REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI COMUNE DI FELIZZANO

VARIANTE PARZIALE 2018 AL P.R.G.C. 1983, approvato con D.G.R.n.76-07893 del 24.09.1986 e successivamente variato con Variante Strutturale approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n. n.44 del 18 dicembre 2013

Ai sensi della Legge Regionale 5 DICEMBRE 1977 N.56 (Tutela ed uso del suolo) articolo 17, comma 5 come modificata dalla Legge Regionale 25 marzo 2013 n.3 “modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977 n.56 (Tutela ed uso del suolo) e s.m.i.

PROGETTO PRELIMINARE

Adottata con deliberazione del Consiglio Comunale n. …….. in data

IL SINDACO (Luca Cerri) Documento di

verifica di assoggettabilità alla VAS

IL SEGRETARIO GENERALE

IL PROGETTISTA (Andrea Milanese)

pag. 1 di 57 DOCUMENTO DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ ALLA VAS

1. PREMESSA ...... 4 2. CARATTERISTICHE DELLA VARIANTE ...... 4 3. RIFERIMENTI NORMATIVI...... 5 4. FINALITÀ ED OBIETTIVI DELLA VARIANTE...... 6 4.1 Il territorio interessato ...... 6 Il territorio comunale ...... 6 L’area oggetto di variante...... 8 4.2 norme di attuazione proposte in variante al piano vigente:...... 8 Articolo 40/bis - Aree per attività turistiche - ricreative ...... 8 5. COERENZA CON STRUMENTI SOVRAORDINATI...... 9 5.1 Piano Territoriale Regionale ...... 9 5.2 Piano Paesaggistico Regionale...... 17 5.3 Verifica di coerenza con il PPR ...... 24 5.4 Piano Territoriale Coordinamento Provinciale...... 27 6. QUADRO DELLE INFORMAZIONI AMBIENTALI – STATO ATTUALE...... 31 6.1 Sottosuolo – aspetti geologici ...... 31 Il territorio comunale ...... 31 L’area oggetto di variante...... 31 6.2 Aspetti morfologici ...... 32 Il territorio comunale ...... 33 L’area oggetto di variante...... 33 6.3 Dissesti potenziali e/o in atto ...... 33 6.4 Caratteristiche litotecniche del terreno in esame...... 36 6.5 Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica...... 37 Territorio comunale...... 38 Area oggetto di variante...... 38 6.6 Capacità d’uso del suolo...... 39 L’area oggetto di variante...... 40 6.7 Uso del suolo in atto ...... 41 6.8 Qualità delle acque ...... 41 6.9 Rischio sismico...... 41 6.10 Clima ...... 42 6.11 Aria ...... 43 6.12 fauna...... 45 L’area oggetto di variante,...... 45 6.13 Flora e vegetazione ...... 45 L’area oggetto della presente variante ...... 46 6.14 Agenti fisici...... 46 a) Livello acustico ...... 46 L’area oggetto di variante...... 47 b) Inquinamento luminoso...... 47 L’area oggetto di variante...... 47 c) Livello elettromagnetico...... 47 L’area oggetto di variante...... 48 d) Rifiuti...... 48 e) Fognatura...... 48 L’area oggetto di variante...... 49 f) Traffico...... 49 L’area oggetto di variante...... 49 g) Popolazione – assetto socioeconomico e sanitario...... 50 6.15 Paesaggio – ambiente urbano e rurale ...... 50 L’area oggetto di variante...... 50 6.16 patrimonio storico, artistico e culturale...... 50 L’area oggetto di variante...... 51 6.17 Bilancio ambientale territoriale ...... 51 7. Valutazione degli impatti della variante sull’ambiente ...... 52

pag. 2 di 57 7.1 Sistema dei vincoli...... 52 7.2 Consumo di suolo...... 53 7.3 Impatto acustico ...... 54 7.4 Traffico ed accessibilità ...... 54 7.5 effetti sull’ambiente...... 54 Biodiversità...... 54 Atmosfera...... 54 Acque superficiali e profonde...... 54 Suolo e sottosuolo...... 55 Flora e fauna...... 55 Paesaggio ...... 55 Beni culturali...... 55 Matrice socio economica...... 55 Agenti fisici: luminanza...... 55 Agenti fisici: rifiuti...... 55 Agenti fisici: bilancio energetico...... 55 Salute e sicurezza ...... 55 8. CONCLUSIONE...... 56

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1. PREMESSA

Il comune di Felizzano è dotato di PRGC approvato con D.G.R. 76-7893 del 24 settembre 1986, in seguito modificato con cinque varianti parziali ex art. 7 comma 7 L.R. 56/77 e smi e con Variante Strutturale al PRGC approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n.44 del 18 dicembre 2013 a seguito di procedura ex L.R. 1/2007 svoltasi mediante Conferenze di copianificazione.

Nell’ambito di tale procedura, era stata introdotta tra le aree classificate quali “aree turistiche-ricreative” un’area destinata ad attrezzature scientifico-naturalistiche che, nel tempo, è diventata un punto di riferimento per le scuole del territorio che qui trovano ambienti attrezzati e personale qualificato per condurre attività didattiche dalla biologia alla chimica, fisica, scienze della terra ed astronomia.

Le esigenze che, all’epoca della variante di piano, erano solo abbozzate mentre oggi, a circa 5 anni di distanza, l’”Astro-bio-parco - Oasi” di Felizzano è una realtà consolidata del territorio che offre programmi scientifico – naturalistici dedicati alle scuole del territorio, a neofiti ed anche ad appassionati di astronomia che qui trovano le condizioni adatte per l’osservazione degli astri. Nel 2018, la società ha richiesto al comune una variazione della perimetrazione dell’area turistico ricreativa per scorporare una porzione a Sud ed accorpare un’area di identica superficie a nord. Tale variazione risulta più adatta alle attività legate all’osservazione astronomica che si svolgono, appunto, nel settore Nord e non possono essere spostate. In questa zona, infatti, è previsto il posizionamento di piccole strutture amovibili con apertura motorizzata in cui vengono posizionati gli strumenti dei clienti in analogia a quelle già esistenti.

La presente variante, è dunque finalizzata all’accoglimento della richiesta per consentire il prosieguo dell’attività ed il miglioramento dell’offerta di cui godrebbero anche gli istituti scolatici del territorio.

Nello specifico, si tratta di un semplice spostamento di una porzione di circa 4200 mq. dalla zona sud alla zona nord dell’area turistica ricreativa dell’astrobioparco, con la conseguenza che, a sud una porzione di area di 4200 mq tornerà all’uso agricolo a fronte di una superficie identica che passerà dall’agricolo al turistico ricreativo. Il bilancio sarà dunque pari a zero per cui non vi sarà né incremento, né decremento di “consumo di suolo.

2. CARATTERISTICHE DELLA VARIANTE

La presente variante prende le mosse dalla richiesta della società ASTROBIOPARCO OASI di Felizzano per lo spostamento della perimetrazione dell’area destinata ad attrezzature scientifico-naturalistiche ricadente nella disciplina delle “aree turistiche- ricreative” ad altra adiacente a quella attuale ma tale da consentire una migliore organizzazione dell’attività. Tale modifica sarà a bilancio invariato in quanto la superficie attuale verrà riportata ad agricolo ed altrettanta porzione di area agricola (di proprietà della società) sarà riclassificata quale “area turistico-ricreativa”.

pag. 4 di 57 Il criterio, dunque, sarà quello del bilancio “zero” sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Lo stesso dicasi anche per il consumo di suolo che rimarrà invariato. L’area attuale, che comprende un fabbricato di origine rurale ristrutturato prima della apertura della società, non è mai stata interessata da alcuna modifica legata all’attività della società.

La variante in oggetto si configura quale Variante Parziale ai sensi dell’articolo 17, comma 5 della l.r. 56/1977, e quindi, ai sensi dell’articolo 17 comma 8 della L.R. 56/77, è sottoposta a “Verifica preventiva di Assoggettabilità alla VAS”.

Il presente elaborato costituisce Documento Tecnico di Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica della Variante al PRGC del comune di Felizzano ed ha l’obiettivo di individuare quali possano essere gli effetti potenziali attesi sulle componenti ambientali a seguito delle modifiche introdotte dalla Variante. Le analisi in ordine alle ricadute ambientali sono predisposte in conformità alle indicazioni di cui all’allegato I del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. secondo il seguente schema che specifica i criteri per la verifica:

Criteri per la verifica Elementi specifici da considerare nella verifica

Caratteristiche del Piano: • In quale misura il Piano stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse. • In quale misura il Piano influenza altri piani/programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati • La pertinenza del Piano per l’integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile • Problemi ambientali pertinenti al Piano • La rilevanza del piano o del programma per l’attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque)

Caratteristiche degli impatti e • Probabilità, durata e frequenza e reversibilità degli impatti delle aree che possono essere • Carattere cumulativo degli impatti interessate: • Natura trasfrontaliera degli impatti • Rischi per la salute umana e per l’ambiente (ad esempio in caso di incidenti) • Entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate) • Valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale; - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell’utilizzo intensivo del suolo • Effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale

3. RIFERIMENTI NORMATIVI

I principali riferimenti normativi comunitari, nazionali e regionali per la Valutazione Ambientale Strategica sono i seguenti:

pag. 5 di 57 • Legge Regionale 56/1977 “Tutela ed uso del suolo” come modificata dalla L.R. 25 marzo 2013 n.3 e s.m.i. • Legge Regionale Piemonte n.40/1998 e s.m.i. “disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione”; • Direttiva Europea 2001/42/CE, del 27 giugno 2001 concernente la “valutazione degli effetti di determinati Piani e Programmi sull’ambiente”; • D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale” e s.m.i. • D. Lgs. 4/2008 “ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs 3 aprile 2006, n.152 recante norme in materia ambientale” • D.G.R. 9 luglio 2008 n.12-8931 “primi indirizzi operativi per l’applicazione delle procedure in materia di Valutazione Ambientale Strategica di Piani e Programmi”; • D.G.R. 29 febbraio 2016 n.25-2977 “Disposizioni per l’integrazione della procedura di valutazione ambientale strategica nei procedimenti di pianificazione territoriale e urbanistica, ai sensi della legge regionale 5 dicembre 1977 n.56 (Tutela ed uso del suolo);

In sintesi, ai sensi della Parte Seconda del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 e s.m.i., la Valutazione Ambientale Strategica ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile.

L’autorità procedente è il comune di Felizzano, che si avvale del proprio Organo Tecnico.

4. FINALITÀ ED OBIETTIVI DELLA VARIANTE

Come accennato, la presente variante ha l’obiettivo di modificare la perimetrazione dell’area dell’ “Astrobioparco” destinata ad attrezzature scientifico-naturalistiche e ricadente nella disciplina delle “aree turistiche-ricreative”. Tale modifica si configura quale trasformazione di area agricola in area turistico ricreativa a fronte di un recupero all’agricolo di una porzione già attualmente destinata ad attività turistico ricreativa. Tale modifica sarà a bilancio invariato in quanto la superficie attuale verrà riportata ad agricolo ed altrettanta porzione di area agricola (di proprietà della società) sarà riclassificata quale “area turistico-ricreativa”.

4.1 Il territorio interessato

Il territorio comunale Il comune di Felizzano è sito nella parte occidentale della Provincia di Alessandria, in posizione quasi mediana (12 km. Da Alessandria e 16 km. Da Asti, in linea d’aria) lungo l’allineamento Alessandria-Asti Il territorio comunale si estende su una superficie di 25,18 km2, ubicati per la quasi totalità alla sinistra orografica del fiume Tanaro; esso occupa una superficie grossolanamente triangolare, con la base appoggiata al fiume medesimo ed un

pag. 6 di 57 allineamento, sviluppato verso NW, che ricalca in parte il bacino del torrente Sabbionara. L’idrografia principale è dunque rappresentata da basso corso del Tanaro, che qui scorre, con ampi meandri, in direzione WSW-ENE. Il reticolato idrico secondario è all’incirca ortogonale al corso del fiume principale, con una leggera inclinazione verso valle. Questa situazione determina una marcata suddivisione del territorio in tre fasce parallele all’allineamento idrografico principale, quindi con dividenti avente andamento WSW – ENE. Partendo dal basso (in senso geografico ed altimetrico), troviamo dapprima la “Valle Tanaro” solcata da ampi meandri e tracce di precedenti paleoalvei. Essa occupa il 25% circa dell’intero territorio comunale, con una quota media di 103 mt sul livello del mare ma con punti ad una quota di 96 mt.. In posizione intermedia vi è una seconda fascia molto estesa (il 65% dell’intero territorio comunale), che forma una specie di altopiano sub-pianeggiante, più alto della fascia precedente (quota media di 125 mt.). Queste due zone sono separate da un esteso ed ampio terrazzamento sul cui margine superiore è ubicato il nucleo storico. All’estremo NW, si trova la zona collinare, boscosa e poco popolata, che occupa il 10% circa del territorio; in questa zona si trovano i terreni alla quota più elevata (193 mt sul livello del mare).

L’abitato di Felizzano è separato nettamente dalla Strada Provinciale n.10 “Padana Inferiore” che divide il nucleo storico che nel tempo si è allargato, in direzione longitudinale (est-ovest) e dilatato costituendosi in quartieri (di 1° e 2° espansione) dagli ampliamenti recenti posizionati lungo la strada provinciale per Fubine. A ovest, al confine cioè tra Via Roma ed il Borgo Bricco S. Antonio, l'abitato è chiuso dalla massiccia presenza dell’area industriale mentre, dalla parte opposta si assiste ad una progressiva polverizzazione del tessuto urbano e conseguente passaggio dalla destinazione d'uso completamente residenziale al tipo misto e, infine, all'agricolo. A sud, nella zona sotto agli spalti, si nota un "tentativo" frenato di espansione residenziale a villette. Tale scelta, a suo tempo molto contestata e, peraltro contraria a quanto previsto dal Programma di Fabbricazione vigente prima dell'approvazione della L.R. 56/77, fu operata dal PRGC '83 che ne aveva riportato la destinazione ad area agricola, in considerazione dei forti rischi di fenomeni alluvionali in concomitanza con le piene autunnali e primaverili del fiume Tanaro.

pag. 7 di 57 Individuazione dell’area: dettaglio

L’area oggetto di variante è posta lungo la strada provinciale per Fubine, a poche centinaia di metri dal tracciato autostradale. La zona è attualmente classificata in parte come zona agricola, in parte come area per attrezzature turistico ricreative. Qui si è insediato da alcuni anni un “Astro bio parco”, attività di tipo scientifico naturalistico che comprende un parco naturalistico ed un piccolo osservatorio astronomico per la didattica e per attività divulgative che accoglie una sala conferenze, un laboratorio scientifico, la terrazza con le postazioni per il posizionamento dei telescopi e sulla sommità della struttura l’osservatorio astronomico. Il centro ha attivato collaborazioni e progetti con scuole ed università. Ad oggi, è partner del progetto del MIUR “Athelier Creativi”, con l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Università del Piemonte Orientale per il progetto “PRISMA – Prima Rete Nazionale Sorveglianza Meteoriti”. Astrobioparco dal 2018 collabora con L’Ente Tutela Pesca Bacino del Tanaro nella gestione dell’acquario di Asti presso l’antico Peso Pubblico in piazza del Palio. Per le scuole, l’offerta si suddivide in diversi percorsi quali, ad esempio, 1) Bios (biologia e chimica), 2) il progetto PI-greco (fisica e ottica) 3) il progetto COSMOS (astronomia).

L’area è accessibile dalla strada provinciale per Fubine e confina, ad Ovest, con la strada vicinale dei Ronchi, sfociante anch’essa sulla SP77 per Fubine.

4.2 norme di attuazione proposte in variante al piano vigente:

Al solo fine di una migliore chiarezza si riporta l’articolo di norma con la precisazione che si tratta di normativa non oggetto di modifica nella presente variante.

Articolo 40/bis - Aree per attività turistiche - ricreative

Le aree per attività turistiche-ricreative comprendono tutte quelle parti del territorio ove sono ammesse le seguenti destinazioni : - attrezzature per lo svago quali piscine, impianti sportivi, attrezzature per il tempo libero e per attività didattico-scientifiche e/o naturalistiche, coperture tensostatiche o pressostatiche a carattere precario e stagionale nonché costruzioni atte a ricovero animali e costruzioni di ambienti consoni al loro stazionamento; - attrezzature di servizio quali bar, ristoranti,. Sono ammesse abitazioni esclusivamente per esigenze di custodia e/o di residenza del titolare dell’attività in misura non superiore al 30% delle superfici utili destinate all’attività e fino alla concorrenza massima di 200 mq di superficie utile lorda. Sono inoltre ammesse attività di commercio al dettaglio fino alla concorrenza massima di mq. 150 di superficie di vendita.

Queste aree sono soggette a preventivo permesso di costruire Convenzionato che dovrà rispettare i seguenti indici e parametri: RC = 10%

pag. 8 di 57 UF = 0,05 mq/mq H = m. 7,50 Distanza minima degli edifici dai cigli stradali m. 10,00 Distanza minima degli edifici dai confini privati circostanti m. 10,00. Superficie filtrante a verde: 40% della SF E’ permesso il cambio totale di destinazione d’uso dei manufatti esistenti.

E’ vietata qualsiasi edificazione di tipo produttivo.

Il PRGC individua 4 aree per attività turistico ricreativa:

INSEDIAMENTO PER IL LOISIR: OMISSIS

INSEDIAMENTO PER IL GOLF: OMISSIS

INSEDIAMENTO PER IMPIANTI SPORTIVI: OMISSIS

INSEDIAMENTO PER ATTREZZATURE SCIENTIFICO- NATURALISTICHE: La variante individua un’area (indicata con il numero 4) destinata ad attrezzature scientifico-naturalistiche private. In quest’area sono consentite nuove costruzioni destinate ad attrezzature scientifico-didattiche, ad attività accessorie (bar, ristorazione, locali accessori, depositi) ad abitazione per esigenze di custodia o del titolare dell’attività secondo i parametri di cui ai precedenti commi. Eventuali volumi tecnici necessari all’utilizzo di strumentazioni ottiche e/o telescopi, potranno eccedere i limiti di altezza previsti per la zona per un massimo di 2,50 mt a condizione che non siano costruiti in muratura ma con ossatura di sostegno e materiale amovibili: in caso di cessazione dell’attività, gli stessi dovranno essere rimossi; Sono inoltre prescritti: - parcheggio privato nella misura prevista dalla legge in relazione all’attività svolta; - applicazione di tutte le norme di tipo igienico sanitario, di sicurezza degli edifici oltre alle norme relative all’abbattimento delle barriere architettoniche; - rigoroso rispetto ambientale e paesaggistico della zona con adeguate piantumazioni di essenze legnose arbustive idonee e coerenti con la zona oltre che sistemazioni a prato;

5. COERENZA CON STRUMENTI SOVRAORDINATI

5.1 Piano Territoriale Regionale Il Piano Territoriale Regionale, approvato con DCR 122-29783 del 21 luglio 2011, comprende il territorio di Felizzano all’interno dell’Ambito di Integrazione Territoriale n.19 – Alessandria. Per l’AIT 19- ALESSANDRIA, in cui ricade il territorio di Felizzano, valgono i seguenti indirizzi:

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Per quanto sopra non risultano elementi in contrasto con il PTR in quanto: - i terreni di cui alla presente variante risultano classificati in classe II con riferimento alla cartografia regionale di capacità d’uso dei suoli mentre, ai sensi del PTC Provinciale di Alessandria, risultano classificati quali aree interstiziali di tipo B e, quindi, ai sensi dell’articolo 20.5 delle NTA, suscettibili di varie e differenti utilizzazione in quanto aree a “limitatissimo valore agricolo e scarso valore agronomico”; - in ogni caso, la variante non modifica i saldi di aree agricole, comunque siano classificate, ma solamente il disegno delle stesse, conseguentemente alla modifica di disegno dell’area turistico ricreativa, anch’essa a saldo invariato rispetto al PRGC vigente. - i consumi di risorse idriche non sono modificati - la modifica può avere effetti positivi in quanto permette un migliore disegno delle aree e, quindi, evita una frammentazione delle stesse (sia turistiche che agricole);

Gli stralci delle tavole tematiche relative al territorio in questione sono i seguenti:

pag. 10 di 57 Strategia 1: riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio

pag. 11 di 57 Strategia 2: sostenibilità ambientale, efficienza energetica

pag. 12 di 57 tavola 3: integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica

pag. 13 di 57 strategia 4: ricerca, innovazione e transizione produttiva

pag. 14 di 57 strategia 5: valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali

pag. 15 di 57 Lo stralcio della tavola di progetto è il seguente:

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5.2 Piano Paesaggistico Regionale

Il piano paesaggistico regionale, a partire dall’adozione di cui al Decreto della Giunta Regionale n.53-11975 del 4 agosto 2009 e dalla successiva adozione di cui alla D.G.R n.20-1442 del 18 maggio 2015, è stato approvato con deliberazione Consiglio Regionale n. 233-35836 del 3 ottobre 2017. Quanto al territorio del comune di Felizzano, vi sono prescrizioni a proposito delle fasce fluviali “interne” che includono le fasce A e B del Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) oltre a quelle tutelate ai sensi della lettera C, comma 1, articolo 142 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n.42 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” e s.m.i., per una lunghezza di mt. 150. In dette aree, fermo restando le prescrizioni del PAI per quanto non attiene la tutela del paesaggio, valgono le seguenti prescrizioni: − Deve essere conservata la vegetazione arbustiva ed arborea di tipo igrofilo ed i lembi di bosco planiziale; − La realizzazione degli impianti di produzione idroelettrica devono rispettare gli eventuali fattori caratterizzanti il corso d’acqua quali cascate e saldi di valore scenico; Il territorio inoltre è inserito nell’ambito 70 “Piana alessandrina” come da planimetria seguente:

Il territorio del Comune risulta classificato in classe VII “naturale o rurale a media rilevanza ed integrità”.

Dalle verifiche effettuate non risultano elementi in contrasto con il PPR in quanto l’area oggetto di variante: - non è interessata da Fasce Fluviali; - non è interessata da aree tutelate ai sensi del D.lgs 42/2004 art. ;

pag. 17 di 57 - non è interessata da elementi della rete ecologica di cui alla cartografia di ARPA AL “elementi della rete ecologica” aggiornamento 2012.

ARPA: Analisi del Bilancio Ambientale Territoriale aggiornamento 2012

Dalla lettura delle carte che si riportano in stralcio nelle pagine seguenti, non emergono ulteriori elementi critici.

pag. 18 di 57 Tavola 1: quadro strutturale

pag. 19 di 57 tavola 2: beni paesaggistici

pag. 20 di 57 Tavola 3: ambiti e unità di paesaggio

pag. 21 di 57 Tavola P4. Componenti Paesaggistiche

pag. 22 di 57 Tav. P5: Rete ecologica, storico-culturale e fruitiva

pag. 23 di 57 5.3 Verifica di coerenza con il PPR

La verifica della coerenza con il PPR approvato viene effettuata sulla base dello schema fornito dalla Regione Piemonte come segue.

Tabella di raffronto tra le norme del Ppr e le previsioni della variante parziale 2018 al vigente PRGC

RAFFRONTO TRA LE NORME DI ATTUAZIONE DEL PPR E LE PREVISIONI DELLA VARIANTE

Articolo 13. Aree di montagna: NON PERTINENTE Articolo 14. Sistema idrografico Nella Tav. P4 sono rappresentati:

− sistema idrografico (tema lineare costituito da circa 1800 corpi idrici e coincidente con i corpi idrici tutelati ai sensi dell'art. 142, lett. c. del d.lgs.42/2004 rappresentato nella Tav. P2); − zona fluviale allargata (tema areale presente solo per i corpi idrici principali, è costituito dalla zone A, B e C del PAI, dalle cosiddette fasce “Galasso” di 150 metri, nonché da aree che risultano collegate alle dinamiche idrauliche, dei paleoalvei e delle divagazioni storiche dei corsi d’acqua con particolare riguarda agli aspetti paesaggistici); − zona fluviale interna (tema areale, presente per ogni corpo idrico rappresentato, che comprende le cosiddette fasce “Galasso”di 150 metri e le zone A e B del PAI. In assenza di quest’ultime coincide con la cosiddetta fascia “Galasso”).

Nella Tav. P2 e nel Catalogo dei beni paesaggistici, seconda parte, sono rappresentati i corpi idrici tutelati ai sensi dell'art. 142, lett. c. del d.lgs.42/2004 (tema lineare costituito da circa 1800 corpi idrici tutelati e coincidente con il sistema idrografico della tav. P4) con le relative fasce fluviali (tema areale che rappresenta per ogni corpo idrico la fascia di 150 m tutelata ai sensi dell’art. 142, cosiddetta fascia “Galasso”).

NON PERTINENTE IN QUANTO l’area non interessa il sistema idrografico.

Articolo 15. Laghi e territori contermini: NON PERTINENTE Articolo 16. Territori coperti da foreste e da boschi:NON PERTINENTE Articolo 17.Aree ed elementi di specifico interesse geomorfologico e naturalistico – NON PERTINENTE Articolo 18. Aree naturali protette e altre aree di conservazione della biodiversità– NON PERTINENTE Articolo 19. Aree rurali di elevata biopermeabilità: NON PERTINENTE Articolo 20. Aree di elevato interesse agronomico Nella Tav. P4 sono rappresentate le aree di elevato interesse agronomico (tema areale costituito da territori appartenenti a suoli con capacità d’uso di I e II classe, da cui sono escluse le grandi aree edificate e le zone coperte dalle morfologie insediative urbane consolidate, dai tessuti urbani esterni ai centri, dai tessuti discontinui suburbani, dagli insediamenti specialistici organizzati, dalle aree a dispersione insediativa prevalentemente residenziale e specialistica, dalle insule specializzate e dai complessi infrastrutturali. Si trovano in pianura e parzialmente in collina).

Indirizzi comma 4 Nelle aree di elevato interesse agronomico i piani locali prevedono La presente variante non prevede ulteriore impegno di suolo che le eventuali nuove edificazioni siano finalizzate alla promozione agricolo ma semplicemente una traslazione di area già individuata delle attività agricole e alle funzioni ad esse connesse; la quale area turistico ricreativa in altra zona (limitrofa) per realizzazione di nuove edificazioni è subordinata alla dimostrazione migliorare l’offerta di attività esistente. Tra l’altro l’attività in del rispetto dei caratteri paesaggistici della zona interessata. questione si configura come di tipo “scientifico-naturalistico” che risulta compatibile con la zona. Gli interventi edilizi possibili ed i volumi assentibili rimangono invariati. Direttive comma 8 Nelle aree di interesse agronomico come delimitate ai sensi del Come accennato sopra, il saldo della destinazione agricola rimane comma 5 e della lettera a. del comma 7, in coerenza con quanto invariato. Non sono possibili localizzazioni alternative in quanto la disciplinato al comma 4, i piani locali possono prevedere eventuali modifica è legata ad un’attività esistente sul territorio con una nuovi impegni di suolo a fini edificatori diversi da quelli agricoli collocazione specifica non modificabile. solo quando sia dimostrata l’inesistenza di alternative di riuso e di La modifica consentirà inoltre il miglioramento del disegno riorganizzazione delle attività esistenti; per le attività estrattive, dell’area naturalistica esistente e, quindi, si considera già di per sé qualora siano dimostrati i presupposti sopra citati, i relativi piani di compatibile con l’assetto morfologico del paesaggio. settore definiscono i criteri e la disciplina delle modalità di intervento per rendere compatibili, anche attraverso la realizzazione di opere di mitigazione, recupero e compensazione, gli insediamenti estrattivi con la qualificazione ambientale e paesaggistica, al fine di ridurre l’impatto sul suolo e di evitare estesi interventi di sistemazione fondiaria, con asportazione di materiali inerti, che

pag. 24 di 57 possono alterare in modo significativo l’assetto morfologico e il paesaggio.

Articolo 22. Viabilità storica e patrimonio ferroviario – NON PERTINENTE Art. 23. Zone d’interesse archeologico – NON PERTINENTE Articolo 25. Patrimonio rurale storico – NON PERTINENTE Articolo 26. Ville, giardini e parchi, aree ed impianti per il loisir e il turismo – NON PERTINENTE Articolo 27. Aree ed impianti della produzione industriale ed energetica di interesse storico – NON PERTINENTE Articolo 28. Poli della religiosità – NON PERTINENTE Articolo 30. Belvedere, bellezze panoramiche, siti di valore scenico ed estetico – NON PERTINENTE Articolo 31. Relazioni visive tra insediamento e contesto Nella Tav. P4 sono rappresentati: - sistema di crinali collinari principali e secondari e pedemontani principali e secondari (tema lineare); - insediamenti tradizionali con bordi poco alterati o fronti urbani costituiti da edificati compatti in rapporto con acque, boschi, coltivi- SC1 (tema areale situato soprattutto in montagna e collina); - sistemi di nuclei costruiti di costa o di fondovalle, leggibili nell’insieme o in sequenza - SC2 (tema areale situato prevalentemente in montagna e collina); - insediamenti pedemontani o di crinale in emergenza rispetto a versanti collinari o montani prevalentemente boscati o coltivati SC3 (tema areale situato prevalentemente in collina e nel pedemonte); - contesti di nuclei storici o di emergenze architettoniche isolate - SC4 (tema areale situato prevalentemente in pianura e collina); - aree caratterizzate dalla presenza diffusa di sistemi di attrezzature o infrastrutture storiche - idrauliche, di impianti produttivi industriali o minerari, di impianti rurali - SC5 (tema areale situato prevalentemente in corrispondenza del sistema di canali storici e in montagna in corrispondenza delle dighe). Direttive comma 2 I piani locali: a. (…) b. definiscono le modalità localizzative degli edifici e delle parti Si tratta di insediamento esistente dalle caratteristiche di basso vegetate, i profili paesaggistici e i rapporti con i fondali o con il impatto ambientale in quanto “attività scientifico naturalistica” contesto non costruito dei nuclei o delle emergenze costruite, senza alterare la morfologia e i caratteri dell’emergenza visiva; c. salvaguardano la visibilità dalle strade, dai punti panoramici e La visibilità dalla strada verso la collina non verrà modificata. dal sistema dei crinali collinari; d. (…) e. mantengono e, ove necessario, ripristinano l’integrità e la riconoscibilità dei bordi urbani segnalati ed evitano l’edificazione nelle fasce libere prospicienti; nel caso di bordi urbani il cui assetto sia segnalato come critico, alterato, non consolidato e in via di completamento e definizione, si applica altresì quanto previsto dall’articolo 41 delle presenti norme.

Articolo 32. Aree rurali di specifico interesse paesaggistico– NON PERTINENTE Articolo 33. Luoghi ed elementi identitari– NON PERTINENTE Luoghi ed elementi identitari costituenti patrimonio storico-culturale e architettonico, nonché luoghi la cui immagine è ritenuta di particolare valore simbolico nella percezione sociale. SITI UNESCO: NON PERTINENTE

Comprende i Siti (core zone) e le relative aree esterne di protezione (buffer zone) inseriti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco: - Residenze Sabaude (Tavv. P4 e P5); - Sacri Monti (Tavv. P4 e P5); - Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato (Tavv. P5 e P6); - Siti palafitticoli (Tav. P5).

TENIMENTI STORICI DELL’ORDINE MAURIZIANO – NON PERTINENTE

Tenimenti storici dell’Ordine Mauriziano (nella Tav. P2 sono rappresentati i tenimenti sottoposti a dichiarazione di notevole interesse pubblico, nella Tav. P4 gli altri tenimenti all’interno dei sistemi paesaggistici rurali di significativa varietà e specificità).

USI CIVICI – NON PERTINENTE

Le zone gravate da usi civici, tutelate ai sensi dell’art. 142 lett. h. del d.lgs. 42/2004 (Tav. P2).

Articolo 34. Disciplina generale delle componenti morfologico-insediative – NON PERTINENTE Articolo 35. Aree urbane consolidate (m.i. 1, 2. 3) – NON PERTINENTE

pag. 25 di 57 m.i. 1: morfologie insediative urbane consolidate dei centri maggiori (prevalentemente nel centro in zone densamente costruite); m.i. 2: morfologie insediative urbane consolidate dei centri minori (prevalentemente nel centro in zone densamente costruite); m.i.3 : tessuti urbani esterni ai centri (costituito da zone compiutamente urbanizzate in continuum con m.i. 1 o 2.)

Articolo 36. Tessuti discontinui suburbani (m.i. 4) – NON PERTINENTE Tessuti discontinui suburbani ( zone di estesa urbanizzazione in rapida evoluzione, ma non con continuità e compattezza paragonabili a quelle urbane , assetto costruito urbanizzato frammisto ad aree libere interstiziali o ad inserti di morfologie insediative specialistiche Articolo 37. Insediamenti specialistici organizzati (m.i. 5) – NON PERTINENTE

Insediamenti specialistici organizzati (aree urbanizzate per usi non residenziali). Originati prevalentemente ex novo a margine degli insediamenti urbani compatti, connesse al resto del territorio solo attraverso allacci infrastrutturali.

Articolo 38. Aree di dispersione insediativa (m.i. 6,7) – NON PERTINENTE

Aree rurali investite da processi di dispersione insediativa extra agricola: m.i. 6: prevalentemente residenziale (zone a bassa densità ad uso prevalentemente abitativo); m.i. 7: prevalentemente specialistica (zone a bassa densità ad uso prevalentemente misto, con alternanza di residenze e capannoni). Aree in cui sul preesistente insediamento rurale connesso all’uso agricolo prevalgono altri modelli insediativi con recenti e intense dinamiche di crescita.

Articolo 39. “Insule” specializzate e complessi infrastrutturali (m.i. 8, 9) – NON PERTINENTE Articolo 40. Insediamenti rurali (m.i. 10, 11, 12, 13, 14, 15)

- m.i. 10 aree rurali di pianura o collina (tema areale costituito da ampie zone rurali); - m.i. 11 sistemi di nuclei rurali di pianura, collina e bassa montagna (tema areale costituito da piccoli nuclei); - m.i. 12 villaggi di montagna (tema areale costituito da piccoli nuclei montani); - m.i. 13 aree rurali di montagna o collina con edificazione rada e dispersa (tema areale costituito da ampie zone rurali); - m.i. 14 aree rurali di pianura (tema areale costituito da ampie zone rurali); - m.i. 15 alpeggi e insediamenti rurali d’alta quota (tema areale, non coprente, a macchia di leopardo situato in montagna, in particolare nella zona del VCO).

Direttive comma 5 Entro le aree di cui al presente articolo la pianificazione settoriale Le aree in variante rientrano nella tipologia M.I. 10 – aree rurali (lettere b., e.), territoriale provinciale (lettere f., g., h.) e locale di pianura o collina. (lettere a., b., c., d., f., g., h.) stabilisce normative atte a: Nello specifico della norma, per quanto attinente, si può dire che y disciplinare gli interventi edilizi e infrastrutturali in modo da non verrà impegnato nuovo suolo agricolo in quanto la quota favorire il riuso e il recupero del patrimonio rurale esistente, con trasformata in “area turistico-ricreativa” corrisponde esattamente a particolare riguardo per gli edifici, le infrastrutture e le quelle che ritorna all’uso agricolo. sistemazioni di interesse storico, culturale, documentario; Inoltre l’attività esistente cui la modifica di PRGC è collegata, caratterizzandosi come “attività scientifico naturalistica” è y collegare gli interventi edilizi e infrastrutturali alla manutenzione compatibile con la norma del PPR e non prevede nuovi volumi o al ripristino dei manufatti e delle sistemazioni di edilizi. ecologica e/o paesaggistica (bacini di irrigazione, filari arborei, L’attività si configura come attività ricreativa a basso impatto siepi, pergolati, ecc.); ambientale. y contenere gli interventi di ampliamento e nuova edificazione non Non sono previsti “interventi infrastrutturali di rilevante interesse finalizzati al soddisfacimento delle esigenze espresse dalle pubblico”. Con riferimento al sistema della viabilità rurale, si attività agricole e a quelle a esse connesse, tenuto conto delle tratta di interventi di ripristino di sezioni di strade rurali che nel possibilità di recupero o riuso del patrimonio edilizio esistente e tempo sono state assorbite dai campi limitrofi a seguito delle con i limiti di cui alla lettera g; pratiche colturali di aratura. y disciplinare gli interventi edilizi in modo da assicurare la coerenza paesaggistica e culturale con i caratteri tradizionali degli edifici e del contesto; y disciplinare, favorendone lo sviluppo, le attività agrituristiche e l’ospitalità diffusa, l’escursionismo e le altre attività ricreative a basso impatto ambientale; y definire criteri per il recupero dei fabbricati non più utilizzati per attività agro-silvo-pastorali, in coerenza con quanto previsto dalla l.r. 9/2003; y consentire la previsione di interventi eccedenti i limiti di cui al punto f. qualora vi sia l’impossibilità di reperire spazi e volumi idonei attraverso interventi di riqualificazione degli ambiti già edificati o parzialmente edificati, affrontando organicamente il complesso delle implicazioni progettuali sui contesti investiti; in tali casi gli interventi dovranno comunque non costituire la creazione di nuovi aggregati, ma garantire la continuità con il tessuto edilizio esistente e prevedere adeguati criteri progettuali,

pag. 26 di 57 nonché la definizione di misure mitigative e di compensazione territoriale, paesaggistica e ambientale; y consentire la previsione di interventi infrastrutturali di rilevante interesse pubblico solo a seguito di procedure di tipo concertativo (accordi di programma, accordi tra amministrazioni, procedure di copianificazione), ovvero se previsti all’interno di strumenti di programmazione regionale o di pianificazione territoriale di livello regionale o provinciale, che definiscano adeguati criteri per la progettazione degli interventi e misure mitigative e di compensazione territoriale, paesaggistica e ambientale.

Art. 41. Aree caratterizzate da elementi critici e con detrazioni visive – NON PERTINENTE Nella Tav. P4 sono rappresentati: - elementi di criticità lineari (tema lineare:infrastrutture a terra - grandi strade, ferrovie, attrezzature -, infrastrutture aeree, sistemi arteriali lungo strada); - elementi di criticità puntuali (tema puntuale costituito da 930 elementi suddivisi in: segni di attività impattanti, aggressive o dismesse - cave, discariche, ecc. -, perdita di fattori caratterizzanti per crescita urbanizzativa). Art. 42.Rete di connessione paesaggistica– NON PERTINENTE Nella tav. P5 sono individuati gli elementi della rete ecologica (i nodi, le connessioni ecologiche, le aree di progetto, le aree di riqualificazione ambientale), la rete storico-cullturale, la rete di fruizione.

CONCLUSIONE

Per quanto sopra detto, si ritiene che non vi siano elementi in contrasto con il PPR in quanto: non si tratta di nuovo insediamento ma solo di spostamento di destinazione d’uso già individuata dal vigente PRGC; l’attività insediata sull’area è di tipo “scientifico-naturalistico” e, come tale, compatibile con i caratteri geomorfologici e paesaggistici circostanti. Il saldo della superficie agricola complessiva non viene variato in quanto la quota trasformata in “area turistico-ricreativa” corrisponde esattamente a quella che ritorna all’uso agricolo; Non vi sono soluzioni alternative in quanto lo spostamento è legato ad una migliore organizzazione dell’area naturalistica già esistente. Non vi sarà aumento di superfici impermeabilizzate rispetto a quanto attualmente consentito.

Per quanto detto, si ritiene che la coerenza con il PPR sia verificata.

5.4 Piano Territoriale Coordinamento Provinciale

Il Piano Territoriale Provinciale, approvato con Delibera del Consiglio Regionale n.223- 5714 del 19 febbraio 2002 pone, come obiettivi di sviluppo per l’ambito omogeneo n.6 (asse produttivo Felizzano-) in cui è compreso il territorio di Felizzano: − Sviluppo e consolidamento delle attività produttive nel rispetto della compatibilità ambientale; − mantenimento delle attivita’ agricole in atto; − tutela e valorizzazione delle sponde rivierasche del fiume Tanaro.

Il territorio di Felizzano (tavola 1: “Governo del Territorio – vincoli e tutele”) è suddiviso in − suoli ad eccellente produttività (individuati nella porzione meridionale lungo il Tanaro) di cui all’art. 21.3 NTA; − suoli a buona produttività (aree a sud della SS 10 e lungo il confine con il comune di Solero) di cui all’art.21.4 NTA; − aree interstiziali di tipo A di cui all’art. 21.5 NTA; − aree interstiziali di tipo B di cui all’art. 21.5; − aree colturali di forte dominanza paesistica (aree lungo il confine settentrionale) di

pag. 27 di 57 cui all’art. 21.2; Il concentrico urbano e le zone industriali ricadono nel territorio urbanizzato di cui all’art. 22 NTA.

Gli indirizzi di sviluppo, definiti cartograficamente alla tavola 3, individuano aree soggette a: − conservazione nel centro abitato più antico − completamento nel tessuto abitato recente − riqualificazione (zona industriale ad ovest e porzione residenziale ad est)

Vengono inoltre indicati : − due ingressi urbani ad est ed ovest dell’abitato (IU); − un’area per centro di raccolta delle frazioni di rifiuti urbani, pericolosi e non, con gli assimilabili (RS); − un’area per campo golf Margara (GLF) − un’area per impianti tecnologici (IT) - sottostazione ENEL da cui dipartono diverse linee.

Il PTP prevede inoltre per il comune di Felizzano: • per l’area industriale ad ovest (RQ), l’assoggettamento a progettazione ambientale di dettaglio AD1 con l’obiettivo di riqualificazione dell’area produttiva esistente, dove la pianificazione locale definisce e perimetra l’ambito e individua le modalità di intervento ponendo attenzione alla razionalizzazione degli innesti sulla ex SS 10, ai rapporti con l’edificato residenziale esistente a ridosso, all’utilizzo di spazi verdi utili per un corretto inserimento ambientale, • per l’area industriale a nord dell’abitato (simbolo *1), una valutazione da parte pianificazione locale circa la conferma dell’attuale destinazione d’uso o la sostituzione con altra conforme agli obiettivi di sviluppo dell’ambito a vocazione omogenea; Si suggerisce inoltre: • di individuare, di concerto con Quattordio, in fase di adeguamento al PRG un’area di ammassamento per situazioni di emergenza con destinazione alternativa in condizioni di normalità,

L’area in questione si inquadra all’interno di aree classificate come interstiziali di tipo B, di scarso valore agricolo ed agronomico e, come tali, suscettibili di modifiche. Non si ravvisano perciò elementi di contrasto, tenuto conto anche del fatto che la variante in oggetto non modifica il saldo delle aree agricole né di quelle di tipo “Turistico-ricreativo” ma non migliora solo il disegno e, conseguentemente, le possibilità di utilizzo.

Si rileva infine che la previsione dell’area per il centro di raccolta, risulta superata in quanto è stata realizzata in altra parte del territorio un’area per tale attività.

Le tavole grafiche di riferimento sono riportate alle pagine seguenti.

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6. QUADRO DELLE INFORMAZIONI AMBIENTALI – STATO ATTUALE

I paragrafi successivi analizzano gli impatti della variante sulle matrici ambientali di riferimento.

6.1 Sottosuolo – aspetti geologici

I dati sono desumibili dallo studio a firma del geologo Grazia Lignana, allegato alla variante al PRGC approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n.44 del 18 dicembre 2013 a seguito di procedura ex L.R. 1/2007 svoltasi mediante Conferenze di copianificazione.

Il territorio comunale

Il territorio comunale di Felizzano, cartografato sul Foglio 69 “Asti” della Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000, si situa poco a Nord dell’asse del Bacino sedimentario terziario Ligure-Piemontese, con giaciture suborizzontali dei terreni costituenti il substrato della zona, attribuibili al Pliocene. L’intero territorio comunale è caratterizzato dall’affioramento di depositi alluvionali medio- recenti ed attuali prevalentemente ghiaioso-sabbiose con lenti argilloso-limose, generalmente ricoperte da una coltre eluvio-colluviale di granulometria essenzialmente fine attribuibile al Pleistocene ed Olocene di origine fluviale.

La serie stratigrafica che caratterizza l’intera area del comune di Felizzano è costituita depositi alluvionali. Queste alluvioni hanno un certo sviluppo lungo il T. Belbo, il F. Bormida, il T. Orba e il suo affluente T. Lemme e lungo il T. Scrivia e i suo affluenti fino a Serravalle. La natura di queste alluvioni è prevalentemente ghiaiosa, non mancano però anche zone sabbiose e argillose.

L’area oggetto di variante

Nel sito oggetto di studio si rinvengono le alluvioni prevalentemente ghiaiose-sabbiose- siltose.

Inquadramento geologico dell’area oggetto di studio (Foglio n° 69 della Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000). Con il colore giallo scuro indica le alluvioni ghiaiose- sabbiose- siltose (fl1).

CARTA GEOLOGICO STRUTTURALE

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Estratto carta geologico strutturale, in rosso è evidenziata l’area oggetto delle Variante scala 1:10.000

LEGENDA

6.2 Aspetti morfologici

pag. 32 di 57 I dati sono desumibili dallo studio a firma del geologo Grazia Lignana, allegato alla variante al PRGC approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n.44 del 18 dicembre 2013 a seguito di procedura ex L.R. 1/2007 svoltasi mediante Conferenze di copianificazione.

Il territorio comunale Il territorio di Felizzano è morfologicamente dominato dalla presenza del Fiume Tanaro che, nel settore meridionale, modella con il proprio corso di tipo meandriforme, da ovest verso est, la pianura alluvionale sulla quale risultano sospesi più ordini di terrazzi fluviali. Pertanto dal punto di vista morfologico, l’area comunale può essere suddivisa schematicamente in due porzioni: 1. Settore Area 1 sviluppatosi a quote inferiori a 100 m s.l.m.; 2. Settore Area 2 sviluppatosi a quote superiori a 100 m s.l.m..

Al fine della presente verifica, si prende in considerazione solo il settore 2, comprendente aree poste a quote superiori a 100 m s.l.m..

In generale, in queste aree non sono presenti particolari problemi legati alla stabilità dei versanti, alluvionamenti, erosioni spondali. I dissesti, limitati ed a lentissimo sviluppo temporale, sono riconducibili a generalizzati soliflussi su versanti con acclività compresa tra 5°-10° (versanti Torrente Sabbiona, Rio della Volpona, Valle San Michele, Rio Morto); alcuni di questi lenti processi degradativi sono sicuramente accentuati dall’attività di aratura dei terreni agricoli, la qual cosa inoltre accelera considerevolmente il processo di infiltrazione in profondità dell’acqua di precipitazione meteorica.

L’area oggetto di variante Dal punto di vista morfologico il settore è sostanzialmente pianeggiante ed è posta tra i due rii principali che solcano il territorio (rio dell’Albera e torrente Sabbionara). Nell’area esaminata non si rinvengono fenomeni dissestivi sia in atto che pregressi.

6.3 Dissesti potenziali e/o in atto Secondo la Carta geomorfologica e dei dissesti del Comune di Felizzano, (di cui di seguito è inserito uno stralcio di carta e legenda) l’area in oggetto non risulta caratterizzata da dissesti attivi, quiescenti o stabilizzati.

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Estratto della carta geomorfologica e dei dissesti: in rosso l’area di variante

LEGENDA

pag. 34 di 57 CARTA DELLE ISOFREATICHE

Estratto carta delle isofreatiche, in rosso è evidenziata l’area oggetto delle Variante

LEGENDA

pag. 35 di 57 CARTA DELLA SOGGIACENZA

Estratto carta della soggiacenza, in rosso è evidenziata l’area oggetto delle Variante

LEGENDA

6.4 Caratteristiche litotecniche del terreno in esame Alluvioni a prevalente granulometria fine ( sabbiosa, limosa, argillosa) disomogenei con locali valori dei parametri di resistenza tendenzialmente scarsi. Valori di Qamm. Indicativamente compresi tra 0,5 e 1,0 kg/cm2. Localmente si ha presenza di alluvioni ghiaiose con valori discreti valori dei parametri di resistenza ma a distribuzione alquanto disomogenea e incerta. Bassa permeabilità.

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CARTA DELLA CARATTERIZZAZIONE LITOTECNICA DEI TERRENI

Estratto carta della caratterizzazione litotecnica , in rosso è evidenziata l’area oggetto della variante

LEGENDA

6.5 Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica

pag. 37 di 57 Territorio comunale La carta di sintesi della pericolosità geomorfologica allegata alla variante al PRGC approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n.44 del 18 dicembre 2013 a seguito di procedura ex L.R. 1/2007 svoltasi mediante Conferenze di copianificazione e redatta dal geologo Grazia Lignana, ha suddiviso il territorio comunale, in:

Classe I: porzioni di territorio dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non porre limitazioni alle scelte urbanistiche: gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni del D.M. 11/03/88 e al D.M. 14/01/2008. Classe II: porzioni di territorio, nelle quali le condizioni di moderata pericolosità geomorfologica possono essere agevolmente superate attraverso l’adozione ed il rispetto di modesti accorgimenti tecnici esplicitati a livello di norme di attuazione ispirate al D.M. 11/03/1988 e al D.M. 14/01/2008 e realizzabili a livello di progetto esecutivo esclusivamente nell’ambito del singolo lotto edificatorio o nell’intorno significativo circostante. Classe IIIa: aree ad elevata acclività, aree che presentano condizioni geomorfologiche sfavorevoli, aree boscate; Classe IIIa1: porzioni di territorio inedificate o con edifici/attività isolate, appartenenti alla dinamica del F.Tanaro che presentano caratteri idrogeologici che le rendono inidonee a nuovi insediamenti (aree inondabili da parte di acque ad elevata energia); tali settori sono comprese nella fascia A e nella Fascia B del P.A.I. Classe IIIa2: Aree inedificabili in quanto a rischio idraulico elevato da parte del reticolato idrografico minore e con intensità del processo Eea (molto elevato). Classe IIIa3: porzioni di territorio in edificate o con edifici/attività isolate, retrostanti all’argine (settori compresi tra la Fascia B di progetto e la Fascia C) potenzialmente inondabili e di ristagno d’acqua che presentano caratteri idrogeologici sfavorevoli. Classe IIIb2: Porzioni di territorio edificate nelle quali gli elementi di pericolosità geologica e rischio sono tali da permettere la realizzazione di nuove edificazioni, ampliamenti o completamenti a seguito della realizzazione di opere di mitigazione del rischio. Classe IIIb3: Porzioni di territorio edificate nelle quali gli elementi di pericolosità geologica e rischio sono tali da permettere solo un modesto incremento del carico antropico a seguito della realizzazione di opere di mitigazione del rischio. Da escludersi nuove unità abitative e completamenti.

Area oggetto di variante L'area oggetto d'intervento, ricade completamente in Classe I, come si rileva dalla “Carta di Sintesi della Pericolosità Geomorfologica e dell’Idoneità all’Utilizzazione Urbanistica”. Classe I trattasi di porzioni di territorio dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non porre limitazioni alle scelte urbanistiche, gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni del D.M. 11/03/88 e del D.M. 14/01/08.

Lo stralcio è riportato alla pagina seguente.

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Estratto carta dellacarta di sintesi , in rosso è evidenziata l’area oggetto della variante

LEGENDA

6.6 Capacità d’uso del suolo Quanto alla componente suolo, si fa riferimento alle carte redatte dalla Regione Piemonte, e relative carte derivate quali la carta delle capacità d’uso dei suoli. Quest’ultima classifica i suoli in categorie basate sulla loro qualità agronomica,

pag. 39 di 57 corrispondenti ai diversi gradi di assorbimento energetico necessario per la produzione evidenziando, nel contempo, i principali fattori limitanti.

Risulta che nel territorio comunale di Felizzano sussistono suoli di: classe I: i suoli più bassi di fondovalle intorno al corso del Tanaro alessandrino, privi o quasi di limitazioni, adatti per una ampia scelta di colture agrarie, molto fertili; classe II: i suoli immediatamente superiori per una stretta striscia coincidente con il reticolo idrografico minore orientale con alcune moderate limitazioni, fertili; classe III: i suoli maggioritari per superficie dell’altopiano settentrionale ondulato con alcune limitazioni, mediamente fertili; classe IV: i suoli a quota più elevata (+ 150 ml) della collina a nordovest, poste su pendici con medie o forti acclività; con molte limitazioni.

Tale classificazione viene ripresa dal Piano Territoriale Provinciale che suddivide le tipologie dei suoli del territorio comunale di Felizzano in: − suoli ad eccellente produttività (individuati nella porzione meridionale lungo il Tanaro) di cui all’art. 21.3 NTA; − suoli a buona produttività (aree a sud della SS 10 e lungo il confine con il comune di Solero) di cui all’art.21.4 NTA; − aree interstiziali di tipo A di cui all’art. 21.5 NTA; − aree interstiziali di tipo B di cui all’art. 21.5; − aree colturali di forte dominanza paesistica (aree lungo il confine settentrionale) di cui all’art. 21.2;

L’area oggetto di variante Con riferimento alle classi di capacità d’uso dei suoli di cui alle cartografie Regione Piemonte, l’area in questione, ricade completamente in classe II. Con riferimento alla cartografica del PTCP vigente, l’area risulta territorialmente compresa nelle aree interstiziali di tipo B.

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6.7 Uso del suolo in atto

L’area oggetto di variante è già interessata da attività “turistico ricreativa” e, nello specifico, attività di tipo scientifico naturalistico che, con la modifica in questione verrebbe a migliorare l’articolazione degli spazi senza alcuna modifica in termini di ulteriore impegno di suolo agricolo in quanto trattasi di modifiche di aree a saldo invariato sia per quanto riguarda le aree agricole, sia per quanto riguarda le aree turistico ricreative.

6.8 Qualità delle acque

Lo stato di qualità delle acque superficiali desumibile dagli studi 2010 di ARPA per il tratto del Tanaro in territorio comunale di Felizzano è “buono”. Non sono disponibili ulteriori dati per gli affluenti.

Il territorio di Felizzano è caratterizzato da un certo livello di inquinamento da nitrati derivanti dalle concimazioni chimiche usate dall’agricoltura intensiva.

A questo proposito, è accertata l’importanza delle fasce ripariali lungo i corsi d’acqua nel processo di riduzione dei carico di nitrati sul corpo idrico nonostante il loro contributo sia variabile nel tempo (più efficiente nella stagione calda quando è massimo lo sviluppo vegetativo).

Tali fasce, inoltre, costituiscono un elemento fondamentale della struttura di un paesaggio – i cosiddetti corridoi e un tassello della rete ecologica, veicolo di spostamenti di nutrienti e fauna selvatica ecc.

6.9 Rischio sismico

pag. 41 di 57 Con le ultime NTC 2008 e conseguenti DGR in Piemonte tutto il territorio italiano e quindi anche Piemontese risulta classificato come a rischio sismico basso. Il territorio del Comune di FELIZZANO ricade in zona IV ovvero quella a rischio minore.

6.10 Clima

Il clima del territorio comunale di Felizzano è di tipo continentale con forti sbalzi tra le stagioni invernale ed estiva. Per rilevare le caratteristiche climatiche si fa riferimento ai dati ricavati dall’“Atlante climatologico del Piemonte” edito dalla Regione con l’Università di Torino nel 1998, con periodo di rilevamento di 35 anni.

Abbiamo inverni freddi ed estati calde e afose, con temperature medie pari a gennaio a 1.6° centigradi e a luglio pari a 23,7° con temperatura media annuale pari a 12.77°. Abbiamo una presenza media per anno di 53 giorni di gelo. In inverno abbiamo qualche presenza di nebbia.

Il regime pluviometrico è caratterizzato da un massimo di piovosità nel periodo autunnale ed un minimo estivo, con precitazioni medie pari a ottobre a 81,2 mm e a luglio pari a 43 mm con precipitazione media mensile pari a 58,13 mm ed annuale pari a 697,5 mm.

Possiamo ricavare il diagramma ombrotermico su cui compare la curva ombrica delle precipitazioni e quella termica delle temperature; sulle ascisse si riportano i mesi dell’anno, sulle ordinate le precipitazioni in mm e (in scala doppia) le temperature medie per ogni mese;

pag. 42 di 57 Il diagramma si basa sulla teoria di Gaussen secondo la quale si ha aridità quanto il totale delle piogge espresse in mm è uguale o inferiore al doppio della temperatura media espressa in gradi centigradi. Si ha perciò un periodo teoricamente secco quando la curva ombrica si abbassa sotto quella termica.

DIAGRAMMA OMBROTERMICO Felizzano

mesi T¡ P mm gennaio 1,6 41 febbraio 3,9 52,4 marzo 8,4 64,9 aprile 12,6 59,6 maggio 17,2 69,8 giugno 21 48,8 luglio 23,7 43 agosto 22,6 56,9 settembre 18,9 55,7 ottobre 13,1 81,2 novembre 7,2 77,3 dicembre 3 46,9 Sommano 153,2 697,5 MEDIE 12,77 58,13

70 140

60 120

50 100

40 80

30 60 mesi g pioggia gennaio 5,1

20 40 Precipitazioni febbraio 5,4 marzo 6,4 aprile 6 10 20 maggio 6,7 giugno 5,4 0 0 luglio 4,1 agosto 4,4 settembre 4,5 io o io to re re aio gno ottobre 5,8 arz u bbr aprile agg luglio novembre 6,4 m m gi agos tembre ottob emb genna fe ovembre dicembre 5,2 set n dic Sommano 65,4 MESI

Dal diagramma emerge quindi una breve situazione di siccità nel periodo estivo, associata all’alta temperatura e alla bassa piovosità.

6.11 Aria I dati relativi alla qualità dell’aria sono stati desunti dalla campagna di monitoraggio effettuata da ARPA nel 2009 nel periodo dal 16 maggio al 16 giugno.

Dallo studio risulta che:

• I dati di inquinamento rilevati nel Comune di Felizzano sono del tutto omogenei a quanto rilevato dalle stazioni fisse di fondo urbano di Alessandria e Asti, collocandosi insieme a queste all’ interno di un bacino omogeneo dal punto di vista meteorologico, morfologico e do fonti emissive. Ciò porta ad avere andamenti e concentrazioni del tutto simili per i principali contaminanti dell’aria.

• Le concentrazioni di C6H6 (benzene), SO2 (biossido di zolfo) e CO (monossido di carbonio) mostrano livelli sia in estate che in inverno inferiori ai limiti di legge con valori bassi e costanti su tutta la giornata, senza evidenziare particolari fonti emissive. Non si ravvisano criticità per tali inquinanti.

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• In particolare il C6H6 rilevato nel monitoraggio 2009 non ha confermato le anomalie riscontrate nel precedente monitoraggio ed ha fornito valori bassi e in linea con il periodo estivo

• Le concentrazioni di inquinanti rilevate confermano le stime regionali di criticità per NO2 (biossido di azoto) e PM10. Dai confronti con gli andamenti annuali registrati dalla stazione fissa di Alessandria si stima per Felizzano un livello di concentrazione annuale di PM10 di poco inferiore a 40µg/m3 (limite annuale pari a 40µg/m3) con superamento del limite dei 35 giorni con concentrazioni superiori a 50µg/m3 e un livello di concentrazione annuale di NO2 attorno a 30-40µg/m3 . In entrambi i casi ci si mantiene appena al di sotto dei limiti previsti e si conferma la classificazione di criticità 3 sia per il parametro NO2 (concentrazione media annua entro i valori 32÷40 µg/mc) che per il parametro PM10 (concentrazione media annua entro i valori 14÷40 µg/mc).

• Per quanto riguarda in particolare le polveri fini PM10, effettuando un’analisi statistica comparativa con i dati registrati nel medesimo periodo dalle stazioni di monitoraggio fisse di Alessandria e Asti, si conferma un’ottima correlazione tra i dati a conferma dell’omogeneità dell’area dal punto di vista meteorologico e morfologico.

• L’ozono (presente solo da maggio a settembre) mostra livelli del tutto simili a quelli di Alessandria a conferma del fatto che tale inquinante secondario è soggetto a fenomeni di trasporto anche a distanza rispetto ai luoghi di emissione dei suoi precursori. Per questo inquinante si riscontrano concentrazioni medio-alte, in linea con il periodo estivo durante il quale l’ozono si forma in presenza di forte irradiazione solare da precursori quali COV e NO2. I livelli di ozono registrati nel periodo di misura mostrano livelli che superano costantemente durante il giorno il limite di 80µg/m3 come media di 1 ora da Maggio a Luglio (Dir. 2002/3/CE) – con alcuni superamenti del livello di protezione della salute di 120µg/m3 come media su 8h, mentre non si registrano superamenti della soglia di informazione di 180µg/m3 come media su 1h. Le concentrazioni di ozono si attestano attorno a valori medi di 70µg/m3, con valori massimi orari oltre i 150 µg/m3: si delinea dunque una condizione di media criticità per il parametro ozono con probabili ripetuti superamenti in periodo estivo. Questo inquinante, in quanto inquinante secondario originato da NO2 in presenza di forte irraggiamento solare, presenta andamenti tipici e del tutto peculiari con fenomeni di accumulo durante la bella stagione nelle ore centrali della giornata (dalle 11.00 alle 19.00) durante le quali i soggetti sensibili come bambini, anziani e asmatici dovrebbero evitare attività fisica all’aperto.

• Il confronto, infine, tra i dati dei due campionamenti di dicembre 2008 e di maggio 2009 nello stesso sito evidenzia come durante la stagione invernale vi siano livelli medi di tutti gli inquinanti nettamente superiori alla stagione estiva con rapporti di concentrazioni pari a un fattore 2-3. La sensibile differenza stagionale è imputabile alle differenti condizioni atmosferiche e meteorologiche del periodo invernale, dove l’atmosfera, resa particolarmente stabile dalla inversione termica, dalla scarsa radiazione solare e dalla copertura nuvolosa, mostra capacità di diluizione ridotte e determina quindi concentrazioni elevate di inquinanti. Ciò si nota in modo particolare per le polveri fini PM10 che in periodo invernale risentono anche del contributo del riscaldamento domestico.

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6.12 fauna

Non si conoscono dati o campagne di rilevamento della fauna locale inteso come complesso di animali il cui ciclo vitale avviene nel territorio in esame. La valutazione di tale componente ambientale comporta sempre notevoli problemi; si cerca di ovviare ad essi attraverso specifici indicatori, ad esempio: • il valore di specie ornitiche nidificanti, • la presenza di specie endemiche o minacciate, in quanto tra i vertebrati terrestri gli uccelli sono da tempo riconosciuti come validi indicatori ecologici, in particolar modo nel periodo riproduttivo.

Per la componente faunistica è stato fatto riferimento a fonti bibliografiche generali, dove si ricava che, tra i mammiferi, principalmente di piccola taglia e legati all’ambiente agrario, sono presenti nell’area vasta: il riccio, la talpa, il toporagno, il coniglio selvatico, la lepre comune e la minilepre introdotta a scopo venatorio, il moscardino, il ghiro, l’arvicola rossastra e terrestre, il ratto, il topo selvatico, la volpe, la donnola.

Tra i rettili e gli anfibi sono presenti nell’area vasta: la lucertola muraiola e campestre, il ramarro, l’orbettino, la natrice dal collare; il tritone volgare e il crestato, il rospo comune, la raganella, la rana verde e la damantina.

Come la vegetazione anche la situazione faunistica, che dipende in larga misura da essa, dipendono e risultano fortemente condizionate dall’intensa presenza antropica di antica data. Si può pertanto ipotizzare una maggiore ricchezza faunistica in particolari ambiti, quali i corridoi fluviali e idrografici ricchi di vegetazione ripariale, insieme ad alcune porzioni collinari boscate, mentre per una buona parte del territorio pianeggiante con presenza di colture cerealicole, insediamenti suburbani diffusi abbiamo una biodiversità faunistica ben più bassa.

L’area oggetto di variante, è caratterizzata da un piccolo osservatorio astronomico in cui si trovano spazi per attività didattiche scientifiche. Esiste poi un’attività di tipo naturalistico, organizzata intorno ad un piccolo specchio d’acqua popolato da pesci di specie autoctona e con ampi spazi limitrofi in cui sono ospitati animali di specie diverse. L’area è stata organizzata a partire dal 2013 e può costituire, nel tempo, un elemento integrativo dei pochi corridoi ecologici presenti sul territorio.

6.13 Flora e vegetazione

Secondo la classica classificazione fitoclimatica del Pavari e del De Philippis il territorio comunale di Felizzano, essendo localizzato nella pianura adiacente le prime propaggini collinari del monferrato rientra nella fascia del castanetum. Secondo la più moderna classificazione per biocore climatiche, il territorio in oggetto appartiene alla biocora subcontinentale (pianura padana occidentale) con climax a pioppeti associati a salici e ontani nelle stazioni più umide e a querceti associati a frassino e carpino nelle stazioni più asciutte.

pag. 45 di 57 In altre parole siamo in presenza dello stadio climax della foresta caducifoglia submontana appartenente alla associazione fitosociologica QUERCION PUBESCENTIS-PETRAEA, con farnia nelle parti pianeggianti con vegetazione umida riparia lungo le aste torrentizie e roverella nelle parti collinari a quota maggiore. Secondo ancora la classificazione per zone altitudinali (pianura con lievi formazioni collinari) la vegetazione locale appartiene al piano basale, orizzonte submediterraneo con prevalenza di latifoglie eliofile decidue e dominanza di querce termo-mesofile, con varie specie di accompagnamento.

Si rileva allo stato attuale una situazione semplificata similare a quella faunistica, nelle zone pianeggianti, mentre la fascia fluviale del Tanaro e la fascia di altopiano ondulato collegata alla porzione collinare boscata risultano più ricche di alberi e siepi.

Dall’analisi della carta “Corine Land Cover – Piemonte” risulta che le zone boscate del territorio comunale sono caratterizzate per lo più da robinieti; sono presenti poi conifere, latifoglie e querceti di roverelle, querco-carpineti. Abbondanti sono poi le aree piantumate a pioppi, soprattutto nella fascia a sud dell’autostrada e, principalmente in quella del Tanaro. Esistono poi ampie aree a noccioleto.

L’area oggetto della presente variante non è interessata da aree a bosco e, viceversa, è già interessata da attività di tipo scientifico naturalistica. Nell’ambito di tale attività, un’ampia zona è stata adibita a parco con un piccolo specchio d’acqua che ospita animali di varie specie. Si può quindi affermare che la modifica potrà portare effetti positivi anche su questa matrice.

6.14 Agenti fisici

Tra le tematiche ambientali da considerare è opportuno anche valutare gli effetti dell’attuazione del PRG sull’inquinamento acustico, elettromagnetico, luminoso, sui rifiuti prodotti ed eventualmente smaltiti in loco, sul traffico, sulle polveri e vibrazioni, ecc. a) Livello acustico

Il territorio comunale di Felizzano sulla base dell’art 4 della n 447 del 26 ottobre 1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” ha provveduto a classificare il proprio territorio secondo i criteri delle leggi regionali di riferimento, approvata definitivamente con delibera CC n 48 in data 30/11/2004.

In essa sono state così classificate le aree: • classe I aree particolarmente protette – il cimitero, le scuole elementari e medie e la casa di riposo; • classe II aree ad uso residenziale – la porzione in comune di Felizzano del campo golf Margara; • classe III aree di tipo misto – la maggiore quota di territorio comunale con le aree agricole e gli insediamenti sparsi; • classe IV aree ad intensa attività umana – le aree produttivo artigianali e il campo

pag. 46 di 57 sportivo, oltre alle aree per manifestazioni pubbliche; • classe V aree prevalentemente industriali – lo stabilimento Valeo e la zona di futuro insediamento a confine con il comune di ; Non risultano aree in classe VI aree esclusivamente industriali.

Sebbene il piano di classificazione acustica del territorio sia in fase di aggiornamento, non sono previste modifiche nell’area di cui alla variante in questione che rimarrà, dunque in classe III.

L’area oggetto di variante è pianeggiante, priva di urbanizzazioni e caratterizzata dall’attraversamento della tratta autostradale A21 che costituisce fonte di rumorosità di fondo che si somma a quella prodotta dai mezzi agricoli. Tutta la zona è classificata in classe III e non subirà modifiche.

b) Inquinamento luminoso

Le norme di riferimento relative al tale aspetto sono contenute nella LR 31 del 24/03/2000 che ha tra le proprie finalità: • la riduzione dell’inquinamento luminoso, inteso come luce artificiale orientata verso la volta celeste, disturbante quindi l’atavico rapporto dell’uomo con l’oscurità, anche in funzione della razionalizzazione dell’illuminazione pubblica che attualmente comporta uno spreco energetico del 30%, • la salvaguardia dei bioritmi umani e degli animali, oltre che la riduzione del disturbo alle rotte migratorie degli uccelli, • la tutela delle ricerche degli osservatori astronomici.

Il comune di Felizzano non presenta problematiche particolari per questo aspetto, eccetto per un certo impatto notturno degli impianti industriali, anche se dovuto soprattutto a esigenze di sicurezza.

L’area oggetto di variante non risulta caratterizzata da criticità in ordine a tale problematica. Tra l’altro, l’attività dell’osservatorio astronomico richiede che non vi sia illuminazione notturna e, quindi, il livello di inquinamento luminoso non verrà in alcun modo incrementato.

c) Livello elettromagnetico

Il territorio comunale ospita alcuni impianti di TLC (n 6) – due ad esclusivo servizio Rete Ferroviaria Italiana e Consorzio Comuni Acquedotto Monferrato, oltre a ripetori Vodafone, Wind, Tim, H3G; passano inoltre tre linee ad alta tensione, che attraversano in larga parte i coltivi con qualche casa sparsa eccetto il loro attacco presso la sottostazione ENEL presente in ambito periurbano. Il comune di Felizzano è dotato di un regolamento dell’insediamento urbanistico e territoriale degli impianti di telecomunicazioni con relativa carta di localizzazione delle alle varie aree così distinte: • sensibili – scuole e casa di riposo, • ad installazione condizionata – il centro storico, l’area compresa nel raggio di 30 ml

pag. 47 di 57 dal confine delle aree sensibili, • di vincolo (solo per impianti di radiodiffusione sonora e televisiva) – tutto il centro abitato con centro storico, • di attrazione – l’area industriale VALEO e la prevista area produttiva a ridosso del confine comunale di Quargnento, • neutre – la rimanente parte del territorio comunale, • oltre naturalmente agli impianti esistenti. Questi ultimi, hanno acquisito parere favorevole dall’ARPA competente, come da documentazione giacente presso il Comune in quanto rispettano la normativa vigente.

L’area oggetto di variante Non sono previsti è interessata da linee elettriche nè impianti TLC.

d) Rifiuti

Per quanto riguarda la produzione di rifiuti possiamo fare riferimento ai dati contenuti nel MUD relativo all’anno 2015, redatto dall’ufficio tecnico comunale, dal quale si evince che: nel comune di Felizzano risultano n 1055 utenze domestiche e n 120 utenze diverse che complessivamente producono, distinti per categorie, i seguenti quantitativi di rifiuti annui: raccolta indifferenziata rifiuti non differenziati ton/anno 3.022 ingombranti non riciclati ton/anno 130 raccolta differenziata verde ton/anno 566 organici ton/anno 1809 carta e cartone ton/anno 959 vetro ton/anno 591 plastica ton/anno 30 altro ton/anno 384

Risulta quindi una media di rifiuti indifferenziati avviati a discarica di circa 1.290 kg per abitante prodotti all’anno. Risulta una percentuale pari a circa il 30 % di rifiuti conferiti tramite la raccolta differenziata, quindi un valore medio. La destinazione finale dei rifiuti è in buona parte gestita dal Consorzio di Bacino Alessandrino Smaltimento Rifiuti, tranne alcune frazioni minoritarie.

e) Fognatura La rete fognaria di Felizzano è di tipo misto, per una lunghezza totale di km 13, con tutti i noti problemi ambientali che tale scelta comporta (incremento del carico di acqua proprio nel momento in cui servirebbe un suo rallentamento, eccessivi volumi di liquami da depurare per alta diluizione, interferenze nella regimazione delle acque meteoriche che sono sottratte al ciclo naturale e restituzione non programmata all’ambiente, aumento del deflusso superficiale su superfici non assorbenti, che provoca un carico concentrato sulle strutture di scarico ed una minore infiltrazione nel sottosuolo) e scarica, in alcuni

pag. 48 di 57 punti distinti: • scarico 1 in prossimità ponticello SP 77, su rio S Cristoforo previo trattamento in fossa IMHOFF, • scarico 2 in prossimità strada vicinale San Sebastiano, su rio S Cristoforo o dell’Albera previa depurazione in impianto a percolazione statica e filtrazione finale, tramite stazione di sollevamento in località Vallestrero-S Sebastiano, • scarico 3 in prossimità strada vicinale dell’Acquarola, su rio Tanaro Morto previa depurazione in impianto con filtrazione finale ad aria insufflata.

Attualmente la gestione sia dell’acquedotto che della fognatura con depurazione è gestita dal Consorzio Comuni per l’Acquedotto Monferrato, con sede a Moncalvo.

Abbiamo poche case sparse in campagna, circa il 3% che scaricano direttamente tramite una sommaria depurazione domestica.

L’area oggetto di variante non è servita da fognatura comunale ma dispone di impianto di smaltimento con subirrigazione e fosse imhoff regolarmente autorizzato con provvedimento del comune di felizzano n.458 del 26 gennaio 2016. I reflui, inoltre, sono del tipo assimilabile ai domestici, e non subiranno incrementi che possano avere potenziali effetti negativi su tale matrice dal momento che, tra l’altro, si tratta di attività esistente.

f) Traffico

La rete stradale locale è di circa km 13, compresa la ex strada statale 10, la strada provinciale 77 Felizzano Fubine, oltre alla presenza della linea ferroviaria storica Torino-Genova e l’autostrada A21 Torino-Piacenza – due importanti corridoi infrastrutturali completi di stazione e di casello autostradale congiunto a Quattordio.

Dai dati disponibili relativi ai rilevamenti effettuati dall’Amministrazione Provinciale di Alessandria, Ufficio Catasto Strade, sulla ex SS 10 al km 89+450 presso Astuti, sulla direttrice per Asti, qualche chilometro prima di Felizzano, risulta il passaggio di 14.124 veicoli al giorno distinti: • nella direzione Alessandria 7.087 • nella direzione Asti 7.036, di cui • leggeri 13.714 (auto fino 5.000 mm e autocarri fino a 7.500 mm) • pesanti 409.

Si deduce dunque la presenza di un sostenuto volume di traffico, pressoché uguale nelle due direzioni Asti e Alessandria, con una preponderanza di auto rispetto ad una porzione minoritaria di veicoli pesanti – circa solo un 3%;

Non si dispongono di dati relativi al transito lungo l’autostrada ma è presumibile che la situazione non sia migliore. Diversa è la condizione della viabilità secondaria che viene utilizzata quasi esclusivamente per le attività legate all’agricoltura.

L’area oggetto di variante L’area è accessibile dalla strada provinciale per Fubine. Non si prevedono aumenti

pag. 49 di 57 significativi del volume di traffico legati alla presente variante.

g) Popolazione – assetto socioeconomico e sanitario

Per gli aspetti demografici e socio-economici possiamo utilizzare i dati ISTAT 2011 relativi ai residenti e alle tipologie di attività economiche.

La popolazione residente attuale è di 2.428 persone con una densità abitativa pari a 95 persone per kmq. Risultano in totale 1.127 abitazioni.

Dal punto di vista socioeconomico gli occupati risultano in numero di 959 su un totale di 2.428 pari a circa il la popolazione attiva pari al 39% del totale. La maggior parte è occupata nel settore industriale (464) seguono poi il settore commercio (149), le attività finanziarie (67) il settore trasporti e servizi (57) ed il settore agricolo (31).

Dall’atlante delle patologie ambientali del Piemonte a cura dell’ARPA si deduce una situazione generalmente analoga a quella regionale.

6.15 Paesaggio – ambiente urbano e rurale Dal punto di vista scenico, il paesaggio è suddiviso in quattro settori: - la basse valle del Tanaro pienamente visibile percorrendo la nuova circonvallazione verso che termina ai piedi dell’abitato storico e dell’ampia zona industriale in gran parte priva di attività; - la piana compresa tra la ex SS 10 che separa il centro storico dalle ultime frange di abitato, e l’autostrada per Torino; - l’altopiano ondulato compreso tra l’autostrada e la zona boscata posta al confine Nord del territorio comunale; - la zona boscata al confine con il comune di Fubine e quello di Quattordio.

L’ambiente urbano è pressochè limitato al centro storico mentre quello rurale comincia immediatamente a ridosso della strada provinciale, con alcuni ambiti di transizione tra i due, costituiti dalle espansioni residenziali lungo la strada per Fubine. A nord dell’autostrada il numero di abitazioni si riduce notevolmente.

L’area oggetto di variante Si trova quasi a ridosso dell’autostrada ed è caratterizzata da un tessuto agrario localmente inframmezzato da formazioni lineari arboree accompagnate da arbusti. L’area è caratterizzata da una forte antropizzazione dovuta all’uso agricolo dei terreni quali seminativi e le forme di naturalità sono limitate a marginali formazioni ripariali. Solo più a nord il territorio presenta maggiori caratteri di naturalità legati alle ampie formazioni boscate ivi presenti.

6.16 patrimonio storico, artistico e culturale Storicamente si fa risalire la nascita di Felizzano all’epoca della romanizzazione delle terre poste a sud del Po, doveva essere uno dei numerosi fundi gentilizi sito nella

pag. 50 di 57 pianura tra Hasta –Asti, Dertona – e Forum Fulvi – Villa del Foro. A seguito della caduta dell’impero romano d’Occidente Felizzano seguì le vicende storiche di Asti, finchè l’ultimo imperatore carolingio donò la curtis al monastero milanese di S.Ambrogio a cui restò soggetto fino ai primi del sec XI. Svolse nel medioevo un importante ruolo di crocevia strategico, soprattutto dopo la fondazione di Alessandria nel 1168, costituendo il collegamento principale tra i domini casalesi ed acquesi dei marchesi monferrini, anche tramite il porto fluviale sul Tanaro allora esistente. Passò poi in mano agli Aleramici del Monferrato e successivamente ai Visconti di Milano, agli Sforza e poi con l’intero territorio milanese alla Spagna. Nel ‘600 si trovò coinvolto nelle guerre di secessione del Monferrato e della guerra civile sabauda, subendo varie invasioni che portarono, tra l’altro, la peste. Finalmente nel 1703 venne annesso alla casa sabauda, anche se nel 1799 passò sotto la Francia rivoluzionaria; più tardi seguì poi le vicende dello Stato Italiano.

Relativamente alle modalità di sviluppo territoriale e urbanistico possiamo affermare come nei tempi più remoti la zona bassa occupata dalle divagazioni del Tanaro, era fonte di estesi acquitrini e zone umide, mentre la parte più elevata e pianeggiante, era ricoperta da foreste planiziali di querceti, che nei secoli sono state progressivamente abbattute per far posto alle colture agricole. L’attestamento dell’originario centro abitato sul promontorio prospiciente l’alveo del fiume, probabilmente, avvenne per evidenti motivi di difesa e di sicurezza. Dell’antico luogo fortificato medioevale con mura di cinta, abbiamo ancora oggi dei resti ben visibili sotto al palazzo comunale. Nei secoli successivi si forma il tessuto edilizio che si amplia verso nord, mentre dopo il 1950, abbiamo le recenti edificazioni nelle frange esterne del tessuto residenziale e soprattutto le fabbriche che vanno a formare quasi un unicum con il confinante comune di Quattordio.

Nel tessuto abitato sono presenti alcuni beni culturali pregevoli quali • la Chiesa Parrocchiale di S. Michele con campanile, di S. Pietro con interessanti decorazioni, della Madonna della Fonte per l’abside attualmente inglobata nell’area sportiva comunale; • la chiesa campestre di S. Rocco contenente interessanti affreschi attigua al cimitero; • i resti delle mura medioevali che presentavano torri rotonde ancora visibili verso la valle del Tanaro, insieme alla massiccia torre quadrangolare del sec XI con casa sottostante, dominante il centro storico che costituiva il fulcro dell’intero sistema difensivo. Ricordiamo infine il palazzo comunale con tre belle finestre di epoca tardogotica e la scuola con bella facciata neoclassica. Tali edifici risultano tutti vincolati ai sensi del Testo Unico Beni Culturali e del Paesaggio.

L’area oggetto di variante non è interessata dalla presenza di beni architettonici o archeologici.

6.17 Bilancio ambientale territoriale Il bilancio territoriale ambientale pubblicato dall’Arpa e relativo al 2011 recita:

pag. 51 di 57 “L’analisi del Bilancio Ambientale Territoriale relativo al 2011 evidenzia che le fonti di pressione del comune sono medie e si articolano principalmente su un rilevante utilizzo agricolo unitamente alla presenza di vie di comunicazione e di attività produttive; si riscontra la presenza di una centrale idroelettrica. In generale le pressioni sono medio alte e principalmente rappresentate dal potenziale rischio di contaminazione da azoto e fosforo di origine agricola, dalle attività produttive e dalle vie di comunicazione. Lo stato ambientale è complessivamente medio e il livello di biodiversità e di elementi di connettività ambientale (core areas e corridoi ecologici) è medio basso. Parte del territorio è interessato da fasce PAI A, B e C.

Il pregio del territorio è basso e la sensibilità agli impatti è medio bassa.”

7. Valutazione degli impatti della variante sull’ambiente

7.1 Sistema dei vincoli

Preliminarmente è stata condotta un’analisi circa la presenta di eventuali vincoli o elementi di rilevanza paesaggistico ambientale nell’area e nelle immediate vicinanze; la situazione è la seguente:

Elemento ambientale rilevante Presenza nell’area Azioni previste

Aree naturali protetti, siti Rete Natura 2000 (SIC-ZPS) NO NESSUNA

Vincoli ex art. 12 D.lgs 42/2004: (categorie di aree tutelate per legge dalla ex Legge Galasso 1985) Corsi d’acqua e sponde entro 150 mt. NO NESSUNA Foreste e boschi NO NESSUNA

Usi civici NO NO Zone umide NO NO Zone di interesse archeologico NO NO

Vincoli ex art. 136 – 157 D.lgs 42/2004 (vincoli NO NO individuati e cartografati puntualmente: “decreti ministeriali ex Galassini 1985”)

Beni paesaggistici individuati dal PPR NO NESSUNA

Prescrizioni da PPR NO NESSUNA

Prescrizioni da PTR NO NO

Prescrizioni vigenti derivanti dal PAI NO NO

Classificazione idrogeologica da PRGC adeguato Pai Classe I:

pag. 52 di 57 Classificazione acustica o eventuali accostamenti critici Area in classe III

Capacità d’uso del suolo Classe II: la variante, comunque, non modifica il saldo delle aree agricolo ma solamente la disposizione delle medesime garantendone una migliore possibilità di utilizzo come pure, contemporaneamente, un migliore utilizzo anche dell’area turistico ricreativa variata.

Classificazione dei suoli agricoli ex PTCP Aree interstiziali di tipo B: e, come tali, ai sensi dell’articolo 20.5 delle NTA, suscettibili di varie e differenti utilizzazione in quanto aree a “limitatissimo valore agricolo e scarso valore agronomico”;

Fasce di rispetto dei pozzi di captazione idropotabile NO NO

Fasce di rispetto degli elettrodotti NO NO

Fasce di rispetto cimiteriali NO NO

Rispetto al sistema di vincoli, non si rilevano problematiche significative in quanto: • l’area non ricade all’interno di aree vincolate; • La classificazione idrogeologica del terreno consente gli usi previsti dalla variante; • Le aree oggetto di variante, pur ricadendo in classe II di uso del suolo, non vengono ridotte di superficie rispetto allo’esistente in quanto non varia il saldo complessivo. Varia semplicemente il perimetro di aree già inserite nel PRGC vigente. • Le aree oggetto di variante sono definite come interstiziali di tipo B nel PTCP vigente della provincia di Alessandria e, come tali, sono compatibili con la trasformazione prevista. • La modifica prevista, inoltre, non varia il saldo delle aree turistico-ricreative né di quelle agricole ma migliora solamente il disegno delle medesime.

La variante, pertanto, non ha ricadute sul sistema vincolistico

7.2 Consumo di suolo Il suolo è una risorsa indispensabile e non rinnovabile, sottoposta a crescenti pressioni.

L’utilizzo del suolo per la costruzione di edifici, infrastrutture o altri usi ne determina l’impermeabilizzazione. Quando il terreno viene impermeabilizzato, si riduce la superficie disponibile per lo svolgimento delle funzioni del suolo, tra cui in primis l'assorbimento di acqua piovana.

Il Piano Territoriale Regionale tende a limitare e frenare l'espansione edilizia su aree inedificate, favorendo dove possibile la riqualificazione di aree urbanizzate, di insediamenti esistenti o dismessi, introducendo il ricorso a misure di compensazione ecologica e l'utilizzo di tecniche perequative.

Il consumo di suolo non viene modificato in quanto si tratta di variante a saldo zero: l’area agricola non varia in quanto alla superficie modificata in area turistico ricreativa corrisponde altrettanta superficie recuperata all’uso agricolo.

pag. 53 di 57

7.3 Impatto acustico

L’impatto acustico non viene alterato: l’attività è compatibile con la classificazione acustica vigente caratterizzandosi, tra l’altro, quale attività di tipo scientifico naturalistico con basso impatto ambientale.

7.4 Traffico ed accessibilità

La viabilità di accesso è costituita dalla strada provinciale per Fubine. Gli accessi non verranno variati ed non si ipotizza un significativo aumento di traffico sull’asta viabile.

7.5 effetti sull’ambiente

La verifica dei possibili effetti sull’ambiente che la proposta di variante urbanistica potrebbe generare, si articola, sulla scorta della direttiva 2001/2/CEE in: biodiversità, Atmosfera Acque superficiali ed acque profonde Suolo e sottosuolo Flora e fauna Paesaggio, beni culturali e storici Matrice socioeconomica Agenti fisici (luminanza, rifiuti, bilancio energetico, salute e sicurezza)

Biodiversità Come accennato, dagli studi di ARPA, risulta che lo stato ambientale del territorio di Felizzano è complessivamente medio e il livello di biodiversità e di elementi di connettività ambientale (core areas e corridoi ecologici) è medio basso.

La variante in oggetto non introduce nuove attività ma si limita a modificare il perimetro di una esistente, per cui non ha impatto alcuno sulla biodiversità. Viceversa, l’attività in questione, configurandosi anche come attività di tipo scientifico-naturalistico, può contribuire al miglioramento di alcuni parametri relativi a tale matrice.

Atmosfera Non vi sono impatti potenziali su tale matrice.

Acque superficiali e profonde L’attività è già esistente e non si prevedono impatti negativi indotti su tale matrice.

pag. 54 di 57 Suolo e sottosuolo Non vi sono impatti negativi

Flora e fauna L’attività è già esistente e si configura come di tipo “scientifico-naturalistico” per cui si possono ipotizzare solo impatti positivi su tale matrice.

Paesaggio Non sono previsti impatti negativi.

Beni culturali Non sono presenti beni culturali da tutelare all’interno dell’area in progetto.

Matrice socio economica Gli impatti previsti sono positivi in quanto dal miglioramento dell’offerta scientifico- formativa già messa in campo dalla società, beneficeranno anche le scuole del compendio Felizzano – fubine – quargnento che già attualmente frequentano il centro.

Agenti fisici: luminanza Non vi sono impatti in quanto le caratteristiche dell’attività non ammettono aumenti dei parametri legati alla luminosità

Agenti fisici: rifiuti Il funzionamento della struttura non comporta la produzione di particolari quantità di rifiuti, pertanto l’impatto è da considerarsi non significativo.

Quanto ai reflui, i potenziali impatti sono legati alla produzioni di reflui assimilabili ai domestici (servizi igienici) che non potendo essere recapitati in fognatura vengono, già nella configurazione attuale, opportunamente trattati. Il sistema di smaltimento è stato oggetto di autorizzazione da parte del Comune di Felizzano e la variante, a questo proposito, non incide in aumento sui quantitativi avviati al sistema di dispersione.

Agenti fisici: bilancio energetico Non sono previsti rilevanti consumi energetici per cui si ritiene che l’impatto su tale matrice possa considerarsi nullo.

Salute e sicurezza Non si evidenziano particolari criticità nei confronti dell’ambiente nè aumento delle emissioni atmosferiche nocive per la salute, pertanto l’impatto su tale matrice può considerarsi nullo.

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8. CONCLUSIONE

A conclusione della presente relazione di verifica di assoggettabilità alla VAS della variante strutturale al PRGC, si sintetizzano le informazioni riportate nei capitoli precedenti secondo le indicazioni contenute nell’allegato I al D.lgs 4/08 come segue:

Criteri Allegato I D.lgs. 4/08 Rapporto di screening

Caratteristiche del Piano tenendo conto in particolare dei seguenti elementi: In quale misura il Piano stabilisce un La presente Variante Parziale nel suo insieme non quadro di riferimento per progetti ed altre costituisce autonomamente un quadro di riferimento per progetti attività, o per quanto riguarda o altre attività. Non vi sono altri piani o programmi interessati. l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse. In quale misura il Piano influenza altri Trattandosi di una Variante parziale al PRG vigente, limitata ad piani/programmi, inclusi quelli un ambito specifico non ha influenza sui piani sovraordinati. gerarchicamente ordinati Si ritiene, inoltre, che essa non influenzi altri Piani e Programmi. La pertinenza del Piano per l’integrazione Si valuta che il progetto, possa risultare sostenibile in quanto delle considerazioni ambientali, in portatore di effetti socioeconomici positivi accompagnati da particolare al fine di promuovere lo impatti ambientali ininfluenti in quanto trattasi di attività sviluppo sostenibile. esistente di cui viene modificata solo l’area di pertinenza lasciando tuttavia invariata la superficie attualmente inserita nel prgc vigente. Problemi ambientali pertinenti al Piano o Non sono stati ravvisati problemi ambientali significativi al programma Rilevanza del piano o del programma per Il piano non ha rilevanza per l’attuazione della normativa l’attuazione della normativa comunitaria comunitaria nel settore dell’ambiente e gli impatti sulle matrici nel settore dell’ambiente (ad es. piani e ambientali sono inifluenti. programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque) Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare dei seguenti elementi: Probabilità, durata e frequenza e La modifiche apportata non generano impatti significativi reversibilità degli impatti sull’ambiente. Carattere cumulativo degli impatti Gli effetti del presente piano non si cumulano con altri potenzialmente negativi previsti da altri piani/programmi Natura trasfrontaliera degli impatti Gli effetti previsti dalla Variante sono di natura essenzialmente locale. Rischi per la salute umana e per l’ambiente I rischi per l’ambiente sono inifluenti (ad esempio in caso d’incidente) Entità ed estensione nello spazio degli L’entità degli effetti e dell’ambito spaziale interessato sono di impatti (area geografica e popolazione tipo locale esclusivamente limitati all’ambito di intervento ma, in potenzialmente interessate) ogni caso, non sono significativi come relazionato ai paragrafi precedenti. Valore e vulnerabilità dell’area che Le aree in questione sono classificate dal PTCP della provincia potrebbe essere interessata a causa: di Alessandria come aree interstiziali con basso valore - delle speciali caratteristiche naturali o agronomico. del patrimonio culturale; Lo studio di ARPA 2011 riferiva che, in generale per il comune - del superamento dei livelli di qualità di Felizzano, “il pregio del territorio è medio basso e la

pag. 56 di 57 ambientale o dei valori limite; sensibilità agli impatti è medio bassa. - dell’utilizzo intensivo del suolo La variazione apportata non modifica i saldi delle aree agricole né di quella “Turistico-ricreativa” Effetti su aree o paesaggi riconosciuti La proposta della Variante non interessa aree o paesaggi come protetti a livello nazionale, riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o comunitario o internazionale. internazionale. L'ambito in oggetto non fa parte di quelli definiti di particolare rilevanza ambientale quali zone di protezione speciale ZPS e/o siti di Importanza Comunitaria di cui alla rete ecologica europea "Natura 2000".

In riferimento a quanto rilevato con la presente relazione e considerata l’assenza di effetti significativi sull’ambiente, si propone l’esclusione della Variante in esame dalla successiva fase di Valutazione.

Il tecnico Andrea Milanese, architetto

pag. 57 di 57 INDIVIDUAZIONE DELL'AREA IN VARIANTE VARIAZIONE PROPOSTA