INDICE 4.6.2 Piano Urbano del Traffico (PUT) del di ...... 32 4.6.3 Piano Urbano del Traffico (PUT)e Piano generale del traffico urbano (PGTU) del Comune di ...... 32 PREMESSA ...... 3 4.6.4 Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) del Comune di ...... 32 1 PIANIFICAZIONE DI LIVELLO NAZIONALE ...... 4 4.6.5 Piano urbano del traffico (PUT del Comune di ...... 34 1.1 Piano Generale dei Trasporti e della Logistica ...... 4 4.6.6 Piano Urbano del Traffico (PUT) del Comune di Quartu Sant'Elena ...... 34 1.2 Piano Generale della Mobilità ...... 4 5 AREE NATURALI SOGGETTE A VINCOLI DI TUTELA ...... 35 1.3 Piano Nazionale della Sicurezza Stradale ...... 4 5.1 Quadro normativo e programmatico di riferimento ...... 35 1.4 Accordi di Programma Quadro su Viabilità e Mobilità ...... 5 5.2 Le aree protette nell'area vasta interessata dal progetto ...... 37 2 PIANIFICAZIONE DI LIVELLO REGIONALE ...... 6 5.2.1 Siti della Rete Natura 2000 presenti nell'area vasta di progetto ...... 37 2.1 Piano Regionale dei Trasporti ...... 6 5.2.2 Aree Protette Regionali presenti nell'area vasta di progetto ...... 38 2.2 Piano Paesaggistico Regionale ...... 6 5.2.3 Oasi Permanenti di Protezione della Fauna presenti nell'area vasta di progetto ...... 38 2.3 Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico ...... 9 6 SINTESI DELLA COMPATIBILITÀ DELL'OPERA CON LA PIANIFICAZIONE ...... 39 2.4 Piano di Tutela delle Acque ...... 12 6.1 Compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello nazionale ...... 39 2.5 Piano di prevenzione, conservazione e risanamento della qualità dell’aria ambiente in Sardegna ...... 13 6.2 Compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello regionale ...... 39 2.6 Piano Forestale Ambientale Regionale ...... 13 6.3 Compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello provinciale e di area vasta ...... 40 2.7 Piano Stralcio delle Fasce Fluviali ...... 14 6.4 Compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello comunale ...... 40 2.8 Piano di gestione del distretto idrografico ...... 15 6.5 Quadro riassuntivo dei vincoli vigenti ...... 40 2.9 Nuovo Accordo di Programma per l’eliminazione delle intersezioni a raso della SS 554 ...... 15 7 INTERVENTI CONNESSI, COMPLEMENTARI O A SERVIZIO RISPETTO A QUELLO PROPOSTO...... 42 3 PIANIFICAZIONE DI LIVELLO PROVINCIALE ...... 17 8 TEMPI DI ATTUAZIONE DELL’INTERVENTO ...... 43 3.1 Piano Urbanistico Provinciale/Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Cagliari (PUP/PTC) ...... 17 3.2 Pianificazione strategica nell'Area Vasta di Cagliari ...... 20

3.3 Piano Strategico Intercomunale ...... 20

3.4 Piani Strategici Comunali ...... 21 4 PIANIFICAZIONE DI LIVELLO COMUNALE ...... 22

4.1 Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Cagliari ...... 22

4.2 Piano Regolatore Generale (PRG) e Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Selargius ...... 25 4.3 Piano Regolatore Generale (PRG) del Comune di Monserrato ...... 29 4.4 Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Quartucciu ...... 30

4.5 Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Quartu Sant’Elena ...... 31

4.6 Piani Urbani della Mobilità e del Traffico dei Comuni interessati dal progetto ...... 31 4.6.1 Piano Urbano della Mobilità (PUM) di Cagliari ...... 32

SIA – QUADRO PROGRAMMATICO 1

ELENCO ELABORATI CARTOGRAFICI

Codifica elaborato Titolo elaborato Scala DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-CO-01-A Corografia generale 1:20.000 DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-01-A Pianificazione urbanistica (tav. 1/6) - PUC del Comune di Cagliari 1: 5.000 DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-02-A Pianificazione urbanistica (tav. 2/6) - PRG del Comune di Selargius 1:5.000 DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-03-A Pianificazione urbanistica (tav. 3/6) - PRG del Comune di Monserrato 1:5.000 DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-04-A Pianificazione urbanistica (tav. 4/6) - PRG del Comune di Selargius 1:5.000 DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-05-A Pianificazione urbanistica (tav. 5/6) - PUC del Comune di Quartucciu 1:5.000 DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-06-A Pianificazione urbanistica (tav. 6/6) - PUC del Comune di Quartu Sant'Elena 1:5.000 DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-07-A Piano di assetto idrogeologico 1:10.000 DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-08-A Carta dei vincoli e delle tutele 1:10.000 DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-09-A Carta delle valenze architettoniche e archeologiche 1:10.000

SIA – QUADRO PROGRAMMATICO 2

PREMESSA

Il presente Quadro di riferimento programmatico inquadra il progetto di adeguamento dell’asse attrezzato urbano della SS554 “Cagliaritana”, mediante l’eliminazione delle intersezioni a raso, nel contesto complessivo delle previsioni programmatiche e della pianificazione territoriale alle diverse scale di riferimento: da quella generale a quella di area vasta, a quella locale. L’intervento in oggetto ricade all’interno del territorio della provincia di Cagliari ed interessa i territori comunali di Cagliari, Selargius, Monserrato, Quartucciu e Quartu S. Elena. La SS 554 “Cagliaritana” (SS 554), collega la parte nord del retroterra di Cagliari alla parte sud-orientale, muovendo dallo svincolo con la SS 131 “Carlo Felice” fino la rotatoria di “Margine Rosso” nel comune di Quartu sant’Elena, verso la costa. Il tratto di strada in oggetto, a due corsie per senso di marcia ed attualmente assimilabile ad una categoria tipo III delle norme CNR/80, rappresenta una sorta di “tangenziale” della città di Cagliari che attraversa l’area suburbana dei comuni di Cagliari, Selargius, Monserrato, Quartu e Quartucciu. L’intervento prevede l’ammodernamento e la messa in sicurezza della SS 554 con inizio alla progressiva Km 1+500, in prossimità dell’intersezione con la SS 131, e termine alla progressiva Km 11+850, in coincidenza dello svincolo con la SS125 “Orientale Sarda”, per una lunghezza complessiva di circa 10.350 metri. L’intervento in oggetto è inserito nell’ Appaltabilità ANAS 2015 (Altre Fonti) e nell’APQ Sardegna “Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013 – 1° Atto Integrativo - Interventi di rilevanza strategica regionale nel settore della viabilità” - Delibere CIPE n. 50/2014 (risorse FSC riassegnate ai sensi de l punto 2.3 della delibera CIPE 21/2014) e n. a31/2015 come rimodulata dalla delibera CIPE n. 96/2015 - datato 20 Novembre 2015. Le soluzioni progettuali definite nel progetto preliminare, a cui il presente progetto definitivo si correla sono state individuate anche nell’ambito delle sedute dei tavoli tecnici coordinati dalla regione Sardegna, cui hanno preso parte, oltre ad ANAS, la provincia di Cagliari e tutte le amministrazioni comunali interessate. Le risultanze di tali incontri hanno consentito di pervenire alla stipula di una serie di accordi di programma finalizzati alla corretta localizzazione delle opere progettate.

Il presente Quadro di Riferimento Programmatico fornisce gli elementi conoscitivi sulle relazioni tra l'opera progettata e gli atti di pianificazione e programmazione territoriale e settoriale. Sono, inoltre, analizzate le congruenze o discordanze con tali atti. Nel presente Quadro di Riferimento Programmatico sono sviluppati i seguenti principali aspetti: - rapporti del progetto con gli strumenti di pianificazione e programmazione a valenza nazionale; - rapporti del progetto con gli strumenti di pianificazione e programmazione a valenza regionale; - rapporti del progetto con gli strumenti di pianificazione e programmazione a valenza provinciale; - rapporti del progetto con gli strumenti di programmazione e pianificazione a valenza locale; - rapporti del progetto con il sistema dei vincoli - coerenza del progetto con gli obiettivi dei piani; - interventi connessi, complementari o a servizio rispetto a quello proposto; - tempi di attuazione dell’intervento.

SIA – QUADRO PROGRAMMATICO 3

1 PIANIFICAZIONE DI LIVELLO NAZIONALE Partendo da riferimenti legislativi a scala internazionale, nazionale e regionale, il PGM si costituisce come elemento di raccordo politico-amministrativo tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti ai diversi livelli territoriali. In particolare esso riceve e fornisce elementi: 1.1 Piano Generale dei Trasporti e della Logistica - nella dimensione orizzontale, nell’ambito dello stesso ministero ed in relazione agli altri ministeri, producendo un Il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL), approvato con deliberazione del Consiglio dei Ministri il 2 marzo 2001, coordinamento tra le diverse scelte di governo; riconosce la grande importanza del problema della mobilità urbana, che rappresenta “una delle emergenze del trasporto a scala - nella dimensione verticale rispetto agli enti decisionali di differente scala territoriale competenti in materia di trasporti, nazionale sia in termini di congestione che di inquinamento atmosferico, acustico e di occupazione di suolo.” territorio ed ambiente. Gli obiettivi generali identificati dal Piano sono i seguenti: Il PGM assume come punto di partenza la domanda di mobilità dei passeggeri e delle merci in riferimento alla struttura territoriale 1. Servire la domanda di trasporto a livelli di qualità del servizio adeguati: questo obiettivo può essere perseguito attraverso che la genera e al sistema dei servizi ed infrastrutturale che la sostiene. Al fine di procedere ad aggregazioni che consentano di diverse strategie: infrastrutturali (eliminare i vincoli da congestione e da standard inadeguati, sviluppare la logistica e prospettare obiettivi generali, classi di problemi, strategie di intervento, ambiti decisionali definiti e relativi rapporti istituzionali per l’intermodalità); di mercato, normative, organizzative, di tutela dei consumatori; l’implementazione delle azioni di Piano (Stato-Regioni, Stato-UE, Autorità di Regolazione), il PGM articola la mobilità in tre fasce:

2. Servire la domanda di trasporto con un sistema di offerta ambientalmente sostenibile, che miri al raggiungimento di obiettivi - mobilità urbana, metropolitana, regionale e di bacino (sinteticamente di breve distanza);

di compatibilità ambientale in accordo con le conclusioni della Conferenza di Kyoto e con le convenzioni internazionali; - mobilità interregionale e nazionale (di media distanza);

3. Assicurare il continuo innalzamento degli standard di sicurezza; - mobilità a scala comunitaria, mediterranea, internazionale ed intercontinentale (di grande distanza). 4. Utilizzare in modo efficiente le risorse dedicate alla fornitura diservizi e alla realizzazione di infrastrutture di Gli obiettivi strategici del PGM sono sinteticamente espressi da: efficienza, sicurezza e sostenibilità. trasportoattenuare, e ove possibile colmare, i differenziali fra diversearee del Paese, specie nel Meridione; L’efficienza si articola in obiettivi specifici: riduzione dei costi sopportati dagli utenti e dei costi della produzione dei servizi con 5. Integrazione con l’Europa, assicurando la fluidità dei traffici,condizione essenziale per il mantenimento e lo sviluppo incremento dell’efficienza della produzione e dell’efficacia del prodotto; deirapporti economici del Paese con il resto dell’Europa. innalzamento della qualità dei servizi (del trasporto e della logistica) e del lavoro (per i lavoratori dei differenti segmenti modali ed Per i servizi di interesse nazionale ed internazionale il PGTL individua il Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti (S.N.I.T.), che intermodali); processi di liberalizzazione e regolamentazione che ne possono costituire strumento. costituisce la struttura portante del sistema italiano di offerta di mobilità delle persone e delle merci, mentre demanda ai livelli di La sicurezza si articola in differenti obiettivi specifici connessi ai due grandi ambiti della safety e della security, con i problemi pianificazione regionale e comunale (Piani Urbani di Mobilità e ai Piani Regionali dei Trasporti) l’individuazione degli interventi volti connessi alle varie aree del rischio. a conseguire la diminuzione dell’inquinamento atmosferico ed il miglioramento della qualità e della vivibilità dell’ambiente urbano. La sostenibilità si articola in differenti obiettivi specifici relativi alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica e alla La rete dello S.N.I.T. individua una "rete stradale di primo livello", che comprende gli assi stradali e autostradali che collegano le partecipazione. diverse regioni tra loro, così come le strade extraurbane principali. Per quanto riguarda i contenuti del Piano questi si definiscono in termini di processi e prodotti. Un primo prodotto è dato da In Sardegna sono incluse in questa prima classe le seguenti strade statali: SS 131 Porto Torres-Cagliari, SS 597, SS 199 Olbia- indicazioni di tipo direttore in cui si individuano il quadro complessivo e le strategie di intervento; ulteriori prodotti riguardano piani Sassari e la SS 291 Sassari-Aeroporto di Alghero. attuativi (di medio termine, di sviluppo, di azione e modali), linee guida, specifici progetti pilota, e provvedimenti finanziari a partire La SS 554 cagliaritana viene invece inclusa nella "rete stradale di secondo livello", ovvero nella rete di quelle infrastrutture che dalle azioni istituzionali programmate ed attivate. collegano tra loro gli assi stradali principali, rafforzando l'interconnessione anche con aeroporti e porti. La SS 554, a differenza di altre strade statali, per l'art. 98 del D.lgs. 461/99, rimane una strada di competenza nazionale, e quindi non affidata alla gestione da parte della Regione o Enti Locali. 1.3 Piano Nazionale della Sicurezza Stradale Da quanto sopra esposto emerge quindi come il progetto in oggetto sia coerente con gli obiettivi individuati dal PGTL. Il Piano nazionale della sicurezza stradale (PNSS) è stato istituito con Legge n. 144 del 1999, con cui è stata recepita la comunicazione della Commissione europea n. 131 del 1997 "Promuovere la sicurezza stradale nell'EU: il programma 1997-2001”. Il PNSS è stato definito dal Ministero dei Lavori Pubblici, sentito il Ministero dei trasporti e della navigazione, e successivamente 1.2 Piano Generale della Mobilità approvato dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE). Il Piano Generale della Mobilità (PGM) pone l’attenzione sulla mobilità, in coerente evoluzione rispetto al Piano Generale dei Ha quale obiettivo quello di diminuire gli effetti ed il numero degli incidenti sulla strada, introducendo misure di prevenzione e di Trasporti e della Logistica del 2001 (PGTL), interpretando i servizi di trasporto e di logistica e le infrastrutture su cui questi controllo e strumenti normativi e organizzativi, riferendosi inoltre al "Piano di sicurezza stradale 1997-2001" della Commissione operano. della Comunità europea. Il PNSS è stato il primo atto normativo e legislativo con cui si è iniziato ad analizzare il problema della Il PGM è stato redatto in seguito alla Legge Finanziaria del 2007, comma 921. sicurezza stradale e le possibili soluzioni.

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E' attualmente in fase di elaborazione il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale con orizzonte 2020 (PNSS Orizzonte 2020), che Gli obiettivi prioritari dell’Accordo sono la riconduzione allo standard autostradale dell’itinerario Cagliari –Porto Torres, Abbasanta accoglie gli obiettivi e gli indirizzi della Commissione Europea, da questa definiti negli Orientamenti programmatici sulla sicurezza – Nuoro – Olbia e Aghero – Sassari – Olbia; promuovere la “continuità territoriale interna” e ridurre l’incidentalità e i fenomeni di stradale per il periodo 2011-2020. Questo Piano prosegue l'azione del precedente Piano 2001-2010 e ne costituisce un congestione, migliorando l’accessibilità ai nodi urbani e agli scali portuali ed aeroportuali. aggiornamento. L'APQ viabilità è stato successivamente aggiornato con 3 atti integrativi, di cui l'ultimo del 29/11/2007 prevede il finanziamento I riferimenti normativi sulla base dei quali il Piano è adottato sono: l'art. 1 del D.lgs. 30 aprile 1992, n.285 e l'art. 32 della Legge (fondi Regione ex POP 1994/1999) dell'intervento n. 115 “Lavori di messa a norma della SS 554, eliminazione degli svincoli a raso 144 del 17 maggio del 1999. (asse attrezzato urbano) 1° lotto”, per un importo di M€ 30,457. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato una prima versione del PNSS Orizzonte 2020, oggetto della L’accordo di Programma Quadro “Mobilità” è stato sottoscritto il 18 marzo 2004 tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il consultazione e dell'iter di approvazione. Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Autonoma della Sardegna, l’Enac, l’Enav, la Rete Ferroviaria Italiana Spa, Sulla base delle linee strategiche generali definite dalla CE, vengono strutturati nel documento 7 obiettivi per la sicurezza stradale: l’Autorità Portuale di Cagliari e l’Autorità Portuale di Olbia. Questo APQ è stato successivamente aggiornato con la sottoscrizione - Miglioramento della formazione e dell'educazione degli utenti della strada; di 5 atti integrativi, l’ultimo dei quali datato 29 novembre 2007. - Rafforzamento dell’applicazione delle regole della strada; L’APQ “Mobilità” ha l’obiettivo di realizzare un programma integrato di interventi sul sistema ferroviario, aeroportuale, portuale e - Miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali; logistico al fine di assicurare una migliore accessibilità al territorio regionale ed accrescere la competitività del sistema produttivo - Miglioramento della sicurezza dei veicoli nonché il riequilibrio territoriale. - Promozione dell’uso delle nuove tecnologie per migliorare la sicurezza stradale; Per quanto attiene il trasporto ferroviario, l’obiettivo specifico dell’Accordo è quello di ampliare, potenziare e velocizzare la rete - Miglioramento della gestione dell’emergenza e il servizio di soccorso; ferroviaria riducendo entro il 2007 i tempi di percorrenza sulle due relazioni Cagliari – Sassari – Porto Torres e Cagliari – Chilivani - Rafforzamento della governance della sicurezza stradale. – Olbia – Golfo Aranci e realizzando uno spostamento significativo di quote di traffico dal sistema su gomma a quello su ferro. A questi si aggiunge una linea strategica specifica per la protezione degli utenti vulnerabili (bambini, 2 ruote a motore, ciclisti, Per quanto riguarda il sistema portuale, aeroportuale e logistico, l’obiettivo specifico è quello di ampliare, potenziare e velocizzare pedoni e utenti coinvolti in incidenti in itinere). i collegamenti con il continente e all’interno del territorio regionale e potenziare i collegamenti dei servizi portuali ed aeroportuali Il Progetto in oggetto, avendo tra i suoi obiettivi quello del miglioramento delle condizioni di sicurezza delle infrastrutture oggetto di con i nodi urbani e con le stazioni ferroviarie. adeguamento, è perfettamente coerente con l’obiettivo “Miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali” del PNSS.

1.4 Accordi di Programma Quadro su Viabilità e Mobilità L’Intesa Istituzionale di Programma, firmata a Roma in data 21 aprile 1999 tra il Governo e la Giunta regionale e la successiva integrazione degli accordi in data 22 novembre 2001, costituiscono l’atto con cui sono stabiliti congiuntamente tra Governo e Giunta regionale obiettivi di comune interesse, per i quali è indispensabile l’azione coordinata dei soggetti sottoscrittori nelle fasi di programmazione, progettazione, attuazione delle azioni, secondo le modalità e i tempi specificati dagli strumenti attuativi in cui sono incardinate. Lo strumento cardine dell’attuazione dell’Intesa è rappresentato dagli Accordi di Programma Quadro (A.P.Q.). Con gli A.P.Q., le parti individuano le rispettive competenze, gli strumenti amministrativi, le procedure, il fabbisogno finanziario, i soggetti responsabili per il monitoraggio. Gli A.P.Q. riguardano diversi settori, dall'energia al sociale, passando per viabilità e mobilità. Per quanto riguarda L’accordo di Programma Quadro “Viabilità”,questo è stato sottoscritto l’11 luglio 2003 tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Autonoma della Sardegna e l’ANAS. Oggetto dell’Accordo è la realizzazione di un programma di interventi, al fine di conseguire l’integrazione ed ottimizzazione della rete viaria sia nazionale che regionale, l’accrescimento della competitività del sistema produttivo regionale nonché il riequilibrio territoriale in coerenza con gli obiettivi indicati dal Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, dal Piano Regionale dei Trasporti della Regione Sardegna, dal Documento di Politica Economica e Finanziaria Regionale (DPEF), dal Programma Operativo Nazionale Trasporti (PON) e dal Programma Operativo Regionale Sardegna (POR).

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2 PIANIFICAZIONE DI LIVELLO REGIONALE  assicurare elevata affidabilità e sicurezza al sistema;  assicurare lo sviluppo sostenibile del sistema dei trasporti: Per la verifica della compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello regionale sono stati analizzati i piani e programmi o riduzione del consumo energetico e delle emissioni inquinanti in coerenza con il Piano energetico ambientale riportati nella tabella 1. regionale Tabella 1 - Piani di livello regionale analizzati o riduzione dell’impatti sul territorio specie in quei contesti di particolare pregio, paesistico ed ambientale e storico - architettonico (aree costiere e aree montane interne) previsto nel Piano Paesaggistico Regionale e nel Piano Piano o programma Riferimento normativo Stato di avanzamento Regionale del Turismo Sostenibile; Piano Regionale dei Trasporti (PRT) L.R. n. 21/2005 Approvato con D.G.R. n. 66/23 del 27 .11. 2008

Piano Paesaggistico Regionale (PPR) L.R. n. 8 del 25.11.2004 Approvato con D.G.R. n. 36/7 del 5.9.2006 o contribuire a governare le trasformazioni legate ai riassetti territoriali, intervenendo, in combinazione con altre Legge 183/89, art. 17, co mma Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) Approvato con D.G.R. n. 67 del 10.7.2006 iniziative, sui fenomeni di migrazione insediativa: 6, ter - D.L. 180/98 D.Lgs. 152/99, art. 44 - spopolamento aree interne; Piano di Tutela delle Acque Approvato con D.G.R. n. 14/16 del 4.4.2006 L.R. 14/2000, art. 2 - deurbanizzazione delle due concentrazioni urbane di Cagliari e Sassari verso aree esterne economicamente Piano di prevenzione, conservazione e risanamento D.Lgs. n. 351/1999, art. 6 Approvato con D.G.R. n. 55/6 del 29.11.2005 della qualità dell’aria ambiente in Sardegna D.Lgs. 155/2010 Aggiornato con D.G.R. n. 52/19 del 2013 ed ambientalmente più appetibili. D.Lgs. 227/2001, art. 3, comma Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) Approvato con D.G.R. n. 53/9 del 27.12.2007 Gli interventi del PRT che interessano il territorio cagliaritano sono principalmente: 1 Art. 17, c. 6, della L. 9/5/1989 n. Adottato con Del. n.2 del 17 .12 .201 5 del Comitato Istituzionale Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF) . il completamento della SS 131; 183 dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna Adottato dall’Autorità di Bacino Regionale con delibera n. 1 del . il completamento del collegamento della SS 125 Cagliari-Tortolì; D.Lgs. 152/2006 art.64, 25.02.2010 Piano di gestione del distretto idrografico . il completamento del sistema infrastrutturale viario di scorrimento veloce di area vasta (collegamento tra due versanti Legge 13/2009 Aggiornato con Del. n.5 del 17.12.2015 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna costieri, orientale di Villasimius e occidentale verso Pula), che prevede anche l'adeguamento della SS 554, attraverso l’eliminazione di intersezioni a raso, e il collegamento con la SS 131 (bivio ) e la SS 130 per l’aeroporto. Nel seguito si descrivono le previsioni e le disposizioni dei piani sopra elencati aventi relazioni con il progetto in esame.

2.2 Piano Paesaggistico Regionale 2.1 Piano Regionale dei Trasporti Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) è stato approvato in via definitiva con la deliberazione della Giunta Regionale n. 36/7 del Il Piano Regionale dei Trasporti (PRT), la cui proposta è stata approvata con Deliberazione della Giunta Regionale n. 66/23 del 27 5 settembre 2006, in ottemperanza alla L.R. n° 8 del 25 novembre 2004. novembre 2008, costituisce lo strumento per lo sviluppo integrato dei trasporti in Sardegna ed è finalizzato alla realizzazione, Il Piano identifica la fascia costiera come risorsa strategica e fondamentale per lo sviluppo sostenibile del territorio sardo e attraverso la pianificazione di interventi di natura infrastrutturale, gestionale ed istituzionale, delle ottimali condizioni di continuità riconosce la necessità di ricorrere a forme di gestione integrata per garantirne un corretto sviluppo in grado di salvaguardare la territoriale. biodiversità, l'unicità e l'integrità degli ecosistemi, nonché la capacità di attrazione che suscita a livello turistico. Il Piano è Il PRT si configura come strumento di pianificazione di medio e lungo termine della politica regionale nei settori della mobilità e dei attualmente in fase di rivisitazione per renderlo coerente con le disposizioni dell'art. 156 del D.Lgs. 42/2004, tenendo conto trasporti. dell’esigenza primaria di addivenire ad un modello condiviso col territorio che coniughi l’esigenza di sviluppo con la tutela e la I suoi obiettivi generali sono: valorizzazione del paesaggio. Con deliberazione n.39/1 del 10 ottobre 2014 la Giunta Regionale ha approvato il repertorio del  garantire il diritto universale alla mobilità delle persone e delle merci sulle relazioni sia interregionali Mosaico dei Beni Paesaggistici aggiornato al 3 ottobre 2014. (Sardegna/Continente/Mondo), che intraregionali; Il PPR individua sulla base delle valenze ambientali, storico-culturali ed insediative 27 ambiti di paesaggio costieri definiti come  assicurare elevati livelli di accessibilità per conseguire ricadute: "un dispositivo spaziale di pianificazione del paesaggio attraverso il quale s’intende indirizzare, sull’idea di un progetto specifico, le o di natura economica (migliorare la competitività delle imprese); azioni di conservazione, ricostruzione o trasformazione ". o di natura territoriale (attrattività insediativa, riequilibrio verso l’interno, integrazione aree interne e versante costiero); L'area oggetto del progetto della SS554 ricade nell'ambito di paesaggio 1 "Golfo di Cagliari"; tale ambito è caratterizzato da un o di natura sociale (coesione, superamento dell’isolamento geografico dovuto all’insularità e dello spopolamento delle complesso sistema paesistico territoriale unitario in cui sono riconoscibili tre grandi componenti tra loro strettamente aree interne); interconnesse:  rendere più accessibile il sistema a tutte le categorie fisiche e sociali, ed in particolare alle fasce più deboli e marginali in - il sistema costiero dello Stagno di Cagliari - laguna di Santa Gilla; qualsiasi parte del territorio siano localizzate; - la dorsale geologico-strutturale dei colli della città di Cagliari;

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- il compendio umido dello stagno di Molentargius, delle saline e del cordone sabbioso del Poetto.

Figura 1 - Tavola 1.2: Assetto fisico (PPR Sardegna) Figura 2 - Tavola degli indirizzi progettuali per l’Ambito 1 (PPR Sardegna)

Nell'ambito 1 Golfo di Cagliari,la riqualificazione del paesaggio si fonda sulla gestione coordinata del territorio, adeguata alla dimensione sovracomunale e metropolitana e riferita ad un sistema territoriale unitario calibrato tra processi urbani e ambientali; gli indirizzi per il progetto in tale ambito sono volti a: 1. riqualificare le zone umide di Molentargius e di Santa Gilla, ed i loro utilizzi ambientali e produttivi (Saline); attivare la riqualificazione urbana e ambientale del sistema costiero; 3. riqualificare le periferie urbane; Il PPR non contiene specifiche prescrizioni per la riqualificazione degli assi viari, tuttavia l'art. 104 delle Norme Tecniche di 4. conservare i “cunei verdi” e gli spazi vuoti ancora esistenti per contrastare la tendenziale saldatura delle periferie urbane; Attuazione (NTA) "Sistema delle infrastrutture. Indirizzi", pur demandando le competenze ai Piani e Programmi di settore, 5. riqualificare i confini delle aree urbane interpretate come zone di transizione in rapporto alle aree marginali agricole, per la ribadisce che i progetti e le opere infrastrutturali previsti, oltre a garantire elevati livelli di qualità in armonia con il contesto, devono creazione di una fascia a verde; privilegiare l'uso delle energie alternative e devono essere verificati alla luce delle disposizioni del PPR. 6. prevedere, all’interno dei piani urbanistici comunali, uno strumento di incentivazione e controllo delle aree agricole periurbane, Per quanto riguarda l'analisi delle componenti di paesaggio del PPR, riportate in Figura 3, si evince come il tracciato della SS 554 finalizzato al contenimento della frammentazione delle proprietà ed a favorire usi coerenti con i caratteri rurali del territorio; si collochi principalmente su superfici adibite a colture erbacee specializzate, aree agroforestali e aree incolte, denominate 7. adottare un sistema di pianificazione integrata finalizzato a contrastare l’omologazionearchitettonica urbana delle periferie, complessivamente dal PPR " aree ad utilizzazione agro-forestale ". Le uniche " aree seminaturali " interessate direttamente dal attraverso l’individuazione del “sistema delle differenze” che i centri storici della pietra (Cagliari) e della terra cruda (borghi della tracciato sono costituite dai tre corsi d'acqua che attraversano la SS 554, ovvero il Riu Salius, il Riu di Selargius ed il Riu de Is cintura agricola) stabiliscono all’interno della struttura metropolitana. Congianus (vedi dopo). 8. restauro dei presidi della memoria storica e delle emergenze culturali attraverso la costituzione di itinerari storico culturali, la Le aree ad utilizzazione agroforestale vengono definite dal PPR come " aree con utilizzazioni agrosilvo pastorali intensive, con razionalizzazione delle strutture museali. apporto di fertilizzanti, pesticidi, acqua e comuni pratiche agrarie che le rendono dipendenti da energia suppletiva per il loro mantenimento e per ottenere le produzioni quantitative desiderate. In particolare tali aree comprendono rimboschimenti artificiali a

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scopi produttivi, oliveti, vigneti, mandorleti, agrumeti e frutteti in genere, coltivazioni miste in aree periurbane, coltivazioni orticole, colture erbacee incluse le risaie, prati sfalciabili irrigui, aree per Il tracciato attraversa, inoltre, tre corsi d'acqua per i quali è prevista una fascia di rispetto di 150 m soggetta alle prescrizioni e agli l’acquicoltura intensiva e semi-intensiva ed altre aree i cui caratteri produttivi dipendono da apporti significativi di energia esterna ". indirizzi della componente ambientale di riferimento, ovvero "aree seminaturali". Per queste aree vigono le seguenti prescrizioni (art.29 NTA), alle quali si deve conformare la pianificazione settoriale e locale: a) vietare trasformazioni per destinazioni e utilizzazioni diverse da quelle agricole di cui non sia dimostrata la rilevanza pubblica Come riporta l'art. 26 delle NTA "nelle aree seminaturali sono vietati gli interventi edilizi o di modificazione del suolo ed ogni altro economica e sociale e l’impossibilità di localizzazione alternativa, o che interessino suoli ad elevata capacità d’uso, o intervento, uso od attività suscettibile di pregiudicare la struttura, la stabilità o la funzionalità ecosistemica o la fruibilità paesaggi agrari di particolare pregio o habitat di interesse naturalistico, fatti salvi gli interventi di trasformazione delle paesaggistica, fatti salvi gli interventi di modificazione atti al miglioramento della struttura e del funzionamento degli ecosistemi attrezzature, degli impianti e delle infrastrutture destinate alla gestione agro-forestale o necessarie per l’organizzazione interessati, dello status di conservazione delle risorse naturali biotiche e abiotiche, e delle condizioni in atto e alla mitigazione dei complessiva del territorio, con le cautele e le limitazioni conseguenti e fatto salvo quanto previsto per l’edificato in zona fattori di rischio e di degrado. agricola di cui agli artt. 79 e successivi ; b) promuovere il recupero delle biodiversità delle specie locali di interesse agrario e delle produzioni agricole tradizionali, Nei sistemi fluviali e delle fasce antistanti comprensive delle formazioni riparie sono vietati: nonchè il mantenimento degli agrosistemi autoctoni e dell’identità scenica delle trame di appoderamento e dei percorsi a) interventi che comportino la cementificazione degli alvei e delle sponde e l’eliminazione della vegetazione riparia; interpoderali, particolarmente nelle aree perturbane e nei terrazzamenti storici ; b) opere di rimboschimento con specie esotiche; c) preservare e tutelare gli impianti di colture arboree specializzate .

c) prelievi di sabbia in mancanza di specifici progetti che ne dimostrino la compatibilità e la possibilità di rigenerazione".

Figura 3 - Tavola riassuntiva del Piano Paesaggistico Regionale per l'ambito 1. Golfo di Cagliari Il progetto descritto in questo studio, avendo in oggetto un'opera ritenuta di grande utilità per la gestione complessiva del territorio, come dimostrato dal Nuovo Accordo di Programma realizzato tra tutti gli Enti territoriali interessati (§ 2.2.9), non interferisce con le prescrizioni del PPR previste per le aree ad utilizzazione agroforestale.

Per quanto riguarda invece le potenziali conseguenze che le opere di adeguamento della SS 554 possono avere sui corsi d'acqua attraversati, è stato redatto dall'Università di Cagliari uno studio idrologico e idraulico approfondito, volto per l'appunto a verificare eventuali interferenze con i deflussi superficiali e a valutare possibili scenari di allagamento, essendo queste aree interessate da elevato rischio idrogeologico. A tal proposito è importante sottolineare come il progetto abbia previsto importanti opere di mitigazione rispettivamente al rischio di alluvione connesso alla presenza dei suddetti corsi d'acqua, come descritto in dettaglio nel Q.Progettuale dello SIA.

Per quanto riguarda i beni paesaggistici, sia di tipo ambientale che storico-culturale, il PPR individua diversi beni ricadenti nell’area di studio, riportati anche nella tavola "Carta dei vincoli e delle tutele” (elab. DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-08-A) in scala 1:10.000 e nella tavola "Carta delle valenze architettoniche e archeologiche” (elab. DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-09-

A) in scala 1:10.000.

Di seguito si riporta il censimento di tutti i beni paesaggistici e culturali classificati secondo il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137, come integrato dall’art. 13 del Decreto Legislativo n.157 del 24 marzo 2006, interessati direttamente dall'opera o ricadenti nelle sue vicinanze (fascia di ampiezza di 2.000 m).

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Per quanto riguarda i corsi d'acqua, la disciplina vigente è già stata affrontata precedentemente in questo stesso paragrafo, in riferimento alle prescrizioni per le aree seminaturali. Bisogna tuttavia precisare che, con la D.G.R. 35/11 del 24/06/2016, è stato rimosso il vincolo paesaggistico per i seguenti tratti fluviali del Riu Salius e del Riu de Is Congianus: Tabella 2- Beni paesaggistici individuati dal PPR nell’area di progetto

Assetto Limite pubblico del Provved . di Rif. legislativo Tipologia del bene Descrizione Tratto del PPR corso d'acqua previsto vincolo o Fiume Comune paesaggisticamente Motivazione nel provved. Min.le o estremi di Beni interessati direttamente dall’opera irrilevante reg.le pubbl. (1) Beni Fiumi, torrenti e altri corsi d’acqua (artt. Fascia di rispetto di 150 m sui fiumi Riu Salius , Riu di Tratto compreso tra la (1) R.D. 22 A causa di lavori di tombinamento e della 22-24 NTA) Selargius, Riu de Is Congianus SS554 ed il ponte sulla via paesaggistici Riu Saliu Monserrato Tutto il suo corso gennaio presenza di interventi antropici esistenti il tratto ambientali ex Fascia costiera (artt. 19 -20 NTA) Fascia costiera identificata dal PPR Italia nei pressi della Cantina Assetto 1922 indicato non presenta interesse paesaggistico art.143 del Beni che ricadono entro i 1.000 m dal tracciato Sociale di Monserrato ambientale A causa di lavori di tombinamento e della D.Lgs. 42/2004 Fiumi, torrenti e altri corsi d’acqua (artt. Fascia di rispetto di 150 m del Canale S. Lorenzo (Cagliari) R.D. 22 Tratto compreso tra la Riu de Is presenza di interventi antropici esistenti nelle e s.m.i. 22-24 NTA) distante circa 200 m dall'intervento Quartucciu Tutto il suo corso gennaio SS554 ed il ponte sulla via Cungiaus immediate adiacenze il tratto indicato non Zone umide, laghi naturali ed invasi I territori contermini ai laghi compresi in una fascia della 1922 Quartu artificiali e territori contermini (artt. 22- profondità di 300 metri dalla linea di battigia del Lago di presenta interesse paesaggistico 24 NTA) Simbirizzi (a una distanza di circa 250 m dall'intervento) Beni che ricadono entro i 1.000 m dal tracciato Beni Oltre ai beni riportati nella Tabella 2, all'interno della fascia di 1.000 m ai lati dell’infrastruttura si trovano le seguenti aree dichiarate paesaggistici Castello di San Michele (XIII sec.) ambientali Palazzo Xaxa di notevole interesse pubblico e vincolate con provvedimento amministrativo, ai sensi degli artt. 136, 137 e 157 del D. Lgs. Villa Fadda ex art.136 del Vincolo architettonico (artt. 48-50 NTA) 42/2004 e s.m.i.: D.Lgs. 42/2004 Chiesa San Lussurio Assetto e s.m.i. Casa Pernis (XIX sec.) o Quartu S. Elena - Montelargius (D.M. 24/03/1977); Villa Pollini o Doloretta (XVIII sec.) PPR : Beni paesaggistici Beni : paesaggistici ambientali PPR storico o Cagliari - Colle San Michele (D.M. 04/08/1964); culturale Aree caratterizzate da edifici e Castello di San Michele (medievale) Beni manufatti di valenza storico-culturale Chiesa di S. Gregorio o Cagliari - Colle San Michele (DAPI 2010 27/07/1984, in corso di istruttoria). paesaggistici (artt. 48-50 NTA) Insediamento prenuragico ex art.143 Centro antico di prima formazione di Monserrato Tuttavia queste aree non saranno interessate direttamente dalle opere previste dal progetto. delD.Lgs. Aree caratterizzate da insediamenti Centro antico di prima formazione di Selargius 42/2004 e s.m.i storici (artt. 51-53 NTA) Centro antico di prima formazione di Quartucciu Centro antico di prima formazione di Quartu s. Elena (1) Ad eccezione di alcuni tratti esclusi dal vincolo paesaggistico come previsto dalla D.G.R. 35/11 del 24/06/2016. 2.3 Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico

Come specificato nel PPR, tutti questi beni paesaggistici sono oggetto di conservazione e tutela finalizzati al mantenimento delle Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) rappresenta un importantissimo strumento conoscitivo, normativo e tecnico- caratteristiche degli elementi costitutivi e delle relative morfologie in modo da preservarne l’integrità ovvero lo stato di equilibrio operativo ai fini della pianificazione e programmazione delle azioni e delle norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa ottimale tra habitat naturale e attività antropiche. Qualunque trasformazione, fatto salvo l’art. 149 del decreto legislativo 22 ed alla valorizzazione del suolo, alla prevenzione del rischio idrogeologico individuato sulla base delle caratteristiche fisiche ed gennaio 2004, n. 42 e s.m.i., è soggetta ad autorizzazione paesaggistica. ambientali del territorio regionale. Si fa presente però che, rispetto ai beni elencati, gli unici direttamente interessati dall'opera sono i beni paesaggistici ambientali Il PAI della Regione Sardegna è stato redatto dall'Autorità di Bacino regionale ai sensi della legge n.183/1989 e del decreto-legge denominati "fascia costiera" e "corsi d'acqua". n. 180/1998, ed approvato con decreto del Presidente della Regione Sardegna n. 67 del 10 luglio 2006. L'intera area di progetto ricade infatti nella fascia costiera perimetrata dalla Regione Sardegna e considerata dal PPR bene Con Decreto del Presidente della Regione Sardegna n.148 del 26/10/12 sono state aggiornate le NTA del PAI. paesaggistico d'insieme e risorsa strategica fondamentale per lo sviluppo sostenibile del territorio sardo. Le NTA del PPR Obiettivo prioritario del Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico è la riduzione del rischio idrogeologico entro valori compatibili con disciplinano tutta la fascia costiera, tranne le zone omogenee A, B, C, D e G individuate dagli strumenti urbanistici comunali. Nelle gli usi del suolo in atto, in modo tale da salvaguardare l’incolumità delle persone e ridurre al minimo i danni ai beni esposti. zone disciplinate dal PPR, come espresso nell'art. 19 delle NTA, sono consentiti interventi su infrastrutture puntuali o di rete, Le perimetrazioni individuate nell’ambito del PAI delimitano le aree caratterizzate da elementi di pericolosità idrogeologica, dovute purché previsti nei piani settoriali, preventivamente adeguati al P.P.R.. a instabilità di tipo geomorfologico o a problematiche di tipo idraulico, sulle quali si applicano le norme di salvaguardia contenute Per i Comuni non dotati di PUC approvato e adeguato al PPR, è consentita la realizzazione di interventi finalizzati alla nelle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano. riqualificazione urbanistica autorizzati con delibera della Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale all’Urbanistica, Queste ultime si applicano anche alle aree a pericolosità idrogeologica le cui perimetrazioni derivano da studi di compatibilità previa intesa tra Comune, Provincia e Regione, ai sensi del comma 3 dell’art 11 delle NTA. geologica-geotecnica e idraulica, predisposti ai sensi dell’art.8 comma 2 delle suddette Norme di Attuazione, e rappresentate su A tal proposito si richiama l'approvazione delle varianti ad hoc degli strumenti urbanistici comunali, a seguito del Nuovo Accordo di strati informativi specifici. Programma, di cui al § 2.2.9, che rendono il presente progetto totalmente compatibile al PPR. Il PAI ha valore di piano territoriale di settore e prevale sui piani e programmi di settore di livello regionale.

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L'Autorità di Bacino ha suddiviso l’intero territorio sardo in sette sub-bacini (Figura 4), ognuno dei quali caratterizzato in grande da Anche in occasione della redazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale del Comune di Monserrato, è stato realizzato un generali omogeneità geomorfologiche, geografiche, idrologiche, ma anche da forti aggiornamento del PAI (approvato con Delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino n.8 del 07 ottobre 2014 e per il differenze di estensione territoriale. quale è avvenuta la presa d’atto con Del. C.C. n.64 del 18 dicembre 2014), ai sensi dell’art. 8 comma 2 delle NTA del PAI, che ha Figura 4 - Delimitazione dei Sub-bacini Regionali Sardi. permesso una revisione più accurata dello stato idrogeologico della zona, già interessata da un'area di pericolosità idraulica secondo il PAI vigente. L'area di intervento oggetto del presente studio ricade nel Sub-bacino n. 7 "Flumendosa- Mentre il PAI vigente individua nel settore del Riu Salius e del Riu Mortu solamente un area a basso pericolo di alluvione (H1), in -Cixerri" , che si estende per 5.960 Km2, pari al 24.8 % del territorio regionale. seguito a studi di approfondimento sulla componente idrogeologica si è ritenuto di aumentare il livello di allarme, ampliando l'area Si tratta dell'area più antropizzata della Sardegna: il sistema idrografico è interessato da interessata dal pericolo e modificando il grado da basso a molto alto (H4), alto (H3) e moderato (H2), come mostrato nella Figura diciassette opere di regolazione in esercizio e otto opere di derivazione. Inoltre, l'intero 6, mantenendo comunque la delimitazione dell'area più ampia interessata da un basso pericolo (H1). Campidano è attraversato da importanti reti di approvvigionamento idropotabile, da grandi Questa scelta è stata rafforzata dalle conseguenze negative dell'evento alluvionale del 2008, che ha interessato non solo il Riu reti irrigue, da numerose opere di captazione e di regolazione che hanno alterato in Salius, ma anche il Riu Mortu, corso d'acqua che scorre lungo la SS 387, incrociando poi la SS 554, e che, pur essendo maniera sostanziale l'idrografia naturale del territorio. prevalentemente effimero, in quell'occasione ha provocato diversi allagamenti e causato danni. I bacini idrografici di maggior estensione sono costituiti dal Flumendosa, dal Flumini Mannu,

dal Cixerri, dal Picocca e dal Corre Pruna; numerosi bacini minori risultano compresi tra questi e la costa. Figura 6 - Pericolo di alluvione nell'area del Comune di Monserrato per il Riu Salius e il Riu Mortu I tre corsi d'acqua interessati dal passaggio della SS 554 nell'area di intervento sono denominati Riu Salius, Riu San Giovanni e Riu de Is Cungiaus, e ricadono, all'interno del bacino principale del Flumini Mannu, in due bacini minori, che prendono la denominazione dai corsi d'acqua Riu San Giovanni e Riu de Is Cungiaus. In particolare nel bacino del Riu San Giovanni ricade anche il corso d'acqua denominato Riu Salius. Pur essendo corsi d'acqua minori, sono interessati da diverse aree ritenute a rischio idrogeologico, che ricadono in particolar modo nei Comuni di Selargius e Monserrato. Dallo Studio di compatibilità idraulica e di compatibilità geologica e geotecnica realizzato in occasione dell'adeguamento del PUC del comune di Selargius al PAI (adottato con Del. C.C. n°66 del 15/07/2011 e revisionato con Del. C.C. n°38 del 22/09/2014), ai sensi dell’art. 8 comma 2 delle NTA del PAI, è stata individuata un'ampia area interessata da un pericolo di alluvione alto (H4), è il tratto di SS 554 compreso nel Comune di Selargius tra i confini dei territori comunali di Cagliari e Monserrato, come mostrato nella Figura 5. Quest'ampia area H4 è poi circondata in modo discontinuo da aree a più basso pericolo (H3, H2 e H1).

Figura 5 - Pericolo di alluvione nell'area del Comune di Selargius

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Continuando sul tracciato della SS 554 verso ovest, nel territorio di Selargius (Figura 7), quando la SS 554 incontra il Riu San Gli artt. 28-29-30 normano le aree a minore pericolosità idraulica, mentre gli artt. 33 e 34 Capo III normano le aree a pericolosità di Giovanni (o di Selargius), si è nuovamente in presenza di pericolo di allagamento. A partire dalla SS 554 scendendo fino allo frana di grado Hg1 e Hg2. Stagno di Montelargius, tutto il corso del Riu San Giovanni è identificato come area ad alto rischio idraulico (H3). Inoltre viene Figura 8 - Pericolo di alluvione nell'area del Comune di Monserrato individuata presso l'incrocio tra la SS 554 e la SP 93, e all'incrocio tra la SS 554 e la ferrovia, un'ampia area a pericolo di allagamento molto elevato (H4), a cui si aggiunge un'ulteriore area nel tratto in cui la SP 15 attraversa la SS 554.

Figura 7 - Pericolo di alluvione nell'area del Comune di Selargius (tratto Est)

Per quanto riguarda il pericolo frana l'unica area di progetto interessata da aree considerate a rischio è quella che segue in corso del Riu Salius a nord del tracciato della SS 554, nel territorio di Monserrato. Visti gli articoli sopra citati, gli interventi possono essere realizzati purchè seguano le disposizioni e norme tecniche espresse In quest'area, a seguito dello “ Studio di compatibilità ex art. 8 c. 2 del territorio comunale del Comune di Monserrato ” facente parte nell'art.21. Queste tendono a stabilire principi generali e prescrizioni affinchè le attività di progettazione, realizzazione e degli studi eseguiti per l'adeguamento del nuovo PUC al PAI, è stato individuato un livello di pericolo di frana di grado moderato manutenzione: (Hg2). A parte quelli segnalati nella Figura 8, nel resto dell'area non sono stati individuati eventi franosi in atto o potenziali. a) conservino le funzioni e il livello naturale dei corsi d’acqua; Le Norme Tecniche di Attuazione del PAI pongono disposizioni per la progettazione, la realizzazione e la manutenzione delle b) non creino in aree pianeggianti impedimenti al naturale deflusso delle acque; infrastrutture a rete o puntuali a fini di prevenzione verso l’insorgere di pericoli idrogeologici e di nuove situazioni di rischio c) prevedano l’attraversamento degli alvei naturali ed artificiali e delle aree di pertinenza da parte di condotte in sotterraneo a idrogeologico. profondità compatibile con la dinamica fluviale; Secondo il Capo II, art. 27, sono ammissibili nelle aree ad elevata pericolosità idraulica gli interventi di ampliamento e d) garantiscano un franco sul livello della portata di progetto pari al massimo tra l’altezza cinetica della corrente ed un metro; ristrutturazione di infrastrutture a rete e puntuali riferite a servizi pubblici essenziali non delocalizzabili, che siano privi di alternative e) prevedano eventuali rampe di accesso alle infrastrutture di attraversamento in modo da non ostacolare il naturale deflusso progettuali tecnicamente ed economicamente sostenibili e siano dichiarati essenziali; le nuove infrastrutture a rete o puntuali delle acque; previste dagli strumenti di pianificazione territoriale e dichiarate essenziali e non altrimenti localizzabili; gli allacciamenti a reti f) adottino per i nuovi attraversamenti criteri che possibilmente evitino o comunque limitino il numero di pile in alveo; principali e nuovi sottoservizi a rete interrati lungo tracciati stradali esistenti, ed opere connesse compresi i nuovi attraversamenti. g) configurino le spalle dei ponti in modo da non comportare restringimenti della sezione che pregiudichino la sicurezza del Nello stesso articolo delle NTA vengono elencati i divieti rispetto agli interventi realizzati nelle aree a pericolosità idraulica molto tronco d’alveo; elevata. h) prevedano le pile dei nuovi attraversamenti in modo da offrire la minore resistenza idrodinamica;

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i) garantiscano la protezione dall’erosione delle pile dei ponti preferibilmente evitando plateazioni della sezione di imposta; Figura 9 - Rappresentazione delle Unità Idrografiche Omogenee (U.I.O) j) minimizzino il rischio di instabilità gravitativa e di alterazione del naturale reticolo drenante indotto dai tagli dei versanti lungo i tracciati; k) limitino le modificazioni della morfologia naturale dei pendii impegnati; l) prevedano appropriati sistemi di drenaggio, da sottoporre ad adeguata manutenzione; m) prevengano l’apporto di suolo nei corsi d’acqua in conseguenza dell’esposizione agli agenti meteorici della superficie La SS 554, oggetto di intervento, intercetta lungo il suo tragitto tre corsi d'acqua interessata dall’opera. che ricadono all'interno dell'Unità Idrografica Omogenea (U.I.O.) del Flumini Il progetto definitivo in esame terrà quindi conto di questi indirizzi. Mannu-Cixerri, che è la più estesa tra quelle individuate nella regione, con i suoi 3.566 kmq di superficie. Essa comprende, oltre ai bacini principali del Flumini Mannu e del Cixerri, aventi un’estensione rispettivamente di circa 1.779,46 e 2.4 Piano di Tutela delle Acque 618,14 kmq, una serie di bacini minori costieri della costa meridionale della Sardegna, che si sviluppano lungo il Golfo di Cagliari, da Capo Spartivento a La Regione Autonoma della Sardegna, ha approvato il Piano di Tutela delle Acque (PTA) con Deliberazione della Giunta ovest, a Capo Carbonara, a Est. Regionale n. 14/16 del 4 aprile 2006, in attuazione dell'art. 44 del D.Lgs.11 maggio 1999 n. 152 e s.m.i. e dell'art. 2 della L.R. Nello specifico il settore di interesse ricade nel territorio relativo al bacino luglio 2000, n. 14. Il Piano è stato predisposto sulla base delle linee generali approvate dalla Giunta Regionale con D.G.R. 47/18 principale del fiume Flumini Mannu, rappresentato in Figura 10. del 5 ottobre 2005 ed in conformità alle linee-guida approvate da parte del Consiglio Regionale. Il Piano di Tutela delle Acque è stato redatto avendo come obiettivo l'utilizzo sostenibile della risorsa idrica sul territorio regionale, mediante uno strumento conoscitivo, programmatico, dinamico, attraverso azioni di monitoraggio, programmazione, individuazione di interventi, misure, vincoli, finalizzati alla tutela integrata degli aspetti quantitativi e qualitativi della risorsa idrica. Gli obiettivi individuati dal Piano di Tutela delle Acque, da perseguire attraverso progetti integrati che intervengano non solo sugli aspetti qualitativi, ma anche su quelli quantitativi della gestione sostenibile della risorsa idrica, sono: 1. raggiungimento o mantenimento degli obiettivi di qualità fissati dal D.Lgs. 152/99 e suoi collegati per i diversi corpi idrici ed il raggiungimento dei livelli di quantità e di qualità delle risorse idriche compatibili con le differenti destinazioni d'uso; Figura 10 - Rappresentazione della U.I.O. del Flumini Mannu Cagliari – Cixerri. 2. recupero e salvaguardia delle risorse naturali e dell'ambiente per lo sviluppo delle attività produttive ed in particolare di quelle turistiche; tale obiettivo dovrà essere perseguito con strumenti adeguati particolarmente negli ambienti costieri in quanto All'interno del bacino del fiume Flumini Mannu si sviluppano i tre corsi d'acqua rappresentativi di potenzialità economiche di fondamentale importanza per lo sviluppo regionale; che incrociano la SS 554 nell'area di intervento; in particolare il Riu Salius ed il 3. raggiungimento dell'equilibrio tra fabbisogni idrici e disponibilità, per garantire un uso sostenibile della risorsa idrica, anche Riu di San Giovanni ricadono nel bacino del Riu San Giovanni, mentre il Riu de con accrescimento delle disponibilità idriche attraverso la promozione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al is Cungiaus costituisce un bacino minore a se stante. riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche. Il Piano di Tutela delle Acque, oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi, le misure Tabella 3 –Bacini individuati dal Piano di Tutela delle Acque interessati dall’opera. necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico, contiene i risultati dell'attività conoscitiva, l'individuazione degli obiettivi ambientali e per specifica destinazione, l'elenco dei corpi idrici a specifica destinazione e delle aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall'inquinamento e di risanamento, le misure di tutela qualitative e quantitative tra loro integrate e coordinate per bacino idrografico, il programma di attuazione e verifica dell'efficacia degli interventi previsti. L'intero territorio regionale viene individuato come bacino unico regionale, ai sensi della L. 183/89 e come unico Distretto Idrografico ai sensi della direttiva 2000/60/CE.

Il Piano di Tutela delle Acque della Sardegna individua in questo bacino unico regionale, 16 Unità Idrografiche Omogenee (U.I.O.) costituite da uno o più bacini idrografici limitrofi, a cui sono state convenzionalmente assegnate le rispettive acque superficiali interne nonché le relative acque sotterranee e marino – costiere (Figura 9).

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2.5 Piano di prevenzione, conservazione e risanamento della qualità dell’aria ambiente in Sardegna 3. Sviluppo di una pianificazione forestale integrata; 4. Valorizzazione della formazione professionale e dell'educazione ambientale; Il Piano di prevenzione, conservazione e risanamento della qualità dell'aria ambiente in Sardegna, approvato con D.G.R. 55/6 del 5. Ricerca scientifica. 29 novembre 2005, è volto al raggiungimento degli obiettivi di qualità dell'aria di cui al Decreto Legislativo n. 351/99 della Regione Esso prevede la compartimentazione della regione in 25 distretti territoriali. Sardegna. L'area oggetto del presente studio ricade nel Distretto territoriale n.20 - "Campidano" , che viene descritto come il territorio Per raggiungere lo scopo definito il Piano ha previsto diverse azioni: maggiormente interessato a livello regionale dalle attività produttive agricole, con un paesaggio agrario molto diversificato per

- realizzazione di un inventario regionale delle fonti di emissione; l'introduzione delle colture agricole e della frutticoltura, in seguito al miglioramento fondiario che ha interessato vaste porzioni del

- valutazione della qualità dell'aria ambiente e zonizzazione del territorio; territorio. La vegetazione spontanea nella maggior parte di questo distretto è confinata alle zone colpite dall'abbandono colturale e

- costruzione di scenari di emissione di riferimento e tendenziali mediante modelli di simulazione; su alcuni versanti ai margini della pianura. Nel distretto non sono presenti attività di gestione forestale diretta; si esplicano

- individuazione delle criticità e delle misure di riduzione nei vari settori emissivi, misure di mantenimento; esclusivamente attività di supporto a livello provinciale e regionale, come quella vivaistica () e quella di ricovero e

- verifica dell'efficacia delle misure. recupero della fauna selvatica (Centro di Monastir). La Delib. della Giunta Regionale n. 52/19 del 2013 ha adottato il documento predisposto dall’Assessorato della Difesa dell’ambiente, che ha suddiviso il territorio regionale in zone e agglomerati omogenei dal punto di vista della qualità dell’aria Figura 11 - Distretto territoriale n.20 - "Campidano". ambiente. La metodologia seguita è quella indicata nel D.Lgs. 155/2010, artt. 3 e 4, che analizzando il territorio sardo per singolo Comune, li ha accorpati prendendo in considerazione l’orografia, la climatologia, la distribuzione demografica e, in maniera più significativa, la quantità di emissioni derivante dal censimento regionale delle fonti di emissione. Le zone e l’agglomerato sono stati poi classificati, seguendo sempre la metodologia del D.Lgs. 155/2010, tenuto conto dei dati provenienti dalla rete di monitoraggio della qualità dell’aria gestita da ARPAS. Per la regione Sardegna vengono individuate le seguenti zone: - l’agglomerato di Cagliari, comprendente anche i Comuni di Quartu S.E., Quartucciu, Selargius, Monserrato e con codice IT2007; - la zona urbana comprendente i Comuni di Olbia e Sassari con codice IT2008; - la zona industriale comprendente i Comuni di Portoscuso, , , e Porto Torres con codice IT2009. I restanti Comuni fanno parte della zona rurale a cui è stato assegnato il codice IT2010.

2.6 Piano Forestale Ambientale Regionale

Il Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) è stato predisposto dall’Assessorato della Difesa dell’Ambiente quale strumento strategico di pianificazione e gestione del territorio con il quale affrontare le numerose problematiche direttamente connesse con il comparto forestale: dalla difesa del suolo alla prevenzione incendi, dalla regolamentazione del pascolo in foresta alla tutela della biodiversità degli ecosistemi, dalle pratiche compatibili agricole alla tutela dei compendi costieri; dalla pianificazione territoriale integrata con le realtà locali alla assenza di una strategia unitaria di indirizzo. Il PFAR è stato approvato nel dicembre 2007 con Delibera della Giunta Regionale n.53/9 del 27/12/07, redatto ai sensi del D.Lgs. 227/2001. Il Piano individua i seguenti macro-obiettivi generali: 1. Tutela dell'ambiente;

2. Potenziamento del comparto produttivo;

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Il PFAR, per ogni distretto territoriale, ha realizzato una riclassificazione dell'Uso del Suolo (RAS, 2002) distinguendo diverse Figura 13 - Stralcio della Carta delle Serie di vegetazione individuate dal PFAR per l’area di progetto categorie di gestione del suolo agro-forestale. Nella Figura 12 si riporta uno stralcio di tale classificazione sulla zona di interesse, dal quale si può osservare come il tratto della SS 554 oggetto di studio, attraversi per lo più sistemi agricoli intensivi, alternati a piccoli appezzamenti dedicati ad attività agro- zootecniche estensive. I sistemi a maggiore naturalità si trovano a una distanza minima di 1,5 km dalla statale. All'interno del PFAR sono state inoltre classificate su tutto il territorio regionale, e quindi per ogni distretto, le comunità vegetali, seguendo una classificazione di fitosociologia classica, floristicoecologica, detta sigmatista o Braun-Blanquettista (scala 1:250.000). Secondo questa classificazione, il tracciato della SS 554 attraversa un'area identificata dal PFAR come caratteristica della serie di vegetazione "SA10-Serie sarda, termomediterranea dell'olivastro (Oleo-Juniperetum turbinatae)". Questa serie, presente lungo la fascia costiera sarda, fino a 200-300 m di altitudine, è caratterizzata da microboschi ed edafoxerofili a dominanza di Olea europea var. sylvestris e Pistacia lentiscus . Rappresentano gli aspetti più xerofili degli oleeti sardi, caratterizzati da un corteggio floristico termofilo al quale partecipano Euphorbia dendroides, Asparagus albus e Chamaerops humilis . Nello strato erbaceo sono frequenti Arisarum vulgare e Umbilicus rupestris . Poco più a sud sono identificate le serie vegetali "SA3 - Serie sarda, termomediterranea del ginepro turbinato (Oleo-Juniperetum turinatae)", e la serie SA29 - Geosigmeto alofilo sardo delle aree salmastre, degli stagni e delle lagune costiere ( Ruppitea, Thero- Suaedetea, Saginetea matitimae, Salicomietea fruticosae, Juncetea maritmi, Phragmito-Magnocaricetea ).

Figura 12 - Stralcio della Carta di sistemi forestali dell'area vasta di progetto 2.7 Piano Stralcio delle Fasce Fluviali

Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali è redatto ai sensi dell’art. 17, comma 6 della legge 19 maggio 1989 n. 183, quale Piano Stralcio del Piano di Bacino Regionale relativo ai settori funzionali individuati dall’art. 17, comma 3 della L. 18 maggio 1989, n. 183. Con Delibera n. 2 del 17/12/2015, il Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino della Regione Sardegna, ha approvato in via definitiva, per l'intero territorio regionale, ai sensi dell'art. 9 delle L.R. 19/2006 come da ultimo modificato con L.R. 28/2015, il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali. Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali ha valore di Piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo, mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso riguardanti le fasce fluviali. Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali costituisce un approfondimento ed una integrazione necessaria al Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) in quanto è lo strumento per la delimitazione delle regioni fluviali funzionale a consentire, attraverso la programmazione di azioni (opere, vincoli, direttive), il conseguimento di un assetto fisico del corso d’acqua compatibile con la sicurezza idraulica, l’uso della risorsa idrica, l’uso del suolo (ai fini insediativi, agricoli ed industriali) e la salvaguardia delle componenti naturali ed ambientali. Il progetto in esame ricade nel Sub Bacino 7 – Flumendosa Capidano Cixerri.

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2.8 Piano di gestione del distretto idrografico 6 milioni di euro nelle competenze della stessa Regione per la realizzazione di uno svincolo, e 193 milioni di euro assegnati ad ANAS S.p.A. per la realizzazione degli ulteriori svincoli con le relative complanari e per l’adeguamento dell’arteria stradale e degli Il Piano di Gestione, previsto dalla Direttiva quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CE) rappresenta lo strumento operativo svincoli con la SS 125 e la SS 131 dir; attraverso il quale si devono pianificare, attuare e monitorare le misure per la protezione, il risanamento e il miglioramento dei - con determinazioni di delega emesse in data 30 novembre 2012 dal competente Servizio Viabilità e Infrastrutture di Trasporto corpi idrici superficiali e sotterranei e agevolare un utilizzo sostenibile delle risorse idriche. dell’Assessorato Regionale dei Lavori Pubblici è stata affidata l’attuazione degli interventi di realizzazione delle rispettive opere Nel Distretto idrografico della Sardegna il primo Piano di gestione è stato adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino complementari di collegamento tra la SS 554 e la rete viaria locale alla Provincia di Cagliari e ai Comuni di Cagliari, Selargius e Regionale con delibera n. 1 del 25 febbraio 2010. Monserrato; Successivamente, con delibera n. 1 del 3 giugno 2010, è stata adottata la prima revisione del Piano di Gestione per tener conto - con determinazione emessa in data 27 dicembre 2012 dal competente Servizio Viabilità e Infrastrutture di Trasporto è stata dei risultati delle consultazioni pubbliche e delle prescrizioni derivanti dal procedimento di Valutazione Ambientale Strategica. affidata l’attuazione degli interventi di adeguamento dell’asse stradale, ricadenti nel territorio di propria competenza, al Comune di Con la Delibera n. 5 del 17 dicembre 2015 del Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino è stato approvato il “Riesame e Quartu S.Elena, per la realizzazione di tre rotatorie, la sistemazione dell’asse stradale e della connessa viabilità complementare; Aggiornamento del Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna ai sensi della Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro - con determinazione del Direttore Generale dell’Assessorato dei lavori pubblici n.1145/18 del 10 gennaio 2013 è stato costituito, sulle Acque) - Approvazione ai fini del successivo iter di approvazione in sede statale ai sensi dell’art. 2 L.R. 9 novembre 2015, n. in attuazione a quanto disposto alla lettera b dell’art. 3 del richiamato Decreto Assessoriale n. 11/2012, il Tavolo Tecnico di 28 - Adozione ai sensi dell’articolo 66 del D.Lgs. 152/2006”. monitoraggio e controllo degli interventi in corso di realizzazione relativi ai “Lavori di messa a norma della SS 5544-eliminazione degli svincoli a raso” del quale fanno parte, oltre alla Regione medesima rappresentata da funzionari del Servizio viabilità e infrastrutture di trasporto, la Provincia di Cagliari, I Comuni di Cagliari, Monserrato, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Selargius e 2.9 Nuovo Accordo di Programma per l’eliminazione delle intersezioni a raso della SS 554 l’ANAS S.p.A.; - in data 24 gennaio 2013 si è insediato presso la Direzione Generale dell’Assessorato dei lavori pubblici il suddetto Tavolo Il 15 maggio 2015 la Regione Autonoma della Sardegna, la Provincia di Cagliari, il Comune di Cagliari, il Comune di Monserrato, il Tecnico per il monitoraggio, coordinamento e verifica delle attività progettuali e realizzative inerenti i lavori di eliminazione degli Comune di Quartu Sant’Elena, il Comune di Quartucciu, il Comune di Selargius e l’ANAS S.p.A. hanno sottoscritto un Nuovo svincoli a raso e di messa a norma della SS 554; Accordo di Programma per l’Eliminazione delle intersezioni a raso della Strada Statale 554. - tra le attività poste in essere dal Tavolo Tecnico particolare attenzione è stata rivolta nello sviluppare lo studio di funzionalità A questo accordo si è giunti dopo un lungo e complesso iter istituzionale, che si è sviluppato seguendo i seguenti passi dell’arteria viaria e il progetto preliminare degli svincoli, già predisposti dalla Regione al fine di contemplare le esigenze di istituzionali: ricucitura urbanistica del territorio e la riorganizzazione degli accessi rappresentata dagli enti locali, con la necessità di assicurare - il 4 luglio 2008 la Regione Autonoma della Sardegna, la Provincia di Cagliari, i Comuni di Selargius, Monserrato e Quartu la piena funzionalità dell’arteria viaria secondo gli standard previsti per le strade extraurbane principali, predisponendo un progetto S.Elena e l’ANAS S.p.a. hanno siglato, ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n.267, un Accordo di Programma con il preliminare generale propedeutico ai successivi livelli di progettazione a cura dei singoli soggetti attuatori; quale hanno espresso parere favorevole sugli indirizzi della “Progettazione preliminare dei lavori di eliminazione delle intersezioni - in data 16.02.2015 il Presidente della Regione ha convocato il Commissario Straordinario della Provincia di Cagliari e i Sindaci a raso presenti sulla SS 554”; dei Comuni di Cagliari, Monserrato, Quartu Sant’Elena, Quartucciu e Selargius e il Presidente dell’ANAS S.p.A. al fine di - il 26 novembre 2008 il Comune di Quartucciu ha manifestato il proprio interesse ad aderire all’Accordo pur condizionato alla condividere i contenuti del Nuovo Accordo di Programma; definizione, nei successivi livelli di progettazione, di una più accurata analisi dei flussi veicolari per le parti ricadenti nel territorio di - Il Presidente della Regione, con nota n.3244 del 08.05.2015, ha convocato per 15.05.2015 la conferenza conclusiva prevista propria competenza; dall’art.34 del richiamato D.Lgs. n. 267/2000 e propedeutica alla stipula del Nuovo Accordo di Programma. - il 15 dicembre 2011 la Regione Autonoma della Sardegna e il Comune di Cagliari hanno siglato, ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs. Alla stipula del Nuovo Accordo di Programma si è giunti anche attraverso i seguenti atti amministrativi: 18 agosto 2000, n. 267, l’Atto integrativo N. 1 all’Accordo di Programma del 4 luglio 2008, che estende l’adesione all’Accordo del - in data 19 dicembre 2012 è stato siglato tra la Regione, ANAS e Comune di Quartu Sant'Elena il protocollo di intesa per la Comune di Cagliari; riclassificazione ad asse di tipo urbano e la cessione del tratto della strada statale 554 compreso nel territorio comunale tra il km - sulla base dei suddetti accordi istituzionali la Regione ha elaborato il Progetto Preliminare di eliminazione degli svincoli a raso 10+937 e il km 14+700, cui ha fatto seguito il 31 luglio 2013 l'anticipata consegna del tratto stradale al Comune di Quartu della Strada Statale 554, disponendo altresì uno studio di funzionalità degli interventi complementari per la sistemazione e Sant'Elena nelle more della emissione del DPM previsto normativamente; l’adeguamento della viabilità connessa alla strada statale a cura degli Enti locali interessati e quelli di adeguamento dell’asse - nel corso del 2013 del 2014 le attività del Tavolo Tecnico hanno consentito, grazie alla fattiva collaborazione della Regione, Enti stradale principale a cura dell’ANAS S.p.A.; territoriali e ANAS, una condivisa e dettagliata definizione delle caratteristiche e delle tipologie delle opere previste lungo l'asse - con decreto dell’Assessore dei Lavori Pubblici n.11 del 23 novembre 2012, è stata ripartita programmaticamente l’intera stradale e negli svincoli, delle relative complanari e del sistema della viabilità complementare di competenza degli Enti locali; dotazione finanziaria necessaria alla realizzazione dell’opera per circa 233 milioni di euro, di cui una quota pari a 34 milioni di euro - nel corso della Conferenza preliminare del 16.02.2015 tutte le amministrazioni interessate hanno manifestato la propria destinata agli Enti territorialmente competenti (Provincia di Cagliari, Comune di Cagliari, Comune di Quartu S.Elena , Comune di condivisione del Nuovo Accordo di Programma; Selargius, Comune di Monserrato) per la realizzazione delle opere complementari al sistema viario della SS 554, una quota pari a

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- la Regione, la Provincia di Cagliari, i Comuni di Cagliari, Monserrato, Quartu Sant'Elena, Quartucciu e Selargius individuano Il Nuovo Accordo di Programma ha quindi sancito la condivisione di tutte le Amministrazioni coinvolte delle linee progettuali nell'Accordo di Programma di cui all'art. 34 del D.Lgs. 267/2000 lo strumento più idoneo al perseguimento delle finalità e degli emerse dai lavori del Tavolo Tecnico a cui tutti i soggetti attuatori dovranno attenersi per le opere di propria competenza. obiettivi istituzionali condivisi; L'art. 3 del Nuovo Accordo di Programma contiene l'impegno dei soggetti sottoscrittori a dare attuazione allo sviluppo progettuale - la Provincia di Cagliari con deliberazione del Commissario Straordinario n. 35 del 23.02.2015 ha approvato lo schema del Nuovo e alla realizzazione di propria competenza e prevede che "Lo sviluppo della progettazione, sia per le opere sull'asse principale che Accordo di Programma ed i relativi allegati, dando mandato al Commissario Straordinario di procedere alla stipula del Nuovo per la viabilità complanare e complementare, dovrà essere indirizzato verso il contenimento degli Accordo di Programma e ai successivi provvedimenti necessari alla sua attuazione; impatti degli interventi sul territorio attraversato, prevedendo opere di mitigazione ambientale e adattando, soprattutto in - il comune di Cagliari con deliberazione del Consiglio Comunale n.8/2015 del 25.02.2015, il comune di Monserrato con corrispondenza degli svincoli, strutture di elevata qualità architettonica". deliberazione del Consiglio Comunale n.16 del 25.02.2015, il comune di Quartu Sant'Elena con deliberazione del Consiglio Ai sensi dell’Art. 9 del Nuovo accordo di programma l’ANAS S.p.A. si è impegnata ad estendere la progettazione e la Comunale n.19 del 24.02.2015, il comune di Quartucciu con deliberazione del Consiglio Comunale n.13 del 26.02.2015, il comune realizzazione delle parti di propria competenza al sistema connessi alla strada principale costituito dalle complanari, mentre i di Selargius con deliberazione del Consiglio Comunale n.4 del 24.02.2015, hanno approvato lo schema del Nuovo Accordo di Comuni si sono impegnati ad accettare, a collaudo avvenuto delle opere, la consegna delle complanari (non direttamente Programma ed i relativi allegati e adottato le rispettive varianti urbanistiche collegate al Nuovo Accordo di Programma, dando funzionali al sistema di rampe e corsie di accelerazione, decelerazione e scambio a servizio dell’arteria principale che resteranno mandato ai Sindaci di procedere, successivamente alla positiva conclusione dell'iter della verifica di coerenza delle varianti in carico ad ANAS, che verranno dunque classificate “strade urbane” assumendosene perennemente gli oneri di gestione e urbanistiche ai sensi dell'art.31 della L.R. 7/2002, alla stipula del Nuovo manutenzione. Accordo di Programma e ai successivi provvedimenti necessari alla sua attuazione; Il Nuovo accordo di programma (Art. 10) “ ha valore di dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza delle opere in esso - la Giunta Regionale con deliberazione n. 9/36 del 10.03.2015 ha approvato lo schema del Nuovo Accordo di Programma tra ricomprese e produce effetti di variante agli strumenti urbanistici comunali, limitatamente ai fini della localizzazione degli interventi” Regione Autonoma della Sardegna, ANAS S.p.a., Provincia di Cagliari, Comune di Cagliari, Comune di Monserrato, Comune di e dell’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio; restano ferme le perimetrazioni dei comparti previste dagli strumenti Quartu Sant'Elena, Comune di Selargius e Comune di Quartucciu, dando mandato alla Direzione generale dell'Assessorato dei urbanistici vigenti”. Lavori Pubblici di porre in essere le necessarie procedure per la stipula del Nuovo Accordo di Programma e per la sua attuazione; - la Provincia di Cagliari, Settore Ecologia, ha sottoposto a Verifica di Assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) le varianti urbanistiche dei Comuni di Cagliari, Monserrato, Quartu Sant'Elena, Quartucciu e Selargius correlate al Nuovo Accordo di Programma, stabilendo rispettivamente con determinazione n.22 del 07.04.2015, n.21 del 07.04.2015, n.18 del 07.04.2015, n.20 del 07.04.2015 e n.19 del 07.04.2015, di non assoggettare le varianti urbanistiche a VAS; - il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Regionale della Sardegna ha rilasciato il proprio parere sulle varianti urbanistiche dei Comuni di Cagliari, Monserrato, Quartu Sant'Elena, e Quartucciu e Selargius con determinazione n.5019/119 del 06.05.2015, con le specificazioni e prescrizioni riportate nell'atto, cui si rimanda; - il Comune di Cagliari con deliberazione del Consiglio Comunale n.25 del 12.05.2015, il Comune di Monserrato con deliberazione del Consiglio Comunale n.33 del 12.05.2015, il Comune di Quartu Sant'Elena con deliberazione del Consiglio Comunale n.28 del 11.05.2015, il Comune di Quartucciu con deliberazione del Consiglio Comunale n.16 del 08.05.2015, il comune di Selargius con deliberazione del Consiglio Comunale n.18 del 08.05.2015, hanno approvato ai sensi della Legge Regionale n.45/1989 in via definitiva le rispettive varianti urbanistiche collegate agli interventi oggetto del presente Nuovo Accordo di Programma; - il CRTU ha effettuato, ai sensi dell'art.31, comma 5 della L.R. 7/2002, la verifica di coerenza delle varianti urbanistiche collegate agli interventi oggetto del presente Nuovo Accordo di Programma dei Comuni di Cagliari, Monserrato, Quartu Sant'Elena, e Quartucciu e Selargius, esprimendo il proprio parere nella seduta del 13.05,2015, formalizzato con le rispettive Determinazioni del Direttore Generale della Pianificazione Urbanistica nn.1314/DG, 1316/DG, 1318/DG, 1317/DG e 1315/DG, tutte adottate in data 13.05.2015; - nel corso della Conferenza conclusiva del 15.05.2015 la Regione, la Provincia di Cagliari, i Comuni di Cagliari, Monserrato, Quartu Sant'Elena, Quartucciu e Selargius e l'ANAS S.p.A., dato atto della positiva conclusione dell'iter procedimentale collegato all'adozione delle varianti urbanistiche dei Comuni interessati dagli interventi di "Eliminazione delle intersezioni a raso della Strafa Statale 554", concordano che si può procedere alla stipula del Nuovo Accordo di Programma.

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3 PIANIFICAZIONE DI LIVELLO PROVINCIALE modello di sviluppo assunto e a fornire un quadro di riferimento all'interno del quale le risorse e le potenzialità di ogni area vengono esaltate e coordinate. 3.1 Piano Urbanistico Provinciale/Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Cagliari (PUP/PTC) La riscontrata inadeguatezza di tutto il sistema infrastrutturale, viabilità e trasporti, è tra le problematiche che più vengono percepite nell’area urbana di Cagliari che il PUP riconosce come prerogativa di miglioramento. Le attuali condizioni esprimono la La legge urbanistica regionale (L.R. n. 45/1989), introduce con l’articolo 16 il Piano Urbanistico Provinciale, il quale individua necessità urgente di risolvere l’accessibilità carente nei confronti delle infrastrutture principali, nonché le condizioni di specifiche normative di coordinamento con riferimento ad ambiti territoriali omogenei: congestionamento generate dall’inadeguatezza del sistema infrastrutturale esistente.

- per l’uso del territorio agricolo e costiero; In tale contesto, il generale intervento di adeguamento e riqualificazione dell’intera arteria stradale della SS 554, è coerente con il

- per la salvaguardia attiva dei beni ambientali e culturali; PUP.

- per l’individuazione e la regolamentazione dell’uso delle zone destinate ad attività produttive Il PUP/PTC si articola in quattro momenti sia conoscitivi che strumentali:

- industriali, artigianali e commerciali di interesse sovracomunale; – conoscenza di sfondo: raccolta e organizzazione dei dati territoriali che costituiscono la base conoscitiva del Piano, secondo

- per le attività ed i servizi che per norma regionale necessitano di coordinamento sovracomunale; settori di studio che vengono definiti geografie;

- per la viabilità di interesse provinciale; – ecologie: l’ecologia è una porzione del territorio che individua un sistema complesso di relazioni tra processi ambientali,

- per le procedure relative alla determinazione della compatibilità ambientale dei progetti che insediativi, agrario-forestali e del patrimonio culturale. I processi vengono definiti all’interno delle componenti elementari che

- prevedono trasformazioni del territorio. formano l’ecologia stessa; Il PUP/PTC della Provincia di Cagliari è stato approvato con delibera del Consiglio Provinciale n. 133 del 19 dicembre 2002 e – sistemi di organizzazione dello spazio: modalità di gestione dei servizi pubblici, infrastrutturali, urbani; vigente dal 19 febbraio 2004 data di pubblicazione del BURAS. La Variante al PUP/PTC in adeguamento al PPR della Provincia di – campi del progetto ambientale: aree territoriali caratterizzate da risorse, problemi e potenzialità comuni cui si riconosce una Cagliari, relativa all'ambito omogeneo costiero, è stata adottata con Deliberazione C.P. n. 37 del 12 aprile 2010. Successivamente precisa rilevanza in ordine al progetto del territorio. La loro individuazione costituisce l’avvio del processo progettuale del tipo la Variante al PUP in adeguamento al PPR è stata approvata con Deliberazione C.P. n. 44 del 27 giugno 2011 ed inviata al collaborativo che coinvolge diversi soggetti territoriali per la costruzione di accordi di campo su specifici ambiti o campi Comitato tecnico regionale dell’Urbanistica (CTRU) per la verifica della coerenza e l’approvazione definitiva. problematici. Il suo obiettivo principale, definito dall’art. 20 del D.Lgs. 267/2000 e dagli artt. 4 e 16 della L.R. 45/89 “Norme per l’uso e la tutela In particolare le ecologie, ovvero porzioni del territorio che individuano un sistema complesso di relazioni tra processi ambientali, del territorio regionale”, è quello di assumere una serie di direttrici di politica territoriale, che investono in misura rilevante la insediativi, agrario-forestali e del patrimonio culturale, contribuiscono a indirizzare gli interventi progettuali sul territorio dimensione etica e culturale della pianificazione, tramite obiettivi che servono come indirizzo ed orientamento delle pratiche coerentemente con i processi ambientali ed insediativi in atto. progettuali, dei processi di pianificazione e di gestione del territorio (Art. 2 della normativa di riferimento del PUP). In particolare il Le ecologie hanno nel piano la seguente articolazione connessa alla pluristratificazione delle risorse e dei processi ambientali: piano propone alcune direttrici di politica territoriale, quali: a) ecologie geo-ambientali;

– la costruzione della “città provinciale”; b) ecologie insediative;

– la promozione di un’organizzazione “orizzontale” dei rapporti tra i centri urbani; c) ecologie agrarie e forestali;

– la costruzione della forma della città territoriale come città di città, una “rete di opportunità urbane alternative o d) ecologie del patrimonio culturale. complementari”; Il piano fornisce per ciascuna delle ecologie delle indicazioni normative, non di tipo prescrittivo o vincolante, ma esclusivamente a

– la scoperta della città territoriale provinciale come luogo riconoscibile delle specificità ambientali legate alla natura e alla livello di quadro conoscitivo utile alle scelte strategiche sul territorio. storia dell’uomo;

– l’orientamento dell’attività di pianificazione come “progetto ambientale” della città provinciale che assume l’ambiente - non a) Ecologie geo-ambientali solo come entità fisica, ma come unicum di natura e storia – come nucleo strategico per la costruzione di economie Dall'analisi delle componenti ambientali del territorio deriva una distinzione di specifiche ecologie, caratterizzate da peculiari strettamente legate al territorio; processi geo-ambientali. Analizzando la cartografia relativa all’area di progetto (Figura 14), si osserva come il tratto della SS 554

– l’individuazione dei requisiti di coerenza tra sistema paesaggistico-ambientale e organizzazione dello spazio urbano e oggetto di intervento interessi per la gran parte l'”Ecologia del complesso territoriale costiero del Poetto e delle zone umide di territoriale; Montelargius” e, per un piccolo tratto l'’”Ecologia del sistema collinare cenozoico e dei terrazzi fluviali del Campidano”, entrambe

– la costruzione di una “dimensione metropolitana” dell’organizzazione dello spazio fondata su condizioni insediative e regolate dall’art. 8 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PUP/PTC. infrastrutturali adeguate per promuovere e sostenere l’attitudine cooperativa dei centri dell’area vasta. Il PUP/PTC delinea il progetto territoriale della Provincia nel proporre una nuova organizzazione, volta a dotare ogni parte del territorio provinciale di una specifica qualità urbana, ad individuare per ogni area del territorio una collocazione soddisfacente nel

SIA – QUADRO PROGRAMMATICO 17

Tenuto conto dell'elevata densità del tessuto urbano limitrofo, il mantenimento nel tempo delle risorse in questo complesso

Figura 14 - Carta delle ecologie geoambientali sistema dinamico dipende principalmente dalla definizione e regolamentazione delle interazioni tra le attività umane e il sistema naturale. L'obiettivo di un’integrazione equilibrata delle attività nel funzionamento globale del sistema territoriale si basa sulla valutazione degli interventi mediante un’analisi che tenga conto il più possibile degli indicatori morfo-dinamici e ambientali che valutino gli effetti delle diverse strategie possibili. In particolare tale integrazione non può prescindere dalla considerazione dei seguenti processi e finalità: - assetto idrogeologico del territorio in riferimento ad un corretto uso del suolo e la sua reale potenzialità, alla qualità dei corpi idrici, ai processi delle acque incanalate (contenimento del rischio di piene occasionali connesse ad eventi meteorologici estremi), idrodinamica delle falde acquifere (rischio di salinizzazione delle falde), adeguata integrazione nel ciclo idrologico delle zone umide anche con le acque reflue o depurate; - conservazione dell'elevato numero di nicchie ecologiche e delle diversità biotiche, in quanto permettono una maggiore elasticità del sistema nell'evoluzione complessiva; - sostentamento dei naturali processi marino-litorali in modo che non venga ostacolato o alterato, neanche minimamente, il ripascimento naturale del cordone litorale, l'assetto morfologico dell'avanspiaggia, della retrospiaggia e della spiaggia sommersa, assecondando anche le naturali dinamiche stagionali dell'intero sistema. Per quanto concerne l'"Ecologia del sistema collinare cenozoico e dei terrazzi fluviali del Campidano" (n. 250), che interessa solo una piccola porzione occidentale dell'area di intervento, il PUP fa particolare riferimento alla situazione idrogeologica di questo territorio, essendo “ il settore caratterizzato da una morfologia sub-pianeggiante e collinare, che risulta articolata principalmente in rapporto alla presenza di diversi ordini di terrazzi fluviali quaternari e di rilievi, nonché di locali aree depresse con difficoltà di drenaggio. Attualmente alcune di queste depressioni, in origine occupate da bacini palustri, risultano bonificate e ridestinate all'utilizzo agricolo anche attrezzato o si trovano in uno stato di avanzato degrado, che ha stravolto le funzionalità idrogeologiche originarie. I Per quanto riguarda la prima ecologia "Ecologia del complesso territoriale costiero del Poetto e delle zone umide di Montelargius” terreni che si estendono su queste aree mostrano una elevata vulnerabilità degli acquiferi all'inquinamento, favorita, sia dal franco (n. 228) essa “ articola le sue componenti attorno alla dominante ambientale dello stesso stagno del Molentargius verso un vasto di oscillazione della falda freatica che porta occasionalmente in affioramento la tavola d'acqua, sia dagli scambi idrici di subalveo sistema comprendente il dispositivo spaziale e produttivo delle saline, la spiaggia del Poetto, il colle di Monte Urpinu, le aree con i canali drenanti limitrofi. Ulteriori limitazioni risultano imposte dalla predisposizione ai fenomeni di esondazione e di peristagnali che ancora definiscono lo spazio aperto tra i nuclei urbani della conurbazione cagliaritana, la fascia di transizione di Is allagamento delle superfici, data la particolare configurazione, e la Arenas tra gli abitati di Cagliari e Quartu. scarsa qualità geotecnica dei terreni. Il sistema umido del Molentargius rappresenta, nella condizioni naturali, il bacino di confluenza dei corsi d'acqua tributari, I caratteri di maggiore permeabilità e di connessione con i sistemi idrici sotterranei riscontrabili in corrispondenza delle piane rappresentati dal Rio Salius, Riu Mortu, Rio di Selargius e il Rio Is Cungiaus, i cui bacini imbriferi a forma di fuso sono estesi verso alluvionali recenti, dei rilevi vulcanici cenozoici, e del settore di contatto tra i rilevi paleozoici e i terreni sedimentari oligocenici e nord fino alle colline mioceniche di e i versanti paleozoici di . All'interno di questo sistema gravitano miocenici, nonché in corrispondenza dei numerosi vuoti strutturali minerari, che, oltre a comportare importanti fattori di pericolosità direttamente i maggiori centri urbani dell'area vasta di Cagliari le cui dinamiche, derivanti dalle attività della popolazione e dagli usi connessi alla instabilità strutturale dei fronti e delle scarpate non sottoposti a bonifica, costituiscono siti preferenziali per l'ingresso produttivi della risorsa, hanno instaurato specifici processi relazionali con gli ecosistemi umidi limitrofi. Infatti gli interventi di di contaminanti verso le falde, determinano una intrinseca vulnerabilità delle risorse idriche sotterranee a fenomeni di regimazione idraulica degli stagni di Molentargius e Quartu finalizzati alla secolare attività di estrazione del sale, hanno mutato contaminazione ad opera di sostanze inquinanti le quali, una volta raggiunta quest'ultima, verrebbero facilmente diffuse all'interno l'originaria funzione di bacino di compensazione tra le le acque dolci immesse dagli affluenti e le acque saline provenienti dall'area dell'acquifero. marino-litorale. Ne consegue che qualsiasi attività od intervento che per sua natura comporti la produzione o l'utilizzo di sostanze potenzialmente Attualmente il sistema umido verte in condizioni di intenso degrado ambientale che si esplicano maggiormente con i problemi di inquinanti, in caso di rilascio, determinerebbe, con facilità, in questi settori, gravi ed estesi fenomeni di inquinamento nelle falde inquinamento dei corpi idrici e la scarsa regolamentazione e gestione dei regimi idrologici nei bacini sottesi e delle acque sotterranee”. connesse all'uso urbano, assolutamente indispensabili per la conservazione della risorsa che sarebbe altrimenti destinata ad un In relazione a queste linee guida, considerato che il progetto in esame terrà in considerazione le problematiche dell’assetto progressivo prosciugamento e successiva estinzione .” idrogeologico dell'area e contribuirà a ridurre le situazioni di rischio in essere per il deflusso delle acque superficiali, emerge un

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elevato grado di coerenza tra gli obiettivi del PUP e le azioni in progetto. b) Ecologie insediative c) Ecologie agrarie e forestali Il PUP identifica, nell'ambito delle ecologie insediative, i processi significativi propri di un contesto territoriale, le modalità Nell'ambito delle ecologie agrarie e forestali, vengono identificate aree omogenee o affini, che possano essere raggruppate in insediative, le sue economie strutturali e i comportamenti spaziali. Possono essere così messi in risalto problematiche e un'unica ecologia complessa, sulla base di una valutazione delle trasformazioni legate all’impatto antropico sulla vegetazione, i potenzialità di tali contesti, proponendo delle linee guida alle ipotesi di trasformazione dell’organizzazione dello spazio. fattori climatici, l’aspetto floristico e strutturale della vegetazione stessa. L'area di intervento risulta inclusa nell' "Ecologia dell’apparato produttivo e commerciale lungo il corridoio infrastrutturale della Come si può osservare dallo stralcio cartografico di seguito mostrato, la SS 554 interessa in parte l’ecologia identificata come SS554". L'ecologia comprende i territori di Cagliari, Assemini, Elmas, Monserrato, Sestu, Selargius, Quartucciu, Settimo San “Ecologia della cintura urbana di Cagliari” (art. 10 delle NTA) e l’ “Ecologia delle aree urbane dell’hinterland cagliaritano”. Pietro e Quartu Sant'Elena. Essa individua la morfologia degli impianti produttivi e commerciali lungo l'asse viario tangenziale della L'area, interessata da processi produttivi agricoli di tipo orticolo, non riveste particolare importanza per i processi di natura agricola SS 554 e della SS 131, che costruiscono uno spazio omogeneo di raccolta e saldatura del tessuto artigianale e commerciale e di e forestale. servizi, connesso sia all'attività economica dei comuni coinvolti, sia alle infrastrutture puntuali di ambito sovracomunale (Cittadella La zona delle aree urbane dell’hinterland cagliaritano morfologicamente è caratterizzata dalla presenza di superfici pianeggianti, Universitaria e Policlinico, Motorizzazione, ecc.). ove ritroviamo suoli profondi, in cui viene praticata l'orticoltura in irriguo e il vigneto specializzato, e superfici collinari, ondulate, L'armatura territoriale e ambientale dei tessuti produttivi è rappresentata dal tessuto agricolo dei vigneti e mandorleti e dai bacini ove esistono delle effettive limitazioni d'uso del suolo per fini agricoli. idrografici dei Rii Saliu, Selargius, Is Cungiaus, che rappresentano un sistema di relazioni ambientali con i territori del Parteolla, Le norme che riguardano quest'ecologia interessano unicamente i territori di Selargius e Quartu Sant’Elena e stabiliscono del comune di Sinnai e con lo stagno di Molentargius. prevalentemente linee guida e buone pratiche per l’utilizzo razionale della risorsa acqua. L'orientamento normativo di questa ecologia viene espresso dall'art. dall'art. 6, commi 124 e 131, delle NTA, come segue: “ Le infrastrutture viarie presenti nell’ecologia e la localizzazione degli impianti produttivi costituiscono una maglia infrastrutturale che interseca il sistema dei rii sovrapponendosi con modalità non sempre coerenti con l'insieme dei processi ambientali sottesi. La Figura 16 - Stralcio della Carta delle ecologie agrarie e forestali coerenza dei due sistemi, infrastrutturale e ambientale, diventa un requisito per la valutazione delle azioni di nuova trasformazione o di potenziamento degli impianti esistenti […] in quanto la salvaguardia e la gestione del sistema ambientale e degli stessi corridoi (rappresentati dai rii) rappresentano risorse rilevanti per il mantenimento delle condizioni di diversità biologica (es. per il mantenimento di alcuni sistemi naturali dentro la città), e possono essere integrati, attraverso il progetto di attrezzature funzionali e di servizi, nelle funzioni urbane (es. valutazione della capacità autodepurativa del rio ”.

Figura 15 - Stralcio della Carta delle ecologie insediative

d) Ecologie del patrimonio culturale Per quanto concerne questa ecologia, il PUP, attraverso una rielaborazione ed analisi dei dati storici, si impegna a fornire un'articolata conoscenza di sfondo utile per la pianificazione del settore dei beni e delle attività culturali, ma non da direttive

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particolari di pianificazione. Inoltre, l'intervento oggetto del presente studio non interessa i beni di interesse storico-culturale, come unione è stata formalizzata attraverso il Patto Territoriale di Area Vasta , approvato con decreto ministeriale n. 2398 del 28 rilevabile dallo stralcio della Carta delle ecologie del patrimonio culturale, di seguito mostrata. novembre 2000 rettificato nell’importo complessivo dal Decreto n. 2442 del 12 marzo 2001.

Figura 17- Carta delle ecologie del patrimonio culturale Figura 18 - Localizzazione geografica dell'Area Vasta di Cagliari

Il 10 settembre 2012, dopo un lungo percorso partecipativo intercomunale, il Forum dei Sindaci del’Area Vasta, esteso al

3.2 Pianificazione strategica nell'Area Vasta di Cagliari Presidente della Provincia di Cagliari, ha approvato e sottoscritto il Piano Strategico Intercomunale -Area Vasta di Cagliari, avente Nell'ambito della pianificazione strategica sono stati analizzati i seguenti Piani. come orizzonte temporale il 2020 e, come tutti i piani strategici, per sua natura aperto ed in continuo divenire. Esso costituisce lo strumento innovativo per governare i processi di sviluppo territoriale di area vasta secondo le nuove logiche di Tabella 4 - Piani e programmi di livello comunale analizzati nel corso dello studio governance locale promosse dalla comunità europea. La metodologia che caratterizza il Piano Strategico dell’Area Vasta di Cagliari si fonda su due presupposti: Piano o programma Stato di avanzamento - il primo attiene all’esigenza fondamentale che il piano strategico rappresenti il riferimento centrale per proseguire e completare il Piano Strategico Intercomunale dell'Area Vasta di Cagliari Approvato con Del. C.C. n. 65/2012 percorso già avviato dall’Amministrazione Comunale di Cagliari di costruzione di un nuovo modello di sviluppo urbanistico, Piano strategico Comunale di Cagliari Approvato con Del. C.C. n. 57/2009 e aggiornato con Del. C.C. n. 92/2012 Piano strategico Comunale di Selargius Approvato con Del. C.C. n. 149/2005 e aggiornato con Del. C.C. N. 118/2009 economico e sociale della città, nel quadro delle opportunità dello scenario euro-mediterraneo (Cagliari capitale nel Mediterraneo); Piano strategico Comune di Monserrato Approvato con Del.C.C. n. 70 /200 7 - il secondo è volto a riportare al centro del dibattito istituzionale le tematiche di area vasta del territorio cagliaritano, indispensabili Piano strategico Comunale di Quartucciu Redatto nel 2006 e aggiornato nel 2016 Piano strategico Comunale Quartu S.Elena Approvato con Del.C.C. n. 24/2009 per la costruzione della nuova visione strategica, nel quadro di un rinnovato approccio collaborativo e partenariale fra tutti i comuni, fondato su elementi di concertazione allargata pubblico-privata e partecipazione diretta dei cittadini alle scelte. Il piano strategico non ha finalità urbanistiche, ma riassume le politiche di sviluppo condivise dal territorio, senza avere natura ordinativa, in quanto non regola le destinazioni d’uso dei suoli, né funzione prescrittiva, in quanto non contiene prescrizioni e non 3.3 Piano Strategico Intercomunale pone vincoli. E’ quindi un vero e proprio progetto di sviluppo locale cercando di “armonizzare” la dimensione territoriale con quella sociale ed economica. L’Area Vasta di Cagliari è costituita da 16 Comuni (Assemini, Cagliari, Capoterra, Decimomannu, Elmas, , Monserrato, Pula, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Sarroch, Selargius, Sestu, Settimo S. Pietro, Sinnai, ), la loro

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L’obiettivo del piano strategico dell’area vasta è quello di potenziare la competitività del territorio mediante strategie operative condivise all’interno della rete dei comuni, al fine di garantire la “massa critica” necessaria a moltiplicare poli e sistemi territoriali di eccellenza con l’intento di innescare meccanismi virtuosi di sviluppo. Le pubbliche amministrazioni partecipanti al forum dell’area vasta di Cagliari hanno individuato le tematiche legate alla mobilità dell’area vasta quale elemento centrale da introdurre nel Piano Strategico, al fine di perseguire gli obiettivi comuni di: - miglioramento della sicurezza stradale; - miglioramento della circolazione; - introduzione di sistemi integrati di trasporto collettivo; - integrazione tariffaria; - riduzione di inquinamento acustico e ambientale; - risparmio energetico. E’ chiaro quindi come l’adeguamento della SS 554 sia certamente coerente con il Piano Strategico e, vista l’importanza di questa infrastruttura per la mobilità dell’area vasta di Cagliari, costituisca un passo fondamentale per il perseguimento dei suoi obiettivi.

3.4 Piani Strategici Comunali

Tutti i Comuni interessati dal progetto hanno avviato il processo di pianificazione strategica, ovvero una politica di programmazione delle opzioni di sviluppo futuro per le maggiori aree urbane della Sardegna finanziata con fondi europei del P.O.R. (Programma Operativo Regionale) e i F.A.S. (Fondi per le Aree Sottoutilizzate istituiti ai sensi degli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002 n.289). La pianificazione strategica rappresenta un metodo di decisione collettiva sulle scelte future riguardanti la città e il territorio, che prefigura obiettivi strategici in un arco temporale definito e seleziona secondo un ordine di priorità, programmi e progetti condivisi. Nei diversi Piani Comunali Strategici (PCS) il sistema della mobilità, inteso come riorganizzazione della viabilità e dei trasporti, viene sempre inquadrato in un’ottica di superamento dei confini comunali e di innalzamento della qualità dell’accessibilità. Si promuove quindi nei piani il miglioramento della capacità di accesso ai centri abitati, anche attraverso l'attivazione di forme di coordinamento per la gestione dei flussi, secondo l'approccio del mobility management .

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4 PIANIFICAZIONE DI LIVELLO COMUNALE Il PUC prevede quindi la zonizzazione dell'intero territorio comunale in aree omogenee, con destinazioni d'uso specifiche, sottoposte a precisi regimi di regolamentazione e vincolistica. Per la verifica della compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello comunale sono stati analizzati i piani riportati nella I Piani urbanistici dei Comuni interessati dall’opera, sono stati oggetto di specifiche varianti per consentire gli interventi di Tabella 5. adeguamento della SS 554, che prevedono l'eliminazione delle attuali intersezioni semaforizzate e la loro sostituzione con una Tabella 5 - Piani di livello comunale analizzati nel corso dello studio. serie di svincoli a livelli sfalsati per migliorare anche le relazioni di interconnessione tra i due versanti insediativi separati dalla strada statale. Riferimento Piano o programma Stato di avanzamento normativo Tali varianti sono conseguenti ai vari Accordi di Programma succedutisi a partire da quello sottoscritto il 4 luglio 2008 che hanno Approvato con Del. C.C. n. 59 del 5/ 11 /2002 e Del. C.C. n.64 del portato alla definizione di un Nuovo Accordo di Programma sottoscritto il 15 maggio 2015 a seguito degli adeguamenti e modifiche Piano Urbanistico Comunale di Cagliari L. R. 45/89 8/10 /2003 al progetto richiesti dalle diverse Amministrazioni coinvolte (cfr. § 1.5.9). D.P.G.R. n. 71 del 13/03/1972 e s.m.i., adeguato al PPR con Del. Piano Regolatore Generale del Comune C.C. N.59 del 30/06/2011, Determ. Dir. Gen. N. 3416/DG del Vengono di seguito riportare le indicazione dei PUC e dei PRG dei comuni interessati dal progetto, in particolare per le aree L. 1150/42 di Selargius 22/07/2011. Ultima variante approvata con Del. C.C. n.18 del attinenti la SS 554. 08/05/2015 Piano Urbanistico Comunale del territorio Sono stati inoltre analizzati i Piani Strategici e i Piani Urbani della Mobilità e del Traffico dei Comuni interessati, strettamente legati L.R. 45/89 Adottato Del. C.C. n. 66/2011 di Selargius alla programmazione trasportistica in cui si inserisce il progetto in oggetto, e i Piani di zonizzazione acustica, I risultati delle analisi Piano Regolatore Generale del Comune Approvato con Del. C.C. n. 50 del 18/04/1983. Ultima variante L. 1150/42 sono riportati nei paragrafi seguenti, mentre per quelle relative alla zonizzazione acustica delle aree attraversate dalle opere che di Monserrato approvata con Del. C.C. n. 33 del 12 /05/2015 Piano Urbanistico Comunale del territorio Adottato con Del. C.C. n. 47 del 18/10/ 2013 , in corso di compongono il progetto si rimanda alla componente Rumore del Q.Ambientale dello SIA. L.R. 45/89 di Monserrato approvazione Piano Urbanistico Comunale del territorio Approvato con Del. C.C. n. 36 e 37 del 02/08/1996. Ultima variante L.R. 45/89 di Quartucciu approvata con Del. C.C. n.1 7 del 0 5/05/2015 Piano Urbanistico Comunale del territorio Approvato con Del. C.C. n. 9 del 11/01/2000. Ultima variante 4.1 Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Cagliari L.R. 45/89 di Quartu Sant’Elena approvata con Del. C.C. n. 28 del 11 /05/2015 Piano Urbano della Mobilità del Comune L.R. n. Approvato con Del. C.C. n. 47 del 28/07/2009 Il territorio comunale di Cagliari è gestito facendo riferimento al Piano Urbanistico Comunale (PUC), approvato con Delibera del di Cagliari 21/2005 L.R. n. PGTU Approvato con C.C. n. 110 del 20/11/2005 C.C. n. 59 del 05/11/2002 - divenuta vigente con la pubblicazione nel BURAS del 18/02/2003 e con Delibera del C.C. n. 64 del Piano Urbano del Traffico di Selargius 21/2005 PUT Approvato con G.C. n. 112 del 01/08 /2006 08/10/2003 - divenuta vigente con la pubblicazione nel BURAS del 20/01/2004. Piano Generale del Traffico Urbano di L.R. n. Redatto nel 2014 Monserrato 21/2005 In aggiunta al PUC, è stato redatto il Regolamento Edilizio, con Variante adottata con Delibera C.C. n.66 del 11/04/2004. Piano Urbano del Traffico del Comune di L.R. n. Il PUC è stato oggetto di recenti revisioni, tra queste è stata approvata in maniera definitiva con Delibera C.C. n. 25 del Approvato con Del. C.C. n.30/97, aggiornato con Del. n.122/2008 Quartu S.Elena 21/2005 12/05/2015 la variante al PUC (BURAS n.24 del 28/5/15) inerente agli interventi previsti dal Nuovo accordo di programma Piano di zonizzazione acustica del L. 447/1995 Adottato in bozza con Del. C.C. n. 37 del 14/07/2015 territorio comunale di Cagliari "eliminazione delle intersezioni a raso della strada statale 554” e la variante al PUC inerente il progetto preliminare “lotto 3 - Piano di zonizzazione acustica del L. 447/1995 Approvato con Del. C.C. n. 6 del 10/02/2009 intervento a-b di introduzione di un nuovo accesso all'area urbana di Su Planu ", che interessa una zona vicina all'area oggetto di territorio comunale di Selargius studio, di cui degli stralci sono presentati in Figura 19. Piano di zonizzazione acustica del L. 447/1995 Approvato con Del. C.C. n. 49 del 04/12/2009 territorio comunale di Monserrato Il progetto per l’adeguamento della SS 554 occupa una piccola porzione del territorio di Cagliari, per uno sviluppo lineare Pian o di zonizzazione acustica del L. 447/1995 Approvato con Del. Commissario Straordinario n. 7 del 03/04/2012 dell’infrastruttura di circa 1.100 m. territorio di Quartucciu Piano di zonizzazione acustica del Dal Piano risulta evidente come non vi siano, nella zona di intervento, vincoli di tipo paesistico e ambientale, ad esclusione L. 447/1995 Approvato con Del. C.C. n. 44 del 03/05/2011 territorio comunale di Quartu S. Elena dell'area del Castello di San Michele, che però è localizzata a Sud del tracciato a circa 1 km di distanza. Su tale area insistono un vincolo panoramico, un vincolo archeologico e il Piano particolareggiato di San Michele. La gestione delle attività di trasformazione urbana e territoriale è regolata, a livello locale, dagli strumenti di pianificazione Per quanto riguarda la pianificazione urbanistica, di seguito vengono presentati degli stralci della zonizzazione del PUC nell'area comunali. Lo strumento pianificatorio principale dei Comuni è il Piano Urbanistico Comunale (PUC), che nasce dalla necessità di interessata dal progetto, rappresentata anche nell’elaborato grafico in scala 1:5.000 “Pianificazione urbanistica (tav.1/6) – PUC del aggiornare ed integrare il vecchio Piano Regolatore Generale (PRG), come previsto dalle legislazioni regionali (LR 45/1989 art. 1 Comune di Cagliari” (elab. DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-01-A). titolo III).

Il PUC viene redatto allo scopo di individuare nel territorio peculiarità e bisogni, definendone le destinazioni d'uso e le trasformazioni concesse (art. 19 titolo IV LR 45/1989).

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Figura 19 - Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Cagliari: stralcio delle tavole E4.4 ed E4.5 per le zone interessate dal progetto Figura 20 - Varianti al PUC che interessano l'area di progetto in zona Su Planu (le aree interessate dalla variante sono cerchiate in rosso, con A: creazione di nuove aree S3 e S4, B: assottigliamento di zone S3 e S4, C e D: arrotondamento della zona S3 in corrispondenza dell'incrocio).

Dallo stralcio sopra riportato si può osservare come la fascia a nord dell’attuale SS 554 sia destinata a “zona GT – Attrezzature tecnologiche specializzate", mentre l'area a sud dell’asse viario sia interessata da zone a diversa destinazione: "zone GT – Attrezzature tecnologiche specializzate", "zone D - Zone industriali, artigianali e commerciali", "zone S4 - parcheggi", "zone G2 – Servizi generali” e “zone S3 – Aree verdi attrezzate”. Questa zonizzazione ha subito delle variazioni, tra cui quelle di seguito riportate.

Nella figura successiva vengono mostrate le varianti che interessano l'area di Su Planu connesse alla variante approvata per la realizzazione dell’adeguamento della SS 554 e per l’introduzione di un nuovo accesso all’area urbana di Su Planu.

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Figura 21 - Varianti al PUC che interessano l'area di progetto in zona Su Planu (le aree interessate dalla variante sono cerchiate in Figura 22 - Zonizzazione del PUC per il Quadro Normativo QN2 - Su Stangioni rosso, con E: sostituzione di una zona S3 con una S4)

Figura 23 - Zonizzazione del PUC per il Quadro Normativo – QN3 Mulinu Becciu

Nella programmazione degli interventi di trasformazione del territorio, il PUC di Cagliari individua specifici “quadri normativi” (QN) ovvero ambiti e sud-ambiti caratterizzati da specifiche modalità di intervento. All'interno di questi QN si definiscono le norme specifiche da applicarsi per gli interventi di trasformazione in generale, in particolare, negli ambiti di intervento coordinato per i quali sono necessari strumenti attuativi complessi” (art. 38 NTA). Il tratto della SS 554 oggetto dell’intervento è compreso nei perimetri dei Quadri Normativi QN2-Su Stangioni e QN3-Mulinu Becciu, i cui stralci vengono presentati di seguito.

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Il QN 2 Su Stagioni (art. 41 NTA) evidenzia come l’area di interesse della SS 554 sia costeggiata a nord la Sottozona n°9 –GT - le attrezzature funzionali quali: cimiteri, attrezzature portuali, stazioni ferroviarie e per l’autotrasporto, sedi delle aziende Attrezzature tecnologiche specializzate. di trasporto pubblico,servizi logistici della protezione civile; Questa unità cartografica “comprende l’areale a ridosso della SS 554, attraversato dalla sede della linea ferroviaria, - gli impianti per attività e manifestazione sportive, con particolare riferimento agli sport motoristici, nel rispetto delle particolarmente indicata per la realizzazione di attrezzature di servizio alla mobilità metropolitana”. distanze dai sistemi di infrastrutturazione e con la predisposizione di opportuni interventi di mitigazione degli impatti Le destinazioni sono quelle previste all’art. 29 relativamente alla sottozona GT, ovvero: ambientali mediante idonei interventi di forestazione urbana; - “destinazioni specifiche: sono da privilegiarsi strutture ricettive e centri benessere (fitness, beautyfarm, hotel, camping, o zone S (S3 e S4), normate dagli artt. 33,34 delle NTA, che consentono nelle zone S3 “ la realizzazione di impianti pubblici di ostelli, residenze collettive, collegi, foresterie, bar, ristoranti …) strutture per lo svago, lo sport ed il tempo libero (piste carattere sportivo, ricreativo, culturale e sociale, oltre le infrastrutture di viabilità e di parcheggio, in base a progetti approvati ciclabili, percorsi vita, campi giochi …); dal Consiglio Comunale ”, e nelle zone S4 i parcheggi. - destinazioni integrative: sono ammesse strutture residenziali permanenti in integrazione a quelle di cui sopra; - destinazioni complementari: pubblici esercizi, di assistenza attrezzature micro commerciali specializzate e simili." Il QN 3 Mulinu Becciu (art. 42 NTA) è compreso nel sistema territoriale Fangario-Mulinu Becciu-Bingia Matta, ovvero quell'area 4.2 Piano Regolatore Generale (PRG) e Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Selargius cagliaritana racchiusa a Nord-Ovest dalla S.S. 554. Priorità per quest'area è la riqualificazione ambientale delle aree degradate e il riassetto urbanistico mediante integrazione e Il PRG è stato approvato con D.P.G.R. n. 71 del 13/03/1972, pubblicato su BURAS n. 10 in data 20/03/1972. Successivamente ha rafforzamento delle presenze residenziali e delle funzioni urbane con stabilizzazione o progressiva sostituzione dell’attuale subito un percorso di adeguamento in coerenza con il Piano Paesaggistico Regionale, ovvero con ultima Del. C.C. n.59 del funzione commerciale artigianale. 30/06/2011, Determ. Dir. Gen. N. 3416/DG del 22/07/2011 BURAS N. 27 del 22/09/2011. Il QN3 comprende, per le aree attinenti alla SS 554, le unità cartografiche n°1-8-9-10 in cui sono individuate le seguenti zone: Inoltre, il piano è stato interessato da diverse varianti, tra cui quella approvata con Del. C.C. N. 18 del 08/05/2015 che riguarda la o zone D, normate dall'art. 23 delle NTA, che cita " sono classificate zone omogenee D le parti del territorio destinate ad SS 554 ed in particolare l'eliminazione delle intersezioni a raso. insediamenti per impianti industriali, artigianali, piccole industrie compatibili, commerciali, di conservazione, trasformazione o Il comune di Selargius è interessato dalla SS 554 in due tratti che precedono e seguono l’attraversamento del Comune di commercializzazione di prodotti agricoli e/o della pesca. Nelle zone omogenee D sono in generale consentiti gli interventi di Monserrato. Il tracciato della SS 554 può essere quindi suddiviso da Ovest a Est, in un primo tratto Ovest, che dal confine cui ai punti a), b), c), d), e), f), g), h), i) dell'art 13 delle presenti NTA, fatte salve le prescrizioni specifiche delle diverse Cagliari/Selargius arriva al confine Selargius/Monserrato, e un secondo tratto Est, che dal confine Monserrato/Selargius arriva al sottozone . comune di Quartucciu. Si riportano di seguito gli interventi di trasformazione edilizia o urbanistica citati nell'Art.13: La Figura 24 riporta lo stralcio del PRG del Comune di Selargius per le aree interessate dall’opera, rappresentate anche

a) manutenzione ordinaria (Art. 3 R.E.); nell’elaborato grafico in scala 1:5.000 “ Pianificazione urbanistica (tav.2/6) – PRG del Comune di Selargius (elab. DPCA06-D-1501-

b) manutenzione straordinaria (Art. 4 R.E.); T00-IA-01-AMB-PL-02-A e DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-04-A). c) restauro e risanamento conservativo (Art. 5 R.E.);

d) ristrutturazione edilizia (Art.6 R.E.); Figura 24 - PRG del Comune di Selargius: zonizzazione delle zone interessate dal progetto e) ristrutturazione urbanistica (Art. 11 R.E.); f) nuova costruzione (Art. 8 R.E.); g) ampliamento (Art. 9 R.E.); h) demolizione (Art. 10 R.E.); i) mutamento della destinazione d'uso (Art. 7 R.E.). o zone G (G2 e G7), normate dagli artt. 27-28 delle NTA, che citano " sono classificate zone omogenee G le parti del territorio destinate ad edifici, attrezzature ed impianti, pubblici e privati, riservati a servizi di interesse generale, quali strutture per l’istruzione secondaria, superiore ed universitaria, i beni culturali, la sanità, lo sport e le attività ricreative, il credito, le comunicazioni, o quali mercati generali, parchi, depuratori, impianti di potabilizzazione, inceneritori e simili. Nelle zone omogenee G sono in generale consentiti tutti gli interventi previsti dall'art. 13, fatte salve le prescrizioni specifiche delle diverse sottozone. o zone GT, normate dall'art. 29 delle NTA, sono aree per attrezzature tecnologiche specializzate, nelle quali sono localizzabili: - gli impianti connessi alle reti ed ai servizi tecnologici urbani;

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Relativamente al tratto Ovest, riportato in dettaglio nella figura successiva, il territorio posto a nord del tracciato della SS554 è Figura 26 - Stralcio del PRG di Selargius per il tratto Est che interessa l’adeguamento della SS 554 interessato da previsioni di espansione residenziale/commerciale/produttiva (“PRU Is Corrias”), nonché dalla presenza di un’ampia superficie destinata a uso agricolo (zona E - art. 22 NTA del PRG). L’estremità del territorio comunale compresa tra i territori di Cagliari e Monserrato, a sud della SS 554, ospita un importante intervento di risanamento urbanistico denominato “PRU Su Planu” (adottato ai sensi della L.R. n.23/1985 con Del. di C.C. n. 112 del 13.03.1990, adottato in via definitiva con Del. C.C. n. 109 del 29.07.1991, ed entrato in vigore a seguito di pubblicazione sul BURAS in data 25.02.1992), in parte adiacente al tracciato della SS 554. Per il resto del territorio, il PRG prevede zone di salvaguardia ecologica (H1) all’interno delle quali sono permessi interventi di trasformazione solo sotto forma di pianificazione attuativa.

Figura 25 - Stralcio del PRG di Selargius per il tratto Ovest che interessa l’adeguamento della SS 554

Per quanto riguarda la variante al PRG approvata con Del. C.C. N. 18 del 08/05/2015, relativa all'eliminazione delle intersezioni a raso lungo la SS 554, si riporta l'elenco dettagliato delle modifiche necessarie (Tabella 6) e la loro localizzazione cartografica (Figura 27 e Figura 28), in riferimento al Rapporto Preliminare di Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica della variante stessa.

Tabella 6 - Modifiche previste dalla variante al PRG approvata con Del. C.C. N. 18 del 08/05/2015

ID DESCRIZIONE Superf. Mq. Varia PRG

1 Varia da S2 a viabilità 386 SI Interessa la realizzazione in zona C1 di espansione residenziale dove in parte è già pianificato come viabilità. 2 148 NO E' necessario assestare il piano di lottizzazione per la riduzione di verde pubblico che diventa viabilità 3 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 1.810 SI

4 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 410 SI Per quanto riguarda il tratto Est della statale che interessa il comune di Selargius, ovvero nel territorio compreso tra Monserrato e Quartucciu, a sud della SS554, il PRG individua un'area di salvaguardia ecologica, (art. 24 NTA del PRG) che si sviluppa come 5 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 1.655 SI una fascia protettiva lungo il tracciato stradale e una zona di espansione residenziale/commerciale/produttiva (PRU Paluna-San 6 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 2.758 SI

Lussorio-Su Tremini De Baxiu), mostrata in viola nella seguente figura. 7 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 848 SI Queste aree di espansione, gestite sotto forma di Piani di Risanamento Urbano, sono aree interessate per lo più da fenomeni di 8 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 1.828 SI edilizia spontanea, per le quali si vogliono creare nuove condizioni di continuità con il centro urbano, e per le quali si individua 9 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 947 SI come priorità la realizzazione di interventi volti ad aumentare la qualità di vita dei residenti attraverso la creazione di aree di superfici destinate a servizi pubblici o di interesse pubblico, verde pubblico, parcheggi e viabilità, e realizzazione delle opere di 10 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 1.616 SI Interessa la realizzazione di viabilità nel P.R.U. di Su Planu con una riduzione di verde pubblico. E' necessario urbanizzazione primaria e secondaria necessarie. 11 1.008 NO assestare il piano attuativo

SIA – QUADRO PROGRAMMATICO 26

ID DESCRIZIONE Superf. Mq. Varia PRG ID DESCRIZIONE Superf. Mq. Varia PRG

12 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 5.801 SI 40 Varia da D2 a viabilità 136 SI

13 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 1.643 SI 41 Varia da H2 di rispetto a viabilità 6.715 SI

14 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 1.631 SI 42 Varia da H1 di rispetto a viabilità 3.255 SI

15 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 49 SI 43 Varia da D a viabilità necessario assestamento strumento attuativo 481 NO

16 Varia da S3 a viabilità 122 SI 44 Varia da H1 di rispetto a viabilità 88 SI

17 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 135 SI 45 Varia da Zona Agricola a viabilità 3.140 SI Area ricompresa in P.R.U. IS CORRIAS. Non varia il PRG ma è necessario assestamento al PRU con 18 1.649 NO 46 Varia da S di D a viabilità necessario assestamento strumento attuativo 622 NO riduzione dei servizi Area ricompresa in P.R.U. IS CORRIAS. Non varia il PRG ma è necessario assestamento al PRU con 19 2.218 NO riduzione dei servizi

20 Un tratto di zona Agricola diventa viabilità 23.349 SI Area ricompresa in P.R.U. IS CORRIAS. Non varia il PRG ma è necessario assestamento al PRU con Figura 27 - Modifiche previste dalla variante al PRG approv. con Del. C.C. N. 18 del 08/05/2015 (trattoEst) 21 7.406 NO riduzione dei servizi, modifica ai lotti e parcheggi ed in parte già previsto per viabilità Area ricompresa in P.R.U. IS CORRIAS. Non varia il PRG ma è necessario assestamento al PRU con 22 382 NO riduzione dei servizi e lotti Area ricompresa in P.R.U. IS CORRIAS. Non varia il PRG ma è necessario assestamento al PRU con 23 6.111 NO riduzione dei servizi e lotti ed in parte è già destinato a viabilità 24 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 536 SI

25 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 863 SI

26 Varia da H1 di rispetto a viabilità 1.002 SI Interessa la realizzazione di viabilità nel PRU di SU TREMINI con una riduzione di standard da assestare con 27 1.504 NO il piano attuativo 28 Varia da H1 di rispetto a viabilità 1.074 SI

28bis Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 550 SI

29 Varia da D2* a viabilità 408 SI

30 Varia da H1 di rispetto a viabilità 340 SI

31 Varia da H1 di rispetto a viabilità 1.705 SI

32 Varia da D2* a viabilità 165 SI

33 Varia da H1 di rispetto a viabilità 462 SI

34 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 880 SI

35 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 527 SI

36 Per effetto del disassamento /allargamento della SS 554 un tratto di zona Agricola diventa viabilità 3.258 SI

37 Varia da H1 di rispetto a viabilità 1.006 SI

38 Varia da H1 di rispetto a viabilità 905 SI

39 Varia da H1 di rispetto a viabilità 1.333 SI

39 bis Varia da lotti industriali a viabilità. (Necessita assestamento strumento attuativo) 84 NO

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Figura 28 - Modifiche previste dalla variante al PRG approv. con Del.C.C. n.18 del 08/05/2015 (tratto Ovest) Coerentemente alle linee guida regionali, nel 2008 è stato redatto il PUC in adeguamento al PPR vigente e al PAI, adottato con Del.C.C. n. 66/2011 e in attesa di approvazione finale, di cui per completezza se ne riporta una breve analisi. Facendo riferimento allo stralcio mostrato nella figura seguente, si osserva come il tratto ovest della SS 554 sia interessato per lo più da zone destinate all'espansione (C1- art.5 NTA), e da zone di servizi (G1), in particolare nell'area di incrocio con la SS 131. Questo stesso incrocio è caratterizzato a sud anche dalla presenza di zone di tipo agricolo (E2) che costeggiano la SS 131. Nell'area nord-est dell'incrocio vi è un'area destinata all'industria e all'artigianato, identificata come D2. All'incrocio con Via Is Corrias, sono localizzate delle piccole zone di tipo H3, destinate alla salvaguardia ambientale.

Figura 29- Stralcio del PUC di Selargius riguardante il tratto ovest dell’area di progetto

Nella zona confinante con Monserrato il tratto Est (Figura 30) è caratterizzato da zone di servizi di tipo G1.15 e da una piccola area di tipo D2.6 (industriale, artigianale e commerciale – Art.12 NTA). Lungo l’asse della strada è identificata una sottozona H3 di salvaguardia ambientale, lungo il margine nord della SS 554, e una fascia S3 dedicata agli spazi pubblici attrezzati a parco, lungo il margine sud. Nei territori limitrofi si estendono per lo più zone di servizi (G1), di attività industriali e artigianali (D2) e zone agricole (E1).

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Figura 30- Stralcio del PUC di Selargius riguardante il tratto Est dell’area di progetto Figura 31 - Stralcio della variante al PRG del Comune di Monserrato: in grigio le aree assoggettate a piano di risanamento

Dal punto di vista di trasporti e mobilità, Selargius si avvale del PGTU (febbraio 2005) e del PUT (dicembre 2006), che tuttavia non indicano previsioni di particolare rilevanza per la SS 554.

4.3 Piano Regolatore Generale (PRG) del Comune di Monserrato La SS 554, come accade anche per il Comune di Selargius, divide nettamente il territorio comunale in due parti ciascuna delle quali presenta caratteristiche specifiche: a nord dell’asse stradale ci sono pochi insediamenti residenziali sparsi, mentre a sud si Per il Comune di Monserrato lo strumento urbanistico ad oggi vigente è il PRG approvato con Del.C.C. N. 50 del 18/04/1983, al trova il centro storico ed il tessuto consolidato. quale sono seguite diverse varianti, tra cui quella approvata con Del.C.C. N. 33 del 12/05/2015 che prevede l'eliminazione delle Come si può notare dalla figura 31 il PRG prevede a nord, per il territorio contiguo alla SS554, destinazioni agricole (E) e di intersezioni a raso della SS554. servizio (G2), con presenza di una zona industriale (D1), mentre a sud si alternano destinazioni agricole (E), industriali (D1), di Il PRG del Comune di Monserrato è rappresentato nell’elaborato grafico “Pianificazione urbanistica (tav.3/6) – PRG del Comune di servizio (G2) e zone di particolare interesse pubblico (H). Monserrato ” (elab. DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-03-A). Come già esplicitato, il Comune di Monserrato il 4 luglio 2008 ha siglato con la Regione Autonoma della Sardegna, la Provincia di Il Comune di Monserrato ha approvato con D.C.C, n.682 del 24.07.1996, ai sensi della L.R. 23/85, la perimetrazione degli Cagliari, l’ANAS S.p.A. e i Comuni di Selargius, e Quartu Sant’Elena, ai sensi dell’art. 34 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, un insediamenti da assoggettare a Piano di Risanamento Urbanistico. Pertanto il PRG contiene al suo interno, rispettivamente la Accordo di Programma con il quale si è espresso il parere favorevole sugli indirizzi della “Progettazione preliminare dei lavori di perimetrazione del Piano di Risanamento di Barracca Manna e del Piano di Risanamento di Su Tremini. eliminazione delle intersezioni a raso presenti sulla S.S. 554”, cui è seguita la Variante al PRG approvata con Del. C.C. N. 33 del

12/05/2015.

Come riportato nel Rapporto Preliminare di VAS della suddetta variante, al fine di consentire la realizzazione dell’opera, è stato

necessario variare lo strumento urbanistico vigente, ovvero le seguenti aree:

• per la parte extraurbana:

– zona omogenea G –servizi generali, sottozona G2;

– zona omogena E –verde agricolo;

– zona soggetta a Piano di Risanamento Urbanistico di Su Tremini come daDel. del C. C. n. 682 del 24.06.1996;

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– zona già interessata da viabilità della SS 554 –fascia di rispetto; 4.4 Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Quartucciu • per la parte urbana: – zona omogenea D –industriali, sottozona D1; Lo strumento pianificatorio per il Comune di Quartucciu è il Piano Urbanistico Comunale (PUC), approvato con Del. C.C. n°36-37 – zona soggetta a Piano di Risanamento Urbanistico di Barracca Mannacome daDeliberazione del Consiglio del 02/08/96; a questa versione sono poi seguite diverse varianti, tra cui una variante approvata con Del. C.C. N. 17 del Comunale n. 682 del 24.06.1996; 05/05/2015 che ha come oggetto l'eliminazione delle intersezioni a raso della SS554. – zona già interessata da viabilità della SS 554 –fascia di rispetto; Il PUC del Comune di Quartucciu è rappresentato anche nell’elaborato grafico in scala 1.5.000 “Pianificazione urbanistica (tav.4/5) – zona già interessata da viabilità esistente; – PUC del Comune di Quartucciu ” (elab. DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-05-A). riclassificandole, per la porzione interessata dall’opera, come “viabilità”. Il tracciato della SS 554 attraversa il comune tra il territorio di Selargius e quello di Quartu Sant'Elena. Una fascia di rispetto di circa 100 m totali circonda la strada statale (H1), con funzione di cuscinetto rispetto alle attività produttive, di espansione e servizi Inoltre, è attualmente in corso il processo di approvazione del nuovo PUC, già adottato dal consiglio comunale con Del.C.C. n.47 che si distribuiscono subito oltre i suoi confini. In quest'area sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, del 18/10/2013. Il nuovo PUC a nord del tracciato della SS 554 individua per lo più aree dedicate ai servizi (G3- aree restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, opere interne, demolizioni totali senza ricostruzione, non sono dell’Università e per le attrezzature di interesse metropolitano) ed aree C (art. 23 NTA), ovvero aree di recupero e ristrutturazione, invece consentite modifiche di destinazione d'uso che comportino l'aggravio del carico urbanistico. completamento e nuovo impianto, che comprendono sia una zona Cn3 (comparti per cui si necessita la redazione di impianti di Oltre questa fascia, a nord, il territorio è destinato all’insediamento di attività produttive e servizi (zone D e S) e parzialmente ad recupero) che ampie aree PRU, ovvero aree miste interessate da Piani di Risanamento Urbanistico, perimetrate ai sensi della LR attività di tipo agricolo (zona E2) con limitazioni edilizie, come mostrato nella seguente figura. 23/85 con Del.C.C. Cagliari n. 682/96. Scopo di tali piani è ottemperare al risanamento dell’intero comparto ricadente nei perimetri A sud, il territorio è destinato principalmente ad aree di espansione residenziale (C3 e C4), a parte una piccola area dedicata ai interessati da degrado diffuso, mediante l’individuazione di comparti di riqualificazione, espansione, cessioni, servizi generali, servizi culturali, ricreativi e sanitari (G2). infrastrutture ed aree destinate all’industria e all’artigianato. Con la variante approvata con Del. C.C. n.17 del 05/05/2015 sono state apportate delle modifiche alla zonizzazione del PUC Nel tratto a sud vi sono aree industriali e artigianali (D1 e D2), aree di verde attrezzato e per il tempo libero (S3), aree per vigente. In particolare tutte le aree interessate dal tracciato dell'opera di adeguamento della SS 554 variano la loro classificazione parcheggi pubblici (S4), aree per attrezzature di interesse metropolitano (G4), ed altre aree dedicate al PRU. a "viabilità"; inoltre nella zona in cui la SS dal territorio di Quartucciu si inserisce in quello di Quartu Sant'Elena, sono state identificate due aree libere, prive di pregio ambientale, da destinare a servizi per la residenza (Sn).

Figura 32- Stralcio zonizzazione del nuovo PUC del comune di Monserrato (adottato con Del.C.C. n.47 del 18/10/2013) Figura 33 - Stralcio del P.U.C. del Comune di Quartucciu

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Figura 34 - Stralcio della variante approvata con Del. C.C. n. 17 del 05/05/2015 • “D.m.” pubblico-private comprendenti il PIP pre-vigente (Art.15 - NTA); • “D.r.u” in ambiti attualmente affetti da edilizia spontanea mista produttiva ed abitativa (Art.16 - NTA); • "D.p." aree ad iniziativa privata già attivate dalla pianificazione previgente (Art.14 - NTA); • "D.c." nucleo di riqualificazione residenziale artigiale di Pirastu (Art.16 bis).

Figura 35- Stralcio del PUC del Comune i Quartu Sant'Elena che interessa l'area di progetto

4.5 Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Quartu Sant’Elena

Il Piano Urbanistico Comunale di Quartu Sant’Elena è stato approvato con Del. C.C. N. 9 del 11/01/2000. A questa versione sono Secondo la Variante per le eliminazioni delle intersezioni a raso della SS 554, approvata con Del. C.C. n.28 del 11/05/2015, le seguite diverse varianti, tra cui una che interessa parte dell'area di intervento e che prevede l'eliminazione delle intersezioni a raso zone urbanistiche interessate direttamente dall'opera e per le quali è prevista la trasformazione in viabilità sono D.m., D.r.u. e H. della SS 554 (approvata con Del. C.C. N. 28 del 11/05/2015). Il PUC del Comune di Quartu Sant’Elena è rappresentato nell’elaborato grafico in scala 1:5.000 “ Pianificazione urbanistica (tav.5/5) – PUC del Comune di Quartu Sant’Elena ” (DPCA06-D-1501-T00-IA-01-AMB-PL-06-A). 4.6 Piani Urbani della Mobilità e del Traffico dei Comuni interessati dal progetto La SS 554 taglia il comune di Quartu Sant'Elena da Nord-Ovest a Sud-Est, partendo dal comune di Quartucciu e arrivando sino al mare. I Piani Urbani della Mobilità (PUM) e i Piani Urbani del Traffico (PUT) sono strumenti di programmazione della mobilità e del Lungo il tracciato della SS 554 le linee di sviluppo del PUC prevedono destinazioni d’uso prevalentemente dedicate a servizi, traffico su ambiti intercomunali, che fanno riferimento a scale temporali diverse, e che si differenziano dai Piani Regionali dei attività produttive e di espansione. Trasporti (PRT) per le dimensioni dell’area sui quali essi agiscono. Come si può osservare nella seguente figura, partendo da nord-ovest, il tracciato della SS 544 è interessato innanzitutto da una Il Piano Urbano della Mobilità (PUM) è uno strumento di programmazione di medio-lungo periodo (mediamente 10 anni) che ha zona di salvaguardia, o meglio, da una fascia di rispetto dell'asse stradale (H1) per cui devono essere garantite condizioni come obiettivo quello di individuare un insieme organico di interventi sulla mobilità comprendenti le infrastrutture di trasporto prioritarie di tutela e stabilità ambientale, con particolari limitazioni dell’utilizzo edificatorio. pubblico e stradali, i parcheggi di interscambio, le tecnologie, il parco veicolare, il governo della domanda di trasporto, i sistemi di Si passa quindi ad un'area omogenea denominata "D" (Art.13 - NTA) destinata alle attività produttive industriali e artigianali. controllo e regolamentazione del traffico. Attraverso il PUM si intende realizzare un processo di pianificazione integrato tra Le zone produttive del PUC costituiscono ambiti diversificati per tipologia e stratificazione degli interventi succedutisi nel tempo, e l’assetto del territorio e il sistema dei trasporti. in quest'area sono suddivise principalmente nelle seguenti sottozone:

SIA – QUADRO PROGRAMMATICO 31

I PUT costituiscono invece lo strumento operativo per determinare gli interventi e le misure di breve periodo (2 anni). I PUM non – concentrazione degli attrattori nelle aree centrali della città; sono quindi sostitutivi dei PUT (Piani Urbani del Traffico) ma devono ricomprenderli. – squilibrio tra domanda e offerta di sosta.

4.6.1 Piano Urbano della Mobilità (PUM) di Cagliari 4.6.3 Piano Urbano del Traffico (PUT)e Piano generale del traffico urbano (PGTU) del Comune di Selargius

Il PUM di Cagliari si raccorda all’interno della Pianificazione Strategica della Mobilità (PSM) riconducendo l’attività di pianificazione Il Comune di Selargius si avvale di un PUT approvato con Del. C.C. n.112 del 01/08/2006, e di un PGTU approvato con Del. C.C. urbana della mobilità entro la più ampia prospettiva di riferimento della pianificazione strategica intercomunale definendo come n.110 del 20/11/2005. Entrambi questi piani non prevedono politiche e strategie legate ad adeguamenti degli assi viari principali, scala di riferimento quella di tutta l’area vasta cagliaritana con l’ottica di condividere le linee di indirizzo, gli obiettivi generali e gli tra i quali la SS 554. scenari condivisi che risulteranno dal processo di pianificazione strategica della mobilità di area vasta. Il PUM è stato redatto dal Comune di Cagliari nel 2007, e approvato in via definitiva con Del. C.C. n.47 del 28/07/2009, ma per 4.6.4 Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) del Comune di Monserrato l'appunto si estende territorialmente ad interessare tutti i comuni attraversati dalla SS 554. All'interno del PUM vengono realizzati i quadri conoscitivi sui temi di viabilità e mobilità all'interno dell'area vasta di Cagliari.Tali Il PGTU del Comune di Monserrato è stato redatto nell’aprile 2014 dal CIREM (Centro Interunivesitario Ricerche Economiche e analisi conoscitive evidenziano come alcune criticità del traffico nell’area vasta di Cagliari possano essere risolte attraverso il Mobilità). progetto di adeguamento della SS 554. Le finalità generali del piano sono state definite seguendo le strategie indicate dalle Direttive Ministeriali, che consistono nel Il PUM rappresenta un piano strategico che prevede interventi anche di lungo periodo e obiettivi e strategie che vogliono agire più miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, nella riduzione degli inquinamenti atmosferico ed acustico sulle “cause” che generano la mobilità che sugli “effetti” che dipendono dalle scelte di mobilità (residenza, posto di lavoro, e nel risparmio energetico. Gli obiettivi di carattere specifico sono stati invece finalizzati alla risoluzione delle problematiche locali, possesso d’auto, etc.). di cui di seguito: Ci si riferisce in particolar modo alle politiche di pianificazione d’uso del suolo e a quelle di pianificazione dei trasporti nell’area – recupero dell’impianto e degli insediamenti storici; vasta di Cagliari. – miglioramento della qualità della vita urbana attraverso il miglioramento delle infrastrutture; Il PUM vuole quindi raggiungere i seguenti obiettivi: – coesistenza ordinata delle diverse componenti di traffico disomogenee (pedoni ed autovetture); – soddisfacimento e sviluppo dei fabbisogni di mobilità; – diminuzione dei carichi veicolari che impegnano le aree più pregiate della città; – risanamento ambientale; – recupero di una modalità di trasporto tradizionale (l’andare a piedi); – sicurezza e qualità del trasporto; – potenziamento dei servizi di trasporto collettivo; – risanamento economico delle aziende di trasporto; – garantire il soddisfacimento delle esigenze di trasporto delle persone con ridotta capacità motoria. – efficienza economica del trasporto. Dall'analisi del contesto territoriale effettuata nel PGTU si evince come una delle priorità emerse dal territorio sia la necessità di miglioramento e potenziamento delle relazioni con Cagliari e l’area conurbata. 4.6.2 Piano Urbano del Traffico (PUT) del Comune di Cagliari Il comune di Monserrato infatti, in relazione alla posizione geografica occupata (baricentrica tra i due versanti occidentale ed orientale della conurbazione ed oltre) all'interno dell'area vasta di Cagliari, risulta particolarmente interessato da notevoli flussi di Come accennato sopra, il PUT rappresenta lo strumento operativo determinare gli interventi e le misure di breve periodo (2 anni). traffico di attraversamento. Esso è costituito da 3 livelli di progettazione: Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU), Piani Particolareggiati del Traffico Lungo le principali direttrici viarie di Monserrato transita, infatti, una quota considerevole dei flussi di scambio con Cagliari, Urbano, Piani Esecutivi del Traffico Urbano. provenienti sia dai comuni a nord della SS 554 sia da Selargius, Quartucciu e Quartu S. Elena. Il PGTU rappresenta il livello preliminare di progettazione del PUT e da indicazioni sulla politica generale, la programmazione e il La SS 554, che chiude il versante settentrionale del centro abitato di Monserrato, rappresenta l’arteria extraurbana di dimensionamento degli interventi previsti su viabilità principale e locale. collegamento più importante per accedere al centro abitato di Monserrato. Gli obiettivi generali del PUT sono il miglioramento delle condizioni della circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione In particolare, la SS 554 consente i seguenti collegamenti, mostrati anche nella figura seguente: dell'inquinamento acustico ed atmosferico, il riequilibrio della domanda di mobilità (pubblico/privato) e il recupero di spazi per la – Via San Fulgenzio (direzione Monserrato) e SP 8, direzione Cittadella Universitaria - Policlinico, attraverso lo svincolo del pedonalità. Ponte Strallato “Emanuela Loi”; All'interno del Piano, inoltre, vengono individuate una serie di criticità relative alle infrastrutture e alla mobilità, ovvero: – Via Giulio Cesare (direzione Monserrato) e SS 387 che permette di raggiungere Dolianova e la zona del Parteolla; – abbondanza di spostamenti dall’hinterland verso l’area urbana di Cagliari; – Via Decio Mure. – geomorfologia della città non adatta alla diffusione degli spostamenti pedonali;

– sezioni stradali della viabilità del centro storico insufficienti per il regolare deflusso del traffico privato;

SIA – QUADRO PROGRAMMATICO 32

Figura 36 - Strade di accesso al Comune di Monserrato Figura 37 - Gerarchizzazione della rete stradale nel Comune di Monserrato

La SS 554, essendo un'importante strada di collegamento, è anche luogo di alcune delle principali problematiche di macroaccessibilità, che in particolare si verificano nei seguenti punti: 1. SS 554 - Ponte Strallato: la criticità più importante si presenta nell’ora di punta del mattino, in concomitanza con l’orario di Inoltre, il PGTU recepisce gli interventi che scaturiscono dalla attività di progettazione che la Regione Sardegna ha realizzato per inizio delle lezioni tenute alla Cittadella Universitaria: i flussi di traffico provenienti dalla SS554 (direzione Cagliari/Elmas la sistemazione della SS 554, con l'obiettivo di ottenere un netto miglioramento del deflusso veicolare, una diminuzione degli SS130 e SS131) nell’immettersi sul ponte si intersecano con i flussi provenienti da Monserrato e diretti sia alla Cittadella incidenti e dei tempi di percorrenza lungo uno degli itinerari più carichi e congestionati dell’intera Area Vasta cagliaritana. In Universitaria che alla rampa di accesso alla SS554. Queste due correnti di traffico interferiscono tra loro generando, lungo le particolare il progetto prevede l'eliminazione delle attuali intersezioni semaforizzate e la loro sostituzione con una serie di svincoli rispettive direzioni due lunghe file di auto ( lungo via San Fulgenzio e lungo la rampa dello svincolo). a livelli sfalsati per migliorare anche le relazioni di interconnessione tra i due versanti insediativi separati dalla strada statale. 2. Intersezione semaforica SS554 – via Giulio Cesare: l’intersezione è regolata da un impianto semaforico, in cui per effetto Pertanto i flussi principali lungo la SS 554 transiteranno in viadotto, mentre il traffico locale e le manovre di svolta dei flussi dell’alto numero di veicoli che accedono dai diversi bracci, si verificano accodamenti soprattutto durante l’ora di punta del secondari saranno realizzate utilizzando delle contro strade di servizio, complanari alla viabilità principale, e le nuove intersezioni mattino. a rotatoria; la realizzazione di una rete viaria di servizio lungo lo sviluppo della SS 554, sarà utile per consentire l'accesso in Il primo intervento previsto dal PGTU riguarda la riorganizzazione e la specializzazione della rete stradale che in particolare sicurezza alle proprietà e ai lotti dislocati lungo la strada principale, che nella nuova soluzione di progetto, non sarà più accessibile attiene alla classificazione funzionale della viabilità urbana (rete principale urbana, rete secondaria urbana e rete locale), e direttamente. che vede la SS 554 come asse principale chiave. La nuova infrastruttura avrà tutte le funzioni di una strada interquartiere, che avrà l’obiettivo di collegare i due versanti della città (occidentale e orientale) nella parte alta del centro abitato. La nuova organizzazione della SS 554 permetterà, in parte, di diminuire il flusso di attraversamento che attualmente transita all'interno del centro urbano di Monserrato. Infatti le migliori condizioni di percorrenza della strada statale permetteranno di offrire tempi di percorrenza migliori rispetto agli archi urbani in cui attualmente transitano i flussi di attraversamento.

SIA – QUADRO PROGRAMMATICO 33

Dall'analisi del Piano risulta evidente come il progetto in esame e il Piano Generale del Traffico di Monserrato siano totalmente coerenti non solo negli intenti ma anche negli interventi previsti.

4.6.5 Piano urbano del traffico (PUT del Comune di Quartucciu

Il Comune di Quartucciu non è attualmente dotato del Piano del Traffico e di Piano della Mobilità.

4.6.6 Piano Urbano del Traffico (PUT) del Comune di Quartu Sant'Elena

Il Comune di Quartu S.E. si è dotato di PUT con Del.C.C. n.30/97, aggiornato con Del.C.C. n.122/08. Diversamente dal PUC, questo strumento mette in evidenza specifiche linee di intervento relativamente alla regolazione di mobilità e trasporti: - interdizione al traffico veicolare privato di numerose vie del centro e recupero degli spazi per il traffico pedonale, per le piste ciclabili, per le corsie riservate ai mezzi pubblici; - miglioramento dell’accessibilità del centro storico; - realizzazione della prima tratta di circonvallazione tra via Giotto e Is Pontis Paris; - realizzazione di parcheggi di scambio, localizzati in funzione della miglior interconnessione tra traffico privato, pubblico (metropolitana leggera), piste ciclabili e percorsi pedonali; - istituzione di itinerari pedonali; - realizzazione della Strada Parco nel settore nord-ovest, estesa fino a Quartucciu; - realizzazione della circonvallazione nord; - chiusura al traffico del centro storico e rivisitazione dei sensi di marcia nella viabilità limitrofa; - realizzazione del polo intermodale in corrispondenza dell’intersezione con la S.S. 554; - miglioramento del servizio di trasporto urbano e progettazione di una rete di trasporto collettivo di area metropolitana.

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5 AREE NATURALI SOGGETTE A VINCOLI DI TUTELA a Zone di protezione speciale (ZPS)”. DM 22 gennaio 2009 “Modifica del decreto 17 ottobre 2007, concernente i criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS). 5.1 Quadro normativo e programmatico di riferimento DM del 14 marzo 2011 “Quarto elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE”. Per verificare la coerenza del progetto con il quadro normativo e programmatico in materia di tutela degli ambiti naturali di valenza DM del 7 marzo 2012 “Quinto elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografia mediterranea in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE”. ambientale si è fatto riferimento al complesso quadro normativo di livello comunitario, nazionale e regionale di cui nella tabella Normativa di livello regionale seguente si riportano i principali riferimenti. LR 45/89 22 dicembre 1989, n. 45 "Norme per l'uso e la tutela del territorio regionale”. LR 29 luglio 1998, n. 23 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna”. DGR 7 marzo 2007 n. 9/17 “Designazione di Zone di Protezione Speciale” (delibera e allegato). Tabella 7 - Riferimenti normativi in materia di tutela delle aree naturali DGR 23 aprile 2008, n. 24/23 “Direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica” ed in particolare l’allegato C. Normativa di livello comunitario LR 12 ottobre 2012, n. 20 “Norme di interpretazione autentica in materia di beni paesaggistici”. Direttiva 92/42/CEE “Habitat” del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e delle specie della flora e della fauna selvatiche, che mira a contribuire alla conservazione della biodiversità negli Stati membri definendo un quadro comune per la conservazione delle piante e degli animali selvatici e degli habitat di interesse comunitario, attraverso la creazione di Come si evince dall'esame dei riferimenti normativi sopra elencati, in Sardegna, come nel resto delle regioni italiane, la protezione Rete Natura 2000. delle aree naturali si articola secondo due direttrici: Direttiva 09/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici (versione codificata). Si pone come obiettivo primario la tutela di determinate specie ornitiche, utilizzando come strumento prioritario • una di livello comunitario, che ha nella Direttiva Habitat (92/43/CE) il principale riferimento normativo di coordinamento che l’individuazione e la protezione di aree, denominate ZPS, in cui tali specie hanno il proprio ambiente vitale. prevede l'istituzione negli Stati membri della Rete Natura 2000. Decisione della Commissione del 19 luglio 2006 “che adotta, a norma della direttiva 92/43/CEE del Consiglio, l’elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea”. • una di livello nazionale, articolata secondo i contenuti della Legge n. 394/91 "Legge quadro delle aree naturali protette", che Decisione della Commissione del 12 dicembre 2008 “che adotta, ai sensi della direttiva 2/43/CEE del Consiglio, un secondo elenco fissa le norme per l'istituzione e la gestione del Sistema Nazionale delle Aree Protette, individua le tipologie di aree che lo aggiornato di siti di importanza comunitaria per la regione biogeografia mediterranea”. compongono e istituisce l'Elenco ufficiale delle aree protette, nel quale vengono iscritte tutte le aree che rispondono ai criteri Decisione di esecuzione della Commissione dell’11 luglio 2011 concernente un formulario informativo sui siti da inserire nella rete Natura 2000, [notificata con il numero C(2011) 4892] (2011/484/UE) pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea n. 198 del 30/07/2011 stabiliti. La Legge quadro per le aree naturali protette viene declinata a livello regionale da specifiche Leggi Regionali. con alleg ato il Formulario standard e le Note esplicative. A queste direttrici se ne aggiunge una terza, a cui non corrispondono particolari criteri di gestione del territorio, che è quella Normativa di livello nazionale Legge n. 394 del 6 dicembre 1991: “Legge quadro sulle Aree naturali Protette” facente riferimento alla Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” (GU, serie generale, venatorio” e s.m.i.,anch'essa declinata a livello regionale dalla LR 29 luglio 1998, n. 23 “Norme per la protezione della fauna n. 46 del 25 febbraio 1992). selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna”, che prevede l'istituzione di Oasi di Protezione dove sia vietato l'esercizio DPR n. 357/1997 dell’8 settembre 1997 (DPR n. 357/1997), “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa a lla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”, (Supplemento ordinario n.219/L alla G.U. n. dell'attività venatoria. 248 del 23 ottobre 1997), coordinato con le modifiche apportate dai seguenti Decreti: DM del 20 gennaio 1999del Ministero dell’Ambiente, DPR n. 120 del 12 marzo 2003, DM dell’11 giugno 2007 del Ministero dell’Ambiente. DM del 3 settembre 2 002 “Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000”, finalizzato all’attuazione della strategia comunitaria e nazionale La Rete Natura 2000 rivolta alla salvaguardia della natura e della biodiversità, oggetto delle Direttive comunitarie Habitat (92/43/CEE) e Uccelli (79/40 9/CEE). La Direttiva Habitat (92/43/CEE) relativa alla «conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna Legge del 3 ottobre 2002, n. 221 “Integrazioni alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio, in attuazione dell'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE”. (GU n. 239 del 11 ottobre 2002). selvatiche», ha come principale obiettivo la creazione della Rete Natura 2000. DPR n. 120/2003 del 12 marzo 2003 “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 Questa è costituita da un insieme di aree naturali interconnesse ed è finalizzata alla conservazione della diversità biologica settembre 1997, n. 357, relativo attuazione della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, presente nel territorio dell'Unione Europea e, in particolare, alla tutela degli habitat e delle specie animali e vegetali rari e nonché della flora e della fauna selvatiche. D. Lgs del 22 gennaio 2004, n. 42 recante il "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. minacciati elencati negli Allegati I e II della Direttiva stessa. 137" La Direttiva prevede che gli Stati membri contribuiscano alla costituzione della Rete Natura 2000 in funzione della presenza e DM 25 marzo 2005 “Gestione e misure di conservaz ione delle Zone di protezione speciale (ZPS) e delle Zone speciali di conservazione (ZSC)” annulla la Deliberazione del 2 dicembre 2006 del Ministero dell’Ambiente “Approvazione dell’aggiornamento, per l’anno 1996, del della rappresentatività sul proprio territorio degli habitat e delle specie animali e vegetali rari e minacciati elencati negli Allegati, programma triennale per le aree natur ali protette 1994 -1996” e chiarisce le misure di salvaguardia da applicare alle ZPS e alle ZSC. individuando aree di particolare pregio ambientale denominate “Siti di Importanza Comunitaria” (SIC). D.Lgs. n. 152/2006 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale” e ss.mm.ii., contiene le strategie volte alla semplificazione della Nell’ambito della Rete Natura 2000 ricadono anche le aree individuate dalla Direttiva «Uccelli», concernente la conservazione normativa di settore. Si compone di cinque testi unici per la disciplina di: VIA-VAS e IPPC; Difesa suolo, lotta alla desertificazione, tutela delle acque e gestione delle risorse idriche; Rifiuti e bonifiche; Danno ambientale; Tutela dell'aria. La normativa di riferimento per la degli uccelli selvatici, che prevede azioni per la conservazione delle specie di uccelli rare e/o minacciate, elencate negli allegati gestione dei siti Natura 2000 resta invariata. della Direttiva stessa, e l’individuazione da parte degli Stati membri di aree da destinarsi alla loro conservazione, dette “Zone di Legge del 27 dicembre 2006, n. 296 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, art. 1 comma 1226 “Misure di conservazione degli habitat naturali”. Protezione Speciale” (ZPS). DM 17 ottobre 2007 “Cr iteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e La Direttiva Uccelli (79/409/CEE) del Consiglio del 2 aprile 1979, è stata modificata da:

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• Direttiva 81/854/CEE del Consiglio, del 19 ottobre 1981 che adatta la direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione Successivamente con D.G.R.del 7 marzo 2007 n. 9/17 “Designazione di Zone di Protezione Speciale” sono state individuate degli uccelli selvatici, a seguito dell'adesione della Grecia. GUCE L 319, 07.11.1981 ; nuove Zone di Protezione Speciale (ZPS). • Direttiva 91/244/CEE della Commissione, del 6 marzo 1991 che modifica la direttiva 79/409/CEE del Consiglio Attualmente la Rete Natura 2000 della Sardegna è costituita da 91 pSIC, 15 ZPS, 8 parchi e interessa complessivamente il 17.7% concernente la conservazione degli uccelli selvatici (in particolare, sostituisce gli allegati I e III). GUCE L 115, 08.05.1991 del territorio regionale. (G.U. 13 giugno 1991, n.45, 2° serie speciale) ; • Direttiva 94/24/CE del Consiglio, dell'8 giugno 1994 che modifica l'allegato II della direttiva 79/409/CEE concernente la Il Sistema regionale dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali conservazione degli uccelli selvatici GUCE L 164, 30.06.1994 (GU 12 settembre 1994, n.69, 2° serie speciale) ; L'istituzione di Aree Protette in Sardegna è regolata dalla L.R. 31 del 7 giugno 1989, antecedente la Legge quadro nazionale, che • Decisione 95/1/CE del Consiglio dell'Unione europea, del 1° gennaio 1995, recante adattamento degli atti relativi prevede (artt. 2-4) l'istituzione delle seguenti tipologie di Aree Protette: all'adesione di nuovi Stati membri all'Unione europea (Atto di adesione dell'Austria, della Finlandia e della Svezia). GUCE - Parchi naturali; L 1, 01.01.1995 ; - Riserve naturali; • Direttiva 97/49/CE della Commissione, del 29 luglio 1997 (sostituisce l'allegato I della direttiva Uccelli). GUCE L 223, - Monumenti naturali, e altre aree di rilevante interesse naturalistico ed ambientale. 13.08.1997(G.U. 27 ottobre 1997, n.83, 2° serie speciale) . La Legge individua (art. 1) quale obiettivo principale delle Aree Protette la “conservazione, il recupero e della promozione del La Direttiva Habitat prevede che gli habitat e le specie di interesse comunitario presenti nei Siti della Rete Natura 2000 siano patrimonio biologico, naturalistico ed ambientale del territorio della Sardegna” ma anche dei valori naturali, scientifici, storico- mantenuti o riportati ad uno “stato soddisfacente di conservazione” attraverso la definizione di strategie di tutela basate su criteri di culturali e paesaggistici. Per i Parchi regionali sono previsti anche specifici obiettivi “di sviluppo delle attività umane ed gestione opportuni. economiche compatibili”. La Direttiva Habitat (art. 6, comma 3) prevede inoltre che qualunque piano o progetto che possa interferire con un Sito Natura La legge individua (art. 5) il “ Sistema regionale dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali ” che costituisce il “ quadro di 2000 debba essere sottoposto a Valutazione di Incidenza (Allegato G della Direttiva), procedura a carattere preventivo volta a riferimento ” per la pianificazione regionale e, in un'ottica di sistema e non solo di gestione della singola Area Protetta, anche per la verificare se vi siano incidenze significative su habitat e specie che hanno portato all'individuazione del Sito. ricerca, la sperimentazione e la diffusione delle conoscenze. La valutazione di incidenza si applica sia agli interventi che ricadono all’interno dei Siti Natura 2000, sia a quelli che pur non Il Sistema viene individuato con una specifica classificazione delle aree nell’allegato A della Legge. interessandoli direttamente possono comportare incidenze significative sullo stato di conservazione della biodiversità di interesse Questa prevede che “le aree protette dal sistema regionale dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali sono individuate con comunitario presente al loro interno. una perimetrazione provvisoria ...... Tali perimetrazioni e classificazioni possono essere confermate o modificate nella fase di L’iter istitutivo di Rete Natura 2000 prevede che i SIC, una volta valutata da parte della Commissione Europea la proposta di approvazione dei singoli atti istitutivi .” istituzione da parte dello Stato membro, acquisiscano la denominazione di Zone Speciali di Conservazione (ZSC). L’art. 6 della Il Regolamento del Parco (art. 14) predisposto ed adottato dall’Ente di gestione disciplina “ le attività, nonché l’insediamento di Direttiva Habitat prevede che “ per le Zone Speciali di Conservazione, gli Stati membri stabiliscono le misure di conservazione infrastrutture di carattere pubblico. Quando queste comportano la trasformazione dell’ambiente, sono soggette alla valutazione di necessarie che implicano all’occorrenza appropriati piani di gestione specifici o integrati ad altri piani di sviluppo e le opportune impatto ambientale e consentite solo in caso di parere positivo ”. misure regolamentari, amministrative o contrattuali che siano conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali di cui all’allegato I e delle specie di cui all’allegato II presenti nei siti ”. Oasi Permanenti di Protezione della Fauna La definizione di queste misure di tutela avviene generalmente mediante la stesura di un Piano di Gestione. Le Oasi Permanenti di Protezione della Fauna vengono istituite ai sensi della L. n. 157 del 11 febbraio 1992 (di attuazione della La Direttiva “Habitat” e la Direttiva “Uccelli” sono state recepite nella normativa nazionale rispettivamente dal DPR n. 357/1997 Direttiva 79/409/CEE) ed individuate dalle Province nell’ambito dei Piani Faunistico-Venatori redatti ai sensi dell’art. 8 della stessa integrato con DPR n. 120/2003 e dalla L. n. 157/1992. In particolare la valutazione di incidenza viene disciplinata dall’art. 6 del legge. DPR 12 marzo 2003 n. 120, cheha sostituto l’art. 5 del DPR 8 settembre 1997 n. 357 che trasferiva nella normativa italiana i La Regione Autonoma della Sardegna ha recepito i contenuti della L. 157/92 con la L.R n. 23 del 29 luglio 1998 che prevede paragrafi 3 e 4 della direttiva “Habitat”. all’Art. 4 l’istituzione di Oasi permanenti di protezione della fauna e al comma 3 dello stesso articolo che “ Gli interventi e le opere Il Ministero dell’Ambiente, con Decreto del 25 marzo 2005, ha pubblicato l’elenco delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) previsti e da realizzare nell'ambito della pianificazione urbanistico-territoriale e di sviluppo economico, comprese le opere classificate ai sensi della Direttiva “Uccelli” e con Decreto del 25 marzo 2005 l’elenco dei Siti di importanza comunitaria (SIC) per infrastrutturali a rete, devono tenere conto delle esigenze connesse alla conservazione delle zone istituite in oasi permanenti di la regione biogeografia continentale, ai sensi della Direttiva “Habitat”. I SIC e le ZPS hanno rilevanza al livello comunitario e sono protezione faunistica….”. sottoposti alla normativa europea (successivamente recepita dagli stati membri), in particolare in materia di gestione delle aree Le oasi vengono gestite direttamente dalla Regione oppure quest'ultima può delegare le province, i comuni e le associazioni protette e di valutazione di incidenza. naturalistiche e venatorie riconosciute, anche in forma congiunta. Per la gestione diretta delle oasi la Regione si avvale dell'Istituto Nel 2006, con la Deliberazione n. 1180 del 18 aprile, la Giunta Regionale della regione Autonoma della Sardegna ha approvato un regionale per la fauna selvatica e dei servizi periferici dell'Ente foreste. aggiornamento dei Siti Natura 2000 con alcune modifiche ai siti già individuati (denominazione, fusioni di siti) e individuando nuovi Siti.

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5.2 Le aree protette nell'area vasta interessata dal progetto Tabella 8: Siti Natura 2000 individuati nell'area vasta interessata dal progetto

Tipologia Codice Denominazione Superficie Comuni interessati Distanza minima La collocazione e l'estensione dei Siti Natura 2000, delle Aree Protette Regionali e delle Oasi permanenti di Protezione della dall'opera Stagno di Molentargius e territori Cagliari, Quartucciu , Fauna presenti nell'area vasta di riferimento è riportata nella Figura 42. SIC ITB040022 1.275,00 ~ 2.250 m al km 9+750 limitrofi Quartu Sant’Elena La loro rappresentazione cartografica è riportata anche nella “Carta dei vincoli e delle tutele” in scala 1:10.000 (elab. DPCA06-D- Stagno di Cagliari, Saline di Cagliari, Capoterra, ~ 1.550 m al km 1+500 SIC ITB040023 5.983,00 1501-T00-IA-01-AMB-PL-08-A). Macchiareddu, Laguna di Santa Gilla Elmas, Assemini (inizio intervento) ZPS ITB044002 Saline di Molentargius 1.3 07 ,00 Cagliari, Quartu San t’ Elena ~ 2.070 al km 10+800 ~ 1.920 m al km 1+500 ZPS ITB044003 Stagno di Cagliari 3.756,00 Elmas, Capoterra, Cagliari Figura 38 - Aree naturali soggette a vincoli di tutela nell'area vasta interessata dal progetto (inizio intervento)

Come si vede dalla Figura 42 i quattro Siti Natura 2000 presenti nell'area vasta interessata dal progetto tutelano in realtà due grandi complessi di zone umide certamente di grande rilevanza non solo per la Sardegna, ma anche a livello nazionale, comunitario e internazionale, come dimostra il fatto che entrambe sono state inseriti nell'Elenco delle Zone Umide di Importanza Internazionale individuate ai sensi della Convenzione di Ramsar. Per valutare i possibili impatti indotti che l'opera può provocare su di essi è quindi importante andarne ad analizzare le caratteristiche e le criticità, a questo scopo sono stati esaminati i Formulari Standard (aggiornati a dicembre 2015) dei Siti Natura 2000 sopra elencati, ricavandone gli elementi significativi per le finalità di questo studio riportati nella Tabella 9.

Tabella 9: Elementi significativi per la valutazione dell'incidenza diretta e indiretta del progetto sui Siti Natura 2000 limitrofi

Tipologia, denominazioni e SIC Stagno di Molentargius e territori limitrofi (ITB04022) codici dei Siti Natura 2000 ZPS Stagno di Molentargius (ITB044002) Il territorio dei Siti (parzialmente sovrapposti tra loro) comprende complessivamente gli stagni di Descrizione Molentargius e Quartu S.Elena, il sistema delle Saline di Stato e alcune aree agricole e urbanizzate tra di questi comprese. Sono interessanti le formazioni vegetazionali legate all'ecosistema salmastro dove si ritrovano le formazioni alofile di piante perenni camefitiche succulente che delimitano le zone afitoiche del deserto del sale, in particolare Halopeplis amplexicaulis, esclusiva del Sito in Sardegna. I settori sommersi dello stagno ospitano invece la vegetazione a Ruppia. Flora e vegetazione Altre specie floristiche rilevanti sono: Halocnemum strobilaceum, Cynomorium coccineum, Salicornia emerici, Salicornia patula e Salicornia dolichostachya. Il colle di Monte Urpinu arricchisce la biodiversità per le sue componenti vegetazionali termomediterranee a ombroclima secco. I due Siti sono di grande importanza per la sosta, la nidificazione e lo svernamento dell’avifauna, in Fauna particolare di quella acquatica.

Zona Umida di importanza internazionale per l’avifauna ai sensi della Convenzione di "Ramsar". - Inquinamento delle acque superficiali limniche e terrestri - Sorgenti puntiformi di inquinamento delle acque superficiali Di seguito si fornisce una descrizione sintetica delle aree protette individuate nell'area vasta di progetto. - Erosione - Canalizzazioni e deviazioni delle acque - Altri complessi per lo sport/tempo libero 5.2.1 Siti della Rete Natura 2000 presenti nell'area vasta di progetto - Discariche di rifiuti urbani Vulnerabilità/criticità - Prelievi di acque sotterranee (drenaggio, abbassamento della falda) Il progetto non interessa direttamente alcuno dei Siti Natura 2000 individuati nel territorio della Regione Sardegna. - Cambiamenti delle condizioni idrauliche indotti dall’uomo - Fuoco e soppressione del fuoco Nell’area vasta interessata dal progetto sono però presenti i 2 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e 2 Zone di Protezione - Argini, terrapieni, spiagge artificiali Speciale (ZPS), tutti appartenenti alla Regione Biogeografica Mediterranea, elencati nella Tabella 8, con la relativa distanza - Altri tipi di urbanizzazione, attività industriali o simili - Discariche di materiali inerti minima dall'area di progetto: - Vandalismo

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Tipologia, denominazioni e SIC Stagno di Cagliari, Saline di Macchiareddu, Laguna di Santa Gilla (ITB04023) Il Parco Naturale Regionale del Gutturu Mannu, istituto con L.R. n. 20 del 24 ottobre 2014, ha una superficie di 19.750 ha, quindi codici dei Siti Natura 2000 ZPS Stagno di Cagliari (ITB044003) inferiore rispetto ai 68.868 ha del Parco Naturale Regionale del Sulcis previsto nella LR 31/89. Il complesso denominato stagno di Cagliari è ubicato in un antico fondovalle scavato dal Rio Mannu e dal Il Parco interessa i Comuni di Assemini, Pula, Santadi, Sarroch, Siliqua, Uta, Domus de Maria, Capoterra, Sarroch, Teulada e Villa Cixerri, colmato con depositi fluviali, palustri, marini. E' attualmente compreso in un agglomerato urbano e San Pietro e comprenderà al suo interno anche diversi Siti Natura 2000 (ZPS e SIC, denominati entrambi “Foresta di Monte industriale. Descrizione La vulnerabilità del sito è legata all’immissione di scarichi industriali nella parte centrale. Attualmente in Arcosu”). Sull’area insistono anche tre oasi di protezione faunistica, istituite dall’Assessore della difesa dell’ambiente, denominate fase di risanamento. Tenendo conto della fragilità del SIC per la presenza del porto-canale e dell'area “Gutturu Mannu – Monte Arcosu” di ha 7.404, “Piscina Manna – Is Cannoneris” di ha 7.199 e “Pantaleo” di ha 1.600, per industriale, i gestori propongono (formulario Natura 2000) che l'area venga sottoposta ad uno stretto monitoraggio degli habitat. complessivi 16.203 ha. In queste oasi vige il divieto dell’esercizio della caccia. Le cenosi sono in successione catenali con le variazioni del livello dell'acqua e presentano associazioni L’istituzione del parco è stata effettuata per tutelare il cuore di una delle foreste più estese del bacino del Mediterraneo, estesa su ben strutturate e floristicamente differenziate. Flora e vegetazione La vegetazione è di tipo psammofila, alofila annuale, alofila perenne, (Arthrocnemion glauci e circa 35.000 ha, in cui si alternano boschi, macchia mediterranea in diversi stadi di sviluppo e ambienti rupicoli, che ospitano Halocnem ion strobilacei ); idrofila ( Phragmitionaustralis); sommersa (Ruppion maritimae). specie faunistiche rare ed endemiche della fauna sarda come il Cervo sardo ( Cervus elaphus corsicanus ), l'Astore sardo ( Accipiter I due Siti sono di grande importanza per la sosta, la nidificazione e lo svernamento dell’avifauna, in gentilis arrigonii ), il Gatto selvatico ( Felis silvestris lybica ) e il Geotritone ( Speleomantes genei ). Fauna particolare di quella acquatica. Zona Umida di importanza internazionale per l’avifauna ai sensi della Convenzione di "Ramsar". Il Parco Regionale Sette Fratelli – Monte Genis non ancora istituito, ma previsto dalla L.R. 31/89, avrà una superficie di 58.846 ha. - Pesca con reti derivanti Il Parco interessa i Comuni di Burcei, Castiadas, Maracalagonis, Quartucciu, Quartu Sant'Elena, San Vito, Sinnai, Villasalto e - Pesca di profondità con la senna - Aree industriali o commerciali Villasimius e comprenderà al suo interno anche il SIC Monte dei Sette Fratelli Sarrabus (ITB041106). Fattori di - Discariche di rifiuti urbani I Monti dei Sette Fratelli costituiscono una dorsale rocciosa che raggiunge i 1.069 m s.l.m. con la cima di monte Serpeddì, solcata pressione/Minacce - Aeroporti - Inquinamento delle acque superficiali limniche e terrestri da ruscelli e corsi d'acqua di media importanza tra cui il Rio Su Pau che sfocia nel territorio di Quartu Sant'Elena in località - Inquinamento delle acque superficiali provocato da impianti industriali Flumini. - bonifica di territori marini, estuari o plaudi L'habitat dominante è la lecceta mista a sugherete, da cui emergono pareti rocciose rilevanti, in cui vivono il Cervo sardo ( Cervus - Canalizzazioni e deviazioni delle acque elaphus corsicanus ), l'Astore sardo ( Accipiter gentilis arrigonii ), il Gatto selvatico ( Felis silvestris lybica ), la Martora ( Martes martes ), il Muflone ( Ovis orientalis musimon )e alcune coppie di Aquila Reale ( Aquila chrysaetos ). 5.2.2 Aree Protette Regionali presenti nell'area vasta di progetto La distanza di questi due Parchi dall'area di progetto e le caratteristiche tipicamente montane del loro patrimonio di biodiversità portano ad escludere qualsiasi tipo di impatto indiretto su di essi degli interventi previsti. L'area protetta principale dell'area vasta di progetto è senza dubbio il “Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline”, istituito in data 26/02/1999 con L.R. n. 5, con un'estensione pari a 1.622,0 ha. 5.2.3 Oasi Permanenti di Protezione della Fauna presenti nell'area vasta di progetto Ancor prima di questa data, con il D.P.R. 13/03/1976, n. 448, gli stagni del Molentargius erano stati già inseriti tra le zone umide di importanza internazionale, definite come tali dalla Convenzione di RAMSAR (02/02/1971), a sancirne l'importanza al livello Nell'area vasta interessata dal progetto sono presenti le due Oasi Permanenti di Protezione della Fauna elencate nella Tabella 10. comunitario dal punto di vista naturalistico.

Inoltre, con la L.R. n. 31 del 16/06/1989 il sito del Molentargius veniva individuato sia come sito di importanza strategica per le Tabella 10: Oasi di Protezione della Fauna (L.R. 923/98) individuate nell’area vasta di progetto risorse naturali (Riserva Naturale Orientata), sia come Riserva Naturale semplice, non più istituite. Denominazione Superficie Il perimetro del Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline corrisponde parzialmente a quelli del SIC e della ZPS che tutelano Comuni interessati Distanza minima dall'opera (ha) l’area. Cagliari, Elmas, Quartu S.Elena, Quartucciu, il limite settentrionale dell'oasi segue Stagni di Quartu 6.883,3 Una seconda area naturale di notevole importanza è costituita dalla Laguna di Santa Gilla, individuata anch'essa come Riserva Monserrato, Selargius indicativamente la SS 554 S. Gilla Capoterra 6.114,6 Assemini, Cagliari, Capoterra 1.850 m al km 1+900 Naturale non ancora istituita, inserita nel 1977 tra i siti Ramsar come habitat di particolare importanza per gli uccelli, e ora identificata anche come SIC (ITB040023) e ZPS (ITB04003) ai sensi delle Direttive Habitat e Uccelli. Mentre l'Oasi di Santa Gilla dista circa 1,8 Km dal km 1+900 della SS 554 in cui hanno inizio gli interventi di progetto, per cui Per una descrizione generale di queste aree protette si rimanda alla Tabella 9 relativa alle caratteristiche dei Siti Natura 2000 che l'impatto dell'opera su di essa può considerarsi trascurabile e non significativo, il perimetro degli Stagni di Quartu segue interessano le stesse aree. indicativamente tutto lo sviluppo del tracciato oggetto di adeguamento, anche se questo attraversa aree di scarsa idoneità Estendendo l'area di interesse per il progetto all'area vasta costituita dalla Sardegna entro-meridionale, alle Aree Protette sopra faunistica in gran parte urbanizzate. elencate vanno aggiunti anche il Parco Naturale Regionale del Gutturu Mannu (che ha preso il posto del Parco Naturale

Regionale del Sulcis previsto dalla L.R. 31/89) e il Parco Naturale Regionale Sette Fratelli – Monte Genis, che tutelano i rilievi ad occidente e ad oriente della piana di Cagliari, al cui interno sono stati individuati anche diversi Monumenti Naturali.

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Grado di 6 SINTESI DELLA COMPATIBILITÀ DELL'OPERA CON LA PIANIFICAZIONE Obiettivi dei Piani Considerazioni compatibilità

6.1 Compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello nazionale Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.) 1. Preservare, tutelare, valorizzare e tramandare alle generazioni future l'identità paesaggistica, ambientale, Analizzando gli strumenti di pianificazione di livello nazionale è stata dedotta una completa compatibilità del progetto di Il progetto interessa un'area caratterizzata da un storica, culturale e insediativa del territorio sardo; bassissimo pregio paesaggistico,in gran parte urbanizzata adeguamento della SS 554 con gli obiettivi e gli indirizzi dati. Di seguito vengono riassunti in tabella gli obiettivi dei piani nazionali 2. Proteggere e tutelare il paesaggio culturale e naturale e e parzialmente degradata. la relativa biodiversità; e il grado di compatibilità con l'opera. Il progetto potrà quindi costituire occasione di 3. Assicurare la tutela e la salvaguardia del paesaggio e 0/+ riqualificazione e riordino del territorio attraversato, anche promuoverne forme di sviluppo sostenibile, al fine di grazie alle misure di mitigazione previste volte a conservarne e migliorarne le qualità; minimizzare sia gli impatti ambientali che quelli estetico- Tabella 11: Quadro di sintesi della compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello nazionale 4. Contribuire all’efficiente utilizzo delle risorse naturali e percettivi. alla protezione del clima, nell’ottica della sostenibilità Grado di Obiettivi dei Piani ambientale in linea con le priorità stabilite dalla compatibilità Commissione Europea nella strategia . Piano generale dei trasporti e della logistica (P.G.T.L.) Il progetto risulta compatibile solo a seguito della 1. Servire la domanda di trasporto a livelli di qualità del servizio adeguati, anche attraverso strategie infrastrutturali, come realizzazione di opere di mitigazione rispetto della l'eliminazione di vincoli da congestione; componente idrica. 2. Aumentare l’efficienza complessiva dell’offerta di servizi di trasporto, colmare le differenze infrastrutturali tra Nord e Essendo l'area di interesse caratterizzata da + Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) Sud, e garantire la “continuità territoriale” delle isole con il Continente; diversi gradi di pericolosità di alluvione, che vanno da un 1. Conservare, difendere e valorizzare il suolo 0/+ 3. Ridurre la congestione e gli impatti sull’ambiente; livello H4 molto elevato ad un livello H1 basso, è chiaro 2. Prevenire il rischio idrogeologico 4. Migliorare la sicurezza alle diverse scale; infatti che il progetto debba prevedere in sé alcuni 5. Assicurare la fluidità di traffi ci con l'Europa. interventi volti a mitigare l'eventuale incidenza sui corsi Piano Generale della Mobilità (PGM) d'acqua per ridurre il rischio di alluvioni (ad es. vasche di 1. Aumentare l'efficienza nei costi di gestione, innalzare la qualità dei servizi e del lavoro; + laminazione). 2. Migliorare la sicurezza stradale (safety e security) Piano di Tutela delle Acque (PTA) 3. Incrementare la sostenibilità, sia ambientale che sociale ed economica, e la partecipazione 1. Raggiungere livelli di quantità e qualità delle risorse Il progetto risulta compatibile con il PTA in quanto non Piano nazionale della sicurezza stradale (PNSS) idriche compatibili con le differenti destinazioni d'uso prevede interventi che vadano a interferire direttamente 1. Diminuire gli effetti ed il numero degli incidenti sulla strada, attraverso misure di prevenzione e di controllo e strumenti + 2. Recuperare e salvaguardare le risorse naturali e con la qualità e abbondanza delle risorse idriche normativi e organizzativi dell'ambiente per lo sviluppo delle attività produttive ed in superficiali e sotterranee, rispetto alle condizioni attuali. 0/+ Legenda: Grado di compatibilità: + = positivo; / = nullo; - = negativo; 0/+ = nullo o positivo a seguito di interventi/misure di mitigazione. particolare di quelle turistiche Per evitare eventuali contaminazioni della componente 3. Raggiungere l'equilibrio tra fabbisogni idrici e idrica in fase di cantiere, verranno comunque adottate disponibilità, per garantire un uso sostenibile della risorsa opportune misure di mitigazione. 6.2 Compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello regionale idrica Il progetto di adeguamento porterà al miglioramento della percorribilità della SS 554 e delle strade da questa Viene di seguito analizzato il grado di compatibilità dell'intervento con la pianificazione regionale sovraordinata. attraversate, con riduzione delle fasi della circolazione (accelerazione e sosta) a cui corrispondono emissioni di Piano di prevenzione, conservazione e risanamento inquinanti significative. Tenendo conto che le emissioni da della qualità dell'aria Tabella 12: Quadro di sintesi della compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello regionale traffico veicolare sono il fattore che determina 0/+ 1. Prevenire l'inquinamento atmosferico maggiormente la qualità dell’aria del territorio attraversato 2. Risanare le zone più inquinate Grado di è prevedibile quindi che il progetto avrà un impatto nullo, o Obiettivi dei Piani Considerazioni compatibilità addirittura positivo rispetto alla situazione ante-operam. Piano Regionale dei Trasporti (PRT) Sono inoltre previste opere di mitigazione per ridurre gli 1. Garantire il diritto universale alla mobilità delle persone eventuali impatti temporanei negativi in fase di cantiere. e delle merci; Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) L’adeguamento della SS 554 è previsto dal PRT, con il 2. Assicurare elevati livelli di accessibilità a tutte le 1. Tutela dell'ambiente; quale risulta quindi coerente anche perché è finalizzato al categorie fisiche e sociali; 2. Potenziamento del comparto produttivo; Il progetto non comporta impatti significativi sul comparto miglioramento della percorribilità (eliminazione delle 3. Assicurare elevata affidabilità e sicurezza al sistema; 3. Sviluppo di una pianificazione forestale integrata; agricolo e non interessa aree forestali, per cui non / intersezioni a raso) e delle condizioni di sicurezza + 4. Assicurare lo sviluppo sostenibile del sistema dei 4.Valorizzazione della formazione professionale e interferisce con gli obiettivi del PFAR. dell’infrastruttura, con conseguenze positive per la trasporti, riducendo il consumo energetico, le emissioni di dell'educazione ambientale; riduzione dell'emissione di inquinanti prodotta dai flussi di inquinanti, riducendo l'impatto paesistico, ambientale e 5. Ricerca scientifica. traffico in tutto il corridoio attraversato. storico, stimolando la migrazione verso territori rurali. Piano di gestione del distretto idrografico Il progetto andrà a risolvere alcune criticità legate agli Il PRT per il territorio cagliaritano prevede anche 1. Pianificare, attuare e monitorare le misure per la attuali attraversamenti della SS 554 dei corsi 0/+ l’adeguamento della SS 554. protezione, il risanamento e il miglioramento dei corpi d’acqua interessati, contribuendo alla riduzione del rischio

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Grado di Obiettivi dei Piani Considerazioni più periferici, di aumentare la sicurezza stradale, di migliorare la circolazione, e di ridurre l'inquinamento sia acustico che compatibilità idrici superficiali e sotterranei; idraulico. ambientale, obiettivi che rappresentano al tempo stesso elementi cardine del progetto in esame. 2. Agevolare un utilizzo sostenibile delle risorse idriche. Il progetto inoltre è compatibile con il Piano in quanto non Queste esigenze condivise da tutte le Amministrazioni interessate, hanno portato, come già esposto, alla sottoscrizione di un prevede interventi che vadano direttamente a interferire Nuovo Accordo di Programma per l’adeguamento della SS554, tra la Regione Autonoma della Sardegna, la Provincia di Cagliari, i con la qualità e abbondanza delle risorse idriche superficiali e sotterranee, rispetto alla situazione attuale. comuni di Cagliari, Selargius, Monserrato, Quartucciu, Quartu Sant’Elena e l’ANAS S.p.A, che a seguito dello stesso e delle sue Per evitare eventuali contaminazioni della componente precedenti versioni hanno modificato i proprii strumenti urbanistici al fine di consentire la realizzazione dell’opera. idrica in fase di cantiere, verranno comunque adottate opportune misure di mitigazione. E’ importante sottolineare che, per la realizzazione dell’opera, in data 24 gennaio 2013 è stato istituito un Tavolo Tecnico per il Legenda: Grado di compatibilità: + = positivo; / = nullo; - = negativo; 0/+ = nullo o positivo a seguito di interventi/misure di mitigazione. monitoraggio, coordinamento e verifica delle attività progettuali e realizzative, che ha permesso alle diverse Amministrazioni

interessate e alle Autorità con competenze ambientali di contribuire alla definizione del progetto in relazione alle proprie esigenze

ed aspettative e per quanto di propria competenza. 6.3 Compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello provinciale e di area vasta Per quanto riguarda la pianificazione urbanistica comunale in dettaglio, la SS 554 risulta costeggiata nei vari comuni principalmente da zone dedicate a servizi generali, zone commerciali, zone di espansione residenziale/commerciale/produttiva, e Viene di seguito analizzato il grado di compatibilità dell'intervento con la pianificazione provinciale e con quella di area vasta. in misura più ridotta da zone a destinazione agricola. Spesso inoltre è prevista una fascia tampone di salvaguardia a protezione dell'abitato. Tabella 13: Quadro di sintesi della compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello provinciale e di area vasta Nelle zone di conflitto tra la pianificazione vigente e l'esigenza di adeguamento della statale, i piani urbanistici dei comuni interessati hanno già previsto delle varianti ad hoc dei loro piani, quindi non si evidenziano interferenze ulteriori. Grado di Obiettivi/direttrici dei Piani Considerazioni Per quanto riguarda la pianificazione acustica, all’esterno delle fasce di pertinenza stradale devono essere rispettati i limiti fissati compatibilità Piano Urbanistico Provinciale/Piano Territoriale di Il progetto è volto a migliorare la mobilità lungo la SS 554, nelle tabelle dal D.P.R. 142 del 30/03/2004, descritti dai vari Piani di Classificazione Acustica comunali. Per rispettare tali limiti, in Coordinamento della Provincia di Cagliari (PUP/PTC) strada di connessione trasversale tra i piccoli centri che fase progettuale, sono già previste opportune opere di mitigazione. 1. Costruzione della “città provinciale”; costituiscono l'area metropolitana cagliaritana, nell’ottica 2. Promozione di un’organizzazione “orizzontale” dei dell’organizzazione “orizzontale” dei rapporti tra i centri Si sottolinea inoltre che, in fase di esercizio, l'eliminazione degli incroci a raso permetterà probabilmente un maggiore rapporti tra i centri urbani; urbani perseguita dal Piano. contenimento del rumore da traffico, da cui un conseguente miglioramento della qualità acustica nei dintorni della statale. 3. Individuazione dei requisiti di coerenza tra sistema L'intervento inoltre si pone anche obiettivi di + paesaggistico-ambientale e organizzazione dello spazio riorganizzazione dello spazio urbano e territoriale, urbano e territoriale; prevedendo anche misure di mitigazione per l’inserimento 4. Costruzione di una “dimensione metropolitana” paesaggistico dell’infrastruttura, migliorandone la dell’organizzazione dello spazio fondata su condizioni percezione visiva. 6.5 Quadro riassuntivo dei vincoli vigenti insediative e infrastrutturali adeguate per promuovere e Si ritiene quindi che il progetto sia compatibile con le sostenere l’attitudine cooperativa dei centri dell’area vasta direttrici date dal PU P/PTC. Piano Strategico Intercomunale – Area Vasta di Il progetto risulta totalmente compatibile e coerente con le Si riporta di seguito la sintesi dei vincoli vigenti nelle aree direttamente interessate dall’infrastruttura e nella fascia di ampiezza di 2 Cagliari indicazioni progettuali date dal Piano Strategico km di cui la stessa costituisce l’asse. Per la mobilità: Intercomunale. L’area di intervento non è interessata da aree soggette a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. n.3267/23. 1. Miglioramento della sicurezza stradale; L'adeguamento della SS 554 risponderà infatti sia alle 2. Miglioramento della circolazione; esigenze di miglioramento della sicurezza stradale e della + Per quanto riguarda i vincoli derivanti dal Piano Paesaggistico Regionale (PPR), l'intervento non coinvolgerà direttamente 3. Introduzione di sistemi integrati di trasporto collettivo; circolazione, sia di riduzione dell'impatto acustico e nessuno dei beni paesaggistici relativi all'assetto storico-culturale censiti, come descritto nel §1.5.2, bensì interesserà due beni 4. Integrazione tariffaria; atmosferico. 5. Riduzione di inquinamento acustico e ambientale; Andrà inoltre a migliorare il flusso veicolare risolvendo un paesaggistici di valenza ambientale, quali i "corsi d'acqua " Riu Salius, Riu di Selargius e Riu de Is Congianus, per i quali è prevista 6. Risparmio energetico noto problema di congestione locale. una fascia di tutela di 150 m e che sono normati dall'art.26 delle NTA del PPR, e la " fascia costiera ", bene paesaggistico Legenda: Grado di compatibilità: + = positivo; / = nullo; - = negativo; 0/+ = nullo o positivo a seguito di interventi/misure di mitigazione. d'insieme, disciplinato dagli artt. 22,23 e 24 delle NTA del PPR. In relazione al vincolo vigente sui corsi d’acqua Riu Salius e Riu de Is Cungianus si precisa che, con la D.G.R. 35/11 del 24/06/2016, è stato rimosso il vincolo paesaggistico per i seguenti tratti 6.4 Compatibilità dell’opera con la pianificazione di livello comunale fluviali: • del Riu Salius, nel tratto compreso tra la SS554 ed il ponte sulla via Italia nei pressi della Cantina Sociale di Monserrato; L'opera risulta complessivamente compatibile con gli strumenti comunali vigenti, sia pianificatori che strategici. Si evidenzia, infatti • del Riu de Is Congianus, nel tratto compreso tra la SS554 ed il ponte sulla via Quartu; in tutti gli strumenti pianificatori vigenti, la necessità di migliorare l'efficienza di collegamento tra la realtà metropolitana e i centri per entrambi i corsi d’acqua a causa di lavori di tombinamento e per la presenza di interventi antropici esistenti il tratto indicato non presenta interesse paesaggistico.

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Relativamente alle potenziali interazioni tra le opere di adeguamento della SS 554 e la funzionalità dei corsi d'acqua attraversati, proprio per l'elevato rischio di alluvione dell'area della SS 554, il progetto offerto ha previsto importanti opere di mitigazione che permetteranno di ridurre la probabilità di eventi di allagamento, come descritto in dettaglio negli elaborati progettuali ed ai quali si rimanda. L'interferenza con le norme di tutela della fascia costiera, sono state preventivamente risolte grazie all'introduzione negli strumenti urbanistici comunali di varianti ad hoc, inserite a seguito del Nuovo Accordo di Programma, di cui al §2.9, e che rendono il presente progetto totalmente compatibile al PPR. La SS554, oggetto dei lavori di adeguamento di cui al presente studio, inoltre, non attraversa nessuna delle aree naturali protette istituite o proposte descritte precedentemente ed esistenti nell’area di intervento, ma si mantiene al confine dell’Oasi permanente di Protezione della Fauna di Stagni di Quartu. Le possibili interferenze con l’area protetta del Parco Regionale di Molentargius Saline nonché con lo Stagno di Cagliari, e quindi con i Siti Natura 2000 che li interessano parzialmente, sono legate quindi essenzialmente alle variazione del regime quali- quantitativo delle acque che li alimentano, oggetto delle indagini ambientali previste nel PMA allegato al SIA.

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7 INTERVENTI CONNESSI, COMPLEMENTARI O A SERVIZIO RISPETTO A QUELLO PROPOSTO

Non sono previsti interventi connessi, complementari o a servizio rispetto a quello oggetto della presente analisi ambientale.

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8 TEMPI DI ATTUAZIONE DELL’INTERVENTO

I lavori i cantierizzazione dell’opera dureranno complessivamente 1000 giorni naturali e consecutivi.

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