Editoriale

ari lettori, leggo nei vostri sguardi te tante belle foto? Altro dilemma: vista la dif- l'identico senso di smarrimento che ha ficoltà economica che attraversano tutte le accompagnato noi in questi mesi di associazioni di volontariato come la nostra, è Csilenzio. Pur cogliendo altrove qualche giusto distribuire ancora gratuitamente la rivi- occhiata piena di soddisfazione per una scon- sta? Che significa: se Falacrina avesse un fitta presunta, voglio assicurare tutti che noi ci costo non sarebbe letta? Bene, questa è una siamo, attivi come sempre. Fatto è che la scar- prova a cui siamo arrivati. Verificheremo final- sità e i gravi ritardi di alcuni contributi e la mente se l'attesa e la richiesta sarà identica o poca puntualità con cui arrivano i pagamenti se le copie distribuite diminuiranno drastica- per le pubblicità inserite, ci hanno costretto ad mente. La cosa in effetti non farebbe altro che un ritardo non voluto. In questi mesi si era compiacerci. Finalmente sapremo quanti sono pensato anche ad una diversa scelta editoria- i veri affezionati a questo periodico; a quanti le. Un formato "tabloid" in una veste che interesseranno veramente contenuti ed imma- riconduce ai primi numeri, quelli dell'ideatore gini e quali sarebbero le richieste. Antonio D'Andreis, senza tanti colori ma con Sicuramente non vedremo più la nostra bella gli identici contenuti. Impossibilitati ad uscire rivista "spiaccicata" sul fondo delle sedie di nel consueto formato per i costi sempre trop- alcuni nostri ristoratori, usate spesso per una po alti, il dilemma è stato semplicemente più comoda seduta! In ogni caso, qualunque quello di sospendere la pubblicazione o man- siano le scelte e i risultati, i nostri soci riceve- tenere l'impegno con un formato ridotto e rebbero gratuitamente la rivista, così come sensibilmente più economico. Tra non fare proseguirà la spedizione a tutti gli enti locali, informazione o essere comunque letti, avrem- alle autorità preposte, alle scuole ed universi- mo decisamente optato per la seconda ipote- tà del centro Italia. Falacrina, insieme al sito si. Ma la voglia di entrare di nuovo nelle internet, è la vetrina di questo paese e di tutte vostre case è stata forte, tanto che abbiamo le sue attività. Certo è che abbiamo tanto da "limato" da quel poco disponibile e, rimboc- dire e tanto da promuovere e per questo, che cate le maniche, ci siamo rimessi a lavoro. forse aumenteremo addirittura la periodicità, Falacrina è una rivista apprezzata da tutti, alternando questo formato dalle "tinte forti", anche in provincia, fino a Roma. Una rivista a quello tabloid, ad uno o due colori. Quindi, che oggi è presente nella Biblioteca nazionale un numero formato rivista e un numero forma- a Roma, a fronte di altre cui questo privilegio to tabloid, per complessivi sei numeri all'an- non è consentito. Grandi soddisfazioni, per no. Tutto questo sempre e solo con il vostro noi e per tutti, ma a quale prezzo? Il costo consenso e, soprattutto, con il vostro contri- della sola stampa è troppo elevato così come buto. Mi chiedo continuamente quanti di voi le copie distribuite. E mentre risparmiamo sarebbero in grado di scrivere articoli, raccon- oltre 1500 euro a numero per l'impaginazione, tare fatti e curiosità, parlare con competenza che facciamo egregiamente con i nostri mezzi, di storia e di tradizioni. Sono certo che siete il costo della stampa, tutta a colori, diventa in tanti, così come sono certo che basterebbe quasi insopportabile. Da buoni amministratori poco per formare una grande redazione, con ci si chiede se, poi, sia giusto bloccare l'attivi- tutti voi trasformati in giornalisti, grafici, foto- tà di quest' Associazione turistica per poter grafi, impaginatori. Tutti al servizio di mantenere a tutti i costi i livelli qualitativi di Falacrina, di questa nostra Valle, di . questo prodotto. Se sia giusto rinunciare a Tutti con le proprie idee, i propri punti di tante altre iniziative per far fronte, quasi sem- vista, i propri indirizzi culturali. Ma tutti accan- pre senza grandi contributi esterni, alla spesa to, uno all'altro, forti dell'unione, pronti ad di oltre 10.000 euro per i tre numeri previsti. usare questo straordinario veicolo promozio- Ci chiediamo: cosa cambierebbe se Falacrina nale, che consente giusta visibilità, che parla fosse stampata ad un colore? Se i lettori, i di noi, della nostra storia, del nostro passato soci, gli abitanti di Cittareale hanno sempre e del nostro futuro. Possibile che mi sia perso atteso i colori, le belle foto o, soprattutto, i nell'ennesima utopia? Possibile che tutto que- suoi contenuti? Ci aspettiamo, insomma, noti- sto sia solo frutto della mia fantasia. zie, servizi, articoli e curiosità o semplicemen- Possibile che non esistiate?

4 FALACRINA AGOSTO 2005 Sommario

4 Editoriale 23 I martiri di onorati di Valeriano Machella in un cimitero di guerra SPECIALI di Valeriano Machella 6 Fabio Melilli, profilo 24 Arti e mestieri: il presepista di un presidente di Alice Lupi FALACRINA di Valeriano Machella 26 La trebbiatura, sul filo dei ricordi Periodico d’informazione di Marisa Paolesse dell’Associazione Turistica 6 Pro Loco di Cittareale Piazza S. Maria 2, 02010 28 Budapest, una città ricca Cittareale () d’opportunità di Alice Lupi Anno II - n. 1 Agosto 2005 Autorizzazione del Tribunale di Rieti n. 4 29 Borgovelino, il ninfeo del 4 Aprile 2004 Spedizione in abbonamento postale 45% i frati e il brigante di Pietro Stefano

Direttore Responsabile 32 La Chiesa di S. Silvestro Giacomo Castelnuovo in Falacrina di Pierluigi Feliciangeli Direzione Editoriale Valeriano Machella 8 Il coordinamento delle Province del centro appennino 33 La Pasquarella Recapito Redazionale di Valeriano Machella 02010 Cittareale (RI) Via XX Settembre 2/a 9 La Rocca, lavori in corso di Pierluigi Feliciangeli 34 Premio giornalistico Hanno collaborato a questo numero “Penna d’oro” Agostino Taliani, Aldo Marzi 10 Le lure, il fuoco e il santo Valeriano Machella, di Agostino Taliani 36 Tedeschini e la Via del Sale Paola Mariani Barberi Alice Lupi, Roberto Machella 12 Sotto l’ombra dell’aquila 37 h24 Arturo Bocchini, Claudia Margarita Marisa Paolesse, Francesco Nelli di Andrea Blasetti di Valeriano Machella Andrea Blasetti, Pietro Stefano Pierluigi Feliciangeli, Fabio Scaletta 15 Rieti, medaglia d’argento 38 Hostaria Romana alla resistenza di Valeriano Machella Foto di copertina di di Valeriano Machella Valeriano Machella 39 Giallo come il sole 16 Re Manfredi e il problema di Paola Mariani Barberi Direzione, amministrazione della sua sepoltura Piazza S. Maria 2, di Arturo Bocchini 40 Un solo anno, mille ricordi 02010 Cittareale (Rieti) di Valeriano Machella tel. 3351639311 Fax 0746.947122 [email protected] 17 Una leggenda per depistare [email protected] i fatti 42 Cittareale, un paese nel pallone di Agostino Taliani Stampa 43 Roma, Salaria, Falacrina Sallustiana Editrice Srl di Francesco Nelli 00132 Roma (RM) - Via Bitti, 196 18 La voce del di Pierluigi Feliciangeli Progetto grafico, impaginazione 44 Falacrina, ma...tabloid? e computer grafica 18 S. Maria Assunta, gli interventi Valeriano Machella di risanamento 44 Comunanza agraria Ugo Marcelli nuovo presidente Abbonamenti, iscrizione all’Associazione Turistica Pro Loco 19 Pallottini, una piana 15 euro socio ordinario ricca di storia 46 Vita di paese 50 euro socio sostenitore di Pierluigi Feliciangeli versamento sul c/c postale CC postale n. 15140023 intestato: 20 A passeggio con la storia Associazione Turistica ProLoco tra antichi castelli 10 Piazza S. Maria 02010 Cittareale (Rieti) di Aldo Marzi

21 A proposito del culto del santo di Agostino Taliani Tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica sono riservati ed è vietata la riproduzione anche parziale, salvo 22 La valle Falacrina autorizzazione scritta della Direzione nell’ultima guerra di Roberto Machella

FALACRINA AGOSTO 2005 5 A capo dell'amministrazione provinciale da un anno con il compito gravoso di gestire una situazione difficile

n anno vissuto intensamente, tallone d'Achille e che, negli ultimi dieci territorio e delle sue priorità", e aveva questo, per l'amministrazione anni, ha assistito ad una moria di posti di aggiunto "Chiederò a Marrazzo la convo- provinciale di Rieti. Una Provincia lavoro. Tremila secondo i dati diffusi dalle cazione di una seduta di giunta proprio a Uche cammina, macinando progetti organizzazioni sindacali. Alcatel, Rieti per illustrare, compiutamente, a tutti e iniziative. Una Provincia che c'è e si fa Bembergcell, Coats Cucirini, Inalca, i nuovi assessori, i bisogni e le attese del sentire. Il suo presidente, Fabio Melilli da Officine meccaniche Fratelli Torda, nostro territorio". Detto e fatto. Marrazzo , eletto al ballottaggio a Omicron, Ollit, sono alcune delle realtà a ha lasciato per un giorno la sede romana giugno del 2004, è uno che non si rispar- rischio. Questa situazione, insieme alle della giunta regionale e ha traslocato a mia, che non tralascia. Anzi, raddoppia e sofferenze registrate nel settore sanitario Rieti, per una sessione straordinaria con agli inizi di dicembre dello stesso anno e delle infrastrutture, Melilli le ha presen- l'amministrazione provinciale e le parti diventa pure presidente dell'UPI, l'Unione tate a Marrazzo che, da neopresidente sociali. Fatto mai accaduto prima. delle Province Italiane, eletto all'unanimi- della Regione , ha visitato il capo- Ufficialmente lo scopo dell'incontro è tà. A chi gli domanda se per Rieti è un luogo reatino alla metà di giugno. stata la riapertura del 'Tavolo regionale presidente dimezzato o uno che vale dop- Non si è trattato di una visita di protocol- per lo sviluppo di Rieti', ma chissà che pio risponde "Spero sia buona la secon- lo. Dopo il varo della nuova giunta regio- Marrazzo non abbia voluto anche farsi un da". Un cursus honorum di tutto rispetto, nale, Melilli non aveva mancato di stig- po' perdonare. Un bel risultato per il pre- il suo. Due volte sindaco di Poggio matizzare l'assenza di un esponente rea- sidente della provincia di Rieti che però Moiano, poi, nel 2002, scala i vertici tino nel governo della Regione: "Non non ci si crogiola beato. Da presidente dell'Anci fino alla carica di vice presiden- posso non esprimere tutto il mio ramma- dell'UPI, Melilli ha chiesto al ministro te e, nel 2004, la doppietta. La provincia rico perché non è stato reso possibile Moratti più fondi per l'edilizia scolastica, di Rieti vive oggi una profonda crisi eco- l'ingresso nella giunta di un consigliere ricordando che, ad esempio nella provin- nomica che ha nel polo industriale il suo reatino, espressione diretta del nostro cia di Rieti, la costruzione dei Poli didat-

6 FALACRINA AGOSTO 2005 tici di Passo Corese, , Magliano , e Rieti, non- Fabio Melilli è nato a Poggio Moiano, in provincia di Rieti, l’anno 1958. Si ché le spese per la messa a norma degli è laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “La edifici scolastici gestiti dalla Provincia, Sapienza”. Ha compiuto gli studi superiori presso il prestigioso Liceo classico M. hanno assorbito, negli ultimi esercizi T. Varrone di Rieti, dove hanno conseguito la maturità, fra gli altri, lo storico e finanziari, oltre 25 milioni di euro. Lo giornalista Indro Montanelli, il filosofo Eugenio Garin e Franco Marini già segreta- zampino lo ha messo anche quando il rio generale della Cisl. Ha svolto la professione di segretario comunale a Petrella Consiglio provinciale di Rieti ha approva- Salto, e . Nei primi anni ’90 è stato assunto alle dipenden- ze di Ancitel, società dell’ Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che ha il to, dopo una lunga maratona, lo statuto compito di diffondere l’innovazione amministrativa e tecnologica e fornire consu- e la delibera di adesione al nuovo consor- lenze agli enti locali. Qui ha ricoperto l’incarico di responsabile dei servizi di con- zio universitario che assorbirà ed amplie- sulenza e dopo tre anni è stato nominato dirigente. Chiamato all’Anci a dirigere rà le funzioni della Fondazione Sabina il Dipartimento nazionale di finanza locale lo ha guidato per tre anni, partecipan- Universitas. Alla costituzione del consor- do alla costruzione del nuovo sistema finanziario dei comuni e delle province. Ha zio si è giunti dopo otto mesi di lavoro, pubblicato articoli e testi di finanza locale ed ha collaborato con “Il Sole 24 ore” sotto l'impulso dato al processo proprio e con i principali quotidiani economici nazionali, con il CNEL, con numerosi dal presidente Melilli che ha strettamente Ministeri e con i maggiori istituti di ricerca italiani ed europei. Ha svolto docenze collaborato con il sindaco di Rieti, in numerosi corsi di formazione per dirigenti e quadri delle autonomie locali. Ha partecipato alle commissioni di studio, Giuseppe Emili, con Felice Costini, asses- costituite dalla Presidenza del Consiglio, sore comunale all'università e con il pre- per l’attuazione del federalismo ammini- sidente della Fondazione Marrone Cariri, strativo ed è stato componente del Innocenzo de Sanctis. Un traguardo stori- Comitato Nazionale per l’Euro, costituito co per Melilli. "Questa data - ha detto - dal Ministro del Tesoro per la fase di avvio segnerà una svolta nella vita di questa della moneta unica. Nel 1996 è stato nomi- provincia, in ogni settore delle attività nato Direttore Generale dell’Anci, incarico umane e dei suoi cittadini. Il mandato professionale che ha svolto al fianco dei operativo di compiere questa rivoluzione primi sindaci eletti direttamente (Bianco, Bassolino, Cacciari, Rutelli), partecipando verso il progresso, l'innovazione ed una ai più rilevanti processi di cambiamento diversa e più rilevante qualità della vita, del sistema dei Comuni e delle Province, noi lo affidiamo alla cultura, allo studio e quali la riforma del ruolo dei Segretari alla ricerca, che sono le funzioni per cui Comunali (assumendo la funzione di diret- vive e opera una università". Certo, qua e tore generale della loro Agenzia nel perio- la si leva qualche protesta, qualche do di avvio), il decentramento, la riforma mugugno, ma per ora comunque vada… delle agenzie fiscali (rappresentando l’Anci sarà un discreto successo. nel Comitato direttivo dell’Agenzia del Territorio), la costruzione dei nuovi stru- menti finanziari dei comuni e delle provin- ce, il nuovo testo unico delle autonomie locali. Con lo stesso ruolo ha collabora- to poi con i sindaci della seconda stagione (Domenici, Iervolino, Veltroni), rappre- Terrorismo: sentando l’Associazione nelle sedi tecniche di elaborazione della nuova riforma del titolo V° della Costituzione e nelle sedi di confronto con il governo, i sinda- Melilli esprime solidarietà cati e l’intero mondo delle autonomie locali. Nel 2002 ha lasciato la Direzione agli inglesi generale dell’Anci per assumere la presidenza di Ancitel. Rappresenta tuttora l’Anci nella Conferenza Stato-Città-Regioni e nel Comitato di Vigilanza dell’INPDAP. E’ membro del consiglio di amministrazione e presiede il Comitato giovedì 7 luglio 2005 18:42 Tecnico Scientifico del Formez, il più importante istituto italiano di formazione e ricerca di cui fanno parte i più alti funzionari dello Stato e delle autonomie regio- Dal presidente dell’Unione delle nali e locali. Le tappe più significative della sua vita politica riguardano l’elezio- Province Italiane, Fabio Melilli, arri- ne a segretario provinciale dei giovani D.C. di Rieti e quindi di consigliere nazio- vano parole di condanna forte e nale dello stesso movimento. Ha ricoperto l’incarico di responsabile nazionale per profonda per gli attentati terroristi- la politica estera, occupandosi prevalentemente dei rapporti con i movimenti gio- vanili della Comunità europea e con i movimenti studenteschi dell’America ci che hanno sconvolto la città di Latina.Ha in particolare contribuito a garantire, in stretto contatto con il Ministero Londra. «Di fronte agli atti terrori- degli Esteri e con il sostegno italiano ed europeo, il ritorno alla democrazia del stici – dice Melilli – che hanno Cile e di molti altri paesi dell’area centro e sudamericana.E’ stato nominato pre- coinvolto, stamattina, a Londra, sidente del C.I.G.R.I. (Comitato Italiano Giovanile per le Relazioni Internazionali), ignari cittadini, è forte la nostra organismo costituito negli anni ‘80 da tutte le associazioni giovanili del nostro condanna verso obiettivi di desta- paese per rappresentare l’Italia nelle sedi di confronto europee ed ha guidato in tale veste numerose delegazioni italiane di giovani di diversa estrazione politica, bilizzazione». «Le province in que- nelle sedi istituzionali europee e internazionali; ha coordinato i rapporti con i ste ore si stanno mobilitando movimenti giovanili dei paesi dell’est europeo a seguito delle aperture insieme a Comuni e Regioni per all’Occidente del presidente Gorbaciov.A Rieti, nella seconda metà degli anni partecipare a manifestazioni di ottanta, è stato nominato membro del Comitato di Gestione della USL RI 1, occu- solidarietà, ma anche per afferma- pandosi delle politiche di bilancio.Da sempre residente a Poggio Moiano, dopo re, in piazza, il proprio impegno aver ricoperto il ruolo di assessore in Comune ed in Comunità Montana, nel 1995 è stato eletto Sindaco con il 58% dei consensi.Nel 1999, è stato rieletto Sindaco contro ogni forma di terrorismo». di Poggio Moiano con il 62% dei suffragi ed ha fatto parte dell’esecutivo provin- «Ci faremo partecipi – continua ciale del Partito Popolare. Nel 2002 ho assunto l’incarico di Vice Presidente Melilli – di ogni iniziativa che dell’Anci ed è tornato alla politica attiva contribuendo alla costruzione di possa contribuire, anche con la “Democrazia è libertà - La Margherita” nella provincia di Rieti. Nel gennaio di que- nostra azione, al raggiungimento st’anno è stato eletto segretario provinciale della Margherita, incarico da cui si è di una maggiore sicurezza nei sospeso nel momento dell’accettazione della candidatura a Presidente della Provincia. E’ membro della direzione regionale del partito e della consulta nazio- nostri territori e in quelli degli altri nale delle autonomie locali. Al congresso di Rimini di quest’anno, è stato eletto Paesi d’Europa». membro dell’assemblea nazionale. Il 27 giugno 2004, in sede di ballottaggio, è stato eletto presidente della provincia di Rieti con voti 44.083 e la percentuale del 51,72.

FALACRINA AGOSTO 2005 7 Il COORDINAMENTO DELLE PROVINCE DEL CENTRO APPENNINO UNA RISORSA PER RILANCIO DEL TERRITORIO

Nasce una rete inter- proviciale per la condivisione di politiche e progetti comuni tesi alla valorizzazione delle aree del centro Italia

matrice e la sede del nuovo Polo agroalimenatre del Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, hanno Afatto da cornice al meeting sui sistemi di sviluppo locali indetto dal presidente della Provinca di Rieti e dell'UPI, Fabio Melilli, lo scorso 8 giugno. L'incontro, cui hanno partecipato i presidenti e gli assessori delle province appenniniche dell'Italia centrale, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, ha visto l'istituzione di una struttura d'indirizzo centrale che focalizzerà la propria attenzione su quattro ambiti diversi, attorno ai quali si sono costituite anche quattro commissioni: sviluppo economico, turi- smo, infrastrutture e reti telematiche, ambiente ed energia. A presiedere ciascun gruppo di lavoro sarà chiamato un assesso- re appartenente alle quattro regioni coinvolte nel progetto. e dell'industria. E da La nuova struttura coordinerà, quindi, i sistemi di sviluppo loca- qui, partire per creare li dei territori amministrati, secondo indirizzi moderni ed aggior- un benessere più diffu- nati per esaltare il marketing e le peculiarità delle singole aree. so". "Volevamo evi- "La sede di - ha dichiarato il presidente Melilli - è stata denziare la specificità scelta per la sua centralità, ma anche per dare risalto alla sua della nostra area d'in- vocazione turistica e per approfondire un rapporto con le auto- tervento che va dai rità comunali e con gli operatori locali allo scopo di sfruttare le confini con la Toscana bellezze del territorio e il suo patrimonio artistico. Nelle nostre e l'Emilia, a quelli con riflessioni ci hanno aiutato le conoscenze e la scientificità dei la Campania ed il ragionamenti dei nostri esperti, il professor Ledo Prato, segreta- Molise. Ci siamo con- rio generale di Mecenate 90, il professor Luigi Corbò, direttore vinti dell'assoluta ed generale dell'Istituto Produzioni Italiane e l'avvocato Giuseppe urgente necessità di Avallone, insieme ai quali abbiamo gettato le premesse per por- mettere insieme risor- tare a termine un disegno ambizioso e valido: il lancio, sul mer- se finanziarie e proget- cato nazionale ed internazionale, delle aree appenniniche delle ti per realizzare un efficace marketing territoriale da utilizzare nostre province". Il presidente dell'UPI ha sottolineato, inoltre, soprattutto all'estero, per far conoscere l'aera appenninica di il ruolo determinante degli amministratori presenti, assieme ai nostra competenza". Durante l'incontro di Amatrice, i presiden- quali "abbiamo concordato una collaborazione più intensa allo te delle province interessate hanno illustrato proposte che meri- scopo di impiantare strumenti validi per il più generale proces- teranno un'analisi approfondita, ribadendo, comunque, la neces- so di sviluppo e d'innovazione di tutte le province appenniniche sità di dare concretezza agli accordi di programma. che hanno il governo di questa vastissima area del Paese". Apprezzamenti per le strutture turistico-alberghiere di Amatrice, "C'eravamo prefissati - ha puntualizzato Melilli - un obiettivo scelta come porta d'ingresso simbolica alle regioni appenniniche di grande valore politico e programmatico: quello di raggiunge- del centro Italia, sono stati espressi dai partecipanti al meeting, re un'unità di prospettiva attorno al problema generale cui tutti che hanno gradito, inoltre, lo spirito di accoglienza delle sue isti- teniamo, e cioè quello di migliorare, attraverso il rilancio del- tuzioni pubbliche e dei suoi cittadini. Grande ammirazione è l'economia dei territori dell'Italia centrale, la qualità della vita stata manifestata anche per il recupero del complesso monu- delle popolazione, creando maggiore e più diffuso interesse mentale di S. Francesco e dell'attiguo convento, resosi neces- attorno ai temi della natura, dell'arte, della cultura, del turismo sario dopo i danni provocati dal terremoto del 1997.

8 FALACRINA AGOSTO 2005 di Pieluigi Feliciangeli

ppena il generale inverno ci ha con- il resto del monumento sia intatto con la (dvd) per la documentazione dell'evolu- cesso un po' di tempo discreto, sue bellissime pietre di arenaria scolpite zione dei lavori intorno e dentro la nostra Asono ripresi i lavori sulla rocca di re ed il toro e la parte terminale in pietra cara rocca. Manfredi. In questo momento sono addi- calcarea bianca. Riprenderanno inoltre gli rittura tre i lavori aperti sulla rocca: scavi sulla parte superiore della rocca. - I lotto (sistemazione del torrione ovest, Questi scavi sono forse la parte più inte- realizzazione del ponte e sistemazione ressante dei lavori, iniziano ad apparire del fossato adiacente alla S. P. Umbra) una serie di strutture di epoca diversa, finanziato con fondi della L.R. 51\80 della segni delle evoluzioni strutturali che nel Regione Lazio tempo hanno adeguato la rocca alle tec- - Variante della S.P. Umbra con Accordo niche di guerra che si sono succedute. di Programma Comune - Provincia di Rieti Oggi inizia ad apparire un torrione di - II Lotto (sistemazione del torrione Est, forma quadrata o rettangolare, costruito sistemazione dell'area intorno alla Rocca in pietra calcarea tanto da far ipotizzare con realizzazione di un percorso turistico) che questo torrione è la vera rocca di re fondi Comunitari Ob. 2 Docup 2000 - Manfredi (nel periodo svevo si sono rea- 2006. lizzate molte torri di forma quadrata ed in Attualmente i lavori sono concentrati pietra calcarea ..), è evidente che l'utiliz- sulla sistemazione della S.P. Umbra, in zo della pietra calcarea rendeva la costru- modo da ripristinare una regolare viabili- zione più solida e consentiva probabil- tà in breve tempo. Tali lavori consentiran- mente di raggiungere altezze maggiori. no di completare un settore della rocca e A fianco del torrione sopradescritto si di iniziare ad ammirare la nuove veste del intravedono una serie di strutture in maniero. Riprenderanno a breve i lavori muratura mista calcarea - arenaria, sono interni al torrione ovest per terminare i evidentemente una espansione del torrio- lavori di ripavimentazione interna e del- ne forse del periodo angioino (si intrave- l'impiantistica (impianto elettrico, illumi- de un torrione tondeggiante tipico di quel nazione, ecc) e di sistemazione delle periodo) ed un contrafforte in arenaria a pareti esterne. Di seguito inizierà il gran- blocchi grandi rettangolari. Comunque è de lavoro di sterro intorno al maniero. Ci ormai evidente che il percorso di recupe- sono circa 6\7 metri di rinterro che ades- ro della nostra rocca è ben avviato ed il so coprono la parte forse più bella della sogno di vedere il monumento recupera- nostra rocca, quella con il paramento to e visitabile dai turisti, esperti e curiosi intatto, quella che si è mantenuta inalte- si concretizza sempre di più. E' inoltre in rata così come fu realizzata. Lo sterro corso l'organizzazione della giornata di della porzione adiacente alla S.P. Umbra inaugurazione del primo lotto dei lavori ci ha riconsegnato una rocca bellissima di recupero della rocca e l'elaborazione di ed intatta, la speranza è che anche tutto uno libro e di strumento multimediale

FALACRINA AGOSTO 2005 9 di Agostino Taliani

Il culto del fuoco tra il sacro e il profano nei festeggiamenti per S. Antonio abate

na frase raccolta quest'anno, a letto di Tivoli". Probabilmente ciò è dovu- sopravvivenza in riti magico-protettivi. Cittareale, davanti alla catasta di to alla sua diffusione rurale in molte Queste sono usanze rimaste sempre vive Ulegna che bruciava in onore di S. regioni dell'Italia centro meridionale. Si nelle società contadine. Così, i riti del falò Antonio Abate è stata: "le lure deju focu, tratta, comunque, di un termine antichis- hanno finito per assumere una nuova, de S. Antonio Abate sono tante quest'an- simo che ha resistito alle lingue pre-sabi- sacra connotazione. Di fatto hanno finito no! Come mai? Forse perché, lu focu è più ne, a quelle latine e alle successive tede- per mischiarsi con gli elementi propri grossu dellu solitu, o c'è legna deversa, sche, spagnole e francesi. "Lura" è, dun- della tradizione profana, legandosi così in nella catasta?". Il termine lura, nella zona que, una parola pura, che, nasce e si un tutt'uno, al culto dei santi nella civiltà di Cittareale, dove ancora si adopera tra genera dal fuoco, attraverso la bruciatura rurale e cristiana. Il rito sacro e insieme gli anziani, si usa, generalmente al plura- della legna, o per lo schioccare di due profano di accendere il fuoco di S. le: "fa le lure lu focu", come abbiamo pietre. L'etimologia di questa parola sarà Antonio Abate, ci viene raccontato dalla ascoltato dall'anziano cittarealese, e oggetto di trattazione di un lavoro futuro, viva voce di un abitante della zona che significa "scintille". E' di origine antichis- più articolato e approfondito, intitolato sul filo della memoria, ci riferisce quanto sima e i vocabolari specializzati si limita- "Le parole della memoria". Ritornando segue: "una volta la festa di S. Antonio no a dire che è di origine incerta giacché alla tradizione, possiamo dire che, è Abate, allora sì che era; una festa, del non appartiene ad alcuna delle lingue ancora vivo, oggi, il rituale di accendere i culto del Santo; adesso sì… si, celebra antiche a noi conosciute, come osserva falò durante il solstizio d'inverno: la tra- ancora, ma non era, come in passato. anche Franco Sciarretta nel suo "Il dia- dizione ha radici remote e trae la sua Una volta il rito del fuoco si svolgeva con

10 FALACRINA AGOSTO 2005 una particolare solennità e… c'era una sa? Era fatta di niente, solo per il piacere tempo, d'ascoltamme? Sì, bene mi sono grande partecipazione di gente del posto, goliardico di sfotterci tra ragazzi e visto ricordato di dirle, vedendo "fioccare" allora c'era chi allevava il bestiame e col- che, dopo, il 17 gennaio, si entrava nel che, allora, se c'era la neve prima del 17 tivava la terra per mangiare. Mò, ha visto Carnevale, questo era un modo di pren- gennaio, noi giovani usavamo la "traja" quanti siamo rimasti, davanti allu focu! dersi in giro, bonariamente (ma questo (una slitta di legno senza ruote, ndr) per Quattro gatti, siamo! Allora sì, che erava- periodo del racconto non lo scriva, penso trasportare la legna, le fascine e quant'al- mo tanti e queste zone erano tanto popo- non sia stia bene dirlo). Posso prosegui- tro occorreva per la catasta di legna, per late. Sa, allora, eravamo quasi tutti alle- re? Così, una volta bruciato tutto il falò, il fuoco di S. Antonio Abate. Ora, in que- vatori e contadini e S. Antonio Abate è il rimaneva la cenere e quando si freddava sti tempi moderni è tutto più facile, più protettore degli animali, e quindi, per noi ognuno ne prendeva un po', e la portava veloce. Vanno tutti di corsa. Fino a poco era un rito molto sentito. Eravamo giova- alla propria stalla, per purificarne l'inter- tempo fa, chi poteva usava anche il trat- ni, allora, e tra di noi, in ogni frazione, si no, dove c'erano i nostri animali. La cene- tore. Quest'anno so' stato a due celebra- scatenava una frenesia nei giorni prece- re, veniva cosparsa anche sugli animali, zioni nel mio comune, una a Cittareale, e denti il rito per fare la catasta di legna più così la stalla e le bestie venivano protet- l'altra a Vetozza (frazione del Comune di te per tutto l'anno da Cittareale, ndr) forse la frazione più bella ogni disgrazia. Vede, della valle. Sono riuscito in poche ore a Carnevale juttù juttù questo mi raccontavano partecipare a due riti religiosi per il s'ha magnatu lu presciuttù; gli anziani e questo ho Santo. e quaresima poverella proseguito a fare, “Eh, i tempi moderni so' questi, c'è poco s'ha impegnata la vestarella. seguendo l'insegnamen- da fa! Mo' semo già alla fine di Carnevale Mo', non se fa, a stà appresso a Carnevale, to dei miei genitori. La e sa come si cantea (cantare, ndr) qui da tradizione delle ceneri si noi? “ che già s'avvicina la Pasqua, è rispettata finché che quest'anno è bassa, "sci (sì) è il 27 marzo? ci sono state la E sa, come se dicea, qui dalle nostre parti?: stalla e la gente. Il Ciuffi e ciuffetteju rito della cenere Sopra la Pasqua, la cima dell'area; del Santo è finito sopra la cima, la Rosa Costantina; perché è cambiato sopra la rosa, la gemma preziosa; il modo di vivere… sopra la gemma, na bella palommella; Posso ancora sopra la palomma l'aquila ritorna; andare avanti? Il 17 gennaio si face- sopra l'aquila, lu fiore dé Napoli; va la sacra funzio- sopra lu fiore, lo sdominu maggiore; ne religiosa, poi sopra lo stodimu, le braccia dell'ominu; c'era la processio- sopra le braccia, onore e quanto caccia; ne con la statua di onore e cortesia, buona Pasqua a Signoria. S. Antonio Abate portato a spalla, a turno. Poi, prima grande e più alta da accendere la notte di entrare in chiesa si benedivano del 16 gennaio. Più la catasta di legna era gli animali di fronte alla statua del alta e grande e più il fuoco durava, anche Santo. Alcune volte, se c'erano di notte. Pensi, mi ricordo che un anno, rimasti dei soldini della questua, si ero piccolino, il fuoco durò fino all'albeg- faceva festa e si ballava anche in giare e la legna tanta e diversa, scoppiet- piazza al suono della ciaramella tava così tanto che "le lure" si alzavano (zampogna, ndr). Altre volte per alte nell'oscurità, disperdendosi poi tut- celebrare il Santo si scoppiavano i t'intorno. E gli anziani dicevano: "che le mortaretti. Come sono ancora vivi lure acchiappavano i spiritelli dellu mali- questi miei ricordi! Ancora adesso, gnu (il diavolo) per farlo così fuggire". se capita, prendo sempre un po' di Forse, ce lo dicevano per farci star buoni cenere da portare a casa mia e… la davanti al fuoco. Comunque, la legna e le cospargo sulla casa, sulla macchina, fascine venivano raccolte casa per casa, sul trattore e su qualche animale tutti ce le facevano trovare davanti che continuo ad avere, così per il all'uscio, secondo le possibilità di ognu- gusto di avere qualcosa da fare, no; noi giovani le raccoglievamo, poi si perché vede io sono pensionato, ma faceva una catasta, ed era un vero e pro- sono stato sempre abituato a lavo- prio rituale, perché doveva avere la forma rare e se non faccio qualcosa sto di una piramide, o di cono rivoltato, usi male, così queste bestiarelle mi tramandateci dai nostri padri e dai padri fanno compagnia". Il mio interlocu- dei nostri padri. Talvolta, di nascosto, tore, mi indica la finestra e mi dice: andavamo nelle fazioni vicine, quando "vede rifiocca (nevica, ndr). Pensi tutti erano a cena e accendevamo la cata- che se dalle nostri parti fioccava sta di legna, e questo era per il solo prima del 17 gennaio, si diceva che gusto di vincere la scommessa con i S. Antonio Abate s'era messu la nostri compagni di scherzi. La scommes- barba. Gli è rimasto un poco di

FALACRINA AGOSTO 2005 11 Storia

di Andrea Blasetti Prima Parte

egli stemmi comunali é evidente Cittareale, scopriamo una coincidenza ghi di origine, le tre strade che portano a una continuità storica ed espressi- sufficiente ad incuriosirci: sono presenti Cittareale e la rocca a possibile base tra- Nva difficilmente riscontrabile in altri tre strade, tre porte, tre file di case; il pezioidale a ricordare una A tagliata in elementi simbolici. Questo ci permette di disegno della torre non ci consente di punta (Gioacchino da Fiore 1130-1202: analizzare l'arme civica con la stessa per- determinare il perimetro della base. (3) interpretazione mistica delle lettere). Il cezione originale; cogliendo lo stesso Tuttavia le ultime analisi, della rocca di terzo gruppo é essenzialmente allegori- orgoglio comunale che esprime le gesta Cittareale del periodo Angioino, propen- co: le tre porte, le tre file di case, le tre e le imprese rappresentate da una purez- dono per una pianta a schema trapezioi- possibili chiese: S. Antonio, S. Pietro e S. za tipica dell'araldica comunale. (1) Con dale o triangolare. E' necessario sottoli- Spirito (3) ora scomparsa ma individuabi- queste premesse nulla dovrebbe ostaco- neare l'enorme importanza della numero- le forse dove sorse l'ospedale di S. lare l'idea che Cittareale abbia origini logia nel medio evo e l'alta ricettività Spirito, di fronte a San Antonio, alla Sveve. Ma in questo caso, le notizie con- delle menti degli uomini del XIII secolo destra di Santa Maria in piazza. La curio- traddittorie, aumentano le incertezze alla struttura filosofica arcaica. (5) sa analogia, con l'esecuzione grafica sulle vere origini comunali di questa città Furono pochi i padri della Chiesa, greci o della Trinità del libro delle figure di Sabina. Nella maggior parte dei casi, latini e teologi oltre che imperatori, che Gioacchino da Fiore, con lo schema archi- nelle città europee, lo stemma civico é non abbiano fatto appello alla mistica tettonico della città, aumenta le affinità rimasto invariato anche dopo molteplici dei numeri. Il numero tre ha sempre elettive del territorio Cittarealese con le invasioni e occupazioni. In alcune situa- avuto, fin dai tempi remoti, valenze sim- argomentazioni simbolico-dottrinali basa- zioni, non rare, si assiste ad aggiunte di boliche accumunabili alla perfezione. (6) te sulla Trinità fatte proprie dai D'Angiò. pezze onorevoli nello scudo; é il caso di Il tre é la Trinità cristiana. Per i Pitagorici (8) Queste eventuali ripetizioni simboli- e di Amatrice che ebbero la i numeri erano archetipi divini e furono che del numero tre trovano delle corri- concessione del capo D'Angiò, senza considerati, anche nel medio evo, il prin- spondenze? O é solo frutto del caso? Di peraltro modificarne, nella sostanza, lo cipio originario di ogni cosa. Nel 1190 Re casualità ragioniamo ancora analizzando stemma madre. (2) I dubbi crescono a Kunt IV di Danimarca portava sul suo il numero della data di nascita di dismisura se pensiamo al documento che sigillo tre animali passanti; anche Cittareale: il 1329, sommando le cui cifre, certifica, senza alcun dubbio, la nascita Riccardo cuor di leone, nel 1198, aggiun- equivale al numero 15 che Geoffroy di Civita Regalis all'otto novembre 1329 ge al suo sigillo un terzo leopardo che é, D'Auxerre nel XII sec. definisce il tramite nel pieno periodo Angioino. (3) Questa appunto, cifra regale. (7) Il continuo mol- verso l'ascesa alla perfezione. (6) Come il data, ad esclusione dell'anno, é anche tiplicarsi del numero tre appare nei tre numero tre, il sei, il dieci, il quindici é per casualmente la data di morte di San gruppi che sembrano comporre le triadi. i pitagorici un numero triangolare.Il giglio Martino di Tours, l'anno era il 397, patro- Anche se di difficile accertabilità, il grup- di Francia, componente primaria dello no della monarchia Francese dal periodo po primordiale: le tre sorgenti principali, stemma monarchico Francese, si rappre- Merovingio. San Martino era considerato i tre ruscelli evidenziati dalla tradizione senta con tre petali: la fede, la saggezza, il cavaliere del mondo degli inferi, colui popolare (Agostino Taliani - periodico la cavalleria. I re di Francia sostenevano che trionfava sulla morte. (4) Falacrina), la pianura di Falacrina a chia- di essere favoriti da Dio; forse trovarono Osservando, inoltre, il disegno del 1448 ra impronta triangolare. Il secondo grup- un' "isola" della verità che echeggiava e che rappresenta la pianta dell'antica po riflette e moltiplica il primo: i tre luo- rifletteva dal cielo stellato l'arcaica pia-

12 FALACRINA AGOSTO 2005 nura della verità triangolare di Platone, era a capo del Ghibellinismo umbro tare il pittogramma, rendersi conto delle capace di moltiplicare i propri valori sim- (Tourin club It. Umbria pag. 480 -2004). molteplici variabili possibili; quindi dob- bolici. (9) In ogni caso, Roberto D'Angiò, Di li in poi Radeto scompare dalle impor- biamo tener presente: il periodo della riuscì a cancellare la vera identità gene- tanti vicende storiche di Amatrice, ma è concessione dell'arme, chi lo concesse, il rata dall'antico orgoglio comunale e dal , sostituita, con le stesse tumultuose contesto storico e chi lo commissionò, possibile, precedente stemma civico? caratteristiche da Cittareale. Un'altra oltre che immedesimarsi nell'araldista Lasciando così una traccia, o meglio, un importantissima notizia l'apprendiamo che lo concepì. Noi però siamo sprovvisti solco fino a noi? Una eccezionale testi- dal Di Flaviano: nel 1398 esisteva una di queste notizie (parliamo di documenti monianza artistica, che sembra unire le chiesa situata sotto costa di Pietra deno- accertati e sicuri), e dobbiamo partire congetture fino ad ora esposte, é la croce minata San Nicolaus de Raditu. Un'altra dall'esatto contrario. "l'impresa" é di . (8) Questo documento arti- testimonianza scritta é estrapolata dalla ardua, ma alcuni intendimenti possono stico di enorme valore, esprime nel recto relazione sulla proprietà boschiva di essere raggiunti ugualmente. Uno dei della croce lo stesso simbolismo concet- Cittareale di Giustiniano degli Azzi, dove pochi indizi a nostra disposizione sono le tuale espresso nel disegno dell'universi- si legge: ... , la macchia di Radata, ... . informazioni tratte dall'archivio comuna- tà di Cittareale e nel verso il multiplo tri- Questi sono gli unici documenti cartacei, le; queste attestano la concessione dello nitario nel cui centro troneggia il re di nostra conoscenza, che provano l'esi- stemma civico da parte di re Carlo Luigi Angioino e i suoi gigli. Il nodo concettua- stenza di questa località nel territorio di D'Angiò, senza specificare l'anno. I docu- le della Trinità é qui proposto con un'al- Cittareale. (11) Dove esso era esattamen- menti di cui riferiamo evidenziano che tra chiave di lettura che arriva alla stessa te ubicato non ci é dato sapere, si può negli anni 1876 e 1881 esistevano ancora identificazione del modello unitario della immaginare tra le falde di Costa di Pietra, dei stemmi in pietra in alcuni edifici di Trinità; fortemente voluta dai D'Angiò e valle le Pareti e il vecchio mulino di Cittareale, sulla pubblica fontana e nella ufficialmente riconosciuto da Giovanni Vezzano. Il toponimo, in molti casi aiuta piazza della madonna di Capo D'acqua e XXII nel 1331, che impose in tutta Europa ad identificare il luogo d'origine di una in comune erano presenti i secolari sigil- la festa della S.S. Trinità. (8) Nel 1779 la chiesa, di una comunità, di un paese. Nel li della città. L'avv. Teodoro dei baroni carestia rese problematica la sopravvi- caso dell'isola di Radeto ci é di aiuto la Bonanni, nella relazione: "degli stemmi venza nel comune di Cittareale e quindi toponomastica della Maiella orientale a delle università della provincia del secon- tutti gli abitanti del territorio decisero di cura di Antonio Sciarretta, a pagina 87 n° do Abruzzo ulteriore", descrive in questo riunirsi il 30 maggio, festa della S.S. tri- 24, si legge: "Colle Solette. Una stradina modo lo stemma: un' aquila con ali spie- nità e con una processione renderle che dall'Ara Curdone scende alle case del gate in campo azzurro con una stella nel omaggio. L'offerta fu gradita e avvenne il rione via Crocetta Sant' Antonio. Da Colle petto, sormontata da una corona reale. miracolo della pioggia: "da allora in quella stessa data si sfila in processione a ricordare quel lieto evento. (12) " Un altro piccolo tassello si inserisce in que- sto difficile mosaico leggendo le afferma- zioni di A. L. Antinori nella Corografia Abruzzese volume 25° parte II del 1773: " Nel 1265 stava ancora Amatrice all'ub- bidienza della chiesa Romana e nell'ago- sto il re Manfredi dalle Celle vi accorse in persona e la ridusse in poter suo di li passò a sorprendere Cascia ". Questa frase lascia intendere, quanto meno, che re Manfredi passò sul territorio Falacrinense. Ma quale era il suo quartier generale durante questi scontri?! Si legge ancora: " Nel 1293, l'università di Amatrice adunata in parlamento nella piana maggiore presso il regio campanile di licenza del milite Silvestro di Clavasone capitano di Amatrice, di Monte reale, di Accumoli e di Gonessa, costituì Corrado di Gentile di Giovanni D'onorisio Amatriciano in sindaco per comperare in nome d'essa università il castello di Radeto, con pertinenze, vassalli ... e demani, da Abbrunamonte, e Nicola di Chiavano. Avevano gli uomini della valle di Radeto dato già quel castello a Enrico padre di quei due fratelli di Chiavano ". La storia continua e si arriva al 1318: "Gli Parte del bottino di Tito conquistato a Gerusalemme Amatriciani aggredirono il castello detto e portato in trionfo a Roma l'Isola di Radeto, lo dissiparono, lo incendiarono, vi fecero molti prigioni, e li condussero legati in Amatrice". Gli ultimi con determinativo un alterato di isola Oggi ricavare l'emblema dalle "pietre" avvenimenti raccontati fanno un quadro (terreno compreso fra due fossi)." della città é improbabile. Tuttavia c'é la generale preciso: Radeto era in una posi- L'identificazione parallela del colle di possibilità di ottenere il vecchio sigillo zione strategica rilevante, probabilmente Cittareale é spontanea, quindi il paese di dalla cera lacca che sigilla lo scrigno del godeva di qualche sorta di immunità Radeto sorgeva sulla stessa isola di miracolo delle ostie. Nel 1710, in un rogi- politica derivata da un'indipendenza ter- Cittareale? Cerchiamo ora di decifrare lo to, si descrivono i sigilli che custodivano ritoriale particolare. La famiglia Chiavano stemma. E' necessario, prima di interpre- le sacre particole:"... ove prima esisteva-

FALACRINA AGOSTO 2005 13 no tutte e cinque e legate con una fettuc- to, la qual cala dalla parte destra alla detto betlemico o del cuore, nasce per cia di seta di color verde, nel quale appa- sinistra per traverso, posta in campo difendere Cipro dalle invasioni mussul- re due volte l'impressione del sigillo di azzurro, come portarono tutti i normanni mane, dopo il 1195, in seguito si trasferì questo pubblico di Civita Reale, col quale suoi predecessori. In Italia, in ordine di in Germania nel 1217. In Francia chi porta si vede ed é impronta un'aquila corona- importanza, é dopo l'oro, l'argento e il le stelle nello scudo può essere disceso ta in testa con una stella sul petto e con rosso. Rappresenta la fierezza incorrutti- da qualche cavaliere dell'ordine della una C. e una R. indicante Civita Reale. bile, la gloria che s'innalza sulle cose ter- stella, che fu istituito da re Roberto il (12) Gli ultimi documenti presi in consi- rene. I guerrieri vollero con esso esprime- divoto nell'anno 1022, o come altri scris- derazione dall'ufficio araldico di Stato, re la vigilanza, la fortezza, la costanza, sero dal re Giovanni nel 1352, per una per elaborare uno stemma che si avvici- l'amor di patria, la vittoria e la fama. Si stella che egli portava nel petto. A nasse il più possibile alla realtà, sono accosta a Giove (giustizia). L'aquila: la Firenze, la stella a otto punte di rosso é il simbolo degli albergatori. La stella a cinque punte detta anche stella pentago- nale si realizza con un'unica linea intrec- ciata e per questa caratteristica i pitago- rici le attribuirono il significato mistico di perfezione. Per Pitagora e i suoi discepo- li, la stella a cinque punte, rappresenta- va l'armonia tra corpo e anima ed era considerato un simbolo sacro, esprimeva la salute. La pentade é apparentata alla giustizia, all'equilibrio armonioso, dun- que corrisponde essenzialmente alla giu- stizia. La stella ad otto punte é simbolo dei benedettini; Monreale l'adottò nel suo stemma. Le frecce: tradizioni guerrie- re, velocità, é emblema d'amore, amore divino. Il colore oro é il più nobile degli smalti del blasone, simboleggia la forza, la fede, la ricchezza, il comando, domi- nio, sovranità e grandezza d'animo, sim- bolo del sole, amore divino. La dignità sovrana é rappresentata dall'oro, aquila e corone. L'argento significa purezza, la verità, la sincerità; insieme all'azzurro la vittoria. Il rosso dei colori é il primo. Rappresenta il fuoco e il sole, sta al di Il trionfo di Tito celebrato a Roma dopo la vittoria nella guerra Giudaica sopra di tutti gli altri elementi. Significa audacia, altezza, vigore, é attribuito a Marte, rosso significa amore, ricordo della fine del 700 ed evidenziano una usarono a simbolo gli Etruschi che la d'oriente, spedizione oltre mare caratteristica in più: le frecce. E quindi, donarono ai Romani in segno di sotto- (Crollalanza Goffredo: enc. arald. cav. - con decreto del 10 luglio 2000 del presi- missione; i Romani continuarono ad Forni ed. (Bo) pag.516). Le corone, se dente della repubblica così viene descrit- usarla. Con il leone é la figura più nobile poste al di sopra dello scudo, servono a to lo stemma: di azzurro, all'aquila di del blasone. L'aquila nera, quando é distinguere la proprietà dell'arma. Nel nero, con il volo abbassato, linguata e coronata, si rappresenta sempre con la caso la corona reale d'oro sia in campo allumata di rosso, caricata sul petto dalla corona imperiale, rappresenta nel blaso- azzurro, all'interno dell'arma, significa stella di sei raggi, d'oro, coronata con ne la monarchia, o dignità trasferita ad dominio indipendente d'alcuna sovranità corona all'antica di cinque punte visibili, uno solo, l'alto disegno, la grande impre- e confermato dalle grazie celesti. La coro- d'oro, afferrante con gli artigli due frecce sa, la nobiltà dei natali, la grandezza na all'antica, detta radiata, che fu sinoni- d'oro, uscenti dalla coda, la freccia posta d'animo, la prudenza, l'elevatezza dei mo di imperatori e re, é da accomunarsi a destra in banda abbassata, la freccia pensieri, il desiderio sublime e il disprez- agli scudi di più antica origine e determi- posta a sinistra in sbarra abbassata. zo di cose basse. L'aquila, secondo i nano una sorte di indipendenza. Il nero é Ornamenti e riori da comune. Ma cosa poeti, fu l'insegna di giove come scrisse il meno nobile dei colori, ma l'aquila spinse i nostri antenati a mantenere nei cicerone nei libri delle leggi. Fu segno di nera ribalta completamente l'ordine d'im- secoli lo stesso stemma? Forse sarà una imperiale concessione e in Germania portanza portandolo al primo posto. E' il analisi dettagliata a svelarne le ragioni. l'aquila nera può ricordare un passato di colore della dedizione al principe fino Scomponendo l'arme e ricavando il signi- freistaht, città imperiale libera da vincoli alla morte. Simbolo di fortezza, di vitto- ficato di tutte le singole figure e degli feudali. Poi indicò il partito anti-papale ria, dimostra fermezza e costanza nelle smalti, si ottiene: l'azzurro in Francia é nella guerra delle investiture, dei ghibel- intraprese soluzioni, gravità, saviezza, considerato non meno importante del- lini nelle laceranti fazioni d'Italia e degli prudenza, onestà e fede. Nel descrivere l'oro, l'argento e il rosso, questo é dovu- imperiali sotto Carlo V. La stella: si figu- gli smalti i metalli e le figure abbiamo to al fatto che era largamente usato dal ra in Francia e Inghilterra ordinariamente incluso alcuni aggettivi e riferimenti non re ed era il colore del campo del suo con cinque punte, dette raggi; in Italia e riconducibili allo stemma di Cittareale e stemma. Come, però, specifica il Germania comunemente con sei, con cin- quindi, nella possibile traduzione com- Summonte nella historia della città di que non si blasona. Descrive chi aspira a plessiva del codice araldico, terremo pre- Napoli, l'azzurro non é prerogativa esclu- cose superiori, ad azioni sublimi, la guida sente una decifrazione coerente alla sim- siva dei regnanti Francesi, l'insegna dello sicura verso la meta. Esistevano due bologia manifestata nello scudo. E così stemma del re Ruggero é così descritta: ordini della stella rossa, uno forse del l'ipotetica decriptazione del pittogramma una duplicata banda, ripartita in cinque 1021, riconosciuto nel 1697 dall'impera- potrebbe essere la seguente: la fede é parti, cioé cinque rosse e cinque d'argen- tore Leopoldo di Boemia; il secondo, sostenuta dalla purezza, dalla giustizia e

14 FALACRINA AGOSTO 2005 dalla prudenza che animano la forza mili- tare. (13)(14)(15) Questa sintesi é scandi- Bibliografia di riferimento ta, un ogni sua parte, da una evidente indipendenza di fatto. Si nota una predi- 1) Santi Mazzini Giovanni: Araldica, settembre - 2003 sposizione amministrativa già presente 2) Blasetti Carlo: Amatrice L'arme e il sigillo dalla rivista araldica, N° 1, 2 - sotto il ducato di Spoleto e forse preesi- gennaio, febbraio - 1979 stente, se verranno confermate le ipotesi 3) Atti del convegno: La rocca dei Cittarealesi ecc. ... comune di Cittareale - 7 del periodo Sabino-Romano. La continui- settembre - 2002 4) Totus tuus: San Martino. - http:www.paginecattoliche:it/smartino.htm tà politico amministrativa non é un argo- 5) De Santillana Giorgio, Von Dechen Hertha: Il mulino di Amleto (saggio sul mento determinante ma facilità l'ipotesi mito e sulla struttura del tempo) di un crocevia molto importante, che per- 6) Brach Jean Pierre: Il simbolismo dei numeri. Pag.: 17,18,19,28,34,41,45,48 mise a Cittareale di elevarsi a punto stra- 61,63,68,72,73 tegico fondamentale. A questo proposito 7) Viel Robert: Le origine simboliche del blasone. - Pag.: 55 - 1972 - é utile osservare l'evidente differenza 8) Guarnieri Giorgio: La croce di Borbona. 1 gennaio 2003 - simbolico-grafica dello stemma di http://web.tiscali.it:quadernoarte/crocedib.htm?#testo12 Cittareale con gli stemmi dei comuni con- 9) Di Nangis Guglielmo: Cronaca universale. Brano riportato da J. Le Goff (S. finanti; tutti gli scudi, che rappresentava- Luigi - Pag.: 287 - Torino 1999) 10) Antinori Antonio Ludovico: Corografia Abruzzese vol. 25°, Amatrice, - 1773 no le università entro il regno di Napoli, 11) Carta dei luoghi di culto della diocesi di Rieti Vol. 1° - data base. Regione hanno i gigli di Francia, eccetto Leonessa Lazio 1997 - da cod. c1ro1 a cod. c1r25 che ha un leone in campo oro. I comuni 12) De Andreis Antonio: Cittareale e la sua valle -1961 umbri, con l'eccezione di Cascia, hanno 13) Campanile F.: L'armi ovvero l'insegne dei nobili. - Forni editore - 1610 un leone in campo rosso. L'isola simbo- 14) Ginanni Marc'antonio: L'arte del blasone. - Forni editore - 1756 lica viaggia parallela a tutti gli indizi che 15) De Beatiniano Giulio Cesare: L'araldo Veneto, ovvero armerista universale. portano all'isola di Radeto. Altro dato, da Venezia -1680 - 16) Dei Baroni Bonanni Teodoro: Gli stemmi delle università non sottovalutare, é inerente ai 274 della provincia del secondo Abruzzo ulteriore. -1881 stemmi comunali e delle frazioni 17) Abruzzo dei castelli: Carsa edizioni s.r.l. , pag. 167 - nota 356 - 1988 18) Sabatini Francesco: La regione degli altip.ni mag.ri d'Abruzzo - Roccaraso, dell'Abruzzo Ultra; solo due di questi Pescocostanzo. Sigla effe Genova -1960 hanno un' aquila nello scudo del tutto 19) New Grange: attp://www.stonepages.com/ireland/newgrangehi.html simile a quella di Federico II: la città 20) Fatteschi Giancolombino: Memorie istoriche diplomatiche del ducato di dell'Aquila e Cittareale. (16) A Federico II Spoleto. - 1801 é accomunabile anche la potente famiglia 21) Calzolari Prospero: Presenza occulta e manifesta dell'imperatore dei Brunforte che possedeva, nel XII e Federico II nella basilica di San Francesco ad Assisi. Frate Elia e la congiura XIII sec. alcuni castelli che presidiavano, del Silenzio-2004- nella Marca, il territorio dei monti Azzurri, 22) Valenti Orazio: L'arca di Leonardo e i suoi mondi. http://www.edicola- cioè non lontano dai confini cittarealesi. web.net/nonsoloufo/not007i.htm

RIETI, MEDAGLIA D'ARGENTO ALLA RESISTENZA Ciampi rende omaggio al coraggio dei reatini durante la guerra di liberazione Per i reatini, il 2 giugno 2005 è stata una giornata memorabile. Non capita tutti i giorni di ricevere una medaglia d'argento al valore per aver resistito, durante il periodo della liberazione dal nazi-fascismo, "all'accanita furia delle truppe tedesche accampate sul territorio della provincia altamente strategico". Gli eroici e tragici fatti che si svolsero nel periodo compreso tra l'8 settembre del '43 e il 13 giugno '44 portarono attraverso la resistenza attiva delle formazioni partigiane e passiva della popolazione, a riconquistare la libertà e la democrazia. A consegnare l'onorificenza al presidente dell'amministrazione provin- ciale Fabio Melilli, è stato il prefetto di Rieti, Sergio Mustilli. La medaglia che d'ora in poi ornerà il gonfalone di Palazzo d'Oltre Velino, reca da un lato lo stemma della Repubblica Italiana, dall'altro una quercia e le sue fronde e sulla circonferenza sta scritto "al merito civile". Il riconoscimento, concesso dal presidente Ciamp,i con decreto datato 31 marzo 2005, testimonia come i reatini abbiano partecipato alla campagna di liberazione con alto senso del dovere e coraggioso sacrificio, sopportando la morte di tanti concittadini, molti dei quali amici e parenti, e la distruzione di case e monumenti. Fabio Melilli ha colto l'occasione per ringra- ziare, alla presenza dei sindaci dei 73 comuni del Reatino, Carlo Azeglio Ciampi, atteso in visita ufficiale nel capoluogo per il mese di febbraio. Ampio spazio nel discorso del presidente della Provincia, è stato ovviamente riservato al ricordo di chi difese la patria dall'invasione tedesca: "Voglio ricordare il valore dei cittadi- ni di tutti i nostri comuni egualmente colpiti. In particolare quelli di , Leonessa, Monte S.Giovanni, Posta, Monteleone e Rieti, luoghi ove i nazisti espressero più intensamente la loro inu- mana ferocia". Il tributo di vite umane, feriti, invalidi, che Rieti pagò per la libertà, fu altissimo: ottocento morti, migliaia i colpiti, altret- tanto i dispersi. E' per questo che Melilli ha reso onore ai caduti della sua terra: "In nome dell'intera cittadinanza provinciale, rendo merito a quanti fecero dono così generosamente della vita".

FALACRINA AGOSTO 2005 15 Una pagina di storia medievale: Re Manfedi e il problema della sua sepoltura di Arturo Bocchini iglio naturale di Federico II Hohenstaufen, duca di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Sicilia, e di Bianca Lancia, figlia di Bonifacio d'Agliano, Manfredi era Fnato nel 1232 forse nello stesso paese della madre. Venne comunque legittimato e riconosciuto figlio dell'imperatore tanto che, pur non entrando per ragioni dinastiche nel novero dei pos- sibili eredi dei regni paterni, alla morte del padre (1250), men che ventenne, assunse la reggenza del regno di Sicilia per il fra- tellastro Corrado IV di Svevia allora impossibilitato a lasciare la Germania. Re Corrado IV purtroppo morì prematuramente nel 1254 lasciando suo erede il giovanissimo figlio Corradino per il quale Manfredi fu confermato nella reggenza del regno di Sicilia. Il piccolo Corradino, nel periodo in cui visse in Germania, fu posto sotto la tutela di Bernardo di Hohenburg. Come Federico, Manfredi fu personaggio colto e raffinato, buon conversatore e ben preparato in arabo, greco e filosofia, fece aggiunte al trat- tato che il padre aveva scritto e che gli aveva dedicato: "De ars venandi cum avibus" [Sulla falconeria: corposa opera federicia- na sulla caccia con gli uccelli ancora oggi inimitata e di grande interesse venatorio. ndr]. Come il padre, seppe scrivere di astro- nomia e poetare in lingua volgare; dagli arabi siciliani e di Lucera (in Puglia) apprese anche la matematica, le scienze esat- mo principe di Benevento. Il Papa comunque, quando Manfredi te e l'astrologia ma visse troppo poco per meritare un titolo che occupò militarmente la città sannita, reiterò la scomunica all'ex lo onorasse per la quantità di argomenti di cui sapeva discute- sovrano di Sicilia ritenendolo, tra l'altro, usurpatore. Carlo re con i più preparati personaggi del suo tempo. A questo pro- d'Angiò, appena incoronato re di Sicilia, partendo da Roma posito vale la pena ricordare che l'imperatore Federico Il, padre mosse le sue forze il 3 gennaio 1266 prima verso Ceprano, sul di Manfredi, per il suo gran sapere, venne conosciuto e apprez- fiume Liri, dove trovò una debole resistenza, poi puntò su zato ovunque in Europa come lo "Stupor Mundi". Manfredi, alla Benevento dove giunse il 26 febbraio 1266. Si accampò secon- morte di Corrado IV, tentò comunque d'ottenere dal Papa, ma do alcuni storici presso il ponte Valentino, o ponte Maggiore, sul inutilmente, il riconoscimento del suo pupillo Corradino quale fiume Calore, altri invece indicano il ponte Leproso [o dei erede del regno di Sicilia. Di fronte all'ostilità di Alessandro IV Lebbrosi, tuttora esistente] sul fiume Sabato dove erano le trup- (1254-1261) dovette piegarsi ad accettare, fatti salvi i diritti di pe di Manfredi. Immediatamente i due eserciti si dettero batta- Corradino, l'ufficio di vicario della Chiesa di Roma per la glia lo stesso 26 febbraio 1266. Fu uno scontro particolarmente Basilicata e la Puglia. Riparò quindi a Lucera dove recuperò le sanguinoso e feroce: Manfredi si lanciò nel folto della mischia e ricchezze degli Svevi e potè formare un esercito di fedeli truppe scomparve sopraffatto dagli scherani di Carlo. La battaglia durò saracene, già utilizzate precedentemente dall'imperatore suo più giorni durante i quali le soldatesche del nuovo Re di Sicilia, padre. In una guerra durata tre anni contro il Legato Pontificio malgrado fossero alleati delle truppe pontificie, misero a ferro e riconquistò tutto il territorio dell'Italia meridionale che all'epoca a fuoco la città di Benevento. Del cadavere di Manfredi per qual- comprendeva la Sicilia, le Calabrie, la Puglia, parte dell'Abruzzo che giorno non si seppe più nulla se non che era stato sepolto fino ai confini con lo Stato Pontificio e la Basilicata fino quasi alla meno peggio in una fossa improvvisata dai soldati di Carlo alle porte di Napoli. Diffusa ad arte la voce della morte di d'Angiò ad un capo del ponte Leproso sul Sabato o, per altri, Corradino, si fece incoronare Re di Sicilia dai baroni de Regno del ponte Valentino sul Calore. Di questa fossa, colmata con (1258). La vittoria di Montaperti (1260) sui guelfi toscani segnò sassi di fiume non rimane traccia né vi sono vestigia che ricor- il culmine della sua fortuna. La cosa infatti procurò a Re dino l'erede di Federico 11. D'altro canto le spoglie di Manfredi Manfredi la gloria della vittoria ma anche una prima scomunica restarono in quel sito per pochissimi giorni perché Papa e 1'inimicizia di molti suoi alleati. Papa Clemente IV (1265-1268), Clemente IV aveva dato ordine a Bartolomeo Pignatelli, arcive- che era successo a Papa Urbano IV (1261-1265) dopo il pontifi- scovo di Cosenza, di farlo rapidamente dissotterrare e trasporta- cato di Papa Alessandro IV, offrì allora a Carlo d'Angiò, fratello re senza alcun apparato funebre fuori dei confini dei territori di Luigi IX Re di Francia, la corona di Sicilia e questi, accolto beneventani. Dante, che era del partito ghibellino, immagina trionfalmente a Roma e incoronato solennemente in San Pietro d'aver incontrato Manfredi nel 3° Canto del Purgatorio (vv. 105 Re di Sicilia (1266), mosse immediatamente guerra a Re e segg.): Manfredi che si era ritirato sulle colline a sud di Benevento [esat- -lo mi volsi ver lui e guardail fiso: tamente in una località oggi detta San Nicola Manfredi, ndr]. La -biondo era e bello e di gentil aspetto, città sannita di Benevento, enclave pontificio nel territorio di -ma l'un dei cigli un colpo avea diviso. ... , Napoli, era ormai interamente nelle mani di Manfredi tanto che -e mostrommi una piaga a sommo il petto. nell'archivio della Chiesa collegiata di S. Bartolomeo sono custo- -Poi sorridendo disse: 'Io son Manfredi -nepote di Costanza diti alcuni atti pubblici che recano nell'intestazione e nel testo il imperatrice; ... , nome di Manfredi e non quello di un pontefice romano legitti- -Poscia ch'io ebbi rotta la persona

16 FALACRINA AGOSTO 2005 -di due punte mortali, io mi rendei, piangendo a quei che volon- vento. Cittareale, dunque, e il fiume Velino non hanno attinen- tier perdona. za alcuna con la sepoltura di Re Manfredi presso il fiume Verde. -Orribil furon li peccata miei; -ma la bontà infinita ha sì gran braccia, -che prende ciò che si rivolge a lei. Bibliografia essenziale STEFANO BORGIA: Memorie istoriche della pontificia città Commenta l'Alighieri che se l'arcivescovo di Cosenza, inviato da di Benevento (1769) Papa Clemente all'inseguimento di Manfredi, avesse tenuto DANTE ALIGHIERI: la Divina Commedia conto della misericordia infinita di Dio, avrebbe lasciato le ossa (Purgatorio, canto III) del defunto nella sua fossa al ponte Leproso invece di trascinar- le fuori dei confini dello stato sul fiume Verde e lì disperderle al

cronista fiorentino Giovanni Villani Cittareale e non ultima è la teoria (autore di "Cronaca", libro VII, cap. secondo cui il fiume Verde e di con- UNA IV), raccolse notizie e poi scrisse di seguenza la tomba del Re sia in una leggenda verosimile sull' intrica- prossimità del fiume di Amatrice. ta sepoltura definitiva di Re Tante supposizioni, fantasticherie, LEGGENDA Manfredi, e riferisce che il papa ma nessuno trova la verità. Clemente IV ordinò di disseppellire Anche alcuni studiosi come il le spoglie mortali di Re Manfredi e di Colasanti, autore de "La sepoltura di PER ritumularle lontano dal regno di Manfredi lungo il Liri" (Archivio della Campania, lontano dalla terra di Soc. Romana di Storia, 1924) o come chiesa. La leggenda continua rac- il Ciarulli che scrisse un saggio dal contando che il corpo di Re Manfredi titolo "Re Manfredi e la tradizione DEPISTARE trovò sepoltura in un luogo posto della sua tomba in Monte Vergine" vicino ad un fiume Verde. Ma coloro non sono riusciti, con le loro opere, che materialmente lo avevano sep- a dare risposte certe e storicamente I FATTI pellito morirono misteriosamente attendibili. Comunque gli studiosi e portando con loro il segreto del gli archeologi concordano nel dire SCRITTORI A luogo. Dante Alighieri, fece sua la che la sepoltura di Re Manfredi è "storia leggendaria" del Villani e rie- vicina al fiume Verde ma sull'ubica- CONFRONTO SULLA laborandola, la trasformò in un com- zione esatta di questo luogo si bran- ponimento in versi. Voglio riportare cola nel buio più totale. L'ultima pil- PRESUNTA anch'io un breve cenno, nella mia lola informativa che vi propongo, rivista Falacrina, tratto da un lavoro come rivista Falacrina, l'ho attinta SEPOLTURA DI più ampio di E. Momiglio dal titolo ancora dal Momigliano che scrive: RE MANFREDI NEI "Manfredi", edito da Dall'Olio, in cui "nella prima metà del secolo XVII lo scrittore così riporta i versi di uno storico di Ceprano - di nome PRESSI DEL FIUME Dante: Antonio Vitaliano - assicurò di aver visto il sarcofago di Manfredi, ritro- VERDE Se il pastor di Cosenza che alla vato il 17 aprile 1614 mentre, si di Agostino Taliani caccia di me fu messo… demoliva per lavori, una delle capria- e poi il poeta proseguì sul Re te del ponte sul fiume Liri presso Manfredi i suoi versi: Ceprano". Il Vitaliano aggiunge che l'ossa del corpo mio sariano ancora ne conservò un frammento nel suo ono grata, come rivista in co' del ponte presso Benevento giardino, ma del sarcofago non se ne Falacrina, al giornalista Arturo sotto la guardia della grave mora. ebbe più notizia. Le ultime argomen- Bocchini che, nel suo articolo Or le bagna la pioggia e muore il tazioni sostenute dal giornalista "Una pagina di storia S vento Arturo Bocchi nel suo articolo, hanno medioevale" ci ha dato la versione, di fuor del regno, quasi lungo il riaperto la discussione sulla reale sostenendo "che Cittareale e il fiume Verde localizzazione del luogo della sepol- Velino non hanno attinenza alcuna Ove le tramutò a lume spento. tura di Re Manfredi. Il luogo di con la sepoltura di Re Manfredi pres- Cittareale, il fiume Velino, la Rocca so il fiume Verde". Allora, io mi chie- Questa leggenda in versi misteriosa che non ha una data certa do, questo fiume dov'è? E' una leg- dell'Alighieri è stata creata ad arte di costruzione, non accolgono le genda, o una realtà storica, questa per distogliere l'attenzione da cosa? spoglie del sovrano svevo. sepoltura di Re Manfredi?". Facendo Quali i fini? C'entrano, forse, i "baro- Ma, allora ci chiediamo, dove sarà un po' di ordine nei testi, ci si accor- ni rivoltosi della fazioni guelfe e ghi- mai questo luogo, descritto dal ge che tutto nasce dopo la morte di belline". Il fiume Verde è stato iden- Villani e poi decantato in versi da Re Manfredi, avvenuta nel 1266, nel tificato, nel corso degli anni, ora con Dante? Forse la leggenda aiuta a Piano di Grandella vicino a il fiume Garigliano, ora con il depistare i fatti? Io sono comunque Benevento. Qui il sovrano muore sul Volturno; poi si è pensato ad un qui, per accogliere altre testimonian- campo, vittima del tradimento dei fiume presso Sora. Qualcuno afferma ze scritte e poi farle leggere a voi, suoi baroni Ghibellini poi diventati che la tomba di Re Manfredi si trovi curiosi lettori. Questo soltanto posso Guelfi. Qualche decennio dopo, il nei fiumicelli intorno alla Rocca di fare come rivista.

FALACRINA AGOSTO 2005 17 LA VOCE DEL COMUNE Resoconti e progetti per amministrare Cittareale di Pierluigi Feliciangeli Gli interventi attuati da questa Amministrazione comu- nale, nel corso di questi anni, sono legati dal denomi- natore comune di essere, ciascuno, parte integrante di un sistema teso a migliorare gli standard qualitativi del nostro Comune. L'impegno dell'Amministrazione si è profuso nella realizzazione d'interventi di tipo manuten- tivo a beneficio del patrimonio comunale, come le opere di sistemazione di tratti viari urbani e forestali, di siste- mazione delle reti tecnologiche nelle frazioni, di molte fonti montane e urbane, vedi quelle di Vallannara, Vetozza, di Folcara e Mola Coletta. Tutto ciò malgrado la difficoltà ad ottenere adeguati trasferimenti finanziari da parte dello Stato, l'Amministrazione Comunale sta comunque portando a compimento molti progetti, molti sono in corso d'opera e numerosi altri hanno visto già conclusa la fase progettuale. Da segnalare il costante e deciso impegno amministrativo e finanziario per la pro- gettazione e la realizzazione di tre importanti obiettivi per il rilancio turistico ed economico del Comune di Cittareale, - l'urbanizzazione dell'area artigianale P.I.P. - il recupero della Rocca di Cittareale - lo sviluppo della Stazione Sciistica di Selvarotonda S. MARIA ASSUNTA Appresso riportato l'aggiornamento del quadro riassun- tivo dei lavori pubblici dell'Amministrazione Comunale GLI INTERVENTI DI RISANAMENTO Lavori conclusi - Realizzazione del Terminal Turistico Selvarotonda II lotto La chiesa che aveva subito gravi danni - Sistemazione frazione Vetozza in seguito al sisma del 1979, ritorne- - Sistemazione frana strada Vetozza - Sistemazione e realizzazione fontanili montani rà presto al suo antico splendore - Sistemazione I° tratto strada di Selvarotonda - Sistemazione fontana Folcara La Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il - Sistemazione fontana Sacco Paesaggio del Lazio ha avviato un primo lotto di lavori di - Realizzazione fontana Mola Coletta restauro della chiesa di S. Maria Assunta di Cittareale. Com'è noto a tutti, la chiesa, gravemente danneggiata dal Lavori in corso terremoto del settembre del 1979, era già stata oggetto - Sistemazione Frazione Conca di lunghi lavori di restauro, purtroppo parziali, che non ne - Sistemazione Frazione Sauzza avevano permesso la riapertura alle attività religiose. Da - Sistemazione Frazione Collenasso pochi giorni, sotto la supervisione della Soprintendenza, - Sistemazione Frazione Vezzano è iniziata una serie d'interventi che riguarderanno alcune - Recupero Rocca I Lotto strutture interne dell'edificio, ed in particolare il consoli- - Recupero Rocca II Lotto damento di una volta nei pressi del campanile, il restau- - Variante S.P. Umbra ro di due altari e quello strutturale dell'organo.Da notizie - Urbanizzazione Area Artigianale P.I.P. Loc. Ricci apprese in ambito ministeriale, questo primo lotto dovrebbe essere seguito a breve da altri interventi desti- - Completamento Terminal Turistico Selvarotonda III nati, si spera, a rendere agibile la chiesa, riaprendola al lotto culto. Comunque, il Comune di Cittareale, in accordo con Lavori previsti la Diocesi di Rieti, ha presentato un richiesta di finanzia- mento, ai sensi della legge regionale n. 27 del 1990, per - Sistemazione Frazione Matrecciano un restauro completo dell'edificio, nell'ottica di un recu- - Sistemazione Frazione Ienco pero alla sua funzione religiosa e, nel rispetto del luogo, - Sistemazione Strade forestali II Lotto ad un utilizzo per attività culturali e turistiche. Anche que- - Sistemazione sentieristica montana sti lavori di risanamento si posizionano sul percorso del - Sistemazione via del Castello Cittareale recupero globale dell'abitato di Cittareale (Rocca, Mura di - Sistemazione strada Cittareale - Cupello - Vezzano cinta, Chiese e Palazzi, strade e scalinate), nell'ottica - Piano di Sviluppo della Stazione Sciistica di della valorizzazione turistica della valle del fiume Velino Selvarotonda ed in particolare della nostra valle Falacrina.

18 FALACRINA AGOSTO 2005 di Pierluigi Feliciangeli

Al via gli scavi italo-inglesi che potrebbero portare alla luce un patrimonio archeologico di enorme valore

a British School at (l'Accademia Britannica) e l'Università di Perugia, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici Ldel Lazio, inizieranno, prossimamente, una campagna di scavi archeolo- gici nella piana di Pallottini. Notizia scarna ma stracolma di significati ed aspettative. Senza volersi addentrare nei particolari storico - scientifici e mantenendo comunque il riserbo dovuto in queste situazioni, esistono tutta una serie di indizi sulla presenza, nella zona di Pallottini, di interessanti strutture antiche presumibilmente risalenti al periodo della Roma Repubblicana (II sec. a.C.). Gli scavi saranno supervisionati dalla dottoressa Helen Patterson (Assistant Director and Director of Archaeology della British School at Rome), dal professor Filippo Coarelli, ordinario di Antichità roma- ne all'Università di Perugia e dalla dottoressa Giovanna Alvino della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio. Dal 1 al 31 agosto 2005, 18 esperti archeologi passeranno al setaccio l'area della piana di Pallottini, zona da cui è emersa la ormai famosa pietra di Cittareale, dove, presumibil- mente, sono presenti strutture romane. Come ricorderete, su Falacrina di giu- gno 2004 comparve un articolo sulla pietra di Cittareale da cui è scaturito tutto ciò. Non vogliamo fare ipotesi e neppure anticipazioni: gli scavi ci diranno cosa giace sotto la piana di Pallottini; ci racconteranno un po' di storia della mitica Falacrinae, antichissimo centro sabino e terra natale del- l'imperatore di Roma Tito Flavio Vespasiano e della gens Flavia. E' chiaro però che potremmo essere all'alba di una nuova era di scoperte sensaziona- li per la storia di Falacrinae e della sua Valle. Alla prossima puntata!

FALACRINA AGOSTO 2005 19 Un itinerario attraverso le ricchezze storiche e artistiche di Roma e dell'alto Lazio di Aldo Marzi

in da bambino ho nella memoria l'im- rivivire pagine e pagine di storia. Ecco il nei pressi del vicus di Falacrinae, di origi- magine austera e maestosa di un primo giubileo, i lunghi assedi, il "passet- ne sabina e poi romana, dove secondo la Fcastello tutto particolare: Castel S. to", le sale e le logge dei Papi. Le terribi- tradizione nacque l'imperatore Angelo, a Roma. Ricordo di averlo visita- li prigioni e, in alto, la terrazza da cui puoi Vespasiano, mi ha sempre colpito e i to più volte durante l'infanzia e l'adole- godere con un colpo d'occhio tutto il recenti lavori di restauro che la stanno scenza, accompagnato da mio padre. Di panorama di Roma, dai colli fino ai monti sottraendo all'incuria dei secoli passati, averlo osservato a lungo dal lungotevere lontani. A volte, uscendo da quell'antico mi permetteranno di visitarne anche gli Tor di Nona, al ritorno dalla casa dei portone, ho stentato a tornare e casa o a angoli più segreti, riportandomi, ideal- nonni paterni di via dei Coronari, nel rione scuola, a salire sul pullman o sul metrò. mente, ai tempi di Re Manfredi, di Ponte. Poi, da insegnante di lettere, con Sono stato inconsapevolmente afferrato, molte classi delle scuola media come in un magico labirinto, dalle ombre Ruggero II° o di Carlo d'Angiò e ai versi "M.L.King" di Roma, ho ripercorso le stes- e dalle immagini d'un passato remoto danteschi. Salendo fin lassù, dove certa- se strade, il lungotevere, ponte S. Angelo. eppure ancora presente. Tutto il Lazio è mente sorgeva un oppidum abitato dagli Ho spiegato agli alunni i segreti, le vicen- ricco di queste antiche memorie. Durante antenati dei sabini già durante l'età del de e le curiosità di quello che fu il mau- l'età medioevale e nei secoli successivi, si bronzo, poi luogo fortificato dai romani e soleo dell'imperatore Elio Adriano prima, riscoprirono fortezze turrite al tempo dei da altri dominatori delle zona, s'affaccia- poi la fortezza e la prigione di Roma Longobardi, dei Franchi, dei Normanni o no grandi spazi d'azzurro e si aprono pro- durante il potere temporale dei Papi. degli Angioini. Visitando ad esempio la spettive lontane. In basso, si scorgono le Trasformato in castello in virtù della sua Sabina, che abbraccia per tradizioni e stir- sorgenti del Velino che sembra cantare posizione strategica per arginare le incur- pi una vasta parte dell'Italia centrale, e dolcemente e cancella echi delle battaglie sioni barbariche dal nord e successiva- percorrendo l'antica via Salaria e le stra- e del duro lavoro dei campi. Qui sorge il mente quelle degli eserciti che assediaro- de che da essa si dipartono, si possono Santuario di Capodacqua. Come ha scritto no l'Urbe, ha una struttura cilindrica di età ammirare alcuni antichi castelli. La memo- l'amico Agostino Taliani, come me appas- romana, strettamente unita al ponte su ria ritorna, soggiornando d'estate nella sionato di archeologia fin da ragazzo, la cui è sorta quella medioevale e rinascí- Valle del Velino, alla dominazione longo- storia della Rocca è lunga e ricca di miste- mentale, con i bastioni e le torri. Ricordo, barda, alla vittoria dei forti guerrieri sabi- ro e di fascino. E oggi è bello e importan- in alto, la statua di bronzo dell'arcangelo ni sui saraceni, alle guerre tra lo Stato te rivisitare, con il cuore, le pietre del Michele, nell'atto di rinfoderare la spada Pontificio e il Regno di Napoli. Più volte, dopo la pestilenza del 590 a simbolo in certe luminose mattine d'agosto, ho nostro passato per costruire un futuro della grazia concessa come narra la leg- sostato silenzioso dinanzi alla Rocca di migliore. Se scaviamo infatti nelle fonda- genda e, al1'interno, una rampa elicoidale Cittareale, vero e proprio baluardo setten- menta delle case o degli antichi castelli, che conduce fino alla sala della sepoltura trionale del Regno di Napoli. La forma troviamo le geometrie di un' epoca che di Adriano, dei suoi familiari e dei suoi triangolare che somiglia,vista dall'alto, ad dal latino vedeva nascere la lingua che è successori. Grande è il fascino di quei luo- un cuneo o ad un'originale "serratura", la nostra, e che accoglieva con fede ghi, di quelle pietre, di quei mosaici, di chiude e apre il passaggio per i monti e autentica il cristianesimo: quella cultura ci quelle penombre. Visitandoli si possono per la Valle Falacrina. Quella Rocca, sorta può di nuovo rendere fratelli.

20 FALACRINA AGOSTO 2005 Curiosità A proposito del culto del Santo Asta di S. Antonio, celebrazione antichissima che ogni anno rivive a Cittareale

libertà e, il 17 era venduto all'asta. Questi due esempi, per dire che i riti sacro-pro- di Agostino Taliani fani legati alla figura del Santo sono sem- pre stati tanti e tutti diversi. Anche a Cittareale la gente raccoglieva la legna e la donava alla confraternita di S. Antonio, secondo le proprie possibilità. D'altronde, da noi, quando fa freddo… fa freddo. I cit- tarealesi, comunque, anche con il tempo inclemente, hanno sempre offerto con generosità la legna alla confraternita che poi provvedeva alla selezione. Venivano scelti i tronchi lunghi, il "legname buono" destinato ad essere lavorato, che accata- stati, erano venduti all'asta pubblica. I ricavi erano destinati alla manutenzione della chiesa del convento di S. Antonio. Con la "legna cattiva", invece, si accen- devano i falò la sera del 16 gennaio. Lo stesso avveniva a Pescocostanzo (provin- cia dell'Aquila, ndr), come scrive Di Nola. A Cittareale, tutti concorrevano per far alzare il prezzo del legname, questo per far sì che la legna fosse venduta ad un prezzo più alto. In un'altra contrada del o letto in anticipo, sulle mie pagine, sull'asta in particolare. Voglio qui riporta- nostro comune, intorno all'800, i proprie- l'articolo sul culto del fuoco e il re alcuni degli esempi da lui raccolti e tari di cavalli, asini e muli si recavano nei Hrituale in onore di S. Antonio, che pubblicati. L'autore riferisce che a boschi per il taglio della legna e caricava- voi lettori leggerete sul numero di mag- Cassano, in provincia dell'Aquila, la con- no l'eccedenza sulle some degli animali. gio. Avete già capito chi sono? Sono fraternita del luogo,l'ultima settimana di Accatastata, era poi utilizzata secondo gli Falacrina, la rivista, e, questa volta, attra- ottobre, acquistava un porcellino che usi. Anche questa tradizione si ritrova in verso un mio redattore, vi racconterò veniva nutrito dagli abitanti; poi, tre o delle aste che in passato si facevano in quattro giorni prima del 17 gennaio, que- Abruzzo, a S. Stefano di Sassonio. queste zone, in onore di S. Antonio sto porcellino, che portava un campanel- Oggigiorno, i pochi abitanti di Cittareale Abate. Parte attiva di queste vendite lo al collo, era macellato e le carni erano non raccolgono più la legna per l'asta. erano le confraternite presenti nel territo- vendute all'asta. Il ricavato serviva per L'unico aspetto che sopravvive di questa rio parrocchiale. Notizie più dettagliate sostenere le spese per officiare la messa consuetudine antica è la vendita all'asta sulle confraternite le troverete in un futu- solenne, la banda musicale, la processio- degli zampetti di maiale. I denari ricavati ro articolo. Dovete sapere, cari lettori, che ne, i mortaretti e quant'altro servisse per sono donati al Santo protettore degli ani- a Cittareale, la confraternita di S. Antonio rendere onore a S. Antonio. A Roccaraso, mali. Scusatemi per questa digressione faceva l'asta della legna, perché, qui, di invece, racconta il signor Vincenzo, il sul culto di S.Antonio abate, ma ne senti- legna ce n'è sempre stata tanta e di otti- maialino era lasciato libero di scorrazzare vo la necessità. Visto che uscirò dopo ma qualità. Basti pensare che i nostri e la notte del 16 gennaio veniva rinchiu- Pasqua, colgo l'occasione per augurarvi, alberi, forti e possenti, sono stati usati so nella stalla del contadino che per ulti- anche se un po' in ritardo, buone feste anche per costruire una parte del tetto di mo gli aveva dato da mangiare. La matti- pasquali a voi, alle vostre famiglie e a chi, S. Pietro. E di recente, un compaesano na seguente l'animale veniva rimesso in ora, mi sta leggendo. ora scomparso, squisito ebanista, forniva all'Avvocato Agnelli i bastoni di corniolo, finemente lavorati. Quanto vi ho appena raccontato testimonia la ricchezza del nostro patrimonio boschivo e la grande qualità del nostro legname che, per lungo tempo, è stata la preziosa fonte di sostentamento di tutte le popolazioni della zona. Abbiamo detto che in questo territorio, proprio perché ricco di legna- me, si faceva l'asta della legna, il cui rica- vato veniva donato a S. Antonio, il 17 gennaio. Alfonso Di Nola, scrittore e antropologo, nel suo libro "Gli aspetti magico-religiosi di una cultura subalterna italiana" si è occupato di queste antiche tradizioni e, nel corso dei suoi studi, ha raccolto in Abruzzo, ricordiamo che Cittareale fino al 1927 apparteneva a quel territorio, una corposa letteratura sugli aspetti inediti del culto di S. Antonio e

FALACRINA AGOSTO 2005 21 Storia

di Roberto Machella

Panzer-AAufklärungs-AAbteilung 103 (103° Battaglione da Ricognizione) Panzer-AAufklärungs-AAbteilung 190 (190° Battaglione da Ricognizione) II./Brandenburg 3 (2° Battaglione del Reggimento Bran-derburg specializzato per operazioni controguerriglia) I./SSPolizei-RRegiment 20 (1° Battaglione del 20° Reggimento Polizia - SS) o scopo della seguente ricerca è quello di contribuire alla Alarmeinheiten Qu./Armeeoberkom-mmando 14 conoscenza degli episodi della lotta partigiana nei nostri (Reparti di "allarme" del Comando della 14^ Armata) Lterritori e di fornire un quadro della presenza militare tede- Alarmeinheiten della Platzkommandan-ttur Rieti sca per creare una struttura per future e più approfondite ana- (Reparti di "allarme del Comando di Piazza di Rieti) lisi anche attraverso il contributo delle persone che hanno vis- Alarmeinheiten Luftwaffe suto in primis queste drammatiche esperienze. Il Lazio fu tra le (Reparti di "allarme" dell'Aeronautica Militare Tedesca di presi- regioni italiane più pesantemente segnate dalla guerra. Due i dio dell'aeroporto di Rieti). fronti aperti dall'ottobre 1943 fino a giugno 1944: quello della Nell'operazione, a fronte di soli 2 morti e 4 feriti nei reparti "Linea Gustav" sul Garigliano e sulla zona di Cassino e quello tedeschi, le perdite partigiane furono ben 296 e 698 prigionie- della testa di ponte di Anzio degli Alleati (per i Tedeschi il fron- ri. Questi cenni storici siano di aiuto per non dimenticare la tra- te di Nettuno). Per questi motivi la presenza tedesca fu partico- gedia della Guerra per chi l'ha vissuta in prima persona e per i larmente consistente e pesante per la popolazione civile, che si giovani che, attraverso le testimonianze dirette, possano render- vide razziare dalle truppe bestiame e prodotti agricoli, e grave si conto dell'immenso valore dell'eredità lasciata da chi li ha fu la repressione antipartigiana per "bonificare" le retrovie del preceduti: la pace. fronte da atti di sabotaggio alle linee di rifornimento che veni- vano dal nord Italia. Inoltre le autorità militari di occupazione direttamente o attraverso l'Organizzazione Todt prelevarono migliaia di uomini da utilizzare per la costruzione di fortificazio- ni campali come la Linea Bernhard e la vicina Linea Gustav, sul Garigliano, o la Linea Senger1. All'inizio si trattò di operazioni sporadiche, spesso reazioni improvvisate all'apparizione di bande o ad attacchi partigiani. In seguito, furono più sanguino- se fino alle azioni nei monti reatini tra fine marzo e aprile, cul- minate negli eccidi di Leonessa e Comunanza e le azioni sul Monte Tancia dello stesso mese. La principale operazione antipartigiana nella zona presa in esame si ebbe dal 29 marzo al 5 aprile con episodi fino al 7 aprile del 1944 nell'area di Norcia, Leonessa, area di Poggio Bustone-- ed area a sud del Monte San Giovanni (Perugia-Rieti) con una grande operazione di rastrella- mento al comando del 14 Armeeober-kommando (14^ Armata Tedesca) con i seguenti reparti: Panzer-RRegiment-SStab 69 (Comando 69° Reggimento Carri)

22 FALACRINA AGOSTO 2005 Località Reparto Inizio Fonti I martiri di Leonessa Cittareale SS-Polizei-Regiment 20 05.04.44 R70Italien/27, Bl. 53 onorati in un cimitero Reparto composto da160 unità Cittareale 5. Gebirgs-Division 01/06/44 DD (WASt), OdB di guerra Amatrice Fallschirm-Jäger-Regiment 72 FJD 03.10.43 DD (WASt), OdB Amatrice 334. Infanterie-Division 01.12.43 DD (WASt), OdB Con una legge, lo Stato italiano Amatrice Veterinär-Geräte-Lager 5. riconosce l’esigenza della conser- Gebirgs-Division 08.06.44 RH 24-51/152 vazione e protezione del monu- Leonessa 334. Infanterie-Division 00.12.43 DD (WASt), OdB mento ai caduti che diventa un Norcia 5. Gebirgs-Division 00.06.44 DD (WASt), OdB sacrario di guerra

Fonti: Bundesarchiv-Militärarchiv di Friburgo (BA-MA) “Il Monumento sacrario dei 51 martiri di Archivio Storico Militare Tedesco Leonessa (Rieti), il Monumento sacrario dedi- Deutsche Dienststelle (DD WASt) di Berlino . cato al ricordo dei caduti e dei dispersi di Archivio dei militari caduti in guerra. tutte le guerre, denominato «Ara Pacis Reparti: Mundi» di Medea (Gorizia), il Sacrario nazio- nale Mater Captivorum di Melle, in Valle 5. Gebirgs-DDivision : la 5. Divisione da montagna di reclutamento Austriaco ( XVIII Varaita (Cuneo) e il Tempio Sacrario di Distretto Militare - zone del Tirolo e della regione di Salisburgo). Terranegra con il museo dell’ex internato 334. Infanterie-DDivision: la 334. Divisione di fanteria costituita nel 1942 fu distrutta denominato «Tempio nazionale dell’internato in Tunisia e ricostruita in Francia. Nel 1943 entra in Italia. ignoto» (Padova) sono equiparati a tutti gli 2. FJD: la 2. Divisione Paracadutisti intervenne in Italia per occupare la capitale dopo effetti ai cimiteri di guerra”. Recita così la legge che, presentata dal senatore di l'armistizio. Fine 1943 fu destinata al Fronte Russo. Alleanza nazionale Michele Bonatesta, è stata I./SS-PPolizei-RRegiment 20: il battaglione fu costituito a Praga nell'estate 1943, utiliz- approvata da Senato, in via definitiva. Sono zando personale tratto parte dal Polizei-Ausbildungsbataillon Klagenfurt ( battaglione trascorsi oltre cinquant’anni da quando il addestramento) e parte proveniente dal campo di addestramento delle SS di Debica in monumento-sacrario di Leonessa, fu eretto Polonia (campo d'addestramento anche per i reparti delle Waffen-SS Italiane). per onorare i resti e la memoria dei civili uccisi dai tedeschi il 7 aprile del 1944. Era venerdì Santo, quando 23 cittadini di Leonessa morirono tragicamente, trucidati, per rappresaglia, dai reparti dell’esercito tedesco. Altri erano stati uccisi nei giorni pre- cedenti, nel corso di un rastrellamento nel territorio del Comune. I resti non identificati delle vittime, disseminati sul luogo dell’ecci- dio, furono pietosamente raccolti e custoditi in una cassetta di zinco. Le salme dei caduti, invece, furono sepolte dai familiari nel cimi- tero del capoluogo. Successivamente, fu eret- to il monumento-sacrario e in una nicchia, preparata appositamente, fu deposta l’urna di zinco. L’azione del tempo ma soprattutto il terremoto del settembre del 1979, danneg- giarono gravemente il monumento, e così l’urna fu provvisoriamente trasferita nella chiesa di S. Francesco, a Leonessa. “Sono veramente onorato – dice Bonatesta – per il fatto che un riconoscimento del genere, atte- so da anni da chi ha vissuto direttamente ed indirettamente il dramma delle ultime guerre, porti la mia firma. Il monumento-sacrario di Leonessa è un monumento destinato a ricor- dare nel tempo il sacrificio di guerra, quale elemento fondamentale per esaltare la comu- ne volontà di universale pacificazione, nell’af- fermazione della fratellanza tra tutti i popoli, nel rispetto dei diritti e della dignità umana”.

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FALACRINA AGOSTO 2005 23 L’intervista

di Alice Lupi

Nel quartiere Aurelio di Roma, nelle vicinanze del Vaticano, è possibile visitare tutto l'anno, gratuitamente, lo splendido "Presepe dei Netturbini". Un'opera d'arte compiuta e continua- mente perfezionata da chi da oltre trent'anni la cura con passione. Il signor Ianni, netturbi- no in pensione, è colui che ha dato vita al presepe, collocato all'interno dell'Azienda Municipale Ambiente (A.M.A.) in via dei Cavalleggeri 5. Ho avuto il piacere di conoscere l'artista ed intervistarlo, accompagnato dal suo amico e collaboratore Dandolo Foglietta.

Signor Ianni, ha iniziato questo capola- mente possibile la Palestina di 2000 il gesso...? voro nel 1972, e ancora oggi Lei conti- anni fa. Le ore di lavoro dedicate sono Certo, utilizzo anche materiale di più nua ad aggiungere particolari. Cosa L'ha state tante, sommandole tutte avrò facile reperibilità oltre che il tufo roma- spinta a dare origine a questo presepe? impegnato, ogni anno, circa tre mesi, no, le scaglie di sampietrini… Un cattolico desidera fare apostolato fino a quando sono stato dipendente Vorrei specificare che il legno d'ulivo, ovunque. In questa sede si è presentata dell'A.M.A.. Ora, che sono in pensione, che ho utilizzato per costruire la porta l'opportunità. ogni giorno mi dedico al perfezionamen- della grotta del presepe, ci è stato dona- to del presepe. to da padre Ibhraim, custode della Lei ha riprodotto delle pagine descritte Chiesa della Natività. Mi sento molto dal Vangelo, un impegno importante! Il suo materiale di lavoro è spesso pro- fortunato perché ho potuto lavorare Quanta ricerca e quanto lavoro ci sono veniente da luoghi importanti della sto- spesso materiale carico di storia. Mi dietro questa scrupolosa elaborazione ria come ad esempio l'ulivo da emoziono quando penso che dal nulla artistica? Betlemme, le pietre giunte dal Santuario siamo riusciti a creare questo bel lavoro. Il Vangelo è stato la mia fonte d'ispira- di Greggio… Lei utilizza anche materiali Come il granello di senape che cresce e zione. Ho cercato di riprodurre più fedel- d'uso quotidiano ad esempio il cartone, diventa grandissimo... (sorride). Pensare

24 FALACRINA AGOSTO 2005 che questo presepe era nato per noi net- turbini, e ora abbiamo stimato più di un milione di visitatori, in questi trentatré anni. Senza escludere che Papa Wojtyla è venuto a trovarci ben ventiquattro volte.

Il basamento che accoglie il presepe è formato da circa 1.200 pietre. Da dove provengono? Sono circa 1.280 le pietre che ricoprono il basamento. Provenienti da tutte le parti del mondo. Abbiamo addirittura un ciottolo originario della regione della Caldea dove è nato il patriarca Abramo. Proseguendo sulla stessa fila vi é inca- stonata una pietra il cui luogo d'origine è Betlemme. Altre sono state portate dalla Siberia, dalla Corea del Sud... una cooperazione nata spontaneamente da persone comuni, che desideravano lasciare un segno della loro presenza. Di qui sono passate grandi autorità, ad iniziare dal Papa Wojtyla, ricordando poi Madre Teresa di Calcutta, Francesco Rutelli, Padre Ibrahim, Walter Veltroni, senatori, vescovi, cardinali... L'apprez- zamento che le ha dato maggiore soddi- sfazione qual è stato? L'apprezzamento di tutti, indistintamen- te.

So che ha creato un altro splendido pre- sepe per il Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi. Quanto tempo ha Torniamo al "Presepe dei Netturbini". diventare un presepista? impiegato per realizzarlo? Se improvvisamente la grotta diventasse Bisogna essere un po' muratori. Bisogna Il basamento di ferro battuto, che è più capiente, e quindi Lei avesse più conoscere la materia prima… la calce, il stato realizzato dal mio amico e collega spazio a disposizione, quale altro parti- cemento, le pietre, le tecniche d'impa- Dandolo Foglietta, è ciò che ha richiesto colare aggiungerebbe? sto... maggior impegno. Avrei mille idee. Se fosse possibile inse- Insieme a Dandolo abbiamo creato altri rirei altri dettagli come ad esempio il Quali consigli darebbe a chi coltiva la presepi, il primo dei quali è stato dona- Mar Morto, il fiume Giordano... sua stessa passione? to al Papa. Abbiamo realizzato la strut- Nel corso di questi trentatré anni d'im- Di applicarsi. Di non arrendersi mai, per- tura a forma di due piramidi rovesciate, ché l'impegno premia. simboleggianti la clessidra nella quale il pegno per realizzare il presepe ha potu- tempo è racchiuso e in cima al presepe to contare su alcuni assistenti? abbiamo posto Gesù Cristo, che rappre- Da solo non sarei mai riuscito. Sono Noi, siamo stati molto fortunati, perché senta il tempo senza fine. moltissimi i volontari che si sono impe- l'A.M.A. ha permesso di realizzare que- gnati. sto presepe. Senza la disponibilità del- Rivolgendomi al signor Dandolo l'azienda non avremmo potuto creare Foglietta. Quali sono le abilità che occorrono per ciò che state ammirando. Che emozione Le ha suscitato collabora- re con il signor Ianni per realizzare il pre- sepe per il nostro Presidente della Repubblica? Una grande, grandissima emozione. E' stato un onore per me. Per non parlare di cosa ho provato nel consegnare il pre- sepe al Santo Padre. Interviene il signor Giuseppe Ianni Il mio amico Dandolo, durante la realiz- zazione di uno dei nostri presepi, si è occupato della riproduzione di un albero d'ulivo. Su di esso ha saldato, ad una ad una, ben 650 foglie su cui ha disegna- to le venature. Si è occupato anche di realizzare le radici dell'albero. Quando è venuto a trovarci il sindaco di Roma, Walter Veltroni è rimasto incanta- to dal nostro presepe. Così ci siamo dati da fare per realizzarne uno anche per lui. L'intento era di creare una base di ferro battuto a forma di colonna che ricordava Roma antica. Un altro presepe è stato destinato al monsignor Parmigiani, con il supporto a forma di stella cometa, come simbolo della Chiesa universale.

FALACRINA AGOSTO 2005 25 Cultura e Arte

Il lavoro dei campi celebrato nella fase saliente della trebbiatura del grano, tra la fatica dei contadini e la grande festa

di Marisa Paolesse

gni anno, le comunità delle nostre ticabili per tante estati consecutive, nel- cominciare: dall'alto dell'appione, c'era frazioni si danno un gran da fare l'attesa dell'arrivo della "trebbia". chi prendeva con il forcone nu mannoc- Oper organizzare manifestazioni Intorno ai primi di agosto, un lento sfer- chio (un covone) per passarlo a chi col festive le più disparate: dalle sagre alle ragliare sull'asfalto della via Salaria ne serricchio (falcetto) ne tagliava lu vanzo attività culturali, dai balli in piazza alle annunciava l'arrivo. Questa grande mac- (spighe torte che tenevano legate quelle proiezioni di film d'essai; tutto per rende- china dipinta di arancione, arrivava arran- del covone) per buttarlo poi nella grande re più vive le vacanze e per richiamare cando fino in mezzo all'ara (l'aia), fra i bocca della trebbia che lo ingurgitava turisti. Al di là di questo e delle ritualità grandi appioni (ammucchiate di covoni) voracemente; poco dopo restituiva i chic- sacre, espressioni delle profonde radici dove tutti erano presenti ad accoglierla: chi dorati da una parte, la paglia da un'al- nel passato della nostra terra, tante atti- attorno a "Lei" si metteva in movimento tra e la cama (la pula) da un'altra ancora. vità rurali contadine che si trasformavano tutto il paese perché faceva un po' la Il grano veniva raccolto nelle coppe (con- poi in momenti di festa e di grande "preziosa", voleva essere coccolata prima tenitori in legno da 50 Kg. circa) per esse- aggregazione per chi partecipava e per di poter svolgere al meglio la sua mansio- re poi portato dai proprietari negli arco- chi poteva assistere, sono ormai andate ne. Infatti la puleggia, o quant'altro, ave- ni (grandi madie in legno per cereali) perdute. Ho avuto la fortuna, nella mia vano sempre qualcosa che non andava nelle cantine. La paglia veniva ammuc- infanzia, di trascorrere momenti indimen- ma alla fine partiva ed il lavoro poteva chiata sull'ara stessa intorno ad un'alta

26 FALACRINA AGOSTO 2005 pertica per formare lu pajaru ed i bambini si divertivano festosi a saltarci sopra perché si pressasse bene, anche loro partecipi all'av- venimento. Le ragazze giovani infine si cari- cavano sul capo i lenzuoli pieni di cama che trasportavano, con passo fiero ed elegante, fino alle rimesse perché sarebbe servita in parte a foraggio e in parte per lu jaccìu (il giaciglio) nella stalla delle vacche, insieme alla paglia. Intorno alla trebbia quindi ad ognuno il suo compito e tutti insieme, poi, a brindare con tanto vino fresco di cantina e a gustare una lauta merenda preparata dalle donne; nella canestra e nella mandrecchiata (fagotto fatto con i grandi fazzoletti della spesa a quadrettoni bianchi e blu) ogni ben di Dio: fragranti filoni, salamini, uova sode, formaggiette di buon pecorino, ciambelloni giganteschi e poi… l'organetto che con il suo contagioso e irresistibile ritmo portava tutti a concludere, in una bella festa fra mazurche e saltarelle, l'impegnativo lavoro della treb- biatura. Tutto ciò è ormai un ricordo pieno di nostalgia, riportato alla memoria chiac- chierando piacevolmente con Marietta Giamogante Scalla, che mi ha aiutato a ricor- dare i termini dialettali qui sopra riportati; mi ha raccontato anche che il motore della prima trebbia andava a legna o a carbone e che l'inizio del lavoro era annunciato da un lungo fischio o dal suono di una sirena. Mi ha detto poi che, in tempo di guerra, un uffi- ciale dell'esercito, in base al raccolto di ogni famiglia, requisiva una percentuale del cereale che andava all'ammasso per lo Stato. Mio padre dice che un contadino di un'altra frazione, quando per la prima volta vide in funzione la trebbiatrice, riportò che a Santa Croce c'era lu diaulu che separava, tutto in una volta, lo rano dalla cama e dalla paglia! Prima degli anni venti, infatti, nelle nostre parti la trebbiatura detta "la trita" era eseguita "co lu flacju" o con l'aiuto delle bestie, ma questo procedimento merita un articolo a parte. La scena pittoresca e movi- mentata del trebbiare mi torna alla mente un po' evanescente, come offuscata perché immersa nel gran nugolo di polvere che si sollevava dalla macchina, tanto che molti riparavano il naso e la bocca con un fazzo- letto piegato a triangolo, legato dietro la nuca. Ricordo quanto a malincuore, proprio per questo motivo, mi facessero allontanare per poter tornare all'ara solo quando ormai tutto era finito ma si potevano ancora racco- gliere tanti chicchi di grano sparsi che, masticati a lungo diventavano una sorta di biologica e salutare gomma americana!

FALACRINA AGOSTO 2005 27 Itinerari

di Alice Lupi

Adagiata sul Danubio come una signora elegante, la città è con- tornata dalla natura e dai monumenti prestigiosi che ricorda- no lo splendore dei suoi tempi più aurei

ella, armoniosa, affascinante, sicura terme Széchenyi, si può raggiungere il gode una piacevolissima veduta panora- di sé: Budapest aspetta quasi silen- romantico Castello Vajdahunyad -copia di mica. Il quartiere del Castello comprende Bziosamente di essere scoperta, un maniero della Transilvania- che ospita il Palazzo Reale, la chiesa di Mattia osservata. In questa città convivono, attualmente il museo dell'Agricoltura Corvino e il Bastione dei Pescatori. La sapientemente combinati, stili che la ren- ungherese. Costruito in cartapesta e Residenza Imperiale della regina dono ancor più attraente. La capitale legno per festeggiare l'inizio del secolo Elisabetta d'Ungheria, affettuosamente magiara desidera, con profonda ospitali- scorso, fu successivamente distrutto. Gli chiamata Sissi, e del re Francesco tà, che nel viaggiatore nasca la voglia di abitanti chiesero di ricostruirlo, questa Giuseppe, è un edificio barocco che fu rimanere qui molto a lungo. volta, in maniera definitiva. Nei pressi del gravemente danneggiato durante la II E' ricchissima di luoghi interessanti, la Castello, si trova il giardino zoologico e guerra mondiale e ricostruito intorno agli "signora adagiata sul Danubio". Spesso un parco giochi, all'interno del quale vi è anni ottanta. All'interno ospita la Galleria capita di non saper dove fermare lo una bellissima giostra in Art noveau origi- Nazionale, la Biblioteca Széchényi, il sguardo curioso; l'attenzione posta verso nale, che va assolutamente ammirata! Museo Ludwig e il Museo della Storia di un edificio è richiamata, come da un Una passeggiata, è d'obbligo, sull'Isola Budapest. Se vi trovate, in questo quar- canto di sirena, da un altro palazzo, un Margherita… dove si può cogliere lo spiri- tiere, per l'ora dei pasti…è possibile monumento e un altro e un altro anco- to sportivo budapestino nella sua interez- assaggiare un ottimo fagiano e una zuppa ra…Tra l'eleganza dei viali e la suntuosità za. Inutile cercare parole per descrivere il di cinghiale al ristorante Rivalda, e appro- degli edifici vivono i budapestini, i quali Lungodanubio, è semplicemente uno dare poi alla "Casa del Vino Ungherese" rivelano la loro innata ospitalità. spettacolo mozzafiato. Bello, bellissimo, per una degustazione. Qui si possono tro- In qualunque mese dell'anno si possono armonico, sia il lato di Buda sia quello di vare molte qualità dell'ottimo nettare visitare splendide chiese, monumenti Pest. Sembra essere un modello ideale magiaro, tra cui il "Tokaj", uno dei vini splendidi e musei interessantissimi; si per un pittore; non a caso è stato dichia- più celebri del mondo, apprezzato anche può anche pensare di dedicare del tempo rato patrimonio dell'Umanità. Il distretto da papi e da re, prodotto in varietà diver- al relax, al benessere fisico, trasferendosi del Castello, riconosciuto nel 1988 se e tutte di ottima qualità. per qualche ora in uno dei suoi tanti cen- dall'UNESCO, è posto sulla collina della A due passi dal Castello, si può ammira- tri termali. Fortezza nella zona di Buda ed è raggiun- re splendida chiesa intitolata al sovrano Nel lato di Pest, a quattro passi dalle gibile anche con la funicolare. Da qui si Mattia Corvino, fatta costruire dal re Béla

28 FALACRINA AGOSTO 2005 IV intorno alla metà del 1200; sulla facciata si trova lo stemma reale che da il nome alla chiesa. In que- sto luogo venivano celebrate le incoronazioni di re, tra i quali appunto, Mattia Corvino, Carlo Roberto d'Angiò, Accanto alla chie- sa si erge il meraviglioso Bastioni dei Pescatori, costruito nel 1905. Il baluardo è dominato da sette tor- rette in pietra bianca stile neoro- mano e offre un meraviglioso affaccio dal quale si può ammirare, lungo Danubio dalla parte di Pest, il l'imponente palazzo del Parlamento. Vicino al Bastione dei Pescatori si può notare la statua di Santo Stefano, primo re magiaro e patrono dell'Ungheria. A lui è dedi- cata la bellissima Basilica in stile neorinascimentale, con una pianta a forma di croce e due campanili molto grandi. Vi consigliamo di salire sulla cupola per godere del panorama. Una passeggiata, andrebbe dedicata anche all'ele- gante via Andrassy, patrimonio dell'Umanità, costruita nel 1873, dopo l'unificazione di Buda con filo d'Arianna che, guida il turista in que- un apprezzabile risparmio economico. Tra Pest. A Budapest c'è un filo conduttore: sta strabiliante e ricca città. La card offre i vantaggi di questa carta è la totale gra- la Budapestcard. Girare con la agevolazioni e da diritto a sconti sostan- tuità del servizio di trasporto pubblico, Budapestcard, è come avere tra le mani il ziosi. E' un valido aiuto ed a conti fatti, l'entrata libera nei maggiori musei, così come le riduzioni per accedere alle terme e gli sconti che si possono richiedere nei negozi che aderiscono all'iniziativa. Sbirciando tra le pagine web del sito ungherese, www.budapestinfo.hu, si pos- sono trovare ulteriori dettagli. Un punto di riferimento per chi decide di recarsi in visita nella capitale ungherese, è costituito dall'Ufficio turistico di Budapest che offre un servizio molto effi- ciente, fornendo informazioni e orienta- mento. Budapest è molto di più delle parole che ho usato per descriverla, è un'emozione che ne fa sbocciare altre. Solo una visita in questa meravigliosa città può dare la misura del suo fascino. Sarebbe interessante se Budapest, terra magiara, e Cittareale, terra sabina, con- cordassero un programma di scambio cul- turale entrambe orgogliose delle proprie origini e tipicità.

BUDAPESTUDY Giornalisti in tour con il BudapeStudy. Nata da un progetto dell'ufficio del turismo della capitale magiara per meglio divulgare il suo grande patrimonio turistico e culturale, l'iniziativa è divenuta nel tempo un importante strumento di promozione grazie alla quale, giornalisti di carta stampata e troupe televisive internazionali, hanno la possibilità di lasciarsi incantare dalla storia, dall'arte e dalla natura di Budapest. Il programma prevede uno study tour individuale di tre giorni, durante i quali i giornalisti, secondo le specializzazioni, potranno presentare la città ai propri lettori o telespettatori. Vi chiede- rete, cosa ci fa un reportage sulla capitale ungherese sulle pagine di Falacrina? La verità è che la rivista, grazie alla nostra inviata Alice Lupi, è diventata internazionale. Partita alla volta di Budapest nel mese di apri- le, la nostra redattrice è tornata con un carniere pieno di notizie e curio- sità, che noi abbiamo deciso di raccontarvi.

FALACRINA AGOSTO 2005 29 Itinerari

La storia del borgo tra realtà e leggenda di Pietro Stefano

l primo, antichissimo, insediamento rudimentali difese contro le alluvioni. popolare vuole asportato e, miracolosa- umano che può essere ritenuto ante- Nacque così il "Borghetto" il cui insedia- mente, trasferito a S.Maria extra moenia, nato di , è Viario. La sua mento umano si stabilì ai margini della ad . Del periodo imperiale dei Iposizione geografica, sulle colline con romana via del Sale, oggi Salaria, che FLAVI è l'importante ninfeo di una villa il Velino a destra, a circa una trentina di attraversa tutta la valle del Velino, da romana che costeggiava la via Salaria e metri sul livello del fiume, ingenerava due ovest ad est, per piegare verso nord all'al- che è stato di recente restaurato su inizia- tipi di timori nei suoi primi abitatori: il tezza di Antrodoco. A margine della tiva del Comune e della Sovrintendenza ai primo aveva a che fare con la difesa dalle Salaria sorgeva, nel periodo imperiale, un monumenti. Inglobato, per secoli, nel- piene del fiume, e il secondo, invece, tempio pagano dedicato a Diana che, più l'adiacente convento francescano, deva- meno prosaico ma ugualmente pressante, tardi, nel VII o VIII secolo d.C., fu trasfor- stato dal tempo e dall'incuria degli uomi- riguardava la difesa dagli uomini, che, mato in chiesa paleocristiana e dedicata ni, da qualche anno fa bella mostra di se qui, probabilmente, erano quelli - o ai martiri Dionisio, Rustico ed Eleuterio. nel giardino pubblico. Ai tempi della sua soprattutto quelli- della legge, con la Sulla sua facciata, di foggia romanico- costruzione, la villa che lo accoglieva rap- quale, è opinione largamente accettata, abruzzese, sono visibili, ancora oggi, il presentava, probabilmente, una sosta che la gente di Viario temesse di dover simbolo imperiale dell'aquila e un'epigra- accogliente per coloro che intraprendeva- fare i conti. Proprio da questo nasce, per fe dedicata alla dea della caccia. Dopo i no viaggi faticosi lungo la via del Sale. Borgo Velino, la fama di paese di brigan- numerosi rifacimenti che si sono succedu- Con ogni probabilità la villa era utilizzata ti, poi rinsaldata ai tempi del brigante ti all'interno, soprattutto durante il baroc- anche dagli stessi Flavi, durante i loro fre- 'Pezzola del Borghetto'. Sembra accertato co, la chiesa, dall'ultimo secolo, è intito- quenti trasferimenti da Roma alla nativa che le origini di Viario siano antecedenti lata a S. Antonio, e, grazie ad un recen- Cittareale, nella lontana Valle Falacrina. alla fondazione di Roma, forse addirittura te progetto per il restauro, ha ripreso le Tra le decorazioni che impreziosivano il risalenti ai Pelagi, e che veniva usato sue funzioni officiatorie, riappropriandosi ninfeo, figurava probabilmente anche il come rifugio dai pastori provenienti dalla anche della sua importanza storica. Oggi, Cippo monolitico, per anni abbandonato Sabina. Di Viario rimangono ormai pochi si attende che sulle sue pareti tornino a in un orto adiacente e ora custodito, for- resti, abbandonati da secoli e ricoperti da risplendere gli affreschi, trasferiti, a suo tunatamente, nella sede municipale. Il terra e da rovi. Più tardi, l'abitato si spo- tempo, in custodia nel museo del munici- bassorilievo frontale, che riproduce un'al- stò a valle, a sinistra del Velino, dopo pio. Difficile, invece, la restituzione del legoria della vita e della morte, fa ritene- che, sulle sue rive, furono approntate portale del tempio che voce popolare re che si trattasse di monumento funerario.

30 FALACRINA AGOSTO 2005 LA VALLE SANTA dell'Ovo da Francesco II di Borbone. Il di piazza, dotato di un robusto portale, di S.FRANCESCO D'ASSISI Pezzola aveva servito il re per lungo del quale rimangono ormai solo i massic- tempo nella guardia reale, ma in seguito, ci cardini in pietra. Sempre sulla pizza, dal a causa del suo carattere iroso, ma lato dell'arco, una fontana a tre cannelle Sull'area della villa romana ed adiacente soprattutto per le sue imprese criminose reca lo stemma dei Farnese ( Leonardo), al ninfeo che ne era inglobato, fu costrui- ai confini tra lo Stato pontificio e il Regno con l'incisione "In te Domine speravi" e la to il convento di S. Francesco parte inte- di Napoli, i rapporti si erano guastati. La data MDLXXXV. Il Casino dei Blasetti, dal grante di quel complesso di santuari, che storia del brigante del Borghetto, tuttora nome della famiglia antrodocana che ne caratterizzano la vallata reatina, detta incerta e per molti aspetti arricchita dalla fu a lungo proprietaria, domina dall'altro appunto la Valle Santa. Certamente poste- fantasia popolare, ha fatto di lui il perso- di una dolce collina. La fantasia popolare riore e meno importante dei santuari di naggio che ha segnato una pagina impor- fa di questo fabbricato una sorta di fortez- , di Fonte Colombo, della Foresta e tante della storia borghettana (1598 - za, rifugio del brigante, il quale, nei di Poggio Bustone, tuttavia, come quello 1673). La leggenda ha ovviamente nobili- momenti di pericolo, attraverso un cunico- non lontano di , è testimonian- tato le sue gesta in difesa dei poveri e lo segreto, vi si trasferiva con i suoi bri- za della spiritualità francescana che illumi- degli oppressi dalle prepotenze dei poten- ganti. Borgo Velino, fino al 1860 fa parte nò anche la valle del Velino. Il convento ti e dei ricchi al punto di fare del Pezzola del Regno di Napoli; ai tempi della spedi- apparteneva alla Custodia di Rieti e i suoi un irriducibile nemico degli alti prelati zione di Napoleone, in Italia, fu baluardo edifici presentavano, fino a qualche della Curia romana, ma amico devoto dei all'avanzata delle armate francesi. Fedele decennio fa, un pregevole chiostro a fraticelli del convento di S. Francesco. Tra ai Borboni, deve a questa sua fedeltà il forma rettangolare con elegante colonna- le curiosità legate alla figura di questo motto "Insignia fidelis burgetti" riportato to a due piani, con affreschi che rappre- controverso personaggio, ricordiamo che sullo stendardo comunale. Con l'unità sentavano scene della vita e dei miracoli fu proprio lui ad importare, da Napoli, il d'Italia, nel 1865, assume l'attuale nome del frate poverello. All'interno, oltre all'al- gioco di carte tres sitis, oggi conosciuto di Borgo Velino, acquistando l'autonomia. tare maggiore simile a quello barocco di come tressette, appena codificato nella Nel periodo fascista, è sotto la giurisdizio- SS.Rustico, Eleuterio e Dioniso, vi erano città partenopea dal Chitarelle, dipenden- ne di Antrodoco; nel 1960, su petizione quelli dedicati a S. Antonio da Padova e te dalla corte borbonica. A questo punto popolare, ridiventa comune autonomo. all'Immacolata Concezione. La storia tra- è il caso di ricordare sinteticamente come "Borghetto è una specie di felice abban- mandata, vuole che il convento dei Minori il PEZZOLA segnò quasi 100 anni della dono ad una condizione molto più umana sia fondato proprio da S. Francesco e che, storia del BORGHETTO e ci viene in aiuto e a portata d'uomo di quella che ci pro- prendendone possesso, lui stesso piantò lo studio storico di GIORGIO MARINELLI pongono e pretendono da noi, ogni gior- vicino alla porta d'ingresso un albero con il suo "IL BRIGANTE GIULIO PEZZOLA no, le grandi città. Qui di colpo, scopria- d'olivo, da lui appena tagliato. Lo storico DEL BORGHETTO E IL SUO MEMORIALE " mo come, i ritmi di un presente convulso Pisano, in un suo studio, identificò il con- dato alle stampe nel giugno del 1982 a e soffocante vengono sostituiti da richia- vento del Borghetto con il locum vallis o cura del Comune di Borgo Velino: mi ad un modo di vivere più gratificante e convento della valle, la cui fondazione è - 1624 - G.P. è nominato Capitano di con- più sommesso. Per Borghetto è auspicabi- da attribuire proprio a S. Francesco. Il fine dal Vicerè di Napoli - Duca D'Alba; le un turismo, attento ai luoghi ed alle convento esisteva già nel 1472, quando - 1635 - In un'imboscata, Giulio, viene feri- atmosfere, misurato su spazi e percorsi papa Sisto IV tassò, per la somma di 3 to all'interno della chiesa di S. Matteo, integrati". once e 8 grana, i poveri fraticelli del oggi chiesa parrocchiale di Borgo Velino; Borghetto. Ora, quasi tutti i locali del con- - 1647 - Combatte contro Masaniello e le vento sono andati perduti e il complesso truppe Francesi per liberare Napoli dai è stato riconvertito a centro aziendale. Sul tumulti popolari; pavimento della chiesa si notava, quando - 1652 - Viene ricevuto con tutti gli onori il pagliaio non la ricopriva, una piccola a Madrid dal Re di Spagna; lapide, la cui iscrizione ricordava il lascito - 1659 - Giulio cade in disgrazia e gli ven- della vedova di Giacomo Pezzola ai frati- gono confiscati tutti i beni in Borghetto; celli del convento per le messe in suffra- - 1660 - Giulio con il figlio Giacomo sono gio del marito, più noto come il brigante carcerati a Napoli; del Borghetto. Dal 1472 al 1624, la storia - 1673 - Giulio, tenta una rocambolesca del Borghetto scorre ordinaria, lontana fuga da Castel dell'Ovo a Napoli e muore dagli intrecci politici, economici e giurisdi- sfracellandosi sulle rocce. zionali che caratterizzano il resto della Legato alla storia del PEZZOLA che è nato, valle del Velino. Le condizioni di vita del si badi bene, non a Fondi, come il famo- paese rimasero ancorate all'agricoltura ed so Pezza, ma a Rocca di Fondi, è il palaz- a piccoli allevamenti di bestiame, che zo che si apre su un lato di Piazza assicuravano la sopravvivenza, e rari Umberto I°. Pur Palazzo Pezzola, questa erano i casi di grossi armentari ovini e la sua denominazione popolare, - mantie- caprini. Risalgono a questo periodo i con- ne una sua spiccata signorilità tardo rina- tinui contrasti con Antrodoco per ragioni scimentale che fa spicco tra le tante casu- legate ai confini, tanto che nel giugno del pole del centro storico e che contribuisce, 1486, Antrodoco fu messa al sacco dal in modo decisivo, a fare della piazza il borghettani. Queste rivalità per i confini salotto di Borgo Velino. All'interno del nascondevano, in realtà, grandi interessi palazzo, ora suddiviso in tanti piccoli economici, come lo sfruttamento della appartamenti, la vecchia sala di rappre- montagna di Piscignola. Solo nel 1564 fu sentanza, con il soffitto di castagno a cas- possibile riverificare i confini contesi, con- settoni, ospita uno splendido camino che fini che ancora oggi sono oggetto di con- circondato da fregi eleganti e sculture in testazione. Fu Margherita d'Asburgo, la cotto ancora integre, che possono ricon- Madama d'Austria, che aveva fatto di que- dursi allo stile Impero e molto probabil- ste zone un suo feudo, a volere la defini- mente alla mano del Cesi, notissimo inci- zione dei confini. Proprio con la Madama sore antrodocano. Sul lato destro del d'Austria si assiste ad un mutamento pro- camino, l'effigie in cotto del volto di un fondo della comunità di Borghetto, causa- uomo, molto simile a quello ritrovato sul to principalmente all'eccessivo aggravio calcio ligneo di un fucile a trombone, fiscale chiesto al feudo. Siamo nel 1642 e forse appartenente allo stesso Pezzola. fa la sua prima comparsa sulla scena il Sulla piazza si affaccia anche il centro sto- brigante del Borghetto, al secolo Giulio rico, risalente molto probabilmente Pezzola. Il capomasnada borghettano fu al'700, con alle spalle, lo sfondo splendi- certamente sepolto a Napoli, dove era do del monte Giano. L'accesso era all'Arco stato rinchiuso nelle carceri di Castel

FALACRINA AGOSTO 2005 31 Cultura e arte IPOTESI E TEORIE NON HANNO ANCORA FATTO PIENA LUCE SULLE SUE ORIGINI

a chiesa di S. Silvestro in Falacrina è posta nel ter- nome del vicus di Falacrina e della valle omonima, è indi- ritorio presumibilmente ascrivibile al centro di viduabile in Falacro, divinità sabina antichissima già Falacrinae, modesto insediamento romano [Vicus dimenticata nella Roma Repubblicana di cui sopravviveva Lsecondo Svetonio], affiancata da un ramo del fiume il ricordo solo nei Flamini e nei loro rituali. L'ipotesi più Velino nei pressi delle frazioni Bricca e Collicelle di affascinante è che tale nome derivi dalla presenza di un Cittareale. L'edificio è posizionato probabilmente in modo antichissimo tempio dedicata a Falacro, situato nella val- parallelo all'adiacente via Salaria antica con la facciata lata da cui, in seguito, trasse il nome. Un processo simile posta verso la valle principale, ad ovest. Di dimensioni è, con ogni probabilità, alla base del nome di Bacugno, piuttosto ridotte, l'edificio è composto da un corpo princi- originato forse dalla dea Vacuna, antica divinità sabina. pale, l'attuale chiesa e lateralmente, verso il fiume, da una La chiesa di S. Silvestro in Falacrina presenta enormi ana- sagrestia. Sotto la sagrestia si trova una cripta. La cripta, logie storiche e strutturali con la chiesa di S. Silvestro a o per meglio dire, la chiesa oggi interrata, è visitabile per Villa S. Silvestro nel comune di Cascia (PG). In entrambi i gli otto metri della sua lunghezza, ha un'altezza di tre comuni la chiesa locale è intitolata al medesimo santo; la metri e la larghezza misura due metri e mezzo. L'edificio struttura degli edifici è pressoché identica e anche quello è libero per due terzi, poi, un muro divisorio di antica rea- di Villa S. Silvestro è posto sopra un tempio romano del lizzazione lo interrompe verso la facciata principale. E' 300 a.C., oggi completamente abbandonato. Sembra verosimile supporre che, in tempi più remoti, la chiesa si accertato, inoltre, che i due centri abitati, distanti solo 20 estendesse almeno per tutta la lunghezza dell'attuale edi- km, intrattenessero legami politici ed economici. Non biso- ficio. Illustri esperti in architettura medievale ritengono che gna dimenticare, poi, che all'epoca, con il termine 'Sabina' la cripta fosse una navata laterale di una chiesa alto s'individuava anche quello che oggi è territorio umbro medievale, databile, in via assolutamente indicativa, tra il (Cascia, Norcia). A queste vicende già strettamente con- quinto ed il decimo secolo dopo Cristo. Spiccano alcuni nesse, da' vigore la figura di Papa Silvestro I, che salito al particolari strutturali, l'arco a botte, le colonne in pietra Soglio pontificio nel 300 d.C., aveva predicato a lungo nel sponga dal disegno raffinatissimo, l'elegante muratura in territorio sabino (a Poggio Nativo e sul Monte Soratte), perfette linee parallele el'abside che rendono questa pic- portandolo probabilmente alla fondazione di due chiese cola cripta un vero tesoro architettonico. Numerose e cristiane, che furono edificate sopra due templi romani tutte suggestive le ipotesi che si fanno sulle origini della preesistenti. Ma le supposizioni intorno alla costruzione di chiesa di S. Silvestro in Falacrinae. Di Falacrina ne parla S. Silvestro in Falacrina non si fermano qui. Una, suggesti- Svetonio, individuando questo piccolo villaggio quale ori- va e piuttosto accreditata, rimanda alla figura del duca gine dei Flavi, dinastia che dette a Roma tre Archiprando da Rieti. Vissuto nell' Alto Medioevo, chiama- imperatori(Tito Flavio Vespasiano, Tito e Domiziano). to anche Takebrando nelle fonti antiche, fu valoroso con- Personalmente, ho letto più volte di Falacrinae come anti- dottiero e alla testa di un esercito riuscì , nel 915, in una chissima città che insieme a Nursia ed Amiternum, si pos- travolgente battaglia a sconfiggere i Saraceni a Tremula sono definire la culla della civiltà sabina. L'origine del Mutuesca ( attuale , ndr) e a cacciarli

32 FALACRINA AGOSTO 2005 definitivamente dalla Sabina dopo quasi un secolo di raz- Deduzioni zie. La lapide ne celebra le gesta e fissa nel 5 dicembre del 924 la data di ricostruzione e riconsacrazione di S. 1. nel 924 la chiesa è stata ricostruita, Silvestro. Appare evidente, quindi, quanto sia difficile sta- bilire con precisione la genesi della chiesa. Sono ancora quindi era preesistente numerosi gli interrogativi che meritano una risposta: quan- 2. era intitolata a S. Silvestro I Papa (300 dc) il do è stata edificata, quali segreti nasconde la cripta e per- predicatore della Sabina ché è stata chiusa parzialmente? Gli unici dati certi di cui 3. la chiesa è stata ricostruita o riedificata si dispone rimandano al 1153 prima, con la Bolla di sopra la preesistente Anastasio IV, e nel 1182 con quella di Lucio III, in cui si fa esplicito riferimento a S. Silvestro in Falacrina (Carta dei 4. la "cripta" è la chiesa ricostruita da luoghi di culto della diocesi di Rieti - Regione Lazio). takebrando o quella su cui ha riedificato? 5. la "cripta" vista e rivista e fatta vedere Le teorie che hanno a vari esperti sembrerebbe databile in come protagonista Takebrando un periodo compreso tra il V e IX secolo dc (è quindi la chiesa preesistente a Takebrando?) Takebrando o Archiprando o Tachiprando è stato sicura- 6. la "cripta" è stata comunque chiusa con un mente protagonista di una battaglia (e) vittoriosa(e) con- tro i saraceni nel X secolo (910 - 930?). muro in epoca molto remota (da Takebrando?) In quel periodo l'intera vallata del Velino sino a Fara 7. perché è stata chiusa? Sabina è stata sotto le incursioni saracene per quasi un 8. nella lapide si dice "… post vastationem secolo (850 - 930 dc. Questo condottiero, credo nativo di saracinorum…." La chiesa viene ricostruita… falacrina, organizzando le forze locali, ha combattuto e quindi era stata distrutta fisicamente o usata vinto i saraceni scacciandoli dai territori sabini. La lapide ne celebra le gesta fissando la data 5 Dicembre 924 per la per altri scopi religiosi (profanata?) ricostruzione e riconsacrazione della chiesa di S. Silvestro 9. il muro è di chiusura totale (l'apertura attuale in Falacrina. sulla volta è chiaramente tarda e forse la cripta era adibita ad ossario?) Resta la completa assenza di notizie su cosa c'è sotto il 10. takebrando può aver ricostruito sopra la corpo centrale della chiesa, l'attuale pavimento è recente (anni 50), sotto gli anziani ricordano delle botole, quindi chiesa sigillando la struttura profanata. presumibilmente esiste uno spazio anche sotto l'attuale In questa ipotesi ci sarebbe tre livelli: chiesa. a) tempio sabino romano b) chiesa alto medievale VI - IX sec La chiesa di S. Silvestro è chiaramente "repertoriata" già dal 1153 nella Bolla di Anastasio IV e nella Bolla di Lucio c) chiesa medievale - settecentesca III come S. Silvestro in Falagrino nel 1182. (Carta dei luo- ghi di culto della diocesi di Rieti - Regione Lazio)

FALACRINA AGOSTO 2005 33 Cultura: a Rieti, la consegna del premio giornalistico ‘Penna d’oro 2005’

Igor Righetti per l'Arte e la Letteratura; Francesco D’Agostino per la sezione Scienza; Bianca Spadolini per la sezione Conoscenza; Stefano Folli per la Politica interna; Giancarlo Governi per la sezione dedicata allo Spettacolo: sono questi i vincitori del Premio giornalistico ‘Penna d’oro’, XVIII edizione, che è stato consegnato sabato 9 luglio, alle 21, a Rieti. La giuria presieduta da Bruno Socillo e composta da Folco Quilici, Antonio Tafani, Marco Antonellis, Filippo Cicognani, Rosario Galli, Gian Franco Lami, Enrico Morbelli, Gabriele Valci Marrazza e Roberto Valentini ha assegna- to, inoltre, due premi speciali per la Cultura a Rodrigo Dias, presidente dell’Associazione Librai italiani e ad Aldo Forbice, vicedirettore del Giornale Radio Rai. Il suggestivo Chiostro di S. Lucia ha fatto da cornice alla cerimonia di consegna del Premio che, promosso dall’Associazione nazionale di cul- tura nel giornalismo, con la regia e l’allestimento di Fabio Grassi e dell’Associazione Culturale Lin Delija, attribuisce annualmente un rico- noscimento a personalità italiane che si sono distinte per il loro impe- gno nel campo del giornalismo culturale. Prestigiosi i nomi dei giorna- listi italiani che, nel corso delle edizioni, hanno ricevuto la Penna d’oro: Bruno Vespa, Mauro Mazza, Vittorio Feltri, Clemente Mimun, Lucia Annunziata, Igor Man, Corrado Augias, Sergio Zavoli, Arrigo Petacco, Enzo Siciliano, Furio Colombo e Fabrizio del Noce, solo per citare i più famosi, per i quali il premio ha rappresentato un attestato alla loro grande professionalità. Esponenti del mondo della comunicazione e della politica hanno partecipato alla manifestazione che, presentata da Diego Cimara, Ileana Iegiani, Benedetta Scialpi e Roberto Valentini, si è concluso con un concerto del noto jazzista Carlo Loffredo. Selvarotonda il TERMINAL in dirittura d’arrivo Immense capriate in legno, ampi locali, scale a chioc- ciola che conducono nei vari piani. Il terminal di Selvarotonda prende finalmente forma e consistenza facendo intravedere le enormi potenzialità fino ad ora celate. Tra le molte impalcature, a seguito delle tra- mezzature messe in opera, ora si scorgono i locali che verranno destinati alle cucine, ai lavatori, alla distribu- zioni, agli ingressi, ai monta-carichi. Due gli ingressi, uno ampio a piano terra; l’altro al livello delgli impian- ti di risalita. In opera, in questi giorni, l’intonacatura delle numerosi pareti e superfici. Seguirà a breve la pavimentazione che, ci dice il sindaco Pierluigi Feliciangeli, sicuramente consisterà in lastroni di porfido. Scelta oculata che sostitui- sce quella precedente del parquet che sarebbe stato decisamente più soggetto al continuo logorio esercitato dal passaggio degli scarponi da sci. Sembra che per il prossimo novembre e salvo i soliti imprevisti, la struttura verrà consegnata al Comune di Cittareale per poterne disporre di conseguenza. Ad esso spetterà l’assegnazione ad idonea organizzazione che renda il giusto merito ad un’opera che fino a poco tempo fa non ci saremmo mai aspettati di vedere. Un segno del continuo aggiornamento ed ammoderna- mento della nostra stazione sciistica, grande progetto da anni mirato per lo sviluppo socio-economico di Cittareale.

INVIA UN TUO ARTICOLO, UNA TUA RIFLESSIONE, UNA TUA LETTERA APERTA AI SEGUENTI INDIRIZZI e-mmail: [email protected] fax 0746.947122 oppure spedisci a: AssociazioneTuristica Pro Loco di Cittareale Piazza S. Maria 02010 CITTAREALE (Rieti)

34 FALACRINA AGOSTO 2005 Tradizioni Come da una tradizione popolare nasce l'impegno civile

"Nu semo vinuti, co tanta creanza, secondo l'usanza la Pasqua a cantà" di Valeriano Machella

a sera del 5 gennaio, come racconta ve espressioni della tradizione nostrana che ha colpito così duramente le popola- la tradizione che si perde nella notte viva ancora. A Cittareale, come in altri zioni del sud-est asiatico, i pasquarellari Ldei tempi, qualunque siano le condi- paesi, la celebrazione della pasquarella cittarealesi hanno voluto contribuire con- zioni atmosferiche, la maggior parte degli sembra non essere mai sparita. cretamente agli aiuti, donando la somma abitanti dei nostri paesi si trasforma in Organizzata quando bene, quando meno, ricavata dalla questua natalizia. In rispo- cantore. Vestiti da pastori cogli abiti tra- l'usanza è costantemente riproposta, sta, il Capo dipartimento della Protezione dizionali, accompagnati dal suono degli segno questo di radici solide e profonde Civile ha inviato a Paolo Fegatelli una let- organetti e degli strumenti a percussione che affondano nei sentimenti più sempli- tera di ringraziamento e di stima: " locali, si fermano davanti ad ogni casa ci, nella memoria dei nostri avi. Tant'è …desidero rivolgere il più vivo ringrazia- intonando un canto antico che, tramanda- che si è sentito il bisogno di costituire mento per il contributo che il Vostro to di padre in figlio, rievoca la nascita del l'ennesima associazione con lo scopo di Gruppo ha voluto offrire alla realizzazione "Messia". Le famiglie ricambiando l'alle- continuare la tradizione. Con la riorganiz- di interventi in favore delle popolazioni gria portata, offrono vivande di ogni zazione del gruppo, da parte di Paolo del sud-est asiatico…. Il suo contributo, genere. L'Epifania rappresentava una Fegatelli e attingendo ai modesti ricavi insieme a quelli che molti altri cittadini ed festa importante per il sentimento religio- delle tante esibizioni, i pasquarellar' istituzioni pubbliche e private ci hanno so popolare e veniva celebrata secondo hanno riavuto le loro mantelle in lana, fatto pervenire, sarà utilizzato…". Chiude tradizione con la recita delle pasquarelle, pantaloni di velluto, camice di flanella, di suo pugno: "…con stima e gratitudi- componimenti cantati da brigate di canto- gambali di lana e scarponi. Tutto per ne". Sulla spinta di un riconoscimento ri ambulanti che ricordavano il senso riportare più fedelmente possibile alle come questo, che premia e inorgoglisce, della festa, commemorando la nascita del immagini di un tempo. Attualmente sono il gruppo ha deciso, per il futuro, di Divino Bambino e la presentazione dei 21 i componenti del gruppo e fra questi ci devolvere i pochi fondi ricavati a chiese doni da parte dei Re Magi. Cantata la sono 3 giovani suonatori di organetto. e istituzioni religiose. Tra coloro che pasquarella, i cantori ricevevano agli abi- Anche oggi, come allora, la visita casa per beneficeranno della loro generosità ci tanti dei borghi doni in natura che, allo- casa viene "premiata" da un'offerta che, saranno anche gli orfanelli di S. Rita da ra, consistevano spesso in uova, piccole per forza di cose, consiste quasi sempre Cascia. D'ora in avanti, per i cittarealesi, porzioni di formaggio, insaccati ed in piccole somme di denaro. Ma mentre partecipare alla pasquarella avrà anche abbondanti brindisi ristoratori. prima, dopo la raccolta dei prodotti ali- un altro significato. Tutti, pasquarellari e Lo sforzo meritorio di gran parte del mentari, l'esibizione terminava con un no, celebreranno sì una tradizione che volontariato locale per "non dimentica- pranzo offerto ai bambini locali, oggi il continua ma con la consapevolezza che re", per rendere immortali storie e usan- nostro gruppo di dedica alla beneficenza. da oggi pasquarella è sinonimo di bene- ze locali, fa sì che una delle più suggesti- Dopo il maremoto del 26 dicembre 2004 ficenza, altruismo e generosità.

FALACRINA AGOSTO 2005 35 Attualità TEDESCHINI e la VIA DEL SALE

Rinnovate le cariche direttive del Consorzio tra le Pro Loco

abato 26 aprile, presso la sede della VI Comunità Montana, si è riunita l'Assemblea del Consorzio tra le Pro Loco della S"Via del sale" per il rinnovo delle cariche Direttive. Il Presidente uscente, Elio Tedeschini, ha fatto il resoconto dei primi tre anni di attività, ricordando tutto il percorso e le gros- se difficoltà incontrate relative alla novità della costituzione del Consorzio, primo del centro-sud, isole comprese. "La nostra atti- vità non è stata la prosecuzione di un qualche cosa di già esi- stente ma un continuo inventare, programmare e costruire, il più delle volte all'oscuro di chi segue da fuori la vita del Consorzio" dichiara il presidente, "non è una super Pro Loco bensì una struttura che provvede, come unico fine, allo sviluppo turistico- commerciale del territorio". Il compito, dichiara, è quello della esaltano le bellezze e l'ospitalità dei nostri borghi". Anche l'APT promozione del territorio attraverso una pubblicizzazione capil- ha creduto nell'impegno ed insieme al Consorzio si è stampata lare di tutte le risorse che vanno dal termalismo agli impianti una guida dai contenuti meno tecnici ma complementare all'al- sciistici, dall'archeologia alla via della cristianità, dalla gastrono- tra. In collaborazione della Comunità Montana, si è apparsi con inserti su riviste di tiratura regionale e ultimo "Meridiani", a tira- tura nazionale ed estera. Sempre presenti con l'UNCEM e la Provincia per l'anno internazionale della montagna a , al salone della montagna presso la fiera di Roma e poi ad Amatrice. In queste occasioni la partecipazione si è basata sull'esposizione di tutti i nostri prodotti agro-alimentari, gastro- nomici e artigianali integrata dalla presentazione di poster e videoproiezioni. Dice Tedeschini: "Abbiamo rappresentato e pro- mosso i nostri agriturismo, i ristoranti e gli alberghi non dimen- ticando le manifestazioni più importanti che si svolgono duran- te l'anno nei paesi della "Via del Sale". Una mia idea, che por- terò avanti, sarà quella di fare due giornate di promozione a Roma; giornate intense anche con la partecipazione dei gruppi folk, delle bande e tutto quanto sarà necessario per realizzare una vetrina di questo territorio, dove da sempre s'incrociano e si fondono armoniosamente le varie culture laziali, abruzzesi, marchigiane ed umbre, dove si respira aria pulita e dove la gente è cordiale ed amica, disponibile ai contatti umani. La stes- sa promozione andrà poi ripetuta lungo la costa adriatica e nelle terre ascolane". Con la sponsorizzazione della Camera di Commercio sono stati realizzati dei cartelloni stradali che verran- no collocati lungo la via Salaria, da Cittaducale ad Accumuli; ne verranno messi altri, di formato più piccolo, in tutti i comuni. Sono in programma concorsi fotografici ed è in progetto la rea- lizzazione di un promo video. Ed ancora: "Considerando che abbiamo dovuto inventare il Consorzio, con il puro volontariato mia ai prodotti tipici dell'agricoltura, del bosco e sottobosco. delle Pro Loco, non posso che essere soddisfatto del lavoro Fiore all'occhiello, per i neo-eletti, gli spaghetti all'amatriciana, svolto. È comunque da incrementare l'operato anche perché, per il marrone antrodocano ed i fagioli di Borbona. "In questi tre scelta, siamo rimasti a vivere in queste terre; dobbiamo far in anni di vita dobbiamo riconoscere il grosso supporto che ci modo che attraverso il nostro lavoro si sviluppi il turismo: una hanno dato gli Amministratori della Comunità Montana, con loro necessità per lo sviluppo di nuovi posti di lavoro che andranno abbiamo realizzato la prima guida turistica del territorio, dove si a frenare quella fuga lenta e continua dei giovani".

36 FALACRINA AGOSTO 2005 A CITTAREALE UN SERVIZIO TELEFONICO FORNISCE SUGGERIMENTI E INFORMAZIONI

el 1968 un giudice americano, su sto servizio i tanti (o pochi) organizzato- necessita per essere raggiunta in qualun- richiesta di un'associazione di con- ri locali non ne tengono minimamente que momento e con qualsiasi mezzo: Nsumatori, obbligò la Ford ad istitui- conto. Quindi, o al momento della richie- sito internet, e-mail, telefono fisso, cellu- re una linea telefonica gratuita per facili- sta prendi tempo per poterti informare, lare e fax. Ma l'operazione "call center" tare le chiamate di reclamo. Nacque così o rendi un servizio nullo. E ecco che è quasi unica. E tutto questo solo per il primo call center. Oggi, trent'anni Riccardo temporeggia, chiama a sua mettersi al servizio di chiunque operi per dopo, il Nord America conta 90 mila call volta in paese, chiede, si informa, tutto il nostro paese. Rimane il fatto che il center con più di 5 agenti. Non siamo quasi sempre a proprie spese o a spese nostro Riccardo si trova sempre più decisamente in America ma, al passo della Pro Loco. È vero che qualche spesso con il naso all'aria, scrutando il con i tempi, da circa tre anni secondo dopo, nel momento della richia- cielo da buon metereologo, cercando di l'Associazione Turistica Pro Loco di mata del tizio, Cittareale offre il massimo intuire se da Antrodoco a Cittareale quel- Cittareale ha attivato un numero telefo- dell'organizzazione, ma è anche vero che le lievi nuvole che scorge qua e là, pos- nico cellulare, il 3351639311, messo quo- spesso non basta una giornata intera sano trasformarsi in tormenta ed impedi- tidianamente a disposizione di chiunque per venire a conoscenza di quanto sta re l'apertura degli impianti sciistici, il voglia avere informazioni ed aggiorna- veramente accadendo. Sarebbe fin trop- cinema in piazza, la partita di pallone. menti su quanto accade nel nostro terri- po facile raccontare di chi, in posti pub- Ma tranquilli, continuate a chiamare, il torio. L'iniziativa, nata per informare in blici, ricevendo al telefono richieste di servizio in questi giorni sta per essere "tempo reale" i frequentatori dei nostri informazioni ha mandato "a quel paese" adeguato. Stufa della situazione la Pro impianti scioviari, si è poi consolidata il diretto interlocutore. Ma se questo è Loco ha deciso di attingere dalle esigue nell'arco dell'intero anno. Già, "intero grave, è altrettanto grave ignorare volu- casse la somma necessaria all'acquisto: anno". Ciò vuol dire che per trecentoses- tamente chi si propone per un servizio fornirà a breve a Riccardo, una moderna, santacinque giorni qualcuno si impegna che va nettamente a favore della collet- tecnologicamente avanzata, brillante a tenere in vita questa sorta di "call cen- tività. È né più e né meno che la solita "palla di vetro". ter" cittarealese, ma non con poche dif- guerra "dei poveri"! A nulla ficoltà. La riconoscenza va all'instancabi- sono servite le ricorrenti le nostro Riccardo Guerci, già presiden- richieste ed i vari solleciti per te, poi segretario ed ora tesoriere della saperne di più. Invece di col- Pro Loco. È lui che ogni giorno, dalle 7 laborare, di assecondare del mattino fino ad oltre le 22 di sera, si qualsiasi iniziativa, si tende impegna a colloquiare con la gente, sfor- costantemente ad ignorare. zandosi di dare, anche in momenti di Eppure non occorrono menti particolare impegno per la sua attività sopraffine per capire che lavorativa, il massimo della cordialità ed anche una partita di briscola, esaustività alle varie richieste. L'apertura se correttamente pubblicizza- e la chiusura degli impianti scioviari, le ta o posta semplicemente "in condizioni metereologiche, dove poter calendario" abbia maggiore mangiare e dove dormire, la data di tale successo e renda a chiunque manifestazione, i recapiti delle altre l'idea di una comunità aggre- associazioni, le prenotazioni dei campi gata, viva e soprattutto anco- sportivi, le spedizioni della rivista ra attiva. Ed a Cittareale si Falacrina, queste sono parte delle richie- passa, per nostra fortuna, ste ricorrenti. Ma, come sempre accade, dalla partita a carte agli scavi il problema c'è. Il nostro Riccardo, oltre archeologici, dalla gara di a mantenere il livello ottimale del servi- ruzzica ai convegni con stu- zio, deve spessissimo "inventarsi" ed diosi ed universitari. Questa intuire quanto accade a poca distanza associazione è stata tra le da dove si trova. Questo perché di que- prime a fornirsi di quanto

FALACRINA AGOSTO 2005 37 Percorsi gastronomici

Roma a tavola con i Cittarealesi

Prosegue il viaggio attraverso le numerose attività di ristorazione dei Cittarealesi a Roma di Valeriano Machella

ontinuiamo il nostro percorso per le vie di Roma, con il grigliate, carciofi alla giu- naso all'insù, alla ricerca di effluvi nostrani, di volti familia- dia, ricotta e mozzarella Cri, dei nostri ristoratori. Ci si addentra cauti nel centro sto- di bufala. I cuochi, rico e la tipica targa in travertino, che introduce nella stretta via, abruzzesi e riporta subito la mente a fatti del passato: via Rasella, lungo sardi, si "affluente" di piazza Barberini e storica confinante dei palazzi sbizzarri- del Quirinale. A circa metà del percorso, ci troviamo, come immaginavamo, di nuovo a casa nostra. Qui si racconta la sto- ria di S. Croce e quella di Cajenco, qui si parla di bucatini all'amatriciana e della sua variante, la "gricia". Bene, entriamo! "Hosteria Romana", uno dei più vecchi ristoranti della Capitale; il primo locale di Gigi Fazi, vecchio ristoratore romano degli anni scono '50 e predecessore di Ezio e Ada da cui fu, poi, rilevato nel 1979. poi con In quell'anno, la mano passa a due nostri concittadini, carne, Giovannina Cenfi di Conca e Mario Camponeschi di S. Croce. pesce e fun- L'aria si fa sempre più familiare. Entriamo e l'accoglienza è ghi, quando è buona, espressa con simpatia e professionalità. Ci accoglie stagione. E poi Amelio Camponeschi, altro paesano di Cajenco e marito di via con la gricia, cacio e Barbara Camponeschi di S. Croce, figlia di Giovannina e Mario, pepe, amatriciana, da poco,purtroppo,scomparso. Sono loro che oggi conducono abbacchio, maialino, trip- pa, coda alla vaccinara, pollo con i peperoni, osso buco. Piatti tipica- mente romani e richiestissimi. Amelio e Barbara non si dimenti- cano il pesce, rigorosamente fresco. Fritture, grigliate, ma anche piatti all'acqua pazza e per finire un bel rombo al forno con le patate. L'ottimo successo, ci dicono, sia dovuto anche al fatto che il ristorante è inserito da oltre cinque anni nella famosa guida americana "Rick Steves' Rome 2005" di Rick Steves che segnala i migliori itinerari gastronomici,. Frequentato anche da giornalisti, politici e calciatori, il locale chiude la domenica per riposo settimanale e, per cenare, occorre prenotare. L'indicazione del famoso attentato del 1945 e quanto si nota ancora dell'evento bellico sulle pareti dei palazzi adiacenti rappresentano una forma di richiamo anche per gli stranie- ri. Tra le richieste ricorrenti c'è la famo- sa "pajata romanesca", uno dei cavalli di battaglia del ristorante ma purtroppo abbandonata per via della "mucca pazza". Ventiquattro gli anni di attività e l'intenzione di proseguire fino a che i due figli, ora adolescenti, non li sosti- l'attività e sembrano farlo anche molto tuiranno. Grande l'impegno che occupa bene. Locale frequentato da italiani ma quasi tutta la giornata, dalle sei del anche da molti stranieri che si alternano mattino ad oltre la mezzanotte. E men- ai primi più verso sera. Il primo approc- tre Barbara è impegnata, tutte le matti- cio è singolare: intere pareti ricoperte di ne, nella preparazione della pasticceria autografi, messaggi d'auguri e citazioni. che verrà servita durante il giorno, Raccontano che un giorno venne a pran- Ivano si destreggia in cucina, ma solo zo il grafico dell'imperatore del Giappone che volle scrivere, a per alcuni piatti tipici (amatriciana, carbonara, arrosti). Per quasi grandi caratteri, un messaggio di benvenuto ai frequentatori tutto il mese di agosto la chiusura estiva consente ai due di vil- giapponesi. Da lì, clienti ed amici, cominciarono a scriverci intor- leggiare a Cittareale. Si alternano, per par condicio, tra S. Croce no, tappezzando le intere pareti. Ed eccoci ai piatti. e Cajenco, ma sempre con il pensiero a via Rasella ed a questa Caratteristico l'antipasto misto, regno incontrastato di verdure attività che, si spera, verrà tramandata alla prole.

38 FALACRINA AGOSTO 2005 Curiosità

di Paola Mariani Barberi

L'altro giorno mi è arrivata questa lettera: ragazzi iperattivi nascondono qualche problema e non vorrei Cara Paola, ciao. Permettimi di darti del tu. Ho letto con inte- lasciarlo senza il mio aiuto. Ma per il momento preferisco aspet- resse il tuo articoletto sul piccolo autobus grigio. Si..., carino. tare ed osservare. Uno dopo l'altro li raggiungo tutti e tutti li Ma vorrei fare qualche piccola osservazione. Certo, il suo è un accolgo al caldo. Sto con le orecchie tese. Dalle loro frasi talvol- compito meritevole: mantenere la vitalità dei nostri vecchietti è ta allegre, talvolta arrabbiate si conoscono tante situazioni fami- importante; raccogliere le loro confidenze, rimettere insieme le liari. Alcune serene e felici, altre con qualche problema, ma io loro esperienze condite da un po' di romantici ricordi, è come cerco di consolare tutti bambini e loro mi vogliono bene. raccogliere il materiale che serve a costruire un nuovo ponte Finalmente arriviamo a scuola. I ragazzi che hanno studiato e verso il futuro. Ma solo con le fondamenta non si costruisce fatto i compiti mi lasciano i fretta. Quelli che temono una inter- questo futuro di cui sempre parlate voi adulti. Non ti sembra rogazione sono un po' più lenti a scendere, ma alla fine tutti che sia di enorme importanza anche il mio lavoro? Lascia che ti entrano nelle aule ed io posso tirare un sospiro di sollievo. spieghi. Prima di tutto mi presento: sono il nipote del piccolo Ora mi riposo un po'. Ma presto mi viene in mente che oggi autobus grigio; solo lo Scuolabus di Cittareale. Alla televisione manca un bambino. Forse ha un po' di influenza. Domani pas- tutti parlano dei giovani, i politici - l'un contro l'altro armati - sando davanti alla sua casa mi dovrò informare per sapere "brandiscono" sempre i nostri ragazzi per far vista di preoccu- come sta. Le ore passano veloci. Io non sono stato in ozio. Ho parsi del benessere futuro della nostra società, in ogni cerimo- pensato ai miei ragazzi. Li vedo crescere e maturare. Certo qui nia pubblica la ciliegina non hanno molte sulla torta è quasi sem- distrazioni come pre costituita dall'elo- non hanno moltissi- gio dei nostri figli, etc., me possibilità di etc.. Poi, però, nella confrontarsi, ma vita pratica le attenzio- presto verrà l'estate ni per i ragazzi sono e la valle si riempirà decisamente inferiori, ci di gente, ci sarà più si limita a curarsi del allegria e loro loro benessere stretta- potranno scambiare mente materiale senza idee ed esperienze ascoltarli o sostenerli con i loro amici che nei loro momenti di tornano qui dalla dubbio o scoraggia- città. La campanella mento. Ma qui inter- mi fa sobbalzare. E' vengo io! Ora ti raccon- già ora di riportarli to la mia giornata tipo. a casa. Escono tutti Da settembre a giugno, rumorosamente. Chi con qualsiasi tempo, mi è sicuro di aver sveglio presto. Dopo fatto bene il compi- un veloce riscaldamen- to in classe è più to mi metto in cammi- allegro, non vede no per quelle che - in l'ora di tornare in pieno inverno - sem- famiglia. Ma, ahimè, brano proprio delle chi ha preso un lande desolate per raccogliere i pochi bambini che vivono qui e brutto voto è più triste e deve essere rincuorato. E' compito portarli a scuola dove, oltre all'istruzione loro impartita da gene- mio. "Non è andata bene, vero? Come mai? Mi avevi detto di rosi insegnanti (ti garantisco che arrivare a Cittareale con tanta aver studiato... Forse hai avuto paura? Non ti preoccupare, se ti neve e gelo la mattina presto, tutte le mattine, non è per nien- impegni vedrai che la prossima volta andrà bene. Ora guardati te facile), trovano la compagnia dei loro coetanei, altrimenti intorno, guarda quei cavalli che pascolano tranquilli, in alto c'è troppo dispersi nel territorio. Man mano che si sgranano i minu- un falchetto che vola e le cinciallegre saltano da un ramo all'al- ti mi avvicino alle loro case e vedo ad aspettarmi dei ragazzi dai tro. Fai sempre il tuo dovere e se poi qualche cosa va un po' visetti insonnoliti, talvolta impietriti dal freddo con il naso che storto, pazienza. Se hai la coscienza a posto trovi sempre lo sembra un papavero appena sbocciato. "Presto piccolo sali su spazio per goderti le belle cose che la natura ti offre. E' un rega- e riscaldati un po'. Ora andiamo a raccogliere gli altri. Come ti lo, godine appieno e la natura ti riempirà di serenità e corag- sei svegliato questa mattina?" "Mmmm" mi rispondono in gene- gio". Il ragazzetto torna a sorridere ed io sono felice. Anche re, ma io non mi demoralizzo. Bisogna farli parlare questi gio- oggi ho dato il mio piccolo contributo a crescere gli uomini del vani, bisogna sondare le loro paure, le loro perplessità. "Hai domani, anche oggi ho portato un po' di quel materiale neces- fatto i compiti? Tuttti? In quale materia non riesci bene?" sario a costruire quel ponte verso il futuro e sono sicuro che i "Mmmm" "Qualcuno mi ha detto che oggi c'è il compito in clas- giovani di oggi, quando domani saranno adulti, si ricorderanno se. Ti sei preparato bene?" Silenzio. Lo guardo di sottecchi e di me e di tutte le confidenze che mi hanno fatto e forse avran- vedo che ha la coscienza un po' sporchetta e che ora teme l'ar- no nostalgia delle mattine passate insieme. Cara Paola, come rivo a scuola. " Dai, ripassa un po' le lezioni precedenti, vedrai vedi non è importante solo quello che fa il vecchio autobus gri- che ce la farai a far bene il compito". Il ragazzo apre il libro e gio; anche io, che sono del color del sole, sono una istituzione si concentra. Non vede neanche il paesaggio che scorre intorno. importante per Cittareale e farai bene a dirlo ai lettori di Intanto siamo arrivati davanti ad un'altra casa. Sale un ragaz- Falacrina. Ora ti saluto. zetto allegro, forse un po' troppo. E' anche eccessivamente Lo Scuolabus di Cittareale. rumoroso e da fastidio agli altri. Come mai? In genere è tanto Come no!, ecco qui la tua lettera e ti ringrazio per essere, anche tranquillo. Non dico nulla, ma lo tengo d'occhio. Nei prossimi nei giorni di temporale, un raggio di sole che va per le strade giorni dovrò vedere cosa succede. So per esperienza che molti che portano alla scuola di Cittareale.

FALACRINA AGOSTO 2005 39 Primo piano

Le memorie di Renato Mignola l'ultimo comandante della stazione dei carabinieri di Cittareale

di Valeriano Machella

arzo 1963, Cittareale. La locale Andrea Fegatelli, l'allora direttore della dell'ostetrica Caterina Panepucci che caserma dei carabinieri, semi succursale Cassa di Risparmio di Rieti, assistette la moglie durante la gravidan- Mdistrutta dall'ennesimo terremo- che occupava i locali dell'attuale bar La za del figlio Mario. Ci racconta delle uni- to, venne provvisoriamente ospitata Rocca; il collocatore comunale Luigi che farmacie presenti ad Amatrice e a presso i locali del Municipio. Le masseri- Gianferri e sua sorella, la maestra Posta; dell'altro ufficio postale zie e il personale non ammogliato furono Benedetta; le famiglie Margarita, nella frazione di S.Croce e alloggiati in uno stanzone adibito a Fegatelli, Giamogante, Menon, della fontana del Pisciarello Biblioteca comunale e, proveniente dalla Boccanera, e il maresciallo costruita, poco prima stazione di Latina Principale, a coman- Achille Cattani che era stato della sua morte nel 1963, darla fu chiamato il brigadiere Renato sindaco di Cittareale. In quel dalla guardia comunale Mignola che succedeva al pensionando periodo l'amministrazione Paolucci, marito dell'oste- vicebrigadiere Mario Laurenti. Due i cara- comunale era affidata al trica. Ed ancora del periodo binieri alle sue dipendenze, Mario Commissario prefettizio dott. estivo e delle proiezioni dei Rappolli, veterano della seconda guerra Morgante cui seguì, Antonio film in piazza, della straordi- mondiale e Sebastiano Arduini, entrambi Rinaldi, diventato sindaco rego- naria somiglianza delle due da diversi anni in congedo. Nato al Cairo, larmente eletto. Si ricorda guardie forestali, fratelli dove era rimasto fino all'età di diciasset- Mignola, del dott. Caricati, il gemelli, Remo e Romolo. te anni, per il maresciallo Mignola fu segretario comunale di origine Pochi mesi dopo essere arriva- breve la permanenza a Cittareale, poco pugliese; dell'impiegata to a Cittareale sposò, a più di un anno. Poi, per volontà del comunale Adriana Napoli, Rosa Petti e Comando Generale dell'Arma, la stazione Coiante e di suo insieme andarono fu chiusa, passando sotto la tenenza di marito Dino; ad abitare in una Amatrice. Racconta Mignola che, in quel- della signora casa di proprietà l'anno, erano oltre cento gli abitanti di Ersilia Menon; del maresciallo Cittareale e circa milleduecento quelli nel dell'ufficiales- Achille Cattani, resto del territorio, distribuiti nelle venti- sa postale gentilmente affit- trè frazioni. Ricorda con simpatia tanti Maria tata alla modesta dei personaggi di allora: il cavalier Boccanera e cifra di lire 18.000

40 FALACRINA AGOSTO 2005 mensili, tanta era l'indennità di alloggio stazione di Cittaducale. che passava l'Arma al personale ammo- Dopo fu gliato che non fruiva di alloggio di ser- la volta della stazione vizio. Un ricordo particolare lo conserva dei carabinieri di Nola per l'allora parroco, don Fernando fino al 1977, poi assun- Giorgi. Con lui istaurò subito una profon- se il comando della da amicizia, fondata sulla stima recipro- stazione di Torre del ca. Di lui ricorda l'altruismo, il continuo Greco, e qui, si conge- prodigarsi per aiutare tutti. La mattina, di dò nel 1980 da mare- buon ora, per sopperire alla carenza di sciallo maggiore. Nel mezzi pubblici, con la sua storica 1981 fu promosso sot- Wolkswagen, accompagnava i ragazzi totenente e il che andavano a scuola. Racconta anche Presidente Pertini gli delle tante occasioni in cui don Fernando conferì l'onorificenza di lo aveva accompagnato a Selva Rotonda, cavaliere della all'epoca sconosciuta a tutti, e che esta- Repubblica. Renato e siato, tra quelle cime morbide, gli diceva Rosa ricordano quel- che quel posto, con la sua attività turisti- l'anno felice, " trascor- ca, avrebbe potuto essere la fortuna di so in quel paradiso Cittareale. Non esitò un istante quando che era Cittareale, lo pregò di andare a Napoli per celebra- popolato da gente re le sue nozze, nell'agosto del 1963. Un tranquilla con cui non periodo calmo, senza nessun avvenimen- ebbi mai contrasti" . E, to di rilievo, trascorso tra qualche furto dopo quarant'anni, di gallina ed interventi per sedare liti navigando su internet, familiari. Un periodo lieto per via del s'imbatte casualmente matrimonio e per il concepimento del nel nostro sito. Tanta è suo primo figlio Mario, che nasceva a stata la meraviglia nel Napoli nel 1964. In quell'anno fu chiusa vedere il piccolo paese la stazione dei carabinieri di Cittareale dei suoi ricordi ancora per decisione del Comando Generale che vivo ed attivo, come allora ne soppresse parecchie e il territo- certo non immaginava. rio, che aveva la giurisdizione sulle 23 Ci scrive immediata- frazioni, passò tutto alla stazione di mente, c'invia immagi- Amatrice. Ricorda che alcune famiglie di ni, cerca di rinverdire S.Croce furono contrarie alla soppressio- quei momenti. E' anco- ne della caserma e tentarono di impedir- ra tanto legato al lo, ma senza successo. Così il nostro bri- nostro territorio, ce lo gadiere Renato Mignola fu trasferito a ripete tante volte. Noi Petrella Salto a dirigere la stazione loca- lo abbiamo invitato. Lo le, Rappolli ad Alessandria e Arduini alla stiamo aspettando.

Rosa e Renato Mignola. Ora in pensione, a 72 anni si diletta con il com- puter da cui è affascinato e, navigando su internet, ha scoperto di nuovo Cittareale grazie al sito www.cittareale.it. Ha quattro figli.

FALACRINA AGOSTO 2005 41 Attualità

Cittareale un paese nel pallone La squadra di calcio promuove l'immagine della città sul territorio

In giro per la provincia di Rieti, all'inse- to nessuno sponsor ma semplicemente la importanti realtà come San Giovanni gna del fair play. E' questo l'atteggia- denominazione di "Associazione Calcio Reatino, , ". E mento con cui i ragazzi dell'Associazione Cittareale". La squadra ha chiuso il cam- poi c'è sempre il trofeo disciplina da Calcio Cittareale hanno ridato speranza e pionato di terza categoria al settimo mettere in bella mostra, guadagnato per fiducia ad un centro storico importante posto, ma a sentire le parole di Amelio aver concluso il campionato con la per- per il reatino. Artefice della prosecuzione Camponeschi, si poteva fare di più: "Ha centuale più bassa di falli ed espulsioni, di un sogno, iniziato nel 1976 e ripartito inciso il fatto che ci sono state difficoltà cui si è aggiunto il "Premio lealtà nello a giugno dello scorso anno, è il presiden- oggettive per gli allenamenti. Alcuni gio- sport", sponsorizzato dall'Enel, che ha te della società calcistica, Amelio catori venivano da Roma, altri abitano portato in dote un completo sportivo per Camponeschi, il cui primo obiettivo è qui. D'ora in avanti, per ovviare a questa tutta la squadra. Da ultimo, Camponeschi "esportare sul territorio una bella imma- difficoltà, cercheremo di attingere dai ha illustrato i sui programmi per l'anno gine di Cittareale". Rientra in quest'ope- vivai di Cittareale, Borbona, Posta". Poi prossimo. A partire dalla riconferma del- razione di marketing, l'allestimento di ci ha messo lo zampino anche la sfortu- l'organico, arricchito di qualche innesto, una divisa sociale di rappresentanza per na, materializzatasi con gli infortuni che soprattutto, in difesa. Si parla dell'acqui- i calciatori: "Mi piaceva che quando arri- hanno colpito diversi elementi della sto di Manuele Zarini, storico portiere vavamo in un campo, specialmente fuori squadra: dal portiere titolare Renzo che negli ultimi dieci anni ha giocato casa, ci vedessero scendere dal pullman Tartaglia, all'esperto difensore Luca nelle categorie superiori. Incombono poi con le divise", dice il presidente. Un pro- Capezzone. Camponeschi si rammarica le questioni sponsor e marketing. "Mi getto, quello dell'AC Cittareale, attorno al inoltre per non aver potuto organizzare piacerebbe portare avanti il discorso di quale sono accorse vecchie glorie come in concomitanza con le partite, delle sinergia con le realtà locali anche se Giovanni Masci, Enrico Bricca, Renzo manifestazioni enogastronomiche che sono certo di poter contare, intanto, sul- Tartaglia, Enrico Frezza. L'intento era pubblicizzassero i prodotti di Cittareale. l'appoggio dell'amministrazione comuna- anche di portare in giro il nome della "Tutto sommato, il bilancio è comunque le", conclude il presidente del sodalizio città. E' per questo che non è stato scel- positivo. Ci siamo classificati prima di calcistico.

42 FALACRINA AGOSTO 2005 Libri Un libro nato dal desiderio di preservare la memoria di CITTAREALE e della sua VALLE

di Francesco Nelli

no di felicità e invidia; felicità nel sapere che frequento que- sti luoghi, invidia, se così si può definire, perché vorrebbe poter tornare a Cittareale più spesso. Come abbia iniziato a scrivere questo libro è difficile dirlo, un po' per curiosità, un po' per hobby, ma soprattutto per passione, per la voglia di scoprire fatti e persone che hanno popolato queste terre. Quella volontà di sapere chi aveva calcato le nostre strade e i nostri campi prima di noi, chi aveva pescato i gamberi al Velino mille anni fa, chi aveva avuto modo di ammirare un alba sulla cima del monte Boragine. La curiosità di capire chi avesse dominato e controllato la nostra vallata nei secoli scorsi; sapere se Federico II fosse mai stato a Cittareale; conoscere la storia delle pietre che compongono ogni stalla dei nostri paesi; apprendere le origini delle famiglie che Scrivere una prefazione al libro del proprio genitore, non è ancora oggi abitano qui: insomma, tutte quelle curiosità che impresa facile; per me poi la difficoltà è doppia poiché, ti prendono e a cui vuoi dare una risposta per avvici- generalmente, non le leggo, ansioso di cominciare a narsi sempre più a capire i segreti della nostra valla- "divorare" il libro. La nascita di questo libro si perde ta. Lo si perdoni, quindi, se commetterà qualche nei miei ricordi di bambino, quando mio padre comin- errore, ma come ho già detto, questa non è la sua ciò a raccogliere le prime informazioni, grazie anche professione, ma solo la sua passione. Credo, alla sua amicizia con don Augusto Rampazzo, sulla comunque, che sia riuscito a raggiungere un risulta- nostra famiglia, sulle nostre origini, sulla storia to di conoscenze apprezzabile. Questo è il suo di questa valle. La sua professione ha primo libro e non so se ne scriverà altri sulla sto- "costretto" mio padre a Roma, ma il suo ria di Cittareale o su chissà cos'altro, quello che affetto per questa splendida, magica so è che qui, ha cercato di raccogliere tutte le valle è rimasto immutato. Qui, da giu- notizie provandole e confutandole, senza gno a settembre, era solito trascorrere assumere nessuna le sue vacanze. Poi la vita si sa come informazione per "oro va, il matrimonio, i figli, tutte quelle colato". Le informazio- cose belle che ti portano però a non ni reperite sono tante e frequentare molto i luoghi della gio- molto interessanti; ha sco- ventù. Il lavoro, è un imprenditore perto cose ormai dimentica- nel settore informatico, impegna te; ha fotografato particolari ogni attimo della sua giornata. sconosciuti ai più; ha tradotto Insomma il tempo è poco, e rara- documenti, ha letto libri ma soprat- mente riesce a tornare a Cittareale, tutto è riuscito a ricostruire quasi com- Per questa ragione ha iniziato a documen- pletamente la storia della nostra valle tarsi, come se volesse in qualche modo con- Falacrina. Una storia ricca ed importante, tinuare a provare la senzazione di benessere che che merita una lettura attenta. Spero che tra si ha quando ci si disseta ad una delle nostre sorgenti o quaranta, quattrocento, mille anni, saranno ancora in tanti quando ci si affaccia da Colle Nasso per ammirare tutta la ad essere interessati a Cittareale, interessati a conoscere la pianura. La passione per questi luoghi si continua a leggere sua storia. Lui, mio padre, il suo contributo, seppur piccolo nei suoi occhi ogni volta che mi vede partire per Cittareale, e modesto, lo ha dato, spero che ogni lettore stimolato dalle dove trascorro le mie vacanze. Allora, i suoi occhi si colma- sue righe, voglia dare il suo.

FALACRINA AGOSTO 2005 43 Falacrina

Il progetto per aumentare Falacriina PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE TURISTICA PRO LOCO DI CITTAREALE la tiratura contenendo i costi Anno II - N. 4 MAGGIO 2005 - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Rieti

Altra veste e nuovo Gli aggiornamenti sulla situazione di recupero progetto editoriale La Rocca di Cittareale di Valeriano Machella Cari lettori, leggo nei vostri sguardi Un impegno costante per uno dei grandi Per essere al passo con i tempi ed assicurare quella informa- l'identico senso di smarrimento che investimenti per lo sviluppo del paese ha accompagnato noi, in questa nuova scelta editoriale. Pur coglien- Appena il generale inverno ci ha concesso un po' di tempo discreto, do altrove qualche occhiata piena sono ripresi i lavori sulla rocca di Re Manfredi. In questo momento zione sul territorio ritenuta fondamentale per qualsiasi svilup- di soddisfazione per una sconfitta sono addirittura tre i lavori aperti sulla rocca: primo lotto (sistemazio- presunta, assicuro tutti che questa ne del torrione ovest, realizzazione del ponte e sistemazione del fos- sato adiacente alla S. P. Umbra) finanziato con fondi della L.R. 51\80 edizione è provvisoria e, semmai, della Regione Lazio; variante della S.P. Umbra con Accordo di integrativa alla normale produzione Programma Comune - Provincia di Rieti; secondo Lotto (sistemazione po turistico e sociale, l'Associazione Pro Loco di Cittareale della nostra rivista. Fatto è che la del torrione Est, sistemazione dell'area intorno alla Rocca con realiz- carenza e i gravi ritardi di alcuni zazione di un percorso turistico) fondi Comunitari Ob. 2 Docup 2000 - contributi e la scarsa puntualità con 2006 .Attualmente i lavori sono concentrati sulla sistemazione della cui arrivano i pagamenti per le pub- S.P. Umbra, in modo da ripristinare una regolare viabilità in breve tenta il colpo di portare a cinque o sei le pubblicazioni del blicità inserite, ci hanno costretto tempo. Tali lavori consentiranno di completare un settore della rocca ad una scelta forte ma indispensa- e di iniziare ad ammirare la nuove veste del maniero. Riprenderanno bile. Impossibilitati ad uscire nel a breve i lavori interni al torrione ovest per terminare i lavori di ripa- consueto formato per i costi sempre vimentazione interna e dell'impiantistica. troppo alti, il dilemma è stato sem- Segue A PAGINA 2 suo periodico Falacrina. Il progetto prevede l'inserimento tra plicemente quello di sospendere la pubblicazione o mantenere l'impe- gno con un formato ridotto e sensi- I fuochi di S.Antonio Abate bilmente più economico. Tra non i tre numeri editi in formato rivista, di un formato cosiddetto fare informazione ed essere comun- que letti, abbiamo decisamente optato per la seconda ipotesi. Le Lure, il Fuoco Eccoci qui, allora, in una veste che "tabloid". Una veste che ci riconduce ai primi numeri, quelli ci riconduce ai primi numeri, quelli dell'ideatore Antonio D'Andreis, senza troppi colori ma con gli iden- e il Santo di Agostino Taliani tici contenuti. Nel frattempo ci dell'ideatore Antonio D'Andreis, senza troppi colori ma con siamo mossi anche per dare in con- cessione la nostra pubblicità, quella Il culto del fuoco tra il sacro e il profano che ci consente la vita, che ci per- Una frase raccolta quest'anno, a Cittareale, davanti alla catasta di legna che bru- mette di entrare nelle vostre case. ciava in onore di S.Antonio Abate è stata: "le lure deju focu, de S.Antonio Abate gli identici contenuti: due pagine, pari ad un sedicesimo in Siamo in trattativa con una società pubblicitaria che ci potrebbe con- sono tante quest'anno! Come mai? Forse perché, lu focu è più grossu dellu solitu, sentire maggiore tranquillità e sicu- o c'è legna deversa, nella catasta?". Il termine lura, nella zona di Cittareale, dove rezza, allontanandoci dallo sgrade- ancora si adopera tra gli anziani, si usa, generalmente al plurale: "fa le lure lu gergo tipografico, di formato 31x42. Distribuzione gratuita e vole compito di esattori, di quelli focu", come abbiamo ascoltato dall'anziano cittarealese, e significa "scintille". E' che debbono, per forza di cose, di origine antichissima e i vocabolari specializzati si limitano a dire che è di origi- chiedere continuamente il saldo Sagra della braciola ne incerta giacché non appartiene ad alcuna delle lingue antiche a noi conosciute, delle pubblicità. Non siamo capaci come osserva anche Franco Sciarretta nel suo "Il dialetto di Tivoli". di farlo, non è il nostro mestiere. Progetti, costi e ricavi dell'edizione 2005 numero di copie sufficiente alle nostre esigenze. L'ideale Segue A PAGINA 4 Diciamo pure che se questo non è il Anche quest'anno arriverà il giorno in cui, in una delle più calde matti- nostro mestiere, molti degli inser- nate di agosto, troveremo affissi i nuovi manifesti che ci inviteranno zionisti fanno il loro egregiamente all'ennesima "Sagra della Braciola". L'appuntamento è scontato, ma ci dimenticandosi e ritardando clamo- sorprenderemo ancora per la grafica, ci incuriosirà di nuovo il program- Dagli archivi tedeschi una breve ricerca sulla consistenza delle forze alleate a Cittareale sarebbe l'uscita bimestrale ovvero febbraio, aprile, giugno, rosamente i dovuti pagamenti, met- ma e valuteremo, come sempre, se partecipare o meno. Troppo sole, tendoci continuamente in forte diffi- tanta la strada da percorrere dall'automobile parcheggiata tra i tornan- La Valle Falacrina nell'ultima guerra coltà. Eppure sanno benissimo che ti e il piazzale, noiose ed infinite le code per ottenere un piatto di pre- le loro quote sono la vita della rivi- libatezze. Gli episodi della lotta partigiana agosto, ottobre e dicembre, alternando i due formati. L'idea Segue A PAGINA 6 sta e che è solo per loro che nei nostri territori e il quadro Falacrina è ancora vitale, rinnovata della presenza militare tedesca. e forte come mai. Una rivista Punto di partenza per creare una apprezzata da tutti, anche in struttura per future e più appro- editoriale, tra l'altro, è quella di rendere questo nuovo for- Provincia, fino a Roma. Una rivista LA VOCE DEL COMUNE A PAGINA 2 che oggi è presente nella Biblioteca fondite analisi anche attraverso il Nazionale a Roma, a fronte di altre, VITA DI PAESE A PAGINA 7 contributo delle persone che cui questo privilegio non è consen- IL RESTAURO DELLA ROCCA hanno vissuto in primis queste A PAGINA 2 drammatiche esperienze. mato più vicino ai fatti locali, raccontando anche un po' di tito. Grandi soddisfazioni, per noi e per tutti, ma a quale prezzo? Il Segue A PAGINA 5 costo della sola stampa è troppo elevato così come le copie distribui- te. E mentre risparmiamo oltre 1500 cronaca ed affrontando temi meno impegnativi. Spazio dedi- euro a numero per l'impaginazione, La Pasquarella Asta di S.Antonio che facciamo egregiamente con i nostri mezzi, il costo della stampa, Nu semo vinuti, co tanta creanza, tutta a colori, diventa quasi insop- A proposito cato alle "cose di casa", alle curiosità, alle iniziative, alla portabile. Da buoni amministratori secondo l'usanza la Pasqua a cantà ci si chiede se poi sia giusto blocca- re l'attività di questa Associazione La sera del 5 gennaio, come racconta la tradizione che si perde nella del culto del Santo turistica per poter mantenere a tutti notte dei tempi, qualunque siano le condizioni atmosferiche, la maggior "vita di paese". Costo bassissimo (in confronto con quella i costi i livelli qualitativi di questo parte degli abitanti dei nostri paesi si trasforma in cantore. Celebrazione antichissima che ogni anno prodotto. Segue A PAGINA 6 Segue A PAGINA 6 rivive sulla piazza di Cittareale Ho letto in anticipo, sulle mie pagine, l'articolo sul culto del fuoco e il della rivista) e quindi accessibile più tranquillamente, dove rituale in onore di S. Antonio, che voi lettori leggerete sul numero di Momenti indimenticabili l'ennesimo terremoto, viene provvisoria- maggio. Avete già capito chi sono? Sono Falacrina, la rivista, e, questa mente ospitata nei locali del Municipio. volta, attraverso un mio redattore, vi racconterò delle aste che in passa- Le masserizie e il personale non ammo- to si facevano in queste zone, in onore di S. Antonio Abate. Un solo anno gliato furono alloggiati in uno stanzone Segue A PAGINA 3 poche pubblicità riusciranno comodamente a coprirne le adibito a biblioteca comunale e, prove- e mille ricordi niente dalla stazione di Latina Principale, a comandarla fu chiamato il Le memorie dell’ultimo brigadiere Renato Mignola che succedeva spese. Ma qualunque sia il formato e la periodicità, rimane al pensionando vicebrigadiere Mario PRO LOCO Associati gratuitamente comandante della Laurenti. Due i carabinieri alle proprie gli over settanta di Cittareale dipendenze: Mario Rappolli, veterano Stazione dei Carabinieri Ottima iniziativa della Pro Loco a favore degli anziani residenti nel sempre il problema della redazione, delle collaborazioni della seconda guerra mondiale e Comune di Cittareale. Con apposita delibera, il Consiglio Direttivo ha a Cittareale Sebastiano Arduini, entrambi congedati voluto, in collaborazione con la nostra Amministrazione comunale, tesse- da diversi anni. rare gratuitamente gli oltre 180 over settanta presenti nel Comune. Segue A PAGINA 4 Marzo 1963, Cittareale. La locale caser- Segue A PAGINA 7 ma dei Carabinieri, semi distrutta dal- esterne. Riusciremo a risolvere anche questo, con il vostro aiuto, e riusciremo insieme a migliorarne qualità e contenuti, rendendoli validi e sempre più appetibili da tutti.

Guiderà per cinque anni la Comunanza agraria di Trimezzo Ugo Marcelli nuovo presidente Un anno fa la nomina del commissario straordinario, ora l'insediamento del nuovo Consiglio di amministrazione, regolarmente eletto. A Trimezzo, frazione di Cittareale, provincia di Rieti, dopo le elezioni, che come ogni consultazione che si rispetti, hanno vissuto qualche momento di tensione, si torna alla gestione ordina- ria della comunanza agraria. Dopo lo scioglimento del vecchio CdA, la Regione Lazio aveva nominato un commissario straordinario, unico caso in tutta la provin- cia, che ha traghettato la comunanza fino alle recenti elezioni. Per i prossimi cin- que anni, la comunanza agraria di Trimezzo, che come gli altri enti del genere opera per regolamento in ambito locale, di concerto con la Regione, sarà guidata da un nuovo presidente, Ugo Marcelli e due neoconsiglieri espressione della lista guida- ta dal presidente. Per completare l'organigramma, manca soltanto la nomina del segretario, cui si provvederà immediatamente. Un passaggio di consegne, insom- ma, all'insegna della cordialità e con le carte in regola. Il commissario uscente, Valeriano Machella, ha passato il testimone al neopresidente Marcelli che ha in pro- gramma la promozione d'iniziative finalizzate al miglior utilizzo del territorio (sono circa 600 gli ettari di competenza della comunanza), al potenziamento della zootecnia, dell'agricol- tura, del patrimonio boschivo , nonché alla salvaguardia dell'ambiente. Dieffe

da Il Tempo di sabato 25 Giugno 2005, pag. 30

44 FALACRINA AGOSTO 2005 www.mepradio.it PRO LOCO PICCOLA AGENDA La carta LE FREQUENZE MEP RADIO d’identità dell’Associazione - 88.700 MHz Valle del Salto e Cicolano Piazza S. Maria, 2 - 02010 Cittareale (Rieti) - 95.200 / 96.800 / 97.100 MHz Valle del Velino e Valle di Corno tel. 3351639311 [email protected] - 95.300 MHz C. Fiscale 90009040578 P. IVA 00962600573 Montepiano Reatino e Val Canera CC postale n. 15140023 intestato: - 96.000 MHz Associazione Turistica ProLoco Valle del Tronto e Valle dell'Aterno Piazza S. Maria 02010 Cittareale (Rieti)

- 105.500 MHz c/c bancario n. 747.01 intestato a: Valle Falacrina e Valle del Ratto Associazione Turistica ProLoco - 106.450 MHz Piazza S. Maria 02010 Cittareale (Rieti) Valle del Turano presso: Banca di Credito Cooperativo del Velino Via Roma, 80 02019 Posta (RI) CAB 73750.2 ABI 8743.7 sito internet www.cittareale.it/proloco

Presidente Valeriano Machella [email protected]

Segretario Paola Cocuccioni [email protected]

OVUNQUE SEI dai uno sguardo al tuo paese www cittareale it SIMONA 2005 liscio, balli americani Folk, (RI) via Domitilla, 7 02010 Cittareale 339.3313340 0746.947066 [email protected]

FALACRINA AGOSTO 2005 45 Congratulazioni

Savi Marz ia laureata in G iur isp rud enz a Marg arita C laudia diplomata Liceo Classico Di Marcello Tiziano diplomato Liceo Telematico Paciucci Maria Letizia diplomata Liceo Scientifico Cavezza Dieg o diplomato Istituto te c n ico Ag rario Cenfi Simona diplomata Istituto P r o fessionale d el Commercio G ucci Jenifer diplomata Liceo Classico a cura di Fabio Scaletta Torti Marg arita M a ur o diplomato Tecnico Ind ustriaie

Nozze d'argento Margarita Antonio e Mannetti Lina 08.06.1980 Nati Di Luccio Maurizio e Vertolli Rita 22.05.1980 Bucci Lorenzo di Loreto e Pavani Roberta nato il 27.01.2005 Nozze d'oro Vitiello Noemi di Gabriele e Pucci Carla nato il 08.02.2005 Camponeschi Umberto e Dafano Giovanna 19.01.1955 Margarita Mariasole di Roberto e Orlando Claudia Dafano Mario e Di Placido Ada 18.04.2005 nata il 24.02.2005 Paciucci Romeo e Capitani Maria 24.04.1955 Dafano Elio e Masci Silvana 02.07.1955

Sono venuti a mancare Inviate vostre foto, messaggi d’auguri, celebrazioni e Rinaldi Angelo di Velico ricorrenze all’indirizzo e-mail Boni Anna Maria ved. Pisi Rinaldi Giuseppina ved. Moretti [email protected] Gentili Gina ved. Matteoli o contattate Fabio Scaletta Cattani Tommaso all’indirizzo Di Giambattista Nicola [email protected] Alberini Giovanni D’Ippolito Leontina ved. Gasbarri Camponeschi Rosa ved. Alberini Cortoni Fernanda Zero Rosina in Ianni Guidoni Angelo Matrimoni Ferrucci Assunta ved. Rossi Cattani Enzo Mannetti Mario e Masci Antonella Franchi Gilda ved. Taliani Capparoni Clementina ved. Rinaldi sposi il 29.01.2005 Revelant Giuseppe Franchi Ercole Scaletta Simone Marconi Umberto fu Pietro Luciani Ferruccio e Fonti Cristina Tanziani Bernardo (Vittorio) sposi il 06.02.2005 Ambrugia Pasquale Camponeschi Mario Fegatelli Gioacchino Santoprete Simone Bucci Bruno fu Domenico e Camponeschi Beatrice Auguri per il loro matrimonio a Lucia Rosa ved. D’Ippolito sposi il 21.05.2005 Cricchi Gino Scaletta Simone e Fonti Cristina sposi il 06.02.2005

46 FALACRINA AGOSTO 2005 Infiniti rimpianti Un sasso che si stacca da una cantonata la indebolisce, inesorabilmente. La casa rimarrà, protrarrà la sua esistenza nel tempo, ma l'assenza di quel sasso ne accelera la fine. I nostri vecchi sono come pietre, parti di strutture e fondamenta, quelle della nostra storia, quelle che assicurano il nostro futuro. Di loro è la nostra educazione, i nostri principi, la nostra identità. Ma loro continuano ad andarsene lasciandoci sempre più soli, con i nostri ricordi, con il nostro dolore, con il rammarico di non avere mai avuto il tempo per apprezzarli ancora, e ancora. Non lo vogliamo, ma insieme a loro ci sgreto- liamo, ci facciamo sopraffare da questo tempo avaro, che non ce ne concede altro. Raccontare di lui non è facile. Riuscire a spigare come si può essere così elegantemente "signore", è dif- ficile. Sono sensazioni che affiorano a pelle. L'incontro, il suo saluto, il perenne sorriso, la gioia di vivere quella vita che ce lo ha donato per tanto, ma non per quanto avremmo voluto. È sempre così, quello che si annida nei nostri cuori non risponde mai a quanto poi acca- de. Gioacchino ha vissuto come anche noi vorremmo. Ha vissuto nella pace e nella serenità. Ma non quella che si usa citare in queste occasioni, ma quella costruita su rapporti umani solidi; senza liti, senza rancori, con il rispetto di tutto e di tutti. Lui era così. Talvolta l'ho visto turbato, altre volte stanco, ma mai triste, mai arrabbiato per qual- cosa o con qualcuno. Mai una parola fuori posto, mai un pensiero negativo rivolto ad alcuno. Un signore… uno dei pochi. Appassionato delle nostre montagne, passava gran parte del suo tempo a percorrerle in lungo e in largo per poi gioirne al momento del racconto che, puntua- le, non tardava ad arrivare nel primo incontro con un amico. E di amici ne aveva tanti, forse tutti. Amici che rispondevano con sincerità alla sua sincerità, che lo rispettavano perché lui rispettava tutti. I cavalli, le mucche, le pecore, i maiali, i cani; ha allevato di tutto e con estrema competenza. Dei cavalli era un profondo conoscitore ma, soprat- tutto, un grande appassionato. Ci raccontava con la luce in volto, di quan- do attaccava la cavalla al calesse e raggiungeva Norcia, per la fiera, in meno di due ore o quando, in sella, in quattro ore raggiungeva Castelluccio di Norcia, passando per i Monti Pozzoni. Ora sembra che il tempo si sia fermato. Le sue finestre sono chiuse, la sua automobile è ferma, i suoi campi sono abbandonati. Cittareale non ha più lo stesso aspetto. Manca "Cantabè". Manca una pietra del cantone, quella, una tra le più forti.

Errata corrige Cara Paola, Nell’edizione del numero 3 affido a queste mie maldestre righe le di Falacrina dicembre scuse che sento di doverti, visto che 2004, l’articolo “La festa sono sicuramente colpevole se in questi della trebbiatura” è stato ultimi tempi non sono riuscito a trovare erroneamente attribuito un solo momento per un saluto o per alla sig.ra Marisa Paolesse. uno scambio di vedute. Però, credimi, è tutto dovuto a contrattempi ed anche ad La redazione si scusa con un i po'di sfortuna. Un giorno, mentre la nostra collaboratrice giungevo a S. Croce, tu davanti a me partivi per Aringo; in altre due occasioni, non volli disturbarti, eri affacciata alla finestra di casa tua, ti facevi scudo, con Auguri per i suoi la tendina bianca, mentre furtivamente compivi il sacro rito della sigaretta. Per 50 anni a non parlare, poi, di quel giorno che cir- Roberto Barbieri condata da una corte di paesani, andavi alla ricerca del luogo più adatto per far dipingere il nuovo murale. Alla sfilata degli "Incanti del Passato" tentai invano di raggiungerti, per ringraziarti dell'im- ià immaginiamo il pareggiabile regia della festa, oltre naturalmente a farti i complimenti per il tuo tuo commento a bellissimo costume. E voglio dirti che da lontano mi sembravi una ragazza. Pensa, Gqueste poche righe! che per un attimo ti ho scambiata per Marzia. Poi è subentrato il rammarico di "…meglio tardi che mai…! non averti potuto parlare, ma come tu ben sai, da molti anni traino un carretto considerato che hai con sopra una dozzina di bambini e, oltre al loro festante peso, devo aggiunge- festeggiato questo tra- re quello inesorabile dei miei anni. Tant'è vero che, ormai, pur partendo in terza guardo importante da un posizione, la sfilata ... la chiudo sempre io. Con l'occasione, cara Paola, ti chie- po' di tempo! Però siamo do una grande cortesia: dato che sei il nostro tzunami, dai una forte scossa a tuo abituati alle tue battute e marito che da oltre un anno ha il volto velato, di grande malinconia. Fatti amba- ai tuoi scherzi per cui noi sciatrice nel dirgli che noi tutti gli vogliamo un gran bene, e che rivogliamo, al tutti tuoi compaesani di più presto, il Maurizio di sempre. Voglio infine rammentarti che se arrivassi a S. Folcara ci uniamo ad Croce, in uno dei tuoi orari impossibili, sappi che le chiavi dell'Associazione le Antonella, Giorgio, Carla, troverai sempre da Assunta. In attesa di rivederti al prossimo consiglio, ti saluto Luciano, Andrea, e ti abbraccio. Francesca, Silvia, S. Croce, 17 febbraio 2005 Maurizio Taliani Emanuele nel rinnovarti i nostri migliori e più affet- tuosi auguri!

FALACRINA AGOSTO 2005 47