fu molto colpito nel vedere il cine- sma nel cercare di capire come sta- subito a casa dopo la notizia rice- ramente avevano mandato dei gior- ma sociale di Gemona, dove era vano i propri cari rimasti nella loro vuta, iniziò il calvario di tutte le te- nalisti nelle zone terremotate. Fece stato molte volte, raso al suolo con terra d’origine. lefonate fatte per avere notizie dei diverse chiamate a molti giornali, molte persone sepolte sotto le sue Io in quel periodo avevo quasi 5 suoi cari. I tentativi fatti per met- ma senza successo, finché a tarda macerie. anni e vivevo nei pressi di Parigi, tersi in contatto con loro non eb- sera, la redazione de La Stampa di Un particolare colpì molto mio pa- dato che mio padre era emigrato in bero successo, così come quelli fat- Torino gli comunicò che nel comu- dre il giorno dopo, quando fu tra- Francia molti anni prima dall’ama- ti per chiamare amici e conoscenti. ne di Treppo Grande non c’erano smesso un altro servizio in televi- to Friuli. Attraverso i suoi racconti Ore ed ore di telefonate non face- state vittime. sione in cui vide delle immagini di ho rivissuto il dramma che lui ha vano che accrescere la paura che Questa notizia rassicurò parzial- una Buia semidistrutta, con un par- provato nei giorni immediatamente fosse successo loro il peggio. Fece mente i miei genitori, visto che co- ticolare da far venire i brividi: fuori successivi al terremoto. diversi tentativi per avere notizie munque non erano riusciti a met- dal Tabeacco, che una volta ospita- Il 7 maggio 1976, come ogni gior- più precise, chiamando l’Amba- tersi in contatto con i familiari. va una sala cinematografica, c’era il no, era andato a lavorare, quando sciata a Parigi, il Consolato italia- Passarono quattro giorni prima che cartellone del film in programma- mia madre lo chiamò al telefono no, il Fogolâr Furlan, ma tutti da- mio padre riuscisse a parlare con zione in quei giorni, il cui titolo era verso le 10 del mattino per dirgli vano la stessa risposta, e cioè che le mia nonna. Lui mi dice sempre che “La città sarà distrutta all’alba”. che aveva sentito al telegiornale notizie sulle zone colpite dal sisma non riuscì a trattenere le lacrime al Mauro Moretti

Per molti emigranti friulani non c’era modo di mettersi in contatto con i propri cari. C’è chi ha provato di tutto, anche a chiamare le redazioni di TV e giornali. Fino ad ottenere l’informazione desiderata. treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 18

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TESTIMONIANZE E ANEDDOTI DAL NOSTRO PAESE Terra, aria, fuoco e acqua

Crollano i muri, crollano i tetti. E anche gli incubi notturni di alcune persone si popolano Un rifugio di fortuna allestito in quei giorni difficili nel Borgo Moretti di di edifici che cadono (archivio Lisute Spizzo). Vendoglio (archivio Giacomino Simeoni).

6 maggio 1976, ore 21. La vita FUOCO I CINQUE SENSI “Che shock tremendo! Si aveva co- cambia. La natura parla con voce “Dopo la scossa del 6 maggio, me l’impressione di essere fuori perentoria, in un monologo di 52 quando attoniti ci riunimmo in un dalla realtà. Ricordo che in quei Natura, quindi. Segnali, istinti. Ge- secondi che non ammette intrusioni campo con la gente della borgata, giorni noi ragazzi facevamo delle nerosità o egoismo si sprigionavano umane. il nostro primo istinto fu quello di bevute colossali e poi andavamo a come un fiume in piena palesando 6 maggio 1976, ore 21. L’uomo, accendere un fuoco. Faceva caldo, dormire nella tendopoli”. inclinazioni naturali. paradossalmente, si avvicina in ma quel fuoco rappresentava una Il prima e il dopo letto con chiavi maniera più viscerale alla natura. È forma primitiva di aggregazione, VISTA fortemente emotive. Acuendo i cin- costretto ad ascoltare il suo mes- uno strumento di protezione e un “Il 6 maggio, di giorno, vidi due que sensi… saggio. E si risvegliano istinti ance- modo per darsi coraggio”. scorpioni morti, a pancia in su, sot- strali normalmente sopiti. “Il 6 maggio era una giornata cal- to il sole: cosa molto insolita, nor- UDITO dissima, molte persone davano se- malmente quegli animali stanno Terra, aria, fuoco e acqua diven- “Come dimenticare, prima delle gnali di irrequietezza”. ben nascosti”. tano gli attori protagonisti di una scosse, l’ululare dei cani, l’agitazio- tragedia che rappresenta, in quei “Nel cielo, verso le montagne, si ne delle bestie nelle stalle, il canto “La scossa del 15 settembre… ve- frangenti, l’esistenza umana. vedevano bagliori rossastri”. dei galli. Avevamo imparato a inter- devo i fili della luce che si toccava- “Quel giorno, mentre da Colloredo pretare gli avvertimenti degli anima- no e sprigionavano scintille”. TERRA mi dirigevo a Treppo, la mia auto li ogni volta che la terra stava per “La vista era oscurata dalle polveri Trema, trema quella terra a cui i prese fuoco. Fatto strano, se inter- tremare in maniera importante”. delle macerie”. friulani sono così profondamente pretato con il senno di ciò che ac- “La sera del 6 maggio, dopo la legati e continua a tremare e a fre- cadde la sera”. “Dopo le scosse, la luce spariva. scossa, a parlare era un silenzio mere per mesi e mesi, togliendo se- “Non dimenticherò mai la luna ros- Eravamo immersi nel buio”. renità e speranze durature. Come tombale. Impressionante”. sa del 6 maggio, sembrava di fuo- “La percezione del terremoto del 6 raccontano alcune brevi testimo- co”. “La scossa? Un grande shock. maggio fu diversa da quella del 15 nianze di chi, in quegli attimi, si C’era chi non riusciva a trattenere la settembre, quando le scosse forti si trovava in paese. ACQUA paura, urlando come un ossesso”. manifestarono di giorno. Vedere “C’era chi alimentava la psicosi, E poi l’acqua, quella che cadde in “Ero piccolino… ma ricordo le pri- chiaramente la terra tremare fu an- andando in giro a dire, senza ele- gran quantità dal cielo i giorni suc- me notti in ricoveri di fortuna. Il cal- cora più impressionante”. menti fondati, ‘Ora arriva un’altra cessivi a quella tremenda scossa. do, poi il freddo… E il suono in- scossa. Vedrete! Sta per arrivare!’”. “Un violento temporale, con piog- quietante delle sirene delle ambu- TATTO… “Quando la terra tremò con forza il gia torrenziale, era seguito all’in- lanze dirette nei paesi con morti e Per così dire…qualcosa che tocca 15 settembre, tutte le speranze sopportabile calura dei giorni 6 e 7 feriti”. la tua testa e… crollarono. E i friulani dovettero ab- maggio; la pioggia aveva portato “Dopo la scossa del 6 maggio ci bandonare il motto ‘O fasén di be- nuovi disagi alla popolazione co- OLFATTO eravamo radunati con i vicini in un soi’ per accogliere a braccia aperte stretta a vivere in ricoveri di fortu- “Mi è rimasto impresso l’odore del posto al sicuro da eventuali crolli. il sempre più necessario aiuto degli na”. telo di nylon con cui mio padre Mancava però un uomo della mia altri”. “Ho ancora impressa nella mente aveva costruito un rifugio d’emer- borgata, uno che aveva l’abitudine “Per mesi, la notte, continuai a so- l’immagine di chi operava senza genza poco dopo la scossa. Ancor di andare a dormire presto. Beh, gnare che la terra tremava e i muri sosta per costruire i prefabbricati, oggi quando entro in una serra e dopo un po’ lo vediamo raggiun- cadevano. Un vero incubo”. lavorando sotto una pioggia bat- percepisco quell’odore mi tornano gerci bofonchiando qualche sacra- tente. in mente tali momenti spiacevoli”. ment: non si era assolutamente ac- ARIA e… AIAR Mi fa sorridere ancora un episodio corto del terremoto, se non quan- L’aria calda di quel 6 maggio, l’afa. cui io, allora bambino, assistetti: un GUSTO do, pacificamente addormentato Ma qualcuno rammenta anche volontario impegnato in uno di que- “Accanto alla tendopoli era stato nel suo letto, era stato colpito alla l’aiar, il vento. sti lavori di fatica, sotto un acquaz- creato un magazzino per la distri- testa dal quadro della Madonna, “Ricordo quella notte, fuori, all’ad- zone, si rivolse bagnato fradicio al buzione di viveri. Rammento che caduto dalla parete a causa delle diaccio, dopo la scossa. Mi è resta- parroco che lo stava aiutando, di- quando veniva data la carne, c’era scosse!”. to impresso lo strano vento che cendo: ‘E cumò ce veno di fà, veno chi si accalcava forsennatamente spirava”. di preà o di bestemà?!’ ”. per averne un pezzo”. Cristina Menis treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 19

IL COMUNE DI TREPPO GRANDE 19 Volontari di Protezione civile: dall’incertezza del terremoto alla certezza di oggi

Ci sono dei fatti o degli eventi che campo dai volontari giunti in Friuli essere in grado di ricevere e talvolta ti sorprendono, ti colgono ““La nostra Regione nel ’76) che la Regione Friuli Ve- coordinare aiuti portati al proprio impreparato, ti risvegliano improv- fu la prima in Italia, nel 1986, nezia Giulia decise nel 1986, pri- Comune (qui il ricordo del terre- visamente da un lungo e profondo a legiferare in materia ma Regione in Italia, di legiferare moto e dello scoordinamento che torpore: lo smarrimento che ne ” in materia e, almeno virtualmente, spesso si crea nel momento in consegue può determinare reazio- di rispondere alle aspirazioni di nu- cui affluiscono gli aiuti è eviden- ni e comportamenti non razionali, merosi volontari. te); inopportuni o semplicemente con- fica, un esercizio intellettuale: la La nascita di questa legge fu resa - doveva integrare i “professioni- trari alle esigenze del momento. Il convinzione di giungere a qualcosa possibile dal superamento di alcuni sti”, coadiuvandoli nelle opera- terremoto del 1976 ne è un esem- di concreto era però troppo radicata problemi: si riuscì a definire il ruolo zioni più semplici, evitando di di- pio: l’unica difesa possibile, in tali e diffusa perché l’idea potesse es- del volontario, l’attività che doveva stoglierli da interventi che richie- casi, è una consapevolezza e matu- sere abbandonata. svolgere ed inoltre si chiarì il ruolo dono professionalità e favorendo rità acquisite precedentemente. Un’esperienza locale a supporto stesso della Regione, che si era altresì un loro rapido intervento; Ora, chi ha vissuto il terremoto delle zone terremotate dell’Irpinia, fatta interlocutore principale con lo - era tenuto a operare sotto il nell’età adulta, si rende conto della tra le varie conseguenze, ha portato Stato. coordinamento di una sede ope- rapidità con cui trascorre un tren- ad un momento di aggregazione fi- rativa regionale. tennio; può pertanto constatare che nalizzato alla formazione di un ipo- Il lungo dibattito formulava un’ipo- quando correva l’anno di grazia tetico gruppo comunale, sfociato tesi di volontariato che sommaria- “Fatta la legge, fatto l’inganno”, cita 1976, erano trascorsi solo 29 anni anche in una riunione con funziona- mente si può così sintetizzare, defi- un vecchio detto e travisandone un dalla fine della 2ª guerra mondiale ri prefettizi: nonostante tale richie- nendo il Gruppo di Protezione civi- po’ il significato si poteva dire: “fat- e, da tale data, solo 27 anni dalla fi- sta fosse propria anche di altri Co- le in questi termini: ta la legge, ingannato il volontario”: ne della prima; pertanto, pensando muni, i tempi non erano ancora - un’estensione dell’attività istitu- soldi, mezzi, attrezzature ed azioni alla storia del Friuli, tutto quello che maturi per un volontariato ricono- zionale del Comune (figura cardi- pratiche per quattro, cinque anni era accaduto, agli avvenimenti insiti sciuto ed istituzionalizzato; lo Stato ne il sindaco), per cui il volonta- erano tabù; restava difficile dare un nelle due guerre, all’emigrazione, aveva già altri organismi (Vigili del rio doveva operare tramite gruppi senso ad un’idea che, seppur nobi- alla evoluzione tecnologica, alla Fuoco, Esercito, Prefetture, Croci comunali che non erano associa- le, poneva continuamente nuove modifica delle condizioni di vita, varie, ecc.) che operavano zioni o similari; problematiche, originate dalla va- ecc. ecc., si deve dar atto che, og- nell’area di protezione civile e do- - non era (e non è tuttora) alterna- riabilità delle situazioni ipotizzate e gettivamente, solo un portatore di veva combinare e/o coordinare vari tivo agli organi istituzionali; che facevano oscillare il volontario iella (anche se la geologia metteva aspetti: giuridici, organizzativi e - era legato al territorio comunale, tra essere “pompiere” o “parcheg- in guardia) poteva preventivare e probabilmente anche un po’ corpo- di cui ha una profonda cono- giatore”. “programmare” un evento sismico rativi. scenza; Gli anni ’90 – ’93 sono stati caratte- che, per l’ennesima volta, sconvol- La voglia di “Protezione civile”, era - non era finalizzato ad operare al rizzati da una attività perlopiù teori- gesse il Friuli. comunque così radicata (anche per di fuori del Comune ma all’inter- ca; nel caso del nostro gruppo, dal- Poi le cose accadono e… bisogna esempio delle risorse messe in no di esso; soprattutto doveva la collaborazione con il gruppo di ricominciare. Tricesimo (corso di primo soccor- Non so se le nefaste esperienze dei so, incontri e mini – corsi), con il ventenni di trent’anni prima, cin- gruppo di quantenni ai tempi del terremoto, (esperti sub e nuotatori) e da un con metà Friuli distrutto, siano state po’ di autogestione. una delle chiavi della rapida rinasci- Poi, lentamente, qualcosa si è ta del Friuli, delle scelte precise, mosso: le prime divise (1994), le chiare e forse anche lungimiranti; prime attrezzature (1994), le prime una considerazione però va sicura- uscite fuori regione (Piemonte, mente fatta: quei tipi di evento ac- Umbria), il “Bremach”(1997); poi è cadono, a causa dell’uomo o della storia recente. natura, di diversa gravità ma co- Nello scrivere questa sintesi mi sto munque in tempi che in realtà, pur rendendo conto che si tratta di ri- apparendo lunghi, non lo sono af- cordi, poiché le prime ed incerte at- fatto. tività del gruppo sono più vicine al Da quel terremoto una convinzione periodo del terremoto che al pre- precisa è nata: è necessario essere sente; auspico pertanto che l’occa- pronti il più possibile alle calamità, sione delle celebrazioni per i non è più possibile vivere in una zo- trent’anni dal terremoto siano na altamente sismica, dimenticando un’occasione per un riesame ed gli ammonimenti che vengono dal approfondimento di quell’immensa passato e dalle conoscenze scienti- Nell’inverno dell’80, dopo le terribili scosse che sconvolsero l’Irpinia il 23 novem- macchina organizzativa quale sono fiche (non più leggende, comete ed bre, un gruppo spontaneo di volontari treppesi, assieme al parroco don Claudio stati i soccorsi portati alle popola- quant’altro la fantasia suggeriva); (nella prima “spedizione” erano in nove), portarono soccorso alla popolazione zioni del Friuli e, sfrondata la retori- l’embrione di quell’organizzazione del paese di Montella. Successivamente, l’Amministrazione comunale organizzò ca di circostanza, si traggano i giu- che in seguito si chiamerà “Prote- una sottoscrizione per raccogliere fondi, e fiorirono nuove squadre di volontari, sti insegnamenti, le indicazioni ed che più volte in poche settimane percorsero i 950 chilometri che li separavano zione civile” si stava formando. anche gli stimoli per proseguire dai terremotati. I primi tre prefabbricati consegnati alla località campana furono Sullo stato emotivo le idee pullulano un’attività, nata in un periodo che quelli del nostro paese! In occasione di queste operazioni, si tentò di formare un ma definire la protezione civile nei ipotetico gruppo comunale di Protezione civile (ci fu anche una riunione con fun- ha segnato profondamente la sto- suoi aspetti operativi concreti, zionari prefettizi), ma i tempi non erano ancora maturi per un volontariato ricono- ria del Friuli, che deve progredire e estrapolare l’essenza di tale entità è sciuto ed istituzionalizzato. Nella foto, alcuni compaesani all’opera in Irpinia (im- continuare. stata quasi una disquisizione filoso- magine tratta dal Bollettino parrocchiale di Treppo Grande, anno 1981). Umberto Minutti treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 20

20 IL COMUNE DI TREPPO GRANDE Il Gruppo comunale di Protezione civile Numero speciale 1976-2006 Da una tragica esperien- dato disponibilità per intervenire presso i comuni terremotati. za, nasce un’importante Non è stata tuttavia richiesta la realtà. Anche per aiutare loro partecipazione. In seguito, si chi è in difficoltà, come è organizzata una raccolta di fon- di che sono stati destinati ai co- eravamo noi nel ’76. muni di Scheggia e Pascelupo. I proventi della raccolta sono stati Il terremoto che colpì il Friuli Vene- utilizzati per l’acquisto dell’arre- zia Giulia nei mesi di maggio e set- do per le mense delle rispettive tembre del 1976 ebbe forti ripercus- scuole. I volontari hanno inoltre sioni a livello nazionale ed istituzio- provveduto al trasporto del ma- nale. In considerazione degli sforzi teriale; che fu necessario sostenere per fron- • il 7 ottobre 1998, quattro volon- teggiare le situazioni di emergenza, tari sono stati impegnati nel pro- venne costituita poco tempo dopo la sciugamento di alcuni scantinati Protezione civile nazionale, ovvero in località Treppo Piccolo; una organizzazione fondata sul vo- • 14 agosto 2002: un volontario è lontariato e formata da persone pre- partito alle ore 18 da Maiano alla Una delle prime formazioni del Gruppo comunale di Protezione civile. I volontari parate ed attrezzate per intervenire volta di Praga per intervenire a indossano le prime divise “ufficiali” fornite dalla Regione (anno 1994). prontamente in caso di calamità na- favore della popolazione colpita turali. In breve tempo iniziarono a dall’alluvione. Giunto ad Ar- Canal del Ferro e la Val Canale, • corso di formazione ed aggiorna- costituirsi i Gruppi comunali di Pro- noldstein la colonna è stata fatta 21 volontari hanno partecipato mento svoltosi dal 10 marzo all’8 tezione civile, dapprima nei comuni rientrare su ordine della centrale alle operazioni di soccorso e soli- aprile 2003, rivolto a coordinato- più grandi, secondariamente anche operativa di ; darietà alle popolazioni colpite ri e capisquadra, e riguardante le nelle realtà minori. Attualmente il • 31 ottobre 2002: un volontario dall’evento per un periodo che si seguenti aree: normativa, orga- è l’unica re- dava la propria disponibilità per è protratto dall’1 al 18 settem- nizzativa, della sicurezza e psico- gione d’Italia in cui ogni comune ha recarsi in Molise e partecipare bre; sociale. A tale corso hanno parte- il proprio Gruppo comunale di Pro- all’azione di soccorso della Pro- • il 20 agosto 2004, otto volontari cipato il coordinatore e due capi- tezione civile, a testimonianza di tezione civile a favore delle po- hanno partecipato all’operazione squadra; quanto quell’evento abbia influito su polazioni della stessa regione col- di sgombero di diverse vie del • progetto di formazione per il un’intera comunità, facendo nascere pite dagli eventi sismici. Giunto comune sulle quali si erano ab- ruolo di manager formativo e di nelle persone una consapevolezza a Palmanova la partenza venne battuti alberi in seguito ad un mediatore multimediale, tenutosi nuova, che è quanto mai utile tra- rinviata al giorno successivo, ma nubifragio, ristabilendo così la tra il 24 maggio ed il 21 giugno mandare anche alle nuove genera- il volontario ritirò la disponibi- normale viabilità esattamente al- 2005 presso l’Università di Udi- zioni. lità; le ore 24; ne, a cui hanno partecipato due Il Gruppo comunale di Protezione • il 15 novembre 2002, due volon- • il 31 ottobre 2004 sono stati ef- volontari; civile di Treppo Grande venne for- tari si sono recati in Molise pres- fettuati, sempre sul territorio co- • corso di formazione “Area Inter- malmente istituito il 17 gennaio del so Castello d’Annone. Durante munale, altri interventi di pro- net” presso l’istituto IAL di Ge- 1992, e contava già all’epoca ben 33 la settimana di permanenza han- sciugamento di scantinati in se- mona, svoltosi tra il 2 ed il 16 iscritti, numero che si è conservato no preso contatti con l’ammini- guito ad allagamenti generati da maggio 2005, a cui hanno parte- pressoché identico nel tempo. Varie strazione di Montorio nei Fren- forti precipitazioni piovose; cipato due volontari. ed intense sono le attività che hanno tani. Da questo contatto sono na- • il 6 novembre 2004, 18 volontari caratterizzato l’operato dei volonta- Al di là delle prestazioni “ufficiali”, ti gli accordi per una nuova sot- hanno eseguito un lavoro di ad- ri: il gruppo ha infatti sempre rispo- ogni anno i volontari si prodigano, toscrizione che è stata devoluta destramento e formazione con- sto prontamente a tutte le chiamate in collaborazione con gli addetti del al Comune di Montorio; cretizzatosi nella pulizia di una che si sono avute in questi anni per comune, nello spargimento del sale • il 30 novembre 2002, a seguito strada comunale denominata via su tutte le strade comunali in occa- portare soccorso in zone colpite da Vidrì, che da diversi anni risulta- calamità naturali anche se, facendo dell’alluvione che ha colpito il sione delle nevicate invernali, preve- territorio di Pordenone e quelli va abbandonata e quindi impra- nendo la formazione di uno spesso parte di una struttura molto più am- ticabile perché ostruita. pia e organizzata, non sempre i vo- circostanti, tre volontari hanno strato di neve e ghiaccio sulla carreg- lontari che avevano dato la propria partecipato all’emergenza mal- Oltre alle attività di intervento sul giata e alleviando in questo modo disponibilità sono stati chiamati tempo intervenendo nella pulizia territorio, i volontari hanno frequen- buona parte dei disagi che la neve all’intervento. delle abitazioni e degli scantinati tato vari corsi di preparazione ed ad- arreca alla viabilità. Ecco i principali interventi e servizi invasi dal fango accumulatosi destramento organizzati dalla Prote- Collaborano inoltre attivamente effettuati dal Gruppo a beneficio durante l’alluvione; zione civile o da altri organismi. Tra all’organizzazione di tutte le feste della Comunità sul territorio del co- • il 18 aprile 2003, a seguito della i principali possiamo annoverare i della comunità garantendo la sicu- mune e in zone colpite da eventi ca- caduta di una gru sul tetto della seguenti: rezza e la viabilità e partecipano lamitosi nel corso della sua storia: chiesa di Zeglianutto, sei volon- • corso di primo soccorso organiz- spesso a importanti manifestazioni al • il 10 novembre 1994, due volon- tari hanno provveduto alla chiu- zato dalla C.R.I. presso la scuola di fuori del territorio del comune, tari hanno partecipato alla spedi- sura delle strade per consentire il di Tricesimo nell’aprile del 2002, come “EYOF2005”, manifestazione zione presso il comune di Alba dirottamento del traffico lungo a cui hanno partecipato 12 vo- di gare olimpiche della gioventù in Piemonte per portare soccor- le strade adiacenti al luogo lontari; svoltasi a Lignano Sabbiadoro, for- so alla popolazione in seguito ad dell’accaduto e consentire la via- • corso sull’utilizzo in sicurezza nendo supporto alla gestione logisti- ca ed organizzativa. una alluvione; bilità, mentre venivano effettuati della motosega per l’abbattimen- • in occasione del terremoto che il i lavori di recupero della gru; to alberi, tenutosi il 12 e 13 otto- 26 settembre 1997 ha colpito • in occasione dell’alluvione che il bre 2002, a cui hanno partecipa- Giuseppe Scagnetti l’Umbria, due volontari avevano 29 agosto 2003 ha devastato il to tre volontari; e Martino Di Giusto treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 21

IL COMUNE DI TREPPO GRANDE 21

Un maestro severo e prezioso

Sono trascorsi trent’anni. Tanti. nerosità, la disponibilità come la Tantissimi, soprattutto per la nostra grettezza, l’avarizia, l’accaparra- memoria. mento; la pigrizia fisica e mentale e Guardando indietro, ci sembra a la prontezza a condividere, ad aiu- volte impossibile sia passato così tare, a dare una mano; la discrezio- tanto tempo ed aver vissuto mo- ne silenziosa e l’esibizionismo inva- menti così difficili. Ora, ogni volta dente… Ma la persona umana è che i notiziari televisivi ci presenta- tutto questo e non possiamo non no i terremoti ed i loro terribili effetti tenerne conto. “Conosci te stesso” nelle più svariate parti del mondo, è l’antico adagio di Socrate più che noi riusciamo a comprendere per- mai valido anche oggi per vivere la ché ci siamo passati ed abbiamo propria vita insieme agli altri in au- vissuto le stesse emozioni, diffi- tenticità, senza finzioni, senza illu- coltà, attese e speranze. sioni. La vita è una gran maestra, a patto di non perdere la memoria: quante volte gli uomini lungo i secoli hanno Una bella scoperta fatto le guerre dimenticandone pre- Quei giorni lontani, ma scolpiti nel Un esempio di solidarietà. Gli “amici” di Pessano (MI), 38 privati cittadini (con in sto la lezione! cuore profondamente, mi hanno più un cuoco) che nell’estate del ’77 vennero a Treppo per costruire a proprie Per me il terremoto è stato un pre- fatto del bene fino a commuovermi spese, durante un mese di lavoro, il muro di cinta attorno alla scuola materna “Amicizia mantovana” (realizzata invece dalla Provincia di Pavia). Questi impa- zioso e severo maestro. Non lo rivelandomi quanta bontà, umanità, reggiabili volontari, giunti in parte con le proprie famiglie, alloggiavano nella solidarietà esistono nel mondo. avevo mai provato prima d’allora. scuola elementare. Erano già accorsi in una mezza dozzina, poco dopo le scosse Quella caldissima sera di maggio di Non riuscirò a dimenticare la matti- del 6 maggio del ’76, con un autocarro carico di grossi trafilati, piastre di ferro e ritorno da Zeglianutto, dopo aver na dell’arrivo, sulla piazza della una macchina operatrice per fare i “tiranti”, andando poi di casa in casa a chie- consegnato alle famiglie i bimbi chiesa, degli autisti inglesi con gli dere se c’era bisogno del loro intervento. Tornarono ancora nel nostro paese per portare la ringhiera che delimita il sagrato della chiesa di Treppo. Nella foto, sul- della prima Comunione, fu la mia enormi camion che trasportavano la sinistra, si può scorgere don Claudio (archivio Enrico Ponta). mamma ad avvertirmi: “E’ il terre- le ‘Portakabin’, alloggi di fortuna moto!”, perché lei da piccola lo necessari in quei primi momenti; aveva imparato a conoscere e non come non ricordare tutti i volti degli e vediamo, e tantissime persone tende, col sapore dell’autenticità aveva dimenticato il suo sinistro av- alpini di Zambana (TN) accorsi su- che non vedremo mai sulle prime delle cose semplici e veramente vicinamento. bito con un carico di tiranti a dispo- pagine dei giornali continuano a la- vissute; il ritrovarci nel settembre sizione nella fornace di Zegliacco; e vorare per costruire una società più 1982 nel sito della vecchia chiesa Conoscere la gioia e l’unione del magnifico fraterna e solidale. in borgo Centa, non solo per in- gruppo di Pessano (MI) guidato da camminarci verso la chiesa rico- se stessi e gli altri Antonio: donne, bambini, giovani e struita, ma per riprendere consa- La prima lezione ch’esso immedia- adulti impegnati nel costruire in Credere per sperare pevolmente un’identità di popolo e tamente mi ha impartito è quella tempo record il recinto della nuova Dovrei, a questo punto, sottolinea- di credenti che questi tempi vo- della conoscenza dell’animo uma- scuola materna; il soggiorno in Ri- re l’importanza della fede nella du- gliono cancellare. no. E’ stato un formidabile test per viera per i nostri anziani offerto dal ra esperienza di quei giorni, quasi togliere la crosta superficiale e ap- comune di Leno (BS) ed il trio tec- tre flash che emergono dai ricordi: Costruire saldamente parente delle persone ed anche la nico della Provincia di Milano che la gente di Zeglianutto tutta rac- mia per rivelarne la parte più na- per otto anni ha fatto la spola tra la colta ai piedi della scalinata della il futuro scosta. Innanzitutto la generale e metropoli lombarda ed il nostro chiesa quella notte, come vicino Ma il terremoto è stato anche un naturale paura, l’incertezza ma an- paese per restituirgli il suo patrimo- ad una madre nel momento del grande, formidabile maestro di fu- che il coraggio, il controllo e la cal- nio di fede e di storia: la chiesa, il pericolo, ad ascoltare e commen- turo. Da allora abbiamo iniziato a ma; l’istintivo stringersi insieme e ri- campanile e l’antico organo. tare con incredulità le prime noti- trovarsi sulla stessa barca ed an- Davvero ho scoperto come il mon- zie portate da chi veniva da Buja e don Claudio Como che l’egoismo più sfrenato; la ge- do è più buono di quanto pensiamo da Majano; la Messa in mezzo alle segue a pag. 23

Inaugurazione della chiesa parrocchiale di Treppo Grande – nel settembre 1982 Inaugurazione del campanile del capoluogo, nel 1984. A parlare è la presidentes- – ristrutturata con gli aiuti della Provincia di Milano (archivio Enrico Ponta). sa della Provincia di Milano, ente che collaborò, oltre che alla ricostruzione della chiesa, alla restaurazione del suo antico organo (archivio Enrico Ponta). treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:46 Pagina 22

22 IL COMUNE DI TREPPO GRANDE

La ricostruzione nel n Numero speciale 1976-2006 Dopo trent’anni, il ricordo di quel sinistro evento rimane indelebile, so- prattutto per le persone della mia generazione che, dopo i primi mo- menti vissuti con sgomento e ansia, hanno dovuto affrontare un futuro denso di preoccupazioni ed incertez- ze e a volte anche di grande sconfor- to. Ora, dopo ben trenta anni, viene ancora la pelle d’oca ricordando co- me abbiamo vissuto il periodo tra i due terremoti (maggio e settembre): in luglio è nato il mio primo figlio, e la “casa” era composta da una tenda e una roulotte; lascio immaginare al lettore lo stato d’animo con cui ha vissuto quei momenti il padre friula- no di un neonato, a cui non poteva offrire alloggio sicuro in una vera Casa (di clap intendo). Attualmente alcuni aspetti di quella catastrofe si ricordano in maniera un po’ sfocata, credo che la mente sia dotata di una naturale tendenza a cancellare i peggiori eventi vissuti e a tenere vivi nella memoria gli aspet- ti positivi delle vicende. E su questi ultimi mi soffermerò, in particolare cercherò, con l’aiuto dei dati, di ren- dere una panoramica di quello che è stato il grande “cantiere” della rico- Panoramica sui prefabbricati di via Colombo del capoluogo, finalizzati al ricovero, per qualche anno, dei senzatetto. struzione del nostro Comune e che rappresenta (lo dico con orgoglio) vincente: rispettando l’autonomia dal clap, si mise così in moto e i terri- interventi di ricostruzione un tassello di quello che in tutto il dei sindaci, emanò apposite normati- tori devastati dalla grande catastrofe completa n. 114 mondo da anni viene citato come ve che regolamentavano, in maniera si trasformarono subito in un im- interventi di esempio di rinascita da emulare con molto puntuale, la materia che ri- menso cantiere che invase tutto il consolidamento antisismico n. 10 guardava riparazione e ricostruzione territorio del Comune e gradualmen- l’appellativo “Modello Friuli”. interventi pubblici di patrimonio edilizio e infrastruttu- te interessò quasi tutte le case. Le primissime “opere pubbliche” (gestione affidata al Comune) rale pubblico e privato, prevedendo realizzate dopo il 1976 sono stati i interventi di riparazione/ adeguati e tempestivi finanziamenti 136 alloggi prefabbricati provvisori INTERVENTI NELL’AMBITO ricostruzione n. 116 che, sostanzialmente, coprivano qua- realizzati da un’impresa locale e fi- DELL’EDILIZIA ABITATIVA si l’intero costo delle opere (dalla nalizzati al ricovero dei senzatetto per una somma assegnata interventi di ripristino progettazione al collaudo finale). La per qualche anno, in attesa della di Euro 7.462.230,00 di immobili considerati “vera” ricostruzione delle case. grande macchina della rinascita, ali- “beni ambientali” Negli anni seguenti (dal 1977 in mentata anche dalla proverbiale interventi attuati interventi gestiti poi), la Regione FVG fece un’impor- operosità della nostra gente e con la direttamente dai privati direttamente tante scelta politica che si rivelò poi spinta della congenita patologia mal interventi di riparazione n. 547 dall’Ente regionale n. 15

La ex latteria di Carvacco “sotto cantiere” e a lavori ultimati. treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:47 Pagina 23

IL COMUNE DI TREPPO GRANDE 23 l nostro Comune

Le normative citate non si limitava- - ricostruzione di casa civile abita- no a regolamentare e finanziare solo zione di proprietà comprendente gli interventi di ripristino e ricostru- cinque appartamenti e biblioteca zione di beni danneggiati o distrutti comunale dal sisma, ma erano state pensate costo Euro 379.679,60 per promuovere una grande rinasci- ta, indicando come fondamentale - ricostruzione ex latteria di Car- obiettivo da perseguire lo sviluppo, vacco di proprietà comunale inteso in senso lato, di tutte le zone comprendente un appartamento colpite. Questa filosofia delle norme e una sala riunioni speciali fu ben interpretata dagli am- costo Euro 173.013,00 ministratori locali, specialmente nel Nell’ambito dello smaltimento e de- Si ristruttura il municipio. settore delle opere pubbliche, infatti purazione delle acque è stata in pra- furono finanziate e portate a termine tica costruita l’intera rete fognaria moltissime opere, in tutti i settori, assieme a ben sette depuratori in cui che il comune realizzò gradualmente confluiscono le acque di scarico di concretizzando un programma plu- quasi tutto il territorio comunale riennale. (prima del sisma tutto questo era - Costruzione della nuova scuola inesistente) materna, donata e realizzata dalla costo Euro 911.030,00 Provincia di Mantova Nel settore della rete idrica sono sta- costo Euro 59.894,00 ti attuati numerosi interventi di so- - riparazione e nuova costruzione stituzione e nuova installazione di parziale della scuola elementare tubature e infrastrutture che hanno costo Euro 222.268.00 interessato tutto il territorio comu- nale - costruzione del centro sociale per costo Euro 341.378,00 anziani di Vendoglio, donato dal- la comunità di Chicago La viabilità è stata sensibilmente mi- Una strada di Treppo Piccolo sottoposta a lavori di risistemazione. costo Euro 47.458,00 gliorata ed in questo ambito sono stati portati a termine importanti in- - costruzione centro sociale per an- terventi di sistemazione e anche di Infine la Regione ha stanziato i fondi tere di acquisto degli anni settanta e ziani, ambulatorio e sala riunioni rifacimento completo di strade in per ricostruire una parte dei muri di ottanta. Si tratta quindi di un’opera del capoluogo tutte le località del Comune di Trep- contenimento laterali di via Roma; i di rinascita imponente che ha coin- costo Euro 58.360,00 po Grande lavori sono stati appaltati di recente volto per decenni amministratori, - ampliamento e ristrutturazione costo Euro 969.839,00 e saranno presto eseguiti cittadini, tecnici e imprese che assie- statica dei due cimiteri Anche nel settore della pubblica illu- Costo Euro 190.000,00 me hanno perseguito e raggiunto costo Euro 234.867,60 minazione gli interventi sono stati obiettivi che sono citati ad esempio - ristrutturazione statica funzionale massicci e tutto il territorio abitato Nella lettura dei costi riportati va te- in Italia e nel mondo. della sede municipale ha beneficiato degli interventi nuto conto del valore di quelle cifre L’assessore ai LL.PP. costo Euro 50.058,50 costo Euro 161.289,00 trasformate in lire italiane con il po- Francesco De Luca

seguito da pag. 21 Un maestro severo e prezioso costruire case più solide, senza evitare il ripetersi di avvenimenti L’esperienza vissuta sulla nostra un po’ nella sua attuazione. economia di ferro e di cemento per così dolorosi in avvenire. pelle, soprattutto nel momento Terremoto come costruttore di fu- dell’emergenza, e la consapevolez- turo, dunque, per chi legge la storia za degli enormi aiuti confluiti in e non ne dimentica le lezioni. Oggi, Friuli, hanno fatto scattare in alcuni trent’anni dopo, stiamo vivendo un di noi la decisione di portare in Irpi- tempo meraviglioso e complesso. nia (novembre-dicembre 1980) non Grandi trasformazioni attraversano solo la nostra esperienza ma so- tutti i campi della nostra vita perso- prattutto la nostra concreta solida- nale e sociale (globalizzazione eco- rietà. Al ritorno da quell’indimenti- nomica, comunicazioni telemati- cabile ‘spedizione’ guidata non so- che, società multiculturale e multi- lo dall’entusiasmo ma da una preci- religiosa, ecc.). Se sapremo co- sa e competente organizzazione, struire la nostra identità personale abbiamo contagiato popolazione e comunitaria sulle solide fonda- ed Amministrazione comunale per menta della fede dei nostri padri, un progetto ideato e realizzato in legate insieme dal cemento della pochissimi mesi. E, da quella pro- solidarietà, saremo in grado di vi- va, è nata l’idea di un gruppo di vere con serenità e coraggio anche Un momento di saluto tra i nostri anziani e i rappresentanti del Comune di Leno (BS), che offrirono loro un soggiorno a Borgio Verezzi, in provincia di Savona protezione civile che gli intralci del- questo nostro tempo. (archivio Enrico Ponta). la burocrazia hanno solo ritardato don Claudio Como treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:47 Pagina 24

24 IL COMUNE DI TREPPO GRANDE

Nel tempo, una diversa cultura d Numero speciale 1976-2006

Una “cjase di clap” del capoluogo e i danni subiti a causa del terremoto (si noti Si condividevano cortili ed edifici privati disponibili – qui è il caso di Vendoglio, in particolare il tetto) (archivio Lisute Spizzo). nell’agosto del ’76 – persino per effettuare cerimonie religiose (foto Alvio Baldassi).

Sono trascorsi tre decenni da lità. Questo esempio edilizio co- tuire un punto di riferimento. in tanto. In particolare dalla corti- quando “l’orcolat” ha colpito il stituisce tuttora l’espressione di L’abitazione poteva essere an- na degli edifici si disponevano Friuli centrale e questo evento un sistema abitativo connesso ad cora il luogo in cui conviveva- dei prolungamenti perpendicolar- calamitoso ha inciso profonda- una economia prevalentemente no ben tre generazioni costitui- mente alla strada, collocati in mente sul nostro modo di vivere agricola, relazionato alle sue te solitamente dai genitori, i figli una successione quasi periodica e di relazionarsi con l’ambiente consuetudini ed usanze e dal e i nonni; in questo modo si a formare delle corti, solitamente circostante. Inoltre in questo pe- quale solo da poco tempo si sta- chiudeva un anello in cui lo aperte e rivolte verso le aree orti- riodo alcuni cambiamenti ri- vano prendendo “le distanze”. scambio tra la nuova e la vec- ve retrostanti. All’esterno dell’ag- guardanti l’ambito sociale, che L’alternativa a questa tipologia chia generazione aveva una re- glomerato urbano si presentano di solito si evolvono attraverso abitativa era rappresentata (co- lazione diretta. delle edificazioni di tipo isolato un lento processo, hanno rice- me tuttora) dalla casa unifami- costituite anche da diversi nuclei vuto una notevole accelerazio- liare o dalla villetta, tipica degli Allo stesso modo erano vissute abitativi che a volte hanno danno ne proprio in conseguenza delle anni ’60/’70; soprattutto per chi le interconnessioni tra lo spa- luogo a dei raggruppamenti edili- situazioni intervenute a seguito desiderava risiedere in un am- zio abitativo privato e quello zi complessi e di notevole dimen- del sisma. Nel suo complesso biente funzionalmente più artico- pubblico; inteso, questo, sotto sione. quanto è accaduto ha inciso sulla lato e in un luogo più rappresen- l’aspetto delle relazioni sociali In generale la situazione del pa- metodologia di vivere delle per- tativo. che avvenivano con la comunità trimonio edilizio prima del ’76 ri- sone e ci consente di cogliere al- Nel nostro contesto territoriale la locale. Dalla casa si passava chiedeva notevoli opere di manu- cuni aspetti interessanti per una casa rurale rappresentava la ca- all’area contermine spesso costi- tenzione e pertanto si stavano valutazione tra la situazione at- pacità dell’uomo di adattarsi in tuita dal cortile dove i rapporti attuando degli interventi di ri- tuale e quella che si presentava relazione al territorio e di segna- tra le persone avvenivano con strutturazione sulle tipiche ca- nel ’76. lare la sua presenza attraverso una condivisione giornaliera fatta se contadine, anche con l’inten- Probabilmente l’aspetto più evi- delle realizzazioni che risponde- di scambi e di corrispondenze di- to di ricavare una maggiore fun- dente è dato dal rapporto con lo vano a delle necessità primarie e rette. zionalità all’interno dell’abitazio- spazio abitativo dove in alcuni sopratutto legate agli aspetti pra- Inoltre questo tipo di relazione tra ne. La volontà era di trasformarle casi parti consistenti di diversi tici a cui doveva essere destinata le persone continuava nei luoghi in fabbricati che riproducevano centri abitati, che sono andati di- la costruzione, oltre a costituire di incontro pubblico quale la delle soluzioni di tipo cittadino; strutti, sono stati letteralmente la sedimentazione di una cultura piazza, la chiesa ed anche nei attraverso delle modifiche pun- trasformati dalla ricostruzione. acquisita dal passato. locali di ritrovo, con una condivi- tuali ma di carattere sostanziale. Questa situazione ha portato co- Queste costruzioni realizzate in sione comune e finalizzata delle A seguito del sisma la trasfor- me effetto ad una rimozione modo sapiente avevano affronta- esperienze e degli accadimenti; mazione in corso, per quanto re- quasi totale nella memoria sto- to questa terra che veniva soven- in questo modo si costituiva an- stava dell’impianto edilizio origi- rica collettiva dei luoghi pree- te colpita da sismi distruttivi e più che un atteggiamento di ricono- nario, trova una sorta di inver- sistenti che sono stati interessati recentemente anche dalle tra- scimento della propria collocazio- sione supportata in alcuni casi dalle rimozioni dei fabbricati. Si- sformazioni intervenute attorno ne in seno alla società locale. anche dal punto di vista legislati- tuazione che non ha particolar- agli anni ’70 della metodologia Questo tipo di rapporti era facili- vo e dai piani di recupero dei mente interessato Treppo Gran- lavorativa nell’ambito agricolo tato anche dalla conformazione centri abitati. Queste forme legi- de ed invece si era presentata con nuove colture e dal passag- abitativa dei fabbricati e dalla slative hanno consentito di attua- soprattutto nelle zone più colpite gio allo sviluppo industriale, che loro collocazione nel territorio re degli interventi conservativi dal sisma. ha inciso sulle forme e la funzio- con la tipica soluzione che se- che sono individuabili anche sul Comunque erano rimaste ancora ne iniziale a cui era destinata la gue l’andamento della rete territorio comunale e costituisco- significative presenze del princi- casa rurale. In questo contesto stradale principale, andando a no un patrimonio edilizio che fun- pale sistema edilizio preesistente erano più che mai vivi il ruolo formare una serie continua di ge da esempio e testimonianza. costituito dalla casa rurale, co- della famiglia, dell’esperienza edifici con le facciate contrappo- A questo proposito segnalo gli in- struzione tipica delle nostre loca- da questa tramandata e di costi- ste e con qualche varco di tanto terventi attuati con la legge L.R. treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:47 Pagina 25

IL COMUNE DI TREPPO GRANDE 25 a dell’abitare e delle relazioni sociali

30/76 (art. 8) di cui troviamo al- modello del passato e comporta- persone si sono molto ridotti, soluzioni degli spazi abitabili più cuni esempi a Zeglianutto, costi- va dei “vuoti” tra gli edifici posti pensando che questi potevano contenuti, “cosa” che condiziona tuiti dalla Casa Ponta o Casa De “in allineamento” sul fronte stra- rappresentare la famiglie con al- il mercato edilizio a proporre Giorgie che rappresentano una da. meno tre generazioni. Sono prin- delle soluzioni tipo il miniap- variabile della tipologia della “ca- Inoltre il nuovo modello di casa, cipalmente aumentate invece le partamento o comunque da sa carnica”. Queste costruzioni rappresentato dalla villetta iso- famiglie costituite da una al poter essere utilizzate per due sono più curate e dotate di vari lata, si collocava in un ambito massimo due-tre persone, per o tre persone. pregi architettonici, rispetto alla delimitato e circoscritto; in questo un totale rispetto ai nuclei fami- Inoltre la scarsità di aree edifi- tipica casa rurale più semplice e modo si veniva ad accentuare la liari del 77%. Invece si sono cabili sta spingendo l’imprendito- comunque sono rappresentative frammentazione e un effettivo di- mantenuti quasi stabili i nuclei ria locale a fare degli investimenti di un diffuso sistema abitativo stacco rispetto al sistema edilizio familiari costituiti da almeno che in precedenza erano attuati che in prevalenza si distribuisce preesistente, che consentiva un quattro persone per una per- da dei privati ma soprattutto si su di una pianta di forma rettan- contatto diretto attraverso degli centuale pari al 15%. assiste ad un riutilizzo delle co- golare e con una elevazione in spazi contermini e condivisibili. struzioni poste nelle corti o ne- altezza su tre piani, di cui l’ultimo Allo stesso modo si assisteva ad La restante parte viene costituita gli edifici di proprietà del nucleo destinato a granaio. un cambiamento anche della dalla famiglia composta da cin- familiare di origine, situate nella conformazione del nucleo fa- que-sei componenti, che in gene- antica edificazione in linea. Que- La parte centrale della facciata ri- miliare in cui il un numero dei rale sono di numero molto infe- sto anche per soluzioni dalle di- volta verso il cortile interno rien- componenti si stava riducendo riore (8%). mensioni ridotte ed in corti comu- tra per lasciare lo spazio ad una rispetto al passato e quindi an- Da rilevare che tra il 1991 e il ni, mentre fino ad alcuni de- zona porticata al piano terra e a che l’uso degli spazi abitativi si 2001 nel complesso sono au- cenni indietro venivano rifiuta- una loggia al piano superiore, co- stava adeguando per sopperire mentate il numero delle famiglie te dal mercato edilizio, in quan- stituite da una serie di archi a tut- alle nuove esigenze di una mag- del 7%, il che comporta circa 50 to soluzioni di ripiego rispetto alla to sesto o sesto ribassato. giore ricerca di intimità. nuovi nuclei che probabilmente possibilità di una edificazione Di solito ai lati del porticato, op- Alcuni dati tratti dai censimenti sono anche da attribuire alle sin- isolata e possibilmente in un lotto pure da una sola parte, si prolun- della popolazione successivi al gole persone. di proprietà. gano perpendicolarmente delle 1976 sino al 2001 fanno vedere Tale andamento conferma la Una inversione di tendenza? For- brevi ali destinate agli annessi come i nuclei familiari che era- generale tendenza alla ricerca, se una riconsiderazione, anche rustici. Come per la tipica casa no composti da almeno sei da parte di una famiglia media, di perché di questa situazione non rurale ai vari piani le stanze sono disposte in continuità, ma negli beneficia un diverso e più diretto esempi citati l’affaccio delle fine- modo di relazionarsi a livello di stre al piano terra è rivolto al por- rapporto sociale, che comun- tico, mentre dalla loggia del pia- que rimane basato sulla indivi- no superiore si accede alle ca- dualità costituita del nucleo fa- mere. miliare. Oltretutto la casa è solo La scala è posta all’interno del un punto di passaggio, una sorta fabbricato ma situata ai lati del di dormitorio. Il lavoro si svolge portico e della loggia e collega in lontano dalla propria abitazione e continuità i vari livelli, sino al sot- la fruizione si limita alle ore not- totetto. turne. Un altro importante esempio, nel Pertanto sono sempre meno fre- caso dell’edificazione sul fronte quenti i casi in cui si trovano an- strada, è costituito dalla corte cui cora degli edifici rurali nelle con- le abitazioni sono disposte con dizioni originarie; per quelli anco- un lato verso la via e con dei pro- ra esistenti si presenta la neces- lungamenti verso il retro che van- sità di un processo di adegua- no a racchiudere su tre o quattro mento alle attuali esigenze abita- lati un cortile, come la Corte tive, con interventi di risanamen- Martinis a Zeglianutto. Pertan- to o manutenzione. to, per accedere al cortile interno Gli esempi (attuati con l’art. 8) è necessario attraversare il fron- potrebbero costituire un utile rife- te edilizio attraverso un vano (an- rimento affinché nel riutilizzo di drone) o un corridoio che veniva tali edifici si possa tener conto utilizzato anche per il passaggio delle principali caratteristiche di dei carri o del bestiame. queste costruzioni. Queste, se A questi esempi di conserva- opportunamente evidenziate, zione si contrappongono i nu- possono apportare un valore ag- merosi interventi di carattere giunto che sommato agli attuali sostitutivo della preesistente criteri di fruibilità, da applicare casa rurale attuati dopo il si- senza dover recare degli stravol- sma quale soluzione alternativa gimenti, consente alla casa rura- all’intervento di ristrutturazione. le di rimanere una testimonianza In questo modo avveniva in ma- Nelle case contadine di una volta convivevano normalmente tre generazioni. E il che ci giunge dal passato. niera cruenta il processo di “di- “curtil” veniva condiviso da più famiglie. Dopo il sisma del ’76 le cose cambiaro- sgregazione” edilizia rispetto al no (archivio Lisute Spizzo). Sandro De Luca treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:47 Pagina 26

26 IL COMUNE DI TREPPO GRANDE 6 Maggio ’76, attraverso gli occhi

Numero speciale 1976-2006 di un ex dodicenne

Avevo 11 anni e mezzo quando, struito, è il frutto dell’impegno, del- È stata una grandissima scuola di un tempo per sperare. Ora è il tem- trenta anni fa, il terribile sisma la solidarietà, della generosità di vita che ha segnato la nostra vita. po per sperare e per costruire, non sconquassò la parte alta del nostro tutti. Dieci anni fa sono arrivato a Trep- le case, ma famiglie e comunità Friuli, distruggendo case, fabbriche, Ho un altro ricordo legato all’estate po Grande, come parroco, per con- nuove che siano capaci di dare oggi, chiese, paesi, recando morte e lutti 1976, quando Marano, su proposta dividere con voi un cammino im- nel 2006, un segno nuovo di spe- dolorosi in tante famiglie. Un ricor- del parroco e del cappellano, si è portante che consiste nel continuare ranza concreta. do che è difficile cancellare e che è mobilitato ad accogliere i bambini ad andare avanti senza dimenticare. Come ricordava Monsignor Alfredo importante non rimuovere e tra- di Buja, accompagnati dalla maestra Ho trovato un paese ricostruito, al- Battisti, già Arcivescovo della no- smettere a chi non c’era o era trop- Fiorella e da tante volontarie, nel cune cose da completare, altre su stra Diocesi, al ventennale del terre- po piccolo per capire. vecchio asilo parrocchiale che era cui intervenire, che i predecessori moto “ora che abbiamo ricostruito È diventato luogo comune nel par- diventato una colonia. Ogni fami- avevano lasciato da fare, riguardanti case dignitose e vivibili, con il loro lare e ricordare le cose passate, usa- glia si occupava di un bambino per le chiese e altre cose delle parroc- giardino e recinto, pensiamo a non re come parametro temporale pro- le cose che gli occorrevano, ma tutti chie, che ho cercato in questi anni chiudere e recintare il nostro cuore prio il “prima” e il “dopo” terremo- loro vivevano insieme in questo luo- di finire. Ho ritrovato la maestra all’accoglienza dell’altro. Ci sono to. Queste considerazioni penso sia- go protetto, perché parlavano fra Fiorella. nuove povertà ed emergenze da af- no condivise dai più, ma io perso- loro una lingua strana, e chi li capi- Che cosa mi ha insegnato tutto que- frontare, le sfide dei tempi nuovi ci nalmente ho vissuto di rimando va?! Ogni sera, dopo cena, c’era sto? rendano capaci di agire per il bene questi fatti, visto che abitavo a Ma- l’appuntamento dei giochi e il corti- Saper ricostruire dalle macerie per- comune senza personalismi o cam- rano e la zona della Bassa in quella le dell’ex asilo si riempiva di grandi ché c’è un tempo per piangere, ma panilismi. notte ha sussultato, ha tremato, ha e di piccoli, ci si trovava per stare c’è anche un tempo per sorridere, Friûl, riscuvierç lis stos lidriis”. sentito il rombo cupo che ha scon- insieme, per fare amicizia. c’è stato un tempo che ha distrutto volto l’alto Friuli, ma non ha subito Il legame che si è creato fra le no- e c’è stato un tempo che ha rico- Don Cristiano Samuele Zentilin danni, solo grande paura e grande stre famiglie e quelle dei bambini struito, un tempo per disperarsi e Parroco dolore. “adottati” è continuato nel tempo e Il telefono non era tanto diffuso ha permesso un’amicizia che conti- nelle case e quella notte non funzio- nua tutt’ora. nava. Dei cellulari neanche parlar- L’anno successivo, con la mia fami- ne, non c’erano, e le notizie veniva- glia siamo stati invitati a Buja. Io no raccolte dai radio amatori con il avevo visto dalla televisione e dalle CB, che hanno fatto da ponte, da foto dei giornali il disastro, ma non collegamento per poter capire e po- immaginavo assolutamente che la ter agire. realtà fosse completamente diversa. Ricordo con angoscia, appoggiato Arrivati a Santo Stefano la situazio- sul davanzale di Franco – mio vici- ne era allucinante. Tutto era di- no di casa appassionato radio ama- strutto. La gente viveva nelle tende, tore – il gracidio delle onde corte in container o in vagoni di treni. che dai trasmettitori ripetevano il Come era possibile?! La scena ha dolore di tante persone. “Gemona prodotto in me uno sconvolgimen- è rasa al suolo, non si contano i to emotivo tale che per due giorni morti, Venzone è distrutta, Buja è sono rimasto a letto con la febbre in macerie”. Ma dove sono questi altissima. Povera gente. posti, questi paesi? Ma tutto questo Dopo anni la Divina Provvidenza è solo a 50 km da noi! Sembrava un mi ha portato ad iniziare proprio il incubo, un thriller, un racconto di mio ministero sacerdotale a Gemo- fantascienza. Come è possibile sia na, ormai quasi totalmente rico- accaduto tutto ciò! La terra, su cui struita. Era il 1988, le persone abi- camminiamo, si è ribellata. tavano nelle case e il terremoto era Nella mente di un dodicenne tutto ormai un ricordo, ma ciò che è stato questo non sembrava la realtà, era è impossibile dimenticare. Tanti impossibile credere a ciò che ascol- aiuti, tanti volontari, tanti scono- tavo, tutto si era fermato, i rumori sciuti che sono diventati amici, fra- della quotidianità avevano perso la telli, che per anni hanno dedicato le loro confusione, la notte sembrava loro ferie, il loro tempo per solleva- ancora più cupa, si aveva paura di re il Friuli ferito. Non si può di- ritornare nelle case, si desiderava menticare, non si deve dimenticare stare insieme, nessuno voleva anda- ciò che è stato. re a dormire. C’era un altro ritor- La solidarietà, la condivisione, nello che passava di bocca in bocca l’amicizia, la disponibilità di tempo, ai grandi: “Che fare, che possiamo sono valori attuali e condivisibili fare, cosa si può fare per questa tutt’ora, da riscoprire e valorizzare. gente?”. Sono questi che hanno permesso Il tempo ha risposto, è tutto quello al nostro Friuli di risorgere, di rivi- che vediamo del nostro Friuli rico- vere. Buja, un paese distrutto. treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:47 Pagina 27

IL COMUNE DI TREPPO GRANDE 27

Cultura friulana e terremoto

Sono passati come un soffio i tre te del Mondo. Nel mara- to il risveglio delle friula- decenni che ci separano da quel- sma scattarono meccani- nità nei centri urbani ve- l'evento catastrofico che si ab- smi egoistici propri di ogni netizzati in buona e gran- batté sul Friuli nel maggio 1976 e tragedia umana. Quindi de parte. Attualmente os- diede il suo colpo di coda nel set- venne la ricostruzione, serviamo che la spinta tembre dello stesso anno. Rima- che appare praticamente culturale si è trasformata sero coinvolte nel cataclisma tel- completata. I Friulani del in una tensione stimolante lurico soprattutto la fascia preal- resto sono da secoli abi- in alcuni e si è arenata in pina e pedemontana e le aree tuati a invasioni, guerre, altri. collinari al di qua e al di là del Ta- distruzioni, saccheggi, ca- Quello che può preoccu- gliamento. Altre zone vennero in- restie e hanno imparato a pare è l'intervento buro- teressate in qualche tratto a Nord reagire con tenacia e pa- cratico e statalista nella e a Sud di questa cintura, ma in zienza. Ci si chiede oggi cultura e nella lingua, rigi- se è stato il terremoto a do e larvatamente repres- svegliare il senso di iden- sivo della Regione. tità culturale del popolo Stiamo pure attenti al mi- “Aiuti e soccorsi ci hanno dato friulano e la volontà di cronazionalismo e al mi- in tempi di divisioni, guerre riappropriarsi delle sue crorazzismo friulano di e guerriglie, di intolleranze d'ogni radici originarie. certi groppuscoli integrali- genere, il senso della fratellanza Rispondo negativamente, sti, della friulanità politiciz- e della solidarietà umana” sebbene ne sia venuto un zata. contributo di consapevo- Inventare una correlazio- lezza. Tutto il primo No- ne tra lingua e costituzio- misura meno drammatica. Spe- vecento e in particolare il ne fisica e mentale nel riamo che sia l'ultimo terremoto, secondo dopoguerra han- senso strutturale di una ma la Storia della nostra regione no operato per una co- specie umana friulana a prova fin dai tempi antichi la si- scienza culturale e identi- se stante è una autentica smicità del Friuli, attraversato taria delle genti friulane. aberrazione storica e dalla faglia periadriatica e adriati- Pagine Friulane, Filologi- scientifica. Come persona ca. ca, Academiuta di Ciasar- umana respingo ferma- Udine iniziò la sua ascesa a sa, Risultive, Scuele Liba- Specola del castello di Udine, danneggiata dal sisma mente questo pseudo e metà del XIII secolo con il Pa- re Furlane, Cjarande e le del ’76. Già nel ’500 il maniero era stato “vittima” del deteriore friulanismo. I triarca Pertoldo che vi era ripara- grandi sagre della villotta, terremoto. Friulani possono a to in seguito al terremoto che della canzone friulana trent'anni dal sisma esse- aveva sconvolto Cividale, dove moderna, del canto sacro sono accenni di un mondo in crescita. re orgogliosi come tutti i popoli, risiedeva dall'età longobarda l'au- anteriori al terremoto. Il catechi- "I Saggi Ladini" dell'Ascoli sul- quando superano i momenti criti- torità patriarcale. smo del Bellarmino in friulano è l'autonomia linguistica del friula- ci e difficili della loro storia, senza Nel Cinquecento un terremoto di- del Settecento. no e la sua appartenenza al vanterie inutili come senza sensi strusse in gran parte la stessa Abbiamo sotto gli occhi le varie gruppo ladino sono della secon- di inferiorità di fronte a nessuno. Udine, che perse l'antico castel- storie del Friuli del Paschini e del da metà dell'Ottocento. Nelle in- Aiuti e soccorsi ci hanno dato in lo. Sono due esempi che hanno Leicht e di Menis, di Londero e di certezze del futuro e nello smarri- tempi di divisioni, guerre e guerri- avuto successori fino al 1976. La Ellero. La lettera del clero ai rap- mento del presente tutti i punti di glie, di intolleranze d'ogni gene- Storia dovrebbe essere la mae- presentanti politici e la battaglia riferimento di questa cultura han- re, il senso della fratellanza e stra della vita (Magistra vitae) ma per l'università di Udine erano no fatto da sponda e si sono tra- della solidarietà umana. In tutte in realtà, spesso e volentieri, non realtà attuali. Sono questi solo mutati in ulteriore forza morale. le disgrazie, guerre e calamità insegna nulla. Anche i Friulani che non si rico- spuntano gli approfittatori, ma il La violenza del sisma ha fatto noscevano più come tali di fronte fenomeno in Friuli è stato conte- piazza pulita di abitazioni fati- “Anche i Friulani che non all'affluire di migliaia di persone nuto, se non marginale, e incon- scenti, di edifici, anche recenti, si riconoscevano più come tali italiane e straniere per soccorsi, sistente. Le amplificazioni scan- costruiti senza criteri antisismici, di fronte all'affluire di migliaia aiuti e gemellaggi di solidarietà dalistiche si sono sgonfiate subi- civica e parrocchiale si sono visti di manufatti antichi che esigeva- di persone italiane e straniere per to. Il Friuli è il Friuli. no manutenzione e restauro. Ha sufficientemente diversi nel con- La battaglia dell'esistenza e dello pagato la popolazione con un soccorsi, aiuti e gemellaggi fronto. sviluppo continua a ricostruzione migliaio di vittime. Altre vittime di solidarietà civica e parrocchiale Lingua, caratteri, tradizioni, fol- avvenuta. Siamo informati di vi- vennero causate dal trauma su- si sono visti sufficientemente clore collimavano e non collima- vere in una terra che ci ha dato i bito e dalla fragilità psicologica, diversi nel confronto. Lingua, vano con quelli degli altri. Ma pu- natali e che amiamo, ma che può ma esulano dal conto dell'impat- caratteri, tradizioni, folclore re gli altri si accorsero che i Friu- diventare matrigna e precaria. to immediato. Lo sconvolgimen- collimavano e non collimavano lani erano un popolo ben preciso Senza angoscia alcuna, liberi da to tellurico divenne anche scon- con quelli degli altri. Ma pure nel concerto della famiglia nazio- ogni ansia, potenziamo forme e volgimento degli uomini. In ge- gli altri si accorsero che i Friulani nale italiana ed europea. La mezzi di vita in costante vigilan- nere i nervi rimasero saldi. La erano un popolo ben preciso stampa ed i mezzi di comunica- za. Sapremo sempre dare una ri- reazione fu positiva. L'emergen- nel concerto della famiglia zione di massa hanno fatto il re- sposta. za venne gestita con impegno. I nazionale italiana ed europea sto. E questo è il dato positivo. soccorsi arrivarono da ogni par- ” Un altro riscontro a favore è sta- Domenico Zannier treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:47 Pagina 28

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Mamma, papà, raccontatemi d Numero speciale 1976-2006

La prima notte la passarono in mac- di legno erano rovinati. Numerose La sera del 6 maggio, durante la Ringraziamo i bambini, assieme al- china in un orto. altre abitazioni di Treppo e la chiesa scossa di terremoto, le case “trema- le loro insegnanti, per i preziosi Nei giorni che seguirono arrivarono erano molto danneggiate (la chiesa vano”, i lampadari dondolavano, le racconti scritti. gli aiuti con tende e cibo. parrocchiale non aveva più il soffit- stoviglie (piatti, bicchieri, …) cade- L’intento di questa pubblicazione, Durante l’estate rimasero nella ten- to: travi ed intonaco erano caduti vano dalle credenze… infatti, è anche quello di rendere dopoli e con il primo freddo venne- all’interno). Si udiva un tremendo boato. Tutti, consapevoli i più giovani della por- ro sistemati nelle roulot, dove tra- Gli abitanti del paese, che per sicu- molto spaventati, si sono precipitati tata di quell’evento catastrofico scorsero il primo inverno. rezza non potevano entrare in casa, all’aperto. È mancata la luce e le li- Con l’arrivo della primavera vennero per un lungo periodo di tempo han- nee telefoniche erano interrotte. per il Friuli, dei sacrifici che le per- costruite le baraccopoli. no vissuto nelle tende, messe a di- Le persone piangevano per lo spa- sone furono costrette a sostenere, Finalmente il nonno e la nonna riu- sposizione da persone venute in aiu- vento o correvano di qua e di là per del grande spirito di collaborazio- scirono a ricostruire una casa nuova, to ai terremotati, anche da altre re- avere notizie di parenti e amici. ne che fiorì tra gran parte della po- visto che la vecchia era stata comple- gioni d’Italia: i volontari. Quasi tutti, durante la notte, hanno polazione e, soprattutto, della ma- tamente demolita. I gruppi di tende, innalzate in varie dormito in automobile, mentre già si gnifica solidarietà dimostrataci da La mamma aveva nove anni e ha un zone del Comune, formavano veri e sentivano le sirene di ambulanze e tutto il mondo attraverso numerosi brutto ricordo di quella tragica sera- propri piccoli villaggi: le tendopoli. dei mezzi dei Vigili del Fuoco che si aiuti. Un messaggio importante da ta, che, per fortuna, non ha fatto vit- C’erano le tende con la cucina, le dirigevano verso i paesi del Friuli non dimenticare. Per essere pronti time nella nostra famiglia. tende con le brande per dormire, le più colpiti dalla catastrofe: Gemona, tende con l’infermeria e persino le Osoppo, Artegna, Venzone… a dare e ricevere anche in futuro. Alexa Floreani tende con la chiesa e la scuola. Domenico Ariis Durante l’estate del 1976, le case del Il 6 maggio di 30 anni fa alle 9 di se- Il giorno 6 maggio 1976, alla sera, al- paese, danneggiate dal terremoto, ra un grande boato e un forte tremo- le ore 21.06 circa, si è verificato nella sono state controllate da tecnici Il 6 maggio 1976, alle 9 di sera, la re ha interrotto la tranquilla serata: nostra regione un catastrofico terre- esperti in costruzioni (ingegneri, ar- terra ha cominciato a tremare e per era il terremoto. moto. Anche Treppo era tra i paesi chitetti, …). quasi un minuto non si è fermata. Mia mamma era bambina, ma si ri- colpiti da questo terribile movimen- Sui muri di quelle che potevano es- C’è stato un terremoto così forte e corda bene l’evento. to della Terra, durato alcuni minuti. sere riparate, si scriveva con la verni- lungo, che ha provocato la distruzio- Tutta la gente, spaventata, era uscita La nostra casa, in quel periodo abi- ce rossa “SÌ” e su quelle che pur- ne di interi paesi e quasi 1000 perso- dalle case. Fortunatamente nella sua tata solo durante le vacanze estive, troppo dovevano essere demolite si ne sono morte a causa di questo. frazione non ci sono stati morti, ma ha subito notevoli danni. Il tetto era scriveva “NO”. Dopo la prima scossa di terremoto, molte case erano inagibili e qualcuna quasi crollato, i muri portanti esterni La nostra casa è stata proprio fortu- ci sono state altre scosse per molti addirittura distrutta. avevano grosse crepe, le pareti inter- nata: nel corso degli anni successivi giorni, che hanno reso quasi tutte le Tutta la gente, riversatasi in strada, ne che dividevano una stanza dall’al- al 1976, anno del terremoto, è stata case inabitabili ed hanno aumentato piangeva disperata e aveva una gran- tra erano cadute o segnate da evi- riparata e, con grande soddisfazione la paura. de paura che la terra ritornasse a tre- denti fessure. del nonno Dino Bernardinis, è ora Sono sorte tantissime tendopoli, an- mare. Anche le scale, i soffitti e i pavimenti abitata dalla mia famiglia. che grazie alla solidarietà di tutto il Lei con la sua famiglia (i miei zii e i miei nonni), come molte altre fami- glie, hanno dormito nelle automobili nei campi come i grilli, solo che in quella sera di maggio invece dei can- ti dei grilli si sentivano in lontananza le sirene delle ambulanze. Antonella Gregorutti

Racconta la mamma Il 6 maggio, alle 9 di sera, mia mam- ma era già a dormire. Lei e la zia Piera stavano ancora par- lando nel letto, quando hanno senti- to un forte rumore e uno strano mo- vimento. All’inizio non avevano capito che si trattava di una grande scossa di ter- remoto e quando l’armadio gli cadde addosso si spaventarono molto. Fini- ta la scossa il nonno e la nonna, che nel frattempo erano corsi fuori, an- darono a vedere se la zia e la mam- ma stavano bene. Le presero in braccio e le portarono fuori visto che la casa era molto peri- colante. In giro c’erano solo macerie. La nonna portò mia mamma in una casa, per farla medicare, perché era ferita alla testa. Disegno di Elia Micoli. treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:47 Pagina 29

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LE TESTIMONIANZE RACCOLTE PRESSO GENITORI i del terremoto! E NONNI DAGLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI TREPPO GRANDE

mondo; la popolazione aveva un po- muovevano tutte, gli scuretti si apri- sto dove dormire. vano e chiudevano da soli, il cielo In settembre, il giorno 15, un’altra era rosso, come il fuoco, tanta gente scossa di terremoto, ha finito di di- era fuori e tutti avevano paura. Poi si struggere quel poco che restava e, vi- sono iniziate a sentire tante sirene ed sto l’avvicinarsi dell’inverno ed in at- è arrivato il Sindaco a vedere come tesa delle baracche, quasi tutti passa- si stava e a portare notizie dei tanti rono diversi mesi a Lignano e Gra- morti e crolli nei paesi vicini. Quella do. notte tutti hanno dormito fuori e la Con l’arrivo della primavera, nel terra ha continuato a tremare. L’in- 1977 tutti rientrarono nei loro paesi domani ci si è raggruppati per fami- per iniziare la opera di ricostruzione glie vicine per decidere cosa fare. che durò tantissimi anni. Gli uomini hanno costruito un gran- Mirco Floreani de tendone di plastica, si è preso dalle case ciò che serviva e tutti dor- mivano per terra, e invece i bambini La mia mamma aveva 5 anni e si ri- e gli anziani nelle macchine. Si cuci- corda bene di quella sera: “Eravamo nava e mangiava anche all’aperto, nel cortile a casa di amici quando un perché tutti avevano ancora paura. Il boato e poi una scossa ci hanno spa- nostro paese è stato fortunato per- ventati. ché sono crollate solo pochissime ca- Disegno di Luca Molinaro. Mentre correvamo le galline rotola- se, le altre avevano solo tante crepe e vano nei miei piedi tanto che avevo qualche danno e non ci sono stati perso anche le scarpe, sembrava che morti. Ancora adesso la nonna quan- danni che erano stati provocati nel campagna. la scossa non finisse mai”. do sente una piccola scossa inizia a Comune di Treppo e dall’altra per- Cresceva quindi la preoccupazione La sera, molto spaventati, hanno urlare e scappa fuori. ché in poco tempo si era fatto buio e di quello che era successo alla pro- dormito in macchina. Marco Della Mea nelle strade di paese non si passava a pria casa di Vendoglio. Il giorno dopo hanno visto quanti causa di cumuli di calcinacci e tego- Dopo varie peripezie, per strade se- danni avevano le case. le. Arrivati nella casa dei nonni a condarie, sono arrivati a Treppo, do- Alessandro Rugo Il papà mi ha raccontato che la sera Treppo, per fortuna tutti stavano ve per fortuna le case erano solo del 6 maggio alle ore 21 circa era se- bene, ma le case erano rovinate. La danneggiate e non c’erano vittime. duto a tavola con i suoi genitori e notte l’hanno trascorsa assieme ai Il papà racconta che in quel giorno Il 6 maggio del 1976 era una giorna- sua sorella, avevano terminato di ce- miei nonni ed è passata molto lenta- di maggio, particolarmente caldo, gli ta molto calda. Quella sera la gente nare e guardavano la televisione. mente perché la luce non c’era, il te- animali avevano manifestato segni di era nelle case a cenare e c’era chi si All’improvviso la tavola si è mossa e lefono non funzionava, le ambulanze insofferenza, in quanto particolar- trovava per le strade. mio papà si è piegato per rimprove- passavano continuamente e si senti- mente agitati. Verso le ore 21 si sentì un forte boa- rare il cane, che di solito stava sotto vano di tanto in tanto scosse di asse- Molti chiedevano aiuto ai passanti, to e la terra cominciò a tremare e la tavola, ma il cane non c’era. Di stamento e i singhiozzi della gente perché i loro cari erano sepolti dalle saltare; la gente con la paura del nuovo all’improvviso ritornò a tre- che all’alba sfociarono in pianti, macerie. cuore cominciò a scappare fuori dal- mare e a sollevare tutto: la tavola, i quando cominciò a rendersi conto Nicolas Moretti le case inconsciamente, ma molti ri- mobili, le sedie e le persone, così dei danni e dei feriti. masero sotto le proprie case che forte che non stavano in piedi. Il È stato l’inizio di un incubo soprat- crollavano per la forte scossa di ter- papà con i suoi genitori e sua sorella tutto per quelli che hanno visto stri- Era giovedì 6 maggio 1976 e il mio remoto che era sussultorio e ondula- all’improvviso si trovarono senza lu- tolare in un momento i sacrifici di papà stava facendo i compiti, sentì torio: furono 56 secondi intermina- ce, al buio e in mezzo al cortile. Il una vita e poi continuò nel momento che la sedia tremava. bili. Poi il silenzio e il buio, la gente papà era piccolo e ha avuto molta che si doveva calcolare i danni e rim- Il mio papà si spaventò e corse fuori che urlava; si iniziò a togliere le per- paura. boccarsi le maniche per sistemare e da casa con il mio nonno, ma, quan- do arrivarono nella strada, ci fu una sone da sotto le macerie; le scosse Thomas Bevilacqua ricostruire. continuarono per tutta la notte ma La mamma e il papà mi dicono sem- scossa molto forte. non forti, avevamo perso tutto. I pre che non si dimenticheranno mai Il papà non capiva cosa stava succe- paesi erano vecchi così il danno e i La sera del 6 maggio mentre i miei di aver visto un grande bagliore nel- dendo poi sentì tutti gridare e un morti furono molti. genitori stavano cenando nella loro le montagne, simile al fuoco. grande rumore. È un’esperienza e tragedia che non casa di Collalto hanno sentito im- Speriamo che non succeda più… La mia nonna e la zia erano nella ca- mera e non riuscivano ad uscire, la dimenticheremo mai. provvisamente un forte boato e una Alexia Gori porta non si apriva. Il nonno gridò Elizaveta Marchukova forte scossa. Non avendo mai sentito una cosa che era il terremoto, il papà si ricor- La nonna Giuliana mi ha raccontato così, non si erano subito resi conto La sera del sei maggio 1976: quella da di aver visto ondeggiare le case, e che il 6 maggio del 1976 a Treppo che quello era il terremoto. sera i nonni, con mio papà, erano gli alberi si piegavano sempre di più, Grande, come in tanti altri paesi, è Sono fuggiti di corsa fuori casa e andati a trovare un parente in ospe- sembrava che toccassero la strada, venuto il terremoto. hanno assistito ad uno scenario or- dale a Pordenone. anche la strada si muoveva. Erano circa le 9 di sera e lei stava sti- rendo: gente che gridava, tetti che Al loro rientro, verso le nove di sera, Finita la scossa di terremoto si sentì rando. Ad un certo punto ha sentito franavano e case che oscillavano, ma hanno notato tegole sull’asfalto e ad un grande silenzio e tutta la notte si una cosa sotto i piedi, ma lei non sa- non essendosi feriti hanno subito un certo punto, la strada statale che sentivano le sirene delle autoambu- peva cosa fosse. La sua mamma in- pensato di raggiungere i loro genito- da San Daniele porta a Majano era lanze che soccorrevano i feriti. vece ha cominciato a gridare di usci- ri che però abitavano a Treppo. chiusa perché alcune case erano Anche la casa del papà era rovinata re, che era il terremoto. Quando era Il tragitto Collalto-Treppo è stato crollate. e le notti tutti dormivano fuori, o in fuori c’è stato un grande rumore, la lungo e penoso, da una parte perché Molte erano le persone riversatesi macchina, o nelle tende, faceva scossa era forte e lunga, le case si si temeva il peggio non sapendo i sulle strade e nelle piazze e in aperta freddo. treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:47 Pagina 30

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SEGUONO LE TESTIMONIANZE RACCOLTE PRESSO GENITORI E NONNI DAGLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI TREPPO GRANDE

Ci furono tanti morti sotto le mace- rie delle case distrutte, il mio papà mi spiega sempre che nel caso ci fos- se un altro terremoto conviene met- termi sotto le porte, o sotto il tavolo. Luca Menis Io descrivo il terremoto del 6 mag- gio 1976 attraverso le parole dei miei nonni. I nonni si trovavano a casa con due bambini, erano le 21 circa, e c’è stata la prima scossa. Non si po- teva uscire di casa, perché i comi- gnoli e le tegole cadevano. Allora il nonno ha deciso di uscire facendo molta attenzione, ha preso la macchina e l’ha portata lontana da casa, in modo che la madre e il bam- bino minore potessero dormire in macchina; nel giorno stesso il figlio maggiore e il padre sono partiti per Milano. Quando sono tornati hanno dormito per 15 giorni nel camion, poi, pian piano, hanno costruito una baracca nella quale affrontare l’in- verno, perché la casa era andata in rudere. Per fortuna tutti non si sono fatti male! Con il tempo hanno rico- struito la casa, ma è costata tanta fa- tica e tanto dolore. Carla Della Vedova

Il 6 maggio 1976, 30 anni fa, è avve- nuto un fatto sconvolgente, qui in Disegno di Federico Spizzo. Friuli, c’è stata una forte scossa di terremoto. Tutti gli uomini avevano Ho intervistato la mia nonna sul ter- una radiolina portatile o attraverso rotta. Sono arrivati gli zii da Tricesi- perso le loro case, che erano andate remoto del 1976 in Friuli. persone che avessero notizie più ap- mo con loro figlia Anna, che aveva tutte distrutte e tutti avevano un La nonna inizia così il suo racconto: profondite, ho saputo che interi pae- tre anni. gran terrore. Il comune che ha subi- “La sera del 6 maggio 1976, alle ore si erano stati distrutti e tante perso- Il giorno dopo mia nonna ha detto to più danni e più morti è stato Ge- 21.01 minuti, ero in salotto quando ne erano morte. loro: “Andate a Buia a vedere come mona, dato che si trova tra le monta- la terra ha iniziato a tremare. Il terremoto aveva colpito gran parte stanno i parenti, che là c’è stata una gne. Gli uomini si erano ritrovati Il pavimento si alzava e si abbassava, della regione Friuli. Per alcuni giorni scossa più forte”. Poi mia nonna e tutti uguali, molti di loro avevano ho cominciato ad aver paura e sono ho avuto paura che il terremoto ri- gli altri hanno dovuto dormire nelle perso persone a loro care. Bisogna andata in cameretta, ho abbracciato tornasse”. tende portate dai militari, al campo ringraziare molti paesi di tutto il le mie bambine Chiara e Monica. Il Nicola Petri sportivo, ma mentre piazzavano le mondo, che ci hanno aiutati, ma so- terremoto è durato un minuto. tende mia nonna e gli altri dormiro- prattutto l’America, che ci hanno La porta era bloccata e siamo usciti Mia mamma mi racconta che… no nell’auto per una o più settimane. aiutato a ricostruire le case e ci han- dalla finestra. Era buio e mancava la Il sei maggio 1976, alle ore 21.02, in L’undici settembre ci fu un’altra no portato il cibo, per sfamare i luce e tutte le persone radunate in Friuli c’è stato il terremoto. Quella scossa molto forte; in quei giorni mia bambini e persone. Quest’anno è il giardino erano impaurite e si chiede- sera mia mamma stava cenando con mamma era a dormire a Tricesimo e trentennale e si ricorda in modo più vano cosa fosse successo. Quella se- la sua famiglia, quando c’è stata la mia nonna in una tenda, nell’orto di profondo questo avvenimento che ra ci sono state tantissime scosse e prima scossa: lei non s’è mossa, ma zio Augusto (fornita dai militari); so- ha sconvolto la vita di molte perso- nessuno ha dormito. Le bambine alla seconda scossa è saltata la luce e no stati molto generosi i volontari ad ne, e anche del Friuli stesso. hanno dormito in macchina. mia mamma ha preso la coda del ca- aiutare tutte quelle persone! Ilenia Spizzo Cercando di avere notizie attraverso ne, che l’ha portata fuori fino agli Luca Molinaro scalini. Mia mamma ha percorso tre volte gli scalini, perché faceva un passo in avanti e due indietro, poi il Mia mamma ha detto che al momen- nonno le ha detto: “Vai sotto il fur- to della scossa il mio nonno le stava gone!”. Alla fine mia mamma ha raccontando una favola e sentivano guardato il cielo ed era nero, dipinto il letto e le tapparelle muoversi. Do- di rosso. Mia mamma non vorrebbe po il terremoto mio nonno era molto rivivere questo terremoto. preoccupato, perché suo fratello En- zo si trovava a Gemona, che era la Luca Floreani cittadina più colpita dal terremoto. A Gemona infatti erano rimaste in Mia nonna oggi mi ha raccontato co- piedi solo 2 case, quella di mio zio e sa è successo durante il terremoto una casa appena ristrutturata. del 1976: erano le nove di sera, lei Lo zio era andato da Osoppo a piedi era con mia mamma e con mio zio, fino ad Arta, perché là c’erano sua quando hanno sentito la prima scos- moglie e suo figlio e pensava che fos- sa di terremoto, è stato un momento sero morti. Per lui è stata un’espe- terribile! Hanno dovuto dormire rienza terribile. Disegno di Luca Floreani. sull’auto, perché la casa era tutta Pietro Filacorda treppo_maggio/2006 26-04-2006 13:47 Pagina 31

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LE POESIE DI GUERRINO SI PUBBLICANO ALCUNE RIFLESSIONI E UNA POESIA DI GUERRINO FLOREANI ISPIRATE EL TÔR DI VENDÔI AL SISMA DEL ’76, TRATTE DAL VOLUME “BON DÌ FRIÛL”, EDITO DAL COMUNE DI TREPPO GRANDE NELL’APRILE 2004. O tôr dal nestri paîs testemoni de nestre storie Il terremoto testemoni des nestris lidrîs. “Che terribile momento quello del terremoto del 1976. Mi avvertì del grave evento ac- Còntimi tu caduto nella mia terra un amico che mi telefonò sollecitandomi ad accendere la radio. Seppi così cos’era accaduto nella regione, ma solo più tardi ebbi le informazioni più alc dal passât, dettagliate riguardanti anche Vendoglio e l’intero comune di Treppo Grande, oltre che còntimi dut i comuni vicini. chel cal è stât. Al Fogolâr Furlan ci interrogammo subito sul da farsi e partì immediatamente una sot- Dut lé passât sot dai toi voi… toscrizione. Più tardi decidemmo come utilizzare i fondi raccolti: è nato così, a Vendoglio, il Centro Vidût a nasci, vidût a murî, sociale dedicato a Chicago. All’epoca del terremoto non scrivevo ancora poesie. cambiade la int Molti anni dopo ne ho scritte un paio, legate non tanto alla sciagura, ma al modo in cui vidût a sufrî. i miei compaesani l’hanno superata, con il recupero della chiesa e del campanile”. Vidûdis vueris, taramòs e invasions, le nestre tiere a cambiâ parons.

Inaugurazione del centro Tu tu sês stât sociale Chicago di Vendo- el pui furtunât: glio, sorto – dove prima c’erano le scuole elemen- el taramòt tari – grazie ai fondi inviati dagli Stati Uniti dagli emi- ti à nome tocjât. granti della frazione. Fra questi, Guerrino Floreani Tu sês restât vèdul, (sotto il fiocco tricolore; vecjio e malât, archivio Enrico Ponta). cence cjampanis e un pôc scuancassât. No son stadis mortâl les tôs feridis, cjatât un bon miedi son dutis vuaridis. Mitût su le schene di gnûf les cjampanis che dìsin ae int che lôr son tornadis e insieme cun te e cjalin atôr e scampanotin a fieste sul vecjo lôr tôr. Sullo sfondo, la chiesa e il campanile di Vendoglio sottoposti a lavori di ristrutturazione (1988).

Il Comune di Treppo Grande Comitato di redazione Segretaria di redazione Hanno collaborato a questo numero Sandro De Luca Chiara Monsutti Reg. Trib. Ud 22/87 Alunni e maestre della Scuola Primaria Lucina Dorigo Grafica di Treppo Grande, don Claudio Como, Elena Piccoli Direttore responsabile Giulietta Aita Sandro De Luca, Lucina Dorigo, Rino Paola Ponta Giordano Menis Ermacora, Guerrino Floreani, Flora Roberto Ponta Foto Redazione numero speciale Archivio Comune di Treppo Grande, Mastandrea, Umberto Minutti, Pierino Comitato Garanti Manuela Celotti Archivio Luigino Della Vedova, Archivio Enrico Molinaro, Enrico Ponta, Roberto Ponta, Manuela Celotti Francesco De Luca Ponta, Archivio Licia Ponta, Giuseppe Scagnetti, Domenico Zannier, Martino Di Giusto Jacqueline Ermacora don Samuele Zentilin. Archivio Giacomino Simeoni; Alvio Jacqueline Ermacora Flora Mastandrea Cristina Menis Monia Basso Baldassi, don Claudio Como, Agostino Moretti, Realizzazione grafica e stampa Mauro Moretti Marco Zanini Lisute Spizzo, Turrin. Succ. Menini / Spilimbergo treppo_maggio/2006 26-04-2006 15:05 Pagina 32