COMUNE DI

Studio di Settore del Commercio

Ai fini della determinazione del Piano di settore per l’individuazione delle grandi strutture di vendita (art. 15, comma 2 L.R. 29/05)

Giugno 2010 INDICE

1 INTRODUZIONE pag. 1

2 QUADRO LEGISLATIVO pag. 3

3 RUOLO DEL COMUNE NELLA PROGRAMMAZIONE COMMERCIALE pag. 5

4 OBIETTIVI pag. 6

5 INQUADRAMENTO TERRITORIALE E RELAZIONI CON IL COMPRENSORIO 5.1 – Inquadramento geografico del Comune pag. 7 5.2 – Individuazione area mandamentale pag. 9 5.3 – Individuazione del bacino di riferimento pag. 11 5.4 – Calcolo delle potenzialità massime di sviluppo della rete distributiva comunale delle Grandi Strutture di Vendita pag. 17 5.5 – Attrattive turistiche pag. 18 5.6 – Suddivisione del territorio comunale in zone pag. 19

6 ANALISI DELLE VARIABILI COLLEGATE ALLA DOMANDA 6.1 – Struttura dei consumi e abitudini di spesa pag. 21 6.2 – Consumatori residenti nel Comune pag. 29 6.3 – Popolazione residente nell’ambito mandamentale pag. 30 6.4 – Popolazione in Transito pag. 31 6.5 – Turisti pag. 33

7 ANALISI DELLE VARIABILI COLLEGATE ALL’OFFERTA 7.1 – Consistenza delle rete distributiva comunale pag. 34 7.2 – Trasformazioni della rete distributiva comunale pag. 37 7.3 – Rete distributiva mandamentale pag. 39 7.4 – Classificazione delle tipologie di esercizio delle grandi strutture di vendita pag. 44

8 ANALISI DEGLI INDIRIZZI DI SVILUPPO URBANISTICO DELLE AREE COMPATIBILI PER L’INSEDIAMENTO DELLE GRANDI STRUTTURE DI VENDITA pag. 48 8.1 – Analisi degli assetti insediativi di tipo residenziale pag. 49 8.2 – Analisi degli assetti insediativi per attività di tipo produttivo pag. 50 8.3 – Analisi degli assetti insediativi relativi al patrimonio naturale pag. 51 8.4 – Analisi degli assetti insediativi relativi agli ambiti di “centro storico” e degli edifici e delle aree soggetti a regime vincolistico o a interventi di recupero e riqualificazione edilizia pag. 52 8.5 – Analisi degli asseti insediativi connessi alla stazione aeroportuale pag. 53 8.6 – Analisi degli assetti insediativi per attività di tipo commerciale pag. 54 8.7 – Aspetti critici tra evoluzione della rete distributiva e strumenti di programmazione urbanistica pag. 63

9 INDIRIZZI DI SVILUPPO 9.1 – Dimensionamento del piano pag. 66 COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

1 - INTRODUZIONE

Il settore commerciale ha storicamente svolto e svolge tuttora un fondamentale ruolo di trascinamento tra la realtà produttiva e quella costituita dalla platea dei consumatori. Tuttora l’importanza economica ed occupazionale e la sua diffusa presenza nel tessuto urbano e territoriale rendono questo comparto centrale nelle logiche di sviluppo dell’economia sia locale che globale. Tuttavia, si tratta di un settore che negli ultimi decenni ha attraversato una fase di profonde trasformazioni per quanto riguarda sia le propensioni e le abitudini al consumo che l’organizzazione e la strutturazione del sistema distributivo. Da un lato si è assistito ad un complesso processo di trasformazioni sociali, soprattutto nell’ambito della struttura familiare e della mobilità, che hanno profondamente modificato stili di vita e abitudini di consumo della popolazione, dall’altro la rete distributiva si è andata organizzando su modelli sempre più razionali e tesi a soddisfare le esigenze primarie del consumatore. In sintesi questa fase ha determinato, in modo inconvertibile sul sistema distributivo, le seguenti trasformazione: ¬ una drastica riduzione della filiera di distribuzione dei beni di consumo, ora ottimizzata attraverso un passaggio pressoché diretto tra produzione e distribuzione, con conseguente abbattimento dei costi finali al consumatore; ¬ una concentrazione della struttura distributiva tradizionale, organizzata in esercizi di piccola dimensione sparsi sul territorio, in esercizi di più ampia dimensione, despecializzati e localizzati in ambiti territoriali facilmente accessibili e completi di tutti i servizi accessori utili al consumatore; ¬ una propensione al consumo indirizzata su abitudini consolidate che individuano, soprattutto per i beni di consumo ad alta e media frequenza d’acquisto, una precisa ripartizione delle quote di consumo riferibili alle piccole ed alle grandi strutture di vendita esistenti all’interno di bacini di riferimento calcolati, ai fini dell’organizzazione di una rete distributiva efficiente, su perimetri ricompresi entro ambiti territoriali di limitata estensione calcolati entro 15/20 minuti di percorrenza auto; ¬ l’identificazione da parte del consumatore di strutture distributive di riferimento, per i propri acquisti relativi a beni di consumo a bassa frequenza d’acquisto, indipendentemente dalla loro localizzazione sul territorio. Per la localizzazione di tali strutture vengono individuati dai promotori di nuovi insediamenti commerciali bacini di utenza calcolati entro isocrone dimensionate in 90 – 120 minuti di percorrenza auto. Quanto sopra delineato ha sicuramente determinato profonde crisi all’interno del sistema distributivo tradizionale, il quale comunque non ha saputo allinearsi ed adeguarsi alle trasformazioni in atto attraverso la ricerca di un’offerta commerciale “di nicchia” rivolta al consumatore più esigente ed è rimasto ancorato a logiche protezionistiche, introdotte nel 1972 dalla normativa nazionale che ha regolamentato l’insediamento delle attività del commercio al dettaglio fino all’entrata in vigore del D.Lgs. 114/98 meglio conosciuto come “Decreto Bersani”, mettendo in atto feroci battaglie contro il proliferare delle grandi strutture di vendita. Tali azioni hanno prodotto soltanto l’effetto di prolungare, rallentando i tempi di trasformazione della rete distributiva, un’agonia inevitabile in mancanza di precise strategie commerciali moderne tese allo sviluppo di quella specializzazione e qualificazione professionale che mai la grande distruzione potrà garantire al consumatore. Una moderna ed efficace rete distributiva deve quindi tener conto di tutte le costanti e le variabili in precedenza evidenziate. Vanno quindi tutelati i consumatori che devono poter accedere ai beni di consumo con i tempi, le modalità ed i costi dettati dalle esigenze, dai ritmi di vita e dalle capacità economiche che la società

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moderna impone loro. Vanno incentivate nuove iniziative commerciali che, sfruttando situazioni infrastrutturali favorevoli (un sistema viario che garantisce spostamenti rapidi anche da grandi distanze e flussi turistici annuali di rilevante portata dai paesi del nord-est Europa), possano calamitare sul territorio quote di utenti altrimenti non interessati alla rete distributiva regionale. Vanno sicuramente tutelati, o meglio messi in condizione di essere adeguatamente competitivi con l’evoluzione del mercato (che, non dimentichiamolo, deve essere libero), gli operatori del piccolo dettaglio attraverso azioni di formazione e qualificazione professionale e di marketing portate avanti dalle organizzazioni di categoria da un lato e attraverso politiche di recupero e razionalizzazione delle aree urbane finalizzate alla qualificazione e la valorizzazione del piccolo commercio promosse dalle Amministrazioni Pubbliche locali dall’altro. Vanno infine attivate idonee politiche di intervento e di incentivazione per il mantenimento di strutture distributive nelle aree depresse (piccoli Comuni montani e piccole frazioni isolate) a supporto delle fasce deboli della popolazione. L’obiettivo dichiarato deve quindi essere quello di perseguire un equilibrio nell’assetto commerciale attivando meccanismi di integrazione tra formule distributive diverse (esercizi ad alta specializzazione, esercizi vicinato, media strutture di vendita, grandi strutture di vendita, centri commerciali e complessi commerciali, ecc.) in grado di identificare e promuovere il territorio come un unico sistema di riferimento per il consumatore. In tal senso, e sui modelli che in altre Nazioni e altre Regioni italiane caratterizzate da uno sviluppo economico assai avanzato dove le dinamiche ora dibattute nella nostra Regione si sono articolate già con un certo anticipo del corso del tempo, vanno portate avanti politiche di trasformazione della rete distributiva che sostengano un modello di rete integrato così strutturato: ¬ Una rete distributiva da “shopping ” costituita in prevalenza da esercizi del piccolo dettaglio ad alta specializzazione e supportata da attività di tipo para ed extra commerciali (artigianato artistico e produzioni locali) da localizzare nelle aree urbane centrali delle principali città, adeguatamente ristrutturate ed organizzate per quanto riguarda viabilità, parcheggi, pedonalizzazione, arredo urbano ecc., e da promuovere contestualmente ad iniziative parallele legate a tradizione, cultura, tempo libero attraverso appositi progetti di marketing urbano; ¬ Una rete distributiva moderna “di vicinato ”, che garantisca al consumatore facilità di accesso e prezzo , al servizio della popolazione residente, individuata entro i limiti territoriali di 15/20 minuti di percorrenza auto, a supporto delle esigenze di consumo quotidiane e settimanali (beni di consumo ad alta e media frequenza d’acquisto) organizzata secondo le logiche del Centro commerciale e supportata da strutture minori al servizio dei quartieri e delle frazioni in grado di garantire comunque al consumatore un servizio di vicinato ; ¬ Una rete distributiva “di attrazione ” con valenza extraregionale che, sfruttando la favorevole ubicazione territoriale e la capacità di attrazione di insegne di livello europeo specializzate in settori merceologici per la vendita di beni di consumo a bassa frequenza d’acquisto (che giustificano quindi raggi di attrazione dimensionati su distanze calcolate oltre l’ora di percorrenza auto), possa garantire all’intero comprensorio presenze di utenti altrimenti gravitanti altrove e che, in presenza di idonee politiche di promozione del territorio, possono garantire un indotto sull’intero sistema economico regionale oltre che sul sistema distributivo urbano dei centri storici delle principali città.

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2 - QUADRO LEGISLATIVO VIGENTE

Il quadro legislativo che regola il settore commerciale è fondato sul D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 114, meglio conosciuto come “Decreto Bersani”, recepito dalla Regione Friuli – Venezia Giulia con la Legge regionale 19 aprile 1999, n. 8 che costituisce la “norma quadro” cui tutte le altre normative fanno riferimento. La riforma del settore si fonda su principi generali tesi alla completa liberalizzazione delle attività commerciali ed una gestione dello sviluppo basata esclusivamente su parametri di natura urbanistica. Nella realtà dei fatti, purtroppo, l’esigenza di governare in maniera morbida il passaggio da una normativa vincolistica (Piani commerciali e regolamentazione delle apertura mediante contingenti) alla completa liberalizzazione delle aperture dei negozi ha portato, prima il Legislatore stesso e in seguito la maggior parte delle Regioni, all’approvazione di normative che ripropongono strumenti di gestione e programmazione del settore molto simili a quelli previsti dalla vecchia L. 426/71 hanno praticamente bloccato il processo di liberalizzazione delle aperture che, oggi, si limita agli esercizi “di vicinato”. Successivamente, con la Riforma del Titolo V della Costituzione che ha garantito maggiore autonomia alle Regioni nella regolamentazione delle materie economiche rispetto agli indirizzo nazionali, molte amministrazioni regionali, su pressioni delle organizzazioni sindacali di categorie fortemente interessate ad un mantenimento delle rendite di posizione a rischio in un sistema di mercato liberalizzato, hanno provveduto a modificare le proprie normative di settore attraverso la riproposizione di strumenti molto vincolistici per la gestione dello sviluppo delle attività commerciali. In quest’ottica la Regione Friuli – Venezia Giulia, prima mediante propria normativa approvata con la L.R. 8/99 e successivamente con la L.R. 5 dicembre 2005, n. 29 ha definito il quadro di riferimento normativo secondo i seguenti indirizzi: ϖ limiti dimensionali degli esercizi commerciali fissati in: o mq. 250 per gli esercizi di “vicinato”; o da mq. 251 a mq. 1.500 per le “medie strutture di vendita”; o oltre mq. 1.500 per le “grandi strutture di vendita”. ϖ Regolamento di esecuzione degli articoli 12, comma 3 e 15, comma 3 della L.R. 29/2005 in materia di urbanistica commerciale e programmazione per le medie e grandi strutture di vendita, approvato con D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres., che determina parametri e modalità di insediamento delle Medie e Grandi Strutture di Vendita da attuare mediante strumenti di programmazione comunale basati su precisi coefficienti di calcolo che definiscono i limiti di sviluppo degli esercizi sul territorio mediante l’individuazione di bacini di utenza calcolati: o entro ambiti territoriali definiti entro 15-30 km. per le medie strutture di vendita e per le grandi strutture localizzate nei Comuni: ♣ ricompresi nei bacini sovracomunali individuati dall’articolo 6, comma 1, lettera a) del Regolamento; ♣ ricompresi nei sistemi commerciali individuati dall’articolo 6, comma 1, lettera c) del Regolamento; ♣ individuati dal Piano regionale per la grande distribuzione nei quali è consentito l’insediamento di strutture di vendita con superficie coperta complessiva superiore a mq. 15.000;

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♣ ricompresi entro un raggio di 10 km. calcolati in linea d’aria dalle infrastrutture territoriali ad elevata capacità di polarizzazione di cui all’articolo 6, comma 1, lettera b) del Regolamento; o entro ambiti territoriali definiti dalle isocrone ricomprese in 60-90 minuti di percorrenza auto per le grandi strutture di vendita localizzate nei Comuni: ♣ con popolazione residente superiore a 30.000 abitanti; ♣ interessati da programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST); ♣ sede di infrastrutture ad elevata capacità di polarizzazione (caselli o svincoli autostradali, valichi di frontiera di prima categoria o assimilati, porti non turistici e aeroporti civili nazionali, sedi fieristiche regionali; ϖ D.G.R. 15 aprile 2005, n. 781 “Piano regionale per la grande distribuzione” per l’individuazione delle aree del territorio regionale idonee all’insediamento di strutture di vendita con superficie coperta complessiva superiore a mq. 15.000.

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3 - RUOLO DEL COMUNE NELLA PROGRAMMAZIONE COMMERCIALE

Nella filosofia della L.R. 29/2005 gli strumenti di programmazione comunale, nel mantenimento delle massima libertà d’impresa e di libera concorrenza, devono contenere tutti gli elementi atti alla tutela del consumatore, con particolare riferimento alle fasce deboli, al pluralismo ed all’equilibrio tra le diverse tipologie di esercizio, allo sviluppo della rete distributiva su criteri di efficienza e modernità. Andranno pertanto analizzati e valutati i criteri di funzionalità e produttività del servizio da rendere al consumatore ed il migliore equilibrio possibile tra le diverse tipologie e forme commerciali in sede fissa in relazione alle capacità della domanda ed alle modalità locali dei consumi e delle abitudini d’acquisto. In tal senso la migliore funzionalità del servizio ed il maggiore equilibrio sembrerebbero compatibili, mentre nella realtà concreta della dinamica commerciale risultano fortemente divergenti in quanto legati ad interessi ed obiettivi di soggetti in contrapposizione tra di loro (il consumatore da un lato e il commerciante dall’altro). In questo caso l’equilibrio va ricercato in una soluzione “statica” del problema che, come tale, porta ad una situazione di rendita che non garantisce in assoluto il presupposto di una migliore funzionalità del servizio, dove al centro di tutto sia posto il consumatore. Per assurdo si può affermare che la migliore funzionalità del servizio è perseguibile solo mediante l’introduzione sul mercato di elementi di differenziazione a vari livelli, in grado di incrementare il livello di concorrenzialità in termini di servizio, qualità, prezzo, accessibilità da parte della rete esistente. Il problema fondamentale sta quindi nelle modalità con cui vengono introdotti sul mercato questi elementi di differenziazione. Infatti libero mercato e sistema concorrenziale non significano necessariamente deregolamentazione selvaggia ma l’opportunità data agli operatori del settore di agire liberamente nell’ambito del sistema di sviluppo e adeguamento fissato attraverso il Piano. In altri termini gli strumenti di programmazione del settore commerciale sono i Piani dei commercianti, dei consumatori e dell’intera comunità in relazione all’andamento dei consumi, della popolazione residente e delle sue abitudini d’acquisto, delle capacità polarizzanti del Comune sul territorio e delle modificazioni strutturali che avvengono sul territorio.

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4 - OBIETTIVI

Gli obiettivi fondamentali degli strumenti comunali di programmazione del settore commerciale sono costituiti dalla necessità di modernizzazione, razionalizzazione e dal riequilibrio del comparto attraverso: a) armonizzazione dell’evoluzione del settore distributivo con gli obiettivi generali del Piano regionale di sviluppo; b) assegnazione al comparto commerciale di un ruolo paritario con gli altri settori produttivi, armonizzando il suo sviluppo con la complessiva evoluzione del sistema economico e territoriale regionale; c) valorizzazione del ruolo del commercio promuovendo la capacità di competere con i sistemi distributivi delle regioni e degli stati contermini; d) contenimento dei fenomeni di ulteriore saturazione delle aree a più forte concentrazione commerciale e dei processi di ulteriore depauperamento del tessuto commerciale delle aree territoriali più deboli ; e) favorire la presenza di un livello minimale di servizio nelle aree territoriali più deboli. Dal punto di vista metodologico l’architettura di sistema della programmazione di settore si deve basare fondamentalmente sui seguenti presupposti: • l’individuazione di un modello di rete articolato e differenziato in base alle caratteristiche specifiche del territorio comunale, con le sue particolarità insediative, infrastrutturali e di consistenza della rete distributiva; • la definizione dei parametri di sviluppo calcolati, entro i limiti dimensionali massimi fissati dagli Allegati A e B del D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres., su basi matematico-statistiche attraverso il rapporto tra domanda complessiva ed offerta, determinate per gli insiemi territoriali gravitanti sul Comune, al fine di stabilire i margini di sviluppo oggettivo della rete; • una verifica delle relazioni intercorrenti e da attuare tra le norme comunali di pianificazione urbanistica e commerciale al fine di fissare vincoli precisi sulle destinazioni d’uso del territorio.

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5 - INQUADRAMENTO TERRITORIALE E RELAZIONI CON IL COMPRENSORIO

5.1. - Inquadramento geografico del Comune

Il Comune di Ronchi dei Legionari si estende su una superficie pari a 16,98 kmq ad una quota di 133 metri sul livello del mare e confina a Nord con il Comune di , a Ovest con San Canzian d'Isonzo e , a Sud con il Comune di , a Est con i Comuni di Doberdò del Lago e . Su questo territorio sono individuabili le frazioni di Cave di Selz, Soleschiano e Vermegliano. La localizzazione geografica del Comune di Ronchi dei Legionari evidenzia una situazione territoriale molto particolare soprattutto in relazione alla presenza di una sistema viario di assoluta rilevanza nei collegamenti sia con la Venezia Giulia e la vicina Slovenia che con il resto del territorio regionale principalmente lungo la direttrice est-ovest. In particolare, il territorio comunale presenta le seguenti caratteristiche, particolarmente indicate per lo sviluppo di strutture distributive ad elevata capacità di attrazione: 1. la presenza di due assi di collegamento viario di grande rilevanza quali sono le SS.SS. n. 14 (della Venezia Giulia) e 305 (di Redipuglia) che attraversano il comune da est a ovest la prima e da nord a sud la seconda al confine con i comuni di Turiacco, Redipuglia e Monfalcone che rappresentano lo storico asse di collegamento tra il Friuli e la Venezia Giulia; 2. la presenza all’interno del territorio comunale del casello di Redipuglia di collegamento autostradale della A4 – Venezia – che collega l’autostrada all’unico aeroporto regionale. 3. la presenza dell’unico aeroporto regionale per il trasporto passeggeri che collega la regione al resto d’Italia e del mondo.

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PLANIMETRIA DI INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su MAP POINT EUROPE 2004]

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5.2. Individuazione area mandamentale

In base al Modello Territoriale Regionale previsto dal D.P.R. 23.03.2007, n. 069/Pres. il Comune di Ronchi dei Legionari viene ricompreso nel Bacino Sovracomunale 2 , di cui fanno parte i 25 Comuni della Provincia di con una popolazione complessiva di 142.433 residenti, che rappresentano quasi il 12% della popolazione complessiva regionale

Suddivisione del territorio regionale in base al modello territoriale regionale previsto dal D.P.R. 23.03.2007, n. 069/Pres.

Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su MAP POINT EUROPE 2004]

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PLANIMETRIA DEL BACINO SOVRACOMUNALE 2

Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su MAP POINT EUROPE 2004]

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5.3 – Individuazione del bacino di riferimento

Ai fini della determinazione degli scenari futuri di sviluppo della rete distributiva comunale vengono di seguito definiti gli ambiti territoriali di indagine previsti dalle procedure regolamentari recate dal D.P.R. 069/2007. Considerato: 1. che il Piano regionale per la grande distribuzione approvato con D.G.R. 15 aprile 2005, n. 781 individua il Comune di Ronchi dei Legionari tra quelli idonei alla localizzazione di strutture di vendita con superficie coperta superiore a mq. 15.000, riservando a tali scopi un incremento per tali strutture di vendita (punto 4.5 della D.G.R. 781/2005) dimensionato su mq. 8.000 di superficie di vendita “di Sviluppo” relativo al settore merceologico “non alimentare”; 2. che secondo quanto previsto dall’articolo 6, comma 1, lettera b) del D.P.R. 069/2007 il Comune di Ronchi dei Legionari rientra tra i Comuni nel cui territorio sono allocate infrastrutture ad elevata capacità di polarizzazione – SVINCOLO AUTOSTRADALE A28 ; 3. che secondo quanto previsto dall’articolo 6, comma 1, lettera c), punto 1 , ed ai sensi dell’articolo 10, comma 3 del D.P.R. 069/2007 il Comune di Ronchi dei Legionari rientra nell’ambito del sistema commerciale pluricomunale “21 - Monfalconese”; 4. che pertanto i limiti massimi di sviluppo delle grandi strutture di vendita vanno calcolati, tenendo conto degli indicatori di cui al comma 1, lettere a), b), c) e d) dell’articolo 10 del D.P.R. 069/2007, utilizzando le metodologie di calcolo previste dall’ Allegato A1 del D.P.R. 069/2007 o, in alternativa quelle previste dagli Allegati A2 e A3 del medesimo D.P.R.; 5. che in considerazione di quanto previsto dal vigente P.R.G.C. in materia di insediamento di attività commerciali al dettaglio con superficie di vendita superiore a mq. 1.500 e tenendo conto delle prospettive di sviluppo legate al potenziamento ed al completamento delle infrastrutture legate allo scalo aeroportuale ed al completamento del collegamento viario tra il casello autostradale e Grado, si ritiene opportuno individuare i limiti di sviluppo delle grandi strutture di vendita secondo le metodologie di calcolo previste dall’Allegato A2 del D.P.R. 069/2007. L’ambito territoriale di indagine, pertanto, si individua per le grandi strutture di vendita (Allegato A2) - Comuni “ di attrazione ”, ricompresi entro l’ambito territoriale calcolato su di un’isocrona di 60 minuti di percorrenza auto per il settore “alimentare” e su di un’isocrona di 90 minuti di percorrenza auto per il settore “non alimentare” - come segue.

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Per il calcolo del Bacino di riferimento e per l’identificazione dei parametri di sviluppo massimi delle Grandi Strutture di Vendita del settore “alimentare”, risultano compresi entro l’isocrona dei 60 minuti complessivamente 1.526.581 consumatori dei quali 1.116.096 residenti nei Comuni della Regione, 238.716 residenti in Veneto e 171.769 in Slovenia e Croazia. La suddivisione viene meglio evidenziata nel prospetto di seguito riportato:

SETTORE ALIMENTARE

Friuli Venezia Giulia - Isocrone 60’ 1.116.096 Ronchi dei Legionari 12.034 Aiello del Friuli 2.230 Grimacco 413 Ronchis 1.995 Amaro 811 Latisana 13.719 Roveredo in Piano 5.564 Aquileia 3.488 Lestizza 3.972 Ruda 3.002 Artegna 2.953 Lignano Sabbiadoro 6.743 Sacile 20.192 Arzene 1.787 Lusevera 745 2.232 Attimis 1.894 Magnano in Riviera 2.349 San Canzian d'Isonzo 6.393 Azzano Decimo 15.307 Majano 6.084 San Daniele del Friuli 8.152 Bagnaria Arsa 3.543 Manzano 6.791 San Dorligo della Valle 5.952 Basiliano 5.401 Marano Lagunare 2.004 831 Bertiolo 2.553 1.572 San Giorgio di Nogaro 7.673 Bicinicco 1.930 Martignacco 6.327 San Giovanni al Natisone 6.106 Bordano 800 Medea 995 San Leonardo 1.197 Brugnera 9.181 Mereto di Tomba 2.750 1.572 Buja 6.747 Moggio Udinese 1.902 San Martino al Tagliamento 1.486 Buttrio 4.137 Moimacco 1.623 San Pier d'Isonzo 1.950 Camino al Tagliamento 1.702 Monfalcone 28.036 San Pietro al Natisone 2.256 Campoformido 7.628 Monrupino 880 San Vito al Tagliamento 14.790 Campolongo al Torre 759 Montenars 584 San Vito al Torre 2.256 1.714 Moraro 773 San Vito di Fagagna 1.700 Carlino 2.788 Morsano al Tagliamento 2.881 Santa Maria la Longa 1.700 Casarsa della Delizia 8.538 Mortegliano 5.195 Savogna d'Isonzo 1.769 Cassacco 2.930 Moruzzo 2.347 Sedegliano 3.910 Castions di Strada 3.853 Mossa 1.679 Sesto al Reghena 6.134 Cervignano del Friuli 13.444 Muggia 13.436 Sgonico 2.117 Chions 5.202 Muzzana del Turgnano 2.685 Spilimbergo 12.054 Chiopris-Viscone 656 Nimis 2.860 Staranzano 7.078 Cividale del Friuli 11.600 Osoppo 3.026 Stregna 430 Codroipo 15.551 Pagnacco 4.915 Taipana 722 Colloredo di Monte Albano 2.168 Palazzolo dello Stella 3.036 Talmassons 4.214 Cordenons 18.518 Palmanova 5.363 Tapogliano 448 Cordovado 2.693 Pasian di Prato 9.187 Tarcento 9.100 7.760 Pasiano di Pordenone 7.966 Tavagnacco 14.210 Corno di Rosazzo 3.340 Pavia di Udine 5.772 Teor 2.038 Coseano 2.298 Pocenia 2.653 Terzo d'Aquileia 2.921 Dignano 2.420 Porcia 15.311 Tolmezzo 10.710 Doberdò del Lago 1.474 Pordenone 51.464 Torreano 2.279 397 Porpetto 2.728 Torviscosa 3.056 Drenchia 156 Povoletto 5.566 Treppo Grande 1.757 Duino-Aurisina 8.661 Pozzuolo del Friuli 6.932 Tricesimo 7.733 Faedis 3.056 Pradamano 3.479 Trieste 208.614 Fagagna 6.294 Prata di Pordenone 8.408 Trivignano Udinese 1.680 Farra d'Isonzo 1.780 Pravisdomini 3.485 Turriaco 2.683 Fiume Veneto 11.214 Precenicco 1.523 Udine 99.038 Fiumicello 4.970 Premariacco 4.209 Valvasone 2.103 Flaibano 1.196 Prepotto 828 Varmo 2.882 Fogliano Redipuglia 3.034 Pulfero 1.106 Venzone 2.238 Fontanafredda 11.285 Ragogna 3.016 Villa Santina 2.231 Forgaria nel Friuli 1.895 Reana del Rojale 5.009 Villa Vicentina 1.409 Gemona del Friuli 11.184 Remanzacco 5.980 1.697 Gonars 4.775 Resiutta 323 Visco 793 Gorizia 35.958 Rive d'Arcano 2.461 Zoppola 8.258 Gradisca d'Isonzo 6.600 Rivignano 4.417 Zuglio 608 Grado 8.679 Romans d'Isonzo 3.743 Fonte: [F.V.G.: Compendio Statistico: dati 31.12.2008]

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Veneto - Isocrone 60’ 238.716 Annone veneto 3.946 Gorgo al monticano 4.144 Portogruaro 25.359 Ceggia 6.088 Gruaro 2.786 Pramaggiore 4.670 Cessalto 3.754 Mansue' 4.930 Salgareda 6.595 Chiarano 3.723 Meduna di livenza 2.951 San dona' di piave 40.735 Cinto caomaggiore 3.281 Motta di livenza 10.689 San michele al tagliamento 11.938 Concordia sagittaria 10.759 Musile di piave 11.395 Santo stino di livenza 13.006 Cordignano 7.086 Noventa di piave 6.599 Teglio veneto 2.276 Fossalta di piave 4.282 Oderzo 19.990 Torre di mosto 4.703 Fossalta di portogruaro 6.024 Pon te di piave 8.113 Zenson di piave 1.850 Gaiarine 6.227 Portobuffole' 817 Fonte: [dati: Direzione Sistema Statistico Regione Veneto 31.12.2008]

Slovenia/Croazia - Isocrone 60’ 171.769 Ajdovščina 18.277 Miren - Kostanjevica 4.817 Sežana 12.002 Divača 3.834 Nova Gorica 36.201 Šmartno pri Litiji 5.198 Izola/Isola 15.223 Postojna 14.753 Tolmin 11.985 Koper/Capodistria 49.479 Fonte: [STATISTICNI URAD REPUBLIKE SLOVENIJE 2008]

Totale abitanti 1.116.096 Totale abitanti Veneto 238.716 Totale abitanti Slovenia 171.769 TOTALE ISOCRONE 60min 1.526.581 Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su MAP POINT EUROPE 2004]

13 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

All’interno dell’isocrona a 90 minuti, identificata ai fini del calcolo per l’individuazione dei parametri di sviluppo massimi per le Grandi Strutture di Vendita del settore “non alimentare”, risultano compresi complessivamente 3.819.429 consumatori dei quali 1.214.580 residenti nei Comuni della Regione Friuli – Venezia Giulia, 1.930.421 residenti in Comuni del Veneto, 679.428 residenti oltre confine. La suddivisione viene meglio evidenziata nel prospetto di seguito riportato:

SETTORE NON ALIMENTARE

Friuli Venezia Giulia - Isocrone 90' 1.214.580 Ronchi dei Legionari 12.034 Aiello del Friuli 2.230 Gorizia 35.958 Rivignano 4.417 Amaro 811 Gradisca d'Isonzo 6.600 Romans d'Isonzo 3.743 Ampezzo 1.085 Grado 8.679 Ronchis 1.995 Andreis 293 Grimacco 413 Roveredo in Piano 5.564 Aquileia 3.488 Latisana 13.719 Ruda 3.002 Arba 1.292 Lauco 821 Sacile 20.192 Arta Terme 2.296 Lestizza 3.972 Sagrado 2.232 Artegna 2.953 Lignano Sabbiadoro 6.743 San Canzian d'Isonzo 6.393 Arzene 1.787 Lusevera 745 San Daniele del Friuli 8.152 Attimis 1.894 Magnano in Riviera 2.349 San Dorligo della Valle 5.952 Aviano 9.240 Majano 6.084 San Floriano del Collio 831 Azzano Decimo 15.307 Malborghetto Valbruna 992 San Giorgio della Richinvelda 4.624 Bagnaria Arsa 3.543 Maniago 11.880 San Giorgio di Nogaro 7.673 Barcis 271 Manzano 6.791 San Giovanni al Natisone 6.106 Basiliano 5.401 Marano Lagunare 2.004 San Leonardo 1.197 Bertiolo 2.553 Mariano del Friuli 1.572 San Lorenzo Isontino 1.572 Bicinicco 1.930 Martignacco 6.327 San Martino al Tagliamento 1.486 Bordano 800 Medea 995 San Pier d'Isonzo 1.950 Brugnera 9.181 Meduno 1.691 San Pietro al Natisone 2.256 Budoia 2.516 Mereto di Tomba 2.750 San Quirino 4.231 Buja 6.747 Moggio Udinese 1.902 San Vito al Tagliamento 14.790 Buttrio 4.137 Moimacco 1.623 San Vito al Torre 2.256 Camino al Tagliamento 1.702 Monfalcone 28.036 San Vito di Fagagna 1.700 Campoformido 7.628 Monrupino 880 Santa Maria la Longa 1.700 Campolongo al Torre 759 Montenars 584 Savogna 526 Caneva 6.456 Montereale Valcellina 4.644 Savogna d'Isonzo 1.769 Capriva del Friuli 1.714 Moraro 773 Sedegliano 3.910 Carlino 2.788 Morsano al Tagliamento 2.881 Sequals 2.239 Casarsa della Delizia 8.538 Mortegliano 5.195 Sesto al Reghena 6.134 Cassacco 2.930 Moruzzo 2.347 Sgonico 2.117 Castelnovo del Friuli 950 Mossa 1.679 Socchieve 950 Castions di Strada 3.853 Muggia 13.436 Spilimbergo 12.054 Cavasso Nuovo 1.644 Muzzana del Turgnano 2.685 Staranzano 7.078 Cavazzo Carnico 1.103 Nimis 2.860 Stregna 430 Cercivento 729 Osoppo 3.026 Sutrio 1.372 Cervignano del Friuli 13.444 Ovaro 2.095 Taipana 722 Chions 5.202 Pagnacco 4.915 Talmassons 4.214 Chiopris-Viscone 656 Palazzolo dello Stella 3.036 Tapogliano 448 Chiusaforte 744 Palmanova 5.363 Tarcento 9.100 Cividale del Friuli 11.600 Paluzza 2.448 Tarvisio 4.894 Clauzetto 403 Pasian di Prato 9.187 Tavagnacco 14.210 Codroipo 15.551 Pasiano di Pordenone 7.966 Teor 2.038 Colloredo di Monte Albano 2.168 Pavia di Udine 5.772 Terzo d'Aquileia 2.921 Comeglians 572 Pinzano al Tagliamento 1.614 Tolmezzo 10.710 Cordenons 18.518 Pocenia 2.653 Torreano 2.279 Cordovado 2.693 Polcenigo 3.260 Torviscosa 3.056 Cormons 7.760 Pontebba 1.582 Tramonti di Sopra 381 Corno di Rosazzo 3.340 Porcia 15.311 Tramonti di Sotto 436 Coseano 2.298 Pordenone 51.464 Trasaghis 2.384 Dignano 2.420 Porpetto 2.728 Travesio 1.859 Doberdò del Lago 1.474 Povoletto 5.566 Treppo Carnico 647 Dogna 216 Pozzuolo del Friuli 6.932 Treppo Grande 1.757 Dolegna del Collio 397 Pradamano 3.479 Tricesimo 7.733 Drenchia 156 Prata di Pordenone 8.408 Trieste 208.614

14 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

Duino-Aurisina 8.661 Prato Carnico 978 Trivignano Udinese 1.680 Enemonzo 1.362 Pravisdomini 3.485 Turriaco 2.683 Faedis 3.056 Precenicco 1.523 Udine 99.038 Fagagna 6.294 Premariacco 4.209 Vajont 1.603 Fanna 1.585 Preone 294 Valvasone 2.103 Farra d'Isonzo 1.780 Prepotto 828 Varmo 2.882 Fiume Veneto 11.214 Pulfero 1.106 Venzone 2.238 Fiumicello 4.970 Ragogna 3.016 Verzegnis 923 Flaibano 1.196 Ravascletto 584 Villa Santina 2.231 Fogliano Redipuglia 3.034 Raveo 490 Villa Vicentina 1.409 Fontanafredda 11.285 Reana del Rojale 5.009 Villesse 1.697 Forgaria nel Friuli 1.895 Remanzacco 5.980 Visco 793 Forni di Sotto 679 Resia 1.148 Vito d'Asio 910 Frisanco 702 Resiutta 323 Vivaro 1.296 Gemona del Friuli 11.184 Rigolato 550 Zoppola 8.258 Gonars 4.775 Rive d'Arcano 2.461 Zuglio 608 Fonte: [F.V.G.: Compendio Statistico: dati 31.12.2008]

Veneto - Isocrone 90’ 1.930.421 Albignasego 21.927 Mansue' 4.930 Rubano 15.112 Annone veneto 3.946 Marcon 14.856 Salgareda 6.595 Arcade 4.333 Mareno di piave 9.438 Salzano 12.441 Borgoricco 8.307 Martellago 21.032 San biagio di callalta 13.081 Breda di piave 7.748 Masera' di padova 8.961 San dona' di piave 40.735 Brugine 6.933 Maserada sul piave 9.264 San fior 6.811 Cadoneghe 15.880 Massanzago 5.638 San giorgio delle pertiche 9.799 Campagna lupia 6.909 Meduna di livenza 2.951 San michele al tagliamento 11.938 Campodarsego 2.655 Meolo 6.442 San pietro di feletto 5.329 Campolongo maggiore 10.108 Mira 38.788 San polo di piave 5.006 Camponogara 12.597 Mirano 26.667 San vendemiano 8.806 Caorle 11.987 Mogliano veneto 28.128 Santa lucia di piave 7.383 Cappella maggiore 4.576 Monastier di treviso 4.080 Santa maria di sala 17.071 Carbonera 10.995 Montebelluna 30.837 Sant'angelo di piove di sacco 7.181 Casale sul sile 12.419 Morgano 4.149 Santo stino di livenza 13.006 Casalserugo 5.595 Moriago della battaglia 2.844 Saonara 9.921 Casier 11.068 Motta di livenza 10.689 Sarmede 3.215 Ceggia 6.088 Musile di piave 11.395 Scorze' 19.011 Cessalto 3.754 Nervesa della battaglia 7.002 Sernaglia della battaglia 6.439 Chiarano 3.723 Noale 15.719 Silea 10.016 Cimadolmo 3.468 Noventa di piave 6.599 Soverzene 425 Cinto caomaggiore 3.281 Noventa padovana 10.616 Spinea 26.268 Codogne' 5.321 Oderzo 19.990 Spresiano 11.304 Colle umberto 5.129 Ormelle 4.480 Stra 7.656 Concordia sagittaria 10.759 Orsago 3.917 Susegana 12.059 Conegliano 35.514 Padova 211.936 Tambre 1.443 Cordignano 7.086 Paese 21.621 Tarzo 4.620 Crocetta del montello 5.989 Pianiga 11.554 Teglio veneto 2.276 Curtarolo 7.053 Pieve d'alpago 2.020 Torre di mosto 4.703 Dolo 15.001 Pieve di soligo 12.096 Trebaseleghe 12.349 Eraclea 12.789 Piombino dese 9.346 Trevignano 10.424 Farra d'alpago 20.688 Piove di sacco 18.872 Treviso 82.206 Farra di soligo 8.811 Polverara 2.945 Vazzola 7.017 Fiesso d'artico 7.263 Ponte di piave 8.113 Venezia 270.098 Fontanelle 5.866 Ponte nelle alpi 8.521 Vidor 3.796 Fossalta di piave 4.282 Ponte san nicolo' 4.019 Vigodarzere 12.751 Fossalta di portogruaro 6.024 Ponzano veneto 12.012 Vigonovo 9.752 Fosso' 6.631 Portobuffole' 817 Vigonza 21.419 Fregona 3.191 Portogruaro 25.359 Villafranca padovana 9.438 Gaiarine 6.227 Povegliano 5.026 Villanova di camposampiero 5.719 Giavera del montello 5.159 Pramaggiore 4.670 Villorba 18.028 Godega di sant'urbano 6.116 Preganziol 16.868 Vittorio veneto 29.234 Gorgo al monticano 4.144 Puos d'alpago 2.460 Volpago del montello 9.888 Gruaro 2.786 Quarto d'altino 8.007 Zenson di piave 1.850 Istrana 9.043 Quinto di treviso 9.766 Zero branco 10.609 Legnaro 8.364 Refrontolo 1.799 Limena 7.510 Roncade 13.911 Fonte: [dati: Direzione Sistema Statistico Regione Veneto 31.12.2008]

15 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

Oltre Confine - Isocrone 90' 674.428 Popolazione Slovenia/Croazia 603.476 Ajdovščina 18.277 Izola/Isola 15.223 Porec 17.460 Bovec 3.300 Koper/Capodistria 49.479 Postojna 14.753 Cerknica 10.799 Ljubljana 266.941 Sežana 12.002 Cerkno 5.039 Miren - Kostanjevica 4.817 Šmartno pri Litiji 5.198 Divača 3.834 Nova Gorica 36.201 Tolmin 11.985 Domžale 31.579 Opatija 12.719 Umag 12.901 Idrija 11.903 Pazin 9.227 Vrhnika 18.233 Ilirska Bistrica 14.157 Piran/Pirano 17.449 Popolazione Carinzia 70.952 Arnoldstein 6.832 Feistritz an der Gail 661 Nötsch im Gailtal 2.352 Bad Bleiberg 2.753 Hohenthurn 857 Villach (Stadt) 57.497 fonte: [dati statisticni urad republike slovenije e statistik austria 2008]

Totale abitanti Friuli Venezia Giulia 1.214.580 Totale abitanti Veneto 1.930.421 Totale abitanti Oltre Confine 674.428 TOTALE ISOCRONE 90min 3.819.429

Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su MAP POINT EUROPE 2004]

16 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

5.4 – Calcolo delle potenzialità massime di sviluppo della rete distributiva comunale delle Grandi Strutture di vendita

Con riferimento ai bacini di riferimento identificati in precedenza ed ai coefficienti e le metodologie di calcolo previsti dall’Allegato A2 del D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres., si evidenziano di seguito i calcoli per la determinazione dei parametri massimi di sviluppo per le Grandi Strutture di Vendita tenendo conto della presenza sul territorio comunale delle seguenti strutture di vendita ricomprese nella tipologia dimensionale delle Grandi Strutture:

GRANDI STRUTTURE DI VENDITA Struttura di vendita ubicazione Nr. esercizi S.V. aliment. S.V. non alim. BENNET spa Via Micca 1 1.500 3.000 CENTRO COMMERCIALE RAMONDA spa Via Micca 2 - 6.488 TOTALE 3 1.500 9.488

Grandi strutture di Vendita (Allegato A2)

Settore alimentare numero coefficiente prodotto Abitanti residenti nel Comune 12.034 x 0,35 = 4.211,90 + 16.000 Abitanti residenti nei Comuni entro 60 1.514.547 x 0,0077 = 11.662,01 + Esistenti 1.500 min. Presenze turistiche 0 x 0,0000083 = 0,00 + A1 metri quadrati possibili (settore alimentare) arrotondati per eccesso al migliaio 15.879,91 Mq. Max 14.500 superiore

SUPERFICI DI SVILUPPO UTILIZZABILI Mq. 13.504

Settore non alimentare numero coefficiente prodotto Abitanti residenti nel Comune 12.034 x 1,34 = 16.125,56 + 48.000 Abitanti residenti nei Comuni 3.807.395 x 0,0082 = 31.220,64 + Esistenti 9.488 entro i 90 min.

Presenze turistiche 0 x 0,000033 = 0,00 +

A1 metri quadrati possibili (settore non alimentare) arrotondati per eccesso al 47.346,20 Mq. Max 38.512 migliaio superiore

SUPERFICI DI SVILUPPO UTILIZZABILI Mq. 36.058

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

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5.5 – Attrattive turistiche 1

Tra i principali monumenti e opere d'arte che possiamo visitare sul territorio comunale ricordiamo la Chiesa parrocchiale, dedicata a S. Lorenzo, che risulta già esistente nel XIV secolo: ampliata nel 1646 ed in parte ricostruita nel 1780, è piuttosto ampia, a una navata, venne semidistrutta nella prima guerra mondiale. Al 1923 risale la ricostruzione dell'edificio che presenta quattro altari laterali, altar maggiore seicentesco dovuto allo scultore veneziano Pietro Bagatella, pulpito e battistero. Gli edifici sacri di maggior interesse artistico sono la Chiesa della SS. Trinità e a Vermegliano, la Chiesa di S. Stefano. La prima è del 1762 ed ha i caratteri della cappella privata: la facciata, riquadrata da due lesene su piedistallo alto. con trabeazione e frontone triangolare, è dominata dall'ampio portale d'ingresso collegato con due volute alle lesene; in una nicchia in alto, una statua raffigurante S. Ignazio. L'aula è a croce greca e si conclude in alto con una volta semisferica impostata su quattro archi; nel presbiterio con volta a crociera, un bell’altare barocco in marmo con elementi decorativi della mensa, colonne binate e arioso elegante fastigio sopra il quale poggiano alcune statue. L'altare contiene una pala dipinta con le figure della Trinità. Sulla parete sinistra buon dipinto cinquecentesco raffigurante la Madonna, fra i Ss. Nicolò e Lorenzo. Risale al 1593, è opera del monfalconese Alessandro Spilimbergo e proviene dalla distrutta chiesa di S. Silvestro. Nella Chiesetta di S. Stefano alcuni affreschi cinquecenteschi raffiguranti quattro Sante, S.Michele che pesa le anime e S. Giorgio che salva la principessa dal drago. Affreschi che possono essere attribuiti al pittore udinese Sebastiano Secante. Accanto ad una delle Sante compare la data «1576» scritta a carboncino probabilmente da qualche visitatore, conferma della vetustà del dipinto. Sull'altare di S. Valentino, pala d'altare di Leonardo Stagni (1855). Fra le escursioni possibili troviamo il Laghetto di Pietrarossa e le Trincee della I Guerra Mondiale.

1 Tratto da Guida Artistica del Friuli Venezia-Giulia , a cura di Giuseppe Bergamini realizzata dalla “Associazione fra le Pro Loco del Friuli Venezia Giulia”

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5.6 – Suddivisione del territorio comunale in zone

Una rete distributiva efficiente si distribuisce sul territorio con caratteristiche tipologiche, dimensionali ed organizzative diverse a seconda del tipo di utenza potenzialmente interessato a tali strutture di vendita. In quest’ottica la suddivisione in zone del territorio comunale, necessaria per potere individuare le dimensioni e le caratteristiche strutturali della rete distributiva ottimale in rapporto agli insediamenti destinati alla residenza ed a quelli destinati ai servizi territoriali, assume un ruolo fondamentale per le scelte da operare in sede di definizione di un modello di organizzazione e sviluppo armonico del settore. Per questi motivi esistono, sul territorio in cui viviamo, delle situazioni morfologiche ed infrastrutturali che richiedono, in relazione alla loro funzione più o meno accentuata di richiamo commerciale, delle valutazioni molto precise sulle tipologie distributive insediabili. Normalmente le aree tradizionalmente più polarizzanti per il commercio in sede fissa sono quelle dei centri urbani dove nel tempo si sono sviluppati i maggiori aggregati commerciali presenti sul territorio. La funzione di polo di riferimento per lo “shopping” delle aree urbane centrali ha fortemente risentito degli stravolgimenti avvenuti negli ultimi anni all’interno della rete distributiva nazionale. Infatti Il commercio moderno per il proprio sviluppo punta molto su localizzazioni esterne alle aree urbane, andando a privilegiare gli assi viari di grande traffico, le aree in prossimità di caselli autostradali, valichi di frontiera, zone turistiche ed altre infrastrutture presenti sul territorio in grado di calamitare grandi quantità di gente. Comunque queste due realtà territoriali sono destinate ad assumere nei prossimi anni un ruolo guida nella ridefinizione della rete distributiva nazionale, pur con ruoli e funzioni nettamente diverse. Accanto a queste realtà vanno considerate, nell’individuazione delle zone commerciali, le aree urbane a prevalente destinazione residenziale (frazioni, quartieri, rioni). Dal punto di vista commerciale sono le aree più deboli ma che comunque svolgono una funzione sociale di prim’ordine: garantire alla popolazione residente, spesso costituita da fasce di categorie deboli, l’approvvigionamento dei beni di consumo di prima necessità, quelli a più alta frequenza d’acquisto. Il comune di Ronchi dei Legionari era stato suddiviso precedentemente in quattro zone di cui: • 3 zone di dimensionamento nelle quali prevale la funzione residenziale, commercialmente caratterizzata da una rete distributiva dimensionata sulle esigenze quotidiane del consumatore locale, costituite dalle zone: ¬ 1 – “Centro Urbano”; ¬ 2 – “Capoluogo” costituita dalle aree a prevalente destinazione residenziale sviluppatesi in continuità con il centro urbano attorno all’asse della S.S. 305; ¬ 3 – “Frazioni” - che si identificano nell’area, a prevalente destinazione residenziale, compresa tra la linea ferroviaria Udine-Trieste e ad ovest e l’Autostrada A4 ad est e comprendente le frazioni di Vermegliano e di Cave di Selz; • 1 zona di dimensionamento – zona 4 “VIABILITA’” – comprendente la piccola frazione di Soleschiano e nella quale prevale la funzione d’uso di tipo terziario, localizzate lungo la bretella di collegamento tra il casello autostradale e la S.S. 14 e l’asse della SS 14 stessa.

19 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

ZONE DI DIMENSIONAMENTO COMMERCIALE DEL COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI Zona commerciale Tipo di zona Descrizione zona ZONA 1 Residenziale/Servizi pubblici CENTRO URBANO ZONA 2 Residenziale CAPOLUOGO ZONA 3 Residenziale FRAZIONI ZONA 4 Commerciale/Produttiva VIABILITA’

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

N.B. – Nella perimetrazione delle zone di dimensionamento commerciale, meglio evidenziata nella cartografia allegata, via Verdi ricade in zona 1 fino ai civici 51 e 52 ed in zona 2 dai civici 53 e 54, via D’Annunzio ricade in zona 1 fino ai civici 30 e 51 ed in zona 2 dai civici 32 e 53.

20 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

6 - ANALISI DELLE VARIABILI COLLEGATE ALLA DOMANDA

6.1 – Struttura dei consumi e abitudini di spesa

Gli stili di vita e di conseguenza le abitudini di consumo degli italiani negli ultimi 50 anni evidenziano profonde trasformazioni: ¬ gli anni ’60 sono stati quelli del boom economico, contraddistinti da un consumismo sfrenato in tutti i settori, con particolare attenzione ai beni durevoli, nel quale il consumo diventa un forte strumento di socializzazione all’interno del nuovo modello di vita urbana nel quale sobrietà, parsimonia e risparmio vengono considerati ostacoli allo sviluppo della società e si propone come mezzo di emancipazione sociale; ¬ gli anni ’70 quelli dell’austerità e della crisi energetica mondiale che ridimensionano l’idea che il progresso segua un percorso lineare, continuo ed illimitato con forti preoccupazioni sul futuro e conseguenti maggiori attenzioni nelle spese anche a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi, dell’inflazione e della disoccupazione associata ad un marcato calo della produzione. Sono comunque anni nei quali si sviluppa un consumismo di distinzione, sempre più condizionato dai messaggi pubblicitari preposti dai mass-media, nel quale ognuno cerca di possedere qualcosa di personalizzato. ¬ gli anni ’80 e ’90, contraddistinti a livello sociale dalla frantumazione della famiglia borghese e dalla nascita di una subcultura costituita da gruppi di tendenza riconoscibili da un look particolare. Oggi, grazie anche ad un’informazione ormai globalizzata, il consumatore ha raggiunto la massima maturazione, a livello di attenzione, informazione e consapevolezza al momento dell’acquisto di prodotti che sempre più assumono aspetti simbolici e comunicativi. A tale proposito è sufficiente evidenziare nel quadro evolutivo sopra sintetizzato che dalla fine degli anni ’50 ad oggi la quota di spesa per l’alimentazione è passata dal 62% della spesa complessiva al 26%. Nella valutazione del mercato, indispensabile per proporre un modello di sviluppo della rete distributiva in sintonia con le aspettative del consumatore-cittadino, risulta quindi fondamentale conoscere le abitudini di consumo sul territorio attraverso una stima sul livello e la struttura dei consumi, che faccia riferimento ad aree territoriali sub regionali. Tale valutazione sconta inevitabilmente forti approssimazioni, soprattutto per la scarsa disponibilità, di rilevazioni statistiche sistematiche, dettagliate e continue nel tempo, che comunque si è cercato di ovviare attraverso la ricerca di dati il più omogenei possibile. Di conseguenza ogni qualvolta si voglia disporre di valutazioni il più possibile attendibili ed aggiornate si deve procedere ad elaborazioni numerico statistiche secondo un metodo sintetico e funzionale, non potendo disporre di serie storiche dalle quali dedurre direttamente l’ammontare e la composizione della spesa. Ne consegue che, ai fini delle elaborazioni che seguiranno, si terrà conto di stime, elaborate a livello nazionale, che si riferiscono a dati provinciali, in quanto l’istituto centrale di statistica non predispone dati aggregati sulle modalità di spesa dei residenti a livello comunale. Per determinare con buona approssimazione un conto attendibile sui consumi dei residenti sono stati elaborati i dati disponibili a livello regionale dell’Istat. Tali informazioni, disponibili su base 2005 ed aggiornate a valori correnti 2006 mediante il coefficiente di rivalutazione monetaria dell’ISTAT, derivano dalle indagini campionarie effettuate su di un campione di 467 Comuni italiani con il coinvolgimento di 28.000 famiglie.

21 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

Come ricordato precedentemente le trasformazioni riscontrate negli ultimi decenni dal sistema distributivo italiano sono direttamente dipendenti dalle abitudini di consumo della popolazione in particolare alle variazioni dei quantitativi dei consumi, delle ripartizioni degli stessi e delle abitudini di spesa riferibili alle diverse realtà che costituiscono la rete distributiva. In base ai dati disponibili emerge che il consumo medio pro-capite nella Regione Friuli – Venezia Giulia relativo ai generi compresi nel settore merceologico “alimentare” risulta pressoché in linea sia con le abitudini di consumo delle Regioni settentrionali (+ 1,48%) che in via generale con quello calcolato su scala nazionale (+ 3,64%). Per quanto riguarda invece il settore merceologico “non alimentare” la forbice risulta più significativa sia rispetto ai consumi pro capite delle Regioni settentrionali (- 6,82%) che rispetto ai consumi medi nazionali (+ 6,25%).

Consumo medio pro-capite (€. 2005) Settore merceologico Settore merceologico Area geografica ALIMENTARE NON ALIMENTARE FRIULI-V.G. 2.394,825 5.485,678 ITALIA SETT. 2.360,809 5.887,485 ITALIA 2.311,607 5.162,841 Fonte: [elaborazioni interne]

Per quanto riguarda l’evoluzione dei consumi nell’ultimo decennio si rileva, come meglio evidenziato nelle tabelle di seguito riportate (calcolate su valori monetari parametrati al 2005), un’evoluzione della spesa di generi “alimentari” sostanzialmente stabile, con uno sviluppo compreso tra il 15% ed il 20% con la Regione Friuli-Venezia Giulia in linea con l’andamento nazione, contro una netta crescita dei consumi riferiti ai generi “non alimentari” che si attestano su valori medi compresi tra il 35% ed il 40% con valori di crescita in ambito regionale leggermente inferiori a quelli riscontrabili e livello nazionale e di Italia Settentrionale.

Settore merceologico Consumo pro-capite anno Consumo pro-capite 2005 Variazione ALIMENTARE 1995 (€URO) (€URO) consumi FRIULI-V.G. 2.047,982 2.394,825 + 16,94% ITALIA SETT. 2.018,666 2.360,809 + 16,95% ITALIA 1.933,162 2.311,607 + 19,58% Fonte: [elaborazioni interne]

Settore merceologico Consumo pro-capite anno Consumo pro-capite 2005 Variazione NON ALIMENTARE 1995 (€URO) (€URO) consumi FRIULI-V.G. 4.069,48 5.485,678 + 34,80% ITALIA SETT. 4.263,60 5.887,485 + 38,09% ITALIA 3.701,64 5.162,841 + 39,47% Fonte: [elaborazioni interne]

Con riferimento ai dati sul trend evolutivo dei consumi negli ultimi anni contenuti negli studi sviluppati da Ismea-AC Nielsen per i beni di consumo compresi nel settore merceologico “alimentare” (periodo 2000-2004) e da Indicod – ECR (periodo 2001 – 2004) per quello “non alimentare” si può ipotizzare per i prossimi 5 anni una crescita media, calcolata su base nazionale e riportata su base regionale in relazione alla variazione riscontrata nel decennio trascorso (vedi tabelle precedenti), dei consumi stimati per comparto merceologico:

22 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

SETTORE MERCEOLOGICO “ALIMENTARE” Variazione Variazione Variazione Variazione Variazione Variazione annuale annuale annuale quinquennale quinquennale quinquennale volume volume volume volume volume volume Prodotti d’affari su d’affari su d’affari su d’affari su d’affari su d’affari su base base Regioni base base base Regioni base nazionale settentrionali regionale nazionale settentrionali regionale Bevande analcoliche + 0,7% + 0,61% + 0,61% + 3,50% + 3,03% + 3,03% Vini e spumanti + 0,9% + 0,78% + 0,78% + 4,50% + 3,89% + 3,89% Oli + 3,8% + 3,29% + 3,29% + 19,00% + 16,44% + 16,44% Latte e derivati + 0,2% + 0,17% + 0,17% + 1,00% + 0,87% + 0,87% Carni - 0,6% - 0,52% - 0,52% - 3,00% - 2,60% - 2,60% Salumi e uova - 0,2% - 0,17% - 0,17% - 1,00% - 0,87% - 0,87% Prodotti ortofrutticoli - 1,2% - 1,04% - 1,04% - 6,00% - 5,19% - 5,19% Prodotti ittici + 0,6% + 0,52% + 0,52% + 3,00% + 2,60% + 2,60% Prodotti surgelati - 1,8% - 1,56% - 1,56% - 9,00% - 7,79% - 7,79% Cereali e relativi derivati + 0,3% + 0,26% + 0,26% + 1,50% + 1,30% + 1,30% TOTALE + 1,3% + 1,12% + 1,12% + 6,50% + 5,62% + 5,62% [Fonte: Ismea-AC Nielsen]

SETTORE MERCEOLOGICO “NON ALIMENTARE” Variazione Variazione Variazione Variazione Variazione Variazione annuale annuale annuale quinquennale quinquennale quinquennale Categoria beni di volume volume volume volume volume volume consumo d’affari su d’affari su d’affari su d’affari su d’affari su d’affari su base base Regioni base base base Regioni base nazionale settentrionali regionale nazionale settentrionali regionale Abbigliamento calzature - 1,40% -1,35% - 1,23% - 7,00% -6,76% - 6,17% Biancheria e art. tessili - 2,00% -1,93% - 1,76% - 10,00% -9,65% - 8,81% per la casa Articoli casalinghi + 1,58% 1,52% + 1,39% + 7,90% 7,62% + 6,96% Cristalleria e articoli per + 1,04% 1,00% + 0,92% + 5,20% 5,02% + 4,58% la casa Elettronica di consumo + 2,18% 2,10% + 1,92% + 10,90% 10,52% + 9,60% TV – Hifi – computer - + 3,40% 3,28% + 3,00% + 17,00% 16,41% + 14,98% fotografia Telefonia + 9,52% 9,19% + 8,39% + 47,60% 45,93% + 41,94% Articoli sportivi - 1,88% -1,81% - 1,66% - 9,40% -9,07% - 8,28% Utensili e attrezzi per - 1,70% -1,64% - 1,50% - 8,50% -8,20% - 7,49% giardino Mobili - 1,50% -1,45% - 1,32% - 7,50% -7,24% - 6,61% Articoli bricolage + 3,70% 3,57% + 3,26% + 18,50% 17,85% + 16,30% Art. cancelleria - - 1,30% -1,25% - 1,15% - 6,50% -6,27% - 5,73% cartoleria Giocattoli - 1,20% -1,16% - 1,06% - 6,00% -5,79% - 5,29% TOTALE + 2,90% 2,80% + 2,55% + 14,50% 13,99% + 12,77% [Fonte: Indicod-ECR] Rispetto ai dati sopra evidenziati, che verranno successivamente utilizzati per le valutazioni di mercato sulle potenzialità di sviluppo e completamento della rete distributiva comunale, vanno effettuate alcune precisazioni. In particolare si identificano: ¬ Nel settore “alimentare”: • un gruppo di prodotti “trainanti ” i quali, nonostante un incremento dei prezzi di vendita superiore alla media del periodo, non pagano flessione nei volumi quantitativi delle vendite. Ciò grazie ad un elevato livello di apprezzamento da parte del consumatore e ad incisive campagne pubblicitarie. Per questi prodotti (olio extravergine, vini a denominazione, yogurt, birre, acque minerali, primi piatti surgelati, grissini, pasta fresca), seppur stabili nei quantitativi di consumo, si riscontra un incremento del volume d’affari legato all’aumento dei prezzi superiore ai valori di inflazione della moneta;

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• un gruppo di prodotti “in crisi ” i quali, nonostante un incremento dei prezzi di vendita inferiore alla media del periodo, hanno subito una forte contrazione dei consumi che ha inevitabilmente comportato una contrazione dei volumi d’affari (carni bianche, burro, pasta ripiena secca, ortaggi freschi); • un gruppo di prodotti “maturi ” i quali a fronte di un’elasticità dei prezzi di vendita presentano una risposta equilibrata da parte del consumatore che ne riduce la quantità di consumo senza rinunciarne all’acquisto. Rientrano in questo gruppo tutti i prodotti base della dieta alimentare del consumatore il cui consumo può essere in qualche maniera compresso nei casi di aumenti del listino (Pasta di semola, caffè, grana, ortaggi surgelati, carne suina) e che, per quanto riguarda i volumi d’affari, rimangono comunque stabili nel tempo; • un gruppo di prodotti “discendenti ” i quali a fronte di un’elasticità dei prezzi di vendita superiore ai limiti dell’inflazione della moneta, presentano una risposta negativa da parte del consumatore che ne riduce la quantità di consumo in maniera drastica. Rientrano in questo gruppo tutti i prodotti non indispensabili alla dieta alimentare del consumatore il cui consumo può essere in qualche maniera sostituito con altri prodotti nei casi di aumenti del listino superiori alla media (olio di semi, riso, latte fresco, frutta fresca, pane) e che, per quanto riguarda i volumi d’affari, evidenziano sensibili riduzioni; ¬ Nel settore “non alimentare”, nonostante prezzi di vendita in media elevati ed in continua crescita, l’impiego di risorse importanti da parte della famiglia, ferme restando le imprevedibili oscillazioni dei consumi legate a fattori indipendenti da motivazioni strettamente commerciali (andamento meteorologico delle stagioni che condizionanono grosse fette di consumi specialmente nei settori dell’abbigliamento, degli articoli sportivi e delle attrezzature per il giardinaggio) o le naturali flessioni dei consumi in settori merceologico quali giocattoli e articoli di cartoleria e cancelleria, nei settori delle telecomunicazioni (telefonia mobile in particolare), dell’hi-tech (internet e audiovisivi in particolare) e del tempo libero (brico) che producono un incremento complessivo del settore merceologico “non alimentare” attestato su di una quota pari a quasi i 3% su base annua. Sulle basi sopra delineate si prevede un’evoluzione teorica dei consumi medi pro-capite, calcolata sui valori monetari al 2005, così definita per il prossimo quinquennio:

Stima consumi pro-capite al 2010 (valori calcolati in €uro 2005) Settore merceologico Settore merceologico

“Alimentare” “non alimentare” FRIULI-V.G. 2.529,414 6.186,199 ITALIA SETT. 2.493,486 6.711,144 ITALIA 2.461,861 5.911,453 Fonte: [elaborazioni interne] Ai fini di una corretta programmazione dell'assetto della rete commerciale comunale è di estrema importanza determinare quali sono le modalità di spesa dei residenti, le loro abitudini d'acquisto e le caratteristiche e l'ammontare della spesa nel Comune dei non residenti. Tutto ciò consentirà di individuare le potenzialità di sviluppo della rete distributiva e di rapportare quindi alle esigenze reali degli utenti gli strumenti di programmazione di settore comunali. Non essendo stata effettuata un'indagine specifica sulle abitudini d'acquisto della popolazione, le elaborazioni statistiche sulla distribuzione della spesa presso le diverse forma distributive presenti sul territorio

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sono state effettuate sulla base dei dati, aggiornati al 2004 su base nazionale, rilevati nello studio “Rapporto sui consumi alimentari” di Ismea-AC Nielsen per il settore merceologico “alimentare” e nello studio “Il trend della distribuzione moderna: la situazione del mercato” di Federdistribuzione per il settore merceologico “non alimentare”. Questo nella consapevolezza che il consumatore moderno ha ormai consolidato abitudini di spesa che non dipendono in linea diretta dalla vicinanza o meno delle strutture distributive al luogo di residenza (soprattutto per i beni di consumo a media e bassa frequenza d’acquisto) e per la presenza su tutto il territorio regionale di una rete distributiva organizzata in maniera sufficientemente omogenea per quanto riguarda i beni di consumo ad alta frequenza d’acquisto (generi alimentari in primis). Un dato di importanza fondamentale nella determinazione di un modello ottimale di rete distributiva è quello relativo alla definizione delle quote di consumo che si ritiene possano dipendere dalla rete commerciale comunale. A tale proposito vanno fatte alcune precisazioni preliminari sulle relazioni esistenti tra domanda e offerta. È noto che domanda e offerta sono legate direttamente alle diverse dimensioni degli esercizi ed anche al tipo di specializzazione degli stessi: ϖ Abitudini di consumo dei generi compresi nel settore merceologico “alimentare” e “misto” – I consumi inerenti questo settore merceologico sono ormai orientati su abitudini di spesa consolidate, indipendenti dalla localizzazione sul territorio degli esercizi commerciali e sostanzialmente differenziate tra le necessità di spesa di tutti i giorni, rivolta presso le strutture del piccolo dettaglio specializzate e le medie strutture despecializzate ubicate negli ambiti territoriali a maggiore densità residenziale, e vengono ripartite in quote percentuali così definite: o Il 77% della spesa complessiva viene effettuata presso le strutture distributive definite “moderne” (discount, superette, supermercati, ipermercati) con una quota del 19,6% dei consumi effettuati presso le grandi strutture extraurbane (ipermercati) e l’80,4% presso le strutture più prossime al luogo di residenza o di lavoro con una distribuzione della spesa calcolata nella quota del 65% presso esercizi con superficie di vendita fino a mq. 1.500 e del 35% presso esercizi con superficie di vendita compresa tra mq. 1.500 e mq. 3.500; o Il rimanente 23% della spesa complessiva viene invece ripartita tra le strutture di vendita del piccolo dettaglio, per lo più specializzate, e gli altri canali di vendita (ingrosso, commercio ambulante e su aree pubbliche). All’interno della quota di consumi riferita al dettaglio vanno individuate: ♣ le quote di consumi rivolte ai piccoli esercizi despecializzati che garantiscono il mantenimento del servizio nelle aree commercialmente definite “deboli” (tali unità di vendita sviluppano una capacità di attrazione limitata ai residenti) che vanno di volta in volta considerate in relazione alla struttura distributiva del Comune; ♣ le quote di consumi rivolte ai piccoli esercizi con elevati contenuti di specializzazione, che sviluppano comunque in un contesto distributivo “forte” (Centri commerciali, centri storici ecc.) un’elevata capacità di attrazione sul consumatore. ϖ Abitudini di consumo dei generi compresi nel settore merceologico “non alimentare” – Molto più complesso risulta determinare una ripartizione dei consumi tra le diverse strutture distributive del settore “non alimentare” in quanto l’unificazione delle diverse specializzazioni ha reso omogeneo un universo che nei fatti risulta estremamente frammentato e oggetto di abitudini di consumo e di spesa molto diverse.

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Sintetizzando al massimo si può affermare che all’interno del settore merceologico esistono tre tipologie di beni di consumo che si differenziano tra loro per la frequenza di acquisto da parte del compratore: • i beni ad alta frequenza d’acquisto , identificati nei prodotti non alimentari di largo e generale consumo (articoli per la cura della casa e della persona); • i beni a media frequenza d’acquisto , tra i quali sono genericamente ricompresi tutti gli articoli del settore tessile/abbigliamento e altri generi di consumo quali libri, articoli di cartoleria, casalinghi, articoli sportivi, articoli per l’infanzia ecc.; • i beni a bassa frequenza d’acquisto identificati in tutti i prodotti cosiddetti durevoli (mobili, auto, moto, elettrodomestici ecc.). La filiera per la distribuzione dei beni di consumo sopra identificati risulta estremamente complessa ed articolata e si basa prevalentemente su: o strutture distributive del piccolo e medio dettaglio; che fanno riferimento a bacini di utenza diversi che si identificano prevalentemente in esercizi: ♣ di vicinato per gli esercizi specializzati nella vendita di beni ad alta frequenza d’acquisto; ♣ di attrazione per gli esercizi specializzati nella vendita di beni a bassa frequenza d’acquisto. o strutture distributive sia del piccolo e medio dettaglio che del grande dettaglio ; entrambe comunque identificate per bacini di utenza di attrazione, per quanto riguarda i beni di consumo a media frequenza d’acquisto con localizzazioni prevalentemente: ♣ in ambito extraurbano per le grandi strutture di vendita; ♣ in ambito urbano per le piccole e medie strutture di vendita ad elevata concentrazione commerciale. In questo contesto la spesa complessiva viene ripartita per il settore merceologico “non alimentare” nella seguente misura: o il 48,5% dei consumi presso le strutture distributive della rete di vendita tradizionale, localizzata prevalentemente negli ambiti dei centri urbani e con una forte tendenza alla specializzazione, anche in un contesto che, rispetto al passato, consente la massima diversificazione merceologica dell’offerta; o il 18,0% dei consumi presso le strutture distributive gestite direttamente dalle aziende di produzione (spacci e outlet), quelle del commercio ambulante e su aree pubbliche e attraverso forme di vendita diretta tradizionali (cataloghi e porta a porta) o di ultima generazione (internet); o il 33,5% presso le strutture di vendita moderne e di grande dimensione costituite da Ipermercati e Supermercati, nei propri reparti no-food, Grandi Magazzini, e, soprattutto, Grandi strutture specializzate, con una ulteriore frammentazione della quota di consumi rivolta per il 40% verso le Medie Strutture di Vendita specializzate con superficie di vendita fino a mq. 1.500, per il 25% verso le Grandi Strutture di Vendita despecializzate (ipermercati e supermercati) e per il rimanente 35% verso le Grandi Strutture di Vendita specializzate ed i Grandi Magazzini. Per quanto riguarda la presenza e le quote di mercato riferite alle Grandi Strutture di Vendita specializzate si riporta nel prospetto seguente la composizione sul territorio nazionale rilevata dal censimento effettuato da Indicod-ECR nel 2004:

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COMPOSIZIONE E QUOTE DI MERCATO DELLE GRANDI STRUTTURE DI VENDITA SPECIALIZZATE Quota di esercizi rispetto Quota di consumi Comparto alle nr. complessivo di GSV rispetto ai consumi specializzate complessivi del comparto ABBIGLIAMENTO E CALZATURE 14,48% 32,5% ELETTRODOMESTICI BRUNI (audiovisivi) 18,55% 72,8% ELETTRODOMESTICI BIANCHI (frigoriferi, lavatrici ecc.) 9,46% 36,6% PICCOLI ELETTRODOMESTICI 2,18% 84,6% HI-TECH (telefonia, computer, foto ecc.) 5,68% 37,1% MOBILI 11,03% 14,1% BRICO 6,40% 25,4% ARTICOLI SPORTIVI 5,76% 34,5% EDUTAINMENT 3,56% 59,9% GIOCATTOLI E ART. INFANZIA 12,99% 23,8% PROFUMERIE 9,91% 18,4%

In relazione ai parametri evidenziati in precedenza, la distribuzione dei consumi pro capite tra le diverse tipologie dimensionali di esercizio relative ai settori merceologici “alimentare” e “non alimentare” risulta così definita: STRUTTURE DI STRUTTURE DI CONSUMI PRO-CAPITE PICCOLO STRUTTURE DI VENDITA VENDITA 2005 NELLE DIVERSE DETTAGLI VENDITA MODERNE MODERNE MODERNE TIPOLOGIE O “di prossimità” “di prossimità” “di attrazione” DIMENSIONALI DI esercizi fino Discount, superette, supermercati con Ipermercati con ESERCIZIO a mq. 400 di supermercati fino a mq. superficie di vendita superficie di vendita

vendita 1.500 di vendita compresa tra mq. superiore a mq. SETTORE “ALIMENTARE” 1.500 e mq. 3.500 3.500 FRIULI -V.G. 550,809 963,682 518,906 361,427 ITALIA SETTENTRIONALE 542,986 949,994 511,535 356,294 ITALIA 531,669 930,195 500,874 348,868 Fonte: [elaborazioni interne]

CONSUMI PRO-CAPITE MEDIE STRUTTURE PICCOLO GRANDI GRANDI STRUTTURE 2005 NELLE DIVERSE DI VENDITA DETTAGLI STRUTTURE DI DI VENDITA TIPOLOGIE SPECIALIZZATE O VENDITA SPECIALIZZATE DIMENSIONALI DI esercizi con superficie esercizi fino DESPECIALIZZATE esercizi con superficie ESERCIZIO di vendita compresa a mq. 400 di Supermercati e di vendita superiore a SETTORE “NON tra mq. 400 e mq. vendita ipermercati mq. 1.500 ALIMENTARE” 1.500 FRIULI -V.G. 2.660,554 735,080 459,425 643,197 ITALIA SETTENTRIONALE 2.855,430 788,923 493,077 690,307 ITALIA 2.503,978 691,821 432,388 605,343 Fonte: [elaborazioni interne] con una proiezione al 2010, determinata in base agli attuali indicatori del trend dei consumi per le diverse merceologie e considerando inalterate le quote di spesa effettuate presso le diverse tipologie dimensionali di esercizi, che risulta così dimensionata: CONSUMI PRO-CAPITE STRUTTURE DI STRUTTURE DI STRUTTURE DI 2010 NELLE DIVERSE VENDITA VENDITA PICCOLO VENDITA TIPOLOGIE MODERNE MODERNE DETTAGLIO MODERNE DIMENSIONALI DI “di prossimità” “di attrazione” esercizi fino a “di prossimità” ESERCIZIO supermercati con Ipermercati con mq. 400 di Discount, superette, SETTORE “ALIMENTARE” superficie di vendita superficie di vendita vendita supermercati fino a (riferimento a valore compresa tra mq. superiore a mq. mq. 1.500 di vendita monetario € 2005) 1.500 e mq. 3.500 3.500 FRIULI -V.G. 581,765 1.017,840 548,069 381,174 ITALIA SETTENTRIONALE 573,502 1.003,383 540,284 376,317 ITALIA 566,228 990,658 533,431 371,544 Fonte: [elaborazioni interne]

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CONSUMI PRO-CAPITE GRANDI 2010 NELLE DIVERSE MEDIE STRUTTURE GRANDI STRUTTURE DI TIPOLOGIE PICCOLO DI VENDITA STRUTTURE DI VENDITA DIMENSIONALI DI DETTAGLIO SPECIALIZZATE VENDITA SPECIALIZZATE ESERCIZIO esercizi fino a esercizi con superficie DESPECIALIZZATE esercizi con SETTORE “NON mq. 400 di di vendita compresa tra Supermercati e superficie di ALIMENTARE” vendita mq. 400 e mq. 1.500 ipermercati vendita superiore (riferimento a valore a mq. 1.500 monetario € 2005) FRIULI -V.G. 3.000,306 828,951 518,094 725,332 ITALIA SETTENTRIONALE 3.254,905 899,293 562,058 786,882 ITALIA 2.867,055 792,135 495,084 693,118 Fonte: [elaborazioni interne]

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6.2 – Consumatori residenti nel Comune

La popolazione comunale si presenta distribuita all’interno del territorio comunale nelle quattro frazioni/borgate che lo compongono, paesi ancora vivi e caratteristici quali: Ronchi dei Legionari, Cave di Selz, Soleschiano e Vermegliano, con una tendenza negli ultimi anni di continuo e costante incremento.

ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Var. 10.520 10.719 10.961 11.121 11.234 11.437 11.519 11.743 11.813 11.946 12.034 +1.514

[Fonte: Anagrafe comunale]

ANDAMENTO POPOLAZIONE RESIDENTE

12.100 12.000 11.900 11.800 11.700 11.600 11.500 11.400 11.300 11.200 11.100 11.000 10.900 10.800 10.700 10.600 10.500 10.400 10.300 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

L'andamento demografico negli ultimi dieci anni, evidenziato nel grafico sopra riportato, presenta un trend in costante incremento della popolazione residente, infatti il saldo evidenzia un incremento di ben 1.514 (oltre 14% di incremento) residenti nel periodo considerato, con un aumento consistente riscontrato negli ultimi anni dove la crescita media annua è stata quasi del 1,2% con un incremento medio annuo di oltre 140 residenti.

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6.3 – Popolazione residente nell’ambito mandamentale

L’andamento dell’ultimo decennio della popolazione residente nei Comuni rientranti nel mandamento di Gorizia in precedenza definito, viene proposto nelle tabelle e nei grafici di seguito riportati.

ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL BACINO DI GRAVITAZIONE NATURALE 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 137.909 138.317 138.838 136.491 139.521 140.242 140.788 141.088 141.320 141.948 142.433

[Fonte: Compendio statistico Regione F.V.G.]

142.000

141.000

140.000

139.000

138.000

137.000

136.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

[Fonte: Compendio statistico Regione F.V.G.]

Anche in questo caso l’analisi dei dati evidenzia un costante trend di crescita della popolazione residente nell’area primaria con un deciso incremento negli ultimi anni dovuto con principalmente all’elevato tasso di sviluppo dell’edilizia residenziale. Nell’ambito dell’area in esame si evidenzia una crescita molto elevata e pari a 4.524 residenti nel periodo considerato, che equivale ad un incremento percentuale che supera il 3%. L’aumento medio percentuale è stato dello 0,3% pari ad una crescita annuale media di 415 persone. L’evidente picco negativo registrato nel 2001 è dovuto all’aggiornamento del censimento decennale ISTAT che comunque non influisce pesantemente sul trend di crescita.

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6.4 – Popolazione in transito

Per una corretta valutazione del mercato potenziale e del suo potere d’acquisto sul territorio vengono individuati e quantificati quegli utenti non residenti che, trovandosi a transitare per diversi motivi sul territorio comunale, possono, in presenza di una proposta commerciale adeguata, gravitare (per una quota dei propri consumi) sul sistema distributivo comunale. In tal senso viene analizzato il flusso delle autovetture in transito sulla rete viaria comunale. Il territorio comunale è attraversato da una rete viaria di una notevole consistenza che rappresenta ancora, assieme alla presenza del casello autostradale di Redipuglia, un crocevia di rilevante importanza per i traffici diretti verso la vicina Venezia Giulia. La struttura portante del sistema viario sono le S.S. 14 della Venezia Giulia e la S.S. 305 Di Redipuglia che consentono rapidi movimenti veicolari lungo la direttrice ovest - est. I valori disponibili, relativi ai flussi veicolari esistenti sul sistema viario del Comune, si riferiscono ad uno studio di settore a cura della Direzione Regionale Viabilità e Trasporti per il Censimento della circolazione sulla viabilità provinciale nel 1980. Mancando ulteriori censimenti negli anni che seguono, i dati sopra ricordati sono stati opportunamente rivalutati in base agli indici medi annui sullo sviluppo della motorizzazione in Regione.

DATI RELATIVI AL TRAFFICO VEICOLARE LUNGO LE STRADE STATALI E PROVINCIALI SUL TERRITORIO COMUNALE DI RONCHI DEI LEGIONARI Sistema viario TGM 1990 TGM 2000 TGM 2006 S.s. n° 14 Venezia Giulia 19.326 22.160 24.484 S.s. n° 305 Di Redipuglia 21.321 24.448 27.012 [Fonte Regione Aut. F.V.G. - dati rilevazione 1981 rivalutati sulla base dell’indice di motorizzazione medio regionale]

S.s. n° 305 Di Redipuglia

S.s. n° 14 Venezia Giulia

0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000

TGM 1990 TGM 2000 TGM 2006

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

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DATI RELATIVI AL TRAFFICO VEICOLARE LUNGO LE STRADE STATALI E PROVINCIALI SUL TERRITORIO COMUNALE DI RONCHI DEI LEGIONARI RETE 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Var. STRADALE VEICOLI MEDI 43.811 44.076 44.305 45.425 46.608 47.389 48.184 48.991 49.812 50.647 51.496 +7.500 GIORNALIERI [Fonte Regione Aut. F.V.G. - dati rilevazione 1981 rivalutati sulla base dell’indice di motorizzazione medio regionale]

VEICOLI MEDI GIORNALIERI

55.000

50.000

45.000

40.000

35.000 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

Dalle tabelle e dai grafici sopra riportati emergono i notevoli volumi di traffico in transito quotidianamente lungo le strade che attraversano il comune con medie giornaliere in costante aumento in questi ultimi anni con un aumento percentuale positivo del 17,54% con un incremento medio calcolato in 403 veicoli/giorno .

PLANIMETRIA RETE VIARIA

Fonte: [elaborazioni PLAN SYSTEM su MAP POINT EUROPE 2004]

32 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

6.5 - Turisti

Per quanto riguarda i dati relativi alle presenze turistiche, previsti come base di calcolo per l’individuazione dei parametri massimi insediativi per gli esercizi commerciali di media e grande struttura di cui agli Allegati A e B del D.P.R. 069/2007, non si rilevano sul territorio comunale flussi significativi di natura turistica ne dati documentali utilizzabili in tal senso come per altro riscontrabile anche nei dati forniti dal Servizio Turismo dell’ex Direzione regionale del Commercio e del Turismo che non riportano dati ufficiali per il Comune di Ronchi dei Legionari, se non quelli riferiti ai transiti alla stazione aeroportuale che non si ritengono comunque significativi dal punto di vista commerciale.

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7 – ANALISI DELLE VARIABILI COLLEGATE ALL’OFFERTA

7.1 – Consistenza delle rete distributiva comunale

Il sistema distributivo comunale, ai fini della redazione dei vigenti strumenti comunali di programmazione della rete distributiva, è stato analizzato sulla base dei dati forniti dai competenti uffici comunali e successiva verifica mediante rilevazione diretta su tutti gli esercizi autorizzati sul territorio comunale. La struttura comunale corrente risulta complessivamente organizzata su 127 esercizi. Di questi: ¬ 4 esercizi, tra cui una rivendita di giornali e riviste, sono ubicati all’interno della stazione aeroportuale e, come tali, svolgono una funzione di servizio esclusivamente per gli utilizzatori di tale struttura e, ai fini delle valutazioni per la redazione del presente strumento di programmazione comunale, non incidono in alcun modo sulle logiche che regolamentano i rapporti commercio/consumatore; ¬ 2 esercizi (SPACAPAN in via Serenissima e MURARU in via Volontari della Libertà) svolgono un’attività di tipo artigianale nel settore alimentare e, come tali non rientrano nella tipologia di attività oggetto di programmazione; ¬ 12 esercizi, dei quali 7 con annessa rivendita di generi di monopolio ed 1 inattivo, svolgono un’attività prevalente di rivendita di giornali e riviste, la cui regolamentazione e prevista da altra normativa e da altro strumento di programmazione; ¬ 2 esercizi svolgono attività di farmacia le cui autorizzazioni sono regolamentate da programmazione di tipo sovracomunale; ¬ 3 esercizi svolgono un’attività prevalente di distribuzione di carburanti la cui regolamentazione e prevista da altra normativa e da altro strumento di programmazione; ¬ 1 esercizio svolge attività di rivendita di generi di monopolio la cui autorizzazione è regolamentata da programmazione di tipo sovracomunale. L’analisi sulla rete distributiva comunale è stata pertanto svolta su di una base di 103 esercizi complessivi così identificati:

Numero % Alimentari 23 22,33% Non Alimentari 69 66,99% Alimentare + Non Alimentare 11 10,68% TOTALE 103 100,00% Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

alimentare+non alimentare alimentari

non alimentari

34 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

A livello dimensionale gli esercizi di vicinato (EV con superficie di vendita inferiore ai 250 mq.) rappresentano la maggioranza delle unità di vendita totali (92 esercizi pari 89,32%) mentre si rilevano, sul territorio comunale 8 esercizi di media struttura inferiore M1 (pari al 7,77%) ed 1 solo esercizio di media struttura superiore M2 (pari al 0,97%). Le grandi strutture di vendita sono complessivamente 2 (pari all’1,94%).

Numero % fino 250 mq (EV) 92 89,32% da 250 a 400 mq (MSV – M1) 8 7,77% da 400 a 1.500 mq (MSV – M2) 1 0,97% 1.500 e oltre mq (GSV) 2 1,94% TOTALE 103 100,00% Fonte: [elaborazioni interne Plan System]

da 400 a 1.500 mq (MSV-M2) da 250 a 400 mq (MSV-M1) 1.500 e oltre mq (GSV)

fino 250 mq (EV)

NUMERO DI ESERCIZI PER SETTORE MERCEOLOGICO CON RELATIVE SUPERFICI DI VENDITA ALIM.+NON ALIMENTARI NON ALIMENTARI TOTALE ALIM.

Superf. Superf. n. Superf. Superf. n. eserc. n. eserc. n. es. Tot. Tot. eserc. Tot. Tot. fino a 250mq (EV) 23 924,81 64 4.422,69 5 428 92 5.775,50 da 251 a 400mq - - 5 1.937,65 3 1.084 8 3.021,65 (MSV–M1) da 401 a 1.500mq - - - - 1 690 1 690,00 (MSV–M2) oltre 1.500mq (GSV) - - - - 2 10.988 2 10.988 Totale 23 924,81 69 6.360,34 11 13.190 103 20.475,15 con una consistenza così distribuita tra le diverse zone di dimensionamento commerciale meglio identificate nei paragrafi precedenti:

NUMERO DI ESERCIZI PER SETTORE MERCEOLOGICO CON RELATIVE SUPERFICI DI VENDITA ZONA 1 ALIM.+NON ALIMENTARI NON ALIMENTARI TOTALE ALIM.

Superf. Superf. n. Superf. Superf. n. eserc. n. eserc. n. es. Tot. Tot. eserc. Tot. Tot. fino a 250mq (EV) 8 252,21 36 2.492,62 4 328,00 48 3.072,83 da 251 a 400mq ------(MSV–M1) da 401 a 1.500mq ------(MSV–M2) oltre 1.500mq (GSV) ------Totale 8 252,21 36 2.492,62 4 328,00 48 3.072,83

35 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

NUMERO DI ESERCIZI PER SETTORE MERCEOLOGICO CON RELATIVE SUPERFICI DI VENDITA ZONA 2 ALIMENTARI NON ALIMENTARI ALIM.+NON ALIM. TOTALE n. Superf. n. Superf. n. Superf. n. Superf. eserc. Tot. eserc. Tot. eserc. Tot. es. Tot. fino a 250mq (EV) 8 336,60 24 1.615,27 - - 32 1.951,87 da 251 a 400mq (MSV–M1) - - 2 738,00 3 1.084,00 5 1.821,65 da 401 a 1.500mq (MSV–M2) - - - - 1 690,00 1 690,00 oltre 1.500mq (GSV) ------Totale 8 336,60 26 2.352,92 4 1.774,00 38 4.463,52

NUMERO DI ESERCIZI PER SETTORE MERCEOLOGICO CON RELATIVE SUPERFICI DI VENDITA ZONA 3 ALIMENTARI NON ALIMENTARI ALIM.+NON ALIM. TOTALE n. Superf. n. Superf. n. Superf. n. Superf. eserc. Tot. eserc. Tot. eserc. Tot. es. Tot. fino a 250mq (EV) 6 250,00 1 71,80 1 100,00 8 421,80 da 251 a 400mq (MSV–M1) ------da 401 a 1.500mq (MSV–M2) ------oltre 1.500mq (GSV) ------Totale 6 250,00 1 71,80 1 100,00 8 421,80

NUMERO DI ESERCIZI PER SETTORE MERCEOLOGICO CON RELATIVE SUPERFICI DI VENDITA ZONA 4 ALIMENTARI NON ALIMENTARI ALIM.+NON ALIM. TOTALE n. Superf. n. Superf. n. Superf. n. Superf. eserc. Tot. eserc. Tot. eserc. Tot. es. Tot. fino a 250mq (EV) 1 86 3 243 - - 4 329,00 da 251 a 400mq (MSV–M1) - - 3 1.200 - - 3 1.200 da 401 a 1.500mq (MSV–M2) ------oltre 1.500mq (GSV) - - - - 2 10.988 2 10.988 Totale 1 86 6 1.443 2 10.988 9 12.517

Nel suo complesso la rete distributiva comunale evidenzia una struttura equilibrata e con un discreto livello di modernità grazie ad una superficie media di vendita per esercizio attestata sui mq. 199. A livello di zone di dimensionamento: ¬ la zona 1 evidenzia, in linea con le caratteristiche distributive tipiche dei centri urbani, una rete organizzata su esercizi mediamente di piccola dimensione, mq. 64 di vendita per esercizio, che comunque coprono, a livello di servizio, tutte le specializzazioni essenziali per garantire alla popolazione un livello adeguato di servizio per le esigenze di spesa quotidiane; ¬ la zona 2, corrispondente alle aree del capoluogo ubicate tra il centro e la periferia a prevalente funzione residenziale, risponde alle esigenze del consumatore residente con una rete distributiva altrettanto completa a livello di specializzazioni e sicuramente, con i suoi mq. 117 mq. di vendita per esercizio. con caratteristiche più moderne rispetto a quella del Centro urbano; ¬ la zona 3 risulta strutturata su di una rete distributiva organizzata su una dimensione media di mq. 52 per esercizio che risponde a malapena alle esigenze minime di spesa dei residenti; ¬ la zona 4, sviluppata prevalentemente lungo i principali assi viari del Comune, in piena fase di sviluppo che si propone, grazie all’effetto “vetrina” dell’autostrada A4 e della SS 14, come riferimento d’acquisto per un bacino di utenza di valenza extracomunale.

36 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

7.2 – Trasformazioni della rete distributiva comunale

L'assetto futuro di una rete di servizio non può che prescindere dal possesso di informazioni sulla rete stessa relative alla situazione attuale ed alle modificazioni avvenute negli ultimi anni. A tal fine, nei paragrafi che seguono verranno esaminati in dettaglio questi aspetti per avere un quadro di tali informazioni. Iniziamo confrontando la struttura distributiva del Comune di Ronchi dei Legionari al 31 dicembre 1999 (situazione iniziale) ed al 31.03.2009 (situazione finale) per valutare le modificazioni subite dalla compagine commerciale comunale negli ultimi anni.

SITUAZIONE DISTRIBUTIVA AL 31.12.1999 NON ALIM.+NON ALIMENTARI TOTALE ALIMENTARI ALIM.

Superf. Superf. Superf. n. n. n. n. Superf. tot tot tot tot. fino a 250mq (EV) 20 525 93 5.391 38 1.826 151 7.742 da 250 a 400mq (MSV–M1) - - 4 1.188 1 394 5 1.582 da 400 a 1.500mq (MSV–M2) - - 1 1.200 1 419 2 1.619 oltre 1.500mq (GSV) ------Totale 20 525 98 7.779 40 2.639 158 10.943

SITUAZIONE DISTRIBUTIVA AL 31.03.2009 NON ALIM.+NON ALIMENTARI TOTALE ALIMENTARI ALIM.

Superf. Superf. Superf. n. n. n. n. Superf. tot tot tot tot fino a 250mq (EV) 23 924,81 64 4.422,69 5 428,00 92 5.775,50 da 250 a 400mq (MSV–M1) - - 5 1.937,65 3 1.084,00 8 3.021,65 da 400 a 1.500mq (MSV–M2) - - - - 1 690,00 1 690,00 oltre 1.500mq (GSV) - - - - 2 10.988 2 10.988,00 Totale 23 924,81 69 6.360,34 11 13.190 103 20.475,15

VARIAZIONI DELLA RETE DISTRIBUTIVA NEL PERIODO 31.12.1999 - 31.03.2009 ALIM.+NON ALIMENTARI NON ALIMENTARI TOTALE ALIM. Superf. Superf. n. n. Superf. tot n. n. Superf. tot tot. tot fino a 250mq (EV) + 3 + 399,81 - 29 - 968,31 - 33 - 1.398,00 - 59 - 1.966,50 da 250 a 400mq (MSV–M1) - - + 1 + 749,65 + 2 + 690,00 + 3 + 1.439,65 da 400 a 1.500mq (MSV–M2) - - - 1 - 1.200,00 = + 271,00 - 1 - 929,00 oltre 1.500mq (GSV) - - - - + 2 +10.988 + 2 +10.988,00 Totale + 3 + 399,81 - 29 - 1.418,66 - 29 +10.551 - 55 +9.532,15

Dai dati riportati nei prospetti precedenti emerge evidente la profonda trasformazione avvenuta nella rete distributiva comunale negli ultimi anni e con essa la tendenza da parte degli operatori alla modernizzazione delle proprie attività. Nel periodo considerato il numero di esercizi si è infatti complessivamente ridotto di ben 55 unità di vendita (- 34,8%) a fronte di un netto ampliamento della superficie media di vendita per esercizio (da mq. 69 a mq. 199 con un incremento pari al 188,41%). Lo sforzo degli operatori, teso alla “modernizzazione” della rete, risulta ancora più evidente dall’analisi dei singoli comparti.

37 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

In tal senso si riscontra: ¬ un incremento degli esercizi “specializzati” del settore alimentare (panifici, macellerie, pescherie, pasticcerie, gastronomie ecc.) che sono passati dai 20 esercizi del 1999 ai 23 attuali (+ 15%) con un incremento della superficie media di vendita di mq. 14 (dai mq. 26 per esercizio del 1999 ai mq. 40 per esercizio attuali con un incremento della superficie di vendita del 53,8%); ¬ una drastica riduzione degli esercizi (tutti di piccola dimensione) del settore merceologico “non alimentare” che sono passati dalle 98 unità del 1999 alle 70 attuali (- 28,57%) a fronte di un, seppur modesto, incremento della superficie media per esercizio (+ mq. 13 pari al 16%); ¬ una decisa riduzione degli esercizi alimentari “despecializzati” (33 unità in meno di esercizi con superficie di vendita fino a mq. 250 pari all’82,25% di quelli esistenti al 1999) con uno sviluppo degli esercizi con superfici di vendita superiori (complessivamente 4 nuovi esercizi per un incremento complessivo della superficie di vendita di mq. 10.551 ed una superfici media per esercizio che è passata dai mq. 66 del 1999 ai mq. 1.199 attuali - + 1.716,6%).

38 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

7.3 - Rete distributiva mandamentale

Ai fini di una valutazione delle interrelazioni esistenti tra i Comuni del mandamento in relazione alla consistenza della propria rete distributiva, e delle conseguenti potenzialità di attrazione degli utenti, si riporta di seguito l’analisi dettagliata del sistema commercio:

Esercizi di vicinato – MSV M1 (fino mq. 400 di vendita) Comune Alim. Non Alim. Misto n mq. n mq. n mq. Capriva del Friuli 4,00 124,00 8,00 330,50 3,00 272,00 Cormons 23,00 810,00 88,00 4.094,50 15,00 1.849,00 Doberdò del Lago 2,00 76,00 1,00 70,00 - - Dolegna del Collio 1,00 4,00 - - - - Farra d'Isonzo 3,00 158,00 11,00 405,82 1,00 182,00 Fogliano Redipuglia 3,00 103,00 11,00 529,00 5,00 880,00 Gorizia 140,00 5.406,00 419,00 18.621,00 7,00 1.568,00 Gradisca d'Isonzo 18,00 574,00 89,00 4.077,00 16,00 1.399,00 Grado 26,00 764,99 169,00 7.187,15 24,00 2.315,67 Mariano del Friuli - - 8,00 379,00 2,00 315,00 Medea 2,00 64,00 4,00 134,00 1,00 270,00 Monfalcone 92,00 3.715,50 383,00 19.181,00 26,00 4.398,40 Moraro 1,00 16,00 - - 1,00 54,00 Mossa 2,00 59,00 3,00 149,00 2,00 209,00 Romans d'Isonzo 13,00 547,99 32,00 2.324,71 1,00 165,76 Ronchi dei Legionari 23 924,81 69 6360,34 8 1.512,00 Sagrado 2,00 51,00 14,00 543,00 2,00 277,00 San Canzian d'Isonzo 9,00 424,00 30,00 1.708,80 7,00 708,00 San Floriano del Collio ------San Lorenzo Isontino 4,00 114,00 7,00 585,00 2,00 464,00 San Pier d'Isonzo 3,00 47,13 3,00 111,16 2,00 121,88 Savogna d'Isonzo 1,00 30,00 4,00 326,00 - - Staranzano 14,00 677,00 45,00 3.072,88 7,00 633,00 Turriaco 5,00 225,00 24,00 1.424,00 2,00 217,00 Villesse 2,00 62,00 15,00 1.163,78 3,00 223,00 Totale 393 14.977 1.437 72.778 137 18.034

MSV M2 da mq. 401 a mq. 1.500 di vendita Comune Alim. Non Alim. Misto n mq. n mq. n mq. Capriva del Friuli ------Cormons - - - - 1,00 1.108,00 Doberdò del Lago ------Dolegna del Collio ------Farra d'Isonzo ------Fogliano Redipuglia - - - - 1,00 488,00 Gorizia 1,00 800,00 - - - - Gradisca d'Isonzo 1,00 405,00 - - 3,00 2.009,00 Grado - - - - 4,00 2.753,00 Mariano del Friuli ------Medea ------Monfalcone - - - - 6,00 3.998,00 Moraro ------Mossa - - - - 1,00 863,00 Romans d'Isonzo ------Ronchi dei Legionari - - 5 1937,65 1 690 Sagrado ------San Canzian d'Isonzo ------San Floriano del Collio ------San Lorenzo Isontino - - - - 1,00 428,00 San Pier d'Isonzo ------Savogna d'Isonzo ------Staranzano - - 1,00 1.200,00 1,00 425,00 Turriaco - - - - 1,00 1.000,00 Villesse ------Totale 2 1.205 6 3.138 20 13.762

39 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

GSV Comune Alim. Non Alim. Misto n mq. n mq. n mq. Capriva del Friuli ------Cormons ------Doberdò del Lago ------Dolegna del Collio ------Farra d'Isonzo ------Fogliano Redipuglia ------Gorizia 1,00 3.080,00 - - - - Gradisca d'Isonzo - - - - 1,00 4.582,00 Grado ------Mariano del Friuli ------Medea ------Monfalcone - - - - 5,00 14.135,00 Moraro ------Mossa ------Romans d'Isonzo ------Ronchi dei Legionari - - 1,00 8.000,00 1,00 4.500,00 Sagrado ------San Canzian d'Isonzo ------San Floriano del Collio ------San Lorenzo Isontino ------San Pier d'Isonzo ------Savogna d'Isonzo - - 1,00 2.188,00 - - Staranzano ------Turriaco ------Villesse ------Totale 1,00 3.080,00 2,00 10.188,00 7,00 23.217,00

INDICE DOTAZIONE ESERCIZI E MQ. OGNI 1.000 ABITANTI

Esercizi di vicinato – MSV M1 (fino mq. 400 di vendita) Comune Alim. Non Alim. Misto n mq. n mq. n mq. Capriva del Friuli 2 72 5 191 2 157 Cormons 3 105 11 532 2 240 Doberdò del Lago 1 52 1 48 - - Dolegna del Collio 2 10 - - - - Farra d'Isonzo 2 90 6 230 1 103 Fogliano Redipuglia 1 34 4 177 2 294 Gorizia 4 150 12 515 0 43 Gradisca d'Isonzo 3 87 13 615 2 211 Grado 3 89 20 832 3 268 Mariano del Friuli - - 5 240 1 199 Medea 2 69 4 144 1 289 Monfalcone 3 134 14 691 1 158 Moraro 1 21 - - 1 72 Mossa 1 35 2 88 1 124 Romans d'Isonzo 4 148 9 627 0 45 Ronchi dei Legionari 2 78 6 538 1 128 Sagrado 1 23 6 245 1 125 San Canzian d'Isonzo 1 67 5 270 1 112 San Floriano del Collio ------San Lorenzo Isontino 3 76 5 391 1 310 San Pier d'Isonzo 2 24 2 58 1 63 Savogna d'Isonzo 1 17 2 185 - - Staranzano 2 99 7 448 1 92 Turriaco 2 87 9 549 1 84 Villesse 1 38 9 719 2 138 Totale 3 106 10 515 1 128

40 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

MSV M2 da mq. 401 a mq. 1.500 di vendita Comune Alim. Non Alim. Misto n mq. n mq. n mq. Capriva del Friuli ------Cormons - - - - 0,13 143,93 Doberdò del Lago ------Dolegna del Collio ------Farra d'Isonzo ------Fogliano Redipuglia - - - - 0,33 163,21 Gorizia 0,03 22,13 - - - - Gradisca d'Isonzo 0,15 61,14 - - 0,45 303,29 Grado - - - - 0,46 318,82 Mariano del Friuli ------Medea ------Monfalcone - - - - 0,22 144,02 Moraro ------Mossa - - - - 0,59 510,05 Romans d'Isonzo ------Ronchi dei Legionari - - 0,42 164,03 0,08 58,41 Sagrado ------San Canzian d'Isonzo ------San Floriano del Collio ------San Lorenzo Isontino - - - - 0,67 286,10 San Pier d'Isonzo ------Savogna d'Isonzo ------Staranzano - - 0,15 174,88 0,15 61,94 Turriaco - - - - 0,39 385,36 Villesse ------Totale 0,01 8,53 0,04 22,20 0,14 97,38

GSV Comune Alim. Non Alim. Misto n mq. n mq. n mq. Capriva del Friuli ------Cormons ------Doberdò del Lago ------Dolegna del Collio ------Farra d'Isonzo ------Fogliano Redipuglia ------Gorizia 0,03 85,19 - - - - Gradisca d'Isonzo - - - - 0,15 691,73 Grado ------Mariano del Friuli ------Medea ------Monfalcone - - - - 0,18 509,19 Moraro ------Mossa ------Romans d'Isonzo ------Ronchi dei Legionari - - 0,08 677,22 0,08 380,94 Sagrado ------San Canzian d'Isonzo ------San Floriano del Collio ------San Lorenzo Isontino ------San Pier d'Isonzo ------Savogna d'Isonzo - - 0,57 1.240,36 - - Staranzano ------Turriaco ------Villesse ------Totale 0,01 21,79 0,01 72,09 0,05 164,29

41 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

INDICE DI DOTAZIONE RETE RISPETTO ALLA CONSISTENZA DELLA RETE MANDAMENTALE

Esercizi di vicinato – MSV M1 (fino mq. 400 di vendita) Comune Alim. Non Alim. Misto n mq. n mq. n mq. Capriva del Friuli 1,02% 0,83% 0,56% 0,45% 2,19% 1,51% Cormons 5,85% 5,41% 6,12% 5,63% 10,95% 10,25% Doberdò del Lago 0,51% 0,51% 0,07% 0,10% - - Dolegna del Collio 0,25% 0,03% - - - - Farra d'Isonzo 0,76% 1,05% 0,77% 0,56% 0,73% 1,01% Fogliano Redipuglia 0,76% 0,69% 0,77% 0,73% 3,65% 4,88% Gorizia 35,62% 36,09% 29,16% 25,59% 5,11% 8,69% Gradisca d'Isonzo 4,58% 3,83% 6,19% 5,60% 11,68% 7,76% Grado 6,62% 5,11% 11,76% 9,88% 17,52% 12,84% Mariano del Friuli - - 0,56% 0,52% 1,46% 1,75% Medea 0,51% 0,43% 0,28% 0,18% 0,73% 1,50% Monfalcone 23,41% 24,81% 26,65% 26,36% 18,98% 24,39% Moraro 0,25% 0,11% - - 0,73% 0,30% Mossa 0,51% 0,39% 0,21% 0,20% 1,46% 1,16% Romans d'Isonzo 3,31% 3,66% 2,23% 3,19% 0,73% 0,92% Ronchi dei Legionari 5,85% 6,17% 4,80% 8,74% 5,84% 8,38% Sagrado 0,51% 0,34% 0,97% 0,75% 1,46% 1,54% San Canzian d'Isonzo 2,29% 2,83% 2,09% 2,35% 5,11% 3,93% San Floriano del Collio ------San Lorenzo Isontino 1,02% 0,76% 0,49% 0,80% 1,46% 2,57% San Pier d'Isonzo 0,76% 0,31% 0,21% 0,15% 1,46% 0,68% Savogna d'Isonzo 0,25% 0,20% 0,28% 0,45% 0,00% 0,00% Staranzano 3,56% 4,52% 3,13% 4,22% 5,11% 3,51% Turriaco 1,27% 1,50% 1,67% 1,96% 1,46% 1,20% Villesse 0,51% 0,41% 1,04% 1,60% 2,19% 1,24% Totale 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

MSV M2 da mq. 401 a mq. 1.500 di vendita Comune Alim. Non Alim. Misto n mq. n mq. n mq. Capriva del Friuli ------Cormons - - - - 5,00% 8,05% Doberdò del Lago ------Dolegna del Collio ------Farra d'Isonzo ------Fogliano Redipuglia - - - - 5,00% 3,55% Gorizia - 66,39% - - - - Gradisca d'Isonzo - 33,61% - - 15,00% 14,60% Grado - - - - 20,00% 20,00% Mariano del Friuli ------Medea ------Monfalcone - - - - 30,00% 29,05% Moraro ------Mossa - - - - 5,00% 6,27% Romans d'Isonzo ------Ronchi dei Legionari - - - - 5,00% 5,01% Sagrado ------San Canzian d'Isonzo ------San Floriano del Collio ------San Lorenzo Isontino - - - - 5,00% 3,11% San Pier d'Isonzo ------Savogna d'Isonzo ------Staranzano - - - - 5,00% 3,09% Turriaco - - - - 5,00% 7,27% Villesse ------Totale 100,00% 100,00% - - 100,00% 100,00%

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GSV Comune Alim. Non Alim. Misto n mq. n mq. n mq. Capriva del Friuli ------Cormons ------Doberdò del Lago ------Dolegna del Collio ------Farra d'Isonzo ------Fogliano Redipuglia ------Gorizia 100,00% 100,00% - - - - Gradisca d'Isonzo - - - - 14,29% 19,74% Grado ------Mariano del Friuli ------Medea ------Monfalcone - - - - 71,43% 60,88% Moraro ------Mossa ------Romans d'Isonzo ------Ronchi dei Legionari - - 50,00% 78,52% 14,29% 19,38% Sagrado ------San Canzian d'Isonzo ------San Floriano del Collio ------San Lorenzo Isontino ------San Pier d'Isonzo ------Savogna d'Isonzo - - 50,00% 21,48% - - Staranzano ------Turriaco ------Villesse ------Totale 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

Dai dati sopra riportati, scontata la prevalenza di Gorizia e Monfalcone nel numero di esercizi in tutti i settori merceologici e dimensionali non si rilevano situazioni evidenti di prevalenza di altri Comuni, soprattutto tra quelli localizzati in posizione strategica sul territorio, per quanto riguarda gli insediamenti di strutture distributive moderne che infatti risultano al momento alquanto deficitarie su tutto il territorio provinciale che risulta per tali motivi, bacino di utenza privilegiato per i grossi insediamenti commerciali presenti nelle limitrofe province di Udine, Treviso e Venezia. Ciò al contrario di quanto rilevabile in altre province della Regione dove, a fronte di una prevalenza della rete distributiva di piccolo e medio dettaglio nei Comuni capoluogo, fa riscontro la presenza di grandi strutture di vendita ad elevata capacità di attrazione nei Comuni di cintura localizzati lungo le principali direttrici viarie di collegamento: Martignacco, Tavagnacco, Reana del Rojale e Pradamano per Udine, Fiume Veneto e Fontanafredda per Pordenone Muggia per Trieste.

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7.4 – Classificazione delle tipologie di esercizio delle grandi strutture di vendita

Sul territorio comunale, in relazione alle definizioni indicate dalla L.R. 29/2005, risultano attualmente in attività 2 Grandi Strutture di Vendita che si identificano una come grande struttura di vendita organizzata in esercizio singolo e isolato e l’altra organizzata come Complesso Commerciale. Tali strutture risultano entrambe localizzate nella zona di dimensionamento 4 e si sviluppano su di una superficie di vendita complessiva di mq. 12.500, suddivisa nel suo complesso in mq. 1.500 relativi al settore merceologico “alimentare” e mq. 11.000 relativi al settore merceologico “non alimentare”.

GSV 1 – Ipermercato Bennet E’ localizzato in zona urbanistica omogenea di tipo “H2 commerciale di interesse comprensoriale-comunale ” su di un comparto, già oggetto di PRPC e comprendente altri 2 lotti destinati ad attività ricettive e ad attività commerciali all’ingrosso, sviluppato su circa mq. 31.300 di superficie fondiaria sul quale, oltre ai fabbricati con destinazione d’uso diversa da quella commerciale al dettaglio, è ubicato un edificio, organizzato su di un unico livello di piano, per complessivi mq. 5.000 di superficie coperta complessiva calcolata secondo le modalità previste dall’articolo 2, comma 1, lettera r) della L.R. 29/2005. In base alla definizione di Legge dell’articolo 2, comma 1, lettera j); la struttura commerciale si identifica come “esercizio singolo isolato di grande struttura” e risulta organizzata su mq. 4.500 complessivi di vendita al dettaglio dei quali mq. 1.500 relativi al settore merceologico “alimentare” e mq. 3.000 relativi al settore merceologico “non alimentare”.

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GSV 2 – Centro Commerciale Ramonda La struttura commerciale è sviluppata all’interno di un ambito comunale localizzato in zona urbanistica omogenea di tipo Hc (costituita, previa autorizzazione preventiva regionale approvata con D.G.R. n. 1201 del 05.05.2000, con la variante n. 5 al P.R.G.C. approvata con Deliberazione del Consiglio comunale n. 43 del 13.09.2001) posto in adiacenza e contiguità con una zona urbanistica omogenea di tipo H2 ricadente sul territorio comunale di Fogliano Redipuglia. Quest’ultima risulta istituita con Variante al P.R.G.C. approvata con Deliberazione del Consiglio comunale n. 10 del 24.05.2002, resa esecutiva con DPGR n. 0365/Pres. di data 26.11.2002, e successivamente regolamentata con P.R.P:C. di iniziativa privata approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 6 del 27.02.2004 e successiva variante approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 10 del 15.04.2005. Va evidenziato che la zona omogenea H2 in Comune di Fogliano Redipuglia risultava, fin dall’origine, area interclusa tra le strutture del Casello autostradale e la zona omogenea Hc sita in Comune di Ronchi dei Legionari e, pertanto, priva di accessi diretti dalle infrastrutture della viabilità pubblica. Un tanto viene confermato dall'art. 25, punto 3.2 del P.R.G.C. di Fogliano Redipuglia, come risultante nella sua stesura finale a seguito dell’approvazione della variante di P.R.G.C. n. 14, collegata al Piano di Settore del Commercio, dove si prevede “la creazione di una struttura commerciale sinergica con quella che si sta realizzando nel limitrofo Comune di Ronchi dei Legionari” con il preciso vincolo che “il P.R.P.C. preveda idonee soluzioni per l’utilizzo della viabilità di accesso all’area e di smistamento interno delle aree parcheggio, poste in comune con il limitrofo Comune di Ronchi dei Legionari” tenendo conto che “i flussi di traffico indotti dalla nuova struttura commerciale non graveranno sulle strutture viarie del Comune di Fogliano Redipuglia ma su quelle previste nel contiguo Comune di Ronchi dei Legionari” .

Per quanto riguarda le autorizzazioni necessarie per l’apertura degli esercizi commerciali il Comune di Ronchi dei Legionari ha rilasciato in data 3 dicembre 2008, sulla base di nulla osta regionale approvato con Deliberazione della Giunta regionale n. 1157 del 29 aprile 2003 ai sensi del D.P.G.R. 0130/91, un’autorizzazione

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per l’apertura sul proprio territorio di un Centro commerciale con mq. 6.488 di vendita, tutti relativi al settore merceologico “non alimentare”, distribuiti su 2 distinti esercizi commerciali rispettivamente con mq. 4.736 e mq. 1.752 di vendita. Contestualmente il Comune di Fogliano Redipuglia ha a sua volta rilasciato in data 4 dicembre 2008, sulla base del Piano comunale di Settore approvato ai sensi della L.R. 29/2005 ed in conformità con i propri strumenti di programmazione urbanistica ed edilizia, un’autorizzazione per l’apertura sul proprio territorio di un Centro commerciale con mq. 3.450 di vendita, mq. 996 dei quali relativi al settore merceologico “alimentare” e mq. 2.454 relativi al settore merceologico “non alimentare”, distribuiti su 8 distinti esercizi commerciali. Alla luce della vigente normativa regionale in materia di insediamento sul territorio delle Grandi Strutture di Vendita si evidenzia che: 1. nell’individuazione della localizzazione per l’insediamento delle proprie Grandi Strutture di Vendita, il Comune di Ronchi dei Legionari ha fin dall’inizio privilegiato, in conformità con quanto previsto dall’articolo 15, comma 6 della L.R. 29/2005, un’area del proprio territorio dotata di un elevato livello di accessibilità agli assi viari primari (casello autostradale e S.S. 305) e secondari (S.P. 1 e viabilità comunale) e avente un forte livello relazionale e di comunicazione con le aree urbane centrali e con tutti gli altri servizi e poli di attrazione; 2. l’intero sistema di accesso viario alle strutture commerciali, come ampiamente evidenziato anche dalle N.T.A. del vigente P.R.G.C. del Comune di Fogliano Redipuglia, si sviluppa sul territorio comunale di Ronchi dei Legionari; 3. il Piano regionale per la Grande Distribuzione approvato con D.G.R. 15 aprile 2005, n. 781 prevede l’insediamento sul territorio comunale di Ronchi dei Legionari di strutture commerciali con superficie coperta complessiva superiore a mq. 15.000 assegnando per tale struttura una superficie di vendita di mq. 8.000; 4. ai sensi di quanto previsto dall’articolo 10, comma 7 del D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres., le superfici incrementali totali per l’insediamento e l’ampliamento di grandi strutture di vendita con superficie coperta complessiva superiore a metri quadrati 15.000, individuate dal Piano per la grande distribuzione, possono essere ulteriormente incrementate attingendo, nell’ambito della loro capienza e, comunque, sino ad un limite massimo complessivo per i settori merceologici alimentare e non alimentare di metri quadrati 13.000 di superficie di vendita, alle disponibilità previste dagli obiettivi di presenza e sviluppo per le grandi strutture di vendita con superficie coperta complessiva inferiore a metri quadrati 15.000, di cui ai commi da 1 a 3, stabiliti nel Piano di settore del corrispondente Comune; 5. la capienza complessiva prevista dagli obiettivi di presenza e sviluppo del Comune di Ronchi dei Legionari consente un incremento delle superfici di vendita relative alle Grandi Strutture per ulteriori mq. 14.500 relativi al settore merceologico “alimentare” e per mq. 38.512 relativi al settore merceologico “non alimentare” con la possibilità teorica di ampliare pertanto la superficie prevista dal Piano regionale per la Grande Distribuzione approvato con D.G.R. 15 aprile 2005, n. 781 fino a complessivi mq. 21.000; 6. il Piano di Settore del Comune di Ronchi dei Legionari è supportato, secondo quanto previsto in particolare dall’articolo 20, comma 3 del D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres., da apposito Studio di Impatto viabilistico che, subordinandolo alla realizzazione di alcune infrastrutture viarie, ammette per l’ambito in oggetto, e tenendo conto anche delle superfici di vendita presenti all’interno della zona

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urbanistica omogenea di tipo H2 del limitrofo Comune di Fogliano Redipuglia, la possibilità di ampliamento delle superfici di vendita attuali per ulteriori mq. 8.562; 7. l’articolo 14bis della L.R. 29/2005, come introdotto dall’articolo 7 della L.R. 4 giugno 2010, n. 8, regolamenta espressamente gli esercizi allocati sul territorio di più Comuni contermini, attribuendo la competenza alla ricezione delle denuncie di inizio attività ovvero al rilascio delle autorizzazioni commerciali al Comune in cui insiste la parte prevalente della superficie di vendita, previa intesa con gli altri Comuni interessati; 8. nel caso di specie si configura la fattispecie dell’articolo 14bis della L.R. 29/2005, con il Comune di Ronchi che riveste la qualifica di “Comune prevalente” e quello di Fogliano Redipuglia di “Comune non prevalente”. Per le ragioni sopra esposte, ai fini della redazione del Piano comunale di Settore del Commercio del Comune di Ronchi dei Legionari viene pertanto identificato e classificato il “Complesso commerciale Ramonda” che risulta localizzato in zona urbanistica omogenea di tipo “ Hc per insediamenti commerciali di grande distribuzione con superficie coperta complessiva superiore a mq. 5.000 ” e che si sviluppa all’interno di un comparto, localizzato in parte in Comune di Ronchi dei Legionari ed in parte in quello di Fogliano Redipuglia, con mq. 38.691 (rilevati) complessivi di superficie fondiaria sul quale è ubicato un unico edificio, organizzato su di 2 livelli (piano terra e piano interrato), per una superficie coperta complessiva, calcolata secondo le modalità previste dall’articolo 2, comma 1, lettera r) della L.R. 29/2005, di complessivi mq. 14.753. In base alla definizione di Legge dell’articolo 2, comma 1, lettera k), la struttura commerciale si identifica pertanto come “Complesso Commerciale” e risulta attualmente autorizzato su mq. 9.938 complessivi di vendita al dettaglio (mq. 996 settore merceologico “alimentare” e mq. 8.942 settore merceologico “non alimentare”), dei quali mq. 3.450 (mq. 996 settore merceologico “alimentare” e mq. 2.454 settore merceologico “non alimentare”) ubicati in Comune di Fogliano Redipuglia, integrati da attività di tipo para ed extracommerciali e distribuiti su 10 unità di vendita, 8 delle quali ubicate in Comune di Fogliano Redipuglia, così individuate: Superficie di vendita Superficie di vendita COMUNE “alimentari” “non alimentari” 1 Centro Commerciale Ramonda spa Ronchi dei Legionari - 4.736 2 Centro Commerciale Ramonda spa Ronchi dei Legionari - 1.752 3 Centro Commerciale Ramonda spa Fogliano Redipuglia - 100 4 Centro Commerciale Ramonda spa Fogliano Redipuglia 986 109 5 Centro Commerciale Ramonda spa Fogliano Redipuglia - 300 6 Centro Commerciale Ramonda spa Fogliano Redipuglia - 170 7 Centro Commerciale Ramonda spa Fogliano Redipuglia - 83 8 Centro Commerciale Ramonda spa Fogliano Redipuglia - 52 9 Centro Commerciale Ramonda spa Fogliano Redipuglia 10 1.440 10 Centro Commerciale Ramonda spa Fogliano Redipuglia - 200 TOTALE 996 8.942

Per una distribuzione delle grandi strutture di vendita sul territorio comunale così dimensionata: Zona Nr. Superficie di Struttura di vendita ubicazione urbanistica esercizi vendita IPERMERCATO BENNET Via P. Micca Zona - 4 H2 1 4.500 CENTRO COMMERCIALE RAMONDA Via P. Micca - zona 4 Hc 10(*) 9.938( ∆) TOTALE 11 10.988 (*) 8 dei quali ubicati in Comune di Fogliano Redipuglia; (∆) mq. 3.450 dei quali ubicati in Comune di Fogliano Redipuglia.

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8 – ANALISI DEGLI INDIRIZZI DI SVILUPPO URBANISTICO DELLE AREE COMPATIBILI PER L’INSEDIAMENTO DELLE GRANDI STRUTTURE DI VENDITA

A livello urbanistico il Comune è dotato di Piano Regolatore Generale Comunale, approvato con D.P.G.R. 0358/Pres. del 30.10.1997 e pubblicato sul B.U.R. n. 48 del 26.11.1997, adeguato alle indicazioni del Piano Urbanistico regionale generale e aggiornato alla variante n. 18 approvata con Deliberazione del Consiglio comunale n. 22 del 02.07.2007 e confermata esecutiva con D.G.R. 2117 del 06.09.2007, pubblicato sul B.U.R. n. 38 del 19.09.2007. Nelle schede di seguito riportate, relative a tutti gli ambiti nei quali il vigente P.R.G.C. ammette la possibilità di insediamento di grandi strutture di vendita, vengono analizzate le verificate le possibilità effettive di insediamento di tali strutture in relazione all’estensione dei lotti, agli indici di edificabilità previsti dalle NTA del PRGC, alla pre-esistenza di immobili ed al relativo uso corrente. Trattandosi di zone già individuate dal PRGC con destinazione d’uso commerciale in data antecedente l’entrata in vigore della L.R. 29/2005, nell’analisi verranno valutate, ai fini della necessità di allegare al Piano comunale di Settore del Commercio appositi studi di impatto viabilistico, le eventuali ipotesi di previsione di insediamento di strutture di vendita superiori ai limiti ammessi dalla strumentazione urbanistica.

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8.1 – Analisi degli assetti insediativi di tipo residenziale.

Gli assetti insediativi di tipo residenziale prevedono l’individuazione delle seguenti zone urbanistiche: ϖ zona omogenea A – RESIDENZIALE : Tale zona è costituita dalle parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale, comprese le relative aree di pertinenza, parte integrante degli agglomerati stessi. In tale zona l’attività edilizia si attua mediante P.R.P.C. La zona omogenea A è individuata globalmente dal Piano come zona di riqualificazione del tessuto urbanistico, recupero degli edifici degradati, riqualificazione funzionale ed organizzativa della distribuzione interna degli edifici, miglioramento della qualità dello spazio urbano. In tale zona (art. 10bis NTA) sono genericamente ammesse le attività commerciali al minuto. ϖ Zona omogenea B – RESIDENZIALE : Tale zona è costituita dalle parti di territorio di completamento della struttura edilizia a prevalente destinazione residenziale. Al pari della zona omogenea A, anche in tale zona (art. 11 NTA) sono genericamente ammesse le attività commerciali al minuto . ϖ Zona omogenea C – RESIDENZIALE : Tale zona è costituita dalle parti di territorio destinate alla realizzazione di nuovi nuclei insediativi residenziali nei quali (art. 11 NTA) sono genericamente ammesse le attività commerciali al minuto .

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8.2 – Analisi degli assetti insediativi per attività di tipo produttivo

Gli assetti insediativi di tipo produttivo del Comune sono prevalentemente concentrati nelle adiacenze dell’areostazione lungo la SS 14 e a ridosso della frazione di Soleschiano e prevedono l’individuazione delle seguenti zone: ϖ Zona omogenea D1a – D1b – PER INSEDIAMENTI INDUSTRIALI DI INTERESSE REGIONALE – destinati in particolare ad impianti industriali con specializzazione elettronica, aeronautica e della produzione di componentistica per le telecomunicazioni. In tali zone, in cui gli interventi edilizi sono subordinati a preventivi Piani infraregionali soggetti ad approvazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Comune di Monfalcone, non sono ammesse le attività commerciali al dettaglio (art. 15 NTA). ϖ Zona omogenea D3 – PER INSEDIAMENTI ARTIGIANALI DI INTERESSE COMUNALE – suddivise nelle sub-zone: o D3a – edifici ed aree incluse in PRPC attuati o in corso di attuazione adiacenti alla zona aeroportuale; o D3b – aree libere destinate al completamento degli insediamenti artigianali; o D3d – lotti singoli localizzati in varie località del Comune destinati ad attività artigianali; nelle quali è ammessa la vendita, anche al dettaglio, solamente dei beni prodotti direttamente dall’azienda (art. 16 NTA). ϖ Zona omogenea mista D3-H3 – PER INSEDIAMENTI ARTIGIANALI E COMMERCIALI DI INTERESSE COMUNALE ESISTENTI – tale zona urbanistica è costituita da un unico ambito, localizzato lungo la SS 14 lungo la direttrice per Venezia dopo la stazione aeroportuale, quasi completamente saturo e sviluppatosi negli anni con funzioni disomogenee legate alla logistica, alla produzione, ai servizi e, in parte molto limitata, al commercio. Le vigenti NTA del PRGC (art. 16bis) prevedono, per l’insediamento delle attività del commercio al dettaglio, un limite all’interno dell’intero ambito di mq. 2.500 di vendita derivante dalla precedente legislazione regionale in materia di insediamento delle attività commerciali al dettaglio. ϖ Zona omogenea D4 – PER INDUSTRIA ESTRATTIVA – comprendenti aree destinate ad attività estrattive esistenti ed ai relativi impianti nelle quali non sono ammesse le attività commerciali al dettaglio (art. 17 NTA).

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8.3 – Analisi degli assetti insediativi relativi al patrimonio naturale

In relazione alle caratteristiche geografiche e morfologiche del territorio, vaste aree sono interessate da caratteristiche ad elevati contenuti naturali per le quali il P.R.G.C. individua specifiche norme di salvaguardia e valorizzazione di tali risorse. In particolare vengono individuate: ϖ le zone di Piano E4 corrispondenti rispettivamente agli ambiti di interesse agricolo-paesaggistico nelle quali è consentita l’attività di commercializzazione dei prodotti agricoli del proprio fondo (art. 18 NTA); ϖ le zone E6 corrispondenti agli ambiti di interesse agricolo nelle quali è consentita l’attività di commercializzazione dei prodotti agricoli del proprio fondo (art. 18 NTA).

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8.4 – Analisi degli assetti insediativi relativi agli ambiti di “centro storico” e degli edifici e delle aree soggetti a regime vincolistico o a interventi di recupero e riqualificazione urbanistica

Non sono al momento previsti strumenti comunali di programmazione territoriale specifici finalizzati al recupero ed alla riqualificazione di ambiti di “centro storico” o di edifici e aree soggetti a regime vincolistico finalizzati alla rivitalizzazione ed allo sviluppo delle attività commerciali.

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8.5 – Analisi degli assetti insediativi connessi alla stazione aeroportuale.

Lo strumento urbanistico in vigore individua un ambito, individuato come zona omogenea M1 localizzato lungo la SS 14 di fronte allo scalo aeroportuale regionale, destinato genericamente ai servizi legati alle funzioni di interscambio fra i sistemi di trasporto di merci persone di tipo aereo, ferroviario e su strada. All’interno di tale ambito, da sviluppare mediante l’approvazione di un PRPC preventivo con 3 distinti comparti a dominanza funzionale, è prevista la possibilità di insediare attività commerciali al servizio dei passeggeri. In considerazione che qualsiasi ipotesi insediativa di attività commerciali non è al momento quantificabile nemmeno in maniera approssimativa e tenuto conto che, comunque, le attività di vendita al dettaglio eventualmente insediate all’interno di tale struttura, avente funzioni specifiche (interscambio modale di passeggeri) ed utilizzatori pre-determinati (i viaggiatori), non avrebbero ripercussioni dirette sulla rete distributiva esistente, qualsiasi valutazione sulle prospettive di sviluppo commerciale del Polo Intermodale viene rinviata a momenti successivi nei quali sarà possibile confrontarsi con ipotesi progettuali concrete.

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8.6 – Analisi degli assetti insediativi per attività di tipo commerciale

Lo strumento urbanistico in vigore prevede ambiti specifici per l’insediamento delle attività di tipo commerciale secondo i seguenti parametri di sviluppo: ϖ Zona omogenea H2 – COMMERCIALE DI NUOVO INSEDIAMENTO DI INTERESSE COMPRENSORIALE E COMUNALE : individuata sul territorio comunale in 2 distinti ambiti, assoggettati a PRPC preventivo ed entrambi già interessati da insediamenti di esercizi commerciali (Ipermercato Bennet in via P. Micca e Canesin Danilo in via Staranzano), nei quali le NTA del vigente PRGC (art. 21) consentono l’insediamento generico delle attività commerciali al dettaglio. ϖ Zona omogenea H3 – COMMERCIALE ESISTENTE O IN EDIFICI AD USO COMMERCIALE ESISTENTI : individuata sul territorio comunale in 4 distinti ambiti, attuabili mediante concessione edilizia diretta, alcuni dei quali già interessati da insediamenti di esercizi commerciali (Supermercato Comprabene/Giulia Calzature in piazza VII marzo e Ecofin sas in piazza S. Tommaso) ed altri attualmente dismessi (ex Arredamenti Asquini in via Redipuglia e capannoni di via S. Lorenzo) nei quali le NTA del vigente PRGC (art. 21) consentono l’insediamento generico delle attività commerciali al dettaglio. ϖ Zona omogenea Hc – COMMERCIALE PER ESERCIZI DI GRANDE DISTRIBUZIONE : che individua sul territorio comunale l’ambito, localizzato in via P. Micca, destinato, ai sensi della previgente disciplina regionale in materia di insediamento degli esercizi di grande distribuzione, all’insediamento di strutture di vendita con superficie coperta complessiva superiore a mq. 5.000. In tale zona le NTA del vigente PRGC (art. 21.1) prevedono la possibilità di insediamento per Grandi Strutture di Vendita fino a mq. 8.000 di superficie di vendita. Per le zone a specifica destinazione commerciale si riportano di seguito le relative schede di sintesi che evidenziano le potenzialità teoriche di insediamento di grandi strutture di vendita in relazione alle vigenti norme di attuazione previste dal PRGC.

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SCHEDE TECNICHE DEGLI AMBITI URBANISTICI INDIVIDUATI DAL P.R.G.C. IN ZONA COMPATIBILE CON L’INSEDIAMENTO DELLE GRANDI STRUTTURE DI VENDITA.

ZONE OMOGENEE DI TIPO H2

AMBITO H2a

INDIRIZZO Via P. Micca Esercizio commercio al dettaglio “alimentare” e “non alimentare”, ingrosso, UTILIZZO CORRENTE albergo ZONA COMMERCIALE 4 DIMENSIONE AMBITO mq circa 31.300 Sc max 50% SUPERFICIE MAX EDIFICABILE mq 15.650 ALTRE DESTINAZIONI D’USO AMMESSE Commercio ingrosso, trasporto merci, opere di interesse pubblico, Uffici SUPERFICI MASSIMA PER DETTAGLIO mq. 5.000 SUPERFICI DI VENDITA ESISTENTI mq 4.500 SUPERFICI DI VENDITA MAX mq 4.500

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AMBITO H2b

INDIRIZZO Via Staranzano UTILIZZO CORRENTE Esercizio commercio al dettaglio “non alimentare” ZONA COMMERCIALE 2 DIMENSIONE AMBITO mq circa 9.100 Sc max 50% SUPERFICIE MAX EDIFICABILE mq 4.550 ALTRE DESTINAZIONI D’USO AMMESSE Commercio ingrosso, trasporto merci, opere di interesse pubblico, Uffici SUPERFICI MASSIMA PER DETTAGLIO mq. 4.550 SUPERFICI DI VENDITA ESISTENTI mq 399 SUPERFICI DI VENDITA MAX mq 4.000

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ZONE OMOGENEE DI TIPO H3

AMBITO H3a

INDIRIZZO Piazza VII marzo UTILIZZO CORRENTE 2 esercizi commercio al dettaglio ZONA COMMERCIALE 2 DIMENSIONE AMBITO mq circa 3.500 Sc max 50% SUPERFICIE MAX EDIFICABILE mq 1.750 ALTRE DESTINAZIONI D’USO AMMESSE Commercio ingrosso, trasporto merci, opere di interesse pubblico, Uffici SUPERFICI MASSIMA PER DETTAGLIO mq. 1.750 SUPERFICI DI VENDITA ESISTENTI mq 1.029 SUPERFICI DI VENDITA MAX mq 1.400

57 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

AMBITO H3b

INDIRIZZO Via San Lorenzo UTILIZZO CORRENTE Fabbricato dismesso ZONA COMMERCIALE 2 DIMENSIONE AMBITO mq circa 6.800 Sc max 50% SUPERFICIE MAX EDIFICABILE mq 3.400 ALTRE DESTINAZIONI D’USO AMMESSE Commercio ingrosso, trasporto merci, opere di interesse pubblico, Uffici SUPERFICI MASSIMA PER DETTAGLIO mq. 3.400 SUPERFICI DI VENDITA ESISTENTI mq - SUPERFICI DI VENDITA MAX mq 3.000

58 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

AMBITO H3c

INDIRIZZO Via P. Micca/SP per S. Pier d’Isonzo UTILIZZO CORRENTE Deposito attività commerciale al dettaglio “non alimentare” ZONA COMMERCIALE 4 DIMENSIONE AMBITO mq circa 4.100 Sc max 50% SUPERFICIE MAX EDIFICABILE mq 2.050 ALTRE DESTINAZIONI D’USO AMMESSE Commercio ingrosso, trasporto merci, opere di interesse pubblico, Uffici SUPERFICI MASSIMA PER DETTAGLIO mq. 2.050 SUPERFICI DI VENDITA ESISTENTI mq 88 SUPERFICI DI VENDITA MAX mq 1.800

59 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

AMBITO H3d

INDIRIZZO Via Redipuglia UTILIZZO CORRENTE attività commerciale al dettaglio “non alimentare” + edificio dismesso ZONA COMMERCIALE 4 DIMENSIONE AMBITO mq circa 6.550 Sc max 50% SUPERFICIE MAX EDIFICABILE mq 3.275 ALTRE DESTINAZIONI D’USO AMMESSE Commercio ingrosso, trasporto merci, opere di interesse pubblico, Uffici SUPERFICI MASSIMA PER DETTAGLIO mq. 3.275 SUPERFICI DI VENDITA ESISTENTI mq 400 SUPERFICI DI VENDITA MAX mq 2.900

60 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

ZONE OMOGENEE DI TIPO Hc

AMBITO Hc

INDIRIZZO Via P. Micca UTILIZZO CORRENTE Esercizio commercio al dettaglio “non alimentare” ZONA COMMERCIALE 4 DIMENSIONE AMBITO mq circa 34.000 Sc max 50% SUPERFICIE MAX EDIFICABILE mq 17.000 ALTRE DESTINAZIONI D’USO AMMESSE - SUPERFICI MASSIMA PER DETTAGLIO mq. 17.000 SUPERFICI DI VENDITA ESISTENTI mq 6.488 SUPERFICI DI VENDITA MAX mq 8.000

61 STUDIO DI SETTORE DEL COMMERCIO COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI

TABELLA DI SINTESI DEGLI AMBITI URBANISTICAMENTE COMPATIBILI PER L’INSEDIAMENTO DELLE GRANDI STRUTTURE DI VENDITA

Superficie coperta complessiva AMBITO DI Zona di dimensionamento Superficie di vendita realizzabile per insediamento RIFERIMENTO commerciale massima teorica (Mq.) commercio al dettaglio (Mq.) Ambito H2a 4 5.000 4.500 Ambito H2b 2 4.550 4.000 Ambito H3a 2 1.750 1.400 Ambito H3b 2 3.400 3.000 Ambito H3c 4 2.050 1.800 Ambito H3d 4 3.275 2.900 Ambito Hc 4 17.000 8.000

Sulla base delle potenzialità teoriche di insediamento delle strutture commerciali al dettaglio sopra meglio evidenziate ed a seguito di approfondimenti effettuati sul sistema viario di riferimento finalizzati all’individuazione di ambiti idonei all’insediamento di grandi strutture superiori a mq. 5.000 di superficie coperta complessiva, si riporta di seguito la tabella di sintesi degli ambiti commerciali presenti sul territorio comunale idonei all’insediamento delle grandi strutture di vendita:

TABELLA DI SINTESI DEGLI AMBITI COMMERCIALI IDONEI PER L’INSEDIAMENTO DELLE GRANDI STRUTTURE DI VENDITA SULLA BASE DI QUANTO PREVISTO DAL PRGC VIGENTE

Superficie coperta Superficie Possibilità complessiva Superficie di Zona di di vendita teorica di AMBITO DI realizzabile per vendita dimensionamento massima incremento RIFERIMENTO insediamento esistente commerciale teorica della superficie commercio al (Mq.) (Mq.) di vendita (Mq.) dettaglio (Mq.) Ambito H2a 4 5.000 4.500 4.500 0 Ambito H2b 2 4.550 4.000 399 + 3.601 Ambito H3b 2 3.400 3.000 - + 3.000 Ambito H3c 4 2.050 1.800 88 + 1.712 Ambito H3d 4 3.275 2.900 400 + 2.500 Ambito Hc 4 17.000 8.000 6.488 + 1.512 TOTALE 35.275 24.200 11.875 + 12.325

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8.7 – Aspetti critici tra evoluzione della rete distributiva e strumenti di programmazione urbanistica

Quanto previsto dallo strumento urbanistico comunale vigente a livello di possibilità di insediamento di nuove attività commerciali risulta solo in parte compatibile con i parametri massimi di sviluppo identificati attraverso l’elaborazione dei coefficienti previsti dagli Allegati A e B del D.P.R. 069/2007. In particolare, al fine di garantire uno sviluppo della rete distributiva comunale (con particolare riferimento alle strutture esistenti e di prossima apertura localizzate all’interno del polo commerciali localizzato nell’ambito adiacente il casello autostradale della A4) in linea con l’evoluzione del mercato e di adeguare i relativi parametri urbanistici a quelli introdotti dal D.p.R. 069/2007 si ritiene necessario intervenire sugli indirizzi normativi del vigente P.R.G.C. con le seguenti modificazioni: 1. le indicazioni sulle modalità di insediamento delle attività del commercio al dettaglio nelle zone omogenee a prevalente destinazione residenziale (zone A, B e C) non prevedono attualmente limitazioni alla superficie di vendita. Tenuto conto che tali zone omogenee sono tutte localizzate nell’ambito del centro urbano o, comunque, in ambiti a prevalente destinazione residenziale, si ritiene opportuno prevedere una limitazione all’insediamento delle attività del commercio al dettaglio ai soli esercizi che svolgono una funzione di servizio per la spesa quotidiana della popolazione residente (esercizi fino a mq. 400 di vendita all’interno degli ambiti identificati in zona omogenea di tipo A e fino a mq. 1.500 di vendita in quelli identificati in zona omogenea di tipo B e C) – articoli 10bis, 11 e 11 bis delle NTA del PRGC ; 2. le limitazioni alle destinazioni d’uso diverse da quelle residenziali all’interno delle zone C non consentono la possibilità di realizzare superfici adeguate per l’insediamento delle strutture commerciali di media struttura superiore – M2 le quali, all’interno del sistema distributivo moderno, rappresentano il riferimento primario per le necessità di spesa quotidiane del consumatore. A tale proposito si ritiene necessario rivedere l’attuale limitazione al 20% del volume totale realizzabile all’interno delle zone C per le destinazioni diverse da quella residenziale tenendo anche conto delle forti esigenze di servizi in generale da parte della popolazione. Si propone pertanto l’elevamento del limite di volumetria dal 20% attuale al 50% per le destinazioni d’uso diverse da quella residenziale con un ulteriore limite massimo del 30% per le destinazioni commerciali al dettaglio – articolo 11, comma 1, ultimo capoverso delle NTA del PRGC . 3. in linea con quanto previsto a livello regionale previsto dall’articolo 16, comma 5 della L.R. 29/2005, va riconosciuta la possibilità di insediamento di esercizi commerciali al minuto nelle zone omogenee di tipo produttivo di interesse comunale (zona omogenea D3), per generi non alimentari a basso impatto introducendo un limite dimensionale di mq. 400 di superficie di vendita – articolo 16 delle NTA del PRGC . 4. per quanto riguarda la zona omogenea mista D3-H3 , considerato l’andamento del suo sviluppo nel corso degli anni e tenuto conto delle novità normative introdotte dalla nuova legislazione regionale in materia di insediamento delle attività del commercio al dettaglio, va eliminato il limite di mq. 2.500 complessivi di vendita da sviluppare all’interno dell’intero ambito introducendo contestualmente un limite insediativo merceologico (generi non alimentari a basso impatto) ed uno dimensionale per esercizio (mq. 400 di vendita ) – articolo 16bis delle NTA del PRGC.

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5. in relazione alla necessità di ampliamento delle strutture commerciali già presenti e di quelle possibili nelle zone omogenee H2 e H3 si ritiene necessario, in conformità con i limiti previsti dalla normativa vigente e tenuto conto che solo uno degli ambiti identificati in zona H2 possiede i parametri dimensionali per sviluppare strutture commerciali con superficie coperta complessiva superiore a mq. 5.000, introdurre in tali zone rispettivamente il limite di mq. 15.000 e di mq. 5.000 di superficie coperta complessiva per l’insediamento di esercizi commerciali al dettaglio – articolo 21 delle NTA del PRGC. 6. in considerazione di quanto previsto dal Piano regionale per la Grande Distribuzione approvato con la D.G.R. 15 aprile 2005, n. 781 (che individua al punto 4.5 il Comune di Ronchi dei Legionari tra quelli idonei all’insediamento delle Grandi strutture di vendita con superficie coperta complessiva superiore a mq. 15.000) si rileva che l’attuale rapporto tra la superficie commerciale coperta realizzabile all’interno di tale zona (mq. 17.000 circa) e quella massima di vendita (mq. 8.000) non risultano equilibrate per un adeguato sviluppo della zona omogenea Hc . Ciò anche in relazione alla necessità di ampliamento delle strutture commerciali già previste nell’ambito della zona al fine di mantenere per l’area un livello di competitività adeguato ai progetti in corso nei comprensori limitrofi (Villesse, Muggia, Ajello del Friuli, Gorizia). A tale proposito, tenendo anche conto della specificità della struttura commerciale che si sviluppa in parte, non prevalente, sul territorio comunale di Fogliano Redipuglia, si ritiene opportuno rideterminare l’attuale limite di mq. 8.000 di vendita, previsto dalle vigenti NTA, nella dimensione massima consentita dall’apposito “Studio di impatto viabilistico” allegato al presente Studio (mq. 14.000 di vendita dei quali mq. 3.450 ubicati in Comune di Fogliano Redipuglia) – articolo 21.1 delle NTA del PRGC . 7. al fine di adeguare le norme di P.R.G.C. ai nuovi standard parcheggio introdotti dall’articolo 21 del D.P.R. 069/2007 in sostituzione di quelli previsti dal D.P.G.R. 0126/95 vanno infine aggiornati tutti gli articoli relativi alle zone urbanistiche omogenee nelle quali è consentito l’insediamento di attività commerciali – articoli 11, 16, 16bis, 21, 21.1 delle NTA del PRGC. 8. la limitazione alla possibilità di prevedere locali utilizzabili per lo svolgimento di attività commerciali posti sotto il livello stradale o quello originario di campagna risulta fortemente penalizzante per strutture edilizie di grande impatto e che spesso conducono a soluzioni tecniche che interessano anche superfici poste al di sotto del livello stradale o di campagna. Si propone pertanto una rivisitazione dell’articolo 28bis delle vigenti NTA del PRGC che, pur mantenendo il limite attuale per le destinazioni d’uso di tipo residenziale, consenta, a fronte di una verifica sul rispetto delle norme igienico sanitarie e geologiche, la possibilità di insediare funzioni legate alla svolgimento delle attività di tipo commerciale all’interno delle zone omogenee H2, H3 e Hc. In base alle modificazioni sopra proposte e tenuto conto degli appositi studi di impatto viabilistico allegati al presente Piano, lo sviluppo della rete distributiva del grande dettaglio sul territorio comunale può essere così dimensionato:

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TABELLA DI SINTESI DEGLI AMBITI COMMERCIALI IDONEI PER L’INSEDIAMENTO DELLE GRANDI STRUTTURE DI VENDITA SULLA BASE DELLE MODIFICAZIONI AL PRGC PROPOSTE DAL PIANO DI SETTORE DEL COMMERCIO Superficie coperta Possibilità complessiva Superficie di Superficie teorica di Zona di AMBITO DI realizzabile per vendita di vendita incremento dimensionamento RIFERIMENTO insediamento massima esistente della commerciale commercio al teorica (Mq.) (Mq.) superficie di dettaglio (Mq.) vendita (Mq.) Ambito H2a 4 15.000 9.000 4.500 + 4.500 Ambito H2b 2 4.550 4.000 399 + 3.601 Ambito H3b 2 3.400 3.000 - + 3.000 Ambito H3c 4 2.050 1.800 88 + 1.712 Ambito H3d 4 3.275 2.900 400 + 2.500 Ambito Hc 4 17.000 14.000(*) 9.938(*) + 4.062 TOTALE 45.275 34.700(*) 15.325(*) + 19.375 (*) dei quali mq. 3.450 ubicati in Comune di Fogliano Redipuglia

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9 – INDIRIZZI DI SVILUPPO

9.1 – Dimensionamento di Piano

Per una quantificazione dei consumi teorici gravitanti sulla rete distributiva di Ronchi dei Legionari si rilevano le seguenti caratteristiche: ϖ Settore “alimentare” e “misto” - il Comune risulta dotato di una struttura distributiva “di vicinato” sicuramente adeguata alle esigenze di spesa quotidiana dei residenti nel Comune grazie alla presenza di diversi esercizi specializzati ubicati prevalentemente nel capoluogo. Grazie alla ormai consolidata presenza dell’ipermercato Bennet ed alla recente apertura del Centro Commerciale Ramonda le strutture distributive “moderne” risultano rappresentate in maniera più che adeguata sia per le esigenze del consumatore residente che, soprattutto, in virtù della localizzazione adiacente al casello autostradale della A4, per quello extracomunale evidenziando in tal modo una più che discreta capacità di attrazione. ϖ Settore “non alimentare” – in questo settore il Comune risulta sufficientemente attrezzato se non per numero di esercizi e varietà merceologica, sicuramente per superfici di vendita a disposizione dell’utenza. Tenendo conto delle potenzialità di consumo e delle abitudini di spesa dei residenti nell’area di gravitazione, delle caratteristiche della rete distributiva esistente sia a livello di servizio che a livello di attrazione sulla popolazione extracomunale che su quella fluttuante occasionale, delle prospettive di sviluppo dei consumi al 2010 previste dagli studi di settore meglio descritti nei capitoli precedenti e, non ultima, delle caratteristiche del sistema viario di supporto al territorio comunale, si stima che le quote di consumi teorici gravitanti sulla rete distributiva comunale possano essere individuate all’interno di un bacino di utenza teorico definito nei paragrafi precedenti entro l’isocrona di un raggio di 60 minuti di percorrenza auto secondo una ripartizione così definita: a. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “misto” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del piccolo dettaglio: 90% dei consumi comunali complessivi; b. Consumi teorici relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “misto” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del medio dettaglio: 80% dei consumi comunali complessivi; c. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “misto” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del grande dettaglio: 80% dei consumi comunali complessivi; d. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del piccolo dettaglio: 30% dei consumi comunali complessivi; e. Consumi teorici relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del medio dettaglio: 40% dei consumi comunali complessivi; f. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nel Comune presso le strutture distributive del grande dettaglio: 80% dei consumi comunali complessivi; g. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “misto” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del piccolo dettaglio: 0,05% dei consumi complessivi;

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h. Consumi teorici relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “misto” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del medio dettaglio: 0,5% dei consumi complessivi; i. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “alimentare” e “misto” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del grande dettaglio: 5% dei consumi complessivi; j. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del piccolo dettaglio: 0,01% dei consumi complessivi; k. Consumi teorici relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del medio dettaglio: 1% dei consumi complessivi; l. Consumi relativi ai generi compresi nel settore “non alimentare” da parte dei residenti nei Comuni ricompresi nel bacino di riferimento presso le strutture distributive del grande dettaglio: 5% dei consumi complessivi; per una quantificazione complessiva dei consumi così determinata:

Consumi ALIMENTARI totali del bacino e gravitanti teorici sul Comune (mln. di €.) Esercizi di vicinato e MSV- medie strutture di vendita Grandi Strutture di M1 M2 Vendita

Consumi gravitanti Consumi gravitanti su Consumi gravitanti su totali su Comune totali Comune totali Comune Comune 7,347 6,612 12,853 10,283 11,735 9,388 Bacino di riferimento 60' 785,375 0,420 1.374,070 7,413 1.254,598 65,443 TOTALE 792,721 7,032 1.386,923 17,696 1.266,333 74,830 Fonte: [elaborazioni interne Plan System Udine]

Consumi NON ALIMENTARI totali del bacino e gravitanti teorici sul Comune (mln. di €.) Esercizi di vicinato e MSV- medie strutture di vendita Grandi Strutture di Vendita M1 M2

Consumi gravitanti Consumi gravitanti su Consumi gravitanti su totali su Comune totali Comune totali Comune Comune 37,888 11,366 10,468 4,187 11,735 12,562 Bacino di riferimento 60' 4.121,680 0,425 1.138,774 11,783 1.708,161 90,021 TOTALE 4.159,569 11,792 1.149,242 15,970 1.719,895 102,582 Fonte: [elaborazioni interne Plan System Udine]

Per l’individuazione dei parametri di sviluppo di una rete distributiva, oltre ad una valutazione sui quantitativi dei consumi e sulle carenze di servizio commerciale, vanno determinati i coefficienti di redditività degli esercizi insediati al fine di poter proporre un modello di rete che garantisca da un lato una giusta remuneratività agli operatori e dall’altro un livello di servizio commerciale ottimale al consumatore. In base ai dati disponibili sulla redditività media degli esercizi commerciali della Regione Friuli – Venezia Giulia (Fonte Ministero delle Attività Produttive – Osservatorio Nazionale del Commercio) il giro d’affari medio 2003 per metro quadrato di vendita relativo agli esercizi del commercio al dettaglio risulta così definito:

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Giro d'affari medio per mq. di vendita (€uro) Settore Alimentare e Misto Settore non alimentare Piccolo dettaglio 2.584,605 1.054,380 MSV fino mq. 1.500 3.492,215 1.197,750 GSV 8.068,350 2.372,600

E’ doveroso precisare che i valori relativi al giro d’affari per mq. sopra riportati hanno una valenza puramente indicativa, soprattutto per quanto riguarda il settore merceologico “non alimentare” vista la disomogeneità dei generi compresi in tale settore. In relazione alla consistenza ed al dimensionamento della rete distributiva comunale, come meglio evidenziata nei paragrafi precedenti e tenuto conto dei parametri massimi di sviluppo della rete distributiva comunale calcolati sulla base dei coefficienti contenuti nel D.P.R. 069/2007 nonché delle previsioni del vigente P.R.G.C. viene di seguito proposto un modello di sviluppo che tiene conto sia delle tendenze e delle prospettive di sviluppo ed ampliamento della domanda che delle aspettative di mantenimento e consolidamento delle quote di mercato degli esercizi esistenti, compresi quelli del piccolo dettaglio. Il modello di sviluppo proposto, basato principalmente sul mantenimento delle redditività per mq. attualmente rilevate per le diverse tipologie di esercizio, prevede margini di sviluppo sostenibile dalla rete distributiva comunale esistente così dimensionato:

Dotazione Superfici esistenti Sviluppo TIPOLOGIA DI ESERCIZIO massima (mq.) (mq.) sostenibile (Mq.) PD alimentare 2.721 2.437 284 MSV alimentare 5.067 690 4.377 GSV alimentare 23.941 5.496 (*) 18.445 PD non alimentare 11.184 6.361 4.823 MSV non alimentare 13.334 0 13.334 GSV non alimentare 43.236 9.938 ( ∆) 33.298 (*) mq. 996 dei quali ubicati in Comune di Fogliano Redipuglia nell’ambito del Centro Commerciale Ramonda (∆) mq. 2.454 dei quali ubicati in Comune di Fogliano Redipuglia nell’ambito del Centro Commerciale Ramonda Fonte: [elaborazioni interne Plan System Udine]

I valori sopra riportati, anche se derivanti da valutazioni estremamente prudenziali (i valori di spesa dei residenti all’interno del bacino definito entro l’isocrona dei 60 minuti di percorrenza auto, ma anche di quelli residenti entro una distanza superiore, sono certamente inferiori a quelle reali se si considerano le tipologie di esercizi esistenti), evidenziano delle potenzialità di sviluppo sostanzialmente in linea con quelle calcolate sulla base dei coefficienti regionali contenuti dal D.P.R. 069/2007 e che comunque devono tener conto da un lato della necessità di integrazione dell’offerta per mantenere elevata la capacità di attrazione del sistema e dall’altro di garantire alle strutture esistenti la possibilità di esprimere al meglio delle proprie potenzialità aziendali e mantenere livelli di competitività adeguati a quelli della concorrenza presente in altre zone del territorio regionale e nelle regioni limitrofe. Tali valori rappresentano margini di sviluppo teoricamente sostenibili e come tali perfettamente tollerabili dalla rete distributiva comunale. Sulle basi sopra evidenziate, la proposta progettuale si sviluppa attraverso un’ipotesi di modernizzazione della rete distributiva relativa al settore merceologico “alimentare” e di potenziamento di quella relativa al settore merceologico “non alimentare” in grado di assicurare all’utente il giusto livello di competizione commerciale necessario per garantire un livello equilibrato dei prezzi al consumo, consentendo nel contempo al

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sistema distributivo comunale un recupero delle quote di consumo in evasione verso strutture distributive extracomunali, soprattutto del settore merceologico “non alimentare”, che attualmente si riscontrano nelle abitudini dei residenti ed un supporto per l’offerta commerciale rivolta al consumatore extracomunale sia per la cosiddetta spesa “da carrello” che per quella da “shopping”. In base ai valori di sviluppo sostenibile, evidenziati nella tabella di sintesi sopra riportata, la rete distributiva comunale della Grande Distribuzione potrebbe oggi supportare tranquillamente uno sviluppo così dimensionato:

Incremento Proposta di Piano Incremento massimo massimo calcolato calcolata sui limiti calcolato su rapporto SETTORE MERCEOLOGICO su coefficienti sviluppo urbanistico oggettivo “ALIMENTARE” previsti da allegato delle aree commerciali domanda/offerta entro A2 del D.P.R. previste dal vigente bacino di 60’ 069/07) P.R.G.C. ZONA 1 - CENTRO URBANO - - - ZONA 2 - CAPOLUOGO - - 1.500 (*) ZONA 3 - FRAZIONI - - - ZONA 4 – VIABILITA’ - - 500 (*) TOTALE 13.504 18.445 2.000 (∆) (*) da utilizzare esclusivamente per ampliamenti di esercizi esistenti. (∆) la previsione di ulteriori mq. 11.500 da rilasciare sul territorio comunale potrà essere valutata, previa verifica dell’andamento del mercato e delle ipotesi di sviluppo urbanistico del territorio comunale, in sede di revisione del presente Piano non prima della scadenza di 2 anni dalla data di sua entrata in vigore.

Incremento Proposta di Piano Incremento massimo massimo calcolato calcolata sui limiti calcolato su rapporto SETTORE MERCEOLOGICO su coefficienti sviluppo urbanistico oggettivo “NON ALIMENTARE” previsti da allegato delle aree commerciali domanda/offerta entro A2 del D.P.R. previste dal vigente bacino di 60’ 069/07) P.R.G.C. ZONA 1 - CENTRO URBANO - - - ZONA 2 - CAPOLUOGO - - 5.100 ZONA 3 - FRAZIONI - - - ZONA 4 – VIABILITA’ - - 12.800(*) TOTALE 36.058 33.298 17.900 (∆) (*)mq. 4.000 dei quali rilasciabili esclusivamente nell’ambito di programmazione previsto dall’articolo 4.5 della D.G.R. 781/2005 per Grandi Strutture di vendita con superficie coperta complessiva superiore a mq. 15.000 ed ammissibile ai sensi dell’articolo 10, comma 7 del D.P.R. 23 marzo 2007, n. 069/Pres. (∆) la previsione di ulteriori mq. 18.100 da rilasciare sul territorio comunale potrà essere valutata, previa verifica dell’andamento del mercato e delle ipotesi di sviluppo urbanistico del territorio comunale, in sede di revisione del presente Piano non prima della scadenza di 2 anni dalla data di sua entrata in vigore.

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