cia poco dopo di quello di Porchia. Verso la fine del Rodolfo Farneti, i resti di una casa torre e poche altre detto anche “casa dei tintorri”, dove più tardi fu tra- secolo la proprietà passò alla famiglia Chelotti, che belle abitazioni in pietra. A margine di un ripiano sferita la molitura della farina, ha sul retro un bot- proseguì l’attività avvalendosi dell’esperienza del erboso si trova il vecchio mulino, in parziale abban- taccio collegato alla stessa canaletta che passa per le Provincia di friulano Giovanni Assaloni. La famiglia Assaloni ha dono, del quale si riconoscono alcune strutture ferriere di Panigale di sopra e di sotto. Le acque del poi acquistato la ferriera nel 1962, dando vita a una idrauliche e il bottaccio invaso dalla vegetazione. bottaccio muovevano anche una grande ruota ester- Nel Belvedere i mulini sono sempre stati numerosi e fiorente industria oggi attiva nei moderni capannoni na a pale piane collegata a un maglio per battere la di Lizzano in Belvedere nel tempo alcuni furono trasformati in ferriere e cen- che fiancheggiano l’originale edificio in pietra, anco- 6 Mulini della L’antico mulino della Rocca, attivo già nel ’700 e oggi stoffa e produrre pannetto. trali idroelettriche, in qualche caso ancora attive o in ra ben conservato, con un grande arco interno e, Rocca e della largamente rimaneggiato, era alimentato dalle acque via di recupero. Un censimento del 1982, compiuto all’esterno, il bottaccio dove si raccolgono le acque Piastra del Dardagna mediante un canale ora poco ricono- 10 Mulino Situato in un luogo solitario, alla confluenza tra Silla dallo studioso locale Giovanni Carpani, aveva regi- derivate dal Silla mediante una canaletta ancora scibile. Sono visibili i resti del bottaccio, i canali di di Taccaia e rio Fantino, il bel complesso privato si compone di Parco Regionale Corno alle Scale strato la presenza di ben 58 opifici idraulici: 13 muli- funzionante. uscita e una bella edicola votiva di caratteristici edifici in pietra ristrutturati di recente. ni, 6 centraline elettriche e 2 fucine-officine nella fronte all’edificio, a lato del fosso della Si riconoscono il canale che scorre Il filo delle acque valle del Dardagna; 24 mulini, 4 centrali elettriche, 3 Ferriera La ferriera, impiantata nel 1827 dalla società bolo- Torre. Più a valle, sull’altra sponda del sopraelevato rispetto al torrente e 1 gualchiera, 3 ferriere, 4 officine e segherie e uno di Panigale gnese Bontempelli-Lodi nel più antico mulino di torrente, si trova il mulino della Piastra, conduce al bottaccio e le tre feritoie a stabilimento per l’allevamento di trote in quella del di sotto Panigale di sotto, è un pregevole edificio di proprietà isolato alla base delle incombenti pareti catino sul retro del mulino, dotato di Silla. Alcuni mulini sono oggi diventati pensioni o della famiglia Lenzi dal 1929, di recente restaurato e arenacee di monte Cappel Buso e colle- tre macine da grano ancora funzio- abitazioni private, ma sulle rive dei due torrenti e reso visitabile. All’interno dell’opificio, gato da un esile ponticello a un sentiero nanti. Venne costruito nel 1829 dopo di qualche loro affluente se ne incontrano ancora di rimasto attivo sino al 1990, si possono che scende da Rocca Corneta. Al mulino che gli altri mulini della zona erano ben riconoscibili, in qualche caso ancora completi ammirare due antichi magli e altri inte- era annessa una centralina elettrica. stati trasformati in ferriere. La località e funzionanti. ressanti macchinari, strumenti e attrezzi era detta Montale ma pare che nell’u- per la lavorazione del ferro. Sul retro 7 Mulino In splendida posizione sulla riva destra del Dardagna, so comune abbia assunto la nuova denominazione Ferriera Il mulino di Porchia, incastonato sulla sinistra del sono visibili una delle ruote in ferro e il delle Macchie il mulino è ancora completo in tutte le sue parti. per la presenza di un mugnaio balbuziente. Nello 1 A cura della di Porchia Silla di fronte all’ottocentesco oratorio di san Gio- bottaccio, alimentato dello stesso cana- Tra i più moderni della zona, era fornito di quattro stesso periodo fu realizzato il primo ponticello sul Fondazione Villa Ghigi vanni Battista, ha funzionato sino al dopoguerra. Nel le che forniva acqua alla ferriera di ruote per macinare e serviva anche i Silla, che accedeva al mulino e poteva essere utilizza- medesimo opificio venne avviata nel 1826 la prima Panigale di sopra. borghi del vicino modenese tramite un to per spostarsi da Lizzano a Castelluccio. ferriera del bolognese per iniziativa della società fon- ponticello ora crollato. Parte delle data dal toscano Egidio Succi e dal porrettano Tom- 4 Mulino Il mulino, uno dei più antichi del territorio, è una acque convogliate nel canale erano uti- 11 Mulino A breve distanza dal santuario, il mulino è un bell’e- maso Francia. La ferriera rimase attiva sino alla fine del Capo solida costruzione ben conservata con copertura in lizzate per muovere i macchinari di una della Squaglia dificio in pietra che conserva la copertura in lastre di del secolo, quando venne venduta alla famiglia parte in lastre di arenaria e interessanti comignoli piccola officina ancora esistente a e santuario arenaria, le feritoie per il passaggio dell’acqua e il Petroni di Lizzano, che utilizzò una delle ruote per tondi sormontati da una pietra con figure scolpite. breve distanza, dove i proprietari lavo- di Madonna bottaccio dove l’annessa centrale idroelettrica, una delle primissime Aveva collegati un seccatoio e una piccola fucina che ravano come maniscalchi e costruivano del Faggio si raccoglieva- realizzate. Il complesso è in parziale abbandono: sul produceva campanacci e utensili per uso familiare. attrezzi in ferro. no le acque Il santuario è uno dei retro del caratteristico edificio in pietra sono ricono- luoghi sacri più noti derivate dal rio scibili il canale e il bacino di raccolta delle acque. 8 Mulino Situato nell’abitato di Pianaccio, in via Sanbuccione dell’Appennino bolognese. Baricello. di Sanbuccione 3, sulla riva destra del fosso dei Bagnadori, venne La solida costruzione con Aveva macine Ferriera L’antico mulino da farina di Panigale di sopra venne costruito nel 1880 e rimase attivo sino alla fine degli campanile quadrato è per castagne e 2 arricchita da un elegante di Panigale riadattato in ferriera sempre dalla società Succi-Fran- anni Cinquanta. Il mulino, visitabile su richiesta rivol- porticato. A breve distanza per cereali e di sopra Una curiosa particolarità gendosi agli uffici del parco, conserva all’interno si incontra una fontana serviva gli abi- del Lizzanese sono le rozze tutte le parti ancora funzionanti con macine da costruita nel 1843 e tanti di Mon- figure di testa umana sormontata da un’edicola scolpite, chiamate grano e da castagne. con immagine sacra. teacuto delle Alpi, che lo raggiungevano per un sen- “mummie”, una delle quali tiero in discesa ancora percorribile e dotato di un bel campeggia sul tetto del 9 Mulino Il complesso, situato a Pani- ponticello ad arco. Mulino del Capo. di sotto vecchio gale, è formato da due edifici ravvicinati. Il primo, che con- 12 Centrale La seicentesca chiesa della Beata Vergine del Carmine 5 Mulino Il nucleo, situato sul fondovalle a pochi passi dal serva un bel portico, ospitava elettrica spicca all’interno del borghetto, sotto al quale, sulla di Ca’ Julio Dardagna, dove si alternano limpide pozze, cascatelle il vecchio mulino, adibito in di Chiesina riva destra del Dardagna, è presente una delle vec- e briglie, comprende il semplice oratorio settecente- seguito alla produzione di chie centrali idroelettriche, di recente affiancata da Aree protette sco di San Giuseppe, l’abitazione dell’illustre botanico calcina. L’edificio di fronte, una struttura dotata di moderne turbine. dell’Emilia-Romagna

4 Fontana Il mormorio della piccola fontana, che alle spalle ha 9 Fontana Nel bel complesso rurale, oggi divenuto un conforte- 13 Sorgente La sorgente sgorga alla base dell’ampia conca che si di Vidiciatico una bella edicola votiva del 1894, interrompe il silen- e oratorio vole agriturismo, si notano molti aspetti tipici dei del Cavone apre tra il Corno alle Scale e la Nuda e rappresenta il L’acqua scorre dalla montagna Nelle montagne che fanno da cornice a Lizzano in alla pianura, accomunando terri- zio della suggestiva piazzetta Borgo Antico, alla di Cà Gabrielli nuclei del lizzanese: case in pietra con finestre riqua- più bell’esempio di morfologia glaciale della zona, tori molto diversi. Per gestire nel Belvedere, le più elevate e spettacolari del Bologne- modo migliore e valorizzare que- Acque sorgive si incontrano alle quote più alte, come quale si accede attraverso quattro voltoni ribassati. testimonianza della presenza degli antichi ghiacciai sta risorsa, il Parco Regionale se, tutelate dal Parco Regionale Corno alle Scale, la fonte dell’Uccelliera, che scaturisce a 1670 m di würmiani. Le acque che si raccolgono sul fondo della Corno alle Scale e i comuni della l’acqua è da sempre protagonista assoluta. Nei pianura bolognese di Anzola quota su un fianco di monte Gennaio, o quella che 5 Fontana La ricca fonte di acqua sorgiva si incontra salendo conca danno origine al rio Piano. Emilia, , Creval- tempi remoti ha modellato con la sua forza imma- sgorga nell’ampio circo glaciale del Cavone, ma d’Affrico verso il monte Pizzo, nei pressi di un tornante della core, , San Gio- ne le forme primordiali del paesaggio montano e vanni in Persiceto e Sant’Agata anche in più di cento fontane nascoste nei boschi, strada e di un bel tabernacolo. È citata dal ’700 per 14 Pozzo Nascosto sul retro di un gruppo di case della frazione Bolognese hanno formato l’asso- nel corso dei secoli è stata una presenza minacciosa vicine ai vecchi pascoli, nei pressi di santuari e orato- la ricchezza e la Pozzo, si scorge un vecchio pozzo circolare protetto ciazione Terred’Acqua. Nell’eco- e, insieme, una risorsa fondamentale per la vita e museo del Dosolo a Sala Bolo- ri, nei nuclei sparsi e nei principali centri abitati. qualità delle acque, da muri in pietra e da una tettoia in lastre di arenaria gnese, dedicato alla regimazione l’economia dei paesi. Nel territorio di Lizzano in delle acque, il nesso tra territorio che più a valle con- rivestite da un tappeto di muschi. montano e pianura è chiaramen- Belvedere, dai circhi glaciali ai magnifici salti d’ac- 1 Fontana La grande fontana in pietra, che ripartisce l’acqua di fluiscono nel rio te rappresentato. qua dei torrenti sino alle acque regolate e calme dei del santuario una sorgente in tre bocche, si trova nei pressi di una Sasso e in parte ali- Sasso Il suggestivo villaggio, piccolo e sperduto, è tra i più bottacci, che provvedevano la forza 15 Vignola Bologna di Madonna delle principali attrattive turistiche del Belvedere, il mentano l’acque- belli e antichi del territorio lizzanese, ricordato sin motrice per i mulini e gli altri opifici, si o Casalecchio r a dell’Acero santuario posto sulla strada che saliva al passo della dotto di Lizzano. drate in arenaria, tetti in lastre, comignoli tondi, dall’epoca longobarda. n Sasso apre davanti agli occhi uno straordi-

a

P Marconi

Pavullo . Calanca, percorsa dagli antichi pellegrini e dai pastori muretti a secco, un semplice oratorio e la fonte con Poche case in pietra con nel Frignano F nario patrimonio naturale e culturale diretti ai pascoli alti. Fontana La fonte, che un tempo serviva gli abitanti della pic- lavatoio, elemento vitale per la piccola comunità. tetto in lastre di areanaria o che racconta, attraverso scenari di en Il santuario è un tipico 6 R di Casale cola frazione, è immersa nel bosco lungo l’antico e conci scolpiti si adden- F. grande bellezza, emozionanti edifici esempio di architettura spontanea della montagna. percorso di collegamento tra Lizzano e Pianaccio. La Le Malghe Un vecchio abbeveratoio rivela la quotidiana presen- sano intorno all’oratorio, Lizzano in Riola segnati dal tempo e innumerevoli 10 Belvedere È legato alla leggenda di fontanina, com’era za dell’acqua in questi pascoli di montagna. Piccole ricostruito nel 1679, e al Silla manufatti minori il caparbio, vitale e una miracolosa immagine Parco Regionale Porretta chiamata un tempo, sorgenti e fontanelle si incontrano anche lungo la piccolo piazzale con l’im- Corno alle Scale Terme industrioso rapporto dell’uomo con della Vergine appesa a un grande acero che venne è abbellita da una strada forestale per le Malghe, prima del massiccio mancabile vecchia fonta- l’ambiente montano. Da sempre le accolta nella prima metà grande nicchia in ponte in pietra che scavalca le prime acque del Dar- na in ferro. S. Marcello acque di torrenti e ruscelli sono state Pistoiese del ’300, insieme al tronco arenaria con un’im- dagna, e nei pressi del piccolo rifugio del Sasseto, un deviate e incanalate, per frenarne l’ir- dell’albero, in una costruzione religiosa poi magine della tempo fondamentali per il bestiame e i pastori e oggi 16 Fontana Nel centro di La Cà, un tempo ultimo vero abitato ruenza ma anche per trasportare il ingrandita nella seconda Madonna di San gradito ristoro per gli escursionisti. di La Cà prima dei monti e punto di partenza per le escursio- legname dei boschi, muovere le macine dei mulini, metà del ’500. Luca e fiancheggiata ni del botanico Antonio PARCO REGIONALE servire le esigenze quotidiane degli abitanti, abbe- dai resti del lavatoio. Budiara Antico pascolo lambito dalla strada che sale a Bertoloni, autore di una CORNO ALLE SCALE verare gli animali e, avvicinandosi ai nostri tempi, 11 © 2007 2 Fontana La massiccia fontana, situata in via Fossato, venne Monte Pizzo, Budiara è sempre stato un luogo ricco celebre Flora d’Italia, A cura della dare energia alle officine dei fabbri ferrai e alle di Monteacuto realizzata da Pasquale Poli nel 1883, quando aveva Sorgente Le acque che si infiltrano lungo i versanti della Nuda di ampi prati con belle fioriture primaverili, folti una seduta e una fontana Fondazione Villa Ghigi prime centrali idroelet- 7 Ricerche e testi delle Alpi 85 anni, per portare acqua dei Bagnadori e del Balzo del Fabuino fuoriescono da una massic- boschi e castagneti frequentati da caprioli e cin- in pietra, a lato dell’ora- Ivan Bisetti, Emanuela Rondoni, triche. Per quanto al paese, arroccato al ter- ciata in pietra con tre bocche nascosta all’ombra del ghiali, con fresche acque per l’abbeverata. Lo ricor- torio di Sant’Antonio Mino Petazzini sperduto nell’alta valle mine della dorsale mon- folto bosco, a breve distanza dall’omonimo rifugio dano la fonte Mezzasila, nascosta nel bosco a valle Abate, compongono un Fotografie del Silla, Pianaccio ha Vanna Rossi, Ivan Bisetti, tuosa e lontano da comode forestale, meta di escursioni sia da Pianaccio che da della strada nei pressi di un impianto di captazione, suggestivo quadretto Archivio del Parco Regionale pur sempre avuto la sorgenti; è tra i tanti esem- La Cà e Madonna dell’Acero. e la fontanella presso l’area di sosta ai piedi di un d’altri tempi. Corno alle Scale corrente elettrica, a Cartografia pi dell’ingegno e della grande frassino maggiore. Elvezio Tiboni fine Ottocento, qualche laboriosità della gente di 8 Rio Ri Un massiccio ponte in muratura ad arco unico, Progetto grafico anno prima di Bologna. montagna. costruito nell’immediato dopoguerra, rende agevole il Sorgente Alla base di una parete rocciosa sulla sinistra del Dar- Il Rugletto dei Belvederiani Sandri+Carlotti Adv In questa piccola e 12 Coordinamento superamento del rio Ri, un Puzzola dagna sgorga una sorgente di acqua sulfurea (il Molte interessanti testimonianze su questi luoghi Mino Petazzini accurata guida temati- Lavatoio Il bel lavatoio pubblico in pietra era un luogo di rife- tempo periglioso guado per nome è legato al caratteristico odore di uovo marcio si possono ritrovare nei numeri de La Musola, una Hanno collaborato ca sono descritti gli elementi più importanti e 3 Alessandro Agostini, Daniele di Vidiciatico rimento per tutto il paese. Le acque che scendevano chi saliva verso l’alta monta- dovuto all’acido solfidrico). La sorgen- rivista curata dall’associazione culturale lizzanese Giacobazzi, Cristina Gualandi, curiosi di questo infinito repertorio, che come un dal versante ali- gna. Oltre il ponte, una fonta- te, raggiungibile con una comoda pas- Il Rugletto dei Belvederiani (“rugletto” è un circolo Stefano Sozzi museo diffuso presentiamo ai visitatori delle nostre Si ringraziano mentavano na in pietra invita a una sosta seggiata da Poggiolforato, è una delle di persone che si ritrovano per fare delle chiacchie- Iolanda Biagi, Max Lenzi, montagne perché possano entrare subito in contat- anche il vecchio all’ombra del folto bosco dal poche sulfuree ancora segnalate nel re). L’associazione, promossa nel 1967 da Giorgio Cristina Passini, Romano to con le architetture, le atmosfere, gli angoli sug- mulino di Sopra, quale si ricavavano in abbon- Lizzanese; nei secoli scorsi ne esisteva- Filippi, ha in questi anni raccolto un notevole Vignocchi gestivi di un percorso di scoperta tracciato davvero, Stampa oggi sostituito danza legna e carbone (l’anti- no varie, sia nella valle del Dardagna patrimonio di notizie e curiosità storiche ma anche Grafiche Zanini - Anzola Emilia come suggerisce il titolo, seguendo il filo delle da un moderno co nome del rio era Cendrone, che in quella del Silla, nei dintorni di di contributi, ricordi e immagini sul Belvedere. I.P. nostre fresche e preziose acque. albergo. dalle ceneri della zona). Monteacuto. mento del salmerino, una specie di salmone origina- ria del Nordamerica, in collegamento con il presidio LEGENDA I centri visita del parco Slow Food dedicato a questo prodotto. Mulini Parco Regionale del Corno alle Scale è stato isti- Ferriere Centrali elettriche tuito dalla Regione Emilia-Romagna nel 1988. L’a- 2 Cascate È una delle emergenze naturali più note del territorio Sorgenti e fontane rea protetta comprende quasi 5.000 ettari di terri- I due laghi montani della Le cascate del Dardagna sono una meta tra le più del Dardagna lizzanese, facilmente raggiungibile da Madonna del- Lavatoi torio montano (2.857 di zona, per ragioni più conosciute dell’Appennino emiliano, ma anche le l’Acero. Le acque del Ghiacciaie parco e 2.117 di pre-parco) storiche che geografiche, acque del rio Baricello, ai piedi di monte Cielvivo torrente si raccolgono Cascate all’interno del Comune di si trovano subito dopo il Stabilimenti ittici confine modenese, nel Parco e dei ripidi Balzi dell’Inferno, compiono un salto di nell’ampia conca, in Chiese e oratori Lizzano in Belvedere. Il del Frignano, anche se oltre cinquanta metri e vari salti minori formando la parte modellata da Castelli e torri Centro Parco di Pianaccio, entrambi sono raggiungibili bella cascata dell’Acqua Caduta. Sotto la spettacolare antichi ghiacciai, che si Antichi borghi oltre agli uffici, ospita un con belle escursioni dalla parete orientale del Corno alle Scale, in un luogo approfondisce tra Corno Ponti e passerelle ampio e originale percorso valle del Dardagna. Il lago Rifugi Scaffaiolo, a ridosso del alle Scale e monte Spi- Centri abitati espositivo sul mondo dei crinale, a 1750 m di quota, golino e scorrono impe- Strade statali boschi; una sala è dedicata è uno dei più alti dell’intera tuose ai piedi dello Strade provinciali o comunali di rilievo al celebre giornalista Enzo Biagi, nativo del paese. catena appenninica, mentre Strade comunali quello di Pratignano, a 1307 spettacolare versante Altre strutture di accoglienza per i visitatori si tro- m, quasi al termine dei arenaceo dei monti Sterrate e sentieri vano a Poggiolforato, nel Museo Etnografico “Gio- Confine comunale monti della Riva, presenta della Riva, formando vanni Carpani”, dedicato alla coltura del castagno, una delle più estese e Confine del Preparco meglio conservate torbiere salti e pozze sino all’al- Confine del Parco alla pastorizia e ad altri aspetti della cultura galleggianti dell’Appennino tezza di Rocca Corneta, dove il torrente piega verso 2 Itinerari materiale locale e, nei pres- emiliano. ovest terminando il suo corso nel torrente Leo, Centro Parco si di Madonna dell’Acero, il affluente del Panaro. Centri Visita Centro Visita di Pian d’Ivo, che oltre a presentare il pressoché inaccessibile, i rivoli che scendono dal ripi- 3 Laghetto Il piccolo specchio d’acqua di origine artificiale rac- complesso dell’area protet- do versante danno origine a un’altra cascata nota del Cavone coglie le acque del rio Piano che scendono dal circo ta, ha una piccola sezione con il misterioso nome di Tana Malia. Ma anche a glaciale del Cavone. Lungo le rive, all’ombra dei faggi, dedicata ai mulini. Il Parco pochi passi dall’abitato di Vidiciatico le acque del rio si incontrano specie tipiche dei luoghi umidi come promuove ogni anno un Bedolla scivolano su una lastra di roccia mutando a farfaracci e cerfoglio selvatico, mentre le acque in ricco calendario di appun- seconda delle stagioni: da semplice rivolo a rumorosa primavera ospitano le ovature gelatinose di rana tamenti, escursioni e altre iniziative per le scuole e caduta o a scultura di ghiaccio. Le ben ossigenate temporaria. Sulla sponda del laghetto, nei pressi del i visitatori; per informazioni e prenotazioni si può acque di montagna sono un habitat ideale per i rifugio, si trova una fontana. consultare il sito dell’area protetta o rivolgersi pesci, che comprendono trote e altre specie di inte- direttamente al Centro Parco. resse alimentare. A Panigale, Porchia e in altri luoghi 4 Stabilimento Le acque fredde e ossigenate del Silla, deviate per favorevoli sono stati realizzati allevamenti ittici e ittiogenico muovere le pale delle ferriere di Panigale, sono in Turismo al Corno alle Scale laghetti da pesca, in qualche caso recuperando il della Provincia parte utilizzate per rifornire le vasche dello stabili- Nel territorio lizzanese è presente un’articolata bottaccio di vecchi mulini (come quello del Tosco, nei mento, gestito dalla Fiasp per conto della Provincia rete di strutture ricettive in grado di offrire possi- pressi di Farnè). di Bologna, nel quale vengono allevate trote fario bilità di alloggio e ristoro in ogni stagione. Alber- destinate a ripopolare i corsi d’acqua appenninici. ghi, pensioni, bar e ristoranti si con- 1 Le Fontane Subito prima dell’ultimo tornante della strada che Nello stabilimento, visitabile su richiesta, si possono centrano nei centri abitati, mentre conduce a Lizzano, una grande fontana in pietra con osservare tutte le fasi di crescita di questa specie distribuiti sul territorio si incontrano maschera a testa di tipica dei torrenti montani, dalla deposizione delle diversi agriturismi e rifugi, ben leone eretta dalla Pro- uova sino allo sviluppo degli adulti riproduttori. conosciuti da chi visita il parco o vincia di Bologna nel frequenta la rinomata stazione di sci 1914 si staglia a lato 5 Laghetto Il torrente Silla alimenta un piccolo specchio d’acqua invernale del Corno alle Scale. Per del caratteristico edifi- di Porchia di origine artificiale utilizzato per la pesca a paga- informazioni e materiale turistico ci cio destinato all’itticol- mento. Il laghetto, incorniciato dal bosco e da una si può rivolgere ai due Uffici IAT di tura. Oggi l’impianto è quinta di sempreverdi, è gestito da una cooperativa Lizzano e Vidiciatico. specializzato nell’alleva- locale che in estate apre anche un punto di ristoro.

3 Pianaccio Nel paese, oltre al Centro Parco con il suo percorso espositivo sul bosco, si trovano il mulino di Sanbuc- Acqualabel cione, il massiccio ponte in pietra della Spessa e una A Maenzano una nuova Le montagne intorno a Lizzano e Vidiciatico sono Sei brevi itinerari, poco impegnativi ma interessanti, serie di briglie lungo il fosso dei Bagnadori, fontana a tre bocche, da sempre rinomate per le acque pure e copiose che consentono di osservare, nell’arco di un’ora o che formano cascatelle e pozze nascoste inaugurata nell’estate del che scaturiscono in diversi punti delle montagne e 2006 durante una due al massimo, diversi elementi caratteristici legati dalle ampie foglie dei farfaracci. Nei pressi “Giornata dell’acqua” oggi riforniscono la rete idrica locale. alle acque e ad altri aspetti del patrimonio storico e del cimitero si trova una vecchia centrale promossa nell’ambito del Aqualabel è un progetto Life Ambiente naturale del territorio lizzanese. idroelettrica, oggi in abbandono, ricavata progetto Acqualabel, è dell’Unione Europea, che la Provincia di da un precedente mulino. Poco sopra il uno dei segni più recenti Bologna ha avviato nel 2003 proprio della sempre viva 1 Panigale Dalla ferriera di Panigale di sotto è possibile percor- Centro Parco ha inizio la mulattiera per attenzione verso l’acqua nel territorio lizzanese. rere la strada che costeggia il canale di derivazione e Fiammineda (sentiero 151), a tratti lastrica- come bene prezioso da Il progetto, che coinvolge il Comune di raggiungere la ferriera Panigale di sopra. Proseguen- ta, lungo la quale si incontrano il bel lavatoio della salvaguardare e Lizzano e altri partner pubblici e priva- do si arriva allo stabili- Madonnina e un ponticello. L’antico abitato è forma- condividere. ti, sperimenta per la prima volta in mento ittiogenico della to da una manciata di case in abbandono (una sola è Europa la creazione di una sorta di Provincia e, passando a stata da poco recuperata), da un semplice abbevera- marchio “doc” per le acque distri- monte del complesso, toio in pietra e da un piccolo ripiano con splendido buite attraverso la rete pubblica, incamminarsi per il sen- panorama sull’alta valle del Silla. ponendosi come punto di riferi- tiero che segue il canale, mento su queste tematiche a livello fiancheggiato da begli 4 Rocca Corneta Nei pressi della chiesa un sentiero panoramico europeo. L’ottima acqua del Corno esemplari di ontano, (segnavia 333) scende decisamente verso il Darda- alle Scale, peraltro, è abitualmente passeggiando nel bosco sino alla presa d’acqua dal gna, passando sotto lo sperone roccioso su cui sorge già servita a tavola in molti risto- Silla, in corrispondenza di un’imponente briglia. Da la torre, e permette di ammirare dall’alto il suggesti- ranti e agriturismi del lizzanese. Panigale di sotto si può anche seguire in direzione vo fondovalle del torrente e il mulino della Piastra, opposta lo stesso canale che, dopo un breve tratto prima di raggiungere il mulino della Rocca. La mas- Briglie e ponti coperto, scorre a lato della strada che porta al Muli- siccia torre quadrata di Massicce briglie in pietra rallentano il corso dei tor- no di sotto vecchio e ne alimenta il bottaccio prima Rocca Corneta è un renti e dei ruscelli, formando scroscianti cascate e di ricondurre le acque nel Silla. eccellente punto panora- limpide pozze ideali per la fauna acquatica, che in mico, dal quale la vista estate sono freschi e piacevoli luoghi di sosta per i 2 Poggiolforato All’ingresso del paese una targa ricorda il canale navi- può spaziare sulle nevi visitatori. Solidi glio fatto costruire all’inizio del ’300 dal senato bolo- del crinale e seguire le ponti sorreggono le gnese scavando un fianco della montagna per devia- luccicanti acque del Dar- strade principali, re le acque del Dardagna nel Silla e trasportare il dagna che scorrono nel mentre strette pas- legname dei boschi verso fondovalle. Eretta nel 1304 dai bolognesi per control- serelle si allungano il Reno; un’opera inge- lare la via verso il Frignano, la torre divenne in segui- da una riva all’altra gnosa di cui restano to il campanile della vicina parrocchiale, sorta nel soprattutto nei pres- tracce quasi soltanto nei ’600 sul luogo della chiesa inclusa nell’antico castello. una bella fontana dei primi del 6 Monteacuto Nel paese la chiesa di San Nicolò, ricostruzione sei- si di vecchi mulini. documenti e nel toponi- Novecento, per poi seguire via Mar- delle Alpi settecentesca di una chiesa più antica, si affaccia su mo. Dal parcheggio nel 5 Vidiciatico Dall’odierna parrocchiale, di fronte alla quale spicca- coni sino alla chiesa. Una classica un’ariosa piazzetta panoramica con fontanella. Dal centro della frazione, no l’antico campanile e i resti dell’abside della chiesa passeggiata, appena più lunga, con- sagrato si può scendere per i Parco Regionale Corno alle Scale Uffici IAT con l’ennesima fontanel- di san Pietro (secoli XII-XV) si può compiere un breve duce alla cascata subito fuori del vicoli che conducono in via del Centro Parco, via Roma, 1 - loc. Pianaccio Lizzano in Belvedere - piazza Marconi, 6 40042 Lizzano in Belvedere BO tel. 0534 51052 la, si può scendere per via Mulino al Mulino del Capo anello risalendo uno dei vicoli che paese, seguendo via Marconi sino al Fossato, dove si trova la fontana tel. 0534 51761 [email protected] e poi proseguire nel bosco sino al greto del Dardagna. conducono alla piazzetta Borgo tornante al limite dell’abitato e poi di Pasquale Poli e nei cui pressi fax 0534 51763 Vidiciatico - piazza 27 Settembre, 8 Sempre dal parcheggio si può ripercorrere per un Antico, passando sotto agli antichi via Belvedere. parte il sentiero 109, che permet- [email protected] tel. 0534 53159 [email protected] breve tratto la strada di accesso e visitare il Museo voltoni, e per le vie Vecchio Mulino A Vidiciatico si trova anche una delle te di scendere in circa mezz’ora, Comune di Lizzano in Belvedere Piazza Marconi, 6 Siti web Etnografico “Giovanni Carpani” oppure, nella direzio- e Chiusa raggiungere il lavatoio del due ghiacciaie per la conservazione dei cibi esistenti con qualche tratto più sconnesso, 40042 Lizzano in Belvedere BO www.comune.lizzano.bo.it ne opposta, seguendo il segnavia 333, risalire un trat- paese. Al ritorno si può visitare l’o- nel territorio (l’altra, a Lizzano, è annessa a un’abita- al mulino della Squaglia, al rio tel. 0534 51024 www.cornoallescale.net to della valle del Dardagna; dopo mezz’ora si incontra ratorio dei santi Rocco e Sebastia- zione privata); di proprietà comunale, ne è previsto il Baricello e al santuario di [email protected] www.prolocopianaccio.it il ponticello che accede alla sorgente Puzzola. no e il sottostante giardino, con recupero per renderla in futuro visitabile. Madonna del Faggio.