REGIONE PIEMONTE PROVINCIA di di DRONERO P.R.G.C. PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

VARIANTE PARZIALE N° 31 VARIANTE(Ex Art. 16 bisPARZIALE L.R. 56/77 N° e 15 s.m.i.)(art. 1 L.R. 41/97)

PROGPROGETTOETTO PRELIMINAREPRELIMINARE

PROGETTO elaborato: SCHEDE GEOLOGICO TECNICHE Data 12Data - 2018 SULLE AREE DI VARIANTE 07.2005 committente: inquadramento territoriale COMUNE DI DRONERO REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO geologo incaricato A.S.L. 15 dott. Fabrizio Cambursano - geologo COMUNITA' MONTANA B.ta Gautero, 30 12020 (CN) "VALLE "

aggiornamento cartografia atti amministrativi n. delibera adozione esecutivita' pubblicazione

progetto preliminare controdeduzioni

progetto definitivo

INDICE

1) PREMESSA 2) CLASSI DI RISCHIO IDROGEOLOGICO 3) NORMATIVA GENERALE DI CARATTERE GEOLOGICO 4) CONTENUTI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA 5) NORMATIVA SULLE ACQUE E CORSI D’ACQUA 6) ESTRATTI DELLA CARTA DI SINTESI 7) LEGENDE ESTRATTI CARTOGRAFICI SCHEDE GEOLOGICO TECNICHE 8) SCHEDE GEOLOGICO TECNICHE SULLE AREE IN VARIANTE

SCHEDA N 1: AREA RESIDENZIALE MODIFICA 8RES - Via Valle Maira SCHEDA N 2: AREA RESIDENZIALE MODIFICA 10RES - Frazione Tetti SCHEDA N 3: AREA RESIDENZIALE MODIFICA 12RES – Oltre Maira SCHEDA N 4: AREA RESIDENZIALE MODIFICA 17RES – Via Picco S. Maria SCHEDA N 5: AREA RESIDENZIALE MODIFICA 18RES - Via Montemale SCHEDA N 6: AREA RESIDENZIALE MODIFICA 21RES - Via dei Partigiani

Nota: i riferimenti alle schede (es. MODIFICA 8RES) sono relativi alla classificazione adottata nelle relative schede urbanistiche

Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

1) PREMESSA

Le presenti schede geologico tecniche fanno parte integrante della documentazione di carattere geologico a corredo del progetto preliminare della Variante Parziale n. 31/2018.

Le schede urbanistiche di variante coinvolgono aree a vocazione residenziale (22), produttiva (3), servizi (3), agricola (1). Nell’ambito della variante sono previste anche modifiche normative. La maggior parte delle previsioni risultano riduttive, con stralcio delle aree stesse e/o modifiche di poco conto; per queste aree non vi sono gli elementi per procedere con una schedatura di carattere geologico così come prevista dalla norma. Su n. 6 aree invece, ed in particolare (i riferimento sono relativi alle schede urbanistiche) la n. 8-10-12-176-18-21 Residenziali, sono stati definiti gli aspetti geologici e prodotte le relative schede monografiche.

Nelle pagine seguenti vengono riportate le Classi di Utilizzazione Urbanistica e la Normativa Geologica da applicarsi alle aree in Variante, così come richiamato in ogni relativa scheda.

Alla data odierna il PRGC di Dronero risulta adeguato al PAI e alla Normativa Sismica (vecchi standard). A completato (validati dalla Regione Piemonte nel mese di febbraio 2016), le analisi di Microzonazione Sismica (MS) di primo livello con i nuovi standard definiti dalla Regione Piemonte. Gli elaborati di tali studi dovranno essere consultati e considerati per ogni successivo intervento sulle aree oggetto di variante e su tutte le aree comunali già approvate e contenute nel PRGC vigente.

Si richiama l’entrata in vigore (22 marzo 2018) delle nuove NTC 2018 (D.M. 17.01.2018), le quali sostituiscono la normativa previgente (NTC 2018); tutti gli interventi ricadenti nelle aree indicate nelle successive schede, dovranno pertanto fare riferimento alle nuove NTC 2018.

Dal punto di vista della Normativa di carattere sismico, richiamata nel paragrafo n. 5 seguente, sono stati abrogati gli articoli dal n. 38 al n. 40 e sostituiti con l’art. 41, il quale richiama gli adempimenti richiesti dalle nuove NTC 2018 vigenti. Questa modifica si è resa necessaria alla luce delle novità introdotte dalle nuove NTC 2018, con particolare riferimento alla diversa metodologia da seguire per la definizione della Categoria del sottosuolo di fondazione (introdotto il concetto di Vs equivalente in sostituzione della Vs30 (Cap. 3 NTC 2018).

Nota: il D.M. 14.01.2008 (NTC 2008) risulta abrogato e sostituito dal D.M. 17.01.2018 (NTC 2018)

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2) CLASSI DI RISCHIO IDROGEOLOGICO

 Classe I pericolosità bassa o assente

 Classe IIp, c pericolosità moderata

 Classe IIs pericolosità moderata

 Classe IIi pericolosità moderata

 Classe III non differenziata pericolosità da moderata ad elevata

 Classe III-A pericolosità elevata

 Classe III-B3 pericolosità elevata

Classe I

Porzioni di territorio di pianura dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non porre limitazioni alle scelte urbanistiche: gli interventi, sia pubblici che privati, sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni del D.M. 11.03.1988 (ora D.M. 17.01.2018 - NTC 2018).

Trattasi di porzioni del territorio pianeggianti della pianura extravalliva, sostanzialmente stabili, prive di rischi idrogeologici anche potenziali, caratterizzate da terreni geotecnicamente competenti. Nel territorio Comunale di Dronero sono stati inseriti in questa classe i terreni quaternari fluviali e fluvioglaciali, non esondabili e non allagabili e distali dalle aree considerate a potenziale rischio idrogeologico.

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Classe II p, c

Porzioni di territorio di pianura o di collina, nelle quali le condizioni di moderata pericolosità geomorfologica possono essere agevolmente superate attraverso l'adozione ed il rispetto di modesti accorgimenti tecnici esplicitati a livello di norme d'attuazione ispirate al D.M. 11.03.1988 (ora D.M. 17.01.2018 - NTC 2018) e realizzabili a livello di progetto esecutivo esclusivamente nell'ambito del singolo lotto edificatorio o dell'intorno significativo circostante.

Trattasi di porzioni di territorio mediamente stabili, prive di rischi idrogeologici evidenti e prive di dati ed informazioni storiche su dissesti al loro interno. Terreni edificabili solo a seguito di rigorosi accertamenti geognostici, con verifiche locali del substrato di fondazione, con prescrizione delle eventuali opere di sistemazione idrogeologica e di contenimento ed individuazione delle più opportune tipologie di fondazione.

Le aree di Classe II si caratterizzano da una totale assenza di pericolosità idraulica, ma con possibilità di modesti allagamenti dovuti alla carenza della rete di drenaggio superficiale e/o presenza di numerosi canali irrigui.

Classe II s

Trattasi di porzioni di territorio urbanizzati per i quali occorre valutare con attenzione l’effetto della topografia (vicinanza con orli di terrazzo ripidi) ai fini della determinazione dell’amplificazione sismica di progetto correlata alla topografia. Valgono tutte le prescrizioni e le indicazioni indicate per le Classi IIp, Classe IIc.

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Classe IIi

Trattasi di porzioni di territorio entro i quali occorre prevedere interventi di capillare impermeabilizzazione dei piani interrati, in funzione di eventuali acque d’infiltrazione provenienti dal bacino del Rio di Ripoli. In fase di progetto occorrerà definire gli interventi ritenuti efficaci al fine di contrastare l’interferenza tra i piani interrati con acque provenienti dal bacino stesso.

Classe III (non differenziata)

Porzioni del territorio collinare o montuoso non edificate o con presenza di isolati edifici, ritenute potenzialmente dissestabili (aree ad incerta stabilità, aree caratterizzate da fattori morfologici e geotecnici penalizzanti, quali acclività eccessiva, scarpate, coltri terrigene particolarmente potenti disposte su versanti, vicinanza di frane attive ed aree ad elevato rischio idraulico).

Queste porzioni di territorio, pur ritenute nel complesso a bassa o moderata pericolosità idrogeologica, risultano generalmente inidonee a recepire nuove previsioni edificatorie, salvo ulteriori analisi di dettaglio finalizzate a nuove opere che riguardino in senso stretto edifici per attività agricole e residenze rurali connesse alla conduzione aziendale.

Ricadono nella Classe III porzioni collinari di transizione tra la Classe II e III-A, entro le quali non sono state individuate condizioni geomorfologiche e di rischio, ritenute nel complesso ad incerta stabilità.

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Classe III-A

Porzioni del territorio di pianura, di collina o montuose non edificate o con presenza di isolati edifici, che presentano caratteri geomorfologici o idrogeologici che le rendono inidonee a nuovi insediamenti ed ampliamenti dell'esistente (aree dissestate, in frana attiva: Fa, in frana quiescente: Fq, aree alluvionabili ed allagabili a pericolosità molto elevata o elevata: Ee, Eb).

Ricadono nella Classe III-A (di pianura), le aree di fondovalle a pericolosità molto elevata esondabili ed allagabili con significativi battenti idrici ed acque ad elevata energia cinetica, nonché le aree a pericolosità elevata, per ragioni cautelari e dipendenti dall’evoluzione dell’alveo del T. Maira e dei rii secondari. Inoltre ricadono in questa Classe gli alvei e le aree a ridosso delle principali linee di drenaggio naturale ed artificiale, i fossi ed i canali irrigui.

Ricadono nella Classe III-A (di collina o montuose), tutte le zone in frana individuate nella Carta geomorfologica, dei dissesti, della dinamica fluviale e del reticolo idrografico minore allegata al Piano, nonché le aree di frangia ed i versanti comunque ritenuti ad elevato rischio per eccessiva acclività. Sono inoltre compresi in tale classe gli ampi versanti montani, non edificati o con presenza di edifici sparsi, per i quali, a fronte di indagini e approfondimenti successivi, potrebbero essere individuati, nell’ambito di specifiche e future varianti al PRGC, settori a minor rischio attribuibili alle Classi III non differenziata o Classe II.

Classe III-B3

Porzioni del territorio edificate, ricadenti o attigue ad aree a pericolosità elevata per esondazioni e dissesti di carattere torrentizio, nelle quali gli elementi di pericolosità geologica e di rischio sono tali da richiedere, cautelativamente, interventi di riassetto territoriale di carattere pubblico o privato a tutela del patrimonio urbanistico esistente. In assenza di tali interventi di riassetto saranno consentite solo trasformazioni che non aumentino il carico antropico.

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3) NORMATIVA GENERALE DI CARATTERE GEOLOGICO

Classe II p,c,s,i Articolo 3 Nelle aree urbane ed extraurbane individuate dal P.R.G.C. in Classe IIp,c,s,i sia di collina che di pianura, sono consentiti tutti gli interventi edilizi e urbanistici compatibili con le condizioni di moderata pericolosità che contraddistingue questa classe.

Articolo 4 Tutti gli interventi di nuova edificazione ricadenti in Classe IIp,c,i,s dovranno essere congruenti con l'eventuale potenziale situazione di rischio, con indicati in modo dettagliato gli accorgimenti tecnici atti a superare quest'ultima. Tali accorgimenti saranno esplicitati in una Relazione geologico- tecnica, comprendente l'analisi geomorfologica dell'intorno significativo, nonché geotecnica dei litotipi costituenti il versante o la base di fondazione dell'opera. La Relazione geologico-tecnica dovrà fare esplicito riferimento al D.M. 14.01.2008 (ora D.M. 17.01.2018 - NTC 2018). Il rispetto del D.M. 14.01.2008 (ora D.M. 17.01.2018 - NTC 2018) dovrà comunque essere garantito in tutti gli altri tipi d’intervento: manutenzione straordinaria, ristrutturazione, ampliamento, sopraelevazione, mutamento di destinazione d’uso, ecc…

Articolo 5 Gli interventi previsti non dovranno incidere in modo negativo sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all'edificabilità. Pertanto si dovranno prevedere ed evitare situazioni che pregiudichino la fruibilità dei terreni adiacenti per motivi vari, tra cui sbancamenti eccessivi o non risarciti al piede, riporti di terreno non stabilizzato sui versanti, sbarramenti e ritombamenti di compluvi, immissione di acque concentrate su versanti, assenza o carenza di rete di drenaggio superficiale, opere e difese spondali che tendono ad orientare la corrente su proprietà confinanti o indirizzino l’eventuale esondazione sui terreni degli opposti frontisti, ecc… 7 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Articolo 6 Nell’ambito della Classe IIp,c,s i, saranno sempre possibili interventi di nuova edificazione e di ampliamento con verifiche locali di profondità, giacitura e stato di conservazione del substrato di fondazione. Ogni nuova opera d'arte impegnativa (es. P.E.C., edifici pubblici, ecc...) dovrà essere preceduta da adeguate ed approfondite verifiche ed analisi.

Articolo 7 Relativamente alle aree di nuova trasformazione urbanistica individuate dal P.R.G. e sue future Varianti si farà richiamo, per quanto riguarda le prescrizioni geologico-tecniche, alle relative singole schede.

4) CONTENUTI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA

Articolo 23 La Relazione geologico-tecnica deve essere redatta da un tecnico abilitato all'esercizio della professione di Geologo, a norma della Legge n.112/1963 e Legge n.616/1996 e deve analizzare ed illustrare quanto segue:

- Planimetria di dettaglio dell'area d'intervento estesa ad un intorno significativo, in scala adeguata e curve di livello. - Inquadramento geologico e geomorfologico, attraverso elaborati cartografici e descrittivi. - Indagini geognostiche, che consentano di definire, attraverso la determinazione delle caratteristiche meccaniche dei terreni, la scelta di adeguate tipologie di fondazione. Devono pertanto essere 8 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

effettuate le indagini sufficienti a descrivere le caratteristiche del volume di terreno interessato direttamente e indirettamente dalle opere in progetto. - Eventuali elaborati originali relativi a prove in sito e/o in laboratorio, descrizione dei metodi d'indagine. - Relazione illustrativa e conclusioni. - Per interventi su pendio, valutazioni e verifiche di stabilità. - Per interventi in prossimità di corsi d’acqua o linee di drenaggio le strutture dovranno essere progettate nel rispetto delle fasce di rispetto e, comunque, sempre tenendo conto delle possibili massime portate liquido/solide e della loro energia attesa.

Articolo 24 Per interventi ricadenti in zone pianeggianti di fondovalle dovrà sempre essere verificata la soggiacenza della falda idrica rispetto ai piani di fondazione.

Articolo 25 Gli elaborati e le indagini dovranno essere firmati, ciascuno per le proprie competenze, da esperti in materia geologica, geotecnica e geotecnico- strutturale (interazione struttura-terreno). Articolo 26 Le scelte progettuali dovranno essere sempre motivate e correlate da adeguate indagini puntuali sui terreni, così come previsto dalla normativa di legge e di tutela ambientale, qui di seguito brevemente menzionata.

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5) NORMATIVA DI CARATTERE SISMICO

Articolo 30. Nel territorio del Comune di Dronero si applica l’Ordinanza del PCM 20.03.2003, n.3274 e s.m.i.: "Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica". In particolare tutte le future progettazioni di opere ed edifici dovranno assoggettarsi alle Norme Tecniche contenute negli allegati dell’Ordinanza: Allegato 2 “Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l’adeguamento sismico degli edifici”. Allegato 3 “Norme tecniche per il progetto sismico dei ponti”. Allegato 4 “Norme tecniche per il progetto sismico di opere di fondazione e di sostegno dei terreni”. L’entrata in vigore dell’Ordinanza, per quanto riguarda la progettazione, è stabilita dall’art. 2, comma 2, e dalle successive Ordinanze e Note esplicative del Dip. Prot. Civile.

Articolo 31. La Deliberazione GR n.64-11402 del 23.12.03, Allegato A, individua l’elenco degli edifici strategici ed opere infrastrutturali la cui funzionalità assume rilievo fondamentale durante gli eventi sismici ai fini di protezione civile o rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso.

Articolo 32. Nel territorio comunale le future progettazioni dovranno tenere conto degli elementi locali per la stima della pericolosità sismica, rappresentati nelle Tavole 3, 4 e 5 e comprendenti: costruzioni realizzate su sottili linee di cresta con sottostanti ripidi versanti; costruzioni realizzate su versanti molto acclivi (  45°) od ai loro piedi; costruzioni realizzate in prossimità di frane attive o quiescenti. Nei casi sopra citata viene fatto obbligo, da parte dei progettisti, di valutare con attenzione l’amplificazione sismica locale dovuta agli elementi topografici. Dovrà essere prodotto uno studio geologico-tecnico 10 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

e/o geotecnica di approfondimento nel quale vengano approfonditi gli elementi topografici indicati e non nella cartografia di riferimento.

Articolo 33. Gli obblighi indicati nell’art. 32 dovranno essere estesi, con estremo dettaglio, alle aree perimetrate in Carta di Sintesi (Tav. 6) in Classe IIs

Articolo 34. Per costruzioni ricadenti su sottili linee di cresta che potrebbero contribuire all’amplificazione sismica si richiede la verifica del carico limite, condotta in accordo al D.M. 14.01.2008 (ora NTC 2018).

Articolo 35. Per costruzioni ricadenti su versanti molto acclivi (  45°) od ai loro piedi, la relazione dovrà valutare la stabilità globale del pendio, mediante verifiche di stabilità condotte in accordo al D.M. 14.01.2008 (ora NTC 2018). Dovranno inoltre essere valutate, in concomitanza di eventi sismici, eventuali mobilizzazioni di materiali litoidi o massi isolati instabili presenti lungo i versanti.

Articolo 36. Sulla base dell’Allegato 2 dell’Ordinanza, art. 3 ABBROGATO “Azione sismica” e comma 3.1 “Categorie di suolo di fondazione”, nel territorio comunale i terreni di fondazione sono stati raggruppati in quattro categorie: A) Formazioni litoidi o suoli omogenei molto rigidi, rappresentanti tutti i rilievi collinari e montuosi, anche se ricoperti da terreni di spessore massimo pari a 5 metri, caratterizzati da Vs30>800 m/s. B) Depositi alluvionali e fluvioglaciali di pianura caratterizzati da Vs30=360800. A/B) Depositi alluvionali caratterizzati dalla presenza di potenti orizzonti conglomeratici. Valori della Vs30 localmente inferiori o superiori agli 800 m/s. In queste aree dovranno essere verificate le condizioni 11 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

locali e, nel caso tali verifiche non vengano svolte, applicare la procedura richiesta per la categoria più conservativa. E) Terreni a forte componente limo-argillosa e sabbiosa (terre rosse), presenti in prossimità dei piedi collinari, caratterizzati da Vs30 = 300400 m/s e spessori compresi tra 5 e 20 m, giacenti su di un substrato di materiale litoide più rigido.

Articolo 37. Nel territorio comunale tutti i progetti di nuova ABBROGATO edificazione dovranno definire, attraverso la caratterizzazione geofisica e geotecnica del profilo stratigrafico, quale delle sette tipologie di suolo (A, B, C, D, E, S1, S2) previste dall’Ordinanza, appartenga il terreno oggetto della nuova opera.

Articolo 38. Lo studio generale condotto a livello di PRG è ABBROGATO base ritenuta adeguata per la progettazione di edifici ordinari, individuati nella Categoria III d’importanza e definiti nell’Allegato 2, punti 2.5 e 4.7 dell’Ordinanza.

Articolo 39. Per gli edifici rientranti nella Categoria I d’importanza (edifici la cui funzionalità durante ABBROGATO il terremoto ha importanza fondamentale per la protezione civile) e nella Categoria II d’importanza (edifici importanti in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso) si richiede che la caratterizzazione geofisica e geotecnica del profilo stratigrafico sia definita con specifica campagna geognostica.

Articolo 40. Per la progettazione di edifici ricadenti nella ABBROGATO perimetrazione dell’Unità 4 (Tav. 3), caratterizzata da terreni a componente argillosa (terre rosse), è richiesto un approfondimento d’indagine per consentire un’attendibile valutazione delle previsioni dello strumento urbanistico e della categoria di suolo individuato a livello di studio generale.

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Articolo 41. Gli articoli dal 36 al 40 vengono abrogati: per tutti gli interventi ricadenti sul territorio NUOVO comunale, la definizione dell’Azione sismica e della Categoria di sottosuolo di fondazione, dovrà fare rifermento a quanto è previsto dalle Nuove NTC 2018, Capitolo 3, ed in particolare: ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, l’effetto della risposta sismica locale si valuta mediante specifiche analisi, da eseguire con le modalità indicate nel § 7.11.3. In alternativa, qualora le condizioni stratigrafiche e le proprietà dei terreni siano chiaramente riconducibili alle categorie definite nella Tab. 3.2.II, si può fare riferimento a un approccio semplificato che si basa sulla classificazione del sottosuolo in funzione dei valori della velocità di propagazione delle onde di taglio, VS. I valori dei parametri meccanici necessari per le analisi di risposta sismica locale o delle velocità VS per l’approccio semplificato costituiscono parte integrante della caratterizzazione geotecnica dei terreni compresi nel volume significativo, di cui al § 6.2.2. I valori di VS sono ottenuti mediante specifiche prove oppure, con giustificata motivazione e limitatamente all’approccio semplificato, sono valutati tramite relazioni empiriche di comprovata affidabilità con i risultati di altre prove in sito, quali ad esempio le prove penetrometriche dinamiche per i terreni a grana grossa e le prove penetrometriche statiche. La documentazione cartografica di cui agli articoli dal 36 al 40 abrogati, potrà essere consultata a mero titolo comparativo alla luce dei risultati delle nuove indagini effettuate sui singoli lotti d’intervento e in considerazioni dei nuovi dettami indicati nelle vigente NTC 2018.

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6) ESTRATTI CARTA DI SINTESI 2010 - CONCENTRICO

17RES

8RES

21RES

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18RES

12RES

15 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

FRAZIONE TETTI

10RES

16 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

17 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

7) LEGENDE ESTRATTI CARTOGRAFICI SCHEDE GEOLOGICO TECNICHE

Tavola 3 – 2009 di PRGC Carta geolitologica con elementi locali per la stima dell’azione sismica di progetto

18 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

8) SCHEDE GEOLOGICO TECNICHE SULLE AREE IN VARIANTE

SCHEDA n. 1: MODIFICA N. 8RES – Via Valle Maira

Denominazione: Area residenziale Classe Urbanistica: IIp Condizioni di pericolosità: limitate Unità geologica (Carta geolitologica Tav. 3/2009): Unità 1a Località: Via Valle Maira – Zona Istituto Alberghiero

Geomorfologia: si evidenzia un settore sub pianeggiante, di raccordo, tra i depositi dell’ampia conoide di Roccabruna in corrispondenza delle aree marginali del rio di Roccabruna e le alluvioni di fondovalle. Per questi terreni non vengono poste limitazioni all’edificabilità, rimandando, per quanto riguarda l’aspetto esecutivo, alla Normativa Geologica indicata nella Relazione geologica di Piano e riferibile alla Classe urbanistica IIp (seconda di pianura).

Litostratigrafia: I terreni sono riconducibili a depositi limo sabbiosi in superficie potenti circa 1 ÷ 2 m, seguiti da sabbie ghiaiose mediamente consistenti passanti a ghiaie sabbiose con ciottoli; queste ultime ricomprendono i depositi alluvionali medio recenti della paleoconoide di Roccabruna.

Geotecnica: terreni mediocri nei primi 1 – 2 m; portanti oltre tale quota. Parametri geotecnica di riferimento (oltre -1 ÷ 2 m):

DEPOSITI FLUVIALI E FLUVIOGLACIALI GROSSOLANI INDIFFERENZIATI

UNI/CNR USCR NSPT Dr ’ c’ E  AASHO

Rifiuto 65% 30° 35° 0.0 kPa 50 MPa 20 kN/mc A1a GW

Idrogeologia: falda acquifera presente a profondità presunta tra 15 – 20 m. Possibile acqua a bassa energia per problematiche puntuali correlabile al rio di Roccabruna presente a nord oltre la strada provinciale; questo 19 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

aspetto dovrà essere valutato e considerato in base d’intervento del singolo lotto edificatorio, con l’adozione degli accorgimenti più idonei atti a contrastare questo limitato e circoscritto rischio.

Sismica: Unità 1 (Tav. 3/2003) (all. 2, punto 3.1 dell’OPCM 2374 del 20.03.2003). La definizione dell’azione sismica e della Categoria di sottosuolo di fondazione dovrà essere definita sulla base di indagini dirette in sito e comunque sulla scorta di quanto richiamato nell’art. 41 della presente relazione (Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico) e più in generale dalle Nuove NTC 2018

Prescrizioni generali: ogni intervento dovrà essere preceduto da indagini geologiche e geotecniche ed attente valutazioni sulla più opportuna tipologia di fondazione; i risultati ottenuti dovranno essere esplicitati in apposita relazione (art. dal 23 al 26, relazione e normativa geologica e sismica, febbraio 2009, n. 1) a firma di geologo abilitato all’esercizio della libera professione. Rispetto D.M. 17.01.2018.

Prescrizioni di carattere sismico: Rispetto OPCM n. 3274 del 20.03.2003 e s.m.i., D.M. 17.01.2018 (NTC 2018). Articolo 41 Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico. Definizione della risposta sismica locale mediante specifiche analisi, da eseguire con le modalità indicate nel § 7.11.3. (NTC 2018). In alternativa, qualora le condizioni stratigrafiche e le proprietà dei terreni siano chiaramente riconducibili alle categorie definite nella Tab. 3.2.II (NTC 2018), si può fare riferimento a un approccio semplificato che si basa sulla classificazione del sottosuolo in funzione dei valori della velocità di propagazione delle onde di taglio, VS. I valori di VS sono ottenuti mediante specifiche prove oppure, con giustificata motivazione e limitatamente all’approccio semplificato, sono valutati tramite relazioni empiriche di comprovata affidabilità con i risultati di altre prove in sito, quali ad esempio le prove penetrometriche dinamiche per i terreni a grana grossa e le prove penetrometriche statiche.

20 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Estratto DBTRE Regionale

Estratto Tavola 3 – 2009 di PRGC - (LEGENDA PAG. 18) Carta geolitologica con elementi locali per la stima dell’azione sismica di progetto

21 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Foto 1: Modifica 8RES – Via Valle Maira

Foto 2 (Aerea): Modifica 8RES – Via Valle Maira

22 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

MODIFICA n° 8RES – VARIANTE PARZIALE n° 31 - PROGETTO Estratto cartografico della Tavola n. 4 - Assetto Generale Capoluogo (l’area interessata è indicata con un cerchio ed il numero della modifica)

8RES

23 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

SCHEDA n. 2: MODIFICA N. 10RES – Frazione Tetti

Denominazione: Inserimento di terreno in zona satura R16 Classe Urbanistica: IIp Condizioni di pericolosità: limitate Unità geologica (Carta geolitologica Tav. 3/2009): Unità 4 Località: tetti Borgetto

Geomorfologia: l’area raccorda i terreni alluvionali di fondovalle, i depositi della conoide di Piossasco e i depositi residuali limo argillosi che ammantano le aree di transizione di monte. Vendono definite blande pendenze del versante dirette all’incirca verso nord est con valori prossimi al 2 ÷ 3% nel settore di valle sino ad un massimo del 5% in quello di monte

Litostratigrafia: I terreni sono riconducibili a depositi limo argillosi e sabbiosi in superficie potenti anche 6 ÷ 10 m che formano una facies di transizione tra i depositi alluvionali grossolani della pianura ed il bordo delle prime propaggini collinari

Geotecnica: terreni mediocri, non sono idonei a recepire carichi particolarmente gravosi. Necessitano sempre d’indagini geognostiche di tipo diretto ed attente valutazioni sulla più opportuna tipologia di fondazione, quali fondazioni continue e/o platee; adeguato immorsamento e miglioramento del piano d’appoggio delle fondazioni. Parametri geotecnici di riferimento:

DEPOSITI LIMO-ARGILLOSI DI ALTERAZIONE

UNI/CNR USCR NSPT Dr ’ c’ E  AASHO

2  20 65% 22° 26° 30 kPa 10 MPa 21 kN/mc A6/A4 CL-ML

Idrogeologia: circolazione idrica incerta e non verificata con terebrazione di pozzo nel sito; verso nord ovest insiste una sorgente denominata Ischia, la quale venne captata nel 2007 a fini acquedottistici. L’area in esame risulta

24 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

esterna dalle perimetrazioni relative alla ZTA (zona di tutela assoluta) e ZA (zona di rispetto)

Sismica: Unità 4 (Tav. 3/2003) (all. 2, punto 3.1 dell’OPCM 2374 del 20.03.2003). La definizione dell’azione sismica e della Categoria di sottosuolo di fondazione dovrà essere definita sulla base di indagini dirette in sito e comunque sulla scorta di quanto richiamato nell’art. 41 della presente relazione (Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico) e più in generale dalle Nuove NTC 2018

Prescrizioni generali: ogni intervento dovrà essere preceduto da indagini geologiche e geotecniche ed attente valutazioni sulla più opportuna tipologia di fondazione; i risultati ottenuti dovranno essere esplicitati in apposita relazione (art. dal 23 al 26, relazione e normativa geologica e sismica, febbraio 2009, n. 1) a firma di geologo abilitato all’esercizio della libera professione. Rispetto D.M. 17.01.2018.

Prescrizioni di carattere sismico: Rispetto OPCM n. 3274 del 20.03.2003 e s.m.i., D.M. 17.01.2018 (NTC 2018). Articolo 41 Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico. Definizione della risposta sismica locale mediante specifiche analisi, da eseguire con le modalità indicate nel § 7.11.3. (NTC 2018). In alternativa, qualora le condizioni stratigrafiche e le proprietà dei terreni siano chiaramente riconducibili alle categorie definite nella Tab. 3.2.II (NTC 2018), si può fare riferimento a un approccio semplificato che si basa sulla classificazione del sottosuolo in funzione dei valori della velocità di propagazione delle onde di taglio, VS. I valori di VS sono ottenuti mediante specifiche prove oppure, con giustificata motivazione e limitatamente all’approccio semplificato, sono valutati tramite relazioni empiriche di comprovata affidabilità con i risultati di altre prove in sito, quali ad esempio le prove penetrometriche dinamiche per i terreni a grana grossa e le prove penetrometriche statiche.

25 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Estratto DBTRE Regionale

Estratto Tavola 3 – 2009 di PRGC - (LEGENDA PAG. 18) Carta geolitologica con elementi locali per la stima dell’azione sismica di progetto

26 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Foto 3: Modifica 10RES – Tetti Borgetto

Foto 4 (Aerea): Modifica 10RES – Tetti Borgetto

27 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

MODIFICA n° 10RES – VARIANTE PARZIALE n° 31 - PROGETTO Estratto cartografico della Tavola n. 6 - Assetto Generale Frazioni: Tetti - Ruata - Prato - Borgata (l’area interessata è indicata con un cerchio ed il numero della modifica)

10RES

28 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

SCHEDA n. 3: MODIFICA N. 12RES – Oltre Maira

Denominazione: Area residenziale Classe Urbanistica: I Condizioni di pericolosità: assenti Unità geologica (Carta geolitologica Tav. 3/2009): Unità 2a Località: Oltre Maira Via Roccerè

Geomorfologia: settore di raccordo tra le pendici meridionali dello spartiacque Maira - Grana e i depositi alluvionali marginali al corso del T. Maira. Poco a monte, in ricoprimento sulle alluvioni e sul substrato, si definiscono depositi argillosi meglio noti in letteratura come terre rosse. L’area appartiene agli alti terrazzi alluvionali la cui formazione deve essere ricondotta agli eventi alluvionali ed erosionali del T. Maira nel corso del Quaternario. Attualmente tali aree si trovano sollevate rispetto al corso attuale dei torrente di oltre 40 m e sono separati da esso da una profonda gola d’incisione e da due ordine di terrazzamenti intermedi.

Litostratigrafia: La natura delle alluvioni è generalmente di tipo ghiaioso - sabbioso - limoso con ciottoli e blocchi nei livelli più profondi. Il grado di cementazione cresce generalmente al crescere della profondità, sino a definire orizzonti di tipo lenticolare fortemente cementati noti con il nome di ceppo.

Geotecnica: terreni mediocri nei primi 1 – 2 m; portanti oltre tale quota. Parametri geotecnica di riferimento (oltre -1 ÷ 2 m):

DEPOSITI FLUVIALI E FLUVIOGLACIALI GROSSOLANI INDIFFERENZIATI

UNI/CNR USCR NSPT Dr ’ c’ E  AASHO

Rifiuto 65% 30° 35° 0.0 kPa 50 MPa 20 kN/mc A1a GW

Idrogeologia: falda acquifera assente nei primi 20 m. Non si hanno ulteriori notizie.

29 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Sismica: Unità 2a (Tav. 3/2003) (all. 2, punto 3.1 dell’OPCM 2374 del 20.03.2003). La definizione dell’azione sismica e della Categoria di sottosuolo di fondazione dovrà essere definita sulla base di indagini dirette in sito e comunque sulla scorta di quanto richiamato nell’art. 41 della presente relazione (Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico) e più in generale dalle Nuove NTC 2018

Prescrizioni generali: ogni intervento dovrà essere preceduto da indagini geologiche e geotecniche ed attente valutazioni sulla più opportuna tipologia di fondazione; i risultati ottenuti dovranno essere esplicitati in apposita relazione (art. dal 23 al 26, relazione e normativa geologica e sismica, febbraio 2009, n. 1) a firma di geologo abilitato all’esercizio della libera professione. Rispetto D.M. 17.01.2018.

Prescrizioni di carattere sismico: Rispetto OPCM n. 3274 del 20.03.2003 e s.m.i., D.M. 17.01.2018 (NTC 2018). Articolo 41 Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico. Definizione della risposta sismica locale mediante specifiche analisi, da eseguire con le modalità indicate nel § 7.11.3. (NTC 2018). In alternativa, qualora le condizioni stratigrafiche e le proprietà dei terreni siano chiaramente riconducibili alle categorie definite nella Tab. 3.2.II (NTC 2018), si può fare riferimento a un approccio semplificato che si basa sulla classificazione del sottosuolo in funzione dei valori della velocità di propagazione delle onde di taglio, VS. I valori di VS sono ottenuti mediante specifiche prove oppure, con giustificata motivazione e limitatamente all’approccio semplificato, sono valutati tramite relazioni empiriche di comprovata affidabilità con i risultati di altre prove in sito, quali ad esempio le prove penetrometriche dinamiche per i terreni a grana grossa e le prove penetrometriche statiche.

30 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Estratto DBTRE Regionale

Estratto Tavola 3 – 2009 di PRGC - (LEGENDA PAG. 18) Carta geolitologica con elementi locali per la stima dell’azione sismica di progetto

31 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Foto 5: Modifica 12RES – Oltre Maira Via Roccerè

Foto 6 (Aerea): Modifica 12RES – Oltre Maira Via Roccerè

32 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

MODIFICA n° 12RES – VARIANTE PARZIALE n° 31 - PROGETTO Estratto cartografico della Tavola n. 4 - Assetto Generale Capoluogo (l’area interessata è indicata con un cerchio ed il numero della modifica)

12RES

33 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

SCHEDA n. 4: MODIFICA N. 17RES – Via Picco Santa Maria

Denominazione: Area residenziale di completamento in zona R6 Classe Urbanistica: IIc (parte IIIa – Ee) Condizioni di pericolosità: medio moderate Unità geologica (Carta geolitologica Tav. 3/2009): Unità 4 Località: Via Picco Santa Maria

Geomorfologia: settore di raccordo tra i depositi alluvionali di fondovalle con i terreni residuali del versante. Blanda immersione generale verso sud con depressione di circa 1,0 m del terreni rispetto alla viabilità circostante di via Picco Santa Maria

Litostratigrafia: terreni a colorazione rossastra (c.d. terre rosse), eluviali e colluviali, potenti alcuni metri, a composizione limo-argillosa e sabbiosa che formano una facies di transizione tra i depositi alluvionali grossolani della pianura ed il bordo delle prime propaggini collinari

Geotecnica: terreni mediocri, non sono idonei a recepire carichi particolarmente gravosi. Necessitano sempre d’indagini geognostiche di tipo diretto ed attente valutazioni sulla più opportuna tipologia di fondazione, quali fondazioni continue e/o platee con adeguato immorsamento, miglioramento del piano d’appoggio delle fondazioni. Parametri geotecnici di riferimento:

DEPOSITI LIMO-ARGILLOSI DI ALTERAZIONE

N Dr ’ c’ E  UNI/CNR USCR SPT AASHO

2  20 65% 22° 26° 30 kPa 10 MPa 21 kN/mc A6/A4 CL-ML

Idrogeologia: possibile acqua di circolazione a profondità ridotta legata al Rio di Roccabruna e agli apporti superficiali del versante e della zona collinare. Necessità di verificarne l’interazione con il sistema di fondazione dei nuovi manufatti in fase di progetto esecutivo

Sismica: Unità 4 (Tav. 3/2003) (all. 2, punto 3.1 dell’OPCM 2374 del 20.03.2003). La definizione dell’azione sismica e della Categoria di sottosuolo di fondazione dovrà essere definita sulla base di indagini dirette in sito e comunque sulla scorta di quanto richiamato nell’art. 41 della presente relazione

34 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

(Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico) e più in generale dalle Nuove NTC 2018

Prescrizioni generali: l’area si colloca marginalmente al complesso nodo idraulico del minigolf; in una parte del lotto, altimetricamente si evidenzia una depressione di circa -1,0 m rispetto alla viabilità laterale di via Picco Santa Maria. In parte, a margine di tale via, l’area ricade in classe IIIA ed in fascia Ee (quest’ultima relativa ad un tratto intubato di un limitato compluvio). Tale situazione definisce un comparto dove non è possibile escludere elementi di rischio per i nuovi manufatti. Per rendere possibile una nuova edificazione, occorrerà effettuare le verifiche e seguire scrupolosamente le prescrizioni sotto indicate, le quali dovranno in ogni caso essere dettagliate in fase di progetto esecutivo sul lotto ed esplicitate, per quanto di competenza, in apposita relazione geologica (per la parte geologica) redatta da geologo abilitato allo svolgimento della libera professione e per la parte idraulica in apposita relazione idraulica redatta da ingegnere idraulico abilitato. Le prescrizioni risultano le seguenti: - La nuova edificazione non dovrà interessare in alcun modo la porzione di area ricadente in classe IIIA e in fascia Ee; - Le limitate modificazioni del suolo entro la zona IIIA ed Ee (ad esempio l’accesso al fabbricato), non dovranno in alcun modo peggiorare le condizioni di rischio idrogeologico del comparto; tale elemento dovrà esser certificato dai progettisti - Viene fatto esplicito divieto di realizzare piani interrati e/o seminterrati; - Il piano terreno del nuovo edificato dovrà essere previsto ad una quota non inferiore a + 0,5 m rispetto alla adiacente strada comunale di via Picco Santa Maria (circa + 1,5 m rispetto all’attuale p.c. dell’area a margine della viabilità citata nel punto depresso, vedi riferimento indicativo sulla foto seguente); - Lungo il margine del lotto verso il rio di Roccabruna, dovrà essere valutata con attenzione l’opportunità di realizzare eventuali e opportune opere di difesa spondale; tali opere dovranno garantire massima sicurezza ai fabbricati in progetto sul lotto in esame e non dovranno creare aggravi negativi sul complesso sistema idraulico circostante e sui manufatti esistente al contorno; - L’eventuale progetto di tali opere idrauliche dovrà essere redatto da ingegnere idraulico abilitato, il quale dovrà verificare in modo approfondito la situazione idraulica esistente e le conseguenza delle opere in progetto 35 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

sull’esistente circostante; il professionista dovrà inoltre certificare che le opere di carattere idraulico previste garantiranno massima sicurezza al fabbricato in progetto, migliorando di fatto la situazione idraulica locale senza creare aggravio per quanto riguarda l’esistente in un intorno significativo - i movimenti di terreno e le variazioni altimetriche e morfologiche dell’area date dalla realizzazione di rilevati e/o di riporto di terreno, dovranno essere verificati dall’ingegnere idraulico e non dovranno comportare aggravi del rischio in merito al regime idraulico di scorrimento delle acque a monte e a valle dell’area in esame - dal punto di vista geologico tecnico, ogni intervento dovrà essere preceduto da indagini geologiche, geotecniche e sismiche di dettaglio ed attente valutazioni sulla più opportuna tipologia di fondazione; i risultati ottenuti dovranno essere esplicitati in apposita relazione (art. dal 23 al 26, relazione e normativa geologica e sismica, febbraio 2009, n. 1) a firma di geologo abilitato all’esercizio della libera professione. Rispetto del D.M. 17.01.2018 (NTC 2018).

Prescrizioni di carattere sismico: Rispetto OPCM n. 3274 del 20.03.2003 e s.m.i., D.M. 17.01.2018 (NTC 2018). Articolo 41 Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico. Definizione della risposta sismica locale mediante specifiche analisi, da eseguire con le modalità indicate nel § 7.11.3. (NTC 2018). In alternativa, qualora le condizioni stratigrafiche e le proprietà dei terreni siano chiaramente riconducibili alle categorie definite nella Tab. 3.2.II (NTC 2018), si può fare riferimento a un approccio semplificato che si basa sulla classificazione del sottosuolo in funzione dei valori della velocità di propagazione delle onde di taglio, VS. I valori di VS sono ottenuti mediante specifiche prove oppure, con giustificata motivazione e limitatamente all’approccio semplificato, sono valutati tramite relazioni empiriche di comprovata affidabilità con i risultati di altre prove in sito, quali ad esempio le prove penetrometriche dinamiche per i terreni a grana grossa e le prove penetrometriche statiche.

Nota: in linea generale, si esprime parare sfavorevole a nuovi interventi edificatori in questo comparto che eccedano il recupero dell’esistente, a meno che non venga ampiamente dimostrato che eventuali nuovi interventi edificatori (e di modifica dell’assetto geomorfologico locale), migliorano le condizioni di sicurezza complessiva dell’area, riducendone il rischio idrogeologico. Tutte le analisi e le verifiche richieste, dovranno essere estese ad un intorno significativo, valutando in dettaglio gli effetti indotti sull’esistente derivanti da ogni nuovo intervento in progetto 36 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Estratto DBTRE Regionale

Estratto Tavola 3 – 2009 di PRGC - (LEGENDA PAG. 18) Carta geolitologica con elementi locali per la stima dell’azione sismica di progetto

37 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Piano campagna depresso del lotto, circa -1,0 m rispetto a quota 0

via Picco S. Maria, quota 0 di riferimento Foto 7: Modifica 17RES – via Picco Santa Maria

Foto 8 (Aerea): Modifica 17RES – via Picco Santa Maria

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39 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

SCHEDA n. 5: MODIFICA N. 18RES - Via Montemale

Denominazione: Area residenziale Classe Urbanistica: IIp Condizioni di pericolosità: limitate Unità geologica (Carta geolitologica Tav. 3/2009): Unità 2a Località: Via Montemale – Via Archero

Geomorfologia: il comparto risulta ubicato in un versante debolmente immergente verso nord. Verso monte un lieve terrazzo morfologico di h pari a circa 1,0 m che divide l’alluvionale con i depositi residuali

Litostratigrafia: alluvioni grossolane ed in profondità substrato autoctono terreni ottimi sin dai primi metri. Per i depositi alluvionali si segnalano:

DEPOSITI FLUVIALI E FLUVIOGLACIALI GROSSOLANI INDIFFERENZIATI

UNI/CNR USCR NSPT Dr ’ c’ E  AASHO

Rifiuto 65% 30° 35° 0.0 kPa 50 MPa 20 kN/mc A1a GW

Idrogeologia: soggiacenza della falda freatica non rilevata

Sismica: Unità 2a (Tav. 3/2003) (all. 2, punto 3.1 dell’OPCM 2374 del 20.03.2003). La definizione dell’azione sismica e della Categoria di sottosuolo di fondazione dovrà essere definita sulla base di indagini dirette in sito e comunque sulla scorta di quanto richiamato nell’art. 41 della presente relazione (Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico) e più in generale dalle Nuove NTC 2018

Prescrizioni generali: ogni intervento dovrà essere preceduto da indagini geologiche e geotecniche ed attente valutazioni sulla più opportuna tipologia di fondazione; i risultati ottenuti dovranno essere esplicitati in apposita relazione (art. dal 23 al 26, relazione e normativa geologica e sismica, febbraio 2009, n. 1) a firma di geologo abilitato all’esercizio della libera professione. Rispetto D.M. 17.01.2018.

40 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Prescrizioni di carattere sismico: Rispetto OPCM n. 3274 del 20.03.2003 e s.m.i., D.M. 17.01.2018 (NTC 2018). Articolo 41 Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico. Definizione della risposta sismica locale mediante specifiche analisi, da eseguire con le modalità indicate nel § 7.11.3. (NTC 2018). In alternativa, qualora le condizioni stratigrafiche e le proprietà dei terreni siano chiaramente riconducibili alle categorie definite nella Tab. 3.2.II (NTC 2018), si può fare riferimento a un approccio semplificato che si basa sulla classificazione del sottosuolo in funzione dei valori della velocità di propagazione delle onde di taglio, VS. I valori di VS sono ottenuti mediante specifiche prove oppure, con giustificata motivazione e limitatamente all’approccio semplificato, sono valutati tramite relazioni empiriche di comprovata affidabilità con i risultati di altre prove in sito, quali ad esempio le prove penetrometriche dinamiche per i terreni a grana grossa e le prove penetrometriche statiche.

Estratto DBTRE Regionale

41 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Estratto Tavola 3 – 2009 di PRGC - (LEGENDA PAG. 18) Carta geolitologica con elementi locali per la stima dell’azione sismica di progetto

Foto 9 (Aerea): Modifica 18RES – Via Montemale – Via Archero 42 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

MODIFICA n° 18RES – VARIANTE PARZIALE n° 31 - PROGETTO Estratto cartografico della Tavola n. 4 - Assetto Generale Capoluogo (l’area interessata è indicata con un cerchio ed il numero della modifica)

18RES

43 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

SCHEDA n. 6: MODIFICA N. 21RES - Via dei Partigiani

Denominazione: Area residenziale di completamento in zona R3 Classe Urbanistica: IIp Condizioni di pericolosità: limitate Unità geologica (Carta geolitologica Tav. 3/2009): Unità 2a Località: Via dei Partigiani

Geomorfologia: si evidenzia un settore sub pianeggiante. Circa 100 m in direzione sud sud est, si delinea l’orlo di terrazzo alluvionale di monte del T. Maira. Per questi terreni non vengono poste limitazioni all’edificabilità, rimandando, per quanto riguarda l’aspetto esecutivo, alla Normativa Geologica indicata nella Relazione geologica di Piano e riferibile alla Classe urbanistica IIp (seconda di pianura).

I depositi sono riconducibili ad alluvioni ghiaioso ciottolose con una coltre superficiale di potenza limitata e variabile riconducibile a terreni di copertura. Depositi alluvionali medio recenti, costituiti da ghiaie e sabbie con ciottoli e blocchi in matrice sabbiosa, di potenze anche rilevanti.

Geotecnica: terreni portanti. Parametri geotecnica di riferimento:

DEPOSITI FLUVIALI E FLUVIOGLACIALI GROSSOLANI INDIFFERENZIATI

UNI/CNR USCR NSPT Dr ’ c’ E  AASHO

Rifiuto 65% 30° 35° 0.0 kPa 50 MPa 20 kN/mc A1a GW

Idrogeologia: falda acquifera non rilevata

Sismica: Unità 2a (Tav. 3/2003) (all. 2, punto 3.1 dell’OPCM 2374 del 20.03.2003). La definizione dell’azione sismica e della Categoria di sottosuolo di fondazione dovrà essere definita sulla base di indagini dirette in sito e comunque sulla scorta di quanto richiamato nell’art. 41 della presente relazione (Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico) e più in generale dalle Nuove NTC 2018

44 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Prescrizioni generali: ogni intervento dovrà essere preceduto da indagini geologiche e geotecniche ed attente valutazioni sulla più opportuna tipologia di fondazione; i risultati ottenuti dovranno essere esplicitati in apposita relazione (art. dal 23 al 26, relazione e normativa geologica e sismica, febbraio 2009, n. 1) a firma di geologo abilitato all’esercizio della libera professione. Rispetto D.M. 17.01.2018.

Prescrizioni di carattere sismico: Rispetto OPCM n. 3274 del 20.03.2003 e s.m.i., D.M. 17.01.2018 (NTC 2018). Articolo 41 Paragrafo n. 5 – Normativa di carattere sismico. Definizione della risposta sismica locale mediante specifiche analisi, da eseguire con le modalità indicate nel § 7.11.3. (NTC 2018). In alternativa, qualora le condizioni stratigrafiche e le proprietà dei terreni siano chiaramente riconducibili alle categorie definite nella Tab. 3.2.II (NTC 2018), si può fare riferimento a un approccio semplificato che si basa sulla classificazione del sottosuolo in funzione dei valori della velocità di propagazione delle onde di taglio, VS. I valori di VS sono ottenuti mediante specifiche prove oppure, con giustificata motivazione e limitatamente all’approccio semplificato, sono valutati tramite relazioni empiriche di comprovata affidabilità con i risultati di altre prove in sito, quali ad esempio le prove penetrometriche dinamiche per i terreni a grana grossa e le prove penetrometriche statiche.

45 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Estratto DBTRE Regionale

Estratto Tavola 3 – 2009 di PRGC - (LEGENDA PAG. 18) Carta geolitologica con elementi locali per la stima dell’azione sismica di progetto

46 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

Foto 10: Modifica 21RES – Via dei Partigiani

Foto 11 (Aerea): Modifica 21RES – Via dei partigiani

47 Geol. F. Cambursano - Schede geologico tecniche–Variante Parziale n. 31/2018 al PRGC, dicembre 2018

MODIFICA n° 21RES – VARIANTE PARZIALE n° 31 - PROGETTO Estratto cartografico della Tavola n. 4 - Assetto Generale Capoluogo (l’area interessata è indicata con un cerchio ed il numero della modifica)

21RES

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