ROCCA MASSIMA

Mensile dell’associazione culturale “Mons. Giuseppe Centra”

“POSTE ITALIANE - Spedizione in A.P. Tassa Pagata 70% art. 2 L 662/96 DC Latina” “In caso di mancato recapito inviare al CPO di Latina per la restituzione al mittente previo pagamento resi”

Anno 15 numero 5 Associazionismo è confronto Sabato 2 Maggio 2015

GIULIANELLO ROCCA MASSIMA CORI-ROCCA MASSIMA la festa di San Giuliano asfaltatura strade oliva “” DOP Il 24 maggio 2015 Durante il mese di agosto, con animo tomba; so delle ricerche di mio fratello indolente e mente vuota, lo sguardo Enrico finché lo scovò a Palmanova; ri- vagava distratto tra l’ampio panorama cordo l’orgoglio e la devozione con cui della Pianura Pontina, la piazzetta sot- era venerata da tutti noi la sua grande tostante gli Alberetti e il piccolo monu- fotografia con le piume da bersagliere; mento ai caduti che limita la piazzetta fu di esempio la tenacia con cui nonna e fa da segnaletica per la via di Cori e Clementina allevò, da vedova, quattro la via degli Speroni. La inconsueta fre- figli, di cui il più grande, Ezio Aurelio, schezza dei fiori in agosto, la polizia del aveva appena otto anni; conosco la fede monumento e la bandiera italiana sul che conservò alla memoria del nonno e pennone facevano da buona cornice e alla Patria, anche quando la Seconda invito a sostare e leggere i nomi dei Ca- Guerra Mondiale gli tolse quel poco duti per la Patria nella Grande Guerra oro che aveva, e il terzo figlio, Altieri. del 1915-18. Quell’invito fu prima un Caduti per la Patria (che poco sapevano Da nonno Enrico la divagazione scivola sentimento di rispetto, poi una scoperta. di essa!). Scoperta ancora più dolorosa pigramente a nonno Edoardo: egli ebbe Scoprii che Rocca Massima, in propor- fu che i nomi Della Vecchia, Foschi, la fortuna di tornare. Forse agli adulti zione alla sua popolazione attiva, aveva Lucarelli, Mattoccia sono presenti ben raccontava di più, a noi poco. Da lui ho dato un generoso contributo di vite: la quattro volte; i nomi Battisti, Priori, saputo solo che il mulo è un eccellente maggior parte dei morti e feriti duran- Ricci, Tora sono presenti due volte; gli compagno di lavoro. Sotto il castagno, te la guerra fu contadina come loro. In altri nomi mi sembrano essere presenti seduto per terra, maneggiando l’inse- tutto Rocca Massima ricorda ben 38 una volta. parabile pipa, lo sentivo inveire contro Avrei piacere di sapere qualcosa di più Cadorna e diceva che gli Austriaci era- di quei quattro Mattoccia; ma anche di no lì a un lancio di pietra, che da una Sommario mio nonno Enrico so molto poco. Le trincea all’altra Austriaci e Italiani si Il 24 maggio 2015 1-8 sue sofferenze e la morte per la Patria lanciavano il pane, “ma se mettevi la Invito alla lettura 2 sono sconosciute: fa parte del numero testa fuori dalla trincea ti sparavano”. Vino, vino e…champagne 3 sterminato di contadini morti per la pa- Sentieri di Rocca Massima 4 tria. Conosco però l’angoscia di nonna Programma Feste di Maggio 5 V. Mattoccia Expo 2015 6 Clementina che non si diede pace per- Segue a pag. 8 L’Expo e Rocca Massima 6-7 ché non riuscì a farlo riposare nella sua Asfaltatura strade 7 Ricordi di guerra 8-9-10 Sabato 23 maggio, dalle ore 16,30 Festa di S. Giuliano 11 Lingua e linguaccia 12 la Miss Italia Una serata con…Trilussa 13 CLARISSA MARCHESE, Asd Rocca Massima 14 sarà ospite della gioielleria Villa, Museo “Angelo d’Oro” 14 sede Storica, per foto, autografi. I rischi della “rete” 14-15 Dalla gioielleria sarà offerto un L’oliva di “Gaeta” DOP 15 rinfresco e alla fine della serata Ricetta della massaia 15 l’estrazione a sorte di un gioiello. Psicologi delle emergenze 16 Lo Sperone

PAGINA 2 La Biblioteca: invito alla lettura “Come cavalli che dormono in piedi” di Paolo Rumiz

In occasione delle celebrazioni del ottennero considerazione dalla nuo- nianze e dei cimiteri di tanti soldati centenario della Prima guerra mon- va nazione a cui la sua gente era stata tedeschi, austriaci, italiani, russi, po- diale, il giornalista Paolo Rumiz ha annessa. lacchi… Riempie pagine e pagine di pubblicato “Come cavalli che dor- Sollecitato dal ritrovamento di una appunti che purtroppo gli vengono mono in piedi”; una rievocazione dei foto di suo nonno in divisa asbur- rubati sul treno Frecciarossa mentre morti del 97° Reggimento dell’eser- gica, Rumiz, vuole ridare dignità a si trasferiva da Napoli a Roma. cito austro ungarico che nel 1914 sul quei morti e lo fa non ricostruendo Quando ormai si era rassegnato alla fronte est del vasto Impero, nella Ga- movimenti di truppe e cruente batta- perdita della memoria storica conte- lizia, fu mandato a combattere con- glie ma evocando le anime di quegli nuta in quegli appunti ha la piacevo- tro l’esercito russo con scarsi mezzi eroi disseminati nei tanti cimiteri le sorpresa dell’arrivo di tanti ricor- ed equipaggiamento assolutamente sparsi nel vasto territorio dell’anti- di (cartoline, fotografie, resoconti, inadeguato. ca Galizia. In quelle anime l’Autore effetti personali…) che gli inviano L’insipienza dei governanti e dei ge- percepisce la vera essenza di un’Eu- amici e conoscenti che, come in una nerali, obnubilati dall’antica potenza ropa che allora avrebbe potuto esse- catena di Sant’Antonio, coinvolgono imperiale, con la convinzione che re forte per evitare la tragedia e che anche loro nuove persone. tutto sarebbe finito in poco tempo, ancora oggi non trova compiuta de- Da questo materiale la memoria si mandarono verso il massacro miglia- finizione. riavviva e riporta il racconto nuova- ia di uomini che per di più sono stati Utilizzando il treno e ripercorrendo mente sul fronte est dell’Europa per dimenticati dalla storia. antiche linee ferroviarie che ora fun- poi trovare la sua sintesi nel silenzio Il reggimento, infatti, era composto zionano peggio di allora, Rumiz parte del sacrario di Redipuglia. per gran parte da trentini e giuliani per la Galizia alla ricerca di testimo- Un libro certamente interessante e che all’epoca facevano ancora parte per certi versi originale che si ap- dell’Impero austro-ungarico. prezza di più se non ci si sofferma La guerra che avrebbe dovuto du- con troppa attenzione sugli impro- rare poco fu invece solo l’inizio di nunciabili (per noi) nomi delle loca- una tragedia che coinvolse per tre lità citate per lasciarci coinvolgere, anni tutta l’Europa e alla sua fine ri- invece, dall’aulicità dei toni rievo- disegnò i confini di un nuovo assetto cativi e dalla struggente bellezza e politico nel quale l’Austria-Ungheria sacralità dei luoghi in cui riposano fu smembrata. Fu così che i soldati le anime dei tanti soldati dimenticati del 97° furono dimenticati dall’im- dalle nazioni ma accuditi con amore pero che ormai non c’era più e che dalle genti del luogo. Non leggo per imparare, addirittura li usò come paravento per leggo per vivere (Flaubert) giustificare l’amara sconfitta e non Remo Del Ferraro

Il 5 X 1000 all’Ass. “Mons. Giuseppe Centra” La legge ti permette di destinare il cinque per mille dell’IRPEF, senza alcun aggravio e senza mutare la destinazione dell’otto per mille. Se vuoi, indica al tuo commercialista o al CAF il codice fiscale dell’Asso- ciazione “Mons. G. Centra”, oppure segnalalo tu stesso nell’apposito spazio del CUD che poi consegne- rai all’Agenzia delle Entrate. E’ possibile destinare il cinque per mille alla nostra Associazione perché essa è inserita nell’elenco della Regione e dell’Agenzia delle Entrate per i suoi meriti culturali, sociali e divulgativi. Ti invitiamo a destinare il cinque per mille all’Associazione culturale “Mons. Giuseppe Centra”; ci cono- sci abbastanza per verificare e controllare l’uso che ne facciamo. Il codice fiscale dell’Associazione, da indicare, è il seguente: 91056160590 Se ti è possibile e lo ritieni opportuno, comunicalo anche ai tuoi amici e sollecita anche loro a destinare il cinque per mille all’Associazione “Mons. G. Centra” Lo Sperone

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VINO, VINO...E CHAMPAGNE zie,” dice al rivale “ma il vostro vino ta da Falstaff con un semplice bic- io non l’accetto, diverrebbe veleno chiere di vino, sicuro espediente per entro il mio petto”. E’ il segnale del- guardare intorno a sè con occhi più la tragedia, poche parole, l’appunta- benevoli e animo più sereno. mento dietro l’orto. Per Turiddu c’è Un imbroglione e un ciarlatano è solo il tempo per un saluto alla ma- il dottor Dulcamara, nell’ELISIR dre: “Mamma, quel vino è generoso, D’AMORE di DONIZETTI, il quale e certo oggi troppi bicchieri ho tra- rifila al povero Nemorino un elisir, cannato.....”. Di lì a poco si sentirà che spaccia per la bevanda amoro- l’urlo disperato “Hanno ammazzato sa della regina Isotta, di cui egli si Mozart, Donizetti, Verdi, Puccini e compare Turiddu”. vanta di essere il distillatore, che Mascagni, i più grandi autori me- Nella scena II^ del primo atto del- permetterà al giovane di far innamo- lodrammatici dal ‘700 al ‘900, in la TRAVIATA di VERDI, ad una rare di sè la bella Adina; ma quello almeno una delle loro opere, hanno grande festa nella casa di Violetta che vende Dulcamara ad un prezzo dato al vino una importanza deter- Valery, partecipa per la prima volta spropositato non è un filtro d’amore minante nella trama delle loro opere. anche Alfredo Germond che si in- ma vino Bordeaux, come egli stesso Il leggendario rubacuori del DON namora a prima vista della famosa dice tra sè; in fondo però fa effetto GIOVANNI di MOZART, nel pri- cortigiana. Durante il pranzo, è lo ugualmente, perchè Nemorino, dopo mo atto dell’opera, nonostante abbia stesso Alfredo, che guardando esta- averlo bevuto, si sente più allegro e già ucciso il padre di Donna Anna e siato Violetta, improvvisa il brindi- sicuro di sè, tanto che Adina resta abbia cercato di sedurre Zerlina, la si più famoso di tutta l’opera lirica meravigliata per il cambiamento del promessa sposa di Masetto, senza italiana: “Libiam nei lieti calici, che suo spasimante senz’altro più eufo- farsi tanti scrupoli di coscienza, ir- la bellezza infiora...”che è portato- rico, ma certo anche un po’ sbronzo. rompe sulla scena per aggredire lo re di un amore travolgente anche se Ancora un po’ di vino per un mu- spettatore con un canto di violenta destinato a sfociare ancora una volta sicista più moderno: il tedesco Karl e baldanzosa vitalità: “Fin ch’han in dramma. Orff. Nella sua opera CARMINA dal vin / calda la testa/ una gran fe- E’ necessario un bel boccale di BURANA, composta nel 1935 e sta/ fa preparar./Se trovi in piazza / vino caldo per FALSTAFF, l’ultima presentata per la prima volta in Ita- qualche ragazza/ teco ancor quella opera di VERDI, comica ma nello lia, alla Scala di Milano nel 1942, cerca menar.....” , in modo che egli stesso tempo malinconica. Il prota- in quanto poco gradita al regime na- possa, nell’allegria generale e nella gonista, un impenitente rubacuori, zista, egli rivisita e mette in musica spensieratezza della danza, amoreg- nonostante la sua non più verde età testi poetici medioevali, composti giare con tutte le ragazze disponibi- (ha circa 80 anni), attirato con un da goliardi e chierici vaganti. Sono li. Vino, danza, amore: la trinità per- tranello ad un finto appuntamento scritti per la maggior parte in latino. fetta per Don Giovanni. galante, finisce in una cesta dei pan- Il brano che esalta di più il vino è Vino avvelenato dalla gelosia e ni e con quella è gettato nel Tamigi, intitolato IN TABERNA QUANDO dall’odio è quello del brindisi dram- da cui riemerge tutto bagnato e in SUMUS, nel quale, in un crescendo matico della celebre scena finale parte rinsavito. La disavventura, al di coinvolgimento e di animazione, della CAVALLERIA RUSTICANA di là dello scampato pericolo, sem- tutti si lasciano andare al piacere di MASCAGNI. Alfio ha saputo da bra lasciare il segno in Falstaff, che del bere, l’unica cosa che rende tutti Santuzza che sua moglie Lola se la si sente improvvisamente vecchio; uguali, senza differenze sociali: ric- intende con Turiddu, il vinaio. Dopo ma quando finalmente gli viene ser- chi e poveri, giovani e vecchi, chie- la funzione pasquale, i paesani sono vito il bicchiere di vino, egli cam- rici e laici, uomini e donne, bianchi riuniti nella piazza del paese su cui bia umore e si lascia andare ad una e neri. Dopo una lunga serie di brin- si affaccia l’osteria di mamma Lucia delle più belle esaltazioni delle virtù disi, il più significativo è quello che e Turiddu offre da bere a tutti. Il can- terapeutiche del vino: “Il buon vino recita così “Tam pro papa quam pro to è apparentemente gioioso: “Viva sperde le tetre fole dello sconforto, rege/ bibunt omnes sine lege” (Tan- il vino spumeggiante / nel bicchie- accende l’occhio e il pensier, dal to per il papa quanto per il re, bevo- re scintillante...”, quando la festa è labbro sale al cervel e qui risveglia no tutti senza ritegno). bruscamente interrotta dal gesto di il piccolo fabbro dei trilli..”. La ri- Alfio che rifiuta il bicchiere: “Gra- conciliazione con l’umanità è sigla- Luciana Magini Lo Sperone

PAGINA 4 I SENTIERI valorizzazione del territorio circostante Rocca Massima reni coltivati della nostra montagna dispiega attorno al centro storico di fino alla sottostante campagna del Rocca Massima. Si inoltra per la via Boschetto, frazione di Rocca Mas- delle Croci fino ad arrivare al Parco sima, respirando l’antico mestiere della Memoria, si costeggia tutta la dell’essere contadino e apprezzan- via di Cori per dirigersi verso la gra- do la bontà dei prodotti della ter- ziosa chiesetta della Madonnella per ra specialmente l’oliva. Il sentiero poi tornare in piazza e addentrarsi collega i tre centri di lavorazione e nel centro storico. produzione dell’oliva: L’Azienda SENTIERO DELLE ORCHIDEE, “Oscar”, Il Frantoio “Del Ferraro & ideato affinchè si possa trasmettere Colasanti” e Il Frantoio “Coop. di il rispetto delle specie protette e del- Sant’Antonio”. la natura in generale. Questo tragitto SENTIERO DEL FLYING IN THE inizia prendendo la via di Segni per SKY, scopo e finalità di questo per- poi incamminarsi nella zona detta corso è di promuovere l’attrazione Vallone, salendo per il Lubro fino a turistica del Flying in The Sky, dare giungere a Monte Pratiglio, 953 m. un’opportunità alternativa a chi non slm. Il programma di mappatura dei sen- vuole o non può fare il Flying in Attraversando zone esposte a nord, è tieri nel territorio di Rocca Massima The Sky e fare in modo che i gruppi ricco di muschi e licheni, ciclamini, è un progetto fortemente sentito e che si dividono a causa dello stes- anemoni montane e orchidee mera- che trova la sua realizzazione nella so possano ricongiungersi all’arrivo vigliose. collaborazione tra l’Amministrazio- dell’attrazione e scambiare le espe- SENTIERO MONTE LUPONE, ne Comunale e le Associazioni Pro rienze fatte, per poi continuare insie- non poteva mancare il protagonista Loco, La Castagna, Centro Turismo me il sentiero che prende il via pro- delle numerose escursioni estive che Giovanile e Italian Gallery Loving prio attraverso la pietraia sottostante hanno da anni come meta proprio . la fune aerea più lunga del mondo, questa montagna alta 1378 m. Mon- Si sono individuate antiche mulat- dispiegandosi per la campagna e tor- te Lupone si raggiunge attraversan- tiere e vecchi sentieri che potranno nando a Rocca Massima per la via do secolari faggete e pietraie dove il essere percorsi in tutta tranquillità Nuova e la “Conetta”. panorama lascia davvero senza fiato. poiché segnati attentamente, ognu- SENTIERO DEL PELLEGRINO, Il progetto potrebbe allargarsi anco- no con un colore differente. I per- è un sentiero che ha l’ambizione di ra e prevedere un sentiero di colle- corsi partono tutti da piazza Largo tornare alle origini del culto reli- gamento tra Rocca Massima e Cori Secondo Mariani dove verrà posto gioso in senso lato, poiché conduce con le sue meravigliose chiese, la un cartellone riassuntivo con nome a cisterne di raccolta delle acque di ricchezza dei resti dei templi antichi del sentiero, lunghezza, difficoltà e epoca presumibilmente pre-romana e il suo prezioso e interessante Mu- tempi di percorrenza. Quanto prima nonché ad un rudere di costruzione seo della Città e del Territorio, ma si cercherà di realizzare anche delle antica che lascia ipotizzare che il anche un sentiero di collegamento cartine, grazie alle quali si potranno primo insediamento urbano e quindi con Segni ricca di monumenti (le avere tutte le informazioni possibili le antichissime aree di culto religio- mura ciclopiche, la porta Saracena, che vanno dalle aree di ristoro alle so siano da situarsi proprio a Mon- l’acropoli con i resti di un tempio del fermate del pullman. te Sant’Angelo (Arx Carventana). III-II sec., inglobati nella chiesa di Scelto il colore ci si incammina in Scopo e finalità di questo percorso è San Pietro, la Cisterna Romana), che un piccolo viaggio dove il visitato- l’indagine sulla storia di appartenen- testimoniano la sua antica origine. re non potrà non essere attratto dalla za, promuovere un forte interesse Questo progetto ha anche l’intento bellezza dei luoghi che attraversa. I affinchè si possa procedere a studi e di rendere gli abitanti di Rocca Mas- sentieri in cantiere sono: scavi archeologici a Monte Sant’An- sima, soprattutto i più giovani, con- SENTIERO DEI FRANTOI, ci si gelo, trasmettere l’amore per luoghi sapevoli delle proprie potenzialità e incammina scendendo per un sentie- panoramici e di forte impatto natura- risorse della propria storia e del pro- ro che si trova a ridosso della penul- listico attraverso il cammino. prio territorio tima abitazione in via di Cori, zona SENTIERO TURISTICO, si tratta di Ortone e si raggiungono i tanti ter- sentiero facile, alla portata di tutti si Annamaria Angiello Lo Sperone

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FESTE DI MAGGIO 2015 DI ROCCA MASSIMA PARROCCHIA SAN MICHELE ARCANGELO

FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SANT’ISIDORO AGRICOLTORE

14/15 MAGGIO: Triduo in onore di Sant’Isidoro. Ore 16,30: Santo Rosario - Ore 17,00: Santa Messa. SABATO 16 MAGGIO 2015 Ore 20,30: Santo Rosario - Ore 21,00: Esposizione della Statua di Sant’Isidoro - Ore 21,15: Santa Messa cantata. DOMENICA 17 MAGGIO 2015 Ore 11,00: Santa Messa Solenne, cantata dal coro parrocchiale. (la processione si farà soltanto per l’ottavario). Presso l’edificio Scolastico di Via Ficorelle ci sarà una manifestazione dell’Associazione: “Progetto Fari” (la famiglia riutilizza), con il seguente programma: Ore 13,30: riunione di tutti i soci per la distribuzione degli incarichi per la manifestazione. Ore 16,00: Apertura al pubblico e Autorità che dovranno dare l’adesione per visionare: 1) Due Mostre d’arte sul tema del cibo e del riutilizzo dello spreco alimentare, curato da “Spazio all’Arte” 2) “Consuma, Produci, Crea”, video proiezioni di Andrea Zauli; Mostra fotografica “Morsi dalla Fame” di Fausto Ca- palbo - 24 stampe, 12 cibi “Take Away” dal Mondo. Ore 17,00: Inizio di un gioco sociale sul tema dello spreco alimentare collegato alle due Mostre; ai partecipanti saranno regalati “gadget artistici”. Ore 17,30: Esibizione del duo musicale “ Andrea e Vittorio” con musica popolare americana “Swing-Jazz”. Ore 20,00: Chiusura Evento. SABATO 23 MAGGIO 2015 (OTTAVARIO) Ore 18,00: Arrivo della Banda Musicale “Città di Trevi nel Lazio” e breve concerto in Largo Secondo Mariani Ore 20,00: Santo Rosario - Ore 20,30: Santa Messa Solenne cantata dal Coro Parrocchiale. Ore 21,15: Processione Solenne per le vie cittadine con la Statua di Sant’Isidoro Durante la Processione ci saranno fuochi d’artificio eseguiti dalla premiata Ditta “Roberto Gabriele” di Cisterna (LT).

*********************************** FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI MARIA S.S. DELLA PIETA’

28/29 MAGGIO 2015: Triduo in onore di Maria S.S. Della Pietà. - Ore 16,30: Santo Rosario - Ore 17,00: Santa Messa. SABATO 30 MAGGIO 2015 Ore 10,30 Santo Rosario - Ore 11,00: Esposizione della Sacra Immagine della Madonna e, a seguire, Santa Messa Cantata. DOMENICA 31 MAGGIO 2015 Ore 09,30: Santa Messa. Ore 09,30: Arrivo della Banda musicale “Città di Frascati”. Ore 10,00: Deposizione della corona di alloro, da parte delle autorità cittadine, al Monumento dei caduti. Ore 10,30: Breve concerto bandistico in Largo Secondo Mariani. Ore 11,00: Santa Messa Solenne cantata dal Coro Parrocchiale. Ore 11,45: Solenne processione per le vie del Paese con l’Immagine Sacra della Madonna. Ore 15,00: Inizio Torneo di briscola. Ore 17,00: In Largo Secondo Mariani ci sarà una commedia in dialetto con la Compagnia teatrale: “Esso Chissi” di Artena (RM). SABATO 6 GIUGNO 2015 (OTTAVARIO) Ore 10,00: Esposizione macchine d’epoca. Ore 15,00: Raduno delle mitiche Vespe d’epoca. Ore 16,00: Spettacolare esibizione equestre in piazza. Ore 18,30: Arrivo della Banda Musicale “Città di Frascati” e breve Concerto in Piazza. Ore 20,00: Santo Rosario. Ore 20,30: Santa Messa Solenne cantata dal Coro Parrocchiale. Ore 21,15: Solenne processione con la Sacra Immagine della Madonna. Durante la Processione ci saranno spettacolari fuochi d’artificio eseguiti dalla premiata Ditta “Roberto Gabriele” di Cisterna (LT).

Gli archi luminosi per le Feste di maggio sono forniti dalla Ditta“Claudio Draghetti” Lo Sperone

PAGINA 6 EXPO 2015 1. Eccellenze enogastronomiche laziali

L’Expo di Milano, che ha appena aperto Al nastro di partenza ci sarà per primo territorio Pontino, quanto al vino, sarà le porte ai visitatori, è sicuramente un il broccolo romanesco, coltivato spe- rappresentato da: Aprilia doc, vino del evento eccezionale che avrà grande ri- cialmente ad Albano, in circa 60 ettari Circeo, dei Comuni della costa a nord e flesso a livello nazionale ed internazio- di terreno. Le famose fragoline di Nemi a sud del Circeo. Dopo qualche difficol- nale; sarà come una vetrina grandiosa e sono insuperabili sia per la perseveran- tà burocratica anche il vino di Velletri è unica, di enorme impatto non solo per za ed esperienza dei coltivatori, sia per stato accettato. Ma non va dimenticato chi si recherà a Milano ma anche per il sapore del frutto, favorito anche dal il vino di altre località: il cesanese, il tutti coloro che ne seguiranno le vicen- clima della zona. A Milano arriverà il montepulciano, il grechetto, il sangio- de tramite i mezzi di comunicazione, pane casereccio di Lariano e di Genza- vese, l’aleatico di Gradoli, il vino dei specialmente la televisione. no, la porchetta di Ariccia, il dolce “Pu- colli etruschi viterbesi. L’Expo 2015 è dedicata e imperniata sul pazza Frascatana”; avranno da dire la I prodotti nominati rappresentano solo cibo, con attenzione a tutti gli aspetti; ci loro i carciofi di e di Cerveteri, le una parte della produzione, ce ne sono saranno perciò incontri, esposizioni di favette di , il kiwi di Latina, il tanti altri ottimi ma poco conosciuti o cibi tradizionali ed attuali, provenienti moscato di Terracina; non mancherà il per mancanza di pubblicità o perché da tutte le parti del mondo. L’Italia ha fiordilatte dell’Agro Pontino e il peco- prodotti in paesi lontani dalle strade tanto da mostrare; oltre agli spazi riser- rino romano, l’olio delle colline pontine principali. vati alla nostra Nazione, due regioni, il e anche il dop di Canino e della Sabina. Ci sono però pubblicazioni turistiche Lazio e la Lombardia, sono le uniche Cori porterà il suo prosciutto cotto col che riportano con precisione anche i regioni che hanno un proprio spazio vino, non farà man- prodotti lontani dalle grandi vie e se- espositivo per tutta la durata della ma- care la salsiccia al coriandolo, Sperlon- gnalano le strade dell’olio, del vino, nifestazione internazionale. ga il sedano bianco e l’Agro Pontino la del pecorino…Talora gli stranieri cono- Per quanto concerne il Lazio, i prodotti zucchina romanesca. scono più di noi non solo alcune opere dei Castelli Romani sono in prima fila Una particolare attenzione sarà data ai d’arte, ma anche le specialità gastrono- con quasi trenta produzioni pregiate: vini doc: dei Colli Lanuvini, di Cori, miche. vini, olio, cibi unici non solo tradizio- Marino, Nettuno, Zagarolo, il cannel- nali ma anche dei nostri giorni… lino di Frascati e dei Colli Albani. Il Enrico Mattoccia

2. Rocca Massima e l’EXPO

rio, con particolare riferimento effettuati e dei servizi sulla fune aerea al settore enogastronomico. più lunga del mondo fatti dalle testate L’obiettivo di promuovere i giornalistiche e televisive. prodotti agroalimentari d’ec- Ad attrarre ovviamente anche i nostri cellenza e valorizzare le risor- prodotti, il pregiatissimo olio extra ver- se ambientali dei parchi e dei gine d’oliva e le ottime olive delle azien- luoghi storici della provincia di de locali Oscar, La Rocca, Lucarelli. Ci- Latina è ben riuscito. liegina sulla torta, le squisite marmellate I giorni 16, 17 e 18 aprile, nel- del B&B La Locanda Dell’Arcangelo la piazza principale di Latina, presentate dalla signora Enzina Scarnic- piazza del Popolo, all’interno chia tra l’altro rappresentante anche del del villaggio espositivo “Expo Comitato della Via Francigena del Sud, In preparazione della grande esposizio- Latina Tappa di Presentazione”, i rap- presente nel nostro stand. Spazio cospi- ne internazionale Expo Milano 2015 de- presentanti dell’amministrazione comu- cuo per bontà ed eccellenza il pane di dicata al tema dell’alimentazione e nu- nale di Rocca Massima, in primis, il sin- Leo Pan cotto a legna e premiato come trizione il cui titolo è “Nutrire il pianeta, daco Angelo Tomei e delle Associazioni prodotto d’eccellenza 2015 sul territorio energia per la vita” è stato organizzato Pro Loco, Centro Turistico Giovanile, di Latina dal Club del Gusto, strumen- dall’Anci (Associazione Nazionale Co- Italian Gallery Loving Lazio si sono to che la Camera di Commercio mette muni Italiani) un tour nazionale di pre- presentati forti, energici e vivaci. in campo per individuare le eccellenze sentazione dell’Expo 2015 che ha visto Ha suscitato grande interesse di pubbli- agroalimentari. Le Associazioni hanno Latina ospitare l’unica tappa laziale di co l’attrazione turistica di Rocca Massi- presentato le loro attività che saranno tale manifestazione. Latina ha voluto ma, il “Flying in The Sky” il cui diretto- presenti all’Expo di Milano nel canale offrire una vetrina delle realtà impren- re Umberto Tomei ha dato un assaggio virtuale presentato dalla regione Lazio. ditoriali e turistiche del nostro territo- attraverso filmati riassuntivi dei voli Nel dettaglio gli ospiti dell’expo 2015 Lo Sperone

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di Milano per Rocca Massima vedranno Stelle, itinerario musicale con un punto che rendono la provincia di Latina una scorrere le seguenti date: di osservazione astronomica con perso- provincia ricca di prodotti ancora genu- 4 e 5 luglio la Sagra degli Antichi Sa- nale qualificato; ini che hanno alla base un’antica tradi- pori; itinerario gastronomico lungo le 18 ottobre la Sagra del Marrone: a cura zione che il tempo rafforza e potenzia vie del borgo medievale a cura della Pro dell’Associazione “La Castagna” di suggellando il tutto in manifestazioni Loco; Rocca Massima. La manifestazione ha che hanno come finalità quella di pro- 9 agosto Premio Goccia D’Oro: concor- lo scopo di promuovere il nostro pro- muoverli e presentarli nel migliore dei so di poesie, a carattere nazionale, a cura dotto autunnale, elogiandolo e pubbli- modi possibili al mondo intero. dell’Associazione “Mons.G. Centra”; cizzandolo anche oltre confine. 22 e 23 agosto Rocca Massima Sotto Le Presenti tante realtà delle nostre terre Annamaria Angiello ROCCA MASSIMA sorpresa pasquale in ritardo…ma va bene cosi!

per la sicurezza dei cittadini. Dopo che hanno incominciato ad asfaltare alcuni giorni notammo, con piace- alcune strade come via Ficorelle e via re, che l’amministrazione posizionò della Chiusa. Nientemeno il Sindaco, ben due telecamere nei pressi della per velocizzare il tutto, si è messo Posta. Nel numero di marzo pubbli- alla guida di un “trattore asfaltante” cammo un sondaggio, realizzato per dando così inizio ai lavori! Mi sa che “Lo Sperone” da una società specia- in alcuni anziani, alla vista dell’im- lizzata nel settore, nel quale si elen- pavido gesto, sono tornati in mente cavano alcune priorità che il 55,6% gli spettri di…“ventennali condot- della cittadinanza desiderava che tieri”. Comunque, alla luce dei fatti e l’amministrazione eseguisse per il visti i risultati, non ci resta che fare benessere di tutti. In cima alla lista tanto di “chapeau” al nostro primo c’era la denuncia del degrado di al- cittadino, con la viva speranza che cune strade cittadine (come Via della però si attivi al più presto per realiz- Chiusa e via Ficorelle ecc.); poi, a se- zare le altre priorità indicate dalla cit- guire, si contestava: l’eccessivo costo tadinanza. Ci piacerebbe tanto vedere del gpl centralizzato, il problema dei dopo il Sindaco “asfaltatore”, anche È ormai arcinoto che la stampa o la cani randagi; la cattiva gestione di quello “accalappiacani”, “parcheg- televisione, specialmente nel corso “Acqualatina” e, per finire (ma non giatore”, “acquaiolo” e “gassista”, degli ultimi anni, hanno condizionato ultimo), lo spinoso problema relativo insomma un Sindaco “realizzatore”! i nostri politici e addirittura per ap- all’insufficienza di pubblici parcheg- Però ci corre l’obbligo professionale parire più popolari, il più delle volte, gi, specialmente durante il periodo di informare che non sempre possia- alcune loro decisioni sono suggerite estivo. La soluzione positiva a queste mo garantirgli il fotografo al seguito. proprio dalla presenza o dai sondaggi lamentele, si sperava, potesse essere Poco male; perché sembra ne abbia fatti dai “media”. Infatti, se andiamo trovata dentro un ipotetico “uovo”, già uno personale, sempre pronto ad analizzare alcuni provvedimenti regalato dall’amministrazione ai per l’abbisogna! Scherzi a parte…se amministrativi attuati ultimamente cittadini, nella ricorrenza pasquale. l’apparire in “prima pagina” può fare a Rocca Massima, anche “Lo Spe- Francamente, dopo due mesi durante da stimolo per accelerare o realizzare rone” sembrerebbe aver influenzato i quali niente s’era mosso, credevamo alcune opere, il nostro giornale si fa alcune scelte fatte dal nostro Sinda- che la situazione sarebbe finita con la carico di scrivere dei desideri, vecchi co. Ma procediamo con ordine. Tutti classica “spalluccia” e il tutto chiuso e nuovi, che vorrebbero realizzati tut- noi ricordiamo la rapina alla Posta nel dimenticatoio come spesso ac- ti i cittadini di Rocca Massima, ov- dello scorso novembre, vero? Il no- cade, ahimè! Ma non avevamo fatti viamente rispettando i canoni di una stro giornale, nel riportare la noti- i conti con il nostro “intrepido” Sin- corretta, giusta e, a volte, (bonaria- zia, denunciò il fatto che nei pressi daco! Probabilmente pungolato dalle mente) ironica informazione. Crite- dell’ufficio postale non vi era ubica- proteste della cittadinanza emerse nel rio, questo, che ci ha sempre contrad- ta alcuna telecamera di sorveglianza nostro sondaggio, ha accelerato la distinti nel corso dei tre lustri della sebbene il nostro Comune, da tempo, pratica “strade dissestate” ed infatti nostra attività. ne avesse installato circa 6/7 ma le la mattina del 20 aprile scorso la piaz- aveva collocate, a nostro avviso ma za di Rocca Massima si è improvvi- non solo, in luoghi meno importanti samente riempita di uomini e mezzi Aurelio Alessandroni Lo Sperone

PAGINA 8 da pag 1 renze si fondano la nostra libertà, indipen- quella dei personaggi dei libri di storia. Il Anche se non capivo lo guardavo stupito. denza benessere; il loro sacrificio fino alla monumento ai caduti ci avrebbe concreta- Solo molto più tardi la visione di quelle vita è utile a ritrovare la consapevolezza mente parlato con la voce dei nostri eroi. trincee, unite a letture varie, quali Allegria di noi stessi e la speranza in un avvenire Forse la paura di scrivere, il pudore di rac- di Giuseppe Ungaretti, La piccola pace segnato unicamente da noi. Se i giovani contare, la certezza di non avere un fatto nella grande guerra di Michael Jugs, ma italiani e di Rocca Massima non saranno eccezionale, l’antipatia o pochezza de “Lo specialmente La guerra dei nonni di Aldo convinti che il Paese fu fatto per loro e la- Sperone”, i ricordi vaghi del bisnonno… Cazzullo, mi hanno fatto capire la verità sciato in eredità a loro, non saranno mai hanno impedito di raccogliere informa- di quanto diceva nonno Edoardo e che i buoni paesani (cittadini dotati di civismo). zioni sui nostri Trentotto Eroi della Gran- 38 nomi sul piccolo monumento a Rocca Queste divagazioni di agosto spinsero “Lo de Guerra. Eppure penso a loro quando Massima sono eroi da non dimenticare e Sperone” a pensare un numero speciale leggo, sul frontone dei due tempietti ai lati degni di memoria scritta. per il Centenario della Grande Guerra, del monumento di Piazza Venezia, Patriae I loro nomi non andranno mai sui libri di invitando i discendenti dei caduti a rac- Libertati - Civium Unitati (Per la Libertà storia, ma devono restare nella memoria contare quello che sapevano. La fiducia della Patria - Per l’Unità dei Cittadini). Il degli eredi e del paese. La memoria di loro è stata tanta, ma il risultato quasi nullo. nostro piccolo altare-focolare della nostra non si deve spegnere per sempre. Ora è Quei morti avrebbero avuto un attimo di Libertà e della nostra Concordia va cerca- affidata a noi. Sta a noi, ai loro figli, nipoti vita in più, si sarebbero sentiti ancora roc- to nella memoria e custodia viva degli eroi raccontarla, perché senza memoria siamo chigiani, tutta la comunità nuova avreb- dentro le nostre famiglie, non nelle vuote come un albero senza radici. Essi ci aiuta- be conosciuto il loro sacrificio e qualche cerimonie celebrative. no a ricordarci chi siamo, su quali soffe- eroica impresa: la loro vita è eroica quanto Virginio Mattoccia RICORDI DI GUERRA 1. La grotta di zio Mario (Prima guerra mondiale) conquista), scesero in campo, uno dopo distanza dalla loro vigna passava, e passa l’altro, 27 Stati, la maggior parte europei. ancora, il fosso delle Molette. Questo fosso L’Italia aspettò, anche se aveva più degli è chiamato così perché allora, lungo il suo altri, validi motivi; ma noi italiani, allora, corso, erano istallati dei mulini, appunto eravamo un popolo in maggioranza conta- Le Molette. Venivano fatti funzionare con dini. Eravamo appena usciti dalla guerra in grandi ruote azionate dalle acque sorgenti Libia, e poi, incredibile, non c’erano soldi che scorrevano permanentemente nel fos- per comprare divise invernali per i soldati, so. Macinavano principalmente grano e e nemmeno armi. Passò quasi un anno, tra granturco. Specie nei paesi, allora, questi i sì e i no. Poi il 24 maggio 1915, “Il Pia- cereali erano la base dell’alimentazione, ve mormorò…”. Quest’anno, 2015, sono perché, prima di tutto, chi aveva spazio in 100 anni. Con le manifestazioni tornano campagna li seminava, e poi ovviamente, Cento anni fa, in questi giorni, l’Italia si i ricordi, le storie, raccontate tanto tempo li macinava. Il pane, i più se lo facevano stava preparando a fare una scelta. Una fa dai genitori o dai nonni che vissero quel a casa, e la polenta era quasi il cibo quo- scelta molto difficile e grave: belligeranza periodo. A me questo lo raccontò mia ma- tidiano. Perciò i mulini lavoravano molto. o neutralità? Il 28 giugno 1914, un gio- dre che al tempo di quella guerra aveva sei Alla vigna di mamma c’era addirittura un vane anarchico aveva ucciso a Sarajevo anni, ma ricordava abbastanza bene tante laghetto formato dall’acqua del fosso. Una in Bosnia, l’erede al trono austriaco e sua cose. Loro avevano un appezzamento di cascatella faceva girare una grossa ruo- moglie. Un mese dopo, a luglio, scoppiò terreno in contrada “Le Vascucce”, a po- ta che azionava il mulino. E nel laghetto la Prima Guerra Mondiale, “la Grande chi chilometri, tra Velletri e Cisterna, sulla c’erano anche tanti pesci. Il Mulino lo ge- Guerra”. Per solidarietà, (o per brama di via Appia, ma un po’ internamente. A poca stiva il padre di mamma, nonno Memmo. Lo Sperone

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Il fosso delle Molette, dopo lo sbarco ad si sa, il vino d’estate per conservarlo bene l’eredità e in quella che capitò a lui, c’era Anzio, il 22 gennaio 1944, durante i mesi dove essere messo al fresco e siccome, la grande grotta scavata dai prigionieri au- che precedettero la liberazione di Roma, ovviamente, non c’erano i frigoriferi, lo striaci. In ricordo di ciò fece scolpire su diventò famoso. Quasi in tutti i “bolletti- mettevamo in una grotta. Ma quella che di una grande pietra, una lapide con una ni di Guerra” veniva menzionato, per le avevamo era piccola e, quell’anno di ab- scritta patriottica e la mise all’entrata di battaglie che si combattevano lungo il suo bondanza, tutto il vino non ci entrò e allo- quel “grottone”, a ricordo di quella guerra corso. Ma nei racconti di mamma questo ra i prigionieri si offrirono di ingrandirla. e di quegli uomini che da acerrimi nemici ancora non c’era. Non l’avrebbe immagi- Nell’estate del 1917 lavorarono tanto, a erano diventati grandi amici. Un giorno, nato mai nessuno che lungo il fosso, si sa- volte, anche di notte. Ma per loro volontà, qualche tempo fa, io e i miei fratelli e an- rebbero combattute battaglie così impor- non per chi li costringeva il nonno. Sca- che qualcuno dei nostri nipoti, abbiamo tanti e storiche. Comunque, quando mia varono una grande grotta…quella sì, che deciso di andare a rivedere i luoghi che madre era piccola, il loro mulino lavorava poteva contenere tutto il vino! Intanto il mamma raccontava. La grande vigna non a pieno ritmo. C’era la Guerra, e il padre conflitto era diventato mondiale. Erano esiste più. È stata tagliata! Al posto del di mamma fu richiamato alle armi. Il suo entrati nella lotta anche gli americani. La laghetto c’è un avallamento erboso con posto nel lavoro del mulino e della vigna guerra infuriava è a migliaia morivano alcuni alveari. I nuovi proprietari, sorpre- lo prese suo fratello Mario. Ma il nonno su quei monti, in quelle trincee. Erano si, ma anche contenti della nostra visita, si ammalò gravemente e fu rimandato passati tre anni. Finché nell'ottobre 1917 furono molto gentili. Ci hanno detto che a casa. Nel frattempo anche suo fratello accadde qualcosa di oscuro. Gli austriaci loro, quando avevano acquistato il terre- era partito per il fronte. La guerra infu- sfondarono a Caporetto! E forse solo no, trovarono un tratto di muro con una riava, era nel suo massimo. C’era molta allora, gli altri belligeranti si accorsero grande ruota: l’antica ruota, che spinta povertà, anche perché, per mancanza di della guerra italiana. Ma dopo Caporetto dall’acqua del Fosso delle Molette, faceva uomini, molti lavori venivano trascurati tutta l’Italia si ribellò! Perfino i fiumi funzionare il mulino. Ora non c’è più, ma e perciò mancavano tante cose. Durante lottarono. “E lo straniero dovette risali- “la grotta”, con la bella lapide patriottica, quel periodo, al fronte, erano stati fatti re quelle valli che aveva disceso con or- c’è! Quei signori ora la grotta la usano molti prigionieri austriaci e, giustamente, gogliosa sicurezza e baldanza”. Queste poco ma hanno detto che faranno del tutto anche loro dovevano mangiare; pertanto sono state le meravigliose parole che il per conservarla per ricordare un passato si decise che potevano guadagnarselo la- generale Armando Diaz scrisse sul “Bol- doloroso, ma anche glorioso della nostra vorando al posto degli italiani che stava- lettino della Vittoria” il 4 novembre 1918. Patria. Quanto ho scritto è un piccolo no al fronte. Cosi qualche Ditta prese dei L’impero di Francesco Giuseppe, (“Cec- episodio della nostra bella storia italiana. prigionieri per farli lavorare, specialmente co Peppe”, alla romana), l’impero delle W l’Italia! nei campi, in cambio di vitto e alloggio. Il forche, si sciolse come neve al sole e i Liliana Colasanti padre di mamma, siccome non stava bene, prigionieri austriaci incominciarono ad li prese anche lui. Mamma raccontava che essere rimpatriati. Avevano passato quasi erano dieci. Furono bravi, si ambientaro- due anni in Italia, erano felici di tornare no e lavorarono molto e volentieri. Mam- a casa, ma tra loro c’era anche un po’ di ma raccontava che lei con sua sorella più malinconia. Chissà cosa avrebbero trova- piccola e due suoi cuginetti spesso an- to nella loro patria. Perché se noi stavamo dava a trovarli e, nei momenti di riposo, male, loro stavano peggio. La vita, piano giocavano con loro. Avevano imparato piano, riprese e i nostri uomini tornarono, anche a capirsi. Quegli uomini, in quel anche se molti furono segnati gravemente periodo, portarono avanti il lavoro della da malattie e mutilazioni e tanti rimasero vigna e del mulino ed infatti quell’anno ci per sempre su quei monti. Qualche tem- fu un abbondante raccolto di uva. Come po dopo, zio Mario è il nonno si divisero

2. 25 Aprile - Ricordi di un ragazzetto (Seconda guerra mondiale) Il 25 aprile 1945 è una data importante periodo, diventarono appannaggio esclu- di persone che si erano rifugiate a casa per la storia della nostra Nazione: è le- sivo di parti politiche. Ora, finalmente, nostra e qualche vicenda l’avevo vissuta gata all’ordine di insurrezione contro i pare che la mentalità sia generalmente personalmente. Fortunatamente, in cam- tedeschi e ricorda in generale la lotta di cambiata e più aderente alla realtà che fu pagna non abbiamo sofferto la fame; non liberazione combattuta contro gli occu- dura per tutti. Pur senza fare confusioni è mai mancato il pane, ma avere la fari- panti nazisti e i loro alleati; la lotta iniziò e non “mistificare” la verità, va ricorda- na era problematico perché il mulino che l’8 settembre 1943 e durò circa due anni; to che tutti soffrirono, tutti piansero (e macinava il grano e lo riduceva in farina, la data della celebrazione fu stabilita da ancora piangono) per persone di famiglia non poteva lavorare di giorno, per paura un decreto del 22 aprile 1946 firmato dal morte sotto una bandiera o l’altra, ma dei tedeschi che avevano invaso e requisi- presidente del Consiglio De Gasperi e sempre per l’Italia; molti di coloro che to tutto. C’era anche un altro mulino che, dall’allora luogotenente del Regno Um- hanno vissuto quegli eventi non preten- pur lavorando di notte, osava un po’ di berto I. dono più alcuna esclusiva. più. Ad entrambi i mulini bisognava Per diverso tempo la gioia della festa del- Nel 1945 ero un ragazzetto, vivevo in la fine della guerra fu disturbata dalla po- campagna e la guerra l’avevo “vista” E. Mattoccia litica, perché molti eventi, se non tutto il attraverso i racconti dei miei genitori, Segue a pag 10 Lo Sperone

PAGINA 10 da pag 9 A casa nostra, verso la fine della guerra, ta mai molestata, né le hanno sbarrata la per un certo tempo, quasi tutte le sere, ve- strada. I tedeschi fuggirono un pomerig- niva un tedesco che capiva bene l’italiano, gio in gran silenzio, lasciando gli attrez- era cattolico e sapeva dipingere. Era mol- zi di cucina davanti casa e un calderone to rispettoso e spesso mangiava con noi. A con chiusura stagna pieno di minestra. A matita fece un ritratto di me e di mio fra- pochissima distanza lasciarono macchi- tello (sono andati persi, purtroppo!). Una ne, armi, un cannone molto grande, due sera ci salutò e ci disse che doveva partire carrarmati a poca distanza uno dall’altro. per Cassino per dare il cambio ad un com- Probabilmente sbagliarono strada, perché battente; ma non sappiamo che fine abbia la stradina che passava davanti casa, dopo fatto. C’erano altri soldati provenienti da circa 400 metri calava nel fosso ed era Cassino, ma non ci poterono dare nessuna molto difficile risalire con le macchie e i notizia. carrarmati. Nella fretta, a poca distanza, prenotarsi, non diffondere le notizie… Di- Dopo lo sbarco degli Alleati ad Anzio, seppellirono tre soldati; lo ricordo bene verse volte sono andato con mia madre a spesso passavano sopra di noi degli aerei a perché erano coperti da poca terra e si ve- “macinare” il grano, perché mio padre, di bassa quota; tante volte ho visto i tedeschi devano gli scarponi. giorno, era nascosto per paura che i tede- che sparavano contro quegli aerei con mi- Gli americani passarono per la strada che schi lo portassero via, quindi era meglio tragliatrici a mano. Subito dopo lo sbarco unisce Cori a Giulianello, si fermarono che non si muovesse neppure di notte. Mia degli americani ad Anzio, andammo nel pochissimo, spinti dai marocchini che la- madre metteva il grano dentro un sacco e rifugio che gli uomini avevano scavato sciarono un cattivo ricordo perché rastrel- poi lo portava sulla testa, come facevano nella parete di un fosso poco lontano da lavano tutto e molestavano le donne, cosa tutte le donne; io le davo la mano e con lei casa. Era un tunnel di circa 20 metri di che non avevano fatto i tedeschi. I relitti di non avevo paura. Per fare tutto ci voleva- lunghezza e due di altezza, era asciutto guerra e, purtroppo, anche le armi, rima- no almeno 4 ore, a seconda delle persone perché sopra c’era la pozzolana, almeno sero per molto tempo sparsi nella campa- che dovevano macinare. Fortunatamente per 5 metri, e due ceppaie di castagne che gna. Alcune persone vollero vedere e ma- non ci è mai successo niente. lo nascondevano e aumentavano la sicu- neggiare e rimasero ferite e pure mutilate, I tedeschi con la popolazione si mostra- rezza in caso di bombardamento. C’erano due ragazzi morirono perché giocarono vano piuttosto rispettosi, se le cose anda- due uscite per prudenza, per non restare con delle bombe a mano, non conoscen- vano come volevano loro. Erano sempre rinchiusi lì dentro se il rifugio fosse stato done il pericolo in cerca di vino, specialmente nelle cam- bombardato. Il signore di Avellino, a parte la conoscen- pagne: se c’era, bisognava darglielo e ba- Lungo il fosso c’erano altri tre rifugi. Sia- za del tedesco, aveva sempre un braccio sta. Ci furono persone che dissero di non mo stati nel rifugio per circa un mese, fasciato completamente fino alla spalla e averlo, mentre l’avevano nascosto. In una dormendo per terra, sopra la paglia, tutti ogni tanto si lamentava. Non aveva nulla: occasione (c’ero pure io), se ne accorsero insieme, rimanendo vestiti e avvolti con era un inganno per non essere costretto e spararono alla botte facendo spargere in qualche coperta. Ora, col tempo, il rifugio a lavorare per i tedeschi; alla fine del- terra tutto il vino; in un’altra circostanza non è più praticabile: ci sono cresciute le la guerra tornò a casa e, dopo due anni, un proprietario disse che non aveva il vino; erbacce, qualche pezzo è franato e non è venne a trovarci perché si era sposato ed andarono in cantina e lo trovarono (c’ero prudente entrarvi. Per noi ragazzi fu una era in viaggio di nozze a Roma; per alcuni pure); si ubriacarono, uscirono e stavano esperienza indimenticabile soprattutto anni scriveva… poi smise. per uccidere il proprietario, fortunatamen- per la paura. Mentre stavamo al rifugio, A parte le paure, noi ragazzi in quel tem- te si fermarono alle grida delle donne e dei davanti alla nostra casa si accamparono po non abbiamo sofferto molto, né per la ragazzi e per l’intervento di un ex soldato i tedeschi con la loro cucina, ma non en- fame nè per la solitudine, perchè i genitori italiano, che conosceva il tedesco; era na- trarono in casa e non distrussero niente; ci hanno sempre difesi e protetti; è anche tivo di Avellino, alloggiava da noi perché mamma con me o mio fratello e spesso vero che tante cose non ce le hanno fatte non era riuscito a tornare a casa e in quel con quel signore che conosceva la lingua sapere, per il nostro bene. momento era andato da quella famiglia a tedesca, andava a fare un giretto o a pren- pochissima distanza da noi. dere qualche cosa dentro casa. Non è sta- Enrico Mattoccia FRUTTAMARKET di Emilio Mariani

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PAGINA 11 GIULIANELLO la Comunità ha festeggiato il Santo Patrono chiesa parrocchiale, un po’ bruciacchia- è conclusa con il concorso di bellezza to. Fu allora che trentadue capi fami- “Una ragazza per il Cinema” che ha glia, in rappresentanza di tutta la cit- avuto due “testimonial” d’eccezione: tadinanza, sottoscrissero una promessa Mia del “Grande Fratello” e l’attore co- solenne che li impegnava a sostenere mico Enzo Salvi, conosciuto ai più con a proprie spese gli oneri per celebrare il nome d’arte “er Cipolla”. Per dovere la festa di San Giuliano e a mantenere di cronaca vi diciamo che tra le bellissi- dignitosamente la cappella dove è cu- me “Miss” è stata incoronata reginetta stodito tutt’ora. La festa calendariale della serata: Irene Capuano (Genzano) di San Giuliano cade il 9 gennaio ma mentre sono state elette “Ragazze Ci- i giulianesi chiesero al Vescovo di po- nema” e andranno alla finale regionale: terla spostare al 16 di febbraio; ora in Gaja Iannucci (Valmontone) e Beatrice quella data si festeggia San Giulianitto Fiorentini (Roma), un premio anche perché, ormai da tempo, la festa civile per “Mamma Cinema” che è stato as- e religiosa, probabilmente per motivi segnato alle splendida: Maurita More- atmosferici, si celebra l’ultima dome- sco (Genzano); tra i ragazzi è stato pre- nica di aprile. Questa festività è anda- miato per il concorso “Bello di Roma” Lo scorso 26 aprile, come tradizione ta avanti tra alti e bassi e, addirittura, e anche lui andrà alla finale regionale: vuole, la popolazione di Giulianello da qualche anno era passata, diciamo, Andrea Allocca (Cori). Ora per finire ci ha festeggiato San Giuliano Marti- un po’ nel dimenticatoio. Quest’anno corre l’obbligo di ringraziare l’Associa- re, protettore del paese. Questa festa è stata ripresa ed organizzata dall’As- zione “StileEventi” che dopo 4 anni di è molto sentita dai giulianesi ed essa sociazione “StileEventi” in due serate “stop” ha saputo far riemergere nei giu- trova radici sin dal XVII secolo e più (sabato 25 e domenica 26) caratterizza- lianesi la voglia di divertirsi e di par- precisamente dal 27 gennaio del 1670. te da vero spettacolo: con musica, bal- tecipare numerosi ai festeggiamenti del Si narra che, proprio in quella data, nel li, sfilate di moda e, dulcis in fundo, il loro Santo Patrono con la viva speranza vecchio Borgo scoppiò un grande in- concorso regionale “una ragazza per il che quella di quest’anno possa essere la cendio che immediatamente divampò cinema 2015”. La domenica mattina si rinascita vera di questa antica e sugge- in modo violentissimo, anche perché è svolta la tradizionale processione per stiva festa paesana. le abitazioni, in quel tempo, erano co- le vie del paese con la statua del San- struite con legno e paglia. Le fiamme to portata a spalla da cittadini devoti e Aurelio Alessandroni in un battibaleno arrivarono sino alla fedeli a San Giuliano. Molto suggestivi Chiesa dove si erano riuniti tutti i giu- erano i drappi “rosso porpora” che spic- lianesi a pregare. Essi invocarono con cavano dalle finestre di molte abitazioni tanta fede e devozione San Giuliano addobbate per l’occasione. Poi, nel po- che improvvisamente si scatenò un vio- meriggio, i festeggiamenti civili hanno lento temporale che spense l’incendio visto protagoniste le Vespe d’epoca e le salvando così la Chiesa e molte abita- spettacolari macchine “american style” zioni. A testimonianza di questo evento che hanno sfilato per le vie di Giulianel- si può notare ancora l’affresco di San lo con a bordo le affascinanti ragazze Giovanni Battista, al quale è dedica la del “Team di Antenore”. La serata si

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PAGINA 12 LINGUA E LINGUACCIA Piccola rubrica del professor Mario Rinaldi sulle più importanti regole per parlare e scrivere correttamente la nostra lingua

E I PIEDI Ci sono persone che hanno idee geniali ticolari, difficili, si procede con molta SONO IMPORTANTI? e creano anche industrie, prodotti nuovi cautela, gradualmente, soppesando tutti Altroché! Sono importantissimi per ogni e fanno di tutto perché la loro creazione gli aspetti positivi e negativi, “mettere persona perché permettono la stazione abbia una lunga durata; tutto ciò si può un piede in fallo” è perdere l’equilibrio, eretta e la possibilità della deambulazio- esprimere con due detti “mettere in pie- ma anche incorrere in uno sbaglio che ne. Anche la maggior parte degli animali di, tenere in piedi” che realmente indica- causa danni. Volendo indicare che si hanno questi arti che vengono chiamati no la posizione eretta e in senso figurato agisce con grande attenzione, basta dire zampe. E’ proprio dal periodo della sua “allestire qualcosa – far sì che duri nel “andarci con i piedi di piombo”; per non storia in cui l’essere umano è diventa- tempo, impegnarsi con responsabilità al far rumore e per sfuggire all’attenzione to “homo erectus” che egli ha compiuto suo successo”. altrui è sufficiente “andare , camminare grandi progressi. In alcuni casi si muovono i piedi , “ma in punta di piedi”, per compiere qualche Tutti ci rendiamo conto dell’importanza non si cammina” dicendo “puntare i pie- cosa velocemente occorre “avere le ali di questi arti inferiori, in modo partico- di” ci si rifiuta di proseguire ma dà pure ai piedi”. Forse dal mondo contadino lare ne diventiamo consapevoli quando l’idea che quando si è presa una decisio- deriva il detto “darsi la zappa sui piedi” per qualche motivo essi ci fanno male ne non si cambia, si è irremovibili nel che si dice quando qualcuno agisce male o non li possiamo poggiare nel modo ritenerla valida e si rifiuta ogni compro- con il risultato di danneggiarsi. naturale. Proprio perché essi ci servono messo. Il vocabolo “pezza” indica quella che continuamente per quanto dura la nostra “Battere i piedi” non indica movimento, una volta i soldati usavano per avvolger- vita, linguisticamente si sono formate lo si fa per riscaldarli o per un capric- si i piedi quando non avevano le calze e tante espressioni che hanno un significa- cio infantile. Alcune forme esprimono oggi dire “pezza da piedi” a una persona to reale e, per la maggior parte, anche l’idea del male che si può causare ad è considerarla trascurabile, insignifican- uno figurato. altri. “Pestare i piedi a qualcuno” può te; con “trattare uno come una pezza da Dire semplicemente “andare a piedi” essere una cosa vera, ma equivale anche piedi” si intende umiliarlo, trascurarlo. indica una contrapposizione a un altro a dargli fastidio, intromettersi nelle sue Il biasimo per chi opera in modo sba- modo di spostarsi ritenuto sempre più attività, essergli concorrente; “mettere gliato si può manifestare dicendo che comodo e più degno (una volta a caval- qualcosa tra i piedi a qualcuno”, è osta- ha l’abitudine di “lavorare con i piedi”; lo, oggi in auto). Se “andare a piedi” si- colarlo in ogni modo; “mettersi qualcu- invece l’impegno di chi si dà da fare per gnifica camminare, “restare a piedi”, dà no sotto i piedi, mettere i piedi sul col- raggiungere uno scopo si esprime dicen- l’idea di non aver fatto in tempo a pren- lo a qualcuno” vogliono dire che lo si do che lo fa lavorando “con le mani e dere un mezzo di trasporto, ma anche domina, lo si soggioga con prepotenza con i piedi”. trovarsi in una situazione difficile. e “lasciare qualcuno a piedi” è non dar- “Sentirsi mancare la terra sotto i piedi” La posizione eretta si indica dicendo gli un passaggio in auto, ma anche non si dice quando si teme un pericolo, un “stare in piedi”, il contrario cadere, non aiutare nella vita, lasciarlo in mezzo ai insuccesso; “avere, essere con un piede trovare l’equilibrio, lo si esprime facen- guai. nella fossa” si esprime quando c’è il pe- done la negazione “non stare in piedi”; Il modo come uno agisce può essere ricolo di morire. quest’ultima espressione significa pure espresso con alcuni detti significativi: L’atto di sottomissione si manifesta con che quello che si dice o si fa è privo di “mettere un piede innanzi all’altro” è ciò il dire “darsi mani e piedi a qualcuno” e logica, non ha nessun valore. Quando si che si fa camminando normalmente, ma per un’implorazione si giunge “a gettar- cade si può toccare il suolo in tanti modi; indica pure che in alcune situazioni par- si ai piedi di qualcuno”. uno può essere quello di “cadere in pie- La parola “piede” può indicare anche di”, cioè senza gravi danni e, se si tratta altro: una parte di qualcosa che fa da so- di qualcosa, lo si dice quando cadendo stegno (i piedi del tavolo, della sedia), non si rovescia, ma figurativamente può la parte bassa di un’altura (ai piedi del indicare che da una situazione compli- monte); anticamente era l’unità di mi- cata, pericolosa si può venirne fuori sura e lo è ancora nei paesi anglosasso- senza danni. ni; nella metrica classica era l’unità di “In piedi!” è l’ordine che si dà a chi misura dei versi formata da sillabe lun- “deve” alzarsi, ma senza il punto inter- ghe e brevi, nella matematica “il piede rogativo esprime l’idea che una perso- della perpendicolare” è il punto di inter- na è ancora sveglia o che una cosa, un sezione di una retta con il piano o con fatto è ancora attivo, operante. Si può un’altra retta. anche fare “una cena, un pranzo in pie- La risposta alla domanda iniziale penso di” quando gli invitati si servono a un che non possa essere che positiva. buffet invece di sedersi a un tavolo per essere serviti. Mario Rinaldi Lo Sperone

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GIULIANELLO - Una serata con… Trilussa il carattere e rendono più comprensibile e lari, parolacce comprese. La parolaccia più piacevole la poesia. Il Poeta, ha sempre non è quasi mai offensiva ma riporta una interessato la massa dei cittadini che l’han- traduzione popolare di situazioni speciali no compreso sia per il linguaggio semplice o l’interpretazione popolare di discorsi e e colorito, sia perché nello stesso tempo documenti che segnalano, con espressioni fa sorridere e riflettere. Commentando per efficaci, situazioni di povertà o ricchezza, molti anni i fatti del giorno su “Il Messag- con riferimento a modi di vivere e al lus- gero” col quale collaborava, Trilussa ebbe so dei ricchi, ma anche alle sofferenze dei modo di esprimere se stesso; qualche volta poveri. anche di “mordere”, ma per molto tempo Per certi versi il dialetto romanesco è una Il 23 aprile, a Giulianello, l’associazione non si è mai completamente scoperto, dati lingua a parte, anche se incombe il peri- “Territorio, arte e cultura”, per iniziativa i tempi in cui visse. colo che si avvicini troppo ad una lingua del suo presidente Umberto Proietti, ha Il prof. Lozzi ha spiegato come dal lati- italiana anch’essa “vittima” di una marea dedicato una serata al celebre e grande no si sia arrivati al dialetto romanesco di di parole ed espressioni straniere di cui poeta romanesco Trilussa (Carlo Alberto oggi. Anzitutto occorre tener presente che non ci sarebbe alcuna necessità. Salustri). già dall’epoca romana, anche nei periodi Il dott. Iannucci si è limitato a proporre Tre lettrici (prof.a Patrizia Audino, Eleo- più gloriosi, il popolo non si esprimeva e commentare alcune poesie di Trilussa, nora Fede, Antonella Fede) si sono alter- con il latino classico dei grandi autori, molto attuali per i contenuti. nate a leggere poesie di Trilussa dinanzi ma storpiava le parole e ne fabbricava La serata è stata assai gradita dai numero- al pubblico che gremiva la sala della Cir- altre. Occorre anche aggiungere che gli si intervenuti; non si è trattato di una sco- coscrizione. Tre esperti hanno proposto al schiavi, nei tempi in cui Roma era “caput perta di Trilussa, di cui ognuno conosceva pubblico una visione della vita e dell’ope- mundi” con la massima estensione e an- qualche poesia, ma di una immersione ra del Poeta (prof. Filippo Ferrara, prof. che prima, venivano da molte città con- nel romanesco, un incontro con la satira e Mario Lozzi, dott. Carlo Iannucci). Inter- quistate e parlavano una lingua che era l’ironia che hanno indotto alla riflessione mezzi musicali (Carlo Feuda, Silverio e un miscuglio della lingua originaria con per confrontare i propri pensieri ed atteg- Simone Maurizi) hanno allietato alcune il linguaggio del popolo romano. Il verna- giamenti con chi ha avuto il coraggio di pause con pezzi attuali che hanno aggiunto colo fu proprio la fusione di altre lingue mettere alla gogna gli egoisti, gli orgo- valore alla serata, riuscita bene e di livello. con il latino e ciò durò secoli. Ciò vale gliosi della propria ricchezza e sprezzanti Il prof. Ferrara ha tracciato una sintesi anche per poeti a noi vicini; ad esempio dei ceti popolari che costituiscono ancora della vita e dell’opera del Poeta “gloria il romanesco di Gioacchino Belli non è oggi la maggior parte della popolazione. di Roma e dell’Italia” ed ha messo in luce quello di Trilussa, più vicino all’italiano alcune caratteristiche che ne arricchiscono pur accettando tutte le espressioni popo- Enrico Mattoccia

APPUNTAMENTI CON L’ASSOCIAZIONE “CENTRA” Il 19 aprile il Consiglio direttivo dell’Associazione ha programmato una serie di attività per i prossimi mesi. 1) Nel mese di maggio: breve cerimonia di auguri a don Angelo Lopez per i suoi 65 anni di sacerdozio 2) 6 giugno: presentazione, a Boschetto, del libro del prof. E. Mattoccia sulla vita della maestra Bisogni Foschi 3) 12 luglio: gita culturale a Spoleto e Fonti del Clitunno 4) 6 agosto: mostra personale del fotografo Peter Zagar, collaboratore della rivista National Geographic 5) 9 agosto: cerimonia di premiazione del Premio Goccia d’Oro 6) 6 settembre: celebrazione dei quindici anni di vita de Lo Sperone 7) 8 settembre: tradizionale pellegrinaggio alla Madonna di Genazzano.

SERVIZI FUNEBRI (nazionali ed internazionali) OPERAZIONI CIMITERIALI CORONE E CUSCINI (con consegna in tutta Italia) ACCESSORI PER LAPIDI - LAPIDI Giulianello: via V. Emanuele II, 26 Lariano: via Trilussa, 10 Web site: www.palombelli.it E-mail: [email protected] Lo Sperone

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A.S.D. ROCCA MASSIMA Le squadre dell’A.S.D. (Squadra femminile, Under 21, Squadra maschile) sono impegnate con la chiusura dell’anno e ovviamente preoccupate di portare a casa risultati positivi. Le mete raggiunte nei mesi passati non sono state sempre eccellenti, ma un balzo finale con un impegno eccezionale se lo aspettano tutti; e noi auguriamo loro che lo facciano. Nel prossimo numero de “Lo Sperone”, come ha deciso il Presidente, pubblicheremo tutti i risultati finali. Anticipiamo che, appena chiusi gli incontri, si guarderà subito al trofeo estivo per avere un lungo tempo di preparazione. Sappiamo anche che il presidente Andrea Del Ferraro già ha pensato al percorso da fare perché il trofeo sia accattivante e divertente. Anzi, dato che egli cerca di preparare gli eventi sempre con grande anticipo, ha già pensato ad un rimaneggia- mento radicale delle squadre per un nuovo anno vittorioso, anche a costo di diminuire i partecipanti con una selezione dei migliori. E’ chiaro che tutto avverrà sempre col massimo rispetto dei ragazzi che debbono sempre impegnarsi, ma non si possono chiedere a loro le prestazioni degli adulti. Sicuramente ci aspettano risultati migliori di quelli di questo anno. (E. M.) MUSEO “La grotta dell’Angelo d’oro” Il museo “La grotta dell’Angelo d’Oro”, aperto recentemente a Rocca Massima, è una casa mu- seo del dopoguerra. Ricchissimo di materiale, ha una prima parte organizzata come una vecchia cucina, a seguire vi è un’interessante riproduzione di camera da letto con coperte e lenzuola, valige di cartone, lanternini ad olio, porta scaldaletto, vasi da notte, vecchi diari e tant’altro che l’occhio attento del visitatore non mancherà di notare; in un altro angolo c’è il materiale del bar- biere e una parete dedicata alla guerra: elmetti italiani e tedeschi, proiettili, paracaduti, maschere antigas, bottoni delle divise, gavette ecc. Nota: nei mesi di maggio, giugno, settembre e ottobre aperto solo festivi; mentre luglio e agosto sarà aperto tutti i giorni. Gli orari di apertura sono i seguenti: dalle 10,00 alle 12,00; dalle 15,30 alle 19,00. Per informazioni telefonare al 3357443819.

GIULIANELLO Opportunità e rischi della “rete” “La scuola, i giovani e Internet. Il web è sicuramente utile alla comunità, anche nel campo della formazione, quindi per gli studenti, ma non bisogna assolutamente ignorarne o sottovalutarne i pericoli, esistenti benché meno immediatamente percepibili”. Questo il messaggio lanciato agli alunni delle seconde medie di Giulianello coinvolti nel “learning meeting” organizzato nel fine settimana da WISTER SGI e dal Centro socio culturale “Il Ponte” presso la sua sala conferenze lo scorso 17 aprile. Tema del seminario “Consapevolezza, uso della Rete e Stru- menti Social. Conoscere per prevenire i pericoli”, introdotto dalla dr.ssa Loretta Campagna, le opportunità e i rischi dell’attuale società dell’informazione dominata dalla rete. In essa si stanno recuperando concetti e pratiche come collaborazione, relazioni sociali, partecipazione, Lo Sperone

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condivisione, scambio. Aumentano le occasioni per sperimentare, conoscere, imparare, studiare, fare ricerca e lavorare. Tuttavia, ha sottolineato la dr.ssa Emma Pietrafesa, è necessario essere consapevoli delle minacce che si nascondono dietro lo schermo. Per acquisire una simile consapevolezza occorre conoscere ed essere informati, un’educazione alla cultura del digitale, affinchè si utilizzino le nuove tecnologie in modo appropriato e sicuro. Le cyberviolenze e molestie online nascono per la maggior parte da un uso distorto degli strumenti di comunicazione elettronica. Cyberbullismo, cyberharrassment, cyberstalking, hate speech, flaming, denigrazione, sostituzione di persona, rivelazione ed inganno, esclusione, malicious code sono tutti fenomeni all’ordine del giorno. Per arginarli, ha spiegato il dr. Antonio Pizzuti, oltre a quelli descrittivi, servirebbero studi predittivi delle devianze telematiche, includendo nelle indagini le variabili psicosociali ed ambientali per delineare le situazioni tipo in cui si sviluppano e quindi prevenirle. (Uff. Stampa C. Cori) L’OLIVA DI “GAETA” AVRA’ LA D.O.P. Il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF) ha disposto, per il giorno 14 maggio 2015, alle ore 11.30, presso la Sala Consiliare del Comune di – Piazza Umberto I, lo svolgimento della riunione di pubblico accertamento per il Disciplinare relativo all’Oliva di Gaeta D.O.P. A renderlo noto è il Consorzio per la Tu- tela e la Valorizzazione dell’Oliva di Gaeta D.O.P. – in qualità di soggetto legittimato dal MIPAAF a presentare domanda di riconoscimento per la DOP ai sensi del regolamento (CE) n. 510/2006 costituito da produttori e trasformatori interessati alla migliore valo- rizzazione di questo importante prodotto dell’economia agricola Laziale (l’areale di pro- duzione è compreso nelle province di Latina, Frosinone e Roma). L’indizione dell’audi- zione pubblica avviene all’indomani del completamento, con esito positivo, da parte del MIPAAF (soggetto attributario della funzione di notifica alla Commissione europea della domanda di registrazione delle DOP) della rispondenza della disciplina proposta agli usi leali e costanti previsti dal regolamento (CE) n. 510/2006. Il presidente del Consorzio proponente la D.O.P., dottor Maurizio Simeone e il Vice Presidente dottor Giuseppe Suprano (UNAGRI), esprimono soddisfazione e ringraziano tutti i soggetti che hanno fornito il loro contributo per questo importante traguardo. L’Oliva di Gaeta DOP può essere ottenuta esclusivamente dai frutti della varietà di olivo “itrana” e secondo un procedimento che prevede lo svol- gimento, nel luogo di origine, dell’intero ciclo produttivo (produzione, trasformazione ed elaborazione). Secondo il Presidente del Consorzio proponente, il percorso della DOP sull’Oliva di Gaeta si inserisce nel sistema di valorizzazione dei prodotti tipici e tradizionali del Lazio e, incentivando la diffusione di un sistema di trasformazione locale, crea le migliori condizioni per la crescita dell’economia agricola e agro-industriale delle province interessate. Questi i 44 comuni compresi nell’areale: Provincia di Latina: , , , Cori, , , Gaeta, Itri, Lenola, , , Monte S. Biagio, Norma, , , , Rocca Massima, , , Sezze, , , , SS. Cosma e Damiano, Terracina e parte del territorio del Comune di . Provincia di Frosinone: Amaseno, Ausonia, Castelnuovo Parano, Coreno Ausonio, Esperia, Pico; Provincia di Roma: Castel Madama, Castel S. Pietro, Palestrina, Labico, Valmontone, Artena, San Gregorio da Sassola, Casape, Poli e Tivoli. Provincia di Caserta: Sessa Aurunca e Cellole. (Com. Stampa Regione Lazio)

Nota: Nel prossimo numero di Giugno altre notizie dell'evento.

LE RICETTE DELLA MASSAIA Risotto radicchio e crescenza Ingredienti per 4 persone: 320 g di riso vialone nano; 280 g di radicchio trevigiano; 50 g di prosciutto crudo in un pezzo; 1 scalogno; 1/2 bicchiere di vino bianco; 1 dl di brodo di carne; 100 g di crescenza; 4 cucchiai di parmigiano grattugiato; burro; olio extravergine d’oliva; sale.

Preparazione: Sfogliate il radicchio, eliminando il torsolo, poi lavatelo, scolatelo bene e taglia- telo a listarelle. Scaldate 4 cucchiai di olio con lo scalogni tritato e rosolate per qualche minuto a fiamma bassa. Aggiungete il prosciutto, tritato grossolanamente, e fate insaporire per qualche istante mescolando. Unite il radicchio, rigirate, mettete il coperchio e fate stufare per 5-6 minu- ti. Portate a bollore il brodo. Fate tostare il riso in un’altra casseruola con 20 g di burro per un paio di minuti, poi bagnatelo con il vino e fatelo evaporare a fiamma vivace, mescolando. Aggiungete il radicchio con il suo fondo, versate due mestoli di brodo bollente e proseguire la cottura, unendo altro brodo caldo, man mano che il riso lo assorbe e rigirando dopo ogni aggiunta. Regolate di sale. Mantecate, a cottura ultimata e fuori dal fuoco, con la crescenza a fiocchetti e il parmigiano. Servite guarnendo, se vi piace, con qualche foglia di radicchio fresco. Antonella Cirino Lo Sperone

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EDITRICE ASSOC. CULTURALE “MONS. GIUSEPPE CENTRA” PSICOLOGI Piazzetta della Madonnella,1 04010 Rocca Massima (LT) DELLE EMERGENZE Negli ultimi tempi tutti i mezzi di comunicazione riportano la tragica notizia degli sbarchi immigrati sulle coste siciliane; si tratta di una vera e propria emergenza umani- taria che rischia di portare danni ancora più gravi se non affrontata con mezzi adeguati. La psicologia dell’emergenza si preoccupa proprio di gestire e contenere gli effetti derivanti da eventi traumatici di questo tipo. Per eventi traumatici si possono intendere www.associazionecentra.it catastrofi naturali (come terremoti, alluvioni ecc..) guerre, incidenti di vario genere o E-mail: [email protected] appunto situazioni con fortissimo impatto fisico e psicologico come gli sbarchi clan- Tel. 06.96699010 destini che sempre più spesso hanno un esito fatale per molti. Chi fugge dal proprio C . F. 91056160590 paese, anche a rischio della vita, deve affrontare separazioni, perdite, abbandoni, lutti; Direttore Responsabile: tutto questo produce necessariamente un effetto psicologico e comportamentale di cui Virginio Mattoccia bisogna tenere conto, sia per comprendere meglio il fenomeno sia per offrire un aiuto Responsabili concreto a queste persone. E’ proprio qui che gli psicologi dell’emergenza possono Redazione, Sviluppo e Diffusione: formare adeguatamente tutti gli operatori (protezione civile, forze dell’ordine, volon- Aurelio Alessandroni tari..) che si occuperanno degli immigrati appena sbarcati: si tratta spesso di donne Remo Del Ferraro anche in gravidanza, di bambini o di persone sotto shock per avere perso i propri Enrico Mattoccia famigliari durante il viaggio in mare. Avere vissuto esperienze estreme di questo tipo Questo numero è stato inviato può innescare lo sviluppo del disturbo post-traumatico da stress. I sintomi principali in tipografia per la stampa di questo disturbo possono essere sia stati depressivi come la perdita di interesse verso 30 APRILE 2015 cose persone e situazioni e quindi un atteggiamento generale di apatia, ma anche stati ISCRIZIONE AL N° 1017 DEL 15 / 01 / 2002 ansiosi caratterizzati da forte tensione e sensazione di allarme costante che possono DEL REGISTRO NAZIONALE DELLA STAMPA DEL TRIBUNALE DI LATINA provocare comportamenti aggressivi o oppositivi; si tratta quindi di uno stato di ele- Stampa: Nuova Grafica 87 srl vato malessere che può compromettere anche le operazioni di aiuto. A Lampedusa c’è Via del Tavolato, 2597 - (LT) attualmente una task force di psicologi che hanno il compito di aiutare non solo Tel. 0773.86227 gli immigrati, ma anche e soprattutto la popolazione residente e gli operatori. Questo numero è stampato in 1.500 copie Gli operatori devono fronteggiare quotidianamente un impatto emotivo fortissimo, e distribuito gratuitamente spesso anche andando a recuperare i corpi dei dispersi in mare, quindi necessitano di I manoscritti anche se non pubblicati non si restituiscono un adeguato sostegno psicologico; l’impegno richiesto a tutti i soccorritori è molto alto e il rischio di esaurimento è concreto come riportano numerose testimonianze. La testata de “Lo Sperone” si riserva il La popolazione d’altro canto rischia di sentirsi “invasa” dall’arrivo in massa degli pieno ed esclusivo diritto di pubblica- zione e stampa a propria insindacabile immigrati generando forte rabbia e frustrazione, pertanto è necessario non trascurare discrezione senza alcun preavviso ne tali sentimenti ma offrire comprensione e maggiore sicurezza; un supporto psicologico autorizzazione. La collaborazione, a ai residenti è molto importante perché il rischio di esplosioni di intolleranza è forte. qualsiasi livello e sotto qualsiasi forma, Bisogna indagare quali sono le paure, i timori nonché le aspettative della popolazio- è gratuita salvo esplicito e scritto diver- ne che si è trovata improvvisamente a dover fronteggiare l’emergenza degli sbarchi so accordo. Manoscritti, foto ed altro clandestini; è fondamentale sostituire il diffuso sentimento di impotenza con una mag- anche se non pubblicati non si restitu- giore conoscenza e comprensione del fenomeno anche grazie al supporto delle azioni iscono. Riproduzioni e citazioni sono lecite, purché si citi, espressamente e in governative. forma completa la fonte, autore dell’ar- ticolo, titolo dell’articolo, numero, data Dott.ssa Nicoletta Agozzino Psicologa Psicoterapeuta e pagina della testata. [email protected]