22/08/2020 Pagina 36 La Nazione (ed. ) EAV: € 1.345 Argomento: Utilitalia: si parla di Noi Lettori: 29.750

Montedoglio, autostrada d' acqua da 60 milioni

Nuove Acque punta a realizzare mega condutture per portare il servizio in Valdarno e nelle zone della Valtiberina e Valdichiana non servite di Federico D' Ascoli AREZZO L' acqua per creare l' invaso sommerse l' antica frazione di Madonnuccia trent' anni fa: i tetti ancora affiorano sullo specchio d' acqua nei periodi di secca. E di anni ne sono passati quasi dieci, quando il crollo di un muro della diga allagò e danneggiò mezza Valtiberina. È un 2020 di anniversari per il lago artificiale di Montedoglio, che oggi dà da bere a trenta comuni della provincia. Riprende infatti vigore l' obiettivo di Nuove Acque è arrivare fino ai rubinetti del Valdarno, finora serviti da Publiacqua e portare l' acqua in altre zone dell' Aretino non ancora servite. Comprese, vero paradosso, parti di e Anghiari che sullo specchio d' acqua si affacciano. È un progetto ambizioso, per cui servono almeno 7 anni di lavori e in cui potrebbero rivelarsi decisivi i soldi del Recovery Fund, il multimiliardario aiuto dell' Unione europea all' Italia. Quella che partirebbe da Montedoglio sarebbe una delle tre «autostrade interrate» che Publiacqua, azienda del Fiorentino, conta di realizzare con un investimento di 185 milioni di euro. Dall' invaso sul Tevere, grazie a una lunga conduttura sotterranea, l' acqua arriverebbe fino ai comuni più importanti del Valdarno, ma non solo. Contattata da La Nazione, Nuove Acque conferma «l' esistenza di un progetto comune con Publiacqua per realizzare una condotta che da Montedoglio garantisca l' approvvigionamento idrico con la risorsa dell' invaso per i comuni del Valdarno gestiti da Nuove Acque stessa (, Laterina-Pergine e ) e per quelli serviti dal gestore

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso fiorentino. Il progetto, in fase di ultimazione, potrebbe rientrare tra quelli finanziabili dal Recovery Fund. Per questo motivo nelle prossime settimane i due gestori presenteranno aUtilitalia un progetto che a oggi si stima possa ammontare complessivamente a circa 60 milioni di euro». Fino a oggi da Montedoglio l' acqua serve la città e la cintura urbana (Civitella, e ), quasi tutta la Valdichiana e il Casentino e per una parte delle zone della Valtiberina ancora scoperte. «Il piano di investimenti di Nuove Acque fino al 2027 prevede un ampliamento ulteriore di questa copertura, come per esempio l' estensione ad Anghiari, a , e Castiglion Fibocchi - spiega in una nota l' azienda che gestisce il servizio idrico - sono in fase di ultimazione progetti per estendere anche a Pergine-Laterina e Bucine accedendo ai fondi previsti dal Recovery Fund, se fossero effettivamente assegnati, e a quelli del Piano nazionale di interventi del settore idrico del Ministero dell' Ambiente e dell' Autorità di regolazione per energia reti e ambiente». Nel frattempo la diga è ancora ferita dal crollo del 29 dicembre 2010, quando 600 metri cubi d' acqua al secondo inondarono la valle del Tevere tra Toscana e Umbria. A maggio sono ripresi i lavori di ricostruzione del muro di sfioro della diga di Montedoglio, fermi dal 10 marzo per il Covid dopo essere iniziati in gennaio. «Contiamo di veder terminata l' opera entro questo anno in corso» ha commentato Domenico Caprini, presidente dell' Ente Acque Umbre Toscane. Se tutto andrà bene nell' invaso entreranno 135 milioni di metri cubi di acqua. Pronti, con 60 milioni di euro e (almeno) 7 anni di tempo, a dissetare una provincia intera. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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