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Anno 108 - n. 12 - Dicembre 2017

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L' Italia al centro del Mondo I media e il nuovo immaginario collettivo 17 08 - n. 12 Dicembre 2 0 Anno 1

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L’obiettivo è ambizioso. Editore L’Italia, parafrasando Jovanotti, vero ombelico del mondo. Camera di Commercio Sulla scorta di una semplice convinzione: l’Italia è il più bel Paese al mondo. Italiana per la Svizzera Chi insinuasse, va da sé subdolamente, che si tratti di un retaggio, forte di un luminoso pas- sato indebolito da un traballante presente, sarebbe prontamente smentito dai numeri. Che Direttore - GIANGI CRETTI puntellano l’impalcatura che sostiene la motivazione che presiede alla nascita di un progetto, la cui bellezza, senza esitazione, chi lo ha pensato e, alla fine, realizzato l’ha intenzionalmen- Collaboratori te sottolineata chiamandolo FICO. C. BIANCHI PORRO, G. CANTONI, Estrapolando, due sono i numeri che, comunque sia, (prescindendo da ragionevoli divagazio- M. CARACCIOLO DI BRIENZA, ni sullo stato di conservazione) ciclicamente fanno capolino nell’attualità: V. CESARI LUSSO, M. CIPOLLONE, P. COMUZZI, • 53, come i patrimoni dell’umanità Unesco. L’Italia è la nazione che ne ha il numero D. COSENTINO, A. CROSTI, L. D’ALESSANDRO, F. maggiore al mondo; DOZIO, M. FORMENTI, F. FRANCESCHINI, • 70, come la quota percentuale (ma qui la relatività del calcolo è data dalla vaghezza P. FUSO, T. GAUDIMONTE, R. GEISER, del 100% preso a parametro) del patrimonio artistico planetario. Una cifra mostruosa, soprattutto se rapportata alle dimensioni della Penisola: lo 0,20% delle terre emerse. T. GATANI, G. GUERRA, M. LENTO, R. LETTIERI, F. MACRÌ, G. MERZ, A. ORSI, V. PANSA, A ciò si aggiunga, sempre in proporzione alle dimensioni, che l’Italia è il Paese più ‘biodiver- C. RINALDI, G. SORGE, N. TANZI, I. WEDEL so’ al mondo: lo sono le sue varietà vegetali e le specie animali; lo sono i suoi contadini che nei millenni hanno concorso, fra l’altro, a disegnare i paesaggi più belli. La Rivista Una biodiversità che, figlia di una felice configurazione geografica, è stata alimentata con Redazione e Pubblicità competenza, saggezza e volontà. A suo merito va ascritta anche un’enogastronomia talmen- Natascia CASCONE, Andrea LOTTI te composita, colorata e gustosa da non temere confronti. Seestrasse 123 - È per raccontare di questa unicità, rappresentata, quasi per paradosso, dalla biodiversità, che Cas. post. 1836 è nato FICO (eatalyWorld). 8027 Zurigo Non solo perché, come dice, Barrico “un fatto non narrato non esiste”. Senza, di converso, Tel. ++41(0)44 289 23 19 che valga il contrario, come erroneamente talvolta accade: che un fatto venga narrato non Fax ++41(0)44 201 53 57 presuppone che quel fatto esista. Quella che intende raccontare FICO è la storia di un terri- e-mail: [email protected], [email protected] torio, privilegiato per natura, curato con dedizione, fatica e intelligenza. E lo fa da un luogo, www.ccis.ch Bologna, non a caso al contempo ritenuta “la dotta e la grassa”, dov’è possibile in prima persona l’esperienza della coltivazione, della produzione, della cultura e del consumo: Abbonamento annuo perché FICO, ecco spiegato l’acronimo, è la Fabbrica Italiana Contadina. Fr. 60.- Estero: 50 euro Il più grande parco agroalimentare del mondo, che racchiude la meraviglia della biodiversità Gratuito per i soci CCIS italiana, in 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta con più di 200 animali e 2000 cultivar, per Le opinioni espresse negli articoli capire l’agricoltura italiana; a cui se ne aggiungono altri 8 coperti, con: non impegnano la CCIS. • 40 fabbriche, per vedere la produzione di carni, pesce, formaggi, pasta, olio, dolci, birra e capire la trasformazione alimentare; La riproduzione degli articoli è • oltre 45 luoghi di ristoro, botteghe e mercato per degustare e acquistare; consentita con la citazione della fonte. • aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi, con un cinema, un teatro e 6 Periodico iscritto all’USPI aule didattiche, per divertirsi e imparare; (Unione Stampa Periodica Italiana). • 6 grandi “giostre” educative dedicate al fuoco, alla terra, al mare, agli animali, al vino Aderente alla FUSIE (Federazione e al futuro; Unitaria Stampa Italiana all’Estero) • un centro congressi modulabile da 50 a 1000 persone e una Fondazione con 4 università. Appare 11 volte l’anno.

Concepito come la naturale evoluzione di EXPO 2015, di cui intercetta l’eredità, conservando Progetto grafico l'attenzione ai temi dell'agricoltura, dell'allevamento e della sostenibilità, Fico si configura Marco De Stefano come un grande intreccio di imprenditorialità diffusa. Di cui Eatalyworld è il regista (e Oscar [email protected] Farinetti l’ideatore), e 120 imprese sono i protagonisti, capaci di creare circa mille posti di Art Director - Zurigo lavoro diretti e altri 3mila nell’indotto. Consegnata alle cronache l’inaugurazione, inizia a scorrere il tempo delle verifiche. Se il Stampa e confezione progetto resterà fedele alla sua missione, interessando 6 milioni di visitatori all’anno, senza Nastro & Nastro srl snaturare l’identità di una città che non è solo cibo, raggiungendo i target di redditività per 21010 Germignaga (Va) - Italy tutti gli operatori, trascinando il turismo della regione, proponendosi come buona pratica Tel. +39 0332 531463 per l’intero Paese (che mira a raddoppiare, da 50 a 100 milioni, il numero annuo di turisti) Fax +39 0332 510715 e offrendo opportunità educative a bambini e ragazzi. allora si affermerà come un caso di www.nastroenastro.it successo che arricchirà la narrazione economica, sociale, pertanto politica dentro e fuori i patri confini. Insomma una sfida ambiziosa e altrettanto ambiziosi obiettivi, condizione necessaria per ottenere risultati significativi. Ricominciare a pensare in grande in settori dal riconosciuto potenziale, in un Paese che non si nasconde le difficoltà, può rivelersi la più concreta possi- bilità di rilancio. THE ABSOLUTE OPPOSITE OF ORDINARY

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1 Editoriale 4 Sommario

PRIMO PIANO

L’Italia al centro del mondo 17 Inaugurato a Bologna FICO Eataly World, il parco agroalimentare più grande al mondo

Madeinnovitaly: il progetto della CCIS 20 Premiato alla 26a Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane 20 INCONTRI

Resto al Sud 26 Donne in carriera: Virginia Sciacca 28 Katia Lafaille – L’avventura fatta donna!

CULTURA 41 Attilio Tamaro l’ambasciatore degli anni difficili 28 Diplomatici italiani nella Confederazione

Dentro Caravaggio 48 Milano, Palazzo Reale fino al 28 gennaio 2018

Picasso. Tra Cubismo e Classicismo: 50 1915-1925 Alle Scuderie del Quirinale fino al 21 gennaio 2018 51 Paul Klee “La dimensione astratta” Alla Fondazione Beyeler, (Riehen) Basilea fino al 21 gennaio 2018

I media e il nuovo immaginario collettivo 53 Presentato il 14° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione 56 Come ci si informa oggi Le storie di ieri per capire la storia di oggi 56 Non ho l’età di Olmo Cerri Pippo Pollina presenta il Festival della 58 canzone d’autore italiana Al Miller’s di Zurigo dal 14 al 16 dicembre

“Non si finisce mai di imparare, 60 si cresce continuamente” Intervista con Filippo Neviani, in arte Nek 60 Sommario

DOLCE VITA IL MONDO IN CAMERA "Nella tragedia siamo stati fortunati" The “Chamber 4.0”, the Chamber we 62 Una visita a Ischia dopo il terremoto 82 envision for the future Sull’isola dal cuore di pietra nera 64 A Pantelleria per Passitaly 2017 Fare impresa in Svizzera - a Napoli presentazione e incontri di consulenza Sono i mille torroni d’Italia, individuale 70 legati alle feste di Natale Morbidi o croccanti e diversi dal nord al sud Italics Wine Club Maserati: Un nuovo elegantissimo Taste of Italy Wine - IV edition 76 salotto a Lutry… Il meglio del vino italiano in … e per Argovia e Soletta svizzera francese Alice nel Paese delle Meraviglie Appalti Pubblici in Svizzera 78 Presentato al Manhattan Center di New York il Calendario Pirelli 2018 84 Annunciato il nuovo corso per 79 Alfa Romeo e PlayStation on tour in Svizzera sommelier a Ginevra Invest in Italy Officina Ferrari Classiche 85 86 Contatti Commerciali 80 Nuova Volkswagen T-Roc Benvenuto ai nuovi soci La nuova Jeep Wrangler 88 Servizi Camerali

Le Rubriche 57 6 In breve 35 Angolo legale Svizzera 9 Italiche 36 Convenzioni Internazionali 11 Elvetiche 39 L’elefante invisibile

13 Europee 47 Scaffale 70 15 Internazionali 52 Benchmark

Per chi suona Sequenze 23 il campanello 57 25 Cultura d’impresa 59 Diapason 77 30 Burocratiche 70 Convivio 32 Di lavoro e dintorni 73 La dieta rivista 33 Angolo Fiscale 74 Starbene

Motori In copertina : Aperta a Bologna la Fabbrica Italiana Contadina 77 In Breve

Ignazio Cassis linguismo elvetico. Nella categoria bambini In meno di tre decenni si è quindi più che il primo premio è stato attribuito alla Scuola triplicato. Attualmente, un miliardario ogni all’Assemblea del Forum della Pro Ticino di Basilea, per i giovani allo quindici vive in Svizzera. I primi dieci della studente universitario Rocco Cavalli , men- classifica in un anno hanno guadagnato 18 per l’Italiano in Svizzera tre per la categoria adulti il primo premio è miliardi di franchi in più e complessivamen- stato assegnato a Giovanni Bruno, il secon- te possiedono 201 miliardi. Circa un quinto do a Marica Iannuzzi ,mentre Elena Giaco- di questa somma è della famiglia Kamprad. San Gallo ha ospitato lo scorso 25 novem- metti ha ottenuto una menzione speciale. Il patron di Ikea, Ingvar Kamprad, dopo de- bre l’annuale assemblea del Forum per Approvati i conti 2016 e il preventivo 2018, cenni passati nel Canton Vaud è ora andato l’italiano in Svizzera che ha visto una folta l’Assemblea ha ratificato l’adesione dell’As- a godersi la pensione in Svezia, ma i suoi partecipazione dei rappresentanti delle or- sociazione “Berna Arte e Cultura”. Sono tre figli di nazionalità svizzera gestiscono la ganizzazioni associate e di numerosi altri quindi 37 le organizzazioni che compon- fortunata catena di mobili e hanno un pa- interessati. Alla presenza del Consigliere gono il Forum, che ha pure riconfermato trimonio stimato tra i 48 e i 49 miliardi di federale Ignazio Cassis, i lavori sono stati il proprio impegno di opporsi all’iniziativa franchi. Al secondo posto c'è Jorge Paulo diretti dal prof. Renato Martinoni, ordinario No Billag in quanto una sua accettazione Lemann. Lo svizzero-brasiliano, domiciliato di letteratura italiana all’UNI di San Gallo. priverebbe la diffusione dell’italiano nel sul lago di Zurigo, ha fatto la sua fortuna Nel suo intervento Cassis ha riconosciuto contesto svizzero, oggi assicurata dalla Ra- (28-29 miliardi di franchi; +1 miliardo l’importanza del Forum, del lavoro svolto diotelevisione svizzera di lingua italiana. nell’ultimo anno) grazie alla birra e ai fast dalle organizzazioni associate e ha riaf- food. Chiudono il podio le famiglie Hoff- fermato il suo impegno nel sostenere la I “paperoni” svizzeri sono mann e Oeri, discendenti dei fondatori del lingua e la cultura italiana nella massima gruppo farmaceutico basilese Roche. Il loro istituzione del Paese e a rappresentare le ancora più ricchi patrimonio è stimato tra 24 e 25 miliardi di attese dei molti italofoni che risiedono in franchi (+1 miliardo). Svizzera. L’Assemblea, che ha molto ap- Nuove entrate nella top 10 sono le famiglie prezzato l’intervento del Consigliere federa- Le 300 persone più ricche della Svizzera Safra e Blocher. Il patriarca Joseph Safra, le, ha successivamente fatto il punto sullo lo sono diventate ancora di più nel 2017: il banchiere più ricco del mondo, vive a stato della lingua italiana nei diversi settori complessivamente dispongono di 674 mi- Crans-Montana (VS), oltre che in Brasile. d’attività: italiano lingua ufficiale svizzera; liardi di franchi, 60 in più rispetto allo scorso Al suo impero, valutato tra 19 e 20 miliardi gli svizzeri conoscono la lingua italiana; anno. È quanto risulta dalla nuova classifica (+2 miliardi), appartiene la banca basilese cultura italiana e svizzeroitaliana in Sviz- stilata dalla rivista economica Bilanz. Nella Safra Sarasin. La famiglia Blocher ha da zera; quadrilinguismo e sfide della globa- top 10 è entrata anche la famiglia Blocher. parte sua incrementato il suo patrimonio di lizzazione. Durante la seduta si è proceduto Per quanto riguarda il Ticino, è la famiglia ben 4 miliardi di franchi a 11-12 miliardi, alla premiazione del Concorso indetto dal Perfetti la più abbiente, con un patrimonio registrando il balzo maggiore in assoluto. Forum “Chi ci capisce è bravo!” indirizzato che oscilla tra i 4,5 e i 5 miliardi di franchi. Ciò è da ricondurre alla partecipazione a giovani e adulti residenti in Svizzera con Il patrimonio pro capite ammonta a 2246 di maggioranza delle tre sorelle Blocher lo scopo di rendere visibile e valorizzare la milioni, mentre nella prima statistica redat- nell'azienda grigionese Ems, le cui azioni presenza dell’italiano nel contesto del pluri- ta da Bilanz nel 1989 era di 660 milioni. hanno triplicato il loro valore in un anno.

6 - La Rivista dicembre 2017 Tuttavia, in questa classifica non vi sono a Como nell'ambito del Comitato tecnico na in campo terapeutico e di quanto "gli in- solo vincitori: 17 persone tra le 300 più ric- di coordinamento a cui hanno partecipato terventi sul corpo umano diventino sempre che in Svizzera hanno infatti registrato una i rappresentanti di Canton Ticino, Regione più efficaci, ma non sempre risolutivi", Una diminuzione del loro patrimonio. Ad esem- Lombardia, Ufficio federale dei trasporti, scelta, quella di sospendere le cure - pro- pio l'imprenditore e uomo d'affari di origini Rete Ferroviaria Italiana, Ferrovie Federa- cede il Pontefice, secondo quanto riporta bernesi Hansjörg Wyss, di 82 anni, ha accu- li Svizzere, Trenord e TILO che, da tempo, Radio Vaticana - che assume responsa- sato una perdita di 6 miliardi di franchi. O lavora per l'apertura della linea e per la bilmente il limite della condizione umana anche il businessman di origine marocchi- programmazione del servizio di trasporto mortale, nel momento in cui prende atto di na Patrick Drahi, domiciliato a Ginevra, ha passeggeri. "non poterla più contrastare", "senza aprire perso diversi soldi in azioni. Dal 7 gennaio vi saranno collegamenti ogni giustificazioni alla soppressione del vivere". Quest'anno presenta anche 9 per- mezz'ora dal Ticino verso Como e Varese. Bilanz Un'azione, dunque, "che ha un significato sone nuove che possiedono un patrimonio Inizialmente i collegamenti erano previsti etico completamente diverso dall'eutana- minimo stimato a 100 milioni di franchi. Co- dal 10 dicembre. Il ritardo è dovuto, alla storo, insieme, dispongono di un patrimonio mancata conclusione dei test di sicurezza sia, che rimane sempre illecita, in quanto si complessivo di 23,3 miliardi. Tra questi vi è sul territorio italiano. propone di interrompere la vita, procurando anche il miliardario milanese Andrea Bono- la morte". mi, che vive in Ticino e a Londra, che dispone Fine vita, Papa Francesco: di 1-1,5 miliardi. Un altro membro di questa La popolazione della speciale classifica è il principe Robert di Lus- 'Moralmente lecito semburgo: il 49.enne deve la sua fortuna a Svizzera 2016 vini di Bordeaux d'alta gamma. sospendere le cure non proporzionali' In treno a Varese con un mese di ritardo Il Papa ricorda come sia "moralmente leci- to” rinunciare all'applicazione di mezzi te- rapeutici, o sospenderli, quando il loro im- piego non corrisponde a quel criterio etico e umanistico che verrà in seguito definito "proporzionalità delle cure". Francesco lo dice nel messaggio al convegno sul "fine vita" promosso dalla Pontificia Accademia invocando "un supplemento di saggezza, perché oggi è più insidiosa la tentazione La popolazione della Svizzera ammonta a di insistere con trattamenti che producono 8‘419‘550 abitanti. Il numero di nascite è potenti effetti sul corpo, ma talora non gio- in crescita: +1,5% rispetto all’anno prece- vano al bene integrale della persona". dente. Continua a salire anche l'età media Saranno ultimati il primo dicembre dalla Nella a mons. Vincenzo Paglia e ai delle madri alla maternità, raggiungendo Rete Ferroviaria Italiana i lavori della nuova partecipanti al Meeting Regionale Europeo 31,8 anni. Alla fine del 2016, si contavano linea ferroviaria transfrontaliera che collega della World Medical Association, e citando 41'646 matrimoni e 729 unioni domesti- Varese alla Svizzera, via Arcisate-Stabio. la Dichiarazione sull'eutanasia del 5 mag- che registrate. Se il comportamento della Nel mese di dicembre, viste le peculiarità gio 1980, il Papa ne parla con la consape- popolazione già osservato negli anni pre- tecniche della linea transfrontaliera, saran- volezza dei successi raggiunti dalla medici- cedenti dovesse però confermarsi in futuro, no condotti test e prove mirate a simulare due matrimoni su cinque potrebbero con- le condizioni reali di esercizio e a testare gli cludersi con un divorzio (la tendenza resta innovativi sistemi tecnologici installati, tra dunque invariata: 2015: 16'960, 2016: questi quello di transizione dinamica che 17'028). consente ai treni di effettuare "in corsa" il Dal 1900, la speranza di vita alla nascita passaggio dalla rete ferroviaria svizzera a è passata da 46,2 a 81,5 anni per gli uo- quella italiana e viceversa. mini e da 48,8 a 85,3 anni per le donne. Le prove permetteranno la piena attivazione Nel raffronto internazionale, la popolazione del servizio commerciale solamente dopo della Svizzera presenta una percentuale di le festività natalizie, il 7 gennaio 2018. Così stranieri che ammonta ad un quarto della si è come stabilito il 15 novembre scorso popolazione residente permanente.

dicembre 2017 La Rivista - 7 CENA IN FAMIGLIA?

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I Piani individuali di risparmio Il sistema bancario e quello finanziario

Nel corso del recente convegno internazionale del Finlantern Fund Forum, che si è svolto al Palacongressi di Lugano, Giovanni Barone Adesi, professore di economia all’Università della Svizzera Italiana, che fungeva da moderatore nel dibattito sul risparmio assieme a rappre- sentanti di Deutsche Bank, Julius Baer, Commerzbank, ETF e SIX Swiss Exchange, ha lodato i Piani Individuali di Risparmio (PIR) introdotti in Italia alla fine dello scorso anno, auspicandone un’applicazione anche in Svizzera per mobilitare l’attivazione di risorse a favore delle piccole e medie imprese (PMI) che rappresentano l’ossatura del sistema economico locale. I depositi bancari e gli strumenti postali di risparmio sono stati a lungo la principale forma di impiego del risparmio nella Penisola. A partire dagli anni settanta hanno poi preso piede i titoli di Stato. Negli anni novanta, secondo le valutazioni della Banca d’Italia, si sono registrati i primi investimenti significativi nei fondi comuni e in titoli emessi dal settore privato. Succes- sivamente sono entrati nei portafogli i fondi pensione e i piani individuali pensionistici. Infine, l’11 dicembre 2016, con la legge 232, ecco i Piani individuali di risparmio a lungo termine che possono avere in portafoglio azioni, obbligazioni o quote di fondi che prevedono l’esenzione della tassazione dei redditi individuali derivanti dagli investimenti in essi. Vi sono due vincoli per beneficiare dell’agevolazione fiscale. In primo luogo almeno il 70% del patrimonio deve essere investito in strumenti finanziari emessi da imprese residenti in Italia o nell’UE o Aels e di questo 70%, almeno il 30% allocato in titoli diversi da quelli del paniere Ftse Mib composto da blue chip, mentre per ogni emittente in portafoglio la concentrazione non può superare il 10%. In secondo luogo, per aver diritto all’esenzione, i Pir devono essere tenuti per almeno cinque anni. Infine, non si può investire ogni anno più di 30 mila euro, entro un tetto massimo di 150 mila euro. CENA IN FAMIGLIA? Nel primo semestre del 2017, la raccolta netta dei fondi Pir, è stata di 5,33 miliardi di euro, con una forte accelerazione nel secondo trimestre. Oltre la metà di queste risorse sono andate in acquisti di azioni italiane e una buona fetta sulle società a piccola e media capitalizzazione. Visto il successo dell’iniziativa, la Commissione finanze della Camera ha poi approvato una risoluzione che prevede la possibilità di godere delle detrazioni fiscali legati ai Pir anche a chi investe in startup innovative iscritte al registro. È da lodare, il fatto che l’attività legislativa cer- chi di correggere i problemi strutturali della finanza ereditati dal passato. Salvatore Rossi, direttore generale di Banca d’Italia ricorda che rispetto alle altre nazioni avan- zate, il Paese ha imprese con molto debito e poco capitale, mentre sul totale del debito finan- ziario, la quota di quello bancario è più alta. Certo, il divario negli ultimi anni si è ridotto, ma resta ancora ampio. Dal 2011 la leva finanziaria delle imprese del settore privato si è in effetti ridotta di oltre 7 punti percentuali al 42%. È poi aumentato il ricorso delle imprese al mercato azionario e tra il 2014 e il 2016 sono si sono quotate in borsa oltre una sessantina di aziende. Sono anche aumentate le emissioni obbligazionarie dal 7 al 12% del totale dei debiti finanzia- ri, mentre quelli con le banche sono calati dal 66 al 61%. Gli istituti di credito tuttavia continuano a giocare un ruolo eccessivo. Occorre una diversifica- zione del sistema finanziario con maggiori soggetti finanziari istituzionali diversi dalle banche. Insomma: sistema bancario e finanziario non devono rimanere sinonimi obbligati attivando ad esempio Capital Ventures attive nel promuovere innovazione. Una coesistenza equilibrata tra diversi attori rende tra l’altro meno soggette le banche ai cicli economici, così come le imprese meno obbligate a rientri forzosi nei periodi difficili. Infine, le imprese italiane ricorrono al capi- tale di rischio al 46% del loro passivo, contro una media del 53% dell’eurozona.

BRAVO A TE. dicembre 2017 La Rivista - 9

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Elvetiche di Fabio Dozio Papà senza congedo

Cosa offre la Niente da fare. In caso di nascita di un figlio, i padri non avranno diritto al congedo, dovranno Svizzera ai geni- continuare a lavorare e del neonato si occuperà la mamma, o altre persone adatte. È quanto tori che lavorano prevede il Consiglio federale che, a metà ottobre, ha deciso di respingere l’iniziativa popolare quando nascono “Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia”. i figli? Pochino: il Promossa dalla confederazione sindacale Travail.Suisse, männer.ch, Alliance F e Pro Familia Consiglio federale Svizzera, l’iniziativa ha raccolto 107'075 firme valide ed è stata depositata il 4 luglio scorso. ha appena boccia- Chiede una modifica dell’articolo 116 della Costituzione federale che riguarda gli assegni fa- to la proposta di migliari e l’assicurazione maternità. In sostanza, si pretende che i padri possano disporre di un concedere un con- congedo di almeno quattro settimane finanziato tramite le indennità di perdita di guadagno gedo di 20 giorni (IPG) che ammonterebbe all’80% del reddito, fino a un massimo di 196 franchi il giorno. Si ai neo padri. stima che questa misura costerebbe complessivamente circa 420 milioni di franchi l’anno. La decisione governativa passerà al vaglio del Parlamento e poi, se l’iniziativa non venisse riti- rata, saranno i cittadini a esprimersi in votazione popolare. Il Consiglio federale spiega che “è contrario all’introduzione di un congedo di paternità fi- nanziato dall’IPG, poiché comporterebbe oneri supplementari per l’economia e causerebbe notevoli problemi organizzativi alle imprese. Ritiene pertanto che tale congedo debba restare di competenza dei datori di lavoro e delle parti sociali”. In alternativa il Governo intende ampliare l’offerta di servizi per la custodia dei bambini, asili nido e simili, e per realizzare ciò lo scorso giugno ha approvato due nuovi strumenti, che prevedono un finanziamento di 100 milioni di franchi: un sostegno ai Cantoni e ai Comuni per aumentare i sussidi ai genitori che hanno bisogno di far custodire i loro figli e aiuti finanziari per progetti volti ad adeguare l’of- ferta degli asili nido. Alcune aziende elvetiche prevedono già congedi per i papà. UBS ha appena annunciato di voler concedere un mese non pagato ai giovani padri, oltre alle due settimane pagate. Altri esempi: Migros e Coop offrono quindici giorni di congedo paternità pagato, le FFS due setti- mane, la Johnson&Johnson otto. La Svizzera non è un paese per famiglie, verrebbe da dire. In Europa, in materia di congedi maternità siamo fra i paesi più tirchi. Le neomamme possono disporre di quattordici settimane di congedo, pagate all’80% del salario. In Italia si ha diritto a cinque mesi, pagati all’80%. L’iniziativa appena bocciata dal Consiglio federale è un passo avanti, ma una vera riforma in questo senso dovrebbe prevedere un congedo parentale, vale a dire la possibilità di rinunciare al lavoro per accudire il neonato da parte di entrambi i genitori. Come, per esempio, accade in Germania da anni, padri e madri hanno gli stessi diritti di con- gedo, pagato al 67% dello stipendio per dodici mesi per uno dei due. La Svezia è stata il primo paese a introdurre i congedi parentali nel 1974 e rimane uno dei più generosi ed egualitari. Le famiglie hanno diritto a 480 giorni di congedo pagato, novanta alla madre e novanta al padre e il resto diviso liberamente. In Svizzera, l’anno scorso, la Commissione federale per le questioni femminili ha proposto il congedo parentale: “è un investimento ragionevole nel futuro dell’intera società: - scrive la CFQF - dei bambini, delle madri e dei padri, delle famiglie e della piazza economica svizzera”. Inoltre, ha tutta una serie di vantaggi: crea le migliori condizioni per diventare genitori, pro- muove la suddivisione equilibrata dei compiti in seno alla famiglia, sostiene l’attività lavorativa delle donne, mette a frutto gli investimenti per la formazione, contrasta la carenza di perso- nale specializzato, migliora l’impegno e la motivazione dei lavoratori e delle lavoratrici. Tante misure che, sostenendo le giovani famiglie, possono essere utili anche all’economia del Paese.

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Europee di Viviana Pansa Lettera di Natale

Con l'approdo in Ad annunciare l'ennesima missiva, in una conferenza stampa a margine dell'incontro pre- Parlamento della paratorio della Commissione in vista dei giudizi sulle manovre finanziarie in fase di messa legge di stabilità a punto da parte dei diversi Stati membri, il vice presidente Jirky Katainen che, interrogato puntualmente sulla performance dell'economia italiana, ha affermato, piuttosto duramente, che “la situa- ritorna anche zione non sta migliorando” e sollecitato il governo a “far sì che i cittadini conoscano qual è quest'anno il la situazione attuale”. richiamo dell'U- La preoccupazione è in parte rivolta alla fase di campagna elettorale ormai apertamente nione Europea avviata nel nostro Paese e ha forse a che fare anche con l'intenzione del governo di mettere all'Italia sui conti. mano alle regole previdenziali, venendo incontro ad alcune richieste dei sindacati a fronte dell'innalzamento automatico dell'età pensionabile a 67 anni nel 2019 – le trattative sono in corso proprio nei giorni delle affermazioni di Katainen. Una levata di scudi si è prontamente sollevata da parte del governo, prima con il sotto- segretario con delega agli Affari europei, Sandro Gozi, che ha ridimensionato la rilevanza delle affermazioni del vice presidente ricordando invece come il Consiglio dell'Unione abbia sottolineato la necessità di allentare la politica del rigore per puntare su crescita e flessibilità; poi con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che ha ribadito la bontà della manovra, pur assicurando la volontà del governo di tenere conto delle osservazioni formulate dalla Commissione; infine, il primo ministro, Paolo Gentiloni, che rileva come l'Italia non sia più fanalino di coda dell'Europa, abbia migliorato la situazione del deficit e ripreso a crescere, pur ammettendo che “questa crescita non ha risolto i nostri problemi sociali ed economici” e “non ha sanato le cicatrici” della crisi. Non si è fatta attendere neppure una replica più risentita da parte di Yoram Gutgeld, com- missario del governo alla Spending review e deputato del Pd, che ha definito il tono dell'af- fermazione di Katainen “inaccettabile”, ricordando come in Finlandia, all'epoca dell'esecu- tivo guidato da quest'ultimo – dal 2011 al 2014 – il Pil sia sceso del 2,7%, il debito salito di oltre 10 punti percentuali e la spesa pubblica dell'11,5%, evidenze che, a detta di Gutgeld, pongono un problema di credibilità alle parole dell'attuale vice presidente della Commissio- ne europea. Il motivo del richiamo sarebbe la correzione strutturale del deficit, promessa dall'Italia allo 0,6% del Pil e invece ferma allo 0,1% secondo gli ultimi calcoli della Commissione, una deviazione di circa 3,5 miliardi di euro dai parametri che Bruxelles definisce “significativa”, Gutgeld riconduce ad un meccanismo di calcolo “opinabile” e il governo italiano ad un accordo informale raggiunto prima dell'estate in deroga al Patto di stabilità, per trovare un equilibrio tra risanamento dei conti e sostegno alla crescita. Il tutto avviene mentre l'Istat fornisce una sponda all'ottimismo del premier con gli ultimi dati che attestano una crescita del Pil nel terzo trimestre del 2017 allo 0,5%, la variazione più elevata dal 2011 ad oggi e che determina un +1,5% di incremento del Pil già acquisito per l'anno in corso. L'andamento ricalca – anche se in dimensioni più contenute – i dati forniti dalla Commissione per le previsioni autunnali della zona euro, in cui si prospetta una fase espansiva che supererà quest'anno i 2 punti percentuali. Se la Germania, ancora una volta, va al di là delle aspettative, con un +2,8%, l'Italia resta però al fondo della classifica europea della crescita, superata anche dalla Grecia. La Commissione riconosce i progressi fatti dalla Penisola, ma se le sue previsioni fossero confermate, con il picco di crescita nel PHILO DIVANO / DESIGN NATUZZI 2017, non vi sarebbero margini per sperare in una risalita neppure nei prossimi anni e ab- KUBIKA PARETE ATTREZZATA / DESIGN PIERANGELO SCIUTO bandonare finalmente quella che Gentiloni ha definito la “retorica del fanalino di coda”. BIS POUF / DESIGN NATUZZI / AFFRESCO TAPPETO

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PICO_ADV_210x297_LaRivista_i.indd 1 19.10.17 15:36 MORE THAN BLACK. PIRELLI COLOR EDITION. Internazionali di Michele Caracciolo di Brienza Le cose semplici funzionano

Il 10 ottobre Potremmo dire due facce della stessa medaglia. Il film dà un’idea della bellezza di lavorare per sé scorso presso il stessi e anche della grinta necessaria. C’è la voglia di prosperare, l’avidità... l’ego. Nulla di grave. Cinéma Bio di E poi, vogliamo paragonare il godimento di essere nella posizione di fornitore dei propri clienti Carouge ha avuto alla frustrazione diffusa di essere dipendente di un padrone? Alla fine chi scrive crede che ogni luogo la proiezio- imprenditore sia motivato dal profondo desiderio di creare qualcosa di duraturo, di perenne e ne del film The anche di redditizio ovviamente. Startup. È seguito Ma chi è un imprenditore? Nel film Ratatouille della Disney, quello con il topino che diventa un poi un dibattito cuoco, uno dei personaggi dice una bella frase: “Non tutti possono essere dei grandi chef, ma con due ospiti un grande chef può arrivare da qualsiasi posto”. Lo stesso vale per gli imprenditori e si potrebbe interessantissimi: aggiungere che, non solo possono arrivare da qualsiasi posto, ma avere qualsiasi formazione e Matteo Achilli, qualsiasi età. È vero che spesso si tratta di persone che conoscono la tecnologia e il settore, ma fondatore della non sempre. Ecco alcuni esempi: abbiamo visto un appassionato di calligrafia come Steve Jobs startup Egomnia che non ha finito l’università creare uno dei prodotti elettronici più iconici di tutti i tempi. Insom- che ha ispirato il ma dipende dal settore ovviamente, ma è diffusa la convinzione che nel mondo digitale ci sia film, e Antonio ancora spazio per idee geniali che con la tecnologia attuale possono sfondare. Gamabardella, Si veda il caso di Whatsapp, una piccola azienda di poco più di trenta ingegneri e 500 milioni di direttore di FON- utenti fu comprata da Facebook nel 2014 per 19 miliardi di dollari. GIT, un incuba- Le cose semplici funzionano. Le idee semplici che hanno funzionato in un paese potrebbero tore di startup a funzionare anche altrove? I business model che sono semplici da spiegare in genere funziona- Ginevra. no? Business model significa a chi fatturi per che cosa. Spesso non è chiaro e, una volta finiti i fondi iniziali, la startup è bella che finita. Oppure si ha l’altro caso di un elefante che produce un topolino, sempre per tornare a Ratatouille, ovvero un’impresa che ha una scarsa redditività in rapporto all’investimento iniziale. La startup non va intesa solo nel mondo digitale. Vi è un incubatore spagnolo che si chiama Ke- reon che tra le 13 società che sta facendo sviluppare ne ha una che produce materassi: semplici materassi. E tra l’altro è quella che fa più denari di tutte. Durante il dibattito alla fine del film Antonio Gambardella, direttore dell’incubatore Fongit, ha spiegato che l’incubatore accoglie scienziati brillanti che di solito verso i 40 – 45 anni decidono di dedicarsi ad un’attività imprenditoriale nel loro settore. Spesso vi sono due soci: uno più focaliz- zato sugli aspetti tecnici e l’altro con maggiori capacità manageriali. L’incubatore in pratica è una struttura che accoglie giovani aziende dando un sostegno amministrativo, finanziario e anche dei consigli su come sviluppare l’attività. In Italia è risaputo che il successo è la peggiore delle colpe. Matteo Achilli è infatti stato il ber- saglio di critiche per la sopravvalutazione della piattaforma di ricerca di lavoro Egomnia da lui fondata. In un articolo apparso sulla rivista Wired di aprile viene ripreso un comunicato stampa di Egomnia dal titolo Egomnia apre agli investitori e capitalizza un miliardo. I ricavi nel 2015 sono stati di 314'000 euro e un profitto di circa 5'000 euro. Come si giustifica questa valutazione? “Le valutazioni di una startup possono essere molto emotive. 10 milioni per l’1% della società fanno concludere che la valutazione sia di un miliardo.” ha aggiunto Antonio Gambardella. La piattaforma è per ora limitata all’Italia. Poi vi è il problema dei falsi profili. E’ un ostacolo alla credibilità della piattaforma? Nel marzo scorso durante un incontro organizzato a Ginevra da Paolo Gallo, direttore del personale presso il World Economic Forum, Achilli menzionò il fatto che su Egomnia anche Gesù di Nazareth ha un profilo. “Abbiamo voluto lasciare la piattaforma il più aperta possibile – ha affermato Achilli. Il tesoro di Egomnia è il suo database di 800'000 utenti che, secondo criteri quantitativi, seleziona una rosa di candidati. Non si tratta di criteri qualitativi. Non possiamo dire quale candidato sia migliore ESCLUSIVAMENTE IN VENDITA dell’altro ma solo creare una graduatoria in base ai titoli.” Per fare una selezione sui grandi nu- meri questo sistema funziona e di fatto molte aziende in Italia lo usano. QUI E SU SHOP.PIRELLI.COM

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Inaugurato a Bologna FICO Eataly World, il parco agroalimentare più grande al Oscar Farinetti grand patron di FICO mondo e Tiziana Primori amministratore delegato di Eataly World L’Italia al centro del mondo

Il giorno 9 novembre, in anticipo sull’inaugurazione ufficiale, 700 giornalisti hanno avuto modo di visitare la nuova creatura di Oscar Farinetti: Eataly World, il parco dell’agroalimentare FICO (Fabbrica Italiana Contadina), aperto al pubblico a partire dal 15 novembre 2017 a Bologna. La scelta strategica territoriale risiede nel fatto che, da sempre cro- cevia tra il Nord e il Sud del Paese, Bologna è oggi una delle più im- portanti città italiane ed europee. Grazie alla sua posizione centrale e ad un’ottima rete di connessione autostradale, ferroviaria e aerea, il capoluogo emiliano-romagnolo è diventato una destinazione turi- stica strategica: nei primi 8 mesi del 2017 ha registrato una crescita del 12,9% di visitatori. Considerata una delle capitali gastronomi- che d’Italia, è celebrata da secoli per la sua tradizione culinaria ed enologica, oltre che per la sua celebre Università, tanto da essersi All’interno si trovano ben 40 luoghi di ristoro per vivere l’esperienza guadagnata il soprannome di “la dotta e la grassa”. gastronomica italiana: ristoranti, trattorie, osterie, chioschi, luoghi di degustazione e bar. Celebrare la meraviglia dell’agroalimentare italiano Inoltre, è stato progettato un percorso unico che ingloba: FICO Eataly World è il più grande parco agroalimentare del mon- - un mercato (9.000 mq) suddiviso per tematica e per filiera, desti- do. Rappresenta l’unico luogo al mondo che celebra la meraviglia nato alla promozione e alla vendita delle eccellenze italiane; dell’agroalimentare italiano, manifestandola in tutti gli ambiti che la - botteghe gastronomiche, presso le quali sarà possibile degustare i costituiscono: agricoltura, allevamento, civiltà contadina, trasforma- prodotti realizzati nei laboratori; zione, mercato, ristorazione e apprendimento. - aree temporanee, dove si alternano vari operatori per la promozio- Estesa complessivamente su 10 ettari di cui 8 coperti, Fabbrica Ita- ne territoriale e stagionale di prodotti; liana Contadina racchiude la meraviglia della biodiversità italiana - aree riservate ai prodotti non alimentari correlati al mondo della in 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta. Con 200 animali e 2000 natura, della cucina e dello stile italiano. cultivar tipici, offre l’incredibile opportunità di conoscere l’agricoltu- ra italiana e vivere l’esperienza diretta dei nostri territori. Educare alla sostenibilità alimentare Ai visitatori sarà possibile approfondire la conoscenza dell’arte della Al fine di promuovere l’educazione alimentare, il consumo consape- trasformazione alimentare attraverso 40 fabbriche contadine in cui vole e la produzione sostenibile, è nata la Fondazione FICO per l’e- poter capire, vedere e sperimentare concretamente la lavorazione ducazione alimentare ed alla Sostenibilità, presieduta dall’agro-eco- dei principali prodotti enogastronomici italiani, a partire dal mondo nomista Andrea Segrè, che vede tra i soci fondatori CAAB, CoopFond, della carne, delle uova e del pesce, passando per quello lattiero-ca- Enpav ed Enpam. Al suo interno sono rappresentate le Università di seario, dei cereali, dell’ortofrutta, delle bevande e dei condimenti, Bologna, Trento, Pollenzo e Suor Orsola Benincasa (Napoli). fino al dolce. L’offerta educativa proposta è stata strutturata sulla base di tre filoni:

dicembre 2017 La Rivista - 17 a prezzi ragionevoli grazie alla creazione di un rapporto diretto fra produttore e distributore, e ispirandosi a parole chiave come soste- nibilità, responsabilità e condivisione. Il 2016 è l’anno che ha consacrato la definitiva affermazione inter- nazionale di Eataly, con 6 aperture di assoluto prestigio: gli store statunitensi di New York Downtown, nella prestigiosa cornice del nuovo World Trade Center, e Boston, quelli asiatici di Dubai Festival City, Riyadh (Arabia Saudita) e Doha (Qatar), e quello europeo di Copenhagen. Quest’anno la catena di negozi di alimentari made in Italy ha compiuto dieci anni, inaugurando a maggio il 38esimo negozio a Mosca. “Per quanto io possa essere ottimista, non avrei pensato che in dieci anni avremmo compiuto un cammino così grande e saremmo diventati il marchio italiano del food retail più noto al mondo”, spiega Farinetti.

L’accordo con Enit FICO Eataly World ha pattuito un’intesa con l’ENIT (l’Agenzia Nazio- nale per il Turismo) per attrarre milioni di visitatori valorizzando la cultura dell’enogastronomia italiana attraverso il parco della bio- diversità più grande al mondo. L’accordo prevede che l’ENIT (che ha tra le sue finalità la valorizzazione dei prodotti enogastronomici, tipici e artigianali in Italia e all’estero) realizzi azioni promozionali destinate al grande pubblico, agli operatori turistici e ai media, in Italia e all’estero, in collaborazione con FICO Eataly World, in quanto struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’a- groalimentare italiano, luogo di incontro per tutti coloro che amano il cibo e vogliono conoscere i segreti della biodiversità alla ricerca di informazioni ed esperienze uniche. Evelina Christillin, presidente di ENIT, ha spiegato: “L’Enit nel suo Pia- no Triennale ha dedicato un cluster specifico al cibo e agli itinerari del gusto. Stiamo realizzando numerose iniziative promozionali sul conoscere (5.000 attività didattiche per la scuola); imparare un me- segmento dell’enogastronomia perché intendiamo sostenere lo svi- stiere (500 stage formativi ogni anno); divertirsi (1.000 corsi l’anno luppo e la conoscenza delle produzioni locali d’eccellenza e delle per adulti, tra degustazioni e laboratori). loro tradizioni. Il nostro impegno andrà verso la valorizzazione del Infine, FICO Eataly World ospita un centro congressi attrezzato (mo- patrimonio enogastronomico italiano, al fianco di operatori e pro- dulabile da 50 a 1.000 persone) dove sarà possibile organizzare duttori, incoraggiando la creazione di modelli di business innovativi conferenze, riunioni ed eventi privati. Fico Eataly world è associato in risposta alle nuove esigenze turistiche internazionali”. al volto di Oscar Farinetti, il campione nazionale del cibo made in Riferendosi all’accordo Oscar Farinetti, ha dichiarato: “In questi dieci Italy proiettato all’estero, ma se la sovrapposizione tra Eataly e Fico anni abbiamo fatto conoscere e apprezzare all’estero i prodotti del è molto elevata nelle percezioni dell’opinione pubblica, gli attori nostro paese grazie a Eataly. Oggi, con la Fabbrica Italiana Contadi- protagonisti sono più numerosi e il modello di business è la prose- na, abbiamo la straordinaria opportunità di portare in Italia milioni cuzione naturale degli Eataly precedenti. di persone da tutto il mondo, per fargli conoscere la meraviglia della Fin dalla sua nascita, con l'apertura nel 2007 del primo punto ven- nostra biodiversità. FICO, su 80.000 metri quadrati e su un percorso dita a Torino, Eataly ha proposto il meglio delle produzioni artigianali di diversi chilometri, consentirà un’esperienza unica e irripetibile:

18 - La Rivista dicembre 2017 I 7 valori fondamentali di FICO

1 Lavoriamo per l’Italia Non abbiamo deciso noi di nascerci. È stata una grande for- capire la nostra agricoltura, la trasformazione alimentare, degustare tuna. Vorremmo farcela perdonare. Crediamo che il modo mi- il nostro cibo, fare un giro sulle 6 “giostre” educative dedicate al gliore sia agire per dimostrare al mondo le nostre meraviglie. fuoco, alla terra, al mare, agli animali, al vino ed al futuro. Qui tutti potranno divertirsi e imparare, grazie a 30 eventi e 50 corsi al giorno 2 Siamo un luogo vero tra aule, teatro, e spazi didattici, aree dedicate allo sport e ai bimbi, Tutte le attività che si svolgono dentro FICO devono essere vere alla lettura ed ai servizi, un cinema ed un centro congressi che può e non dimostrative. L’agricoltura che semina e raccoglie, le fab- ospitare da 50 a 1.000 persone”. briche che producono in quantità prodotti veri da consumare, Farinetti, presentando Fico Eataly World, ha ribadito l’obiettivo fon- le cucine dove si vede lavorare, i mercati che vendono e rac- damentale del progetto: “L'Italia deve passare da 50 a 100 milioni contano, le aule dove si impara sul serio. di turisti. Fico serve a questo" e ha sottolineato l’importanza della scelta territoriale del capoluogo emiliano: “Qui a Bologna abbiamo 3 Dobbiamo raccontare trovato le condizioni ideali per fare questo progetto, perché la politi- La realtà è composta dai fatti e dalla narrazione. Un fatto, se ca ha capito questo progetto e ha risposto con una velocità incredi- non è raccontato, non esiste. Vogliamo essere degli instanca- bile. Quando ci lamentiamo della burocrazia, spesso è un alibi per bili narratori dell’agroalimentare italiano. Spiegare bene per la nostra pigrizia, perché la differenza la fanno sempre gli umani". capire e far capire. Ogni cosa che si vede dentro FICO deve Anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha presentato il parco essere raccontata. Fico come "un potente messaggio del Made in Italy che promuove l'intero Paese” e dichiara: “questo parco dimostra che la passio- 4 Prima di tutto la terra ne e la perseveranza devono affiancare il talento e la creatività per Ciò che troviamo nel piatto o nel bicchiere nasce dalla terra. Se raggiungere risultati come questo. Questa non è la mecca del con- non conosciamo la fatica, le storie, le tradizioni e le tecniche sumismo, ma un luogo dove si imparano il gusto e l'educazione ali- dell’agricoltura non possiamo goderne. Per questo FICO deve mentare e la sua sostenibilità. Da Bologna parte questo messaggio partire dalla terra. verso il mondo ed è la nostra piccola vendetta sugli spaghetti alla bolognese". 5 Ci rivolgiamo al mondo Simbolo della lotta contro lo spreco alimentare e della biodiversi- Anzi, ai mondi. Il mondo dei bambini: che imparino presto l’or- tà italiana anche l'opera esterna visibile all'ingresso: una grande goglio di essere italiani e crescendo venga loro voglia di darsi installazione (ideata e progettata dall’Agenzia Nitida Immagine di da fare. Il mondo dei pensionati: persone che hanno ancora Cles in collaborazione con l’azienda artigiana di Tres Corazzolla Ar- tanto da dare al nostro Paese. Il mondo delle famiglie: che redamenti) dedicata alle mele della Val di Non, frutti che saranno vivano insieme un’esperienza educativa. Il mondo dei nostri recuperati prima della loro naturale scadenza e poi donati. immigrati: che si rendano conto in quale meraviglioso Paese I promotori si attendono sei milioni di visitatori ogni anno. sono giunti e, essendo i benvenuti, si impegnino anche loro per l’Italia (ah! che ne sarebbe della nostra agricoltura senza molti di loro!). Il graditissimo mondo dei turisti di tutto il mondo: voi siete i benvenuti. Se FICO vi piace parlate bene dell’Italia nel vostro Paese.

6 Imparare divertendosi Dobbiamo essere instancabili nell’offrire divertimento e ap- prendimento insieme. Occorre troppo tempo per far venir vo- glia di studiare attraverso il senso del dovere. Se ci si diverte si impara più volentieri e in fretta. Per questo da FICO ci sono le giostre. Dobbiamo fare in modo che siano molto frequentate dai nostri visitatori, ma andiamoci anche noi. Se non imparia- mo, se non ci divertiamo a lavorare dentro FICO non saremo credibili.

7 Rispetto e affari Il valore del rispetto deve stare alla base del nostro agire. Ma non solo per ragioni etiche. Il rispetto verso la terra, l’acqua e l’aria diventerà ben presto l’identità prevalente delle attività agroalimentari italiane. Le imprese che sapranno interpretare con coerenza questo valore saranno premiate anche negli affari. Chiudiamo con la forma di rispetto più importante. Dob- biamo avere rispetto per le persone: i contadini, gli allevatori, i trasformatori, i ristoratori, i distributori, i gastronomi. Dobbiamo avere rispetto tra di noi, i lavoratori di FICO, a tutti i livelli. Dob- biamo avere rispetto per i nostri visitatori e clienti. Dobbiamo avere rispetto anche per chi ci critica, ascoltare le loro ragioni, spiegare educatamente le nostre. E, quando sbagliamo, dob- biamo riconoscerlo e cambiare.

dicembre 2017 La Rivista - 19 Madeinnovitaly: il progetto della CCIS premiato alla 26a Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane

Dal 4 al 7 novembre 2017 Torino (seconda città italiana nella classi- marketing e logistica creata ad hoc. fica dell’export italiano, dietro solo a Milano) ha ospitato la sessione Per ciascun progetto vincitore saranno messi a disposizione dalla Ca- pubblica della XXVI Convention mondiale delle Camere di Commercio mera di Commercio di Torino 10mila euro sotto forma di abbattimento Italiane all’Estero, organizzata da Assocamerestero, che ingloba le 78 costi per permettere alle aziende piemontesi di beneficiare delle due Camere di Commercio Italiane all’Estero. Un appuntamento business iniziative a partire dall’anno 2018. oriented con più di 300 imprese piemontesi impegnate in oltre 700 Per saperne di più abbiamo posto alcune domande a Fabrizio Ma- appuntamenti b2b con 160 delegati delle Camere all’estero e buyer crì, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la provenienti da Russia, Giappone, Cina, Turchia e Emirati Arabi. Svizzera: La Convention, ovviamente incentrata sul tema dell’internazionaliz- zazione, ha visto la partecipazione di 170 rappresentanti del network Secondo lei quale è innanzitutto l’obiettivo fondamenta- internazionale. le della Convention annuale mondiale delle Camere di Come ha dichiarato Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere: “con la riforma, le Camere sono diventate più efficienti. Siamo impegnati Commercio, e crede che quest’anno sia stato realizzato? Gli obiettivi fondamentali sono due: condividere con i colleghi del- per portare a casa l’obiettivo ambizioso di formare e preparare per le altre 77 Camere di Commercio italiane all’estero le Best Practice l’export almeno 10mila nuove imprese nel triennio”. progettuali sul fronte del sostegno all’export ed agli investimenti e Anche il Presidente di Assocamerestero, Gian Domenico Auricchio, si è confrontarsi con i soggetti territoriali (imprese e istituzioni) potenzial- espresso relativamente alla riforma, sostenendo che “in questa fase di mente interessati a lavorare con le Camere Italiane all’Estero. Si tratta riorganizzazione dei propri servizi il sistema camerale punta ancora di di due vantaggi concreti per cui credo sia fondamentale partecipare più a costruire con noi percorsi di assistenza personalizzata alle Pmi”. ogni anno all’iniziativa. Per l’occasione, le Camere di Commercio Italiane all’Estero sono state invitate a proporre dei progetti per l’internazionalizzazione. Tra i 22 proposti ne sono stati pre-selezionati 6 che si sono presentati con dei Ci parli del vostro progetto Madeinnovitaly, che ha avu- pitch di 5 minuti ciascuno ad una platea di circa 100 esponenti, tra to grande successo vincendo il primo premio alla XXVI delegati e imprenditori piemontesi. Convention mondiale delle Camere di Commercio Italia- Due infine i progetti reputati migliori e quindi premiati: il progettoMa - ne all’Estero: in cosa consiste? deinnovitaly della Camera Commercio Italiana per la Svizzera (CCIS) Il progetto Madeinnovitaly nasce nel 2011 dalla necessità di risol- e Export Alliance della Camera di Commercio Italo Russa (CCIR). vere il problema della cronica scarsità di liquidità delle start-up Il primo progetto, presentato dal Segretario Generale della CCIS Fabri- tecnologiche italiane e quello della mancanza di un network inter- zio Macrì, è indirizzato a imprese e start up innovative, e ha lo scopo nazionale e di direttive da seguire affinché le stesse possano pro- di creare una rete di contatti tra gli imprenditori italiani e gli investitori, porsi nel modo più efficace su mercati internazionali. Questo pro- business angels e venture capitalist locali. getto offre uno strumento concreto, tramite l’accompagnamento Il secondo progetto Access to market invece ha l’obiettivo di sempli- della Camera e di un gruppo di esperti svizzeri in innovazione, per ficare i processi di import/export russi mediante una piattaforma di facilitare l’accesso delle start-up tecnologiche italiane al capitale

20 - La Rivista dicembre 2017 Il segretario generale della CCIS Fabrizio Macrì riceve le congratulazioni per il premio ottenuto dal progetto Madeinnovitaly

di rischio svizzero e internazionale, ed avviare concrete collabora- vorare all’introduzione al mercato delle stesse. Il progetto in questio- zioni con investitori, partner industriali e mondo dell’R&D svizzero. ne infatti costituisce una forte innovazione anche per la tradizionale politica di attrazione degli investimenti esteri che è stata seguita dai Come potrà svilupparsi in futuro, e in che modo le azien- soggetti della promozione fino ad oggi: qui si attraggono, non insedia- de piemontesi potranno beneficiare dell’iniziativa? menti produttivi, sempre più difficili da attrarre per la persistenza dei Naturalmente il futuro del progetto dipende dalla misura in cui sarà mali storici dell’Italia legati alla vetusta burocrazia, all’alta tassazione apprezzato in Italia. Noi abbiamo bisogno di trovare partner sui ter- ed alla lenta giustizia, ma capitali esteri su attività innovative italiane ritori che abbiano la capacità di aggregare, aiutarci nella selezione già presenti in Italia; noi crediamo questo sia il futuro e ci candidiamo e finanziare lestart-up selezionate per consentire alla Camera di la- a scoprirlo. Fai spazio

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Il Pacchetto tutto in uno Spigolature in salsa giapponese

Dei paesi lontani In Giappone non si dice “salute” se qualcuno starnutisce. Starnutire in pubblico è considerato motivo e diversi si parla di grande imbarazzo e quindi dire “salute” sarebbe come sottolineare molto scortesemente il fatto tanto e spesso che qualcuno abbia starnutito: l’etichetta nipponica prevede invece di fare assolutamente finta di A PARTIRE DA si sa poco: ecco niente; tutt’al più, sarà la persona che ha starnutito a porgere le proprie scuse – che bisognerà ignora- qualche spunto re in un atto di estrema eleganza e gentilezza, fingendo di non sentire o non capire per quale motivo per verificare gli la persona si stia scusando. Grande imbarazzo è anche previsto per chi dovesse avere l’increanza di stereotipi e qual- soffiarsi il naso in pubblico, mentre è del tutto accettabile tirare su col naso in maniera anche rumo- che fatto curioso rosa, proprio perché evita la scortesia di doverselo soffiare. CHF 8.– Il nome giapponese del Giappone è cinese. sul paese del sol levante. In Giappone tra gli uomini va piuttosto di moda portare delle borsette da spalla femminili. AL MESE In Giappone i baffetti alla Hitler stanno rivivendo un certo successo. Le mascherine sulla faccia, vero, si vedono spesso, ma al contrario di quanto si potrebbe pensare non sono un gadget da ipocondriaci, bensì un metodo per non infettare gli altri con i propri germi; se un giapponese porta la mascherina è quindi semplicemente perché è malato e non vuole con- tagiare nessuno. In Giappone la gente quando aspetta la metro si mette già in fila indiana per entrare, allineandosi dove si fermeranno le porte del treno. Lo fanno davvero. E quando il treno arriva, aspettano che tutti quelli che devono scendere scendano, e poi salgono ordinatamente, rispettando la fila e cercando per quanto possibile di evitare ogni spintone o contatto con gli altri, al punto che, nelle ore di punta, nelle stazioni più trafficate si possono vedere degli addetti il cui compito è sostanzialmente quello di spintonare grossolanamente la gente stipando il treno, dato che da soli non oserebbero farlo. I bagni: in Giappone la toilette tradizionale è simile a quella che noi chiamiamo “alla turca”, ma di fatto in tutte le case moderne si trovano dei water che hanno generalmente un’asse riscaldata e sono Chiama lo 058 855 00 85 forniti, dentro alla tazza, di una fontanella frontale e una posteriore che permettono in sostanza di per scoprire il tuo risparmio. farsi il bidet: l’intensità del getto è regolabile e può diventare piuttosto forte quindi è bene stare molto attenti a non confondere il pulsante dello sciacquone con quello del bidet perché si potrebbe finire per essere involontariamente sottoposti ad una lavanda intestinale. Lo spreco d’acqua è peccato mortale in Giappone e quindi si sono adottate varie misure: in genere in BPS (SUISSE) offre Pacchetti bancari cima alla cassetta del water è incluso un piccolo rubinetto per lavarsi le mani dopo aver azionato lo che includono conti privati e di deposito, sciacquone, e l’acqua va a riempire di nuovo la cassetta. Solitamente in famiglia quando ci si lava si riempie la vasca una sola volta e si usa tutti la stessa acqua, per non sprecarla. Questo significa che è GoBanking, carta Maestro, carte di credito necessario lavarsi prima di entrare nella vasca, e quindi di fatto ci si fa una rapida doccia all’infuori di Direzione Generale e Agenzia di Città essa (cioè in mezzo al bagno) togliendosi lo sporco, per poi entrarci e lavarsi con il sapone. e carte prepagate. In Giappone non ci sono cestini per strada. La gente si tiene la propria spazzatura in tasca e poi la Via Giacomo Luvini 2a, 6900 Lugano Un pratico per gestire stipendio butta via a casa. Tel. 058 855 32 00 In Giappone si possono comprare delle sex dolls con sembianze di bambini. e liquidità, effettuare pagamenti e In Giappone nei bagni pubblici per uomini i pissoir sono spesso allineati lungo la parete a lato all’en- disporre di prelievi gratuiti di contanti in trata (che non ha di solito porta) senza alcun pannello a nasconderli, quindi chiunque dovesse passare Sede Principale davanti ai bagni potrebbe prendere visione delle pudenda degli evacuandi. Malevoli voci sostengono Via Maggio 1, 6900 Lugano tutta la Svizzera, e molto altro ancora. che ciò sia dovuto al fatto che in realtà non ci sia poi molto da nascondere. Tel. 058 855 31 00 I Giappone ai turisti che non parlano giapponese viene a volte rifiutata l’entrata nei ristoranti meno turistici, suscitando accuse di razzismo. Nulla di ciò: se il ristoratore non sa l’inglese, sarebbe per lui motivo di grande imbarazzo non essere in grado di servire il cliente come si converrebbe, e per questo Succursali ed Agenzie Call Center 00800 800 767 76 rinuncia a farlo. Chiasso, Lugano-Cassarate, Locarno, [email protected] In Giappone… Bellinzona, Biasca, Basilea, Berna, www.bps-suisse.ch Martigny, Neuchâtel, Zurigo, Coira, St. Moritz, Celerina, Samedan, Pontresina, Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) Poschiavo, Castasegna, MC-Monaco La Banca che parla con te dicembre 2017 La Rivista - 23

04.B.17.023 Annuncio 210x297mm cmyk I CCIS.indd 1 27.01.17 14:28

Cultura d’impresa di Enrico Perversi Aiutare gli altri senza logorarsi Nei discorsi di Organizzazioni collaborative, team interconnessi, risorse condivise, lavoro per progetti, leadership laurea tenuti motivazionale, sono i temi che ricorrono con maggiore frequenza negli articoli di management e nelle università nelle business school, tutti ne parlano, a ragione, in termini estremamente positivi ma nelle realtà USA il tema della aziendali si riscontrano anche fenomeni pericolosi quando non addirittura apertamente negativi collaborazione e per gli individui e per le organizzazioni. Mi riferisco allo stress che supera i limiti producendo il - cosiddetto burnout, cioè l’esaurimento delle energie che raggiunge anche livelli patologici, feno- dell’aiuto è pre meno rilevante tanto da essere analizzato e oggetto di articoli su Harvard Business Review, dove sente in circa due due studiosi, Adam Grant e Reb Rebele, mettono in guardia da eccessi di generosità e altruismo terzi dei casi, ma che possono portare al logoramento. è necessario fare Grant in un suo precedente libro, Give and Take, suddivide la popolazione aziendale in donatori attenzione. (giver) e coloro che prendono (taker) aiuto e supporto, i primi sono preziosi per l’azienda e hanno anche maggior successo grazie al loro atteggiamento aperto ed empatico che li porta ad aiutare gli altri creando valore e praticando una leadership efficace. Lo si vede spesso nei team, ci sono persone che si offrono per cercare dati, scrivere documenti o contattare interlocutori, portano approfondimenti e mettono a disposizione le loro competenze in maniera molto generosa. Di solito entro breve tempo diventano quelli a cui vengono indirizzate le più disparate richieste ed il loro tempo si esaurisce tanto che li si vede lavorare di notte per fare il proprio lavoro, perché le ore diurne sono dedicate ad aiutare gli altri. Questo fenomeno può verificarsi anche con alcuni leader che vengono a trovarsi in condizioni simili con i propri collaboratori. Temete di essere in questa situazione? È facile verificarlo, basta che valutiate in quale percentuale del vostro tempo vi trovate in “modalità risposta”: ricevete richieste e voi rispondete, siete bravi e quindi le richieste aumentano, la vostra mail si riempie, le riunioni a cui siete invitati occupano la gran parte della vostra agenda, vi ritrovate ad iniziare a fare il vostro lavoro alle 19 quando dovreste essere fuori dall’ufficio. Se questo è il vostro caso, siete donatori altruisti, cioè coloro che cercano di accontentare tutti e spesso incidono meno di quanto credono, anche i pochi no che pronunciano non evitano loro di trascurare i propri interessi a beneficio di altri. Costoro dovrebbero chiedersi chi aiutare, come e quando, e mettere in ordine di priorità le richieste. Ci sono poi i donatori incostanti, cioè coloro che dicono spesso di no ma in realtà oscillano tra accettare tutte le richieste o rifiutarle tutte, è il tipico atteggiamento di chi sconta gli effetti del burnout e non ha ancora ritrovato un equilibrio solido che gli consenta di fornire solo l’aiuto in linea con i propri interessi e con le proprie competenze avendo così un impatto maggiore senza esaurire le proprie energie ed il proprio tempo. L’obiettivo è dunque quello di diventare donatori sostenibili, contributori solidi ed affidabili che aiutano sé stessi, team ed organizzazioni ad operare al meglio, aiutano gli altri restando fedeli alla propria specializzazione, cercando di essere proattivi (per esempio riunendo periodicamente chi potrebbe essere oggetto di supporto), gestendo con ferocia il proprio tempo (un elenco stampato delle domande formulate di frequente evita di ripetere la stessa cosa all’infinito) ed infine non aiutando tutti ma solo coloro che soddisfano i requisiti che si sono dati ed evitando accuratamente coloro i quali ricevendo un dito pretendono di prendere anche il braccio. Chi non conosce a fondo le aziende obietterà sicuramente che si tratta di semplice buon senso ma allora perché nelle interviste degli ultimi 4 anni fatte dagli autori sopra citati solo il 25% sono risultati donatori sostenibili contro il 63% di donatori incostanti ed il 13% di donatori altruisti?

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dicembre 2017 La Rivista - 25 Donne in carriera: Virginia Sciacca

Io resto al Sud

di Ingeborg Wedel

La donna in carriera di cui parliamo su questo numero è giovane appas- messinese di biologia marina che vanta un sionata e rappresenta un caso virtuoso e straordinario di opportunità che passato di illustri ricercatori, tra cui cito Ar- consentono di costruire e desiderare il proprio futuro nella regione in cui turo Bolognari, il primo a studiare il passag- gio dei capodogli nello Stretto di Messina e si è nati la loro migrazione nel Mar Mediterraneo; la seconda ragione per restare in Sicilia, de- Grazie a questo incontro vorrei far conoscere meglio al grande pubblico i delfini, che siamo terminante soprattutto nel proseguimento soliti considerare solo come giocherelloni, che fanno grandi salti e risultano simpaticissimi a degli studi fino al più alto titolo accademi- tutti. Però sono anche dei predatori molto furbi: in gruppo seguono i pescherecci e – di notte co, è stata legata alla crescente consapevo- – riescono anche qualche volta ad aprire le gabbie contenenti spigole e orate …. Dialogano lezza della bellezza e della fragilità delle ri- tra loro e sono ben organizzati, dimostrando tutta la loro intelligenza. sorse naturali del nostro mare da noi stessi Saranno anche opportunisti e ladri ma – personalmente – li amo comunque, ….. devono depauperato e anche alla voglia di studiare pur mangiare : si nutrono di pesci, specialmente di notte e – di giorno – saltano e giocano i cetacei in aree come lo Stretto di Messina ed è un piacere vederli così allegri! e il Mar Ionio, che tecnicamente possiamo Lasciamo ora che ad introdurci nel loro mondo sia la giovane dottoressa Virginia Sciacca definire “data deficient”, perché fino a po- che ha studiato a lungo questi meravigliosi mammiferi marini. chi anni fa trascurate per limiti tecnologici, mancanza di interesse o scarsa capacità di Ho 28 anni e sono nata a Messina. Ho studiato Biologia ed Ecologia Marina presso l’Univer- attrarre finanziamenti. sità della mia città e ho proseguito il percorso accademico presso lo stesso ateneo, laurean- domi con lode al corso magistrale in Biologia ed Ecologia dell’Ambiente Marino Costiero e, Il romantico approccio con successivamente, completando l’iter formativo con il conseguimento, nel 2016, del titolo di la bioacustica Dottore di Ricerca in Scienze Ambientali: Ambiente Marino e Risorse. L’assenza di gruppi di ricerca sui ceta- Il sogno di diventare biologa marina e di studiare i cetacei è nato in quello che è forse il più cei a Messina, mi ha portato a svolgere semplice e banale dei modi -“la prima volta che ho visto un delfino dal vivo”- e si è fatto la tesi triennale presso un centro di ri- strada negli anni, alimentato dalla passione e dal legame con il mare che accomuna, in cerca privato in Sardegna. Qui, per al- modo diverso, probabilmente tutti gli abitanti della città sullo Stretto. cuni mesi ho studiato quotidianamente La scelta di intraprendere e proseguire gli studi restando nella mia città natale è stata fon- una popolazione di tursiopi selvatici damentalmente dovuta a due ragioni: la prima, di carattere storico, è legata alla scuola (per chiarezza, il tursiope è il classico

26 - La Rivista dicembre 2017 delfino che si osserva negli acquari) e l’impatto delle gabbie di un allevamento Gianni Pavan è stato il primo a inse- ittico costiero sul loro comportamento e sulla loro strategie predatorie. Lo studio gnarmi realmente cosa fosse la bioa- dell’ecologia dei cetacei in ambiente naturale si può effettuare con l’utilizzo di di- custica quando, nel 2011, ho seguito verse tecniche. Tra tutte, quasi casualmente, mi venne affidato l’uso della bioacusti- il suo corso di Bioacustica Terrestre ca, ovvero lo studio dei suoni degli animali e di come questi vengono utilizzati in e Marina presso l’Università di Pavia. relazione all’ambiente esterno per comunicare e, nel caso specifico dei cetacei, per Giorgio Riccobene mi ha invece accol- orientarsi nello spazio e svolgere tutte le proprie funzioni vitali, attraverso l’utilizzo di un sistema di “sonar biologico”. Così, in una sera di monitoraggio da una piccola ta nel suo team all’INFN, insegnandomi imbarcazione, nel silenzio assoluto di una tranquilla notte sul mare, messo in acqua sempre moltissimo e facendo crescere il microfono subacqueo, ovvero “l’idrofono”, indossai le cuffie e scoprii che quel un gruppo di appassionati composto silenzio si trasformava sott’acqua in un coro di fischi e click, prodotti dai delfini. da fisici ingegneri e biologi con fiducia Quando la notte non ci consentiva di osservare gli animali, il suono ci permetteva di e disponibilità massima. scoprire che i delfini erano vicini e che stavano “cenando”. A Giorgio Riccobene e Gianni Pavan credo oggi dobbiamo la nascita di Il progetto nemo questa nuova corrente inter-discipli- Superato questo primo, più romantico, approccio con la bioacustica, la svolta più nare in Italia e io, insieme a pochi altri grande nel mio percorso è stata rappresentata dalla scoperta dell’esistenza di ex-studenti, forse grazie a un buon mix un progetto internazionale, nato e sviluppatosi proprio in Sicilia, grazie all’Istituto di passione, determinazione e fortuna, Nazionale di Fisica Nucleare – Laboratori Nazionali del Sud di Catania, il progetto oggi possiamo dirci tra i pionieri di que- NEMO (oggi KM3NeT). Il progetto nasce per lo studio di particelle astrofisiche di alta sto nuovo filone di ricerca in Italia e, in energia, ovvero i neutrini che, a detta dei colleghi fisici, forniscono informazioni su particolare, in Sicilia. sorgenti astrofisiche come ad esempio i buchi neri (per maggiori info sul proget- Oggi, grazie a questa collaborazione to www.km3net.org). Il cuore del progetto prevede l’installazione di un telescopio e alle nostre ricerche, abbiamo realiz- sottomarino per neutrini che occupi il volume di 1 km cubo, formato da numerose zato le prime scoperte sui delfini, sui strutture semi-rigide alte circa 800 m, alla profondità di 3600 m, a 100 km dalla capodogli e sulle balenottere comu- costa, al largo di Portopalo di Capopassero, nell’estremità sud-orientale della Sicilia. ni al largo della Sicilia orientale, ma Il progetto, avviatosi nei primi anni del 2000 con lo sviluppo delle necessarie tec- cosa ancora più importante, abbiamo il nologie ed attualmente in fase di installazione, prevede l’utilizzo di sensori acustici know-how e gli strumenti per monitora- (idrofoni ed emettitori) per la ricostruzione acustica della posizione delle strutture re acusticamente in continuo e in tem- che compongono il telescopio. L’uso di tali sensori ha portato alla prima collabora- po reale la presenza di queste specie in zione tra fisici e biologi, nata nel 2005 in particolare grazie a due ricercatori che oggi aree chiave per il loro transito migrato- posso anche definire i miei mentori: il Prof. Gianni Pavan, naturalista tra i pionieri rio e per la loro alimentazione. della bio-acustica in Italia e il Dott. Giorgio Riccobene, fisico delle astro-particelle. Così dopo il dottorato di ricerca e diver- si anni di lavoro in collaborazione tra l’Università di Messina e l’INFN di Cata- nia, spero di iniziare a breve un nuovo periodo di lavoro con il CNR-Istituto per l’Ambiente Marino Costiero di Messina, continuando tuttavia a collaborare con i fisici dell’INFN. Oggi, grazie a questa collaborazione, sto anche per sposare uno dei ricerca- tori più bravi che abbia mai incontrato, un fisico di cui mi sono innamorata al- cuni anni fa e da cui ho imparato mol- tissimo, sul lavoro e nella vita di ogni giorno. Fin qui la presentazione della realtà professionale della nostra donna in carriera, che ha la fortuna di conciliare in un tutt’uno lavoro passioni e affetti. Sul prossimo numero della Rivista, vi proporremo il resoconto della nostra consueta intervista.

dicembre 2017 La Rivista - 27 di Marco Patruno

Katia Lafaille Katia Lafaille sull’Aconcagua L’avventura fatta donna! Avventuriera, alpinista, scrittrice, conferenziera, ma soprattutto, un essere femminile dotato di grande umanità. Queste sono le caratteristiche di spicco di questa donna dal percorso esistenziale eccezionale!

Da qualche tempo, mi premeva di far La svolta conoscere ai lettori de la Rivista, questa Inforca quindi la sua bicicletta e si reca a Chamonix, ed è là che incontrerà il grande nostra connazionale, che ancora oggi alpinista francese Jean-Christophe Lafaille. Un uomo che a suo dire cambiò radicalmen- onora la sua terra d’origine grazie alle te la sua vita. Grazie a lui, imparò ad amare la montagna e la natura in generale. Un sue imprese compiute di solito in situa- incontro che sfocerà in un matrimonio che gli permise di concepire la vita di un secon- zioni estreme. do figlio: Tom, che con Jérémi costituisce per lei il suo tesoro più prezioso. In effetti, un Katia Lafaille, nasce a Ginevra da papa tragico destino l’ha privata a solo trentasei anni, della presenza del suo adorato marito. italiano e mamma svizzera. Dopo di- Il tutto avvenne nel lontano gennaio del 2006, sulle pendici di Makalu nell’Himalaya. verse vicissitudini, non facili da gestire, Una cima di oltre 8000 metri, che Jean-Christophe affrontava in una difficile ascensione decide di lasciare il suo mondo dorato in solitaria. ginevrino per vivere il suo sogno di li- bertà e di avventura più consono alla sua personalità. Il lutto Un lutto difficile da elaborare perché, ad oggi, non è stato ancora ritrovato il corpo del celebre alpinista. Nonostante ciò, pur accusandone il colpo, questa donna eccezionale ha trovato il coraggio e la forza di continuare l’opera di quel compagno, che tanto gli aveva insegnato nella sua breve ma intensa vita d’alpinista. Da quel triste giorno, ne è passata di acqua sotto i ponti, e Katia, riprendendo il testi- mone di Jean-Christophe, ha moltiplicato le sue avventure alpinistiche e non, un po’ ovunque nel mondo. Da notare in particolare, la sua spedizione in Argentina per raggiungere l’Aconcagua, la cui cima culmina a 6962 metri, il punto più alto dell’America del Sud. Un’ascensione, che fece in condizioni difficili, ma importante per lei, al fine di rendere omaggio alla memoria del marito. Degno di nota anche che RAI UNO, nella celebre emissione di Alberto Angela Passaggio a Nord-Ovest, trasmise questa impresa di Katia sulle pendici dell’Aconcagua. Nel frattempo, tra un’avventura e un’altra l’avventuriera, ha trovato il tempo per scrivere un libro, che ripercorre i momenti più importanti della sua vita starordinaria, e il ricordo del caro marito scomparso così tragicamente. Un libro, Sans Lui, che fu premiato al Festival Internazionale di LetterAltura a Verbania.

La nascita di una bella amicizia Un’impresa che le è valsa Per il sottoscritto, fu l’occasione di fare la sua conoscenza e tessere con lei una preziosa l’interessamento di molti media. Qui la amicizia. Grazie all’invito del Gruppo Culturale Internazionale ha generosamente condiviso vediamo sulla copertina di Animan le sue interessanti e appassionanti avventure.

28 - La Rivista dicembre 2017 paese in bicicletta, con Orsi e Grizzly come spettatori incomodi, e poi quella recentis- sima dell’agosto scorso con l’attraversata in solitaria dell’Alaska in bici in condizioni ambientali proibitive. Katia ci ha confidato che se le sue avventu- re coinvolgono la gente comune (cosa che sta accadendo), è una ragione in più per lei di continuare. In effetti, le sue imprese rap- presentano un’iniezione di fiducia per delle persone che s’identificano in quest’avven- turiera della porta accanto. Mi sembrava giusto far conoscere al grande pubblico italiano, il profilo di questa donna straordinaria che con le sue intrepide gesta onora la nostra terra. Tra l’altro, Katia Lafaille, fa parte di quel gruppo di donne particolari Katia Lafaille con il nostro collaboratore in occasione del Festival Internazionale che ho avuto la fortuna di conoscere, i cui di LetterAltura a Verbania profili hanno trovato il loro giusto colloca- mento, nel mio ultimo libro dedicato proprio Il GCI, ha organizzato diverse conferenze animate da Katia Lafaille a Martigny. Non ulti- alla figura femminile:La Femme – Ombres me, quelle relative alle sue avventurose spedizioni, prima in Canada, con l’attraversata del et lumières – Edito Musumeci SPA- Aosta.

In bicicletta un’altra delle sue straordinarie imprese: prima attraverso il Canada e poi in Alaska

dicembre 2017 La Rivista - 29 Burocratiche di Manuela Cipollone Le novità in Gazzetta Ufficiale

La legge europea e quella elettorale, il nuovo codice antimafia e le modifiche al codice di pro- cedura penale in materia di estradizione. Sono solo alcuni dei provvedimenti entrati in vigore nell’ultimo mese con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

In vigore dal 12 novembre la nuova legge elettorale – la numero 165/2017 meglio conosciuta come Rosatellum bis – introduce novità anche per il voto all’estero: dalle prossime elezioni politiche potranno candidarsi in una ripartizione della circoscrizione estero anche cittadini re- sidenti in Italia. All’estero, poi, non potrà candidarsi chi, nei cinque anni precedenti al voto, ha ricoperto cariche di governo o politiche elettive a qualsiasi livello o incarichi nella magistratura o cariche nelle Forze armate in un paese della circoscrizione Estero. I parlamentari eletti all'estero rimangono 18: 12 deputati e 6 senatori eletti con le preferenze. Sistema elettorale misto Quanto ai seggi nazionali, il ddl approvato delinea un sistema elettorale misto: 232 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato sono assegnati in collegi uninominali con formula maggioritaria, in cui è proclamato eletto il candidato più votato. I restanti seggi sono assegnati, nell'ambito di collegi plurinominali, con metodo proporzionale tra le liste e le coalizioni che abbiano superato le soglie di sbarramento che, alla Camera, sono del 3 per cento a livello nazionale per le liste singole e del 10 per cento per le coalizioni (purché almeno una lista infra-coalizione raggiunga la soglia del 3 per cento), mentre al Senato acce- dono al riparto le coalizioni che abbiano ottenuto sul piano nazionale almeno il 10 per cento dei voti e le liste che abbiano ottenuto sul piano nazionale almeno il 3 per cento, nonché le liste che abbiano conseguito almeno il 20 per cento dei voti nella Regione. Ciascun partito o gruppo politico organizzato che intende presentarsi alle elezioni è tenuto a depositare, oltre al proprio contrassegno, il programma elettorale, nel quale viene dichiarato il nome del capo della forza politica. I partiti possono presentarsi come lista singola o in co- alizione: la coalizione è unica a livello nazionale e i partiti in coalizione presentano candidati unitari nei collegi uninominali. Non è ammesso voto disgiunto e non è previsto un meccanismo di scorporo: ciascun elettore dispone di un voto da esprimere su un'unica scheda, recante il nome del candidato nel collegio uninominale e il contrassegno di ciascuna lista con a fianco i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Sono previste specifiche disposizioni per garantire la rappresentanza di genere. Via libera alla legge europea Via libera del Parlamento anche alla legge europea che - assieme alla legge di delegazione europea – è uno dei due strumenti predisposti dalla legge n. 234 del 2012 con l’obiettivo di adeguare periodicamente l'ordinamento nazionale a quello dell'Unione Europea. La legge europea 2017 si compone di 30 articoli che modificano o integrano disposizioni vi- genti dell'ordinamento nazionale per adeguarlo al diritto europeo. L'articolato contiene dispo- sizioni di natura eterogenea che intervengono, tra l'altro, nella libera circolazione delle merci; giustizia e sicurezza; fiscalità; lavoro; tutela della salute; tutela dell’ambiente; energia.

30 - La Rivista dicembre 2017 Il nuovo codice antimafia In vigore dal 19 novembre anche il nuovo codice antimafia. In particolare, la nuova legge amplia la platea dei soggetti destinatari delle misure di prevenzione personali e patrimoniali: vi rientrano anche gli indiziati del reato di assistenza agli associati e di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione, terrorismo, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e stalking; si prevede poi la trattazione prioritaria del procedimento di prevenzione patrimoniale. Il nuovo codice introduce anche nuove disposizioni in tema di sgombero e liberazione di immobili sequestrati e prevede forme di sostegno per consentire la ripresa e la continuità produttiva delle aziende sequestrate e misure a tutela dei lavoratori. La nuova legge conferisce la delega al Governo per la disciplina delle aziende sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, con l’obiettivo di favorire l'emersione del lavoro irrego- lare, contrastare l'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro, e consentire l'accesso all'integrazione salariale e agli ammortizzatori sociali. Spazio anche per le nuove norme volte a riorganizzare e potenziare l'Agenzia nazionale per i beni confiscati; e anche alla cosiddetta confisca allargata, assimilata alla disciplina della confisca di prevenzione antimafia. Promulgata con segnalazione di criticità Il punto più controverso della riforma, l'estensione delle misure di prevenzione anche agli indiziati di associa- zione per delinquere finalizzata ai reati contro la Pubblica amministrazione, è stato oggetto di un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare, dopo una prima fase di "rodaggio" delle nuove norme, la possibi- lità di rivedere l'equiparazione tra mafiosi e corrotti. La legge è stata promulgata dal Presidente della Repubblica Mattarella che contestualmente ha inviato una lettera al Premier Gentiloni per segnalare “un aspetto che, pur non costituendo una palese violazione di legit- timità costituzionale, sembra contenere dei profili critici”, riferendosi proprio alla confisca allargata. Nel testo approvato, scrive Mattarella “non sono state riprodotte alcune ipotesi di reato (che, in caso di con- danna, legittimano, ove ricorrano determinati presupposti, la confisca), inserite nell'articolo 12-sexies dall'art. 5 del decreto legislativo n. 202 del 29 ottobre 2016, che ha dato attuazione alla direttiva 2014/42/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 3 aprile 2014 relativa "al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato dell'Unione europea". In particolare sono state eliminate tutte le ipotesi di reato introdotte dal citato decreto legislativo ad eccezione dell'autoriciclaggio (art. 648-ter.1 del codice penale). Di conseguenza, - annota il Capo dello Stato – per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione delle fattispecie di falso nummario, di corruzione tra privati, di indebito utilizzo di carte di credito o di pagamento, dei delitti commessi con finalità di terrorismo internazionale e dei reati informatici indicati codice penale quando le condotte di reato riguardano tre o più sistemi informatici, non sarà più possibile disporre la misura della cosiddetta confisca allargata all'esito di una condanna”. Mattarella ha quindi chiesto al Governo di “ripristinare, anche a fini di certezza del di- ritto, nell'art. 12-sexies del decreto-legge n. 306 del 1992 le modifiche che sono state introdotte dal citato decreto legislativo n. 202 del 2016”. Modifiche anche al Codice di procedura penale in materia di rapporti giurisdi- zionali con le autorità straniere. Il decreto legislativo pubblicato in Gazzetta disciplina le estradizioni, le domande di assi- stenza giudiziaria internazionali, gli effetti delle sentenze penali straniere, l'ese- cuzione all'estero delle sentenze penali italiane e gli altri rapporti con le autorità straniere, relativi all'amministrazione della giusti- zia in materia penale.

dicembre 2017 La Rivista - 31 Di lavoro e dintorni di Paola Fuso Cappelania Tempi moderni ma non troppo: la fiducia e il rapporto di lavoro

Il contratto di Ci si riferisce alla automatizzazione di molti processi, alla tipizzazione di nuovi modi per pro- lavoro sta durre beni e servizi. Tuttavia, molto spesso ci si dimentica che il rapporto di lavoro si fonda su subendo enormi un assioma tipicamente umano e che ne costituisce l’aspetto fondante: la fiducia. evoluzioni, in linea con i tempi. Ce lo rammenta la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 24014 del 12.10.2017, si pronuncia sul concetto di giusta causa di licenziamento e proporzionalità del provvedimento rispetto ai fatti contestati. Il caso riguardava un caso di recesso per giusta causa irrogato all’addetto al rifornimento degli scaffali di un supermercato che veniva sorpreso, grazie all’allarme antitaccheggio, in possesso di gomme e caramelle di valore complessivo pari a € 9,80. Il lavoratore dopo essere stato condannato in primo e secondo grado è ricorso in Cassazione poiché, a suo dire, nel valutare la gravità dei fatti contestati, non si sarebbe tenuto conto del modico valore dei beni asseritamente sottratti, né che si trattasse della sua prima sanzione disciplinare. Interessante seguire il ragionamento della Corte perché ripercorre i criteri con cui si giudica l’esecuzione del contratto di lavoro che sono: 1. natura e utilità del singolo rapporto, 2. posizione delle parti, 3. grado di affidamento richiesto dalle mansioni del dipendente, 4. nocumento eventualmente arrecato, 5. portata soggettiva dei fatti intesa come circostanze del loro verificarsi, motivi e intensità dell’elemento intenzionale.

In merito a quest’ultimo la Corte non fa distinzione tra dolo e colpa, perché anche una condot- ta colposa può risultare idonea a determinare una irrimediabile lesione del vincolo fiduciario che non consenta la prosecuzione del rapporto.

All’uopo i Giudici evidenziano come il giudizio sulla gravità o meno degli addebiti non dipenda dal valore del danno patrimoniale eventualmente arrecato al datore di lavoro. Al contrario, ciò che rileva è l’accertamento della gravità del fatto oggettivo contestato, da valutarsi in re- lazione al valore sintomatico che lo stesso possa assumere rispetto a futuri comportamenti del lavoratore, e quindi sulla fiducia che l’azienda potrà nutrire nei suoi confronti. In particolare ha pesato sul lavoratore il carattere fraudolento della condotta, desunto dalla convinzione che la sottrazione non sarebbe stata scoperta perché la merce era priva dei tradizionali e visibili dispositivi antitaccheggio, motivo per cui era stata riposta semplicemente in tasca.

Quest’ultimo aspetto, che evidenzia una condotta dolosa e premeditata, è stato ritenuto come sintomatico dell’inaffidabilità del dipendente, anche in prospettiva futura, che ne giustifica il licenziamento, a nulla rilevando, dunque, che il bottino dell’improvvido dipendente valesse meno di 10 euro. Alla luce del ragionamento della Corte, dunque, il modico valore della re- furtiva in sé non è sufficiente ad escludere la gravità della condotta del lavoratore in relazione all’art. 2119 cod. civ., a conferma dell’orientamento giurisprudenziale ormai maggioritario.

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32 - La Rivista dicembre 2017 Angolo Fiscale di Tiziana Marenco Il commerciante di immobili e la sostanza commerciale nella giurisprudenza del Tribunale Federale La qualificazione Il Tribunale Federale ha sviluppato diversi criteri e indizi atti a tracciare il confine tra la sostanza privata di un immobile e quella commerciale. Per giurisprudenza costante, la distinzione tra l’alienazione di sostanza privata sito in Svizzera (esente da imposta) e un guadagno di carattere commerciale, frutto dell'esercizio di un'attività indipen- e appartenente dente (imponibile come reddito), dipende dalle circostanze concrete (per tutti: sentenza 2C_1007/2016, in lingua italiana, che qui di seguito citiamo per esteso). Va tuttavia tenuto conto del fatto che la nozione a una perso- di attività lucrativa indipendente s'interpreta in modo ampio e che vanno considerati quali utili in capitale na fisica quale esenti da imposta sul reddito solo quegli utili ottenuti da un privato in maniera fortuita e casuale o nel sostanza privata quadro della semplice amministrazione della sua sostanza privata. Quando l'attività del contribuente o commerciale eccede questo quadro relativamente stretto ed è orientata nel suo insieme all'ottenimento di un è importante in- reddito, occorre per contro concludere che il contribuente eserciti un'attività lucrativa indipendente i cui nanzitutto perché proventi in capitale sono imponibili. A seconda dei casi, una simile qualificazione può giustificarsi anche a livello federale in assenza di un'attività riconoscibile da terzi e/o organizzata in forma d'impresa commerciale, e qualora l’alienazione di essa non venga esercitata che in maniera accessoria, occasionale o temporanea. sostanza privata Per definire il limite tra attività lucrativa indipendente e gestione di sostanza privata, la giurisprudenza non è imponibile, ha individuato una serie di indizi, e più precisamente: il carattere sistematico e/o pianificato delle ope- razioni, la frequenza elevata delle transazioni, la corta durata del possesso di un bene prima della sua mentre quella di rivendita, la relazione stretta tra l'attività indipendente (accessoria) supposta e la formazione e/o la pro- sostanza commer- fessione (principale) del contribuente, l'uso di conoscenze specialistiche, l'impiego di fondi di terzi di una ciale lo è; inoltre certa importanza per finanziare l'operazione alla base del guadagno realizzato, il reinvestimento dello i proventi da tale stesso o ancora la costituzione di una società di persone allo scopo di acquistare, sfruttare e rivendere attività lucrativa l’immobile. Nel medesimo contesto va anche menzionato l'uso effettivo di un bene e il motivo della indipendente sua alienazione (in toto: 2C_1007/2016, consid. 3.1.-3.4.). Ciascuno degli indizi citati può condurre, in sono soggetti ai concorrenza con altri, oppure - in via eccezionale - già in maniera isolata, al riconoscimento di un'attività contributi sociali lucrativa indipendente. (AVS etc.). Infine Solitamente nella prassi degli uffici di tassazione la riqualificazione di un immobile quale sostanza com- per gli immobili merciale determinava automaticamente la qualificazione del contribuente quale commerciante di im- mobili e con questa la riqualificazione di tutti gli immobili del contribuente. Nella recente sentenza del che apparten- 13 aprile 2017 il Tribunale Federale (2C_784/2016) ha corretto la tesi di un mondo in “bianco o nero”, gono a sostanza concedendo al contribuente, nel caso specifico un pensionato con un passato lavorativo da architetto commerciale e quindi naturalmente destinato a generare attività lucrativa da immobili, che i singoli immobili vanno sono deducibi- classificati separatamente uno per uno. Sulla base di questa analisi il Tribunale Federale ha concesso al li solo le spese contribuente che mentre gli immobili che facevano parte di un consorzio (società semplice) costituivano effettive, mentre sostanza commerciale e fonte di reddito da attività lucrativa, altri immobili finanziati con mezzi propri e per quelli privati detenuti dal contribuente con lo scopo di affittarli a lungo termine senza alienarli erano semplice sostan- il contribuente za privata. Nel caso specifico era quindi data anche la possibilità di far valere la deduzione forfettaria per può scegliere le spese di mantenimento. tra la deduzione Anche se il Tribunale Federale non ha dichiarato nuova la prassi di adottare una prospettiva “per immo- bile” e non per contribuente, si tratta di una precisazione forte e importante soprattutto per la pianifi- effettiva e quella cazione successoria in quanto permette di suddividere gli immobili a seconda del loro carattere passivo forfettaria. e privato oppure commerciale tra gli eredi, e permette anche agli eredi che esercitano una professione legata agli immobili di partecipare ad immobili “passivi” con i coeredi, spesso sorelle e fratelli, senza automaticamente causarne la riqualificazione in immobili commerciali.

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174-00217009_Anz_ClassicCar_LaRivista_210x297_i_ZS.indd 1 29.08.17 10:40 Apriamo Angolo legale Svizzera di Riccardo Geiser nuove strade. La ditta individuale

Secondo le cifre Difatti, stando alla statistica pubblicata quest'estate, nell'anno 2015 oltre a 330 mila imprendi- pubblicate dall'Uf- tori hanno scelto di esercitare la propria attività in forma di ditta individuale. Al secondo posto, ficio federale sviz- invece, si classifica la società anonima (SA) con circa 116 mila imprese, seguita dalla società a zero di statistica garanzia limitata (Sagl) con circa 97 mila. La statistica è consultabile sul sito dell'UST (www. (UST), in Svizzera bfs.admin.ch). Le vostre. la ditta individuale Il fattore determinante per il successo della ditta individuale svizzera è certamente l'assenza di è di gran lunga la formalità per l'avvio di un'attività commerciale. In effetti, l'imprenditore può da un momento forma preferita all'altro decidere di lanciare il proprio business, semplicemente effettuando le prime opera- per lo svolgimento zioni. Perlopiù, non deve occuparsi di formalità di costituzione e, di conseguenza, non deve di attività com- sopportarne i costi. merciali. In tale contesto, appare di particolare interesse il fatto che la ditta individuale non richieda un capitale minimo come altre forme aziendali (ovvero le società di capitali come la SA o la Sagl). Anzi, non essendo un ente con personalità giuridica, da un aspetto tecnico-giuridico la ditta individuale non ha la facoltà di disporre di capitale proprio – il soggetto di tutti diritti e obblighi è l'imprenditore stesso. Tuttavia, per quanto l'assenza del capitale aziendale possa sembrare un vantaggio, di pari passo va detto che il grande svantaggio della ditta individuale è la responsabilità illimitata dell'imprenditore, che risponde personalmente con il suo intero pa- trimonio privato. Al contrario, le società di capitali limitano la loro responsabilità al patrimonio aziendale, mentre il patrimonio privato degli imprenditori rimane intatto. Sempre paragonandola con altre forme aziendali, la ditta individuale beneficia di varie age- volazioni. A titolo esemplificativo, una registrazione nel registro di commercio è soltanto ob- bligatoria qualora la ditta individuale realizzi una cifra d'affari di almeno CHF 100.000 annui. Inoltre, la contabilità della ditta individuale, la cui cifra d'affari non supera i CHF 500.000 an- nui, è semplificata, in quanto deve comportare unicamente le entrate, le uscite e il patrimonio. Non appena la cifra d'affari supera i CHF 500.000, la contabilità deve adempiere i requisiti del Codice delle obbligazioni svizzero (CO). Qualora il titolare di una ditta individuale svizzera voglia vendere il proprio business, si renderà subito conto di una certa complicazione implicita in questa forma aziendale. La ditta individua- le, infatti, non dispone di partecipazioni (ad es. azioni o quote). Mentre per la vendita di una SA o una Sagl è sufficiente la cessione di tutte le azioni o quote (share deal), l'alienazione di una ditta individuale si svolge tramite assegnazione e assunzione del patrimonio o dell'azienda con l'attivo e il passivo (asset deal). Per quanto riguarda le ditte individuali iscritte nel registro di commercio, tale operazione è effettuata a mezzo di trasferimento di patrimonio in ossequio alla Legge sulla fusione svizzera (LFus). A tal fine, tra le altre cose, è necessario stipolare un contratto di trasferimento che individualizza tutte le componenti attive e passive, il loro valore complessivo e il corrispettivo. Questa operazione permette il trasferimento dell'attivo e passivo in un atto unico, che si per- feziona con la registrazione nel registro di commercio. La vendita di ditte individuali non registrate nel registro di commercio, invece, è retta dal CO, le cui disposizioni prevedono la possibilità di trasferire tutto il passivo di un patrimonio o di un'azienda in un atto unico, non appena i creditori ottengono notifica di tale trasferimento. Le componenti attive, però, vanno trasferite singolarmente, rispettando i relativi requisiti formali. Inoltre, nei confronti dei creditori della ditta individuale, l'imprenditore alienante rimane obbli- gato solidalmente con l'acquirente durante tre anni.

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174-00217009_Anz_ClassicCar_LaRivista_210x297_i_ZS.indd 1 29.08.17 10:40 Convenzioni Internazionali di Paolo Comuzzi Asimmetrie fiscali come descritte nei giornali e sfruttamento delle convenzioni Proprio oggi sui giornali1 emerge evidente come alcune grandissime multinazionali abbiano sfruttato delle opportunità interessanti per giungere ad un saving fiscale che forse ha con- sentito una maggiore distribuzione di utile ai soci (con conseguente tassazione sulla perso- na fisica posso immaginare) o ha consentito di mantenere una liquidità maggiore presso le stesse (resta che in ogni caso il denaro non pagato come imposta dalle società deve essere andato in qualche luogo e non può restare una somma che vaga nell’etere).

Commenti Se vogliamo dirla tutta sono (in fondo) strutture abbastanza banali e che possiamo definire quasi come una scoperta dell’acqua calda e Italia Oggi ne dipinge in dettaglio due. In estrema sintesi2 la prima è la Double Irish ovvero una struttura con 1) una società di di- ritto Irlandese ma che viene gestita fuori dalla Irlanda (Eire in questo caso) e qualche volta in Stati come le Bermuda o Jersey [questo produce che il fisco del paese della controllante consideri questa società come residente in Irlanda in quanto ivi costituita ed il paese in cui la stessa è stata costituita – Irlanda - la consideri invece residente alle Bermuda o Jersey che è il paese in cui la stessa vive in termini decisionali] e 2) a questa società viene ceduta la proprietà di alcuni beni immateriali che sono atti a produrre un reddito mediante la perce- zione di royalties; 3) questa società costituisce una seconda società Irlandese (questa volta residente fiscale in Irlanda) che ovviamente licenza (sublicenzia) questi beni immateriali in giro per i diversi paesi. La struttura funziona in quanto la capogruppo (ovvero colei ha ha costituito la prima Irish non resident) non porta per trasparenza i risultati della prima delle società che ha costituito (la Irish non resident) ma porta i redditi di questa nel paese in cui essa risiede solo con il tra- sferimento degli stessi, trasferimento che può ovviamente decidere secondo un flusso che gioca nel suo interesse e non a favore della Amministrazione Finanziaria che resta bloccata nella sua azione di recupero3. Qualche volta questa semplice struttura viene “complicata” con l’inserimento di una entità tra la prima Irish non resident e la seconda società sempre irlandese per evitare che la secon- da, al momento del pagamento di quanto dovuto, debba operare una ritenuta alla fonte. In questa struttura il gruppo multinazionale trattiene la cassa (salvo non opti per la decisione di portare le somme nella capogruppo) e differisce la tassazione degli utili che realizza. In aggiunta (dal lato Europa) si ha che: 1) il soggetto finale non europeo potrebbe riuscire ad evitare le ritenute alla fonte sui redditi da beni immateriali; 2) entra in Europa da una porta favorevole che consente di estrarre la ricchezza (royalties) differendo la tassazione nel suo paese di origine e lasciando nello Stato che consente questa operazione di entrata quella ricchezza che non nasce dalla produzione industriale ma nasce dalla attività legale, contabi- le, fiscale (diciamo da una attività evoluta) connessa alla gestione di queste scatole (le due o tre società) che certamente non inquinano, non occupano molto spazio, non generano

1 ITALIA OGGI 2 Ovvio che in questa sede non abbiamo alcuna pretesa di completezza circa la descrizione che non ci interessa. 3 In questo senso operano le norme CFC che in sostanza impediscono giochetti di questo tenore.

36 - La Rivista dicembre 2017 problemi sindacali (e da qui il conflitto tra paese industriali e paesi finanziari che vantaggio per entrare in Europa. ormai diventa sempre più rilevante). Il punto (2) è quello forse più grave in quanto entrare in Europa a condizioni di- Conclusioni verse a seconda dello Stato che viene scelto sembra un elemento che può minare Appare evidente che la entrata in alla base la coesione dei diversi Stati. Europa deve essere armonizzata ov- La seconda delle interessanti strutture viene definita come CV e vede protago- vero che è necessario stabilire delle nista l’Olanda. regole comuni circa il modo in cui In sostanza abbiamo la costituzione di quella che per il fisco Olandese è una un soggetto extraeuropeo deve en- società di persone e quindi una entità trasparente per la Amministrazione Finan- ziaria di quel paese. trare nel nostro continente e que- Resta che la stessa non viene considerata tale (trasparente) in paesi extra europei sto deve essere fatto per impedire con la conseguenza che si produce una asimmetria importante: a) non si pagano che il suddetto soggetto decida un imposte in Olanda in quanto per legge interna quella entità formalmente non ingresso sulla base non di elementi esiste come soggetto tassabile; b) non si pagano imposte all’estero (nel paese dei “economicamente rilevanti” (pro- soci) in quanto si deve attendere la distribuzione delle somme cumulate nella CV. duzione, capacità industriale, infra- Questo siparietto “esisti e non esisti” porta certamente un vantaggio al paese strutture) ma di elementi che han- europeo che lo imposta in quanto porta: 1) società da gestire (e quindi vedi so- no un puro carattere fiscale e che pra) e 2) porta anche cassa (e quindi soldi da usare). alla fine si riducono ad un aspetto Non porta imposte in modo diretto ma le porta certamente in modo indiretto finanziario con il generarsi di un mediante i redditi che finiscono presso i professionisti. danno e di una competizione che è Possiamo dire che ancora una volta abbiamo un reddito che non nasce dal fare delle cose ma nasce dal fatto che si consente a qualcuno ridurre (o meglio postici- impossibile gestire. pare) la tassazione e questo elemento (concesso da taluni paesi) è considerato un

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1 Una vecchia leggen- Mi capita non di rado di meravigliarmi per la ricchezza di linguaggi a disposizione di noi umani fin e flair italiano… da indiana narra di dalla nascita per interagire con l’ambiente (elefante più o meno invisibile). Il pianto è prima lingua di un elefante che pur cui il cucciolo umano si serve per comunicare i suoi bisogni vitali e per sfogare le eventuali tensioni. Il muovendosi tra la pianto non è un insieme di semplici strilli ma è un vero e proprio canale comunicativo: mamma e papà folla con al sua impo- hanno interesse a imparare a decifrarlo il più presto possibile. Gli studiosi hanno analizzato e descritto nente mole passava ben otto diversi tipi di modalità di pianto, in sintonia con gesti e movimenti, a seconda del messaggio comunque inosser- che il bebè ha bisogno di esprimere: ho fame, ho sonno, ho bisogno di compagnia, ho bevuto troppo vato. Come se fosse latte, ho male al pancino, ho caldo, ho freddo, sono malato. Per distinguerli occorre non solo deci- invisibile… frare le caratteristiche “sonore” dello strillo, ma osservare altresì il linguaggio del corpo. Prendiamo ad esempio il pianto per fame che è il più frequente. Il primo segnale di appetito si manifesta quando il bambino comincia a fare il gesto di succhiare con le sole labbra, poi portando alla bocca il dito o il pugnetto, successivamente strillando con crescente intensità. Da grande per esprimere la stessa cosa girerà per la cucina domandando “È pronto? Cosa si mangia?”. Ora non ha altra scelta che il ricorso a mimiche o, se il bisogno non viene capito, all’esibizione del suo talento di urlatore. Man mano che il bambino cresce si appropria della magnifica facoltà di esprimersi a parole, in una o più lingue! (È acquisito ormai che imparare in giovane età più lingue è un enorme vantaggio). La parola è una grande conquista. Essa comporta però anche uno svantaggio particolare: chi ti sta vici- no smette di cercare di indovinare i tuoi segnali e bisogni e comincia ad aspettarsi che tu parli: “Dimmi cosa c’è che non va?”; “Perché fai il muso?”; “Perché non spieghi cosa ti capita?”. Ebbene spesso i bambini non hanno nessuna voglia di raccontare le proprie contrarietà, per tre motivi: il loro cervello è ancora immaturo sul piano delle facoltà logiche; sanno che in fatto di schermaglie verbali rischiano di essere perdenti nella tenzone con gli adulti; l’emotività li porta a prediligere il broncio e il vittimismo. Con l’adolescenza la voglia di disquisire non fa grandi progressi. In casa di solito ci si limita al minimo sindacale in fatto di parole spese con gli ascendenti. Con gli amici va meglio, ma sempre più il linguaggio verbale è rimpiazzato da abbreviazioni e immagini, che non mancano però di una certa creatività. Per comunicare con gli amici si ricorre sempre più alle emoticon. Unendo più faccine assie- me si riesce persino a trasmettere un “pensiero complesso” quale ad esempio “Che rottura lo stu- dio!”. In che modo? Associando l’immagine di un libro con una faccina con la lacrima sulla guancia. L’aspetto positivo delle emoticon è che almeno i ragazzi e le ragazze in qualche modo hanno imparato a riconoscere alcuni tipi di emozioni. La comunicazione tra amici si arricchisce così di informazioni sugli stati d’animo, anche grazie al carattere di universalità culturale delle principali emozioni di base. Prima di internet per acquisire tale competenza si sarebbe dovuto leggere un manuale di psicologia, e in pochi l’avrebbero fatto. Le faccine nate come supporto alla comunicazione stanno però diventando sostituti delle parole. Alla domanda ad esempio “Mi ami?” basta rispondere con una faccina con due cuoricini al posto degli occhi. Ritorno alla preistoria? Addio alla poesia? E gli adulti? Se per adulto si intende colui che è capace di esprimersi in modo autentico ma rispet- dal 1945 il partner competente e affidabile da e per l'Italia toso, di argomentare piuttosto che gridare, di usare uno stile di linguaggio chiaro e curato, di scrivere testi più lunghi dei 140 caratteri previsti da Twitter, c’è da domandarsi se non stia diventando una specie in via di estinzione. In fondo il sogno di tanti adulti è restare eterni adolescenti, anche privile- • Linee dirette da e per i maggiori • Competenze tecniche, doganali giando forme giovanili di comunicazione fatte di immagini. Della comunicazione attraverso l’imma- gine fa parte anche il modo di agghindarsi. Ciò dalla notte dei tempi. Soltanto che in passato era più centri commerciali italiani e linguistiche socialmente codificato: era facile distinguere dall’abito il maestro dall’allievo, il nobile dal contadino, l’artista dal funzionario. Oggi regna una certa • Distribuzione capillare • Rappresentanze fiscali omologazione, ma l’abbigliamento rimane comunque un formidabile linguaggio che permette di dedurre molti aspetti della persona, quali: la cultura di appartenenza (un burka o una minigonna non sono semplici scelte estetiche ma condensati di messaggi socioculturali), il conto in banca (borse e • Sdoganamenti comunitari • Logistica vino cinture Hermes non hanno solo lo scopo di servire da contenitori o impedire ai pantaloni di cadere ma forniscono informazioni sulla capacità di spesa dei proprietari), la propensione alla seduzione (profonde scollature e generose trasparenze oppure abiti castigati non sono unicamente modi diversi di vestirsi, ma messaggi…).

MAT TRANSPORT SA Basilea, Berna, Cadenazzo, Losanna e Zurigo Telefono gratuito: +41 (0) 800 809 091 Member of the [email protected] Rhenus Group dicembre 2017 La Rivista - 39 www.mat-transport.com La Svizzera prima della Svizzera Non si può parlare di Storia della Svizzera senza conoscere gli avvenimenti che precedettero la formazione del primo nucleo della Confederazione Elvetica, nel lontano 1291. Bisogna, infatti, avere un quadro, anche se solo per sommi capi, di quei fatti che furono all’origine del lungo e difficile percorso che, dopo oltre cin- que secoli, avrebbe portato all’unità geografica e politica di questo Paese nei suoi confini attuali. Storia molto complessa e ancora più affascinante, se si considera che il suo territorio non ha costituito «mai un’unità né politica né linguistica», né «culturale o economica». C’è dunque una Storia della Svizzera prima della Svizzera, che bisogna conoscere per capire a fondo gli avvenimenti che hanno portato poi alla formazione e al duraturo mantenimento, nei secoli, della Confederazione Elvetica. Tindaro Gatani, nostro prezioso collaboratore, ricercatore e appassionato studio- so dei rapporti italo-svizzeri, ha raccolto l’invito di realizzare una sintesi della storia di questo Paese dalle origini alla fondazione della Confederazione. Il risultato di questo lavoro sono le 13 puntate apparse sulla Rivista da gennaio 2012 a febbraio 2014, che, dopo un’attenta revisione, rispondendo anche alla richiesta di molti lettori, vedono la luce sotto forma di un volume. Chi fosse interessato può richiedere copia del volume al prezzo di CHF 25.— (+ costi di spedizione) inviando una mail a: [email protected] oppure telefonando allo 044 289 23 19

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La Svizzera: da Morgarten (1315) a Marignano (1515) Le puntate apparse su «La Rivista», dal marzo 2014 a settembre 2015, sono state adesso raccolte in un volume curato dallo stesso autore, Tindaro Ga- tani, con il titolo La Svizzera: da Morgarten (1315) a Marignano (1515), nel quale si narrano gli avvenimenti di quei duecento anni che videro la Nazione elvetica diventare la più grande potenza militare europea. La pubblicazione si aggiunge al primo volume La Svizzera prima della Svizzera, edito sempre dalla Camera di Commercio Italiana di Zurigo. Chi fosse interessato può richiedere copia del volume al prezzo di Fr. 25.— (+ costi di spedizione) inviando una mail a: [email protected] oppure telefonando allo 044 28923 19

Giacomo Casanova in Svizzera Il nostro collaboratore Tindaro Gatani ha pubblicato un interessante volume sulle avven- ture amorose di Giacomo Casanova in Svizzera, la prima opera in italiano che tratta delle gesta del grande libertino e avventuriero veneziano in Terra elvetica. Nella premessa, tra l’altro, l’autore scrive: «Tutte le pubblicazioni sulle avventure di Giacomo Casanova sono coronate da successo, non sempre, però, per merito dei vari curatori ma, piuttosto, per il brillante racconto che, nella sua Storia della mia vita o Memorie, ne fa lo stesso avventu- riero veneziano, che ha saputo unire l’arte di grande amatore con quella di consumato affabulatore. Per non appropriarmi della sua forza narrativa ho voluto che fosse lui stesso, con il suo racconto, a condurre i lettori attraverso la Svizzera del suo tempo. Per questo mi sono limitato solo a riassumere, a chiosare, a soffermarmi su alcune alte personalità dell’Ancien Régime elvetico, il periodo storico che precedette la Rivoluzione francese e la bufera napoleonica che avrebbe, poi, investito, sovvertendola, la vecchia Confederazione. (…) Da parte mia ho seguito le sue gesta servendomi dell’aiuto di quanti mi hanno pre- ceduto sulle sue orme nello stesso itinerario e, soprattutto, della guida esperta di Pierre Grellet (1881-1957) che, con Les aventures de Casanova en Suisse, pubblicate a Losanna nel 1919, ha saputo tracciare con maestria un quadro puntuale e fedele delle sue imprese in Terra elvetica. (…)». Chi fosse interessato può richiedere copia del volume al prezzo di Fr. 25.— (+ costi di spedizione) inviando una mail a: [email protected] oppure telefonando allo 044 28923 19 Diplomatici Camillo Castiglioni (Trieste 1879 – Roma 1967), l’intrigante italiani nella faccendiere triestino, padrone di un impero industriale, Confederazione finanziatore di Carlo I d’Austria, di Mussolini e di Tito. di Tindaro Gatani Attilio Tamaro l’ambasciatore degli anni difficili

Tra i diplomatici italiani, che hanno maggiormente influenzato le relazioni tra l’Italia e la Svizzera in particolari momenti della loro storia, spicca la figu- ra di questo Ministro plenipotenziario, che si trovò a gestire il delicato problema dell’integrità territo- riale della Svizzera di fronte alle ventilate minacce di Hitler e il compromettente Affare Castiglioni, che sconvolse anche gli equilibri politici in seno alla Confederazione. Cartina della Confederazione: con tratteggiato in rosso il confine italo-elvetico. La linea continua nera sottile indica il confine tra Svizzera di lingua tedesca e quella di lingua italiana; la linea continua nera, in grassetto, era la Catena mediana delle Alpi che avrebbe dovuto segnare il territorio rivendicato dall’Italia in caso di annessione tedesca della Confederazione.

Attilio Tamaro (Trieste 1884 – Roma 1956), ancora giovanissimo, in Svizzera dal 26 luglio 1935. Quello era un particolare momento aderì ai moti irredentisti per Trieste italiana, fu poi anche arrestato in delle relazioni tra i due Paesi, caratterizzato dai dissapori per il so- uno scontro con la polizia austroungarica a Innsbruck (1904). Dopo stegno del fascismo italiano agli irredentisti ticinesi. Attilio Tamaro la laurea in lettere a Graz, si arruolò volontario nella prima Guer- aveva, l’ingrato compito di non condannare apertamente le aspi- ra mondiale. Fu richiamato dal fronte nel 1916, per essere inviato, razioni al pangermanesimo di Hitler, che voleva riunire sotto la «per incarico diretto del Governo», a Parigi e a Londra per sostene- stessa bandiera tutte le stirpi tedesche, quelle svizzere comprese, re le ragioni dei diritti italiani sull’Adriatico. A guerra finita, aderì al e rassicurare, nello stesso tempo, Berna che l’Italia avrebbe fatto fascismo e fu nominato delegato dei Fasci all’estero per l’Austria di tutto per garantire l’integrità territoriale della Confederazione. Su (1923-1925). Il 1° febbraio 1927, fu nominato Console generale e questi argomenti, Mussolini era stato da sempre chiaro e perentorio. destinato, prima, ad Amburgo e poi, dal 14 novembre 1929, come «I nostri rapporti con la Repubblica svizzera sono veramente cor- ministro plenipotenziario a Helsinki. diali e profondamente amichevoli. Io stesso ho chiamato perpetuo un trattato di amicizia e di arbitrato firmato il 20 settembre 1924, Mussolini e la Svizzera malgrado che nell’atto sia fissata la durata di 10 anni»,aveva detto Al periodo della sua missione amburghese, risale l’inizio del fitto il Duce, il 5 giugno 1928, in una seduta al Senato. Aveva aggiunto, carteggio con il suo concittadino Camillo Castiglioni, uno dei più quindi, ancora: «L’Italia ha un interesse fondamentale all’esistenza potenti uomini d’affari della Germania d’allora, dal cui tono si de- di una libera, indipendente, neutrale Svizzera e per quanto concerne sume che fossero già legati da vecchia amicizia. Dopo aver rico- il Canton Ticino, di lingua, razza, costume italiano, l’interesse fonda- perto altre mansioni, Tamaro fu incaricato di rappresentare l’Italia mentale dell’Italia è ch’esso resti elemento integrante e integrato-

dicembre 2017 La Rivista - 41 delle aspirazioni germaniche. Le rivendicazioni dei fascisti italiani, esposte da Lubera, si spingevano oltre tutte le vecchie rivendicazio- ni degli irredentisti più accesi e, travisando realtà storiche, linguisti- che e politiche, rivendicavano città e paesi a nord delle Alpi, dove mai si era parlato italiano e che mai erano stati sotto il dominio di uno Stato italiano. Partendo dal presupposto che le Alpi sono «il grandissimo baluardo che Dio pose tra noi e la gente straniera», si puntava all'obiettivo generale, affermando che «non si possiede una catena montuosa se non se ne ha almeno la metà». E la metà in questo caso non era rappresentata dalla «linea degli spartiac- que». All’opuscolo di Lubera erano allegavate alcune cartine con le rivendicazioni italiane: il Sacro limite d’Italia, cioè La Catena media- na delle Alpi, comprendeva tutto il Canton Vallese, la conca di Orse- La raffineria IPSA di Rotkreuz, 1944 circa, da Eine ölige Geschichte..., op. cit. (Foto R. Hediger). ra (Andermatt) nel Canton Uri, tutto il Canton Ticino, tutto il Canton Grigioni e la plaga di Ragaz nel Canton San Gallo, per un totale di 15.500 kmq e 430.000 abitanti (ROVIGHI Alberto, op. cit., p. 534). re nel seno della Confederazione elvetica». Mussolini confermava, L’apparenza ingannava, la minaccia della partecipazione italiana dunque, quanto aveva già detto nel 1923 e nel 1924 e avrebbe allo smembramento della Svizzera mirava solo a impedire l’inva- puntualizzato ancora nel 1934 e nel 1937. Nel suo discorso del 1° sione tedesca. Hitler era avvisato, in caso di marcia avrebbe dovuto novembre 1936 a Milano era stato ancora più esplicito: «Uno dei fare i conti con l’Italia, la sua più stretta alleata e non se lo poteva permettere. Attilio Tamaro aveva il delicato compito diplomatico di Paesi confinanti con l’Italia e con il quale le nostre relazioni furono, rassicurare, in segreto la Svizzera. Qualche sporadica dichiarazione sono e saranno sempre estremamente amichevoli è la Svizzera». del Duce di «tenere di mira la Svizzera» e di aspirare a «portare il Tamaro doveva muoversi sulla linea tracciata dal suo predecesso- confine italiano al Gottardo», secondo Mario Cerutti «non devono re, Giovanni Marchi, che, in una sua dichiarazione resa a Lugano il portarci a credere che perseguisse piani concreti di aggressione», 17 gennaio 1931, su impulso del Duce, aveva affermato: «In Italia anche perché, tenendo conto dei circa100 mila italiani che lavora- non esiste una questione irredentista per il Canton Ticino». A patto vano nella Confederazione e del forte interscambio commerciale tra però che esso «mantenga il proprio carattere italiano», da difendere i due Paesi, «era impensabile che potesse seriamente concepire il anche da eventuali intrusioni «sia pure di cittadini federali» di al- progetto di uno sconvolgimento dell’assetto della Svizzera neutrale» tra lingua (ROVIGHI Alberto, Un secolo di relazioni militari tra Italia (CERUTTI Mario, L’Italia fascista e la Svizzera nella Seconda Guerra e Svizzera 1861 - 1961, Roma 1987, pp. 169-170). Tamaro aveva, mondiale, in «Scuola Ticinese», Anno XXVIII – Serie III, Novembre-Di- dunque, il preciso incarico di sostenere la difesa dei confini svizzeri cembre 1999, pp.38-43). dalle minacce della Germania nazista e di difendere gli interessi italiani nella Confederazione. L’opera di Amedeo Giannini In data 18 giugno 1940, Attilio Tamaro, riferiva a Roma che Otto La Catena mediana delle Alpi Köcher, ministro di Germania a Berna dal 1937 alla fine della guer- Hitler accarezzava, però, l'idea di un eventuale soffocamento della ra, gli aveva confidato che Hitler aveva l’intenzione di riunire la parte Svizzera, alla quale rimproverava soprattutto il palese sentimento di lingua tedesca della Confederazione al Reich, aggiungendo che antinazista della sua stampa e della stragrande maggioranza del «in Germania si pensa che il Duce sia ostile a una spartizione della suo popolo, atteggiamenti di antipatia che il Governo elvetico, con tutta la sua buona volontà, non riusciva ad arginare e a nascondere. Svizzera». Köcher gli aveva confidato anche che le rivendicazioni Nell'eventualità di un inevitabile smembramento della Svizzera e di tedesche si spingevano anche a tutto il Vallese per giungere sino una sua forzata annessione alla Germania, l’Italia non se ne sareb- al Sempione. Tamaro, con molta diplomazia, disse al suo collega, be rimasta, tuttavia, a guardare e soprattutto non avrebbe potuto di non conoscere la posizione del governo italiano sul futuro asset- disinteressarsi della sorte degli svizzeri italofoni. Le eventuali riven- to della Svizzera. A conclusione del suo rapporto notò, però, che in dicazioni italiane, non più rivolte verso la Confederazione ma contro caso dello «stabilimento del Reich sul Gottardo, resterebbe sempre l'eventuale invasore tedesco, sarebbero andate ben oltre alle sem- necessario per noi... ottenere non solo il massiccio del Gottardo, plici rettificazioni di confini o annessione di qualche passo o salien- ma anche i suoi fianchi, tutto il Vallese e tutta l’Engadina» (ROVI- te. Il programma massimo di un simile progetto di rivendicazione è GHI Alberto, op. cit., pp. 531-532). Le discussioni sulla sorte della quello esposto da Giorgio Lubera in La catena mediana delle Alpi, Svizzera si spostarono allora da Berna a Berlino, dove si riuniva il uscito a Milano nel 1940. Erano rivendicazioni in forte contrasto Comitato misto italo-germanico, che si occupava di economia tra con quello che era, come abbiamo visto, l'atteggiamento ufficiale del Governo italiano e personalmente dello stesso Mussolini, ma se, i due Paesi. Il rappresentante italiano, Amedeo Giannini, riferendosi nonostante i dissapori che quell’opuscolo avrebbe provocato nelle sempre al 1940, tra l’altro, racconta: «Fui invitato a partecipare a relazioni italo-svizzere, ne fosse stata autorizzata la pubblicazione una riunione di questo Comitato e qui mi si pose la domanda se in un momento tanto delicato, uno scopo ben preciso doveva pur eravamo disposti a partecipare a un'operazione energica di soffo- esserci. Esso era, infatti, soprattutto rivolto ad arginare le bramosie camento della Svizzera. Mancando di istruzioni... feci rilevare che il

42 - La Rivista dicembre 2017 Camillo Castiglioni, il Pescecane Alla fine della prima Guerra mondiale, mentre tutti contavano an- cora i morti, le perdite, i disastri sociali, morali ed economici, un uomo solo contava, invece, i miliardi che aveva fatto sulla pelle dei vincitori e dei vinti. Si chiamava Camillo Castiglioni, nato da una famiglia israelita, il 22 ottobre 1879 a Trieste, il più grande scalo commerciale dell’Impero austro-ungarico e luogo di affari e di pro- ficue speculazioni finanziarie. La famiglia ne avrebbe voluto fare un rabbino, ma lui fu attratto sin da ragazzo dal mondo degli affari e, con audaci investimenti in Borsa e il maneggio di operazioni riser- vate e spericolate, era riuscito ad accumulare discrete somme. Sta- bilitosi a Vienna, divenne amico dell’arciduca Carlo d’Austria, che dopo il suicidio del principe ereditario Rodolfo d’Asburgo (Mayerling 1889), e l’assassinio dello zio Francesco Ferdinando nell’attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914, sarebbe successo al prozio impera- tore Francesco Giuseppe (1830-1916) dal 21 novembre 1916 al 3 aprile 1919. Castiglioni, non ancora trentenne, entrato al servizio di Carlo d’Austria, ne divenne consigliere finanziario di fiducia. L’ami- cizia con il futuro imperatore gli permise di entrare nei salotti buoni della società europea e di conoscere notizie riservate come quelle sul prossimo scoppio della Guerra balcanica del 1912-1913, che gli permisero di giocare in anticipo, assicurandosi ingenti guadagni. Fu in quei frangenti che Castiglioni imparò a fare i soldi prima con la guerra e poi con la pace. Dopo il tacere delle armi, come consulente dell’Anglo-Austrian Bank, mediò sulle piazze finanziarie di Londra e di Parigi la concessione di prestiti ai diversi Paesi balcanici e alla Turchia, ergendosi a finanziere di statura internazionale. Lo scoppio della prima Guerra mondiale fu per Castiglioni un invito a nozze, con la protezione del suo amico erede al trono e poi imperatore con il nome di Carlo I, fondò un’imponente fabbrica di aeroplani, diverse industrie belliche, trasferendo gli ingenti guadagni nei forzieri sviz- zeri. Dopo la sconfitta militare delle Potenze centrali, fu facile per lui Copertina del volume Camillo Castiglioni oder Die far rientrare i capitali dalla Svizzera per fondare un suo impero indu- Metaphiysik der Haifische di Dieter Stiefel, Vienna 2012. striale e finanziario in Austria, in Germania e in Italia, dove, acquista- ta, già nel 1918, la cittadinanza divenne proprietario di una banca problema non era economico — ed io dovevo occuparmi di proble- privata di Firenze e presidente del Lloyd Triestino, entrando in rap- mi economici — né di guerra economica, ma puramente politico. porti d’affari con Giuseppe Toeplitz consigliere delegato della Banca Dal punto di vista politico l'Italia considera necessaria l'esistenza Commerciale Italiana. A Ludovico Toeplitz, figlio di Giuseppe, che lo della Svizzera, e di una Svizzera neutrale. E' uno dei capisaldi della ricevette nella residenza di famiglia a Varese, dobbiamo un conci- sua politica europea. Se la Svizzera dev'essere smembrata, non po- so quanto puntuale ritratto: «Un piccolo uomo insignificante assai tremmo certamente disinteressarci della sorte degli svizzeri italiani. poco rappresentativo, a linee curve arrotondate: come un uovo. Il Ma non avremmo fatto nulla per smembrarla né per facilitarne in viso non aveva tratti marcati, il naso s'incrinava sulla bocca tra le guance mollicce. Sembrava non aver scheletro sotto la maschera qualsiasi modo lo smembramento... Mi venne osservato che, man- di carne. Solo gli occhi avevano sprazzi vividi... non lasciava certo cando l'adesione dell'Italia, l'accerchiamento diveniva impossibile trasparire l'enorme cumulo di furbizia e di volontà che si celava ed inutile. Il Governo italiano, da me informato, approvò incondizio- sotto il suo aspetto di mollusco... Era il vero “pescecane” ma faceva natamente il mio operato. Del soffocamento della Svizzera non si pensare piuttosto a una piovra, pronta a protendere all'improvviso i parlò più, ma non mancarono nuovi episodi di ammassamenti ger- suoi viscidi tentacoli per ghermire la preda... Non diceva mai di no, manici alle frontiere svizzere... Feci a tale scopo più volte presente lasciando che l'avversario si affondasse ben bene per poi chiuderlo che qualsiasi atto ostile verso la Svizzera avrebbe avuto in Italia nella rete, acchiappandolo senza farlo strillare» (CASTRONOVO Va- sfavorevoli accoglienze». [GIANNINI Amedeo, I rapporti italo-svizzeri lerio, in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 22 (1979), alla (1860-1947), Roma 1948, pp. 35-37)]. Amedeo Giannini (Napoli voce online). Ludovico Toeplitz fu dunque il primo a soprannominar- 1886 – Roma 1960), giurista e politico era stato nominato senatore lo Pescecane, epiteto che avrebbe poi accompagnato per sempre del Regno nel 1934 e, nel 1938, ambasciatore. Suo figlio, Massimo questo banchiere d’assalto. Basta ricordare un film TV del 1988 e le Severo Giannini (Roma 1915-2000), anch’esso giurista e politico biografie più recenti (2012 e 2015). Nel primo dopoguerra il suo socialista ha ricoperto, tra l’altro, anche la carica di Ministro per la non fu, tuttavia, solo un impero economico e finanziario, ma anche Funzione pubblica nei governi Cossiga I e Cossiga II (1979-1980). culturale e artistico. Approfittando del dissesto postbellico, acquisì

dicembre 2017 La Rivista - 43 opere d’arte di ogni tipo e provenienza, che raccolse in un suo son- tuoso palazzo di Vienna abbellito persino con «interi soffitti tolti a palazzi del Cinquecento italiano».

Una raffineria di petrolio in Svizzera Al culmine della sua ricchezza, quando viveva come un principe del Rinascimento italiano e viaggiava in mezza Europa «in vagone fer- roviario privato», volendo passare alla storia come benemerito me- cemate, donò «alla città di Salisburgo la splendida sala dei concerti del Mozarteum» (V. Castronovo, op. cit.). All’apice della su potenza rafforzò le sue attività anche in Italia, come socio di imprese e di banche e, persino, come consulente riservato del Governo di Roma su molte delicate questioni. Nel 1921 fu implicato in uno scandalo riguardante alcuni acquisti speculativi della Fiat di Torino nell’ex Im- pero austro-ungarico, che lui riuscì a mettere a tacere tramite i suoi potenti amici politici, tra i qali c’era anche Benito Mussolini, l’astro sorgente del fascismo italiano, che, due anni dopo, lo avrebbe fatto nominare cavaliere di Gran Croce della Corona d’Italia. La voglia di strafare lo aveva portato, intanto, a speculare sui titoli francesi, che gli causarono la perdita di oltre 20 milioni di sterline-oro. Quando tutti lo consideravano fallito si trasferì a Berlino, dove riprese i suoi interessi industriali, assicurandosi la proprietà della BMW e entran- do in società con Ernst Heinkel (1888-1958) in diversi impianti per La copertina di «Der Spiegel», 32 / 1949, con la corrispondenza da Belgrado dal titolo C. C. baut Brücken. Mehr weiss man la costruzione di aerei in Germania e all’estero. I suoi affari andaro- nicht (Camillo Castiglioni costruisce ponti... di più non si no a gonfie vele fino all’ascesa di Hitler al potere, quando, essendo sa). L’immagine di copertina si riferisce al set di Vulcano del regista tedesco William Dieterle con Anna Magnani, girato in ebreo, decise di trasferirsi negli USA, dove divenne consulente per concomitanza con Stromboli, terra di Dio con la svedese Ingrid l’Europa di grandi banche come la Chase National e la Morgan. E Bergman di Roberto Rossellini, che per lei aveva lasciato la dall’America, Castiglioni non aveva mai smesso, nemmeno dopo le grande attrice romana. leggi razziali del 1938, di mantenere relazioni epistolari con il Duce, La fine di un politico svizzero con il quale continuò ad aver degli abbocamenti (in tutta la sua car- La scelta dell’uomo per la presidenza dell’IPSA, su consiglio di Ta- riera furono 25). Tra la fine del 1939 e gli inzi del 1940, a voce e per maro, cadde sul consigliere nazionale lucernese Ludwig Friedrich iscritto tentò di convincere, più volte, Mussolini a non partecipare al Meyer, che, come capo della frazione radical-democratica, la più nu- secondo conflitto mondiale. Le corrispondenze e le fonti ufficiali non merosa all’Assemblea federale, godeva di una indiscussa e autore- ci dicono come e quando Camillo Castiglioni, proprio in quel prerio- vole popolarità perché, agli occhi anche dei suoi avversari politici in- do, che precedette l’entrata in guerra dell’Italia (10 giugno 1940), carnava «la coscienza parlamentare di alte virtù civiche», tanto che progettò la fondazione e la gestione di una raffineria di petrolio nel- lo stesso losannese Pierre Grellet, il più autorevole giornalista ac- la Confederazione per conto di Mussolini. La sua prima richiesta di creditato a Palazzo federale, lo definiva austero« come un hidalgo» ottenere un permesso di soggiorno in Svizzera è del 21 settembre [HAUSER Bendikt, «Eine ölige Geschichte»: der Skandal um Camillo 1939, per l’occasione dava come referenze i nomi del Gr. Uff. Car- Castiglioni und Nationalrat Ludwig Friedrich Meyer (1940-1945), lo Bianchi, presidente della Camera di Commercio Italiana per la «Rivista storica svizzera», anno 60 (2010), Quaderno 3]). Come vi- Svizzera, del Consigliere nazionale svizzero Ludwig Friedrich Meyer cepresidente, Tamaro suggerì il nome di Carlo Bianchi, fondatore del e del Ministro plenipotenziario d’Italia a Berna, Cav. di Gran Croce fascio di Zurigo, imprenditore con forti interessi anhe i Italia, che Attilio Tamaro, che era, come sappiamo, suo concittadino e amico. in passato aveva avuto rapporti diretti con lo stesso Mussolini, dal Tra il 1939 e il 1940, Castiglioni si recava spesso in Svizzera, dove quale, nel 1934, era stato incaricato di una delicata missione negli prendeva alloggio all’Hotel Savoy di Zurigo o all’Hotel Splendide di Stati Uniti per ampliare il mercato delle sete italiane e per ottenerne Lugano, prima di stabilirsi a Villa Pagnamenta di Sorengo-Lugano. la quotazione in Borsa. Nel 1937 aveva costituito a Zurigo l’Associa- Nel giugno 1939, progettò la fondazione dell’IPSA (Industria Petro- zione svizzera per le relazioni culturali ed economiche con l’Italia. lifera Svizzera, Società anonima / Schweizerische Petroleum-Indu- Dal 28 naggio 1938, era, come detto, anche Presidente della Came- strie), facendosi consigliare da Tamaro sui nomi delle persone da ra di Commercio Italiana per la Svizzera con sede a Zurigo. Carlo coinvolgere nel progetto, perché lui voleva agire in incognito, in un Bianchi accolse la proposta con malcelata soddisfazione. Non era, Paese dove si era fatta la fama di faccendiere spregiudicato e di spe- infatti, un uomo da accettare un ruolo da comprimario. Si mise allo- culatore senza scrupoli, tanto che, negli ambienti bancari di Zurigo, ra in moto e, nell’ottobre del 1939, dopo che la Elektrowatt AG e la lo chiamavano non Castiglioni ma Castigliardi (l’uomo dei miliardi). Fabbrica di armi Emil Bührle non avevano accettato di partecipare

44 - La Rivista dicembre 2017 con proprie quote al progetto per non avere rapporti con Castiglioni, sco affare in Parlamaneto nella seduta del 12 giugno, fu assassinato Bianchi si dichiarò disposto a realizzare lui stesso la raffinarie per la due giorni prima. Per rabbonire la debole opposizione, Mussolini si quale aveva trovato dei soci, disposti a investire, per subito, nell’im- fece allora promotore della fondazione dell’AGIP, una società ita- presa oltre 4 milioni di franchi. Mettendosi apertamente contro Ca- liana per l’estrazione dei petroli e idrocarburi, nata due anni dopo. stiglioni, Bianchi non aveva minimamente immaginato né in che La SIAP continuò, tuttavia, indisturbata ad avere il mopnopolio del- vespaio aveva messo il dito né a quale catastrofe stava andando la vendita fino al 1939, fino a quando cioè il Duce no la requisì incontro. Tra il presidente della Camera di Commercio e il capo della come industria di un paese straniero probabile futuro nemico. Al Legazione italiana fu allora guerra aperta. Le lettere al vetriolo tra suo posto fondò l’ISPA, anagramma di SIAP, titolare dell’omonima Zurigo e Berna si susseguirono dal novembre del 1939 a dicembre raffineria svizzera. Fin qui la storia, quella corroborata dai riscontri 1940. Alle gravi accuse di Bianchi a Castiglioni, Tamaro rispondeva e dalle fonti d’archivio, alla quale, con il passare del tempo si sono rinfacciandogli il passato poco pulito, tirando fuori vecchi documen- aggiunti i teoremi, le illazioni, secondo i quali l’impianto di Rotkreuz ti e appunti sui suoi intrallazzi con il nemico al tempo della prima non avrebbe prodotto nulla per il sempice fatto che doveva esse- Guerra mondiale e le recenti percentuali che lui pretendeva persino re solo uno scatolone vuoto, nel quale Camillo Castiglioni avrebbe sulla vendita delle armi all’Italia. Fu una lotta senza quartiere, che fatto confluire le enormi somme trafugate in Svizzera da Mussolini, si concluse solo dopo che Tamaro riuscì a ottenere da Roma la de- da suo genero Galeazzo Ciano e da altri alti gerarchi fascisti. Alcu- cadenza di Bianchi da presidente della Camera di Commercio dal ni parlano di decine di miliardi (Ray Moseley, Mussolini’s Schadow: 21 dicembre 1940. Dal campo italiano la lotta per l’IPSA, fondata The Double Life of Count Galeazzo Ciano, 1999, in italiano Ciano, i; Mauro Canali, ; Gennaro De Stefano, in ufficialmnte il 4 novembre 1939, si spostò, con ben più gravi conse- l’ombra di Mussolin passim «Oggi», 2000 n. 51, 2001 n. 2). Si tratta, comunque, di operazioni e guenze, a quello svizzero. Nonostante le forti pressioni, a tutti i livelli, cifre sempre contestate e negate dai difensori del Duce. Ai vecchi te- esercitate da Mayer, soltanto alla fine di maggio 1940, il Conisiglio oremi se ne sono aggiunti, negli ultimi tempi, di nuovi che farebbero federale, competente per la questione, concesse il permesso di rea- risalire ai soldi dell’ISPA di Rotkreuz le morti di Enrico Mattei, come lizzazione del progetto, per un contingente provvisorio di lavorazio- Agip ne avrebbe rivendicato la restituzione; quella di Mauro De Mau- ne di 75.000 tonnellate annui di greggio. Bianchi non si era, intanto, ro che, per conto del regista Francesco Rosi, stava preparando la arreso e aveva sobillato la stampa contro Castiglioni e di riflesso trama di un film sulla fine di Mattei e quella di Pier Paolo Pasolini, contro lo stesso Mayer. A suonare per primo le trombe fu il capo- che fu ucciso quando stava per terminare un suo libro intitolato, redattore della Schweirzerischen Handelszeitung, il più importante appunto, Petrolio. giornale economico della Confedarzione, che imbastì una vera e propria Story. Si accodarono, quindi, anche Die Tat, il potente foglio Epilogo della Migros di Gottlieb Duttweiler e il settimanle Weltwoche. Lo Attilio Tamaro fu espulso dal Partito Nazionale Fascista, nel giu- scandolo dell’IPSA fu alimentato anche dagli interventi della Stan- gno del 1943, qualche mese prima della caduta dello stesso fa- dard Oil e della Shell, collegate alla svizzera Petrola. Alle accuse dei scismo, per la sua avversione all’antisemitismo. Nonostante non giornali contro il faccendiere venuto dall’Italia, si aggiunsero anche avesse poi aderito alla Repubblica Sociale Italiana, alla fine della quelli contro il Mayer, ritenuto suo protettore, che, sotto la spinta guerra fu deferito al Tribunale per l’epurazione, ma non subì nes- dell’opinione pubblica e degli attacchi degli avversari, fu costretto suna condanna. Si ritirò quindi a vita privata e continuò la sua a dimettersi dal Consiglio nazionale, rinunciando per sempre a una attività di giornalista e storico. A futura memoria lasciò tutto il suo brillante carriera politica. corposo carteggio con Camillo Castiglioni dall’11 novembre 1929 al 23 dicembre 1946 agli archivi [Archiv für Zeitgeschichte, ETHZ La tangentopoli nera (Zurigo), NL Attilio Tamaro / 11-16]. Attilio Tamaro è il bisnonno L’impianto dell’IPSA, sorto nella zona industriale di Rotkreuz, in Can- della scrittrice Susanna Tamaro. ton Zugo, si limitava intanto a fare esperimenti di estrazione di bio- Camillo Castiglioni fu espulso dalla Svizzera il 31 maggio del 1943. carburante dai fondi del caffé. Secondo alcuni, Camillo Castiglioni Per qualche tempo fece perdere ogni traccia di sé, per ricomparire sarebbe stato non solo consigliere finanziario personale, ma anche poi, alla grande, nel corso del 1946, a Roma in veste di fiduciario di complice e socio di Mussolni ancora prina della sua ascesa al po- un pool di potenti banche americane. In quella veste trattò qualche tere. Nel 1920 avrebbe già organizzato un finanziamento dell’ame- anno dopo, da pari a pari, con Josip Broz Tito per garantire alla Ju- ricana Standard Oil alle Camicie nere, in cambio della promessa di goslavia, espulsa dal Cominform, l’organizzazione degli Stati comu- future concessioni nel campo del commercio dei prodotti petroliferi. nisti, un prestito di 40 milioni di dollari. Quando il Governo jugoslavo Nel 1922 la Standard Oil, attaverso la sua controllata Sinclair Oil si rifiutò di pagargli la commissione pattuita di 100.000 dollari per fondava la SIAP, che avrebbe ottenuto poi il monopolio del commer- il prestito mediato, Castiglioni fece causa e si fece riconoscere tale cio dei petroli in Italia. Ma quando nel 1924, la Sinclair Oil ottenne ricompensa dall’Italia, che stornò quella somma dal fondo ripara- anche il permesso esclusivo di estrarre petroli dal sottosulo italiano, zioni, che Roma doveva a Belgrado per la questione di Trieste, per la scoppiò uno scandalo, che Mussolini non fu in grado di mettere a quale Castiglioni era stato anche l’interlocutore confidenziale di Tito tacere. Il socialista Giacomo Matteotti, che voleva denunciare il lo- per conto del Governo italiano e del Vaticano.

dicembre 2017 La Rivista - 45 Parlami di te: il nuovo libro di Gemma Gemma Capone, con l’on Gianni farina, che ha scritto la prefazione, Capone durante la presentazione del libro presso il centro culturale Il Ponte di Rüti Un viaggio nelle vite degli altri ma di Valeria Chiantese con una destinazione in noi stessi

Parlami di te è un libro che racchiude nel titolo un significa- con grande seguito a Zurigo e dintorni, ottenendo un riscontro to profondo è rivelatorio: quello di aprirsi all’altro in un’ottica molto positivo da parte del pubblico. relazionale, perché si affidano stralci della propria vita a una Le ragioni insite nel suo impegno con Radio l’ORA Italiana tro- persona estranea da sé, e in questo modo diventa possibile vano espressione nelle stesse parole di Gemma, la quale spie- nel confronto con l’altro riuscire ad entrare realmente in con- ga “Non volevo, in assoluto, che il bene ricevuto morisse da me, tatto con i propri sentimenti e stati d’animo, averne una reale desideravo profondamente che continuasse a vivere dandolo consapevolezza. Gemma Capone riesce a colpire il lettore per oltre, se non altro per sdebitarmi, almeno in parte. Era il mo- il suo sorprendente modo di rispondere a qualsiasi dubbio o mento in cui mi sentivo doppiamente fortunata: nel bisogno argomentazione di chi le scrive, utilizzando un tono delicato ero stata sostenuta, ora ero nella condizione favorevole di poter ma che al contempo denota una forza interiore sbalorditiva, essere io a dare qualcosa. Insomma, intendevo impegnarmi che solo chi ha sofferto o amato molto può essere in grado di nel sociale e dovevo pur cominciare da qualche parte. Bene. convertire in una conoscenza che diventa funzionale nel mo- Cominciavo da Radio L’Ora”. mento in cui la si condivide con l’altro. Non ci sono pregiudizi Da speaker radiofonica di successo, Gemma diventa destinata- o negatività nelle sue parole, ma solo una saggia lettura della ria di missive indirizzate alla Radio, come risultato di un proget- realtà che cerca di risollevare in modo chiaro e fattibile anche to di squadra ambizioso e ispirato, nato dalla volontà di creare il punto di vista più nero e inesorabile, proponendo una visione uno spazio confidenziale dove i radioascoltatori potessero non di speranza e proattività di costruire la positività senza subire. solo ascoltare, ma sentirsi ascoltare: una precisa volontà di co- Per questo le parole di Gemma meritano di essere lette, affin- municazione bidirezionale. ché attraverso le vicende degli altri, segnino un passaggio an- Parlami di te non è solo una raccolta di queste missive ac- che nelle nostre vite, rendendoci più consapevoli di chi siamo, compagnate dalle risposte dell’autrice, ma è soprattutto lo cosa vogliamo e cosa potremmo avere utilizzando la giusta specchio di un’idea ben costruita di utilizzare la scrittura lente per guardare il mondo. come veicolo di una comunicazione efficace, e come tale, Gemma Capone è nata in Italia a Montella (provincia di Avelli- può definirsi come un viaggio nelle vite degli altri ma con una no) ed è emigrata in Svizzera alla fine dagli anni ‘60. Ha pub- destinazione in noi stessi. blicato il libro Animaterra – “un libro fatto di vissuti momenti quotidiani e d’intensi ricordi legati a personaggi e luoghi della Gemma Capone terra natia” - e, sulla scia del suo desiderio di farsi conoscere Parlami di te nel mondo dell’emigrazione e di creare un filo conduttore tra Bisdada edizioni sé e i suoi connazionali in Svizzera, è approdata con grande pp. 225; CHF 16.— successo a Radio l’ORA Italiana, radio alternativa multietnica

46 - La Rivista dicembre 2017 Federico Rampini Roberto Burioni Le linee rosse. La battaglia dei somari Uomini, confini, imperi: le carte Perché la scienza non può geografiche che raccontano il Alessandro D'Avenia essere democratica mondo in cui viviamo Ogni storia è una storia d'amore (Rizzoli pp.220; € 17,00) (Mondadori pp 455; € 19,50) (Mondadori pp 324; € 20,00)

«Non sopporto che mia figlia cresca in un mondo in cui la Viaggiamo di più. Capiamo di meno. Mentre lo attraversia- L’amore salva? menzogna ha lo stesso peso della verità.» Chi è il soma- mo in velocità, il mondo ci disorienta. I leader brancolano Ed è proprio l’interrogativo fondante che Alessandro D’A- ro? È un essere umano tanto babbeo da ritenersi tanto in- nel buio. Fissano delle "linee rosse" che non capiscono. venia si pone in apertura di queste pagine, invitandoci telligente da riuscire a sapere e capire le cose senza averle Forse perché non leggono. Quel che il mondo vuole dirci a incamminarci con lui alla ricerca di risposte. In questo studiate. Di somari, Roberto Burioni ne ha incontrati pa- è spiegato nelle carte geografiche, e nella loro storia. Ma libro straordinario incontriamo anzitutto una serie di recchi: sono quelli che pur non avendo la minima nozione quelle studiate a scuola non bastano. Bisogna penetrare il donne, accomunate dal fatto di essere state compagne di medicina o di biologia, pur non sapendo cos'è un virus loro significato nascosto, incrociare il paesaggio terrestre di vita di grandi artisti: muse, specchi della loro inquietu- e come funziona un vaccino, pretendono di convincerci con le storie delle civiltà, dei popoli e degli imperi. Ogni dine e spesso scrittrici, pittrici e scultrici loro stesse, argini che "dieci vaccini sono troppi", "le malattie guariscono crisi – dai profughi alla Corea del Nord, dal terrorismo al all’istinto di autodistruzione, devote assistenti, o invece da sole o grazie ai soli rimedi naturali", "le vaccinazioni cambiamento climatico, dagli autoritarismi ai nuovi pro- avversarie, anime inquiete incapaci di trovare pace. Ascol- obbligatorie servono solo ad arricchire le industrie farma- tezionismi, dalle "missioni impossibili" di papa Francesco tiamo la frustrazione di Fanny, che Keats magnificava in ceutiche e quelli che sono sul loro libro-paga". all'inquietante utopia dei social media – ci sfida a capire. versi ma con la quale non seppe condividere nemmeno un Il fatto è che la scienza non è democratica: come ha detto Una traversata coast-to-coast rivela che la supremazia giorno di quotidianità, ci commuove la caparbietà di Tess Piero Angela, la velocità della luce non si decide per alza- degli Stati Uniti affonda le radici nella peculiarità del suo Gallagher, poetessa che di Raymond Carver amava tutto e ta di mano. Nella scienza, possono dire la loro solo coloro territorio. Le due Americhe sono separate da linee di frat- riuscì a portare un po’ di luce nei giorni della sua malattia, che per anni hanno sudato sui libri, hanno sottoposto le tura geografiche e razziali, religiose e sociali. Le stesse che ci sconvolge la disperazione di Jeanne Modigliani, ammi- proprie ipotesi a una rigorosa procedura di esperimenti e spaccano l'Europa tra globalisti e sovranisti. riamo i segreti e amorevoli interventi di Alma Hitchcock. controlli, possiedono un metodo che consente di distin- La Cina costruisce una Nuova Via della Seta, sulla quale Alessandro D’Avenia cerca di dipanare il gomitolo di guere la verità dalla bugia. Certo, la scienza è imperfet- inseguo le tracce di un esploratore italiano nel deserto tante diversissime storie d’amore, e di intrecciare il filo ta, fatta da uomini ancora più imperfetti, le verità che ci di Gobi. L'espansionismo giapponese aiuta a decifrare la narrativo che le unisce, in un ordito ricco e cangiante. Per offre sono sempre parziali e mai troppo sicure. Però vale trappola della Corea del Nord. Il peso della Chiesa aiuta farlo, come un filomito, un “filosofo del mito”, si rivolge la pena fidarsi, perché l'alternativa è costituita dal buio, a capire il dibattito italiano sui profughi. I tracciati delle all’archetipo di ogni storia d’amore: Euridice e Orfeo. Un dall'oscurantismo e - quando si scherza con la salute pro- migrazioni/invasioni ci riportano alla caduta dell'Impero mito che svolge la sua funzione di filo (e in greco antico pria e altrui - dalla morte. La scienza sarà anche poca romano. Il potere delle mappe decide la sorte degli impe- per indicare “filo” e “racconto” si usavano due parole cosa, ma - come dimostra questo libro con abbondanza ri: da Cristoforo Colombo a GoogleMaps. Il cambiamento molto simili, mitos e mythos) perché contempla tutte le di dati, numeri, tabelle, storie vere di trionfi e fallimenti - climatico ridisegna gli atlanti a una velocità angosciante, tappe di una storia d’amore, tra i due poli opposti del è tutto quello su cui possiamo contare: non ci conviene la geografia dell'Artico e delle rotte navali cambia sotto i disamore (l’egoismo del poeta che alla donna preferisce buttarla via. nostri occhi. E infine l'Italia vista da "tutti gli altri" aiuta a il proprio canto) e dell’amore stesso (il sacrificio di sé in «Per bloccare i Somari e per convertirli alla ragione abbiamo capire chi siamo davvero. nome dell’altro). qualcosa che è più efficace degli antibiotici, più sicuro dei Nella sua ricognizione delle linee di forza che stanno Ogni storia è una storia d’amore è così un libro che vaccini, un rimedio antico ed economico. I Somari si curano ridefinendo gli assetti geopolitici e geoeconomici glo- muove dalla meraviglia e sa restituire meraviglia al letto- con i libri.» bali, Federico Rampini mostra e insegna a leggere la re. Perché ancora una volta D’Avenia ci incanta e ci sor- La battaglia di uno scienziato contro le false credenze che nuova cartografia del mondo, per «guardare dietro prende, riuscendo nell’impresa di coniugare il godimento rischiano di cancellare le grandiose conquiste della medicina le apparenze». puro del racconto e il piacere della scoperta.

dicembre 2017 La Rivista - 47 Milano, Palazzo Reale fino al 28 gennaio 2018 Dentro Caravaggio di Augusto Orsi

Michelangelo Merisi detto Il Caravaggio (Milano 29 settembre 1571- Porto Ercole 10 luglio 1610) Una vita angosciosa e tormentata. Una parabola che si compie in meno di 39 anni. Un grande genio della luce. Ragazzo morso dal ramarro, 1597 Olio su tela, 65,8 x 52,3 cm

L’uomo Per meglio capire, apprezzare ed amare le opere dell’artista milanese “Fecer crudel congiura / Michele a’ danni tuoi Morte e Natura/ Questa bisogna conoscere le vicende tumultuose della sua breve inquietan- restar temea / Da la tua mano in ogni immagin vinta /Ch’era da te te esistenza, fatta sì di ricerca, di apprendistato in bottega, di creazioni creata e non dipinta/ Quella di sdegno ardea /Perché con larga usura, / sublimi con sciabolate di luce e sferzate di colori in tele nelle quali ha Quante la falce sua struggea, / Tanto il pennello tuo ne rifacea”. umanizzato il divino, ma anche il suo vivere quotidiano, fatto di frequen- tazione di taverne e postriboli, e soprattutto di viaggi, di fughe. L’artista La sua indole aspra e litigiosa gli creò gravi problemi. L’uccisione a Caravaggio è stato un grande innovatore dell’arte del suo tempo, con Roma di un avversario di gioco Ranuccio Tomassoni e non fu il primo. A lui inizia la pittura moderna. Si era formato in un ambiente tardo manie- Malta dove era stato accolto dal Gran Maestro dell’ordine, il suo torbido rista in cui gli artisti ripetevano stancamente formule riprese dai grandi ingegno si fece ancora sentire. Venuto a duello con un nobile cavaliere maestri del passato. Fin da subito pone le sue premesse per la rivoluzio- del posto, fu imprigionato, ma riuscì a fuggire. A Napoli, in una rissa naria maniera di dipingere: rifiuta i modelli degli antichi maestri e, per asportò un orecchio di un inserviente nella taverna del Cerriglio. le sue tele, usa solo modelli dal vivo, ma non avendo soldi per pagarli, La morte, dovuta a “febbre maligna” lo colse a Porto Ercole durante il all’inizio ritrae sé stesso riflesso in uno specchio. In seguito utilizzerà suo viaggio in feluca verso Roma dove voleva recarsi, avendo ottenuto modelli ripresi dalla strada, uomini e donne veri, amici e prostitute, che la grazia e il perdono dei suoi misfatti per intercessione del Cardinal raffigura, sempre in grandezza naturale, così come sono, con i loro difet- Gonzaga. Aveva 39 anni ed era proiettato verso nuove creazioni e verso ti senza alcuna idealizzazione. la gloria. Morì solo e abbandonato da tutti. La notizia della morte, secon- Altra novità molto importante è la luce. Una luce della quale è padrone do il poeta napoletano barocco Giovan Battista Marino, che ne scrisse assoluto creando nelle sue opere drammatici contrasti chiaroscurali. un pomposo, ma veritiero elogio funebre, dispiacque moltissimo negli Una lotta continua tra luce ed ombra. L’ombra e il buio con il progre- ambienti artistici. dire del suo stile, man mano prendono il sopravvento sulle parti luce, tanto che nelle sue ultime opere le figure sono letteralmente inghiottite dall’ombra. La mostra Promossa e organizzata dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira è stata curata da Rossella Vodret, coadiuvata da un prestigioso comitato scientifico presieduto da Keith Christiansen. La splendida e superlativa esposizione inaugurata nella città natale di Caravaggio lo scorso 29 settembre, giorno del suo compleanno, si con- cluderà il 28 gennaio 2018. Dentro Caravaggio è l’esito finale di una lunga e impegnativa ricerca promossa nel 2009 dal Comitato Naziona- le per la celebrazione della del IV centenario della morte di Caravaggio. L’esposizione presenta ventidue dipinti autografi di Caravaggio passati ad un accurato controllo critico e sottoposti ad un’ulteriore verifica ese- guendo espressamente nuove analisi, con apparecchiature all’avan- guardia, che hanno permesso di vedere sotto la superficie pittorica e quindi conoscere meglio la tecnica esecutiva dei dipinti. L’insieme delle La Buona Ventura, analisi prende il nome di “Diagnostica artistica”, metodo di studio nato 1597 Olio su tela, 115 x 150 cm nell’Ottocento, basato su analisi scientifiche.

48 - La Rivista dicembre 2017 Giuditta che taglia la testa a Oloferne, 1602 Olio su tela, 145 x 195 cm

Nelle sale di Palazzo Reale, sede della mostra, i risultati della diagno- stica artistica sono posti nel retro dei pannelli che espongono le tele. L’osservare le opere nelle loro radiografia e stratografia lucida, è un vali- do sostegno che aiuta a meglio comprendere il lavoro creativo e la sua autenticità, ma rompe anche il feeling che si stabilisce con i dipinti e li fa meno apprezzare sul piano emozionale. Il pittore che “dava luce al buio” Caravaggio dava “Luce al buio” questa affermazione è il denominatore comune di tutte le opere in esposizioni messo in evidenza con maestria da un allestimento perfetto per tonalità di luci e per l’essenzialità dei cartelloni esplicativi in italiano e in inglese. Nel 2006 al Museo Van Gogh di Amsterdam avevo visitato e mi ero de- liziato con un interessante ed audace mostra che metteva a confronto Madonna di Loreto (Madonna dei Pellegrini), diretto opere di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, e Rembran- 1604-1605 Olio su tela, 260 x 150 cm dt van Rijin, due geni dell’arte barocca del Nord e del Sud Europa. Il confronto voluto dall’esposizione si era concluso con una schiacciante vittoria del maestro della luce: Caravaggio. Ancor oggi, visitando “Dentro Caravaggio”, ho provato le stesse emozioni e mi son detto che Caravag- gio è un genio della pittura, unico e irripetibile. Tutte le 22 opere sono dei capolavori. Meritano di essere ammirate nel contesto privilegiato della mostra, e meriterebbero di essere menziona- te in questo articolo. Ecco due dei quadri che più mi hanno più impressionato, anche se non visti per la prima volta: Giuditta che taglia la testa a Oloferne: grandioso e spiazzante. Ci scaraventa in pieno nella tragedia. Luce, ombre e colori più vivi che quelli del reale. Stupefazione e orrore sui volti dei personag- gi. È La rappresentazione della psicologia della violenza. Nel quadro Caravaggio ritrae spietatamente nei dettagli più cruenti la fine di una figura biblica del male, vittima del fascino di una donna bella e forte. Ragazzo morso da un ramarro è uno dei ritratti del periodo romano, forse ispirato a modelli della statuaria antica. Il cromatismo dei colori appare schiarito. Nello sguardo del fanciullo si leggono al contempo stupore e repulsione. Il catalogo Edito da Mondomostre Skira, un ponderoso volume di 371 pagine a cura di Rossella Vodret con saggi dei più importanti studiosi di Caravaggio, è il racconto da una prospettiva nuova e inesplorata della straordinaria produzione di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Dentro Caravaggio Palazzo Reale Milano Orari: Lun: 14.30 - 22.30 Mart, Merc e Dom: 09.30 - 20.00 Giov, Ven e Sab: 09.30 - 22.30 San Giovanni Battista, www.caravaggiomilano.it 1604 circa Olio su tela, 172,72 x 132,08 cm

dicembre 2017 La Rivista - 49 Alle Scuderie del Quirinale fino al 21 gennaio 2018 Picasso. Tra Cubismo e Classicismo: 1915-1925

È il febbraio del 1917 e in Europa infuria la Grande Guerra. Berlino, dalla Fundació Museu Picasso di Barcellona al Gug- Pablo Picasso, che ha solo 36 anni ma è già il grande pittore genheim di New York. La mostra si sofferma in particolare sul che ha guidato la rivoluzione cubista, arriva per la prima volta metodo del pastiche, analizzando le modalità e le procedure in Italia. tramite le quali Picasso lo utilizzò come strumento al servizio A cento anni da quel viaggio che segnò tanto la sua arte del modernismo, in un percorso dal realismo all’astrazione quanto la sua vita privata (proprio a Roma, mentre prepa- tra i più originali e straordinari della storia dell’arte moder- rava i costumi e le scene per i Ballets Russes di Diaghilev, na. L’esposizione illustra gli esperimenti condotti da Picasso conobbe Olga), le Scuderie del Quirinale celebrano Pablo con diversi stili e generi: dal gioco delle superfici decorative Picasso con una grande mostra che conclude le manifesta- zioni, aperte a primavera, dedicate al gran tour dell’artista nei collage, eseguiti durante la prima guerra mondiale, al re- spagnolo nel nostro paese. La mostra, intitolata Picasso. Tra alismo stilizzato degli “anni Diaghilev”, dalla natura morta al Cubismo e Classicismo 1915-1925, raccoglie un centinaio ritratto. A Palazzo Barberini poi, nel grandioso salone affresca- di capolavori esposti e scelti dal curatore Olivier Berggruen, to da Pietro da Cortona, verrà esposto, per la prima volta a in collaborazione con Anunciata von Liechtenstein, con pre- Roma, il sipario dipinto per Parade, una immensa tela lunga stiti di musei e collezioni eccellenti, dal Musée Picasso e dal 17 metri e alta 11. L’architettura di Bernini diventa la cornice Centre Pompidou di Parigi alla Tate di Londra, dal MoMa e dal per un emozionante dialogo tra l’opera di Picasso e il grande Metropolitan Museum di New York al Museum Berggruen di affresco barocco.

Pablo Picasso, Deux femmes courant sur la plage (La Il sipario realizzato da Picasso nel 1917 per il balletto course), 1922. Musée National Picasso, Parigi Parade. L’ immensa tela lunga 17 metri e alta 11 è sposta a Palazzo Barberini

50 - La Rivista dicembre 2017 Alla Fondazione Beyeler, (Riehen) Basilea fino al 21 gennaio 2018 Paul Klee, Staedtische-Komposition-mit-gelben-Fenstern, 1919, 401x300mm Paul Klee “La dimensione astratta”

(AugOr) - Nella mostra di Basilea Paul Klee, esalta le arti plastiche con diale, durante la quale perse due cari amici, August Mac e Franz Marc, le sue creazioni. dopo, per l’espulsione dall’Accademia d’arte di Düsseldorf, la confisca Klee un grande artista del segno e del colore che nelle sue opere ha di un centinaio di opere da parte del regime nazista, la malattia, l’esilio rappresentato ed ha interpretato il mondo in cui è vissuto. Oggi, le mo- in Svizzera e la morte nel 1940 in un centro di cura a Locarno. stre denominate antologiche tendono ad esporre tutto quello che ri- La Fondazione Beyeler, mostra in un centinaio di tele la sua grandez- guarda l’artista sia nella sfera professionale, sia in quella privata. Quella za innovativa e la sua creatività nei dipinti astratti. In esposizione non ospitata alla fondazione Beyeler non fa eccezione. In questo modo per- solo tele della Beyeler, ma anche quelle provenienti da 12 nazioni e da mette al visitatore di conoscere ed apprezzare l’artista e l’uomo nella svariati collezionisti privati fanno conoscere al visitatore la grandezza sua completezza. dell’artista germanico. La sua modernità la si legge nei dipinti con su- “Più il mondo diventa scioccante, più l’arte si fa astratta. Per contro un perficie a scacchi dove gli spazi di colore formano strane ma magnifi- mondo felice fa sviluppare il realismo” (Paul Klee) che scacchiere e strisce orizzontali o nelle tele “puntilliste”, dove linee e Non a caso, la Fondazione Beyeler, per celebrare i suoi 20 anni di esi- punti conducono l’osservatore in un universo senza fine. stenza ha scelto di farlo con Paul Klee, artista che con Picasso è uno Opere luminose, accessibili e positive. Il passaggio di Klee al non figura- degli autori più rappresentati nelle sue collezioni. tivo diventa un’evasione. Per lui la pittura astratta non è fine a sé stesso Ernest Beyeler (1921- 2010) collezionista e fondatore del Museo di Ri- o negazione dell’arte ma un volo verso altri mondi dove si sentiva libero ehen apprezzava la modernità di Klee e amava il suo cromatismo e la dalle rovine della guerra e della sua esistenza. Per liberarsi del suo pas- sua forza espressiva. Il pittore germanico visse in un mondo inquietante sato aveva bisogno di ali e queste le trovò nella pittura astratta che gli che lo rese infelice. Prima, per gli eventi bellici della Prima Guerra Mon- diede la fama.

Il Piccolo cigno di Crema spicca il volo Sala completa e pubblico entusiasta, piccoli e grandi, per il Piccolo cigno di crema presentato domenica 12 novembre al Centro Sant’Antonio di Locarno. Lo spettacolo, liberamente ispirato da un racconto di Federico Martinoni, è stato messa in scena da Prisca Mornaghini e Antonello Cecchinato dell’Associazio- ne teatrale Giullari di Gulliver. Le musiche sono tratte dall’opera Il lago dei cigni di Pjotr Ilic Ciajkovskij. Si tratta di una coproduzione Pasticceria Marnin e Collettivo Minimo Giullari di Gulliver. La fiaba, illustrata con creatività da Naomi Antognini, è stata pubblicata dall’edizioni Marnin presso la Tipografia Stazione, Armando Dadò Editore. Quasi tutte le favole terminano con “E tutti vissero felici e contenti”, quella di Il Piccolo cigno di crema invece con “…Se un giorno passerete dalle parti della piccola e graziosa pasticceria in riva al lago, alzate per favore lo sguardo verso il cielo e non è detto che possiate scorgere il piccolo, grande cigno volare felice lassù tra le nuvole. Per aiutarvi a riconoscerlo vi dirò che ha una macchiolina nera sotto l’occhio destro.” Il finale della favola di Federico Martinoni lirico e poetico è stato uno dei mo- menti più significativi dello spettacolo per bambini e adulti. La magia attra- verso, un gesto d’amore trasforma Il Piccolo cigno di crema della “piccola e graziosa pasticceria in riva al lago” in una creatura vivente bellissima e libera. I due protagonisti: Petulla (Prisca Mornaghini) e Patricia (Antonello Cecchina- to) hanno tenuto la scena con bravura sapendo interessare e divertire I piccini, ma anche i grandi. Attorno al piccolo cigno di crema hanno creato e fatto vivere Franca Antognini e Federico Martinoni presentano con ritmo e brio atmosfere e diversi personaggi simpatici e credibili. la fiaba al folto pubblico di grandi e piccini dicembre 2017 La Rivista - 51 Benchmark di Nico Tanzi Il bue, l’asino e la processione: una poco rituale parentesi natalizia

Approfitto del cli- È un ricordo accompagnato da sensazioni opposte. La «magia» di quel momento, l'unico ma prefestivo di dell'anno in cui, in un qualche modo misterioso, la dimensione del sacro si faceva quasi tan- queste giornate gibile. Ma anche, con il passare degli anni, la stanchezza di una celebrazione che cominciava per tornare con il ad apparire formale e insensata agli occhi di un preadolescente poco propenso a dar credito ricordo al rito che a leggende prive di una solida base razionale... Rievoco quel rito per accennare a una compo- nella mia infanzia nente della nostra esistenza cui forse non siamo più abituati a fare molto caso: la dimensione accompagnava la simbolica. Che cosa resta infatti del Natale, del presepe, della cometa, così come di infiniti altri sera della vigilia elementi della nostra cultura — e non solo di quella religiosa — senza quella dimensione? di Natale. Allo Poco o nulla. Certo, è possibile — restando in tema natalizio — sottoporre gli avvenimenti scoccare della evangelici al filtro della verifica storica e scientifica. E scoprire che in realtà Gesù sarebbe nato mezzanotte da quattro a sette giorni prima di quella notte che segnò l'inizio della nostra era. Che proba- l'intera famiglia, bilmente a guidare i re magi a Betlemme non fu una cometa, ma una congiunzione di pianeti in processione, (se ne verificarono almeno tre, in quegli anni, fra cui quella, rarissima, di Giove con Saturno). E percorreva la casa che a «inventare» la coda della cometa, introducendola nell'iconografia successiva, fu Giotto: intonando «tu il quale per dipingerla, nella Cappella degli Scrovegni di Padova, si ispirò alla cometa di Halley, scendi dalle stel- proprio in quegli anni (all'alba del quattordicesimo secolo) apparsa alle nostre latitudini. Inte- le», e alla fine, ressante, certo. Ma cosa ci dice, tutto questo, del senso del Natale? Ed è possibile, magari sen- giunti davanti al za essere credenti in senso stretto, trovare in quella che è forse la più importante delle nostre presepe, il «Gesù tradizioni un senso che vada oltre la «storiella» che non riusciva più ad affascinarmi nei giorni Bambino» veniva in cui smettevo di essere un bambino? Al di là del senso evangelico, è interessante come, depositato nella secondo tradizioni non solo cristiane, la venuta del Cristo abbia segnato una sorta di salto di mangiatoia. qualità nell'essenza profonda dell'uomo, che da quel momento in poi sarebbe stato in grado di prendere coscienza di sé, di evolversi come individuo contando sulle proprie forze (il che forse spiegherebbe perché ai nati prima di quella data l'ascesa al paradiso dei cristiani non era concessa). Insomma, con una piccola forzatura possiamo immaginare che, con l'incarnazione di Cristo, l'umanità abbia acquisito quello che oggi definiremmo l'lo. Lo stesso presepe, se visto con lenti diverse da quelle della rappresentazione tradizionale, of- fre interessanti chiavi interpretative. La nascita del Redentore coincide con l'apparizione della stella, suggerendo dunque anche visivamente una «illuminazione». Illuminazione che avviene di notte, nel regno dell'inconsapevolezza, dell'ignoranza. Fra un asino, simbolo della natura bestiale, inferiore, dell'uomo, e un bue, simbolo della fecondità legata alla pulsione sessuale. Non sarebbe casuale dunque che proprio questi due animali siano raffigurati al fianco del- la mangiatoia. Sulla strada della consapevolezza, l'uomo è infatti chiamato a superare ciò che essi rappresentano simbolicamente, a usare le loro energie senza lasciarsi dominare dalla propria innata componente animale. Se ci riuscirà, il bue e l'asino diventeranno suoi alleati, smetteranno di tormentarlo con le loro pulsioni e lo riscalderanno con il loro alito. Vivificando, attraverso l'uomo, le forze del Cristo... (…gli spunti che precedono, e che provengono da fonti e tradizioni diverse, potranno apparire poco ortodossi a chi segue fedelmente la lettera evangelica; ma mi sono sembrati utili per rivolgere un “pensiero natalizio” un po’ insolito alle nostre radici, anche spirituali).

52 - La Rivista dicembre 2017 Presentato il 14° Rapporto Censis- Ucsi sulla comunicazione I media e il nuovo immaginario collettivo

hanno registrato un rialzo rilevantissimo (+45,8% nel periodo). I Su internet il 75,2% degli italiani, smartphone usati servizi di telefonia si sono invece assestati verso il basso per effetto dall'89,3% dei giovani, utenza della mobile tv rad- di un riequilibrio tariffario (-14,3%, per un valore però di oltre 16,8 doppiata in un anno (dall'11,2% al 22,1%). Wha- miliardi di euro nell'ultimo anno). E la spesa per libri e giornali ha tsApp, Facebook e YouTube le piattaforme preferite subito un crollo verticale (-37,4%). Complessivamente, nel 2016 la spesa per smartphone, servizi di telefonia e traffico dati ha superato i 22,8 miliardi di euro. La crescita degli utenti di Internet in Italia ha rallentato il ritmo, ma prosegue. Nel 2017 ha raggiunto una penetrazione pari al 75,2% Raddoppia l'utenza della mobile tv della popolazione, l'1,5% in più rispetto al 2016 (e il 29,9% in più La tv tradizionale (digitale terrestre) cede qualche telespettatore, rispetto al 2007). Il telefono cellulare è usato dall'86,9% degli ita- confermando però un seguito elevatissimo (il 92,2% di utenza liani e lo smartphone, in particolare, dal 69,6% (la quota era solo complessiva, con una riduzione del 3,3% rispetto al 2016). La tv sa- del 15% nel 2009). Gli utenti di WhatsApp (il 65,7% degli italiani) tellitare raggiunge quasi la metà degli italiani (il 43,5% nel 2017). coincidono praticamente con le persone che usano lo smartphone, Cresce la tv via internet: web tv e smart tv raggiungono il 26,8% di mentre circa la metà degli italiani usa i due social network più po- utenza (+2,4% in un anno). Ed è decollata la mobile tv, che ha rad- polari: Facebook (56,2%) e YouTube (49,6%). Notevole il passo in doppiato in un anno i suoi utilizzatori, passati dall'11,2% al 22,1%. avanti di Instagram, che in due anni ha raddoppiato la sua utenza La radio tradizionale perde 4 punti percentuali di utenza, scenden- (nel 2015 era al 9,8% e oggi è al 21%), mentre Twitter resta atte- do al 59,1% di italiani radioascoltatori. La flessione è compensa- stato al 13,6%. ta però dall'ascolto delle trasmissioni radio via internet attraverso Questi sono alcuni dei dati contenuti nel 14° Rapporto Censis-Ucsi il pc (utenza al 18,6%, +4,1% in un anno). L'autoradio rimane lo sulla comunicazione, promosso da Facebook, Mediaset, Rai, Tv2000 strumento preferito dagli italiani per ascoltare le trasmissioni che e Wind Tre, presentato lo scorso 4 ottobre a Roma presso la Sala vanno in onda in diretta (utenza al 70,2%). Complessivamente, la Zuccari del Senato da Massimiliano Valerii, direttore generale del radio si conferma ancora ai vertici delle preferenze degli italiani, con Censis. una utenza complessiva dell'82,6% considerando tutti i vettori dei programmi radiofonici. 22,8 miliardi la spesa per smartphone, servizi di tele- fonia e traffico dati Dal multimediale alle piattaforme multicanale Mentre tra il 2007 (l'anno prima dell'inizio della crisi) e il 2016 il La grande novità dell'ultimo anno è rappresentata dalle piattafor- valore dei consumi complessivi degli italiani ha subito una signifi- me online che diffondono servizi digitali video e audio, come ad cativa flessione (-3,9% in termini reali), la spesa delle famiglie per esempio Netflix o Spotify. Oggi l'11,1% degli italiani guarda pro- gli smartphone ha segnato anno dopo anno un vero e proprio boom grammi dalle piattaforme video e il 10,4% ascolta musica da (+190% nel periodo 2007-2016, per un valore di poco meno di 6 quelle audio. Il dato è più elevato tra le persone più istruite, di- miliardi di euro nell'ultimo anno). Anche gli acquisti di computer plomate e laureate (rispettivamente, il 14,1% e il 13,3%). E pra-

dicembre 2017 La Rivista - 53 ticamente raddoppia tra i più giovani: il 20,6% degli under 30 mondo della comunicazione digitale. Oggi solo il 35,8% degli ita- si connette ai servizi video e il 22,6% a quelli audio. È lo stesso liani legge i giornali. Negli ultimi dieci anni, mentre i quotidiani a concetto di internet che comincia a modificarsi: la rete diventa il stampa perdevano il 25,6% di utenza, i quotidiani online ne ac- veicolo di diffusione di contenuti che, pur viaggiando da un cen- quistavano solo il 4,1% (oggi l'utenza complessiva è al 25,2%). tro alla periferia, posso essere fruiti dagli utenti come e quan- Nel campo dei periodici, però, nell'ultimo anno si è registrata una do vogliono, influenzando l'immaginario collettivo degli italiani. ripresa sia dei settimanali (il 31% di utenza, +1,8%), sia dei mensili (il 26,8% di utenza, +2,1%). Ma solo il 42,9% degli italiani legge i Quotidiani e libri ancora in flessione libri a stampa e il 9,6% gli e-book. Complessivamente, i lettori di libri I quotidiani continuano a soffrire per la mancata integrazione nel si attestano al 45,7% della popolazione, confermando la ancora

ai tg generalisti (62,1%), ai giornali radio (25,3%) e alle tv 14° Rapporto Censis sulla comunicazione all news (23,7%), ma danno comunque molta importanza a Come ci si informa oggi Facebook (41,1%). I quotidiani vengono al sesto posto nel- la classifica generale: li usa regolarmente per informarsi il 14,2% della popolazione, il 15,1% delle persone più istruite, I tg sono ancora la prima fonte d'informazione degli italiani ma solo il 5,6% dei giovani. (per il 60,6%), ma al secondo posto c'è Facebook (35%). A più della metà degli utenti di internet è capitato di dare cre- Tra fake news e post-truth dito a fake news circolate in rete: è successo spesso al 7,4%, A più della metà degli utenti di internet è capitato di dare qualche volta al 45,3% credito a notizie false circolate in rete: è successo spesso al I telegiornali sono usati abitualmente per informarsi dal 7,4%, qualche volta al 45,3%, per un totale pari al 52,7%. 60,6% degli italiani, ma solo dal 53,9% dei giovani. La secon- La percentuale scende di poco, rimanendo comunque al di da fonte d'informazione è Facebook con il 35%, ma nel caso sopra della metà, tra le persone più istruite (51,9%), ma sale degli under 30 il social network sale al 48,8%. Tra i mezzi fino al 58,8% tra i giovani under 30, che dichiarano di aver utilizzati per informarsi dai giovani seguono i motori di ricer- creduto spesso alle bufale in rete nel 12,3% dei casi. Quali ca su internet come Google (25,7%) e YouTube (20,7%). Le sono i giudizi espressi sulle fake news? Per tre quarti degli persone più istruite, diplomate o laureate, restano affezionate italiani (77,8%) si tratta di un fenomeno pericoloso, soprat-

54 - La Rivista dicembre 2017 scarsa capacità dei libri elettronici di attirare nuovi lettori. dono al 23,6% rispetto al 33,6% del 2012. I modelli della comuni- cazione digitale si estendono, coinvolgendo pienamente anche le Giovani e anziani sempre più lontani nei fasce adulte della popolazione. La rapidità d'accesso, la flessibilità nell'impiego dei mezzi, la connessione alle reti globali, l'abbatti- consumi mediatici mento delle barriere di spazio e tempo, la personalizzazione dei Tra i giovani (14-29 anni) la quota di utenti della rete arriva al 90,5%, palinsesti, la disintermediazione digitale, non sono fattori avvertiti mentre è ferma al 38,3% tra gli anziani (65-80 anni). L'89,3% dei come essenziali solo dagli adolescenti: ormai sono entrati nella vita primi usa telefoni smartphone, ma lo fa solo il 27,6% dei secondi. Il quotidiana della maggior parte degli italiani. 79,9% degli under 30 è iscritto a Facebook, contro appena il 19,2% degli over 65. Il 75,9% dei giovani usa YouTube, come fa solo il 16,5% degli ultrasessantacinquenni. Quasi la metà dei giovani (il 47,7%) consulta i siti web di informazione, contro appena il 17,6% degli anziani. Il 40,9% dei primi guarda la web tv, contro appena il 7,4% dei secondi. Il 39,9% dei giovani ascolta la radio attraverso lo smartphone, mentre lo fa solo il 3,5% dei longevi. Su Twitter c'è più di un quarto dei giovani (il 26,5%) e un marginale 3,2% degli over 65. Nel caso dei quotidiani, invece, la situazione è opposta: l'utenza giovanile (23,6%) è ampiamente inferiore rispetto a quella degli ultrasessantacinquenni (50,8%). Forever young: il processo di «giovanilizzazione» degli adulti I comportamenti mediatici dei giovani e degli adulti sono sempre più omogenei. Nel 2017 viene praticamente colmato il gap nell'ac- cesso a internet, con una utenza dell'87,8% tra i 30-44enni con- tro il 90,5% dei 14-29enni. Lo stesso avviene per i social network (l'80,4% e l'86,9% di utenza rispettivamente), gli smartphone (l'84,7% e l'89,3%), la tv via internet (il 39,5% e il 40,9%) e gli e-book (il 15,4% e il 15,2%). Tra i media tradizionali si registra l'al- lontanamento degli adulti dai quotidiani a stampa, letti nel 2017 dal 27,5% rispetto al 46,6% del 2012. Anche in questo caso gli adulti si avvicinano ai giovani, tra i quali nel 2017 i lettori di quotidiani scen-

tutto per i diplomati e laureati (80,8%). Proprio i più istruiti le pubbliche amministrazioni (14,9%). Cresce invece il feno- ritengono, con valori superiori alla media della popolazione, meno del self-tracking: oggi il 13,2% degli italiani si avvale di che le bufale sul web vengono create ad arte per inquinare dispositivi digitali per monitorare e archiviare informazioni sul il dibattito pubblico (74,1%) e che favoriscono il populismo proprio stile di vita (attività fisica e sportiva, dieta alimenta- (69,4%). I giovani invece danno meno peso a queste valuta- re e altro). I servizi delle aziende del capitalismo digitale (da zioni. Il 44,6% ritiene che l'allarme sulle fake news sia solle- Uber a Airbnb, da Deliveroo a Foodora) sono state utilizzate vato dalle vecchie élite, come i giornalisti, che a causa del nell'ultimo anno dal 6,9% degli italiani, con un coinvolgimen- web hanno perso potere. to maggiore dei giovanissimi under 30 (10,4%) e delle perso- ne più istruite (9,3%). Questi servizi vengono promossi per il Le nuove soglie della disintermediazione digitale: loro carattere innovativo (il 59,1% degli italiani riconosce loro che cosa si fa sul web e perché il merito di aprire continuamente nuove strade all'innovazio- Nell'epoca della disintermediazione digitale, app e startup ne) e perché fanno risparmiare tempo e denaro (54,1%). La stanno rimodellando abitudini e comportamenti quotidiani. Il preoccupazione maggiore resta l'impatto reale dell'app eco- 39,7% degli utenti di internet controlla il proprio conto cor- nomy sui posti di lavoro: per il 44,7% degli italiani non si crea rente grazie all'home banking (circa 15 milioni di persone), il nuova e vera occupazione. 37,7% fa shopping in rete. Non decollano, però, le prenotazio- ni sul web delle visite mediche (8%), né i rapporti online con

dicembre 2017 La Rivista - 55 Non ho l’età di Olmo Cerri Le storie di ieri per capire la storia di oggi

Quattro storie di migrazione italiana in Svizzera che si incrociano sulle note di una delle canzoni più popolari dell’epo- ca “Non ho l’età”, di Gigliola Cinquetti. Storie che raccontano di speranze, so- gni, solidarietà, ma anche di xenofobia e sfruttamento. Quattro storie di ieri che possono aiutare a capire la storia di oggi.

Carmela, don Gregorio, Gabriella e Lorel- la non si conoscono ma hanno molto in comune. A metà degli anni Sessanta, al culmine della grande ondata migratoria, sono arrivati in Svizzera. E qui, hanno vissuto gli anni di Schwarzenbach, ascol- tando la giovanissima cantante Gigliola Cinquetti, diventata celebre dopo la vitto- ria del Festival di Sanremo 1964. Quat- tro storie che si incrociano sulle note di za. Il successo mi ha impedito di crescere, nel momento in cui avevo bisogno di sicurez- una delle canzoni più popolari dell’epo- ze c’era troppa gente che invece le chiedeva a me. Fino a 28 anni fu una vita d’inferno.” ca e che raccontano di speranze, sogni, Negli anni della contestazione che seguirono questo brano assurse poi a emblema dei solidarietà, ma anche (e soprattutto) di valori fuori moda e passatisti della cultura italiana. chiusura, xenofobia, clandestinità e sfrut- Per meglio contestualizzare quel periodo è opportuno ricordare che in Italia eravamo tamento. in pieno boom economico (inaugurazione dell’Autostrada del sole, vacanze e soggiorni Era l’anno 1964. Enorme fu l’impatto di massa, la Fiat 600 a portata di tutti, …) e stava maturando quella che Pasolini definì emotivo che la canzone Non ho l’età “una mutazione antropologica” con la costante migrazione della popolazione rurale (per amarti) e soprattutto l’immagine dalle campagne ai centri industriali urbani. rassicurante della cantante sedicenne Spunto determinante per questo documentario è stata la tesi di laurea magistrale del- Gigliola Cinquetti - vincitrice del festival la storica Daniela Delmenico dal titolo “Ammiratori italiani sfortunatamente all’estero. di Sanremo, brava ragazza che riafferma- Lettere a Gigliola Cinquetti dalla Svizzera, 1964-1979”, un lavoro capace di sottoline- va l’importanza della castità delle giovi- are l’importanza che queste lettere possono assumere per uno studio della storia “dal nette, diva e insieme antidiva – ebbe sui basso”. tanti migranti italiani sparsi nel mondo in In tre lustri, Gigliola Cinquetti aveva ricevuto dai suoi ammiratori oltre 140'000 lettere, cerca di riscatto economico ed emanci- che nel 2002 ha poi donato al Museo Storico del Trentino; decine di migliaia quelle dei pazione sociale. migranti italiani nel mondo e circa quattrocento quelle provenienti dalla Svizzera. Di Ragazzina che, diventata adulta, di quel queste ultime, per il documentario se ne sono scelte quattro; la messa a fuoco degli successo che le rotolò addosso all’im- aspetti salienti del vissuto di chi le scrisse avviene interrogando e coinvolgendo Carme- provviso ebbe a dire: “Non ho compiuto, la, Gabriella, Lorella e Gregorio. come la maggior parte delle mie coeta- Realizzato da Olmo Cerri, scritto con Simona Casonato, è un film documentario selezio- nee, il consueto percorso della vita, non nato in concorso e proiettato in prima mondiale al Festival Vision du Réel di Nyon del ho avuto un’infanzia e poi una giovinez- 2017, in uscita ora nelle sale di tutta la Svizzera.

56 - La Rivista dicembre 2017 diSequenze Jean de la Mulière

La novia del desierto Drei Zinnen di Cecilia Atàn, Valeria Pivato, Detroit di Jan Zabeil Paulina Garcia, Claudio Rissi di Kathryn Bigelow Aaron invita la su compagna, Lea, e il figlio Teresa è una donna di 54 anni che lavora Cinquant’anni fa, nel 1967, in piena epo- di lei, Tristan, che ha otto anni, a fare una come domestica in casa di una famiglia di ca di battaglie per i diritti civili da parte gita in montagna. Ma ciò che avrebbe po- Buenos Aires. Per decenni, si è rifugiata nel- degli afroamericani (Martin Luther King tuto essere il primo passo verso una nuova la routine dei suoi compiti ma, dopo che la sarebbe stato ucciso nel '68 sul balcone vita insieme si trasforma in una schermaglia famiglia ha deciso di vendere la residenza del Lorraine Motel di Memphis), nel ghet- continua, dove tutti vogliono difendere il e dopo anni di servizio, si ritrova alla deri- to nero di Detroit ebbe luogo una rivolta loro ruolo all’interno di quello che vorrebbe va. Senza alternative, costretta a rimettersi scatenata da una retata della polizia in un essere una nuova famiglia. Una volta rag- in discussione, accetta seppur a malincuo- bar dove si vendevano alcolici senza per- giunte le Tre Cime di Lavaredo sulle Dolomiti re un nuovo lavoro nella provincia di San messo. Il governatore del Michigan inviò italiane, Aaron e Tristan devono confrontarsi Juan. Poco avvezza ai viaggi, andrà incontro la Guardia Nazionale a sedare la rivolta, e con l’ambivalente affetto che li lega e con il all'imprevedibilità della vita e di un viaggio il presidente Lyndon Johnson gli fece dare timore che provano l’uno per l’altro, mentre nel deserto con un inaspettato compagno. man forte dall'esercito. L'episodio para- Lea cerca il suo ruolo in questo triangolo. Un “gringo” che è un ambulante. Un viag- digmatico di quel tumulto fu il sequestro Tentando di guadagnarsi la fiducia del bam- giatore per definizione. Un nomade che ha di un gruppetto di giovani uomini neri bino, Aaron intraprende con lui un’escur- fatto della strada l’unica sua dimora. e di due ragazze bianche all'interno del sione e affronta la sua reiterata animosità. La stanzialità della vita in famiglia di Tere- Motel Algiers: un episodio di brutalità Quando cala la nebbia e Aaron perde ogni sa si confronterà così con le peregrinazioni da parte della polizia (con il fiancheggia- traccia di Tristan, il gioco di potere raggiunge dell’uomo. La ricerca di ciò che le appartie- mento di alcuni militari) molto noto negli un livello pericoloso… ne (una valigia con le sue poche cose im- Stati Uniti, lo è invece molto meno nel Visto in prima mondiale al festival di Locar- provvisamente smarrita) diventa la rincorsa resto del mondo. no, il film nelle intenzioni propone elementi a quello che ha abbandonato e si trasforma di riflessione molto interessanti. In questo nello scacco di cui è preda. Ha il ritmo dei tre atti di un respiro, il film caso, l'isolamento di un nucleo familiare in In realtà, rappresenta il distacco, l’addio a di Kathryn Bigelow: si inspira, si trattiene divenire in uno spazio naturale formidabile ciò che è stato il suo mondo fino a quel il fiato, e si espira. Nel primo si racconta come quello delle Dolomiti poteva dare ori- punto e la costringe ad accettare il confron- la scintilla che fa scoppiare la rivolta, il gine a uno scavo psicologico relativo alle di- to con chi appartiene specularmente al suo suo propagarsi, si conoscono i pezzi di un namiche che possono prendere forma tra un contrario. mosaico che si comporrà a formare una bambino e la nuova figura maschile entrata Ritroverà la valigia – e con essa ritroverà figura terribile nel secondo, quello che nel suo universo relazionale. anche se stessa – dopo un percorso che la racconta gli eventi dell'Algiers Motel, con Il passaggio dalle intenzioni alla realizzazione porterà a scandagliare la dimensione del un gruppo di ragazzi neri (e due ragazze non ottiene gli effetti sperati. Per quasi i due proprio io. A prenderne le misure e mettersi bianche) torturati per ore da tre poliziotti terzi della durata del film, la sceneggiatura alla prova. Quando scopre la sua borsa, se- razzisti e sadici alla ricerca di un inesisten- imposta la situazione ma non la fa progredi- minascosta nel furgone del gringo, s’infuria te cecchino, nel corso di una notte che re. Sin dalle prime battute (prologo balneare ma ottiene l’unica spiegazione che un so- farà due vittime, tutte e due con la pelle escluso) è chiaro, che Tristan nutre sentimen- litario avrebbe potuto darle. “Temevo che, nera. Nel terzo, si butta fuori l'aria, si se- ti contrastanti nei confronti di Aaaron ma trovandola, te ne saresti andata”. gue quel che è successo dopo, la fine che che, soprattutto, lo odia perché gli ha preso Un film di introspezione che tende ad ap- hanno fatto quei protagonisti, un proces- le attenzioni della mamma oltre ad avergli profondire l’individualità della struttura so che assolverà i tre agenti bianchi a di- portato via il padre. Dopo di che si resta in umana nel confronto – mediato – tra la vita spetto di ogni evidenza, la rassegnazione attesa che qualcosa accada. E, in effetti, ac- in una collettività plurale e quella invece cupa delle vittime delle sevizie rimaste cade ma concentrato tutto nella parte finale. nella singolarità della solitudine. senza giustizia.

dicembre 2017 La Rivista - 57 Al Miller’s di Zurigo dal 14 al 16 dicembre Pippo Pollina presenta il Festival della canzone d’autore italiana “La nuova canzone d’autore italiana porta il nostro paese e le sue e delle storie che racconta nelle sue canzoni. Con la sua chitarra, sa- più recenti tensioni sociali all’estero. C’è bisogno di nuove notizie. piente e dal sapore chiaramente brasilianeggiante dipinge quadretti C’è bisogno di dare voce agli argomenti dei poeti e dei cantautori del quotidiano che toccano e ci portano a riflettere. TONINO CASTI- più’ giovani per dare un’idea concreta e attuale di ciò che abita GLIONE, siciliano di origine ma residente a Basilea da diversi decenni, il cuore e le menti delle ultime generazioni di artisti. Per questo, è stata la voce in canzone dell’emigrazione italiana negli anni settan- la rassegna della canzone d’autore italiana al millers rappresenta ta in Svizzera. Attraverso la sua denuncia diretta e chiara ha portato un’occasione unica per confrontarsi e aggiornarsi. Un appuntamen- le problematiche delle prime generazioni di italiani in Svizzera all’in- to giunto alla sua seconda edizione che presenta una piattaforma di terno dei teatri e delle piazze elvetiche. Bello ascoltare le sue nuove artisti variegata e geograficamente rappresentativa delle regionali riflessioni in musica. MARCO IACAMPO è un poeta. Le sue liriche in- più disparate”. Con questa parole Pippo Pollina sintetizza le ragioni contrano la raffinatezza delle sue musiche e dei suoi arrangiamenti in che lo hanno spinto ad allestire al Miller’s di Zurigo la seconda edi- un crogiolo di armonie e melodie intrecciate sapientemente. Venezia- zione del Festival della canzone d’autore italiana. Che oltre al fatto no di nascita Marco rappresenta una delle voci più interessanti della artistico si propone come momento di convivialità tipicamente ita- nuova scena cantautorale in Italia e attraverso la sua sapiente tecnica liana, gradevolmente consumato davanti ad un piatto di spaghetti chitarristica offre il suo repertorio on modo coinvolgente e fresco. Una ogni sera al termine dell’esibizione. scoperta assoluta. Il romano GIACOMO LA RICCIA vive a Bruxelles da È, naturalmente, a Pippo che lasciamo il compito di presentarci gli parecchi anni. È l’ennesima prova della vitalità della canzone d’au- artisti che ha coinvolto e che, due per ogni sera, saliranno sul palco, tore italiana che nasce e si sviluppa al di fuori dei confini nazionali. offrendo un doppio concerto. In gradô di destreggiarsi abilmente fra la freschezza e la leggerezza Il lirismo intriso di graffiante attualità è il marchio distintivo del can- della canzone descrittiva del quotidiano , Giacomo ha cantato con zoniere di LUIGI MARIANO. Salentino di origine anche se romano di coraggio e forza espressiva il dramma della tragedia di Marcinelle adozione Luigi si accompagna alla chitarra acustica e al piano alter- in Belgio dove morirono in miniera decine e decine di connazionali. nando ballate malinconiche a stilettate piene di denuncia e di sarca- canzone del ricordo e di denuncia. NINA MONTI, romana di Roma e smo nei confronti della società moderna. MAX MANFREDI, cantautore figlia d’arte (Il padre Maurizio ha firmato parecchi brani storici della genovese, è in realtà un nome storico della canzone d’autore italia- cantante Patty Pravo ), è in realtà un nome importante delle scena na che ha forse il solo torto di appartenere generazionalmente alla cantautorale romana da circa vent’anni. Il suo canzoniere, meravi- decade sbagliata, quella ovvero dove la qualità è stata sostituita dal gliosamente interpretato, è un incontro riuscito di tematiche care potenziale commerciale. Max fu definito da Fabrizio de Andrè come alle donne impegnate nella società e alle loro riflessioni quotidiane. il migliore nuovo cantautore in giro. Le sue canzoni sono la prova solida di un repertorio importante e da scoprire. ADRIANA e ROBERTA PRESTIGIACOMO, siciliane di Trapani, sono la fresca rappresentazione di un canzoniere profondo anche se mai depresso e autoreferenzia- IL PROGRAMMA le. Le loro voci giocano all’unisono o armonizzate in un connubio di Giovedì 14 dicembre ore 20:00 rara bellezza. Alternando la lingua italiana al siciliano le due giovani Giacomo Lariccia & Band und Marco Iacampo & Band cantautrici offrono un repertorio variegato e di estrema raffinatezza. Il Venerdì 15 dicembre ore 20:00 romano EMANUELE BELLONI ( anche se napoletano di origine ) già Max Manfredi Trio und Luigi Mariano Duo finalista al premio Tenco di Sanremo, offre un lirismo onirico e pieno Sabato 16 dicembre ore 20:00 di immagini, una poesia importante nella descrizione dei personaggi Nina Monti Trio und Emanuele Belloni & Band Domenica 17 dicembre ore 20:00 Adriana e Roberta Prestigiacomo und Tonino Castiglione Info e biglietti: http://millers-studio.ch/

58 - La Rivista dicembre 2017 diDiapason Luca D’Alessandro

Laura Pausini S-Tone Inc. with Toco & friends Laura Xmas Deluxe Onda (Warner) (Schema) Le Feste sono in arrivo e con esse anche le relative proposte A distanza di otto anni, Stefano Tirone, in arte S-Tone, lancia musicali: già nel 2016 ha proposto un disco in collaborazione con il suo amico Tomaz Di Cunto, in arte speciale, dedicato agli standard natalizi, o meglio, ai gran- Toco, Onda, un disco influenzato dal soul-funk brasiliano de- di classici del Natale rivisti in chiave swing. Con Laura Xmas gli anni settanta e dal smooth jazz. Un disco groovy, con ar- Deluxe la cantante emiliana riprende il concetto di allora, monie fini ed avvincenti. Le melodie sono semplici e cantabili aggiornandolo e ampliandolo con altri brani. Il risultato: 17 nel contempo. Non mancano gli influssi dal mondo della mu- brani cantati in varie lingue, tra cui in inglese i classici Santa sica elettronica che comunque, nel complesso del disco, non Claus Is Coming To Town, White Christmas, e in spagnolo prendono mai sopravvento. Anzi: decorano la strumentazio- Blanca Navidad, Va A Nevar o Santa Claus Llego A La Ciudad. ne e il canto creando così un’atmosfera di relax e piacere. E ovviamente non potevano mancare i canti Astro Del Ciel Non si possono trascurare gli ospiti, come ad esempio Barro e e Adeste Fideles. Il pacchetto completo comprende un DVD Qinho, due artisti emergenti della nuova scena brasiliana, che con diversi estratti dai concerti tenuti dal vivo. La collezione si esibiscono in Vale do mistério, un lento, oppure in Chuva da' prova una volta di più dell'abilità di quest'artista, capace de verão, un brano legato allo stile di Curtis Mayfield e Isaac di muoversi non solo nel mondo della musica pop e quella Hayes. Onda è un disco, o meglio, un'ondata di musica fre- leggera, ma anche in quello jazzistico, o meglio nel swing e sca, leggera e piacevolissima - l'ideale per chi vuole far risor- le sue sfumature. gere l'estate nel proprio cuore in questo periodo invernale. Piero Umiliani Thomas Studio Umiliani Thomas (Four Flies Records) (Warner) La Four Flies Records di Roma, piccola etichetta di nicchia, A ottobre è uscito l' d'esordio di Thomas Bocchimpa- si prefigge l'obiettivo di ricercare, conservare e rendere ac- ni, in arte Thomas, cantante diciassettenne che all'interno cessibili su vinile le colonne sonore ed estratti di musica per del talent show Amici ha ottenuto degli ottimi risultati. Da documentari degli anni sessanta e settanta. "Musiche non molti opinionisti viene definito il Justin Bieber italiano, que- evidenti a tutti", spiega il proprietario dell'etichetta Pierpaolo sto non solo per la sua giovane età, ma soprattutto per i De Sanctis. Il catalogo comprende musica - talvolta inedita - suoi atteggiamenti e il suo talento che non solo comprende di compositori come Alessandro Alessandroni, Guido e Mau- le capacità vocaliche, ma anche il ballo. Il sound del disco rizio De Angelis, Luis Bacalov, Riz Ortolani e Piero Umiliani. è una mélange di pop e musica elettronica. I testi di Tho- Con Studio Umiliani De Sanctis rende omaggio a Piero Umi- mas sono autobiografici: “Ho voluto dare all’album il mio liani, scomparso nel 2001. Era un maestro stimato e ricercato nome, perché tutti i brani che lo compongono parlano di nel settore cinematografico italiano, ma poco conosciuto al me, del mio mondo, dei miei sogni, di tutti i miei colori”, livello internazionale. Il disco comprende venti tracce, di cui spiega Thomas nel suo comunicato ufficiale. Per la realiz- otto inedite. Materiale che De Sanctis ha recuperato durante zazione di questo suo primo album di inediti Thomas si è una lunga ricerca negli archivi e nel lascito di Umiliani - oggi chiuso in studio di registrazione insieme ai produttori Alex custodito dalle figlie Alessandra ed Elisabetta. Trecarichi, i 2ndRoof e molti altri.

dicembre 2017 La Rivista - 59 Intervista con Filippo Neviani, in arte Nek “Non si finisce mai di imparare, si cresce continuamente”

di Luigi Farulli

lo immaginavo, farete duetti… Assolutamente, non sarà una roba statica. Ognuno canterà per sé, con l’aiuto e interagendo con gli altri. Ci saranno poi delle incursioni nel repertorio di ciascuno. Insomma. ci sarà dinamicità.

Nascerà un disco da questa collaborazione? Non te lo so dire. Prima portiamo avanti il Tour e vediamo come va a finire.

L’ho incontrato lo scorso 27 ottobre a Basilea in occasione della sua Come ti sei trovato nel ruolo di direttore artistico ad Amici, il partecipazione all’evento musicale Baloise session. Prima di andare talent di Maria De Filippi? in scena con il suo concerto, mi ha concesso un po’ di tempo per Benissimo. È stata un’esperienza che è cresciuta giorno per giorno. fare questa intervista. Mi ha fatto molto bene, perché ho capito tanti limiti. Ho capito come migliorare il mio approccio verso le persone. C’è sempre da impa- Dal 20 gennaio 2018 tu sarai in Tour nei principali palasport ita- rare quando si ha un’altra persona di fronte, soprattutto se si tratta liani insieme a Max Pezzali e a Francesco Renga. Com’è nato di giovani e ragazzi. Quindi sono diventato un po’ psicologo, sono questo progetto? diventato un po’ fratello maggiore, sono diventato un po’ migliore È nato fondamentalmente dal desiderio di condividere insieme un amico. Penso che anche J-Ax possa dire la stessa cosa. È stata, per palco. Perché quando Max Pezzali ci chiamò per una collaborazione quel che mi riguarda, un’esperienza che mi ha FATTO crescere mol- in un suo pezzo che si chiama Duri da battere, che poi abbiamo to dal punto di vista caratteriale. Ho lavorato sulla pazienza, sull’a- cantato tutti insieme, è nata l’esigenza, fuori dallo studio, di trovarci scolto, e poi insomma abbiamo anche prodotto delle cose, e quindi al di là di quella particolare occasione. E quindi di non limitarla ad abbiamo lavorato a stretto contatto con i ragazzi. Abbiamo affinato un solo featuring ma di estenderla anche a un’esperienza sul palco. le nostre tecniche anche dal punto di vista professionale. Insomma, Visto che abbiamo tanti punti in comune e uno su tutti è la passione è stata una grande esperienza positiva, che ha aumentato molto il per la musica. mio bagaglio professionale.

Come sarà strutturato il live? Però, se non sbaglio, tu non sei mai stato entusiasta dei talent. (Ride) Non ti posso dire niente, è una sorpresa. Posso dirti però che Mah, devo dire…. io credo sempre che il talent sia insidioso. Nel stiamo studiando il repertorio e ci sarà la condivisione dei pezzi di senso che c’è questo meccanismo accelerato del portare in auge ognuno di noi. una persona, che poi si fa tutte le sue idee. Rischia di illudersi. Se non è consigliato, se non è protetto, se non è gestito in un certo Voi sarete tutti e tre sempre sul palco e canterete ognuno i vostri modo un giovane può facilmente montarsi la testa, distaccarsi dalla pezzi ma anche…. realtà. Attraverso un talent, si può ottenere un grande successo, ti Non solo, no, ma anche…...uno potrà cantare anche il pezzo può portare in alto e allo stesso tempo può anche distruggerti, o dell’altro. comunque indebolirti, o magari demolirti se non ci sono tutti questi,

60 - La Rivista dicembre 2017 come posso dire, sostegni messi al loro posto. C’è anche da dire A maggio 2017 hai fatto un concerto all’Arena di Verona per la questo, perché non voglio essere solo denigratorio, che se non ci prima volta dopo 25 anni di carriera. Come mai? fossero i talent oggi ci sarebbero maggiori difficoltà. Se mi mettessi Perché ci sono arrivato dopo 25 anni. Perché ho esaudito un desi- io nei panni dei giovani e mi chiedessi: “oggi prenderesti in conside- derio importante. Ho vissuto un sogno che avevo già nello stomaco, razione la possibilità di partecipare a un X Factor, a un Amici o a un nella testa, nel cuore da parecchi anni e che per diverse motivi non qualsiasi altro talent?”, la mia risposta sarebbe: “Si”. E quindi sarei ero riuscito a portare avanti attraverso il mio lavoro personale. Ma un ipocrita se dicessi il contrario. non importa essere arrivato oggi, l’importante è esserci arrivati e quindi a poter dire: “Anche io ho goduto all’interno dell’Arena di Ve- Ad Amici c’era anche J-Ax insieme a te, adesso siete ormai di- rona”. E mi sono lasciato invadere dalle emozioni, e spero di aver ventati degli amiconi, vero? trasmesso altrettante emozioni, quella sera. È così. Abbiamo condiviso anche il mio concerto all’Arena di Verona, i concerti di Fedez e J-Ax in giro per l’Italia in alcune tappe, visto che C’è una fase della tua carriera a cui sei più affezionato? ho cantato in uno dei loro pezzi. Insomma è bello quando c’è la Questa! Questa… perché intanto non si finisce mai di imparare, si possibilità di condividere la stessa passione per il lavoro. cresce continuamente. C’è una consapevolezza oggi che non è più quella di 20 anni fa. Potrei dirti quando uscì Laura non c’è iniziò tut- E Infatti nel tuo ultimo album c’è un duetto con J-Ax intitolato to. Però è anche vero che quel tutto, io di quel tutto ho pochi ricordi, Unici, nel quale prendete di mira Freud. Perché? nel senso che andava tutto talmente veloce che faccio fatica a ricor- Non è una presa di mira, è un giocare con, diciamo così, un grande dare. Oggi, invece c’è una consapevolezza diversa. Sono passati 25 esponente della psicologia. Già il nome di suo suona molto. E mi anni dall’inizio della mia carriera, vivo con un entusiasmo ancora piaceva il fatto di girare intorno al concetto dell’amore/sessualità, più forte oggi che 20 anni fa. Mi sto accorgendo di quello che mi tutto quello che ha analizzato Freud nella sua vita. E alla fine io e succede intorno. E come se io fossi su quel treno su cui sono salito J-Ax siamo stati consapevoli del fatto che nonostante ci siano stati 25 anni fa. E per tanto tempo non mi fossi accorto del mondo che importantissimi studi sull’amore, sulla sessualità, sul comportamen- mi passava di fianco. Oggi, guardo fuori dal finestrino e mi fermo to in ambito sentimentale degli esseri umani attraverso un occhio su alcuni dettagli, vedo i paesaggi, scruto le diversità dei territori, psicologico, psicoanalitico, siamo giunti alla conclusione che non riesco ad affascinarmi da quello che vedo. Ecco immaginati questa c’è un manuale d’istruzioni per l’amore. Cioè non lo puoi circo- è la fotografia di oggi. Quindi sono inevitabilmente grato di questo e scrivere in una serie di dettami, per lo meno questo è quello che sono affezionato ai momenti di oggi. pensiamo entrambi. Poi è ovvio c’è una psicologia, c’è una scienza che studia determinati comportamenti. Ci sono dei padri che hanno Com’è cambiato il tuo pubblico nel corso del tempo? scritto importanti pagine e ai quali va il nostro più totale rispetto, in- Beh, è diventato eterogeneo. Mi ricordo che ho cominciato quando somma. È un simpatico modo di prenderli per il culo, ecco tutto qua. venivano a vedermi le ragazzine, fidanzate dei ragazzi. Ai ragazzi non piaceva l’idea che la ragazzina fosse concentrata su questa Unici, che è anche il titolo del tuo ultimo album, è un disco tra cosa qui. Oggi, quelle ragazzine sono diventate madri, quei ragazzi poesia ed energia? mi hanno apprezzato nel tempo. È girata la voce, diciamo cosi. Oggi Beh, guarda, la poesia… dipende da cosa intendi per poesia. ad ascoltarmi ci sono anche i bambini. In sostanza il mio pubblico Sicuramente c’è energia, c’è vissuto, c’è il desiderio di essere va dai bimbi ai sessantenni. Quindi, è un pubblico molto eteroge- anche portavoce di emozioni. Poi, vabbè, se c’è qualche verso neo. E di questo sono molto soddisfatto e molto orgoglioso perché che può somigliare poetico, ci può anche stare visto che si parla significa che, negli anni, è stato fatto un buon lavoro da parte mia. di musica. La musica chiama questo genere di metrica, questo genere di linguaggio, può anche starci.

dicembremarzo 2017 La Rivista - 61 Una visita a Ischia dopo il terremoto, dove i danni più grandi li ha fatti un certo tipo di (dis)informazione "Nella tragedia L’isola vista dall’aliscafo siamo stati fortunati" testo e foto di Salvatore Pinto

Sono nel Golfo di Napoli dove si trova l'Isola d'Ischia. Un'isola termale unica in tutta Europa per le sue cure e benessere naturale. Amministrativamente Ischia è divisa in sei comuni che sono Casamic- ciola Terme, Ischia, Lacco Ameno, Forio, Barano d'Ischia e Serrara Fontana. È la più estesa dell'Arcipelago Campano (sessantamila abitanti), di cui fa parte insieme con Capri e Procida. come ogni anno, la stagione estiva è iniziata a marzo con un grande afflus- so di turisti. Di buon auspicio per gli albergatori locali, che prevedevano una Casamicciola vista dal mare. Non si notano i segni del terremoto lunga estate con gli alberghi sold out. E così sembrava dovesse andare, fino vivano da millenni in sintonia con il vulcano del massiccio del monte Epomeo che alla sera del 21 agosto, quando alle ore sovrasta l’isola, questa volta hanno avuto paura. Una leggenda rivela che il titano 21, l'isola viene colpita da una scossa Tifeo (figura mitologica dell'isola) abbia provocato con un suo sospiro il piccolo di terremoto di magnitudo 4.0 con epi- sisma, così lo avrebbero raccontato gli antichi ischitani. centro nei comuni di Casamicciola e La signora Silvia è una sfollata. La sua casa è stata resa inagibile dal sisma. Mi Lacco Ameno. Nonostante gli ischitani racconta quei secondi terribili: “Nella tragedia siamo stati fortunati. Erano le nove di sera, mentre stavamo a casa in giardino a cenare in famiglia. Ad un tratto c'è stato black out. Se ne è andata via la luce. Non pensavamo ad altro, dato che capita spesso qui da noi. Dopo un minuto abbiamo sentito un fortissimo boato, o meglio una forte esplosione. Io, come prima cosa ho pensato ad un attacco terroristico. Su- bito dopo abbiamo avvertito un tremore sotto i piedi e la casa che oscillava. In quel momento ci siamo resi conto che qualcosa stava succedendo. Ci siamo riversati subito fuori casa, come tutto il vicinato e ci siamo ritrovati in una nuvola di polvere che avvolgeva la zona. La cosa che ci ha fatto capire la situazione, è stato quando abbiamo visto una casa crollata di fronte alla mia. Per fortuna era disabitata da anni. Mia figlia ha rischiato anche di essere colpita da una pietra, che fortunatamente l'ha sfiorata. Devo dire che la Madonna ci ha messo un bel manto su di noi, sarebbero bastati ancora due secondi in più di scosse, forse non saremmo qui a parlarne". Continuo il giro dell'isola alla ricerca di testimonianze e per rendermi conto della situazione almeno nei punti dove posso accedere senza permessi. Però tengo a precisare, d’altronde lo verifico di persona, che il sisma ha solo colpito una piccola Ci sono stati crolli, ma di case vecchie e per lo più disabitate parte di Casamicciola e una piccola parte di Lacco Ameno, ciò vuol dire che il 95%

62 - La Rivista dicembre 2017 Sant’Angelo d’Ischia visto dall’alto dell'isola è rimasta intatta, fatto questo non sufficientemente evidenziato in alcuni nel minor tempo possibile. Tutti voglio- servizi giornalistici. In base alle immagini trasmesse dai vari mass media e i com- no rientrare nelle loro case, o almeno menti che le accompagnavano, il pubblico, almeno in parte, ha avuto l'impressione sapere quando questo sarà possibile. che la situazione fosse paragonabile a quella di Amatrice. Molte persone sono demoralizzate e Una parte degli abitanti si è chiesta il perché di questo che ha considerato come sperano che Ischia non diventi una se- una sorta di "attacco mediatico". Franco, un albergatore, si sfoga: "La stagione pro- conda Amatrice, con promesse e incep- cedeva bende, stavamo lavorando bene da marzo, quindi già prima che iniziasse pi burocratici. la stagione turistica ... Non capisco il motivo di questo accanimento distruttivo me- Tutti ci auguriamo che Ischia ritorni al diatico. Mi rendo conto che abbiamo avuto un terremoto e per sfortuna ci sono stati più presto nel suo splendore e che pos- due morti causati dalla fatalità. Una signora anziana è deceduta per infarto e l'altra, sa subito ospitare i turisti che da centi- se non fosse uscita dal porticato della chiesa mentre aspettava sua marito, non naia di anni frequentano l'isola termale. sarebbe morta colpita da una pietra caduta dal cornicione della facciata della chie- sa. Sono stati salvati due fratellini sotto le macerie per la bravura e prontezza dei Lo slogan dice: a Ischia si mangia si soccorritori e vigili del fuoco. Perché non hanno parlato e scritto anche di questo?" beve e si fischia. Continuo il mio giro sull'isola e mi rendo conto sempre di più del danno che hanno provocato i media in piena stagione turistica enfatizzando i danni di un sisma co- munque chiaramente circoscritto chiaramente e dove. Per questo molti turisti hanno abbandonato l'isola. Tante riservazioni negli alberghi e nelle terme sono nel con- tempo stati annullati. Turisti scappati senza saldare il conto dei giorni usufruiti, una perdita enorme. Arrivo a Casamicciola, dove hanno allestito un padiglione come centro di coordinamento della Protezione Civile del luogo. Ricevo poche notizie an- che dalle persone sfollate, che sono in balia di fogli, ordinanze, liste e numeri di telefono. Il terremoto ha provocato qualche danno, ma solo pochissime case sono crollate senza provocare vittime, oltretutto erano case molto vecchie e non abusive. I dati sono chiari, ci sono 1300 case non agibili in attesa di valutazione del danno e 2500 sfollati. Il sindaco di Casamicciola, Giacomo Pascale sta facendo e ha fatto tutto il possibile per sistemare gli sfollati in alberghi e case. Si rende conto della gravità dell'accaduto, ma conferma che i media hanno fatto più danno all'isola che il terremoto stesso. "I terremoti succedono in tutte le parti del mondo", ripete il sindaco, "ma non abbiamo gradito questo sciacallaggio mediatico." Davanti alla chiesa del Nonostante tutto gli ischitani non si fermano, sono speranzosi che tutto si risolva Soccorso a Forio

dicembre 2017 La Rivista - 63 A Pantelleria per Passitaly 2017 Panorama pantesco con vigneti e muretti Sull’isola dal cuore di

di Rocco Lettieri pietra nera

del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Passitaly L’isola di Pantelleria, plasmata dal fuoco e dal sole, 2017 ha avuto due focus principali: la pratica agricola della vite offre itinerari stupendi tra natura e preistoria con ad alberello di Pantelleria, iscritta nel Registro dei Beni immateriali profumi intensi di origano, menta e capperi. Figlia dell’Umanità dell’Unesco, che ne ha riconosciuto il suo valore sto- del mare e del fuoco, nasce negli abissi marini del rico-culturale e l’istituzione del Parco Nazionale dell’Isola di Pan- telleria, il primo riconosciuto in Sicilia, che tutela, l’intero territorio Canale di Sicilia, a duemila metri di profondità, da dell’isola dove è praticata la viticoltura eroica. un magma sommerso. Terra di mezzo, Pantelleria fin dall’antichità è stata un ambìto avam- posto strategico per quelle popolazioni che facevano del mare un Un’isola, a detta dei geologi, giovane, che non supera i duecento- proprio punto di forza. Prima fenici e romani, poi i bizantini: le te- mila anni. Adagiata al centro del Mediterraneo, tra due continenti, stimonianze dei loro passaggi sono molteplici, come lo splendido l’Africa e l’Europa, dista dalla Tunisia 70 Km. e dalla Sicilia 110 Km. Santuario della Margana, costruito utilizzando la pietra cavata. Ma Per i fenici fu Hiranim, per gli arabi Bent el Rhia, “l’isola del vento”, è con l’arrivo degli arabi nell’ottavo secolo che il territorio dell’isola Cossyra per i Romani. Luogo delle molte civiltà che hanno provato comincia a essere pienamente abitato. Le contrade in cui ancora a conquistarla: Fenici, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, ciascun oggi è divisa, portano, infatti, un nome arabeggiante: Bukkuram, popolo lasciando tracce della propria cultura e portandone via un Khamma, Rekhale, Gadir, Kattibuale e altri, ma è il Dammuso, costru- frammento dell’integrità originale. Oggi il malcostume e l’abusivi- zione simbolo di Pantelleria, il lascito arabo più importante. smo edilizio stanno mettendo a dura prova tutta Pantelleria, che, Quest’abitazione tipica è realizzata in pietra a secco - senza l’utiliz- contrariamente a quanto si possa pensare, conserva un cuore verde zo di malte e leganti - ed è talmente integrata al paesaggio rurale intatto: eriche giganti dalle fioriture spettacolari, ginepri, corbezzoli, da esserne diventata la componente più riconoscibile. Il sistema gialle ginestre spinose, rosmarini e mirti profumati formano quella dei tetti a cupola dei Dammusi, finalizzato alla raccolta dell’acqua che è ritenuta dai naturalisti la vera macchia mediterranea. Il forte piovana nelle cisterne, ha permesso uno sfruttamento più efficace Maestrale, il terribile Libeccio con le sue raffiche, l’ardente Sciroc- delle risorse idriche, tanto da renderle disponibili tutto l’anno, e, no- co che arriva impietoso dalla vicina Africa, il sottile Grecale ed altri nostante l’origine plurisecolare è tuttora usato. Altro elemento che quattro venti si alternano per 340 giorni all’anno in un turbinio che caratterizza il paesaggio pantesco sono i muretti a secco, costruiti stordisce il visitatore e rende difficile la vita sia ai circa 8.000 abitan- nel tempo dai contadini senza alcun tipo di malta, soltanto con pie- ti che ai numerosi turisti che la visitano ogni anno. tre non lavorate, sistemate e concatenate in doppia fila, a contatto o, se troppo spesse, con un’intercapedine riempita di pietrame minuto. Passitaly 2017 Presenti praticamente in tutta l’isola, costituiscono il perimetro di Pantelleria ha ospitato dal 7 al 10 settembre scorsi, la quarta edi- confine e contenimento dei terreni, quasi sempre terrazzati a causa zione di Passitaly, la manifestazione interamente dedicata alla ce- delle pendenze e dei dislivelli del suolo. Come si può intuire, anche lebrazione dei vini passiti naturali del Mediterraneo. Promossa dal il resto del patrimonio archeologico è di grande valore. A partire dal Comune di Pantelleria, dal Consorzio Volontario per la tutela e la va- Castello di Pantelleria, in pietra lavica e oggi museo, o l’acropoli di lorizzazione dei vini DOC dell’Isola di Pantelleria e con il patrocinio San Marco e Santa Teresa; oppure i Sesi, costruzioni megalitiche

64 - La Rivista dicembre 2017 Giardino pantesco che avevano una funzione sepolcrale. L’impegno dell’uomo per ren- Tutto questo patrimonio deve essere tutelato e comunicato a tut- dere a sua misura quest’isola è stato semplicemente epico. to al mondo con l’obiettivo di mantenere intatto questo immenso paesaggio. E da questo punto di vista sono scese in campo con Una tradizione agricola millenaria una nuova consapevolezza le più note aziende dell’isola, i piccoli Passitaly 2017 è stato un vero e proprio viaggio di scoperta e ap- viticoltori e il Consorzio Volontario per la tutela e la valorizzazione profondimento degli aspetti ambientali, culturali e produttivi di un dei vini DOC dell’Isola di Pantelleria. territorio dove la civiltà dell’uomo ha saputo interpretare al meglio un contesto unico ma al tempo stesso difficile e, a volte, ostile. Ter- Inaugurazioni delle piazze Unesco razzamenti, muretti a secco e dammusi sono la prova concreta e Tra i momenti più interessanti di questa edizione figurano le inau- tangibile di una tradizione agricola millenaria da sempre fondata gurazioni delle piazze Unesco in alcuni luoghi simboli di Pantelle- sull’equilibrio tra uomo e natura. Gli elementi naturali si alternano ria: Mueggen, Serraglia, Bugeber e Bukkuram, luoghi rurali simbolo all’opera dell’uomo: antiche vestigia archeologiche e capolavori dell’Isola di Pantelleria e della coltivazione della vite ad alberello, e d’architettura rurale fanno parte di un paesaggio la cui unicità è il a Tracino in piazza Perugia, che saranno i punti di partenza di altret- frutto di un millenario sposalizio con il territorio, che trova esaltazio- tanti itinerari di scoperta tracciati dal Parco Nazionale di Pantelleria, ne nella coltivazione del prodotto principe dell’isola, lo zibibbo, il cui che intende mettere in primo piano proprio questa pratica agricola apice è stato raggiunto nella realizzazione dell’allevamento della come elemento identitario di tutta l’isola. Questo riconoscimento vite ad alberello. però, deve anche servire a dare un forte slancio a tutte le proprie vo- La manifestazione, oltre a dare la possibilità di degustare le pro- cazioni produttive interpretate dalla mano del contadino pantesco. duzioni più prestigiose di vini passiti dell’isola ha consentito agli Da questo punto di vista, le linee guida approvate dal comitato di ospiti di scoprire Pantelleria attraverso le diverse specificità del suo gestione del riconoscimento UNESCO, puntano a dare un valore ag- territorio. Protagoniste dell’evento, sono state le Cantine Pellegrino, giunto a tutte le produzioni agricole dell’isola, a partire proprio dal Donnafugata, Vinisola e Salvatore Murana, aziende del Consorzio suo prodotto di punta, il passito, dove il connubio tra uomo e natura Volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini DOC dell’Isola di esprime su punte massime tutta l’identità del contadino pantesco. Pantelleria, che hanno ospitato la delegazione della stampa invitata Pantelleria, infatti, deve la propria unicità ad un sistema rurale forte- all’evento. Nel contempo si stava completando la vendemmia dello mente antropizzato che ha permesso di tutelare una biodiversità e Zibibbo, quindi anche il momento più bello per visitare l’isola ma un’agricoltura d’eccellenza che pochi luoghi possono vantare. Qui si anche il più importante per i contadini, impegnati nella raccolta dei pratica una viticoltura eroica in un ambiente impervio, caratterizzato grappoli sui terrazzamenti, nell’appassimento al sole e nella sgrap- da terrazzamenti e muretti a secco in cui lo Zibibbo (Moscato d’A- polatura delle uve passite, tutte fasi di una tradizione agricola mil- lessandria) è protagonista assoluto. Cresce ad alberello, fra anfratti e lenaria condivise e vissute da un’intera comunità. Passitaly è stata terrazzamenti, curato con la mano sapiente del contadino pantesco. anche occasione per celebrare il terzo anniversario del riconosci- mento UNESCO all’alberello di Pantelleria e la recente istituzione Un luogo unico e incantato del Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria. Con la partecipazione a Passitaly la storica azienda siciliana Pelle- Passitaly 2017 nel suo programma ha intrecciato momenti dedi- grino ha rinnovato il suo impegno per la promozione e tutela della cati alla selezionata platea di giornalisti accreditati, con visite alle viticoltura eroica pantesca, permettendo un incontro con i contadini aziende e al territorio al fine di sviluppare un percorso di cono- giovani e anziani che hanno raccontato le tecniche della loro “viti- scenza dell’isola e della sua comunità, con iniziative aperte anche coltura eroica”. Agli ospiti della Pellegrino è stata data l’opportunità al pubblico (convegno, riunione aperta del comitato ministeriale esclusiva di partecipare ad una cena all’interno di un luogo unico per la Gestione del riconoscimento Unesco per Pantelleria e mo- e incantato, aperto per la prima volta ad un selezionato e ristretto menti musicali). gruppo di giornalisti: un giardino pantesco che rappresenta un uni-

dicembre 2017 La Rivista - 65 cum nel panorama dei numerosi giardini di Pantelleria, le tipiche Pantelleria DOC; Sora Luna, bianco Pantelleria DOP da uve Zibibbo costruzioni dell’isola utilizzate dai contadini panteschi per custodire vinificate in secco;Selezione 41, un vino che nasce con l’unione gli alberi di agrumi al riparo dalla forza del vento. di Cabernet Franc 60% e le diverse tipologie di uve rosse presenti Il giardino, nascosto all’interno della Tenuta Borgia, a Salto la Vec- sul territorio; Frate Sole, 100% Cabernet Franc, una sfida nella sfida chia, dietro l’isola, è stato eretto in epoca ottocentesca e spicca per isolana, con vinificazione in parte in serbatoi d’acciaio e un’altra le sue dimensioni, assolutamente eccezionali ed inusuali, con una parte in vecchie botti di rovere; 14,5% vol.; colore rosso violaceo lunghezza di 21 metri e larghezza di 11 metri. Altrettanto originale è intenso, naso speziato, ricco di sentori di frutti di bosco e frutta ma- la sua forma, non circolare come i classici giardini dell’isola, bensì tura rossa, e gusto intenso, corposo, tannini vividi con note erbacee costruito su base rettangolare. Le possenti mura a secco custodi- e balsamiche rinfrescanti. Un vino che non ti aspetti, da abbinare scono 8 alberi di limoni distribuiti lungo i due lati maggiori e serviti con pietanze a base di carni rosse e verdure grigliate. Una giovane da un impianto di irrigazione originale. Due palme dattilifere svetta- azienda vitivinicola, a conduzione familiare, il cui prestigio viene no al centro della corte. Di particolare pregio architettonico il bordo creato puntando sulla qualità di prodotti di nicchia, che nascono superiore inclinato verso l’interno che, oltre a contribuire alla stabili- attraverso un profondo legame con la tradizione secolare della la- tà complessiva dell’edifico, favorisce l’irraggiamento solare durante vorazione dei vigneti, coniugata con la passione per il proprio lavoro quasi tutto l’arco del giorno. Oggi le Cantine Pellegrino, nel mercato e l’amore per la propria terra. nella produzione di vini di Pantelleria, rappresentano il 65% della produzione, con un peso del 80% all’interno del Consorzio Volon- Una meravigliosa spianata vista mare su Tripoli tario per la Tutela e la Valorizzazione dei vini DOC dell’Isola di Pan- Nella stessa contrada Bukkuram (dall’arabo: Padre della Vigna) telleria. Inoltre, attraverso la gestione di oltre 400 ettari di vigneto, e, proprio di fronte alla Cantina Basile, si trova la storica Cantina coltivati direttamente dai vignaioli locali, un sapere che si tramanda Bukkuram di Marco De Bartoli, su una meravigliosa spianata vi- di generazione in generazione, da padre in figlio, la Pellegrino è sta mare su Tripoli, con vigneti situati in un antico letto di un fiume attivamente impegnata nella tutela del lavoro del viticultore e della vulcanico, con terreno ricco di pomice, sabbia e silicio che danno sostenibilità della delicata economia del microcosmo pantesco. uve particolarmente minerali. Ci accoglie il figlio Sebastiano che ci racconta un po’ la storia dell’arrivo su Pantelleria del più grande e Andando per cantine famoso produttore di uve Marsala in Sicilia. “La cantina di mio padre Tre sono state le visite che ho potuto fare in privato, accompagnato in Sicilia fu creata nel 1978 quando, lui, giovane con una laurea in dalla Master of Wine americana, ora naturalizzata Svizzera di Mor- agronomia e la passione per le auto da corsa, subentrò alla nonna cote, signora Robin Kick. La prima visita l’abbiamo dedicata al pro- Josephine nella conduzione del baglio Samperi, la tenuta dove per duttore Fabrizio Basile. oltre due secoli si erano coltivate le uve per la produzione del Mar- La nostra visita, con il vulcanico Fabrizio e la gentile signora Simona sala. A quel tempo la denominazione era in completo declino, come è stata graditissima per l’ospitalità pantesca e per i vini bianchi e l’antica proprietà familiare, ma lui riuscì in poco tempo a fare delle passiti prodotti da uve Zibibbo e vini rossi (quasi un sacrilegio per sue vigne il centro di propulsione di un nuovo modo di produrre vino questa isola) prodotti da uve Cabernet Franc, intriganti, equilibrati, in Sicilia, fondato sulla qualità e sulle antiche e virtuose tradizioni, possenti e allo stesso tempo raffinati. Il motto di Fabrizio è nella dando vita a Marsala, passiti e vini secchi che hanno fatto la storia massima di Robert Louis Stevenson: “Il vino è poesia imbottiglia- del vino in tutto il Meridione e nel mondo. Oggi siamo noi tre figli: io. ta”. E lui la poesia la mette già dall’etichetta: Shamira Passito di mia sorella Josephine e mio fratello Renato che abbiamo raccolto

Appassimento dei grappoli

66 - La Rivista dicembre 2017 Tipico alberello di vigna centenaria l’eredità di nostro padre. I vini della cantina De Bartoli raggiungono a base di solo uve Zibibbo, vinificato con lunga criomacerazione continuano ad avere vette qualitative altissime e la tenuta di fami- e maturato in acciaio e in barrique. È morbido, intenso, complesso glia ora si presenta in tutto il suo splendore come un antico baglio e minerale, con fragranti note di fiori gialli e agrumi, tipicamente ottocentesco. Il nome di Marco De Bartoli, conosciuto nel mondo, ha siciliane. Un vino davvero unico che conquista per la sua caratteri- assunto contorni leggendari e le tecniche di produzione, innovative, stica aromaticità e si distingue per la sua freschezza, complessità e ma desunte dalla tradizione, sono divenute una regola in tutto il intensità ammaliante. Il nome, Pietranera, incastona nel panorama territorio: come, per esempio, l’introduzione del metodo Soleras, por- dei vini italiani un vino minerale come le pietre nere vulcaniche tato in Sicilia da Benjamin Ingham nel 1812 e ripristinato da nostro della sua terra, aromatico come i profumi della natura che lo culla, padre negli anni ‘80”. fresco come la brezza marina che abbraccia Pantelleria, un vino In effetti i vini De Bartoli sono espressioni di altissimo livello di un davvero prezioso. territorio generoso e suggestivo, in cui spiccano i vigneti di Samperi Terzo vino è il Passito di Pantelleria "Bukkuram - Sole d’Agosto" (in Sicilia), situati su una conca alluvionale, e quelli di Bukkuram a Marco De Bartoli 2015, un vino che segue per metà delle uve un Pantelleria, illuminati da un sole africano. Se il nome di De Bartoli è appassimento sulla pianta e l’altra metà al sole. Sei mesi in acciaio legato oggi a una vasta gamma di vini nati da vitigni tipici del territo- e rapido passaggio in barrique non nuove. Questo vino è in grado rio: Grillo, Zibibbo, Catarratto e Perricone. Le etichette storiche e pre- di emozionare grazie ai suoi aromi e ai suoi profumi: le note spic- stigiose di Vecchio Samperi, Bukkuram, Marsala Vergine e Superiore cate di albicocca e di zenzero si combinano splendidamente con il sono così affiancate da espressioni nuove e sorprendenti nate della bergamotto e la frutta candita. In bocca è soave, elegante, con una miglior tradizione agricola e vinicola della Sicilia e di Pantelleria. persistenza infinita. Un passito giovane in grado di raccontare alla Ad accoglierci è stato uno Spumante Metodo Classico Extra Brut Ter- perfezione la meraviglia e il fascino della terra da cui proviene. La zavia Cuvée Riserva VS, di grande struttura che nasce da Grillo vini- storia di questo passito comincia nel 1984, quando Marco decide ficato in barrique, con aggiunta di vino di riserva e Vecchio Samperi di metterlo in bottiglia per la prima volta e, in omaggio alle splen- prima della rifermentazione in bottiglia. Intensi e complessi sentori dide terre dal quale prende vita, gli dà il nome di Bukkuram. Questo di frutta secca e canditi, con sfumature boisé e ossidative sono sor- passito ha avuto fin da subito il merito di risvegliare da un lungo rette da buona freschezza e vivacità. Durante la visita in cantina, letargo l’interesse di molte aziende e di molti appassionati di vino, bicchiere alla mano abbiamo degustato vini passiti “eterni” ancora che in questo passito ritrovano il gusto di una terra dalle antiche in botti delle annate: 1998, 2001, 2014. Seduti sotto il fresco del Ba- tradizioni vitivinicole. Un vino che sicuramente parla la lingua del glio pantesco De Bartoli, abbiamo continuato la degustazione con compianto Marco. il Sole e Vento Marco De Bartoli 2016, vino bianco secco, Terre Sici- Ultimo vino il Passito di Pantelleria “Bukkuram - Padre della Vigna” liane IGT, aromatico, che celebra l’incontro tra Marsala e Pantelleria, Marco De Bartoli 2012, vino dolce elegante e concentrato, affinato le due zone da cui provengono le uve dalle quali si ottiene questo per 30 mesi in barrique usate e 6 mesi in acciaio. Viti di 35/50 anni vino. Zibibbo 70% e Grillo 30%; vinificazione e affinamento per 7 coltivate ad alberello pantesco su terreni vulcanici e su terrazza- mesi in acciaio; colore giallo paglierino intenso; lucido e brillante; menti. Il Passito “Bukkuram” di Marco de Bartoli prende il suo nome profumi di fiori mediterranei e agrumati con un bouquet aromatico dalla zona di Pantelleria prediletta dagli arabi per la coltivazione intenso che spazia dall’albicocca alla frutta secca e candita; gusto dell’uva Zibibbo. È in quest’area, infatti, che si estende la cantina di acidulo e fresco, aromatico e di lunga permanenza minerale in gola. Marco De Bartoli, in un dammuso, una casa tradizionale dell’isola Prima etichetta 1998. di Pantelleria, del Settecento, dove si trovano 5 ettari di vigneto a Secondo vino Pietranera Marco De Bartoli 2016, aromatico secco 200 metri sul livello del mare. Colore giallo ambrato, con brillanti

dicembre 2017 La Rivista - 67 sfumature dorate. Al naso ha aromi eterei, di uva passa, fichi secchi, delle uve autoctone e per il recupero di varietà di uve che rischia- datteri, agrumi e delicati sentori di miele e caramello. In bocca è cal- vano di scomparire. do, dolce, avvolgente, con un finale lungo e persistente che richiama La degustazione con Baldo Palermo ci ha permesso di conoscere frutta candita e confettura di albicocca. tutti i vini in produzione di Donnafugata, sia siciliani che panteschi: 12 del “continente” come si chiama qui la Sicila e tre isolani pante- Il miglior vino dolce al mondo schi. Qui ci soffermiamo ai solo tre vini panteschi prodotti da Don- Ultima visita, doverosa, alla Cantina Donnafugata della famiglia nafugata sull’Isola che sono: Lighea, Kabir e Ben Ryè. Rallo. Trent’anni dedicati al rilancio della vitivinicoltura pantesca, Il Lighea è uno zibbibbo secco, prodotto fresco, che ha delle note creando vini come il Ben Ryè dichiarato 15 anni fa in un concorso floreali di zagara, di gelsomino e accenti fruttati di agrumi, buona francese il miglior vino dolce al mondo. La cantina di Donnafugata aromaticità dell’uva che armonizza tutta la bocca. Il Kabir è un mo- si trova in contrada Khamma Fuori. Il paesaggio che ci accoglie è scato che ha sentori di pera matura, pesca gialla, elicriso, scorza di maestoso, terrazzamenti e di viti ad alberello, patrimonio culturale mandarino e in bocca ha elegante freschezza e una punta acidità dell’Umanità, dichiarato così dall’UNESCO nel 2014. Ivan Caronna che ne permette la beva senza stancare il palato, anche a tutto pa- e Baldo Palermo si mettono a nostra disposizione per farci visitare sto di pesci o per aperitivi. i 14 “CRU”, per un totale di 68 ettari di vigneti, che mi piace elen- care: Khamma, Tracino, Karuscia, Serraglia, Martingana, Bukkuram, Il figlio del vento Bugeber, Mueggen, Barone (dove si sta lavorando per avere la nuo- Capitolo a sé per il Passito di Pantelleria DOC Ben Ryè, il “figlio del va cantina - ndr), Favarotta, Punta Karace, Gibbiuna, Ghirlanda e vento” in arabo. Per capire un così ampio successo di questo vino, Monastero. Luoghi sperduti ai visitatori ma non ai 40 operai che vi crediamo, occorra intraprendere un percorso a ritroso. Seguire un lavorano (oltre 70 in tempo di vendemmia). ideale “filo di Arianna” che lega l’uva della cruda terra pantesca e Tutti conoscono l’azienda Donnafugata che opera in Marsala dal alla prorompente sensualità del Ben Ryé, con le selvagge e dure 1983, anno di nascita del brand, per iniziativa di Giacomo Rallo e caratteristiche ambientali e climatiche dell’isola di Pantelleria. In- della moglie Gabriella, i fondatori. Prima, la famiglia Rallo, dal 1851 fatti, solo condizioni così estreme, riteniamo, possono generare frutti in Sicilia, era già entrata nel mondo del vino sulla scia degli impren- così “esasperati” nel regalare emozioni a chi li sperimenta e a chi ditori inglesi, producendo Marsala. Nel 1989, Donnafugata, giunge li degusta. sull’isola di Pantelleria dove comincia a coltivare lo Zibibbo ad al- La raccolta, che avviene già ai primi di agosto è selettiva e riguarda berello su terrazzamenti e a produrre il passito Ben Ryè e il Moscato solo quei grappoli che sulla pianta sono maturi. Gli stessi grappoli Kabir. Nel 2007 fu inaugurata la cantina di Khamma, costruita nel vengono puliti attraverso un’accurata cernita manuale e quindi le pieno rispetto del paesaggio dell’Isola. Nel 2008 ci fu la donazione uve vengono adagiate su graticci appositi realizzati con canne lo- al FAI del giardino pantesco che protegge un arancio secolare. Nel cali che stesi per terra, sono esposti al sole ed al vento dell’isola. Per 2009 iniziarono i lavori per creare campi sperimentali per lo studio effetto del sole e del vento, nell’arco di 20-30 giorni, l’uva suda, si di-

La roccia dell’elefante

68 - La Rivista dicembre 2017 Il lago di Venere in controluce sidrata, appassisce gradualmente e perde di peso. L’appassimento te per comprendere le ragioni di un vino così polputo. Figurati poi il naturale innesca reazioni enzimatiche capaci di produrre gli aromi vignaiolo che, ogni giorno, rivolta gli acini e ne controlla la sanità. tipici dell’uva passa oltre ad una grande ricchezza di altri profumi. Considera la pazienza e la pervicacia che deve avere il contadino Inoltre, e qui sta il segreto di un grande passito, queste operazioni (“angelo matto” di Veronelliana memoria) per allevare l’alberello, danno luogo ad una equilibrata concentrazione di acidi e di zuc- quasi completamente interrato all’interno di una conca che lo di- cheri. Al mosto dell’uva raccolta tardivamente, senza appassimento fende dall’incessante vento e dal violento sole. su graticci, quando ancora tutto è in fermentazione, si aggiunge gra- L’alta ristorazione ha scoperto, predilige e finalmente offre ilBen Ryé dualmente a più riprese l’uva passa. Alla fine della fermentazione, a fine pasto per le sue doti di finezza dovuta al grande equilibrio che si protrae per circa due mesi, il Ben Ryé è un vino dolce naturale tra zuccheri e acidi. La grande quantità di zuccheri residui è infatti con il 14,5 % di alcool e 160-180 grammi litro di zuccheri. bilanciata da una buona acidità e ciò evita che questo passito risulti stucchevole. È solo facendo propri questi pensieri, “sentendoli”, ri- Trascendente e simbiotica fusione fra natura, vino e flettendoci sopra che si potrà capire pienamente la vera dimensione colui che vi si accosta del Ben Ryé ed il reale senso della sua grandezza. E quindi – va da In degustazione, accostando il calice alle narici siamo inondati da sé – la superiore considerazione di cui gode ed i premi che ha via una folle intensità di sensazioni. Innumerevoli, variegate, l’una con via conquistato. Il suo essere annoverato – in definitiva - fra i migliori l’altra giocosamente a rincorrersi e ad avvicendarsi. Il sentore pri- vini da dessert del mondo. Un segreto, dunque, la cui spiegazione mario richiama l’albicocca piccolina secca. E poi un effluvio di altri va oltre la scienza e la tecnica, l’agronomia e l’enologia, per sostan- profumi dai datteri ai fichi secchi, dal cedro candito alla rosa appas- ziarsi in una trascendente e simbiotica fusione fra natura, vino e sita, dall’uvetta sultanina al miele di corbezzolo. Porgendo il bicchie- colui che vi si accosta. re sulle labbra e sorseggiando una piccola quantità di Ben Ryé, la piacevolezza, l’opulenza, la suadenza del nettare, ampiamente pre- annunciate dal prorompente bouquet, vanno oltre ogni previsione. Il corpo e gli estratti sono smisurati. Grasso è il tatto. Fresco, morbido ed armonico, nel bilanciare mirabilmente, una grande dolcezza con una giusta acidità, il gusto. Assai persistenti sono le sensazioni che si avvertono, tanto impregnano le papille gustative. In più, oltre a tutte le impetuose sensazioni palatali, vengono riproposti, ancora più intensi, tutti i richiami che si erano colti al naso. Spiegare tanta esuberanza è abbastanza facile se si pensa che oc- corrono 3,5 kg. di uva per produrre un litro di passito di Pantelleria, che ogni pianta produce meno di due kg d’uva, che l’età media del vigneto è di 40 anni, che il terreno è vulcanico, sciolto e ricco di mi- nerali: tutto ciò potrebbe benissimo essere (tecnicamente) sufficien-

dicembre 2017 La Rivista - 69 Convivio di Domenico Cosentino

Morbidi o croccanti e diversi dal nord al sud Sono i mille torroni d’Italia, legati alle feste di Natale

Alcuni sono di color avorio, perlaceo, tra due sottili fogli di fatta a bagnomaria e dura fino a dodici ore. Si passa poi negli ostia. Anche perché l’idea base del torrone è questa. Quella stampi di legno e via di gomito con la pala di faggio a stendere di essere un dolce un po’ fané: legato alle feste del paese, il composto. “Naturalmente – raccontano i Faccio di Cassina- ma principalmente alle feste religiose come il Santo Natale, sco – per farlo bene ci vuole tempo e prepararlo più naturale che tanto mi ricorda le zuppiere che mia madre usava come possibile: non usare gelatine che servono a velocizzare la cot- centrotavola piene di torroncini. tura, né glucosio che è più facile da lavorare dello zucchero Il suo nome viene dal latino “Torrere” – tostare – e la culla del semolato o di canna. Questa roba la lasciamo all’industria”. torrone sembra essere la Cina. E qui, nel continente giallo, che l’hanno conosciuto gli arabi e che l’hanno fatto viaggiare Se a Cremona risale all’epoca rinascimentale… attraverso deserti e, in lungo e largo, in tutto il Mediterraneo, Cremona, invece, città famosa anche per i violini Stradivari, fino a quando è giunto in Italia. ogni anno, nell’ultima settimana di novembre, per la festa del torrone, rievoca il matrimonio più famoso della storia di Nel Veneto uno dei primi torronifici italiani Cremona, quello tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza Nei secoli in Italia si sono definiti tre matrici di Torroni: quella che definì la nascita del dolce simbolo della città: iI TORRONE, piemontese di derivazione francese, quella meridionale ara- che sembrerebbe risalire all’epoca rinascimentale. beggiante e quella veneta che guardava a Oriente. La sua caratteristica friabilità è comprovata da un documento Uno dei primi torronifici italiani, nasce proprio a Dolo, sulla riviera del Brenta, e Pietro, l’ultima generazione della fami- glia Scaldaferro, la storia del torrone la conosce bene: “La Repubblica di Venezia – mi racconta nel suo laboratorio- è stata monopolista per secoli delle mandorle e dello zucchero, questo veniva raffinato a Candia (da qui la parola candito), possedimento veneziano e in Veneto, non a caso il torrone è conosciuto come mandorlato, perché è sempre stata la frutta secca più usata”.

Ma a nordovest preferiscono le nocciole Se a Nordest, il torrone sposa la mandorla, a Nordovest i pie- montesi lo accoppiano alle nocciole. Altra storia secolare è quella della famiglia Faccio di Cassinasco, nella Langa astigia- na, non più di cento quintali l’anno con la ricetta di sempre: mieli di acacia e millefiori piemontesi, nocciola trilobata Igp, albume d’uovo fresco, zucchero e vaniglia. Qui le torroniere sono ancora quelle di rame, la cottura viene Maestro Bruno Pellegrini Tosta le nocciole

70 - La Rivista dicembre 2017 il torrone di Cremona dei primi Novecento, in cu si specifica che alla rottura deve Vermentino, del Cannonau e del Carignano del Sulcis, il Tor- comportarsi come fosse di vetro. Questo dolce, così come rone è anche un Itinerario turistico: “Le Strade del Torrone”. vuole la ricetta tradizionale (Unico fra i più classici delle festi- Trenta chilometri tra Barbagia e Gennargentu, che uniscono vità natalizie), viene preparato con mandorle, miele e zucche- Tonara, Desulo e Aritzo. Un viaggio nel cuore più profondo ro. È una bomba nutrizionale: le mandorle hanno un buon della Sardegna, e al tempo stesso nelle sue tradizioni gastro- contenuto di acido oleico, fosforo e vitamine, il miele racchiu- nomiche. Perché da quelle parti il torrone è uno dei dolci più de sali minerali e vitamine, l’albume le proteine. comuni, speso attrazione principale delle sagre del paese, che La ricetta antica prevedeva le mandole con la buccia, oggi si a Tonara viene fatto con miele sardo, frutta secca e albume utilizzano quelle pelate e tostate. La cottura avviene a bagno- d’uovo. E tra una degustazione e l’altra, i Sardi accompagna- maria: nella caldaietta già calda si mettono miele e zucchero no con un bicchierino di Mirto. in sciroppo, poi si aggiungono gli albumi montati e si fa cuo- cere il tutto, sempre mescolando lentamente, ad una tempe- più a Sud il Torrone diventa “Spantorrone” o “Gelato” ratura di 80-85 °C. Alla fine, si aggiungono le mandorle e il Più a Sud, anche se a Benevento l’azienda Alberti copre il torrone è pronto; ingaggiando una corsa contro il tempo per settanta per cento della produzione di torrone nella grande dare forma all’impasto prima che si solidifichi. distribuzione, il cuore sannita di San Marco dei Cavoti, la pro- vincia di Avellino e quella di Reggio Calabria sanno essere …in Sardegna, è un itinerario turistico ancora artigianali. Nell’isola dei Nuraghi, del pane Carasau, della Porchetta, del A San Marco nascono i “baci” della premiata fabbrica Borril- lo, croccantini di mandorle e nocciole ricoperte di cioccolato, mentre Grottaminarda (Avellino) è la terra dello Spantorrone: il torrone viene ricoperto da fette di pan di Spagna imbevute di rum o liquore Strega. Sul lungomare di Reggio Calabria (il chilometro più bello d’I- talia, secondo D’Annunzio), invece, c’è il laboratorio di Bruno Pellegrini: Dolcemania, Caffè-Pasticceria-Gelateria più nota della città. Qui si fanno, ancora oggi, come cento anni, fa La Cupedda, La Cubbaita, che più che un torrone è un croccante di semi di sesamo, miele di zagara e frutta secca. Lo si trova solo sulle sponde dello Stretto e in altri paesi della Calabria e ha origini arabe. E infine, il Torrone gelato, che è tipico del Reggino e, a di- spetto del nome, quello di Bruno è un impasto di canditi, di agrumi, nocciole di Torre Ruggero e pistacchi verdissimi di Torroncini Bronte, quando li trova, quelli veri!

dicembre 2017 La Rivista - 71 la gastronomia italiana in svizzera

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Inserat La Rivista_100x297_ab Juni 2017.indd 1 04.05.2017 18:47:42 La Dieta Rivista di Tatiana Gaudimonte Difendiamoci!

Siamo (finalmente!) entrati ufficialmente nella stagione fredda, dopo un autunno che sarebbe ingeneroso definire solo mite. Al diminuire delle temperature, aumentano le malattie da raffreddamento e di pari passo le vendite di integratori di sostegno o di farmaci curativi. Ma anche a tavola ormai, sappiamo tutti, chi più chi meno, quali cibi scegliere per rin- forzare il nostro sistema immunitario, dalle mandorle agli agrumi, dai cavoli all’aglio (e lì non stendete solo i virus), dal pesce grasso alle patate dolci. Ma, se da una parte ci impegniamo a mangiare i cibi giusti e ad assumere qualche integratore alla bisogna, rischiamo però di inficiare il risultato di tanti sforzi, tirando al nostro sistema immunitario una serie di “mazzate” quotidiane che, impegnandolo su un fronte, lo rendono meno efficiente e pronto. Una moderna branca della scienza medica, l’immunonutrizione, studia da anni come il cibo moduli la risposta immunitaria. Il principio di base è che, se è vero che esistono nu- trienti che hanno una funzione difensiva o antinfiammatoria (omega 3, zinco, polifenoli e compagnia), ne esistono anche molti ad azione infiammatoria. Se il bilancio è a favore di quest'ultima categoria, il nostro sistema di difesa sarà messo a dura prova e risulterà meno efficace in caso di infezione o di altri pericoli. In altre parole, ha poco senso pren- dere la mia bella pastiglietta di zinco e vitamina C quotidiana, oppure mangiare 80g di mandorle al giorno come consiglia “Donna fantasticamente in forma” se poi mi ingozzo regolarmente di fritti o non posso fare a meno delle merendine industriali. Infatti gli elementi che, primi tra tutti, scatenano l’infiammazione, sono l’iperglicemia e un alto tasso di grassi saturi. Altro trigger infiammatorio è l’alcol. Non ve ne dico altri, ma la lista è piuttosto “nutrita”, se mi passate il termine. E allora, direte voi, che facciamo adesso che arrivano le feste natalizie, gli aperitivi coi colleghi, i cenoni, i dolci di San Nicola e la calza della Befana? Beh, semplice: rinforziamo i rinforzi e diminuiamo gli attacchi. Per esempio, per l’anti- pasto di una cena in famiglia o per un aperitivo tra amici, offrire salmone e noci fresche al posto di salatini e salame andrà tutto a favore dei “buoni”, che potranno meglio corazzarsi, per esempio, contro i “cattivi”, come quel bicchiere in più (o tre). Per la visita di San Nicolao o sul piattino per Babbo Natale, potremmo aumentare man- darini e frutta secca a scapito dei soliti dolcetti iperzuccherati. E il panettone o il pando- ro? Beh, invece di servircene un’abbondante porzione a fine di una cena, già più ricca del solito, potremmo riservarlo a una dolce colazione, preceduto da frutta fresca. E prima di entrare nel vivo? Inutili, anzi dannose, le diete prefestive, soprattutto quelle ipocaloriche o iperproteiche: il vostro sistema immunitario ne risulterebbe indebolito e incapace di far fronte agli “attacchi” di cui sopra. E poi, se avete già letto questa mia paginetta, ormai dovreste saperlo a memoria che le diete non si fanno!

Tanti auguri! Dalla vostra consulente nutrizionale Tatiana Gaudimonte [email protected]

dicembre 2017 La Rivista - 73 Starbene

È arrivato l’inverno: Ridere spesso Tenere alto lo spirito, ridere e frequentare persone piacevoli: la socialità sette regole per non ammalarsi infatti aumenta le difese immunitarie.

Con i primi freddi, spesso, arrivano anche i malanni di stagione: ecco le Coprirsi adeguatamente sette semplici azioni possibili da adottare per ridurre il rischio di raffred- Infine non prendere freddo, perché un corpo ben riscaldato può preveni- dori, tosse, mal di gola e influenza. re il contagio di virus; quindi non girare sprovvisti di foulard e mglionci- Sono state pubblicate sul magazine Psychology Today da Susan Biali no in caso di temperature ballerine. Haas, medico canadese. In fin dei conti sono quelle che, dettate dal buon senso, tutti noi, gola e pigrizia a parte, vorremmo mettere in pratica. Social Facebook: Dormire almeno 7 ore per notte Con i primi freddi e le giornate più corte aumentano il tempo trascor- più felice chi lo evita so al chiuso in presenza di altre persone e il rischio di contagio; ma ammalarsi non è inevitabile, anzi. Per scongiurarlo, la prima regola è Tieni chiuso Facebook per una settimana e sarai più felice, positivo e dormire a sufficienza: almeno sette ore a notte per gli adulti. La carenza soddisfatto della tua vita: sono i risultati (sorprendenti?) di un esperi- di sonno, specie se cronica, porta con sé il serio abbassamento delle mento condotto in Danimarca, in cui sono stati coinvolti 1.095 individui, difese immunitarie. di cui una parte doveva astenersi dall’uso del social per sette giorni di seguito. Diretto da Morten Tromholt dell’Università di Copenaghen Mangiare sano e non saltare la colazione e pubblicato sulla rivista Cyberpsychology, Behavior, and Social A seguire, la regola anti-malanni è mangiare sano: non saltare mai la Networking, lo studio suggerisce che l’uso di Facebook (specie se colazione, fare tre pasti completi che comprendano sempre frutta e ver- troppo frequente) ha effetti negativi sul benessere e l’umore. dura, evitare bibite e cibi con troppo zucchero che rallentano la funzione Nell’esperimento una parte dei partecipanti si è dovuta astenere per immunitaria. Inoltre, non arrivare affamatissimi al pasto perché il corpo una settimana dall’uso del social. Il loro livello di benessere, soddisfa- percepisce il digiuno come uno stress importante. zione e umore è stato misurato all’inizio e alla fine dell’esperimento. Confrontando i due gruppi (chi doveva chiudere Facebook e chi poteva Praticare attività fisica continuare a usarlo a piacere) è emerso che la pausa dal social ha effet- È importante la pratica di attività fisica, basta anche una camminata ti positivi sulle due dimensioni principali del benessere, ovvero l’umore e tutti i giorni: l’esercizio riattiva la circolazione del sangue potenziando la soddisfazione per la nostra vita. la funzione immunitaria. «Ho chiesto ai partecipanti di valutare il proprio livello di feli- cità e soddisfazione nella vita, il loro livello di autostima e le Lavarsi le mani loro emozioni (positive e negative) – spiega il direttore della Fondamentale regola anti-contagio è il lavaggio delle mani: mai mangiare, ricerca –. È emerso che chi aveva fatto una pausa da Facebook mai toccarsi naso, occhi e bocca con le mani sporche. La prima azione al presentava un aumento del livello di soddisfazione per la pro- rientro a casa è senz’altro lavarsele. pria vita e delle emozioni positive». I risultati sono molto evidenti soprattutto per coloro che usano Face- Tenere a bada lo stress book tantissimo o che lo usano solo passivamente, cioè senza mai fare Va tenuto a bada lo stress che, attraverso gli ormoni che mette in circolo, azioni (postare contenuti o commenti) ma solo seguendo l’attività altrui. indebolisce le difese del corpo. Se la vita è troppo piena di impegni e frenetica, bisogna darsi un tempo per recuperare.

74 - La Rivista dicembre 2017 diologhi del General Hospital of Mexico. Aggiungendo che in Messico, Lo smog fa male alle ossa e stando ai dati forniti dal governo, la metà della popolazione non ha accesso ad una assicurazione sociale o privata che copra i costi di un favorisce l’osteoporosi impianto, e il 44 per cento della popolazione vive in povertà. Questo significa - hanno aggiunto - che un grande numero di messicani non L’inquinamento «corrode» e indebolisce le ossa, favorendo l’osteoporosi? può permettersi di curarsi. La risposta è sì. Almeno, è quella che suggerisce una ricerca pubblicata Lo studio prende in esame il caso di 33 pazienti a cui era stato prescrit- sulla rivista The Lancet Planetary Health in cui si verifica che i rico- to l’impianto ma non avevano le possibilità economiche. Nell’ospedale veri per frattura aumentano al crescere dell’inquinamento atmosferico. messicano, dal 2011 al 2017, sono stati impiantati pacemaker già usati Inoltre, lo studio, condotto presso la Columbia University’s Mailman e donati dai parenti di persone decedute, nessun problema è stato regi- School of Public Health, evidenzia che lo smog si associa a perdita di strato a sei mesi dall’intervento. densità ossea (condizione tipica dell’osteoporosi) e ridotta concentra- Jose Zamorano, direttore del programma Esc in Mexico ha sottolineato zione di ormone paratiroideo nel sangue (l’ormone che presiede all’as- che l’impianto viene usato su numerosi pazienti ogni anno in tutto il sorbimento del calcio e ha un ruolo nella mineralizzazione delle ossa). mondo, e che la modalità del riutilizzo consente di accedere a un salva- La ricerca si è svolta in due tempi: nella prima parte gli esperti hanno vita importante anche a chi non ha i mezzi finanziari. studiato 9,2 milioni di ricoveri per fratture legate a osteoporosi e hanno ri- levato che anche un piccolo aumento delle concentrazioni di particelle in- quinanti (particolato fine) porta a un aumento delle fratture tra gli anziani. Nella seconda parte del lavoro gli esperti hanno studiato 692 indivi- dui di mezza età e visto che coloro che vivono in aree più inquinate presentano una minore densità ossea e minore concentrazione dell’or- mone paratiroide. Per decenni ricerche hanno documentato i rischi dell’inquinamento per la salute, dalle malattie cardiovascolari a quelle respiratorie, i tumori e i disturbi cognitivi, questo studio aggiunge all’elenco dei rischi da inqui- namento anche l’osteoporosi. Pacemaker di seconda mano: funzionano

Medici messicani hanno riutilizzato con successo pacemaker già usati, dopo una sterilizzazione standard, su pazienti che ne avevano bisogno ma non potevano permettersi il costo dello apparato artificiale. Uno studio sull’argomento è stato presentato al congresso annuale della Mexican Society of Cardiology di Guadalajara a cui hanno preso parte gli esperti della European Society of Cardiology (Esc). Si tratta di un piccolo studio, ma dimostra che con un processo di accurata sterilizzazione, pacemaker espiantati, con una batteria di sei anni, possono essere riutilizzati in modo sicuro, hanno spiegato i car-

dicembre 2017 La Rivista - 75 da sin: Stefano Battiston / direttore marketing e comunicazione esterna Maserati Svizzera; Adrian S.Kiefer - Titolare / presidente CA; Matthias Kiefer - membro del consiglio di amministrazione, Michael Kiefer - membro del consiglio direttivo e vendite, Piergiorgio Cecco - AD Maserati Svizzera in posa sul terreno dove sorgerà il nuovo edificio che ospiterà la concessionaria ufficiale Maserati per i Cantoni Argovia e Soletta. Maserati Un nuovo elegantissimo salotto a Lutry…

Da molti anni concessionario ufficiale Ma- trale è di grande importanza per la nostra letta. A due piani, ospiterà uno showroom serati, il Garage Zénith SA ha inaugurato a ulteriore crescita", ha proseguito Cavaggio- luminoso, servizio clienti, officina, e sorgerà inizio autunno la sua nuova sede a Lutry. ni. L'apertura della nuova concessionaria di fronte alla zbinden ag hägendorf, in una Le lussuose e sportive macchine di Mode- di Lutry rafforza e amplia la posizione del posizione strategicamente importante per na sono ora in bella mostra in un nuovo marchio con il Tridente sul mercato svizzero. un ampio bacino d’utenza. La nuova sede edificio di quattro piani di oltre 4.900 m2. sarà ultimata nel gennaio 2018 ed esporrà Alberto Cavaggioni, Direttore Generale di … e per Argovia e Soletta le sportive di lusso e premium limousine di Maserati Europa e Piergiorgio Cecco, Am- Modena su 500 metri quadrati di superficie. ministratore Delegato di Maserati Svizzera, A qualche settimana dall’inaugurazione di hanno partecipato alla inaugurazione. La Lutry, Maserati Mittelland zbinden ag häg- nuova sede del Garage Zénith SA sorge a endorf, ha posto la prima pietra del nuovo Lutry in una posizione pittoresca, con vista edificio che ospiterà la concessionaria uffi- sul lago di Ginevra e sulla "Riviera Svizzera", ciale Maserati per i Cantoni Argovia e So- La nuova sede del garage non lontano dall'autostrada che collega Zenith a Luthry Ginevra, Losanna e il Canton Vallese. Nella progettazione, è stata posta grande atten- zione a generosi showroom e a materiali di alta qualità. Il risultato è un elegantissi- mo salotto con una spettacolare vista sul Lago di Ginevra, che trasmette un grande senso del lusso. Il Garage Zénith ha inve- stito in un’officina high tech, in modo che il personale altamente qualificato continui ad avere le risorse necessarie per garantire una manutenzione di prima classe di tutti i veicoli Maserati. “Siamo molto orgogliosi di poter contare su un partner così forte, e che questa meravigliosa sede sia stata inaugu- rata", ha commentato Alberto Cavaggioni, Direttore Generale Maserati Europe, in oc- casione della cerimonia di apertura. "Lo- sanna e Ginevra rappresentano le nostre sedi più importanti in Svizzera francese, e la nostra presenza in una posizione così cen-

76 - La Rivista dicembre 2017 Motori di Graziano Guerra Nuovo Fiat Fullback Cross Un Pick-Up Lifestyle - per raggiungere qualsiasi meta

Vanno alla grande e piacciono. Soprattutto a quanti Anche a velocità autostradali. Si beneficia di 11,8 m di mantengono vivo il sacro fuoco dell’avventura, ma nel raggio sterzata, il migliore del segmento, di videocame- contempo ragionano su praticità e versatilità di un vei- ra in retromarcia e di un aspetto dominante proveniente colo che sa essere professionale, vero 4x4 e comodo dal metro e ottanta di altezza e 5,3 metri di lunghez- salotto per i weekend in libertà. za. Anche per questo, spesso, ti cedono la precedenza. Solo l'onnipresente sound del diesel e le sospensioni Appare evidente l’interesse del marketing per il tema tradiscono l'origine dal mondo dei veicoli commerciali. Lifestyle nel segmento in crescita dei Pick-Up. Fiat ha Importante la presenza di sistemi di sicurezza, come recentemente presentato a Torino il modello speciale il mantenimento di corsia, l’assistente di ripartenza in Cross di Fullback, rivisitato nell’estetica e reso più con- salita, 7 airbag e uno stabilizzatore del rimorchio. Ful- fortevole. Il Centro Stile di FCA ha messo mano sia sugli lback non supera solo “il prato bagnato”, ma ha tutte esterni sia sugli interni. Nuovi cerchi neri da 17” con le capacità per un uso fuoristrada impegnativo, grazie al pneumatici da 245/65 R17 caratterizzati da scritte bian- notevole angolo di attacco e alle ridotte. Il suo sistema che danno al Cross un look off-road marziale. Molto di trazione consente di raggiungere qualsiasi meta, è “nero” al posto del cromo sulla griglia a nido d'ape, che dotato di ben 4 modalità, basta premere un tasto per si nota pure su retrovisori, maniglie e cristalli. Nuova la passare da due ruote motrici, ideale per limitare i con- barra sportiva per trasportare tavole per il surf o altro. sumi (standard: 7,5 litri / 100 km), alla trazione integrale La nuova zona carico è ricoperta con materiale nero e con un differenziale centrale Torsen. Quasi 1 t di carico antisdrucciolo, fari bi-xeno con luci diurne a LED e un utile e 3.100 Kg di traino lo rendono un valido e po- look più massiccio. Il comfort interno è aumentato in tente lavoratore. Si può arricchire con opzioni speciali modo significativo. Mopar, come la saracinesca di alluminio per il vano di Disponibile solo in versione Doublecab, ha rivestimen- carico, ruote da 18”, varie protezioni e un argano. Ol- ti di pelle, sedili riscaldati, climatizzatore automatico tre a una vasta gamma di attrezzature, dall’hardtop alla bi-zona, riconoscimento vocale e navigatore con di- possibilità di trasformarlo in Motorhome. Con queste splay a 7”. Non mancano DAB e lettore CD compatibile caratteristiche è ideale anche per chi intende farne un con MP3, come gli ingressi per fonti musicali esterne uso professionale, ma non vuole rinunciare al comfort e smartphone. A bordo si vive comodamente. I rumori nel fine settimana. del vento della corsa e del rotolamento degli pneuma- Monta il potente turbodiesel in alluminio da 2,4 litri, tici Hankook dal profilo off-road, sono di poco conto. 180 CV e 430 Nm di coppia a 2500 giri/minuto, abbi- nato a un cambio manuale a 6 marce o automatico a 5, quest'ultimo con palette al volante. I prezzi del Pick-Up Fullback partono da CHF 25'150.-. La distribuzione è prevista a reti unificate Fiat e Fiat Professional, al prezzo promozionale di CHF 40'500, con un allestimento com- pleto, incluso il Pack Techno. Porte aperte di lancio nel primo semestre 2018.

dicembre 2017 La Rivista - 77 Presentato al Manhattan Center di New York il Calendario Pirelli 2018 Alice nel Paese delle Meraviglie

[Nella foto King Owusu; Slick Woods; Jaha Dukureh; Alpha Dia; Zoe Bedeaux; RuPaul; Sean Diddy Combs; Adwoa Aboah; Naomi Campbell; Wilson Oryema; Marco Tronchetti Provera; Djimon Hounsou; Duckie Thot; Thando Hopa.]

Per la 45esima edizione del Calendario, scattata a Londra lo il modello britannico Wilson Oryema e la stilista, designer e scorso maggio, il fotografo britannico Tim Walker ha uti- cantante britannica Zoe Bedeaux. lizzato il suo inconfondibile stile, fatto di scenografie fuori dal comune e motivi romantici, per “rivisitare” una delle storie più classiche della letteratura anglosassone: quella di Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. A ispirare il suo racconto per immagini è stata non solo la fantastica storia di Lewis Carroll, ma anche e soprattutto le illustrazioni che lo stesso Carroll aveva affidato a John Tenniel già in oc- casione della prima edizione del 1865 e che nel Calendario Pirelli 2018 si trasformano in 28 scatti realizzati in 20 diver- si e straordinari set di un nuovo Paese delle Meraviglie. Per realizzare la sua interpretazione, Walker ha ritratto un cast composto da 18 personaggi, alcuni affermati altri emergenti. Sono la modella sudanese-australiana Adut Akech, la model- la e attivista femminista ghanese-britannica Adwoa Aboah, il modello senegalese-tedesco Alpha Dia, l’attore e modello beninese-americano Djimon Hounsou, la modella sudsuda- nese-australiana Duckie Thot, l’attivista gambiana per i diritti delle donne Jaha Dukureh, il modello britannico King Owusu, il rapper e cantante americano Lil Yachty, l’attrice messica- na-keniota Lupita Nyong’o, la top model e attrice britannica Naomi Campbell, l’attore, personaggio televisivo e cantauto- re RuPaul, l’attrice americana Sasha Lane, il rapper, cantante, compositore, attore, produttore discografico e imprenditore Sean “Diddy” Combs, la modella americana Slick Woods, la modella e avvocatessa sudafricana Thando Hopa, l’attrice, comica, autrice e conduttrice televisiva Whoopi Goldberg,

Nella foto: Tim Walker

78 - La Rivista dicembre 2017 Fiat Panda Natural Power al festival dell’acqua di Bari A bordo della Alfa Romeo 4C nel nuovo simulatore di guida Gran Turismo Sport di PlayStation

Le tappe del tour ancora in agenda 8 - 9/12 MParc La Praille 18 - 19/12 Melectronics Zugerland 29 - 30/12 Melectronics San Antonino / TI

Gioca e vinci I più veloci "alla guida" del simulatore saranno premiati, a ogni evento con un GT Sport Dual Shock Controller. I 10 tempi migliori saranno pubblicati sul "Leaderboard" del sito www.gameturnier.ch. In palio fantastici premi, tra cui un fine settimana a bordo dell'autentica Alfa Romeo 4C Spider, una console GT Sport PS4 in edizione limitata, giochi PlayStation, una telecamera PlayStation 4 e articoli esclusivi Alfa Romeo. Informazioni sul tour al sito www.alfaromeo.ch/de/alfa-ro- meo-welt/leidenschaft/alfa-romeo-news/2017/gran_turismo

Alfa Romeo 4C - icona moderna del marchio Nella roadster biposto rivive l'autentico DNA Alfa Romeo: alte prestazioni, tecnologia innovativa e design mozzafiato. Il mo- tore centrale turbo da 1742 cc è in grado di generare 240 CV. La serie "Gran Turismo" torna dopo quattro anni e per la Unito al cambio a doppia frizione Alfa Romeo TCT e grazie prima volta per PlayStation4. E anche l'Alfa Romeo 4C è sul- al rapporto potenza/peso inferiore a 4 kg per CV, permette la griglia di partenza. Nel nuovo simulatore di guida targato di raggiungere i 257 km/h (258 km/h la Coupé) e accelerare PlayStation, la supersportiva è fedelmente integrata nel gioco da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi. La struttura portante è co- fin nei minimi dettagli. Le sue caratteristiche travolgenti e il stituita da una monoscocca di fibra di carbonio, telai ausiliari suo design unico hanno suscitato l'ammirazione di tutta la anteriori e posteriori di alluminio, mentre la carrozzeria è di game-community. Nel corso del tour in Svizzera, si potrà gui- materiale composito. In Svizzera, con le promozioni in corso, dare la 4C sul famoso circuito inglese "Brands Hatch Circuit". è disponibile da CHF 63'500.

Officina Ferrari Classiche

Sono già 48 i Concessionari Ufficiali Ferrari in 20 mercati interna- zionali nominati “Officina Autorizzata Ferrari Classiche” o, più semplicemente, «OFFICINA». In Svizzera, il titolo è stato confe- rito a quattro Concessionari Ufficiali Ferrari: Garage Niki Hasler AG, Modena Cars SA, Garage Foitek AG, Garage Zenith SA. La nomina autorizza i concessionari a implementare il proces- so di Certificazione Ferrari Classiche e ad assicurare la corret- ta manutenzione e/o riparazione di vetture Ferrari di oltre 20 anni. Ogni OFFICINA Ferrari Classiche gode dell’assistenza di- retta del reparto Ferrari Classiche dello stabilimento di Mara- nello. In cambio dovrà impegnarsi a riservare nell’officina un ponte dedicato e un Tecnico del Servizio Ferrari Classiche con idonea qualifica e formazione esclusivamente per le richieste di manutenzione, riparazione e per dare il via al processo di certificazione Ferrari Classiche. Il programma di assegnazione del titolo di “Officina Autorizzata Ferrari Classiche” sarà svi- luppato in futuro, riconoscendo la nomina ad altri concessio- nari in altri mercati.

dicembre 2017 La Rivista - 79 Nuova Volkswagen T-Roc Al volante della nuova crossover compatta VW - Coniuga la forza di un SUV e il dinamismo di una compatta sportiva.

2.0 4Motion da 190 CV. Agile, risponde prontamente a ogni input del pilota. Coniuga la forza di un SUV e il di- namismo di una compatta sportiva. La seconda vettura provata, sempre con le alette al volante del cambio DSG a 7 marce, è stata una variante motorizzata diesel da 150 CV, nell’affascinante livrea giallo-curcuma con tetto nero, pure con trazione integrale 4Motion. Meno reat- tivo del motore benzina, il pulito turbodiesel di nuova generazione eroga una coppia immensa di 340 Nm, in grado di farti uscire alla grande dalle più disparate situa- zioni, fuoristrada semplice, oppure sullo “stretto-asfal- tato-sconnesso” di certe viuzze in città. Con entrambe la guida è piacevole, in un ambiente ben curato. Può piacere o no la tanta plastica usata, ma contribuisce a contenere i costi e il prezzo d’attacco non è per niente male. I sedili sono comodi, l’aria condizionata è di ve- loce attivazione. Autonomamente sicura, può vantare il Front Assist con funzione di frenata di emergenza City e Lane Assist di serie già nell’allestimento base. Digitale e connessa adotta sistemi di infotainment con interfaccia La quarta interpretazione Volkswagen di un veicolo interamente in vetro e Active Info Display di nuova ge- molto trasversale si presenta con un design innovati- nerazione. È dai concessionari svizzeri negli allestimenti vo, all’avanguardia. Tetto in stile coupé, frontale largo T-Roc, T-Roc Advance e T-Roc Sport da questo mese di e imponente, ma proporzioni equilibrate. Compatta dicembre. Con motori a benzina e diesel, cambio ma- all’esterno, spaziosa dentro, offre cinque posti veri e un nuale a sei rapporti o a doppia frizione DSG a sette, bagagliaio da 445 litri. T-Roc è prodotta in Portogallo, potenze da 115 a 190 CV e prezzi da 24'900 franchi. A nello stabilimento di Setubal. La prima prova dinamica febbraio 2018 arriveranno le varianti diesel da 115 CV l’abbiamo fatta da Lisbona a Sintra, a bordo della TSI e da 190 CV, a giugno la 150 CV a benzina 4Motion.

La nuova Jeep Wrangler

La Jeep più iconica di sempre si rinnova, mantenen- do tutte le leggendarie caratteristiche 4x4, ma con un design ancora più moderno che rimane fedele all'originale. La nuova Jeep Wrangler JL, presenta- ta in anteprima mondiale al Salone di Los Angeles il 29 novembre, mostra uno stile autentico e qualità costruttiva di alta fattura. Arriverà in Svizzera a set- tembre 2018.

80 - La Rivista dicembre 2017 Mondo in Camera

The “Chamber 4.0”, the Chamber Appalti Pubblici in Svizzera we envision for the future Annunciato il nuovo corso per sommelier a Ginevra Fare impresa in Svizzera - a Napoli presentazione e incontri di consulenza individuale Investi in Italy

Contatti Commerciali Italics Wine Club

Benvenuto ai soci Taste of Italy Wine - IV edition Il meglio del vino italiano in svizzera francese Servizi camerali The “Chamber 4.0”, the Chamber we envision for the future

The Italian Chamber of Commerce for dicembre nella Sala conferenze ODCEC sentazioni dei relatori Switzerland is pleased to invite you to the Napoli (P.zza dei Martiri, 30 - Palazzo • Commissione Internazionalizzazione networking event The “Chamber 4.0”. Calabritto – Napoli) ad una mattinata delle Imprese ODCEC Napoli – Stefano dedicata alle aziende italiane interessate Ducceschi What : a networking event to expand your professional network and introduce you the Chamber we envision for the future Where: Largo, the biggest interior showro- om in Geneva City Center When: Tuesday December 5th, 6:45 pm There is no registration fee; however, ple- ase do register early as places are limited, at [email protected]! Priority to the CCIS’s members!

For further information: Italian Chamber of Commerce for Switzerland Tel. +41 (0)22 906 85 95 Mail: [email protected] Web site: www.ccis.ch Fare impresa in Svizzera - a Napoli presentazione e incontri di consulenza individuale ad approfondire in che modo l’apertura • Greater Zurich Area – Rolf Bühler di una società in Svizzera possa favorire • Camera di Commercio Italiana per la l’espansione internazionale delle impre- Svizzera – Fabrizio Macrì L’agenzia svizzera per la promozione degli se. Nel corso della mattinata verranno -il Ore 11:00 - colloqui individuali su richie- investimenti nell’area economica di Zuri- lustrati costi, incentivi e modalità di avvio sta con la Greater Zurich Area per doman- go (Greater Zurich Area), in collaborazio- di una società in Svizzera ed a seguire i re- de e risposte. ne con la Camera di Commercio Italiana latori elvetici saranno a disposizione per per la Svizzera (www.ccis.ch) e la Com- incontri individuali. L’iscrizione all’evento è gratuita missione Internazionalizzazione delle Imprese dell’Ordine dei Dottori Com- Programma Per ulteriori informazioni vi preghiamo di mercialisti ed Esperti Contabili di Napoli Ore 09:30 - registrazione dei partecipanti contattare i nostri uffici di Zurigo (www.odcec.napoli.it), organizzano, l’ 11 Ore 10:00 - inizio dei lavori e brevi pre- Tel. 0041 (0) 44 289 23 23

82 - La Rivista dicembre 2017 organizzando il 29 gennaio 2018, pres- so l’Hotel Lausanne Palace, ubicato nel Italics Wine Club cuore di Losanna, la quarta edizione del “Taste of Italy, il meglio del vino italiano in Svizzera francese”. Tale evento rappre- senterà un’occasione unica per le cantine italiane non solo di promuovere le loro eccellenze vitivinicole ad un pubblico selezionato d’intenditori e di professio- nisti (ristoratori, importatori, dettaglianti, sommelier, stampa) e wine lovers, ma an- che di farsi ampia visibilità in una piazza Appalti Pubblici internazionale come quella di Losanna e verso un pubblico che si contraddistingue in Svizzera per l'elevato potere d'acquisto. Conside- rata la crescente domanda sul mercato, • Quali appalti esistono in Svizze- novità nell’edizione 2018 è una sezione ra nel nostro settore? E-mail: [email protected] dedicata esclusivamente ai vini: biologi- • Se trovo un appalto interessan- L'Italics Wine Club arrive aussi à Genève ! ci, vegani e organici. te, quali passaggi amministrativi La Chambre de Commerce Italienne pour devo fare per poter parteci- la Suisse lance le Club pour les amateurs Programma pare? de vin italien. Il s'agit de 6 cours du soir Dalle ore 14.30 alle 17.30: incontri BtoB • Qualcuno mi può aiutare? en français divisés en différents thèmes (ristoratori, importatori, dettaglianti, pour apprendre à connaitre le monde sommelier, stampa) Le risposte le trovate nel nuovo viticole italien et la culture italienne. Dalle ore 17.30 alle 20.00: apertura ai servizio sugli appalti pubblici sviz- wine lover e ad un pubblico selezionato zeri attivato dalla CCIS La Camera di Les cours débuteront le lundi 19 février della business community locale Commercio Italiana per la Svizzera 2018 à Genève (chez Lavinia) et s'adres- (CCIS), in partnership con un pool di sent: Condizioni di partecipazione studi legali e di progettazione ad essa • Aux opérateurs du secteur Ho.Re.Ca; Il costo di partecipazione è di € 880,00 + associati, offre un servizio di monito- • Aux importateurs, distributeurs et 8% IVA/ditta (1 tavolo da 160x80cm) raggio, informazione tecnica e affian- détaillants; L’azienda dovrà sostenere i costi di viaggio e camento sugli appalti svizzeri e sul • A la presse, aux journalistes, influen- pernottamento e della spedizione del vino sistema dei subappalti, destinato alle ceurs et blogueurs; Ogni azienda dovrà essere rappresentata aziende italiane alla ricerca di oppor- • Aux amateurs de vin. direttamente dal titolare o da una persona tunità. Il servizio pensato per singole delegata a condurre trattative commerciali aziende può essere anche veicolato e Intéressés? Dépêchez-vous car le nombre Il termine ultimo di presentazione della promosso sui territori interessati da de places à disposition est limité !! domanda è fissato al15 dicembre 2017 enti pubblici territoriali, Camere di Commercio, associazioni imprendito- Pour plus d’information: Per maggiori informazioni: riali e altri soggetti associativi o istitu- Chambre de Commerce Italienne pour la Camera di Commercio Italiana zionali, nell'mbito di accordi quadro. Suisse per la Svizzera Bureau de Genève – Ufficio di Ginevra Rue du Cendrier 12-14 Lysiane Bennato Struttura del servizio 1201 Genève Mail: [email protected] 1 Monitoraggio e segnalazione [email protected] Tel: +41 22 906 85 95 2. Valutazione di Fattibilità delle -ri 022 906 85 95 chieste di assistenza 3. Affiancamento linguistico, ammi- nistrativo e commerciale Taste of Italy Wine Costi del servizio - IV edition Il servizio è riservato ai soci della Ca- Il meglio del vino italiano mera di Commercio Italiana per la in svizzera francese Svizzera ai quali verrà sottoposto un preventivo. La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera dà il benvenuto al nuovo anno

dicembre 2017 La Rivista - 83 Annunciato il corso per sommelier in lingua italiana in programma a Ginevra dal 22 settembre 2018

La Camera di Commercio Italiana per la Al termine di ogni livello, il corsista sarà ti secondo l’ordine d’arrivo delle adesioni. Svizzera (CCIS) organizza, in collaborazione sottoposto ad una prova di valutazione Coloro che non saranno ammessi a causa con l’Associazione Svizzera dei Sommelier ed otterrà un attestato di partecipazione del superamento dei posti disponibili, sa- Professionisti (ASSP) la quinta edizione del (obbligo il 66% delle presenze). Al termine ranno informati per iscritto. corso per Sommelier in lingua italiana, che dei 3 livelli il corsista, se lo desidera, potrà si terrà a Ginevra presso il Centre de l’E- sostenere l’esame finale (prova scritta e I costi spérance a partire dal 22 settembre 2018. orale) il cui superamento darà diritto al di- I costi dei corsi sono i seguenti: Finalità del corso Il corso, che non ha sco- ploma di sommelier. 1° livello: CHF 1'190.- po di lucro, è riconosciuto dall’Association Le prove di autovalutazione al termine del (tassa della prova intermedia inclusa) Suisse des Sommeliers Professionnels e primo e del secondo livello, prevedono: 2° livello: CHF 1'140.- dall’Association de la Sommelerie Interna- una prova scritta e l’analisi organolettica di (tassa della prova intermedia inclusa) tionale (ASI) e s’indirizza non solo ai colla- due vini. 3° livello: CHF 1'250.- boratori e ai quadri della ristorazione ma All’esame finale del terzo corso, saranno (tassa d’esame finale inclusa) anche a tutti gli appassionati di vino. ammessi solo coloro che hanno partecipa- Corso completo CHF 3'580.- (pagamento Il corso ha l’obiettivo di far acquisire ai to alle verifiche del 1° e 2° livello. Lo stesso rateale prima dell’inizio di ogni livello) Cor- partecipanti un adeguato bagaglio tecni- sarà strutturato nel modo seguente: so completo CHF 3'222.- (10% di sconto co-culturale ed è programmato secondo • Prova scritta con domande su tutti e per i soci CCIS e per gli Early birds, iscrizio- moderni canoni di formazione professio- tre i livelli ne entro il 09.03.2018) nale. Per chi desiderasse sostenere l’esa- • Analisi organolettica di due vini Nella quota sono compresi i libri di testo, la me finale, il suo superamento darà diritto • Prova pratica di abbinamento cibo-vino borsa del sommelier contenente i bicchieri al titolo di Sommelier. La qualifica di Som- • Prova orale con domande su tutti e di degustazione INAO, vari dossier d’ag- melier Professionista è riconosciuta esclu- tre i livelli giornamento e tutti i vini in degustazione. I sivamente a chi è attivo nel campo della • Prova pratica di servizio partecipanti ammessi al corso saranno in- ristorazione o lavora in ambito vinicolo formati per iscritto. Allegate alla conferma (cantine, enoteche, ecc.) da almeno due Alle prove orali e pratica saranno ammessi vi saranno le relative fatture di partecipa- anni o vi ha lavorato per almeno due anni solo coloro che supereranno le prime tre zione con le cedole di versamento. (anche non di seguito) negli ultimi 5 anni. prove dell’esame finale. Il candidato che In caso di annullamento oltre la data del 2 non supera l’esame finale potrà ripeterlo luglio 2018 da parte del corsista, la quota Tre livelli al massimo un’altra volta nella sessione d’iscrizione non sarà rimborsata. Il corso è strutturato in tre livelli indipen- d’esami successiva. Se anche in quest’oc- denti per un totale di 36 lezioni, avrà la casione non dovesse riuscire, per essere durata di un anno e si svolgerà una volta al accettato nuovamente, il candidato dovrà Informazioni e iscrizioni: mese di sabato dalle 09.15 alle 17.30. ripetere il terzo livello interamente. Camera di Commercio Italiana per la Sviz- Il 1° livello: viticoltura, tecnica di degusta- Le iscrizioni al corso dovranno essere in- zera Lysiane Bennato Rue du Cendrier zione, legislazione, distillati e marketing. viate per mail ([email protected]), per fax 12/14, Case postale 1211 Genève 1 Il 2° livello: geografia vitivinicola. (0041 (0)22 906 85 99) o per posta entro il Tel: 022/906 85 95 Fax: 022/906 85 99 Il 3° livello: abbinamento cibo-vino 2 luglio 2018. I candidati saranno accetta- E-Mail: [email protected] www.ccis.ch

84 - La Rivista dicembre 2017

ETH Zurich, Room G 60, Semper Aula, Rämistrasse 101, 8092 Zurich 11th December 2017 at 9 a.m. P R O G R A M

09.00 – 09.30 Registration - Welcome Coffee 09.30 – 09.35 Welcome Remarks Marco Del Panta, Italian Ambassador in Bern

09.35 – 09.45 Introductory Remarks Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch, Secretary of State for Economic Affairs 09.45 – 09.55 Italy: An Improved Business Climate and New Measures to Attract Foreign Investments Benedetto Della Vedova, MP, Italian Secretary of State for Foreign Affairs 09.55 – 10.10 Invest in Italy: Right Time, Right Place Piergiorgio Borgogelli, CEO & General Manager, Italian Trade Agency 10.10 – 10.25 Italy’s Tax Climate: Something New under the Sun? Raffaele Russo, Senior Advisor to the Minister of Economy and Finance 10.25 – 10.40 An Overview of the Governance to Improve Business Climate and Foster Foreign Investments Mattia Adani, Ministry of Economic Development 10.40 – 10.55 The New Italian Industrial Policy Maurizio Tamagnini, CEO, Fondo Strategico Italiano (FSI-Sgr)

10.55 – 11.10 Coffee Break 11.10 – 11.15 ETH Zurich’s Contribution to Innovation Professor Lino Guzzella, President ETH Zurich

11.15 – 12.15 Investment Opportunities Introductory Remarks Stefano Nigro, Investment Promotion Department Director, Italian Trade Agency Investment Opportunities in the Ports of Genoa Paolo Emilio Signorini, President, Ports of Genoa Human Technopole and Arexpo in Milan: Knowledge and Research on Genomics in a New Smart City Stefano Paleari, President, Human Technopole The Pharmaceutical Industry in Italy: A European Excellence Daniele Lo Re, Farmindustria - Planning and Control Manager of the International Markets Development Division of Chiesi Farmaceutici Nestlé/Buitoni Project of an International Frozen Pizza Hub in South Italy Massimo Ferro, Corporate Strategy Director, Nestlé Italia

12.30 – 12.35 Closing Remarks Marco Del Panta, Italian Ambassador in Bern

12.35 Networking Lunch Please inform us about any wish regarding appointments with the speakers at [email protected]

CONTATTI Impresa edile Manutenzione e riparazione COMMERCIALI Eco Edile srl impianti elettrici Via dei Partigiani, 5 ELETTROSISTEMA Sas di Santin G.& C. Dal mercato italiano I – 24121 Bergamo Via del Lavoro, 14 Tel: +39 035 5292527 I – 31041 CORNUDA (TV) OFFERTE DI MERCI E SERVIZI Fax: +39 035 0662061 Tel. +39 0423 839110 - 830931 E-mail: [email protected] Fax +39 0423 349980 Arredamenti per bar www.ecoedilesrl.com E-mail: [email protected] BMA SNC – Italian contract and furniture www.elettrosistema.com Via dell'Industria 38/40 Prodotti alimentari – Premium Quality I - 24126 Bergamo Foodelux S.r.l. Prodotti chimici Tel. +39 035 459 2011 Via Monte s. Michele 3 Fila Industria Chimica Spa Email: [email protected] I - 42121 Reggio nell’Emilia Via Garibaldi, 58 www.bma.bg.it Tel. +39.0522.1841710 I - 35018 San Martino di Lupari (Padova) Fax +39.0522.1753157 Phone: +39 049 94 67 300 | Telefax: +39 Finestre da tetto e lucernari E-mail: [email protected] 049 9460 753 Emica finestre da tetto www.foodelux.it Email: [email protected] Zona Industriale – C.da S. Nicola www.filasolutions.com I - 67039 Sulmona (AQ) Scaffalature metalliche Tel: +39 0864.253171 Torri SpA Manutenzione impianti condizionamento Fax +39 0864.252049 Via Roma,15 36040 Torri di Quartesolo (VI) Baratelli Service SAS Email: [email protected] Tel +39 0444 265800 Fax +39 0444 26580 Via Santa Maria,3 www.emica.it E-mail: [email protected] I - 21020 - Brunello (VA) www.torri.it Tel/Fax: +39 0332/1692646 Garage industriali Email: [email protected] BBG SRL Impianti di condizionamento www.baratelliservice.it Via al piano 50 Staurenghi Impianti Srl I - 23020 Gordona SO Via San Giovanni Bosco n.315 Legname Tel. +39 0343 43206 I - 21040 Cislago (Varese) GALLOPPINI LEGNAMI S.r.l. Fax. +39 0343 43220 Tel: +39 02 9638 0649 Via Reg.Torame n°18 Email: [email protected] Fax: +39 02.964.08.636 I - 13011 Borgosesia (VC) www.bbgsrl.it Email: [email protected] Tel. Fax 0163 / 458032 www.staurenghi.it E-mail: [email protected] Carpenteria metallica www.galloppinilegnami.it FER METAL snc Serra in metallo Via Madonna di Calchere 32/34 Idromeccanica Lucchini SpA Consulenza marketing settore cosmetica I - 25071 Agnosine (BS) Italy Via Cavriana 4B e lusso Tel. +39 0365 896168 I - 46040 Guidizzolo (MN) Adamis Group Italia SRL Fax. +39 0365 897454 Tel: (+39) 0376.818433 P.le delle Medaglie D’oro, 46 [email protected] Email: [email protected] I – 00036 Roma www.fermetal.it www.lucchiniidromeccanica.it Tel: +39 06 43400123 E-mail: [email protected] General contractor Commercio pietra basaltica www.adamis.it BDR SRL Cava Basalto Laghetto SRL Via Torino 1 via casilina Km 22.800 Mandorle sgusciate BIO I - 10034 Chivasso (TO) I – 00040 monte compatri loc. laghettto De Michele Pietro & figli snc, Tel: +39 011 9114836 Tel. +39 069476034 Piazza dei Caduti n21 Fax: +39 011 9136280 Fax: +39 069476555 I – 70013 Castellana Grotte (BA) E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Tel: +39 080 4965021 www.avanspace.com www.cavabasalto.com E-mail: [email protected]

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dicembre 2017 La Rivista - 87 Sede Lugano Via Nassa 5CH-6900 Lugano Tel: +41 (0)91 924 02 32 Fax: +41 (0)91 924 02 33 E-Mail: [email protected]

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La CCIS (Camera di Commercio Italiana per la Svizzera) è l’hub di riferimento in Svizzera per imprese medie e piccole, grandi aziende e marchi del Made in Italy, consorzi, associazioni di categoria ed enti pubblici che abbiano l’obiettivo di accrescere la presenza economica italiana in Svizzera. Fondata nel 1909 la Camera appartiene alla rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, riconosciute dal Governo italiano quali strumenti di promozione del Made in Italy nel Mondo e suscitatrici di opportunità e investimenti delle imprese dei paesi in cui operano verso il mercato italiano.

La CCIS assiste con i suoi servizi tutti i soggetti Investimenti svizzeri e italiani coinvolti negli scambi economici tra - Apertura di un’attività Italia, Svizzera e Liechtenstein. - Investire nella ristorazione - Appalti pubblici in Svizzera La gamma dei suoi servizi è ampia e strategicamente - Attività di M&A e di Corporate Finance strutturata in aree tematiche: Comunicazione e promozione turistica Esportazioni La Rivista, magazine mensile in lingua italiana, e - Ricerca buyers/clienti www.go-italy.ch, portale bilingue, in italiano tedesco, - Consulenza fiscale (rappresentanza fiscale e per l’italianità in movimento recupero dell’iva italiana, svizzera e tedesca) - Consulenza di natura commerciale e doganale Corsi - Export & Investment Desk - Dalla Svizzera nel - Corsi per professionisti e semplici appassionati mondo - Corsi per sommelier in lingua italiana - Informazioni finanziarie e legate alla solvibilità dei partner (visure, rapporti commerciali, ecc.) Altro - Organizzazione di degustazioni, workshops ed - Recupero Crediti eventi - Ricerca di dati statistici - Realizzazione di delegazioni ed export strikes - Traduzioni ed interpretariato (visite presso buyers svizzeri) - Agevolazioni speciali per i soci - Organizzazione ed accompagnamento di espositori italiani a fiere svizzere e di visitatori elvetici a fiere I settori di punta italiane Agroalimentare, Industria elettromeccanica, Sistema - Organizzazione di seminari ed incontri di affari Casa, Sistema Moda, Innovazione tecnologica e - Focus settoriali Start-up, Turismo, Pubblicità e Comunicazione

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