Giancarlo Giorgetti, il trait d’union tra M5s e la Lega: la video intervista di Chiara Rai

“C’è stanchezza, c’è tanta rabbia rispetto a come vanno le cose nell’economia, nella sicurezza, nelle strade nelle stazioni ferroviarie. Noi ci proponiamo di trasformare la stanchezza in energia creativa”. CosìGiancarlo Giorgetti numero due della Lega di Salvini e capogruppo alla Camera dei Deputati durante la video intervista rilasciata al direttore de L’Osservatore d’Italia, Chiara Rai, qualche giorno prima delle consultazioni elettorali che oggi potrebbe rappresentare il trait d’union con il M5s che non vuole il condannato Berlusconi ma che nello stesso tempo non riesce a chiarire se un sindaco condannato eletto col Movimento ad Anguillara in provincia di Roma nel 2016 faccia ancora parte o meno della compagine pentastellata.

A Giorgetti vengono riconosciute doti da grande mediatore

Da molti è definito il Gianni Letta della Lega e il suo nome è rimbalzato con forza anche al Quirinale dove ha serie possibilità di ricevere un mandato perlustrativo. E i numeri non gli mancano certo: laureato in economia all’Università Bocconi di Milano, commercialista professionista e revisore contabile venne già invitato nel 2013 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a far parte del “Gruppo dei saggi” che si occupò di preparare iniziative di leggi nel campo economico e sociale.

Una figura quella di Giorgetti che risulterebbe “dialogante” sia per il M5s che per il Pd e probabilmente darebbe la possibilità al capo del Carroccio di attendere i risultati delle regionali in Friuli che potrebbero dargli il propellente necessario per staccarsi da Berlusconi e proseguire in solitaria.

Governo, Salvini vs 5Stelle: “O la smettono o si vota” Consultazioni al Quirinale. Salvini getta acqua sul fuoco:” La battuta di Berlusconi? Non cambia nulla”

Secondo giorno del secondo giro di consultazioni per la formazione del nuovo governo. Il centrodestra, come preannunciato, si presenta unito: , Giorgia Meloni e formano un’unica delegazione. Salvini prende la parola per ribadire l’unita’ della coalizione ma anche per aprire ai 5stelle se vorranno convergere sui punti del programma di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Berlusconi fa fatica nel ruolo di “secondo”, mima alcuni punti del discorso di Salvini per sottolineare che è lui che ha dato il “placet” e alla fine prende la parola per dire ai giornalisti:” Mi raccomando fate i bravi e imparate a distinguere chi è veramente democratico da chi non conosce neanche l’ABC della democrazia”. L’allusione ai 5stelle è evidente e la reazione di Di Maio è immediata:” La coalizione di centrodestra è divisa: mentre Salvini diceva di voler aprire al movimento 5stelle, dopo pochi minuti Berlusconi, con una battutaccia, ha evidenziato che spera ancora in un’apertura del PD piuttosto che da parte nostra” ha dichiarato uscendo dal Quirinale.

Questa mattina Salvini getta acqua sul fuoco parlando ai microfoni di Radio anch’io:

“La battuta di Berlusconi? Non cambia nulla. Sono più attento alla sostanza che alla forma. Noi siamo pronti. Certo ci sono due veti contrapposti di M5S e Forza Italia. Io chiedo a tutti di essere responsabili. Se continua così si stuferanno gli italiani, mi stuferò io e tra un mese si tornerà alle urne, quindi o la smettono o si vota.”

Susanna Donatella Campione

Governo, Salvini fedele alla coalizione di centrodestra. E’ scontro col M5s E’ muro contro muro tra Centrodestra e Movimento 5 stelle sulla formazione del nuovo governo. Questo quanto emerso oggi dopo il secondo giro di consultazioni col Presidente della Repubblica. Mattarella, ha incontrato le delegazioni del Partito Democratico, del centrodestra con Salvini, Berlusconi e Meloni e in ultimo quella dei pentastellati.

Di Maio: non capisco Salvini. Lega si prenda le sue responsabilità

“La Lega deve prendersi le sue responsabilità perché sta dicendo o che vuole fare un governissimo che non ci vede assolutamente d’accordo o che vuole tornare al voto, ipotesi che scongiuriamo ma di cui non abbiamo paura e su cui non abbiamo niente da perdere”, ha detto al termine delle consultazioni al Quirinale. “E’ chiaro che la coalizione di centrodestra è tuttora divisa, – ha dichiarato ancora Di Maio – perché mentre il leader della Lega apriva al M5s, con una battutaccia nei nostri confronti Berlusconi ha dimostrato che il centrodestra stesse sperando in questo momento nel Pd”. Il capo dei pentastellati riferendosi poi al Berlusconi ha auspicato un passo di lato da parte dell’ex cavaliere: “Non possiamo più perdere altro tempo – afferma Di Maio – abbiamo proposto a due partiti la stesura di un contratto politico e avevo detto che avrei incontrato volentieri Martina e Salvini, ma abbiamo capito che i tempi non erano ancora maturi perché c’erano evoluzioni in corso in questi due partiti. Allora abbiamo chiesto a un comitato scientifico di valutare la compatibilità dei nostri programmi. Ho apprezzato l’apertura di notevoli esponenti del Partito democratico, che però è fermo su posizioni che non aiutano. L’unica soluzione investe Silvio Berlusconi: dovrebbe fare un passo di lato e consentire la partenza di un governo del cambiamento”.

Salvini ha ribadito sulla compatezza del centrodestra unito per un governo a lunga durata guidato dalla Lega

“Il centrodestra è pronto a farsi carico di questa responsabilità unitariamente, – ha detto il leader leghista – formando un governo forte e di lunga durata con un premier indicato dalla Lega. No ai veti e all’arroganza dei singoli. Basta con veti e tattiche, M5s sia responsabile. Se continuasse il gioco delle tattiche politiche – ha proseguito Salvini – e dei veti mentre gli italiani soffrono vuol dire che la richiesta di cambiamento emersa dalle elezioni del 4 marzo sarebbe disattesa. Speriamo non sia così per l’Italia, per noi è il valore più grande. Ci attendiamo dalle altre forze politiche, a partire dal Movimento Cinque Stelle, altrettanta responsabilità”. Matteo Salvini ha letto poi un comunicato congiunto con accanto Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, che annuiva vistosamente contando con le dita i singoli punti del comunicato man mano che venivano esplicitati. Il segretario della Lega ha poi escluso di “andare in Parlamento a cercare i voti a caso nel segreto dell’urna”. Salvini ha quindi dichiarando che: “O c’è un governo chiaro, che dice chiaramente chi c’è, con i punti di programma che abbiamo ribadito – abolizione della legge Fornero, controllo dei confini, abbassamento delle tasse -, vogliamo nomi e cognomi di chi c’è”.

Ora al Quirinale, nuovo incontro con il Presidente della Repubblica, rimanete sintonizzati!#Consultazioni2018 @Quirinale LIVE >> https://t.co/TZP5T89AEx pic.twitter.com/4nLp0QF3VH

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 12 aprile 2018

Berlusconi ai giornalisti

“Distinguete i veri democratici” E alla fine della lettura del comunicato, l’ex premier ha ‘rubato la scena’ per una chiosa rivolta ai cronisti: “Fate i bravi, sappiate distinguere chi è veramente democratico da chi non conosce l’abc della democrazia, sarebbe ora di dirlo a tutti gli italiani”.

Martina: Pd lavora su temi prioritari. Stop tatticismi, mostrino se all’altezza

Il Pd ha ribadito l’impegno a “lavorare su alcune questioni prioritarie, fondamentali per il Paese, lo abbiamo ribadito oggi con grande convinzione: questa è la funzione fondamentale del nostro partito in un momento particolare come questo a maggior ragione”. Lo dice Maurizio Martina, parlando a nome della delegazione Pd al termine delle consultazioni al Quirinale, citando il sociale, il lavoro, il rilancio europeo. “Chi ha vinto smetta balletti e dica se governa” ha aggiunto. Anche alla luce di quanto avviene in Siria, “occorre che le forze che hanno prevalso la smettano col tira e molla, le tattiche, i tatticismi, i personalismi estremi e la grande incertezza che stanno generando” dicendo se sono in grado di essere “all’altezza della situazione”. “Il Paese – ha precisato- ha il bisogno di scelte chiare: chi ha prevalso ha il dovere di dire cosa vuol fare senza continuare con i balletti di polemiche pubbliche che nascondono solide intese di occupazione” di incarichi. “Inaccettabile il rinvio” per la formazione di un governo “per aspettare le regionali”. Conclude il reggente del Pd Maurizio Martina parlando a nome della delegazione dem. “Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per certe reazioni di alcune forze, che hanno avuto successo alle elezioni, espresse in queste ore. Se qualcuno intende cambiare il quadro delle alleanze internazionali che Italia ha sempre avuto lo deve dire chiaro agli italiani”. Il Pd ha confermato la scelta di una collocazione internazionale italiana in linea con la pluridecennale tradizione di politica estera del Paese ed ha espresso “anche in questa circostanza preoccupazione per una vicenda delicata come quella siriana”. “Per quel che riguarda noi, con coerenza, con responsabilita’, con tenacia, con impegno, continueremo il nostro impegno, il nostro lavoro. Innanzitutto in Parlamento come stiamo già facendo. Continueremo a supportare l’azione del Presidente della Repubblica in questo passaggio delicato, continueremo a farlo con lo spirito che ci ha sempre animato, uno spirito di responsabilita’ verso l’Italia”.

Governo, pentalega: prove di intesa tra Salvini e Di Maio Continuano i segnali d’intesa tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Fonti interne al Movimento 5 Stelle fanno sapere che i due leader hanno avuto un colloquio telefonico in cui hanno parlato del comune obiettivo di rendere operative al più presto le due Camere. A tal fine il candidato premier M5s e il segretario della Lega hanno concordato di votare giovedì alla presidenza della commissione speciale della Camera il deputato del Carroccio Nicola Molteni.

Salvini non ha però mancato di lanciare una nuova frecciata all’esponente 5 Stelle, scrivendo su Facebook che “deve scendere dal piedistallo, non può continuare a dire io io io. Noi diciamo noi, e voi, con umiltà, buonsenso e la voglia di cominciare a lavorare prima possibile. Se mi accorgessi che non vogliono cambiare nulla, io dirò, torniamo al voto, torniamo ad ascoltare voi”.

Martina: “Paese appeso alle liti M5s-Lega sul governo” – “Salvini e Di Maio comunicano su carta intestata comune Lega e 5 Stelle l’accordo spartitorio dell’ennesima poltrona: quella della presidenza della Commissione speciale alla Camera, dopo aver già fatto la stessa cosa al Senato. Tutto questo mentre il Paese rimane appeso ai loro litigi sulle prospettive di governo”, ha commentato il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina.

Governo PentaLega: ecco i capigruppo di Camera e Senato

I senatori del M5S sono 109, quelli di FI sono 61, 58 quelli della Lega, 52 del Pd. Questi i numeri definitivi dei gruppi del Senato secondo quanto si apprende da ambienti del centrodestra. Il gruppo di Fratelli d’Italia è composto da 18 parlamentari, mentre il Misto da 12, compresi Mario Monti, Liliana Segre ed Emma Bonino. Per le Autonomie sono 8, compresi Pier Ferdinando Casini, Giorgio Napolitano ed Elena Cattaneo. I senatori a vita Renzo Piano e Carlo Rubbia per ora non risultano iscritti ad alcun gruppo.

Graziano Delrio è stato eletto capogruppo Pd alla Camera per acclamazione dell’assemblea del gruppo,capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci.

‘Vogliamo provare tutti insieme a dare un segnale di squadra, l’unità è il presupposto per costruire il rilancio del Pd. Per questo le due proposte che vi presento per i capigruppo sono fatte con questo spirito: Graziano Delrio alla Camera e Andrea Marcucci al Senato’, ha detto reggenteMaurizio Martina annunciando i nomi dei nuovi capigruppo Pd in assemblea.

È Anna Maria Bernini la nuova presidente dei senatori di Forza Italia. La nomina è stata approvata, su proposta del decano dei senatori Alfredo Messina, all’unanimità per alzata di mano. è stata eletta all’unanimità capogruppo di Forza Italia alla Camera. La nomina di Gelmini, a quanto si apprende da Fi, è stata accolta dai deputati con un applauso. La neo capogruppo ha ringraziato il suo predecessore, e Silvio Berlusconi.

L’assemblea dei deputati M5S ha ratificato la nomina di a capogruppo a Montecitorio per acclamazione. Alla ratifica era presente anche il capo politico Luigi Di Maio. è stato formalmente eletto capogruppo M5s dall’assemblea dei senatori riunita a palazzo Madama.

Da Luigi Di Maio sono arrivati i complimenti ai due capigruppo “per il grande lavoro fatto nella conferenza dei capigruppo” e nella “concertazione tra i gruppi” che ha portato all’elezione dei presidenti di Camera e Senato.

Giancarlo Giorgetti è stato eletto capogruppo della Lega alla Camera. Gianmarco Centinaio è stato eletto per acclamazione capogruppo della Lega dall’assemblea dei senatori del Carroccio. Centinaio è stato capogruppo anche nella scorsa legislatura.

Federico Fornaro di Leu è stato eletto presidente del gruppo Misto della Camera. Si apprende da un partecipante all’assemblea del Gruppo. Loredana De Petris è stata eletta presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama. Vicepresidenti del Gruppo Misto sono stati eletti Riccardo Nencini e Maurizio Buccarella.