CORSO A CREDITI LIBERI_ DALLO ZONING AL NUOVO PIANO

Tra i comuni da analizzare è stato scelto , un piccolo di circa 3800 abitanti del basso Cilento. Situato a 450 m slm, posizione strategica che gli permette di avere molti punti panoramici da cui osservare il paesaggio. Affaccia sul Golfo di Policastro e sulla costa calabrese, in condizioni atmosferiche particolari, da alcuni punti del paese è possibile vedere anche Stromboli (isole Eolie).

Il territorio di San Giovanni a Piro non ricade interamente all’interno del Parco Nazionale del Cilento, ma per la maggior parte e costituito da parti naturali e poco antropizzate.

Il paese era sprovvisto di governo del territorio e da qualche anno si è cercato di redigere un Piano urbanistico, finalmente dopo 5 anni, dopo varie revisioni e correzioni, è stato adottato dalla Giunta Comunale l’11 Maggio 2017.

Il nuovo Piano Urbanistico detta delle norme molto rigide per quanto riguarda il governo del territorio ed è stata optata la “crescita edilizia zero”, infatti non sono previste zone di espansione, tranne per qualche comparto edificatorio per l’edilizia popolare e modifiche all’edilizia esistente. Una scelta ambiziosa in un paesino di pochi abitanti -dove sono poche le opportunità- con la speranza che inneschi un processo diverso, e che porti un cambiamento concreto.

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È un comune ricco di buone e cattive pratiche, molti punti panoramici e la particolare fortuna è di poter usufruire sia del mare che della montagna.

PUNTI PANORAMICI

Uno dei simboli di San Giovanni a Piro è il punto panoramico “pianoro di Ciolandrea”, una terrazza naturale che affaccia sul mare a circa 500 m. slm.

È uno dei punti panoramici più mozzafiato del Golfo ed attira molti turisti, da qui si possono vedere quattro regioni: , Basilicata, Calabria e Sicilia. In condizioni meteo favorevoli è possibile vedere Stromboli, l’Etna e in casi molto rari (giornate invernali, particolarmente fredde) addirittura la costa palermitana.

Un altro punto strategico da cui è possibile godere del paesaggio sono “le panchine”, da qui invece è possibile osservare la parte interna della Campania, precisamente verso il Vallo di Diano (Monte Cervati). Una piccola area attrezzata di panchine e illuminata di notte.

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Quest’area di particolare rilievo paesaggistico e ambientale è sottoposta a PUA con l’obbiettivo di incrementare gli standard e dare valenza a questo scorcio di paesaggio, adiacente a questa piccola area attrezzata è stata individuata una buona pratica.

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Una situazione differente la troviamo con il “Belvedere dei sangiovannesi nel mondo”. Al posto di un’area residuale molto pendente, sono stati realizzati dei garage a piano terra affittati a dei privati, al primo piano una ludoteca e sopra una piccola terrazza panoramica dedicata ai sangiovannesi nel mondo che affaccia sul golfo. Una buona pratica senza ombra di dubbio, ma che presenta delle pecche, perché situata in un punto strategico del paese dove c’è necessità di parcheggi.

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La terrazza belvedere dei sangiovannesi nel mondo dalla via Nazionale

ALBERI MONUMENTALI

Negli anni ’70, furono piantati una serie di pini su una collina che con il passare degli anni grazie ai venti la pineta si è allargata raggiungendo dimensioni notevoli, tanto da rappresentare una forte identità del comune. Purtroppo però la comunità montana, non operante nel comune, non controlla e interviene per quanto riguarda la manutenzione e la salvaguardia della pineta, che invece potrebbe rappresentare anche un introito per il paese mediante la realizzazione di un’area attrezzata e con gli interventi della comunità montana si dovrebbero prevenire probabili cause di incendi.

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Molti sono gli alberi monumentali all’interno del comune.

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Giardini pubblici

CATTIVE PRATICHE

Tra le cattive pratiche del comune troviamo sicuramente le antenne di vari gestori delle telecomunicazioni localizzate in un punto panoramico di particolare rilevanza ambientale e paesaggistica soprattutto per l’impatto visivo.

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Ciolandrea

Vista dalla collina su cui sono localizzate le antenne

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Un altro esempio lo troviamo sempre in un punto panoramico di particolare rilevanza ambientale e paesaggistica: “Ex tiro al piattello”.

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SCHELETRO EDILIZIO

Un edificio al centro del comune, costruito negli anni ’80, ospita a piano terra una struttura completamente nuda, mentre a livello strada (al primo piano) troviamo un bar e un ristorante, al secondo piano (terrazza) è inutilizzata.

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EDIFICIO SEMI-ABBANDONATO (BUONE PRATICHE)

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L’edificio che ospitava le scuole elementari fu dichiarato inagibile ed è rimasto inutilizzato per molti anni. Dopo vari monitoraggi sismici sull’edificio (dichiarato poi agibile) è utilizzato da alcune associazioni del posto che svolgono varie attività: sartoria, yoga, protezione civile, ludoteca, alcuni depositi della proloco, mentre l’atrio viene utilizzato per spettacoli, concerti. Qualche anno fa fu fatto un progetto che prevedeva la realizzazione di un teatro.

L’edificio ricade all’interno di un ambito di trasformazione per standard urbanistici dal PUC.

NUOVI EDIFICI

Ex caserma durante le due guerre mondiali, per un lungo periodo abbandonata, è stata rimessa in funzione ed utilizzata da due associazioni musicali del posto come scuola di musica e dalla ProLoco, da pochi anni è stata ristrutturata e rimodernata ed ospiterà uffici comunali e la sede dell’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti. Sulla copertura sono stati installati degli impianti fotovoltaici.

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EDIFICI ABBANDONATI/CATTIVE PRATICHE

Essendo il comune situato ai piedi del Monte che ricade nel Parco Nazionale del Cilento, nel PUC è stato previsto un Parco Territoriale, mirato alla salvaguardia, tutela e valorizzazione del monte e del territorio, non è stato dato alcun conto ad alcuni edifici abbandonati presenti sul Monte Bulgheria.

Si tratta di ruderi ormai abbandonati una volta utilizzati come ricovero per gli animali durante il periodo della transumanza. Nel 2016 è stato indetto un concorso di idee internazionale da parte di un’associazione di un comune limitrofo (JAZZI), con l’obbiettivo di cercare e trovare una possibile destinazione d’uso in coerenza e nel rispetto dell’ambiente circostante, che possa valorizzare il territorio rurale che lo circonda e della cultura, oltre storia che lo rappresentano.

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15 centro storico:

In paesini come questi le conseguenze dell’urbanizzazione sono molto forti, molti sono i giovani che lasciano il paese per andare in città (per studiare, per lavorare, perché la città ti offre uno stimolo in più), e la popolazione di San Giovanni a Piro diminuisce a misura d’occhio.Ormai l’edilizia è ferma, ed è anche un bene. Non possiamo pensare sempre che è l’edilizia il motore trainante del mondo del lavoro. La conseguenza è che molte case vengono abbandonate o messe in vendita. Fenomeno molto frequente all’interno del centro storico. Purtroppo però il PUC non prevede alcuna pianificazione per le unità edilizie del Centro Storico. Il centro storico è stato classificato come edifici abbandonati sull’app, proprio perché in coerenza con le previsioni di piano, è una risorsa da tener conto, vista la crescita edilizia a 0.

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