Comune di Vendrogno - Prot. n. 0001829 del 27-09-2019 partenza c_l731 di Vendrogno - Prot. n. 0001829 del 27-09-2019 partenza c_l731

INDICE GENERALE

INDICE GENERALE ...... 2

1. PREMESSA ...... 5 1.1 Risultato del confronto preliminare ...... 6 1.2. Osservazioni ...... 6 1.3 Svolgimento del referendum consultivo comunale ...... 7

2.IL PROGETTO IN SINTESI...... 9 2.1 Il contesto attuale dei due Comuni ...... 9 2.2 I vantaggi dell’incorporazione di Vendrogno con ...... 9

3. CONTESTO NAZIONALE E NORMATIVO ...... 11

4. BREVI CENNI STORICI ...... 14

4.1 Comune di Bellano ...... 14 4.2 Comune di Vendrogno ...... 15

5.TERRITORIO ...... 17 5.1 Contesto territoriale locale ...... 17 5.2 Classificazione sismica...... 22 5.3 Classificazione climatica ...... 23 5.4 Classificazione idrogeologica ...... 24 5.5 Gli strumenti urbanistici vigenti ...... 25

6.POPOLAZIONE ...... 29 6.1 Composizione Demografica ...... 31 6.2 Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente ...... 32 6.3 La popolazione straniera ...... 34 6.4 La popolazione fiscale e tributaria ...... 35

7.SERVIZI E DOTAZIONI ...... 37 7.1 I servizi socio- sanitari ...... 37 7.2 Sistema scolastico ...... 39 7.3 Sportelli bancari ...... 39

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7.4 Biblioteche: ...... 40 7.5 Uffici postali: ...... 40 7.6 Forze dell’ordine: ...... 40 7.7 Istituzioni religiose ...... 40 7.8 Collegamenti viabilistici ...... 41 7.9 Altri servizi ...... 41 7.10 Iniziative culturali ...... 41 7.11 Punti di interesse ...... 42 7.12 Terzo settore e volontariato ...... 42 7.13 Attività per minori e giovani ...... 43 7.14 Trasporto pubblico locale ...... 43 7.15 Protezione Civile ...... 43

8.ASPETTI ORGANIZZATIVI E TECNICI ...... 44 8.1 Il Comune Unico ...... 44 8.2 Dall’Unione dei Comuni alla Fusione ...... 44 8.3 La composizione della rappresentanza istituzionale ...... 45

8.4 L’organizzazione del Comune unico ...... 45 8.5 La dotazione organica ...... 48 8.6 Orari apertura uffici ...... 49 8.7 Programmi informatici ...... 50 8.8 Beni mobili e immobili ...... 50 8.9 Partecipazioni ...... 50 8.10 Rappresentatività del Comune incorporato ...... 51 8.11 Azioni amministrative di transizione...... 52 8.11.1 Organi – Liquidazione Unione dei Comuni di Bellano e Vendrogno ...... 52 8.11.2 Azioni amministrative per la transazione ...... 53 8.11.3 Adempimenti più urgenti ...... 53 8.11.4 Riassetto organizzativo comunale ...... 54 8.11.5 Determinazione del nuovo stemma, gonfalone, motto comunale ...... 55 8.11.6 Conseguenze amministrative sulla vita dei Cittadini ...... 55 8.11.7 Composizione del nuovo bilancio di previsione ...... 56 8.11.8 Analisi del patrimonio esistente ...... 56 8.11.9 Gestione degli investimenti e dei contratti in essere ...... 56 8.11.10 Accertamento di diritti e di prerogative - partecipazioni a Società ...... 56 8.11.11 Benefici stabiliti dall’UE ai territori dei Comuni estinti...... 57

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9.ASPETTI FINANZIARI ...... 58 9.1 Entrate correnti ...... 58 9.2 Aliquote tributi ...... 60 9.3 Spese correnti ...... 61 9.4 Indebitamento ...... 67 9.5 Spese per investimento...... 69 9.6 Spesa del personale ...... 69 9.7 Fondo produttività ...... 70

10. VANTAGGI ECONOMICI E FINANZIARI ...... 71 10.1 Opportunità della fusione (analisi generale dei suoi effetti nelle diverse dimensioni) ...... 71 10.2 Risparmi di spesa ...... 74 10.3.1 Contributi Regionali ...... 76 10.3.2 Contributi Statali ...... 76 10.4 Riepilogo vantaggi economici, dal primo esercizio successivo alla fusione ...... 77

11.CONCLUSIONI ...... 78

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1. PREMESSA

L’attuale processo di riorganizzazione territoriale degli enti locali, mirante soprattutto al contenimento ed alla razionalizzazione della spesa pubblica, ha previsto il superamento della frammentazione comunale, attraverso l’associazionismo intercomunale (convenzioni/Unioni/GAO) e le fusioni di Comuni.

Di fronte all’obbligo, per gli enti locali con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, di gestire le funzioni comunali fondamentali in un’ottica sovraccomunale, ma anche alla generale esigenza dei Comuni di favorire uno sviluppo territoriale che vada oltre gli attuali confini comunali, lo strumento della fusione appare oggi più efficace sia della GAO (Gestione Associata Obbligatoria) sia dell’Unione di Comuni. Rispetto alla GAO, infatti, la concentrazione in capo ad un unico soggetto delle competenze organizzative consente di ottenere un risparmio economico, una semplificazione gestionale e più alte performance nei servizi erogati.

Proprio la fusione di Comuni è da alcuni anni oggetto di un rinnovato interesse da parte del legislatore in quanto strumento di riordino territoriale in grado di offrire, in particolare ai Comuni più piccoli, risparmi di gestione, semplificazione organizzativa e possibilità di una più solida azione amministrativa sul fronte dei servizi e delle politiche per il territorio.

Merita al riguardo evidenziare che il processo di fusione viene anche visto come la possibilità di ottimizzare quelle risorse trasferite ai Comuni, che sempre più si stanno contraendo. A tale contrazione è possibile rispondere con un’azione amministrativa volta alla razionalizzazione della spesa, all’ottenimento di specifiche economie di scala e ad un rafforzamento economico che permetterà investimenti su tutto il territorio.

Il procedimento permetterà anche, come previsto dalla normativa vigente, di ottenere importanti contributi. Infatti la Legge di Bilancio 2018, prevede che il contributo straordinario ai Comuni che danno luogo alla fusione (anche per incorporazione), a partire dal 2018 è commisurato al 60 per cento dei trasferimenti statali attribuiti per l'anno 2010 ai Comuni oggetto di fusione o di incorporazione, come meglio esplicitato nel paragrafo 9.3.2 di questo studio.

In merito all’Unione, invece, anche la nostra esperienza di questi anni (Unione costituita nel 2016) ci conferma che può garantire diversi vantaggi derivanti dalla cooperazione tra enti ma crea importanti difficoltà derivate dalla moltiplicazione degli organi decisionali, una maggiore spesa nella fase di start-up, oltre ai costanti rischi “politici”, anche per le GAO, che al cambio della compagine amministrativa in occasione della scadenza elettorale si proceda anche alla cessazione dei rapporti amministrativi in essere con altre amministrazioni, vanificando impegno e investimenti effettuati. La presenza di un Consiglio, una Giunta e del Presidente dell’Unione, che va a sommarsi a quelle dei singoli Comuni, se da un lato consente di salvaguardare in modo formale le identità locali, dall’altro appesantisce il processo decisionale, ovvero di presa delle decisioni, così come quello organizzativo- gestionale, ne allunga i tempi e non ne riduce in modo sostanziale i costi.

La fusione, viceversa, comporta un’integrazione completa degli enti locali coinvolti nella nuova realtà comunale: integrazione che riguarda prima di tutto le forme di rappresentanza politica, con una evidente riduzione dei costi, anche per quanto attiene l’organizzazione della “macchina amministrativa”.

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Le Amministrazioni Comunali di Vendrogno e Bellano hanno ritenuto di procedere quindi ad un’analisi preliminare in ordine alla fattibilità di una fusione mediante la procedura per incorporazione. Ai sensi dell’art. 8 Decreto Presidente della Repubblica n. 570 del 16 maggio 1960, l’incorporazione del Comune di Vendrogno nel Comune di Bellano comporta il subentro degli organi del Comune incorporante a quelli del Comune incorporato dalla data di entrata in vigore della Legge regionale di fusione e quindi non occorre procedere al rinnovo degli organi di governo politico - elettivi in quanto non si è verificata una variazione di almeno un quarto della popolazione.

L’analisi in oggetto è finalizzata a rappresentare la situazione attuale e a valutare se la fusione mediante incorporazione del Comune di Vendrogno a quello di Bellano possa essere davvero un'opportunità per migliorare i servizi ai cittadini.

Le nostre Amministrazioni hanno la consapevolezza che prima di reinterpretare le identità comunali, che si sono radicate nel corso dei secoli, occorra una riflessione approfondita, che faccia perno sul confronto aperto e sull’ascolto di tutte le componenti sociali presenti sui due territori. Tale processo è stato e verrà condotto con incontri e assemblee pubbliche aperte alla popolazione ed alle parti sociali ed economiche.

Il progetto e la prospettiva politica che hanno l’obiettivo di approdare ad un solo Ente, dovranno permettere alle Comunità di Vendrogno e Bellano di ricercare insieme una nuova identità Comune, un’idea condivisa dall’intero territorio che costituirà il Comune Unico.

Crediamo che i nostri due Comuni, Bellano e Vendrogno, siano storicamente legati sotto molti

aspetti quali l’integrazione tra le famiglie, la fruizione per gli abitanti di Vendrogno dei servizi presenti a Bellano, la prossimità territoriale e la storia che nel corso dei secoli si è sempre intrecciata.

1.1 Risultato del confronto preliminare

Come previsto dalla normativa regionale L.R. n. 17/2017 si è provveduto ad attivare un intenso confronto preliminare con la popolazione dei due Comuni, attraverso la pubblicazione del progetto di fusione sui siti internet istituzionali, l’affissione di un apposito manifesto nei Comuni e l’utilizzo dell’App e i canali social. Numerosi sono stati i richiami della stampa locale online e offline attraverso articoli che hanno ripreso l’iter avviato.

L’iniziativa è stata presentata con un incontro pubblico a Vendrogno il 18 maggio 2019 (circa 100 persone presenti), a Bellano il 21 maggio2019 (circa 80 persone presenti). Sempre a Bellano sono stati convocati gli operatori economici (circa 40 presenti) il 3 giugno 2019 e le associazioni di volontariato il 12 giugno 2019. È stato altresì effettuato un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali in data 16 aprile 2019.Tutto questo ha avuto lo scopo di informare e sollecitare la formulazione di domande e richieste.

1.2. Osservazioni

Sono state ricevute osservazioni allo studio di fattibilità da Regione Lombardia in data 29 maggio 2019 con protocollo V1.2019.0003148, e si è quindi provveduto a rivedere il presente documento. Non è stata protocollata invece alcuna osservazione da parte dei cittadini dei due Comuni interessati.

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1.3 Svolgimento del referendum consultivo comunale

Nel mese di Luglio, rispettivamente con Decreto del Sindaco del Comune di Bellano n. 2 del 02.07.2019 e Decreto del Sindaco del Comune di Vendrogno n. 3 del 02.07.2019, è stato indetto il referendum consultivo Comunale per domenica 22 settembre 2019.

Durante questo periodo, non sono prevenute obiezioni allo svolgimento del referendum (non è stato costituto un Comitato per il NO, né sono stati evidenziati pareri negativi sui canali social utilizzati dalle Amministrazioni) e al protocollo degli enti non sono pervenute contestazioni.

In prossimità del Referendum, inoltre, è stata inviata a tutte le famiglie dei Comuni di Bellano e di Vendrogno una lettera di approfondimento sul referendum e sulle finalità della fusione per incorporazione, con allegato anche un facsimile della scheda e le indicazioni su orari e modalità di voto.

Nei 15 giorni antecedenti al voto sono stati diramati due comunicati stampa, a firma dei due Sindaci e dei rappresentanti delle minoranze presenti in Consiglio Comunale a Bellano, che hanno trovato spazio su testate locali cartacee e online, oltre ad una doppia intervista dei primi cittadini andata in onda sulla tv locale “Teleunica”.

A conclusione della campagna referendaria si è svolto un ultimo incontro pubblico, a Vendrogno, nella domenica precedente al Referendum con la partecipazione del Sindaco del Comune di , recentemente costituito da fusione di 3 comuni.

A tutte queste iniziative non è seguito alcun commento negativo, sia sottoforma di comunicati sia di like e post sui social media.

Il referendum consultivo si è, quindi, svolto nei due Comuni in data Domenica 22 settembre 2019 dalle ore 7.00 alle ore 22.00. Sono state coinvolte n. 4 Sezioni nel Comune di Bellano ed un seggio volante presso il presidio riabilitativo Umberto I e una casa di riposo e n. 1 Sezione a Vendrogno ed un seggio volante presso una casa di riposo.

Esiti del referendum consultivo comunale

TABELLA 1 PARTECIPAZIONE AL VOTO COMUNE DI BELLANO COMUNE DI VENDROGNO Numero complessivo degli 3061 302 elettori Di cui numero elettori AIRE 371 (12,12%) 54 (17,88%) (residenti all’estero) Numero complessivo dei 1045 153 votanti Percentuale dei votanti 34,13 % 50,66 %

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TABELLA 2 ESITO DEL QUESITO REFERENDARIO: VOLETE CHE IL COMUNE DI VENDROGNO SIA FUSO PER INCORPORAZIONE NEL COMUNE DI BELLANO? COMUNE DI BELLANO COMUNE DI VENDROGNO RISPOSTA AFFERMATIVA (SI) 912 120 RISPOSTA NEGATIVA (NO) 127 31 TOTALE VOTI VALIDI 1039 151 SCHEDE BIANCHE 4 0 SCHEDE NULLE 2 2 Percentuale voti favorevoli 87,78 % 79,47 % Percentuale voti contrari 12,22 % 20,53 %

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2.IL PROGETTO IN SINTESI

In questo studio di fattibilità andremo ad analizzare i diversi aspetti che caratterizzano i due Comuni e le molteplici motivazioni che hanno portato queste Amministrazioni a portare avanti questo progetto di fusione. Un progetto che ha già visto un coinvolgimento dei cittadini e ben interpreta il sentimento comune della popolazione.

2.1 Il contesto attuale dei due Comuni

La condizione attuale dei due Comuni vede due territori di dimensioni omogenee ma con una notevole disparità in termini di popolazione, di 10 a 1 e che negli anni sta aumentando. Questo dato evidenzia come la capacità d’investimento e programmatoria del Comune meno abitato, Vendrogno, è minima.

Tutto ciò, unito al fatto che il territorio di Vendrogno è totalmente montano e quindi più critico dal punto di vista della messa in sicurezza delle infrastrutture viarie, ha fatto riflettere gli amministratori e cittadini di Vendrogno sulla necessità di unire le forze con un Comune limitrofo al fine di evitarne il decadimento.

Il Comune di Bellano vive attualmente una fase economica florida, grazie soprattutto al

consolidamento dell’identità turistica e ad una capacità d’investimento in aumento.

I due Comuni hanno già istituito l’Unione dei Comuni, vista fin dall’inizio come un primo passo per poi arrivare alla fusione e quindi ad una stabilizzazione del forte legame che storicamente unisce i due territori e le due popolazioni. Un legame che vede Bellano quale principale centro di servizi per i Vendrognesi come ad esempio istruzione, primo soccorso, banche, attività commerciali anche grazie a collegamenti viabilistici adeguati.

2.2 I vantaggi dell’incorporazione di Vendrogno con Bellano

Appare evidente come, per porre in essere un’azione amministrativa efficace per assicurare servizi quantitativamente e qualitativamente adeguati ai cittadini, per realizzare le opere che servono al territorio, per pensare ad un futuro stabile, sia necessaria una capacità d’investimento appropriata.

Lo spopolamento in aumento, l’ampiezza e la conformazione montana del territorio del Comune di Vendrogno non permettono di garantire adeguati servizi.

Il progetto non prevede una depauperazione dei servizi erogativi ai cittadini, ma bensì un considerevole aumento. Verranno mantenuti i luoghi di accoglimento per i cittadini anche nel Comune incorporato, saranno a disposizione per gli utenti uffici più strutturati e con orari più ampi.

In particolare, visto il target di popolazione del Comune di Vendrogno, l’incorporazione con Bellano permetterà una presenza maggiore dell’assistente sociale, non solo temporale, ma anche come offerta.

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I Vendrognesi potranno accedere a forme di sostegno e progetti sociali quali bonus alle famiglie, ad una programmazione sociale importante ed anche alla possibilità di essere sostenuti economicamente in caso di necessità.

Al fine di tutelare la rappresentatività del Comune incorporato, verrà istituita un’apposita commissione, in rappresentanza di tutto il territorio ora Comune di Vendrogno. Il funzionamento della Commissione sarà disciplinato da apposito Regolamento Comunale. La commissione avrà il compito di affiancare l’Amministrazione sui diversi ambiti, allo scopo di tutelare i bisogni e le peculiarità del territorio del Comune incorporato.

La fusione per incorporazione genererà risparmi in termini di costi degli Amministratori, del segretario comunale, del revisore dei conti, di razionalizzazione del personale e delle posizioni organizzative. Evidenziamo tra gli effetti più immediati una significativa riduzione degli atti amministrativi, un’unificazione delle procedure e del sistema informativo e un incremento nella specializzazione del personale, con possibile riduzione di incarichi esterni. Possiamo già citare i vantaggi derivanti da un aumento della dimensione organizzativa, che possono consentire di negoziare condizioni migliori per appalti e contratti con le aziende fornitrici di servizi.

Vi sono infine anche aspetti concernenti l’opportunità di migliorare i servizi di interesse pubblico a favore dei cittadini, ivi compresa la possibilità, tramite il contributo decennale statale previsto di realizzare progetti di rilievo per la Comunità per esempio la revisione della toponomastica.

In merito ai timori per la perdita delle radici identitarie e di appartenenza della propria Comunità

sarà compito dei cittadini di Vendrogno essere propositivi e attivi nelle nuove amministrazioni, auspicando in un impegno crescente della comunità in questo senso.

Un Comune unico permetterà anche di avere un territorio che si estende dal lago alla montagna, valorizzando ancor di più la vocazione turistica del Comune incorporante di Bellano, puntando alla conservazione degli aspetti ambientali, tradizionali e antropologici delle due comunità.

Analizzando questi aspetti e i dati che nel progetto vengono descritti si evidenzia come, la fusione per incorporazione del Comune di Vendrogno in Bellano, possa apportare vantaggi a entrambe le comunità locali.

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3. CONTESTO NAZIONALE E NORMATIVO

Le fonti legislative concernenti la fusione di Comuni, sono costituite da:

• D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 e s.m.i.;

• Legge Regionale n. 29 del 2006 e s.m.i.;

• Legge n. 56 del 7 aprile 2014 (Legge Delrio).

La Corte dei Conti ha preso parte all’Audizione della Sezione delle Autonomie presso la Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati sulla gestione associata dei servizi comunali. Alcune estrapolazioni di tale audizione consentono di comprendere l’apprezzamento della Corte dei Conti verso la fusione.

La disciplina delle fusioni è attualmente contenuta nel T.U.E.L che, agli artt. 15 e 16, ha attribuito alle regioni, a norma degli articoli 117 e 133 della Costituzione, la possibilità di modificare le circoscrizioni territoriali dei Comuni sentite le popolazioni interessate e nelle forme previste dalle leggi regionali.

Queste norme sono state poi integrate dall’art. 1, commi 116 ss., della legge n. 56/2014 (Legge

Delrio). Ma solo a seguito del Decreto Legge n. 95/2012 si è registrato un rilevante incremento delle fusioni, dovuto agli incentivi finanziari che la legislazione statale ha previsto al fine di incoraggiare il processo di riordino e di semplificazione degli enti territoriali. Tale andamento è evidenziato nella tabella di seguito riportata:

Le fusioni in Italia dal 2009 al 2018

L’analisi complessiva delle fusioni è possibile disaggregarla per Regioni. Tale analisi evidenzia che la Regione dove il fenomeno ha avuto la maggiore manifestazione è la Regione Trentino Alto Adige, seguita dalla Regione Lombardia e dalla Regione Toscana.

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Le fusioni per Regione dal 2009 al 2018

La conferma che la fusione rappresenta il vero strumento di riforma della pubblica amministrazione per contenere le risorse assegnate alla finanza locale potrebbe essere sicuramente confermato analizzando i singoli progetti di fusione nella sezione dedicata ai risparmi/economie di spesa ed alla razionalizzazione delle dotazioni organiche. Possiamo indicare, sia pur nel ristretto ambito di analisi indicato e al netto degli incentivi ricevuti, che le fusioni considerate hanno prodotto un risparmio di spesa ampiamente superiore ai 10 milioni di euro.

Diverse Regioni hanno supportato i processi di fusione e incorporazione, in particolare dei Comuni, tenuti all’esercizio obbligatorio di funzioni fondamentali, dandovi attuazione attraverso la

previsione di contributi regionali di sostegno, di disciplina degli effetti della fusione, di impegni specifici per raggiungere intese.

Il criterio dell’affiancamento dell’incentivazione regionale a quella statale sembra idoneo a favorire il riassetto istituzionale inteso a favorire l’aggregazione e la riduzione dei Comuni. Ovviamente, il buon esito di tali processi rispetto agli obiettivi di riduzione della spesa e di aumento dell’efficienza gestionale dei servizi erogati dipende anche dalla corretta individuazione dell’ambito ottimale nel quale il nuovo ente si troverà ad operare.

Una maggior facilità di accesso ai servizi da parte dei cittadini-utenti può rappresentare un concreto incentivo a superare le resistenze identitarie che rappresentano le principale cause frenanti delle fusioni tra Comuni. La migliore fruibilità dei servizi, la maggior capacità contrattuale verso i fornitori e verso le altre amministrazioni, le economie di scala derivanti dalla razionalizzazione delle risorse rappresentano ulteriori fattori incentivanti per il conseguimento degli obiettivi di maggior efficienza, efficacia ed economicità perseguiti dal legislatore.

Se alle conclusioni raggiunte dalla Corte dei Conti associamo i risultati forniti dallo studio del Ministero dell’Interno si giunge alle medesime conclusioni. Vale a dire che il processo di fusione fra Comuni porta a risultati positivi in termini di minor spesa pro-capite e ad un miglioramento della conseguente pressione tributaria in capo ai cittadini.

Dallo studio dell’analisi della “spesa pro-capite media” dei Comuni aggregati per classi dimensionali risultano valori che assumono un andamento ad U (schema seguente): la spesa pro-capite è alta nei Comuni di piccole dimensioni, cala per la fascia intermedia, torna a crescere per quelli di maggiori dimensioni.

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Spesa pro-capite media per fasce di popolazione

Lo studio evidenzia che per le spese correnti, i piccoli Comuni tendono ad avere una spesa pro capite molto più alta di quella dei Comuni tra i 3 e i 10 mila abitanti. La spesa tende poi a crescere per i Comuni più grandi. Per i piccoli Comuni le diseconomie di scala rendono maggiormente onerosa la gestione dei servizi. Di contro, per i Comuni di maggiore dimensione demografica esiste la necessità di un sovradimensionamento dei servizi legato alla funzione di polo di attrazione per i Comuni limitrofi.

Fatti i calcoli, a livello nazionale, gli oltre 4 mila Comuni con meno di 3 mila abitanti aggregati porterebbero un risparmio di oltre 2 miliardi e mezzo di euro. Se l’aggregazione fosse fatta tra i Comuni fino a 5 mila abitanti il risparmio nazionale arriverebbe a 3 miliardi e mezzo di euro.

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4. BREVI CENNI STORICI

4.1 Comune di Bellano

L’etimologia del nome Bellano è piuttosto incerta: nei secoli sono state formulate, infatti, numerose ipotesi nessuna delle quali risulta essere stata comprovata nel tempo. Sigismondo Boldoni (Bellano, 1597 - Pavia, 1630), scrittore e letterato, farebbe risalire il nome all’epoca etrusca e, con una possibile derivazione latina, si pensa a “Bellus-Amnis”, letteralmente “Bel Fiume” forse in riferimento alla Pioverna.

Lo storico Oleg Zastrow, invece, farebbe risalire il toponimo Bellano da “Bellum-Ano”, ovvero “Luogo di Guerra”. Quest’ultima teoria sembrerebbe essere la più plausibile poiché comprovata dalla posizione strategica del borgo tra lago e montagna e attraversato dalla strada litoranea, dal Sentiero del Viandante a mezza costa e dalla strada che porta alla . Proprio per la sua posizione, infatti, il paese è stato al centro di battaglie che hanno visto coinvolto il Granducato di Milano o il passaggio di truppe per la conquista dei territori alpini già in epoca romana.

Dagli archivi comunali è stato possibile verificare che i primi documenti storici conservati segnalano l’esistenza del nucleo di Bellano nel luglio del 905 quando la loggia superiore del palazzo arcivescovile divenne la sede del tribunale per la disputa tra di Monastero di Sant’Ambrogio di Milano e i terrieri di Limonta, ma con probabilità già da alcuni secoli, la città era di proprietà dell'Arcivescovo di Milano, che vi aveva fissata una sua residenza.

Storicamente rilevante è stata la piena del Pioverna del 1341 durante la quale le acque del fiume distrussero la chiesa parrocchiale che venne successivamente riedificata tra il 1342 e il 1350.

In epoca medioevale, l’organizzazione territoriale era strutturata in circoscrizioni amministrative, chiamate anche comitati. I comitati erano suddivisi in pievi o paesi che svolgevano le funzioni amministrative spettanti ai comitati; a loro volta erano organizzati in vicus, piccoli villaggi. Alle pievi amministrative corrispondevano pievi religiose, rette dal prevosto o preposto. Il Feudatario possessore del territorio si occupava anche dalla riscossione dei dazi.

Passato come la Valsassina sotto il controllo dei Torriani, venne poi non senza contrasto in possesso dei Visconti dalla fine del Duecento, e dal 1370 godette del diritto di formulare i propri Statuti.

La città tre-quattrocentesca rivestiva una posizione di rilievo nel Lario: le mura, il Pretorio, la vecchia Parrocchiale presso il Pioverna, i numerosi palazzi, la precocità dell'insegnamento (scuole grammaticales sono attestate dal 1417) conferivano a Bellano notevole prestigio, che spiega sia la frequenza dei saccheggi (celebre quello veneziano del 1447) sia le resistenze ai tentativi d'infeudazione (nel 1467 ai Rusca, nel 1471 a Lorenzo da Pesaro), fino all'assegnazione nel 1480 del Contado della Riviera con Bellano, e , e l'anno successivo si aggiunsero , Corenno e Monte .

Dal 1533 al 1788 la città fu parte importante del feudo Sfondrati della Riviera, pur subendo dure prove come le pestilenze del 1576-1577 e 1630 e i saccheggi Montalto (1629) e l’invasione delle truppe di Enrico di Rhoan (1634).

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Il 1718 ha segnato l’inizio di un lungo censimento del territorio, dei commercianti della popolazione voluto da Carlo VI che si è concluso definitivamente nel 1774 e durato così a lungo a causa delle guerre di Successione polacca ed austrica. Particolare interessante è che tutti i documenti furono prodotti dalle persone che risiedevano in paese e che conoscevano bene il paese e il territorio. Emerge quindi che Bellano era costituito da 187 nuclei familiari e da 1080 persone, il territorio misurava pertiche milanesi 7214 e tavole milanesi 12 e vi erano 224 edifici di cui 187 abitazioni e il resto edifici adibiti a uso commerciale.

4.2 Comune di Vendrogno

L’etimologia dei toponimi di Vendrogno e Muggiasca fa pensare a una loro origine ligure-celtica o comunque appartenente a culture preromane, ovvero: Vendrogno = Un + drom = fontanile + pendio = pendio dove ci sono i fontanili (periodo celtico) Muggiasca = Mug’ + uzk(a) = Villaggio + tribù = gente che abita in villaggi rurali (periodo celtico)

In località Pasner, sono stati trovati due antichi reperti: un’olpe fittile e un cippo con l’iscrizione L. TULLIUS / SECUNDUS / VISS / IVIA. Del ritrovamento parla il Giussani, nel 1907, osservando come la presenza del nobile marmo di Musso di cui è fatta la lapide testimoni la propagazione della civiltà romana nel territorio. La dominazione romana non trasformò in profondità le consuetudini dei popoli originari, essendosi più che altro sovrapposta ad essi in termini meramente amministrativi. Ciò è dimostrato dal fatto che dopo la disgregazione dell’impero, l’antico regime della proprietà comune del suolo venne ripreso pressoché in toto.

Nell’Alto Medioevo, la dominazione Longobarda non fu in grado di riorganizzare la produzione agricola verso le precedenti forme evolute dei romani. La popolazione rurale coltivava direttamente i poderi, sorretta nella sua economia dall’impiego dei beni comuni, e si limitava a versare come tributo alla gerarchia longobarda 1/3 del prodotto realizzato.

La costituzione dei borghi che attualmente costituiscono il comune di Vendrogno è avvenuta in corrispondenza delle principali sorgenti d’acqua che, grazie alla favorevole situazione geologica, risultano diffuse su tutto il territorio. È verosimile ritenere che già a partire dal Mille fossero presenti villaggi con organizzazione sociale abbastanza complessa. Tale ipotesi è supportata da fonte documentale. Nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero, del XIII secolo, si annota l’esistenza in Muggiasca di tre chiese - San Lorenzo, San Gregorio di Noceno e San Giacomo di Sanico - che verosimilmente erano punti di aggregazione di una popolazione in crescita. L’acquisizione di una sempre maggiore importanza della comunità durante il Medioevo è inoltre confermata dal fatto che il 10 gennaio 1368 Vendrogno, con chiesa parrocchiale in San Lorenzo, anche grazie a un contributo (“limosine”) della famiglia Visconti, si staccò dalla Pieve di Bellano.

La strada che costeggia a Sud il borgo di Bruga è la mulattiera proveniente da Bellano. Su di essa si evidenzia quello che probabilmente era l’accesso principale al territorio muggiaschino per i viandanti dal lago. Tale ipotesi è rafforzata dalla presenza sulla facciata chiesa di Sant’Antonio Abate (del 1362) di un grande affresco di San Cristoforo, protettore dei viandanti. Medesima iconografia, è presente sulla facciata della Parrocchiale dedicata a San Lorenzo. La mulattiera per Bellano in questa prospettiva era probabilmente uno dei percorsi privilegiati di uomini e merci in andata ed uscita dalla Valsassina verso il lago.

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Tra le prime fonti documentali in cui si parla di Muggiasca vanno segnalati Gli Statuti della Valsassina.

I Visconti signori di Milano accordarono agli abitanti della Valsassina di vivere secondo i loro antichi statuti, che furono “ordinata et reformata” il 25 novembre 1388 da Gian Galeazzo Visconti, quale protettore e conservatore della valle per la chiesa milanese. Fu così che le parti montuose di Dervio, Bellano e Varenna divennero parte della Squadra dei Monti, che risultava così composta: monte di Dervio (, Introzzo, e ), monte di Bellano o Muggiasca, monte di Varenna ( e sue frazioni), Esino Superiore ed Inferiore e . Gli Statuti rimasero in vigore fino al XVIII secolo.

Dopo il passaggio dei Lanzichenecchi e l'infierire della peste, il 1635 vide lo scontro tra Francia e Spagna che si fronteggiarono anche in questo territorio. L'esercito francese occupò la Riviera e la Valsassina. Sino a Pradello i borghi vennero saccheggiati, ma la Muggiasca fu risparmiata.

I luoghi o terre della Muggiasca, dall’epoca più antica formanti un’unica comunità, si divisero poi, facendo comune a sè: negli atti preparatori del nuovo estimo, tuttavia, venne fatta una relazione unitaria per tutta la squadra della Muggiasca (Processi tavole d’estimo, 1751-1755, Valsassina); compaiono infine tutti riuniti sotto il comune di Vendrogno nella compartimentazione territoriale dello stato di Milano (giugno 1757).

Proprio il XVIII secolo deve aver visto aumentare la popolazione locale: la chiesa di San Gregorio di Noceno, attestata fra le dipendenze della pieve di Bellano alla fine del XIII secolo (Liber notitiae),

viene riconosciuta parrocchia autonoma dal 30 Luglio 1710, con territorio smembrato dalla parrocchiale di Muggiasca.

Nel XIX secolo Vendrogno cambia più volte aggregazione: nel 1809 il comune denominativo di Vendrogno, con una popolazione di 1.199 abitanti complessivi e comprendente i comuni aggregati di Narro e uniti, Vendrogno e uniti, era inserito nel cantone V di Bellano. Viene poi riaggregato alla Valsassina, se nel 1846 l’imperial regio governo notifica l’approvazione per il suo distacco dal Distretto di e per la sua aggregazione a quello di Bellano.

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al Regno di Sardegna, nel 1859, il comune di Vendrogno con 1.016 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due, viene incluso nel mandamento X di Bellano, circondario I di Como, provincia di Como.

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5.TERRITORIO

5.1 Contesto territoriale locale

Bellano e Vendrogno fanno parte delle prealpi orobiche e si affacciano, Bellano direttamente, sul ramo orientale del Lago di Como.

Mentre quindi Vendrogno è totalmente un Comune montano, Bellano è anche un borgo rivierasco che si allunga verticalmente e raggiunge Vendrogno ad un’altitudine di 731 m sul livello del mare.

I due municipi si trovano rispettivamente a 202 metri sul livello del mare con un’altitudine minima di 198 m e massima di 799 m (Bellano) e 731 metri sul livello del mare con un’altitudine minima di 322 m e massima di 1.798 m (Vendrogno).

Il territorio dei due Comuni è formato dalle seguenti località e frazioni:

• Comune di Bellano: Biosio, Bonzeno, Costa, Gora, Grabbia, Lezzeno, Ombriaco, Oro, Pegnino, Pendaglio, Pennaso, Pernice, Ponte Oro, Pradello, Rivalba, Valletta, Verginate.

• Comune di Vendrogno: Comasira, Inesio, Mornico, Mosnico, Noceno e Sanico.

Bellano e Vendrogno fanno parte della Provincia di , che si estende su una superficie di 816,17 km/q ed è composta da 85 Comuni.

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Bellano dista dal capoluogo di Provincia, Lecco, 26,2 km, mentre Vendrogno 34,4 km.

Bellano e Vendrogno sono collocati a nord ovest del territorio della Provincia di Lecco.

I Comuni di Vendrogno e Bellano, interessati dal progetto di fusione per incorporazione, sono realtà territoriali che già da diversi anni hanno avviato rapporti di collaborazione.

Nel 2016 hanno costituito l’”Unione di Bellano e Vendrogno”, con il trasferimento delle funzioni fondamentali previste dall’articolo 19 del D.L. n. 95.

Il territorio di Bellano e Vendrogno -mappa fisica

L’ipotesi di fusione che le Amministrazioni hanno deciso di intraprendere, valutandone le opportunità in termini di miglioramento dei servizi per le proprie Comunità, deriva anche dalla constatazione del contesto geografico in cui i due Comuni sono collocati e della richiamata disposizione normativa.

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Il territorio di Bellano e Vendrogno -mappa politica

Il servizio rifiuti è gestito mediante l’affidamento da parte dei Comuni di Bellano e Vendrogno alla Società Silea S.p.A. di fino al 2029.

Il Servizio di distribuzione dell’acqua potabile, gestione acquedotti, reti fognarie e impianti di depurazioni è gestito tramite ATO della Provincia di Lecco

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Superficie dei due Comuni

Bellano; 10,23 Vendrogno; 11,7

Confini del Comune di Vendrogno

Comuni confinanti distanza Popolazione al 31.12.2017

Bellano 2,1 3203

Casargo 4,3 844

Dervio 5 2627

Parlasco 2,2 140

Taceno 2,9 535

Valvarrone 5,5 570

Confini del Comune di Bellano

Comuni confinanti distanza Popolazione al 31.12.2017

Vendrogno 2,1 298

Dervio 3,6 2627

Parlasco 4,1 140

Perledo 3,2 916

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Dati di interesse generale dei due Comuni

Descrizione Bellano Vendrogno

Popolazione 3204 298

Kmq 10,23 11,80

Codice ISTAT 097008 097085

Codice catastale A745 L731

Prefisso 0341 0341

CAP 23822 23838

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5.2 Classificazione sismica

La classificazione sismica del territorio nazionale ha introdotto normative tecniche specifiche per le costruzioni di edifici, ponti ed altre opere in aree geografiche caratterizzate dal medesimo rischio sismico.

Sono riportate le zone sismiche dei territori di Vendrogno e Bellano, come indicate nell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Lombardia dell'11 luglio 2014 n.2129 entrata in vigore il 10 aprile 2016.

Comune di Vendrogno

Zona con pericolosità sismica molto bassa. Zona sismica 4 È la zona meno pericolosa dove le possibilità di danni sismici sono basse.

Accelerazione massima presente all'interno del territorio AgMax 0,043485 comunale.

Comune di Bellano

Zona con pericolosità sismica molto bassa. Zona sismica 4 È la zona meno pericolosa dove le possibilità di danni sismici sono basse.

Accelerazione massima presente all'interno del territorio AgMax 0,042869 comunale.

I criteri per l'aggiornamento della mappa di pericolosità sismica sono stati definiti nell’ordinanza del PCM n. 3519/2006, che ha suddiviso l'intero territorio nazionale in quattro zone sismiche sulla base del valore dell'accelerazione orizzontale massima (ag) su suolo rigido o pianeggiante, che ha una probabilità del 10% di essere superata in 50 anni.

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5.3 Classificazione climatica

La classificazione climatica dei Comuni italiani è stata introdotta per regolamentare il funzionamento ed il periodo di esercizio degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia.

Sono riportate le zone climatiche per i territori di Vendrogno e Bellano, assegnate con Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto 1993 e successivi aggiornamenti fino al 31 ottobre 2009.

Comune di Vendrogno

Zona climatica E Nessuna limitazione per l'accensione degli impianti termici.

Il grado-giorno (GG) di una località è l'unità di misura che stima il fabbisogno energetico necessario per mantenere un clima confortevole nelle abitazioni. Rappresenta la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di Gradi-giorno 3.108 riscaldamento, degli incrementi medi giornalieri di temperatura

necessari per raggiungere la soglia di 20 °C. Più alto è il valore del GG e maggiore è la necessità di tenere acceso l'impianto termico.

Comune di Bellano

Periodo di accensione degli impianti termici: dal 15 ottobre al Zona climatica E 15 aprile (14 ore giornaliere), salvo ampliamenti disposti dal Sindaco.

Il grado-giorno (GG) di una località è l'unità di misura che stima il fabbisogno energetico necessario per mantenere un clima confortevole nelle abitazioni. Rappresenta la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di Gradi-giorno 2.220 riscaldamento, degli incrementi medi giornalieri di temperatura necessari per raggiungere la soglia di 20 °C. Più alto è il valore del GG e maggiore è la necessità di tenere acceso l'impianto termico.

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5.4 Classificazione idrogeologica

Comune di Bellano

Lo studio di definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica in attuazione dell’art. 57 comma 1 della l.r. 11 marzo 2005 n° 12 è stato redatto per conto e su incarico (Determinazione U. n. 08 del 04.04.2013) dell’Amministrazione Comunale di Bellano, in ottemperanza a quanto disposto dalla Legge Regionale n. 12 del 11 marzo 2005 che introduce il Piano di Governo del Territorio (PGT) quale strumento urbanistico in sostituzione del Piano Regolatore Generale (PRG).

Il lavoro è stato redatto in accordo con i nuovi “Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio” e successivi aggiornamenti approvati con D.G.R. 22 dicembre 2005 n. 8/1566, D.G.R. 22 maggio 2008 n. 8/7374 e D.G.R. 30 novembre 2011 n. 9/2616 I criteri attuativi della L.R. 12/05 prevedono che i comuni che abbiano già provveduto all’adeguamento del proprio quadro del dissesto che intendano proporre nuove modifiche sono tenuti a produrre una carta del dissesto con legenda uniformata a quella del PAI. Tale carta è stata redatta, in scala 1:10.000 utilizzando come base cartografica la Carta Tecnica Regionale. Per la stesura della carta PAI è stata presa come base di partenza la carta vigente e aggiornata secondo le analisi e gli studi di approfondimento condotti secondo le metodologie previste nella DGR 8/1566 del 22/12/2005 e contenute nella relazione a cura del Dott. Fabrizio Bigiolli Geologo redatta a novembre 2013 e allegata al PGT.

Classi di fattibilità: •Località Tre Madonne: classe 4, fattibilità con gravi limitazioni • Località Valle di Biosio: classe 4, fattibilità con gravi limitazioni • Località ingresso superstrada/centrale Enel spa: classe 4, fattibilità con gravi limitazioni • Località Pradello e versante destro T. Pioverna: classe 4, fattibilità con gravi limitazioni • Località Grabbia: classe 4, fattibilità con gravi limitazioni • Località Verginate: classe 4, fattibilità con gravi limitazioni

Comune di Vendrogno

Il Comune di Vendrogno possiede uno studio geologico di supporto al Piano Regolatore Generale (P.R.G.) redatto nel giugno 1999 da Dott. Geol. A. Bariffi, secondo il D.G.R. N. 5/36417 del 18/5/1993. La relazione geologica e tutti gli allegati cartografici che accompagnavano il presente studio vanno tenuti come riferimento per consultazione e approfondimento per gli aspetti geologici, geomorfologici, idrogeologici, climatici e geotecnici di base.

A seguito dell’emanazione dei nuovi “Criteri e indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del P.G.T., in attuazione dell’art. 57, comma 1, della L.R. 11 marzo 2005, n. 12”, è richiesto uno studio geologico conformemente alla suddetta normativa, ai sensi della L.R. 41/97 esteso all’intero territorio comunale.

La L.R. 12/05 impone a tutti i comuni (anche quelli con studio geologico conforme alla L.R. 41/97) di aggiornare i propri studi geologici relativamente:

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• alla componente sismica (in linea con le disposizioni nazionali introdotte dall’ordinanza del presidente del consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, da cui scaturiscono le nuove classificazioni sismiche del territorio su base comunale); • all’estensione a tutto il territorio comunale delle cartografie di sintesi e di fattibilità; • all’aggiornamento della carta dei vincoli, di sintesi e di fattibilità, con relativa normativa, riguardo alle perimetrazioni delle fasce fluviali e delle aree a rischio idrogeologico.

Pertanto è stato redatto uno studio a supporto del Piano di Governo del territorio del Comune di Vendrogno, condotto secondo quanto previsto dai criteri attuativi della L.R. 12/05 e s.m.i.; tale studio è stato redatto dallo Studio Geologico Tecnico Lecchese ed è in corso di approvazione dagli enti preposti.

Anche se lo studio geologico a supporto del P.G.T. non è un documento ufficiale, in sede di studio di programmazione per la redazione del nuovo P.G.T., si è tenuto conto delle indicazioni inserite nello studio geologico vigente e di quello aggiornato al fine di poter concepire una pianificazione mirata.

Unitamente alla redazione del P.G.T., è stato effettuato lo studio di individuazione del reticolo idrografico minore e la proposta di polizia idraulica, ai sensi della D.G.R. 7/7868 del 25.01.2002 e successiva D.G.R. 7/13950 del01.08.2003.

Il Comune di Vendrogno è inserito inoltre nell’elenco dei comuni compresi nella D.G.R. 11 dicembre 2001, n. 7/7365 e nella d.g.r 22 dicembre 2005, n. 8/15666 con situazione dell’iter PAI “esonerato”,

il quadro del dissesto vigente è indicato perciò come aggiornato.

Di seguito si riportano gli aggiornamenti e integrazioni apportate rispetto allo Studio vigente: • redazione di una Carta della Pericolosità Sismica Locale; • revisione ed estensione della Carta dei Vincoli secondo la normativa recente; • revisione ed estensione della Carta di Sintesi; • revisione dell’intera Cartografia di Fattibilità, alla luce di tutta la nuova cartografia prodotta ed estensione del mosaico della fattibilità all’intero territorio comunale.

È stato inoltre redatto lo Studio di Riperimetrazione di due aree a rischio idrogeologico molto elevato in corrispondenza della frana di Noceno, e dell’abitato della Frazione di Inesio.

5.5 Gli strumenti urbanistici vigenti

Comune di Bellano

Il PGT (Piano Governo del territorio) è stato approvato con deliberazioni di Consiglio Comunale n. 29 del 03.10.2014 e n. 41 del 20.12.2014 e pubblicato sul BURL n. 5 del 28.01.2015.

I principali contenuti riguardano:

Politiche per il sistema dei servizi: - Migliorare e potenziare i servizi esistenti

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- Miglioramento dell’accessibilità e delle dotazioni di parcheggio - Conservare e migliorare la difesa dei corsi d’acqua - Conservare e migliorare il sistema dei terrazzamenti e della matrice agricola - Incentivare il recupero dei centri storici - Recupero dell’ex-cotonificio Cantoni - Riqualificazione delle aree a lago - Mantenimento delle attività produttive e Potenziamento dell’attività turistica

Gli ambiti di trasformazione: • Area TR 1 - PL n.6 di Ombriaco • Area TR 2 - Ex Cotonificio Cantoni • Area TR 3a - PL Biosio 1 • Area TR 3b - PL Biosio 2 • Area TR 4 - Produttiva- Artigianale • Area TR 5 - PL Costa 2 • PII 1 - Pendaglio • PII 2 - Grabbia • Area TREA - Edilizia agevolata

Valutazione della capacità insediativa residenziale e conservazione del suolo L’occasione della stesura del nuovo piano di governo del territorio fornisce alla PA lo spunto per una riflessione sulla capacità insediativa preesistente (vecchio PRG) e nuova (PGT), passando

attraverso una critica riflessione dei parametri individuati dallo strumento sovra ordinato (PTCP) e le reali esigenze della popolazione insediata e insediabile.

Questa valutazione ha una portata che si estende anche alle previsioni del vigente PRG e che mette in discussione ambiti che ad oggi non sono mai stati sviluppati dal un punto di vista edificatorio. Sarà anche cura dell’Amministrazione inserire a livello normativo tutti quei dispositivi che risultano essere ‘premiali’ ai fini della ristrutturazione e del miglioramento dell’edificazione nei centri storici, specie quando rivolti a recuperare il patrimonio edilizio esistente e quando in grado di soddisfare le esigenze della popolazione in essere e in divenire.

È ulteriore obiettivo dell’amministrazione incentivare la permanenza dei nuovi nuclei familiari in formazione sul territorio comunale di Bellano, prevedendo l’insediamento di nuove costruzioni a cui gli stessi potranno accedere tramite agevolazioni.

Capacità insediativa totale residua del PRG Sommando la volumetria residua del PRG riconducibile ai Piani Attuativi ad oggi mai realizzati con la volumetria residua delle aree di completamento nel tessuto delle zone edificabili ai fini residenziali si ottiene: Volume totale realizzabile da completamento di PRG (mc) 85.807 + Volume totale realizzabile da P.A. mai realizzati (mc) 22.602 = Volume totale realizzabile da completamento di PRG (mc) 108.409

A tale volume corrispondono 602 abitanti teorici insediabili.

Non sono previsti PIP, PEEP.

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Comune di Vendrogno

Il PGT (Piano Governo del territorio) è stato approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 52 del 28.12.2013 e pubblicato sul BURL n. 2 del 07.01.2015.

I principali contenuti riguardano:

Recupero del patrimonio edilizio e indirizzi per il tessuto urbano consolidato Il Documento di Piano promuove la valorizzazione e la tutela del patrimonio edilizio esistente attraverso azioni e metodologie di intervento che facilitano il recupero del Patrimonio Edilizio Esistente, nel rispetto dei valori architettonici esistenti. Sono stati individuati i principali beni presenti sul territorio comunale, interpolando i dati del PTCP e i dati della Soprintendenza. L’obbiettivo principale è il recupero e la valorizzazione degli elementi costituenti il patrimonio di interesse storico-paesistico, sia dal punto di vista edilizio e funzionale, sia sotto l’aspetto culturale e sociale. Il Piano delle regole classificherà tutti gli immobili vincolati ai sensi del Dlgs 42/2004 e quelli individuati dal PTCP provinciale e P.G.T., e gli assoggetterà ad una normativa specifica di intervento.

In coerenza con quanto espresso nei “criteri guida” in merito al contenimento del consumo di suolo, si propone un indirizzo strategico per il recupero del centro storico volto al migliore sfruttamento delle potenzialità edificatorie attuali. Le norme che disciplineranno gli interventi nei nuclei storici hanno come obiettivo la tutela e la valorizzazione dei caratteri edilizi e urbanistici tradizionali

(portoni, lesene, pavimentazioni, ecc.), nonché all’adozione di norme di risparmio energetico come previsto nell’art. 66 delle NdA “Disposizioni Comunali per l’incentivazione del Risparmio Energetico e dell’edilizia sostenibile del PTCP 2008 e nel Documento Tecnico “Linee Guida per lo sviluppo sostenibile

Gli edifici non abitativi saranno destinati a funzioni residenziali attraverso una disciplina specifica che tenga conto dell'accessibilità e della dotazione di parcheggi. Le funzioni di servizio e le attività commerciali al dettaglio saranno assimilate alla residenza in quanto componente importante del mix funzionale che contraddistingue i centri urbani.

In merito al tessuto consolidato si propone un leggero incremento dell'edificabilità nei lotti, azzonati nel P.R.G. a “verde privato”, affinché si possa migliorare la qualità abitativa di quei lotti. La ridistribuzione dimensionale e quantitativa delle unità immobiliari segue l'evoluzione dei nuclei familiari nonché l'esigenza espressa dalla popolazione durante la fase di raccolta dei contributi.

Per tutti gli edifici “rustici” esistenti, localizzati in ambito extraurbano (agricolo-boscato), si propone un indirizzo normativo che ne consenta il mantenimento, seppur limitato e principalmente finalizzato all'adeguamento tecnologico, igienico e per fini esclusivamente agricoli e di conduzione del bosco. Il recupero dovrà avvenire nel rispetto dei caratteri paesistici e ambientali (utilizzo di materiali e tecniche di finitura tradizionali). Il tutto tenendo in debito conto gli indirizzi della Comunità Montana. In questo modo si vuole dare la possibilità di presidiare più agevolmente l’ambiente montano permettendo la manutenzione ed il ripristino delle strutture edilizie originarie, anche ai fini del mantenimento in efficienza di sentieri e boschi.

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Gli ambiti di trasformazione: AT/TR1 TURISTICO•RICETTIVO - Frazione di Mornico AT/P1 PRODUTTIVO - abitato di Vendrogno AT/R1 RESIDENZIALE - abitato di Vendrogno AT/R2 RESIDENZIALE - abitato di Vendrogno AT/R3 RESIDENZIALE - abitato di Vendrogno AT/R4 RESIDENZIALE - Frazione di Comasira AT/R5 RESIDENZIALE - Centro storico di Inesio, in Loc. Canatori AT/R6 RESIDENZIALE - Centro storico di Mornico AT/R7 RESIDENZIALE - Centro storico di Mornico AT/T•R TURISTICO•RICETTIVO SOVRACOMUNALE - confine con il Comune di Dervio

Capacità insediativa totale residua del PRG Residenti al 31-12-2010 - 317 ab. Abitanti teorici derivanti dall’attuazione delle previsioni di P.R.G. - 212 ab.

Bisogna inoltre evidenziare anche la presenza di flussi turistici “variabili” presenti sul territorio, collegati alle attrezzature ricettive, e alle “nuove attività potenzialmente attivabili” previste dal P.G.T., che comportano un aumento della “popolazione” durante il periodo estivo. Questa “tipologia” di abitante è stata presa in considerazione per la definizione del quadro dei fabbisogni di servizi ed attrezzature del comune.

Non sono previsti PIP, PEEP.

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6.POPOLAZIONE

L’andamento della popolazione dal 2002 al 2017 è riportato nei grafici e nelle tabelle di seguito evidenziate.

Popolazione al 31/12/2017 dei due Comuni

Vendrogno - 298

Bellano - 3203

Andamento popolazione dal 2002 al 2017 nei due Comuni

4000

3500

3000

2500

2000

1500

1000

500

0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Bellano Vendrogno

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Popolazione dal 2002 al 2017 dei due Comuni

Anno Bellano Vendrogno

2002 3323 326

2003 3397 318

2004 3412 323

2005 3405 323

2006 3362 324

2007 3287 314

2008 3289 320

2009 3325 328

2010 3334 324

2011 3305 317

2012 3260 319

2013 3238 316

2014 3281 319

2015 3248 320

2016 3231 312

2017 3203 298

Dalla rappresentazione grafica dell’andamento della popolazione si evidenzia una certa linearità e non si rilevano picchi dovuti a fenomeni straordinari.

L’andamento della popolazione dal 1861 ad oggi ha avuto, per entrambi i Comuni, delle variazioni in linea rispetto alla media dei Comuni italiani. Come tutti i Comuni non capoluogo hanno avuto una flessione negli anni del dopoguerra.

Tale flessione è continuata fino ad oggi come si può osservare dai grafici sotto riportati. Il decremento è nettamente più marcato nel Comune di Vendrogno.

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Popolazione residente ai censimenti nel Comune di Vendrogno

Popolazione residente ai censimenti nel Comune di Bellano

6.1 Composizione Demografica

L’analisi della composizione demografica locale è importante in quanto evidenzia le tendenze della popolazione del territorio e pertanto l’ente deve essere in grado di interpretarle al fine di pianificare e offrire alla collettività i servizi di cui ha bisogno. L’andamento demografico nel suo complesso ma anche l’analisi per classi di età, per sesso sono fattori importanti che incido sulle decisioni dell’ente e sull’erogazione dei servizi.

Il fattore popolazione è uno degli elementi portanti sul quale si fonda il progetto di fusione. Come avremo modo di osservare nella gestione delle spese correnti distingueremo le spese di funzionamento della macchina amministrativa, Funzione1 (oggi Missione 1), dalle altre Funzioni caratterizzanti i servizi resi alla Comunità.

31 Comune di Vendrogno - Prot. n. 0001829 del 27-09-2019 partenza c_l731

La spesa per il funzionamento della macchina amministrativa rappresenta un costo che, indipendentemente dal numero di abitanti e per molte delle sue componenti, deve essere sostenuto e pertanto al diminuire della popolazione aumenta la spesa per abitante. Ciò significa che la tassazione dei cittadini per una quota maggiore è destinata a finanziare le spese generali.

Popolazione divisa per sesso Popolazione Bellano Vendrogno Dati al 21/12/2017 Unione Maschi 1573 143 1716 Femmine 1630 155 1785 Totale 3203 298 3501

Composizione per età Da 0 a 2 anni 83 1 84 Da 3 a 6 anni 85 7 92 Da 7 a 14 anni 188 16 204 Da 15 a 29 anni 450 32 482 Da 30 a 65 anni 1914 145 2059

Oltre 65 anni 483 97 880 Totale 3203 298 3501

Aggregazioni familiari Nuclei familiari totali 1590 180 1770 Nuclei familiari extra-Comunitari 79 10 89

Nati nell’anno 2017 35 3 38

Morti nell’anno 2017 38 7 45

In un progetto di fusione si realizzano eliminazione di costi doppi e soprattutto la spesa della Missione 1 viene ripartita su una popolazione maggiore riducendo in questo modo il prelievo delle entrate tributarie per finanziare le spese generali.

6.2 Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente

L’esame dell’andamento della popolazione si evidenzia dal movimento naturale, in cui per il Comune di Vendrogno i decessi superano ampiamente i nuovi nati ed il delta negativo non è compensato dai

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movimenti migratori, per cui si evidenzia una forte decrescita. Per il Comune di Bellano invece il tasso di mortalità è più basso e più alto quello di natalità, componendo così un decremento minimo.

Movimento naturale della popolazione nei due comuni

popolazione crescita migratorio crescita natalità mortalità media naturale totale totale

VENDROGNO 309 3,2 22,7 -19,4 -3,2 -22,7

BELLANO 3.224 8,7 11,2 -2,5 -1,9 -4,3

Prov di Lecco 339.246 7,6 9,4 -1,7 1,7 0,0

Lombardia 10.013.578 8,1 9,4 -1,3 2,3 1,1

Popolazione Numero di Età media Reddito Tasso di

2017 famiglie 2016 2017 medio 2016 natalità 2016

VENDROGNO 298 183 51,9 12.475 3,2

BELLANO 3.203 1.633 47,7 17.900 8,7

Si evidenzia come Vendrogno sia il secondo Comune con l'età media più alta (51,9) nella Provincia di Lecco.

L’attuale struttura della popolazione dei due Comuni, Vendrogno e Bellano, è rappresentata nel grafico di seguito riportato che distingue i residenti all’1.1.2017 per fasce di età.

Struttura popolazione per fasce di età

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Vendrogno Bellano Prov. Lecco Reg. Lombardia

0-14 anni 15-64 anni oltre 65 anni

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Il grafico evidenzia come in entrambi i Comuni, anche se per il Comune di Vendrogno in modo più accentuato, la popolazione sopra i 65 anni sia maggiore rispetto alla media provinciale e regionale, e, al contrario, inferiore quella dei cittadini tra 0 e 14 anni.

6.3 La popolazione straniera

Stranieri ed etnie presenti a Vendrogno

Gli stranieri residenti a Vendrogno al 1° gennaio 2018 sono 18 e rappresentano il 6% della popolazione residente. Le Comunità straniere più numerose sono quelle provenienti dalla Romania e dal Marocco con il 33,3% entrambe di tutti gli stranieri presenti sul territorio.

Stranieri ed etnie presenti a Bellano

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Gli stranieri residenti a Bellano al 1° gennaio 2018 sono 151 e rappresentano il 4,7% della popolazione residente. Le Comunità straniere più numerose sono quelle provenienti dal Marocco con il 27,2%, e dalla Romania con il 13,2% di tutti gli stranieri presenti sul territorio.

6.4 La popolazione fiscale e tributaria

Di interesse anche il dato relativo ai contribuenti rispetto alla popolazione residente:

Media/ Comune Anno Dichiaranti Popol. %pop Importo Media/Pop Dich

Vendrogno 2016 234 305 76,7% 3.804.830 16.260 12.475

Bellano 2016 2.435 3.217 75,7% 57.582.697 23.648 17.900

Prov. Lecco 2016 242.991 339.238 71,6% 5.994.180.639 24.668 17.670

Lombardia 2016 7.019.716 10.018.806 70,1% 173.646.795.225 24.737 17.332

Italia 2016 40.249.590 60.589.085 66,4% 841.926.743.552 20.918 13.896

I dati che emergono relativamente ai Comuni interessati dalla fusione sono molto diversi tra loro. Il Comune di Bellano, in termini percentuali, risulta sostanzialmente in linea rispetto al dato medio

della provincia e della Lombardia, mentre è nettamente superiore a quello nazionale. Al contrario quello relativo a Vendrogno risulta essere molto inferiore sia a quello provinciale e regionale, che a quello nazionale.

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6.5 Profilo socio-economico del Nuovo Comune

La valutazione socio economica presenta un territorio con la prevalenza di attività artigianali e con la presenza di piccole/medie imprese operanti in diversi settori. In questo periodo di crisi alcune ditte sono ancora in piena attività, altre invece sono in fase di dismissione.

Sedi d'impresa attive sul territorio dell’Unione Settore Sedi A Agricoltura, silvicoltura pesca 18 C Attività manifatturiere 24 D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 1 F Costruzioni 50 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 62 H Trasporto e magazzinaggio 5 I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 32 J Servizi di informazione e Comunicazione 5 K Attività finanziarie e assicurative 7 L Attività immobiliari 13 M Attività professionali, scientifiche e tecniche 4 N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 10 P Istruzione 1 Q Sanità e assistenza sociale 1

R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 4 S Altre attività di servizi 12 TOTALE 251

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7.SERVIZI E DOTAZIONI

7.1 I servizi socio- sanitari

Dal 1° gennaio 2016 i servizi del Distretto afferiscono all'ATS Brianza (formatasi con l’aggregazione delle ex ASL di Lecco e Monza) e all’ASST di Lecco.

A Bellano è presente anche il Presidio Ospedaliero “Umberto I” che garantisce servizi sanitari quali medicina riabilitativa, cardiologia, oculistica, dermatologia, neurologia, ortopedia, otorino, fisiatria, diabetologia, pneumologia, dialisi, neuropsichiatria infantile, psichiatria, urologia, radiologia e odontoiatria. L’Ospedale di Bellano è un richiamo per l’attività riabilitativa e per la disponibilità di allestimenti domotici avanzati e di soluzioni tecniche di riabilitazione virtuale.

I Comuni di Bellano e Vendrogno appartengono al distretto sanitario di Bellano dell’ASST di Lecco che ha sede proprio a Bellano e garantisce quindi in loco i servizi socio sanitari.

L’ASST di Lecco, (28,6 km da Bellano e 31 km da Vendrogno), ha 3 presidi ospedalieri, di cui uno proprio a Bellano:

Presidio Ospedaliero "Alessandro Manzoni" Via dell'Eremo, 9 - 23900 - Lecco

Tel. 848 884422

Presidio Ospedaliero "Leopoldo Mandic" Largo Mandic, 1 - 23807 - Tel. 848 884422

Presidio Ospedaliero "Umberto I" Via Carlo Alberto, 25 - 23822 - Bellano Tel. 848 884422

Per l’intero territorio il Soccorso Bellanese, con sede a Bellano, garantisce le funzioni di primo soccorso.

L’ATS (Agenzia di Tutela della Salute) di appartenenza, ATS Brianza, ha funzione di gestione, programmazione e controllo, oltre che di supervisione sulla continuità delle cure ai malati cronici e gravi. È responsabile dell’accreditamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie, della negoziazione e dell’acquisto delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie.

L’ATS gestisce anche la relazione con i Consigli di rappresentanza dei Sindaci e le assemblee dei Sindaci, al fine di garantire l'integrazione della rete sanitaria e sociosanitaria con quella sociale.

ATS Brianza ha sede legale in Viale Elvezia, 2 a Monza (65,3 km da Bellano e 73,9 km da Vendrogno) e sede territoriale in C.so C. Alberto 120 a Lecco (29 km da Bellano e 31,5 km da Vendrogno).

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I Comuni dell’area, compresi i Comuni interessati dal processo di fusione, per tutti i servizi socioassistenziali fanno riferimento alla Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera, con sede in Via Fornace Merlo, 2 a a circa 22 km da Bellano e 17,6 km da Vendrogno.

28 sono i Comuni che fanno parte del territorio della Comunità Montana: Barzio, Bellano, , Cassina, , , Crandola, , Dervio, Dorio, , Introbio, Introzzo, , , , , Parlasco, , Perledo, , , Sueglio, , Tremenico, Varenna, Vendrogno e Vestreno.

Bellano e Vendrogno fanno parte dell’ambito territoriale Piano di zona di Bellano, composto da 30 Comuni.

Il piano di zona è lo strumento di programmazione delle politiche sociali e lo strumento primario per la realizzazione della rete dei servizi sociali. Rappresenta lo strumento di integrazione sociale e sanitaria.

I cittadini di Vendrogno hanno quindi in Bellano il riferimento per i diversi servizi socio sanitari sopra descritti.

Nel territorio dei due Comuni sono presenti i seguenti servizi socio-sanitari:

Medico di Base (di Famiglia)

Comune Medico Indirizzo

Bellano Semerano Angelo Giuseppe (Medico di medicina generale) Via C. Alberto ,4

Bellano Chehimi Jihad(Medico di medicina generale) Via XX settembre, 18

Bellano Medico di medicina generale Via C. Alberto, 6

Vendrogno Semerano Angelo Giuseppe(Medico di medicina generale) Via Don Mario Biagini, 10

Vendrogno Medico di medicina generale Via Don Mario Biagini, 10

Farmacie

Comune Nome Indirizzo

Bellano Farmacia Giglio Via Gavazzi, 6

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Residenze per anziani

Comune Nome Indirizzo

Bellano Istituto San Francesco Via Novareno

Bellano Villa Santa Maria – Le Residenze Via per Colico

Vendrogno La Madonnina Via A. Giordani, 1

7.2 Sistema scolastico

Per quanto concerne il sistema scolastico, si evidenzia che le scuole presenti nel territorio dei Comuni oggetto di analisi sono le seguenti:

Comune Scuola Indirizzo

Bellano Scuola dell’Infanzia “Tommaso Grossi” Via Martiri della Libertà, 18

Istituto Comprensivo “Mons. Luigi Vitali” - Scuola Primaria Bellano Via XX Settembre, 4 e Secondaria di primo grado

N.B. Non sono presenti istituti scolastici nel Comune di Vendrogno

7.3 Sportelli bancari

Comune Banca Indirizzo

Banca della Valsassina Credito Cooperativo - Società Bellano Via Xx Settembre, 76/B Cooperativa

Bellano Deutsche Bank SpA Piazza Boldoni, 27

Bellano Intesa Sanpaolo SpA Via Gavazzi, 6

Banca Popolare di Sondrio (sportello a Bellano della filiale Bellano Via Vittorio Veneto di Dervio)

N.B. Non sono presenti Sportelli Bancari nel Comune di Vendrogno

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7.4 Biblioteche:

Comune Biblioteca Indirizzo

Bellano Biblioteca Comunale Via Vittorio. Veneto, 23

Vendrogno Biblioteca A. Marcati Via Roma

7.5 Uffici postali:

Comune Indirizzo

Bellano Via Sandro Pertini, 3

Vendrogno Via Don Biagini, 10

7.6 Forze dell’ordine:

Comune Comando Indirizzo

Bellano Carabinieri Via Denti, 11

Bellano Polizia Stradale Frazione Bonzeno, 1

Bellano Vigili del Fuoco Via Denti, 9 N.B. Non sono presenti distaccamenti di forze dell’ordine nel Comune di Vendrogno

7.7 Istituzioni religiose

Le Parrocchie dei Comuni di Bellano e Vendrogno appartengono alla zona pastorale n. 3 dell’Arcidiocesi di Milano. Le due Parrocchie sono amministrate dallo stesso Parroco pertanto, formano già una comunità unica che favorisce l’integrazione della popolazione dei due Comuni.

Comune Parrocchia

Bellano Parrocchia SS Nazaro e Celso – Patrono 28 Luglio

Bellano Santuario della Madonna delle Lacrime di Lezzeno

Vendrogno Parrocchia San Lorenzo Martire – Patrono 10 Agosto

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7.8 Collegamenti viabilistici

I due Comuni che andranno a fusione sono strettamente collegati dal punto di vista viabilistico con la Strada Provinciale 66 (collegamento diretto), attraverso la Strada Provinciale 62 che passa da Taceno e tramite sentieri e mulattiere.

Lo stretto collegamento si rende necessario visto che il Comune di Vendrogno, come facilmente evidenziabile dai precedenti paragrafi, è dipendente dal Comune di Bellano per molti servizi che vanno dalle scuole, alle farmacie, ad attività commerciali per beni di prima necessità, fino a Carabinieri, Vigili del Fuoco e primo soccorso. I collegamenti viabilistici sono quindi imprescindibili, anche per i mezzi di soccorso, e la SP 66 è l’arteria più utilizzata per i cittadini di Vendrogno sia quotidianamente che per raggiungere il capoluogo di Provincia, Lecco.

La fusione avrà come obiettivo quindi anche quello di sollecitare una sempre più attenta manutenzione da parte dell’ente provinciale.

A Bellano è presente la stazione ferroviaria “Bellano-Tartavalle Terme” della linea di collegamento Milano - Tirano. Rappresenta uno snodo viabilistico di primo piano in quanto fermano tutti i treni della direttrice. Altro snodo viabilistico è rappresentato dal pontile della Navigazione Lago di Como, punto di interscambio tra pendolari e turisti dalla sponda comasca del Lago di Como e dal capoluogo di Como.

7.9 Altri servizi

Bellano e Vendrogno hanno come riferimento la Camera di Commercio di Como e Lecco con sede legale in Via Parini, 16 a Como e sede territoriale in Via Tonale 28/30 a Lecco e che ha come bacino territoriale quello delle due province di Como e Lecco.

Il giovedì mattina Bellano si svolge tutte le settimane il mercato locale, riferimento anche per i cittadini di Vendrogno.

7.10 Iniziative culturali

La maggior parte dei luoghi sede di iniziative culturali si svolgono presso il Comune di Bellano. A Bellano è presente l’Oratorio, in Piazza San Giorgio 5 a fianco alla Chiesa parrocchiale, mentre in via Roma, 3 si trova il Cinema Comunale di Bellano, gestito da un’associazione locale, che garantisce un’intensa programmazione ed è fruito da numerosi cittadini di Vendrogno.

Sono molte le iniziative storiche e culturali che hanno luogo nei due paesi. La più importante è sicuramente la Pesa Vegia a Bellano, il 5 Gennaio, una rievocazione storica che raccoglie migliaia di cittadini dei paesi vicini e non solo, in quanto richiama turisti da tutta la Regione.

Le feste religiose dei due comuni cadono il 27/28 Luglio a Bellano (SS. Nazaro e Celso) e il 4/5 Agosto a Vendrogno (Festa della Madonnina).

Tutte le manifestazioni e le iniziative sono frequentate da entrambe le comunità, che quindi condividono feste e appuntamenti.

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7.11 Punti di interesse

L’Orrido di Bellano è una delle attrazioni più suggestive del Lario. È una gola naturale modellata nel corso dei secoli dal fiume Pioverna che, prima di finire nel lago, defluisce tra le rocce, creando maestosi e violenti giochi d'acqua. I turisti possono visitare l'Orrido camminando su apposite passerelle lungo un percorso unico nel suo genere.

Monumenti degni di nota a Bellano sono le 13 chiese sparse su tutto il territorio comunale, si segnalano in particolare la chiesa Parrocchiale di San Nazaro e Celso (monumento nazionale), la piccola chiesa di Santa Marta, la chiesa sconsacrata di San Nicolao, il Santuario della Madonna delle Lacrime di Lezzeno, la via crucis e la Chiesa di Sant’Andrea a Bonzeno.

“Bellano paese degli artisti” rappresenta invece il brand nato grazie alla presenza fra i propri concittadini di numerosi artisti: lo scrittore Andrea Vitali, il pittore Giancarlo Vitali, gli scultori Danilo Vitali e Velasco Vitali, l‘attrice Maria Amelia Monti, il direttore d’orchestra Roberto Gianola, gli scrittori del passato Tommaso Grossi, Sigismondo Boldoni, Antonio Balbiani e Luciano Lombardi.

A Vendrogno, in via Roma, 12 ha sede il MUU Museo del Latte e della Storia della Muggiasca, un museo etnografico che racconta la storia, le tradizioni e i costumi della Muggiasca, con una particolare attenzione alle fasi della lavorazione del latte.

Anche a Vendrogno si contano 13 chiese sparse su tutto il territorio Comunale, piccoli e decorati scrigni che raccontano la tradizione religiosa capillare (condivisa con le frazioni di Bellano) di questo

territorio.

Altre strutture di notevole importanza sono l’ex cotonificio Cantoni a Bellano (edificato a partire dal 1861) e l’ex collegio Giglio a Vendrogno (edificato a partire dal 1885). Il primo rappresenta un mirabile esempio di architettura industriale ottocentesca, simbolo dell’operosità dell’epoca (oltre 1.000 i dipendenti nel periodo di massimo sviluppo). Il secondo edificio è sorto quale scuola d’arti, di industrie, di caseificio e in genere di agricoltura, attivo ad opera dei Salesiani come Scuola Media sino al 1984.

7.12 Terzo settore e volontariato

Importante è il lavoro dell’Associazione “Soccorso Bellanese”, con sede a Bellano, che garantisce per le popolazioni dei due paesi servizi importanti, non solo di primo soccorso, ma anche di volontariato quali ad esempio il trasporto per dialisi dalla Rsa di Vendrogno al Presidio Ospedaliero di Bellano, oltre che per i disabili.

A Bellano ha sede anche il C.D.D. - Centro Diurno Disabili "LE GRIGNE" - Cooperativa Sociale ONLUS, che a cura di giovani disabili mentali e fisici del territorio.

L’AUSER Lecco ha da anni in essere una collaborazione importante con il Comune di Bellano, e, dalla creazione dell’Unione dei Comuni, fornisce servizio anche per i Vendrognesi. I servizi più importanti sono la telefonia sociale e le visite a domicilio.

A Bellano ha sede un “circolo ricreativo anziani” dove vengono proposte attività di integrazione sociale rivolte agli anziani dei due Comuni.

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Il tessuto associativo dei due Comuni è molto ricco, con sodalizi che si occupano di diverse tematiche: sociali, culturali, giovani, sport, musica, turismo, territorio, aiuto a deboli e poveri.

7.13 Attività per minori e giovani

Le attività sportive sono garantite dalla Polisportiva Bellano, che accoglie anche cittadini di Vendrogno, e che si occupa dell’organizzazione e gestione di attività sportive che vanno dalla atletica, al calcio, alla pallavolo e al basket.

Parte importante dei servizi per minori è garantita dall’Oratorio di bellano, che organizza anche un servizio ricreativo estivo.

A Bellano è presente una scuola di danza alla quale sono iscritte diverse ragazze residenti a Vendrogno.

Nel Comune di Bellano ha sede anche il Circolo Vela Bellano che organizza corsi per i ragazzi delle due comunità.

7.14 Trasporto pubblico locale

I due Comuni sono collegati attraverso la linea D26 del trasporto pubblico SAB, che percorre la strada provinciale 66 e che funge anche da servizio di trasporto scolastico per tutti gli alunni di Vendrogno che frequentano le Scuole primarie e secondarie a Bellano.

A Vendrogno è presente anche un servizio di trasporto pubblico locale. Il servizio è urbano, ed è stato riconosciuto da Regione Lombardia quale trasporto con autorizzazione (n. 432/A del 26 Gennaio 1976) all’impiego di un autobus in servizio di linea. Le corse effettuate partono dal centro di Vendrogno alle frazioni e sono mediamente 3 corse giornaliere.

7.15 Protezione Civile

A Bellano ha sede il Centro Operativo Misto (C.O.M.) che si occupa della gestione delle emergenze in collaborazione con la Sezione ANA e Protezione Civile di Bellano per il territorio di n. 7 Comuni limitrofi (tra cui Vendrogno). È sito presso la stazione ferroviaria.

In Comune di Vendrogno è istituita una squadra antincendio boschiva coordinata dalla Comunità Montana Valsassina Valvarrone e Riviera.

Essendo contesti territoriali contigui ma con proprie specificità, in particolare quella montana e boschiva di Vendrogno, verrà istituito e differenziato il coordinamento tecnico dei due corpi citati, Ana/PC e AIB.

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8.ASPETTI ORGANIZZATIVI E TECNICI

8.1 Il Comune Unico

Il progetto di fusione, orientato all’utilizzo della procedura di fusione per incorporazione, ha aspetti delicati, soprattutto connessi al ruolo che verrebbe ad assumere l’Ente destinato ad essere incorporato. In tale direzione, abbiamo cercato di approfondire in primo luogo quali potrebbero essere gli assetti di governo del nuovo ente, le sue articolazioni funzionali, i procedimenti decisionali, i modelli organizzativi e il quadro dei vantaggi economici/finanziari che potrebbero essere attivati a seguito del processo.

8.2 Dall’Unione dei Comuni alla Fusione

Il progetto di fusione, orientato all’utilizzo della procedura di fusione per incorporazione, ha aspetti delicati, soprattutto connessi al ruolo che verrebbe ad assumere l’Ente destinato ad essere incorporato. In tale direzione, abbiamo cercato di approfondire in primo luogo quali potrebbero essere gli assetti di governo del nuovo ente, le sue articolazioni funzionali, i procedimenti decisionali, i modelli organizzativi e il quadro dei vantaggi economici/finanziari che potrebbero essere attivati a seguito del processo.

Da ottobre 2016 i due Comuni hanno istituito l’Unione dei Comuni di Bellano e Vendrogno, un passaggio che ha permesso di implementare servizi importanti, soprattutto per i cittadini di Vendrogno, come orari più ampi, la presenza maggiore dell’assistente sociale e dell’ufficio tecnico, l’accessibilità anche agli uffici di Bellano.

L’Unione ha permesso poi di ottenere incentivi che ammontano a circa 350.000 € in circa 3 anni, un’integrazione del personale amministrativo e alcuni risparmi di spesa. Si ritiene però che l’istituto dell’unione porti con sé diverse problematiche e che anche i vantaggi sopra elencati vadano consolidati e migliorati, cosa che la fusione potrà consentire. In particolare l’unione si è rivelata foriera di un grande appesantimento burocratico, come evidenziabile dall’obbligo di redigere 3 bilanci e farli combaciare, dalla produzione atti duplici per Comune e Unione, dalla necessità di aggiornare o rivedere regolamenti, dalla depauperazione dei Consigli Comunali eletti, etc.

L’unione è stata certamente l’inizio di un percorso che riteniamo debba concludersi con la fusione dei due Comuni.

I vantaggi della fusione e la conseguente istituzione di un solo Comune sono via via descritti in questo studio di fattibilità e vanno da quello economico che permetterà di ottenere ingenti contributi per 10 anni e risparmi di spesa importanti, a quello di semplificazione burocratica, all’attenzione ad un territorio sul quale sarà possibile investire (il territorio ora Comune di Vendrogno è montano e presenta problematiche rilevanti, ma lo scarso bilancio non permette di effettuare investimenti necessari) e ad una valorizzazione turistica di un Comune che andrà dal lago alla cima della montagna.

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8.3 La composizione della rappresentanza istituzionale

La nascita del nuovo Comune unico, “Comune di Bellano”, derivante dalla fusione per incorporazione, determina la formazione di un consiglio comunale sulla base della classe demografica di appartenenza che è compresa fra i 3.001 abitanti ed i 5.000 abitanti.

Come si può osservare nella tabella di seguito riportata si osserva una diminuzione della rappresentanza istituzionale derivante dalla nascita di un Comune unico in luogo dei due esistenti. Nel paragrafo relativo alla verifica dei risultati attesi dalla fusione, sia in termini di maggiori contributi che di economie di spesa, quantificheremo il risparmio effettivo.

Ricordiamo inoltre, che ai fini organizzativi, compete al Sindaco l’attribuzione diretta di specifiche competenze gestionali, ad esempio quelle attribuite come ufficiale di governo o rappresentante la Comunità locale, prevista espressamente nell’art. 107, c. 5, del Tuel.

SITUAZIONE ATTUALE Consiglieri Assessori Segretario Revisore Comune Sindaco escluso escluso Note Comunale dei conti Sindaco Sindaco Popolazione VENDROGNO 1 9 2 1 1 fino a 1.000 abitanti

Popolazione BELLANO 1 12 4 1 1 fino a 5.000 abitanti totale 2 21 6 2 2

SITUAZIONE POST FUSIONE Popolazione COMUNE 1 12 4 1 1 fino a 5.000 FUSO abitanti differenze 1 9 2 1 1 14

8.4 L’organizzazione del Comune unico

L’organizzazione del Comune derivante da fusione non potrà non tener conto dell’organizzazione che i singoli Comuni si erano dati e delle disposizioni normative richiamate e che dovranno essere altresì riportate nello statuto del Comune fuso, in materia di decentramento dei servizi e tutele per le popolazioni dei territori fusi.

Da quanto sopra evidenziato procediamo con l’esaminare la struttura organizzativa dei Comuni di Vendrogno e Bellano già Unione di Bellano e Vendrogno.

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La struttura del Comune fuso ricalcherà la struttura prevista per l’Unione con l’inserimento nel progetto organizzativo delle procedure per garantire i servizi ai cittadini ed alle imprese di Vendrogno.

La struttura dello sportello può essere declinata come risulta dall’elaborazione dell’ipotesi sotto riportata:

• Sportello BACK OFFICE - per cittadini e imprese BELLANO ANAGRAFE • FEEDBACK E RISPOSTE PROTOCOLLO •LA DOCUMENTAZIONE REINOLTRATE ALLO SERVIZI ALLA PERSONA RACCOLTA VIENE SPORTELLO DI CONSEGNATA AGLI UFFICI UFFICIO TECNICO DI BACK OFFICE PER VENDROGNO TRIBUTI L'ELABORAZIONE UTENTI FINALI VENDROGNO

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Organigramma Struttura uffici Unione dei Comuni

UFFICI SEGRETERIA SEGRETARIO UNIONE UFFICI DEMOGRAFICI STRUTTURA I AFFARI GENERALI E ISTITUZIONALI UFFICI ISTRUZIONE, CULTURA, TURISMO, SPORT

UFFICI SERVIZI SOCIALI

UFFICI FINANZIARI

STRUTTURA II FINANZIARIA UFFICI TRIBUTARIA E TRIBUTI PERSONALE

PRESIDENTE UNIONE UFFICI CONSIGLIO UNIONE PERSONALE GIUNTA UNIONE

UFFICI EDILIZIA PUBBLICA

UFFICI EDILIZIA PRIVATA E STRUTTURA III URBANISTICA TERRITORIO E AMBIENTE UFFICI LAVORI PUBBLICI, AMBIENTE, ECOLOGIA

UFFICI CIMITERIALI E MANUTENZIONI, SUAP TECNICO

UFFICI VIGILANZA E VIABILITÀ STRUTTURA IV POLIZIA LOCALE E AMMINISTRATIVA UFFICI COMMERCIO E SUAP

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8.5 La dotazione organica

I Comuni di Bellano e Vendrogno, a fronte del trasferimento delle funzioni all’Unione di Bellano e Vendrogno, hanno trasferito il personale dei singoli Comuni alla stessa Unione. L’Unione con proprio atto di giunta ha deliberato la struttura organizzativa e la dotazione organica dell’Unione.

Dall’esame della dotazione organica deliberata dall’Unione sono state predisposte la tabella di seguito riportate al fine di evidenziare la dotazione organica complessiva dell’Unione ed il personale ad essa trasferito dai due Comuni.

DOTAZIONE ORGANICA

SEGRETARIO A tempo indeterminato

Cat. Profilo Professionale Dotazione Coperti Vacanti*

D Assistente sociale 1 1 0

D Istruttore Direttivo dei servizi Amministrativi/Economico-finanziari 4 3 1

D Istruttore Direttivo di P.M. 1 1 0

D Istruttore Direttivo dei servizi tecnici 1 1 0

C Agente P.M. 2 2 0

C Istruttore dei servizi tecnici 2 1 1

C Istruttore dei servizi Amministrativi/Contabili 4 2 2

B Collaboratore dei servizi amministrativi 4 4 0

B Collaboratore dei servizi tecnici 2 2 0

B Esecutore dei servizi tecnici 2 2 0

B Autista 2 2 0

Tot. 25 21 4

A tempo determinato

Cat. Profilo Professionale Dotazione Coperti Vacanti

C Istruttore Amministrativo Contabile 1 1 0

B Collaboratore autista scuolabus 1 0 1

Tot. 2 1 1

RIEPILOGO GENERALE

Dotazione Coperti Vacanti

Totale posti in dotazione 27 22 5

Totale generale 27 22 5

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Alle informazioni riportate nella tabella è altresì importante evidenziare che i Comuni oggetto di studio si avvalgono di un unico Segretario comunale in convenzione. Oltre al Segretario dobbiamo anche considerare le figure del Revisore dei conti e del Nucleo di valutazione o Organismo indipendente di valutazione. Tutte queste figure sono interessate da una riorganizzazione e definizione.

Con l’approvazione della Legge di fusione per incorporazione, il Segretario comunale e il Revisore dei conti dell’Unione decadono e le funzioni saranno assegnate dal solo Comune di Bellano con conseguente risparmio di spesa.

Dall’esame della dotazione organica si evidenzia che vi saranno servizi che necessariamente dovranno essere garantiti nei singoli territori dei Comuni che vanno a fondersi. Servizi di carattere istituzionale (esempio, i servizi demografici, lo sportello per i cittadini) e servizi che specificatamente interessano il territorio di Vendrogno sono già stati razionalizzati ed organizzati con la costituzione e gestione dell’Unione.

Le posizioni organizzative attribuite sulla base dell’organizzazione interna dell’Unione anche dopo la legge di fusione per incorporazione saranno confermate.

Essendo i Comuni interessati dal progetto di fusione già coinvolti nel processo di aggregazione delle funzioni fondamentali in Unione si ritiene che l’organizzazione e razionalizzazione delle risorse umane sia già stata effettuata. Ciò nonostante si evidenzia che, nella fase iniziale della fusione, il legislatore, con le disposizioni introdotte dal D.L. n. 50 del 2017, ha cercato di agevolare i Comuni coinvolti in un percorso di fusione consentendo la possibilità di avere ulteriori risorse a disposizione. L’articolo 2-bis, del richiamato decreto n. 50, prevede che all’articolo 1, comma 450, lettera a), della legge 23 dicembre 2014, n. 190, le parole: “delle spese di personale sostenute dai singoli enti nell’anno” sono sostituite dalle seguenti: “della media della spesa di personale sostenuta da ciascun ente nel triennio”.

In particolare, modificando la lettera a) del suddetto comma, si prevede che ai Comuni istituiti a seguito di fusioni non si applichino, nei primi 5 anni dalla fusione, i vincoli stabiliti dalla normativa vigente per le assunzioni mediante contratti a tempo determinato, fermi restando sia il divieto di superamento della somma della media della spesa di personale sostenuta da ciascun ente nel triennio precedente alla fusione (e non più, come attualmente previsto, della somma delle spese di personale sostenute dai singoli enti nell'anno)che il rispetto del limite di spesa complessivo definito a legislazione vigente.

Dall’esame delle posizioni occupate nella dotazione organica e dai posti vacanti emergono le indicazioni della possibile organizzazione del nuovo Comune oltre alla possibilità di assunzione del personale nel limite della spesa.

8.6 Orari apertura uffici

Nella organizzazione del Comune fuso si dovrà garantire, almeno, il medesimo servizio a favore dei cittadini in termine di attività di apertura degli uffici.

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Dall’esame della dotazione organica dell’ente dovranno essere individuati i servizi e le funzioni che potranno essere concentrate in un medesimo ufficio, in quanto la loro attività non prevede il contatto con il pubblico, dai servizi che prevedono uno sportello a favore dei cittadini. In questo modo si potranno organizzare gli uffici, individuare i responsabili di procedimento e di posizione organizzativa, previa stesura di apposito regolamento.

8.7 Programmi informatici

L’aspetto della struttura del software e dell’hardware rappresenta, unitamente al “livello” di connessione, un elemento assolutamente importante poiché le sedi territoriali del Comune fuso devono essere in grado di avere un sistema informatico collegato al server centrale o alla “nuvola” che possa fornire tutte le risposte, anche in termine di stampa dei certificati o di gestione delle posizioni contributive dei singoli cittadini.

È fuor di dubbio che con la fusione dovremo avere un’unica unità centrale e un unico contratto di manutenzione e assistenza anziché due, uno per ogni Comune. Tale valutazione è già stata razionalizzata con il trasferimento delle funzioni all’Unione di Comuni. Possiamo rilevare che se l’aspetto tecnico ha già ricevuto una risposta con la fusione si otterrà un risparmio in termini economici finanziari in capo ai due Comuni che troverà riscontro nella ripartizione della spesa “informatica” attribuita ad ogni singolo Comune all’interno dell’Unione.

Trattandosi di Comune derivante da fusione per incorporazione si dovrà procedere alla Comunicazione della cessazione del contratto di assistenza relativo ai programmi del Comune di Vendrogno.

8.8 Beni mobili e immobili

In questa sezione si richiamano gli inventari dei beni mobili e immobili dei due Comuni che evidenziano il patrimonio dell’ente. Su tali beni dovranno essere messe in atto tutti gli atti per il trasferimento del patrimonio del Comune di Vendrogno. In particolare, per gli immobili ed i beni mobili registrati (autovettura, autocarro, autobus) dovranno essere valutate tutte le operazioni di trascrizione nei registri (es. PRA, conservatoria) del nuovo intestatario.

Si richiama, relativamente al trasferimento dei beni al nuovo Comune, l’articolo 1, comma 128: “L'istituzione del nuovo Comune non priva i territori dei Comuni estinti dei benefici che a essi si riferiscono, stabiliti in loro favore dall'Unione europea e dalle leggi statali. Il trasferimento della proprietà dei beni mobili e immobili dai Comuni estinti al nuovo Comune è esente da oneri fiscali”. Si dovrà procedere all’inventariazione dei beni del Comune di Vendrogno, mobili ed immobili, ed al loro inserimento nell’inventario del Comune di Bellano.

8.9 Partecipazioni

Gli enti locali nell’inventario e nello stato patrimoniale riportano altresì le partecipazioni finanziarie detenute nelle società di capitali, nei consorzi o aziende speciali ed in eventuali Fondazioni o Associazioni.

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Nel processo di fusione diventa importante conoscere il peso delle partecipazioni per il ruolo che il Comune potrà esercitare in seno all’assemblea e per gli impegni, anche finanziari che dovrà assumere. Nel processo di fusione sarà necessario Comunicare alla governance delle partecipate l’avvenuta fusione dell’ente al fine di trasferire le azioni o le quote all’ente incorporante.

Il quadro delle società partecipate dai Comuni coinvolti nel percorso di fusione è illustrato nella tabella che segue:

SOCIETA’ SERVIZIO EROGATO BELLANO VENDROGNO Quota partecipazione diretta Gestione del ciclo integrato dei Silea SpA 1,564% 0,152% rifiuti Gestione del servizio pubblico Lario Reti Holding SpA locale e affidataria del servizio 3,34% // idrico integrato nell’ATO di Lecco Quota partecipazione indiretta Seruso Spa trattamento frazione secca dei Partecipata di Silea rifiuti solidi urbani e valorizzazione 1,26% 0,122% Spa degli imballaggi di carta e plastica ACS AGAM Partecipata di Lario Distribuzione gas 0,84% // reti Holding Spa

Inoltre Vendrogno è socio Fondatore della Fondazione Enrico Teruzzi Onlus con sede in Vendrogno Via A. Giordani n. 1 che gestisce la RSA La Madonnina di Vendrogno.

Entrambi i Comuni fanno parte del Consorzio Bim denominato Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como, del Brembo e del Serio con sede in Gravedona ed Uniti (CO). Il Consorzio ha principalmente lo scopo di provvedere all’incasso, all’amministrazione e all’impiego del fondo comune, che gli è attribuito ai sensi dell’art. 1 della legge 27/12/1953 n. 959, nell’esecuzione diretta o indiretta, ovvero nel finanziamento di opere di pubblica utilità nonché in interventi intesi a favorire il progresso economico e sociale delle popolazioni dei Comuni stessi.

8.10 Rappresentatività del Comune incorporato

Al fine di tutelare la rappresentatività del Comune incorporato, verrà istituita un’apposita commissione, in rappresentanza di tutto il territorio ora Comune di Vendrogno. Il funzionamento della Commissione sarà disciplinato da apposito Regolamento Comunale. I Componenti saranno nominati dal Consiglio del nuovo Comune, in base alle candidature ricevute.

La commissione avrà il compito di affiancare l’Amministrazione sui diversi ambiti, allo scopo di tutelare i bisogni e le peculiarità del territorio del Comune incorporato.

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8.11 Azioni amministrative di transizione

8.11.1 Organi – Liquidazione Unione dei Comuni di Bellano e Vendrogno L’incorporazione del Comune di Vendrogno comporta il subentro degli organi del Comune di Bellano “incorporante” a quelli del Comune incorporato dalla data di entrata in vigore della Legge regionale, pertanto non occorrerà rinnovare gli organi di governo del Comune di Bellano né tantomeno procedere alla nomina di un Commissario. Il Comune incorporante: - mantiene la propria personalità; - succede in tutti i rapporti giuridici al Comune incorporato; - conserva i propri organi. Decadono invece gli organi del Comune incorporato.

I Comuni di Bellano e Vendrogno sono costituiti nell’Unione di Bellano e Vendrogno alla quale sono state trasferite tutte le funzioni a far data 01.01.2018, pertanto ai sensi dell’art. 5 dello Statuto saranno effettuati gli atti necessari allo scioglimento entro il mese di settembre 2019 che avrà decorrenza comunque dal 01.01.2020 come previsto dall’ ART. 5 - Recesso e scioglimento dell'Unione”… Omissis … ✓ La proposta di scioglimento dell'Unione è deliberata a maggioranza assoluta dai Consiglieri

assegnati al Consiglio dell'Unione. ✓ Lo scioglimento dell'Unione su proposta del Consiglio è deliberato da ciascun Consiglio Comunale dei Comuni componenti a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati. ✓ Nella Deliberazione di scioglimento deve essere indicato il nominativo della persona incaricata della liquidazione dell'attività dell'Unione. ✓ Al termine dell’attività dell’Unione, l’incaricato della liquidazione trasmette alle Giunte dei Comuni componenti la Deliberazione di riparto delle attività e delle passività dell'Unione tra i Comuni stessi. I Consigli Comunali provvedono a ratificare la citata Deliberazione, iscrivendo le spese e le entrate spettanti nei relativi capitoli di Bilancio, in base alla normativa vigente. ✓ Il personale, funzionalmente assegnato all'Unione - come specificato nel successivo titolo V - torna a svolgere la propria attività lavorativa presso il Comune che lo vedeva inserito nella propria dotazione organica. ✓ Le controversie che dovessero insorgere in relazione al presente articolo saranno decise da una commissione composta dal Presidente dell'Unione, da un rappresentante per ogni Comune partecipante, dal Liquidatore, dal Segretario. ✓ Ad avvenuto scioglimento dell’Unione l’archivio verrà trasferito nel Comune - fra quelli facenti parte dell’Unione - che dispone di maggiori spazi salva diversa disposizione della Soprintendenza Archivistica. Fanno eccezione tutte quelle pratiche (edilizie, SUAP, assistenziali…) che verranno trasferite al Comune territorialmente competente.

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8.11.2 Azioni amministrative per la transazione Statuto Per quanto concerne le incorporazioni, la Legge Delrio ha stabilito che lo statuto del Comune incorporante debba prevedere che alle Comunità del Comune cessato siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi, a tale scopo lo Statuto del Comune di Bellano verrà integrato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della Legge regionale di incorporazione. Enti vari Verrà segnalata, da parte degli uffici della Giunta Regionale, con apposita comunicazione la soppressione del Comune di Vendrogno “incorporato”, rispettivamente, all’Agenzia delle Entrate (codici fiscale e catastale) e all’ISTAT (codice statistico). Segnalazione di incorporazione viene altresì trasmessa alle Direzioni generali di Regione Lombardia, per diffusione al Sistema regionale. Regolamenti Si farà riferimento al Comune incorporante, nella fase transitoria del nuovo Statuto per l’applicazione delle disposizioni dello Statuto, del Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale e degli altri Regolamenti, fino all’entrata in vigore di dei nuovi atti adottati dal Comune fuso per incorporazione. Strumenti urbanistici

I provvedimenti amministrativi e gli strumenti urbanistici dei Comuni d’origine restano in vigore sino a quando non si provveda all’adozione dei nuovi strumenti urbanistici da parte del Comune incorporante.

8.11.3 Adempimenti più urgenti Per quanto concerne gli adempimenti più urgenti connessi al funzionamento del “nuovo Comune”, si segnalano i seguenti: • segnalazione della fusione per incorporazione agli enti pubblici centrali e periferici (Ministero della difesa per la leva, Ministero degli esteri per gli iscritti l’AIRE, Camera di Commercio, ASL, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Direzione Generale per la Motorizzazione per le patenti di guida, enti previdenziali e assistenziali, Agenzia delle Entrate, Agenzia del Territorio, al Tribunale e alla Corte d’Appello per gli albi dei giudici popolari e presidenti di seggio, ISTAT); • revisione del pacchetto assicurativo attraverso un broker incaricato - subentro nei contratti in essere con comunicazione nuovi assicuratori; • ridefinizione della toponomastica. In fase transitoria identiche denominazioni sono gestibili indicando la località per consentire un’univoca identificazione; • modifica posizioni INAIL e INPS con subentro nelle precedenti del Comune incorporato; • comunicazione trasferimenti e subentri personale; • attivazione procedura c/o Prefettura per nomina nuovo organo di revisione mediante sorteggio. • provvedere all’unificazione delle liste elettorali, delle anagrafi comunali, delle liste degli AIRE, dello stato civile, delle liste di leva, del protocollo generale. Occorre anche procedere

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alla revisione delle sezioni elettorali e relativa predisposizione e consegna delle nuove tessere elettorali; • espletamento della nuova gara di appalto del servizio di tesoreria.

8.11.4 Riassetto organizzativo comunale

Il “nuovo Comune” in vista dello scioglimento dell’Unione subentra, di fatto si sostituisce, in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi dell’Unione, compresi i rapporti con il personale, trasferito all'Unione dai Comuni di Bellano e Vendrogno.

La trasformazione attraverso la fusione, determina una sostituzione del nuovo Comune nei rapporti giuridici dei precedenti stipulati dall’Unione, permette quindi di considerare trasferita la titolarità del lato datoriale del rapporto di lavoro al nuovo Comune, sia per quel che riguarda i contratti a tempo indeterminato che quelli a tempo determinato. Così come previsto dallo Statuto ed in particolare dall’ART. 33 - Personale dell’Unione:

1. L'Unione si avvale prioritariamente dell'opera del personale dei singoli Comuni aderenti ricorrendo alla stipulazione di apposita convenzione, a norma dell'art. 30 del D. Lgs. n. 267/2000, ovvero all'istituto del comando, o ancora, mediante conferimento di personale da parte dei singoli Comuni. 2. Può assumere personale a tempo determinato ed assegnare incarichi professionali. Può,

inoltre, a seguito di adozione della dotazione organica, assumere personale proprio solo previo accordo di programma, adottato dall'Unione e dai singoli Comuni aderenti che disciplini i termini con i quali tale personale, in caso di scioglimento dell'Unione, transiterà nei ruoli organici dei Comuni interessati. 3. L'esercizio delle funzioni e dei servizi oggetto dell'Unione comporta l'unificazione delle relative strutture burocratico-amministrative, compatibilmente con le esigenze dei singoli Comuni. 4. Il trattamento economico accessorio del personale è demandato alla contrattazione collettiva decentrata di competenza dell’Unione. 5. Qualora si addivenga alla fusione, il personale dei singoli Comuni ed il personale dell'Unione confluisce stabilmente nella dotazione organica del nuovo Comune risultante dalla fusione stessa.” Le attività citate devono essere precedute da un’informativa alle rappresentanze RSU, in quanto comunque la fusione si configura come un processo di riorganizzazione. L’articoli 1, comma 123 della L 5/2014 prevede che: “Le risorse destinate, nell'anno di estinzione del Comune, alle politiche di sviluppo delle risorse umane e alla produttività del personale di cui al contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al comparto regioni e autonomie locali del 1º aprile 1999, pubblicato nel supplemento ordinario n. 81 alla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile 1999, dei comuni oggetto di fusione confluiscono, per l'intero importo, a decorrere dall'anno di istituzione del nuovo Comune, in un unico fondo del nuovo Comune avente medesima destinazione”.

Degli aspetti organizzativi e tecnici si è ampliamento descritto nel paragrafo 8 “Aspetti organizzativi e tecnici”.

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8.11.5 Determinazione del nuovo stemma, gonfalone, motto comunale È intenzione, previo studio araldico, di modificare lo stemma del Comune di Bellano incorporando alcuni elementi essenziali dello stemma del Comune di Vendrogno (giglio d’oro e/o noce e/o morsa). Per quanto concerne la determinazione dello stemma e del gonfalone sarà stabilito nello statuto, così come l’utilizzo del gonfalone.

Il motto della fusione per incorporazione è: “Dall’Unione alla Fusione, dal Lago alla Montagna”.

8.11.6 Conseguenze amministrative sulla vita dei Cittadini Ai fini della determinazione della popolazione legale, la popolazione del nuovo Comune corrisponde alla somma della popolazione dei Comuni ex art. 37, comma 4, TUEL. (Legge 07.04.2014 n. 56 art. 1 comma 126). Nei documenti dei cittadini e delle imprese, alla data di incorporazione del Comune di Vendrogno e fino alla scadenza naturale resta valida l'indicazione della residenza con riguardo ai riferimenti del Comune di Vendrogno. L’incorporazione nel Comune di Bellano determina alcune conseguenze sulla vita dei cittadini nella nuova situazione che possono essere così sintetizzate: • la carta di identità e il passaporto conservano la loro validità fino alla scadenza, senza alcuna necessità di aggiornare la denominazione del Comune;

• il codice postale non subisce alcun cambiamento come previsto dal comma 129, articolo 1, L. 56/2014 “Nel nuovo Comune istituito mediante fusione possono essere conservati distinti codici di avviamento postale dei comuni preesistenti”; • la patente di guida e il libretto di circolazione rimangono invariati fino alla scadenza o al primo cambio di residenza, atteso che non si sia in presenza di alcun trasferimento di abitazione; potrebbe comunque essere opportuno che il cittadino sia munito di apposita attestazione comunale circa l’avvenuta istituzione del nuovo Comune (Circolare Ministero dei Trasporti n. 6916 in data 16 settembre 1994); • le eventuali posizioni INPS, INAIL-INPDAP verranno aggiornate d’ufficio da parte degli stessi enti previdenziali; • ogni modifica e variazione delle iscrizioni presso la Camera di Commercio sono effettuate d’ufficio dalla stessa CC.I.AA. e, qualora dovessero verificarsi incongruenze, devono essere risolte a seguito di semplice segnalazione; • il Comune di Bellano provvede a comunicare il subentro nel Comune di Vendrogno ai gestori delle utenze elettriche, telefoniche, riscaldamento; • è opportuno comunicare alle compagnie di assicurazione private la variazione del toponimo del Comune; • per quanto riguarda i rapporti con le banche, a seguito del subentro del Comune cambierà il codice IBAN della tesoreria del Comune di Vendrogno.

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8.11.7 Composizione del nuovo bilancio di previsione Il Comune risultante da fusione: a) approva il bilancio di previsione, in deroga a quanto previsto dall'articolo 151, comma 1, del testo unico, entro novanta giorni dall'istituzione o dal diverso termine di proroga eventualmente previsto per l'approvazione dei bilanci e fissato con decreto del Ministro dell'interno; b) ai fini dell'applicazione dell'articolo 163 del testo unico, per l'individuazione degli stanziamenti dell'anno precedente assume come riferimento la sommatoria delle risorse stanziate nei bilanci definitivamente approvati dai Comuni estinti; c) approva il rendiconto di bilancio del Comune incorporato, e subentra negli adempimenti relativi alle certificazioni del patto di stabilità e delle dichiarazioni fiscali”. Ai fini dell’esercizio provvisorio e della gestione provvisoria di cui all’articolo 163, TUEL, per l’individuazione degli stanziamenti, si prende come riferimento la sommatoria delle risorse stanziate nei bilanci definitivamente approvati dai Comuni (incorporante e incorporato) nell’anno precedente.

8.11.8 Analisi del patrimonio esistente La legge Delrio dispone inoltre l’esenzione dagli oneri fiscali per il trasferimento della proprietà dei beni mobili e immobili dai Comuni estinti al nuovo Comune. Il tema del patrimonio assume un ruolo rilevante sia in termini d’impatto sul bilancio del nuovo Comune sia nella riconfigurazione dei sistemi d’erogazione dei servizi. Si tratta di: • realizzare l’analisi del patrimonio esistente. Tale attività si rende necessaria anche ai fini della redazione dei piani di valorizzazione, alienazione e razionalizzazione del patrimonio, da predisporre unitamente al bilancio di previsione del nuovo Comune; • pianificare l’uso del patrimonio. La redazione del piano non può ridursi a una sommatoria dei precedenti, redatti dagli Enti locali di provenienza, ma richiede un approfondimento circa l’articolazione dei servizi a livello territoriale che il nuovo Comune intende assumere per stabilire le destinazioni d’uso dei beni. Si provvederà quindi all’analisi del patrimonio esistente e al regolare accatastamento.

8.11.9 Gestione degli investimenti e dei contratti in essere Per quanto concerne le modalità di gestione degli investimenti in essere, le esigenze sono quelle di garantire, specie per investimenti che impongano lavori pluriennali, di gestire la transazione in modo adeguato. Il Comune di Bellano subentrerà nei contratti in essere, nonché nei mutui e residui passivi. Si ritiene utile, anche in relazione ai rapporti con gli appaltatori, redigere degli stati di avanzamento lavori in prossimità del passaggio al nuovo ente, in modo tale da distinguere il più possibile le fasi imputabili alla precedente gestione, e, nel caso di mutamenti dovuti alla riorganizzazione dell’ente, anche ai fini dell’imputazione delle responsabilità.

8.11.10 Accertamento di diritti e di prerogative - partecipazioni a Società Nel processo di fusione si comunicherà alla governance delle partecipate l’avvenuta fusione dell’ente al fine di trasferire le azioni o le quote all’ente incorporante. Il quadro delle società partecipate dai Comuni coinvolti nel percorso di fusione è illustrato nella tabella che segue:

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SOCIETA’ NUOVO COMUNE DI BELLANO

Quota partecipazione diretta 1,564% Silea SpA 0,152% Lario Reti Holding SpA 3,34%

Quota partecipazione indiretta Seruso Spa 1,26% Partecipata di Silea Spa 0,122% ACS AGAM 0,84% Partecipata di Lario reti Holding Spa

8.11.11 Benefici stabiliti dall’UE ai territori dei Comuni estinti. Il subentro del Comune di Bellano non priva il territorio del Comune di Vendrogno dei benefici stabiliti dall’Unione Europea e dalle leggi statali in suo favore (Legge 07.04.2014 n. 56 art. 1 comma 126).

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9.ASPETTI FINANZIARI

In vista di una fusione dei due Comuni un altro interessante ambito di indagine è quello economico- finanziario, attraverso una analisi dei dati contabili e del loro andamento in un periodo di riferimento, elaborato utilizzando i rendiconti finanziari di competenza o, in alternativa, i bilanci di previsione assestati. Attraverso una somma lineare dei bilanci si possono determinare le entità finanziarie che saranno aggregate in un unico ente e calcolare una serie di indicatori in percentuale o in valore assoluto che permettono, pur con la dovuta prudenza, un ulteriore confronto. Con particolare alla fusione per incorporazione, oggetto del presente studio, si richiamano le disposizioni contenute nell’articolo 1, comma 130, della Legge 7 aprile 2014, n. 56, che così dispone per la fusione per incorporazione: “… In tal caso, fermo restando il procedimento previsto dal comma 1 dell'articolo 15 del testo unico, il Comune incorporante conserva la propria personalità, succede in tutti i rapporti giuridici al Comune incorporato…”.

9.1 Entrate correnti

Viene riportata la situazione delle entrate correnti relative al rendiconto 2017, ultimo rendiconto approvato, ricordando che i Comuni sono entrati a far parte dell’Unione dei Comuni di Bellano e Vendrogno.

SOMMA VENDROGNO BELLANO ENTRATE CORRENTI COMUNI Rendiconto 2017 Rendiconto 2017 Rendiconto 2017 Imposte, tasse e proventi assimilati 349.373,78 1.945.140,98 2.294.514,76 Compartecipazione tributi Fondi perequativi da 1.993,52 1.993,52 Amministrazioni Centrali Entrate Correnti di natura tributaria 351.367,30 1.945.140,98 2.296.508,28 Trasferimenti correnti da 74.195,39 51.775,63 125.971,02 amministrazioni pubbliche Trasferimenti correnti 74.195,39 51.775,63 125.971,02 Vendita di beni e servizi proventi 136.230,98 571.152,76 707.383,74 derivanti dalla gestione di beni Proventi derivanti dall'attività di 199,99 40.774,55 40.974,54 controllo e repressione Interessi attivi 0,49 1,58 2,07 Altre entrate e redditi di capitale 0,00 99.804,18 99.804,18 Rimborsi e altre entrate correnti 12.158,77 150.217,22 162.375,99 Entrate Extratributarie 148.590,23 861.950,29 1.010.540,52 TOTALE ENTRATE CORRENTI 574.152,92 2.858.866,90 3.433.019,82

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L’analisi della voce di entrata più rilevante, vale a dire le imposte e tasse, è disaggregata nelle voci che la compongono e riportate nella tabella:

ENTRATE CORRENTI VENDROGNO BELLANO

Entrate da accertamento IMU 226.580,63 905.000,00

Contributo compensativo IMU immobili comunali 1.993,52 0,00

Entrate per accertamenti ICI IMU pregressi 0,00 5.5475,84

Entrate Accertate da TASI 573,76 155.000,00

Entrate Accertate da IRPEF comunale 17.000,00 400.000,00

Tassa Occupazione spazi e aree pubbliche 2.095,87 3.4817,00

Imposta pubblicità e diritto pubbliche affissioni 136,80 12.550,64

Altre imposte sostitutive 86,72 200,00

Entrate Accertate TARI 102.900,00 382.097,50

totale 351.367,30 1.945.140,98

Numero Abitanti 298,00 3.203,00

Indice di pressione tributaria 1.179,08 607,29

Dall’esame della tabella è possibile, considerando il numero di abitanti, determinare la pressione tributaria per abitante in ogni Comune e la pressione tributaria risultante dal Comune post-Fusione.

ENTRATE VENDROGNO BELLANO COMUNE FUSO

Imposte, tasse e proventi assimilati 2017 349.373,78 1.945.140,98 2.294.514,76

pressione tributaria per abitante 2017 1.179,08 607,29 655,39

ABITANTI AL 31/12/2017 298 3.203 3.501

Questi valori possono essere evidenziati, con una maggiore caratterizzazione, nell’esposizione grafica di seguito riportata:

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Pressione tributaria ante e post fusione

1200

1000

800

600

400

200

0 VENDROGNO BELLANO COMUNE FUSO

9.2 Aliquote tributi

Di seguito viene esposta la situazione delle aliquote riferite all’IMU, alla TASI ed all’Addizionale comunale IRPEF al fine di prendere visione della consistenza delle aliquote per ogni Comune e della differente politica tributaria da ogni singolo ente applicata. È opportuno ricordare che la fusione porta alla costituzione di un Comune unico e pertanto è presumibile ritenere che le aliquote debbano essere uniformate.

Nella fase iniziale, di avvio del nuovo Comune, gli enti ritengono di mantenere aliquote distinte fra i Comuni che partecipano alla fusione come previsto dal comma 132 Legge Derio: “I Comuni risultanti da una fusione possono mantenere tributi e tariffe differenziati per ciascuno dei territori degli enti preesistenti alla fusione non oltre il quinto esercizio finanziario del nuovo Comune

Ai fini dell’applicazione delle disposizioni di cui al primo periodo non sono considerati gli esercizi finanziari in cui l’efficacia degli aumenti dei tributi o delle addizionali è sospesa in virtù di previsione legislativa”.

TRIBUTO SUI SERVIZI INDIVISIBILI (TASI) Abitazioni Altri fabbricati, Fabbricati rurali Abitazioni non principali e aree edificabili, ad uso direttamente assimilate altri immobili strumentale adibita ad Comune categorie A1, A8 (esclusi immobili abitazione e A9 Cat. A non principale abitazione principale)

Vendrogno Non applicata Non applicata Non applicata Non applicata Bellano 1,8 per mille 0,70 per mille Non applicata 0,90 per mille

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IMU

Abitazioni Altri fabbricati, Terreni Abitazioni non Detrazione principali e aree edificabili, agricoli direttamente abitazione assimilate altri immobili adibita ad principale Comune categorie (esclusi abitazione A1, A8 e A9 immobili Cat. A principale e non abitazione pertinenze principale)

Vendrogno 4 per mille 9,5 per mille Esenti ======200,00

Bellano 4 per mille 7,6 per mille Esenti 9,6 per mille 200,00

IRPEF

Comune Aliquota

0,50 Applicabile a scaglione di reddito fino a euro 15.000,00 0,55 Applicabile a scaglione di reddito da euro 15.000,01 fino a euro 28.000,00 Vendrogno 0,60 Applicabile a scaglione di reddito da euro 28.000,01 fino a euro 55.000,00 0,70 Applicabile a scaglione di reddito da euro 55.000,01 fino a euro 75.000,00 0,80 Applicabile a scaglione di reddito oltre euro 75.000,00

Bellano 0,80 per cento

9.3 Spese correnti

L’esame delle spese correnti dei due Comuni evidenzia la politica seguita dai Comuni nell’ambito delle singole funzioni. La valutazione delle stesse, nel presupposto del bilancio complessivo del nuovo Comune porterà a valutazione di assoluta importanza per più ordini di motivi:

▪ la scelta delle linee programmatiche e quindi del DUP che dovrà essere definito;

▪ la revisione di tutte le convenzioni e di tutti i contratti potendo in questo modo evidenziare in modo determinante le aree di economie di spesa;

▪ il subentro del Comune incorporante nei rapporti giuridici del Comune incorporato. Sarà fondamentale comunicare a tutti i fornitori del Comune di Vendrogno che dalla data della Legge di fusione per incorporazione la fatturazione (elettronica) ed i pagamenti dovranno essere datti nei confronti del Comune incorporante.

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SOMMATORIA MISSIONI VENDROGNO BELLANO RENDIC. 2017 1. Servizi Istituzionali, generali e di gestione 220.387,94 986.405,96 1.206.793,90

SPESE PER ABITANTE 739,56 307,96 344,70

2. Giustizia 0,00 11.485,20 11.485,20

SPESE PER ABITANTE 0,00 3,59 3,28

3. Ordine Pubblico e Sicurezza 170,00 128.928,05 129.098,05

SPESE PER ABITANTE 0,57 40,25 36,87

4. Istruzione e diritto allo studio 9.288,04 378.115,11 387.403,15

SPESE PER ABITANTE 31,17 118,05 110,65

5 Beni e attività culturali 250,00 51.150,28 51.400,28

SPESE PER ABITANTE 0,84 15,97 14,68

6. Politiche giovanili, sport e tempo libero 0,00 16.899,19 16.899,19

SPESE PER ABITANTE 0,00 5,28 4,83

7. Turismo 200,00 112.203,13 112.403,13

SPESE PER ABITANTE 0,67 35,03 32,11

8. Assetto del territorio ed edilizia abitativa 12.676,04 26.365,50 39.041,54

SPESE PER ABITANTE 42,54 8,23 11,15

9. Tutela del territorio e dell'ambiente 75.335,01 460.277,76 535.612,77

SPESE PER ABITANTE 252,80 143,70 152,99

10. Trasporti e diritto alla mobilità 36.786,88 253.185,20 289.972,08

SPESE PER ABITANTE 123,45 79,05 82,83

11. Soccorso civile 0,00 8.779,58 8.779,58

SPESE PER ABITANTE 0,00 2,74 2,51

12. Diritti sociali, politiche sociali e famiglia 155.766,45 299.245,04 455.011,49

SPESE PER ABITANTE 522,71 93,43 129,97

16. Agricoltura, pol. agroalimentari e pesca 1.344,75 0,00 1.344,75

SPESE PER ABITANTE 4,51 0,00 0,38

TOTALE 512.205,11 2.733.040,00 3.245.245,11

ABITANTI 298,00 3.203,00 3.501,00

SPESE CORRENTI PER ABITANTE 1.718,81 853,28 926,95

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L’analisi della spesa corrente, in valori assoluti e per singola missione, evidenzia lo scostamento di spesa fra i due Comuni. Tale scostamento non è dovuto, in via esclusiva, alla differente densità demografica, ma è anche l’espressione delle linee amministrative volute dalle singole amministrazioni comunali.

L’esame delle spese correnti pro-capite, come riportato nella tabella successiva, evidenzia gli scostamenti citati. Tali scostamenti sono altresì evidenziati sulla base del dato desunto dallo studio del Ministero dell’Interno che ha rilevato le spese correnti per abitante.

SOMMATORIA MISSIONI VENDROGNO BELLANO RENDICONTO 2017

1. Servizi Istituzionali, generali e di gestione 739,56 307,96 344,70

2. Giustizia 0,00 3,59 3,28

3. Ordine Pubblico e Sicurezza 0,57 40,25 36,87

4. Istruzione e diritto allo studio 31,17 118,05 110,65

5 Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività 0,84 15,97 14,68 culturali

6. Politiche giovanili, sport e tempo libero 0,00 5,28 4,83

7. Turismo 0,67 35,03 32,11

8. Assetto del territorio ed edilizia abitativa 42,54 8,23 11,15

9. Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e 252,80 143,70 152,99 dell'ambiente

10. Trasporti e diritto alla mobilità 123,45 79,05 82,83

11. Soccorso civile 0,00 2,74 2,51

12. Diritti sociali, politiche sociali e famiglia 522,71 93,43 129,97

16. Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca 4,51 0,00 0,38

Il grafico corrispondente evidenzia gli scostamenti nelle politiche di spesa dei singoli Comuni.

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Spesa per abitante per missione

16. Agricoltura, politiche agroalimentari e…

12. Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

11. Soccorso civile

10. Trasporti e diritto alla mobilità

9. Sviluppo sostenibile e tutela del territorio…

8. Assetto del territorio ed edilizia abitativa BELLANO 7. Turismo VENDROGNO 6. Politiche giovanili, sport e tempo libero

5 Tutela e valorizzazione dei beni e delle…

4. Istruzione e diritto allo studio

3. Ordine Pubblico e Sicurezza

2. Giustizia

1. Servizi Istituzionali, generali e di gestione

0 100 200 300 400 500 600 700 800

A tale grafico evidenziamo ed associamo quello dello studio del Ministero dell’interno che fornisce un chiaro esame dell’andamento della spesa e delle possibili economie di spesa ottenibili nei processi di aggregazione.

Spesa pro-capite media per fasce di popolazione

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Dall’esame della tabella è possibile osservare come la spesa per abitante del singolo Comune raffrontata con la spesa complessiva, paragonabile a quella del Comune fuso, mostri alcuni scostamenti. In particolare si evidenziano alcuni dati interessanti:

SOMMATORIA RENDICONTO COMUNE FUNZIONI VENDROGNO BELLANO RISULTATO 2017 DEI DUE FUSO COMUNI

TOTALE SPESE CORRENTI PER 1.718,81 853,28 926,95 862,53 ABITANTE

Spese correnti per abitante al netto delle 1.174,13 630,28 616,21 551,79 Parametro spese di personale rispettato

SPESE CORRENTI PER ABITANTE AL NETTO DELLE SPESE DI 1.077,00 582,00 582,00 582,00 PERSONALE (Studio Ministero Interno)

Descrizione Euro %

Risparmio di spesa per abitante 64,42

Spesa corrente funzione 1 per abitante 344,70

Spesa corrente funzione 1 post fusione per abitante 280,28

Spesa corrente totale per abitante 926,95

Spesa corrente totale post fusione per abitante 862,53 -7,47

Pressione tributaria per abitante 1.179,08

Pressione tributaria post fusione per abitante 1.114,66 -5,78

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Incidenza risparmi di spesa

Pressione tributaria post fusione per abitante 1114,66

Pressione tributaria per abitante 1179,08

Spesa corrente totale post fusione per abitante 862,53

Spesa corrente totale per abitante 926,95

Spesa corrente funzione 1 post fusione per abitante 280,28

Spesa corrente funzione 1 per abitante 344,70

Risparmio di spesa per abitante 64,42

La funzione 1, servizi generali dell’amministrazione, evidenzia che nel Comune di Vendrogno la spesa corrente per abitante è maggiore rispetto alla spesa per abitante del Comune fuso; mentre per il Comune di Bellano accade l’esatto contrario. Da ciò si evince che i Comuni piccoli hanno interesse alla fusione proprio perché spalmando le spese generali su una popolazione più ampia contengono la propria spesa per abitante. A tali considerazioni possiamo, altresì, aggiungere quanto andremo ad analizzare nel paragrafo relativo ai vantaggi economici ed in particolare ai risparmi di spesa.

Considerando i risparmi di spesa che la fusione produce si osserva un contenimento della spesa per abitante pari a euro 64,42. Ciò significa che in considerazione dei 1.179,08 euro pagati dai cittadini per imposte e tasse, con la fusione si liberano 64,42 euro per abitante da destinare a nuovi servizi o riduzione della tassazione, nel rispetto del principio del pareggio di bilancio.

Gli scostamenti, sia in valore assoluto che per abitante, riferiti alle altre funzioni deve tener conto che la spesa sostenuta è il risultato delle politiche e delle scelte strategiche che le amministrazioni hanno deciso di operare nei vari ambiti: istruzione, cultura, sociale, viabilità e ambiente legate alle condizioni della composizione della popolazione.

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9.4 Indebitamento

Per quanto concerne il limite di indebitamento si richiama quanto previsto dall’articolo 1, comma 119 della Legge n. 56/2014.

I Comuni istituiti a seguito di fusione possono utilizzare i margini di indebitamento consentiti dalle norme vincolistiche in materia a uno o più dei Comuni originari e nei limiti degli stessi, anche nel caso in cui dall'unificazione dei bilanci non risultino ulteriori possibili spazi di indebitamento per il nuovo ente.

Dall’esame dei dati si evidenzia una possibilità di ricorso al credito (mutui) particolarmente elevata.

È pertanto possibile pianificare l’utilizzo di parte dei vantaggi economici destinandoli, per la parte straordinaria relativa ai contributi dello Stato, a spese di investimento.

INDEBITAMENTO AL 31 DICEMBRE 2017

Debito Debito Entrate Limite Interessi % Margine residuo al Pro Correnti indebitamento passivi indebit. Indebit. 31/12/2017 capite 2016 (10%) mutui

Bellano 2.731.615 1.186 2.728.719 272.871 119.029 4,36 153.842

Vendrogno 166.667 680 1.036.392 103.639 9.646 0,93 93.993

TOTALE 2.934.458 1.866 3.765.112 376.511 128.675 5,29 247.836

Graficamente è possibile esporre i dati relativi ai Comuni ed al Comune unico:

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Debito residuo al 31/12/2017

Vendrogno - 166.667,22

Bellano - 2.731.615,62

Debito pro capite al 31/12/2017

1200,00

1000,00

800,00

600,00

400,00

200,00

0,00 Vendrogno Bellano Comune fuso

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9.5 Spese per investimento

L'elenco delle principali opere in corso di realizzazione: • Lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione posta in area portuale presso il porto Vecchio - Comune di Bellano • Opere di riassetto idraulico su comparto storico-culturale - Chiesa di Portone- Comune Bellano • Opere di riqualificazione funzionale dell'alpeggio di Camaggiore - Comune di Vendrogno • Ristrutturazione “Cà del diavol” - Comune di Bellano • Piani viabili - asfalti - Comune di Vendrogno • Intervento di efficientamento energetico e adeguamento sismico del palazzo scolastico - Comune di Bellano; • Acquisto automezzo da adibire a Scuolabus - TPL - Comune di Vendrogno • Riqualificazione Frazioni - Comune di Bellano • Completamento impianto videosorveglianza Comuni di Bellano e Vendrogno • Lavori di ampliamento del sistema di passerelle Orrido - accordo programma post wikimania - Comune di Bellano • Sistemazione aree parco giochi- Comune di Bellano • Fornitura attrezzature sportive per il palazzetto dello sport di Via Loreti -Comune di Bellano • Realizzazione progetti di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile - d.l. 30.04.2019 n. 34 art. 30 - Comuni di Bellano e Vendrogno • Riqualificazione “Orrido” Comune di Bellano • Riqualificazione Via Roma - Comune di Vendrogno

• Adeguamento intersezione sp 62/strada comunale di Biosio - Comune di Bellano • Lavori di messa in sicurezza percorso pedonale esistente in fregio alla s.p.72 - Comune di Bellano • Acquisto impianti illuminazione pubblica Comune di Bellano e Comune di Vendrogno • lavori di miglioramento viabilità agro silvo pastorale di collegamento tra le malghe di Tedoldo e Camaggiore - stralcio Tedoldo - Comune di Vendrogno • lavori di miglioramento viabilità alpe Chiaro- Comune di Vendrogno • intervento di sistemazione versante località Tre Madonne - Comune di Bellano • Interventi dissesto lungo la strada Vendrogno - Taceno in località Derocc - Comune di Vendrogno • interventi per l'attrattività ex cotonificio - programma attract (R.L.) – Comune di Bellano • acquisto auto elettrica servizio di Polizia Locale • realizzazione di un tratto di muro di sostegno necessario per la messa in sicurezza della strada comunale per Noceno - Comune di Vendrogno

9.6 Spesa del personale

In merito alla verifica delle disponibilità assunzionali, derivanti dalla la movimentazione “in uscita” del personale dipendente dei Comuni, si richiama il contenuto dell’art. 1 - comma 762 della Legge n. 208/2015: per i Comuni fino a 1.000 abitanti e per i Comuni istituiti a decorrere dall’anno 2011 a seguito di fusione nonché per le Unioni di Comuni, fermi restando i vincoli generali sulla spesa di personale, è consentito il turn over al 100% (art. 1, comma 229, legge 208/2015).

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È possibile osservare che, stante le disposizioni normative attuali, il Comune derivante da fusione potrà procedere ad assunzioni nel limite del 100% delle unità cessate nel 2017 e triennio precedente. Tale previsione, qualora il percorso che porta alla fusione si concluda positivamente, permette di fornire una informazione puntuale per le scelte amministrative del nuovo ente.

Stante la riduzione della spesa corrente, che abbiamo rilevato nel paragrafo precedente, e senza considerare i maggiori contributi che avendo una durata decennale non possono essere utilizzati per spese stabili nel tempo come il personale, sarà possibile decidere il potenziamento di alcuni servizi.

Infatti, giova ricordare al riguardo che il Comune di Vendrogno ed il Comune di Bellano hanno trasferito il personale all’Unione dei Comuni di Bellano e Vendrogno e che pertanto il rapporto di lavoro, anche per i dipendenti assunti dai singoli Comuni, è in capo all’Unione.

Resta comunque inteso, per norma, per statuto e per convenzioni, che in caso di scioglimento dell’Unione il personale trasferito all’Unione viene ricollocato nella dotazione organica del Comune di provenienza, rimanendo congelata la dotazione organica del singolo Comune alla data di trasferimento del personale all’Unione.

9.7 Fondo produttività

La Legge Delrio, al comma 123, ha previsto che le risorse destinate, nell'anno di estinzione del Comune, alle politiche di sviluppo delle risorse umane e alla produttività del personale di cui al CCNL relativo al comparto regioni e autonomie locali del 1º aprile 1999, dei Comuni oggetto di fusione confluiscono, per l'intero importo, a decorrere dall'anno di istituzione del nuovo Comune, in un unico fondo del nuovo Comune avente medesima destinazione. Tale disposizione si ritiene, in via analogica, possa essere estesa anche alle fusioni per incorporazione.

Come abbiamo rilevato per la spesa del personale anche per il fondo produttività si evidenzia che lo stesso ha seguito la sorte del personale trasferito all’Unione di Comuni e che pertanto il fondo è nella gestione dell’Unione di Comuni di Bellano e Vendrogno.

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10. VANTAGGI ECONOMICI E FINANZIARI

10.1 Opportunità della fusione (analisi generale dei suoi effetti nelle diverse dimensioni)

Le principali opportunità che la fusione comporta possono essere racchiuse nelle seguenti categorie: • opportunità connesse all’aumento della dimensione organizzativa; • opportunità connesse alla nascita di una nuova istituzione; • opportunità connesse all’acquisizione di risorse aggiuntive rispetto alle gestioni singole.

Il processo di fusione determina un aumento della dimensione organizzativa di riferimento. Tale fenomeno comporta l’eliminazione della duplicazione di tutte quelle attività della medesima specie che, prima della fusione, erano affidate alla responsabilità di strutture organizzative di Comuni diversi.

Ciò consente: • di ridurre gli sforzi necessari alla progettazione e diffusione delle tecniche necessarie per lo svolgimento delle attività. Non ci si riferisce solo alle tecniche direttamente connesse all’erogazione di servizi offerti alla società locale, ma anche a quelle che consentono, come quelle di gestione del personale, di presidiare le condizioni di efficace realizzazione dei servizi finali; • di ridurre il volume complessivo delle attività orientate al coordinamento di particolari processi, quando, a fronte della fusione, una diversa assegnazione di compiti consente di riunire sotto un’unica responsabilità compiti in precedenza assegnati a più persone o gruppi; • di ridurre gli investimenti in beni. Per esempio l’investimento per l’acquisto di software gestionale è effettuato una volta sola, piuttosto che moltiplicato per ogni Comune preso singolarmente. Oppure, la riorganizzazione del personale, anche in relazione agli spazi disponibili (strutture e locali), prefigura un’ottimizzazione con conseguente riduzione dei costi. Per esempio, alcuni dei costi associabili allo spazio reso libero, nel caso di sua inutilizzazione, potrebbero così non insorgere più o essere imputati ad attività svolte per realizzare nuovi servizi o per migliorare la qualità di quelli già esistenti. L’aumento dei volumi di attività da svolgere, congiuntamente a un aumento della quantità di personale gestibile, consente, inoltre, una più razionale divisione del lavoro poiché è possibile: • assegnare a tale personale compiti maggiormente omogenei, riducendo così la gamma delle mansioni assegnate a un singolo operatore. Ciò determina una diminuzione dei tempi di svolgimento delle attività e di apprendimento per la risoluzione dei problemi; • utilizzare strumenti tecnici maggiormente specializzati, e dunque più efficaci ed efficienti, se si verifica una situazione in cui si tratta di aumentare il parco di strumenti tecnici per soddisfare le esigenze derivate dall'aumento dei carichi di lavoro dovuto alla confluenza nella fusione di compiti svolti in precedenza dai Comuni aderenti.

La possibilità di ridurre e rendere omogenei i compiti assegnati agli operatori, se uniti a processi di sviluppo delle competenze professionali, può determinare un aumento della qualità dei prodotti amministrativi, soprattutto in quei contesti dove agli operatori sono riconosciuti significativi spazi

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di discrezionalità. L’innalzamento del grado di competenza professionale può riguardare sia lo svolgimento di attività operative sia quelle di tipo gestionale.

La possibilità di aumentare la specializzazione degli operatori non implica l’eliminazione degli attuali sistemi di relazioni con il pubblico che consentono di accogliere, ascoltare e rispondere rapidamente alle richieste dei cittadini sfruttando efficacemente la conoscenza dell’ambiente sociale di riferimento e la possibilità di governare diverse leve amministrative, a causa dell’ampia gamma delle mansioni assegnate a un unico operatore. La costruzione di una rete di esperti di supporto alla figura di “prima linea” costituirà, invece, un’opportunità per aumentare il livello di adeguatezza della risposta amministrativa.

Infine l'aumento dimensionale incrementa la probabilità, in particolari situazioni, di ridurre la dipendenza esterna e interna da risorse critiche consentendo:

• un maggior livello di attrazione dei fornitori disposti a qualificare la qualità del proprio contributo, spinti dalla possibilità di incrementare i termini della propria collaborazione. In questo modo si allargano le possibilità di scelta della fusione, riducendo la possibilità che si creino cartelli o posizioni di rendita dovute alla scarsa convenienza a fornire servizi a realtà di dimensioni limitate; • una diminuzione del grado di dipendenza da singoli operatori, evitando così pericoli d’interruzione nell’erogazione dei servizi nel caso di loro assenza; • la necessità di dipendere dal mercato, quando risulta particolarmente scarsa l'offerta, di ruoli particolarmente critici, come i responsabili degli uffici tecnici, o l'acquisizione di

strumenti non pienamente utilizzati nell'ambito di uno dei Comuni costituenti il nuovo Comune (macchine operatrici, computer, ecc.).

Quanto abbiamo illustrato ha dei riflessi significativi sulla dinamica dei costi. In questo senso, è opportuno osservare come il costo di un servizio sia la somma di fattori eterogenei quali:

• le strutture interne di raccordo e gestione, il cui costo varia “a scatti”, in funzione dei livelli imposti dagli altri fattori. Appartengono a questa categoria, ad esempio, i costi di riscaldamento e pulizia degli uffici; • la quantità delle attività richieste al servizio, il cui costo è proporzionale alle quantità fornite. Appartengono a questa categoria, ad esempio, i costi di attrezzature destinate direttamente all’erogazione dei servizi (automezzi, computer) e di personale direttamente addetto all’erogazione dei servizi (personale di sportello, agenti di Polizia Locale). • la qualità delle prestazioni (interne ed esterne) fornite dal servizio, il cui costo varia fortemente con il livello di qualità desiderata. Appartengono a questa categoria, ad esempio, i costi di formazione e aggiornamento del personale e le risorse (umane e non) necessarie per garantire i livelli di qualità prefissati (aumentare gli orari d’apertura al pubblico, migliorare la manutenzione del verde, offrire nuovi servizi).

Le aree di azione e i relativi vantaggi che si offrono al nuovo Comune possono essere così distinte:

• riduzione dei costi fissi di struttura allo stretto indispensabile, eliminando tutte le duplicazioni e le sovrapposizioni e, attraverso questa via, liberare risorse per offrire nuovi e/o migliori servizi;

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• acquisizione del massimo vantaggio dalla disponibilità di masse critiche di risorse per offrire servizi altrimenti impossibili.

Il processo di fusione consente poi agli enti di ottenere una moltiplicazione del loro ruolo istituzionale.

In primo luogo si ottengono benefici per negoziare, da una posizione di maggiore forza, condizioni migliori quando si tratta di entrare in rapporto con aziende fornitrici di servizi, altre istituzioni pubbliche con le quali realizzare progetti Comuni, altre istituzioni pubbliche e sponsor privati per l’acquisizione di finanziamenti agevolati o a fondo perduto proposti da enti nazionali o europei.

In secondo luogo, in termini di dipendenza dall’ambiente, la soluzione associata consente d'incrementare la probabilità, in particolari situazioni, di ridurre la dipendenza esterna e interna da risorse critiche consentendo:

• un maggior livello di attrazione dei fornitori disposti a qualificare la qualità del proprio contributo, spinti dalla possibilità di incrementare i termini della propria collaborazione; in questo modo si allargano le possibilità di scelta, riducendo la possibilità che si creino cartelli o posizioni di rendita dovute alla scarsa convenienza a fornire servizi a realtà di dimensioni limitate; • una diminuzione del grado di dipendenza da singoli operatori evitando così pericoli d’interruzione nell’erogazione dei servizi nel caso di loro assenza; • una diminuzione della necessità di dipendere dal mercato, quando risulta particolarmente

scarsa l’offerta, di ruoli particolarmente critici o l’acquisizione di strumenti non pienamente utilizzati nell’ambito di ogni singolo Comune.

In terzo luogo, il nuovo soggetto istituzionale di maggiori dimensioni può promuovere e sostenere l’auto organizzazione delle associazioni locali.

Dal punto di vista dello sviluppo delle strategie istituzionali, la realizzazione di una fusione consente di:

• integrare e coordinare non episodicamente scelte riguardanti territori omogenei, allargando il campo di azione nel quale definire e perseguire obiettivi strategici di sviluppo di servizi e di promozione dell'economia locale; • governare unitariamente una massa di risorse decisamente più ampia rispetto a quella a disposizione di ogni singolo Comune, rendendo così effettiva l’opportunità di realizzare interventi che richiedono disponibilità economiche non presenti presso le singole realtà comunali. Il risparmio di risorse dovuto al recupero di efficienza, connesso all’aumento dimensionale, e alla possibilità di acquisire nuove risorse rende possibili investimenti e aumenti della spesa corrente di ampliamento e miglioramento dei servizi esistenti o di creazione di servizi del tutto nuovi senza effettuare manovre di aumento della pressione fiscale o delle tariffe; • influenzare una maggiore integrazione dell’azione delle associazioni con finalità sociali e politiche. Nei rapporti istituzionali, la presenza di una rappresentanza territoriale espressione di un territorio vasto consente di accrescere la potenziale forza di negoziazione con amministrazioni locali di pari livello e di livello più elevato. Oltre che offrire a Comuni di piccole dimensioni la possibilità di

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condividere risorse, la fusione può rappresentare un punto di forza anche per lo sviluppo di reti inter-istituzionali nelle quali si realizza un’integrazione di differenti livelli della Pubblica Amministrazione, nonché l’integrazione tra questa e altri soggetti del sistema sociale di riferimento, al fine di produrre un valore pubblico attraverso la cooperazione inter-organizzativa in un sistema di cooperazione inter-istituzionale.

Infatti Comuni di piccole dimensioni potrebbero trovarsi a dover interagire con soggetti privati rispetto ai quali, singolarmente presi, potrebbero avere uno scarso potere di contrattazione e di controllo.

10.2 Risparmi di spesa

La fusione permette maggiori economie di scala, consentendo risparmi sui costi (evitando ad esempio appalti duplicati per le stesse attività, eccedenza di attrezzature esistenti negli enti, etc.) e sui tempi (razionalizzandolo svolgimento delle medesime attività), ottenendo così maggiori risorse da indirizzare alla prestazione di beni e servizi ai cittadini e alle imprese.

L’analisi dei costi che generano un indubbio risparmio è stata sintetizzata nella tabella che segue evidenziando e quantificando gli importi desumibili dalla contabilità dell’ente.

Come è possibile osservare, in via prudenziale, il risparmio è da subito quantificabile in euro 225.519,47, pari ad un risparmio di euro 64,42/abitante.

Spesa e risparmi struttura organizzativa generale

Comune Descrizione Vendrogno Bellano Totale Risparmio fuso Indennità di carica 13.609,56 40.110,52 53.720,08 41.000,00 -12.720,08 amministratori Spese per assistenza tecnica programmi e rete 10.925,58 21.288,25 32.213,83 32.000,00 -213,83 informatica Spese per incarichi e 0,00 4.043,29 4.043,29 5.000,00 956,71 consulenze professionali Spese per revisore dei 4.126,39 6.647,29 10.773,68 11.500,00 726,32 conti

Acquisti di beni e servizi 292.089,67 1.522.178,92 1.814.268,59 1.600.000,00 -214.268,59

Indennità di posizione 7.800,00 31.500,00 39.300,00 39.300,00 0,00

TOTALE RISPARMIO DERIVANTE DALLA FUSIONE 1.954.319,47 1.728.800,00 -225.519,47

L’analisi dei risparmi èstata condotta in modo puntuale sulla Missione 1, come rilevato nel paragrafo spese correnti. È da ritenere che ulteriori risparmi, o meglio, minori spese derivanti dalle economie

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di scala che si andranno a realizzare sulle restanti Missioni portino ad un valore di economia particolarmente rilevante.

Analizzando le voci, ed in particolare il macro aggregato acquisti di beni e servizi, è stata fatta una proiezione per i primi 11anni successivi alla fusione. Tale stima tiene conto che il contributo straordinario dello Stato sarà corrisposto, stante l’attuale legislazione, per 10 anni.

Sviluppo delle Risorse aggiuntive

700.000,00

600.000,00

500.000,00

400.000,00

Economie di spesa Contributo statale 300.000,00

200.000,00

100.000,00

0,00

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10.3 Contributi straordinari

10.3.1 Contributi Regionali

La normativa regionale non prevede una specifica disposizione contributiva a favore delle fusioni di Comuni. Per questi dobbiamo fare riferimento all’articolo 20, comma 4, della Legge Regionale 27 giugno 2008, n. 19 (Concessione dei contributi regionali) “Nei bandi regionali che prevedono la concessione di risorse a favore di Comuni sono stabilite misure premiali per i Comuni istituiti a seguito della fusione di due o più Comuni contigui secondo le procedure previste dalla legge regionale 15 dicembre 2006, n. 29 (Testo unico delle leggi regionali in materia di circoscrizioni comunali e provinciali)”.

10.3.2 Contributi Statali

I riferimenti relativi alla attribuzione di contributi statali al percorso della fusione sono i seguenti:

1. L’articolo 15 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267/2000 (TUEL): Modifiche territoriali, fusione ed istituzione di Comuni. “… Al fine di favorire la fusione dei Comuni, oltre ai contributi della regione, lo Stato eroga, per i dieci anni decorrenti dalla fusione stessa, appositi contributi straordinari commisurati ad una quota dei trasferimenti spettanti ai singoli Comuni che si fondono…”;

2. Ministero dell’Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali - Decreto 10 ottobre 2012 sulla disciplina delle modalità e termini per l’attribuzione dei contributi alla fusione dei Comuni. Articolo 2 (Modalità di attribuzione del contributo): Ai Comuni istituiti a seguito di fusione realizzate negli anni 2012 e successivi spetta, a decorrere dall’anno 2013 e per un periodo di dieci anni, un contributo straordinario che è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010 ai Comuni che hanno dato luogo a fusione, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti. La normativa statale d’incentivazione alle Fusioni di Comuni è stata oggetto di modifiche. In base a quanto previsto dal DL 95 del 2012 all’articolo 20 convertito con modificazioni in Legge n.135 del 2012, è stato emanato il Decreto del Ministero dell’Interno - Decreto 10 ottobre 2012 “Modalità e termini per il riparto dei contributi spettanti, a decorrere dall’anno 2013, ai Comuni scaturenti da procedure di fusione realizzate negli anni 2012 e seguenti”.

Il decreto prevede che ai Comuni istituiti a seguito di fusione realizzate negli anni 2012 e successivi spetti, a decorrere d all’anno 2013 e per un periodo di 10 anni, un contributo straordinario che è commisurato al 50% dei trasferimenti erariali attributi per l’anno 2010 ai Comuni che hanno dato luogo a fusione, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti.

La Legge di Bilancio 2018, all’articolo 1 – comma 868 - ha introdotto un ulteriore beneficio a favore dei Comuni fusi: “All’articolo 20, comma 1-bis, primo periodo, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7agosto 2012, n. 135, le parole: «elevato al 50 per cento a decorrere dall’anno 2017» sono sostituite dalle seguenti: «elevato al 50 per cento per l’anno 2017 e al 60 per cento a decorrere dall’anno 2018».

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Il decreto specifica che in caso di insufficienza dei fondi erariali destinati al finanziamento delle fusioni di Comuni, il contributo spettante per la fusione è proporzionalmente ridotto.

I Comuni istituiti a seguito della fusione devono inviare, a pena di decadenza, entro e non oltre il 30 settembre dell’anno di costituzione la richiesta di contributo per la relativa attribuzione a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo.

Previsione di contributi Statali per la fusione di Comuni

Trasferimenti Determinazione Comune erariali dallo contributi Stato 2010

VENDROGNO 120.201,96 72.121,18

BELLANO 629.077,33 377.446,40

Trasferimenti statali al Comune fuso 749.279,29 449.567,58 (60% dei trasferimenti erariali 2010)

QUOTA ANNUA di contributo dello STATO 449.567,58 4.495.675,80 in spesa CORRENTE pari a EURO annuo In 10 anni

10.4 Riepilogo vantaggi economici, dal primo esercizio successivo alla fusione

Il riepilogo dei vantaggi economici, dati dalle economie di spesa realizzate per effetto della riorganizzazione e della riduzione degli adempimenti amministrativi a seguito della riduzione del 50% degli atti amministrativi di carattere generale e delle spese di funzionamento dell’ente e dai maggiori contributi dello Stato, sono riportati nella tabella sotto riportata che evidenzia un totale vantaggi economici pari a euro 449.567,58. In linea puramente teorica si può dire, stante la legislazione vigente, che il vantaggio finanziario per 10 anni sarà pari a euro 4.495.675,80 pari ad una disponibilità annua per abitante pari a euro 128,41.

Descrizione vantaggio Importo economico/finanziario

Economie di Spesa 225.519,47 €

Contributo statale 449.567,58 €

TOTALE VANTAGGI ECONOMICI 675.087,05 €

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11.CONCLUSIONI

Per la valutazione degli effetti connessi al processo di fusione per incorporazione del Comune di Vendrogno in quello di Bellano possiamo elencare quelli che, ragionevolmente, potranno essere gli effetti attesi.

La fusione dei due Comuni ha innanzitutto il vantaggio di accrescere la dimensione demografica dell’ente, facendola rientrare, specialmente nel caso dell'ente incorporato, alla classe dimensionale fino a cinquemila abitanti, in corrispondenza della quale risultano meglio ottimizzati ad oggi i costi pro-capite delle funzioni di amministrazione generale.

È ragionevole attendersi, dunque, che la fusione consentirà risparmi nella spesa oggi assorbita dalle funzioni di amministrazione, gestione e controllo, che comprendono sia le spese per gli organi istituzionali (in sostanza le indennità per Sindaci, Assessori e Consiglieri), ma soprattutto quelle per le attività di funzionamento dell’ente (gestione economica, gestione delle entrate e dei beni, organizzazione e gestione del personale) e per l’esercizio di funzioni istituzionali (ufficio tecnico, anagrafe).

Trattandosi di due Comuni uno dei quali di minori dimensioni, il risparmio atteso avrà dimensioni finanziarie contenute in valore assoluto, ma comunque significative, perché le risorse così recuperate potranno essere spostate o su altre voci di spesa, in particolare potranno essere utilizzate per il potenziamento dei servizi offerti ai cittadini, oppure come riduzione della tassazione in capo ai cittadini stessi.

La crescita dimensionale, dunque, ridurrà le risorse assorbite dalle funzioni “obbligatorie” (gestionali e istituzionali), consentendo il potenziamento di quelle “accessorie” (i servizi ai cittadini).

Altro effetto positivo solitamente connesso alla crescita dimensionale è la possibilità di accrescere la specializzazione funzionale degli operatori, che di solito genera un miglioramento della qualità del lavoro svolto.

Su questo piano ci si aspetta dunque un ritorno positivo soprattutto in termini di aumento della qualità dei servizi offerti ai cittadini, oltre che di gratificazione del personale dipendente.

Unificare le due amministrazioni comunali esistenti, con l’incorporazione di Vendrogno nel Comune di Bellano, implica anche l’unificazione delle procedure, dei criteri di valutazione e del livello dei servizi erogati. Da questo punto di vista, la fusione per incorporazione dei Comuni avrà necessariamente un effetto di omogeneizzazione attinente sia alla quantità e qualità dei servizi offerti ai cittadini, sia alle modalità di accesso e di compartecipazione al loro finanziamento, riducendo dunque le disparità di trattamento oggi esistenti all’interno di una comunità che di fatto è accomunata da spazi, tempi e stili di vita.

Ci si attende in sostanza un miglioramento dell’equità nell’accesso ai servizi pubblici locali. Anche in questo caso, il processo di fusione tra Vendrogno e Bellano ha sicuramente il pregio di muoversi nella direzione giusta.

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In definitiva, un ultimo effetto positivo della fusione per incorporazione si potrebbe avere sulla capacità degli amministratori locali di leggere con più efficacia i bisogni dei cittadini e delle imprese localmente insediati e di implementare le conseguenti politiche d'intervento.

La realizzazione del Comune unico avrà, infatti, il vantaggio di promuovere un virtuoso avvicinamento della scala territoriale cui vengono normalmente analizzati i fenomeni e vengono prese le decisioni di policy, a quella in cui popolazione e imprese esercitano realmente le attività quotidiane e domandano i servizi. Ciò consentirà, ad esempio, uno sguardo più consapevole e lungimirante nella programmazione dello sviluppo urbanistico, come di quello economico.

Un ultimo effetto positivo atteso riguarda il piano delle relazioni con i soggetti esterni, siano essi istituzioni o imprese. L’unificazione consente, di fatto, di accrescere la “massa” dell’ente locale, aumentando così anche il suo peso negoziale nei confronti degli altri livelli istituzionali e degli operatori esterni cui spesso viene affidata la produzione dei servizi pubblici.

A tal proposito, è bene ricordare che ulteriori vantaggi, anche di natura strettamente economica, dovrebbero derivare dalla diminuzione del numero di enti con cui ci si confronta e dalla unificazione delle procedure di selezione e affidamento.

Vanno preventivati problemi e costi di riorganizzazione della “macchina” comunale, per affrontare i quali si può, però, far ricorso anche ai contributi economici che sono previsti a livello nazionale e regionale a sostegno di tali procedure; il legislatore, pensando a tutta una serie di costi fissi derivanti dalle strutture confluenti in un unico ente, ha, infatti, previsto di renderli una voce crescente (si

veda l'incremento con l'ultima Legge di Bilancio) proprio per compensare costi fissi che, altrimenti, avrebbero provocato un rifiuto da parte delle comunità locali e costituito un ostacolo insormontabile per l'avvio di processi di riordino territoriale.

Infine, non bisogna in alcun modo correre il rischio che l’unificazione degli enti comunali possa avere effetti negativi per i cittadini in termini di minore partecipazione o maggiore distanza dai punti di accesso ai servizi, sia perché l’unificazione riguarda la struttura gestionale dei servizi e non la distribuzione territoriale dei punti di erogazione degli stessi, sia perché i cittadini sono, di fatto, abituati da tempo a muoversi su distanze che oltrepassano i confini comunali.

Le analisi contenute in questo documento dimostrano l’esistenza di affinità economiche, storiche, sociali e istituzionali dei Comuni di Vendrogno e Bellano. Sono evidenziati in modo chiaro i possibili risparmi e le potenzialità derivante dagli interventi straordinari concessi. Essi offrono la possibilità di valutare con consapevolezza le maggiori risorse di cui disporrebbe il territorio in caso si addivenisse positivamente a costituire il Comune unico.

Le motivazioni strategiche e culturali più autentiche per sostenere il progetto di fusione per incorporazione dei due Comuni sono da ricercare nelle potenzialità e nelle risorse umane e ambientali del territorio.

È prefigurabile che su questa identità rinnovata, potenzialmente più larga, efficiente e competitiva diventi possibile costruire progetti ambiziosi, incentrati sulle potenzialità ed eccellenze dei due territori confluenti in un'unica entità: turismo, montagna, ambiente ed enogastronomia in primis.

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La valutazione complessiva sui dati di risparmio, sui potenziali contributi spettanti e l’effetto prodotto da tali vantaggi in termini di possibili minore tassazione applicabile alla popolazione e di maggiori interventi, anche straordinari sulla gestione del patrimonio (strade ed edifici in particolare) evidenziano come la fusione per incorporazione del Comune di Vendrogno in Bellano possa apportare un vantaggio a entrambe le comunità locali.

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