COMUNE DI ESTERZILI

PIANO URBANISTICO COMUNALE

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Aggiornamento giugno 1999

IL REDATTORE:

Dott. Ing. Andrea Deplano

CAP.1 - LOCALIZZAZIONE

1.1 Il Territorio Comunale

Esterzili è situato in provincia di Nuoro, città da cui dista 123 Km, nella parte centro-orientale della Sardegna e fa parte della diocesi di Ogliastra con localizzazione nella zona storico-geografica della “Barbagia meridionale o di ” sull’orlo di un’area montuosa compresa tra il Gerrei, il Sarcidano e l’Ogliastra, delimitata dal corso del rio Flumineddu a Nord Est, dall’altopiano del Tacco di Orborèdu a Sud, dal lago artificiale del Flumendosa ad Ovest e da un fiume (denominato a seconda dei territori che attraversa Bau de Sàdali, Bau de Nulùttu e Bau de Betìlli) a Nord Ovest. Il territorio Comunale conta circa 10.078 ettari ed ha una forma vagamente trapezoidale con la maggiore estensione al centro in direzione Est Ovest e che si restringe con gradualità in direzione Nord Sud. Il territorio é caratterizzato dalla varietà dei paesaggi, in gran parte costituiti da magri pascoli naturali, da tavolati calcarei, da pietraie intersecate da profonde valli incassate in un paesaggio aspro e selvaggio ricco in taluni posti di una rigogliosa vegetazione boschiva. L’altitudine media è di circa 800 metri, e va dai 300 metri delle strette e brevi vallate scavate dai corsi d’acqua ai 1212 metri della vetta del monte Santa Vittoria. Le competenze territoriali di Esterzili iniziano a Nord Ovest al confine con i territori di Esterzili e di , per proseguire sempre a Nord Est dove il corso del rio Elixedda lo separa dal territorio di Seui, a Est lungo il corso del rio Flumineddu confina con il Comune di , a Sud con territorio frazione del comune di Seui e con il Comune di fino al lago Flumendosa, quindi seguendo la sponda sinistra del lago artificiale del Flumendosa confina a Sud Ovest con i Comuni di e di e, sempre seguendo la sponda del lago, confina a Nord Ovest col territorio di Sadali col quale, alcuni secoli or sono, ebbe una controversia per il possesso di “Taccu Luxedu” nella zona di Betilli, (assegnato definitivamente ad Esterzili con una sentenza del 12/04/1779).

1.2 Il Centro Urbano

Malgrado la notevole estensione del centro abitato costituito da circa 750 unità abitative, Esterzili è ben dotato delle opere di urbanizzazione primaria, quali strade residenziali, rete idrica e fognaria, rete di distribuzione elettrica e di illuminazione pubblica. Invece, per quanto riguarda le opere di urbanizzazione secondaria, ed in particolar modo le attrezzature di interesse comune, è piuttosto carente.

I Servizi Pubblici attualmente esistenti sono:

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 Nuovo Municipio edificato di recente agli inizi degli anni settanta, recentemente sottoposto a ristrutturazione e sopraelevazione.

 Chiesa parrocchiale di S. Ignazio ubicata nel vecchio centro in posizione baricentrica rispetto al resto del paese.

 Vecchia Chiesa di San Michele, ex chiesa parrocchiale recentemente restaurata.

 Vecchia chiesa di S. Antonio, chiesa campestre situata ai margini della zona di espansione e che verrà quindi prossimamente inglobata dalle nuove costruzioni.

 Scuola materna (di proprietà privata e gestita dall’ESMAS).

 Scuola elementare e media: n.5 aule per i bambini delle elementari, n.5 aule per gli studenti delle medie; l’edificio è dotato di attigua palestra coperta adeguata alla popolazione scolastica.

 Ambulatorio Comunale insediato in locali comunali;

 Ufficio postale, attualmente insediato in locali di proprietà privata;

 Ufficio di corrispondenza del Banco di Sardegna in locali di proprietà privata;

 Caserma del locale Commando Carabinieri anch’essa in fabbricato di proprietà privata.

 Impianti e attrezzature sportive, ubicati in zona S.

Tra i servizi “privati” di interesse generale e connessi con la residenza, Esterzili può contare su negozi di prima necessità (generi alimentari ecc.), bar, tabacchi, rivendite di materiali edili e di prodotti per la casa, per il settore agricolo e artigianale, una farmacia, uffici amministrativi e tecnici, laboratori artigianali di servizio. Sono presenti alcune strutture di interesse civico. In particolare Esterzili possiede diverse piazze civiche, alcune delle quali luogo di intrattenimento e di coesione sociale, altre di futura attrezzatura in spazi ad esse riservati nelle nuove zone B edificate. Il comune si è recentemente dotato di una biblioteca e di un locale attrezzato per mostre e simili, mentre è prevista la conversione in centro polifunzionale dei locali originariamente destinati alla nuova scuola media (mai entrati in funzione a causa del calo degli studenti). Non esiste un centro civico commerciale. Le strutture per lo spettacolo sono del tutto assenti dopo la chiusura di un locale per proiezioni cinematografiche ricavato in un salone parrocchiale e in funzione negli anni sessanta, mentre per quanto riguarda la ricreazione ed il tempo libero il

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comune sta provvedendo alla realizzazione di un centro polifunzionale in quanto attualmente mancano i locali appositamente attrezzati. Il comune è dotato di un impianto sportivo, (per ora limitato al calcio) con spogliatoi e illuminazione notturna, ed è previsto il suo completamento con un campo polifunzionale per pallacanestro, tennis e pallavolo. È presente, vicino al campo sportivo, uno spazio pubblico attrezzato a parco, per il gioco, lo svago e il tempo libero.

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CAP. 2 - L’AMBIENTE FISICO

Per la sua posizione nella zona centro orientale della Sardegna il territorio è in gran parte caratterizzato da rilievi accidentati, con notevoli dislivelli, costituiti da scisti argillosi, calcari e arenarie del Silurico Ordoviciano, ed é interessato da una parte da altopiani calcarei (“Tacchi”), costituiti da rocce calcaree e di dolomia giurassica (formate rispettivamente da carbonato di calcio e carbonato doppio di calcio e magnesio) la cui genesi marina risale al periodo Giurese dell’era Mesozoica, circa 200 milioni di anni fa, come il piccolo tacco di Esterzili, lembo staccatosi dal più esteso Tacco di Sadali (con quota media di circa 750 metri s.l.m.) e il vasto Tacco di Orboredu e Taccu‘è Linu (quota media di circa 620 metri s.l.m.), altopiano carsico che é un vero e proprio tavolato di notevole estensione emergente dal sottostante paesaggio di natura scistosa, affiorante lungo i versanti e risalente sempre al Silurico Ordoviciano. Detto altopiano, eroso e modellato dagli agenti atmosferici, é delimitato dalla vallata del corso del fiume Flumendosa, (che lo separa dall’altopiano basaltico di Nurri-Orroli) e dal corso del Flumineddu, che lo divide dal tavolato calcareo di Ulassai e Perdasdefogu. Il vasto tavolato, solcato da versanti, gole e strapiombi incisi dal reticolo idrografico costituito dal Flumendosa e dai suoi affluenti, è ricco di falde acquifere che, grazie alla loro capacità di percolazione scorrendo a valle sui banchi impermeabili degli scisti sottostanti, vanno ad alimentare le numerose sorgenti sparse nell’altopiano. Il vasto patrimonio idrografico di Esterzili é caratterizzato dai numerosi rivi che scorrono in superficie, provenienti dalle circostanti montagne e principalmente dal monte “Santa Vittoria”. Tra questi, si ricordano: il “rio di Sadali” che, diventato prima “rio Nuluttu” e poi “rio Bettili” in territorio di Esterzili, si versa nel lago del Flumendosa; il rio “Elixedda” che lo separa dal territorio di Seui e che va a versarsi nel rio San Girolamo e insieme a questo forma il lago artificiale di Flumineddu che costituisce il confine con il territorio di Escalaplano. Della consistenza idrologica del territorio di Esterzili parla già il Fara nel 1835 nel suo “Chorographiae Sardiniae” e di essa si sono interessati in passato sia l’Angius che il Lamarmora. Oltre a quelle inscritte nel vecchio organismo storico, (si ricordano le fontane di “Funtana de Idda”, vicino alla chiesa di San Michele, “Funtana’e Susu”, nel quartiere omonimo, “Funtana de Nuxi Nuedda” vicino l’abitato, tutte ancora utilizzate per l’approvigionamento idrico) esistono svariate altre sorgenti che sgorgano sparse un poco dovunque nel territorio come “Funtana Urcei”, “Trunconi”, “Taleris”, “Sadella”, “Irgini”, “Coa’e Sartaini”, “Murera”, “Genn’e Pruna”, “Funtana‘e Passai”, “Padenteddu”, “Nulù”, “Pira Mariedda”, “Su Zurru”, “Mont’e Nuxi”, “Bettili”, “Croco”, “su Liuru”, “Tuarzu”, “Paulisceni”, “Funtana manna”, “Perucci”, “Pittanu”, “Medada”, “Serceni”, “S’ulimu”, “su Perdosu”, “Tuvaraxiu”, “Trebini”. Altra sorgente dalle caratteristiche particolari é “Funtana Pudescia”, ubicata in regione Genna‘e Ulei e così chiamata a causa delle macchie oleaginose tipiche della presenza di idrocarburi, ma che potrebbero essere causate dalla presenza di

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sostanze aromatiche d’origine vegetale. Il territorio comunale, sebbene violentato dalla deforestazione indiscriminata portata avanti a partire dalla seconda metà dell’ottocento, (di pari passo con la costruzione dello “stradone” di collegamento con e Lanusei, oggi S.S.198,) conserva numerose e magnifiche foreste tra le quali ricordiamo quella di “Betìlli” al confine con il territorio di Sadali, quelle di “Su Bertezzu, Serra Castangia, Costa Masedu, di Serceni” ed infine quella di “Giuanni Lai” ricadente in parte nel territorio di Ulassai, tutte ricche prevalentemente di lecci “(ilixi)” ed in minor quantità di roveri “(orroli)”. Tra gli alberi cedui e d’alto fusto, abbondano S’Alinu “(Ontano)” in prossimità dei corsi d’acqua e delle sorgenti, “Su Linnarbu (Pioppo),” in buona quantità “Su Suergiu (querce da sughero)” e “Su Longufresu (Tasso o albero della morte).” La restante parte del territorio comunale, ad eccezione delle zone riservate alla coltura della vite e degli ortaggi e di quelle oggetto di una impropria riforestazione a conifere, (certamente non consone all’ambiente naturale ma che attualmente, con l’attuazione dei cantieri forestali, potrebbero rappresentare una delle principali occasioni di lavoro per i giovani Esterzilesi), é coperta dalla macchia mediterranea, tipica della flora spontanea di cui ricordiamo “Su Moddissi (Lentischio), Su Murdegu (Cisto), S’Arridelu (Phillirea), Su Zinnibiri (il ginepro cespugliato), Su Lioni (Corbezzolo), Sa Murta (Mirto), Sa Tuvara (Erica), S’Ollastu (Olivastro), Su Spinosu (Grifoglio), e Su Zippiri (Rosmarino)” del quale intorno agli anni trenta si faceva la raccolta per la successiva distillazione. Tra le essenze profumate che abbondano nel territorio di Esterzili ricordiamo “Armidda (Timo Serpillo)” dall'intenso e gradevole profumo e la profumatissima menta selvatica alternata ai rovi. Dell’intero territorio comunale poco meno di 1/8 circa risulta coperto dai boschi, mentre la gran parte del territorio è riservato al pascolo brado, solo una piccola percentuale viene utilizzato per l’agricoltura e per l’allevamento razionale, di cui é in atto la riscoperta, forse favorita dai notevoli incentivi messi a disposizione degli operatori dalla R.A.S..

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CAP. 3 - L’AMBIENTE STORICO

3.1 Le vicende storiche

Non si hanno notizie riferite ai periodi delle varie invasioni che hanno interessato la Sardegna dai primi Neolitici (6000 - 3000 a.C.) ai protosardi o prenuragici (2350 -1600 c.C.). Sicuramente come testimoniato dalle vecchie costruzioni megalitiche elencate, vi fu vita nel periodo apogeico del Nuragico che va dal 800 a.C. al 500 a.C. immediatamente successivo allo sbarco dei Fenici. Della presenza di questi ultimi non esistono testimonianze nel territorio di Esterzili. In periodo romano, come testimonia il contenuto della tavola di bronzo rinvenuta a Corti‘e Lucetta, l’area compresa dentro l’attuale territorio di Esterzili era abitata da due differenti tribù: i Galillenses e i Patulcenses Campani. Secondo autorevoli studiosi, il villaggio di Gallilium era situato in territorio di Esterzili nella zona detta oggi “Cea Idda” (piana della Villa). Scarne sono le notizie relative a tale insediamento, sicuramente il villaggio di Gallilium era ancora abitato ai tempi di San Giorgio di , vescovo della diocesi barbariense, ma non si conosce né la data né il motivo dell’abbandono da parte della popolazione. Non esistono testimonianze del periodo che va dall’invasione dei Vandali (455 d.C.) a quello dei Bizantini, Ostrogoti, Longobardi, fino alle scorrerie ed alla occupazione Saracena del 711 D.C. Intorno al mille Esterzili venne incluso nella Curatoria della Barbagia di Seulo insieme a Sadali, Seui, Sichi e Ussassai ed assegnato al Giudicato di Cagliari, al quale appartenne fino al 1258, anno in cui la Capitale S.Igia venne distrutta da una coalizione Sardo-Pisana. Resta il dubbio a quale Giudicato sia appartenuto dopo la spartizione di quello di Cagliari tra il Giudice di Arborea, quello di Gallura e i conti Donoratico di Pisa. Gli storici, comunque lo assegnano al Giudice di Arborea. All’inizio del Trecento risulta sotto il dominio dei Pisani con l’intera curatoria che comprendeva i villaggi di Seulo, Sadali, Seui, Gertalay Turbigentillis, Lessei e Guidalasso. Nel 1326 passa sotto il dominio degli Aragonesi e nel 1350, circa vent’anni dopo la conquista degli aragonesi, diventa feudo di Don Giovanni Carroz. La prima citazione stampata che accenna con sicurezza al centro abitato di Esterzili e alla sua collocazione nella Barbagia risale al 1335, anno in cui di esso si trovano cenni nell’Archivio De La Corona De Aragon. Un documento che ne parla è il “Ripartimiento De Cerdena” o “Compartiment De Sardenya” del 1358, che lo ascrive ai villaggi infeudati a “En Johan Carroz” della curatoria di “Siulo” (l’attuale Seulo). Altre citazioni le troviamo in un antico documento feudale del 1420 scritto in latino, conservato all’Archivio di Stato a Cagliari, dove compare “Villa Stertilli”, nonché nel “De chorografie Sardiniae libri duo” e nel saggio “De rebus Sardòis” dello storiografo Giovanni Francesco Fara dove viene citato “oppidum Sterzìlis”. Nel 1478, sotto il dominio Iberico, venne incluso nel regno di Sardegna e assegnato alla Contea di Quirra sotto il feudatario Don Berengario Carroz. Nel 1485 la curatoria della Barbagia di Seulo fu accorpata alla curatoria di Siurgus e

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assegnato alla feudataria Dona Brianza Carroz, nel 1603 questi feudi, insieme alla Barbagia di Ollolài vennero aggregati al Marchesato di sotto il feudatario spagnolo don Pedro Maca, successivamente dai “Mazza” passò ai “Tellez Giron” (dai quali fu riscattato nel 1839). Dopo una breve parentesi di dominio austriaco (1708-1717), nel 1720 passa ai Duchi di Savoia col Regno di Sardegna. Viene inclusa nella Prefettura di Mandas con Regio Editto del 04/05/1807. Con analogo provvedimento nel 1821 Esterzili divenne provincia di e distretto di Sadali. Con decreto del 1824 venne confermato nella Provincia di Isili. Nel 1839 avvenne il riscatto dal feudo dei marchesi Tellez Giron che risiedevano in Spagna. Nel 1848 Esterzili cessò di essere Provincia di Isili e venne incluso nella Provincia di Cagliari, circondario di Lanusei. Nel 1847, con la fusione del Regno di Sardegna con il Piemonte, diventa parte del Regno Sardo-Piemontese. Nel 1870 diviene parte del Regno d’Italia. Infine nel 1927 Esterzili venne assegnato alla Provincia di Nuoro di nuova istituzione.

3.2 Le presenze archeologiche

Il territorio comunale di Esterzili è ricco di presenze archeologiche, forse poco conosciute, e in particolare di numerosi resti dell’antica civiltà nuragica, dispersi omogeneamente nel territorio comunale. Ricordiamo tra i reperti, la tavola di bronzo rinvenuta nel 1866 in località Cort’e Lucètta, conservata al Museo Nazionale di Sassari, risalente al 69 D.C.. Il territorio era intensamente popolato anche nel periodo prenuragico, come attestano le numerose Pietre Fitte di “Su Cardu, s’Ulimu, su Farìgu, Perda Pertùnda , i Dolmens di “Genna Accùssa, Perda Tronàda, le Domus De Janas di Monte Nièddu, Su Forrèddu e altre tracce evidenti di abitati preistorici sparsi a Suttamònti, Tacchelìnu, Orborèdu, Cuccureddì, mentre avanzi notevoli di abitati preistorici e protostorici si notano ancora a Santu Serbastiànu, Taccu‘e Cuàddus, Iscas, Genna’e Orroìnas, Is Saraxìnus, Genna’e Cicci, Funtanas de Nurri (dove probabilmente sorge un tempio a pozzo), nelle zone di Monti Nièddu, Terzèli, Perdu Serràu, Su Scivu, su Accìli Mannu, S’Omixèdda, Goddittòrxu, Tallàssa, Monti’e Nuxi e sulla cima del monte Santa Vittoria, dove è ancora ben visibile la muraglia megalitica di un recinto ellittico fortificato. Sono ancora visibili tracce di Nuraghi, alcuni ancora in discrete condizioni di conservazione a Sa Furca’Eccia, Tacchixèddu, Santu Serbestiànu, Genn’e Forru, Is Orrùs, Monti’e Nuxi, Is Soperis, Perdu Pisanu, Nurassòla, Su Nuraxèddu, Sa Corti’Eccia, Serra de Nuràdda, e di Tombe di Giganti in buono stato di conservazione sulle pendici del Taccu di Esterzili, a San Sebastiano, Genna’e Orroìnas, S’Omu’e Nannis, Sa Ucca’e is Canis, Monti Nièddu, Genna Accùssa, Paùli’e Trigus. In territorio di Esterzili si possono ancora ammirare due templi a pozzo per il culto delle acque, in Sa Funtana’e Monti’e Nuxi e in Funtanas de Nurri, e un tempio rettangolare a mègaron (dei quali esistono due soli esemplari in Sardegna) in località Dom’e Urxia.

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Il territorio comunale di Esterzili fu interessato, per quanto oggi si conosce, anche da presenze storiche ricollegabili al periodo corrispondente alla penetrazione romana iniziata tra il III e il II secolo A.C., forse costituendone le ultime terre conquistate ai margini della Barbagia. Numerosi sono le presenze di abitati romani nelle località di Brabùssa , Cuccuredì, Sa Cresièdda, Genna’e Lillu, Su Cimitòriu de Taccu’e cuàddus, Tacchu’e linu, S’Ulimu, Su Pùlixi, Santa Caderina, Medàda, Cea Idda e Corti’e Lucètta dove venne rinvenuta la tavola di bronzo del primo secolo dopo Cristo. Scarse sono le presenze di epoca successiva, formate da minuscoli agglomerati di poche case e modestissimi, e sparsi sul resto del territorio. Nell’agro di Esterzili si possono ancora osservare le rovine di cinque chiese: San Teodoro, nella valle del Bau’e Sadili (nota come Santu Teru), Sant’Andrea in località Trunconi, Santa Maria a pochi chilometri di distanza dall’abitato sulla strada per Santa Vittoria, Santa Vittoria sulla cima del monte omonimo all’interno del recinto megalitico, Santa Caterina in località Medàda nel salto di Orborèdu. Nei dintorni dell’abitato erano state edificate altre due chiese delle quali si è oramai persa ogni traccia: San Giovanni Battista sulla collina detta Sant’Uànni a Cuccaiònis, e San Salvatore sopra Funtan’e Susu.

3.3 Le vie di comunicazione

Fino agli inizi dell’VIII secolo i collegamenti della Barbagia di Seulo con il Campidano e con l’Ogliastra erano costituiti da mulattiere e l’isolamento diventava totale quando le piene del “Dosa (Flumendosa)” rendevano impraticabile il guado. Nel 1720, a seguito della cessione del Regno di Sardegna ai duchi di Savoia ebbe fine questo isolamento con la realizzazione del ponte sul Flumendosa o, secondo alcuni storici, con la ricostruzione del vecchio ponte Romano. Nella seconda metà dell’Ottocento venne riassestata, seguendo un vecchio percorso accidentato già utilizzato dagli spagnoli, la strada che da Mandas portava a Seui e Lanusei. Nel 1850 vennero ultimati i tratti Monastir-Mandas e Serri- Lanusei appaltato, quest’ultimo, dall’Ufficio dell’Intendenza Generale del Regno di Sardegna, il giorno 11 Agosto 1832. Durante la sua costruzione venne abbandonato il vecchio ponte sul Dosa, già inagibile per il crollo di due arcate nella piena del 1846, e venne costruito un nuovo ponte in agro di Villanovatulo che rimase in uso sulla S.S. 129 fino alla sua sostituzione, negli anni 50, con l’attuale struttura conseguente alla realizzazione dell’invaso del Flumendosa. La strada passava però ad oltre sette chilometri di distanza dal centro abitato, senza toccare il territorio di Esterzili che continuava pertanto a rimanere isolato. Nel 1894 venne finalmente completato il tratto ferroviario Villanovatulo Ussassai e in prossimità della vecchia stazione di posta sita al bivio di Perd’e mengiànu (in territorio di Sadali) venne costruita la stazione ferroviaria. Nel 1927 venne ricostruita a spese del Comune la strada comunale che dalla stazione portava al paese, e nel 1960 venne realizzata, con fondi regionali della Legge di Rinascita, la strada provinciale Esterzili Escalaplano che finalmente tolse il paese dal suo secolare isolamento.

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CAP. 4 - ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE

La popolazione totale del Comune di Esterzili è risultata dai dati del dicembre 1998 di 895 abitanti residenti. Si contano inoltre alcuni presenti non residenti ma dimoranti in modo continuativo per motivi di lavoro. Della popolazione residente si ha traccia, a partire dal 1598, nei registri parrocchiali. I primi dati demografici si possono desumere dal Registro degli Stati D’anime che riportano con continuità, dal 1643 al 1665, gli elenchi dei nominativi degli aventi l’obbligo della confessione annuale che erano la totalità degli abitanti ad eccezione dei minori di anni 7. Gli adempienti erano all’epoca circa 240 per cui, ipotizzando ragionevolmente un numero di 40 abitanti di età inferiore ai sette anni, si può verosimilmente dedurre una popolazione composta da circa 280 abitanti. Nel censimento del 1678 a Esterzili risultano 84 fuochi (famiglie), con circa 250- 300 abitanti assegnando un numero di 4-5 componenti a nucleo familiare. Nel 1688 i fuochi si riducono a 80 (per complessivi 224 abitanti) con un conseguente calo demografico. Da questo momento si ha un progressivo incremento della popolazione fino al massimo toccato nel 1966 con 1674 abitanti, con un successivo ridimensionamento agli attuali 895. Il censimento del 1698 assegna a Esterzili 328 abitanti che diventano 451 nel 1728, 541 nel 1751. I dati relativi alla popolazione dal 1821 al 1998 sono i seguenti:

Tabella 1 Anno Abitanti Anno Abitanti 1821 670 abitanti 1965 1.607 abitanti 1982 1.209 abitanti 1824 697 abitanti 1966 1.672 abitanti 1983 1.171 abitanti 1838 550 abitanti 1967 1.674 abitanti 1984 1.133 abitanti 1844 662 abitanti 1968 1.664 abitanti 1985 1.093 abitanti 1848 681 abitanti 1969 1.584 abitanti 1986 1.048 abitanti 1857 664 abitanti 1970 1.532 abitanti 1987 1.029 abitanti 1861 714 abitanti 1971 1.391 abitanti 1998 1.001 abitanti 1871 756 abitanti 1972 1.381 abitanti 1989 976 abitanti 1881 748 abitanti 1973 1.382 abitanti 1990 957 abitanti 1901 1.012 abitanti 1974 1.473 abitanti 1991 947 abitanti 1911 1.148 abitanti 1975 1.314 abitanti 1992 927 abitanti 1921 1.126 abitanti 1976 1.277 abitanti 1993 935 abitanti 1931 1.245 abitanti 1977 1.355 abitanti 1994 919 abitanti 1936 1.284 abitanti 1978 1.336 abitanti 1995 919 abitanti 1951 1.445 abitanti 1979 1.332 abitanti 1996 912 abitanti 1961 1.641 abitanti 1980 1.301 abitanti 1997 905 abitanti 1964 1.633 abitanti 1981 1.235 abitanti 1998 895 abitanti

Attualmente gli abitanti (alla data di presentazione del Piano Urbanistico

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Comunale) sono 895. Come si rileva, a partire dal 1967 si registra un continuo calo della popolazione residente, la tendenza perdura tuttora e se non verranno creati nuovi posti di lavoro, sembra inarrestabile. L’analisi delle modificazioni intervenute nella situazione demografica del comune di Esterzili vengono maggiormente esplicitate considerando come riferimento temporale i periodi: 1971-1981, 1981-1991 e come riferimento territoriale la situazione regionale in generale ed in particolare i valori della popolazione residente nei comuni contermini che risultavano inseriti nella Comprensorio 13 e in particolare quelli che ricadono nella Comunità Montana XIII. I dati sono stati ricavati dai diversi censimenti ISTAT. Tabella 2 Comune 1971 1981 % 1991 % SEULO 1530 1397 1076 SADALI 1258 1325 1206 VILLANOVATULO 1241 1235 1140 ORROLI 3125 3334 3084 ESCALAPLANO 3012 3003 2742 NURRI 3347 3034 2715 ISILI 2976 3175 3241 SERRI 876 859 816 ESTERZILI 1391 1235 -11,21 947 -23,32 LACONI 2927 2616 2459 TOTALE 21683 21213 -2,17 19426 - 8,42

Vediamo di analizzare in dettaglio ogni decennio considerato:

a) Decennio 1971-1981

In questo decennio si registra in Sardegna un nuovo aumento della popolazione complessiva, pari a 120.000 unità in termini assoluti e all’8,14% in termini percentuali. La forte riduzione dell’esodo migratorio determina in questo caso una compensazione al decremento naturale che presenta un calo ricollegabile alla riduzione del quoziente di natalità. In provincia di Nuoro continua il processo di concentrazione della popolazione nelle aree già densamente urbanizzate e costiere anche se aumenta, rispetto al decennio precedente, il numero dei comuni in cui si registrano tassi medi annui di aumento della popolazione. Questo fenomeno interessa solamente i comuni di Isili, Orroli e Sadali mentre non interessa gli altri territori comunali considerati che risultano più esterni nella distribuzione provinciale. Nel territorio del comune di Esterzili si ha un decremento in termini assoluti di 156 unità che in termini percentuali corrisponde al 11,21%, di molto superiore rispetto a quello dell’ambito considerato pari a 470 unità corrispondente al 2,17%.

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b) Decennio 1981-1991

In questo ultimo decennio, nel territorio regionale, si registra un aumento di popolazione di 54.000 unità corrispondente ad un aumento percentuale del 3,4%. L’incremento medio annuo è stato di 4.500 unità collegabile soprattutto all’inversione di tendenza dei fenomeno migratorio che in questi anni registra un saldo positivo, mentre si accentua il decremento naturale derivante da un saldo negativo tra nati e morti. Nella provincia di Nuoro continua l’azione del potere attrattivo del capoluogo regionale e il concentrarsi di popolazione nei comuni della fascia costiera in relazione all’esaltazione del fenomeno turistico. In questo decennio, nel bacino considerato, continua, fatta eccezione per il comune di Isili (che presenta un incremento in termini assoluti di 288 unità cui corrisponde un valore pari al 2,04%), il decremento della popolazione con valori molto sempre più incidenti rispetto ai decenni passati. Si evidenzia una inversione di tendenza per i comuni di Sadali e Orroli che nel decennio precedente registravano un aumento della popolazione. Anche il comune di Esterzili presenta fenomeni di decrescita più marcati rispetto al decennio precedente (288 unità) in percentuale pari al 23,32% superiore a quello dei comuni contermini.

c) Andamento della popolazione nel comune di Esterzili nel periodo 1979/98

La tabella che segue evidenzia in termini assoluti e percentuali le variazioni di popolazione nell’arco temporale di 20 anni che è stato suddiviso nei quattro quinquenni 1979/83, 1984/88, 1989/93 e 1994/98.

Tabella 3

Anno Popolazione al Popolazione al +/- % 1.1 31.12 1979 1336 1332 -4 -0,30% 1980 1332 1301 -31 -2,33% 1981 1301 1238 -63 -4,84% 1982 1238 1209 -29 -2,34% 1983 1209 1171 -38 -3,14%  -165  - 895 12,96%  19 13 20 84  1171  11 33  -38  - 3,25%   198 5 1133  109 3 -40  - 3,54%   198

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6 1093  104 8 -45  - 4,12%   198 7 1048  102 9 -19  - 1,81%   198 8 1029  100 1 -28  - 2,72%     -170  - 15,44%  19 89  1001  97 6 -25  - 2,50%   199 0 976  957  - 19  - 1,95%   199 1 957  947  - 10  - 1,04%   199 2 947  927  - 20  - 2,11%   199 3 927  935  +8 +0,8 6%     - 66  - 6,74%  199 4 935  919  -16  - 1,71%   199 5 919  919  0 0%  1996  919  912  -7 - 0,76%   199 7 912  905  -7 - 0,77%   199 8

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905  * 895  -10  - 1,10%      -40  - 4,35%   (* Dati al 23/12/98)

I dati riportati in tabella sono desunti dall’anagrafe comunale.

Dall’analisi dei dati riportati in tabella si un andamento demografico tendente alla diminuzione presentando massimo di presenze al 1/1/1979 unità) e un in del 31/12/98 (corrispondent alla situazione attuale di 895 unità). Infatti considerano i valori assoluti della nell’arco considerato, anni, questa è diminuita di unità con un di decremento medio annuo all’1,66 %. Analizzando i diversi quinquenni

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comuni caratteristiche di decrescita (ad eccezione del quinquennio 1989/93 in cui si ha un incremento di 8 unità). Nel quinquennio 1979/83 si ha un saldo di - 165 unità corrispondent e ad un tasso medio annuo del -2,48%. Nel quinquennio 1984/88 si ha un saldo di - 170 corrispondent e ad un tasso medio annuo del -2,90%. Nel quinquennio 1989/93 si ha un saldo di - 66 unità corrispondent e ad un tasso medio annuo del - 1,32%.Nel quinquennio 1994/98 si ha un saldo di - 40 corrispondent e ad un tasso medio annuo del -0,86%.

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Dato il valore molto basso della popolazione, questo risulta fortemente condizionato dalla iscrizione o dalla cancellazione anagrafica anche di un solo nucleo Familiare. Con variazioni percentuali molto marcate, soprattutto in negativo, il valore della popolazione, negli ultimi 20 anni, è diminuito notevolmente, fenomeno fortemente accentuato dall’assenza o lenta scomparsa di attività economiche trainanti. Per meglio evidenziare l’andamento demografico si ritiene utile analizzare i movimenti interni negli stessi anni e con la

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consueta suddivisione nei quattro quinquenni già considerati precedenteme nte.

Tabella 4 Anno  Popola zione al 1.1  Nati  Mor ti  Iscrizioni Anagrafiche  Cancellazioni anagrafiche anagraficge  Popolazione al 31.12   1979  1336  16 1 1 31 40 13 32   1980  1 332  11 12 20  50 1301   1981  130 1 19 6 14 48  1238   1 982  1238  9  18 15 48 1209   1983  1209  19  16  14  65  1171     74 63 94 251   1984  1171  9 17  24  51  1133   1 985  1133  9 12  22  59  1093   1 986  1093 

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10  13  11  48  1048   1 987  1048  9 9 22  39  1029   1 988  1029  10  10  6  34  1001     47 61 85 231   1989  1001  10  8 12  39  976   19 90  976  6 17  13  21  957   19 91  957  4 8 12  27  947   19 92  947  3 7 7 27  927   1993  927  8 12  28  15  935    31  52 72 129   1994  935  4 11  14  23  919   1995  919  2 9

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25  17  919   1996  919  5 9 10  13  912   1997  912  4 11  15  14  905   1998  905  7 11 11 22 51 77 87 TOTALE 174 227 328 698

Nel 1° quinquennio ad un saldo positivo tra nati e morti (+11 unità) corrisponde un saldo negativo dei movimenti interni (-157 unità) che portano ad una diminuzione di 146 unità. Nel 2° quinquennio si rileva un saldo negativo tra nati e morti (-14 unità) e un saldo negativo dei movimenti interni (-146 unità) che portano ad una complessiva diminuzione della popolazione di -160 unità. Nel 3° quinquennio si rileva un saldo negativo tra nati e morti (-21 unità) e un saldo negativo dei movimenti interni (-57 unità) che portano ad una complessiva diminuzione della popolazione di -78 unità. Nel 4° quinquennio si rileva un saldo negativo tra nati e morti (-29 unità) e un saldo negativo dei movimenti interni (-10 unità) che portano ad una complessiva diminuzione della popolazione di -39 unità. Analizzando complessivamente i dati della tabella precedente si ricava che il decremento demografico deriva contemporaneamente dal saldo negativo tra i nati e morti e dal saldo negativo dei movimenti interni rappresentato dai nuovi iscritti e dai cancellati che, in molti casi, non continuano a mantenere relazioni e interessi con il paese d’origine. Sulla base dei dati riportati nelle tabelle 3 e 4 si può ipotizzare quale scenario possibile per il comune di Esterzili uno scarso mantenimento della popolazione attuale e, sulla base delle tendenze in atto confermate dai dati dell’ultimo quinquennio, una diminuzione della stessa, seppure di modesta entità rispetto a quella dei quinquenni precedenti. Considerando la diminuzione della popolazione negli ultimi 5 anni che presenta un tasso medio annuo dello -0,86% (pari al –8,6% nei dieci anni) si avrebbe una popolazione al 2008 (10 anni) di circa 825 abitanti e al 2018 (20 anni) di circa 755.

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Considerando il fatto che nel decennio 79/88 il comune di Esterzili ha subito la più consistente diminuzione di popolazione, non risulta fondata l’ipotesi che, dopo un periodo lavorativo di circa 35/40 anni, parte degli emigrati ritorni nel paese d’origine generando quindi un contro esodo. Non si rilevano altri possibili scenari che comportino ulteriori diminuzione di popolazione e si ritiene più probabile la prima ipotesi considerata che porta ad una previsione della popolazione al 2008 di 825 unità e di 755 al 2018.

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CAP. 5 - ASPETTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVE INSEDIATE NEL TERRITORIO

Il Comune di Esterzili ha conosciuto in passato una condizione economica povera, perché incentrata soprattutto sull’attività agropastorale, sullo sfruttamento del patrimonio boschivo, delle cave di inerti e di calcite ora abbandonate, richieste anni addietro come materiali da costruzione. Una parte della popolazione si dedica al settore agropastorale che da circa 10 anni, cessato il fenomeno della massiccia emigrazione verso il continente e l’estero, sta sviluppando un elevato benessere diffuso anche in conseguenza delle facilitazioni creditizie e contributive introdotte dalle recenti leggi regionali in materia di agricoltura e riforma agropastorale. Nell’ultimo ventennio sono avvenuti profondi mutamenti sociali e culturali nella popolazione con un continuo interesse e sviluppo delle attività artigianali, delle attività commerciali e della libera imprenditoria, oltreché dei settori amministrativi e tecnici (terziario) in funzione di servizio per le attività principali. Oggi comunque, come in alcune zone limitrofe, se si vuole superare il progressivo calo demografico e il progressivo abbandono del paese da parte delle giovani leve, si rende necessario passare da un’economia di sussistenza e dalla prevalente attività agropastorale di un tempo all’attività turistica o agrituristica sfruttando il forte richiamo esercitato dalle bellezze naturali dei luoghi, ricchi di boschi e ruscelli e soprattutto per la presenza di tracce ancora inesplorate di antichi insediamenti testimoni di remote presenze umane (Nuraghe, tombe di giganti, domus de Janas ecc.). Per ottenere tali risultati il paese, sotto la spinta della “Pro Loco”, del Comune e della Comunità Montana di appartenenza si sta progressivamente attrezzando di strutture in grado di fornire almeno i servizi strettamente sufficienti al razionale utilizzo delle zone di valore storico - ambientale. A tal fine è ormai in avanzato stadio di realizzazione una colonia montana situata vicino alla cima del monte Santa Vittoria, in prossimità di una vasta zona soggetta a rimboschimento negli anni sessanta. Vediamo di analizzare in dettaglio i vari settori produttivi:

5.1 Settore primario

Le successive elaborazioni e considerazioni sono fatte sui dati pubblicati dall'ISTAT nel 1991, relativi al 4° censimento gene rale dell'agricoltura. Nella tabella successiva viene riportata in ettari ed in percentuale la Superficie Agricola Utilizzata (S.A.U.) e la Superficie Totale Aziendale.

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Tabella 5

Seminativi Colture Prati permanenti Tot S.A.U. Boschi Altra superficie Superficie permanent e pascoli Tot. AZ i 466.18 113.75 5154.33 5734.26 2301.04 415.15 8450.45 5.51 % 1.34 % 60.99 % 67.85 % 27.23 % 4.92 % 100 %

Dall'esame dei dati si può evidenziare che gran parte del territorio rientra nella categoria "agricolo". Tuttavia pur essendo superfici destinate al pascolo o a prati permanenti, sono da considerarsi aree marginali per l'attività agricola a causa delle forti pendenze e della scarsa fertilità dei suoli. Al primo esame dei dati risulta inoltre evidente la destinazione del territorio agricolo alle coltivazioni di tipo estensivo, finalizzate all'alimentazione del bestiame. Al 31/12/1991 risultava la seguente consistenza di bestiame: Tabella 6 Capi bovini n. 2.517 capi ovini n. 7.007 Capi caprini n. 3.176 capi suini n. 339 Capi equini n. 127 Asini n. 102

Di notevole importanza è il patrimonio boschivo-forestale, che tuttavia meriterebbe una maggiore valorizzazione ed estensione soprattutto delle specie caratteristiche della macchia mediterranea. In passato lo sfruttamento agricolo e zootecnico, gli incendi e il disboscamento sconsiderato hanno causato nell'area la scomparsa di grosse formazioni boschive. Solamente in questi ultimi anni, con l'aumentare della sensibilità ambientale e grazie ad una vocazione naturale del territorio all'uso forestale, sono stati realizzati o sono in fase di realizzazione diversi rimboschimenti. Infatti, una delle principali fonti economiche della popolazione è costituita dalle attività forestali. Nella tabella 7 si riporta la consistenza delle colture più "specializzate" ripartite in base alla superficie totale in ettari ed al numero di aziende.

Tabella 7 Cereali Ortive Foraggere Vite Olivo avvicendate Az. Ha Az Ha Az. Ha Az. Ha Az Ha 72 390.33 38 31.39 11 8.74 151 98.72 10 14.99

La cerealicoltura rappresenta la quota più consistente tra le colture specializzate ed interessa principalmente colture come: l'avena e l’orzo che vengono utilizzate come erbai o per il consumo sotto forma di mangime per il bestiame. Il frumento in passato ha rivestito una notevole importanza, ma l’avvento della

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meccanizzazione ed il crollo del prezzo ha determinato un cambiamento nella destinazione d'uso. La viticoltura è rappresentata in gran parte da piccoli vigneti, condotta con forme di allevamento tradizionali ad "alberello" e con diverse varietà di uva presenti contemporaneamente sullo stesso appezzamento. L'olivicoltura è poco rappresentata e spesso è costituita da olivastri centenari innestati con diverse varietà locali a "duplice attitudine".

5.2 Settore secondario e terziario

Il settore industriale è pressochè assente sul territorio. Le unità locali presenti nel Comune sviluppano per la maggior parte attività nel campo delle costruzioni. Il numero delle unità locali e dei relativi addetti conferma il fatto che il secondario non costituisce, sia qualitativamente che quantitativamente, un settore trainante per il comune di Esterzili. Questa attività potrebbe svilupparsi nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli attraverso la valorizzazione delle colture specializzate presenti nel territorio; solo da pochi anni ci si sta indirizzando verso questo settore ma con modalità ancora artigianali. Nel settore dei servizi le unità locali presenti sono così ripartite: - commercio: 16 addetti agli alimentari ecc. e 2 addetti nella rivendita di mobili. - altre attività: 10 addetti in attività tipo bar. Tra le attività terziarie quella che occupa il maggior numero di addetti è costituita dal ramo delle istituzioni in cui risultano impiegati nell’istruzione primaria e nella pubblica amministrazione.

5.3 Composizione della popolazione residente attiva e non attiva

La tabella che segue riporta la popolazione attiva e non attiva, distinta per sesso, residente nel comune di Esterzili al 1991.

Tabella 8 Popolazione Attiva Popolazione non attiva Totale Maschi Femmine Maschi Femmine Unità 234 122 218 376 950 % 24,63 12,84 22,95 39,58 100

Il valore percentuale della popolazione attiva (37,47%) è inferiore a quello che si riscontra a livello provinciale (39,50%), mentre la popolazione non attiva (62,53%) è più alta di quella su base provinciale (60,50%). Rispetto al censimento del 1981 la popolazione residente attiva nel comune è diminuita di 16 unità, mentre quella residente non attiva è diminuita di 269 unità. La suddivisione per attività economica della popolazione residente attiva in condizione professionale pari a 273 unità nel 1991 e pari a 300 unita nel 1981 è riportata nelle tabelle che seguono:

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Tabella 9 ATTIVITÀ ECONOMICA 1981 ATTIVI % Agricoltura, foreste, caccia e pesca 85 28,33 Manufatturiero ed estrattivo 24 8,00 Commercio, Alberghi e Pubblici esercizi 45 15,00 Credito, Assicurazioni e terziario d’impresa 2 0,67 Pubblica Amministrazione e servizi pubblici e collettivi 59 19,67 Costruzioni, Trasporti, Energia, Gas e Acqua 85 28,33

Tabella 10 ATTIVITÀ ECONOMICA 1991 ATTIVI % Agricoltura, foreste, caccia e pesca 99 36,26 Manufatturiero ed estrattivo 20 7,33 Commercio, Alberghi e Pubblici esercizi 34 12,45 Credito, Assicurazioni e terziario d’impresa 5 1,83 Pubbli ca Amministrazione e servizi pubblici e collettivi 66 24,18 Costruzioni, Trasporti, Energia, Gas e Acqua 49 17,95

I dati precedenti evidenziano un aumento della popolazione residente attiva nel settore agricolo rispetto al censimento del 1981. Si è infatti già constatato come gli abitanti di Esterzili siano legati prevalentemente al settore agricolo. Coloro che non sono direttamente impiegati nell’agricoltura svolgono questa attività come dopo lavoro o come lavoro integrativo e questa situazione la si desume anche dal fatto che trenta aziende agricole hanno un conduttore che svolge attività prevalentemente extra aziendale. Gli attivi nel settore industriale sono 27, dei quali circa il 50% impiegati nel ramo manifatturiero ed il restante 50% nel settore edilizio. Considerando il numero delle unità locali presenti a Esterzili ed i relativi addetti, si desume che una parte della popolazione impiegata in questo settore svolga la propria attività fuori dal territorio comunale. Il settore terziario occupa il 56,21% della popolazione attiva: tuttavia se si confrontano le unità locali esistenti e gli addetti impiegati, parte dei quali non residenti a Esterzili, si deduce che anche nel terziario non tutti gli impiegati operano nel comune di residenza.

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CAP. 6 - LA RETE DELLE INFRASTRUTTURE

Il livello di infrastrutturazione del territorio, inteso come complesso di opportunità per un uso controllato e razionale delle risorse, è l’indicatore più probante del ruolo che, sotto il profilo socioeconomico, questo occupa nell’ambito più vasto del comprensorio.

6.1 Infrastrutture di trasporto (Carta tematica n .9)

Il sistema dei trasporti stradali costituisce l’elemento fondamentale per l’integrazione del comune di Esterzili con i comuni limitrofi. Il territorio di Esterzili svolge, sotto questo aspetto, un ruolo marginale in quanto risulta escluso dalle principali correnti di traffico non solo di importanza regionale ma anche zonale. Il comune non è attraversato da alcuna strada statale; l’intero territorio comunale è attraversato dalla Strada Provinciale Perdemengianu – Esterzili - Escalaplano che lo collega da una parte alla stazione ferroviaria di Esterzili (ubicata in Comune di Sadali). La stessa arteria permette il collegamento con i centri di Isili, da cui il comune di Esterzili dipende per diversi servizi ed istituzioni non presenti nel suo territorio. L’asse principale della viabilità interna al comune è costituito dalla strada provinciale che, attraversando in senso longitudinale il centro abitato, divide praticamente in due parti l’intero territorio comunale. Le strade comunali e vicinali sono riportate nella carta tematica n.9 delle Infrastrutture di Trasporto. Queste, distribuite su tutto il territorio, permettono di collegare e raggiungere praticamente tutte le parti del territorio. Le strade extraurbane sono state classificate dal Piano Urbanistico Comunale secondo quanto stabilito dal nuovo Codice della Strada (D.L. n.285 del 30.04.1992 e successive modificazioni). In particolare la provinciale è stata classificata di tipo C. Tutte le strade comunali e quelle vicinali sono state considerate di tipo F.

6.2 Infrastrutture tecnologiche (Carta tematica n.8) a) Condotte idriche

La distribuzione idrica è assicurata da una condotta ESAF in ghisa ∅ 200 che, partendo dal territorio di Sadali, attraversa la parte Nord del territorio per confluire in un deposito (utilizzato anche come partitore in pressione) posizionato a est del Centro abitato. Dal deposito si diramano le condotte che servono il centro urbano. E’ presente anche un secondo deposito, utilizzato prima della realizzazione della condotta ESAF, che raccoglieva l’acqua di alcune sorgenti situate nel Santa

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Vittoria a monte del paese. Attualmente viene utilizzato come serbatoio di accumulo dopo essere stato collegato alla nuova linea ESAF (vedi Tav. 15). b) Condotte fognarie

L’intero centro urbano è servito dalle rete fognaria cittadina che convoglia le acque nere e bianche verso l’ impianto di depurazione comunale posto a Nord del centro abitato; data la complessa morfologia del territorio una parte degli scarichi fognari viene fatto confluire ad un impianto di sollevamento posto a Sud del centro urbano e da qui viene pompato e avviato verso l’impianto di depurazione (vedi Tav. 16) c) Linee elettriche

La distribuzione dell’energia elettrica nel comune avviene mediante una linea aerea da 15 KV (diramata da una linea a 150 KV che attraversa il territorio di Sadali) che da Nord giunge alla cabina primaria di trasformazione ubicata nella parte bassa del paese e disimpegna il servizio di distribuzione dell'energia nel centro abitato. Dalla cabina primaria si dirama una linea aerea da 15 KV che giunge a una cabina di trasformazione sita nella zona di Taccu che serve la parte alta dell’abitato e, sempre con linea aerea da 15 KV, alcune aziende zootecniche site in località “Taccu ‘e quaddus”). Una seconda linea arerea a 15 KV parte dal comune di Escalaplano, si sviluppa per un breve tratto in direzione Sud-Nord e si divide in due direttrici, servendo a Ovest alcune aziende zootecniche in località “Monte Nieddu” e a Est la diga di “Flumineddu” e alcune aziende zootecniche. La rete di illuminazione pubblica (vedi Tav. 17) è sufficientemente distribuita in tutto il centro abitato.

6.3 Urbanizzazioni primarie nel centro abitato

Il centro abitato presenta una situazione abbastanza favorevole: le varie reti sono pressoché concluse, servono ogni parte dell’abitato e presentano unicamente problemi di manutenzione e di ottimizzazione. a) Rete idrica (tavola n.15)

La rete idrica è presente in tutto il centro abitato e risulta in buono stato di esercizio. Gli anelli principali sono costituiti prevalentemente da tubazioni in ghisa di diametro adeguato; L’alimentazione avviene tramite condotta in ghisa sferoidale con ∅ 125 collegata al serbatoio partitore.

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b) Rete fognaria e rete acque bianche (tavola n.16)

Tutto il centro abitato di Esterzili è servito da una adeguata rete per lo smaltimento delle acque nere che risulta essere in condizioni di efficienza. L’impianto fognario è collegato alla condotta principale nel depuratore posizionato a Nord dell’abitato. Un impianto di sollevamento permette di raccogliere gli scarichi fognari della parte Sud dell’abitato e di avviarli verso l’impianto di depurazione.

c) Rete di illuminazione pubblica (tavola n.17)

L’impianto di illuminazione pubblica è praticamente presente in tutto il centro abitato. Nel centro storico sono ancora presenti punti luce con linea di alimentazione aerea.

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CAP. 7 - LO STRUMENTO URBANISTICO VIGENTE

Il vecchio strumento urbanistico di cui è dotato il comune di Esterzili (Piano di Fabbricazione) è stato adottato con deliberazione del C.C. n.79 in data 14/12/1978 (reso attuativo con decreto Assessoriale n.206/U del 08/03/1979). Le successive varianti (di piccolissima entità e che non ne hanno alterato le direttive) sono state approvate con deliberazione del C.C. n.20 del 10/05/1983 reso attuativo con decreto Assessoriale n.1747/U del 12/10/1983 (riguardante la classificazione in zona G dell’area sul monte Santa Vittoria interessata dalla realizzazione di un fabbricato da adibire a colonia montana) e deliberazione del C.C. n.11 in data 28/02/1985 (reso attuativo con decreto Assessoriale n.1108/U del 22/07/1985). Il Piano di Fabbricazione suddivideva il territorio comunale nelle seguenti zone:  Zona B 1: completamento  Zone B 2 completamento  Zona B 3: completamento  Zone B 4: completamento  Zone B 5: completamento  Zona B 6: completamento  Zone B 7: completamento  Zona B 8: completamento  Zone C 1: espansione residenziale  Zone C 2: espansione residenziale  Zone C 3: espansione residenziale (P.E.E.P.)  Zona D: insediamenti produttivi  Zone E: agricola  Zone G 1: impianti sportivi  Zone G 2: impianti tecnologici (depuratore)  Zone H 1: verde di rispetto cimiteriale  Zone H 2: verde di rispetto stradale  Zone H 3: verde pubblico  Spazi pubblici (S): annessi alle zone omogenee.

Le delimitazioni delle zone omogenee erano le seguenti:

1. La zona di completamento B 1 comprendeva gran parte del vecchio organismo storico che si estende dalla parte più a valle, intorno alla chiesa parrocchiale, il municipio e il vecchio asilo, e abbracciava anche talune parti dell’abitato che, a causa della edificazione disordinata e di qualità non coerente con quella dell’organismo originario, hanno perso in modo irreversibile le caratteristiche tipiche dei centri storici, assumendo più propriamente quelle delle zone di completamento.

2. La zona di completamento B 2 comprendeva l’abitato delimitato dalla via Lanusei e dalla via Escalaplano nella parte alta del paese ed immediatamente

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a monte della scuola elementare.

3. La zona di completamento B 3 comprendeva l’abitato delimitato dalla via S. Antonio e dalla via Escalaplano. Nella stessa zona era stata inclusa la parte dell’antico abitato sorto intorno al vecchio municipio dove esistono edifici risalenti all’organismo storico, documenti della tradizione costruttiva minore e testimonianze di tipi e forme proprie della cultura locale.

4. La zona di completamento B 4 comprendeva alcuni fabbricati periferici ubicati all'ingresso del paese in vicinanza del cimitero.

5. La zona di completamento B 5 comprendeva una vasta fascia che dalla chiesa di San Michele portava al deposito dell’acqua nella parte alta del paese, con poche case sparse.

6. La zona di completamento B 6 comprendeva la zona delimitata dalla circonvallazione e dalla via Sant’Antonio, con solo alcuni edifici di recente costruzione.

7. La zona di completamento B 7 comprendeva la parte più alta del colle Cuccaionis sempre con poche case sparse.

8. La zona di completamento B 8 che comprendeva la parte più recente del paese in località Taccu (ex zona C) caratterizzata da alcune costruzioni isolate all’interno dei singoli lotti.

9. Per quanto riguarda le zone C di espansione residenziale, Il Piano di Fabbricazione del 1978 individuava tre zone una delle quali di 17.000 mq, stretta tra la strada comunale Sant’Antonio, la fascia di rispetto cimiteriale e la strada di circonvallazione; la seconda di 15.000 mq, su terreni di proprietà comunale, in località Taccu, mentre la terza di mq 14.500, sempre nella stessa località e su terreni comunali, veniva destinata ai P.E.E.P..

10. Nella ubicazione della zona riservata ad insediamenti artigianali e industriali il Piano di Fabbricazione individuava una nuova zona ubicata a ridosso della via San Sebastiano, modificando il precedente strumento urbanistico, la localizzazione è tutt’oggi attuale, e solo la mancata presentazione di piani esecutivi (P.I.P.) ne ha impedito l’effettiva utilizzazione.

11. Nell’ambito delle zone G, il Piano di Fabbricazione individuava le aree riservate all’impianto di depurazione e agli impianti sportivi.

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CAP. 8 - PATRIMONIO EDILIZIO

8.1 Consistenza del Patrimonio Edilizio

Allo stato attuale il patrimonio edilizio del Comune di Esterzili si articola in vari tipi architettonici e costruttivi, secondo il periodo di costruzione degli insediamenti, dell’economia dei luoghi e della destinazione d’uso. Nel centro storico e nelle sottozone B 1 e B 2 di completamento, l’edificazione si sviluppa in prevalenza in fregio alle strade principali ed è distinta da una tipologia caratteristica di zone e di edifici, appresso sintetizzata. Si deve osservare che nel Piano Urbanistico di Esterzili e nei relativi allegati di accompagnamento e di documentazione si considera originario e si definisce convenzionalmente “organismo storico” il complesso di strade, edifici (prescindendo dalla qualità ambientale di questi e dalle trasformazioni intervenute), e di aree, ancorché mai edificate, compresi nei perimetri desumibili dalle cartografie “De Candia La Marmora” RCSMG 1846 e d’impianto catastale del 1860/70. L’inclusione di edifici entro tale perimetro, cioè l’appartenenza “all’organismo storico”, non ne determina in alcun modo lo stato di pregio ambientale. Permangono alcuni edifici, risalenti all’organismo storico, di buona leggibilità perché non modificati, documenti della tradizione costruttiva minore, e testimonianze architettoniche di tipi e forme proprie della cultura locale, ma in pessimo stato di conservazione o in stato di incipiente rovina. Per avere un’idea della consistenza del patrimonio abitativo nella seguente tabella sono riportati i dati della popolazione e delle abitazioni riferiti ai censimenti ISTAT 1981-91.

Tabella 11 Anno Popolazione N° famiglie N° comp. per Abitazioni Abitazioni Totale famiglia occupate Non occup. abitazioni 1981 1235 376 3,28 375 170 545 1991 947 413 2,29 413 301 714

Dalla tabella si ricava un dato molto significativo riferito al numero medio dei componenti per famiglia. Infatti nonostante il decremento della popolazione è aumentato il numero dei nuclei familiari e quindi di conseguenza è sensibilmente diminuito il numero medio dei componenti per famiglia che risulta pari a 2,29 nel 1991. Questa diminuzione è confermata dai dati comunali al 31/12/98: ad una popolazione di 895 unità corrispondono 421 famiglie con un valore pari a 2,13 del numero medio dei componenti per famiglia. Dalla tabella, con riferimento al 1991, si desumono inoltre le seguenti considerazioni: - non esiste il fenomeno della coabitazione in quanto il numero delle famiglie coincide con quello delle abitazioni occupate;

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- le abitazioni non occupate, pari a 301 unità, rappresentano il 42% del patrimonio edilizio. Secondo i rilevamenti ISTAT del Censimento 1991 sulle abitazioni non occupate si rileva come 140 siano utilizzate per vacanza, 32 per studio o lavoro, 3 per altri motivi e 126 risultano non utilizzate. Ancora si osserva come tra le 301 abitazioni non occupate 7 siano disponibili per la vendita, 33 disponibili per l’affitto, 45 per entrambe vendita e affitto, 216 non disponibili né per la vendita né per l’affitto. La tabella 12 evidenzia la consistenza delle abitazioni in relazione all’epoca di costruzione e relativamente al patrimonio edilizio attualmente occupato si è operata la segmentazione temporale che individua la consistenza del centro storico quale stock ante 1960 e le successive espansioni differenziate nei periodi ante 1960, 1960/71, 1972/81, 1982/91.

Tabella 12 Abitazioni % Stanze Stanze/Abitazione Ante 1960 269 65,13 1110 63,95 1961/1971 64 15,50 300 17,28 1972/1981 40 9,69 186 10,71 1982/1991 40 9,69 140 8,06 Totale 413 100 1736 100

Dalla Tabella 11 si rileva che il complesso delle abitazioni (occupate + non occupate) è aumentato di 169 unità dal 1981 al 1991, mentre nella tabella 12 vengono riportate, nello stesso periodo, 40 nuove abitazioni occupate. L’incremento delle abitazioni occupate nel periodo considerato (413-375=38) viene totalmente soddisfatto dalle nuove abitazioni (+40); si ha inoltre un consistente aumento di quelle non occupate (301-170=93). Si deve osservare come nel censimento 91 non siano state più considerate come abitazioni molti fabbricati del centro storico che risultano, allo stato attuale, praticamente diroccate e, dall’altra, che alcune abitazioni, prevalentemente nel centro storico, siano state accorpate in modo da ottenere unità immobiliari prive di carenze funzionari ed igieniche. L’attività edilizia, come si desume dai dati sopra riportati e soprattutto dal numero di concessioni e autorizzazioni lasciate negli ultimi anni, è molto limitata con pesanti conseguenze in campo occupazionale. Vediamo di analizzare le caratteristiche edilizie delle diverse sottozone.

1) Zona A1

Aggregati edilizi ed edifici costituenti l’organismo storico, anche per età e tipo, nel complesso poco modificati, in buono stato di conservazione. Sono compresi gli aggregati edilizi, gli edifici e gli elementi costruttivi, risalenti all’organismo storico, tuttora in buono stato di conservazione o comunque di buona leggibilità, perché poco modificati da trasformazioni recenti. Permangono alcuni edifici, risalenti all’organismo storico, di buona leggibilità perché non modificati, documenti della tradizione costruttiva minore e

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testimonianze architettoniche di tipi e forme proprie della cultura locale, alcuni purtroppo in pessimo stato di conservazione o in stato di incipiente rovina. I vecchi fabbricati risalenti all’organismo storico o di edificazione più recente sono realizzati con muratura, sia di pietrame calcareo e malta di fango e sia di pietrame scistoso e malta di leganti idraulici, e con copertura a tetto eseguito con canne, fango o legante idraulico, tavolati di legno e tegole curve laterizie tradizionali sarde. Gli edifici sono costruiti sul confine, in aderenza ad altri fabbricati, o anche isolati con cortili antistanti, e sono composti di solito da due o tre piani e, in alcuni casi, dal solo piano terra.

2) Zona B1

Sono classificati in tale zona gli aggregati edilizi compresi nell’organismo storico, interessati da diffuse e irreversibili sostituzioni edilizie, discordanti per tipologie e tecniche costruttive, non adeguate all'organismo storico originario. Pur tuttavia, sono ancora leggibili alcuni edifici ed elementi costruttivi, risalenti all’organismo storico. In detta zona sono reperibili pochissimi esempi di vecchi fabbricati aventi le caratteristiche descritte per la zona A1. Nel complesso la zona è stata interessata da diffuse e recenti sostituzioni edilizie discordanti ed irreversibili che hanno alterato le caratteristiche originarie con fabbricati simili a quelli descritti più avanti e ricadenti nelle zone di completamento, assumendo le caratteristiche proprie di tali zone. Spesso tale zona ingloba fabbricati di più recente edificazione realizzati, nel periodo antecedente il secondo conflitto mondiale ed in quello successivo fino al 1965, ancora con i sistemi ed i materiali della tradizione popolare, con muratura di pietra, calcarea o scistosa con due o più piani fuori terra, edificati in aderenza sul confine di lotti stretti ed in fregio alle strade non sempre sufficientemente larghe, con tetto a due falde, eseguito come sopra e, in molti casi, rifatto con travetti, laterizi, pignatte e coppi sardi o con copertura a terrazza.

3) Zona B2

Edifici edificati dopo il secondo conflitto mondiale e prevalentemente dal 1965 ad oggi, dopo l’adozione del primo strumento urbanistico, secondo tipi edilizi unifamiliari, costruiti con mattoni forati di laterizio, o con blocchi cementizi, ubicati, nel rispetto delle normative urbanistiche più recenti, in modo isolato all’interno dei lotti, ora più grandi e meglio definiti e chiusi con recinzione a giorno; composti fino a due piani fuori terra ed in alcuni casi con piano seminterrato e provvisti di locali accessori della funzione residenziale indipendenti o integrati nel corpo dell’edificio principale. Questi insediamenti abitativi sono integrati da “servizi connessi” con la residenza, da edifici commerciali e artigianali e da servizi pubblici o privati di interesse e uso pubblico.

4) Volumetria Edilizia

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Passiamo ora all’analisi dei dati sulla volumetria edilizia desunti dal Piano di Fabbricazione vigente per le zone B e C.

Zona B

Zona Superficie Indice Volume Dotazione pro Abitanti Fondiaria mq Fondiario Edificabile mc capite mc/ab insediabili mc/mq ab. B1 48.000 3.0 144.000 300 480 B2 28.400 3.0 85.000 300 284 B3 26.000 3.0 78.000 300 260 B4 6000 3.0 18.000 300 60 B5 46.000 3.0 138.000 200 690 B6 17.600 3.0 52.800 200 264 B7 16.200 3.0 48.600 200 243 B8 19.700 3.0 59.100 100 197 Totale 207.900 3.0 623.700 2478

Zona C

Zona Superficie Indice Volume Dotazione pro Abitanti Fondiaria mq Fondiario Edificabile mc capite mc/ab insediabili mc/mq (70%) ab. C1 17.000 1.0 11.900 100 119 C2 15.000 1.0 10.500 100 105 C3 14.500 1.0 10.150 100 101 Totale 46500 1.0 32.550 325

8.2 Prospettive di fabbisogno abitativo

Il fabbisogno abitativo è esprimibile in termini di domanda interna in quanto, nel caso del Comune di Esterzili, quella esterna proveniente dall’hinterland è assai limitata e dipende dallo sviluppo delle attività economiche presenti nell’area di gravitazione. Infatti sia la dinamica demografica che quella degli spostamenti portano a ritenere che l’ambito considerato non produca effetti gravitazionali tali da determinare un fabbisogno esogeno. In particolare la situazione del Comune di Esterzili, in cui non si registra alcun incremento demografico, fa ritenere che non sussista concreta domanda abitativa, assumendo come ipotesi preliminare che le tendenze verificatesi negli ultimi anni non vengano stravolte da fattori esterni od interni rilevanti. La stima del fabbisogno abitativo può essere rappresentata come sintesi della segmentazione seguente:

- fabbisogno addizionale - fabbisogno da sostituzione

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Il fabbisogno addizionale è determinato da diverse esigenze quali: a) soddisfare la domanda di abitazioni derivante dall’aumento di popolazione o comunque di nuove iscrizioni previste nel periodo di validità del Piano Urbanistico Comunale; b) soddisfare la domanda di abitazioni derivante da trasformazione sociali di tendenza generale come la riduzione del numero di componenti delle singole famiglie a fronte di un incremento dei nuclei familiari; c) eliminare le condizioni di sovraffollamento; d) soddisfare la domanda di abitazioni derivante da nuovi insediamenti di tipo produttivo previsti dal Piano Urbanistico Comunale.

Il fabbisogno di sostituzione corrisponde al numero di abitazioni necessarie per sopperire alla riduzione di alloggi derivante da interventi di demolizione, di fusione e di recupero sul patrimonio edilizio degradato o comunque inadeguato. a) Fabbisogno addizionale

- derivante da aumento di popolazione o da nuove iscrizioni

Nella tabella 4 è stato evidenziato l'andamento demografico della popolazione di Esterzili esplicitando le variazioni della stessa in funzione del saldo naturale e delle nuove iscrizioni anagrafiche e cancellazioni. Le considerazioni che hanno portato ad individuare la popolazione presunta al 2008 derivano unicamente da un saldo negativo tra iscritti e cancellati e dal saldo negativo dei movimenti interni. Quanto detto accompagnato da una costante diminuzione della popolazione nel comune di Esterzili negli ultimi dieci anni, ci porta a ipotizzare l’assenza di fabbisogno abitativo derivante da aumento di popolazione e da nuove iscrizioni.

- derivante dalla riduzione del numero di componenti delle singole famiglie

Come rilevato nella tabella 11 e come confermato inoltre dagli ultimi dati comunali al 31/12/98 (popolazione = 895 abitanti; n° famigli e = 421 e quindi n° componenti per famiglia = 2,13) il numero medio dei componenti per famiglia risulta in netto decremento. Nel periodo 1991-1998 la popolazione ha subito un decremento di 52 unità, mentre le famiglie sono aumentate di 37 unità. Visti i valori decrescenti del numero di componenti per famiglia negli anni fino al 1998 assumendo come valore di calcolo quello di 1,8 componenti per famiglia considerando al 2008 il valore della popolazione ipotizzata in 825 abitanti si ottiene il numero delle famiglie presunte pari a 458. Confrontando questo dato con le famiglie attualmente presenti si ottiene il numero delle famiglie aggiuntive in

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dipendenza del valore assunto per il numero dei componenti per famiglia (458- 421=37).

Famiglie aggiuntive 1998/2008 Abitazioni necessarie 37 37

- derivante da condizioni di sovraffollamento

Dall’analisi della tabella 11 è evidente che risulta totalmente assente il fenomeno della “popolazione in convivenza” in quanto il numero delle famiglie coincide con quello delle abitazioni occupate (413 famiglie, 413 abitazioni occupate). Per quanto riguarda invece l’indice di affollamento la situazione viene evidenziata dalla tabella che segue che considera i dati ISTAT al 1991:

Anno Abitazioni occupate stanze Abitanti Abitanti/stanza 1991 413 1736 947 0,55

Il numero di abitanti/stanza risulta largamente al di sotto dei valore di 1 abitante per stanza per cui è inesistente il fenomeno del sovraffollamento. Non viene pertanto considerato alcun fabbisogno derivante da tali condizioni.

- derivante da nuovi insediamenti di tipo produttivo

Il comune di Esterzili è stato recentemente inserito nel piano integrato d’area del consorzio dei laghi del Flumendosa, ed è prevista la realizzazione nel suo territorio di alcuni nuovi insediamenti produttivi ed in particolare, date le caratteristiche essenzialmente agro-pastorali del centro, di strutture per agriturismo di cui due già inserite nel Piano Integrato d’Area nel bosco secolare di “Betilli”, una sita in prossimità del paese in località “Sa Tanca Manna” e una struttura a servizio di una riserva di caccia da realizzarsi in località “Monte Nieddu”. Si prevede che la loro realizzazione comporterà un’incremento in termini occupazionali in termini di 40 addetti aggiuntivi di cui un 50%, essendo assenti ad Esterzili tali figure professionali necessarie per tali attività, verranno reperite esternamente al territorio comunale. Si prevede pertanto un aumento dei residenti pari a 36 abitanti con un conseguente fabbisogno abitativo pari a 20 abitazioni. b) Fabbisogno da sostituzione

- derivante da condizioni di obsolescenza o vetustà

Con alcune approssimazioni si ritiene di poter applicare al patrimonio edilizio abitativo esistente alcuni parametri di correzione che, partendo dall'epoca di costruzione dei fabbricati, possono fornire la dimensione del fabbisogno abitativo derivante da sostituzione edilizia a ristrutturazione. Le abitazioni attualmente occupate, così come riportato nella tabella 12, sono state raggruppate per epoca

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di costruzione e si è operata una segmentazione temporale tale da individuare la consistenza del nucleo storico (stock ante 1960) e della successiva espansione, differenziata nei periodi ante 1960, 1961/1971, 1972/1981 e 1982/1991. Su questa articolazione si ipotizza un fabbisogno aggiuntivo calcolato considerando una percentuale di sostituzione pari al 40% per la quota ante 1960, del 25% per la quota 1961/71 e del 15% per la quota 1972/81 (mentre si considera estranea a fenomeni di vetustà la quota relativa al periodo 1982/91). Ne deriva una quantificazione per arco temporale riportata nella tabella che segue:

Tabella 13 Abitazioni % sostituzione Abitazioni necessarie Ante 1960 269 40 108 1960/1971 64 25 16 1972/1981 40 15 6 1982/1991 40 0 0 Totale 413 130

Complessivamente quindi si verifica, nel Comune di Esterzili, un fabbisogno aggiuntivo da sostituzione edilizia per obsolescenza o vetustà di 130 abitazioni. c) Fabbisogno totale di abitazioni al 2008

Il fabbisogno totale delle abitazioni è ricavato dalla sommatoria dei fabbisogni abitativi dedotti dagli indicatori presi in esame e che, se pur correlati tra loro, esprimono singolarmente una esigenza aggiuntiva di abitazioni, secondo gli aspetti considerati della problematico residenziale. La quantità delle abitazioni occorrenti per il soddisfacimento del fabbisogno è riportato nella seguente tabella:

Fabbisogno totale al 2008 Abitazioni Fabbisogno addizionale (aumento popolazione) 0 Fabbisogno addizionale (aumento nuclei familiari) 37 Fabbisogno addizionale (derivante da nuovi insediamenti di tipo 20 produttivo) Fabbisogno da sostituzione 130 Totale 187

La prospettiva di fabbisogno abitativo, se le tendenze assunte per la sua determinazione dovessero rimanere inalterate, ovvero se la capacità di realizzazione delle residenze non dovesse risentire di interventi esterni al processo realizzativo presente nel comune, dovrebbe concretizzarsi nella richiesta, nel prossimo decennio, di circa 187 nuove abitazioni.

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CAP. 9 - IL PROGETTO DEL PIANO URBANISTICO COMUNALE

9.1 - Motivi ed obiettivi del Piano Urbanistico Comunale .

L’ambito di intervento del Piano Urbanistico Comunale si esaurisce nell’area dell’intero territorio comunale per il quale il piano deve assicurare l’equilibrata espansione del centro abitato in coerenza con le direttive e i vincoli regionali e deve regolare l’uso del territorio agricolo e delle parti del territorio destinate allo sviluppo turistico e produttivo di tipo industriale e artigianale. Il Piano Urbanistico Comunale detta norme per il recupero e l’uso del patrimonio edilizio esistente e per una adeguata dotazione di servizi sociali e di carattere infrastrutturale dell’intero territorio comunale (art.4). L’art.19 della citata legge definisce i contenuti del piano urbanistico comunale che deve prevedere: a) un’analisi della popolazione con l'indicazione delle possibili soluzioni assunte a base della pianificazione; b) le attività produttive insediate nel territorio comunale con la relativa dotazione dei servizi; c) la prospettiva del fabbisogno abitativo; d) la rete delle infrastrutture e delle principali opere di urbanizzazione primaria e secondaria; e) la normativa di uso del territorio per le diverse destinazioni di zona; f) l’individuazione delle unità minime da assoggettare alla pianificazione attuativa; g) l’individuazione delle aree da sottoporre a speciali norme di tutela e di salvaguardia; h) l’individuazione degli ambiti dove si rende necessario il recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente; i) le norme e le procedure per misurare la compatibilità ambientale dei progetti di trasformazione urbanistica e territoriale, ricadenti nel territorio comunale; l) il Regolamento Edilizio (art.8 della L.R. n.20191). Inoltre il Piano Urbanistico Comunale deve definire la dotazione degli standard urbanistici e può prevedere vincoli, qualora si rendesse necessario, su aree e beni per una razionale e coordinata sistemazione di spazi destinati ad uso pubblico e per la realizzazione di opere, impianti ed attrezzature di interesse pubblico. Per poter comprendere quali siano stati i motivi che hanno indotto l’Amministrazione Comunale a ricorrere alla formazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale (in sostituzione del vecchio Piano di Fabbricazione), occorre considerare con attenzione i seguenti aspetti fondamentali scaturiti da numerosi confronti con la stessa Amministrazione Comunale, dalla elaborazione dei dati ISTAT per gli anni 1951/61/71/81/91 e dei dati comunali per gli anni intermedi fino al 1998, dai risultati di accurate indagini dirette eseguite scrupolosamente sul patrimonio edilizio e sugli aspetti economici, tradizionali, sociali ed ambientali dell’intero territorio comunale, allo scopo di conseguire la più precisa conoscenza della realtà del Comune di Esterzili. I risultati principali delle indagini possono riassumersi come appresso:

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Periodo 1935-1945 L’abitato di Esterzili, nel periodo immediatamente precedente il secondo conflitto mondiale, contava 1.284 abitanti, concentrati per la maggior parte nel perimetro dell’organismo storico. La dotazione abitativa era appena sufficiente a coprire il fabbisogno e comprendeva un buon numero di abitazioni malsane con una situazione di accentuato disagio e con conseguenti fenomeni di sovraffollamento. La zona più popolosa era ubicata nella parte bassa del paese, esposta a Nord, ai venti molesti.

Periodo 1951 -1971 In questo periodo (di forte incremento demografico) venne particolarmente favorito dall’Amministrazione Comunale lo sviluppo del paese nelle aree immediatamente a ridosso del vecchio centro abitato, con il frazionamento e l’assegnazione di vaste aree di proprietà comunale a privati che costruirono in modo spesso disordinato e caotico. Tale situazione nella gran parte dei casi non venne legittimata dall’Amministrazione Comunale con regolari contratti di cessione agli attuali proprietari, creando così una situazione di confusione che permane tuttora e alla quale si sta tentando di porre rimedio. La situazione orografica molto accidentata e le forti pendenze che comportavano costi di costruzione piuttosto elevati nel centro storico, ha fin da allora spinto gli Esterzilesi verso l’altopiano di Taccu, stimolati dalla facilità costruttiva e soprattutto dal basso costo con il quale l’Amministrazione Comunale cedeva i propri terreni scelti ed occupati dai futuri proprietari. Nell’ultima parte di questo periodo il desiderio di espansione verso l’altopiano di Taccu é cresciuto d’intensità, anche a causa del notevole fabbisogno abitativo conseguente all’incremento demografico che nel 1966 ha toccato il suo massimo con 1672 residenti. Tale espansione è avvenuta però in maniera abbastanza caotica, nonostante la zona quasi pianeggiante e totalmente libera da preesistenze permettesse un facile e corretta edificazione. Nel 1970 l’Amministrazione Comunale, nell’intento di mettere ordine nell’espansione dell’abitato e nella caotica situazione catastale, approvò il Programma di Fabbricazione (approvato con D.P.G.R. 11458/3696 del 20/10/1970) e successivamente un piano di frazionamento dei lotti già occupati e di quelli che si presumevano necessari per soddisfare il fabbisogno abitativo anche futuro.

Periodo 1971 - 1981 Nel ‘74 viene approvata una variante al piano (D.P.G.R. n.231 del 30/10/74) e una parte delle zone C viene modificata in zona B 8 di completamento; a seguito del D.P.G.R. n.271 del 1/8/1977 il Programma di Fabbricazione subisce un nuovo adeguamento e assume la conformazione attuale. Una gestione non attenta del programma, fondata sulla previsione di un forte incremento demografico, poi verificatosi solo in minima parte, e sulla assegnazione poco oculata delle aree non urbanizzate a prezzi assolutamente inadeguati e praticamente simbolici, ha determinato una rincorsa da parte degli

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Esterzilesi all’accaparramento dei lotti ed un progressivo abbandono delle case del vecchio centro, ritenute malsane e dai costi di ristrutturazione e manutenzione piuttosto elevati. La mancata osservanza dei tipi edilizi prescritti ha poi concorso a realizzare un’edificazione di bassa qualità, perché, abbandonando i sistemi costruttivi tradizionali, ritenuti troppo onerosi ed impegnativi, si é ricorsi a procedimenti costruttivi semplificati, caratterizzati dall’uso di materiali poco costosi, come i blocchetti cementizi per le murature e di coperture piane, non solo in contrasto con i caratteri costruttivi dell’ambiente edificato, ma per di più del tutto inidonee alle condizioni climatiche dell’altopiano, esposto a tutte le intemperie d’inverno e molto soleggiato nella stagione estiva. In sostanza la “cultura del blocchetto” sostituì, con tutte le sue semplificazioni, la tradizione costruttiva e formale dei luoghi, senza portare vantaggi di lunga durata.

Periodo 1981 - 1991 Le costruzioni realizzate in quest’ultimo periodo denunciano una ripresa di seria coscienza costruttiva, pur se non disgiunta, in taluni casi, da una certa ricercatezza presa a prestito dagli insediamenti costieri e che mal si inserisce nel contesto semplice della zona. Pur non utilizzando i materiali lapidei di cui é ricchissima la zona si é fatto ricorso ai laterizi con un ovvio ritorno alle coperture a tetto.

Periodo 1991 - 1998 Si é determinata una ulteriore spinta espansionistica, sicché i 946 abitanti attuali dispongono oggi di circa 750 abitazioni, distribuite su una superficie fondiaria di ben 207.900 mq; poiché con un indice fondiario medio di 2,5 mc/mq di fabbricabilità é realizzabile un volume edilizio di 520.000 mc, oggi sarebbe già disponibile una dotazione di ben 520 mc ad abitante. Una utilizzazione più attenta, ma solo teorica, del patrimonio edilizio esistente, ed il conseguente ridimensionamento della dotazione ad un valore più realistico di 350 mc/ab, consentirebbero ancora all’insediamento di raggiungere il numero di 1485 abitanti. Tale anomala situazione ha determinato una altissima estensione di opere di urbanizzazione primaria (viabilità, reti idriche e fognarie, illuminazione pubblica ecc.) paragonabile a quella di un centro abitato tre volte più popolato, con un costo di urbanizzazione primaria troppo elevato ed un costo manutentorio che assorbe gran parte delle risorse a disposizione dell’Amministrazione Comunale. In questo contesto di motivi, prevalendo anche l’errata convinzione che il costo del recupero dei vecchi edifici sia maggiore del costo della loro totale ricostruzione, il vecchio organismo storico é abbandonato e stravolto dai numerosi interventi succedutisi in questi anni. Il Comune di Esterzili registra attualmente una certa ripresa del settore agropastorale, grazie agli incentivi creditizi e contributivi delle nuove L.R. in materia di agricoltura e riforma agropastorale che, nel giro di 10 anni, hanno indotto profonde positive trasformazioni nella società contadina. Lo sviluppo dell’economia agricola ha riflessi positivi nella promozione delle attività

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commerciali e artigianali. Pur tuttavia, il fenomeno della emigrazione esterna (verso il continente e l’estero) per motivi di lavoro, continua ad essere sempre presente. Si registra un discreto numero di presenze turistiche stagionali dovute però quasi totalmente al rientro degli emigrati in periodo di ferie estive; ben pochi sono purtroppo i turisti che vengono attratti dalle numerose risorse naturalistiche ed ambientali e dai resti di antiche civiltà tuttora inesplorate. Il settore potrebbe avere un notevole sviluppo, se la zona fosse dotata di strutture ricettive almeno sufficienti, localizzabili anche nel centro storico, notoriamente la zona più apprezzata dai turisti, con opportune iniziative di recupero. I motivi che hanno portato alla formazione del Piano Urbanistico Comunale sono strettamente connessi con le analisi e le considerazioni sopra esposte, oltreché dalla necessità di adeguare lo Strumento urbanistico generale alla nuova legislazione vigente in materia di Urbanistica, tra cui il D.A.EE.LL.Fin° e Urb. n.2266-U/83, la L.R. n.23/85 e successive modificazioni e integrazioni, la L.R. n.45/89 del 22/12/1989 (Norme per l’uso e la tutela del territorio regionale), ed infine la L.R. n.20/91 del 1°/7/1991. Il nuovo Piano Urbanistico Comunale si propone i seguenti obiettivi principali:

1. Riequilibrare le volumetrie esistenti all’interno soprattutto delle zone A, B 1 e B 2, che da sole potrebbero far fronte al fabbisogno abitativo per il prossimo decennio.

2. Riequilibrare le destinazioni d’uso delle zone omogenee con la rivitalizzazione del vecchio organismo storico accettandone e stimolandone la vocazione turistica.

3. Incentivare le attività produttive principali (agricole, commerciali, artigianali) e il settore del terziario.

4. Individuare adeguatamente “Spazi Pubblici” (S) destinati concretamente ad ospitare attrezzature e servizi pubblici.

5. Razionalizzare la rete viaria principale interna ed i suoi collegamenti.

6. Elaborare nuove Norme di Attuazione, ed un nuovo Regolamento Edilizio, adeguati alle esigenze del comune di Esterzili e in osservanza delle leggi vigenti.

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CAP. 10 - CARATTERE, PREVISIONI E VINCOLI DEL PIANO URBANISTICO COMUNALE

Il nuovo Piano Urbanistico Comunale è stato redatto, per volere dell’Amministrazione Comunale, sulle planimetrie aerofotogrammetriche aggiornate. In conformità agli obiettivi che l’Amministrazione Comunale si è proposta di perseguire con la formazione del nuovo Piano in sostituzione del Piano di Fabbricazione vigente, si riassumono di seguito gli aspetti fondamentali e previsionali del Piano relativamente a ciascuna zona omogenea individuata. Il nuovo strumento urbanistico, sulla base delle analisi svolte e delle ipotesi assunte e in relazione anche delle previsioni degli strumenti attuativi presenti, individua le zone omogenee sotto riportate. Ciascuna sottozona è stata ulteriormente suddivisa in ambiti o isolati riportati nella tavola allegata per ciascuno dei quali sono riportati i principali parametri di edificazione.

10.1 Zona A : Organismo Storico

Sottozone A1

Costituisce quella parte del vecchio abitato già presente nel R.C.S.M.G. De Candia La Marmora del 1846 e precedentemente classificata come zona B1 nel P.d.F. vigente. La perimetrazione del centro storico è stata effettuata sulla base del confronto fra le carte del De Candia, il Catasto Storico antecedente all’anno 1940 e la situazione attuale dal quali è ancora possibile riconoscere il tessuto urbanistico connettivo costituito da vie, piazze, spazi pubblici e isolati, rimasto sostanzialmente invariato. I centro storico conserva l’organizzazione territoriale nell’impianto urbanistico e nelle strutture edilizie i segni di una formazione remota e di proprie originarie funzioni abitative, economiche, sociali, politiche e culturali. È del tutto definita nel tessuto viario e nei volumi. Comprende, anche, alcuni edifici così caratterizzati nelle architetture da costituire testimonianza della tradizione costruttiva e degli usi abitativi della Barbagia di Seulo. La superficie territoriale risultante è di circa 34.600 mq (contro i 48.000 mq della zona B1 del Piano di Fabbricazione del 1978). Le Norme di Attuazione tutelano il carattere ambientale ed il patrimonio storico della zona e dei vecchi fabbricati di pregio, regolandone gli interventi urbanistici ed edilizi in funzione del recupero strutturale e della rivitalizzazione anche a scopi turistico-stagionali. Sono ammessi solo interventi sul patrimonio edilizio esistente, senza modifica dei volumi. È possibile la conservazione di tutti questi elementi caratterizzanti, nonché degli elementi costruttivi di pregio o di particolare significato, quali portali e finestre con archivolti, fregi, trabeazioni, insegne, materiali lapidei tradizionali, ecc... Sono, anche, consentite modeste trasformazioni di destinazione d’uso, per

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favorire l’insediamento di attività ricettive, di ristoro e di produzione, con vendita, di beni rari e di artigianato locale, nonché per la realizzazione di parcheggi a servizio delle abitazioni. Nella tabella che segue sono indicati, per ciascun isolato, i principali parametri relativi alla edificazione.

Tabella 14 Isolato Superficie Fondiaria Superficie Coperta Cubatura I.F. Edific. Non ed. Totale Resid. Access. Totale Resid. Access. Totale a) b) c) d) e) f) g) h) i) l) m) 1 3537 0 3537 2234 262 2449 14769 959 15728 4,18 2 622 0 622 449 68 517 2935 238 3173 4,72 3 3109 0 3109 1814 0 1814 12318 0 12318 3,96 4 1096 0 1096 859 0 859 5821 0 5821 5,31 5 440 0 440 390 0 390 2924 0 2924 6,65 6 1182 0 1182 645 0 645 3240 0 3240 2,74 7 2198 0 2198 1699 0 1699 10353 0 10353 4,71 8 644 0 644 385 0 385 3069 0 3069 4,77 9 1120 0 1120 764 0 764 5352 0 5352 4,78 10 395 0 395 306 0 306 1762 0 1762 4,46 11 1644 0 1644 982 30 1012 6152 105 6257 3,74 12 1933 0 1933 10 59 0 1059 6359 0 6359 3,29 13 1879 0 1879 1162 0 1162 6048 0 6048 3,22 14 1594 0 1594 907 0 907 4677 0 4677 2,93 15 826 0 826 523 0 523 3261 0 3261 3,95 16 303 0 303 266 0 266 1198 0 1198 3,95 17 3838 0 3838 1799 192 1837 12175 595 12770 3,17 18 862 0 862 413 0 413 2198 0 2198 2,55 19 902 0 902 723 0 723 4559 0 4559 5,05 20 1135 0 1135 719 0 719 4338 0 4338 3,82 21 1763 0 1763 960 54 1014 6254 189 6443 3,55 22 1829 0 1829 1222 0 1222 8386 0 8386 4,59 23 1723 0 1723 1434 0 1434 9561 0 9561 5,55 Totale 34574 0 34574 21714 606 22119 137709 2086 139795 3,98

Nelle diverse colonne, sono riportati: a) il numero dell’ambito considerato così come riportato nella tavola A allegata; b) la superficie fondiaria dei lotti interessati dalla edificazione; c) la superficie fondiaria dei lotti non ancora edificati; d) la superficie fondiaria totale di ciascun ambito (b+c) ; e) la superficie coperta degli edifici residenziali di ciascun ambito; f) la superficie coperta degli edifici accessori alla residenza; g) la superficie coperta totale di ciascun ambito; h) la cubatura relativa agli edifici residenziali; i) la cubatura relativa agli edifici accessori; l) la cubatura totale di ciascun ambito (h+i); m) l’indice fondiario medio di ciascun ambito (h/d).

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Nota: nel caso di non corrispondenza tra il totale della superficie coperta e la somma della superficie residenziale più la superficie accessoria la discordanza deve attribuirsi al fatto che nel calcolo delle superfici accessorie alla residenza sono stati computati anche i piani terra delle abitazioni a destinazione non residenziale. I volumi totali sono dati dalla sommatoria dei volumi residenziali e dei volumi non residenziali.

Dalla tabella sopra riportata si possono dedurre le seguenti considerazioni: - nessun ambito presenta superfici fondiarie non edificate; - l’indice di fabbricabilità fondiario presenta, in quasi tutti gli isolati, valori sempre approssimativamente uguali o al di sopra del massimo indice previsto dal Programma di Fabbricazione vigente pari a 3,00 mc/mq. (Fanno eccezione gli isolati 6 e 18 con indici inferiori)

In questa zona è presente una popolazione residente di 308 abitanti con una densità abitativa di 447 mc/ab.

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10.2 Zona B: Completamento Residenziale

Rispetto alle previsioni dello strumento urbanistico vigente, in base alle indagini effettuate, sono state individuate due diverse sottozone che, pur presentando le caratteristiche tipiche della zona di completamente, evidenziano tuttavia particolarità tali da dover individuare una differenziazione nella normativa.

Nella tavola di seguito allegata è riportato il centro urbano di Esterzili con l'índividuazione delle zone omogenee A e B e dei relativi ambiti. Ciascun ambito è individuato da un numero progressivo.

Poiché il P.U.C. è il nuovo strumento urbanistico della pianificazione comunale, per la classificazione di un'area in zona di completamente si è verificata per ogni ambito (isolato o porzione di isolato con caratteristiche omogenee) la sussistenza dei requisiti previsti dall'art.3 dei D.A. n° 2266/ U/83 e dalla Circolare applicativa n° 1184 dei 10 maggio 1984.

Questo per garantire che in ogni areale da includere in zona di completamente sia presente una volumetria esistente non inferiore al 10% della cubatura realizzabile, calcolata in base all'indice di 5 mc/mq, ovvero che nell'areale considerato risulti edificato un volume corrispondente all'indice fondiario di 0,50 mc/mq.

Gli ambiti, per la verifica dei requisiti, sono stati fatti coincidere con superfici delimitate da strade o da altre zone omogenee, ove ciò non fosse possibile, la divisione in più ambiti tiene conto delle caratteristiche e delle epoche di realizzazione degli edifici presenti nell’isolato.

Le superfici di riferimento risultano sempre inferiori a 10.000 mq.

Tutti gli ambiti sono dotati di opere di urbanizzazione e di un assetto urbanistico totalmente definito.

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Sottozona B1 di completamento urbano

Costituisce quella parte del’abitato situato in posizione di tangenza rispetto al centro storico che conserva, seppure in modo non dominante, i caratteri tradizionali del vecchi centro. Tale zona ingloba aree di più recente edificazione spesso realizzate con sistemi e materiali della tradizione popolare. Questi ambiti sono trattati con una normativa specifica che, pur assegnando gli standard delle zone di completamento, tende al recupero delle tipologie e dei materiali tradizionali salvaguardando gli elementi caratteristici ancora presenti. Nella tabella che segue sono indicati, per ciascun isolato, i principali parametri relativi alla edificazione.

Tabella 15 Isolato Superficie Fondiaria Superficie Coperta Cubatura I.F. Edific. Non ed. Totale Resid. Access. Totale Resid. Access. Totale a) b) c) d) e) f) g) h) i) l) m) 24 3542 0 3542 1562 230 1792 10568 1380 11948 2,98 25a 4078 920 4998 1221 0 1221 8407 0 8407 1,68 25b 2081 1775 3856 855 0 855 6377 0 6377 1,65 25c 2798 0 2798 1038 0 1038 8919 0 8919 3,19 26 2280 0 2280 673 0 673 3681 0 3681 1,61 27 7632 2129 9761 2742 0 2742 19264 0 19264 1,97 28 2675 0 2675 744 0 744 5157 0 5157 1,93 29 1192 0 1192 386 0 386 1831 0 1831 1,54 30 4822 1410 6232 1046 17 1063 7030 51 7081 1,13 31 3237 0 3237 1313 0 1313 7408 0 7408 2,29 32 937 0 937 389 0 389 1937 0 1937 2,07 33 1734 0 1734 331 0 331 1867 0 1867 1,08 34a 2724 1221 3945 1050 0 1050 7507 0 7507 1,90 34b 1350 655 2015 249 72 321 1833 252 2085 0,91 Totale 41082 8120 49202 13599 319 13918 91786 1683 93469 1,87

Dalla tabella sopra riportata si possono dedurre le seguenti considerazioni: - alcuni ambiti presentano superfici non edificate; - l’indice di fabbricabilità fondiario presenta, anche negli ambiti totalmente edificati, valori sempre al di sotto del massimo indice pari a 3,00 mc/mq (salvo l’ambito 25c) ma comunque sempre superiori a 0,50 mc/mq. In questa zona è presente una popolazione residente di 285 abitanti con una densità abitativa di 322 mc/abitante.

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Sottozona B 2 di completamento urbano

Della zona B 2, il Piano Urbanistico Comunale conferma le delimitazioni delle zone B del Piano di Fabbricazione attualmente vigente che soddisfano i requisiti previsti dall'art.3 del D.A. n° 2266/U/83 e dalla Circolare applicativa n° 1184 dei 10 maggio 1984. Nella tabella che segue sono indicati, per ciascun isolato, i principali parametri relativi alla edificazione.

Tabella 16 Isolato Superficie Fondiaria Superficie Coperta Cubatura I.F. Edific. Non ed. Totale Resid. Access. Totale Resid. Access. Totale a) b) c) d) e) f) g) h) i) l) m) 35a 2631 1799 4430 589 0 589 4330 0 4330 0,98 35b 3544 552 4096 310 163 473 3546 978 3768 0,87 36a 3823 386 4209 326 0 326 2205 0 2205 0,52 36b 919 0 919 200 0 200 1200 0 1200 1,31 37 3249 289 3538 1194 0 1194 9513 0 9513 2,69 38 2483 922 3405 566 0 566 3561 0 3561 1,05 39a 1851 0 1851 642 345 987 4870 771 5741 2,69 39b 4816 579 5395 990 0 990 7158 0 7158 1,33 39c 2833 1226 4059 773 0 773 4638 0 4638 1,14 40 4637 0 4637 777 0 777 5865 0 5865 1,26 41 7790 0 7790 2395 341 2395 15729 2046 17775 2,02 42 547 1595 2142 66 0 66 396 0 396 0,18 43 2597 2801 5398 470 76 546 3090 228 3318 0,57 44 2539 0 2539 263 0 263 2367 0 2367 0,93 45 843 0 843 262 0 262 1377 0 1377 1,63 46 2419 2355 4774 388 0 388 2691 0 2691 0,56 47 1240 0 1240 600 0 600 3600 0 3600 2,90 48 3325 731 3956 1196 50 1246 9708 150 9858 2,45 49 362 2 0 3622 1148 247 1293 7695 1237 8932 2,12 50 1964 831 2795 513 0 513 3078 0 3078 1,10 51 1226 0 1226 487 0 4875 3570 0 3570 2,91 52 1670 0 1670 662 97 759 4290 291 4581 2,57 53 1600 0 1600 486 0 486 2895 0 2895 1,81 Totale 62168 14066 76134 15303 131 9 16179 107472 5701 112.417 1,41

Dalla tabella sopra riportata si possono dedurre le seguenti considerazioni:

- molti ambiti presentano superfici non edificate;

- l’indice di fabbricabilità fondiario risulta, anche negli ambiti totalmente edificati, inferiore al massimo indice pari a 3,00 mc/mq, con un massimo di 2,91 mc/mq nell’ambito 51.

- Nell’ambito 42 la cubatura totale delle costruzioni risulta contenuta e tale da non portare l’indice fondiario, riferito all’ambito considerato, ad un valore pari o

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superiore a 0,50 mc/mq. Tale valore, secondo la Circolare 10.05.84 n.1184 per l’applicazione del D.A. n. 2266/U, è quello minimo per il quale una zona possa essere classificata di completamento. Pur tuttavia l’ambito si trova totalmente inserito e circondato da edifici all’interno del tessuto urbano, adiacente al centro storico e completamente urbanizzato per cui è stato classificato come appartenente alla zona B2.

Nella sottozona B2 è presente una popolazione residente di 294 abitanti con una densità abitativa di 365 mc/abitante.

Riepilogo zone B

Nella Tabella che segue vengono riportati i dati complessivi della zona B desunti dai totali delle tabelle relative alle diverse sottozone:

Tabella 17 ZONA Superficie Fondiaria Superficie Coperta Cubatura I.F. Edific. Non ed. Totale Resid. Access. Totale Resid. Access. Totale a) b) c) d) e) f) g) h) i) l) m) B1 41082 8120 49902 13599 319 13918 91784 1683 93469 1,87 B2 62168 14066 76134 15303 1319 16179 107472 5701 112417 1,41 Totale 103250 22186 126036 289 02 1638 30097 199256 7384 205886 1,58

Come già scritto in premessa la zona B di completamente possiede ancora una certa possibilità edificatoria in quanto circa il 17,6% della superficie fondiaria risulta ancora non edificata. Nella tabella seguente vengono esplicati i valori relativi alla volumetria ancora edificabile e quindi agli abitanti insediabili ed alle abitazioni realizzabili sulla base delle seguenti considerazioni: - la cubatura edificabile viene calcolata secondo l'indice fondiario massimo ammesso per le diverse sottozone; - sulla base delle densità abitative desunte per le diverse sottozone, viene assunto, quale valore della densità abitativa per i nuovi interventi, un valore corrispondente a 300 mc/abitante; - per la determinazione del numero delle abitazioni edificabili viene assunto il parametro di 1,8 componenti per famiglia e quindi, di conseguenza, per abitazione in quanto la tipologia edilizia del centro è quella unifamiliare.

Tabella 18 Sottozona Superficie Indice Cubatura Densità ab. Abitanti N. medio Abitazioni fond. non fondiari mc Prevista addizionali comp/fam Addizionali edificata o mc/mq mc/ab n. n. n. Sottozona B 1 8120 3,00 24360 300 81 1,8 45 Sottozona B 2 14066 3,00 42198 300 141 1,8 78 Totale 22186 3,00 66558 300 222 1,8 123

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Complessivamente nella zona B sono ancora edificabili 22186 mc per una popolazione aggiuntiva di 222 abitanti ed una possibilità edificatoria di 123 abitazioni.

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10.3 Zona C: Espansione Residenziale

Nel nuovo Piano sono state eliminate le vecchie zone C 2 e C 3 previste nel precedente Programma di Fabbricazione. Ciò in quanto si ritiene che le sottozone C 1 presenti nel vecchio piano siano sufficienti a soddisfare il fabbisogno abitativo che non potesse trovare spazio nelle zone A e B. La zona C 1, dell’estensione di circa 1,45 Ha, nel vecchio Piano di Fabbricazione era destinata ad ospitare il Piano di Edilizia Economica e Popolare (PEEP) ed è attualmente in fase di attuazione. E’ stata inserita una nuova zona C 2 (di proprietà privata), originariamente classificata come B 2 nel vecchi P.d.F., delimitata a monte e a valle da strade dotate di tutte le opere di urbanizzazione primaria al fine di operare una ricucitura del tessuto urbano altrimenti interrotto. In tale area i proprietari avevano già in parte avviato le opere di urbanizzazione interna con la realizzazione di una strada privata di accesso ai lotti.

Sottozona C 1

Questa sottozona corrisponde al Piano di Zona per l’Edilizia Economica e Popolare adottato con delibera del Consiglio comunale n.25 del 20.05.96, dichiarato esente da vizi dal Co.Ci.Co.. Il P.U.C. prende atto del P.E.E.P. che si configura come zona di espansione residenziale. I dati del Piano sono stati riportati, relativi al piano approvato, sono riportati nella sottostante tabella. Si assume, per il calcolo degli abitanti insediabili, il valore di 100 mc/abitante.

Superficie Fondiaria Volume resid. Densità ab. prevista Abitanti insediabili Mq realizzabile mc mc/ab n. P.E.E.P. 14500 14976 100 150

Anche in questo caso il Piano garantisce la dotazione di servizi per un numero teorico di abitanti insediabili desunto da una densità abitativa di 100 mc/abitante.

Sottozona C 2

Questa zona è costituita dall’area di proprietà privata che dovrà essere assoggettata a Piano di Lottizzazione. Complessivamente in questa zona, si ha la seguente capacità edificatoria:

Superficie Fondiaria Volume resid. in Densità ab. prevista Abitanti insediabili Mq progetto mc mc/ab n. P.d.L. 6711 4698 100 47

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Riepilogo Zona C

Complessivamente nelle zone classificate C nel P.U.C. si ha la seguente capacità insediativa:

Tabella 19 Superficie Fondiaria Volume resid. in Densità ab. Prevista Abitanti insediabili Mq progetto mc mc/ab n. C1 14500 14976 100 150

C2 6711 4698 100 47

Totale 21211 19674 100 197

10.4 Capacità insediative del Piano Urbanistico Comunale.

Le capacità insediative previste dal Piano Urbanistico Comunale per le diverse zone omogenee, desunte dalle tabelle precedenti, sono riassunte nella tabella che segue dove sono indicati, per ciascuna zona, gli abitanti esistenti, quelli addizionali desunti dalle cubature ancora realizzabili, e gli abitanti totali; vengono inoltre indicate le abitazioni esistenti, quelle edificabili e il numero delle abitazioni totali.

Tabella 20 Zona Abitanti Abitanti Abitanti Abitazioni esistenti addizionali totali Addizionali A Centro Storico 308 0 308 0 B Completamento 579 222 801 123 C Espansione 0 197 197 109 E 8 8 Totale 895 419 1314 232

Complessivamente il Piano Urbanistico Comunale prevede la possibilità di insediamento di 419 nuovi abitanti che comportano una popolazione totale di 1314 abitanti; tale valore, sicuramente in contrasto con le caratteristiche di decremento in atto nel comune di Esterzili (825 abitanti nel 2008 e 755 nei 2018), è stato ottenuto considerando, per le zone non edificate, gli indici ipotizzati. Il centro urbano si presenta ben proporzionato nella dimensione reciproca delle diverse zone omogenee, in quanto le zone C hanno una dimensione contenuta rispetto alle altre zone. Il Piano Urbanistico Comunale, come già detto precedentemente, ha eliminato le vecchie zone C non ancora edificate o soggette a piani attuattivi e ha considerevolmente ridotto le zone B presenti nel veccho P.di F.

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10.5 Zona D: Insediamenti Produttivi

L’Amministrazione Comunale, tenendo conto del crescente sviluppo delle attività artigianali e commerciali, incentivate dalla migliorata condizione economica, ha deciso di riconfermare l’area destinata dal precedente Piano di Fabbricazione agli insediamenti produttivi. Il Piano Attuativo di iniziativa pubblica (o privata convenzionata), redatto secondo le indicazioni delle Norme di attuazione e le precisazioni dell’Amministrazione Comunale, dovrà riservare aree distinte ed omogenee secondo le specifiche destinazioni.

10.6 Zona E: agricola

Il principale intervento per le zone agricole introdotto dal P.U.C. ha riguardato la normativa di attuazione che è stata adeguata alle “Direttive per le zone agricole” rese esecutive dal D.P.G. n.228 del 03.08.1994. L’obiettivo primario perseguito dal P.U.C. è la tutela e la valorizzazione delle parti del territorio a vocazione agricola e la salvaguardia delle aziende agro - zootecniche presenti. Sulla base degli studi elaborati in relazione allo stato di fatto, alle caratteristiche geopedologiche e agronomiche dei suolo e della suscettività d’uso del suolo il territorio di Esterzili è stato suddiviso nelle tre sottozone E 2 E3 ed E 5. . Tutto il territorio comunale è caratterizzato, come già più volte sottolineato, da un elevato frazionamento fondiario che ha condizionato lo sviluppo di una agricoltura razionale e competitiva.

10.7 Zona F: turistica

La zona F comprende le aree del territorio comunale di interesse turistico. Il P.U.C. introduce due nuove sottozone, F1 ed F2 allo scopo di valorizzare le aree di particolare pregio ambientale presenti nel territorio, i numerosi siti archeologici, i boschi e le foreste secolari, i due laghi (Medio Flumendosa e Flumineddu) ai confini del territorio comunale per soddisfare la domanda di strutture turistiche ricettive e di residenze temporanee che interessa già da alcuni anni, grazie al crescente interesse turistico per le zone interne ancora incontaminate, l’intero territorio della Barbagia di Seulo.

10.8 Zona G: Servizi Generali

L’unica zona G1 ospita il cimitero. Le zone G2 esistenti, riservate ad attrezzature ed impianti tecnologici di interesse generale, sono attualmente costituite dalle aree che ospitano i serbatoi idrici, l’impianto di depurazione comunale, un impianto di sollevamento acque nere e da

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alcune nuove aree destinate all’ammassamento di forze e risorse e per la l’installazione di moduli abitativi e sociali in caso di emergenza e aree per la realizzazione di un eliporto nelle quali sono consentiti interventi di iniziativa pubblica inerenti la specifica destinazione. Sono state inoltre previste delle nuove zone G3, sempre in aree di proprietà comunale, destinate al compattamento e allo stoccaggio provvisorio dei rifiuti solidi urbani e per discariche controllate di materiali di risulta da demolizioni di fabbricati; in tali aree sono consentiti interventi di iniziativa pubblica inerenti la specifica destinazione.

10.9 ZONA H: Salvaguardia

Le zone H comprendono tutte le aree del territorio comunale soggette a vincoli e vi sono comprese le aree vincolate a salvaguardia di edifici e luoghi di interesse storico-culturale, a vincolo cimiteriale e ad aree di rispetto dei siti archeologici. Il P.U.C. individua tre diverse sottozone H1, H2 e H3. Nella sottozona H1 rientrano le fasce di rispetto stradale ai sensi del regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice della Strada (D.P.R. n.495/1992, modificato con D.P.R. n.147/1993 e successivi). La sottozona H2 comprende le aree di rispetto cimiteriale ridotte a 50 m in base alla delibera C.C. n.12 del 03/05/69 e secondo quanto autorizzato con la procedura di cui all’Art.338 del T.U. delle leggi sanitarie. Nella sottozona H3 ricadono le aree di rispetto dei siti archeologici che hanno un raggio di m 50. Oltre questa zona H è stata individuata in base all’art.19, comma 1, punto g) della citata legge, un’ulteriore fascia di tutela e salvaguardia di m 150 nella quale è vietato qualunque intervento edificatorio ad eccezione di quelli inerenti il recupero, la tutela e la valorizzazione di questi siti. Questo in dipendenza non tanto dell'importanza della “zona archeologica” allo stato attuale, quanto per la tutela delle aree intorno ai siti archeologici che risultano non ancora scavati e quindi suscettibili di ulteriori studi e ricerche. Non sono previste fasce di rispetto di manufatti tecnologici, oltre quello specifico del cimitero, in quanto nel territorio comunale le zone G2 individuate riguardano impianti per i quali si ritiene non necessaria una specifica area di rispetto. Per effetto di quanto disposto dall’articolo 19, comma 1, punto 9) della L.R. N° 45/89 nel Piano Urbanistico Comunale sono state individuate due diverse tipologie di porzioni del territorio comunale da sottoporre a tutela e salvaguardia: le area di particolare pregio naturalistico costituite dalle fasce costiere attorno ai due laghi del Flumendosa e del rio Flumineddu e dalla cima del monte Santa Vittoria situata oltre i 1200 metri s.l.m. e i territori coperti da boschi e foreste secolari (querce, lecci, roverelle etc.) o impiantati di recente con interventi di forestazione. E’ stata inserita in zona vincolata ai sensi dell’articolo 19, comma 1, punto 9) della L.R. N° 45/89 nel Piano Urbanistico Comunale la zon a della chiesa di San Michele (ex parrocchiale risalente al XIV secolo) e della relativa area cimiteriale.

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10.10 Zona S: Spazi Pubblici

Il presente Piano ha individuato, in accordo con gli obiettivi dell’Amministrazione Comunale per il prossimo decennio, aree per Spazi Pubblici riservati ad attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi, con i quali far fronte alle carenze anzidette di strutture e servizi pubblici e nell’intento di poter utilizzare, anche a lungo termine, una certa riserva di aree e maggiore possibilità di scelta in relazione agli orientamenti di sviluppo socio-economico-edilizio. Gli Spazi Pubblici previsti nel Piano ed eventualmente gli spazi prevedibili nelle zone C 2 e C 3 (e individuabili in accordo con l’Amministrazione Comunale) consentiranno di completare la dotazione dei servizi pubblici. Il presente Piano individua, per ubicazione e per superficie, gli Spazi Pubblici previsti relativamente alle zone A 1, B 1, B 2. Le superfici risultanti sono maggiori di quelle previste come dotazione minima dalla legislazione vigente, ma l’Amministrazione Comunale di Esterzili ha privilegiato questa soluzione sia per cercare di soddisfare al meglio le esigenze dei diversi settori urbani, sia per innescare, anche a lungo termine, un processo di ammodernamento urbanistico di un paese di cui si auspica la crescita sociale ed economica. Si riportano, di seguito, i dati relativi agli Spazi Pubblici previsti per ciascuna zona omogenea.

S1: aree per l'istruzione.

1) Asilo nido mq 504 2) Scuola elementare, media e palestra mq 3.612 ------TOTALE mq 4.116

S2: attrezzature di interesse comune

1) Chiesa parrocchiale S.Ignazio mq 617 2) Municipio mq 373 3) Biblioteca comunale mq 121 4) Struttura polifunzionale in località S. Antonio mq 3.323 5) Ambulatorio comunale mq 282 6) Nuova caserma Carabinieri (via S. Sebastiano) mq 3167 7) Chiesa S. Antonio mq 1.289 ------TOTALE mq 9.172

S3: spazi pubblici attrezzati

1) Verde pubblico (Via S. Maria) mq 1.167 2) Verde pubblico (Via S. Vittoria) mq 2.560 3) Verde pubblico (via Roma - via S. Giovanni) mq 369

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4) Verde pubblico sotto area nuova caserma (Taccu) mq 3.694 5) Verde pubblico (Via Eleonora d’Arborea) mq 860 6) Verde pubblico (Zona S.Antonio) mq 3.823 7) Impianti sportivi (Taccu) mq 12.599 8) Parco giochi (zona S. Antonio) mq 8.648 9) Piazza (via Colombo-via Aldo Moro) mq 955 ------TOTALE mq 34.675

S4: Parcheggi pubblici

1) Piazza S.Ignazio mq 97 2) Piazza Barbagia mq 68 3) Via S.Vittoria mq 1.558 2) Via S.Sebastiano mq 792 ------TOTALE mq 2.515

La verifica delle dimensioni delle aree destinate ai servizi ed attrezzature di uso collettivo viene effettuata in relazione alla dimensione quantitativa degli abitanti insediabili considerando esclusivamente la zona A e la zona B, in quanto le zone C previste nel P.U.C. sono tutte soggette a piani attuativi e quindi verrà verificato in fase di attuazione lo standard dei servizi. Il numero degli abitanti totali delle zone A e B viene desunto considerando gli abitanti effettivamente residenti nelle diverse zone e quelli insediabili, calcolati in base alle cubature ancora non edificate nelle zone di riferimento, così come riportato nella tabella relativa alla capacità insediativa delle diverse zone omogenee. Al fine di verificare la dotazione minima per abitante, pari a 12 mq, si fa quindi riferimento ad una popolazione totale teorica di 1.352 abitanti.

Tabella 21 Tipologia Abitanti Dotazione minima Servizi necessari Servizi previsti Dotazione prevista Servizi (mq/ab) (mq) dal PUC (mq/ab) S1 1.352 4,0 5.408 7.439 5,50 S2 1.352 2,0 2.704 5.848 4,32 S3 1.352 5,0 6.760 34.675 27,12 S4 1.352 1,0 1.352 2.515 1,86 Totale 1.352 12,0 16.224 50.478 38,8

La dotazione prevista di aree per Spazi pubblici, apparentemente elevata rispetto agli standard previsti dal D.A n.2266-U/83, non resterà tale quando si pensi che i volumi malsani e precari e le case disabitate, oggi considerati da sostituire, verranno con il tempo ricostruiti o ripristinati ed abitati. Inoltre la gran parte delle aree destinate a pubblici servizi è ubicata in terreni di proprietà del comune di Esterzili (esempio l’area per la nuova caserma) ed erano

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già presenti nel preesistente Programma di Fabbricazione. Le nuove zone introdotte sono dovute o a progetti già approvati e in corso di finanziamento (ampliamento del campo sportivo esistente con realizzazione di un campo polifunzionale). Inoltre si consideri che gli Spazi Pubblici suddetti saranno riservati a strutture e servizi pubblici di interesse generale e quindi anche degli abitanti delle zone di espansione. Infine si tenga conto che l’Amministrazione Comunale ha preferito questa soluzione con l’intento di riservarsi la possibilità di ubicare il servizio specifico in funzione dello sviluppo e dell’espansione dell’abitato e del suo consolidamento. Nel calcolo della verifica per gli standards per l’istruzione è stata inclusa la struttura polifunzionale sita in zona S.Antonio attualmente utilizzata per ospitare manifestazioni a carattere culturale o come centro di aggregazione sociale, (originariamente nata come scuola media ma mai entrata in funzione e ora non più utilizzata a causa della contrazione del numero degli studenti) che ove occorresse verrebbe ridestinata al suo uso originario. Nella verifica degli standards per le attrezzature di interesse pubblico non si è tenuto conto di tale area.

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INDICE

Cap. 1: Localizzazione pag. 1

1.1: Il Territorio Comunale pag. 1 1.2: Il Centro Urbano pag. 1

Cap. 2: L’ambiente Fisico pag. 4

Cap. 3: L’ambiente Storico pag. 6

3.1: Le vicende storiche pag. 6 3.2: Le presenze archeologiche pag. 7 3.3: Le vie di comunicazione pag. 8

Cap. 4: Analisi delle caratteristiche demografiche pag. 9

Cap. 5: Aspetti economici e attività produttive insediate nel territorio pag. 15

5.1: Settore Primario pag. 15 5.2: Settore secondario e terziario pag. 17 5.3: Composizione della popolazione residente attiva e non attiva pag. 17

Cap. 6: La rete delle infrastrutture pag. 19

6.1: Infrastrutture di trasporto pag. 19 6.2: Infrastrutture Tecnologiche pag. 19 6.3: Urbanizzazioni primarie nel centro abitato pag. 20

Cap. 7: Lo strumento urbanistico vigente pag. 22

Cap. 8: Patrimonio Edilizio pag. 24

8.1: Consistenza del Patrimonio Edilizio pag. 24 8.2: Prospettive di fabbisogno abitativo pag. 27

Cap. 9: Il progetto del Piano Urbanistico Comunale pag. 31

9.1: Motivi ed obiettivi del P.U.C. pag. 31

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Cap. 10: Caratteri, previsioni e vincoli del P.U.C. pag. 35

10. 1 Zona A: organismo storico pag. 35 10. 2 Zona B: completamento residenziale pag. 38 10. 3 Zona C: espansione residenziale pag. 43 10. 4 Capacità insediative del Piano Urbanistico Comunale pag. 44 10. 5 Zona D: insediamenti produttivi pag. 45 10. 6 Zona E: agricola pag. 45 10. 7 Zona F: turistica pag. 45 10. 8 Zona G: servizi generali pag. 45 10. 9 Zona H: salvaguardia pag. 46 10.10 Zona S: Spazi Pubblici pag. 47

Indice pag. 50

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