quattropassifuoriporta 3

La via dell’ARGENTO

In , luogo di inestimabile ma il vero motore dell’economia bellezza, incastonato tra il mare e locale, in passato e ancora oggi, i monti, è possibile imbattersi, non è costituito dalla lavorazione lontano dalle località balneari, in dell’argento. Qui il metallo, soli- un entroterra ricco di storia e tradi- tamente impiegato per la mone- zioni millenarie, che sopravvivono tazione, la fotografia e la gioielle- ancora oggi, tra i borghi, le colline ria, cominciò ad essere lavorato, e i tipici campi terrazzati. In questo grazie all’abilità di artigiani ec- territorio, spesso aspro e ricco di cellenti, utilizzando e reinterpre- contrasti, sorgono numerose valli, tando una tecnica assai antica: tra cui la valle Stura, la più “corta” la filigrana. Questa particolare della provincia di Genova, abitata, lavorazione, ottenuta attraverso come testimoniano i primi ritrova- l’intreccio di sottilissimi fili d’ar- menti, sin dal 380 a.C. gento, ha raggiunto pregevoli Il confine, a sud, con il porto di livelli, trasformando Campo Li- Voltri, sbocco naturale della valle gure, affacciato sulle sponde del verso il mare, favorì lo sviluppo torrente Stura e luogo di elezione della lavorazione del ferro, prove- degli artigiani filigranisti, nel cuo- niente dall’isola d’Elba, e succes- re pulsante della produzione di sivamente della seta e del cotone, filigrana in Italia.

Stemma di Campo Ligure. quattropassifuoriporta 5

IL TERRITORIO Territorio

A pochi passi dal mare, la Liguria della regione Liguria e del vicino regala una successione di pano- Piemonte, ha una storia millena- rami spettacolari scanditi da ver- ria, che parte dal Neolitico, ma di e rigogliose valli cui si alter- che, soprattutto nel Medioevo, nano gole scolpite nella roccia. ha vissuto un eccezionale svilup- Tra monti, declivi e lembi di terra po. E’ una porzione dell’Appenni- sconosciuti, è possibile, poi, scor- no Ligure, abitata da sempre da gere piccoli paesi che conservano una civiltà contadina, operosa tesori d’arte e preziose testimo- e instancabile, che si è saputa nianze della cultura materiale del adattare ai ritmi di una terra, a territorio, veri e propri patrimoni volte aspra e poco accogliente, da tutelare e valorizzare. Attra- trasformandola in una fonte di versando questi luoghi fuori dal sussistenza e di ricchezza al pun- tempo, dove la natura è padrona to da renderla economicamente incontrastata e i ritmi della vita autonoma per secoli. Un territo- quotidiana conservano le carat- rio appartenente alle province di teristiche di un passato mai di- Genova e Alessandria, attraver- menticato, ci si imbatte nella Val- sato dall’omonimo torrente sul le Stura. La valle, polmone verde quale sorgono i tre comuni che

Vista di Campo Ligure; in primo piano il ponte San Michele, sullo sfondo il Castello Spinola e il cam- panile della Chiesa Parrocchiale della Natività di Maria Vergine. 6 IL TERRITORIO quattropassifuoriporta 7

ne fanno parte: Campo Ligure, questa lingua di terra stretta fra dei popoli germanici. Il luogo, e . Sul ver- mare e monti. infatti, era considerato strategico sante padano dell’Appennino la La natura lussureggiante fa da per la sua posizione, protetto su limitrofa Val d’Orba, attraversata cornice all’antico borgo, le cui ori- tre lati dai torrenti Ponzema, Stura dal torrente omonimo, compren- gini risalgono al III secolo, quando e Angassino e riparato alle spal- de poi il comune di . le legioni romane lo decretaro- le dalla rocca sulla quale furono Campo Ligure, Masone, Rossi- no il luogo ideale per costruirvi eretti successivamente il castello glione e Tiglieto, insieme a , l’accampamento - da cui il nome e la torre di guardia. comune esteso nel bacino del Campo - che sarebbe servito per Nel 1329 Campo divenne feudo Leira, hanno costituito, nel 2011, difendersi dalle prime invasioni della famiglia Spinola, da cui la l’Unione di Comuni Orba, Stura e Leira, un’iniziativa, unica nel Castello Spinola. suo genere, attiva sul territorio ligure, nata con l’obbiettivo di attuare piani di sviluppo legati al territorio. Nella piana di fondovalle, nella zona dove i torrenti Ponzema, Stura e Angassino si incontrano, Torre del Castello Spinola. sorge Campo Ligure, sul versante nord dell’Appennino, a 342 metri sul livello del mare. Distante 25 chilometri da Genova, il borgo Museo Civico della Filigrana confina ad est con il Parco Natu- Pietro Carlo . rale delle Capanne di Marcarolo e ad ovest con il Parco Naturale Regionale del Beigua, l’area pro- tetta più vasta della regione. La presenza di tante varietà ge- ologiche, botaniche, ambientali e faunistiche rende il paese ligu- re un sito ecologico stretto tra l’Appennino genovese e il bas- so Piemonte appartenente a un territorio dall’inestimabile valore naturalistico. A pochi chilometri dalla più nota Riviera è possibile, infatti, ritrovarsi in un ambiente inaspettato, dove una vegetazio- ne rigogliosa, fatta di boschi fitti, pascoli verdi e di una flora molto variegata, rende ancora più rara 8 IL TERRITORIO 9

denominazione di Campo Fred- rità principale ovvero quella Nel 2001, su iniziativa do, secondo alcuni adattamento di essere diventato la capitale della Consulta del Turismo di Campo Feudo, secondo altri, della filigrana. Si tratta di una dell’Associazione dei Co- invece, di Campo Frei, ovvero li- tecnica orafa frutto di una sa- muni Italiani (ANCI), è stato bero, poiché indipendente dalla pienza artigiana eccellente, che creato il gruppo dei Borghi Repubblica di Genova. Questa trova le sue origini nel 2400 a.c. più belli d’Italia. Alla base situazione, non senza accesi con- e di cui, oggi, gli artigiani cam- del progetto il desiderio, e la flitti, perdurò fino alla fine ‘700 pesi rimangono gli unici veri necessità morale, di tutelare e valorizzare tutti quei piccoli quando, con Napoleone Bona- custodi in Italia. Il reale valore centri italiani, patrimonio del- parte, tutti i feudi passarono alla di questi manufatti non sta tan- la cultura del Belpaese, spesso Repubblica Ligure e successiva- to nella preziosità dei materia- costretti in condizioni di margi- mente all’Impero Francese. Nono- li impiegati, l’oro e l’argento, nalità perché esclusi dai princi- stante il desiderio, sempre vivo, quanto nell’attenta e precisa pali flussi turistici. Obiettivo di di Campo Freddo di continuare lavorazione dei sottilissimi fili, questo Club di Prodotto non è a far parte dell’Impero asburgico, frutto di un’abilità maturata at- la promozione turistica, bensì il territorio venne annesso prima traverso lunghi anni di lavoro la richiesta di un impegno con- al Regno di Sardegna e poi, dal e dedizione. Una produzione creto da parte degli ammini- 1861, al Regno d’Italia. Nel 1884, unica e portatrice di valore eco- stratori locali affinché la tutela il suo nome fu nuovamente mo- nomico, anche per il contesto in e la valorizzazione del Borgo sia dificato e trasformato nell’attuale cui viene generata, un sistema tra gli obiettivi del loro manda- Campo Ligure. combinato di opere e tradizioni to. Condizione necessaria per A rendere Campo Ligure famo- che garantiscono una qualità la partecipazione e la perma- so nel mondo è la sua peculia- unica a questo prodotto. nenza all’interno del gruppo è il mantenimento di una serie di requisiti di carattere strutturale Il ponte di San Michele sul torrente Stura. e generale, dalla qualità del patrimonio edilizio pubblico e privato, alla vivibilità del borgo in termini di attività e di servi- zi al cittadino. Ogni anno, in uno dei borghi coinvolti, viene organizzato un Festival che prevede iniziative come fiere, mostre, conferenze e concer- ti con lo scopo di mettere in risalto il patrimonio archi- tettonico, artistico, storico ed eno-gastronomico coin- volgendo enti locali, scuole, associazioni culturali, artisti e abitanti del luogo. Segnale che annovera Campo Ligure quale “Uno dei Borghi più belli d’Italia” 10 IL TERRITORIO 11

La Liguria è una regione ricca di re”. L’attribuzione del marchio La Commissione Regionale tradizioni artigianali radicate sul riconosce alle imprese artigiane per l’Artigianato ha indivi- territorio da secoli, lavorazioni una lavorazione eseguita nel duato i dieci settori di nic- che rappresentano un patrimo- rispetto delle disposizioni del chia più identificativi degli nio culturale che va tutelato e disciplinare e del regolamento antichi mestieri del territorio, rilanciato in maniera efficace d’uso del marchio. ancora oggi esistenti grazie affinché non vada persa la me- Attraverso l’utilizzo del marchio, all’impegno e alla competen- moria storica del luogo. A que- la Regione Liguria diventa ga- za di artigiani eccellenti. È stata riconosciuta la cer- sto scopo la Regione Liguria ha rante dell’Artigianato Ligure di tificazione di prodotto per i ideato e brevettato il marchio Qualità e fornisce un mezzo di settori: ardesia della val Fon- collettivo geografico “Artigiani tutela e valorizzazione dei pro- tanabuona, damaschi e tessuti in Liguria” con l’obbiettivo di cer- dotti locali nel rispetto di tutte le di , filigrana di Campo tificare e far riconoscere quelle peculiarità e i passaggi produtti- Ligure, sedia di e vellu- lavorazioni artigianali, e le relati- vi che contribuiscono a rendere to di . Questa distinzione ve botteghe, frutto di una mae- il manufatto espressione della attesta il legame imprescindibi- stria unica ed inconfondibile per cultura materiale e immateriale le tra il prodotto artigianale e la estro creativo di “classe superio- della regione. zona di produzione. È stata applicata la certificazio- Il facciata principale di palazzo Spinola. ne di prodotto per i settori: ce- ramica, cioccolato, decorazioni con varietà vegetali, ferro bat- tuto e forgiato, vetro. Questa se- lezione è stata fatta sulla base del riconoscimento di queste lavorazioni come parte della cultura e della storia locale. Successivamente la Commis- sione, con il Sistema delle Ca- mere di Commercio Liguri e le Associazioni di categoria, CNA Liguria e Confartigianato, hanno stilato dieci disciplinari di produzione contenenti di- sposizioni relative a ciascuna lavorazione con riferimenti alla zona di produzione, alle peculiarità del prodotto necessarie per il riconosci- mento e alle modalità pro- duttive.

Uovo della scuola di Carl Fabergè, realizzato verso la fine del XIX secolo. quattropassifuoriporta 13

L’ARGENTO Argento

La filigrana è una tecnica artistica, riempitura, mentre per lo scafo utilizzata nell’oreficeria, che con- è necessario creare una lega che siste nel sapiente intreccio di sot- comprenda l’utilizzo di altri me- tilissimi fili d’oro e d’argento, inte- talli, principalmente il rame, che ramente lavorati a mano. L’effetto conferiscano all’oggetto caratte- finale è quello di una trama prezio- ristiche che il materiale puro non sa, un intreccio delicato e leggero potrebbe garantire. come un arabesco. Nel rispetto Per la preparazione della saldatu- delle tradizioni storiche di questa ra, necessaria durante le diverse lavorazione, le materie prime uti- fasi di lavorazione del filo, inoltre, lizzate sono l’argento e l’oro, anche è necessario impiegare una lega se, per motivi di varia natura, la composta da zinco, rame e argen- produzione si concentra maggior- to puro, composizione che garan- mente sulla filigrana in argento. tisce una rapida fusibilità degli Ogni manufatto è costituito da elementi. due parti, lo scafo, una sorta di Le differenti leghe utilizzate sono intelaiatura necessaria per dare caratterizzate da una preparazio- struttura all’oggetto, e la riem- ne entrata a far parte della tra- pitura che costituisce l’intreccio dizione campese, ma sulla base decorativo, tipico dell’oggetto in dell’innovazione tecnologica in filigrana. L’argento utilizzato per costante sviluppo, è possibile ap- realizzare le due componenti del portare variazioni al fine di miglio- prodotto deve essere puro per la rare la qualità del prodotto finale.

Orecchini in filigrana d’oro realizzati all’interno del laboratorio Bongera. 14 L’ARGENTO 15

La lega utilizzata per la La ricerca e l’innovazio- realizzazione del filo con ne tecnologica hanno cui si modellerà lo scafo, permesso di ottenere ri- viene realizzata al fine di sultati importanti volti al conferire all’oggetto carat- miglioramento delle diffe- teristiche particolari. In con- renti leghe impiegate. Un siderazione della quantità importante traguardo, ad di argento puro 999.9/000 esempio, è stato raggiunto di cui si dispone, sotto forma nel tentativo di risolvere il di lingotti, lastre o grane, vie- problema del “tarnishing”, ne aggiunta una quantità di ossia il fenomeno di ingial- rame in proporzione al titolo limento e opacizzazione che si vuole ottenere. Per la dell’argento nel tempo. Con realizzazione di una lega a il progetto TECFIL, finan- 800/000 di titolo è necessario ziato dal Parco Scientifico aggiungere alla quantità di e Tecnologico della Liguria argento puro di cui si dispone, e realizzato dal CNR – IENI il 25% del peso totale di rame. (Istituto per l’Energetica e Per una lega a 925/000 di ti- le Interfasi Sez. di Genova), tolo è sufficiente aggiungerne dall’Università di Genova l’8,1%. (Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale), dallo Studio Professionale Cassi- nari e con il supporto delle conoscenze tecniche dei fili- granisti di Campo Ligure, è stato possibile studiare una nuova lega ad altissimo ti- tolo d’argento che permette al prodotto campese di con- servare nel tempo le tipiche caratteristiche di lucentez- za e brillantezza.

Un passaggio della lavorazione: la fusione dello scafo con la riempitura. 16 L’ARGENTO quattropassifuoriporta 17

Storia prire gli spazi lisci tra i castoni costituzione del gruppo dei “fi- tori di argenteria genovesi, ma delle gemme e degli smalti. In logranari” che a Roma, all’inter- in botteghe specializzate. La Italia questa lavorazione si dif- no dell’Università degli Orefici, diffusione di questa tecnica e il La tecnica artistica della filigra- fuse concretamente solo dopo si distinsero dagli artigiani co- proliferare degli oggetti in fili- na fece la sua comparsa agli al- l’XI secolo, in seguito ai rappor- noscendo un momento di gran- grana continuò per tutto il XIX bori della civiltà medio orienta- ti intrapresi durante le Crociate de fortuna. A Genova la produ- secolo, un successo favorito sia le come ornato complementare tra le Repubbliche Marinare e i zione fu inizialmente ispirata da un rinnovato interesse per le ad opere più ampie di oreficeria. paesi dell’Oriente. Venezia, Ge- alle argenterie genovesi molto antiche tecniche dell’oreficeria, Gli oggetti più antichi risalgono nova, Agrigento, Firenze, Torino in voga all’epoca, e agli ogget- sia, soprattutto, per le spese di al 2500 a.C. e furono rivenuti e Napoli divennero i principali ti destinati al culto come croci, produzione molto contenute di nelle tombe di Ur, in Mesopo- centri di produzione di filigra- reliquiari e calici. Successiva- questi gioielli che li rendevano tamia. Con le prime colonie na. Il successo e la diffusione mente, nel corso del Settecen- accessibili anche alle classi me- greche questa tecnica appro- della lavorazione è testimo- to, alla realizzazione di arredi die. Inoltre l’interesse sempre dò in occidente dove si diffuse niata dal secondo capitolo che sacri si aggiunsero lavorazioni crescente che la classe borghe- grazie ai Fenici e in particolare Cellini le dedicò all’interno del di soprammobili e ornamenti se manifestava verso quest’arti- agli Etruschi che ne divennero suo “Trattato dell’oreficeria” del di costumi popolari, come testi- gianalità d’eccellenza portò ad grandi maestri, perfezionando- 1568. A partire dal Seicento, moniano gli accessori in filigra- uno sviluppo di questa tecnica la nel VII e VI sec. a.C. A partire con il gusto barocco, l’arte della na d’oro dei costumi spezzini e e ad una visibilità che determi- dal Medioevo la filigrana, già in filigrana si affrancò dall’orefice- gli orecchini a barchetta tipici narono, nel corso del XIX seco- uso dagli orafi barbarici, comin- ria diventando un ramo auto- della zona di Sarzana, realizza- lo, l’apertura di numerose bot- ciò ad essere utilizzata per co- nomo, come testimoniato dalla ti non più all’interno di labora- teghe di filigranisti.

Dettaglio di un candeliere in filigrana, conservato presso il museo. Set in miniatura (vassoio con tazze, zuccheriera e teiera) del laboratorio Bongera. 18 L’ARGENTO quattropassifuoriporta 19

Tecnica Il capoluogo ligure rimase per Il numero di laboratori sul ter- vorato manualmente per creare gran parte dell’Ottocento un ritorio oscillò leggermente nel quei disegni che, a seconda della centro attivo nella produzione, tempo, assoggettato ai muta- tecnica utilizzata, completano il fino a quando, verso la fine del menti sociali ed economici do- Il termine filigrana, di origine manufatto. Nel caso della tecnica secolo, la produzione si spostò vuti anche ai conflitti mondiali. latina, già in uso nel 1600, forse a giorno i “ricami preziosi” diven- a Campo Ligure. Il motivo che La tendenza sempre crescente per merito del letterato fioren- tano elemento di riempimento spinse i filigranisti al trasferi- fu quella di trasformare le bot- tino Lorenzo Magalotti, deriva del telaio dell’oggetto, costituito mento delle attività, sembra teghe in micro aziende a con- dall’unione di due sostantivi da un filo più spesso, mentre nel essere legato ad un’epidemia di duzione familiare al fine di con- filo (filum) e grano, nel senso di caso della tecnica a notte diven- colera che investì Genova, ma tenere i costi. granulo (granum). Il termine de- tano un ornamento alla lastra di la motivazione potrebbe anche Attualmente, in Italia, la filigra- scrive con precisione l’elemento metallo su cui vengono poggiati. consistere nel minor costo della na sopravvive in Sardegna e in base di questa tecnica, un semi- Questa differente tecnica attribu- manodopera campese, ragione Abruzzo, ma il vero cuore della lavorato ottenuto dall’unione di isce alla filigrana diversi periodi che, dopo Oliveri, primo mae- produzione, ancora pulsante e due fili metallici preziosi, ritorti di appartenenza, infatti, dal III stro d’arte a stabilirsi a Campo attivo, sembra essere rimasto e successivamente schiacciati, in millennio a. C. al XVII sec. d. C. la Ligure, spinse molti altri artigia- solamente Campo Ligure dove modo da generare un filo unico, lavorazione si caratterizzava per ni a trovare nel borgo della Valle gli artigiani rimangono gli uni- dall’aspetto dentellato e granu- l’impiego della tecnica a notte, Stura il luogo più conveniente ci detentori di un antico sapere loso. Il filogranato così ottenuto mentre dal XVII sec. ai giorni no- per avviare le proprie attività. tramandato solo per via orale. (filo coppella), viene piegato e la- stri la lastra metallica di supporto

Fase di modellazione dello scafo. Inserimento degli elementi di riempitura all’interno dello scafo. 20 L’ARGENTO quattropassifuoriporta 21

viene abbandonata in favore di della lavorazione manuale del maggiore di 1000 gradi fino al che il filo sia destinato allo scafo una lavorazione a giorno. filogranato. raggiungimento dello stato li- o alla riempitura. Nel caso della Nel caso della tecnica a giorno, Sia la scafatura che la riempi- quido, e successivamente, grazie scafatura il filo ottenuto viene l’elemento che fa da telaio all’og- tura sono solamente passaggi all’utilizzo di una lingottiera, tra- sagomato sulla base del dise- getto è costituito da un singolo intermedi di un processo, lungo sformati in barre. A questo pun- gno realizzato in precedenza e, filo, liscio e non dentellato, che e laborioso, che inizia con la fu- to, grazie al passaggio ripetuto affinché la riproduzione risulti il presenta una sezione maggiore sione. Attraverso questa opera- attraverso dei rulli, processo di più fedele possibile al modello, del filogranato e che a Genova, zione vengono realizzati i fili per trafilatura, viene raggiunta una vengono utilizzati degli strumen- città di mare, prende il nome di la lavorazione, solitamente una sezione cilindrica o rettangola- ti appositamente costruiti dagli scafo o scafatura, per analogia lega con del rame per quello de- re di 2 millimetri quadrati che, artigiani stessi: la scaletta, sup- con lo scafo di una nave che vie- stinato allo scafo e una lega d’oro dopo un ulteriore riscaldamento, porto di forma triangolare con ne riempita dopo il varo. e argento per la creazione del fi- denominato ricottura, permette l’ipotenusa seghettata, e i legnet- Gli elementi che riempiono lo logranato. Una volta selezionati di affinare ulteriormente le bar- ti. Questi ultimi sono cilindretti di scafo, invece, prendono il nome i metalli, questi vengono fusi in re fino al raggiungimento della legno con alcuni chiodini fissati di riempitura, e sono il risultato un crogiolo ad una temperatura sezione desiderata, a seconda sulla sommità piatta attorno ai

Un passaggio della lavorazione: la fusione dello scafo con la riempitura. Cintura genovese conservata al Museo Civico della Filigrana Pietro Carlo Bosio. 22 L’ARGENTO quattropassifuoriporta 23

quali viene fatto ruotare il filo in ne, durante la quale il filo “a trec- di pesce). Una volta terminata le conferire all’oggetto la forma modo da curvarlo e ottenere le cia” viene fatto passare attraverso la realizzazione degli elementi tridimensionale, imbottitura, forme desiderate che vengono un laminatoio a rulli piatti che gli di riempitura, questi vengono realizzata con apposite piastre poi perfezionate grazie all’ausi- conferisce l’aspetto dentellato inseriti, con l’ausilio delle bru- in acciaio dette bottoniere, che lio di pinze chiamate bruscelle. e granuloso che lo caratterizza. scelle, all’interno dello scafo, già conferisce al gioiello la forma Raggiunta la forma desiderata Con l’attenta e paziente model- saldato in precedenza. A riempi- semisferica a stella, margherita, lo scafo viene saldato ponendo lazione del filogranato, realizza- tura ultimata si avvia un’ulterio- farfalla etc. sul punto da fissare una piccola ta su una piastrella in ceramica re fase di saldatura, immergen- Una volta terminata anche que- quantità di pasta composta da (ciapêla) con l’ausilio delle bru- do il manufatto in una soluzione sta fase, e dopo aver aggiunto i polvere d’argento o d’oro mista scelle, l’artigiano crea le diffe- mista a borace e ricoprendolo semilavorati necessari per l’utiliz- a borace e l’operazione viene renti tipologie di riempitura, la uniformemente con una polvere zo come chiusure, maglie etc., si conclusa passando il manufatto cui nomenclatura tradizionale d’argento e oro che durante il arriva all’ultima fase, l’imbianca- sotto il cannello a gas. è rimasta viva nel tempo con la passaggio sotto il cannello per tura, che, con l’utilizzo di compo- Gli elementi di riempimento in- persistenza di una terminologia la saldatura andrà a riempire i sti acidi e il passaggio nel forno, vece vengono realizzati con il pseudodialettale. minuscoli punti di contatto sen- garantisce la luminosità tipica filogranato, ottenuto attraverso In base alle volute che presen- za lasciare alcuna traccia. della filigrana. Infine un ultimo, la fase di torcitura, ovvero di tano prendono il nome di teste, La lavorazione delle parti com- ulteriore, passaggio nel forno unione e intreccio dei fili sottili ramette, rizzetti (a una o due ponenti il prezioso avviene inte- conferirà a questi sottilissimi fili ottenuti con la precedente trafi- passe), panetti (semplici o a “t”, ramente in piano e solo dopo la preziosi la resistenza necessaria latura, a cui segue la laminazio- con occhio o senza), resche (lisca saldatura che le unisce è possibi- per rimanere inalterati nel tempo.

La ciapêla (piastrella in cermica), le bruscelle, i legnetti e il filo in argento Attrezzi utilizzati per la lavorazione della filigrana per la creazione dello scafo e degli elementi di riempitura. quattropassifuoriporta 25

IL PERCORSO Percorso All’arrivo nella capitale della filigrana conviene parcheggia- re vicino all’Oratorio dei Santi Campo Ligure è raggiungibile da Sebastiano e Rocco, risalente al Genova percorrendo l’autostra- 1647 in stile barocco, e passeg- da A26 Voltri-Gravellona Toce e giare a piedi per le vie del cen- uscendo al casello di Masone, tro per godere appieno degli distante dal borgo appena 4 chi- scorci che questa piccola perla lometri. In alternativa è possibile della Valle Stura regala. Nel pe- percorrere la strada provinciale riodo natalizio è assolutamente 456 del Turchino, che attraversa consigliata la visita al presepe il centro di Campo Ligure colle- meccanizzato, allestito all’in- gandolo verso sud con la Liguria terno dell’Oratorio, che rappre- e verso nord con il Piemonte, op- senta una ricostruzione della pure la strada provinciale 69 delle vita e delle attività di inizio ‘900 Capanne di Marcarolo che unisce inscenata mediante l’utilizzo il piccolo borgo direttamente con di più di 150 statuine animate la provincia di Alessandria. meccanicamente.

Vista del borgo nei pressi del ponte di San Michele. IL PERCORSO Emergenze architettoniche

Botteghe

1 - Oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco 2 - Oratorio di Nostra Signora Assunta 3 - Castello Spinola 4 - Parrocchiale della Natività di Santa Maria Vergine 5 - Palazzo Spinola 6 - Museo della Filigrana 7 - Ponte di San Michele

La suggestiva visione delle rampe del ponte sifone sul Veilino. 28 IL PERCORSO 29

Il nucleo abitativo di Campo vata, risale probabilmente al XII Nella piazza principale del Ligure si sviluppa lungo l’asse XIII secolo. Di grande interesse paese, di fronte al monu- principale del paese e la disposi- architettonico, raro esempio nel mento in bronzo dedicato zione regolare delle case denota suo genere in Valle Stura, è stato ai caduti delle guerre mon- una chiara matrice romana. In ristrutturato di recente e la sua diali e accanto ad una loggia piazza Martiri della Benedicta ci corte viene utilizzata nella bella tardo medievale, sede, sino a si imbatte nell’Oratorio di Nostra stagione per concerti e iniziative fine Ottocento, del mercato Signora Assunta, ricostruito qua- culturali. cittadino, si erge la Chiesa Parrocchiale della Natività di si interamente nel Settecento a Tornando verso il centro storico si Maria Vergine. Si tratta della seguito di un incendio devastan- arriva nella piazza principale, sul- chiesa più antica del nucleo la quale affacciano la chiesa della te. In pochi minuti a piedi si rag- storico del paese e, nonostan- giunge il Castello Spinola, da cui Natività di Maria Vergine, la chie- te non vi siano testimonianze è possibile godere di una vista sa più antica nel nucleo storico relative alla data della sua ere- ampia su tutta la valle. Il Castel- del paese, di origine quattrocen- zione, è possibile far riferimen- lo, visibile anche dall’autostrada, tesca e palazzo Spinola. L’edificio, to ad un documento che ne rimane tutt’oggi l’elemento più rimasto sempre di proprietà della attesta l’esistenza già nel 1577. famoso e riconoscibile di Campo famiglia Spinola, risale alla prima Parzialmente distrutta durante Ligure. La sua torre, alta 22 metri, metà del XIV secolo e, nel corso l’assedio della Repubblica di pare sia stata ricostruita sui resti del tempo, ha ospitato prima gli Genova del 22 luglio 1600, ven- di una torre più antica, mentre la uffici comunali e successivamen- ne ricostruita durante il 1700 e parte esterna, di forma esagona- te le scuole. Oggi il palazzo è di terminata nel 1803, anno della le, ancora perfettamente conser- proprietà privata. benedizione e dell’intitolazione celebrata da monsignor Gia- cinto della Torre, vescovo della Castello Spinola. diocesi di Acqui. Di stile tardo barocco, presenta all’interno un’unica navata e numerosi affreschi ad opera di Luigi Gainotti e Carlo Orgero, ma l’opera di maggior richia- mo rimane Il Martirio di Santa Lucia, una pala d’altare rea- lizzata nel 1598 da Bernardo Strozzi che proprio a Campo Ligure, pare, sia nato, da pa- dre rossiglionese e madre campese.

Facciata della chiesa Parrocchiale della Natività di Maria Vergine. 30 quattropassifuoriporta 31

Proseguendo verso il torrente ci i pezzi provenienti dall’Europa si zione russa e quella nepalese. si ritrova davanti all’unico Museo possono ammirare manufatti rea- Espressione della cultura africana Nazionale della filigrana presente lizzati nella penisola iberica, pezzi sono, invece, i monili esposti che in Italia, meta imperdibile di que- provenienti dalla zona germanica documentano un utilizzo stretta- sto percorso alla scoperta di Cam- e scandinava ed esempi raffina- mente legato al corpo e alla per- po Ligure, Il civico Museo della ti di manifattura italiana, come sona, mentre gli oggetti dedicati filigrana Pietro Carlo Bosio, ri- l’Acquasantiera trapanese di fili- al culto sono simbolo della tradi- strutturato nel 2008, rappresenta grana e corallo e la voliera geno- zione dell’America Latina. a tutti gli effetti il principale cen- vese, l’opera più grande tra quelle A complemento delle collezioni tro europeo di documentazione esposte. L’utilizzo di un sottilissi- in mostra è possibile visitare un sulla filigrana. mo filo d’argento a sezione ton- museo nel museo, ovvero l’ul- L’esposizione, allestita all’interno da, spesso unito all’utilizzo di timo piano della struttura dove dello storico Palazzo di Giusti- materiali come avorio, tartaruga sono esposti tutti gli antichi mac- zia, presenta una mostra perma- o gusci di noce, invece, contrad- chinari utilizzati per la lavorazio- nente di collezioni di oggetti in distingue la produzione cinese, ne del filo, spesso invenzione filigrana provenienti da Europa, mentre il largo impiego di smalti degli artigiani stessi, che vanno Asia, Africa e America Latina. La colorati, tipici della scuola di Carl a costituire un campionario di creazione di una collezione di Fabergé, caratterizza la produ- archeologia industriale di asso- tale valore, per estensione e pe- Ingresso del Museo della Filigrana culiarità dei manufatti, si deve al Pietro Carlo Bosio. Carrozza in filigrana d’oro e d’argento, conservata presso il museo campese. Comm. Pietro Carlo Bosio, cui è intitolato il museo, artigiano fili- granista, ma soprattutto grande Voliera realizzata in Italia appassionato di quest’eccellenza esposta al Museo di Campo Ligure. locale. Nel 1960 in occasione di un’asta a Londra acquistò il pri- mo pezzo in filigrana e da allora continuò ad accrescere la sua collezione comperando opere d’arte in giro per il mondo. Per oltre quarant’anni coltivò questa passione, arrivando a creare un repertorio unico nel suo genere, che nel 2000, l’anno prima della sua morte, decise di donare al museo. Il percorso espositivo si artico- la su quattro piani e propone la collezione permanente di opere raggruppate secondo le aree ge- ografiche di provenienza al fine di evidenziarne le differenti la- vorazioni. Nell’area che raccoglie 32 IL PERCORSO quattropassifuoriporta 33

luta rarità. Inoltre un supporto to dell’impegno e della compe- Dopo la visita al museo si può degli artigiani; ne rimangono multimediale illustra le diverse tenza delle botteghe diffuse sul riprendere il percorso alla sco- una quindicina sparse tra le fasi del processo di lavorazione territorio. Un’occasione unica per perta del borgo, scendendo case e i vicoli del paese, quasi accompagnando il visitatore in raccontare una storia di sapienza nuovamente per le viuzze che tutte con annesso il laborato- un viaggio inaspettato. e artigianalità di assoluto livello, conducono al fondovalle fino rio all’interno del quale, ancora L’offerta del museo si arricchisce con la possibilità, per gli artigiani a giungere infine al ponte San oggi come un tempo, la filigrana ulteriormente, una volta all’anno, locali, di approfittare di un even- Michele, risalente al IX secolo e viene lavorata ad arte. quando viene organizzata, tra to di simile portata nazionale. ristrutturato nel 1841 nel rispet- Quest’antico borgo, con le sue fine agosto e inizio settembre, la I maestri d’arte di Campo Ligure, to dello stile originale, da cui ricchezze storiche e culturali, Mostra Nazionale del Gioiello in con dedizione e passione, conti- è possibile godere della vista con i suoi edifici recentemente Filigrana. L’evento, nato nel 1967, nuano a mantenere viva una tra- della vallata. Ritornando verso ristrutturati e ancora immersi ha l’obiettivo di far conosce- dizione antica, appartenente ad il centro storico, percorrendo i nel verde del Parco del Beigua, re il genio creativo campese in un’Italia minore, spesso dimen- caruggi, si possono osservare i avvolti dal profumo della cucina un’esposizione artistica che met- ticata o poco celebrata, ma reale colori liguri e vivaci delle case, locale e sempre ricco di un arti- te in mostra, oltre alla collezione e rappresentativa di un’identità sentire il profumo della revzo- gianato di alto livello, costituisce permanente, numerosi oggetti nazionale autentica ed ancora ra, la focaccia tipica del luogo e una perla rara, un vero e proprio in filigrana contemporanea frut- diffusa sul territorio. soprattutto visitare le botteghe gioiello da visitare.

Gioiello realizzato in filigrana d’oro e argento, esposto al Museo Bosio. In primo piano il ponte medievale San Michele e sullo sfondo il Municipio. 34 IL PERCORSO

Ventaglio realizzato in filigrana d’argento del laboratorio Bongera.

______

Civico Museo della Filigrana Bibliografia Pietro Carlo Bosio www.museofiligrana.org Le ricerche e parte delle immagini sono tratte dalla tesi di dottorato in design di Claudia Bombara, dal titolo: “Design e territorio: nuovi scenari Orari di visita: per l’artigianato locale. Il caso della lunedí chiuso filigrana in Liguria.” Martedí, Mercoledì e Giovedì solo su Tutor: Prof. Maria Linda Falcidieno, prenotazione Università degli Studi di Genova, Venerdí: 15.30 - 18.00 Facoltà di Architettura, Dipartimento Sabato e Domenica: 10.30 - 12.00 e di Scienze per l’Architettura. 2012 15.30 – 18.00 P. C. Bosio, [email protected] “Il mondo in filigrana” a cura di F. P. Oliveri, Per apertura in orari diversi diversi e Campo Ligure 1989 visite guidate: Coop Fuori Fila G. Pesce, tel. 010 920099 - 921166 ”Filigrana ieri e oggi” [email protected] Sagep Editrice, Genova 1973