Ayala: Franco, Che Fu Indagato Per Dovere
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venerdì 27 agosto 2004 19 MORTO LUIGI BENIGNI, IL PADRE DI ROBERTO CANTI ZULU PER SALVARE LE VALLI DELL’APPENNINO REGGIANO E LE SUE VACCHE Lutto per l’attore e regista Roberto Daniela Amenta Benigni. Si è spento ieri pomeriggio nell’ospedale di Firenze, a 85 anni, il Un concerto per 30 spettatori e 200 vacche. Capita ne d’occidente che regala tramonti incandescenti. do a casa nostra», spiega Giovanni Lindo Ferretti, dell’Alta Maremma fino al jazz sinuoso di Paolo padre Luigi, malato da tempo. La dalle parti dell’Appennino reggiano, in un paesetto O sulle rive del Lago della Bargettana, dove i sussul- ideatore e curatore del progetto che si conclude Fresu. Domani sera è fissato l’ultimo appuntamen- salma sarà esposta stamattina nelle che si chiama Valbona. Si esibiscono cantanti zulu: ti dell’acqua accompagnano assoli jazz. Musica per sabato. Ferretti, cantante dei Pgr - ultima evoluzio- to della rassegna a Castelnovo de’ Monti dove il cappelle del commiato dell'ospedale sono pastori d’Africa. Gli abitanti del borgo, invece, scommessa, voluta dalla provincia di Reggio Emi- ne di un percorso sonico iniziato nei primi degli piazzale della Pietra di Bismantova ospiterà un di Prato. Le esequie si svolgeranno allevano mucche. Forse non hanno mai visto uomi- lia, per celebrare una terra bella, selvatica e abban- anni Ottanta con i Cccp - è di Cerreto. «Ho cin- pezzo di Salento. Con il supporto di 18 musicisti, oggi pomeriggio nella parrocchia di ni con la pelle così scura, con tanti monili addosso. donata. Paesi in cui rimangono solo anziani. Paesi quant’anni e sono considerato un giovanotto, nel del maestro organettista Ambrogio Sparagna e di Vergaio, la frazione pratese dove Eppure tra pubblico e artisti si stabilisce una corren- che si popolano d’estate quando arrivano i nipoti mio paese. Siamo rimasti in pochi. E i pochi sono Ferretti nel ruolo di gran cerimoniere si terrà una risiede la famiglia Benigni. Del figlio, te empatica. Gli zulu chiedono notizie sulle man- dalle città. Valli vuote. La sfida contro il silenzio tutti anziani. Gli anziani muoiono e la valle si sintesi della «Notte della Taranta» che ogni 21 Luigi diceva:«Da piccolo combinava drie, gli spettatori vogliono sapere quanto costa nasce così: portare musica nei pressi di un rifugio inselvatichisce con frutti che nessuno innesta. Cre- agosto a Melpignano fa ballare migliaia di persone. sempre qualche marachella, come una pecora in Africa. Si parlano a gesti, comunica- del Cai, in un parco nazionale senza un presidente, sce il bosco a dismisura, crescono fiori mai visti. La Mandolini, chitarre battenti, tamburelli e voci per quando va in tv, ma io e mia moglie no. Un piccolo miracolo. sotto le volte di una chiesa minuscola. scommessa è portare uomini e donne a scoprire, o a trasferire sotto la luna dell’Appennino uno dei ri- gli abbiamo dato fiducia. Per me è un Miracoloso è «Confusion&», festival che va in sce- «Le nostre genti, emigrando, hanno contribuito a riscoprire, questa terra così bella». Per «Confu- tuali più antichi del Meridione d’Italia e ripopolare angelo». Roberto aveva detto più na da quattro anni tra le valli dell’Appennino, in costruire il mondo moderno. Dall’Australia alla sion&» si sono esibiti artisti d’India e d’Occitania, la valle che per Dante segnava il passaggio tra volte che per la figura del babbo in luoghi dove si arriva a piedi, o a cavallo, dove si Nuova Zelanda. Ora il crinale sta muorendo. Così di Mongolia e d’Argentina. Musiche e spettacoli Inferno e Purgatorio. Si replica domenica a Bolo- lutti La vita è bella si era ispirato al padre. festival suona su crinalidi roccia. Come a Pratizzano, balco- proviamo a riportare, attraverso la musica, il mon- circensi ed equestri: da Ludovico Einaudi ai butteri gna, in piazza Santo Stefano. GiorniGiorni didi StoriaStoria Sciopero!Sciopero! oggi in edicola il libro con l'Unità a € 4,00 in più Gabriella Gallozzi dire che Franco e Ciccio sono trash! Loro sono stati due grandi attori comici che devo- no stare tra Peppino De Filippo e Totò, la cui ROMA «C’è più Italia nei film di Franco e comicità affonda nella nostra tradizione più Ciccio che in tutta la commedia all’italiana». antica». Quella delle vastate, farse popolari Parole di Federico Fellini. A «ritirarle fuori» settecentesche, prosegue Maresco «dalle qua- dall’enorme calderone dell’oblio mediatico li deriva l’espressività e la mimica di Franco, dove è finita la storica coppia di comici paler- fatta di lazzi, smorfie, movimenti da pupo mitani sono altri due palermitani: Daniele siciliano - vesti in cui lo mostrò Pasolini nel Ciprì e Franco Maresco. Sì, proprio gli ex suo Cosa sono le nuvole - che utilizzava nei cinici di Raitre, i più «autori» fra gli «autori», suoi spettacoli di strada, le cosiddette posteg- i rappresentati di un cinema che non conosce ge: l’attore disegnava un cerchio per terra e compromessi al punto da scatenare feroci via coi personaggi del fachiro, del forzuto e censure come fu nel caso di Totò che visse due infiniti doppi sensi». Ciccio Ingrassia, invece, volte, processato addirittura per vilipendio proseguono i registi non veniva dal teatro di alla religione. E che hanno scelto di rievocare strada, ma dall’avanspettacolo, «un gradino la memoria dei due attori - i più bistrattati e più su di Franco, anche se pure la sua fami- poi rivalutati dalla critica - con un film che glia conosceva la fame: suo padre era murato- sarà presentato l’8 settembre fuori concorso re e lui per campare faceva anche il calzolaio. a Venezia: Come inguaiammo il cinema italia- La sua comicità era più contenuta, più studia- no. La vera storia di Franco e Ciccio. ta, come il suo carattere, opposto alla vitalità Si tratta di circa cento minuti di immagi- sfrenata di Franco». ni colme di interviste (90 in tutto: dai figli L’esordio della coppia arrivò nel ‘54 col Letizia e Massimo Benenato, vero cognome debutto a Castelvetrano nella compagnia na- di Franco a Giampiero Ingrassia; da Banfi a poletana di Pasquale Pinto. Da allora, tra liti, Buzzanca; da Fofi a Kezich; da Ninetto Davo- separazioni e riavvicinamenti, sarebbero ri- li a Bertolucci), filmati di repertorio (soprat- masti insieme per 38 anni, conoscendo il suc- tutto dai film e dai programmi tv) e momen- cesso e la ricchezza, dopo la miseria nera ti di fiction, interpretate dagli abituali perso- della Palermo del dopoguerra. «Eppure - pro- naggi di Ciprì e Maresco. Tutto per «rendere seguono i registi - col successo e col denaro omaggio - spiegano i registi - a due grandi hanno subito fatto di tutto per aiutare le attori che sono stati gli idoli della nostra giovi- Un’immagine di famiglie e gli amici». Così li ricorda Lino nezza. Ciccio e Franco erano il nostro pane La vita, i film repertorio con Banfi, uno dei tanti testimoni del film, che quotidiano: siamo cresciuti a Palermo nelle «Franchi e Ingrassia sono Franco Franchi e racconta come la coppia lo «impose» nel cele- sale di terza visione tra un Ursus, un Sansone A presentarli al grande pubblico fu Domenico Modugno che li fece Ciccio Ingrassia bre Due marines e un generale - quello con un e Franchi e Ingrassia». L’idea del film, spiega stati i nostri idoli, due grandi esordire sugli schermi televisivi, nel 1960, con Appuntamento ad dal film di Ciprì esilarante Buster Keaton - in una particina ancora Maresco, è nata come «una sorta di Ishia di Mario Mattoli. Ma qualcuno Franco Franchi e Ciccio Ingras- e Maresco nei panni di un soldato tedesco, tanto per risarcimento postumo per un incontro artisti- comici, altro che trash». sia (nati a Palermo rispettivamente nel ‘28 e nel ‘23) li conosceva già, «Come inguaiammo fargli sbarcare il lunario. co a cui tenevamo molto e che non si è con- da quando avevano debuttato in coppia qualche anno prima portan- il cinema italiano» Tutto questo e ancora di più racconta cretizzato». I due registi volevano lavorare Sapete chi loda così i due do al teatro Costa di Castelvetrano la parodia di Core ‘ngrato. Comin- Come inguaiammo.... Un «omaggio», nel qua- coi loro «concittadini» già dal ‘92, quando ciarono a recitare giovanissimi. Dopo l'esperienza in teatro, i due le Ciprì e Maresco si sono tuffati - letteral- avevano conosciuto la «gloria» di Cinico tv in attori? I registi Ciprì e lavorarono al cinema per diversi anni a ritmi forsennati, diretti spes- mente - un anno fa, raccogliendo tutto il onda sulla Raitre di Guglielmi mentre per so da registi mediocri su sceneggiature inconsistenti. Nel decennio possibile sull’«argomento». Tanto che ora, Ciccio e Franco era da tempo iniziato il decli- ‘60-69, il periodo di maggior successo, i loro film ottennero quasi il 5 vista la mole di materiale accumulata, spera- no segnato dalle «partecipazioni» nei pro- Maresco, che a Venezia per cento del totale degli incassi cinematografici italiani. Se la critica no in una possibile versione tv per realizzare grammi Fininvest. I due registi contattarono li disprezzava, Pasolini li volle accanto a Totò nell'episodio Che cosa una serie di puntate in cui «mettere tutta la Franco per un lavoro. L’attore già stava male, portano un film che è un atto sono le nuvole? di Capriccio all'italiana (1968), mentre Gianni Gri- vita» dei due attori. Ridurre il film a 100 la cirrosi lo stava consumando e a dicembre maldi, che li aveva diretti in tanti film commerciali, affidò loro Don minuti, racconta Maresco, è «stata un’impre- morì. Un secondo tentativo lo fecero tre anni d’amore: «Come inguaiammo Chisciotte di Cervantes. Negli anni '80 i due comici tornarono alla tv. sa»: «Pensate che soltanto i loro film sono fa con Ciccio per coinvolgerlo nel loro Il Franco, che nelle gag interpretava il personaggio più esuberante e stati 130.