COMUNE DI

Provincia di

Via Borghese n. 10 – 01020 Bomarzo (Vt)

Dichiarazione Ambientale 2008-2010

Dati e informazioni aggiornati al 31/12/2007 Rev. 3 del 11/3/2008 Deliberazione Giunta Comunale n. 18 del 11/3/2008

Dichiarazione Ambientale di Bomarzo (Viterbo)

0. Sommario

0. Sommario______1 1. Introduzione______3 1. Introduzione______4 1.1 Punti di riferimento del Comune______5 1.2 Punti di riferimento per ulteriori informazioni______5 2. Il territorio del Comune di Bomarzo______6 2.1 Elementi territoriali e geografici______7 2.1.1 Cenni storici______8 2.1.2 Il Sacro Bosco______10 2.1.3 Idrografia______10 2.1.4 Geomorfologia______11 2.1.5 Meteorologia e climatologia______12 2.2 Aspetti naturalistici______12 2.2.1 L’Area Naturale Protetta di Monte Casoli______12 2.2.2 Flora______13 2.2.3 Fauna______14 2.3 Elementi socio-economici______14 2.3.1 Economia del territorio______14 2.3.2 Economia e Turismo______14 2.3.3 I prodotti tipici del territorio______16 2.3.4 Turismo______17 3. La struttura organizzativa del Comune______19 4. La registrazione EMAS del Comune______21 4.1 La Politica Ambientale del Comune di Bomarzo______22 4.2 Il sistema di gestione ambientale______24 4.3 Identificazione degli aspetti e impatti ambientali______27 5. Gestione degli aspetti ambientali______30 5.1 Gestione edifici, parco auto, strutture e attrezzature comunali______30 5.1.1 Approvvigionamenti e scarichi idrici______31 5.1.2 Consumi energetici______31 5.1.3 Gestione rifiuti______34 5.1.4 Forniture ecologiche______35 5.1.5 Emergenze______35 5.2 Gestione delle aree a verde pubblico e del cimitero______36 5.3 Servizio Idrico Integrato______37 5.3.1 Captazione e distribuzione di acqua potabile______38 5.3.2 Raccolta e trattamento delle acque reflue urbane______41 5.4 Gestione rifiuti e raccolta differenziata______44 1 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

5.4.1 Ecopiazzola______49 5.5 Esecuzione e manutenzione delle opere pubbliche______50 5.6 Pianificazione e controllo del territorio______51 5.7 Attività di vigilanza______52 5.8 Gestione delle emergenze______53 5.9 Gestione del territorio______55 5.10 Gestione delle comunicazioni e delle segnalazioni______56 6. Tabella riassuntiva degli indicatori ambientali______57 7. Dichiarazione di approvazione______58 8. Glossario______59 ALL. I Programma di miglioramento ambientale______60

CERTIQUALITY S.r.l. VIA GAETANO GIARDINO 4 , I - 20123 MILANO

CONVALIDA CONFORMITA’

DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE

AL REGOLAMENTO CE N. 761/01 (ACCREDITAMENTO IT-V-0001)

N. E 311/A

F.TO IL PRESIDENTE

MILANO , 29 MAGGIO 2008

2 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

PRESENTAZIONE DEL SINDACO

Dal 1997 l’Amministrazione comunale è impegnata in un percorso di valorizzazione ambientale e storico-culturale, infatti, considerata la valenza paesaggistica nel 1999 la Regione con L.R. n°30/99 ha istituito l’area naturale protetta Montecasoli di BOMARZO, la quale ha rappresentato per il Comune il primo riconoscimento di eccellenza ambientale presente sul territorio. Successivamente ci siamo impegnati nella valorizzazione delle risorse agro-alimentari tipiche del territorio, cercando, con azioni specifiche, di sostenere e incentivare processi economici che siano in linea con un processo di sviluppo sostenibile. È con questi principi che è nata la consapevolezza che, solo attraverso politiche di tutela e difesa dell’ambiente, i “vincoli” urbanistici possono diventare elementi di sviluppo economici indiscutibili e, al tempo stesso, dovranno diventare la vera ricchezza economica del paese. Per noi ottenere la registrazione Comunitaria EMAS dell'Ente Comunale significa stipulare un patto di trasparenza con i cittadini per il rispetto di quanto contenuto in questa Dichiarazione Ambientale, significa investire risorse nell'ambiente, sulla gestione del ciclo delle acque, su lo smaltimento rifiuti, sul risparmio energetico e sulla prevenzione delle emergenze ambientali. Pensare ad uno sviluppo sostenibile per Bomarzo significa puntare alla valorizzazione delle grandi risorse storico-naturali che il territorio offre, pensando ad una crescita economica e sociale che vede nell'ambiente una opportunità di sviluppo e non un vincolo da superare. Ottenere la registrazione Emas vuol dire impegnarsi per dare soluzioni al problema ambientale, pensando che solo dall'agire congiunto di tutti i soggetti economici, sociali ed istituzionali, si potrà costruire un futuro di progresso rispettoso dell'ambiente. La certificazione ambientale del territorio comunale, partendo proprio dalla Riserva, rappresenta un forte vantaggio competitivo nei confronti di altre realtà limitrofe, sia dal punto di vista dell’attrazione turistica, sia dal punto di vista del miglioramento della qualità della vita. E, proprio grazie alla presenza della Riserva Monte Casoli, il nostro Comune negli ultimi anni ha ottenuto finanziamenti regionali e comunitari con i quali sono state realizzate importanti opere pubbliche tra le quali: percorsi naturalistici con sentieristica attrezzata, ristrutturazione di un manufatto agricolo per la realizzazione di una struttura ricettiva “ecoalbergo”, opere igienico sanitarie per la salvaguardia ambientale e realizzazione di spazi di verde pubblico attrezzato. Un ulteriore impegno verrà profuso per garantire e promuovere il recupero del patrimonio storico edilizio, l'economia e l'occupazione, nella convinzione che l’acceso ai finanziamenti potrà essere garantita anche a cittadini singoli, associati o enti privati, i quali, attraverso progetti mirati, potranno riqualificare gli immobili di particolare valenza storica, migliorare le attività artigianali e tradizionali e realizzare iniziative produttive o di servizio finalizzate alla promozione, valorizzazione ed al miglioramento della fruibilità dell’intero territorio, in sintonia con le politiche di sviluppo sostenibile impostate dall’amministrazione comunale. Siamo certi che il futuro ci chiamerà ad affrontare nuove sfide nel percorso dello sviluppo sostenibile e che il nostro Sistema di Gestione Ambientale rappresenta lo strumento migliore per vincerle affinché tutti gli attori del territorio (cittadini, imprese, associazioni) possano trarne i benefici.

Bomarzo, 01.03.2007 1. 3 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

Introduzione

Dal giugno del 2005 l’Amministrazione Comunale ha intrapreso un percorso per l’adozione di un sistema di gestione ambientale conforme ai requisiti della norma internazionale UNI EN ISO 14001:2004 e del Regolamento della Comunità Europea 761/01 “sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit”. Tutte le iniziative finalizzate alla realizzazione del sistema di gestione sono state portate avanti dal Comune con il supporto del consulente incaricato (NIER Ingegneria S.p.A. di Bologna). La presente Dichiarazione Ambientale è stata elaborata, in conformità al Regolamento CE 761/2001, per fornire ai cittadini ed a tutti i soggetti interessati informazioni sull’impatto e sulle prestazioni ambientali del nostro Comune. L’obiettivo di questo documento è di informare riguardo a tematiche quali la qualità dell’ambiente in cui viviamo, le iniziative ambientali intraprese dal nostro Comune, i progetti per uno sviluppo sostenibile e per il miglioramento delle prestazioni ambientali. Si intende inoltre fornire un prospetto trasparente dello stato di attuazione degli obiettivi e dei traguardi che ci siamo posti e di quelli che intendiamo porci per i prossimi anni. Costituiscono parte integrante del presente documento, gli allegati (I e II), in cui sono riportati rispettivamente la normativa ambientale applicabile alle attività dell’amministrazione e i programmi ambientali (con l’indicazione degli obiettivi già raggiunti e di quelli previsti per i futuro). I dati quantitativi tratti dall’attività di sorveglianza degli aspetti ambientali, che permettono di quantificare l’andamento delle prestazioni ambientali raggiunte rispetto agli obiettivi definiti per gestire gli impatti ambientali significativi, sono riportati in ogni paragrafo. La presente Dichiarazione è composta di n. 60 pagine e di n.2 Allegati: Allegato I: Normativa ambientale Allegato II: Programma di miglioramento ambientale - sintesi degli obiettivi e traguardi raggiunti e previsti per i futuro.

I termini tecnici e specifici del Sistema di Gestione Ambientale sono riportati nel “Glossario”, paragrafo 8.

4 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

1.1 Punti di riferimento del Comune Nel riquadro seguente, vengono presentati alcuni dati identificativi dell’organizzazione: Organizzazione Comune di Bomarzo Indirizzo della sede comunale Via Borghese, 8 Località 01020 Bomarzo (VT) Numero telefonico 0761.924021 Numero Fax 0761.924637 Sito internet www.comunebomarzo.it Numero di addetti 7 Area del territorio comunale 39,8 km2 n. di abitanti 1760 (dati Comune 2007) 1.615 (dati Istat 2001) Densità per Kmq 40,5 ab/ km2 (dati Istat 2001) Settore di attività Ente locale (Amministrazione Comunale) Codice EA 36 - Pubblica Amministrazione Codice NACE 75.1

1.2 Punti di riferimento per ulteriori informazioni Per qualsiasi ulteriore informazione sul Comune e sul Sistema di Gestione Ambientale, contattare il:

Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale Francesco Perini tel. 0761/924021 E-mail: [email protected]

5 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

2. Il territorio del Comune di Bomarzo

BOMARZO

Figura 1 Posizione del Comune di Bomarzo sul territorio nazionale.

6 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

Figura 2 Posizione di Bomarzo rispetto al Comune di Viterbo.

2.1 Elementi territoriali e geografici Bomarzo, suggestivo centro della Tuscia, è posto nel settore orientale della provincia di Viterbo, in prossimità della Valle del Tevere. È situato a 263 m s.l.m. su uno sperone di peperino (roccia tipica locale, di origine vulcanica, dal caratteristico colore grigio), tra le pendici nord-orientali dei Monti Cimini e l’ampia vallata del Tevere, costeggiato da due fossi, il Castagnolo ed il Morello, lungo due vallate molto strette e scoscese. Il territorio del Comune si estende su di una superficie di 3978 ettari (circa 40 Km2), di cui 1230 sono occupati da aree boschive. Gli insediamenti civili sono concentrati nell’abitato storico, che occupa lo sperone di roccia determinato dalle valli del Fosso Morello e del Fosso Castagnolo, e nella Frazione di Mugnano. La scarsità dei casali sparsi nelle campagne si deve alla difficoltà di permanenza nel semestre invernale. Attualmente il Comune conta 1701 abitanti, di cui circa 200 residenti nella frazione di Mugnano in Teverina (133 m s.l.m.), che dista circa 4 Km da Bomarzo ed un solo chilometro dal fiume Tevere. L’espansione urbanistica è concentrata prevalentemente nei pressi della periferia dell’abitato. Le coordinate geografiche dell’abitato storico sono le seguenti: § LATITUDINE: 42° 29’ 30” Nord § LONGITUDINE: 12° 15’ 10” Est

7 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

I Comuni limitrofi sono: (TR), (VT), Giove (TR), (VT), (VT), Viterbo e (VT). 2.1.1 Cenni storici Il territorio del comune di Bomarzo è caratterizzato dalla presenza di numerosi centri etruschi. L’origine etrusca del piccolo centro è testimoniata da numerosi ritrovamenti, quali ceramiche, bronzi e sarcofagi rinvenuti nella necropoli di Pianmiano che documentano un lungo ed intenso periodo di vita del posto. Il più antico centro abitato, molto probabilmente, nasce e si afferma intorno al VI sec a.C. con funzioni di sorveglianza e di controllo delle vie commerciali lungo la valle del Tevere. Esso intrattiene rapporti commerciali e culturali con la cittadina di Ferento (Acquarossa), ma anche con i centri più interni dell’Etruria, quali Chiusi, Perugia e Velzna, l’attuale Orvieto. Lo sviluppo della cittadina continuerà ininterrotto nel IV sec a.C., nonostante i contrasti e le guerre provocate dall’ascesa di Roma, fino al 283 a.C. quando, in prossimità dell’abitato, si verifica la battaglia del Vadimone, che segna la fine della civiltà Etrusca e l’inizio del dominio di Roma. Intorno al III-II sec. a.C., inoltre, con l’apertura della via Consolare Amerina e della via Cassia, Bomarzo perde parte della sua importanza strategica e i suoi abitanti si dirigono verso nuove comunità rurali amministrate da centri più importanti ( o Ferento). Dal 410 d.C., le invasioni barbariche lungo la valle del Tevere, però, costringono la popolazione a rifugiarsi nuovamente in luoghi più facilmente difendibili, quali Bomarzo, Monte Casoli, Castel Colonna e Castel Vecchio. Durante il periodo medievale, Polimartium (Città di Marte) diviene sede vescovile. Il momento preciso in cui ciò è accaduto non è noto, anche se, secondo il Vittori, era una delle città affidate alle cure pastorali di S. Tolomeo, consacrato Vescovo da S. Pietro ed inviato nella Tuscia. Secondo lo storico Biondo, Polimartium ha dato anche un Pontefice: Papa Sabiniano (604- 606) che successe a S. Gregorio Magno, tuttavia il Vescovo di maggiore spicco che si ricordi è S. Anselmo, protettore di Bomarzo. Egli fu eletto per acclamazione Episcopum, Dominum, Pastorem (Vescovo, Signore e Pastore) e come tale dovette affrontare il re goto Totila dal quale venne fatto prigioniero. La sua morte risale alla fine del VI secolo. La fine della Diocesi di Bomarzo si colloca intorno al secolo XI: il Vescovo Lamberto è l’ultimo, nel 1015, a sottoscrivere Documenti Conciliari come Episcopus Polimartiensis. In seguito il borgo perse importanza tanto che nel XII sec. venne annesso alla diocesi di e dal 1200 inizia la sua progressiva sottomissione al Comune di Viterbo. Nel 1360, con il matrimonio tra Angeluccio di Napoleone Orsini e Roberta di Bonconte, figlia di uno dei proprietari del feudo di Bomarzo, inizia il possesso di beni e diritti degli Orsini su Bomarzo. Nel 1502 Bomarzo passò in eredità a Gian Corrado Orsini. Egli, temuto condottiero, aveva realizzato numerosi guadagni durante la sua carriera militare che, in parte, investì nell’ampliamento del feudo e nella ristrutturazione del Palazzo Baronale di Bomarzo. Nel 1519 fece progettare da Baldassarre Peruzzi la prima ala del nuovo palazzo, situata vicino alla chiesa, e una nuova via di accesso per evitare le strettoie del borgo medievale. Nel 1535 Gian Corrado Orsini muore ed il feudo di Bomarzo passa a suo figlio Pier Francesco Orsini, detto Vicino, che dal padre eredita anche il compito di portare a termine i lavori di trasformazione del Castello Medievale in Palazzo Rinascimentale. Questi, uomo colto ed amante dell’arte e dell’esoterismo, tra il 1552 ed il 1580, fece costruire il “Bosco Sacro”, un giardino contenente sculture ed opere d’arte innovative, gigantesche e mostruose rappresentanti animali esotici e fantastici.

8 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

Con la morte di Vicino Orsini, nel 1586, il feudo passò in eredità al figlio Corradino, ma le sue continue assenze da Bomarzo a causa di impegni a Roma, diedero luogo ad un malgoverno contestato dal popolo ed ad un periodo di crisi per il feudo. L’ultimo Orsini in possesso di Bomarzo fu Marzio che, nel 1645, vendette il feudo ad Ippolito Lante della Rovere che con questo passaggio di proprietà acquistava il titolo di Ducato. Tra la fine del ‘600 e gli inizi del ’700 Bomarzo venne colpita da una profonda crisi, forse dovuta alla pestilenza del 1656, dalla quale si riprese completamente solo agli inizi del 1800. Nel 1836, il ducato fu acquistato dal principe Marco Antonio Borghese. In questo periodo il paese stava conoscendo una notevole crescita demografica, tanto che nel 1901 la popolazione arrivò a toccare il suo massimo storico, 2851 abitanti.

MUGNANO Anche Mugnano, come Bomarzo, ha chiare origini etrusche. Il più antico insediamento nasce e si sviluppa sulla parte pianeggiante di uno sperone tufaceo, in posizione elevata e facilmente difendibile. In epoca romana il vecchio sito viene progressivamente abbandonato dai suoi abitanti che si trasferiscono in grandi ville rustiche costruite nelle pianura sottostante, nei pressi del Tevere. Soltanto dopo la caduta dell’impero romano, con le invasioni degli Ungari tra la fine dell’800 e gli inizi del 900, la popolazione ritorna ad occupare la parte più sicura del pianoro, recuperando il disabitato centro etrusco. Intorno al 1267, Mugnano ed il suo feudo entrano a far parte dei possedimenti della famiglia Orsini, che tenta in quel periodo di consolidare la propria posizione sociale ed economica anche nella zona a nord di Roma. Gli Orsini, intraprendono un’opera di fortificazione del feudo facendo costruire una torre di avvistamento a pianta circolare con funzioni di difesa e di attacco. La torre, inoltre, era molto importante nelle comunicazioni con il castello di Soriano, anch’esso degli Orsini, distante da Mugnano circa 10 Km. Tra i due feudi, infatti, si ergeva una serie di torri intermedie con funzioni di rimando di segnalazioni, di controllo ed in alcuni casi di dogana. Agli inizi del 1300, Mugnano viene coinvolta nella guerra tra Viterbo ed Orvieto e successivamente nella disputa tra guelfi e ghibellini, durante la quale la famiglia Orsini si schiera con la Chiesa. Un grande cambiamento politico, però, si verifica nel 1417, con l’elezione al soglio pontificio di Martino V, membro della famiglia Colonna, nemica degli Orsini. Mugnano, allora, viene concessa ad Antonio Colonna, il quale, nel 1431, alla morte del papa suo parente, viene dichiarato ribelle ed espropriato di tutti i suoi possessi. In quello stesso anno, il nuovo papa, Eugenio IV, dopo aver concesso il perdono al Colonna, da alla Reverenda Camera Apostolica il possesso del castello, concedendolo al chierico Rogello de Rogellis. Nonostante ciò, dopo breve tempo Mugnano torna in possesso degli Orsini, dietro pagamento di 2000 scudi d’oro. Alla fine del XVI secolo, non essendoci più eredi legittimi del ramo degli Orsini della Tuscia, subentra al governo di Mugnano Virginio, del ramo dei Duchi di Bracciano. Ciò crea violenti contrasti tra i due rami della famiglia che favoriscono gli interessi politici del papa Sisto V, il quale concede alla Reverenda Camera Apostolica il possesso dei castelli almeno fino alla risoluzione dei contrasti familiari. Il feudo venne probabilmente recuperato, dopo una lunga causa legale, da Maerbale ed Orazio Orsini, proprietari di Bomarzo, nel 1634. La vertenza venne definitivamente chiusa

9 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo) nel 1707, quando la Reverenda Camera Apostolica restituisce agli Orsini il Castello con 600 scudi di rimborso. Intanto, fin dal 1624, il castello viene affittato a varie famiglie, tra cui i Savelli, affittuari per nove anni dal 1624. Nel XVII secolo la posizione strategica di Mugnano perde di interesse ed il centro, di proprietà della Reverenda Camera Apostolica, non subisce più trasformazioni, a parte la ricostruzione della chiesa di S. Vincenzo distrutta, nel 1703, da un tremendo terremoto.

2.1.2 Il Sacro Bosco Oggi meglio conosciuto al grande pubblico come “Parco dei Mostri”, è un’opera unica nel suo genere ed uno dei luoghi più importanti per l’architettura e la storia del paesaggio italiano. Il parco si estende su una superficie di circa 3 ha e fu realizzato per volere di Pier Francesco Orsini, detto Vicino, tra il 1552 e il 1580. Egli, fine erudito, amante dell’arte ed appassionato di esoterismo fece scolpire questa “Villa delle Meraviglie”, un vero e proprio giardino delle delizie, modellando enormi massi vulcanici già presenti sul territorio ed immerse nella ricca vegetazione del luogo. Le enormi figure di pietra, un tempo colorate e disposte tra la vegetazione sulle terrazze degradanti, sono probabilmente il frutto dello stato d’animo contrastato dell’ideatore, ma rientrano comunque nel gusto cinquecentesco dell’orrido, del magico e dell’esoterico. Ancora oggi il visitatore è stupito dalle dimensioni e dalla particolarità delle statue, raffiguranti animali esotici e mostri mitologici, e delle costruzioni. Senza dubbio la scultura più nota e più rappresentativa del parco è la gigantesca bocca spalancata di un Orco che, riecheggiando l’Inferno dantesco, in origine, recava incisa sul labbro superiore la dicitura “Lasciate ogni pensiero voi che entrate”, oggi diventata, a causa di maldestri restauri, “Ogni pensiero vola”. Degne di nota sono senza dubbio anche le statue dell’Elefante da combattimento che sostiene con la proboscide un soldato ferito e del Drago assalito da un Leone. Un capitolo a parte occupano le due costruzioni più rilevanti del Sacro Bosco: la Casa Pendente ed il Tempietto. La prima, un piccolo padiglione singolarmente costruito in modo fortemente obliquo, simboleggia probabilmente un momento di crisi attraversato dalla Chiesa, a causa della Riforma Protestante, o, addirittura, un momento critico attraversato dalla Casata stessa a causa dell’assenza di Vicino Orsini, fatto prigioniero in guerra. Il tempietto, innestato su un corpo ottagonale coperto da una cupola, si trova in posizione elevata rispetto al resto del parco, e costituisce un omaggio a Giulia Farnese, moglie di Vicino Orsini, morta prematuramente nel 1560.

2.1.3 Idrografia Il territorio del Comune di Bomarzo è posto sul versante destro della valle del Tevere, con uno spartiacque principale rappresentato dalla catena orientale dei Monti Vulsini, Cimini e Vicani. Sono compresi i settori terminali dei corsi d’acqua il cui livello idrografico di base è rappresentato dal Fiume Tevere. Non si ha uno spartiacque principale, ma una serie di locali displuvi che separano i vari bacini idrografici. Generalmente le quote topografiche decrescono da Ovest verso Est, condizionando l’idrografia che confluisce verso il Fiume Tevere, con aste per lo più di 1° e 2° ordine.

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Il reticolo fluviale ha un aspetto ramificato. Nel settore orientale i corsi d’acqua tendono a congiungersi nella piana, ed assumono un andamento meandriforme, dove è più ampia la fascia dei sedimenti alluvionali. Le valli fluviali sono omogenee sia nella larghezza sia nella profondità, almeno nella parte più rilevata del paesaggio. Il regime del deflusso idrico, nella parte alta, è di tipo stagionale, per la mancanza di sorgenti perenni alla testa idrografica, mentre nei settori di valle il drenaggio degli orizzonti acquiferi assicura la continuità. In generale lo schema idrografico locale può essere ascritto ad una fase giovanile, con paesaggio ad una maggiore maturità soltanto nei tratti prossimi alla confluenza con il fiume Tevere e nel Vezza.

2.1.4 Geomorfologia Il territorio comunale è caratterizzato dall’erosione fluviale che agisce in modo differente a seconda dei litotipi affioranti, la morfologia, infatti, varia in funzione dell’altimetria e rispecchia in generale la sequenza degli affioramenti litologici. Nel settore di dominio delle coltri vulcaniche si ha una conformazione con superfici pianeggianti e dolci pendii. Le litologie vulcaniche vengono modellate dall’azione delle acque superficiali che hanno inciso valli strette e profonde, con pareti spesso sub-verticali. Dove affiorano i terreni sedimentari, invece, si hanno scalini morfologici con la creazione di versanti sub-verticali anche di notevole altezza. Nel settore di valle, verso est, le aree sono generalmente sub-pianeggianti per la presenza di sedimenti alluvionali. Gli speroni morfologici sono localizzati nei pressi delle confluenze vallive, con aree poste su culminazioni morfologiche sub-pianeggianti con acclività minore del 5%. Si ha una delicata condizione geomorfologica generale, dove l’evoluzione naturale del paesaggio tende a modificare l’attuale aspetto con fenomeni progressivi. In prossimità dell’affioramento dei banchi di origine vulcanica, dove si ha una maggiore fratturazione, si evidenziano motivi di incerta stabilità dovuta soprattutto al distacco dalle pareti di masse litoidi in forma di cunei o placche. I settori che ricadono nella valle del Tevere sono interessati dai fenomeni geomorfologici legati al regime fluviale. Anche l’uso del suolo ricopre una notevole importanza. Il territorio in questione è dominato da una copertura boschiva spontanea diffusa su tutte le aree ed in particolar modo su quelle più acclivi, mentre i seminativi sono concentrati soprattutto nelle aree alluvionali. La predisposizione al dissesto risulta essere ridotta nelle aree di affioramento delle vulcaniti, mentre in prossimità di affioramenti sedimentari si possono evidenziare situazioni di incerta stabilità. Una maggiore instabilità si riscontra laddove è presente una maggiore concentrazione di cavità, sottoforma di grotte e di cunicoli. Nei siti agresti tali cavità sono isolate e possono rappresentare potenziali pericoli qualora lo spessore tra la volta ed il piano di campagna risulti inferiore ai 5 metri; infatti, tale materiale, costituito da livelli sciolti o a debole cementazione, può rilasciarsi e provocare distacchi progressivi del soffitto delle cavità, con una ulteriore diminuzione dello spessore. Anche nell’agglomerato urbano, dove la realizzazione degli edifici ha mascherato le preesistenti cavità, possono sorgere problemi di stabilità.

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2.1.5 Meteorologia e climatologia Il territorio in questione, grazie alla naturale difesa dai venti freddi provenienti dal nord garantita dall’orografia, presenta valori di temperatura tipici dell’area Mediterranea, senza grandi escursioni termiche stagionali e mensili. La piovosità del luogo è condizionata dall’esposizione ai venti, con maggiore concentrazione in prossimità dei rilievi. I dati riguardanti le precipitazioni sono stati rilevati dalla stazione di Viterbo del Servizio Idrografico nel periodo 1926/1996. Nell’arco dei 40 anni esaminati si è registrata una media di precipitazione annuale pari a 806.7 mm. Il periodo autunnale è il più piovoso con picchi di 102.5 mm/mese a Novembre, mentre i mesi più secchi sono quelli estivi di luglio e agosto con valori medi di 25.7 mm. Le temperature medie annue sono di circa 14.3°C, con temperature invernali che si attestano fra i 5.9 e 7.1 °C e temperature medie estive di 23.6°C. Le temperature minime si registrano in gennaio (-4°C) e le massime ad agosto (35°C). I venti provengono in prevalenza dai quadranti nord-occidentali, durante i mesi invernali, mentre, nel periodo estivo, prevalgono i venti da ovest con frequenze apprezzabili da sud- ovest

2.2 Aspetti naturalistici Il territorio è caratterizzato da ambienti molto diversi tra loro: a campi coltivati e boschi si alternano assolati ed ampi pianori, incisi spesso da profonde e ombrose forre. Il territorio del Comune di Bomarzo dal punto di vista naturalistico è caratterizzato dalla presenza dell’Area Naturale Protetta Monte Casoli, di cui si dà una descrizione dettagliata per gli aspetti relativi alla flora e alla fauna.

2.2.1 L’Area Naturale Protetta di Monte Casoli La riserva, istituita con la legge regionale n. 30 del 17.10.1999, si estende su di un’area di 285 ha nel territorio del Comune di Bomarzo ed è gestita dall’Assessorato all’Ambiente dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo. L’area, di proprietà del Comune di Bomarzo, è lambita ed attraversata, a nord-ovest, dal Torrente Vezza, affluente di destra del Tevere, e da numerosi corsi d’acqua minori, soprattutto a regime stagionale, come il Fosso Serraglio, che delimita la riserva a sud-ovest, ed il Fosso Santa Maria di Monte Casoli che, in parte, segna i confini a sud- est. Il territorio, poco antropizzato e con un alto grado di naturalità, è costituito dall'ambiente tipico della Tuscia, con pareti scoscese di tufo, scavate dai torrenti, ed un paesaggio in parte ricoperto da boschi di querce. Al suo interno è possibile trovare ambienti naturali ancora intatti abbinati a resti archeologici di inestimabile valore. Il paesaggio della riserva è stato modellato dall’attività vulcanica del complesso dei Monti Cimini risalente a circa un milione di anni fa. Gli strati di materiale vulcanico, compattandosi, hanno originato i tufi ed i peperini, caratteristici della zona, che, nel corso dei millenni, hanno subito una continua erosione ed incisione da parte delle acque. Tutta la zona della Riserva è solcata da profonde valli racchiuse da alte pareti verticali di roccia, dette forre, sul cui fondo scorrono numerosi corsi d’acqua, tra i quali il Torrente Vezza, i Fossi Serraglio e il Fosso Santa Maria di Monte Casoli. L’incisione lineare dei corsi

12 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo) d’acqua ha portato alla formazione di pareti subverticali di tufo, dalle quali si staccano i grossi massi che, coperti di muschi e di felci, caratterizzano tutta l'area. Nella zona sono inoltre presenti numerose sorgenti originate dal contatto fra litologie a forte contrasto di permeabilità come i tufi e le argille: l'acqua infatti filtra attraverso le rocce vulcaniche, molto permeabili, per sgorgare alla base delle pareti quando arriva allo strato dei sedimenti argillosi, impermeabili.

2.2.2 Flora All’interno della riserva è possibile notare una grande diversità ambientale (la forra, in cui la luce penetra a fatica e dove prevale il bosco misto di cerro con elementi spiccatamente mesofili (che hanno necessità di temperature miti e di un suolo con caratteristiche neutre), boschi termofili (che hanno necessità di temperature elevate ed esposizione al sole) di roverella e rupi aride ed assolate, e lembi di macchia mediterranea). Questa grande eterogeneità ambientale, dovuta soprattutto alla complessa storia geologica del territorio, porta alla formazione di microclimi adatti ad un numero molto elevato di specie e, conseguentemente, ad una elevata biodiversità. Un dato molto importante da ricordare è che, secondo dati risalenti al 2004, il 20% delle specie, su un totale di 480 entità vegetali censite, risultano essere rare nel Lazio ed in Italia. I versanti meno assolati sono ricoperti da una fitta Cerreta. Il cerro (Quercus cerris ), senza dubbio, costituisce l'elemento vegetale predominante di tutta l'area, soprattutto delle forre che, con il loro microclima particolarmente umido e fresco, costituiscono l'habitat ideale anche per numerose altre specie mesofile come le felci (Polysticum setiferum, Phyllitis scolopendrium, Asplenium trichomanes, Asplenium onopteris, Ceterach officinarum, Adiantum capillus-veneris e Polypodium interjectum). La vegetazione perifluviale è costituita soprattutto da salici (Salix alba), ontani (Alnus glutinosa) e pioppi (Populus nigra). Nella parte più alta e rocciosa dei versanti è il leccio (Quercus ilex) a vincere la competizione col cerro visto che l'assenza di suolo e la scarsità di acqua non consentono la vita ad altre specie più esigenti. Sui pianori prevalentemente rocciosi e aridi, insiste essenzialmente una vegetazione di tipo mediterraneo: troviamo quindi prati, spesso adibiti a pascolo, dove in primavera si può assistere ad una esplosione di fioriture di molte specie erbacee come le orchidee (Orchis morio, Orchis papilionacea, Orchis provincialis, Serapias lingula, Serapias vomeracea, Limodorum abortivum e Dacthylorhiza romana, specie protetta nel Lazio), ma anche Linaria purpurea e Sedum caespitosum (protette anch’esse) che crescono sugli affioramenti di tufo, nelle zone più assolate. A margine del pianoro si sviluppano boschetti radi di roverella (Quercus pubescens), e Q. virgiliana, specie rarissima nel Lazio, accompagnate da arbusti come le ginestre (Spartium junceum, Cytisus scoparius), i cisti (Cistus salvifolius e C. incanus), insieme a specie spinose come il prugnolo (Prunus spinosa), il biancospino (Crataegus monogyna), il rovo (Rubus sp.), la rosa selvatica (Rosa canina), il pungitopo (Ruscus aculeatus) ed il pero (Pyrus amygdaliformis).

13 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

2.2.3 Fauna La fauna di maggiore interesse del territorio di Bomarzo è presente all’interno dell’area protetta di Monte Casoli. La varietà degli ambienti, associata all’abbondanza d’acqua ed alla scarsa antropizzazione consentono la vita di numerose specie animali. Tra i mammiferi sono da segnalare il cinghiale (Sus scrofa), la volpe (Vulpes vulpes), la martora (Martes martes), la faina (Martes foina), la puzzola (Mustela putorius), la donnola (Mustela nivalis), il tasso (Meles meles), la lepre (Lepus europaeus), ma anche numerose specie di roditori come l'istrice (Hystrix cristata), lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), il moscardino (Muscardinus avellanarius), il topo selvatico dal collo giallo (Apodemus flavicollis), numerose arvicole (Microtus savii, Clethrionomys glareolus), e fra gli insettivori, il riccio (Erinaceus europaeus), la talpa ed il toporagno comune (Sorex araneus). Sono state osservate anche varie specie di uccelli fra cui il gufo (Asio otus), l'allocco (Strix aluco), il barbagianni (Tyto alba), la poiana (Buteo buteo), lo sparviero (Accipiter nisus), il gheppio (Falco tinnunculus), il picchio verde (Picus viridis) e l'upupa (Upupa epops). Fra i rettili sono abbondanti le lucertole (Podarcis sicula e P. muralis), il ramarro (Lacerta viridis), il biacco (Coluber viridiflavus), il cervone (Elaphe quatuorlineata), l'orbettino (Anguis fragilis), la biscia dal collare (Natrix natrix), il saettone (Elaphe longissima) e la vipera (Vipera aspis). Nel Torrente Vezza è stata verificata la presenza del granchio di fiume (Potamon fluviatile), ma la vera peculiarità dell'area è la presenza di una comunità di Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), specie protetta e a forte rischio di estinzione.

2.3 Elementi socio-economici

2.3.1 Economia del territorio La popolazione residente al 31/12/2006 è pari a 1.701 unità per una densità media di 42,7 ab/km². Nella tabella seguente sono riepilogati i dati della popolazione residente nel comune di Bomarzo negli ultimi 3 censimenti ISTAT realizzati e quelli rilevati dal Comune negli ultimi anni:

Censimento Censimento Censimento 2003 2004 2005 2006 2007 1981 1991 2001 1459 1463 1615 1645 1657 1688 1701 1760

Tabella 1 Popolazione residente nel Comune di Bomarzo nel corso dell’ultimo ventennio. Come si vede dalla tabella il numero di abitanti nel Comune non ha subito grosse variazioni negli ultimi anni, con un incremento dal 1981 al 2007 di 301 abitanti.

2.3.2 Economia e Turismo Economia L'economia della Provincia di Viterbo, secondo il quadro delineato dai dati e indicazioni della Camera di Commercio, presenta caratteristiche di atipicità rispetto alla situazione regionale e nazionale.

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Essa infatti non è mai stata interessata, se si eccettua il caso del polo ceramico di , da un pesante processo di industrializzazione. L'osservazione dei dati riferiti agli addetti suddivisi per macrosettori (agricoltura, industria, altri) (vedi tabella seguente), mette in evidenza che se la percentuale degli occupati nel terziario è in linea con il dato nazionale (poco superiore al 60%), per l'industria esso risulta inferiore (23% contro 32% nel 2000) a tutto vantaggio del settore agricolo; da ciò ne consegue che l'agricoltura ha, nel viterbese, un peso doppio (13% contro 5% nel 2000) rispetto alla tendenza di distribuzione degli occupati a livello nazionale e prevalente in tutti i paesi industrializzati: ALTRE AGRICOLTURA INDUSTRIA ATTIVITA’ ANNI AMBITO Perc TOTALE Valore Percen Valore Percen Valore entu assoluto tuale assoluto tuale assoluto ale VITERBO 15.000 16% 23.000 24% 58.000 60% 96.000 1998 LAZIO 77.000 4% 353.000 19% 1.401.000 77% 1.831.000 ITALIA 1.339.000 7% 6.467.000 32% 12.391.000 61% 20.197.000 VITERBO 14.000 14% 22.000 23% 61.000 63% 97.000 1999 LAZIO 58.000 3% 374.000 20% 1.451.000 77% 1.883.000 ITALIA 1.134.000 5% 6.750.000 33% 12.807.000 62% 20.691.000 VITERBO 13.000 13% 23.000 23% 62.000 63% 98.000 2000 LAZIO 61.000 3% 381.000 20% 1.474.000 77% 1.916.000 ITALIA 1.120.000 5% 6.767.000 32% 13.193.000 63% 21.080.000

Tabella 2 Suddivisione degli addetti per macrosettori, confronto tra la provincia di Viterbo, la regione Lazio e il dato nazionale. Nella figura seguente viene individuata la distribuzione settoriale delle imprese nella Provincia di Viterbo:

Figura 3 Distribuzione settoriale delle imprese attive in Provincia di Viterbo (1999) (Fonte: Istituto G. Tagliacarne).

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Il settore produttivo più numeroso con 17.229 imprese attive è certamente quello agricolo. Con 5825 imprese attive, pari al 16,65% del totale, il settore industriale rappresenta il 24,74% (1998) della ricchezza provinciale prodotta. La struttura del tessuto economico è caratterizzata dalla prevalenza di imprese piccole e piccolissime: circa l'83% degli occupati opera in imprese fino a 20 addetti, il 23% in imprese comprese tra 20 e 200 addetti, il 2% in imprese con più di 200 addetti. Per quanto riguarda i dati economici specifici sul territorio di Bomarzo, ecco di seguito un prospetto del numero di attività economiche presenti raggruppate per tipologia:

Commercio e Pubblici Attività turistico esercizi Servizi sanitari ricettive 6% 1% Edilizia 1% Allevamenti 5% 6% Attività Artigianali 7% Attività estrattive 2%

Agricoltura

72%

Figura 4 Distribuzione settoriale delle imprese attive nel territorio comunale (Fonte:Comune di Bomarzo) In generale si può dire che anche qui prevale il comparto agricolo e che le coltivazioni predominanti sono olive, vite e nocciole.

2.3.3 I prodotti tipici del territorio Nel Comune di Bomarzo i prodotti sono legati soprattutto alla vocazione agricola della zona: da ricordare l'olio, il vino, il miele e le nocciole. Presso l'Azienda Agricola ColleValle Arginatura si producono nocciole della cultivar Tonda Romana Gentile. Il noccioleto è condotto a regime di agricoltura biologica e riveste circa 34 ha di terreno, nell'azienda è presente anche un centro di pulitura ed essiccazione delle nocciole. La produzione d'olio d'oliva nel territorio di Bomarzo è molto attiva; le cultivar prevalenti sono la frantoio, la pendolino, la leccino e la moraiolo. Sono molti i piccoli coltivatori associati alla Cooperativa Agricola del Lavoro che produce ogni anno una grande quantità d'olio d'oliva. L'Azienda Agricola ColleValle Arginatura produce olio extravergine d'oliva biologico; il suo oliveto ricopre una superficie di 1,7 Ha che è inserita nella D.O.P. Tuscia.

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Nella zona sono coltivate pregiate varietà di vitigno: Sangiovese, Montepulciano, Merlot, Greco bianco e Moscatello autoctono. Nel territorio della Collevalle Arginatura vi sono vigneti a Denominazione d'Origine Controllata "Colli Etruschi Viterbesi". Nel territorio del comune di Bomarzo viene prodotto miele Biologico certificato. In particolare si produce miele di acacia, di trifoglio, melata di quercia e miele millefiori. Dalla lavorazione dei prodotti agricoli del territorio nascono due prodotti tradizionali: il Biscotto di Sant'Anselmo ed il Maritello.

Il Biscotto di Sant’Anselmo è un pane dolce all’anice, tipico di Bomarzo, preparato ogni anno, nel mese di aprile, in occasione della festa di Sant'Anselmo. Ha la forma di un ciambella di circa 1 Kg di peso e viene preparato con un lungo procedimento utilizzando semplici ingredienti: lievito naturale, farina di tipo 00, zucchero semolato, olio extra vergine d’oliva, uova, vino, semi di anice, scorza di limone grattugiata, misto di liquori. La storia del Biscotto di Sant’Anselmo risale al V secolo d.C.; in quell’epoca Bomarzo era sede vescovile e il suo Vescovo Anselmo era solito offrire questo pane dolce ai bisognosi e agli orfani del luogo ed ai pellegrini in viaggio verso Roma. Originariamente era chiamato Pane di Sant’Anselmo, proprio perché si trattava di un pane insaporito con anice e vino, ma, con il tempo, la sua ricetta è andata arricchendosi di ingredienti che l’hanno reso più simile ad un dolce. Nel 1973 la Pro Loco di Bomarzo ha istituito la Sagra del Biscotto per valorizzare questo prodotto. Oggi il Biscotto di Sant’Anselmo è incluso nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali con D.M. del 22 luglio 20004 “Quarta revisione dei prodotti agroalimentari tradizionali” in conformità con il D.M.8 settembre 1999, n. 30. Oltre a ciò, si avvale anche del marchio Tuscia Viterbese per i prodotti tipici. Il Maritello è un dolce tipico locale preparato in passato in occasione della mietitura e riscoperto di recente. Veniva preparato con lievito naturale, farina, uova, acqua, zucchero, semi di anice, vino e buccia di limone grattugiata. Una volta preparato l’impasto venivano formati piccoli pani che, dopo la lievitazione, erano unti con l’uovo battuto ed infornati. I maritelli venivano offerti ai contadini per la colazione sull’aia e potevano essere consumati al naturale, spalmati con ricotta o bagnati nel vino. Questo dolce somiglia molto negli ingredienti e nella preparazione al più famoso Biscotto di Sant’Anselmo, e poiché il periodo della mietitura coincide con la festa della Traslazione di Sant’Anselmo, che si svolge la terza domenica di Giugno, sembra che il Maritello voglia ricreare il significato e la valenza del Biscotto e quindi un ulteriore legame con il Patrono.

2.3.4 Turismo Il comune di Bomarzo è stato insignito della Bandiera Arancione, il marchio di qualità turistico ambientale per l'entroterra del Touring Club Italiano che viene attribuito alle località che soddisfano criteri di analisi correlati allo sviluppo di un turismo di qualità. La valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell'ambiente, la cultura dell'ospitalità, l'accesso e la fruibilità delle risorse, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici sono solo alcuni degli elementi chiave per ottenere il marchio.

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La Bandiera Arancione del Touring Club Italiano è stata attribuita con la seguente motivazione: “l’area si distingue per fattori d’attrattiva rilevanti come il centro storico caratteristico, pulito e ben curato, e il Parco dei mostri, realizzato dal letterato e condottiero Vicino Orsini e aperto al pubblico tutto l’anno. Il parco nacque nel 1552 come "Villa delle meraviglie" per essere un'opera unica al mondo. Si tratta di un insieme di giardini con sculture ed edifici, soggetti alle più svariate interpretazioni; qui, in un’atmosfera suggestiva ed evocativa tra fantasia e mitologia, passeggiando si incontrano animali leggendari e personaggi onirici.”

Durante l'arco dell'anno Bomarzo si anima in occasione di sagre, fiere gastronomiche, mostre ed eventi culturali. Tra tutti, spiccano senza dubbio la Sagra del Biscotto ed il di Sant'Anselmo. La Sagra del Biscotto e il Palio di Sant’Anselmo sono due manifestazioni legate ai festeggiamenti in onore del Santo Patrono che si celebrano dal 23 al 25 Aprile. La Sagra del Biscotto è stata istituita nel 1973 dall’Ass.ne Pro Loco per valorizzare questo prodotto tipico locale che viene preparato da secoli nelle case dei bomarzesi e la cui ricetta viene gelosamente custodita e tramandata di madre in figlia. Nei giorni della festa è possibile degustare ed acquistare il Biscotto di Sant’Anselmo presso i locali dell’Ass.ne Pro Loco. Il Palio di S. Anselmo è una corsa di cavalli, montati a pelo, che si svolge il 25 Aprile in onore del Santo Patrono, alla quale partecipano i cinque Rioni che compongono il paese di Bomarzo: Dentro, Borgo, Poggio, Croci e Madonna del Piano. La corsa del Palio è stata ripristinata dall’Ass.ne Pro Loco di Bomarzo nel 1986, ma, da fonti, antiche sappiamo che il primo Palio venne disputato il 24 Aprile 1544, in occasione dei festeggiamenti per il matrimonio di Vicino Orsini, Signore di Bomarzo, e di Giulia Farnese avvenuto l’11 Gennaio dello stesso anno. In quell’occasione si scelse la data del 24 Aprile perché in quel giorno ricorreva la festa di Sant’Anselmo, un segno di devozione nei confronti del Santo Patrono. Bomarzestate è il termine utilizzato per definire il programma di manifestazioni estive organizzato dal Comune e dalla Pro Loco di Bomarzo nella splendida cornice del Centro Storico tra le quali: - concerti di musica classica, leggera e folk; - rappresentazioni teatrali; - proiezioni cinematografiche; - mostre di pittura e scultura all’interno di Palazzo Orsini; - mercatino multietnico; Da non dimenticare, infine, i classici appuntamenti con le feste con cena organizzate a turno dai rioni all’interno del proprio territorio e dalle associazioni di volontariato come l’AVIS. Tuscia Deliziosa è una rassegna di “Sapori, Arte e Musica a Palazzo Orsini” che si tiene ogni anno dal 2003 nel periodo pre-Natalizio. Durante la rassegna è possibile assistere a concerti, letture di poesie, mostre ed è possibile degustare prodotti tipici della Tuscia viterbese. Di seguito riportiamo l’andamento delle presenze turistiche nel corso degli ultimi tre anni: 2004 2005 2006 2007 40.000 45.000 50.000 52.000

Tabella 3 Andamento delle presenze turistiche nel Quadriennio 2004-2007 (Fonte: Pro-Loco, Parco dei Mostri). Il dato è valutato sulla base degli ingressi registrati presso le diverse attrazioni turistiche del territorio.

18 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

Nonostante l’elevato numero di presenze turistiche nel territorio comunale, esse si riferiscono nella stragrande maggioranza ad un turismo limitato alla visita di un giorno, che si rivolge di solito al “Parco dei Mostri” e al centro storico. 3. La struttura organizzativa del Comune

L’organo Politico che governa il Comune è costituito dal Sindaco in carica, Stefano Bonori, coadiuvato dalla Giunta e dal Consiglio. Il Consiglio Comunale è composto da 12 consiglieri più il Sindaco. La Giunta è costituita dal Sindaco, dal vicesindaco e da tre Assessori. L’organico comunale conta 9 dipendenti: 5 presenti negli uffici, 1 vigile, 2 con mansioni operative esterne e il segretario comunale.

Dopo l’ottenimento della certificazione ambientale UNI EN ISO 14001 ottenuta in data 16.05.2007, alle quattro originarie aree è stata aggiunta, proprio per dare maggiore impulso ed importanza agli aspetti ambientali, una quinta Area denominata “Ambiente - Tecnico Manutentiva”, ed è stato nominato Responsabile della suddetta Area il Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale. Pertanto con deliberazione della Giunta Comunale n. 82/07 è stata rideterminata la dotazione organica del Comune che risulta essere:

1. Area Tecnico - Urbanistica: è gestita da un responsabile del servizio, addetto all’urbanistica e all’edilizia pubblica e privata; 2. Area Amministrativa: conta un dipendente che si occupa della gestione dei servizi di segreteria e dei servizi demografici, è presente inoltre un dipendente con funzioni di segreteria; 3. Area Economico - Finanziaria: composta da un dipendente impegnato nella gestione del servizio economico finanziario; 4. Area Ambiente -Tecnico Manutentiva : è gestita da un responsabile addetto ai servizi tecnici manutentivi e a quei servizi connessi con l’ambiente, si compone inoltre di due operai; 5. Servizio di Polizia Municipale e Locale: gestita da un vigile che si occupa dei servizi di polizia locale- Area di Staff alle dirette dipendenze del Sindaco.

19 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

La nuova struttura organizzativa del Comune di Bomarzo è individuata pertanto nel seguente organigramma:

ORGANI DI INDIRIZZO E CONTROLLO

CONSIGLIO SINDA CO GIUNTA COMUNALE (R AD) COMUNALE

COMMISSIONI COMUNALI

5°AREA SERVIZIO DI POLIZIA MUNICIPALE ORGANI DI GESTIONE

SEGRETARIO COMUNALE

1° AREA TECNICO 2° AREA 3° AREA 5° AREA AMBIENTE – URBANISTICA AMMINISTRATIVA ECONOMICA TECNICO MANUTENTIVA FINANZIARIA (RSGA)

Figura 5– Organigramma

20 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

Ai fini del monitoraggio e dell’attuazione del Sistema di Gestione Ambientale, il Comune ha nominato il Rappresentante della Direzione (RAD) (Delibera di Giunta Comunale n.14 del 09/02/2006) e il Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale (RSGA) (Decreto sindacale n.1 del 11/01/2006) per il progetto di certificazione ambientale. Tutte le funzioni del Comune sono state con vario grado coinvolte nell’applicazione del Sistema: in particolare Sindaco e Giunta Comunale hanno definito gli incarichi per le varie funzioni interne ed esterne all’Amministrazione, delineato gli obiettivi di miglioramento, e approvato tutta la documentazione in uso. Il Consiglio Comunale è stato coinvolto nell’approvazione della Politica Ambientale, in modo da avere il più ampio consenso su questo importante documento. Tutte le altre funzioni, dai responsabili di servizio agli operai comunali, sono state a vario grado coinvolte con incontri di sensibilizzazione e formazione. Tutte le attività sono state portate avanti in stretta collaborazione con il Responsabile dell’Area Ambiente e Tecnico-manutentiva, che è anche Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale (RSGA). 4. La registrazione EMAS del Comune

Il Comune di Bomarzo ha adottato un sistema di gestione ambientale al fine di migliorare e sistematizzare le proprie attività gestionali che hanno un impatto sull’ambiente. Per far questo ha scelto come punto riferimento la norma UNI EN ISO 14001:2004 e il Regolamento Comunitario 761/01 “sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit”. In osservanza ai requisiti del Regolamento, il primo passo è stato l’esecuzione dell’Analisi Ambientale Iniziale dell’Amministrazione, che è servita per inquadrare il territorio gestito e le strutture e le risorse del Comune, la normativa ambientale applicabile, le modalità di gestione in essere. Questa attività propedeutica si è conclusa a Febbraio 2006 ed ha fornito le fondamenta per la progettazione del sistema di gestione ambientale.

In seguito all’Analisi Ambientale Iniziale, l’alta direzione del Comune, presa visione della fotografia organica riportata nel documento, ha valutato gli obiettivi prioritari. L’impegno preso dalla Direzione dell’Ente è riassunto nella seguente Politica Ambientale, documento guida per la progettazione del sistema di gestione e le attività per il miglioramento ambientale. Tale documento è stato approvato all’unanimità in Consiglio Comunale con Delibera n. 33 del 08/11/2005, revisionata con Deliberazione della Giunta Comunale n. 24 del 20/2/2007.

21 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

4.1 La Politica Ambientale del Comune di Bomarzo L’impegno dell’amministrazione è quello di costruire insieme agli operatori economici locali uno sviluppo economico sostenibile, in armonia con il contesto ambientale in cui viviamo. Il nostro territorio mostra ambienti naturali e beni artistici del tutto peculiari e integri: il Sacro Bosco di Vicino Orsini, la Riserva Naturale di Monte Casoli, il Centro Storico con il Palazzo Qrsini e le Chiese di S. Maria Assunta, di S.Anselmo e di Cristo Risorto, il Centro Storico di Mugnano in Teverina con la Torre Medioevale e il Palazzo Orsini, il Bosco di S.Cecilia, con i resti del cimitero e dell’insediamento paleocristiano, il Museo lperspaziale Pierelli e la Fattoria Didattica dell’azienda agricola ad indirizzo biologico Collevalle, oltre all’Oleificio sociale della Coop.va Agricola del Lavoro e la Casa di Riposo Myosotis (turismo terza età). Da non dimenticare poi i prodotti tipici del territorio, come il biscotto di S.Anselmo il Martello di Bomarzo, produzioni agroalimentari certificate dop tra i quali il vino “Meonia” e altri prodotti artigianali. Obiettivo principale dell’Amministrazione è quello di mettere in rete tutti i beni disponibili, attraverso la creazione di percorsi di collegamento sia fisici che storico-culturali, offrendo ai visitatori una visione d’insieme coordinata dell’intero territorio e al tempo stesso compatibile con la vocazione ambientale del Comune, tutto ciò rappresenterà per gli stessi garanzia di genuinità, qualità e tipicità della produzione locale. Il Comune di Bomarzo, consapevole che le responsabilità politiche di un’Amministrazione pubblica sono strettamente connesse alla gestione del territorio che ricade sotto le sue dirette competenze alla qualità della vita presente e futura delle persone che lo abitano, e consapevole del proprio ruolo dì soggetto attivo nella pianificazione e gestione territoriale e nel rilascio di autorizzazioni a valenza ambientale, intende avviare azioni per il miglioramento della gestione ambientale delle sue attività. Nell’ottica del miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali, si impegna a: - consultare i cittadini per ottenere il loro più ampio consenso; - assicurare la cooperazione tra di loro e con gli altri Enti Locali attivi sul territorio; - prevenire l’inquinamento e tutelare le risorse naturali ed energetiche; - individuare modalità comuni per l’uso sostenibile del territorio, promuovendo uno sviluppo compatibile con la salvaguardia dell’ambiente; - migliorare la conoscenza del contesto ambientale del territorio sovracomunale; - individuare modalità e strumenti di promozione e diffusione dell’educazione ambientale tra i cittadini e dei sistemi di gestione ambientale tra gli operatori economici del territorio; - essere conformi alla legislazione e regolamentazione ambientale applicabile; - promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle aree di particolare pregio naturalistico presenti sul territorio; - promuovere la valorizzazione dei prodotti tipici locali. In linea con i principi ispiratori sopra espressi, il Comune di Bomarzo si impegna a: - promuovere la responsabilità del proprio personale verso la protezione dell’ambiente anche mediante programmi di informazione e formazione, garantendo la partecipazione alla gestione ambientale; - gestire gli acquisti in maniera da privilegiare prodotti ad elevata qualità ambientale, adeguandosi a quanto stabilito dalla normativa sullo quote minime di materiali riciclati; - migliorare la conoscenza della gestione ambientale di appaltatori e fornitori; - sensibilizzare le aziende del territorio all’adozione di strumenti volontari di gestione ambientale; - monitorare e controllare le attività estrattive presenti sul territorio con particolare attenzione al recupero ambientale affinché le zone coltivate possano ritornare ad integrasi con l’ambiente circostante; - monitorare e controllare l’efficienza e la rispondenza normativa del servizio idrico integrato (acque potabili e depurazione) affidati in house alla società Talete spa;

22 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

- migliorare i sistemi di raccolta dei rifiuti urbani atti a coinvolgere i cittadini nella riduzione dei rifiuti prodotti ed una loro elevata ed efficiente differenziazione con il passaggio graduale del sistema di raccolta porta a porta; - adottare misure necessarie a ridurre l’impatto dell’inquinamento elettromagnetico al fine di tutelare la popolazione e l’ambiente; - adottare misure necessarie per ridurre gli impatti ambientali in situazioni di emergenza; - mantenere e migliorare tramite i propri strumenti di pianificazione e controllo il benessere acustico dei propri cittadini; - controllare e mitigare tutti gli impatti ambientali, anche minori, prodotti dalle proprie attività o di propria competenza. - promuovere la valorizzazione dei territorio della Riserva di Monte Casoli attraverso l’attivazione di un centro visite e la promozione pubblicitaria dell’Area protetta; - valorizzare i prodotti tipici locali aprendo un negozio per la vendita di questi prodotti; - partecipare attivamente all’elaborazione del Piano di gestione della riserva affinché sia garantita la tutela del territorio; - favorire la fruizione turistica della Riserva di Monte Casoli attraverso la progettazione di percorsi naturalistici ed archeologici in collaborazione con la Regione Lazio, l’Amministrazione Provinciale di Viterbo; - a ricercare la possibilità di estendere il perimetro della Riserva naturale all’intero territorio attraverso una partecipazione attiva dei cittadini, associazioni e imprese.

Bomarzo, 20/2/2007

23 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

4.2 Il sistema di gestione ambientale Il Comune di Bomarzo ha reso operativa la Politica Ambientale stabilita tramite la struttura organizzativa descritta nel capitolo 4 e la struttura documentale descritta di seguito.

Per ogni requisito del Regolamento EMAS, il Comune di Bomarzo ha risposto nel seguente modo:

Requisito del Procedura di Regolamento sistema/sezione Descrizione attività del Comune EMAS Manuale SGA A.2 Politica Manuale del SGA Il Consiglio Comunale l’ha redatta ed approvata. E’ stata diffusa a ambientale Sez. 2 tutto il personale. PA1 Aspetti Sono stati identificati e valutati secondo una procedura che A.3.1 Aspetti ambientali garantisce un metodo ripetibile e obiettivo. ambientali

PA2 Prescrizioni La normativa ambientale applicabile è stata identificata ed è legali riportata su un apposito registro, sul quale sono anche riportati i A.3.2 Prescrizioni documenti in possesso dell’Ente che dimostrano la conformità legali normativa. È prevista la revisione periodica del registro per assicurarsi del mantenimento della conformità alle richieste della legislazione. A.3.3 Obiettivi, PA3 Obiettivi/ Sono stati redatti e approvati dalla Giunta Comunale gli obiettivi traguardi e traguardi e di miglioramento ambientale per il Comune e questi sono stati programmi programmi quantificati ove possibile tramite opportuni indicatori. ambientali Manuale del SGA Ruoli e responsabilità sono stati chiaramente identificati: è stato Sez. 6 nominato il Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale e il A.4.1 Struttura e Rappresentante della Direzione. responsabilità Le altre funzioni del Comune sono state coinvolte nella progettazione del sistema. PA4 Formazione Sono stati definiti dei requisiti minimi di formazione per il PA11 Competenze personale interno e sono state pianificate le attività di formazione A.4.2 Formazione fornitori per il 2007. E’ stata inoltre definita una procedura per il controllo delle competenze dei fornitori dell’amministrazione. PA5 Il personale è stato coinvolto tramite appositi incontri. Tutti i Comunicazione dipendenti del Comune sono stati invitati a partecipare al miglioramento ambientale con idee, proposte, suggerimenti ed è A.4.3 stata prevista una modalità di registrazione di questi suggerimenti. Comunicazione e sensibilizzazione Anche i cittadini, i turisti, gli operatori sul territorio o anche i semplici curiosi possono contribuire al miglioramento ambientale dell’Amministrazione Comunale inoltrando le proprie idee o le proprie richieste ai riferimenti elencati nel cap. 1.2. A.4.4 PA6 Tutti i documenti (manuale, procedure, istruzioni, moduli) sono Documentazione Manuale del SGA gestiti in maniera controllata, indicando data e revisione di ogni modifica, garantendo l’accesso ai documenti alle funzioni Sez. 9 e 10 A.4.5 controllo interessate e avvalendosi di strumenti informatici. della documentazione

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IO1 Gestione I Regolamenti del Comune e la normativa nazionale e regionale rifiuti rappresentano i punti di riferimento per la corretta conduzione di IO2 Gestione qualsiasi attività. ecopiazzola Sono state inoltre documentate le prassi per: IO3 Norme - La gestione dei rifiuti speciali prodotti dalle strutture A.4.6 Controllo comportamentali comunali; operativo IO4 Sorveglianza - La gestione dell’ecopiazzola; eternit - La sorveglianza sui manufatti contenenti amianto PA12 Forniture di Sono state inoltre redatte le norme comportamentali per il beni e servizi personale interno su aspetti di rilevanza per l’ambiente. Infine, è stata redatta una procedura volta ad orientare gli acquisti verso criteri di beni e servizi maggiormente ecocompatibili. PA7 Gestione delle Le situazioni di emergenza ambientale sono state individuate e per emergenze ognuna, laddove il Comune ha la possibilità di intervenire, è stata A.4.7 Preparazione IO5 Piano di redatta una istruzione che descrive attività e responsabilità da e risposta alle emergenza mettere in atto per contrastare l’incidente. emergenze ambientale

PA8 Sorveglianza Sono state definite procedure di sorveglianza delle attività e misurazione comunali volte a verificare periodicamente il rispetto della A.5.1 Sorveglianza legislazione ambientale e la corretta conduzione delle attività e misurazione critiche per l’ambiente. Sono stati definiti inoltre dei parametri ambientali da tenere sotto controllo (rifiuti prodotti, etc.). A.5.2 Valutazione PA2 Prescrizioni Sono state definite le modalità per valutare periodicamente il del rispetto delle legali rispetto della normativa ambientale applicabile alle attività prescrizioni legali dell’organizzazione. PA9 Non Il Comune ha adottato una procedura per gestire tutto ciò che è conformità, azioni identificabile come “non-conformità ambientale” (incidenti, A.5.3 Non correttive e violazioni dei regolamenti, scostamento da quanto previsto dalle conformità, azioni preventive procedure del sistema di gestione ambientale, etc.). correttive e preventive “Gestire” vuol dire individuare, trattare e risolvere i problemi, anche al fine di rimuovere le cause per evitare future non conformità. A.5.4 Controllo MSGA V. Requisiti A.4.4 e A.4.5 delle registrazioni Sez. 15 PA10 Audit Il Comune eseguirà delle verifiche di controllo sul proprio sistema interno e sul proprio personale, verificando che tutto funzioni come deve. A.5.5 Audit interno Le verifiche interne sono pianificate e documentate. Questo prezioso momento servirà ad avere sempre nuovi spunti per migliorare il sistema e le prestazioni ambientali. MSGA Almeno una volta l’anno, il Sindaco e la Giunta, insieme al responsabile del sistema di gestione ambientale, valuteranno A.6 Riesame della Sez. 17 l’efficacia della gestione dell’Amministrazione Comunale, Direzione individuando azioni volte al miglioramento e soluzioni agli eventuali problemi incontrati.

Tabella 4 Documentazione del Sistema di Gestione Ambientale e attività del Comune in relazione all’applicazione del Regolamento EMAS.

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Tutte le funzioni del Comune sono state con vario grado coinvolte nell’applicazione del Sistema di Gestione Ambientale: ai fini del monitoraggio e dell’attuazione del Sistema, il Sindaco e la Giunta Comunale hanno formalizzato i ruoli, le responsabilità, i compiti ed i rapporti reciproci di tutto il personale che svolge e controlla le attività che possono avere un impatto sull’ambiente. Sono state individuate e create le funzioni “ad hoc” per il sistema: · Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale (RSGA) - cura l’applicazione del sistema, ad esempio predisponendo le procedure ed il manuale del Sistema e gestendo le Non conformità rilevate, gestendo le comunicazioni con l’esterno in relazione al Sistema di gestione; · Rappresentante Della Direzione (RAD) - informa la Giunta sullo stato di applicazione, sull’adeguatezza, sulle esigenze di risorse per il mantenimento del sistema di gestione ambientale ed effettua il coordinamento tra i vari Servizi.

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4.3 Identificazione degli aspetti e impatti ambientali I termini di “Aspetto ambientale” e di “Impatto ambientale” potrebbero, ad una prima lettura, sembrare sinonimi: in realtà fra i due concetti esiste una relazione di “causa” ed “effetto”. Per “Aspetto Ambientale” si intende qualunque elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente, mentre per “Impatto Ambientale” si intende qualunque modificazione all’ambiente, positiva o negativa, causata totalmente o parzialmente dagli aspetti ambientali. Gli aspetti, dunque, causano gli impatti. Tramite l’Analisi Ambientale Iniziale è stato possibile identificare gli aspetti e impatti ambientali relativi all’attività del Comune. Per la valutazione di quali aspetti ambientali siano significativi per l’Amministrazione comunale di Bomarzo, è stata utilizzata la seguente metodologia:

Fase Metodo Obiettivo Individuazione di tutti gli aspetti/impatti 1 Analisi delle attività ambientali Definizione di criteri per definire un Individuazione aspetti/impatti ambientali 2 aspetto/impatto come “significativo” significativi Definizione di criteri per valutare la Assegnazione agli aspetti significativi di 3 “priorità” una classe di priorità d’intervento

Tabella 5– Fasi per la valutazione degli aspetti e impatti ambientali

Fase 1 Tale percorso comporta l’analisi, per ciascun comparto di attività del Comune di Bomarzo, di tutti gli aspetti ed impatti ambientali collegati alle attività medesime. L’analisi ha tenuto conto di tutti gli aspetti ambientali sia diretti che indiretti, secondo la seguente distinzione: - Gli aspetti diretti riguardano gli aspetti che l’organizzazione ha sotto il suo controllo diretto (collegati ad attività che il Comune svolge direttamente, per esempio: l’utilizzo di carta, la produzione di rifiuti da attività di ufficio dei dipendenti, la gestione degli edifici); - Gli aspetti indiretti riguardano gli aspetti che il Comune non ha sotto il proprio controllo diretto, ma sui quali può esercitare un’azione di controllo o influenza (ad esempio il corretto conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini, sulle quali può avere influenza tramite apposite attività di sensibilizzazione e informazione). Il grado di influenza che il Comune può esercitare sulle parti interessate, riguardo agli aspetti ambientali indiretti, può essere: - moderato: nei casi in cui l’influenza può essere esercitata mediante attività di formazione (per es: sensibilizzazione per differenziare adeguatamente i rifiuti prodotti dai cittadini), oppure tramite la proposta di Accordi sottoscritti con organizzazioni operanti nel territorio (associazioni degli operatori del turismo, associazioni ambientaliste); - elevato: relativo ad aspetti collegati ad attività gestite da terzi influenzabili mediante la corretta definizione delle convenzioni o contratti (es. fornitori di beni e servizi).

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Nell’identificazione degli aspetti si tiene conto inoltre delle condizioni operative, che possono essere: - Normali: condizioni operative che si presentano per la maggior parte del tempo (ad es.: attività depurative delle acque di fognatura); - Anomale: condizioni che si presentano in situazioni eccezionali ma prevedibili (es. manutenzione dei potabilizzatori tramite pulizia delle vasche e controllo del dosaggio del cloro); - Emergenza: condizioni incidentali (ad es. abbandono di rifiuti nel territorio).

Fase 2 Il Comune ha definito in un’apposita procedura i criteri per valutare se un impatto è da ritenersi significativo e quindi la modalità di gestione da applicare ad esso. Per l’attribuzione di significatività sono stati considerati i seguenti criteri di valutazione: - Prescrizioni legali (l’aspetto in considerazione è soggetto a regolamentazione da parte della normativa nazionale, regionale, comunitaria o da accordi a cui il Comune ha aderito? Qual è il grado di conformità alla normativa dell’Ente?) - Politica ambientale (l’aspetto è stato significativamente migliorato in enti simili?in Politica Ambientale esiste un impegno al miglioramento continuo di quell’aspetto?) - Parti interessate (è un aspetto che per la sua evidenza o attualità è soggetto all'attenzione dell'opinione pubblica o è oggetto di iniziative pubbliche o private sia nazionali che internazionali?) - Vulnerabilità del territorio (presenza di aree vulnerabili su cui incide quell’aspetto?). Fase 3 A ciascun aspetto ambientale sono stati applicati i criteri sopra elencati attribuendo un punteggio per ciascun criterio e, dalla loro combinazione, per ciascun aspetto ambientale è risultato un unico valore che va da 0 a 3, la “classe di priorità”. Per gli aspetti di tipo “indiretto” la classe di priorità è funzione anche del grado di influenza che può essere moderato o elevato a seconda della possibilità dell’organizzazione di incidere con le proprie attività su quell’aspetto ambientale.

La “classe di priorità” risulta tanto più alta quanto più l’aspetto risulta critico per l’ambiente.

Un aspetto è stato ritenuto significativo se la classe di priorità ha ottenuto un punteggio maggiore o uguale a 2. La procedura relativa alla valutazione degli aspetti ambientali prevede che a ciascuna classe di priorità siano associate delle azioni dell’Amministrazione per la gestione degli aspetti ambientali. In particolare si procede secondo la seguente tabella:

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Da considerare Da considerare Classe di per eventuali Commenti per gli Obiettivi priorità procedure ambientali documentate L’aspetto non è oggetto di attività di controllo o 0 NO NO sorveglianza, né devono essere previsti obiettivi. Aspetto che dovrà essere oggetto di attività di da prendere in 1 controllo e sorveglianza volte a garantire il NO considerazione mantenimento dell’attuale situazione. Aspetto che dovrà essere oggetto di attività di controllo e sorveglianza e per il quale dovrà essere presa in considerazione la possibilità di definire da prendere in 2 obiettivi e programmi di miglioramento ambientale SI considerazione mediante interventi tecnici, organizzativi e/o procedurali adeguati alla diversa gravità ed urgenza della situazione. Aspetto che dovrà essere oggetto di attività di controllo e sorveglianza e da considerare nella definizione di obiettivi e programmi di 3 SI SI miglioramento ambientale, mediante interventi tecnici, organizzativi e/o procedurali adeguati alla diversa gravità ed urgenza della situazione.

Tabella 6 Azioni dell’Amministrazione per la gestione degli aspetti ambientali.

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5. Gestione degli aspetti ambientali

Le attività che il Comune svolge per la corretta gestione del territorio sono portate avanti sia direttamente dal personale comunale, sia affidate a terzi. Nei paragrafi seguenti verrà affrontata la gestione dei diversi aspetti ambientali delle attività comunali, specificando se le attività sono condotte internamente o affidate all’esterno, evidenziando gli aspetti ambientali significativi, fornendo dati per descrivere il loro andamento e notizie sulle azioni di miglioramento che il Comune ha intrapreso. 5.1 Gestione edifici, parco auto, strutture e attrezzature comunali

Il Comune di Bomarzo è proprietario di diversi immobili. Alcuni sono utilizzati per le attività svolte negli uffici comunali, altri destinati a scuole o affidati in gestione a terzi:

Edificio Gestione Palazzo Orsini (municipio) Comune Palazzo Orsini (sala convegni) Comune Dirigenza Scuola elementare e media (via Luciano Fosci) scolastica Parrocchia S. Palestra (Loc. Vigna della Corte) Maria Assunta Ambulatorio medico medico Nuovo Magazzino e garage Loc. Fossatello Comune Magazzino comunale Via del Piano Comune Spogliatoio Campo Sportivo Comune Torre medioevale (Frazione di Mugnano) Comune Scuola Materna (Loc. Verga) IPAB Chiese: Parroco Madonna del Piano (via del Piano) Madonna di Monte Casoli (in territorio della Riserva di Monte Casoli) Madonna del Pozzarello

Tabella 7– Elenco edifici di proprietà comunale e loro gestione

Sono stati individuati gli impatti sull’ambiente connessi all’utilizzo delle attrezzature da ufficio, dei servizi igienici, al riscaldamento degli ambienti e tenendo in considerazione anche gli impatti associati alle emergenze. Sono stati valutati gli impatti derivanti dall’utilizzo del parco auto e delle attrezzature mobili di proprietà del Comune. Nel seguito si descriveranno in dettaglio gli aspetti ambientali significativi associati all’utilizzo delle strutture e delle attrezzature comunali, derivanti dalla valutazione effettuata secondo i criteri illustrati nel paragrafo 4.3.

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5.1.1 Approvvigionamenti e scarichi idrici Tutti gli edifici comunali si approvvigionano dall’acquedotto comunale e scaricano in pubblica fognatura. All’interno degli edifici comunali i principali consumi idrici sono associati all’uso igienico- sanitario. Si tratta di un impatto non significativo, che ad oggi non viene monitorato.

5.1.2 Consumi energetici L’approvvigionamento energetico degli edifici comunali avviene nelle seguenti forme: - Energia elettrica - Metano. Il metano è utilizzato negli edifici comunali per le caldaie da riscaldamento:

Consumo 2004 Consumo 2005 Consumo 2006 Consumo 2007 (mc) (mc) (mc) (mc)

2.990 3.943 5.500 5.734

Tabella 8 Consumo di metano negli edifici di proprietà comunale (Enel Gas)

Il Comune effettua le attività di gestione e manutenzione degli impianti termici come previsto dal DPR 412/93 (e successive modificazioni) mediante affidamento d’incarico a una società esterna. Gli impianti sono dotati dell’apposito libretto di centrale (se la potenza nominale della stessa è ³ 35 kW) o libretto di impianto (se la potenza nominale della stessa è <35 kW) su cui vengono registrate le attività di manutenzione e le verifiche sui fumi e sui rendimenti termici. Nel seguito è presentato l’elenco delle caldaie termiche presenti negli edifici comunali e la situazione riguardo lo stato dei controlli:

Presenza di Potenzialità Stato dei controlli (DPR 412/93) Edificio caldaia (kW) termica Caldaia ufficio 23 Effettuata analisi fumi in data 29/11/07 e manutenzione Municipio sindaco ordinaria in data 29/11/07 Ok bollino verde.

caldaia ufficio 23.3 Segreteria Effettuata manutenzione ordinaria in data 14/11/07. Effettuata analisi fumi in data 03/11/2006. Ok bollino verde.

caldaia piano terra Vigili 29.6 Effettuata manutenzione ordinaria in data 09/01/2007 . Urbani Effettuata analisi fumi in data 07/01/2006. Ok bollino verde.

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Presenza di Potenzialità Stato dei controlli (DPR 412/93) Edificio caldaia (kW) termica

caldaia piano 23 effettuata manutenzione ordinaria in data 8/1/2007. terra archivio Effettuata analisi fumi in data 26/1/2006. Ok bollino verde.

caldaia 2° 24 piano destra effettuata manutenzione ordinaria in data 8/1/2007 Effettuata analisi fumi in data 7/1/2006. Ok bollino verde.

caldaia 2° 24 piano sinistra effettuata manutenzione ordinaria in data 8/1/2007. Effettuata analisi fumi in data 7/1/2006. Ok bollino verde.

non è mai Caldaia piano stata in non si hanno controlli documentati terra Palazzo funzione Orsini Caldaia sala effettuata manutenzione ordinaria in data 9/1/2007. convegni 1° 23 Effettuata analisi fumi in data 7/1/2006. Ok bollino verde. piano

Effettuata manutenzione ordinaria in data 16/02/2007 Scuola Locale cucina 31,3 materna Effettuata analisi dei fumi in data 10/02/2006- Ok Bollino verde

Scuola elementare e media via Centrale Effettuata manutenzione ordinaria e analisi fumi in data 114 Luciano termica 25/10/2007 Fosci

Tabella 9 – Caldaie in uso presso gli edifici comunali Il parco auto del Comune di Bomarzo è costituito dai seguenti mezzi:

Veicolo Tipologia Data di Carburante EURO Immatricolazione Validità FIAT PUNTO Automobile Benzina 1996 Euro 2 27/3/2009 AUTOCARRO Autocarro Gasolio Euro 2 04/01/2009 1997 GUZZON SCUOLABUS Autobus Gasolio 1996 Euro 2 29/10/2008 VESPA Motociclo Benzina 1995 - 20/12/2009 BUS RISERVA Autocarro Gasolio 2006 Euro 3 13/9/2010

Tabella 10 - Composizione parco auto e date ultime revisioni. L’Ape Piaggio di proprietà del Comune non è più utilizzato.

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Il consumo di carburante per gli automezzi è di seguito riportato:

carburante Consumo 2004 Consumo 2005 Consumo 2006 Consumi 2007 (litri) (litri) (litri) (litri) Benzina 1.205 1.105 1.306 1.243 Gasolio 1.329 2.150 1.812 1.645

Tabella 11 Consumo di carburante per gli automezzi comunali nel periodo 2004-2007 (Ufficio Polizia Municipale - Bomarzo) Le emissioni sono minimizzate tramite la periodica manutenzione e l’osservanza della normativa sulle revisioni (DM 408/98 e Codice della Strada). Una particolare attenzione si rileva dall’analisi dei consumi del 2007 rispetto al 2006, che sono diminuiti di circa il 10 %. Le principali utenze elettriche sono relative alle apparecchiature da ufficio, all’illuminazione degli ambienti e alle attrezzature del magazzino. I consumi di energia elettrica degli edifici comunali non sono ad oggi monitorati, perché tale impatto è stato giudicato non significativo. Il consumo di energia elettrica derivante dalla gestione della rete di illuminazione pubblica è stato valutato, invece, come significativo:

condizioni Impatto Attività Aspetto ambientale Punteggio Traguardo operative ambientale

Gestione 2007-03 della rete di Utilizzo di energia Consumo di risorse Normali 2 2008-05 illuminazione elettrica naturali

pubblica

Tabella 12 Aspetti ambientali significativi associati alla gestione della rete di illuminazione pubblica. Attraverso il Sistema di Gestione Ambientale il Comune di Bomarzo ha ritenuto utile monitorare il consumo di energia elettrica per l’illuminazione delle strade comunali grazie ad un piano di sorveglianza:

Consumo 2004 Consumo 2005 Consumo 2006 Consumo 2007

(kWh) (kWh) (kWh) (kWh) Illuminazione 211.549 215.327 222.355 203.400 strade comunali

Tabella 13 Consumo energia elettrica illuminazione strade comunali (ENEL)

E’ stato possibile ottenere il dato effettivo per l’anno 2006, che era stato stimato in eccesso nella precedente dichiarazione ambientale. Come si rileva dalla tabella, nel corso del 2007 vi è stata una notevole riduzione dei consumi grazie alla particolare attenzione che il Comune sta ponendo nel campo risparmio energetico. Sono state sostituite 43 lampade di minore intensità (da 125 W a 70 W) e montati

33 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo) sperimentalmente 13 corpi riflettori del tipo cut-off, inoltre sono stati rivisti i tempi di accensione e spegnimento degli impianti. Il Comune a questo proposito ha definito un obiettivo e i relativi traguardi, proponendosi di continuare il monitoraggio sui consumi per l’energia elettrica per la pubblica illuminazione e predisponendo delle azioni quali: - la sostituzione di circa 200 corpi riflettori su palo con nuove plafoniere cut – off e la sostituzione con lampade di minore intensità, con conseguente diminuzione della potenza reattiva e di quella impegnata. Inoltre al fine di ottenere un ulteriore risparmio energetico, il Comune ha previsto: - la completa sostituzione delle lampade votive dei cimiteri del Capoluogo e della frazione di Mugnano in Teverina (700) con lampade a led della potenza di 0,5 W (quelle attualmente installate sono da 3 W); - la realizzazione di due impianti fotovoltaici per i due cimiteri comunali da 1 kWp ciascuno; - la realizzazione di un impianto fotovoltaico per l’edificio scolastico da 16 kWp.

Il Comune ha inoltre siglato (Delib. C.C. n. 43 del 28/11/2007) l’accordo quadro con il Dipartimento di Ingegneria meccanica e Industriale dell’Università degli Studi di Roma III per attività di ricerca sul contenimento dei consumi di energia sul territorio comunale. E’ stata inoltre prevista la predisposizione di un Piano Energetico Comunale diviso sostanzialmente in due parti: la prima relativa agli impianti comunali, la seconda relativa all’intero territorio per l’uso razionale dell’energia e per la possibilità di utilizzo di fonti di energia alternative.

5.1.3 Gestione rifiuti I rifiuti prodotti presso le strutture comunali sono: · per la maggior parte assimilabili agli urbani e come tali conferiti al servizio pubblico di raccolta; · rifiuti speciali, quali cartucce e toner per stampanti e fotocopiatrici; · rifiuti speciali pericolosi, quali apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, tubi al neon, vernici, inchiostri, adesivi, solventi di scarto prodotti solo occasionalmente.

Il Comune effettua la gestione dei rifiuti in conformità al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., mediante compilazione del formulario e annotazione sul registro di carico e scarico, qualora si tratti di rifiuti pericolosi. Limitatamente ai rifiuti pericolosi, il Responsabile dell’Area Ambiente ha la responsabilità di redigere annualmente il MUD (dichiarazione annuale dei rifiuti speciali prodotti). In particolare per ciò che riguarda i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche è stato definito un traguardo (n. 2006.09), che è già stato raggiunto: il Comune ha identificato all’interno dell’edificio dove ha sede il Municipio un’area per il deposito temporaneo di neon e apparecchiature elettroniche, ha predisposto dei contenitori opportunamente etichettati e ha stipulato un contratto per lo smaltimento di tali rifiuti con una ditta autorizzata.

Di recente è stata attivata la raccolta differenziata dei rifiuti derivanti da attività di ufficio del Municipio.

34 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

A tale scopo nel 2006 era stato definito un traguardo (n. 2006.09) che è stato raggiunto alla fine dell’anno con il posizionamento per ogni piano di 4 contenitori per la carta, di un contenitore per le pile e di un contenitore per le cartucce di toner. Inoltre è stato stipulato un contratto con una ditta che rigenera toner per il ritiro gratuito delle cartucce esaurite (Det. N. 96 del 31/10/2006).

Infine, con l’implementazione del sistema di gestione ambientale, l’Amministrazione si è dotata di un’istruzione operativa per la gestione dei rifiuti prodotti dalle strutture comunali, in particolare per le attività svolte negli uffici e nel magazzino.

5.1.4 Forniture ecologiche L’Amministrazione è coinvolta nel processo di Green Public Procurement (GPP), che serve a “rendere verdi” gli acquisti pubblici adottando criteri ambientali nelle procedure d'acquisto degli enti locali e della Pubblica Amministrazione. Il comune di Bomarzo si impegna a privilegiare, ove possibile sotto il profilo economico, i prodotti eco-compatibili ed i materiali caratterizzati da un minore impatto ambientale durante le fasi di utilizzo e smaltimento e ad incrementare l’acquisto di manufatti e beni realizzati con materiale riciclato come previsto dal Decreto Ministeriale n° 203 del 08/05/2003 e dalla Legge Regionale n° 26 del 02/09/2003. Grazie all’implementazione di un Sistema di Gestione Ambientale, il Comune di Bomarzo ha una procedura che identifica le modalità di definizione dei requisiti dei fornitori di beni e/o servizi, compresi i lavori eseguiti in appalto, che possono avere influenza sull’ambiente sulla base di criteri ecologici.

5.1.5 Emergenze Le principali situazioni di emergenza delle strutture comunali si riferiscono alla presenza di coperture in eternit e al rischio incendio:

condizioni Aspetto Impatto Obiettivo di Attività punteggio operative ambientale ambientale miglioramento

Dispersione di fibre di amianto proveniente Inquinamento dalle coperture atmosferico da fibre Emergenza 2 - Gestione in eternit di aerodisperse di delle edifici di amianto strutture e proprietà del attrezzature Comune comunali Presenza di materiale 2006-4 Emergenza infiammabile, Rischio incendio 3 2006-5 corto circuito, 2006-6 impianti termici Tabella 14– Aspetti ambientali significativi associati alla gestione degli edifici, al parco auto, alle strutture e attrezzature comunali Allo scopo di gestire l’aspetto ambientale “inquinamento atmosferico da fibre aero-disperse di amianto” è stata definita una procedura operativa per la sorveglianza delle coperture contenenti tale sostanza.

35 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

Il Sindaco ha nominato un responsabile della sorveglianza delle coperture in eternit e delle eventuali attività manutentive che possono interessare tali manufatti (Decreto Sindacale n. 4 del 15/11/2006). Le coperture in eternit presenti nelle strutture comunali risultano in buono stato di conservazione, ma per esse è necessario un costante monitoraggio, al fine di verificare che a causa di eventi meteorologici o accidentali non vengano alterate le condizioni attuali. Per ciò che concerne le strutture di proprietà del Comune soggette a prevenzione incendi, la situazione è la seguente: Attività soggette a Certificato di Prevenzione Stato di avanzamento ottenimento Certificato Edificio Incendi di Prevenzione Incendi (DM 16/02/82) 43. Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici nonché depositi per la cernita della È in corso l’avvio dell’iter per la richiesta del carta usata, di stracci di certificato: è stato ottenuto parere favorevole da cascami e di fibre tessili per parte dei Vigili del Fuoco (Prot. n. 19760 del l'industria della carta con 20/12/2006) sul progetto presentato. Palazzo quantitativi superiori a 50 q.li I lavori di adeguamento sono stati aggiudicati Orsini (sede 90. Edifici pregevoli per arte o Determinazione n. 66/T del 5/9/2007 del storia e quelli destinati a municipio) In data 20/9/2007 sono stati consegnati i lavori contenere biblioteche, archivi, alla ditta aggiudicataria musei, gallerie, collezioni o I lavori sono tutt’ora in corso e si prevede comunque oggetti di interesse l’ottenimento del CPI entro il mese di ottobre del culturale sottoposti alla 2008. vigilanza dello Stato di cui al RD 7 novembre 1942, n. 1564 È in corso l’avvio dell’iter per la richiesta del certificato: è stato ottenuto parere favorevole da parte dei Vigili del Fuoco (Prot. N. 10805/1907 del Scuola 85. Scuole di ogni ordine, 16.02.2005) sul progetto presentato. elementare e grado e tipo, collegi, media (via I lavori di adeguamento sono stati aggiudicati accademie e simili per oltre Luciano Determinazione n. 92 del 19/12/07 100 persone presenti. Fosci) I lavori per evidenti motivi di opportunità,avranno inizio solo al termine del corrente anno scolastico (giugno 2008) . Si prevede l’ottenimento del CPI entro dicembre 2008.

Tabella 15 – Situazione ottenimento Certificato di Prevenzione Incendi per gli edifici comunali.

Per le strutture comunali è stato predisposto il Piano di evacuazione e di emergenza, sono stati nominati gli addetti antincendio, sono state predisposte le planimetrie con le vie di fuga.

5.2 Gestione delle aree a verde pubblico e del cimitero

Il comune di Bomarzo ha 2 cimiteri (uno a Bomarzo, Loc. Fossatello, e l’altro a Mugnano), la cui gestione è effettuata da dipendenti comunali. I rifiuti assimilabili agli urbani (fiori, foglie, etc) vengono depositati nei cassonetti e smaltiti dalla stessa società che cura lo smaltimento degli RSU.

36 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

I rifiuti di altro genere (provenienti da casse, legno, etc.) vengono smaltiti dentro appositi contenitori in PVC e poi smaltiti tramite il normale circuito dei rifiuti solidi urbani. La manutenzione ordinaria del verde pubblico viene svolta da personale del Comune. La responsabilità è affidata all’Area Ambiente. Non ci sono aspetti ambientali significativi relativi a questo servizio.

5.3 Servizio Idrico Integrato

La L.R. del Lazio 22 gennaio 1996 n. 6 ha dato attuazione alla Legge cosiddetta “Galli” n.36 del 5 gennaio 1994 (Disposizioni in materia di risorse idriche) delimitando l’ambito territoriale denominato Ambito Territoriale Ottimale n.1 Lazio Nord-Viterbo. Tale ATO è stato istituito con la finalità di promuovere la cooperazione tra i Comuni e le Province interessate per la gestione unitaria del Servizio Idrico Integrato, definito come l’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità.

Il comune di Bomarzo fa parte dell’ATO 1 ed ha firmato insieme agli altri Comuni interessati, appartenenti alla Provincia di Viterbo, alla Provincia di Viterbo e alla Provincia di Roma una Convenzione di Cooperazione per la gestione del Servizio sopra menzionato. In data 20.12.2006 il Comune ha in concreto effettuato la consegna della gestione del Servizio Idrico Integrato alla Società Pubblica Talete spa. Tale società è costituita dall’Amministrazione Provinciale di Viterbo ed è partecipata dalle Amministrazioni Comunali e dalle realtà gestionali pubbliche esistenti operanti nel campo dei Servizi Idrici dell’Autorità dell’Ambito Territoriale Ottimale (AATO) n° 1 Lazio Nord Viterbo. I documenti di maggiore interesse che regolano i rapporti tra l’AATO e la Società Pubblica Talete SPA sono: § la Convenzione per la gestione del Servizio Idrico Integrato stipulata in data 11.03.2006 tra l’AATO e la Società Pubblica Talete SPA; § il disciplinare tecnico che regola il rapporto tra le parti costituite: Autorità A.T.O. e Gestore; § la Carta del Servizio Idrico Integrato definita dall’AATO, definita ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29.04.1999, che assicura la partecipazione dei cittadini riconoscendo il diritto di accesso alle informazioni e di giudizio sull’operato del gestore e che indica, inoltre, le modalità per le segnalazioni da parte dei cittadini e per le relative risposte da parte del gestore. Nell’art. 28 della Convenzione tra ATO e Talete per la Gestione del Servizio Idrico Integrato si stabilisce quali sono i controlli che l’Autorità d’Ambito può eseguire sulla conduzione del Servizio stesso: Art. 28 Controlli Autorità d’Ambito 1. L’A.A.T.O., anche su impulso della Consulta d’Ambito, a mezzo della S.T.O. si riserva ogni più ampia facoltà di eseguire, direttamente o tramite soggetti o professionisti da essa incaricati, ogni controllo necessario ad accertare la esecuzione del servizio secondo la qualità, le modalità ed i criteri previsti nella presente convenzione.

37 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

2. Il Gestore, nel rispetto delle esigenze di buona conduzione del servizio, si adopererà con ogni mezzo a sua disposizione per favorire le attività di controllo di cui al preceden¬te comma. 3. Oltre al controllo di cui al comma 1, gli Enti Locali titolari del capitale sociale, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 113, comma 5, lettera c del Decreto Legislativo 267/2000, esercitano sul Gestore, in forma aggregata, un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi. A tal fine gli Enti Locali di cui sopra, nel rispetto della vigente normativa in materia di affidamento in house e in materia di diritto societario, adotteranno in forma aggregata come A.A.T.O.: a) il codice di comportamento che regola i rapporti tra il Gestore e gli Enti Locali titolari del capitale sociale; b) il codice di Corporate Governance che regola il governo del medesimo, con annessi regolamenti dell'Assemblea e del Consiglio di Amministrazione; c) ogni altro aspetto delle procedure di controllo. Il Comune attua un controllo sulle attività svolte dall’Ente gestore del Servizio Idrico Integrato: § verificando le analisi relative alle acque di scarico degli impianti di depurazione e le analisi alle acque potabili della rete di acquedotto § effettuando una costante vigilanza su eventuali emergenze e anomalie che si possano verificare sugli impianti e dandone tempestiva comunicazione al gestore. Nelle more dell’approvazione da parte dell’ATO del Regolamento del S.I.I. si applica il “Regolamento Acquedotti”, approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 5 del 02.03.2001, le autorizzazioni allo scarico restano fino ad allora in capo al Comune.

5.3.1 Captazione e distribuzione di acqua potabile L’approvvigionamento idrico per la fornitura di acqua potabile nel territorio comunale avviene da sorgenti da falda sotterranea, le cui caratteristiche sono riepilogate nel prospetto che segue: SISTEMA DI CAPTAZIONE PORTATA PORTATA UTILIZZATA UTILIZZATORE MAX (l/sec) SORGENTE POZZO (l/sec) Loc. Fornacelle 1 1 Capoluogo Loc. S. Cecilia 3,5 3,5 fr. Mugnano Loc. Casalone 13 7 Capoluogo Loc. via Cupa Capoluogo (utilizzato solo in 2 2 caso di emergenza) Tabella 16 Caratteristiche e localizzazione dei sistemi di captazione delle acque.

Sono state presentate le domande di concessione in sanatoria per tutti i pozzi e le sorgenti utilizzate dal Comune. La società Talete, che ha in gestione il servizio idrico integrato, seguirà le pratiche relative alle concessioni per sorgenti e pozzi. Di seguito sono elencati gli impianti per l’approvvigionamento idrico, che il Comune ha affidato in gestione alla società Talete:

38 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

N. LOCALITÀ ABITANTI TIPOLOGIA DI TRATTAMENTO GESTIONE IMPIANTI INVASO SERVITI PER DISINFEZIONE

Impianto elettronico con dosaggio di 1 Poggio di Chia ipoclorito di sodio 24 ore su 24 1500 L’invaso in Loc. Vigna della Corte 2 Vigna della Corte comunale riceve l’acqua, già clorata, dall’invaso principale sito in Loc. Poggio di Chia. Impianto elettronico con dosaggio di 3 S. Liberato 200 ipoclorito di sodio 24 ore su 24 Tabella 17 Caratteristiche e localizzazione degli acquedotti L’acqua proveniente dalle Fornacelle, di modestissima entità, si mescola con quella clorata di Poggio di Chia.

L’aspetto ambientale relativo alla gestione della fornitura di acqua potabile è stato valutato come significativo:

condizioni Aspetto Impatto Obiettivo di Attività punteggio operative ambientale ambientale miglioramento

Trattamento e Utilizzo di Qualità della potabilizzazio sostanze chimiche Emergenza risorsa idrica 2 - ne acqua per per la

uso potabile potabilizzazione Tabella 18– Aspetti ambientali significativi associati al servizio di captazione, trattamento e distribuzione di acqua potabile Per verificare che le acque destinate al consumo umano soddisfino i requisiti del Decreto Legislativo n. 31 del 02/02/2001 “Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”, il Comune ha effettuato periodicamente controlli “interni”, mentre l’Azienda Sanitaria Locale ha effettuato i controlli “esterni”. Nel corso del 2004-2005-2006 sono state effettuate dall’Azienda per i Servizi Sanitari competente e dal Comune, con il supporto di un laboratorio autorizzato, campionamenti e analisi delle acque prelevate dall’acquedotto comunale per la verifica di conformità rispetto ai limiti di legge. I controlli dell’Azienda Sanitaria Locale sono stati svolti secondo un programma da essa stabilito, generalmente trimestrale, mentre per i controlli interni, effettuati con cadenza mensile, il Comune si è avvalso del supporto tecnico di laboratori specializzati. Punti su cui sono stati effettuati i controlli: Fontane pubbliche di P.zza Pepe, di via del Piano, del Lavatoio, di Mugnano, di piazza Matteotti, di via Castello, uscita del Serbatoio di Mugnano. Nel corso del 2004 e del 2005 si sono riscontrati alcuni superamenti dei valori limite relativi ai parametri misurati, ai sensi del D.Lgs. 31/2001:

§ 31 marzo 2004: rilevata presenza di Batteri Coliformi a 37°C nel prelievo presso la F.P. Mugnano § 9 Novembre 2004: rilevata presenza di Batteri Coliformi, Escherichia Coli ed Enterococchi nel prelievo presso la F.P. Mugnano, di via del Piano e del Lavatoio

39 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

§ 15 Novembre 2004: rilevata presenza di Batteri Coliformi, Escherichia Coli ed Enterococchi nel prelievo presso la F.P. di via del Piano, di P.za Pepe e del Lavatoio § 24 Gennaio 2005: rilevata presenza di Batteri Coliformi, Escherichia Coli ed Enterococchi nel prelievo presso la F.P. di via del Piano, di P.za Pepe e del Lavatoio. A seguito del rilevamento di tali valori fuori limite, il Comune, oltre ad emettere un’ordinanza di non utilizzo dell’acqua (se non previo bollitura), ha effettuato, al fine di rendere potabile l’acqua, presso l’opera di presa/vasca di decantazione e distribuzione le seguenti fasi: 1. la pulizia delle vasche se ancora non fatta; 2. un semplice aumento della quantità di cloro dosata se la pulizia è già stata fatta. Effettuate queste operazioni è stato richiesto un nuovo controllo. Nel caso di analisi all’interno dei limiti di legge è stata emanata un’ordinanza che ha revocato la precedente di divieto di utilizzo dell’acqua; in caso contrario si sono ripetute le operazioni sopra riportate, lasciando in vigore l’ordinanza di non potabilità. Non ci sono stati superamenti nel corso del 2006 e del 2007. Attualmente tali controlli vengono effettuati dall’ente gestore del servizio idrico integrato, con la periodicità seguente (Programma di Prelievo Analisi-Allegato M al Verbale di Consegna del Servizio Idrico Integrato del 20/12/2006): § 2 campionamenti mensili in distribuzione alla rete di Bomarzo § 1 campionamento al mese in distribuzione alla rete di Mugnano per un totale di 36 campionamenti annuali. L’esito di tali controlli viene comunicato tempestivamente al Comune. Di seguito si riporta un’analisi rappresentativa effettuata sull’acqua potabile relativamente alle caratteristiche chimiche. Non sia ha presenza di arsenico nelle acque, che al momento affligge gran parte della Regione Lazio.

40 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

VALORI VALORI ACQUEDOTTO ANALISI CHIMICA ACQUEDOTTO FRAZIONE MUGNANO BOMARZO IN TEVERINA Ammoniaca (NH4) < 0,1 < 0,1 Carbonio organico totale (c) mg./l 0,50 mg./l 0,50 Durezza totale °F 11,3 °F 13,9 Cloruri Mg./l 35 Mg./l 52 Floruri Μg./l 300 μg./l 300 Nitrati mg/l 21,2 mg/l 20,1 Nitriti Mg/l < 0,01 Mg/l < 0,01 Alluminio Μg/l 9,6 μg/l 69 Antimonio Μg/l 0,30 μg/l 0,70 Arsenico Μg/l 6,2 μg/l 5,2 Cadmio Μg/l < 0,1 μg/l < 0,1 Cromo Μg/l 0.70 μg/l 0,80 Ferro Μg/l 6 μg/l 18 Manganese Μg/l < 0.1 μg/l < 0.1 Mercurio Μg/l < 0.1 μg/l < 0.1 Nichel Μg/l < 0.1 μg/l < 0.1 Piombo Μg/l 0,40 μg/l 0,30 Rame Μg/l < 0.1 μg/l < 0.1 Selenio Μg/l 1,00 μg/l 0,40 Sodio mg/l 17,00 mg/l 26 Vanadio Μg/l 15,0 μg/l 7 Tabella 19– Caratteristiche chimiche acqua potabile – 13/10/2006 (Lab Chelab accreditato SINAL n. 0051)

5.3.2 Raccolta e trattamento delle acque reflue urbane Le reti fognarie del comune di Bomarzo, di tipo misto, si possono distinguere in due tronchi principali: Bomarzo e Mugnano. La rete di Bomarzo conferisce i reflui al depuratore Bomarzo (loc. La Concia); le acque reflue di questa rete vengono sversate nel Fosso La Concia. Le acque reflue della rete di Mugnano sono scaricate nel Fosso Rio. La copertura del servizio di fognatura è pari al 90% per la popolazione residente nel centro e negli altri nuclei. La copertura del restante 10 % del servizio di fognatura, in particolare relativamente alle abitazioni poste su un lato di Corso Meonia e Via Pontone Macinara nel centro urbano di Bomarzo, sarà a breve realizzata dall’ATO tramite la messa in opera del tratto di rete fognaria mancante e di un nuovo impianto di depurazione in Loc. Morello, 41 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo) funzionante secondo il sistema a fanghi attivi – ossidazione totale. Questo Impianto è stato progettato oltre che per questa zona anche per servire una nuova zona di espansione prevista nel Piano Regolatore, non ancora realizzata, ed è strutturato per servire circa 700 abitanti equivalenti. Il progetto è ad oggi alla fase esecutiva e si è in attesa di ricevere i previsti pareri favorevoli dalla Regione Lazio. Gli aspetti significativi associati a questa attività vengono riportati di seguito:

condizioni Aspetto Impatto Obiettivo di Attività punteggio operative ambientale ambientale miglioramento

Scarichi fuori Inquinamento delle Emergenza 2 - norma acque e del suolo Depurazion e delle acque Fanghi da Normali Produzione di rifiuti 2 - depurazione

Tabella 20 Aspetti ambientali significativi associati al servizio di raccolta e trattamento acque reflue urbane

La gestione e la manutenzione della rete di fognatura, così come la gestione tecnico-operativa degli impianti di depurazione è svolta dal gestore del Servizio Idrico integrato.

Gli impianti di trattamento presenti nel territorio comunale sono di seguito descritti:

RECAPITO ABITANTI IMPIANTO DELLO TRATTAMENTO EQUIVALENTI SCARICO Fosso La Depuratore Bomarzo 1500 biologico Concia Depuratore via Madonna Fosso La del Piano (foglio 26 part. 10 biologico Concia 413) Depuratore via Madonna Fosso La del Piano (foglio 26 part. 10 biologico Concia 125) Depuratore Frazione Fosso del Rio 750 biologico Mugnano

Tabella 21 Impianti di trattamento delle acque reflue

Il depuratore della frazione di Mugnano in Teverina è stato messo in funzione nell’agosto del 2007. Di seguito il quadro autorizzativo in materia di depurazione:

42 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

Data Ente Tipologia di Data di controlli Limiti Impianto N° Validità richiesta emittente autorizzazione emissione prescritti prescritti rinnovo Rinnovo Autorizzazione allo scarico delle acque reflue di tipo urbano e al trattamento di rifiuti Tab. 3 all.5 alla Depuratore Provincia Ogni 30 712 costituiti da acque 12.01.2007 18.09.2010 18.09.2009 parte III D.Lgs. Bomarzo di Viterbo giorni reflue, scarico 152/2006 confluente nel corpo idrico superficiale denominato “Fosso La Concia” Autorizzazione allo Non ci sono scarico delle acque limiti, è Depuratore reflue di tipo urbano, prescritto un via Madonna Provincia scarico confluente nel Ogni 120 trattamento del Piano 713 12.01.2007 12.01.2011 12.01.2010 di Viterbo corpo idrico giorni appropriato- (foglio 26 superficiale controllo part. 413) denominato “Fosso La dell’efficienza Concia” dell’impianto Autorizzazione allo Non ci sono scarico delle acque limiti, è Depuratore reflue di tipo urbano, prescritto un via Madonna Provincia scarico confluente nel Ogni 120 trattamento del Piano 714 12.01.2007 12.01.2011 12.01.2010 di Viterbo corpo idrico giorni appropriato- (foglio 26 superficiale controllo part. 125) denominato “Fosso La dell’efficienza Concia” dell’impianto Autorizzazione allo scarico delle acque reflue di tipo urbano, Depuratore Provincia scarico confluente nel Ogni Tab. 3 All. 5 736 14.03.07 13.03.2011 12.03.2010 di Mugnano di Viterbo corpo idrico 30gg. D.lgs. 152/06 superficiale denominato “Fosso del Rio

Tabella 22 Autorizzazioni allo scarico per gli impianti di depurazione di cui il comune è titolare.

Le autorizzazioni sono attualmente intestate al Sindaco, tuttavia è prevista la loro voltura all’ente gestore dell’impianto (Talete spa). Gli scarichi del depuratore comunale di Bomarzo sono stati oggetto di campionamento e analisi: nel corso degli ultimi anni (2004-2005-2006-2007) non si sono riscontrati superamenti dei limiti relativamente ai parametri che l’Autorizzazione allo scarico rilasciata dalla Provincia di Viterbo ha indicato. Le analisi sono state effettuate dal laboratorio “Sistema & Analisi” del dott. Claudio Pace di Viterbo e dal laboratorio Robur S.p.a. Non ci sono analisi relativamente ai depuratori di via del Piano, tuttavia verrà stabilito un piano di controlli da effettuare a cura del gestore. Per quanto riguarda il depuratore di Mugnano, i controlli sono iniziati nel mese di settembre del 2007 e avranno le stesse cadenze del depuratore di Bomarzo. Attualmente tali controlli vengono effettuati dall’ente gestore del servizio idrico integrato. Come indicato nel Programma di Prelievo Analisi (Allegato M al Verbale di Consegna del Servizio Idrico Integrato del 20/12/2006), la periodicità con cui tali controlli, comunicati tempestivamente al Comune, sono effettuati è la seguente:

43 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

§ 2 campionamenti mensili degli scarichi del depuratore di Bomarzo. I parametri che vengono analizzati, in accordo con quanto prescritto nell’autorizzazione allo scarico, devono essere conformi alla tabella 3 dell’Allegato 5 alla parte III del D.Lgs. 152/2006.

5.4 Gestione rifiuti e raccolta differenziata

Il Comune ritiene di primaria importanza la corretta gestione dei rifiuti nel proprio territorio, volta a diminuirne la produzione, aumentarne il recupero, prevenire inquinamenti ambientali. In particolare, la raccolta differenziata svolge un ruolo prioritario nel sistema di gestione dei rifiuti, in quanto consente: • la valorizzazione delle componenti merceologiche dei rifiuti sin dalla fase di raccolta; • la riduzione della qualità e della pericolosità dei rifiuti da avviare allo smaltimento indifferenziato, individuando tecnologie più adatte di gestione e minimizzando l’impatto ambientale dei processi di trattamento e smaltimento; • il recupero di materiali e di energia nella fase di trattamento finale; • la promozione di comportamenti più corretti da parte di cittadini, con conseguenti significativi cambiamenti dei consumi, a beneficio di politiche di prevenzione e riduzione. Nel Comune di Bomarzo il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani (incluso il servizio di smaltimento dei rifiuti ingombranti e lo spazzamento delle strade) è affidato a società esterne

Gli Aspetti ambientali significativi, associati alle attività di gestione dei rifiuti sono:

condizioni Impatto Attività Aspetto ambientale punteggio Traguardo operative ambientale

Normale Contenitori dell'isola Produzione di rifiuti 2 ecologica (stato, numero e tipo, cartellonistica, Gestione disposizione isola contenitori etc) Impatto olfattivo e Normale 2 2008-02 ecologica visivo (diretta) Abbandono di rifiuti fuori dai contenitori, rottura di contenitori, Inquinamento delle Emergenza 2 contenitori di sostanze acque e del suolo pericolose esposte alle intemperie Raccolta, raccolta trasporto e indifferenziata dei smaltimento Normale produzione di rifiuti 2 2008-02 rifiuti da parte dei dei rifiuti cittadini urbani e dei

44 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

condizioni Impatto Attività Aspetto ambientale punteggio Traguardo operative ambientale rifiuti speciali Produzione di rifiuti assimilati 2 agli urbani Gestione dei cassonetti (affidato a (dislocazione, pulizia, Normale Impatto olfattivo e terzi) manutenzione, 2 sostituzione etc.) visivo Inquinamento delle 2 acque e del suolo

Tabella 23 Aspetti ambientali significativi associati al servizio di gestione dei rifiuti

Nella tabella seguente sono illustrati i dati disponibili in merito alla produzione di rifiuti del Comune di Bomarzo, raffrontati ai livelli provinciali e regionali (relativamente al 2006 e al 2007 si hanno dati solo per il Comune):

2004 2005 2006 2007

Abitanti Kg. Kg. Ambito Kg. Prod.rifiuti pro Prod.rifiut Prod.rifiut Pro Prod.rifiuti Kg. pro Considerato al 2006 pro totali (t) capi i totali (t) i totali (t) capite capite totali (t) te capite Comune di 1.657 759,218 458 830,380 491 865,018 508 765,490 435 Bomarzo Provincia di 305.091 142,915 477 152,412 504 167.242 549 - - Viterbo Regione 5.493.308 3.147.000 597 3.275.000 617 3.355.897 611 - - Lazio Italia 59.131.287 31.149.584 533 31.676.617 539 32.522.649 551 - -

Tabella 24- Produzione rifiuti solidi urbani e produzione pro-capite (fonte: “Rapporto rifiuti” APAT e l’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti, Comune di Bomarzo)

La produzione di rifiuti solidi urbani, in aumento fino al 2006, ha avuto grazie ad un attenta informazione presso la popolazione, un calo percentuale nel 2007 rispetto al 2006 dell’11,5 %, ancor più significativo se si tiene conto che la produzione totale dei rifiuti è in continuo aumento sia a livello regionale che nazionale.

45 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

1000 900 865.018 830,38 800 759,218 765,49 671,454 700 2003 600 2004 500 2005 400 2006 300 2007 200 100 0 t di rifiuti prodotti sul territorio

Figura 6 Andamento della produzione totale di rifiuti negli anni 2003-07.

Anche la produzione pro capite nel 2007 è scesa a 435 Kg, inferiore sia a quella provinciale che a quella regionale.

600 508 458 491 500 435 2003 408 400 2004 300 2005 200 2006 100 2007 0 kg di rifiuti prodotti pro-capite

Figura 7 Andamento della produzione di rifiuti pro-capite negli anni 2003-06.

Si riportano di seguito i dati in merito alla raccolta differenziata dei rifiuti, che come si evince dal grafico e dalla tabella sotto riportati hanno avuto nel 2007, grazie anche al percorso Emas che questo Comune ha intrapreso, un buon incremento passando dal 2,4 % al 12 %. Va inoltre evidenziato che nel mese di settembre del 2007 il Comune ha distribuito alle famiglie residenti in case con giardino 80 “composter” (Il composter non è altro che un contenitore in plastica che è stato fornito alle famiglie direttamente dal Comune , con un semplice contratto di comodato d’uso. In esso vengono conferiti i rifiuti cosiddetti organici (avanzi di cucina sia crudi che cotti, scarti di orti e giardini, etc.) che costituiscono una parte rilevante del totale dei rifiuti prodotti dalle famiglie: circa il 30%, e in molti casi anche una percentuale più alta. Detti rifiuti attraverso un processo naturale di maturazione e decomposizione si trasformano in utilissimo terriccio , ricco di sostanze, ideale per essere utilizzato come fertilizzante e terra per fiori e piante.Le misure del composter sono 75 cm di base e 90 cm circa di altezza. Il composter non emette malodori e necessita soltanto di una minima cura.

46 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

Tali famiglie quindi non conferiscono più l’umido prodotto nei cassonetti, contribuendo notevolmente alla diminuzione del quantitativo di rifiuti da conferire in discarica. Non avendo dati certi sui quantitativi di rifiuto che viene conferito nei composter, il Comune ha stimato che nel corso del 2007 la quantità di umido smaltita dai composter familiari possa essere determinata percentualmente nel 1-2% dei rifiuti totali prodotti nel Comune, che si presume nel 2008 raggiungerà il 4, 5 %. Si riportano di seguito i dati in merito alla raccolta differenziata dei rifiuti:

Codice CER (Dec Rifiuto 2003 2004 2005 2006 2007 CE 532/2000) Rifiuti solidi urbani 200301 585.960 Kg 704.319 Kg 697.900 Kg 738.140 Kg 630.378 Kg indifferenziati Batterie e 200134 127 Kg 180 Kg 167 Kg 84 kg accumulatori 10 Kg. Imballaggi in carta 150101 7.440 Kg 9.170 Kg 2.460 Kg 7.980 kg e cartone ----- Imballaggi in 8.050 Kg 150106 15.730 Kg 15.560 Kg 14.860 Kg 12.430 kg materiali misti Imballagi in 13.730 Kg. 150102 ------plastica Ferro e acciaio 170405 12.100 Kg 3.500 Kg 4.150 Kg - 4.400 Kg. Medicinali 200132 157 Kg 209 Kg 163 Kg 104 kg 12 Kg. Carta e cartone 200101 - - 5.560 Kg - 39.750 Kg Imballaggi in vetro 150107 - - - - 25.700 Kg. Totale - 35.554 Kg 28.619 Kg 27.360 Kg 20.598 Kg 91.652 Kg. differenziato Ingombranti 200307 49.940 Kg 26.280 Kg 105.120 Kg 106.280 Kg 43.460 Kg Totale RSU + - differenziato + 671.454 kg 759.218 kg 830.380 kg 865.018 kg 765.490 Kg ingombranti % differenziato - 5,3% 3,8% 3,3% 2,4 % 12 % Provincia di 5,2 % 7,7- Viterbo --- Media nazionale 1 - 21,5 22,7 % 24,3% 25,8- ---

Tabella 25 - Produzione rifiuti solidi urbani per frazione merceologica differenziata nel Comune di Bomarzo e confronto con la media nazionale (fonte: Comune di Bomarzo, “Rapporto rifiuti”, APAT e l’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti).

1 Valori estratti dal “Rapporto rifiuti 2007” redatto da APAT e l’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti e disponibile sul sito internet di APAT.

47 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

Nel comune di Bomarzo sono stati raccolti notevoli quantitativi di rifiuti ingombranti (CER 200307) nel corso degli anni 2003, 2004, 2005, 2006, 2007. Tali rifiuti però sono stati poi inviati a smaltimento in discarica, pertanto essi non vanno inseriti nel computo della raccolta differenziata. L’aumento della quantità di raccolta rifiuti ingombranti va comunque considerato un dato positivo, in quanto significa che è stato evitato l’abbandono di tali rifiuti sul territorio.

% di raccolta differenziata sul territorio comunale

14,00% 12% 12,00% 10,00% 2003 8,00% 5,30% 2004 6,00% 3,80%3 ,30% 4,00% 2,40% 2005 2,00% 0,00% 2006 1 2007 andamento raccolta differenziata

Figura 8 Andamento della raccolta differenziata dei rifiuti negli anni 2003-07

Come si vede la raccolta differenziata nonostante gli sforzi del Comune non ha ancora raggiunto i livelli a cui l’Amministrazione mira, tuttavia è da sottolineare i grandi progressi che sono stati compiuti nel corso del 2007 (% aumentata del 9,6%) Nel corso del 2006 sono stati acquistati e posizionati sul territorio comunale nuovi contenitori per la raccolta differenziata di carta, pile, medicinali e multimateriale e sono stati acquistati contenitori in ghisa della tipologia per centri storici. Nel mese di novembre 2006 è stata portata avanti presso i cittadini una campagna di informazione e sensibilizzazione per l’utilizzo dei cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti, effettuando una distribuzione capillare di materiale informativo presso le famiglie.

Nell’ambito delle attività scolastiche sono state inoltre promosse azioni a carattere educativo, informativo e formativo di promozione della salvaguardia ambientale e di incentivazione della raccolta differenziata dei rifiuti.

E’ previsto l’acquisto, nel corso del 2008 di n. 21 nuove campane e di 30 composter familiari proprio per incentivare la raccolta differenziata nel periodo transitorio, prima dell’apertura del nuovo ecocentro, di cui si tratterà nel prossimo paragrafo.

Il Comune attua il monitoraggio giornaliero della raccolta dei rifiuti tramite strumenti informatici appositamente predisposti.

Il Regolamento per la disciplina dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani è stato approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 5 del 8/2/2007: tale regolamento aiuta il Comune a perfezionare ed a chiarire le modalità della raccolta dei rifiuti sul territorio comunale.

48 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

Al fine di raggiungere elevati obiettivi di recupero, sono state definite tre distinte fasi per l’articolazione organizzativa della raccolta differenziata (v. Regolamento rifiuti):

1a FASE - Potenziamento dei contenitori stradali (campane e bidoni) per la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica ed alluminio (colore blu), carta e cartone (colore giallo), vetro (colore verde), pile esauste (colore verde) e farmaci scaduti (colore bianco).

2a FASE - Dotazione gratuita ad ogni famiglia residente di appositi contenitori domestici anti-randagismo per imballaggi in plastica ed alluminio (colore blu), per imballaggi in carta e cartone (colore giallo), vetro (colore verde) residuale indifferenziato (colore marrone).

3a FASE - Attivazione del servizio di raccolta domiciliare che favorisca il controllo qualitativo e quantitativo, da parte degli operatori del servizio di raccolta, dei materiali differenziati conferiti dalle utenze.

Le prime due fasi sono state completamente realizzate, sono state acquistate campane e bidoni e se ne prevede di acquistarne altre nel corso del 2008. Sono stati consegnati alle 600 famiglie del Comune i quattro contenitori domiciliari (plastica, vetro, carta, residuo). La terza e più importante fase che dovrebbe portare le percentuali di raccolta differenziata ad alti livelli potrà avvenire solo dopo l’apertura dell’ecocentro intercomunale di cui si dirà nel prossimo paragrafo.

5.4.1 Ecocentro L'attuale ecopiazzola in Località Fossatello è utilizzata dal Comune quale deposito temporaneo per il conferimento dei rifiuti derivanti dai bidoni della raccolta differenziata. I cittadini possono conferire presso l’ecopiazzola esclusivamente per la raccolta degli ingombranti e degli sfalci. La gestione dell’ecopiazzola è al momento portata avanti da operai comunali che hanno ricevuto adeguata formazione in merito e ai quali è stata consegnata l’istruzione operativa del sistema di gestione ambientale, che specifica modalità e responsabilità. L’isola ecologica è utilizzata temporaneamente. E’ stato abbandonato l’obiettivo che prevedeva la realizzazione di un nuovo ecocentro in Loc. Fontanelle anche se si era già proceduto all’acquisto dell’area interessata e redatto il progetto preliminare. L’Amm.ne è giunta nella determinazione di aderire ad un progetto intercomunale del quale fanno parte i Comuni di Bomarzo, Bassano, Vitorchiano e Soriano nel Cimino per la realizzazione appunto di un ecocentro intercomunale in territorio del Comune di Soriano, molto vicino all’abitato di Bomarzo. L’ ecocentro è in avanzata fase di realizzazione a cura della Comunità Montana dei Cimini che ha usufruito a tal fine di un finanziamento Europeo (Ob. 5 B). Al termine dei lavori , previsto da progetto ,per il 30 marzo 2008, l’impianto verrà ceduto in comodato d’uso gratuito ai quattro comuni, che lo gestiranno in convenzione. Subito dopo l’apertura dell’ ecocentro il Comune di Bomarzo passerà alla raccolta porta a porta in quanto tutte le famiglie sono state dotate di appositi contenitori familiari Il comune di Bomarzo non è proprietario di discariche di rifiuti di alcun tipo.

49 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

5.5 Esecuzione e manutenzione delle opere pubbliche

Considerato l'utilizzo da parte degli operatori addetti alla manutenzione delle Opere Pubbliche di attrezzature, sostanze pericolose (ad es.: vernici per segnaletica orizzontale), e la conduzione di attività con aspetti ambientali significativi, l'amministrazione ha ritenuto opportuno adottare delle norme comportamentali per sensibilizzare e guidare sia il personale interno che quello che opera per conto del Comune.

Con l’implementazione del Sistema di Gestione Ambientale, sono state redatte delle norme comportamentali, di seguito riportate, che l’Amministrazione richiede di rispettare alle imprese che svolgono attività di esecuzione e manutenzione di opere pubbliche per conto del Comune:

Norme comportamentali per imprese che operano per conto del Comune (da allegare al contratto ed eventualmente integrare con norme specifiche dell’attività)

Allo scopo di prevenire situazioni che possano generare impatti per la salute dei lavoratori e per l’ambiente il Com une richiede ai fornitori di beni o servizi di attenersi scrupolosamente alle seguenti disposizioni:

- Non effettuare in alcun modo, spandimenti, sversamenti o scarichi di qualsiasi natura nel suolo, nel sottosuolo o in fognatura ed abbandonare i rifiuti prodotti in aree non idonee; - Non abbandonare attrezzature; - Non rimuovere, manomettere le attrezzature ed i dispositivi di sicurezza e la segnaletica; - Indossare sempre i Dispositivi di Protezione Individuale in relazione alla natura della lavorazione e rispettare in ogni attività e per tutte le attrezzature le normative e i criteri di buona tecnica volti alla sicurezza nel lavoro. - Tenere l’area di lavoro/cantiere in perfette condizioni di ordine e pulizia - Segnalare sempre al proprio responsabile ed al dipendente comunale di riferimento difetti, carenze delle misure di prevenzione e protezione di cui, per qualsiasi motivo, siano venuti a conoscenza. - Vigilare affinché i propri dipendenti e subappaltatori applichino le prescrizioni di legge sia in materia ambientale che di sicurezza. - Ridurre al minimo le emissioni in atmosfera quali fumi, odori molesti, polveri; - Gestire in modo da arrecare il minor fastidio le attività che comportino rumore o vibrazioni; tali attività non dovranno comunque essere effettuate in orario notturno (h. 22.00-06.00) se non preventivamente autorizzate da deroga comunale; - Qualora sia prevedibile l’utilizzo di sostanze pericolose per la sicurezza e/o l’ambiente, darne sempre preventivamente segnalazione al personale comunale e prevederne la manipolazione/movimentazione/utilizzo in accordo con le indicazioni contenute nelle schede di sicurezza sostanze/preparati; - prevenire ogni situazione di emergenza; in caso si verifichi una situazione di potenziale o effettivo rischio per la sicurezza e/o l’ambiente avvertire immediatamente il personale comunale o la Polizia Municipale.

50 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

5.6 Pianificazione e controllo del territorio

L’amministrazione è consapevole del ruolo forte che le proprie scelte e decisioni a livello di pianificazione territoriale determinano sull’ambiente. L’amministrazione inoltre ritiene di particolare importanza l’aspetto paesaggistico, sia per lo sviluppo turistico sia per l’utilizzo delle risorse naturali ed ambientali. A tal fine sono stati pianificati degli interventi volti alla valorizzare e alla salvaguardia del patrimonio naturale presente nel territorio comunale.

Il Piano Regolatore Generale (PRG) del Comune di Bomarzo è stato approvato con delibera della Giunta Regionale n° 314 del 04/02/1997. Il territorio è stato suddiviso in zone omogenee così come indicato nelle norme di attuazione del PRG.

Il Comune di Bomarzo è proprietario dell’area in cui ricade l’Area Naturale Protetta Monte Casoli, di cui è ente gestore la Provincia di Viterbo. Il Comune gestisce il centro visite della riserva che ha apertura stagionale con una media di 1500 fruitori l’anno: nel periodo estivo effettua apertura quotidiana, in autunno e primavera apre nei soli fine settimana, infine nel periodo invernale è aperto solo nei periodi festivi. E’ in fase di avvio l’apertura da parte del Comune del punto vendita di prodotti tipici che seguirà gli stessi periodi di apertura del centro visite. Il Comune di Bomarzo ha proposto l’ampliamento dell’Area Naturale Protetta. La proposta prevede l'inclusione di terreni della Società Agricola Collevalle (420 ha), delle Aziende Agricole Orena Stefano e Orena Valentina in Loc. Sodere, terreni privati siti in Loc. Pontone Martino, con i cui proprietari sono già stati presi accordi di massima, e il Centro Storico, relativamente ai rioni "Dentro" e "Borgo" (tot 48 ha). L'annessione di questi territori permetterebbe all’Area di raggiungere un'estensione di circa 750 ha. Le coltivazioni agricole presenti sui terreni delle aziende interessate ad essere inserite all'interno dell'area protetta, sono gestite in regime di agricoltura biologica certificata. L'Azienda Collevalle, inoltre, è un'Oasi Faunistica riconosciuta dalla Regione Lazio con delibera n. 450 del 29/07/98 e, all'interno della stessa, è attiva una fattoria educativa didattica che sarà gestita direttamente dall'Agenzia Regionale Parchi. L’Amministrazione Provinciale con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 72 del 04/12/2003 ha approvato la proposta di ampliamento avanzata dal Comune e la regione Lazio in data 17/02/2005 ha reso noto tramite avviso pubblico detta proposta di ampliamento. Si attende pertanto la Deliberazione del Consiglio Regionale.

Il comune si è dotato di una Classificazione acustica del territorio comunale adottata con delibera C.C. n. 40 del 30/11/2005. Successivamente all’adozione, in data 05.03.2007, è stato inviato il Piano ai Comuni limitrofi e alla Regione. Tale piano dovrà restare in pubblicazione 60 giorni e nei successivi 30 giorni potranno essere presentate le osservazioni.

Il comune, inoltre, ha adottato un Regolamento ai fini dell'attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela dall'inquinamento acustico in data 31/11/2005 con delibera di Consiglio Comunale n. 40.

51 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

5.7 Attività di vigilanza

Il Comune si è dotato di un Regolamento di Polizia Urbana per il controllo del territorio. Esso definisce le norme e le misure di tutela utili ad evitare disturbo alla quiete pubblica e privata attraverso la regolamentazione di alcune fonti di rumore : • l’esercizio dei mestieri, arti ed industria; • impianti e macchinari; • funzionamento di motori in case di abitazione; • rumori nelle abitazioni private e nei locali pubblici; • utilizzo di strumenti sonori; • venditori e suonatori ambulanti; • schiamazzi, grida e canti; • detenzione di cani o altri animali che disturbino la quiete pubblica; • suono delle campane; • sale da ballo, cinema e ritrovi. In ragione di questo, vengono definiti degli orari in cui effettuare le relative attività, ammesso che l’esercizio è assolutamente vietato vicino a recettori sensibili tipo scuole, case di cura, ospedali, istituti di educazione, chiese, uffici pubblici, etc..

Il compito di fare osservare le norme e le disposizioni contenute del regolamento è affidato al Corpo di Polizia municipale. In merito al controllo territoriale le principali disposizioni riguardano lo scarico nei corsi d’acqua, l’abbandono di rifiuti, i lavori da eseguire sulle condotte e sulle varie linee. La polizia municipale si occupa inoltre di Vigilanza sulle cave v. paragrafo 5.9

52 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

5.8 Gestione delle emergenze

Sul territorio comunale non sono presenti attività industriali a rischio di incidente rilevante. L’amministrazione ha individuato come possibili emergenze sul territorio comunale le seguenti: § Abbandono di rifiuti § Contaminazione di siti § Abusi edilizi E’ stato predisposto un piano delle emergenze dove vengono descritte, ai sensi della normativa vigente, le attività da portare avanti, le relative responsabilità e i tempi di risposta.

Protezione civile La Giunta Regionale del Lazio con deliberazioni n. 5180 del 19/10/1999, n. 5843 del 16/11/1999 e n. 58 del 29/02/2000, ha istituito il sistema integrato di protezione civile con la strutturazione e attivazione dei centri operativi intercomunali e di coordinamento provinciale e regionale. Tale sistema operativo di protezione civile garantisce in caso di calamità l’impiego razionale e tempestivo delle risorse e dei mezzi a disposizione della Regione, della Provincia, dei Comuni e della Comunità Montana dei Monti Cimini. I centri operativi intercomunali hanno il compito di intervenire in modo strategico, coordinato e tempestivo al verificarsi di eventi calamitosi riducendo i tempi di intervento nelle operazioni di soccorso alla popolazione.

Il Comune di Bomarzo, insieme ai Comuni di , Soriano nel Cimino e Vitorchiano, fa parte del Centro Operativo Intercomunale (COI) di Protezione Civile n. 10. Il Regolamento del Centro Operativo Intercomunale di Protezione Civile disciplina l’organizzazione del servizio di protezione civile a livello intercomunale, il funzionamento degli organismi del servizio, la partecipazione dei vari addetti e dei volontari, secondo i principi della legge 24 febbraio 1992 n. 225; regola inoltre l’attività di protezione civile per assicurare, in ambito intercomunale, le attività di previsione e gli interventi di prevenzione dei rischi e di pronto intervento, nel caso di emergenza, con uomini e mezzi presenti nel territorio intercomunale, in attesa dell’arrivo di eventuali soccorsi richiesti ad altri Enti. La direzione del COI , presieduta dal Sindaco del Comune di Soriano nel Cimino è composta da: Ø i Sindaci dei Comuni che fanno parte del COI o loro delegati; Ø i Responsabili di servizio della funzione di Protezione Civile di ogni Comune o loro delegati; Ø il Comandante del Corpo Forestale della Stazione di Soriano nel Cimino o suo delegato. Sono inoltre membri permanenti del Comitato Direttivo i legali rappresentanti delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile, legalmente riconosciute e operanti nel territorio dei Comuni facenti parte del COI. Operativamente il Centro si avvale di un rappresentante della Polizia Municipale di ogni Comune appartenente al COI e due rappresentanti delle Associazioni di Volontariato, se presenti.

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Il Regolamento Comunale di protezione Civile è stato approvato con delibera del consiglio Comunale n. 37 del 27/11/2003. Questo regolamento istituisce il Servizio Comunale di protezione Civile che è presieduto dal Sindaco ed è composto da tutte le strutture operative, gli organi, le funzioni di supporto e da tutto il personale operativo dell’Ente e del Volontariato che vengono mobilitati secondo le programmazioni e le pianificazioni comunali per le attività di prevenzione, previsione e gestione delle emergenze. Il Servizio di Protezione Civile del Comune di Bomarzo ha tra le sue funzioni: Ø favorire la formazione e l’aggiornamento costante, l’applicazione della pianificazione nazionale, provinciale e comunale in materia di protezione civile; Ø coadiuvare il Sindaco, nella sua veste di autorità comunale di protezione civile, nelle diverse attività legate alla prevenzione, previsione e gestione dell’emergenza. Gli organi del Servizio Comunale di Protezione Civile sono: Ø il Sindaco; Ø il Comitato Comunale di Protezione civile; Ø l’Unità Operativa di Protezione Civile; Ø i Responsabili delle funzioni di supporto; Ø l’Unità di Crisi Locale. Il Sindaco è l’Autorità ordinaria a livello comunale della Protezione Civile ed è il responsabile di tutte le attività.

Fra i casi concreti di emergenze di Protezione civile che si sono verificati in passato si ricordano alcuni casi di esondazione del fiume Tevere. E’ da notare che l’esondazione si verifica solo se, in caso di piogge molto intense, la diga di Corbara, posta a monte della zona del territorio di Bomarzo dove scorre il Tevere, non riesce a contenere la quantità di acqua che si raccoglie e quindi viene aperta. Il Comune viene messo in allerta dopo i fax del Dipartimento della protezione civile, in caso di piogge insistenti, ed in caso di segnalazioni da parte dell’Enel per l’apertura della diga di Corbara. Il responsabile dell’Area Vigilanza tiene sotto controllo il livello delle acque andando periodicamente a controllare la scala graduata che indica il livello del fiume. Superato il livello critico indicato sul Piano Provinciale di Protezione Civile, oltre il quale esiste il pericolo di esondazioni, il responsabile dell’Area Vigilanza lo segnala al Sindaco, alla Prefettura e alla Provincia. La competenza della chiusura del ponte è della Provincia, ma, per motivi di tempestività, è di solito il Sindaco ad metterla in atto, con propria ordinanza che viene comunicata a tutti gli enti interessati. Viene successivamente messo in atto un controllo costante da parte di tutti gli enti coordinati (Polizia Municipale, Prefettura, Polizia Provinciale, Polizia Forestale).

Altri casi di emergenza sono gli incendi boschivi. In caso di segnalazione di incendio, accertato il fatto, la Polizia Municipale avvisa l’Associazione di Protezione civile di Bomarzo che collabora con il Comune e i Vigili del Fuoco e collabora affinché la situazione sia tenuta sotto controllo. Se e’ interessata una strada provinciale si avvisano i Carabinieri, la Prefettura e la Polizia Stradale e, se l’incendio e’ di una certa entità, la Provincia.

54 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo)

5.9 Gestione del territorio L'apertura, l'ampliamento di cave e l'esercizio dell'attività di estrazione e coltivazione dei materiali di cui all’articolo 2 della Legge Regionale 27/1993 sono soggetti ad autorizzazione preventiva, rilasciata dal Sindaco su parere della Commissione Regionale Consuntiva. Tale procedura, dal momento che non è ancora in vigore il PRAE (Piano regionale attività estrattive), non è ancora attiva. Attualmente l’apertura di nuove cave è autorizzata dalla Giunta Regionale, il Comune autorizza solo gli ampliamenti di cave esistenti. Il rilascio dell’autorizzazione è subordinato alla stipula di una convezione tra il Comune e il titolare dell’autorizzazione, predisposta ed approvata dal Comune, che ha ad oggetto la disciplina degli obblighi e l’ammontare degli oneri finanziari a carico del titolare, aggiornati ogni 3 anni. Il Comune ha competenza inoltre per le attività di vigilanza sul rispetto delle prescrizioni relative alle autorizzazioni e alle convenzioni rilasciate. Attualmente nel Comune di Bomarzo sono attive le seguenti attività di cave per l’estrazione di sabbia e ghiaia :

SCADENZA SCADENZA LOCALITA’ DITTA AUTORIZZAZIONE RECUPERO COLTIVAZ. AMBIENTALE Loc. Orso S.r.l. Grandi Inerti N. 1712/91 18/6/2009 18/6/2010 Teverini Service Conf. Serv. 17/6/98 Aut.2435/2006 Loc. La Valle CAT S.r.l. N. 2680/88 15/4/2010 15/4/2010 N. 482/04 Loc. S.r.l. Inerti Bomarzo N. 2680/88 27/11/2008 27/11/2010 Collevalle

Tabella 26. Cave per l’estrazione di sabbia e ghiaia attive nel Comune di Bomarzo.

E’ inoltre presente in Loc. Piana di Mugnano un attiva impianto di frantumazione Aut. N. 1857 /91 di proprietà della INEXTRA S.r.l.

Relativamente all’attività estrattiva sono stati ritenuti significativi i seguenti aspetti ambientali:

condizioni Attività Aspetto ambientale Impatto ambientale punteggio traguardo operative

Attività Normale Impatto visivo 2 2007-02 estrattive Prelievo di materiale Depauperazione del sul Normale lapideo 2 2007-02 territorio terreno agricolo Tabella 27– Aspetti ambientali significativi associati alla presenza di attività estrattive sul territorio Il Comune ha definito un obiettivo relativo alla riduzione dell’impatto delle attività estrattive sul territorio (trag. N.2007-02). Con determina n. 23 del 15.02.2007 è stato conferito incarico ad un tecnico specializzato per un programma di monitoraggio continuo sulle cave esistenti e

55 Dichiarazione Ambientale Comune di Bomarzo (Viterbo) sul tipo di materiale che viene utilizzato per il recupero di quelle dismesse. Inoltre verrà stipulata una convenzione con l’Università degli Studi della Tuscia per il corretto riutilizzo agricolo dei terreni precedentemente utilizzati a fini estrattivi.

5.10 Gestione delle comunicazioni e delle segnalazioni L’amministrazione ha messo in atto una procedura per la gestione delle comunicazioni e delle segnalazioni dall’esterno. Tale procedura definisce le modalità mediante le quali il Comune garantisce le comunicazioni interne tra i diversi livelli e le diverse funzioni e promuove il coinvolgimento del personale nel processo teso al miglioramento delle prestazioni ambientali. Inoltre essa definisce le modalità con le quali, in relazione ai propri aspetti ambientali ed al proprio SGA, il Comune riceve, documenta e risponde alle richieste esterne, pianifica ed effettua comunicazioni verso l’esterno, mantiene le relative registrazioni, dimostrando un dialogo aperto con il pubblico e i soggetti interessati nell’impatto ambientale delle proprie attività.

Sia i dipendenti sia i soggetti esterni all’Amministrazione possono proporre suggerimenti (idee per il miglioramento del SGA o delle prestazioni ambientali dell’organizzazione) o rilevare problemi correlati alla gestione ambientale, al rispetto delle procedure o altri argomenti inerenti gli aspetti ambientali dell’organizzazione. Le comunicazioni vengono segnalate al Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale, che le registra in un apposito modulo, sul quale vengono anche registrate le valutazioni circa l’attendibilità delle comunicazioni e le risposte fornite.

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6. Tabella riassuntiva degli indicatori ambientali

Tematica Indicatore 2006 2007 % di acquisti ecologici sul totale degli acquisti Acquisti ecologici 46,9 % 70,3 % dell’ente effettuati annualmente % di abitanti serviti da 88,30 % 88,30 % Gestione rete fognaria rete fognaria % di analisi conformi sul totale delle analisi Gestione Acquedotto 100 % 100 % effettuate sulle acque potabili all’anno % di analisi conformi sul totale delle analisi Gestione Depuratori 100 % 100 % effettuate sugli scarichi dei depuratori all’anno Consumo di energia Aspetti diretti – elettrica per la pubblica 222.355 203.400 consumi energetici illuminazione (kWh/anno) Quantità pro-capite di Gestione rifiuti e rifiuti prodotti nel raccolta differenziata 508 435 territorio (kg/ab all’anno) Gestione rifiuti e Quantità rifiuti prodotti raccolta differenziata nel territorio (t/anno) 865.018 Kg. 765.490 Kg Percentuale di raccolta Gestione rifiuti e differenziata sul territorio raccolta differenziata 2.4 % 12 % all’anno

Tabella 28. Indicatori di prestazione ambientale.

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7. Dichiarazione di approvazione

Questa Dichiarazione Ambientale è stata redatta dall’Amministrazione Comunale di Bomarzo ed approvata dalla Giunta Comunale. Il Comune si impegna all’aggiornamento annuale del presente documento di Dichiarazione Ambientale, avendo cura di evidenziare le variazioni rilevanti rispetto alla dichiarazione precedente, e inoltre a realizzare una revisione completa della stessa entro tre anni dalla convalida e a metterla a disposizione del pubblico, come previsto dal Reg. CE 761/2001. Verificato e validato da

Certiquality Numero di accreditamento IT – V - 0001

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8. Glossario

AMBIENTE: contesto nel quale un’organizzazione opera, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni. ANALISI AMBIENTALE INIZIALE: esauriente analisi iniziale dei problemi, dell’impatto e delle prestazioni ambientali connesse alle attività di un’organizzazione. ASPETTO AMBIENTALE: elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente. Un aspetto ambientale significativo è un aspetto ambientale che ha o può avere un impatto ambientale significativo. - Aspetti diretti: riguardano gli aspetti che un’organizzazione ha sotto il suo controllo diretto (collegati ad attività che l’organizzazione svolge direttamente, per esempio: l’utilizzo di carta, la produzione di rifiuti dalle attività di produzione). - Aspetti indiretti: riguardano gli aspetti che l’organizzazione non ha sotto il proprio controllo totale, ma sui quali può esercitare un’azione di controllo parziale o di influenza. AUDIT DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE: strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva delle prestazioni dell’organizzazione, del sistema e dei processi destinati a proteggere l’ambiente al fine di: - Facilitare il controllo gestionale dei comportamenti che possono avere un impatto sull’ambiente - Valutare la conformità alla politica ambientale compresi gli obiettivi ed i target ambientali dell’organizzazione AZIONE CORRETTIVA: intervento atto a rimuovere le cause di Non Conformità. AZIONE PREVENTIVA: intervento atto a prevenire una potenziale Non Conformità. CIRCOLARE MINISTERIALE: ha un valore "orientativo", di risoluzione e di riduzione di determinati problemi inerenti il Dicastero emanante DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: è l'atto del Presidente del Consiglio dei Ministri (sentiti tutti o solo alcuni di essi) che ha per oggetto la regolamentazione eccezionale di problemi già regolamentati da leggi. Ha una prevalente funzione di orientamento. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: serve a dare vigore ad un atto dovuto ed a validare situazioni di carattere amministrativo (ad esempio, il recepimento nell'ordinamento italiano delle direttive comunitarie; il riconoscimento di convenzioni internazionali; il cambio di denominazione di una città o di un individuo). DECRETO ISTITUTIVO: vedi decreto ministeriale. DECRETO LEGGE: è l'Ordinanza, emessa in caso di necessità ed urgenza, dal potere esecutivo (il Governo), avente valore di "legge formale", capace, cioè, di modificare o abrogare le leggi ordinarie. L'art.77 della Costituzione precisa che il Governo può, ricorrendo necessità ed urgenza, emenare il D.L. che, se non convertito in legge dalle due Camere entro 60 giorni, decade. Pertanto, anche se sciolte per crisi di Governo, le Camere devono essere convocate per la conversione in legge dei D.L. DECRETO LEGISLATIVO: è l'atto avente, sin dal suo origine, forza di legge; emanato dal potere esecutivo su delega (legge delegata) del Parlamento. Essendo questi l'unico detentore del potere legislativo, la legge emanata direttamente da esso non ha pertanto obbligo di conversione, essendo legge dal suo nascere. DECRETO MINISTERIALE: ciascun Ministro, nell'ambito del proprio Dicastero, può emanare Decreti che sono di pura regolamentazione. Condizione essenziale è il rispetto di una legge di riferimento (che viene espressamente richiamata all'inizio: vista la legge n....). Il decreto con il quale viene istituita un’area marina protetta, il così detto “decreto istitutivo”, è un decreto ministeriale del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. DELIBERA: è l'atto con il quale un'Assemblea (comunale, regionale, provinciale) decide di prendere determinati provvedimenti in merito alla risoluzione di determinati problemi DIRETTIVA: norma comunitaria con la quale i suoi vari Organi (Parlamento, Commissione, Consiglio) indicano come regolarsi su alcuni problemi. Le direttive sono indicative di una normativa da recepire, hanno valore di una raccomandazione nei confronti degli Stati aderenti alla Comunità, senza avere l'immediata forza cogente della legge nazionale. Le inadempienze che i singoli Stati possono commettere, non attuandole, sono giudicate dalla Corte di Giustizia della Comunità IMPATTO AMBIENTALE: qualsiasi modifica all’ambiente, positiva o negativa, derivante in tutto o in parte dalle attività, dai prodotti o dai servizi di un’organizzazione.

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INDICATORE: strumento in grado fornire in forma sintetica (generalmente numerica) informazioni su un fenomeno. Esempio: misurando la temperatura corporea di un individuo, ottengo un numero che mi informa in modo sintetico sul suo stato di salute; la febbre è un indicatore dello stato di salute. INDICE: è un insieme di parametri o di indicatori aggregati e pesati; tenta di riassumere in un unico valore lo stato e l’andamento di una molteplicità di fenomeni. LEGGE NAZIONALE: è la legge emanata dalle due Camere che compongono il Parlamento italiano. Prende vigore 15 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale LEGGE REGIONALE: come alle Province, così alle Regioni, è attribuita la funzione legislativa sulle materie di loro competenza. La legge regionale (come la legge provinciale) ha un ambito territoriale limitato al proprio territorio e limiti stabiliti dal divieto di violare la legge nazionale dello Stato. Per Regione si intende un ente di amministrazione statale indiretta, autonomo ed autarchico, che esercita attività nell'interesse dello Stato, oltre che nel proprio. MIGLIORAMENTO CONTINUO: processo di miglioramento, di anno in anno, dei risultati misurabili del sistema di gestione ambientale relativi alla gestione da parte di un’organizzazione dei suoi aspetti ambientali significativi in base alla sua politica e ai suoi obiettivi e ai target ambientali questo miglioramento dei risultati non deve necessariamente verificarsi simultaneamente in tutti i settori di attività. NON CONFORMITÀ AMBIENTALE: scostamento dai requisiti della norma, delle procedure, o della legislazione ambientale. Si fa riferimento al capitolo 14 per ulteriori dettagli. OBIETTIVO AMBIENTALE: obiettivo ambientale complessivo conseguente alla politica ambientale, che l’organizzazione si prefigge di raggiungere, quantificato per quanto possibile. ORDINANZA: provvedimento o norma di carattere amministrativo o legislativo. PARTE/SOGGETTO INTERESSATO: individuo o gruppo, comprese le autorità, interessato alle o dalle prestazioni ambientali di un’organizzazione. POLITICA AMBIENTALE: obiettivi e principi generali di azione di un’organizzazione rispetto all’ambiente, ivi compresa la conformità a tutte le pertinenti disposizioni regolamentari sull’ambiente e l’impegno a un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali tale politica ambientale costituisce il quadro per fissare e riesaminare gli obiettivi e i target ambientali. PRESTAZIONE AMBIENTALE: risultati della gestione degli aspetti ambientali da parte dell’organizzazione. PREVENZIONE DELL’INQUINAMENTO: impiego dei processi, pratiche, materiali o prodotti che evitano, riducono, o controllano l’inquinamento, tra cui possono annoverarsi riciclaggio, trattamento, modifiche dei processi, meccanismi di controllo, uso efficiente delle risorse e sostituzione dei materiali. PROGRAMMA AMBIENTALE: descrizione delle misure (responsabilità e mezzi) adottate o previste per raggiungere obiettivi e target ambientali e relative scadenze. SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE: parte del sistema complessivo comprendente la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per realizzare, riesaminare e mantenere la politica ambientale. SITO: tutto il terreno, in una zona geografica precisa, sotto il controllo gestionale di un’organizzazione che comprende attività, prodotti e servizi. Esso include qualsiasi infrastruttura, impianto e materiali. SVILUPPO SOSTENIBILE: essendo la sostenibilità un processo multidimensionale che richiede l'eliminazione della povertà e del bisogno, quindi la conservazione delle risorse per rendere permanente questa eliminazione, per aversi sviluppo sostenibile deve esserci una sostenibilità economica, intesa questa non solo come crescita economica , ma anche sociale e culturale. E' necessario che si pervenga ad una unificazione dell'economia e dell'ecologia a tutti i livelli ed anche ad un corretto equilibrio fra aree rurali ed urbane, evitando concentrazioni e promuovendo una moderna forma di agricoltura. Quindi, lo sviluppo sostenibile non è solo difesa dell'ambiente, ma un intervento di scienza (particolarmente l'ecologia) e tecnologia che comporta nuove forme di governabilità, con la consapevole partecipazione degli individui. TRAGUARDO/TARGET AMBIENTALE: requisito particolareggiato di prestazione, quantificato per quanto possibile, applicabile all’organizzazione o a parti di essa, che deriva dagli obiettivi ambientali e deve essere stabilito e raggiunto per conseguire gli obiettivi medesimi. TRATTAMENTO DI UNA NON CONFORMITÀ: attività mirate a rimuovere gli effetti di una non conformità. VERIFICATORE AMBIENTALE ACCREDITATO: qualsiasi persona o organizzazione indipendente dall’organizzazione oggetto di verifica che abbia ottenuto l’accreditamento secondo le condizioni e le procedure di cui all’art.4 (Reg. CE 761/2001).

ALL. I Programma di miglioramento ambientale 60