IL MATRIMONIO DI MARIA BRAUN Regia: . Interpreti: Hanna Schygulla, Klaus Lowitsch, Ivan Desny, Gottfried John, George Byrd. Soggetto: Rainer Werner Fassbinder; Sceneggiatura: Peter Märthesheimer, Pea Fröhlich, Kurt Raab; Fotografia: Michael Ballhaus; Musiche: Peer Raben; Montaggio: Juliane Lorenz, Franz Walsch (Rainer Werner Fassbinder); Scenografia: Helga Ballhaus, Norbert Scherer; Costumi: Barbara Baum, Georg Kuhn, Ingeborg Proeller, Susi Reichel; RFT-1978, Durata: 120’. SINOSSI Nel 1943, all'indomani del frettoloso matrimonio, Maria viene forzatamente lasciata dallo sposo Hermann Braun che, partito per il fronte orientale, viene detto morto da un reduce conoscente della famiglia di lei. Maria, come tutte le donne tedesche nelle sue condizioni, per mantenere sé stessa e i familiari, fa del mercato nero e lavora come entraineuse in un locale frequentato dai soldati americani. Fatta amicizia con il solido negro Bill, la presunta vedova ne ottiene un figlio che, però, non supera i travagli del parto. Hermann, non morto in Russia ma solamente disperso, ricompare in tempo per trovare la moglie tra le braccia dell'americano che viene ucciso forse incidentalmente dall'amante nel corso del concitato scontro con il reduce. Hermann, deciso a coprire le responsabilità della moglie, si attribuisce il delitto e finisce in carcere per un lungo periodo di detenzione punitiva. Maria, allora, si lega in affari e in amore con Oswald, un ricco industriale che fa fortuna grazie all'intraprendenza della donna. Maria, comunque, non inganna né il marito né l'amante ai quali denuncia la situazione. Liberato, Hermann emigra in Canada sino a che Oswald, ammalato di malattia inguaribile, muore lasciando le sue ricchezze ad ambedue, fedele al patto fatto in carcere con il rivale, patto tenuto nascosto alla donna. Dopo la lettura dell'inatteso testamento, la casa dei Braun salta per aria a causa di una disattenzione di Maria ormai segnata dalla lunga serie di traversie materiali e spirituali. CRITICA “Una giovane attraente tedesca, sposa di guerra, riesce a diventare, attraverso il mercato nero e la prostituzione, una brillante donna d'affari, rimanendo sempre leale al marito prima prigioniero, poi detenuto. E uno dei migliori, e il più armonioso, film di R.W. Fassbinder, denso di avvenimenti e di personaggi, pieno di drammaticità e di sarcasmo, una ricca parabola sul "miracolo" tedesco. H. Schygulla memorabile. E uno dei quattro personaggi femminili (con Lilì Marlene, Lola, Veronika Voss) attraverso i quali Fassbinder ha composto una quadrilogia sulla Germania nazista e postnazista”. “È uno dei migliori e il più armonioso film di Fassbinder, denso di avvenimenti e di personaggi, pieno di drammaticità e di sarcasmo, una ricca parabola sul "miracolo" tedesco. Hanna Schygulla memorabile.” (Telesette) “In un periodo difficilissimo per la Germania, distrutta fisicamente e moralmente dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale, la protagonista Maria Braun, interpretata da Hanna Schygulla, riesce, con freddezza e volontà ferrea, a sopravvivere da sola, a imporsi e a salire nella scala sociale, ma fallisce nel rapporto con l'uomo che ama. Fassbinder dipinge in questo film un ritratto coinvolgente ma anche spietato della mentalità del piccolo borghese tedesco che ricade sempre di nuovo nel ruolo dell'opportunista avido di soldi e di prestigio. Una storia raccontata magistralmente con una attrice principale che con questo film è entrata tra i migliori attori a livello internazionale.”

Il Regista: Nato nel 1945. Dal 1965 impegnato in vari gruppi teatrali, prima come attore, dopo anche come regista e autore. Nel 1969 gira il suo primo film e diventa subito un esponente di primo piano del Nuovo cinema tedesco che si sta imponendo in quel periodo. Dal 1969 fino alla sua morte prematura all'età di 37 anni Fassbinder gira in appena 14 anni la incredibile quantità di ca. 40 film per il cinema e per la televisione, inoltre lavora come attore e regista di teatro. Il suo grande idolo era Bertold Brecht. Tra i suoi film ci sono molti capolavori, come (1969), Effi Briest, Il matrimonio di Maria Braun (1978), Lili Marlene (1980), la serie televisiva Berlin Alexanderplatz (1980), Veronika Voss (1982) e (1982). Argomento centrale dei suoi film, che spaziano tra molti generi diversi, sono le difficoltà nei rapporti umani, e i piccoli e grandi drammi della vita quotidiana. In molti dei suoi film toccò degli argomenti scomodi per la

Germania degli anni '70 e '80 che non voleva essere ricordata delle sue contraddizioni del presente e del passato. Per la sua sterminata produzione ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Fassbinder ebbe una vita privata difficile e tormentata. La sua omosessualità e gli argomenti spinosi dei suoi film gli crearono anche molti nemici. Muore nel 1982, a 37 anni, probabilmente per una overdose di sonniferi e di cocaina.

Il mondo femminile nell’opera di Fassbinder: Le donne non furono soggetto della sua vita privata – ricordiamo comunque che ebbe anche una moglie, Juliane Lorenz, che divenne la fedele montatrice dei suoi film – spesso il femminile nei suoi film è assegnato alla Schygulla. Liliana Cavani, in giuria al Festival di Berlino, cercò di assegnare l’Orso d’Oro a Il matrimonio di Maria Braun ma ebbe l’appoggio solo di Julie Christie e non degli altri tedeschi che non apprezzavano l’immagine della Germania postbellica devastata descritta da Fassbinder – il film vinse poi il premio per la miglior attrice assegnato proprio a Hannah Schygulla. E proprio la Germania risulta essere la vera ‘donna’ che vuole raccontare Fassbinder, una donna che non è vittima ma vuole ribellarsi attraverso la sua femminilità e la sua fantasia anticonformista, che tenta di sottrarsi al rapporto di dominazione che per il regista è inevitabile in qualunque relazione e porta uno dei membri della coppia a esserne prima o poi oppresso. Un cinema, quello di Fassbinder, che viene definito rozzo (non limava mai le sceneggiature), gelido, violento, appassionato. E scopriamo pure che Fassbinder prima di morire stava lavorando a un progetto di film sull’Olocausto: ma il destino ci ha privato, probabilmente, del suo ultimo capolavoro.

Il matrimonio di Hermann e Maria Braun dura solo un giorno e una notte prima che lui sia richiamato al fronte. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Hermann finisce in prigione per un delitto che non ha commesso; mentre Maria intraprende una brillante carriera nel boom economico della Germania del dopo guerra. Ma all'apice del successo, Maria, Hermann, la loro casa e tutti i loro beni vengono distrutti da un' esplosione. Note: FRANZ WALSCH E' LO PSEUDONIMO DEL REGISTA RAINER WERNER FASSBINDER.

Scheda a cura di Sveva Fedeli