SCHEDA GEOSITO

ID Geosito Denominazione Provincia A11 La forra del Torrente Quirino Guardiaregia e

Inquadramento cartografico (stralcio tavoletta IGM) Foto

La forra del T. Quirino vista da Sud

Scala Numero Denominazione Longitudine Latitudine Est Nord 405154 Campochiaro Coordinate Coordinate 1:5000 2°04'45" E 41°25'47" N 2480794 4586479 405153 Ponte di Arcichiaro geografiche Gauss-Boaga Quota topografica 1:25000 162 III NO Boiano media (m s.l.m.) 750 Settore d’interesse primario Settore d’interesse secondario Interesse contestuale primario Idrogeologia, geologia strutturale, carsismo epigeo Geomorfologia Escursionistico, paesistico e didattico ed ipogeo

Litologia Età delle formazioni rocciose Età del processo genetico Calcareniti, calciruditi, calcari organogeni di colore da Cenomaniano sup-Turoniano Pleistocene ? avana a biancastro con livelli ricchi di Rudiste. (Cretacico superiore)

Descrizione La forra del Torrente Quirino rappresenta un esempio molto didattico di anomalia oro-idrografica, ovvero del mancato adattamento del reticolo idrografico alla struttura. In particolare, illustra bene il fenomeno della sovrimposizione che consiste nella permanenza del tracciato del corso d’acqua durante l’incisione, andando ad interessare litologie diverse da quelle che avevano determinato il tracciato stesso, e ciò nonostante nei dintorni ci fossero condizioni litologiche e strutturali più favorevoli. Il tracciato del Quirino conserva, cioè, elementi ereditati da una situazione precedente agli eventi tettonici che hanno portato al sollevamento del Matese. A monte del Ponte di Arcichiaro, il Quirino scorre, infatti, in una valle piuttosto ampia e svasata, tagliata nei teneri terreni miocenici della Formazione di Cusano e del Fysch di . A partire dal Ponte di Arcichiaro fino all’altezza della chiesa di Santa Maria della Neve, incide, invece, una profonda forra, tagliata nelle rocce calcaree mesozoiche, stratigraficamente sottostanti le formazioni mioceniche. La forra, che si sviluppa per oltre 5 km, supera un dislivello di oltre 200 m ed è particolarmente suggestiva; è caratterizzata da un susseguirsi di tratti a cascate alternati a tratti a debole pendenza che formano delle vasche. Una cascata, che realizza un salto di oltre 100 m, denominata cascata di S. Nicola, è visibile a valle della località Conca. Essa è alimentata dal corso d’acqua di Vallone Grande, che si getta nel Quirino, e non è osservabile nella stagione secca. Nel tratto terminale della forra, il corso d’acqua disseca il versante di faglia bordiero di Coste della Defenza (Geosito “Il versante strutturale di Coste della Defenza”) ed entra nella piana di Boiano, a valle dell’abitato di Guardiaregia. L’andamento planimetrico della forra, caratterizzato da brusche variazioni di direzione, evidenziate da “gomiti” ad angolo retto, è il risultato del controllo esercitato dai lineamenti strutturali sul suo tracciato. L’incisione della forra è avvenuta ad opera dell’erosione fluviale, innescata dalla variazione del locale livello di base, dovuta alle dislocazioni tettoniche che hanno interessato l’area del Matese. In concomitanza con l’erosione fluviale, probabilmente hanno contribuito alla sua genesi anche i fenomeni carsici epigei ed ipogei. In particolare, è ipotizzabile che il torrente abbia intercettato durante il suo approfondimento forme carsiche ipogee. Il modellamento della forra sarebbe avvenuto, in sintesi, per la convergenza tra morfogenesi fluviale e carsica. La forra ricade interamente nell’Oasi WWF Guardiaregia - Campochiaro. Una buona vista panoramica sulla forra si può godere dall’abitato di Guardiaregia, da dove è possibile anche osservare, nella stagione umida, la cascata di San Nicola, o da un belvedere posto lungo il sentiero che si svolge all’interno dell’Oasi e che conduce al greto del torrente (sentiero N. 1 dell’Oasi). Tale sentiero è raggiungibile dall’abitato di Guardiaregia seguendo le indicazioni per l’Oasi WWF. Il sentiero permette anche di percorrere un tratto all’interno della forra e di avvicinarsi ad un percorso ad andamento verticale che si svolge all’interno delle gole del torrente, adatto per chi pratica torrentismo. La forra è accessibile anche da valle, in prossimità della cappella di Santa Maria della Neve, costeggiando un piccolo ruscello che si getta nel torrente. Il primo tratto del percorso si presenta ampio e ciottoloso ed è piuttosto agevole da percorrere, poi diviene decisamente più impegnativo. Interesse del geosito Stato di conservazione Vincoli Modalità di accesso Paesaggistico, Paesistico- ambientale (L.R. n°24 del 1/12/89), Regionale Discreto Area naturale protetta A piedi (Oasi WWF di Guardiaregia- Campochiaro, Sic e Zps) Possibilità di degrado Opportunità di tutela Accessibilità Elevata Consigliata Da Facile a per esperti (torrentismo)

Contesto paesaggistico-territoriale Il geosito si colloca all’interno dell’area Matese-Conca di Boiano- e ricade nell’area protetta SIC-ZPS più grande della regione denominata “La Gallinola-M. Miletto- M.ti del Matese”. L’area di pertinenza del geosito è di notevole interesse paesistico e naturalistico ed è conosciuta e frequentata soprattutto per la presenza dell’Oasi WWF di Guardiaregia- Campochiaro, istituita nel 1997. La forra, infatti, ricade proprio all’interno dell’oasi dove le gole si snodano lungo sentieri arricchiti dalle più svariate specie botaniche. Al suo interno si originano laghetti e cascate; la più spettacolare è la cascata di San Nicola che con i suoi i tre salti raggiunge un’altezza di 100 metri. E’ possibile avere una visione panoramica delle gole e della cascata di San Nicola percorrendo il sentiero natura WWF 1 denominato “San Nicola” segnalato nella “Carta Escursionistica dei Sentieri - Matese - Versante Settentrionale - Settore Orientale” edita dal CAI Molise. Il sentiero “San Nicola” è uno dei sentieri che caratterizza l’oasi, attrezzato con pannelli didattici e capanno di osservazione rapaci, ideale per gruppi di scolaresche. L’oasi è dotata, inoltre, di un centro visite, di una foresteria e di un rifugio. Nelle vicinanze del geosito è possibile visitare un altro geosito, “Il versante strutturale di Coste della Defenza”. Il geosito è apprezzabile dall’abitato di Guardiaregia che dista circa 23 km da Campobasso, 40 km da Isernia e 91 km da ed è raggiungibile, venendo da Campobasso, percorrendo la SS 87 e poi la SP 164 segnalati nella “Carta Escursionistica dei Sentieri - Matese - Versante Settentrionale - Settore Orientale” edita dal CAI Molise. Il geosito dista ca. 24 km da Campobasso, 42 km da Isernia e 110 km da Termoli ed è raggiungibile, venendo da Campobasso, percorrendo la SS 87 e poi la SS 17 in direzione Guardiaregia o, venendo da Isernia, seguendo direttamente la SS 17 per poi imboccare la SP 164 in direzione Guardiaregia.

Bibliografia essenziale Russo F. & Terribile F., 1995 - Osservazioni geomorfologiche, stratigrafiche e pedologiche sul Quaternario del Bacino di (Campobasso). Il Quaternario, 8 (1), 239-254.