Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/
Pontassieve, Ponte a Sieve - Filicaja - Palagio - Via Regia Romana Postale per Arezzo
ID: 3349 N. scheda: 41540 Volume: 2; 4; 5; 6S Pagina: 145 - 146; 516 - 518; 716 - 718, 723 - 726; 196 - 197 ______Riferimenti: Toponimo IGM: Pontassieve Comune: PONTASSIEVE Provincia: FI Quadrante IGM: 106-2 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1696433, 4849680 WGS 1984: 11.44166, 43.77567 ______UTM (32N): 696496, 4849855 Denominazione: Pontassieve, Ponte a Sieve - Filicaja - Palagio - Via Regia Romana Postale per Arezzo Popolo: S. Michele a Pontassieve Piviere: Comunità: Pontassieve Giurisdizione: Pontassieve Diocesi: Firenze Compartimento: Firenze Stato: Granducato di Toscana ______
FILICAJA in Val di Sieve. Torre con bastione e cassero semidiruto, detto tuttora il Palagio , sull'ingresso orientale del Pontassieve, nel popolo Comunità e Giurisdizione medesima, Diocesi e Compartimento di Firenze, da cui è 10 miglia toscane a levante. Risiede nella collinetta che propagasi dal poggio di Quona sopra la testa del Ponte a Sieve dalla parte destra del fiume predetto. Fu il castello di Filicaja fatto murare, nell'anno 1363, dalla Repubblica di Firenze per servire di difesa al sottoposto borgo e ponte, fondato sui terreni che la mensa vescovile sino dal 1207 acquistati aveva dai nobili da Quona e da quelli di Filicaja, due antiche prosapie magnatizie, che figurano di buon'ora fra i reggitori della Repubblica fiorentina. Una di esse superstite e tuttora illustre, quella che porta il casato da Filicaja , nell'anno 1313 ricevè dal vescovo di Firenze l'investitura della chiesa di S. Michele a Sieve, ora parrocchia prepositura della terra del Pntassieve. - Vedere PONTASSIEVE.
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PONTASSIEVE, o PONTE A SIEVE nel Val d'Arno sopra Firenze. - Terra già castello con chiesa prepositura (S. Michele) cupoluogo di Comunità, e residenza di un Vicario regio nella Diocesi e Compartimento di Firenze. Ebbe nome da un ponte antico che cavalcava la fiumana Sieve, caduto in occasione di piene e rifatto di solida pietra nel 1555, a piè dell'ultimo sprone australe del poggio di Quona che arriva fino alla ripa sinistra della Sieve, dove fu edificato il castello, quindi il borgo contiguo circia un terzo di miglia sopra la confluenza della Sieve in Arno. Trovasi la Terra del Pontassieve circa 200 braccia superiore al livello del mare Mediterraneo, nel grado 29°6' di longitudine e 43°47' di latitudine attraversata dalla vecchia strada regia, ora accosto alla nuova postale d'Arezzoo, poco lungi dal nuovo ponte edificato sulla Sieve all'occasione della costruzione della strada regia Forlivese, 10 miglia a levante di Firenze, altrettante a libeccio di Dicomano, undici miglia a ponente della sommità del monte della per dove passa la strada regia prò' vinciale Casentinese. È fama che il ponte della vecchia strada sia del celebre Bartolommeo Ammannato. Ha due soli archi, il maggiore de'quali di braccia 49 di corda, 39 l'altro. In mezzo al ponte esiste una lapide con l'iscrizione seguente: COSM. MED. FLOR. REIP. DUX II. HUNC PONTEM AB INGENTI AQUARUM INUNDATIONE MAGNA CUM LABE FUNDITUSEVERSUM REFICIENDUM CURAVIT. ANNO DOM. MDLV. - Lo stesso ponte fu restaurato nel modo che ora si vede dal Granduca Leopoldo I quando nel 1788 fece aprire la strada regia del Casentino, e quella per San Godenzo con intenzione di proseguirla per l'Alpe di S. Benedetto nella Valle del Montone in Romagna. Il nuovo ponte sulla Sieve al passo dell'attuale strada regia per Arezzo e Forlì, ha trè archi ed è assai pianeggiante. Esso fu incominciato nell'agosto del 1837 e aperto al pubblico nell'ottobre dell'anno 1840. All'Art. FILICAIA in Val di Sieve, discorrendo della posizione della Torre Filicaia situata sull'ingresso orientale del Pontassieve, di cui restano pochi avanzi di un bastione e del cassero, appellato il Palagio, dissi, che il castello sotto la Torre Filicaia, dove poi sorse la Terra del Pontassieve, fu fabbricato d'ordine del Comune di Firenze nell'anno 1363, all'occasione in cui s'innalzavano le mura castellane anco nel borgo di Figline nel Val d'Arno di sopra. Infatti lo storico contemporaneo Matteo Villani, al Cap. 45 del libro VII delle sue cronache lasciò scritto, come in quel tempo medesimo che si fabbricavano le mura di Figline il Comune di Firenze facesse porre una porta di nuovo con gran torre di difesa là dove si dice Filicaia, la quale torre (soggiunge) era più per ridotto di una guerra, che per abitazione o per mercato che vi potesse allignare. Nei primi secoli intorno al mille ebbero signoria nel luogo del Pontassieve i nobili da Quona ed i signori da Filicaia, i quali sino dal 1207 venderono parte di quel suolo alla mensa vescovile di Firenze. Ciò accadde un secolo innanzi che fosse conferita nel 14 novembre del 1313 da Antonio Orsi vescovo di Firenze l'investitura ad un Michele da Filicaia, nella cui prosapia si mantenne il giuspadronato della chiesa medesima fino al 1787 epoca in cui venne rinunziato alla mensa arcivescovile fiorentina.