2018

Dott. Leoni Maurizio - Agronomo REGIONE DEL via Donatori del Sangue, 20 31020 - Fontane di (TV) PROVINCIA DI E – mail: [email protected] Collaboratore: Dott. Signori Alessio - Agronomo COMUNE DI

Oggetto: Piano comunale per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile – Seconda Variante

Fase procedurale: VVaallluutttaazziiioonnee ddiii IIInncciiiddeennzzaa aammbbiiieenntttaalllee ((VV... IIInncc... AA...)) DDiiicchhiiiaarraazziiioonnee ddiii nnoonn nneecceessssiiitttàà ddiii VVaallluutttaazziiioonnee ddiii IIInncciiiddeennzzaa

Fontane di Villorba (TV), 19 Marzo 2018

PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA MODELLO PER LA DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Il sottoscritto Maurizio Leoni nato a Forlì prov. FC il 21/04/1953 e residente in via Cavalieri di , 6 nel Comune di Villorba prov. TV CAP 31020 tel. 0422/423000, fax 0422/423000, e - mail [email protected] in qualità di valutatore del piano denominato: “Piano comunale per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile – Seconda Variante”

DICHIARA che per l'istanza presentata NON è necessaria la valutazione di incidenza in quanto riconducibile all’ipotesi di non necessità di valutazione di incidenza prevista dell’Allegato A, paragrafo 2.2 della D. G. R. n° 1400 del 29/08/2017 al punto 23 “piani, progetti e interventi per i quali sia dimostrato tramite apposita relazione tecnica che non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti Natura 2000”. Alla presente si allega la relazione tecnica dal titolo Relazione esplicativa alla dichiarazione di non necessità di valutazione di incidenza

Fontane di Villorba (TV), lì 19 Marzo 2018

Il dichiarante Dott. Maurizio Leoni – Agronomo Informativa sull’autocertificazione ai del D. P. R. 28/12/2000 n° 445 e ss. mm. ii. Il sottoscritto dichiara inoltre di essere a conoscenza che il rilascio di dichiarazioni false o mendaci è punito ai sensi dell'art. 76 del D. P. R. 28/12/2000 n° 445 e ss. mm. ii., dal Codice Penale e dalle leggi speciali in materia. Tutte le dichiarazioni contenute nel presente documento, anche ove non esplicitamente indicato, sono rese ai sensi, e producono gli effetti degli artt. 47 e 76 del D. P. R. 445/2000 e ss. mm. ii. Ai sensi dell’art. 38 del D. P. R. 445/2000 ss. mm. ii., la dichiarazione è sottoscritta dall’interessato in presenza del dipendente addetto ovvero sottoscritta o inviata insieme alla fotocopia, non autenticata di un documento d’identità del dichiarante, all’ufficio competente Via fax, tramite un incaricato, oppure mezzo posta.

Fontane di Villorba (TV), lì 19 Marzo 2018

Il dichiarante Dott. Maurizio Leoni – Agronomo Informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 30 giugno 2003 n° 196

I dati da Lei forniti saranno trattati - con modalità cartacee e informatizzate - per l’archiviazione delle istanze presentate nell’ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa e non costituiranno oggetto di comunicazione o di diffusione. I dati raccolti potranno essere trattati anche per finalità statistiche. Il Titolare del trattamento è: ……………………………………………………………………….., con sede in ………………………………………………………………………………………………, Via …………………………………………………………..., n° ……………… , CAP ………………. Il Responsabile del trattamento è: …………………………………………………………………….., con sede in ………………………………………………………………………………………………, Via …………………………………………………………..., n° ………………, CAP ………………. Le competono tutti i diritti previsti dall'articolo 7 del D. Lgs. n° 196/2003. Lei potrà quindi chiedere al Responsabile del trattamento la correzione e l’integrazione dei propri dati e, ricorrendone gli estremi, la cancellazione o il blocco.

Fontane di Villorba (TV), lì 19 Marzo 2018

Il dichiarante Dott. Maurizio Leoni – Agronomo

REGIONE DEL VENETO ANNO 2018 PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI RONCADE

RELAZIONE ESPLICATIVA ALLA DICHIARAZIONE DI NON NECESSITA’ DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA

ai sensi art. 5 D. P. R. n° 357 del 08/09/1997 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche” D. G. R. n° 1400 del 29 Agosto 2017

Progetto: Piano comunale per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile – Seconda Variante

Fontane di Villorba (TV), lì 19 Marzo 2018

Dott. MAURIZIO LEONI – Agronomo Via Donatori del Sangue, 20 – Fontane di Villorba Tel./Fax 0422/423000 E – mail: [email protected]

Collaboratore : Dott. Signori Alessio – Agronomo

INDICE

1. RIFERIMENTI NORMATIVI ...... 3

2. DESCRIZIONE DEL PIANO ...... 5

2.1. Stato di fatto del territorio ...... 7 2.2. Calcolo campo elettromagnetico ...... 10 2.3. Zonizzazione di progetto ...... 11 3. RELAZIONE CON LA RETE NATURA 2000 ...... 18

ALLEGATI:

• Tav. 1 - Estratto su C. T. R. con individuazione dell'ambito di intervento, dei Siti Natura 2000 e degli habitat • All. 2 – Curriculum vitae

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1. RIFERIMENTI NORMATIVI

Il D. P. R. n° 357/1997 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche” disciplina le procedure per l’adozione delle misure previste dalla direttiva 92/43/CEE “Habitat”, ai fini della salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali di interesse comunitario e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario. Il richiamato D. P. R. recepisce e dà attuazione alla direttiva “Habitat”, che si prefigge di costituire una rete ecologica europea denominata “Natura 2000”, formata dai siti di importanza comunitaria (S. I. C.). In particolare l’art. 5 fornisce indicazioni sulla valutazione di incidenza: “ nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico – ambientale dei siti di importanza comunitaria ”. Tali siti sono stati individuati con Decreto del Ministero dell’Ambiente 3 aprile 2000 “Elenco delle zone di protezione speciale designate ai sensi della direttiva 79/409/CEE e dei siti di importanza comunitaria proposti ai sensi della direttiva 92/43/CEE”. Il recepimento delle disposizioni comunitarie in materia di valutazione di incidenza prevede che ogni piano o progetto insistente su un S. I. C. sia accompagnato da una relazione documentata, finalizzata ad “ individuare e valutare i principali effetti che il piano può avere sul sito di importanza comunitaria, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo ”. Nel caso in esame l’intervento riguarda un ambito posto all’esterno del S. I. C. “Fiume Sile da Treviso Est a San Michele Vecchio” (IT3240031), della Z. P. S. “Fiume Sile: Sile Morto e ansa a San Michele Vecchio” (IT3240019) e del S. I. C. “Fiumi Meolo e Vallio” (IT3240033). La Regione del Veneto ha definito le “Disposizioni per l’applicazione della normativa comunitaria e statale relativa ai S. I. C., Z. S. C. e Z. P. S.” con Deliberazione della Giunta Regionale n° 1662 del 22/06/2001 “Direttiva 92/43/CEE, Direttiva 79/409/CEE, D. P. R. 8 settembre 1997, n° 357, D. M. 3 aprile 2000”. Tale provvedimento estende a tutti i S. I. C. e Z. P. S. individuati dal D. M. 3 aprile 2000 l’applicazione della valutazione di incidenza ambientale, “ atta ad evitare la compromissione dei valori che potrebbero costituire oggetto di tutela a conclusione del procedimento di selezione dei siti ”, previsto dalla direttiva “Habitat”.

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La Regione Veneto ha dato attuazione all’applicazione del citato D. P. R. 357/97, con la “Guida metodologica per la valutazione di incidenza”, con D. G. R. n° 3173 del 10/10/2006, successivamente revocata con l’approvazione della D. G. R. 2299 del 09/12/2014. Più recentemente è stata revocata anche quest’ultima deliberazione a seguito dell’emanazione della D. G. R. 1400 del 29/08/2017, introdotta per: • Soddisfare l’esigenza di semplificare la redazione degli studi di incidenza; • Snellire e velocizzare i tempi di verifica degli studi medesimi; • Conseguire gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica di cui alla spending review , sia in termini di impiego di risorse umane, sia in termini di mezzi economici e meccanici. Il provvedimento fissa i criteri metodologici e i contenuti della relazione di valutazione di incidenza e prevede la seguente procedura: 1. verifica della necessità di redigere la valutazione di incidenza, rispetto ai criteri di esclusione previsti dal richiamato provvedimento regionale; 2. fase di screening : è finalizzata a identificare i potenziali effetti significativi del progetto sul sito, attraverso dati oggettivi e verificabili: a) descrizione del progetto: si individuano indicatori correlati alla consistenza e alle modalità degli interventi previsti; b) indicatori ambientali: descrivono la configurazione ed il profilo ambientale del sito; c) indicatori di significatività: descrivono la rilevanza dei probabili effetti sul sito e le interferenze sulla struttura funzionale del sito. La fase di screening si conclude con due alternative valutazioni: 1. la valutazione preliminare degli impatti identificati si conclude con la dichiarazione di non significatività degli effetti generati dal piano. 2. la valutazione preliminare degli impatti identificati indica probabili impatti significativi; è richiesta la stesura della relazione di valutazione di incidenza ambientale, secondo la metodologia prevista per la V. I. A.. In questo caso le linee guida prevedono un approfondimento delle analisi, con valutazione quantitativa e qualitativa degli impatti indotti dalla realizzazione dell’intervento, attraverso una comparazione di più soluzioni alternative e di adeguate misure di mitigazione e di compensazione. I S. I. C/p e le Z. P. S. sono stati ridefiniti con D. P. G. R. n° 1180 del 18 aprile 2006 e si farà quindi riferimento a tale provvedimento. Sulla base del quadro normativo di riferimento, appena richiamato, tenuto conto della entità dell’intervento in esame, si ritiene adeguato esaminare di seguito il piano in esame.

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2. DESCRIZIONE DEL PIANO

La crescita estemporanea delle stazioni radio - base per la telefonia mobile negli ultimi anni, e l’esigenza contrastante di una programmazione preventiva di tali installazioni fondata sulle più recenti acquisizioni tecniche e scientifiche, desta sospetti, condizionamenti e timori: ogni installazione di una struttura per la telefonia genera la nascita di un comitato di cittadini che esigono, giustamente, rassicurazioni e garanzie e che spesso generano contenziosi legali nei confronti delle amministrazioni pubbliche e dei gestori della telefonia. E' evidente che l’allineamento di interessi contrapposti debba trovare, ove possibile, un giusto riconoscimento: occorre, infatti, tutelare da un lato la necessità dei gestori ad esercitare in condizioni adeguate lo svolgimento del servizio di telefonia mobile, nonché il diritto degli utenti a beneficiare del servizio offerto, e d'altro canto garantire che ciò si verifichi senza pregiudizio per la salute dei soggetti esposti, né per il valore di mercato dei fabbricati, la tutela ambientale e paesaggistica delle aree interessate al sito dove avviene l'installazione. Un impianto di telecomunicazione via onde radio può essere semplicisticamente rappresentato da un sistema di antenne la cui funzione principale è quella di consentire la trasmissione di un segnale, contenente l’informazione, nello spazio aperto sotto forma di onda elettromagnetica. Le antenne possono essere sia trasmittenti che riceventi. Esse rappresentano, come precedentemente accennato, le sorgenti di emissioni elettromagnetiche presenti nell’ambiente. Non dobbiamo dimenticare che i sistemi di trasmissione via radio non sono solo quelli relativi alla telefonia; ci sono gli impianti di diffusione radio e TV, i sistemi di comunicazioni dei servizi di emergenza e di pubblica utilità. Altra categoria di cui spesso si parla sono poi i campi elettrici e magnetici generati alle basse frequenze (50Hz) tipicamente dalle linee elettriche per il trasporto di energia. Benché i nomi siano gli stessi non esiste alcun legame tra le due tipologie di sorgente; la differenza tra le due fonti di inquinamento è legata quindi non solo alla frequenza che viene in gergo distinta tra bassa e alta ma soprattutto perché i meccanismi di interazione con il corpo umano e quindi i possibili effetti biologici che ne possono scaturire sono completamente differenti: • Bassa (50 Hz) nel caso di elettrodotti; • Alta nel caso di impianti di diffusione radio e TV e telefonia mobile; al suo interno le tipologie di trasmissione esistenti sono suddivisibili anche in base alle modalità con cui questa si effettua e quindi si parla di:

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a) Trasmissione di tipo broadcasting quando c’è un punto emittente e molti punti riceventi, come accade per i ripetitori radiotelevisivi e le stazioni radio base della telefonia mobile; b) Trasmissione di tipo direttivo quando avviene da punto a punto, come accade per i ponti radio. Il servizio di telefonia cellulare, quindi, viene realizzato tramite un sistema complesso di tipo broadcasting che è la rete radiomobile; il territorio viene suddiviso in parti denominate celle (da cui deriva il termine cellulare), ciascuna delle quali è servita da una Stazione Radio Base (SRB) alla quale si collegano in trasmissione ed in ricezione tutti i telefoni cellulari presenti nella cella. Questo frazionamento del territorio consente di ridurre la potenza emessa dalle Stazioni Radio Base fino a valori di poche decine di watt. Ciascuna Stazione Radio Base è costituita da antenne che trasmettono il segnale al telefono cellulare ed antenne che ricevono il segnale trasmesso da quest’ultimo. Le antenne possono essere installate su tralicci, su pali oppure su edifici, in modo che il segnale possa essere irradiato senza troppe attenuazioni sul territorio interessato. Le frequenze utilizzate sono comprese tra 900 MHz e 2.100 MHz e le potenze in antenna possono variare da pochi Watt fino a circa 50 Watt. A differenza degli impianti radiotelevisivi, sono usati bassi livelli di potenza; inoltre, anche grazie alle particolari tipologie di antenne impiegate, i livelli di campo elettromagnetico prodotto rimangono nella maggioranza dei casi abbastanza bassi. Il piano comunale di settore per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile: • Persegue l’uso razionale del territorio, la tutela dell’ambiente, del paesaggio e dei beni naturali, in quanto costituiscono risorse non rinnovabili e patrimonio dell’intera comunità regionale; • È predisposto tenuto conto sia delle necessità dell’Amministrazione comunale che dei programmi dei gestori di rete per la telefonia mobile; • Definisce, di preferenza sulla base di protocolli d’intesa con i gestori medesimi, la localizzazione delle strutture per l’istallazione di impianti fissi per la telefonia mobile e ponti radio e le loro eventuali modifiche; • Assicura il rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici, ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHZ), e successive modifiche, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 28/08/2003 n° 199. La procedura prevista per l’adozione e l’approvazione del piano di settore è la seguente: • Il piano è adottato dal consiglio comunale;

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• La delibera di adozione, divenuta esecutiva, con i relativi elaborati è depositata presso la segreteria comunale per la durata di 30 gg consecutivi, affinché chiunque possa prendere visione di tutti i suoi elementi. Del deposito viene dato tempestivo avviso sul B. U. R., nonché mediante pubblicazione all’albo comunale e inserzione su almeno un quotidiano locale. Nei comuni con meno di 10.000 abitanti quest’ultima forma di pubblicità può essere sostituita dall’affissione di manifesti; copia del piano viene contestualmente inviata ai comuni contermini; • Entro il periodo di deposito, chiunque può presentare al comune osservazioni e opposizioni al piano; • Il piano che interessa beni comunali di cui al D. Lgs. 22/01/2004, n° 42 (codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art. 10 della L. 06/07/2002 n° 137) è sottoposto, successivamente all’adozione, al parere del Ministero per i beni e le attività culturali; tale parere, da assumere entro 90 gg dalla richiesta, ha effetto vincolante limitatamente alle previsioni riguardanti i beni culturali; • Decorsi i termini di deposito e pubblicazione il consiglio comunale si pronuncia motivatamente sulle osservazioni e opposizioni presentate ovvero prende atto obbligatoriamente della loro mancanza e approva il piano introducendovi le modifiche conseguenti all’accoglimento, anche parziale, delle osservazioni e opposizioni, nonché delle modifiche conseguenti al parere vincolante del Ministero per i beni e le attività culturali; • La deliberazione di approvazione del piano, divenuta esecutiva, è pubblicata all’albo comunale per 15 gg consecutivi e ne è dato avviso sul B. U. R.; copia del piano è inviata alla struttura regionale competente. Il piano ha durata indeterminata ed è aggiornato, qualora sia necessario individuare nuove o diverse localizzazioni, di norma con cadenza annuale. 2.1. Stato di fatto del territorio La crescita incontrollata delle antenne non ha provocato solo preoccupazioni per quanto riguarda gli aspetti legati all’inquinamento elettromagnetico, ma anche relativamente al deprecabile depauperamento del paesaggio. In questo senso va sottolineata l’importanza degli aspetti urbanistici e paesaggistici da considerare nella programmazione, pianificazione e progettazione degli impianti radio base, riservando una particolare attenzione alle aree sottoposte a vincoli di tipo paesaggistico e storico-culturale previsti o meno dal decreto legislativo n. 42/2004 (codice urbani) al fine di renderli compatibili con l’intorno.

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L’elaborazione del piano deve assicurare, oltre alla trasparenza delle scelte relative alla localizzazione degli impianti, una sequenza ordinata di fasi di approfondimento aventi l’obiettivo finale di riconoscere le aree idonee ad ospitare gli impianti. La prima fase è stata quindi dedicata alla ricognizione dello stato di fatto con l’individuazione delle infrastrutture per la telefonia mobile esistenti e l’evidenziazione dei valori di campo elettromagnetico relativi alle varie aree del territorio comunale. Contestualmente sono stati evidenziate: • le aree sottoposte ai vincoli paesaggistici di tipo forestale, idrogeologico ed ambientale in genere, all’interno dei quali dovrà essere posta una particolare cura nella progettazione degli impianti; • le aree ed i fabbricati sottoposti a vicnoli di tipo storico, architettonico e culturale (D. Lgs. 42/2004, ex legge 1089/39) ed ex L. R. 25/1985; • le aree dove le localizzazione sono incompatibili per la presenza di situazioni particolare (attrezzature per l’infanzia, l’istruzione, l’assistenza agli anziani, ai malati ed ai disabili); • le aree con destinazione residenziali, a servizi e produttive; • le aree preferenziali, intese quali parti del territorio in cui si riscontra attitudine alla localizzazione degli impianti; • i siti di proprietà comunale o pubblica potenzialmente idonei ad ospitare impianti di telefonia mobile. Per esclusione, la rimanente parte del territorio comunale è stata considerata neutra in quanto in essa non sono presenti particolari vincoli o limitazioni ma neppure dimostra una particolare attitudine alla localizzazione degli impianti. La presenza sul territorio di impianti tecnologici riveste ai fini della redazione del Piano di localizzazione delle antenne una particolare rilevanza sia sotto l’aspetto della domanda che quello dell’offerta. Infatti, la presenza di infrastrutture per la mobilità, strade e ferrovie, rappresenta congiuntamente alle zone residenziali, uno dei principali input per l’elaborazione della domanda di servizi di telefonia mobile. D’altro lato, la presenza degli impianti di telefonia esistenti, richiesti o di particolari impianti tecnologici costituisce la principale fonte di informazione per valutare la copertura esistente e potenziale dei diversi servizi di telefonia. La classificazione ha riguardato la presenza di stazioni radio base o di richieste di nuovi impianti formulate dai diversi gestori: • H3G;

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• Telecom; • Vodafone; • Wind; • 3lettronica; Si precisa che recentemente Wind e H3G si sono fusi nel nuovo gestore Wind3. Nel Comune di Roncade sono presenti 9 impianti stazioni radio base (S. R. B.) ( 2 impianti di Vodafone, 3 impianti Telecom, 2 impianto di Wind, 1 impianto di H3G e 1 impianto di 3Lettronica). Per la descrizione di detti impianti e per la loro valutazione tecnica si rimanda alle schede SRB allegate al progetto di Piano. È stata fatta una classificazione dei singoli impianti di telefonia mobile (I. T. M.) presenti sul territorio. L’impianto può essere considerato: • Compatibile (tipologia A) con gli obiettivi del piano; • Parzialmente compatibile (tipologia B), in funzione dei criteri di seguito elencati: 1. L’I. T. M. non è adeguatamente mitigato con vegetazione di almeno 2 m nell’intorno della recinzione alla base del traliccio; 2. Presenza di 2 o più I. T. M. vicine con possibilità di rilocalizzarli in un unico punto; 3. Lo spostamento dell’I. T. M. in un altro sito creerebbe un impatto inferiore sia per l’emissione elettromagnetica, sia per il numero di edifici interessati dal campo; 4. L’I. T. M. presenta una struttura con sbracci che risultano visivamente più impattanti rispetto alle possibilità tecnologiche disponibili; 5. L’I. T. M. presenta una struttura a traliccio con sbracci, ma è situata in un’area poco urbanizzata in cui l’impatto può essere considerato relativamente basso. • Incompatibili (tipologia C), in funzione dei seguenti parametri: 1. L’I. T. M. presenta una struttura a traliccio obsoleta rispetto al contesto urbanistico o paesaggistico in cui si trova (zona residenziale, parco, piazza, zone di pregio o vincolo, ecc); 2. L’I. T. M. è situata in un’area incompatibile con gli obiettivi del piano in quanto la realizzazione di un co – sito diminuisce la presenza di verticalità nell’ambito territoriale analizzato; 3. L’I. T. M. è situata in area incompatibile.

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Tabella 1 - Riassunto delle tipologie di I. M. T. presenti sul territorio (fonte: relazione illustrativa 2008) TIPOLOGIA GESTORE CODICE SITO Telecom TV90new 3lettronica TV33098A Compatibile (tipologia A) H3G TV3699C Vodafone TV3755A Wind TV072 Parzialmente compatibile (tipologia Wind TV126 B) Vodafone TV2719U Telecom VX72 Incompatibili (tipologia C) Telecom TV39U

2.2. Calcolo campo elettromagnetico Il calcolo del livello di intensità del campo elettromagnetico è stato svolto considerando tutti gli impianti elencati al capitolo precedente ed alla quote di 2, 7, 12, 17, 22, 25,9 e 27,9 m sul livello del terreno ovvero a quote a partire da 2 m incrementate di 5 m fino all’altezza dell’edificio più alto presente nel comune incrementata di 2 m. Il passo di calcolo in questa fase è stato fissato a 5 m. La rappresentazione dei livelli di intensità del campo elettromagnetico è stata eseguita con mappe di campo dove l’intensità del livello di campo è associata ad un particolare colore. Al fine di meglio verificare la rispondenza dei livelli di intensità di campo elettromagnetico sono state condotte alcune analisi di dettaglio nell’intorno delle aree dove sono presenti gli impianti di telefonia mobile. In particolare nel territorio comunale di Roncade sono state identificate sei aree chiamate: • area di dettaglio 1 in prossimità dell'impianto WIND cod.TV126; • area di dettaglio 2 in prossimità dell'impianto Telecom cod.TV90new • area di dettaglio 3 in prossimità degli impianti 3Lettronica cod. TV33098A, Wind cod.TV072, Vodafone TV2719A , Telecom cod. TV3165; • area di dettaglio 4 in prossimità dell'impianto Telecom cod. VX72; • area di dettaglio 5 in prossimità dell'impianto H3g cod. TV4301A; • area di dettaglio 6 in prossimità dell'impianto Vodafone cod. TV3755A. In ciascuna area sono stati ricalcolati i valori di intensità del campo elettromagnetico questa volta con una definizione di 1 metro e a quote variabili in funzione dell’altezza maggiore degli edifici all’interno delle aree. In particolare per:

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• l’area di dettaglio 1 gli edifici hanno un’altezza massima pari a 13,10 m , per cui i calcoli sono stati eseguiti alle quote di 2, 7, 12, 13,10 e 15,10 m sopra il livello del terreno; • per l’area di dettaglio 2 gli edifici hanno un’altezza massima pari a 8,50 m, il calcolo è stato quindi eseguito alle quote di 2, 7, 8,50 e 10,50 m sopra il livello del terreno; • per l’area di dettaglio 3 gli edifici hanno un’altezza massima pari a 12,8 m, il calcolo è stato quindi eseguito alle quote di 2, 7, 12,80 e 14,80 m sopra il livello del terreno; • per l’area di dettaglio 4 gli edifici hanno un’altezza massima pari a 9,0m per cui il calcolo è stato eseguito alle quote di 2, 7, 9 e 11 m sopra il livello del terreno; • per l’area di dettaglio 5 gli edifici hanno un’altezza massima pari a 8,30mt , il calcolo è stato quindi eseguito alle quote di 2, 7, 8,30 e 10,30 m sopra il livello del terreno; • per l’area di dettaglio 6 gli edifici hanno un’altezza massima pari a 8,17 m, il calcolo è stato quindi eseguito alle quote di 2, 7, 8,17 e 10,17 m sopra il livello del terreno. Dai valori di campo elettromagnetico calcolati nello stato di fatto si nota come il livello di campo elettromagnetico nei luoghi con presenza di persone risulti sempre inferiore ai limiti di legge (6 V/m). Anche i dati di misura confermano questo dato in quanto non sono mai stati misurati valori di intensità superiore a 0,90 V/m. I calcoli eseguiti nello stato di progetto hanno evidenziato valori di campo elettromagnetico comunque sempre inferiori ai limiti ed in particolare mai superiori a 4,40 V/m 2.3. Zonizzazione di progetto E’ stato elaborato il piano di settore con l’intento di perseguire le finalità di una migliore organizzazione degli impianti di telefonia mobile: • assicurare il diritto dei cittadini alla tutela della salute dagli effetti dell’esposizione ai campi elettromagnetici; • un ordinato sviluppo e una corretta localizzazione sul territorio regionale degli impianti; • la garanzia degli utenti di usufruire del servizio di telefonia mobile sul territorio della Regione. Nella redazione del Piano di Settore sono stati oggetto di valutazione: • piani e programmi di sviluppo della rete da parte dei gestori e gli elementi di carattere strategico utili alla realizzazione dell'intervento; • l'eventuale presenza di situazioni che evidenzino il superamento o la prossimità dei limiti del valore di campo; • le interazioni potenziali con il sistema territoriale in relazione alla tipologia di insediamento, alle attività e ai piani vigenti;

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• i siti prescelti rispetto al bacino di utenza servito e alla presenza di condizioni che possano oggettivamente favorire la localizzazione. Oltre alla definizione di una specifica normativa che regolamenta la materia, nell’elaborazione della parte progettuale del Piano di Settore sono stati evidenziati nelle cartografie: • le aree dove le localizzazioni sono incompatibili per la presenza di situazioni particolari (attrezzature per l’infanzia, l’istruzione, l’assistenza agli anziani, ai malati ed ai disabili); si veda l’art. 7 comma 1 delle Norme Tecniche; • le aree incompatibili con possibilità di deroga ovvero le aree sottoposte ai vincoli paesaggistici e storico culturali (D. Lgs. 42/2004), ai vincoli di tipo forestale, idrogeologico ed ambientale in genere; si veda l’art. 7 comma 3 delle Norme Tecniche; • la rimanente parte del territorio comunale considerata neutra in quanto in essa non sono presenti vincoli o limitazioni ma la quale non dimostra comunque una particolare attitudine alla localizzazione degli impianti; si veda l’art. 8 delle Norme Tecniche. Le localizzazioni incompatibili, come definite nel presente piano di localizzazione sono state suddivise in due classi: • le localizzazioni incompatibili; • le localizzazioni incompatibili con possibilità di deroga previa approvazione dell’ente competente. La prima classe comprende gli edifici e le relative pertinenze destinati ad asili nido, scuole, attrezzature per l’assistenza agli anziani, attrezzature per l’assistenza ai disabili, ospedali e alle altre strutture adibite alla degenza che nelle analisi erano state raggruppate sotto la voce “aree con destinazioni di interesse pubblico – localizzazioni incompatibili”. In queste zone la localizzazione degli impianti è vietata e non sono possibili deroghe e autorizzazioni in deroga come invece è previsto in atre situazioni. La seconda classe riguardante le localizzazioni incompatibili raggruppa tutte le aree già classificate nelle analisi come “Aree sottoposte a vincoli di tipo ambientale” quali: • le aree vincolate ai sensi del Decreto Legislativo n° 42/2004; • i siti di importanza comunitaria (SIC) le zone di protezione speciale (ZPS) della rete natura 2000 (VINCA); • della rete natura 2000 ai sensi della Direttiva CEE 79/409 (VINCA); • i Parchi e le Riserve naturali; • le aree tutelate dal Piano Regolatore Generale Comunale. e le “Aree sottoposte a vincoli di tipo storico – architettonico - culturale”:

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• i Centri storici; • gli ambiti e gli edifici soggetti a vincolo di interesse storico artistico ai sensi del D. Lgs. 42/2004; • le aree di interesse archeologico, i castelli e l’archeologia industriale. Su queste aree, per ragioni di salvaguardia delle peculiarità di tipo ambientale, paesaggistico e monumentale la possibilità di realizzare nuovi impianti per la telefonia mobile deve essere preventivamente autorizzata dall’organo competente per la tutela dell’area/edificio e dovrà comunque essere posta particolare cura nella progettazione degli impianti adottando anche specifiche e puntuali soluzioni tecniche. Una volta definiti quelli che sono i siti incompatibili si è proceduto all’individuazione dei siti idonei, ovvero di quelli deputati alla localizzazione di nuovi impianti per la telefonia mobile. Vanno considerati tra i siti idonei per l’installazione di nuovi impianti: • le aree per servizi tecnologici già individuate dai P. R. G. C. e sulle proprietà comunali o pubbliche ritenute idonee; • in contesti non urbanizzati, nei pressi di infrastrutture esistenti (es. grandi arterie di trasporto o linee elettriche). Inoltre l’individuazione dei siti idonei e la tipologia d’impianto da realizzare è avvenuta prendendo in esame anche i seguenti parametri: • il programma di sviluppo della rete, presentato dai singoli gestori con la richiesta di nuove aree di ricerca per la localizzazione di nuovi I. T. M.; • le aree che risultano già di proprietà comunale; • la minimizzazione delle esposizioni a campi elettromagnetici della popolazione residente; • la ricerca di un sito che consenta un efficace inserimento, a livello paesaggistico, del nuovo impianto. Quali siti idonei sono stati considerati solo quelli conformi ai programmi di sviluppo dei gestori della telefonia. Per la definizione di questi siti si è partiti dalle richieste presentate dai gestori attraverso i relativi programmi di sviluppo e sono stati individuati i siti che: • sono compatibili con la richiesta presentata; • garantiscono una efficiente copertura del territorio comunale; • sono, prioritariamente, di proprietà comunale o pubblica e quindi cumulano i vantaggi dell’immediata disponibilità dell’area al ritorno economico per l’ente; • sono compatibili sotto il profilo ambientale e paesaggistico.

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Con questo termine viene intesa tutta la parte rimanente del territorio comunale ove non sono presenti vincoli o limitazioni e non emerge una particolare attitudine alla localizzazione degli impianti. Questa categoria è stata poi suddivisa in tre sottoclassi: • territorio neutro tutelato dal P. R. G. vigente al fine di evidenziare quelle parti del territorio che non rientrano tra quelle tutelate per legge (vincoli di tipo ambientale o storico-culturali), ma che l’amministrazione attraverso gli strumenti di pianificazione locale ha deciso comunque di tutelare; • territorio neutro – aree a destinazione residenziale, servizi e aree industriali comprese nei centri abitati; • territorio neutro a destinazione agricola e aree produttive isolate. La prima riguarda la parte del territorio comunale che nei P. R G. trova sua individuazione e delimitazione in virtù delle proprie specifiche caratteristiche naturali piuttosto che storico - culturali. Questo comporta anche uno specifico regime giuridico delle aree attraverso l’introduzione nello strumento urbanistico di meccanismi di salvaguardia, tutela e valorizzazione. La seconda si riferisce alle zone che nei P. R. G. hanno una destinazione di tipo residenziale di completamento (aree già edificate), di espansione con intervento edilizio diretto (aree solo parzialmente edificate ove è possibile costruire partendo dal progetto edilizio) e di espansione soggette a strumento preventivo (aree libere o quasi completamente libere per le quali è necessario predisporre un progetto urbanistico di piano attuativo. Unitamente alle zone residenziali in questa sottoclasse rientrano le diverse aree a servizi (amministrativi, culturali, sociali, etc.) ad esclusione di quelle già considerate incompatibili (scuole, case di riposo, etc.) e quelle con destinazione di tipo produttivo (artigianale e industriale). Quest’ultime sono state prese in considerazione solo nei casi in cui rientrino all’interno dei perimetri dei centri abitati e quindi si pongano in una situazione di potenziale conflitto rispetto alle destinazioni residenziali ed a servizi. L’ultima sottoclasse comprende la rimanente parte del territorio comunale a destinazione agricola che non sia interessata da particolari vincoli o limitazioni, come precedentemente descritti, e le zone ed attività produttive isolate e distinte dai principali centri e nuclei abitati. Per la localizzazione dei nuovi impianti si rimanda alla tavola 1 che è stata aggiornata con le nuove aree di cui i gestori hanno fatto richiesta per l’individuazione di nuovi impianti da realizzarsi nell’anno successivo. In particolare sono giunte 2 richieste da parte del gestore Vodafone e dal nuovo gestore Wind3 nato dalla fusione di Wind e H3G.

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Si precisa che le nuove antenne avranno altezze di progetto comprese tra 28 e 36 m di altezza.

Figura 1 – Possibile localizzazione di Vodafone in cosite con Telecom (quadrato rosso verde) nella zona industriale di Biancade (fonte: Contarina)

Figura 2 – Possibile l ocalizzazione di Wind3 con gestore generico (quadrato giallo grigio ) in località Biancade (fonte: Con tarina)

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Figura 3 – Possibile localizzazione di Vodafone e gestore generico su impianto esistente Wind3 in centro Roncade (fonte: Contarina)

Figura 4 – Spostamento dell’impianto esistente Telecom TV39U su campo sportivo in cosite con gestore generico (quadrato rosso grigio) (fonte: Contarina)

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Figura 5 – Possibile localizzazione di 2 gestori generici in cosite su campo sportivo (fonte: Contarina)

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3. RELAZIONE CON LA RETE NATURA 2000

Le previsioni in esame ricadono all’esterno dei siti Natura 2000, come evidenziato nella seguente tabella.

Tabella 2 - Distanze delle previsioni dagli elementi della Rete Natura 2000 (fonte: elaborazione Studio Leoni) AMBITO DENOMINAZIONE DISTANZA MINIMA (m) S. I. C. “Fiume Sile da Treviso Est a San Michele Vecchio” 2.188 (IT3240031) Siti Natura Z. P. S. “Fiume Sile: Sile Morto e ansa a San Michele 2000 4.900 Vecchio” (IT3240019) S. I. C. “Fiumi Meolo e Vallio” (IT3240033) 2.292 3150: Laghi eutrofici naturali con vegetazione del 2.292 Magnopotamion o Hydrocharition 3260: Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Habitat 3.630 Ranunculion fluitantis e Callitricho – Batrachion . 91E0*: Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus 4.640 excelsior (Alno – Padion, Alnion incanae, Salicion albae )

Le aree oggetto di valutazione non si trovano in diretta connessione con i siti della Rete Natura 2000 sopra indicati; infatti tra l’area in esame e i siti Natura 2000 presenti nel territorio comunale, in quanto ricadono esclusivamente in aree urbane. La carta della copertura del suolo della regione Veneto (redatta secondo il metodo Corine Land Cover – C. L. C.) aggiornata al 2012 individua le aree oggetto di valutazione come: • 11210: tessuto urbano discontinuo denso con uso misto (sup. art. 50 – 80 %); • 11220: tessuto urbano discontinuo medio, principalmente residenziale (sup. art. 30 – 50 %); • 11320: strutture urbane residenziali isolate (discrimina le residenze isolate evidenziando il fatto che sono di stazzate da un contesto territoriale di tipo urbano); • 14100: aree verdi private; • 14220: aree sportive (calcio, atletica, tennis, ecc)

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Una volta conosciuto l’uso del suolo si può attribuire l’idoneità ambientale delle varie categorie per le specie presenti. Il valore di idoneità ambientale è stato assegnato secondo quanto proposto dal progetto Rete Ecologica Nazionale (R. E. N.) (Boitani et al., 2012). Per le specie di cui non sono presenti i dati, si è fatto riferimento a dati bibliografici, utilizzando la stessa metodologia. La metodica R. E. N. prende in riferimento il III livello della categoria Corine Land Cover , mentre i punteggi vengono attribuiti come specificato nella tabella seguente:

Tabella 3 - Punteggio di idoneità ambientale (fonte: R. E. N.) PUNTEGGIO DESCRIZIONE 0 Non idoneo Ambienti che non soddisfano le esigenze ecologiche della specie Habitat che possono supportare la presenza della specie ma in maniera non 1 Bassa idoneità stabile nel tempo Habitat che possono supportare la presenza stabile della specie, ma che nel 2 Media idoneità complesso non risultano habitat ottimali 3 Alta idoneità Habitat ottimali per la presenza della specie

Nella tabella che segue vengono riportate, per ogni specie che può essere presente, le idoneità ambientali delle coperture del suolo presenti:

Tabella 4 - Specie potenzialmente presenti nell'area e relativa idoneità ambientale (fonte: Regione Veneto) SPECIE 112 113 141 142 Austropotamobius pallipes 0 0 0 0 Cerambyx cerdo 0 0 0 0 Sabanejewia larvata 0 0 0 0 Cottus gobio 0 0 0 0 Anas strepera 0 0 0 0 Anas crecca 0 0 0 0 Aythya nyroca 0 0 0 0 Aythya fuligula 0 0 0 0 Ciconia ciconia 0 0 0 0 Columba livia 3 3 3 3 Corvus monedula 3 3 2 2 Rhinolophus ferrumequinum 1 0 1 1

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SPECIE 112 113 141 142 Myotis myotis 2 0 2 1 Eptesicus serotinus 3 3 3 3 Vertigo angustior 0 0 0 0 Lycaena dispar 0 0 0 0 Lampetra zanandreai 0 0 0 0 Acipenser naccarii 0 0 0 0 Alosa fallax 0 0 0 0 Barbus plebejus 0 0 0 0 Protochondrostoma genei 0 0 0 0 Chondrostoma soetta 0 0 0 0 Rutilus pigus 0 0 0 0 Cobitis bilineata 0 0 0 0 Triturus carnifex 0 0 1 1 Bufo viridis 3 2 2 2 Hyla intermedia 1 1 0 0 Rana dalmatina 0 0 0 0 Rana latastei 0 0 1 1 Emys orbicularis 0 0 0 0 Lacerta bilineata 1 1 1 1 Podarcis muralis 3 3 3 3 Hierophis viridiflavus 2 2 1 1 Coronella austriaca 0 0 0 0 Natrix tessellata 1 1 0 0 Cygnus olor 0 0 0 0 Anas platyrhynchos 0 0 0 0 Perdix perdix 0 0 0 0 Coturnix coturnix 0 0 0 0 Phasianus colchicus 0 0 0 0 Phalacrocorax pygmeus 0 0 0 0 Botaurus stellaris 0 0 0 0 Ixobrychus minutus 0 0 0 0 Nycticorax nycticorax 0 0 0 0

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SPECIE 112 113 141 142 Egretta garzetta 0 0 0 0 Pernis apivorus 0 0 0 0 Circus aeruginosus 0 0 0 0 Circus cyaneus 0 0 0 0 Circus pygargus 0 0 0 0 Falco vespertinus 0 0 0 0 Falco columbarius 0 0 0 0 Rallus aquaticus 0 0 0 0 Gallinula chloropus 0 0 0 0 Fulica atra 0 0 0 0 Vanellus vanellus 0 0 0 0 Gallinago gallinago 0 0 0 0 Scolopax rusticola 0 0 0 0 Larus ridibundus 0 0 0 0 Columba palumbus 0 0 0 0 Streptopelia decaocto 3 3 2 2 Streptopelia turtur 0 0 0 0 Caprimulgus europaeus 0 0 0 0 Alcedo atthis 0 0 0 0 Alauda arvensis 0 0 0 0 Turdus merula 0 0 0 0 Turdus pilaris 1 1 1 1 Turdus philomelos 0 0 0 0 Lanius collurio 0 0 3 0 Garrulus glandarius 3 0 0 0 Pica pica 0 0 0 0 Corvus corone 0 0 0 0 Sturnus vulgaris 0 0 0 0 Pipistrellus kuhlii 3 3 2 2 Pipistrellus nathusii 3 3 2 2 Muscardinus avellanarius 0 0 0 0 Corvus cornix 1 1 0 0

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Dopo aver definito l’idoneità ambientale per le specie faunistiche, quelle che verranno prese in considerazione per le successive analisi sono quelle che hanno almeno una categoria del Corine Land Cover che risulta ad “alta idoneità”, cioè habitat ottimali per la presenza della specie. Le altre categorie di idoneità non rappresentano l’habitat elettivo della specie, pertanto necessitano anche di altre tipologie ambientali oppure preferiscono altri ambienti per portare a termine il proprio ciclo di vita. Tali specie vengono riportate nella tabella seguente:

Tabella 5 – Specie con idoneità ambientale alta (fonte: elaborazione Studio Leoni) SPECIE 112 113 141 142 Columba livia 3 3 3 3 Corvus monedula 3 3 2 2 Eptesicus serotinus 3 3 3 3 Bufo viridis 3 2 2 2 Podarcis muralis 3 3 3 3 Streptopelia decaocto 3 3 2 2 Lanius collurio 0 0 3 0 Garrulus glandarius 3 0 0 0 Pipistrellus kuhlii 3 3 2 2 Pipistrellus nathusii 3 3 2 2

Nel caso in esame l’idoneità ambientale per le specie che possono essere presenti nell’area non varia in quanto non sono modifiche all’attuale uso e copertura del suolo, vista l’entità delle opere di progetto previste dall’attuazione del piano. Si è quindi proceduto alla dichiarazione di non necessità di valutazione ambientale, come previsto dagli allegati A ed E della D. G. R. 1400 del 29/08/2017.

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Allegato 1 - Estratto su C. T. R. con individuazione dell'ambito di intervento, dei Siti Natura 2000 e degli habitat

Legenda

SITI NATURA 2000

S. I. C. "Fiume Sile da Treviso Est a San Michele Vecchio" (IT3240031)

S. I. C. "Fiumi Meolo e Vallio" (IT3240033)

Z. P. S. "Fiume Sile: Sile morto e ansa a San Michele Vecchio" (IT3240019) Scala 1:35.000 91E0*: Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno - Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

CURRICULUM PROFESSIONALE STUDIO TECNICO Dott. Agr. Maurizio Leoni

CONSULENZA AGRONOMICA E AMBIENTALE

Nato a Forlì (FO) il 21 aprile 1953 Studio: via Donatori del Sangue 20 - Villorba (TV) Tel.: 0422/423000 Residenza: via Cavalieri di Vittorio Veneto 6 – 31020 Fontane di Villorba (TV) E - mail : [email protected]

STUDI

1972/’77 Laurea in Scienze Agrarie presso l’ Università di Padova con punteggio 110/110 (29 marzo 1977) 1978 Abilitazione all’esercizio della libera professione di Dottore Agronomo

1978 Iscrizione all’albo di Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Treviso al n° 83 sez. A.

ORGANIZZAZIONI

Dal 2005 Docenze presso la facoltà di Agraria dell’Università di Padova – Corso di Cultura Professionale – Urbanistica e Pianificazione del territorio rurale

2008 -12 Membro della Commissione Appalti – Osservatorio dei lavori pubblici - Regione del Veneto

2009 -13 Membro della Commissione per la semplificazione in agricoltura – Assessorato all’Agricoltura – Regione del Veneto

2005 – 09 vicepresidente della Federazione Regionale dottori agronomi e dottori forestali del Veneto

Dal 2005 iscritto all’elenco dei collaudatori della regione Veneto

Dal 2003 aderente alla Comunità Regionale della Ricerca del Veneto, finalizzata al potenziamento strutturale della partecipazione ai programmi di Ricerca e Sviluppo Tecnologico

1 dott. Maurizio Leoni- agronomo

Dal 2002 iscritto all’elenco dei consulenti della regione Veneto (decreto dirigente Direzione LL.PP. n.167 del 28.05.2002 pubblicato nel B.U.R. n.75 del 06.08.2002)

Dal 2009 membro esperto in materia di beni ambientali della Commissione Edilizia del Comune di ( TV )

Dal 2007 membro esperto in materia di beni ambientali della Commissione Edilizia del Comune di Godega di Sant’Urbano ( TV )

Dal 2001 iscritto al Registro regionale dei tecnici agricoli (art.9 L. R. n° 32/1999) e membro esperto della Regione Veneto in materia di Servizi di Sviluppo Agricolo.

Dal 2000 membro del Centro italiano per la riqualificazione fluviale

Dal 1995 membro esperto in materia di beni ambientali della Commissione Edilizia del Comune di ( TV )

2004 – 2009 membro esperto in materia di beni ambientali della Commissione Edilizia del Comune di Carbonera ( TV )

1993 – 1998 membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Ente Parco Regionale del fiume Sile

1989 – 1992 membro esperto della Sezione Specializzata Agraria della Corte di Appello di Venezia

2005 – 2009 Presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della Provincia di Treviso

2009 – 2013 Vicepresidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della Provincia di Treviso

2 dott. Maurizio Leoni- agronomo

PUBBLICAZIONI

M. Leoni - Carta dei suoli del Comune di (TV) – 2008

M. Leoni - Carta dei suoli del Comune di S. Biagio di Callalta (TV) – 2007

M. Leoni - Storga 2000 – Banca dati multimediale sui sistemi di risorgiva in Provincia di Treviso – Carrefour del Veneto – Provincia di Treviso – 1999

M. Leoni - Il programma comunitario LIFE: risultati e prospettive - Agricoltura delle Venezie n° 11/1999

M. Leoni Atti del Convegno: Il ruolo dell’informazione e dell’animazione nello sviluppo rurale. Agricoltura delle Venezie n° 4/1997

M. Leoni - Guida alla gestione dei seminativi – Comune di Villorba (TV) - 1994

M. Leoni - Indagine sui terreni agrari del Comune di Villorba e stesura dei piani di concimazione per razionalizzazione e messa a punto di tecniche produttive a minor impatto ambientale – 1991

Professionista incaricato dal 1996 al 2003 - Provincia di Treviso Sportello Informativo Agricolo Forestale – Redazione del bollettino informativo

3 dott. Maurizio Leoni- agronomo INCARICHI PROFESSIONALI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Redazione e supporto al R. U. P. per Valutazione Ambientale Strategica – Verifica di assoggettabilità alla V.A.S. – Progetti privati e di interesse pubblico nel settore edilizia, attività produttive, rifiuti, energia.

Redazione Valutazione Ambientale Strategica del PAT - comune di Carbonera (TV) (2005) Redazione Valutazione Ambientale Strategica del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (L. R. n° 11/2004) – P. A. T. I. tematico: ambiente, paesaggio e mobilità – comuni di Codognè (capofila) – – S.Fior (TV) (2006) Redazione Valutazione Ambientale Strategica del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (L.R. n° 11/2004) - comuni di Loria e Castello di Godego (TV) (2007) Redazione Valutazione Ambientale Strategica del P. A. T. -comune di (TV) (2007). Redazione Valutazione Ambientale Strategica del P. A. T. - comune di Cordignano (TV) (2007). Redazione Valutazione Ambientale Strategica del P. A. T. comune di Codogné (TV) (2007). Redazione Valutazione Ambientale Strategica del P. A. T. - comune di Gaiarine (TV) (2007). Redazione Valutazione Ambientale Strategica del P. A. T. - comune di Orsago (TV) (2007). Redazione Valutazione Ambientale Strategica del P. A. T. - comune di Ponte S. Nicolò (PD) (2007). Redazione Valutazione Ambientale Strategica del P. A. T. - comune di Loreggia (PD) (2009) Redazione Valutazione Ambientale Strategica del P. A. T. - comune di Villanova di Camposampiero (PD) (2010)

Redazione Valutazione Ambientale Strategica del P. A. T. - comune di San Giorgio delle Pertiche (PD) (2010)

4 dott. Maurizio Leoni- agronomo PIANO DEGLI INTERVENTI

Redazione Piano degli Interventi del comune di Carbonera (TV) – elaborati agronomici ed ambientali (2010). Redazione Piano degli Interventi del comune di Loria (TV) – elaborati agronomici ed ambientali (2014). Redazione Variante alle zone agricole - Piano degli Interventi del comune di Loria (TV) – elaborati agronomici ed ambientali (2015).

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) - comune di Castello di Godego (TV) (2015) - Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente) e Valutazione di Incidenza Ambientale. Adottato

Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) - comune di (TV) (2011 e 2014) - Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente) e Valutazione di Incidenza Ambientale. Adottato

Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) - comune di Ponte San Nicolò (PD) (2014) – Valutazione Ambientale Strategica e Valutazione di Incidenza Ambientale.

Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) - comune di (TV) (2013) - Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente).

Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) - comune di Jesolo (TV) (2013) - Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente).

Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) - comune di Maser (TV) (2013) - Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente).

Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) - comune di Villanova di Camposampiero (PD) (2010) - Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente). Vigente Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) – comune di Ponte di Piave (TV) (2008) – Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente). Piano vigente. Redazione Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (L. R. n° 11/2004) – settore ambientale, paesaggio e mobilità – comuni di Codognè – Gaiarine – Orsago – Cordignano – S.Fior (TV) (2006) – approvato nel maggio 2009. Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) – Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente) - comune di Codognè (TV) – 2007 – Piano vigente

5 dott. Maurizio Leoni- agronomo Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) – Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente) - comune di Gaiarine (TV) – 2007 – Piano vigente Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) – Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente) – comune di Orsago (TV) – 2007 Piano vigente Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) – Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente) – comune di Cordignano (TV) – 2007. Piano vigente Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) – Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente) – comune di S.Fior (TV) – 2007 – Piano vigente Redazione Piano di Assetto del Territorio (L. R. n° 11/2004) – Indagine agronomica (Agronomia, Paesaggio ed Ambiente) – comune di Carbonera (TV) – 2005 – vigente Redazione Piano di Assetto del Territorio Comunale del comune di Occhiobello (RO) (L. R. n° 11/2004) – settore agronomico e ambientale – 2008 Piano vigente Redazione Piano di Assetto del Territorio Comunale del comune di Canaro (RO) (L. R. n° 11/2004) – settore agronomico e ambientale – 2008. Piano vigente

Redazione Piano di Assetto del Territorio Comunale del comune di Fiesso Umbertiano (RO) (L. R. n° 11/2004) – settore agronomico e ambientale – 2008. Piano vigente Redazione Piano di Assetto del Territorio Comunale del comune di Stienta (RO) (L. R. n° 11/2004) – settore agronomico e ambientale – 2008. Piano vigente

VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE Studi di incidenza ambientale – Relazione di screening – Valutazione di incidenza ambientale appropriata di progetti edilizi, piani attuativi, progetti di recupero rifiuti inerti – Ditte e Società con sede in Regione Veneto Valutazione d’incidenza ambientale – Variante al P. R. G. del Comune di Morgano – centro di Morgano (2005) redazione Indagine agronomica - individuazione allevamenti intensivi e annessi rustici non più funzionali – Comune di Morgano (TV) 2004 Valutazione d’incidenza ambientale – Piano degli Interventi del comune di Carbonera (2011)

Valutazione d’incidenza ambientale – Piano di Assetto del Territorio – comune di Loreggia (PD) (2009)

6 dott. Maurizio Leoni- agronomo Valutazione d’incidenza ambientale – P. A. T. del Comune di Carbonera (2008)

Valutazione d’incidenza ambientale – Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (L. R. n° 11/2004) – comuni di Loria e Castello di Godego (TV) (2007) Valutazione d’incidenza ambientale – P. A. T. del Comune di Ponte di Piave (2009) Valutazione d’incidenza ambientale – P. A. T. del Comune di Codogné (2009) Valutazione d’incidenza ambientale – P. A. T. del Comune di Cordignano (2009) Valutazione d’incidenza ambientale – P. A. T. del Comune di Gaiarine (2009) Valutazione d’incidenza ambientale – P. A. T. del Comune di San Fior (2009) Valutazione d’incidenza ambientale – P. A. T. del Comune di Orsago (2009) Valutazione d’incidenza ambientale – Variante generale al P. R. G. del Comune di Morgano (2004)

Valutazione d’incidenza ambientale – Variante generale al P. R. G. del Comune di Treviso

(2003)

Valutazione d’incidenza ambientale – Variante al P. R. G. del Comune di Morgano – centro di Morgano (2003) Piano Ambientale del Parco Naturale Regionale del fiume Sile – Variante di settore: Agricoltura e Zootecnia (2002) Valutazione d’incidenza ambientale – Variante generale al P. R. G. del Comune di Morgano (2002)

Valutazione d’incidenza ambientale – Variante al P. R. G. del Comune di Carbonera (2002)

Valutazione d’incidenza ambientale – Variante al P. R. G. del Comune di Piombino Dese

(2002)

Valutazione d’incidenza ambientale – Variante parziale attività produttive al P. R. G. del

Comune di (2002)

Valutazione d’incidenza ambientale – Variante al P. R. G. del Comune di Morgano – centro di Morgano (2005) Valutazione d’incidenza ambientale – Variante al P. R. G. del Comune di Loria – zone agricole (2007) Valutazione d’incidenza ambientale – Variante al P. R. G. del Comune di Carbonera – area centrale Carbonera (2007) Valutazioni d’incidenza ambientale – per progetti edilizi e piani attuativi in provincia di Treviso, Venezia, Padova.

7 dott. Maurizio Leoni- agronomo Valutazioni d’incidenza ambientale – per progetti di sistemazione fluviale (Sile, Piave, Muson, Livenza, ecc). Valutazioni d’incidenza ambientale per impianti di riscaldamento a cippato, per ampliamento attività produttive e stabilimenti industriali, Piani di recupero urbanistici, Piani di lottizzazione Mitigazioni e sistemazioni a verde

Studio di impatto ambientale per realizzazione di microcentrali idroelettriche

Studio di impatto ambientale per ampliamento attività produttive di gestione rifiuti speciali

PIANI AMBIENTALI Piano Ambientale del Parco Naturale Regionale del fiume Sile – Coordinamento varianti di settore: Acque, Agricoltura e Zootecnia, Attività Produttive, Paesaggio (2002). vigente Piano Ambientale del Parco Naturale Regionale del fiume Sile – Redazione variante di settore: Agricoltura e Zootecnia (2002). Vigente Piano ambientale ‘‘Palù del Quartier del Piave’’ Comuni di , Sernaglia della Battaglia, (TV) (1997-2000) Piano di area dell’ambito naturalistico Fontane Bianche di Lancenigo: consulenza specialistica agroambientale -- Comune di Villorba e Regione del Veneto (1997) Redazione Piano di gestione dei siti Rete natura 2000 ZPS IT3230022 Massiccio del Grappa e IT3230087 Versante sud delle Dolomiti Feltrine (2009) – Committente: Comunità montana feltrina – Felltre (BL)

Villorba, 01 febbraio 2016

8 dott. Maurizio Leoni- agronomo