PARTE SECONDA: GLI ORIZZONTI DEL PAT

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5. Inquadramento territoriale

Il comune di si estende su un territorio di 48 kmq a sud-est della provincia di lungo la Statale 53 "Postumia", che in questo tratto ricalca il tracciato dell’antica via Callalta, tronco secondario della Via Claudia Augusta, aperta per collegare Treviso al basso Friuli. Il territorio comunale comprende le frazioni di: Spercenigo, Olmi, San Martino, Cavrie, Rovarè, Fagarè, Nerbon e Sant'Andrea di Barbarana ed è solcato dal fiume Musestre che continua nel comune di . Appartiene all’Area Geografica del Bacino Idrografico del fiume Piave (Bacino di rilievo nazionale) e al Bacino del fiume Sile e della pianura tra Piave e Livenza (Bacino di rilievo regionale), ed è localizzato in un territorio caratterizzato da una forte antropizzazione, evidenziata dai valori della popolazione residente e dalla densità territoriale.

I Comuni confinanti, in senso orario partendo da Est, sono: , Zenson di Piave, , Roncade, , Carbonera, , . Complessivamente l’area territoriale di San Biagio e dei comuni contermini occupa circa il 10% dell’intero territorio provinciale e assorbe circa l’8% della popolazione residente nella provincia di Treviso .

15 La densità territoriale del comune di San Biagio espressa in termini di numero di abitanti per chilometro quadrato risulta inferiore sia quella della provinciale sia a quella della media dei comuni contermini dove si registrano valori elevati in particolare nei comuni di Silea e Carbonera. Roncade e Carbonera, con San Biagio sono i comuni più grandi e superano i 10 mila abitanti. Nel corso degli anni ’90 tutti i comuni hanno registrato un aumento della popolazione residente, in particolare il comune di Salgareda ha avuto un incremento demografico pari al 20%, Breda e Ponte di Piave di circa il 15%, per gli altri comuni l’incremento della popolazione residente si è attestato sotto il 10%. A San Biagio la dinamica positiva è stata più contenuta (6,1%) così come a Silea, Carbonera e Roncade.

Grafico 1.1 – Variazione % della popolazione 1991/2001

Roncade 3,2

Monastier di Treviso 3,9

Silea 5,4

Zenson di Piave 8,2 Carbonera 9,4

Ponte di Piave 14,4

Breda di Piave 15,0

Salgareda 20,2 San Biagio di Callalta 6,1

0 5 10 15 20 25

Fonte: elaborazione Sistema su dati ISTAT

Negli anni più recenti il maggior incremento demografico in termini percentuali si è verificato nei comuni di: Breda di Piave, (13,7%) Salgareda (10,9%) e Carbonera (9,0%).

Tabella 1.1 – Andamento della popolazione nel periodo recente 2000 2001 2002 2003 2005 Var. 2000/2005 v.a. % San Biagio di Callalta 11.397 11.421 11.428 11.762 11.876 479 4,2% Breda di Piave 6.226 6.348 6.582 6.873 7.082 856 13,7% Carbonera 9.698 9.804 10.088 10.344 10.575 877 9,0% Monastier di Treviso 3.547 3.554 3.573 3.647 3.732 185 5,2% Ponte di Piave 7.041 7.128 7.231 7.426 7.560 519 7,4% Roncade 11.897 11.911 12.114 12.398 12.738 841 7,1% Salgareda 5.504 5.574 5.748 5.928 6.102 598 10,9% Silea 9.027 9.114 9.405 9.602 9.767 740 8,2% Zenson di Piave 1.663 1.694 1.720 1.775 1.771 108 6,5% Fonte: elaborazione Sistema su dati ISTAT

Dall’esame dei dati intercensuali (1991-2001) risulta che le famiglie hanno subito un incremento percentuale maggiore della popolazione residente, tale incremento nei comuni considerati è pari a 23%, maggiore del comune di San Biagio e del resto della provincia. 16 La dimensione media delle famiglie risulta pari a 2,9 componenti, leggermente superiore ai valori provinciali e comunque in base alle più recenti dinamiche demografiche tende ad una ulteriore riduzione.

Gli indicatori che riguardano la struttura economica, evidenziano una situazione piuttosto dinamica in tutti i comuni dell’area; facendo riferimento ai Censimenti Istat 1996-2001, si osserva che a San Biagio il tasso di imprenditorialità (unità locali ogni 100 abitanti) è superiore a quello dei comuni vicini ma leggermente inferiore a quello della provincia di Treviso. Le unità locali hanno avuto un incremento superiore al 20% in tutta l’area e, anche in termini di addetti, c’è stato un incremento medio superiore a quello provinciale. Il tessuto produttivo del comune di San Biagio e dell’area circostante, se si considera il numero medio di addetti per unità locale è costituito da piccole imprese, non si distingue la presenza della grande impresa, la dimensione media delle unità locali è pari a 3,9 addetti, in linea con quella provinciale.

Il numero delle abitazioni occupate nell’insieme di comuni considerati al 2001, risulta aumentato rispetto al decennio precedente di oltre il 30%. Gli incrementi maggiori, superiori alla media, si registrano nei centri più piccoli mentre nei comuni più grandi la crescita è stata, pur significativa, più contenuta: San Biagio (28,5%) e Roncade (19,9%).

17 Confronto delle dinamiche socioeconomiche e abitative tra San Biagio di Callalta, comuni vicini e provincia di Treviso San Breda Carbonera Monastier Ponte Roncade Salgareda Silea Zenson Totale Provincia Biagio di di di Treviso di di Piave comuni di Treviso Callalta Piave Piave Sup. Territoriale kmq. 48,25 25,6 19,8 25,43 32,8 61,98 27,2 18,7 9,55 221,1 2476,68 Densità territoriale 2005 (ab/kmq.) 246,1 276,6 534,6 146,8 230,3 205,5 224,3 521,2 185,4 268,3 338,7

Pop.residente 2005 11.876 7.082 10.575 3.732 7.560 12.738 6.102 9.767 1.771 59.327 838.732 Pop.residente 2001 11.439 6.348 9.804 3.554 7.128 11.911 5.574 9.114 1.694 55.127 789.846 Pop.residente 1991 10 780 5 516 8 962 3 424 6 233 11 518 4 634 8 671 1 568 50 526 744 038 variazione % 2005-01 3,8 11,6 7,9 5,0 6,1 6,9 9,5 7,2 4,5 7,6 6,2 variazione % 2001-91 6,1 15,1 9,4 3,8 14,4 3,4 20,3 5,1 8,0 9,1 6,1

Famiglie 2001 4 013 2 243 3 697 1 241 2 569 4 139 1 972 3 350 601 19 812 293 512 Famiglie 1991 3 350 1 724 29 47 1 053 1 982 3 533 1 464 2 883 518 161 04 249 740 variazione % 2001-91 19,8 30,1 25,4 17,9 29,6 17,2 34,7 16,2 16,0 23,0 17,5

Dimensione media famiglie 2,9 2,8 2,7 2,9 2,8 2,9 2,8 2,7 2,8 2,8 2,7

Unità locali 2001 1.033 494 719 313 705 1.023 414 929 117 4.714 77.597 Unità locali 1996 836 407 540 249 534 839 334 713 104 3.720 60.874 variazione % 2001-96 23,6 21,4 33,1 25,7 32,0 21,9 24,0 30,3 12,5 26,7 27,5

Addetti 2001 4.062 2.065 3.575 1.145 2.693 3.939 1.994 3.797 465 19.673 301.078 Addetti 1996 3.786 1.828 2.502 1.397 2.416 3.639 1.806 3.211 477 17.276 269.412 variazione % 2001-96 7,3 13,0 42,9 -18,0 11,5 8,2 10,4 18,2 -2,5 13,9 11,8

Dimensione media U.L.2001 3,9 4,2 5,0 3,7 3,8 3,9 4,8 4,1 4,0 4,2 3,9

U.L per 100 abitanti 2001 8,9 7,0 6,8 8,4 9,3 8,0 6,8 9,5 6,6 7,9 9,3 Addetti per 100 abitanti 2001 34,8 29,2 33,8 30,7 35,6 30,9 32,7 38,9 26,3 33,2 35,9

Abitazioni occupate 2001 4 304 2 320 4 064 1 353 2 664 4 212 2 348 3 312 600 20 873 290 175 Abitazioni occupate 1991 3 349 1 772 2 930 1 050 1 978 3 513 1 458 2 879 515 16 045 247 520 variazione % 2001-91 28,5 34,7 38,7 28,9 34,7 19,9 61,0 15,0 16,5 30,1 17,2

16 6. I limiti per lo sviluppo sostenibile e durevole del territorio

6.1 I vincoli e le tutele

Un elemento significativo per comprendere i caratteri del territorio comunale è costituito dalla individuazione delle tutele che sono state istituite dai diversi soggetti deputati al governo del territorio, da interpretare non tanto come vincoli quanto piuttosto come riconoscimento delle valenze territoriali; come risorse da considerare nella definizione dei quadri di assetto.

Il territorio del comune occupa una fascia di pianura alluvionale che si estende in direzione est –ovest per una lunghezza di 13 chilometri, da Treviso all’alveo del fiume Piave ed una larghezza di circa 4 km. La pianura alluvionale è di formazione tardoglaciale con locale sovrapposizione delle alluvioni del Piave. I caratteri morfologici dell’area, evidenziabili dalle linee isoipse indicano le quote più elevate (17,4 m) a nord di Cavrie mentre quelle più depresse si trovano a sud – est di Rovarè. Il paleoalveo più evidente si nota a San Martino e Olmi tra il Fiume Mignagola e il fiume Musestre e più a sud fino a Spercenigo, dove si riduce sensibilmente la sua ampiezza. Una morfologia più irregolare e maldistinta di paleoalveo meandriforme si riconosce a nord di Cavrie, rientra poi verso San Biagio e successivamente a sud lungo il fiume Meolo fino al meandro di Rovarè. In prossimità dell’attuale alveo del fiume Piave si riconoscono alcuni meandri più recenti a sud di S. Andrea di Barbarana, morfologia quest’ultima da ricondursi alle divagazioni in epoca storica precedenti alle opere di arginatura dell’alveo. Dal punto di vista idrogeologico il comune è inserito a cavallo del limite inferiore della fascia delle risorgive, al passaggio tra l’alta e la bassa pianura alluvionale. La marcata variabilità stratigrafica verticale e laterale del sottosuolo con l’alternanza di livelli ghiaiosi e sabbiosi permeabili e argillosi impermeabili, determina nell’area in esame una notevole complessità della struttura idrogeologica. L’alluvione del Piave più disastrosa fu quella del 4 novembre 1966, si ebbero 12 rotte arginali in destra tra Salettuol e Bocca Callalta e due in sinistra a monte di Ponte di Piave, con la conseguente sommersione di una vasta fascia da Negrisia al mare, compresa tra il Sile ed il Livenza. Oltre agli allagamenti dovuti alle rotte arginali del Piave nel 1966, si verificarono in concomitanza anche straripamenti dei corsi d’acqua secondari ed in particolare il fiume Nerbon, il Meolo e il Musestre, l’entità dei danni fu però limitata.

In una logica di sostenibilità e al fine di disporre di un quadro unitario di riferimento si è costruita una tavola ricognitiva di tutti i vincoli gravanti sul territorio derivanti da leggi nazionali e regionali. La “carta dei vincoli e della pianificazione territoriale” fa proprie in primo luogo le indicazioni derivanti dagli studi geologici, idrogeologici, litologici e idraulici. La fotografia del territorio comunale letta attraverso questo strumento evidenzia la rilevante tutela derivante dal sistema delle acque: fascia dei fontanili, vincoli paesaggistici dei corsi d’acqua e i conseguenti limiti di pericolosità introdotti attraverso i PAI. A questi si aggiungono i SIC e le ZPS, parchi naturali e gli ambiti naturalistici derivanti da norme europee, nazionali, regionali e dello stesso comune. Infine sono riportati gli edifici sottoposti a vincolo monumentale e gli ambiti classificati come centri storici.

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6.2 Lo stato della pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale

La pianificazione urbanistica e ambientale non si esaurisce nell’ambito comunale, ma anzi in molti casi è il comune stesso che si deve adeguare agli strumenti predisposti da altri enti. Il PTRC è strumento che la Regione del si è data, fin dagli anni ’90, come quadro di riferimento costituito da direttive e indirizzi per guidare e armonizzare la pianificazione, generale e di settore, provinciale e comunale. Direttive ed indirizzi che in alcuni casi, come quello delle aree produttive e delle tutele paesaggistiche sono stati, nel corso degli ultimi anni, sicuramente influenti. Attualmente è in corso di redazione il nuovo PTRC. Gli altri principali strumenti sovraordinati di pianificazione territoriale e di settore (allegati, scheda 1) definiscono interventi, ma soprattutto vincoli alla edificazione che vengono considerati nella costruzione del quadro conoscitivo e quindi nella relativa carta dei vincoli e della pianificazione territoriale.

Per quanto riguarda gli strumenti urbanistici, il comune dispone di un PRG adottato nel 1993 e approvato nel 1995. Le varianti successive hanno portato il comune a disporre della classificazione degli edifici di valore storico e ambientale e delle schede degli edifici non più funzionali alla conduzione del fondo, cosi come di quelle delle attività produttive fuori zona. Recentemente, attraverso una variante tecnica è stata predisposta l’informatizzazione del PRG. Inoltre il comune ha adottato il Piano del Rumore, che attualmente è in attesa delle valutazioni dell’ARPAV.

ZONE RESIDENZIALI DI ESPANSIONE PREVISTE DAL PRG

attuate non attuate parzialmente attuate totale

sup. territoriale (mq.) 128.301 381.745 39.402 549.447

23,4% 69,5% 7,2% 100%

ZONE A STANDARD INDICATE NEL PRG

attuate non attuate parzialmente attuate totale

sup. territoriale (mq.) 338.869 463.893 15.779 740.715

41% 57% 2% 100%

NUOVE STRADE PREVISTE NEL PRG

attuate non attuate parzialmente attuate totale

lunghezza ml. 654 2.889 241 3.784 17% 76% 6% 100%

19 Per quanto riguarda lo stato di attuazione del PRG vigente, da una prima ricognizione di tipo quantitativo, risultano attuate oltre il 20% delle zone residenziali di espansione indicate, il 41% degli standard individuati e solo il 17% dei nuovi tracciati viari. Va però ricordato che tutte le aree e i tracciati viari di rilievo sono stati oggetto di attenzione da parte dell’Amministrazione comunale che ne sta valutando la realizzabilità sia in termini di progetto che di reperimento dei finanziamenti necessari. Una buona parte dei tracciati viari non ancora realizzati è collegata alla attuazione delle zone di espansione e potrà avvenire contestualmente alla realizzazione di queste ultime. Le aree a standard, ampiamente sovradimensionate rispetto al fabbisogno, saranno oggetto di attenta valutazione cercando di mettere a fuoco la vocazione di ciascun ambito e quindi la corretta localizzazione soprattutto dei servizi a livello comunale e sovracomunale. (allegati, scheda2)

20 STATO DI ATTUAZIONE DEL PRG VIGENTE