INTEGRAZIONE PAESAGGISTICA DEL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE REGIONALE

SCHEDA D’AMBITO 16

COLLINE METALLIFERE E ELBA

PROPOSTA DI MODIFICHE

a seguito delle osservazioni pervenute ai sensi dell' art. 17 comma 1 della Legge Regionale 1/2005, attualmente art. 19 comma 2 della Legge regionale 65/2014. 1

1 Tali modifiche comportano anche una parziale correzione dell’apparato iconografico.

Ambito n.16 Colline metallifere e Elba

Versione “adottata” Versione “proposta di modifiche” Profilo Profilo

L’ambito Colline metallifere può essere definito come L’ambito Colline metallifere può essere definito come un arcipelago di isole e penisole che si stagliano fra i un arcipelago di isole e penisole che si stagliano fra i mari interni, le valli bonificate e il mare aperto, mari interni, le valli bonificate e il mare aperto, trovando nell’isola d’Elba una misura nella chiusura trovando nell’isola d’Elba una misura nella chiusura visiva. La parte continentale è strutturata attorno visiva. La parte continentale è strutturata attorno allo allo specchio di mare che abbraccia il Golfo di specchio di mare che abbraccia il Golfo di Follonica, Follonica, chiuso alle estremità da promontori chiuso alle estremità da promontori rocciosi. Da rocciosi. Da Campiglia Marittima, a Montioni, a Campiglia Marittima, a Montioni, a Massa Marittima, a Massa Marittima, a Scarlino, il tratto identitario Scarlino, il tratto identitario maggiormente maggiormente caratterizzante richiama la relazione caratterizzante richiama la relazione morfologica, morfologica, percettiva e, storicamente, funzionale, percettiva e, storicamente, funzionale, tra nuclei tra nuclei storici e intorni coltivati a oliveti storici e intorni coltivati a oliveti tradizionali o tradizionali o associati ai seminativi. Nella parte associati ai seminativi. Nella parte interna la dorsale interna la dorsale di domina una copertura di Montieri domina una copertura forestale estesa e forestale estesa e compatta, interrotta da aree a compatta, interrotta da aree a prato pascolo a campi prato pascolo a campi chiusi e, più raramente, da chiusi e, più raramente, da isole coltivate a oliveto o isole coltivate a oliveto o a oliveto e seminativo, in a oliveto e seminativo, in parte in abbandono e parte in abbandono e soggette a rapidi processi di soggette a rapidi processi di ricolonizzazione ricolonizzazione arbustiva ed arborea. Prospicienti il arbustiva ed arborea. Prospicienti il mare, il Monte mare, il Monte Massoncello e il Monte Alma si Massoncello e il Monte Alma si staccano dalla linea di staccano dalla linea di costa interna e avanzano costa interna e avanzano nelle basse e umide pianure nelle basse e umide pianure interne ad anticipare le interne ad anticipare le isole marine. Il sistema isole marine. Il sistema insediativo, storicamente insediativo, storicamente strutturato lungo le strutturato lungo le penetranti vallive, tende a una penetranti vallive, tende a una crescente crescente polarizzazione lungo la costa e le pendici polarizzazione lungo la costa e le pendici collinari. collinari, con una progressiva erosione e con una progressiva erosione e frammentazione dei frammentazione dei residuali elementi naturali della residuali elementi naturali della pianura e della costa. pianura e della costa. Costa, per lo più sabbiosa, Costa, per lo più sabbiosa, caratterizzata da caratterizzata da complessi dunali, da importanti complessi dunali, da importanti pinete costiere e pinete costiere e punteggiata dal sistema delle torri punteggiata dal sistema delle torri di avvistamento. di avvistamento. Marcate pressioni insediative (con Marcate pressioni insediative (con alterazione alterazione dell’impianto storico dei nuclei), dell’impianto storico dei nuclei), fenomeni di fenomeni di intensificazione delle colture viticole, di intensificazione delle colture viticole, di s popolamento spopolamento e di semplificazione della maglia e di semplificazione della maglia agraria segnano le agraria segnano le aree di Margine e di Alta pianura. aree di Margine e di Alta pianura. L’ambito risulta L’ambito risulta caratterizzato dalla presenza di caratterizzato dalla presenza di importanti importanti testimonianze minerarie che vanno dal testimonianze minerarie, che vanno dal periodo periodo etrusco (Elba, Rocca San Silvestro, lago etrusco (Elba, Rocca San Silvestro, lago dell’Accesa, dell’Accesa, ecc.) a quello contemporaneo (, ecc.) a quello contemporaneo (Ribolla, Gavorrano, Gavorrano, Monte Bamboli, ecc.) cui si associano le Monte Bamboli, ecc.) cui si associano le caratteristiche “biancane” a completare l’insieme caratteristiche “biancane” a completare l’insieme delle strutture complesse di particolare pregio. Sul delle strutture complesse di particolare pregio. Sul margine settentrionale il centro di Monterotondo margine settentrionale il centro di Monterotondo marittimo apre ai paesaggi della geotermia. Di marittimo apre ai paesaggi della geotermia. Di elevata importanza naturalistica e paesaggistica il elevata importanza naturalistica e paesaggistica il vasto e consolidato sistema di aree umide (Padule di vasto e consolidato sistema di aree umide (Padule di Orti Bottagone, Padule di Scarlino), gli estesi sistemi Orti Bottagone, Padule di Scarlino), gli estesi sistemi dunali (Baratti, Sterpaia, Tomboli di Follonica) e dunali (Baratti, Sterpaia, Tomboli di Follonica) e rocciosi (Promontorio di Piombino, ecc.). Entro la rocciosi (Promontorio di Piombino, ecc.). Entro la parte insulare dell’Elba sopravvivono ristrette aree di parte insulare dell’Elba sopravvivono persistono permanenza del paesaggio agrario tradizionale, gli ristrette aree di permanenza del paesaggio agrario impianti insediativi storici dei porti, città costiere e tradizionale, gli impianti insediativi storici dei porti, fortezze (Portoferraio, Porto Azzurro), il sistema città costiere e fortezze (Portoferraio, Porto Azzurro), minore delle torri di avvistamento, i borghi collinari il sistema minore delle torri di avvistamento, i borghi (Capoliveri, Marciana, Rio nell’Elba, Campo collinari. (Capoliveri, Marciana, Rio nell’Elba, Campo nell’Elba). nell’Elba).

3.1 I caratteri idro-geo- 3.1 I caratteri idro-geo- morfologici dei bacini idrografici morfologici dei bacini idrografici e e dei sistemi morfogenetici dei sistemi morfogenetici

Criticità Criticità La limitata estensione della aree omogenee L'elevata frammentazione strutturale del paesaggio potrebbe creare problemi di sostenibilità delle aree può rendere difficile la sostenibilità delle aree di protezione; esempio tipico i possibili conflitti di protette: esempio tipico i possibili conflitti di priorità priorità tra l’obiettivo di mantenere i sistemi di tra l’obiettivo di mantenere i sistemi di bonifica e bonifica e drenaggio e l’obiettivo di rendere drenaggio e l’obiettivo di rendere biologicamente biologicamente sostenibili le aree umide protette. La sostenibili le aree umide protette. La principale principale criticità idro-geomorfologica è legata criticità idro-geomorfologica è legata all’equilibrio all’equilibrio delle falde acquifere di pianura e delle falde acquifere di pianura e costiere. I prelievi costiere. I prelievi d’acqua per irrigazione e il d’acqua per irrigazione e il crescente consumo civico crescente consumo civico degli insediamenti turistici degli insediamenti turistici tendono ad abbassare i tendono ad abbassare i livelli delle falde, mentre livelli delle falde, mentre l’edificazione delle aree di l’edificazione delle aree di Margine e Alta pianura Margine e Alta pianura riduce la ricarica. riduce la ricarica. L’abbassamento porta il rischio di L’abbassamento porta il rischio di ingressione d’acqua ingressione d’acqua salina, già segnalato come salina, già segnalato come significativo, e può significativo, e può accentuare i fenomeni di accentuare i fenomeni di subsidenza, come lo subsidenza, come lo sviluppo di sinkholes sviluppo di sinkholes (“fornelli”). L’area di Gavorrano (“fornelli”). L’area di Gavorrano è oggetto di studio è oggetto di studio perché ritenuta suscettibile a perché ritenuta suscettibile a fenomeni di fenomeni di sprofondamento. Lo sviluppo edilizio, e sprofondamento. Lo sviluppo edilizio, l’agricoltura l’agricoltura intensiva se non condotta secondo buone intensiva e la diffusione dei vigneti nelle aree vocate pratiche agronomico-colturali e la diffusione dei aumentano il rischio di inquinamento delle falde, vignet i nelle aree vocate di Margine e Alta Pianura poco protette dai suoli di queste aree. Esiste, inoltre, aumentano il rischio di inquinamento delle falde, un rischio dovuto “inquinanti” inorganici naturali, poco protette dai suoli di queste aree. legati all’attività geotermica, quali il boro e Esiste, inoltre, un rischio dovuto alla presenza di l’arsenico. L’aumento del deflusso superficiale “inquinanti” inorganici naturali, legati all ’attività dovuto all’impermeabilizzazione del suolo può geotermica, quali il boro e l’arsenico. sovraccaricare i sistemi di drenaggio delle aree L’aumento del deflusso superficiale dovuto bonificate, saldandosi con la problematica della all’impermeabilizzazione del suolo può sovraccaricare manutenzione dei sistemi di canali di scolo nel i sistemi di drenaggio delle aree bonificate, creare problemi di ristagno. I problemi di franosità saldandosi con la problematica della manutenzione ed erosione del suolo sono quelli tipici dei vari dei sistemi di canali di scolo nel creare problemi di sistemi morfogenetici; sono mitigati dalla struttura ristagno. I problemi di franosità ed erosione del suolo ottimizzata dei seminativi collinari, con campi poco sono quelli tipici dei vari sistemi morfogenetici; sono sviluppati nel senso della pendenza e ben separati. mitigati dalla struttura ottimizzata dei seminativi Le trasformazioni a vigneto specializzato potrebbero collinari, con campi poco sviluppati nel senso della aumentare le criticità. I principali fiumi dell’ambito pendenza e ben separati. Le trasformazioni a vigneto sono tutti soggetti a fenomeni di esondazione; per specializzato potrebbero aumentare le criticità, se tutti, si riportano alluvioni con danni negli ultimi 60 realizzati con sistemi d’impianto non idonei a anni. Lungo le coste alte, soprattutto dell’isola contenere l’erosione del suolo. I principali fiumi d’Elba, sono presenti fenomeni di crollo delle falesie. dell’ambito sono tutti soggetti a fenomeni di In alcune zone è in atto il fenomeno dell’erosione esondazione; per tutti, si riportano alluvioni con costiera: nel Golfo di Baratti da diversi anni è in atto danni negli ultimi 60 anni. Lungo le coste alte, una modesta azione erosiva, soprattutto nel settore soprattutto dell’isola d’Elba, sono presenti fenomeni meridionale. Nel resto del settore continentale la di crollo delle falesie. In alcune zone è in atto il situazione è complessivamente di equilibrio. All’Isola fenomeno dell’erosione costiera: nel Golfo di Baratti d’Elba la maggior parte delle spiagge è in equilibrio da diversi anni è in atto una modesta azione erosiva, o in modesto avanzamento: fanno eccezione le soprattutto nel settore meridionale. Nel resto del spiagge di Barbarossa, Schiopparello, Marina di settore continentale la situazione è Campo e Neregno che mostrano fenomeni di complessivamente di equilibrio. All’Isola d’Elba la erosione. Numerosi i siti ex-minerari da bonificare: maggior parte delle spiagge è in equilibrio o in in totale 35 tra discariche minerarie, roste, bacini di modesto avanzamento: fanno eccezione le spiagge di decantazione dei fanghi, siti industriali, in particolare Barbarossa, Schiopparello, Marina di Campo e , Fenice-Capanne e Gavorrano, e tre Neregno che mostrano fenomeni di erosione. gallerie di scolo di acque di miniera. I rilievi collinari Numerosi i siti ex-minerari da bonificare: in totale 35 sono aggrediti, inoltre, dalle cave di materiali inerti o tra discariche minerarie, roste, bacini di decantazione lapidei ornamentali, con una particolare dei fanghi, siti industriali, in particolare Niccioleta, concentrazione nella collina e montagna calcaree. Fenice-Capanne e Gavorrano, e tre gallerie di scolo di Nella zona di Monte Calvi l’intensa attività di cava ha acque di miniera. I rilievi collinari sono aggrediti, determinato la quasi completa distruzione della inoltre, dalle cave di materiali inerti o lapidei miniera etrusca di stagno delle “Cento Camerelle”. Si ornamentali, con una particolare concentrazione nella ritrovano numerosi siti estrattivi abbandonati. collina e montagna calcaree. Nella zona di Monte Calvi l’intensa attività di cava ha determinato la quasi completa distruzione della miniera etrusca di stagno delle “Cento Camerelle”. Si ritrovano numerosi siti estrattivi abbandonati.

3.2 I caratteri ecosistemici 3.2 I caratteri ecosistemici del paesaggio del paesaggio Criticità Criticità Tra gli elementi di criticità più significativi dell’ambito Tra gli elementi di criticità più significativi dell’ambito risultano evidenti i processi di abbandono degli risultano evidenti i processi di abbandono degli ambienti agropastorali nelle zone alto collinari, ambienti agropastorali nelle zone alto collinari, montane e insulari ed i processi di urbanizzazione montane e insulari ed i processi di urbanizzazione delle fasce costiere e del territorio elbano. delle fasce costiere e del territorio elbano. Numerose aree agricole collinari e montane Numerose aree agricole collinari e montane frammentate nella matrice forestale risultano oggi frammentate nella matrice forestale risultano oggi interessate da abbandono e da processi di interessate da abbandono e da processi di ricolonizzazione vegetale, arbustiva e arborea (ad es. ricolonizzazione vegetale, arbustiva e arborea (ad a Monterotondo M.mo, a , nel es. Monterotondo M.mo, Roccatederighi, complesso complesso agricolo-forestale di Montioni e nei Monti di Montioni, Monti d’Alma). Nell’Isola d’Elba e a d’Alma). Nell’Isola d’Elba e a Pianosa la perdita di Pianosa la perdita di aree agricole e pascolive aree agricole e pascolive rappresenta un elemento rappresenta un elemento negativo per la negativo per la conservazione di numerose specie e conservazione di numerose specie e habitat di habitat di elevato interesse conservazionistico oltre elevato interesse conservazionistico oltre che dei che dei tipici paesaggi agropastorali insulari in via di tipici paesaggi agropastorali insulari in via di scomparsa. scomparsa. In modo complementare alla perdita di In modo complementare alla perdita di agroecosistemi in aree montane, le pianure alluvionali agroecosistemi in aree montane, le pianure e le coste sono interessate da processi di alluvionali e le coste sono interessate da processi di urbanizzazione, infrastrutturazione e di consumo di urbanizzazione di consumo di suolo agricolo. Tali suolo agricolo. Tali processi sono particolarmente processi sono particolarmente intensi all’Isola d’Elba intensi all’Isola d’Elba (edilizia residenziale e (edilizia residenziale e alberghiera), lungo la costa di alberghiera), lungo la costa di San Vincenzo (residenziale e alberghiera), a Piombino (aree San Vincenzo (residenziale e alberghiera), a industriali e portuali), Follonica (residenziale e Piombino (aree industriali e portuali), Follonica alberghiera) e Scarlino (industriale, residenziale e (residenziale e alberghiera) e Scarlino (industriale, alberghiera), con aumento dei livelli di residenziale e alberghiera), con aumento dei livelli di frammentazione, perdita di agroecosistemi ed elevata frammentazione, perdita di agroecosistemi ed pressione sugli ecosistemi costieri e palustri. elevata pressione sugli ecosistemi costieri e palustri. In particolare risultano in atto dinamiche di saldatura In particolare risultano in atto dinamiche di dell’urbanizzato tra Piombino e Venturina, tra saldatura dell’urbanizzato tra Piombino e Venturina, Follonica e e di sviluppo dell’edificato tra Follonica e Scarlino scalo e di sviluppo sparso in ambito agricolo interno. Significativa risulta dell’edificato sparso in ambito agricolo interno. la presenza di strutture portuali turistiche e Significativa risulta la presenza di strutture portuali commerciali, spesso situate, o previste, in ambiti di turistiche e commerciali, spesso situate, o previste, elevato interesse naturalistico. in ambiti di elevato interesse naturalistico. Punto di forza dell’economia locale, l’elevato carico Punto di forza dell’economia locale, l’elevato carico turistico estivo costituisce anche un elemento di turistico estivo costituisce anche un elemento di pressione ambientale, con particolare riferimento pressione ambientale, con particolare riferimento all’Isola d’Elba e alle aree costiere di Rimigliano, all’Isola d’Elba e alle aree costiere di Rimigliano, Baratti e Sterpaia (con elevato calpestio, Baratti e Sterpaia (con elevato calpestio, sentieramento ed erosione del piede dunale, sentieramento ed erosione del piede dunale, interruzioni del fronte dunale, frammentazione e interruzioni del fronte dunale, frammentazione e perdita di habitat dunali). perdita di habitat dunali). Gli ambiti costieri sabbiosi risultano interessati da Gli ambiti costieri sabbiosi risultano interessati da negativi processi di erosione costiera, con particolare negativi processi di erosione costiera, con particolare riferimento al settore meridionale della costa di riferimento al settore meridionale della costa di Rimigliano e alla costa di Baratti e Sterpaia, spesso Rimigliano e alla costa di Baratti e Sterpaia, spesso associati a fenomeni di subsidenza anche a causa associati a fenomeni di subsidenza anche per elevati degli per elevati emungimenti della falda. Gli ambiti emungimenti della falda. Gli ambiti costieri risultano inoltre interessati da negativi processi di diffusione costieri risultano inoltre interessati da negativi di specie aliene vegetali ed animali (in particolare la processi di diffusione di specie aliene vegetali ed specie vegetale sudafricana Carpobrotus sp.) con animali (in particolare la specie vegetale sudafricana elevati impatti sulla componente naturalistica e Carpobrotus sp.) con elevati impatti sulla paesaggistica. componente naturalistica e paesaggistica.

In ambito di pianura alluvionale le storiche attività di In ambito di pianura alluvionale le storiche attività di bonifica hanno relegato la presenza delle aree umide bonifica hanno relegato la presenza delle aree umide a una testimonianza relittuale ma comunque ancora a una testimonianza relittuale ma comunque ancora di elevato interesse conservazionistico. Tali valori di elevato interesse conservazionistico. Tali valori presentano attuali elementi di criticità nel loro presentano attuali elementi di criticità nel loro isolamento nell’ambito di matrici agricole, isolamento nell’ambito di matrici agricole, nell’artificializzazione e/o urbanizzazione delle aree nell’artificializzazione e/o urbanizzazione delle aree limitrofe, nella vicina presenza di aree industriali limitrofe, nella vicina presenza di aree industriali (Orti (Orti Bottagone e Scarlino), nei fenomeni di Bottagone e Scarlino), nei fenomeni di subsidenza e subsidenza e di salinizzazione delle falde costiere e di salinizzazione delle falde costiere e nei non ottimali nei non ottimali livelli qualitativi e quantitativi delle livelli qualitativi e quantitativi delle acque. Relittuali acque. Relittuali aree umide interdunali interne alle aree umide interdunali interne alle pinete/leccete pinete/leccete costiere di Rimigliano risultano in via costiere di Rimigliano risultano in via di scomparsa di scomparsa per fenomeni di interrimento, così per fenomeni di interrimento, così come a rischio come a rischio risultano le piccole aree umide risultano le piccole aree umide relittuali di Mola e relittuali di Mola e Schiopparello all’Isola d’Elba. Schiopparello all’Isola d’Elba.

Gli ecosistemi fluviali dell’ambito hanno subito Gli ecosistemi fluviali dell’ambito hanno subito processi di rettificazione e/o di alterazione della processi di rettificazione e/o di alterazione della vegetazione ripariale, riducendone la funzione di vegetazione ripariale, riducendone la funzione di corridoio ecologico. Ciò con particolare riferimento al corridoi ecologici corridoio ecologico . Ciò con basso e medio corso dei Fiumi Cornia e Pecora, ove particolare riferimento al basso e medio corso dei le fasce ripariali risultano assenti o fortemente Fiumi Cornia e Pecora, ove le fasce ripariali risultano ridotte/alterate ad opera delle attività agricole e per assenti o fortemente ridotte/alterate ad opera delle le periodiche attività di “ripulitura” delle sponde. attività agricole e per le periodiche attività di “ripulitura” delle sponde. Altre criticità sono legate alla matrice forestale, di elevata estensione ma molto spesso di scarsa qualità Altre criticità sono legate alla matrice forestale, di ecologica, per l’intensa attività di ceduazione elevata estensione ma di scarsa ridotta qualità secondo modelli tradizionali che non consentono lo ecologica , molto spesso non gestita secondo i criteri sviluppo di formazioni ecologicamente più complesse della gestione forestale sostenibile di scarsa qualità e più stabili. ecologica , per l’intensa attività di ceduazione secondo modelli tradizionali che non consentono lo sviluppo di Elevato risulta l’impatto esercitato dal cinghiale e dal formazioni ecologicamente più com plesse e più muflone (entrambe specie aliene introdotte stabili . dall’uomo) all’isola d’Elba, sia sugli ecosistemi forestali che su quelli agricoli, con gravi danni alla Elevato risulta l’impatto esercitato dal cinghiale e dal rinnovazione del bosco e alle sistemazioni di muflone (entrambe specie aliene introdotte versante. dall’uomo) all’isola d’Elba, sia sugli ecosistemi forestali che su quelli agricoli, con gravi danni alla Negativi risultano i processi di abbandono dei rinnovazione del bosco e alle sistemazioni di castagneti da frutto, anche per la diffusione di versante. fitopatologie, delle sugherete e delle pinete costiere. Negativi risultano i processi di abbandono dei Elevata risulta la frammentazione dei boschi costieri castagneti da frutto, anche per la diffusione di con particolare riferimento a quelli planiziali (bosco fitopatologie, delle sugherete e delle pinete costiere. di Riva Verde o della Sterpaia, nuclei isolati di boschi planiziali a Rimigliano) e alle pinete costiere, Elevata risulta la frammentazione dei boschi costieri fortemente degradate anche per i fenomeni di con particolare riferimento a quelli planiziali (bosco di erosione dei sistemi dunali e per la salinizzazione Riva Verde o della Sterpaia, nuclei isolati di boschi delle falde. planiziali a Rimigliano) e alle pinete costiere, fortemente degradate anche per i fenomeni di Localmente rilevante risulta la presenza di attività di erosione dei sistemi dunali e per la salinizzazione sfruttamento geotermico (Monterotondo Marittimo), delle falde. con utilizzo di sorgenti e di risorse termali (turismo termale) e le attività estrattive e minerarie (Isola Localmente rilevante risulta la presenza di attività di d’Elba, Monte Calvi di Campiglia, Roccastrada), sfruttamento geotermico (Monterotondo Marittimo), spesso situate in aree di elevato valore naturalistico, con utilizzo di sorgenti e di risorse termali (turismo in adiacenza ad Aree protette e Siti della Rete termale) e di quelle le attività estrattive e minerarie Natura 2000 o a diretto contatto con importanti (Isola d’Elba, Monte Calvi di Campiglia, Roccastrada), ecosistemi fluviali e ripariali (Fiume Bruna, torrente spesso situate in aree di elevato valore naturalistico, Bai). Per la zona mineraria di , oggi in adiacenza ad Aree protette e Siti della Rete Natura inattiva, risultano ancora presenti fenomeni di 2000 o a diretto contatto con importanti ecosistemi inquinamento da metalli pesanti del Fiume Merse fluviali e ripariali (Fiume Bruna, torrente Bai). Per la per le acque reflue provenienti dalle miniere e dalle zona mineraria di Boccheggiano, oggi inattiva, discariche. risultano ancora presenti fenomeni di inquinamento da metalli pesanti del Fiume Merse per le acque Tra le aree critiche per la funzionalità della rete reflue provenienti dalle miniere e dalle discariche. ecologica sono state individuate la bassa pianura alluvionale del Fiume Cornia, la zona di Scarlino- Tra le aree critiche per la funzionalità della rete Foce del Fiume Pecora, le aree agricole in ecologica sono state individuate la bassa pianura abbandono dei monti di Prata/Roccatederighi, le alluvionale del Fiume Cornia, la zona di Scarlino-Foce aree estrattive e minerarie del Monte Calvi e di del Fiume Pecora, le aree agricole in abbandono dei Roccastrada, l’area geotermica di Monterotondo, monti di Prata/Roccatederighi, le aree estrattive e l’Isola di Pianosa ed alcune aree dell’Isola d’Elba. minerarie del Monte Calvi e di Roccastrada, l’area geotermica di Monterotondo, l’Isola di Pianosa ed In particolare le prime due aree critiche risultano alcune aree dell’Isola d’Elba. interessate da complessi elementi di pressione ambientale con processi di urbanizzazione, la In particolare le prime due aree critiche risultano presenza di aree industriali e portuali, l’alterazione interessate da complessi elementi di pressione degli ecosistemi ripariali e fluviali, l’elevata pressione ambientale con processi di urbanizzazione, la sulle relittuali aree umide di interesse presenza di aree industriali e portuali, l’alterazione conservazionistico e sugli habitat dunali (erosione degli ecosistemi ripariali e fluviali e l’elevata pressione costiera, salinizzazione delle falde, frammentazione sulle relittuali aree umide di interesse degli habitat dunali). conservazionistico e sugli habitat dunali causata da processi di (erosione costiera, di salinizzazione delle La zona montana di Prata-Montieri, pur interessata falde e da frammentazione degli habitat dunali). da un vasto nodo primario della rete ecologica forestale, presenta un paesaggio agro-pastorale La zona montana di Prata-Montieri, pur interessata relittuale in parte in abbandono e soggetto a rapidi da un vasto nodo primario della rete ecologica processi di ricolonizzazione arbustiva e arborea, con forestale, presenta un paesaggio agro-pastorale perdita di valori naturalistici e paesaggistici. relittuale e in parte in abbandono , e soggetto a rapidi processi di ricolonizzazione arbustiva e arborea, con Tali fenomeni risultano critici anche nell’area basso perdita di valori naturalistici e paesaggistici. montana di Roccatederighi e . Tali fenomeni risultano critici anche nell’area basso Per l’Isola d’Elba sono state individuate aree critiche montana di Roccatederighi e Sassofortino. per la rete ecologica nella zona di Capoliveri (intensi fenomeni di sprawl urbanistico in aree di elevato Per l’Isola d’Elba sono state individuate aree critiche valore naturalistico, elevata frammentazione, perdita per la rete ecologica nella zona di Capoliveri (intensi di agroecosistemi tradizionali, alterazione di aree fenomeni di sprawl urbanistico in aree di elevato umide e habitat costieri), Rio Marina e Rio nell’Elba valore naturalistico, elevata frammentazione, perdita (perdita di agroecosistemi tradizionali terrazzati e di di agroecosistemi tradizionali, alterazione di aree prati pascolo di crinale, intenso sviluppo urbanistico umide e habitat costieri), Rio Marina e Rio nell’Elba (perdita di agroecosistemi tradizionali terrazzati e di recente, previsioni di trasformazioni di aree costiere prati pascolo di crinale, intenso sviluppo urbanistico e minerarie), nelle fasce costiere di Lacona (importante ed unico habitat dunale dell’Arcipelago recente, previsioni di trasformazioni di aree costiere e soggetto a forte pressione turistica) e a sud di minerarie), nelle fasce costiere di Lacona (importante Portoferraio (previsioni di espansioni urbanistiche e ed unico habitat dunale dell’Arcipelago soggetto a portuali con alterazioni delle relittuali aree umide). forte pressione turistica) e a sud di Portoferraio (previsioni di espansioni urbanistiche e portuali con Le vaste aree estrattive e minerarie del Monte Calvi alterazioni delle relittuali aree umide). di Campiglia e M.te Spinosa rappresentano un’area critica per la funzionalità della rete ecologica con Le vaste aree estrattive e minerarie del Monte Calvi fenomeni di perdita di habitat e frammentazione di Campiglia e M.te Spinosa rappresentano un’area legati ai singoli siti estrattivi, ai potenziali critica per la funzionalità della rete ecologica con ampliamenti (vaste concessioni minerarie in aree fenomeni di perdita di habitat e frammentazione con vegetazione forestale e di macchia legati ai singoli siti estrattivi, ai potenziali mediterranea) e per le strutture ad esse collegate ampliamenti (vaste concessioni minerarie in aree con (nuovo asse stradale di collegamento tra le cave di vegetazione forestale e di macchia mediterranea) e San Carlo e San Vincenzo). Rilevanti risultano anche per le strutture ad esse collegate (nuovo asse le attività estrattive di gesso della zona di stradale di collegamento tra le cave di San Carlo e Roccastrada e relativa zona industriale, ad San Vincenzo). Rilevanti risultano anche le attività interessare l’alto bacino e le sponde del Torrente estrattive di gesso della zona di Roccastrada e Bai, l’area geotermica di Monterotondo con la relativa zona industriale, ad interessare l’alto bacino e presenza di centrali geotermiche in aree agricole le sponde del Torrente Bai, l’area geotermica di montane di alto valore naturalistico e il sito Monterotondo con la presenza di centrali geotermiche estrattivo in Loc. La Bartolina adiacente agli in aree agricole montane di alto valore naturalistico e ecosistemi fluviali e ripariali del Torrente Bruna. il sito estrattivo in Loc. La Bartolina adiacente agli ecosistemi fluviali e ripariali del Torrente Bruna.

3.3 Il carattere policentrico e 3.3 Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, reticolare dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali urbani e infrastrutturali Valori Valori • “Le reti di città storiche identificati nella carta delle Figure componenti i morfotipi • “Le reti di città storiche identificati nella carta insediativi”: delle Figure componenti i morfotipi • Il sistema a pettine dei centri affacciati insediativi”: sulle piane alluvionali costiere del Cornia, del • Il sistema a pettine dei centri affacciati sulle piane Pecora e del Bruna; alluvionali costiere del Cornia, del Pecora e del Bruna;

• La testata costiera di porto di Piombino e • La testata costiera di porto di Piombino e l’isola l’isola d’Elba; d’Elba;

• Le città e i porti storici della costa con le • Le città e i porti storici della costa con le fortezze in posizione dominante fortezze in posizione dominante (Portoferraio, (Portoferraio, Porto Azzurro, Piombino, Porto Azzurro, Piombino, Populonia con la Populonia con la Rocca degli Appiani) e il Rocca degli Appiani) e il sistema minore delle sistema minore delle torri costiere che torri costiere che caratterizzano e connotano caratterizzano e connotano il paesaggio e le il paesaggio e le visuali dal mare e verso il visuali dal mare e verso il mare (Torre di mare (Torre di Porto Vecchio, Casetta Porto Vecchio, Casetta Falcone, Torre di Rio Falcone, Torre di Rio Fanale, Torre di Baratti, Fanale, Torre di Baratti, Torre del Sale, Torre del Sale, Torre Mozza a Piombino; Torre Mozza a Piombino; Torre delle Civette Torre delle Civette che domina lo sbocco al che domina lo sbocco al mare del Fosso mare del Fosso d’Alma; le torri dell’Isola d’Alma; le torri dell’Isola d’Elba e delle isole d’Elba e delle isole minori). minori). • Le emergenze visuali e storico-culturali • Le emergenze visuali e storico-culturali rappresentate dai castelli, fortezze e borghi rappresentate dai castelli, fortezze e borghi collinari che si stagliano in posizione collinari che si stagliano in posizione dominante sui contrafforti e i balconi naturali dominante sui contrafforti e i balconi del massiccio delle colline metallifere naturali del massiccio delle colline (Campiglia, Suvereto, Sassetta; Gavorrano, metallifere (Campiglia, Suvereto, Sassetta; Scarlino, Massa Marittima, Gerfalco; Gavorrano, Scarlino, Massa Marittima, , , Tatti, Gerfalco; Giuncarico, Montemassi, Tatti, Roccatederighi, Sassofortino, Roccastrada, Roccatederighi, Sassofortino, Roccastrada, ) e dell’Isola d’Elba (Capoliveri, Sticciano) e dell’Isola d’Elba (Capoliveri, Marciana, Rio nell’Elba, le frazioni inerpicate Marciana, Rio nell’Elba, le frazioni inerpicate di Campo nell’Elba) con scorci panoramici di di Campo nell’Elba) con scorci panoramici di alto valore paesaggistico. alto valore paesaggistico. • I viali storici di accesso alla città e le • I viali storici di accesso alla città e le corrispettive visuali verso le “porte” urbane; corrispettive visuali verso le “porte” urbane; • La rete ferroviaria locale (linea ferroviaria • La rete ferroviaria locale (linea ferroviaria Maremmana) e la rete delle ferrovie dimesse Maremmana) e la rete delle ferrovie dimesse utilizzate per il trasporto dei minerali dalle utilizzate per il trasporto dei minerali dalle aree collinari di escavazione alla costa con le aree collinari di escavazione alla costa con le sue stazioni e scali: sue stazioni e scali: • la ferrovia Follonica - Massa Marittima e la stazione • la ferrovia Follonica - Massa Marittima e la ferroviaria capolinea di , edificio in stile stazione ferroviaria capolinea di Ghirlanda, Leopoldino realizzato nel 1909; edificio in stile Leopoldino realizzato nel 1909; • il tracciato della Ferrovia - Carbonifera, ancora riconoscibile e percorribile, che • il tracciato della Ferrovia Montebamboli- veniva utilizzato per trasportare la lignite dalle Carbonifera, ancora riconoscibile e miniere di Montebamboli al mare. Al termine della percorribile, che veniva utilizzato per linea è ancora visibile la stazione terminale della trasportare la lignite dalle miniere di ferrovia in stile industriale lombardo tardo Montebamboli al mare. Al termine della rapottocentesco, conosciuta come Carbonifera nel linea è ancora visibile la stazione terminale comune di Piombino. La linea riveste un alto valore della ferrovia in stile industriale lombardo paesaggistico per i contesti naturali, agricoli e storici tardo rapottocentesco, conosciuta come attraversati; Carbonifera nel comune di Piombino. La linea riveste un alto valore paesaggistico • la ferrovia Giuncarico – Ribolla; linea ferroviaria per i contesti naturali, agricoli e storici mineraria parzialmente dismessa che congiunge la attraversati; stazione di Giuncarico sulla linea ferroviaria Maremmana con il bacino minerario di Ribolla. La • la ferrovia Giuncarico – Ribolla; linea sede ferroviaria è ancora chiaramente visibile per ferroviaria mineraria parzialmente dismessa lunghi tratti come sentiero sterrato. che congiunge la stazione di Giuncarico sulla linea ferroviaria Maremmana con il • Il vasto patrimonio archeologico e archeo- bacino minerario di Ribolla. La sede minerario del sistema dei parchi delle Colline ferroviaria è ancora chiaramente visibile per metallifere e dell'isola d'Elba (La Società Parchi Val di Cornia e Parco nazionale delle lunghi tratti come sentiero sterrato. Colline Metallifere) che si estende temporalmente dall'epoca etrusca a quella Le infrastrutture dell’archeologia mineraria (sistema dei parchi archeo-minerari delle romana, medievale, novecentesca, Colline Metallifere) e della geotermia integrandosi e stratificandosi in uno spazio (Monterotondo Marittimo); anche in geografico delimitato; nonché le strutture e i manufatti che ancora permangono riferimento alle strutture per la captazione dell’attività industriale più recente (mineraria, ed il trasporto del vapore realizzate nel siderurgica e geotermica), che nel loro Novecento, le teleferiche, i pozzi che nel insieme connotano in modo significativo il loro insieme connotano in modo paesaggio dell’archeologia industriale. significativo il paesaggio, di cui ormai costituiscono parte integrante.

Criticità Criticità Il ripristino della Via Aurelia nel corso del secolo XIX Il ripristino della Via Aurelia nel corso del secolo XIX e parallelamente la realizzazione della ferrovia, e parallelamente la realizzazione della ferrovia, danno danno origine ad un cambiamento nell’orientamento origine ad un cambiamento nell’orientamento generale dei sistemi insediativi, con una crescente generale dei sistemi insediativi, con una crescente importanza della direttrice lungo costa, a scapito importanza della direttrice lungo costa, a scapito della viabilità storica di collegamento con le colline della viabilità storica di collegamento con le colline interne. Si assiste così per tutto il Novecento, con un interne. Si assiste così per tutto il Novecento, con un ritmo più sostenuto a partire dagli anni Cinquanta, ritmo più sostenuto a partire dagli anni Cinquanta, ad ad uno spostamento verso le pianure costiere uno spostamento verso le pianure costiere bonificate bonificate dello sviluppo degli insediamenti dello sviluppo degli insediamenti produttivi, produttivi, residenziali e anche turistici, la cui residenziali e anche turistici, la cui rilevanza acquista rilevanza acquista grande peso nella seconda metà grande peso nella seconda metà del secolo XX. Nel del secolo XX. Nel corso dell’ultimo secolo, al corso dell’ultimo secolo, al progressivo abbandono di progressivo abbandono di quasi tutte le attività quasi tutte le attività minerarie delle aree collinari ha minerarie delle aree collinari ha fatto riscontro un fatto riscontro un progressivo sviluppo di attività progressivo sviluppo di attività produttive e produttive e turistiche lungo la costa. Il tratto fra turistiche lungo la costa. Il tratto fra Piombino e Piombino e Follonica, in particolare, viene segnato Follonica, in particolare, viene segnato dalla dalla realizzazione di grandi piattaforme industriali, realizzazione di grandi piattaforme industriali, stabilimenti siderurgici e centrali termoelettriche stabilimenti siderurgici e centrali termoelettriche dall’elevato impatto paesaggistico ed ecologico, dall’elevato impatto paesaggistico ed ecologico, sostenute dal corridoio infrastrutturale ferroviario e sostenute dal corridoio infrastrutturale ferroviario e stradale (SGC –Aurelia-Ferrovia): industria stradale (SGC -Aurelia-Ferrovia): industria siderurgica (Itlasider di Pombino), della chimica siderurgica (Itlasider di Pombino), della chimica (Tioxide ed altre attività al di Scarlino) ed (Tioxide ed altre attività al Casone di Scarlino) ed energetica (centrale ENEL Torre del Sale). energetica (centrale ENEL Torre del Sale). L’agricoltura intensiva delle piane alluvionali, inoltre, L’agricoltura intensiva delle piane alluvionali, inoltre, ha contribuito ad una diffusa contam inazione ha contribuito ad una diffusa contaminazione ambientale da pesticidi e, mediante lo sfruttamento ambientale da pesticidi e, mediante lo sfruttamento delle acque per scopi irrigui, ha contribuito al delle acque per scopi irrigui, ha contribuito al depauperamento delle falde, ad accentuare i processi depauperamento delle falde, ad accentuare i di subsidenza e di formazione di “ cunei salini ”. Alle processi di subsidenza e di formazione di “cunei attività produttive altamente impattanti si unisce la salini”. Alle attività produttive altamente impattanti pressione insediativa di tipo residenziale e turistico si unisce la pressione insediativa di tipo residenziale dovuta alla espansione accelerata dei principali centri e turistico dovuta alla espansione accelerata dei costieri e alla proliferazione di piattaforme turistico principali centri costieri e alla proliferazione di ricettive (la trasformazione dei campeggi litoranei in piattaforme turistico ricettive (la trasformazione dei villaggi turistici con utilizzo di unità abitative di tipo campeggi litoranei in villaggi turistici con utilizzo di unità abitative di tipo seriale e di scarsa qualità seriale e di scarsa qualità architettonica e urbanistica architettonica e urbanistica ha profondamente ha profondamente trasformato i caratteri trasformato i caratteri paesaggistici e gli equilibri paesaggistici e gli equilibri ecologici costieri). Il ecologici costieri). Il raddoppio del corridoio raddoppio del corridoio infrastrutturale Aurelia- infrastrutturale Aurelia-ferrovia attuato con la ferrovia attuato con la realizzazione della SGC realizzazione della SGC Variante Aurelia ha Variante Aurelia ha contribuito a spostare contribuito a spostare progressivamente i pesi del progressivamente i pesi del sistema insediativo a sistema insediativo a valle, svuotando di funzioni i valle, svuotando di funzioni i centri dell’entroterra, centri dell’entroterra, indebolendo le direttrici indebolendo le direttrici trasversali e congestionando trasversali e congestionando e frammentando i e frammentando i delicati ambiti costieri. delicati ambiti costieri. • Semplificazione e contrazione del sistema • Semplificazione e contrazione del sistema infrastrutturale. Il raddoppio del corridoio infrastrutturale. Il raddoppio del corridoio infrastrutturale via Vecchia Aurelia /ferrovia con il infrastrutturale via Vecchia Aurelia /ferrovia con il collegamento veloce su gomma SGC Aurelia ha collegamento veloce su gomma SGC Aurelia ha accentuato la polarizzazione e concentrazione del accentuato la polarizzazione e concentrazione del sistema infrastrutturale sulla direttrice longitudinale sistema infrastrutturale sulla direttrice longitudinale parallela alla costa, con conseguente: parallela alla costa, con conseguente: • indebolimento e semplificazione dei • indebolimento e semplificazione dei collegamenti trasversali vallivi costa-interno; collegamenti trasversali vallivi costa-interno; • impermeabilizzazione e semplificazione del • impermeabilizzazione e semplificazione del sistema di trasporti su gomma; sistema di trasporti su gomma; • indebolimento del collegamento via vecchia • indebolimento del collegamento via vecchia Aurelia con riduzione dei legami con il Aurelia con riduzione dei legami con il reticolo del sistema poderale della piana; reticolo del sistema poderale della piana; • dismissione delle ferrovie e delle stazioni • dismissione delle ferrovie e delle stazioni minori (Follonica- Massa Marittima, minori (Follonica- Massa Marittima, Giuncarico-Ribolla); Giuncarico-Ribolla); • congestione e frammentazione del territorio • congestione e frammentazione del territorio agricolo (con creazione di spazi interclusi tra agricolo (con creazione di spazi interclusi tra gli assi viari e perdita delle originarie funzioni gli assi viari e perdita delle originarie agricole); funzioni agricole); • deconessione e frammentazione ecologica; • deconessione e frammentazione ecologica; • Pressione insediativa delle espansioni dei principali • Pressione insediativa delle espansioni dei principali centri costieri. centri costieri. • Lo sviluppo accelerato dei principali centri • Lo sviluppo accelerato dei principali centri costieri è avvenuto secondo varie tipologie di costieri è avvenuto secondo varie tipologie espansione: lungo il litorale (Follonica, San di espansione: lungo il litorale (Follonica, Vincenzo), a saturazione delle aree di risulta San Vincenzo), a saturazione delle aree di tra l’insediamento e i principali assi di risulta tra l’insediamento e i principali assi di collegamento (Follonica, San Vincenzo), sui collegamento (Follonica, San Vincenzo), sui versanti dei promontori (Piombino, Puntone). versanti dei promontori (Piombino, Queste espansioni sono caratterizzate Puntone). Queste espansioni sono principalmente da fronti a mare di recente caratterizzate principalmente da fronti a formazione, composti da insediamenti a mare di recente formazione, composti da prevalente specializzazione turistica, in insediamenti a prevalente specializzazione genere di scarsa qualità edilizia e con uno turistica, in genere di scarsa qualità edilizia scarso grado di strutturazione interna. e con uno scarso grado di strutturazione • Pressione insediativa delle espansioni dei principali interna. centri collinari. • Pressione insediativa delle espansioni dei principali • I centri collinari sono caratterizzati da centri collinari. espansioni edilizie contemporanee non • I centri collinari sono caratterizzati da controllate, di dimensione più ridotte rispetto espansioni edilizie contemporanee non alla situazione dei centri costieri, ma controllate, di dimensione più ridotte comunque piuttosto consistenti e dal rispetto alla situazione dei centri costieri, ma carattere non omogeneo rispetto ai tessuti comunque piuttosto consistenti e dal antichi, assiepate incoerentemente lungo le carattere non omogeneo rispetto ai tessuti direttrici viarie in uscita dai centri urbani o antichi, assiepate incoerentemente lungo le come raddoppio del centro storico generatore direttrici viarie in uscita dai centri urbani o (Campiglia, Massa Marittima). Le espansioni come raddoppio del centro storico dei centri collinari, pur essendo di dimensioni generatore (Campiglia, Massa Marittima). Le ridotte, rappresentano un grande impatto espansioni dei centri collinari, pur essendo paesaggistico perché più visibili e di dimensioni ridotte, rappresentano un maggiormente percepibili dalle piane e dai grande impatto paesaggistico perché più principali assi di attraversamento dell’ambito. visibili e maggiormente percepibili dalle • Processi di espansione a valle degli insediamenti piane e dai principali assi di attraversamento collinari. dell’ambito. • Si riscontrano processi di densificazione • Processi di espansione a valle degli insediamenti insediativa più o meno consistenti e collinari. localizzazione di aree produttive in • Si riscontrano processi di densificazione corrispondenza degli scali storici dei principali insediativa più o meno consistenti e centri collinari (Campiglia, Gavorrano, localizzazione di aree produttive in Scarlino, Sticciano, Montepascali) o corrispondenza degli scali storici dei all’incrocio tra la viabilità principale di pianura principali centri collinari (Campiglia, e i collegamenti trasversali (Rava, , Gavorrano, Scarlino, Sticciano, Giuncarico). In alcuni casi si assiste ad un Montepascali) o all’incrocio tra la viabilità vero e proprio processo di conurbazione principale di pianura e i collegamenti lineare e saldatura delle espansioni trasversali (Rava, Caldana, Giuncarico). In residenziali lungo gli assi di collegamento tra alcuni casi si assiste ad un vero e proprio i centri collinari e i corrispondenti scali a valle processo di conurbazione lineare e saldatura (asse Gavorrano-Bagni-Forni di Gavorrano). delle espansioni residenziali lungo gli assi di • Consistente espansione tramite lottizzazioni collegamento tra i centri collinari e i residenziali e produttive del centro urbano di corrispondenti scali a valle (asse Gavorrano- Venturina, che tendono ad erodere le aree agricole Bagni-Forni di Gavorrano). adiacenti. • Consistente espansione tramite lottizzazioni • Presenza di piattaforme residenziali e turistico residenziali e produttive del centro urbano di ricettive in ambiti costieri sensibili ad elevato rischio Venturina, che tendono ad erodere le aree agricole ambientale o di particolare pregio naturalistico. adiacenti. • La trasformazione dei campeggi litoranei in • Presenza di piattaforme residenziali e turistico villaggi turistici con utilizzo di unità abitative ricettive in ambiti costieri sensibili ad elevato rischio di tipo seriale e di scarsa qualità ambientale o di particolare pregio naturalistico. architettonica e urbanistica ha • La trasformazione dei campeggi litoranei in profondamente trasformato i caratteri villaggi turistici con utilizzo di unità abitative paesaggistici e gli equilibri ecologici costieri di tipo seriale e di scarsa qualità (cordoni dunali, aree umide residuali, pinete architettonica e urbanistica ha costiere, foci fluviali, ecc…). profondamente trasformato i caratteri • Presenza di enclaves ad uso turistico ricettivo e/o paesaggistici e gli equilibri ecologici costieri residenziale. (cordoni dunali, aree umide residuali, pinete • Si tratta di piattaforme turistiche costiere, foci fluviali, ecc…). caratterizzate da tessuti ad alta densità e • Presenza di enclaves ad uso turistico ricettivo e/o dall’uniformità dei tipi edilizi come esito di un residenziale. progetto unitario. Tali piattaforme non • Si tratta di piattaforme turistiche stabiliscono delle relazioni con il tessuto caratterizzate da tessuti ad alta densità e circostante e sono contraddistinte da accessi dall’uniformità dei tipi edilizi come esito di selezionati che privatizzano ampie parti di un progetto unitario. Tali piattaforme non territorio, spesso costiero. stabiliscono delle relazioni con il tessuto • Elevato impatto ecologico e paesaggistico causato circostante e sono contraddistinte da accessi dalle grandi piattaforme industriali, dagli stabilimenti selezionati che privatizzano ampie parti di siderurgici e dalle centrali termoelettriche che si sono territorio, spesso costiero. sviluppate lungo la costa tra Piombino e Follonica, in • Elevato impatto ecologico e paesaggistico causato corrispondenza dei principali accessi al corridoio dalle grandi piattaforme industriali, dagli stabilimenti infrastrutturale (SGC Aurelia – Vecchia Aurelia- siderurgici e dalle centrali termoelettriche che si ferrovia), nonché di quelle dell’entroterra, con sono sviluppate lungo la costa tra Piombino e conseguenti problemi di riconversione delle aree Follonica, in corrispondenza dei principali accessi al industriali e produttive dismesse o invia di corridoio infrastrutturale (SGC Aurelia – Vecchia dismissione. Aurelia-ferrovia), nonché di quelle dell’entroterra, • Diffusione in territorio rurale e costiero di residenze con conseguenti problemi di riconversione delle aree singole, lottizzazioni, capannoni sparsi. industriali e produttive dismesse o invia di • Si tratta di tessuti a bassa densità, in cui è dismissione. prevalente la tipologia di casa uni-bifamiliare • Diffusione in territorio rurale e costiero di con funzione residenziale o di seconda casa residenze singole, lottizzazioni, capannoni sparsi. ai fini turistici. • Si tratta di tessuti a bassa densità, in cui è prevalente la tipologia di casa uni-bifamiliare con funzione residenziale o di seconda casa ai fini turistici. 3.4 I caratteri morfotipologici dei 3.4 I caratteri morfotipologici dei sistemi agro ambientali dei sistemi agro ambientali dei paesaggi rurali paesaggi rurali Dinamiche di trasformazione Dinamiche di trasformazione Tre le principali dinamiche di trasformazione del Tre le principali dinamiche di trasformazione del paesaggio rurale dell’ambito: una diffusa tendenza paesaggio rurale dell’ambito: una diffusa tendenza all’abbandono delle attività agrosilvopastorali nei all’abbandono delle attività agrosilvopastorali nei contesti montani e collinari; una tendenza contesti montani e collinari; una tendenza all’intensificazione e specializzazione produttiva nei all’intensificazione e specializzazione produttiva nei territori pedecollinari e pianeggianti; processi di territori pedecollinari e pianeggianti; processi di urbanizzazione e consumo di suolo agricolo nelle urbanizzazione e consumo di suolo agricolo nelle pianure di Piombino e Follonica. L’abbandono delle pianure di Piombino e Follonica. L’abbandono delle aree agricole e pascolive (oltre che delle formazioni aree agricole e pascolive (oltre che delle formazioni forestali) soprattutto in montagna e alta collina è forestali) soprattutto in montagna e alta collina è conseguenza delle crescenti difficoltà nell’assicurare conseguenza delle crescenti difficoltà nell’assicurare adeguati redditi alle imprese agricole e della perdita adeguati redditi alle imprese agricole e della perdita di interesse per l’attività agricola da parte delle di interesse per l’attività agricola da parte delle popolazioni locali. Mancata manutenzione e incuria popolazioni locali. Mancata manutenzione e incuria interessano i terreni più marginali, primi tra tutti interessano i terreni più marginali, primi tra tutti quelli destinati a prato permanente e pascolo ma quelli destinati a prato permanente e pascolo ma anche le aree agricole terrazzate, che vengono anche le aree agricole terrazzate, che vengono ricolonizzate dalla vegetazione spontanea arbustiva e ricolonizzate dalla vegetazione spontanea arbustiva arborea. Questi processi sono particolarmente e arborea. Questi processi sono particolarmente evidenti nella parte montana dell’ambito, a sud di evidenti nella parte montana dell’ambito, a sud di Montieri, a nord di Prata, tra Niccioleta e Montieri, a nord di Prata, tra Niccioleta e Monterotondo Marittimo (morfotipi 3 e 9); e in quella Monterotondo Marittimo (morfotipi 3 e 9); e in collinare, a Sassofortino e Roccatederighi – quella collinare, a Sassofortino e Roccatederighi - caratterizzati da tessuti a campi chiusi (morfotipo 9) - caratterizzati da tessuti a campi chiusi (morfotipo 9) , e negli intorni coltivati a oliveto e terrazzati -, e negli intorni coltivati a oliveto e terrazzati (morfotipi 12 e 16) di alcuni nuclei storici (Campiglia (morfotipi 12 e 16) di alcuni nuclei storici (Campiglia Marittima, Prata di Suvereto, Giuncarico, Gavorrano, Marittima, Prata di Suvereto, Giuncarico, Gavorrano, Scarlino). Molto presenti gli abbandoni delle attività Scarlino). Molto presenti gli abbandoni delle attività agricole e di manutenzione del bosco nell’Isola agricole e di manutenzione del bosco nell’Isola d’Elba. Dove permane un’attività agricola vitale, d’Elba. Dove permane un’attività agricola vitale, si spesso si assiste alla semplificazione degli assiste alla semplificazione degli ordinamenti ordinamenti colturali e del paesaggio agrario dovute colturali e del paesaggio agrario dovute all’intensificazione produttiva verso le forme all’intensificazione produttiva verso le forme dell’oliveto e del vigneto specializzato (morfotipi 11 e dell’oliveto e del vigneto specializzato (morfotipi 11 e 17), che comportano anche la scomparsa di siepi, 17), che comportano anche la scomparsa di siepi, filari, piccole macchie boscate e dei relitti di colture filari, piccole macchie boscate e dei relitti di colture tradizionali. Questi fenomeni, visibili soprattutto sulle tradizionali. Questi fenomeni, visibili soprattutto sulle fasce pedecollinari dei rilievi di Campiglia Marittima, fasce pedecollinari dei rilievi di Campiglia Marittima, Montioni, Massa Marittima, Tatti e Roccastrada, e Montioni, Massa Marittima, Tatti e Roccastrada, e nelle aree pianeggianti, implicano un impoverimento nelle aree pianeggianti, implicano un impoverimento del paesaggio anche sul piano della biodiversità, del del paesaggio anche sul piano della biodiversità, del rischio idrogeologico, della tutela delle falde rischio idrogeologico, della tutela delle falde acquifere. I tessuti occupati da colture orticole e acquifere. I tessuti occupati da colture orticole e cerealicole specializzate (morfotipo 6) sono spesso cerealicole specializzate (morfotipo 6) sono soggetti soggetti a dinamiche di semplificazione paesaggistica a dinamiche di semplificazione paesaggistica ed ed ecologica con allargamento della maglia agraria e ecologica con allargamento della maglia agraria e riduzione della vegetazione di corredo. riduzione della vegetazione di corredo. Urbanizzazione e consumo di suolo rurale sono Urbanizzazione e consumo di suolo rurale sono dinamiche comuni alla gran parte delle pianure del dinamiche comuni alla gran parte delle pianure del territorio regionale e qui sono collegate soprattutto territorio regionale e qui sono collegate soprattutto alla pressione turistica e alle attività produttive. alla pressione turistica e alle attività produttive. Maggiormente soggette a questi processi sono le Maggiormente soggette a questi processi sono le pianure di Piombino e San Vincenzo e quella di pianure di Piombino e San Vincenzo e quella di Follonica, oltre al territorio dell’Isola d’Elba per gran Follonica, oltre al territorio dell’Isola d’Elba per gran parte della sua estensione. parte della sua estensione. Criticità Criticità Le criticità che riguardano il territorio rurale delle Le criticità che riguardano il territorio rurale delle Colline Metallifere sono in gran parte riconducibili alle Colline Metallifere sono in gran parte riconducibili tre dinamiche di trasformazione precedentemente alle tre dinamiche di trasformazione descritte. Il territorio montano e alto-collinare subisce precedentemente descritte. Il territorio montano e gli effetti negativi indotti dallo spopolamento dei alto-collinare subisce gli effetti negativi indotti dallo nuclei storici che comporta abbandono delle attività spopolamento dei nuclei storici che comporta agricole, pastorali e di manutenzione dei boschi. abbandono delle attività agricole, pastorali e di Campi coltivati e pascoli sono soggetti a una manutenzione dei boschi. Campi coltivati e pascoli dinamica di contrazione a vantaggio del bosco che sono soggetti a una dinamica di contrazione a tende a ricolonizzarli. Particolarmente col pite da vantaggio del bosco che tende a ricolonizzarli. questa criticità soprattutto nelle sono le aree poste a Particolarmente colpite da questa criticità sono le sud di Montieri, a nord di Prata, tra Niccioleta e aree poste a sud di Montieri, a nord di Prata, tra Monterotondo Marittimo (morfotipi 3 e 9). Nella Niccioleta e Monterotondo Marittimo (morfotipi 3 e porzione collinare il fenomeno è più evidente a 9). Nella porzione collinare il fenomeno è più Sassofortino e Roccatederighi – caratterizzati da evidente a Sassofortino e Roccatederighi - tessuti a campi chiusi (morfotipo 9) -, e negli intorni caratterizzati da tessuti a campi chiusi (morfotipo 9) coltivati a oliveto e terrazzati (morfotipi 12 e 16) di -, e negli intorni coltivati a oliveto e terrazzati alcuni nuclei storici (Campiglia Marittima, Prata di (morfotipi 12 e 16) di alcuni nuclei storici (Campiglia Suvereto, Giuncarico, Gavorrano, Scarlino). Legate Marittima, Prata di Suvereto, Giuncarico, Gavorrano, all’abbandono dell’agricoltura sono la mancata Scarlino). Legate all’abbandono dell’agricoltura sono manutenzione e l’incuria delle sistemazioni idraulico- la mancata manutenzione e l’incuria delle agrarie, che comportano importanti rischi per sistemazioni idraulico-agrarie, che comportano l’equilibrio idrogeologico del territorio. Molto presenti importanti rischi per l’equilibrio idrogeologico del gli abbandoni delle attività agricole, di muretti a territorio. Molto presenti gli abbandoni delle attività secco e terrazzi, e degli ambienti boschivi nell’Isola agricole, di muretti a secco e terrazzi, e degli d’Elba. Nella aree di pianura e delle prime pendici ambienti boschivi nell’Isola d’Elba. Nella aree di collinari (segnatamente sulle formazioni di Margine) pianura e delle prime pendici collinari l’attività agricola è associata a intensificazione (segnatamente sulle formazioni di Margine) l’attività produttiva e alla realizzazione di oliveti e vigneti agricola è associata a intensificazione produttiva e specializzati (morfotipo 11), talvolta alternati in alla realizzazione di oliveti e vigneti specializzati tessere di grandi dimensioni ai seminativi semplici (morfotipo 11), talvolta alternati in tessere di grandi (morfotipo 17). Queste dinamiche comportano dimensioni ai seminativi semplici (morfotipo 17). spesso semplificazione degli ordinamenti produttivi e Queste dinamiche comportano semplificazione degli del paesaggio, eliminazione del corredo arboreo della ordinamenti produttivi e del paesaggio, eliminazione maglia agraria, rimozione di parti della rete scolante del corredo arboreo della maglia agraria, rimozione storica, riduzione della biodiversità e, nel caso in cui di parti della rete scolante storica, riduzione della vengano rimossi e non rimpiazzati con soluzioni biodiversità e, nel caso degli impianti viticoli alternative i sistemi tradizionali di contenimento dei specializzati, rischio erosivo e di inquinamento delle versanti degli impianti viticoli specializzati, rischio falde acquifere. Le aree in cui le trasformazioni erosivo e di inquinamento delle falde acquifere . Le orientate in questa direzione sono più visibili, sono le aree in cui le trasformazioni orientate in questa fasce pedecollinari dei rilievi di Campiglia Marittima, direzione sono più visibili, sono le fasce pedecollinari Montioni, Massa Marittima, Tatti e Roccastrada, e la dei rilievi di Campiglia Marittima, Montioni, Massa pianura, in particolare la porzione compresa tra il Marittima, Tatti e Roccastrada, e la pianura, in corso del fiume Bruna e il confine orientale particolare la porzione compresa tra il corso del fiume dell’ambito. In pianura le criticità maggiori sono Bruna e il confine orientale dell’ambito. In pianura le rappresentate dalla semplificazione paesaggistica ed criticità maggiori sono rappresentate una criticità ecologica che caratterizza i tessuti occupati da rilevante è rappresentata dalla semplificazione colture orticole e ceralicole specializzate (morfotipo paesaggistica ed ecologica che caratterizza i tessuti 6) e che potrebbe interessare anche le aree della occupati da colture orticole e 15 deologico 15 bonifica storica (morfotipo 8), nelle piane di specializzate di grande estensione (morfotipo 6) e Piombino e Follonica. Ulteriore criticità è che potrebbe interessare anche le aree della bonifica rappresentata dai processi di urbanizzazione e storica (morfotipo 8), nelle piane di Piombino e consumo di suolo rurale, qui legate alla pressione Follonica. Ulteriore criticità è rappresentata dai turistica e alle numerose attività produttive presenti. processi di urbanizzazione e consumo di suolo rurale, I territori interessati da questa situazione sono le qui legate alla pressione turistica e alle numerose pianure di Piombino e San Vincenzo e quella di attività produttive presenti. I territori interessati da Follonica, oltre al territorio dell’Isola d’Elba per gran questa situazione sono le pianure di Piombino e San parte della sua estensione. Attività estrattive e di Vincenzo e quella di Follonica, oltre al territorio sfruttamento geotermico sono situate in più parti dell’Isola d’Elba per gran parte della sua estensione. dell’ambito (concentrate le prime sui Monti di Attività estrattive e di sfruttamento geotermico sono Campiglia, nei pressi di Roccastrada, e situate in più parti dell’ambito (concentrate le prime , nell’Isola d’Elba e le seconde a Monterotondo sui Monti di Campiglia, nei pressi di Roccastrada, Marittimo), e producono impatti molto forti Torniella e Piloni, nell’Isola d’Elba e le seconde a sull’equilibrio anche estetico del paesaggio rurale. Monterotondo Marittimo), e producono impatti molto forti sull’equilibrio anche estetico del paesaggio rurale.

Interpretazione di sintesi

Interpretazione di sintesi 4.2 Criticità *

4.2 Criticità *La sezione “Criticità di sintesi” è il risultato della rivisitazione a seguito dell’ accoglimento delle osservazioni e costituiscono una sintesi ponderata rispetto all’insieme dell’ambito. Le criticità sono intese come le dinamiche o le pressioni che alterano le qualità e le relazioni del Le criticità descrivono sono intese come le patrimonio territoriale e ne pregiudicano la dinamiche o gli effetti di pressione che rischiano di riproducibilità. Le criticità di ambito sono individuate alterare le qualità e le relazioni del patrimonio mediante l’esame dei rapporti strutturali territoriale pregiudicandone la riproducibilità. Individuate mediante l’esame dei rapporti intercorrenti fra le quattro invarianti in linea con la strutturali intercorrenti fra le quattro invarianti, in definizione di patrimonio territoriale e sono linea con la definizione coerentemente con la formulate, generalmente, come relazioni tra il definizione di patrimonio territoriale, e sono sistema insediativo storico, il supporto formulate, generalmente, come relazioni tra il idrogeomorfologico, quello ecologico e il territorio sistema insediativo storico, il supporto agroforestale. Le criticità dell’ambito completano idrogeomorfologico, quello ecologico e il territorio agroforestale. le criticità sono state in questa sede quelle contenute negli abachi, validi per tutto il formulate in forma di sintesi ponderata rispetto territorio regionale, e integrano gli ‘indirizzi’ all’insieme dell’ambito. Le criticità dell’ambito contenuti nella scheda d’ambito, relativi a ciascuna completano quelle contenute negli abachi, validi per invariante. tutto il territorio regionale, e integrano gli ‘indirizzi’ contenuti nella scheda d’ambito, relativi a ciascuna invariante.

Nell’ambito “Elba e Colline metallifere”, seppur con pesi e modalità differenti, emergono problematiche Nell’ambito emergono le tipiche criticità di territori proprie delle realtà territoriali e paesaggistiche che hanno visto, nell'arco di poco più di mezzo strutturate attorno ad un sistema costiero, secolo, i pesi insediativi spostarsi dall'entroterra alle complesso e ampio, connesso trasversalmente alle aree di pianura e costiere. Proprio sulla costa sono, aree interne della pianura e alle pendici collinari infatti, concentrate le principali criticità, derivanti sia retrostanti. dalle consistenti espansioni degli abitati esistenti, sia dalla proliferazione di lottizzazioni, villaggi turistici e Le dinamiche di trasformazione della costa (come campeggi localizzati anche in aree a elevato rischio già rilevato in Val di Cecina) risentono, in ambientale o di pregio naturalistico - come cordoni particolare, della crescente e pressante dunali o retrodunali, zone umide, pinete costiere, foci urbanizzazione dovuta allo spostamento verso le fluviali. A queste urbanizzazioni sono andate a pianure bonificate (a partire dalla seconda metà del sommarsi nel tempo nuove strutture portuali che secolo XX) dei pesi degli insediamenti produttivi, hanno aumentato le pressioni sui delicati equilibri residenziali e turistici. Esemplare (in senso negativo) ecologici costieri. Il carico urbanistico nella costa ha il caso di Piombino, ampio tratto di costa anche contribuito all’abbassamento delle falde, profondamente alterato dalla realizzazione di aumentando il rischio di subsidenza e di ingressione imponenti piattaforme industriali, stabilimenti d’acqua salina. siderurgici e centrali termoelettriche, con conseguente e devastante impatto paesaggistico, Al progressivo “scivolamento” a valle delle pressioni ecologico ed ambientale. Alle attività industriali si insediative, cui ha contribuito il potenziamento del accompagna la pressione insediativa dovuta sia corridoio infrastrutturale “Aurelia-ferrovia”, è all’espansione dei principali centri costieri (Follonica corrisposto un progressivo svuotamento dei centri e San Vincenzo, e - sui promontori - Piombino e urbani dell’entroterra e l’indebolimento dei Puntone) sia, soprattutto, alla crescente collegamenti trasversali costa-interno, con un proliferazione di piattaforme turistico-ricettive, con accentramento della popolazione verso i poli villaggi turistici e campeggi insediati in aree (anche) industriali di fondovalle. Ulteriori conseguenze sono ad elevato rischio ambientale o di rilevante pregio state la dismissione delle ferrovie e delle stazioni naturalistico (cordoni dunali o retrodunali, zone minori, la semplificazione dei sistemi infrastrutturali umide residuali, pinete costiere, foci fluviali). Un longitudinali e dei loro legami con il reticolo del sistema di enclaves caratterizzato da tessuti ad alta sistema poderale della piana, la frammentazione del densità, assolutamente privo di relazioni con il territorio, con la creazione di spazi interclusi tra gli tessuto circostante. La pressione degli insediamenti assi viari e la perdita delle funzioni agricole. turistici costieri contribuisce inoltre all’abbassamento Il complessivo indebolimento del sistema di relazioni dei livelli delle falde, incrementando il rischio di territoriali, ambientali e paesaggistiche che legava le ingressione d’acqua salina e di subsidenza. Al marine con le città sub-costiere e l’entroterra, è stato quadro di dinamiche fin qui descritto, sono andate a accompagnato da trasformazioni soprattutto nei sommarsi in epoche più recenti nuove ed imponenti contesti rurali di pianura. Seppur più contenute strutture portuali turistiche (Marina di Salivoli - sulla rispetto ad altri territori, queste hanno comportato costa nord, Marina di Scarlino - sulla costa sud), consumo e frammentazione di suolo rurale e incrementando ulteriormente la pressione sui diminuzione della biodiversità. A tali problematiche si caratteri paesaggistici e sui delicati equilibri ecologici vanno a sommare le espansioni residenziali lungo gli costieri, già fortemente compromessi. assi di collegamento tra i centri collinari e i Al progressivo “scivolamento” a valle delle pressioni corrispondenti "scali" a valle, con tendenze alla insediative ha altresì contribuito il potenziamento del saldatura; la localizzazione di aree produttive in aree corridoio infrastrutturale “Aurelia-ferrovia” (“SGC di bonifica agricola, in corrispondenza degli scali Variante Aurelia”), cui è seguito un vero e proprio storici dei centri collinari o all’incrocio tra la viabilità stravolgimento del tradizionale assetto insediativo principale di pianura e i collegamenti trasversali. (orientato, prevalentemente, lungo le direttrici Il territorio collinare si presenta invece alterato storiche di collegamento con i centri dell’entroterra). dall’apertura di numerosi ed ampi fronti di cava di Tale alterazione ha avuto pesanti ripercussioni sugli materiali inerti o lapidei ornamentali. In particolare, i equilibri complessivi dell’ambito, causando: un siti estrattivi e minerari presenti nei monti di progressivo svuotamento di funzioni dei centri Campiglia Marittima, oltre a mettere in crisi la urbani dell’entroterra; l’indebolimento dei funzionalità della rete ecologica per perdita di habitat collegamenti trasversali vallivi costa-interno; l’avvio e frammentazione, rappresentano una significativa di fenomeni di accentramento della popolazione criticità percettiva. Numerosi, inoltre, i siti ex-minerari verso i poli industriali di fondovalle (a discapito degli abbandonati da bonificare, tra discariche minerarie, insediamenti interni più storicizzati); la dismissione roste, bacini di decantazione dei fanghi, siti delle ferrovie e delle stazioni minori (Follonica-Massa Marittima, Giuncarico-Ribolla); la semplificazione dei industriali. sistemi infrastrutturali longitudinali esistenti (via Aurelia Vecchia), con riduzione dei legami con il Ulteriori criticità nel paesaggio collinare derivano da reticolo del sistema poderale della piana; la alcune espansioni edilizie disordinate, sia lungo le congestione e frammentazione del territorio agricolo, direttrici viarie che lungo i versanti come raddoppio con creazione di spazi interclusi tra gli assi viari e del centro storico generatore; seppur limitate, perdita delle originarie funzioni agricole. Anche le generano un forte impatto paesaggistico essendo storiche attività di bonifica della pianura hanno visibili dalle piane e dai principali assi di contribuito ad accentuare criticità e problematiche, attraversamento dell’ambito. In alcuni casi inoltre la soprattutto per ciò che riguarda gli equilibri trasformazione di seminativi o oliveti in vigneti ecosistemici (ad esempio, le zone umide interdunali specializzati comporta una tendenziale scomparsa del interne alle pinete/leccete costiere di Rimigliano corredo arboreo della maglia agraria. In direzione risultano oggi in via di scomparsa per fenomeni di opposta rispetto ai fenomeni di pressione ed interrimento, così come le aree umide relittuali di espansione, i sempre più diffusi processi di Mola e Schiopparello all’Isola d’Elba). spopolamento dei nuclei collinari e abbandono delle attività agricole, pastorali e di manutenzione dei Al complessivo indebolimento del sistema di relazioni boschi, con l'inevitabile indebolimento delle funzioni territoriali, ambientali e paesaggistiche che di presidio territoriale e l'incremento del rischio storicamente legava le città sub-costiere, le marine e idrogeologico. l’entroterra, sono seguite pesanti ripercussioni soprattutto sui contesti rurali di pianura. Nell’Isola d’Elba l'intenso sviluppo edilizio concentrato in prossimità delle coste, e la perdita delle tradizionali Seppur più contenute rispetto ad altre realtà, tali sistemazioni di versante con terrazzamenti coltivati, problematiche hanno messo a rischio importanti evidenzia criticità sia estetico-percettive che elementi paesaggistici, in particolare nella porzione funzionali, queste ultime con particolare riferimento ricompresa tra il corso del fiume Bruna e il confine all'assetto idrogeomorfologico e alla rete ecologica. orientale dell’ambito (piane di Piombino, Follonica, San Vincenzo, oltre al territorio dell’Isola d’Elba per Aree critiche per la rete ecologica sono in particolare gran parte della sua estensione). Tra le criticità quelle di Capoliveri, Lacona e la zona a Sud di maggiori si segnalano: l’intensificazione produttiva e Portoferraio con fenomeni di sprawl urbanistico in la realizzazione di oliveti e - soprattutto - vigneti aree di notevole valore naturalistico, elevata specializzati, talvolta a sostituire intere tessere di frammentazione, perdita di agroecosistemi seminativi semplici; la crescita di inquinamento delle tradizionali, alterazione di aree umide e habitat falde acquifere (in presenza degli impianti viticoli costieri, e di Rio Marina e di Rio nell’Elba per la specializzati); la semplificazione paesaggistica ed perdita dei tradizionali agroecosistemi terrazzati e di ecologica dei tessuti occupati da colture orticole e prati pascolo di crinale, oltre a un intenso sviluppo ceralicole specializzate; la scomparsa del corredo edilizio. arboreo della maglia agraria; la rimozione di parti Per Pianosa, le criticità sono rappresentate della rete scolante storica; l’indebolimento del grado dall'abbandono del nucleo di edifici storici e dei di biodiversità; il progressivo incremento del terreni un tempo coltivati con i relativi manufatti consumo di suolo rurale (legato alla pressione agricoli storicizzati, e dalla presenza di edifici e turistica e alle numerose attività produttive). manufatti recenti, fortemente decontestualizzati e Il sistema di criticità interessa oltre ai contesti di peraltro parzialmente abbandonati (il gigantesco pianura e alla fascia costiera il retrostante territorio muro in cemento del carcere di massima sicurezza e i collinare. relativi edifici).

Tra le problematiche più diffuse, spesso irreversibili, rientra anzitutto l’intensa attività estrattiva e mineraria, che ha storicamente segnato la struttura territoriale e paesaggistica dell’ambito. Un equilibrio alterato dall’apertura di numerosi ed ampi fronti di cava di materiali inerti o lapidei ornamentali. In particolare, i siti estrattivi e minerari presenti nel Monte Calvi di Campiglia e nel Monte Spinosa rappresentano un’area critica per la funzionalità della rete ecologica, con fenomeni di perdita di habitat e frammentazione (sul Monte Calvi tali attività hanno determinato la quasi completa distruzione della miniera etrusca di stagno delle “Cento Camerelle”). Rilevanti, in termini di impatto, anche le attività estrattive di gesso della zona di Roccastrada ed il sito estrattivo in località La Bartolina, adiacente agli ecosistemi fluviali e ripariali del torrente Bruna. Numerosi, inoltre, i siti ex- minerari abbandonati da bonificare, tra discariche minerarie, roste, bacini di decantazione dei fanghi, siti industriali.

Tra le criticità “condivise” con altri ambiti (Val di

Cecina, Monte Amiata) ritroviamo quelle collegate allo sfruttamento delle risorse geotermiche in contesti di alto valore naturalistico (l’area di

Monterotondo), con impianti di estrazione e sfruttamento (centrali elettriche), torri di raffreddamento e rete di adduzione (vapordotti).

Allo sfruttamento delle risorse geotermiche si accompagnano pesanti fenomeni di inquinamento dei corsi d’acqua e delle falde acquifere (“inquinanti” inorganici naturali, quali il boro e l’arsenico).

Pur con pesi e ripercussioni sulla struttura valoriale e patrimoniale decisamente più contenuti rispetto alla costa, anche il paesaggio collinare risente di problematiche correlate ad espansioni edilizie caotiche (dal carattere non omogeneo rispetto ai tessuti antichi), sviluppatesi sia lungo le direttrici viarie in uscita dai centri urbani sia, soprattutto, lungo i versanti collinari come raddoppio del centro storico generatore (Campiglia, Massa Marittima). Tali espansioni, seppur più limitate, generano un forte impatto paesaggistico essendo maggiormente visibili e percepibili dalle piane e dai principali assi di attraversamento dell’ambito. A tali problematiche si vanno a sommare altre due criticità: processi di conurbazione lineare (con “effetto saldatura”) delle espansioni residenziali lungo gli assi di collegamento tra i centri collinari e i corrispondenti scali a valle (asse Gavorrano-Bagni-Forni di Gavorrano, asse Scarlino-Scarlino Scalo); localizzazione di aree produttive in corrispondenza degli scali storici dei principali centri collinari (Campiglia, Gavorrano, Scarlino, Sticciano, Montepascali) o all’incrocio tra la viabilità principale di pianura e i collegamenti trasversali (Rava, Caldana, Giuncarico).

In direzione opposta rispetto ai fenomeni di pressione ed espansione fin qui descritti, si muovono le dinamiche indotte dallo spopolamento dei nuclei storici collinari e dai sempre più diffusi fenomeni di abbandono delle attività agricole, pastorali e di manutenzione dei boschi, con inevitabile indebolimento delle funzioni di presidio territoriale e incremento del rischio idrogeologico del territorio, causati dalla mancata manutenzione e incuria delle sistemazioni idraulico-agrarie (muretti a secco e terrazzi). Particolarmente soggette a queste criticità sono le aree poste a sud di Montieri, a nord di Prata, tra Niccioleta e Monterotondo Marittimo, a

Sassofortino e Roccatederighi e negli intorni coltivati a oliveto e terrazzati dei nuclei storici di Campiglia

Marittima, Prata di Suvereto, Giuncarico, Gavorrano,

Scarlino.

Indirizzi per le politiche

(I inv.) Indirizzi per le politiche * * La sezione “Indirizzi per le politiche” è il risultato La struttura spaziale di uso e copertura del suolo della riorganizzazione funzionale della scheda dell’ambito, a parte il suo valore intrinseco, d’ambito e dell’ adeguamento sulla base delle rappresenta una forma sostenibile rispetto al rischio osservazioni, con riferimento alla Disciplina di piano idrogeologico, le cui funzioni dovrebbero essere rivista (art. 3bis) riprodotte evitando l’eccessivo allargamento delle unità colturali. Nelle aree riferibili ai sistemi della Collina e del Margine (vedi la cartografia dei sistemi

morfogenetici) È chiaramente necessario operare per garantire la stabilità dei corpi idrici sotterranei. Si può 1. Garantire nelle aree di Collina su depositi considerare la riduzione del prelievo agricolo, neogenici e quaternari azioni volte a ridurre il attraverso l’incentivazione di sistemi irrigui a basso rischio di erosione del suolo e di deflusso impatto, che riducono anche il rischio di verso il sistema idrogeologico, anche al fine inquinamento delle falde da prodotti chimici usati in di ridurre il rischio idraulico dei bacini. agricoltura, in particolare nei vigneti. È necessaria 2. Indirizzare i processi di urbanizzazione nelle però una particolare cautela nella fascia costiera, superfici di ricarica degli acquiferi, dove i rischi di salinizzazione dei suoli negano l’utilità rappresentate dalle formazioni calcaree, dalle di interventi di questo tipo. aree di margine e dalle aree collinari ad alta permeabilità, verso il contenimento dei Le superfici di ricarica degli acquiferi, rappresentate fenomeni di ulteriore impermeabilizzazione e dalle formazioni calcaree, dalle aree di margine e consumo di suolo e orientare le nuove dalle aree collinari ad alta permeabilità, non localizzazioni verso aree meno permeabili. dovrebbero essere eccessivamente 3. salvaguardare la morfologia dei versanti, in impermeabilizzate. È necessario quindi il particolare quelli interessati da estese contenimento del consumo di suolo, eventualmente piantagioni arboree, anche favorendo l’adozione di metodi colturali e sistemi indirizzando la domanda di superfici verso aree d’impianto atti a contenere l’erosione del meno permeabili, frequenti e talvolta ben suolo; posizionate. 4. Per le colture specializzate di grandi estensioni con ridisegno integrale della maglia agraria sono da privilegiare. Il problema della manutenzione dei sistemi di - soluzioni che garantiscano la bonifica deve essere affrontato a livello di bacino, funzionalità del sistema di con attenzione nella progettazione degli regimazione idraulico-agraria e di insediamenti per non sovraccaricare i sistemi contenimento dei versanti, con idraulici con ulteriori deflussi superficiali, anche sistemazioni coerenti con il contesto inquinati. paesaggistico;

Le trasformazioni a vigneto dovrebbero essere - soluzioni che prevedano adeguate regolate, prevenendo eccessivi modellamenti dotazioni ecologiche (siepi, filari alberati) in grado di migliorarne i artificiali dei versanti e l’impianto di campi di livelli di permeabilità ecologica. dimensioni eccessive. 5. Promuovere nelle aree di Margine azioni volte Nelle aree di Margine dovrebbe essere prevenuto il a ridurre il rischio di apporto di inquinanti alle rischio di apporto di inquinanti alle falde acquifere, falde acquifere. mentre nelle aree di Collina su depositi neogenici e 6. Favorire il miglioramento della compatibilità quaternari si dovrebbe prevenire il rischio di ambientale delle attività estrattive e incremento dell’erosione del suolo e dei deflussi geotermiche, in particolare nei bacini verso il sistema idrologico, in considerazione del estrattivi del Monte Calvi e della zona di rischio idraulico presente nei bacini. Roccastrada e la tutela degli importanti (II inv.) paesaggi minerari (Elba orientale, Gavorrano, San Silvestro, Baratti, ecc.). Gli obiettivi a livello di ambito per l’invariante 7. Promuovere azioni e misure volte a ecosistemi sono finalizzati principalmente a mitigare contrastare i fenomeni di spopolamento delle e limitare gli effetti dei processi di urbanizzazione e aree più interne e la contrazione delle di consumo di suolo nelle aree costiere e nelle economie a esse connesse (con particolare pianure alluvionali (effetti su agroecosistemi di riferimento alle aree agro-silvo-pastorali delle pianura, boschi costieri e planiziali, ecosistemi dunali Colline metallifere e dell’isola d’Elba), anche e palustri, ecosistemi fluviali), dell’abbandono degli sviluppando sinergie tra il sistema insediativo ambienti agro-pastorali collinari/montani e insulari costiero, quello dell’isola d’Elba e quello (effetti su agroecosistemi tradizionali) e dell’elevato dell’entroterra. carico turistico costiero (effetti su ecosistemi dunali). 8. Contrastare, anche attraverso adeguati sostegni, i processi di abbandono degli La limitazione dei processi di consumo di suolo e di ambienti rurali a prevalenza di prati-pascolo urbanizzazione delle pianure alluvionali costituisce il e boschi e i conseguenti fenomeni di principale indirizzo per le politiche. Ciò con ricolonizzazione arbustiva e arborea dei particolare riferimento alla zona tra Follonica e coltivi. Scarlino, alla fascia costiera di San Vincenzo, all’Isola 9. promuovere interventi che prevedano d’Elba e ai territori circostanti le zone umide (Orti adeguate dotazioni ecologiche (siepi, filari 16deologic, Scarlino, 16deologico, Mola e alberati) in grado di migliorare i livelli di Schiopparello), ostacolando processi di permeabilità ecologica degli ambienti agricoli frammentazione ad opera di nuove infrastrutture o e che migliorino la qualità ecosistemica dell’urbanizzato. complessiva dei boschi anche attuano una La conservazione delle residuali aree umide potrà gestione forestale sostenibile essere perseguita anche mediante idonei interventi 10. Favorire il recupero e la valorizzazione del di riqualificazione e di tutela dei livelli qualitativi e ruolo connettivo dei fiumi Cornia, Pecora e quantitativi delle acque. Bruna come corridoi ecologici multifunzionali; promuovere la salvaguardia e la La conservazione attiva degli agroecosistemi valorizzazione dei tracciati di valore storico dell’Arcipelago Toscano (priorità per l’isola di e/o paesaggistico che collegano la costa con Pianosa), delle tenute agricole costiere e dei l’entroterra (la viabilità e le ferrovie dismesse paesaggi agricoli collinari e montani (in particolare utilizzate per il trasporto dei minerali), anche dei nodi degli ecosistemi agropastorali) costituisce promuovendo modalità di spostamento un obiettivo importante sia in termini naturalistici multimodali integrate e sostenibili. che paesaggistici. 11. Tutelare e valorizzare le emergenze architettoniche e culturali costituite dai A tale indirizzo si affianca quello relativo al borghi storici collinari affacciati sulle piane miglioramento della qualità ecosistemica alluvionali, dai complessi religiosi, dai Castelli complessiva degli habitat forestali, attraverso il (Castello della Magona e il Castello della miglioramento della compatibilità ecologica e ), dal patrimonio archeologico e paesaggistica delle utilizzazioni nel governo a ceduo, archeominerario connesso alle attività l’eradicazione totale di cinghiale e muflone dall’isola storiche dell’entroterra, anche nell’ottica della d’Elba, il controllo/eradicazione di specie vegetali loro messa in rete con le risorse aliene ampiamente diffuse e invasive all’isola d’Elba, paesaggistiche costiere. la tutela dei boschi costieri soggetti ad elevata 12. Tutelare l’integrità morfologica dei borghi e frammentazione (in particolare boschi planiziali e dei centri collinari in posizione dominante sui aree interessate da “direttrici di connettività da contrafforti e sui balconi naturali del riqualificare o ricostituire”), la tutela degli habitat massiccio delle colline metallifere e le loro forestali di interesse comunitario e dei nodi primari e relazioni con il paesaggio agrario circostante secondari della rete ecologica e la conservazione caratterizzato da oliveti tradizionali o attiva dei castagneti da frutto. seminativi (Campiglia, Suvereto, Sassetta; Gavorrano, Scarlino, Massa Marittima, Per la fascia costiera è auspicabile il miglioramento Gerfalco, Giuncarico, Montemassi, Tatti, dei livelli di sostenibilità ambientale del turismo Roccatederighi, Sassofortino, Roccastrada, costiero e delle strutture a esso collegate (ad es. Sticciano). portualità turistica), evitando nuovi interventi di 13. Nei rilievi collinari di Campiglia Marittima, artificializzazione della costa e individuando idonei Montioni, Massa Marittima, Scarlino, carichi turistici sostenibili. Roccastrada e Tatti, caratterizzati dall’alternanza di oliveti d’impronta tradizionale e associazioni con i seminativi e A tali obiettivi si affiancano quelli di riduzione dei talvolta con i vigneti, promuovere azioni di processi di erosione costiera e di recupero degli tutela e manutenzione delle colture, con ambienti dunali costieri degradati (ad es. 16deolo particolare riferimento a quelle terrazzate, all’Isola d’Elba, Baratti), riducendo i fenomeni di anche al fine di garantire la loro qualità calpestio e sentieramento e ostacolando la paesistica e la funzionalità ecologica e il loro diffusione delle specie aliene (anche in aree costiere ruolo di presidio idrogeologico. rocciose, come il promontorio di Piombino e all’Isola 14. Favorire la permanenza dei contesti agricoli a d’Elba). prevalenza di oliveti che circondano i centri

storici collocati in posizione dominante, legati Il miglioramento della qualità delle acque e della ai nuclei stessi nell’immagine paesistica qualità ecosistemica complessiva degli ambienti consolidata. fluviali e torrentizi, di basso e medio corso, e del loro 15. prevedere interventi rivolti ad assicurare una grado di continuità ecologica trasversale e densità faunistica sostenibile, con particolare longitudinale, costituisce un obiettivo strategico per riferimento agli ungulati, al fine di prevenire i la val di Cornia e i bacini limitrofi, con particolare danni alle colture arboree in fase di impianto, riferimento alle aree individuate come “Corridoio ai boschi in rinnovazione, alle produzioni ecologico fluviale da riqualificare”. Importante risulta agrarie, ed a mantenere la biodiversità negli la continuazione degli interventi di bonifica e di ambienti forestali. monitoraggio delle fonti di inquinamento da metalli pesanti per il Fiume Merse (ex zona mineraria di Pianure, fondovalle (vedi la cartografia e l'abaco dei Boccheggiano). sistemi morfogenetici) e Arcipelago toscano

17 Coordinare a livello di bacino la Ulteriori indirizzi sono finalizzati al miglioramento manutenzione dei sistemi di bonifica, della compatibilità ambientale delle attività estrattive evitando nella progettazione degli e geotermiche, in particolare per i bacini estrattivi insediamenti di sovraccaricare i sistemi del Monte Calvi e della zona di Roccastrada, alla idraulici con ulteriori deflussi superficiali, tutela degli importanti paesaggi minerari (Elba vulnerabili all'inquinamento. orientale, 16deologic, San Silvestro, Baratti, ecc.) e 18 Perseguire azioni volte a garantire la stabilità alla valorizzazione dell’importante sistema di Aree e qualità dei corpi idrici sotterranei, limitando Protette. i prelievi agricoli mediante l’incentivazione di (III inv.) sistemi irrigui a basso impatto e la riduzione del rischio di apporto di inquinanti alle falde Gli indirizzi per le politiche dell’ambito sono acquifere finalizzati, da un lato, ad evitare l’ulteriore consumo 19 Limitare i processi di consumo di suolo e di di suolo lungo la costa e nelle piane alluvionali del urbanizzazione delle aree costiere e delle Cornia, del Pecora e del Bruna e, dall’altro, a pianure alluvionali, con particolare contrastare i fenomeni di spopolamento delle aree riferimento alla zona tra Follonica e Scarlino, più interne e la contrazione delle economie ad esse alla fascia costiera di San Vincenzo, all’Isola connesse (con particolare riferimento alla alle aree d’Elba e ai territori circostanti le zone umide agro-silvo-pastorali delle Colline metallifere e costiere (Orti Bottagone, Scarlino, Rimigliano, dell’isola d’Elba); anche sviluppando sinergie tra il Mola e Schiopparello), evitando ulteriori sistema insediativo costiero, quello dell’isola d’Elba e processi di frammentazione a opera di nuove quello dell’entroterra e recuperandone e infrastrutture o dell’urbanizzato. valorizzandone le reciproche relazioni territoriali 20 Conservare le residuali aree umide anche storiche. promuovendo interventi di riqualificazione e di tutela dei livelli qualitativi e quantitativi Concorre all’attuazione di questo obiettivo il delle acque. recupero e la valorizzazione del ruolo connettivo dei 21 Migliorare i livelli di sostenibilità ambientale fiumi Cornia, Pecora e Bruna come corridoi ecologici del turismo costiero e delle strutture a esso multifunzionali; nonché la salvaguardia e la collegate (ad es., portualità turistica), valorizzazione dei tracciati di valore storico e/o evitando nuovi interventi di artificializzazione paesaggistico che collegano la costa con l’entroterra della costa e individuando carichi turistici (la viabilità storica e le ferrovie 16deolog utilizzate sostenibili. per il trasporto dei minerali), anche prevedendo 22 Avviare azioni volte alla riduzione dei processi possibilità di spostamento multimodali integrate e di erosione costiera e al recupero degli sostenibili. ambienti dunali costieri degradati (ad es. Lacona all’Isola d’Elba, Baratti, Sterpaia e Al fine di riequilibrare il sistema insediativo ed parte della costa di Rimigliano), riducendo i infrastrutturale polarizzato sulla costa e rivitalizzare i fenomeni di calpestio e sentieramento e centri più interni, è necessario, inoltre, ostacolando la diffusione delle specie aliene destagionalizzare e differenziare l’offerta e la (anche in aree costiere rocciose, come il ricettività turistica: integrando il turismo balneare promontorio di Piombino e all’Isola d’Elba). con gli altri segmenti –storico-culturale, 23 Perseguire, nella Val di Cornia e nei bacini naturalistico, rurale, 16deolog – e con i circuiti locali limitrofi, azioni volte a migliorare la qualità delle produzioni agricole e artigianali di qualità; delle acque e la qualità ecosistemica integrando la ricettività turistica costiera con forme complessiva degli ambienti fluviali e di ospitalità diffusa e recuperando e valorizzando, torrentizi, di basso e medio corso e il loro anche a tal fine, il patrimonio abitativo grado di continuità ecologica, con particolare dell’entroterra. riferimento alle aree individuate come “Corridoio ecologico fluviale da riqualificare”. Nelle piane costiere, è prioritario mantenere la Importante risulta la continuazione degli permeabilità ecosistemica e visuale tra la costa e le interventi di bonifica e di monitoraggio delle aree retrostanti ed evitare ulteriori processi di fonti di inquinamento da metalli pesanti per il frammentazione e marginalizzazione dei sistemi Fiume Merse (ex zona mineraria di dunali e agro-ambientali ad opera di infrastrutture e Boccheggiano). urbanizzazioni; con particolare riferimento alla piana 24 Al fine di riequilibrare il sistema insediativo tra Piombino e Venturina e a quella tra Follonica e ed infrastrutturale polarizzato sulla costa e Scarlino Scalo. A tal fine è necessario garantire che i rivitalizzare i centri più interni, promuovere nuo vi interventi infrastrutturali non accentuino una destagionalizzazione e differenziazione l’effetto barriera causato dal corridoio dell’offerta e della ricettività turistica, infrastrutturale (Aurelia Vecchia – SGC Aurelia- integrando il turismo balneare con gli altri ferrovia), sia dal punto di vista visuale che ecologico, segmenti -storico-culturale, naturalistico, assicurando la permeabilità nei confronti delle rurale, museale - e con i circuiti locali delle relazioni costa-entroterra e l’integrazione rispetto produzioni agricole e artigianali di qualità, alla maglia della bonifica. recuperando e valorizzando il patrimonio abitativo dell’entroterra. È necessario, altresì, contenere le espansioni dei 25 Garantire nelle pianure costiere che i nuovi centri urbani e la proliferazione degli insediamenti interventi infrastrutturali non accentuino diffusi a carattere residenziale, turistico e produttivo l’effetto barriera causato dal corridoio ed evitare la loro saldatura lungo i principali assi infrastrutturale (Aurelia Vecchia - SGC stradali, salvaguardando i varchi inedificati (con Aurelia- ferrovia), dal punto di vista particolare riferimento all’asse Venturina-Piombino e percettivo ed ecologico. Follonica-Scarlino Sacalo). 26 Contenere nelle pianure alluvionali i processi di urbanizzazione in modo da evitare Lungo la costa è prioritario evitare nuovi carichi fenomeni di diffusione insediativa in territorio insediativi al di fuori del territorio urbanizzato e la rurale e la saldatura dei principali assi proliferazione di ulteriori insediamenti e piattaforme stradali, salvaguardando i varchi inedificati turistico-ricettive e produttive, nonché riqualificare (con particolare riferimento all’asse quelle esistenti, migliorandone la qualità ecologica e Venturina-Piombino e Follonica-Scarlino paesaggistica, con particolare attenzione ai tratti tra Sacalo). San Vincenzo e Baratti, tra Piombino e Follonica, tra 27 Promuovere, lungo la costa, azioni volte a Follonica e Portiglioni. evitare nuovi carichi insediativi al di fuori del territorio urbanizzato e la proliferazione di ulteriori insediamenti e piattaforme turistico- In modo complementare, va tutelato e valorizzato ricettive e produttive; promuovere interventi l’articolato sistema di emergenze storico-culturali di riqualificazione di quelle esistenti, che caratterizzano e connotano il paesaggio costiero migliorandone la qualità ecologica e e le visuali “da” e “verso” il mare e l’arcipelago: i paesaggistica, con particolare attenzione ai centri portuali storicamente insediati e le fortezze in tratti tra San Vincenzo e Baratti, tra Piombino posizione dominante, il sistema delle torri costiere, e Follonica, tra Follonica e Portiglioni. dei fari e degli approdi di valore storico e identitario; 28 Sostenere azioni e programmi volti alla tutela nonché la viabilità litoranea e le visuali panoramiche e valorizzazione dell’articolato sistema di da essa percepibili. emergenze storico-culturali che caratterizzano il paesaggio costiero e le Indirizzo prioritario per l’ambito è, inoltre, la tutela e visuali “da” e “verso” il mare e l’arcipelago: i valorizzazione delle emergenze architettoniche e centri portuali storici e le fortezze in culturali costituite dai borghi storici collinari affacciati posizione dominante, il sistema delle torri sulle piane alluvionali, dai complessi religiosi, dai costiere, dei fari e degli approdi di valore castelli (Castello della Magona e il Castello della testimoniale e identitario; la viabilità litoranea Marsiliana), nonché dal patrimonio archeologico e e le visuali panoramiche da essa percepibili. archeominerario connesso alle attività storiche 29 Tutelare l’integrità estetico-percettiva e dell’entroterra; anche nell’ottica della loro messa in storico-culturale delle importanti emergenze rete e fruizione integrata con le risorse d’interesse archeologico, quali l’antica città paesaggistiche costiere. costiera di Populonia, le testimonianze In particolare, è necessario tutelare l’integrità archeologiche e paleontologiche dell’isola di morfologica dei borghi e centri collinari che si Pianosa, la villa delle Grotte di prima età stagliano in posizione dominante sui contrafforti e imperiale a Portoferraio. sui balconi naturali del massiccio delle colline 30 Favorire, nelle aree di pianura, il metallifere, e le loro relazioni con il paesaggio mantenimento o la ricostituzione della rete di agrario circostante caratterizzato da oliveti infrastrutturazione ecologica e paesaggistica, tradizionali o seminativi (Campiglia, Suvereto, sia per i tessuti a maglia semplificata, sia per Sassetta; 16deologic, Scarlino, Massa Marittima, quelli della bonifica storica. Gerfalco, Giuncarico, Montemassi, Tatti, 31 Promuovere, nell’isola, d'Elba azioni volte a Roccatederighi, Sassofortino, Roccastrada, contrastare ulteriori espansioni Sticciano). dell’urbanizzato (anche a carattere turistico- È, altresì, necessario tutelare l’integrità estetico- residenziale) e a limitare i fenomeni di percettiva, storico-culturale e la valenza identitaria abbandono colturale che comportano il delle importanti emergenze d’interesse archeologico, degrado delle tradizionali sistemazioni quali l’antica città costiera di Populonia, le terrazzate di versante. testimonianze archeologiche e paleontologiche 32 Promuovere la conservazione attiva degli dell’isola di Pianosa, la villa delle Grotte di prima età agroecosistemi dell’Arcipelago Toscano imperiale a Portoferraio, e valorizzare il vasto (priorità per l’isola di Pianosa), delle tenute patrimonio archeo-minerario, anche attraverso agricole costiere e dei paesaggi agricoli progetti integrati di promozione culturale e turistica. collinari e montani (in particolare dei nodi degli ecosistemi agropastorali). (IV inv.) 33 Migliorare la qualità ecosistemica complessiva degli habitat forestali, con Per la porzione montana e alto-collinare dell’ambito, l’attuazione della gestione forestale si individuano due indirizzi fondamentali: il primo sostenibile, promuovere l’eradicazione totale consiste nella definizione di politiche di sostegno alle di cinghiale e muflone dall’isola d’Elba, il attività agropastorali finalizzate a controllo di specie vegetali aliene ampiamente diffuse e invasive all’isola d’Elba, contrastare i processi di abbandono degli ambienti la tutela dei boschi costieri soggetti a elevata rurali a prevalenza di prati-pascolo e boschi e i frammentazione (in particolare boschi conseguenti fenomeni di ricolonizzazione arbustiva e planiziali e aree interessate da “direttrici di connettività da riqualificare o ricostituire”), la arborea dei coltivi scarsamente 16deologic. tutela degli habitat forestali di interesse comunitario e dei nodi primari e secondari Il secondo indirizzo è di carattere più specificamente della rete ecologica e la conservazione attiva morfologico e consiste nella tutela della continuità dei castagneti da frutto. della rete di siepi, filari, lingue di bosco che 34 prevedere interventi rivolti ad assicurare una costituiscono la maglia agraria a campi chiusi tipica densità faunistica sostenibile, con particolare di questi contesti, molto strutturata sul piano riferimento agli ungulati, al fine di prevenire i paesistico e su quello ecologico. danni alle colture arboree in fase di impianto, ai boschi in rinnovazione, alle produzioni I rilievi collinari di Campiglia Marittima, 16deolog, agrarie, ed a mantenere la biodiversità negli Massa Marittima, Scarlino, Roccastrada e Tatti ambienti forestali. presentano una netta prevalenza di colture legnose a caratterizzare il paesaggio. Qui oliveti d’impronta tradizionale si alternano ad associazioni con i seminativi e talvolta con i vigneti. La manutenzione delle colture, con particolare riferimento a quelle terrazzate, corrisponde a un obiettivo non solo di qualità paesistica ma anche ecologico (venendo spesso a coincidere, queste colture, con i nodi della rete degli agroecosistemi) e di presidio idrogeologico.

Particolare attenzione andrebbe posta attorno ai centri storici collocati in posizione dominante, che spesso appaiono pregevolmente corredati di intorni agricoli di tipo tradizionale a prevalenza di oliveti indissolubilmente legati ai nuclei stessi nell’immagine paesistica consolidata.

I terreni che assicurano la transizione tra collina e pianura, accolgono non di rado nuovi vigneti specializzati la cui progettazione dovrebbe essere attentamente curata con la finalità di creare una maglia agraria media, ben infrastrutturata sul piano morfologico ed ecologico, e di non favorire i fenomeni erosivi attraverso l’interruzione delle pendenze più lunghe.

Analoga attenzione andrà riservata nella progettazione delle cantine delle aziende vitivinicole, che possono comportare pesanti interventi di rimodellamento dei suoli, interferire con visuali privilegiate, adottare linguaggi architettonici incoerenti con il contesto.

In pianura due gli indirizzi principali: contrastare fenomeni di ulteriore consumo di suolo (specie nelle piane di Follonica e Piombino), e favorire il mantenimento o la ricostituzione della rete di infrastrutturazione ecologica e paesaggistica, sia per i tessuti a maglia semplificata che per quelli della bonifica storica.

Per il territorio dell’isola d’Elba gli indirizzi sono due: il contrasto di ulteriori espansioni dell’urbanizzato (anche a carattere turistico-residenziale) e la limitazione dei fenomeni di abbandono che hanno consegnato alla rianturalizzazione gran parte dei coltivi tradizionali dell’isola.

Disciplina d’uso

5.1 Obiettivi di qualità e direttive Disciplina d’uso

Gli obiettivi di qualità, indicati di seguito, riguardano 56.1 Obiettivi di qualità e la tutela e la riproduzione del patrimonio territoriale direttive dell’ambito. Gli obiettivi di qualità, indicati di seguito, riguardano Gli obiettivi di ambito sono individuati mediante la tutela e la riproduzione del patrimonio territoriale l’esame dei rapporti strutturali intercorrenti fra le dell ’ambito. quattro invarianti, in linea con la definizione di patrimonio territoriale: sono, perciò, formulati, Gli obiettivi di ambito sono individuati mediante generalmente, come relazioni tra il sistema l’esame dei rapporti strutturali intercorrenti fra le insediativo storico, il supporto idrogeomorfologico, quattro invarianti, in linea con la definizione di quello ecologico e il territorio agroforestale; patrimonio territoriale: sono, perciò, formulati, completano gli obiettivi contenuti negli abachi, validi generalmente, come relazioni tra il sistema per tutto il territorio regionale, e integrano gli insediativo storico, il supporto idrogeomorfologico, ‘indirizzi’ contenuti nella scheda, relativi a ciascuna quello ecologico e il territorio agroforestale; invariante. completano gli obiettivi contenut i negli abachi, validi per tutto il territorio regionale, e integrano gli

‘indirizzi ’ contenuti nella scheda, relativi a ciascuna Obiettivo 1 invariante. Salvaguardare i caratteri idro-geo- morfologici, ecosistemi, storici e identitari delle aree costiere e delle pianure alluvionali Obiettivo 1 retrostanti, rappresentate dai vasti complessi Salvaguardare i caratteri idro-geo-morfologici, agricoli della Val di Cornia, della Valle del ecosistemi, storici e identitari delle aree Pecora e di parte della pianura della Bruna, costiere e delle pianure alluvionali retrostanti, nonché valorizzare le relazioni funzionali e rappresentate dai vasti complessi agricoli della percettive tra il litorale e l’entroterra Val di Cornia, della Valle del Pecora e di parte

della pianura della Bruna, nonché valorizzare Direttive correlate le relazioni funzionali e percettive tra il litorale Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli e l’entroterra strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per Direttive correlate propria competenza, provvedono a: Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del 1.1 - tutelare e recuperare gli importanti ecosistemi territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria dunali, palustri, fluviali e forestali costieri (con competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 14 della particolare riferimento ai relittuali boschi di Disciplina del Piano, a: Rimigliano e Sterpaia), ed evitare ulteriori processi di 1.1 - tutelare e recuperare gli importanti ecosistemi artificializzazione, anche al fine di mantenere e dunali, palustri, fluviali e forestali costieri (con migliorare i livelli di permeabilità ecologica delle particolare riferimento ai relittuali boschi di pianure litoranee; Rimigliano e Sterpaia), ed evitare ulteriori processi di

artificializzazione, anche al fine di mantenere e 1.2 - contenere l’impermeabilizzazione del suolo e migliorare i livelli di permeabilità ecologica delle preservare le aree di ricarica degli acquiferi pianure litoranee ; (individuate nella carta di “Sintesi dei valori idrogeo- morfologici”); 1.2 - contenere l’impermeabilizzazione del suolo e

preservare le aree di ricarica degli acquiferi 1.3 - evitare le espansioni insediative dei centri (individuate nella carta di “Sintesi dei valori idrogeo- urbani costieri (San Vincenzo, Piombino, Follonica), morfologici”); nonché la proliferazione delle piattaforme turistico ricettive lungo il litorale (con particolare riferimento 1.3 - evitare le espansioni insediative dei centri ai tratti tra San Vincenzo e Baratti, tra Piombino e urbani costieri (San Vincenzo, Piombino, Follonica), Follonica, tra Follonica e Portiglioni) e favorire la nonché la proliferazione delle piattaforme turistico riqualificazione paesaggistica di quelle esistenti; ricettive lungo il litorale (con particolare riferimento ai

tratti tra San Vincenzo e Baratti, tra Piombino e

Follonica, tra Follonica e Portiglioni) e favorire la 1.4 - migliorare l’integrazione paesaggistica dei riqualificazione paesaggistica di quelle esistenti ; grandi insediamenti produttivi e logistici (in particolare di quelli collocati in corrispondenza delle 1.4 - migliorare l’integrazione paesaggistica dei foci del Fiume Cornia e del Fiume Pecora o posti in grandi insediamenti produttivi e logistici (in ambiti sensibili, ad elevato rischio ambientale o di particolare di quelli collocati in corris pondenza delle particolare pregio naturalistico e rappresentati nella foci del Fiume Cornia e del Fiume Pecora o posti in carta della “Rete ecologica” come “Aree critiche per ambiti sensibili, ad elevato rischio ambientale o di la funzionalità della rete ecologica per processi di particolare pregio naturalistico e rappresentati nella artificializzazione”) e favorire il recupero degli carta della “ Rete ecologica ” come “ Aree critiche per impianti dismessi o la rinaturalizzazione dei paesaggi la funzionalità della rete ecologica per processi di costieri degradati; artificializzazione ”) e favorire il recupero degli

impianti dismessi o la rinaturalizzazione dei paesaggi

costieri degradati ;

Orientamento

- migliorare l’integrazione paesaggistica in particolare

di degli insediamenti quelli collocati in corrispondenza

delle foci del Fiume Cornia e del Fiume Pecora o posti

in ambiti sensibili, ad elevato rischio ambientale o di

particolare pregio naturalistico e rappresentati nella

carta della “Rete ecologica” come “Aree critiche per

la funzionalità della rete ecologica per processi di

artificializzazione”. 1.5 - evitare la proliferazione degli insediamenti diffusi a carattere residenziale, turistico e produttivo 1.5 - evitare la proliferazione degli nuovi insediamenti e la loro saldatura lungo gli assi stradali, contenere i processi di densificazione in corrispondenza degli diffusi a carattere residenziale, turistico e produttivo scali storici (Scarlino Scalo e Gavorrano Scalo) e e la loro saldatura lungo gli assi stradali, contenere i preservare i varchi inedificati esistenti, con processi di densificazio ne prevenendo la formazione particolare riferimento alle aree ricomprese tra di ulteriori conurbazioni lineari in corrispondenza Gavorrano-Bagni-Forni di Gavorrano, Scarlino- degli scali storici (Scarlino Scalo e Gavorrano Scalo) e Scarlino Scalo, Sticciano- Sticciano Scalo, Campiglia- preserva ndo re i varchi inedificati esistenti, con Venturina-Stazione di Campiglia; particolare riferimento alle aree ricomprese tra Gavorrano-Bagni-Forni di Gavorrano, Scarlino- 1.6 - Nel territorio rurale caratterizzato dalla Scarlino Scalo, Sticciano- Sticciano Scalo, Campiglia- presenza dei paesaggi storici della bonifica (piana Venturina-Stazione di Campiglia; tra San Vincenzo, Piombino e Follonica): preservare la struttura della maglia agraria storica; 1.6 - Nel territorio rurale caratterizzato dalla presenza mantenere in efficienza il sistema di regimazione e dei paesaggi storici della bonifica (piana tra San scolo delle acque, attraverso la conservazione dei Vincenzo, Piombino e Follonica) mantenere in manufatti idraulico-agrari esistenti o la efficienza il sistema di regimazione e scolo delle realizzazione di nuove sistemazioni di pari acque, attraverso la conservazione dei manufatti efficienza coerenti con il contesto; idraulico-agrari esistenti o la realizzazione di nuove mantenere la leggibilità del sistema insediativo di sistemazioni di pari efficienza coerenti con il contesto, valore storico; favorendo il mantenimento di un'agricoltura evitare processi di marginalizzazione e di innovativa che coniughi competitività economica con frammentazione dei sistemi agro-ambientali; ambiente e paesaggio di attività agricole economicamente vital i. Orientamenti - preservare la struttura della maglia agraria storica; - mantenere la leggibilità del sistema insediativo di 1.7 - garantire che le nuove infrastrutture non valore storico; accentuino l’effetto barriera del corridoio - evitare processi di marginalizzazione e di infrastrutturale esistente (Aurelia vecchia SGC frammentazione dei sistemi agro-ambientali; Aurelia e ferrovia); 1.7 - garantire che le nuove infrastrutture non 1.8 - tutelare e valorizzare i caratteri storici e accentuino l’effetto barriera del corridoio identitari degli insediamenti costieri e le loro infrastrutturale esistente (Aurelia vecchia SGC Aurelia relazioni funzionali e percettive con il mare, e fer rovia); riqualificare i fronti urbani degradati (ad es. espansioni insediative di Piombino, San Vincenzo e 1.8 - tutelare e valorizzare i caratteri storici e Follonica); identitari degli insediamenti costieri e le loro relazioni funzionali e percettive con il mare, e riqualificare i 1.9 - salvaguardare la permeabilità percettiva dei fronti urbani degradati (ad es. espansioni insediative litorali e garantire l’accessibilità alla fascia costiera, di Piombino, San Vincenzo e Follonica); nel rispetto dei valori paesaggistici;

1.10 - Recuperare le relazioni territoriali e 1.9 - salvaguardare la permeabilità percettiva dei paesaggistiche tra il sistema delle città costiere e litorali e garantire l’accessibilità alla fascia costiera, l’entroterra continentale, valorizzando i collegamenti nel rispetto dei valori paesaggistici ; trasversali con forme di spostamento multimodali integrate e sostenibili, con particolare riferimento a 1.10 - Recuperare le relazioni territoriali e quelli di valore storico e/o paesaggistico. paesaggistiche tra il sistema delle città costiere e l’entroterra continentale, valorizzando i collegamenti trasversali con forme di spostamento multimodali Obiettivo 2 integrate e sostenibili, con particolare riferimento a Salvaguardare la struttura del paesaggio quelli di valore storico e/o paesaggistico. agro-forestale delle aree alto collinari, montane e insulari, dai fenomeni di abbandono degli ambienti agro-pastorali e Obiettivo 2 dall’alterazione dei valori paesaggistici Salvaguardare la struttura del paesaggio agro- connessi alle attività estrattive forestale delle aree alto collinari, montane e insulari, dai fenomeni di abbandono degli Direttive correlate ambienti agro-pastorali e dall’alterazione dei Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli valori paesaggistici connessi alle attività strumenti della pianificazione, negli atti del governo estrattive del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono a: Direttive correlate Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti 2.1 - Promuovere e valorizzare le attività della pianificazione, negli atti del governo del agropastorali tradizionali al fine di contrastare la territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria perdita dei valori naturalistici e paesaggistici degli competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 14 della habitat pascolivi e delle le aree agricole terrazzate Disciplina del Piano, a: soggetti a rapidi processi di ricolonizzazione 2.1 - Promuovere e Valorizzare le attività arbustiva e arborea particolarmente significativi nella agropastorali tradizionali al fine di contrastare la zona montana di Prata-Montieri, nell’area basso perdita dei valori naturalistici e paesaggistici degli montana di Roccatederighi, Sassofortino habitat pascolivi e delle le aree agricole terrazzate (caratterizzate da tessuti a campi chiusi), soggetti a rapidi processi di ricolonizzazione arbustiva Monterotondo M.mo, Montioni, Monti d’Alma e e arborea particolarmente significativi nella zona nell’Arcipelago Toscano, nelle aree agricole di montana di Prata-Montieri, nell’area basso montana Pianosa e sui crinali interni dei rilievi elbani (Cima di Roccatederighi, Sassofortino (caratterizzate da del Monte, Monte Capannello); tessuti a campi chiusi), Monterotondo M.mo,

Montioni, Monti d’Alma e nell’Arcipelago Toscano, 2.2 - salvaguardare la morfologia del territorio e la nelle aree agricole di Pianosa e sui crinali interni dei funzionalità della rete ecologica soggette a fenomeni rilievi elbani (Cima del Monte, Monte Capannello); di alterazione, frammentazione e perdita di habitat connessi alle attività estrattive e allo sfruttamento 2.2 - salvaguardare la morfologia del territorio e la geotermico che segnano la struttura territoriale e funzionalità della rete ecologica soggette a fenomeni paesaggistica dell’ambito (Monte Calvi e Monte di alterazione, frammentazione e perdita di habitat Spinosa di Campiglia, Gavorrano, Roccastrada, connessi alle attività estrat tive e allo sfruttamento Ribolla, Isola d’Elba e Monterotondo Marittimo); geotermico che segnano la struttura territoriale e

paesaggistica dell ’ambito (Monte Calvi e Monte

Spinosa di Campiglia, Gavorrano, Roccastrada,

Ribolla, Isola d’Elba e Monterotondo Marittimo);

2.2 nella progettazione di infrastrutture e altri manufatti permanenti di servizio alla produzione anche agricola perseguire la migliore integrazione paesaggistica valutando la compatibilità con la morfologia dei luoghi e con gli assetti idrogeologici ed 2.3 - promuovere la riqualificazione dei numerosi siti evitando soluzioni progettuali che interferiscano estrattivi abbandonati e il recupero delle discariche visivamente con gli elementi del sistema insediativo minerarie che costituiscono suggestive forme che storico. caratterizzano il paesaggio collinare (ad es. le peculiari forme di erosione denominate “Le Roste”, 2.3 - promuovere la riqualificazione dei numerosi siti impostate sul materiale di risulta della miniera di estrattivi abbandonati e il recupero delle discariche Campiano e ubicate lungo il F. Merse nel territorio di minerarie che costituiscono suggestive forme che Montieri), attraverso progetti integrati di valenza caratterizzano il paesaggio collinare (ad es. le paesaggistica e culturale. peculiari forme di erosione denominate “Le Roste”, impostate sul materiale di risulta della miniera di Obiettivo 3 Campiano e ubicate lungo il F. Merse nel territorio di Tutelare l’importante patrimonio archeologico Montieri), attraverso progetti integrati di valenza e archeominerario di epoca etrusca e romana paesaggistica e culturale . e valorizzare delle emergenze architettoniche e culturali del significativo patrimonio storico- Obiettivo 3 insediativo Tutelare l’importante patrimonio archeologico e archeominerario di epoca etrusca e romana e Direttive correlate valorizzare del le emergenze architettoniche e Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli culturali del significativo patrimonio storico- strumenti della pianificazione, negli atti del governo insediativo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono a: Direttive correlate Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del 3.1 - tutelare l’integrità estetico-percettiva, storico- territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria culturale e la valenza identitaria delle importanti competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 14 della Disciplina del Piano, a: emergenze d’interesse archeologico, quali l’antica città costiera di Populonia, le testimonianze paletnologiche, archeologiche e paleontologiche 3.1 - tutelare l’integrità estetico-percettiva, storico- dell’isola di Pianosa, la villa delle Grotte di prima età culturale e la valenza identitaria delle importanti imperiale a Portoferraio, e valorizzare il vasto emergenze d’interesse archeologico, quali l’antica patrimonio archeo-minerario attraverso progetti città costiera di Populonia, le testimonianze integrati di promozione culturale e turistica; paletnologiche, archeologiche e paleontologiche

dell’isola di Pianosa, la villa delle Grotte di prima età 3.2 - salvaguardare e valorizzare le emergenze imperiale a Portoferraio, e valorizzare il vasto visuali e storico-culturali rappresentate dai castelli patrimonio archeo-minerario attraverso progetti (Castello della Magona e il Castello della Marsiliana), integrati di promozione culturale e turistica ; fortezze, borghi e centri collinari che si stagliano in posizione dominante sui contrafforti e sui balconi 3.2 - salvaguardare e valorizzare le emergenze visuali naturali del massiccio delle colline metallifere, e storico-culturali rappresentate dai castelli (Castello nonchè le relazioni tra il sistema insediativo e il della Magona e il Castello della Marsiliana), fortezze, paesaggio agrario circostante caratterizzato da borghi e centri collinari che si stagliano in posizione oliveti tradizionali o seminativi (Campiglia, Suvereto, dominante sui contrafforti e sui balconi naturali del Sassetta; Gavorrano, Scarlino, Massa Marittima, massiccio delle colline metallifere, nonchè le relazioni Gerfalco, Giuncarico, Montemassi, Tatti, tra il sistema insediativo e il paesaggio agrario Roccatederighi, Sassofortino, Roccastrada, circostante caratterizzato da oliveti tradizionali o Sticciano). seminativi (Campiglia, Suvereto, Sassetta;

Gavorrano, Scarlino, Massa Marittima, Gerfalco, Obiettivo 4 Giuncarico, Montemassi, Tatti, Roccatederighi, Tutelare l’alto valore iconografico del Sassofortino, Roccastrada, Sticciano). paesaggio costiero dell’Isola d’Elba, Pianosa,

Montecristo e delle isole minori (Cerboli, Obiettivo 4 Palmaiola, isolotti satelliti elbani e di Pianosa) costituito da peculiari caratteri geomorfologici Tutelare l’alto valore iconografico del delle coste rocciose, da un complesso paesaggio costiero dell’Isola d’Elba, Pianosa, ecomosaico di interesse conservazionistico e Montecristo e delle isole minori (Cerboli, da un significativo patrimonio insediativo di Palmaiola, isolotti satelliti elbani e di Pianosa) valore storico e identitario costituito da peculiari caratteri geomorfologici delle coste rocciose, da un complesso ecomosaico di interesse conservazionistico e Direttive correlate da un significativo patrimonio insediativo di Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli valore storico e identitario strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per Direttive correlate propria competenza, provvedono a: Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del 4.1 - conservare l’integrità del sistema costiero territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria roccioso di elevato valore naturalistico caratterizzato competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 14 della da una notevole diversità morfologica (con elementi Disciplina del Piano, a: peculiari come le forme derivanti da processi di 4.1 - conservare l’integrità del sistema costiero alterazione dei graniti e le morfosculture roccioso di elevato valore naturalistico caratterizzato dell’erosione eolica), cromatica e geologica e dalla da una notevole diversità morfologica (con elementi presenza di numerosi habitat e specie vegetali peculiari come le forme derivanti da processi di endemiche, migliorando livelli di sostenibilità alterazione dei graniti e le morfosculture dell’erosione ambientale del turismo costiero; eolica), cromatica e geologica e dalla presenza di

numerosi habitat e specie vegetali endemiche, 4.2 - evitare ulteriori processi di urbanizzazione, migliorando livelli di sostenibilità ambientale del definire i confini degli insediamenti, conservare e turismo costiero ; qualificare i margini urbani e promuovere interventi di riqualificazione e recupero delle aree 4.2 - ferma restando la possibilità di riqualificazione compromesse, con particolare riferimento alle aree dell'esistente , evitare ulteriori processi di ricadenti in zone di valore naturalistico per la urbanizzazione, definire i confini degli insediamenti, presenza di agroecosistemi tradizionali (Capoliveri, conservare e qualificare i margini urbani e Rio Marina – Rio nell’Elba), di aree umide (Mola, promuovere interventi di riqualificazione e recupero Schiopparello e delle Saline di San Giovanni) e di delle aree compromesse, con particolare riferimento habitat costieri (Capoliveri, Portoferraio e nelle fasce alle aree ricadenti in zone di valore naturalistico per costiere di Lacona); la presenza di agroecosistemi tradizionali (Capoliveri,

Rio Marina – Rio nell’Elba), di aree umide (Mola,

Schiopparello e delle Saline di San Giovanni) e di 4.3 - salvaguardare e valorizzare il sistema delle torri habitat costieri (Capoliveri, Portoferraio e nelle fasce costiere, dei fari e degli approdi di valore storico e costiere di Lacona); identitario, dell’Isola d’Elba e delle isole minori che caratterizzano e connotano il paesaggio e le visuali 4.3 - salvaguardare e valorizzare il sistema delle torri “da” e “verso” il mare, il sistema dei centri portuali costiere, dei fari e degli approdi di valore storico e storicamente insediati e le fortezze in posizione identitario, dell’Isola d’Elba e delle isole minori che dominante (Portoferraio, Porto Azzurro), poste in caratterizzano e connotano il paesaggio e le visuali stretta relazione funzionale e visiva con gli “da” e “verso” il mare, il sistema dei centri portuali insediamenti del litorale continentale dell’ambito; storicamente insediati e le fortezze in posizione

dominante (Portoferraio, Porto Azzurro), poste in

stretta relazione funzionale e visiva con gli 4.4 - ricostituire le interconnessioni funzionali insediamenti del litorale continentale dell’ambito ; ecologiche e visive tra il sistema insediativo, il territorio agroforestale dell’entroterra e il paesaggio marino costiero, salvaguardando l’integrità storica e 4.4 - ricostituire le interconnessioni funzionali culturale dei centri e dei nuclei antichi e le visuali ecologiche e visive tra il sistema insediativo, il panoramiche da essi offerte, con particolare territorio agroforestale dell ’entroterra e il paesaggio riferimento agli scorci panoramici di alto valore marino costiero, salvaguardando salvaguardare paesaggistico di Capoliveri, Marciana, Rio nell’Elba, l’integrità storica e culturale dei centri e dei nuclei delle frazioni inerpicate di Campo nell’Elba; antichi e le visuali panoramiche da essi offerte, con particolare riferimento agli scorci panoramici di alto valore paesaggistico di Capoliveri, Marciana, Rio 4.5 - tutelare e valorizzare i paesaggi rurali insulari nell’Elba, delle frazioni inerpicate di Campo nell’Elba; caratterizzati dalla permanenza della struttura agraria tradizionale, con particolare riferimento ai 4.5 - tutelare e valorizzare i paesaggi rurali insulari vigneti terrazzati di Rio nell’Elba e Rio Marina e ai caratterizzati dalla permanenza della struttura agraria mosaici complessi di impronta tradizionale nella tradizionale, con particolare riferimento ai vigneti parte montuosa occidentale di Pomonte; terrazzati di Rio nell’Elba e Rio Marina e ai mosaici complessi di impronta tradizionale nella parte 4.6 - mantenere la leggibilità degli assetti e dei montuosa occidentale di Pomonte ; rapporti tra usi e trame agricole dell’isola di Pianosa in quanto paesaggi rurali di grande valore identitario 4.6 - mantenere la leggibilità degli assetti e dei contraddistinti da un complesso sistema di muri a rapporti tra usi e trame agricole dell’isola di Pianosa secco filari e alberature; in quanto paesaggi rurali di grande valore identitario contraddistinti da un complesso sistema di muri a 4.7 - tutelare, recuperare e valorizzare la rete dei secco filari e alberature ; sentieri e dai tracciati di crinale e lungo costa e le visuali panoramiche percepite verso il mare, le isole 4.7 - tutelare, recuperare e valorizzare la rete dei e la costa continentale. sentieri e dai tracciati di crinale e lungo costa e le visuali panoramiche percepite verso il mare, le isole e la costa continentale .