VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO

“AL SERVIZIO DELLA CITTA”

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Procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

RAPPORTO AMBIENTALE

Art. 24,e Allegato 2, L.R.T. n° 10 del 12 febbraio 2010 e s.m.i. Art. 13, co.3,4,5,6 - allegatoVI, D.Lgs. n° 152 del 3 aprile 2006, e s.m.i.

APPROVAZIONE Testo Integrato con le determinazioni assunte con l'approvazione delle controdeduzioni di cui alla Delibera C.C. n° 55 del 22.03.2016 Testo adeguato alle risultanze della Conferenza Paesaggistica del 17.06.2016 (art. 31 della LRT 65/2014 e art. 21 della Disciplina del PIT con valenza di Piano Paesaggistico) Gruppo di progettazione Arch. Marco Vannocci Arch. Laura Ermini Geol. Lucia Buracchini

Sistema Informativo Territoriale Geom. Mauro Lusini Geom. Gabriele Comacchio

Il Garante della Comunicazione Il Dirigente Dott. Gianluca Pocci (Arch. Massimo Betti)

Il Responsabile del Procedimento (Arch. Rolando Valentini)

Febbraio 2015 Luglio 2016

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Specifiche: Le parti modificate o integrate sono di colore ARANCIO

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FATTORI CLIMATICI, I BENI MATERIALI, IL PATRIMONIO CULTURALE, ANCHE ARCHITETTONICO E Valutazione Ambientale Strategica ARCHEOLOGICO, IL PAESAGGIO E L’INTERRELAZIONE TRA I SUDDETTI FATTORI...... 102 3.6.1 Biodiversità...... 102

Rapporto Ambientale 3.6.2 Popolazione ...... 103

Art. 24,e Allegato 2, L.R.T. n° 10 del 12 febbraio 2010 e s.m.i. 3.6.3 Considerazioni sulla viabilità e sosta...... 109

Art. 13, co.3,4,5,6 - Allegato VI, D.Lgs. n° 152 del 3 aprile 2006, e s.m.i. 3.6.4 Vegetazione...... 116 3.6.5 Fauna ed ecosistemi...... 117 3.6.6 Salute pubblica – inquinamento luminoso, rumore e vibrazioni, fruizione dell’area ...... 117 INDICE 3.6.7 Caratterizzazione geologica-morfologica...... 121

PREMESSA ...... 4 3.6.8 Idrografia e idrogeologia...... 121 3.6.9 Considerazioni sulla tutela dal rischio idraulico ...... 121 1 RIFERIMENTI NORMATIVI...... 5 3.6.10 Considerazioni sulla pericolosità geologica...... 121 2 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLA VAS AI SENSI DELLA L.R.T 10/2010 E S.M.I...... 7 3.6.11 Considerazioni sulla pericolosità sismica ...... 126 2.1 INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE ...... 9 3.6.12 Considerazioni sulla sensibilità degli acquiferi...... 128

2.2 SVOLGIMENTO DELL FASE PRELIMINARE ...... 9 3.6.13 Aspetti paesaggistici...... 129 3.6.14 Suolo...... 162 2.3 PARTECIPAZIONE ...... 14 3.6.15 Acqua...... 162 3 STRUTTURA DEL DOCUMENTO ...... 17 3.6.16 Aria ...... 162 3.1 Illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali della variante urbanistica...... 17 3.6.17 Fattori climatici ...... 162 3.1.1 Rapporto con altri piani o programmi ...... 28 3.6.18 Misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti 3.2 Stato dei luoghi – Aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma...... 162 l’attuazione della variante urbanistica ...... 70 3.7 Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate...... 162 3.3 CARATTERISTICHE AMBIENTALI, CULTURALI E PAESAGGISTICHE DELLE AREE CHE 3.8 Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi POTREBBERO ESSERE SIGNIFICATIVAMENTE INTERESSATE...... 76 derivanti dall’attuazione del piani o del programma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta 3.4 QUALSIASI PROBLEMA AMBIENTALE ESISTENTE, PERTINENTE AL PIANO O PROGRAMMA, IVI dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della COMPRESI IN PARTICOLARE QUELLI RELATIVI AD AREE DI PARTICOLARE RILEVANZA produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da AMBIENTALE, CULTURALE E PAESAGGISTICA, QUALI LE ZONE DESIGNATE COME ZONE DI adottare; ...... 163 PROTEZIONE SPECIALE PER LA CONSERVAZIONE DEGLI UCCELLI SELVATICI E QUELLI 3.9 SINTESI NON TECNICA DELLE INFORMAZIONI DI CUI ALLE LETTERE PRECEDENTI (documento CLASSIFICATI COME SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA PER LA PROTEZIONE DEGLI HABITAT disgiunto)...... 165 NATURALI E DELLA FLORA E DELLA FAUNA SELVATICA, NONCHÉ I TERRITORI CON PRODUZIONI AGRICOLE DI PARTICOLARE QUALITÀ E TIPICITÀ, DI CUI ALL’ARTICOLO 21 DEL DECRETO LEGISLATIVO 18 MAGGIO 2001, N. 228...... 98

3.5 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE STABILITI A LIVELLO INTERNAZIONALE, COMUNITARIO O DEGLI STATI MEMBRI, PERTINENTI AL PIANO O AL PROGRAMMA, E IL MODO IN CUI, DURANTE LA SUA PREPARAZIONE, SI È TENUTO CONTO DI DETTI OBIETTIVI ED DI OGNI CONSIDERAZIONE AMBIENTALE...... 102

3.6 POSSIBILI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE, COMPRESI ASPETTI QUALI LA BIODIVERSITÀ, LA POPOLAZIONE, LA SALUTE UMANA, LA FLORA E LA FAUNA, IL SUOLO, L’ACQUA, L’ARIA, I

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l’articolazione della disciplina della città in trasformazione, della polarizzazione e la disciplina delle aree di

riqualificazione completamento AR.

PREMESSA Con le modifiche proposte non sono previsti nuovi impegni di suolo non edificato, sia fuori dal perimetro del Con la variante al servizio della Città si propone di modificare l’apparato normativo del vigente Regolamento territorio urbanizzato che all’interno dello stesso, ma si intende precisare e rendere più facilmente attuabile la Urbanistico per gestire l’edificato esistente in considerazione delle mutate condizioni socio economiche disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti, valida a tempo indeterminato, di cui al comma 1 lettera verificatesi dall’approvazione dello strumento urbanistico, nell’anno 2011. L’obiettivo principale è di apportare b) dell’art.95 della L.R.T. 65/2014. una serie di correzioni e adeguamenti alle Norme Tecniche di Attuazione per facilitare l’applicazione delle Un ulteriore aspetto della variante proposta è riferito all’adeguamento alle normative regionali e statali stesse e far fronte alle esigenze di semplificazione promosse sia dagli operatori economici che dagli ordini recentemente modificate. professionali che operano nel territorio, nonché dai singoli cittadini. Infine i contenuti della variante a servizio della città costituiscono praticamente una anticipazione del percorso Tale variante, che ha la funzione manutentiva, avendo comunque come a riferimento la cura e la di revisione per addivenire al prossimo Piano Operativo (che sostituirà il RU), previsto dalla nuova legge conservazione del patrimonio paesaggistico e storico culturale del nostro territorio, è finalizzata anche regionale in materia di governo del territorio, utile alla gestione degli attuali insediamenti e del patrimonio all’attivazione di un processo di ripresa economica sostenibile, inserendo modifiche all’articolato delle norme edilizio esistente; le modifiche normative proposte rappresentano anche un sistema di valutazione che nel loro complesso faciliteranno l’attività di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente dell’efficacia delle scelte effettuate dal primo Regolamento Urbanistico. rispondendo alle aspettative delle famiglie, degli operatori economici, prevalentemente piccole e medie edili e artigiane, e del mutato quadro normativo regionale in materia urbanistica, che impone alla nuova La variante viene ad interessare gran parte delle norme tecniche del Regolamento Urbanistico ed in pianificazione urbanistica lo sfruttamento e il recupero dell’esistente per ridurre il consumo di suolo. particolare tratta dei seguenti temi:

La variante al Regolamento Urbanistico “a servizio della Città”, in considerazione delle mutate condizioni a. Indici, grandezze edilizie ed urbanistiche; socio economiche verificatesi dall’approvazione (anno 2011), si pone l’obbiettivo di apportare una serie di b. La disciplina delle schede di progetto TU; correzioni e adeguamenti alle Norme Tecniche di Attuazione per facilitare l’applicazione delle stesse e far c. Gli interventi edilizi diretti; fronte alle esigenze di semplificazione promosse sia dagli operatori economici che dagli ordini professionali d. Tipi d’intervento edilizio; che operano nel territorio nonché dai singoli cittadini e. Parametri per la dotazione parcheggi; f. La disciplina dei frazionamenti e delle destinazioni d’uso; Tale variante discerne dall’intento di mantenere e aggiornare le NTA del vigente Regolamento Urbanistico, g. Attività ricettive alberghiere; avendo comunque come riferimento la cura e la conservazione del patrimonio paesaggistico e culturale del h. La disciplina dei vari tessuti insediativi; territorio, ed è finalizzata anche all’attivazione di un processo di ripresa economica sostenibile, mediante i. La disciplina dell’insediamento diffuso; modifiche all’articolato delle norme che nel loro complesso potranno facilitare l’attività di recupero e j. La disciplina per gli edifici censiti nelle schede BSA; riqualificazione del patrimonio edilizio esistente rispondendo alle aspettative dei cittadini, degli operatori k. La disciplina dei servizi pubblici; economici e recepire il mutato quadro normativo nazionale e regionale in materia d’edilizia e d’urbanistica. l. La disciplina del verde urbano; La variante in oggetto ha carattere prettamente normativo ed interviene, in conformità con il Piano Strutturale, m. Articolazione della disciplina della città in trasformazione; essenzialmente sulla disciplina per la gestione degli insediamenti e del patrimonio edilizio esistente, di cui al n. La polarizzazione; comma 1 lettera a) dell’art.95 della LRT 65/2014 (vigente dal novembre 2014), sia all’interno del territorio o. Le aree di riqualificazione completamento AR; urbanizzato, così come definito dalla Tavola di quadro conoscitivo RUqc3 redatta ai sensi dell’art. 224 della p. La disciplina delle trasformazioni nel territorio rurale; citata legge, che fuori da tale perimetro recependo anche gli adeguamenti normativi a carattere nazionale e q. La disciplina della tutela degli acquiferi, del rischio idraulico, geomorfologico, sismico e archeologico. regionale intervenuti successivamente all’approvazione del RU. In sintesi, dei 177 articoli che compongono la normativa di attuazione del Regolamento Urbanistico, con la Inoltre con la variante si apportano alcune semplificazioni e adeguamenti funzionali alla migliore applicazione proposta di variante vengono modificati e/o integrati complessivamente 81 articoli, ossia circa il 46 % del delle NTA per quanto riguarda la disciplina delle schede di progetto TU, le attività ricettive alberghiere, totale.

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Vengono inoltre in parte corrette le Schede normative dei Beni Storico Architettonici di valore eccezionale, L’art. 15 della L.R.T. 1/2005 prevede che per gli strumenti urbanistici soggetti a procedura di verifica o a VAS, che contengono un errore materiale. ai sensi dell’articolo 5 bis della l L.R.T. 10/2010, l’avvio del procedimento della variante è effettuato contemporaneamente all’invio del documento preliminare di cui all'articolo 22 della stessa L.R.T. 10/2010. 1 RIFERIMENTI NORMATIVI La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è una procedura volta ad assicurare che, nella formazione e Il primo Codice dell’Ambiente – D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 - Norme in materia ambientale approvazione di un piano o programma o loro varianti, siano presi in considerazione in modo adeguato gli Il D.Lgs. n. 152, denominato Codice dell’Ambiente disciplina, in attuazione della legge 15 dicembre 2004, n. impatti significativi sull’ambiente che è prevedibilmente potranno derivare dall’attuazione dello stesso. 308, le materie seguenti: le procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), la valutazione d'impatto Si tratta di un processo articolato, nel quale l’attività di valutazione si integra con l’attività di formazione e ambientale (VIA) e l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC). approvazione del piano o programma e nel quale l’autorità preposta alla VAS e gli altri soggetti che svolgono Il Codice dell’Ambiente all’art.4 Contenuti e obiettivi, precisava, nella stesura originaria, che le norme in esso specifiche competenze in campo ambientale, assicurano la propria collaborazione per elevare la qualità contenute costituiscono attuazione della direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ambientale degli strumenti valutati, per garantire un significativo livello di protezione dell’ambiente e per giugno 2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente, con i contribuire a migliorare la coerenza del piano o programma con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. seguenti obiettivi:

Nel contempo, la VAS individua le misure di pianificazione e programmazione volte ad impedire, mitigare e 1) garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente; compensare l’incremento di eventuali criticità ambientali già presenti, e i potenziali impatti negativi delle scelte 2) contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali nelle fasi di elaborazione, di adozione e di operate. approvazione di determinati piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile; La procedura è quindi orientata a fornire elementi conoscitivi e valutativi per la formulazione delle decisioni 3) promuovere l'utilizzo della valutazione ambientale nella stesura dei piani e dei programmi statali, regionali definitive del piano o programma e consente di documentare le ragioni poste a fondamento delle scelte e sovracomunali; strategiche, sotto il profilo della garanzia della coerenza delle stesse con le caratteristiche e lo stato dell’ambiente. 4) assicurare che venga comunque effettuata la valutazione ambientale dei piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente. La direttiva 2001/42/CE Le disposizioni contenute nell’art. 4 prevedevano che la VAS fosse obbligatoria solo per i programmi statali, Nel 2001 la Comunità Europea ha emanato la Direttiva 42, che ha come obiettivo di garantire un elevato regionali e sovracomunali, escludendo tutta la strumentazione comunale. livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, Il Codice dell’Ambiente integrato - Decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4. - Ulteriori disposizioni assicurando che, ai sensi della presente direttiva, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati correttive ed integrative del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale. piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente. Il Decreto all’art. 4 prevede che:

L’art. 3, della stessa Direttiva, individua l’ambito di applicazione e più precisamente viene effettuata una 1. Le norme del presente decreto costituiscono recepimento ed attuazione: valutazione ambientale per tutti i piani e i programmi: a) della direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2001, concernente la a) che sono elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della valutazione degli impatti di determinati piani e programmi sull'ambiente; gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, dellapianificazione territoriale o della b) - Omissis - destinazione dei suoli e che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/ 337/CEE; 2. - Omissis - b) per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli 3. - Omissis -

articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE. 4. - Omissis –

La Legge Regionale 3 gennaio 2005, n. 1 Norme per il governo del territorio – Integrata con le modifiche L’art. 6 - Oggetto della disciplina, dispone: introdotte dalla Legge Regionale 17 febbraio 2012, n. 6 1. La valutazione ambientale strategica riguarda i piani e i programmi che possono avere impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale.

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2. Fatto salvo quanto disposto al comma 3, viene effettuata una valutazione per tutti i piani e i programmi: Decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128 -Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69 a) che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell'aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle All'articolo 13, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono apportate le seguenti telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il modificazioni: quadro di riferimento per l'approvazione, l'autorizzazione, l'area di localizzazione o comunque la a) al comma 2 dopo le parole «novanta giorni» sono inserite le parole «dall'invio del rapporto preliminare di realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del presente decreto; cui al comma 1 del presente articolo»; b) per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone b) al comma 4 dopo le parole «del livello di dettaglio del piano o del programma.» sono inserite le parole «Il di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza Rapporto ambientale dà atto della consultazione di cui al comma 1 ed evidenzia come sono stati presi in comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria considerazione i contributi pervenuti.». una valutazione d'incidenza ai sensi dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre Il testo coordinato della Legge Regionale 12 febbraio 2010, n. 10integrato con le modifiche introdotte con 1997, n. 357, e successive modificazioni. la Legge Regionale 17 febbraio 2012, n. 6 - Norme in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di All’art. 12. Verifica di assoggettabilità (modificato dall'art. 2, comma10, d.lgs. n. 128 del 2010) è previsto che: valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione di incidenza. 1. Nel caso di piani e programmi di cui all'articolo 6, commi 3 e 3-bis, l'autorità procedente trasmette L’articolo 35 del d.lgs. 152/2006, come detto, stabilisce che le regioni adeguano il proprio ordinamento alle all'autorità competente, su supporto informatico ovvero, nei casi di particolare difficoltà di ordine disposizioni del decreto medesimo entro dodici mesi dall’entrata in vigore dello stesso e che in mancanza di tecnico, anche su supporto cartaceo, un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano norme vigenti regionali trovano diretta applicazione le norme del decreto stesso. o programma e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente Il 18 febbraio 2010 è entrata in vigore la L.R.T. 10 in materia di VAS e VIA (BURT n°9 del 17/02/2010). La dell'attuazione del piano o programma, facendo riferimento ai criteri dell'allegato I del presente finalità generale della legge regionale è, per quanto riguarda la VAS, quella di dotare la Regione Toscana di decreto. una propria normativa organica della materia, che dia attuazione alla complessiva regolamentazione 2. L'autorità competente in collaborazione con l'autorità procedente, individua i soggetti competenti in contenuta nella normativa nazionale in materia adeguando al contempo la regolamentazione stessa alle materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare per acquisirne il parere. Il peculiarità della realtà regionale. parere è inviato entro trenta giorni all'autorità competente ed all'autorità procedente. L’art. 5 - Ambito di applicazione, al comma secondo, della stessa legge regionale, stabilisce che sono 3. Salvo quanto diversamente concordato dall'autorità competente con l'autorità procedente, l'autorità obbligatoriamente soggetti a VAS: competente, sulla base degli elementi di cui all'allegato I del presente decreto e tenuto conto delle a) i piani e i programmi elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei osservazioni pervenute, verifica se il piano o programma possa avere impatti significativi trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, per la valutazione e sull'ambiente. gestione della qualità dell'aria ambiente, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli e che 4. L'autorità competente, sentita l'autorità procedente, tenuto conto dei contributi pervenuti, entro definiscono il quadro di riferimento per l'approvazione, l'autorizzazione, l'area di localizzazione o, comunque, novanta giorni dalla trasmissione di cui al comma 1, emette il provvedimento di verifica assoggettando la realizzazione di progetti sottoposti a VIA o a verifica di assoggettabilità a VIA, di cui agli allegati II, III e IV o escludendo il piano o il programma dalla valutazione di cui agli articoli da 13 a 18 e, se del caso, del d.lgs. 152/2006; definendo le necessarie prescrizioni. Il comma 3, dello stesso art.5 stabilisce invece che: 5. Il risultato della verifica di assoggettabilità, comprese le motivazioni, deve essere reso pubblico. 3. L’effettuazione della VAS è subordinata alla preventiva valutazione, effettuata dall’autorità competente 6. La verifica di assoggettabilità a VAS ovvero la VAS relative a modifiche a piani e programmi ovvero a secondo le disposizioni di cui all’articolo 22, della significatività degli effetti ambientali, nei seguenti casi: strumenti attuativi di piani o programmi già sottoposti positivamente alla verifica di assoggettabilità di a) per i piani e programmi di cui al comma 2, che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e le cui all'articolo 12 o alla VAS di cui agli articoli da 12 a 17, si limita ai soli effetti significativisull'ambiente relative modifiche che definiscano o modifichino il quadro di riferimento per la realizzazione dei che non siano stati precedentemente considerati dagli strumenti normativamente sovraordinati. progetti;

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b) per le modifiche minori di piani e programmi di cui al comma 2; 2 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLA VAS AI SENSI DELLA L.R.T 10/2010 E S.M.I.

c) per i piani e programmi, diversi da quelli di cui al comma 2, e per le loro modifiche, che definiscono il a) Fase preliminare per l’impostazione e la definizione dei contenuti del rapporto ambientale (art. 23) quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti. 1. Ai fini dello svolgimento della fase preliminare di definizione dei contenuti del rapporto ambientale,

3 bis. La preventiva valutazione delle lettere a) e b) del comma 3 è effettuata secondo le modalità di cui al l'autorità procedente o il proponente predispone un documento preliminare contenente: comma 3 dell’articolo 6 del d.lgs. 152/2006. a) le indicazioni necessarie inerenti lo specifico piano o programma, relativamente ai possibili effetti

Art. 5 bis - Strumenti della pianificazione territoriale ed atti di governo del territorio da assoggettare a VAS ambientali significativi della sua attuazione; (articolo introdotto con la L.R.T. 6/2012) b) i criteri per l’impostazione del rapporto ambientale.

1. La Regione, le province e i comuni, per quanto di rispettiva competenza, provvedono all’effettuazione della 2. Per definire la portata ed il livello di dettaglio più adeguato delle informazioni da includere nel VAS sui seguenti strumenti e atti: rapporto ambientale, l'autorità procedente o il proponente trasmette, con modalità telematiche, il

a) piano di indirizzo territoriale; documento preliminare all'autorità competente e agli altri soggetti competenti in materia ambientale (da individuare a seconda della tipologia del piano o variante), ai fini delle consultazioni (art.25) che b) piano territoriale di coordinamento; devono concludersi entro novanta giorni dall'invio del documento medesimo, fatto salvo il termine c) piano strutturale; inferiore eventualmente concordato tra autorità procedente o proponente e autorità competente.

d) regolamento urbanistico; 3. In relazione alle questioni ambientali rilevanti individuate ed ai potenziali effetti ambientali identificati

e) piano complesso d’intervento; in prima approssimazione, l'autorità competente promuove iniziative di semplificazione procedurale per il coordinamento dei pareri di volta in volta necessari, anche secondo le modalità definite nel f) atti di cui all’articolo 10, comma 2, della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo regolamento di cui all’articolo 38. del territorio), quando determinano variazioni agli strumenti della pianificazione territoriale; Per la variante al Regolamento Urbanistico in oggetto, in accordo con l’autorità competente sono stati g) varianti agli strumenti ed atti di cui al presente comma nei casi previsti dalla presente legge regionale. ridotti i tempi, di cui al co.2, in complessivi giorni 60 e di agevolare i lavori delle consultazioni 2. In applicazione del principio di non duplicazione delle valutazioni non sono sottoposti a VAS né a verifica di preliminari, per l’ottenimento dei contributi e pareri utili all’impostazione del Rapporto Ambientale, dei assoggettabilità i piani attuativi di cui all’articolo 65 della L.R.T. 1/2005, nonché i piani di livello attuativo, soggetti competenti in materia ambientale indicendo una apposita conferenza dei servizi ai sensi comunque denominati, che non comportano varianti ai piani sovraordinati, a condizione che il piano dell’art. 14 e segg. della legge 241/90 e s.m.i.. sovraordinato sia stato oggetto di valutazione dei profili ambientali. b) Elaborazione del rapporto ambientale e della Sintesi non Tecnica (art.24 LRT 10/2010 e s.m.i.) Relativamente alla variante al REGOLAMENTO URBANISTICO “AL SERVIZIO DELLA CITTA” si ritiene che Tali documenti sono redatti contestualmente all’elaborazione della variante per verificarne sia da sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica, con le procedure previste dall’art.23 e seguenti della congiuntamente la compatibilità ambientale delle scelta pianificatorie. L.R.T. n.10/2010 e s.m.i., in quanto riconducibile alla fattispecie di cui all’art. 5 bis della stesa legge regionale. La sintesi non tecnica, da redigere con linguaggio non tecnico, ha lo scopo di rendere chiare e leggibili per tutti gli interessati le scelte pianificatorie e le relative valutazioni ambientali a supporto. Il procedimento c) Svolgimento di consultazioni (art.25 LRT 10/2010 e s.m.i.) Il procedimento per la VAS, disciplinato dalla L.R.T. 10/2010 e s.m.i., è ricompreso all'interno di quello previsto per l'elaborazione, l'adozione, l'approvazione di piani e programmi e loro varianti. 1. Il proponente comunica all'autorità competente la proposta di piano o programma, il rapporto ambientale e la sintesi non tecnica. Esso provvede, contestualmente, alla pubblicazione di un avviso La VAS è avviata dall'autorità procedente o dal proponente contemporaneamente all’avvio del procedimento sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana (BURT), contenente: di formazione della variante urbanistica, ai sensi dell’art. 17 della LRT 65/2014, e deve concludersi anteriormente alla sua approvazione. a) il titolo della proposta di piano o programma;

Il presente rapporto ambientale, con la relativa sintesi non tecnica, saranno sottoposti all’adozione del b) l’indicazione dell'autorità procedente o del proponente; Consiglio Comunale contestualmente agli elaborati di variante.

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c) l'indicazione delle sedi ove può essere presa visione del piano o programma, del rapporto ambientale e della sintesi non tecnica.

2. Contestualmente alla pubblicazione dell’avviso di cui al comma 1, la proposta di piano o programma, il rapporto ambientale e la sintesi non tecnica sono messi a disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale, delle organizzazioni di cui all’articolo 4, comma 1 lettera p), e del pubblico, con le modalità di cui al comma 3. Di tale documentazione chiunque può prendere visione e presentare, entro il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione medesima, proprie osservazioni e pareri all’autorità competente ed alla autorità procedente o al proponente.

3. Contestualmente alla pubblicazione di cui al comma 1, la documentazione di cui al comma 2 è depositata presso gli uffici dell’autorità competente e dell’autorità procedente o del proponente. Essa è altresì pubblicata sui rispettivi siti web e la comunicazione della relativa pubblicazione è trasmessa in via telematica ai soggetti competenti in materia ambientale e agli uffici degli enti territoriali individuati ai sensi dell’articolo 19, a cura dell’autorità procedente o del proponente.

Per la semplificazione dei procedimenti, di cui al co.6 dell’art.8 della LR 10/2010, il Rapporto Ambientale e la Sintesi non Tecnica vengono adottati contestualmente alla proposta di variante urbanistica e la fase delle consultazioni, di cui all’art.25 della stessa Legge Regionale, vengono effettuate contestualmente alle osservazioni previste all’art.17 della LR 1/2005, nel termine di sessanta giorni. d) Valutazione del piano o programma, del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni, con espressione del parere motivato (art.26 LRT 10/2010 e s.m.i.)

L’autorità competente svolge le attività tecnico-istruttorie, valutando tutta la documentazione e) Decisione (art.27 LRT 10/2010 e s.m.i.) presentata, nonché le osservazioni pervenute a seguito della consultazione (dopo l’adozione, al Il proponente trasmette all’autorità procedente competente all’approvazione del piano o programma: termine dei 60 giorni fissati per le osservazioni, presentabili sia in merito alla proposta di variante che al rapporto ambientale) e della pubblicazione degli elaborati di variante, ed esprime il proprio parere - la proposta di piano o programma; motivato entro novanta giorni dalla scadenza del termine per le osservazioni. - il rapporto ambientale, unitamente al parere motivato, ed alla documentazione acquisita nell’ambito

Il parere motivato, può contenere tra l’altro proposte di miglioramento alla variante urbanistica in delle consultazioni; coerenza con gli esiti della valutazione, al fine di eliminare, ridurre o compensare gli impatti negativi - la proposta di dichiarazione di sintesi. Il provvedimento di approvazione della variante urbanistica è sull’ambiente emersi dalla consultazione. accompagnato da una dichiarazione di sintesi contenente la descrizione:

Il proponente, ove necessario alla luce del parere motivato, predispone in collaborazione con l’autorità - del processo decisionale seguito; competente, una proposta di revisione degli elaborati di variante da sottoporre all’approvazione - delle modalità con cui le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano o programma; dell’autorità procedente. A tal fine il proponente informa l’autorità competente sugli esiti delle indicazioni contenute nel parere motivato, ovvero se il piano o programma sia stato soggetto a - delle modalità con cui si è tenuto conto del rapporto ambientale, delle risultanze delle consultazioni e revisione o se siano state indicate le motivazioni della non revisione. del parere motivato; - delle motivazioni e delle scelte di piano o programma anche alla luce delle possibili alternative individuate nell’ambito del procedimento di VAS.

f) Informazione sulla decisione (art.28 LRT 10/2010 e s.m.i.)

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La decisione finale, costituita dal provvedimento di approvazione del piano o della variante, dal parere preventivamente concordati con l’autorità competente sulla scorta dei contenuti della proposta di motivato e dalla dichiarazione di sintesi, deve essere pubblicata sul BURT a cura dell’autorità procedente variante e del presente documento, sono: (proponente), con l’indicazione:  Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana 1) della sede ove è possibile prendere visione degli elaborati di variante approvati e del Rapporto  Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Siena, Grosseto e Arezzo Ambientale e Sintesi non Tecnica;  Soprintendenza Archeologica della Toscana 2) delle misure adottate in merito al monitoraggio;  Amministrazione Provinciale di Siena

3) tutta la documentazione istruttoria relativa alla variante.  Regione Toscana

I documenti suddetti, sono inoltre resi disponibili attraverso la pubblicazione sul sito web comunale.  Regione Toscana (servizio Genio Civile)  ARPAT g) Monitoraggio (art.29 LRT 10/2010 e s.m.i.)  Autorità Idrica Toscana - Conferenza territoriale n.6 Ombrone (ex Consorzio ATO 6 Ombrone) Il monitoraggio sugli effetti ambientali assicura:  ATO Toscana Sud (rifiuti) - il controllo sugli impatti significativi derivanti, sull’ambiente, dall’attuazione del piano o variante;  Azienda U.S.L. 7 di Siena - la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, al fine di individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e di adottare le opportune misure correttive Nella fase delle consultazioni, sono inoltre stati invitati a fornire pareri e contributi i seguenti fornitori di servizi: Il presente documento si riferisce agli adempimenti di cui alla lettera b) necessario per le consultazioni di cui alla lettera c) della procedura sopradescritta.  ENEL Distribuzione S.p.a.

 Centria s.r.l. / Estra s.p.a.  Telecom Italia 2.1 INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE Secondo le definizioni di cui all’art. 4 della L.R.T. 10/2010, ai fini dello svolgimento delle procedure di VAS, per i piani o varianti la cui approvazione è di competenza del Amministrazione Comunale sono individuati i 2.2 SVOLGIMENTO DELL FASE PRELIMINARE seguenti soggetti: La VAS è avviata dall'autorità procedente o dal proponente contemporaneamente all’avvio del procedimento di formazione della variante urbanistica e deve concludersi anteriormente alla sua approvazione. 1. l’autorità competente: ai sensi della LRT n. 6/2012, che ha introdotto delle modifiche alla LRT n. Con delibera G.C. n. 205 del 20 maggio 2015 è stata avviata la variante urbanistica in oggetto, ai sensi 10/2010, Amministrazione individuato, per svolgere le funzioni di autorità competente per tutte le dell’art.17 della LRT 65/2014. procedure urbanistiche, un Nucleo Tecnico Comunale per le procedure di VAS e VI costituito da un In conseguenza alle disposizioni contenute nella suddetta delibera sono stati inviati all’autorità competente la gruppo di cinque tecnici dipendenti del Comune di Siena e appartenenti alle seguenti strutture; due delibera di avvio del procedimento e il documento preliminare di VAS, per le consultazioni preliminari con gli tecnici del Servizio Sportello Unico Integrato, un tecnico del Servizio Mobilità Trasporti e Viabilità, due enti competenti in materia ambientale individuati. tecnici della Direzione Lavori Pubblici; In data 29.06.2015 si è tenuta, presso i locali della “Casa della Città” del Comune di Siena, la conferenza dei 2. il proponente è la Giunta Comunale supportata dal Responsabile dell’Area Tecnica per le funzioni servizi preliminare (art.14 e ss. L.241/1990 e s.m.i.) per acquisire i contributi e apporti tecnici, soggetti previste all’art. 13 della LR T 10/2010; competenti in materia ambientale individuati, utili per l’impostazione del Rapporto Ambientale e della Sintesi non Tecnica di VAS che verranno sottoposti all’adozione del Consiglio Comunale unitamente al documento di 3. l’autorità procedente è il Consiglio Comunale per le funzioni previste all’art. 16 della LRT 10/2010; variante urbanistica.

4. i soggetti competenti in materia ambientale, individuati per la fase preliminare per l’impostazione e la definizione dei contenuti del rapporto ambientale (art.21, co.2, lett. b) della LRT 10/2010 e s.m.i.),

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Le risultanze della consultazione preliminare, chiusa con il verbale della conferenza dei servizi redatto dal nucleo tecnico comunale , sono sintetizzate nella tabella che segue.

BENI ARCHEOLOGICI 1. oltre ad uniformare con la variante non precludono il mantenimento della SOGGETTI CONTRIBUTI CONSIDERAZIONI TOSCANA il RU al PIT con valenza di Piano tavola B.8.1/10 del PS vigente che Prot 45017/25.06.2015 Paesaggistico viene richiesto il rimane inalterata nel suo valore 1. Dovrà essere garantito il rispetto 1. Nella fase di progettazione degli Rettifica e aggiunta mantenimento dalla tavola B.8.1/10 localizzativo. Di seguito ai riferimenti delle specifiche normative di interventi saranno rispettate le del PS. normativi del comma in questione Prot 44328/23.06.2015 settore per la realizzazione o specifiche normative per ogni tipologia (appena dopo il riferimento al PIT con Trasmissione parere 2. rimanere invariato il comma 4 ampliamento di attività di Servizi; di servizio. la normativa del RU già valenza di Piano Paesaggistico) si è dell’art.176 del RU e più garantisce il rispetto degli standards Prot.52655/20.07.2015 riportata la seguente dicitura: “nonché 2. Dovranno essere conosciuti, stimati precisamente “Le trasformazioni urbanistici per ogni singolo servizio. . dalla tavola B.8.1/10 del PS vigente ed eventualmente mitigati tutti gli urbanistiche ed edilizie del che localizza puntualmente le attuali impatti originabili dalle attività di 2. Si è ottemperato alla richiesta al territorio, ivi comprese le opere aree di interesse archeologico frazionamento, modifica e paragrafo 3.6.6. Per le fasi di cantiere pubbliche ed infrastrutturali, ad sottoposte a tutela”. adeguamento degli edifici esistenti sono state introdotte indicazioni nel eccezione degli interventi che non nonché ridotte al minimo le presente RA, comunque le fasi di comportino azioni di escavazione 2. Nel condividere lo spirito “emissioni” durante le fasi di cantiere non riguardano aspetti del terreno, sono subordinate al dell’osservazione volto alla tutela del 1) VERBALE NUCLEO cantiere, inoltre dovranno essere urbanistici. preventivo nulla-osta da parte della bene archeologico, si specifica che adottati tutti gli accorgimenti V.A.S. 3. Il contributo è stato accolto con competente Soprintendenza l’ipotesi di cambiamento del comma 4 necessari per impedire eventuali del 29/06/2015 l’inserimento del co. 11 dell’art. 102 – Archeologica della Toscana ed al dell’art 176 era riferito ad aree già disturbi e/o molestie all’igiene rispetto delle prescrizioni da essa manomesse da recenti interventi di Orti urbani (Vb) dell’abitato limitrofo; eventualmente dettate” antropizzazione (nuove espansioni residenziali). Appare opportuno, per 3. Le attività agricole amatoriali nei 3. In merito agli ampliamenti di non abbassare i livelli di tutela dei beni centri urbani e prossime all’abitato superfici previsti dagli art.88, 90, archeologici, accogliere il contriburo comportano un potenziale 91, 92 e 96 viene prescritto che i della Soprintendenza Archeologia incremento di agenti infestanti, è relativi progetti debbano essere della Toscana. quindi necessaria la preventivamente valutati dall’uff. regolamentazione dell’attingimento competente 3. In accoglimento del contributo in dell’acqua ai fini irrigui attraverso merito al comma 4 dell’art. 176, idonei sistemi che garantiscano la automaticamente tutte le copertura dei contenitori di trasformazioni di nuova edificazione, raccolta. ampliamento ed escavazione oltre 1 metro sono poste alla valutazione, ad 2) ARPAT Condivide impostazione del documento eccezione di quanto definito al comma Prot. 45360 / 26.06.2015 preliminare alla VAS. 6 del citato articolo.

Viene ricordato il rispetto del D.P.G.R. Nel presente Rapporto ambientale è stato Le osservazioni che vengono espresse 1. La coerenza interna ed esterna e tutti 25/10/11 n.53R del deposito delle indagini recepito il contributo pervenuto dalla Regione risultano le seguenti: gli aspetti evidenziati sono stati geologiche così come dovranno essere Toscana – Genio Civile. approfonditi nel Rapporto Ambientale, 3) REGIONE TOSCANA 1. coerenza interne ed esterna: depositate al competente ufficio regionale dal quale si trae una sostanziale GENIO CIVILE Si ribadisce che preliminarmente all’adozione 5) REGIONE TOSCANA gli aspetti sismici mentre per la parte dovrà essere evidenziata come del documento di variante verrà effettuato il conferma di coerenza; Prot 41842/15.06.2015 idraulica da tener presente il R.D: 523/1904 SETTORE VIA-VAS viene assicurata la coerenza con il deposito al Genio Civile ai sensi della e art. 36 del PIT. Prot 43409/19.06.2015 PS, la disciplina del PIT, al PTCP 2. Il quadro conoscitivo del Documento normativa regionale vigente. al PAI e più in generale con la Preliminare tiene già conto degli

pianificazione di settore nel campo elementi conoscitivi evidenziati; energetico, dei rifiuti, delle rete e 3. Il punto 5.1 del Documento 4) SOPRINTENDENZA Il contributo riguarda la necessità di: 1. Le modifiche al comma 1 dell’art. 176 infrastrutturale e mobilità, acustico. Preliminare e del Rapporto ambientale

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In particolare dovrà emergere tiene già conto delle risorse essenziali evidenzino conflittualità o come risulti soddisfatta la coerenza evidenziate: riguardo sostenibilità ambientali definite dal interna con RU vigente l’approvvigionamento idrico e sistema RU. Questo comprende anche le nell’individuazione delle superfici di consegna, fare riferimento modalità di la raccolta dati, atte a garantire il rispetto degli all’osservazione dell’Acquedotto del indicatori necessari alla valutazione standard urbanistici; Fiora Spa. Relativamente all’aspetto degli impatti, la periodicità con il della Difesa del Suolo gli unici quale devono essere prodotti i 2. quadro conoscitivo: dovrà interventi rilevanti della variante risultati e le misure correttive da contenere un analisi critica e riguardano l’ampliamento del Cimitero adottare. interpretativa del quadro della Misericordia e la demolizione e conoscitivo ambientale 5. consultazioni: viene ricordato che ricostruzione della Scuola elementare focalizzandosi sulle trasformazioni il RA oltre a rispondere ai requisiti presso la Fortezza. Gli elementi introdotte dalla variante, dell’allegato 2 previsto dell’art.24 principali relativi alla tutela del suolo evidenziando gli aspetti in materia della LR 10/2010 dovrà dare atto sono espressi nelle relazione di tutela e di pregio e tutti gli alle consultazione di cui all’art. 23. geologico-tecnica di fattibilità allegata elementi utili alla valutazione degli al documento di variante. effetti ambientali generati con Nel contributo trasmesso vengono indicate 1. Riguardo l’art. 51, essendo tutti gli l’attuazione delle previsioni del RU; 4. Il sistema di monitoraggio preso in le criticità soprattutto legate al tessuto interventi soggetti a RRC non si considerazione è quello del RU storico CS e più precisamente: ravvedono le problematiche sollevate. 3. potenziali effetti ambientali: vigente, integrato rispetto ai Inoltre gli interventi su immobili tutelati dovrà essere valutata in modo da 1. art.51 la previsione di cambiamenti apportati dalla Variante. nella parte II del Codice dei beni tener conto di dati aggiornati frazionamento e modifica dei È implementato nel Rapporto culturali e del paesaggio sono vincolati effettuando una valutazione prospetti è da escludere in ambientale; al preventivo nulla osta della quantitativa, in particolare per quelli applicazione sui beni monumentali Soprintendenza che garantirà la che assumono un rilievo 5. I contributi verranno presi in mentre negli altri edifici la riduzione conservazione del bene. Mentre significativo come evidenziato dal considerazione ed è evidenziato il della superficie non deve riguardo alla trasformazione dei punto 5.1. del Documento come ai sensi della LR 10/2010 nel determinare trasformazione di prospetti, trattandosi di edifici del Preliminare. Dovranno essere documento del Rapporto Ambientale. prospetti. centro storico, sono ammesse solo tipi valutati i potenziali incrementi di 2. art.53 le trasformazione devono di intervento di restauro e risanamento alloggi frazionabili, ampliamenti e risultare equilibrate con la conservativo (RRC); non sono quindi nuove previsioni, compresi 6) SOPRINTENDENZA composizione prospettica ammissibili modifiche interventi di recupero e SIENA AREZZO 3. art.54 per le Fonti gli interventi non all’organizzazione dei prospetti degli riqualificazione dove si accerti GROSSETO devono prevedere trasformazioni edifici. come sono tutelate le risorse Prot 49421/08.07.2015 degli elementi caratterizzanti essenziali e come si assicuri 2. Riguardo all’art. 53, essendo l’originale manufatto l’approvvigionamento idrico, la ammessi, nel tessuto del centro depurazione acque, la difesa del 4. art.54 Punto 21 il manufatto da storico (CS2), tipi di intervento di suolo, la gestione rifiuti, la realizzare sotto la navata destra restauro e risanamento conservativo disponibilità energetica e la del duomo nuovo non essendo (RRC) si ritiene che le eventuali mobilità. Il tutto stimando anche gli specificata la funzione ed essendo trasformazioni possano essere impatti derivanti dall’inserimento presente già un manufatto architettonicamente equilibrate. Tale nel paesaggio dalla cui analisi destinato a biglietteria sono è verifica dovrà comunque sottostare ai potrà derivare prescrizioni per ritenuto ammissibile pareri di competenza. riduzione rifiuti, consumi idrici, 5. art.54 Punto 41 non è ritenuta 3. Riguardo all’art. 54, non sono previste consumo energetico, al fine di ammissibile la chiusura della corte modifiche alla destinazione d’uso e garantirne la fattibilità; intera del Collegio S.Chiara alle funzioni delle Fonti. Nella 4. sistema del monitoraggio VAS: destinazione d’uso nelle NTA viene 6. art.54 Punto 52 la categoria dovrà essere fornito un adeguato aggiunta la dicitura “Fonti ristrutturazione di intende sistema di monitoraggio dove si monumentali” oltre all’addizione

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applicabile solo alla Scuola Servizi culturali (Se). Si accoglie quindi storico. Comunque la tutela è attuata a Elementare A.Sclavo il parere espresso. norma di legge in sede di conferenza di servizi paesaggistica. 7. in generare per gli interventi in 4. Riguardo all’art. 54, punto 21, e al edifici gravati dalla tutela ai sensi manufatto da realizzare sotto il 8. Per gli altri edifici rurali, per cui la della parte II e Parte III del D.Lgs loggiato della navata destra del quasi totalità il RU ha già definito la 42/04 si invita ad utilizzare le sole Duomo nuovo, nella Variante in tipologia di intervento (RRC), categorie d’intervento di restauro e questione è stata eliminata la rimangono comunque sotto la tutela risanamento conservativo possibilità di realizzare il detto della Soprintendenza essendo soggetti manufatto e il punto 21 rimarrà a nulla osta obbligatorio. 8. per gli edifici rurali e annessi invariato rispetto al RU. agricoli viene rilevata la necessità Per quanto riguarda gli Orti Urbani, le di limitare le categorie d’intervento 5. Riguardo all’art. 54, punto 41, e alla azioni evidenziate per tali attività a quelle che non alterino il chiusura della corte interna del rientrano nella normale prassi carattere agricolo dei manufatti e Collegio S. Chiara, nella Variante in organizzativa. dei contesti questione è stata eliminata la possibilità della chiusura della corte e La Provincia ha effettuato Conferenza 1. L’indicazione di integrare le norme del Per quanto riguarda interventi su edifici il punto 41 rimarrà invariato rispetto al Provinciale interna in materia di VIA e VAS RU per quanto attiene l’area rurale e in gravati da tutele ai sensi del D.Lgs 42/04, RU. del 25.06.2015 al seguito della quale si particolare le possibili trasformazioni si invita ad utilizzare solo restauro e riporta il punti del seguente contributo: all’interno dei perimetri dei BSA risanamento conservativo. 6. Riguardo all’art. 54, punto 53, provinciali si precisa che in coerenza Fortezza Medicea, per il monumento 1. la normativa di modifica di cui alle Per edifici rurali e annessi agricoli, si invita con quanto contenuto nella rimane la tipologia di intervento del lettere J e P dovrà conformarsi ai ad utilizzare solo categorie di intervento “Ricognizione degli strumenti di restauro e risanamento conservativo contenuti dell’art.13.14 del PTCP che non alterino il carattere agricolo dei pianificazione e atti di governo del (RRC), mentre per il manufatto della vigente nei casi d’interventi di manufatti. territorio comunale per la verifica di Scuola Elementare “Sclavo”, al fine di trasformazione sugli aspetti esterni coerenza con il PTCP 2010” e relativo Per quanto riguarda gli Orti Urbani la garantirne la permanenza della nel ai BSA che potrebbero incidere 7) PROVINCIA DI protocollo d’intesa da siglare, è stato realizzazione di ulteriori manufatti per rispetto delle normative in materia di sull’intorno provveduto all’integrazione degli l’attività va subordinata ad una ricognizione SIENA edilizia scolastica, nell’area 2. prevedere nell’attuazione degli Settore Ambiente articoli di riferimento mediante rimando di legittimità di quelli esistenti e realizzati attualmente occupata dalla stessa interventi la possibilità alle perimetrazioni dei BSA del PTCP tenendo conto della specificità dei contesti scuola è consentito l’intervento di Prot.46064/26.06.2015 d’inserimento compatibile di e all’art. 13.14 del PTCP. rottamazione edilizia (ROE) con impianti di energia da fonti 2. Si concorda con quanto osservato. Le riorganizzazione planimetrica. Il nuovo rinnovabili ed il perseguimento azioni per il miglioramento edificio dovrà essere eseguito con degli standard di risparmio dell’efficienza energetica in riferimento strutture leggere in legno. energetico ed efficienza energetica al Piano Energetico Provinciale, già 7. Gli edifici gravati da tutele ai sensi degli edifici in riferimento al Piano presenti nel RU, vengono recepita della parte II e Parte III del D.Lgs Energetico Provinciale oltre a nella normativa della Variante. 42/04, per quanto riguarda il tessuto prevedere impianti accumulo e insediativo del centro storico è già riutilizzo acqua piovana al fine di assoggettato a tipi di intervento di riduzione dell’emissione di CO2 nel restauro e risanamento conservativo territorio provinciale (RRC). Le osservazioni riguardano: Si condivide il contributo dell’Acquedotto Per gli altri edifici degli altri tessuti del del Fiora. Nel Rapporto ambientale si tiene 8) ACQUEDOTTO DEL 1. la rete dell’acquedotto e territorio aperto e dei BSA, in merito conto delle osservazioni. disponibilità idrica legate al alla tutela di cui alla parte II del citato FIORA potenziale incremento di alloggi D.Lgs 42/04, il RU a suo tempo ha già Prot.46629/30.06.2015 dovuti ai frazionamenti delinea un fatto un censimento di quelle che sono potenziale incremento di risorsa di le tipologie di intervento da attribuire in 60 l/s. Fondamentale dare impulso base alle caratteristiche di interesse

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alle strategie per il potenziamento zone termali ne geositi ad dell’approvvigionamento idrico del eccezione dei bottini. territorio comunale (raddoppio della condotta che da Luco giunge alle porte di Siena e realizzazione dell’anello senese secondo progetto originario). Si condivide quindi la matrice degli impatti “effetti significativi negativi”.

Si ribadisce l’importanza dell’acquisizione del”parere di accesso al SII” preventivamente ad ogni intervento edilizio.

2. Per la rete fognaria e trattamento reflui pare non aumenti significativamente i carichi sulle infrastrutture anche se è preferibile che ogni intervento edilizio venga assoggettato alla richiesta di parere di sostenibilità.

La Provincia nel ricordare il contributo 1. Per quanto riguarda la prima trasmesso in materia di VAS in merito agli osservazione, è stata fornita risposta aspetti normativi di cui alle lettere J e P al Prot.46064/26.06.2015 della

afferma che le modifiche dovranno Provincia di Siena di cui sopra.

conformarsi ai contenuti dell’art.13.14 del 2. Per le diversità rilevate ed in PTCP vigente nei casi d’interventi di particolare per la carta della sensibilità trasformazione sugli aspetti esterni ai BSA degli acquiferi si ribadisce quanto che potrebbero incidere sull’intorno contenuto nella “Ricognizione degli evidenzia quanto segue: strumenti di pianificazione e atti di 1. Verifica aspetti urbanistici PTCP governo del territorio comunale per la

carenze nella documentazione di verifica di coerenza con il PTCP 2010”

VAS relativamente alla conformità e nel protocollo di intesa.

alla normativa sul paesaggio del Graficamente si provvederà alla PTCP in particolare la disciplina correzione nel momento in cui il delle aree di pertinenza dei BSA Comune provvederà all’adeguamento individuate dal PTCP che non dei propri strumenti urbanistici al risponde ai contenuti del 13.14 del PTCP ai sensi della LRT 65/2014. PTCP

2. Aspetti in materia di geologia e idrogeologia dovrà essere tenuto conto la diversità tra la cartografia 9) PROVINCIA DI comunale da quella del PTCP situazione emersa nella SIENA ricognizione ai sensi dell’art.30 Settore Servizi Tecnici delle NTA del PTCP. Viene Prot.53184/22.07.2015 confermata la non presenza di

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PARTECIPAZIONE Il Garante della Comunicazione per la variante in oggetto è il Dott. Gianluca Pocci che ha redatto il seguente Programma di attività di informazione e partecipazione della cittadinanza:

– Preliminarmente all’avvio del procedimento: 1) comunicato stampa e, al contempo, inviti alla cittadinanza ad incontro pubblico del 24.02.2015 – presso la Sala delle Lupe in Palazzo Pubblico, dove è stata illustrata la della bozza di variante successivamente oggetto dell’avvio del procedimento ai sensi dell’art.17 della LRT 65/2014; 2) a supporto di questa prima informazione in contemporanea sono stati realizzati ed affissi dei manifesti con i riferimenti dell’appuntamento pubblico; 3) i contenuti del comunicato stampa sono stati inseriti nel sito internet del Comune e sono rimasti in vetrina della home page fino al giorno dell’incontro pubblico; 4) invito all’appuntamento di tutte le Associazioni di categoria e Ordini Professionali interessati all’oggetto nonché eventuali redazioni giornalistiche per seguire l’incontro; 5) comunicato stampa per resoconto incontro pubblico e pubblicazione sui social media sia degli inviti a partecipare sia della registrazione integrale dell’incontro pubblico;

- Per l’adozione: 1) Pubblicazione sul sito istituzionale “Amministrazione Trasparente” della delibera di avvio del procedimento e di avvio della procedura di VAS e degli elaborati ad essa allegati; 2) comunicato stampa e, al contempo, inviti agli ordini professionali del territorio ad incontro in data 07.07.2015 con l’Amministrazione e i tecnici del Servizio Urbanistica, presso Sala Patrizi in Palazzo Patrizi, dove sono stati illustrati i contenuti della proposta di variante in oggetto; 3) comunicato stampa e, al contempo, inviti alla cittadinanza ad un incontro pubblico del 08.09.2015 – presso la Sala Patrizi in Palazzo Patrizi, dove è stata illustrata la proposta di variante in oggetto per l’adozione ai sensi dell’art.19 della LRT 65/2014; 4) a supporto di questa prima informazione in contemporanea sono stati realizzati ed affissi dei manifesti con i riferimenti dell’appuntamento pubblico; 5) i contenuti del comunicato stampa sono stati inseriti nel sito internet del Comune e sono rimasti in vetrina della home page fino al giorno dell’incontro pubblico; 6) invito all’appuntamento di tutte le Associazioni di categoria e Ordini Professionali interessati all’oggetto nonché eventuali redazioni giornalistiche per seguire l’incontro; 7) comunicato stampa per resoconto incontro pubblico e pubblicazione sui social media sia degli inviti a partecipare sia della registrazione integrale dell’incontro pubblico; Il giorno 24.02.2015, presso la Sala delle Lupe, Palazzo Comunale, e il giorno 08.09.2015 si sono tenuti due incontri pubblici di presentazione dei contenuti della variante urbanistica, che hanno visto la partecipazione di numerosi cittadini, associazioni e tecnici. Degli incontri è stata data ampia pubblicità, oltre che sulle pagine web del sito istituzionale e affissioni nelle vie cittadine, anche sul portale di Ordini e Collegi professionali della provincia di Siena; di seguito si riportano alcuni estratti della campagna informativa: Sito web dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Siena News ed eventi Pubblicato il 2/9/2015 COMUNE DI SIENA INCONTRO "UNA VARIANTE AL SERVIZIO DELLA CITTA' incontro-comune-di-siena.pdf

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Sito web del Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri laureati di Siena Al termine dell’illustrazione, numerose sono state le domande dei cittadini e dei tecnici intervenuti, volte a comprendere le novità che si aprono anche dal punto di vista specifico per l’attività edilizia. 02 SEPTEMBER 2015 La variante dovrà essere adottata e poi, dopo aver sentito le osservazioni dei cittadini, approvata dal COMUNE DI SIENA Consiglio comunale. Si informa che martedì 8 settembre alle ore 18.00 presso la Sala di Palazzo Patrizi si terrà un incontro organizzato dal Comune di Siena dal titolo "Una variante al servizio della città - Semplificare per ripartire". Quotidiano on-line Sienafree All'incontro interverranno il Sindaco di Siena Bruno Valentini, l'Assessore all'Urbanistica del Comune di Siena Stefano Maggi ed i tecnici del Servizio Urbanistica. http://www.sienafree.it/siena/142-siena/75262-siena-variante-al-servizio-della-citta-incontro-pubblico-con-il- sindaco-valentini-e-lassessore-maggi

Siena, ''Variante al servizio della città'': incontro pubblico con il sindaco Valentini e l'assessore Maggi Quotidiano on-line Sienanews Giovedì 03 Settembre 2015 10:11 http://sienanews.it/attualita/interesse-e-partecipazione-allincontro-pubblico-in-sala-delle-lupe-sulla-variante-al- servizio-della-citta-semplificare-per-ripartire/ Una “variante al servizio della città”. Questo l’argomento dell’incontro aperto al pubblico fissato per martedì 8 settembre alle ore 18 nella Sala di Palazzo Patrizi (via di Città, 75 - Siena), al quale interverranno il sindaco Interesse e partecipazione all’incontro pubblico in Sala delle Lupe sulla “Variante al servizio della città. Bruno Valentini e l’assessore all’Urbanistica Stefano Maggi. Semplificare per ripartire” Obiettivo della variante al Regolamento Urbanistico "tutta una serie di correzioni e adeguamenti – ha spiegato 2 marzo 2015 https://sienanews.it/attualita/interesse-e-partecipazione-allincontro-pubblico-in-sala-delle-lupe-sulla-variante-al- il sindaco Valentini – alle norme tecniche di attuazione, così da rispondere alle esigenze di semplificazione servizio-della-citta-semplificare-per-ripartire/ - disqus_thread richieste sia dagli operatori economici sia dagli ordini professionali, ma anche degli stessi cittadini. Una Piazza del Campo variante, quindi, che avrà un grande impatto in termini di alleggerimento burocratico. Un lavoro importante Un’alta partecipazione di cittadini e professionisti del settore ha caratterizzato l’incontro pubblico di martedì svolto dai tecnici del servizio urbanistica, che passerà all’approvazione del Consiglio Comunale". scorso, in Sale delle Lupe, durante il quale il sindaco Bruno Valentini e l’assessore all’Urbanistica, Stefano La variante, infatti, riguarderà, tra l’altro, le grandezze edilizie e urbanistiche, tipi d’intervento, parametri per la Maggi, affiancati dai tecnici comunali, hanno presentato la variante di manutenzione al Regolamento dotazione di parcheggi, la disciplina dei frazionamenti e delle destinazioni d’uso, le attività ricettive, la urbanistico finalizzata a rispondere alle esigenze di semplificazione richieste, da tempo, dagli operatori disciplina delle trasformazioni nel territorio rurale, quella della tutela degli acquiferi, del rischio idraulico, economici e dagli ordini professionali che operano nel territorio. geomorfologico, sismico e archeologico. La variante, elaborata all’interno dell’amministrazione e in linea con l’evoluzione del quadro normativo Come ha evidenziato l’assessore Maggi: "Temi di attualità e d’interesse al centro di un appuntamento al quale regionale, ha per obiettivo una serie di correzioni e adeguamenti alle norme del Regolamento urbanistico per la città è invitata a partecipare, anche per conoscere, nel dettaglio, il mutato quadro normativo regionale e le facilitare gli interventi edilizi minori e stimolare un processo di ripresa economica sostenibile: con le modifiche proposte recepite durante l’incontro dello scorso febbraio. Con le modifiche proposte sarà più semplice proposte sarà più semplice svolgere attività di recupero, riqualificazione e ristrutturazione del patrimonio svolgere attività di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente". edilizio esistente, senza consumo di nuovo suolo rispetto a quanto previsto nel Regolamento urbanistico. Variegata la casistica che interessa, quotidianamente, i cittadini: per esempio, nel centro storico e nelle sue Emittente TV Sienatv propaggini, sarà possibile frazionare unità abitative per realizzare due o più appartamenti fino a una media di Mercoledì 02 Settembre 2015 18:45 Notizie - Cronaca 65 metri quadrati, mentre finora la superficie non poteva scendere sotto gli 80 metri quadrati. Analogamente, anche sul resto del territorio comunale, le soglie medie degli alloggi risultanti da frazionamenti sono state VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO, SE NE PARLA IN UN INCONTRO PUBBLICO riviste tutte al ribasso. Sempre per effetto di questa semplificazione, si potranno allargare alcune abitazioni Una “variante al servizio della città”. Questo l’argomento dell’incontro aperto al pubblico fissato per martedì 8 per avere una stanza o un bagno in più. settembre alle ore 18 nella Sala di Palazzo Patrizi (via di Città, 75), al quale interverranno il sindaco Bruno Sul fronte dei servizi, saranno più snelle le procedure per realizzare una sala per conferenze nel seminterrato Valentini e l’assessore all’Urbanistica Stefano Maggi. Obiettivo della variante al Regolamento Urbanistico: di un albergo, o per ampliare gli spazi dedicati alle attività religiose, culturali o sportive. "Tutta una serie di correzioni e adeguamenti – ha spiegato il sindaco Valentini – per rispondere alle esigenze di semplificazione richieste sia dagli operatori economici sia dagli ordini professionali, ma anche degli stessi Importanti anche le revisioni sulla disciplina del “verde” e delle trasformazioni nel territorio rurale: per quanto cittadini". riguarda i “capanni” di pertinenza degli orti urbani, una volta ottenuta l’autorizzazione, non sarà più necessario ripresentare ogni tre anni la richiesta, ma l’autorizzazione rimarrà in vigore finché si coltiva l’orto. Facilitazioni e maggiore elasticità anche per l’installazione di pannelli fotovoltaici o solari a terra. Quotidiano on-line Adnkronos In considerazione della necessità di tutelare il territorio e i suoli dal punto di vista della tenuta idraulica, http://www.adnkronos.com/fatti/pa-informa/economia/2015/09/02/una-variante-servizio-della-citta-parlera- geomorfologica e sismica, e di fronteggiare i rischi alluvionali, sempre più ricorrenti, sono stati rivisti anche i settembre-incontro-pubblico-con-sindaco-valentini-assessore-all-urbanistica- criteri generali di fattibilità per le opere di messa in sicurezza e di difesa del suolo, armonizzandoli con la maggi_bLrqUn6iNO9KQQu2MPL18K.html?refresh_ce nuova normativa regionale.

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Una "variante al servizio della città". Se ne parlerà l’8 settembre in un incontro pubblico con il sindaco Valentini e l’assessore all’urbanistica Maggi Pubblicato il: 02/09/2015 19:47 Una “variante al servizio della città”. Questo l’argomento dell’incontro aperto al pubblico fissato per martedì 8 settembre alle ore 18 nella Sala di Palazzo Patrizi (via di Città, 75), al quale interverranno il sindaco Bruno Valentini e l’assessore all’Urbanistica Stefano Maggi. Obiettivo della variante al Regolamento Urbanistico <>. La variante, infatti, riguarderà, tra l’altro, le grandezze edilizie e urbanistiche, tipi d’intervento, parametri per la dotazione di parcheggi, la disciplina dei frazionamenti e delle destinazioni d’uso, le attività ricettive, la disciplina delle trasformazioni nel territorio rurale, quella della tutela degli acquiferi, del rischio idraulico, geomorfologico, sismico e archeologico. Come ha evidenziato l’assessore Maggi: <>. Comunicato stampa

Quotidiano on-line Sienaonline http://ultimora.sienaonline.com/news/ultim-ora/una-variante-al-servizio-della-citta-se-ne-parlera-l8-settembre- in-un-incontro-pubblico-con-il-sindaco-valentini-e-lassessore-al.html Una “variante al servizio della città”. Se ne parlerà l’8 settembre in un incontro pubblico con il sindaco Valentini e l’assessore all 02 Set, 16:22Comune di Siena Siena - Una "variante al servizio della città". Questo l'argomento dell'incontro aperto al pubblico fissato per martedì 8 settembre alle ore 18 nella Sala di Palazzo Patrizi (via di Città, 75), al quale interverranno il sindaco Bruno Valentini e l'assessore all'Urbanistica Stefano Maggi. Obiettivo della variante al Regolamento Urbanistico >. La variante, infatti, riguarderà, tra l'altro, le grandezze edilizie e urbanistiche, tipi d'intervento, parametri per la dotazione di parcheggi, la disciplina dei frazionamenti e delle destinazioni d'uso, le attività ricettive, la disciplina delle trasformazioni nel territorio rurale, quella della tutela degli acquiferi, del rischio idraulico, geomorfologico, sismico e archeologico.>.

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3 STRUTTURA DEL DOCUMENTO 3.1 Illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali della variante urbanistica Il Rapporto Ambientale è articolato, in ottemperanza sia dell’art.13 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., seguendo Con la variante al servizio della Città si propone di modificare l’apparato normativo del vigente le indicazioni riportate nell’Allegato VI e dell’art.24 del testo coordinato della L.R.T. 10/2010 e s.m.i., Regolamento Urbanistico per gestire l’edificato esistente in considerazione delle mutate condizioni socio seguendo le indicazioni dell’Allegato 2 riassunte come di seguito: economiche verificatesi dall’approvazione dello strumento urbanistico, nell’anno 2011. L’obiettivo principale è di apportare una serie di correzioni e adeguamenti alle Norme Tecniche di Attuazione per 3.1 - illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali della variante urbanistica facilitare l’applicazione delle stesse e far fronte alle esigenze di semplificazione promosse sia dagli 3.1.1 - Rapporto con altri pertinenti piani o programmi operatori economici che dagli ordini professionali che operano nel territorio, nonché dai singoli cittadini. 3.2 - aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del Tale variante, che ha la funzione manutentiva, avendo comunque come a riferimento la cura e la piano o del programma; conservazione del patrimonio paesaggistico e storico culturale del nostro territorio, è finalizzata anche all’attivazione di un processo di ripresa economica sostenibile, inserendo modifiche all’articolato delle 3.3 - caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere norme che nel loro complesso faciliteranno l’attività di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio significativamente interessate; esistente rispondendo alle aspettative delle famiglie, degli operatori economici, prevalentemente piccole e 3.4 - qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare medie edili e artigiane, e del mutato quadro normativo regionale in materia urbanistica, che impone alla quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate nuova pianificazione urbanistica lo sfruttamento e il recupero dell’esistente per ridurre il consumo di suolo. come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti La variante al Regolamento Urbanistico “a servizio della Città”, in considerazione delle mutate condizioni di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, socio economiche verificatesi dall’approvazione (anno 2011), si pone l’obbiettivo di apportare una serie nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all’articolo 21 del decreto di correzioni e adeguamenti alle Norme Tecniche di Attuazione per facilitare l’applicazione delle stesse e legislativo 18 maggio 2001, n. 228; far fronte alle esigenze di semplificazione promosse sia dagli operatori economici che dagli ordini 3.5 - obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, professionali che operano nel territorio nonché dai singoli cittadini pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti Tale variante discerne dall’intento di mantenere e aggiornare le NTA del vigente Regolamento obiettivi ed di ogni considerazione ambientale; Urbanistico, avendo comunque come riferimento la cura e la conservazione del patrimonio paesaggistico 3.6 - possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la e culturale del territorio, ed è finalizzata anche all’attivazione di un processo di ripresa economica salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio sostenibile, mediante modifiche all’articolato delle norme che nel loro complesso potranno facilitare culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori; devono l’attività di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente rispondendo alle aspettative dei essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, cittadini, degli operatori economici e recepire il mutato quadro normativo nazionale e regionale in medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi; materia d’edilizia e d’urbanistica. 3.7 - misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali La variante in oggetto ha carattere prettamente normativo ed interviene, in conformità con il Piano impatti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma; Strutturale, essenzialmente sulla disciplina per la gestione degli insediamenti e del patrimonio edilizio 3.8 - sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata esistente, di cui al comma 1 lettera a) dell’art.95 della LRT 65/2014 (vigente dal novembre 2014), sia effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o difficoltà all’interno del territorio urbanizzato, così come definito dalla Tavola di quadro conoscitivo RUqc3 redatta derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste; ai sensi dell’art. 224 della citata legge, che fuori da tale perimetro recependo anche gli adeguamenti normativi a carattere nazionale e regionale intervenuti successivamente all’approvazione del RU. 3.9 - descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del piani o del programma proposto definendo, in particolare, le Inoltre con la variante si apportano alcune semplificazioni e adeguamenti funzionali alla migliore modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la applicazione delle NTA per quanto riguarda la disciplina delle schede di progetto TU, le attività ricettive periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure alberghiere, l’articolazione della disciplina della città in trasformazione, della polarizzazione e la correttive da adottare; disciplina delle aree di riqualificazione completamento AR. 3.10 - sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti (documento disgiunto). Con le modifiche proposte non sono previsti nuovi impegni di suolo non edificato, sia fuori dal perimetro del territorio urbanizzato che all’interno dello stesso, ma si intende precisare e rendere più facilmente Come detto, il motivo dell’avvio della variante urbanistica scaturisce dalla necessità di adeguare i piani attuabile la disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti, valida a tempo indeterminato, di cui al urbanistici comunali (PS e RU) alle disposizioni, valutate incoerenti a seguito della ricognizione, del comma 1 lettera b) dell’art.95 della L.R.T. 65/2014. nuovo PTCP, pertanto si può affermare che le modifiche apportate agli elaborati del PS e RU, siano coerenti con i piani sovraordinati (prevalentemente con il PIT, PTCP). Le altre modifiche previste sono Un ulteriore aspetto della variante proposta è riferito all’adeguamento alle normative regionali e statali sostanzialmente coerenti con gli indirizzi e le prescrizioni degli strumenti della pianificazione territoriale recentemente modificate. sovraordinata, non prevedono incremento di carico urbanistico, pertanto si prevede un livello di impatti Infine i contenuti della variante a servizio della città costituiscono praticamente una anticipazione del ambientali non significativo. percorso di revisione per addivenire al prossimo Piano Operativo (che sostituirà il RU), previsto dalla nuova legge regionale in materia di governo del territorio, utile alla gestione degli attuali insediamenti e

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del patrimonio edilizio esistente; le modifiche normative proposte rappresentano anche un sistema di - Superficie di vendita (Sv) valutazione dell’efficacia delle scelte effettuate dal primo Regolamento Urbanistico. - Superficie di somministrazione (Ss) In sintesi, dei 177 articoli che compongono la normativa di attuazione del Regolamento Urbanistico, con - Densità arborea (Da) la proposta di variante vengono modificati e/o integrati complessivamente 81 articoli, ossia circa il 46 % del totale. Vengono inoltre in parte corrette le Schede normative dei Beni Storico Architettonici di valore b. LA DISCIPLINA DELLE SCHEDE DI PROGETTO - TU eccezionale, che contengono un errore materiale. La variante introduce all’interno dell’art. 14 delle Norme Tecniche di Attuazione alcune modifiche volte a facilitare l’attuazione delle schede progetto di trasformazione urbana dando la possibilità di realizzare l’intervento per successivi stralci funzionali nel caso in cui non sia prevista cessione in favore del Comune a. INDICI, GRANDEZZE EDILIZIE ED URBANISTICHE delle opere d’urbanizzazione o dotazioni pubbliche, previa la redazione di un progetto unitario da Gli indici urbanistici, le grandezze edilizie ed urbanistiche di cui alle norme tecniche del RU, a seguito del sottoporre a convenzione. regolamento 64/R del 2013 in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio e della recente LRT 65/2014, verranno adeguati recependo il citato regolamento regionale uniformando le definizioni di seguito riportate: c. INTERVENTI EDILIZI DIRETTI - Indice di utilizzazione territoriale (Ut) Il Regolamento Urbanistico con l’art.17 norma già Il Progetto Unitario soggetto a convenzione, da applicarsi in tutti quei casi ove, in ragione della minore complessità e/o estensione dei singoli interventi, - Indice di utilizzazione fondiaria (Uf) non sia necessaria la preventiva approvazione di uno strumento urbanistico attuativo, con la variante si - Rapporto di copertura (Rc) intende recepire i contenuti dell’art. 121 “Progetto Unitario Convenzionato” della L.R.T. 65/2014 al fine di uniformare la norma del RU alla normativa regionale per il governo del territorio. - Indice insediativo residenziale (Ir) Viene inserita all’art. 18 Progetto di Restauro la precisazione che il progetto di restauro assume valenza di - Rapporto di permeabilità (Rp) piano attuativo solo nei casi descritti all’art. 84 comma 2 ed inoltre abrogato il comma 4 dell’art. 19 - Superficie territoriale (St) Manufatti precari , edifici incongrui o fatiscenti: trasferimento dei crediti edilizi. - Superficie fondiaria (SF)

- Superficie coperta (SC) d. TIPI D’INTERVENTO EDILIZIO - Superficie permeabile (Spp) La variante, in un contesto di semplificazione e aggiornamento delle Norme Tecniche di Attuazione del - Unità edilizia RU in seguito al variare delle normative nazionali e regionali, introduce modifiche agli articoli che definiscono i tipi d’intervento quali: - Unità immobiliare l’art.27 Manutenzione ordinaria (MO): fedele recepimento della definizione del testo unico delle - Superficie per attrezzature e spazi pubblici (Sap) disposizioni legislative e regolamentari in materie di edilizia; - Superficie utile lorda (SUL) l’art.28 Manutenzione straordinaria (MS): fedele recepimento della definizione del testo unico delle - Superficie utile (Su) disposizioni legislative e regolamentari in materie di edilizia con prescrizioni specifiche per le attività che - Superficie utile abitabile o agibile (Sua) interesseranno il patrimonio edilizio di valore storico architettonico e documentario; - Superficie non residenziale o accessoria (Snr) l’art. 29 Restauro e risanamento conservativo (RRC): fedele recepimento della definizione del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materie di edilizia con precisazione delle destinazioni d’uso - Superficie convenzionale complessiva (Scc) compatibili; - Altezza massima (Hmax) l’art.30 Ristrutturazione edilizia (RI): fedele recepimento della definizione del testo unico delle disposizioni - Altezza interna netta (Hin) legislative e regolamentari in materie di edilizia con prescrizione per la ristrutturazione edilizia di tipo conservativo RIa. In tale categoria d’intervento edilizio vengono ricomprese anche la Demolizione con - Altezza virtuale (Hv) fedele ricostruzione (DF) art. 31 e la Demolizione con ricostruzione (DR) art. 32. - Numero dei piani (Np) l’art. 31 Demolizione con fedele ricostruzione (DF): abrogato in quanto tale tipologia di intervento viene - Volume (V) ricompresa nell’art.30; - Volume lordo (Vl) l’art. 32 Demolizione con ricostruzione (DR): abrogato in quanto tale tipologia di intervento viene - Volume virtuale dell’edificio (Vve) e volume virtuale dell’unità immobiliare (Vvui) ricompresa nell’art.30;;

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l’art.33 Ristrutturazione con addizione funzionale (RA): viene precisato che l’intervento di ampliamento è dalla LRT 65/2014. Resta inteso che il passaggio da una categoria all’atra di cui all’art. 46 comma 1 una tantum, nonché vengono introdotte ulteriori specifiche in materia di efficienza energetica per nuove determina cambio di destinazione d’uso. addizioni funzionali; Art. 48 Cambio delle destinazioni d’uso: aspetti specifici: viene meglio precisata l’impossibilità del cambio art. 38 Rottamazione edilizia (ROE) - specifica dettagliatamente i tessuti dove è ammesso questo tipo di destinazione dei garage e rimesse (MI) all’interno del sottosistema funzionale del Centro Storico. d’intervento, precisa che gli interventi di ampliamento non possono modificare le destinazioni d’uso ammesse nel tessuto di appartenenza nonché l’adeguamento alle normative di riferimento in merito alla pericolosità idraulica; g. ATTIVITA’ RICETTIVE ALBERGHIERE art.39 Rottamazione urbanistica (ROU) - riferimenti alla possibilità di aumentare il numero delle unità Art. 49 Attività ricettive alberghiere (Ta): la variante introduce per le nuove strutture alberghiere la immobiliari residenziali esistenti alla condizione che le unità immobiliari residenziali aggiuntive abbiano possibilità di realizzare locali seminterrati o interrati, non computabili come superficie utile lorda (SUL), la una superficie utile lorda non inferiore a quella minima indicata per i frazionamenti nei relativi tessuti; cui sagoma non ecceda quella del piano terreno della struttura stessa, da destinarsi a spazi a servizio dell’attività alberghiera (dispense, magazzini, spazi benessere per la persona ecc.) ALLEGATO 1: Schede normative dei Beni Storico Architettonici, vengono apportati adeguamenti nelle schede normative dei tipi d’intervento edilizi dei BSA con resedi di valore eccezionale, limitatamente agli edifici valutati di non rilevante valore occorre correggere l’errore materiale presente e attribuire h. LA DISCIPLINA DEI VARI TESSUTI INSEDIATIVI correttamente i seguenti tipi d’intervento: Art. 50 Aspetti generali dei Tessuti: viene definito che il tipo d’intervento da applicare alle aree scoperte Se con destinazione d'uso residenziale: Ristrutturazione edilizia (RI) di cui all'art.30. dei vari sottosistemi funzionali è quello ammesso nel tessuto di e normato le fonti, fontanili, lavatoi, pozzi, Se non residenziale: manutenzione straordinaria (MS) di cui all'art. 28 o demolizione con trasferimento di cisterne e manufatti assimilabili, di interesse storico, non elencate all’art. 53, co. 2 e non specificamente superfici di cui all'art.19. individuate nelle tavole RU2 e RU3. La variante interviene inoltre sulle articolazioni dei vari tessuti insediativi, riportati di seguito: e. PARAMETRI PER LA DOTAZIONE DI PARCHEGGI Art. 51 Aspetti generali per il Sottosistema funzionale del Centro Storico (CS): vengono introdotte modifiche in merito alla SUL media degli alloggi risultanti da frazionamento, che non deve essere inferiore Art 40 Parametri per la dotazione dei parcheggi: viene modifica la Tab.1 per quanto riguarda i dettagli a 60 mq in luogo degli attuali 80 mq. Sono inoltre consentite solo nei sottosistemi funzionali CS1 e CS2, dimensionali delle destinazioni d’uso Tc1, Tc2, Tc3, Tcc, ossia per gli esercizi di vicinato, medio - piccole compatibilmente alle caratteristiche tipologiche e strutturali dell’edificio, le destinazioni d’uso per servizi strutture di vendita, medio-grandi strutture di vendita, grandi strutture di vendita; mentre al comma 3 culturali (Se) e sociali, ricreativi (Sf) e servizi amministrativi (Sa). vengono meglio dettagliate e semplificate le disposizioni relative ai parcheggi di sosta di relazione; al comma 10 sono introdotte specifiche in merito ai parcheggi nei casi di ampliamento delle unità Art. 53 Tessuto del Centro storico 2 (CS2): è introdotta la possibilità di cambiare la destinazione d’uso dei residenziali. locali accessori, non direttamente comunicanti con le unità immobiliari residenziali. Art. 54 Tessuto del Centro storico 3 (CS3): al comma 2, punto 7, viene definita specifica normativa per le fonti monumentali attualmente conosciute; al punto 26 Mercato Vecchio, fra i tipi di intervento viene f. LA DISCIPLINA DEI FRAZIONAMENTI E DELLE DESTINAZIONI D’USO inserita la possibilità di eseguire, all’interno dell’area coperta, manufatti, da realizzarsi con materiali leggeri Art.42 La disciplina dei frazionamenti: viene apportata una semplificazione del comma 3 per quanto non collegati alle opere murarie storiche, per esposizioni, manifestazioni, punti di informazione e concerne il reperimento degli standard di parcheggio indicati al precedente art. 40 nel caso di accoglienza, al punto 53 Fortezza Medicea, viene specificato che all’interno del piazzale basso può frazionamento di unità immobiliari. essere istallata una struttura leggera o tensostruttura, riconducibile alle caratteristiche di cui all’articolo 134 comma 1 lettera b) della LRT 65/2014. e in merito alla scuola A.Sclavo è consentito l’intervento di Art. 46 Destinazioni d’uso principali e loro articolazione funzionale: la variante introduce alcune modifiche rottamazione edilizia (ROE) con riorganizzazione planimetrica. Il nuovo edificio dovrà essere eseguito con gestionali quale ad esempio ricomprendere i magazzini autonomi non a servizio di altre attività all’interno strutture leggere in legno. della destinazione d’uso “artigianato di servizio” (IS), definire che nella destinazione “artigianato di servizio “ (IS) sono sempre consentite tutte le articolazioni funzionali della destinazione “commercio e Art. 55 Aspetti generali per il sottosistema funzionale delle Propaggini (PR): vengono introdotte modifiche pubblici esercizi” (Tc) e viceversa, nei limiti definiti dai singoli tessuti edilizi, prevedere all’interno della in merito alla SUL media degli alloggi risultanti da frazionamento, che non deve essere inferiore a 60 mq destinazione d’uso “stazione passeggeri" (Me) una serie di attività compatibili con la destinazione a in luogo degli attuali 80 mq; sono inoltre consentite nel sottosistema funzionale delle Propaggini, servizio dei passeggeri, definire l’articolazione della ricettività turistica, ammissibile per destinazione d’uso compatibilmente alle caratteristiche tipologiche e strutturali dell’edificio, le destinazioni d’uso per servizi principale, prevedere che le molteplici attività di servizio della persona a carattere privato che si sono culturali (Se), sociali e ricreativi (Sf) e servizi per l’assistenza sanitaria (Si). definite in questi ultimi anni (asili nido, ludoteche, discoteche, palestre, agenzie d’affari, attività per Art 56 Tessuto delle Propaggini 1 (PR1): negli edifici appartenenti a tale tessuto si prevede la nuova avviamento e formazione professionale, sale scommesse, scuole di danza, attività per il benessere tipologia d’intervento edilizio RIa ristrutturazione edilizia conservativa. psicofisico e similari) possano essere svolte all’interno dei locali a destinazione d’uso di artigianato di servizio (IS), commercio e pubblici esercizi (Tc) e direzionale (Tb1). Art 57 Tessuto delle Propaggini 2 (PR2): negli edifici appartenenti a tale tessuto si prevede la nuova tipologia d’intervento edilizio RIa ristrutturazione edilizia conservativa. Art. 47 Cambio delle destinazioni d’uso: aspetti generali: viene modificato il contenuto del coma 2 in recepimento della normativa regionale in merito alle modalità dei cambi di destinazione d’uso sono definiti

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Art 58 Tessuto delle Propaggini 3 (PR3): viene introdotta la possibilità, per i soli edifici a carattere i. LA DISCIPLINA DELL’INSEDIAMENTO DIFFUSO residenziale con una SUL complessiva non superiore a 350 mq, di realizzare interventi fino alla RA Appartengono all’Insediamento diffuso gli edifici collocati nel territorio rurale e nel verde agricolo in ambito ristrutturazione con addizione volumetrica, ad esclusione degli edifici a blocco e in linea. urbano; per tali edifici la variante interviene in merito a tale argomento inserendo modifiche ai seguenti Art. 60 Aspetti generali per il Sottosistema funzionale dell’Urbanizzato Compatto (UC): vengono introdotte articoli di riferimento: modifiche in merito alla SUL media degli alloggi risultanti da frazionamento, che non deve essere inferiore Art. 78 L’insediamento diffuso: aspetti generali: viene adeguata la prescrizione di reperire locali per il a 50 mq in luogo degli attuali 60 mq; inoltre sono consentite in tale sottosistema, compatibilmente alle deposito di attrezzi agricoli per la cura degli spazi aperti in occasione di frazionamenti o deruralizzazione caratteristiche tipologiche e strutturali dell’edificio, le destinazioni d’uso per servizi culturali (Se), sociali e di edifici ricadenti nell’insediamento diffuso; viene previsto in caso di frazionamento, che le unità ricreativi (Sf) e servizi per l’assistenza sanitaria (Si). immobiliari risultanti dovranno avere una SUL media non inferiore a 60 mq. in luogo degli attuali 80 mq.; Art.61 Tessuto dell’Urbanizzato compatto 1 (UC1) e Art.62 Tessuto dell’Urbanizzato compatto 2 (UC2): Art.79 L’insediamento diffuso in ambito urbano; per edifici con destinazione d’uso residenziale (R) o viene introdotta la possibilità, per i soli edifici a carattere residenziale con una SUL complessiva non residenza rurale (AG) viene ammessa la tipologia d’intervento RA (ristrutturazione con addizione superiore a 350 mq, di realizzare interventi fino alla RA (ristrutturazione con addizione volumetrica), ad volumetrica), mentre per gli edifici con destinazione d’uso diversa da quella residenziale sono ammessi esclusione degli edifici a blocco e in linea. interventi di ristrutturazione edilizia di tipo RIa (ristrutturazione edilizia conservativa) senza cambio di Art.65 Urbanizzato di confine (CO): vengono introdotte modifiche in merito alla SUL media degli alloggi destinazione, infine per gli annessi agricoli (AG) ci si adegua, per le categorie di intervento ammissibili, risultanti da frazionamento, che non deve essere inferiore a 50 mq in luogo degli attuali 60 mq inoltre, per alla nuova normativa regionale in materia di governo del territorio (LRT 65/2014) con specifico riferimento i soli edifici a carattere residenziale con una SUL complessiva non superiore a 350 mq, è consentito al territorio rurale, senza cambio di destinazione d’uso. realizzare interventi fino alla RA (ristrutturazione con addizione volumetrica), ad esclusione degli edifici a Art. 80 L’insediamento diffuso in ambito rurale: vengono introdotte precisazioni in merito alla tipologia blocco e in linea. d’intervento per i resedi degli edifici. Art.65 Aspetti generali per il Sottosistema funzionale dei Filamenti urbani (FU): vengono introdotte Art. 81 Interventi sul patrimonio edilizio con destinazione d’uso diversa dall’agricola o non più funzionale modifiche in merito alla SUL media degli alloggi risultanti da frazionamento, che non deve essere inferiore all’uso agricolo: per gli edifici con destinazione d’uso diversa da quella residenziale viene previsto come a 50 mq in luogo degli attuali 60 mq tipo d’intervento la RIa (ristrutturazione edilizia conservativa) senza cambio della destinazione d’uso, Art.66 Filamenti urbani 2 (FU2) – viene introdotta la possibilità, per i soli edifici a carattere residenziale oppure la demolizione con trasferimento della SUL nei casi previsti dall’art. 19 delle presenti NTA. con una SUL complessiva non superiore a 350 mq, di realizzare interventi fino alla RA (ristrutturazione Art. 82 Disciplina per gli interventi sugli edifici rurali ad uso abitativo (AG): con la variante, per gli edifici con addizione volumetrica), ad esclusione degli edifici a blocco e in linea. rurali ad uso abitativo (AG), sono consentiti interventi di cui alla nuova normativa regionale in materia di Art.70 Filamenti urbani 4 (FU4): viene introdotta la possibilità di interventi fino al Ria (ristrutturazione governo del territorio (LRT 65/2014) con specifico riferimento al territorio rurale, ad esclusione di quelli edilizia conservativa) in luogo dell’attuale RRC (restauro e risanamento conservativo). ubicati all’interno di perimetrazioni di BSA dove sono ammessi interventi previsti nelle schede normative di Art. 71 Aspetti generali per il Sottosistema funzionale delle Aree Miste (AM): viene introdotta la possibilità riferimento. di frazionare gli alloggi, esistenti in tale sottosistema funzionale, stabilendo che la SUL media risultante da Art. 83 Disciplina per gli interventi sugli annessi agricoli (AG): per gli annessi agricoli (AG) con la variante, frazionamento non deve essere inferiore a 50 mq; attualmente non è prevista la possibilità di frazionare gli sono consentiti gli interventi di cui alla nuova normativa regionale in materia di governo del territorio (LRT alloggi esistenti. Inoltre sono consentite, compatibilmente alle caratteristiche tipologiche e strutturali 65/2014) con specifico riferimento al territorio rurale, ad esclusione di quelli ubicati all’interno di dell’edificio, le destinazioni d’uso per servizi culturali (Se), sociali e ricreativi (Sf). perimetrazioni di BSA dove sono ammessi interventi previsti nelle schede normative di riferimento. Art. 72 Aree miste 1 (AM1): viene introdotta la possibilità, per i soli edifici a carattere, di realizzare interventi fino alla RA (ristrutturazione con addizione volumetrica), inoltre, sempre per i soli edifici ad j. DISCIPLINA AGGIUNTIVA PER GLI EDIFICI CENSITI NELLE SCHEDE BSA esclusiva destinazione residenziale, è ammessa la residenza anche al piano terra. Art. 75 Aspetti generali per il Sottosistema funzionale dei Filamenti del territorio aperto (FA): vengono Art. 84 Trasformazioni edilizie ammesse negli edifici censiti e disciplina dei cambi di destinazione d’uso: la introdotte modifiche in merito alla SUL media degli alloggi risultanti da frazionamento, che non deve variante introduce, per gli edifici, per i quali è attribuito la tipologia d’intervento RRC o Ria, nel caso di essere inferiore a 60 mq in luogo degli attuali 80 mq, inoltre è abrogato il comma 2. comprovata instabilità statica o in caso di crollo, la possibilità della demolizione con fedele ricostruzione di cui all’art.30 previo preventivo progetto di restauro da approvarsi nelle forme del piano attuativo; inoltre è Art. 76 Filamenti del territorio aperto in ambito urbano (FA1): la variante prevede che il cambio di disposto che le unità abitative risultanti dai frazionamenti debbano avere una SUL media non inferiore a destinazione in residenza sia possibile per gli edifici con SUL superiore a 60 mq. Viene inoltre consentita 80mq in luogo degli attuali 100mq. Infine il cambio di destinazione da altri usi a residenza deve essere la possibilità di realizzare strutture leggere (legno o metallo) aperte per il ricovero di veicoli in numero finalizzato all’ampliamento di unità abitative esistenti o alla realizzazione di alloggi delle dimensioni medie commisurato alle esigenze delle attività presenti e alla residenza. di 80 mq di SUL, con esclusione della SUL dei locali ricovero attrezzi per la cura degli spazi aperti. Art. 77 Filamenti del territorio aperto in ambito rurale (FA2): la variante definisce le modalità dei cambi di Art. 85 Disciplina della gestione e delle trasformazioni nei resedi dei BSA – in questo articolo vengono destinazione d’uso ai fini residenziali stabilendo come ammissibili quelli che interessano edifici o porzioni introdotte varie modifiche di tipo gestionale per migliorarne l’applicazione, infine viene integrato il co.8 con di essi con SUL maggiore di 60 mq. Inoltre determina per gli edifici presenti in tale filamento (residenziali, la seguente dizione: Nel caso in cui il resede non coincida con l’area censita indicata nel RU, la cui non residenziali, edifici rurali ad uso abitativo e annessi destinati alla produzione agricola) le specifiche consistenza sia stata accertata attraverso documentazione storico-fotografica e paesaggistica, sono categorie di intervento ammissibili.

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ammessi interventi per sistemazioni a terra per una superficie, in eccedenza, non superiore al 10 % di Art.86 Disposizioni generali: viene integrato il comma 1 inserendo la precisazione che i servizi e le quella del resede del BSA, purché sia comunque garantito il rispetto del bene tutelato. attrezzature pubbliche o a carattere pubblico sono ammesse nei sistemi funzionali del Centro Storico (CS), delle Propaggini (PR), dell’Urbanizzato Compatto (UC) e delle Aree Miste (AM) con le limitazioni SINTESI DELLE MODIFICHE AL FRAZIONAMENTO DELLE UNITA’ ABITATIVE ESISTENTI riportate agli articoli 51, 55, 60 e71 che afferiscono ai vari tessuti insediativi.

Sottosistemi e Tessuti Stato Attuale Proposta di Variante La variante prevede inoltre modifiche agli specifici articoli che di seguito riportiamo: Art. 88 Servizi per l’istruzione di base (Sb) e per l’istruzione superiore (Sc): viene introdotta la possibilità di Centro Storico (CS) Frazionabile Frazionabile un modesto ampliamento della SUL in aderenza all'edificio esistente, per un massimo del 20 % della SUL, - CS 1 80 mq 60 mq fino al massimo complessivo di 150 mq. di SUL per l'intero edificio. - CS 2 Art. 90 Servizi culturali (Se): viene introdotta la possibilità di un modesto ampliamento della SUL in - CS 3 aderenza all'edificio esistente, per un massimo del 20 % della SUL, fino al massimo complessivo di 150 Propaggini (PR) Frazionabile Frazionabile mq. di SUL per l'intero edificio. - PR 1 80 mq 60 mq Art. 91 Servizi sociali e ricreativi (Sf): è prevista la possibilità di un modesto ampliamento della SUL in - PR 2 aderenza all'edificio esistente, per un massimo del 20 % della SUL, fino al massimo complessivo di 150 - PR 3 mq. di SUL per l'intero edificio, ad esclusione del sottosistema del centro storico (CS) dove è consentita solo la categoria di intervento RIa. - PR 4 Art. 92 Servizi religiosi (Sg): per gli edifici di culto, compresi nel sottosistema funzionale del Centro Storico Urbanizzato Compatto (UC) Frazionabile Frazionabile sono previsti interventi fino alla RRC negli altri sistemi funzionali sono ammessi interventi fino alla RI, - UC 1 60 mq 50 mq inoltre per i locali annessi ai servizi per il culto è prevista la possibilità del cambio di destinazione d’uso in - UC 2 artigianato di servizio Is, esercizi commerciali di vicinato, direzionale di tipo Tb1 e servizi S. - UC 3 Art. 95 Servizi cimiteriali (Sl) – viene inserito il comma 6 per normare nello specifico il Cimitero - UC 4 Monumentale della Misericordia, dando la possibilità di ampliare il corpo di fabbrica , in aderenza al corpo a valle di recente edificazione, per una SUL complessiva di mq.1100, con altezza massima non superiore Urbanizzato di confine (CO) Frazionabile Frazionabile a quella del citato corpo di fabbrica esistente. 60 mq 50 mq Art. 96 Servizi tecnici e tecnologici (Sm): per tali aree viene prevista come tipologia di intervento la RA Filamenti urbani (FU) Frazionabile Frazionabile ristrutturazione edilizia con addizione funzionale una tantum con le limitazioni di cui al successivo comma - FU 1 70 mq 50 mq 4, , al comma 4 viene data la possibilità anche per i volumi inerenti gli impianti tecnici e tecnologici - FU 2 funzionali all’erogazione dei servizi di ampliamenti funzionali con il rapporto massimo SUL/Sf uguale a 0,1. - FU 3 Art. 98 Servizi sportivi scoperti (So): al fine di assicurare l’efficiente funzionamento degli impianti sportivi - FU 4 scoperti viene modificato il rapporto tra SUL e SF sono previsti ampliamenti una tantum con un rapporto non superiore a 0,1 mq/mq in luogo dell’attuale 0,08 mq/mq. Aree Miste (AM) Non consentito Frazionabile Art. 99 Servizi sportivi al coperto (Sp): viene modificata la tipologia d’intervento prevedendo per le aree a - AM 1 50 mq Servizi sportivi al coperto, all’interno del sottosistema funzionale del Centro Storico interventi fino alla - AM 2 ristrutturazione edilizia, mentre negli altri sottosistemi funzionali si prevedono interventi fino alla RA - AM 3 ristrutturazione edilizia con addizione funzionale una tantum, finalizzato al miglioramento del servizio, in aderenza all'edificio esistente, per un massimo del 5 (cinque) per cento della SUL esistente, fino al Filamenti del territorio aperto (FA) Frazionabile Frazionabile massimo complessivo di 100 mq. di SUL per l'intero edificio. - FA 1 80 mq 60 mq

- FA 2 l. LA DISCIPLINA DEL VERDE URBANO Insediamento diffuso Frazionabile Frazionabile - In ambito urbano 80 mq 60 mq Art. 100 Finalità e articolazione del verde urbano – con la variante vengono presi in considerazione e normati i manufatti presenti nelle varie articolazioni del verde urbano, costruiti con materiali e tecniche - In ambito rurale tipiche dell’area senese, di valore storico, tipologico e ambientale prevedendone il recupero funzionale Edifici censiti Frazionabili Frazionabili senza cambio di destinazione d’uso, con intervento edilizio massimo RIa (ristrutturazione edilizia - BSA 100 mq 80 mq conservativa). k. LA DISCIPLINA DEI SERVIZI PUBBLICI

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Art. 102 Orti urbani (Vb): viene eliminato il comma 3 con il quale si vietava per tali aree ortive la Art.148 Definizioni del territorio rurale e di attività agricola; disposizioni generali: viene modificato il comma realizzazione di manufatti per la dimora di animali da cortile o di cani, inoltre viene modificato il successivo 4 che definisce gli interventi ammessi nel territorio rurale, al comma 5 viene inserita la possibilità di comma 4 introducendo la condizione che la realizzazione dei manufatti funzionali alla conduzione istallare pannelli fotovoltaici o solari a terra nel rispetto delle normative statali e regionali vigenti nonché dell’orto, inoltre tale realizzazione è subordinata alla redazione di atto d’obbligo al mantenimento del Piano Energetico Provinciale; si prevede una modifica del comma 7 con la precisazione che le aree dell’attività ortiva e stabilendo altresì che al termine dell’attività dovranno essere rimossi . Inoltre in tali destinate all’ospitalità in spazi aperti è preclusa nei sistemi PAE1, PAE8, PAE9, PAE10 e PAE12; al aree sono rese ammissibili anche piste ciclopedonali. comma 8, in riferimento alla disciplina relativa all’attività ricettiva di “albergo diffuso”, introdotta dalla LRT 27 novembre 2013, n. 71, è precisato che tale attività ricettiva è recepita esclusivamente per quei beni Art. 104 Verde di ambientazione (Vd): nel verde di ambientazione, quale elemento di mitigazione e fascia individuati come “aggregati” e “BSA” dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale vigente, salvo infrastrutturale, viene inserita la possibilità di prevedere anche aree attrezzate per sosta camper, inoltre prescrizioni particolari indicate nelle tavole RU2 ed RU3. Viene inoltre introdotta, al comma 11, la nei casi in cui siano mantenute in produzione coltivazioni legnose con superficie di almeno 3.000 mq è possibilità di prevedere aree di sepoltura animali d’affezione di peso non superiore a 70 Kg, compatibile consentita la realizzazione di manufatti di cui all’art. 102 delle presenti NTA adibiti a deposito degli attrezzi con il territorio rurale. Tali aree sono ammissibili nel territorio rurale, ad esclusione dei sistemi PAE1, e dei prodotti dell’orto così come normati negli orti urbani, stabilendo che la rimozione avvenga nel caso PAE8, PAE9, PAE10 e PAE12, prevedendo una fascia di rispetto della consistenza di 50 m dal perimetro della cessazione dell’attività o in caso di realizzazione di opera pubblica. dell’area di sepoltura. Le aree di sepoltura degli animali d’affezione, esclusa la fascia di rispetto, non Art. 106 Il Verde agricolo in ambito urbano (Ve): la variante prevede di ridurre da 5000 mq a 3000 mq la devono superare la dimensione massima di 3.000 mq. Le trasformazioni edilizie da realizzarsi all’interno dimensione minima dell’appezzamento di terreno necessaria per la realizzazione di manufatti così come dell’area di sepoltura animali d’affezione, saranno definite con uno specifico Regolamento Comunale da previsti per gli orti urbani al fine del mantenimento in produzione delle coltivazioni legnose presenti in tali approvare. Tali interventi potranno essere attivati tramite PAPMAA oppure con le modalità previste per le aree del territorio. aziende prive della superficie fondiaria minima. Art. 150 Sistema di fondovalle (PAE1, PAE2, PAE3) – nei piani aziendali pluriennali di miglioramento m. ARTICOLAZIONE DELLA DISCIPLINA DELLA CITTÀ IN TRASFORMAZIONE agricolo e ambientale (PAPMAA), redatti da aziende ricadenti in tutto od in parte in questo Sistema di Paesaggio, si assumono come interventi di miglioramento ambientale la riduzione della fascia di Art. 110 Parcheggi coperti pubblici o di uso pubblico (Mbs), in tale articolo viene inserito a correzione di coltivazione al fine del rispetto della vegetazione igrofila, passando da mt 20 a mt 10 di larghezza errore materiale la dizione “Santa Caterina. misurata a partire dal limite delle formazioni igrofile esistenti o, in loro assenza, da mt 25 a mt 15 m. a Art. 111 Struttura e organizzazione della disciplina: a tale articolo viene aggiunto il comma 7 definendo partire dal ciglio di sponda dei corsi d’acqua. che gli interventi relativi alla polarizzazione e all’integrazione e riequilibrio, che comprendono la Art. 158 Annessi agricoli di nuova costruzione previsti dal PAPMAA – per la collocazione e il polarizzazione, l’integrazione e il riequilibrio e i rafforzamenti delle reticolarità, una volta realizzati, sono dimensionamento di tali annessi si dovrà tenere conto, rispettandone la normativa, dell’eventuale assoggettati alla specifica normativa di riferimento del tessuto in cui sono collocati. presenza di aree di pertinenza paesaggistica degli aggregati e BSA, individuate dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), e normate agli artt. 13.13 e 13.14 della Disciplina dello stesso PTCP.

n. LA POLARIZZAZIONE Art. 159 Caratteristiche degli edifici rurali ad uso abitativo di nuova costruzione: nel confermare quanto già previsto al comma 3) viene esclusa la possibilità di realizzare balconi in aggetto e corpi sporgenti in Art. 123 L'ex Idit (ATI 8) – viene consentita con questa variante la realizzazione di un percorso aggetto; inoltre al fine di mantenere le caratteristiche tipologiche degli edifici rurali viene previsto di ciclopedonale abrogare il comma 4, nel quale attualmente è concessa la possibilità di creare locali interrati, da destinarsi Art. 127 L’area Mens Sana (ATI 12) – la variante nel confermare la categoria di intervento limitata al unicamente a deposito e cantine. restauro e risanamento conservativo (RRC) per il palazzetto storico “dodecaedro”, inserisce la possibilità Art. 160 Realizzazione di nuovi annessi agricoli da parte di aziende prive delle superfici fondiarie minime: della ristrutturazione edilizia (RI) per gli altri impianti sportivi esistenti. viene recepito l’art. 73 comma 5 della LRT 65/2014, inoltre con la modifica al comma 3 dell’articolo si introduce la possibilità, attualmente negata, di realizzare annessi agricoli provvisori, legati alla durata o. LE AREE DI RIQUALIFICAZIONE E COMPLETAMENTO (AR) dell’attività agricola così come normata dal successivo art. 161, per quelle aziende prive delle superfici fondiarie minime, stabilite dal PTCP, per le quali non è prevista la redazione di PAPMAA. Art. 130 Aspetti generali: la variante integra il comma 2 dell’articolo inserendo, in analogia alle schede di trasformazione urbana TU, la possibilità di prevedere per le superfici individuate dalle aree di Art.161 Realizzazione di nuovi annessi per l’agricoltura esercitata da soggetti diversi dagli imprenditori riqualificazione e completamento, di cui alle schede AR, la possibilità di motivate variazioni del ±5% agricoli – oltre all’aumento della superficie coperta che passa da 10 a 15 mq degli annessi che possono derivanti dal passaggio ad una rappresentazione grafica in scala di maggiore dettaglio rispetto a quella essere realizzati viene consentita la realizzazione di coperture integrate con pannelli fotovoltaici nelle utilizzata nello schema grafico di riferimento. costruzioni in legno appoggiate al suolo senza fondazioni; al comma 2 la realizzazione dei manufatti è subordinata ad autorizzazione comunale di durata vincolata all’uso dell’attività agricola esercitata e non

più limitata a tre anni come era previsto in precedenza; il rilascio dell’autorizzazione è subordinata alla p. LA DISCIPLINA DELLE TRASFORMAZIONI NEL TERRITORIO RURALE preventiva verifica dell’assenza di altri manufatti oltre al rispetto delle caratteristiche richieste tra le quali avere almeno 3000 mq di terreno a fronte dei 5000mq attualmente previsti. Viene inoltre concessa, La variante interviene in merito a tale argomento inserendo modifiche ai seguenti articoli di riferimento: abrogando il comma 5, la possibilità di ospitare stabilmente nei medesimi locali cani o animali da cortile di qualsiasi tipo.

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Art.162 Installazione di manufatti precari e di serre temporanee: viene recepita la normativa specifica dell’art. 70 della LRT 65/2014 aggiungendo la possibilità di realizzare manufatti precari e serre temporanee, con esclusione dei resedi dei BSA di valore eccezionale; al comma 5 la realizzazione dei manufatti è vincolata al mantenimento dell’attività di allevamento cavalli con apposito atto d’obbligo dove il richiedente si impegna alla rimozione a seguito di cessazione dell’attività.

q. LA DISCIPLINA DELLA TUTELA DEGLI ACQUIFERI, DEL RISCHIO IDRAULICO, GEOMORFOLOGICO, SISMICO E ARCHEOLOGICO

Art.166 - Corsi d’acqua individuati nel P.I.T. 2005-2010: L’articolo viene aggiornato alle disposizioni della nuova disciplina del Piano di Indirizzo Territoriale regionale con valenza di piano paesaggistico (PIT/PPR), approvato con Deliberazione Consiglio Regionale 27 marzo 2015, n.37. Art.167 Criteri generali di fattibilità in relazione alla pericolosità idraulica ai sensi della normativa regionale vigente sul governo del territorio in materia di indagini geologiche: oltre a modificare il titolo dell’articolo, eliminando il riferimento alla normativa DPGR 26/R del 27/04/07, l’articolo stesso, nella sua complessità, viene adeguato alla normativa regionale vigente sul governo del territorio in materia di indagini geologiche. Art.168 Norme del Bacino Regionale Ombrone da applicare nelle Aree a pericolosità idraulica molto elevata (PIME) : le aree perimetrate PIME sono soggette alle norme del Bacino Regionale Ombrone. Nelle aree PIME occorre inoltre rispettare quanto previsto dalla Legge regionale in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d’acqua. I commi da 2 a 12 sono abrogati. Art.169 Norme del Bacino Regionale Ombrone da applicare nelle Aree a pericolosità idraulica elevata (PIE): e aree perimetrate PIE sono soggette alle norme del Bacino Regionale Ombrone. I commi da 2 a 11 sono abrogati. Art.170 Criteri generali di fattibilità in relazione agli aspetti geomorfologici ai sensi della DPGR 26/R del 27/04/07: oltre a modificare il titolo dell’articolo, togliendo il riferimento alla normativa DPGR 26/R del 27/04/07, l’articolo stesso, nella sua complessità, viene adeguato alla normativa regionale vigente sul governo del territorio in materia di indagini geologiche e sono abrogati i commi da 2 a 4. Art. 172 Norme del Bacino Regionale Ombrone da applicare nelle Aree a pericolosità geomorfologica molto elevata (PFME): le aree perimetrate PFME sono soggette alle norme del Bacino Regionale Ombrone. I commi da 2 a 8 sono abrogati Art. 173 Verifiche ambientali: è introdotta la disposizione che prima della richiesta di un titolo edilizio per nuova edificazione o cambio d’uso deve essere verificato se l'area è inserita nell'anagrafe dei siti contaminati del “Piano provinciale di bonifica delle aree inquinate”, nel Sistema Informativo Regionale SISBON. Art.174 Terre e rocce da scavo: l’articolo viene completamente rivisto nel rispetto della normative di riferimento in materia e più precisamente al D.lgs 152/2006, L.98/2013 e DM 11.08.2012 n.161. Art. 176 Compatibilità delle opere di scavo con la tutela delle aree archeologiche: viene in parte rivisto il comma 1 per quanto concerne le aree d’interesse archeologico, al fine di uniformarsi al D.lgs 42/2004 e al PIT con valenza di Piano Paesaggistico.

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Evoluzione dell’edificato dal 1954 al 2002

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Localizzazione dei Tessuti del RU

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 l’integrazione e il riequilibrio degli assetti urbani, che comporterà interventi differenziati quali

3.1.1 Rapporto con altri piani o programmi aree di completamento e riqualificazione nonché estensioni e qualificazioni delle componenti del verde urbano; Verifica di coerenza interna  i rafforzamenti della reticolarità, distinti in interventi per la rete stradale ed i parcheggi, per la Le Norme Tecniche di Attuazione del Regolamento Urbanistico sono suddivise in quattro Parti, sintetizzate rete ferroviaria e il TPL su gomma, per la mobilità ciclopedonale e per gli impianti nello schema che segue, a loro volta articolate in Titoli e Capi,variabili in funzione del grado di complessità tecnologici. della disciplina contenuta. L’ultimo titolo della Parte terza delle NTA è dedicato alle trasformazioni da attuarsi nel territorio rurale, La Parte prima Disposizioni generali ha caratteri di servizio ed è articolata in quattro titoli,dedicati contenendo in tal senso prescrizioni e regole sia per gli interventi di sistemazione agraria, sia per la rispettivamente: redazione dei Programmi aziendali pluriennali di miglioramento agricolo e ambientale (PAPMAA). - alla esplicitazione di norme di carattere generale, comprensive della indicazione degli elaborati La Parte quarta delle NTA contiene infine la Disciplina delle compatibilità, recependo e declinando le costitutivi il RU; norme nazionali e regionali inerenti la pericolosità geomorfologia, idraulica e sismica, norme che - alla definizione di indici, grandezze e definizioni utilizzate nel RU; concorrono alla definizione della fattibilità degli interventi di trasformazione contenuti nel RU. - alla definizione delle modalità e strumenti di attuazione del RU, esplicitando le

caratteristiche degli elaborati-guida (schede di indirizzo progettuale e dossier progettuali e valutativi) e distinguendo tra gli interventi edilizi indiretti e quelli diretti;

- alla definizione dei contenuti e delle caratteristiche dei differenti tipi di intervento edilizio.

La Parte seconda è dedicata alla Disciplina del patrimonio edilizio esistente, articolata in tre titoli dedicati rispettivamente:

- alla classificazione delle destinazioni d’uso nonché alle regole generali per i mutamenti di destinazione d’uso e per i frazionamenti;

- alla gestione dei sottosistemi funzionali degli insediamenti e dei tessuti in cui è stato articolato il costruito attuale: questa disciplina indica gli interventi edilizi ammissibili in ciascuna parte dell’insediamento esistente e le mutazioni d’uso consentite (con eventuali regole integrative rispetto a quelle generali). Sono contenute in questo titolo anche disposizioni specifiche dedicate ai BSA.

- alla gestione della città pubblica, intesa nelle sue differenti componenti (servizi e attrezzature; verde urbano; mobilità).

La Parte terza delle NTA è dedicata alla Città in trasformazione, e dunque agli interventi rappresentativi delle innovazioni che il RU si propone di attuare nel suo periodo di vigenza.

In coerenza con la tripartizione che guida la struttura del RU, gli interventi di trasformazione sono stati distinti in:

 trasformazioni inerenti i luoghi della polarizzazione (ovvero le ATI del PS) graduati in

funzione di un disegno complessivo di attuazione del quale il primo RU rappresenta la fase di avvio; Le UTOE del PS

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Il Regolamento Urbanistico è articolato in sottosistemi funzionali e in tessuti insediativi, quest’ultimi intesi come porzioni dei sottosistemi generati da identici principi e dinamiche insediative, costituiti dalle medesime (o assimilabili) tipologie edilizie ed infine analoghi per densità, valore storico-architettonico, destinazioni di uso prevalenti, per i quali le NTA definiscono le specifiche possibilità di trasformazione. I tessuti del RU sono:

 Tessuti del centro storico (CS1, CS2 e CS3)

 Tessuti delle propaggini del centro storico (PR1, PR2, PR3 e PR4)

 Tessuti dell’urbanizzato compatto (UC1, UC2, UC3 e UC4)

 Tessuti dell’urbanizzato di confine (CO)

 Tessuti dei filamenti urbani (FU1, FU2, FU3 e FU4)

 Tessuti delle aree miste (AM1, AM2 e AM3)

 Tessuti dei filamenti del territorio aperto (FA1 e FA2)

Le modifiche alle NTA del vigente RU, proposte con la variante sono conformi alle previsioni del Piano Strutturale.

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Per rappresentare lo stato di attuazione del Regolamento Urbanistico di seguito si riportano le tabelle 66 11400 TU8 Cassia Sud - Edilsiena residenza delle varie UTOE con evidenziati in giallo gli interventi ad oggi effettuati o in corso di attuazione con una 6 125 19521 1000 analisi dello stato di attuazione delle previsioni in esso contenute:

UTOE 4 – MASSETANA - CERCHIAIA

UTOE 1 – SITO UNESCO addetti/ abitanti area di impegno id. NOME FUNZIONI addetti/ abitanti area di impegno id. NOME FUNZIONI utenti n° recupero di suolo utenti n° recupero di suolo n° mq. mq. n° mq. mq. 42 4000 AR69 Hotel dei Priori ricettivo 20 26 532 AR1 Ex Siva residenza ed altro 1200 250225 TU9 Cerchiaia - zona produttiva mix funzionale 27 32 408 AR2 Ex Cinema Moderno residenza ed altro 438 14130 TU24 Cerchiaia - centro commerciale commercio 20 66 2010 AR3 Monna Agnese residenza ed altro 172 9180 TU30 Massetana - polifunzionale mix funzionale 5867 AR4 San Domenico servizi 1852 14130 263405 200 6990 AR5 Palazzo di Giustizia - ampliamento servizi 24 3495 AR36 Ex Parmalat residenza e sosta UTOE 5 – SIENA NORD 6044 AR37 Villa Rettanti servizi addetti/ abitanti zone di impegno id. NOME FUNZIONI 67 3975 AR54 Via Roma - servizi direzionale utenti n° recupero di suolo 2450 AR56 Hotel Athena ricettivo n° mq. mq. 2816 AR59 Palazzo Sozzini - Malavolti ricettivo 42 42744 AR12 Villa Poggiarello ricettivo 7 1243 AR79 Via Mattioli - servizi servizi 5 9 496 AR13 Via Fiorentina incrocio Via San residenza, commercio 35 2298 AR80 Via Mattioli - palestra servizi Benedetto 50 AR81 Castelmontorio servizi 125 5602 AR14 Ex scuola Alfieri residenza, commercio,servizi 6 543 AR84 Via del Sole residenza ed altro 11 509 AR15 Strada dei Cappuccini commercio 88 5870 TU1 Complesso San Niccolò (Lotti 2 e 3) residenza 58 917 AR58 Pescaia - commerciale commerciale/artigianale 376 236 38268 6323 24 1607 AR62 Cappuccini - residenze residenza 14 926 AR64 Petriccio vecchio residenza UTOE 2 – PROPAGGINI NORD 18 1038 AR74 Palazzo Diavoli residenza addetti/ abitanti area di impegno id. NOME FUNZIONI 3 100 AR87 Via Michelangelo NET residenza utenti n° recupero di suolo 74 7385 TU10 Fontebecci commercio commercio mq. mq. n° 450 19510 40000 TU12 Impianti sportivi Acquacalda mix funzionale 40 1302 AR6 Via Beccafumi direzionale 12 2735 TU16 Stellino residenza 36 1351 AR7 Barriera San Lorenzo direzionale 1.900 137.000 ATI 1 Il Parco Scientifico Tecnologico direzionale 8 1850 AR8 Pubblica Assistenza viale Mazzini servizi 2665 80 216207 44342 15 1075 AR57 Hotel Moderno ricettivo 14 1328 AR65 Via Nino Bixio residenza UTOE 6 – STAZIONE - TOSELLI 6 809 AR76 Certosa - residenze 1 residenza addetti/ abitanti zone di impegno id. NOME FUNZIONI 6 775 AR77 Certosa - residenze 2 residenza utenti n° recupero di suolo 20 78 3605 TU3 Ex Sardigna residenza, terziario n° mq. mq. 11 69 2880 TU4 Caserma VV.F viale Cavour residenza, terziario 7864 AR25 Dopolavoro ferroviario servizi 18 32 915 TU5 Cinema Impero residenza, terziario 12 2669 AR40 Via Sclavo residenza 18 15 12100 TU6 Ravacciano "testata" mix funzionale 20 918 AR50 Via Sclavo - commercio commercio 45 8750 TU32 Ravacciano - residenze residenza 24 3195 AR51 Viale Toselli - ex marmifera direzionale 151 280 25078 11662 27 3000 AR67 Due Ponti residenza 60 14150 TU22 Siena Nord residenza UTOE 3 – PROPAGGINI SUD 9636 ATI 2 La Stazione autostazione bus addetti/ abitanti area di impegno id. NOME FUNZIONI 702 30100 ATI 4 il nuovo assetto di viale Sardegna terziario utenti n° recupero di suolo residenza n° mq. mq. 53 12.115 ATI 12 Riorganizzazione area Mens Sana Servizi 3085 AR10 Misericordia garage servizi terziario 30 844 1000 AR30 Pavone - residenza per anziani servizi commercio 2 1582 AR63 Villa donne - dependance servizi 97 801 44746 38901 6 932 AR66 S. Carlo - NET residenza 9 493 AR75 Via del Vecchietta - NET residenza UTOE 7 – LE SCOTTE 4 14 1185 TU7 Ex distributore - Via Piccolomini residenza, terziario

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addetti/ abitanti area di impegno id. NOME FUNZIONI 4 551 AR55 Taverne d'Arbia -Via Principale residenza residenza utenti n° recupero di suolo 6 2142 AR61 Ruffolo - residenze residenza mq. mq. n° 17 1805 TU15 Isola d'Arbia - NET residenza 100 24120 AR9 S. Miniato - impianti sportivi servizi 70 26545 TU17 Ruffolo - artigianale - terziario artigianale - 40 1223 AR16 Vico Alto commercio commercio direzionale 27 7648 TU23 Taverne d'Arbia - segheria residenza 200 20000 AR19 Centro Sportivo CUS San Miniato servizi 32 3800 TU25 Taverne d'Arbia - Via Principale residenza 12 12533 AR20 Circolo tennis Vico Alto servizi 36 5950 TU35 Ruffolo - NET residenza 21409 AR21 Nuovo Istituto Agrario servizi 18 6300 TU37 residenza 14 1281 AR28 Botteganova - commerciale commerciale 316 31.460 ATI 6 Il recupero dell'ex Mulino Muratori residenza 72 3299 AR31 Vico alto - residenza per anziani servizi 20.000 ATI 7 La cittadella dello sport Servizi 106 8825 AR32 S. Miniato - scuola servizi 2000 765.000

20 1396 AR38 Via Colledoro residenza 1.106 262.390 ATI 10 Polo Abbadia Renaccio residenza 3 1811 AR39 - direzionale 1 direzionale ATI 11 Area della stazione dell'Isola d'Arbia Industria 15 9668 AR41 Caserma Viale Bracci servizi 290 263.740 artigianato 9 1627 AR42 Strada di Ventena residenza 20587 1572 76356 643189 21 1858 AR43 Via Volta residenza 4 1144 AR44 Montarioso - direzionale 2 direzionale 21 3375 AR45 Strada San Bernardino residenza UTOE 10 - CORONCINA 8 782 AR46 Malizia 1 - NET residenza addetti/ abitanti zone di impegno id. NOME FUNZIONI 12 1300 AR47 Malizia 2 - NET residenza utenti n° recupero di suolo n° mq. mq. 45 2420 AR52 Via Antonio Lombardi - residenze residenza 16 1126 AR53 Botteganova - NET residenza 10 7374 AR18 Coroncina - circolo servizi 24 5000 AR60 Hotel San Gallo ricettivo 65 1529 AR26 Cerchiaia - distretto sanitario servizi 120 20000 AR70 S. Miniato - Università servizi 9 2823 AR72 S.S. Cassia residenze 1 residenza 50 6760 10000 TU19 Montarioso residenza 6 732 AR73 S.S. Cassia residenze 2 residenza 35 14145 TU20 Vico Alto - residenze 2 residenza 18 17350 TU11 Coroncina 1 residenza 5 27 13095 TU34 Viale Bracci residenza - direzionale 29 4260 TU26 Coroncina 2 residenza 600 47050 TU36 San Miniato - MPS terziario 75 7720 9000 TU27 Coroncina 3 residenza 788 59860 13425 ATI 3 Malizia residenza – 36 1380 15000 TU28 Coroncina 4 residenza commerciale – 35 20 1884 20000 TU31 Coroncina 5 terziario direzionale 84 10630 TU38 Coroncina 6 residenza 1300 1067 136097 172435 110 277 19887 79795

UTOE 8 – ARBIA - BOZZONE UTOE 11 – - addetti/ abitanti area di impegno id. NOME FUNZIONI addetti/ abitanti zone di impegno id. NOME FUNZIONI utenti n° recupero di suolo utenti n° recupero di suolo n° mq. mq. n° mq. mq. 27 4635 AR22 La Lazzerina residenza 50 8811 AR29 Belcaro - ex colonia ricettivo 23 4667 AR71 Bozzone - residenze residenza 32875 AR33 Pian delle fornaci terziario-produttivo 50 9302 10 2462 AR34 S. Andrea - bivio residenza 10 8226 AR35 S. Andrea - Circolo servizi UTOE 9 – CITTA’ DELL’ARBIA 6 848 AR68 completamento residenza 12 2640 TU2 S. Andrea - NET residenza addetti/ abitanti zone di impegno id. NOME FUNZIONI utenti n° recupero di suolo 48 5740 TU13 Costafabbri residenza n° mq. mq. 158 76380 TU18 Volte basse residenza 10 661 AR11 Strada del Renaccio - residenze residenza 18 6675 TU21 Pian delle Fornaci - residenze residenza 10 4063 AR17 Isola d'Arbia - centralità servizi 90 32845 TU29 Costalpino - residenze residenza 23 2288 AR23 Taverne d'Arbia - nuova sede Pubblica servizi 33 4000 2860 TU33 S. Andrea - ex palestra residenza Assistenza 60 375 59014 125348 40 1626 AR24 Taverne d'Arbia - servizi servizi 132 13620 AR27 Isola d'Arbia - zona industriale industriale/artigian ale Dall’analisi è possibile rilevare che complessivamente gli interventi inerenti l’attività di Polarizzazione 3446 AR48 Chiostro demolizione (Aree di Trasformazione integrata ATI) e d’Integrazione e Riqualificazione degli Assetti Urbani 22 3010 AR49 Taverne - commercio commercio Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 32 / 191

(Trasformazioni Urbane TU e Aree di Riqualificazione e Completamento AR), dalla data di vigenza del PTCP 2010”, approvato con atto dirigenziale 13.12.2012 – n. / 2083. A seguito di successivi incontri con i Regolamento Urbanistico, hanno attuato: tecnici dell’Unità Operativa Assetto del Territorio dell’Amministrazione Provinciale è stato concordato che  Comparto residenziale totale mq. 16.223 di SUL corrispondenti a mc. 51.912 di cui il 37,85% il documento di verifica di coerenza fra gli strumenti urbanistici comunali e il PTCP necessitava di circa, per mc. 19.648, derivanti da recupero, con una produzione di complessivi n. 177 alloggi - precisazioni e integrazioni. tale attività corrisponde a circa 12,19% del dimensionamento del comparto residenziale previsto dal Regolamento Urbanistico (mc. 425.962); Tale documento di ricognizione è stato integrato e consegnato all’Amministrazione Provinciale, ottemperando alle precisazioni concordate negli incontri con i tecnici della Provincia di Siena e  Comparto terziario totale mq. 3.609 di SUL corrispondenti a mc. 14.436 di cui il 43,33% circa, per mc. 6.256, derivanti da recupero - tale attività corrisponde a circa 11,18% del approvato con delibera G.C. n.284 del 26.11.2013. Nel rispetto di tale documento, in attesa dimensionamento del comparto terziario previsto dal Regolamento Urbanistico (mc.129.129); dell’adeguamento dei piani urbanistici comunali alle disposizioni del PTCP, rimane stabilito che:

 Comparto Industriale totale mq. 3.420 di Superficie Coperta (Sc), tale attività corrisponde a a) le previsioni del RU comprese nelle stesse classi di sensibilità degli acquiferi, sia della tavola circa 9,35% del dimensionamento del comparto industriale previsto dal Regolamento Urbanistico C03/04 - Carta della sensibilità degli acquiferi del PS che nella tavola ST IG 1 – Carta della (Sc 36.570 mq); sensibilità degli acquiferi del PTCP, sono soggette alle disposizioni di cui agli artt. 10.1.2 e 10.1.3 della Disciplina del PTCP. Quale dato statistico si rileva, per il comparto dei servizi, in complessivo una attuazione di circa mq. 5.775 di SUL. b) Per le aree non classificate (NC) nella tavola ST IG 1 – Carta della sensibilità degli acquiferi del

PTCP, si applica la classe di sensibilità riportata nella tavola C03/04 - Carta della sensibilità degli Verifica di coerenza esterna acquiferi del PS e le disposizioni di cui artt. 10.1.2 e 10.1.3 della Disciplina del PTCP.

c) Qualora dal confronto cartografico fra la tavola C03/04 - Carta della sensibilità degli acquiferi del PS Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Siena (PTCP) e la tavola ST IG 1 – Carta della sensibilità degli acquiferi del PTCP, le previsioni urbanistiche Approvato con delibera del consiglio provinciale n.124 del 14 dicembre 2011 e pubblicato sul BURT n. 11 ricadano in aree per le quali la classe degli acquiferi risulti non coincidente e nel caso che le stesse parte II del 14.03.2012. siano in contrasto con la Disciplina del PTCP, si applicano le norme di salvaguardia fino all’adeguamento cartografico. E’ lo strumento di pianificazione provinciale la cui disciplina è definita in funzione della realizzazione degli obiettivi di tutela e uso corretto delle risorse naturali ed essenziali nel rispetto degli indirizzi e delle La classificazione attribuita dalla Carta della sensibilità degli acquiferi del PS e quella della sensibilità prescrizioni previste dagli Atti regionali di programmazione e di indirizzo territoriale vigenti. degli acquiferi del PTCP, per l’area di variante, risulta in gran parte coincidente e soloin alcune limitate Il primo PTC della Provincia di Siena è stato approvato nel 2000 con i contenuti previsti dalla LR 5/1995. zone si discostano leggermente. Pertanto la normativa di riferimento per le parti coincidenti è quella di Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Siena è stato aggiornato seguendo i contenuti cui agli artt. 10.1.2 e 10.1.3 della Disciplina del PTCP vigente, per le modeste porzioni di aree che previsti dall’art.51 della LR 1/2005 coerentemente con gli obiettivi del PIT 2005/2010 ed è stato approvato differiscono si applicano le norme di salvaguardia fino al previsto adeguamento cartografico. con Deliberazione Consiliare n.124 del 14.12.2011. Attualmente lo strumento provinciale necessita della verifica di coerenza con il Piano Territoriale di Struttura del PTCP Coordinamento regionale con valenza di Piano Paesaggistico (PIT/PPR) vigente dalla pubblicazione sul Sostenibilità Ambientale BURT n.28 del 20 maggio 2015. La struttura del nuovo piano, sopra schematizzata, prevede fra i punti fondativi del quadro conoscitivo la sostenibilità ambientale con l’obiettivo di integrare nel PTCP, quale strumento unitario di governo del Nel nuovo PTCP, all’art.30 - Direttive per la coerenza dei Piani comunali della Disciplina, viene richiesta territorio a valenza ed efficacia sovracomunale, tutti gli elementi e gli strumenti conoscitivi e operativi a l’esplicitazione degli elementi riconosciuti coerenti, indifferenti o in contrasto con il piano provinciale. Al presidio di una coerente e coordinata politica di difesa delle risorse naturali, concepita come una rete di fine di verificare la coerenza degli strumenti urbanistici comunali vigenti con gli elaborati del PTCP, in data tutela la cui sussistenza garantisce la sostenibilità di tutte le altre politiche di sviluppo e valorizzazione. 14.12.2012 Il Comune di Siena ha consegnato all’Amministrazione Provinciale il documento “Ricognizione degli strumenti di pianificazione e atti di governo del territorio comunali per la verifica di coerenza con il

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Paesaggio obiettivi/finalità per ogni unità di paesaggio, non solo per le singole componenti paesaggistiche ma per Il PTCP indica il paesaggio e la tutela attiva dei suoi valori come parametri decisivi nella definizione di tutto “quel paesaggio”, concepito e letto come insieme e sistema, nella sua continua relazione sia alla tutte le politiche che abbiano implicazioni territoriali nonché indicatori della qualità culturale e civile della scala vasta che alla scala locale, è possibile individuare strategie, azioni e indirizzi per la gestione, cittadinanza comune, ed in tale prospettiva assume il tema del paesaggio come motore di un aumento conservazione, riqualificazione, valorizzazione e trasformazione del paesaggio. della qualità degli interventi sul territorio. Il centro storico di Siena è ricompreso nell’Unità di paesaggio 5: Siena, Masse di Siena e Berardenga; di In tal senso pone come politica integrata paesaggio / capacità degli insediamenti, la salvaguardia del seguito si riporta la relativa scheda policentrismo insediativo al fine di contenere il consumo di suolo e contrastare la crescita diffusa, il perseguimento della qualità produttiva senza prescindere dalla qualità insediativa, il contenimento degli Struttura degli insediamenti del PTCP insediamenti scarsamente funzionali e favorire il consolidamento delle aree esistenti. Il sistema degli insediamenti di carattere storico del PTCP è suddiviso in:

I circondari - Centri appartenenti al sistema urbano provinciale e loro pertinenze (art. 13.12) Il PTCP indica nella cooperazione tra Comuni il criterio fondamentale per raggiungere uno sviluppo - Aggregati e loro pertinenze (art. 13.13) insediativo sostenibile e di elevata qualità. - Beni storici-architettonici e loro pertinenze - BSA (art. 13.14) I soggetti strategici della cooperazione tra Comuni sono i Circondari, i riferimenti areali strategici della cooperazione sono i territori dei Circondari e le Unità di Paesaggio. La zona di intervento, come tutto il territorio comunale di Siena, è ricompresa nel Circondario 2.

Capoluogo. Il Circondario 5 presenta un elevato grado antropizzazione comunque supportato dal sistema paesaggio che rappresenta un “punto di forza” dell’analisi SWOT degli obiettivi di tutela e sviluppo per il Circondario. In tal senso la scheda relativa al Circondario 2, relativamente all’aspetto paesaggio riferisce che Il paesaggio attuale, binomio tra ruralismo e urbanità diffusa, è frutto della fusione tra gli elementi naturali presenti nel territorio senese e l’intervento umano attraverso i secoli. Il territorio del Comune di Siena si può genericamente racchiudere in un perimetro di forma pentagonale. La sola parte definibile come ‘pianura’, per la sua relativa ampiezza ed il suo andamento, è la fascia lungo il fiume Arbia sul confine ad est del Comune. Le pluviali di tutto il territorio convergono nel fiume Ombrone (a sud), il più importante corso d’acqua della Provincia.

Le Unità di Paesaggio Le unità di paesaggio sono porzioni di territorio complesse, qui articolate per morfologia, forme d’uso del suolo, struttura insediativa, vegetazione e quant’altro costituisca le unità stesse, non solo dotate di una specifica identità storico-culturale, ma soprattutto contraddistinte da specifiche regole combinatorie che aggregano le singole componenti l’un con l’altra (struttura) istituendo così relazioni proprie e uniche (relazioni ecologico-ambientali e naturali, storico-insediativi e architettonici, visuali-percettive e dell’aspetto sensibile), fondamentali per il funzionamento e la riproduzione di quel determinato paesaggio. L’identificazione e la specificazione delle unità di paesaggio si presenta come momento di sintesi della lettura analitica e diagnostica (si identificano le componenti e le relazioni così come si individuano quei funzionamenti che possono portare all’alterazione di quel paesaggio). Esse pertanto risultano come il principale soggetto di riferimento per la gestione del paesaggio stesso: grazie difatti all’individuazione di

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Aggregati e BSA del PTCP

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I centri, aggregati e BSA del PTCP presenti nel territorio comunale Ropole Aggregato lineare lungo strada; Villa 8/900 con giardino

S. Miniato Aggregato di case coloniche. Chiesa suffraganea Capoluoghi di comune e frazioni (art. 13.12) documentata da resti (S: Miniato), ora civile Capoluogo abitazione Isola D'arbia Taverne D'arbia Vico d' Arbia Aggregato di Villa - Fattoria con giardino; chiesa

suffraganea, parrocchia 1833 (S. Pietro) Centri minori, aggregati e nuclei (art. 13.13) Bottega Nuova Aggregato lineare lungo strada; Villa 8/900

Bucciano Aggregato a forma aperta Beni storico-architettonici del territorio aperto (BSA) (art. 13.14) Abbadia Monastero di Alfiano (SS. Trinit?) Certanino Aggregato di case coloniche; Cappella Belcaro Castello/ Villa - Fattoria con giardino e cappella. Chiesa suffraganea Aggregato di Villa - Fattoria con cappella (S. Maria degli Angeli); Chiesa documentata solo da fonti (S. Jacopo) suffraganea trasformata, parrocchia 1833 (SS. Simone e Giuda)

Bolgione Chiesa della Mad.na del ; Molino; Ponte Colle Pinzuto Aggregato di case coloniche; Cappella

Convento Vecchio Aggregato a forma aperta. Certosa (1340) documentata solo da fonti Borgo Vecchio Villa - Fattoria con cappella

Costafabbri Aggregato lineare lungo strada Brogi Villa 8/900 (V.la Tinello); Villa 8/900 (V.la )

Costalpino Aggregato lineare lungo strada; Villa 8/900 con cappella C. Renaccino Villa - Fattoria 8/900

Ferratore Aggregato di Villa - Fattoria; Chiesa C.le Tinaio Villa - Fattoria 8/900

Fogliano Grosso Aggregato a forma aperta; Cappella Capp.la Buccianino Chiesa suffraganea (S.Caterina gi? S. Maria), ora civile abitazione

Fornace Aggregato a forma aperta Casa Bianca Villa - Fattoria con giardino Aggregato a forma aperta; Chiesa suffraganea, parrocchia 1833 (S. Donato);

Villa - Fattoria 8/900 Casale Villa - Fattoria 8/900

la Cerchiaia Aggregato lineare lungo strada; Cappella del Buonconsiglio Casciano Pieve, parrocchia 1833 (S. Giusto e Clemente); Villa 8/900

la Coroncina Aggregato lineare lungo strada Case Grandi Villa - Fattoria 8/900

la Grotta Aggregato a forma aperta; Villa - Fattoria 8/900; Cappella Caselli Villa - Fattoria 8/900 la Selvaccia Aggregato di case coloniche Castagno Villa - Fattoria con giardino e cappella le Volte Basse Aggregato lineare lungo strada; Cappella Cerchiaia Villa - Fattoria 8/900 con cappella Leccio Aggregato di case coloniche

Certano Villa - Fattoria; Chiesa suffraganea (S. Angelo) Molino Vallina Aggregato di case coloniche; Molino

Montalbuccio Aggregato di Villa - Fattoria con giardino; Cappella Colombaio Villa - Fattoria (Ugurgeri)

Montecchio Aggregato di Castello / Monastero fortificato / Villa - Fattoria con giardino; Colombaiolo Villa - Fattoria 8/900

Chiesa suffraganea, parrocchia 1833 (S. Andrea) Commendone Villa - Fattoria con giardino Aggregato / Pieve (S. Giovanni), parrocchia 1833; Palazzo

Costa di Sotto Villa - Fattoria 8/900 con giardino Aggregato di Villa - Fattoria con giardino; Chiesa suffraganea trasformata,

parrocchia 1833 (S. Paolo); Cappella. Castello documentato solo da fonti Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 36 / 191

F. te Benedetta Villa 8/900 con giardino Montechiarone Villa - Fattoria 8/900 con giardino Fatt. Paradiso Villa - Fattoria con giardino Castello; Canonica trasformata, parrocchia 1833 ( S. Pietro) Fatt. Renaccio Villa - Fattoria 8/900 con giardino e cappella; Palagio Muro Villa 8/900 Ferraiolo Villa - Fattoria con giardino e cappella Nociano Villa 8/900 Fogliano Pieve, parrocchia 1833 (S. Giov. Bat.) Oliviera Villa (G. - Pannilini - Muratori) con giardino e cappella; Villa 8/900 (V.la Fornacelle Villa - Fattoria con giardino e cappella Vittoria) con giardino; Villa 8/900 (V.la Ventena) con giardino

Fornicchiaia Villa - Fattoria con giardino Osservanza Convento, parrocchia 1833 (S. Bernardino) il Colombaio Villa 8/900 P.gio delle Rose Villa - Fattoria con giardino e cappella il Palazzo Villa - Fattoria 8/900 con giardino e cappella Palazzina / Casone Villa - Fattoria con giardino; Villa con cappella il Pino Villa - Fattoria 8/900 con giardino Pantanino Villa 8/900 con giardino il Romito Oratorio Pianellino Molino il Sorbino Villa 8/900 Poggetto Villa 8/900 con cappella la Palazzina Villa - Fattoria con cappella Poggio al Vento Villa con cappella la Strega Villa 8/900 con cappella Poggio alle Corti Villa - Fattoria con cappella la Torre Villa - Fattoria Ponte Ponte ferroviario Chiesa suffraganea, parrocchia 1833 (S. Paterniano) Quattrotorri Castello le Parrocchia 1833 (S. Bartolomeo) Rondinella Fattoria con giardino e cappella

Lecceto Eremo agostiniano, poi Convento (S. Salvatore di Foltignano o della Selva del S. Abundio Monastero (sec. XIII) poi Villa - Fattoria dal 1816 Lago) S. Apollinare Villa - Fattoria (V.la Linari); Chiesa suffraganea trasformata (S. Apollinare) Logge di Galignano Villa 8/900 S. Bernardo Cappella (S. Bernardo) Logge Montanini Villa 8/900 con giardino S. Dalmazino Villa - Fattoria con giardino M.no di Sopra Molino S. Galgano Convento, ora residenza frazionata Molino Molino S. Giorgio ai Lapi Chiesa suffraganea (S. Giorgio) Monasterino Monastero, ora residenza frazionata S. Margherita Villa 8/900 con giardino Monastero Monastero (S. Eugenio), poi villa ora istituto religioso; Parrocchia 1833 (S. Bartolomeo); Chiesa della Compagnia ( S. Giov. Ev.); Villa 8/900 S. Paterno Castello; Chiesa suffraganea, parrocchia 1833 (S. Pietro)

Monastero Basso Villa - Fattoria con giardino e cappella S. Regina Chiesa suffraganea, parrocchia 1833 (S. Regina)

Monsindoli Parrocchia 1833 (S. Pietro) Scaccia Pensieri Villa 8/900 con giardino Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 37 / 191

V.la il Colombaio Villa 8/900 con giardino e cappella Scotte Villa 8/900 con giardino e cappella V.la il Paradiso Villa - Fattoria con cappella Selva Villa - Fattoria 8/900 con giardino e cappella V.la il Poggio Villa - Fattoria 8/900 con giardino Serraglio Villa - Fattoria con giardino e cappella V.la la Monaca Villa - Fattoria 8/900 con giardino; Chiesa suffraganea (S. Andrea di ) Solaia Villa - Fattoria con giardino (?) ora cappella di S. Andreino

Tavernacce Villa - Fattoria V.la la Piana Villa 8/900 con giardino

Terrenzano Chiesa suffraganea, parrocchia 1833 (SS. Lorenzo e Michele); Villa 8/900 V.la Larniano Villa - Fattoria 8/900; Chiesa suffraganea trasformata (S. Sebastiano)

Torre Villa - Fattoria 8/900 con giardino e cappella; Casa - torre V.la Mad.na Bella Villa - Fattoria 8/900

Torre Casa - torre V.la Madonna Villa con giardino

V.la Agazzara Villa - Fattoria; Cappella V.la Mociano Villa - Fattoria con giardino e cappella

V.la Agostoli Villa 8/900 con giardino V.la Montechiaro Villa - Fattoria con giardino; Chiesa suffraganea trasformata (S. Bartolomeo). Castello documentato da resti V.la Andreina Villa 8/900 con giardino e cappella V.la Muratore Villa 8/900 V.la Ascarello Villa 8/900 con giardino V.la Pergola Villa 8/900 con giardino e cappella V.la Belriguardo Villa - Fattoria con giardino; Cappella V.la Pinetaia Villa 8/900 V.la Belvedere Villa 8/900 con giardino V.la Placidi Villa - Fattoria 8/900 con giardino e cappella V.la Benedetta Villa 8/900 con giardino V.la Poderuccio Villa - Fattoria 8/900 V.la Brandi Villa con giardino e cappella; Villa 8/900 (V.la Castelli) con giardino V.la Poggio ai Pini Villa - Fattoria con giardino e cappella V.la Cambi Villa - fattoria con giardino. Castello documentato da resti V.la Poggio al Vento Villa - Fattoria 8/900 V.la Campagnoli Villa - Fattoria; Cappella V.la S. Giovanni Villa - Fattoria con giardino e cappella V.la Chigi Villa - Fattoria con giardino V.la S. Regina Villa con giardino e cappella V.la Elena Villa 8/900 V.la Saragino Villa - Fattoria con giardino e cappella V.la Ellera Villa - Fattoria con cappella V.la Terraia Villa 8/900 con giardino e cappella V.la Emma Villa -Fattoria 8/900 Villa (d'Elci) con giardino; Chiesa suffraganea, parrocchia 1833 (S. Tommaso) V.la Flora Villa - Fattoria 8/900 con giardino e cappella Vico Alto Monastero (S. Michele a Vico Alto) V.la Gaia Villa 8/900 con giardino Vico Bello Villa - Fattoria (Chigi - Zondadari) con giardino e cappella V.la Giuliana Villa 8/900 con giardino Villa - Fattoria con giardino; Chiesa suffraganea, parrocchia 1833 (S. Agnese) V.la il Calzolaio Villa 8/900 con giardino Vignanone Castello - Fattoria con giardino e cappella Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 38 / 191

In merito alla presenza dei BSA e Aggregati, individuati nel piano provinciale, si è provveduto all’integrazione degli articoli di riferimento mediante rimando alle perimetrazioni dei BSA e Aggregati del PTCP con specifico riferimento al rispetto delle disposizioni di cui agli artt. 13.13 e 13.14 della Disciplina del PTCP. Si ribadisce comunque che con la variante non previsti consumi di nuovo suolo non edificato.

In merito alle Unità di Paesaggio il territorio comunale è ricompreso per la maggior parte nell’Unità 5 Siena, Masse di Siena e Berardenga e, nella zona ovest in parte nell’Unità 4 Montagnola Senese mentre a sud in parte nell’Unità 8 Crete d’Arbia. Di seguito si riporta l’individuazione cartografica dell’Unità di Paesaggio 4, 5 e 8 e le relative schede estratte dall’Atlante dei Paesaggi del PTCP, dalle quali non si riscontrano incoerenze con gli obiettivi della variante in oggetto.

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Unità di paesaggio del PTCP

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1121 e proposta di modifica agli elaborati di cui alla D.C.R. 58/2014, integrata dalle successive Piano di indirizzo territoriale regionale con valenza di Piano Paesaggistico (PIT / PPR) deliberazioni 19 gennaio 2015, n. 41 e 2 marzo 2015, n. 192, e a seguito di dette deliberazioni, con La Regione Toscana nell’ambito dell’implementazione del Piano di Indirizzo Territoriale per la disciplina l’approvazione definitiva del Piano Paesaggistico, sono stati modificati ed integrati i seguenti documenti: paesaggistica, in ottemperanza dell’art.143, co.1 del D.lgs. 42/2004, ha effettuato la ricognizione degli Disciplina di Piano immobili e delle aree dichiarati di notevole interesse pubblico ai sensi dell'articolo 136 dello stesso D.lgs.  42/2004. Il vincolo paesaggistico presente sul territorio regionale è stato cartografato, su base ortografica,  Elaborati di livello regionale - Abachi delle Invarianti: in singoli elaborati suddivisi per territorio comunale e per decreto e convalidati dal Ministero per i Beni e le  I caratteri idro-geo-morfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici Attività Culturali.  II caratteri eco sistemici dei paesaggi  III carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali La Regione ha attivato un percorso di revisione e completamento del Piano Paesaggistico, per dare piena  IV caratteri morfotipologici dei sistemi agroambientali dei paesaggi rurali efficacia ai disposti del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e completare il percorso istituzionale  Elaborati di livello di ambito: avviato con il Ministero nell’anno 2007.  Schede riferite a ciascun ambito di paesaggio: - Ambito 1, Lunigiana Ad aprile 2011 è stato sottoscritto l’Atto di integrazione e modifica del disciplinare del 24 luglio 2007 - Ambito2, Versilia e costa apuana inerente l’attuazione del protocollo d’intesa tra il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione - Ambito 3, Garfagnana e Val di Lima Toscana, che attua gli accordi del Protocollo di intesa sottoscritto tra il Ministero per i Beni e le Attività - Ambito 4, Lucchesia Culturali e la Regione Toscana il 23 gennaio 2007. Il disciplinare, contiene i riferimenti tecnici, procedurali - Ambito 5, Val di Nievole e Val d’Arno inferiore e le modalità operative per l'attuazione dell'Intesa stessa, è stato approvato con Delibera di Giunta - Ambito 6, Firenze-Prato-Pistoia Regionale n. 255 del 11/04/2011. - Ambito 7, Mugello La sottoscrizione del disciplinare è stata seguita dal documento di Avvio per l'integrazione paesaggistica - Ambito 8, Piana Livorno-Pisa-Pontedera del Piano di Indirizzo Territoriale, approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 538 del 27 - Ambito 9, Val d’Elsa giugno 2011. - Ambito 10, Chianti Nell’allegato alla delibera di avvio del procedimento è previsto che venga effettuato l’aggiornamento e - Ambito 11, Val d’Arno superiore integrazione del quadro conoscitivo/interpretativo della rappresentazione delle aree e beni di notevole - Ambito 12, Casentino e Val Tiberina interesse pubblico, a scala regionale e d'ambito, con la l stesura di nuovo materiale d’analisi testuale e - Ambito 13, Val di Cecina cartografico, a partire dalle conoscenze contenute nei documenti del piano adottato e con l'acquisizione - Ambito 14, Colline di Siena dei dati disponibili nei quadri conoscitivi dei vari piani di settore e delle loro varianti e presso altri enti o - Ambito 15, Piana di Arezzo e Val di Chiana organismi titolari di informazioni territoriali, nonché con l'attivazione di specifiche ricerche di stretta - Ambito 16 , Colline Metallifere e Elba pertinenza con le tematiche paesaggistiche. - Ambito 17, Val d’Orcia e Val d’Asso - Ambito 18, Maremma grossetana In data 2 luglio 2014 il Consiglio Regionale ha adottato, con Deliberazione del 1 luglio 2014, n.58, la - Ambito 19, Amiata nuova integrazione del PIT con valenza di Piano Paesaggistico; il 16 luglio 2014, sul BURT n.28 parte II, è - Ambito 20, Bassa Maremma e ripiani tufacei stato pubblicato l'avviso di adozione dell'integrazione del nuovo piano regionale.  Beni Paesaggistici: Nella seduta del Consiglio Regionale del 27 marzo 2015, con D.C.R. n. 37 ( BURT n.28 del 20 maggio - 3B Schede relative agli immobili ed aree di notevole interesse pubblico 2015), si è concluso l’iter per l’approvazione definitiva del PIT/PPR. - Sezione 4 – Elementi identificativi, identificazione dei valori e valutazione della loro permanenza- trasformazione, disciplina d’uso articolata in Indirizzi, Direttive e Prescrizioni d’uso. Elaborati modificati e/o integrati rispetto alla versione adottata: - 7B Ricognizione, delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione delle aree A seguito delle osservazioni e contributi pervenuti alla Regione nella fase prevista dalla vigente normativa tutelate per legge ai sensi dell’art.142 del Codice. fra l’adozione e l’approvazione del PIT/PPR, con deliberazione della Giunta regionale 4 dicembre 2014, n. - 8B Disciplina dei beni paesaggistici ai sensi degli artt. 134 e 157 del Codice.

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- Allegati all’Elaborato 8B con riferimento ai beni paesaggistici di cui all’articolo 142 del Codice: - le direttive contenute nella disciplina dello Statuto del territorio relativa ai beni paesaggistici, in - Allegato C - N. 11 Schede dei sistemi costieri e cartografie in scala 1:50.000 relative al “Sistema conformità con le disposizioni del comma 3 dell’articolo 145 del Codice, integrano la disciplina costiero e aree protette” e al “Sistema costiero e vincoli di cui all’art. 136 del Codice”. dello statuto del territorio contenuta negli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica, e - Allegato H - N. 110 Schede e Cartografia delle zone di interesse archeologico ex art. 142 comma prevalgono sulle eventuali disposizioni difformi. 1 lett. m) del Codice. Articolo 19- Efficacia del Piano rispetto agli interventi da realizzarsi sugli immobili e sulle aree  Ulteriori Allegati al Piano: sottoposti a tutela paesaggistica - Allegato 1a: Norme comuni energie rinnovabili impianti di produzione di energia elettrica da 1. Dalla data di pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione del presente piano gli biomasse. interventi da realizzarsi nelle aree e sui beni di cui all’articolo 134 del Codice sono consentiti solo se - Aree non idonee e prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio. conformi alle prescrizioni e alle prescrizioni d’uso della disciplina dei beni paesaggistici del presente - Allegato 1b: Norme comuni energie rinnovabili impianti eolici. Aree non idonee e prescrizioni per il Piano. corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio. - Allegato 4: Linee guida per la valutazione paesaggistica delle attività estrattive. Articolo 20 - Conformazione e adeguamento al Piano degli atti di governo del territorio - Allegato 5: Schede dei Bacini estrattivi delle Alpi Apuane (21 schede e 1 quadro di unione). 1. Gli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica, gli atti di pianificazione degli enti gestori delle aree naturali protette, i piani e programmi di settore qualificabili come atti di Inoltre, con la sopracitata D.G.R. 1121/2014, sono stati inoltre trasmessi per l’approvazione i seguenti governo del territorio ai sensi della normativa regionale, da adottarsi successivamente alla data elaborati: di pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione del presente Piano, si conformano alla  proposta di dichiarazione di sintesi, redatta ai sensi dell’articolo 27, comma 2, della l.r. 10/2010, disciplina statutaria del piano, perseguendone gli obiettivi, applicandone gli indirizzi per le contenente il riferimento alle osservazioni pervenute ai sensi dell’articolo 25 della stessa l.r. 10/2010, politiche e le direttive e rispettandone le prescrizioni e le prescrizioni d'uso, ai sensi dell’art.145 con espressa motivazione delle determinazioni conseguentemente adottate; del Codice.  Sub-allegato 1a (Appendice Garante della comunicazione del PIT); 2. Dalla data di pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione del presente  Allegato 8B.1.a (Elenco degli interventi nelle aree di cui all’art. 143, comma 4, lettera b), che, in piano, i piani e i programmi di settore e gli atti della programmazione comunque denominati quanto volti alla riqualificazione dell’edificato esistente, non richiedono il rilascio dell’autorizzazione di che producono effetti territoriali sono formati nel rispetto della disciplina statutaria del presente cui all’art. 146 del Codice), di cui all’atto di integrazione dell’intesa con il Ministero dei beni e delle Piano. attività culturali e del turismo (MIBACT) del 28 ottobre 2014, parte integrante e sostanziale 3 Gli strumenti di cui al comma 1, vigenti alla data di pubblicazione sul BURT della delibera di dell’integrazione paesaggistica del PIT, quale nuovo allegato all’elaborato 8B (Disciplina dei beni approvazione del presente piano, adeguano i propri contenuti assicurando il rispetto delle paesaggistici ai sensi degli artt. 134 e 157 del Codice). prescrizioni e delle prescrizioni d'uso, e la coerenza con le direttive della presente disciplina statutaria. Rapporto fra il PIT / PPR approvato e i piani provinciali e comunali: conformazione, adeguamento e 4 Le varianti agli strumenti di cui al comma 1, sono adeguate per le parti del territorio tempistiche: interessate, ai sensi del precedente comma 3 e secondo quanto previsto dall’articolo 21. CAPO VII Disposizioni generali Articolo 21 - Procedura di conformazione o adeguamento degli atti di governo del territorio Articolo 18 - Efficacia del Piano rispetto agli atti di governo del territorio vigenti 1. Gli enti competenti trasmettono alla Regione e agli organi ministeriali competenti l’atto di avvio del 1. A far data dalla pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione del presente Piano : procedimento di conformazione degli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica o di - le prescrizioni, e le prescrizioni d'uso e le direttive contenute nella disciplina relativa allo adeguamento di quelli vigenti. Statuto del territorio prevalgono sulle disposizioni difformi contenute negli strumenti della 2. Conclusa la fase delle osservazioni, gli enti di cui al comma 1 trasmettono alla Regione il pianificazione territoriale e urbanistica, negli atti di pianificazione degli enti gestori delle aree provvedimento di approvazione contenente il riferimento puntuale alle osservazioni pervenute e naturali protette, nei piani e programmi di settore qualificabili come atti di governo del territorio l’espressa motivazione delle determinazioni conseguentemente adottate. ai sensi della normativa regionale;

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3. Ai sensi dell'articolo 31 della L.R.65/2014, entro 15 giorni dal ricevimento della documentazione di cui di cui all'articolo 19, comma 2 della medesima legge, il Consiglio regionale approva l'atto di al comma 2, la Regione convoca la conferenza paesaggistica a cui partecipano la Regione e gli integrazione al PIT. organi ministeriali competenti. Alla Conferenza è invitato l'ente che ha adottato il provvedimento di 5. Limitatamente alle aree interessate dalla ricognizione, l'atto di integrazione del PIT costituisce approvazione, al fine di rappresentare i propri interessi, la provincia o la città metropolitana adeguamento ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 143 commi 4 e 5 del Codice, con efficacia interessata. decorrente dal momento della pubblicazione sul BURT dell'avviso di approvazione della conforme 4. I lavori della conferenza devono concludersi entro il termine di 60 giorni dalla data di convocazione. deliberazione di aggiornamento del quadro conoscitivo degli strumenti della pianificazione 5. La valutazione della conformazione o dell'adeguamento dell'atto è effettuata: territoriale e urbanistica adottata dal comune ai sensi dell’articolo 31 della L.R. 65/2014. Ove si • dagli organi ministeriali competenti e dalla Regione in forma congiunta per le parti rilevino contrasti tra le previsioni urbanistiche comunali vigenti e la disciplina statutaria del PIT, il che riguardano i beni paesaggistici; Comune provvede alla conseguente variante dello strumento urbanistico. • dalla Regione per le parti diverse da quelle di cui alla lettera a). 6. Nelle aree di cui all’articolo 143 comma 4 lettera b per le quali l’integrazione al PIT costituisce adeguamento ai sensi del comma 5, gli interventi elencati nell’Allegato 9 al presente Piano, come 6. Qualora, all'esito della conferenza di cui al comma 3, l'atto adottato non sia ritenuto adeguato o previsto dall’“Atto di integrazione e modifica del disciplinare del 15 aprile 2011 inerente conforme al piano, la Conferenza ne dà atto evidenziando gli elementi ostativi. l’attuazione del protocollo d’intesa tra Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e la 7. In caso di mancata partecipazione alla conferenza o di parere negativo da parte degli organi Regione Toscana” siglato il 28 ottobre 2014, in quanto volti alla riqualificazione dell’edificato ministeriali, l'approvazione degli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica non esistente, non richiedono il rilascio dell’autorizzazione di cui all’art. 146 del Codice. comporta gli effetti di cui all'articolo 146 comma 5 del Codice. 8. Ai fini della conformazione o adeguamento degli atti di pianificazione degli enti gestori delle aree Art. 143. - Piano paesaggistico naturali protette si applicano i commi del presente articolo in quanto compatibili. […] 4. Il piano può prevedere: Articolo 22 – Individuazione delle aree cui all’articolo 143, comma 4, lettere a) e b) del Codice a) la individuazione di aree soggette a tutela ai sensi dell'articolo 142 e non interessate da specifici 1. In base ai criteri individuati dal presente Piano, entro 18 mesi a far data dalla pubblicazione sul BURT procedimenti o provvedimenti ai sensi degli articoli 136, 138, 139, 140, 141 e 157, nelle quali la della delibera di approvazione del medesimo Piano, i Comuni procedono alla ricognizione delle aree realizzazione di interventi può avvenire previo accertamento, nell'ambito del procedimento ordinato al di cui all'articolo 143, comma 4, del Codice, e trasmettono i relativi atti alla Regione e agli organi rilascio del titolo edilizio, della conformità degli interventi medesimi alle previsioni del piano paesaggistico ministeriali competenti. Allo scopo di favorire un processo tempestivo e coordinato di integrazione e dello strumento urbanistico comunale; dei contenuti del PIT la Regione assume le opportune iniziative e fornisce la necessaria assistenza b) la individuazione delle aree gravemente compromesse o degradate nelle quali la realizzazione degli tecnica ai comuni ai sensi dell’art.53 della L.R.65/2015. interventi effettivamente volti al recupero ed alla riqualificazione non richiede il rilascio dell'autorizzazione 2. Ai sensi dell'articolo 22 della L.R.65/2014, entro 15 giorni dal ricevimento della documentazione di cui di cui all'articolo 146. al comma 1, la Regione convoca la conferenza paesaggistica di cui all'articolo 31 della medesima legge a cui partecipano la Regione e gli organi ministeriali competenti. Il Comune è invitato a La nuova struttura del PIT con valenza di Piano paesaggistico partecipare al fine di rappresentare i propri interessi. In caso di assenza alla Conferenza degli organi La nuova architettura del Piano paesaggistico della Toscana ha comportato una rivisitazione della parte ministeriali competenti, la Regione provvede ad una nuova convocazione. In caso di nuova assenza statutaria del PIT vigente che, per avere efficacia anche paesaggistica, deve in maniera esplicita da parte degli organi ministeriali competenti il loro parere si intende reso in senso favorevole, in base connotarsi come Piano territoriale "con specifica considerazione dei valori paesaggistici " (art. 135 comma a quanto previsto dall’“Atto di integrazione e modifica del disciplinare del 15 aprile 2011 inerente 1 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio). l’attuazione del protocollo d’intesa tra Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e la Il PIT si configura come uno strumento di pianificazione regionale che contiene sia la dimensione Regione Toscana” siglato il 28 ottobre 2014. territoriale, sia quella paesistica; un piano in cui la componente paesaggistica mantiene comunque una 3. I lavori della Conferenza devono concludersi entro il termine di 30 giorni dalla data di convocazione. propria identità chiaramente evidenziata e riconoscibile. 4. Valutati positivamente ai sensi del comma 2, in condivisione con gli organi ministeriali, gli atti di ricognizione trasmessi dai comuni in applicazione dei criteri del PIT, la Giunta regionale adotta l'atto di integrazione al PIT e procede alla sua pubblicazione ai sensi della L.R. 65/2014. Decorsi i termini

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Nella revisione della parte paesaggistica del PIT è stato assunto come fondamento dello sviluppo d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e sostenibile il concetto di patrimonio territoriale definendone gli elementi costitutivi e le invarianti ad esso 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole; correlate. e) i ghiacciai e circhi glaciali; f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; Il PIT è costituito dal documento di piano, dalla disciplina generale, da elaborazioni di livello regionale, da g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e elaborazioni di livello d’Ambito e relativa disciplina, dal riconoscimento dei beni paesaggistici di cui all’art. quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, 134 del Codice e relativa disciplina, da progetti di paesaggio, da Linee guida ed allegati. del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227; I beni paesaggistici h) le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; Il capitolo relativo ai beni paesaggistici comprende una prima parte relativa alla cosiddetta “vestizione i) le zone umide incluse nell'elenco previsto dal D.P.R. 13 marzo 1976, n. 448; dei vincoli” per decreto, avente ad oggetto gli “Immobili e aree di notevole interesse pubblico “ di cui l) i vulcani; all'art. 136 del Codice, costituita dai seguenti elaborati: m) le zone di interesse archeologico  Elenco dei vincoli relativi a immobili ed aree di notevole interesse pubblico di cui all’art. 136 del

Codice ; Il livello regionale  Elenco degli immobili e delle aree per i quali, alla data di entrata in vigore del Codice, risulta Il quadro conoscitivo/interpretativo a scala regionale consiste nella lettura/interpretazione, attraverso avviato il procedimento di dichiarazione di notevole interesse pubblico e relative Schede gli Abachi regionali delle invarianti, delle quattro invarianti strutturali del Piano, individuandone identificative; caratteri, valori, criticità e obiettivi di qualità, nonché rappresentandone la distribuzione nel territorio  Schede (N. 365) relative a immobili ed aree di notevole interesse pubblico di cui all'art. 136 del regionale attraverso la redazione di specifiche carte Codice, contenenti: Per caratteri idenditari, si intendono i principi generativi e le regole di riproduzione del patrimonio

territoriale. I caratteri di invarianza riguardano: - Sezione 1 - Identificazione del vincolo

- Sezione 2 - Analitico descrittiva del vincolo a) gli aspetti morfologici e tipologici del patrimonio territoriale - Sezione 3 - Cartografia identificativa del vincolo scala 1:10.000 b) le relazioni fra gli elementi costitutivi del patrimonio - Sezione 4 - Disciplina articolata in Indirizzi, Direttive, Prescrizioni d’uso c) le regole generative di manutenzione e di trasformazione del patrimonio territoriale

che ne assicurano la durevolezza e la persistenza.  Elenco dei vincoli da sottoporre all’esame della Commissione regionale di cui all’art.137 del Codice e

della LR 26/2012 per definirne la corretta delimitazione e rappresentazione cartografica e risolvere Per meglio comprendere il valore strategico rappresentato dalle invarianti, quali elementi della incertezze derivanti da formulazioni non univocamente interpretabili contenute nel decreto istitutivo; conoscenza del patrimonio territoriale e delle regole di trasformazione ad esso connesse, si riporta, per  Modello di Scheda di rilevamento delle aree gravemente compromesse o degradate di cui alla brevità, la sola descrizione strutturale di ogni invariante: lettera b), dell’art.143, c. 4 del Codice. Prima invariante La seconda parte riguarda i beni paesaggistici di cui all’art.142 del Codice così come definiti: I CARATTERI IDRO-GEO-MORFOLOGICI DEI SISTEMI MORFOGENETICI E DEI BACINI a) i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche IDROGRAFICI per i terreni elevati sul mare; b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di Seconda invariante battigia, anche per i territori elevati sui laghi; I CARATTERI ECOSISTEMICI DEI PAESAGGI c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. Terza invariante 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; IL CARATTERE POLICENTRICO E RETICOLARE DEI SISTEMI INSEDIATIVI,

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INFRASTRUTTURALI E URBANI 9. Val d'Elsa 10. Chianti Quarta invariante 11. Val d'Arno superiore I CARATTERI IDENTITARI DEL TERRITORIO AGRICOLO-RURALE 12. Casentino e Val Tiberina

13. Val di Cecina Gli ambiti di paesaggio 14. Colline di Siena Il Codice prevede che il Piano Paesaggistico riconosca gli aspetti, i caratteri peculiari e le 15. Piana di Arezzo e Val di Chiana caratteristiche paesaggistiche del territorio regionale, e ne delimiti i relativi ambiti, in riferimento ai quali predisporre specifiche normative d’uso ed adeguati obiettivi di qualità. 16. Colline Metallifere Per l'individuazione degli ambiti sono stati valutati congiuntamente i seguenti elementi: 17. Val d'Orcia e Val d'Asso - i sistemi idro-geomorfologici; 18. Maremma grossetana - i caratteri eco-sistemici; 19. Amiata - la struttura insediativa e infrastrutturale di lunga durata; 20. Bassa Maremma e ripiani tufacei - i caratteri del territorio rurale; - i grandi orizzonti percettivi; Per ogni Ambito è stata redatta una scheda -Scheda d’ambito- articolata in cinque Sezioni: - il senso di appartenenza della società insediata; - i sistemi socio-economici locali; Sezione 1 - Profilo dell’ambito - le dinamiche insediative e le forme dell'intercomunalità. Sezione 2 – Descrizione interpretativa, articolata in: È la valutazione ragionata di questi diversi elementi, finalizzata a una loro sintesi, ad aver prodotto - - Strutturazione geologica e geomorfologica l'individuazione dei 20 Ambiti. - - Processi storici di territorializzazione 2.3– Caratteri del paesaggio Nella logica del piano paesaggistico l'ambito deve essere in grado di supportare una rappresentazione degli elementi e delle strutture complesse rilevanti nella caratterizzazione paesaggistica dei diversi Sezione 3 territori. – Iconografia del paesaggio Sezione 3 -Invarianti strutturali, articolate in: Per la definizione degli ambiti, al fine di una maggiore efficacia delle politiche territoriali e nel – I caratteri idro-geo-morfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici riconoscimento del senso di appartenenza delle comunità locali, sono stati in generale rispettati i – I caratteri ecosistemici del paesaggio confini comunali, con una sola eccezione (Castelnuovo Berardenga) dettata dalla particolare – Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi urbani e infrastrutturali configurazione territoriale. – I caratteri morfotipologici dei sistemi agro ambientali dei paesaggi rurali Sezione

Gli Ambiti di paesaggio della Toscana sono: Sezione 4 - Interpretazione di sintesi 1. Lunigiana – Patrimonio territoriale e paesaggistico

2. Versilia e costa apuana Sezione 5 Disciplina d’uso 3. Garfagnana e Val di Lima – Obiettivi di qualità e direttive 4. Lucchesia – Norme figurate 5. Val di Nievole e Val d'Arno inferiore – Rappresentazione cartografica dei beni paesaggistici di cui all’art.136 del Codice 6. Firenze-Prato-Pistoia 7. Mugello Il piano è organizzato su due livelli, quello regionale e quello d’ambito. Il livello regionale a sua volta 8. Piana Livorno-Pisa-Pontedera è articolato in una parte che riguarda l’intero territorio regionale, trattato in particolare attraverso il

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dispositivo delle “invarianti strutturali”, e una parte che riguarda invece i “beni paesaggistici” formalmente riconosciuti in quanto tali.

Gli Ambiti di paesaggio Il territorio comunale di Siena è incluso nell’ambito 14_COLLINE DI SIENA. Nell’ambito 14 sono compresi i seguenti territori comunali:

- Asciano - Buonconvento - Castelnuovo Berardenga - - Monteriggioni - Monteroni D’arbia - Monticiano - Murlo - Rapolano Terme - Siena - Sovicille

Dell’ambito 14_COLLINE DI SIENA ambito si riporta la parte della scheda relativa agli obiettivi di qualità e direttive, specificando che non si rilevano motivi di incompatibilità con gli obiettivi della variante in oggetto.

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L’architettura del Piano - Estratto dalla Relazione generale del Piano Paesaggistico

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Il territorio comunale di Siena è ricompreso nell’ AMBITO 14 “Colline di Siena” del PIT/PPR, del quale ambito si riporta la parte della scheda relativa agli obiettivi di qualità e direttive, specificando che non si rilevano motivi di incompatibilità con gli obiettivi della variante in oggetto.

Gli Ambiti di Paesaggio del PIT/PPR

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3. Ad ogni Ambito corrisponde una scheda articolata come segue: All’articolo 4 - Carattere delle disposizioni della Disciplina del PIT/PPR, in merito alle schede di ambito, è precisato quanto segue: […]  Sezione 1 - Profilo dell’ambito d) gli orientamenti contenuti nelle schede di ambito costituiscono esemplificazioni non vincolanti di modalità di attuazione delle direttive di ambito a cui gli enti territoriali possono fare riferimento  Sezione 2 – Descrizione interpretativa: nell'elaborazione degli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica; 2.1 – Strutturazione geologica e geomorfologica 2.2 – Processi storici di territorializzazione e) gli indirizzi per le politiche contenuti nelle schede di ambito costituiscono riferimento per l'elaborazione 2.3 – Caratteri del paesaggio delle politiche di settore, compresi i relativi atti di programmazione, affinché esse concorrano al 2.4 – Iconografia del paesaggio raggiungimento degli obiettivi del piano; […]  Sezione 3 - Invarianti strutturali: Mentre all’articolo 13-Ambiti di paesaggio e relativa disciplina è descritto il contenuto delle schede di 3.1 – I caratteri idrogeomorfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici ambito come di seguito riportato: 3.2 – I caratteri ecosistemici del paesaggio 3.3 – Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi urbani e infrastrutturali 1. Il Piano riconosce gli aspetti, i caratteri peculiari e le caratteristiche paesaggistiche del territorio 3.4 – I caratteri morfotipologici dei sistemi agro ambientali dei paesaggi rurali regionale derivanti dalla natura, dalla storia e dalle loro interrelazioni, e ne identifica i relativi Ambiti, in riferimento ai quali definisce specifici obiettivi di qualità e normative d’uso.  Sezione 4 - Interpretazione di sintesi 4.1 – Patrimonio territoriale e paesaggistico 2. Gli Ambiti di paesaggio individuati dal presente Piano sono: 4.2 – Criticità 1. Lunigiana 2. Versilia e costa apuana  Sezione 5 – Indirizzi per le politiche 3. Garfagnana,Valle del Serchio e Val di Lima 4. Lucchesia  Sezione 6 - Disciplina d’uso 5. Val di Nievole e Val d'Arno inferiore 6.1 - Obiettivi di qualità e direttive 6. Firenze-Prato-Pistoia 6.2 - Norme figurate 7. Mugello 6.3 - Rappresentazione cartografica dei beni paesaggistici di cui all’art.136 del Codice 8. Piana Livorno-Pisa-Pontedera 9. Val d'Elsa 4. Gli obiettivi di qualità, gli indirizzi per le politiche e le direttive contenute nella Sezione 5.1 - Disciplina 10. Chianti d’uso delle Schede d’ambito, sono parte integrante della presente disciplina. 11. Val d'Arno superiore 12. Casentino e Val Tiberina Il riferimento alla sezione 5.1 del co.4 del citato art. 13 si ritiene un refuso del testo della Disciplina del 13. Val diCecina PIT/PPR adottato, il riferimento è alla Sezione 6.1. 14. Colline di Siena 15. Piana di Arezzo e Val diChiana Fra gli obiettivi della Sezione 6.1 della Scheda d’ambito 14-Colline di Siena, gli unici riferimenti alle fasi 16. Colline Metallifere e Elba progettuali dei piani urbanistici e di settore, sono i seguenti: 17. Val d'Orciae Vald'Asso 18. Maremmagrossetana Obiettivo1 19. Amiata Tutelare i valori paesaggistici della città di Siena, del suo territorio e delle Masse della Berardenga, 20. Bassa Maremma e ripiani tufacei costituiti dalle relazioni tra un sistema insediativo denso e ramificato di centri, nuclei ed emergenze

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storico-culturali disposti sui crinali, il mosaico tradizionale delle colture arboree e un complesso sistema di Berardenga), nonché la loro relazione con il supporto geomorfologico; tutelare, altresì, le visuali valori geomorfologici ed ecologici panoramiche che traguardano tali insediamenti e i rapporti di reciproca intervisibilità;

Direttive correlate 1.5 Tutelare l’integrità morfologica e architettonica degli aggregati minori e dei manufatti edilizi di valore Gli enti territoriali ei soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territori storico/testimoniale o di carattere tradizionale (pievi, borghi e fortificazioni, ville-fattoria, case coloniche) e o e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art.4 della Disciplina la relazione tra questi e il loro intorno territoriale; del Piano, a: 1.6 Tutelare le relazioni fra viabilità storica e supporto geomorfologico, assicurando che eventuali 1.1 Evitare i processi di urbanizzazione diffusi lungo la viabilità principale e secondaria e lo sfrangiamento modifiche del tracciato stradale posto sulle dorsali mantengano una posizione di crinale e si adattino alla del tessuto urbano, anche attraverso la riqualificazione del margine della città e il mantenimento dei morfologia del terreno. Tutelare e riqualificare le relazioni tra viabilità storica e territorio agricolo mediante varchi inedificati esistenti, e contrastare interventi edilizi che possano ostacolare la fruizione visiva da la conservazione o ricostituzione del corredo arboreo, dei manufatti minori, delle opere di sostegno dei e verso Siena al fine di tutelare l’integrità percettiva e morfologica della città di Siena quale fulcro versanti; territoriale di eccezionale valenza paesistica ed esempio paradigmatico della regola storica dei centri di crinale strettamente connessi con il paesaggio rurale. 1.7 Valorizzare i caratteri identitari del paesaggio agrario delle colline senesi favorendo il mantenimento di un’agricoltura innovativa che coniughi competitività economica con ambiente e paesaggio. 1.2 Assicurare che eventuali nuove espansioni e nuovi carichi insediati vi siano coerenti per tipi edilizi, materiali, colori ed altezze, e opportunamente inseriti nel contesto paesaggistico senza alterarne la 1.8 Negli interventi di rimodellamento, soggetti ad autorizzazione idrogeologica ed incidenti sull’assetto qualità morfologica e percettiva idrogeomorfologico, garantire, nel caso di modifiche sostanziali della maglia agraria, che le soluzioni funzionali individuate siano coerenti (per forma e dimensione) con il contesto paesaggistico, prevedendo Orientamenti: altresì adeguate dotazioni ecologiche in grado di migliorarne i livelli di permeabilità.  i processi di urbanizzazione sono da evitare lungo la viabilità principale (con particolare attenzione 1.9 Negli interventi di nuova edificazione assicurare la coerenza con il contesto paesaggistico per forma all’asse Siena-Firenze in direzione di Monteriggioni, alla Siena-Bettole in direzione Castelnuovo dimensione localizzazione; Berardenga e alla Cassia verso Monteroni d’Arbia) e secondaria (con riferimento ai tessuti

residenziali isolati lungo le strade provinciali di Montevarchi e quali , 1.10 Riqualificare i contesti interessati da fenomeni di semplificazione dell’infrastrutturazione ecologica e , Pianella, San Piero), paesaggistica anche al fine di mantenere e recuperare le direttrici di connettività ecologica;

1.3 salvaguardare la struttura insediativa d’impianto storico che si snoda lungo i percorsi a raggiera in 1.11 garantire l’equilibrio idrogeologico valutando modalità di impianto dei vigneti che assecondino la uscita, localizzati prevalentemente sui crinali sabbiosi, in direzione delle principali polarità (Arezzo, morfologia del suolo e prevedendo, ove necessario, l’interruzione delle pendenze più lunghe anche al fine Firenze, Grosseto) e dei territori del contado (Masse-Berardenga, Montagnola-Val di Merse, Crete e di contenere i fenomeni erosivi; Val d’Orcia) 1.12 Tutelare e valorizzare la rete dei percorsi e delle infrastrutture storiche anche prevedendo la sua

integrazione con una rete di mobilità dolce per la fruizione delle risorse paesaggistiche dell’ambito. Orientamenti:

 preservare la continuità tra l’insediamento, le aree coltivate situate nelle valli interposte e adiacenti Obiettivo2 al circuito murario ,e il tessuto agricolo circostante ar-ticolato in un mosaico di appezzamenti Tutelare i caratteri strutturanti il paesaggio delle Crete Senesi connotato da straordinari valo occupati da seminativi, oliveti e piccoli vigneti e punteggiato da numerose ville-fattoria e case riestetico- percettivi dati dall’associazione tra morfologie addolcite, uniformità dei seminativi nudi, coloniche. rarefazione del sistema insediativo, nonché da importanti testimonianze storico-culturali e da

significative emergenze geomorfologiche e naturalistiche 1.4 Mantenere la leggibilità della struttura insediativa di crinale, evitando nuove espansioni che alterino

l’integrità morfologica e percettiva dei centri e nuclei storici (con particolare riferimento a Castelnuovo Direttive correlate Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 59 / 191

Gli enti territoriali ei soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del Carta della rete ecologica), alle aree di pertinenza fluviale e ai terrazzi ghiaiosi con particolare territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art.4 della riferimento alle aree classificate come corridoi ecologici fluviali da riqualificare (individuati nella Disciplina del Piano, a: Cartadella rete ecologica);

2.1 tutelare l’integrità morfologica e percettiva del sistema insediativo storico, costituito da centri, nuclei, 2.4 tutelare integralmente le residue forme erosive, (particolarmente rilevanti nel territorio di Asciano e San complessi di valore architettonico-testimoniale evitando nuove espansioni al difuori del territorio Giovanni d’Asso) evitandone la cancellazione e prevedendo fasce di rispetto destinate ad attività a urbanizzato, sui versanti e nelle aree di fondovalle, contrastando la saldatura lungo gli assi basso impatto; infrastrutturali 2.5 nei processi di trasformazione che interessano le aree coltivate delle Colline dei bacini neo-quaternari Orientamenti: ad argille dominanti e a litologie alternate (individuate nella Carta dei sistemi morfogenetici) garantire  tutelare in particolar modo i centri storici di Asciano, San Giovanni d’Asso, Rapolano, sistemazioni geomorfologiche che prevengano fenomeni erosivi anche attraverso appropriati sistemi di Lucignano d’Arbia, Buonconvento, nonché i complessi di matrice rurale di Serravalle, della gestione delle acque di deflusso. fattoria Piana, della villa-fattoria Chigi-Saracini, l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore e la 2.6 Tutelare le aree tartufigene per il valore agricolo, economico e storico-culturale di questa produzione Grancia di Cuna; di eccellenza, tradizionalmente legata ad alcuni contesti.  evitare i fenomeni di saldatura lungo gli assi infrastrutturali con particolare attenzione alle

urbanizzazioni nella valle dell’Arbia/Ombrone lungo la via Cassia, quali isola d’Arbia, Ponte Obiettivo3 a Tressa, Cuna, Monteroni d’Arbia e Buonconvento; Tutelare l’elevato valore paesistico, naturalistico e idrogeologico del territorio della Montagnola,  predisporre forme di riqualificazione degli interventi edilizi non correttamente inseriti nel dei rilievi di Monticiano e dell’alta valle del Merse, attraversato dall’importante sistema idrografico contesto o dissonanti rispetto ai valori storici di riferimento; dei fiumi Merse e Farma, e favorire il mantenimento del mosaico di coltivi e pascoli che  salvaguardare le visuali panoramiche che traguardano gli insediamenti storici, i rapporti di interrompono la copertura forestale reciproca intervisibilità e le valenze percettive legate anche alla presenza di elementi di

corredo arboreo attorno a emergenze storico-architettoniche e lungo tratti di viabilità Direttive correlate fondativa. Gli enti territoriali ei soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del

territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art.4 della 2.2 Tutelare le relazioni morfologiche, percettive e, ove possibile, funzionali fra manufatti rurali e Disciplina del Piano, a: paesaggio agrario, contenendo gli effetti di trasformazione paesaggistica dei processi di 3.1 Tutelare il sistema di aree carsiche della Montagnola (Collina Calcarea individuata nella carta dei deruralizzazione dell’edilizia storica, evitando la dispersione insediativa e perseguendo modalità di Sistemi Morfogenetici), a cui soggiace un sistema di acquiferi di importanza strategica a livello corretto inserimento paesaggistico per le nuove volumetrie; regionale.

2.3 Preservare la combinazione tra morfologia dei suoli, seminativi nudi, calanchi, crete, biancane, e Orientamenti: residue isole di bosco storicamente note come “banditelle” per il proprio valore fortemente identitario  Contrastare i processi di impermeabilizzazione delle superfici di ricarica delle falde; espresso nel contesto dell’ambito.  migliorare la gestione delle superfici boscate, pascolate e quelle coltivate a bassa intensità;

 migliorare la sostenibilità delle attività estrattive. Orientamenti:

 evitare con la creazione e l’ampliamento di campi da golf, rimodellamenti dei suoli che alterano 3.2 Migliorare la qualità ecosistemica complessiva degli ambienti fluviali e il loro grado di continuità l’identità dei luoghi e gli equilibri idrogeomorfologici; ecologica trasversale e longitudinale, riducendo i processi di artificializzazione degli alvei, delle  mantenere o introdurre gli elementi di diversificazione paesaggistica ed ecologica (corredo sponde e delle aree di pertinenza fluviale, con priorità per l’area classificata come corridoio ecologico vegetazionale della maglia agraria, zone tampone rispetto al reticolo idrografico, “banditelle”) con fluviale da riqualificare nella Carta della rete ecologica, con particolare riferimento al fiume Ombrone e particolare riferimento alle direttrici di connettività da ricostituire e da riqualificare (individuate nella alla Merse; Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 60 / 191

3.3 arginare i processi di abbandono e di rinaturalizzazione del mosaico agrosilvopastorale composto da seminativi e pascoli a campi chiusi, riccamente infrastrutturati dal punto di vista paesistico ed ecologico, che costituiscono il vasto nodo della rete degli agroecosistemi compreso tra Chiusdino e Monticiano (individuato nella Carta della rete ecologica), favorendo lo sviluppo di un’agricoltura innovativa che coniughi competitività economica con ambiente e paesaggio;

3.4 migliorare il valore paesistico ed ecologico delle aree boscate a prevalenza di castagneti, boschi mesofili misti e pinete.

Orientamenti:  migliorare le aree boscate con particolare riferimento ai nodi primari e secondari della rete ecologica forestale individuati nella carta della rete ecologica (comprensivi delle Riserve Naturali e dell’Alto Merse)anche attraverso la gestione forestale sostenibile delle matrici forestali e la conservazione dei castagneti da frutto;  preservare i valori paesistici e storico culturali di significative emergenze culturali quali l’Abbazia di San Galgano, Monteriggioni, la Pieve di San Giovanni a Sovicille e dei nuclei storici di Chiusdino, Ciciano, Stigliano, contornati da piccole isole di coltivi perlopiù di impianto tradizionale che interrompono la continuità del manto boschivo;  contenere i processi di urbanizzazione e consumo di suolo al difuori del territorio urbanizzato nelle aree di pertinenza fluviale del fiume Merse, nella pianura di Pian di Rosia e nella relativa fascia pedecollinare, limitando ulteriori espansioni degli insediamenti residenziali e produttivi (anche attraverso la loro riconversione in “aree produttive ecologicamente attrezzate”) e salvaguardando i varchi inedificati.

Obiettivo 4 NON DI INTERESSE PER LA VARIANTE URBANISTICA

Obiettivo 5 NON DI INTERESSE PER LA VARIANTE URBANISTICA

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iena Estratto dalla Scheda di Ambito 14 – Colline di Siena

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Articolazione delle schede di vincolo l Piano di Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Ombrone (PAI)

Il progetto di Piano del “Bacino Regionale Ombrone” ricopre una superficie di circa 5.690 Kmq ed è Sezione1. Identificativa ID, realizzata secondo Circolare ministeriale, permette di identificare e costituito, nella delimitazione territoriale, da cinque bacini idrografici: catalogare il vincolo in maniera univoca a livello nazionale. La scheda riporta la documentazione a • Bacini dei Fiumi Bruna e Sovata; supporto dell’istruttoria, i criteri utilizzati per la delimitazione del perimetro, la scala di rappresentazione del • Bacino del Fiume Osa; perimetro e alcune note inerenti la perimetrazione; • Bacino del Fiume Albegna; • Bacino del Fiume Chiarone; • Bacino del Fiume Ombrone. Sezione 2. Analitico descrittiva del DM. Contiene il testo del provvedimento di vincolo, il verbale della Nell’ambito del Bacino del Fiume Ombrone sono stati, inoltre, individuati i seguenti sottobacini: Commissione provinciale pubblicati nella Gazzetta Ufficiale. La scheda evidenzia “la motivazione del vincolo” e “l’identificazione dell’area vincolata”, attraverso una tabella contenente ‘tratti’ di diversa Destra idraulica: • Bacino del Fiume Arbia; colorazione (definiti da toponimi e/o capisaldi) che compongono il perimetro della stessa; • Bacini dei Fiumi Farma – Merse; • Bacino del Torrente Gretano.

Sezione 3. Cartografia. Su base ortografica alla scala nominale 1:10000 e Carta Tecnica Regionale alla • Sinistra idraulica Bacino del Fiume Orcia; scala 1:10:000 digitale. Costituisce la delimitazione e rappresentazione in scala idonea del perimetro • Bacino del Torrente Melacce; • Bacino del Torrente Trasubbie. dell’area del vincolo, individuato dai ‘tratti’ descritti nella scheda DM e ID. La redazione ed elaborazione delle Sezioni 1, 2 e 3 è stata effettuata dalla Regione Toscana con il supporto tecnico e scientifico del L’area di variante appartiene al sottobacino del Fiume Arbia. Consorzio LaMMa-CNR; Il Piano per l'assetto idrogeologico (PAI) del bacino Ombrone ha valore di piano territoriale di settore e Sezione 4. Identificazione del vincolo, dei valori e valutazione della loro integra gli strumenti di governo del territorio e costituisce atto di pianificazione. permanenza/trasformazione e disciplina d’uso (art.143 c.1 lett. b, art.138 c.1). Contiene la motivazione Il PAI, attraverso le sue disposizioni, persegue l’obiettivo generale di assicurare l’incolumità della del vincolo, la classificazione ai sensi dell’art.136, l’identificazione dei valori, una valutazione delle popolazione nei territori del bacino e garantire livelli di sicurezza adeguati rispetto ai fenomeni di dissesto dinamiche e rischi in atto e specifica disciplina intesa ad assicurare la conservazione dei valori espressi idraulico e geomorfologico in atto o potenziali. Più in particolare, il Piano si pone i seguenti obiettivi: dagli aspetti e caratteri peculiari del territorio considerato. La nuova Scheda di vincolo (Sezione 4) - la sistemazione, la conservazione ed il recupero del suolo nei bacini idrografici, con interventi costituisce l’esito di una rielaborazione e sostanziale semplificazione di una specifica Circolare idrogeologici, idraulici, idraulico-forestali, idraulico-agrari, silvo-pastorali, di forestazione, di bonifica, di Ministeriale. La nuova Scheda, rielaborata dalla Regione Toscana e condivisa con la Direzione Regionale consolidamento e messa in sicurezza; del MiBAC, garantisce la coerenza tra la struttura identificativa e dell’analisi della Circolare ministeriale, e - la difesa ed il consolidamento dei versanti e delle aree instabili nonché la difesa degli abitati e delle l'impostazione generale dell’integrazione del Piano paesaggistico. Le strutture identificative del paesaggio infrastrutture contro i fenomeni franosi e altri fenomeni di dissesto; corrispondono, infatti, alle invarianti strutturali individuate la Piano. - la difesa, la sistemazione e la regolazione dei corsi d’acqua; - la moderazione delle piene, anche mediante serbatoi d’invaso, vasche di laminazione, casse di Di seguito si riporta la cartografia e le sintesi delle schede, relative alla Sezione 4 del PIT/PPR approvato, espansione, scaricatori, scolmatori, diversivi o altro, per la difesa dalle inondazioni e dagli allagamenti; per ogni vincolo apposto con DM, specificando che non si riscontrano motivi ostativi alla variante - la riduzione del rischio idrogeologico, il riequilibrio del territorio ed il suo utilizzo nel rispetto del suo urbanistica in oggetto nelle prescrizioni contenute nella sezione 4 e fra gli Obiettivi di Qualità e Direttive stato, della sua tendenza evolutiva e delle sue potenzialità d'uso; della scheda di Ambito n.14, in considerazione degli aspetti fortemente riduttivi in termini di consumo di - la riduzione del rischio idraulico ed il raggiungimento di livelli di rischio socialmente accettabili. suolo e salvaguardia dei beni storici e paesaggistici presenti valutati fra la situazione vigente e proposta di variante. Il PAI del Bacino Regionale dell’Ombrone è redatto ai sensi e per gli effetti della legge n. 183/1989, della L.R. 91/1998 e della legge n. 365/2000, con le relative fonti normative di conversione, modifica e Per le prescrizioni contenute nella citata sezione 4 si rimanda al capitolo 3.6.13 - Aspetti paesaggistici. integrazione. Il Piano di assetto Idrogeologico del Bacino Regionale Ombrone (e quindi le relative Norme di Piano) è stato adottato con DGR n.831 del 23/07/01 e approvato con D.C.R. n.12 del 25/01/05, come Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 64 / 191

implementato dal Quadro Conoscitivo del Piano strutturale approvato con delibera consiliare n. 39 del caposaldo, in funzione della regimazione idrogeologica dei versanti, del paesaggio agrario storico e della 29/6/2011 e dal Regolamento Urbanistico approvato con delibera consiliare n. 2 del 24/01/2011. copertura boschiva. Il Piano procede alla definizione ed alla perimetrazione delle aree soggette a pericolosità idraulica e geomorfologica elevata o molto elevata (P.I.M.E.). Tutti i più importanti corsi d'acqua ricadenti nel territorio comunale, oltre a quelli secondari ubicati in aree Al di fuori delle aree a pericolosità molto elevata ed elevata, ogni bacino risulta diviso in ambiti definiti di di previsione del Regolamento Urbanistico, sono stati oggetto di verifiche idrologico-idrauliche in fase di particolare attenzione in funzione delle diverse dominanti presenti, in particolare: Aree di particolare elaborazione dello Strumento Urbanistico, pertanto sono state individuate le aree pericolosità idraulica attenzione per la prevenzione dei dissesti idrogeologici (dette anche "ambito collinare e montano" o molto elevata (PIME) ed elevata (PIE), ai sensi delle norme del Bacino Ombrone. "dominio geomorfologico e idraulico-forestale"): corrispondono alle aree collinari e alto collinari nelle quali è necessaria un’ azione di presidio territoriale tesa a prevenire il manifestarsi di dissesti locali e a non Relativamente alla pericolosità geologica si fa riferimento all’elaborato redatto in fase di Regolamento indurre squilibri per le aree di valle. Queste aree presentano le seguenti caratterizzazioni: assetti agricoli Urbanistico in cui sono individuate le aree a pericolosità geologica molto elevata (PFME) ed elevata storici, terrazzati, parzialmente terrazzati, i quali si vanno sempre più riconvertendo in impianti moderni a (PFE), ai sensi delle norme del Bacino Ombrone. colture specializzate; diffusione di edilizia ed impianti storici e di qualità; aree marginali incolte o abbandonate in espansione a cui bisogna attribuire assetti futuri; ampie aree boscate intervallate da Piano Ambientale ed Energetico Regionale (PAER) pascoli, arbusteti e cespuglieti. Di tali caratterizzazioni si ricorda il ruolo di caposaldo, in funzione della regimazione idrogeologica dei versanti, del paesaggio agrario storico e della copertura boschiva. Aree di Il Piano Ambientale ed Energetico Regionale (Paer) , istituito dalla L.R. 14/2007 è stato approvato dal particolare attenzione per la prevenzione da allagamenti (dette anche "ambiti di fondovalle" o "dominio Consiglio regionale con deliberazione n. 10 dell'11 febbraio 2015, pubblicata sul Burt n. 10 parte I del 6 idraulico"): corrispondono alle aree di fondovalle nelle quali assume rilevanza il reticolo idrografico nella marzo 2015. sua continuità e dove il territorio deve essere necessariamente riorganizzato in funzione della Il Paer si configura come lo strumento per la programmazione ambientale ed energetica della Regione salvaguardia dell’esistente. Toscana, e assorbe i contenuti del vecchio Pier (Piano Indirizzo Energetico Regionale), del Praa (Piano Regionale di Azione Ambientale) e del Programma regionale per le Aree Protette. Nella normativa del PAI la pericolosità idraulica è definita all’art. 4 - Finalità specifiche: Il Paer attua il Programma Regionale di Sviluppo (Prs) 2011-2015 e si inserisce nel contesto della In relazione alle specifiche condizioni idrauliche e idrogeologiche, alla tutela dell’ambiente e alla programmazione comunitaria 2014-2020, al fine di sostenere la transizione verso un'economia a basse prevenzione di presumibili effetti dannosi di interventi antropici, sono soggetti alle norme del presente emissioni di carbonio, in un'ottica di contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione e titolo le aree perimetrate con la sigla P.I.ME. e P.I.E. nelle allegate carte di tutela del gestione dei rischi. territorio:  aree pericolosità idraulica molto elevata (P.I.M.E.): aree individuate e perimetrate ai sensi degli atti di indirizzo e coordinamento emanati a seguito della Legge 183/89 e del D.L. 180/1998;  aree pericolosità idraulica elevata (P.I.E.): aree individuate e perimetrate ai sensi degli atti di indirizzo e coordinamento emanati a seguito della Legge 183/89 e del D.L. 180/1998. All’art.17 – Definizioni è precisato che: Al di fuori delle aree a pericolosità molto elevata ed elevata, ogni bacino risulta diviso in ambitidefiniti di particolare attenzione in funzione delle diverse dominanti presenti: 1) Aree di particolare attenzione per la prevenzione dei dissesti idrogeologici (dette anche "ambito collinare e montano" o "dominio geomorfologico idraulico-forestale"): corrispondono alle aree collinari e alto collinari nelle quali è necessaria una azione di presidio territoriale tesa a prevenire il manifestarsi di dissesti locali e a non indurre squilibri per le aree di valle. Queste aree presentano le seguenti caratterizzazioni: assetti agricoli storici, terrazzati, parzialmente terrazzati, i quali si vanno sempre più riconvertendo in impianti moderni a colture specializzate; diffusione di edilizia ed impianti storici e di qualità; aree marginali incolte o abbandonate in espansione a cui bisogna attribuire assetti futuri; ampie aree boscate intervallate da pascoli, arbusteti e cespuglieti. Di tali caratterizzazioni si ricorda il ruolo di

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. riduzione dei consumi energetici finali del 20%; . produzione di energia elettrica e termica proveniente da rinnovabili, al 2020, pari al 16,5% di quella consumata.

Per quanto riguarda gli impianti ad energia rinnovabile, il Piano indica, in tre distinti allegati, le aree non idonee alla installazione di impianti fotovoltaici, eolici e a biomasse. In realtà, quelle che riguardano il fotovoltaico sono già oggetto della LR 11/2011, mentre per l'eolico e le biomasse la predisposizione delle aree non idonee è avvenuta in collaborazione con gli uffici degli assessorati all'urbanistica, pianificazione del territorio e paesaggio e quello all'agricoltura oltre che con il Ministero per i beni ambientali e culturali. Biodiversità: la Toscana è la prima regione in Italia a dare attuazione a quanto previsto dalla normativa vigente per la tutela della biodiversità, sia a livello nazionale che europeo. Gli obiettivi specifici sono: . dare attuazione alle azioni ritenute più urgenti della Strategia Regionale per la Biodiversità (cfr Allegato D4); . aumentare la superficie e migliorare la gestione dei siti Natura 2000 e delle Aree Protette, con particolare riferimento a quelle marine; . agevolare lo sviluppo sostenibile delle zone costiere assicurando nel contempo la conservazione dell’integrità degli ecosistemi marini e terrestri e della geomorfologia del litorale . realizzazione, entro il 2015, di almeno il 50% delle opere strategiche per la Difesa del Suolo, così come individuate dalla LR 35/2011; . attuazione delle attività di prevenzione e riduzione del rischio sismico, mediante la realizzazione dei programmi previsti dalla LR 58/2009, entro il 2015. Ambiente, salute e qualità della vita. Gli obiettivi specifici sono: Sintesi degli obiettivi del PAER (Fonte sito web ARPAT: www.arpat.toscana.it) . ridurre la percentuale di popolazione esposta ai livelli di inquinamento atmosferico superiore ai

valori limite; I contenuti del PAER si declinano in due grandi aree tematiche, in coerenza con la programmazione . ridurre la popolazione esposta agli inquinamenti acustico, elettromagnetico, luminoso e radon; comunitaria 2014-2020: . prevenire gli incidenti rilevanti connessi all'uso di determinate sostanze pericolose e limitarne le . sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e contrastare i conseguenze per l'uomo e per l'ambiente. cambiamenti climatici attraverso la diffusione della green economy;

. promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi. Uso sostenibile delle risorse naturali. Gli obiettivi specifici sono: Il Piano si struttura poi in 4 Obiettivi Generali, che richiamano le quattro Aree di Azione Prioritaria del VI . ridurre la produzione totale di rifiuti, migliorare il sistema di raccolta differenziata aumentando il Programma di Azione dell'Unione Europea: recupero e il riciclo; diminuire la percentuale conferita in discarica. bonificare i siti inquinati e 1. contrastare i cambiamenti climatici e promuovere l'efficienza energetica e le energie rinnovabili; ripristinare le aree minerarie dimesse; 2. tutelare e valorizzare le risorse territoriali, la natura e la biodiversità; . migliorare la qualità dei corpi idrici e definire il Piano di tutela Stato dei corpi idrici; 3. promuovere l’integrazione tra ambiente, salute e qualità della vita; . attuare LR 69/2011 di riforma dei Servizi Pubblici Locali. 4. promuovere un uso sostenibile delle risorse naturali. La green economy viene assunta come il possibile modello di sviluppo su cui incentrare la ripresa e Cambiamenti climatici: qui l’obiettivo da perseguire è già contenuto all'interno del decreto Burden Sharing attuare gli obiettivi previsti dal piano. Partendo dalle specificità della Toscana il PAER punta a: che assegna alla Toscana un obiettivo target al 2020 del 16,5% di consumo da rinnovabili termiche ed elettriche sul consumo energetico complessivo. Gli obiettivi specifici sono: . riduzione, entro il 2020, delle emissioni di CO2 in misura del 20% rispetto al 1990; Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 66 / 191

. sviluppare nuove forme di riutilizzo dei rifiuti (filiera recupero materia): all’interno della green . 390 milioni di euro per programma pluriennale per la sicurezza sismica (mettere in sicurezza economy risulta fondamentale una nuova strategia legata alla gestione sostenibile dei rifiuti volta sismica il patrimonio edilizio pubblico nelle aree di maggior rischio). alla minimizzazione della produzione ed all’aumento costante della raccolta differenziata; . diversificare gli usi dalla fonte geotermica con la media entalpia (filiera del calore): attraverso la Per l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, recupero acque meteoriche e contenimento energetico degli pompa di calore geotermica (detta anche impianto geotermico a bassa entalpia) si può provvedere edifici, si segnala che tali indicazioni sono già contenute nella normativa del vigente RU. alla climatizzazione degli edifici sfruttando lo scambio termico con il sottosuolo superficiale; . uso degli scarti agricoli e di manutenzione delle aree boscate per la produzione di energia ma Piano regionale gestione rifiuti e bonifica dei siti inquinati anche valorizzazione del legno per l'impiego nella eco-edilizia (filiera del legno): la produzione di Il 18 novembre 2014 il Consiglio regionale con propria deliberazione n. 94 ha approvato definitivamente il legname idoneo alle finalità ricordate richiede di incentivare il diffondersi di pratiche e misure di "Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (PRB)". manutenzione del bosco e, più in generale, dei territori. Il PRB, redatto secondo quanto indicato dalla legge regionale 25/1998 e dal decreto legislativo 152/2006, Nel Piano sono inoltre individuate 4 azioni trasversali: è lo strumento di programmazione unitaria attraverso il quale la Regione definisce in maniera integrata le . creazione di un unico sito regionale, aggiornato e accessibile, dell'intera informazione ambientale politiche in materia di prevenzione, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di gestione dei siti regionale; inquinati da bonificare. . miglioramento qualità della conoscenza; . diffondere pratiche di sostenibilità; Il PRB approvato in uno scenario di riferimento fissato al 2020, vuole attraverso le azioni in esso . accrescere la consapevolezza nei cittadini. contenute dare piena applicazione alla gerarchia europea di gestione dei rifiuti.

Il PAER prevede inoltre particolari forme di integrazione con politiche relative ad altri ambiti d'intervento I principali obiettivi attraverso 4 progetti speciali: Prevenzione della formazione dei rifiuti, con una riduzione dell'intensità di produzione dei rifiuti pro . ambiente e salute, per rafforzare il legame tra pressioni ambientali e prevenzione sanitaria; capite (da un minimo di 20 kg/ab ad almeno 50 kg/ab) e per unità di consumo. . filiera agri-energia, per promuovere lo sviluppo sostenibile di una filiera delle biomasse attenta alle caratteristiche del territorio; Raccolta differenziata dei rifiuti urbani fino a raggiungere il 70% del totale dei rifiuti urbani, passando . parchi e turismo, per valorizzare il patrimonio naturalistico toscano preservandone i valori; dalle circa 900.000 t/a attuali a circa 1,7 milioni di t/a. . mobilità sostenibile, per rilanciare il diffondersi di forme di mobilità meno inquinanti con particolare richiamo a quella elettrica. Realizzare un riciclo effettivo di materia da rifiuti urbani di almeno il 60% degli stessi. All’interno del documento approvato vengono individuate 4 strategie di medio-lungo periodo, in un arco temporale 2014-2030, e per ciascuna di queste si definiscono gli interventi e le risorse necessarie per la Portare il recupero energetico dall'attuale 13% al 20% dei rifiuti urbani, al netto degli scarti da RD, loro realizzazione, prevedendo finanziamenti regionali, nazionali e comunitari: corrispondente a circa 475.000 t/anno. Questo significa sanare il deficit di capacità che la Toscana . 875 milioni di euro per programma straordinario degli interventi strategici per la risorsa idrica registra rispetto alle regioni più avanzate d'Europa e d'Italia rispettando la gerarchia di gestione, (ridurre la scarsità della risorsa idrica, dovuta a lunghi periodi siccitosi nei mesi estivi e primaverili, contribuendo cioè a ridurre l'eccessivo ricorso alle discariche che oggi caratterizza il sistema di gestione attraverso interventi per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e l’ottimizzazione regionale; e lo si fa confermando alcuni degli interventi previsti nei piani oggi vigenti (anche tenendo conto dell’utilizzo della risorsa); delle autorizzazioni in essere) ma riducendo, rispetto a questi piani, il numero degli impianti e la capacità . 1,5 miliardi di euro per difesa del suolo e cambiamenti climatici in Toscana (ridurre il rischio necessari per rispondere al fabbisogno stimato al 2020. La capacità di recupero energetico prevista dal idraulico ed idrogeologico, dovuto a piogge intense e bombe d’acqua nei mesi autunnali ed PRB per rispondere al fabbisogno stimato al 2020 è, infatti, inferiore di almeno il 20% rispetto a quella invernali, attraverso interventi di difesa del suolo); contenuta nei piani vigenti. L'adeguamento impiantistico dovrà avvenire ricercando ulteriori . 190 milioni di euro per interventi strategici per la difesa della costa (raggiungere e mantenere razionalizzazioni e comunque un miglioramento della funzionalità operativa e delle prestazioni ambientali l’equilibrio dinamico costiero attraverso interventi di riequilibrio del litorale e riduzione dell’erosione ed economiche. costiera);

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Portare i conferimenti in discarica dall'attuale 42% a un massimo del 10% dei rifiuti urbani (al netto Numero di siti interessati da procedimento di bonifica in Toscana, per tipologia di attività e provincia, della quota degli scarti da RD), corrispondente a circa 237.000 t/anno complessive. Risulta evidente che aggiornato al marzo 2014 (estratto dal sito web ARPAT): centrando l'obiettivo del 70% di raccolta differenziata e realizzando gli interventi di adeguamento della capacità di recupero energetico come prima descritto si riduce radicalmente la "dipendenza del sistema regionale dalla discariche".

Bonifiche. Il Piano indica gli strumenti e le linee di intervento per proseguire l'importante azione di restituzione agli usi legittimi delle aree contaminate avviata dalla Regione già a partire dagli anni '90. Vaste aree di interesse industriale, turistico, paesaggistico sono investite in questo ambito di attività. Particolare rilievo assumono le azioni che verranno messe in campo nei siti oggetto di riperimentrazione dei Siti di bonifica di interesse nazionale (SIN), che sono diventati di competenza regionale, dove appare essenziale accelerare le procedure di recupero ambientale e produttivo delle aree stesse, contribuendo alla ripresa economica dei sistemi locali di riferimento.

Monitoraggio continuo dello stato di realizzazione degli obiettivi Con cadenza annuale, verrà predisposto un Documento di monitoraggio e valutazione del PRB destinato a informare la Giunta Regionale e il Consiglio sul raggiungimento degli obiettivi previsti. Il primo Documento predisposto conterrà il crono programma per la verifica di realizzazione di tali obiettivi e saranno indicate le azioni da attivare in caso di divergenza tra questi e i risultati rilevati. Ai fini della redazione del Documento, per valorizzare e dare prosecuzione a quanto già avviato in fase di predisposizione del presente Piano attraverso la procedura partecipativa, sarà convocato un Tavolo Attività non precisata tecnico al quale parteciperanno i gruppi d'interesse coinvolti in quella fase. Altre attività

Per le attività edilizie e di movimenti terra conseguenti all’attuazione delle previsione di variante, Attività da cava comunque quantitativamente ridotte rispetto alla situazione vigente, non è da prevedersi lo smaltimento di Attività mineraria rifiuti pericolosi in quanto non sono previste demolizioni di manufatti esistenti. Tuttavia sia le terre di risulta Industria degli scavi che gli inerti provenienti dall’attività edificatoria dovranno essere smaltiti secondo normativa vigente. Gestione e smaltimento rifiuti

Distribuzione carburanti Ruolo del Comune nella bonifica dei siti inquinati: - provvede a verificare l'efficacia degli interventi di messa in sicurezza adottati dai soggetti Le aree interessate dalla variante non riguardano siti che necessitano di bonifica. responsabili; - approva il progetto, suddiviso in successive fasi di approfondimento (Piano della Caratterizzazione, Progetto Preliminare e Progetto Definitivo) avvalendosi dell'A.R.P.A.T. e utilizzando lo strumento della Conferenza dei Servizi, e autorizza la realizzazione degli interventi di bonifica dei siti inquinati; - stabilisce e riceve le garanzie finanziarie connesse alla realizzazione degli interventi; - provvede ad emettere le Ordinanze per la bonifica dei siti inquinati; - si sostituisce d'ufficio nell'esecuzione degli interventi in caso d'inadempienza o di mancata identificazione dei soggetti responsabili.

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Piani di Gestione dei SIC e delle ZPS della Provincia di Siena L’articolo 68 della L.R. 30/2015 “Funzioni della provincia e della città metropolitana in materia di biodiversità e Geodiversità”, attribuisce alle Province la gestione dei siti della Rete Natura 2000 e l’articolo 77 “Piani di Gestione dei siti Natura 2000”, stabilisce che i soggetti gestori dei siti, ove previsto, predispongano, adottino ed approvino, con le procedure di cui al titolo II della L.R. 65/2014, specifici Piani di Gestione finalizzati a garantire il raggiungimento degli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie che caratterizzano i siti stessi, nell'ambito di un uso sostenibile delle risorse. Secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale, il Piano di Gestione di un sito della Rete Natura 2000, si prefigura come uno strumento di pianificazione necessario qualora la situazione specifica del sito non consenta di garantire uno stato di conservazione soddisfacente attraverso le misure regolamentari, amministrative o contrattuali in essere sul territorio in cui esso ricade. In Provincia di Siena sono presenti 11 SIC e 6 SIC/ZPS che, nel loro complesso, occupano una superficie di circa 60.000 ettari (15% del territorio provinciale) con superfici, per singolo sito, che variano dai circa 13.000 ettari del SIC 89 “Montagnola Senese” ai circa 483 ettari del SIC/ZPS “Lago di Montepulciano”.

La Provincia di Siena, con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 79 del 18 ottobre 2013 ha avviato il procedimento per la realizzazione dei Piani di Gestione di 7 SIC e 6 SIC/ZPS della Provincia di Siena così come previsto dalla L.R. 1/2005 (ora sostituita dalla L.R. n. 65 del 2014) e, contemporaneamente, ha dato l’avvio alla procedura di assoggettabilità a VAS ai sensi della L.R. 10/2010.

Nel corso del procedimento, la L.R. 1/2005 (“Norme per il governo del territorio”) è stata sostituita con L.R. 65/2014 (“Norme per il governo del territorio”), e la L.R. 56/2000 (“Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche”), è stata sostituita con la L.R. 30/2015 (“Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico – ambientale regionale”), fermo restando le disposizioni transitorie e finali previste da entrambe le leggi. La Provincia di Siena, con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 25 del 23/06/2015, ha adottato i Piani di Gestione di 7 SIC e 5 SIC/ZPS.

Nel territorio comunale è presente un solo SIC, n. 89 Montagnola Senese, che non è interessato dai temi trattati in variante, pertanto è stata effettuata la Valutazione di Incidenza.

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3.2 Stato dei luoghi – Aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione della variante urbanistica I contenuti della variante a servizio della città costituiscono praticamente una anticipazione del percorso di revisione per addivenire al prossimo Piano Operativo (che sostituirà il RU), previsto dalla nuova legge regionale in materia di governo del territorio, utile alla gestione degli attuali insediamenti e del patrimonio edilizio esistente; le modifiche normative proposte rappresentano anche un sistema di valutazione dell’efficacia delle scelte effettuate dal primo Regolamento Urbanistico. L’obiettivo principale è di apportare una serie di correzioni e adeguamenti alle Norme Tecniche di Attuazione per facilitare l’applicazione delle stesse e far fronte alle esigenze di semplificazione promosse sia dagli operatori economici che dagli ordini professionali che operano nel territorio, nonché dai singoli cittadini. Con la variante non sono previsti impegni di nuovo suolo non edificato, ma si cerca di gestire e riqualificare l’esistente ed i servizi. Per consumo di suolo in generale può essere definito come quel processo antropogenico che prevede la progressiva trasformazione di superfici naturali o agricole mediante la realizzazione di costruzioni ed infrastrutture, e dove si presuppone che il ripristino dello stato ambientale preesistente sia molto difficile, se non impossibile, a causa della natura del stravolgimento della matrice terra. Tale definizione si caratterizza in maniera negativa, poiché negativamente è percepito il problema della sottrazione di superfici naturali od agricole considerata la finitezza della superficie terrestre; e sarebbe dunque più corretto parlare di trasformazioni dei suoli. Pertanto con la variante si vuole dare una efficace strumento che consenta un miglior utilizzo del patrimonio edilizio esistente, piuttosto che realizzare nuovi insediamenti. Di seguito si riportano alcune tabelle e cartografie riferite al consumo di suolo in Italia, Toscana e Siena.

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Dati estratti dal sito web della Regione Toscana : Uso e consumo di suolo: il monitoraggio delle variazioni degli usi del suolo in Toscana (dal 1954 al 2007)

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Dati estratti dal sito web della Regione Toscana : Uso e consumo di suolo: il monitoraggio delle variazioni

degli usi del suolo in Toscana (dal 1954 al 2007)

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Uso del Suolo Corine Land Cover 2013

Dati estratti dal sito web della Regione Toscana : Uso e consumo di suolo: il monitoraggio delle variazioni degli usi del suolo in Toscana (dal 1954 al 2007)

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- indice di annerimento;

3.3 Caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero - indice di stress fisico, essere significativamente interessate Pericolosità statico strutturale La presenza di beni storici e peculiarità paesaggistiche sono state trattate al capitolo 3.1.1 rapporto con Molti sono i fenomeni naturali che hanno incidenza sulla stabilità statica di un edificio di conseguenza si è altri piani o programmi, in particolare nell’analisi del PTCP e PIT/PPR. deciso di approfondire sei fenomenologie che più di altre hanno impatto sulla stabilità degli edifici: In merito al rischio conservazioni stico potenziale dei beni storici, è di seguito analizzata la Carta del - fenomenologia sismica; Rischio estratta dal sito Vincoli in Rete del Mibac: - frane e dissesti;  http://www.cartadelrischio.it/utenti/home_utenti.asp - esondazioni;  http://vincoliinretegeo.beniculturali.it/vir/vir/vir.html - dinamica dei litorali; La Carta del Rischio è un Sistema Informativo Territoriale (SIT) di supporto scientifico e amministrativo agli Enti statali e territoriali preposti alla tutela del patrimonio culturale. - valanghe;

Carta del Rischio è anche parte integrante del progetto in Vincoli rete, il progetto, che si basa sulle - fenomenologie vulcaniche. applicazioni informatiche esistenti nel MiBAC, consente l’accesso, ad utenti autorizzati e a diverse Pericolosità antropica tipologie di professionisti, in consultazione e gestione degli atti di tutela dei beni culturali a partire dai Beni I fenomeni antropici identificati come possibili responsabili di effetti negativi sulla conservazione del Architettonici e Archeologici per proseguire con i Beni Paesaggistici. patrimonio culturale sono di due tipi: quelli derivanti da una pressione antropica diretta come furti, Da questa prima carta è possibile effettuare una serie di riscontri statistici che permettono di effettuare vandalismi e visitatori e quelli riconducibili ad una pressione antropica di tipo indiretto, come la variazione censimenti a livello regionale, provinciale e comunale del patrimonio culturale italiano. Il secondo passo è di popolazione ed i fenomeni legati al turismo. Da quanto detto abbiamo tre aree quello di definire a quali sollecitazioni dannose il nostro patrimonio culturale è sottoposto in modo da tematiche: poter definire, per gli stessi valori di pericolosità, una distribuzione censita, anche essa, su tutto il territorio nazionale suddividendola a livello comunale per mantenere una omogeneità di rappresentazione. Il - Dinamiche della densità demografica concetto di pericolosità si basa su fattori relativi al contesto territoriale in cui il bene culturale è inserito, - Pressione turistica rappresenta la probabilità che si verifichi un evento di una certa intensità per un determinato periodo di tempo che può arrecare danno alla struttura, nel nostro caso, dei beni culturali immobili. - Suscettibilità al furto. Sono stati definiti 3 livelli di pericolosità: Vulnerabilità - Ambientale aria Il passaggio successivo dopo aver effettuate le carte di distribuzione sul territorio della consistenza dei beni e delle varie tipologie di pericolosità è quello di calcolare la vulnerabilità dei singoli beni culturali. La - Statico strutturale vulnerabilità rappresenta lo stato di conservazione del bene, esso viene calcolata statisticamente su un - Antropico numero consistente di variabili che vengono reperite attraverso fasi di schedatura che descrivono le condizioni conservative del bene. Le schede sono state messe a punto da funzionari dell’Istituto Superiore Pericolosità ambientale aria per la Conservazione ed il Restauro che hanno seguito per la descrizione anagrafico identificativa le I fattori climatici e di inquinamento atmosferico comportano il degrado dei materiali. Le forme di energia indicazioni e le regole dell’ ICCD (Istituto Centrale del Catalogo e Documentazione Grafica ) creando poi che influiscono sulla vita del manufatto possono essere di varia natura (meccanica, termica sezioni della scheda per il rilevamento dei danni sulle strutture del bene per caratterizzarne lo stato di elettromagnetica, ecc.). tra queste risulta di particolare interesse l’energia di tipo termico, che si manifesta conservazione. La vulnerabilità è stata distinta in tre categorie significative per i beni architettonici: attraverso scambi di calore; questi scambi sono descritti da equazioni matematiche la cui soluzione può - globale; essere particolarmente complicata. Tuttavia, nei casi in cui le condizioni al contorno sono note e le sollecitazioni termiche sono riconducibili a forme d’onda di tipo elementare, è possibile descrivere il - superficiale; comportamento del sistema ‘manufatto – ambiente’. Il modello che descrive tale interazione è dettato, - statico - strutturale. infatti, da leggi geometriche ed astronomiche che permettono di valutare anche teoricamente la quantità di energia messa in gioco e la periodicità delle sollecitazioni. La propagazione nello spazio e nel tempo, in una sola categoria per i beni archeologici: dell’energia termica, dipende dai parametri fisici del mezzo; - globale pertanto la configurazione termica di un ‘sistema’, sottoposto ad una sollecitazione di energia sotto forma Rischio di calore, sarà attenuata dalle caratteristiche del mezzo di propagazione in termini di calore specifico, Il risultato finale di queste distribuzioni è il calcolo del rischio che viene generata da una funzione che densità e capacità termica; ovvero, dipende dal materiale costitutivo della nostra opera associa lo stato di vulnerabilità di ogni singolo bene alla situazione di pericolosità locale che dipende dalla d’arte. Si è convenuto quindi che la migliore definizione possibile di un quadro di pericolosità ambientale - particolare collocazione sul territorio del bene, tale indicatore permette di comparare tra loro i diversi beni aria dovesse tenere conto dei seguenti tre distinti ed indipendenti indici ‘chimico – fisici’ di pericolosità: e valutare uno stato di rischio costituito a partire dagli indicatori di vulnerabilità e di pericolosità. - indice di erosione;

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Geositi della provincia di Siena(artt. 10.1.6 – 10.6 – 10.1.3) Nella Disciplina del PTCP, all’art. 10.6 –Suolo, è disposto che: […] Fra le emergenze geologiche, considerate invarianti strutturali, sono individuati i geositi. la loro presenza in aree appartenenti al territorio senese e grossetano, anche ricadenti in ambiti gestiti con apposita regolamentazione unitaria, richiede che le Province di Siena e di Grosseto stabiliscano norme comuni ai fini della tutela dei geositi. In ogni caso, la conoscenza dei geositi, da sistematizzare in apposite schedature, archiviate in banche dati comuni fra le Province interessate, è affidata a tutti gli strumenti di pianificazione territoriale e a tutti gli atti di governo. Le categorie dei geositi si distinguono in riferimento a: geologia: sezioni stratigrafiche, sezioni con particolari strutture sedimentarie, cave e miniere, strutture tettoniche e metamorfiche; petrografia e mineralogia: depositi minerali con o senza importanza economica, depositi minerali rari, litotipi di particolare interesse scientifico ed economico; geomorfologia: forme caratterizzanti la storia morfoevolutiva di una certa area, forme di particolare importanza paesaggistica (monumenti geologici, grotte, doline, inghiottitoi, cavità artificiali); idrogeologia: sorgenti particolarmente importanti per il chimismo o la circolazione sotterranea delle acque, cascate etc.; paleontologia: depositi fossiliferi di vertebrati, invertebrati o vegetali; pedologia: principali tipi di paleosuoli. I geositi e ogni altra emergenza geologica sono soggetti a tutela assoluta, che si applica anche alle relazioni con il contesto naturale e ambientale. Sono ammesse azioni tese alla conoscenza e alla ricerca, attività didattiche e scientifiche che possono integrarsi a quelle turistiche, purchè non invadenti e lesivi del sito in sé e delle sue relazioni con il contesto prima richiamate. Sono sempre ammessi, anche se dovessero interferire con l’emergenza geologica, gli interventi mirati alla difesa del suolo e alla messa in sicurezza dei luoghi, data la prevalenza assegnata alla salute umana su ogni altro obiettivo. Sono relativi alla risorsa suolo: - Valutazione della Stabilità Potenziale dei Versanti al dissesto; - Emergenze geologiche di valore geologico e paesaggistico; - Geositi, pedositi; - Grotte; - Uso del suolo agricolo; - Uso del suolo forestale; - Uso del suolo urbanizzato edificato; - Uso del suolo urbanizzato non edificato; - Uso del suolo storico (da cartografia storica: Catasto Leopoldino, carte IGM ). Il territorio del comune di Siena è costellato da numerosi edifici e beni di interesse storico, culturale e paesaggistico. Con la variante non si incide sulla tutela di detti beni.

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Carta del rischio

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La variante di semplificazione, a servizio della città, tratta in sintesi gli aspetti riportati nello schema che segue, corredati da una valutazione sintetica in merito all’eventuale incidenza significativa che ogni articolo delle NTA modificato, ordinato per tema, potrebbe avere sugli aspetti ambientali coinvolti:

Cromatismo Effetti valutazione

Effetti di direzione incerta

Nessun effetto

Effetti potenzialmente negativi

Effetti significativi negativi

Effetti potenzialmente positivi

Effetti significativi positivi

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico

a. INDICI, GRANDEZZE EDILIZIE ED URBANISTICHE

Gli indici urbanistici, le grandezze edilizie ed urbanistiche di cui alle norme tecniche del RU, a seguito del regolamento 64/R del 2013 in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio e della recente LRT 65/2014, verranno adeguati recependo il citato regolamento regionale uniformando le definizioni di seguito riportate: - Indice di utilizzazione territoriale (Ut) - Indice di utilizzazione fondiaria (Uf) - Rapporto di copertura (Rc) - Indice insediativo residenziale (Ir) - Rapporto di permeabilità (Rp) - Superficie territoriale (St) - Superficie fondiaria (SF) - Superficie coperta (SC) - Superficie permeabile (Spp) - Unità edilizia - Unità immobiliare - Superficie per attrezzature e spazi pubblici (Sap) - Superficie utile lorda (SUL) - Superficie utile (Su) - Superficie utile abitabile o agibile (Sua) - Superficie non residenziale o accessoria (Snr) - Superficie convenzionale complessiva (Scc) - Altezza massima (Hmax) - Altezza interna netta (Hin) - Altezza virtuale (Hv) - Numero dei piani (Np) - Volume (V)

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico - Volume lordo (Vl) - Volume virtuale dell’edificio (Vve) e volume virtuale dell’unità immobiliare (Vvui) - Superficie di vendita (Sv) - Superficie di somministrazione (Ss) - Densità arborea (Da)

Motivi di valutazione del punto a. Questo tema della variante non produce alcuna pressione sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, in quanto trattasi di mero accoglimento dei contenuti del regolamento regionale 64/R del 2013 in materia di indici, grandezze edilizie ed urbanistiche.

b. LA DISCIPLINA DELLE SCHEDE DI PROGETTO TU

La variante introduce all’interno dell’art. 14 delle Norme Tecniche di Attuazione alcune modifiche volte a facilitare l’attuazione delle schede progetto di trasformazione urbana dando la possibilità di realizzare l’intervento per successivi stralci funzionali nel caso in cui non sia prevista cessione in favore del Comune delle opere d’urbanizzazione o dotazioni pubbliche, previa la redazione di un progetto unitario da sottoporre a convenzione.

Motivi di valutazione del punto b Questo tema della variante non produce alcuna pressione sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, in quanto trattasi di modifiche introdotte all’interno dell’art.14 delle Norme Tecniche di Attuazione finalizzate ad una semplificazione e facilitazione della gestione delle vigenti schede TU di trasformazione urbana.

c. GLI INTERVENTI EDILIZI DIRETTI

Il Regolamento Urbanistico con l’art.17 norma già Il Progetto Unitario soggetto a convenzione, da applicarsi in tutti quei casi ove, in ragione della minore complessità e/o estensione dei singoli interventi, non sia necessaria la preventiva approvazione di uno strumento urbanistico attuativo, con la variante si intende recepire i contenuti dell’art. 121 “Progetto Unitario Convenzionato” della L.R.T. 65/2014 al fine di uniformare la norma del RU alla normativa regionale per il governo del territorio.

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico Motivi di valutazione del punto c Questo tema della variante non produce alcuna pressione sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, in quanto trattasi di modifiche ai contenuti dell’art.17 delle Norme Tecniche di Attuazione in recepimento dell’art.121 “Progetto Unitario Convenzionato” della L.R.T. 65/2014 e quindi uniformare la normativa del R.U. a quella regionale.

d. TIPI D’INTERVENTO EDILIZIO

La variante, in un contesto di semplificazione e aggiornamento delle Norme Tecniche di Attuazione del RU in seguito al variare delle normative nazionali e regionali, introduce modifiche agli articoli che definiscono i tipi d’intervento quali: l’art.27 Manutenzione ordinaria (MO): fedele recepimento della definizione del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materie di edilizia; l’art.28 Manutenzione straordinaria (MS): fedele recepimento della definizione del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materie di edilizia con prescrizioni specifiche per le attività che interesseranno il patrimonio edilizio di valore storico architettonico e documentario; l’art. 29 Restauro e risanamento conservativo (RRC): fedele recepimento della definizione del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materie di edilizia con precisazione delle destinazioni d’uso compatibili; l’art.30 Ristrutturazione edilizia (RI): fedele recepimento della definizione del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materie di edilizia con prescrizione per la ristrutturazione edilizia di tipo conservativo RIa. In tale categoria d’intervento edilizio vengono ricomprese anche la Demolizione con fedele ricostruzione (DF) art. 31 e la Demolizione con ricostruzione (DR) art. 32. l’art. 31 Demolizione con fedele ricostruzione (DF): abrogato in quanto tale tipologia di intervento viene ricompresa nell’art.30; l’art. 32 Demolizione con ricostruzione (DR): abrogato in quanto tale tipologia di intervento viene ricompresa nell’art.30;; l’art.33 Ristrutturazione con addizione funzionale (RA): viene precisato che l’intervento di ampliamento è una tantum, nonché vengono introdotte ulteriori specifiche in materia di efficienza energetica per nuove addizioni funzionali; art. 38 Rottamazione edilizia (ROE) - specifica dettagliatamente i tessuti dove è ammesso questo tipo d’intervento, precisa che gli interventi di ampliamento non possono modificare le destinazioni d’uso ammesse nel tessuto di appartenenza nonché l’adeguamento alle normative di riferimento in merito alla pericolosità idraulica; art.39 Rottamazione urbanistica (ROU) - riferimenti alla possibilità di aumentare il

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico numero delle unità immobiliari residenziali esistenti alla condizione che le unità immobiliari residenziali aggiuntive abbiano una superficie utile lorda non inferiore a quella minima indicata per i frazionamenti nei relativi tessuti; ALLEGATO 1: Schede normative dei Beni Storico Architettonici, vengono apportati adeguamenti nelle schede normative dei tipi d’intervento edilizi dei BSA con resedi di valore eccezionale, limitatamente agli edifici valutati di non rilevante valore occorre correggere l’errore materiale presente e attribuire correttamente i seguenti tipi d’intervento: Se con destinazione d'uso residenziale: Ristrutturazione edilizia (RI) di cui all'art.30. Se non residenziale: manutenzione straordinaria (MS) di cui all'art. 28 o demolizione con trasferimento di superfici di cui all'art.19.

Motivi di valutazione del punto d Questo tema della variante non produce alcuna pressione sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, in quanto le modifiche introdotte agli articoli 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 38 e 39 che definiscono i tipi d’intervento nelle Norme Tecniche di Attuazione sono adeguamenti dovuti al variato quadro normativo nazionale e regionale in materia di edilizia.

e. PARAMETRI PER LA DOTAZIONE DI PARCHEGGI

Art 40 Parametri per la dotazione dei parcheggi: viene modifica la Tab.1 per quanto riguarda i dettagli dimensionali delle destinazioni d’uso Tc1, Tc2, Tc3, Tcc, ossia per gli esercizi di vicinato, medio - piccole strutture di vendita, medio-grandi strutture di vendita, grandi strutture di vendita; mentre al comma 3 vengono meglio dettagliate e semplificate le disposizioni relative ai parcheggi di sosta di relazione; al comma 10 sono introdotte specifiche in merito ai parcheggi nei casi di ampliamento delle unità residenziali.

Motivi di valutazione del punto e Questo tema della variante non produce pressione degna di rilievo sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, ad esclusione della componente aria e potenzialmente anche per la componente rifiuti, per i quali si rileva un esito incerto dovuto alla versatilità delle destinazioni d’uso commerciale,artigianali e direzionale diversamente organizzate con le previsioni contenute nella proposta di variante.

f. LA DISCIPLINA DEI FRAZIONAMENTI E DELLE DESTINAZIONI D’USO

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico Art.42 La disciplina dei frazionamenti: viene apportata una semplificazione del comma 3 per quanto concerne il reperimento degli standard di parcheggio indicati al precedente art. 40 nel caso di frazionamento di unità immobiliari.

Art. 46 Destinazioni d’uso principali e loro articolazione funzionale: la variante introduce alcune modifiche gestionali quale ad esempio ricomprendere i magazzini autonomi non a servizio di altre attività all’interno della destinazione d’uso “artigianato di servizio” (IS), definire che in tutte le articolazioni funzionali della destinazione “commercio e pubblici esercizi” (Tc) è sempre consentita la destinazione IS: artigianato di servizio nei limiti definiti dai singoli tessuti edilizi, prevedere all’interno della destinazione d’uso “stazione passeggeri" (Me) una serie di attività compatibili con la destinazione a servizio dei passeggeri, definire l’articolazione della ricettività turistica, ammissibile per destinazione d’uso principale, prevedere che le molteplici attività di servizio della persona a carattere privato che si sono definite in questi ultimi anni (asili nido, ludoteche, discoteche, palestre, agenzie d’affari, attività per avviamento e formazione professionale, sale scommesse, scuole di danza, attività per il benessere psicofisico e similari) possano essere svolte all’interno dei locali a destinazione d’uso di artigianato di servizio (IS), commercio e pubblici esercizi (Tc) e direzionale (Tb).

Art. 47 Cambio delle destinazioni d’uso: aspetti general: viene modificato il contenuto del coma 2 in recepimento della normativa regionale in merito alla definizione della destinazione d’uso di un fabbricato o di una unità immobiliare, viene definito il tema degli interventi dei cambi di destinazione d’uso senza opere prevedendo che tali cambi di destinazione d’uso, che non comportano aggravio degli standard urbanistici non necessitano di titolo abilitativo, ad eccezione dei tessuti del centro storico CS1, CS2 e CS3 e delle propaggini di tipo PR1 nei quali il cambio di destinazione d’uso è sempre soggetto a titolo abilitativo, anche in assenza di opere. Resta inteso che il passaggio da una categoria all’atra di cui all’art. 46 comma 1 determina cambio di destinazione d’uso.

Art. 48 Cambio delle destinazioni d’uso: aspetti specifici: viene meglio precisata Per tutti gli altri l’impossibilità del cambio di destinazione dei garage e rimesse (MI) all’interno del tessuti sottosistema funzionale del Centro Storico.

Motivi di valutazione del punto f Questo tema della variante non produce pressione degna di rilievo sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, in quanto trattasi di aggiornamenti e adeguamenti normativi finalizzati ad una migliore interpretazione delle Norme Tecniche di Attuazione del R.U.

g. ATTIVITA’ RICETTIVE ALBERGHIERE

Art. 49 Attività ricettive alberghiere (Ta): la variante introduce per le nuove strutture alberghiere la possibilità di realizzare locali seminterrati o interrati, non computabili

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico come superficie utile lorda (SUL), la cui sagoma non ecceda quella del piano terreno della struttura stessa, da destinarsi a spazi a servizio dell’attività alberghiera (dispense, magazzini, spazi benessere per la persona ecc.)

Motivi di valutazione del punto g Questo tema della variante produce ,una seppur minima, pressione sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, in particolare in merito all’acqua, sottosuolo e produzione rifiuti, dovuto all’inserimento della possibilità di d’incrementare nel sottosuolo i servizi accessori all’attività turistica ricettiva esistente.

h. LA DISCIPLINA DEI VARI TESSUTI INSEDIATIVI

Art. 50 Aspetti generali dei Tessuti: viene introdotto un primo comma per definire come tipo d’intervento la manutenzione straordinaria per le aree libere appartenenti a tutti i sottosistemi funzionali, ad esclusione del sottosistema funzionale del centro storico (CS1, CS2 e CS3) e un ulteriore comma per normare le fonti, fontanili, Per lavatoi, pozzi, cisterne e manufatti assimilabili, di interesse storico, non elencate Per tessuti tutti gli all’art. 53, co. 2 e non specificamente individuate nelle tavole RU2 e RU3. CS e altri La variante interviene inoltre sulle articolazioni dei vari tessuti insediativi, riportati di PR tessuti seguito:

Art. 51 Aspetti generali per il Sottosistema funzionale del Centro Storico (CS): vengono introdotte modifiche in merito alla SUL media degli alloggi risultanti da frazionamento, che non deve essere inferiore a 60 mq in luogo degli attuali 80 mq.

Sono inoltre consentite solo nei sottosistemi funzionali CS1 e CS2, compatibilmente alle caratteristiche tipologiche e strutturali dell’edificio, le destinazioni d’uso per servizi culturali (Se) e sociali, ricreativi (Sf) e servizi amministrativi (Sa).

Art. 53 Tessuto del Centro storico 2 (CS2): è introdotta la possibilità di cambiare la destinazione d’uso dei locali accessori, non direttamente comunicanti con le unità immobiliari residenziali.

Art. 54 Tessuto del Centro storico 3 (CS3): al comma 2, punto 7, viene definita specifica normativa per le fonti monumentali attualmente conosciute; al punto 26 Mercato Vecchio, fra i tipi di intervento viene inserita la possibilità di eseguire, all’interno dell’area coperta, manufatti, da realizzarsi con materiali leggeri non collegati alle opere murarie storiche, per esposizioni, manifestazioni, punti di informazione e accoglienza, al punto 53 Fortezza Medicea, viene specificato che all’interno del piazzale basso può essere istallata una struttura leggera o tensostruttura, riconducibile alle caratteristiche di cui all’articolo 134 comma 1 lettera b) della LRT 65/2014. e in merito alla scuola A.Sclavo è consentito l’intervento di

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico rottamazione edilizia (ROE) con riorganizzazione planimetrica. Il nuovo edificio dovrà essere eseguito con strutture leggere in legno. Art. 55 Aspetti generali per il sottosistema funzionale delle Propaggini (PR): vengono introdotte modifiche in merito alla SUL media degli alloggi risultanti da frazionamento, che non deve essere inferiore a 60 mq in luogo degli attuali 80 mq; sono inoltre consentite nel sottosistema funzionale delle Propaggini, compatibilmente alle caratteristiche tipologiche e strutturali dell’edificio, le destinazioni d’uso per servizi culturali (Se), sociali e ricreativi (Sf) e servizi per l’assistenza sanitaria (Si). Art 56 Tessuto delle Propaggini 1 (PR1): negli edifici appartenenti a tale tessuto si prevede la nuova tipologia d’intervento edilizio RIa ristrutturazione edilizia conservativa. Art 57 Tessuto delle Propaggini 2 (PR2): negli edifici appartenenti a tale tessuto si prevede la nuova tipologia d’intervento edilizio RIa ristrutturazione edilizia conservativa. Art 58 Tessuto delle Propaggini 3 (PR3): viene introdotta la possibilità, per i soli edifici a carattere residenziale con una SUL complessiva non superiore a 350 mq, di realizzare interventi fino alla RA ristrutturazione con addizione volumetrica, ad esclusione degli edifici a blocco e in linea. Art. 60 Aspetti generali per il Sottosistema funzionale dell’Urbanizzato Compatto (UC): vengono introdotte modifiche in merito alla SUL media degli alloggi risultanti da frazionamento, che non deve essere inferiore a 50 mq in luogo degli attuali 60 mq; inoltre sono consentite in tale sottosistema, compatibilmente alle caratteristiche tipologiche e strutturali dell’edificio, le destinazioni d’uso per servizi culturali (Se), sociali e ricreativi (Sf) e servizi per l’assistenza sanitaria (Si). Art.61 Tessuto dell’Urbanizzato compatto 1 (UC1) e Art.62 Tessuto dell’Urbanizzato compatto 2 (UC2): viene introdotta la possibilità, per i soli edifici a carattere residenziale con una SUL complessiva non superiore a 350 mq, di realizzare interventi fino alla RA (ristrutturazione con addizione volumetrica), ad esclusione degli edifici a blocco e in linea. Art.65 Urbanizzato di confine (CO): vengono introdotte modifiche in merito alla SUL media degli alloggi risultanti da frazionamento, che non deve essere inferiore a 50 mq in luogo degli attuali 60 mq inoltre, per i soli edifici a carattere residenziale con una SUL complessiva non superiore a 350 mq, è consentito realizzare interventi fino alla RA (ristrutturazione con addizione volumetrica), ad esclusione degli edifici a blocco e in linea. Art.65 Aspetti generali per il Sottosistema funzionale dei Filamenti urbani (FU):

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico vengono introdotte modifiche in merito alla SUL media degli alloggi risultanti da frazionamento, che non deve essere inferiore a 50 mq in luogo degli attuali 60 mq Art.66 Filamenti urbani 2 (FU2) – viene introdotta la possibilità, per i soli edifici a carattere residenziale con una SUL complessiva non superiore a 350 mq, di realizzare interventi fino alla RA (ristrutturazione con addizione volumetrica), ad esclusione degli edifici a blocco e in linea. Art.70 Filamenti urbani 4 (FU4): viene introdotta la possibilità di interventi fino al Ria (ristrutturazione edilizia conservativa) in luogo dell’attuale RRC (restauro e risanamento conservativo). Art. 71 Aspetti generali per il Sottosistema funzionale delle Aree Miste (AM): viene introdotta la possibilità di frazionare gli alloggi, esistenti in tale sottosistema funzionale, stabilendo che la SUL media risultante da frazionamento non deve essere inferiore a 50 mq; attualmente non è prevista la possibilità di frazionare gli alloggi esistenti. Inoltre sono consentite, compatibilmente alle caratteristiche tipologiche e strutturali dell’edificio, le destinazioni d’uso per servizi culturali (Se), sociali e ricreativi (Sf) e servizi per l’assistenza sanitaria (Si). Art. 72 Aree miste 1 (AM1): viene introdotta la possibilità, per i soli edifici a carattere, di realizzare interventi fino alla RA (ristrutturazione con addizione volumetrica), inoltre, sempre per i soli edifici ad esclusiva destinazione residenziale, è ammessa la residenza anche al piano terra. Art. 75 Aspetti generali per il Sottosistema funzionale dei Filamenti del territorio aperto (FA): vengono introdotte modifiche in merito alla SUL media degli alloggi risultanti da frazionamento, che non deve essere inferiore a 60 mq in luogo degli attuali 80 mq, inoltre è inserito il diniego alla chiusura e trasformazione delle parate, carraie, tettoie, castri, legnaie e forni ed infine è introdotta, per gli annessi agricoli o annessi non più funzionali all’uso agricolo nel caso di comprovata instabilità statica o in caso di crollo, la possibilità della demolizione con fedele ricostruzione. Art. 76 Filamenti del territorio aperto in ambito urbano (FA1): la variante prevede che il cambio di destinazione in residenza sia possibile per gli edifici con SUL superiore a 60 mq. Viene inoltre consentita la possibilità di realizzare strutture leggere (legno o metallo) aperte per il ricovero di veicoli in numero commisurato alle esigenze delle attività presenti e alla residenza. Art. 77 Filamenti del territorio aperto in ambito rurale (FA2): la variante definisce le modalità dei cambi di destinazione d’uso ai fini residenziali stabilendo come ammissibili quelli che interessano edifici o porzioni di essi con SUL maggiore di 60 mq. Inoltre determina per gli edifici presenti in tale filamento (residenziali, non residenziali, edifici rurali ad uso abitativo e annessi destinati alla produzione agricola) le specifiche categorie di intervento ammissibili.

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico

Questo tema della variante produce una potenziale pressione sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, essenzialmente in merito all’acqua e alla produzione rifiuti, con un probabile interessamento alla componente aria il Tutto dovuto alla ulteriore produzione di alloggi nei tessuti edilizi già consolidati. Mentre per il comparto architettonico e archeologico per quanto compete ai tessuti insediativi CS e PR, nei quali sono concentrati gran parte degli edifici storici, la possibilità dei frazionamenti dovrà essere ponderata in considerazione delle caratteristiche architettoniche Motivi di valutazione del punto h. strutturali degli stessi edifici d’interesse. Di contro, per tutti gli altri tessuti insediativi, la possibilità d’incrementare il numero di alloggi conseguenti all’attività di frazionamento di u.i. esistenti potrà produrre effetti positivi in merito al minor consumo di suolo non urbanizzato con evidenti benefici per i comparti sottosuolo, flora e fauna e paesaggio riducendo la necessità di prevedere nuove aree di trasformazione. i. LA DISCIPLINA DELL’INSEDIAMENTO DIFFUSO

Appartengono all’Insediamento diffuso gli edifici collocati nel territorio rurale e nel verde agricolo in ambito urbano; per tali edifici la variante interviene in merito a tale argomento inserendo modifiche ai seguenti articoli di riferimento: Art. 78 L’insediamento diffuso: aspetti generali: viene adeguata la prescrizione di reperire locali per il deposito di attrezzi agricoli per la cura degli spazi aperti in occasione di frazionamenti o deruralizzazione di edifici ricadenti nell’insediamento diffuso; viene previsto in caso di frazionamento, che le unità immobiliari risultanti dovranno avere una SUL media non inferiore a 60 mq. in luogo degli attuali 80 mq.; viene negata la possibilità di chiusura e trasformazione delle parate, carraie, tettoie, castri, legnaie e forni ed infine è introdotta, per gli annessi agricoli o annessi non più funzionali all’uso agricolo, nel caso di comprovata instabilità statica o in caso di crollo, la possibilità della demolizione con fedele ricostruzione. Art.79 L’insediamento diffuso in ambito urbano; per edifici con destinazione d’uso residenziale (R) o residenza rurale (AG) viene ammessa la tipologia d’intervento RA (ristrutturazione con addizione volumetrica), mentre per gli edifici con destinazione d’uso diversa da quella residenziale sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo RIa (ristrutturazione edilizia conservativa) senza cambio di destinazione in R, infine per gli annessi agricoli (AG) ci si adegua, per le categorie di intervento ammissibili, alla nuova normativa regionale in materia di governo del territorio (LRT 65/2014) con specifico riferimento al territorio rurale, senza cambio di destinazione d’uso. Art. 80 L’insediamento diffuso in ambito rurale: vengono introdotte precisazioni in merito alla tipologia d’intervento per i resedi degli edifici, inoltre viene negata la possibilità di chiusura e trasformazione delle parate, carraie, tettoie, castri, legnaie e forni. Art. 81 Interventi sul patrimonio edilizio con destinazione d’uso diversa dall’agricola o non più funzionale all’uso agricolo: per gli edifici con destinazione d’uso diversa da

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico quella residenziale viene previsto come tipo d’intervento la RIa (ristrutturazione edilizia conservativa) senza cambio della destinazione d’uso in residenza (R), oppure la demolizione con trasferimento della SUL nei casi previsti dall’art. 19 delle presenti NTA. Art. 82 Disciplina per gli interventi sugli edifici rurali ad uso abitativo (AG): con la variante, per gli edifici rurali ad uso abitativo (AG), sono consentiti interventi di cui alla nuova normativa regionale in materia di governo del territorio (LRT 65/2014) con specifico riferimento al territorio rurale, ad esclusione di quelli ubicati all’interno di perimetrazioni di BSA dove sono ammessi interventi fino alla RIa. Art. 83 Disciplina per gli interventi sugli annessi agricoli (AG): per gli annessi agricoli (AG) con la variante, sono consentiti gli interventi di cui alla nuova normativa regionale in materia di governo del territorio (LRT 65/2014) con specifico riferimento al territorio rurale, ad esclusione di quelli ubicati all’interno di perimetrazioni di BSA dove sono ammessi interventi fino alla RIa.

Motivi di valutazione del punto i. Questo tema della variante produce ,una seppur minima, pressione sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, in particolare in merito all’acqua, e produzione rifiuti, in zone potenzialmente meno supportate del servizio raccolta rifiuti e servizi a rete di approvvigionamento idrico e di depurazione.

j. DISCIPLINA AGGIUNTIVA PER GLI EDIFICI CENSITI NELLE SCHEDE BSA

Art. 84 Trasformazioni edilizie ammesse negli edifici censiti e disciplina dei cambi di destinazione d’uso: la variante introduce la possibilità, per gli annessi agricoli o annessi non più funzionali all’uso agricolo, nel caso di comprovata instabilità statica o in caso di crollo, la possibilità della demolizione con fedele ricostruzione; inoltre è disposto che le unità abitative risultanti dai frazionamenti debbano avere una SUL media non inferiore a 80mq in luogo degli attuali 100mq. Infine il cambio di destinazione da altri usi a residenza deve essere finalizzato all’ampliamento di unità abitative esistenti o alla realizzazione di alloggi delle dimensioni medie di 80 mq di SUL, con esclusione della SUL dei locali ricovero attrezzi per la cura degli spazi aperti. Art. 85 Disciplina della gestione e delle trasformazioni nei resedi dei BSA – in questo articolo vengono introdotte varie modifiche di tipo gestionale per migliorarne l’applicazione, infine viene integrato il co.8 con la seguente dizione: Nel caso in cui il resede non coincida con l’area censita indicata nel RU, la cui consistenza sia stata accertata attraverso documentazione storico-fotografica e paesaggistica, sono ammessi interventi per sistemazioni a terra per una superficie, in eccedenza, non superiore al 10 % di quella del resede del BSA, purché sia comunque garantito il

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico rispetto del bene tutelato.

Motivi di valutazione del punto j Il potenziale incremento di alloggi dovuto agli effetti della variante è numericamente molto limitato, comunque dovrà essere valutata la fattibilità reale degli interventi sulla base della localizzazione dei singoli BSA.

l. LA DISCIPLINA DEI SERVIZI PUBBLICI

Art.86 Disposizioni generali: viene integrato il comma 1 inserendo la precisazione che i servizi e le attrezzature pubbliche o a carattere pubblico sono ammesse nei sistemi funzionali del Centro Storico (CS), delle Propaggini (PR), dell’Urbanizzato Compatto (UC) e delle Aree Miste (AM) con le limitazioni riportate agli articoli 51, 55, 60 e71 che afferiscono ai vari tessuti insediativi. La variante prevede inoltre modifiche agli specifici articoli che di seguito riportiamo: Art. 88 Servizi per l’istruzione di base (Sb) e per l’istruzione superiore (Sc): viene introdotta la possibilità di un modesto ampliamento della SUL in aderenza all'edificio esistente, per un massimo del 20 % della SUL, fino al massimo complessivo di 150 mq. di SUL per l'intero edificio. Art. 90 Servizi culturali (Se): viene introdotta la possibilità di un modesto ampliamento della SUL in aderenza all'edificio esistente, per un massimo del 20 % della SUL, fino al massimo complessivo di 150 mq. di SUL per l'intero edificio. Art. 91 Servizi sociali e ricreativi (Sf): è prevista la possibilità di un modesto ampliamento della SUL in aderenza all'edificio esistente, per un massimo del 20 % della SUL, fino al massimo complessivo di 150 mq. di SUL per l'intero edificio, ad esclusione del sottosistema del centro storico (CS) dove è consentita solo la categoria di intervento RIa. Art. 92 Servizi religiosi (Sg): per gli edifici di culto, non compresi nel sottosistema funzionale del Centro Storico e non individuati come edifici d’interesse storico artistico, è prevista la possibilità di un modesto ampliamento della SUL in aderenza all'edificio esistente, per un massimo del 20 % della SUL, fino al massimo complessivo di 150 mq. di SUL per l'intero edificio, inoltre per i locali annessi ai servizi per il culto è prevista la possibilità del cambio di destinazione d’uso in artigianato di servizio, esercizi commerciali di vicinato, direzionale di tipo Tb1 e servizi. Art. 95 Servizi cimiteriali (Sl) – viene inserito il comma 6 per normare nello specifico il Cimitero Monumentale della Misericordia, dando la possibilità di ampliare il corpo di fabbrica , in aderenza al corpo a valle di recente edificazione, per una SUL

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico complessiva di mq.1100, con altezza massima non superiore a quella del citato corpo di fabbrica esistente. Art. 96 Servizi tecnici e tecnologici (Sm): per tali aree viene prevista come tipologia di intervento la ristrutturazione edilizia e ampliamento con le limitazioni di cui al successivo comma 4, , al comma 4 viene data la possibilità anche per i volumi inerenti gli impianti tecnici e tecnologici funzionali all’erogazione dei servizi di ampliamenti funzionali con il rapporto massimo SUL/Sf uguale a 0,1. Art. 98 Servizi sportivi scoperti (So): al fine di assicurare l’efficiente funzionamento degli impianti sportivi scoperti viene modificato il rapporto tra SUL e SF sono previsti ampliamenti una tantum con un rapporto non superiore a 0,1 mq/mq in luogo dell’attuale 0,08 mq/mq. Art. 99 Servizi sportivi al coperto (Sp): viene modificata la tipologia d’intervento prevedendo per le aree a Servizi sportivi al coperto, all’interno del sottosistema funzionale del Centro Storico interventi fino alla ristrutturazione edilizia, mentre negli altri sottosistemi funzionali si prevedono interventi fino alla ristrutturazione edilizia con ampliamento, finalizzato al miglioramento del servizio, in aderenza all'edificio esistente, per un massimo del 5 (cinque) per cento della SUL esistente, fino al massimo complessivo di 100 mq. di SUL per l'intero edificio.

Questo tema della variante produce una potenziale pressione sulle componenti ambientali oggetto di valutazione Motivi di valutazione del punto l essenzialmente in merito all’acqua e alla produzione rifiuti, dovuto alla possibilità di ampliamento degli edifici destinati a servizi. La probabilità di interessamento per la componente patrimonio architettonico e archeologico è riferita esclusivamente alla possibilità di ampliamento del Cimitero Monumentale della Misericordia, consentito solo per la parte a valle di recente realizzazione, esito di uno specifico concorso di progettazione. m. LA DISCIPLINA DEL VERDE URBANO

Art. 100 Finalità e articolazione del verde urbano – con la variante vengono presi in considerazione e normati i manufatti presenti nelle varie articolazioni del verde urbano, costruiti con materiali e tecniche tipiche dell’area senese, di valore storico, tipologico e ambientale prevedendone il recupero funzionale senza cambio di destinazione d’uso, con intervento edilizio massimo RIa (ristrutturazione edilizia conservativa). Art. 102 Orti urbani (Vb): viene eliminato il comma 3 con il quale si vietava per tali aree ortive la realizzazione di manufatti per la dimora di animali da cortile o di cani, inoltre viene modificato il successivo comma 4 introducendo la condizione che la realizzazione dei manufatti funzionali alla conduzione dell’orto, inoltre tale realizzazione è subordinata alla redazione di atto d’obbligo al mantenimento dell’attività ortiva e stabilendo altresì che al termine dell’attività dovranno essere

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico rimossi . Art. 104 Verde di ambientazione (Vd): nel verde di ambientazione, quale elemento di mitigazione e fascia infrastrutturale, viene inserita la possibilità di prevedere anche aree attrezzate per sosta camper, inoltre nei casi in cui siano mantenute in produzione coltivazioni legnose con superficie di almeno 3.000 mq è consentita la realizzazione di manufatti di cui all’art. 102 delle presenti NTA temporanei adibiti a deposito degli attrezzi e dei prodotti dell’orto così come normati negli orti urbani, stabilendo che la rimozione nel caso avvenga cessazione dell’attività . Art. 106 Il Verde agricolo in ambito urbano (Ve): la variante prevede di ridurre da 5000 mq a 3000 mq la dimensione minima dell’appezzamento di terreno necessaria per la realizzazione di manufatti così come previsti per gli orti urbani al fine del mantenimento in produzione delle coltivazioni legnose presenti in tali aree del territorio.

Motivi di valutazione del punto m Incentivando l’attività agricola amatoriale, prevalentemente in aree urbane e prossime all’abitato, è da valutarsi come positivi gli effetti sui comparti suolo e paesaggio.

n. ARTICOLAZIONE DELLA DISCIPLINA DELLA CITTÀ IN TRASFORMAZIONE

Art. 111 Struttura e organizzazione della disciplina: a tale articolo viene aggiunto il comma 7 definendo che gli interventi relativi alla polarizzazione e all’integrazione e riequilibrio, che comprendono la polarizzazione, l’integrazione e il riequilibrio e i rafforzamenti delle reticolarità, una volta realizzati, sono assoggettati alla specifica normativa di riferimento del tessuto in cui sono collocati.

Motivi di valutazione del punto n. Questo tema della variante non produce alcuna pressione sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, in quanto trattasi di sole precisazioni ai contenuti del co. 7 dell’art.111 delle Norme Tecniche di Attuazione.

o. LA POLARIZZAZIONE

Art. 127 L’area Mens Sana (ATI 12) – la variante nel confermare la categoria di intervento limitata al restauro e risanamento conservativo (RRC) per il palazzetto storico “dodecaedro”, inserisce la possibilità della ristrutturazione edilizia (RI) per gli altri impianti sportivi esistenti.

Questo tema della variante non produce alcuna pressione sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, in

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico Motivi di valutazione del punto o quanto viene introdotta la possibilità di eseguire interventi fino alla Ristrutturazione Edilizia (RI) per gli impianti sportivi coperti esistenti, ad eccezione del palazzetto storico “Dodecaedro”, nell’area della Mens Sana.

p. LE AREE DI RIQUALIFICAZIONE E COMPLETAMENTO (AR)

Art. 130 Aspetti generali: la variante integra il comma 2 dell’articolo inserendo, in analogia alle schede di trasformazione urbana TU, la possibilità di prevedere per le superfici individuate dalle aree di riqualificazione e completamento, di cui alle schede AR, la possibilità di motivate variazioni del ±5% derivanti dal passaggio ad una rappresentazione grafica in scala di maggiore dettaglio rispetto a quella utilizzata nello schema grafico di riferimento.

Motivi di valutazione del punto p Questo tema della variante non produce alcuna pressione sulle componenti ambientali oggetto di valutazione, in quanto viene introdotta la possibilità di eseguire motivate variazioni (entro ±5%) derivanti dal passaggio ad una rappresentazione grafica in scala di maggiore dettaglio. q. LA DISCIPLINA DELLE TRASFORMAZIONI NEL TERRITORIO RURALE

La variante interviene in merito a tale argomento inserendo modifiche ai seguenti articoli di riferimento: Art.148 Definizioni del territorio rurale e di attività agricola; disposizioni generali: viene modificato il comma 4 che definisce gli interventi ammessi nel territorio rurale, al comma 5 viene inserita la possibilità di istallare pannelli fotovoltaici o solari a terra nel rispetto delle normative statali e regionali vigenti; si prevede una modifica del comma 7 con la precisazione che le aree destinate all’ospitalità in spazi aperti è preclusa nei sistemi PAE1, PAE8, PAE9, PAE10 e PAE12; al comma 8, in riferimento alla disciplina relativa all’attività ricettiva di “albergo diffuso”, introdotta dalla LRT 27 novembre 2013, n. 71, è precisato che tale attività ricettiva è recepita esclusivamente per quei beni individuati come “aggregati” e “BSA” dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale vigente, salvo prescrizioni particolari indicate nelle tavole RU2 ed RU3. Viene inoltre introdotta, al comma 11, la possibilità di prevedere aree di sepoltura animali d’affezione di peso non superiore a 70 Kg, compatibile con il territorio rurale. Tali aree sono ammissibili nel territorio rurale, ad esclusione dei sistemi PAE1, PAE8, PAE9, PAE10 e PAE12, prevedendo una fascia di rispetto della consistenza di 50 m dal perimetro dell’area di sepoltura. Le aree di sepoltura degli animali d’affezione, esclusa la fascia di rispetto, non devono superare la dimensione massima di 3.000 mq. Le trasformazioni edilizie da realizzarsi all’interno dell’area di sepoltura animali d’affezione, saranno definite con uno specifico Regolamento Comunale da approvare. Tali interventi potranno essere

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico attivati tramite PAPMAA oppure con le modalità previste per le aziende prive della superficie fondiaria minima. Art. 150 Sistema di fondovalle (PAE1, PAE2, PAE3) – nei piani aziendali pluriennali di miglioramento agricolo e ambientale (PAPMAA), redatti da aziende ricadenti in tutto od in parte in questo Sistema di Paesaggio, si assumono come interventi di miglioramento ambientale la riduzione della fascia di coltivazione al fine del rispetto della vegetazione igrofila, passando da mt 20 a mt 10 di larghezza misurata a partire dal limite delle formazioni igrofile esistenti o, in loro assenza, da mt 25 a mt 15 m. a partire dal ciglio di sponda dei corsi d’acqua. Art. 158 Annessi agricoli di nuova costruzione previsti dal PAPMAA – per la collocazione e il dimensionamento di tali annessi si dovrà tenere conto, rispettandone la normativa, dell’eventuale presenza di aree di pertinenza paesaggistica degli aggregati e BSA, individuate dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), e normate agli artt. 13.13 e 13.14 della Disciplina dello stesso PTCP. Art. 159 Caratteristiche degli edifici rurali ad uso abitativo di nuova costruzione: nel confermare quanto già previsto al comma 3) viene esclusa la possibilità di realizzare balconi in aggetto e corpi sporgenti in aggetto; inoltre al fine di mantenere le caratteristiche tipologiche degli edifici rurali viene previsto di abrogare il comma 4, nel quale attualmente è concessa la possibilità di creare locali interrati, da destinarsi unicamente a deposito e cantine. Art. 160 Realizzazione di nuovi annessi agricoli da parte di aziende prive delle superfici fondiarie minime: viene recepito l’art. 73 comma 5 della LRT 65/2014, inoltre con la modifica al comma 3 dell’articolo si introduce la possibilità, attualmente negata, di realizzare annessi agricoli provvisori, legati alla durata dell’attività agricola così come normata dal successivo art. 161, per quelle aziende prive delle superfici fondiarie minime, stabilite dal PTCP, per le quali non è prevista la redazione di PAPMAA. Art.161 Realizzazione di nuovi annessi per l’agricoltura esercitata da soggetti diversi dagli imprenditori agricoli – oltre all’aumento della superficie coperta che passa da 10 a 15 mq degli annessi che possono essere realizzati viene consentita la realizzazione di coperture integrate con pannelli fotovoltaici nelle costruzioni in legno appoggiate al suolo senza fondazioni; al comma 2 la realizzazione dei manufatti è subordinata ad autorizzazione comunale di durata vincolata all’uso dell’attività agricola esercitata e non più limitata a tre anni come era previsto in precedenza; il rilascio dell’autorizzazione è subordinata alla preventiva verifica dell’assenza di altri manufatti oltre al rispetto delle caratteristiche richieste tra le quali avere almeno 3000 mq di terreno a fronte dei 5000mq attualmente previsti. Viene inoltre concessa,

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico abrogando il comma 5, la possibilità di ospitare stabilmente nei medesimi locali cani o animali da cortile di qualsiasi tipo. Art.162 Installazione di manufatti precari e di serre temporanee: viene recepita la normativa specifica dell’art. 70 della LRT 65/2014 aggiungendo la possibilità di realizzare manufatti precari e serre temporanee, con esclusione dei resedi dei BSA di valore eccezionale collocati anche nell’ambito rurale; al comma 5 la realizzazione dei manufatti è vincolata al mantenimento dell’attività di allevamento cavalli con apposito atto d’obbligo dove il richiedente si impegna alla rimozione a seguito di cessazione dell’attività.

I potenziali impatti sulle componenti ambientali sono riferibili prevalentemente o esclusivamente agli aspetti Motivi di valutazione del punto q paesaggistici che deriveranno dall’attuazione delle modifiche normative. Tali impatti sono da valutarsi per larga parte come positivi ad eccezione al necessario adeguamento alla normativa vigente in merito all’installazione di pannelli fotovoltaici che, se non attentamente localizzati, potrebbero produrre effetti impattanti nel territorio agricolo. r. LA DISCIPLINA DELLA TUTELA DEGLI ACQUIFERI, DEL RISCHIO IDRAULICO, GEOMORFOLOGICO, SISMICO E ARCHEOLOGICO

Art.166 - Corsi d’acqua individuati nel P.I.T. 2005-2010: L’articolo viene aggiornato alle disposizioni della nuova disciplina del Piano di Indirizzo Territoriale regionale con valenza di piano paesaggistico (PIT/PPR), approvato con Deliberazione Consiglio Regionale 27 marzo 2015, n.37. Art.167 Criteri generali di fattibilità in relazione alla pericolosità idraulica ai sensi della normativa regionale vigente sul governo del territorio in materia di indagini geologiche: oltre a modificare il titolo dell’articolo, eliminando il riferimento alla normativa DPGR 26/R del 27/04/07, l’articolo stesso, nella sua complessità, viene adeguato alla normativa regionale vigente sul governo del territorio in materia di indagini geologiche. Art.168 Norme del Bacino Regionale Ombrone da applicare nelle Aree a pericolosità idraulica molto elevata (PIME) : le aree perimetrate PIME sono soggette alle norme del Bacino Regionale Ombrone. Nelle aree PIME occorre inoltre rispettare quanto previsto dalla Legge regionale in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d’acqua. I commi da 2 a 12 sono abrogati. Art.169 Norme del Bacino Regionale Ombrone da applicare nelle Aree a pericolosità idraulica elevata (PIE): e aree perimetrate PIE sono soggette alle norme del Bacino Regionale Ombrone. I commi da 2 a 11 sono abrogati. Art.170 Criteri generali di fattibilità in relazione agli aspetti geomorfologici ai sensi della DPGR 26/R del 27/04/07: oltre a modificare il titolo dell’articolo, togliendo il riferimento alla normativa DPGR 26/R del 27/04/07, l’articolo stesso, nella sua complessità, viene adeguato alla normativa regionale vigente sul governo del

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Stima sintetica di pressione sulle componenti ambientali fra lo stato vigente e di variante al RU Sintesi degli obiettivi di variante Aria Patrimonio Suolo (inquinamento Acqua architettonico atmosferico e e Flora e Fauna Paesaggio Rifiuti (consumo e e acustico) depurazione) Sottosuolo archeologico territorio in materia di indagini geologiche e sono abrogati i commi da 2 a 4. Art. 172 Norme del Bacino Regionale Ombrone da applicare nelle Aree a pericolosità geomorfologica molto elevata (PFME): le aree perimetrate PFME sono soggette alle norme del Bacino Regionale Ombrone. I commi da 2 a 8 sono abrogati Art. 173 Verifiche ambientali: è introdotta la disposizione che prima della richiesta di un titolo edilizio per nuova edificazione o cambio d’uso deve essere verificato se l'area è inserita nell'anagrafe dei siti contaminati del “Piano provinciale di bonifica delle aree inquinate”, nel Sistema Informativo Regionale SISBON. Art.174 Terre e rocce da scavo: l’articolo viene completamente rivisto nel rispetto della normative di riferimento in materia e più precisamente al D.lgs 152/2006, L.98/2013 e DM 11.08.2012 n.161. Art. 176 Compatibilità delle opere di scavo con la tutela delle aree archeologiche: viene in parte rivisto il comma 1 per quanto concerne le aree d’interesse archeologico, al fine di uniformarsi al D.lgs 42/2004 e al PIT con valenza di Piano Paesaggistico; al comma 4 viene prevista una precisazione in merito alle aree di trasformazione non soggette a nulla osta tra cui vengono aggiunte quelle che vanno ad interessare aree recentemente antropizzate. Art. 177 Criteri generali di fattibilità in relazione agli aspetti sismici, secondo il DPGR 26/R del 27/04/07: oltre a modificare il titolo dell’articolo, togliendo il riferimento alla normativa DPGR 26/R del 27/04/07, l’articolo stesso, nella sua complessità, viene adeguato alla normativa regionale vigente sul governo del territorio in materia di indagini geologiche e sono abrogati i commi da 2 a 5.

Motivi di valutazione del punto r Non si prevedono effetti diretti dall'attuazione della variante in quanto le modifiche sono riferite ad adeguamenti normativi comunque vigenti.

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Fra gli obiettivi della variante quelli che interessano in modo più significativo le componenti ambientali, prevalentemente per il sistema acqua sia come approvvigionamento che depurazione, sono quelli ricompresi nella disciplina dei vari tessuti insediativi e nella disciplina dei servizi pubblici. La motivazione della valutazione deriva dalla possibilità di ottenere un maggior numero di alloggi da frazionamento di quelli esistenti nei vari tessuti e dalla possibilità di ampliamento dei servizi esistenti. Tale pressione è da ritenersi comunque compensabile considerato che tali incrementi sono tutti ricompresi in aree già urbanizzate e quindi già raggiunte dai servizi a rete a vantaggio di consumo suolo non urbanizzato nullo.

AM3 6 16 TESSUTI INSEDIATIVI FAMIGLIE RESIDENTI BENI STORICI ARCHITETTONICI 2549 5981 CENTRO STORICO 5296 10518 BSA 2549 5981 CS 56 126 Numero degli appartamenti potenzialmente realizzabili con l'attuale RU CS1 3122 5807 e quelli con la Variante e percentuale di incremento CS2 1992 3929 CS3 126 656 PROPAGGINI CENTRO STORICO 5741 11212 BENI TUTELATI TIPO DI TESSUTO: ANALISI ALLOGGI PR 260 556 Parte II D.lgs PR1 1106 2058 42/2004 (n°) PR2 1263 2423 PR3 3082 6115 appartamenti realizzabili con RU: 1916 4389 CENTRO STORICO PR4 30 60 appartamenti realizzabili con Variante :3494 FILAMENTI DEL TERRITORIO APERTO 734 1704 PROPAGGINI CENTRO appartamenti realizzabili con RU: 807 465 FA 128 291 STORICO appartamenti realizzabili con Variante: 2951 FA1 186 413 FA2 420 1000 FILAMENTI DEL TERRITORIO appartamenti realizzabili con RU: 379

INSEDIAMENTO DIFFUSO 401 1053 APERTO appartamenti realizzabili con Variante: 591 PAE 401 1053 appartamenti realizzabili con RU: 3 VERDE AGRICOLO IN AMBITO URBANO 52 129 INSEDIAMENTO DIFFUSO VU 52 129 appartamenti realizzabili con Variante: 248

URBANIZZATO COMPATTO 8743 18904 VERDE AGRICOLO IN appartamenti realizzabili con RU: 27 UC 457 1077 3 AMBITO URBANO appartamenti realizzabili con Variante: 49 UC1 517 1040

UC2 1321 2878 appartamenti realizzabili con RU: 3885 26 URBANIZZATO COMPATTO UC3 5563 12125 appartamenti realizzabili con Variante: 6862 UC4 885 1784 URBANIZZATO DI CONFINE 42 82 appartamenti realizzabili con RU: 29 URBANIZZATO DI CONFINE CO 42 82 appartamenti realizzabili con Variante: 35 FILAMENTI URBANI 1606 3688 appartamenti realizzabili con RU: 312 FU 93 232 FILAMENTI URBANI FU1 368 793 appartamenti realizzabili con Variante: 1095

FU2 338 725 appartamenti realizzabili con RU: 0 AREE MISTE FU3 710 1728 appartamenti realizzabili con Variante: 141 FU4 97 210 AREE MISTE BENI STORICI appartamenti realizzabili con RU: 996 430 759 702 ARCHITETTONICI appartamenti realizzabili con Variante: 1521 AM 78 120

AM1 287 514 AM2 59 109 Specifiche per l’interpretazione dei dati:

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Tutti i dati delle tabelle sono derivati da incroci di dati numerici che ovviamente non tengono conto della individuati dalla Direttiva “Habitat” (Direttiva 92/43/CEE), per la conservazione di specie e habitat tipologia degli edifici, la possibilità di trovare i posti auto in più, necessari per i frazionamenti ed altri elementi particolarmente importanti e rappresentativi per il mantenimento e il recupero della biodiversità che che possiamo definire ponderali dovuti alla realtà dei luoghi. caratterizza il territorio europeo. In particolare nel tessuto del Centro Storico (CS) dall’analisi statistica deriva un incremento di alloggi pari a La Rete, insieme ad altre tipologie di aree protette già istituite all’interno dei Paesi dell’Unione Europea, è un 1578 rispetto alle attuali potenzialità del RU; valutata la realtà e la tipologia degli edifici di tale tessuto e efficace mezzo di collegamento tra habitat nato allo scopo di favorire la diffusione e la dispersione delle considerato altresì che in tutto il CS sono presenti n. 4389 alloggi ( pari al 47,7 % del totale degli edifici del specie e di conseguenza la loro sopravvivenza. Centro Storico) sottoposti a tutela ai sensi della Parte II del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.lgs In Italia sono stati istituiti ad oggi 2284 SIC, per la tutela di 132 habitat, 87 specie di flora e 99 specie di 42/2004 e s.m.i.) si può prudenzialmente stimare che l’effettiva frazionabilità possa essere abbattuta di circa fauna (delle quali 21 mammiferi, 9 rettili, 14 anfibi, 25 pesci, 30 invertebrati), e 591 ZPS per la protezione di 60 punti percentuali. In tal senso l’incremento potenziale ponderato del numero di alloggi nel tessuto CS è circa 380 specie di uccelli. Nella provincia di Siena sono stati individuati 17 SIC, di cui 6 classificati anche stimabile in circa 630 unità. come ZPS, che insieme alle Riserve Naturali costituiscono quasi il 16% del territorio provinciale. 3.4 Qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi La Regione Toscana, con la legge regionale n. 30 del 19 marzo 2015 (“Norme per la conservazione e la compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, valorizzazione del patrimonio naturalistico – ambientale regionale”), tutela, valorizza e promuove il culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per “patrimonio naturalistico – ambientale regionale” e riconosce il “Sistema regionale della biodiversità” quale la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza sua componente essenziale. Il Sistema regionale della biodiversità è definito dall’insieme delle aree comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, soggette a disciplina speciale in quanto funzionali alla tutela delle specie e degli habitat di interesse nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui conservazionistico ed è costituito dai siti della Rete Natura 2000 (istituiti in attuazione delle Direttive all’articolo 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 comunitarie 92/43/CEE “Habitat” e 2009/147/CE “Uccelli”), comprendenti Siti di Importanza Comunitaria Le Riserve Naturali sono territori che per la presenza di specie di flora e fauna o di particolari ecosistemi (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS), dalle aree di collegamento ecologico funzionale (di cui al D.P.R. rilevanti dal punto di vista naturale, devono essere gestiti per garantire la conservazione dell’ambiente nella 357/97), dagli elementi strutturali e funzionali della Rete ecologica toscana, individuata dal Piano di indirizzo sua interezza (Legge Regionale 49/1995). territoriale (PIT), e dalle zone umide di importanza internazionale riconosciute dalla Convenzione di Ramsar. La Provincia di Siena ha istituito, dal 1996, quattordici Riserve Naturali che occupano complessivamente Dall’entrata in vigore della legge, è abrogata la L.R. 56/2000 (“Norme per la conservazione e la tutela degli oltre 9.000 ettari di elevato valore ambientale, naturalistico, storico e culturale, in cui i diversi ambienti habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche”), legge che riconosceva una rete tutelati ospitano specie animali e vegetali rare e di grande interesse scientifico e conservazionistico. regionale di Siti di Importanza Regionale (SIR) costituiti da SIC, ZPS, Siti di interesse nazionale (Sin) e Siti Le 14 Riserve Naturali costituiscono un Sistema di aree protette il cui scopo è quello di garantire e di interesse regionale (Sir). A seguito dell’abrogazione, scompare quindi la classificazione in “SIR”. promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio, del Il sistema delle aree protette regionali risulta composto da 3 parchi regionali (Maremma, Migliarino-San patrimonio storico-culturale e di quello naturalistico. Rossore - Massaciuccoli, Alpi Apuane) 3 parchi provinciali (Montioni Follonica Massa Marittima, Montioni Le quattordici Riserve riflettono l’incredibile diversità degli ambienti del territorio provinciale, proteggendone Piombino-Suvereto, Monti Livornesi), 46 riserve naturali e 58 aree naturali protette di interesse locale– gli aspetti più significativi: si passa da ecosistemi forestali montani (Riserva Naturale Pigelleto) ad ANPIL, alle quali sono da aggiungere 3 parchi nazionali (Foreste Casentinesi Montefalterna Campigna, ecosistemi lacustri (Riserva Naturale Lago di Montepulciano), da boschi e macchie di leccio (Riserva Arcipelago Toscano,Appennino Toscoemiliano) e 28 riserve naturali statali, non comprese nei parchi. Il Naturale Basso Merse) a boschi di faggio (Riserva Naturale Pietraporciana), da ambienti fluviali (Riserve tutto per una superficie complessiva di227.110ha,pari al 9,88% della superficie totale regionale. Naturali del Farma-Merse) ad ambienti agricoli fortemente modificati dall’uomo (Riserva Naturale Lucciola Le aree protette, nelle varie fattispecie sopramenzionate, hanno seguito un iter istituzionale Bella e Riserva Naturale Bosco di S. Agnese). completamente differente dalla creazione della rete ecologica Natura2000. Questa è una rete di zone Questa eterogeneità si riflette in una grande diversità di specie: tra queste si contano oltre 150 emergenze naturali protette dell’UE istituite nel quadro della Direttiva Habitat 43/92/CEE, il cui scopo è quello di faunistiche, 70 emergenze floristiche e 20 emergenze vegetazionali di interesse conservazionistico a livello garantire il mantenimento o il ripristino dei tipi di habitat naturali e degli habitat di specie insoddisfacente comunitario, nazionale e regionale. stato di conservazione, come definito dall’art. 3 della direttiva stessa. La rete oltre a comprendere una serie di habitat importanti e in pericolo, include anche i siti già designati ai sensi della Direttiva sugli uccelli La gestione del Sistema è finalizzata alla conservazione delle specie e degli ecosistemi, alla promozione ed selvatici 79/409/CEE. incentivazione delle attività produttive e di tempo libero compatibili, allo svolgimento delle attività scientifiche e di ricerca e alla promozione delle attività d’informazione e di educazione ambientale. Il recepimento a livello regionale della Direttiva Habitat e del D.P.R. 357/97 (di attuazione nazionale) è stato effettuato con la L.R. 56/00 “Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e La Rete Natura 2000 è uno degli strumenti adottati dai Paesi dell’Unione Europea per rispondere agli seminaturali, della flora e della fauna selvatiche (…)”. Con questa legge si amplia la rete ecologica impegni presi con la Convenzione sulla Diversità Biologica firmata a Rio de Janeiro nel 1992 e affrontare europea affiancando alle “proposte di Siti di Importanza Comunitaria” (pSIC) e alle Zone di Protezione così la riduzione della biodiversità a livello europeo. Speciale, (ZPS) i Siti i Interesse Regionale (SIR) e i Siti di Interesse Nazionale (SIN). La rete si compone di Zone di Protezione Speciale (ZPS) e di Siti di Importanza Comunitaria (SIC). Le ZPS I SIR della L.R. 56/2000 vengono definiti come siti che contribuiscono in modo significativo a mantenere o sono individuate dalla Direttiva “Uccelli” (Direttiva 79/409/ CEE) allo scopo di proteggere gli uccelli selvatici a ripristinare un tipo di habitat naturale; sono quei luoghi che presentano gli elementi fisici o biologici conservando gli habitat in cui vivono, si riproducono o si nutrono durante la migrazione. I SIC sono invece essenziali alla vita e alla riproduzione delle specie animali e vegetali. Le ZPS sono invece un territorio

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idoneo per estensione e/o per localizzazione geografica alla conservazione delle specie di uccelli elencati nell’allegato I della direttiva 79/409/CEE. Ad oggi con la Delibera del Consiglio n° 6 del 21/01/2004 i SIR individuati sul territorio regionale sono 157 per una superficie complessiva, al netto delle sovrapposizioni, di circa 312.000 ettari, pari a più del 12% dell’intero territorio regionale. Come emerge dal 4° Programma sulle Aree Protette i SIR contenuti nelle Aree Protette possono trarre grandi benefici dalla gestione effettuata dagli Enti gestori delle stesse che, perfettamente in linea con le loro finalità istituzionali, possono ritenersi i soggetti più qualificati in grado di intervenire con adeguati piani di gestione, con controlli, con monitoraggi e con tutti gli strumenti a disposizione per la protezione e il miglioramento degli habitat. La Regione Toscana ha definito mediante la deliberazione di Giunta n° 644 del 05/07/2004 per ogni SIR le misure di conservazione da adottare che risultano fortemente correlate alle specifiche esigenze ecologiche locali. La delibera n° 644 non offre però un quadro di sintesi generale delle possibili misure da applicare dato che la predisposizione delle misure stesse è avvenuta attraverso un iter procedurale improntato su un processo di concertazione dal basso. Delle aree protette e a aree natura 2000 nel territorio comunale si segnala la presenza della Riserva naturale Statale di Montecellesi:

Area : 2,39 Ha

Codice: RNSI04

Nome: MONTECELLESI

Codice ministeriale: EUAP0130

È inoltre presente, nella zona ad ovest del territorio, il Sito di Interesse Regionale SIR-Psic 89 "Montagnola senese”, area che interessa i Comuni di Casole d'Elsa, Siena, Monteriggioni, Sovicille. Si tratta di una zona collinare di circa 13.640 ha, di interesse naturalistico, ambientale e storico. L’area SIR “Montagnola Senese” ha un orientamento nord est - sud ovest ed è delimitata ad ovest dall'Alta Val d'Elsa e ad est dalle antiche piane lacustri di Pian del Lago. E’ quindi compresa tra l'alta valle dell'Elsa, il torrente Rosia, la Val di Merse e le piane situate ad occidente di Siena. I suoi rilievi raggiungono un’altezza attorno ai 500-600 metri sul livello del mare.

Il SIR–Psic 89 "Montagnola senese” è catalogato, nella Rete Natura 2000, come Sito d’Importanza Comunitario n. IT5190003, in seguito alla decisione della Commissione Europea n. 2006/613/EC del 19/07/2006, che adotta a norma della Direttiva 92/43/CEE l’elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea perché costituisce un’area con buon livello di naturalità diffusa, con elevata biodiversità di specie e habitat ed è caratterizzata dalla presenza di predatori specializzati e di endemici italiani. Le modifiche apportate al vigente Regolamento Urbanistico, proposte con la variante, essendo riferite a zone già urbanizzate, non incidono sugli aspetti di tutela delle citate aree protette e aree Natura 2000.

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Aree di produzione Alimenti D.O.P. e I.G.P. (estratto dal SIT della Provincia di Siena)

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Aree di produzione Vini D.O.P. e I.G.P. (estratto dal SIT della Provincia di Siena)

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 Categoria vino:IGP In merito alla cartografia Aree di produzione Alimenti D.O.P. e I.G.P. risulta che nell’area, come in tutto il  Classificazione zona:IGT territorio comunale, sono presenti le seguenti Zone di produzione dei prodotti alimentari, precisando che allo  Denominazione:COLLI DELLA TOSCANA CENTRALE stato attuale nell’area sono presenti solo dei seminativi e degli incolti, oltre alla vegetazione ripariale lungo le aste dei fossi:  Zona di produzione:IGP  Categoria vino:IGP  Denominazione:Olio extravergine di oliva Toscano IGP  Classificazione zona:IGT  Denominazione:TOSCANO O TOSCANA  Zona di produzione:DOP  Denominazione:Prosciutto toscano DOP 3.5 Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è

tenuto conto di detti obiettivi ed di ogni considerazione ambientale  Zona di produzione:DOP Gli obiettivi di protezione ambientali stabiliti a livello nazionale sono derivati dall’analisi delle norme che  Denominazione:Pecorino toscano DOP regolano i diversi settori ambientali e dalle strategie comunitarie. Per la valutazione si è tenuto conto degli obiettivi individuati nel 7° Programma di Azione per l’Ambiente  Zona di produzione:DOP Europeo (P.A.A.) e di quelli della Strategia Europa 2020  Denominazione:Salamini italiani alla cacciatora DOP Gli obiettivi di protezione ambientali stabiliti a livello nazionale sono derivati dall’analisi delle norme che regolano i diversi settori ambientali in particolar modo dal D.lgs 152/2006 e s.m.i..

Nel capitolo dedicato al rapporto con altri piani o programmi (3.1.1), sono stati analizzati anche i piani con  Zona di produzione:IGP valenza di protezione ambientale a livello regionale e provinciale.  Denominazione:Ricciarelli di Siena IGP L’analisi degli obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, a livello nazionale e regionale, nonché provinciale, pertinenti alla variante risultano sufficientemente tenuti in considerazione durante la fase preparatoria della stessa.  Zona di produzione:IGP

 Denominazione:Vitellone bianco dell'Appennino Centrale IGP 3.6 Possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni  Zona di produzione:IGP materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori  Denominazione:Mortadella Bologna IGP

3.6.1 Biodiversità  Zona di produzione:DOP  Denominazione:Olio extravergine di oliva Terre di Siena DOP Secondo il Glossario Dinamico ISPRA-CATAP, per biodiversità entro un determinato ambiente si intende la varietà di organismi viventi in esso presenti. Può essere descritta in termini di geni, specie ed ecosistemi.

Ancora, nello stesso Glossario, è riportato che la biodiversità è sinonimo di "diversità biologica". Per In merito alla cartografia aree di produzione vini d.o.p. e i.g.p. risulta che nell’area, come in in gran parte del territorio sud-est del comune di Siena, sono presenti le seguenti zone di produzione dei biodiversità di un determinato ambiente, in particolare, si intende la varietà di organismi viventi in esso vini, precisando che allo stato attuale nell’area non sono presenti vigneti: presenti, attualmente minacciata dal progressivo aumento dei fattori inquinanti e dalla riduzione degli  Categoria vino:DOP habitat. La biodiversità può essere descritta in termini di geni, specie od ecosistemi. Lo sviluppo sostenibile  Classificazione zona:DOC dipende anche dalla comprensione, protezione e conservazione degli innumerevoli ecosistemi interattivi del pianeta.  Denominazione:VAL D'ARBIA

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Non sono segnalati nella zona di variante e nelle immediate vicinanze la presenza di geni, specie od 2006 31 dicembre 53.809 -338 -0,62% 24.304 2,17 ecosistemi significativi dal punto per la loro biodiversità. In merito alla presenza del SIR 90 - Crete di 2007 31 dicembre 53.881 +72 +0,13% 24.552 2,15 Camposodo e Crete di Leonina (codice Rete Natura 2000: IT519004), individuato anche come ZPS 2008 31 dicembre 54.159 +278 +0,52% 24.928 2,13 nell’Allegato A al D.M. 19 luglio 2009 – Elenco delle zone di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttiva 2009 31 dicembre 54.414 +255 +0,47% 25.302 2,11 79/409/CE, quindi anche SIC, per i motivi già enunciati nei al capitolo 3.4, non sono da prevedere 2010 31 dicembre 54.543 +129 +0,24% 25.560 2,10 interferenze significative con gli obiettivi e la presenza di specie protette e particolari elementi di biodiversità 2011 (¹) 8 ottobre 54.573 +30 +0,06% 25.705 2,09 presenti nel sito. 2011 (²) 9 ottobre 52.839 -1.734 -3,18% - - 2011 (³) 31 dicembre 52.800 -1.743 -3,20% 25.739 2,02 2012 31 dicembre 52.883 +83 +0,16% 25.781 2,02 3.6.2 Popolazione 2013 31 dicembre 54.126 +1.243 +2,35% 25.482 2,09 Statistiche demografiche del territorio del comune di Siena 2014 31 dicembre 53.943 -183 -0,34% 25.340 2,09

Elaborazioni statistiche grafiche e tabellari per l'analisi e l'interpretazione dei fenomeni demografici, (¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011. economici e sociali di Siena. Elaborazioni su dati ISTAT. (²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011. Fonte: Tuttitalia http://www.tuttitalia.it/toscana/88-siena/statistiche/ (³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010.

Popolazione Siena 2001-2014 La popolazione residente a Siena al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Siena dal 2001 al 2014. Grafici e da 52.839 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano registrati 54.573. Si è, dunque, statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno. verificata una differenza negativa fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 1.734 unità (-

3,18%). Per eliminare la discontinuità che si è venuta a creare fra la serie storica della popolazione del decennio intercensuario 2001-2011 con i dati registrati in Anagrafe negli anni successivi, si ricorre ad operazioni di ricostruzione intercensuaria della popolazione. I grafici e le tabelle di questa pagina riportano i dati effettivamente registrati in Anagrafe.

Variazione percentuale della popolazione Le variazioni annuali della popolazione di Siena espresse in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di Siena e della regione Toscana.

La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.

Anno Data rilevamento Popolazione Variazione Variazione Numero Media residente assoluta percentuale Famiglie componenti per famiglia 2001 31 dicembre 52.586 - - - -

2002 31 dicembre 52.775 +189 +0,36% - - Flusso migratorio della popolazione Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Siena negli +1.595 +3,02% 2003 31 dicembre 54.370 23.210 2,30 ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del 2004 31 dicembre 54.498 +128 +0,24% 24.073 2,22 comune. 2005 31 dicembre 54.147 -351 -0,64% 24.177 2,20

Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 103 / 191

Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli (*) sono le iscrizioni/cancellazioni in Anagrafe dovute a rettifiche amministrative. dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative). (¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre) (²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre) (³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti.

Movimento naturale della popolazione Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni. L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa fra le due linee.

La tabella seguente riporta il dettaglio del comportamento migratorio dal 2002 al 2014. Vengono riportate anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della popolazione.

Anno Iscritti Cancellati Saldo Saldo 1 gen-31 dic Migratorio Migratorio con totale l'estero La tabella seguente riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al 2014. Vengono riportate anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della popolazione. DA DA per altri PER PER per altri altri comuni estero motivi altri comuni estero motivi (*) (*) Anno Bilancio demografico Nascite Decessi Saldo Naturale 2002 1.218 288 118 915 15 151 +273 +543 2002 1 gennaio-31 dicembre 403 757 -354 2003 1 gennaio-31 dicembre 437 765 -328 2003 1.375 479 1.233 1.116 30 18 +449 +1.923 2004 1 gennaio-31 dicembre 410 695 -285 2004 1.178 484 89 1.248 62 28 +422 +413 2005 1 gennaio-31 dicembre 412 763 -351 2005 1.271 382 40 1.510 65 118 +317 0 2006 1 gennaio-31 dicembre 374 705 -331 2006 1.282 338 33 1.564 77 19 +261 -7 2007 1 gennaio-31 dicembre 474 728 -254 2007 1.260 736 23 1.569 84 40 +652 +326 2008 1 gennaio-31 dicembre 404 759 -355

2008 1.415 828 27 1.495 91 51 +737 +633 2009 1 gennaio-31 dicembre 428 742 -314 2010 1 gennaio-31 dicembre 423 733 -310 2009 1.397 683 33 1.411 79 54 +604 +569 2011 (¹) 1 gennaio-8 ottobre 290 540 -250 2010 1.454 577 35 1.476 84 67 +493 +439 2011 (²) 9 ottobre-31 dicembre 105 176 -71 2011 (¹) 1.108 370 34 1.050 92 90 +278 +280 2011 (³) 1 gennaio-31 dicembre 395 716 -321 2011 (²) 389 138 17 429 43 40 +95 +32 2012 1 gennaio-31 dicembre 402 723 -321 2011 (³) 1.497 508 51 1.479 135 130 +373 +312 2013 1 gennaio-31 dicembre 402 733 -331

2012 1.645 393 185 1.581 136 102 +257 +404 2014 1 gennaio-31 dicembre 345 733 -388 (¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre) 2013 1.674 455 1.561 1.410 128 578 +327 +1.574 (²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre) (³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti. +147 +205 2014 1.359 296 88 1.225 149 164

Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 104 / 191

Età Celibi Coniugati Vedovi Divorziati Maschi Femmine Totale Popolazione per età, sesso e stato civile 2015 /Nubili /e /e /e % % % Il grafico in basso, detto Piramide delle Età, rappresenta la distribuzione della popolazione residente a Siena per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2015. 0-4 1.983 0 0 0 1.027 51,8% 956 48,2% 1.983 3,7% La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull'asse Y, mentre sull'asse X sono riportati due 5-9 2.198 0 0 0 1.132 51,5% 1.066 48,5% 2.198 4,1% grafici a barre a specchio con i maschi (a sinistra) e le femmine (a destra). I diversi colori evidenziano la 10-14 2.122 0 0 0 1.112 52,4% 1.010 47,6% 2.122 3,9% distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati, vedovi e divorziati. 15-19 1.988 0 0 0 1.061 53,4% 927 46,6% 1.988 3,7%

20-24 2.271 28 0 0 1.167 50,8% 1.132 49,2% 2.299 4,3% 25-29 2.512 241 0 1 1.367 49,6% 1.387 50,4% 2.754 5,1%

30-34 2.245 808 1 12 1.541 50,3% 1.525 49,7% 3.066 5,7%

35-39 1.851 1.480 3 32 1.591 47,3% 1.775 52,7% 3.366 6,2%

40-44 1.584 2.243 14 104 1.849 46,9% 2.096 53,1% 3.945 7,3%

45-49 1.228 2.853 26 191 2.011 46,8% 2.287 53,2% 4.298 8,0%

50-54 904 2.691 73 251 1.766 45,1% 2.153 54,9% 3.919 7,3%

55-59 647 2.567 112 222 1.643 46,3% 1.905 53,7% 3.548 6,6%

60-64 409 2.421 163 206 1.399 43,7% 1.800 56,3% 3.199 5,9%

65-69 287 2.795 325 147 1.617 45,5% 1.937 54,5% 3.554 6,6%

70-74 247 2.332 519 84 1.409 44,3% 1.773 55,7% 3.182 5,9%

75-79 203 2.030 821 63 1.342 43,1% 1.775 56,9% 3.117 5,8%

80-84 183 1.233 1.004 26 974 39,8% 1.472 60,2% 2.446 4,5%

85-89 146 570 1.031 17 588 33,3% 1.176 66,7% 1.764 3,3%

90-94 97 182 700 7 249 25,3% 737 74,7% 986 1,8%

95-99 19 8 133 0 33 20,6% 127 79,4% 160 0,3%

100+ 7 2 40 0 2 4,1% 47 95,9% 49 0,1%

Totale 23.131 24.484 4.965 1.363 24.880 46,1% 29.063 53,9% 53.943

Popolazione per classi di età scolastica 2015

Distribuzione della popolazione di Siena per classi di età da 0 a 18 anni al 1° gennaio 2015. Elaborazioni su dati ISTAT. Il grafico in basso riporta la potenziale utenza per l'anno scolastico 2015/2016 le scuole di Siena, evidenziando con colori diversi i differenti cicli scolastici (asilo nido, scuola dell'infanzia, scuola primaria, In generale, la forma di questo tipo di grafico dipende dall'andamento demografico di una popolazione, con scuola secondaria di I e II grado). variazioni visibili in periodi di forte crescita demografica o di cali delle nascite per guerre o altri eventi.

In Italia ha avuto la forma simile ad una piramide fino agli anni '60, cioè fino agli anni del boom demografico.

Distribuzione della popolazione 2015 - Siena

Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 105 / 191

Indici demografici e Struttura di Siena Struttura della popolazione e indicatori demografici di Siena negli ultimi anni. Elaborazioni su dati ISTAT. Struttura della popolazione dal 2002 al 2015 L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15- 64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria oregressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario.

Distribuzione della popolazione per età scolastica 2015 Età Maschi Femmine Totale

0 185 153 338

1 196 202 398 2 196 209 405 Anno 0-14 anni 15-64 anni 65+ anni Totale Età media 3 218 180 398 1° gennaio residenti 4 232 212 444 2002 5.054 33.132 14.400 52.586 47,4 5 222 220 442 2003 5.177 32.958 14.640 52.775 47,6 6 216 225 441 2004 5.438 33.869 15.063 54.370 47,5 7 239 246 485 2005 5.547 33.965 14.986 54.498 47,4 8 222 182 404 2006 5.595 33.509 15.043 54.147 47,3 9 233 193 426 2007 5.591 33.190 15.028 53.809 47,4 10 226 191 417

11 219 212 431 2008 5.714 33.187 14.980 53.881 47,4

12 216 206 422 2009 5.831 33.400 14.928 54.159 47,4

13 223 196 419 2010 5.958 33.528 14.928 54.414 47,4

14 228 205 433 2011 6.067 33.621 14.855 54.543 47,4

15 208 199 407 2012 6.013 32.085 14.702 52.800 47,6

16 214 161 375 2013 6.053 31.990 14.840 52.883 47,6 17 194 180 374 2014 6.315 32.606 15.205 54.126 47,5 18 219 214 433 2015 6.303 32.382 15.258 53.943 47,6

Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 106 / 191

Indicatori demografici Indice di ricambio della popolazione attiva Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente a Siena. Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane

quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, a Siena nel 2015 l'indice di ricambio è 160,9 e significa Anno Indice di Indice di Indice di Indice di Indice di Indice di Indice di che la popolazione in età lavorativa è molto anziana. vecchiaia dipendenza ricambio struttura carico natalità mortalità strutturale della della di figli (x 1.000 ab.) (x 1.000 ab.) popolazione popolazione per donna attiva attiva feconda Indice di struttura della popolazione attiva

1° gennaio 1° gennaio 1° gennaio 1° gennaio 1° gennaio 1 gen-31 dic 1 gen-31 dic Rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni). 2002 284,9 58,7 213,3 112,3 16,3 7,6 14,4 Carico di figli per donna feconda 2003 282,8 60,1 210,6 113,6 16,1 8,2 14,3 È il rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 2004 277,0 60,5 205,1 113,3 16,0 7,5 12,8 anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici.

2005 270,2 60,5 194,9 114,5 16,0 7,6 14,0

2006 268,9 61,6 172,9 113,9 16,3 6,9 13,1 Indice di natalità

2007 268,8 62,1 175,3 117,9 16,7 8,8 13,5 Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti.

2008 262,2 62,4 176,6 121,9 17,2 7,5 14,1 Indice di mortalità 2009 256,0 62,2 184,2 124,8 16,9 7,9 13,7 Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti. 2010 250,6 62,3 189,2 127,7 16,6 7,8 13,5

2011 244,8 62,2 197,0 130,1 16,2 7,4 13,3 Età media 2012 244,5 64,6 183,5 136,7 17,3 7,6 13,7 È la media delle età di una popolazione, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui 2013 245,2 65,3 175,9 137,1 17,2 7,5 13,7 e il numero della popolazione residente. Da non confondere con l'aspettativa di vita di una popolazione.

2014 240,8 66,0 168,5 136,9 17,1 6,4 13,6

2015 242,1 66,6 160,9 140,3 17,9 - - Cittadini stranieri Siena 2015 Popolazione straniera residente a Siena al 1° gennaio 2015. Sono considerati cittadini stranieri le persone di

cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.

Glossario Indice di vecchiaia Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2015 l'indice di vecchiaia per il comune di Siena dice che ci sono 242,1 anziani ogni 100 giovani.

Indice di dipendenza strutturale Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, a Siena nel 2015 ci sono 66,6 individui a carico, ogni 100 che lavorano.

Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 107 / 191

Il comune ha avuto in passato delle variazioni territoriali. I dati storici sono stati elaborati per renderli Distribuzione per area geografica di cittadinanza omogenei e confrontabili con la popolazione residente nei confini attuali. Gli stranieri residenti a Siena al 1° gennaio 2015 sono 5.141 e rappresentano il 9,5% della popolazione residente.

I censimenti della popolazione italiana hanno avuto cadenza decennale a partire dal 1861 ad oggi, con l'eccezione del censimento del 1936 che si tenne dopo soli cinque anni per regio decreto n.1503/1930. Inoltre, non furono effettuati i censimenti del 1891 e del 1941 per difficoltà finanziarie il primo e per cause belliche il secondo.

Variazione percentuale popolazione ai censimenti dal 1861 al 2011 La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 16,4% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'Albania (15,6%) e dall'Ucraina (6,7%). Le variazioni della popolazione di Siena negli anni di censimento espresse in percentuale a confronto con le variazioni della provincia di Siena e della regione Toscana.

Censimenti popolazione Siena 1861-2011 Andamento demografico storico dei censimenti della popolazione di Siena dal 1861 al 2011. Variazioni percentuali della popolazione, grafici e statistiche su dati ISTAT.

Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 108 / 191

Dati popolazione ai censimenti dal 1861 al 2011 3.6.3 Considerazioni sulla viabilità e sosta Valutati i contenuti della variante in oggetto, finalizzata ad una migliore gestione del patrimonio edilizio Censimento Popolazione Var % Note residenti esistente con un potenziale incremento della residenzialità, si rileva una non significativa variabilità dei num. anno data rilevamento parametri di previsione della componente viabilità e sosta proprie del vigente Regolamento Urbanistico. 1° 1861 31 dicembre 32.108 - Il primo censimento della popolazione viene effettuato nell'anno dell'unità d'Italia. Tant’è che il Regolamento Urbanistico in merito alla viabilità e sosta prevede una serie d’interventi di varia 2° 1871 31 dicembre 31.844 -0,8% Come nel precedente censimento, l'unità di natura quali la razionalizzazione di intersezioni, nuovi tratti di strada, parcheggi che complessivamente rilevazione basata sul concetto di "famiglia" non hanno come denominatore comune quello di avviare un ridisegno complessivo della mobilità di Siena che prevede la distinzione tra famiglie e convivenze. privilegi l’accesso con il trasporto pubblico alla parte centrale della città e lo sviluppo della pedonalità e 3° 1881 31 dicembre 34.071 +7,0% Viene adottato il metodo di rilevazione della popolazione residente, ne fanno parte i presenti ciclabilità. con dimora abituale e gli assenti temporanei. Dall’analisi delle Statistiche demografiche del Comune di Siena si evidenzia come la popolazione residente 4° 1901 10 febbraio 37.623 +10,4% La data di riferimento del censimento viene spostata a febbraio. Vengono introdotte schede sia in situazione praticamente stazionaria dal 2001 al 2014 con un calo di 183 unità dal 2013 al 2014 (da individuali per ogni componente della famiglia. 54.126 a 53.943); al 2014 la media di componenti per famiglia, (2.09), è inferiore alla media nazionale (2.4), 5° 1911 10 giugno 41.363 +9,9% Per la prima volta viene previsto il limite di età di 10 anni per rispondere alle domande sul lavoro. e alla media regionale (2.3). 6° 1921 1 dicembre 42.930 +3,8% L'ultimo censimento gestito dai comuni gravati Il flusso migratorio della popolazione ha dei valori praticamente costanti dal 2002 al 2014 con punte che anche delle spese di rilevazione. In seguito le indagini statistiche verranno affidate all'Istat. escono dalla media nel 2003 (1923) e nel 2013 (1574), e si attesta a 205 unità nel 2014, dato inferiore alla 7° 1931 21 aprile 45.995 +7,1% Per la prima volta i dati raccolti vengono media aritmetica dei valori degli anni analizzati (510). elaborati con macchine perforatrici utilizzando due tabulatori Hollerith a schede. In ambito nazionale le famiglie uni personali sono quasi una su tre; rispetto al censimento del 2001 risultano 8° 1936 21 aprile 48.664 +5,8% Il primo ed unico censimento effettuato con in aumento, dal 2001 al 2011 sono passate da 5.427.621 (24,9% delle famiglie) a 7.667.305 (31,2% del periodicità quinquennale. totale). 9° 1951 4 novembre 52.566 +8,0% Il primo censimento della popolazione a cui è stato abbinato anche quello delle abitazioni. Ipotizzando un incremento della popolazione in ordine alla componente “flusso migratorio”, per effetto del 10° 1961 15 ottobre 61.453 +16,9% Il questionario viene diviso in sezioni. Per la frazionamento e quindi della maggiore disponibilità di alloggi, analogo al valore massimo storico sopra raccolta dei dati si utilizzano elaboratori di seconda generazione con l'applicazione del riportato (1.923) al quale corrispondono circa 920 nuclei familiari e ipotizzando una modifica numerica dei transistor e l'introduzione dei nastri magnetici. nuclei familiari per costituzione di “famiglie unipersonali”, dai dati tendenziali di incremento nazionali, si può 11° 1971 24 ottobre 65.634 +6,8% Il primo censimento di rilevazione dei gruppi linguistici di Trieste e Bolzano con questionario prospettare uno scenario di + 6,3% dei numeri degli stessi per un totale di 1596. tradotto anche in lingua tedesca. La somma dei due numeri di incremento è + 2517 corrispondente a circa il 10%. 12° 1981 25 ottobre 61.989 -5,6% Viene migliorata l'informazione statistica attraverso indagini pilota che testano l'affidabilità Si precisa che il prospetto di incremento è composto, in via prudenziale, con i valori più alti, quindi più del questionario e l'attendibilità dei risultati. 13° 1991 20 ottobre 56.956 -8,1% Il questionario viene tradotto in sei lingue oltre svantaggiosi. all'italiano ed è corredato di un "foglio individuale per straniero non residente in Italia". La composizione di “famiglie unipersonali”, incide parzialmente sul sistema della mobilità, in quanto il tasso 14° 2001 21 ottobre 52.625 -7,6% Lo sviluppo della telematica consente di motorizzazione è riferito alle persone e non al nucleo familiare, l’ipotesi di incremento della “domanda di l'attivazione del primo sito web dedicato al mobilità” può essere generata esclusivamente dalla componente “flusso migratorio” che restituisce una Censimento e la diffusione dei risultati online. percentuale prudenziale di incremento del 3,6% della stessa “domanda di mobilità”. 15° 2011 9 ottobre 52.839 +0,4% Il Censimento 2011 è il primo censimento online con i questionari compilati anche via web. L’obbiettivo diventa pertanto quello di incrementare l’”offerta di mobilità” della percentuale ipotizzata di aumento della “domanda di mobilità”.

Dalla valutazione dei dati demografici deriva uno dei principali motivi della variante; in particolare L’incremento dell’ “offerta” è riferibile esclusivamente alla componente “parcheggi scambiatori” per i Tessuti l’Amministrazione vuole invertire il trend negativo di spostamento degli abitanti verso i comun i limitrofi, dove insediativi: propaggini del centro storico e filamenti del territorio aperto. Si evidenzia come il sistema il costo degli alloggi è stato e in parte lo è ancora oggi, sensibilmente più basso.

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“parcheggi scambiatori” ha necessità ineludibile del servizio di Trasporto Pubblico che costituisce, nel caso specifico, la seconda componente di adeguamento dell’ “offerta di mobilità”

Nel tessuto insediativo “Centro Storico” si può affermare che il frazionamento degli alloggi nel sistema della mobilità ha come unico riflesso l’aumento della domanda riferita alla cosiddetta “sosta notturna”, la corrispondente modifica dell’ ”offerta” è pertanto collegata all’organizzazione della sosta con il completamento del sistema delle Aree a Particolare Rilevanza Urbanistica, come definite dall’art. 7 del Codice delle Strada e nelle quali … i comuni hanno facoltà di riservare … superfici o spazi di sosta per veicoli privati dei soli residenti della zona (comma 11 art. 7 Codice della Strada).

Gli elementi di organizzazione dell’”offerta di Mobilità” sono oggetto specifico e peculiare del Piano della Mobilità Sostenibile che l’Amministrazione sta redigendo e che, nell’ottica delle necessarie relazioni con gli Strumenti Urbanistici Generali, terrà in considerazione gli incrementi ipotizzati nella presente analisi.

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Viabilità ferroviaria Viabilità ciclabile

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3.6.4 Vegetazione Con la variante a servizio della città sono da escludere impatti negativi relativi per i comparti vegetazione, flora e fauna perché, come detto, non è previsto consumo di suolo non urbanizzato. Nella carta che segue è evidenziata la localizzazione, alla macroscala, della vegetazione forestale.

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3.6.5 Fauna ed ecosistemi

Per i temi trattati dalla variante non si prevedono effetti significativi relativi alla fauna ed agli ecosistemi

3.6.6 Salute pubblica – inquinamento luminoso, rumore e vibrazioni, fruizione dell’area In linea generale l’eventuale incremento di alloggi, unico aspetto che può produrre una certa pressione sul comparto aria, sia come inquinamento atmosferico dovuto al maggior numero di veicoli e al maggior numero di impianti di riscaldamento, sia dal potenziale incremento di produzione dei rumori, sempre dovuto all’aumento di veicoli, è considerarsi ampiamente ricompreso nei limiti previsti dal Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA) in quanto con la variante è previsto prevalentemente un incremento di residenze derivanti da frazionamento. Il Piano Comunale di Classificazione Acustica è lo strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in 6 classi acusticamente omogenee (aree particolarmente protette, prevalentemente residenziali, di tipo misto, intensa attività umana, prevalentemente industriali, esclusivamente industriali), tenendo conto delle pre-esistenti destinazioni d'uso già individuate dagli strumenti urbanistici in vigore.

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Insediamento diffuso 0,10 % Per valutare la variazione dell'impatto acustico prodotto dal traffico veicolare attesa a fronte del Verde agricolo in ambito urbano 0,01 % frazionamento degli alloggi, si parte dal dato ottenuto dall'analisi delle statistiche demografiche del Comune di Siena. Urbanizzato compatto 1,24 % In particolare viene ricavato, in via cautelativa, un incremento della domanda di mobilità (ovvero di autovetture circolanti) pari al 3,6 % sull'intero territorio comunale. Urbanizzato di confine 0,00 % L'analisi sugli alloggi residenziali evidenzia i seguenti potenziali incrementi suddivisi per tessuti insediativi: Filamenti urbani 0,33 %

TESSUTI INSEDIATIVI POTENZIALE INCREMENTO ALLOGGI FRAZIONABILI Aree miste 0,06 %

Centro storico 1578 TOTALE 3,6 %

Propaggini centro storico 2144 Si individuano a questo punto all'interno di ogni tessuto insediativo i principali assi viari o le “strade tipo” su Filamenti del territorio aperto 212 cui valutare il potenziale incremento di impatto acustico prodotto dal traffico veicolare.

Insediamento diffuso 245 I dati relativi ai valori attuali del Livello equivalente di pressione sonora ponderata A (LAeq), definito dalla Legge quadro sull'inquinamento acustico n. 447/1995 e suoi decreti attuativi, sono stati ottenuti mediante Verde agricolo in ambito urbano 18 misure fonometriche effettuate negli anni dal Dipartimento ARPAT di Siena. Si trascurano i tessuti “Verde agricolo in ambito urbano” e “Urbanizzato di confine” caratterizzati da Urbanizzato compatto 2977 incrementi percentuali non significativi.

Urbanizzato di confine 6 TESSUTI INSEDIATIVI PRINCIPALE ASSE VIARIO LAeq DIURNO LAeqNOTTURNO / “STRADA TIPO” STATO STATO ATTUALE Filamenti urbani 783 ATTUALE (dB) (dB) Aree miste 141 Centro storico + Beni storici Via Roma 68,1 61,6 architettonici Beni storici architettonici 525 Via Sallustio Bandini 67,5 65,0

TOTALE 8629 Propaggini centro storico Via Pannilunghi 58,4 53,4

Via Mencattelli 59,9 53,3 L'incremento del 3,6 % di autovetture circolanti deve essere pertanto distribuito proporzionalmente all'interno dei tessuti insediativi ottenendo: Via Duccio di Boninsegna 59,3 52,2

TESSUTI INSEDIATIVI INCREMENTO DOMANDA DI Filamenti del territorio Strada Cassia sud (loc. 69,9 63,6 MOBILITA' aperto Coroncina)

Centro storico + Beni storici architettonici 0,88 % Strada Petriccio e 59,0 49,8 Belriguardo c/o n. 124 Propaggini centro storico 0,89 % Insediamento diffuso Strada di Monastero Basso 62,5 54,4 Filamenti del territorio aperto 0,09 %

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Verde agricolo in ambito - - - o diffuso Monastero Basso urbano Verde - - - - - Urbanizzato compatto Strada Petriccio e 59,1 49,9 agricolo in Belriguardo (loc. Petriccio) ambito urbano Strada di Scacciapensieri 66,6 58,5 Urbanizzato Strada Petriccio e 59,15 0,05 49,95 0,05 Viale Cavour 70,0 66,4 compatto Belriguardo (loc. Petriccio)

Urbanizzato di confine - - - Strada di 66,65 0,05 58,55 0,05 Scacciapensieri Filamenti urbani loc. Bottega Nuova 69,5 62,6 Viale Cavour 70,05 0,05 66,45 0,05 Aree miste Viale Toselli 69,5 62,8 Urbanizzato - - - - - di confine Per valutare l'incremento del rumore da traffico veicolare indotto dal frazionamento degli immobili si calcola per ogni tessuto insediativo il relativo aumento percentuale dell'energia sonora. Filamenti loc. Bottega Nuova 69,51 0,01 62,61 0,01 urbani Da questi dati si ricavano quindi i seguenti livelli equivalenti: Aree miste Viale Toselli 69,5 0 62,8 0 TESSUTI PRINCIPALE LAeq DIURNO INCREMENT LAeq INCREMENTO INSEDIATIVI ASSE VIARIO / STATO DI O DIURNO NOTTURNO NOTTURNO “STRADA TIPO” VARIANTE (dB) STATO DI (dB) (dB) VARIANTE Dai risultati sopra riportati si osserva che, nell'ipotesi di un aumento della domanda di mobilità del 3,6 % su (dB) tutto il territorio comunale, l'incremento dell'impatto acustico previsto dovuto al traffico veicolare risulta trascurabile per tutti i tessuti insediativi.

Centro Via Roma 68,14 0,04 61,64 0,04 storico + Beni storici Via Sallustio 67,54 0,04 65,04 0,04 architettonici Bandini

Propaggini Via Pannilunghi 58,44 0,04 53,44 0,04 centro storico Via Mencattelli 59,94 0,04 53,34 0,04

Via Duccio di 59,34 0,04 52,24 0,04 Boninsegna

Filamenti del Strada Cassia sud 69,9 0 63,6 0 territorio (loc. Coroncina) aperto Strada Petriccio e 59,0 0 49,8 0 Belriguardo c/o n. 124

Insediament Strada di 62,5 0 54,4 0

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3.6.10 Considerazioni sulla pericolosità geologica Per quanto riguarda la pericolosità geologica per l'intera area del territorio comunale, in fase di stesura del 3.6.7 Caratterizzazione geologica-morfologica Regolamento Urbanistico, è stata elaborata una cartografia con vari gradi di pericolosità geologica, che Dal punto di vista geologico l'area oggetto di variante interessa perlopiù il centro abitato e gli unici interventi varia da bassa a molto elevata. più importanti riguardano l'ampliamento del Cimitero della Misericordia e la demolizione e ricostruzione della I due interventi di variante individuati puntualmente (ampliamento cimitero e demolizione e ricostruzione scuola elementare Achille Sclavo. Per il resto la variante contempla modifiche all’articolato delle norme per scuola in Fortezza) ricadono in area a pericolosità media e la zona del cimitero si trova marginalmente in facilitare l’attività di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, oltre ad adeguamenti area a pericolosità elevata. Non sono previste prescrizioni particolari relative all'edificazione. normativi. Nelle altre zone di variante, qualora l'intervento ricadesse nella classe di pericolosità elevata e molto L'area di variante interessa principalmente la zona di affioramento dei depositi sabbiosi marini, con lenti di elevata, andrà verificata la fattibilità dell'opera con la normativa vigente in materia. arenaria e conglomerato. Nella zona sud del senese affiorano principalmente terreni a granulometria più fine, costituiti da argille e limi da nocciola a grigi. La permeabilità dei terreni sabbiosi è generalmente buona, mentre quella dei depositi argillosi è bassa. Pertanto al contatto trai due litotipi possono formarsi falde acquifere, solitamente di modesta importanza.

3.6.8 Idrografia e idrogeologia I corsi d'acqua principali che bordano l'area del centro abitato sono il Torrente Tressa, ad ovest, ed i relativi affluenti ed il Fosso Riluogo, ad est, ed i relativi affluenti. Quest'ultimo, dato che attraversa molte aree urbanizzate, è tombato per una buona del suo percorso. Dal punto di vista idrogeologico nell'area urbana del territorio senese affiorano perlopiù terreni sabbiosi, che hanno generalmente una permeabilità buona, ma variabile in base alla percentuale di terreno fine presente (limi e argille in lenti e livelli). All'interno delle sabbie è possibile rinvenire anche lenti e livelli di conglomerato. Nelle aree di fondovalle i terreni sabbiosi sono sormontati da depositi alluvionali, generalmente a granulometria fine. Sulla base del quadro geologico appena delineato, ovvero al contatto tra formazioni sabbiose permeabili e formazioni argillose impermeabili possono formarsi degli acquiferi, che generalmente possiedono una bassa produttività.

3.6.9 Considerazioni sulla tutela dal rischio idraulico Tutti i più importanti corsi d'acqua ricadenti nel territorio comunale, oltre a quelli secondari ubicati in aree di previsione del Regolamento Urbanistico, sono stati oggetto di verifiche idrologico-idrauliche in fase di elaborazione dello Strumento Urbanistico. Per quanto riguarda la tutela dei corsi d'acqua sui quali applicare le misure di salvaguardia nell'ambito di 10 m dal ciglio di sponda o dall'argine, ai sensi del P.I.T. vigente, la rete idrica di riferimento è aumentata rispetto a quanto previsto nel Regolamento Urbanistico. Nelle fasce di protezione dei corsi d'acqua di cui al P.I.T. regionale si applica la L.R. 21/2012. I due interventi di variante individuati puntualmente (ampliamento cimitero e demolizione e ricostruzione scuola in Fortezza) sono in aree di crinale e quindi ubicate in zone a bassa pericolosità idraulica. Nelle altre zone di variante, qualora l'intervento ricadesse nelle classi di pericolosità elevata e molto elevata, andrà verificata la fattibilità dell'opera con la normativa vigente in materia.

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progetti depositati presso gli Uffici tecnici regionali preposti), maggiormente aderente all’approccio “sito- dipendente” introdotto dalle vigenti Norme. 3.6.11 Considerazioni sulla pericolosità sismica Il rischio sismico è il risultato dell'interazione tra il fenomeno naturale e le principali caratteristiche della Inoltre, contestualmente all'entrata in vigore della nuova classificazione sismica, è stato approvato con comunità esposta. Si definisce come l'insieme dei possibili effetti che un terremoto di riferimento può Delibera n° 886 del 08.10.2012 il regolamento 58 R, pubblicato sul BURT n. 57 parte I del 26 ottobre 2012, produrre in un determinato intervallo di tempo, in una determinata area, in relazione alla sua probabilità di di attuazione dell`articolo 117, comma 2, lettera g) della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme per il accadimento ed al relativo grado di intensità (severità del terremoto). governo del territorio). Verifiche nelle zone a bassa sismicità. Determinazione del campione da assoggettare La determinazione del rischio è legata a tre fattori principali: a verifica. L’aggiornamento della classificazione è volta alla verifica dell’interazione della Mappa di pericolosità sismica Pericolosità nazionale con i dati amministrativi e censuari dei comuni classificati a bassa sismicità. Il fine, teso al Esprime la probabilità che, in un certo intervallo di tempo, un'area sia interessata da terremoti che possono superamento della zona 3S, è anche quello di verificare per quali comuni, collocati in zona 3 e 3S, è produrre danni. Dipende dal tipo di terremoto, dalla distanza tra l'epicentro e la località interessata nonché possibile ipotizzare l’inserimento in zona sismica 2 e per quali la conferma nella zona sismica 3. dalle condizioni geomorfologiche. La pericolosità è indipendente e prescinde da ciò che l'uomo ha costruito. In base alla nuova carta il territorio comunale di Monteriggioni è classificato come Zona Sismica 3.

Esposizione Aggiornamento della classificazione sismica regione (maggio 2014) È una misura dell'importanza dell'oggetto esposto al rischio in relazione alle principali caratteristiche Con Deliberazione GRT n. 421 del 26/05/2014, pubblicata sul BURT Parte Seconda n. 22 del 04.06.2014, è dell'ambiente costruito. Consiste nell'individuazione, sia come numero che come valore, degli elementi stato approvato un aggiornamento della classificazione sismica regionale, relativo all'aggiornamento componenti il territorio o la città, il cui stato, comportamento e sviluppo può venire alterato dall'evento dell'allegato 1 (elenco dei comuni) e dell'allegato 2 (mappa) della Deliberazione GRT n. 878 dell'8 ottobre sismico (il sistema insediativo, la popolazione, le attività economiche, i monumenti, i servizi sociali). 2012. Tale aggiornamento dell'elenco di classificazione sismica è divenuto necessario a seguito della fusione di 14 comuni toscani, con conseguente istituzione dal 1 gennaio 2014 di 7 nuove amministrazioni Vulnerabilità comunali. La classificazione del territorio comunale di Monteriggioni è invariata rispetto alla classificazione Consiste nella valutazione della possibilità che persone, edifici o attività subiscano danni o modificazioni al del 2012. verificarsi dell'evento sismico. Misura da una parte la perdita o la riduzione di efficienza, dall'altra la capacità residua a svolgere ed assicurare le funzioni che il sistema territoriale nel suo complesso esprime in condizioni normali. Ad esempio nel caso degli edifici la vulnerabilità dipende dai materiali, dalle caratteristiche costruttive e dallo stato di manutenzione ed esprime la loro resistenza al sisma.

Tutto il materiale sopra riportato è estratto dal sito web della Regione Toscana: Prevenzione Sismica

Patrimonio edilizio pubblico in Toscana

Nuova classificazione sismica regionale 2012:

L'aggiornamento della classificazione sismica della Toscana, a sei anni di distanza dall'entrata in vigore della precedente classificazione, è stata approvata con delibera GRT n° 878 del 8/10/2012 (pubblicata su

BURT Parte Seconda n. 43 del 24.10.2012 Supplemento n. 136). La nuova classificazione sismica è entrata in vigore 60 giorni dopo la pubblicazione sul BURT.

L'aggiornamento, redatto ai sensi dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3519/2006, si è reso necessario al fine di recepire le novità introdotte dall’entrata in vigore delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC2008) e di rendere la classificazione sismica (riferimento per la disciplina dei controlli sui

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Estratto da INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (http://esse1-gis.mi.ingv.it/)

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sismica e delle misure di mitigazione da parte delle strutture regionali competenti, individuando gli All’art. 104 - Pericolosità idrogeologica e sismica e misure di mitigazione dei rischi. Regolamento della LRT strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica del territorio le cui indagini siano da assoggettare a 65/2014 è disposto che: controllo obbligatorio oppure a controllo a campione.

1. Il PIT, il PTC, il PTCM e il piano strutturale, in sede di individuazione e disciplina delle invarianti Nelle due zone di variante del Cimitero della Misericordia e della scuola elementare in Fortezza, ai sensi strutturali di cui all’articolo 5, definiscono sulla base di indagini e studi esistenti e certificati oppure di specifici delle “Direttive per le indagini geologiche” allegate al D.P.G.R. 25/10/2011 n. 53/R, paragrafo C.5, sono approfondimenti, le dinamiche idrogeologiche in essere e le relative condizioni di equilibrio rispetto alle quali valutare gli effetti delle trasformazioni previste. state effettuate indagini sismiche come prescritto dalla normativa. In base ai risultati delle prove sismiche è stata assegnata una pericolosità sismica nelle due zone pari a 2. 2. In sede di formazione dei piani strutturali e delle relative varianti è verificata la pericolosità del territorio Nelle altre zone di variante la pericolosità sismica è quella che deriva dalle cartografie elaborate in fase di per gli aspetti idrogeologici, idraulici, di dinamica costiera e sismici, sono evidenziate le aree che risultano Regolamento Urbanistico. esposte ai rischi connessi con particolare riferimento alle aree urbanizzate, alle infrastrutture di mobilità e alle trasformazioni del territorio rurale. I documenti di verifica della pericolosità e delle aree esposte a rischio sono aggiornati a seguito di situazioni per le quali sia dichiarato lo stato di emergenza e costituiscono la base dei piani di emergenza oltre che della pianificazione territoriale e urbanistica. 3.6.12 Considerazioni sulla sensibilità degli acquiferi Per quanto riguarda l’aspetto della vulnerabilità degli acquiferi l’area di variante è attraversata da due zone a 3. In sede di formazione del piano operativo, dei piani attuativi nonché delle relative varianti sono definite, sensibilità 2. (vedi tavola allegata) Pertanto in sede di progetto unitario convenzionato si ritiene opportuno sulla base di approfondimenti oppure sulla base di indagini e studi esistenti e certificati, le condizioni che verificare, attraverso una campagna di indagine idrogeologica e litostratigrafica, l’effettiva presenza di una garantiscono la fattibilità degli interventi di trasformazione per gli aspetti di cui ai commi 1 e 2 e le modalità falda entro profondità significative, al fine di calibrare le eventuali misure precauzionali tese a limitare la di attuazione delle misure di mitigazione dei rischi in rapporto alle trasformazioni previste. possibile propagazione di elementi inquinanti entro le falde presenti, così come previsto dalla disciplina del PTCP. 4. Il piano comunale di protezione civile di cui alla l.r. 67/2003, costituisce parte integrante del piano Nel vigente PTCP, all’art.30 - Direttive per la coerenza dei Piani comunali della Disciplina, viene richiesta operativo ed è aggiornato in caso di eventi calamitosi. Tale aggiornamento costituisce variante automatica al l’esplicitazione degli elementi riconosciuti coerenti, indifferenti o in contrasto con il piano provinciale. Al fine piano operativo. di verificare la coerenza degli strumenti urbanistici comunali vigenti con gli elaborati del PTCP, in data 5. I tecnici abilitati certificano l’adeguatezza delle indagini ed attestano la compatibilità degli elaborati 14.12.2012 Il Comune di Siena ha consegnato all’Amministrazione Provinciale il documento “Ricognizione progettuali agli esiti delle verifiche di pericolosità nonché la coerenza delle misure di mitigazione rispetto agli degli strumenti di pianificazione e atti di governo del territorio comunali per la verifica di coerenza con il scenari di rischio possibili. PTCP 2010”, approvato con atto dirigenziale 13.12.2012 – n. / 2083. A seguito di successivi incontri con i

6. Le verifiche di cui ai commi 1 e 2, sono effettuate in conformità alle direttive tecniche regionali emanate tecnici dell’Unità Operativa Assetto del Territorio dell’Amministrazione Provinciale è stato concordato che il con il regolamento di cui al comma 9, e sono depositate presso le strutture regionali competenti che documento di verifica di coerenza fra gli strumenti urbanistici comunali e il PTCP necessitava di precisazioni effettuano il relativo controllo. e integrazioni.

7. Nell’esercizio delle verifiche di cui al comma 6, le strutture regionali accertano la completezza della documentazione depositata ed effettuano la valutazione tecnica in ordine alla conformità delle indagini alle Il documento di ricognizione è stato integrato e consegnato all’Amministrazione Provinciale, ottemperando direttive tecniche regionali secondo quanto stabilito dal regolamento di cui al comma 9 . alle precisazioni concordate negli incontri con i tecnici della Provincia di Siena e approvato con delibera

G.C. n.284 del 26.11.2013. Nel rispetto di tale documento, in attesa dell’adeguamento dei piani urbanistici . I comuni non possono procedere all’approvazione dei piani strutturali, delle relative varianti e degli atti di cui al comma 3, in caso di esito negativo del controllo delle strutture regionali competenti. comunali alle disposizioni del PTCP, rimane stabilito che:

9. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, è approvato un regolamento che a) le previsioni del RU comprese nelle stesse classi di sensibilità degli acquiferi, sia dellatavola C03/04 contiene in particolare: - Carta della sensibilità degli acquiferi del PS che nella tavola ST IG 1 – Carta della sensibilità degli a ) le direttive tecniche per le verifiche di pericolosità del territorio sotto il profilo geologico, idraulico e sismico, la fattibilità delle previsioni e per la valutazione degli effetti locali e di sito in relazione all’obiettivo acquiferi del PTCP, sono soggette alle disposizioni di cui agli artt. 10.1.2 e 10.1.3 della Disciplina del della riduzione dei rischi idraulico, idrogeologico e sismico; PTCP. b) il procedimento per il deposito delle indagini geologiche presso le strutture regionali competenti;

c) le modalità del controllo delle verifiche delle condizioni di pericolosità idrogeologica, idraulica e

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b) Per le aree non classificate (NC) nella tavola ST IG 1 – Carta della sensibilità degli acquiferi del archeologiche, elaborato nell’ambito delle procedure di co-pianificazione previste nell’Accordo MIBAC - PTCP, si applica la classe di sensibilità riportata nella tavola C03/04 - Carta della sensibilità degli Regione Toscana sottoscritto nel 2007 e dal relativo disciplinare di attuazione integrato e modificato in data acquiferi del PS e le disposizioni di cui artt. 10.1.2 e 10.1.3 della Disciplina del PTCP. 30/03/2011. Il territorio comunale è per la maggior parte assoggettato alle disposizioni di cui all’art.136 del D.lgs 42/2004 c) Qualora dal confronto cartografico fra la tavola C03/04 - Carta della sensibilità degli acquiferi del PS e s.m.i., in particolare di seguito si riportano gli estremi dei singoli decreti di vincolo e la cartografia: e la tavola ST IG 1 – Carta della sensibilità degli acquiferi del PTCP, le previsioni urbanistiche ricadano in aree per le quali la classe degli acquiferi risulti non coincidente e nel caso che le stesse

siano in contrasto con la Disciplina del PTCP, si applicano le norme di salvaguardia fino Sistema Informativo Territoriale all’adeguamento cartografico. per i Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Toscana

La classificazione attribuita dalla Carta della sensibilità degli acquiferi del PS e quella della sensibilità degli CARTA DEI VINCOLI acquiferi del PTCP, per il territorio comunale, risulta in gran parte coincidente e solo in alcune limitate zone Archivio digitale delle aree soggette a vincolo paesaggistico, ai sensi della ex legge 1497/39 si discostano leggermente. Pertanto la normativa di riferimento per le parti coincidenti è quella di cui agli artt. 10.1.2 e 10.1.3 della Disciplina del PTCP vigente, per le modeste porzioni di aree che differiscono si Risultati Ricerca ID UNIVOCO 9052001 applicano le norme di salvaguardia fino al previsto adeguamento cartografico. REGIONALE PROVINCIA SI COMUNE SIENA 3.6.13 Aspetti paesaggistici QUATTRO ZONE INTORNO ALL'ABITATO DI DENOMINAZIONE AREA A partire dal 2002, la Regione, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione SIENA DATA 29/10/1965 Regionale per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Toscana, e con il supporto tecnico del Servizio PROVVEDIMENTO Geografico Regionale e del LaMMA, ha predisposto un sistema informatizzato dei vincoli storico-artistici, Nel testo del provvedimento si fa riferimento archeologici e paesaggistici su tutto il territorio regionale (Carta dei Vincoli), sulla base di quanto previsto alla necessita' di estendere il "vincolo panoramico imposto […] sulla zona intorno alla dalla seguente normativa di settore: D.Lgs. 490/1999, Leggi 364/1909; 1089/1939; 778/1922; 1497/1939 citta' di Siena nell'anno 1959", che risulta anche (attualmente integrata dal D.Lgs. del 24 marzo 2006, che reca disposizioni correttive e integrative al dal verbale della Commissione provinciale in cui e' riconosciuta "la necessita' di tutelare D.Lgs.42/2004 - Codice dei beni culturali e del paesaggio, n.156/2006 in relazione ai beni culturali e NOTE panoramicamente alcune zone circostanti il n.157/2006 in relazione al paesaggio). centro abitato di Siena non incluse nel precedente vincolo pubblicato nella G.U. n.129 I dati aggiornati al 2006 relativi ai beni costituenti il patrimonio culturale della Toscana limitatamente a quelli del 26/5/1959": l'area circostante il centro che sono stati oggetto di espliciti provvedimenti di dichiarazione di interesse, indicano: n. 7.062 immobili e abitato di Siena risulta pero' vincolata con decreto pubblicato sulla G.U. n.129 del aree di particolare interesse culturale, storico, artistico e architettonico; n. 343 immobili e aree di particolare 26/5/1956. interesse culturale archeologico; n. 302 immobili e aree di notevole interesse pubblico dal punto di vista DATA REVISIONE CONVALIDA MiBAC VALIDATO paesaggistico; per un totale di 7.707 beni.

In aggiunta a questi, sono da considerarsi anche tutti gli immobili e le aree facenti parte ope legis dei beni Risultati Ricerca ID UNIVOCO culturali e dei beni paesaggistici che costituiscono la maggior parte del medesimo patrimonio; infatti, a oggi 9052025 REGIONALE circa il 70% del territorio regionale fa parte dei beni paesaggistici ed è sottoposto alle relative disposizioni di PROVINCIA SI tutela. Una particolare rilevanza, nel sistema delle aree vincolate, è rappresentata anche dai siti toscani COMUNE SIENA dichiarati “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO. DENOMINAZIONE ZONA DI MONSINDOLI E FOGLIANO NEL AREA COMUNE DI SIENA Inoltre, su tutto il territorio regionale sono in corso accertamenti in merito alla sussistenza di beni DATA 21/02/1977 archeologici, effettuati nell’ambito delle attività di ricognizione complessiva delle aree tutelate ai sensi PROVVEDIMENTO dell’art.142 del D.Lgs. 42/2004 e di implementazione continua dell’Atlante ricognitivo delle risorse NOTE

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DATA REVISIONE STORICO DELLA CITTA' DI SIENA CONVALIDA MiBAC VALIDATO (AMPLIAMENTO DEL VINCOLO INTORNO ALL'ABITATO GIA' OPERANTE) DATA Risultati Ricerca 16/01/1974 ID UNIVOCO PROVVEDIMENTO 9052039 REGIONALE NOTE PROVINCIA SI DATA REVISIONE COMUNE SIENA CONVALIDA MiBAC VALIDATO DENOMINAZIONE ZONA CIRCOSTANTE L'ABITATO DI SIENA AREA Risultati Ricerca DATA ID UNIVOCO 14/05/1956 9052312 PROVVEDIMENTO REGIONALE NOTE PROVINCIA SI DATA REVISIONE COMUNE SIENA CONVALIDA MiBAC VALIDATO DENOMINAZIONE ZONE VERDI ALL' INTERNO DELLE MURA AREA URBANE DI SIENA DATA Risultati Ricerca 13/06/1956 ID UNIVOCO PROVVEDIMENTO 9052072 REGIONALE NON CARTOGRAFABILE. Poiche' non e' stata PROVINCIA SI individuata in Soprintendenza alcuna planimetria NOTE certificata allegata al provvedimento, non e' COMUNE SIENA stato possibile individuare le aree verdi cui fa ZONA PANORAMICA, SITA NEL TERRITORIO DENOMINAZIONE riferimento il decreto. DEL COMUNE DI SIENA, IN AMPLIAMENTO AREA DATA REVISIONE DEL VINCOLO GIA' ESISTENTE CONVALIDA MiBAC VALIDAZIONE SOSPESA DATA 15/05/1972 PROVVEDIMENTO WEB GIS Area attualmente non cartografata NOTE SCHEDA DECRETO Testo del provvedimento non disponibile. DATA REVISIONE ORTOFOTOCARTA Area attualmente non cartografata

CONVALIDA MiBAC VALIDATO Risultati Ricerca

ID UNIVOCO Risultati Ricerca 9052333 REGIONALE ID UNIVOCO 9052234 REGIONALE PROVINCIA SI PROVINCIA SI COMUNE SIENA COMUNE SIENA DENOMINAZIONE IL PARCO E LA VILLA DI BELCARO, SITI NEL AREA COMUNE DI SIENA DENOMINAZIONE CENTRO STORICO DI SIENA DATA AREA 07/12/1964 PROVVEDIMENTO DATA 05/01/1976 PROVVEDIMENTO NOTE NOTE DATA REVISIONE DATA REVISIONE CONVALIDA MiBAC VALIDATO

CONVALIDA MiBAC VALIDATO

Risultati Ricerca ID UNIVOCO 9052256 REGIONALE PROVINCIA SI COMUNE SIENA ZONA COSTITUENTE UNA NATURALE DENOMINAZIONE CONTINUAZIONE DELLA CAMPAGNA AREA SENESE PIU' PROSSIMA AL CENTRO

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A) ELEMENTI IDENTIFICATIVI

Ricognizione Codice Codice Tipologia delimitazione D.M. - G.U. Provincia Comune/i Superficie (ha) Ambiti di Paesaggio regionale ministeriale rappresentazione art. 136 D.Lgs. 42/04

9052001 90565 9052001_ID D.M. 29/10/1965 G.U. 10 del 1966 Siena Siena 2402,25 14 Colline di Siena a b c d

Le zone site nel territorio del Comune di Siena, quale allargamento del vincolo a suo tempo imposto - ivi comprese alberature stradali radicate al margine esterno delle zone medesime. denominazione Il presente decreto costituisce ampliamento del precedente DM 129 del 1956.

[..] la zone proposte per il vincolo hanno notevole interesse perché, con la loro e varia e caratteristica vegetazione locale, costituiscono, una serie di quadri naturali di eccezionale bellezza, offrendo inoltre un susseguirsi di punti di motivazione vista e belvedere accessibili al pubblico dai quali si può godere lo spettacolo di quelle bellezze e del panorama della città.

C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE • DISCIPLINA D'USO (art.143 c.1 lett. b, art.138 c.1)

Strutture del paesaggio e relative a • obiettivi con valore di indirizzo b • direttive c • prescrizioni componenti Tutelare la conformazione geomorfologica del territorio. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, Assicurare la compatibilità paesistica delle aree di ciascuno per propria competenza, provvedono a: escavazione. Individuare le aree non più soggette ad escavazione (storiche e recenti) e quelle in atto.

Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: 1 • Struttura idrogeomorfologica - assicurare la compatibilità paesistica rispetto ai valori del - Geomorfologia vincolo per le aree di escavazione sia durante l'esercizio - Idrografia naturale dell'attività che nella fase di ripristino ambientale; - Idrografia artificiale - disincentivare il prelievo di materiali non di eccellenza; - verificare le aree di escavazione rispetto alle principali visuali, considerando ambiti assai più vasti di quello direttamente interessato dall'attività di escavazione; - conseguire le migliori soluzioni progettuali nella realizzazione di manufatti e viabilità di servizio; - mitigare, riqualificare e valorizzare le aree non più soggette ad escavazione (storiche e recenti) e quelle in atto. Conservare gli agroecosistemi tradizionali. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Non sono ammessi interventi che compromettano l'efficienza della pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, infrastrutturazione ecologica costituita da elementi vegetali lineari (siepi,

Tutelare il reticolo idrografico minore, la vegetazione ciascuno per propria competenza, provvedono a: siepi alberate, vegetazione ripariale) e puntuali (piccoli nuclei forestali, grandi alberi camporili, piccoli laghetti e pozze). ripariale e l'integrità degli ecosistemi torrentizi. - individuare soglie di trasformabilità dell'infrastrutturazione Gli eventuali interventi in ambito agricolo sono vincolati alla ecologica, anche sulla base della struttura agraria riconosciuta da Evitare la saldatura dell'edificato lungo gli assi stradali e realizzazione di interventi di ricostituzione degli elementi lineari e puntuali Piano; del paesaggio agricolo (siepi, siepi alberate, boschetti, filari alberati). l'aumento dei livelli di impermeabilità ecologica. - individuare e tutelare/riqualificare i corridoi ecologici ancora 2 • Struttura esistenti e gli elementi del paesaggio agrario e forestale in grado Non sono ammessi interventi sulla vegetazione ripariale e sugli eco- eco sistemica/ambientale di impedire la saldatura dell'urbanizzato lungo gli assi stradali sistemi fluviali in contrasto con le specifiche norme in materia. Eventuali - Componeneti naturalistiche (varchi ecologici) ; interventi in tale contesto dovranno porsi l'obiettivo della salvaguardia della - Aree di riconosciuto valore naturalistico - ridurre i livelli di impermeabilità ecologica e dell'effetto barriera vegetazione ripariale, della continuità longitudinale e trasversale degli (Aree Protette, Siti Natura 2000) degli elementi infrastrutturali lineari mediante realizzazione di ecosistemi fluviali valorizzando le tecniche di ingegneria naturalistica, fatti interventi di mitigazione; salvi gli interventi per la messa in sicurezza idraulica delle sponde. Detti - individuare le aree verdi presenti all'interno degli insediamenti e ai interventi dovranno garantire la conservazione degli habitat faunistici margini degli stessi; programmare interventi conservazione ed presenti. ampliamento delle stesse; - incentivare, anche mediante idonee misure contrattuali, il mantenimento/recupero degli agroecosistemi; - garantire una gestione idraulica compatibile con la conservazione delle formazioni ripariali e con la tutela degli ecosistemi torrentizi. 3 • Struttura antropica Conservare i caratteri morfologici, tipologici, architettonici Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Per gli interventi che interessano le ville, i complessi monumentali e - Insediamenti storici delle ville e i relativi giardini/parchi nelle loro configurazioni pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, relativi parchi, orti e giardini di valore storico-architettonico sono prescritti: - Insediamenti contemporanei storiche, nonché i relativi ambiti di pertinenza paesaggistica. ciascuno per propria competenza, provvedono a: - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico l'utilizzo di - Viabilità storica soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia - Viabilità contemporanea, impianti ed Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, Riconoscere : storica di riferimento; infrastrutture percettive) tra ville padronali, case coloniche, viabilità storica e - i caratteri morfologici, tipologici, architettonici che - la compatibilità tra destinazioni d'uso, anche rispetto alla - Paesaggio agrario la campagna. contraddistinguono gli edifici e i complessi monumentali di valore realizzazione di cantine interrate e aree di servizio ad esse funzionali storico-paesaggistico, ville, relativi parchi e giardini storici; - il mantenimento dell'unitarietà delle aree libere e degli spazi - l'ambito di pertinenza paesaggistica (intorno territoriale) da pertinenziali; intendersi quale area fortemente interrelata al bene medesimo sul - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle piano morfologico, percettivo e storicamente su quello funzionale; pertinenze originarie o comunque storicizzate, il mantenimento dei - il sistema delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) tra percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento delle ville padronali, case coloniche, viabilità storica e la campagna. finiture, dei manufatti presenti (serre storiche, limonaie, grotti, fontane,

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annessi per usi agricoli, opifici, muri di perimetrazione) e del sistema Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, giardini), il - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la mantenimento dei viali di accesso, e degli assi visivi. riconoscibilità delle relazioni tra ville padronali, case coloniche, viabilità storica e la campagna e la conservazione dei caratteri Per gli interventi relativi a edifici di valore storico, tipologico e morfologici, tipologici, architettonici delle ville, dei parchi, orti, architettonico appartenenti ad un sistema storicamente consolidato è /giardini, degli altri manufatti ad esse legati (limonaie e altri prescritto il mantenimento del carattere distintivo del rapporto di gerarchia annessi di valore storici, cappelle); tra edifici principali e di pertinenza attraverso la conservazione dei caratteri - assicurare la compatibilità tra destinazioni d'uso anche rispetto estetico-percettivi che contraddistinguono tale sistema; alla realizzazione di cantine interrate e aree di servizio ad esse non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi funzionali e la conservazione dei caratteri tipologici degli edifici e costituenti il sistema storicamente consolidato che ne comportino la delle aree di pertinenza; destrutturazione. - nell'intorno territoriale ovvero ambito di pertinenza paesaggistica delle ville, orientare gli interventi che interessano i manufatti, le Gli interventi dovranno garantire : opere di valore storico, le aree agricole e boschive, verso la - il recupero degli edifici esistenti e la conservazione dell'impianto conservazione dei caratteri di matrice storica. tipologico, l'utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia storica di riferimento; - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, sia mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee, e l'introduzione di elementi di finitura e di arredo in contrasto con la leggibilità del carattere strutturante del sistema; - il recupero e il mantenimento della viabilità storica.

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Tutelare gli edifici, i complessi architettonici e i manufatti Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Per gli interventi che interessano gli edifici, i complessi architettonici e di valore storico e architettonico (pievi, abbazie, castelli, edifici pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, i manufatti di valore storico, architettonico e testimoniale ivi inclusi gli specialistici,.... ecc) ivi inclusi gli aggregati urbani e/o rurali. ciascuno per propria competenza, provvedono a: aggregati urbani e/o rurali, sono prescritti: - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico e l'utilizzo di Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, Riconoscere la struttura insediativa storica di crinale, i caratteri soluzioni formali, finiture esterne e cromie, anche con il ricorso a percettive) del sistema insediativo storico (urbano e rurale). morfologici, tipologici, architettonici e la rilevanza visiva e identitaria nel tecnologie e materiali moderni, coerenti con i caratteri storici e con i contesto paesaggistico con particolare attenzione alla gerarchia dei valori espressi dall'edilizia locale; centri urbani maggiori e minori, nelle loro interrelazioni e nel rapporto - in presenza di sistemazioni delle pertinenze originarie o comunque figurativo con il territorio aperto, e a definire strategie, misure e storicizzate, il mantenimento dei percorsi interni sia nel loro regole/discipline volte a: andamento che nel trattamento del sottofondo, dei manufatti presenti - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la e del sistema del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, conservazione dei caratteri morfologici, tipologici, architettonici, giardini); storici e identitari, appartenenti all'edilizia locale e incrementando - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, il il livello di qualità là dove sussistono situazioni di degrado; mantenimento dell'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi - assicurare la compatibilità tra forme del riuso, destinazioni d'uso e pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni caratteri tipologici degli edifici e delle aree di pertinenza; strutturali, con pavimentazioni non omogenee conservare i manufatti - assicurare il corretto uso delle aree pertinenziali, disciplinando la accessori di valore storico-architettonico; realizzazione di garages, tettoie, recinzioni e schermature, la - la leggibilità dell'impianto storico e il suo grado di rilevanza visiva sistemazione della viabilità di servizio e l'impianto di vegetazione all'interno del contesto paesaggistico. arborea, al fine di evitare rilevanti cesure con il territorio agricolo; - riconoscere l'assetto delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) del sistema insediativo nel suo complesso, urbano e rurale, di impianto storico; - orientare le trasformazioni verso la riconoscibilità delle relazioni del sistema insediativo di impianto storico comprensiva dei rapporti tra città e campagna e tra centri, nuclei, complessi, aggregati storici. 3.a.5. Garantire che gli interventi di trasformazione edilizia non 3.b.4. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia sono ammessi compromettano la struttura morfologica e insediativa dei crinali pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, a condizione che: storicamente consolidata, non alterando le relazioni figurative ciascuno per propria competenza, provvedono a: - siano mantenuti i caratteri connotativi della trama viaria storica, e i tra insediamenti storici, viabilità e territorio contermine, manufatti che costituiscono valore storico-culturale; assicurino qualità architettonica e rappresentino progetti di - riconoscere i margini degli insediamenti, sulla base delle - siano mantenuti i coni e i bersagli visivi (fondali, panorami e integrazione paesaggistica. indicazioni del Piano Paesaggistico, quali limite percepibile skylines); dell'insediamento urbano rispetto al territorio rurale e naturale; - siano coerenti con i caratteri morfologici del paesaggio;

- riconoscere le regole generative degli insediamenti, gli elementi - siano mitigati gli effetti di frattura indotti dagli interventi infrastrutturali, strutturanti il paesaggio, nonché quelli espressivi dell'identità dei sul paesaggio; luoghi; - siano armonici per forma, dimensioni, orientamento, con le - individuare zone di compromissione relative ad addizioni ed caratteristiche morfologiche proprie del contesto territoriale; espansioni edilizie non correttamente inserite nel contesto, per - sia garantita qualità insediativa attraverso un'articolazione equilibrata tipologia e impianto, e a elementi di disturbo del paesaggio sia di tra spazi aperti e costruito con particolare riferimento alla qualità crinale sia di fondovalle; progettuale degli spazi di fruizione collettiva; - riconoscere le aree di massima visibilità, intese quali aree di forte - sia mantenuta l'accessibilità ai luoghi pubblici o di uso pubblico da cui rilevanza visiva. è possibile godere delle visuali a maggiore panoramicità; - riqualifichino le aree rurali interstiziali e periurbane limitrofe all'area di Definire strategie, misure e regole / discipline volte a: intervento, privilegiando il mantenimento delle pratiche agricole, - limitare i processi di urbanizzazione e orientando quelle garantendo la connessione delle aree verdi interne e/o a margine ammissibili verso interventi coerenti e compatibili con il contesto in dell'edificato con la struttura di impianto rurale presente o da cui si inseriscono, sia sul piano delle forme architettoniche che ripristinare; della qualità insediativa, garantendo l'integrità morfologica ed - l'installazione di impianti solari termici e fotovoltaici sulle coperture sia estetico-percettiva, la qualità visiva dei paesaggi di crinale; limitata esclusivamente ad ambiti non in posizioni tali da alterare la - non compromettere la qualità estetico-percettiva delle visuali da e percezione di unitarietà dei manti di copertura del centro storico di verso la città di Siena, le emergenze storico-architettoniche e Siena. quelle naturalistiche; - impedire saldature lineari di sistemi insediativi storicamente distinti 3.c.6. Non sono ammesse previsioni di nuova edificazione che costituiscano e non realizzare nuovi insediamenti che possano competere nuclei isolati rispetto al territorio urbanizzato. gerarchicamente e visivamente con l'aggregato storico; - prevedere interventi di riqualificazione sia del tessuti residenziali, sia produttivi al fine di migliorarne l'impatto estetico-paesaggistico, assicurando il mantenimento delle aree ancora libere presenti; - limitare all'interno delle aree di massima visibilità, trasformazioni morfologiche ed edilizie, prevedendo, per quelle ammissibili, una valutazione dell'impatto visivo; - assicurare che i nuovi interventi si armonizzino per forma, dimensione, partitura, allineamento ed orientamento con il tessuto consolidato e si rapportino con le modalità insediative storiche e con i segni significativi del paesaggio; - garantire qualità insediativa anche attraverso un'articolazione equilibrata tra costruito e spazi aperti ivi compresi quelli di fruizione collettiva; - evitare la formazione di espansioni che costituiscano nuclei isolati rispetto ai centri e che comportino nuovo consumo di suolo; - garantire che eventuali nuovi tracciati viari siano modellati sulla morfologia dei suoli e assicurino la continuità visiva dei crinali.

3.a.5. Conservare i percorsi della viabilità storica quali elementi Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi che interessano i percorsi della viabilità storica sono di connessione tra insediamenti, beni culturali, ed il territorio pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ammessi a condizione che: aperto, che tendono a qualificare l'identità e la riconoscibilità ciascuno per propria competenza, provvedono a: - non alterino o compromettano l'intorno territoriale, i tracciati di dei percorsi. collegamento nella loro configurazione attuale, evitando modifiche Riconoscere i percorsi della viabilità storica, i relativi caratteri degli andamenti altimetrici (fatta eccezione per gli interventi strutturali/tipologici (gerarchie, giacitura, tracciato, ..), le opere d'arte necessari per la messa in sicurezza idraulica), delle sezioni stradali (quali muri di contenimento, ponticelli, ..) e le dotazioni vegetazionali di e degli sviluppi longitudinali e che per la messa in sicurezza, i cui corredo di valore storico-tradizionale quali elementi fondamentali di interventi sono fatti salvi, sia privilegiato l'utilizzo di tecniche di caratterizzazione del paesaggio. ingegneria naturalistica nel rispetto dei caratteri tipologici, storici e paesaggistici; Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - siano conservate le opere d'arte (muri di contenimento, ponticelli) e - limitare, su tracciati di particolare visibilità e valore storico, gli i manufatti di corredo (pilastrini, edicole, marginette, cippi) di valore interventi di adeguamento, circonvallazioni, innesti sul tracciato storico-tradizionale; storico ecc., nonché la localizzazione di impianti di distribuzione - sia conservato l'assetto figurativo delle dotazioni vegetazionali di carburante; corredo di valore storico-tradizionale; - conservare, anche per gli eventuali interventi di cui sopra, i - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del caratteri strutturali/tipologici, le opere d'arte e i manufatti di manto stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni corredo di valore storico-tradizionale, le relazioni storiche stradali dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti con funzionali tra i tracciati, le emergenze architettoniche/insediamenti il carattere (di naturalità e di ruralità) del contesto;

da essi connessi (pievi, ville, corti, monasteri, borghi,..) e i luoghi - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta i aperti; caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, i caratteri - valorizzare la viabilità minore, le strade vicinali, poderali e strutturali/tipologici della viabilità storica e non comporti campestri, i sentieri. significativo aumento della superficie impermeabile; - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per dimensione, tipologia e materiali, ai caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali panoramiche; - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con il valore paesaggistico del contesto.

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3.a.6. Mantenere, recuperare e valorizzare la via Francigena e Gli enti territoriali, i soggetti pubblici nei piani di settore, negli Gli interventi che interessano la via Francigena sono ammessi a le relative opere e manufatti storici che in quanto elementi strumenti della pianificazione e negli atti del governo del territorio, condizione che: rappresentativi della rete di fruizione storica del territorio, ciascuno per propria competenza, provvedono a: - siano conservate le opere d'arte (muri di contenimento, ponticelli ) e salvaguardando altresì le relazioni con il contesto paesaggistico di pertinenza stradale (pilastrini, edicole, marginette, cippi) di valore ed individuando azioni compatibili e mirate all'accrescimento - adeguare i propri piani con il tracciato della via Francigena così storico quali elementi fondamentali di caratterizzazione degli assetti della fruizione. come determinato da Ministero per i Beni culturali (MiBAC),fatta paesaggistici; salva la possibilità motivata di adottare varianti ,sulla base di - sia mantenuto il tracciato nella sua configurazione attuale determinata documentazione storica, a tale percorso ufficiale secondo le dal MiBAC, le eventuali modifiche saranno ammesse se utili alla procedure stabilite; sicurezza degli utenti e/o migliorativi in termini di valore - individuare e riconoscere i caratteri strutturali/tipologici e le opere paesaggistico; d'arte connesse; - nei tratti in cui il percorso si sviluppa su viabilità ordinaria, l'eventuale - individuare il sistema degli edifici specialistici (pievi, stazioni di l'introduzione di sistemi, opere e manufatti per la regolazione del posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, ..) connessi e funzionali al flusso veicolare (rotatorie, svincoli, circonvallazioni, innesti, tracciato. dissuasori) deve garantire la percorrenza escursionistica anche in sede separata; Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del manto - adottare azioni mirate all'inserimento della via Francigena nella stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni stradali Rete Escursionistica Toscana (R.E.T.) di cui alla L.R.n.17/1998; dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti con il carattere - riqualificare i tratti dove il tracciato storico coincide con la viabilità (di naturalità e di ruralità) del contesto; carrabile contemporanea prevedendo sistemazioni coerenti con il - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta il significato della Via ed eventuali percorsi alternativi per la valore simbolico e i caratteri dei luoghi, i caratteri strutturali/tipologici fruizione; della viabilità storica e non comporti l'aumento della superficie - definire criteri, modalità e limiti per eventuali interventi di impermeabile; adeguamento del tracciato esistente, che dovranno comunque - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per mantenere i caratteri strutturali-tipologici, le opere d'arte ed i dimensione, tipologia e materiali, al valore simbolico e ai caratteri dei manufatti di corredo di valore storico-tradizionale; luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, - evitare la localizzazione,lungo il tracciato della via francigena di garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali strutture incongruenti e squalificanti rispetto al valore simbolico panoramiche; riconosciuto anche attraverso l'individuazione di adeguati ambiti di - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con il rispetto territoriale; valore simbolico e paesaggistico del contesto. - salvaguardare le relazioni storiche-funzionali tra il tracciato e gli edifici specialistici ad esso connessi (pievi, stazioni di posta, ricoveri di pellegrini, ostelli), privilegiando, nel riuso del patrimonio edilizio, funzioni qualificanti e di eccellenza coerenti con il valore simbolico del percorso (quali ad esempio attività di tipo museale, religioso, documentaristico, didattico, informativo) assicurandone la compatibilità con la tipologia edilizia e, ove possibile, la fruizione pubblica; - valorizzare il ruolo di itinerario storico-culturale del tracciato garantendone, ove possibile, la fruizione pubblica, favorendone mobilità di accesso, la percorribilità e la fruibilità con forme di mobilità lenta.

3.a.7. Mantenere gli assetti figurativi del paesaggio agrario 3.b.10. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.9. Gli interventi incidenti sull'assetto idrogeologico che comportano tradizionale salvaguardandone le relazioni storicamente pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, trasformazioni della maglia agraria e dei suoli agricoli sono ammessi a consolidate di tipo funzionale e percettivo con l'insediamento ciascuno per propria competenza, provvedono a: condizione che: storico, in particolare di crinale. - garantiscano l'assetto idrogeologico e si accordino con le

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- Riconoscere, anche sulla base delle indicazioni del Piano caratteristiche morfologiche proprie del contesto quanto a forma, 3.a.8. Tutelare il patrimonio rurale sparso di valore storico- paesaggistico, la struttura consolidata del paesaggio agrario quale esito dimensioni, orientamento; tipologico nonché le relazioni spaziali-funzionali con le aree e dell'interazione tra caratteri idrogeomorfologici, insediativi e colturali, alla - sia garantita la continuità della viabilità interpoderale sia per finalità gli spazi pertinenziali. quale sono associate forme e modalità di gestione agricola. Con di servizio allo svolgimento delle attività agricole sia per finalità di particolare riferimento a: fruizione del paesaggio rurale. Gli eventuali nuovi percorsi - la maglia agraria letta rispetto alla sua dimensione, alla rete della dovranno essere coerenti con il contesto paesaggistico per viabilità poderale e interpoderale, al grado di infrastrutturazione localizzazione, dimensioni, finiture, equipaggiamento vegetale, ecologica di valenza paesaggistica (siepi, filari, alberi isolati, evitando la banalizzazione dell'uso del cipresso e l'utilizzo di specie formazioni vegetali di corredo); non coerenti con il contesto rurale - le sistemazioni idraulico-agrarie (ciglionamenti, lunette, - sia garantita la continuità della rete di infrastrutturazione ecologica terrazzamenti, acquidocci, scoline, fossi, ...), con particolare a valenza paesaggistica (anche attraverso l'inserimento di nuove riferimento a quelle ancora funzionanti; siepi, fasce boscate e fasce di vegetazione riparia come - le relazioni storicamente consolidate tra paesaggio agrario e compensazione rispetto a quelle rimosse); insediamento, sia sul piano morfologico-percettivo che su quello - siano limitati i rimodellamenti della configurazione orografica funzionale; preesistente (livellamenti) che provochino l'eliminazione - gli assetti colturali. complessiva delle opere di sistemazione e regimazione dei suoli; - Riconoscere, all'interno delle superfici boscate, le isole di coltivo, i - riqualifichino le aree rurali interstiziali e periurbane limitrofe all'area pascoli, i prati e i pascoli arborati non assimilabili a bosco. di intervento, privilegiando il mantenimento delle pratiche agricole, - Individuare le aree caratterizzate dalla permanenza di assetti agrari garantendo la connessione delle aree verdi interne e/o a margine tradizionali (struttura consolidata del paesaggio agrario di impianto dell'edificato con la struttura di impianto rurale presente o da tradizionale e pastorale di interesse storico). ripristinare. - Le formazioni forestali di origine artificiali realizzati su terreni agricoli a seguito dell'adesione a misure agro-ambientali promosse dagli strumenti Gli interventi di trasformazione del patrimonio edilizio rurale e delle per lo sviluppo rurale a livello comunitario; (deriva dalla mod. art. 26 relative aree pertinenziali sono ammessi a condizione che: D.lgs 18 maggio 2001 n. 227) - venga mantenuta la relazione spaziale funzionale e percettiva tra - Riconoscere il patrimonio edilizio rurale sparso o aggregato di valore insediamento ( piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa- storico, tipologico e architettonico. fattoria,..) e paesaggio agrario circostante, storicamente strutturante il contesto territoriale; Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - sia mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi - promuovere e incentivare le attività agricole, quali pratiche di pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con conservazione e miglioramento del paesaggio e dell'ambiente delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee (sia rurale; vietato il frazionamento, con delimitazioni strutturali, dei resedi - definire gli interventi di conservazione e miglioramento del pavimentati originariamente ad uso comune); paesaggio e dell'ambiente rurale finalizzati al mantenimento dei - nella realizzazione di tettoie, recinzioni, garages e schermature, caratteri di valore paesaggistico espressi dall'area di vincolo, da viabilità di servizio, corredi vegetazionali, elementi di arredo nelle attuarsi anche dell'ambito dei PAPMAA (Programma aziendale aree pertinenziali, sia garantito il mantenimento dei caratteri di Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale); ruralità, delle relazioni spaziali, funzionali e percettive con - gestire le trasformazioni edilizie assicurando il mantenimento della l'edificato e con il contesto nella continuità visiva tra gli aggregati relazione spaziale funzionale e percettiva tra insediamento ( rurali. piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa-fattoria,..) e paesaggio agrario circostante, storicamente strutturante il contesto territoriale Non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi e la conservazione dell'impianto tipologico e architettonico, demoliti che comportino la destrutturazione del sistema insediativo storico- l'utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con funzionale costituito. la tipologia storica di riferimento; - mantenere in presenza di un resede originario la caratteristica Non sono ammessi gli interventi che trasformino le serre esistenti e i unità tipologica, conservando i manufatti accessori di valore manufatti temporanei in volumetrie edificate storico-architettonico; - favorire, ove la litologia argillosa modella il paesaggio agrario, una I nuovi edifici rurali a carattere residenziale siano realizzati: gestione delle attività agricole che armonizzi, tramite specifici - in coerenza con le modalità insediative storicamente consolidate indirizzi di sviluppo agricolo, le attività legate all'uso del suolo con lette nelle componenti e relazioni principali (allineamenti, gerarchie la conformazione morfologica esistente e con il sistema-tessitura dei percorsi, relazioni tra percorsi, edificato e spazi aperti) e con le dei campi tipica dei latifondi mezzadrili. tipologie edilizie appartenenti alla tradizione dei luoghi; - privilegiando la semplicità delle soluzioni d'impianto, l'utilizzo della viabilità esistente, le proporzioni degli edifici tradizionali riferibili a modelli locali, assecondando la morfologia del terreno limitando gli interventi di sbancamento.

I nuovi annessi agricoli siano realizzati: - assecondando la morfologia del terreno e limitando gli interventi di

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sbancamento; - non interferendo negativamente con i manufatti di valore storico e architettonico e loro aree di pertinenza; - con il ricorso a soluzioni tecnologiche e materiali che assicurino la migliore integrazione paesaggistica privilegiando edilizia eco- compatibile e favorendo la reversibilità dell'installazione, la riciclabilità delle componenti riutilizzabili e il risparmio energetico relativo all'intero ciclo di vita.

3.c.15. Nella progettazione delle cantine siano evitate soluzioni monumentali e fuori scala dei fronti, i piazzali di pertinenza siano strettamente dimensionati in rapporto alle necessità di servizio, valutando, sui crinali e nelle aree ad elevata intervisibilità, la compatibilità con la morfologia dei luoghi, privilegiando una localizzazione prossima ad una idonea rete viaria esistente.

Salvaguardare e valorizzare le visuali panoramiche che Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi di trasformazione sono ammessi a condizione che non storicamente si aprono verso l'insediamento murato della città pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, interferiscano negativamente con le visuali panoramiche, limitandole o di Siena e in direzione del paesaggio circostante. ciascuno per propria competenza, provvedono a: occludendole e sovrapponendosi in modo incongruo con gli elementi significativi del paesaggio. Tutelare l'integrità percettiva e il tipico carattere "aperto" Individuare : del paesaggio senese che in particolare contraddistingue le - i tracciati, i principali punti di vista (belvedere) e le visuali L'inserimento di manufatti non dovrà interferire negativamente o aree a sud del vincolo. panoramiche (fulcri, coni e bacini visivi quali ambiti ad alta limitare le visuali panoramiche. Le strutture per la cartellonistica e la intervisibilità), connotati da un elevato valore estetico-percettivo; segnaletica non indispensabili per la sicurezza stradale dovranno - i coni visivi che si aprono da e verso la 'città storica', con armonizzarsi per posizione, dimensione e materiali con il contesto particolare riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili dalle vie paesaggistico e mantenere l'integrità percettiva delle visuali panoramiche.

di accesso e dai luoghi di fruizione pubblica o di uso pubblico;

- i punti di vista (belvedere) di interesse panoramico accessibili al Non sono consentiti interventi che comportino la privatizzazione dei

pubblico presenti lungo il sistema viario e all'interno degli punti di vista (belvedere) accessibili al pubblico.

insediamenti. Non sono consentite installazioni luminose puntuali o diffuse in grado Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: di alterare in maniera significativa la percezione del paesaggio notturno - salvaguardare e valorizzare i tracciati (tratti stradali e ferroviari) e dell'area contermine alla città storica, caratterizzata da basso inquinamento le visuali panoramiche che si aprono dai punti di belvedere luminoso. accessibili al pubblico; 4 • Elementi della percezione - pianificare e razionalizzare il passaggio delle infrastrutture Dovranno essere preservati i coni visivi che si aprono da e verso la - Visuali panoramiche 'da' e 'verso', percorsi e tecnologiche (impianti per telefonia, sistemi di trasmissione radio- 'città storica', con particolare riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili punti di vista panoramici e/o di belvedere televisiva,..) al fine di evitare/minimizzare l'interferenza visiva con dalle vie di accesso e dai luoghi di fruizione pubblica e di uso pubblico. - Strade di valore paesaggistico il valore estetico-percettivo del vincolo, anche mediante soluzioni tecnologiche innovative che consentano la riduzione dei dimensionamenti e la rimozione degli elementi obsoleti e privilegiando la condivisione delle strutture di supporto per i vari apparati dei diversi gestori; - regolamentare la realizzazione di nuovi depositi a cielo aperto al fine di non introdurre ulteriori elementi di degrado, privilegiandone la localizzazione in aree destinate ad attività produttive e attraverso interventi che prevedano soluzioni progettuali paesaggisticamente integrate; - privilegiare la riqualificazione paesaggistica dei depositi a cielo aperto esistenti, anche attraverso interventi di mitigazione visiva e la loro eventuale delocalizzazione se collocati in aree in stretta relazione visiva con i valori riconosciuti dalla scheda di vincolo. - evitare, nei tratti di viabilità panoramica, la previsione di nuovi impianti per la distribuzione di carburante di grande scala e delle strutture commerciali-ristorative di complemento agli impianti; - prevedere opere volte all'attenuazione/integrazione degli effetti negativi sulla percezione dei contesti panoramici indotti da interventi edilizi e/o infrastrutturali; - contenere l'illuminazione notturna nelle aree extra-urbane al fine

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di non compromettere la naturale percezione del paesaggio; - regolare la localizzazione e realizzazione degli impianti per le produzione di energia da fonti rinnovabili al fine di minimizzare l'impatto visivo degli stessi e non interferire con le visuali da e verso...(i centri e nuclei storici, le principali emergenze architettoniche, le eccellenze naturalistiche,...) - tutelare gli spazi inedificati situati lungo la viabilità di crinale che scandiscono il ritmo dell'edificato storico; - riqualificare gli insediamenti produttivi attraverso una maggiore compattezza del disegno organizzativo, la creazione di margini ben identificati, il massimo riutilizzo degli edifici esistenti e opportune sistemazioni arboree.

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A) ELEMENTI IDENTIFICATIVI

Ricognizione Codice Codice Tipologia delimitazione D.M. - G.U. Provincia Comune/i Superficie (ha) Ambiti di Paesaggio regionale ministeriale rappresentazione art. 136 D.Lgs. 42/04

9052072 90566 9052072_ID D.M. 15/05/1972 G.U. 15 del 1973 Siena Siena 2286,11 14 Colline di Siena a b c d

Zona panoramica sita nel territorio del Comune di Siena. denominazione (Vincolo che comprende, inglobandoli, vincoli precedenti: il presente decreto, ingloba il vincolo D.M. 07/12/1964 Parco e Villa di Belcaro notificato ad personam - vedi apposita scheda) [.] la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché comprende i magnifici quadri panoramici del Lecceto, quali si vedono da San Casciano delle Masse e l'ambiente collinare tipico del senese su cui gli stessi insistono, nonché la delicatissima e aristocratica tessitura delle Volte Alte contrappunta dal rinascimentale inserimento della Villa Chigi, dalla Chiesa di San Bartolomeo e dal ninfeo ad essa annessi, a cui si perviene attraverso strade sinuose contornate da cipressi in un paesaggio incontaminato e ricco di episodi della terra senese; tutta la località in parola è inoltre caratteristica per la rete viaria che di colle in colle si risolve in una molteplicità di motivi sapientemente creati dall'uomo in piena armonia con la natura dei luoghi e, comprendendo importanti strutture monumentali e quadri naturali e paesistici di grande suggestività forma un complesso di cose immobili avente valore estetico e tradizionale ricco di punti di belvedere accessibili al pubblico, dai quali si possono godere le motivazione sopracitate bellezze.

Motivazione tratta dal D.M. 07/12/1964 notificato ad personam, Parco e Villa di Belcaro: [.] gli immobili predetti hanno notevole interesse pubblico per la non comune bellezza del parco, per la ricchezza e la vetustà della flora che circonda la Villa, per il pittoresco aspetto dei viali e per le caratteristiche della Villa che armoniosamente s'inquadra nell'ambiente.

C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DISCIPLINA D'USO (art.143 c.1 lett. b, art.138 c.1)

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Strutture del paesaggio e relative a · obiettivi con valore di indirizzo b · direttive c · prescrizioni componenti Tutelare la conformazione geomorfologica del territorio. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Sono esclusi interventi che possano determinare inquinamenti pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, superficiali e/o atmosferici in presenza di acquiferi di natura carsica ad alta Conservare e tutelare gli ecosistemi naturali ciascuno per propria competenza, provvedono a: vulnerabilità e strategici per l'approvvigionamento idropotabile. rappresentati dall'insieme dei fenomeni carsici superficiali e ipogei, insieme ai rilevanti valori paesistici che esprimono. Individuare gli ambiti di valore naturalistico connotati dalla Non sono ammesse opere di modifica morfologica degli ipogei presenza dei fenomeni carsici superficiali e ipogei, e definire indirizzi e (come ostruzione degli ingressi, riempimenti, ecc) ad esclusione di prescrizioni per la loro tutela e valorizzazione. modifiche strettamente legate all'esplorazione, e all'eventuale uso turistico didattico.

Definire strategie, misure e regole /discipline volte a:

- tutelare e valorizzare gli ambiti di valore naturalistico connotati Siano preservati i coni visivi che si aprono da e verso la 'città

dalla presenza dei fenomeni carsici superficiali e ipogei; storica', con particolare riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili dalle

- Mantenere i caratteri naturali delle cavità ipogee. vie di accesso e dai luoghi di fruizione pubblica e di uso pubblico.

Assicurare la compatibilità paesistica delle aree di Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della escavazione. pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, 1 · Struttura idrogeomorfologica ciascuno per propria competenza, provvedono a: - Geomorfologia Limitare le attività estrattive esistenti, privilegiando - Idrografia naturale l'estrazione di materiali d'eccellenza, tutelare l'area Individuare le aree non più soggette ad escavazione (storiche, e - Idrografia artificiale dall'apertura di nuove aree di escavazione. recenti) e quelle in atto.

Conservare e valorizzare le cave storiche di estrazione Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: dei materiali lapidei ornamentali. - assicurare la compatibilità paesistica rispetto ai valori del vincolo per le aree di escavazione sia durante l'esercizio dell'attività che nella fase di ripristino ambientale; - disincentivare il prelievo di materiali non di eccellenza; - verificare le aree di escavazione rispetto alle principali visuali, considerando ambiti assai più vasti di quello direttamente interessato dall'attività di escavazione; - conseguire le migliori soluzioni progettuali nella realizzazione di manufatti e viabilità di servizio; - mitigare, riqualificare, valorizzare le aree non più soggette ad escavazione (storiche, e recenti) e quelle in atto; - riconoscere i coni visivi che si aprono da e verso la 'città storica', con particolare riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili dalle vie di accesso e dai luoghi di fruizione pubblica e di uso pubblico. Mantenere gli agroecosistemi e le attività agricole 2.b.1. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Sono da escludere eventuali interventi di riforestazione su aree tradizionali. pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, agricole e incolti. ciascuno per propria competenza, provvedono a: Tutelare e migliorare il valore ecologico della matrice - programmare una gestione selvicolturale di tipo naturalistico Tutelare l'efficienza dell'infrastrutturazione ecologica, ove presente, forestale, con particolare riferimento al Bosco di Lecceto. finalizzata alla conservazione degli ecosistemi forestali, delle costituita da elementi vegetali lineari (siepi, siepi alberate, vegetazione emergenze vegetazionali, nonché alla difesa da incendi e 2 · Struttura ripariale) e puntuali (piccoli nuclei forestali, grandi alberi camporili, piccoli Mantenere la vegetazione igrofila ripariale e l'integrità fitopatologie; laghetti e pozze). eco sistemica/ambientale - incentivare, il mantenimento/recupero degli agroecosistemi; degli ecosistemi torrentizi. - Componeneti naturalistiche - definire soglie di trasformabilità degli agroecosistemi tradizionali in Non sono ammessi interventi sulla vegetazione ripariale e sugli eco - Aree di riconosciuto valore naturalistico vigneti specializzati al fine di conservare i valori paesaggistici e (Aree Protette, Siti Natura 2000) Conservare i valori naturalistici e i caratteri costitutivi del sistemi fluviali in contrasto con le specifiche norme in materia. Eventuali SIR/SIC n.89 Montagnola Senese. naturalistici dei luoghi; interventi in tale contesto dovranno porsi l'obiettivo della salvaguardia - individuare gli elementi vegetali del paesaggio agrario (siepi, filari della vegetazione ripariale, della continuità longitudinale e trasversale degli alberati, boschetti, ecc.); ecosistemi fluviali valorizzando le tecniche di ingegneria naturalistica, fatti - individuare soglie di trasformabilità dell'infrastrutturazione salvi gli interventi per la messa in sicurezza idraulica delle sponde. Detti ecologica, anche sulla base della struttura agraria riconosciuta dal interventi dovranno garantire la conservazione degli habitat faunistici presente Piano; presenti.

- garantire una gestione idraulica compatibile con la conservazione delle formazioni ripariali e con la tutela degli ecosistemi torrentizi; - incentivare, la riqualificazione e l'ampliamento delle fasce ripariali e la realizzazione di fasce tampone lungo il reticolo idrografico minore in ambito agricolo; - limitare lo sviluppo urbanistico diffuso nel territorio agricolo; - vincolare gli eventuali interventi in ambito agricolo alla realizzazione di interventi di ricostituzione degli elementi lineari e puntuali del paesaggio agricolo (siepi, siepi alberate, boschetti, filari alberati); - tutelare e valorizzare gli ambiti di valore naturalistico connotati dalla presenza dei fenomeni carsici superficiali e ipogei. Conservare i caratteri morfologici, tipologici, architettonici Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.1. Per gli interventi che interessano le ville, i complessi monumentali e delle ville e i relativi giardini/parchi nelle loro configurazioni pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, relativi parchi, orti e giardini di valore storico architettonico sono prescritti: storiche, nonché i relativi ambiti di pertinenza paesaggistica ciascuno per propria competenza, provvedono a: - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico l'utilizzo di (intorno territoriale). soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia 3.b.1. Riconoscere : storica di riferimento; Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, - i caratteri morfologici, tipologici, architettonici che - la compatibilità tra destinazioni d'uso, anche rispetto alla percettive) tra ville padronali, case coloniche, viabilità storica e contraddistinguono gli edifici e i complessi monumentali di valore realizzazione di cantine interrate e aree di servizio ad esse funzionali la campagna. storico paesaggistico, ville, relativi parchi e giardini storici; - il mantenimento dell'unitarietà delle aree libere e degli spazi - l'ambito di pertinenza paesaggistica (intorno territoriale) da pertinenziali; intendersi quale area fortemente interrelata al bene medesimo sul - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle

piano morfologico, percettivo e storicamente su quello funzionale; pertinenze originarie o comunque storicizzate, il mantenimento dei

- il sistema delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) tra ville percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento delle

finiture, dei manufatti presenti (serre storiche, limonaie, grotti, padronali, case coloniche, viabilità storica e la campagna. fontane, annessi per usi agricoli, opifici, muri di perimetrazione) e del 3 · Struttura antropica 3.b.2. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: sistema del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, giardini), - Insediamenti storici - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la il mantenimento dei viali di accesso, e degli assi visivi. - Insediamenti contemporanei riconoscibilità delle relazioni tra ville padronali, case coloniche, - Viabilità storica viabilità storica e la campagna e la conservazione dei caratteri Per gli interventi relativi a edifici di valore storico, tipologico e - Viabilità contemporanea, impianti ed morfologici, tipologici, architettonici delle ville, dei parchi, orti, architettonico appartenenti ad un sistema storicamente consolidato è infrastrutture /giardini, degli altri manufatti ad esse legati (limonaie e altri annessi prescritto il mantenimento del carattere distintivo del rapporto di gerarchia - Paesaggio agrario di valore storici, cappelle); tra edifici principali e di pertinenza attraverso la conservazione dei caratteri - assicurare la compatibilità tra destinazioni d'uso anche rispetto alla estetico percettivi che contraddistinguono tale sistema; non sono realizzazione di cantine interrate e aree di servizio ad esse ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi costituenti il funzionali e la conservazione dei caratteri tipologici degli edifici e sistema storicamente consolidato che ne comportino la destrutturazione. delle aree di pertinenza; - nell'intorno territoriale ovvero ambito di pertinenza paesaggistica Gli interventi dovranno garantire : delle ville, orientare gli interventi che interessano i manufatti, le - il recupero degli edifici esistenti e la conservazione dell'impianto opere di valore storico, le aree agricole e boschive, verso la tipologico, l'utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie conservazione dei caratteri di matrice storica. coerenti con la tipologia storica di riferimento; - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, il mantenimento dell'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee, e l'introduzione di elementi di finitura e di arredo in contrasto con la leggibilità del carattere strutturante del sistema; - il recupero e il mantenimento della viabilità storica. Tutelare gli edifici, i complessi architettonici e i manufatti Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.4. Per gli interventi che interessano gli edifici, i complessi architettonici di valore storico e architettonico (pievi, abbazie, castelli, edifici pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, e i manufatti di valore storico, architettonico e testimoniale ivi inclusi gli specialistici) ivi inclusi gli aggregati urbani e/o rurali. ciascuno per propria competenza, provvedono a: aggregati urbani e/o rurali, sono prescritti: - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico e l'utilizzo di Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, 3.b.3. Riconoscere la struttura insediativa storica, in particolare di soluzioni formali, finiture esterne e cromie, anche con il ricorso a percettive) del sistema insediativo storico (urbano e rurale). crinale, i caratteri morfologici, tipologici, architettonici e la rilevanza tecnologie e materiali moderni, coerenti con i valori espressi visiva e identitaria nel contesto paesaggistico con particolare attenzione dall'edilizia locale/con i caratteri storici/con quelli originali; alla gerarchia dei centri urbani maggiori e minori, nelle loro interrelazioni - in presenza di sistemazioni delle pertinenze originarie o comunque e nel rapporto figurativo con il territorio aperto. storicizzate, il mantenimento dei percorsi interni sia nel loro

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andamento che nel trattamento del sottofondo, dei manufatti presenti 3.b.4. Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: e del sistema del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la giardini); conservazione dei caratteri morfologici, tipologici, architettonici, - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato: il storici e identitari, appartenenti all'edilizia locale e incrementando il mantenimento dell'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi livello di qualità là dove sussistono situazioni di degrado; pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni - assicurare la compatibilità tra forme del riuso, destinazioni d'uso e strutturali, con pavimentazioni non omogenee; la conservazione dei caratteri tipologici degli edifici e delle aree di pertinenza; manufatti accessori di valore storico architettonico; - assicurare il corretto uso delle aree pertinenziali, disciplinando la - la leggibilità dell'impianto storico e il suo grado di rilevanza visiva realizzazione di garages, tettoie, recinzioni e schermature, la all'interno del contesto paesaggistico. sistemazione della viabilità di servizio e l'impianto di vegetazione arborea, al fine di evitare rilevanti cesure con il territorio agricolo; - riconoscere l'assetto delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) del sistema insediativo nel suo complesso, urbano e rurale, di impianto storico; - orientare le trasformazioni verso la riconoscibilità delle relazioni del sistema insediativo di impianto storico comprensivi dei rapporti tra città e campagna e tra centri, nuclei, complessi, aggregati, ecc..., storici.

3.a.5. Garantire che gli interventi di trasformazione edilizia non Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.5. Gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia sono ammessi compromettano gli elementi strutturanti il paesaggio, pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, a condizione che: concorrano alla qualificazione del sistema insediativo, ciascuno per propria competenza, provvedono a: assicurino qualità architettonica e rappresentino progetti di - mantengano e riqualifichino i contesti interessati dall'intervento, integrazione paesaggistica. 3.b.5. Riconoscere: evitando la modifica dei caratteri connotativi della trama viaria storica, - i margini degli insediamenti, sulla base delle indicazioni del Piano e i manufatti che costituiscono valore storico culturale; Paesaggistico, quali limite percepibile dell'insediamento urbano - siano mitigati gli effetti di frattura indotti dagli interventi infrastrutturali, rispetto al territorio rurale e naturale; sul paesaggio; - le regole generative degli insediamenti, gli elementi strutturanti il - siano armonici per forma, dimensioni, orientamento, con le paesaggio, nonché quelli espressivi dell'identità dei luoghi; caratteristiche morfologiche proprie del contesto territoriale; - le zone di compromissione relative ad addizioni ed espansioni - sia garantita qualità insediativa attraverso un'articolazione equilibrata edilizie non correttamente inserite nel contesto, per tipologia e tra spazi aperti e costruito con particolare riferimento alla qualità impianto, e a elementi di disturbo del paesaggio sia di crinale sia di progettuale degli spazi di fruizione collettiva. fondovalle; - mantengano l'accessibilità ai luoghi da cui è possibile godere delle - le aree di massima visibilità, intese quali aree di forte rilevanza visuali a maggiore panoramicità. visiva. 3.c.6. Non sono ammesse previsioni di nuova edificazione che 3.b.6. Definire strategie, misure e regole / discipline volte a: costituiscano nuclei isolati rispetto al territorio urbanizzato. - limitare gli interventi che comportano nuovo consumo di suolo i orientando quelli ammissibili verso interventi coerenti e compatibili con il contesto in cui si inseriscono, sia sul piano delle forme architettoniche che della qualità insediativa, garantendo l'integrità morfologica ed estetico percettiva, la qualità visiva dei paesaggi di crinale; - non compromettere la qualità estetico percettiva delle visuali da e verso la città di Siena, le emergenze storico architettoniche e quelle naturalistiche, con particolare attenzione alla salvaguardia e valorizzazione degli spazi pubblici e delle vie di accesso, assicurando la tutela dei varchi visuali inedificati esistenti; - assicurare che i nuovi interventi si armonizzino per forma, dimensione, partitura, allineamento ed orientamento con il tessuto consolidato e si rapportino con le modalità insediative storiche e con i segni significativi del paesaggio; - garantire qualità insediativa anche attraverso un'articolazione equilibrata tra costruito e spazi aperti ivi compresi quelli di fruizione collettiva; - evitare che le nuove espansioni erodano l'integrità degli assetti

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figurativi del paesaggio agrario di valore; - limitare all'interno delle aree di massima visibilità trasformazioni morfologiche ed edilizie, prevedendo, per quelle ammissibili, una valutazione dell'impatto visivo; - garantire che eventuali nuovi tracciati viari siano modellati sulla morfologia dei suoli e assicurino la continuità visiva dei crinali.

3.a.6. Conservare i percorsi della viabilità storica quali elementi Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.7. Gli interventi che interessano i percorsi della viabilità storica sono di connessione tra insediamenti, beni culturali, ed il territorio pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ammessi a condizione che: aperto, (con particolare riferimento ai muri a secco che ciascuno per propria competenza, provvedono a: - Non alterino o compromettano l'intorno territoriale, i tracciati di delimitano le carreggiate che tendono a qualificare l'identità e la collegamento nella loro configurazione attuale, evitando modifiche riconoscibilità dei percorsi). Riconoscere i percorsi della viabilità storica, i relativi caratteri degli andamenti altimetrici (fatta eccezione per gli interventi necessari strutturali/tipologici (gerarchie, giacitura, tracciato, .), le opere d'arte per la messa in sicurezza idraulica), delle sezioni stradali e degli (quali muri di contenimento, ponticelli, .) e le dotazioni vegetazionali di sviluppi longitudinali e che per l'eventuale messa in sicurezza, i cui corredo di valore storico tradizionale quali elementi fondamentali di interventi sono fatti salvi, sia privilegiato l'utilizzo di tecniche di caratterizzazione del paesaggio; ingegneria naturalistica nel rispetto dei caratteri tipologici, storici e paesaggistici; Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - siano conservate le opere d'arte (muri di contenimento, ponticelli, .) - limitare, su tracciati di particolare visibilità e valore storico, gli e i manufatti di corredo (pilastrini, edicole, marginette, cippi, ...) di interventi di adeguamento, circonvallazioni, innesti sul tracciato valore storico tradizionale; storico ecc., nonché la localizzazione di impianti di distribuzione - sia conservato l'assetto figurativo delle dotazioni vegetazionali di carburante; corredo di valore storico tradizionale; - conservare, anche per gli eventuali interventi di cui sopra, i - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del manto caratteri strutturali/tipologici, le opere d'arte e i manufatti di corredo stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni stradali di valore storico tradizionale, le relazioni storiche funzionali tra i dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti con il carattere tracciati, le emergenze architettoniche/insediamenti da essi (di naturalità e di ruralità) del contesto; connessi (pievi, ville, corti, monasteri, borghi,.) e i luoghi aperti; - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta i - valorizzare la viabilità minore, le strade vicinali, poderali e caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, i caratteri strutturali/tipologici campestri, i sentieri. della viabilità storica e non comporti significativo aumento della superficie impermeabile; - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per dimensione, tipologia e materiali, ai caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali panoramiche; - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con il valore paesaggistico del contesto.

3.a.7. Mantenere, recuperare e valorizzare la via Francigena e 3.b.9. Gli enti territoriali, i soggetti pubblici nei piani di settore, negli 3.c.8. Gli interventi che interessano la via Francigena sono ammessi a le relative opere e manufatti storici che in quanto elementi strumenti della pianificazione e negli atti del governo del territorio, condizione che: rappresentativi della rete di fruizione storica del territorio, ciascuno per propria competenza, provvedono a: - siano conservate le opere d'arte (muri di contenimento, ponticelli ) e salvaguardando altresì le relazioni con il contesto paesaggistico di pertinenza stradale (pilastrini, edicole, marginette, cippi) di valore ed individuando azioni compatibili e mirate all'accrescimento - adeguare i propri piani con il tracciato della via Francigena così storico quali elementi fondamentali di caratterizzazione degli assetti della fruizione. come determinato da Ministero per i Beni culturali (MiBAC),fatta paesaggistici; salva la possibilità motivata di adottare varianti ,sulla base di - sia mantenuto il tracciato nella sua configurazione attuale documentazione storica, a tale percorso ufficiale secondo le determinata dal MiBAC, le eventuali modifiche saranno ammesse se procedure stabilite. utili alla sicurezza degli utenti e/o migliorativi in termini di valore - individuare e riconoscere i caratteri strutturali/tipologici e le opere paesaggistico; d'arte connesse; - nei tratti in cui il percorso si sviluppa su viabilità ordinaria, l'eventuale - individuare il sistema degli edifici specialistici (pievi, stazioni di l'introduzione di sistemi, opere e manufatti per la regolazione del posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, .) connessi e funzionali al flusso veicolare (rotatorie, svincoli, circonvallazioni, innesti, tracciato. dissuasori) garantisca la percorrenza escursionistica anche in sede separata; 3.b.10. Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del manto - adottare azioni mirate all'inserimento della via Francigena nella stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni stradali Rete Escursionistica Toscana (R.E.T.) di cui alla L.R.n.17/1998; dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti con il carattere - riqualificare i tratti dove il tracciato storico coincide con la viabilità (di naturalità e di ruralità) del contesto;

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carrabile contemporanea prevedendo sistemazioni coerenti con il - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta il significato della Via ed eventuali percorsi alternativi per la fruizione; valore simbolico e i caratteri dei luoghi, i caratteri strutturali/tipologici - definire criteri modalità ,limiti e per eventuali interventi di della viabilità storica e non comporti l'aumento della superficie adeguamento del tracciato esistente, che dovranno comunque impermeabile; mantenere i caratteri strutturali tipologici, le opere d'arte ed i - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per manufatti di corredo di valore storico tradizionale; dimensione, tipologia e materiali, al valore simbolico e ai caratteri dei - conservare, anche per gli eventuali interventi di adeguamento, i luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, caratteri strutturali/tipologici, le opere d'arte e i manufatti di corredo garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali di valore storico tradizionale; panoramiche; - evitare la localizzazione,lungo il tracciato della via Francigena di - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con il strutture incongruenti e squalificanti rispetto al valore simbolico valore simbolico e paesaggistico del contesto. riconosciuto anche attraverso l'individuazione di adeguati ambiti di rispetto territoriale; - salvaguardare le relazioni storiche funzionali tra il tracciato e gli edifici specialistici ad esso connessi (pievi, stazioni di posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, .), privilegiando, nel riuso del patrimonio edilizio, funzioni qualificanti e di eccellenza coerenti con il valore simbolico del percorso (quali ad esempio attività di tipo museale, religioso, documentaristico, didattico, informativo, .) assicurandone la compatibilità con la tipologia edilizia e, ove possibile, la fruizione pubblica; - valorizzare il ruolo di itinerario storico culturale del tracciato garantendone, ove possibile, la fruizione pubblica, favorendone mobilità di accesso, la percorribilità e la fruibilità con forme di mobilità lenta.

Mantenere gli assetti figurativi del paesaggio agrario Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.9. Gli interventi incidenti sull'assetto idrogeologico che comportano tradizionale salvaguardandone le relazioni storicamente pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, trasformazioni della maglia agraria e dei suoli agricoli sono ammessi a consolidate di tipo funzionale e percettivo con il sistema ciascuno per propria competenza, provvedono a: condizione che: insediativo storico. - garantiscano l'assetto idrogeologico e si accordino con le 3.b.11. Riconoscere, anche sulla base delle indicazioni del Piano caratteristiche morfologiche proprie del contesto quanto a forma, Tutelare il patrimonio rurale sparso di valore storico paesaggistico, la struttura consolidata del paesaggio agrario quale esito dimensioni, orientamento; tipologico nonché le relazioni spaziali funzionali con le aree e dell'interazione tra caratteri idrogeomorfologici, insediativi e colturali, alla - sia garantita la continuità della viabilità interpoderale sia per finalità di gli spazi pertinenziali. quale sono associate forme e modalità di gestione agricola. Con servizio allo svolgimento delle attività agricole sia per finalità di particolare riferimento a: fruizione del paesaggio rurale. Gli eventuali nuovi percorsi dovranno - la maglia agraria letta rispetto alla sua dimensione, alla rete della essere coerenti con il contesto paesaggistico per localizzazione, viabilità poderale e interpoderale, al grado di infrastrutturazione dimensioni, finiture, equipaggiamento vegetale, evitando la ecologica di valenza paesaggistica (siepi, filari, alberi isolati, banalizzazione dell'uso del cipresso e l'utilizzo di specie non coerenti formazioni vegetali di corredo); con il contesto rurale; - le sistemazioni idraulico agrarie (ciglionamenti, lunette, - sia garantita la continuità della rete di infrastrutturazione ecologica a terrazzamenti, acquidocci, scoline, fossi, ...), con particolare valenza paesaggistica (anche attraverso l'inserimento di nuove siepi, riferimento a quelle ancora funzionanti; fasce boscate e fasce di vegetazione riparia come compensazione - le relazioni storicamente consolidate tra paesaggio agrario e rispetto a quelle rimosse); insediamento, sia sul piano morfologico percettivo che su quello - siano limitati i rimodellamenti della configurazione orografica funzionale; preesistente (livellamenti) che provochino l'eliminazione complessiva - gli assetti colturali. delle opere di sistemazione e regimazione dei suoli.

Riconoscere, all'interno delle superfici boscate, le isole di coltivo. 3.c.10. Gli interventi di trasformazione del patrimonio edilizio rurale e delle relative aree pertinenziali sono ammessi a condizione che: Individuare le aree caratterizzate dalla permanenza di assetti - venga mantenuta la relazione spaziale funzionale e percettiva tra agrari tradizionali (struttura consolidata del paesaggio agrario di insediamento ( piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa fattoria,.) e impianto tradizionale e pastorale di interesse storico). paesaggio agrario circostante, storicamente strutturante il contesto territoriale; Riconoscere le formazioni forestali di origine artificiali realizzati - sia mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi su terreni agricoli a seguito dell'adesione a misure agro ambientali pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni promosse dagli strumenti per lo sviluppo rurale a livello comunitario; strutturali, con pavimentazioni non omogenee (sia vietato il (deriva dalla mod. art. 26 D.lgs 18 maggio 2001 n. 227) frazionamento, con delimitazioni strutturali, dei resedi pavimentati

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originariamente ad uso comune); Riconoscere il patrimonio edilizio rurale sparso di valore storico, - nella realizzazione di tettoie, recinzioni, garages e schermature, tipologico e architettonico. viabilità di servizio, corredi vegetazionali, elementi di arredo nelle aree pertinenziali, sia garantito il mantenimento dei caratteri di Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: ruralità, delle relazioni spaziali, funzionali e percettive con l'edificato e - promuovere e incentivare le attività agricole, quali pratiche di con il contesto. conservazione e miglioramento del paesaggio e dell'ambiente Non sono ammessi gli interventi che trasformino le serre esistenti e i rurale; manufatti temporanei in volumetrie edificate. - definire gli interventi di conservazione e miglioramento del paesaggio e dell'ambiente rurale finalizzati al mantenimento dei Non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi caratteri di valore paesaggistico espressi dall'area di vincolo, da demoliti che comportino la destrutturazione del sistema insediativo storico attuarsi anche dell'ambito dei PAPMAA (Programma aziendale funzionale costituito. Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale); - conservare gli assetti figurativi del paesaggio agrario tradizionale I nuovi edifici rurali a carattere residenziale siano realizzati: (la struttura consolidata del paesaggio agrario di impianto tradizionale); - in coerenza con le modalità insediative storicamente consolidate lette - mantenere e/o incentivare le isole di coltivi, a margine del bosco (o nelle componenti e relazioni principali (allineamenti, gerarchie dei intercluse), per il loro valore storico testimoniale e della qualità percorsi, relazioni tra percorsi, edificato e spazi aperti) e con le delle relazioni percettive tra l'insediamento storico e il contesto tipologie edilizie appartenenti alla tradizione dei luoghi; paesaggistico; - privilegiando la semplicità delle soluzioni d'impianto, l'utilizzo della - favorire, ove la litologia argillosa modella il paesaggio agrario, una viabilità esistente, le proporzioni degli edifici tradizionali riferibili a gestione delle attività agricole che armonizzi, tramite specifici modelli locali, assecondando la morfologia del terreno limitando gli indirizzi di sviluppo agricolo, le attività legate all'uso del suolo con interventi di sbancamento. la conformazione morfologica esistente e con il sistema tessitura dei campi tipica dei latifondi mezzadrili; 3.c.13. I nuovi annessi agricoli siano realizzati: - evitare che la monofunzionalizzazione di tipo turistico di edifici, - assecondando la morfologia del terreno e limitando gli interventi di aggregati e nuclei rurali inclusi i consistenti contesti agrari sbancamento; comporti l'allontanamento delle comunità locali dai luoghi pubblici - non interferendo negativamente con i manufatti di valore storico e o fruizione pubblica del paesaggio; architettonico e loro aree di pertinenza; - gestire le trasformazioni edilizie assicurando il mantenimento della - con il ricorso a soluzioni tecnologiche e materiali che assicurino la relazione spaziale funzionale e percettiva tra insediamento ( migliore integrazione paesaggistica privilegiando edilizia eco piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa fattoria,.) e paesaggio compatibile e favorendo la reversibilità dell'installazione, la riciclabilità agrario circostante, storicamente strutturante il contesto territoriale delle componenti riutilizzabili e il risparmio energetico relativo e la conservazione dell'impianto tipologico e architettonico, l'utilizzo all'intero ciclo di vita. di soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia storica di riferimento; 3.c.14. Nella progettazione delle cantine siano evitate soluzioni - mantenere in presenza di un resede originario o comunque monumentali e fuori scala dei fronti, e i piazzali di pertinenza siano storicizzato la caratteristica unità tipologica, conservando i strettamente dimensionati in rapporto alle necessità di servizio, valutando, manufatti accessori di valore storico architettonico. sui crinali e nelle aree ad elevata intervisibilità, la compatibilità con la morfologia dei luoghi, privilegiando una localizzazione prossima ad una idonea rete viaria esistente.

Salvaguardare e valorizzare le visuali panoramiche che Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi di trasformazione sono ammessi a condizione che non si aprono in direzione del sistema insediativo storico di crinale, pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, interferiscano negativamente con le visuali panoramiche, limitandole o della cupola carbonatica di Lecceto ricoperta da boschi, del ciascuno per propria competenza, provvedono a: occludendole e sovrapponendosi in modo incongruo con gli elementi centro storici di Siena e della sua campagna circostante, del significativi del paesaggio. Pian di Rosia e dei rilievi della Montagnola. 4.a.1. Individuare: 4 · Elementi della percezione - i tracciati, i principali punti di vista (belvedere) e le visuali L'inserimento di manufatti non dovrà interferire negativamente o - Visuali panoramiche 'da' e 'verso', percorsi e Conservare l'integrità percettiva, la riconoscibilità e la panoramiche (fulcri, coni e bacini visivi quali ambiti ad alta limitare le visuali panoramiche da e verso la 'città storica'. Le strutture per punti di vista panoramici e/o di belvedere leggibilità del comprensorio collinare suggestivo e ricco di intervisibilità), connotati da un elevato valore estetico percettivo; la cartellonistica e la segnaletica non indispensabili per la sicurezza - Strade di valore paesaggistico testimonianze artistiche e naturali costituito da infiniti quadri - i punti di vista (belvedere) di interesse panoramico accessibili al stradale dovranno armonizzarsi per posizione, dimensione e materiali con naturali e paesaggistici di elevato contenuto estetico e della pubblico presenti lungo il sistema viario e all'interno degli il contesto paesaggistico e mantenere l'integrità percettiva delle visuali caratteristica linea di stacco tra pianura e collina. insediamenti; panoramiche. - i coni visivi che si aprono da e verso la 'città storica', con particolare riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili dalle vie di Non sono consentiti interventi che comportino la privatizzazione dei accesso e dai luoghi di fruizione pubblica o di uso pubblico. punti di vista (belvedere) accessibili al pubblico.

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4.a.2. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: Dovranno essere preservati i coni visivi che si aprono da e verso la - salvaguardare e valorizzare i tracciati (tratti stradali e ferroviari) e le 'città storica', con particolare riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili visuali panoramiche che si aprono dai punti di belvedere accessibili dalle vie di accesso e dai luoghi di fruizione pubblica e di uso pubblico. al pubblico; - pianificare e razionalizzare il passaggio delle infrastrutture In linea generale non sono consentite installazioni luminose puntuali tecnologiche (impianti per telefonia, sistemi di trasmissione radio o diffuse in grado di alterare in maniera significativa la percezione del televisiva,.) al fine di evitare/minimizzare l'interferenza visiva con paesaggio notturno dell'area contermine alla città storica. il valore estetico percettivo del vincolo, anche mediante soluzioni tecnologiche innovative che consentano la riduzione dei dimensionamenti e la rimozione degli elementi obsoleti e privilegiando la condivisione delle strutture di supporto per i vari apparati dei diversi gestori; - evitare, nei tratti di viabilità panoramica, la previsione di nuovi impianti per la distribuzione di carburante di grande scala e delle strutture commerciali ristorative di complemento agli impianti; - prevedere opere volte all'attenuazione/integrazione degli effetti negativi sulla percezione dei contesti panoramici indotti da interventi edilizi e/o infrastrutturali; - evitare la realizzazione di nuovi depositi a cielo aperto al fine di non introdurre elementi di degrado; - contenere l'illuminazione notturna nelle aree extra urbane al fine di non compromettere la naturale percezione del paesaggio; - regolare la localizzazione e realizzazione degli impianti per le produzione di energia da fonti rinnovabili al fine di minimizzare l'impatto visivo degli stessi e non interferire con le visuali da e verso i centri e nuclei storici, le principali emergenze architettoniche, le eccellenze naturalistiche.

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A) ELEMENTI IDENTIFICATIVI

Ricognizione Codice Codice Tipologia delimitazione D.M. - G.U. Provincia Comune Superficie (ha) Ambiti di Paesaggio regionale ministeriale rappresentazione art. 136 D.Lgs. 42/04

9052234 90568 9052234_ID D.M. 05/01/1976 G.U. 35 del 1976 Siena Siena 168,87 14 Colline di Siena a b c d

La zona del centro storico del Comune di Siena. denominazione (il presente decreto costituisce integrazione del precedente DM 13/06/1956 GU n. 161 30/06/1956)

[.] la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché l'antico nobilissimo abitato costituisce il centro focale dei numerosissimi e noti quadri panoramici che dai sistemi collinari e dalle reti viarie della campagna senese si godono, anche a distanze lontane, e che l'abitato stesso è parte insostituibile dell'ambiente senese. motivazione (motivazione tratta dal precedente DM 13/06/1956 GU n. 161 30/06/1956 "Zone verdi nell'interno delle mura urbane di Siena site nell'ambito del comune di Siena": [.] le zone predette hanno notevole interesse pubblico, perché con il loro armonioso e singolare inserimento entro l'antico centro di Siena, oltre a formare dei ricchi punti di godimento panoramico, costituiscono, con l'ambiente circostante, un caratteristico aspetto di valore estetico e tradizionale).

C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE - DISCIPLINA D'USO (art.143 c.1 lett. b, art.138 c.1)

Strutture del paesaggio e relative a • obiettivi con valore di indirizzo b • direttive c • prescrizioni componenti Mantenere la fitta rete di gallerie presente nel sottosuolo 1.b.1. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della della città e delle relative opere ad essa connesse. pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, 1 • Struttura idrogeomorfologica ciascuno per propria competenza, provvedono a: - Geomorfologia Tutelare i geositi come testimonianza della storia - Idrografia naturale geologica delle colline di Siena. - mantenere dell'integrità degli affioramenti; - Idrografia artificiale - non precludere la visibilità del geosito mediante infrastrutture o altro che possa impedirne la fruibilità. 2.a.1. Tutelare e mantenere le aree libere e a verde periurbane 2.b.1. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Non sono ammessi interventi che compromettano l'efficienza

ed urbane, nonché quelle rurali situate a margine dell'edificato. pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, dell'infrastrutturazione ecologica costituita da elementi vegetali lineari

ciascuno per propria competenza, provvedono a: (siepi, siepi alberate, vegetazione ripariale) e puntuali (piccoli nuclei

forestali grandi alberi camporili, piccoli laghetti e pozze). - individuare soglie di trasformabilità dell'infrastrutturazione ecologica; 2 • Struttura - individuare le aree verdi presenti all'interno dell'insediamento e a Non è ammesso l'abbattimento o danneggiamento degli alberi e del eco sistemica/ambientale margine dello stesso, al fine di garantirne la conservazione; complessivo disegno forestale dei giardini e parchi storici, ad eccezione - Componeneti naturalistiche - incentivare il mantenimento/recupero degli agro ecosistemi degli interventi legati a problematiche di stabilità o fitosanitarie. eventualmente presenti ; - Aree di riconosciuto valore naturalistico Negli interventi di piantumazione dovuti alla eventuale sostituzione - conservare i parchi e i giardini storici, l'unitarietà e le caratteristiche (Aree Protette, Siti Natura 2000) delle piante malate o compromesse deve essere garantita la sostituzione tipologiche di eventuali resedi, orti, parchi e giardini originari, o con le medesime specie ed il rispetto del disegno originale del comunque storicizzati; parco/giardino storico. - attivare incentivi ed azioni per il mantenimento dei parchi e giardini storici.

Tutelare il centro storico di Siena, la sua struttura 3.b.1. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Fatti salvi i procedimenti autorizzativi di cui alla parte II del D.lgs 22 insediativa di impianto storico costituita da tessuti urbani pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, Gennaio 2004, n. 42 e successive modifiche e integrazioni (Codice dei Beni prevalentemente di impianto medievale che si distendono sui ciascuno per propria competenza, provvedono a: Culturali e del Paesaggio) sono ammessi interventi di trasformazione del crinali e da un sistema continuo di aree verdi in prossimità del patrimonio edilizio del centro storico di Siena, a condizione che: circuito murario, mantenendo la leggibilità dell'impianto - individuare, anche sulla base delle indicazioni del Piano - siano garantiti la coerenza con la struttura insediativa di impianto morfologico e non alterando le relazioni figurative tra paesaggistico, il centro storico di Siena, e le sue relazioni con la storico, il mantenimento dei caratteri tipologici e architettonici di l'insediamento storico, intramoenia, e il suo intorno territoriale città contemporanea e la campagna circostante; impianto storico degli edifici e l'utilizzo di soluzioni formali, finiture (la campagna) ovvero ambito di pertinenza paesaggistica, i - riconoscere i caratteri morfologici della struttura insediativa di esterne e cromie, anche con il ricorso a tecnologie e materiali caratteri storico-architettonici del patrimonio edilizio, al fine di impianto storico e storico-architettonici del centro storico di Siena moderni, coerenti e compatibili con il contesto urbano e con i

salvaguardarne l'integrità storico-culturale, la percezione visiva nelle sue relazioni con il contesto paesaggistico, (riconoscimento valori espressi dall'edilizia locale;

e la valenza identitaria. delle aree di margine) nonché gli spazi urbani di fruizione collettiva; - sia garantita la tutela e la conservazione dei caratteri storici e

- individuare i coni visivi che si aprono verso la 'città storica', con morfologici degli spazi aperti di impianto storico, evitandone la

Tutelare la trama agraria che accoglie orti, oliveti e particolare riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili dalle vie di frammentazione e l'introduzione di elementi di finitura e di arredo 3 • Struttura antropica piccole vigne delle aree situate nelle valli interposte e adiacenti accesso. in contrasto con il contesto paesaggistico; - Insediamenti storici al circuito murario che creano un inscindibile relazione con - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle - Insediamenti contemporanei l'edificato urbano, diventando una componente fondamentale 3.b.2. Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: pertinenze originarie o comunque storicizzate, sia assicurato il - Viabilità storica della struttura urbana. - orientare gli interventi di trasformazione e manutenzione del mantenimento dei percorsi interni sia nel loro andamento che nella - Viabilità contemporanea, impianti ed patrimonio edilizio verso la conservazione dei caratteri morfologici, pavimentazione e del trattamento del sottofondo, dei manufatti infrastrutture Assicurare la permanenza nel centro storico di Siena dei architettonici, cromatici e tipologici storici; presenti e del sistema del verde (vegetazione arborea ed - Paesaggio agrario luoghi d'incontro delle comunità, del riconoscimento delle - mantenere le visuali di pregio, non compromettere la qualità arbustiva, aiuole, giardini) e dei viali di accesso alla città storica; identità locali, dei luoghi e delle funzioni che ne rafforzino estetico-percettiva delle visuali da e verso la "città storica", con - siano conservati e riqualificati gli spazi e le aree libere e quelle a l'identità e la permanenza. particolare attenzione alla salvaguardia e valorizzazione degli spazi verde a margine degli edifici o intercluse nel tessuto storico, pubblici e dei viali di accesso, assicurando la tutela dei varchi mantenendone i caratteri e le qualità distintive (arredi, corredi visuali inedificati esistenti, contrastando altresì interventi edilizi che vegetazionali, pavimentazioni, percorsi); possono ostacolare la fruizione visiva; - siano mantenuti i percorsi storici, i camminamenti, i passaggi, gli - assicurare la compatibilità delle forme del riuso con la tipologia accessi storici al centro storico e le relative opere di arredo; edilizia degli edifici di valore storico; - siano conservati i valori identitari dello skyline dell'insediamento - tutelare le aree ancora libere, le aree a verde al margine degli storico; edificati o intercluse nel tessuto edilizio, conservando i caratteri - l'installazione di impianti solari termici e fotovoltaici sulle coperture tradizionali della tessitura agraria originale, dei brani a coltura sia limitata esclusivamente ad ambiti non in posizioni tali da promiscua ancora presenti, valorizzando il disegno degli spazi alterare la percezione di unitarietà dei manti di copertura del aperti e dei giardini storici, la consistenza e la qualità arborea; centro storico di Siena;

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- tutelare la relazione che ripropone all'interno del circuito murario - riqualifichino le aree rurali interstiziali e periurbane limitrofe all'area quella continuità tra insediamento e aree coltivate che di intervento, privilegiando il mantenimento delle pratiche agricole, caratterizzava, in un rapporto di eccezionale integrazione, la città e garantendo la connessione delle aree verdi interne e/o a margine le sue adiacenze con il sistema della villa-fattoria e delle case dell'edificato con la struttura di impianto rurale presente o da coloniche; ripristinare. - conservare le valli interposte ai crinali sui quali si è originata la città. Tutelare il tessuto agrario degli impluvi collocati tra Porta Ovile e la Fonte di Follonica, Porta Pispini e Porta Romana, Porta Romana e Porta Tufi, Porta Tufi e Porta San Marco, tuttora composti da orti, oliveti e piccole vigne strettamente legati alla residenza, che creano un'inscindibile relazione con l'edificato ormai componente essenziale dell'organismo urbano; - assicurare il mantenimento delle aree libere e a verde che qualificano il tessuto urbano storico conservandone i caratteri tradizionali, la consistenza e la qualità urbana, nonché quelle rurali situate a margine dell'edificato storico in stretta relazione funzionale e percettiva con lo stesso; - privilegiare e incentivare il mantenimento di funzioni pubbliche e/o di interesse pubblico negli spazi urbani (luoghi identitari ) anche al fine di evitare l'allontanamento delle comunità locali dai luoghi pubblico o di uso pubblico identitari.

3.a.4. Mantenere, recuperare e valorizzare la via Francigena e 3.b.3. Gli enti territoriali, i soggetti pubblici nei piani di settore, negli Gli interventi che interessano la via Francigena sono ammessi a le relative opere e manufatti storici che in quanto elementi strumenti della pianificazione e negli atti del governo del territorio, condizione che: rappresentativi della rete di fruizione storica del territorio, ciascuno per propria competenza, provvedono a: - siano conservate le opere d'arte (muri di contenimento, ponticelli ) salvaguardando altresì le relazioni con il contesto paesaggistico e di pertinenza stradale (pilastrini, edicole, marginette, cippi) di ed individuando azioni compatibili e mirate all'accrescimento - adeguare i propri piani con il tracciato della via Francigena così valore storico quali elementi fondamentali di caratterizzazione della fruizione. come determinato da Ministero per i Beni culturali (MiBAC),fatta degli assetti paesaggistici; salva la possibilità motivata di adottare varianti ,sulla base di - sia mantenuto il tracciato nella sua configurazione attuale documentazione storica, a tale percorso ufficiale secondo le determinata dal MiBAC, le eventuali modifiche saranno ammesse procedure stabilite; se utili alla sicurezza degli utenti e/o migliorativi in termini di - individuare e riconoscere i caratteri strutturali/tipologici e le opere valore paesaggistico; d'arte connesse; - nei tratti in cui il percorso si sviluppa su viabilità ordinaria, - individuare il sistema degli edifici specialistici (pievi, stazioni di l'eventuale l'introduzione di sistemi, opere e manufatti per la posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, .) connessi e funzionali al regolazione del flusso veicolare (rotatorie, svincoli, tracciato. circonvallazioni, innesti, dissuasori) deve garantire la percorrenza escursionistica anche in sede separata; 3.b.4. Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del manto stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni - adottare azioni mirate all'inserimento della via Francigena nella stradali dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti con Rete Escursionistica Toscana (R.E.T.) di cui alla L.R.n.17/1998; il carattere (di naturalità e di ruralità) del contesto; - riqualificare i tratti dove il tracciato storico coincide con la viabilità - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta il carrabile contemporanea prevedendo sistemazioni coerenti con il valore simbolico e i caratteri dei luoghi, i caratteri significato della Via ed eventuali percorsi alternativi per la fruizione; strutturali/tipologici della viabilità storica e non comporti l'aumento - definire criteri, modalità e limiti per eventuali interventi di della superficie impermeabile; adeguamento del tracciato esistente, che dovranno comunque - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per mantenere i caratteri strutturali-tipologici, le opere d'arte ed i dimensione, tipologia e materiali, al valore simbolico e ai caratteri manufatti di corredo di valore storico-tradizionale; dei luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, - evitare la localizzazione, lungo il tracciato della via Francigena di garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali strutture incongruenti e squalificanti rispetto al valore simbolico panoramiche; riconosciuto anche attraverso l'individuazione di adeguati ambiti di - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con rispetto territoriale; il valore simbolico e paesaggistico del contesto. - salvaguardare le relazioni storiche-funzionali tra il tracciato e gli edifici specialistici ad esso connessi (pievi, stazioni di posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, .), privilegiando, nel riuso del patrimonio edilizio, funzioni qualificanti e di eccellenza coerenti con il valore simbolico del percorso (quali ad esempio attività di tipo museale, religioso, documentaristico, didattico, informativo, .) assicurandone la compatibilità con la tipologia edilizia e, ove

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possibile, la fruizione pubblica; - valorizzare il ruolo di itinerario storico-culturale del tracciato garantendone, ove possibile, la fruizione pubblica, favorendone mobilità di accesso, la percorribilità e la fruibilità con forme di mobilità lenta.

Conservare l'integrità percettiva, la riconoscibilità e la Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi di trasformazione sono ammessi a condizione che non leggibilità del centro storico di Siena caratterizzato dalla pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, interferiscano negativamente con le visuali panoramiche, limitandole o presenza del Duomo, della Torre del Mangia e del circuito ciascuno per propria competenza, provvedono a: occludendole e sovrapponendosi in modo incongruo con gli elementi e le murario e da complessi storici e architettonici di alto valore relazioni visive significative del paesaggio. iconografico, nonché gli scenari da essi percepiti e le visuali 4.b.1. Individuare : panoramiche che traguardano Siena. - i tracciati, i principali punti di vista (belvedere) e le visuali L'inserimento di manufatti non dovrà interferire negativamente o panoramiche (fulcri, coni e bacini visivi quali ambiti ad alta limitare le visuali panoramiche. Le strutture per la cartellonistica e la Conservare l'eccezionale valenza estetico-percettiva di intervisibilità), connotati da un elevato valore estetico-percettivo; segnaletica non indispensabili per la sicurezza stradale dovranno Siena dove la rilevanza paesistica del circuito murario e dei - i punti di vista (belvedere) di interesse panoramico accessibili al armonizzarsi per posizione, dimensione e materiali con il contesto

complessi monumentali del centro storico trova ancora il suo pubblico presenti lungo il sistema viario, e all'interno del tessuto paesaggistico e mantenere l'integrità percettiva delle visuali panoramiche.

completamento nella presenza, per alcuni tratti continua, di urbano e delle aree a verde.

colture promiscue che forgiavano il suo basamento collinare.

Non sono consentiti interventi che comportino la privatizzazione dei 4.b.2. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: Salvaguardare e valorizzare le visuali panoramiche, "i - salvaguardare e valorizzare i tracciati (tratti stradali e ferroviari) e le punti di vista (belvedere) accessibili al pubblico. punti di godimento panoramico", insiti all'interno del tessuto visuali panoramiche che si aprono dai punti di belvedere accessibili urbano del centro storico che si aprono da e verso la città e i al pubblico; Dovrà essere salvaguardato l'alto valore iconografico dell'abitato di suoi monumenti, nonché verso la campagna circostante. - pianificare e razionalizzare il passaggio delle infrastrutture Siena escludendo l'installazione di impianti visibili per la produzione di 4 • Elementi della percezione tecnologiche (ad es. impianti per telefonia, sistemi di trasmissione energia da fonte rinnovabili. - Visuali panoramiche 'da' e 'verso' (percorsi radio-televisiva,.) al fine di evitare/minimizzare l'interferenza visiva e punti di vista), percorsi e punti di vista con il valore estetico-percettivo del vincolo, anche mediante Non sono consentite installazioni luminose puntuali o diffuse in grado panoramici e/o di belvedere soluzioni tecnologiche innovative che consentano la riduzione dei di alterare in maniera significativa la percezione del paesaggio notturno - Strade di valore paesaggistico dimensionamenti e la rimozione degli elementi obsoleti e dell'area contermine alla città storica dalla quale si percepisce il tessuto assicurando la condivisione delle strutture di supporto per i vari insediativo. apparati dei diversi gestori; - evitare, nei tratti di viabilità panoramica, la previsione di nuovi impianti per la distribuzione di carburante di grande scala e delle strutture commerciali-ristorative di complemento agli impianti; - prevedere opere volte all'attenuazione/integrazione degli effetti negativi sulla percezione dei contesti panoramici indotti da interventi edilizi e/o infrastrutturali; - contenere l'illuminazione notturna nelle aree verdi al fine di non compromettere la naturale percezione del paesaggio; - regolare la localizzazione e realizzazione degli impianti per le produzione di energia da fonti rinnovabili al fine di minimizzare l'impatto visivo degli stessi e non interferire con le visuali da e verso...(i centri e nuclei storici, le principali emergenze architettoniche, le eccellenze naturalistiche,...); - evitare la realizzazione di depositi a cielo aperto al fine di non introdurre elementi di degrado.

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A) ELEMENTI IDENTIFICATIVI

Ricognizione Codice Codice Tipologia delimitazione D.M. - G.U. Provincia Comune Superficie (ha) Ambiti di Paesaggio regionale ministeriale rappresentazione art. 136 D.Lgs. 42/04

9052253 90538 9052253_ID D.M. 04/03/1966 G.U. 56 del 1966a SI Monteriggioni 182,26 14 Colline di Siena a b c d

Le zone site nel territorio del Comune di Monteriggioni (Siena) dette e Fontebecci. denominazione

[.] le zone predette hanno notevole interesse pubblico perché costituendo un caratteristico brano del paesaggio senese dolcemente ondulato nell'alternarsi delle verdi colline punteggiate dalle macchie scure dei cipressi, dai rustici motivazione poderi e dalle antiche ville; formano una serie di quadri naturali di notevole bellezza, godibili da numerosi punti di vista accessibili al pubblico ed in particolare dalle statali Cassia e Chiantigiana.

C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE - DISCIPLINA D'USO (art.143 c.1 lett. b, art.138 c.1)

Strutture del paesaggio e relative a • obiettivi con valore di indirizzo b • direttive c • prescrizioni componenti 1 • Struttura idrogeomorfologica - Geomorfologia - Idrografia naturale - Idrografia artificiale Mantenimento dei residuali agroecosistemi e degli Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Non sono ammessi interventi che compromettano l'efficienza elementi vegetali lineari. pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, dell'infrastrutturazione ecologica costituita da elementi vegetali lineari ciascuno per propria competenza, provvedono a: (siepi, siepi alberate, vegetazione riapariale) e puntuali (piccoli nuclei Tutela e miglioramento del valore ecologico della matrice forestali, grandi alberi camporili, piccoli laghetti e pozze). forestale. - programmare una gestione selvicolturale di tipo naturalistico finalizzata alla conservazione degli ecosistemi forestali; Gli eventuali interventi in ambito agricolo sono vincolati alla Mantenere la vegetazione igrofila ripariale e l'integrità - incentivare, anche mediante idonee misure contrattuali, il realizzazione di interventi di ricostituzione degli elementi lineari e puntuali 2 • Struttura degli ecosistemi torrentizi. mantenimento/recupero degli agroecosistemi relittuali; del paesaggio agricolo (siepi, siepi alberate, boschetti, filari alberati). eco sistemica/ambientale - identificare e conservare le aree di territorio agricolo e forestale - Componenti naturalistiche che contribuiscono ad assicurare le continuità biotiche - Aree di riconosciuto valore naturalistico Nella realizzazione di recinzioni, tettoie, schermature, ecc. sia impedendo la saldatura dell'urbanizzato; (Aree Protette e Siti Natura 2000) garantito il mantenimento dei caratteri di ruralità, delle relazioni spaziali, - migliorare i livelli di permeabilità ecologica con l'adiacente funzionali e percettive con il contesto. Riserva Statale Montecellesi.

Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - individuare soglie di trasformabilità dell'infrastrutturazione ecologica, anche sulla base della struttura agraria riconosciuta dal Piano. Conservare i caratteri morfologici, tipologici, architettonici Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Per gli interventi che interessano le ville, i complessi monumentali e delle ville e i relativi giardini/parchi nelle loro configurazioni pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, relativi parchi, orti e giardini di valore storico-architettonico sono prescritti: storiche, nonché i relativi ambiti di pertinenza paesaggistica. ciascuno per propria competenza, provvedono a: - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico l'utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia Conservare le relazioni (gerarchiche, percettive) tra ville Riconoscere: storica di riferimento; padronali, case coloniche, viabilità storica e la campagna. - i caratteri morfologici, tipologici, architettonici che - la compatibilità tra destinazioni d'uso, anche rispetto alla contraddistinguono gli edifici e i complessi monumentali di realizzazione di cantine interrate e aree di servizio ad esse valore storico-paesaggistico, ville, relativi parchi e giardini funzionali; storici; - il mantenimento dell'unitarietà delle aree libere e degli spazi - gli ambiti di pertinenza paesaggistica (intorno territoriale) da pertinenziali; intendersi quali aree fortemente interrelate al bene medesimo - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle sul piano morfologico, percettivo e storicamente su quello pertinenze originarie o comunque storicizzate, il mantenimento dei funzionale; percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento del 3 • Struttura antropica - il sistema delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) tra sottofondo, dei manufatti presenti (serre storiche, limonaie, grotti, - Insediamenti storici ville padronali, case coloniche, viabilità storica e la campagna. fontane, annessi per usi agricoli, opifici, muri di perimetrazione) e - Insediamenti contemporanei del sistema del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, - Viabilità storica Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: giardini), il mantenimento dei viali di accesso, e degli assi visivi. - Viabilità contemporanea, impianti ed infrastrutture - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la - Paesaggio agrario riconoscibilità delle relazioni tra ville padronali, case coloniche, Per gli interventi sugli edifici storici di pertinenza quali fattorie, case viabilità storica e la campagna e la conservazione dei caratteri coloniche e annessi agricoli, è prescritto il mantenimento del carattere morfologici, tipologici, architettonici delle ville, dei parchi, orti, distintivo del rapporto di gerarchia rispetto al sistema funzionale giardini, degli altri manufatti ad esse legati (limonaie e altri storicamente consolidato; non sono ammessi interventi che comportino la annessi di valore storici, cappelle); destrutturazione di elementi costituenti il sistema storico-funzionale quali - assicurare la compatibilità tra destinazioni d'uso anche rispetto demolizioni e relativi riaccorpamenti. alla realizzazione di cantine interrate e aree di servizio ad esse funzionali e la conservazione dei caratteri tipologici degli edifici Gli interventi garantiscono: e degli ambiti di pertinenza; - il recupero degli edifici esistenti e la conservazione dell'impianto - nell'intorno territoriale delle ville, ovvero ambito di pertinenza tipologico, l'utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie paesaggistica, orientare gli interventi che interessano i coerenti con la tipologia storica di riferimento; manufatti, le opere di valore storico, le aree agricole e - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, il boschive, verso la conservazione dei caratteri di matrice mantenimento dell'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi storica. pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee, e

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l'introduzione di elementi di finitura e di arredo in contrasto con la leggibilità del carattere strutturante del sistema; - il recupero e il mantenimento della viabilità storica.

- Per gli interventi relativi a edifici di valore storico, tipologico e architettonico appartenenti ad un sistema storicamente consolidato è prescritto il mantenimento del carattere distintivo del rapporto di gerarchia tra edifici principali e di pertinenza attraverso la conservazione dei caratteri estetico-percettivi che contraddistinguono tale sistema; - non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi costituenti il sistema storicamente consolidato che ne comportino la destrutturazione.

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Tutelare gli edifici, i complessi architettonici e i manufatti Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Per gli interventi che interessano gli edifici, i complessi architettonici di valore storico e architettonico (pievi, abbazie, castelli, edifici pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, e i manufatti di valore storico, architettonico e testimoniale ivi inclusi gli specialistici) ivi inclusi gli aggregati urbani e/o rurali. ciascuno per propria competenza, provvedono a: aggregati urbani e/o rurali, sono prescritti: - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico e l'utilizzo di Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, Riconoscere la struttura insediativa storica di crinale, in particolare soluzioni formali, finiture esterne e cromie, anche con il ricorso a percettive) del sistema insediativo storico (urbano e rurale). legata alla Via Cassia e alla Via Chiantigiana, i caratteri morfologici, tecnologie e materiali moderni, coerenti con i valori espressi tipologici, architettonici e la rilevanza visiva e identitaria nel contesto dall'edilizia locale/con i caratteri storici/con quelle originali del paesaggistico con particolare attenzione alla gerarchia dei centri urbani medesimo; maggiori e minori, nelle loro interrelazioni e nel rapporto figurativo con il - in presenza di sistemazioni delle pertinenze originarie o comunque territorio aperto. storicizzate, il mantenimento dei percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento del sottofondo, dei manufatti Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: presenti e del sistema del verde (vegetazione arborea ed - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la arbustiva, aiuole, giardini); conservazione dei caratteri morfologici, tipologici, architettonici, - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, sia storici e identitari, appartenenti alla consuetudine dei luoghi e mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi incrementando il livello di qualità là dove sussistono situazioni pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con di degrado; delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee - assicurare la compatibilità tra forme del riuso, destinazioni conservare i manufatti accessori di valore storico-architettonico; d'uso e caratteri tipologici degli edifici e delle aree di - la leggibilità dell'impianto storico e il suo grado di rilevanza visiva pertinenza; all'interno del contesto paesaggistico. - assicurare il corretto uso delle aree pertinenziali, disciplinando la realizzazione di garages, tettoie, recinzioni e schermature, la sistemazione della viabilità di servizio e l'impianto di vegetazione arborea, al fine di evitare rilevanti cesure con il territorio agricolo; - a riconoscere l'assetto delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) del sistema insediativo nel suo complesso, urbano e rurale, di impianto storico; - orientare le trasformazioni verso la riconoscibilità delle relazioni del sistema insediativo di impianto storico comprensivi dei rapporti tra città e campagna e tra centri, nuclei, complessi, aggregati, ecc., storici. 3.a.5. Garantire la coerenza degli interventi di completamento Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi che prevedono la realizzazione di nuovi completamenti al fine di non compromettere ulteriormente la struttura storica pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, edilizi sono ammessi a condizione che: insediativa di alto promontorio. ciascuno per propria competenza, provvedono a: - mantengano e riqualifichino i contesti interessati dall'intervento, evitando la modifica dei caratteri connotativi della trama viaria, del Riconoscere: patrimonio edilizio, dei manufatti che costituiscono valore storico- - i margini degli insediamenti, sulla base delle indicazioni del culturale; Piano Paesaggistico, quali limite percepibile rispetto al territorio - siano mantenuti i coni e i bersagli visivi (fondali, panorami e contermine; skylines); - gli elementi strutturanti il territorio dotati di identità storico - siano coerenti con i caratteri morfologici del paesaggio, culturale, ancora riconoscibili (trama viaria, patrimonio edilizio - sia mantenuta l'accessibilità ai luoghi da cui è possibile godere storico, manufatti, elementi 'identitari locali', matrice e regole delle visuali a maggiore panoramicità; insediative storiche) e le destinazioni d'uso con essi compatibili; - riqualifichino le aree rurali interstiziali e periurbane limitrofe all'area - le zone di compromissione relative ad interventi non di intervento, privilegiando il mantenimento delle pratiche agricole, correttamente inseriti nel contesto, e ad eventuali elementi di garantendo la connessione delle aree verdi interne e/o a margine

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disturbo delle visuali del paesaggio sia di crinale sia di dell'edificato con la struttura di impianto rurale presente o da fondovalle; ripristinare. - i coni e i bersagli visivi (fondali e panorami, skylines) da e verso la "città storica , le emergenze storico-architettoniche e quelle 3.c.6. Non sono ammesse previsioni di nuova edificazione che naturalistiche, con particolare riguardo alle visuali prospettiche costituiscano nuclei isolati rispetto al territorio urbanizzato. apprezzabili dalla viabilità e dai punti di belvedere.

Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - limitare i processi di urbanizzazione, orientando quelle ammissibili verso interventi coerenti e compatibili con il contesto in cui si inseriscono, sia sul piano delle forme architettoniche che della qualità insediativa, garantendo l'integrità morfologica ed estetico-percettiva, la qualità visiva dei paesaggi di crinale; - evitare lo sfrangiamento e la dispersione di tessuti urbanizzati attraverso il recupero della forma compiuta dei fronti urbani; - impedire saldature lineari di sistemi insediativi storicamente distinti e non realizzare nuovi insediamenti che possano competere gerarchicamente e visivamente con l'aggregato storico; - prevedere interventi di riqualificazione sia del tessuti residenziali, sia produttivi al fine di migliorarne l'impatto estetico-paesaggistico, assicurando il mantenimento delle aree ancora libere presenti, - non compromettere la qualità estetico-percettiva delle visuali da e verso la "città storica , le emergenze storico-architettoniche e quelle naturalistiche, con particolare attenzione alla salvaguardia e valorizzazione degli spazi pubblici e delle vie di accesso, assicurando la tutela dei varchi visuali in edificati esistenti; - garantire qualità insediativa anche attraverso un'articolazione equilibrata tra costruito e spazi aperti ivi compresi quelli di fruizione collettiva; - migliorare la transazione tra paesaggio urbano e territorio aperto; - evitare che le nuove espansioni erodano l'integrità degli assetti figurativi del paesaggio agrario di valore; - garantire che eventuali nuovi tracciati viari siano modellati sulla morfologia dei suoli e assicurino la continuità visiva dei crinali. 3.a.6. Conservare i percorsi della viabilità storica quali elementi Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi che interessano i percorsi della viabilità storica sono di connessione tra insediamenti, beni culturali, ed il territorio pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ammessi a condizione che: aperto, (con particolare riferimento ai muri a secco che ciascuno per propria competenza, provvedono a: - non alterino o compromettano l'intorno territoriale, i tracciati di delimitano le carreggiate che tendono a qualificare l'identità e la collegamento nella loro configurazione attuale, evitando modifiche riconoscibilità dei percorsi). Riconoscere i percorsi della viabilità storica, i relativi caratteri degli andamenti altimetrici (fatta eccezione per gli interventi strutturali/tipologici (gerarchie, giacitura, tracciato), le opere d'arte (quali necessari per la messa in sicurezza idraulica), delle sezioni stradali muri di contenimento, ponticelli) e le dotazioni vegetazionali di corredo di e degli sviluppi longitudinali e che per l'eventuale messa in valore storico-tradizionale quali elementi fondamentali di sicurezza, i cui interventi sono fatti salvi, sia privilegiato l'utilizzo di caratterizzazione del paesaggio. tecniche di ingegneria naturalistica nel rispetto dei caratteri tipologici, storici e paesaggistici; Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta i - limitare, su tracciati di particolare visibilità e valore storico, gli caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, i caratteri interventi di adeguamento, circonvallazioni, innesti sul tracciato strutturali/tipologici della viabilità storica e non comporti storico ecc., nonché la localizzazione di impianti di distribuzione significativo aumento della superficie impermeabile. carburante; - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per - conservare, anche per gli eventuali interventi di cui sopra, i dimensione, tipologia e materiali, ai caratteri naturali (di ruralità) dei caratteri strutturali/tipologici, le opere d'arte e i manufatti di luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, corredo di valore storico-tradizionale, le relazioni storiche garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali funzionali tra i tracciati, le emergenze panoramiche; architettoniche/insediamenti da essi connessi (pievi, ville, corti, - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con il

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monasteri, borghi) e i luoghi aperti; valore paesaggistico del contesto. - valorizzare la viabilità minore, le strade vicinali, poderali e campestri, i sentieri. - prevedere adeguate opere di integrazione paesaggistica e mitigazione per i parcheggi pubblici e privati.

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Mantenere gli assetti figurativi del paesaggio agrario Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi incidenti sull'assetto idrogeologico che comportano tradizionale salvaguardandone le relazioni storicamente pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, trasformazioni della maglia agraria e dei suoli agricoli sono ammessi a consolidate di tipo funzionale e percettivo con l'insediamento ciascuno per propria competenza, provvedono a: condizione che: storico, in particolare di crinale. - garantiscano l'assetto idrogeologico e si accordino con le Riconoscere, anche sulla base delle indicazioni del Piano caratteristiche morfologiche proprie del contesto quanto a forma, Tutelare il patrimonio rurale sparso di valore storico- Paesaggistico, la struttura consolidata del paesaggio agrario quale esito dimensioni, orientamento; tipologico nonché le relazioni spaziali-funzionali con le aree e dell'interazione tra caratteri idrogeomorfologici, insediativi e colturali, alla - sia garantita la continuità della viabilità interpoderale sia per finalità gli spazi pertinenziali. quale sono associate forme e modalità di gestione agricola. Con di servizio allo svolgimento delle attività agricole sia per finalità di particolare riferimento a: fruizione del paesaggio rurale. Gli eventuali nuovi percorsi - la maglia agraria letta rispetto alla sua dimensione, alla rete dovranno essere coerenti con il contesto paesaggistico per della viabilità poderale e interpoderale, al grado di localizzazione, dimensioni, finiture, equipaggiamento vegetale, infrastrutturazione ecologica di valenza paesaggistica (siepi, evitando la banalizzazione dell'uso del cipresso e l'utilizzo di specie filari, alberi isolati, formazioni vegetali di corredo); non coerenti con il contesto rurale; - le sistemazioni idraulico-agrarie (ciglionamenti, lunette, - sia tutelata l'efficienza dell'infrastrutturazione ecologica, ove terrazzamenti, acquidocci, scoline, fossi), con particolare presente, costituita da elementi vegetali lineari (siepi, siepi riferimento a quelle ancora funzionanti; alberate, vegetazione ripariale) e puntuali (piccoli nuclei forestali, - le relazioni storicamente consolidate tra paesaggio agrario e grandi alberi camporili, piccoli laghetti e pozze); insediamento, sia sul piano morfologico-percettivo che su - siano limitati i rimodellamenti della configurazione orografica quello funzionale; preesistente (livellamenti) che provochino l'eliminazione delle - gli assetti colturali. opere di sistemazione e regimentazione dei suoli.

Riconoscere, all'interno delle superfici boscate, le isole di coltivo, Gli interventi di trasformazione del patrimonio edilizio rurale e delle i pascoli, i prati e i pascoli arborati non assimilabili a bosco. relative aree pertinenziali sono ammessi a condizione che: - venga mantenuta la relazione spaziale funzionale e percettiva tra Individuare: insediamento (piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa-fattoria) e - le aree caratterizzate dalla permanenza di assetti agrari paesaggio agrario circostante, storicamente strutturante il contesto tradizionali (struttura consolidata del paesaggio agrario di territoriale; impianto tradizionale e pastorale di interesse storico). - sia mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi - le formazioni forestali di origine artificiali realizzate su terreni pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con agricoli a seguito dell'adesione a misure agro-ambientali delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee (sia promosse dagli strumenti per lo sviluppo rurale a livello vietato il frazionamento, con delimitazioni strutturali, dei resedi comunitario. pavimentati originariamente ad uso comune); - nella realizzazione di tettoie, recinzioni, garages e schermature, Riconoscere il patrimonio edilizio rurale sparso o aggregato di viabilità di servizio, corredi vegetazionali, elementi di arredo nelle valore storico, tipologico e architettonico. aree pertinenziali, sia garantito il mantenimento dei caratteri di ruralità, delle relazioni spaziali, funzionali e percettive con Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: l'edificato e con il contesto; - promuovere e incentivare le attività agricole, quali pratiche di - riqualifichino le aree rurali interstiziali e periurbane limitrofe all'area conservazione e miglioramento del paesaggio e dell'ambiente di intervento, privilegiando il mantenimento delle pratiche agricole, rurale; garantendo la connessione delle aree verdi interne e/o a margine - definire gli interventi di conservazione e miglioramento del dell'edificato con la struttura di impianto rurale presente o da paesaggio e dell'ambiente rurale finalizzati al mantenimento ripristinare. dei caratteri di valore paesaggistico espressi dall'area di vincolo, da attuarsi anche dell'ambito dei PAPMAA Non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi (Programma aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo demoliti che comportino la destrutturazione del sistema insediativo storico- Ambientale); funzionale costituito. - individuare soglie di trasformabilità dell'infrastrutturazione ecologica, anche sulla base della struttura agraria riconosciuta Non sono ammessi gli interventi che trasformino le serre esistenti e dal Piano; i manufatti temporanei in volumetrie edificate - gestire le trasformazioni edilizie assicurando il mantenimento della relazione spaziale funzionale e percettiva tra I nuovi edifici rurali a carattere residenziale siano realizzati: insediamento (piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa- - in coerenza con le modalità insediative storicamente consolidate fattoria) e paesaggio agrario circostante, storicamente lette nelle componenti e relazioni principali (allineamenti, gerarchie strutturante il contesto territoriale e la conservazione dei percorsi, relazioni tra percorsi, edificato e spazi aperti) e con le

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dell'impianto tipologico e architettonico, l'utilizzo di soluzioni tipologie edilizie appartenenti alla tradizione dei luoghi; formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia - privilegiando la semplicità delle soluzioni d'impianto, l'utilizzo della storica di riferimento; viabilità esistente, le proporzioni degli edifici tradizionali riferibili a - mantenere in presenza di un resede originario la caratteristica modelli locali, assecondando la morfologia del terreno limitando gli unità tipologica, conservando i manufatti accessori di valore interventi di sbancamento. storico-architettonico. I nuovi annessi agricoli siano realizzati: - assecondando la morfologia del terreno e limitando gli interventi di sbancamento; - non interferendo negativamente con i manufatti di valore storico e architettonico e loro aree di pertinenza; - con il ricorso a soluzioni tecnologiche e materiali che assicurino la migliore integrazione paesaggistica privilegiando edilizia eco- compatibile e favorendo la reversibilità dell'installazione, la riciclabilità delle componenti riutilizzabili e il risparmio energetico relativo all'intero ciclo di vita.

Nella progettazione delle cantine siano evitate soluzioni monumentali e fuori scala dei fronti, e i piazzali di pertinenza siano strettamente dimensionati in rapporto alle necessità di servizio, valutando, sui crinali e nelle aree ad elevata intervisibilità, la compatibilità con la morfologia dei luoghi, privilegiando una localizzazione prossima ad una idonea rete viaria esistente. Salvaguardare e valorizzare le visuali panoramiche che Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi di trasformazione sono ammessi a condizione che non storicamente si aprono verso il paesaggio circostante. pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, interferiscano negativamente con le visuali panoramiche, limitandole o ciascuno per propria competenza, provvedono a: occludendole e sovrapponendosi in modo incongruo con gli elementi Riqualificare il carattere percettivo dei luoghi, in significativi del paesaggio. particolare lungo la Via Cassia e la Via Chiantigiana. Riconoscere: - i tracciati, i principali punti di vista (belvedere) e le visuali L'inserimento di manufatti non dovrà interferire negativamente o panoramiche (fulcri, coni e bacini visivi quali ambiti ad alta limitare le visuali panoramiche. Le strutture per la cartellonistica e la intervisibilità), connotati da un elevato valore estetico- segnaletica non indispensabili per la sicurezza stradale dovranno percettivo; armonizzarsi per posizione, dimensione e materiali con il contesto

- i punti di vista (belvedere) di interesse panoramico accessibili al paesaggistico e mantenere l'integrità percettiva delle visuali panoramiche.

pubblico presenti lungo il sistema viario e all'interno dei nuclei

insediati.

Non sono consentiti interventi che comportino la privatizzazione dei Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: punti di vista (belvedere) accessibili al pubblico. - salvaguardare e valorizzare i tracciati (tratti stradali e ferroviari) e le visuali panoramiche che si aprono dai punti di belvedere Non sono consentite installazioni luminose puntuali o diffuse in grado 4 • Elementi della percezione accessibili al pubblico; di alterare in maniera significativa la percezione del paesaggio notturno

- Visuali panoramiche 'da' e 'verso', percorsi e - pianificare e razionalizzare il passaggio delle infrastrutture dell'area contermine alla città storica fortificata, caratterizzata da basso punti di vista panoramici e/o di belvedere tecnologiche (impianti per telefonia, sistemi di trasmissione - Strade di valore paesaggistico inquinamento luminoso. radio-televisiva) al fine di evitare/minimizzare l'interferenza visiva con il valore estetico-percettivo del vincolo, anche mediante soluzioni tecnologiche innovative che consentano la riduzione dei dimensionamenti e la rimozione degli elementi obsoleti e privilegiando la condivisione delle strutture di supporto per i vari apparati dei diversi gestori; - evitare, nei tratti di viabilità panoramica, la previsione di nuovi impianti per la distribuzione di carburante di grande scala e delle strutture commerciali-ristorative di complemento agli impianti; - prevedere opere volte all'attenuazione/integrazione degli effetti negativi sulla percezione dei contesti panoramici indotti da interventi edilizi e/o infrastrutturali; - contenere l'illuminazione notturna nelle aree extra-urbane al fine di non compromettere la naturale percezione del paesaggio; - regolare la localizzazione e realizzazione degli impianti per le

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Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 143 / 191

produzione di energia da fonti rinnovabili al fine di minimizzare l'impatto visivo degli stessi e non interferire negativamente con le visuali da e verso (i centri e nuclei storici, le principali emergenze architettoniche, le eccellenze naturalistiche); - tutelare gli spazi inedificati situati lungo la viabilità di crinale che scandiscono il ritmo dell'edificato storico; - riqualificare gli insediamenti produttivi attraverso una maggiore compattezza del disegno organizzativo, la creazione di margini ben identificati, il massimo riutilizzo degli edifici esistenti e opportune sistemazioni arboree. - regolamentare la realizzazione di nuovi depositi a cielo aperto al fine di non introdurre ulteriori elementi di degrado, privilegiandone la localizzazione in aree destinate ad attività produttive e attraverso interventi che prevedano soluzioni progettuali paesaggisticamente integrate; - privilegiare la riqualificazione paesaggistica dei depositi a cielo aperto esistenti, anche attraverso interventi di mitigazione visiva e la loro eventuale delocalizzazione se collocati in aree in stretta relazione visiva con i valori riconosciuti dalla scheda di vincolo

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A) ELEMENTI IDENTIFICATIVI

Ricognizione Codice Codice Tipologia delimitazione D.M. - G.U. Provincia Comune Superficie (ha) Ambiti di Paesaggio regionale ministeriale rappresentazione art. 136 D.Lgs. 42/04

9052256 90567 9052256_1D D.M. 16/01/1974 G.U. 58 1974 Siena Siena 2672,83 14 Colline di Siena a b c d

Zona sita nel territorio del Comune di Siena (Area panoramica costituente una naturale continuazione della campagna senese prossima al centro storico con motivi di architettura rurale e monumentale e strade campestri di notevole valore paesistico). denominazione

[..] la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché costituisce, dal punto di vista della bellezza e dell'intervento dell'uomo, una naturale continuazione della campagna senese più prossima al centro storico; in tali zone infatti, si hanno cospicui motivi di architettura rurale e monumentale collegati intimamente con il suolo e raggiungibili molto spesso attraverso strade campestri di notevole valore paesistico, in una coerenza stilistica e compositiva, quanto mai eccezionale. Molto spesso le alture collinari sono contrassegnate da cospicui motivi paesaggistici caratteristici per ogni singola località, e meritevoli di essere conservati nella loro sostanza. 1l vincolo, in corrispondenza della via Cassia, inoltre, tende a conservare anche l'attuale godibilità di motivazione tali episodi che, altrimenti, potrebbero venir facilmente snaturati e deturpati.

1 C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE • DISCIPLINA D'USO (art.143 c.1 lett. b, art.138 c.1)

Strutture del paesaggio e relative a • obiettivi con valore di indirizzo b • direttive c • prescrizioni componenti Mantenere i caratteri geomorfologici delle Colline di 1.b.1. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici negli strumenti della 1.c.1. La realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idraulico, Siena con particolare riferimento alla protezione dal dissesto pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, necessari per la sicurezza degli insediamenti e delle infrastrutture e non idrogeologico. ciascuno per propria competenza, provvedono a definire strategie, misure diversamente localizzabili, garantisca, compatibilmente con le esigenze di

e regole/discipline volte a garantire , nella programmazione degli interventi funzionalità idraulica, la qualità estetico percettiva dell'inserimento delle 1 • Struttura idrogeomorfologica Mantenere quale emergenza naturale di valore di manutenzione e adeguamento, la conservazione dei caratteri opere, il mantenimento dei valori di paesaggio identificati. - Geomorfologia paesistico della rete idrografica presente nelle aree di vincolo, paesaggistici propri del sistema idrologico costituito dal Torrente Bozzone - 1drografia naturale in particolare del Torrente Bozzone e dell'Arbia. e dell'Arbia. - 1drografia artificiale 1.a.3. Protezione e valorizzazione delle sorgenti e delle 1.b.2. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici negli strumenti della manifestazioni idrotermali. pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono al mantenimento dei caratteri di naturalità delle sorgenti termali e delle aree contigue al fine di preservarne il valore geologico e paesaggistico. Mantenere le attività agricole tradizionali collinari e 2.b.1. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici negli strumenti della Non sono ammessi interventi sulla vegetazione ripariale e sugli eco della pianura alluvionale. pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, sistemi fluviali in contrasto con le specifiche norme in materia. Eventuali ciascuno per propria competenza, provvedono a: interventi in tale contesto dovranno porsi l'obiettivo della salvaguardia della Conservare il caratteristico rapporto tra ambienti vegetazione ripariale, della continuità longitudinale e trasversale degli forestali ed agroecosistemi. - programmare una gestione selvicolturale di tipo naturalistico ecosistemi fluviali valorizzando le tecniche di ingegneria naturalistica, fatti finalizzata alla conservazione degli ecosistemi forestali, delle salvi gli interventi per la messa in sicurezza idraulica delle sponde. Detti Tutelare il reticolo idrografico minore, la vegetazione emergenze vegetazionali, nonché alla difesa da incendi e altre cause interventi dovranno garantire la conservazione degli habitat faunistici ripariale e l'integrità degli ecosistemi torrentizi. avverse; presenti.

- 1ndividuare e tutelare gli elementi vegetali relittuali del paesaggio

agrario (siepi, filari alberati, alberi camporili, boschetti, boschi ripariali, Non sono ammessi interventi che compromettano l'efficienza

ecc.) anche al fine di programmare interventi di loro nuova dell'infrastrutturazione ecologica costituita da elementi vegetali lineari 2 • Struttura realizzazione; (siepi, siepi alberate, vegetazione ripariale) e puntuali (piccoli nuclei eco sistemica/ambientale - individuare soglie di trasformabilità dell'infrastrutturazione ecologica, forestali, grandi alberi camporili, piccoli laghetti e pozze). Componenti naturalistiche anche sulla base della struttura agraria riconosciuta dal Piano; - Aree di riconosciuto valore naturalistico - vincolare gli interventi in ambito agricolo alla realizzazione di (Aree Protette, Siti Natura 2000) interventi di ricostituzione degli elementi lineari e puntuali del paesaggio agricolo (siepi, siepi alberate, boschetti, filari alberati). - garantire una gestione idraulica compatibile con la conservazione delle formazioni ripariali e con la tutela degli ecosistemi torrentizi; - incentivare la riqualificazione e l'ampliamento delle fasce ripariali e la realizzazione di fasce tampone lungo il reticolo idrografico minore in ambito agricolo; - incentivare, anche mediante idonee misure contrattuali, il mantenimento/recupero degli agroecosistemi; - contrastare nuovi interventi di urbanizzazione o di aumento dell'impermeabilità dei suoli nelle aree di pertinenza fluviale.

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Conservare i caratteri morfologici, tipologici, Gli enti territoriali e i soggetti pubblici negli strumenti della pianificazione, Per gli interventi che interessano le ville, i complessi monumentali e architettonici delle ville e i relativi giardini/parchi nelle loro negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per relativi parchi, orti e giardini di valore storico architettonico sono prescritti: configurazioni storiche, nonché le relative aree di pertinenza propria competenza, provvedono a: - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico l'utilizzo di paesaggistica. soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia Riconoscere : storica di riferimento; Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, - i caratteri morfologici, tipologici, architettonici che - la compatibilità tra destinazioni d'uso, anche rispetto alla percettive) tra ville padronali, case coloniche, viabilità storica contraddistinguono gli edifici e i complessi monumentali di valore realizzazione di cantine interrate e aree di servizio ad esse e la campagna. storico paesaggistico, ville, relativi parchi e giardini storici; funzionali - l'ambito di pertinenza paesaggistica (intorno territoriale) da - 1l mantenimento dell'unitarietà delle aree libere e degli spazi intendersi quali aree fortemente interrelate al bene medesimo sul pertinenziali;

piano morfologico, percettivo e storicamente su quello - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle

funzionale; pertinenze originarie o comunque storicizzate, il mantenimento dei

percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento delle - il sistema delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) tra ville padronali, case coloniche, viabilità storica e la campagna. finiture, dei manufatti presenti (serre storiche, limonaie, grotti, fontane, annessi per usi agricoli, opifici, muri di perimetrazione) e Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: del sistema del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, 3 • Struttura antropica - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la giardini), il mantenimento dei viali di accesso, e degli assi visivi. - 1nsediamenti storici riconoscibilità delle relazioni tra ville padronali, case coloniche, - 1nsediamenti contemporanei viabilità storica e la campagna e la conservazione dei caratteri Per gli interventi relativi a edifici di valore storico, tipologico e - Viabilità storica morfologici, tipologici, architettonici delle ville, dei parchi, orti, architettonico appartenenti ad un sistema storicamente consolidato è - Viabilità contemporanea, impianti ed /giardini, degli altri manufatti ad esse legati (limonaie e altri prescritto il mantenimento del carattere distintivo del rapporto di gerarchia infrastrutture annessi di valore storici, cappelle) tra edifici principali e di pertinenza attraverso la conservazione dei caratteri - Paesaggio agrario - assicurare la compatibilità tra destinazioni d'uso anche rispetto estetico percettivi che contraddistinguono tale sistema; alla realizzazione di cantine interrate e aree di servizio ad esse non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi funzionali e la conservazione dei caratteri tipologici degli edifici e costituenti il sistema storicamente consolidato che ne comportino la delle aree di pertinenza; destrutturazione. - nell'intorno territoriale delle ville, ovvero ambito di pertinenza paesaggistica, orientare gli interventi che interessano i manufatti, Gli interventi dovranno garantire : le opere di valore storico, le aree agricole e boschive, verso la - il recupero degli edifici esistenti e la conservazione dell'impianto conservazione dei caratteri di matrice storica. tipologico, l'utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia storica di riferimento; - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, sia mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee, e l'introduzione di elementi di finitura e di arredo in contrasto con la leggibilità del carattere strutturante del sistema; - il recupero e il mantenimento della viabilità storica. Tutelare gli edifici, i complessi architettonici e i Gli enti territoriali e i soggetti pubblici negli strumenti della pianificazione, Per gli interventi che interessano gli edifici, i complessi architettonici manufatti di valore storico e architettonico (pievi, abbazie, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per e i manufatti di valore storico, architettonico e testimoniale ivi inclusi gli castelli, edifici specialistici) ivi inclusi gli aggregati urbani e/o propria competenza, provvedono a: aggregati urbani e/o rurali, sono prescritti: rurali. - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico e l'utilizzo di Riconoscere la struttura insediativa storica di crinale, i caratteri soluzioni formali, finiture esterne e cromie, anche con il ricorso a Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, morfologici, tipologici, architettonici e la rilevanza visiva e identitaria nel tecnologie e materiali moderni, coerenti con i valori espressi percettive) del sistema insediativo storico (urbano e rurale). contesto paesaggistico con particolare attenzione alla gerarchia dei centri dall'edilizia locale/con i caratteri storici/con quelle originali. urbani maggiori e minori, nelle loro interrelazioni e nel rapporto figurativo - in presenza di sistemazioni delle pertinenze originarie o con il territorio aperto, e a definire strategie, misure e regole /discipline comunque storicizzate, il mantenimento dei percorsi interni sia nel volte a: loro andamento che nel trattamento delle finiture, dei manufatti - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la presenti e del sistema del verde (vegetazione arborea ed conservazione dei caratteri morfologici, tipologici, architettonici, arbustiva, aiuole, giardini); storici e identitari, appartenenti alla consuetudine dei luoghi e - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, sia incrementando il livello di qualità là dove sussistono situazioni di mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi degrado; pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con - assicurare la compatibilità tra forme del riuso, destinazioni d'uso delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee e caratteri tipologici degli edifici e delle aree di pertinenza; conservare i manufatti accessori di valore storico architettonico - il corretto uso delle aree pertinenziali, disciplinando la - la leggibilità dell'impianto storico e il suo grado di rilevanza visiva realizzazione di garages, tettoie, recinzioni e schermature, la all'interno del contesto paesaggistico. sistemazione della viabilità di servizio e l'impianto di vegetazione

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arborea, al fine di evitare rilevanti cesure con il territorio agricolo. - a riconoscere l'assetto delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) del sistema insediativo nel suo complesso, urbano e rurale, di impianto storico.

3.b.4. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a orientare le trasformazioni verso la riconoscibilità delle relazioni del sistema insediativo di impianto storico comprensivi dei rapporti tra città e campagna e tra centri, nuclei, complessi, aggregati, ecc., storici.

3.a.5. Garantire che gli interventi di trasformazione edilizia Gli enti territoriali e i soggetti pubblici negli strumenti della pianificazione, Gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia sono ammessi non compromettano la struttura morfologica e insediativa dei negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per a condizione che: crinali storicamente consolidata, non alterando le relazioni propria competenza, provvedono a: - siano mantenuti i caratteri connotativi della trama viaria storica e i figurative tra insediamenti storici, viabilità e territorio manufatti che costituiscono valore storico culturale; contermine, assicurino qualità architettonica e rappresentino Riconoscere: - siano coerenti con i caratteri morfologici del paesaggio, non progetti di integrazione paesaggistica. - riconoscere i margini degli insediamenti, sulla base delle compromettano la percettibilità ed accessibilità, indicazioni del Piano Paesaggistico, quali limite percepibile - mantengano l'accessibilità ai luoghi da cui è possibile godere delle dell'insediamento urbano rispetto al territorio rurale e naturale; visuali a maggiore panoramicità; - le regole generative degli insediamenti, gli elementi strutturanti il - siano mitigati gli effetti di frattura indotti dagli interventi paesaggio, nonché quelli espressivi dell'identità dei luoghi; infrastrutturali, sul paesaggio; - individuare zone di compromissione relative ad addizioni ed - siano armonici per forma, dimensioni, orientamento, con le espansioni edilizie non correttamente inserite nel contesto, per caratteristiche morfologiche proprie del contesto territoriale; tipologia e impianto, e a elementi di disturbo del paesaggio sia di - sia garantita qualità insediativa attraverso un'articolazione crinale sia di fondovalle; equilibrata tra spazi aperti e costruito con particolare riferimento - le aree di massima visibilità, intese quali aree di forte rilevanza alla qualità progettuale degli spazi di fruizione collettiva; visiva; - l'installazione di impianti solari termici e fotovoltaici sulle coperture - i coni visivi che si aprono da e verso la 'città storica', con sia limitata esclusivamente ad ambiti non in posizioni tali da particolare riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili dalle vie alterare la percezione di unitarietà dei manti di copertura del di accesso e dai luoghi di fruizione pubblica o di uso pubblico. centro storico di Siena; - riqualifichino le aree rurali interstiziali e periurbane limitrofe all'area Definire strategie, misure e regole / discipline volte a: di intervento, privilegiando il mantenimento delle pratiche agricole, - limitare i processi di urbanizzazione e di sviluppo infrastrutturale garantendo la connessione delle aree verdi interne e/o a margine orientando quelle ammissibili verso interventi coerenti e dell'edificato con la struttura di impianto rurale presente o da compatibili con il contesto in cui si inseriscono, sia sul piano delle ripristinare. forme architettoniche che della qualità insediativa, garantendo - le nuove aree di sosta e parcheggio, elaborate sulla base di l'integrità morfologica ed estetico percettiva, la qualità visiva dei progetti di integrazione paesaggistica, non compromettano paesaggi di crinale; l'integrità della percezione visiva da e verso la città storica e le - non compromettere la qualità estetico percettiva delle visuali da e emergenze, garantendo il mantenimento di ampie superfici verso la città di Siena, le emergenze storico architettoniche e permeabili. quelle naturalistiche; - prevedere interventi di riqualificazione sia del tessuti residenziali, 3.c.6. Non sono ammesse previsioni di nuova edificazione che sia produttivi al fine di migliorarne l'impatto estetico costituiscano nuclei isolati rispetto al territorio urbanizzato. paesaggistico, assicurando il mantenimento delle aree ancora libere presenti; - evitare che le nuove espansioni erodano l'integrità degli assetti figurativi del paesaggio agrario di valore - evitare la formazione di espansioni che costituiscano nuclei isolati rispetto ai centri e che comportino nuovo consumo di suolo; - limitare all'interno delle aree di massima visibilità, trasformazioni morfologiche ed edilizie, prevedendo, per quelle ammissibili, una valutazione dell'impatto visivo; - garantire che eventuali nuovi tracciati viari siano modellati sulla morfologia dei suoli e assicurino la continuità visiva dei crinali.

3.a.6. Conservare i percorsi della viabilità storica quali Gli enti territoriali e i soggetti pubblici negli strumenti della pianificazione, 3.c.7. Gli interventi che interessano i percorsi della viabilità storica, sono elementi di connessione tra insediamenti, beni culturali, ed il negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per ammessi a condizione che:

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territorio aperto, che tendono a qualificare l'identità e la propria competenza, provvedono a:  non alterino o compromettano l'intorno territoriale, i tracciati di riconoscibilità dei percorsi. collegamento nella loro configurazione attuale, evitando modifiche Riconoscere i percorsi della viabilità storica, i relativi caratteri degli andamenti altimetrici (fatta eccezione per gli interventi strutturali/tipologici (gerarchie, giacitura, tracciato, ..), le opere d'arte necessari per la messa in sicurezza idraulica), delle sezioni (quali muri di contenimento, ponticelli, ..) e le dotazioni vegetazionali di stradali e degli sviluppi longitudinali e che per l'eventuale messa in corredo di valore storico tradizionale quali elementi fondamentali di sicurezza, i cui interventi sono fatti salvi, sia privilegiato l'utilizzo di caratterizzazione del paesaggio. tecniche di ingegneria naturalistica nel rispetto dei caratteri tipologici, storici e paesaggistici; Definire strategie, misure e regole/discipline volte a:  la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta i - limitare, su tracciati di particolare visibilità e valore storico, gli caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, i caratteri interventi di adeguamento, circonvallazioni, innesti sul tracciato strutturali/tipologici della viabilità storica e non comporti storico ecc., nonché la localizzazione di impianti di distribuzione significativo aumento della superficie impermeabile. carburante; - conservare, anche per gli eventuali interventi di cui sopra, i caratteri strutturali/tipologici, le opere d'arte e i manufatti di corredo di valore storico tradizionale, le relazioni storiche funzionali tra i tracciati, le emergenze architettoniche/insediamenti da essi connessi (pievi, ville, corti, monasteri, borghi,..) e i luoghi aperti; - valorizzare la viabilità minore, le strade vicinali, poderali e campestri, i sentieri.

3.a.7. Mantenere, recuperare e valorizzare la via Francigena Gli enti territoriali, i soggetti pubblici nei piani di settore, negli Gli interventi che interessano la via Francigena sono ammessi a e le relative opere e manufatti storici che in quanto elementi strumenti della pianificazione e negli atti del governo del territorio, condizione che: rappresentativi della rete di fruizione storica del territorio, ciascuno per propria competenza, provvedono a: - siano conservate le opere d'arte (muri di contenimento, ponticelli ) salvaguardando altresì le relazioni con il contesto e di pertinenza stradale (pilastrini, edicole, marginette, cippi) di paesaggistico ed individuando azioni compatibili e mirate - adeguare i propri piani con il tracciato della via Francigena così valore storico quali elementi fondamentali di caratterizzazione all'accrescimento della fruizione. come determinato da Ministero per i Beni culturali (MiBAC),fatta degli assetti paesaggistici; salva la possibilità motivata di adottare varianti ,sulla base di - sia mantenuto il tracciato nella sua configurazione attuale documentazione storica, a tale percorso ufficiale secondo le determinata dal MiBAC, le eventuali modifiche saranno ammesse procedure stabilite. se utili alla sicurezza degli utenti e/o migliorativi in termini di valore paesaggistico; - individuare e riconoscere i caratteri strutturali/tipologici e le - nei tratti in cui il percorso si sviluppa su viabilità ordinaria, opere d'arte connesse; l'eventuale l'introduzione di sistemi, opere e manufatti per la - individuare il sistema degli edifici specialistici (pievi, stazioni di regolazione del flusso veicolare (rotatorie, svincoli, posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, ..) connessi e funzionali al circonvallazioni, innesti, dissuasori) deve garantire la percorrenza tracciato. escursionistica anche in sede separata; - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: manto stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni stradali dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti con - adottare azioni mirate all'inserimento della via Francigena nella il carattere (di naturalità e di ruralità) del contesto; Rete Escursionistica Toscana (R.E.T.) di cui alla L.R.n.17/1998; - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta il - riqualificare i tratti dove il tracciato storico coincide con la viabilità valore simbolico e i caratteri dei luoghi, i caratteri carrabile contemporanea prevedendo sistemazioni coerenti con il strutturali/tipologici della viabilità storica e non comporti l'aumento significato della Via ed eventuali percorsi alternativi per la della superficie impermeabile; fruizione; - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per - definire criteri modalità ,limiti e per eventuali interventi di dimensione, tipologia e materiali, al valore simbolico e ai caratteri adeguamento del tracciato esistente, che dovranno comunque dei luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, mantenere i caratteri strutturali tipologici, le opere d'arte ed i garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali manufatti di corredo di valore storico tradizionale; panoramiche; - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con - conservare, anche per gli eventuali interventi di adeguamento, i il valore simbolico e paesaggistico del contesto. caratteri strutturali/tipologici, le opere d'arte e i manufatti di corredo di valore storico tradizionale; - evitare la localizzazione,lungo il tracciato della via francigena di strutture incongruenti e squalificanti rispetto al valore simbolico

riconosciuto anche attraverso l'individuazione di adeguati ambiti di rispetto territoriale; - salvaguardare le relazioni storiche funzionali tra il tracciato e gli edifici specialistici ad esso connessi (pievi, stazioni di posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, ..), privilegiando, nel riuso del patrimonio edilizio, funzioni qualificanti e di eccellenza coerenti con il valore simbolico del percorso (quali ad esempio attività di tipo museale, religioso, documentaristico, didattico, informativo, ..) assicurandone la compatibilità con la tipologia edilizia e, ove possibile, la fruizione pubblica; - valorizzare il ruolo di itinerario storico culturale del tracciato garantendone, ove possibile, la fruizione pubblica, favorendone mobilità di accesso, la percorribilità e la fruibilità con forme di mobilità lenta.

Mantenere gli assetti figurativi del paesaggio agrario Gli enti territoriali e i soggetti pubblici negli strumenti della pianificazione, Gli interventi incidenti sull'assetto idrogeologico che comportano tradizionale salvaguardandone le relazioni storicamente negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per trasformazioni della maglia agraria e dei suoli agricoli sono ammessi a consolidate di tipo funzionale e percettivo con l'insediamento propria competenza, provvedono a: condizione che: storico, in particolare di crinale. - garantiscano l'assetto idrogeologico e si accordino con le Riconoscere, anche sulla base delle indicazioni del Piano caratteristiche morfologiche proprie del contesto quanto a forma, Tutelare il patrimonio rurale sparso di valore storico paesaggistico, la struttura consolidata del paesaggio agrario quale esito dimensioni, orientamento; tipologico nonché le relazioni spaziali funzionali con le aree e dell'interazione tra caratteri idrogeomorfologici, insediativi e colturali, alla - sia garantita la continuità della viabilità interpoderale sia per gli spazi pertinenziali. quale sono associate forme e modalità di gestione agricola. Con finalità di servizio allo svolgimento delle attività agricole sia per particolare riferimento a: finalità di fruizione del paesaggio rurale. Gli eventuali nuovi - la maglia agraria letta rispetto alla sua dimensione, alla rete della percorsi dovranno essere coerenti con il contesto paesaggistico viabilità poderale e interpoderale, al grado di infrastrutturazione per localizzazione, dimensioni, finiture, equipaggiamento vegetale, ecologica di valenza paesaggistica (siepi, filari, alberi isolati, evitando la banalizzazione dell'uso del cipresso e l'utilizzo di formazioni vegetali di corredo); specie non coerenti con il contesto rurale - le sistemazioni idraulico agrarie (ciglionamenti, lunette, - sia garantita la continuità della rete di infrastrutturazione ecologica terrazzamenti, acquidocci, scoline, fossi, ...), con particolare a valenza paesaggistica (anche attraverso l'inserimento di nuove riferimento a quelle ancora funzionanti; siepi, fasce boscate e fasce di vegetazione riparia come - le relazioni storicamente consolidate tra paesaggio agrario e compensazione rispetto a quelle rimosse); insediamento, sia sul piano morfologico percettivo che su quello - siano limitati i rimodellamenti della configurazione orografica funzionale; preesistente (livellamenti) che provochino l'eliminazione - gli assetti colturali. complessiva delle opere di sistemazione e regimentazione dei - riconoscere, all'interno delle superfici boscate, le isole di coltivo, i suoli. pascoli, i prati e i pascoli arborati non assimilabili a bosco; Gli interventi di trasformazione del patrimonio edilizio rurale e delle 1ndividuare: relative aree pertinenziali sono ammessi a condizione che: - le aree caratterizzate dalla permanenza di assetti agrari - venga mantenuta la relazione spaziale funzionale e percettiva tra tradizionali (struttura consolidata del paesaggio agrario di insediamento ( piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa impianto tradizionale e pastorale di interesse storico); fattoria,..) e paesaggio agrario circostante, storicamente - le formazioni forestali di origine artificiali realizzati su terreni strutturante il contesto territoriale; agricoli a seguito dell'adesione a misure agro ambientali - sia mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi promosse dagli strumenti per lo sviluppo rurale a livello pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con comunitario; (deriva dalla mod. art. 26 D.lgs 18 maggio 2001 n. delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee (sia 227). vietato il frazionamento, con delimitazioni strutturali, dei resedi pavimentati originariamente ad uso comune); Riconoscere il patrimonio edilizio rurale sparso o aggregato di - nella realizzazione di tettoie, recinzioni, garages e schermature, valore storico, tipologico e architettonico. viabilità di servizio, corredi vegetazionali, elementi di arredo nelle aree pertinenziali, sia garantito il mantenimento dei caratteri di Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: ruralità, delle relazioni spaziali, funzionali e percettive con - promuovere e incentivare le attività agricole, quali pratiche di l'edificato e con il contesto nella continuità visiva tra gli aggregati conservazione e miglioramento del paesaggio e dell'ambiente rurali. rurale; - definire gli interventi di conservazione e miglioramento del Non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi paesaggio e dell'ambiente rurale finalizzati al mantenimento dei demoliti che comportino la destrutturazione del sistema insediativo storico

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caratteri di valore paesaggistico espressi dall'area di vincolo, da funzionale costituito. attuarsi anche dell'ambito dei PAPMAA (Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale); Non sono ammessi gli interventi che trasformino le serre esistenti e i - gestire le trasformazioni edilizie assicurando il mantenimento manufatti temporanei in volumetrie edificate della relazione spaziale funzionale e percettiva tra insediamento ( piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa fattoria,..) e paesaggio 1 nuovi edifici rurali a carattere residenziale siano realizzati: agrario circostante, storicamente strutturante il contesto - in coerenza con le modalità insediative storicamente consolidate territoriale e la conservazione dell'impianto tipologico e lette nelle componenti e relazioni principali (allineamenti, architettonico , l'utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e gerarchie dei percorsi, relazioni tra percorsi, edificato e spazi cromie coerenti con la tipologia storica di riferimento; aperti) e con le tipologie edilizie appartenenti alla tradizione dei - mantenere in presenza di un resede originario la caratteristica luoghi; unità tipologica ,conservando i manufatti accessori di valore - privilegiando la semplicità delle soluzioni d'impianto, l'utilizzo della storico architettonico; viabilità esistente, le proporzioni degli edifici tradizionali riferibili a - favorire, ove la litologia argillosa modella il paesaggio agrario, modelli locali, assecondando la morfologia del terreno limitando gli una gestione delle attività agricole che armonizzi, tramite specifici interventi di sbancamento. indirizzi di sviluppo agricolo, le attività legate all'uso del suolo con la conformazione morfologica esistente e con il sistema tessitura 1 nuovi annessi agricoli siano realizzati: dei campi tipica dei latifondi mezzadrili. - assecondando la morfologia del terreno e limitando gli interventi di sbancamento; - non interferendo negativamente con i manufatti di valore storico e architettonico e loro aree di pertinenza; - con il ricorso a soluzioni tecnologiche e materiali che assicurino la migliore integrazione paesaggistica privilegiando edilizia eco compatibile e favorendo la reversibilità dell'installazione, la riciclabilità delle componenti riutilizzabili e il risparmio energetico relativo all'intero ciclo di vita. - nella progettazione delle cantine siano evitate soluzioni monumentali e fuori scala dei fronti, e i piazzali di pertinenza siano strettamente dimensionati in rapporto alle necessità di servizio, valutando, sui crinali e nelle aree ad elevata intervisibilità, la compatibilità con la morfologia dei luoghi, privilegiando una localizzazione prossima ad una idonea rete viaria esistente.

Salvaguardare e valorizzare le visuali panoramiche che Gli enti territoriali e i soggetti pubblici negli strumenti della pianificazione, Gli interventi di trasformazione sono ammessi a condizione che non storicamente si aprono verso l'insediamento murato della città negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per interferiscano negativamente con il carattere estetico percettivo del di Siena e in direzione del paesaggio delle Crete. propria competenza, provvedono a: paesaggio, con le visuali panoramiche, limitandole o occludendole e sovrapponendosi in modo incongruo con gli elementi significativi del Tutelare l'integrità percettiva e il tipico carattere 1ndividuare : paesaggio. "aperto" del paesaggio senese che contraddistingue in - i tracciati, i principali punti di vista (belvedere) e le visuali particolare l'area a sud del vincolo. panoramiche (fulcri, coni e bacini visivi quali ambiti ad alta L'inserimento di manufatti non dovrà interferire negativamente o intervisibilità), connotati da un elevato valore estetico percettivo; limitare le visuali panoramiche. Le strutture per la cartellonistica e la - i punti di vista (belvedere) di interesse panoramico accessibili al segnaletica non indispensabili per la sicurezza stradale dovranno 4 • Elementi della percezione pubblico presenti lungo il sistema viario .., e all'interno degli armonizzarsi per posizione, dimensione e materiali con il contesto - Visuali panoramiche 'da' e 'verso' (unire a insediamenti. paesaggistico e mantenere l'integrità percettiva delle visuali panoramiche. percorsi e punti di vista), percorsi e punti di vista panoramici e/o di belvedere Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - Strade di valore paesaggistico - salvaguardare e valorizzare i tracciati (tratti stradali e ferroviari) e Non sono consentiti interventi che comportino la privatizzazione dei le visuali panoramiche che si aprono dai punti di belvedere punti di vista (belvedere) accessibili al pubblico. accessibili al pubblico; - nella progettazione di nuove infrastrutture e nell'adeguamento di Non sono consentite installazioni luminose puntuali o diffuse in grado quelle esistenti i tracciati dovranno essere il più possibile di alterare in maniera significativa la percezione del paesaggio notturno modellati sugli andamenti naturali del terreno, al fine di evitare o dell'area contermine alla città storica. minimizzare rilevati, sbancamenti, riporti e quanto altro possa significamene alterare i caratteri morfologici del paesaggio; - pianificare e razionalizzare il passaggio delle infrastrutture tecnologiche (impianti per telefonia, sistemi di trasmissione radio

televisiva,..) al fine di evitare/minimizzare l'interferenza visiva con il valore estetico percettivo del vincolo, anche mediante soluzioni tecnologiche innovative che consentano la riduzione dei dimensionamenti e la rimozione degli elementi obsoleti e privilegiando la condivisione delle strutture di supporto per i vari apparati dei diversi gestori; - evitare, nei tratti di viabilità panoramica, la previsione di nuovi impianti per la distribuzione di carburante di grande scala e delle strutture commerciali ristorative di complemento agli impianti; - prevedere opere volte all'attenuazione/integrazione degli effetti negativi sulla percezione dei contesti panoramici indotti da interventi edilizi e/o infrastrutturali; - contenere l'illuminazione notturna nelle aree extra urbane al fine di non compromettere la naturale percezione del paesaggio. - regolare la localizzazione e realizzazione degli impianti per le produzione di energia da fonti rinnovabili al fine di minimizzare l'impatto visivo degli stessi e non interferire negativamente con le visuali da e verso...(i centri e nuclei storici, le principali emergenze architettoniche, le eccellenze naturalistiche, ...); - tutelare gli spazi inedificati situati lungo la viabilità di crinale che scandiscono il ritmo dell'edificato storico; - riqualificare gli insediamenti produttivi attraverso una maggiore compattezza del disegno organizzativo, la creazione di margini ben identificati, il massimo riutilizzo degli edifici esistenti e opportune sistemazioni arboree. - evitare la realizzazione di nuovi depositi a cielo aperto al fine di non introdurre elementi di degrado.

A) ELEMENTI IDENTIFICATIVI

Ricognizione Codice Codice Tipologia delimitazione D.M. - G.U. Provincia Comune Superficie (ha) Ambiti di Paesaggio regionale ministeriale art. 136 D.Lgs. 42/04 rappresentazione

9052025 90569 9052025_ID D.M. 21/02/1977 G.U. 111 del 1977 SI Siena 1062,58 14 Colline di Siena a b c d

denominazione Zone di Monsindoli e Fogliano sita nel territorio del Comune di Siena.

[..] la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché si presenta come una distesa ininterrotta di colline, ricca di aperture panoramiche lungo i percorsi e dai poggi dominanti verso la città di Siena. In tale tipico paesaggio agreste si evidenziano i complessi tradizionali caratteristici, di notevole valore estetico - ambientale, la cui nota essenziale è la spontanea concordanza e fusione fra espressioni della natura e quelle del lavoro umano. Tale ambiente motivazione è ancora sostanzialmente integro, soprattutto in corrispondenza del nuovo tracciato stradale che da S. Rocco a Pilli conduce verso Siena (e costituente un tratto della strada di grande comunicazione Grosseto - Fano) e dal quale si gode un'inedita notevole visione del centro storico senese.

C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE • DISCIPLINA D'USO (art.143 c.1 lett. b, art.138 c.1)

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Strutture del paesaggio e relative a • obiettivi con valore di indirizzo b • direttive c • prescrizioni componenti Tutelare la conformazione geomorfologica del territorio. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, Assicurare la compatibilità paesistica delle aree di ciascuno per propria competenza, provvedono a: escavazione. Individuare le aree non più soggette ad escavazione (storiche, e recenti) e quelle in atto.

Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: 1 • Struttura idrogeomorfologica - assicurare la compatibilità paesistica rispetto ai valori del vincolo per - Geomorfologia le aree di escavazione sia durante l'esercizio dell'attività che nella - Idrografia naturale fase di ripristino ambientale; - Idrografia artificiale - verificare le aree di escavazione rispetto alle principali visuali, considerando ambiti assai più vasti di quello direttamente interessato dall'attività di escavazione; - conseguire le migliori soluzioni progettuali nella realizzazione di manufatti e viabilità di servizio; - mitigare, riqualificare, valorizzare le aree non più soggette ad escavazione (storiche, e recenti) e quelle in atto, prevedendo opere di modellamento coerenti alla morfologia naturale dei luoghi.

Mantenere gli agroecosistemi e le attività agricole 2.b.1. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Sia tutelata l'efficienza dell'infrastrutturazione ecologica, ove

tradizionali. pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, presente, costituita da elementi vegetali lineari (siepi, siepi alberate,

ciascuno per propria competenza, provvedono a: vegetazione ripariale) e puntuali (piccoli nuclei forestali, grandi alberi

camporili, piccoli laghetti e pozze). Tutelare il reticolo idrografico minore, la vegetazione - individuare e tutelare gli elementi vegetali relittuali del paesaggio

ripariale e l'integrità degli ecosistemi torrentizi. agrario (siepi, filari alberati, alberi camporili, boschetti, boschi Non sono ammessi interventi sulla vegetazione ripariale e sugli eco- ripariali, ecc.) al fine di migliorare i livelli di permeabilità ecologica sistemi fluviali in contrasto con le specifiche norme in materia. Eventuali diffusa del territorio, anche programmando interventi di loro nuova interventi in tale contesto dovranno porsi l'obiettivo della salvaguardia realizzazione; della vegetazione ripariale, della continuità longitudinale e trasversale degli - individuare soglie di trasformabilità dell'infrastrutturazione ecologica, ecosistemi fluviali valorizzando le tecniche di ingegneria naturalistica, fatti anche sulla base della struttura agraria riconosciuta dal presente salvi gli interventi per la messa in sicurezza idraulica delle sponde. Detti Piano; interventi dovranno garantire la conservazione degli habitat faunistici 2 • Struttura - ridurre i livelli di impermeabilità ecologica e dell'effetto barriera degli presenti. eco sistemica/ambientale elementi infrastrutturali lineari mediante realizzazione di interventi di - Componenti naturalistiche mitigazione; - Aree di riconosciuto valore naturalistico - incentivare, anche mediante idonee misure contrattuali, il (Aree Protette, Siti Natura 2000) mantenimento/recupero degli agro ecosistemi; - garantire una gestione idraulica compatibile con la conservazione delle formazioni ripariali e con la tutela degli ecosistemi torrentizi; - programmare una gestione selvicolturale di tipo naturalistico finalizzata alla conservazione degli ecosistemi forestali; - vincolare gli eventuali interventi in ambito agricolo alla realizzazione di interventi di ricostituzione degli elementi lineari e puntuali del paesaggio agricolo (siepi, siepi alberate, boschetti, filari alberati); - incentivare, la riqualificazione e l'ampliamento delle fasce ripariali e la realizzazione di fasce tampone lungo il reticolo idrografico minore in ambito agricolo.

3 • Struttura antropica 3.a.1. Conservare i caratteri morfologici, tipologici, architettonici Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.1. Per gli interventi che interessano le ville, i complessi monumentali e - Insediamenti storici delle ville e i relativi giardini/parchi nelle loro configurazioni pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, relativi parchi, orti e giardini di valore storico-architettonico sono prescritti: - Insediamenti contemporanei storiche, nonché i relativi ambiti di pertinenza paesaggistica ciascuno per propria competenza, provvedono a: - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico l'utilizzo di - Viabilità storica (intorno territoriale). soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia

4 3.b.1. riconoscere : storica di riferimento; 3.a.2. Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, - i caratteri morfologici, tipologici, architettonici che - la compatibilità tra destinazioni d'uso, anche rispetto alla realizzazione

percettive) tra ville padronali, case coloniche, viabilità storica e contraddistinguono gli edifici e i complessi monumentali di valore di cantine interrate e aree di servizio ad esse funzionali; la campagna . storico-paesaggistico, ville, relativi parchi e giardini storici; - Il mantenimento dell'unitarietà delle aree libere e degli spazi - l'ambito di pertinenza paesaggistica (intorno territoriale) da pertinenziali; intendersi quali aree fortemente interrelate al bene medesimo sul - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle piano morfologico, percettivo e storicamente su quello funzionale; pertinenze originarie o comunque storicizzate, il mantenimento dei

- il sistema delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) tra ville percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento delle padronali, case coloniche, viabilità storica e la campagna. finiture, dei manufatti presenti (serre storiche, limonaie, grotti, fontane, annessi per usi agricoli, opifici, muri di perimetrazione) e del sistema 3.b.2. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, giardini), il

- orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la mantenimento dei viali di accesso, e degli assi visivi. riconoscibilità delle relazioni tra ville padronali, case coloniche, viabilità storica e la campagna e la conservazione dei caratteri Per gli interventi relativi a edifici di valore storico, tipologico e morfologici, tipologici, architettonici delle ville, dei parchi, orti, architettonico appartenenti ad un sistema storicamente consolidato è - Viabilità contemporanea, impianti ed /giardini, degli altri manufatti ad esse legati (limonaie e altri annessi prescritto il mantenimento del carattere distintivo del rapporto di gerarchia infrastrutture di valore storici, cappelle); tra edifici principali e di pertinenza attraverso la conservazione dei caratteri - Paesaggio agrario - assicurare la compatibilità tra destinazioni d'uso anche rispetto alla estetico-percettivi che contraddistinguono tale sistema; non sono realizzazione di cantine interrate e aree di servizio ad esse ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi costituenti il funzionali e la conservazione dei caratteri tipologici degli edifici e sistema storicamente consolidato che ne comportino la destrutturazione. delle aree di pertinenza; - nell'intorno territoriale delle ville, orientare gli interventi che Gli interventi dovranno garantire: interessano i manufatti, le opere di valore storico, le aree agricole e - il recupero degli edifici esistenti e la conservazione dell'impianto boschive, verso la conservazione dei caratteri di matrice storica. tipologico, l'utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia storica di riferimento; - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, sia mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee, e l'introduzione di elementi di finitura e di arredo in contrasto con la leggibilità del carattere strutturante del sistema; - il recupero e il mantenimento della viabilità storica.

Tutelare gli edifici, i complessi architettonici e i manufatti Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.4. Per gli interventi che interessano gli edifici, i complessi architettonici di valore storico e architettonico (pievi, abbazie, castelli, edifici pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, e i manufatti di valore storico, architettonico e testimoniale ivi inclusi gli specialistici, ecc.) ivi inclusi gli aggregati urbani e/o rurali. ciascuno per propria competenza, provvedono a: aggregati urbani e/o rurali, sono prescritti: - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico e l'utilizzo di Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, 3.b.3. riconoscere la struttura insediativa storica di crinale, i caratteri soluzioni formali, finiture esterne e cromie, anche con il ricorso a percettive) del sistema insediativo storico (urbano e rurale). morfologici, tipologici, architettonici e la rilevanza visiva e identitaria nel tecnologie e materiali moderni, coerenti con i valori espressi contesto paesaggistico con particolare attenzione alla gerarchia dei dall'edilizia locale, con i caratteri storici; centri urbani maggiori e minori, nelle loro interrelazioni e nel rapporto - in presenza di sistemazioni delle pertinenze originarie o comunque figurativo con il territorio aperto, e a definire strategie, misure e storicizzate, il mantenimento dei percorsi interni sia nel loro regole/discipline volte a: andamento che nel trattamento delle finiture del sottofondo, dei - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la manufatti presenti e del sistema del verde (vegetazione arborea ed conservazione dei caratteri morfologici, tipologici, architettonici, arbustiva, aiuole, giardini); storici e identitari, appartenenti alla consuetudine dei luoghi e - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, sia incrementando il livello di qualità là dove sussistono situazioni di mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi pertinenziali degrado; comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni strutturali, con - assicurare la compatibilità tra forme del riuso, destinazioni d'uso e pavimentazioni non omogenee conservare i manufatti accessori di caratteri tipologici degli edifici e delle aree di pertinenza; valore storico-architettonico; - il corretto uso delle aree pertinenziali, disciplinando la realizzazione - la leggibilità dell'impianto storico e il suo grado di rilevanza visiva di garages, tettoie, recinzioni e schermature, la sistemazione della all'interno del contesto paesaggistico. viabilità di servizio e l'impianto di vegetazione arborea, al fine di evitare rilevanti cesure con il territorio agricolo; - a riconoscere l'assetto delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) del sistema insediativo nel suo complesso, urbano e rurale, di impianto storico; - definire strategie, misure e regole/discipline volte a orientare le trasformazioni verso la riconoscibilità delle relazioni del sistema

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insediativo di impianto storico comprensivi dei rapporti tra città e campagna e tra centri, nuclei, complessi, aggregati, ecc., storici.

3.a.5. Garantire che gli interventi di trasformazione urbanistica Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.5. Gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia sono ammessi e edilizia non compromettano gli elementi strutturanti il pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, a condizione che: paesaggio, concorrano alla qualificazione del sistema ciascuno per propria competenza, provvedono a: - mantengano e qualifichino i caratteri connotativi della trama viaria, insediativo, assicurino qualità architettonica e rappresentino storica, e i manufatti che costituiscono valore storico-culturale; progetti di integrazione paesaggistica. 3.b.4. riconoscere: - rappresentino progetti di integrazione paesaggistica; - riconoscere i margini degli insediamenti, sulla base delle indicazioni - riqualifichino le aree rurali interstiziali e periurbane limitrofe all'area di del Piano Paesaggistico, quali limite percepibile dell'insediamento intervento, privilegiando il mantenimento delle pratiche agricole, urbano rispetto al territorio rurale e naturale; garantendo la connessione delle aree verdi interne e/o a margine - le regole generative degli insediamenti, gli elementi strutturanti il dell'edificato con la struttura di impianto rurale presente o da paesaggio, nonché quelli espressivi dell'identità dei luoghi; ripristinare; - individuare zone di compromissione relative ad addizioni ed - siano mitigati gli effetti di frattura indotti dagli interventi infrastrutturali, espansioni edilizie non correttamente inserite nel contesto, per sul paesaggio; tipologia e impianto, e a elementi di disturbo del paesaggio sia di - siano armonici per forma, dimensioni, orientamento, con le crinale sia di fondovalle; caratteristiche morfologiche proprie del contesto territoriale; - le aree di massima visibilità, intese quali aree di forte rilevanza - sia garantita qualità insediativa attraverso un'articolazione equilibrata visiva. tra spazi aperti e costruito con particolare riferimento alla qualità progettuale degli spazi di fruizione collettiva; 3.b.5. Definire strategie, misure e regole / discipline volte a: - mantengano l'accessibilità ai luoghi da cui è possibile godere delle - limitare interventi che comportano nuovo consumo di suolo visuali a maggiore panoramicità; orientando quelli ammissibili verso interventi coerenti e compatibili - non comportino previsioni di nuova edificazione che costituiscano con il contesto in cui si inseriscono, sia sul piano delle forme nuclei isolati rispetto al territorio urbanizzato. architettoniche che della qualità insediativa, garantendo l'integrità morfologica ed estetico-percettiva, la qualità visiva dei paesaggi di crinale; - assicurare che i nuovi interventi si armonizzino per forma, dimensione, partitura, allineamento ed orientamento con il tessuto consolidato e si rapportino con le modalità insediative storiche e con i segni significativi del paesaggio; - garantire qualità insediativa anche attraverso un'articolazione equilibrata tra costruito e spazi aperti ivi compresi quelli di fruizione collettiva; - limitare all'interno delle aree di massima visibilità, trasformazioni morfologiche ed edilizie, prevedendo, per quelle ammissibili, una valutazione dell'impatto visivo; - evitare che nuovi insediamenti erodano l'integrità degli assetti figurativi del paesaggio agrario di valore.

3.a.6. Conservare i percorsi della viabilità storica quali elementi Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.6. Gli interventi che interessano i percorsi della viabilità storica sono di connessione tra insediamenti, beni culturali, ed il territorio pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ammessi a condizione che: aperto, che tendono a qualificare l'identità e la riconoscibilità ciascuno per propria competenza, provvedono a: - non alterino o compromettano l'intorno territoriale, i tracciati di dei percorsi. collegamento nella loro configurazione attuale, evitando modifiche riconoscere i percorsi della viabilità storica, i relativi caratteri degli andamenti altimetrici (fatta eccezione per gli interventi necessari strutturali/tipologici (gerarchie, giacitura, tracciato, ..), le opere d'arte per la messa in sicurezza idraulica), delle sezioni stradali e degli (quali muri di contenimento, ponticelli, ..) e le dotazioni vegetazionali di sviluppi longitudinali e che per la messa in sicurezza vengano corredo di valore storico-tradizionale quali elementi fondamentali di utilizzate tecniche di ingegneria naturalistica; caratterizzazione del paesaggio; - siano conservate le opere d'arte (muri di contenimento, ponticelli,..) e i manufatti di corredo (pilastrini, edicole, marginette, cippi, ...) di valore Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: storico-tradizionale; - limitare, su tracciati di particolare visibilità e valore storico, gli - sia conservato l'assetto figurativo delle dotazioni vegetazionali di interventi di adeguamento, circonvallazioni, innesti sul tracciato corredo di valore storico-tradizionale; storico ecc., nonché la localizzazione di impianti di distribuzione - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del manto carburante; stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni stradali - conservare, anche per gli eventuali interventi di cui sopra, i caratteri dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti con il carattere strutturali/tipologici, le opere d'arte e i manufatti di corredo di valore (di naturalità e di ruralità) del contesto; storico-tradizionale, le relazioni storiche funzionali tra i tracciati, le - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta i emergenze architettoniche/insediamenti da essi connessi (pievi, caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, i caratteri strutturali/tipologici

ville, corti, monasteri, borghi,..) e i luoghi aperti; della viabilità storica e non comporti significativo aumento della - valorizzare la viabilità minore, le strade vicinali, poderali e superficie impermeabile; campestri, i sentieri. - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per dimensione, tipologia e materiali, ai caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali panoramiche; - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con il valore paesaggistico del contesto e non enfatizzato con installazioni di natura varia.

Mantenere gli assetti figurativi del paesaggio agrario Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.7. Gli interventi incidenti sull'assetto idrogeologico che comportano tradizionale salvaguardandone le relazioni storicamente pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, trasformazioni della maglia agraria e dei suoli agricoli sono ammessi a consolidate di tipo funzionale e percettivo con l'insediamento ciascuno per propria competenza, provvedono a: condizione che: storico, in particolare di crinale. - garantiscano l'assetto idrogeologico e si accordino con le 3.b.8. Riconoscere, anche sulla base delle indicazioni del Piano caratteristiche morfologiche proprie del contesto quanto a forma, Tutelare il patrimonio rurale sparso di valore storico- paesaggistico, la struttura consolidata profonda del paesaggio agrario dimensioni, orientamento; tipologico nonché le relazioni spaziali-funzionali con le aree e quale esito dell'interazione tra caratteri idrogeomorfologici, insediativi e - sia garantita la continuità della viabilità interpoderale sia per finalità di gli spazi pertinenziali. colturali, alla quale sono associate forme e modalità di gestione agricola. servizio allo svolgimento delle attività agricole sia per finalità di Con particolare riferimento a: fruizione del paesaggio rurale. Gli eventuali nuovi percorsi dovranno - la maglia agraria letta rispetto alla sua dimensione, alla rete della essere coerenti con il contesto paesaggistico per localizzazione, viabilità poderale e interpoderale, al grado di infrastrutturazione dimensioni, finiture, equipaggiamento vegetale, evitando la ecologica di valenza paesaggistica (siepi, filari, alberi isolati, banalizzazione dell'uso del cipresso e l'utilizzo di specie non coerenti formazioni vegetali di corredo); con il contesto rurale; - le sistemazioni idraulico-agrarie (ciglionamenti, lunette, - sia garantita la continuità della rete di infrastrutturazione ecologica a terrazzamenti, acquidocci, scoline, fossi, ...), con particolare valenza paesaggistica (anche attraverso l'inserimento di nuove siepi, riferimento a quelle ancora funzionanti; fasce boscate e fasce di vegetazione riparia come compensazione - le relazioni storicamente consolidate tra paesaggio agrario e rispetto a quelle rimosse); insediamento, sia sul piano morfologico-percettivo che su quello - siano limitati i rimodellamenti della configurazione orografica funzionale; preesistente (livellamenti) che provochino l'eliminazione complessiva - gli assetti colturali; delle opere di sistemazione e regimentazione dei suoli. - Individuare le aree caratterizzate dalla permanenza di assetti agrari tradizionali (struttura consolidata del paesaggio agrario di impianto 3.c.8. Gli interventi di trasformazione del patrimonio edilizio rurale e delle tradizionale e pastorale di interesse storico). relative aree pertinenziali sono ammessi a condizione che: - venga mantenuta la relazione spaziale funzionale e percettiva tra Riconoscere il patrimonio edilizio rurale sparso o aggregato di insediamento ( piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa-fattoria,..) e valore storico, tipologico e architettonico. paesaggio agrario circostante, storicamente strutturante il contesto territoriale; Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - sia mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi - promuovere e incentivare le attività agricole, quali pratiche di pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni conservazione e miglioramento del paesaggio e dell'ambiente strutturali, con pavimentazioni non omogenee (sia vietato il rurale; frazionamento, con delimitazioni strutturali, dei resedi pavimentati - definire gli interventi di conservazione e miglioramento del originariamente ad uso comune); paesaggio e dell'ambiente rurale finalizzati al mantenimento dei - nella realizzazione di tettoie, recinzioni, garages e schermature, caratteri di valore paesaggistico espressi dall'area di vincolo, da viabilità di servizio, corredi vegetazionali, elementi di arredo nelle aree attuarsi anche dell'ambito dei PAPMAA (Programma Aziendale pertinenziali, sia garantito il mantenimento dei caratteri di ruralità, delle Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale); relazioni spaziali, funzionali e percettive con l'edificato e con il - gestire le trasformazioni edilizie assicurando il mantenimento della contesto nella continuità visiva tra gli aggregati rurali. relazione spaziale funzionale e percettiva tra insediamento ( piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa-fattoria,..) e paesaggio agrario Non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi circostante, storicamente strutturante il contesto territoriale e la demoliti che comportino la destrutturazione del sistema insediativo storico- conservazione dell'impianto tipologico e architettonico , l'utilizzo di funzionale costituito. soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia storica di riferimento; I nuovi edifici rurali a carattere residenziale siano realizzati: - mantenere in presenza di un resede originario la caratteristica unità - in coerenza con le modalità insediative storicamente consolidate tipologica, conservando i manufatti accessori di valore storico- lette nelle componenti e relazioni principali (allineamenti, architettonico; gerarchie dei percorsi, relazioni tra percorsi, edificato e spazi - favorire, ove la litologia argillosa modella il paesaggio agrario, una aperti) e con le tipologie edilizie appartenenti alla tradizione dei gestione delle attività agricole che armonizzi, tramite specifici luoghi; indirizzi di sviluppo agricolo, le attività legate all'uso del suolo con la - privilegiando la semplicità delle soluzioni d'impianto, l'utilizzo

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conformazione morfologica esistente e con il sistema-tessitura dei della viabilità esistente, le proporzioni degli edifici tradizionali campi tipica dei latifondi mezzadrili. riferibili a modelli locali, assecondando la morfologia del terreno limitando gli interventi di sbancamento. - nella progettazione delle cantine siano evitate soluzioni monumentali e fuori scala dei fronti, e i piazzali di pertinenza siano strettamente dimensionati in rapporto alle necessità di servizio, valutando, sui crinali e nelle aree ad elevata intervisibilità, la compatibilità con la morfologia dei luoghi, privilegiando una localizzazione prossima ad una idonea rete viaria esistente.

I nuovi annessi agricoli siano realizzati: - assecondando la morfologia del terreno e limitando gli interventi di sbancamento; - non interferendo negativamente con i manufatti di valore storico e architettonico e loro aree di pertinenza; - con il ricorso a soluzioni tecnologiche e materiali che assicurino la migliore integrazione paesaggistica privilegiando edilizia eco- compatibile e favorendo la reversibilità dell'installazione, la riciclabilità delle componenti riutilizzabili e il risparmio energetico relativo all'intero ciclo di vita.

Non sono ammessi gli interventi che trasformino le serre esistenti e i manufatti temporanei in volumetrie edificate.

Salvaguardare e valorizzare le visuali panoramiche che Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi di trasformazione sono ammessi a condizione che non storicamente si aprono verso l'insediamento murato della città pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, interferiscano negativamente con le visuali panoramiche, limitandole o di Siena e in direzione del paesaggio circostante. ciascuno per propria competenza, provvedono a: occludendole e sovrapponendosi in modo incongruo con gli elementi significativi del paesaggio. Tutelare l'integrità percettiva e il tipico carattere "aperto" 4.b.1. individuare: del paesaggio senese costituito dal susseguirsi di colline - i tracciati, i principali punti di vista (belvedere) e le visuali L'inserimento di manufatti non dovrà interferire negativamente o caratterizzato da un sistema insediativo storico rarefatto. panoramiche (fulcri, coni e bacini visivi quali ambiti ad alta limitare le visuali panoramiche. Le strutture per la cartellonistica e la intervisibilità), connotati da un elevato valore estetico-percettivo; segnaletica non indispensabili per la sicurezza stradale dovranno - i punti di vista (belvedere) di interesse panoramico accessibili al armonizzarsi per posizione, dimensione e materiali con il contesto pubblico presenti lungo il sistema viario, in particolare lungo la paesaggistico e mantenere l'integrità percettiva delle visuali panoramiche.

strada di Grande Comunicazione Grosseto-Fano, e all'interno degli

insediamenti; Non sono consentiti interventi che comportino la privatizzazione dei

- i coni visivi che si aprono da e verso la 'città storica', con particolare punti di vista (belvedere) accessibili al pubblico. riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili dalle vie di accesso e dai luoghi di fruizione pubblica e di uso pubblico. Dovranno essere preservati i coni visivi che si aprono da e verso la 4 • Elementi della percezione 4.b.2. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: 'città storica', con particolare riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili - Visuali panoramiche 'da' e 'verso', percorsi e dalle vie di accesso e dai luoghi di fruizione pubblica e di uso pubblico. punti di vista panoramici e/o di belvedere - Strade di valore paesaggistico - salvaguardare e valorizzare i tracciati (tratti stradali e ferroviari) e le Non sono consentite installazioni luminose puntuali o diffuse in grado di visuali panoramiche che si aprono dai punti di belvedere accessibili alterare in maniera significativa la percezione del paesaggio notturno al pubblico; dell'area contermine alla città storica. - pianificare e razionalizzare il passaggio delle infrastrutture tecnologiche (impianti per telefonia, sistemi di trasmissione radio- televisiva,..) al fine di evitare/minimizzare l'interferenza visiva con il valore estetico-percettivo del vincolo, anche mediante soluzioni tecnologiche innovative che consentano la riduzione dei dimensionamenti e la rimozione degli elementi obsoleti e privilegiando la condivisione delle strutture di supporto per i vari apparati dei diversi gestori; - evitare, nei tratti di viabilità panoramica, la previsione di nuovi impianti per la distribuzione di carburante di grande scala e delle strutture commerciali-ristorative di complemento agli impianti; - prevedere opere volte all'attenuazione/integrazione degli effetti negativi sulla percezione dei contesti panoramici indotti da interventi edilizi e/o infrastrutturali;

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- regolamentare la realizzazione di nuovi depositi a cielo aperto al fine di non introdurre elementi di degrado, privilegiandone la localizzazione in aree destinate ad attività produttive e attraverso interventi che prevedano soluzioni progettuali paesaggisticamente integrate; - privilegiare la riqualificazione paesaggistica dei depositi a cielo aperto esistenti, anche attraverso interventi di mitigazione visiva e la loro eventuale delocalizzazione se collocati in aree in stretta relazione visiva con i valori riconosciuti dalla scheda di vincolo; - contenere l'illuminazione notturna nelle aree extra-urbane al fine di non compromettere la naturale percezione del paesaggio; - regolare la localizzazione e realizzazione degli impianti per le produzione di energia da fonti rinnovabili al fine di minimizzare l'impatto visivo degli stessi e non interferire con le visuali da e verso le principali emergenze architettoniche e le eccellenze naturalistiche; - tutelare gli spazi inedificati situati lungo la viabilità di crinale che scandiscono il ritmo dell'edificato storico.

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A) ELEMENTI IDENTIFICATIVI

Ricognizione Codice Codice Tipologia delimitazione D.M. - G.U. Provincia Comune/i Superficie (ha) Ambiti di Paesaggio regionale ministeriale rappresentazione art. 136 D.Lgs. 42/04

9052039 90562 9052039_ID D.M. 14/05/1956 G.U. 129 del 1956 Siena Siena 1766,15 14 Colline di Siena a b c d

Zona sita nel territorio del comune di Siena (circostante l'abitato di Siena). denominazione [.] la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché oltre a formare un quadro naturale di singolare bellezza panoramica, offre numerosi punti di vista accessibili al pubblico dai quali si può godere lo spettacolo di quella bellezza. motivazione

C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE • DISCIPLINA D'USO (art.143 c.1 lett. b, art.138 c.1)

Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 150 / 191

Strutture del paesaggio e relative A • obiettivi con valore di indirizzo B • direttive C • prescrizioni componenti Mantenere i caratteri geomorfologici delle Colline di Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Siena con particolare riferimento alla protezione dal dissesto pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, 1 • Struttura idrogeomorfologica idrogeologico. ciascuno per propria competenza, provvedono a: - Geomorfologia - tutelare l'integrità degli affioramenti; - Idrografia naturale Tutela dei geositi come testimonianza della storia - non precludere la visibilità del geosito mediante infrastrutture o - Idrografia artificiale geologica delle colline di Siena. altro che possa impedirne la fruibilità.

2.a.1. Migliorare i livelli di permeabilità ecologica del territorio. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Sia tutelata l'efficienza dell'infrastrutturazione ecologica, ove

pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, presente, costituita da elementi vegetali lineari (siepi, siepi alberate,

2.a2. Conservare gli agroecosistemi tradizionali ed il ciascuno per propria competenza, provvedono a: vegetazione ripariale) e puntuali (piccoli nuclei forestali, grandi alberi

caratteristico rapporto con gli ambienti forestali. - individuare e tutelare gli elementi vegetali relittuali del paesaggio camporili, piccoli laghetti e pozze). agrario (siepi, filari alberati, alberi camporili, boschetti, boschi 2.a.3. Aumentare i livelli di qualità e maturità degli ecosistemi ripariali, ecc.) al fine di migliorare i livelli di permeabilità ecologica forestali. diffusa del territorio, anche programmando interventi di loro Non sono ammessi interventi sulla vegetazione ripariale e sugli eco- nuova realizzazione; sistemi fluviali in contrasto con le specifiche norme in materia. Eventuali 2.c.4. Tutelare il reticolo idrografico minore, la vegetazione - individuare soglie di trasformabilità dell'infrastrutturazione interventi in tale contesto dovranno porsi l'obiettivo della salvaguardia della

ripariale e l'integrità degli ecosistemi torrentizi ecologica, anche sulla base della struttura agraria riconosciuta vegetazione ripariale, della continuità longitudinale e trasversale degli

dal presente Piano; ecosistemi fluviali valorizzando le tecniche di ingegneria naturalistica, fatti

- Individuare e tutelare/riqualificare i corridoi ecologici ancora salvi gli interventi per la messa in sicurezza idraulica delle sponde. Detti

esistenti e gli elementi del paesaggio agrario e forestale in grado interventi dovranno garantire la conservazione degli habitat faunistici

di impedire la saldatura dell'urbanizzato (varchi ecologici); presenti. 2 • Struttura - ridurre i livelli di impermeabilità ecologica e dell'effetto barriera eco sistemica/ambientale degli elementi infrastrutturali lineari mediante realizzazione di - Componeneti naturalistiche interventi di mitigazione; - Aree di riconosciuto valore naturalistico - valorizzare le aree verdi presenti all'interno degli insediamenti e (Aree Protette, Siti Natura 2000) ai margini degli stessi; conservazione ed ampliamento delle stesse; - programmare una gestione selvicolturale di tipo naturalistico finalizzata alla conservazione degli ecosistemi forestali, delle emergenze vegetazionali, nonché alla difesa da incendi e altre cause avverse; - incentivare il mantenimento/recupero degli agroecosistemi; - garantire una gestione idraulica compatibile con la conservazione delle formazioni ripariali e con la tutela degli ecosistemi torrentizi; - gli eventuali interventi in ambito agricolo sono vincolati alla realizzazione di interventi di ricostituzione degli elementi lineari e puntuali del paesaggio agricolo (siepi, siepi alberate, boschetti, filari alberati).

3 • Struttura antropica Tutelare il rapporto che l'area panoramica circostante Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Sono ammessi interventi di trasformazione del patrimonio edilizio del - Insediamenti storici Siena instaura con la città intramoenia e con la sua cinta pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, sistema insediativo storico urbano extra-moenia ivi comprese le prime - Insediamenti contemporanei muraria. ciascuno per propria competenza, provvedono a: espansioni otto-novecentesche lungo la viabilità di crinale, a condizione - Viabilità storica - individuare, anche sulla base delle indicazioni del Piano che: - Viabilità contemporanea, impianti ed Tutelare e valorizzare il basamento della città entra- paesaggistico, il centro storico di Siena e il relativo intorno - siano garantiti la coerenza con la struttura insediativa di impianto infrastrutture moenia costituito da aree verdi e agricole. territoriale, ovvero ambito di pertinenza paesaggistica, da storico, il mantenimento dei caratteri tipologici e architettonici di - Paesaggio agrario intendersi quale area fortemente interrelata al bene medesimo impianto storico degli edifici e l'utilizzo di soluzioni formali, finiture Tutelare il sistema insediativo storico urbano extra- sul piano morfologico, percettivo, identitario e storicamente su esterne e cromie, anche con il ricorso a tecnologie e materiali moenia ivi comprese le prime espansioni otto-novecentesche, quello funzionale; moderni, coerenti con il contesto e con i valori espressi dall'edilizia mantenendo la leggibilità dell'impianto morfologico, i caratteri - riconoscere i margini degli insediamenti e dei tessuti urbani sulla locale; storico-architettonici del patrimonio edilizio, al fine di base delle indicazioni del Piano Paesaggistico, quali limite - sia garantita la tutela e la conservazione dei caratteri storici e salvaguardarne l'integrità storico-culturale, le sue relazioni percepibile dell'insediamento urbano rispetto al territorio rurale e morfologici degli spazi aperti di impianto storico evitandone la figurative con il centro storico adiacente, con la viabilità e la naturale; frammentazione e l'introduzione di elementi di finitura e di arredo morfologia dei luoghi, la percezione visiva e la valenza - le regole generative degli insediamenti, gli elementi strutturanti il in contrasto con il contesto paesaggistico;

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identitaria. paesaggio, nonché quelli espressivi dell'identità dei luoghi; - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle - individuare zone di compromissione relative ad interventi non pertinenze originarie o comunque storicizzate, siano mantenuti i 3.a.4. Garantire che gli interventi di trasformazione correttamente inserite nel contesto e a elementi di disturbo delle percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento del urbanistica ed edilizia non compromettano la leggibilità della visuali da e verso il centro storico di Siena e orientare gli sottofondo, i manufatti presenti e il sistema del verde (vegetazione forma e l'immagine della città storica, nonché gli elementi interventi alla riqualificazione dell'immagine della città e degli arborea ed arbustiva, aiuole, giardini) e i viali di accesso alla città strutturanti il paesaggio, concorrano alla riqualificazione del elementi significativi del paesaggio circostante; storica; sistema insediativo, assicurino qualità architettonica e - i coni visivi che si aprono verso la 'città storica', con particolare - siano conservati e riqualificati gli spazi e le aree libere e quelle a rappresentino progetti di integrazione paesaggistica. riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili dalle vie di verde a margine degli edifici o intercluse nel tessuto storico, accesso. mantenendone i caratteri e le qualità distintive (arredi, corredi vegetazionali, pavimentazioni, percorsi); Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: - siano mantenuti i percorsi storici, i camminamenti, i passaggi, gli - orientare gli interventi di trasformazione e manutenzione del accessi storici al centro storico di Siena e le relative opere di patrimonio edilizio verso la conservazione dei caratteri arredo; morfologici, architettonici, cromatici e tipologici storici; - siano conservati i valori identitari dello skyline dell'insediamento - assicurare la compatibilità delle forme del riuso con la tipologia storico; edilizia degli edifici di valore storico; - le nuove aree di sosta e parcheggio, elaborate sulla base di - orientare gli interventi, nell'intorno territoriale del centro storico di progetti di integrazione paesaggistica, non compromettano Siena, ovvero ambito di pertinenza paesaggistica, verso la l'integrità della percezione visiva da e verso la città storica e le conservazione dei caratteri di matrice storica e delle relazioni emergenze, garantendo il mantenimento di ampie superfici percettive tra l'insediamento storico e il contesto paesaggistico, permeabili. garantendo coerenza e continuità con i valori espressi dal paesaggio contermine, anche attraverso la riqualificazione del Gli interventi di trasformazione urbanistica ed sono ammessi a sistema delle percorrenze dolci tra l'insediamento storico e il suo condizione che: contesto; - siano mantenuti i caratteri connotativi della trama viaria storica e i - limitare i completamenti edilizi orientando quelli ammissibili verso manufatti che costituiscono valore storico-culturale; interventi coerenti e compatibili con il contesto in cui si - siano mantenuti i coni e i bersagli visivi (fondali, panorami e inseriscono, sia sul piano delle forme architettoniche che della skylines); qualità insediativa, garantendo l'integrità morfologica ed estetico- - siano mitigati gli effetti di frattura indotti dagli interventi percettiva del centro storico di Siena, la conservazione e infrastrutturali, sul paesaggio; qualificazione dei margini urbani riconosciuti, valutandone la - mantengano l'accessibilità ai luoghi da cui è possibile godere dimensione in relazione alla consistenza e alle relazioni delle visuali a maggiore panoramicità; dimensionali dell'insediamento esistente; - sia garantita qualità insediativa attraverso un'articolazione - orientare gli interventi alla riqualificazione dell'immagine della equilibrata tra spazi aperti e costruito con particolare riferimento città e degli elementi significativi del paesaggio circostante, in alla qualità progettuale degli spazi di fruizione collettiva; particolare al recupero e riqualificazione delle aree interessate - non costituiscano previsioni di nuova edificazione che dalla presenza di manufatti incongrui per tipologia, dimensione e costituiscano nuclei isolati rispetto al territorio urbanizzato; caratteri formali; - riqualifichino le aree rurali interstiziali e periurbane limitrofe - contenere i processi di urbanizzazione incentivando interventi di all'area di intervento, privilegiando il mantenimento delle pratiche recupero del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione agricole, garantendo la connessione delle aree verdi interne e/o a paesaggistica delle aree produttive e commerciali dei fondovalli, margine dell'edificato con la struttura di impianto rurale presente o anche attraverso interventi di integrazione visiva e funzionale con da ripristinare. gli assi di percorrenza tra la città e la campagna; - impedire saldature lineari di sistemi insediativi storicamente distinti e non realizzare nuovi insediamenti che possano competere gerarchicamente e visivamente con l'aggregato storico; - prevedere adeguate opere di integrazione paesaggistica e mitigazione per i parcheggi pubblici e privati; - assicurare che i nuovi interventi si armonizzino per forma, dimensione, partitura, allineamento ed orientamento con il tessuto consolidato e si rapportino con le modalità insediative storiche e con i segni significativi del paesaggio; - garantire qualità insediativa anche attraverso un'articolazione equilibrata tra costruito e spazi aperti, ivi compresi quelli di fruizione collettiva; - evitare che nuovi insediamenti erodano l'integrità degli assetti figurativi del paesaggio agrario di valore; - limitare all'interno delle aree di massima visibilità, trasformazioni morfologiche ed edilizie, prevedendo, per quelle ammissibili, una

valutazione dell'impatto visivo; - migliorare la transizione tra paesaggio urbano e territorio aperto.

Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 151 / 191

Conservare i caratteri morfologici, tipologici, Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, Per gli interventi che interessano le ville, i complessi monumentali e architettonici delle ville e i relativi giardini/parchi nelle loro negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ciascuno per relativi parchi, orti e giardini di valore storico-architettonico sono prescritti: configurazioni storiche, nonché le relative aree di pertinenza propria competenza, provvedono a: - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico l'utilizzo di paesaggistica. soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia riconoscere : storica di riferimento; Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, - i caratteri morfologici, tipologici, architettonici che - la compatibilità tra destinazioni d'uso, anche rispetto alla percettive) tra ville padronali, case coloniche, viabilità storica contraddistinguono gli edifici e i complessi monumentali di valore realizzazione di cantine interrate e aree di servizio ad esse e la campagna. storico-paesaggistico, ville, relativi parchi e giardini storici; funzionali; - l'ambito di pertinenza paesaggistica (intorno territoriale) da - Il mantenimento dell'unitarietà delle aree libere e degli spazi intendersi quali aree fortemente interrelate al bene medesimo sul pertinenziali; piano morfologico, percettivo e storicamente su quello - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle funzionale; pertinenze originarie o comunque storicizzate, il mantenimento dei - il sistema delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) tra percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento delle ville padronali, case coloniche, viabilità storica e la campagna. finiture, dei manufatti presenti (serre storiche, limonaie, grotti, fontane, annessi per usi agricoli, opifici, muri di perimetrazione) e Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: del sistema del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la giardini), il mantenimento dei viali di accesso, e degli assi visivi. riconoscibilità delle relazioni tra ville padronali, case coloniche, viabilità storica e la campagna e la conservazione dei caratteri Per gli interventi relativi a edifici di valore storico, tipologico e morfologici, tipologici, architettonici delle ville, dei parchi, architettonico appartenenti ad un sistema storicamente consolidato è orti,/giardini, degli altri manufatti ad esse legati (limonaie e altri prescritto il mantenimento del carattere distintivo del rapporto di gerarchia annessi di valore storici, cappelle); tra edifici principali e di pertinenza attraverso la conservazione dei caratteri - nell'intorno territoriale, ovvero ambito di pertinenza estetico-percettivi che contraddistinguono tale sistema; paesaggistica, delle ville, orientare gli interventi che interessano i non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi manufatti, le opere di valore storico, le aree agricole e boschive, costituenti il sistema storicamente consolidato che ne comportino la verso la conservazione dei caratteri di matrice storica. destrutturazione.

Gli interventi dovranno garantire : - il recupero degli edifici esistenti e la conservazione dell'impianto tipologico, l'utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia storica di riferimento; - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, sia mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee, e l'introduzione di elementi di finitura e di arredo in contrasto con la leggibilità del carattere strutturante del sistema; - il recupero e il mantenimento della viabilità storica.

Tutelare gli edifici, i complessi architettonici e i Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, Per gli interventi che interessano gli edifici, i complessi architettonici manufatti di valore storico e architettonico ivi inclusi gli negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ciascuno per e i manufatti di valore storico, architettonico e testimoniale ivi inclusi gli aggregati rurali. propria competenza, provvedono a: aggregati urbani e/o rurali, sono prescritti:

Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, riconoscere la struttura insediativa storica di crinale, i caratteri - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico e l'utilizzo di percettive) del sistema insediativo storico (urbano e rurale). morfologici, tipologici, architettonici e la rilevanza visiva e identitaria nel soluzioni formali, finiture esterne e cromie, anche con il ricorso a contesto paesaggistico con particolare attenzione alla gerarchia dei centri tecnologie e materiali moderni, coerenti con i valori espressi urbani maggiori e minori, nelle loro interrelazioni e nel rapporto figurativo dall'edilizia locale e con i caratteri storici; con il territorio aperto, e a definire strategie, misure e regole /discipline - in presenza di sistemazioni delle pertinenze originarie o volte a: comunque storicizzate, il mantenimento dei percorsi interni sia nel - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la loro andamento che nel trattamento del sottofondo, dei manufatti conservazione dei caratteri morfologici, tipologici, architettonici, presenti e del sistema del verde (vegetazione arborea ed storici e identitari, appartenenti alla consuetudine dei luoghi e arbustiva, aiuole, giardini); incrementando il livello di qualità là dove sussistono situazioni di - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, sia degrado; mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi - assicurare la compatibilità tra forme del riuso, destinazioni d'uso pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con e caratteri tipologici degli edifici e delle aree di pertinenza; delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee

- il corretto uso delle aree pertinenziali, disciplinando la conservare i manufatti accessori di valore storico-architettonico realizzazione di garages, tettoie, recinzioni e schermature, la - la leggibilità dell'impianto storico e il suo grado di rilevanza visiva sistemazione della viabilità di servizio e l'impianto di vegetazione all'interno del contesto paesaggistico. arborea, al fine di evitare rilevanti cesure con il territorio agricolo; - a riconoscere l'assetto delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) del sistema insediativo nel suo complesso, urbano e rurale, di impianto storico; - definire strategie, misure e regole/discipline volte a orientare le trasformazioni verso la riconoscibilità delle relazioni del sistema insediativo di impianto storico comprensivi dei rapporti tra città e campagna e tra centri, nuclei, complessi, aggregati, ecc., storici

3.a.9. Conservare i percorsi della viabilità storica quali Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, Gli interventi che interessano i percorsi della viabilità storica sono elementi di connessione tra insediamenti, beni culturali, ed il negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ciascuno per ammessi a condizione che: territorio aperto, che tendono a qualificare l'identità e la propria competenza, provvedono a: riconoscibilità dei percorsi. - non alterino o compromettano l'intorno territoriale, i tracciati di riconoscere i percorsi della viabilità storica, i relativi caratteri collegamento nella loro configurazione attuale, evitando modifiche strutturali/tipologici (gerarchie, giacitura, tracciato, .), le opere d'arte degli andamenti altimetrici (fatta eccezione per gli interventi (quali muri di contenimento, ponticelli, .) e le dotazioni vegetazionali di necessari per la messa in sicurezza idraulica), delle sezioni corredo di valore storico-tradizionale quali elementi fondamentali di stradali e degli sviluppi longitudinali e che per la messa in caratterizzazione del paesaggio. sicurezza vengano utilizzate tecniche di ingegneria naturalistica . - siano conservate le opere d'arte (muri di contenimento, Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: ponticelli,.) e i manufatti di corredo (pilastrini, edicole, - limitare, su tracciati di particolare visibilità e valore storico, gli marginette, cippi, ...) di valore storico-tradizionale; interventi di adeguamento, circonvallazioni, innesti sul tracciato - sia conservato l'assetto figurativo delle dotazioni vegetazionali di storico ecc., nonché la localizzazione di impianti di distribuzione corredo di valore storico-tradizionale; carburante; - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del - conservare, anche per gli eventuali interventi di cui sopra, i manto stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni caratteri strutturali/tipologici, le opere d'arte e i manufatti di stradali dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti corredo di valore storico-tradizionale, le relazioni storiche con il carattere (di naturalità e di ruralità) del contesto; funzionali tra i tracciati, le emergenze - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta i architettoniche/insediamenti da essi connessi (pievi, ville, corti, caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, i caratteri monasteri, borghi,.) e i luoghi aperti; strutturali/tipologici della viabilità storica e non comporti - valorizzare la viabilità minore, le strade vicinali, poderali e significativo aumento della superficie impermeabile; campestri, i sentieri. - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per dimensione, tipologia e materiali, ai caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali panoramiche; - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con il valore paesaggistico del contesto e non enfatizzato con installazioni di natura varia.

3.a.10. Mantenere, recuperare e valorizzare la via Francigena Gli enti territoriali, i soggetti pubblici nei piani di settore, negli strumenti Gli interventi che interessano la via Francigena sono ammessi a e le relative opere e manufatti storici che in quanto elementi della pianificazione e negli atti del governo del territorio, ciascuno per condizione che: rappresentativi della rete di fruizione storica del territorio, propria competenza, provvedono a: salvaguardando altresì le relazioni con il contesto - siano conservate le opere d'arte (muri di contenimento, ponticelli ) paesaggistico ed individuando azioni compatibili e mirate adeguare i propri piani con il tracciato della via Francigena così e di pertinenza stradale (pilastrini, edicole, marginette, cippi) di all'accrescimento della fruizione come determinato da Ministero per i Beni culturali (MiBAC),fatta salva la valore storico quali elementi fondamentali di caratterizzazione possibilità motivata di adottare varianti ,sulla base di documentazione degli assetti paesaggistici; storica, a tale percorso ufficiale secondo le procedure stabilite; - sia mantenuto il tracciato nella sua configurazione attuale determinata dal MiBAC, le eventuali modifiche saranno ammesse individuare e riconoscere i caratteri strutturali/tipologici e le opere se utili alla sicurezza degli utenti e/o migliorativi in termini di valore d'arte connesse; paesaggistico; - nei tratti in cui il percorso si sviluppa su viabilità ordinaria, individuare il sistema degli edifici specialistici (pievi, stazioni di l'eventuale l'introduzione di sistemi, opere e manufatti per la posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, .) connessi e funzionali al tracciato. regolazione del flusso veicolare (rotatorie, svincoli, circonvallazioni, innesti, dissuasori) deve garantire la percorrenza Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: escursionistica anche in sede separata;

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- adottare azioni mirate all'inserimento della via Francigena nella - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del Rete Escursionistica Toscana (R.E.T.) di cui alla L.R.n.17/1998; manto stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni - riqualificare i tratti dove il tracciato storico coincide con la viabilità stradali dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti carrabile contemporanea prevedendo sistemazioni coerenti con il con il carattere (di naturalità e di ruralità) del contesto; significato della Via ed eventuali percorsi alternativi per la - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta il fruizione; valore simbolico e i caratteri dei luoghi, i caratteri - definire criteri modalità ,limiti e per eventuali interventi di strutturali/tipologici della viabilità storica e non comporti adeguamento del tracciato esistente, che dovranno comunque significativo aumento della superficie impermeabile; mantenere i caratteri strutturali-tipologici, le opere d'arte ed i - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per manufatti di corredo di valore storico-tradizionale; dimensione, tipologia e materiali, al valore simbolico e ai caratteri - conservare, anche per gli eventuali interventi di adeguamento, i dei luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, caratteri strutturali/tipologici, le opere d'arte e i manufatti di garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali corredo di valore storico-tradizionale; panoramiche; - evitare la localizzazione,lungo il tracciato della via francigena di - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con strutture incongruenti e squalificanti rispetto al valore simbolico il valore simbolico e paesaggistico del contesto e non enfatizzato riconosciuto anche attraverso l'individuazione di adeguati ambiti con installazioni di natura varia. di rispetto territoriale; - salvaguardare le relazioni storiche-funzionali tra il tracciato e gli edifici specialistici ad esso connessi (pievi, stazioni di posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, .), privilegiando, nel riuso del patrimonio edilizio, funzioni qualificanti e di eccellenza coerenti con il valore simbolico del percorso (quali ad esempio attività di tipo museale, religioso, documentaristico, didattico, informativo,.) assicurandone la compatibilità con la tipologia edilizia e, ove possibile, la fruizione pubblica; - valorizzare il ruolo di itinerario storico-culturale del tracciato garantendone, ove possibile, la fruizione pubblica, favorendone mobilità di accesso, la percorribilità e la fruibilità con forme di mobilità lenta.

Mantenere gli assetti figurativi del paesaggio agrario Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, Gli interventi incidenti sull'assetto idrogeologico che comportano tradizionale salvaguardandone le relazioni storicamente negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ciascuno per trasformazioni della maglia agraria e dei suoli agricoli sono ammessi a consolidate di tipo funzionale e percettivo con l'insediamento propria competenza, provvedono a: condizione che: storico, in particolare di crinale. riconoscere, anche sulla base delle indicazioni del Piano - garantiscano l'assetto idrogeologico e si accordino con le Tutelare il patrimonio rurale sparso di valore storico- paesaggistico, la struttura consolidata del paesaggio agrario quale esito caratteristiche morfologiche proprie del contesto quanto a forma, tipologico nonché le relazioni spaziali-funzionali con le aree e dell'interazione tra caratteri idrogeomorfologici, insediativi e colturali, alla dimensioni, orientamento; gli spazi pertinenziali. quale sono associate forme e modalità di gestione agricola. Con - sia garantita la continuità della viabilità interpoderale sia per particolare riferimento a: finalità di servizio allo svolgimento delle attività agricole sia per - la maglia agraria letta rispetto alla sua dimensione, alla rete della finalità di fruizione del paesaggio rurale. Gli eventuali nuovi viabilità poderale e interpoderale, al grado di infrastrutturazione percorsi dovranno essere coerenti con il contesto paesaggistico ecologica di valenza paesaggistica (siepi, filari, alberi isolati, per localizzazione, dimensioni, finiture, equipaggiamento formazioni vegetali di corredo); vegetale, evitando la banalizzazione dell'uso del cipresso e - le sistemazioni idraulico-agrarie (ciglionamenti, lunette, l'utilizzo di specie non coerenti con il contesto rurale terrazzamenti, acquidocci, scoline, fossi, ...), con particolare - sia garantita la continuità della rete di infrastrutturazione ecologica riferimento a quelle ancora funzionanti; a valenza paesaggistica (anche attraverso l'inserimento di nuove - le relazioni storicamente consolidate tra paesaggio agrario e siepi, fasce boscate e fasce di vegetazione riparia come insediamento, sia sul piano morfologico-percettivo che su quello compensazione rispetto a quelle rimosse); funzionale; - siano limitati i rimodellamenti della configurazione orografica - gli assetti colturali. preesistente (livellamenti) che provochino l'eliminazione - riconoscere, all'interno delle superfici boscate, le isole di coltivo, i complessiva delle opere di sistemazione e regimentazione dei pascoli, i prati e i pascoli arborati non assimilabili a bosco. suoli.

Individuare le aree caratterizzate dalla permanenza di assetti agrari Gli interventi di trasformazione del patrimonio edilizio rurale e delle tradizionali (struttura consolidata del paesaggio agrario di impianto relative aree pertinenziali sono ammessi a condizione che: tradizionale e pastorale di interesse storico). - venga mantenuta la relazione spaziale funzionale e percettiva tra insediamento ( piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa- Riconoscere il patrimonio edilizio rurale sparso o aggregato di fattoria,.) e paesaggio agrario circostante, storicamente valore storico, tipologico e architettonico. strutturante il contesto territoriale;

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- sia mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con - promuovere e incentivare le attività agricole, quali pratiche di delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee (sia conservazione e miglioramento del paesaggio e dell'ambiente vietato il frazionamento, con delimitazioni strutturali, dei resedi rurale; pavimentati originariamente ad uso comune); - definire gli interventi di conservazione e miglioramento del - nella realizzazione di tettoie, recinzioni, garages e schermature, paesaggio e dell'ambiente rurale finalizzati al mantenimento dei viabilità di servizio, corredi vegetazionali, elementi di arredo nelle caratteri di valore paesaggistico espressi dall'area di vincolo, da aree pertinenziali, sia garantito il mantenimento dei caratteri di attuarsi anche dell'ambito dei PAPMAA (Programma Aziendale ruralità, delle relazioni spaziali, funzionali e percettive con Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale); l'edificato e con il contesto nella continuità visiva tra gli aggregati - gestire le trasformazioni edilizie assicurando il mantenimento rurali; della relazione spaziale funzionale e percettiva tra insediamento ( - sia tutelata l'efficienza dell'infrastrutturazione ecologica, ove piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa-fattoria, .) e presente, costituita da elementi vegetali lineari, (siepi, siepi paesaggio agrario circostante, storicamente strutturante il alberate, vegetazione ripariale) e puntuali (piccoli nuclei forestali, contesto territoriale e la conservazione dell'impianto tipologico e grandi alberi camporili, piccoli laghetti e pozze). architettonico, l'utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia storica di riferimento; Non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi - mantenere in presenza di un resede originario la caratteristica demoliti che comportino la destrutturazione del sistema insediativo storico- unità tipologica, conservando i manufatti accessori di valore funzionale costituito. storico-architettonico; - mantenere, nei contesti spiccatamente caratterizzati da varietà I nuovi edifici rurali a carattere residenziale siano realizzati: colturali, il mosaico agrario. - in coerenza con le modalità insediative storicamente consolidate lette nelle componenti e relazioni principali (allineamenti, gerarchie dei percorsi, relazioni tra percorsi, edificato e spazi aperti) e con le tipologie edilizie appartenenti alla tradizione dei luoghi; - privilegiando la semplicità delle soluzioni d'impianto, l'utilizzo della viabilità esistente, le proporzioni degli edifici tradizionali riferibili a modelli locali, assecondando la morfologia del terreno limitando gli interventi di sbancamento; - nella progettazione delle cantine siano evitate soluzioni monumentali e fuori scala dei fronti, e i piazzali di pertinenza siano strettamente dimensionati in rapporto alle necessità di servizio, valutando, sui crinali e nelle aree ad elevata intervisibilità, la compatibilità con la morfologia dei luoghi, privilegiando una localizzazione prossima ad una idonea rete viaria esistente; - con la particolare attenzione a che l'installazione di impianti solari termici e fotovoltaici sulle coperture sia limitata esclusivamente ad ambiti non in posizioni tali da alterare la percezione di unitarietà dei manti di copertura del centro storico di Siena.

I nuovi annessi agricoli siano realizzati: - assecondando la morfologia del terreno e limitando gli interventi di sbancamento; - non interferendo negativamente con i manufatti di valore storico e architettonico e loro aree di pertinenza; - con il ricorso a soluzioni tecnologiche e materiali che assicurino la migliore integrazione paesaggistica privilegiando edilizia eco- compatibile e favorendo la reversibilità dell'installazione, la riciclabilità delle componenti riutilizzabili e il risparmio energetico relativo all'intero ciclo di vita.

Non sono ammessi gli interventi che trasformino le serre esistenti e i manufatti temporanei in volumetrie edificate.

4 • Struttura percettiva 4.a.1. Salvaguardare e valorizzare le visuali panoramiche che Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, 4.c.1. Gli interventi di trasformazione sono ammessi a condizione che non - Percorsi e punti di vista panoramici e/o di storicamente si aprono verso l'insediamento murato della città negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ciascuno per interferiscano negativamente con le visuali panoramiche, limitandole o belvedere di Siena e in direzione del paesaggio circostante. propria competenza, provvedono a: occludendole e sovrapponendosi in modo incongruo con gli elementi

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- Strade di valore paesaggistico In particolare tutela delle visuali che si aprono dai rilievi significativi del paesaggio. - Visuali panoramiche 'da' e 'verso' collinari i quali, mantenendo una direzione da nord-ovest a individuare : sud-est, formano con i crinali di via Agostoli (nel Terzo di - i tracciati, i principali punti di vista (belvedere) e le visuali L'inserimento di manufatti non dovrà interferire negativamente o Città) e di Santa Regina (nel Terzo di San Martino) due panoramiche (fulcri, coni e bacini visivi quali ambiti ad alta limitare le visuali panoramiche. Le strutture per la cartellonistica e la "quinte" che sono, rispetto allo sperone centrale dominato intervisibilità), connotati da un elevato valore estetico-percettivo; segnaletica non indispensabili per la sicurezza stradale dovranno dalla presenza delle mura urbane, in relazione visiva diretta - i punti di vista (belvedere) di interesse panoramico accessibili al armonizzarsi per posizione, dimensione e materiali con il contesto con la città. pubblico presenti lungo il sistema viario, e all'interno degli paesaggistico e mantenere l'integrità percettiva delle visuali panoramiche. insediamenti. 4.a.2. Tutelare il ruolo visivo che le aree agricole e le aree Non sono consentiti interventi che comportino la privatizzazione dei verdi acquisiscono nella visione di insieme tra la città storica e Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: punti di vista (belvedere) accessibili al pubblico. il suo contesto paesaggistico. - salvaguardare e valorizzare i tracciati (tratti stradali e ferroviari) e le visuali panoramiche che si aprono dai punti di belvedere Non sono consentite installazioni luminose puntuali o diffuse in grado accessibili al pubblico; di alterare in maniera significativa la percezione del paesaggio notturno - pianificare e razionalizzare il passaggio delle infrastrutture dell'area contermine alla città storica, caratterizzata da basso inquinamento tecnologiche (impianti per telefonia, sistemi di trasmissione radio- luminoso. televisiva,.) al fine di evitare/minimizzare l'interferenza visiva con il valore estetico-percettivo del vincolo, anche mediante soluzioni tecnologiche innovative che consentano la riduzione dei dimensionamenti e la rimozione degli elementi obsoleti e privilegiando la condivisione delle strutture di supporto per i vari apparati dei diversi gestori; - regolamentare la realizzazione di nuovi depositi a cielo aperto al fine di non introdurre ulteriori elementi di degrado, privilegiandone la localizzazione in aree destinate ad attività produttive e attraverso interventi che prevedano soluzioni progettuali paesaggisticamente integrate; - privilegiare la riqualificazione paesaggistica dei depositi a cielo aperto esistenti, anche attraverso interventi di mitigazione visiva e la loro eventuale delocalizzazione se collocati in aree in stretta relazione visiva con i valori riconosciuti dalla scheda di vincolo; - evitare, nei tratti di viabilità panoramica, la previsione di nuovi impianti per la distribuzione di carburante di grande scala e delle strutture commerciali-ristorative di complemento agli impianti; - prevedere opere volte all'attenuazione/integrazione degli effetti negativi sulla percezione dei contesti panoramici indotti da interventi edilizi e/o infrastrutturali; - contenere l'illuminazione notturna nelle aree extra-urbane al fine di non compromettere la naturale percezione del paesaggio; - regolare la localizzazione e realizzazione degli impianti per le produzione di energia da fonti rinnovabili al fine di minimizzare l'impatto visivo degli stessi e non interferire con le visuali da e verso...(i centri e nuclei storici, le principali emergenze architettoniche, le eccellenze naturalistiche,...); - tutelare gli spazi inedificati situati lungo la viabilità di crinale che scandiscono il ritmo dell'edificato storico; - riqualificare gli insediamenti produttivi attraverso una maggiore compattezza del disegno organizzativo, la creazione di margini ben identificati, il massimo riutilizzo degli edifici esistenti e opportune sistemazioni arboree.

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A) ELEMENTI IDENTIFICATIVI

Ricognizione Codice Codice Tipologia delimitazione D.M. - G.U. Provincia Comune/i Superficie (ha) Ambiti di Paesaggio regionale ministeriale rappresentazione art. 136 D.Lgs. 42/04

9052119 90541 9052119_ID D.M. 21/06/1975b G.U. 196 del 1975b SI Monteriggioni 2132,53 14 Colline di Siena a b c d

denominazione Zone di Basciano, Poggiolo e Pian del Lago site nel territorio del Comune di Monteriggioni.

[..] la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché il vincolo della zona collinare che interviene sulle prime propaggini del Chianti, nel territorio a nord di Siena, tende a riconoscere degno di particolare tutela il comprensorio relativo ai due caratteristici rilievi collinari di Basciano e del Poggiolo divisi dall'ampia vallata solcata dal Torrente Staggia. Caratteristica notevole della località è costituita anche dalla presenza degli antichi insediamenti abitati omonimi e dalle innumerevoli tipiche case rurali distribuite nel territorio che restano incorniciati mirabilmente in comprensori, a volte boscosi, a volte coltivati e ricchi della tipica vegetazione agricola toscana, quali vigneti ed oliveti. motivazione Tale ambiente, insigne anche per la tradizione, si configura senza soluzioni di continuità con il rimanente contesto circostante ad esso coordinato ed omogeneo nei valori caratteristici del paesaggio, il cui pubblico godimento panoramico rimane assicurato da molti punti di vista. Già le località a sud e ad ovest sono vincolate ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497, e con l'inserimento nella presente proposta anche della località di Pian del Lago si viene ad individuare quel comprensorio omogeneo, uno dei più delicati e caratteristici della campagna senese, meritevole di particolare tutela nel suo insieme.

C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE - DISCIPLINA D'USO (art.143 c.1 lett. b, art.138 c.1)

Strutture del paesaggio e relative a - obiettivi con valore di indirizzo b - direttive c - Prescrizioni componenti Tutela della conformazione geomorfologica del territorio. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Divieto di edificazione e di alterazione morfologica delle doline o

pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, delle componenti del carsismo superficiale (campi carreggiati, etc.).

Conservare e tutelare gli ecosistemi naturali ciascuno per propria competenza, provvedono a:

rappresentati dall'insieme dei fenomeni carsici superficiali, e i Esclusione delle previsioni che possano determinare inquinamenti

rilevanti valori paesistici che essi esprimono. 1.b.1. Riconoscere: superficiali e/o atmosferici in presenza di acquiferi di natura carsica ad alta

- gli ambiti di valore naturalistico connotati dalla presenza dei vulnerabilità e strategici per l'approvvigionamento idropotabile. Tutela della conformazione geomorfologica del Polje di fenomeni carsici superficiali.

Pian del Lago. Individuazione, in riferimento alla tutela di cui al comma precedente,

1.b.2. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: di un'adeguata area di rispetto relativa agli acquiferi strategici.

Conservare i valori naturalistici a valenza paesaggistica - tutelare e valorizzare gli ambiti di valore naturalistico connotati dalla della risorsa idrica sotterranea. presenza dei fenomeni carsici superficiali.

1 - Struttura idrogeomorfologica - Geomorfologia - Idrografia naturale 1.a.5. Tutelare il sistema idrografico naturale e artificiale Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 1.c.4. La realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idraulico, - Idrografia artificiale composto dal Torrente Staggia e corsi d'acqua minori e dal pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, necessari per la sicurezza degli insediamenti e delle infrastrutture e non reticolo di fossi, scoline e specchi d'acqua. ciascuno per propria competenza, provvedono a: diversamente localizzabili, garantisca, compatibilmente con le esigenze di funzionalità idraulica, la qualità estetico percettiva dell'inserimento delle 1.b.3. Riconoscere: opere, il mantenimento dei valori di paesaggio identificati. - gli ambienti fluviali maggiormente artificializzati e degradati; - le opere di regimazione idraulica, ove costituiscano elementi di valore riconosciuto, e gli elementi caratterizzanti il corso d'acqua, nonché di valore storico;

1.b.4. Garantire, nella programmazione degli interventi di manutenzione e adeguamento, la conservazione dei caratteri paesaggistici propri del sistema idrologico costituito dal Torrente Staggia e dai corsi d'acqua minori.

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Mantenimento degli agroecosistemi e delle attività 2.b.1. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi in ambito agricolo devono garantire il mantenimento agricole tradizionali. pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, degli attuali rapporti tra i diversi usi del suolo.

ciascuno per propria competenza, provvedono a: Non sono ammessi interventi che compromettano l'efficienza

Conservare il caratteristico rapporto tra ambienti forestali dell'infrastrutturazione ecologica costituita da elementi vegetali lineari ed agroecosistemi. - programmare una gestione selvicolturale di tipo naturalistico (siepi, siepi alberate, vegetazione ripariale) e puntuali (piccoli nuclei finalizzata alla conservazione degli ecosistemi forestali, delle forestali, grandi alberi camporili, piccoli laghetti e pozze). Tutela e miglioramento del valore ecologico della matrice emergenze vegetazionali, nonché alla difesa da incendi e forestale. fitopatologie; Gli eventuali interventi in ambito agricolo sono vincolati alla

- incentivare, anche mediante idonee misure contrattuali, il realizzazione di interventi di ricostituzione degli elementi lineari e puntuali

Mantenere la vegetazione igrofila ripariale e l'integrità mantenimento/recupero degli agro ecosistemi; del paesaggio agricolo (siepi, siepi alberate, boschetti, filari alberati). 2 - Struttura degli ecosistemi torrentizi. - individuare e censire gli elementi vegetali del paesaggio agrario Non sono ammessi interventi sulla vegetazione ripariale e sugli eco- eco sistemica/ambientale Tutela dell'area di Pian del Lago. (siepi, filari alberati, boschetti, ecc.) al fine di mettere in atto sistemi fluviali in contrasto con le specifiche norme in materia. Eventuali - Componenti naturalistiche intervento di loro nuova realizzazione e di miglioramento interventi in tale contesto dovranno porsi l'obiettivo della salvaguardia - Aree di riconosciuto valore naturalistico Conservare i valori naturalistici e i caratteri costitutivi del paesaggistico e naturalistico del paesaggio agrario; della vegetazione ripariale, della continuità longitudinale e trasversale (Aree Protette e Siti Natura 2000) SIR/SIC n. 89 Montagnola Senese. - garantire una gestione idraulica compatibile con la conservazione degli ecosistemi fluviali valorizzando le tecniche di ingegneria naturalistica, delle formazioni ripariali e con la tutela degli ecosistemi torrentizi; fatti salvi gli interventi per la messa in sicurezza idraulica delle sponde. - incentivare, anche mediante idonee misure contrattuali, la Detti interventi dovranno garantire la conservazione degli habitat faunistici riqualificazione e l'ampliamento delle fasce ripariali e la presenti. realizzazione di fasce tampone lungo il reticolo idrografico minore in Non sono ammessi interventi in grado di aumentare i livelli di ambito agricolo. artificialità e di impermeabilizzazione dei suoli nelle aree di pertinenza

fluviale. 2.b.2. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - individuare soglie di trasformabilità dell'infrastrutturazione Non sono ammessi interventi in grado di alterare gli attuali assetti ecologica, anche sulla base della struttura agraria riconosciuta idrografici, naturalistici e paesaggistici di Pian del Lago. dal Piano;

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- limitare nuovo consumo di suolo o aumento dell'impermeabilizzazione dei suoli nelle aree di pertinenza fluviale.

2.b.3. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, in relazione al SIR/SIC assicurano l'applicazione delle "Istruzioni tecniche" di cui alle specifiche norme in materia.

Tutelare gli edifici, i complessi architettonici e i manufatti 3.b.1. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.1. Sono ammessi interventi di trasformazione del patrimonio di valore storico e architettonico (pievi, abbazie, castelli, edifici pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, insediativo storico dei nuclei/aggregati, e dell'intorno territoriale, ovvero specialistici) ivi inclusi i nuclei/aggregati rurali, nonché l'intorno ciascuno per propria competenza, provvedono a: ambito di pertinenza paesaggistica, ad essi adiacente, a condizione che: territoriale, ovvero ambito di pertinenza paesaggistica, ad essi adiacente, mantenendo la leggibilità dell'impianto morfologico e - riconoscere la struttura insediativa storica basata sugli - siano garantiti la coerenza con l'assetto morfologico urbano di i caratteri storico-architettonici del patrimonio edilizio, al fine di aggregati/nuclei storici di Basciano e Poggiolo, e dalle ville quali impianto storico, il mantenimento dei caratteri tipologici e architettonici salvaguardarne l'integrità storico-culturale, la percezione visiva Villa Parigini, Vignalia, Fornacelle, Colli e il Pozzo; di impianto storico degli edifici e l'utilizzo di soluzioni formali, finiture

e la valenza identitaria. - a riconoscerne i caratteri morfologici, tipologici, architettonici e la esterne e cromie, anche con il ricorso a tecnologie e materiali

rilevanza visiva e identitaria nel contesto paesaggistico con moderni, coerenti con il contesto urbano e con i valori espressi

Tutelare le relazioni figurative tra gli insediamenti storici, particolare attenzione ai nuclei, gli aggregati, alle emergenze dall'edilizia locale;

conservando le relazioni (gerarchico-percettive) fra centri, architettoniche degli edifici specialistici e delle ville, e delle fattorie, - sia garantita la tutela e la conservazione dei caratteri storici e nuclei, aggregati, edifici specialistici, ville, fattorie, castelli, pievi, all'edilizia di matrice rurale e alla viabilità storica; e al sistema delle morfologici degli spazi aperti di impianto storico, evitandone la edifici rurali, e viabilità storica, per l'alto valore storico e relazioni gerarchico-percettive che tra essi intercorrono; frammentazione e l'introduzione di elementi di finitura e di arredo in iconografico che questo territorio ancora esprime. - individuare, anche sulla base delle indicazioni del Piano contrasto con il contesto paesaggistico; Paesaggistico, il centro murato di , nonché l'intorno territoriale - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle (ovvero ambito di pertinenza paesaggistica) ad essi adiacente, da pertinenze originarie o comunque storicizzate, siano mantenuti i intendersi quale area fortemente interrelata al bene medesimo sul percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento del piano morfologico, percettivo, identitario e storicamente su quello sottofondo, i manufatti presenti e il sistema del verde (vegetazione funzionale; arborea ed arbustiva, aiuole, giardini) e i viali di accesso - individuare anche sulla base delle indicazioni del Piano all'insediamento storico; paesaggistico, i nuclei e gli aggregati storici, riconoscendo il relativo - in presenza di resedi originari o comunque storicizzati, sia mantenuta 3 - Struttura antropica intorno territoriale, da intendersi quale area ad essi fortemente l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi pertinenziali comuni, - Insediamenti storici interrelata, sul piano morfologico, percettivo, identitario e evitandone la frammentazione con delimitazioni strutturali o - Insediamenti contemporanei storicamente su quello funzionale; pavimentazioni non omogenee, e siano conservati i manufatti - Viabilità storica - riconoscere le loro relazioni con il contesto paesaggistico; accessori di valore storico-architettonico; - Viabilità contemporanea, impianti ed siano conservati e riqualificati gli spazi e le aree libere e quelle a infrastrutture - riconoscere le aree di margine. - - Paesaggio agrario verde a margine degli edifici o intercluse nel tessuto storico, 3.b.2. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: mantenendone i caratteri e le qualità distintive (arredi, corredi - tutelare i valori storici, morfologici, architettonici del sistema vegetazionali, pavimentazioni, percorsi); insediativo d'impianto storico, orientando le trasformazioni e i nuovi - siano mantenuti i percorsi, i camminamenti, i passaggi, gli accessi di interventi alla conservazione di tali valori, e al mantenimento delle interesse storico e le relative opere di arredo storico; relazioni (gerarchico-percettive) tra gli insediamenti storici e fra di - siano conservati i valori identitari dello skyline dell'insediamento essi e il loro intorno territoriale, anche al fine di una loro storico; valorizzazione; - sia conservata l'integrità delle cinte murarie e dei corredi funzionali e - orientare gli interventi nell'intorno territoriale degli insediamenti decorativi; storici verso la conservazione dei caratteri di matrice storica e delle - sia garantita la leggibilità dell'impianto storico e il suo grado di relazioni percettive tra l'insediamento storico e il contesto rilevanza visiva all'interno del contesto paesaggistico; paesaggistico; - le nuove aree di sosta e parcheggio, elaborate sulla base di progetti di - orientare gli interventi alla trasformazione e manutenzione del integrazione paesaggistica, non compromettano l'integrità della patrimonio edilizio storico, verso la conservazione dei caratteri percezione visiva da e verso la città storica e le emergenze, morfologici, architettonici, tipologici e cromatici coerenti con la garantendo il mantenimento di ampie superfici permeabili; tradizione storica dei luoghi, assicurando la compatibilità tra forme - riqualifichino le aree rurali interstiziali e periurbane limitrofe all'area di del riuso, destinazioni d 'uso e caratteri tipologici degli edifici e delle intervento, privilegiando il mantenimento delle pratiche agricole, loro aree di pertinenza, disciplinando anche la realizzazione di garantendo la connessione delle aree verdi interne e/o a margine garages, tettoie, recinzioni e schermature, la sistemazione della dell'edificato con la struttura di impianto rurale presente o da viabilità e degli accessi, e l'impianto di vegetazione arborea, al fine ripristinare. di evitare inserimenti estranei alla tradizione dei luoghi; - garantire la qualità e la coerenza dei sistemi di arredo rispetto ai caratteri del sistema insediativo di carattere storico;

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- orientare gli interventi, nell'intorno territoriale del nucleo storico, verso la conservazione dei caratteri di matrice storica e delle relazioni percettive tra l'insediamento storico e il contesto paesaggistico, garantendo coerenza e continuità con i valori espressi dal paesaggio contermine, anche attraverso la riqualificazione del sistema delle percorrenze dolci tra l'insediamento storico e il suo contesto; - evitare la monofunzionalizzazione di tipo turistico ed assicurare l'accessibilità ai luoghi storici d'incontro delle comunità, promuovendo la permanenza delle funzioni pubbliche e/o di interesse pubblico che ne rafforzino il carattere identitario e favoriscano la fruizione collettiva da parte delle comunità locali; - assicurare il mantenimento delle aree libere e a verde che qualificano il tessuto urbano storico conservandone i caratteri tradizionali, la consistenza e la qualità urbana, nonché quelle rurali situate a margine dell'edificato storico in stretta relazione funzionale e percettiva con lo stesso; - prevedere adeguate opere di integrazione paesaggistica e mitigazione per i parcheggi pubblici e privati; - orientare le trasformazioni verso la riconoscibilità delle relazioni del sistema insediativo di impianto storico e il suo contesto paesaggistico.

Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 155 / 191

Conservare i caratteri morfologici, tipologici, architettonici Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.2. Per gli interventi che interessano le ville, i complessi monumentali e delle ville, ville-fattoria, fattorie fortificate, castelli e i relativi pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, relativi parchi, orti e giardini di valore storico-architettonico sono prescritti: giardini/parchi nelle loro configurazioni storiche, nonché ciascuno per propria competenza, provvedono a: l'intorno territoriale, ovvero ambito di pertinenza paesaggistica, - il mantenimento dell'impianto tipologico/architettonico e l'utilizzo di delle ville. 3.b.3. Riconoscere: soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con i caratteri - i caratteri morfologici, tipologici, architettonici che storici, con i valori espressi dall'edilizia locale e con la tipologia storica Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, contraddistinguono le emergenze storico-architettoniche (ville, ville- di riferimento; percettive) tra le emergenze storico-architettoniche la viabilità fattoria, fattorie fortificate, castelli, edifici specialistici, complessi e - il mantenimento dell'unitarietà delle aree libere, e in presenza di un storica e la campagna. manufatti di valore storico architettonico e edilizia rurale storica), i resede originario o comunque storicizzato, sia mantenuta l'unitarietà parchi e i giardini di valore storico-paesaggistico; percettiva delle aree e degli spazi pertinenziali comuni evitandone la - l'ambito di pertinenza paesaggistica delle ville (intorno territoriale) frammentazione con delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non da intendersi quali aree fortemente interrelate al bene medesimo sul omogenee, e l'introduzione di elementi di finitura e di arredo in piano morfologico, percettivo e storicamente su quello funzionale; contrasto con la leggibilità del carattere strutturante del sistema; individuare tali aree per gli edifici e i complessi monumentali, e nei - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle casi in cui esse costituiscano riconosciuto valore paesaggistico- pertinenze originarie o comunque storicizzate, il mantenimento dei percettivo del bene storico-architettonico al quale si riferiscono; percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento del - il sistema delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) tra i sottofondo, dei manufatti presenti (serre storiche, limonaie, grotti, complessi padronali (ville, ville-fattoria, castelli), gli edifici rurali, la fontane, annessi per usi agricoli, opifici, muri di perimetrazione) e del viabilità storica e la campagna; sistema del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, giardini), - gli elementi incongrui non correttamente inseriti nel contesto, che il mantenimento dei viali di accesso, e degli assi visivi; arrecano disturbo alla percezione dei beni. - il recupero e il mantenimento della viabilità storica.

3.b.4. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: Per gli interventi relativi a edifici di valore storico, tipologico e - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la architettonico appartenenti ad un sistema storicamente consolidato è conservazione dei caratteri morfologici, tipologici, architettonici, prescritto il mantenimento del carattere distintivo del rapporto di gerarchia storici, identitari e appartenenti alla consuetudine storica dei luoghi, tra edifici principali e di pertinenza attraverso la conservazione dei caratteri con i manufatti ad essi collegati (es. per le ville cappelle, limonaie e estetico-percettivi che contraddistinguono tale sistema; altri annessi) e dei relativi parchi, orti e giardini storici; in ciò non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi mantenendo la riconoscibilità delle relazioni tra i complessi costituenti il sistema storicamente consolidato che ne comportino la padronali, la case coloniche, la viabilità storica e la campagna; destrutturazione. - nell'intorno territoriale, ovvero ambito di pertinenza paesaggistica, orientare gli interventi che interessano manufatti e opere di valore Gli interventi dovranno garantire il recupero degli edifici esistenti e la storico, aree agricole e boschive, verso la conservazione dei conservazione dell'impianto tipologico, l'utilizzo di soluzioni formali, finiture caratteri di matrice storica; esterne e cromie coerenti con la tipologia storica di riferimento. - assicurare la compatibilità tra forme del riuso, destinazioni d'uso e caratteri tipologici degli edifici e delle aree pertinenziali; anche

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disciplinando la realizzazione di garages, tettoie, recinzioni e schermature, la sistemazione della viabilità e degli accessi, e l'impianto di vegetazione arborea, al fine di evitare frammentazioni interne, cesure con il territorio agricolo ed inserimenti estranei alla tradizione dei luoghi; - assicurare la conservazione di parchi e giardini storici, il mantenimento delle caratteristiche tipologiche e dell'unitarietà di resedi, orti, aree di pertinenza originari, o comunque storicizzati; - incrementare il livello di qualità dove sussistono situazioni di degrado o elementi incongrui; - assicurare l'accessibilità dei luoghi storici o che abbiano carattere identitario per le comunità locali.

3.a.5. Garantire che gli interventi di trasformazione urbanistica Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia sono ammessi ed edilizia non compromettano la struttura morfologica e pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, a condizione che: insediativa dei crinali storicamente consolidata, non alterando ciascuno per propria competenza, provvedono a: le relazioni figurative tra insediamenti storici, viabilità e territorio - siano mantenuti i caratteri connotativi della trama viaria storica, e contermine e rappresentino progetti di integrazione 3.b.5. Riconoscere: i manufatti che costituiscono valore storico-culturale; paesaggistica e salvaguardino l'integrità percettiva di Pian del - i margini degli insediamenti residenziali e produttivi, sulla base delle - siano mantenuti i coni e i bersagli visivi (fondali, panorami e Lago. indicazioni del Piano Paesaggistico, quali limite percepibile rispetto skylines); al territorio rurale, al fine di qualificare gli interventi ed evitare che - siano armonici per forma, dimensioni, orientamento, con le erodano l'integrità degli assetti figurativi del paesaggio agrario di caratteristiche morfologiche proprie del contesto territoriale; valore o le aree di pertinenza dei corsi d'acqua e della pianura - rappresentino progetti di integrazione paesaggistica; bonificata; - sia mantenuta l'accessibilità ai luoghi da cui è possibile godere - gli elementi strutturanti il territorio dotati di identità storico culturale, delle visuali a maggiore panoramicità. ancora riconoscibili (trama viaria, patrimonio edilizio storico, manufatti, elementi 'identitari locali', matrice e regole insediative Non sono ammesse previsioni di nuova edificazione che storiche) e le destinazioni d'uso con essi compatibili; costituiscano nuclei isolati rispetto al territorio urbanizzato. - i coni e i bersagli visivi (fondali e panorami, skylines) da e verso la "città storica", le emergenze storico-architettoniche e quelle naturalistiche, con particolare riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili dalla viabilità e dai punti di belvedere; - le zone di compromissione relative ad interventi non correttamente inseriti nel contesto, sia collinare, sia di pianura, e ad eventuali elementi di disturbo delle visuali da e verso gli insediamenti storici; - orientare gli interventi di trasformazione verso la qualificazione dell'immagine della città e degli elementi strutturanti il paesaggio, assicurandosi altresì la qualità architettonica.

3.b.6. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - limitare i processi di urbanizzazione, orientando quelle ammissibili verso interventi coerenti e compatibili con il contesto in cui si inseriscono, sia sul piano delle forme architettoniche che della qualità insediativa, garantendo integrità morfologica ed estetico percettiva , la qualità visiva dei paesaggi di crinale e di pianura; - evitare lo sfrangiamento e la dispersione di tessuti urbanizzati attraverso il recupero della forma compiuta dei fronti urbani; - impedire saldature lineari di sistemi insediativi storicamente distinti e non realizzare nuovi insediamenti che possano competere gerarchicamente e visivamente con l'aggregato storico; - non compromettere la qualità estetico-percettiva delle visuali da e verso la "città storica", le emergenze storico-architettoniche e quelle naturalistiche, con particolare attenzione alla salvaguardia e valorizzazione degli spazi pubblici e delle vie di accesso, assicurando la tutela dei varchi visuali in edificati esistenti; - assicurare che i nuovi interventi si armonizzino per forma, dimensione, partitura, allineamento ed orientamento con il tessuto consolidato e si rapportino con le modalità insediative storiche e con i segni significativi del paesaggio;

7 - prevedere interventi di riqualificazione dei tessuti produttivi al fine di migliorarne l'impatto estetico-paesaggistico, assicurando il mantenimento delle aree ancora libere presenti; - assicurare il mantenimento delle aree ancora libere appartenenti alla pianura di Pian del Lago, e che permettono la percezione dei luoghi, in particolare della linea di stacco tra la pianura e il rilievo della Montagnola e dell'estensione della pianura di Pian del Lago.

Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 156 / 191

3.a.6. Conservare i percorsi della viabilità storica quali elementi Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi che interessano i percorsi della viabilità storica sono di connessione tra insediamenti, beni culturali, ed il territorio pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ammessi a condizione che: aperto, che tendono a qualificare l'identità e la riconoscibilità ciascuno per propria competenza, provvedono a: dei percorsi. - non alterino o compromettano l'intorno territoriale, i tracciati di Riconoscere i percorsi della viabilità storica, i relativi caratteri collegamento nella loro configurazione attuale, evitando strutturali/tipologici (gerarchie, giacitura, tracciato), le opere d'arte (quali modifiche degli andamenti altimetrici (fatta eccezione per gli muri di contenimento, ponticelli) e le dotazioni vegetazionali di corredo di interventi necessari per la messa in sicurezza idraulica), delle valore storico-tradizionale quali elementi fondamentali di sezioni stradali e degli sviluppi longitudinali e che per la messa in caratterizzazione del paesaggio. sicurezza vengano utilizzate tecniche di ingegneria naturalistica; - siano conservate le opere d'arte (muri di contenimento, ponticelli) Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: e i manufatti di corredo (pilastrini, edicole, marginette, cippi) di - limitare, su tracciati di particolare visibilità e valore storico, gli valore storico-tradizionale; interventi di adeguamento, circonvallazioni, innesti sul tracciato - sia conservato l'assetto figurativo delle dotazioni vegetazionali di storico ecc., nonché la localizzazione di impianti di distribuzione corredo di valore storico-tradizionale; carburante; - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del - conservare, anche per gli eventuali interventi di cui sopra, i caratteri manto stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni strutturali/tipologici, le opere d'arte e i manufatti di corredo di valore stradali dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti storico-tradizionale, le relazioni storiche funzionali tra i tracciati, le con il carattere (di naturalità e di ruralità) del contesto; emergenze architettoniche/insediamenti da essi connessi (pievi, - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta i ville, corti, monasteri, borghi) e i luoghi aperti; caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, i caratteri - valorizzare la viabilità minore, le strade vicinali, poderali e strutturali/tipologici della viabilità storica e non comporti campestri, i sentieri. significativo aumento della superficie impermeabile; - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per dimensione, tipologia e materiali, ai caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali panoramiche; - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con il valore paesaggistico del contesto e non enfatizzato con installazioni di natura varia.

3.a.7. Mantenere, recuperare e valorizzare la via Francigena e Gli enti territoriali, i soggetti pubblici nei piani di settore, negli Gli interventi che interessano la via Francigena sono ammessi a le relative opere e manufatti storici che in quanto elementi strumenti della pianificazione e negli atti del governo del territorio, condizione che: rappresentativi della rete di fruizione storica del territorio, ciascuno per propria competenza, provvedono a: salvaguardando altresì le relazioni con il contesto paesaggistico - siano conservate le opere d'arte (muri di contenimento, ponticelli) ed individuando azioni compatibili e mirate all'accrescimento - adeguare i propri piani con il tracciato della via Francigena così e di pertinenza stradale (pilastrini, edicole, marginette, cippi) di della fruizione come determinato da Ministero per i Beni culturali (MiBAC),fatta valore storico quali elementi fondamentali di caratterizzazione salva la possibilità motivata di adottare varianti ,sulla base di degli assetti paesaggistici; documentazione storica, a tale percorso ufficiale secondo le - sia mantenuto il tracciato nella sua configurazione attuale procedure stabilite; determinata dal MiBAC, le eventuali modifiche saranno ammesse - individuare e riconoscere i caratteri strutturali/tipologici e le se utili alla sicurezza degli utenti e/o migliorativi in termini di opere d'arte connesse; valore paesaggistico; - individuare il sistema degli edifici specialistici (pievi, stazioni di - nei tratti in cui il percorso si sviluppa su viabilità ordinaria, posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, ..) connessi e funzionali al l'eventuale l'introduzione di sistemi, opere e manufatti per la tracciato. regolazione del flusso veicolare (rotatorie, svincoli, circonvallazioni, innesti, dissuasori) deve garantire la percorrenza Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: escursionistica anche in sede separata; - adottare azioni mirate all'inserimento della via Francigena nella - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del Rete Escursionistica Toscana (R.E.T.) di cui alla manto stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni L.R.n.17/1998; stradali dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti - riqualificare i tratti dove il tracciato storico coincide con la con il carattere (di naturalità e di ruralità) del contesto;

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viabilità carrabile contemporanea prevedendo sistemazioni - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta coerenti con il significato della Via ed eventuali percorsi il valore simbolico e i caratteri dei luoghi, i caratteri alternativi per la fruizione; strutturali/tipologici della viabilità storica e non comporti - definire criteri modalità ,limiti e per eventuali interventi di significativo aumento della superficie impermeabile; adeguamento del tracciato esistente, che dovranno comunque - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per mantenere i caratteri strutturali-tipologici, le opere d'arte ed i dimensione, tipologia e materiali, al valore simbolico e ai caratteri manufatti di corredo di valore storico-tradizionale; dei luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, - conservare, anche per gli eventuali interventi di adeguamento, i garantendo l'intervisibilità e l'integrità percettiva delle visuali caratteri strutturali/tipologici, le opere d'arte e i manufatti di panoramiche; corredo di valore storico-tradizionale; - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con - evitare la localizzazione,lungo il tracciato della via Francigena il valore simbolico e paesaggistico del contesto e non enfatizzato di strutture incongruenti e squalificanti rispetto al valore con installazioni di natura varia. simbolico riconosciuto anche attraverso l'individuazione di adeguati ambiti di rispetto territoriale; - salvaguardare le relazioni storiche-funzionali tra il tracciato e gli edifici specialistici ad esso connessi (pievi, stazioni di posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, ..), privilegiando, nel riuso del patrimonio edilizio, funzioni qualificanti e di eccellenza coerenti con il valore simbolico del percorso (quali ad esempio attività di tipo museale, religioso, documentaristico, didattico, informativo,..) assicurandone la compatibilità con la tipologia edilizia e, ove possibile, la fruizione pubblica; - valorizzare il ruolo di itinerario storico-culturale del tracciato garantendone, ove possibile, la fruizione pubblica, favorendone mobilità di accesso, la percorribilità e la fruibilità con forme di mobilità lenta.

Mantenere e recuperare gli assetti figurativi del Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi incidenti sull'assetto idrogeologico che comportano paesaggio agrario tradizionale salvaguardandone le relazioni pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, trasformazioni della maglia agraria e dei suoli agricoli sono ammessi a storicamente consolidate di tipo funzionale e percettivo con ciascuno per propria competenza, provvedono a: condizione che: l'insediamento storico, in particolare di crinale. Riconoscere, anche sulla base delle indicazioni del Piano - garantiscano l'assetto idrogeologico e si accordino con le Tutelare il patrimonio rurale sparso di valore storico- Paesaggistico, la struttura consolidata del paesaggio agrario quale esito caratteristiche morfologiche proprie del contesto quanto a forma, tipologico nonché le relazioni spaziali-funzionali con le aree e dell'interazione tra caratteri idrogeomorfologici, insediativi e colturali, alla dimensioni, orientamento; gli spazi pertinenziali. quale sono associate forme e modalità di gestione agricola. Con - si inseriscano secondo principi di coerenza nel disegno generale particolare riferimento a: della pianura bonificata seguendone le direzioni fondamentali e Mantenere i caratteri identitari della struttura del - la maglia agraria letta rispetto alla sua dimensione, alla rete tenendo conto della forma e dell'orientamento dei campi; paesaggio agrario caratterizzato dal sistema della bonifica. della viabilità poderale e interpoderale, al grado di - sia garantita la continuità della viabilità interpoderale sia per infrastrutturazione ecologica di valenza paesaggistica (siepi, finalità di servizio allo svolgimento delle attività agricole sia per filari, alberi isolati, formazioni vegetali di corredo); finalità di fruizione del paesaggio rurale. Gli eventuali nuovi - le sistemazioni idraulico-agrarie (ciglionamenti, lunette, percorsi dovranno essere coerenti con il contesto paesaggistico terrazzamenti, acquidocci, scoline, fossi), con particolare per localizzazione, dimensioni, finiture, equipaggiamento riferimento a quelle ancora funzionanti; vegetale, evitando la banalizzazione dell'uso del cipresso e - le aree caratterizzate dalla permanenza della struttura agraria l'utilizzo di specie non coerenti con il contesto rurale; del sistema della bonifica; - sia tutelata l'efficienza dell'infrastrutturazione ecologica, ove - i manufatti e le opere idrauliche legate agli interventi di bonifica, presente, costituita da elementi vegetali lineari (siepi, siepi nonché la viabilità interpoderale e le colture tradizionali ancora alberate, vegetazione ripariale) e puntuali (piccoli nuclei forestali, esistenti; grandi alberi camporili, piccoli laghetti e pozze); - le relazioni storicamente consolidate tra paesaggio agrario e - siano limitati i rimodellamenti della configurazione orografica insediamento, sia sul piano morfologico-percettivo che su preesistente (livellamenti) che provochino l'eliminazione delle quello funzionale; opere di sistemazione e regimentazione dei suoli. - gli assetti colturali; - riconoscere, all'interno delle superfici boscate, le isole di coltivo, Gli interventi di trasformazione del patrimonio edilizio rurale e delle i pascoli, i prati e i pascoli arborati non assimilabili a bosco. relative aree pertinenziali sono ammessi a condizione che: - Individuare le aree caratterizzate dalla permanenza di assetti - venga mantenuta la relazione spaziale funzionale e percettiva tra agrari tradizionali (struttura consolidata del paesaggio agrario di insediamento (piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa-fattoria) impianto tradizionale e pastorale di interesse storico). e paesaggio agrario circostante, storicamente strutturante il - le formazioni forestali di origine artificiale realizzate su terreni contesto territoriale; agricoli a seguito dell'adesione a misure agro-ambientali - sia mantenuta l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi

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promosse dagli strumenti per lo sviluppo rurale a livello pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con comunitario; delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee (sia - Riconoscere il patrimonio edilizio rurale sparso o aggregato di vietato il frazionamento, con delimitazioni strutturali, dei resedi valore storico, tipologico e architettonico. pavimentati originariamente ad uso comune); - nella realizzazione di tettoie, recinzioni, garages e schermature, Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: viabilità di servizio, corredi vegetazionali, elementi di arredo nelle - garantire la tutela e la leggibilità dell'assetto idraulico-agrario aree pertinenziali, sia garantito il mantenimento dei caratteri di storico del paesaggio della bonifica (ordine geometrico e ruralità, delle relazioni spaziali, funzionali e percettive con scansione regolare dei campi e dei canali, gerarchia dei l'edificato e con il contesto. percorsi e canali), la valorizzazione dei manufatti idraulici, il recupero della trama fondiaria minuta definita dalla viabilità Non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi poderale e interpoderale; demoliti che comportino la destrutturazione del sistema insediativo storico- - individuare soglie di trasformabilità dell'infrastrutturazione funzionale costituito. ecologica, anche sulla base della struttura agraria riconosciuta dal presente Piano; I nuovi edifici rurali (residenze rurali, annessi e cantine) siano - promuovere e incentivare le attività agricole, quali pratiche di realizzati: conservazione e miglioramento del paesaggio e dell'ambiente rurale; - in coerenza con le modalità insediative storicamente consolidate - definire gli interventi di conservazione e miglioramento del lette nelle componenti e relazioni principali (allineamenti, paesaggio e dell'ambiente rurale finalizzati al mantenimento gerarchie dei percorsi, relazioni tra percorsi, edificato e spazi dei caratteri di valore paesaggistico espressi dall'area di aperti) e con le tipologie edilizie appartenenti alla tradizione dei vincolo, da attuarsi anche dell'ambito dei PAPMAA luoghi; (Programma aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo - privilegiando la semplicità delle soluzioni d'impianto, l'utilizzo Ambientale); della viabilità esistente, le proporzioni degli edifici tradizionali - gestire le trasformazioni edilizie assicurando il mantenimento riferibili a modelli locali, assecondando la morfologia del terreno della relazione spaziale funzionale e percettiva tra limitando gli interventi di sbancamento; insediamento (piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa- - nella progettazione delle cantine siano evitate soluzioni fattoria) e paesaggio agrario circostante, storicamente monumentali e fuori scala dei fronti, e i piazzali di pertinenza strutturante il contesto territoriale e la conservazione siano strettamente dimensionati in rapporto alle necessità di dell'impianto tipologico e architettonico, l'utilizzo di soluzioni servizio, valutando, sui crinali e nelle aree ad elevata formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia intervisibilità, la compatibilità con la morfologia dei luoghi, storica di riferimento; privilegiando una localizzazione prossima ad una idonea rete - mantenere in presenza di un resede originario la caratteristica viaria esistente. unità tipologica, conservando i manufatti accessori di valore storico-architettonico. I nuovi annessi agricoli siano realizzati:

- assecondando la morfologia del terreno e limitando gli interventi di sbancamento; - non interferendo negativamente con i manufatti di valore storico e architettonico e loro aree di pertinenza; - con il ricorso a soluzioni tecnologiche e materiali che assicurino la migliore integrazione paesaggistica privilegiando edilizia eco- compatibile e favorendo la reversibilità dell'installazione, la riciclabilità delle componenti riutilizzabili e il risparmio energetico relativo all'intero ciclo di vita.

Non sono ammessi gli interventi che trasformino le serre esistenti e i manufatti temporanei in volumetrie edificate.

Salvaguardare e valorizzare le visuali panoramiche che Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della Gli interventi di trasformazione sono ammessi a condizione che non storicamente si aprono verso il sistema insediativo di crinale e pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, interferiscano negativamente con le visuali panoramiche, limitandole o in direzione del paesaggio circostante con il quale instaura un ciascuno per propria competenza, provvedono a: occludendole e sovrapponendosi in modo incongruo con gli elementi 4 - Elementi della percezione indissolubile rapporto di continuità. significativi del paesaggio. - Visuali panoramiche 'da' e 'verso', percorsi e Riconoscere: punti di vista panoramici e/o di belvedere - Strade di valore paesaggistico Tutelare l'integrità percettiva, il tipico carattere "aperto" - i tracciati, i principali punti di vista (belvedere) e le visuali L'inserimento di manufatti non dovrà interferire negativamente o delle colline senesi, della pianura bonificata di Pian del Lago, panoramiche (fulcri, coni e bacini visivi quali ambiti ad alta limitare le visuali panoramiche. Le strutture per la cartellonistica e la scandita dalle siepi arborate al limitare dai campi e intervisibilità), connotati da un elevato valore estetico- segnaletica non indispensabili per la sicurezza stradale dovranno caratterizzata dalla cromia identitaria della terra rossa, nonché percettivo; armonizzarsi per posizione, dimensione e materiali con il contesto la linea di stacco tra pianura bonificata e i rilievi collinari. - i punti di vista (belvedere) di interesse panoramico accessibili al paesaggistico e mantenere l'integrità percettiva delle visuali panoramiche.

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pubblico presenti lungo il sistema viario, e all'interno degli insediamenti. Non sono consentiti interventi che comportino la privatizzazione dei punti di vista (belvedere) accessibili al pubblico. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - salvaguardare e valorizzare i tracciati (tratti stradali e ferroviari) Nella realizzazione di recinzioni, tettoie, schermature, ecc. sia e le visuali panoramiche che si aprono dai punti di belvedere garantito il mantenimento dei caratteri di ruralità, delle relazioni spaziali, accessibili al pubblico; funzionali e percettive con il contesto. - pianificare e razionalizzare il passaggio delle infrastrutture tecnologiche (impianti per telefonia, sistemi di trasmissione Dovrà essere salvaguardato l'alto valore iconografico dell'intorno del radio-televisiva) al fine di evitare/minimizzare l'interferenza nucleo fortificato di Monteriggioni. visiva con il valore estetico-percettivo del vincolo, anche mediante soluzioni tecnologiche innovative che consentano la Non sono consentite installazioni luminose puntuali o diffuse in riduzione dei dimensionamenti e la rimozione degli elementi grado di alterare in maniera significativa la percezione del paesaggio obsoleti e privilegiando la condivisione delle strutture di notturno dell'area contermine alla città storica fortificata, caratterizzata da supporto per i vari apparati dei diversi gestori; basso inquinamento luminoso. - evitare, nei tratti di viabilità panoramica, la previsione di nuovi impianti per la distribuzione di carburante di grande scala e delle strutture commerciali-ristorative di complemento agli impianti; - prevedere opere volte all'attenuazione/integrazione degli effetti negativi sulla percezione dei contesti panoramici indotti da interventi edilizi e/o infrastrutturali; - evitare la realizzazione di nuovi depositi a cielo aperto al fine di non introdurre elementi di degrado; - contenere l'illuminazione notturna nelle aree extra-urbane al fine di non compromettere la naturale percezione del paesaggio; - regolare la localizzazione e realizzazione degli impianti per le produzione di energia da fonti rinnovabili al fine di minimizzare l'impatto visivo degli stessi e non interferire con le visuali da e verso (i centri e nuclei storici, le principali emergenze architettoniche, le eccellenze naturalistiche); - tutelare gli spazi inedificati situati lungo la viabilità di crinale che scandiscono il ritmo dell'edificato storico; - riqualificare gli insediamenti produttivi attraverso una maggiore compattezza del disegno organizzativo, la creazione di margini ben identificati, il massimo riutilizzo degli edifici esistenti e opportune sistemazioni arboree.

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Nel 1972 è stata adottata dalla Conferenza generale degli Stati Membri dell'UNESCO la convenzione internazionale sulla protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale, ratificata in Italia con L. 6 aprile 1977, n. 184. Un Comitato internazionale con sede a Parigi gestisce la lista del Patrimonio Mondiale. In questa lista vengono iscritti i beni che hanno un valore universale eccezionale dal punto di vista storico, artistico o scientifico. I singoli Stati Membri dell'UNESCO sono tenuti a presentare una lista propositiva nella quale vengono segnalati i beni che si intendono iscrivere. Ogni anno il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) decide quali siti presenti nella lista propositiva debbano essere presentati al Comitato internazionale, che si riunisce una volta l'anno.

La Legge n.77 del 20 febbraio 2006 ha codificato le misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale, posti sotto la tutela dell'UNESCO.

Presso la Direzione Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali fanno capo tutte le pratiche riguardanti gli atti dovuti all'UNESCO dalla regione Toscana, sia per quanto riguarda le nuove proposte di inserimento nella lista mondiale sia per gli atti di tutela e fruizione da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, relativi ai seguenti siti della regione Toscana iscritti nell'elenco del Patrimonio Mondiale dell'Umanità:

 Centro Storico di Firenze (1982) - Soggetto responsabile della gestione: Comune di Firenze  Piazza del Duomo di Pisa (1987) - Soggetto responsabile della gestione: Opera Primaziali Pisana  Centro Storico di San Gimignano (1990) - Soggetto responsabile della gestione: Comune di San Gimignano  Centro Storico di Siena (1995) - Soggetto responsabile della gestione: Comune di Siena  Centro Storico di Pienza (1996) - Soggetto responsabile della gestione: Comune di Pienza  Val d’Orcia (2004) - Soggetto responsabile della gestione: Comune di Castiglione d'Orcia, Comune di Montalcino, Comune di Pienza, Comune di Radicofani, Comune di San Quirico d'Orcia (referente unico: Società Val d'Orcia S.r.l.)

In particolare la Direzione Regionale, congiuntamente ai soggetti responsabili della gestione del sito, agli Enti territoriali ed alle Soprintendenze di settore, collabora nell'ambito delle proprie competenze alla valorizzazione delle aree dei siti UNESCO.

Per gli obiettivi della variante in oggetto che riguardano i frazionamenti degli alloggi nel centro storico (tessuto CS) sarà oltremodo importante il contributo che vorrà essere prodotto dalla Direzione Regionale e dalla Soprintendenza competente per territorio.

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3.6.16 Aria L’unica interferenza con l’ambiente aria è da considerarsi, limitatamente al periodo di cantierizzazione 3.6.14 Suolo delle opere e riconducibile a quella ordinaria dei cantieri edili, l’emissione di polveri dovuta alla Per tale aspetto si rimanda al paragrafo 3.6.7 Caratterizzazioni geologica morfologica. movimentazione dei mezzi d’opera.

3.6.15 Acqua Otre a quanto già descritto ai capitoli 3.6.8 - Idrografia e idrogeologia e 3.6.12 – Considerazioni in merito 3.6.17 Fattori climatici Le tematiche affrontate dalla variante urbanistica non incidono in modo sensibile sugli aspetti climatici alla sensibilità degli acquiferi , si segnala che dalla mappatura dcelle captazioni idriche sotterranee e della zona. superficiali ai fini idropotabili della Regione Toscana, costruita su dati forniti dall'Autorita' Idrica Toscana.

3.6.18 Misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma Come indicazioni preliminari, non esaustive in tale fase valutativa, si indicano le seguenti prescrizioni per la realizzazione delle previsioni di variante, particolarmente riferite a ridurre l’impatto sulla componente acqua e aria dovuto alla possibilità di frazionamento degli alloggi esistenti:

- fra le misure di monitoraggio da includere nel rapporto ambientale dovrà essere valutata la disponibilità della risorsa idrica sia idropotabile che non;

- dovrà essere valutata la capacità di smaltimento dei reflui in riferimento alla rete e all’impianto di depurazione esistente (quest’ultimo risulta comunque sovradimensionato per le utenze previste con la variante);

- dalla prima attuazione della variante urbanistica dovranno essere raccolti dati relativi alla sostenibilità delle previsioni e adottate eventuali misure compensative e/o correttive nella redazione del prossimo Piano Operativo di imminente avvio;

Dalle risultanze della conferenza dei servizi preliminare saranno raccolte altre indicazioni e contributi in merito alle misure da adottare per minimizzare gli eventuali impatti da includere nel rapporto ambientale.

3.7 Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate La variante riguarda gran parte dell’articolato del Regolamento Urbanistico quindi del territorio comunale, pertanto non sono state prese in considerazione alternative di localizzazione.

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3.8 Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti Ciò che è difficile, in un piano di monitoraggio, è proprio scegliere, tra tutti, gli indicatori più ambientali significativi derivanti dall’attuazione del piani o del programma proposto rappresentativi. definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare; Nella tabella che segue, estratta dal Rapporto Ambientale del RU, è stato costruito per il comparto Il monitoraggio di un piano ha come finalità principale il misurare l’efficacia degli obiettivi al fine di ambientale uno “Scenario 0”, o scenario di riferimento, rispetto al quale l’attività di monitoraggio valuterà proporre azioni correttive, e permettere quindi ai decisori di adeguarlo in tempo reale alle dinamiche di gli effetti puntuali e complessivi del RU al termine del periodo di vigenza dello stesso ( “Scenario + 5” – evoluzione del territorio. In una logica di piano, il monitoraggio è pertanto la base informativa necessaria aprile 2016). per poter essere in grado di anticipare e governare le trasformazioni, piuttosto che adeguarvisi a Gli impatti monitorati allo “Scenario + 5” dovranno essere valutati al fine di dare attuazione alle strategie posteriori. Il monitoraggio non ha solo intenti tecnici, ma presenta grande importanza per le informazioni complessive del Piano Strutturale non attuate con il 1° RU. Gli strumenti urbanistici comunali dovranno che può fornire all’Amministrazione e per la comunicazione ad un pubblico più vasto anche di non addetti essere comunque rivalutati nel loro complesso alla luce della nuova normativa in materia di governo del ai lavori sulle dinamiche territoriali. territorio, la LRT 65/2014, del PTCP e del PIT con valenza di piano paesaggistico (PIT/PPR) entrato in

vigore In tal senso è stata effettuata la Valutazione Ambientale Strategica del vigente Regolamento Urbanistico, ai sensi della LRT 10/2010 e s.m.i., approvato con delibera C.C. n.2 del 24.01.2011; nella valutazione L’elenco degli indicatori è nella tabella riportata di seguito, con l’indicazione: ambientale sono contenute le misure di monitoraggio da ritenersi tutt’oggi valide e da verificare al termine  della fonte, della vigenza del primo RU.  dell’anno di riferimento più recente a cui sono disponibili,

 del livello di disaggregazione territoriale a cui sono disponibili Il monitoraggio del 1° RU è stato impostato su un sistema di indicatori scelti con l’intento di contribuire in maniera efficace al perseguimento degli obiettivi strategici coincidenti con le quattro aree di azione prioritaria del Piano Regionale di Azione Ambientale (PRAA 2007-2010) integrate con la salvaguardia dei Beni Storico Architettonici, obiettivo comune del POR e del PTCP.

L’indicatore è un parametro che permette di avere una sintetica rappresentazione di un fenomeno complesso. Un indicatore deve essere facilmente rilevabile, basarsi su una metodologia nota e ben codificata, in modo che chiunque rilevi il dato, a parità di condizioni, ottenga lo stesso risultato. Gli indicatori, quindi, devono essere semplici, efficaci, ripetibili e confrontabili, devono, soprattutto, dare delle informazioni che possano essere collegate tra loro. Gli indicatori da utilizzare dovrebbero essere: - confrontabili: i parametri monitorati devono essere confrontabili con quelli reperiti negli anni precedenti; - diffusi e standardizzati: nell'analizzare lo stato di fatto è utile effettuare raffronti con realtà territoriali differenti ed è quindi necessario che un certo numero di indicatori siano scelti tra quelli più diffusi ed utilizzati in ambito nazionale ed europeo; - significativi: l'indicatore deve riuscire a fornire un'indicazione quanto più completa e significativa delle informazioni che si intende monitorare; - rappresentativi: l'indicatore deve rappresentare correttamente l’insieme delle informazioni che si intende monitorare anche se prende in considerazione dei campioni delle realtà esaminate. - facilmente misurabili: la chiarezza e la semplicità nel calcolo o nella misura dell'indicatore è una garanzia della sua continuità temporale anche se può andare a detrimento della raffinatezza dell'informazione fornita. Valutazione Ambientale Strategica _ Rapporto Ambientale 163 / 191

Obiettivi strategici Livello territoriale di riferimento Indicatori ambientali coincidenti con le 4 aree di azione Obiettivi specifici / Effetti attesi Indicatori ambientali di contesto Fonte Anno Azioni specifiche previste nel 1° RU prioritaria del PRAA 2007 - 2010 + Scenario 0 Scenario +5 salvaguardia BSA prevista nel POR Regionale Provinciale Comunale

0,4 Concentrazioni di monossido di carbonio ARPAT 2008 X g/Nmc Previsione di pannelli solari termici e fotovoltaici. Miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici 45 Concentrazioni di biossido di azoto ARPAT 2008 X g/Nmc Ridurre le emissioni di gas serra in 0,8 accordo col il Protocollo di Kyoto Concentrazioni di benzene ARPAT 2008 X g/Nmc Razionalizzazione del traffico veicolare mediante realizzazione del nuovo terminal TPL e interventi sulla viabilità e sosta. 20 Concentrazioni di PM10 ARPAT 2008 X g/Nmc

Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria ARPAT 2006 X n° 2 Lotta ai cambiamenti climatici ISTAT Statistiche 1258,93 Consumo di energia elettrica per uso domestico 2007 X Razionalizzare e ridurre i consumi ambientali 2008 kwh/ab energetici ISTAT Statistiche 458,46 Consumo pro-capite di gas ad uso domestico e riscaldamento 2007 X ambientali 2008 mc/ab Rapporto Legambiente 87,11 Produzione energetica da pannelli solari fotovoltaici 2008 X 2009 Kw Aumentare la percentuale di energia Rapporto Legambiente 0 Produzione energetica da biomasse e/o biogas 2008 X proveniente da fonti rinnovabili 2009 Mw Rapporto Legambiente 520 Superficie pannelli solari termici installati 2008 X 2009 mq Aree comprese nelle Zone di protezione speciale (Zps), nei Siti di importanza 983,39 PS 2007 X Aumentare la percentuale delle aree comunitaria (Sic) e nella rete Natura 2000 e Aree protette Ha protette, migliorarne la gestione e conservare la biodiversità terrestre e Regione Toscana - Individuazione di parchi territoriali ed agricoli. Mantenimento e miglioramento della qualità dei paesaggi agrari. Miglioramento marina specie di animali e vegetali terrestri minacciate Repertorio Naturalistico 2005 X n° 451 Salvaguardia della natura, biodiversità e ed integrazione delle fasce di contatto tra insediamenti urbani compatti, infrastrutture e territorio aperto. Programmi di Toscano difesa del suolo Miglioramento Agricolo Ambientale (PMAA) coerenti con il sistema insediativo, paesistico ed ambientale. Incremento della tutela della biodiversità e della continuità ambientale. Eliminazione del rischio idrogeologico Nuova superficie edificata su suoli vergini 221,5 PS ed RU 2009 X (Polarizzazione - Integrazione e riequilibrio) Ha Ridurre la dinamica delle aree artificiali Superfici naturali protette su superficie totale PS 2007 X 8,29%

Ridurre la percentuale di popolazione Giornate di superamento dei limiti per il PM10 in almeno una centralina nel ARPAT 2008 X n° 5 esposta all’inquinamento atmosferico comune

Interventi di controllo di inquinamento acustico ARPAT 2008 X n° 11

Superamenti dei limiti di legge per inquinamento acustico ARPAT 2008 X n° 7

Stazioni radiobase per telefonia cellulare ARPAT 2008 X Ridurre la percentuale di popolazione n° 58 esposta ad inquinamento acustico, Contenimento dell'inquinamento elettromagnetico entro i limiti di legge. Estensione delle aree pedonali e rivisitazione delle elettromagnetico ed a radiazioni Impianti di diffusione radio tv ARPAT 2008 X n° 23 modalità di accesso temporaneo nella ZTL. Estensione ed interconnessione delle piste ciclabili e dei percorsi pedonali. Tutela dell'ambiente e della salute ionizzanti Riduzione e razionalizzazione della mobilità privata. Incentivazione della pedonalizzazione nelle aree prossime alle scuole Interventi di controllo di inquinamento elettromagnetico (telefonia + ARPAT 2008 X n° 44 radio tv)

Superamenti dei limiti di legge per inquinamento elettromagnetico ARPAT 2008 X n° 0 (telefonia + radio tv)

Ridurre gli impatti di prodotti fitosanitari 1635229 e sostanze chimiche pericolose per la Prodotti fitosanitari venduti ISTAT 2008 X salute umana e per l'ambiente Kg

Ridurre il grado di accadimento di incidente rilevante nel settore Popolazione esposta a rischio di incidente rilevante ARPAT 2008 X 0 industriale 755,43 Produzione pro-capite di rifiuti urbani ARRR 2007 X Ridurre la produzione totale di rifiuti, Kg/ab migliorare il sistema di raccolta e Miglioramento delle isole ecologiche ed incentivazione della raccolta differenziata. diminuire la percentuale conferita in Raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani ARRR 2007 X 37,82% discarica Popolazione servita da raccolta differenziata ISTAT 2008 X 95%

Bonificare i siti inquinati e ripristinare le Siti contaminati ARPAT 2006-2007 X n°18 aree minerarie dismesse Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti Consumo di acqua pro-capite complessivo 110,5 mc/anno ATO 6 Ombrone 2009 X (uso domestico, attività commerciali e industriali, usi pubblici e zootecnici) residente

Tutelare la qualità delle acque interne e Promuovere la tutela e la gestione coordinata del ciclo dell'acqua 71,2 mc/anno costiere e promuovere un uso Consumo di acqua pro-capite ad uso domestico ATO 6 Ombrone 2009 X sostenibile della risorsa idrica residente

Percentuale di popolazione residente nelValutazione comune servita da Ambientale impianti di Strategica _ Rapporto Ambientale 164 / 191 ATO 6 Ombrone 2009 X 84% depurazione delle acque reflue urbane Beni Storico Architettonici PS -RU 2007-2009 X n° 860 Garantire la conservazione dei beni Tutelare l'integrità fisica dei BSA del territorio aperto, nonché i loro rapporti figurativi e funzionali con il contesto. lareTute Salvaguardare i BSA protetti l'integrità fisica delle aree archeologiche Siti archeologici PS 2007 X n° 2 3.9 Osservazioni pervenute con contenuto a carattere ambientale

Soprintendenza Archeologica della Toscana – Firenze 79705 - 17/11/2015

Conferma il contributo tecnico, trasmesso con nota prot. 6869 del 06/05/2015, nella fase preliminare di VAS, con il quale veniva richiesto che, ai sensi dell'art. 96 comma b del D.Lgs. 163/2006 (aggiornato al D.L. 13 maggio 2011, n.70, come convertito con L. 12/07/2011, n.106 pubblicata nella G.U. n. 160 del 12/07/2011) le operazioni di scavo nonché ogni movimentazione terra siano eseguite alla presenza di archeologi e non aggiunge altre osservazioni.

In base alle NTA del Regolamento Urbanistico vigente qualunque intervento che comporti scavi superiori ad 1 mt risultano già normati dall’art.176 delle NTA del RU e rimangono subordinandoli a preventivo nulla-osta da parte della competente Soprintendenza Archeologica della Toscana. In recepimento di tale contributo appare comunque opportuno inserire nella scheda ATI 7 – parco agricolo sportivo “Cittadella dello sport” specifico riferimento all’art 176 delle NTA del RU per quanto concerne qualunque intervento che comporti scavi superiori a 1 mt.

ACCOGLIBILE - PARERE FAVOREVOLE

3.10 Sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti (documento disgiunto allegato alla documentazione di adozione della variante

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