BIZZARONE Quale stemma? Gli stemmi sono stati creati al tempo delle Crociate come segni di riconoscimento dei corpi armati al seguito di un condottiero. Sugli scudi dei suoi uomini veniva dipinta una figura che il capo aveva scelto come distintivo. Poi anche le città e le istituzioni religiose come i vari ordini cavallereschi e monastici assunsero uno stemma. In seguito, nel corso dei secoli XIV-XV lo stemma dipinto sullo scudo dei cavalieri che partecipavano ai tornei divenne il segno di riconoscimento che li accreditava e che gli araldi riconoscevano per annunciare chi entrava in lizza. Per questo lo studio degli stemmi si chiamò “araldica”. I comuni rustici, ossia i paesi della campagna, non ebbero uno stemma. Gli stemmari quattrocenteschi, però, come lo stemmario Carpani conservato nel Museo di contengono gli stemmi di famiglie urbanizzate che derivano il cognome dai paesi di origine, Come ad esempio De Trevano, De , De Rodaro, De Olzate… Non si è trovato uno stemma dei De Bisarono che pure esistevano. Nel 1869 fu istituita una Consulta Araldica, per il riconoscimento degli stemmi delle famiglie nobili. Solamente nel 1896 per legge si diede una regolamentazione all’Araldica Civica, relativa agli stemmi dei Comuni, ed un decreto del 1905 stabilì l’obbligo dei comuni di dotarsi di uno stemma. Negli archivi comunali, però, le prime pratiche per il riconoscimento di uno stemma risalgono per lo più agli anni ’20. Così pure per la Provincia di Como. Alcuni comuni assunsero uno stemma, ma senza farlo riconoscere a Roma come previsto dalla legge. L’ultima normativa di legge sugli stemmi comunali è un Regio Decreto del 1943, tuttora in vigore, anche se in parte le procedure per la scelta dello stemma sono state modificate dal Dls 267 del 2000, il cosiddetto Testo unico sull’ordinamento degli Enti Locali. È stata però ribadita la competenza del Presidente della Republbica a concedere e riconoscere gli stemmi e l’uso del gonfalone tramite l’Ufficio Araldico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Bizzarone non ha mai avuto e non ha mai usato uno stemma. Come sceglierlo? Quale l’identità e quale storia evidenziare nello stemma? Siamo partiti da una riflessione sul nome, perché in araldica spesso si ritrova nello stemma l’assonanza col nome come negli esempi che seguono. De Rodoro De Albiolo De Gazino E Bizzarone? A cosa si può associare? Cosa vuol dire Bizzarone che nei documenti medievali èchiamato una volta Besarione e quasi sempre Bisarono? Parrebbe di poter interpretare il significato di Bisarono scomponendone il nome in Bisa + ron. Bisa nelle lingue nordiche antiche significa il vento freddo di tramontana, ron significa corrente, canale, flusso, cioè: canale della bisa, ossia del vento di tramontana. Carta dei confini(ASMi)

Se così è, come rappresentare araldicamente la bisa il vento freddo di tramontana? Con la rosa dei venti in campo azzurro. Già di per sé la rosa dei venti basterebbe a costituire uno stemma originale. Ma sembrava il caso di associarlo con qualcosa che concretamente evidenziasse qualche caratteristica di Bizzarone: ad esempio, il monte e la strada in diverse versioni con varianti di forme e colori.

Sennonché l’idea della chiesetta della Madonna era un po’ banale ed un errore “grammaticale” dal punto di vista araldico, oltre che un simbolo “troppo” religioso in qualche modo riduttivo o di parte. Forse era meglio spezzare in due parti lo scudo, distinguendo il “nome” associato all’ambiente e alla posizione geografica dai simboli della “storia” di Bizzarone. La principale caratteristica storica di Bizzarone è stata ed è quella di essere collocato lungo una via di comunicazione da sempre utilizzata per andare da Milano a -Capolago-Lugano. Era la “strada cavallina”, che si snodava da Rho-Saronno lungo il corso della Lura fino a Canova, dove si biforcava: una direttrice verso Uggiate-Pignora un’altra verso Bizzarone-Brusata. La conferma di questo percorso si ha da due affreschi votivi del 1584 presenti nella chiesa di S. Maria sul monte dove i committenti hanno fatto associare la chiesetta di Bizzarone con i santuari di Saronno e di Rho.

La “strada cavallina” nei secoli XVI-XVII è stata battuta da carovane di cavallanti con carichi di grano da contrabbandare dallo Stato di Milano verso Mendrisio-Lugano. Nel 1760 Maria Teresa d’Austria ha istituito al bivio di Canova il primo casello doganale. Pure il contrabbando in senso inverso ha caratterizzato la storia di Bizzarone dall’Ottocento al Duemila. Oggi la “strada cavallina” è stata sostituita dalla -Bizzarone, via commerciale, turistica e dei frontalieri. Come rappresentare con simboli araldicamente validi questa storia? Si è pensato di proporre nel secondo campo un cavallo libero oppure someggiato con basto carico di sacchi. I bozzetti di prova sono stati “infiniti” con varianti di forme e colori, con o senza strada alla ricerca di uno soddisfacente.

Alla fine ci si è orientati su questo bozzetto con scudo troncato (diviso in due orizzontalmente): in alto verde con punta azzurra caricata della rosa dei venti; sotto rosso con cavallo imbrigliato e someggiato con un basto di sacchi su una T che rappresentava il bivio della cavallina a Canova. Nella prima parte la situazione geografica e il nome; nella seconda parte il riferimento storico alla strada cavallina e ai cavallanti che hanno fatto di Bizzarone un valico importante tra Milano e Lugano Mandato a Roma all’Ufficio Araldico per un parere preventivo è stato risposto: Bozzetto corretto secondo Roma Bozzetto discusso e concordato con Roma confrontato con la proposta originaria. Troncato: nel primo d’azzurro calzato di verde, alla rosa dei venti raggiata di otto, i lunghi d’argento, i corti di rosso; nel secondo di rosso al cavallo d’argento, imbrigliato e someggiato d’un basto con due sacchi, poggiante sulla campagna diminuita d’argento.

Bozzetto dello stemma completo degli ornamenti da . Bozzetto del gonfalone. Fine