A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 (NO)

PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

STRALCIO DI PIANO D’AMBITO

SMALTIMENTO DEL RIFIUTO INDIFFERENZIATO 2009 - 2015

Febbraio 2009 A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 BORGOMANERO (NO)

STRALCIO DI PIANO D’AMBITO

Gruppo di Lavoro: Francesco Ardizio

Antonella Nicolini

Paola Cantone

INDICE 1. Premessa ...... pag. 1 1.1 L’Autorità d’Ambito della Provincia di ...... pag. 1 2. Quadro di riferimento normativo e programmatico ...... pag. 4 2.1 Normativa comunitaria, nazionale e regionale ...... pag. 4 2.2 Strumenti di programmazione sovraordinati ...... pag. 6 3. Inquadramento generale del territorio ...... pag. 9 3.1 Inquadramento amministrativo: i Comuni ...... pag. 9 3.2 Cenni: morfologia, clima, geologia e idrogeologia ...... pag. 12 3.3: Cenni: demografia e flussi turustici, tessuto produttivo, sistema viario e di comunicazione ...... pag. 16 3.3.1 Situazione demografica ...... pag. 16 3.3.2 Aree turistiche e flussi ...... pag. 18 3.3.3 Tessuto produttivo ...... pag. 19 3.3.4 Sistema viario e di comunicazione ...... pag. 20 3.4 L’organizzazione delle raccolte sul territorio dell’ATO Rifiuti Novarese . . . . pag. 21 3.4.1 L’organizzazione delle raccolte nel Basso Novarese ...... pag. 21 3.4.1.1 Organizzazione delle raccolte ...... pag. 21 3.4.1.2 La raccolta differenziata nel Comune di Novara ...... pag. 24 3.4.1.3 Quantitativi raccolti e risultati ottenuti ...... pag. 24 3.4.2 L’organizzazione delle raccolte nel Medio Novarese ...... pag. 28 3.4.2.1 Organizzazione delle raccolte ...... pag. 28 3.4.2.2 Quantitativi raccolti e risultati ottenuti ...... pag. 29 3.5 Flussi di produzione di RSU indifferenziato ...... pag. 34 3.5.1 Caratterizzazione quantitativa ...... pag. 34 3.5.2 Caratterizzazione qualitativa ...... pag. 35

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3.5.2.1 Il rifiuto prodotto nel territorio del Basso Novarese ...... pag. 35 3.5.2.2 Il rifiuto prodotto nel territorio del Medio Novarese ...... pag. 37 3.6 Stato attuale del servizio di smaltimento ...... pag. 40 3.7 Fabbisogni ...... pag. 43 4. Ricognizione sullo stato di fatto e situazione impiantistica ...... pag. 46 4.1 Discarica di ...... pag. 46 4.2 Discarica di ...... pag. 47 4.3 Criticità ...... pag. 48 5. Obiettivi e strategie del Piano d’Ambito ...... pag. 50 6. Definizione dei modelli gestionali ed organizzativi ...... pag. 51 6.1 Organizzazione del servizio di smaltimento ...... pag. 52 6.1.1 Raccolta ...... pag. 52 6.1.2 Trasporto ...... pag. 52 6.1.3 Procedure di smaltimento ...... pag. 52 6.2 Standard di qualità del servizio ...... pag. 53 7. Considerazioni economiche ...... pag. 54 8. Bibliografia ...... pag. 56

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1. Premessa

La Legge Regionale del Piemonte n. 24/2002 ha stabilito l’assetto territoriale relativamente alla gestione dei rifiuti solidi urbani. In particolare si prevede che il territorio piemontese sia suddiviso in Ambiti Territoriali Ottimali, coincidenti con ciascuna Provincia; questi a loro volta sono suddivisi in uno o più bacini, individuati dai singoli programmi provinciali, al fine di ottimizzare la realizzazione di un sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani. I Comuni compresi nei bacini facenti parte del medesimo Ambito Territoriale Ottimale, coordinati dalla Provincia, assicurano l'organizzazione, la realizzazione e la gestione, in forma associata, dei servizi preposti al funzionamento di tale sistema integrato. Secondo le previsioni regionali, le Associazione d’Ambito devono provvedere al governo delle attività di realizzazione e gestione degli impianti tecnologici di recupero e smaltimento e devono essere costituite tra i Consorzi di Bacino eventualmente esistenti. Alle cosiddette “ATO”, pertanto, fanno capo tutte le attività, decisioni e strategie relative agli smaltimenti ed alla realizzazione e gestione degli impianti tecnologici di smaltimento e recupero, mentre i Consorzi di Bacino, nell’ambito delle proprie funzioni di governo, assicurano obbligatoriamente l’organizzazione dei servizi di spazzamento stradale, dei conferimenti separati, dei servizi di raccolta differenziata e di raccolta del rifiuto indifferenziato, della realizzazione delle strutture al servizio della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, del conferimento agli impianti tecnologici ed alle discariche. La Regione Piemonte, però, con la stesura dell’aggiornamento al Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti, ha rivisto sostanzialmente l’organizzazione del territorio e degli ATO, prevedendo solo tre strutture amministrative invece delle attuali otto: ATO 1, coincidente con la Provincia di Torino; ATO 2, che raggruppa le sei Province di Alessandria, Asti, Biella Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola; ATO 3, coincidente con la Provincia di Cuneo. In proposito sono in corso ulteriori valutazioni relativamente alla definizione geografica degli ATO, al loro numero e composizione.

1.1 L’Autorità d’Ambito della Provincia di Novara

Come previsto dalla normativa regionale, l’Autorità d’Ambito, cui si è attribuito nome ATO Rifiuti Novarese, coincide con l’intero territorio della Provincia di Novara; è pertanto composta dagli 88 Comuni esistenti in Provincia ed è suddivisa in due bacini: Medio e Basso Novarese, nei quali operano i rispettivi Consorzi di Bacino. A questi ultimi, come definito dalla normativa, sono deputate le attività inerenti l’organizzazione delle raccolte, la realizzazione delle eventuali strutture di supporto, il conferimento agli impianti di recupero o smaltimento, l’organizzazione dei servizi di spazzamento; l’ATO invece opera in materia di smaltimenti e di gestione degli impianti tecnologici. In ottemperanza a quanto stabilito dalla Provincia di Novara e sintetizzato al paragrafo precedente, sono stati redatti convenzione e statuto dell’ATO Rifiuti Novarese, approvati con i seguenti atti: o Assemblea del Consorzio di Bacino Basso Novarese, delibera n. 5 del 1/12/2005, o Comune di Novara, delibera del Consiglio Comunale n. 10 del 26/01/2006, o Assemblea del Consorzio di Bacino Medio Novarese, atto n. 10 del 1/12/2005; o Comune di Borgomanero, delibera del Consiglio Comunale n. 2 del 30/01/2006 Dopo la sottoscrizione dei documenti da parte degli Enti deputati, l’ATO Rifiuti Novarese si è insediata il 21 novembre 2006 con la nomina del Consiglio di Amministrazione, avente la durata transitoria di un anno; tale periodo transitorio è stato poi prorogato sino al 31 dicembre 2010, al fine di garantire la continuità e la coerenza nell’operato degli organi dell’ATO stessa, per l’individuazione di una soluzione efficiente ed efficace al problema degli smaltimenti sul territorio.

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A livello gestionale ed operativo, occorre precisare che le strutture dei Consorzi di Bacino, Basso e Medio Novarese, hanno supportato tutte le fasi operative nell’ambito dei compiti istituzionali dell’ATO Rifiuti Novarese garantendo quell’economicità richiesta nella gestione di tale Ente. Al fine di valutare le possibilità di smaltimento del rifiuto indifferenziato alla chiusura della discarica di Ghemme (che, alla data della costituzione dell’ATO, riceveva il rifiuto prodotto dai Comuni dell’intera Provincia), l’ATO ha proceduto preliminarmente alla verifica di disponibilità di smaltimento nel Nord Italia, mediante un’indagine informale, in considerazione dell’urgenza attribuitagli. In un secondo tempo, a seguito di quanto stabilito in accordo con la Regione Piemonte è stata effettuata una verifica formale, per le disponibilità sull’intero territorio regionale. Le indagini condotte non hanno riscontrato disponibilità tali da soddisfare l’intero fabbisogno provinciale. Successivamente, secondo anche quanto stabilito dagli indirizzi delineati a livello provinciale, l’ATO Rifiuti Novarese ha bandito la gara ad evidenza europea per l’affidamento del servizio di prelievo, trasporto, trattamento e/o recupero e/o smaltimento dei rifiuti urbani non differenziati ed ingombranti, per la quale però non si è potuto procedere né alla valutazione economica né all’aggiudicazione, per la mancanza dei requisiti previsti in capo all’unico offerente. Alla luce di quanto sopra, l’ATO Rifiuti Novarese, in accordo con la Provincia di Novara e con i due Consorzi di Bacino, Basso e Medio Novarese, ha adottato un importante atto di indirizzo in materia di smaltimento rifiuti, nel quale si definiscono le linee da seguire per gli anni a venire e dal quale ha origine il presente lavoro. Gli indirizzi, approvati sia dall’Assemblea dell’ATO sia da quelle dei due Consorzi di Bacino, come definiti negli atti adottati dalle rispettive assemblee, possono essere così sintetizzati: 1) viene definita una prima fase, di “breve termine” in cui sarà assicurata la possibilità di smaltimento per un quantitativo di rifiuto residuale di circa 100.000 tonnellate, mediante il sopralzo della discarica di Barengo, la quale, presentando una situazione consolidata, dovrebbe consentire tempi di procedimento maggiormente celeri e pervenire ad un provvedimento autorizzatorio in tempo utile da poter proseguire nei conferimenti dei rifiuti provinciali all’esaurimento della discarica di Ghemme; 2) viene definita una seconda fase, “di medio termine”, in cui si dovrà assicurare il proseguimento dei conferimenti dei rifiuti, fino al completamento del periodo e cioè almeno sino al 2013, all’interno dei confini provinciali; l’individuazione delle nuove volumetrie necessarie sarà preceduta da una valutazione ambientale strategica della pianificazione d’ambito, che consideri i livelli di minor impatto ambientale, le raccolte differenziate nonché altri parametri ed indicatori capaci di incidere sulla scelta; 3) per la fase a regime, l’ATO si è impegnata ad approvare il Protocollo d’Intesa proposto dal competente Assessorato regionale e di rendersi propositivo nel Comitato tecnico/politico di programmazione dell’ATO 2 / Rifiuti per raggiungere rapidamente la soluzione impiantistica definitiva dello smaltimento integrato, prevista dalla Regione Piemonte. I Consorzi di Bacino Basso e Medio Novarese sono pertanto impegnati congiuntamente all’ATO nella prosecuzione delle attività previste dalle fasi specificate negli indirizzi assembleari. Attualmente è in pieno svolgimento la fase di breve termine, in quanto la discarica di Barengo sta già ricevendo dal mese di luglio 2008 i conferimenti di rifiuto indifferenziato proveniente da tutto il territorio. Si darà quindi avvio alla fase di medio termine, definendo il sito di smaltimento provinciale che dovrà servire il territorio almeno fino al 2013. In conformità a quanto previsto dalla revisione al Piano Regionale, i rappresentanti dell’ATO Rifiuti novarese hanno anche preso parte ai tavoli tecnici coordinati dalla Regione stessa per la suddivisione del territorio in sole tre Autorità d’Ambito, definite ATO 1, 2, 3. In data 11 giugno 2007, con DGR 20.6110, la Regione Piemonte ha approvato la bozza di protocollo di intesa tra la Regione stessa, le Province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli e le rispettive ATO per la gestione integrata dei rifiuti urbani.

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L’accordo è stato sottoscritto in data 22 febbraio 2008 dai rappresentanti degli enti interessati, dando così il via per la costituzione del cosiddetto ATO 2, che raggruppa le sei Province sopra citate. L’ATO Rifiuti Novarese ha però sempre ribadito la necessità di mantenere la propria autonomia in materia di smaltimento, almeno fino al termine delle due fasi – breve e medio termine - definite negli indirizzi strategici dell’ATO stessa, nelle quali si prevedono interventi finalizzati al soddisfacimento delle necessità di smaltimento degli 88 Comuni ad essa appartenenti. L’ATO Rifiuti Novarese, pertanto, si è impegnata a farsi parte diligente e propositiva nell’ambito dei tavoli di lavoro relativi all’ATO 2, al fine di non vedere compromessi i propri obiettivi e le proprie strategie e di definire, anche nella fase a regime, una pianificazione che tenga conto sia delle migliori tecnologie disponibili, sia e soprattutto delle esigenze e delle peculiarità riscontrabili per le singole realtà territoriali, almeno per quel che concerne la Provincia di Novara.

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2. Quadro di riferimento normativo e programmatico

Per definire il quadro normativo complessivo di riferimento per il settore ambientale, occorre considerare diversi livelli: comunitario, nazionale e locale.

2.1 Normativa comunitaria, nazionale e regionale

La Comunità Europea, negli anni, ha emanato un complesso insieme di normative che regolamenta l’intero settore dell’ambiente e dell’igiene urbana; ciascuno Stato aderente è poi tenuto a recepire i dettami comunitari attraverso normative di carattere nazionale. E’ bene comunque procedere ad una breve elencazione delle più recenti regole di emanazione comunitaria, che hanno ispirato il tessuto normativo attualmente in vigore nel nostro paese. o Direttiva 84/360/CEE del Consiglio Europeo, concernente la lotta contro l’inquinamento atmosferico provocato dagli impianti industriali o Direttiva 91/156/CEE del Consiglio Europeo, che modifica la Direttiva 75/442/CEE relativa ai rifiuti o Direttiva 91/689/CEE del Consiglio Europeo, relativa ai rifiuti pericolosi o Direttiva 94/62/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, sugli imballaggi ed i rifiuti da imballaggio o Direttiva 96/61/CE del Consiglio Europeo, sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento o Direttiva 94/63/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, sul controllo delle emissioni di composti organici volatili (COV) derivanti dal deposito della benzina e dalla sua distribuzione dai terminali delle stazioni di servizio o Direttiva 99/13/CE del Consiglio Europeo, concernente la limitazione delle emissioni di composti organici volatili dovute all’uso di solventi organici in talune attività e impianti o Direttiva 99/32/CE del Consiglio Europeo, relativa alla riduzione del tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi o Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque o Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente o Direttiva 2001/80/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, concernente la limitazione delle emissioni in atmosfera di taluni inquinanti originati dai grandi impianti di combustione o Direttiva 85/337/CEE del Consiglio Europeo, come modificata dalle direttive 97/11/CE del Consiglio e 2003/35/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, concernente la valutazione di impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, nonché il riordino e coordinamento delle procedure per la valutazione di impatto ambientale (VIA), per la valutazione ambientale strategica (VAS) e per la prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC) o Direttiva 2004/35/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, che istituisce un quadro per la responsabilità ambientale basato sul principio “chi inquina paga”

A livello nazionale, la normativa attualmente di riferimento che recepisce le direttive comunitarie sopra elencate è il cosiddetto “Codice dell’Ambiente”, il Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006; questo ha integralmente sostituito il Decreto Legislativo 22/1997, meglio noto come “Decreto Ronchi”, che per nove anni aveva costituito il principale testo normativo. Il Decreto Legislativo 152/2006 è stato in tempi brevi integrato e modificato, anche a seguito dell’alternarsi della compagine governativa; un primo “decreto correttivo” è stato emanato già l’8

4 A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 BORGOMANERO (NO) novembre 2006 (D.Lgs. 274/2006); una seconda e più radicale modifica si deve al cosiddetto “correttivone”, approvato il 29 gennaio 2008 (D.Lgs. 4/2008). Il testo di riferimento a livello nazionale oggi risulta quindi essere il Codice dell’Ambiente, D.Lgs. 152/2006, come modificato dal D.Lgs. 4/2008; questo è suddiviso in cinque parti, ciascuna delle quali volta a disciplinare un preciso settore: - parte prima: disposizioni comuni; - parte seconda: procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione di impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione ambientale integrata (IPPC); - parte terza: norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche; - parte quarta: norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati; - parte quinta: norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera; - parte sesta: norme in materia di tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente. Il D.Lgs. 152/2006 rimanda per molte questioni alla successiva emanazione di decreti attuativi, che disciplinino con maggior concretezza e precisione le singole materie; alcuni dei decreti attuativi già emanati sono: o DELIBERAZIONE 26 aprile 2006 , “Iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, ai sensi dell’art. 212, comma 16, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” o DM 2 maggio 2006 , “Modalità di utilizzo per la produzione di energia elettrica del CDR di qualità elevata (CDR-Q), come definito dall’art. 183, comma 1, lettera s), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” o DM 2 maggio 2006 , “Autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti, ai sensi dell’art. 159, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” o DM 2 maggio 2006 , “Norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue, ai sensi dell’art. 99, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” o DM 2 maggio 2006 , “Disciplina per l’esecuzione del monitoraggio della spesa e altre iniziative informative e conoscitive in campo ambientale, ai sensi dell’art. 55, comma 5, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” o DM 2 maggio 2006 , “Approvazione dei modelli di registro di carico e scarico dei rifiuti, ai sensi dell’art. 195, commi 2, lettera n) e 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” o DM 2 maggio 2006 , “Registro delle imprese autorizzate alla gestione dei rifiuti, ai sensi dell’art. 212, comma 23, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” o DM 2 maggio 2006 , “Gestione delle entrate derivanti dall’albo dei gestori di rifiuti, ai sensi dell’art. 212, comma 16, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” o DM 2 maggio 2006 , “Riorganizzazione del catasto rifiuti, ai sensi dell’art. 189 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” o DM 2 maggio 2006 , “Individuazione delle tipologie di beni in polietilene rientranti nel campo di applicazione dell’art. 234 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” o DM 2 maggio 2006 , “Istituzione dell’elenco dei rifiuti, in conformità all’art. 1, comma 1, lettera A), della direttiva 75/442/CE ed all’art. 1, paragrafo 4, della direttiva 91689/CE, di cui alla decisione della Commissione 2000/532/CE del 3 maggio 2000” o DM 2 maggio 2006 , “Aggiornamento degli studi europei fissati dal Comitato Europeo di Normazione (CEN), in conformità ai requisiti essenziali stabiliti dall’art. 9 della direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio” o DM 2 maggio 2006 , “Schema tipo degli statuti dei consorzi, ai sensi dell’art. 223, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” o DM 8 aprile 2008 , “Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall’art. 183, comma 1, lettera cc) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”

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Per quel che concerne la normativa locale, infine, il testo attualmente di riferimento è costituito dal documento approvato nel 2002 dalla Regione Piemonte. La Legge Regionale 24 ottobre 2002, n. 24 , aggiornata al testo unico 267/2000, contempla i riferimenti alla nuova normativa in materia di servizi pubblici locali e si prefigge lo scopo di riorganizzare il vigente sistema di gestione dei rifiuti al fine di ridurne la produzione e di incrementare le raccolte differenziate ed il recupero di materiali, limitando lo smaltimento in discarica solo a quei rifiuti che non possono più essere recuperati. Per raggiungere lo scopo, la Regione Piemonte prevede un riassetto dell’organizzazione territoriale per quel che riguarda la gestione dei rifiuti urbani, con la realizzazione di un sistema integrato articolato in ambiti territoriali ottimali coincidenti con i territori provinciali. La legge definisce le competenze degli enti locali valorizzando il compito di programmazione della Regione; prevede inoltre riconoscimenti economici per i Comuni disponibili ad accogliere nel proprio territorio gli impianti di recupero e smaltimento necessari al completamento del sistema integrato, nonché incentivi o penalizzazioni, sempre nei confronti dei Comuni, in base alle percentuali di raccolta differenziata raggiunte. La legge prevede poi che l'organizzazione del sistema integrato dei rifiuti urbani a livello di ambito territoriale ottimale, in forma associata, sia assicurata dalla Provincia attraverso i Consorzi di Bacino, i quali costituiscono l’Associazione di Ambito Territoriale Ottimale. La L.R. 24 dovrà però essere adeguata e rivista, a seguito dell’emanazione del Codice dell’Ambiente (D.Lgs. 152/2006) e secondo quanto la stessa Regione ha già individuato con DGR 5 febbraio 2007, n. 19-5209.

2.2 Strumenti di programmazione sovraordinati

I documenti fondamentali di riferimento a livello locale sono essenzialmente 2, Piano Regionale e Piano Provinciale, che andiamo di seguito brevemente a delineare. Il Piano Regionale di Organizzazione dei Servizi di Smaltimento dei Rifiuti della Regione Piemonte risale all’agosto 1997; la Regione ha avviato l’aggiornamento del Piano ai sensi della L.R. 24/2004 – norme per la gestione dei rifiuti e dell’art. 20 della L.R. 40/1998 – disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione. Inoltre, con deliberazione della Giunta Regionale del 5 febbraio 2007, n. 19-5209, sono state definite le “Linee Programmatiche per la Gestione dei Rifiuti Urbani”, in cui si cerca di recepire il nuovo quadro complessivo in materia ambientale a livello nazionale, in particolar modo per quel che concerne l’emanazione del Codice dell’Ambiente (D.Lgs. 152/2006). I principali obiettivi ed interventi previsti dalla DGR e dalle linee programmatiche possono essere così sintetizzati: - raggiungimento graduale dei seguenti obiettivi di raccolta differenziata: o 35% entro il 31 dicembre 2006 o 40% entro il 31 dicembre 2007 o 45% entro il 31 dicembre 2008 o 50% entro il 31 dicembre 2009 o 55% entro il 31 dicembre 2010 o 60% entro il 31 dicembre 2011 o 65% entro il 31 dicembre 2012 - obiettivi ed azioni volti a: o ridurre la produzione dei rifiuti; o intercettare e recuperare particolari flussi di rifiuti (comprese le frazioni biodegradabili); o recuperare a livello energetico (termovalorizzazione) le frazioni di rifiuto per le quali non è possibile il recupero di materia; o raggiungere l’autosufficienza presso ciascun ATO almeno per lo smaltimento della frazione residuale;

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o definire un’organizzazione territoriale che consenta la gestione integrata dei rifiuti urbani secondo i principi di efficienza, efficacia ed economicità; - nell’ambito della riduzione della produzione dei rifiuti devono essere previste azioni tali da permetterne il raggiungimento tramite, in particolare: o l’intensificazione delle pratiche di riduzione della frazione organica putrescibile; o l’adozione di specifici protocolli d’intesa con la distribuzione; o lo studio e successiva proposizione di capitolati tipo; o un reale contenimento della produzione dei rifiuti, sulla base delle migliori esperienze europee ed italiane. Gli ambiti di intervento saranno pertanto: - impiantistici : al fine di individuare i fabbisogni e le necessità per il recupero di energia dalla frazione di rifiuti urbani residuali e per il trattamento dei rifiuti organici putrescibili intercettati; - organizzativi : al fine di prevedere l’accorpamento di alcuni ATO; riguardo a questo punto la Regione prevede la ridelimitazione degli Ambiti Territoriali Ottimali e la revisione delle relative competenze. Con deliberazione della Giunta Regionale dell’11/06/2007, n. 20-6110, è stata approvata la bozza di protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e le Province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola e le rispettive associazioni di ATO per la gestione integrata dei rifiuti urbani; con tale documento gli enti interessati si fanno promotori del raggiungimento di alcuni obiettivi primari: l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata negli attuali ATO, l’impegno a mettere in campo tutte le iniziative possibili per non elevare il quantitativo medio pro capite di rifiuti prodotti e la predisposizione di un documento interprovinciale per la gestione del rifiuto indifferenziato e della frazione umida raccolta differenziatamente che preveda sinergie per la realizzazione di tutti gli impianti tecnologici necessari. Viene quindi individuato un percorso per il raggiungimento dei predetti obiettivi e viene prevista l’istituzione di un Comitato tecnico/politico di programmazione; - economici : al fine di individuare opportune politiche tariffarie.

Il Programma Provinciale per la Riduzione, il Riutilizzo e lo Smaltimento dei Rifiuti risale al dicembre 1998 ed è stato poi aggiornato nell’anno 2004. Con delibera n. 42/2006 il consiglio Provinciale ha approvato le Linee Guida di Programmazione per la Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani ; queste costituiscono un ulteriore aggiornamento del programma e rappresentano, ad oggi, il testo di riferimento a livello provinciale. Le linee guida prevedono due fasi: una, di medio termine, dal 2007 al 2013 (definita anche periodo transitorio) ed una a regime, dopo il 2013. Relativamente agli smaltimenti, per la fase di medio termine era prevista l’indizione di una gara ad evidenza pubblica, mentre per la fase a regime ci si sarebbe adeguati alla programmazione impiantistica regionale, in fase di definizione. Vengono inoltre indicate azioni volte alla riduzione della produzione dei rifiuti, quali: o adozione ed incentivazione degli acquisti pubblici ecologici; o incentivazione e promozione delle pratiche di autocompostaggio; o incentivazione e promozione dei centri di manutenzione e riuso; o incentivazione della diffusione presso le aziende del territorio, o specifici distretti industriali, di strumenti volontari quali i marchi ambientali di prodotto; o attivazione e promozione di tavoli di lavoro volti alla sottoscrizione di accordi di programma tra enti pubblici e privati, finalizzati alla riduzione della produzione di rifiuti; o promozione e sostegno alle feste ecologiche; o introduzione del sistema di tariffazione puntuale. La programmazione si prefigge come obiettivo medio di raccolta differenziata il raggiungimento del 70% entro il 2008; la Provincia ritiene tale obiettivo perseguibile essenzialmente mediante l’introduzione di sistemi di tariffazione puntuale e lo sviluppo delle raccolte differenziate di

7 A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 BORGOMANERO (NO) materiali ingombranti e dei RAEE. Per quel che concerne invece l’organizzazione delle raccolte, emerge dal documento che l’incremento delle rese di raccolta differenziata può essere legato: o all’ottimizzazione dei servizi di raccolta; o alla presenza di aree ecologiche e/o piattaforme presso le quali i cittadini possano conferire quelle frazioni di rifiuto che, per dimensioni o pericolosità, non possono rientrare nei circuiti porta a porta; o all’ulteriore sviluppo di servizi specifici per le utenze non domestiche; o all’introduzione di incentivi di tipo economico, come la tariffazione puntuale. Per quanto riguarda infine il compostaggio della frazione organica, la programmazione provinciale indica la situazione impiantistica, le necessità per il medio termine e per la fase a regime, in accordo alle previsioni regionali.

Relativamente all’organizzazione territoriale prevista dalla L.R. 24/2002, il Consiglio Provinciale, con deliberazione n. 71 del 03.11.2003 ha stabilito, in considerazione dell'articolazione esistente sul territorio provinciale, la ripartizione dei Comuni in due bacini corrispondenti con l'attuale suddivisione del territorio servito dai due Consorzi di smaltimento rifiuti già esistenti: Basso e Medio Novarese; con nota del 28.11.2003 la Regione Piemonte, con riferimento alla citata delibera della Giunta Provinciale, ha comunicato la propria presa d’atto circa la suddivisione dell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Novara in due Bacini, all’interno dei quali l’organizzazione delle attività è assicurata attraverso i due Consorzi obbligatori, costituiti ai sensi dell’art. 31 del D.Lgs. 267/2000 e s.m.i..

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3. Inquadramento generale del territorio

Il territorio in cui insiste l’ATO Rifiuti Novarese coincide con l’intera Provincia di Novara; questa si estende nella zona orientale del Piemonte, su una superficie di 1.339 km 2 e confina ad est e a sud con la Regione Lombardia (Province di Varese, Milano e Pavia), a nord e ovest con le Province Piemontesi rispettivamente di Verbano Cusio Ossola e di Vercelli. La Provincia di Novara è suddivisibile in due macro zone: Medio Novarese a nord e Basso Novarese a sud (quello che un tempo era l’Alto Novarese è oggi la Provincia del VCO), sulle quali operano, relativamente alla gestione dei rifiuti, i rispettivi Consorzi di Bacino.

Figura 1 – Territorio dell’ATO Rifiuti Novarese

3.1 Inquadramento amministrativo: i Comuni

La Provincia di Novara è costituita da 88 Comuni; la città di Novara, capoluogo, si trova nella zona più a sud del territorio, come si può chiaramente vedere in figura. Vediamo dunque nel dettaglio i Comuni:

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Comune Abitanti (31/12/2007) Superficie km 2 1.436 14,51 Ameno 886 10,00 2.248 31,58 Arona 14.374 14,90 Barengo 905 19,36 9.017 39,36 1.099 12,68 Boca 1.221 9,64 1.259 8,43 1.124 3,27 1.964 21,21 Borgomanero 21.004 32,36 4.579 13,27 2.956 4,75 1.203 24,74 2.474 22,32 Cameri 10.657 39,65 2.540 14,76 971 15,90 900 10,50 1.564 39,60 891 17,43 305 10,77 9.850 14,61 406 6,57 Cavaglio d’Agogna 1.322 9,85 1.268 8,08 6.815 32,10 493 3,09 1.146 4,38 1.511 7,11 2.432 8,38 1.420 5,24 2.644 7,01 2.059 9.35 Fontaneto d’Agogna 2.706 21,19 14.822 29,54 1.129 10,09 Gargallo 1.792 3,71 Gattico 3.340 16,14 Ghemme 3.677 20,57 Gozzano 5.802 12,54 1.362 19,48 4.857 14,62 4.229 17,40 603 7,26 Lesa 2.376 12,49 1.768 10,67 261 5,88 1.573 7,84 1.133 6,77 2.494 7,79 1.079 7,59 929 5,34 Momo 2.643 23,68 1.840 8,24 761 11,30

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Novara 102.862 103,02 13.045 37,80 1.943 5,84 1.173 6,81 1.862 5,36 Pella 1.115 8,05 1.337 7,12 Pisano 794 2,77 1.558 10,06 2.001 11,96 1.999 12,35 920 8,80 4.063 18,07 4.840 17,74 San Maurizio d’Opaglio 3.152 8,32 San Nazzaro Sesia 703 11,50 1.879 34,83 574 9,54 1.497 10,50 758 6,29 1.019 12,92 Suno 2.823 21,32 493 8,49 Tornaco 880 13,32 19.277 38,42 Vaprio d’Agogna 1.023 10,09 4.844 13,58 Veruno 1.819 10,22 2.042 17,84 869 13,42 621 15,55

Tabella 1 – Comuni dell’ATO Rifiuti Novarese Fonte: Regione Piemonte – Indagine sui Rifiuti Prodotti nel 2007

Il totale degli abitanti residenti nel territorio dell’ATO Rifiuti Novarese è pertanto, al 31/12/2007, pari a 361.904. Come già accennato, l’ATO è a sua volta suddivisa, per quel che riguarda la gestione e l’organizzazione delle raccolte, in due Bacini, Basso e Medio Novarese, nei quali operano i rispettivi Consorzi di Bacino. Al territorio del Medio Novarese appartengono i Comuni di: Agrate Conturbia, Ameno, Armeno, Arona, Boca, Bogogno, Bolzano Novarese, Borgomanero, Borgo Ticino, Briga Novarese, Carpignano Sesia, Castelletto sopra Ticino, Cavaglietto, Cavaglio d’Agogna, Cavallirio, Colazza, Comignago, Cressa, Cureggio, Divignano, Dormelletto, Fara Novarese, Fontaneto d’Agogna, Gargallo, Gattico, Ghemme, Gozzano, Grignasco, Invorio, Lesa, Maggiora, Massino Visconti, Meina, Miasino, Nebbiuno, Oleggio Castello, Orta San Giulio, Paruzzaro, Pella, Pettenasco, Pisano, Pogno, Pombia, Prato Sesia, Romagnano Sesia, San Maurizio d’Opaglio, Sizzano, Soriso, Suno, Varallo Pombia, Veruno , per un totale di 51 Comuni e 147.859 abitanti (al 31/12/2007). Al territorio del Basso Novarese appartengono i Comuni di: Barengo, Bellinzago Novarese, Biandrate, Borgolavezzaro, Briona, Caltignaga, Cameri, Casalbeltrame, Casaleggio Novara, Casalino, Casalvolone, Castellazzo Novarese, Cerano, Galliate, Garbagna Novarese, Granozzo con Monticello, Landiona, Mandello Vitta, Marano Ticino, Mezzomerico, Momo, Nibbiola, Novara, Oleggio, Recetto, Romentino, San Nazzaro Sesia, San Pietro Mosezzo, Sillavengo, Sozzago,

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Terdobbiate, Tornaco, Trecate, Vaprio d’Agogna, Vespolate, Vicolungo, Vinzaglio , per un totale di 37 Comuni e 214.045 abitanti (al 31/12/2007).

3.2 Cenni: morfologia, clima, geologia e idrogeologia

Il territorio dell’ATO Rifiuti Novarese coincide interamente con la Provincia di Novara; a questa si farà pertanto riferimento nella descrizione delle caratteristiche fisiche dell’area considerata. La Provincia di Novara, con i suoi 1.339 km 2, è per estensione la seconda più piccola provincia del Piemonte, dopo Biella. Il territorio è compreso tra due fiumi: il Sesia, a ovest, che segna il confine con la Provincia di Vercelli, ed il Ticino, ad est, che segna il confine con la Regione Lombardia e le Province di Varese e Milano. A sud il confine segue la cosiddetta “linea dei fontanili”, che divide il Basso Novarese dalla Lomellina (Provincia di Pavia); infine a nord il territorio si estende sino ad una parte del Vergante, al confine con la Provincia del Verbano Cusio Ossola. La Provincia di Novara rappresenta inoltre la propaggine più occidentale dell’Insubria (regione compresa tra il Po e i laghi prealpini, anticamente abitata dalla popolazione celtica degli Insubri). Il territorio provinciale è occupato per circa la metà, nella parte meridionale, dalla Pianura Padana; il paesaggio si presenta pertanto quasi totalmente privo di rilevi, con coltivazioni prevalentemente di carattere estensivo (riso, mais, frumento) e numerosi canali di irrigazione. Si tratta di un’area densamente popolata, in quanto nel cosiddetto Basso Novarese troviamo sia il capoluogo, sia i grandi Comuni che insistono sulla sponda occidentale del Ticino. Salendo verso nord, all’incirca a metà corpo, il territorio inizia a modificare la propria morfologia, salendo dolcemente di quota; compaiono i primi rilievi, sotto forma di una fascia collinare discontinua, nella quale risaie e campi coltivati cominciano a lasciare spazio ai vigneti. Qui si trova il secondo Comune per numero di abitanti, Borgomanero, città principale per il territorio del Medio Novarese. Man mano che ci si avvicina ai due laghi – Maggiore e Orta – i rilevi si fanno più decisi e le colline smussate e discontinue lasciano spazio a rilievi densamente boscosi che salgono in maniera decisamente più ripida, fino a formare il massiccio collinare – montuoso del Vergante, che culmina con la cima del Mottarone (1.491 m). Questa è anche la zona maggiormente interessata dal turismo; i grandi centri urbani lasciano posto a realtà più piccole e caratteristiche, mentre la città principale è Arona, sulle rive del Lago Maggiore. Possiamo pertanto definire, in base alle caratteristiche geografiche e morfologiche, tre fasce principali, procedendo da sud verso nord: o una prima fascia, meridionale, uniformemente pianeggiante (ad eccezione di un unico alto morfologico tra Novara e Vespolate), costituita essenzialmente da depositi fluvioglaciali e fluviali; o una seconda fascia, intermedia, con rilievi collinari ed ampi terrazzi rilevati, la cui origine può essere legata alle fasi di espansione e ritiro dei grandi ghiacciai quaternari; o una terza fascia, settentrionale, con rilievi di tipo montuoso ad acclività medio-elevata.

Dal punto di vista geologico, possiamo individuare sul territorio cinque unità geoambientali principali.

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Figura 2 – Carta geologica Fonte: Provincia di Novara – PAEP 2007

Depositi fluvioglaciali con scarso o nullo strato di alterazione superficiale (colore verde): si tratta della tipologia che contraddistingue la maggior parte del territorio provinciale. Caratterizzata dalla presenza di ghiaie grossolane, ciottoli, ghiaie sabbiose, sabbie limose e torbe, presenta ridotti strati di alterazione e depositi loessici di ridotto spessore; la morfologia è quella del livello fondamentale della pianura, dei cigli e scarpate di terrazzo, mentre la falda è libera e generalmente superficiale. Depositi fluvioglaciali antichi alterati (colore giallo): questa tipologia contraddistingue la zona sud della città di Novara, ed una limitata porzione della bassa novarese; ne troviamo ampie tracce anche nella zona centro – nord, nella fascia che si estende a nord di Bellinzago Novarese e nella zona Barengo – Ghemme – Romagnano Sesia. Caratterizzata dalla presenza di ghiaie sabbiose, ghiaie ciottolose con ciottoli alterati e sabbie limose, presenta strati di alterazione di notevole spessore di colore giallo-rossastro; la morfologia è quella dei cigli e scarpate di terrazzo e degli alvei e fasce spondali dei corsi d’acqua, mentre la falda è semilibera e in pressione a profondità variabile. Depositi glaciali (colore rosa): troviamo questa tipologia nella zona nord del territorio provinciale, in particolar modo nelle aree limitrofe ai due laghi. Caratterizzata dalla presenza di clasti poco arrotondati in matrice sabbioso-limoso alterata, trovanti, massi erratici e lenti sabbiose-limose, presenta strati di alterazione di colore rosso-ocra localmente di notevole spessore; la morfologia è quella dei versanti collinari, cigli e scarpate di terrazzo, alvei e fasce spondali dei corsi d’acqua, cavità lacustri di origine glaciale, fasce spondali dei laghi, mentre la falda è in genere profonda, in pressione o semiconfinata. Substrato indifferenziato (colore grigio): questa tipologia contraddistingue zone molto limitate; ne troviamo traccia nei territori posti in zona nord – ovest e nell’estremo nord. Caratterizzata dalla presenza di depositi pliocenici (sabbie, ghiaie, argille e marne localmente fossilifere), dolomie e calcari dolomitici, calcari neri bituminosi, graniti, porfidi, gneiss e micascisti, presenta coperture detritico-eluvuali localmente moreniche e alluvionali e depositi di frana-falda; la morfologia è quella dei cigli, scarpate e pareti di terrazzi, depositi alluvionali e torrentizi e forme carsiche (nei

13 A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 BORGOMANERO (NO) calcari); i depositi pliocenici sono privi di circolazione idrica, i calcari presentano una circolazione di tipo carsico, mentre le rocce ignee presentano una circolazione per fessurazione. Depositi alluvionali attuali o recenti (colore azzurro): anche questa tipologia contraddistingue zone molto limitate; ne troviamo traccia nei pressi dei principali corsi d’acqua. Caratterizzata dalla presenza di ghiaie grossolane, ciottoli e ghiaie sabbiose, presenta nulla o scarsa alterazione; la morfologia è quella degli alvei e fasce spondali dei corsi d’acqua, conoidi torrentizi, apparati deltizi e fasce spondali dei laghi, mentre la falda è libera e generalmente connessa con il reticolato idrografico.

Per quel che concerne il patrimonio idrico, il territorio dell’ATO Rifiuti Novarese comprende parte dei due principali laghi piemontesi – Maggiore e Orta-, due importanti fiumi – Ticino e Sesia -, innumerevoli torrenti, rivoli o fiumiciattoli e numerosi canali artificiali. Il Lago Maggiore è uno dei principali laghi alpini ed il secondo più grande in Italia; la sua superficie è condivisa tra Svizzera, per circa il 20%, e Italia, per il restante 80%: la porzione appartenente alla Provincia di Novara va da Castelletto Ticino sino a Lesa. Si trova ad un’altezza di circa 193 metri s.l.m., ha una superficie di 212 km2 ed un perimetro di 170 km (54 km di lunghezza, 3,9 km di larghezza media); il volume d’acqua contenuto è pari a circa 37,5 miliardi di m 3, con un tempo teorico di ricambio pari a circa 4 anni. L’origine è sicuramente glaciale, come testimonia la disposizione delle colline formate da depositi morenici di natura glaciale. Il Lago d’Orta si trova per la quasi totalità nel territorio dell’ATO Rifiuti Novarese, ad eccezione della parte all’estremo nord, che rientra nella Provincia del VCO; è il più occidentale fra i laghi prealpini ed è originato dal fronte meridionale del ghiacciaio del Sempione. Contrariamente a quanto di solito accade per i laghi alpini, le acque del Lago d’Orta escono con un emissario verso nord, dando vita al torrente Nigoglia e confluendo nel Lago Maggiore attraverso lo Strona e il Toce. Il Ticino è uno dei più importanti fiumi dell’Italia settentrionale (il secondo dopo il Po per portata d’acqua) ed il principale affluente del Po stesso; segna il confine tra le Regioni Piemonte e Lombardia. Lungo 248 km, il Ticino, grazie alla copiosità delle sue acque ha grande importanza per l’irrigazione (alimenta numerosi canali, tra cui il Regina Elena) ed è un’importante fonte di energia elettrica; si registra infatti una portata d’acqua media alla foce di ben 350 m 3/s (la portata minima in estate è di 54 m 3/s e quella massima arriva a 5.000 m 3/s). Da segnalare che, grazie alla peculiarità della flora e della fauna sviluppatesi lungo le sue sponde, è stata istituita l’area protetta denominata Parco Naturale della Valle del Ticino, che comprende sia la sponda piemontese che quella lombarda. Il Sesia è uno dei fiumi piemontesi più lunghi, con i suoi 138 km e rappresenta un importante affluente del Po; segna il confine tra la Provincia di Novara e quella di Vercelli. Pur essendo costantemente alimentato dalle nevi del ghiacciaio del Monte Rosa, è un fiume a regime estremamente torrentizio, in quanto nelle estati più secche si possono rilevare magre molto rilevanti (anche di pochissimi m 3/s, rispetto ad una portata media di 76 m 3/s), soprattutto a causa dell’intenso sfruttamento delle acque per l’irrigazione e l’allagamento delle risaie. Al contrario, in caso di forti precipitazioni in alta Valsesia il fiume può raggiungere anche valori di piena impressionanti (fino a 5.500 – 6.000 m 3/s), tanto da riuscire ad influenzare le piene del Po. Tra i fiumi e torrenti minori ricordiamo, il Terdoppio , un torrente che nasce sulle prealpi piemontesi ed attraversa tutto il territorio provinciale, per poi dividersi in due rami, di cui il primo sfocia nel Ticino e il secondo diventa affluente del Po, e l’ Agogna , anch’esso affluente del Po. Questi primi quattro corsi d’acqua costituiscono il reticolo idrico principale del territorio. Esiste poi una fitta rete di corsi d’acqua che costituiscono il reticolato idrografico secondario, tra cui ricordiamo il Vèvera , lo Strona e il Toce , appartenenti al bacino idrografico del Lago Maggiore e l’ Arbogna che solca la pianura tra Novara e la Lomellina. Il territorio è anche bagnato da numerosi canali artificiali, tra i quali ricordiamo:

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Canale Cavour : costruito a supporto dell’agricoltura, trae origine dal Po per terminare nel Ticino nei pressi di Galliate, per una lunghezza di 86 km; le acque vengono portate a destinazione per mezzo dei suoi diramatori: Diramatore Quintino Sella , utilizzato anche per la produzione di energia idroelettrica, e Diramatore Vigevano . Canale Regina Elena : deriva dal Ticino, utilizzando le acque del Lago Maggiore Regolato e si immette nel canale Cavour nei pressi di Novara, dopo un percorso di quasi 25 km; ha la funzione, oltre che di estendere l’irrigazione ai terreni asciutti, di integrare le ricorrenti deficienze del canale Cavour, in quanto il lago costituisce una sicura fonte di approvvigionamento idrico. Diramatore Alto Novarese : originato dal canale Regina Elena, si immette nel canale Cavour nei pressi del Sesia; oltre ad integrare la portata del canale Cavour, ha consentito di portare l’irrigazione alle zone dell’alta pianura novarese. Tra le opere dell’uomo non vanno poi dimenticati i cosiddetti Fontanili , che hanno lo scopo di far affiorare, raccogliere e convogliare le acque sotterranee (a differenza della risorgiva, che è un affioramento naturale); nell’ambito della pianura irrigua del territorio sono stati censiti 282 fontanili.

Figura 3 – Reticolato idrografico Fonte: Provincia di Novara – PAE P 2007

Per quel riguarda il clima, occorre anzitutto ricordare che il territorio dell’ATO Rifiuti Novarese appartiene al Nord-Italia, ovvero la parte compresa tra le Alpi e l’Appennino Tosco-Emiliano: questa è la zona che meno subisce l’influenza temperante del mare. La catena alpina non solo svolge un’azione di barriera rispetto alle correnti fredde provenienti dall’Europa settentrionale, ma anche nei confronti delle masse d’aria temperate e umide che provengono dall’Atlantico settentionale; le Alpi delimitano quindi un bacino chiuso, con ristagno d’aria nei bassi strati, e quindi caratterizzato da forte riscaldamento estivo e forte raffreddamento invernale. Proprio come per la morfologia del territorio, anche per il clima possiamo individuare tre fasce principali: o clima temperato continentale, caratteristico dell’area occupata dalla Pianura Padana; o clima temperato fresco, tipico delle zone prealpine;

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o clima temperato freddo, caratteristico della zona alpina con cime inferiori ai 2.000 m; Le temperature medie annue nella Pianura Padana sono comprese tra i 14 ed i 15°C, che scendono tra i 10 ed i 12°C nella zona delle prealpi e valli alpine. L’escursione termica annuale (differenza tra temperature estive ed invernali) è notevole nella piana del Po e in alcune vallate alpine, aree in cui la differenza tra gennaio e luglio si attesta tra i 21 ed i 24°C. Le precipitazioni medie annue sono maggiori nelle zone montuose; la fascia prealpina tra il Lago Maggiore e il Lago di Como è una delle zone più piovose d’Italia (2.500 – 3.000 mm/anno). Le maggiori piogge si registrano in estate e inizio autunno, mentre il minimo si raggiunge durante l’inverno. Le zone appartenenti alla Pianura Padana sono decisamente meno piovose e in alcuni casi le precipitazioni annue non superano i 700 mm; soprattutto nelle zone a nord del Po si possono registrare anche periodi di siccità, più frequenti in inverno, mentre l’estate è interessata dal passaggio di sistemi perturbati atlantici associati a fenomeni temporaleschi.

3.3 Cenni: demografia e flussi turistici, tessuto produttivo, sistema viario e di comunicazione

3.3.1 Situazione demografica

Il territorio su cui insiste l’ATO Rifiuti Novarese e coincidente con la Provincia di Novara conta, come già specificato, 361.904 abitanti al 31/12/2007; possiamo poi suddividere il territorio in due macro zone: il Basso Novarese, con territorio prevalentemente pianeggiante o lievemente collinare, che conta un maggior numero di abitanti, ed il Medio Novarese, situato nella zona caratterizzata dai maggiori rilievi e dalla presenza dei due laghi, meno abitato, ma con maggiori flussi turistici. La popolazione è concentrata principalmente nel capoluogo e nella fascia denominata “ovest ticino”, che si estende dal limite meridionale del Lago Maggiore sino al confine sud della Provincia, seguendo appunto il corso del fiume Ticino; per il resto la popolazione si distribuisce sul territorio in modo abbastanza omogeneo, fatta eccezione per alcune zone appartenenti al cosiddetto “est sesia”, dove troviamo realtà più piccole e scarsamente abitate.

< 1.000 ab 1.001 – 4.000 ab 4.001 – 10.000 ab > 10.000 ab

Figura 4 – Distribuzione della popolazione

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Se consideriamo invece la densità abitativa, possiamo osservare che la maggior concentrazione di abitanti per km 2 si registra ancora una volta nel capoluogo e nella zona dell’ovest ticino; a queste segue l’area del Medio Novarese, mentre la zona meridionale e quella dell’est sesia sono le meno densamente popolate.

< 100 ab/km 2 Figura 5 – Densità abitativa 101 – 300 ab/km 2 301 – 600 ab/km 2 > 600 ab/km 2

Approfondiamo ora la dinamica della popolazione negli ultimi anni che, come si evidenzia in tabella, ha registrato una crescita costante e continua.

2001 2002 ∆∆∆ 2003 ∆∆∆ 2004 ∆∆∆ 2005 ∆∆∆ 2006 ∆∆∆ 2007 ∆∆∆ ∆∆∆ tot. 343.097 345.952 0,83% 350.689 1,37% 353.743 0,87% 355.534 0,51% 357.688 0,61% 361.904 1,18 5,48%

Tabella 2: Andamento della popolazione 2001 - 2007 Fonte: ISTAT

Negli ultimi sette anni la popolazione dell’ATO Rifiuti Novarese è cresciuta complessivamente di 18.807 unità, pari ad un incremento del 5,48%; la crescita maggiore si registra tra il 2002 e il 2003 e tra il 2006 e il 2007, mentre nel periodo intermedio si assiste ad un sostanziale rallentamento. Se consideriamo i singoli Comuni, si osserva che il maggior incremento a livello numerico è registrato nel capoluogo e nei comuni dell’ovest ticino.

Comune 2001 2007 ∆∆∆ Trecate 16.881 19.277 2.396 Novara 100.939 102.862 1.923 Borgomanero 19.279 21.004 1.725 Galliate 13.468 14.822 1.354 Castelletto sopra Ticino 8.767 9.850 1.083 Cameri 9.665 10.655 990 Oleggio 12.185 13.045 860 Borgo Ticino 3.847 43579 732 Bellinzago Novarese 8.383 9.017 634 Romentino 4.229 4.840 611

Tabella 3: Comuni con il maggior incremento numerico di popolazione Fonte: ISTAT

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In percentuale però la prospettiva cambia, e le realtà che negli ultimi sei anni hanno visto crescere maggiormente la popolazione sono:

Comune 2001 2007 ∆∆∆ Agrate Conturbia 1.184 1.436 21,28% Comignago 947 1.146 21,01% Borgo Ticino 3.847 4.457 19,03% Colazza 415 493 18,80% Sozzago 859 1.019 18,63% Garbagna Novarese 960 1.129 17,60% Paruzzaro 1.586 1.862 17,40% Nebbiuno 1.568 1.840 17,35% Castellazzo Novarese 261 305 16,86% Casalbeltrame 834 971 16,43%

Tabella 4: Comuni con il maggior incremento percentuale di popolazione Fonte: ISTAT

Entrando maggiormente nel dettaglio ed esaminando l’origine di questo aumento di popolazione, osserviamo che, comunque, esso è dovuto ad un bilancio positivo del flussi migratorio sia interno che dall’estero, a fronte invece di un bilancio negativo relativamente alle nascite, in linea con la situazione media a livello nazionale.

3.3.2 Aree turistiche e flussi

La Provincia di Novara presenta al suo interno numerose attrattive per il turismo, sia dal punto di vista paesaggistico che da quello culturale. Il flusso di arrivi italiani e stranieri è pertanto di un certo rilievo, anche se ovviamente di gran lunga inferiore a quello di realtà a carattere prettamente turistico. La maggiore attrattiva è costituita sicuramente dai due laghi e dalle zone montane del Medio Novarese, oltre che ovviamente dalla città di Novara. Non si escludono poi flussi turistici di minore entità anche in altre zone del territorio, magari legati a manifestazioni periodiche o eccezionali. Ogni anno quindi la Provincia viene visitata da numerosi turisti italiani e stranieri; se consideriamo le statistiche predisposte dalla Regione Piemonte:

Anno Arrivi Presenze italiani stranieri totale italiani stranieri totale 2006 192.460 143.768 336.228 577.563 396.085 973.648 2007 216.648 156.864 373.512 612.295 441.128 1.053.423 Incremento 24.188 13.096 37.284 34.732 45.043 79.775 12,6% 9,1% 11,1% 6,0% 11,4% 8,2%

Arrivi Presenze T.M.P. (*) Anno italiani stranieri italiani stranieri italiani stranieri 2006 57% 43? 59% 41% 3,0 2,76 2007 58% 42% 58% 42% 2,8 2,81 (*) Tempo Medio di Permanenza (Presenze/Arrivi)

Tabelle 5 e 6: Flussi turistici in Provincia di Novara Fonte: Regione Piemonte

Come si vede nelle due tabelle, le presenze di turisti sul territorio sono abbastanza numerose, e in crescita; dal ridotto tempo medio di permanenza desumiamo inoltre che per lo più si tratta di vacanze brevi, un dato che è coerente con l’offerta turistica della zona (lago, città d’arte).

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Occorre fare un’ultima considerazione; mentre per la città di Novara, con i suoi oltre 102.000 abitanti, l’impatto delle presenze turistiche è abbastanza smorzato, per i piccoli Comuni di montagna o affacciati sulle sponde dei laghi la situazione è ben diversa. Qui nelle stagioni turistiche (estate per il lago, estate e inverno per la montagna), assistiamo ad un brusco incremento della popolazione presente, cosa che ha una notevole influenza sulla produzione dei rifiuti, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo: l’andamento della produzione, infatti, non potrà essere regolare né controllabile, in quanto influenzato dalle stagionalità e dalle presenze turistiche (le quali a loro volta possono essere condizionate dalla congiuntura economica, dall’andamento meteorologico, ecc.). Bisogna infine segnalare, sempre in merito all’irregolare andamento della produzione dei rifiuti, numerose presenze provenienti da altre province e regioni, a carattere giornaliero, dirette verso le strutture ludico-ricreative recentemente sorte nell’area dell’est sesia.

3.3.3 Tessuto produttivo

La Provincia di Novara è collocata in posizione strategica rispetto al sistema più complesso dello storico triangolo industriale e dell’area economica della Pianura Padana. Pur essendo collocata ai margini dell’area metropolitana milanese, ha saputo mantenere la propria identità territoriale contenendo i processi di urbanizzazione e industrializzazione diffusa e limitando l’eccessivo consumo del suolo. Il fatto che il territorio sia occupato per circa la metà dalla Pianura Padana ha fatto sì che il settore agricolo rivesta un ruolo ancora fondamentale nell’economia del territorio, al pari se non superiore a quello industriale; il settore terziario (servizi, commercio) riveste invece ancora un ruolo meno importante, anche se in crescente espansione. Nell’area della cosiddetta bassa novarese buona parte del territorio è ancora a matrice fortemente agricola, in particolar modo per le aree definite “agogna”, “est sesia” e “piana del basso novarese”, anche se si registra negli ultimi anni un progressivo abbandono delle strutture rurali. Le colture tipiche della pianura padana sono principalmente quelle a carattere estensivo (mais, riso, frumento, ecc.); la bassa novarese, insieme ad alcune zone delle province di Vercelli e Pavia, è infatti uno dei maggiori produttori di riso a livello nazionale. In queste zone l’attività industriale si concentra prevalentemente intorno al capoluogo ed ai centri più densamente popolati dell’ovest ticino; segnaliamo a tal proposito l’industria alimentare, rappresentata dagli stabilimenti Pavesi e Granarolo, editoriale - De Agostini, tessile nell’area dell’ovest ticino. Qui ricordiamo anche l’importante polo industriale, principalmente sviluppato intorno a S. Martino di Trecate e legato all’attività estrattiva e di raffinazione del petrolio, presente proprio nel sottosuolo di quest’area (Trecate – Galliate – Romentino). Salendo verso nord, sul confine tra basso e medio novarese, si incontra una vasta area a matrice prevalentemente vinicola, grazie alla favorevole conformazione del territorio; qui si va dall’attività agricola per la coltivazione, a quella della produzione sino alla commercializzazione. Ricordiamo in questo caso vini come il Fara e il Ghemme, ma la coltivazione dell’uva si estende sino alle zone di Boca e Maggiora ad est e Mezzomerico ad ovest. Nell’area settentrionale dell’ovest ticino hanno invece un forte sviluppo i settori legati all’indotto dell’hub Malpensa 2000, in particolar modo per quel che concerne le strutture ricettive ed i trasporti. Salendo ancora verso nord troviamo una fascia a forte connotazione industriale, dove ha ampia diffusione la produzione dei rubinetti ed il relativo indotto a monte e a valle del processo produttivo; il cosiddetto “distretto dei rubinetti” si sviluppa in particolare intorno all’aera di San Maurizio d’Opaglio. Nell’area intorno ai due laghi e sui rilievi ha un maggiore sviluppo anche l’industria del turismo legata appunto alle numerose attrattive che questa parte del territorio presenta.

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Il settore terziario è invece sviluppato prevalentemente nel capoluogo, dove troviamo la più alta concentrazione di uffici legati ai servizi; fa eccezione la sede piemontese di Coop, situata a Galliate. Abbiamo qui accennato alle principali attività presenti sul territorio dell’ATO Rifiuti Novarese; non bisogna però dimenticare che l’intera provincia è costellata di altre e varie attività, di dimensione piccolo-media. Nonostante questo, ad oggi, la situazione per il territorio non è delle più rosee dal punto di vista economico; se da un lato assistiamo ad un progressivo allontanamento dall’agricoltura, dall’altro abbiamo un’elevata mortalità di aziende e di strutture commerciali e di servizio; questo del resto in linea con la delicata congiuntura che al momento si sta vivendo a livello nazionale ed europeo.

3.3.4 Sistema viario e di comunicazione

Il territorio provinciale sta andando incontro ad un processo di trasformazione ed evoluzione dal punto di vista delle dinamiche insediative ed economiche e delle infrastrutture ad esse collegate; la presenza dell’aeroporto Malpensa 2000, le nuove linea ferroviarie ad alta capacità ed alta velocità in fase di realizzazione, l’entrata in funzione del CIM sono solo alcuni dei principali fattori di cambiamento. Nell’ambito della Provincia di Novara possiamo individuare due direttrici: nord-sud ed est-ovest. Lo schema di base della mobilità all’interno dell’ATO Rifiuti Novarese può essere così schematizzato. Viabilità stradale: - in direzione est-ovest si segnala l’autostrada A4 Torino–Milano–Venezia e l’importante trasversale SR11 (che percorre sostanzialmente lo stesso tracciato dell’autostrada, con l’alternarsi di tratti urbani ed extraurbani), a cui si affianca la diramazione da ovest verso nord est Novara – Galliate – Busto Arsizio; - in direzione nord–sud si segnala l’autostrada A26 Genova Voltri–Gravellona Toce, le direttrici verso il Lago Maggiore (SS32), verso il Lago d’Orta (SR229) e verso la Valsesia (SP299), oltre al sistema stradale dal capoluogo verso la pianura sud (A26 e SR211). Viabilità su rotaia: - in direzione est–ovest si segnala l’importante linea ferroviaria Torino– Milano–Venezia, a cui saranno affiancate le nuove linee ad alta velocità/capacità, e la linea Ferrovie Nord Milano, che raggiunge il capoluogo lombardo attraverso un percorso che tocca vari Comuni; - in direzione nord–sud si segnala la linea ferroviaria Novara–Arona, con prosecuzione verso il Sempione a nord ovest e verso il Gottardo a nord est, la linea ferroviaria Novara-Borgomanero- Domodossola-Sempione, la linea Novara-Valsesia a cui si affianca parzialmente in direzione nord ovest la linea Novara-Biella e, verso sud, la linea ferroviaria Novara-Mortara-Alessandria-Genova.

Figura 6 – Viabilità su strada intorno al capoluogo

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3.4 L’organizzazione delle raccolte sul territorio dell’ATO Rifiuti Novarese

3.4.1 L’organizzazione delle raccolte nel Basso Novarese

Quando nel 1996 il Consorzio di Bacino Basso Novarese (allora Consorzio Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani del Basso Novarese) ha iniziato la propria attività, il territorio si presentava dal punto di vista delle raccolte molto frammentato ed i risultati medi erano decisamente insoddisfacenti (raccolte differenziate intorno al 5%). Inizialmente pertanto si è cercato di creare un sistema uniforme per tutti i Comuni, in modo da migliorare la qualità del servizio ed ottenere economie di scala nei costi, creando una rete di raccolta efficiente e strutturata. Si è puntato innanzitutto all’eliminazione dei cassonetti stradali, in particolare per la frazione cartacea, spesso oggetto di atti vandalici e addirittura di incendi; altro obiettivo fondamentale era l’eliminazione dei contenitori stradali per la raccolta dell’indifferenziato: questi infatti, oltre ai noti problemi di pulizia ed igienicità, rappresentavano per i cittadini un disincentivo ad effettuare correttamente la raccolta differenziata, in quanto non controllabili. Nei primi anni quindi è stato costruito un sistema di raccolte porta a porta per queste due frazioni, con frequenza settimanale per la carta e bisettimanale per l’indifferenziato. Nel luglio 1998 si è dato avvio all’attivazione sperimentale sul Comune di Cameri della raccolta porta a porta della frazione organica, con frequenza bisettimanale; visti i positivi risultati, è stato predisposto un cronoprogramma per la diffusione di questa forma di raccolta, programma che il Consorzio e le Amministrazioni aderenti hanno rispettato con puntualità, e prima della fine del 2000 la frazione organica veniva separata e raccolta porta a porta sui 36 Comuni in cui i servizi erano direttamente gestiti dal Consorzio. Man mano che per un Comune iniziava questa raccolta, la frequenza di ritiro dei sacchi dell’indifferenziato veniva portata a settimanale, sia per incentivare ulteriormente la raccolta differenziata, sia perché il rifiuto non conteneva comunque più frazioni putrescibili. Contemporaneamente, in un’ottica di qualità del servizio, miglioramento del decoro cittadino ed incentivazione all’utenza, è stata gradualmente proposto ed attivato un sistema porta a porta anche per le restanti frazioni: vetro, alluminio, banda stagnata (raccolti congiuntamente) e plastica. Un percorso diverso è stato invece seguito dal capoluogo, per il quale le raccolte non rientrano all’interno dell’appalto consortile, ma sono gestite dalla società ASSA S.p.A., interamente partecipata dal Comune di Novara, a seguito di un affidamento in house; tale percorso sarà approfondito nelle pagine seguenti.

3.4.1.1 Organizzazione delle raccolte

Attualmente quindi sul territorio del Basso Novarese il servizio di raccolta rifiuti solidi urbani e raccolte differenziate viene effettuato con sistema porta a porta, cui si associa la dislocazione di contenitori stradali, attualmente ormai molto contenuta.

Secco Dopo l’attivazione della raccolta della frazione organica il rifiuto residuale viene raccolto con sistema porta a porta e frequenza settimanale; si è ridotta la frequenza al fine di incentivare ulteriormente la differenziazione. Il rifiuto secco è posto in sacchi in polietilene, preferibilmente trasparenti. Contestualmente all’attivazione della raccolta dell’umido si è provveduto ad eliminare dal territorio i pochi cassonetti rimasti, salvo casi specifici e particolari. Per utenze particolarmente problematiche (asili, case di riposo, ecc.) si prevede comunque un aumento dei passaggi di raccolta, adatto alle specifiche esigenze; è inoltre stato istituito un servizio ad hoc per la raccolta di pannolini, per utenze che ne fanno specifica richiesta, a cui viene

21 A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 BORGOMANERO (NO) consegnato un contenitore chiuso, sempre con frequenza di svuotamento settimanale coincidente con la raccolta della frazione secca.

Frazione organica Per la raccolta della frazione organica le famiglie sono state dotate di contenitori da interno della capienza di circa 7 litri, con apposito coperchio, e di sacchetti in mater - bi, che vengono periodicamente forniti ai Comuni tramite gare di acquisto espletate a livello consortile. Inoltre sono stati consegnati contenitori da esterno da esporre nei giorni di raccolta, di due diversi formati: 30 litri, per abitazioni unifamiliari o aggregazioni abitative sino a 10 persone, 120 litri, carrellato - per aggregazioni abitative superiori alle 10 persone. Tutti i contenitori sono dotati di coperchio. L’uso dei sacchetti in mater - bi è essenziale per la compatibilità con il processo di trattamento, che non ammette la presenza di sacchetti in plastica. La frequenza di svuotamento bisettimanale garantisce l’igienicità del servizio.

Carta, cartone e tetrapak I materiali cartacei vengono raccolti congiuntamente tramite sistema porta a porta, con frequenza settimanale; si è optato per il passaggio settimanale, con una frequenza quindi molto elevata, per far sì che l’utente non fosse costretto a tenere in casa grossi quantitativi di materiale. Per il conferimento si richiede che la carta non sia mescolata ad altri materiali, in particolare sacchetti di plastica, ma legata o posta in sacchetti di carta o scatole di cartone. Negli ultimi anni il Consorzio di Bacino Basso Novarese ha sostenuto, insieme a Comieco, la raccolta differenziata dei cartoni per bevande (tetrapak), associata ai materiali cartacei; questo ha dato nuovo impulso alla raccolta, migliorandone ulteriormente i risultati. Alcuni Comuni consorziati hanno optato per l’uso di contenitori in cartonplast della capienza di 60 litri circa, per agevolare le famiglie nella raccolta.

Plastica La raccolta interessa tutti gli imballaggi primari: bottiglie e flaconi, vasetti di gelato e yogurt, vaschette e contenitori in plastica per alimenti, plastiche in film, borse e sacchetti, reti per alimenti, polistirolo ecc. La raccolta avviene sul territorio attraverso due diverse modalità.

1. Contenitori stradali Attualmente sul Comune di Vinzaglio, che vede una situazione territoriale particolare dal punto di vista della frammentazione e del carattere rurale degli abitati, sono collocati cassonetti di colore giallo, della capacità di circa 2 metri cubi; la frequenza di svuotamento è settimanale

2. Porta a porta In tutti gli altri Comuni le plastiche vengono raccolte con sistema porta a porta e frequenza settimanale; il materiale viene inserito dagli utenti in appositi sacchi in LDPE di colore giallo della capienza di circa 100 litri.

Vetro, alluminio e banda stagnata I materiali vengono raccolti congiuntamente con due modalità.

1. Contenitori stradali Attualmente sul Comune di Vinzaglio, per le motivazioni sopra addotte, sono collocate campane di colore verde, della capacità di 2 - 3 metri cubi; la frequenza di svuotamento può essere settimanale o bisettimanale.

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2. Porta a porta In tutti gli altri Comuni, vetro, alluminio e banda stagnata vengono raccolti con sistema porta a porta e frequenza settimanale; il materiale viene collocato in appositi contenitori di colore azzurro, della capienza di circa 25 litri - contenitori familiari - o in contenitori di aggregazione da 120 o 240 litri, a seconda delle esigenze delle varie aggregazioni abitative.

Pile esauste Attualmente questi materiali vengono raccolti in piccoli contenitori che possono essere da esterno o da interno; nel primo caso sono collocati in zone concordate con i singoli Comuni, mentre i contenitori da interno sono collocati presso esercenti che vendono i medesimi articoli, presso i Municipi o altri luoghi ad alta frequentazione. Entrambe le tipologie di contenitori vengono svuotati una volta pieni, su richiesta del singolo Comune.

Farmaci scaduti Questi materiali vengono raccolti in piccoli contenitori collocati in prossimità degli ingressi delle farmacie poste sul territorio, nei Municipi o negli ambulatori medici. Anche in questo caso lo svuotamento avviene su richiesta.

Toner e cartucce di stampa Il servizio viene effettuato in collaborazione con una Cooperativa Sociale che si occupa della collocazione e svuotamento dei contenitori e dell’avvio a recupero dei materiali raccolti. Per i Comuni aderenti, vengono collocati contenitori da interno direttamente presso le aziende interessate al servizio; lo svuotamento avviene su richiesta da parte dell’azienda stessa.

Materiali elettronici (RAEE) Il servizio è stato avviato a livello sperimentale su alcuni centri di conferimento attrezzati nel 2002, con risultati molto soddisfacenti. La raccolta ora è consolidata; a seguito dei recenti sviluppi della normativa a livello comunitario e nazionale e della costituzzione del Consorzio RAEE, il servizio è stato esteso a tutti i centri di conferimento dotati dei requisiti minimali previsti.

Rifiuti agricoli E’ attiva sul territorio la raccolta domiciliare di oli esausti, filtri, batterie, contenitori bonificati per fitofarmaci, teli di pacciamatura ed altre plastiche di provenienza agricola; il servizio viene fornito su prenotazione effettuata direttamente dalle aziende.

Centri di conferimento comunali La presenza sul territorio di centri di conferimento, ovvero di aree attrezzate per la raccolta di particolari tipologie di materiali, ad uso della popolazione residente nello stesso Comune, è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata. Qui trovano infatti collocazione tutti quei materiali che, per dimensioni, pericolosità o particolari caratteristiche, non possono rientrare nel normale circuito delle raccolte porta a porta. E’ infatti indispensabile creare concrete opportunità per la cittadinanza di differenziare i propri rifiuti, anche quelli che creano maggiori problematiche per il conferimento. Il Consorzio di Bacino Basso Novarese, attraverso il supporto alle Amministrazioni consorziate nella progettazione e realizzazione dei centri e nell’ottenimento di finanziamenti dagli enti competenti, si è proposto di creare sul territorio una rete di centri di conferimento, con dimensioni e dotazioni adeguate e coerenti con le caratteristiche del Comune servito, fino a coprire l’intero fabbisogno della popolazione; lo scopo ultimo è pertanto quello di dotare ciascun Comune di un centro di conferimento indipendente, commisurato alle esigenze della cittadinanza.

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Ad oggi sul territorio del Basso Novarese sono presenti numerose strutture al servizio della popolazione, le cui caratteristiche sono conformi alla vigente normativa regionale (D.G.R. 93- 11429 del 23/12/2003) ed altre sono in fase di realizzazione o progettazione; su quasi tutti i Comuni sono disponibili strutture minimali per il conferimento almeno dei rifiuti di grosse dimensioni senza caratteristiche di pericolosità.

3.4.1.2 La raccolta differenziata nel Comune di Novara

Una parola a parte deve essere spesa per quel che concerne il Comune capoluogo, una realtà che si è sempre distinta molto dagli altri Comuni consorziati; gli oltre 100.000 abitanti, la struttura abitativa prevalentemente verticale e caratterizzata da grosse aggregazioni, la presenza di numerose aree di edilizia popolare, rappresentavano un ostacolo all’avvio di una forma di raccolta porta a porta. Pertanto l’Amministrazione del Comune di Novara preferiva attendere e studiare un piano d’azione adeguato, con le tempistiche necessarie. A livello sperimentale era stata comunque attivata la raccolta differenziata della frazione organica su alcune utenze di ristorazione del centro cittadino, con un servizio di svuotamento ad hoc. In base al Piano Comunale per la Gestione dei Rifiuti e al Progetto Territoriale di Raccolta Differenziata Porta a Porta, è stato in seguito stabilito un cronoprogramma preciso per la diffusione delle raccolte sui vari quartieri cittadini. Il progetto ha visto l’avvio, a livello sperimentale, nel mese di maggio 2004 ed è terminato, dopo 27 mesi, nel luglio 2006. Il sistema porta a porta riguardava: frazione organica, vetro, alluminio e banda stagnata (raccolti congiuntamente), plastica e carta. I risultati ottenuti con l’attuazione del progetto sono stati importanti. Dal punto di vista delle percentuali di raccolta differenziata, la risposta della popolazione novarese è stata positiva oltre ogni più rosea aspettativa, portando la città a livelli di eccellenza in ambito nazionale: già alla fine del 2006 veniva superato il 68% (nel 2003 la raccolta differenziata a stento raggiungeva il 30%).

3.4.1.3 Quantitativi raccolti e risultati ottenuti

La capillarità delle raccolte, la qualità del servizio, le campagne informative, insieme alla sensibilità e all’attenzione delle Amministrazioni e dei cittadini, hanno fatto sì che i risultati ottenuti fossero soddisfacenti e rilevanti in ambito sia regionale che nazionale. Vediamo in dettaglio la produzione dei rifiuti differenziati e indifferenziati sul territorio del Basso Novarese (dati anno 2007).

PT RT RU RD ALTRI % RD COMUNE Produzione Rifiuti Totali Rifiuti Urbani Raccolte Altri rifiuti avviati a [RD/RT] Totale (t/a) (t/a) Indifferenziati Differenziate smaltimento e/o recupero [RT+ALTRI] [RU+RD] (t/a) (t/a) (t/a) Barengo 264,755 264,605 117,045 147,560 0,150 55,8 Bellinzago Novarese 4.014,655 3.993,715 1.680,735 2.312,980 20,940 57,9 Biandrate 933,659 930,634 417,720 512,914 3,025 55,1 Borgolavezzaro 903,115 891,820 334,168 557,652 11,295 62,5 Briona 496,665 489,585 232,413 257,172 7,080 52,5 Caltignaga 1.645,340 1.628,230 573,038 1.055,193 17,110 64,8 Cameri 5.762,785 5.759,030 2.482,362 3.276,668 3,755 56,9 Casalbeltrame 429,466 426,046 205,480 220,566 3,420 51,8

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Casaleggio Novara 457,025 453,985 144,624 309,361 3,040 68,1 Casalino 983,145 979,835 370,961 608,874 3,310 62,1 Casalvolone 364,440 362,900 134,991 227,909 1,540 62,8 Castellazzo Novarese 175,575 173,305 52,369 120,936 2,270 69,8 Cerano 2.728,985 2.715,505 1.259,321 1.456,184 13,480 53,6 Galliate 6.845,936 6.792,835 2.770,459 4.022,376 53,101 59,2 Garbagna Novarese 532,025 530,075 188,795 341,280 1,950 64,4 Granozzo con Monticello 511,530 505,945 243,960 261,985 5,585 51,8 Landiona 572,490 567,210 224,203 343,007 5,280 60,5 Mandello Vitta 103,880 103,280 33,529 69,751 0,600 67,5 Marano Ticino 832,352 827,754 290,620 537,134 4,598 64,9 Mezzomerico 436,156 433,966 149,010 284,956 2,190 65,7 Momo 1.068,580 1.066,650 387,040 679,610 1,930 63,7 Nibbiola 318,950 317,310 135,769 181,541 1,640 57,2 Novara 46.956,240 46.882,240 14.554,668 32.327,572 74,000 69,0 Oleggio 5.859,964 5.796,720 2.395,858 3.400,862 63,244 58,7 Recetto 344,542 338,712 127,664 211,049 5,83 62,3 Romentino 2.388,201 2.365,255 986,905 1.378,350 22,946 58,3 San Nazzaro Sesia 361,276 359,014 126,362 232,652 2,262 64,8 San Pietro Mosezzo 1.310,700 1.309,780 578,192 731,588 0,920 55,9 Sillavengo 276,600 275,437 83,044 192,393 1,163 69,8 Sozzago 457,345 455,895 149,034 306,861 1,450 67,3 Terdobbiate 219,700 218,445 90,200 128,245 1,255 58,7 Tornaco 410,375 408,695 150,691 258,004 1,680 63,1 Trecate 8.815,099 8.757,590 3.394,832 5.362,758 57,509 61,2 Vaprio d’Agogna 507,288 505,078 177,248 327,830 2,210 64,9 Vespolate 970,666 963,536 310,327 653,209 7,130 67,8 Vicolungo 731,576 729,026 314,397 414,629 2,550 56,9 Vinzaglio 200,445 200,105 104,305 95,800 0,340 47,9 Totale Consorzio 100.191,526 99.779,748 35.972,340 63.807,408 411,778 63,9

Tabella 7: Produzione dei rifiuti – Consorzio di Bacino Basso Novarese Fonte: Regione Piemonte – Indagine sui Rifiuti Prodotti nel 2007

Per fornire un quadro completo della situazione territoriale, consideriamo anche le raccolte a livello pro capite giornaliero.

PR PT RT RU COMUNE Residenti pro capite pro capite pro capite (kg/ab*g) (kg/ab*g) (kg/ab*g) Barengo 905 0,801 0,801 0,354 Bellinzago Novarese 9.017 1,220 1,213 0,511 Biandrate 1.099 2,328 2,320 1,041 Borgolavezzaro 1.964 1,260 1,244 0,466 Briona 1.203 1,131 1,115 0,529

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Caltignaga 2.474 1,822 1,803 0,635 Cameri 10.657 1,482 1,481 0,638 Casalbeltrame 971 1,212 1,202 0,580 Casaleggio Novara 900 1,391 1,382 0,440 Casalino 1.564 1,722 1,716 0,650 Casalvolone 891 1,121 1,116 0,415 Castellazzo Novarese 305 1,577 1,557 0,470 Cerano 6.815 1,097 1,092 0,506 Galliate 14.822 1,265 1,256 0,512 Garbagna Novarese 1.129 1,291 1,286 0,458 Granozzo con Monticello 1.362 1,029 1,018 0,491 Landiona 603 2,601 2,577 1,019 Mandello Vitta 261 1,090 1,084 0,352 Marano Ticino 1.573 1,450 1,442 0,506 Mezzomerico 1.079 1,107 1,102 0,378 Momo 2.643 1,108 1,106 0,401 Nibbiola 761 1,148 1,142 0,489 Novara 102.862 1,251 1,249 0,388 Oleggio 13.045 1,231 1,217 0,503 Recetto 920 1,026 1,009 0,380 Romentino 4.840 1,352 1,339 0,559 San Nazzaro Sesia 703 1,408 1,399 0,492 San Pietro Mosezzo 1.879 1,911 1,910 0,843 Sillavengo 574 1,320 1,315 0,396 Sozzago 1.019 1,230 1,226 0,401 Terdobbiate 493 1,221 1,214 0,501 Tornaco 880 1,278 1,272 0,469 Trecate 19.277 1,253 1,245 0,482 Vaprio d’Agogna 1.023 1,359 1,353 0,475 Vespolate 2.042 1,302 1,293 0,416 Vicolungo 869 2,306 2,298 0,991 Vinzaglio 621 0,884 0,883 0,460 Totale Consorzio 214.045 1,282 1,277 0,460

Tabella 8: Produzione pro capite dei rifiuti – Consorzio di Bacino Basso Novarese Fonte: Regione Piemonte – Indagine sui Rifiuti Prodotti nel 2007

Vediamo infine il dettaglio quantitativo delle principali frazioni raccolte in modo differenziato.

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Organico Vegetale Cartacei Multi Metalli e Plastica Legno Tessili RAEE e COMUNE (t/a) (t/a) (t/a) materiale contenitori (t/a) (t/a) (t/a) ingombranti (t/a) metallici a recupero (t/a) (t/a) Barengo 33,530 7,000 41,510 42,467 0,000 22,170 0,000 0,000 0,543 Bellinzago Novarese 564,440 529,860 397,280 408,098 98,852 161,380 135,020 0,000 18,050 Biandrate 72,840 48,650 216,519 48,131 34,800 21,800 63,900 0,000 6,274 Borgolavezzaro 117,470 136,680 92,540 90,976 34,170 42,160 39,060 0,000 4,596 Briona 77,420 40,660 46,555 51,890 16,540 20,930 0,0000 0,0000 3,177 Caltignaga 183,670 122,260 459,680 99,086 3,740 61,270 118,080 0,000 7,407 Cameri 669,490 704,530 734,400 525,274 41,140 256,010 321,530 0,000 24,294 Casalbeltrame 57,890 49,420 49,980 43,010 1,050 18,400 0,000 0,000 0,816 Casaleggio Novara 60,025 115,740 50,110 44,174 3,250 18,020 17,160 0,000 1,000 Casalino 100,970 81,800 168,690 73,177 32,570 34,130 109,740 0,000 7,797 Casalvolone 49,100 30,740 52,480 32,893 19,300 16,480 22,620 0,000 4,296 Castellazzo Novarese 13,860 71,260 11,240 18,459 0,000 5,820 0,000 0,000 0,297 Cerano 355,190 176,360 361,195 286,325 56,040 132,320 77,900 0,000 10,854 Galliate 951,170 546,780 865,375 770,025 174,060 290,790 382,980 0,000 41,196 Garbagna Novarese 72,580 80,660 70,175 48,471 17,870 29,720 20,580 0,000 1,224 Granozzo c. Monticello 61,370 27,540 54,070 65,766 2,100 29,300 20,540 0,000 1,299 Landiona 24,750 14,780 226,410 29,313 2,310 39,050 5,740 0,000 1,000 Mandello Vitta 18,820 4,120 22,280 14,841 4,160 5,440 0,000 0,000 0,090 Marano Ticino 90,490 122,500 109,200 67,008 24,490 46,130 74,740 0,000 2,576 Mezzomerico 58,400 64,220 49,240 47,443 20,730 22,180 20,940 0,000 1,804 Momo 157,240 121,240 134,760 125,334 32,730 57,030 42,560 2,050 6,666 Nibbiola 52,040 42,920 23,330 34,503 11,340 16,730 0,000 0,000 0,678 Novara 9.862,160 4.036,080 9.223,000 4.692,802 285,000 3.093,000 981,060 0,000 154,470 Oleggio 805,530 463,860 828,990 658,436 140,630 256,990 212,580 0,000 33,846 Recetto 58,900 37,310 44,891 37,588 13,120 19,240 0,000 0,000 0,000 Romentino 292,540 256,220 279,785 223,507 60,360 104,280 149,250 0,000 12,408 San Nazzaro Sesia 48,420 51,560 39,290 43,922 16,220 16,170 14,580 0,000 2,490 San Pietro Mosezzo 110,150 201,840 262,690 95,370 0,000 58,160 1,000 0,000 2,358 Sillavengo 49,245 30,940 37,245 39,464 7,550 16,820 9,180 0,000 1,948 Sozzago 68,120 88,520 36,130 50,964 24,440 19,430 17,940 0,000 1,317 Terdobbiate 26,230 38,440 19,700 31,312 2,520 9,560 0,000 0,000 0,483 Tornaco 52,240 61,400 52,770 49,829 13,870 18,160 8,700 0,000 1,035 Trecate 1.392,760 998,160 958,750 859,614 224,040 363,080 516,560 0,000 49,794 Vaprio d’Agogna 79,040 53,460 81,123 48,810 17,550 29,430 17,100 0,000 1,317 Vespolate 135,680 115,080 132,170 96,573 42,800 53,850 73,620 0,000 3,436 Vicolungo 83,960 35,680 189,130 42,505 11,090 34,500 15,000 0,000 2,764 Vinzaglio 13,860 11,360 18,975 31,215 3,150 16,370 0,000 0,000 0,870 Totale Consorzio 16.921,590 9.619,970 16.441,658 9.968,574 1.493,582 5.456,300 3.489,680 2,050 414,005

Tabella 9: Dettaglio raccolte – Consorzio di Bacino Basso Novarese Fonte: Regione Piemonte – Indagine sui Rifiuti Prodotti nel 2007

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Ciò che maggiormente rileva ai fini del presente lavoro, è che il rifiuto indifferenziato prodotto annualmente nel territorio del Basso Novarese è pari a 0,460 kg/ab*g, che equivale ad una produzione annua di 35.972,340 ton. Si tratta di un quantitativo molto limitato, soprattutto se consideriamo la produzione pro capite, ottenuto grazie all’efficiente organizzazione delle raccolte ed agli ottimi risultati conseguiti in termini di raccolta differenziata, che hanno portato i Comuni del Basso Novarese ad un livello di differenziazione annuo prossimo al 64% ed hanno gradualmente ma progressivamente contribuito a ridurre il fabbisogno di smaltimento per il territorio.

3.4.2 L’organizzazione delle raccolte nel Medio Novarese

Le modalità di raccolta differenziata sono improntate prevalentemente sul sistema porta a porta, utilizzando modalità e frequenze differenti secondo la morfologia e delle necessità di ogni singolo Comune.

3.4.2.1 Organizzazione delle raccolte

Secco La raccolta del secco non recuperabile avviene in tutti i Comuni con modalità porta a porta per mezzo di sacchi di colore grigio/nero, con frequenza settimanale. Per alcune realtà è stata prevista nel periodo estivo l’intensificazione delle frequenze (bi o trisettimanali). In sei Comuni in cui le raccolte sono gestite dal Consorzio di Bacino Medio Novarese è stato introdotto un sistema di raccolta attraverso sacchi prepagati, con il fine di quantificare la produzione di rifiuti di ogni utenza.

Frazione organica La raccolta differenziata della frazione organica avviene in tutti i Comuni con modalità domiciliare attraverso l’utilizzo di adeguate pattumiere di diverse dimensioni in base al numero di utenze residenti. Le utenze non domestiche selezionate sono invece dotate di appositi contenitori carrellati. La frequenza di raccolta è bisettimanale; in alcuni Comuni nel periodo estivo la frequenza sale a tre volte a settimana.

Carta e cartone La raccolta di carta e cartone avviene con modalità porta a porta; la carta viene conferita legata in pacchi, oppure in scatole di cartone, altrimenti in sacchi a rendere. In alcuni Comuni, nel caso di più utenze per numero civico, per la carta vengono utilizzati contenitori carrellati. La frequenza di raccolta è settimanale. In alcuni Comuni sono state introdotte raccolte aggiuntive per le utenze che producono grandi quantità di imballaggi, con frequenze di raccolta apposite; tali utenze devono esporre solo cartoni piegati e legati.

Plastica La raccolta degli imballaggi in plastica avviene con modalità domiciliare tramite l’utilizzo di sacchi a perdere oppure attraverso appositi contenitori carrellati. La frequenza è settimanale o quindicinale.

Vetro La raccolta degli imballaggi in vetro avviene in tutti i Comuni con modalità domiciliare tramite l’utilizzo di apposite pattumiere o contenitori carrellati; in alcuni Comuni il vetro viene conferito tramite contenitori di proprietà (es. cassette). La frequenza di raccolta è settimanale o quindicinale.

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Alluminio e banda stagnata La raccolta degli imballaggi in alluminio e banda stagnata avviene in tutti i Comuni con modalità domiciliare tramite l’utilizzo di apposite pattumiere o contenitori carrellati. In alcuni Comuni possono essere conferiti tramite contenitori di proprietà (es. cassette). La frequenza di raccolta è settimanale o quindicinale.

Scarti vegetali La raccolta degli scarti vegetali avviene in tutti i Comuni su prenotazione del servizio da parte degli utenti, oppure con il conferimento direttamente da parte dell’utente nelle aree ecologiche. In alcuni Comuni la raccolta avviene con modalità domiciliare con sacchi a rendere, con frequenza settimanale.

Stracci e indumenti usati La raccolta degli indumenti usati avviene in alcuni Comuni con modalità porta a porta, con l’utilizzo di sacchi a perdere con frequenza settimanale. Sui territori comunali sono inoltre presenti appositi contenitori per tale tipologia di raccolta differenziata.

Ingombranti I rifiuti denominati ingombranti vengono raccolto mediante prenotazione del servizio da parte dell’utente, oppure conferiti direttamente dallo sstesso utente nelle aree ecologiche.

Materiali elettronici (RAEE) I RAEE sono conferiti direttamente dall’utente nelle areee ecologiche; in alcuni Comuni è disponibile un servizio di raccolta su prenotazione da parte dell’utente.

Rifiuti pericolosi I rifiuti pericolosi, tra cui pile e farmaci, vengono conferiti direttamente dall’utente nelle aree ecologiche, oppure possono essere conferiti in appositi contenitori posti sul territorio.

Centri di conferimento comunali Come si evince nei paragrafi precedenti, anche sul territorio del Medio Novarese è presente una fitta rete di centri di conferimento, o aree ecologiche, a disposizione dei cittadini. Questi rappresentano un importante supporto alle raccolte differenziate in quanto possono ricevere tutti quei conferimenti che per dimensioni o altre caratteristiche non possono essere raccolti con modalità domiciliare o contenitori stradali.

3.4.2.2 Quantitativi raccolti e risultati ottenuti

Vediamo in dettaglio la produzione dei rifiuti differenziati e indifferenziati sul territorio del Medio Novarese (dati anno 2007).

PT RT RU RD ALTRI % RD COMUNE Produzione Rifiuti Totali Rifiuti Urbani Raccolte Altri rifiuti avviati a [RD/RT] Totale (t/a) (t/a) Indifferenziati Differenziate smaltimento e/o recupero [RT+ALTRI] [RU+RD] (t/a) (t/a) (t/a) Agrate Conturbia 631,451 631,081 297,530 333,551 0,370 52,9 Ameno 378,790 377,227 180,481 196,746 1,563 52,2 Armeno 778,722 776,240 208,516 567,724 2,482 73,1 Arona 7.485,380 7.471,565 3.120,156 4.351,409 13,815 58,2

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Boca 534,350 532,652 274,108 258,544 1,698 48,5 Bogogno 464,515 464,240 215,622 248,618 0,275 53,6 Bolzano Novarese 457,440 456,595 172,711 283,884 0,845 62,2 Borgo Ticino 2.057,108 2.043,143 828,946 1.214,197 13,965 59,4 Borgomanero 11.087,650 11.068,620 4.846,556 6.222,064 19,030 56,2 Briga Novarese 1.291,517 1.289,547 508,586 780,961 1,970 60,6 Carpignano Sesia 1.297,550 1.291,527 658,616 632,911 6,023 49,0 Castelletto sopra Ticino 6.210,690 6.188,850 2.795,656 3.393,194 21,840 54,8 Cavaglietto 145,058 144,688 70,418 74,270 0,370 51,3 Cavaglio d’Agogna 536,133 533,708 249,582 284,126 2,425 53,2 Cavallirio 554,499 550,854 284,174 266,680 3,645 48,4 Colazza 246,775 246,340 63,860 182,480 0,435 74,1 Comignago 452,268 451,523 175,635 275,888 0,745 61,1 Cressa 708,235 706,855 320,758 386,097 1,380 54,6 Cureggio 1.062,310 1.061,395 428,086 633,309 0,915 59,7 Divignano 535,085 533,790 255,972 277,818 1,295 52,0 Dormelletto 2.373,140 2.368,565 967,336 1.401,229 4,575 59,2 Fara Novarese 1.031,470 1.029,879 453,206 576,673 1,591 56,0 Fontaneto d’Agogna 1.150,640 1.147,830 490,708 657,122 2,810 57,2 Gargallo 887,350 885,728 253,533 632,195 1,622 71,4 Gattico 1.271,685 1.270,935 575,606 695,329 0,750 54,7 Ghemme 1.812,622 1.810,781 809,538 1.001,243 1,841 55,3 Gozzano 3.202,441 3.194,665 1.077,695 2.116,970 7,776 66,3 Grignasco 2.198,531 2.183,186 720,502 1.462,684 15,345 67,0 Invorio 1.620,813 1.619,614 739,852 879,762 1,199 54,3 Lesa 1.238,915 1.237,259 383,887 853,372 1,656 69,0 Maggiora 786,044 784,497 356,926 427,571 1,547 54,5 Massino Visconti 617,523 616,979 255,904 361,075 0,544 58,5 Meina 1.053,392 1.052,080 385,511 666,569 1,312 63,4 Miasino 341,288 340,475 156,118 184,357 0,813 54,1 Nebbiuno 854,650 853,750 365,904 487,846 0,900 57,1 Oleggio Castello 849,070 847,060 312,623 534,437 2,010 63,1 Orta San Giulio 982,193 977,530 375,858 601,672 4,663 61,6 Paruzzaro 1.185,275 1.183,880 560,048 623,832 1,395 52,7 Pella 711,800 709,145 274,454 434,691 2,655 61,3 Pettenasco 732,439 730,811 287,444 443,367 1,628 60,7 Pisano 277,150 276,847 72,273 204,574 0,303 73,9 Pogno 675,783 675,080 282,527 392,553 0,703 58,1 Pombia 1.136,141 1.132,306 456,001 676,305 3,835 59,7 Prato Sesia 818,677 817,449 373,168 444,281 1,228 54,3 Romagnano Sesia 2.032,912 2.028,241 1.056,592 971,649 4,671 47,9 San Maurizio d’Opaglio 1.779,255 1.772,230 402,964 1.369,266 7,025 77,3 Sizzano 651,303 647,377 282,712 364,665 3,926 56,3

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Soriso 418,238 417,339 165,198 252,141 0,899 60,4 Suno 1.227,894 1.223,929 462,234 761,695 3,965 62,2 Varallo Pombia 3.145,470 3.131,200 1.009,441 2.121,759 14,270 67,8 Veruno 983,515 981,075 362,958 618,117 2,440 63,0 Totale Consorzio 74.963,145 74.768,162 30.684,690 44.083,472 194,983 59,0

Tabella 10: Produzione dei rifiuti – Consorzio di Bacino Medio Novarese Fonte: Regione Piemonte – Indagine sui Rifiuti Prodotti nel 2007

Per fornire un quadro completo della situazione territoriale, consideriamo anche le raccolte a livello pro capite giornaliero.

PR PT RT RU COMUNE Residenti pro capite pro capite pro capite (kg/ab*g) (kg/ab*g) (kg/ab*g) Agrate Conturbia 1.436 1,205 1,204 0,568 Ameno 886 1,171 1,166 0,558 Armeno 2.248 0,949 0,946 0,254 Arona 14.374 1,427 1,424 0,595 Boca 1.221 1,199 1,195 0,615 Bogogno 1.259 1,011 1,010 0,469 Bolzano Novarese 1.124 1,115 1,113 0,421 Borgo Ticino 4.579 1,231 1,222 0,496 Borgomanero 21.004 1,446 1,444 0,632 Briga Novarese 2.956 1,197 1,195 0,471 Carpignano Sesia 2.540 1,400 1,393 0,710 Castelletto sopra Ticino 9.850 1,727 1,721 0,778 Cavaglietto 406 0,979 0,976 0,475 Cavaglio d’Agogna 1.322 1,111 1,106 0,517 Cavallirio 1.268 1,198 1,190 0,614 Colazza 493 1,371 1,369 0,355 Comignago 1.146 1,081 1,079 0,420 Cressa 1.511 1,284 1,282 0,582 Cureggio 2.432 1,197 1,196 0,482 Divignano 1.420 1,032 1,030 0,494 Dormelletto 2.644 2,459 2,454 1,002 Fara Novarese 2.059 1,372 1,370 0,603 Fontaneto d’Agogna 2.706 1,165 1,162 0,497 Gargallo 1.792 1,357 1,354 0,388 Gattico 3.340 1,043 1,043 0,472 Ghemme 3.677 1,351 1,349 0,603 Gozzano 5.802 1,512 1,509 0,509 Grignasco 4.857 1,240 1,231 0,406 Invorio 4.229 1,050 1,049 0,479 Lesa 2.376 1,429 1,427 0,443

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Maggiora 1.768 1,218 1,216 0,553 Massino Visconti 1.133 1,493 1,492 0,619 Meina 2.494 1,157 1,156 0,423 Miasino 929 1,006 1,004 0,460 Nebbiuno 1.840 1,273 1,271 0,545 Oleggio Castello 1.943 1,197 1,194 0,441 Orta San Giulio 1.173 2,294 2,283 0,878 Paruzzaro 1.862 1,744 1,742 0,824 Pella 1.115 1,749 1,742 0,674 Pettenasco 1.337 1,501 1,498 0,589 Pisano 794 0,956 0,955 0,249 Pogno 1.558 1,188 1,187 0,497 Pombia 2.001 1,556 1,550 0,624 Prato Sesia 1.999 1,122 1,120 0,511 Romagnano Sesia 4.063 1,371 1,368 0,712 San Maurizio d’Opaglio 3.152 1,547 1,540 0,350 Sizzano 1.497 1,192 1,185 0,517 Soriso 758 1,512 1,508 0,597 Suno 2.823 1,192 1,188 0,449 Varallo Pombia 4.844 1,779 1,771 0,571 Veruno 1.819 1,481 1,478 0,547 Totale Consorzio 147.859 1,389 1,385 0,569

Tabella 11: Produzione pro capite dei rifiuti – Consorzio di Bacino Medio Novarese Fonte: Regione Piemonte – Indagine sui Rifiuti Prodotti nel 2007

Vediamo infine il dettaglio quantitativo delle principali frazioni raccolte in modo differenziato.

Organico Vegetale Cartacei Vetro Metalli e Plastica Legno Tessili RAEE e COMUNE (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) contenitori (t/a) (t/a) (t/a) ingombranti metallici a recupero (t/a) (t/a) Agrate Conturbia 70,120 93,100 60,640 72,781 10,720 25,230 0,000 0,540 0,420 Ameno 54,120 0,000 57,460 38,090 13,060 23,580 7,645 1,410 1,381 Armeno 143,040 74,220 140,740 114,190 25,170 57,600 6,720 2,810 3,234 Arona 1.105,670 701,380 1.049,310 804,000 184,940 276,230 184,120 33,420 12,339 Boca 68,850 33,460 50,090 54,712 17,420 25,830 4,360 2,340 1,482 Bogogno 64,090 31,790 64,950 52,200 8,490 26,060 0,000 0,000 1,038 Bolzano Novarese 63,520 60,340 49,930 32,684 32,620 19,820 23,440 0,000 1,530 Borgo Ticino 245,735 130,170 289,953 192,830 110,645 107,605 122,760 8,760 5,739 Borgomanero 1.272,600 716,590 1.775,660 870,120 388,320 521,500 576,200 41,905 59,169 Briga Novarese 148,190 131,430 138,640 171,471 36,530 81,230 63,500 4,930 5,040 Carpignano Sesia 122,160 106,590 145,170 85,432 39,510 53,400 66,040 11,120 3,489 Castelletto s. Ticino 786,485 629,250 590,305 520,590 358,790 185,495 286,205 21,845 14,229 Cavaglietto 22,430 8,160 15,830 15,038 2,600 9,760 0,000 0,140 0,312

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Cavaglio d’Agogna 52,780 85,930 41,660 43,458 21,410 21,200 16,740 0,000 0,948 Cavallirio 63,480 36,370 65,050 49,444 17,070 31,390 0,000 1,425 2,451 Colazza 33,720 39,860 42,870 34,210 10,050 15,710 4,620 0,360 1,080 Comignago 63,760 25,640 75,658 55,980 19,350 22,745 11,510 0,000 1,245 Cressa 92,380 64,380 75,100 76,165 30,520 20,120 22,640 2,200 2,592 Cureggio 98,960 220,360 111,960 69,510 45,290 38,400 37,480 8,910 2,439 Divignano 63,560 29,760 53,795 58,050 21,855 25,400 24,645 0,000 0,753 Dormelletto 184,095 339,900 297,910 222,110 82,800 94,140 160,645 14,415 5,214 Fara Novarese 110,320 111,085 110,680 87,869 68,660 37,620 37,260 7,290 5,889 Fontaneto d’Agogna 105,230 110,360 144,960 127,160 57,430 49,630 55,800 2,130 4,422 Gargallo 103,550 299,970 123,290 44,143 31,630 28,160 0,000 0,000 1,452 Gattico 160,670 118,440 106,950 146,055 39,105 76,180 24,575 6,505 16,849 Ghemme 197,960 203,430 262,640 153,876 49,280 66,480 56,660 7,380 3,537 Gozzano 434,290 545,260 407,130 235,426 125,180 140,530 159,260 60,420 9,474 Grignasco 291,900 529,240 225,690 156,096 85,930 64,650 90,180 12,950 6,048 Invorio 145,730 205,960 246,430 165,340 31,830 67,670 10,290 1,380 5,132 Lesa 146,570 256,750 178,440 165,190 27,320 61,350 13,275 1,320 3,157 Maggiora 100,320 60,100 72,680 79,727 44,440 31,650 33,860 3,240 1,554 Massino Visconti 80,030 91,990 73,760 68,260 12,450 27,870 4,410 0,660 1,645 Meina 113,010 217,397 130,250 114,340 19,190 46,340 14,802 7,800 3,440 Miasino 38,880 31,580 37,470 46,170 8,580 17,020 2,660 0,920 1,077 Nebbiuno 96,440 134,260 96,920 93,690 18,500 36,000 7,890 0,840 3,306 Oleggio Castello 101,360 113,300 134,775 79,450 33,925 38,485 30,070 0,000 3,072 Orta San Giulio 165,080 63,880 114,370 196,350 17,850 37,300 4,770 0,590 1,482 Paruzzaro 107,705 139,930 165,790 79,665 38,970 37,290 46,190 4,950 3,342 Pella 69,000 79,970 136,280 64,660 24,400 40,820 16,750 0,390 2,421 Pettenasco 145,230 52,780 83,560 108,890 16,590 28,400 4,880 1,290 1,747 Pisano 38,550 47,060 48,180 39,780 8,520 17,950 3,500 0,430 0,604 Pogno 103,160 37,870 116,560 44,469 19,620 34,770 34,820 0,000 1,284 Pombia 148,600 112,160 180,256 111,890 25,435 38,900 53,600 3,370 2,094 Prato Sesia 133,970 55,130 107,690 94,084 14,390 36,800 0,000 0,000 2,217 Romagnano Sesia 250,820 154,830 211,700 172,556 40,070 67,330 52,440 12,795 9,108 S. Maurizio d’Opaglio 284,640 363,680 336,260 153,960 76,320 95,040 50,710 1,690 6,966 Sizzano 79,350 101,415 40,590 54,977 30,210 22,790 27,840 5,885 1,608 Soriso 50,190 110,440 43,470 22,556 7,220 17,380 0,000 0,000 0,885 Suno 96,620 146,640 162,400 107,444 93,170 52,790 85,940 10,325 6,366 Varallo Pombia 320,500 1.082,54 170,355 199,140 125,805 75,870 131,130 12,030 4,389 Veruno 131,420 142,560 111,530 94,005 51,180 30,870 51,460 2,890 2,202 Totale Consorzio 9.170,840 9.278,687 9.573,737 6.940,283 2.720,360 3.106,38 2.724,292 326,000 242,893

Tabella 12: Dettaglio raccolte – Consorzio di Bacino Medio Novarese Fonte: Regione Piemonte – Indagine sui Rifiuti Prodotti nel 2007

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Ciò che maggiormente rileva ai fini del presente lavoro, è che il rifiuto indifferenziato prodotto annualmente nel territorio del Medio Novarese è pari a 0,569 kg/ab*g (leggermente superiore rispetto al Basso Novarese), che equivale ad una produzione annua di 30.684,690 ton. Si tratta di un quantitativo molto limitato, soprattutto se consideriamo la produzione pro capite, che garantisce un ridotto fabbisogno di smaltimento per il territorio, grazie soprattutto agli ottimi risultati in termini di raccolta differenziata, che hanno visto per il 2007 un indice annuo del 59%.

3.5 Flussi di produzione di RSU indifferenziato

Come si evince dalle pagine precedenti, la produzione di rifiuto da smaltire da parte dei Comuni appartenenti all’ATO Rifiuti Novarese è piuttosto contenuta, grazie agli ottimi risultati in termini di raccolta differenziata su tutto il territorio.

3.5.1 Caratterizzazione quantitativa

A seguito degli ottimi livelli di raccolta differenziata ed in relazione alla messa a regime delle raccolte differenziate per la città di Novara, la Provincia ha posto nelle proprie “Linee Guida di Programmazione per la Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani” un obiettivo assai ambizioso: il raggiungimento del 70% di raccolta differenziata entro la fine dell’anno 2008. In base alle stime e proiezioni effettuate dalla Provincia di Novara, i flussi di raccolta una volta raggiunto tale obiettivo e conclusosi l’anno in corso, dovrebbero essere:

Anno 2009 RT RU RD %RD ATO 173.863,00 52.159,00 121.704,00 70,0%

Tabella 13: Stime produzione di rifiuto sul territorio provinciale Fonte: Provincia di Novara

In realtà la raccolta differenziata sull’intero territorio dell’ATO ammonta, a fine 2007, ad una percentuale di poco inferiore al 62%, mentre nel 2008 ci si attesta intorno al 63% (dati in fase di verifica); Il mancato raggiungimento dell’obiettivo provinciale entro il 2008 è dovuto alla somma di diversi fattori, tra cui mancata emanazione del regolamento attuativo per l’adozione della tariffa rifiuti e per i criteri di assimilabilità da parte del Governo. Questo ha fatto sì che ai Consorzi di Bacino venissero meno due importanti strumenti per agire, da un lato, sull’incentivo alla popolazione, dall’altro sui quantitativi di materiale. E’ quindi opportuno, sempre basandoci sulle stime provinciali riguardo la produzione complessiva dei rifiuti a livello di ambito, provare ad ipotizzare alcune situazioni intermedie, ovvero alcuni step verso il raggiungimento dell’obiettivo, e valutare in ciascuna situazione quali potrebbero essere i vari flussi di rifiuto prodotti.

%RD RT RU RD 63,0% 173.863,00 64.329,31 109.533,69 65,0% 173.863,00 60.852,05 113.010,95 67,0% 173.863,00 57.374,79 116.488,21 70,0% 173.863,00 52.159,00 121.704,00

Tabella 14: Ipotesi di produzione di rifiuto sul territorio provinciale in base alla raccolta differenziata

Per fornire un quadro completo della situazione, consideriamo infine la produzione effettiva di rifiuto negli ultimi due anni, per valutare se ed in che misura il flusso di rifiuto indifferenziato si sta

34 A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 BORGOMANERO (NO) avvicinando all’obiettivo provinciale (consideriamo per l’anno 2008 i dati forniti dai due Consorzi di Bacino, anche se ancora in fase di eleaborazione e verifica):

Anno RU 2007 66.657,03 2008 (in fase di verifica) 66.449,72 Obiettivo Provincia 52.159,00

Tabella 15: Produzione dei rifiuti sul territorio provinciale anni 2007 - 2008

Come si evince in tabella 14, nel 2008 dovrebbe verificarsi una leggera flessione del rifiuto indifferenziato prodotto, ma comunque i quantitativi sono ancora di gran lunga superiori a quanto auspicato.

3.5.2 Caratterizzazione qualitativa

Al fine di valutare la composizione del rifiuto indifferenziato dal punto di vista qualitativo si è pensato di fare riferimento alle analisi merceologiche condotte sullo stesso, nelle quali il rifiuto viene scomposto in tutte le sue componenti principali. Di ciascuna componente viene poi calcolato il peso percentuale rispetto al totale del campione analizzato e l’eventuale incidenza di imballaggi. Viene infine analizzato il potere calorifico del rifiuto e la presenza di umidità, anche al fine di valutare il rispetto delle prescrizioni nazionali e regionali (D.G.R. 14-14593 del 24/01/2005 e D.G.R. 22 – 12919 del 5 luglio 2004). Anche in questo caso si dovrà considerare separatamente il rifiuto prodotto nel territorio dei due Consorzi, Basso e Medio Novarese, in quanto le analisi merceologiche sono state programmate e commissionate separatamente dai due enti, come previsto dalle relative competenze.

3.5.2.1 Il rifiuto prodotto nel territorio del Basso Novarese

Nel mese di ottobre 2008 sono state effettuate le analisi merceologiche sul rifiuto prodotto sul territorio del Basso Novarese; sono stati considerati tutti i 36 Comuni minori e 4 quartieri della città di Novara. Il campionamento è avvenuto presso la discarica di Barengo – Località Fornace Solarolo, dove attualmente viene collocato il rifiuto indifferenziato. La metodologia per il campionamento ha seguito le linee guida indicate nelle metodiche IRSA- CNR; sono stati utilizzati quali strumenti tecnici un vaglio con griglia 20 mm ed una bilancia elettronica con tolleranza 50 g. Il campione di rifiuto è stato isolato partendo da una massa iniziale di 3 – 4 ton, con una serie di operazioni di selezione (es. asportazione e pesatura di eventuali ingombranti) e inquartamento, sino ad un residuo di 200 – 250 kg di materiale da analizzare; dopo la prima vagliatura che permette di isolare materiali con pezzatura inferiore ai 20 mm, le diverse frazioni vengono prelevate manualmente, collocate in appositi contenitori ed infine pesate. Le frazioni merceologiche individuate e la relativa presenza nell’ambito del campione analizzato sono così sintetizzabili:

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FRAZIONE KG/ANNO KG/AB/ANNO % IN PESO MERCEOLOGICA Sottovaglio < 20 mm 2.571.011 11,89 7,27 Rifiuti da cucina e da giardini 2.824.303 13,06 7,98 Carta e cartone 7.415.661 34,30 20,96 Plastica 5.045.148 23,33 14,26 Poliaccoppiati 177.776 0,82 0,50 Vetro 683.312 3,16 1,93 Tessili naturali 1.260.608 5,83 3,56 Tessili sintetici, cuoio e gomme 3.114.335 14,40 8,80 Inerti 545.954 2,53 1,54 Metalli ferrosi 582.885 2,70 1,65 Metalli non ferrosi 149.152 0,69 0,42 Legno 583.627 2,70 1,65 Pannolini, assorbenti 2.247.968 10,40 6,35 RUP 4.384 0,02 0,01 Vari 1.085.347 5,02 3,07 Ingombranti 7.084.600 32,77 20,03 TOTALE 35.376.070 163,62 100,00 Scarti organici 5.967.680 27,60 16,87 Rifiuti Urbani Biodegradabili 15.092.209 69,80 42,66

Tabella 16: Analisi merceologiche rifiuto indifferenziato CBN Fonte: Relazione GF Ambiente

E’ inoltre stata individuata la presenza di imballaggi nel rifiuto indifferenziato conferito in discarica.

% IN PESO SU INDIFF. % IN PESO SU TOTALE IMBALLI KG/ANNO KG/AB/ANNO SECCO RIFIUTI Cellulosici 2.034.303 8,84 7,19 5,75 Carta giornali 2.514.307 10,92 8,89 7,11 Plastiche 2.794.298 11,78 9,88 7,90 Metallo ferroso 582.885 2,46 2,06 1,65 Alluminio 149.152 0,60 0,53 0,42 Vetro 683.312 2,69 2,42 1,93 Multimateriale 177.776 0,75 0,63 0,50 TOTALE 8.936.032 38,04 31,59 25,26

Tabella 17: Analisi merceologiche rifiuto indifferenziato CBN Fonte: Relazione GF Ambiente

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% IN PESO SU INDIFF. % IN PESO SU TOTALE IMBALLI KG/ANNO KG/AB/ANNO SECCO RIFIUTI Imballi primari 8.530.976 36,30 30,15 24,12 Imballi secondari 405.055 1,74 1,43 1,14 Imballi terziari 0 0,00 0,00 0,00 TOTALE 8.936.032 38,04 31,59 25,26

Tabella 18: Analisi merceologiche rifiuto indifferenziato CBN Fonte: Relazione GF Ambiente

Sulle diverse frazioni merceologiche campionate sono state inoltre eseguite analisi chimico – fisiche al fine di determinarne le caratteristiche ed in particolare l’umidità ed il potere calorifico. Per procedere all’analisi il materiale è stato precedentemente triturato e quindi essicato in stufa a 105°C. I risultati ottenuti sono i seguenti:

U.M. mm 20 Organico Cellulosici Plastiche Legno Inerti- Tessili- Pannolini Analisi altro cuoio finale Peso % 9,09 9,98 26,21 18,46 2,06 10,78 15,46 7,95 100,00 Umidità % 3,71 7,00 10,02 1,50 0,37 0,00 2,51 3,67 28,79 Sost. secca % 5,38 2,98 16,20 16,96 1,69 10,78 12,95 4,27 71,21 Ceneri % 4,36 1,81 2,54 0,39 0,32 8,16 1,58 1,46 20,61 Solidi volatili % 4,72 8,17 23,67 18,08 1,75 2,62 13,88 6,49 79,39 Carbonio tot % 1,37 3,80 15,81 13,60 1,36 0,00 10,84 4,45 51,23 Idrogeno % 0,58 0,76 1,28 3,33 0,12 0,00 2,20 0,81 9,08 Ossigeno % 1,87 3,34 6,65 2,22 0,48 0,00 1,45 2,07 18,07 PCS su secco kj/kg 65.029,18 77.267,58 588.848,38 553.598,39 41.563,02 0,00 373.356,64 46.502,63 17.461,66 PCI su secco kj/kg 62.095,43 73.408,40 582.324,82 536.632,25 40.931,77 0,00 362.118,31 42.357,.09 16.998,68 PCI su t. q. kj/lg 36.244,04 20.942,94 358.389,19 492.682,00 33.453,34 0,00 302.915,47 22.242,49 12.668,69

Tabella 19: Analisi merceologiche rifiuto indifferenziato CBN Fonte: Relazione GF Ambiente

I risultati dell’analisi merceologica forniscono un’idea esaustiva della composizione del rifiuto indifferenziato, anche alla luce delle raccolte differenziate attivate; rappresenta inoltre uno spunto di riflessione importante per individuare ulteriori margini di miglioramento, agendo sul fronte delle raccolte e dell’attività di sensibilizzazione.

3.5.2.2 Il rifiuto prodotto nel territorio del Medio Novarese

Le più recenti analisi merceologiche condotte sul rifiuto indifferenziato prodotto nel territorio del Medio Novarese risalgono al mese di novembre 2005 ed hanno riguardato i rifiuti prodotti su due Comuni campione: Briga Novarese e Orta San Giulio; per tutti i risultati è poi stato considerato anche un valore medio. Il campionamento è avvenuto presso la discarica di Ghemme – Località Fornace Solaria, dove allora era conferito il rifiuto indifferenziato prodotto nel territorio gestito dal Consorzio Medio Novarese. La metodologia di riferimento seguita per l’esecuzione delle analisi merceologiche è quella IPLA- CNR, descritta nel volume VI della collana “Metodi di Analisi del Compost”, pubblicata a cura

37 A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 BORGOMANERO (NO) dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte, ampliata e riveduta alla luce delle esperienze in tale settore. Sono stati utilizzati quali strumenti tecnici un vaglio (dimensione griglia 20 mm) ed una bilancia con portata massima 150 kg e pesata minima pari a 20 g. Il campione individuato, risultante da una serie di operazioni di inquartamento e selezione, è stato sottoposto a cernita manuale al fine di scomporlo nelle varie frazioni merceologiche di interesse; l’esatta tipologia di tutti i metalli rilevati in ciascuna analisi è stata determinata mediante separatore magnetico; per ciascuna frazione è stata poi determinata l’incidenza della componente imballaggio. I risultati emersi dall’analisi condotta, considerando la media tra i due campioni analizzati, possono essere così sintetizzati.

RIFIUTO TOTALE PRESENZA DI IMBALLAGGI FRAZIONE MERCEOLOGICA % % SUL TOTALE % RELATIVA Sottovaglio < 20 mm 5,86 Organico 14,31 Verde 2,15 Plastica in film 11,35 11,35 28,64 Altra plastica 8,49 4,21 10,55 Contenitori in plastica 2,35 2,35 5,92 Totale frazione plastica 22,18 17,90 45,11

Carta riciclabile 7,87 Altra carta 8,91 1,78 4,44 Cartone teso 5,35 5,35 13,40 Cartone ondulato 2,34 2,34 5,90 Totale frazione cartacea 24,47 9,47 23,73

Pannolini 7,50 Poliaccoppiati prev. carta 4,70 4,70 11,53 Poliaccoppiati prev. plastica 0,96 0,96 2,39 Poliaccoppiati prev. alluminio 0,04 0,04 0,10 Totale poliaccoppiati 5,70 5,70 14,02

Legno 1,99 1,13 2,83 Tessili naturali 3,23 Altri tessili 3,19 Totale tessili 6,42

Pelli e cuoio 0,46 Vetro 3,00 2,96 7,65 Altri inerti 2,07 Alluminio 1,18 1,18 2,93 Metalli ferrosi 1,86 1,50 3,72 Metalli non ferrosi 0,36 Pile 0,12 Farmaci 0,07

38 A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 BORGOMANERO (NO)

Altri rifiuti pericolosi 0,02 RAEE 0,28 TOTALE 100,00 39,85 100,00

Tabella 20: Analisi merceologiche rifiuto indifferenziato CMN Fonte: Relazione IPLA

Per ciascuna frazione individuata e per il rifiuto tal quale sono stati poi verificati il tasso di umidità ed il potere calorifico. Il valore del potere calorifico delle singole frazioni è stato ricavato per via sperimentale individuando un campione medio (proveniente cioè da entrambe le analisi effettuate) “pertinente”, ovvero contenente frazioni in grado di contribuire al processo di combustione; il campione è stato successivamente essicato a 105° e macinato. L’operazione è stata effettuata sia per il rifiuto tal quale sia per le singole frazioni pertinenti. I risultati ottenuti sono i seguenti:

UMIDITA’ % DELLE SINGOLE FRAZIONI FRAZIONE MERCEOLOGICA MEDIA ANALISI Sottovaglio < 20 mm tal quale 34,61 Organico 58,73 Verde 71,63 Tessili naturali 9,56 Altri tessili 6,72 Pelli e cuoio 6,25 Plastica in film 20,37 Contenitori in plastica 5,54 Altra plastica imballo 8,68 Altra plastica non imballo 3,36 Cartone teso 20,71 Cartone ondulato 4,36 Carta riciclabile 26,53 Altra carta non imballo 8,68 Altra carta imballo 24,74 Policcoppiati prev. carta 18,58 Poliaccoppiati prev. plastica 6,22 Pannolini 53,30 Legno 12,45 Umidità totale rifiuto 26,53

Tabella 21: Analisi merceologiche rifiuto indifferenziato CMN Fonte: Relazione IPLA

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Relativamente al calcolo del potere calorifico inferiore si è ottenuto invece:

PCI MEDIO DEL RIFIUTO URBANO PRODOTTO SUI COMUNI CAMPIONE Parametro Unità di misura Prova 1 Prova 2 Prova 3 Media Var. % PCI sost. secca kj/kg 22.150 20.194 20.970 21.104 4,67 PCI tal quale kj/kg 15.609 14.172 14.752 14.841 4,88

Tabella 22: Analisi merceologiche rifiuto indifferenziato CMN Fonte: Relazione IPLA

Questi, in sintesi, i risultati delle analisi merceologiche a campione effettuate sul rifiuto indifferenziato prodotto sul territorio del Medio Novarese; queste prendono in considerazione un Comune a discreta affluenza turistica ed uno di medie dimensioni.

3.6 Stato attuale del servizio di smaltimento

Attualmente il rifiuto indifferenziato viene raccolto su tutti i Comuni appartenenti all’ATO Rifiuti Novarese con sistema porta a porta a frequenza settimanale o bisettimanale (quest’ultima per alcune realtà gestite dal Consorzio di Bacino Medio Novarese). Questo sistema garantisce la controllabilità del rifiuto, al fine di attivare eventuali azioni correttive nei confronti dell’utenza; la frequenza settimanale è un incentivo ad effettuare al meglio la raccolta differenziata; il porta a porta infine si presta a sperimentazioni di carattere tariffario quali l’introduzione del sacco prepagato. Il servizio di raccolta è affidato a più ditte operanti nel settore, o Associazioni Temporanee di Impresa, individuate con gara ad evidenza pubblica; fa eccezione il capoluogo, per il quale il servizio è stato affidato in house ad una SpA partecipata interamente dal Comune di Novara, che da sempre ha gestito il ciclo di raccolta su tale Comune. Il materiale viene prelevato direttamente presso l’utenza, con raccolta del sacco esposto o svuotamento dei contenitori di aggregazione ove previsti; riportiamo per completezza il calendario di raccolta del rifiuto indifferenziato:

Comune Giorno di raccolta Agrate Conturbia Lunedì Ameno Lunedì Armeno Lunedì Arona zone A, B e D Lunedì, Giovedì Arona zona C Martedì, sabato Barengo Mercoledì Bellinzago Novarese Venerdì Biandrate Venerdì Boca Sabato Bogogno Lunedì Bolzano Novarese Martedì Borgolavezzaro Lunedì Borgomanero zona A Giovedì Borgomanero zona B Sabato Borgomanero zona C Venerdì

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Borgo Ticino Mercoledì Briga Novarese Lunedì Briona Martedì Caltignaga Martedì Cameri Mercoledì Carpignano Sesia Venerdì Casalbeltrame Venerdì Casaleggio Novara Martedì Casalino Lunedì Casalvolone Venerdì Castellazzo Novarese Martedì Castelletto sopra Ticino zona A Lunedì Castelletto sopra Ticino zona B Martedì Cavaglietto Martedì Cavaglio d’Agogna Martedì Cavallirio Sabato Cerano Giovedì Colazza Lunedì Comignago Sabato Cressa Giovedì Cureggio Mercoledì Divignano Venerdì Dormelletto Giovedì Fara Novarese Venerdì Fontaneto d’Agogna Martedì Galliate Martedì Garbagna Novarese Lunedì Gargallo Lunedì Gattico Sabato Ghemme Martedì Gozzano Martedì Granozzo con Monticello Lunedì Grignasco Giovedì Invorio Lunedì Landiona Venerdì Lesa Lunedì Maggiora Mercoledì Mandello Vitta Martedì Marano Ticino Mercoledì Massino Visconti Lunedì Meina Lunedì Mezzomerico Mercoledì Miasino Lunedì

41 A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 BORGOMANERO (NO)

Momo Mercoledì Nebbiuno Lunedì Nibbiola Lunedì Novara – Centro Sabato Novara – Lumellogno Mercoledì Novara – Nord Lunedì Novara – Nord Est Giovedì Novara – Ovest Sabato Novara – Pernate Venerdì Novara – Porta Mortara Mercoledì Novara – Sacro Cuore Venerdì Novara – San Martino Lunedì Novara – Sant’Agabio Sabato Novara – Santa Rita Venerdì Novara – Sud Martedì Novara Sud Est Giovedì Oleggio Sabato Oleggio Castello Sabato Orta San Giulio Lunedì Paruzzaro Sabato Pella Martedì Pettenasco Martedì Pisano Lunedì Pogno Lunedì Pombia Mercoledì Prato Sesia Giovedì Recetto Venerdì Romagnano Sesia Lunedì Romentino Lunedì San Maurizio d’Opaglio Sabato San Nazzaro Sesia Venerdì San Pietro Mosezzo Martedì Sillavengo Martedì Sizzano Martedì Soriso Lunedì Sozzago Giovedì Suno Giovedì Terdobbiate Giovedì Tornaco Lunedì Trecate Giovedì Vaprio d’Agogna Mecoledì Varallo Pombia Venerdì Veruno Lunedì

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Vespolate Lunedì Vicolungo Venerdì Vinzaglio Lunedì

Tabella 23: Calendario di raccolta rifiuto indifferenziato

Dopo la raccolta, in taluni casi i mezzi si recano direttamente al sito di smaltimento, in altri vengono previsti luoghi di aggregazione dove i mezzi satellite che effettuano le raccolte porta a porta sversano il rifiuto su mezzi più capienti; questi ultimi si avviamo poi verso la discarica. Il rifiuto ingombrante, invece, viene raccolto presso i centri di conferimento comunali (ivi consegnato a cura dell’utenza); da qui viene prelevato con cadenza periodica o con servizio a richiesta e portato direttamente in discarica. Il rifiuto indifferenziato raccolto presenta caratteristiche tali da poter essere collocato in discarica senza necessità di alcun pretrattamento, poiché rispetta i parametri imposti dalla normativa vigente. Attualmente il rifiuto indifferenziato proveniente dall’intero territorio viene smaltito presso la discarica sita in Località Fornace Solarolo – Barengo (NO). Questa, in precedenza esaurita, è stata poi oggetto di un sopralzo che ha permesso di evitare situazioni di emergenza alla chiusura della discarica di Ghemme (30 giugno 2008); tutto ciò in conformità agli indirizzi in tema di smaltimento forniti dall’ATO stessa con la propria deliberazione n. 5 del 18/10/2007. Il sopralzo della discarica di Barengo dovrebbe garantire la collocazione di circa 100.000 tonnellate di rifiuti, sino all’avvio della fase definita di “medio termine” nella citata deliberazione. Si tratta di una discarica per soli rifiuti urbani non pericolosi, presso la quale non è presente alcun sistema di pretrattamento del rifiuto. L’autorizzazione all’esercizio dell’impianto (n. 2339 del 09/06/2008) è ora in capo all’ATO Rifiuti Novarese, mentre la gestione dello stesso è affidata ad un’impresa privata operante nel settore. I mezzi di trasporto del rifiuto indifferenziato, giunti all’ingresso della discarica ed espletate le formalità di controllo e pesatura, raggiungono il sito di smaltimento vero e proprio (percorrendo una distanza di circa 1 km) e procedono allo sversamento del rifiuto. Il materiale viene costantemente compattato con appositi mezzi; il percolato prodotto viene raccolto in apposite vasche e periodicamente prelevato per essere trasportato ad impianti di depurazione autorizzati. Sulla discarica è inoltre presente un sistema di recupero del biogas generato dai rifiuti per la produzione di energia elettrica che viene poi ceduta alla rete. Tutte queste operazioni, inclusa la gestione dell’impianto di recupero del biogas, sono in capo al gestore. L’impianto di smaltimento è costantemente monitorato in osservanza alle vigenti prescrizioni autorizzative: monitoraggio dell’aria, delle acque di falda e del percolato; anche queste attività sono in capo al gestore, che ne comunica i risultati al Consorzio di Bacino Basso Novarese nel rispetto delle scadenze previste; quest’ultima si occupa poi di trasmettere i dati agli enti competenti (Provincia, ARPA, Comune di Barengo).

3.7 Fabbisogni

Per la definizione del fabbisogno complessivo di smaltimento si considererà ancora una volta l’intero territorio dell’ATO Rifiuti Novarese. Come emerge chiaramente dalla determina di indirizzo adottata dall’ATO stessa (n. 5/2007), l’obiettivo primario è dato dalla garanzia di autosufficienza in termini di smaltimento in discarica del rifiuto indifferenziato, almeno per il periodo definito di medio termine. Questo significa, in sostanza, l’individuazione di un sito di smaltimento in grado di ricevere il flusso di rifiuto indifferenziato proveniente dall’intero territorio per una durata di circa 6 anni, o

43 A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 BORGOMANERO (NO) comunque per il tempo necessario alla realizzazione a regime degli impianti e infrastrutture necessarie. Il raggiungimento dell’autosufficienza di smaltimento garantisce, ovviamente, di evitare il ricorso a soluzioni quali lo smaltimento cosiddetto “fuori territorio”, ovvero al di fuori dei confini provinciali e/o regionali; non poche sono le ricadute positive di tale scelta: - i minori chilometri/anno percorsi per il trasporto del rifiuto indifferenziato possono garantire un contenimento del costo complessivo di trasporto; - allo stesso modo minori percorrenze annue garantiscono una minore emissione di elementi inquinanti in atmosfera; - l’ATO Rifiuti Novarese mantiene il controllo sulla gestione della discarica, attraverso il gestore individuato, cosa che rappresenta senza dubbio una garanzia in termini di affidabilità, controllo e sicurezza degli impianti; - per la stessa ragione si avrà un maggiore controllo sulla tariffa di smaltimento, che non potrà subire variazioni di carattere speculativo; - il territorio potrà infine beneficiare direttamente di alcuni vantaggi economici legati a migliorie sugli impianti, quale ad esempio il recupero energetico del biogas; - appoggiarsi ad impianti esterni potrebbe inoltre voler dire contrarre oggi onerosi impegni di restituzione cui si dovrà far fronte in futuro; - lo smaltimento fuori provincia o regione implicherebbe infine la perdita per il territorio dei contributi derivanti dall’imposizione locale sul rifiuto collocato in discarica, importi che tornerebbero poi a beneficio dei Comuni interessati sotto forma di finanziamenti provinciali e/o regionali.

Considerando il fabbisogno di smaltimento dal punto di vista quantitativo, occorre innanzitutto precisare che non è facile effettuare una stima del materiale prodotto in un lasso temporale così lungo e, soprattutto, di durata non definita in quanto dipendente da scelte di programmazione regionale non ancora stabilite. Possiamo comunque basarci sulle considerazioni e sulle stime formulate al precedente paragrafo 3.5.1, in cui si consideravano diversi livelli di produzione di rifiuto e di raccolta differenziata, prendendo come dato di base il quantitativo complessivo di rifiuto prodotto indicato dalla Provincia di Novara nelle proprie linee guida. Per la fase definita di medio termine è stata prevista una durata temporale di sei anni; in base alle varie ipotesi sui livelli di raccolta differenziata, tenendo come dato fisso la produzione complessiva stimata dalla Provincia di Novara, avremo:

durata anni RD RU ton/anno RU ton totale 6 63% 64.329,31 385.975,86 6 65% 60.852,05 365.112,30 6 67% 57.374,79 344.248,74 6 70% 52.159,00 312.954,00

Tabella 24: Stime del fabbisogno di smaltimento nella durata della fase di medio termine

Il fabbisogno complessivo di smaltimento in termini quantitativi potrebbe quindi variare tra un minimo di circa 313.000 tonnellate (ipotesi raggiungimento 70% di raccolta differenziata) ad un massimo di circa 386.000 tonnellate (ipotesi raccolta differenziata al 63%); si tratta in ogni modo di ipotesi basate su dati a loro volta suscettibili di variazione e vanno pertanto considerate come puramente indicative.

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Bisogna inoltre considerare che, qualora per motivi di programmazione sovraordinata, la fase di medio termine dovesse durare più dei sei anni previsti, il fabbisogno complessivo di volumetrie aumenterebbe di oltre il 15% in ciascuno dei quattro casi considerati. Le stime sopra esposte sono state effettuate utilizzando le previsioni fornite dalla Provincia di Novara nelle proprie Linee Guida, considerando pertanto la situazione ottimale a cui si dovrebbe tendere; è bene però per completezza effettuare una stima di massima dei fabbisogni utilizzando i dati reali di produzione del rifiuto indifferenziato dell’anno appena trascorso, in base a quanto elaborato dai due Consorzi di Bacino (i dati 2008 sono però ancora in sede di verifica).

Anno RU ton/anno Fabbisogno 2007 66.657,030 complessivo nei 6 2008 66.449,720 anni 2010 – 2015 2009 stima 66.243,055 (ton) 2010 stima 66.037,032 2011 stima 65.831,650 2012 stima 65.626,907 393.154,212 2013 stima 65.422,801 2014 stima 65.219,330 2015 stima 65.016,491

Tabella 25: Proiezioni di produzione del rifiuto indifferenziato

In base all’attuale produzione di rifiuto indifferenziato ed ipotizzando una diminuzione costante della stessa in base al trend registrato, il fabbisogno annuo potrebbe variare dalle 66.000 alle 65.000 tonnellate, con una media annua pari a 65.525,702 tonnellate; il fabbisogno totale per i sei anni di durata della fase di medio termine è dunque di oltre 393.000 tonnellate; se il periodo dovesse protrarsi di un ulteriore anno le volumetrie necessarie aumenterebbero di oltre il 15%. Le tabelle servono per fornire una prima indicazione di massima, che dovrà poi essere costantemente aggiornata e monitorata in base all’andamento delle variabili in gioco: raccolta differenziata raggiunta, produzione di rifiuto indifferenziato, durata della fase di medio termine. Bisogna inoltre considerare come variabile il possibile collocamento in discarica di rifiuti speciali assimilabili agli urbani, non differenziabili, prodotti dalle aziende, il cui valore in termini quantitativi è stato stimato in circa 20.000 ton/anno, ma che potrà comunque essere variato in funzione dei fabbisogni di collocazione del rifiuto urbano e dei volumi disponibili; per questa tipologia di rifiuto infatti, non esiste ad oggi uno sbocco certo di smaltimento e pertanto il materiale viene trasportato verso impianti lontani con ingenti costi, ambientali ed economici, per la collettività (emissioni, costi di trasporto, inique tariffe di smaltimento). Tovare una collocazione più vicina a costi accettabili sarebbe pertanto di notevole beneficio.

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4. Ricognizione sullo stato di fatto e situazione impiantistica

Il territorio dell’ATO Rifiuti Novarese vede la presenza, relativamente agli impianti di smaltimento rifiuti, di due discariche: una sita nel Comune di Ghemme ed una in quello di Barengo. Non vi sono invece altri tipi di impianto per lo smaltimento del rifiuto indifferenziato (termodistruzione o altre forme di trattamento/smaltimento).

Figura 7 – Posizione delle due discariche

Nell’ultimo ventennio queste due discariche sono state in grado di soddisfare l’intero fabbisogno di smaltimento del territorio: a fasi alterne o contemporaneamente gli impianti hanno accolto il rifiuto urbano prodotto, evitando il ricorso a smaltimenti fuori territorio.

4.1 Discarica di Ghemme

La discarica si trova appunto nel Comune di Ghemme, in Località Fornace Solaria; come si può vedere in figura 7, il sito si trova nel quadrante nord-occidentale del territorio. L’area su cui sorge la discarica non è soggetta a particolari vincoli, né caratterizzata da fenomeni geologici, idrogeologici o meteorologici degni di nota. Il centro abitato più vicino, Cavaglio d’Agogna, dista circa 3 km (distanza stradale). L’area in cui si colloca la discarica si trova ai margini di fasce territoriali che presentano vincoli ambientali e paesaggistici (riserva Naturale delle Baragge) senza esserne direttamente interessata; non si segnalano fenomeni geologici, idrogeologici o metereologici degni di nota. La costruzione della discarica è stata autorizzata nel 1987; negli anni precedenti il sito era stato utilizzato per attività estrattiva di supporto ad una fornace di laterizi (anni ’80); in tale periodo risulta che nella zona si attuassero attività di interramento di rifiuti di origine industriale non autorizzate. Con la realizzazione della discarica di prima categoria è iniziata alla fine degli anni ’80 la coltivazione del sito, continuata sui tre lotti previsti in successione sino al 1996. La prima rete di monitoraggio delle acque di falda risale invece al 1992.

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Nel 1997–1998 la competenti autorità hanno imposto un fermo dell’attività di conferimento rifiuti; in tale periodo è stato approvato ed attuato il progetto di messa in sicurezza, che ha previsto la sopraelevazione dell’intera discarica e la drastica riduzione del battente di percolato. Bisogna purtroppo segnalare che durante il periodo di coltivazione si sono verificati episodi di tracimazione del percolato dalla discarica, forse per ruscellamento (collocabili temporalmente nel periodo 1996-1999), in seguito controllati ed arginati, che hanno comunque causato una seconda tipologia di inquinamento, questa volta da cloruri, ammoniaca ed acetati. L’area circostante la discarica è stata quindi interessata, nell’ultimo trentennio, da due fenomeni di contaminazione, cosa che rende il sito particolarmente critico dal punto di vista ambientale. Presso la discarica è presente un impianto accessorio di tritovagliatura del rifiuto urbano tal quale, che viene sottoposto a triturazione e successiva separazione del sopravaglio dal sottovaglio; il primo è smaltito in discarica mentre il secondo è sottoposto ad un processo sperimentale di biostabilizzazione in celle DAAS. Poiché dopo l’attivazione delle raccolte differenziate anche sul Comune di Novara il rifiuto non necessità più di pretrattamento, l’impianto non è più stato utilizzato. Il biogas prodotto dal naturale processo di degrado dei rifiuti viene raccolto attraverso un’apposita rete di captazione e in parte avviato a recupero energetico per la produzione di energia elettrica da cedere alla rete; la parte non recuperata viene bruciata in apposite torce di combustione. La discarica di Ghemme ha servito il territorio sino al suo definitivo esaurimento; dal 1998 al marzo 2006 ha ricevuto il rifiuto prodotto dal territorio di competenza del Consorzio Medio Novarese ed in parte dal Comune di Novara, per quei quartieri in cui non era attiva la raccolta della frazione organica (man mano che la raccolta veniva avviata il rifiuto, che non necessitava più di pretrattamento, era conferito a Barengo). Nel marzo 2006 si è verificato l’esaurimento della discarica di Barengo; in accordo con la Provincia di Novara l’impianto di Ghemme ha sostenuto lo smaltimento del rifiuto indifferenziato prodotto dall’intero territorio dell’ATO Rifiuti Novarese, sino ad esaurire le volumetrie disponibili in data 30 giugno 2008.

4.2 Discarica di Barengo

La discarica sorge nel territorio del Comune di Barengo, in Località Fornace Solarolo; come si può vedere in figura 7, si trova in posizione abbastanza centrale rispetto all’intera Provincia, anche se leggermente spostata verso Nord – Ovest. Il centro abitato più vicino è Proh, frazione di Briona, che dista circa 1,8 km (distanza stradale). Il sito è agevolmente collegato da vie di comunicazione di rilevanza regionale e provinciale. La discarica di Barengo è attiva dal 1992, autorizzata per lo smaltimento di rifiuti di origine industriale, artigianale e commerciale non pericolosi e non tossico – nocivi; nel 1995 la Provincia di Novara ha modificato la tipologia di rifiuti autorizzati e da tale data la discarica ha operato allo smaltimento dei rifiuti urbani prodotti nel territorio dei Comuni del Basso Novarese. L’impianto era suddiviso in tre settori principali: la cosiddetta terza vasca, sul lato est, e le due vasche A e B sul lato ovest; la prima è stata attiva sin dal 1995, mentre le altre due vasche sono state realizzate tra il 1998 e il 2001 con l’attuazione di un progetto di rimodellamento e messa in sicurezza approvato dall’autorità provinciale. A seguito dell’evolversi della normativa nazionale e regionale e non essendo presente sulla discarica alcun sistema di pretrattamento, a Barengo poteva essere conferito solo rifiuto secco proveniente da Comuni in cui era stata attivata la raccolta differenziata della frazione organica su tutte le utenze; per questa ragione il rifiuto proveniente dal Comune di Novara è stato conferito per un certo periodo alla discarica di Ghemme e man mano trasferito a Barengo per quei quartieri in cui la raccolta veniva avviata.

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Conformemente ai dettami del D.Lgs. 36/2003, nel corso del 2004 il Consorzio di Bacino Basso Novarese, allora titolare dell’autorizzazione all’esercizio della discarica, ha presentato alla Provincia di Novara il relativo Piano di Adeguamento, autorizzato dallo stesso ente con D.D. 2715/2005; successivamente è stata anche ottenuta l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con D.D. 2701/2006. Presso la discarica è presente dal 2004 un sistema di recupero del biogas prodotto dalla degradazione dei rifiuti, che viene raccolto attraverso un’apposita rete di captazione e trasformato in energia elettrica da cedersi alla rete nazionale. L’impianto è stato ulteriormente migliorato nel 2005 a seguito della presentazione di una variante in occasione della richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale. La discarica di Barengo ha esaurito le proprie volumetrie nel marzo 2006 e si è quindi provveduto alla posa della copertura provvisoria come previsto dal Piano di Adeguamento approvato. Per l’intero periodo considerato non si sono mai verificati nell’impianto di Barengo problemi di carattere ambientale; la discarica è sempre stata gestita nel pieno rispetto dei territori e dei cittadini, le analisi periodiche condotte hanno evidenziato sempre il rispetto dei parametri imposti e mai si sono verificati episodi di contaminazione del suolo o delle acque circostanti. La discarica di Barengo, anzi, ha sempre costituito un esempio di buona gestione e di integrazione con il territorio; la strategia e programmazione del Consorzio di Bacino Basso Novarese insieme alla competenza e correttezza del gestore sono riusciti a far sì che la presenza della discarica non abbia mai rappresentato un problema o un pericolo per le popolazioni residenti nelle zone limitrofe. Dal marzo 2006 il rifiuto prodotto su tutta l’ATO Rifiuti Novarese è stato conferito alla discarica di Ghemme; poiché le volumetrie residue erano comunque ridotte, nel frattempo è stato predisposto un progetto di sopralzo del sito di Barengo per garantire la collocazione del rifiuto una volta esaurita. Tale progetto è stato approvato dalla Provincia di Novara, che ha provveduto al rilascio della relativa autorizzazione, in capo all’ATO Rifiuti Novarese, con D.D. n. 2339/2008. Il sopralzo ha riguardato tutti i tre settori della discarica, con un innalzamento del colmo di 2 metri, generando un volume disponibile pari a 157.000 m 3; questo consentirebbe la collocazione di circa 110.000 tonnellate di rifiuto (con un indice di compattazione stimato a 0,7 ton/m 3). La discarica di Ghemme è stata chiusa il 30 giugno 2008; dal 1 luglio pertanto sono ripresi i conferimenti a Barengo, dando così inizio alla fase definita di breve termine nella delibera di indirizzi dell’ATO; questa fase durerà circa 20 mesi, ovvero sino all’esaurimento delle volumetrie disponibili sul sopralzo del sito di Barengo.

4.3 Criticità

Considerando la delibera di indirizzo adottata dall’ATO Rifiuti Novarese e dai due Consorzi che la compongono, nella quale viene definita la strategia connessa allo smaltimento del rifiuto indifferenziato prodotto sull’intero territorio, emerge un primo ed importante elemento di criticità dato dall’incertezza temporale relativa alla durata della fase denominata di medio termine, nella quale si prevede di mantenere l’autosufficienza di smaltimento garantendo la collocazione del rifiuto nell’ambito dei confini territoriali. Questa proseguirà sino all’inizio della cosiddetta fase a regime, in cui anche l’ATO Rifiuti Novarese, autonomamante o in condivisione con altri territori, avrà a disposizione gli impianti e le tecnologie di smaltimento adeguati. Purtroppo il documento di programmazione a livello regionale è ancora in fase di studio e ad oggi non si può conoscere con certezza quando (e se) sarà definita una “mappa” non solo dei fabbisogni impiantistici, ma dell’effettiva individuazione delle tecnologie e della collocazione dei siti. Una volta definito, approvato e condiviso il Piano Regionale, dovrà comunque seguire una fase progettuale, autorizzatoria e di realizzazione degli impianti, anch’essa di durata assai incerta.

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In questo lasso temporale indefinito si colloca la fase di medio termine, ovvero il periodo in cui l’ATO Rifiuti Novarese ha programmato di provvedere autonomamente all’interno dei propri confini allo smaltimento di tutto il rifiuto indifferenziato. L’obiettivo sarà raggiunto grazie all’ampliamento della discarica esistente, cosa che presuppone ovviamente una fase progettuale, un iter di valutazione ed autorizzazione ed infine la realizzazione. Per dare avvio alla progettazione, sarebbe indispensabile essere a conoscenza di alcuni elementi fondamentali, quali: - per quanto tempo la discarica dovrà ancora servire il territorio - quali sono i volumi di rifiuto che si prevede di collocare - vi saranno possibili sviluppi futuri, ovvero la presenza della discarica potrà essere prevista anche per la fase a regime, oppure questa sarà interamente sostituita con altre tecnologie

Le maggiori criticità sono pertanto legate a due fattori:

 durata della fase di medio termine: stimata in 6 anni, è comunque legata anche all’evolversi della programmazione regionale;  quantitativo di rifiuto totale: è stato stimato in base alle previsioni regionali, purtroppo però come evidenziato nei paragrafi precedenti l’aumento delle raccolte differenziate sta subendo un rallentamento rispetto al passato ed il rifiuto indifferenziato non è diminuito quanto auspicato;

Bisogna però aggiungere che in questo scenario di incertezza gli organi dell’ATO Rifiuti Novarese si stanno impegnando alacremente per definire una situazione a regime che possa garantire il soddisfacimento delle necessità di smaltimento per il territorio, grazie alla collocazione di uno o più impianti basati sulle migliori tecnologie disponibili, eventualmente in condivisione con il territorio del Verbano Cusio Ossola. Si cercherà pertanto, una volta esaurita la fase di medio termine, di entrare nella fase a regime senza soluzione di causa e senza neppure sfiorare la situazione di emergenza, avendo già la disponibilità dei nuovi impianti; questo, ovviamente, in accordo con gli Enti sovraordinati. La possibilità di accogliere rifiuti speciali assimilabili agli urbani, inoltre, potrebbe proprio fungere da elemento regolatore per ovviare ad eventuali variazioni non previste nel quantitativo di rifiuto indifferenziato o nella durata della fase di medio termine: qualora il quantitativo di rifiuto indifferenziato fosse inferiore alle previsioni, infatti, si potrebbero aumentare gli ingressi di assimilabili; d’altro canto se necessitassero maggiori spazi per collocare il rifiuto urbano potrebbe essere limitato il quantitativo accettato di questa tipologia di rifiuto.

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5. Obiettivi e strategie del Piano d’Ambito

Vista la situazione attuale e gli indirizzi formalizzato dall’ATO nella deliberazione 5/2007, la problematica da risolvere con urgenza è pertanto l’individuazione di una soluzione che garantisca lo smaltimento del rifiuto indifferenziato per il periodo definito transitorio, o di medio termine. La programmazione dell’ATO Rifiuti Novarese prevede quale punto fermo nella ricerca di questa soluzione il perseguimento di una serie di imprescindibili obiettivi, ovvero:  autosufficienza per lo smaltimento del rifiuto indifferenziato urbano e assimilato;  assicurare la collocazione del rifiuto all’interno dei confini dell’ATO, coincidente con la Provincia di Novara;  minimizzazione dell’impatto sull’ambiente, anche in relazione ai possibili effetti sinergici tra le azioni previste e le condizioni ambientali di fatto;  minimizzare l’emissione di composti inquinanti in atmosfera dovuti al trasporto;  minimizzare l’emissione di composti inquinanti in atmosfera derivanti dall’attività di smaltimento;  minimizzare l’impatto sull’ambiente idrico superficiale e sotterraneo;  minimizzare l’impatto su suolo e sottosuolo;  minimizzare l’impatto sul paesaggio;  minimizzare l’impatto sulle risorse naturali;  minimizzare l’impatto sulla salute;  minimizzare l’impatto sulle attività produttive agricole;  minimizzare l’impatto acustico;  contenimento dei costi connessi allo smaltimento (gestione, trasporto, monitoraggio, ecc.), sempre nel rispetto degli standard ambientali e di sicurezza;  minimizzare il costo per il trasporto dai punti di raccolta alla discarica;  limitare le componenti di costo indotte dalle operazioni di ampliamento;  permettere lo smaltimento dei rifiuti in un impianto che sia il più possibile baricentrico rispetto al territorio.

Alla luce delle ristrette tempistiche a disposizione per il raggiungimento degli obiettivi di medio termine (la precedente fase di breve termine infatti si concluderà all’esaurimento del sopralzo della discarica di Barengo), l’unica strategia perseguibile risulta essere la prosecuzione degli smaltimenti su un impianto esistente, mentre non sarebbe percorribile la scelta di realizzare un impianto ex novo. Quest’ultima, infatti, risulterebbe troppo onerosa sia dal punto di vista economico sia per quel che concerne i tempi e non permetterebbe il conseguimento di nessuno degli obiettivi prefissati.

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6. Definizione dei modelli gestionali ed organizzativi

La discarica di Ghemme è stata chiusa il 30 giugno 2008; dal 1 luglio pertanto sono ripresi i conferimenti a Barengo, dando così inizio alla fase definita di breve termine; questa durerà circa 20 mesi, ovvero sino all’esaurimento delle volumetrie disponibili sul sopralzo del sito di Barengo. A questo punto si entrerà nella fase definita di medio termine, durante la quale sarà comunque garantita l’autosufficienza degli smaltimenti per il territorio dell’ATO Rifiuti Novarese; si è pertanto proceduto ad un’attenta valutazione al fine di individuare la migliore alternativa per la collocazione del rifiuto all’interno del territorio dell’ATO. Le ipotesi considerate sono:

o alternativa 1: ampliamento discarica di Ghemme; o alternativa 2: ampliamento discarica di Barengo o alternativa 3: realizzazione di un nuovo impianto di discarica

Il confronto fra le alternative è stato effettuato attraverso l’individuazione di indicatori in grado di evidenziare il contributo di ogni alternativa al raggiungimento dei singoli obiettivi determinati; gli indicatori presi in considerazione sono:

 quantità di rifiuti collocabili  tempo di realizzazione dell’ampliamento  distanze percorse per portare il rifiuto a smaltimento  esistenza ed idoneità delle infrastrutture viarie  tariffa di smaltimento (stima)  concentrazione di inquinanti in atmosfera  distanza dai centri abitati  altitudine  distanza da abitazioni sparse  distanza da strade e/o ferrovie a percorrenza urbana  rilevazione composti in ambiente idrico  distanza da corsi d’acqua di importanza medio – rilevante  soggiacenza di falda  perdita di suolo (impronta della discarica)  altezza massima fuori terra raggiunta dal corpo rifiuti  sviluppo lineare di strade a percorrenza urbana (visibilità)  distanza da parchi e/o riserve naturali  distanza da recettori sensibili  poolazione potenzialmente esposta  distanza da aree a vocazione produttiva

Gli indicatori individuati sono in grado di fornire informazioni sulle alternative, che tra loro risultano così essere confrontabili in merito agli aspetti considerati, quali: • tempistiche e potenzialità degli ampliamenti; • costi determinati dalle opere di realizzazione e dal trasporto dei rifiuti; • presenza/prossimità di recettori sensibili, stato qualitativo delle risorse naturali in prossimità delle discariche e impatti sulle stesse. Ad ogni indicatore sono stati poi associati tre valori: il peso, in funzione dell’importanza attribuita all’aspetto considerato, un target di riferimento che rappresenta il valore ottimo raggiungibile ed un punteggio, che descrive la valutazione data all’indicatore per ciascuna alternativa.

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L’alternativa prescelta è stata quella che, complessivamente, risulta in grado di avvicinarsi di più ad una ipotetica soluzione ideale attraverso la quale sarebbe possibile raggiungere tutti i target stabiliti. Tale alternativa risulta essere l’ampliamento della discarica di Barengo. Si proseguirà quindi nella coltivazione della discarica di Barengo, ai sensi di quanto previsto nel D.Lgs. 36/2003, grazie ad un ampliamento del sito che dovrà ricevere tutto il rifiuto indifferenziato urbano ed assimilato prodotto sul territorio dell’ATO, oltre al rifiuto speciale assimilabile per i quantitativi previsti, fino al termine del periodo transitorio, ovvero fino alla definizione della programmazione impiantistica a livello regionale e/o della nuova strategia di ambito che sarà sviluppata alla luce di tale programmazione. Pertanto al momento dell’adozione del presente stralcio di Piano l’ATO procederà nell’iter di progettazione – autorizzazione - realizzazione delle opere necessarie all’attuazione delle azioni previste, nel rispetto delle normative vigenti.

6.1 Organizzazione del servizio di smaltimento

6.1.1 Raccolta

Per quel che concerne l’organizzazione della raccolta del rifiuto indifferenziato, non si prevedono interventi di ristrutturazione o modifica del servizio. E’ ormai dimostrato infatti che il sistema porta a porta garantisce la maggiore qualità ed efficacia, oltre ad essere un ottimo incentivo alla raccolta differenziata. Anche la frequenza settimanale si è dimostrata la scelta migliore, sia per il contenimento dei costi sia e soprattutto perché porta le utenze a differenziare al massimo i rifiuti; i Consorzi di Bacino sono poi sempre disponibili a valutare insieme alle Amministrazioni eventuali personalizzazioni o variazioni. Relativamente invece ai rifiuti definiti ingombranti, il materiale continuerà ad essere raccolto presso i centri di conferimento comunali; i Consorzi di Bacino proseguiranno nell’attuazione delle proprie programmazioni in merito alla realizzazione delle strutture, al fine di rendere il servizio sempre più rispondente ai fabbisogni del territorio e dei cittadini. Saranno mantenuti anche gli eventuali servizi a domicilio, ove richiesti o ritenuti necessari.

6.1.2 Trasporto

Anche per l’organizzazione dei trasporti non si prevedono sostanziali modifiche. Saranno mantenuti i punti di aggregazione e trasbordo esistenti, così come i percorsi individuati, in quanto il sito di smaltimento finale non verrà variato tra la fase attuale e quella prevista. Alla luce degli obiettivi ambientali e di costo definiti, si valuterà la possibilità di monitorare periodicamente le percorrenze alla luce di radicali modifiche e migliorie alla viabilità del territorio rispetto alla discarica, ed in caso a valutare eventuali percorsi più efficienti. Le ditte stesse incaricate del trasporto alla discarica avranno comunque interesse, per migliorare il proprio sistema organizzativo e contenere i costi, ad individuare percorrenze più efficienti man mano che se ne presenterà l’occasione. Analogamente sarà monitorato il parco mezzi utilizzato per i trasporti, al fine di verificare eventuali possibilità di miglioramento dal punto di vista delle emissioni.

6.1.3 Procedure di smaltimento

Lo smaltimento finale del rifiuto indifferenziato sarà garantito per il periodo transitorio presso la discarica sita nel Comune di Barengo.

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Le procedure di gestione e di trattamento saranno analoghe a quelle descritte al paragrafo 3.6, assicurando i massimi livelli di sicurezza e tutela ambientale. Dopo le fasi di accettazione, pesatura e controllo, che avvengono all’ingresso in discarica, i mezzi sono indirizzati sul luogo di sversamento, che sarà definito in sede di progettazione e realizzazione dell’ampliamento; i rifiuti vengono costantemente ridotti in volume attraverso operazioni di costipazione con mezzi adeguati e periodicamente ricoperti con terreno. Sarà mantenuto in attività il sistema di recupero energetico del biogas, che potrà eventualmente subire modifiche migliorative in sede di realizzazione della nuova sezione di smaltimento. La discarica sarà costantemente monitorata in conformità alle prescrizioni ed imposizioni che saranno specificate in sede autorizzativa.

6.2 Standard di qualità del servizio

Considerando l’intero servizio di smaltimento, ovvero dalle fasi di raccolta del rifiuto indifferenziato sino alla sua definitiva collocazione in discarica, possiamo con certezza affermare che la scelta di affidarsi ad un sistema interamente porta a porta implica già un livello di servizio di qualità elevata. Ovviamente questo può essere ulteriormente migliorato grazie al continuo monitoraggio delle raccolte, alla gestione dei disservizi ed all’organizzazione dei recuperi, procedure già attive da anni grazie anche all’introduzione dei call center consortili. L’organizzazione di punti di trasbordo e aggregazione al di fuori dei centri abitati, l’utilizzo di mezzi conformi dal punto di vista delle normative ambientali in materia di trasporti e la scelta di percorrenze il più possibile lontane dalle zone abitate sono invece garanzia di qualità per la fase relativa al trasporto del rifiuto in discarica. Relativamente alla fase di smaltimento vero e proprio, la qualità sarà garantita attraverso una serie di procedure atte ad assicurare una gestione sicura e monitorata: o miglioramento delle procedure di accettazione, riducendo i tempi di attesa dei mezzi e di conseguenza le emissioni in atmosfera da parte degli stessi; o miglioramento delle procedure di controllo dei mezzi e dei materiali in entrata, con rigoroso obbligo di respingere eventuali carichi non conformi; o costante monitoraggio dei parametri di aria, acqua e suolo, anche in conformità a quelle che saranno le prescrizioni autorizzative; o predisposizione di opportune procedure di controllo, sicurezza e ripristino qualora i parametri analizzati non rispettassero il range consentito; o miglioramento delle procedure di controllo dei mezzi in uscita, in particolare riguardo all’obbligo di lavaggio delle ruote e del fondo dei mezzi per evitare il deposito di materiali sul manto stradale.

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7. Considerazioni economiche

Al fine di individuare un possibile profilo finanziario degli interventi, si consideri un’ipotesi tariffaria per la collocazione in discarica dei rifiuti previsti, coerente con i quantitativi stimati e le volumetrie necessarie.

quantità di rifiuti (ton/anno) rifiuti totale (ton 6 anni) volumetrie necessarie m 3 tariffa applicata €/ton 75.000 450.000 650.000 73,50

Tabella 26: Tariffa di smaltimento €/ton

Si avrà pertanto:

quantità di rifiuti (ton/anno) abitanti ATO (al 31/12/2007) ton/ab/anno €/ton €/ab/anno 75.000 361.904 0,207 73,50 15,23

Tabella 27: Tariffa di smaltimento €/ab/anno

Possiamo quindi effettuare alcune proiezioni di spesa per i Comuni in base alle tariffe sopra calcolate e ad un numero ipotetico di abitanti:

comune abitanti €/ab/anno €/anno Esempio 1 500 15,23 7.615,00 Esempio 2 1.000 15,23 15.230,00 Esempio 3 3.000 15,23 45.690,00 Esempio 4 5.000 15,23 76.150,00 Esempio 5 10.000 15,23 152.300,00 Esempio 6 20.000 15,23 304.600,00 Esempio 7 100.000 15,23 1.523.000,00

Tabella 28: Esempi di costo annuo per i Comuni, al netto di IVA, tasse ecologiche ed indennizzi

Quanto sopra fornisce una prima indicazione su quelli che potrebbero essere i valori in gioco ed i costi da sostenere per gli smaltimenti nella fase di medio termine; gli importi presentati sono al netto di IVA, tasse ecologiche ed indennizzi ai Comuni (questi ultimi sono comunque il risultato di una concertazione a livello politico). Occorre però procedere ad un’altra considerazione; qualora le volumetrie realizzate consentissero la collocazione di rifiuto speciale assimilabile all’urbano, la relativa tariffa sarebbe sostenuta direttamente dalle aziende produttrici, per un importo in linea con le quotazioni di mercato relative ai rifiuti speciali e comunque superiore a quanto corrisposto dall’ATO. Questo potrebbe significare, alla fine del periodo, un beneficio economico per i Comuni, in quanto il gettito ottenuto dal “cliente privato” potrebbe essere tale da ridurre in parte il gettito atteso dal “cliente pubblico”. Per meglio chiarire il concetto, vediamo un esempio numerico: introito atteso dal gestore nel periodo: 450.000 ton X 73,50 €/ton = € 33.075.000,00 quantitativo stimato di rifiuti assimilabili: 20.000 ton/anno X 6 anni = 120.000 ton introito stimato da aziende private: 120.000 ton X 100 €/ton (*) = € 12.000.000,00 (*) tariffa ipotetica applicata ai rifiuti speciali, che dovrà comunque essere coerente con l’andamento del mercato nel periodo considerato

54 A.T.O. RIFIUTI NOVARESE Via Loreto n.19 --- 28021 BORGOMANERO (NO) introito effettivo atteso dal gestore da parte dei Comuni dell’ATO: € 33.075.000,00 – 12.000.000,00 = € 21.075.000,00

A livello puramente esemplificativo, sarebbe come se il costo effettivamente sostenuto dai Comuni diventasse:

€ 21.075.000,00 / (450.000 ton – 120.000 ton) = 63,86 €/ton

Tale beneficio, pur non potendosi in realtà concretizzare in una riduzione della tariffa applicata, andrà comunque a vantaggio della gestione del servizio di smaltimento per l’ATO Rifiuti Novarese.

Se consideriamo l’intero servizio di smaltimento (raccolta – trasporto – smaltimento in discarica) occorre precisare che per quel che concerne le fasi di raccolta e trasporto non si prevedono variazioni economiche di rilievo non contrattualmente previste (ad esempio gli adeguamenti ISTAT devono essere annualmente riconosciuti alle ditte esecutrici), almeno per tutta la durata dei contratti di appalto vigenti. Nell’emanazione dei nuovi bandi di gara a livello europeo si darà ovviamente massima rilevanza agli elementi indicati nel presente piano, in particolar modo relativamente alle emissioni di inquinanti in atmosfera, al monitoraggio delle percorrenze ed alla scelta del parco mezzi.

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8. Bibliografia

Associazione Irrigazione Est Sesia – Sito Interne ufficiale Cavaglià S.p.A. – Discarica Controllata per Rifiuti non Pericolosi Località Solarolo Comune di Barengo (NO), Piano di Gestione Operativa Art. 8 Lettera G del D.Lgs. 13/01/03 n. 36 Cavaglià S.p.A. – A.T.O. Rifiuti Novarese, Sopralzo della Discarica per Rifiuti non Pericolosi sita in Barengo Località Fornace Solarolo, Relazione Tecnica Cavaglià S.p.A. – A.T.O. Rifiuti Novarese, Sopralzo della Discarica per Rifiuti non Pericolosi sita in Barengo Località Fornace Solarolo, Studio d’Impatto Ambientale GF Ambiente, Consorzio di Bacino Basso Novarese – Indagine Merceologica sul Rifiuto Indifferenziato per la Determinazione Qualitativa e Quantitativa dei Rifiuti Urbani Biodegradabili per i Comuni del Consorzio di Bacino Basso Novarese IPLA, Consorzio Gestione Rifiuti Medio Novarese – Caratterizzazione della Composizione Merceologica Media dei Rifiuti Urbani Indifferenziati Prodotti in Due Comuni del Consorzio Gestione Rifiuti Medio Novarese Provincia di Novara – Piano Territoriale Provincia di Novara – Piano Attività Estrattive Provinciale Provincia di Novara – Linee Guida di Programmazione per la Gestione dei Rifiuti Urbani Regione Piemonte – Indagine sui rifiuti prodotti nel 2006 Regione Piemonte – Dati statistici sul turismo in Piemonte anno 2006 Regione Piemonte – Dati statistici sul turismo in Piemonte anno 2007 Sequentia s.r.l. – Discarica di Ghemme (NO), Piano di Adeguamento ai Sensi dell’Art. 17 Comma 3 del D.Lgs. N. 36 del 13/01/2003, Relazione Tecnica Studio Tecnico Associato Bortolami e Di Molfetta – Raccolta, Sistematizzazione e Interpretazione dei Dati Storici Disponibili sul Sito Interessato dalla Discarica di Ghemme (NO) Wikipedia – L’Enciclopedia Libera

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