con claudio bartoletti, roberto grandi, DANILO M Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 ( conv. in L27/02/2004 N.46) ART. comma 2 DCB - Bo (Num. 2) per Poste Spa lucio chi era chiedi PRODURRE QUESTO GIORNALE COSTA 1EURO •QUELLO CHE DATE INPIù è IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE il giornale di strada fondato dalle persone senza dimora QUALSIASI RICHIESTA AL DILàDELL’OFFERTA LIBERA NON è AUTORIZZATA

m marzo 2017 i

A S OTTI, roberto m organtin I, lo s tato s ociale marzo 2017 Si chiamava Leonardo, aveva 45 anni ed era venuto a dal ri- minese qualche anno fa. Prima di essere trovato cadavere in una tenda sui colli bolognesi, Leonardo aveva attraversato tutti gli aspetti di una vita di marginalità: il carcere, la tossicodipendenza, i problemi di salute Editoriale/ mentale, la vita in strada. Avrebbe potuto essere un perfetto testimone delle potenzialità e dei limiti dei servizi rivolti a chi come lui vive il disa- Leonardo, la morte gio. Ma proprio con i servizi, le strutture di accoglienza, Leonardo non e quella tenda sui colli era riuscito ad avere un rapporto positivo, fino a preferire di isolar- si con una tenda a Parco Cavaioni. Chiunque l’abbia conosciuto, i suoi leonardo tancredi familiari, i suoi compagni di strada, gli operatori, persino l’assessore comunale Luca Rizzo Nervo ne hanno parlato come una persona tanto fragile quanto gradevole con cui avere a che fare. Ma purtroppo per lui e per chi gli voleva bene, Leonardo non era adatto a questo siste- ma oppure, al contrario, nessuna delle opportunità offerte dai servizi era adatta a lui. Nella tenda dove è morto sono stati trovati un laccio emostatico e una siringa, la possibilità di un’overdose è quindi molto accreditata. Commentando questa morte drammatica non possiamo non ricordare che, secondo la Relazione annuale sullo stato delle tossico- dipendenze in Italia, recentemente presentata in Parlamento, Bologna In copertina nel 2015 ha visto il maggior numero di morti per droga in Italia. Un dato che ribalta l’immagine di grande impegno sul fronte della riduzione del La fotografia in copertina di danno che questa città ha conosciuto fino ai primi anni Duemila. Allo Lucio Dalla è di Paolo Ferrari stesso tempo, ci fa specie leggere il testo del decreto sulla sicurezza (1994 Archivio Studio FN). del ministro degli Interni Marco Minniti che prevede multe fino alla de- Il ritratto dell’artista è pubbli- tenzione e “daspo urbani” per poveri che fanno la questua, ambulanti cato su “Indimenticabile Lucio abusivi (leggasi ragazzi africani che improvvisano mercati), occupanti. - Lucio Dalla nelle immagini dei Ancora una volta alla guerra alla povertà si preferisce la più comoda e fotografi bolognesi”, volume più spendibile guerra ai poveri. Per onorare la memoria di Leonardo, dei pubblicato da Camera Chiara tanti morti senza dimora e per droga, pensiamo sia giusto riaprire un Edizioni (2013). dibattito sia sulle strategie di contrasto all’abuso di droghe sia sulla cittadinanza delle persone marginali nelle nostre città. leonardotancredi @piazzagrande .it abbonati e contenti

(*6(/0$0/$"3-0#"-&453* (*"/-6$".030;;* (*07"//*/*$0-*/* $"3-0'3"/$&4$04"-."40 stadio, curva sud il giornale di strada fondato dalle persone senza dimora VERSAMENTO SU C/C POSTALE 54400320 inte-

giugno 2016 stato a Associazione Amici di Piazza Grande Onlus. intitolata a weisz Causale “Abbonamento Piazza Grande” (35 euro per La curva Sud i privati, 50 euro per le associazioni). dello stadio BONIFICO BANCARIO Intestatario: Amici di Piazza Dall’Ara non è Grande Onlus. Causale “Abbonamento Piazza Gran- mai stata inti- de”. Banca UGF filiale Indipendenza. IBAN: IT80 D031 FUORI 2702 4100 0000 0110 726 (oppure scrivi una mail a tolata ufficial- Spa - Bo (Num. 2) per Poste 2 DCB comma ART. N.46) in L27/02/2004 ( conv. 353/2003 in abbonamento Italiane Spa - Spedizione postale D.L. Poste BINARIO [email protected]). 130%633&26&450(*03/"-&$045"&630t26&--0$)&%"5&*/1*¿Ï*-(6"%"(/0%&-%*''6403& mente a San 26"-4*"4*3*$)*&45""-%*-Ö%&--0''&35"-*#&3"/0/Ï"6503*;;"5" Luca, ma ha assunto quel Piazza Grande nome nella con- Giornale di strada fondato dalle persone senza dimora suetudine cittadina perché è posta sotto al colle “Tendere un giornale è meglio che tendere una mano” Direttore responsabile Bruno Pizzica dove sorge la Basilica della Madonna di San Luca. Registrato presso il Tribunale di Bologna il 15/09/1995 n°6474 Consulenza editoriale Agenda (www.agendanet.it) Nel rispetto della consuetudine e dei sentimen- Progetto grafico Fabio Bolognini Distribuzione Redazione Piazza Grande ti popolari e affermando il valore della memoria Piazza Grande è di proprietà dell’Associazione Amici di Piazza Grande stampa DIGITER SRL – F.LLI TERZI di S.Martino in Rio (RE) con inchiostri a base vegetale e matrici con im- come bene comune, il sindaco Virginio Merola ha patto ambientale zero, per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. deciso di intitolarla con la denominazione ufficia- comitato editoriale Jacopo Fiorentino, Mauro Sarti direttore editoriale Leonardo Tancredi le San Luca- Arpad Weisz, l’allenatore del Bologna CaporedattorE Laura Pasotti In redazione vittima dell’odio razziale nazista. Contestualmente Alice Facchini, Giorgia Gruppioni, Olga Massari, Francesca Mezzadri, Salvatore Pio, Donato Ungaro. ha intitolato la curva Nord Andrea Costa- Giaco- Hanno collaborato a questo numero Aurora Sapigni, Daniele Battaglino, Annalisa Bolognesi, Claudio Cannistrà, Davide Rocco Capalbo, Sara Car- mo Bulgarelli. Nella foto, il sindaco ricorda Arpad boni, Roberta Cristofori, Paolo Coceancig, Giorgia Ferro, Matteo Garuti, Danilo Masotti, Gianluca Morozzi, Sarah Murru, Giovanni Nicolini, Michael Phillips, Paola Sapori. Weisz al Dall’Ara, foto Bologna Calcio. gerenza redazione Via Stalingrado, 97/2 40128 Bologna tel. 051 342328 - www.piazzagrande.it marzo 2017 012345678910111213141516 DAGLI OPG ALLE REMS OBIETTIVO: RIABILITAZIONE Le Residenze che hanno sostituito gli Ospedali psichiatrici hanno una funzione sanitaria. Intervista a Claudio Bartoletti, direttore della struttura di Bologna a c u r a d i p a o l o c o c e a n c i g

Luoghi di cura gestiti da personale medico stati introdotti paletti precisi sulla permanen- GIOVANNI dove si punta al reinserimento in società del za del paziente che ora non può più superare il paziente. Sono le Rems, residenze per l’ese- corrispettivo della pena prevista per quel reato CANTA CON cuzione delle misure di sicurezza che, a par- per una persona capace di intendere e di vole- MORANDI tire dal primo aprile 2015, hanno sostituito gli re. Oggi non è più possibile, come accadeva un Si chiama “Sognando Gianni Morandi” Ospedali psichiatrici giudiziari, la cui chiusura tempo, che per un piccolo reato, uno rimanga ed è il documentario realizzato da Asso- è stata decisa con la legge 81/2014. La prima dentro tutta la vita perché la valutazione sulla ciazione d’Idee, che realizza servizi edu- a inaugurare il 27 marzo 2015 – oggi sono 30 sua pericolosità sociale non cambia. cativi a favore di persone in situazione in tutta Italia – è stata la Casa degli Svizzeri Alcuni tuoi colleghi denunciano il pericolo di di disagio, con la regia di Antonio Sara- di Bologna, un’antica abitazione colonica com- una resa della psichiatria attuale alla conten- cino, in collaborazione con Filandolarete pletamente ristrutturata che accoglie 14 mala- zione fisica e farmacologica. Qual è la situa- e Agenda e il contributo della Film Com- ti psichiatrici che prima era rinchiusi nell’Opg zione a Bologna? mission della Regione Emilia-Romagna, di Reggio Emilia. Ne parliamo con il direttore A Bologna si sta privilegiando una ristruttura- per richiamare l’attenzione sui temi del- Claudio Bartoletti. zione organizzativa che ottimizzi il lavoro sulla la disabilità e della vita indipendente. Il In cosa le Rems si distinguono dagli Opg? domiciliarità e sulla riabilitazione programma- film, che si avvale della voce narrante Con le Rems finisce l’epoca dei pazienti psichia- ta. L’obiettivo è accentrare i punti di emergen- di Massimo Cirri di Caterpillar (Radio2) trici autori di reati sistemati in regime detenti- za in un numero minore di luoghi, liberando e le musiche originali di Luca Giovanar- vo carcerario, nel senso che gli Opg non era- così risorse umane per gli altri punti territoriali, di, racconta il percorso di autonomia di no altro che carceri, con al più qualche blanda aperti sulle 12 ore, votati più alla domiciliarità e un gruppo di ragazzi e ragazze con sin- attività riabilitativa di contorno. Le Rems sono alle prestazioni riabilitative in senso lato. Que- drome di Down che, ogni fine settimana, strutture a esclusiva gestione sanitaria. La se- sta sarà la sfida del futuro. Io credo che ci debba abita nella Casa delle Idee, un apparta- conda differenza è di dimensioni. A Reggio essere un grosso investimento nella formazio- mento in via Saragozza gestito dall’as- Emilia nel vecchio Ospedale psichiatrico giudi- ne del personale, delle équipe dedicate. Que- sociazione, per potenziare le proprie ca- ziario si era arrivati ad avere fino a 300 inter- sta è l’unica strada possibile se non vogliamo pacità e acquisirne di nuove, dalla spesa nati, le Rems hanno al massimo 20 posti letto. diventare, in tempi di ristrettezze economiche alla cucina, dalle pulizie alla gestione Quella di Bologna ne ha 14. La presenza di per- perduranti, un servizio che può solo rincorrere delle faccende domestiche. Il titolo del sonale sanitario è altissima in rapporto ai pa- l’emergenza, sottraendo energie al trattamento documentario nasce dal progetto specia- zienti, circa di 2 a 1 a favore degli operatori. Le dei pazienti gravi. le che Giovanni, 27enne, che frequenta la attività che si svolgono all’interno sono quelle * L’intervista è stata estratta dalla puntata del Casa delle Idee, coltiva da tempo: cantare tipiche di una struttura riabilitativa, per cui il 20.12.2016 di “ Signori e Signore il welfare è con il suo idolo. Sogno che si è realizza- gruppo di lavoro è un’equipe multi professio- sparito!”, in onda su Radio Kairos a cura degli to perché Gianni Morandi ha incontrato nale fatta di medici, educatori, infermieri, Oss, Educatori Uniti Contro i Tagli. Giovanni, Ambra, Eugenio, le due Erica, psicologi, una quantità di per- Francesca, Costanza e Luca, ha visitato la sonale tale da garantire di casa insieme alla moglie, ha scambiato per sé il superamento della battute e opinioni sull’amore, sul lavoro logica meramente detentiva e sulla musica con tutti gli inquilini e poi degli Opg. ha tirato fuori la chitarra, improvvisando Cos’è cambiato rispetto ai un concerto unplugged. “Uno su mille ce tempi di permanenza? la fa” è la canzone che Giovanni e gli altri Uno dei punti più qualifican- hanno cantato insieme a Morandi. Il film ti della legge 81/2014 poi, è sarà presentato al Mast di Bologna (via il superamento della logica Speranza, 42) il prossimo 13 marzo e sarà degli ergastoli bianchi: sono trasmesso su Rai3 il 25 marzo alle 10.25. In aprile proiezione al Cinema Lumière di A destra, la Casa degli Svizzeri. In alto, Gianni Morandi con Gio- Bologna. vanni alla Casa delle Idee, foto di Manfredi Liparoti 012345678910111213141516 Black Monkey, 175 anni di carcere per mafia Condanna per Nicola Femia, i suoi figli e altri 20 imputati. È la prima volta che in regione vengono emesse sentenze in base al 416 bis. Risarcimento di 100 mila euro al giornalista Giovanni Tizian d i d o n a t o u n g a r o

Era tanto il suo potere che avrebbe potuto cantare “Romagna mia...”. Nicola Femia, ritenuto dal Tribunale di Bologna il capo dell’omonimo clan. Della “famiglia di ‘ndrangheta” farebbero par- te – stando al dispositivo della sentenza Black Monkey – anche i figli Guendalina (condannata a 10 anni) e Rocco (la cui pena ammonta a 15 anni). Il boss Nicola, invece, si è visto infliggere in primo grado una pena a 26 anni. È la prima volta che in Emilia-Romagna vengono emesse sentenze per il reato di associazione mafiosa, il famoso 416bis, condannando persone residenti in regione che hanno compiuto atti di stampo ma- fioso. I Femia hanno investito un mare di nel gioco d’azzardo, invadendo la regione di slot-machine e approfittando di SanM arino per sistemare il denaro. Oltre al carcere per i 23 imputati, a cui totalmente sono stati inflitti 175 anni di carcere, il Tribunale ha disposto confische patrimoniali e risarcimenti milionari. Centomila euro dovranno andare a Giovanni Tizian, che dalle pagine della Gazzetta di Modena “disturbava” con i suoi articoli; e allora “...o la smette o gli sparo in bocca...” si dicono la voce dei rifugiati Guido Torello e Nicola Femia in una telefonata. E poi risarcimenti alla Regione Emilia-Romagna, all’Ordine dei Gior- in diretta su kairos nalisti, a Libera di don Ciotti. Ma per un processo che si chiude – almeno con il primo grado – di laura pasotti un altro prosegue a poca distanza: a Reggio Emilia. Dove è in cor- La vita in Italia, il percorso migratorio, i Paesi di provenienza. Sono i tre so il procedimento macrotemi di cui si parla a “Radio Welcome Refugee”, il programma ra- scaturito dall’Ope- diofonico che dà voce a rifugiati e richiedenti asilo di Bologna. Promosso razione Aemilia, che dall’Associazione Ya Basta con Radio Kairos e le cooperative Piazza Gran- nel gennaio 2015 ha de e Csapsa 2 e co-finanziato con i fondi dell’8 per mille alla ChiesaV al- colpito un altro clan dese, il progetto prevede 12 puntate che vanno in onda il giovedì alle 19 di ‘ndrangheta, quel- su Radio Kairos (105.85 fm e in streaming su www.radiokairos.it). “Il pro- lo dei Grande Ara- getto nasce dall’attività di Ya Basta con migranti, richiedenti asilo e tito- cri, con i giudici che lari di protezione internazionale, dall’esperienza dello sportello migranti devono capire se gli del Tpo e della scuola di italiano, dalle tante battaglie fatte insieme ai ri- esponenti della ‘ndri- fugiati – ha spiegato Neva Cocchi che è co-conduttrice della trasmissione na fossero autonomi – L’idea è creare un momento radiofonico in cui informare gli ascoltatori dal paese di origine: sulle condizioni dei rifugiati e aprire una riflessione su una città che sta Cutro, in provincia di cambiando e che sempre più si deve confrontare con la sfida dell’inclu- Crotone. sione. E abbiamo pensato di farlo attraverso la voce dei protagonisti”. E i legami tra Aemilia È nata così “Radio Welcome Refugees” che coinvolge richiedenti asilo e e Black Monkey sarebbe già appurati. I boss calabresi potevano can- rifugiati conosciuti attraverso le attività dei centri sociali Tpo e Làbas e tare Romagna mia, come se fossero a casa loro in una regione che ha quelli accolti nei Centri di accoglienza straordinaria e Centri di acco- accettato di essere seviziata: nel nome del denaro. Ma la politica non glienza per Minori stranieri non accompagnati gestiti da Piazza Grande e può dirsi immune da colpe. Basta leggere le intercettazioni. Csapsa 2. “ci sono persone che sono a Bologna da tempo e altre arrivate da poco che ancora non hanno padronanza della lingua – continua Coc- chi – Il nostro è un esperimento per coinvolgere tutti in una Babele lin- guistica”. Insieme a Neva Cocchi ci sarano anche i redattori della radio e di Piazza Grande, i volontari che hanno risposto alla chiamata di Ya Qui sopra, il giornalista Giovanni Tizian. In alto a destra, i richiedenti asilo in diretta su Radio Kairos Basta e alcuni educatori di Csapsa 2. www.redattoresociale.it 012345678910111213141516 inchiesta

CHIEDIMI CHI ERA LUCIO “Dalla è stato un grande insider e al tempo stesso un outsider, una persona mondana, letterato e ‘ignorante’ che faceva musica secondo i propri canoni. Ci ritroviamo molto nel suo approccio alla vita e alla carriera musicale”. Due chiacchiere con Alberto Guidetti dello Stato Sociale d i r o b e r t a c r i s t o f o r i

Era il 4 marzo 2013, giorno in cui Lucio Dalla avrebbe compiuto settant’an- ni, quando il collettivo bolognese Garrincha All-Stars pubblicava l’album gna non si è mai smesso di fare musica”. Infatti, anche se “nell’ambito del Com’è profondo il levare. E il titolo non era ovviamente casuale, trattando- cantautorato classico non esce nulla da tanti anni”, il panorama musicale si in effetti di un omaggio al cantautore scomparso l’anno precedente: una è ancora attivo e in fermento. “A Bologna sono nate band come His Clan- raccolta di cover arrangiate in versione afro, reaggae e dub. A far parte del cyness, che hanno un grande successo anche all’estero, o gli amici delle progetto ci furono, tra i tanti, i componenti della band indie-pop Lo Stato Altre di B. C’è poi il collettivo HMCF, che sta facendo un lavoro importante Sociale, con il brano Quale allegria. A sceglierlo furono Alberto Guidetti e sulla città e sul pop, pop-elettronico, e tante altre piccole realtà. La fortuna Lodovico Guenzi, rispettivamente drum machine/sintetizzatori e voce della è anche quella di avere in città alcuni club come Estragon, Locomotiv, Covo, band: “All’interno dello Stato siamo noi quelli più legati a questa canzone che con la loro proposta musicale aiutano a concepire un nuovo modo di – spiega Alberto –. Trovo che sia una di quelle che meglio racconta il quoti- fare musica”. diano, con l’asciuttezza di linguaggio tipica di Dalla”. La definizione “nuovo cantautorato italiano” quindi, così come si legge su L’uscita del loro nuovo disco, Amore, lavoro e altri miti da sfatare, è fis- alcune riviste di settore, potrebbe essere fuorviante. “Credo ci si debba libe- sata per il 17 marzo, e in questi quattro anni la band ha dimostrato che rare dall’ossessione del cantautorato, è mito e leggenda insieme, e in que- quell’omaggio a Dalla era solo la manifestazione di una contaminazione sto Paese si paga continuamente un tributo al passato, anche quando non musicale più pervasiva: “Ci sono influenze che esistono ma non sono di- è più attuale. Per fortuna si sta attuando una completa riscrittura del signi- chiarate o facilmente rintracciabili. Come quella di Dalla nella nostra musi- ficato di fare musica, perché lo stesso mercato discografico è cambiato.M a ca, che è presente, sia per la prossimità geografica e di materia, sia per la quando si ricercano sonorità e obiettivi di linguaggio e significati più ampi, sua personalità. È stato un grande insider, sempre sulla cresta dell’onda, ma si smette di fare cantutorato e si inizia fare pop”. Ed è quindi questa la cor- allo stesso tempo un outsider; una persona mondana, letterato e “ignoran- rente in cui si inserisce anche Lo Stato Sociale, che si immerge nel futuro te”, faceva musica secondo i propri canoni. Per questo ci ritroviamo molto della musica italiana, senza dimenticare le suggestioni del passato. “Dalla nel suo approccio alla vita e alla carriera musicale”. Ad averne subito il fa- rimarrà, più di tutti gli altri, perché aveva una forza dentro di sé unica e ha scino non è certamente solo Lo Stato Sociale, prima di tutto perché “a Bolo- saputo rinnovarsi sempre. Non è mai diventato la mummia di se stesso”. 012345678910111213141516 inchiesta

generosa in grado di intuire il talento nei giovani”. Lucio ci ha lasciati il il sogno primo marzo 2012 e a Bologna si percepisce la sua assenza in quella che è la vita comune: Dalla era infatti solito girare per il centro e, probabilmente, ogni bolognese ha un aneddoto da raccontare legato a lui. L’eredità cultu- di dalla rale che Bologna ha ricevuto da Lucio Dalla è anche l’umiltà di un artista che ha saputo rimanere vicino alle persone normali con una presenza pro- per i giovani fonda, ironica e non formale. “Penso che i principi che trasmettiamo ai L’eredità di Lucio? Per il sociologo giovani valorizzando la cultura e conser- Roberto Grandi è il desiderio di vandone la memoria siano fondamentali aiutare i nuovi talenti: “Speriamo per affrontare la vita. Ricordare gli arti- si realizzi presto” d i s a r a h m u r r u sti che oggi non ci sono più attraverso le loro opere ci rammenta che è importante “Le ricorrenze sono importanti per riportare alla credere nella creatività, nella perseveran- memoria eventi e persone ma talvolta, presi dalla za, nel sacrificio e nella passione per le retorica del ricordo, diventano un alibi per impe- cose che facciamo”, sottolinea Grandi. gnarci meno a ricordare durante gli altri 364 gior- Anche quest’anno Bologna ricorderà Lu- ni dell’anno. La memoria acquista più valore quan- cio con numerose iniziative: la sua casa do lascia un segno tangibile nella vita di tutti i giorni. È questa, verrà aperta al pubblico, mentre diversi locali hanno organizzato concerti secondo me, la vera eredità culturale e penso fosse lo stesso deside- tributo. Quest’anno poi anche il grande schermo lo ricorderà a modo suo: rio di Lucio Dalla”. A esprimere questo pensiero è Roberto Grandi, dall’1 all’8 marzo sarà al cinema “Caro Lucio ti scrivo”, un docufilm a epi- sociologo, presidente dell’Istituzione Bologna Musei ed ex assessore sodi diretto da Riccardo Marchesini in cui ogni episodio corrisponde a una alla Cultura del Comune di Bologna. lettera scritta a Lucio da un protagonista di una delle sue canzoni dopo che Lucio ha sempre dedicato buona parte del suo tempo a scoprire i due si sono persi di vista (vedi articolo qui sotto). nuovi talenti, a formare e a spronare giovani artisti. Era una sua vo- E nell’attesa della realizzazione del sogno di Lucio, che possa lasciare ai cazione. “L’eredità culturale che Lucio ci lascia è legata a un suo de- giovani una realtà pronta a scommettere sui loro talenti, non ci scordiamo siderio, che speriamo di veder realizzato il prima possibile – spiega di un suo insegnamento “Prendi il cielo con le mani, vola in alto più degli Grandi –. Lui voleva dar vita a una fondazione che aiutasse i giovani aeroplani, non fermarti: sono pochi gli anni forse sono solo giorni” (da cantanti e artisti a perseguire il loro talento, formandoli e dando loro Balla, Balla, Ballerino) una possibilità. Confido che a breve la Fondazione Dalla sia in gra- do di concretizzare la memoria di Lucio per come era: una persona

dallo spettacolo teatrale di Cristiano Governa, si “caro amico” che si scoprirà che fine ha fatto. Sei sei personaggi chiama proprio così Caro Lucio ti scrivo ed è l’an- personaggi in cerca del loro autore. Non si vedo- no che verrà per Lucio Dalla. no, ma le loro voci sono affidate a grandi artisti in cerca Inizia proprio con la pedalata della postina Egle italiani, Ambra Angiolini, Alessandro Benvenuti, sotto i portici di Bologna. Con la sua bici arriva Piera Degli Esposti, Neri Marcorè, Ottavia Piccolo, di cantautore fino al portone del palazzo di Dalla.E nonostante Andrea Roncato e Grazia Verasani. Arriva nelle sale il film su Lucio lui sia morto ormai da quasi 5 anni, lei gli deve Si vedono invece tutti i luoghi di Bologna amati Dalla di Riccardo Marchesini recapitare alcune strane lettere che gli sono arri- dal cantautore, la zona universitaria, via d’Aze- d i f r a n c e s c a m e z z a d r i vate. I mittenti sono Anna, il tassista, Futura, il glio, il centro. prete, gli amanti “della casa al mare” e il famoso Il film, “sempre in bilico tra realtà e fantasia”, in- Il prete che vorrebbe sposarsi a una certa età. vece di raccogliere testimonianze di amici e col- Futura che è nata femmina. Anna che ricorda le leghi di Dalla “stravolge la prospettiva di narra- grosse scarpe e la poca carne del suo Marco. E il zione” e sceglie di far parlare i suoi personaggi. tassista stanco d’aspettare che ha incontrato Meri Lo spettacolo teatrale di Cristiano Governa da cui è tratto il Come se anche loro, seguendo l’esempio dell’au- Luis. I nomi, li riconosciamo tutti, sono quelli dei film di Riccardo Marchesini. Foto di Roberto Brandoli tore, avessero voluto affidarsi a carta e penna e personaggi delle canzoni di Lucio Dalla. spiegargli che cosa è successo in quell’anno che Ma quello che è successo alle loro vite lo rac- verrà, che per Dalla non c’è stato. contano loro stessi, a Lucio Dalla, in “un anno Dall’1 all’8 marzo sarà possibile assistere alla che verrà”. proiezione nelle sale bolognesi (Odeon, Nosadel- Caro Lucio ti scrivo e siccome sei molto lontano la, The Space, Uci Cinemas) oltre che in quelle più forte ti scriverò. Il film di Riccardo Marche- di tutta Italia in occasione dell’anniversario della sini, patrocinato dalla Fondazione Dalla e tratto morte del cantautore. www.caroluciotiscrivo.it 012345678910111213141516 inchiesta lucio va in città Ritrovare Dalla visitando i luoghi della sua vita e ascoltando la sua musica in centro d i m a t t e o g a r u t i Nei giorni del suo compleanno, Lucio Dalla torna in città. Da giovedì 2 a sabato 4 mar- zo sarà possibile ritrovare l’artista, visitando i luoghi bolognesi della sua vita e ascoltando la sua musica nelle vie del centro. Grazie all’iniziativa A casa di Lucio va in cit- tà, un’istallazione audio diffusa permetterà di ascoltare la musica di Dalla in un modo insolito e coinvolgente. La Torre dell’Orolo- no amato l’umanità, prima ancora dell’uomo gio affacciata su piazza Maggiore ogni 15 mi- CINQUE ANNI e dell’artista, che Dalla non sapeva nascon- nuti trasmetterà accenni tratti dal repertorio dere e che la potevi trovare nel palmo delle dell’artista, che riempirà le strade di Bologna sue piccole mani quando, schietto, ti salutava. anche attraverso incursioni musicali itineran- DI CANZONI Eppure oggi, per quanto Bologna sembra aver ti tutte da scoprire. Questa istallazione sonora elaborato il lutto nel modo più coerente alla sarà curata da Hubert Westkemper, sound de- INTERROTTE volontà e al carattere dello stesso Lucio, sem- signer di grande esperienza e talento. bra non riesca a valorizzare davvero l’impron- Bologna ha elaborato Ad arricchire le celebrazioni dell’opera e della ta che questo artista ha lasciato nel panorama presenza di Dalla in città saranno le passeg- il lutto ma non riesce a musicale italiano e internazionale. Velleitarie giate Lucio dove vai?, a cura di Giorgio Coma- valorizzare l’impronta iniziative e sporadici progetti vogliono rilan- schi, nei luoghi della vita quotidiana e degli ciare l’opera e l’eredità dell’artista, ma senza aneddoti del cantautore a Bologna. Per orari lasciata dall’artista una vera prospettiva degna di un legittimo ri- e prenotazioni consultare il sito www.acasa- conoscimento. Si perdonerà il mio pensiero, d i r o b e r t o m o r g a n t i n i dilucio.it/visite. che non vuole essere polemico ma solo det- Sarà la sorpresa a caratterizzare le iniziative Esistono degli assiomi, delle identificazio- tato dall’affetto immenso e dalla stima frater- di A casa di Lucio va in città, aspetto peraltro ni, accertati per buona parte dal sapere di na che provavo per lui. Oggi, a cinque anni di tipico dell’arte di Dalla. Dal 2 al 4 marzo ai ognuno di noi, che risulta davvero complicato canzoni interrotte, noi di Piazza Grande, che visitatori, come ai petroniani, verrà riservato smentire o, ipotesi ancor più incerta, riformu- non abbiamo mai smesso di portarlo con noi, tutto il piacere di rivivere e riscoprire Lucio lare. Io ne ho uno, niente di originale, nessuna abbracciandolo sempre tra le pagine del no- nelle strade della sua Bologna. scoperta, assolutamente non autorevole, che è stro giornale che lega la sua storia a una delle questo: “Lucio Dalla è Bologna”. Ora, sembrerà sue canzoni più celebri, vogliamo raccontare retorica e banalmente oleografica questa “icona ancora una volta la storia di Lucio e delle sue popolare”, ma è così. È proprio difficile non at- liriche immortali che hanno riempito la vita Qui sotto, Lucio Dalla nella sua casa siciliana, foto tribuire all’immagine di questa città il suo artista e momenti di tanti di noi. E lo vogliamo fare di Daniela Facchinato. In alto, il cantautore insieme a Roberto Morgantini da Napoleone, foto di Luciano più autentico, quello che più di altri ha saputo con una mostra fotografica dove una raccol- Nadalini raccontare con la musica e la poesia, le atmosfe- ta di scatti del fotografo Luciano re, la magia, e il tratto marcato dei suoi abitan- Nadalini,e dell’Associazione Ufo, ti, difetti compresi. Se proprio, ma senza alcuna ne ritraggono l’ironia e la genialità nessuna presunzione, volessi dare un tocco un dell’artista. Così, Piazza Grande, la po’ più profondo a questa eguaglianza, e non sua Piazza Grande, uscirà con nu- solo perché a Lucio ero legato da un affetto e mero speciale con allegato un libro da un’amicizia sentita, dopo cinque anni dalla a lui dedicato. Banchetti dell’As- sua scomparsa, mi viene da dire che “Bologna sociazione Amici di Piazza Grande è Lucio Dalla”. È la sua città orfana del suo fi- saranno presenti sabato 4 Marzo glio più talentuoso, sono le Due Torri a non av- durante la Colletta Alimentare alla vertirne più l’esistenza, è la sua piazza Maggiore Conad di via Larga, e all’Ipercoop a non sentirne più i passi. Siamo tutti noi orfa- Centro Lame. ni di Lucio, bolognesi e no, tutti quelli che han- 012345678910111213141516 inchiesta

r i c c a r d o a l b e r t i n i s e r g i o m u r a t o r i r e b e c c a p a l l i 18 a n n i 19 a n n i 18 a n n i l i c e o scientifico a u g u s t o r i g h i l i c e o scientifico a u g u s t o r i g h i l i c e o linguistico internazionale Bo l - (b o l o g n a ) (b o l o g n a ) d r i n i (b o l o g n a )

Conosco bene Lucio Dalla e la Le canzoni di Dalla hanno ac- Magari non bene come altri arti- mia canzone preferita è L’an- compagnato la mia infanzia, sti che seguo, ma ho avuto il pia- no che verrà: la ascoltavo anche durante i lunghi viaggi cere di conoscere Lucio Dalla at- spesso da piccolo in macchi- in macchina per andare in va- traverso i miei genitori e la mia na coi miei i genitori quando canza. Lo ascolto tuttora perché insegnante di musica. andavamo in vacanza. Mi su- nelle sue canzoni trovo un sen- La mia canzone preferita è Caru- scita sempre bei ricordi. E poi, timento di speranza. Due can- so, perché parla dell’amore di un essendo abbonato al Bologna, zoni mi hanno sempre colpito, uomo per una ragazza, che, an- mi piace cantarla quando la La casa in riva al mare e Can- che se è irraggiungibile, lui conti- mettono a fine partita e visti zone perché mi fa pensare che nua ad amare da lontano. gli ultimi risultati credo serva il cielo è sempre lì e ci aiuterà La canzone che meglio descrive a tirare su il morale a tutti! ad affrontare anche i problemi Bologna è Piazza Grande, scritta Una canzone di Dalla che de- più insormontabili. E poi c’è in onore di piazza Cavour. Forse scrive Bologna? Sono indeciso Disperato erotico stomp che mi anche Tu non mi basti mai parla tra Piazza Grande e Disperato strappa sempre un sorriso. La dell’amore di Lucio per la sua cit- erotico stomp. canzone che più descrive Bolo- tà natale. Credo che Bologna stia facen- gna è Piazza Grande. La città di Bologna fa già alcune do molte cose per ricordar- Una cosa molto carina è tra- azioni per ricordarlo: ad esempio lo: dal concerto in piazza il 4 smettere in via D’Azeglio le sue hanno messo una sua statua su marzo alla panchina in Piazza canzoni, in modo tale che chi una panchina in via D’Azeglio, de’ Celestini. Si potrebbe inti- passa si ricordi di lui e gli dedi- dove viveva, oppure tutte le sere tolargli una strada. chi un pensiero. Oggi Bologna fanno ascoltare le sue canzoni e Ce s a r e Cr e m o n i n i penso che a è rappresentata da diversi can- proiettano un suo ologramma. oggi sia un degno rappresen- tautori, come Gi a n n i Mo r a n d i , Altri cantanti che oggi rappresen- tante della città, anche se non Lu c a Ca r b o n i , Sa m u e l e Be r s a n i , tano Bologna sono quelli storici, nascondo il mio apprezzamen- Va s c o Ro s s i e, più vicino a noi Gi a n n i Mo r a n d i , Va s c o Ro s s i , Lu c a to per Lo St a t o So c i a l e . giovani, Ce s a r e Cr e m o n i n i . Ca r b o n i e Ce s a r e Cr e m o n i n i . p a g i n e a c u r a d i s a r a c a r b o n i e f r a n c e s c a m e z z a d r i 012345678910111213141516 inchiesta

g i a c o m o g u i z z a r d i a u r o r a m a r t e l l i f r a n c e s c a s p i n i e l l o 19 a n n i 18 a n n i 25 a n n i l i c e o scientifico l e o n a r d o d a l i c e o scientifico l e o n a r d o d a v i n c i s c i e n z e politiche v i n c i (casalecchio d i r e n o ) (casalecchio d i r e n o ) u n i v e r s i t à d i b o l o g n a

Piazza Grande è la mia pre- Conoscevo Lucio Dalla già da Lucio Dalla è uno dei miei can- ferita: gioia, allegria, malin- bambina, ma con la sua scom- tautori italiani preferiti. Penso che conia e tristezza si mischiano parsa nel 2012 ho scoperto i oggi non ce ne siano dello stesso tra loro dando vita a una can- suoi testi. La mia canzone pre- spessore. Nell’anniversario del- zone splendida. ferita è Attenti al lupo, perché la sua morte, si potrebbero orga- L’aver scoperto che è dedica- è la prima canzone che ho im- nizzare concerti di cover band in ta a una piazzetta a qualche parato e mi ricorda la fiaba di piazza Maggiore. centinaia di metri da piazza Cappuccetto Rosso, amore del- La mia canzone preferita? Dispe- Maggiore ne aumenta il va- la mia infanzia. rato erotico Stomp, Anna e Mar- lore e la bellezza, certificata La canzone che descrive meglio co, Com’è profondo il mare, Tu dalla spensieratezza di quel Bologna è Piazza Grande, per- non mi basti mai... difficile sce- luogo. ché racconta l’atmosfera della gliere. Anzi forse proprio quest’ul- È anche la canzone che de- città. tima: è musicale, triste, ma allo scrive meglio Bologna. Credo che ogni anno il 4 mar- stesso tempo romantica. Per ricordarlo penso che con zo, data di nascita di Lucio, si Quella che descrive meglio Bo- la statua a lui dedicata e il dovrebbe fare un concerto in logna è Dark Bologna: “Bolo- suo seggiolino allo stadio te- piazza Maggiore (che per mol- gna, ogni strada c’è una buca/ nuto vuoto la città di Bologna ti non bolognesi è conosciuta Per prima cosa mangio una piz- abbia fatto molto. come Piazza Grande proprio za da Altero/c’è un barista buffo, I cantanti che oggi rappresen- grazie a Lucio Dalla) proprio un tipo nero/Aspetto mezzanotte tano Bologna sono parecchi: come nel 2012 in occasione ché il giornale comprerò/lo sta- c e s a r e c r e m o n i n i , l u c a Ca r b o - della sua scomparsa. dio, il trotto, il Resto del Carlino/ n i , Gi a n n i Mo r a n d i , Va s c o Ro s s i Il cantante che oggi rappresen- piove molto forte ma tanto non ma, per la musica che ascol- ta Bologna è Ce s a r e Cr e m o n i n i , mi bagnerò/c’è un bar col porti- to, anche Ne f f a e i Me s s a g g e r i perché come Lucio, è molto le- co, mi faccio un cappuccino/ma c o n Ka o s On e , In o k i Ne s s , Br a i n gato alla sua città e la descrive che casino, quanta gente, cos’è e la crew Fu o c o n e g l i o c c h i . in alcuni testi. sta confusione?”. Sell-out crowds visit a c u r a d i m i c h a e l p h i l l i p s ‘The Dalì Experience’ b y g i o r g i a f e r r o

Salvador Dalí is among the most Bologna is changing very quickly. Tou- diverse and prolific artists of the rism, business and migration patterns twentieth century being the most are all having a great affect on the city. famous Surrealist. Though chie- For this reason even Piazza Grande fly remembered for his painterly must adapt to an ever changing au- dience. This collaboration between output, in the course of his long Bo l o g n a Pr e s s and Pi a z z a Gr a n d e is career he also turned to sculptu- one way we hope to engage a new re, printmaking, fashion, adver- audience whilst also including those tising, writing, and filmmaking. who have been ardent supporters of Bologna remembers him with an both our publications. exhibition that becomes a real innovative and immersive cultural experience: Dalì Experience is one of the events in Bologna running from the 25th of November 2016, to the 7th of May 2017, hosted in the new space at Palazzo Belloni, in via Barberia. About 200 works from the collection of “The Dalì Universe”, one of the richest documentations of the artistic history of Dalì, starring an interactive and multimedia exhibition that invites the visitor to expe- THANKS rience engaging and participatory installations. The exhibition includes bronze and gold sculptures, glass We would like to thank the following works, and a selection of engravings, etchings and lithographs. Whereas, in the final room there is a 3D donors for supporting this collaboration installation for which you must wear glasses, referring to Dalì’s symbolism. between Bologna Press and Piazza Grande: There are also a number of captivating surprises scattered around the urban landscape, from four monu- Gusto Chengdu, Via De’Giudei 6/F mental sculptures in strategic points of the city center, and funny provocations such as Salvador’s musta- Sikelia Ristorante, Via Revo Di Reno 45/B che projected onto walls, or the Dalì watches which seem to liquify on the main square tower under the Trattoria del Rosso, Via A.Righi 30 gaze of its citizens. “My paintings are handmade photographs of dreams” (Salvador Dalì) Hammam Bleu, Vicolo Barbazzi 4 Dalí employed extensive symbolism in his work. Obsessive themes of eroticism, death, and decay perme- ate Dalí’s work, reflecting his familiarity with and synthesis of the psychoanalytical theories of his time. For instance, the hallmark “melting watches” feature of his work, suggests Einstein’s theory that time is relative and not fixed. The elephant is also a recurring image in Dalí’s works which appears in the exhibition in a cou- Trattoria del Rosso ple of giant sculptures. The egg is another common Dalíesque image. He connects the egg to the prenatal and intrauterine, thus using it to symbo- !"#$%&%'"#()*+% lize hope and love. Various other animals appear throughout his sculptu- ral work as well: ants point to death, decay, and immense sexual desire ,-.//0,1.//% ,2.//0-3.//% whilst the snail is connected to the human head. An insightful aspect of the exhibition is the collection of etchings and en- gravings of illustrated books. Ranging from Alice in Wonderland, to Ovid, The Decameron and Gargantua and Pantagruel, these illustrations show a 4)5()6$7%8(*9%,/% :;(*%8*(%5%<;==%% diversity in style and richness in color and form bringing the stories to life >#$;?% !"#$%&'%(")$"*+"(,%-"#(%",."/(.,"0-/#1(&-2" on the walls of the Palazzo. Whereas in his more surrealist Neuf Paysages, you may see the elegant portrayal of Dalinian landscapes created with @65%';7;A)*%B67C6%3/% great technical precision. Dalì spent most of his summers in his youth in D*=*7$5% 6$8*E)(5))*(65F#=(*AA*GH*9% Cadaquès and Port Liligate where he would later purchase a small hou- I#=%32%/1,%-3JK3/% se with his wife and this series is a mixture of fantasmagorical images in combination with the surrounding landscape, that left a great impression on him. Dalí was renowned for his flamboyant personality and role of mi- schievous provocateur as much as for his undeniable technical virtuosity. In fact, you have the possibility to take selfies wearing his famous musta- che throughout the exhibit. Salvador has been cited as a major inspira- tion by many modern artists, such as Damien Hirst, Jeff Koons and most other modern surrealists, whilst cinema has immortalized him in various portrayals and contradictory characterizations. PROSCIUTTO WORTH Marconi air passengers €10 MILLIONS fly thru security President of the Granarolo based company, Gian- ‘Air passengers passing through Marconi Airport will soon piero Calzolari, boasted: “We just signed with Crédit be flying through security controls by using their biome- Agricole Cariparma, a high financial arrangement tric passports, which have already been installed in many that will provide for the mobilization of more than other European airports. The new border controls to be 100,000 Parma prosciutti, worth €10 million. As far installed with automated e-gates mean travellers will lite- as we know, this is completely unique in our field”. rally go through in seconds rather than minutes or hours, What will a bank do with 100,000 prosciutti? as it often seems like during the busy holiday periods. In fact, they will not move out of our warehouses. This is all down to the self-servicing technology called The finances is an investment by the bank of our Sita, for European Union members with biometric pas- complete inventory, and an investment. Crédit Agri- sports and a facial recognition system. The news came on a day when over 10 thousand people cole Cariparma will eventually place them on the passed through Marconi. Many passengers were said to be enthusiastic about this potential reduc- market to sell. tion of waiting times. In practice, the biometric technology when scanned at the e-gate will confirm It’s not a mortgage then? that the passenger is the owner of the passport, recognize his/her identity and validity of their do- The novelty of the operation was designed to re- cument. If the protocols are cleared said passenger would be permitted into the country, therefore spect our budget, and one which would not permit allowing their smooth transit through the airport. In case of doubt further security requirements us to change, such as the use of stock for collateral. will be required meaning face-to-face recognition and possibly fingerprint examination. Ceo ofM ar- What changes? coni Nazareno Ventola, proudly declared that, “with more than 7 million passengers in 2016 Bolo- “The bank, through Crédit Agricole Corporate & In- gna was the fastest growing airport among the 15 busiest in . Today, passengers are requesting vestment Bank, a non-financial corporation wholly more and more self-service options that allow them to pass through security controls quicker and owned by them, becomes in effect the owner of the smoother. This is why we’ve introduced the e-gate Sita, giving providing the opportunity to welco- stock, to which our subsidiary will repurchase from me more travellers flying into Bologna in increasing numbers, particularly during peak times”. Pre- time to time, when the prosciutto is ready for sale. sident of Sita Europe, Dave Bakker, announced that, “Bologna airport is the fourth Italian airport What’s the cash for? to introduce the Sita automated e-gates for border controls. Our E-Gate is a concrete example of To optimize the financial structure ofG ranarolo in the work done in Italian airports, where we offer technological solutions, easy to use and able to view of new acquisitions. comply with high security standards. Sita is the world’s leading provider of technology for border Why not go public? checks: our iBorders systems ensure border security in 30 governments worldwide. Apart from the We’re not working on that option right now, but it self-service technology the significant benefits to travellers and airports globally are to support the remains a viable future option. efficient flow of passengers”.

Gusto Chengdu is a unique place boasting the most authentic C h i n e s e c u i s i n e i n Bologna. We serve the best of Sichuan, in southwest China, to the back drop of incredible traditional Chinese d e c o r a t i o n a n d t h e perfect combination of simple and elegant modern furnishings.!

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libri SELVAGGI a cura di mostri selvaggi www.mostriselvaggi.it Jon Klassen Toh! Un cappello! zoo libri 2016 L’ultimo libro della trilogia dei cappel- li è semplice, surreale e dolcissimo. È la storia di due tartarughe che trova- no insieme un cappello nel deserto, un solo cappello. E loro sono due. Toh! Un cappello! stuzzica quella parte di noi che desidera, che vorreb- be tanto possedere qualcosa che ci piace. Questo libro narra l’importan- za dell’amicizia e della condivisione, senza ombra di moralismi o farneti- canti etiche del comportamento. Ba- sta la delicatezza dei pensieri per farci scendere a patti con i piccoli egoismi quotidiani che potrebbero farci per- dere di vista i nostri affetti più cari.

cristina portolano quasi signorina Era amore o sindrome editore anno topipittori 2016 di Stoccolma? “È diventata signorina, è diventata signorina!”, potrebbe iniziare così la d a v i d e r o c c o c a p a l b o prima scena. Con quell’insopportabi- le annuncio che sotto l’ombra del Ve- suvio (ma non solo lì) tocca digerire, I compagni di classe di Alighiero lo prendono in purtroppo spesso in pubblico, a tutte giro perché somiglia a Bart Simpson. La sua fidan- le bambine in età da menarca. Alla faccia della riservatezza e del privato zatina Ermellina sta con Alighiero perché ha una pa- pudore, la prima mestruazione si fa ghetta da mille euro. Essere il rampollo dei De La pretesto per provare a guardare alle vite comuni in un’ottica provocatoria Tour, famiglia di milionari, ha diversi vantaggi, ma e smantellare senza pietà gli stereo- tipi che ancora influenzano la cresci- non dà la felicità. Le cose per Alighiero cambiano ta e l’educazione di ognuno di noi. quando dei tipi loschi lo rapiscono all’uscita da scuola. Lo portano in un posto schifoso, una discari- gianrico carofiglio ca, dove dovrà restare finché i suoi genitori non pa- l’estate fredda gheranno il riscatto. editore anno einaudi 2016 I rapitori sono una famiglia intera, vivono tutti stretti in una roulotte, e Alighiero pian piano ci si affezio- Bari, maggio 1992. Sulla città si ab- batte una violenta guerra di mafia na. Durante il rapimento ne succedono, di cose: alcune sanguinose (vola via un che non accenna a terminare. Alle dito!), alcune bellissime. Per ottenere il riscatto i rapitori provano anche a regi- porte c’è un’estate che si rivelerà grigia, piovosa e particolarmente tri- strare un videomessaggio, ma il ragazzo non riesce a non sembrare felice di es- ste per la storia del nostro Paese e sere lì con loro. I giornali diranno che Alighiero ha la sindrome di Stoccolma, ma non solo. Anche per il maresciallo Pietro Fenoglio la situazione è tesa molto fa la presenza della piccola Giulia: Stoccolma o non Stoccolma, Alighiero e difficile, si trova infatti a indaga- re sulla scomparsa del figlio di uno se ne innamora perdutamente. dei più pericolosi boss della città. Guillaume Guéraud negli ultimi vent’anni ha scritto decine di romanzi per ra- Le indagini si muovono nell’am- biente mafioso e ci permettono di gazzi. Pubblicato per la prima volta nel 2000, Brutti, sporchi e gentili ha vinto il entrare in un mondo che Carofiglio, premio Fnac dei giovani lettori nel 2006, e a novembre 2016 è arrivato in Italia in veste del suo passato lavorativo nella magistratura, conosce bene. per Biancoenero – editore che pubblica libri ad alta leggibilità, accessibili anche ai dislessici. Brutti, sporchi e gentili è prima di tutto una bella storia che era un AA. VV. peccato non leggere in italiano. E poi è anche una storia che invita a riflettere Sguardi differenti Il punto su sessismo, gender sulle disuguaglianze e a mettere in discussione alcune certezze. e alienazione genitoriale I rapitori non si sarebbero mai messi a fare i criminali se avessero avuto il “giu- matilda editrice 2016 sto”, quanto basta per vivere tranquilli e comprare una nuova tv al nonno. Lo ca- Perché educare alle differenze sin pisce anche un bambino come Alighiero che c’è qualcosa che non va, che hanno dall’infanzia? Perché sviluppare gli studi di genere? Da dove nasce la ragione i rapitori. Alighiero è dalla loro parte, altro che Stoccolma. necessità di creare la cosiddetta alie- nazione parentale? Sguardi differen- E se i rapitori non sono cattivi, la famiglia, la mamma, i compagni di classe, la ti, realizzato col contributo di Donne fidanzatina, non sono poi così gentili come sembrano. Il rapimento è la più gran- in Rete (associazione foggiana che da anni si batte contro le discrimi- de occasione che sia mai capitata ad Alighiero per scappare dal suo destino di nazioni di genere) risponde a queste pingue, viziato e infelice benestante ed essere finalmente se stesso. domande sottolineando la necessi- tà di un’educazione alle differenze. È un’interessante raccolta di inter- Guillaume Guéraud venti per capire come si sia arrivati brutti, sporchi e gentili alla creazione di alcune delle misti- biancoenero 2016 ficazioni più in voga di questi tempi. 012345678910111213141516 EMIGRARE, OCCASIONE CRONACHE DALL’HAPPY CENTER O SCONFITTA? d i d a n i e l e b a t t a g l i n o Non è la prima volta che mi accade di andare a cercare fortuna all’estero. La mia voglia di spe- rimentare e di confrontarmi con altre culture mi POVERI RICCHI ha spinto verso Barcellona. Io come molti altri italiani sto cercando fortu- di biagio na in una nazione che nonostante faccia par- te dell’Europa è molto diversa culturalmente Voi che la terra vivete, ridete ridete dall’Italia. Perché ho scelto di cambiare nazione? Voi che la terra pagate, pregate pregate Di motivi ce ne sono tanti al momento. In Ita- Noi la terra la trascendiamo lia la crescita economica è pari allo 0,08%. Non Ed è per questo che scriviamo voglio esprimermi con le cifre, ma questo è sintomo di tanti piccoli difetti nel In tanti provarono ad insinuarsi nei vostri animi mondo del lavoro, nel senso civico, che non ti permettono di vivere bene nel ma non riuscirono a capire un tubo. tuo Paese. Un esempio forse banale, ma significativo per spiegare le differenze I veri assassini parlando di famiglie, di società, da co- di cui parlo, sono i collegamenti super efficienti per spostarsi con metro e bus. modi appartamenti L’efficienza dei mezzi si rispecchia ovviamente in un forte senso di correttezza democratici, sinistrati, conosco i veri nemici sono i lati dei cittadini che puntualmente comprano e obliterano il biglietto. estremi della vita. La pulizia poi, è impeccabile in una città che rimane comunque molto movi- Nazioni che dipendono da nazioni, mentata per la sua predisposizione turistica. E che per questo viene anche ben il potere è nelle mani di chi più ha. controllata dalle forze dell’ordine soprattutto nelle zone molto frequentate. Il nuovo continente, ricco ma mai sfruttato dai nativi Non fraintendetemi, anche qui i problemi esistono, ma noto un approccio di- prospera verso nel risolverli. Qui lo stato è presente, costante, anche fermo a volte e le Forme ibride mantengono in moto il sistema funzio- occasioni diventano opportunità e non ostacoli. nano con schede. In Italia si discutono i particolari a lungo, e si agisce poco. Quando si fanno, si nutrono con pillole, le infrastrutture ad esempio, sono incomplete o addirittura abbandonate per molto raramente usano la testa. anni. Tutti i problemi sono sommersi da montagne di burocrazia e corruzio- Privi di midollo spinale ubbidiscono agli ordini, ne. accompagnati da musica marciano Se qualcuno mi chiede se è stata una sconfitta partire, rispondo che sì, un po’ l’uomo nasce, vive e muore lo è stata perché non sono riuscito fare in patria ciò che è normale in tutto il ma la morte non mette fine a niente mondo: vivere dignitosamente e mettere radici. se si vive secondo natura. Ma che uomini erano i nostri “amministratori” uomini con la lingua biforcuta, UN LUTTO CHE PESA così li chiamavano i nativi americani SU BOLOGNA “Cento ne dicevano e una la combinavano, sempre Bologna sta rivivendo un lutto che tanto ha in- storta” LA PANCHINA ciso sulla città 40 anni fa, la morte di France- Nonostante tutto sono diventati coloro che governano DI AURORA sco Lo Russo. Bologna è una città universitaria, il sistema planetario, tanti giovani e tanti problemi, manifestazioni, inventano guerre, spostano popolazioni, scioperi, contestazioni e purtroppo anche atti liberano siti da persone a loro scomode. di violenza. Non ho seguito bene il caso e nep- Con i soldi sono in grado di fare tutto e di più, pure il processo però ho partecipato con dolore colate di cemento nei deserti, nella terra, al lutto che ha colpito la città, tutta quanta. Bo- pillole e iniezioni per mantenere viva e prospera la logna sdegnata, inorridita, incredula, sgomenta loro ideologia, mai rassegnata alla violenza. Ancora oggi, pro- loro la chiamano democrazia. prio in questi giorni, la tv ci mostra Bologna con Hanno banche, giocano in borsa, studenti e polizia in una biblioteca semi distrut- comodi nelle loro stanza piene di bottono e di scher- ta. Sto pensando alla canzone di Gino Paoli, diceva “eravamo quattro amici al mi, bar, che volevano cambiare il mondo”. Da giovani si è entusiasti, forti, esube- governano e tirano i fili delle marionette. ranti, vorresti cambiare il mondo come gli amici al bar della canzone, ma poi Noi poveri alla loro mercé, la vita si incarica di darti qualche consiglio, si deve pur campare. E così un poveri ricchi, amico si sposa, un altro si è impiegato in banca, passano gli anni altre gene- non conoscete le vostre miserie. razioni si affacciano alla vita con i loro problemi da risolvere, e di nuovo ma- nifestazioni, non sempre pacifiche. Giovani, adulti, politici, dirigenti devono risolvere i loro problemi con il dialogo e non sfasciando tutto ma soprattutto, mai con la violenza. Lo studente Lo Russo, morto 40 anni fa, è la dimostrazio- ne di cosa significhi percorrere una strada sbagliata. c o S A PIAZZA VERDI SUCCEDE È SEMPRE IN CITTÀ PIAZZA VERDI DANILO MASOTTI Oggi pomeriggio ho acceso lo smartphone, sono andato al Bar Facebook® e ho scritto “Se vi dico terreno Piazza Verdi, voi mi dite…”. Dopo meno di dieci mi- giovanni nicolini nuti i commenti degli impiegati fioccano come le cin- ne di terza media: vacci tu, bici rubate, spaccio, de- “ATTENTI AL LUPO” grado, canne, drogheria, pellerossa, Giò Pomodoro, il Teatro Comunale, una macchina del tempo inchio- E LA LODE ALLE data sul tempo peggiore, la merda del nulla, il nulla della merda, Università, non studio, il periodo più bello della mia vita. Un trionfo. Nello PICCOLE COSE stesso istante nel quale la Bologna che lavora mi aiuta a recuperare le keywords evocative di questo luogo volano del turismo dove passato e presente si continuano a fondere in una È una lode della piccolezza. E di come la piccolez- rievocazione storica del passato che non passa, Peppe si trova a due passi da piazza Verdi. za possa essere piena di grandezze inaspettate. È il Viene avvicinato da un tunno che gli fa: “Fumo amigo?”. Peppe si sente troppo integrato nel grande segreto dei poveri. È la loro grande capacità contesto cittadino e sentirsi chiamare amigo lo gasa molto. di guardare, e di vedere tutto, fino in fondo. E chi “Vorrei venti euro di hashish, ma anche un po’ di maria da assaggiare”. ascolta deve fare molta attenzione per non perde- “Ok amigo, vado e torno amigo”. re il passaggio rapido della bellezza. “La casetta è Peppe attende e l’amigo torna con il balocchino di fumo che si è tirato fuori da una profu- piccola così” ma, ecco la meraviglia: “Con tante fi- mata Nike® grigia. Ora Peppe cammina sotto i portici di via Zamboni fino a piazza Verdi, nestrelle colorate”. dove si respira aria di libertà e due passi si fanno sempre volentieri. Accompagnati da mogli Se ci passi troppo velocemente o troppo pieno dei impellicciate che mostrano come trofei di caccia, i gerontozanari entrano al Teatro Comuna- tuoi pensieri, neanche le vedi. E così non ti accorgi le e l’esperienza visiva del fugace contatto tra loro e i pankabbestia in piazza Verdi è sempre di quella “donnina piccola così” che però ha “due spettacolare. L’atmosfera è rilassante, gente che urla, ubriachi, spacciatori, due che litigano, occhi grandi per guardare”, e l’immensità della sto- tre che si menano, ragazze che vomitano, coppie che si danno la lingua in bocca, cani che ria, e dell’amore, e della vita… viene raccolta da si inculano. “Bicicletta amigo?”, chiede un tossico a Peppe. quello sguardo e si riversa nella preziosa cassafor- “Quanto?”. te e nell’abbraccio affettuoso della donnina picco- “50 euro, amigo!”. la. “No, è troppo… Facciamo 49”. Affare fatto. Fine dello shopping. Così è anche la vicenda di quell’ “omino piccolo Gli impiegati si scollegano da Facebook®, timbrano, escono, abbandonano i luoghi di lavo- così, che torna sempre tardi da lavorare”, ma stai ro dove lo “stare” ha sostituito il “fare” e per qualche ora si riappropriano del proprio corpo, attento a quel suo “cappello piccolo così”. Perché intanto Peppe sfreccia veloce lungo la ciclabile per raggiungere la bellizzima festa dell’ami- li dentro c’è “un sogno da realizzare”. E lui, omino co Antò alla Bolognina. Verso le quattro di mattina gli verrà in mente che il giorno dopo deve piccolo così, “più ci pensa, più non sa aspettare”. dare un esame al DAMZ. Tra qualche anno anche lui avrà una laurea in tasca e forse un la- Lucio Dalla è un grande osservatore, proprio per- voro inutile da ostentare. piazza Verdi sarà sempre lì. Uguale. La Bologna di una volta. ché è capace di varcare la soglia stretta di una vi- cenda povera per scoprirne le inaspettate bellezze e ricchezze. AUSER, ORTI E MERCATI Ma la scoperta è sempre frutto del volersi bene, come quando lei dice a lui: “Amore mio non devi PER L’INCLUSIONE SOCIALE stare in pena. Questa vita è una catena, qualche d i a n n a l i s a b o l o g n e s i volta fa un po’ male” e ora lo rende partecipe della Apicoltura, agricoltura, mercatini solidali. sua umile sapienza della vita: “Guarda come son Sono alcune delle attività realizzate dall’as- di Asp Bologna – spiega Alfonso Ciacco del tranquilla io, anche se attraverso il bosco”. Non da sociazione Ventaglio di Orav per promuovere Ventaglio di Orav – Il progetto coinvolgerà sola, però, ma “con l’aiuto del buon Dio, stando l’inclusione sociale di persone con disagio psi- anche la cooperativa Piazza Grande e una sempre attenta al lupo: Attenti al lupo, attenti al chiatrico attraverso progetti personalizzati. cooperativa di auto-consumo”. Obiettivo? lupo!” Obiettivi importanti che Auser Bologna sostie- Unire le specificità e le esperienze in un E tutto si trasforma in un : “Amo- ne attraverso un proficuo rapporto di collabo- progetto ricco e articolato, all’insegna di so- re mio, è arrivata l’estate, e noi due distesi a far razione. Dal 2016, infatti, i volontari Auser, as- stenibilità ambientale e inclusione sociale. l’amore in mezzo a questo mare di cicale”. Que- sieme a quelli di Orav, affiancano i tirocinanti “Ma l’idea – aggiunge Ciacco – è coinvolgere sto amore “è piccolo così, ma tanto grande che mi con disagio psichiatrico durante le loro attività, anche i cittadini della zona che desiderano sembra di volare. E più ci penso più non so aspet- sotto la supervisione del Dipartimento di salu- avere un orto e si rendano disponibili a par- tare…”. “Living together…living together…”. te mentale. “Assieme ad tecipare a un progetto Auser e Ausl stiamo met- innovativo e dal forte tendo in campo un nuo- valore inclusivo”. vo progetto di agricoltura www.auserbologna.it sociale al Meloncello, in un podere di proprietà l e p a r t i t e della vita UNA PARTITA gianluca morozzi BRUTTA, OLTRE OGNI DIRE mi ero avvicinato a quel padre e a Bologna-Empoli era finita 0 a 0, ma quel figlio, mentre la folla si stringe- quel ragazzino di 11 anni era rimasto va in quell’imbuto. E avevo sentito il padre dire al bambino con la maglia folgorato dallo stadio e ha chiesto al di Verdi: “Oh, Roby, mi dispiace, che padre, “mi ci porti ancora?”. Proprio brutto esordio che hai fatto, eh?” Ma come avevo fatto io nell’85 quel che avevo visto io, in quel momento, erano gli occhi del figlio. Roby stava guardando spiritato nel vuoto, in un mondo oltre il mondo. Folgorato. La partita era stata brutta oltre ogni dire. Brutta come mille altre brutte Roby stava rivedendo le traiettorie del pallone e gli stacchi imperiosi dei di- partite viste su quel campo, certo, ma le partite brutte sono come le famiglie fensori e le sgroppate sulla fascia e il colore dell’erba e il colore delle linee infelici di Tolstoj: ognuna è brutta a modo suo. Un Bologna-Empoli prenatali- bianche sull’erba e San Luca dietro l’altra curva e stava risentendo i canti zio, nel freddo e con la nebbia incombente sul Dall’Ara. A pochi minuti dalla dei tifosi del Bologna e i canti dei tifosi dell’Empoli e le colorite esclama- fine Krafth aveva messo un pallone sulla testa di Destro, Destro non aveva zioni dei vicini di posto e l’odore del fumo di varia natura e l’odore del ce- centrato la porta, ed era finita così, senza reti, l’ultima partita casalinga del mento e l’odore delle birre e si stava rivedendo la partita nei suoi momenti 2016. Quante partite del genere avrei potuto sovrapporre a quella? Bologna- salienti. Che erano molti di più, per lui, che per noi altri. E ci aveva messo Ascoli di Arrigoni Bologna-Udinese di Maifredi Bologna-Reggiana di Ulivieri o tantissimo, il bambino con la maglia di Verdi, a dire “Ci veniamo a vedere un Bologna-Parma di Malesani identico al successivo Bologna-Parma di Pioli. Bologna-Torino, eh, papà?” Cento, duecento, trecento zero a zero, tutti in apparenza uguali. Io e i miei Oh, lo conoscevo quello sguardo, come no. Una volta, nell’inverno dell’85, compagni di curva, il mio gruppetto che segue tutte le partite in piedi dietro ero entrato per la prima volta allo stadio Dall’Ara per vedere il mio Bologna- l’ultimissima fila di gradoni in alto, avevamo iniziato a scendere la scala. Empoli, partita valida per cercare di ottenere una disperata salvezza in serie Ci eravamo intruppati qualche secondo nell’accesso alla scala esterna. E lì, B. C’ero andato con mio padre, allo stadio, bardato come uno yeti in quel- nell’attesa, avevo visto il bambino con la maglia di Verdi. Il bambino doveva la semitiepida giornata di fine inverno. Quel Bologna-Empoli tristissimo si avere undici anni, così a occhio. Aveva un berrettone di lana, uno sciarpone era spento lentamente in una fischieria collettiva, fino al deprimente zero di lana, un maglione di lana, e la maglia di Verdi indossata sopra il maglio- a zero conclusivo. Avevo sceso i gradini di cemento guardando spiritato nel ne. Era con il padre, o lo zio, il quale borbottava una serie ininterrotta di vuoto, e accanto a me c’era un grassone con un cappellino rossoblù che do- cose che non sentivo bene, ma il cui contenuto avrei potuto indovinare con veva aver visto le annate di Beppe Savoldi, e il grassone smoccolava “Ma tu un grado di approssimazione del 99%. Al 99%, il padre stava snocciolando guarda se devo venir qua con il tortellone sullo stomaco a dar dei soldi a concetti come “Ma tu guarda se devo venir qua a dar dei soldi a quei fighetti quei fighetti lì che non han voglia di correre, che se son io l’allenatore altro lì che non han voglia di correre, che se son io l’allenatore altro che non aver che non han voglia di correre, li faccio correre con la striglia bagnata nella voglia di correre, li faccio correre con la striglia bagnata nella schiena, va là, schiena, va là, va là, che son scemo io che gli do dei soldi da trent’anni, che va là, che son scemo io che gli do dei soldi da trent’anni, che voglio vedere io voglio vedere io che mi alzo la mattina alle cinque per andare in fabbrica se che mi alzo la mattina alle cinque per andare in fabbrica se vado là e dico al vado là e dico che non ho voglia di lavorare, va là va là, se fossi io l’allena- capo che non ho voglia di lavorare, va là va là, se fossi io l’allenatore saprei tore saprei come farli correre”, eccetera, eccetera. Ma io mi ero girato verso come farli correre” eccetera eccetera. Il repertorio classico delle lamentazioni mio padre e avevo detto Babbo, ci veniamo, vero, a vedere Bologna-Perugia? modeste dopo uno zero a zero poco combattuto. Approssimandoci alla scala Poi, col Perugia, avevamo perso in casa. o ri Ariete Toro Gemelli Cancro Leone Vergine Venere dona ai nati I nati in aprile devo- Il trigono venusia- I nati in agosto

o la sap Sempre in ripresa i Ansie e malumori in marzo fascino e no mantenersi calmi nati in maggio; osta- si mescolano con no aiuta i sentimen- approfittino del capacità seduttive. e prudenti, evitando coli per i nati tra il 16 un’ottima carica ti, mentre Marte in trigono marziano Approfittatene! conflitti e tensioni. e il 19 giugno. energetico-decisio- Toro porta nuove e per agire con deci- nale. difficili sfide. sione!

Bilancia Scorpione Sagittario Capricorno Acquario Pesci Si affacciano Le energie vanno Nati in novembre La vita persona- Mercurio e Venere Nati in febbraio all’orizzonte nuove maneggiate con ancora protetti le è al centro dei vi appoggiano, an- tonici e decisi, nati proposte da valu- attenzione, altri- dalla dolce Venere: vostri interessi; che se dal 10 Marte intorno al 12 mar- ni di pa à dis eg u di o cannistr tare con calma e menti si rischiano in forma più che energia in lenta ostacola i vostri zo ricchi di idee

cla lucidità! violenti scontri. mai! ripresa. progetti. creative. Dalle stalle stalle Dalle alle stelle ([email protected])