Le scelte per l’area industriale orientale

5. Le scelte per l’area industriale orientale

5.1. La riconfigurazione del paesaggio ur- autostrade, il porto, l’aeroporto. Unità urbana bano. autonoma, il Centro Direzionale rappresenta in ordine di tempo l’ultimo tentativo di espansione Lo stato dei luoghi. La zona orientale è un’area della città verso oriente. vasta che si caratterizza per una duplice dimen- La logica di intervento che ha presieduto le tra- sione: porzione significativa ed organica del si- sformazioni della zona orientale, caratterizzata stema territoriale e urbano della città metropoli- dalla progressiva e costante esasperazione del tana e, contemporaneamente, unica possibile di- contrasto tra entità urbane e suburbane, causa rettrice di espansione cittadina. Il primo aspetto del declino di quelle preesistenze che costituiva- è costituito in particolare dai centri storici mino- no i principali elementi fondativi dell’area e strut- ri che a corona definiscono l’area e che risultano turanti la configurazione spaziale del paesaggio essere le propaggini occidentali del sistema ter- (via , via Ferrante Imparato, via Ar- ritoriale e in particolare di quello vesuviano e gine, la strada della Marinella con il Miglio costiero: , , S.Giovanni, Pazzigno. d’Oro, eccetera), ha prodotto il diffuso degrado Il secondo aspetto è rappresentato dalla zona che affligge l’area e che si è ulteriormente industriale che tra la fine dell’ottocento e l’ini- evidenziato oggi per effetto della crisi delle atti- zio del secolo si è andata a mano a mano localiz- vità industriali e per la dismissione di molti im- zando tra l’espansione edilizia otto-novecentesca pianti produttivi. del centro storico ad ovest, l’area vesuviana ad est, la collina di Poggioreale a nord, il porto e la Il risultato è un paesaggio tumultuoso e allo stes- fascia litoranea a sud. so tempo monotono; tumultuoso per il disordi- Da sempre territorio suburbano utilizzato per ne, i forti contrasti e la disarmonia delle diverse attività produttive o di servizio, la zona orienta- entità che lo compongono, monotono per la man- le ha acquistato nel tempo, sempre di più, i ca- canza di relazioni delle parti tra di loro e con il ratteri di una periferia urbana industriale con- resto della città, per l’assenza di qualità urbana, notata da un notevole livello di promiscuità, de- per il degrado diffuso, per l’abbandono. grado, confusione. Qui si ritrovano quelle strut- Disperse, ma ancora recuperabili e in alcuni casi ture che storicamente sono sempre state localiz- persino ben conservate, risultano le preesistenze zate fuori porta, dove finiva la città: il cimitero, storiche isolate, come le ville suburbane che nel il carcere, i mercati generali, i grandi impianti settecento punteggiavano il paesaggio agrario con industriali e tecnologici (depuratori, centrali elet- i loro giardini. Degli orti detti le paludi e dei cor- triche, eccetera), le infrastrutture ferroviarie, le si d’acqua che li irrigavano sopravvivono, attivi

357 Variante al Prg di Napoli

anche se molto degradati, ampi brani di risulta sull’area dismessa dall’industria petrolchimica, completamente estranei all’ambiente urbanizzato viene restituita alla piana agricola la continuità che li circonda o, come nel caso delle infrastrut- del paesaggio che si sviluppava tra l’entroterra ture, li attraversa e li scavalca. e la linea di costa. Viene recuperato l’equilibrio idrogeologico e la presenza anche visiva dell’ac- La riconfigurazione del paesaggio urbano. ”Ter- qua come spazio di plaisance, ma anche come minata la fase dell’espansione, a partire dagli elemento simbolico storicamente caratterizzan- anni ’80, la città ha imboccato la strada della te i luoghi. crescita attraverso la trasformazione dell’esisten- La riorganizzazione dell’apparato industriale te. E’ iniziata la stagione, tuttora in atto, del riuso avviene in maniera complementare al ripristino e della messa in valore di vecchie parti della cit- ambientale secondo criteri e tipologie che non tà secondo principi diversi che in passato: ripropongono la funzione produttiva come altro valorizzazione delle diversità, recupero delle te- rispetto alla città e che non sono in antitesi con stimonianze del passato, ricerca del genius loci l’ambiente e con il paesaggio e delle basi spaziali dell’identità degli abitati, L’allargamento di orizzonte imposto dalla “città legame del bello con la funzionalità.” (Amendola, metropolitana” si rivela essere la sola chiave di 1997). lettura in grado di focalizzarne la giusta dimen- La riconfigurazione del paesaggio urbano della sione territoriale di approccio, e cioè il conside- zona orientale ha come obiettivo principale l’in- rare la zona orientale non più come propaggine tegrazione dell’area con il resto della città e con marginale dell’organismo urbano napoletano, ma il suo contesto naturale. Un’integrazione da in- come la porzione iniziale di un sistema territo- tendersi non solo come il tradizionale migliora- riale vario e complesso: una struttura urbana uni- mento e sviluppo delle relazioni a tutti i livelli taria che riesca a recuperare, anche se in forme possibili tra centro e periferia o tra città e la più diverse, il legame originario con il territorio ver- vasta area sovraccomunale, quanto piuttosto so cui risulta naturalmente proiettata. come il riavvicinamento della zona orientale alla Un importante significato acquista la presenza città in termini fisici, spaziali e persino psicolo- del parco nazionale del Vesuvio e l’attività che gici e la sua ricollocazione paesistica nell’am- l’Ente parco svolge per lo sviluppo di quel terri- biente geografico di cui è parte integrante. torio e la promozione della sua immagine. Il Se le forme di utilizzo del territorio si sono monumento vulcanico rappresenta con il golfo e configurate fino al grande salto industriale come i Campi Flegrei il principale fattore di identità partecipi del paesaggio, questa condizione viene geografico dell’area napoletana, fulcro e polo di ricomposta con il recupero delle potenzialità centralità su cui convergono la conurbazione che naturali e la riorganizzazione degli insediamenti si sviluppa al suo contorno e gli ambiti geografi- produttivi.. ci da esso dominati: l’agro campano all’interno, I due estremi della naturalità e dell’opera del- la linea costiera a sud. l’uomo ritrovano quindi, con l’occasione della Così come si profila con chiarezza il grande tema dismissione di grandi aree industriali, una nuo- che appare come la maggior scommessa dei pros- va sintesi. Con la realizzazione del grande parco simi decenni e che investe in pieno tanto l’orga-

358 Le scelte per l’area industriale orientale

nismo napoletano che i suoi immediati intorni: territoriali e urbani che vanno ad innestarsi sul la riappropriazione del mare da parte di contesti reticolo a maglie larghe sotteso alla formazione che in esso trovano le motivazioni stesse della della : dai quartieri ottocenteschi loro origine. Ci si riferisce qui in particolare al a margine della struttura urbana napoletana, alla territorio del Miglio d’oro direttamente interes- griglia centuriale comune all’organizzazione delle sato dalle grandi innovazioni in campo ferrovia- trame agrarie e ai nuclei della fascia periferica rio introdotte dalla trasformazione in metropoli- esterna, fino allo sviluppo lineare delle autostra- tana regionale della linea costiera. de e degli assi storici che ricalcano i limiti geo- La lettura dal territorio verso la città chiarisce grafici (collinari e costiero) dell’area. lo specifico carattere geografico di depressione Queste considerazioni anticipano il valore della piana, complementare alle emergenze rifondativo attribuito dalla variante al reticolo orografiche dei sistemi limitrofi urbani e territo- fascista a maglie larghe, come riferimento riali: un carattere espresso a pieno dalla mappa ordinatore alla grande scala in grado di delle acque e dei sistemi di canalizzazione som- bypassare, includendole, le cesure storiche (fer- mersi e ormai solo in parte affioranti. roviarie autostradali ecc.) della struttura urba- Al contorno, il cospicuo patrimonio ancora esi- na, per porsi in diretta relazione con i sistemi stente di orti e serre, acquista il ruolo di vero e che strutturano le discontinuità insediative del proprio sistema unitario, dotato di una intriseco territorio circumvesuviano. significato di pausa strutturante ai fini della pre- Il riordino dell’area produttiva della città parte cisazione dei diversi ambiti insediativi; fascia di dal riconoscimento del valore geografico dei si- mediazione tra il territorio dei casali, con le sue stemi infrastrutturali intesi come concorrenza di discontinuità insediative ordinate dalla griglia strade, canalizzazioni, linee principali e minute centuriale, e l’area delle paludi direttamente in- di ordinamento del paesaggio agrario, all’inter- teressata dall’espansione della città. no di un’interpretazione che intenzionalmente Risultano appartenere a questo sistema anche colloca sullo stesso piano linee e sistemi antichi vaste porzioni di territorio oggi caratterizzate e recenti, valutandone i potenziali valori struttu- dalla compresenza di campagna, manufatti pro- ranti. duttivi e commerciali, archeologia industriale, La metrica regolare e ripetitiva della griglia ur- frammenti di edilizia storica e recente. Se ne ri- bana si innesta sull’andamento diagonale dei leva infatti in generale come potenzialità strut- segni geografici naturali della piana, che turante il carattere di rarefazione, la ancora for- ridefiniscono il significato della stessa area pro- te e tangibile presenza di aree agricole, in duttiva introducendo come elemento di centralità contrapposizione a quelle realtà insediative più il grande parco. esterne che, viceversa, sembrano tendere nella Mediante l’integrazione tra sistemi loro nuova dimensione ad una riconfigurazione infrastrutturali e sistemi geografici e agrari è stato per nuclei o quartieri. dunque possibile precisare la struttura di sup- La piana orientale è intesa dunque come cernie- porto unitaria in grado di tenere insieme, ma ra-impluvium, luogo di confluenza e incontro tra anche di salvaguardare e ridefinire, le diverse le diverse giaciture determinate dai vari sistemi identità delle realtà insediative che oggi vengo-

359 Variante al Prg di Napoli

no omologate sotto la denominazione di perife- trecentosessantasei fosse opera del Fuga, il ci- ria orientale. mitero dei colerosi, il cimitero di S.Maria del L’obiettivo diviene dunque quello di pervenire Pianto, il nuovo ipogeo e il cimitero israelitico. ad una riconfigurazione dei contesti periferici La loro sistemazione andrà ripensata in funzio- mediante la sottolineatura delle identità e logi- ne del nuovo assetto che verrà dato alla collina che insediative che risultano sottese in maniera di cui, con il recupero e la riutilizzazione, per espressa o potenziale alle varie parti, pur all’in- quelli dismessi, degli impianti cimiteriali storici, terno della consapevolezza di un generalizzato e si prevede il ripristino ambientale e una sistema- diffuso grado di frammentazione e frammistione zione paesaggistica comprendente oltre alle re- dei caratteri che costituisce il presupposto di fatto sidue aree ancora coltivate, le entità della condizione attuale. archeologiche rappresentate dalle cave di tufo in uso nel periodo greco-romano. I bordi della piana. Nel sistema di orientamen- L’ipotesi trova un suo complemento in uno spe- to geografico della zona orientale, costituito dalla cifico programma per le aree cimiteriali, che ri- direttrice nord-sud che collega la collina con la guarda anzitutto la riqualificazione e costa e con il mare e dall’asse est-ovest, ideale l’adeguamento dei cimiteri di zona. collegamento visivo tra S.Martino e il Vesuvio, Altro tema importante nella riconfigurazione del la collina di Poggioreale riveste un ruolo paesaggio dell’area orientale è la riqualificazione topografico importante. E’ lo stesso toponimo a della fascia litoranea del quartiere di evocare il prestigio e la considerazione di cui go- S.Giovanni, dal ponte dei Granili a Pietrarsa, deva il sito da cui si dominava il paesaggio agra- con la costituzione di un sistema di attrezzature rio della piana orientale. Al piede della collina, di livello urbano e territoriale, oltre che a servi- in posizione appena sopraelevata rispetto alla zio dell’intero quartiere, e il recupero del rap- zona circostante, Alfonso d’Aragona fece rea- porto tra il quartiere e il mare, interrotto dalla lizzare nel 1487 da Giuliano da Maiano una vil- realizzazione della linea ferroviaria costiera. Le la suburbana. Le ultime vestigia della mitica vil- attrezzature previste riguardano il settore della la di Poggioreale, archetipo del giardino all’ita- formazione universitaria, anche al fine di antici- liana poi diffusosi in Francia a opera di giardi- pare e sostenere la riqualificazione e il rilancio nieri napoletani chiamati da Carlo VIII di Valois, produttivo della zona orientale, e altre attività furono definitivamente cancellate quando l’ar- per i ragazzi, i giovani e più in generale per il chitetto Stefano Gasse sistemò il cimitero e ne tempo libero. realizzò l’ingresso monumentale con l’emiciclo Questo programma che prevede il recupero di e l’edificio della dogana. complessi ex industriali di valore testimoniale, e Per il cimitero la variante prevede un progetto di il riutilizzo, a seguito di una loro dismissione, di sistemazione complessiva dell’area, per la costi- aree occupate da grandi strutture impiantistiche tuzione di un parco cimiteriale che comprenda e (la centrale elettrica di Vigliena, il depuratore di integri, utilizzando le aree libere al contorno per S.Giovanni) costituisce un primo approfondi- un ampliamento delle zone verdi: il nuovo cam- mento del grande tema della riqualificazione della posanto di Stefano Gasse, quello delle linea costiera orientale, da S.Giovanni a Torre

360 Le scelte per l’area industriale orientale

Annunziata e a Castellammare, a cui si fa riferi- industriale. Tutta questa zona è complessivamen- mento nel par.3.1. te oggetto nella variante di riqualificazione ur- In particolare, viene confermata la possibilità di banistica, con la destinazione per insediamenti recuperare il rapporto tra mare e insediamenti produttivi di beni e servizi. Le testimonianze più urbani risolvendo per punti la soluzione di con- importanti dello sviluppo produttivo dell’area, tinuità della linea ferroviaria. In altri termini le impianti abbandonati o ancora utilizzati che co- soluzioni progettuali (descritte nello specifico nel stituiscono esempi di archeologia industriale, par 6.4) hanno individuato quei luoghi che, con- vengono conservati recuperandoli a nuove fun- sentendo l’integrazione tra il nuovo ruolo della zioni non solo produttive ma anche di servizio. ferrovia come linea metropolitana e i tessuti Il carattere urbano dell’area è testimoniato dalla urbani contigui, possono valorizzare il loro presenza di un numero di residenti che è circa la signicato urbano proprio attraverso la metà di quello complessivo dell’intera area inte- ricongiunzione con il mare. ressata dagli insediamenti per la produzione di beni e servizi. La presenza di residenze è diffusa La nuova zona produttiva. Primo essenziale lungo le principali arterie che attraversano la obiettivo è la riunificazione della città verso est, zona, via G.Ferraris, via Gianturco e, soprattut- cioè il ricongiungimento del centro storico, al di to, lungo le strade che definiscono l’ambito ver- là della ferrovia e della zona industriale, con i so il centro storico e la via Marina, dove c’è il quartieri orientali, primo fra tutti il centro stori- quartiere di edilizia pubblica Principe di Piemon- co di Ponticelli separato dal centro urbano dalla te. vasta area industriale e dallo scalo ferroviario. La variante inserisce l’area nel ridisegno com- Il nuovo percorso per Ponticelli, un asse verde plessivo della zona orientale, attraverso gli ele- di circa 5 km, pur integrandosi nel nuovo siste- menti ordinatori principali di scala territoriale ma della viabilità, è esso stesso parco e luogo di che partono e arrivano da e a Gianturco. In par- alta qualità urbana e non mera urbanizzazione: ticolare: il già citato asse verde che dalla nuova privilegia la pedonalità, accoglie piste ciclabili, piazza del terminal dell’alta velocità, tagliando assicura il trasporto pubblico tranviario. Proce- il rilevato ferroviario, raggiunge Ponticelli e dendo verso est, l’asse parte dalla nuova piazza Cercola, il parco territoriale dell’ex-raffinerie del terminal dell’alta velocità, che si realizza sul- che, seguendo le linee d’impluvio e inglobando l’area dell’attuale scalo merci, e attraversa la il rilevato ferroviario verso sud, arriva sulla via zona di Gianturco, delimitata a nord e a est dal- Marina all’altezza del ponte dei Granili, la via l’ampio arco formato dal terrapieno delle ferro- Marina dove nel sub-ambito del ponte della vie, a ovest da corso Arnaldo Lucci e a sud da Maddalena si prevede la riqualificazione del- via Marina. Qui la città perde tanto rapidamente l’area con il recupero delle parti storiche e il suo carattere urbano che già in corso Arnaldo monumentali (la caserma Bianchini, il Lucci è possibile distinguere nella cortina sul lato del pesce, la nuova Villa della Marinella, il pon- est alcuni episodi come per esempio il deposito te), che si sviluppano lungo l’area portuale. dell’ANM e il gasometro, che preannunciano il Alla scala dell’ambito la variante sviluppa i si- veloce cambiamento del paesaggio da urbano a stemi di relazione con le parti al contorno consi-

361 Variante al Prg di Napoli

derando la permeabilità dei bordi, agendo sui Passiamo ora a descrivere l’area che è attraver- confini e sulle barriere, ripristinando, sata dalla parte centrale dell’asse verde e che riqualificando, integrando le linee di connessio- risulta essere la zona su cui la variante prevede ne con le aree circostanti: il centro storico ad gli alti livelli di trasformazione che danno luogo ovest (l’ex tracciato della ferrovia Napoli Porti- alla riconfigurazione del paesaggio urbano. ci), il centro direzionale a nord (la riqualificazione L’area si estende per circa 400 ha ed è delimita- della via Gianturco), la zona orientale a est (nuo- ta a ovest e a nord dal rilevato ferroviario e dal va stazione di via G.Ferraris che sottopassa il fascio dei binari, a est dall’area agricola delle rilevato ferroviario, l’asse verde). serre e a sud dalla bretella autostradale che co- All’interno dell’area sono individuati i sub-am- steggia una fascia mista di aree agricole ed im- biti, zone in cui i piani urbanistici esecutivi pre- pianti industriali. visti dalla variante sono finalizzati allo studio e Gran parte del territorio, per complessivi 120 alla soluzione di particolari temi urbanistici quali: ha, è occupato dagli impianti petroliferi; il resto luoghi di nuova qualità urbana connessi a sta- comprende impianti industriali di dimensioni zioni o nodi d’interscambio (sub-ambito variabili ancora attivi come l’Ansaldo, la Fiat, Gianturco FS), interventi di recupero di edifici la Whirpool, nonché impianti in parte dismessi testimoniali dello sviluppo industriale dell’area o in via di dismissione. da destinare a nuove attività (sub-ambito La riqualificazione ambientale della zona pro- gasometro), area di ristrutturazione urbanistica duttiva, condizione necessaria per ogni program- per nuovi impianti produttivi (sub-ambiti ma di sviluppo, è inevitabilmente subordinata alla MecFond e Feltrinelli). delocalizzazione di tutti gli impianti petroliferi, oltre che alla riconversione produttiva degli im- Dopo aver attraversato quest’area inglobando nel pianti industriali dismessi. suo percorso la via Di Tocco, l’asse verde La riorganizzazione urbanistica dell’area, e più sottopassa il fascio dei binari tagliando il terra- in generale la riconfigurazione del paesaggio pieno e, superando un dislivello di alcuni metri, orientale, è affidata alla realizzazione di un gran- prosegue il suo percorso riutilizzando il traccia- de parco a scala urbana e territoriale e di una to di via Nuova delle Brecce. Attraversando pri- adeguata rete infrastrutturale fortemente segna- ma il parco, poi il polo dei nuovi insediamenti ta dalla presenza di alberature, fino a caratteriz- produttivi, l’asse confluisce su via Argine, che zarsi come un vero e proprio giardino lineare viene ristrutturata, raggiunge il centro storico nell’ asse verde che, come sopra descritto, colle- di Ponticelli e prosegue oltre i confini comunali ga il centro della città con Ponticelli. arrivando a Cercola, porta d’ingresso al parco La variante attribuisce dunque all’area , per la del Vesuvio. L’asse verde, la cui immagine com- quale è previsto un piano urbanistico esecutivo, plessiva si ispira ai grandi viali e alle passeg- un ruolo strategico di vera e propria rifondazione giate ottocenteschi, trova i suoi caposaldi dell’intera zona orientale. Un ruolo connaturato prospettici a scala paesistica in S.Martino ad al suo valore geografico e posizionale di cernie- ovest e nel Vesuvio ad est. ra sia rispetto ai contesti immediatamente cir- costanti (la collina di Poggioreale, il Centro Di-

362 Le scelte per l’area industriale orientale

rezionale, l’area di Gianturco, i quartieri di S. Sebeto, sia per stabilire le linee di confine di un Giovanni e Barra, Ponticelli), che rispetto alla grande parco pubblico che, sviluppandosi dia- più ampia scala sovracomunale della gonalmente rispetto alla griglia ortogonale degli circumvesuviana occidentale (il territorio del insediamenti, recupererebbe la topografia origi- comune di Volla a nord-est, il territorio del co- naria e il percorso delle acque, dalle sorgenti del mune di Cercola ad est). Volla al ponte dei Granili. Il parco così concepi- Questa duplice scala di lettura si sostanzia nel to rievocherà il genius loci degli “orti detti le disegno di riorganizzazione dell’area produttiva paludi” e della valle del Sebeto, ricollegandosi, che è il risultato del recupero e dell’integrazione anche fisicamente, alle aree ancora coltivate e delle sue due più importanti matrici fondative: piene di serre che più a est si sviluppano lungo l’una, di tipo urbano, è espressa nella griglia l’asse autostradale. ortogonale sottesa alla localizzazione degli insediamenti industriali; l’altra, di tipo agrario- La riconfigurazione del paesaggio urbano si basa territoriale, è testimoniata dall’andamento dia- essenzialmente su due componenti distinte e stret- gonale di alcuni tracciati corrispondenti alle li- tamente interrelate a cui il disegno di variante nee fondamentali di impluvium delle originarie, affida la rifondazione della zona orientale: il e oggi in gran parte cancellate, vie d’acqua. parco di scala urbana e territoriale, il nuovo in- Queste vie congiungevano Volla con la linea di sediamento per la produzione di beni e servizi costa e strutturavano l’ordinamento dei campi integrato alle funzioni urbane e residenziali. Due coltivati attraverso una fitta rete di canalizzazioni sistemi che a tutti gli effetti sono stati ritenuti secondarie, come testimoniato ancora oggi dal- strettamente connessi e complementari in coe- le zone agricole superstiti. renza con le attuali previsioni di sviluppo ed Nel primo caso viene recuperata la matrice ur- evoluzione dei mercati internazionali che vedo- banistica originaria del piano di sviluppo indu- no la qualità ambientale come elemento concor- striale degli anni ’20, di cui si parla specifica- rente in misura determinante al rilancio dell’at- mente nel successivo paragrafo 5.2, che a sua tività produttiva, nonchè come fattore di per se volta si ricollega a ovest alla maglia dell’espan- trainante . sione otto-novecentesca del Risanamento. In Il parco è dunque concepito come una porzione posizione intermedia si colloca il centro direzio- di territorio in grado di riassumere ed esplicitare nale, il cui recente e ancora incompiuto impian- la complessa stratificazione tra caratteri agri- to che riprende le principali linee strutturanti l’or- coli e industriali che connota la storia della pia- ganizzazione urbana delle due aree limitrofe, è na, ma è anche simbolo e elemento trainante di stato riconsiderato all’interno del disegno gene- una nuova fase produttiva che punta sull’inte- rale al fine di determinarne l’ordine di relazioni grazione tra i nuovi insediamenti e la realizza- e quindi la permeabilità e la sua possibile inte- zione di una nuova complessiva condizione ur- grazione con l’immediato contesto. bana e ambientale: un parco per il tempo libero, Nel secondo caso è la dimensione geografica che per lo sport, ma anche un parco dotato di tutte è stata riproposta sia per ricollocare l’area nel quelle attrezzature peculiari per il sostegno di suo contesto naturale, il bacino idrografico del

363 Variante al Prg di Napoli

un’ampia rinnovata concezione della attività pro- inoltre di recuperare nuove superfici per la rea- duttiva. lizzazione dei servizi. Le attività produttive si riferiscono, a loro volta, E’ in questo quadro di riferimento che si inseri- a una gamma di iniziative molto più ampia che sce la nostra ipotesi di ristrutturare le aree ex in passato: dalla nuova dimensione di piccole industriali, conservando le preesistenze di arche- industrie e attività artigianali delocalizzate dal ologia industriale e gli impianti attivi, ma rior- centro storico e con esso interessate a conserva- ganizzando il tutto in un tessuto misto che dia re un rapporto funzionale, alle industrie nel set- spazio a nuovi insediamenti produttivi integrati tore delle tecnologie avanzate e dell’informati- con i servizi e le residenze, che costituiscono una ca, ad attività commerciali e di servizio, fino al- consistente presenza, e di cui va garantita la per- l’incremento e alla valorizzazione di quella tra- manenza. dizione agricola e florovivaistica che continua a sussistere nelle fasce di corona dell’ambito in Il parco di scala urbana e territoriale, è parte oggetto e che è suscettibile di un consistente pro- integrante della proposta di parco regionale del cesso di riqualificazione nel settore biologico e Sebeto, che comprende tutte le aree ancora col- agrituristico. tivate degli “orti detti le paludi” che si estende- Così come è accaduto in altri paesi, la trasfor- vano in tutta la zona orientale fino all’inizio del mazione di queste aree ha comportato una dimi- secolo scorso. Tali aree riguardano attualmente nuzione di suolo impegnato. Tutto quello che ha circa 350 ha che seguono grosso modo il percor- rappresentato la materialità dell’industria - i so dell’autostrada e si ricollegano a nord alla grandi capannoni, i piazzali, i depositi per le piana di Volla. Così come è stato individuato da merci, le ciminiere - costituisce ormai memoria uno studio specificamente redatto per la varian- storica e archeologia industriale. Alla fisicità te, l’area di riferimento del parco regionale è degli impianti di grandi dimensioni, a cui spesso quindi il bacino idrografico del Sebeto e il parco corrispondeva un basso numero di addetti, si so- delle raffinerie è la parte centrale di questo gran- stituisce la compatta dimensione dei nuovi de impluvio. insediamenti più contenuti per la tendenza alla I percorsi delle acque e il parco ristabiliscono il terziarizzazione, all’automazione e, più in gene- rapporto tra l’entroterra e la zona costiera, tra la rale, alla miniaturizzazione degli impianti. Prende campagna e il mare, a meno dell’interruzione forma così un nuovo paesaggio in cui la qualità costituita dall’area del depuratore di Napoli Est ambientale è una condizione indispensabile per che intercetta i fossi Reale e Cozzone. La solu- promuovere nuovi investimenti. Si afferma un zione di continuità viene risolta utilizzando l’at- modello di industria pulita; la produzione di beni tività del depuratore, da integrare con il tratta- e servizi di alto livello non è più incompatibile mento biologico delle acque, per la costituzione con l’ambiente e si integra con le altre funzioni dei bacini e dei corsi d’acqua del parco a fini urbane. Diventa possibile riqualificare le vec- ludici, gestionali e funzionali, per esempio il chie e degradate aree industriali, conservando ed recupero industriale delle acque depurate. estendendo le funzioni produttive e, per effetto L’area del depuratore, che da indagini compiute della riorganizzazione degli spazi, che consente risulta essere più grande delle dimensioni neces-

364 Le scelte per l’area industriale orientale

sarie all’impianto, potrebbe consentire di colle- di Ponticelli e poi fino a Cercola. Si individua gare il parco con le aree agricole a nord-est del in tal modo un diretto e naturale punto di ingres- depuratore e quindi di ristabilire la continuità so al parco da oriente. dei percorsi delle acque. Il Cozzone e il Fosso I caratteri compositivi del parco tenderanno a Reale, attraversando l’area del depuratore, rag- riassumere paradigmaticamente le componenti giungeranno l’area del parco, proseguendo poi del nuovo paesaggio urbano: l’ambiente fisico - fino al ponte dei Granili e al porto: il progetto la topografia e le linee d’inpluvio -, gli aspetti urbanistico esecutivo dovrà effettuare specifiche legati alla tradizione agricola della zona, le te- indagini a questo riguardo. stimonianze di un recente passato industriale Se lo sviluppo del parco nel suo complesso ri- quali strutture e manufatti da conservare, le nuo- sulta direttamente dettato dalle linee di impluvium ve attrezzature da realizzare per il tempo libero dei sistemi di canalizzazione, i confini e l’artico- e lo svago. lazione delle parti che lo compongono scaturi- scono dalla ricerca di una sua immediata rela- Il sistema della viabilità formato dall’asse ver- zione con i contesti urbani della zona orientale. de, dalle strade principali e da quelle secondarie La parte centrale viene a trovarsi sull’ideale pro- che in direzione nord-sud delimitano i lotti, co- secuzione dell’asse principale del centro direzio- stituisce la struttura organizzativa unificante nale determinando in tal modo, oltre che il dell’intero tessuto produttivo. A tale struttura è superamento della barriera del rilevato ferrovia- affidato un compito non meramente funzionale rio, anche la sua proiezione a livello territoriale: o distributivo. La strada è il luogo pubblico che lungo quest’asse si attesta la “porta” sul parco ordina e regola lo spazio privato, la componente a ridosso del rilevato ferroviario che coincide con strutturante le gerarchie interne al nuovo assetto una delle nuove stazioni della futura metropoli- urbanistico dell’area, l’elemento che media e tana regionale. Inoltre, a nord, è il parco stesso sancisce le relazioni esterne di questa parte di che, rigirando, può determinare un nuovo rap- città con la struttura urbana storica e il territo- porto di integrazione tra l’impianto del centro rio circostante. direzionale e l’asse storico di via Poggioreale. La rete infrastrutturale stradale costituisce dun- La parte sud-occidentale ridisegna il limite orien- que un elemento decisisvo dell’intervento pub- tale del quartiere Gianturco: di forma triangola- blico di riurbanizzazione dell’area, preordinato re, include il rilevato ferroviario che viene alla realizzazione degli insediamenti produttivi. sottopassato in corrispondenza di via Galileo La qualità ambientale della rete stradale è data Ferraris, dove è localizzata un’altra stazione- da un approccio progettuale integrato che pre- porta della metropolitana regionale; il parco ter- vede, attraverso la caratterizzazione tipologica mina infine sulla via Marina all’altezza del ponte di ciascun asse, la realizzazione della sede dei Granili dove è collocato l’ingresso sud. tranviaria sull’asse verde, la mobilità privata, i La parte orientale del parco sconfina diretta- parcheggi, le piste ciclabili, i percorsi pedonali, mente nel tessuto agricolo delle serre attestandosi i viali alberati che seguono l’intero sistema dei a sud nel punto in cui l’asse verde si innesta su percorsi pedonali e ciclabili. via Argine proseguendo verso il centro storico

365 Variante al Prg di Napoli

Le fasce del verde, veri e propri corridoi ecolo- Le strade sono state differenziate in due tipi- gici che si collegano tra di loro e con il parco, base corrispondenti al ruolo che svolgono all’in- costituiscono uno dei principali caratteri unifi- terno del contesto produttivo e al carattere defi- canti del nuovo insediamento. Attraverso la nito dal piano nella logica urbana generale. linearità, la modularità e l’autonoma caratteriz- Se i grandi assi costituiscono, insieme al parco, zazione tipologica del sistema viario rafforzata la nuova struttura urbana principale della zona dalla ripetizione di elementi minori ricorrenti orientale, le strade secondarie in direzione nord- dello scenario urbano vengono garantiti quei sud risultano caratterizzate proprio dall’assumere caratteri unificanti dello spazio pubblico che co- il parco come elemento terminale, e, viceversa, stituiranno il controcampo di mondi eterogenei come elementi che consentono la penetrazione sul piano formale e tipologico e di un’introver- capillare del verde nel nuovo tessuto produttivo. sione tipica dei manufatti produttivi e commer- Il modello prescelto per questa griglia seconda- ciali che colloca gli spazi di aggregazione al- ria è quello della rambla, ossia di una fascia cen- l’interno dei singoli lotti. trale a verde, contenente piste ciclabili e luoghi La caratterizzazione tipologica dello spazio pub- destinati a funzioni varie e due strade laterali. Il blico è stata ritenuta un elemento essenziale per loro carattere di “cannocchiali” sul parco è ac- la riuscita stessa del piano infrastrutturale che centuato mediante la prescrizione normativa che come si è detto non è altro che la reinterpretazione impone il mantenimento del filo stradale o at- attraverso il restauro, il completamento, nonchè traverso gli stessi manufatti produttivi o attra- l’ampliamento e la caratterizzazione di quella verso sistemi di recinzione-filtro di cui sono stati griglia principale e secondaria già esistente per regolamentati i tipi e i materiali e in più in gene- frammenti non compiuti sul territorio, dovuta alla rale lo spazio di relazione tra la strada e gli realizzazione in tempi successivi del piano indu- insediamenti privati. In particolare si ritiene che, striale degli anni Venti. in analogia ai campi chiusi del paesaggio medi- Sono stati assunti come modelli di riferimento i terraneo, un importante valore percettivo assu- principali tipi di strade prodotti dalla cultura me la sistemazione dei parcheggi, pubblici e ottocentesca rielaborandoli alla luce di quelle che pertinenziali con piantumazioni regolari di albe- appaiono come necessità e caratteristiche pecu- rature di altezza superiore ai sistemi di liari dei paesaggi commerciali e produttivi della recinzione. città contemporanea. Per le strade di attraversamento veloce che svol- Si ritiene infatti che costituisca ancora una fon- gono anche una funzione di connessione tra la damentale caratteristica di attualità il loro riu- seconda fascia periferica e il centro urbano, il scire a configurarsi autonomamente come ele- modello prescelto è quello del boulevard, con menti caratterizzanti ed unificanti dello spazio strada a due corsie per ogni senso di marcia e pubblico, a prescindere dalla qualità e dalla con- controstrade laterali ad una corsia più una per la sistenza dell’edificazione al contorno; in altri sosta tra loro separate da una fascia a verde di termini, il loro riuscire a costituirsi come ele- spessore variabile contenente piste ciclabili e menti garanti e al tempo stesso trainanti dell’idea luoghi destinati a funzioni varie (chioschi, edi- complessiva di piano. cole, fermate trasporti pubblici,spazi al coperto

366 Le scelte per l’area industriale orientale

per esposizioni, insegne pubblicitarie e segnale- zione si modifica accogliendo nell’ampia fascia tica, ecc. ). La normativa prescrive, nei tratti di a verde centrale la sede del tram. discontinuità delle cortine sistemazioni a verde La via De Roberto presenta una sezione anoma- di consistenza per lo meno paragonabile a quel- la in quanto caratterizzata dalla presenza di un la stradale di cui devono costituire l’integrazio- doppio livello sovrapposto che vede correre nel- ne. la parte superiore la bretella autostradale. In La specificità di ciascun asse nel suo rapporto questo caso le fasce a verde sono disposte ai lati, con il contesto ha determinato la precisazione adempiendo anche alla funzione di fasce di ri- delle sezioni stradali rispetto allo schema base. spetto imposte dalla circolazione veloce supe- L’asse verde presenta un consistente ampliamento riore. della fascia di vegetazione che corre sul lato del Infine la via Ferrante Imparato costituisce un tipo parco entro cui è stata collocata la sede del tram, a sè in quanto, costeggiata in buona parte del che collega il centro di Napoli con Ponticelli e fascio dei binari, disegna il bordo del parco sul Cercola, una pista ciclabile, ed un’ampia lato occidentale, presentando una sezione conte- promenade pedonale in diretto contatto con i nuta con ampi marciapiedi ed alberature latera- nuovi insediamenti che sorgeranno nell’area ex- li. Q8 e con il parco stesso attraverso le fasce a L’attuale percorso è ancora quello della via del- verde che corrono centralmente lungo le strade lo Sperone, lungo rettilineo che collegava via ad esso ortogonali. S.Maria del Pianto con S.Giovanni a Teduccio. L’asse nord-sud che attraversa l’intera zona in- Essa fu realizzata a partire dal 1840 per volere dustriale, per ricollegarsi a sud con il prolunga- di Ferdinando IV e rappresentava con la via dei mento di via Alveo Artificiale e quindi con il Fossi e dell’Arenaccia il sistema stradale di sup- nuovo porto turistico di S.Giovanni a Teduccio, porto per il piano di ampliamento ferdinandeo di presenta l’interruzione delle controstrade e delle cui costituiva l’estremo limite orientale. fasce a verde in corrispondenza degli accessi al La proposta che viene formulata per la grande parco; la carreggiata centrale invece pro- riqualificazione di questo importante asse stra- segue, elevandosi sul parco con un tratto a ponte dale si colloca nel quadro del più complessivo sorretto da una grande arcata a sesto ribassato. riordino della viabilità che prevede da un lato Si ottiene in tal modo il duplice obiettivo di sal- l’eliminazione di alcune opere infrastrutturali a vaguardare la continuità del parco ed al tempo forte impatto ambientale, dall’altro la stesso di poter usufruire dall’automobile della riqualificazione e l’integrazione della trama sua vista dall’alto. viaria storica. La via Argine è stata ampliata nel tratto centra- A sud, la continuità del rettilineo che struttura il le. La sezione trasversale di progetto, pur pre- tessuto storico viene ripristinata con l’interra- sentando una carreggiata centrale ridotta rispet- mento della vesuviana, che consente più in ge- to agli altri assi principali, ne riprende lo stesso nerale di realizzare le condizioni per la schema (strada-fasce a verde- controstrade). A riqualificazione ambientale della zona e in parti- partire dall’incrocio con il parco essa è concepi- colare del complesso residenziale dell’ex SNIA- ta come prosecuzione dell’asse verde: la sua se- VISCOSA e del rione Baronessa.La variante,

367 Variante al Prg di Napoli

confermando quanto previsto dalla proposta di giacitura del parco che definisce la griglia di in- variante per la zona orientale, recupera la lunga serimento dei lotti. prospettiva che unisce la collina con il mare, ri- La zona a sud del parco si attesta sull’asse verde solvendo le attuali interruzioni del percorso e che costituisce la spina centrale dell’organizza- attribuendo qualità e carattere cittadino alle aree zione del nuovo tessuto urbano e produttivo. che la fiancheggiano. Il carattere estensivo della piana si ritrova, oltre In corrispondenza del parco, la fascia delle FS che nel parco, anche nei nuovi insediamenti pro- lasciata libera dall’arretramento dei binari viene duttivi che del parco delimitano i bordi. Queste destinata ad insediamenti urbani integrati che aree di confine costituiscono uno spazio di rela- potranno contenere una buona parte delle resi- zione risolto con il prolungamento del parco nel- denze previste dal piano urbanistico esecutivo. le aree di pertinenza degli insediamenti: gli edi- In questo nuovo insediamento si trova compresa fici non si affacciano sul parco, ne fanno parte la nuova stazione della linea metropolitana re- integrante. gionale Fs proveniente da Cancello, linea che E’ un dato di fatto la tendenza all’orizzontalità verrà attivata con la messa in esercizio dell’alta ed alla rarefazione dei paesaggi produttivi con- velocità e il trasferimento del traffico per il sud temporanei riconducibile sia dall’applicazione nel passante ferroviario a nord del Vesuvio. Si delle normative in materia che alle esigenze otterrà in questo modo un ribaltamento del rap- funzionali connesse alle attività produttive e com- porto esistente tra la zona orientale e la ferrovia, merciali. Una tendenza ad un’urbanizzazione che oggi di pura contiguità fisica e non funzionale, risulta sempre più vincolata alle necessità di cir- una mera occupazione del suolo senza integra- colazione ed affluenza veloce, ma sempre più zione con il contesto. La realizzazione di una svincolata sul piano delle relazioni di tipo urba- stazione passante sul lato opposto a quello della no. stazione di testa di Napoli centrale bilancerà l’at- Il presupposto con cui fare i conti è dunque l’ac- tuale rapporto tra l’impianto ferroviario e la cit- quisita eterogeneità architettonica, tipologica e tà, oggi tutto squilibrato verso piazza Garibaldi, dimensionale dei manufatti produttivi, che ten- costituendo un fronte che partecipa del nuovo dono sempre più a caratterizzarsi come “mac- carattere di centralità dell’area, riconfigurata dal chine” introverse precostituite, sia per quanto parco e dalle quinte urbane. La nuova stazione riguarda le tecnologie di costruzione che per la integrata nella variante nel nuovo insediamento notevole incidenza sull’assetto urbano comples- urbano, acquista il significato di porta d’ingres- sivo di spazi standard di servizio e funzionamento so al parco, in particolare dal centro direzionale, esterni e interni (grandi parcheggi utenza, scari- e accesso a quest’ultimo dal parco. co merci, lavorazione dei prodotti, esposizione e vendita, uffici ecc.). I nuovi insediamenti urbani. Gli insediamenti Se all’esterno l’immagine è prevalentemente urbani integrati sono stati concentrati in due demandata all’impatto percettivo dei richiami zone, una a sud e l’altra a nord del parco, e or- pubblicitari, è all’interno che tali insediamenti ganizzati secondo la rete stradale ortogonale alla mostrano una maggiore complessità, presentan- do spazi aggreganti di notevole dimensione.

368 Le scelte per l’area industriale orientale

In merito a queste considerazioni la variante ha futuri insediamenti attraverso esempi di autore e operato tre fondamentali scelte di tipo normativo tipologie commerciali e produttive ricorrenti. A aventi come duplice fine il cercare di contenere tal fine l’abaco delle soluzioni architettoniche la rarefazione del nuovo paesaggio produttivo e prescelte è stato volutamento costituito selezio- di precisare al tempo stesso le relazioni, sul pia- nando schemi tipologici tutti diversi tra loro, no morfologico, dei nuovi insediamenti con l’im- calati su lotti anch’essi di dimensione diversa. pianto urbano di cui si è precedentemente parla- L’obiettivo è stato quello di pervenire ad una to. immagine complessiva in cui è proprio l’etero- La prima riguarda la concentrazione del verde geneità dei caratteri architettonici ad essere va- e dei parcheggi di standard lungo le strade e nel lorizzata dalla linearità e dalla ripetitività parco, scelta che garantisce una maggiore quali- tipologica e formale dello spazio pubblico. tà delle zone a verde e al tempo stesso un mag- Questa integrazione dei caratteri d’altro canto giore grado di compattezza dei singoli lotti pro- non si riferisce solo alle qualità percettive del duttivi. nuovo del nuovo paesaggio produttivo, ma an- La seconda è stata quella di consentire, nel ri- che a quella che si ritiene possa costituire la sua spetto degli indici fondiari previsti, una massi- connotazione strutturale: gli spazi pubblici tro- ma flessibilità compositiva, senza limiti di al- veranno il loro complemento nei mondi interni tezza dei fabbricati; il che giova sia alla ai nuovi contenitori che tendono sempre più a rappresentatività degli spazi interni di aggrega- caratterizzarsi come microimpianati urbani or- zione dei singoli manufatti e alla funzionalità ganizzati intorno a spazi collettivi di alto valore degli stabilimenti industriali che al paesaggio aggregante. produttivo nel suo complesso, che potrà presen- Il progetto del suolo, la planimetria della nuova tare un maggior grado di alternanza tra verticalità città, individua e realizza gli elementi unificanti ed orizzontalità. di una morfologia complessa, radicando i nuovi La terza riguarda le prescrizioni tecnico- insediamenti in un sistema urbano e insieme ter- normative di cui si è precedentemente trattato a ritoriale. Al tempo stesso la realizzazione di spazi proposito della diversa caratterizzazione delle di uso pubblico e di gestione privata fa strade, in grado di mediare il carattere urbano e dischiudere nuovi scenari in una molteplicità di unificante del nuovo tessuto con l’esigenza di microcosmi urbani che, alludendo a realtà sem- questi insediamenti di dotarsi di ampi spazi libe- pre più complesse, realizzano frammenti di città ri, parcheggi pertinenziali, eccetera. nella città. La metodologia adottata per la definizione del carattere di questi spazi ed elementi di relazione Infine un argomento di carattere generale riguar- ha dovuto tener conto di un doppio ordine di da la qualità dei nuovi insediamenti produttivi variabili: la dimensione dei lotti e la program- sotto il profilo ambientale. mata diversità architettonica e tipologica dei L’ambito è nel suo complesso interessato da un manufatti. processo di riqualificazione e recupero ambien- Per coprire il salto di scala tra la città e l’edifi- tale che non si limita all’allontanamento delle cio si è proceduto simulando la costruzione dei industrie inquinanti o a rischio, alla bonifica dei

369 Variante al Prg di Napoli

terreni inquinati, alla realizzazione di un grande 5.2 Il processo di formazione della zona in- parco sui suoli recuperati, alla riqualificazione dustriale dell’agricoltura degli orti e detti le paludi; an- che i nuovi insediamenti produttivi vengono con- Le paludi e gli acquitrini che in tempi antichi siderati nel loro complesso come espressione di definivano il naturale limite ad oriente di Napo- una nuova sensibilità verso l’ambiente, non più li sembrano aver segnato inesorabilmente il de- ritenuto un limite allo sviluppo, ma piuttosto una stino dell’unica vasta zona pianeggiante ai suoi delle variabili competitive imprenditoriali, così confini dove avrebbe potuto espandersi con con- come sancito dal Programma di sviluppo soste- tinuità. Una cesura a livello territoriale tra la nibile e durevole della Unione Europea pubbli- città e il suburbio che nei secoli ha continuato a cato nel 1993. Tale programma ha individuato persistere, nonostante l’evidente vocazione del- due principali filoni d’azione: il primo relativo l’area a configurarsi, non solo come parte inte- al prodotto (EcoLabel), il secondo relativo al grante del tessuto urbano, ma anche come il processo (EcoAudit), quest’ultimo è sostanzial- suo ingresso privilegiato e maestoso. Proposte mente un metodo per la valutazione delle capa- come quella contenuta nel piano di Vincenzo cità del sistema aziendale di gestione ambienta- Ruffo del 1789 e la presenza o l’eco di manu- le. L’U.E. ha predisposto per il programma fatti eccezionali, quali l’Albergo dei Poveri e i EcoAudit un regolamento comunitario (n.1836 Granili, tangenzialmente alle strade che si apri- del 1993), l’EMAS (Environment management vano a ventaglio sul territorio rammentano le and Audit Scheme), che come tale ha valore di sorti di un antico progetto urbano di ampio re- legge per gli stati membri, indipendentemente dal spiro che si è riproposto costantemente nel tem- suo recepimento legislativo. Il regolamento po ma che, puntualmente, è stato stroncato sul EMAS si prefigge, per le imprese che ne sono nascere. interessate, a garantire una politica di continuo Tranciata in più parti dall’intricato e caotico miglioramento delle prestazioni ambientali che sistema di infrastrutture autostradali e ferro- consente alle imprese di utilizzare un marchio viarie, la zona orientale presenta oggi una sin- che attesti la certificazione ambientale del sito golare alternanza di quartieri residenziali, produttivo. La certificazione dà la possibilità insediamenti industriali, aree dismesse, carce- all’impresa di godere dei benefici regolamenta- re, cimitero, scasso, macello, mercato ri, soprattutto basati sulla semplificazione delle ortofrutticolo ed, infine, centro direzionale; una procedure autorizzative e di controllo, nonché realtà fortemente frammentaria che, nel com- benefici di carattere economico relativamente alla plesso, viene a costituire una forte interruzio- erogazione di finanziamenti da parte dei mini- ne, a livello territoriale, tra Napoli ed i comu- steri competenti. ni vesuviani. Nei quartieri di “case economi- che”, realizzate sul finire del secolo scorso, questa realtà mostra le tracce dei vani sforzi di espansione della struttura urbana, ostacolata ine- sorabilmente dall’ubicazione della stazione fer- roviaria e dai fasci di binari, ma anche e soprat-

370 Le scelte per l’area industriale orientale

tutto dalla sua destinazione industriale E di fatto per tutto il XIX secolo, nella realtà prefigurata già a partire dal secolo scorso. come nei progetti, le varie esigenze residenziali, Le varie indicazioni programmatiche, succedutesi viabilistiche, commerciali, industriali, ferrovia- nel tempo, hanno puntualmente lasciato i loro rie trovano o prefigurano la loro concretizzazione segni tangibili sul territorio: l’assetto in una periferia mista che il piano del 1886 e frammentario del sistema infrastrutturale lascia soprattutto il piano industriale del 1887 (mai trasparire il conflitto storico tra una concezione divenuto operante) tentano di ordinare in una della zona industriale come parte di città, sia pur logica per isolati, nonostante le cesure determi- speciale, e, all’opposto, la sua radicale chiusu- nate dalle linee ferroviarie. Quale elemento uni- ra e separazione determinata dalla crescente di- ficante delle tre sottoparti in cui il piano del mensione assunta nel tempo dalle raffinerie e 1887 articolava il Rione industriale era previsto dagli stabilimenti industriali. un canale navigabile affiancato da due alzaie che, Un conflitto che sembra fornire una chiave di attraversandolo tutto da nord a sud parallelamen- interpretazione fondamentale sia per la compren- te all’andamento dei binari, sfociava in prossi- sione della storia delle urbanizzazione di piano mità della scogliera dei Granili: si perseguiva in e delle proposte urbanistiche che dall’ottocento tal modo il doppio obiettivo di soddisfare le esi- al dopoguerra si sono poste il problema del rap- genze di comunicazione e di trasporto delle mer- porto tra zona industriale e città, sia per rin- ci e di risolvere il problema della bonifica delle tracciare un ordine nel caos dell’assetto attuale. paludi. L’analisi attenta e la ricostruzione storica dei La Legge speciale pel risorgimento economico processi di formazione di quest’area rivelano della città di Napoli (1904), individua l’area infatti che il disordine e l’apparente casualità fuori della cinta daziaria (2705217 mq), com- sono in realtà il risultato di un ordine negato dalle presa tra il corso Orientale-via Polare e il particolari esigenze di una determinata fase pro- rilevato ferroviario, come una delle due grandi duttiva, consentendo di individuare quei sistemi, zone industriali della città, insieme a quella presenti ma per frammenti, che nella situazione dell’Ilva di ; un’area che presenta una attuale possono costituire le coordinate di riferi- dimensione pressochè doppia rispetto alla zona mento di un radicale progetto di rifondazione. industriale del piano del 1887, sancita peraltro dallo spostamento verso oriente del rilevato fer- E’ sulla bonifica di quest’area bloccata dalla roviario. presenza delle paludi che si proiettano, sin dalla Il programma di infrastrutturalizzazione per prima metà dell’Ottocento, tutte le aspirazioni isolati, il cui passo risulta circa triplo rispetto di sviluppo produttivo della città: la via dei Fos- alla maglia dei contigui quartieri di lottizzazione si, la strada dell’Arenaccia e la via dello Spero- sanciti dal piano di Risanamento ed ampliamen- ne vengono individuati sin dal 1839 da to del 1886, è formalizzato nel piano del 1906 Ferdinando II di Borbone come gli assi portanti ed integralmente riportato nel piano di di una trama viaria ortogonale più minuta che risanamento ed ampliamento del 1910-11. avrebbe dovuto costituirne la regola generale di Nel 1918 i perimetri della “zona aperta” vengo- urbanizzazione. no notevolmente ampliati includendo i bacini

371 Variante al Prg di Napoli

portuali e andando ad inglobare il vasto territo- R.Commissariato per il porto (nuova zona indu- rio ad oriente del rilevato ferroviario, in parte a striale). quel tempo ancora di appartenenza dei comuni A quella data, si legge nei resoconti dell’Alto di S.Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli. La Commissariato, la consistenza del patrimonio vecchia area industriale viene così integrata di stradale, realizzato per la gran parte in Mac- 4833420 mq.: un enorme salto di scala dell’ipo- Adam, contava 48 strade per uno sviluppo di tesi industriale molto lontana dagli isolati “mi- 22,6 Km. Nei cinque anni di Alto Commissaria- sti” della periferia ottocentesca, che ne determi- to fu incrementato di 10 strade (6km) delle quali, na la caratterizzazione come entità territoriale se alcune riguardavano ancora il completamento strettamente connessa alla realtà portuale (la del programma di infrastrutturalizzazione inter- gestione dlella nuova zona industriale è affidata no alla vecchia zona industriale, altre ebbero un all’Ente autonomo per il Porto). importante significato in quanto segnarono lo Il piano del 1920-22 ne definisce le regole di scavalcamento del rilevato ferroviario. L’intero urbanizzazione che riprendono peraltro, sia pur patrimonio stradale fu inoltre oggetto di consi- in una dimensione territoriale, alcune direttive stenti opere di miglioramento, restauro e manu- fondamentali del 1887: la griglia di impianto, il tenzione che riguardarono tanto le sedi stradali canale navigabile. che i sistemi di fognatura e di canalizzazione L’ampiezza della maglia sembra rapportarsi della piana. dimensionalmente alle partizioni centuriali del L’aerofotogrammetria del 1943 mostra che alla territorio circostante: il suo innesto su quella fine del ventennio fascista cinque quadranti era- prevista dal piano del 1906 per la vecchia zona no stati tracciati o in corso di tracciamento e il industriale consente di inglobare i fasci di binari grande reticolo avanzava imperterrito con i suoi in un reticolo di ordine superiore, bypassandoli impianti industriali alla conquista del minuto in punti determinati e pervenendo a una defini- tessuto agrario della piana, deviandone man zione unitaria di tutta la zona industriale, come mano la rete dei sistemi di canalizzazione. parte di città e del territorio al tempo stesso. Tuttavia, se appare con evidenza la forza unita- Il canale navigabile, la via d’acqua di comuni- ria di questo disegno infrastrutturale in grado di cazione fra la zona industriale e i bacini portuali proiettare la città su una dimensione territoriale sempre ipotizzata ma mai realizzata, risulta è pur vero che proprio in quegli anni viene pro- inglobato nella sezione pressochè tripla dell’as- gressivamente a delinearsi la forzata scissione se mediano della nuova grande area, per andare tra due realtà contigue che lo sviluppo economi- poi a confluire nel tratto terminale del torrente co vuole in manifesta contrapposizione, pur non Pollena. riuscendo ad impedirne i condizionamenti e le La zona industriale fu ulteriormente ampliata ret- interferenze reciproche. tificandone i confini all’atto del passaggio al- L’una, di carattere prettamente industriale, de- l’Alto Commissariato (1926) delle attribuzioni stinata ad accogliere i nuovi stabilimenti e gli devolute fino a quella data rispettivamente al insediamenti operai ad essi correlati, che mani- Comune (vecchia zona industriale) e al festa man mano necessità sempre maggiori di isolamento, ampliamento e connessione diretta

372 Le scelte per l’area industriale orientale

con la realtà portuale e trova definizione auto- sione, invece la zona industriale, al di là del fa- noma attraverso la successione di piani specifi- scio di binari, è impostata su un reticolo le cui ci di cui si è precedentemente parlato. maglie si deformano, perdendo la propria L’altra, di carattere prevalentemente residenzia- ortogonalità, per adeguarsi alle giaciture sug- le, in cui risultano confinate le aspirazioni ine- gerite dalle linee di impluvio della piana e de- renti un’espansione della città a carattere urba- nunciando in tal modo la sua piena appartenza no, che è di fatto sempre più limitata alle aree di ad una logica territoriale. bordo ed in particolare agli assi storici che, cor- E’ nello slancio della ricostruzione dell’imme- rendo tangenzialmente alla zona industriale, ne diato dopoguerra che per l’ultima volta, con il rappresentano la perimetrazione. E’ dunque solo piano del ‘46, è registrabile il tentativo della a quest’ultima realtà che vengono riconosciute cultura urbanistica, rimasto sulla carta, di le potenzialità di una reale saldatura, in senso rilanciare un concetto di industria che, lungi dal urbano, con quel territorio dei casali su cui era- configurarsi come entità separata dalla città, co- no rivolte tutte le speranze di una Grande Napo- stituisse al contrario il principio trainante di un li. nuovo sistema di centri di natura territoriale, la Alla vigilia dello scoppio della guerra, quando ragione primaria della nascita dei nuovi quartie- appare ormai ineluttabile questa scissione tra ri residenziali satelliti. un’area industriale che va connotandosi sempre Per la zona industriale ad oriente il piano non più come una sorta di buco nero tra città e terri- solo riprende e fa proprio il reticolo torio e linee, per la verità deboli, di continuità infrastrutturale degli anni ’20, ma lo incrementa urbana, l’approvazione del piano Piccinato nel notevolmente estendendolo verso l’entroterra, in 1939 appare non solo un ripensamento radicale direzione di Volla, e rafforzando le sue connes- sulla forma urbana, ma una vera e propria criti- sioni con le attività portuali. E’ ripreso e poten- ca rispetto alla politica urbanistica del trentennio ziato ancora una volta il tema del canale naviga- precedente. bile quale spina portante dei nuovi impianti di L’ipotesi di arretramento della stazione centrale fondazione attraverso la sua rielaborazione in un ai fini di una ridefinizione complessiva della sistema di vie d’acqua che viene adeguato alla vecchia zona industriale come parte di città do- nuova rilevante dimensione dell’area produtti- tata di carattere rappresentativo (su cui, già a va: dal mare ai confini di Ponticelli le vie navi- partire dagli anni ’20, insistono gli studi per un gabili vengono fatte coincidere con il torrente piano regolatore generale di Napoli), si basa sul Pollena e l’Aveo Artificiale per poi convergere presupposto di un’inconciliabilità di fatto tra in un grande canale il cui tracciato risulta paral- queste due realtà che anche nella ridefinizione lelo al Fosso Reale dettando le giaciture del delle linee e delle giaciture di impianto mostra- nuovo reticolo di ampliamento. no la diversità dei riferimenti assunti sul piano Ma dall’aerofotogrammetria del ’56 che mostra urbanistico. Se infatti il nuovo centro direziona- i lavori in corso per l’istallazione della Fiat nella le viene disegnato in diretta continuità con i trac- zona nord, già si evince come la grande dimen- ciati ottocenteschi della struttura urbana, di cui sione degli impianti per la raffinazione dei pe- si prefigura una sorta di compiutezza e conclu- troli, che longitudinalmente occupano l’intera

373 Variante al Prg di Napoli

estensione della piana nella sua parte centrale, poter rintracciare un sistema d’ordine nella com- venga a costituire un insormontabile ostacolo posizione caotica e frammentaria della zona in- anche per il completamento del piano del perio- dustriale. do fascista: oltre a impedire di fatto la continui- Alla luce delle estese dismissioni in atto e delle tà dei grandi assi stradali, l’alto livello inqui- prospettive di reinsediamento di nuove attività nante degli impianti segna inesorabilmente quel produttive connotate da caratteri dimensionali e carattere di chiusura ed isolamento dell’intera qualitativi profondamente diversi rispetto al re- zona industriale che si andrà sempre più accen- cente passato industriale, si configurano tuando nei decenni seguenti. potenzialità rifondative tali da rimettere in gioco Tuttavia, pur all’interno di tutto ciò, è rilevabile la possibilità di riconfigurare la periferia indu- ad un’analisi attenta la permanenza di un ordi- striale ad oriente come il luogo che consente di ne imposto dalla griglia ortogonale, di una me- ridefinire il carattere stesso della città nel suo trica urbana che anzi, all’interno dei grandi qua- complesso, nel senso di una sua apertura verso dranti, tende ad essere riproposta per sottomoduli il territorio storicamente sempre negata. originando una serie di suddivisioni o percorsi Le questioni che abbiamo di fronte riguardano interni in direzione nord-sud, attraverso cui si in primo luogo il ridisegno complessivo della rete ristabilisce la continuità, sia pur parziale, con i infrastrutturale, ed è evidente come la ripresa grandi assi longitudinali (anche questi rimasti dello schema di impianto ereditato da questo re- monchi) in origine destinati a collegare la città cente passato costituisca un supporto estrema- con il territorio vesuviano. mente utile per una riconfigurazione complessi- va dell’area che tuttavia non contrasti, ma anzi Questo ruolo ordinatore nel tempo del grande risulti coerente, con le esigenze produttive degli reticolo territoriale pianificato negli anni ’20, impianti ancora presenti e attivi. Consente inol- realizzato in fasi successive, lasciato nel dise- tre di individuare un nuovo sistema di linee di gno di piano intenzionalmente sospeso ai bordi continuità tra città e territorio in grado di come una maglia in fieri che nel piano Cosenza sovrapporsi, includendole, alle barriere ferrovia- viene ripresa ed esaltata, costituisce un capitolo rie e autostradali: un nuovo reticolo di strade pri- della vicenda urbana napoletana che è stato marie intese come grandi e permeabili viali ur- semplicisticamente sottovalutato. Così come la bani che ha costituito una necessaria premessa sua capacità di entrare in diretto rapporto tanto per la radicale revisione della rete con le estreme maglie ottocentesche della strut- infrastrutturale di accesso alla città. tura urbana che con le partizioni agrarie della Ma si configura anche un obiettivo più ambi- centuriatio sorreggenti il tessuto minuto dei zioso e di più ampia scala, ossia la possibilità casali. di conciliare all’interno della nuova “città pro- Un grande progetto fondativo che nonostante duttiva” linee e sistemi di diversa natura e pro- tutto è ancora presente sul territorio in fram- venienza: la perentorietà dei frammenti fondati- menti di strade e in quanto resta dei quadrivi ar- vi che rinviano ai reticoli urbani pianificati in rotondati che ne disegnavano gli incroci e che epoca fascista, può essere combinata con le oggi costituisce un convincente riferimento per giaciture diagonali delle antiche e in gran parte

374 Le scelte per l’area industriale orientale

cancellate vie d’acqua che, strutturando le tra- insediamenti per la produzione di beni e servizi, me del contiguo paesaggio agrario, consentono non può prescindere da un esame sintetico delle di riallacciare la piana al suo territorio di appar- tendenze generali del sistema produttivo napole- tenenza. tano e dalla conseguente individuazione delle In altri termini, l’obiettivo del ridisegno della condizioni che possono oggi consentire il rilancio zona orientale è risolto non tanto con l’inven- di una zona produttiva. zione di un suo assetto ex novo, ma con un pro- I dati relativi allo stato attuale e alla dinamica getto fondato sulla riscoperta della complessità della struttura produttiva nella zona orientale di segni e sistemi che in essa confluiscono e che della città, così come nell’intero territorio comu- risultano ancora presenti per frammenti non com- nale, illustrati nel paragrafo 1.5., esplicitano il posti. rilevante stato di crisi che attraversa l’economia La reinterpretazione in chiave geografica dei napoletana. In particolare, lo stato di crisi delle sistemi d’ordine urbani consente di prefigurarla attività produttive, espresso dal saldo negativo al tempo stesso come parte integrante della città tra natalità e mortalità delle aziende, non è do- e come un pezzo di territorio in grado di recu- vuto come in generale avviene nelle altre parti perare l’antico rapporto di “discontinuità” tra del nostro Paese, al maggiore numero delle azien- la struttura urbana napoletana e l’articolazione de che chiudono rispetto a quelle che aprono; la per nuclei della fascia periferica più esterna crisi napoletana deriva dal fatto che è sostan- e, più in generale, della pianura vesuviana. zialmente pari a zero la natalità industriale. I settori che ancora restano sul mercato sono quelli Riferimenti bibliografici: tradizionali, basati sulla qualità del prodotto e Alisio, Giancarlo, 1982, L’industria dell’Ottocento su una domanda consolidata: cartotecnica, moda nella periferia orientale napoletana, in “Bollettino e abbigliamento, ma anche in questi campi non dell’Associazione per l’Archeologia industriale” nascono nuovi produttori. nn.2-3, Napoli ; Buccaro, Alfredo, 1992, L’area industriale orienta- La situazione di crisi è spiegata anche da un’al- le nel secolo scorso: origini dei luoghi e interventi tra considerazione: l’evoluzione economica che fino all’Unità, in Napoli un destino industriale, sta alla base delle trasformazioni territoriali si è Napoli; mossa in questi ultimi anni in Italia, come negli Rossi, Pasquale, 1992, L’area industriale orientale altri paesi europei, con grande celerità; alla fase nel secolo scorso: progetti e trasformazioni urba- della grande industria è succeduta quella della nistiche dopo il 1860, in Napoli un destino indu- striale, Napoli; piccola-media industria, con elevate capacità di Alto Commissariato per la città e la provincia di adattamento alle esigenze del mercato interno e Napoli, 1930, Napoli le opere del regime, Napoli. con grande capacità di inserirsi nei mercati in- ternazionali. Nell’area napoletana, se escludia- 5.3 Gli insediamenti per la produzione di beni mo il settore della moda, che esporta il 40% del e servizi. fatturato e l’industria dei mezzi di trasporto, gli altri settori industriali si rivolgono tutti solo al Le tendenze in atto. La definizione del piano di mercato interno. Questo spiega perché l’export riassetto urbanistico dell’area destinata agli della Campania, riferito agli abitanti, è bassissi-

375 Variante al Prg di Napoli

mo, inferiore a quello della Puglia, della Sarde- Nell’area napoletana, in particolare, la gna e del Molise ed è pari a meno della metà di delocalizzazione dell’industria non ha investito quello dell’Abruzzo. le aree periferiche della città, per la carenza di La situazione di crisi spiega anche perché il fre- spazi, la inaccessibilità, ma soprattutto a causa quente percorso circolare dell’economia dal set- del degrado ambientale, e si è indirizzata preva- tore formale a quello informale, con il successi- lentemente al di fuori dei confini comunali e re- vo rientro nel settore formale, si arresti a metà centemente, come si è già detto, soprattutto lun- del percorso; a Napoli gli operatori entrati nel- go la direttrice per Nola. Non va sottovalutata a l’economia informale quasi mai riemergono, rien- questo proposito la ridotta dimensione del co- trando in quella formale. mune di Napoli che di fatto sposta alla scala me- Vi è anche un aspetto territoriale di questa con- tropolitana i classici rapporti tra centro e perife- dizione dell’industria napoletana che deve esse- ria. In assenza di una gestione del territorio che re richiamato. Nel nostro paese vi è stato uno offra all’industria i necessari fattori di localiz- spostamento abbastanza generalizzato della po- zazione, cominciano peraltro a essere consisten- polazione e delle attività industriali dalle zone ti gli spostamenti degli operatori verso le Puglie urbane centrali verso le aree periurbane, accom- o, in alcuni casi, verso il nord Italia. pagnato da uno sviluppo consistente del terzia- Un ultimo aspetto del processo di rio nelle aree centrali; le periferie delle città si deindustrializzazione in atto deve essere sono trasformate in conurbazioni con forte con- rimarcato: mentre nelle altre grandi città italiane centrazione di attività industriali, determinando la deindustrializzazione è stata accompagnata da spesso veri e propri distretti industriali, cioè aree una crescita rilevante, in termini sia quantitativi caratterizzate da una specializzazione produtti- che qualitativi, del settore terziario, a Napoli il va e da un’offerta amplia di suoli, da un’ottima settore terziario ha avuto una crescita dovuta accessibilità, da consistenti servizi di base. prevalentemente allo sviluppo di quell’ammor- In Campania il processo di trasformazione terri- tizzatore sociale tradizionalmente rappresentato toriale ha avuto, nel corso degli anni ottanta, la dalla pubblica amministrazione. specificità di un progressivo rigonfiamento de- Finché mancheranno nell’area napoletana le con- gli insediamenti nelle città medie della regione e dizioni di base per la localizzazione di nuovi si è costituito così un sistema urbano che, come impianti industriali, con le caratteristiche oggi è fin troppo noto, non rappresenta una rete richieste dai mercati internazionali, non è equidistribuita di attrezzature urbane ma solo una pensabile che si possa ricostituire a Napoli un massa opprimente di residenze e infrastrutture sistema produttivo in grado di ridurre l’attuale di bassa qualità nell’immediato intorno delle cit- drammatico livello di disoccupazione e di con- tà. La regione, in sintesi, rappresenta l’area a sentire lo sviluppo economico complessivo della più alta densità di patologie nell’ambito di una città. vasta circoscrizione territoriale, il mezzogiorno, che rappresenta, a sua volta, la concentrazione Le condizioni per lo sviluppo. Il traguardo stra- delle patologie nazionali. tegico per l’economia meridionale deve essere l’incremento del tasso di internazionalizzazione;

376 Le scelte per l’area industriale orientale

le condizioni capaci di portare a questo traguar- l’occupazione. All’amministrazione comunale do le imprese meridionali, cioè l’espansione del- spetta invece di determinare le condizioni terri- le vendite all’estero e la presenza di investitori toriali adeguate perché una politica di sviluppo stranieri nel capitale dei gruppi imprenditoriali industriale possa avere attuazione e risulti coe- meridionali, riguardano tutti i settori produttivi, rente con gli altri obiettivi dello sviluppo urba- ivi compreso il turismo, in quanto la produzione no. di servizi turistici è equivalente alle esportazioni Nell’area napoletana, una politica territoriale per nella misura in cui i consumatori degli stessi ser- lo sviluppo delle attività industriali deve assu- vizi corrispondono il prezzo nelle monete di pro- mere anzitutto una logica metropolitana che de- venienza. Per quanto riguarda il settore industria- finisca in tale area, ad altissima densità di popo- le, la dimensione contemporanea della politica lazione e ricca di valori ambientali e culturali, economica impone la ricerca di politiche fonda- un uso specializzato dello spazio; così che l’area te sulla valorizzazione dei mercati e non sulla orientale del comune di Napoli va vista come supplenza coattiva degli stessi: politiche indu- elemento di un sistema che comprende anche la striali che non espropriano gli attori economici nuova area produttiva connessa alla ricerca pre- ma che, attraverso idonei sistemi di incentivi e vista nell’area di Bagnoli, le attività artigiane la formazione di opportune economie esterne, altamente qualificate e di servizi alle famiglie attivino il sistema volontario delle relazioni re- nell’area urbana centrale e, per le attività indu- ciproche. striali che richiedono maggiore disponibilità di Le linee di una politica industriale nell’area na- spazio e non sono compatibili con l’area urba- poletana, che tenga conto di queste esigenze sono na, gli insediamenti negli agglomerati industria- state oggetto di numerosi studi e valutazioni svolti li Asi. in questi ultimi anni; dalle varie analisi è emerso con sempre maggiore chiarezza che l’industria Industrie di dimensioni maggiori o con ricadute napoletana avrà un futuro solo se riuscirà a in- negative sull’ambiente urbano possono infatti novare i prodotti e l’organizzazione aziendale e, essere localizzate all’esterno del comune di Na- nello stesso tempo, ad aprirsi ai mercati interna- poli, poiché esistono tuttora nella stessa provin- zionali. E’ quindi necessario promuovere attivi- cia aree disponibili per insediamenti industriali tà imprenditoriali che possano determinare pro- all’interno degli agglomerati dei consorzi Asi; cessi integrati tra le imprese produttrici di beni, infatti negli 8 agglomerati esistenti, che preve- di materie prime, e di prodotti intermedi. Altret- dono 1.500 ettari per lotti industriali, solo l’87% tanto necessario è poi realizzare legami perma- dei lotti è impegnato da imprese in esercizio nenti tra il sistema delle imprese, gli operatori dismesse, in costruzione o in programma, men- pubblici, le università e i centri di ricerca. tre 200 ettari sono ancora disponibili. Il compito dell’amministrazione comunale non è quello di condurre direttamente una politica di In questo quadro metropolitano, la nuova area industrializzazione da cui dipende la nascita di produttiva nella zona orientale dovrà essere con- nuove imprese e la ristrutturazione di quelle esi- cepita come una grande area integrata e adegua- stenti, e quindi l’aumento della produttività e del- tamente attrezzata, in grado di offrire alle diver-

377 Variante al Prg di Napoli

se funzioni dell’artigianato, dell’industria, del l’acqua e del suolo, ma anche alla qualità del terziario produttivo e dei servizi, i fattori di lo- paesaggio industriale nel senso della integrazio- calizzazione oggi richiesti. ne visiva e funzionale dell’area produttiva nel Questi fattori si sono negli ultimi anni modifica- contesto territoriale. Questo secondo aspetto, che ti sostanzialmente. Negli anni sessanta, nel peri- ha avuto finora un peso marginale nella proget- odo cioè della grande industria di base, il fattore tazione delle aree industriali è, oggi, al contra- fondamentale di convenienza era costituito dalla rio, di grande importanza specie quando le disponibilità di rilevanti estensioni di suoli ido- agglomerazioni industriali sono inserite nel con- nei, dotati di opere di urbanizzazione primaria, testo urbanizzato, e richiede interventi mirati a specie se localizzate in aree con abbondanza di migliorare il paesaggio urbano, ponendo cioè forza lavoro, anche se non qualificata. Negli anni particolare attenzione alle modalità di localizza- settanta, mentre è gradualmente uscita dal mer- zione delle attrezzature sociali e infrastrutture cato la grande industria di base, si è avviata nel- industriali. La zona produttiva deve fornire l’im- l’area napoletana, come nel resto del paese, la magine di un’area di pregio e quindi trainante crescita delle piccole-medie imprese a limitata per la riqualificazione urbana di Napoli; domanda di servizi tecnologici, crescita che si è b) il secondo fattore è l’offerta di servizi, che ulteriormente accentuata nel corso degli anni ot- deriva dalle nuove .esigenze delle aziende e dal- tanta, determinando, in una situazione di caren- la convenienza al decentramento di funzioni an- za di governo del territorio e di scarso interesse cora interne alle aziende stesse. Si tratta di ser- per la qualità dell’ambiente, la proliferazione di vizi di varia natura: tecnici (informazione tecno- insediamenti industriali isolati o frammisti a logica, ricerca e sviluppo, assistenza tecnica, insediamenti residenziali. assistenza informatica e banche dati, organizza- Oggi i fattori di localizzazione sono ulteriormente zione e altri); commerciali (marketing e promo- cambiati, nel senso che è cresciuta gradualmen- zione, ricerca del personale, informazioni sui te l’esigenza, al tempo stesso, di servizi di alto mercati, segreteria); finanziari-fiscali (assisten- livello tecnologico e di una buona qualità am- za legale, doganale, finanziaria e assicurativa, bientale e di un elevato livello di economie ester- servizi di contabilità e altro); servizi per la for- ne, con particolare riguardo all’offerta di lavoro mazione e per l’informazione (centro incontri, altamente qualificata e all’accessibilità di siste- centro attività formative, scambi tecnologici, mi di comunicazione per le grandi distanze. An- centri espositivi, servizi di certificazione del pro- che la terminologia tende ad adeguarsi ai nuovi dotto e dei processi); servizi generali al territo- contenuti, sostituendo alla definizione di zona rio (Vigili del fuoco, pronto soccorso, servizi industriale quella di parco industriale o, nei casi bancari e di assicurazione, servizi di ristoro, ser- dove sono prevalenti le attività terziarie, di par- vizi di vigilanza, autofficine e carrozzieri). L’in- chi di attività. In particolare, i nuovi fattori ter- sieme dei servizi alle attività produttive va inte- ritoriali di localizzazione possono essere così so come un sistema articolato nel territorio, ca- sintetizzati: ratterizzato cioè da una distribuzione che vede a) il primo fattore di localizzazione è la qualità centri di servizi di primo supporto in corrispon- dell’ambiente, riferito alla qualità dell’aria, del- denza di ciascun significativo ambito territoria-

378 Le scelte per l’area industriale orientale

le e centri maggiori per il trasferimento tecnolo- telligenti”; di aree cioè in grado di fornire tutti i gico, l’innovazione e l’incubazione di nuove im- fattori esterni che sono oggi necessari all’inno- prese, in luoghi centrali rispetto a un territorio vazione e alla nascita di nuove imprese, più vasto; massimizzando i benefici dell’integrazione tra c) il terzo fattore è la presenza di attrezzature in industria e terziario. grado di rispondere alle modifiche in corso nel Si può ritenere che la presenza di questi fattori sistema del trasporto merci, garantendo un’ade- di localizzazione possa favorire l’attrazione di guata presenza dei diversi modi di trasporto: stra- nuove aziende ad avanzata tecnologia, anche dale, ferroviario, marittimo e aereo. In partico- esterne alla regione, l’innovazione tecnologica lare, si pone l’esigenza di incrementare il tra- delle imprese esistenti e, infine, la promozione sporto merci su ferro e marittimo, per ridurre di ulteriori attività di servizio alla produzione. l’attuale consistenza del trasporto merci su gom- La zona orientale si colloca al centro di una se- ma e per acquisire l’incremento futuro di doman- rie di opportunità di investimento e di espansio- da di trasporto; ne economica: il rinnovamento ambientale e fun- d) la realizzazione di incubatori industriali, al zionale dell’apparato produttivo esistente me- fine di fornire alle piccole imprese industriali e diante la delocalizzazione delle attività ritenute artigiane la possibilità di una immediata localiz- incompatibili, a cominciare dagli impianti petro- zazione senza un investimento iniziale in opere liferi; la formazione di un grande parco urbano; civili, per rispondere rapidamente, e in termini la realizzazione di un parco lineare percorso da flessibili, alla domanda del mercato. In questo una linea tramviaria, per il collegamento diretto senso, l’esigenza di rustici industriali, era già tra il quartiere di Ponticelli e la stazione centrale presente fin dai primi anni della politica di indu- FS; la riqualificazione del sistema della mobili- strializzazione del mezzogiorno, ma nell’epoca tà e del’accessibilità mediante il rafforzamento dello sviluppo della grande industria non aveva delle infrastrutture ferroviarie e la trovato poi un sostanziale riscontro nella doman- riorganizzazione del sistema stradale; la realiz- da degli operatori. Oggi si ripresenta in termini zazione di nodi di interscambio locale; il nuovi, sia per le caratteristiche tecniche degli rebuiliding di complessi produttivi e commerciali; edifici da prevedere sia per le formule ammini- la costituzione di una moderana rete di attrezza- strative-finanziarie da definire (a esempio l’af- ture telematiche; la riqualificazione degli fitto o il leasing) per meglio rispondere alla do- insediamenti residenziali esistenti da potenziare manda degli operatori. mediante l’innalzamento dello standard abitativo. L’insieme di questi fattori indica l’importanza A partire da questa complessità di interventi, è di aree attrezzate che possano rispondere a que- possibile offrire un ambiente atto a incentivare ste esigenze. D’altronde il nuovo indirizzo co- la crescita economica e la intensificazione delle munitario, tenuto conto della globalizzazione dei attività imprenditoriali. mercati, indica che una vera politica industriale E’ necessario sottolineare che, in futuro, la con- non si potrà più fare erogando sussidi ai singoli correnza non sarà più soltanto tra imprese, ma imprenditori per compensare le loro carenze anche, e soprattutto, tra aree. La costituzione, a strutturali, ma garantendo l’offerta di aree “in- Napoli, di un’area dotata di tutti i fattori di loca-

379 Variante al Prg di Napoli

lizzazione oggi richiesti dalle imprese, insieme condizioni di centralità, mediante la alla presenza di attività di ricerca e di un tessuto riorganizzazione del sistema delle infrastrutture culturale di livello internazionale, può consenti- di trasporto, la costituzione di nuovi luoghi cen- re alla città di ritornare a essere il centro trali produttivi e di servizi, e la formazione di un propulsore dello sviluppo industriale del mezzo- ambiente produttivo e un paesaggio urbano di giorno. elevata qualità. A questo fine si assumono le se- guenti opzioni di base: I criteri per il riassetto urbanistico dell’area - eliminazione delle attività connesse al ciclo del produttiva. La zona orientale di Napoli rappre- petrolio e quindi della raffineria e dei depositi. senta una decisiva cerniera territoriale tra il cen- Una parte rilevante del terreno che si renderà tro storico della città, l’entroterra del casertano disponibile sarà destinata alla costituzione del e del nolano, la piana nocerina e sarnese, la co- grande parco urbano di Napoli orientale; stiera vesuviana e sorrentina. Questo ruolo di - costituzione di una zona franca industriale, per cerniera si realizza oggi, impropriamente, attra- favorire la nascita di imprese industriali orienta- verso le grandi infrastrutture di trasporto, su le all’esportazione; gomma e su ferro, e può essere amplificato e - specializzazione dell’area orientale nei settori riqualificato grazie alla disponibilità di superfi- della produzione ad alto contenuto tecnologico, ci territoriali esistenti nell’area, a seguito delle in un quadro di interconnessioni con le altre zone dismissioni avvenute negli ultimi anni e del pre- produttive dell’area metropolitana, con le zone visto allontanamento di tutti gli impianti petroli- del centro storico, con la zona di Bagnoli, con il feri: la valorizzazione delle quali, per finalità di- porto e il sistema ferroviario per gli interscambi rezionali, produttive, commerciali e turistiche, con il mondo esterno, e, infine, con gli agglome- restituirebbe alla città di Napoli la piena funzio- rati Asi, dove saranno indirizzate le attività in- nalità di motore dell’intera “macchina” metro- dustriali che richiedano una maggiore disponi- politana della Campania. Esistono tutte le pre- bilità di spazio e sono pertanto da localizzare messe per raccordare questo insieme di funzioni preferibilmente all’esterno dell’area urbana; nel contesto territoriale della zona orientale di - introduzione delle condizioni che rendano van- Napoli. taggiosa per gli operatori una distribuzione Una prima scelta strategica riguarda la spaziale delle attività produttive coerente con le delocalizzazione di tutti gli impianti petroliferi, esigenze dello sviluppo economico e con il mi- compreso il terminal petrolifero e gli oleodotti, glioramento della qualità urbana dell’intera cit- come condizione fondamentale della tà. riqualificazione della città e in particolare del Un discorso a parte merita la zona franca indu- suo settore orientale. Vi sono ragioni ambientali striale per la cui costituzione occorre assumere e di sicurezza che lo pretendono, ma vi è anche decisioni essenzialmente di natura amministra- la considerazione che essi occupano vastissime tiva e non urbanistica. La variante ha approfon- aree ma garantiscono una bassissima occupa- dito pertanto, con riferimento all’area che la pro- zione. Una volta realizzato questo presupposto posta della zona orientale indicava come possi- sarà possibile procedere a restituire all’area una bile localizzazione della zona franca, le soluzio-

380 Le scelte per l’area industriale orientale

ne per un eventuale collegamento esclusivo con te connessa con tutto il sistema dei trasporti na- l’adiacente area portuale. Si tratta ora di verifi- zionali e internazionali (porto, aeroporto, ferro- care se, tenuto conto delle caratteristiche vie e autostrade); vi sono insediati in condizioni deltessuto produttivo napoletano, esistono le con- di grave disagio ambientale e funzionale 10.000 dizioni per la formazione di una simile area spe- abitanti e circa 20.000 addetti all’insieme di tut- cializzata. Tali condizioni che riguardano in te le attività industriali, artigianali e del terzia- special modo la sussistenza di un forte rio. Ha un’estensione maggiore di quella con interscambio tra l’apparato produttivo locale e i analoga destinazione nel Prg vigente. paesi extra comunitari, sembrano oggi partico- Riassumendo i termini del confronto con la vi- larmente deboli e ciò suggerirebbe di svolgere gente disciplina urbanistica, attualmente i terre- verifiche approfondite prima di assumere la de- ni destinati ad attività produttive nel settore orien- cisione di costituzione della zona franca indu- tale della città si estendono per circa 440 ettari striale napoletana. Occorre ripetere tuttavia che così suddivisi: la variante ha precostituito tutte le condizioni ur- - una zona industriale (zona N) su 350 ettari, banistiche occorrenti affinchè tali decisione possa con indice di fabbricabilità territoriale non defi- essere assunta. nito; Il territorio oggetto della nostra iniziativa è quello - una zona per attrezzature e servizi connessi con che al paragrafo 1.5. è stato individuato, come le attività portuali (zona F2) su 90 ettari, con zona di maggiore concentrazione dell’industria indice di fabbricabilità territoriale di 3 mc/mq. manifatturiera e del commercio all’ingrosso. Esso presenta vistose contraddizioni nell’uso del suo- La presente proposta di variante riserva invece lo; affianco all’insediamento ormai abbandona- agli insediamenti per la produzione di beni e ser- to della Q8, i terreni a bassa densità d’uso per i vizi una superficie di circa 490 ettari. Con rife- depositi petroliferi e ad altri impianti dismessi, rimento al Prg vigente la nuova zona comprende sono localizzate aziende ad altissima densità la vecchia zona N, quasi tutta la zona F2,nonchè edilizia, in alcuni casi con copertura totale della alcune zone F1, M e C2, quest’ultima destinata superficie fondiaria e con situazioni di precaria dal vigente Prg al risanamento e alla convivenza con insediamenti residenziali: il ri- ristrutturazione edilizia (vedi tab.17). sultato è un ambiente urbano degradato, inido- La variante persegue insomma l’obiettivo di mi- neo, come si è visto negli anni più recenti, alla gliorare le condizioni produttive della zona – in- sopravvivenza e allo sviluppo delle attività pro- vertendo l’attuale fase di declino – e al tempo duttive esistenti e, a maggiore ragione, alla loca- stesso di riqualificarne radicalmente la configu- lizzazione di nuove attività produttive. razione urbanistica, condizione essenziale per il La zona che la proposta di variante individua rilancio produttivo. per la produzione di beni e servizi coincide qua- L’area orientale è stata suddivisa nella variante si con questo territorio e ne comprende comun- in ambiti, zone omogenee dal punto di vista del- que tutte le parti a prevalente utilizzazione pro- la definizione spaziale e dei confini, dei rapporti duttiva, escludendo pertanto gli insediamenti re- di relazione con le zone al contorno, con il cen- sidenziali ivi ricadenti (rione Principe di Piemon- tro urbano e l’area metropolitana, delle te, rione Vecchia Villa, eccetera). E’ direttamen-

381 Variante al Prg di Napoli

potenzialità di riqualificazione e di ridefinizione gasometro, la MecFond, e più in là alle aree dove del ruolo urbanistico nel complessivo progetto c’erano i depositi di carburante dell’AGIP, di sviluppo della zona orientale. In particolare dismessi dopo l’incendio del 1987, alle aree del- gli ambiti che nella variante si caratterizzano per l’ex industria di legnami Feltrinelli, all’area del- la prevalenza di insediamenti per la produzione le FS utilizzata come terminal-containers. di beni e servizi sono: Gianturco, ex-raffinerie, Il carattere urbano dell’area è testimoniato dalla serre Pazzigno, rione Baronessa, Cirio Corradini. presenza di un numero di residenti che è circa la metà di quello complessivo dell’intera area inte- L’ambito di Gianturco è spazialmente definito ressata dagli insediamenti per la produzione di dall’arco del rilevato ferroviario che lo circonda beni e servizi. La presenza di residenze è diffusa senza soluzioni di continuità a nord e a est, dal lungo le principali arterie che attraversano la corso Arnaldo Lucci a ovest, dalla via Marina e zona, via G.Ferraris, via Gianturco e, soprattut- dal ponte della Maddalena a sud. L’area è forte- to, lungo le strade che definisco l’ambito verso mente condizionata dalla presenza di infrastrut- il centro storico e la via Marina, dove c’è il quar- ture ferroviarie e stradali quali: il suddetto rile- tiere di edilizia pubblica Principe di Piemonte. vato ferroviario, che separa l’area dal centro di- La variante inserisce l’area nel ridisegno com- rezionale e dalla zona orientale, il viadotto auto- plessivo della zona orientale, attraverso gli ele- stradale e quello della ferrovia circumvesuviana menti ordinatori principali di scala territoriale che, appaiati, tagliano l’ambito trasversalmente che partono e arrivano da e a Gianturco. In par- in direzione sud-est/nord-ovest. L’area si carat- ticolare l’asse verde che dalla nuova piazza del terizza per la rapidità con cui il paesaggio si tra- terminal dell’alta velocità, tagliando il rilevato sforma da urbano in periferia idustriale. Proce- ferroviario, raggiunge Ponticelli e Cercola, il dendo da corso A.Lucci verso est, la cortina di parco territoriale dell’ex-raffinerie che, seguen- edifici residenziali, in parte compresi nel centro do le linee d’impluvio e inglobando il rilevato storico, lascia il posto a edifici di archeologia ferroviario verso sud, arriva sulla via marina al- industriale quali il deposito dell’ANM, il l’altezza del ponte dei Granili, la via Marina dove

tab.17. Confronto tra le destinazioni d uso della proposta di variante e il piano vigente Variante Prg vigente Zone e sottozone Superficie (ha) Zone e sottozone Superficie (ha) Da 58 N 350 Db 272 F1 8 Dc 28 F2 90 G (attivit produttive) 132 totale 490 448 G (residenza) 27 Altre zone 249 Fc (parco urbano) 160 Fc (viale urbano) 20 Totale generale 697 697

382 Le scelte per l’area industriale orientale

nel sub-ambito del ponte della Maddalena si pre- L’ambito ex-raffinerie riguarda un’area di 400 vede la riqualificazione dell’area con il recupero ha delimitata a ovest e a nord dal rilevato ferro- delle parti storiche e monumentali (la caserma viario e dal fascio dei binari, a est dall’area agri- Bianchini, il mercato del pesce, la nuova Villa cola delle serre e a sud dalla bretella autostrada- della Marinella, il ponte), che si sviluppano lun- le che costeggia una fascia mista di aree agrico- go l’area portuale. le ed impianti industriali. Alla scala dell’ambito la variante sviluppa i si- Gran parte del territorio, per complessivi 120 stemi di relazione con le parti al contorno consi- ha, è occupato dagli impianti petroliferi; il resto derando la permeabilità dei bordi, agendo sui comprende impianti industriali di dimensioni confini e sulle barriere, ripristinando, variabili ancora attivi come l’Ansaldo, la Fiat, riqualificando, integrando le linee di connessio- la Whirpool, nonché impianti in parte dismessi ne con le aree circostanti: il centro storico ad o in via di dismissione. ovest (l’ex tracciato della ferrovia Napoli Porti- La riqualificazione ambientale della zona pro- ci), con il centro direzionale a nord (la duttiva, condizione necessaria per ogni program- riqualificazione della via Gianturco), con la zona ma di sviluppo, è inevitabilmente subordinata alla orientale a est (nuova stazione di via G.Ferraris delocalizzazione di tutti gli impianti petroliferi, che sottopassa il rilevato ferroviario, l’asse ver- oltre che alla riconversione produttiva degli im- de). pianti industriali dismessi. All’interno dell’area sono individuati i La riorganizzazione urbanistica dell’area, e più sub-ambiti, zone in cui i piani urbanistici esecu- in generale la riconfigurazione del paesaggio tivi previsti dalla variante sono finalizzati allo orientale, è affidata alla realizzazione di un gran- studio e alla soluzione di particolari temi urba- de parco a scala urbana e territoriale e di una nistici quali: luoghi di nuova qualità urbana con- adeguata rete infrastrutturale di cui fa parte l’asse nessi a stazioni o nodi d’interscambio (sub-am- verde che collega il centro della città con bito Gianturco FS), interventi di recupero di edi- Ponticelli. fici testimoniali dello sviluppo industriale del- La variante affida la rifondazione della zona a l’area da destinare a nuove attività (sub-ambito due sistemi distinti e strettamente interrelati: il Gasometro), area di ristrutturazione urbanistica parco di scala urbana e territoriale, gli per nuovi impianti produttivi (sub-ambiti insediamenti urbani integrati e quelli per la pro- MecFond e Feltrinelli). In particolare per il sub- duzione di beni e servizi. Due sistemi che a tutti ambito Feltrinelli la variante prevede per l’area gli effetti sono stati ritenuti strettamente connes- in adiacenza del rilevato ferroviario, una zona a si e complementari in coerenza con le attuali parco che si collega e si integra al di là del rile- previsioni di sviluppo ed evoluzione dei mercati vato ferroviario con il parco delle ex-raffinerie. internazionali che vedono la qualità ambientale Viene quindi riqualificata la scarpata ferrovia- come elemento concorrente in misura determi- ria per tutto l’arco che va dall’area Feltrinelli nante alla riuscita di un’operazione di rilancio all’area del tabacchificio dell’attività produttiva, nonchè come fattore di per se trainante .

383 Variante al Prg di Napoli

Il parco è dunque concepito come una porzione viene destinata ad insediamenti urbani integrati di territorio in grado di riassumere ed esplicitare che potranno contenere una buona parte delle una nuova complessiva condizione urbana e residenze previste dal piano urbanistico esecu- ambientale: un parco per il tempo libero, per lo tivo. sport, ma anche un parco dotato di tutte quelle Il sistema della viabilità, formato dall’asse ver- attrezzature peculiari per il sostegno di un’am- de, dalle strade principali e da quelle secondarie pia rinnovata concezione della attività produtti- che in direzione nord-sud delimitano i lotti, co- va. Il parco di scala urbana e territoriale, è parte stituisce la struttura organizzativa unificante integrante della proposta di parco regionale del dell’intero tessuto produttivo. A tale struttura è Sebeto, che comprende tutte le aree ancora col- affidato un compito non meramente funzionale tivate degli “orti detti le paludi” che si estende- o distributivo. vano in tutta la zona orientale fino all’inizio del La rete infrastrutturale costituisce dunque l’in- secolo scorso. Tali aree riguardano attualmente tervento pubblico di riurbanizzazione dell’area, circa 350 ha che seguono grosso modo il percor- preordinato alla realizzazione degli insediamenti so dell’autostrada e si ricollegano a nord alla produttivi. La qualità ambientale della rete stra- piana di Volla. Così come è stato individuato da dale è data da un approccio progettuale integra- uno studio specificamente redatto per la varian- to che prevede, attraverso la caratterizzazione te, l’area di riferimento del parco regionale è tipologica di ciascun asse, la realizzazione della quindi il bacino idrografico del Sebeto e il parco sede tranviaria sull’asse verde, la mobilità pri- della Q8 è la parte centrale di questo grande vata, i parcheggi, le piste ciclabili, i percorsi impluvio. pedonali, i viali alberati che seguono l’intero si- Le attività produttive si riferiscono, a loro volta, stema dei percorsi pedonali e ciclabili. a una gamma di iniziative molto più ampia che in passato: dalla nuova dimensione di piccole L’ambito di serre Pazzigno è costituito da un industrie e attività artigianali delocalizzate dal area di forma allungata, grosso modo in direzio- centro storico e con esso interessate a conserva- ne sud-ovest/nord-est, delimitata a sud dalla li- re un rapporto funzionale, alle industrie nel set- nea ferroviaria della Circumvesuviana, a nord tore delle tecnologie avanzate e dell’informati- dalla bretella autostradale che va al porto e alla ca, ad attività commerciali e di servizio. via Marina, a ovest dal corso S.Giovanni altez- Gli insediamenti urbani integrati sono stati con- za ponte dei Granili, a est dall’ultimo tratto del- centrati in due zone, una a sud e l’altra a nord la strada interquartiere di Ponticelli. L’area fa del parco, e organizzati secondo una rete strada- parte del quartiere Barra, anzi ne costituisce la le ortogonale alla giacitura del parco che defini- sua conclusione verso nord. Una zona cuscinet- sce la griglia di inserimento dei lotti. to con un tessuto misto in cui trovano posto abi- La zona a sud del parco si attesta sull’asse verde tati storici che si attestano sulla via Ottaviano, che costituisce la spina centrale dell’organizza- che attraversa in direzione sud-ovest/nord-est zione del nuovo tessuto urbano e produttivo. l’ambito, insediamenti industriali e infine terre- Lungo la via Ferrante Imperato, la fascia delle ni agricoli con serre e orti, i cui storici tracciati FS lasciata libera dall’arretramento dei binari hanno influenzato e condizionato anche il tessu-

384 Le scelte per l’area industriale orientale

to urbano per le parti costruite e ne costituisce Galileo Ferraris. Il sistema della mobilità su fer- ancora oggi il vero connettivo. La variante rico- ro trova in nel percorso della ferrovia nosce all’area la sua vocazione di area mista, Circumvesuviana (Linea 4 della metropolitana), margine che definisce e completa verso nord la due nuovi punti di riqualificazione urbana e di spina di Barra creando una zona intermedia tra potenziamento del servizio ferroviario. Infatti l’area che la variante destina alla produzione di l’attuale stazione di S.Giovanni viene trasferita beni e servizi lungo la via Argine e il quartiere. su via F.Imparato, che a seguito dell’interramento Viene incentivata l’attività agricola e delle serre della linea ritrova la sua continuità di asse stori- che conferma il carattere estensivo della zona. co dell’area orientale, la nuova stazione viene La variante inoltre prevede la costituzione di un integrata da un parcheggio di relazione già ap- nuovo tessuto formato dalle attività produttive provato dal piano parcheggi. L’altra stazione più esistenti da potenziare, dai manufatti industriali a est, in testa al quartiere di Barra, viene ade- che rivestono interesse architettonico o tipologico guata consentendo una migliore accessibilità da testimoniale da conservare e riqualificare a nuo- entrambe le parti della linea e anchessa comple- vi usi e da attività produttive da insediarsi al posto tata da un parcheggio di relazione. di quelle dismesse. Il sistema di relazione con le aree al contorno e L’ambito di rione Baronessa. Collegato all’am- con l’area orientale nel suo complesso è struttu- bito di serre-Pazzigno e strettamente integrato rato in direzione nord-sud dallo storico percorso con esso è l’ambito di rione Baronessa, un area di via Ferrante Imparato, di cui, come già previ- che si sviluppa in direzione nord-sud lungo la sto dalla proposta di variante per la zona orien- via F.Imparato e che costituisce area di congiun- tale, viene risolta la soluzione di continuità do- zione tra il suddetto ambito delle serre-Pazzigno vuta all’attraversamento a raso della ferrovia a nord e quello della Cirio-Corradini posto più Circumvesuviana; sempre in direzione nord-sud in basso a sud. L’area è caratterizzata dalla pre- la via Alveo Artificiale che oggi, provenedo dal senza di molti edifici industriali dismessi desti- corso S.Giovanni in posizione intermedia tra nati nella variante a insediamenti per la produ- Barra e Villa-Pazzigno, s’interrompe ai margini zione di benie servizi, con conservazione dei meridionali dell’ambito contro la linea ferrovia- manufatti industriali che rivestono interesse ria. Di tale strada la variante ne prevede la pro- architettonico o tipologico testimoniale da secuzione verso nord con attraversamento nel- riqualificare a nuovi usi e da attività produttive l’area industraile di via Argine prima, del parco da insediarsi al posto di quelle dismesse. La va- delle ex-raffinerie dopo e il collegamento con la riante persegue l’obiettivo di riconfigurare un via de Roberto, la zona industriale a nord del sistema di centralità urbana che definisca nuovi parco e infine, sottopassando il fascio della fer- rapporti tra gli insediamenti per la produzione rovia FS, il suo congiungimento con il nodo di beni e servizi, gli insediamenti di edilizia pub- d’interscambio ferroviario di via Stadera. In fine blica di Nuova Villa e Baronessa, il complesso via Delle Repubbliche Marinare che attraversa residenziale Snia Viscosa e il nuovo polo uni- l’area riconnettendo la via Alveo Artificiale con versitario da sistemare nell’ambito della Cirio la via Argine, la via Ferrante Imparato e la via Corradini. A tale scopo la variante prevede la

385 Variante al Prg di Napoli

riorganizzazione e la riconfigurazione del siste- vede la costituzione di un insediamento univer- ma delle urbanizzazioni primarie e secondarie sitario, ai sensi del protocollo d’intesa tra am- per migliorare e integrare la dotazione di servizi ministrazione comunale, il ministero dell’univer- degli insediamenti residenziali esistenti In parti- sità, la regione Campania e l’università di Na- colare l’interramento della linea della ferrovia poli Federico II, sottoscritto il31 marzo 1998, Circumvesuviana consentirà la riorganizzazione per ospitare le facoltà di giurisprudenza e di in- delle urbanizzazioni secondarie e degli spazi gegneria dell’università Federico II di Napoli a pubblici in prossimità del rione Baronessa. In- seguito dello sdoppiamento delle suddette facol- fatti il ripristino della continuità della via tà. F.Imparato a seguito dell’interramento della li- A tal fine si prevede l’utilizzazione dei due com- nea ferrata, consentirà anche l’eliminazione del- plessi ex-industriali Cirio e Corradini;la realiz- la bretella che scavalca attualmente la ferrovia zazione di un approdo per imbarcazioni da di- con via Saverio Granata e via Carlo Martinez. porto nello specchio antistante la Corradini pro- La via Ottaviano viene riqualificata risolvendo porzionato per 500 posti barca; la realizzazione la soluzione di continuità dovuta all’attuale at- di attrezzature e servizi connessi per il quartiere traversamento a raso della ferrovia e di tutta la città anche all’attività nautica o di Circumvesuviana che, come già detto, verrà supporto essa, da sistemare in una parte del com- interrata. plesso ex-industriale della Corradini;la ristrutturazione della centrale termoelettrica del- L’ambito di Cirio Corradini riguarda i due ex l’ENEL a Vigliena, a seguito della sua impianti idustriali entrambi con accesso dal cor- dismissione, per realizzare una struttura dedica- so S.Giovanni, il primo prospetta sulla medesi- ta ai giovani e alla musica;la dismissione del- ma strada, il secondo si sviluppa al di là della l’impianto di depurazione di S.Giovanni;la co- cortina edilizia del corso e al di là della ferrovia, stituzione di un centro museale-didattico per ra- e prospetta sul mare. Per questa zona gli obietti- gazzi dedicato alla storia dei trasporti e della vi che la variante persegue sono la mobilità; con annessa attrezzaturaricettiva riqualificazione della fascia litoranea del quar- d’accoglienzala riconfigurazione della spiaggia, tiere di S.Giovanni, dal ponte dei Granili a dove possibile con il ripascimento, per tutto il Pietrarsa, con la costituzione di un sistema di tratto di litorale non impegnato dall’approdo. attrezzature di livello urbano e territoriale, oltre che a servizio dell’intero quartiere, e il recupero L’area dell’insediamento dismesso dell’industria del rapporto tra il quartiere e il mare, interrotto alimentare Cirio viene destinata ad ospitare le dalla realizzazione della linea ferroviaria costie- nuove sedi delle seconde facoltà d’ingegneria e ra. Le attrezzature previste riguardano il settore di giurisprudenza dell’ateneo Federico II di Na- della formazione universitaria, anche al fine di poli, o analoghi insediamenti per la produzione anticipare e sostenere la riqualificazione e il di beni e servizi, .il piano dovrà prevedere la rilancio produttivo della zona orientale, e altre ristrutturazione urbanistica dell’area, attività per i ragazzi, i giovani e più in generale recuperando una parte dell’impianto esistente, per il tempo libero. A tale scopo la variante pre- relativamente agli edifici di archeologia industria-

386 Le scelte per l’area industriale orientale

le, integrando il nuovo insediamento con il con- scambio intermodale (tram-metropolitana) con testo urbano e aprendo la nuova struttura verso relativo parcheggio d’interscambio locale non il quartiere, sia pure nel rispetto delle specifiche superiore a 300 posti auto, in conformità di quan- esigenze gestionali dell’università. A tale scopo to disposto dall’art.39 della normativa parte III, devono essere individuati punti di accesso e di da realizzare ristrutturando l’attuale deposito permeabilità sui bordi dell’area, anche sul lato dell’ANM, posto tra il corso S.Giovanni e la li- prospiciente la via Villa dove insistono proprie- nea ferroviaria. L’intervento consente di realiz- tà diverse dall’area Cirio. zare una struttura che scavalca la ferrovia met- tendo in relazione il quartiere con l’insediamen- L’area dell’insediamento dismesso dell’industria to della Corradini e quindi con la costa. Altra metallurgica e metalmeccanica Corradini viene stazione sulla stessa linea è prevista a Vigliena destinata in parte (area 1a ) ad accogliere le fun- con parcheggio d’interscambio locale non supe- zioni rappresentative (biblioteca, mensa, direzio- riore a 300 posti auto, in conformità di quanto ne, sala convegni, eccetera) delle nuove sedi uni- disposto dall’art.39 della normativa parte III. Per versitarie collocate nell’area Cirio, e in parte l’accessibilità carrabile il piano prevede due col- (area1b ) ad accogliere attrezzature e servizi legamenti stradali che sottopassando la linea fer- connessi alla realizzazione di un approdo per im- roviaria disimpegnano a ovest l’area dell’univer- barcazioni da diporto nello specchio antistante sità e a est quella per le attrezzature connesse la Corradini proporzionato per 500 posti barca. alla nautica da diporto. Per gli accessi pedonali Il piano dovrà prevedere il recupero dell’impianto all’area della Corradini il piano prevede: al cen- e dei singoli edifici vincolati ai sensi della L1089 tro, il collegamento già menzionato a proposito del 1939 (sottozona Da), integrando la struttura del nodo di scambio intermodale, all’estremità con il contesto urbano e aprendola al quartiere, occidentale, il sovrapasso in luogo dell’attuale nel rispetto delle specifiche esigenze gestionali passaggio a livello in via Vigliena che è abolito. dell’università. A tale scopo devono essere indi- All’estremità orientale della Corradini, il piano viduati punti di accesso e di permeabilità sui prevede l’eliminazione dell’attuale edificio della bordi dell’area verso l’entroterra per recuperare stazione, per collegare piazza Nardella e il cor- il rapporto tra il quartiere e il mare interrottosi so S.Giovanni alla spiaggia e all’approdo sotto con la realizzazione della ferrovia. e sovrapassando la linea ferroviaria con una struttura articolata a vari livelli che possa con- Il sistema della mobilità e dei collegamenti ven- tenere anche volumi utilizzabili per attrezzature gono complessivamente intesi dal piano come e servizi per il quartiere. funzionali al recupero del rapporto tra l’entroterra e la costa, oltre che in generale fina- lizzati al miglioramento dell’accessibilità al quar- tiere e, in particolare, all’area della Corradini. Il piano si avvantaggia della prevista trasforma- zione della linea costiera in linea metropolitana regionale e della realizzazione di un nodo di

387 Variante al Prg di Napoli

Parametri dimensionali e economici per la determinazione, in sede di rilascio della concessione, del contributo alla realizzazione delle opere di urbanizzazione espresso in £/1999.

1. Urbanizzazioni primarie I costi unitari delle opere di seguito specificate sono stati ottenuti mediante analisi parametriche su progetti appaltati dall amministrazione comunale negli ultimi anni e attraverso computi metrici estimativi su schemi di opere corrispondenti alle diverse tipologie di urbanizzazioni primarie. a) Sede stradale di sezione media uguale a 15 m comprensiva di marciapiedi, dei relativi sottoservizi e illuminazione pubblica: .. £/mq 250.000 b) Verde stradale comprensivo di piantumazioni e essenze, percorsi pedonali e piste ciclabili £/mq 100.000 c) Parcheggio a raso comprensivo di piantumazioni e essenze arboree e relativi sottoservizi . .. £/mq 150.000 d) Parco urbano e territoriale .. £/mq 100.000

2) Urbanizzazioni secondarie. Per la determinazione del costo unitario, riferito al metro quadro di superficie lorda di pavimento realizzabile, sono stati considerati i costi di realizzazione delle opere comprensivi di oneri di progettazione e direzione lavori corrispondenti alle diverse tipologie di urbanizzazioni secondarie di cui all art. 3 del Dm 2 aprile 1968 n.1444 (standard urbanistici) nell ipotesi del numero minimo di abitanti, pari a 3.000, necessari per la definizione quantitativa delle superfici occorrenti alla realizzazione di ogni singola attrezzatura pubblica. Per le tipologie di opere si Ł fatto riferimento a quelle realizzate dal programma straordinario di edilizia pubblica (Pser) con l adeguamento dei relativi costi al 1998.

Attrezzature Superficie del lotto costo in mio costo in £/mq mq £/98 di lotto Istruzione: complesso scolastico 15.000 8.200 547.000 costituito da un asilo nido, una scuola materna (3 sez.) e una scuola elementare (15 aule) Interesse comune: centro sociale 7.500 1.500 200.000 Spazi pubblici: parco di quartiere 30.000 4.200 140.000 attrezzato e impianti sportivi all aperto con spogliatoio Parcheggi a raso 7.500 1.125 150.000 Totale 60.000 15.025 250.400

La superficie totale di 60.000 mq corrisponde ad un insediamento residenziale di 3.000 abitanti ( 60.000 mq : 20 mq/abitante = 3.000 abitanti), con una superficie lorda di solaio pari 90.000 mq. Pertanto il costo unitario per le opere di urbanizzazione secondaria, riferito ad un insediamento residenziale minimo necessario per la realizzazione delle attrezzature indicate nella tabella, risulta essere pari a £ 166.944 al metro quadro di superficie lorda di solaio.

388 Le scelte per l’area industriale orientale

zia la cubatura realizzabile era di 4.916.654 mc (inferiore di mc 463.802 a quella orientativamen- 5.4. Il centro direzionale te indicata nel decreto del 1971), da distribuire sulle isole edificatorie” alle quali successive scelte Il Piano regolatore generale della città di Napo- progettuali assegnarono un’estensione globale di li, approvato con Dm 31 marzo 1972 n.1829, 300.535 mq. Ne derivava un indice fondiario recepiva l’insediamento di un nuovo centro dire- medio di 16,359 mc/mq che fu assunto nei citati zionale confermando le previsioni della variante sviluppi progettuali come indice indiscriminato al Prg del 1939, approvata con Dpr del 7 dicem- valido per tutte le 17 isole edificatorie. Ciò vuol bre 1971 n.1312. dire che i diritti edificatori dei diversi lottizzatori L’intervento interessa un’area di circa 110 ettari furono misurati, da quel momento, con riferi- una volta impegnata da stabilimenti industriali, mento ai possedimenti nelle isole edificatorie e posta a oriente del centro storico, delimitata a non invece con riferimento ai possedimenti in ovest da corso Malta, a nord da via Poggioreale, generale. Nelle zone rosa la cubatura globale a est dal fascio dei binari e a sud da via Taddeo risultò di 1.338.170 mc a fronte dei 998.874 mc da Sessa. indicati nel decreto. Il comprensorio viene suddiviso in una zona de- Le prescrizioni generali di piano prevedono l’at- stinata a “nuova edilizia per funzioni terziarie e tuazione per mezzo di lottizzazioni convenzio- di tipo residenziale e misto” oltre che ad attrez- nate nel rispetto dell’indice territoriale e con l’at- zature, servizi ed edifici pubblici e in due zone tribuzione degli oneri relativi alle opere di abitate, l’una lungo la via Nuova Poggioreale e urbanizzazione in funzione della cubatura con- l’altra costituita dai rioni Ascarelli e Luzzatti, sentita a carico dei lottizzatori ai sensi dell’art.8 destinate a edilizia di conservazione o della legge n.765/1967. ristrutturazione. Queste ultime zone, che presen- Per consentire un assetto articolato del previsto tano un’estensione di circa 30 ettari, sono con- insediamento, lo stesso Dpr n. 1312/1971 pre- venzionalmente indicate come zone rosa, data la scriveva che le lottizzazioni convenzionate si originaria colorazione di rappresentazione. basassero su piani volumetrici, ciascuno dei quali Nel Dpr n.1312/1971 si stabiliva un indi- costituente una soluzione organica dal punto di ce territoriale indifferenziato per tutto il vista urbanistico, tali da consentire di realizzare comprensorio pari a 4,5 mc/mq, che comporta- - sempre nel rispetto degli indici in precedenza va “in via assolutamente orientativa” la possibi- indicati - un’equilibrata distribuzione dei volu- lità di realizzare un volume totale di mc mi globalmente ammessi dalla variante. Il ricor- 6.379.330 di cui 998.874 mc (mq 221.972´ mc so allo strumento della lottizzazione convenzio- 4,5) nelle zone rosa e 5.380.456 mc (mq. nata avrebbe consentito al Comune di porre a 1.197.657 ´ mc 4,5) nelle zone di nuova edifica- carico dei proprietari interessati gli oneri relati- zione. vi alle opere di urbanizzazione oltre che la ces- “Nel corso degli sviluppi progettuali di attua- sione gratuita dell’area sulla quale si prevedeva zione si riscontrò che, in funzione dell’effettiva la costruzione del nuovo palazzo di giustizia, che estensione delle aree, nella zona di nuova edili-

389 Variante al Prg di Napoli

il decreto disponeva dovesse avvenire. in via - la destinazione della cubatura per il 15% ad prioritaria. abitazioni e per l’85% ad attività terziarie. Lo stesso decreto precisava che le infrastrutture L’assetto urbanistico del nuovo insedia- da porre a carico dei proprietari delle aree desti- mento, oltre a prevedere la distribuzione delle nate a nuova edilizia per funzioni terziarie e di isole edificatorie, individuava le aree da destina- tipo residenziale e misto, in aggiunta alla cessio- re a grandi funzioni pubbliche, (palazzo di giu- ne gratuita dell’area del palazzo di Giustizia, si stizia, uffici comunali, caserma dei vigili del fuo- potessero convenientemente individuare: co) o ad urbanizzazioni primarie e secondarie - nella cessione di tutte le aree destinate ad un (le aree a verde attrezzato e le aree destinate a uso diverso da quello a nuova edilizia per fun- impianti sportivi, scuola, centro religioso, ecce- zioni terziarie e di tipo residenziale o misto; tera). - nella costruzione delle strade ad esclusivo ser- La variante assume un calcolo sottodimensionato vizio del centro direzionale, escluse soltanto quel- dei servizi, che verrà ribadito senza correzioni le della grande viabilità e i loro raccordi a terra, nei successivi elaborati progettuali, come vedre- la via Emanuele Gianturco e le grandi arterie mo nel seguito del documento, determinando il latistanti (corso Malta, via Taddeo da Sessa e il grave deficit attuale. suo prolungamento fino alla via Traccia e alla Per l’accesso al centro direzionale la variante via Poggioreale); prevedeva essenzialmente l’utilizzo dell’asse di - nella intera sistemazione del verde pubblico; supporto di Ponticelli (via Argine - tangenziale - nella costruzione di tutte le strade pedonali e corso Malta) collegato a sua volta con il sistema degli eventuali sottopassaggi; autostradale mediante un complesso svincolo - nella costruzione della piastra sopraelevata all’altezza di via De Roberto. Su questo asse si longitudinale, rimanendo di privata proprietà i innestavano due arterie, l’una seguente il trac- locali sovrastanti e sottostanti adibiti a servizi; ciato di via Emanuele Gianturco, l’altra in ap- - nella realizzazione degli impianti sportivi (qua- poggio al raccordo ferroviario e alla via Guidone. lora il Coni non li richiedesse in proprietà); Altri accessi di rilievo al comprensorio erano - nella costruzione dei parcheggi per l’aliquota previsti da corso Malta e da via Taddeo da Sessa. corrispondente alle prescrizioni di cui all’art.18 Varianti successive prevedevano poi di servire il della legge n. 765 del 6 agosto 1967 e del Dm comprensorio con linee ferroviarie n.1444/1968. (circumvesuviana e linea metropolitana urbana Altri punti rilevanti del citato Dpr sono: di progetto) con due stazioni all’altezza del pa- - la prescrizione di basare i piani di lottizzazione lazzo di giustizia e della caserma dei Vigili del su piani volumetrici al fine di conseguire un as- Fuoco. setto organico e articolato del previsto insedia- mento; Per assicurare una più razionale e armonica di- - una ripartizione dei volumi in ciascun piano stribuzione spaziale dei volumi, il volumetrico tra piastre e torri, nella misura ri- planovolumetrico di Tange consente di distribu- spettivamente del 75% e del 25%; ire il volume edificabile in proporzioni diverse nelle varie isole edificatorie purché nell’ambito

390 Le scelte per l’area industriale orientale

della stessa proprietà e purché non sia superato (palazzo di giustizia, caserma dei vigili del fuo- complessivamente il volume massimo consenti- co) e delle zone rosa, dimensionandolo come pre- to. scritto dalle norme vigenti, si troverà nell’im- La ripartizione dei volumi tra i principali possibilità di edificare - anzitutto per mancanza lottizzatori, prevista dalla variante Tange, è ri- di spazio - le volumetrie spettantigli nella quali- portata nella tabella a). tà di soggetto lottizzatore. Esaminiamo le modalità di attuazione, a comin- Nel citato rapporto si è già ampiamente ciare dallo stato di attuazione. Risulta pratica- evidenziato come la distorta applicazione del mente completato il sub comprensorio occiden- principio della lottizzazione fino a oggi adotta- tale, dove sono stati realizzati gli edifici previsti ta, assicurando l’edificazione ai soli proprietari nelle isole da 1 a 7, il palazzo di Giustizia e par- delle isole edificatorie, ha comportato che la sola te delle opere di urbanizzazione. Nel sub- Mededil abbia edificato nel sub comprensorio comprensorio orientale, invece, è stata realizza- occidentale l’intera cubatura di sua competenza ta la sola caserma dei Vigili del Fuoco e un im- che, come visto, risulta superiore a 2 milioni di pianto nel cosiddetto asse sportivo. Le realizza- metri cubi. Il Comune si è ritrovato, così, a do- zioni non sono suddivise tra i lottizzatori in pro- ver sopportare costi sociali ed economici (dovu- porzione alle quote da essi possedute. Mentre la ti in particolare agli espropri dei suoli effettuati Mededil ha realizzato tutta l’edilizia a cui aveva da destinare ad attrezzature) senza che a fronte diritto (oltre due milioni di metri cubi), il Comu- di ciò abbia potuto realizzare, fin’ora, un solo ne non ha ancora portato a termine alcun inter- metro cubo delle sue previste volumetrie, men- vento di edilizia residenziale o terziaria e i co- tre interventi dei cosiddetti terzi lottizzatori si siddetti terzi lottizzatori hanno realizzato solo le sono limitati ai soli 50.000 metri cubi realizzati costruzioni, per circa 50.000 mc, vendute al nell’isola 5. Comune di Napoli e da questo destinate a sede L’impostazione iniziale dell’intervento e le mo- della procura della Repubblica. La conseguen- dalità che ne hanno segnato le fasi attuative han- za di tutto ciò è che, nel momento in cui il Co- no determinato risultati negativi per le gravi ca- mune (inteso come amministratore e non come renze urbanistiche e per la penalizzazione del lottizzatore) porrà mano alla risoluzione del de- Comune di Napoli, nella qualità di lottizzatore. ficit di servizi determinato dalla passata gestio- Per quel che riguarda l’urbanistica, i difetti del ne, se sceglierà di soddisfare nel sub centro direzionale consistono essenzialmente nel comprensorio orientale tutto il fabbisogno di at- suo isolamento dal contesto circostante, che sem- trezzature dello stesso sub comprensorio orien- mai subisce effetti negativi della sua presenza; tale, di quello occidentale, dei grandi impianti nella mancanza di adeguate connessioni alla rete tabella a) Residenze Terziario Volume complessivo MEDEDIL 448.000 1.600.409 2.048.409 Comune di Napoli 360.934 842.178 1.203.112 Terzi 202.471 472.421 674.902 totale 1.011.405 2.915.008 3.926.423

391 Variante al Prg di Napoli

su ferro; nella clamorosa insufficienza di servi- il palazzo di Giustizia, la caserma dei Vigili del zi, che aggrava le condizioni della zona di Fuoco e gli uffici del Comune sono esclusi dalla Poggioreale, già congestionata e priva di attrez- cubatura massima realizzabile (si noti che se zature urbane. Tuttavia tali condizioni, che per- fossero computati come la legge impone di fare, durano ormai da oltre dieci anni, sono in pro- l’indice di fabbricabilità territoriale superereb- spettiva destinate a migliorare, soprattutto gra- be i 6 mc/mq, ben oltre i di 4,5 mc/mq fissati zie alla riforma della mobilità su ferro a scala come limite massimo dal decreto 1312/1971). metropolitana. Il centro direzionale sarà servito Ne consegue che la quota dei servizi relativi a infatti da due linee metropolitane: la verde e parcheggi che la legge impone per i nuo- circumvesuviana, l’Alifana e forse la metropoli- vi insediamenti terziari, non risulta prevista. C’è tana Fs. Collegamenti privilegiati sono previsti di più: le aree impegnate da questi fabbricati sono anche con la stazione Fs di Gianturco e con la addirittura computate ai fini degli standard, al nuova stazione Fs di via Traccia: questa circo- pari del verde, o dei parcheggi, scuole o impian- stanza comporta indubbiamente una ti sportivi, in contrasto palese con la disciplina riqualificazione urbanistica dell’insediamento. di legge che regola questa materia. Un altro elemento su cui è indispensabile far leva Cominciamo dalla corretta quantificazione del- per determinare tale processo di riqualificazione le superfici da destinare a standard. Esse van- è il miglioramento della dotazione di servizi. no riferite, ovviamente, alle quantità edilizie pre- viste, che sono riportate nella tabella a). La risoluzione del fabbisogno di servizi è una delle questioni più complesse da risolvere, as- Relativamente al fabbisogno di attrezzature del- sieme a quella che riguarda la definizione delle le cosiddette zone rosa si ricorda che la variante quantità edilizie ancora da realizzare. È bene dire Tange fa menzione espressamente di un’aliquo- subito che la carenza di servizi nel centro dire- ta del solo fabbisogno derivante dagli abitanti zionale non può trovare soluzioni stando all’at- ivi insediati, la cui soluzione è prevista nell’am- tuale dimensionamento (confini e volumetria pre- bito del centro direzionale. Non indica invece visti). L’insieme dell’edificazione richiederebbe espressamente le modalità con cui risolvere il infatti una superficie per servizi che comunque fabbisogno derivante da eventuali attività terzia- ammonta - come si dimostra nel seguito del do- rie che potrebbero trovare sede negli insediamenti cumento - ad almeno 117 ettari, mentre l’intera che si formano per effetto della ristrutturazione estensione del comprensorio che è di circa 110 urbanistica che la norma consente in questa zona. ettari La soluzione che appare più ragionevole è di Il dimensionamento dei servizi per il centro dire- confermare l’attribuzione del fabbisogno relati- zionale, operato con la variante Tange e tuttora vo agli abitanti al centro direzionale, caricando vigente, deriva da alcune scelte difformi da quan- invece - come vedremo in seguito - sulle singole to prevede la normativa sugli standard, il Dm 2 operazioni urbanistiche in zona rosa, lo specifi- aprile 1968, n.1444, sia pure trascurando gli in- co, ulteriore fabbisogno derivante dagli interventi crementi dei parametri pro capite imposti dalla di ristrutturazione urbanistica a carattere terzia- Lr. n. 14/1882. Basta ricordare in proposito che rio.

392 Le scelte per l’area industriale orientale

Cominciamo dal numero di abitanti in zona rosa. A fronte di questo fabbisogno, l’offerta di at- La variante Tange assumeva il valore di 11.380 trezzature che lo stesso progetto prevede di met- unità. Sarebbe stato in verità più corretto fare tere a disposizione ammonta in 827.700 mq. riferimento al numero degli abitanti Tenuto conto che alcune di tali attrezzature sono corripondente ai vani esistenti (assumendo il previste a più livelli, la superficie coperta dagli parametro di 1 abitante per vano, derivante dal- standard, sommata alle strade, è pari a comples- l’applicazione dell’ultimo comma dell’art. 3 del sivi mq 792.055. dm 1444/1968) e che determina la massima ca- La quantità di attrezzature previste nella varian- pacità insediativa ipotizzabile per l’insediamen- te, pari a 827.700 mq, deve tuttavia essere cor- to preso in considerazione. Per il nostro calcolo retta in difetto in quanto comprende le superfici assumiamo perciò questo parametro, utilizzan- relative a grandi impianti pubblici che per legge do il numero di vani censiti complessivamente non concorrono alla formazione dei servizi di in zona rosa al censimento 1991 che risultano quartiere. Si tratta degli uffici comunali, del pa- essere 7988, per determinare il fabbisogno, in lazzo di giustizia, della caserma dei vigili del conformità del Dm 1444/1968, come modifica- fuoco le cui superfici complessive corrispondo- to dalla Lr 14/1982, di 159.760 mq. no a mq 84.600. Al dato relativo alla zona rosa vanno aggiunti Pertanto le reali superfici che il progetto mette a gli standard necessari per le residenze aggiuntive disposizione per soddisfare il fabbisogno di da realizzare nel Centro Direzionale, la cui con- standard sono pari a 743.100 mq. sistenza volumetrica, nella variante Tange, ri- Il progetto Tange sottodimensiona pertanto le sulta, come già detto, pari a 1.011.405 mc. Ne aree per urbanizzazioni di 403.640 mq. Senza deriva un numero di vani pari a 10.114 unità contare che al calcolo del fabbisogno vanno ag- (1.011.405/100) che corrispondono, consideran- giunte le quantità derivanti dalla edificazione del do l’indice di affollamento pari a 1, a un eguale palazzo di giustizia e della caserma dei vigili del numero di abitanti. Conseguentemente, il fuoco. Se riferiamo questo deficit teorico ( rela- fabbisogno di attrezzature s’incrementerebbe di tivo all’intera edificazione prevista nel centro ulteriori 202.280 mq. direzionale, pari a 4 milioni di mc) ai volumi A questa quantità va ulteriormente sommata quel- effettivamente realizzati (2 milioni di mc) ab- la necessaria, ai sensi dell’art.5 del citato Dm biamo un valore di 23,1 ettari. n.1444/1968, per servire i nuovi insediamenti La realizzazione del sub comprensorio occiden- terziari, che risultano pari a 2.915.008 mc. tale ha pertanto prodotto un deficit di servizi sti- In definitiva, il fabbisogno di standard derivante mato pari a 23,1 ettari circa, la cui risoluzione dall’applicazione corretta del Dm non può che essere ricercata in sede di pianifica- 1444/1968 risulta in 1.146.740 mq. zione generale, con il reperimento di tutte le aree Il progetto Tange dimensiona invece il fabbisogno circostanti disponibili a tale utilizzazione. Ap- di attrezzature, come da standard, in 669.292 pare evidente, in tale prospettiva, che le prime mq. aree da prendere in considerazione sono proprio quelle del sub comprensorio orientale, la cui re- alizzazione è pertanto fortemente condizionata

393 Variante al Prg di Napoli

dalle modalità in cui si è sviluppata finora l’at- che della ripartizione delle aree destinate ad in- tuazione del centro direzionale, nei termini fino- frastrutture. ra descritti. Questo scompenso avrebbe avuto una importan- za relativa se le modalità attuative avessero ri- Passiamo ora a esaminare le modalità con cui spettato la disciplina sulle lottizzazioni. I piani sono stati determinati i diritti edificatori del di lottizzazione devono basarsi infatti sull’indif- Comune lottizzatore. Il Dpr 7 dicembre 1971 ferenza del progetto urbanistico rispetto ai dirit- n.1312 assegnò, come già detto, a tutto l’inter- ti dell’insieme dei proprietari, che non derivano vento del nuovo centro direzionale un indice dalla attribuzione più o meno vantaggiosa delle medio di fabbricabilità comprensoriale pari a 4,5 destinazioni urbanistiche, bensì dalla distribu- mc/mq, in funzione del quale veniva calcolata la zione dei vantaggi e dei costi complessivi tra tutti cubatura massima realizzabile. Il primo gli stessi proprietari in proporzione alla quantità planovolumetrico e il conseguente contratto sti- di aree da ognuno percentualmente possedute sul pulato tra Comune e Mededil, repertorio n.24338 totale. Questo scompenso assume invece rilievo del 1 agosto 1975, suddividono l’intero nel caso del centro direzionale di Napoli perché comprensorio in isole edificatorie per l’edilizia le modalità attuative concretamente messe in atto residenziale e terziaria e aree per attrezzature e assegnarono, da quel momento, una posizione viabilità . di privilegio ai proprietari delle isole edificatorie, In base a tale piano alla Mededil, che possiede il con una procedura difforme da quella prevista 41,66% del totale delle aree, vengono attribuite dalla legge sulle lottizzazioni. Ad essi fu attribu- aree in isole edificatorie per il 75,56%. Al con- ito infatti il ruolo di promotori delle lottizzazioni trario il Comune di Napoli, che detiene il 28,71% mentre i proprietari di sole aree per attrezzature delle aree dell’intero comprensorio, risulta inve- furono fatti oggetto di procedura espropriativa. ce proprietario del 12% del totale delle stesse La disparità di trattamento tra Comune e Mededil isole edificatorie. La distribuzione delle aree per fu all’origine di una operazione di aggiustamen- i tre soggetti attuatori dell’intervento risulta dal- to che occorre esaminare con attenzione. la tabella b) (riferita al 1975), che dà conto an- tabella b Aree in isole Aree per Aree possedute in edificatorie infrastrutture totale (mq) (%) (mq) (%) (mq) (%) Mededil 227.101 (75,57%) 228.101 (28,80%) 455.202 (41,66%) Comune di Napoli 36.070 (12,00%) 277.608 (35,05%) 313.678 (28,71%) Terzi 37.364 (12,43%) 286.346 (36,15%) 323.710 (29,63%) totale 300.535 792.055 1.092.590

394 Le scelte per l’area industriale orientale

L’individuazione delle isole edificatorie ha con- 1978, mediante il quale la Mededil si offre di sentito, come si è detto, la definizione dell’indi- estinguere i propri impegni di lottizzatore, im- ce fondiario pari a 16,359, mediante il rapporto pegnandosi a cedere al Comune 298.150 mq per tra la superficie totale delle isole edificatorie la realizzazione delle attrezzature. Di questi cir- (300.535 mq) e il volume edificabile in totale ca 98.000 mq ricadono in isole edificatorie. Que- (4.916.655 mc). Pertanto la Mededil, che come sto ipotizzato trasferimento consente di portare abbiamo visto possiede aree in isole edificatorie la quota Mededil in isole edificatorie dal 75,56% per 227.101 mq, avrebbe potuto realizzare una al 41,66%, che rappresenta la percentuale di volumetria pari a 3.715.145 mc (227.101 x edificazione corrispondente agli effettivi diritti 16,359), valore notevolmente più alto di quello Mededil, portando al tempo stesso la percentua- spettantegli, 2.048.404 mc, in rapporto alle pro- le del Comune al 44,61%. La situazione delle prietà globalmente possedute. Tale ipotesi si di- proprietà conseguente a questo impegno di ces- mostrò concretamente impraticabile perché sione di aree è rappresentata nella tabella c) ag- avrebbe comportato la cessione di aree per at- giornata alla data della stesura del trezzature in proporzione ossia di un’estensione planovolumetrico Tange del 1983 (approvato nel di circa 60 ha (75,5% di 792.055, pari a oltre 1985). 450 mila mq) mentre la Mededil possedeva solo Tale situazione viene ulteriormente variata nel 231 ha in aree per attrezzature 1987 quando la Mededil, per effetto di varie La Mededil aggiusta successivamente tale acquisizioni di aree, stipula un nuovo contratto incongruenza con la cessione di quota delle aree con il Comune di Napoli (repertorio n.58974 del in isole edificatorie al Comune. Tale aspetto è 24 dicembre 1987). In esso la Mededil dichiara risolto nel contratto n.29443 del 27 dicembre di aver acquisito terreni per un’estensione di

tabella c) Aree in isole Aree per infrastrutture Aree possedute in edificatorie (mq) (%) totale (mq) (%) (mq) (%) Mededil 125.211 (41,66%) 326.101 (41,17%) 451.312 (41,31%) Comune di 134.070 (44,61%) 179.608 (22,68%) 313.678 (28,71%) Napoli Terzi 41.254 (13,73%) 286.346 (36,15%) 327.600 (29,98%) Totale 300.535 792.055 1.092.590

395 Variante al Prg di Napoli

73.456 mq di cui 11.952 ricadono nell’isola riori seguenti considerazioni. E’ evidente che il edificatoria 4 e 61.504 mq ricadono invece in trasferimento di aree ha posto il Comune- aree per attrezzature. Per effetto di tale nuovo lottizzatore in una posizione identica a quella in accordo si ha quanto riportato nella tabella d). cui si era trovata la Mededil subito dopo l’ap- Con l’annunciato trasferimento di aree provazione del planovolumetrico del 1975: si tro- edificatorie dalla Mededil al Comune, la condi- va cioè nell’impossibilità di realizzare tutte le zione di squilibrio che precedentemente riguar- volumetrie di cui gli atti contrattuali gli attribu- dava la citata società viene di fatto posta in capo iscono la titolarità. La sola differenza tra le due al Comune, nella sua qualità di lottizzatore. Vie- posizioni riguarda il fatto che, mentre la Mededil ne cioè attribuito al Comune il diritto virtuale di avrebbe avuto concrete difficoltà a procurarsi le realizzare il 41,66% della volumetria comples- aree occorrenti per le urbanizzazioni, perché siva, mentre esso risulta invece proprietario di avrebbe dovuto acquisirle da proprietari che aree pari al 28,71% del totale delle aree del cen- ambivano invece, a ragione, a partecipare a pie- tro direzionale. In pratica il Comune dovrebbe no titolo all’iniziativa di lottizzazione, il Comu- essere titolare di un’edificazione pari al 28,71% ne avrebbe potuto ricorrere allo strumento di 4.916.655 mc e quindi pari a 1.411.570 mc, dell’esproprio, introdotto dalla difforme proce- mentre risulta invece titolare di diritti edificatori dura adottata, come precedentemente riferito. pari al 44,61% di 4.916.655 mc pari a 2.193.319 Il Comune non ha potuto procedere all’edifica- mc. zione in queste dimensioni e con queste modali- A prescindere dai rilievi già espressi in altre oc- tà, in quanto avrebbe dovuto disporre di aree per casioni relativamente alla concreta edificabilità servizi nella stessa percentuale assunta a riferi- delle aree in isole edificatorie cedute dalla mento per l’edificazione, per far fronte ai propri Mededil al Comune, occorre esprimere le ulte- obblighi di lottizzatore. Dunque, il Comune

tabella d) Aree in isole Aree per infrastrutture Aree possedute in edificatorie (mq) (%) totale (mq) (%) (mq) (%) Mededil 137.168 (45,64%) 359.649 (45,41%) 496.817 (45,47%) Comune di 134.070 (44,61%) 179.608 (22,68%) 313.678 (28,71%) Napoli Terzi 29.297 (9,75%) 252.798 (31,92%) 282.095 (25,82%) Totale 300.535 792.055 1.092.590

396 Le scelte per l’area industriale orientale

avrebbe dovuto essere proprietario di aree per In definitiva, il Comune si è trovato nell’impos- servizi in quantità pari al 44,61% di 792.055 sibilità di realizzare tutta l’edificazione che gli è mq (restando per ora al dimensionamento della stata teoricamente assegnata. In primo luogo, variante Tange, che però è errato per difetto, perché avrebbe aggravato ulteriormente il defi- come abbiamo visto), che fanno 354.000 mq cir- cit di servizi, mentre invece occorre procedere ca, mentre in realtà dispone soltanto di 179.608 ora con modalità risolutive dello stesso. In se- mq. Il Comune avrebbe dovuto acquisire le resi- condo luogo, perché tale prospettiva avrebbe due aree occorrenti, pari a circa 176.000 mq, esposto in maniera eccessiva il Comune dal punto dai cosiddetti terzi lottizzatori che, difatti, ne di vista finanziario. posseggono in quantità esuberanti rispetto alle possibilità edificatorie che i contratti assegnano Alla luce delle considerazioni finora esposte, loro. In particolare, l’eccedenza dei privati è affrontiamo il problema delle modalità per rea- quantificabile in oltre 175.000 mq, valore lizzare la quota restante del centro direzionale, pressapoco corrispondente al deficit immobilia- ricordando preliminarmente quanto è scritto in re del Comune, come precedentemente riassun- proposito nella proposta di variante per il centro to. Ad aggravare la situazione interviene il con- storico e la zona orientale. tratto con il quale il Comune si impegna a rea- “Ricordiamo anzitutto che nel sub-comprensorio lizzare 1.000.000 mc circa in meno, pur mante- orientale, rimasto ampiamente incompleto, rica- nendo l’obbligo a realizzare tutti i servizi corri- dono esclusivamente aree del Comune (una par- spondenti ai diritti edificatori teorici. te delle quali ancora in possesso della Mededil, La situazione del Comune lottizzatore, che deve trasferirle all’amministrazione comu- desumibile dai contratti vigenti, è la seguente. Il nale) e di terzi lottizzatori. Il Comune è titolare Comune che, in base al totale delle proprietà di diritti edificatori per circa 2.200.000 mc, a possedute, potrebbe realizzare 1.400.000 mc cir- una parte dei quali (circa 990.000 mc) aveva ri- ca è invece ritenuto titolare di 2.200.000 mc cir- nunciato nel 1983. ca e conseguentemente si obbliga a realizzare Ferma restando la rinuncia, la realizzazione dei attrezzature per la cubatura suddetta, restando volumi residui - ai quali bisogna aggiungere quel- impegnato a costruire come deliberato solo li spettanti ai terzi lottizzatori, pari a circa 1.200.000 mc circa a fronte dell’immutato ob- 400.000 mc, che non sembra né giusto né possi- bligo a realizzare attrezzature proporzionali a bile mettere in discussione - comporterebbe, nel 2.200.000 mc. Al tempo stesso si è comunque sub-comprensorio orientale, una densità edilizia proceduto all’esproprio di molte aree tra quelle molto elevata, e resterebbe definitivamente com- destinate a urbanizzazioni, che risultano pertan- promessa ogni ipotesi di risolvere almeno in parte to già acquisite al patrimonio comunale, in pro- la carenza di servizi. porzioni la cui quantificazione richiederebbe una E’ allora probabilmente necessario prendere in puntuale verifica che allo stato non è disponibi- esame una seconda, dolorosa rinuncia da parte le. Lo stato avanzato delle procedure non con- del Comune, per ridurre la volumetria nel centro sente ormai di correggerle, perché ciò potrebbe direzionale a un livello compatibile con una ade- determinare ulteriori squilibri e disparità. guata qualità insediativa, affinché il rapporto tra

397 Variante al Prg di Napoli

edilizia e servizi possa configurarsi in termini Si avrebbe così un consistente incremento della più equilibrati. A quant’altra cubatura deve ri- disponibilità di aree per servizi, da circa 70 fino nunciare il Comune? Qui si fa l’ipotesi di una a 90 ettari. Sarebbe in tal modo possibile la rea- rinuncia consistente, per circa ulteriori 800.000 lizzazione di un grande parco centrale, intorno mc., fermo restando che la precisa quantifica- al quale sarebbe disposta una fascia edificata, in zione sarà definita in sede di variante., con rife- cui la densità edilizia sarebbe notevolmente ridi- rimento anche a un alto obiettivo: disporre di una mensionata rispetto a quella attualmente previ- cubatura il cui valore immobiliare consenta di sta e che includerebbe anche i volumi delle at- far fronte agli ulteriori oneri che il Comune deve trezzature a servizio dell’edilizia residenziale, sopportare per il completamento compresa quella dei rioni Ascarelli e Luzzatti e dell’infrastrutturazione dell’intero comprensorio. quella ubicata su via Poggioreale che, come si L’edificazione attualmente prevista nel sub- ricorderà, costituivano le “zone rosa” del primo comprensorio orientale del Centro direzionale progetto del centro direzionale. Le modifiche ammonta a ulteriori 2.600.000 mc circa. Di que- proposte comporterebbero ovviamente una va- sti, 2.200.000 mc circa competono al Comune riazione dell’attuale progetto planovolumetrico.” (1.200.000 circa se si escludono i volumi a cui il Le ipotesi formulate in sede di proposta richie- Comune ha già rinunciato nel 1983), il resto a dono un approfondimento, in primo luogo al fine terzi lottizzatori. L’ipotesi che si sottopone alla di determinare qual è la volumetria che il Comu- discussione è che, invece, le realizzazioni - nel ne può realizzare. Si tratta in sostanza di ridurre caso di massima rinuncia da parte del Comune - - come ipotizzato nella proposta - la volumetria non superino 600.000 mc (di cui 400.000 mc di attualmente prevista per reperire gli spazi oc- competenza di terzi lottizzatori). Ciò determine- correnti per il fabbisogno di standard attuali ed rebbe - nel sub-comprensorio orientale - un indi- ereditati dall’edificazione del sub comprensorio ce territoriale pari a 1,5 mc/mq, ovvero un quin- orientale, evitando però di scendere al di sotto to dell’indice effettivo, pari a circa 6 mc/mq, del limite che consenta una commercializzazione previsto per il centro direzionale. I volumi an- dei restanti suoli edificatori per reperire le risor- drebbero realizzati su una superficie fondiaria se occorrenti a far fronte alle spese per le attrez- anch’essa ridotta rispetto a quella attualmente zature di competenza comunale. Conviene pro- disponibile, in modo da aumentare gli spazi per cedere per punti, individuando in primo luogo il servizi. Nel complesso dei 500.000 mq ancora valore volumetrico limite per avere quantità ade- disponibili, solo un quinto andrebbero impegna- guate di aree per urbanizzazioni e verificare suc- ti come superficie fondiaria, determinandosi in cessivamente se il valore dei suoli edificatori bi- tal modo un indice fondiario pari a circa 7 mc/ lancia, almeno in parte, le spese presumibili per mq, anch’esso notevolmente inferiore - meno la realizzazione dei servizi corrispondenti. della metà - di quello originariamente previsto di circa 16,5 mc/mq. Nell’insieme del Centro di- Cominciamo dal primo punto, fissando come rezionale, l’indice di edificabilità territoriale si ipotesi di lavoro una volumetria comunale pari ridurrebbe quindi da 6 a 3,4 mc/mq. a 1.203.112 (pari ai diritti che deriverebbero al Comune dopo la rinuncia del 1983) e un indice

398 Le scelte per l’area industriale orientale

fondiario pari a quello attuale di 16,359. Questo Passiamo pertanto a effettuare tale calcolo, volume potrà essere eventualmente ridotto al fine ipotizzando la realizzazione di un nuovo inse- di consentire che la realizzazione del sub diamento che deve farsi carico del fabbisogno di comprensorio orientale del centro direzionale dia servizi che esso stesso produce e di un deficit luogo a un’equilibrata dotazione di servizi nel arretrato. senso esposto nel seguito di questa nota. Assu- Per quanto riguarda la zona rosa si ritiene, come miamo inoltre, per quanto riguarda la disciplina già detto, che la domanda espressa dagli abitanti urbanistica di abbandonare l’uso del piano di debba essere considerata come fabbisogno lottizzazione per la realizzazione delle opere. pregresso, un passivo ereditato dalla passata Verifichiamo quindi se tali condizioni consento- gestione da risolvere possibilmente nel quadro no il reperimento di aree per servizi nelle quanti- dell’area orientale. Il fabbisogno espresso dalle tà volute. Ma a quanto ammonta il fabbisogno attività terziarie è opportuno invece che sia po- di servizi che ci si propone di soddisfare - alme- sto a carico delle realizzazioni che saranno pro- no in larga parte - nell’area del sub comprensorio mosse in tali aree. orientale? Si tratta - come si è già detto - della In sede di completamento gli standards previsti somma di due quantità: il fabbisogno pregresso, sono da valutarsi per i soli soggetti che interver- che non è stato soddisfatto nel comprensorio sub ranno (Comune e terzi), avendo la Mededil esau- occidentale e quello derivante dalle nuove rea- rito il proprio compito di lottizzatore. Pertanto lizzazioni nel sub comprensorio orientale. la consistenza delle residenze ancora da realiz- Per quanto riguarda il sub comprensorio occi- zare risulta equivalente a circa 505.000 mc, di- dentale, si propone che esso vada considerato stinti in: 361.000 di competenza del Comune e come gli altri tessuti edilizi consolidati, che espri- 144.000 dei terzi lottizzatori. mono una domanda arretrata, di cui questa va- Il numero di vani per abitazioni è pari a 5.047 riante prevede il soddisfacimento. In questo caso unità (504.746 /100) che corrispondono, consi- si tratta di cercare anzitutto nell’area del sub derando l’indice di affollamento derivante dal Dm comprensorio orientale e nell’area attualmente 1444/1968 pari a 1, a eguale numero di abitanti, impegnata dal carcere di Poggioreale, di cui la da cui deriva un fabbisogno di attrezzature per proposta di variante orientale prevede la la residenza di circa 100.000 mq. delocalizzazione, che è stata pure richiesta con In sede di completamento anche gli standard pre- un recente voto del consiglio comunale. Per quan- visti per il terziario sono da valutarsi per i soli to riguarda invece il sub comprensorio orientale soggetti che interverranno (Comune e terzi), occorre riformulare il dimensionamento, con ri- avendo la Mededil esaurito il proprio compito di ferimento all’ammontare delle costruzioni che si lottizzatore. Pertanto i volumi per il terziario, intende ancora realizzare. Non avrebbe ancora pari a circa 1.178.000 mc, sono così ripartiti: senso infatti - nel quadro di una nuova soluzione 842.000 mc di competenza del Comune, 336.000 urbanistica, come quella che si va a proporre - mc dei terzi lottizzatori. fare riferimento alla vecchia determinazione del In definitiva, il fabbisogno per attrezzature ai fabbisogno. Esso deve essere invece ricalcolato, sensi del Dm 1444/1968, considerando di rea- nelle proporzioni previste dal Dm 1444.

399 Variante al Prg di Napoli

lizzare i parcheggi su due livelli, risulta nelle edificatorie del Comune in modo tale che le rela- quantità riportate nella tabella e). tive aree a standard sommate al valore pregresso A tale valore va aggiunta l’aliquota di fabbisogno nonché alle confermate superfici di competenza pregresso del progetto Tange che, considerando dei terzi, sia pari alla superficie di territorio di- di realizzare i parcheggi su due livelli, ammonta sponibile, cioè 626.000 mq. a 165.000 mq. In totale pertanto il fabbisogno di standard, inte- La superficie delle nuove isole edificatorie co- grato delle quantità occorrenti per le strade, è munali -confermando l’attuale indice fondiario- pari a 581.600 mq. corrisponde a una cubatura di 966.000 mc: il Comune dovrà quindi rinunciare almeno a ulte- Passiamo a verificare la reale disponibilità di riori 250.000 mc circa per un equilibrato assetto suoli per la realizzazione degli standard, ferme del centro direzionale. Da tale valore –966.000 restando le aree da destinare ai terzi, alle relati- mc- deriva un fabbisogno di aree per attrezzatu- ve attrezzature, alle strade. La superficie del re pari a circa 466.000 mq. comprensorio orientale del centro direzionale Relativamente ai costi, con l’introduzione della dovrebbe essere complessivamente di 742.000 nuova disciplina urbanistica, che escluderebbe mq. come abbiamo anticipato il ricorso alla Questo valore è però nettamente superiore al- lottizzazione convenzionata, il riferimento eco- l’estensione del comprensorio orientale del cen- nomico è ai costi di esproprio praticati (costo tro direzionale pari a mq 626.000. Si rende allo- pari a £/mq 390.000, considerato il valore di ra indispensabile diminuire la cubatura di com- mercato delle aree circostanti). In definitiva il petenza del Comune, per aumentare la superfi- costo presunto per l’acquisizione delle aree per cie per servizi e definire un equilibrato servizi, di competenza comunale o relative a dimensionamento dell’intero centro direzionale. fabbisogni pregressi di cui il Comune non può Tale valore è stato ricercato con reiterazioni suc- non farsi carico, ammonterebbero a un valore cessive determinando la superficie delle isole stimato di circa 37 miliardi.

tabella e) Istruzione Attrezzature di Spazi pubblici Parcheggi (mq) interesse Comune (mq) (mq) (mq) (a) (b) (c) (d) 25.235 43.010 172.041 82.241 totale (a + b + c +d) mq 322.577

400 Le scelte per l’area industriale orientale

A tale costo va aggiunto quello occorrente per la completamento del centro direzionale risultano realizzazione delle attrezzature, che può essere di poco inferiori al valore di mercato delle aree stimato con riferimento a costi medi degli ultimi edificatorie di sua competenza, anche se questo anni. Si consideri in proposito che occorre pre- margine va sottoposto a più attenta verifica e vedere un costo più alto della media per la rea- potrebbe comunque concretamente ridursi nel lizzazione del parco, trattandosi di un parco caso che il Comune avesse necessità di utilizza- urbano presumibilmente ricco di attrezzature, e re per sè parte delle aree o anche se la quota di un costo a parte per la costruzione di un’opera urbanizzazioni a carico del Comune dovesse cre- che connetta il sub comprensorio orientale con scere per effetto di un ampio ricorso, da parte le nuove realizzazioni nel sub comprensorio dei terzi lottizzatori, alla procedura transitoria orientale. In definitiva, il fabbisogno economico stabilita con deliberazione di giunta comunale per far fronte alla realizzazione delle urbanizza- n.4649 dell’11 dicembre 1998, che comporta un zioni di competenza comunale può essere stima- minor esborso da parte degli stessi per opere di to in oltre 274 miliardi (tabella f). urbanizzazione. E’ il caso di rilevare per inciso Tale fabbisogno economico potrebbe essere in che questo calcolo - tenuto conto che il Comune teoria fronteggiato con la vendita di tutte le aree è costretto a realizzare solo poco più di metà edificabili comunali. Il valore di mercato di tali delle volumetrie a cui aveva diritto - dà anche la aree normalmente praticato per il centro dire- misura del danno che l’amministrazione comu- zionale si aggira intorno a £.300.000 per ogni nale ha subito per le particolari modalità di at- metro cubo di volume edificabile (il valore è com- tuazione del centro direzionale. prensivo dei costi per la realizzazione delle ope- re di urbanizzazione primaria e secondaria) e ri- Veniamo ora alla nuova disciplina urbanistica sulta pertanto complessivamente pari a £/mc per la realizzazione del sub comprensorio orien- 300.000 x 966.169 = £.289.850.000. Pertanto tale. Occorre ribadire anzitutto che non avrebbe gli oneri gravanti sul Comune, necessari per il senso confermare l’ipotesi della lottizzazione

Tabella f Superfici Superfici Costi Costo totale (mq) coperte (mq) (£/mq) (lire) Istruzione 9.067 3.022 1.300.000 3.929.033.200 Attrezz. Interesse comune 61.440 15.360 1.000.000 15.360.000.000 Spazi pubblici 167.067 167.067 200.000 33.413.400.000 Collegamento 15.000.000.000 Parcheggi 112.798 112.798 1.500.000 169.197.000.000 Espropri 95.752 390.000 37.343.280.000 Totale 274.242.710.000

401 Variante al Prg di Napoli

convenzionata, perché le procedure di attuazio- le nuove iniziative assicurino, al loro interno, un ne finora praticate non ne hanno di fatto rispet- bilancio in pareggio per gli standard urbanistici tato la normativa. E’, al tempo stesso, opportu- a norma di legge, relativamente alla quota di no confermare, laddove possibile, soprattutto nel- edilizia terziaria; le destinazioni, la variante approvata nel 1985. -zona Fe - attrezzature a scala territoriale: com- Ciò al fine di assicurare una continuità di indi- prendente le grandi funzioni pubbliche e le rela- rizzo soprattutto nei confronti dei cosiddetti ter- tive attrezzature ai sensi del Dm n.1444/1968. zi lottizzatori. Questo orientamento - peraltro Per quanto riguarda il palazzo di giustizia - che sostenuto dall’amministrazione sin dal predetto attualmente non è dotato delle attrezzature pre- documento del 1985 - si riflette soprattutto nelle viste per legge - il fabbisogno potrebbe essere scelte da farsi per l’area del sub comprensorio soddisfatto con le aree attualmente occupate dal orientale e per la zona rosa. Con riferimento al- carcere di Poggioreale. l’intero comprensorio, si propone la seguente so- Per quanto riguarda invece le modalità di attua- luzione. zione si propone una disciplina che combini in- Per quanto riguarda la destinazione d’uso dei terventi diretti e indiretti. Gli interventi diretti suoli, con riferimento al sistema di classifica- riguardano in particolare le realizzazioni dei terzi zione adottato per la presente variante al Prg si lottizzatori che operano nelle isole edificatorie. prevede la seguente articolazione: Le restanti opere sono invece subordinate a un -zona Bb, per il settore occidentale del centro progetto urbanistico esecutivo che ha il compito direzionale: ai fini del completamento del pro- di riconnettere, in una nuova configurazione uni- gramma definito dalla variante del 1985; con taria, le realizzazioni del sub comprensorio orien- interventi diretti, fino alla ristrutturazione edili- tale, le opere dei terzi lottizzatori che potrebbero zia, con esclusione del cambio di destinazione avviarsi in fase transitoria o per intervento di- d’uso e di ogni incremento di superfici e volumi; retto e l’edilizia nelle isole edificatorie comuna- -zona Db - ristrutturazione urbanistica, nuovi li. Il rilascio delle concessioni edificatorie è co- interventi; per l’area relativa al sub comprensorio munque subordinato alla realizzazione, da parte orientale. Si confermano le residue capacità dei relativi proprietari, delle urbanizzazioni pro- edificatorie per i terzi lottizzatori e solo di una porzionali ai sensi del Dm 1444/1968, ovvero parte di quelle comunali, nei limiti precedente- alla corresponsione di un contributo di mente indicati e si individuano le aree per le ur- urbanizzazione commisurato al costo relativo banizzazioni, nella misura occorrente per il (acquisizione dell’area e realizzazione delle ope- soddisfacimento degli standard previsti dal Dm re), con una procedura non dissimile da quella n.1444/1968, nei termini precedentemente indi- di fatto seguita finora, che non può che essere cati, anche con riferimento al deficit pregresso; formalizzata da una norma urbanistica ad hoc. -zona Bb - ristrutturazione urbanistica: coinci- La scelta delle funzioni da assegnare ai volumi dente con l’ex- zona rosa. In quest’ambito si di competenza del Comune, riveste una partico- confermano le norme previste nel Prg del 1972 e lare importanza nel processo di riqualificazione nella variante del 1985, prevedendo la possibili- del centro direzionale. L’individuazione di fun- tà dell’intervento diretto, con la disposizione che zione prestigiose può essere favorita dal netto

402 Le scelte per l’area industriale orientale

miglioramento delle condizioni di accessibilità promozionale finalizzata a tale individuazione. dell’insediamento, determinate dall’attuazione Altre possibili funzioni riguardano la sede degli del piano comunale dei trasporti, nei termini ri- uffici di Comune e Regione. La concentrazione cordati in questo stesso rapporto e dall’iniziati- di tutti gli uffici comunali consentirebbero, in va proposta in questa sede di innalzare lo particolare, di sgravare il bilancio comunale da- standard di attrezzature, attualmente gravemen- gli oneri rilevanti dai numerosi fitti passivi, con- te insufficiente. Quale orientamento si può assu- sentirebbe di rendere più efficienti le relazioni mere in proposito? Dopo la rinuncia alla loca- tra i diversi settori della macchina comunale, lizzazione in quest’area del quartiere generale migliorando la qualità del lavoro e libererebbe della Nato, conviene individuare una prestigiosa molti immobili nel centro della città che potreb- funzione nazionale o internazionale che vi si bero essere destinati a funzioni più appropriate. possa localizzare in sostituzione. Non dovrebbe Per quanto riguarda infine l’edificazione terzia- mancare in proposito l’appoggio del governo ria prevista nella ex zona rosa, gli interventi sono nazionale, tenuto conto degli impegni che erano anch’essi subordinati a piani urbanistici esecu- stati assunti quando fu ipotizzato l’insediamen- tivi di iniziativa privata mediante i quali sarà to della Nato. Il periodo che intercorre con l’ap- assicurato, per ognuna, un bilancio in pareggio provazione della variante definitiva al Prg do- per gli standard urbanistici, a norma di legge nei vrebbe essere utilizzato pertanto per un’azione lotti di proprietà dei lottizzatori.

403