FRANCESCO GUCCINI ABBANDONA DEFINITIVAMENTE LE SCENE

Redazione

Bologna – Francesco Guccini, 73 anni, ha deciso di abbandonare definitivamente le scene passando il testimone a I Musici (Flaco Biondini, Vince Tempera, Oscar Del Barba, Antonio Marangolo, Pierluigi Mingotti, Gigi Cavalli Cocchi e Danilo Sacco, già voce dei Nomadi), la band che l’ha accompagnato per anni.“Non mi mancherà il palco, ma il prima e il dopo con gli amici della band, a tirar tardi fino a notte” ha confessato il maestro.

AGRICOLTURA : SVOLTA EPOCALE

Redazione

Regione Lazio / Agricoltura – La Regione Lazio ha autorizzato il finanziamento dei primi 7,5 milioni di euro di fondi europei per avviare due Progettazioni Integrate Territoriali (PIT). Si tratta del primo sblocco di fondi a meno di un mese dalla delibera approvata lo scorso 5 giugno dalla Giunta Zingaretti che aveva indirizzato 41 milioni di fondi europei del Programma di Sviluppo Rurale. Oggi l'amministrazione regionale consegna ai rappresentanti beneficiari gli atti di autorizzazione al finanziamento di due Pit: il comprensorio del Parco regionale delle Montagne della Duchessa e l'Area Protetta dei , zone che interessano in tutto 30 Comuni delle province di Frosinone, Roma e Rieti.

Dopo le prime due di oggi, contiamo di concedere gli atti di finanziamento a tutte le 21 PIT del Lazio entro il 30 settembre. Con questi primi atti di finanziamento, la Giunta Zingaretti traduce in atto concreto una vera e propria opportunità di sviluppo per il sistema agricolo regionale e per l’intero mondo rurale. Un’opportunità che rischiava di rimanere inutilizzata a causa di vincoli burocratici che dal 2009 bloccavano le domande di partecipazione ai bandi. Le PIT rappresentano una modalità di accesso alle risorse molto innovativa che poggia sulla capacità e sulla volontà di aggregare più idee e/o più soggetti per il perseguimento di un fine , attraverso la definizione di una strategia condivisa di sviluppo locale in grado di sostenere i comparti produttivi e lo sviluppo dei territori.

I beneficiari dei fondi sono enti pubblici quali Province, Comuni, Comunità Montane, Enti Parco, Università Agrarie, e soggetti privati quali aziende agricole, microimprese e cooperative che operano nei territori interessati.

Gli obiettivi principali delle iniziative sono il sostegno alle imprese agricole ed extragricole, con particolare riferimento all’agroalimentare e al turismo, attraverso la dotazione di servizi e infrastrutture per lo sviluppo della multifunzionalità dell’agricoltura e per la valorizzazione del paesaggio rurale.

Le PIT finanziate sono il comprensorio del Parco Regionale delle Montagne della Duchessa (comuni di: Ascrea; Belmonte in Sabina; Borgorose; Castel di Tora; Collalto Sabino; Fiamignano; Longone Sabino; Marcetelli; Pescorocchiano; Petrella Salto; Nespolo; Paganico; Pozzaglia Sabina; Rocca Sinibalda; Turania; Varco Sabino; Concerviano) e quello dell’Area Protetta dei Monti Simbruini (comuni di: Piglio, Alatri, Anagni, Serrone, Fumone, Ferentino, Filettino, Trevi nel Lazio, Camerata Nuova, Subiaco, , Jenne, ).

AGRICOLTURA: L’APPROVAZIONE DEI PIT UN PASSAGGIO EPOCALE PER I TERRITORI DEL LAZIO. LA DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEI CONSIGLIERI REGIONALI DEL GRUPPO PER IL LAZIO

"Le autorizzazioni di finanziamento presentate questa mattina (28/6/2013) dal presidente Zingaretti e dall’assessore all’agricoltura Ricci su i primi due Pit – Progettazione Integrate Territoriali – finanziati con 7,5 milioni di euro di fondi europei, rappresentano un’occasione unica per l’intero territorio regionale.

Grazie al recupero di ingenti parti di fondi da destinare al potenziamento del settore agricolo e turistico la Giunta regionale, torna a ribadire la centralità dei finanziamenti europei che rappresentano un supporto fondamentale in un momento particolarmente critico per gli enti locali e per le piccole realtà rurali.

Realtà che, grazie a questi progetti possono provare rispondere alla crisi e ai tagli centrali con la progettazione integrata.

Una significativa inversione di rotta che testimonia la possibilità di cambiare rispetto a un sistema in continua evoluzione dove è necessario orientarsi con rinnovate volontà politiche e capacità amministrative. L’approvazione dei PIT è altamente innovativa perché questi progetti mettono in primo piano la responsabilizzazione delle comunità locali e l’obbligo da parte degli enti proponenti di seguire il percorso anche dopo lo stanziamento dei fondi.

I PIT sono alla base del progetto politico del Gruppo Per il Lazio perchè finalizzati al recupero della qualità del territorio, ad un’agricoltura moderna, alla promozione del paesaggio, all’implementazione di progetti etici che sappiano coniugare sviluppo locale e salvaguardia delle risorse".

LEGGI ANCHE:

09/04/2013 AGRICOLTURA MOLLATA DALLA UE

VELLETRI, EMERGENZA IDRICA: ACEA DISPONIBILE AD INTERVENIRE SU PIU' FRONTI Sergio Andreozzi – assessore al Comune di ai rapporti con Acea

Velletri (RM) – Nella mattinata di Venerdì 28 giugno si è tenuta la prevista riunione tecnica tra la nuova amministrazione comunale, Segreteria Tecnica Operativa d’ambito e Acea Spa.

Sul tavolo della discussione tanti temi da quello contingente riguardante la carenza d’acqua sul territorio comunale e la conseguente attivazione della turnazione, la situazione circa la potabilizzazione del pozzo Le Corti e quella riguardante il depuratore cittadino.

Ferma e d’accusa la posizione dell’amministrazione comunale che per voce di Sindaco Fausto Servadio e dell’assessore Sergio Andreozzi hanno richiamato con forza il gestore (Acea) alle sue responsabilità e alle sue competenze che restano da contratto quelle di fornire acqua potabile ai cittadini di Velletri. Una fornitura che deve rispecchiare le caratteristiche di qualità e quantità previste dalla convenzione nel rispetto più completo delle regole di civilizzazione del terzo millennio. Una posizione che ha trovato la condivisione della segreteria tecnica operativa che in questa riunione rappresentava anche la Provincia.

Dopo quasi cinque ore di analisi delle situazione Acea si è detta disponibile all’intervento su più fronti. Riguardo la situazione d’emergenza idrica saranno posti dei rimedi definitivi al pozzo Marmi II che potrà essere in grado di alimentare nel giusto modo la zona a nord est della città (Colle dei Marmi, Appia Nord, la Pilara, Via Delle Cave, Colle Ottono alto, Colle Noce, Colle Caldara) diminuendo il numero di pause dell’attuale turnazione.

La situazione di via del Corso e vicoli limitrofi, già migliorata rispetto al periodo di secca di quindici giorni fa, andrà sempre di più migliorando grazie alla nuova conduttura che si sta posando nel cantiere per il rifacimento della pavimentazione, prevedendo un approvvigionamento 24/24 come già accade nella zona di via Borgia e vicoli ad est di essa. Da metà della prossima settimana andranno a pieno regime le due vasche restaurate al pozzo della zona 167 che tra l’altro sarà affiancato da acqua proveniente dal Sembrivio.

Tale lavoro permetterà agli utenti di questa popolosa zona di avere acqua senza fastidiose pause. Saranno previste posa in opera di nuove per le zone di Acqua Palomba, via Marcaccio, Colle Caldara, Castagnoli e Colle Noce per un totale di tre chilometri di nuova rete idrica.

Per ciò che concerne il pozzo Le Corti si sta ipotizzando un potabilizzatore da posizionare nell’area del palazzetto dello sport evitando le lungaggini burocratiche di un ricorso al Tar .

Se il progetto in questione troverà l’ok definitivo entro il 2013 la zona servita dal pozzo Le Corti sarà completamente potabilizzata.

Risposte meno soddisfacenti giungono invece dal fronte depurazione e fognature: il depuratore cittadino, bloccato dalle nuove normative, vedrà risolta la sua situazione di stand by soltanto nel giugno 2014. Le ditte appaltatrici si sono aggiudicate le gare e soltanto in settembre inizieranno i primi lavori per la costruzione delle strutture per ultravioletti e microfiltrazione delle acque. Stessa situazione di stallo per ciò che riguarda la costruzione del collettore fognario ad est della città (Sant’Anatolia, S Maria dell’Orto) bloccato da ricorsi al TAR.

Questa la sintesi di quanto discusso nella riunione . Sarà cura dell’amministrazione comunale, come da accordi con il Comitato per l’acqua pubblica cittadino, pubblicare prima possibile la versione integrale del verbale redatto in sede di incontro e sottoscritto da tutti i partecipanti .

LEGGI ANCHE:

25/06/2013 VELLETRI, GRAVISSIMA SITUAZIONE D'EMERGENZA: POPOLAZIONE SENZ'ACQUA DA DUE SETTIMANE

FROSINONE, L'AQUILA DELLA LAZIO PROTAGONISTA ALLO STADIO "MATUSA"

Redazione

Frosinone – Domenica 30 giugno appuntamento da non perdere per i tifosi della Lazio e non solo. La famosa aquila che fa da contorno alla partite dei biancocelesti all’Olimpico, l’ultima domenica di giugno si esibirà allo stadio Matusa di Frosinone.

Un’iniziativa promossa dallo stesso staff “Aquila Olimpia” e dal falconiere della Lazio Juan Bernabe, impegnati in varie manifestazioni di beneficenza, con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Frosinone.

Il programma completo della manifestazione prevede alle ore 10 di mattina la foto con Olimpia all’interno dello stadio Matusa per tutti coloro che fossero interessati, alla stessa ora l’apertura dell’area giochi per bambini in piazza Martiri di Vallerotonda, area adiacente allo stadio Matusa. Nel pomeriggio alle ore 16 l’inizio della festa all’interno dello stadio con la presenza della banda musicale e di un gruppo di danza, a seguire la sfilata di tutte le scuole calcio della provincia di Frosinone e a seguire l’ingresso dell’aquila con relativo giro del campo.

L’ingresso allo stadio prevede una donazione simbolica il cui ricavato totale andrà nel fondo “Solidiamo”, progetto di solidarietà a favore di anziani e giovani studenti del capoluogo, presentato ufficialmente sabato scorso.

RIETI, PRIMA RATA TARES: SI PUO' PAGARE DOPO IL 30 GIUGNO SENZA INCORRERE IN SANZIONI Redazione

Rieti – In merito ai ritardi di notifica degli avvisi di pagamento relativi alla TARES, segnalati all'Amministrazione comunale e dovuti al servizio postale, il Comune di Rieti fa sapere che coloro che non potranno saldare la prima rata entro il termine del 30 giugno potranno farlo, senza incorrere in sanzioni, anche nei giorni successivi.

Gli avvisi di pagamento in corso di notifica riguardano la prima rata 2013 e in rari casi anche il saldo 2012 della vecchia TARSU. Insieme alla lettera sono allegati n. 3 bollettini di c/c postale: n. 1 bollettino per saldare in un'unica soluzione la TARES e in alternativa n. 2 bollettini con le rate in scadenza il 30 giugno e il 30 settembre.

La terza rata sarà inviata a dicembre e contestualmente sarà indicata anche la maggiorazione (30 centesimi al mq) e le relative modalità di pagamento di quest'ultima attraverso il modello F24.

La TARES sostituisce la vecchie imposte sui rifiuti (TARSU e TIA) e copre per intero i costi del servizio di raccolta, rimasti invariati rispetto al 2012, mentre la nuova maggiorazione di 30 centesimi al mq è destinata interamente allo Stato.

Il 60% dei residenti pagherà meno rispetto alla vecchia TARSU con una forte riduzione del dovuto soprattutto per i single e per le coppie, risparmi che interessano oltre 12mila utenti.

RIETI, PARTE LA CONSUETA DISINFESTAZIONE DA INSETTI NOCIVI ALATI

Redazione

Rieti – Parte la consueta disinfestazione contro gli insetti nocivi alati su tutto il territorio comunale. Lunedì 1 luglio a partire dalle ore 23 fino alle ore 6 del mattino successivo parte l'intervento, che riguarderà le seguenti zone: Borgo, Città Giardino, viale Maraini, Regina Pacis, Campomoro, Madonna del Cuore, aeroporto, Quattro Strade, Micioccoli, Piazza Tevere, Campoloniano, ospedale, Villa Reatina, Casette, Chiesa Nuova, Piani di Poggio Fidoni, Piani S. Elia, San Giovanni Reatino, Maglianello Basso, Case San Benedetto, Vazia, Madonna del Passo.

Le sostanze impiegate sono approvate dal Ministero della Salute e sono dotate di bassa tossicità per l'uomo e l'ambiente. A titolo precauzionale è consigliabile, nelle ore in cui avverrà la disinfestazione, non sostare nei parchi pubblici, chiudere porte e finestre, non esporre all'esterno delle abitazioni capi di abbigliamento e alimenti, rimuovere gabbie con animali, acquari e giochi per bambini.

VITERBO, I VINI DELLA TUSCIA E IL DIVINO ETRUSCO CONQUISTANO VOLTERRA

Redazione

Viterbo – Grande successo per i vini della Tuscia giunti a Volterra con Il Divino Etrusco. La manifestazione, che nel modello attuale ha debuttato per la prima volta a Tarquinia nel 2008, ha fatto conoscere e apprezzare in terra toscana i vini di Cerenini, Etruscaia, Tenuta Sant’Isidoro, Terre Giorgini Santa Maria di Tarquinia; Villa Puri di Bolsena e Terre Etrusche Cantine Lotti di Cellere.

Ottimi i giudizi sui nostri vini nelle degustazioni guidate da Fernando Pardini, autore della Guida “Vini d’Italia” de L’Espresso e direttore responsabile di acquabuona.it, Franco Pallini enogastronomo, collaboratore di winenews.it e da Carlo Zucchetti, enogastronomo, wine blogger e ideatore del DiVino Etrusco. Quelli delle degustazioni guidate sono stati importanti occasioni di incontro e di scambio di esperienze per i produttori interessati a garantire una sempre più alta qualità nel bicchiere. Il DiVino Etrusco mira a ricostituire tramite il vino il legame tra le dodici città etrusche anticamente confederate nella Dodecapoli. L’affascinante popolo etrusco ha lasciato su questo territorio, oltre alle tracce archeologiche della propria civiltà, una comune matrice culturale che si esplica nella continuità dell’allevamento della vite e della coltivazione dell’olivo. Da queste basi è nato il progetto elaborato da Carlo Zucchetti e Alessandra Di Tommaso. L’idea prevede di creare un evento in ognuna delle dodici città come opportunità per far conoscere il territorio abitato da questo antico e affascinante popolo e come occasione di dialogo, di crescita e di visibilità per i produttori e per le aziende. Anche a Volterra erano presenti le postazioni simbolo delle dodici città disseminate negli angoli più suggestivi del centro storico, segnando le tappe di un percorso enoico che ha permesso di assaporare il territorio etrusco attraverso i suoi vini. Tavoli al completo e alto gradimento per le cene degustazione con menu dedicati ai prodotti e alle ricette della tradizione accompagnati dai vini presentati e illustrati da Carlo Zucchetti e Alessandra Di Tommaso.

F35, ECCO PERCHÉ NON ACQUISTARLI [ Pubblicazione speciale dell'editoriale di oggi 28/06/2013 su L'osservatore laziale versione Virtual Paper ]

Paolo Quinto

Uno dei principali temi politici di questi giorni è relativo agli ormai famigerati F35. Dopo accese polemiche tra il fronte del si all'acquisto e quello della sospensione si è arrivati ad una posizione di mediazione attraverso la presentazione in Parlamento di una mozione in cui sostanzialmente si rimanda ogni decisione relativa all'acquisto di nuovi caccia solo dopo un attento esame parlamentare.

La mia posizione negativa sugli F35 è nota da tempo, vorrei però, senza entrare nel merito di un dibattito meramente ideologico, cercare di analizzare criticamente la questione da un punto di vista squisitamente di politica industriale. Le capacità militari della nostra Aeronautica oggi sono garantite da tre diverse linee di volo con distinte caratteristiche: AMX, Tornado, Eurofighter, F-16 Harrier. Il programma JSF(F35) dovrebbe sostituire AMX, Tornado e Harrier che sono ormai obsoleti.

La sostituzione di queste 3 linee di volo è una necessità reale della nostra Aeronautica, si tratta di valutare se esistono alternative al Jsf, specie considerando quali saranno i compiti che verranno affidati alle nostre Forze armate nei prossimi 15-20 anni.

Il JSF è un programma che sta continuando a registrare consistenti problemi di progettazione e debolezze strutturali ingegneristiche che hanno determinato slittamenti del calendario previsto oltre a un aumento dei costi.

A causa di questi problemi si sono ritirati o hanno sospeso lo loro partecipazione al programma i seguenti Paesi: Norvegia, Olanda, Danimarca e Canada. La Gran Bretagna ha falcidiato le previsioni di spesa (ne doveva comprare circa 130, oggi ne vuole 20); persino gli Usa stanno valutando l'annullamento della versione «B», a decollo corto e atterraggio verticale, che interessava la nostra Marina.

Al momento il costo per l’Italia è valutabile, come stima prudenziale, intorno ai 110 milioni di euro per apparecchio, esclusi i costi per il munizionamento e gli ulteriori costi per l’adeguamento delle strutture logistiche destinate ad ospitarlo e per la formazione del personale.

Il Joint Strike fighter F-35 è un jet multi-ruolo, con queste caratteristiche: capacità di attacco al suolo, funzione "stealth" (bassa visibilità radar), dotato di altissima autonomia e in grado quindi di svolgere missioni di proiezione in teatri lontani dal nostro territorio. Sono caratteristiche di un aereo progettato al tempo della guerra fredda, e restano forti dubbi sulla necessità di questa tipologia di aereo in rapporto alle esigenze strategiche delle nostre Forze Armate.

Le ricadute industriali e tecnologiche sulle imprese industriali coinvolte italiane sono molto limitate; nello specifico dell'industria della difesa la strategia di sviluppo, deve essere vista nell'ottica del modello europeo di difesa, la sola opzione in grado di permettere una riduzione dei costi, un aumento dell’efficienza del sistema di difesa e uno sviluppo del nostro sistema industriale. Vale la pena di ricordare che, con riferimento al nostro settore della difesa e dell'aerospazio, è estremamente urgente elaborare un quadro strategico di politica industriale di lungo periodo, la cui attuale insufficienza rappresenta uno dei fattori di crisi del sistema produttivo italiano. Questo al fine di salvaguardare il patrimonio industriale, produttivo e occupazionale di aziende che rappresentano il nostro Paese su scala mondiale in settori strategici e a forte componente innovativa (vedi Alenia e Ansaldo ad es.).

Tornando al progetto JSf, le ricadute industriali, consistono nell’attività di assemblaggio delle semi-ali che verrà realizzata a Cameri. L’attività in questione, dal punto di vista tecnologico e occupazionale è estremamente povera. I dati reali dicono che verranno occupati circa 600-800 unità di personale, e nemmeno si tratterebbe di nuova occupazione, in quanto sarebbero in larghissima parte sostitutivi di quelli che oggi lavorano alla linea Eurofighter. Un segnale ben diverso sarebbe lanciare un progetto europeo che avrebbe ricadute tecnologiche, di know-how e occupazionali nettamente superiori. A questo proposito è utile ricordare a titolo esemplificativo che nel progetto Eurofighter siamo co- produttori, mentre nei progetti a guida Usa, tutte le nuove scoperte, i brevetti, il know-how che si realizza rimane di esclusiva proprietà statunitense. Dunque, se proprio si vuole rafforzare la difesa aerea italiana esiste un’alternativa valida che consiste nel rilanciare il progetto Eurofighter, che servirebbe a soddisfare le esigenze delle nostre Forze Armate,a risparmiare risorse e avere maggiori ricadute tecnologiche e industriali, infine rilancerebbe l’industria aeronautica e della difesa europea e la stessa politica di difesa comune europea. Questo sarebbe un fattore di importanza epocale, per la crescita del nostro sistema industriale del settore e per una occupazione di quantità e qualità elevata e per contribuire sempre più a rafforzare il progetto di costruire un Europa forte e indipendente anche da un punto di vista tecnologico. Per chiudere non fa male ricordare, che quando finirà la missione italiana in Afghanistan non ci saranno più missioni di ampie dimensioni e, sopratutto, che il nostro sistema di difesa deve essere orientato al progetto di peace-keeping piuttosto che a quello di offensiva.

ARICCIA: QUESTO SABATO 29 GIUGNO SI DEGUSTANO LE LUMACHE

Redazione

Ariccia (RM) – Ariccia festeggia San Giovanni Battista sabato 29 giugno con la tradizionale “Lumacata di San Giovanni”. L’appuntamento, patrocinato dall’assessorato alla cultura ed organizzato dal Comitato per i festeggiamenti di Ariccia, è in p.zza Dante Alighieri a Galloro a partire dalle 19,30 dove sarà possibile gustare lumache e gastronomia varia. Il tutto accompagnato dalla musica dal vivo degli Iana Group.

Un po’ di storia: perché si mangiano le lumache?

Il Cancro, all’inizio del quale cade il solstizio estivo, è un segno d’acqua e casa della luna. La lumaca è a sua volta un simbolo lunare, conosciuto fin dai tempi più remoti, e che indica la rigenerazione, la rinascita. I suoi cornetti che mostra e ritira alternativamente sono associati alle corna della luna crescente e calante: è quindi il simbolo di morte e rinascita così come la luna scompare e ricompare nel suo ciclo perenne.

Le corna erano inoltre considerato simbolo di discordia e tradimento: anche oggi, a distanza di millenni vi è questa credenza. Il mangiarle significava seppellirle nello stomaco e quindi cancellare rancori ed odi.

FRASCATI, NOTTE EUROPEA DEI RICERCATORI: INVITO AI GIOVANI A MISURARSI CON LA SCIENZA Redazione

Frascati (RM) – Un cortometraggio sul tema della ricerca scientifica e sul ruolo che i ricercatori svolgono nella società. Questo l’oggetto del bando “Ricerca per il futuro”, promosso dall’assessorato alla Cultura della Regione Lazio, in collaborazione con l’Associazione Frascati Scienza, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori, in programma il prossimo 27 settembre nell’ambito della Settimana della Scienza.

“Spesso – spiega l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Lidia Ravera – la Scienza è considerata disciplina fredda, distante, da specialisti. La conosciamo poco, e quindi non sappiamo goderne, appassionarci. Invece domina le nostre vite, è quella che, più di qualsiasi altro settore del sapere, può fornirci una visione di futuro, una chiarezza sul presente.

L’idea di invitare i giovani a misurarsi con la scienza usando lo strumento del cinema è bellissima. Va nella direzione di ridurre la distanza fra chi ha fatto della scienza il suo terreno di approfondimento, e tutti gli altri. Tutti noi. Perché è un’ignoranza fra le più diffuse, quella dei “non scientifici”. E contrapporre gli “umanisti” agli “scienziati” è davvero una cattiva eredità del passato”.

Il concorso è aperto a tutti i videoamatori, film-maker e registi professionisti e non professionisti, che presenteranno un cortometraggio autoprodotto che tratti il tema della ricerca scientifica nelle sue diverse forme di espressione in maniera esplicita oppure simbolica. A titolo esemplificativo tra i temi da trattare: il futuro della tecnologia, la vita dei ricercatori, le emozioni legate alla passione scientifica, le scoperte, il ruolo della scienza nel futuro dell’Italia e del Mondo.

Sono ammessi alla selezione tutti i generi cinematografici, dalla fiction al documentario all’animazione. I cortometraggi saranno votati da una giuria web sul canale YouTube di Frascati Scienza. Saranno selezionati i dieci cortometraggi che riceveranno il maggior numero di voti dal web, i quali concorreranno per il premio finale che verrà aggiudicato da una Giuria composta da sei esperti in comunicazione, scienza e arti visive.

Il concorso è aperto fino al 30 agosto 2013 (ore 12) e la domanda di partecipazione potrà essere inoltrata esclusivamente online attraverso la compilazione di un form di iscrizione presente sul sito del’Associazione Frascati Scienza alla pagina http://www.frascatiscienza.it/pagine/iscrizione-concorso-corti -2013/

LAZIO, DISSERVIZI PENDOLARI: IN STALLO IL PIANO REGIONALE PER LA MOBILITA' E I TRASPORTI Redazione

Lazio – “Muoversi non può essere più un incubo quotidiano per migliaia di persone. – Questo è quanto affermato dal Consigliere regionale del Partito Democratico, vice presidente della IV Commissione Bilancio e componente della VI Commissione Mobilità, Simone Lupi – Bisogna lavorare subito a un programma di infrastrutture utili e ad un piano per la mobilità che sia coraggioso. Non ci servono progetti faraonici, ma interventi fattibili capaci di ridare ossigeno alle realtà del territorio che dovranno essere collegate degnamente ai grandi centri urbani. Tenere sempre a mente la quotidianità dei cittadini del Lazio, come il loro andare al lavoro, fare spesa, visitare un museo, fare sport o semplicemente godersi una passeggiata, perchè il fine ultimo è che tutto questo sia confortevole e sostenibile, per i cittadini e per l’ambiente”.

“Il Piano Regionale per la Mobilità ed i Trasporti – prosegue Simone Lupi – è ancora fermo alle linee guida del 2005 e ad una legge del 2003, un ritardo inaccettabile per una regione come il Lazio. E’ necessario quanto prima riprendere in mano la materia, adeguare la legge regionale ai nuovi obiettivi comunitari ed alle condizioni economiche della Regione, sapendo innovare e riorganizzare”.

“Il Lazio deve tornare a puntare fortemente sul ferro, in città e soprattutto nei collegamenti regionali, investendo sul miglioramento della qualità dei mezzi e puntanto sull’innovazione della rete. Penso, per esempio, agli interventi utili a potenziare la frequenza dei treni negli orari di punta dei pendolari, mirando ad una vera e propria trasformazione di alcune tratte in metropolitana leggera, come nel caso della proposta di raddoppio tra e Velletri o verso e Frosinone”.

“Dobbiamo riconsiderare il nostro tessuto territoriale – continua il Consigliere regionale Lupi – prendendo come elemento centrale gli snodi ferroviari e ripensare il servizio di trasporto pubblico locale in ottica territoriale e funzionale alla ferrovia. Non possiamo certo dimenticare il costo di tutto questo, sia per le Amministrazioni pubbliche, sia per i cittadini e, per questo, si dovranno trovare le risorse necessarie a garantire le agevolazioni agli abbonamenti per la rete Metrebus Lazio, perché il trasporto pubblico non è solo un diritto, ma la migliore opzione possibile per la qualità della nostra vita e del nostro ambiente. Certo è che sarà difficile per la Regione Lazio reperire le risorse necessarie vista la precedente gestione amministrativa, nell'ambito dei trasporti, della Giunta Polverini”.

“Come ho già detto tante volte in campagna elettorale, – conclude Lupi – il nostro territorio deve abituarsi all’idea che collegarsi con la Capitale sia una questione di minuti e non di ore”.