SOMMARIO ISSN 1826-6371

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1 ROMA - RIM Proposte per una più efficace attuazione della legge di tutela 482/99 La relazione del presidente del Comitato nazionale federativo per le minoranze linguistiche italiane Confemili, Domenico Morelli, alla conferenza della presidenza del Consiglio

3 RICORRENZA La Costituzione italiana compie 70 anni La tutela delle minoranze inclusa in extremis nel testo della legge fondamentale della Repubblica

5 CIVIDALE - ČEDAD La tutela delle lingue porta benessere Al Dan emigranta l’on. Herbert Dorfmann ha spiegato perché il Sudtirolo è un modello di successo per l’Europa

9 L’INTERVENTO “Insieme possiamo trovare soluzioni efficaci” Il sindaco di San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, alla tavola rotonda transfrontaliera

12 S. PIETRO AL NAT.-ŠPIETAR Bollettino di informazione/Informacijski bilten Slovencev v Italiji Bollettino di informazione/Informacijski Slovencev bilten Sloveni in Italia Sloveni “Visco 1943. Un campo di concentramento in Friuli” Il libro, frutto della tesi di laurea di Tania Zanuttini, è stato presentato dallo storico Ferruccio Tassin

Anno XX N° 1 (237) 14 MINORANZA SLOVENA 31 gennaio 2018 Liquidazione della holding KB1909 Spa Possibili conseguenze per la comunità slovena in Italia

17 - TRST Rapporti intensi, proficui e solidi Terza sessione plenaria del Comitato congiunto -

20 - GORICA Il Gect parte con le ciclopedonali Approvato dall’assemblea il nuovo bilancio. Quindicinale di informazione Direttore responsabile Giorgio Banchig Da giugno via ai cantieri transfrontalieri lungo l’Isonzo Traduzioni di Larissa Borghese e Luciano Lister Direzione, redazione, amministrazione: Borgo San Domenico, n. 78 - C.P. 85 - 33043 23 VALCANALE - KANALSKA DOLINA Cividale del Friuli (UD) - Tel e fax 0432 701455 La Regione dice sì ai fondi per lo sloveno a scuola internet:www.slov.it - e-mail: [email protected] Stampa in proprio - Dal Consiglio regionale via libera a 25.000 euro Registrazione Tribunale di Udine di contributi per garantire l’insegnamento n. 3/99 del 28 gennaio 1999. dello sloveno in Valcanale Una copia euro 1,00 Alla conferenza su «La diversità linguistica in Italia: un patrimonio europeo» ROMA Proposte per una più efficace attuazione della legge di tutela 482/99

La relazione del presidente del Comitato nazionale federativo per le minoranze linguistiche italiane Confemili, Domenico Morelli, alla conferenza della presidenza del Consiglio

quasi vent’anni dall’approvazione delle valorizzato l’Italia attraverso il pluralismo di fattori lin- legge quadro di tutela delle minoranze guistici e culturali; in secondo luogo perché interpreta «Alinguistiche nazionali 482/99 possiamo la storia delle minoranze come parte della tradizione dire che il bilancio è positivo e gli effetti sono eviden- storica e culturale dello Stato e garantisce un livello ziati dalla sensibile crescita di richiesta dell’uso delle di tutela più o meno dello stesso livello a tutte le co- lingue minoritarie. Grazie ad una maggiore sensibilità munità linguistiche in ambito statale e in terzo luogo della gente, cresce la consapevolezza su valori quali la perché contempla la normativa finanziaria per la pro- lingua e la cultura e per la promozione di un bilingui- mozione delle lingue con l’insegnamento a scuola, con smo dinamico. Nel contempo si è rafforzata la collabo- la toponomastica originaria locale, con scritte bilingui, razione tra le organizzazioni già attive in quest’ambito con la programmazione radiofonica e televisiva nelle e le amministrazioni pubbliche nell’impegno per la lingue minoritarie e con la costituzione di specifiche crescita culturale e sociale delle loro comunità». Con istituzioni nonché con l’assunzione di personale con queste parole il presidente del Comitato nazionale fe- conoscenza delle lingue minoritarie nelle pubbliche derativo per le minoranze linguistiche italiane Confe- amministrazioni. mili, Domenico Morelli, ha introdotto il suo intervento Tutte queste iniziative hanno promosso lo sviluppo alla conferenza dal titolo «La diversità linguistica in Ita- dei rapporti e dei partenariati, anche con fattori ester- lia: un patrimonio europeo», che ha avuto luogo il 22 ni alla minoranza, per la valorizzazione dell’effettiva novembre 2017 ed è stata organizzata dall’Ufficio per ricchezza del territorio. Le minoranze hanno così tro- le regioni presso la presidenza del Consiglio dei mini- vato un punto di incontro e hanno impostato il dialo- stri su iniziativa del sottosegretario Gianclaudio Bressa, go con altri soggetti, hanno ampliato la loro visibilità che Morelli ha ringraziato affermando che «in questi e rafforzato il ruolo delle minoranze come promotrici uffici le minoranze si sentono come a casa». di collaborazione e integrazione e si sono inserite nelle Comunque l’intervento di Morelli ha messo in luce correnti europee, il che ha rappresentato un’occasione questioni e priorità ancora irrisolte, che necessitano di ulteriore di crescita e affermazione. una pronta discussione. Alcune comunità più piccole hanno istituito dei con- L’Unione Confemili è da trent’anni impegnata sorzi e hanno cercato nuove forme di collaborazione nell’affermazione della solidarietà tra le comunità lin- per le loro attività culturali, formative e linguistiche. guistiche per la tutela degli interessi comuni e per il Morelli ha rilevato che gli sportelli linguistici hanno raggiungimento di obiettivi comuni soprattutto nei dato buoni frutti, perché gli addetti si sono impegna- settori dell’istruzione e dei mezzi di comunicazione, te- ti per lo sviluppo della promozione e la valorizzazione matiche queste che indirizza alle autorità statali e pub- delle lingue minoritarie. Questi giovani attivisti erano bliche. Morelli ha detto che con le legge 482 del 1999 molto motivati, hanno creato siti internet, modernizza- l’Italia, nell’ambito dell’unità nazionale, ha voluto rico- to le lingue minoritarie e hanno risvegliato nei giovani noscere la pluralità dei fattori linguistici e culturali e nel l’interesse per la lingua. contempo valorizzare il ruolo delle regioni e delle am- Questi sono i motivi per i quali Morelli ha tracciato ministrazioni locali, ai quali la legge attribuisce grande una valutazione positiva sugli effetti della legge. L’inte- responsabilità nella tutela delle lingue minoritarie. resse per le lingue è cresciuto notevolmente, la gente La legge 482 è stata oggetto di molte critiche, tut- si ravvede in misura maggiore della loro importanza, si tavia secondo Morelli è molto importante soprattutto è rafforzata la collaborazione tra le organizzazioni che per tre ragioni. In primo luogo perché ha rappresenta- operano in questo ambito e con le amministrazioni to un evento storico per il Paese, dal momento che ha pubbliche, che si impegnano per il miglioramento cul-

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 1 turale e sociale delle proprie comunità. ruolo delle lingue minoritarie. Sarebbe quindi corretto Accanto a questi aspetti positivi, Morelli ha richia- riconoscere e valorizzare la loro attività con adeguato mato l’attenzione anche su alcune criticità in relazione sostegno finanziario. all’attuazione della legge. In primo luogo c’è la que- La terza questione riguarda l’articolo 12 della legge stione del finanziamento di questa legge: quando fu inerente il ruolo della televisione statale nell’attuare approvata destinava venti miliardi di lire per le attività, la legge di tutela. I ministri alla Comunicazione che si ovvero poco più di 10 milioni di euro. In questi anni sono succeduti dal 2000 ad oggi non hanno ancora questa dotazione è diminuita di quasi l’80 per cento, applicato questo articolo, che introduce le trasmissioni il che non è sufficiente a finanziare tutti i progetti, che radiofoniche e televisive nelle lingue minoritarie, con- le amministrazioni pubbliche vorrebbero realizzare in template dalla legge. Solo nell’ultimo contratto di ser- ambito di tutela e valorizzazione delle lingue e culture vizio hanno introdotto, dopo ripetuti sforzi e pressioni, minoritarie. In alcuni casi sono accorse in aiuto le Re- le trasmissioni in lingua friulana e non quelle in lingua gioni, colmando il vuoto creatosi a causa del taglio ai sarda. Le minoranze, quindi, chiedono che il ministero finanziamenti statali. Ad ogni modo Morelli ritiene che competente istituisca quanto prima una commissione l’ufficio agli Affari regionali presso la Presidenza del con i rappresentanti della Rai e che approvi la conven- Consiglio dovrebbe mantenere il controllo sull’attua- zione con la Rai e il contratto di servizio per garantire i zione della legge. palinsesti in tutte le lingue delle minoranze riconosciu- La prima cosa che Morelli ha sottolineato è la neces- te. La televisione, sia i canali generali che quelli specifici, sità di un’ulteriore garanzia di finanziamenti nel bilan- già da due decenni soffrono per analfabetismo, perché cio statale, almeno per l’importo stabilito dalla legge presentano le minoranze solo come fossero una sorta nel 1999. A questo proposito ha ringraziato «i deputati di comunità folcloristiche, come storie di sconfitti con amici e attenti», dal momento che quest’anno la voce la loro collocazione museale e con accento etno-ga- di bilancio è stata raddoppiata rispetto allo scorso stronomico. anno, il che però è ancora troppo poco rispetto alla pri- La successiva questione, affrontata da Morelli, riguar- ma voce di bilancio contemplata dalla legge. da altri articoli della legge, la cui applicazione è insuf- A questo proposito ha anche detto che la scuola ficiente. Questo vale per esempio per l’articolo 19, che deve diventare un centro di valorizzazione delle lingue parla di collaborazione transfrontaliera e interregiona- minoritarie. Per questo motivo il ministero all’Istruzio- le, anche nell’ambito dei programmi dell’Unione Euro- ne dovrebbe ricevere più finanziamenti per rafforzare pea. Le iniziative transfrontaliere sono a parer suo mol- l’insegnamento delle lingue minoritarie a scuola. Per to importanti; la collaborazione transfrontaliera rende realizzare questo obiettivo è necessaria la formazione possibile il rafforzamento dei legami culturali, sociali e sistematica degli insegnanti, la garanzia di un nume- linguistici, l’intreccio di nuovi rapporti di amicizia e di ro sufficiente di insegnanti, che necessita un insegna- forme aperte di collaborazione. A questo proposito mento qualitativo delle lingue in tutte le scuole inse- Morelli ha detto che questa collaborazione potrebbe rite nel territorio di tutela delle minoranze, nonché la diventare più efficace anche in relazione al fatto che è formazione di una graduatoria professionale di inse- ancora in atto il processo di inserimento nell’Unione gnanti esperti nell’insegnamento delle lingue minori- Europea di alcuni Stati dell’est Europa e che sussistono tarie, dalla quale le scuole possano attingere adeguato nuove proposte sulla formazione di euroregioni senza personale docente. confini. Oltre ai confini fisici lo Stato italiano ha anche La seconda proposta di Morelli riguarda l’amplia- confini marittimi, nel mare Adriatico che per secoli è mento a circoli e organizzazioni delle minoranze dei stato territorio di scambio di merci e persone. A questo destinatari dei contributi finanziari. A questo proposito proposito Morelli, che appartiene alla minoranza alba- ravvisa una grande lacuna dell’interpretazione restritti- nese in Italia, ha fatto espresso riferimento all’avvicina- va dell’attuale legislazione. Nonostante la legge all’ar- mento dell’Albania all’Unione Europea e ha detto che ticolo 3 contempli la possibilità di finanziare gli organi le regioni, attraverso la valorizzazione delle minoranze, coordinatori delle minoranze, si tratta di una normati- trarrebbero benefici sul piano della coesione economi- va che non è stata mai applicata. Morelli ha sottolinea- ca e sociale. Morelli ha detto anche che gradualmente to che l’attività dei circoli e delle organizzazioni è stata stanno cadendo i confini politici, mentre permangono di importanza fondamentale per la tutela delle lingue quelli culturali. Con l’integrazione di nuovi Stati nell’U- minoritarie. Sono stati fattori centrali nella promozio- nione Europea si presentano nuove opportunità; le mi- ne della rinascita e nella maturazione della consape- noranze in questo contesto rappresentano un valore volezza da parte delle minoranze linguistiche, hanno aggiunto, che andrebbe sfruttato pienamente. ricevuto il sostegno di attivisti ed esperti, hanno pub- Di seguito Morelli ha rilevato soprattutto la necessità blicato libri e organizzato incontri sull’esistenza e sul di provvedimenti ad ampio raggio, che investano tutti

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 2 gli ambiti: politica sociale, attività di ricerca e sviluppo, ma nel frattempo molti paesi si stanno svuotando, la quindi gli ambiti che rientrano nella vita “ordinaria” dei gente emigra e perde la propria identità. Gli albanesi cittadini. Non va, infatti, dimenticato che le minoranze in Sud Italia, Arbereshe, come si chiamano loro stessi, più deboli vivono in aree montane che sono in gran sono diventati in Italia nuovi emigranti. Non scompa- parte disabitate. Naturalmente li rafforza la tradizione iono quindi le lingue, ma mancano le persone che le culturale delle generazioni, che fa superare il senso di parlano. inferiorità e la paura del confronto. In base a quanto In breve i problemi sono molto complessi e per que- detto, i finanziamenti stanziati per la tutela delle lingue sto motivo Morelli ha proposto di istituire una confe- non sono una spesa ma un investimento nel futuro. La renza stabile, composta dai rappresentanti del Gover- consapevolezza della propria identità è quindi “l’infra- no, delle Regioni, delle amministrazioni locali e delle struttura” più necessaria per questi luoghi. minoranze; questo organo non dovrebbe rivolgere la L’ultimo punto affrontato da Morelli riguarda gli im- sua attenzione esclusivamente all’attuazione della leg- piegati che si occupano di lingue minoritarie. Si tratta ge 482, ma dovrebbe formulare proposte al Governo di addetti agli sportelli linguistici e di insegnanti di lin- e al Parlamento al fine di rafforzare la politica di tutela gue minoritarie. Si tratta di persone che affrontano le e di valorizzazione delle lingue minoritarie, nonché di funzioni fondamentali di attuazione della legge 482 tutela delle lingue delle comunità minoritarie nei terri- sul territorio: negli ultimi anni hanno acquisito grande tori ove queste risiedono. Oltre dieci anni fa il Governo conoscenza e competenze scientifiche per intervenire aveva già accolto questa decisione che poi non ha mai a favore dei cittadini, che desiderano utilizzare la lin- messo in pratica. Ora secondo Morelli è limite gua della minoranza nel rapporto con le autorità, per per farlo, dal momento che solo una comune proget- preparare progetti e promuovere le attività culturali tazione della politica di tutela e di valorizzazione delle negli ambiti minoritari. Ma si tratta di persone senza minoranze può garantire la conservazione della loro impiego fisso, che sono spesso in condizioni di preca- lingua e cultura. riato a causa dei tagli ai finanziamenti. Morelli ha detto Bojan Brezigar che si tratta di una ricchezza, alla quale non è il caso di (Primorski , 3. 12. 2017) rinunciare; nonostante le difficoltà finanziarie sarebbe necessario cercare altre strade per garantire queste at- tività. LA RICORRENZA Il fatto che tutte le attività della legge poggino su progetti è stato indubbiamente efficace negli anni La Costituzione italiana compie 70 anni iniziali, quando era necessario cominciare daccapo. Il sistema è ancora attivo, ma sarebbe necessario passa- La tutela delle minoranze inclusa in extremis nel testo re quanto prima a tempi nuovi. La gente si è abituata della legge fondamentale della Repubblica alla questione delle minoranze linguistiche e questo vale sia per la società che per la scuola. Ora si dovrebbe tutela le minoranze linguistiche sulla normalizzare questo stato di cose anche garantendo base di una normativa specifica. Lo sottolinea l’articolo finanziamenti ordinari, che non siano ogni anno condi- 6 della Costituzione italiana, che è entrata in vigore il zionati dalla scarsità di risorse previste dal bilancio sta- primo gennaio 1948, quindi esattamente settant’anni tale per l’attuazione della legge 482. In questi anni le fa. L’articolo, che è di importanza fondamentale anche attività si sono sviluppate; c’è molta collaborazione con per la minoranza slovena in Italia, è stato inserito nel te- le amministrazioni locali, con le biblioteche, le comu- sto della Costituzione per così dire all’ultimo momento nità montane, le organizzazioni linguistiche e culturali, e di fatto senza essere oggetto di particolare discussio- con le istituzioni che si occupano di ambiente e po- ne nell’assemblea costituente, che era presieduta da tremmo elencarne altre. Questo vale in gran parte per Umberto Terracini. Il principale merito per l’articolo 6 le minoranze nell’Italia settentrionale, mentre al Sud va a Tristano Codignola, antifascista, uno dei fondatori questo sviluppo è più lento, ma è evidente. A questo del Partito d’azione italiano, in seguito socialista e uno proposito è necessaria garanzia economica affinché le dei padri della scuola media italiana unica (legge del persone realizzino progetti pluriennali senza doversi 1962). preoccupare di anno in anno della propria paga. La commissione di lavoro che ha formulato le linee Infine Morelli ha affrontato ancora una questione. guida per il testo della Costituzione (Commissione di Lo stato attuale, evidenziato anche dai progetti che 75 membri, presieduta da Meuccio Ruini), aveva valu- vengono presentati all’ufficio per gli Affari regionali tato che per la tutela delle comunità linguistiche fosse presso la presidenza del Governo, è nel contempo in- sufficiente il terzo articolo della Costituzione. Questo coraggiante e preoccupante. Ci sono molte iniziative, evidenzia che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 3 e sono uguali di fronte alla legge, indipendentemente L’OPINIONE da sesso, razza, lingua, professione di fede, convinzioni politiche, situazione personale e sociale. Codignola e i Meno male che abbiamo la nostra Costituzione! suoi seguaci (tra i quali l’antifascista sardo Emilio Lussu) valutarono che il terzo articolo fosse molto importante, Mi sono chiesto anche altre volte per quale arcano ma carente e generico in merito alle minoranze lingui- motivo l’art. 116 della Costituzione italiana dichiari: stiche. «Il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, , il Trenti- Nella prima bozza era scritto che la Repubblica pro- no-/Südtirol e la Valle d’Aosta/ Vallée d’Aoste tegge e non che tutela le minoranze, che da etniche dispongono di forme e condizioni particolari di auto- sono diventate linguistiche. Sulle motivazioni ci sono nomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con diverse interpretazioni. «L’articolo per le minoranze» si legge costituzionale». Qualche ragione particolare per è intrecciato nell’Assemblea costituente con la fonda- ognuna di esse c’era se la Costituente ritenne di inserire zione delle Regioni a statuto speciale. Lussu ha propo- quell’articolo nel dettato costituzionale. Guarda caso il sto che la protezione o tutela delle minoranze fosse de- Friuli V. G. apriva la serie, ma mentre gli statuti delle al- legata alle nascenti Regioni autonome (il Friuli Venezia tre regioni ebbero la loro brava Legge costituzionale Giulia è stato costituito appena nel 1963). già il 26.2.1948, – ancora, guarda caso – la nostra do- All’epoca questa aggiunta risultò alla maggioranza vette attendere il 31 gennaio 1963. Tre lustri. superflua, tuttavia successive esperienze (così l’eme- Raramente si sente accennare al fatto che la nuova rito legislatore costituzionale Alessandro Pizzorusso) Repubblica dava per scontato che la ragione principale dimostrano che quella fu un’occasione persa. Secondo della specialità delle Regioni del Nord fosse legata alla lui è un peccato, dal momento che nella Costituzione presenza di minoranze nazionali/linguistiche; bisogna manca una norma esplicita che autorizzi le Regioni a prendere atto che così dava senso all’art. 6 (la Repub- occuparsi anche di questioni inerenti le minoranze. Nel blica tutela con apposite norme le minoranze linguisti- 2007 il Friuli Venezia Giulia ha approvato la legge per la che). Non si dimentichi che nella nostra regione, allora, tutela degli sloveni, sei anni dopo l’approvazione della di minoranze autoctone riconosciute c’era solo quella legge di tutela 38/2001, che il Parlamento ha approva- slovena, certo non amata neppure dopo la proclama- to 53 anni dopo l’entrata in vigore della Costituzione zione della Costituzione di cui celebriamo i 70 anni. Per della Repubblica. una legge dello Stato, anche se raffazzonata e per nul- L’articolo sei, come detto, è stato soggetto a nume- la risarcitoria, che riconoscesse il vero diritto alla tutela rose interpretazioni giuridiche e politiche. Il linguista degli sloveni in Italia si dovette attendere la soglia del Tullio De Mauro riteneva che l’Assemblea costituente terzo millennio, ben 53 anni. avrebbe dovuto citare una a una le minoranze e, possi- Meno male che ce l’abbiamo la nostra Costituzione! bilmente, anche la loro definizione territoriale. L’appel- Essa ha riconosciuto oggettivamente e giuridicamen- lo alla lingua lo riteneva un elemento minimale, al qua- te le minoranze linguistiche come parti integranti del le era necessario affiancare altre specificità (etniche, popolo italiano, come propri cittadini e se esse non religiose e culturali). avessero avuto bisogno di tutela sarebbe stato inutile I fautori della Costituzione, nello scrivere l’articolo 6, discuterne per inserirlo nel sesto dei suoi principi fon- avevano in mente soprattutto i tedeschi del Sud Tirolo, damentali. In teoria sarebbero bastati, opportunamen- i francesi della Valle d’Aosta e gli sloveni del Friuli Ve- te interpretati, già gli art. 2 e 3. Nel secondo si garan- nezia Giulia. Secondo Pizzorusso con il riferimento ge- tiscono i «diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo nerale alle minoranze linguistiche hanno lasciato porte che nelle formazioni sociali…». E qui segue una preci- aperte alla tutela anche delle altre comunità minorita- sazione che ci interessa da vicino: «Formazioni socia- rie, che non sarebbero state legate a specifici territori li… ove si svolge la sua personalità». Non solo il diritto o a trattati internazionali. Solo nel 1999 il Parlamento del singolo ma del gruppo sociale in cui nasce, cresce, ha approvato la legge quadro per la tutela di queste si evolve; ove costruisce la sua identità assimilando dal- minoranze linguistiche “non riconosciute”. la «formazione sociale» cui appartiene la lingua, i valori, Sandor Tence le tradizioni, la cultura, le abilità, i legami simbiotici con (Primorski dnevnik, 4. 1. 2018) la propria gente e il proprio territorio. L’art. 3 stabilisce non solo i diritti ma parla di dignità: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali Su Internet potete leggere il bollettino Slovit davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di all’indirizzo: www.slov.it lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni Siamo anche su Facebook e in digitale! personali e sociali». L’articolo prosegue impegnando la Repubblica a «rimuovere gli ostacoli che di fatto limita-

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 4 no la libertà e l’uguaglianza dei cittadini ed impedisco- nority safepack», cioè la raccolta di un milione di firme no il pieno sviluppo della persona umana». Potremmo negli Stati dell’Ue per costringere la Commissione eu- dire: cosa richiedere di meglio? Per noi di minoranza e ropea a predisporre una vera tutela anche legislativa per tutti? Semplice: fatti, azioni concrete, leggi che at- delle minoranze linguistiche. «Anche tenendo conto tuino gli intenti dichiarati, provvedimenti che portino del fatto che tante lingue in Europa, purtroppo, sono chiunque al raggiungimento di quella dignità che fa di in via di estinzione – ha sottolineato Dorfmann – vi pre- ognuno una vera persona umana. go di aiutarci. Noi della Südtiroler Volkspartei ci mettia- Qualcuno ha detto che la Costituzione italiana rap- mo tutto l’impegno e sono qui per chiedere anche il presenta il top tra quelle degli Stati sovrani… Sarà an- vostro. Per favore, firmate questa iniziativa importante che vero, ma 70 anni fa uno spirito diverso pervadeva per creare una tutela per tutti noi». il popolo italiano; bisognava ricostruire tutto. Oggi da In Italia bisogna raccogliere quasi sessantamila firme. ricostruire materialmente c’è ben poco; da riscoprire, Nella raccolta sono impegnate anche le principali or- da far rinascere è proprio un nuovo senso civico, sono i ganizzazioni della comunità slovena e al Dan emigran- valori di moralità, di giustizia, di onestà, di collaborazio- ta, grazie a un apposito banchetto, sono state raccolte ne, di senso di responsabilità; in pratica di una nuova davvero molte adesioni. dignità di cittadini; quella indicata dalla Costituzione. L’europarlamentare sudtirolese all’inizio del proprio Riccardo Ruttar intervento ha parlato del momento politico dell’Unio- (Dom, 15. 1. 2018) ne Europea. «Sarà un’Europa delle regioni o degli Stati nazionali? È una domanda importante per tutti i citta- dini europei, ma lo è in maniera particolare per noi che facciamo parte di minoranze linguistiche. Io credo in CIVIDALE - ČEDAD un progetto europeo che pone al centro dell’attenzio- La tutela delle lingue porta benessere ne i veri valori dell’Europa – non solo il mercato unico, il mercato delle cose e dei soldi –. La Ue deve avere al Al Dan emigranta l’on. Herbert Dorfmann ha spiegato centro la questione della libertà, del mondo democra- perché il Sudtirolo è un modello di successo per l’Europa tico, di un’Europa che difende i diritti dell’uomo. Que- sta difesa diventa sempre più importante in un mondo Politici del Friuli Venezia Giulia, amministratori di Be- nel quale i valori vengono sempre meno, mentre avan- necia, Resia e Valcanale, operatori economici e culturali za l’idea dell’uomo forte, non del mondo demo- aprite bene gli orecchi: tutelare le lingue e culture locali cratico. Un progetto che è così importante anche per porta benessere economico sociale all’intero territorio. noi, che dobbiamo difendere un diritto dell’uomo, il di- Lo ha detto a chiare lettere l’europarlamentare Herbert ritto all’espressione nella propria cultura. La tutela della Dorfmann, parlando lo scorso 6 gennaio alla folta pla- cultura, la tutela dell’esistenza di un popolo fa parte del tea del Dan emigranta, nel teatro Ristori a Cividale. lavoro europeo. E questo deve essere “denazionalizza- «La mia terra, il Sudtirolo – ha affermato – è un buon to”. La tutela di un popolo non può solo all’in- esempio di come si può tutelare una cultura, anzi due terno di uno Stato nazionale». (tedesca e ladina, ndr.) all’interno dello Stato italiano, A nome degli sloveni della provincia di Udine ha par- portando anche benessere economico. La mia terra lato Renzo Mattelig, direttore dell’Unione emigranti nel primo dopoguerra era la più povera del Nord Italia, sloveni, che festeggia quest’anno il cinquantesimo di oggi per fortuna è la più ricca dell’Italia. E questo è do- fondazione. Il saluto della città di Cividale è stato por- vuto anche all’autonomia della quale fortunatamente tato dal sindaco, Stefano Balloch, che ha evidenziato godiamo». come nel Dan emigranta trovino visibilità le aspirazioni Per Dorfmann in questo è importante anche la parte- della comunità slovena. Il presidente del Consiglio re- cipazione politica delle minoranze a ogni livello (loca- gionale, Franco Iacop, ha sottolineato il forte impegno le, regionale, statale, europeo) nonché l’attuazione del dell’assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia per principio di sussidiarietà, perché i livelli superiori non la valorizzazione oltre che per la tutela delle comunità devono immischiarsi nelle cose che si possono fare linguistiche regionali. Tomaž Horvat ha portato il salu- molto meglio a livello locale. A tal proposito, «l’Europa to del Consiglio di Stato della Repubblica di Slovenia. deve sviluppare la collaborazione transfrontaliera, che In platea c’erano anche la parlamentare italiana Serena rende meno visibili i confini statali e deve difendere i Pellegrino e il suo collega sloveno Danijel Krivec, il pre- diritti delle minoranze linguistiche per le quali nella le- sidente della Commissione paritetica Stato-Regione, gislazione europea c’è ancora tanto da fare, dato che Ivano Strizzolo, l’assessore regionale Cristiano Shaurli, attualmente c’è ben poco». il console generale di Slovenia, Vojko Volk, il vicepresi- Proprio a superare questo deficit mira l’iniziativa «Mi- dente del Consiglio regionale, Igor Gabrovec, nume-

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 5 rosi amministratori locali della Benecia (tutti i sindaci sono stati fatti nel campo dell’istruzione, della lingua e delle Valli del Natisone) e dell’Alta valle dell’Isonzo, i della cultura ed è anche grazie a loro se questo è stato presidenti delle principali organizzazioni della mino- possibile. ranza slovena. C’è da auspicarsi che abbiano ascoltato È stato possibile perché all’estero si sono scrollati di attentamente l’intervento di Dorfmann. dosso il timore e hanno portato anche a casa il loro co- Il programma culturale ha compreso il concerto del raggio e la loro determinazione. «Barski oktet» e la commedia «Tarije na pingulauki» Naturalmente non sono stati i soli e molti altri han- della filodrammatica «Beneško gledališče». no avuto grandi meriti, ma oggi, nel 50° anniversario Ezio Gosgnach dell’Unione che essi hanno creato, vogliamo dare loro (Dom, 15. 1. 2018) uno speciale riconoscimento. Al dovuto ricordo di quanto accaduto anni fa deve però seguire una riflessione sulla realtà di oggi, sui suc- cessi e sulle molte criticità che ancora mettono in for- L’INTERVENTO se il futuro della nostra comunità slovena in Friuli. Lo straordinario successo della scuola con insegnamento «Se c’è la volontà, si troverà sicuramente bilingue sloveno-italiano di San Pietro al Natisone è la soluzione» senza dubbio motivo di soddisfazione per tutta la no- stra comunità. Il discorso di Renzo Mattelig, direttore dell’Unione emigranti Purtroppo ad oggi essa è l’unica e dall’insegnamen- sloveni, al Dan Emigranta to della e nella lingua slovena sono escluse tutte le al- tre aree nelle quali vive la nostra comunità e che sono Nel suo intervento a nome degli sloveni della provin- comunque inserite nell’ambito territoriale nel quale si cia di Udine, Renzo Mattelig ha esordito con le parole applica la legge di tutela della minoranza linguistica di Izidor Predan, promotore della manifestazione, nata slovena in Italia. 55 anni fa. Predan aveva proposto di organizzare il Dan Il tentativo di istituirne sezioni nelle valli del Torre e emigranta «quale forma di protesta contro l’emigrazio- del Cornappo purtroppo non ha avuto successo per ne forzata, contro i torti, quale opportunità d’incontro svariati motivi, ma crediamo che questo debba rima- e occasione per rinvendicare in modo fermo e chiaro i nere un obiettivo per i prossimi anni, sperando che nostri diritti»…. «Se la situazione economica nel nostro non si avveri la profezia di Izidor Predan e cioè che non territorio non migliora, la comunità nazionale slovena scompaia del tutto la nostra comunità in quelle valli. è destinata all’estinzione in breve tempo. E allora i no- Crediamo ancora che sia necessario trovare una so- stri paesi si svuoteranno completamente, dal momen- luzione sistematica per l’insegnamento dello sloveno to che l’emigrazione continua di anno in anno con rit- nella Val Canale, all’interno di un modello di insegna- mo crescente». mento plurilingue. Non va dimenticato che quella lo- Sono parole pronunciate mezzo secolo fa da Izidor calità è l’unico posto in Europa dove sono quattro le Predan “Doric”, allora presidente del Circolo culturale lingue storicamente parlate e cioè l’italiano, il friulano, Ivan Trinko che si fece promotore di questa giornata lo sloveno e il tedesco. che ancora oggi è la principale manifestazione politi- Per una Regione che al giorno d’oggi trova le ragioni co-culturale degli Sloveni del Friuli. della sua autonomia soprattutto nella sua multicultu- Alcuni degli emigranti che parteciparono all’inizia- ralità e nel suo plurilinguismo è un’occasione da non tiva decisero di far seguire i fatti alle parole. Nel 1968 perdere, anche per rispondere positivamente alla con- infatti (50 anni fa) fondarono in Svizzera, nella città di tinua pressione per l’abolizione delle autonomie spe- Orbe, l’Unione Emigranti Sloveni. ciali. Mi sia concesso, nel cinquantenario della fondazio- La nostra realtà territoriale è quanto mai estesa e ne, di ricordare i nomi dei componenti il primo comi- diversificata. Da sempre le difficili comunicazioni fra tato. Ormai nessuno di loro è più fra noi ma quello che le valli hanno avuto come conseguenza una sensibile hanno creato è ben vivo e vitale. differenziazione dei rispettivi dialetti, tutti comunque A Marco Petrigh, primo Presidente e ai suoi primi col- chiaramente sloveni, come più e più volte affermato laboratori, Dino Del Medico, Elio Vogrig, Renzo Del Me- da prestigiosi studiosi di Università italiane e straniere. dico e Silvio Feletig il riconoscimento e la gratitudine di Siamo pertanto convinti che, nel rispetto delle diver- tutti gli Sloveni della provincia di Udine e di quelli nel se specificità dialettali, difficilmente si possa accettare mondo. Essi chiedevano scuole nella nostra lingua e a cuor leggero l’erogazione di fondi provenienti dalla lavoro a casa. Ora la nostra comunità slovena è ricono- legge di tutela della minoranza linguistica slovena a sciuta in quanto tale e molti sono stati i passi avanti che favore di soggetti che dichiaratamente si definiscono

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 6 «non sloveni». senza dell’uomo sul nostro territorio. Fondamentale Da sempre siamo stati, non solo favorevoli ma pro- sarebbe quindi intervenire per un’agricoltura sosteni- tagonisti della difesa dei nostri dialetti e innumerevoli bile e di qualità. sono le iniziative messe in atto negli anni a questo sco- Un territorio «incontaminato» è un territorio deserto po. e non può certo sostenere un turismo redditizio. Sarà pertanto necessario un più attento esame delle Cura del territorio e infrastrutture efficienti e moder- iniziative e della conseguente rispondenza di esse allo ne possono essere la soluzione alle nostre difficoltà. spirito e alla lettera della legge di tutela. Come si dice: non si fanno le nozze con i fichi secchi. Vi è poi un’altra criticità che potrebbe risultare fata- Il fondo previsto dalla legge a favore del territorio le alla nostra comunità: il crescente sottosviluppo so- del Friuli nel quale si applicano le norme della legge di cio-economico della comunità slovena del Friuli. tutela è palesemente insufficiente e potrebbe, al più, I nostri Comuni sono sempre in testa quando si misu- sostenere interventi di carattere strutturale e continuo ra l’invecchiamento della popolazione e il collasso de- nel tempo. mografico, sono invece sempre in coda quando si con- Per questi motivi sarà essenziale per le organizza- siderano il reddito, le infrastrutture e i servizi. E’ sempre zioni slovene giungere ad un confronto necessario e più difficile per le giovani famiglie rimanere (o tornare) urgente su questi temi con i Sindaci e con le nuove or- sul nostro territorio, a volte anche per scelte che defini- ganizzazioni territoriali nelle quali speriamo che anche re “poco oculate” di alcune amministrazioni comunali. i nostri rappresentanti abbiano la possibilità di influire Oggi tutti parlano, magari a sproposito, di nuove tec- sulle scelte future. nologie. di economia .2, .4 e così via. Provate voi a utiliz- Riteniamo inoltre necessaria una conferenza che zare le rete nei paesi montagna dove perfino la rete te- coinvolga tutta la minoranza e l’intero ambito sloveno lefonica fissa spesso viene a mancare, dove nemmeno sul futuro delle Slovene e degli Sloveni della provin- i canali RAI si possono vedere senza utilizzare l’antenna cia di Udine. È questa un’iniziativa strategica che non satellitare. si può rinviare (essa potrebbe essere realizzata dalle Una sana politica infrastrutturale dovrebbe iniziare Organizzazioni slovene in Italia assieme all’Ufficio per a fornire servizi dove questi sono più necessari, par- gli Sloveni e il consiglio per le minoranze presso la Pre- tendo dalla periferia e non dal centro. Ma questo è un sidenza del Governo di Slovenia), altrimenti rischiamo discorso che per noi è pane quotidiano da decenni. In- che sia troppo tardi. tanto i pochi giovani se ne vanno. Questa è una delle priorità dell’intera area slovena e Né è possibile che in questo settore possano interve- delle quattro comunità di oltreconfine. nire le Amministrazioni comunali da sole e nemmeno Iniziamo l’anno con l’impegno a dedicarci al più pre- le nuove UTI. E’ necessario molto di più ed è quello che sto a questo progetto. fino ad oggi è mancato. Mattelig ha, quindi, concluso il suo intervento con Sono ormai decenni che si parla dello sviluppo della «questa considerazione realistica ma anche ottimisti- montagna, tuttavia se qualcosa (poco) è stato fatto, ciò ca: se una cosa si vuole davvero fare si troverà sicura- è avvenuto in altre zone e certamente non mente la soluzione, se non la si vuole fare si troverà nelle nostre valli. sicuramente una scusa». Un autorevole esponente politico italiano diceva che a pensare male si fa peccato ma di solito ci si indovina, e per questo ci è difficile non pensare che nelle nostre LA RICORRENZA valli il sottosviluppo sia stato, ed è, in qualche modo programmato. Senza confine si respira meglio Già nel 1952, ad un interrogazione parlamentare sul perché i fondi per le aree depresse non siano riusciti Dieci anni fa furono tolti i controlli tra Italia e Slovenia. ad arrivare più su di Cividale, il ministero competente Gli amministratori locali tracciano il bilancio rispose che non ce n’era bisogno in quanto le Valli non erano zone depresse. Nella notte tra il 20 e il 21 dicembre di dieci anni fa Per noi è sono sempre mancati una programmazio- le sbarre ai confini tra Italia e Slovenia si sono alzate ne seria e soprattutto investimenti seri e i pochi contri- un’ultima volta, per non chiudersi più. Da allora, lì le buti erogati a pioggia ad imprese venute da fuori sono forze dell’ordine italiane e slovene non hanno più fer- stati a loro esclusivi beneficio e infatti, venuti a manca- mato automobili o controllato documenti e la gente si re i contributi, esse si sono dileguate. è spostata liberamente. Come a Gorizia e Trieste, anche La situazione oggi è tragica e solo interventi impor- nelle zone dell’ex provincia di Udine al confine con la tanti e a lungo termine potrebbero mantenere la pre- Slovenia e nelle valli oltreconfine questo momento è

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 7 stato atteso a lungo – dalla fine della seconda guerra comunque, nota con orgoglio il sindaco, la collabora- mondiale. zione coi vicini è tradizione: «Da oltre vent’anni orga- Con l’ingresso della Slovenia nell’area Schengen nizziamo la corsa podistica Canebola-Podbela, nata da sono caduti 280 chilometri di confine che erano stati un’idea di Ado Cont col prefetto Zdravko Likar». simbolo della cortina di ferro e della guerra fredda. Pas- Nelle Valli del Natisone, a San Pietro-Špietar il sinda- sati dieci anni, cosa è cambiato? E dopo le feste di allora co Mariano Zufferli ricorda la caduta del confine con e l’euforia generale, quali aspettative si sono realizza- entusiasmo: «Io sono nato e cresciuto col confine e ora te? Di questo abbiamo parlato con alcuni sindaci dei il rapporto con la gente d’oltreconfine è eccezionale. comuni della fascia transfrontaliera dell’ex provincia di Per me il confine era un freno a questi rapporti». Molto Udine. importante è, secondo Zufferli, lavorare per crescere Per il sindaco di Tarvisio-Trbiž, Renzo Zanette, la ca- insieme, sebbene le difficoltà generate dalle due di- duta dei confini ha incentivato una collaborazione verse realtà operative e legislative causino la perdita di iniziata già tempo prima con eventi all’insegna dell’a- grosse potenzialità, anche rispetto all’Unione europea. micizia transfrontaliera: «Il venir meno dei confini ha Nel futuro, Zufferli non vede barriere: «Se il confine fos- provocato delle problematiche economiche, ma la col- se caduto prima, per me sarebbe stato meglio. Anche laborazione va aumentando insieme al confronto. Spe- se qualcuno vuole tornare indietro, il futuro è quello. cie con Kranjska Gora e Bovec ora stiamo cooperando L’importante è che si trovino forme di collaborazione a progetti europei, in ambito sportivo, culturale, di pro- che permettano di crescere tutti insieme. A riguardo tezione civile. L’assenza di confini ci porterà anche a la- ritengo che il grosso dovrebbe farlo la regione, trovan- vorare in area vasta insieme agli amici di Arnoldstein». do canali e supporto». Per il futuro, Zanette rimanda al progetto d’istituzione Più a monte, positivo è il parere del sindaco di Savo- di una scuola plurilingue: «Con una scuola del genere gna-Sauodnja, Germano Cendou: «La caduta del con- potremmo far sì che le nuove generazioni possano co- fine ha comportato grossi vantaggi a livello di vicinato. municare ancora meglio coi vicini». Già il fatto di non essere più vincolati da orari per i va- Diverse le considerazioni più a sud, in Val Cornappo. lichi secondari... Si sono rinvigoriti amicizie e rapporti Il sindaco di Taipana-Tipana, Alan Cecutti, è convinto con tutta la valle dell’Isonzo, anche tra comuni e a livel- che si sia aspettato troppo nel proporre progetti con- lo istituzionale». creti sulla fascia confinaria. «Dieci anni fa ci aspetta- Il cambiamento si nota anche tra i giovani: «Ad esem- vamo molto di più», osserva Cecutti, che evidenzia le pio, a livello sportivo, anche con la Savognese ci sono diversità tra le due aree: «Sul lato sloveno le piccole fra- maggiori scambi e collaborazione». Circa le aspettati- zioni sono abitate e c’è una visibilità di futuro, mentre ve, Cendou ha le idee chiare: «Forse nessuno dieci anni sul nostro lato dagli anni del terremoto la popolazione fa pensava che rapporti e situazioni sarebbero così mi- è stata trascinata verso valle, senza creare opportunità gliorati. Al momento, comunque, dovremmo solo im- di lavoro in loco». A Taipana alcune vie d’uscita sono parare dal lato sloveno del confine. Dal punto di vista state individuate all’incontro tra sindaci e amministra- turistico si è sviluppato molto più in fretta che da noi e tori dell’area transfrontaliera italiana di fine novembre. dovremmo imparare a copiarlo, in un certo senso, per «Un’agevolazione potrebbe consistere nel defiscalizza- fare restare i giovani sul territorio». re le aree. Ma serve un sostegno anche da parte degli Luciano Lister enti sovracomunali e della Regione, che conosce le dif- (Dom, 20. 12. 2017) ficoltà dei comuni nello sviluppare la linea dei finanzia- menti europei», nota Cecutti. Più positivo è il bilancio del sindaco di Faedis-Fojda, KOBARID Claudio Zani: «A confini aperti siamo riusciti a lavorare meglio a progetti, soprattutto con Caporetto, Bovec e Opportunità da cogliere oltre confine Tolmino. Con l’ultima amministrazione regionale, inol- tre, qualcosa è cambiato. In passato agli incontri con gli Amministratori della Slavia Friulana e dell’alta Valle esponenti politici d’oltreconfine noi sindaci ci trovava- dell’Isonzo a confronto su problemi e possibili soluzioni mo spesso di fronte a ministri. Negli ultimi anni sono intervenuti anche rappresentanti della Regione, con Al censimento del 1921 Benecia e alta valle dell’Ison- ricadute positive». Nel futuro Zani vede proposte con- zo contavano quasi lo stesso numero di residenti, at- crete, come quella di una pista ciclabile alta che passi torno ai trentamila. Il territorio degli attuali comuni di per Canebola/Če- niebola arrivando a Breginj e di una Bovec, Kobarid e Tolmin era abitato da 31.195 persone, pista ciclabile bassa a unione delle ciclabili Alpe Adria quello dei municipi di Drenchia, Grimacco, Lusevera, e Bimobis, come abbozzata dall’Uti del Torre. A Faedis Pulfero, Resia, San Leonardo, San Pietro al Natisone,

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 8 Savogna, Stregna e Taipana (cioè i 10 della provincia talizzare le aree marginali. di Udine non tanti anni fa «compattamente» di lingua Secondo: collaborare più strettamente, imparare dal- slovena) da 28.126 persone, alle quali bisogna aggiun- le reciproche esperienze, scambiarsi buone pratiche e gere anche i parlanti sloveno dei comuni «mistilingui» richiamare i livelli superiori (Stato e Regione) a soluzio- Attimis, Faedis, Nimis e Prepotto. In occasione di quella ni sistemiche per i problemi del territorio. rilevazione demografica, valli del Natisone, Torre e Re- Terzo: definire obiettivi comuni e implementarli in sia toccarono il picco dei residenti nella propria storia. progetti di sviluppo coordinati e concentrati in partico- In seguito i numeri sono continuamente calati per arri- lare su giovani, imprenditorialità turistica, agricoltura, vare alle 7.695 unità nell’agosto 2017, con un crollo del sviluppo dei servizi e della mobilità. 72,9 per cento rispetto al 1921. Anche sul versante slo- In questa chiave, è stato deciso di incaricare del coor- veno, nell’alta valle dell’Isonzo, si è registrato un marca- dinamento transfrontaliero un sindaco della Benecia e to spopolamento e il numero di residenti all’1 gennaio uno del Posočje. 2017 era di 18.398, cioè meno 41 per cento rispetto al Ezio Gosgnach censimento di 97 anni fa. (Dom, 31. 1. 2018) Queste cifre sono state fornite da Riccardo Ruttar e Zdravko Likar in occasione del tradizionale incontro di inizio anno tra gli sloveni della provincia di Udine e del Posočje, tenutosi lo scorso 20 gennaio a Kobarid. L’INTERVENTO Il dibattito, seguito alla presentazione, ha messo in evidenza, tuttavia, un quadro radicalmente diverso «Insieme possiamo trovare soluzioni efficaci» tra le due aree contermini, pur caratterizzate da tratti geografici, sociali e linguistici comuni. Se le attuali si- Il sindaco di San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, tuazioni politiche ed economiche non consentono ot- alla tavola rotonda transfrontaliera timismo per il futuro di Benecia e Resia, in quanto non c’è ricambio generazionale, l’economia è al palo e in Porgo i miei migliori saluti a nome mio e dei Sindaci pratica non c’è possibilità occupazionale, nell’alta valle e delle Amministrazioni Comunali presenti. Vi ringrazio dell’Isonzo un turismo in forte aumento, nell’ordine del per averci invitato a questo incontro che per noi è pro- 25 per cento ogni anno, sta arginando il calo demogra- prio una bella occasione per parlare e discutere, e per fico. Addirittura già scarseggiano le risorse umane per dare un migliore futuro ai nostri territori e alla nostra far fronte a una tale crescita. gente. Anche perché il territorio a cavallo del confine A ben vedere, però, il trend del territorio confinante italo-sloveno presenta caratteristiche geografiche, rappresenta una grande opportunità anche per la Be- sociali e culturali per molti versi comuni. Perciò simili necia, in quanto non è difficile figurarsi che ne possa sono anche i problemi che ci troviamo ad affrontare. trarre beneficio anche l’area linguisticamente slovena Insieme possiamo trovare soluzioni efficaci. aldiquà del confine di Stato, a patto che il mondo po- Dieci anni fa il confine tra Italia e Slovenia è stato litico, economico e culturale operi scelte sagge, cioè completamente aperto. In pratica è rimasta solo una si impegni in una collaborazione stretta e sistematica linea amministrativa nella comune casa europea. Cer- con gli omologhi settori del Posočje. to, ciò non ha avuto l’effetto miracoloso di risolvere i È sufficiente tenere conto del fatto che, quando le problemi. Anzi alcuni, soprattutto sul nostro versante, capacità ricettive delle destinazioni turistiche più at- si sono acuiti, come ben evidenziato dall’andamento traenti sono esaurite, gli ospiti cercano sistemazione demografico. nelle aree limitrofe, portando beneficio ad alberghi e In ogni caso, la collaborazione è aumentata. Colla- pensioni, agriturismi, bed and breakfast e locali di risto- borano con l’Alta Valle dell’Isonzo le amministrazioni ro, ma anche a musei e siti di interesse paesaggistico e comunali, collaborano le scuole (è il caso dell’istituto culturale. E i giovani beneciani dovrebbero tenere con- bilingue di San Pietro al Natisone e del plesso di Taipa- to anche delle possibilità occupazionali nell’alta Valle na), collaborano le associazioni culturali, collaborano i dell’Isonzo, proprio sotto casa. In questa prospettiva ristoratori e gli operatori turistici, collaborano gli sporti- crescerebbe anche l’interesse ad apprendere e usa- vi, collabora la protezione civile… Nella maggior parte re la lingua slovena. Doppio vantaggio, quindi: freno dei casi, però, tutto è lasciato all’iniziativa personale. C’è all’emigrazione e conservazione dell’identità slovena necessità di una cabina di regia per dare continuità e in Benecia. sviluppo alla collaborazione, anche stilando una gra- All’incontro degli amministratori della fascia confina- duatoria di priorità. ria sono state approvate tre linee d’azione. La nostra proposta è di individuare su entrambi i ver- Primo: mantenere la popolazione sul territorio e rivi- santi un sindaco o suo delegato incaricato di tenere

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 9 costantemente i contatti, informare i colleghi e, se ne- cessario, convocare riunioni operative. I Comuni dalla parte italiana hanno piccole dimen- «Slovenia più presente sioni, molti addirittura piccolissime, e non hanno la for- nelle zone abitate dalla minoranza» za e la struttura per dialogare alla pari con i tre Comu- ni del Posočje-Alta Valle dell’Isonzo. Così questi ultimi Prima riunione del Consiglio governativo della Repubblica si trovano costretti a dialogare con gli enti più grossi di Slovenia nella sua nuova composizione della pianura friulana. Questo ci penalizza nella parte- cipazione ai bandi europei e ci pone ulteriormente ai Nel palazzo del Governo si è svolta, martedì 5 dicem- margini dello sviluppo. bre, la prima riunione del Consiglio governativo per gli La riforma delle autonomie locali del Friuli Venezia sloveni d’oltreconfine nella sua nuova composizione, Giulia non ci aiuta. I nostri Comuni sono stati inseriti che è stata anche la sua prima riunione di quest’an- in Unioni territoriali intercomunali (Uti), nelle quali, al no. Oltre ai rappresentanti provenienti da oltreconfi- cospetto dei grossi centri della pianura hanno scarso ne hanno partecipato anche il premier sloveno Miro peso demografico ed economico. Così i nostri proble- Cerar, i ministri Gorazd Žmavc, Dejan Židan, Zdravko mi e le nostre proposte rischiano di non essere prese Počivalšek, Tone Peršak, i segretari di Stato e i consoli nella giusta considerazione. generali. Nella conferenza stampa che è seguita alla ri- L’Uti del Canal del Ferro-Vacanale è nata monca, non unione del Consiglio è stato affermato che la posizione essendo riuscita ad aggregare importanti Comuni di dei gruppi autoctoni sloveni nei paesi vicini negli ultimi quel territorio di confine caratterizzato dalla presenza, anni è migliorata e che essere sloveni nei Paesi abitati caso unico in Europa, della presenza di quattro lingue. dalla minoranza slovena diventa sempre più un van- Noi abbiamo combattuto per avere una valenza giu- taggio. A rappresentare gli sloveni in Italia e nel mondo ridica all’interno della Uti del Natisone ma la Regione sono ora la deputato Tamara Blažina, il vicepresidente non ha voluto ascoltarci. Di conseguenza ci troviamo del Consiglio regionale (del Friuli Venezia Giulia, ndt) in una situazione difficile in quanto non disponiamo di Igor Gabrovec e i presidenti della Confederazione del- un ente che unisca e rappresenti tutti i nostri Comuni le organizzazioni slovene-Sso e dell’Unione culturale e sia in grado di dialogare anche con l’Alta valle dell’I- economica slovena-Skgz, Walter Bandelj e Rudi Pavšič. sonzo. Nella riunione è stata evidenziata l’importanza dei Ma non intendiamo arrenderci. Dobbiamo unirci e rapporti di buon vicinato della Slovenia, il che influisce reiterare alla prossima amministrazione regionale del con utilità anche sulla posizione delle stesse minoran- Friuli Venezia Giulia la richiesta di rivedere l’applicazio- ze negli stati vicini, in Austria, Italia, Ungheria e Croazia. ne della riforma degli Enti Locali, affinché il territorio di I presenti si sono impegnati per ulteriori investimenti confine e montano possa operare in autonomia; solo economici da parte della Slovenia nelle zone in cui vi- così potremo essere artefici del nostro destino. Ora ab- vono le comunità autoctone slovene per il sostegno biamo le mani legate. alla collaborazione sul confine. La linea guida sareb- Chiediamo ai colleghi dell’Alta Valle dell’Isonzo e allo be «più Slovenia nelle zone abitate dalla minoranza e stesso Governo della Repubblica di Slovenia di tenere più zone abitate dalla minoranza in Slovenia». Come in conto la nostra difficile situazione amministrativa e le minoranze non siano parte del problema, ma della di fare presenti il nostro disagio e la nostra aspirazione soluzione e una sfida per i rapporti di buon vicinato è nei rapporti bilaterali che intrattengono con la Regio- stato affermato anche dal ministro Žmavc. Il ministro si ne Friuli Venezia Giulia. è impegnato per «più Slovenia», perché l’apertura dei La nostra richiesta di autogoverno locale è rafforza- confini significa un’ulteriore creazione di spazio econo- ta dalla presenza della minoranza linguistica slovena. mico e culturale sloveno. Sulla base del patrimonio cul- Essa è una risorsa anche per lo sviluppo economico, ol- turale sloveno e della lingua e identità slovena, a suo tre che culturale del territorio. La stessa legge di tutela giudizio, si aprono anche possibilità di collaborazione 38/01 prevede interventi economici volti allo sviluppo economica. dei territori di Valli del Natisone e del Torre, della Val Re- Nel proprio discorso ai membri del Consiglio al terzo sia e della Valcanale. mandato, nella sua veste di presidente del Consiglio Questa disposizione legislativa, in vigore da 17 anni stesso, il premier Cerar ha affermato che tra i principali rappresenta una sorta di “zona franca”, nella quale e permanenti compiti della Slovenia ricade «l’afferma- sono consentiti investimenti straordinari. Purtroppo, zione e lo sviluppo dello spazio culturale sloveno co- dal 2001 a oggi non è stata implementata, come si au- mune e lo sforzo per il mantenimento e il rafforzamen- spicava, da stanziamenti statali e regionali. È ora che to della slovenità nel comune spazio sloveno». Così è venga fatto. stato comunicato dall’Ufficio governativo per gli slove-

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 10 ni d’oltreconfine e nel mondo, visto che la riunione del tiska) ha sottolineato l’importanza della parola stam- consiglio non era aperta al pubblico. pata; il libro è, però, in crisi, perché viene «trattato Il Consiglio per gli sloveni d’oltreconfine è un organo commercialmente». Marko Rupel (Unione dei circoli consultivo stabile del governo, istituito nel luglio del culturali sloveni-Zveza slovenskih kulturnih društev) 2006 in conformità alla legge quadro sui rapporti della ha sostenuto l’importanza della ricca collaborazione Slovenia con gli sloveni al di fuori dei propri confini. Nel coi circoli culturali della Slovenia. Anche nell’ambito Consiglio nella sua nuova composizione, oltre al presi- delle biblioteche la collaborazione è consolidata, ha dente e al vicepresidente ci sono anche 13 rappresen- affermato Ksenija Majovski (Biblioteca nazionale slo- tanti provenienti dalle zone abitate dalla minoranza e vena e degli studi-Narodna in študijska knjižnica), che cinque rappresentanti provenienti dalla Slovenia. ha sottolineato soprattutto le iniziative della biblioteca (Primorski dnevnik, 6. 12. 2017) in favore dei giovani. Milena Padovan e Bogdan Kralj hanno presentato al ministro le attività e gli sforzi della Glasbena matica per la promozione della cultura mu- TRIESTE - TRST sicale della minoranza all’interno della Slovenia. Breda Pahor ha delineato la gamma di iniziative del teatro «Affermiamo la coscienza di uno spazio stabile sloveno-Slovensko stalno gledališče; col restau- ro il Kulturni dom potrebbe davvero diventare un più culturale comune» ampio centro culturale degli sloveni a Trieste-Trst. Marij Il ministro della Cultura sloveno, Tone Peršak, Maver (Slovenska prosveta e casa editrice Mladika) ha ha incontrato le organizzazioni della minoranza avuto da ridire «sullo Stato madre, che a volte affronta con scarsa considerazione le zone abitate dalla mino- Promuovere ancora di più forme di collegamento e ranza» e come esempio ha offerto l’ultima fiera del -li collaborazione e rafforzare le attività comuni per affer- bro, perché alle due case editrici della minoranza allo mare, così, la coscienza di uno spazio culturale sloveno Cankarjev dom è stato misurato «dello spazio su una unitario. Questa è una delle linee guida del programma qualche scalinata». Ha, inoltre, spiegato che «i libri non nazionale per la cultura che il ministro per la Cultura sono solo per i negozi, per noi questa è una missione in sloveno, Tone Peršak, ha sostenuto all’incontro coi rap- favore della cultura slovena». presentanti delle organizzazioni confederative e degli Il ministro Peršak ha coscienziosamente trascritto enti culturali della minoranza slovena in Italia, che si è tutti gli interventi in un taccuino economico. Anche svolto nella sede della Confederazione delle organizza- in Slovenia il libro non passa bei tempi; addirittura è zioni slovene-Sso di via Donizetti martedì, 12 dicembre incerto come si presenterà in qualità di ospite d’onore (2017, ndt). Questa è stata la prima tappa della sua visi- alla fiera del libro di Francoforte. Ha ritenuto che la vita ta a Trieste-Trst, che si è conclusa al Centro librario trie- culturale della zona abitata dalla minoranza sia «viva- stino-Tks a un incontro sulla letteratura come creatrice ce, con molti eventi, promettente». «Ammiro questa di uno spazio culturale sloveno unitario. gamma di attività ma mi rendo conto dei problemi che Essendo il presidente della Confederazione delle or- dovete affrontare», ha concluso prima di dirigersi al ganizzazioni slovene-Sso, Walter Bandelj, assente giu- Centro librario triestino-Tks. stificato, a salutare il ministro Peršak, il console genera- M. K. le Vojko Volk, la console Tanja Mljač e il rappresentante (Primorski dnevnik, 13. 12. 2017) dell’Ufficio governativo per gli sloveni d’oltreconfine e nel mondo Rudi Merljak è stato il presidente dell’U- nione culturale-economica slovena- Skgz, Rudi Pavšič. FUSINE - BELA PEČ Quest’ultimo si è impegnato per una migliore promo- zione della cultura in tutte le direzioni, dalla Slovenia I due passaporti di Romano Benet verso le zone abitate dalle minoranze e viceversa. Un centro che a Lubiana si occupasse della promozione L’alpinista, compagno di Nives Meroi, da pochi giorni delle attività e dei risultati della «cultura degli sloveni è anche cittadino sloveno d’oltreconfine» sarebbe in tale visione benvenuto, ha proposto. Identità, quanti delitti si commettono nel tuo nome! Il vicepresidente della Confederazione delle organiz- Fosse nata in terra di confine invece che a Parigi, mada- zazioni slovene-Sso, Igor Švab, ha ricordato che Trie- me Roland avrebbe forse detto così. Patria, suolo, san- ste-Trst è «città di Trubar», e che la cultura è «il cuore gue sono stati molto spesso usati per creare un’alterità, della nostra comunità di minoranza linguistica». Martin e di qui un nemico, su cui scaricare tensioni originate Lissiach (Editrice libraria triestina-Založništvo tržaškega da problemi sociali o civili. Cose che parevano giacere

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 11 sotto la lastra tombale scolpita a Schengen, e che inve- Ho il ricordo nitido di quando passavamo il confine, ce di recente si sono risvegliate, nuovi fantasmi che si per andare nel nostro bosco, a Rateče, e c’erano i milita- aggirano per l’Europa. ri che ci tenevano d’occhio. Io non ragionavo in termini Un certo scalpore ha suscitato la proposta ventilata di Italia o Jugoslavia, io sentivo che quella era la mia dall’Austria di offrire la cittadinanza agli altoatesini. Ep- terra, quella cui appartenevo, anche se la storia l’aveva pure questa duplicità è contemplata dalla legislazione divisa in modo insensato». italiana, già dagli anni ’90, quale tutela per i connazio- Già cent’anni fa parlando di quella che Romano con- nali all’estero e i loro discendenti. Una facoltà di cui si sidera la sua sola vera patria, le Alpi Giulie, Julius Kugy sono avvalsi in molti: emigrati in Argentina messi in diceva che l’unico modo corretto di porsi era l’appar- difficoltà dalla crisi o figli di italiani residenti nell’Istria tenenza, e che l’idea del possesso avrebbe fatto danni. oggi croata. Non questa terre sono mie, ma io sono di queste terre. «Difficile capire i motivi di scandalo, quando parlia- «Quando la Slovenia è entrata nell’Unione europea, mo di un provvedimento inclusivo e non esclusivo. mi sentivo felice: finalmente ci si poteva muovere li- Bello sarebbe avere i passaporti di tutti i paesi», com- beramente. Erano svaniti, anche se io non li avevo mai menta Romano Benet, alpinista italiano, bilingue, che vissuti, i problemi del “di qua” o “di là”. E invece oggi stia- ha da poco ottenuto anche la cittadinanza slovena. mo tornando indietro: alla frontiera austriaca si devo- «Perché una persona che appartiene a un’area di con- no nuovamente mostrare i documenti, ed è una cosa fini e sovrapposizioni deve schierarsi decisamente da inattesa e tristissima», conclude Romano. una parte, il che significa nove volte su dieci contro «Sicché questa mia doppia cittadinanza ha anche il un’altra parte? Pensavo che nel ’900 avessimo assunto sapore di una piccola testimonianza e vittoria persona- delle dosi di vaccino abbastanza massicce e dolorose le: voi potete tirar su di nuovo tutti i confini che volete, contro questi rischi». io sto bene di qua e di là, con gli uni e con gli altri». La storia della famiglia Benet, originaria di Fusine, è Luciano Santin esemplare delle lacerazioni e dei paradossi di cui è sta- (Messaggero Veneto, 18. 1. 2018) to oggetto il confine nordorientale. Dopo la Grande guerra il paese, appartenente alla Carinzia asburgica, diventa italiano, frazione del co- S. PIETRO AL NAT. - ŠPIETAR mune di Rateče-Ratschach (tempestivamente quanto infelicemente ribattezzato Racchia), che i confini del «Visco 1943. Un campo di concentramento 1947 assegneranno poi alla Jugoslavia, fatta eccezione in Friuli» per Fusine. «Siccome la casa era a Fusine, ma dall’altra parte c’e- Il libro, frutto della tesi di laurea di Tania Zanuttini, rano ancora delle proprietà, i miei sono vissuti a lungo è stato presentato dallo storico Ferruccio Tassin in una condizione un po’ sospesa. La cittadinanza italia- na l’hanno ottenuta nel ’68 e quella volta c’era l’obbligo «Un Paese che sa riconoscere appieno le proprie re- dell’opzione unica», racconta Romano. sponsabilità, senza reticenze e furbizia, è un Paese che «Poi le leggi sono cambiate, ma mio padre era mor- riconquista la propria dignità e credibilità … L’Italia, in- to, mia madre non ci badava. Oggi a me è parso giusto vece, tende ancora a baloccarsi con il falso e fradicio tenere conto delle radici. Essere sloveno è sempre sta- mito di “italiani brava gente”. L’Italia è stata governata to una cosa naturale, istintiva; non lo avessi sentito, ci per vent’anni dal Fascismo, un regime liberticida, tiran- avrebbero pensato gli altri a ricordarmelo, perché a noi nico, razzista, colonialista, guerrafondaio e genocida… di quassù ci hanno sempre considerato slavi. Ci tengo responsabile di brutalità nelle terre della ex Jugosla- però a sottolineare una cosa: questa non è assoluta- via». Sono le parole tratte da un’ampia riflessione che mente una scelta di schieramento, di parte, semmai lo scrittore, attore e drammaturgo Moni Ovadia ha in- l’esatto contrario». viato allo storico Ferruccio Tassin, esprimendo a questi E già, perché sui social le prime accuse sono fioccate e allo scrittore Boris Pahor pieno accordo con la difesa presto: “Ah, allora sei contro l’Italia!”. E anche da parte integrale del campo di internamento di Visco-Višek (di slovena c’è stato chi ha scritto: “Ma se neanche Mes- fronte all’intenzione del Comune di costruirvi un cen- sner ha chiesto la cittadinanza austriaca!”. tro commerciale), nella parte vincolata dalla Soprinten- «Per fortuna i commenti favorevoli sono stati molti di denza, quale esempio di razzismo in un territorio che è più. Tanti hanno capito che io non intendevo “questo e stato luogo di incontro di lingue e culture. non quello”, ma “questo e quello”. Sono nato e vissuto – Visco fu uno dei campi fascisti, insieme a Rab (il più bene – in questo paese, ma le mie origini sono slovene, atroce, con oltre 500 morti), Gonars, Treviso, Padova, e ho creduto di unire le due cose. Monigo, Renicci… (sotto il regime fascista i campi di

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 12 internamento in tutta Italia erano una ventina). sloveno Igo Gruden di Aurisina-Nabrežina e da quanto Al campo di internamento di Visco, Tania Zanuttini, riporta Ezio Borsatti, medico che ha operato nel campo laureatasi in “Studi Europei”, ha dedicato la tesi di lau- di Visco e che nel suo diario inedito scrisse: «… la scarsa rea, diventata poi un libro, dal titolo «Visco 1943. Un razione di cibo e specialmente l’insufficienza di grassi e campo di concentramento in Friuli». Il volume, pub- di proteine rendeva smunti, pallidi quegli uomini, che blicato dall’editrice Goriška Mohorjeva družba, è stato si facevano sempre più fragili, lenti e incerti nei movi- presentato venerdì, 25 gennaio, negli spazi dell’Istituto menti, finché una diarrea profusa chiudeva il quadro per la cultura slovena. Nel suo intervento introduttivo e li avviava a morte in pochi giorni per disidratazione». il presidente dell’Istituto per la cultura slovena, Giorgio «Ai ragazzi nelle scuole dico sempre - ha concluso Banchig, ha evidenziato che negli anni precedenti la Tassin - che ho lottato per salvare questo campo di prima guerra mondiale la Slavia friulana contava oltre concentramento perché è una testimonianza utile a ri- 300 abbonati all’editrice Mohorjeva družba e, alla viglia cordare quello che potrebbe capitare di nuovo, perché della Giornata della memoria, ha sottolineato la neces- attraversandolo si sente quella triste realtà nella testa e sità di svestirsi dai pregiudizi e di considerare la realtà nel cuore». di fatti documentati. Larissa Borghese In rappresentanza dell’editrice Goriška Mohorjeva è (Dom, 31. 1. 2018) intervenuto lo storico Peter Černic, il quale ha ricorda- to che la casa editrice continuò ad operare a Gorizia in quegli anni difficili, dal 1923, anno della sua fondazio- ne. Gestita da sacerdoti goriziani, l’editrice informò il S. PIETRO AL NAT. - ŠPIETAR segretario di Stato del Vaticano, mons. Giovanni Batti- sta Montini (il futuro papa Paolo VI) su quanto accade- Le testimonianze dei bambini internati va nei campi di internamento e ottenne così, dal 1943, la mediazione della Croce rossa. L’editrice si adoperò Giovedì, 18 gennaio, le testimonianze scritte dei pic- per organizzare la raccolta di viveri che venivano invia- coli internati hanno anzitutto scosso e poi introdotto ti agli internati a Visco. «Per questo motivo – ha detto i presenti alla mostra dal titolo «Ko je umrl moj oče/ Černic – abbiamo accolto la richiesta di Ferruccio Tas- Quando morì mio padre», inaugurata al Centro cultu- sin di pubblicare il libro, che contempla parte della no- rale sloveno-Slovenski kulturni dom di San Pietro al stra storia». Natisone-Špietar. A recitare le testimonianze, davanti Il libro, dall’esposizione fluida, è frutto di un atten- a un folto pubblico, sono stati Gianpietro Petricig, al- to lavoro di ricerca, di raccolta di testimonianze, che cuni alunni della classe quinta A della scuola primaria lo stesso Tassin, di seguito intervenuto, ha seguito. La bilingue di San Pietro al Natisone e la vicepresidente foto della copertina è stata scattata dietro il cancello, dell’Istituto per la cultura slovena-Isk, Živa Gruden, che per il divieto di accedere all’area, da un fotografo di ha anche moderato l’evento. La serata è stata arricchita fama internazionale. in musica da due allievi della Glasbena matica. «Le leggi razziali del 1938 – ha detto Tassin – sono il Con disegni e scritti riportati su 26 pannelli, la mostra risultato di un tambureggiamento nato instillando il racconta delle difficili esperienze dei piccoli internati razzismo addirittura ai bambini. Un percorso sfociato nei campi di concentramento di Gonars, Visco, Monigo nei campi di internamento e concentramento. Il cam- e Rab (nel quale, nell’inverno del 1942, è stato registra- po di Visco è nato in pochi mesi, nell’area dove durante to il più alto indice di mortalità in Europa). A presentar- la prima guerra mondiale operava l’ospedale tendato la a San Pietro sono stati gli stessi autori, gli storici Bo- più grande d’Italia. È stato attivo dal febbraio a inizio ris Gombač, Metka Gombač e Dario Mattiussi. Metka settembre 1943 e vi furono rinchiusi 4000 deportati Gombač ha spiegato come si sia imbattuta quasi per dall’ex Jugoslavia, in particolare dalla provincia di Lu- caso, all’Archivio di Stato di Slovenia, nella cartella coi biana, annessa nel 1941 al Regno d’Italia». disegni e gli scritti dei bambini. Su richiesta della pro- Alle osservazioni di chi sostiene che il campo di Visco fessoressa di Venezia Bruna Bianchi si stava interessan- causò pochi morti, Tassin risponde con un’attenta do- do a testimonianze di donne ai fini di una ricerca sul cumentazione riportando il centinaio di vittime, anche ruolo femminile durante la seconda guerra mondiale postume, causate dal trattamento subito nel campo, e, così a Ljubljana ha trovato anche testimonianze di dove il cibo era pessimo e carente, non mancavano le bambini. Alcune di queste, in seguito, sono anche sta- punizioni e le notti erano segnate dal pianto dei quat- te mandate alla professoressa Bianchi per la pubblica- trocento bambini detenuti. È il quadro emerso dalla zione. Insieme al Centro isontino di ricerca in seguito testimonianza di tre internati, di un abitante di Visco, si sono trovati a riflettere, nel 2005, su cosa potesse es- allora bambino; dalla poesia “Gufi” scritta dal poeta sere adatto organizzare in occasione del Giorno della

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 13 memoria e la scelta è caduta su una selezione di alcu- L’espansione del gruppo, avvenuta in modo rapido, ne tra quelle testimonianze. La decisione si è rivelata di attraverso un indebitamento certamente non privo di successo, perché nei mesi e anni seguenti la mostra ha rischi, ha iniziato a pesare. Il peso è aumentato anche avuto una forte eco. per via dell’evoluzione della crisi finanziaria e quella pa- Il materiale, degli anni 1943 e 1944, ci parla di freddo, rallela nell’economia reale, che ha colpito anche i mer- maltempo, sete, povertà e fame. Negli scritti i bambini cati di riferimento del gruppo KB1909. a volte raccontano come nei campi, proprio per i motivi La proposta di liquidazione della KB1909 Spa è stata menzionati, abbiano perso alcuni tra i propri familiari o pubblicata nella «Gazzetta Ufficiale» in data 19.10.2017, persone più care. Dopo l’8 settembre i bambini rimasti a seguito di una gestione sempre più difficoltosa della soli sono stati portati da conoscenti e parenti. Nell’am- menzionata società, aggravata per esempio da alcuni bito delle scuole partigiane, che tra l’altro preparavano investimenti poco redditizi e dalle perdite in alcuni set- i ragazzi a competizioni, già alcuni mesi dopo il perio- tori imprenditoriali – tra tutti quello della torrefazione do trascorso nei campi i maestri avevano reso possibile e del commercio del caffè. la redazione di scritti. Il materiale sarebbe sorto così. Nei mesi scorsi si sono susseguite comunicazioni Secondo Dario Mattiussi la mostra contrasta il diffu- contraddittorie sullo stato di salute della menzionata so stereotipo, rispondente anche agli interessi degli Al- società: nonostante alcune perdite di non poco conto leati, secondo cui gli italiani sarebbero stati «brava gen- registrate, per l’appunto, negli esercizi passati, sembra- te». Infatti su territorio italiano, per esempio in Etiopia e va che ci fossero i presupposti per rimettere la KB1909 altrove, campi erano presenti già prima del Ventennio Spa in carreggiata, riportando il gruppo a una gestione fascista. Erano localizzati lungo le tratte ferroviarie; tutti più equilibrata e sostenibile. ce li avevano sotto gli occhi. I campi tedeschi, a ogni Quando, alla fine del 2016, l’assemblea degli azionisti modo, erano pensati per un lavoro da schiavi. La mag- ha acconsentito alla proposta di riduzione del capitale gior parte degli internati è dovuta restare nei campi an- sociale (come da provvedimenti ex art. 2446 Cod. ci- che dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943. vile), sembrava che il peggio fosse alle spalle. Questo Boris Gombač ha richiamato l’attenzione su come la perlomeno era l’auspicio. Viceversa, dalle ultime no- mostra porti alle giovani generazioni ciò che i nonni tizie si apprende che la società è stata messa ufficial- stessi hanno provato. Finora è stata inaugurata oltre mente in liquidazione (impossibile dire con esattezza cinquanta volte in svariate località. A portarla a San Pie- quanto durerà l’iter né anticiparne gli esiti). Da quan- tro al Natisone, dove è stata esposta fino al 2 febbraio, to si è potuto comprendere dagli articoli pubblicati in sono stati l’Istituto per la cultura slovena e la sezione alcuni media sloveni, il liquidatore designato è il dott. dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia «Valli del Boris Peric, ovvero il presidente del Consiglio di gestio- Natisone», in collaborazione con la galleria d’arte Be- ne della KB1909 Spa. Nonostante la scelta sia in gran neška galerija. parte condivisa dall’élite politica della minoranza slo- Luciano Lister vena, tale decisione non può non far sollevare qualche (Dom, 31. 1. 2018) perplessità sul lato etico della scelta, come d’altronde su quello pratico (ma anche economico) che tale deci- sione comporta. MINORANZA SLOVENA La KB1909 Spa è stata in più occasioni descritta come successore legale della Kmečka Banka-Banca Agricola Liquidazione della holding KB1909 Spa di Gorizia, fondata nel lontano anno 1909 da alcuni membri della comunità slovena e che per la stessa co- Possibili conseguenze per la comunità slovena in Italia munità ha svolto un ruolo finanziario importante nel corso dei decenni seguenti (Waltritsch, 1982). Per ri- Desta apprensione tra la comunità slovena in Italia la marcare l’importanza della holding finanziaria gorizia- recente notizia di messa in liquidazione della KB1909 na, nata proprio a seguito di una crisi della banca agri- Spa, holding finanziaria con sede in via Malta, 2, a cola goriziana negli anni Novanta del secolo scorso, Gorizia, che svolge un ruolo rilevante per gli equilibri basti citare un passo dal documento Codice etico della economici e finanziari della suddetta comunità. La medesima. Sotto la voce missione si legge: «Obiettivo KB1909 aveva in passato importanti partecipazioni e di KB1909 è rafforzare la propria posizione e il proprio investimenti nell’informatica, nell’industria dei medici- ruolo nell’ambito della comunità slovena in Italia a cui nali, nell’alimentare, nel settore finanziario, nell’editoria appartiene». e, infine, nel settore immobiliare. Nel 2007 la società si Purtroppo, la liquidazione annunciata qualche mese è quotata con successo nella Borsa di Lubiana, in Slo- fa rappresenta un indebolimento non solo del sud- venia. Poi qualcosa si è, evidentemente, inceppato. detto gruppo finanziario, bensì, presumibilmente, per

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 14 l’intero tessuto economico della comunità slovena generale e, dunque, a fattori esterni, potrebbe mettere in Friuli-Venezia Giulia. Le difficoltà nell’accertare in sotto scacco il futuro della comunità slovena in Italia, modo obiettivo le origini delle problematiche che han- dei suoi membri e della sua cultura, rendendo più po- no portato il presidente Peric a proporre la liquidazio- veri quegli elementi sociali ed economici che rendono ne, derivano, a mio modo di vedere, dalle notizie non la Regione Friuli-Venezia Giulia talmente unica da me- abbastanza chiare sui risultati di gestione della KB1909 ritarsi uno statuto speciale. Spa negli ultimi esercizi e per quanto riguarda le misu- Mitja Stefancic re strategiche adottate per superare la crisi (o perlome- (www.ilponterivista.com) no per provarci). In passato la comunità slovena in Friuli Venezia Giulia ha già assistito, in maniera abbastanza inerme, per non IL COMMENTO dire passiva, alla liquidazione della sua banca di riferi- mento – la Banca di Credito di Trieste (Tržaška Kredi- Una transizione non completata tna Banka). La menzionata banca è fallita alla fine del 1996. Il lungo iter di liquidazione della stessa, condot- L’assemblea degli azionisti ha nominato a grande to dall’avv. Raffaele Lener e dal dott. Marco Zanzi, si è maggioranza quale liquidatore della società KB1909 concluso ufficialmente solamente un paio d’anni fa. In Boris Peric, cioè il presidente uscente del consiglio di questo caso, la liquidazione ha compensato il 60% dei amministrazione della holding goriziana. Questo par- crediti della banca (Stefancic, 2015). ticolare la dice lunga sulla natura della crisi nella quale Recentemente, per motivi riconducibili all’evoluzio- la società si è impantanata. Se la maggioranza degli ne dei mercati nazionali e alla necessaria riduzione dei azionisti avesse seguito una logica esclusivamente costi, le due banche cooperative della minoranza slo- economica, probabilmente non avrebbe approvato vena (la Bcc del Carso e la Bcc di Doberdò e Savogna) si tale nomina. Come si può affidare il compito di salvare sono accorpate in un’unica banca. Tutto sembra perciò il patrimonio di una società in liquidazione a un ammi- indicare una riduzione delle capacità economiche e nistratore che ha condotto la stessa società alla liquida- finanziarie autonome di cui dispone la minoranza slo- zione ed è quindi responsabile per la perdita già subita vena, a fronte, paradossalmente, di una maggiore tu- del suo patrimonio? tela formale, con i miglioramenti apportati dalla Legge In ogni caso questa crisi non è scoppiata improvvi- n. 38 del 2001 («Norme per la tutela della minoranza samente. La società KB1909 già da anni ha presenta- linguistica slovena in Friuli-Venezia Giulia»). Ancor peg- to bilanci molto negativi e sarebbe stato normale che gio, sembrerebbe che la minoranza non sia dotata di i proprietari avessero da tempo preso la decisione di adeguati meccanismi di selezione dei dirigenti – cioè cambiare la sua dirigenza. Dato che non l’hanno fatto, del personale qualificato per ricoprire posizioni apicali possiamo supporre che nelle loro decisioni abbiano e che la volontà di introdurre criteri di meritocrazia sia preso il sopravvento motivazioni di natura non eco- per certi versi sottomessa a una logica interna di ap- nomica. O addirittura che sia necessario considerare il partenenza, quasi si trattasse di un club piuttosto che loro status di proprietari con qualche riserva. di una comunità ricca dal punto di vista culturale. Non In realtà ciò non rappresenta alcuna novità. Alle stes- a caso, il problema del ricambio generazionale sul pia- se conclusioni saremmo potuti arrivare guardando alle no dei leader della minoranza potrebbe presto diven- cause che due decenni fa hanno portato alla fine della tare pressante. Banca di credito di Trieste e della finanziaria Safti con Proprio per i suddetti motivi bisognerebbe trovare tutta una serie di aziende che componevano il ramo misure efficaci in modo da: 1) garantire trasparenza economico dell’Unione culturale-economico slove- nelle informazioni che riguardano la liquidazione della na-Skgz, organizzazione, quest’ultima, sotto la quale KB1909 Spa, con tutto ciò che tale procedura compor- ricade anche la società in liquidazione KB1909. ta; 2) assicurare credibilità al processo di liquidazione Questo sistema è sorto all’ombra della Repubblica della KB1909 Spa; 3) monitorare a che, nel caso qui socialista federativa di Jugoslavia, il che ancor oggi si discusso, le soluzioni ottimali (per quanto urgenti) di ripercuote nella sua struttura organizzativa e nel mo- attività private non si discostino da quelle più ampie di dus operandi, nei quali l’economia si intreccia in modo un’intera comunità – quella slovena. poco trasparente con la cultura, la politica e qualcos’al- Parecchi sono stati gli sbagli nella gestione economi- tro ancora; e ciò con altrettanto poco chiari collega- ca compiuti dalla stessa comunità slovena: perlomeno menti con le forze della continuità in Slovenia. Per un alcuni erano evitabili. Preme perciò sottolineare che primo sguardo in questo mondo sotterraneo è utile questa ennesima difficoltà nel ramo economico-fi- leggere la recente relazione intermedia della commis- nanziario, per quanto in parte riconducibile a una crisi sione d’inchiesta della Camera di Stato del Parlamento

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 15 sloveno sul cosiddetto scandalo degli stent vascolari, tilizzati (5,3 milioni di euro stanziati in base alla legge al centro del quale c’era la società Mark Medikal, azien- di tutela). Boris Siega ha lamentato il fatto che Tržaška da del gruppo KB1909. Sulla base di tutto questo non matica e il Fondo Trinko abbiano ricevuto scarse infor- è azzardato affermare che la liquidazione di esso non mazioni sulla situazione di KB1909. Più volte si sono ve- rappresenti che uno degli episodi della non completa- rificati conflitti di interesse e per questo Siega si aspet- ta transizione dal socialismo reale in Slovenia. ta una svolta radicale (anche dei quadri professionali) La crisi della holding goriziana provoca un grave nell’orientamento economico-finanziario della Skgz, danno alla comunità nazionale slovena in Italia. A re- «il cui direttivo deve assumere determinate responsa- pentaglio sono messi gli ultimi resti di quello che un bilità in merito alla situazione che si è creata». A questo tempo fu il vasto sistema di “economia sociale” e con proposito si è impegnato anche il consigliere regiona- ciò svaniscono preziosi posti di lavoro. In particolar le Stefano Ukmar, mentre la deputata Tamara Blažina, modo sono pesantemente colpiti gli azionisti che nella che nello specifico non ha approfondito la situazione società hanno investito fondi personali. Tutto ciò avrà, di KB1909, ha raccomandato a tutte le parti interessate di conseguenza, ripercussioni negative per il prosie- che l’iter di tutti i procedimenti relativi ai fondi pubblici guo della collaborazione economica tra gli sloveni in sia trasparente. Italia, ma anche per l’immagine economica e comples- La presidente dell’Unione dei circoli culturali slove- siva dell’intera comunità. ni-Zskd, Živka Persi, ha ricordato gli effetti catastrofici Il danno già provocato non è rimediabile. Si pone, subiti dalla minoranza slovena in seguito al crac della tuttavia, la domanda se i dirigenti degli sloveni in Italia Banca di credito di Trieste. La situazione di KB1909 non competenti in materia saranno in grado di evitare che va paragonata a quei tempi, ma è anche vero che gli ul- per gli stessi motivi si generino ulteriori danni. Così ci si timi sviluppi hanno intaccato l’immagine dell’Unione potrebbe chiedere se non sarebbe il caso di tutelare in culturale economica slovena-Skgz. La presidente della modo adeguato le istituzioni di interesse generale del- Zskd ha accolto con favore l’impegno per il risanamen- la minoranza, come il quotidiano Primorski dnevnik, to della società Dom e ne ha lodato la collaborazione che è in qualche modo amministrativamente di fatto con la Zskd e i circoli culturali. «Spesso ho, comunque, nelle mani di un sistema superstite. In primo luogo, l’impressione che nell’affrontare queste questioni di però, non dovremmo permettere che un sistema falli- fatto parliamo tra di noi, mentre i giovani guardano alla mentare possa inghiottire l’unica banca che in Italia è minoranza con approcci e in modi diversi», ha conclu- più o meno in mani slovene. so Persi. M. B. (www.primorski.eu 13.12.2017) (Mladika, 9-10 2017) LE REAZIONI/2 LE REAZIONI/1 L’Unione slovena-Ssk preoccupata «La Skgz affronti seriamente la crisi» per i dipendenti Esiti dell’incontro dell’Unione culturale economica Il partito sloveno non vuole che si ripeta lo scenario slovena-Skgz alla Casa dello studente Dijaški dom del crac della Banca di credito di Trieste

Non si deve in alcun modo sottovalutare le conse- «Le responsabilità per la grave crisi della società guenze (economiche e politiche) della grave crisi della KB1909 sono chiare a tutti. Lo sfaldamento di una so- società KB1909, che – come è noto – è in fase di liqui- cietà del genere mette a rischio i posti di lavoro, che dazione. in questo momento sono la nostra maggiore preoccu- È questa l’esortazione emersa dal dibattito, che ha pazione», ha detto il segretario del partito Slovenska avuto luogo nel corso di una riunione dei consigli skupnost, Igor Gabrovec, alla riunione del consiglio regionale e provinciali, nonché dei singoli membri regionale del partito, che ha avuto luogo lo scorso 13 dell’Unione culturale economica slovena-Skgz, che si dicembre. è svolta lo scorso dicembre ed è stata introdotta dagli Gabrovec auspica che siano mantenuti i 250 posti interventi di Rudi Pavšič e Dušan Košuta (società Dom). di lavoro, ma nello scandalo KB1909 sono in gioco Alla riunione, moderata dal presidente del Consiglio anche le sponsorizzazioni dei nostri circoli e molto al- regionale Skgz, Igor Kocjančič, si è parlato anche delle tro. Gabrovec spera che non ripeta il scenario del crac prospettive legate alla ristrutturazione dello stadio 1° della Banca di credito di Trieste e che i dipendenti del Maggio e delle case di cultura con i fondi finora inu- KB1909 mantengano il loro posto di lavoro. In caso

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 16 contrario ne sarebbe impoverita l’intera comunità na- delle varie criticità nell’attuazione della tutela, tuttavia zionale slovena. In sostanza la Ssk punta il dito verso si giunge a passi concreti con grande difficoltà e ritar- le responsabilità (anche politiche) inerenti la crisi di di. Particolarmente difficile risulta la questione della KB1909, ma non vorrebbe il crac della società con tutte trascrizione dei segni diacritici dello sloveno sui docu- le conseguenze per i dipendenti e per la comunità più menti personali, come i passaporti o le patenti di guida. ampia. Il comitato esecutivo della Confederazione delle or- (www.primorski.eu 14.12.2017) ganizzazioni slovene è stato, inoltre, messo al corrente circa altre tematiche affrontate dal comitato pariteti- co. Molto si è parlato dell’istruzione e dell’utilizzo del- TRIESTE - TRST le lettere slovene nei nuovi portali internet scolastici e nell’offerta di servizi in lingua slovena per i bimbi Per un funzionamento più efficace in età prescolare. Questioni simili sono aperte anche del Comitato paritetico nell’ambito della sanità, dove, malgrado diversi sforzi, ci sono ancora troppi pochi servizi in lingua slovena, Ksenija Dobrila, presidente del Comitato paritetico, ospite soprattutto per i bambini con bisogni particolari. Man- della Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso ca anche una valutazione di come le amministrazioni locali utilizzino i fondi provenienti dalla legge di tutela, Col nuovo regolamento, il funzionamento del Co- ma purtroppo questo non ricade nelle competenze mitato istituzionale paritetico (per i problemi della del Comitato paritetico. Interpellata con una domanda minoranza slovena, ndt) sarà più sistematico ed effi- che chiedeva se il Comitato paritetico si fosse occupato cace e saranno superate anche diverse difficoltà che anche del Gect di Gorizia-Gorica, la presidente Dobrila limitavano abbastanza l’organo per l’attuazione della ha risposto che è stato solo espresso un consenso circa legge di tutela 38/2001. Questo risultato è molto im- l’utilizzo di spazi nel Trgovski dom, in altro modo la te- portante, perché sono occorsi molto lavoro e accordi matica non rientra nell’attuazione della legge di tutela col ministero per gli Affari regionali e le autonomie, ora 38/2001. retto dallo stesso presidente del Consiglio dei ministri, Al termine dell’incontro la presidente Ksenija Dobri- Paolo Gentiloni. Per le questioni attinenti le minoran- la ha espresso gratitudine per la collaborazione con la ze linguistiche, invece, è competente il sottosegretario Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso e l’al- Gianclaudio Bressa. Il vecchio regolamento di funzio- tra organizzazione confederativa della minoranza, l’U- namento del Comitato paritetico del 2012 è limitante nione culturale economica slovena-Skgz. A riguardo, e caratterizzato da lacune e non determina nemmeno secondo lei, sarebbe necessario predisporre un piano la durata di un mandato. Tutto ciò, ora, verrebbe rego- e determinare le priorità circa l’attuazione della tutela lato. e dei diritti della minoranza. Là dove le cose si fermano, Durante il colloquio coi membri del direttivo della bisognerebbe riflettere circa un utilizzo concreto delle Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso, la vie legali. presidente Dobrila ha espresso soddisfazione rispetto (Novi glas, 14. 12. 2017) al lavoro nell’ambito dell’organismo, dal momento che tra i membri, che partecipano con grande regolarità alle riunioni, la collaborazione è aperta e non ci sono TRIESTE - TRST particolari conflitti. Grandi sforzi sono stati profusi nell’applicazione del bilinguismo visivo e nella costitu- Rapporti intensi, proficui e solidi zione dell’ufficio centrale regionale per la lingua slove- na, che coordinerà l’uso dello sloveno nelle pubbliche Terza sessione plenaria del Comitato congiunto amministrazioni. In tal senso alla seconda Conferenza Friuli Venezia Giulia-Slovenia regionale sulla tutela della minoranza linguistica slove- na è stata anche avanzata la proposta concreta di un No al rigassificatore di Zaule, sì all’obiettivo di una po- coordinamento, ovvero di una rete tra l’ufficio centrale litica agricola comune, più cooperazione nel turismo, e le pubbliche amministrazioni locali rientranti nell’am- consolidamento nelle strategie di protezione civile, so- bito di applicazione della legge di tutela. luzioni congiunte nella sanità e nelle politiche sociali: Sia la presidente Dobrila sia il presidente dello Sso, sono le prese di posizione e gli impegni che emergono Bandelj, hanno espresso preoccupazione per la sta- dalla Dichiarazione finale di Regione Friuli Venezia Giu- gnazione del funzionamento del tavolo governativo, lia e Repubblica di Slovenia approvata al termine dei che andrebbe completato anche con rappresentanti lavori del Comitato congiunto che si è riunito oggi (19 politici. I tecnici presenti vengono messi al corrente gennaio) a Trieste per la terza volta in sessione plenaria.

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 17 Le delegazioni delle due istituzioni erano guidate, ri- TRIESTE - TRST spettivamente, dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani, e dal vicepremier e ministro degli Esteri L’ottimismo del ministro sloveno Karl Erjavec. Per la Slovenia era presente anche e lo stupore della minoranza il ministro per gli Sloveni all’estero, Gorazd Žmavc. I la- vori si sono articolati, nel palazzo della Regione, in sei Erjavec ha annunciato la restituzione entro il 2020 tavoli al termine dei quali sono state tratte le conclusio- del Narodni dom a Trieste ni generali. Alle riunioni hanno preso parte gran par- te degli organi esecutivi delle due istituzioni, insieme Si è svolto a porte chiuse, lo scorso 19 gennaio a Trie- all’ambasciatore italiano a Lubiana, Paolo Trichilo, e al ste, nella sede del Consolato di Slovenia, l’incontro tra il suo omologo sloveno a Roma, Bogdan Benko. ministro degli Esteri sloveno, Karl Erjavec, e i rappresen- Sul progetto del terminal di rigassificazione «le Parti tanti degli sloveni in Italia. A fine incontro, ai giornalisti hanno riaffermato la loro opposizione in merito», men- Erjavec ha mostrato il testo dell’accordo sulla restitu- tre «è stata aggiornata e potenziata la cooperazione tra zione del Narodni dom. «Lo scorso novembre a Roma, le Agenzie per la protezione dell’ambiente di entram- all’incontro con il ministro degli Esteri, Alfano, abbiamo be le Parti». concordato che il Narodni dom verrà restituito entro il Per quanto riguarda il settore primario, Regione e 2020. Il Governo italiano si è anche impegnato a finan- Slovenia «sostengono la collaborazione nell’ottica di ziare la ristrutturazione dell’edificio», ha detto Erjavec. plasmare la politica agricola comune (PAC)»; inoltre, la In base all’articolo 19 della legge di tutela, al Narod- vicina Repubblica «favorisce gli impegni volti a prolun- ni dom di via Filzi dovrebbero trasferirsi «le istituzioni gare le misure di ammortizzazione delle conseguenze culturali e scientifiche di lingua slovena (a cominciare per l’agricoltura dovute all’applicazione delle disposi- dalla Biblioteca nazionale e degli studi-Nsk) e di lin- zioni Natura 2000 seguendo il modello di protocollo gua italiana in conformità con le attività esistenti». Ma Prosecco». Viene promosso il confronto bilaterale per dall’approvazione della legge di tutela, nel 2001, sono la creazione della prima Doc transnazionale del vino da tempo trascorsi i cinque anni prescritti per un ac- «Terrano-Teran». cordo ed è passato anche il periodo utile a risolvere la Nella dichiarazione, che ha concluso la terza sessione questione con decreto del presidente del Consiglio dei plenaria del Comitato congiunto, Friuli Venezia Giulia ministri. Ma, evidentemente, il governo Gentiloni ha e Slovenia «esprimono soddisfazione per il prosegui- deciso di adempiere l’obbligo, e ha offerto alle organiz- mento della cooperazione avviata e concordano sul zazioni slovene l’intero edificio utilizzato dalla Scuola fatto che i buoni rapporti e la cooperazione rafforza- superiore per interpreti e traduttori. ta in settori d’interesse comune, il rafforzamento delle Il presidente dell’Unione culturale economica slove- interconnessioni e l’azione congiunta volta a risolvere na-Skgz, Rudi Pavšič, dopo l’incontro ha detto di essere le questioni aperte, sono di particolare rilievo per lo rimasto sorpreso dalla promessa italiana, dal momento sviluppo socio-economico dell’area transfrontaliera e che esaudirla comporta per l’Italia una spesa di 19 mi- delle persone che vi risiedono». lioni di euro. «Dove trova questi fondi in un anno? Per Nell’incontro bilaterale riservato che la presidente questo motivo abbiamo proposto di muoverci quan- Serracchiani e il vicepremier Erjavec hanno avuto pri- to prima per ottenere più spazio nel Narodni dom» ha ma della sessione plenaria del Comitato Congiunto detto Pavšič. Il suo timore è che dopo le elezioni l’Italia Fvg-Slovenia hanno definito i rapporti tra il Friuli Vene- si rimangi la parola o dimentichi la promessa fatta. zia Giulia e la Slovenia. «Intensi, proficui e solidi». Da en- Il tema dell’incontro, al quale hanno preso parte an- trambe le parti è stata evidenziata «la felice intuizione» che l’ambasciatore sloveno a Roma, Bogdan Benko, il di avviare il Comitato Congiunto come format ideale console sloveno a Trieste, Vojko Volk, il ministro per gli per la collaborazione tra la Regione e la vicina Repub- sloveni oltreconfine e nel mondo, Gorazd Žmavc, sono blica. state anche le prossime elezioni parlamentari. Erjavec Molti i temi toccati nel colloquio. La presidente del ha detto che gli sloveni in Italia possono essere otti- Friuli Venezia Giulia ha evidenziato tre punti principali: misti in merito alla possibilità di continuare ad avere l’obiettivo di realizzare un collegamento ferroviario tra un rappresentante a Roma. Un ottimismo, però, non Trieste e Lubiana, supportato dal Governo italiano; la condiviso dal presidente della Confederazione delle ferma contrarietà della Regione al progetto del rigassi- organizzazioni slovene-Sso, Walter Bandelj. «La circo- ficatore di Zaule; la necessità di rafforzare la collabora- scrizione nella quale vorremmo eleggere un nostro zione sul piano della ricerca scientifica in vista dell’ap- rappresentante conta 220.000 elettori. Questo signifi- puntamento del 2020 con Trieste Esof. ca che noi sloveni non siamo determinanti e rischiamo (www.askanews.it, 19. 1. 2018) di non aver alcun rappresentante a Roma. Per questo

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 18 riteniamo che nei colloqui bilaterali la Slovenia dovreb- del Partito Democratico. Non è insolito che un mi- be informare l’Italia sul fatto che gli italiani hanno un nistro apostrofi così direttamente un partito in un seggio garantito nel Parlamento sloveno e chiedere altro Stato? che si garantisca lo stesso alla minoranza slovena in «La Slovenia si aspetta che l’Italia applichi la norma- Italia. Mi daranno dell’utopista, ma credo si debba pun- tiva della legge di tutela. Di questo ho parlato anch’io tare sempre in alto», ha detto Bandelj. a Roma con il segretario di Stato Amendola. Sulla que- Con Erjavec si è parlato anche dell’obbligo per la Re- stione sono in difficoltà perché già da ambasciatore gione Friuli Venezia Giulia di risolvere sistematicamen- avevo invitato entrambe le organizzazioni di raccolta te, con l’istituzione dell’Ufficio centrale per la lingua della minoranza slovena (Unione culturale economica slovena, la questione del bilinguismo negli enti locali. slovena-Skgz e Confederazione delle organizzazioni Sulla questione ha più volte richiamato l’attenzione la slovene-Sso) a raggiungere una posizione comune presidente del Comitato paritetico, Ksenija Dobrila, an- sulla questione. Ma questo non è accaduto. Per que- ch’essa intervenuta all’incontro con Erjavec, insieme al sto l’unica possibilità reale è che il Partito Democratico vicepresidente Marco Jarc. Gorazd Žmavc ha detto che segua il consiglio del ministro. Sottolineo che in futuro gli sloveni devono richiamare l’attenzione anche sulle dipenderà soprattutto dalla minoranza se avrà un rap- questioni in ambito economico e agricolo. presentante a Roma. Questo sarà possibile solo se la P. V. minoranza all’unisono cercherà di convincere il corpo (Primorski dnevnik, 20. 1. 2018) elettorale».

Ma il collegio elettorale è troppo vasto perché gli sloveni possano decidere da soli del proprio desti- ITALIA - SLOVENIA no… «La minoranza sa che fare del Narodni dom?» «Comunque l’unità, e non la frammentarietà, sarà di maggiore aiuto. La minoranza deve formulare il suo A colloquio con il segretario al ministero degli Esteri coordinamento rappresentativo». di Slovenia, Iztok Mirošič Sembra un’utopia È difficile dialogare con gli italiani? «Forse, ma deve sapere che l’operato della diplo- «Abbastanza. Quando ero ambasciatore a Londra vi- mazia slovena è legato alla sintonia nella minoranza. geva la comunicazione anglosassone, che è molto più È l’unico fattore che può contribuire a una maggiore diretta. In Italia ci vuole molto più tempo per giungere incisività. regolarmente il vostro giornale e ho alla sostanza delle cose. Ma dopo cinque anni a Roma, letto anche i questionari sulla realtà di confine, dai qua- anche per il fatto che sono stato abbastanza attivo, i li emerge che i giovani auspicano unità d’intenti». modi sono diventati più diretti e di questo sono con- tento. Infatti a considerarli, ora i rapporti con l’Italia si Scacciamo il dubbio: sta esortando a formare un stanno sviluppando nella giusta direzione e a questo partito unico degli sloveni in Italia? ha concorso sostanzialmente la convivenza nell’Unio- «No, non parlo affatto di partiti, ma di un organo rap- ne Europea. Ci sono ancora questioni aperte, ma per i presentativo della minoranza, i cui rappresentanti ver- vicini è normale che sia così». rebbero eletti secondo procedimenti formali».

La Regione Fvg più volte ribadisce la propria con- Quindi tramite elezioni? trarietà al rigassificatore, ma da Roma non giunge «Questo rappresenta una delle opzioni. Mi baso sul- revoca ufficiale del progetto. la convinzione che la minoranza è un soggetto e che «Per questo motivo cogliamo ogni occasione per af- quindi gli Stati non devono dirle ciò che deve fare. fermare la nostra contrarietà. La Slovenia è anche inse- Deve dimostrare da sola la sua forza vitale. Ci sono già rita nei procedimenti legislativi, come la Regione Fvg. i presupposti per questo. Si guardi ad esempio il Naro- Come è emerso la scorsa settimana alla riunione del dni dom a Trieste: la restituzione non è un problema, la comitato congiunto Slovenia-Fvg a Trieste, sulla que- questione è come sostanziarlo. Chi lo decide, la Slove- stione abbiamo le stesse posizioni. Per noi questo pro- nia? È la minoranza che deve guidare questo processo. getto sarebbe un ostacolo sia sul piano turistico che su Cosa ha fatto finora a questo proposito?» quello economico». I rappresentanti della minoranza si sono meravi- Il ministro Karl Erjavec ha detto a Trieste di aspet- gliati del fatto che il ministro Alfano abbia assicu- tarsi un’alta collocazione di uno sloveno nella lista rato al ministro Erjavec la restituzione del Narodni

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 19 dom entro il 2020. Non è né semplice né economi- GORIZIA - GORICA co… «Lo sappiamo, ma ci esprimiamo sulla base di una Il Gect parte con le ciclopedonali posizione scritta e firmata con l’Italia». (…) Approvato dall’assemblea il nuovo bilancio. Peter Verč Da giugno via ai cantieri transfrontalieri lungo l’Isonzo (Primorski dnevnik, 20. 1. 2018) «Il primo anno di piena attività del Gect nella realiz- zazione dei progetti». Così è stato definito il 2018, nel corso della recente assemblea del Gect (Gruppo euro- GORIZIA - GORICA peo di cooperazione territoriale) che ha provveduto ad approvare il bilancio preventivo annuale e quello plu- «La prefettura supporti l’attuazione riennale 2018-2020. I lavori che prenderanno il via nei della legge di tutela» prossimi mesi comporteranno una spesa prevista di 2.725.276 euro su una disponibilità complessiva di 10 Le due organizzazioni slovene di raccolta, Skgz e Sso, milioni. «Il 2018 - ha sottolineato il presidente, Robert dal nuovo prefetto Golob - sarà il primo anno di attività piena, con una struttura definita e importanti progetti attivati». I rappresentanti delle due organizzazioni slovene di Gli ha fatto eco il sindaco di Gorizia-Gorica, Rodolfo raccolta, Rudi Pavšič e David Peterin per l’Unione cul- Ziberna: «Senz’altro, nel 2018, si cominceranno a svi- turale economica slovena-.Skgz, e Franca Padovan per luppare concretamente i progetti finanziati attraverso la Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso, il Gect. Va detto che ci sono ancora alcuni aspetti da li- hanno fatto visita al nuovo prefetto di Gorizia, Massi- mare, ad esempio la contemporanea partenza di alcu- mo Marchesiella, che è entrato in carica lo scorso 20 ni interventi, in particolare in ambito sanitario, che rap- novembre. Gli hanno dato il benvenuto e illustrato la presentano la conditio sine qua non per l’attuazione situazione degli sloveni in Friuli Venezia Giulia con ac- del programma. Per questo, nei prossimi giorni, avrò cento particolare sul Goriziano. un ulteriore incontro con la direttrice del Gect, Sandra L’incontro è stata un’occasione per un’analisi appro- Sodini, in cui affronteremo in dettaglio questi aspetti. fondita dell’attuazione della legge di tutela e del fatto Colgo anche l’occasione per smentire alcune voce rela- che i tempi di attuazione degli articoli di legge relati- tive alla possibilità che la “Casa del parto” possa essere vi al bilinguismo visibile siano troppo lenti. In questo ospitata in Slovenia. Non sarà così. In ogni caso, oltre contesto è necessario che le prefetture di Gorizia, Trie- ad aprire i cantieri, nel 2018, partirà anche la nuova ste e Udine aiutino ad avviare i procedimenti necessari programmazione volta ad ottenere i fondi dall’Unione per una totale applicazione della legge. Sono necessari europea per ulteriori progetti di sviluppo». determinati passi di natura amministrativa ed è neces- Ma entriamo nel dettaglio. A metà del 2018 inizieran- sario attuare ovunque la normativa sul bilinguismo vi- no i lavori di costruzione di un attraversamento ciclo- sibile come un atto del tutto ordinario in una regione pedonale a Salcano, nei pressi del «Soča Fun Park», che che fonda la sua specialità sul pluralismo linguistico e collegherà la sponda sinistra e destra del fiume Ison- soprattutto sulla presenza della comunità nazionale zo. In questo modo verranno messi in collegamento, slovena. in territorio sloveno, diversi percorsi ciclopedonali già I rappresentanti di Sso e Skgz hanno informato il pre- esistenti. Sempre entro giugno, inizieranno i lavori per fetto Marchesiella sull’articolato sistema di organizza- la realizzazione di un’area verde attrezzata utilizzabile zioni e istituzioni che caratterizza la minoranza slovena anche dai camper nel Comune di Šempeter Vrtojba. e sull’impegno capillare degli amministratori pubblici Nel corso del 2018 partirà la progettazione per la rea- sloveni nel valorizzare i territori nei quali sono storica- lizzazione di un tratto di pista ciclopedonale in territo- mente presenti gli sloveni. rio italiano, che collegherà Salcano con il parco Piuma Il prefetto di Gorizia, che in precedenza è stato la e che, poi, consentirà di collegarsi alla ciclovia Gori- mano destra del prefetto di Vicenza, dove si è occupato zia-Grado. Nel corso di quest’anno inizieranno anche soprattutto della questione degli immigrati, ha ringra- i lavori di progettazione di un tratto ciclopedonale che ziato la delegazione slovena per la visita di benvenuto. da Salcano arriverà fino al valico di San Gabriele, pas- Si è detto pronto a dare il proprio aiuto nella soluzione sando per la Transalpina, e che collegherà il già citato di eventuali questioni aperte soprattutto per quanto parcheggio camper. I lavori di realizzazione inizieran- riguarda l’attuazione della legge di tutela. no a metà del 2019. A livello sanitario, relativamente al (Primorski dnevnik, 10. 12. 2017) Cup transfrontaliero, è in corso un’analisi relativa agli

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 20 aspetti amministrativi e giuridici del sistema sanitario ai progetti transfrontalieri ha parlato il consigliere co- della Regione Fvg e della Slovenia, per redigere un’a- munale di Gorizia Marilka Korsič (Ssk), che ha auspica- nalisi relativamente alla fattibilità di sperimentazione to che Ljubljana sia più consapevole e informata sulla di un sistema di prenotazione e di erogazione di servizi presenza e l’operato degli sloveni in Italia. sanitari transfrontalieri. Sulla modifica del sistema di finanziamento delle Entro marzo di quest’anno, poi, verrà istituito un loro organizzazioni da parte dello Stato hanno richia- «Punto di contatto unico» tra i tre Comuni che lavorerà mato l’attenzione Franka Žgavec del Kulturni center alla costruzione di un network tra soggetti istituzionali Lojze Bratuž, Luka Terčič dell’Unione culturale cattolica e no profit che erogheranno servizi congiunti alla cit- slovena-Zskp e Milena Padovan della Glasbena matica. tadinanza. La direttrice della Biblioteca nazionale e degli stu- Francesco Fain di-Nšk, Luisa Gergolet, ha fornito un dato incoraggian- (, 16. 1. 2018) te: la metà degli utenti della biblioteca Feigel a Gorizia appartiene alla fascia d’età sotto i diciotto anni. Ha, poi, sottolineato quanto sia prioritario padroneggiare en- NOVA GORICA trambe le lingue, italiano e sloveno. Alessandra Schettino ha sottolineato quanto sia sta- La priorità sta nel collegamento to faticoso per di musica Emil Komel l’anno ap- pena concluso e ha riassunto le polemiche sulla que- I rappresentanti delle organizzazioni slovene di Gorizia stione della fusione con la Glasbena matica. L’Unione dal sindaco Matej Arčon dei circoli culturali sloveni-Zskd era rappresentata da Vili Prinčič, mentre la cooperativa Goriška Mohorjeva I rapporti tra le organizzazioni slovene che operano da Jurij Paljk. nel Goriziano e quelli con il Comune di Nova Gorica Erano presenti anche i rappresentanti delle due or- sono buoni. Le difficoltà sono date dallo schema mo- ganizzazioni di raccolta della minoranza slovena in dificato dei contributi statali, che, di conseguenza, in- Italia: Marko Černic per la Confederazione delle orga- fluisce sul loro operato. nizzazioni slovene-Sso e Marino Marsič per l’Unione Questo è stato sottolineato dai rappresentanti delle culturale economica slovena-Skgz. Černic ha detto organizzazioni slovene in Italia all’incontro con il sin- che anche queste due organizzazioni potrebbero es- daco di Nova Gorica, Matej Arčon. «Sopravviveremo sere più coinvolte nell’operato della Gect Go; ha detto come in tante altre circostanze finora», ha sottolineato anche di temere che gli sloveni in Italia, dopo le ele- Franka Žgavec del centro culturale Lojze Bratuž. Anche zioni di quest’anno, restino senza rappresentante in in quest’occasione, l’incontro annuale tra i rappresen- Parlamento. Ha sottolineato la necessità di rafforzare il tanti delle organizzazioni slovene di Gorizia e il sindaco collegamento tra Nova Gorica e Gorizia in ambito eco- di Nova Gorica ha prodotto il resoconto sull’anno pas- nomico ed evidenziato l’occasione di una zona econo- sato e uno sguardo al futuro. mica specifica pianificata per lo spazio comune. Marsič Nel comune di San Floriano-Števerjan, tra l’altro, si ha illustrato, inoltre, l’iniziativa comune di Skgz e Sso, ri- stanno impegnando nella promozione turistica e per volta all’Unione europea, per una migliore tutela delle l’inclusione dell’area transfrontaliera del Collio nel Pa- minoranze linguistiche in Europa. «A Gorizia sono evi- trimonio mondiale dell’umanità Unesco, come ha denti i cambiamenti del tempo. Agli occhi degli estre- riferito il sindaco di San Floriano, Franca Padovan. Ha misti non siamo più noi bersaglio dei vari attacchi, ma aggiunto che i piccoli Comuni, con l’aiuto di progetti lo sono gli immigrati», ha aggiunto Maršič. adeguati, possono sollevarsi dai problemi quotidiani e Igor Komel, presidente del Kulturni dom, si è ralle- assurgere al più ampio contesto di sviluppo. Conside- grato del fatto che dell’importanza di un centro infor- razione condivisa dal sindaco di Savogna d’Isonzo-So- mativo comune presso la stazione ferroviaria di Nova vodnje ob Soči, Alenka Florenin. Gorica si sia reso conto anche il Comune di Gorizia, che Dell’anno passato si è detto soddisfatto il sindaco di ha approvato un contributo finanziario per la sua atti- Doberdò-Doberdob, Fabio Vizintin, visto che non sono vità. All’amministrazione di Nova Gorica ha chiesto che stati pochi gli aiuti finanziari agli investimenti del Co- le organizzazioni di raccolta slovene di Gorizia siano mune. Rispetto alle elezioni statali e regionali Vizintin invitate agli eventi significativi nell’area di confine in ha chiesto supporto al sindaco Arčon affinché la comu- Slovenia, anche a quelli organizzati dallo Stato. nità slovena in Italia riesca ad ottenere un rappresen- Il sindaco ha ringraziato tutti per l’impegno ed ha tante in Parlamento. sottolineato che la priorità dello spazio transfrontalie- Del ruolo svolto dal Gect Go nel cambiamento del ro goriziano sta proprio nel collegamento. Ha conclu- clima politico in Consiglio comunale a Gorizia in merito so illustrando alcuni progetti comuni e inerenti Nova

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 21 Gorica e auspicando che il suo mandato venga ricor- dimenti utili a risolvere nell’immediato le incoerenze dato nella sfera pubblica soprattutto per i grandi passi tecniche che si sono presentate. «Sono soddisfatto in avanti compiuti sul piano della cooperazione tran- che l’amministrazione pubblica abbia prontamente sfrontaliera. risposto alla domanda sulle lacune del documento Katja Munih elettronico, già evidenziate da molti concittadini. Un (Primorski dnevnik, 12. 1. 2018) intervento immediato fa sì che gli errori vengano cor- retti in tempo per una corretta emissione del nuovo documento», ha detto Gabrovec. MINORANZA La difficoltà era stata già sottolineata dal presidente della Confederazione delle organizzazioni slovene-S- «Lo sloveno con pari dignità» so, Walter Bandelj, dopo essersi presentato al Comune di Cividale per richiedere il documento. «Dal momento Assicurazioni delle autorità statali dopo le lacune che ho letto sul sito del ministero che il Comune di Ci- con le nuove carte d’identità elettroniche vidale è già autorizzato all’emissione delle nuove carte d’identità elettroniche (che tra l’altro riportano la scrit- Le nuove carte d’identità elettroniche bilingui ga- ta anche in inglese) l’ho richiesta e sono rimasto sor- rantiranno allo sloveno pari dignità anche per quanto preso nel constatare che non potevano rilasciarla, no- riguarda la grandezza delle lettere, assicura il ministero nostante più volte abbiamo anche a Roma richiamato dell’Interno italiano. Lo ha riferito il prefetto di Trieste, l’attenzione sulla questione dello sloveno, della grafia Annapaola Porzio, tramite un comunicato inviato in e dell’attuazione delle norme della legge di tutela», ha Regione e letto in Consiglio regionale dall’assessore detto Bandelj, che ha scritto a diverse istituzioni. regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, in risposta all’in- La prefettura di Udine ha comunicato che della que- terrogazione del consigliere della Slovenska skupnost, stione è stato informato il ministero competente. Igor Gabrovec. (Primorski dnevnik, 25. 1. 2018) L’emissione delle carte d’identità bilingui è un diritto garantito per tutti gli appartenenti alla minoranza slo- vena ed è esteso a tutti i comuni che fanno parte del TRIESTE - TRST territorio di applicazione della legge di tutela 38/2001. Recentemente il ministero dell’Interno ha iniziato ad «La scuola può sopravvivere solo se di qualità» introdurre gradualmente in tutto il Paese le nuove car- te d’identità elettroniche. Per la loro emissione i muni- Convegno sull’apporto della Slovenia cipi vengono muniti degli opportuni ausilii tecnologici nella formazione degli insegnanti per e l’autenticazione del documento e vie- ne abilitato il personale. Nella nostra regione queste «La scuola può sopravvivere solo se di qualità», affer- carte d’identità vengono già emesse da 49 Comuni, tra ma Igor Giacomini, direttore dell’Ufficio per le scuole le quali Trieste-Trst, Duino-Aurisina/Devin-Nabrežina, slovene e da poco anche dell’Ufficio scolastico regio- Muggia-Milje e Cividale-Čedad. nale per il Friuli Venezia Giulia. Il summenzionato uf- Il consigliere regionale Igor Gabrovec ha richiamato ficio opera in conformità con questa convinzione e, l’attenzione su alcune lacune delle nuove carte d’iden- come ha sottolineato Giacomini, da anni si sta impe- tità elettroniche emesse dal Comune di Duino-Aurisi- gnando per formulare un sistema scolastico sloveno, na, tra le quali l’omissione del nome bilingue del Comu- che fino a qualche tempo fa non esisteva. Con l’inten- ne. Per questo motivo ha chiesto all’amministrazione to di valorizzare l’operato svolto finora, l’Ufficio per le regionale come intenda intervenire in merito presso scuole slovene ha organizzato, il 14 dicembre 2017 al il ministero competente, affinché venga garantito un Narodni dom a Trieste, un convegno incentrato sull’ap- diritto sancito dalla legge alla comunità nazionale ri- porto della Slovenia nella formazione degli insegnanti conosciuta. «Finché non ci saranno rassicurazioni sulla sloveni in Italia. Ne hanno parlato alcuni rappresentan- corretta forma bilingue delle carte d’identità che i Co- ti di queste istituzioni. muni continuino ad emettere i documenti cartacei», Nel saluto introduttivo, Giacomini ha fatto il punto sul ha detto il consigliere della Slovenska skupnost-Ssk. lavoro svolto e ha elencato dei provvedimenti che l’Uf- Nella lettera, letta da Torrenti, il prefetto di Trieste ha ficio assumerà nel prossimo futuro. Con la legge sulla riconosciuto che effettivamente si sono verificati errori buona scuola (107/2015) la formazione è diventata dovuti alle lacune dei nuovi programmi installati. Nel obbligatoria per gli insegnanti. Come ha sottolineato contempo ha garantito che i servizi competenti del in una breve parentesi giuridica Tomaž Simčič, il diritto ministero dell’Interno hanno già avviato tutti i proce- di formazione e aggiornamento era contemplato an-

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 22 che dalla legge precedente, ma non era obbligatorio mento di fare il punto su attese e prospettive a breve e e inoltre non era inserito in un adeguato quadro siste- lungo termine sul futuro della scuola slovena in Italia. matico. All’Ufficio per le scuole slovene è stato affidato Barbara Baloh, della facoltà di Pedagogia dell’Uni- il compito di garantire agli insegnanti sloveni in Italia versità del Litorale, ha illustrato la preparazione dei l’aggiornamento in lingua slovena e in futuro l’ufficio programmi di formazione degli insegnanti sloveni in si impegnerà a migliorare ulteriormente l’opportunità Italia e ha descritto ai presenti i moduli specifici. Maja di utilizzare il bonus che ogni anno il ministero assegna Mezgec ha riassunto gli esiti della ricerca pilota sugli ai docenti. Gli insegnanti (maestri e professori) hanno, studenti d’oltreconfine della facoltà di Pedagogia a Ca- infatti, espresso il desiderio di sfruttare il bonus anche podistria: dall’Italia il 5 per cento degli studenti segue frequentando corsi di aggiornamento in Slovenia, il corsi di studio a diversi livelli in Slovenia; optano per lo che, per ora, non è possibile. studio a Capodistria per la continuità linguistica, ma Giacomini ha informato con soddisfazione i presen- anche per la prospettiva di uno sviluppo di carriera. ti in merito al fatto che in Friuli Venezia Giulia solo le Maj scuole slovene abbiano sfruttato tutti i fondi destinati (Primorski dnevnik, 19. 12. 2017) dal ministero all’aggiornamento degli insegnanti. Nel- le vesti di dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Fvg, Giacomini si rammarica del fatto che evidentemen- VALCANALE te non tutti i direttori in regione abbiano compreso l’importanza di un aggiornamento sistematico e, così KANALSKA DOLINA facendo, in sostanza arrecano danno agli insegnanti. La Regione dice sì ai fondi per lo sloveno a scuola Nell’elaborazione del sistema di aggiornamento de- gli insegnanti sloveni in Italia, l’Ufficio ha collaborato Dal Consiglio regionale via libera a 25.000 euro di contributi strettamente con il ministero sloveno per la Formazio- per garantire l’insegnamento dello sloveno in Valcanale ne, la conoscenza e lo sport, l’istituto della Repubblica Slovena per l’istruzione, la facoltà di Pedagogia, l’Uni- Sembra si sia giunti a una soluzione circa la copertu- versità del Litorale e il Centro per lo sloveno come se- ra finanziaria dell’insegnamento dello sloveno in Valca- conda lingua, rappresentato da Mihaela Knez. nale. Finora l’Ufficio per le scuole slovene era competente Ricordiamo che nei mesi scorsi, a richiamare l’atten- solo per l’equipollenza dell’esame sulle competenze zione dell’opinione pubblica e delle organizzazioni professionali tenuto in Slovenia, mentre il riconosci- della minoranza linguistica slovena sulla tematica dalle mento di altri titoli conseguiti in Slovenia era di com- pagine del Dom era stata la presidente dell’associazio- petenza del ministero all’Istruzione, università e ricer- ne Don Mario Cernet Anna Wedam, che a settembre ca-Miur. Ma a breve questo discorso decadrà. Secondo aveva lanciato un appello dopo il “no” della Commis- Giacomini, infatti, manca solo il decreto che autorizza sione regionale consultiva per la minoranza lingui- l’equipollenza dei titoli di cui sopra a Trieste e non a stica slovena alla richiesta di fondi che garantissero il Roma. Giacomini ha auspicato, inoltre, che ci sia un si- proseguimento dell’insegnamento dello sloveno nelle stematico riconoscimento della pratica effettuata nelle scuole d’infanzia e primarie di Ugovizza-Ukve, Campo- scuole slovene in Italia, prevista per la partecipazione rosso-Žabnice e Tarvisio-Trbiž, tutte attive nell’ambito all’esame di abilitazione in Slovenia. dell’Istituto omnicomprensivo di Tarvisio. La consulente pedagogica, Andreja Duhovnik Anto- A cercare di risolvere la questione, alcuni giorni dopo, ni, che già da anni nell’ambito dell’Istituto per l’istruzio- era giunto in Valcanale da Lubiana lo stesso ministro ne della Repubblica Slovena si occupa dell’organizza- per gli Sloveni d’oltreconfine, Gorazd Žmavc. L’Ufficio zione dei seminari estivi ed autunnali nonché di altri governativo della Repubblica di Slovenia per gli sloveni incontri formativi, ha elencato ai presenti tutte le attivi- d’oltreconfine e nel mondo aveva offerto il proprio so- tà svolte negli anni passati. Ha sottolineato il crescente stegno economico, garantendo anche la parte di spesa interesse per le borse di studio annuali per il perfezio- per l’insegnamento dello sloveno nell’anno scolastico namento della lingua slovena, previste dall’articolo 8 2016-2017 che le associazioni Cernet e Blanchini non del trattato di Osimo, nonché la buona partecipazione erano riuscite a coprire. I due sodalizi, infatti, erano cor- alle attività dell’Istituto della Repubblica Slovena per l’i- si in aiuto finanziario all’Istituto omnicomprensivo di struzione. A suo parere tra gli insegnanti dovrebbe es- Tarvisio per garantire la continuità dell’insegnamento serci più lavoro di squadra e interdisciplinare, specchio dello sloveno nelle scuole della Valcanale, dove l’inse- della vita, che non è settoriale, ma basata sull’intreccio gnante Alma Hlede prestava servizio a 289 bambini e il collegamento. per un totale di 23 ore a settimana. Secondo la consulente pedagogica, è arrivato il mo- Grazie al comune interessamento dei consiglieri re-

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 23 gionali Igor Gabrovec (Pd-Ssk) e Stefano Ukmar (Pd), be stato bello se i giovani avessero continuato a parlare a metà dicembre il Consiglio regionale ha inserito nel sia in sloveno sia in tedesco; è un grande privilegio sa- bilancio preventivo per il 2018 una serie di contributi a pere queste lingue». favore della minoranza slovena. E anche all’associazio- ne slovena Don Mario Cernet di Valbruna-Ovčja vas è In friulano sdrindule è il movimento che fa la cul- stato assegnato un contributo di 25.000 euro, indirizza- la del neonato venendo dondolata. In che modo il to proprio all’insegnamento dello sloveno in Valcanale. suo nome d’arte è legato al suo modo di fare spet- Luciano Lister tacolo? (Dom, 15. 1. 2018) «Il nome d’arte Sdrindule è un errore del Messagge- ro Veneto, perché nel 1980 io mi chiamavo Sbrindule. Un giornalista ha sbagliato a trascriverlo ed è rimasto L’INTERVISTA Sdrindule, portandomi fortuna. E poi è bello il movi- mento della culla di legno – “Sdrindulaile chê frutute”. Sdrindule: parlate le lingue locali In Veneto mi chiamano ancora Sbrindola». Il comico friulano di nome fa Ermes Di Lenardo. Come guarda la sua famiglia alla sua esperienza Viene da Valbruna e ha origini resiane di artista? «La mia famiglia è la cosa più bella che ho e i miei figli Non tutti sanno che Sdrindule, al secolo Ermes Di Le- sono i giudici principali delle mie barzellette. Ora che nardo, viene da Valbruna. Ancora meno conoscono le sono diventato nonno di Fabio, con lui posso godere sue origini resiane. Col suo alter ego di spettacolo Ermes, dei momenti che non ho potuto dividere con i miei fi- classe 1947, è diventato un po’ il comico del Friuli. Il suo gli visto che, quando erano piccoli, lavoravo e facevo il personaggio, però, è nato nel 1980 come cantautore. Le comico e il tempo per stare con loro era molto poco». sue barzellette, ora, sono incise su 15 cassette, mentre le Luciano Lister sue canzoni di vario genere si possono ascoltare su 15 Cd. (Dom, 31. 1. 2018) Su di lui il parroco di Valbruna, Mario Gariup, ha anche scritto il libro «Ermes Di Lenardo in arte Sdrindule». Friz e Striz della Valcanale, i celebri personaggi comici da lui inventati, compaiono invece anche in un libro di vignette. VATICANO

Da diversi anni è cantautore e comico, ma di pro- La fede va trasmessa in lingua madre fessione sarebbe tecnico informatico. Cosa l’ha portata dai computer alla musica e allo spettacolo? Papa Francesco ha esortato a usare il dialetto «Ho fatto il tecnico informatico per 35 anni, prima alla Siemens per 10 anni, poi alla Olivetti per 25 e, fino La lingua madre, e non la lingua ufficiale delle istitu- alla pensione, ho sempre fatto contemporaneamente zioni politiche, ha un ruolo insostituibile nell’iniziazio- sia il tecnico sia il comico. Adesso faccio solo il comico. ne cristiana. «La trasmissione della fede si può fare sol- Sono 38 anni che faccio Sdrindule». tanto in dialetto, nel dialetto della famiglia, nel dialetto di papà e mamma, di nonno e nonna», ha affermato il Si esibisce spesso in friulano, ma pochi sanno che Papa, rivolgendosi ai genitori dei 34 neonati cui ha am- ha genitori resiani. Conosci il dialetto? ministrato il sacramento del battesimo, nella Cappella «Mi esibisco in friulano in Friuli e dove lo capiscono; Sistina, nel giorno della festa del Battesimo di Gesù. se vado fuori, e sono spesso oltre Portogruaro, parlo «Poi verranno i catechisti a sviluppare questa prima in veneto o in triestino, che è comprensibile anche in trasmissione, con idee, con spiegazioni», ha prosegui- quelle zone. Ho fatto anche spettacoli in italiano, ma to Francesco nell’omelia, pronunciata interamente a solo per spettatori che venivano da più lontano. Io braccio: «Ma non dimenticatevi questo: si fa in dialetto, sono di origini resiane e non le rinnego, anzi, sono ono- e se manca il dialetto, se a casa non si parla fra i genitori rato di avere avuto i genitori resiani. Parlo poco resiano, quella lingua dell’amore, la trasmissione non è tanto ma lo capisco tutto e sono felice quando trovo un re- facile, non si potrà fare». siano e possiamo scambiarci qualche parola». Ascoltando e rileggendo queste parole del pontefice il pensiero corre inevitabilmente alla lunga schiera di Da giovane, quanto erano presenti lo sloveno e il sacerdoti (e laici) che da secoli hanno fatto una ban- tedesco a Valbruna? diera dell’inculturazione della fede, ma anche di quei «Certo che queste due lingue erano presenti. Sareb- sacerdoti e catechisti che si sono mossi – e alcuni an-

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 24 cora si stanno muovendo – in una direzione opposta come prega volentieri con sua mamma e papà). Sopra al magistero di questo Papa e dei suoi predecessori, in il letto, sulla parete, c’era un bel quadro con Maria, Giu- particolar modo San Giovanni Paolo II. seppe e il piccolo Gesù. Il santo padre Francesco è tornato a chiare lettere sul Io levo la testolina e guardo il quadro ed esclamo: tema della tutela e valorizzazioni delle culture locali «Mama, mama, glej, kakuo Jezus mole; bom molù an anche nel corso del suo recente viaggio apostolico in ist z njim» (Mamma, vedi come Gesù prega; pregherò America Latina. Il 19 gennaio in Perù, a Puerto Maldo- anch’io con lui). Mi sembrava, in realtà, che Gesù muo- nado, che è la porta di ingresso della foresta amazzoni- vesse le labbra ed io ero rimasto incantato, come solo ca, davanti ai 55 popoli indios, circa 200 mila persone i bambini possono esserlo. Ovviamente parlavamo e sparse nella foresta, ha chiesto «un’opzione convinta pregavamo in sloveno, la lingua materna, cioè quella per la difesa della vita, per la difesa della terra e per la dell’amore. difesa delle culture», riaffermandola anche nell’incon- Un altro episodio infantile mi ritorna spesso in men- tro con tutta la popolazione della piccola cittadina. te. Sempre all’età di cui sopra, mi trovavo in campagna «Plasmare una Chiesa dal volto indigeno», è stato l’invi- con mio papà, nella zona che porta a Kot. to di papa Francesco. Un invito esteso anche agli slove- Il papà tagliava le legna e io guardavo la diversità ni di Benecia, Resia e Valcanale. delle piante e degli arbusti. E gli domandai: «Tata, kuo (Dom, 31. 1. 2018) j’ tiste, de je tarkaj dreves, an vsake sorte, duo jih je vsa- dìu?» (Papà, come mai ci sono tanti alberi, di specie di- verse. Chi li ha piantati?). IL COMMENTO E lui mi rispose: «Buog je poklicu angelce an jim je jau: vzamita ‘an cedin, ložita sienje an gor na anj usujta La lingua dell’amore pepeu an potlè splujta an varzita sienje po sviete, an takuo sienje je veliezlo an zraslo takuo, ki videš» (Dio La prima domenica dell’anno, il 7 gennaio, abbiamo ha chiamato gli angeli e ha detto loro di prendere un celebrato il Battesimo di Gesù ed anche il nostro batte- colino, metterci i semi e cospargerli per i prati. I semi simo, che da Lui prende forza ed esempio. Per quella hanno attecchito e sono cresciuti come li vedi). occasione, il Papa ha battezzato, nella cappella Sistina, Questo è stato il dialetto dell’amore dei miei genitori; 34 neonati. Riferendosi compiaciuto al loro concerto rimane anche il mio, non privo di affetto e riconoscen- e richiamando i genitori al loro compito insostituibile za per chi l’ha vissuto con me e per me. di educatori nella fede, in un felice passaggio, così si è Marino Qualizza espresso: «Vorrei dirvi una cosa che tocca a voi: la tra- (Dom, 31. 1. 2018) smissione della fede soltanto si può fare in dialetto. Poi verranno i catechisti a sviluppare questa prima trasmis- sione con idee, spiegazioni. Ma non dimenticatevi que- sto: si fa in dialetto e se manca il dialetto, se a casa non S. PIETRO AL NAT.-ŠPIETAR si parla quella lingua dell’amore, la trasmissione non è Ecco le architetture slovene tanto facile, non si potrà fare. Non dimenticatevi che il vostro compito è trasmettere la fede, ma bisogna farlo in Friuli Venezia Giulia col dialetto dell’amore, di casa vostra, della famiglia». Questo dialetto dell’amore familiare, il nostro slove- Da fine dicembre è accessibile il nuovo portale www. no, si parla ormai in poche famiglie, anche se c’è qual- arhislov.eu, nato per valorizzare e promuovere le ar- che ritorno qua e là, a forza di richiamare il ricordo della chitetture legate alla presenza slovena in Friuli Venezia nostra casa. Sono ormai decenni che questa sapiente Giulia e avvicinare gli utenti del web alla minoranza e ricca abitudine è scomparsa, ma noi dobbiamo farla linguistica slovena. Il nuovo portale è consultabile da rivivere. Insegnare ai bambini in una lingua imparata, computer, smartphone e tablet e offre alcuni itinerari magari male, è un disastro difficilmente riparabile. A sulle tracce delle testimonianze architettoniche della questo riguardo, mi vengono in mente alcuni ricordi comunità slovena, anche grazie a diversi video di pre- infantili, che accompagnano la mia vita e mi fanno, in- sentazione. sieme, sorridere e gioire. Avrò avuto quattro o cinque L’iniziativa è nata nell’ambito del progetto «Arhi- anni, ed ogni mattina, quando la mamma veniva a tekture slovenske prisotnosti na spletu/Architetture svegliarmi, pregava con me. Una mattina ero partico- slovene in internet», i cui risultati sono stati presentati larmente capriccioso e non volevo pregare a nessun prima delle festività natalizie al museo SMO di San Pie- costo. La mamma, paziente, mi diceva: «Pogled’ Jezu- tro al Natisone-Špietar. sa, kuo mole rad z njega mamo an tat» (Guarda Gesù Lead partner del progetto è l’associazione Don Eu-

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 25 genio Blanchini, che lo ha attuato e sviluppato insie- europea dell’Icom (International Council of Museums) me alla Federazione dei cori parrocchiali sloveni-Zcpz che si è tenuta a Bologna. di Gorizia-Gorica, all’organizzazione giovanile Mladi v Nella prima giornata dei lavori è stato presentato, odkrivanju skupnih poti, all’associazione Sklad Mitja come esperienza di buone pratiche, il progetto Inter- Čuk, all’associazione Don Mario Cernet e ai comuni reg Italia-Slovenija 2007-2013 ZborZbirk - Kulturna di San Floriano del Collio-Števerjan, Savogna d’Ison- dediščina v zbirkah med Alpami in Krasom / L’eredità zo-Sovodnje ob Soči e Malborghetto-Valbruna/Na- culturale nelle collezioni fra Alpi e Carso, gestito da più borjet-Ovčja vas. enti ed istituzioni, tra i quali l’Istituto per la cultura slo- A nome dell’associazione Blanchini, il presidente vena/Inštitut za slovensko kulturo, di San Pietro al Na- Giorgio Banchig ha espresso soddisfazione per come il tisone/Špietar. La presentazione è stata curata da Nina progetto valorizzi l’architettura in senso lato, nelle sue Zdravic Polic, dell’Icom Slovenia e del Museo etnogra- espressioni maggiori e minori. fico di Lubiana. Soffermandosi sulla natura plurilingue del risultato Durante l’intervento la relatrice ha illustrato, anche del progetto, il coordinatore Albert Devetak ha spiega- con l’ausilio di diapositive, diversi musei e raccolte inse- to come il portale internet sia consultabile in sloveno, rite in questo importante progetto. Lo stesso ha previ- italiano, tedesco e inglese e come per la sua promozio- sto, tra le altre cose, la catalogazione degli oggetti del- ne siano stati realizzati un volantino, sempre in quattro le diverse raccolte, la stampa di diverse pubblicazioni lingue, uno spot pubblicitario e un logo. tra le quali anche l’interessante guida alle collezioni. In Tramite suoni, voce e immagini il portale veicola con essa sono evidenziati con testi, immagini e soprattutto finalità turistiche alcuni dati di base, segnalando ai visi- curiosità le 27 raccolte etnografiche di cui 15 sul ver- tatori alcuni punti d’interesse sul territorio. sante italiano e 12 sul versante sloveno. Delle 15 realtà Il progetto ha visto il coinvolgimento di tutta la zona coinvolte del nostro territorio si è soffermata in partico- in cui è ufficialmente riconosciuta la presenza della lare sulle realtà già museali di Resia (Museo della gente minoranza linguistica slovena – da Tarvisio-Trbiž fino della Val Resia e Museo dell’arrotino), di Bardo-Luseve- a Muggia-Milje. A prenderne in esame le diverse zone ra (Museo etnografico) e Tipana-Taipana. sono stati alcuni esperti: l’architetto Renzo Rucli e Ga- Diversi interventi hanno sottolineato l’importanza briele Pascutti per la provincia di Udine, l’architetto dei musei piccoli e locali e del loro ruolo nella comunità Marta Lombardi per quella di Gorizia e la laureanda in di riferimento che, molto spesso, hanno anche caratte- architettura Neža Kravos per quella di Trieste-Trst. Con- re sociale perciò detti anche musei di comunità. sulente esterno è stato il dott. Saša Quinzi, curatore dei Roberto Balzani, presidente dell’Istituto per i beni Musei provinciali di Gorizia. In base alle necessità di culturali dell’Emilia Romagna ha evidenziato il poten- volta in volta riscontrate, agli esperti sono corsi in aiuto ziale di narrazione di un territorio che si può sviluppare altri collaboratori, sia per raccogliere dati e materiale dalla costruzione di un percorso fra musei. È ciò che sta sul territorio sia per redarre o tradurre il materiale di portando avanti, dopo la positiva esperienza del pro- presentazione. L’iniziativa sarà pubblicizzata su inter- getto ZborZbirk, l’Istituto per la cultura slovena tramite net e sui mezzi d’informazione, nei comuni, nelle scuo- il progetto Mi smo tu che vede la messa in rete delle le, nelle agenzie turistiche e, naturalmente, all’estero. realtà museali di tutte delle valli, dove vive la comunità I fondi profusi nel progetto ammontano a 27.000 slovena nella provincia di Udine, come centri genera- euro, dei quali 25.000 provenienti da contributi regio- tori di attività, come risorsa e forma di resistenza locale nali e 2.000 propri. alla scomparsa della comunità. Luciano Lister Il dott. Clemente Pietro, della Società italiana per la (Dom, 15. 1. 2018) museografia e i beni demoetnoantropologici dell’Uni- versità di Firenze, ha presentato tre musei collocati in comuni molto piccoli, uno in Sardegna, uno in Abruzzo BOLOGNA e uno in Toscana tutti caratterizzati dalle specificità lo- cali che essi promuovono sia all’interno della comunità I nostri musei presi a modello che all’esterno. Importante il loro ruolo anche come luogo di promozione dei lavori di un tempo visti questi Il progetto «Zborzbirk» presentato alla conferenza Icom anche in chiave moderna (Sardegna) e come incorag- a Bologna come esperienza di buone pratiche giamento a riprendere a svolgere tali attività. Di queste possibilità ne ha portato un esempio anche Il ruolo dei musei locali e regionali nella costruzione il relatore Iain Watson, Direttore del Tyne & Wear, Archi- dell’Europa. Musei e comunità in Europa: passato, pre- ves and Museums dell’Associazione museale britanni- sente, futuro. Questo è stato il titolo della Conferenza ca, riguardante un museo della nautica che propone ai

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 26 giovani la possibilità di imparare a costruire le barche, Calligaro, il presidente dell’Unione culturale-economi- secondo la tipologia presente nel museo, che dà poi ca slovena, Rudi Pavšič, il curatore, Igor Tuta, e il primo la possibilità di lavorare in quel settore. Importante, ha presidente della Repubblica di Slovenia, Milan Kučan. sottolineato, è: puntare all’eccellenza, all’apertura ver- Se il tempo dei gladiatori e degli incendi delle sedi so tutti, alla sostenibilità, ai bambini e ai giovani. (slovene ndt) è passato, il merito va attribuito a perso- L’incremento notevole dei piccoli musei nelle ultime ne come Viljem Černo, e nel nuovo libro, dedicato alla decine di anni porta a pensare dal nazionale al locale, moglie Marisa e ai figli Boris e Igor, si può leggere sia così si è espresso l’ex-presidente dell’ICOM Italia, Da- dell’impegno di Cerno in favore della cultura slovena niele Jalla, e al ruolo importante che hanno a supporto sia della vita quotidiana nelle Valli del Torre dopo la se- della scuola in quanto molto spesso il museo è didat- conda guerra mondiale. tico. Don Renzo Calligaro, che è parroco a Lusevera già dal La rappresentante della Grecia, Maria-Xani Garezou 1973, ha ricordato l’amore di Cerno per il proprio dia- dell’ICOM Grecia ha sottolineato come l’effetto nostal- letto, parlando di lui come di un buon servitore che ha gia del passato rurale sia un elemento importante di svolto il proprio compito e vissuto tra persone ingrate. attrazione verso i musei. E, probabilmente, non deve avere mai offeso nemme- In Israele, paese che conta 8 milioni e mezzo di abi- no tali persone, visto che secondo Rudi Pavšič, presi- tanti, hanno calcolato una presenza nei musei di circa dente dell’Unione culturale-economica slovena-Skgz, 4,5 milioni di visitatori. Le parole chiave sono: oggetti non sapeva litigare. Al contrario, da sloveno in Italia era attraenti, affascinare, storie. un combattente col sorriso. Considerato che il focus della conferenza era incen- Il contenuto del libro è stato presentato più nel det- trato sui musei locali e regionali, si può pensare che, taglio dal curatore Igor Tuta, che ha notato come la almeno nel prossimo futuro, queste realtà, il cui ruolo nuova pubblicazione sia nata non solo per gli sloveni all’interno della propria comunità è fondamentale, si- della Slavia friulana, ma perché l’opera di Viljem Černo ano importanti e da sostenere. In particolare laddove sia conosciuta da tutto lo spazio culturale sloveno. l’Europa va costruita insieme, giorno per giorno, con Il libro è costituito da quattro sezioni. La prima con- spirito di collaborazione. Come nel caso dei nostri mu- tiene i racconti dello stesso Viljem Černo sugli anni im- sei e del progetto ZborZbirk. mediatamente successivi la seconda guerra mondiale, (Dom, 15. 1. 2018) registrati dal curatore stesso. Nell’area a ridosso del confine è stata attiva l’organizzazione segreta Gladio, legata sia al partito Democrazia cristiana sia all’organiz- LUSEVERA - BARDO zazione di spionaggio americana CIA. A determinate dinamiche poco riguardose, alcuni si sono contrappo- In un incarico esposto sti a mani nude e così anche Cerno, che in circostanze difficili si è speso per l’esistenza e lo sviluppo della cul- Presentato il libro sloveno su Viljem Černo tura slovena. Nei racconti spicca, tra l’altro, la forte figu- ra femminile della madre Maria Eufrasia, che, malgrado Proprio a Lusevera-Bardo, dove Guglielmo-Viljem le pressioni, ha tenuto duro e iscritto il figlio alle scuole Černo ha trascorso tutta una vita, venerdì, 12 gennaio con lingua d’insegnamento slovena di Gorizia-Gorica. è stato presentato «Na izpostavljenem mestu» («In un La seconda parte è composta da una selezione di scritti incarico esposto»), un libro in sloveno sulla sua figura di Černo, dalla sua intervista in occasione del conferi- di sloveno delle Valli del Torre cosciente. Un po’ in ricor- mento del premio nel quarantennale del Fronte di li- do del defunto professore, ricercatore, operatore cul- berazione e da parte dell’articolo di Albert Rejec sulla turale e politico, l’evento ha richiamato in una gremita sua tesi di laurea. La terza parte contiene testimonian- sala della cooperativa Bar Do un numeroso pubblico. ze e discorsi dal suo funerale, celebrato l’anno scorso, A pubblicare il nuovo libro sono stati la cooperativa mentre l’ultima le motivazioni dietro ai conferimenti Novi Matajur e l’Unione culturale-economica slove- dei premi e riconoscimenti da lui ricevuti tra il 1981 e il na-Skgz, che hanno organizzato la presentazione di 2014. Tra questi, Tuta ha ricordato l’Ordine della libertà Lusevera in collaborazione col locale Centro ricerche della Repubblica di Slovenia, conferitogli nel 1998 pro- culturali-Center za kulturne raziskave. In apertura, han- prio dal presidente Milan Kučan. no salutato la presidente del Centro, Luisa Cher, e il pre- Davanti al folto pubblico, quest’ultimo ha ricordato sidente della Cooperativa Novi Matajur, Michele Obit. di aver incontrato per la prima volta «Vili» Cerno all’i- Nell’ambito della serata, arricchita dai canti del Barski nizio degli anni Sessanta del secolo scorso, negli anni oktet, a parlare della figura del defunto Viljem e dell’in- in cui l’attività di Gladio, la pressione italianizzatrice e tento del libro sono stati il parroco del paese, Renzo quella dell’Occidente sulla Slovenia erano forti. L’ex

SLOVIT n° 1 del 31/1/18 | pag. 27 presidente della Repubblica di Slovenia, che ritiene Irena Selišnik ha illustrato l’importanza del giornale «Na izpostavljenem mestu» un libro su tutti gli sloveni in merito alla lotta per il diritto delle donne al voto e della Slavia friulana, ha anche dato risalto alla funzione l’impegno profuso per aspetti che oggi fanno par- di collegamento svolta in quegli anni da Zdravko Likar, te della vita ordinaria. Nella rivista Slovenka le autrici ex prefetto di Tolmin. degli articoli ovvero le giornaliste si sono spesso pro- Luciano Lister nunciate pubblicamente contro l’obbligo di indossare (Dom, 31. 1. 2018) il corsetto (busto) e chiedevano che venisse abrogato il divieto alle donne di utilizzare la bicicletta, che all’epo- ca era giudicato fuori luogo e inaccettabile. Scrissero LJUBLJANA anche di contraccezione, del diritto all’aborto e di altri tabù dell’epoca. Irena Selišnik si è, quindi, soffermata Dopo 120 anni di nuovo «Slovenka» sul triste destino di Marica Nadlišek Bartol, che dopo il matrimonio, su richiesta del marito, decise di lasciare Presentazione del libro sul primo giornale femminile sloveno la redazione e il lavoro, nonché sul contributo e sull’o- perato di Ivanka Anžič, che conferì al giornale una con- (…) Il libro sul primo giornale sloveno, che è stato notazione espressamente politica. «L’importanza del pubblicato per la prima volta nel 1897 a Trieste, è stato giornale è anche quello di formare una prima genera- presentato lo scorso 19 dicembre alla Narodna galerija zione di combattenti e di giornaliste», ha aggiunto la a Ljubljana. Dell’opera hanno parlato la redattrice, co- coautrice. autrice e promotrice Marta Verginella, la coautrice del La grafica Samira Kentrić ha presentato la copertina libro Irena Selišnik, la grafica Samira Kentrić, mentre l’e- che ritrae la figura della intellettuale (che vanga la terra vento è stato moderato da Maja Čander. «Sono molti con l’aiuto del pennino), sullo sfondo i colori nazionali i motivi per i quali ho deciso di scrivere un libro sulla sloveni. (…) rivista Slovenka. Uno degli eventi chiave è stato l’incon- Il libro sulla prima rivista slovena “Slovenka”, che rac- tro sul tema Slovenka, che ha avuto luogo a Trieste ed coglie i testi di varie autrici, è stato pubblicato dall’e- è in quell’occasione che ho pensato al libro», ha detto ditrice scientifica della facoltà di Filosofia e dall’editrice alla presentazione Marta Verginella, che ha definito il Beletrina. giornale un piccolo miracolo giornalistico. Ha parlato Roša della ristretta cerchia di donne che oltre un secolo fa (Primorski dnevnik, 20. 12. 2017) sono state pioniere e hanno cambiato la considerazio- ne dominante del ruolo della donna nella sfera pubbli- ca. In breve ha presentato il contributo chiave di Marica Nadlišek Bartol, Ivanka Anžič Klemenčič e di Zofka Kve- der. Ha sottolineato l’operato, perlopiù sconosciuto alla stragrande maggioranza, di Manfreda Skrinjar, quale Slovit/Sloveni in Italia straordinaria promotrice dell’organizzazione femmini- Quindicinale di informazione le. Direttore responsabile: Giorgio Banchig Marta Verginella ha evidenziato in particolare che Editrice: Most società cooperativa a r.l. Slovenka non era solo un’espressione di letteratura Presidente: Giuseppe Qualizza femminile, ma rappresentava il concreto ingresso delle Direzione e amministrazione: donne nel più ampio scenario intellettuale. Ha fatto ri- 33043 Cividale del Friuli, ferimento anche al periodo favorevole che a Trieste ha Borgo San Domenico, 78 visto la pubblicazione del giornale da parte della cer- Tel./Fax 0432 701455 chia di intellettuali cittadine ispirate da principi espres- e-mail: [email protected] samente liberali. «Si tratta della prima generazione di Stampa in proprio donne, la maggior parte delle quali ha iniziato a vivere Reg. Trib. Udine n. 3/99 del 28 gennaio 1999 autonomamente dedicandosi all’insegnamento. Ha Associato all’Unione stampa parlato anche del breve, ma intensamente fecondo periodica italiana periodo tra gli anni 1897 e 1902, in cui è stata pubbli- cata la rivista. «Il progetto è durato cinque anni, il che Una copia: 1,00 euro dimostra che il numero di lettori era limitato e quanto Abbonamento annuo: 20,00 euro all’epoca, per la maggior parte delle persone, fosse in- c/c postale.: 12169330 comprensibile l’avanguardia femminista», ha detto la Most società cooperativa a r.l. - 33043 Cividale storica Marta Verginella.

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