Comune di Flavon. Inventario dell'archivio storico (1392 - 1974) e degli archivi aggregati (1852 - 1994)

a cura di A.R.Coop. soc. coop.

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i Beni culturali

2015

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati per incarico e con la direzione della Soprintendenza per i beni culturali - Ufficio per i beni archivistici, librari e archivio provinciale a cura della A.R.Coop. società cooperativa di Rovereto e ultimati nel febbraio 2015. Le pergamene e i documenti in tedesco sono stati regestati a cura di Alessandro Cont. Le immagini relative al fondo pergamene sono state collegate alle schede AST a cura dell'Ufficio Beni archivistici, librari e archivio provinciale con la collaborazione di Marica Odorizzi e Renata Tomasoni (Cooperativa Arcadia) nel corso del 2017-2018.

L'intervento è stato realizzato utilizzando il sistema informativo degli archivi storici del . Le schede sono state compilate secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006

Abbreviazioni e sigle adottate: art., artt. = articolo, articoli b.,bb. = busta,buste c., cc. = carta, carte ca. = circa cart. = carta, cartone cat., catt. = categoria, categorie cfr. = confronta cop. = coperta doc., docc. = documento, documenti es. = esercizio fasc. = fascicolo int. = interno ml = metri lineari mm. = millimetri mod. = modello n., nn. = numero, numeri n.n. = non numerato num. = numerazione num. un. progr. = numerazione unica progressiva orig. = originale p., pp. = pagina, pagine prot. = protocollo quad. = quaderno reg. = registro s.cop. = senza coperta sd = sinistra/destra sec. = secolo segg. = seguenti sez. = sezione tit. = titolo v. = vedi v.a. = vedi anche vol. = volume

ACFl = Archivio comunale di Flavon AST = Archivio di Stato di Trento ASUC = Amministrazione separata degli usi civici ECA = Ente comunale di assistenza ISAD (G) = General international standard archival description ISAAR (CFP) = International standard archival authority record for corporate bodies, persons and families

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Albero delle strutture

Comune di Flavon, 1392 - 1994 Comune di Flavon, 1392 - 1990 Comunità di Flavon, 1392 - 1826 Pergamene, 1392 - 1826 Atti degli affari della comunità, 1488 - 1810 Inventari dei documenti, 1746 - 1809 Comune di Flavon (ordinamento austriaco), 1819 - 1923 Verbali delle deliberazioni della Rappresentanza comunale, 1885 - 1925 Protocolli degli esibiti, 1897 - 1930 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1818 - 1923 Lavori pubblici, 1873 - 1922 Inventari del patrimonio comunale, 1894 - 1921 Catasto, 1887 - 1925 Preventivi, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1896 - 1923 Fondo poveri del comune di Flavon, 1907 - 1923 Conti dell'entrata e dell'uscita e documenti giustificativi, 1907 - 1923 Comune di Flavon (ordinamento italiano), 1923 - 1974 Deliberazioni del Consiglio comunale - originali, 1923 - 1970 Deliberazioni del Consiglio comunale - copie, 1955 - 1974 Verbali delle sedute del Consiglio comunale, 1954 - 1977 Indici delle deliberazioni del Consiglio comunale, 1923 - 1983 Deliberazioni della Giunta comunale - originali, 1930 - 1970 Deliberazioni della Giunta comunale - copie, 1955 - 1974 Verbali delle sedute della Giunta comunale, 1945 - 1971 Indici delle deliberazioni della Giunta comunale, 1937 - 1962 Protocolli degli esibiti, 1931 - 1974 Carteggio ed atti ordinati per annata, 1924 - 1974 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1924 - 1990 Repertori dei contratti, 1924 - 1979 Contratti, 1930 - 1973 Depositi cauzionali e spese contrattuali, 1953 - 1986 Ruoli delle imposte e tasse comunali, 1932 - 1973 Bilanci di previsione, 1924 - 1974 Verbali di chiusura dell'esercizio finanziario, 1951 - 1974 Conti consuntivi, 1924 - 1974 Giornali e mastri della contabilità, 1929 - 1974

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Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1924 - 1974 Deliberazioni della Commissione elettorale comunale, 1951 - 1970 Tenuta e revisione delle liste elettorali, 1953 - 1974 Liste elettorali, 1946 - 1964 Elezioni, 1945 - 1974 Liste di leva, dei riformati e dei renitenti, 1922 - 1972 Ruoli matricolari, 1920 - 1974 Lavori pubblici, 1955 - 1978 Opere di costruzione: edifici, 1959 - 1974 Opere igienico-sanitarie, 1921 - 1973 Opere di illuminazione, 1957 - 1958 Opere di irrigazione, 1921 - 1980 Opere stradali, 1956 - 1978 Opere diverse, 1960 - 1975 Pratiche edilizie, 1951 - 1974 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1974 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1974 Registri degli atti di morte, 1924 - 1974 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1974 Censimenti della popolazione, dell'industria e del commercio, dell'agricoltura, 1930 - 1972 Registro della popolazione, 1938 - 1938 Fogli di famiglia, 1938 - 1938 Registri del movimento della popolazione, 1942 - 1976 Registri delle pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1934 - 1983 Pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1936 - 1974 Statistica del movimento della popolazione, 1924 - 1967 Stradari, 1934 - 1958 Registri diversi, 1924 - 1978 Ufficio delle imposte di consumo di Flavon, 1933 - 1973 Gestione delle imposte di consumo, 1954 - 1973 Registri degli esercenti, 1961 - 1965 Registri delle merci soggette ad imposta di consumo, 1933 - 1945 Corpo dei Vigili del fuoco volontari del comune di Flavon, 1955 - 1976 Carteggio ed atti, 1955 - 1976 Bilanci di previsione, 1955 - 1974 Rendiconti di gestione, 1955 - 1968 Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Flavon, 1946 - 1947

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Carteggio, atti e contabilità, 1946 - 1947 Congregazione di carità di Flavon, 1925 - 1936 Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione - originali, 1926 - 1935 Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione - copie, 1926 - 1926 Bilanci di previsione ed allegati, conti consuntivi ed allegati, ordinativi di entrata e mandati di pagamento, 1925 - 1936 Ente comunale di assistenza (ECA) di Flavon, 1937 - 1993 Deliberazioni del comitato di amministrazione - originali, 1951 - 1973 Protocolli degli esibiti, 1941 - 1970 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1937 - 1993 Carteggio ed atti per argomento, 1945 - 1988 Consorzio ostetrico di Flavon, Cunevo e Terres, 1950 - 1980 Deliberazioni del Consorzio - originali, 1950 - 1970 Deliberazioni del Consorzio - copie, 1950 - 1975 Carteggio, atti e contabilità, 1950 - 1980 Comando della Gioventù italiana del Littorio (GIL) del Fascio di Flavon, 1938 - 1943 Carteggio ed atti, 1938 - 1943 Conti consuntivi, 1940 - 1941 Giornali di cassa, 1938 - 1943 Reversali di cassa e mandati per pagamento, 1938 - 1943 Patronato scolastico della GIL di Flavon, 1938 - 1943 Carteggio ed atti, 1941 - 1943 Conti consuntivi, 1940 - 1942 Giornali di cassa, 1938 - 1943 Reversali di cassa e mandati di pagamento, 1938 - 1943 Consiglio scolastico locale di Flavon, 1896 - 1923 Protocolli degli esibiti, 1898 - 1923 Carteggio, atti e contabilità, 1896 - 1918 Patronato scolastico di Flavon, 1945 - 1980 Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione - originali, 1945 - 1973 Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione - copie, 1968 - 1980 Carteggio ed atti, 1963 - 1980 Bilanci di previsione ed allegati, 1970 - 1978 Conti consuntivi e documenti giustificativi, 1966 - 1978 Libri cassa, 1945 - 1976 Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo, 1852 - 1893 Carteggio, atti e contabilità, 1852 - 1893 Consorzio per la gestione del Nesso Flavona di Flavon, 1967 - 1974

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Deliberazioni del comitato d'amministrazione - originali, 1967 - 1970 Deliberazioni del comitato d'amministrazione - copie, 1967 - 1974 Protocolli degli esibiti, 1967 - 1970 Carteggio ed atti, 1967 - 1974 Contratti, 1968 - 1971 Contabilità, 1967 - 1974 Ufficio del Giudice conciliatore di Flavon, 1929 - 1994 Protocolli degli esibiti, 1937 - 1938 Carteggio ed atti, 1950 - 1994 Registri cronologici degli atti originali, 1930 - 1976 Registri delle udienze, 1930 - 1974 Repertori degli atti eseguiti dall'usciere, 1932 - 1964 Ruoli generali degli affari civili, 1942 - 1976 Registri degli avvisi per le conciliazioni, 1929 - 1939 Registri degli atti di citazione da tenersi dall'usciere conciliatore, 1937 - 1938 Registri dei procedimenti per ingiunzione, 1937 - 1938 Repertori delle sentenze definitive e dei verbali di conciliazione soggetti alla tassa di registro, 1930 - 1955 Deliberazioni dei consigli di famiglia, 1931 - 1938 Registri delle spese di giustizia anticipate dall'erario, 1942 - 1976 Registri delle spese prenotate a debito, 1942 - 1976 Registri delle somme che vengono date in deposito al cancelliere, 1930 - 1935 Registri di carico e scarico dei depositi per spese di cancelleria, 1942 - 1976 Segretario comunale di Flavon in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1934 - 1972 Carteggio ed atti, 1952 - 1964 Repertori dei protesti cambiari, 1934 - 1972 Protesti cambiari, 1938 - 1971

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Albero dei soggetti produttori

Comunità di Flavon, sec. XIII - 1810 [agosto 31] E' assorbito da : Comune di Denno, Denno, 1810 settembre 1 - 1817 dicembre 31

Comune di Flavon, Flavon, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Successori: Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31 Si separa da : Comune di Denno, Denno, 1810 settembre 1 - 1817 dicembre 31 Gestisce : Fondo poveri del comune di Flavon, Flavon, [1906] - 1923 maggio 15 Concorre alla gestione di : Consiglio scolastico locale di Flavon, Flavon, 1894 gennaio 1 - 1924 settembre 30

Fondo poveri del comune di Flavon, Flavon, [1906] - 1923 maggio 15 E' gestito da : Comune di Flavon, Flavon, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 E' assorbito da : Congregazione di carità di Flavon, Flavon, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30

Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31 Predecessori: Comune di Flavon, Flavon, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Si separa in : Comune di Cunevo, Cunevo, 1947 maggio 1 - 2015 dicembre 31 Si separa in : Comune di Terres, Terres, 1947 aprile 16 - 2015 dicembre 31 Gestisce : Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Flavon, Flavon, 1955 marzo 12 - Demanda competenze a : Ufficio delle imposte di consumo di Flavon, Flavon, 1931 settembre 14 - 1972 dicembre 31 Assorbe : Comune di Cunevo, Cunevo, 1923 gennaio 13 - 1928 [novembre 21] Assorbe : Comune di Terres, Terres, 1923 gennaio 13 - 1928 ottobre 29 Si fonde in : Comune di Contà, Terres (Contà), 2016 gennaio 1 - Concorre alla gestione di : Patronato scolastico di Flavon, Flavon, 1945 novembre 11 - 1978 agosto 31 Concorre alla gestione di : Comando Gioventù italiana del Littorio di Fascio di Flavon, Flavon, 1937 novembre 12 - 1943 agosto 5 Concorre alla gestione di : Ufficio del giudice conciliatore di Flavon, Flavon, 1929 luglio 1 - 1994 giugno 21 Concorre alla gestione di : Ente comunale di assistenza di Flavon, Flavon, 1937 settembre 24 - 1993 luglio 1 Concorre alla gestione di : Consorzio ostetrico di Flavon, Cunevo e Terres, Flavon, 1950 ottore 28 - 1980 dicembre 31 Concorre alla gestione di : Consorzio per la gestione del Nesso Flavona, Flavon, 1967 maggio 26 - 2006 [maggio 17] Concorre alla gestione di : Congregazione di carità di Flavon, Flavon, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30 Concorre alla gestione di : Amministrazione separata degli usi civici di Flavon, Flavon, 1946 gennaio 26 - [1947 aprile 30]

Ufficio delle imposte di consumo di Flavon, Flavon, 1931 settembre 14 - 1972 dicembre 31

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Riceve competenze da : Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31

Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Flavon, Flavon, 1955 marzo 12 - E' gestito da : Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31

Amministrazione separata degli usi civici di Flavon, Flavon, 1946 gennaio 26 - [1947 aprile 30] Alla cui gestione concorre : Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31

Congregazione di carità di Flavon, Flavon, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30 Successori: Ente comunale di assistenza di Flavon, Flavon, 1937 settembre 24 - 1993 luglio 1 Assorbe : Fondo poveri del comune di Flavon, Flavon, [1906] - 1923 maggio 15 Alla cui gestione concorre : Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31

Ente comunale di assistenza di Flavon, Flavon, 1937 settembre 24 - 1993 luglio 1 Predecessori: Congregazione di carità di Flavon, Flavon, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30 Alla cui gestione concorre : Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31

Consorzio ostetrico di Flavon, Cunevo e Terres, Flavon, 1950 ottore 28 - 1980 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Cunevo, Cunevo, 1947 maggio 1 - 2015 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Terres, Terres, 1947 aprile 16 - 2015 dicembre 31

Comando Gioventù italiana del Littorio di Fascio di Flavon, Flavon, 1937 novembre 12 - 1943 agosto 5 Alla cui gestione concorre : Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31

Consiglio scolastico locale di Flavon, Flavon, 1894 gennaio 1 - 1924 settembre 30 Alla cui gestione concorre : Comune di Flavon, Flavon, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Patronato scolastico di Flavon, Flavon, 1945 novembre 11 - 1978 agosto 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31

Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo, Flavon, 1852 ottobre 6 - [1893 luglio 16]

Consorzio per la gestione del Nesso Flavona, Flavon, 1967 maggio 26 - 2006 [maggio 17] Alla cui gestione concorre : Comune di Terres, Terres, 1947 aprile 16 - 2015 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Cunevo, Cunevo, 1947 maggio 1 - 2015 dicembre 31

Ufficio del giudice conciliatore di Flavon, Flavon, 1929 luglio 1 - 1994 giugno 21 Alla cui gestione concorre : Comune di Flavon, Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31

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Segretario comunale di Flavon in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, Flavon, 1923 dicembre 30 -

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superfondo ACFl Comune di Flavon, 1392 - 1994 {1}

411 buste, 219 registri, 1 capsa (29 pergamene); metri lineari 54.7

Storia archivistica La tenuta e la cura degli atti dell'archivio del comune di Flavon è testimoniata fino dal secolo XVIII nel "...Registro delle scriture de Flavon, Teres e Cunevo ..." compilato dopo il 1745 (1) dove si attesta come i documenti importanti delle tre comunità siano conservati in due forzieri (ancora esistenti) e ne viene data descrizione, seppure in modo incompleto; e nel "Protocollo delle carte appartenenti all'intera giurisdizione...", 1810 [dicembre] dove si trova appuntato come nell'archivio esistessero registri delle deliberazioni generali delle tre comunità di Flavon, Terres e Cunevo e della comunità di Flavon (2), purtroppo non ritrovate in questo intervento di riordino (2015). Ulteriori notizie relative a segnalazioni del fondo archivistico, sono nella descrizione sintetica dell'archivio nella "Guida storico-archivistica del Trentino" di Albino Casetti pubblicata nel 1961 e nella relazione del novembre 1976 redatta nell'ambito dell'indagine conoscitiva effettuata dall'Assessorato alle attività culturali della Provincia autonoma di Trento, dove viene descritta la documentazione comunale in modo più approfondito (3). Poche le notizie relative agli interventi di riordino avvenuti negli anni: è presente un elenco di consistenza, scritto a matita, dei documenti del comune dal 1392 al 1961 compilato nel 1963 su richiesta della Soprintendenza archivistica di Venezia nel 1961. Nel 1968, dato che la Soprintendenza archivistica di Trento non riusciva a rintracciare l'elenco relativo al comune di Flavon del 1963 veniva richiesto il rinvio di tale documentazione. In quell'occasione venne, perciò aggiornato l'elenco di consistenza (parziale e non analitico) al 1967 e numerate le unità archivistiche presenti in archivio secondo tale elenco, il quale appare strutturato in 17 serie contenenti la documentazione in ordine cronologico e raggruppata secondo le categorie del titolario Astengo (4). Scarti di documentazione sono avvenuti nel 1932 e 1936 come attesta la deliberazione del podestà n. 7 del 14 maggio 1932 e n.35 del 21 giugno 1936, dove si evince che oggetto dello scarto fu la documentazione del comune di Terres dal 1871 al 1917 e del comune di Flavon dal 1916 al 1918 ritenuta poco importante. Infatti in seguito all'aggregazione a Flavon dei comuni di Terres e Cunevo alla fine del 1928 e la concentrazione dei rispettivi archivi, molta documentazione di quest'ultimi era conservata nei faldoni dell'archivio comunale di Flavon. L'archivio si trovava, al momento del riordino, all'ultimo piano dell'edificio comunale di Flavon, all'interno di appositi scaffali compact. Il lavoro di ordinamento e inventariazione si è svolto presso la cooperativa "A.R.Coop." di Rovereto dove la documentazione, prelevata a Flavon, è rimasta temporaneamente in deposito.

Modalità di acquisizione e versamento Il fondo proprio è sempre stato e rimane tuttora di proprietà del Comune che ne è il soggetto produttore. Ad esso si sono aggiunti diversi fondi acquisiti per l'esistenza di un legame dei soggetti produttori col Comune o per semplice deposito presso la sede comunale.

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Ai sensi dell'art. 53, comma 1 del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio" gli archivi degli enti pubblici territoriali fanno parte del demanio culturale; il comma 2 del medesimo articolo dispone che " i beni del demanio culturale non possono essere alienati, né formare oggetto di diritti a favore di terzi se non nei modi previsti dal presente codice".

Contenuto L'archivio storico del comune di Flavon è un fondo di notevoli dimensioni comprende il fondo proprio del comune dal 1392 al 1974 e la documentazione di alcuni fondi archivistici prodotti da soggetti diversi. Lo stato di conservazione della documentazione presente in archivio è buona; ulteriori notizie si trovano ai singoli fondi.

Lingua Italiano; tedesco; latino

Criteri di ordinamento e inventariazione Durante il presente intervento di riordino (2015), una volta acquisita una panoramica generale approfondita della situazione è emerso come, durante la riorganizzazione del 1967, il carteggio amministrativo dell'archivio storico già dal 1855 fosse stato suddiviso a posteriori secondo il titolario Astengo, inoltre la documentazione riguardava indistintamente sia Flavon che Terres e Cunevo ed altri fondi archivistici ed era presente anche contabilità comunale comprensiva di registri. Pertanto si è proceduto a selezionare la documentazione di Terres e Cunevo per ricondurla ai rispettivi archivi e dopo attenta valutazione si è stabilito di ricondurre i registri contabili alle relative serie. Le operazioni di riordino sono state effettuate tenendo come costante riferimento metodologico il principio basilare del metodo storico, secondo il quale il riordinatore deve rispettare e dove necessario ripristinare l'organizzazione assegnata all'archivio dall'ente generatore. Si possono indicare le seguenti fasi principali: a) schedatura delle unità archivistiche: per ciascuna unità sono stati rilevati l'intitolazione, gli estremi cronologici, il contenuto, la tipologia (fascicolo, busta, registro); b) ordinamento delle unità archivistiche: il carteggio è stato riordinato per numero di protocollo, in ordine cronologico,secondo i vari titolari di classificazione, secondo quanto richiesto dalla documentazione; per rubriche e articoli i documenti giustificativi dei conti consuntivi, ecc.; c) strutturazione del complesso archivistico: sono state ripartite le unità archivistiche secondo una struttura multilivellare, in fondi,sottofondi, serie, sottoserie. Le serie sono state ordinate secondo criteri enunciati da E. Casanova, facenti riferimento a categorie direttive, esecutive e consuntive: statuti e deliberazioni degli organi, atti amministrativi e documenti contabili. All'interno di ciascuna serie poi le unità sono per lo più ordinate cronologicamente;

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d) condizionamento del materiale documentario: la documentazione è stata collocata in scatole chiuse per una migliore conservazione e anche per una maggiore protezione in caso di spostamenti dell'archivio; e) numerazione: sono stati adottati due tipi di numerazione, la segnatura archivistica e il numero unico progressivo:

1) la segnatura archivistica è costituita da un codice alfanumerico indicante nell'ordine il codice dell'archivio (es.:ACFl), seguito da numeri arabi indicanti i livelli dell'archivio fino alla sottoserie (es.:4.31.1); il numero in cifre arabe indicante l'unità archivistica all'interno della serie, preceduto da un trattino orizzontale (es.:-5) indica la collocazione logica dell'unità all'interno dei fondi e serie.

2) il numero unico progressivo, applicato ai pezzi o unità di condizionamento (buste, ma anche registri ed altre unità a sé stanti), ha la funzione di fissare l'ordine fisico degli stessi e di agevolarne il reperimento.

Una sequenza di numero progressivo è stata adottata per l'archivio proprio del comune, a sua volta articolata, tuttavia senza soluzione di continuità, in numero progressivo definitivo (a penna rossa) per l'archivio preunitario, non più suscettibile di accrescimenti, e in numero progressivo provvisorio (a matita) per l'archivio postunitario, le cui serie sono aperte ai futuri versamenti; una numerazione analoga (a penna verde, per distinguerla da quella dell'archivio proprio) è stata utilizzata per l'insieme degli archivi aggregati.

La redazione dell'inventario: criteri

Per la redazione dell'inventario sono state seguite le norme dettate dalla Circolare del Ministero dell'Interno, Direzione Generale degli Archivi di Stato n. 39/1966 e le indicazioni del Servizio per i beni librari e archivistici della Provincia, in particolare le "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal medesimo nel 2003 e le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale- guida per l'inserimento dei dati" elaborate dalla Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia nel 2006. L'inventario è stato inserito nel "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino" della Provincia autonoma di Trento. Per ogni unità di descrizione compaiono in inventario: - la segnatura archivistica, scritta sopra il titolo; - il titolo originale o attribuito; sono riportati fra virgolette i titoli originali, riportando all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le maiuscole e le minuscole. Nel caso in cui il titolo originale non fosse completo o non rispecchiasse del tutto la natura del documento, si è data una descrizione più dettagliata del contenuto; - gli estremi cronologici con eventuali ricostruzioni poste fra parentesi quadre; - eventuali descrizioni del contenuto, dove si riportano le notizie più significative; - si è indicata la consistenza e il tipo di legatura per tutti i registri del periodo preunitario; - il numero progressivo delle unità di condizionamento;

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- il numero di riferimento per gli indici: nella descrizione delle singole unità compare in alto a destra fra parentesi. Si segnala come il lemma Contea di Flavon indichi i documenti prodotti dalle comunità di Flavon, Terres e Cunevo quando agivano assieme nella tutela dei propri interessi.

Criteri di selezione Per la selezione del materiale da scartare si è fatto riferimento al "Massimario per lo scarto negli archivi comunali" allegato alla deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692, e a massimari analoghi elaborati dall'Amministrazione degli Archivi di Stato. Non sono previste operazioni di scarto per la documentazione prodotta nel periodo preunitario. Le principali tipologie degli atti scartati sono le seguenti: copie semplici in eccedenza di deliberazioni del consiglio, copie di bilanci di previsione e conti consuntivi, matrici delle reversali e dei mandati di pagamento, copie dei giornali di cassa della tesoreria, bollettari diversi, materiale elettorale ed altre tipologie documentarie previste dal massimario. Complessivamente il materiale scartato ammonta a 10 metri lineari circa, per un totale di 21 scatoloni.

Incrementi previsti Ai sensi dell'art.2 "Tenuta degli archivi e dei documenti degli enti pubblici locali", comma 21 della Deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692 "la sezione separata d'archivio e il relativo inventario devono essere periodicamente aggiornati con l'inserimento, previa selezione, dei documenti relativi ad affari esauriti da oltre 40 anni. Tale operazione sarà effettuata preferibilmente ogni anno". Infatti il numero di corda all'interno delle serie del periodo postunitario è aperta, cioè riparte da uno per ogni serie, proprio per poter effettuare gli incrementi previsti dalla normativa. Per quello che riguarda gli archivi aggregati, non sono previsti accrescimenti, poiché gli enti furono soppressi.

Condizioni di accesso La consultabilità dei documenti dell'archivio comunale è disciplinata dall'art. 24, comma 1, della L.P. 17 febbraio 2003, n. 1 "Nuove disposizioni in materia di beni culturali", che fa riferimento alla legislazione statale in materia. In base a tale normativa i documenti dell'archivio comunale sono liberamente consultabili, con le seguenti eccezioni e limitazioni: i documenti di carattere riservato, ai sensi dell'art. 125 del Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m., relativi alla politica estera o interna dello Stato, divengono consultabili cinquant'anni dopo la loro data; i documenti relativi a situazioni di carattere privato o personale atti a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni ed organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, diventano consultabili quarant'anni dopo la loro data; il termine è di settant'anni se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare. Infine, i documenti contenenti i dati giudiziari, che l'art. 4, comma 1, lett. e) del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, definisce come "i dati personali idonei a rivelare provvedimenti di cui all'art. 3, comma 1, lettere da a) a o) e da r) a u), del D.P.R. 14 novembre 2002, n. 313, in materia di casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dei relativi carichi pendenti, o la qualità di imputato o di indagato ai sensi degli articoli 60 e 61 del codice di procedura penale", diventano consultabili quarant'anni dopo la loro data.

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Ai termini sopra indicati (40, 50 o 70 anni) si può derogare, in Trentino, solamente con l'autorizzazione del Soprintendente per i Beni archivistici della Provincia autonoma di Trento.

Gli atti anagrafici e dello stato civile sono disciplinati da una normativa specifica. In particolare la consultabilità degli atti di stato civile conservati presso i comuni è disciplinata dall’art. 450 del Codice civile, dal D.P.R. 396/2000, art. 5, comma 1, lett. c) e dal D. Lgs. 196/2003, art. 177. In base a tali norme la visione degli atti è riservata agli ufficiali dello stato civile, rimanendone escluse le persone estranee all’ufficio; tale conclusione è confermata da pareri del Ministero dell’Interno e del Garante per la protezione dei dati personali. In sostanza, il rilascio di estratti degli atti dello stato civile, disciplinato dall’art. 177 del D.Lgs. 196/2003, è consentito, per gli atti formati negli ultimi settant’anni, ai soggetti cui l’atto si riferisce e a chi, con istanza motivata, dimostri di avere un interesse personale e concreto finalizzato alla tutela di diritti rilevanti; per gli atti anteriori all’ultimo settantennio è consentito il rilascio di estratti anche a persone diverse dagli interessati. A queste ultime norme non si può derogare nemmeno con l'autorizzazione del Soprintendente per i Beni archivistici.

Per la documentazione facente parte dell'archivio corrente e di deposito la consultabilità è regolata dalla normativa sul diritto di accesso ai documenti amministrativi contenuta, in particolare, nella legge 241/1990 e successive modifiche (legge n. 15/2005, n. 80/2005 ecc.).

Per la consultazione dei documenti dell'archivio storico comunale, consentita con l'osservanza delle prescrizioni e limitazioni di legge sopra esposte, è necessario presentare una richiesta motivata al sindaco, che potrà accoglierla quando l'archivio non si trovi in corso di riordino, salvo eccezioni da valutarsi caso per caso. La consultazione dei documenti dell'archivio storico comunale viene negata alle persone che siano incorse nel provvedimento di esclusione dagli Archivi di Stato oppure quando si rilevi la manifesta mancanza di un progetto di ricerca. Le ricerche da parte di persone che non hanno compiuto i sedici anni di età debbono svolgersi con la collaborazione dell'archivista. Gli esperimenti didattici e le ricerche scolastiche debbono avvenire sotto la guida e la responsabilità dell'insegnante e debbono essere concordate in ogni caso con l'ente. E' esclusa in ogni caso la possibilità di ottenere in prestito i documenti. Gli atti dell'archivio storico non debbono essere asportati dall'archivio stesso neppure per uso interno dell'ente, se non per breve tempo e sotto il controllo del segretario o dell'archivista, che deve provvedere alla loro ricollocazione. Se il comune è dotato di un servizio continuativo di consultazione al pubblico, i documenti debbono essere consultati presso la sala di studio.

Condizioni di riproduzione La fotoriproduzione sostitutiva è ammessa nei limiti e con le cautele stabilite dall'art. 25 della legge del 4 gennaio 1968, n. 15, dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 settembre 1974 e dal decreto del Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali del 29 marzo 1979. La fotoriproduzione di sicurezza, di completamento e di integrazione è eseguita in conformità alla normativa tecnica disposta dalla circolare del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, di data 1 febbraio 1988, n. 12.

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L'ente pubblico può rifiutare la fotoriproduzione (microfilmatura e fotografia) dei documenti solo per comprovati motivi, quali, ad esempio, l'impossibilità di procedere alla stessa a causa del cattivo stato di conservazione dei documenti. Lo stesso può richiedere che le riproduzioni fotografiche siano eseguite con luce naturale. Nei procedimenti vanno comunque evitate quelle manovre che potrebbero compromettere l'integrità dei singoli documenti o delle unità archivistiche che li contengono. Con le stesse cautele è ammesso l'uso saltuario della fotocopiatrice.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, p. 325

Nota dell’archivista La scheda è stata compilata utilizzando le fonti archivistiche del comune di Flavon, in particolare le serie delle deliberazioni degli organi amministrativi e le serie del carteggio e degli atti e la "Guida storico-archivistica del Trentino" di A. Casetti.

Fonti normative Circolare del Ministero dell'interno Div. III, Sez. II, 1 marzo 1897, n. 17100-2, 'Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali'

Circolare della Giunta provinciale della Contea principesca del Tirolo 31 agosto 1914, n. 2157/VI/1, 'Custodia degli atti d'archivio dei comuni del Tirolo italiano'.

Circolare dell'Ufficio del registro di Trento, 20 aprile 1924, riguardante la tenuta del repertorio degli atti soggetti a registro

Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari

Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11)

Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

Codice in materia di protezione dei dati personali, D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196

Note 1. ACFl., 1.1."Comunità di Flavon", 3 "Inventari dei documenti", n. 1 "Queste scriture pertiene le 3 comunità. Registro delle scriture de Flavon, Teres e Cunevo ...", sec. XVIII [dopo il 1745]; 2. ACFl., 1.1."Comunità di Flavon", 2 "Atti degli affari della comunità", n. 293; 3. Archivio della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento, "Archivi dei comuni", Comune di Flavon, novembre 1976; 4. ACFl., 1.2."Comune di Flavon", 1923 - 1974, 10 "Carteggio ed atti ordinati per annata", 1968, n. 132, cat. I

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fondo 1 Comune di Flavon, 1392 - 1990 {2}

378 buste, 219 registri, 1 capsa; metri lineari 51.4

Soggetti produttori Comunità di Flavon, sec. XIII - 1810 [agosto 31]

Comune di Flavon, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Comune di Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31

Ufficio delle imposte di consumo di Flavon, 1931 settembre 14 - 1972 dicembre 31

Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Flavon, 1955 marzo 12 -

Storia archivistica Per le vicende dell'archivio si rinvia alla scheda relativa all'archivio storico.

Modalità di acquisizione e versamento Il fondo è sempre stato e rimane tuttora di proprietà del comune, che ne è il soggetto produttore.

Contenuto Il fondo raccoglie il materiale documentario prodotto dal comune di Flavon nel corso della sua attività fino al 1974.

Strutture aggregate Fondo Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Flavon Fondo Congregazione di carità di Flavon Fondo Ente comunale di assistenza (ECA) di Flavon Fondo Consorzio per la gestione del Nesso Flavona di Flavon Fondo Consorzio ostetrico di Flavon, Cunevo e Terres Fondo Comando della Gioventù italiana del Littorio (GIL) del Fascio di Flavon Fondo Consiglio scolastico locale di Flavon Fondo Patronato scolastico di Flavon Fondo Ufficio del Giudice conciliatore di Flavon Fondo Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo Fondo Segretario comunale di Flavon in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari

Criteri di ordinamento e inventariazione

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Il fondo archivistico del comune di Flavon, al momento del riordino, si presentava raccolto per la maggior parte in buste, con un consistente numero di registri conservato nel locale dell'edificio comunale adibito ad archivio, tranne alcuni pezzi depositati nell'ufficio comunale e cinque fascicoli ritrovati nell'archivio del comune di Cunevo. Le serie e la documentazione hanno richiesto un intervento di ordinamento incisivo per portare il complesso archivistico in buone condizioni di ordine, soprattutto la serie del carteggio ha richiesto un intervento significativo e diversificato; si è inoltre selezionata la documentazione appartenente ai comuni di Cunevo e di Terres, che è stata ricondotta ai rispettivi archivi. Con le operazioni di riordino la documentazione è stata ripartita in sottofondi, sulla base delle cesure storico- istituzionali, costituiti dagli atti prodotti dalla comunità, dal comune di ordinamento austriaco (1818-1923) e dal comune di ordinamento italiano (1923-1974). L'illustrazione delle caratteristiche di ogni sottofondo è stata esposta nella relativa scheda; per quanto riguarda i registri divisi in finche si è riportata la tipologia dei dati registrati all'interno di esse mentre se i dati erano analoghi per tutti i registri di una serie sono stati descritti in introduzione.

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Ente

Comunità di Flavon {3}

sec. XIII - 1810 [agosto 31]

Luoghi Flavon (TN)

Archivi prodotti Fondo Comune di Flavon, 01/01/1392 - 31/12/1990 Subfondo Comunità di Flavon, 01/01/1392 - 31/12/1826

Storia Nell'area trentina lo sfruttamento collettivo delle risorse naturali, che in quanto zona di montagna costituì il fondamento dell'organizzazione delle locali comunità di villaggio, è probabile risalisse a tempi antichi, non essendo cessato interamente neppure in età romana e avendo ricevuto un nuovo impulso in età longobarda. Incerta appare invece nell'ambito italiano più generale l'origine delle comunità di villaggio, sulla quale è stato a lungo dibattuto nelle diverse stagioni storiografiche. La fase di transizione da più antiche forme comunitarie alla comunità rurale vera e propria, dotata delle forme istituzionali che poi ne accompagnarono l'esistenza attraverso il medioevo e l'età moderna, fu assai diversificata da luogo a luogo e si estese all'incirca dall'XI al XIII secolo. Le comunità rurali trentine (una realtà non sempre uniforme) assunsero il nome di regole, mentre carte di regola erano detti gli statuti che, originati da antiche consuetudini fissate per iscritto a partire dal XIII secolo, normavano lo sfruttamento dei beni collettivi, prescrivendo inoltre modi e termini del governo delle comunità. L'organizzazione in regole caratterizzò, con mutamenti poco percettibili e di lungo periodo, la vita delle vallate della regione durante tutta l'età medievale e l'antico regime. Solo verso la fine del Settecento il governo asburgico, e in parte anche quelli vescovili di Trento e Bressanone per le comunità trentine che erano a essi sottoposte, operarono per ricondurre tali forme di autogoverno entro l'alveo dell'amministrazione statale in via di consolidamento. L'istituzione in Tirolo degli Uffici circolari (Kreisämter) nel 1754, regnante l'imperatrice Maria Teresa, determinò nel Circolo ai Confini d'Italia - con capoluogo Rovereto e comprendente gran parte dei territori dell'attuale provincia di Trento facenti capo alla contea del Tirolo un maggior controllo da parte del Capitano di Circolo anche nei confronti delle comunità (1). Mediante ordinanza del 10 maggio 1787, sotto l'imperatore Giuseppe II, le adunanze regoliere collettive nei feudi trentino-tirolesi (Circolo ai Confini d'Italia) furono sottoposte ad autorizzazione dell'autorità superiore; il 5 gennaio 1805, dopo la secolarizzazione del principato vescovile, detta norma venne estesa anche al resto del territorio. Altre limitazioni (soppressione delle regolanie maggiori e minori) giunsero da parte del governo bavarese il 4 gennaio 1807. Con l'editto del 24 luglio 1808, in concomitanza con la ristrutturazione del regno di Baviera sulla base dell'esperienza istituzionale francese, pur rimanendo formalmente ancora in vigore le carte di regola, quelle che erano ormai definite 'le comuni' furono interamente sottomesse alle autorità statali.

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Gli atti finali dell'esistenza delle antiche comunità rurali si compirono sotto il Regno italico. Nel Regio Decreto del 24 luglio 1810, che stabiliva la ristrutturazione amministrativa operata nel neoistituito Dipartimento dell'Alto Adige sulla base di quella vigente nel Regno, venivano anche proposte (e poi realizzate con l'attivazione del Dipartimento il 1 settembre 1810) le aggregazioni delle molte comunità sparse sul territorio in un numero fortemente ridotto di comuni amministrativi, posti sotto un diretto e rigido controllo da parte delle autorità statali. Mediante un decreto successivo, datato 23 agosto 1810, veniva esteso al Dipartimento l'ordinamento amministrativo dei comuni del Regno italico.

Flavon situato sulla sponda destra del Noce nella val di Non venne costruita su di un antico percorso romano. La storia della Comunità di Flavon è strettamente connessa alla sua appartenenza alla Contea omonima (a cui appartenevano anche Terres e Cunevo); feudo indipendente dal principato vescovile e dipendente direttamente dall'Impero, che dopo la decadenza dei Conti di Flavon passò ai conti Spaur, ai quali rimase fino alla soppressione delle giurisdizioni patrimoniali. In forza del decreto vice-reale del 24 luglio 1810 la comunità di Flavon venne aggregata al comune di Denno.

Condizione giuridica L'antica organizzazione regoliera si fondava su un patrimonio consuetudinario che solo in tempi successivi venne codificato in forma scritta nelle cosiddette carte di regola. Esse costituirono il fondamentale strumento legislativo dell'organizzazione comunitaria e garantirono alla stessa l'esercizio autonomo di una sorta di bassa giurisdizione riguardo ai contenziosi di natura economica e nell'uso dei beni comuni che si sviluppavano con frequenza all'interno delle comunità. Dal punto di vista normativo la materia regoliera si situava al livello più basso di un contesto statutario assai composito, sia dal punto di vista della gerarchia delle fonti, che da quello della varietà degli esempi locali, ai cui vertici stavano gli statuti per la materia civile e 'criminale' (penale). Caratteristiche comuni agli statuti regolieri, pur all'interno di un panorama assai vario fatto di adattamenti alle esigenze e alle realtà dei singoli villaggi, furono una stesura (così come eventuali riforme e aggiunte) scaturita da esigenze e decisioni collettive e la necessità dell'approvazione da parte dell'autorità superiore competente per territorio: il principe vescovo, il conte del Tirolo, il dinasta feudale, gli organismi preposti all'amministrazione delle due preture cittadine di Trento e Rovereto. Oltre alle carte di regola, negli archivi comunali si rinvengono spesso normative accessorie per gli ambiti economici più diversi (acque, incendi, vettovaglie e così via), insieme ad altri atti di carattere amministrativo. Per ricostruire la vita delle antiche comunità si deve dunque fare riferimento a una documentazione complessiva assai composita.

Probabilmente una carta di regola della comunità di Flavon non è mai esistita. Nel 1758 il barone Giuseppe Ceschi ordinava alla comunità: "di mettere in iscritto le sue consuetudini" e di inviarle a Rovereto per la superiore approvazione, ma non si conosce l'esito di tale richiesta ed in archivio non è stata rinvenuta (2); mentre si conservano i proclami emanati ogni 1 novembre dai dinasti Spaur per l'amministrazione della Contea ai quali le singole comunità di Flavon, Terres e Cunevo si attenevano.

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Funzioni, occupazioni e attività L'organizzazione in regole delle comunità rurali era diffusa su tutto il territorio trentino, indipendentemente dal contesto politico di appartenenza (vescovile o tirolese) dei diversi villaggi e dal tipo di vincolo degli stessi nei confronti delle due superiorità: diretto - talvolta mitigato da privilegi - o mediato dall'investitura concessa a favore di qualche casato nobiliare). Scopo dell'amministrazione regoliera era provvedere all'organizzazione interna di ogni comunità, secondo moduli improntati all'autogoverno, e inoltre disciplinare lo sfruttamento dei beni comuni e tutelare gli ambiti di possesso familiari, nonché dirimere i relativi frequenti contenziosi che ne derivavano, punendo le altrettanto numerose infrazioni che venivano commesse. Il territorio delle antiche comunità trentine, in origine indivisibile e inalienabile, era costituito: - in misura minore da beni cosiddetti 'divisi', poderi situati nei pressi dell'abitato assegnati ai diversi nuclei famigliari (fuochi) e nel corso del tempo divenuti simili a proprietà private, benché in parte ancora sottoposti a vincoli collettivi; in questo caso la normativa tutelava diritti individuali: rispetto dei confini, protezione da furti e da danni di vario genere, prescrizioni per la vendemmia, lo sfalcio dei prati e così via, secondo una normativa nutrita e legata alla realtà economica specifica delle diverse comunità; - in gran parte da ampie superfici boschive e pascolive sfruttate in comunione tra coloro che godevano dei diritti di incolato, i vicini, dove lo scopo della minuziosa regolamentazione era uno sfruttamento ragionato dei beni comuni, che dovevano innanzi tutto integrare il reddito delle singole famiglie. La diffusione dell'istituzione regoliera avveniva a diversi livelli. Nei casi più frequenti si trattava di singole regole autonome costituite da un villaggio (a volte formato da più nuclei abitati), fino a forme organizzative composte da più di una comunità (comunità di valle, vicinie e altre forme aggregative). Le comunità di villaggio trentine seguirono linee evolutive e processi di mutamento misurabili solo nel lungo periodo, mantenendo sempre una propria marcata autonomia riguardo all'uso del proprio territorio (fatte salve le prerogative di natura feudale), nonostante qualche intervento correttivo apportato nel corso dell'età moderna dagli apparati politici superiori. La crisi delle regole sopraggiunse solo nel tardo Settecento, con le riforme introdotte dai sovrani illuminati di casa d'Austria e dagli ultimi vescovi tridentini, volte al consolidamento dell'apparato amministrativo e alla riconduzione entro l'alveo statale delle fino ad allora numerose forme di autogoverno periferiche.

Tra le particolarità specifiche della comunità di Flavon si segnala: il mantenimento e la difesa dell'antico diritto della "decima feudale", la gestione dei pascoli e delle malghe.

Struttura amministrativa Difficile, a causa della molteplicità della casistica rappresentata, è riassumere in maniera schematica i moduli amministrativi secondo i quali si reggevano le antiche comunità di villaggio trentine. Prescindendo dalle infinite varianti determinate dalla necessità di adattare le norme e l'organizzazione alle esigenze particolari di ogni comunità (dipendenti dal livello altimetrico e dall'economia praticata, nonché dal grado di autogoverno goduto), l'amministrazione regoliera presenta comunque un'intelaiatura che fu comune a tutti i villaggi trentini.

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Supremo organo deliberativo era l'assemblea plenaria dei vicini ( denominata in vario modo: regola generale, regola grande, regola piena ...), che si riuniva almeno una volta all'anno per rinnovare l'apparato amministrativo e per prendere altre risoluzioni determinanti per la vita della comunità (rinnovo degli statuti, rendiconto annuale degli amministratori, vendita di beni comuni e così via). Essa era formata da tutti i capifamiglia del villaggio e costituiva il momento partecipativo sul quale si fondava l'essenza della vita della regola. L'ordinaria amministrazione era solitamente affidata a una sorta di consiglio (esso pure variamente denominato) costituito dagli ufficiali posti ai vertici del governo regoliero. L'apparato amministrativo, scelto su votazione o col sistema della rotazione, era spesso complesso e appesantito dall'obiettivo di rendere compartecipe un grande numero di soggetti. Se ne possono riassumere le figure principali, che nel caso di comunità ridotte non erano tutte presenti, mentre negli esempi più complessi si moltiplicavano fino a costituire un ingranaggio farraginoso. Cariche preminenti: - il sindaco (o sindico), con compiti (più o meno estesi) di supervisione nell'amministrazione e di tutore degli interessi della regola in occasione di vertenze della stessa con l'autorità superiore, con altre comunità, con privati; - il regolano, dotato spesso di vari compiti, ma soprattutto di una bassa potestà giudiziaria relativamente alle infrazioni statutarie (sostituito nelle vallate meridionali da un console o un massaro); - i giurati, consiglieri investiti di rilevanti incarichi amministrativi e in qualche più raro caso dotati delle competenze giudiziarie proprie del regolano. Mansioni esecutive: - i saltari, con funzioni paragonabili a quelle degli odierni ufficiali giudiziari, messi comunali, vigili urbani, erano però innanzi tutto guardie forestali e campestri; - altre cariche istituite con una certa frequenza erano quelle di segretario o attuario, degli stimadori dei danni, dei controllori di pesi e misure, degli scossori delle "steure" (da Steuer, tassa) e delle "colte" (o "collette"), dei soprastanti (alle acque, al fuoco, alle vettovaglie), dei pastori (che conducevano il bestiame dei vicini al pascolo e all'alpeggio), del malgaro (che sovrintendeva alla lavorazione e alla distribuzione all'interno della comunità dei prodotti lattiero-caseari). Nel corso del tempo presso le diverse comunità l'organizzazione amministrativa fu sottoposta a correttivi, apportati sia dall'interno (per avvenuti mutamenti economici e demografici), che da parte della autorità superiori. Ma la sostanza di una gestione svincolata da un effettivo controllo centrale permase fino agli sconvolgimenti introdotti nel tardo Settecento, i quali segnarono il declino dell'antico regime e dell'autogoverno comunitativo, preparando il passaggio verso il comune ottocentesco.

Per quanto riguarda la comunità di Flavon le cariche amministrative erano le seguenti: - regolani, in numero di due, che rappresentavano la comunità; - sindaci, che venivano nominati per definire liti e cause; - saltari che avevano il compito di convocare gli abitanti per le regole e che svolgevano funzioni di vigilanza e custodia delle campagne e dei boschi coaudiuvati dai "gazari".

Contesto generale

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Il territorio entro il quale si erano sviluppati gli ambiti comunitativi era politicamente e amministrativamente complesso e disomogeneo: - spiritualmente non tutto l'odierno Trentino apparteneva alla diocesi tridentina (ne erano escluse la Val di Fassa, la Valsugana e altre località minori situate nella parte sudorientale della regione), che si estendeva invece su una parte dell'odierno Sudtirolo- Alto Adige; - politicamente alcune zone del territorio trentino a partire dal XIII secolo passarono al conte del Tirolo e poi di casa d'Austria (in Val d'Adige a nord di Trento, in Val di Non, in Val di Cembra, in Val di Fiemme, in alta Valsugana, in Vallagarina, verso il lago di Garda), altre non appartennero mai al vescovo di Trento (il Primiero, la bassa Valsugana e la Val di Fassa). Amministrativamente il territorio trentino era governato: - in parte direttamente dal principe vescovo (in particolare le Valli Giudicarie e la gran parte delle Valli di Non e Sole); - per un'altra parte da famiglie nobili vassalle dello stesso; - la pretura di Trento (vescovile) dal magistrato consolare; - una parte da famiglie nobili vassalle del conte del Tirolo; - la pretura di Rovereto (tirolese) da provveditori; - la Val di Fassa dal principe vescovo di Bressanone. L'organizzazione dei territori vescovili (suddivisi in gastaldie, scarie e deganie, sotto la supervisione di un vicedomino) quale si presentava nei primi secoli di vita del potere temporale tridentino, con gli inizi dell'età moderna si assestò su forme amministrative rimaste in vita sostanzialmente fino alla fine dell'antico regime. Le figure più diffuse sul territorio (oltre ad assessori, commissari, massari), dotate di competenze amministrative e giudiziarie erano: - i vicari (giudici in prima istanza); - i capitani (a volte detti luogotenenti - giudici in seconda istanza). Le unità amministrative distribuite sul territorio erano le giudicature (o giurisdizioni), rette appunto da capitani, vicari o altri ufficiali (3). Le giudicature che il principe territoriale (il vescovo o il conte del Tirolo) concedeva in amministrazione a terzi erano dette giurisdizioni patrimoniali: - la pretura di Rovereto (di dipendenza tirolese); - le giurisdizioni infeudate alla nobiltà, dette più precisamente giurisdizioni dinastiali, poiché un dinasta deteneva una serie ampia di prerogative, tra cui la potestà giudiziaria nei suoi primi livelli. Il diritto di regolanato maggiore, in origine detenuto dal vescovo e poi spesso ceduto alla nobiltà, permetteva a coloro che ne erano investiti un controllo diretto anche nella sfera economica delle comunità (presiedendo le riunioni di regola ed esercitando in appello la potestà giudiziaria rispetto alle sentenze pronunciate dai regolani delle ville). Gerarchia politica nel principato: - principe vescovo: la massima autorità (anche nella materia spirituale nell'ambito però della diocesi); - capitolo della cattedrale: diritto al governo in periodo di sede vacante e diritto di elezione del vescovo; - consiglio aulico:

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- come organo politico costituito da membri laici (giurisperiti) e da canonici, presieduto dal vescovo, con la partecipazione del capitano tirolese della città di Trento; - come massimo tribunale del principato costituito solo da membri laici (tribunale di terza istanza dopo le sentenze dei fori locali / di seconda per le cause di valore molto elevato, che in ultima istanza giungevano ai tribunali dell'impero di Spira e Wetzlar. Nei luoghi del principato dipendenti direttamente dal vescovo vi erano organi propri, preposti all'amministrazione economica, politica e giudiziaria del proprio ambito territoriale. Altrettanto in quelli dipendenti dalla contea del Tirolo. Le cause provenienti dalle zone del territorio trentino di pertinenza tirolese, dopo i pronunciamenti da parte dei fori locali, passavano al Tribunale d'Appello di Innsbruck. Fonti statutarie: - Landesordnung: fonte preminente per il Tirolo (in uso solo per pochi territori trentini annessi alla contea, in altri rimane lo Statuto di Trento, in altri ancora statuti propri ); - Statuto di Trento: fonte preminente nel principato vescovile; - Statuti locali (di valle, dinastiali, di città e borgate ecc.): vigenza limitata e purché non in contrasto con lo Statuto di Trento; - carte di regola: normativa per l'organizzazione economica e civile delle comunità di villaggio. L'amministrazione ecclesiastica si intersecava con quella politica, cellule fondamentali dell'organizzazione diocesana erano le pievi, nate ancor prima dell'anno 1000, le quali influirono poi sull'articolazione politica del territorio. Lungo tutto l'antico regime nei territori asburgici fu assai forte il potere dei ceti o stati, gli Stände, cioè le componenti sociali del paese dotate di rilevanza politica, con le quali il principe territoriale condivideva la gestione del territorio. La dieta tirolese, il Landtag, una sorta di antico parlamento, era l'organo entro il quale periodicamente si riuniva la rappresentanza dei quattro ceti della contea (nobiltà, clero, città, contadini) per prendere decisioni soprattutto in merito alla materia fiscale. La dieta era dotata della facoltà di accogliere o meno le richieste fiscali inoltrate dal principe e dal diritto di organizzare all'interno della contea il prelievo. Le giurisdizioni del territorio (e quindi indirettamente le comunità rurali che vi facevano parte) partecipavano alla dieta all'interno della componente contadina. Con questo sistema furono rappresentate alle diete tirolesi anche alcune giurisdizioni appartenenti alla contea del Tirolo situate in territorio trentino. Il principato vescovile di Trento e quello di Bressanone presenziavano alle diete tirolesi in qualità di membri aggiunti, al solo scopo di versare i contributi loro spettanti per la difesa comune del territorio, onere cui furono tenuti stabilmente a partire dal 1511. Le giurisdizioni trentine vescovili e le comunità che vi facevano parte non avevano alcuna relazione con la dieta tirolese, essendo il territorio del principato rappresentato solo dal vescovo e dal capitolo. Verso la fine del Settecento, con le riforme attuate nella stagione dell'assolutismo illuminato, i ceti della contea furono gradualmente esautorati di molte prerogative. Nell'età riformista anche gli ambiti di autogoverno delle comunità furono maggiormente sottoposti agli uffici dello stato e regole iniziarono a essere subordinate agli organismi politici insediati sul territorio. Negli anni dal 1796 al 1801 sul territorio trentino si succedettero governi francesi e amministrazione austriaca, la quale aveva posto il principato vescovile sotto sequestro. Dopo la secolarizzazione dello stesso nel 1803 e la sua annessione

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alla contea del Tirolo, l'intera regione nel 1805 passò al regno di Baviera. La parte italiana del Tirolo, all'inizio diviso ancora nei due Circoli di Trento e Rovereto, nel 1808 venne riunita nel Circolo all'Adige, con capoluogo Trento. Il territorio fu diviso in giudizi distrettuali, con compiti di controllo anche sui giudizi patrimoniali e dinastiali loro annessi (cui rimase solo la giurisdizione in materia civile). La rivolta di Andreas Hofer del 1809 pose fine alla permanenza bavarese nel territorio trentino, il quale, con l'aggiunta della zona di Bolzano e privo del Primiero, nel 1810, dopo la sconfitta degli insorti, fu aggregato al Regno italico.

La comunità di Flavon, faceva parte della contea di Flavon, che comprendeva le comunità di Flavon, Terres e Cunevo. Le comunità della contea di Flavon provvedevano in comune alla gestione e manutenzione di opere di interesse comune quali i ponti, la chiesa, le strade e per l'amministrazione dei dazi, l'acquisto di vino, i pagamenti delle tasse, l'esercizio della caccia e della pesca, ecc. A questo scopo si tenevano delle regole "generali" in Flavon, alle quali partecipavano i rappresentanti delle diverse comunità, per assumere le decisioni in merito; questi si riunivano periodicamente anche per stendere i rendiconti, nominare i procuratori nelle cause e presentare suppliche e richieste ai dinasti. Per quanto riguarda il contesto ecclesiastico la comunità di Flavon era sede ab immemorabili della Pieve dedicata alla natività di S. Giovanni Battista.

Fonti normative Circolare 16 novembre 1796 con la quale tutto il Distretto del Trentino passa sotto l'amministrazione del Principe del Tirolo

Ordinanza del cesareo regio Giudizio provinciale ed unitovi Capitaniato circolare ai Confini d'Italia del 5 gennaio 1805, che estende a tutto il territorio la circolare dell'i. r. Uffizio capitaniale del Circolo ai Confini d'Italia del 10 maggio 1787, che proibisce la convocazione delle regole generali senza preventiva autorizzazione delle autorità

Ordine del re di Baviera 4 gennaio 1807 che abolisce le regolanie minori e maggiori

Decreto 4 agosto 1807, n.125 "che istituisce una Direzione generale dell'amministrazione dei comuni"

Ordine sovrano del 21 giugno 1808 concernente la nuova divisione territoriale del Regno di Baviera

Editto del re di Baviera 24 settembre 1808, sul sistema comunale

Decreto 28 maggio 1810, n. 94 relativo alla definitiva riunione al Regno d'Italia del Tirolo meridionale

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., 1.1 "Comunità di Flavon", 1392-1826 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, p.325

FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento-

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Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto)

GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977, p. 781; p.789

VOLTELINI H. VON, Le circoscrizioni giudiziarie del Trentino fino al 1803, a cura di E. Curzel, Trento, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999, pp. 83-85

Note 1. Non tutte le comunità trentine appartenenti alla contea del Tirolo erano inserite nel Circolo ai confini d'Italia: le comunità facenti parte delle giurisdizioni di Königsberg (Lavis), Mezzocorona, Cembra, Castello di Fiemme facevano parte del Circolo all'Adige e all'Isarco. La contea di Lodron, a causa della supremazia feudale del vescovo tridentino e della dipendenza dei conti Lodron dall'impero, non venne inserita in nessun circolo. 2. ACFl., 1 "Comune di Flavon", 1.1 "Comunità di Flavon", 1.1.2 "Atti degli affari della comunità", n. 159, 1758 3. La presenza di capitani e vicari (a volte riuniti in un'unica figura), quali rappresentanti del governo vescovile e dotati delle medesime mansioni dei colleghi tridentini, si riscontra anche nella giurisdizione di Fassa, appartenente al principato di Bressanone.

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subfondo 1.1 Comunità di Flavon, 1392 - 1826 (con docc. in copia dal 1358) {4}

4 buste, 1 capsa (29 pergamene); metri lineari 1.0

Soggetti produttori Comunità di Flavon, sec. XIII - 1810 [agosto 31]

Storia archivistica Fino al momento del riordino il fondo di antico regime era conservato presso l’archivio comunale di Flavon posto in due cassettine antiche (forzieri) con scritte e sigilli dell'Impero in cera rossa e in una scatola di cartone.

Modalità di acquisizione e versamento Da sempre la documentazione della Contea è conservata assieme a quella della comunità di Flavon.

Contenuto Il subfondo comprende la documentazione prodotta dalla Comunità di Flavon in epoca di antico regime. Più precisamente il medesimo subfondo conserva, oltre alla documentazione prodotta dalla comunità di Flavon, altra documentazione, quasi sempre frammista a quella comunitaria, attinente alla Contea che comprendeva anche le comunità di Terres e Cunevo. Lo stato di conservazione della documentazione di antico regime è nel complesso buono, tranne qualche documento che presenta danni dovuti all'umidità.

Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione è stata organizzata in tre serie archivistiche su base tipologica: pergamene, atti degli affari della comunità e inventari dei documenti. Le illustrazioni specifiche delle caratteristiche di ogni serie sono state riportate nelle relative introduzioni.

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serie 1.1.1 Pergamene, 1392 - 1793; 1826 {5}

Contenuto La serie raccoglie 29 pergamene appartenenti all'archivio storico del comune di Flavon. I documenti spaziano dal 1392 al 1826 e nella maggior parte dei casi riguardano: investitura della decima, transazioni, sentenze, locazioni e compravendite.

Criteri di ordinamento e inventariazione I regesti sono stati curati da Alessandro Cont.

ACFl.1.1.1-1 {6}

Rinuncia e locazione

1392 aprile 2, Trento Caterina del fu ser Giovanni "de Lemono" di Feltre, abitante a Trento, rinuncia per sé e i suoi eredi al diritto all'utile dominio e miglioramento di due pezze di terra, nelle pertinenze di Trento, in località denominata Centochiavi, a favore di Guglielmo e Giovanni figli ed eredi del fu ser Antonio Belenzani di Trento latino pergamena, regesto (sec. XX) Note Documento mutilo Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-2 {7}

Investitura di decima

1497 settembre 2 (copia autentica del 4 agosto 1526), Innsbruck L’imperatore Massimiliano I, conte del Tirolo, investe Matteo e Giovanni di Flavon, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento tedesco pergamena, nota di contenuto e archivistica (sec. XIX prima metà), SPD Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-3 {8}

Transazione

1504 marzo 2, Flavon

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Le ville di Caldes, Samoclevo e valle di Rabbi si accordano con le ville di Flavon, Terres, Cunevo, Dossi, Roncato (?), Campodenno, Lover e Segonzone in merito alle fazioni, collette, oneri e spese da loro dovute ogni anno al castello di Flavon Notaio: Simone di Marino di Andrea Cazuffi da latino pergamena, note di contenuto (sec. XVII; sec. XVIII) Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-4 {9}

Compravendita

1512 giugno 1, Flavon Leonardo del fu Francesco … di Flavon vende ad Antonio del fu Nicolino del fu Simone di Flavon, al suo figlio Cristoforo e alla sua nuora Agnese un terreno arativo e prativo sito nelle pertinenze di Flavon, in località Rover (“Fora a Rover”) per 25 libre di buona moneta di Merano Notaio: Domenico di Antonio da Flavon latino pergamena, nota di contenuto (sec. XVII); regesto (sec. XX) Note Copia autentica da imbreviature di Antonio di Nicolò Pasotto da Tuenno del sec. XVI Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-5 {10}

Transazione

1519 maggio 18 (con nota in calce del 9 marzo 1755), Innsbruck I baroni Spaur, signori della Contea di Flavon, da una parte e i sudditi delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo dall’altra stipulano

una transazione sulla caccia, sulla pesca e su altre materie controverse tedesco pergamena, note di contenuto (sec. XIX prima metà); nota archivistica (sec. XIX prima metà), SI Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-6 {11}

Transazione

1519 novembre 4, Termeno I baroni Spaur, signori della Contea di Flavon, da una parte e i sudditi delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo dall'altra stipulano

una transazione a seguito delle uccisioni di un vicario e di un notaio tedesco pergamena, cc. 6, nota di contenuto e archivistica (sec. XIX prima metà), SPD Num. un. progr. 1

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ACFl.1.1.1-7 {12}

Investitura di decima

1526 agosto 15, Innsbruck L'arciduca Ferdinando d'Austria, conte del Tirolo, investe Domenico notaio e Antonio Simone, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento tedesco pergamena, nota di contenuto (sec. XIX prima metà); note archivistiche (sec. XIX prima metà), SPC Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-8 {13}

Sentenza

1528 agosto 22, Flavon Giuseppe de Sandri, vicario della Contea di Flavon, pronuncia sentenza in causa vertente tra gli uomini di Flavon, Terres, Cunevo, Dossi, Roncato (?), Campodenno, Lover e Segonzone da una parte e gli uomini di Caldes, Samoclevo, Bozzana e Rabbi dall’altra in merito al pagamento del residuo di collette dovute al signore del castello di Flavon Notaio: Domenico di Antonio da Flavon latino pergamena, nota di contenuto (sec. XVII); nota archivistica (sec. XIX prima metà) Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-9 {14}

Investitura di decime

1568 aprile 13, Innsbruck L'arciduca Ferdinando d'Austria, conte del Tirolo, investe Melchiorre Agostino e Giovanni Gentili, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento tedesco pergamena, note di contenuto (sec. XIX prima metà); note archivistiche (sec. XIX prima metà), SPD Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-10 {15}

Sentenza

1568 ottobre 8, Castel Flavon Il barone Aliprando Spaur, signore della Contea di Flavon, pronuncia sentenza in causa vertente tra gli uomini di Flavon, Cunevo, Terres e Roncato da una parte e gli uomini di Campodenno, Lover, Segonzone e consorti dall’altra in merito al pagamento delle collette e fazioni dovute allo stesso castello

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Notaio: Giovanni Francesco di Baldassare Oliva da latino pergamena, note di contenuto (sec. XVII); regesto (sec. XX); nota archivistica (sec. XIX prima metà) Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-11 {16}

Investitura di decima

1572 giugno 3, Innsbruck L’arciduca Ferdinando d’Austria, conte del Tirolo, investe Melchiorre Agostino e Giovanni de Zanini e Giovanni de Simonis, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco pergamena, nota di contenuto (sec. XIX prima metà), SPD Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-12 {17}

Transazione

1581 marzo 11, Flavon Gli uomini della Contea di Flavon promettono al barone Gaspare Spaur, signore della stessa contea, di condurre per una volta tanto la decima della biada di Mezzana nel castello di Flavon Notaio: Antonio Bertolino di Bertolino Serafini da Tuenno latino pergamena, nota di contenuto (sec. XVII); regesto (sec. XX)

Note Copia autentica da imbreviature di Baldassare di Nicolò Arnoldi da Tuenno del sec. XVI Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-13 {18}

Investitura di decima

1591 agosto 8, Innsbruck L’arciduca Ferdinando d’Austria, conte del Tirolo, investe Gaspare de Foxis notaio e Giovanni de Simonis, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento,

e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco pergamena, note di contenuto (sec. XVII prima metà; sec. XIX prima metà), SPC Num. un. progr. 1

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ACFl.1.1.1-14 {19}

Revoca di locazione e sentenza

1594 dicembre 12, Castel Flavon Il barone Leopoldo Spaur, signore della Contea di Flavon, revoca un atto e pronuncia sentenza in causa vertente tra le comunità di Flavon e Cunevo da una parte e la comunità di Terres dall’altra in merito alla locazione della foresta “bassa” fatta alla Comunità di Nanno Notaio: Giobbe di Giobbe Job da Cunevo latino pergamena, note di contenuto (sec. XVII prima metà; sec. XIX prima metà); nota archivistica (sec. XVIII) Note Indicazione del giorno errata (domenica in luogo di lunedì) Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-15 {20}

Investitura di decima

1599 marzo 20, Innsbruck L’imperatore Rodolfo II, conte del Tirolo, investe Gaspare de Foxis notaio e Giovanni de Simonis, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco pergamena, note di contenuto (sec. XVII prima metà; sec. XIX prima metà), SPD Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-16 {21}

Terminazione

1605 gennaio 26, Terres I rappresentanti della Comunità di Tuenno e quelli delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo pongono i termini divisori tra le stesse comunità nel monte verso la valle di Tovel Notaio: Antonio De Luca da Segno italiano pergamena, note di contenuto (sec. XVII; sec. XIX prima metà; sec. XX) Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-17 {22}

Investitura di decima

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1614 febbraio 27, Innsbruck L’arciduca Massimiliano d’Austria, governatore del Tirolo, investe Gaspare de Foxis notaio e Giovanni de Simonis, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco pergamena, nota di contenuto (sec. XIX prima metà), SPD Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-18 {23}

Investitura di decima

1622 novembre 23, Innsbruck L’arciduca Leopoldo d’Austria, governatore del Tirolo, investe Gaspare de Foxis notaio e Pietro Dame, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco pergamena, nota di contenuto (sec. XIX prima metà), SPC Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-19 {24}

Dazione in pagamento

165[1] o 165[9] febbraio 26, Terres I regolani di Flavon, Terres e Cunevo, impegnati in spese per la fabbrica della chiesa parrocchiale, vendono a Giovanni Giovannini una segheria posta sul Rio Cisógn ("Cisogno") Notaio: Bartolomeo Pedron

latino, italiano pergamena, nota di contenuto (sec. XVII); regesto (sec. XX) Note Copia autentica da imbreviature di Giovanni Paolo Iob da Cunevo del sec. XVII. Data cronica desunta dai dati disponibili (indizione, giorno della settimana e mese, che però non si accordano) Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-20 {25}

Ratifica di transazione

1657 maggio 4, Innsbruck L’arciduca Ferdinando Carlo d’Austria, conte del Tirolo, ratifica la transazione seguita il 24 aprile 1657 tra il barone Prospero Francesco Spaur, signore della Contea di Flavon, da una parte e i sudditi delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo con consorti dall’altra in merito a diritti sulla legna per cuocere il pane e su un fondo boschivo sito nelle pertinenze di Flavon in località Forza

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tedesco, italiano, volgare pergamena, cc. 6 Note Viene riportato per esteso il testo dell’accordo. Presenza di note archivistiche (sec. XIX prima metà) Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-21 {26}

Ingiunzione

1572 giugno 4, Innsbruck L'arciduca Ferdinando d'Austria, conte del Tirolo, obbliga i renitenti possessori di beni nelle comunità di Flavon, Terres e Cunevo residenti fuori dalle stesse comunità a corrispondere le decime loro spettanti tedesco pergamena, note di contenuto (sec. XIX prima metà); nota archivistica (sec. XIX prima metà), SPC Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-22 {27}

Investitura di decima

1690 gennaio 21, Innsbruck L’imperatore Leopoldo I, conte del Tirolo, investe Nicolò e Giacomo de Antonigne, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco pergamena, note di contenuto (sec. XIX prima metà), SPD Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-23 {28}

Investitura di decima

1706 settembre 10, Innsbruck L’imperatore Giuseppe I, conte del Tirolo, investe Nicolò e Giuseppe Nicolò de Antonigne, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco

pergamena, nota di contenuto (sec. XIX prima metà); nota archivistica (sec. XIX prima metà), SPC Num. un. progr. 1

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ACFl.1.1.1-24 {29}

Investitura di decima

1712 giugno 21, Innsbruck L’imperatore Carlo VI, conte del Tirolo, investe Nicolò e Giuseppe Nicolò de Antonigne, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco pergamena, nota di contenuto (sec. XIX prima metà); nota archivistica (sec. XIX prima metà), SPD Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-25 {30}

Investitura di decima

1741 febbraio 27, Innsbruck La regina Maria Teresa, contessa del Tirolo, investe Nicolò de Antonigne e Antonio Menapace, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco pergamena, nota di contenuto (sec. XIX prima metà), SPC Note Allegata una lettera di Giovanni Battista Cova e Bartolomeo Tamè, a nome proprio e di tutti i feudatari della decima di Flavon, al governo dell’Austria Superiore. Sec. XVIII fine (copia semplice coeva). Cc. 4. Tedesco Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-26 {31}

Investitura di decima

1748 novembre 23, Innsbruck L’imperatrice Maria Teresa, contessa del Tirolo, investe Giovanni Battista Cova e Francesco Antonigne, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco pergamena, nota di contenuto (sec. XVIII); nota archivistica (sec. XIX prima metà), SPC Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-27 {32}

Investitura di decima

1791 marzo 11, Innsbruck

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L’imperatore Leopoldo II, conte del Tirolo, investe Giovanni Battista Cova e Bartolomeo Tamè, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco pergamena, note di contenuto (sec. XIX prima metà); nota archivistica (sec. XIX prima metà), SPC Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-28 {33}

Investitura di decima

1793 agosto 6, Innsbruck L’imperatore Francesco II, conte del Tirolo, investe Giovanni Battista Cova e Bartolomeo Tamè, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco pergamena, note di contenuto (sec. XIX prima metà; 1808); nota archivistica (1808 ca.), SPC Num. un. progr. 1

ACFl.1.1.1-29 {34}

Investitura di decima

1826 febbraio 17, Innsbruck L’imperatore Francesco I, conte del Tirolo, investe Bartolomeo Tamè e Giovanni Poda, per loro stessi e come appartenenti alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, di una decima posta a Flavon, eccetto la parte spettante al Capitolo di Trento, e concede alle dette comunità di non dover chiedere nuova investitura sino a che sia in vita almeno uno dei due feudatari tedesco

pergamena, note di contenuto (sec. XIX prima metà), SPC Num. un. progr. 1

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serie 1.1.2 Atti degli affari della comunità, 1488 - 1810 {35}

Contenuto La serie comprende la documentazione dal 1488 al 1810, riguardante i vari affari che la comunità ebbe a trattare nel corso dei secoli. Si tratta di ordini, suppliche, ricevute di pagamento, obbligazioni, stime, memoriali e sentenze nelle cause. Sono presenti anche i documenti relativi alla Contea di Flavon che comprendeva le comunità di Terres e Cunevo, dal momento che gestivano assieme determinati ambiti della vita istituzionale, soprattutto nei rapporti con la famiglia Spaur, responsabile della Giurisdizione di Flavon.

Criteri di ordinamento e inventariazione Sono descritti analiticamente gli argomenti contenuti in ogni unità di descrizione. L'inventariazione dei documenti in tedesco è stata curata da Alessandro Cont.

ACFl.1.1.2-1 {36}

"Sentenza che obbliga tutti i sudditi del Contà di Flavon a segare i prati alti del Castel Flavon" emanata da Pangrazio di Castel Belasio

1488 luglio 14 Latino Documento singolo, c.1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-2 {37}

Elenco di somministrazioni

sec. XV Latino Documento singolo, c.1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-3 {38}

Consuetudini osservate nelle comunità di Flavon, Terres e Cunevo in merito alla caccia, alla pesca, all'uso della segheria, al godimento di affitti, all'uso della montagna e al modo di rendere i conti della chiesa

sec. XV Italiano Documento singolo, cc. 2

36

Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-4 {39}

"Notta delli beni delli sudditi di Caldes, Bozzana e Bordiana e Rabbi per pagar le colete alli patroni conti di Spaur"

1504 luglio 20 Copia autentica del sec. XVIII Latino Registro, legatura in carta, cc. 10 Segnature precedenti: n. 33 (Registro delle scritture delle comunità, [1745]) Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-5 {40}

Ratifica del barone Giorgio Spaur relativa alla nomina di Peter Andres von Altendorf zu Neuenhausen a procuratore generale dei sudditi e comunità della Contea di Flavon presso il governo dell'Austria Superiore

1518 giugno 25 Copia semplice del sec. XVI Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-6 {41}

Lettera dell'imperatore Massimiliano I al barone Gaspare Spaur relativa probabilmente a una lite vertente tra i sudditi della Contea di Flavon e lo stesso barone Spaur

1518 luglio 18 Copia semplice del sec. XVI Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-7 {42}

Lettera dell'imperatore Massimiliano I a Baldassarre Cles, capitano delle valli di Non e Sole, relativa probabilmente a una lite vertente tra i sudditi della Contea di Flavon e il barone Gaspare Spaur

1518 agosto 26 Copia semplice del sec. XVI Tedesco Documento singolo, c. 1

37

Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-8 {43}

Ricorso dei sudditi della Contea di Flavon al governo dell'Austria Superiore in materia di contribuzioni fiscali

1518 novembre 7 (?) Copia semplice del sec. XVI Tedesco Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-9 {44}

Estratto dell'accordo stipulato tra i baroni Spaur e i loro sudditi della Contea di Flavon relativo a diritti di caccia, pesca e ad altre questioni controverse

1519 maggio 18 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-10 {45}

Ricorso dei sudditi della Contea di Flavon all'arciduca Ferdinando d'Austria, conte del Tirolo, in merito alla decima della stessa Contea

1567 gennaio 27 Copia semplice del sec. XVI Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-11 {46}

Decreto dell'arciduca Ferdinando d'Austria, conte del Tirolo, relativo alla decima della Contea di Flavon

1572 giugno 4 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

38

ACFl.1.1.2-12 {47}

Frammento di citazione intimata da un commissario non identificato ("ich ernenter Comissari") in materia attinente alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo

1573 settembre 4 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-13 {48}

Ricorso delle comunità di Terres e Flavon all'arciduca Ferdinando d'Austria, conte del Tirolo (?) in merito alla decima di Mezzana

1582 febbraio 15 Tedesco

Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-14 {49}

Trasporto della decima di Mezzana a Castel Flavon

1584 dicembre 19 Copia semplice Latino Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-15 {50}

Sentenza dell'arciduca Ferdinando d'Austria, conte del Tirolo, nella lite vertente tra il barone Leo Spaur e i sudditi della Contea di Flavon relativa alla decima di Mezzana

1588 aprile 12 Copia semplice del sec. XVI Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-16 {51}

"Tariffa nuova del nostro datio in Flavon rinovata l'anno 1590 in Castel Flavon secondo la vecchia tariffa dell'anno

39

1500 antica consuetudine immemorabile osservata"

1590 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-17 {52}

Procura conferita congiuntamente dalle tre ville di Flavon, Terres e Cunevo a Pietro Job da Cunevo e Giovanni del fu Giorgio [Simoni] da Flavon per il giuramento di fedeltà

1596 luglio 23 Latino Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-18 {53}

"Procura fatta a Giovanni fu Giorgio Simoni di Flavon per causa delle decime nella villa di Flavon"

1596 luglio 23 Copia autentica Latino Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-19 {54}

Ricorso dei sudditi della Contea di Flavon al capitano del Tirolo (“Landeshaubtman”) in merito alla lite vertente tra gli stessi sudditi e il barone Giorgio Spaur per la prestazione di servizi da parte dei primi al castello di Flavon

sec. XVI seconda metà Copia semplice coeva Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-20 {55}

Commissione dell'arciduca Massimiliano d'Austria, conte del Tirolo, nella lite vertente tra Rosario Baldassare Clementi e Giovanni Gaspare de Job

1617 settembre 19 Tedesco

40

Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-21 {56}

"Permuta tra l'illustrissimo signor b[arone] Graziadeo Spaur ed il signor paroco di Flavon e quelli del Michel di Teres d'una porzione di decima di Teres"

1617 ottobre 9 - 1618 marzo 23 Copia autentica Latino Quaderno, legatura in carta, cc. 4 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-22 {57}

"1621. Sentenza civile emanata dall'Ufficio vicariale per li foresti e comunità del Contado di Flavon"

1621 gennaio 4 ; 1621 agosto 26; 1621 novembre 23 Sentenza di Andrea Campo, vicario della Giurisdizione di Flavon, nella causa promossa dal notaio Gaspare Job da Cunevo contro la comunità di Cunevo per i diritto di godere dei beni comuni, benchè non residente a Cunevo; copia autentica del 26 maggio 1649 redatta dal notaio Giovanni Paolo Iob Italiano Fascicolo, cc. 4 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-23 {58}

Soluzione spese militari

1633 gennaio 12 Latino Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-24 {59}

Decreto della Regierung dell'Austria Superiore nella lite vertente tra i sudditi della Contea di Flavon e il conte Prospero Francesco Spaur

1646 settembre 1 Copia semplice del sec. XVII Tedesco Documento singolo, c. 1

41

Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-25 {60}

Minuta di ricorso del conte Prospero Francesco Spaur alla Regierung dell'Austria Superiore nella sua lite vertente con i sudditi della Contea di Flavon

1646 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-26 {61}

Ricorso del conte Prospero Francesco Spaur alla Regierung dell'Austria Superiore nella sua lite vertente con le comunità di Flavon, Terres e Cunevo

1647 febbraio 25 Copia semplice del sec. XVII Tedesco Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-27 {62}

Rimostranza degli abitanti della comunità di Flavon al Governo dell'Austria Superiore in merito agli insulti lanciati da Prospero Francesco Spaur a Giovanni Ioppi, procuratore della comunità di Flavon

1647 aprile 21 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-28 {63}

Ricorso dei sudditi della Contea di Flavon alla Regierung (governo) dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con il conte Prospero Francesco Spaur

1649 novembre 26 Copia semplice del sec. XVII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

42

ACFl.1.1.2-29 {64}

Decreto dell'arciduca Ferdinando Carlo d'Austria, conte del Tirolo, nella lite vertente tra le comunità di Flavon, Terres e Cunevo da una parte e il conte Prospero Francesco Spaur dall'altra

1654 dicembre 17 Copia semplice del sec. XVII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Note 1. Sul verso: "Scriture diverse di casa Ariceveri" (sec. XVIII) Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-30 {65}

Decreto del barone Giorgio Firmian, commissario nella causa vertente tra i conti Spaur e le comunità della Contea per questioni di servitù e tasse

1655 gennaio 27 Con decreto in tedesco inerente del 15 dicembre 1654; copia semplice Italiano, tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-31 {66}

Atti nella controversia in merito alle servitù da prestare ai conti Spaur

1655 agosto 13 - 1655 settembre 11 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-32 {67}

Proclamazione annuale dei 22 capitoli da osservarsi nella Contea di Flavon emanati dalla contessa Giovanna Margherita Spaur

1656 novembre 1 (con annotazione successiva del 5 novembre) Copia. Italiano Documento singolo, cc. 4 Segnature precedenti: n. 56 (Registro delle scritture delle comunità, [1745]) Num. un. progr. 2

43

ACFl.1.1.2-33 {68}

Proclamazione dei capitoli da osservarsi dai sudditi della Contea di Flavon dal primo novembre 1657 al primo novembre 1658 emanati da Giovanna Margherita Spaur, vedova del conte Domenico Viglilio Spaur

[1657 novembre 1] Copia semplice Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-34 {69}

"Nota delle scritture consegnatte alli regolanni delle magnifiche comunità di Flavon, Terres e Cunevo le quali sanno poste nella cassetta del comune...": in merito alla vertenza dibattuta tra il 1646 e il 1657 tra i conti Spaur e le comunità della Contea per questioni di servitù e tasse

[1657] Italiano Documento singolo, cc.3 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-35 {70}

Proclamazione annuale dei capitoli da osservarsi nella Contea di Flavon emanati dalla contessa Giovanna Margherita Spaur

1659 novembre 1 Copia Italiano Documento singolo, cc. 4 Segnature precedenti: n. 54 (Registro dlle scritture della comunità, [1745]) Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-36 {71}

Decreto del conte Leo Spaur e lettera di Pietro Dolzan di Flavon allo stesso dinasta in merito al pagamento di una multa

1671 maggio 9 Copia semplice del sec. XVII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

44

ACFl.1.1.2-37 {72}

Decreto del “President, Canzler, Regenten, und Rathe O.Ö Landen” in merito alla condotta di vini per la strada della Rocchetta

1671 ottobre 15 Copia autentica del sec. XVII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-38 {73}

Supplica dei "sudditi del Contà di Flavon, Terres e Cunevo" al conte Spaur in merito al dover pesare il pane

1676 maggio 16 Con rescritto negativo Italiano Documento singolo, cc. 2 Segnature precedenti: n. 13 (Registro delle scriture delle comunità, [1745]) Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-39 {74}

Investitura della decima di Flavon rinnovata dall'imperatore Leopoldo I alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo

1690 gennaio 21 Copia semplice del sec. XVIII da altra copia autentica Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-40 {75}

Esposizione delle ragioni edotte dalle comunità della Contea inviate al conte Spaur nei confronti delle comunità di Campo, Lover, Segonzone e Caldes per l'esenzione di queste dalle tasse

1693 agosto 7 Con rescritto Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

45

ACFl.1.1.2-41 {76}

Lettera di Andrea Bonani di Mocenigo inviata ad un amico relativa ad affari di legname

1694 settembre 24 Copia semplice Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-42 {77}

"Specificatione di quelle imposte che le comunità di Flavon, Teres e Cunevo pretendono che il nobile signor don Giuseppe Job debba pagare proportionalmente..."

sec. XVII prima metà Italiano

Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-43 {78}

Attestato del conte Giovanni Vigilio Thun, commissario, in merito alla causa promossa nel 1691 dal conte Francesco Paride Spaur contro i sudditi della Contea di Flavon per pretese servitù

1700 marzo 23 Italiano Documento singolo, c. 1 con sigillo in ceralacca Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-44 {79}

Memoriale degli abitanti della Pieve di Flavon inviato al Conte Spaur relativo al rifiuto della comunità di Campo di concorrere alla colta

1700 giugno 20 - 1700 giugno 27 Con rescritto Italiano Fascicolo, cc. 4 Segnature precedenti: n. 9 (Registro delle scritture delle comunità, [1745]) Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-45 {80}

46

Ricevute di pagamento

1700 - 1766 Italiano Fascicolo, cc. 34 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-46 {81}

Registrazione delle spese sostenute dai sudditi della Contea di Flavon per la fornitura di vettovaglie, per viaggi e per alloggi per il sostentamento delle truppe imperiali nella guerra di successione spagnola

1701 aprile 5 - 1703 settembre 3 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-47 {82}

Carteggio e atti relativi alle contribuzioni prestate dai sudditi della Contea di Flavon per le truppe imperiali nella guerra di successione spagnola

1701 aprile 5 - 1706 giugno 18 Copia autentica del 4 febbraio 1707 Italiano, tedesco, latino Fascicolo, cc. 13 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-48 {83}

Lettera della Regierung dell'Austria Superiore al conte Francesco Paride Spaur in una lite vertente tra lo stesso conte Spaur e i suoi sudditi della Contea di Flavon (relativa a contribuzioni militari?)

1703 aprile 21 Copia semplice del sec. XVIII; con nota in italiano del 14 maggio 1703 Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-49 {84}

Conto delle contribuzioni e delle spese sostenute dalla Giurisdizione di Flavon per la fornitura di vettovaglie e di fieno per i cavalli, per il servizio di trasporto con carro e viaggi per il sostentamento delle truppe imperiali nella guerra di successione spagnola reso da Giovanni Battista Menapace alla presenza dei sei regolani di Flavon, Cunevo e Terres

47

1704 novembre 18 Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 12 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-50 {85}

Supplica e memoriale dei regolani e vicini della Giurisdizione di Flavon d'essere esentati dal pagamento delle spese e contribuzioni da farsi alle truppe militari di passaggio nel corso del 1705, perchè già gravati da precedenti e specificate spese militari

1705 gennaio 13 Italiano, latino Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-51 {86}

"Tariffa et norma del nostro dacio di Flavon rinovata secondo la vecchia tariffa antica consuetudine l'anno 1705"

1705 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-52 {87}

Ricevuta di pagamento dell'affrancazione della decima versata da Giovanni Battista Dalla Torre, regolano di Flavon al vicario sostituto della Giurisdizione Michele Antonio Moggio che la riceve a nome della Reggenza di Innsbruck

1706 gennaio 12 Italiano Documento singolo, c.1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-53 {88}

Memoriale degli abitanti delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo inviato al conte Spaur per raggiungere un accordo con gli abitanti di Lover e Segonzone per il pagamento della colta

1706 settembre 25 - 1706 ottobre 3 Con rescritti Italiano Documento singolo, cc.2

48

Segnature precedenti: n.12 (Registro delle scritture delle comunità, [1745]) Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-54 {89}

Memoriale degli abitanti delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo inviato al conte Spaur per per il pagamento della colta da parte degli abitanti di Lover, Campo e Segonzone

[1706] Il documento riporta il n. 22 del Registro delle scritture delle comunità, [1745], perché è stato utilizzato per contenere altri documenti Italiano Documento singolo, cc.2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-55 {90}

Nota delle contribuzioni prestate dai sudditi della Contea di Flavon per le truppe imperiali nella guerra di successione spagnola

1707 febbraio 11 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-56 {91}

Modello a stampa di reversale da inviarsi dai vassalli al Lehenhof (curia feudale) dell'Austria Superiore

1713 (con nota in latino del 22 gennaio 1713) Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-57 {92}

Memoriale degli abitanti delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo inviato al conte Francesco Antonio Spaur perché faccia giustizia nei confronti degli abitanti di Caldes che a Pasqua forniscono un piccolo agnello in cambio del vitello offerto come tradizione al dinasta

1713 aprile 21 Con rescritto favorevole Italiano Documento singolo, cc.2 Num. un. progr. 2

49

ACFl.1.1.2-58 {93}

Ricevuta di pagamento di 15 carantani versate al vicario Giovanni Nicolò Cristani per sanare le divergenze tra i regolani della Contea di Flavon ed il conte Francesco Paride Spaur

171[4] agosto 31 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-59 {94}

Proclamazione dei capitoli e norme da osservarsi dalla Giurisdizione del Contado di Flavon per ordine di Francesco Paride de Spaur e Valer, signore di Flavon, Fai, Zambana, Castel Spor, coppiere della serenissima Contea del Tirolo

1714 novembre 1 Copia autentica Italiano Documento singolo, cc. 13 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-60 {95}

Nota delle spese di Giovanni Francesco Guardi per il patrocinio di in una causa

[1714] Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-61 {96}

Ricevuta di pagamento di troni 33,3 da parte di Giovanni Bernardino Gentilotti da parte dei regolani di Flavon, Terres e Cunevo per la costruzione del ponte in località "Crescini"

1715 giugno 27 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-62 {97}

Atti nella causa contro Giuseppe Job da Cunevo per contravvenzioni in materia di caccia discussa davanti Francesco

50

Paride di Spaur

1715 dicembre 13 - 1717 luglio 18 Con trascrizione di documenti antecedenti dal 1694 al 1708 Italiano, latino, tedesco, dialetto Fascicolo, cc. 24 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-63 {98}

Accordo raggiunto tra le comunità della Contea e Pietro Dalpiaz, oste di Terres nella vertenza per pagare "l'onghelt" alla Camera aulica

1716 gennaio 15 Italiano Documento singolo, cc.2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-64 {99}

Lettera della Regierung dell'Austria Superiore al conte Gaspare Wolkenstein nella lite vertente tra il conte Francesco Paride Spaur e i sudditi della Contea di Flavon per la prestazione di servizi da parte di questi ultimi al castello di Flavon

1716 febbraio 8 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-65 {100}

Ricevuta di pagamento di troni 75 al notaio Paolo de Paoli per sue promerenze nelle "cause communali" da parte dei regolani della Contea di Flavon

1716 aprile 19 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-66 {101}

Supplica degli abitanti di Flavon, Terres e Cunevo inviata a Giulia Lucrezia contessa di Spaur perchè lasci esercitare nell'incarico a sindaco Cristoforo Miclet, con rescritto positivo

1717 ottobre 31

51

Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-67 {102}

Ricevuta rilasciata dal conte Antonio Giuseppe Spaur per la legna offerta dai sudditi della Contea per cortesia non per obbligo

1717 novembre 6 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-68 {103}

Dihiarazione sottoscritta da Nicolò Antonignes da Denno, già cancelliere della Giurisdizione di Flavon, con la quale attesta l'elezione annuale del sindaco delle denunce il 10 agosto, giorno di San Lorenzo

1717 novembre 20 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-69 {104}

Dichiarazione sottoscritta dal notaio Giovanni Paolo de Paoli con la quale attesta la consuetudine dei regolani della Pieve di Flavon di presentare il sindaco delle denunce il 10 agosto di ogni anno

[1717] Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-70 {105}

Memoriale spedito dagli abitanti della Contea di Flavon alla Reggenza dell'Austria in merito a sopprusi effettuati dal conte Felice Spaur nei confronti di un sindaco della stessa

1719 dicembre 10 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

52

ACFl.1.1.2-71 {106}

"Tassa delle spese seguite tra le onorande communità di Flavon, Terres e Cunevo per la differenza tra esse importa sopra la nuova unione della montagna commune altrosì tra esse communità divisa"

1719 dicembre 16 Copia semplice; atto originale redatto dal notaio Lorenzo Lorenzoni, cancelliere della Giurisdizione di Flavon Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-72 {107}

Supplica dei regolani delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo inviata [al senato della Giurisdizione di Könisberg] onde imponga al conte Felice Spaur, reggente della Giurisdizione di Flavon, la restituzione delle spese indebitamente riscosse dal sindaco delle soprascritte comunità, secondo quanto disposto dalla decisione superiore

[1719] Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-73 {108}

Supplica dei regolani e vicini della Giurisdizione di Flavon rivolta al conte Francesco Antonio G. conte Spaur perchè facesse rispettare l'accordo del vescovo Giorgio di Trento in merito all'obbligo dell'invio da parte dei sudditi di Caldes dell'agnello pasquale per l'anno in corso e per gli anni precedenti

1720 aprile 18 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 2

ACFl.1.1.2-74 {109}

Supplica degli abitanti e dei regolani delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo a Felice Giambattista Spaur di rispettare l'antico uso che prevedeva in cambio di un vitello offerto ai dinasti, il ricevimento di un agnello al tempo di Pasqua

1721 maggio 12 Con rescritto favorevole Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

53

ACFl.1.1.2-75 {110}

Memoriale inviato degli abitanti e dei regolani delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo al conte Felice Giambattista Spaur per la sistemazione della strada che porta al castello

1721 maggio 23 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-76 {111}

Ricevuta di pagamento di troni 90 a Felice Giovanbattista conte Spaur quale risarcimento nella causa in merito all'affittanza del monte Macaion fatta ai pecorari della Valcamonica da parte della comunità di Flavon, Terres e Cunevo senza il di lui assenso

1722 gennaio 9 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-77 {112}

Comunicazione inviata da Girolamo Cristani di Lavis ad un destinatario non identificato in merito a documenti da presentarsi in una causa con la richiesta di essere pagato o con 100 "limazi" o con un capretto

1722 febbraio 28 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-78 {113}

Comunicazione inviata da Cristano Nicolai a Gaspare Poda di Flavon in merito alla "causa Antonignes" contro il conte Felice Spaur per sopprusi

1722 marzo 8 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-79 {114}

Ricevuta di pagamento di troni 42 al cancelliere Lorenzo Lorenzoni per sue promerenze nella causa "della montagna del

54

Macaion"

1722 marzo 22 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-80 {115}

Editto intimato dal nobile Giordano de Frapporti, commissario delegato nella causa Antonignes, alla signora contessa Giulia Lucrezia Spaur e a chiunque di proibire di spogliare dei loro beni la famiglia di Nicolò Antonignes

1722 maggio 24 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-81 {116}

Nota delle spese sostenute dalle comunità della Contea per viaggi a Innsbruck e Lavis, per spedizione di lettere e per procure

1722 giugno 15 - 1722 settembre 24 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-82 {117}

Lettera dello Steuerkompromiss (compromesso steurale) della Provincia del Tirolo ai sudditi delle contee di Spor e Flavon

1722 giugno 25 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-83 {118}

Lettera dello Steuerkompromiss (compromesso steurale) della Provincia del Tirolo ai sudditi delle contee di Spor e Flavon

1722 giugno 25 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco

55

Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-84 {119}

"Estratto dalla patente generale emanata li 17 marzo del 1722 concernente le steure ..."

sec. XVIII [dopo 1722] Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-85 {120}

Dichiarazione del segretariato provinciale tirolese di Bolzano in materia fiscale riguardante i sudditi della famiglia Spaur

1723 marzo 5 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-86 {121}

Supplica dei regolani e vicini della Giurisdizione di Flavon inviata al conte Felice Spaur perchè mandi almeno un procuratore per saldare loro le spese della causa da loro vinta nei suoi confronti

1723 marzo 10 Copia semplice Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-87 {122}

Decreto del “Praesident, Canzler, Regenten, und Räthe O.Ö. Landen” al conte Gaspare Wolkenstein in materia fiscale riguardante i sudditi della Contea di Flavon

1723 giugno 28 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

56

ACFl.1.1.2-88 {123}

Deliberazione della regola delle ville di Flavon, Terres e Cunevo della Contea di Flavon di nomina dei sindaci Giuseppe Gaspare Poda e Giovanni Zanini per tentare un accordo per il pagamento delle spese nella causa promossa dal conte Felice Giovanni Battista Spaur

1723 dicembre 16 Italiano Documento singolo, cc. 6 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-89 {124}

Dichiarazione del conte Felice Giovanbattista Spaur di accettazione del componimento nella causa con i sudditi del contado di Flavon per somministrazioni

1724 gennaio 23 Copia semplice Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-90 {125}

Memoriale inviato dagli abitanti di Flavon, Terres e Cunevo al conte Spaur per ottenere l'approvazione della vendita di alcuni terreni

1724 aprile 23 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-91 {126}

Ricevuta di pagamento di troni 35 dati al conte Giovanbattista Spaur per l'affitto della montagna pro 1724 da parte delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo

1725 gennaio 30 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-92 {127}

Supplica degli abitanti della Contea di Flavon ai conti Spaur perché diano il permesso di rinnovare l'estimo con nuove

57

stime dei beni immobili e successiva richiesta del permesso di giurare nelle mani dei dinasti ai nuovi amministratori comunali (regolani, saltari e gazari)

1725 ottobre 31 - 1725 novembre 7 Con rescritti favorevoli Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-93 {128}

Ricevuta di pagamento di troni 97,6 consegnati tramite Pietro Antonio di Micheli di Flavon allo "steuraro" [Giuseppe] Tobia Sozer di Mezzotedesco per le imposte dovute dalla comunità di Flavon per i camini

1726 marzo 10 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-94 {129}

Supplica e successiva investitura della decima concessa da Maria Teresa d'Austria ai sudditi di Flavon, Terres e Cunevo

1726 agosto 15; 1748 novembre 23 Copia Fascicolo, cc. 10 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-95 {130}

Comunicazione di Giuseppe conte Spaur in merito alle "colte" o steore annuali

1727 maggio 15 Copia semplice Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-96 {131}

Supplica dei regolani e vicini di Flavon a Felice Giovanbattista Spaur per aver permesso di affittare un loro bosco posto in località "Tasno", confinante con la comunità di Tuenno, a Domenico Morat per cinque anni

1728 maggio 18 ; 1728 maggio 22 Con rescritto favorevole

58

Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-97 {132}

Supplica degli abitanti della Contea di Flavon ai conti Spaur perché giudichino Giovanni Florin da Terres, ma abitante a Nanno, denunciato per aver tagliato legname senza permesso nei boschi della Contea

1730 febbraio 27 - 1730 febbraio 28 Con rescritto Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-98 {133}

Accordo raggiunto davanti Nicolò Antonignes di Denno tra Melchiorre Zanon da Cunevo e Giacomo Armani di Denno per contravvenzioni "regolanari"

1730 maggio 20 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-99 {134}

Mandato di comparizione

1730 settembre 24 Latino Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-100 {135}

Ricevuta di pagamento di varie somme sborsate dai regolani delle comunità Flavon e Cunevo al dott. Giovanni Udalrico [Tavonato] per promerenze nella causa con la comunità di Terres e ad altri

1732 giugno 22 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

59

ACFl.1.1.2-101 {136}

"Riceputa del oste de Teres"

1732 novembre 20 Ricevuta di pagamento di troni 44 dovuta a Pietro Dalpiaz di Terres per cibarie Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-102 {137}

Ricevuta di pagamento di troni 11 dovuta a Giacomo [Bossi] detto "Cavaler" da parte della comunità di Flavon per tasse

1733 gennaio 11 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-103 {138}

"Ricevuta fatta dalli sudditi del Contado di Spaur, Valler e Flavon ..." dell'avvenuto pagamento delle spese nella causa intercorsa fra le comunità e il suddetto conte per pretese servitù

1733 giugno 22 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-104 {139}

Mandato a stampa dell'imperatore Carlo VI, conte del Tirolo, diretto alla Provincia del Tirolo e ai Vescovati confederati di Trento e Bressanone in materia fiscale

1733 agosto 11 Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-105 {140}

Ricorso dei sudditi della Contea di Flavon al conte Franz Karl von Trapp, amministratore del Capitanato all'Adige e Burgraviato del Tirolo, e decreto di quest'ultimo nella lite vertente tra i sudditi delle contee di Spor e di Flavon relativa a contribuzioni militari

60

1734 aprile 12 - 1734 aprile 13 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Fascicolo, cc. 3 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-106 {141}

Citazione fatta dal commissario Johann Baptist Karl Schosser nella lite vertente tra i sudditi della Contea di Spor da una parte e quelli di Flavon e dall'altra relativa a contribuzioni militari

1734 maggio 15 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-107 {142}

Atti e decreto della commissione di Johann Baptist Karl Schosser nella lite vertente tra i sudditi della Contea di Spor da una parte e quelli di Molveno, Flavon e Andalo dall'altra relativa a contribuzioni militari

1734 maggio (copia autentica del 10 giugno 1734) Tedesco Fascicolo, cc. 4 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-108 {143}

Mandato dato dalle comunità di Flavon, Terres e Cunevo riunite in pubblica seduta a Gaspare Poda e Antonio Menapace per procedere contro le comunità della Contea di Spor a causa delle suddivisioni delle spese militari

1734 giugno 2; 1739 marzo 3 Latino Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-109 {144}

Attestato di don Tomaso Antonio Poda in merito alla vertenza insorta tra don Carlo Antonio Dalla Torre di Flavon e la comunità

1734 ottobre 27 Con attestazione di fede di don Carlo Antonio Dalla Torre Italiano

61

Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-110 {145}

Supplica dei vicini e rappresentanti di Flavon al vescovo affinchè ordini al parroco di concorrere alle spese sostenute per il mantenimento del bambino ritrovato dal sagrestano nel campanile della chiesa parrocchiale di Flavon

1734 dicembre [...] Con rescritto favorevole del 9 dicembre 1734 Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-111 {146}

Ricevuta del pagamento di ragnesi 17 e carantani 4 e mezzo di steora ordinaria rilasciata da Giuseppe Tobia Sozer al regolano della comunità di Flavon

1735 marzo 14 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-112 {147}

Ricevuta rilasciata da Giuseppe Spaur alle comunità della Contea di Flavon di troni 9 invece "del vitello solito"

1735 aprile 1 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-113 {148}

Supplica di Antonio Tamè da Flavon al conte Giuseppe Spaur in merito al possesso contestato di un terreno

1735 aprile 3 Con rescritto Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-114 {149}

62

Ricevuta di pagamento di troni 11,3 dovuti ad Antonio Miller, cancelliere, dalla comunità di Flavon per sue promerenze

1735 maggio 28 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-115 {150}

"Nota de' quartieri, cariagi e portioni di pane e da cavallo soministrate dal Contado di Flavon alle soldatesche principiando dalli 24 giugno fino li 22 luglio 1735"

1735 luglio 22 Nota delle spese sostenute dalla Contea di Flavon per il sostentamento dei soldati redatta dai regolani di Flavon, Terres e Cunevo Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-116 {151}

Ordine del Commissario di guerra Mackewiz ai sindaci e regolani di Terres di fornire alloggio e rifornimento a 43 militari del Reggimento [Traun]

1735 agosto 27 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-117 {152}

"Nota di quanto hano speso le comunità di Flavon, Terres e Cunevo principiando over dalli 23 luglio inclusive sino l'ultimo agosto pure inclusive 1735 cioè in portioni da cavallo, cariagi"

1735 agosto 31 Nota delle spese sostenute dalle comunità di Flavon, Terres e Cunevo per il sostentamento delle truppe imperiali redatta dai regolani delle tre comunità Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-118 {153}

Ratifica di un ordine e voto del conte Giuseppe Spaur riguardante le servitù

1735 settembre 15

63

Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-119 {154}

Dichiarazione sottoscritta da Carlo Lorenzo Torresani, vicario di Castelfondo, con la quale attesta le spese sostenute per acquartieramenti delle truppe imperiali nella Contea di Flavon dal 24 maggio al 29 settembre 1735

1735 [settembre] Italiano Documento singolo, cc. 2 Con sigillo in ceralacca Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-120 {155}

Avviso inviato dal dott. Carlo Torresani alle comunità della Contea di Flavon per il passaggio e la sosta di truppe militari

1735 novembre 8 ; 9 Italiano, tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-121 {156}

Memoriale degli abitanti di Flavon, Terres e Cunevo inviato al principe vescovo perché ingiunga agli eredi dell'ex parroco Giovanni Riccardo Job di restituire i beni sottratti alla canonica

1735 novembre 22 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-122 {157}

Ricevuta di pagamento di fiorini 9 dovuti a Giovanbattista Carlo Soser per l'"ongelt" scaduto pro 1735

1736 gennaio 2 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

64

ACFl.1.1.2-123 {158}

Ricevuta di pagamento di troni 7,5 dovuti al dottor Antonio Malanotti per promerenze nella causa contro Giovanni Nicolò Dalpiaz e al cancelliere Giuseppe Antonio Miller per la trascrizione degli interrogatori nella medesima causa

1737 marzo 27 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-124 {159}

Composizione ed accordo nella causa promossa dalle comunità di Flavon, Terres e Cunevo contro le ville di Lover, Segonzone e Campodenno per il pagamento delle colte

17[3]9 gennaio 22 Atto redatto dal notaio Giuseppe Antonio Miller, cancelliere della Giurisdizione di Flavon

Italiano Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-125 {160}

Nota contabile relativa alla decima della Contea di Flavon (comunità di Flavon, Terres e Cunevo)

1741 febbraio 27 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-126 {161}

Decreto a stampa del “Praesidenten, Cantzler, Regenten, und Hof- Cammer- Räthe O.Ö. Landen” diretto a Nicolò Pilati, vicario di Spor, Flavon e Belfort, in merito a contribuzioni militari

1742 maggio 19 (con note in italiano fino al 9 novembre 1742) Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-127 {162}

Investiture imperiali a favore dei conti Spaur condomini della Contea di Flavon

1742 luglio 30 - sec. XVIII ultimo quarto

65

Copia semplice del sec. XVIII da altra copia autentica del 25 febbraio 1755 Tedesco Documento singolo, cc. 8 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-128 {163}

Decreto della Provincia del Tirolo relativo a contribuzioni militari dovute dai sudditi della Contea di Flavon

1744 febbraio 6 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-129 {164}

Decreto a stampa del “Praesidenten, Cantzler, Regenten, und Hof- Cammer- Räthe O.Ö. Landen” diretto a Nicolò Pilati, vicario di Spor, Flavon e Belfort, relativo alle pene per i disertori

1745 aprile 26 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-130 {165}

Investitura di una decima posta a Flavon rinnovata dall'imperatrice Maria Teresa alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo

1748 novembre 23 Due copie semplici del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-131 {166}

Quietanza rilasciata dal notaio Joseph Achmüller di Innsbruck relativa al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo

1748 novembre 23 Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

66

ACFl.1.1.2-132 {167}

Attestato di Franz H. Daiser, consigliere di governo e segretario del Lehenhof dell'Austria Superiore, in merito al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo

1748 dicembre 7 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-133 {168}

Ricevuta di pagamento di un fiorino a Giovan Domenico Leopoldo Manfroni per aver assistito la comunità di Flavon nella causa dell'investitura della decima a Innsbruck

1748 dicembre 7 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-134 {169}

Proclamazione annuale dei capitoli da osservarsi nella Contea di Flavon emanati dal conte Romedio Spaur e successiva rinnovazione

1749 novembre 1 - 1755 novembre 1 Copia autentica Italiano Documento singolo, cc. 9 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-135 {170}

Ricorso del conte Felice Giovanni Battista Spaur alla Repräsentation und Hofkammer (Rappresentazione e Camera Aulica) dell'Austria Superiore

175[...] giugno 23 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-136 {171}

67

"Memoria per il Sloßer"

1752 gennaio 9 - 1752 luglio 11 Convenzione tra un privato e Pietro Antonio Zini per la fornitura di porte, finestre ed inferriate Italiano Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-137 {172}

Proclamazione annuale dei capitoli da osservarsi nella Contea di Flavon emanati dal conte Felice Giovanni Spaur

1754 novembre 1 Italiano Documento singolo, cc. 8 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-138 {173}

Proclama intimato da Francesco Maistrelli, vicario della Giurisdizione e contado di Flavon, relativo ai divieti da osservarsi durante la fiera di Pasqua

1755 marzo 3 Copia Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-139 {174}

"Copia di rescritto toccante la strada al lago di Flavon"

1755 aprile 2 Risposta del conte Romedio Spaur relativa alla concessione di due "stare" di frumento ed un'"orna" di vino alla comunità obbligata a mantenere e sistemare la "strada del nostro lago" Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-140 {175}

Decreto della Repräsentation und Hofkammer dell'Austria Superiore diretto al conte Felice Giovanni Battista Spaur nella lite vertente tra questi e le comunità di Flavon, Terres e Cunevo in materia daziaria

1755 aprile 3

68

Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-141 {176}

Attestato del segretario provinciale tirolese in merito alle contribuzioni militari prestate dalle comunità di Flavon e Terres

1755 agosto 16 Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-142 {177}

Decreto della Repräsentation und Hofkammer dell'Austria Superiore diretto al conte Felice Giovanni Battista Spaur nella lite vertente tra questi e le comunità di Flavon, Terres e Cunevo in materia daziaria

1756 gennaio 14 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-143 {178}

Decreto della Repräsentation und Hofkammer dell'Austria Superiore diretto a Joseph Anton Stäbinger quale mandatario delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo nella lite vertente tra queste e il conte Felice Giovanni Battista Spaur in materia daziaria

1756 febbraio 13 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-144 {179}

Ordine del vicario Francesco Antonio Vigilio Cristani de Rallo di capitoli da osservarsi in occasione della fiera degli animali

1756 aprile 20 Italiano

69

Documento singolo, c.1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-145 {180}

Dichiarazione di Giovan Domenico Finadri in merito all'esazione del dazio

1756 ottobre 31 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-146 {181}

Decreto della Repräsentation und Hofkammer dell'Austria Superiore diretto al conte Felice Giovanni Battista Spaur e a Joseph Anton Stäbinger quale mandatario delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo nella lite vertente tra queste e lo stesso conte Spaur in materia daziaria

1756 novembre 23 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco, italiano Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-147 {182}

Decreto del “Consessus primae instantiae in causis summi principis et commissorum” di Innsbruck diretto al commissario Johann Elias Pruner nella lite vertente tra le comunità di Flavon, Terres e Cunevo da una parte e il conte Felice Giovanni Battista Spaur dall'altra in materia daziaria

1756 novembre 27 Copia autentica del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-148 {183}

Decreto del commissario Johann Elias Pruner nella lite vertente tra le comunità di Flavon, Terres e Cunevo da una parte e il conte Felice Giovanni Battista Spaur dall'altra in materia daziaria

1756 dicembre 7 (con nota in italiano del 14 dicembre 1756) Tedesco Documento singolo, cc. 2

70

Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-149 {184}

Decreto della Repräsentation und Hofkammer dell'Austria Superiore diretto al conte Felice Giovanni Battista Spaur nella lite vertente tra questi e le comunità di Flavon, Terres e Cunevo in materia daziaria

1756 dicembre 22 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-150 {185}

Supplica rivolta al conte Spaur dai regolani delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo perchè rispetti gli ordini impartiti in data 27 gennaio 1756 dalle autorità superiori

post 1756 Due esemplari Italiano Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-151 {186}

"Copia autentica della tariffia del dazio del Contado di Flavon."

1757 marzo 4 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-152 {187}

Decreto della Repräsentation und Hofkammer dell'Austria Superiore diretto a Joseph Anton Stäbinger quale mandatario delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo nella lite vertente tra queste e il conte Felice Giovanni Battista Spaur in materia daziaria

1757 maggio 10 Con allegata una lettera del Governo dell'Austria Superiore al conte Felice Giovanni Battista Spaur del 10 maggio 1757 in copia semplice del sec. XVIII Tedesco Fascicolo, cc. 3

71

Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-153 {188}

Decreto della Repräsentation und Hofkammer dell'Austria Superiore diretto a Joseph Anton Stäbinger quale mandatario delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo nella lite vertente tra queste e il conte Felice Giovanni Battista Spaur in materia daziaria

1757 maggio 10 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-154 {189}

Supplica dei sindaci della Contea di Flavon inviata al commissario Giovanni Elia Pruner in merito a questioni di diritti di cacciagione nei confronti dei conti Spaur

1757 maggio 14 - 1757 giugno 8 Con rescritto. Originale e copia autentica Italiano, tedesco, latino Fascicolo, cc.4 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-155 {190}

Decreto della Repräsentation und Hofkammer dell'Austria Superiore diretto al conte Felice Giovanni Battista Spaur nella lite vertente tra questi e le comunità di Flavon, Terres e Cunevo in materia daziaria

1757 luglio 5 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-156 {191}

"Convenzione e stabilimento fatto dalle onorande comunità di Flavon, Terres e Cunevo..." di sostenersi vicendevolmente nelle vertenze con i dinasti

1757 luglio 8 Copia autentica Italiano

72

Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-157 {192}

Mandato di comparizione emanato dal vicario Pomaroli nei confronti dei regolani maggiori di Flavon, Terres e Cunevo perché si rechino a Castel Valer per la vertenza tra il conte Spaur e le comunità per contravvenzioni in materia di dazio

1757 luglio 9 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-158 {193}

Decreto della Repräsentation und Hofkammer dell'Austria Superiore diretto al conte Felice Giovanni Battista Spaur nella lite vertente tra questi e le comunità di Flavon, Terres e Cunevo in materia daziaria

1757 settembre 2 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-159 {194}

Ordine del barone Giuseppe Ceschi impartito alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo di dotarsi di carta di regola

1758 luglio 14 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-160 {195}

Proclamazione annuale dei capitoli da osservarsi nella Contea di Flavon emanati dal conte Romedio Spaur

1759 novembre 1 Copia autentica redatta dal notaio Giuseppe Antonio Miller Italiano Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-161 {196}

73

Atti relativi a spese sostenute dalle comunità di Flavon, Terres e Cunevo nella lite tra le stesse comunità e il conte Felice Giovanni Battista Spaur in materia daziaria

1760 febbraio 15 - 1760 febbraio 24 In parte copia autentica del 20 febbraio 1760 e in parte copia semplice coeva; con nota del 26 gennaio 1761 Tedesco, italiano, latino Fascicolo, cc. 20 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-162 {197}

Proclamazione annuale dei capitoli da osservarsi nella Contea di Flavon emanati dal conte Felice Giambattista Spaur

1760 novembre 1 Copia autentica Italiano Documento singolo, cc. 6 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-163 {198}

Resoconto della vendita di pane, di frumento e di segale a Gaspare Dalpiaz e dell'acquisto di miglio e di segale

1762 ottobre 11 - 1763 novembre 1 Italiano Registro, solo cucito, cc. 6 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-164 {199}

Comunicazione dell'avvocato Dalla Torre a Zaccaria Menapace, cancelliere della Giurisdzione di Flavon in merito alla causa per la decima

1763 marzo 27 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-165 {200}

"Attestato Giovannin"

[1763] Accettazione del debito di Maria, moglie di Giovanni Battista Giovannini, verso Gasparo Cova detto il Polaco da Tuenno da parte di Antonio Zanin da Flavon

74

Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 3

ACFl.1.1.2-166 {201}

Ricevuta di pagamento di troni 6 dovuti al cancelliere Antonio Miller dai regolani della comunità di Flavon per la sentenza nell'istanza tra il parroco Job e Giovanni Giovannin

1764 gennaio 7 Sul verso: nota di spese Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-167 {202}

Citazione del commissario Francesco Antonio Cristani di Rallo intimata alle comunità di Terres, Cunevo e Flavon di comparire a Castel Valer per la questione della decima feudale

1764 gennaio 10 Copia semplice Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-168 {203}

Nomina di Francesco de Antognines da Flavon come sostituto di Zaccaria Menapace da Flavon nell'incarico di ricevere l'investitura della decima feudale e di curarne gli affari relativi

1764 gennaio 11 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-169 {204}

Dichiarazione sottoscritta dal notaio Francesco Antonio Miller, cancelliere di Cles, nel quale attesta la ricerca di un documento da parte di Zaccaria Antonio Menapace e Giovambattista Cova, sindaci della comunità di Flavon, per ottenerne una copia

1764 gennaio 12 Italiano

75

Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-170 {205}

Atti del commissario nella causa Francesco Vigilio Cristani per la decima

1764 gennaio 12 - 1764 febbraio 7 Italiano Fascicolo, cc. 3 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-171 {206}

Nota di spese per viaggi, pasti, spedizione di lettere di un sindaco nominato per rappresentare le comunità della Contea nella causa per la decima feudale

1764 gennaio 15 - 1764 gennaio 23 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-172 {207}

Incarico dato a 6 sindaci di rappresentare la Comunità di Flavon nel proporre una protesta nei confronti delle comunità di Terres e Cunevo per la questione della decima feudale

1764 gennaio 30 Italiano Documento singolo, cc. 3 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-173 {208}

Comunicazione di Giovanni Battista Cova da Flavon a Zaccaria Antonio Menapace, avvocato e cancelliere della Giurisdizione di Flavon, relativa all'avvenuta presentazione di un memoriale da parte delle comunità di Terres e Cunevo per la causa della decima feudale

1764 febbraio 6 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-174 {209}

76

Decreto della Regierung dell'Austria Superiore al vicario di Flavon nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1764 febbraio 7 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-175 {210}

Nota di spese e ricevuta di pagamento di troni 27,6 dovuti al cancelliere Antonio Miller per sue mercedi da parte della comunità di Flavon e dei "possessori di beni nel distretto di detto luogo"

1764 febbraio 11 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-176 {211}

Comunicazione di Giambattista Cova a Zaccaria Menapace circa l'andamento della causa in Innsbruck e altre comunicazioni

1764 febbraio 16 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-177 {212}

Comunicazione di Giuseppe Stäbinger inviata a Giovanni Battista Cova rappresentante della comunità di Flavon sull'andamento della causa della decima feudale

1764 marzo 5 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-178 {213}

Comunicazioni dell'avvocato Giuseppe Stäbinger a Zaccaria Antonio Menapace, avvocato e cancelliere della Giurisdizione di Flavon, relative a questioni legali nella causa della decima feudale

1764 marzo 26 - 1764 dicembre 31

77

Tredici lettere: 1764 marzo 26; 1764 aprile 30; 1764 maggio 14; 1764 maggio 26; 1764 giugno 10, 1764 luglio 2; 1764 luglio 16; 1764 luglio 23; 1764 agosto 27; 1764 novembre 26; 1764 dicembre 17; 1764 dicembre 24; 1764 dicembre 31 Italiano Fascicolo, cc. 26 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-179 {214}

Comunicazione dell'avvocato Giuseppe Stäbinger a Giovanni Battista Cova da Flavon relativa all'impossibiità di visione degli atti processuali e per il pagamento delle sue prestazioni

1764 aprile 9 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-180 {215}

Decreto della Regierung dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e quella di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1764 aprile 17 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-181 {216}

Dichiarazione sottoscritta da don Vigilio de Andreis, parroco di Flavon, con la quale attesta il diritto di godere dell'affrancazione della decima feudale da parte degli abitanti di Terres e Cunevo che possiedono beni nel territorio di Flavon e del loro concorso nelle spese per l'investitura

1764 luglio 1 Copia semplice Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-182 {217}

Dichiarazione sottoscritta da don Vigilio de Andreis, parroco di Flavon, con la quale attesta di aver sempre celebrato annualmente una messa per i benefattori della decima feudale

1764 agosto 13

78

Copia semplice Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-183 {218}

Controdeduzioni presentate dalle comunità di Terres e Cunevo alla Regierung dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con i privati possidenti di Flavon relativa alla riscossione della decima di Flavon

1764 settembre 21 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Fascicolo, cc. 8 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-184 {219}

"Traslato della replica delle comunità di Terres e Cunevo in materia della decima feudale contro li particolari possessori de' beni di Flavon..."

1764 settembre 21 Italiano Fascicolo, cc. 6 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-185 {220}

Lettera di Giovanni Antonio Carpella a Zaccaria Antonio Menapace da Flavon, avvocato e cancelliere della Giurisdizione di Flavon, per la ricerca di vecchi documenti riguardanti l'investitura feudale dei diritti di decima

1764 ottobre 8 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-186 {221}

Proclamazione annuale dei capitoli da osservarsi nella Contea di Flavon emanati dal conte Felice Giambattista Spaur

1764 novembre 1 Copia autentica Italiano Documento singolo, cc. 6

79

Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-187 {222}

"Continuazione della specifica[ta] del da me operato per la magnifica comunità di Flavon, ossia piutosto li particolari possessori de' beni liberi feudali di decima contro le honorande comunità di Terres e Cunevo..."

1764 dicembre 17 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-188 {223}

Comunicazione di Pietro Poda, sindaco della comunità di Flavon, a Zaccaria Antonio Menapace, avvocato e cancelliere della Giurisdizione di Flavon, relativa alla presentazione di documenti per la causa della decima feudale

1765 gennaio 25 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-189 {224}

Comunicazione di Zaccaria Menapace a Pietro Poda, procuratore dell'andamento della causa sulla decima feudale

1765 gennaio 28 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-190 {225}

Comunicazioni dell’avvocato Giuseppe Stäbinger a Zaccaria Antonio Menapace da Flavon, avvocato e cancelliere della Giurisdizione di Flavon, sul procedere della causa per la decima feudale

1765 febbraio 11 - 1765 luglio 21 Sette lettere spedite da Innsbruck: 1765 febbraio 11; 1765 marzo 18; 1765 aprile 15; 1765 aprile 22; 1765 luglio 1; 1765 luglio 8; 1765 luglio 21 Italiano Fascicolo, cc. 14 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-191 {226}

80

Lettera di Giovanni Antonio Carpella all'avvocato Zaccaria Antonio Menapace, per diversi adempimenti relativi a questioni legali

1765 febbraio 25 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-192 {227}

Comunicazione di Giovanni Antonio Carpella a Zaccaria Antonio Menapace da Flavon, avvocato e cancelliere della Giurisdizione di Flavon, relativa al rinvio dell’udienza al 16 marzo 1765

1765 marzo 4 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-193 {228}

Obbligazione di Zaccaria Menapace con cui si impegna a pagare il debito del signor Benvenuti nei confronti di Cristoforo Dalpiaz di Flavon di ragnesi 14 per l'affittanza della "foglia" di gelso stipulato il 28 aprile 1765

1765 maggio 12 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-194 {229}

Atti processuali nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1765 luglio 20 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco, latino Documento singolo, cc. 6 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-195 {230}

Recesso conclusivo delle comunità di Terres e Cunevo inviato alla Regierung dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le stesse comunità e i privati possidenti di Flavon relativa alla riscossione della decima di Flavon

1765 luglio 20

81

Copia semplice del sec. XVIII Tedesco, latino Documento singolo, cc. 8 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-196 {231}

Sollecito di pagamento delle spese sostenute dall'avvocato Giovanni Dalla Torre nella causa per la decima feudale, inviato a Matteo Antonio Menapace, medico di Flavon

1766 giugno 14 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-197 {232}

Dichiarazione di Vigilio de Andreis, parroco di Flavon, di voler ricorrere contro steore ed aggravi comunali

1766 novembre 30 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-198 {233}

Sentenza della Regierung dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon (“die Gemeinde Pflaumb, oder vilmehr denen Particular Gütters Innhaberen”) dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon (“puncto controversi iuris decimandi”)

1767 febbraio 7 (con nota del 23 febbraio 1767) Tedesco, latino Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-199 {234}

Ricorso delle comunità di Terres e Cunevo al Gubernium dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con i privati possidenti di Flavon relativi alla riscossione della decima di Flavon

1767 marzo 25 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 4

82

Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-200 {235}

Nota di spese processuali nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla decima di Flavon

1767 marzo 28 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-201 {236}

Nota delle spese che Zaccaria Menapace deve pagare a Parolini

1767 aprile 6; 1767 ottobre 27 Saldata il 27 ottobre 1767 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-202 {237}

"Notizie per farsi l'investitura" del "Fondo del Beneficio Gioannin nelle pertinenze di Flavon..."

1767 maggio 13 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-203 {238}

Elenco dei possessori di Terres e Cunevo di fondi esistenti nelle vicinanze di Flavon che pretendono di essere soggetti alla "contribuzione" della decima feudale

1767 giugno 27 Italiano Documento singolo, cc. 5 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-204 {239}

Dichiarazione sottoscritta da un notaio con la quale attesta la vendita dei beni paterni di Giuseppe del fu Francesco

83

Zanin da Flavon

1767 luglio 26 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-205 {240}

Lettera di Nicolò Calai all'avvocato Zaccaria Antonio Menapace da Flavon, in merito alle minacce verbali ricevute dal conte Carlo Spaur e alla sua obbligata permanenza nel paese di Salò

1767 ottobre 28 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-206 {241}

Decreto del Gubernium dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1768 maggio 14 (con nota in latino del 13 settembre 1768) Latino, tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-207 {242}

Supplica inviata a Zaccaria Menapace da Giovanbattista A. Giuliani di Nanno per assumere un'altra persona per "l'officio di gaggiaro"

1768 luglio 12 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-208 {243}

Decreto della Regierung dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1768 agosto 5 (con nota del 6 settembre 1768) Tedesco, latino Documento singolo, cc. 2

84

Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-209 {244}

Decreto del Regiment dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla decima di Flavon

1768 agosto 26 Copia semplice del sec. XVIII; con allegato un ricorso delle comunità di Terres e Cunevo al Governo dell'Austria Superiore senza data, anch'esso in copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-210 {245}

Supplica di Giovanni Battista Cova da Flavon a Carlo Pompeo de Sardagna per ottenere consigli in materia giudiziaria

1768 settembre 9 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-211 {246}

Atti nella causa per la decima feudale inviati da Carlo Pompeo de Sardagna

1768 settembre 10 Italiano Fascicolo, cc. 4 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-212 {247}

Atti nella causa tra Flavon e le comunità di Terres e Cunevo per il godimento dell'investitura della decima feudale

1768 settembre 13 Copia autentica Italiano Documento singolo, cc. 6 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-213 {248}

Decreto del Regiment dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i

85

privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1769 aprile 7 (con nota in latino del 24 aprile 1769) Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-214 {249}

"1769. Protocollo per la lite della decima con la ratificca in fine": atti nella causa tra Flavon e le comunità di Terres e Cunevo per il godimento dell'investitura della decima feudale

1769 agosto 21 - 1769 ottobre 26 Con allegato: "Ratifica o sii decretto col qualle vienne confermato quel tanto fu agiustato e convenuto in Mezotedesco dalla illustrissima Comisione delli feudi raporto alla decima pretesa dalle comunità di Terres e Cunevo dalli particulari di Flavon", 1774 dicembre 18 (con trascrizione di documenti dal 1771), in tedesco e traduzione in italiano della ratifica del 3 novembre 1771 Tedesco Fascicolo, cc. 32 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-215 {250}

Ricorso del conte Romedio Spaur alla General- Lehenbereitungskommission dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1769 agosto Copia semplice del sec. XVIII Italiano Documento singolo, cc.2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-216 {251}

Protocollo della General- Lehenbereitungskommission dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1769 settembre 2 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc.6 Num. un. progr. 4

86

ACFl.1.1.2-217 {252}

Protocolli della General- Lehenbereitungskommission dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1769 ottobre 14 - 1769 ottobre 21 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco, italiano Documento singolo, cc.4 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-218 {253}

“Tassa delle spese per l’impiego e assistenza fatta nel scriver l’estimo e pertica delli beni esistenti nella Giurisdizione e Contado di Flavon comandato per ordine delli … dicasteri di Innsbruck dalle honorande communità di Flavon, Terres e Cunevo”

1770 gennaio 1 - 1770 maggio 8 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-219 {254}

Relazione generale di Joseph von Hormayr della General- Lehenbereitungskommission dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1770 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc.2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-220 {255}

Decreto della Corte di Vienna nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1771 novembre 20 Copia autentica del 16 maggio 1783 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

87

ACFl.1.1.2-221 {256}

Decreto del Gubernium dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1771 novembre 23 Copia autentica del 18 dicembre 1774 (?) Tedesco Documento singolo, c.1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-222 {257}

Mandato affidato a Giovanni Battista Cova e Bortolo Tamè per recarsi a Innsbruck a ricevere l'investitura della decima feudale

1781 ottobre 24 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-223 {258}

Dichiarazione da parte dei regolani di Terres e Cunevo di non voler partecipare all'investitura della decima feudale

1781 ottobre 30 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-224 {259}

Dichiarazione sottoscritta da don Giovanni Iacobo Zorzi, parroco di Flavon, nella quale attesta la morte di Francesco Antonignes avvenuta il 17 aprile 1770

1781 novembre 1 Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-225 {260}

Dichiarazione di Bortolo Tamè che incarica Giobatta Cova di sostituirlo presso la corte feudale di Innsbruck a ricevere

88

l'investitura della decima feudale

1781 novembre 1 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-226 {261}

Ricevuta rilasciata dall'avvocato Giovanni Dalla Torre dell'importo pagato da Giobatta Cova per tasse e promerenze occorse nel rinnovo dell'investitura della decima feudale

1781 novembre 9 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-227 {262}

Quietanza di 2,6 fiorini pagati a Giovanni Nepomuceno Dallatorre, avvocato, per un ricorso presentato a Innsbruck a nome della comunità di Flavon

1781 novembre 9 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-228 {263}

Decreto della Regierung dell'Austria Superiore diretto a Francesco Vigilio Maistrelli, vicario di Spor, Flavon e Belfort, in merito alle spese per il rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Terres e Cunevo

1781 novembre 16 Con allegato ricorso della Comunità di Flavon al Governo dell'Austria Superiore dell'11 novembre 1787 in copia semplice del sec. XVIII; e con nota in latino del 3 dicembre 1781

Tedesco Fascicolo, cc.6 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-229 {264}

Comunicazioni dell'avvocato Giovanni Dalla Torre a Zaccaria Antonio Menapace, avvocato e cancelliere della Giurisdizione di Flavon, relative a questioni legali nella causa della decima feudale

89

1782 gennaio 14 - 1782 settembre 23 Otto lettere spedite da Innsbruck: 1782 gennaio 14; 1782 gennaio 28; 1782 marzo 21; 1782 maggio 13; 1782 maggio 17; 1782 giugno 29; 1782 luglio 26; 1782 settembre 23 Italiano Fascicolo, cc. 16 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-230 {265}

Decreto del Regiment del Tirolo nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1782 gennaio 22 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-231 {266}

Ordine inviato da Giovanni Pompeo de Besenella, commissario della reggenza dell'Austria Superiore alle comunità della contea di Flavon di inviare a Pressano loro rappresentanti

1782 febbraio 5 Due copie Italiano Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-232 {267}

Relazione di Franz von Froschauer alla Oberste Justizstelle (supremo tribunale di giustizia) di Vienna nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e quella di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1782 maggio 22 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-233 {268}

90

Decreto del Landrecht dell'Austria Superiore diretto a Francesco Vigilio Maistrelli, vicario di Spor, nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1782 luglio 29 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-234 {269}

Estratto di protocollo del Lehenhof dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e quella di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1782 settembre 10 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-235 {270}

Comunicazioni dell’avvocato Giovanni Dalla Torre a Zaccaria Antonio Menapace da Flavon, avvocato e cancelliere della Giurisdizione di Flavon, relative a questioni legali nella causa della decima feudale

1783 febbraio 6 - 1783 dicembre 24 Quattro lettere spedite da Innsbruck: 1783 febbraio 6, 1783 febbraio 17, 1783 marzo 31; 1783 dicembre 24 Italiano Fascicolo, cc. 8 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-236 {271}

Decreto del Tribunale dei Nobili e Curia Feudale dell'Austria Superiore diretto a Francesco Vigilio Maistrelli, vicario di Spor, nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1783 febbraio 11 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 4

91

ACFl.1.1.2-237 {272}

Comunicazioni di Matteo Antonio Menapace al fratello Zaccaria Antonio Menapace da Flavon, avvocato e cancelliere della Giurisdizione di Flavon, relative all’esito dei colloqui intercorsi con l’avvocato Giovanni Dalla Torre per la causa della decima feudale e ad altri compiti legali svolti a Innsbruck dallo stesso

1783 maggio 5 - 1783 maggio 19 Cinque lettere spedite da Innsbruck: 1783 maggio 5; 1783 maggio 8; 1783 maggio 12; 1783 maggio 15; 1783 maggio 19 Italiano Fascicolo, cc. 10 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-238 {273}

Ricorso dei privati possidenti di Flavon al governo dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

1783 maggio 12 Copia semplice del sec. XVIII; con nota del 15 maggio 1783 Italiano Documento singolo, cc. 3 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-239 {274}

Minuta di eccezioni legali presentate dai privati possidenti di Flavon al Landrecht (dicastero provinciale) dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

1783 maggio Tedesco Fascicolo, cc. 53 Num. un. progr. 4

ACFl.1.1.2-240 {275}

Lettera di Giuseppe de Trentinaglia, capitano del Circolo ai Confini d'Italia, all'Ufficio Vicariale di Flavon nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1783 luglio 4 Con allegato ricorso delle comunità di Terres e Cunevo al Landrecht del Tirolo del 10 febbraio 1783 in copia semplice del sec. XVIII

Tedesco, italiano, latino

92

Fascicolo, cc. 17 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-241 {276}

Atti nella causa civile tra la comunità di Flavon e le comunità di Terres e Cunevo dibattuta davanti alla Reggenza dell'Austria Superiore per questioni relative all'investitura della decima feudale

1783 agosto 21 - 1784 gennaio 12 (con docc. in copia del 1358 e del 1447) Memoriale, replica, controreplica, scritture conclusive e nota delle spese Italiano, tedesco Fascicolo, cc. 84 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-242 {277}

Controdeduzioni presentate dalle comunità di Terres e Cunevo al Landrecht dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con i privati possidenti di Flavon relativa alla riscossione della decima di Flavon

1783 agosto 25 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 24 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-243 {278}

Minuta di eccezioni legali presentate dai privati possidenti di Flavon al Landrecht dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

1783 novembre Tedesco, latino Documento singolo, cc. 42 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-244 {279}

Traduzione (probabilmente dal tedesco) di ricorso delle comunità di Terres e Cunevo al Landrecht dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con la Comunità di Flavon relativa alla riscossione della decima di Flavon

1783 Italiano Documento singolo, cc. 18 Num. un. progr. 5

93

ACFl.1.1.2-245 {280}

Ricorso delle comunità di Terres e Cunevo al Landrecht dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con i privati possidenti di Flavon relativa alla riscossione della decima di Flavon

1784 gennaio 12 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 6 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-246 {281}

Comunicazioni di Matteo Antonio Menapace al fratello Zaccaria Antonio Menapace da Flavon, avvocato e cancelliere della Giurisdizione di Flavon, in merito all’”irrotulazione” di atti nella causa per la decima feudale presso la Cancelleria di Innsbruck ed ad altri compiti legali da lui svolti

1784 marzo 11 - 1784 marzo 25 Quattro lettere spedite da Innsbruck: 1784 marzo 11; 1784 marzo 15; 1784 marzo 18; 1784 marzo 25 Italiano Fascicolo, cc. 8 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-247 {282}

Attestato di Franz von Froschauer, segretario del Lehenhof dell'Austria Superiore, nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1784 marzo 12 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-248 {283}

Minuta di eccezioni legali presentate dai privati possidenti di Flavon al Landrecht dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

1784 marzo 13 Tedesco, latino Documento singolo, cc. 26 Num. un. progr. 5

94

ACFl.1.1.2-249 {284}

Sentenza del Landrecht dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e quella di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1784 giugno 25 Con allegate le motivazioni della sentenza; e con nota del 6 luglio 1784 Tedesco Fascicolo, cc. 3 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-250 {285}

Decreto del Landrecht dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e quella di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1784 luglio 10 Copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-251 {286}

Ricorso delle comunità di Terres e Cunevo al Landrecht dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con la Comunità di Flavon relativa alla riscossione della decima di Flavon

1784 agosto 4 Con note, in parte in italiano, fino al 10 agosto 1784; copia semplice del sec. XVIII Tedesco Documento singolo, cc. 12 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-252 {287}

Minuta di eccezioni legali presentate dai privati possidenti di Flavon al Landrecht dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

1784 settembre 1 Tedesco Documento singolo, cc. 10 Num. un. progr. 5

95

ACFl.1.1.2-253 {288}

Decreto del Landrecht dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e quella di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

1785 gennaio 8 Con note, in parte in italiano, fino al 25 gennaio 1785 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-254 {289}

Investitura della decima di Flavon rinnovata dall'imperatore Francesco II alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo

1793 agosto 6 Copia autentica dell'8 luglio 1818 Tedesco Documento singolo, cc. 22 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-255 {290}

Quietanza rilasciata dalla Lehenkanzlei dell'Austria Superiore relativa al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo

1793 agosto 10 Tedesco Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-256 {291}

Note di spese per la fornitura di cariaggi ed altre vettovaglie ai militari

1795 novembre 13 (1) Italiano Registro, legatura in carta, cc. 19 Note 1. La data si riferisce a quella del saldo del conto Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-257 {292}

96

Capitoli da osservarsi in materia di caccia dalla Contea di Flavon e relative sanzioni

sec. XVIII primo quarto Italiano Documento singolo, cc.6 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-258 {293}

Supplica dei sudditi della Contea di Flavon al barone Prospero Francesco Spaur per avere le copie dei suoi proclami per evitare contravvenzioni

sec. XVIII prima metà Italiano Documento singolo, cc.2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-259 {294}

Nota di pagamento per la compilazione dell'estimo inviata alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo da Giuseppe Antonio Miller, cancelliere

sec. XVIII prima metà Italiano Documento singolo, c.1 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-260 {295}

Supplica della comunità di Flavon al conte Spaur perché concorra alle spese di sistemazione della strada "alla Solada" rovinata dalle copiose piogge

sec. XVIII prima metà Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-261 {296}

Sollecito inviato dagli abitanti della Contea di Flavon al conte Spaur perché prenda in esame una supplica in merito a certi "gravami"

sec. XVIII prima metà Italiano Documento singolo, cc. 2

97

Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-262 {297}

Ricorso di Joseph Anton Stäbinger quale mandatario delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo alla Repräsentation und Hofkammer dell'Austria superiore nella lite vertente tra le stesse comunità e il conte Felice Giovanni Battista Spaur in materia daziaria

sec. XVIII metà Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-263 {298}

Ricorso delle comunità di Terres e Cunevo alla Regierung dell'Austria Superiore come Lehenhof nella loro lite vertente con i privati possidenti di Flavon relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Copia semplice coeva Tedesco, latino Documento singolo, cc. 12 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-264 {299}

Controdeduzioni presentate dalle comunità di Terres e Cunevo alla Regierung dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con i privati possidenti di Flavon relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Copia semplice coeva Tedesco, latino Documento singolo, cc. 6 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-265 {300}

Eccezioni legali dei privati possidenti di Flavon nella loro lite vertente con le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Copia semplice coeva Latino, tedesco Documento singolo, cc. 16

98

Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-266 {301}

Promemoria presentato dalle comunità di Flavon, Terres e Cunevo al Lehenhof dell'Austria Superiore relativo alla divisione del diritto di decima nella Contea di Flavon

sec. XVIII seconda metà Copia semplice coeva Latino, tedesco Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-267 {302}

Minuta di protesta dei privati possidenti di Flavon da inviare alla Regierung dell'Austria Superiore nella lite vertente tra gli stessi e le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-268 {303}

Ricorso conclusivo dei privati possidenti di Flavon alla Regierung dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Copia semplice coeva Latino, tedesco Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-269 {304}

Ricorso conclusivo dei privati possidenti di Flavon alla Regierung dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

99

ACFl.1.1.2-270 {305}

Eccezioni legali presentate dai privati possidenti di Flavon alla Regierung dell'Austria Superiore nella lite vertente tra gli stessi e le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Copia semplice coeva Tedesco, latino Documento singolo, cc. 20 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-271 {306}

Ricorso conclusivo delle comunità di Terres e Cunevo al Landrecht dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con i privati possidenti di Flavon relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Copia semplice coeva Tedesco Documento singolo, cc. 6 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-272 {307}

Minuta di ricorso dei privati possidenti di Flavon al Gubernium dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-273 {308}

Ricorso delle comunità di Terres e Cunevo alla Regierung dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con i privati possidenti di Flavon relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Copia semplice coeva Tedesco, latino Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-274 {309}

100

Ricorso di Giovanni Battista Cova alla Regierung dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Tedesco, italiano, latino Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-275 {310}

Elenco di documenti esistenti “presso il signore avoccato di Lavis” relativi probabilmente alla lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-276 {311}

Lettera del conte Felice Giovanni Battista Spaur, a nome proprio e del conte Romedio Spaur, al Governo dell'Austria Superiore nella lite vertente tra le comunità di Terres e Cunevo da una parte e i privati possidenti di Flavon dall'altra relativa alla riscossione della decima di Flavon

sec. XVIII seconda metà Copia semplice coeva Tedesco Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-277 {312}

Frammento di lettera con indirizzo del dott. Alberto Maistrelli de Sonnenhof, residente a Denno

sec. XVIII seconda metà Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-278 {313}

Ricorso dei privati possidenti di Flavon alla General- Lehenbereitungskommission (commissione feudale generale) dell'Austria Superiore nella loro lite vertente con le comunità di Terres e Cunevo relativa alla riscossione della decima di Flavon

101

sec. XVIII seconda metà Copia semplice coeva Latino, tedesco Documento singolo, cc. 4 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-279 {314}

Nota di suppellettili e mobili

sec. XVIII Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-280 {315}

Richiesta di informazioni ed attestati

sec. XVIII Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-281 {316}

Memoriale relativo alla citazione in causa del parroco da parte delle comunità della Contea, da dibattere davanti alla Curia Feudale per un controverso aggravio preteso dalle comunità sul prato "canonicale"

sec. XVIII Italiano Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-282 {317}

Note di spese

sec. XVIII prima metà Italiano, tedesco, latino Fascicolo, cc.3 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-283 {318}

102

"Costituzione di capitale fruttifero degli signori eredi quondam Antonio Cattani di Denno presso la comunità di Cunevo della sorte di fiorini 200"

1800 gennaio 8 Italiano Documento singolo, cc.2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-284 {319}

Conferma di debito da parte del figlio di Giacomo Dalpiaz detto Ciurlet di Terres del capitale di ragnesi 50 nei confronti della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Terres

1800 marzo 2 Italiano Documento singolo, cc.2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-285 {320}

Stime dell'importo di decima feudale redatte dai sindaci rappresentanti della comunità di Flavon

1808 gennaio 13 - 1808 luglio 1 Italiano Fascicolo, cc. 6 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-286 {321}

Procura affidata da Bortolo Tamè e Giovanni Poda, rappresentanti della comunità di Flavon all'avvocato Giovanni Nepomuceno Dalla Torre perchè li sostituisca nel ricevere l'investitura della decima feudale

1808 febbraio 14 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-287 {322}

Quietanza della rinnovazione dell'investitura della decima feudale

1808 marzo 7 Italiano Documento singolo, c.1 Num. un. progr. 5

103

ACFl.1.1.2-288 {323}

Quietanza di fiorini 50 che Abbondio Maistrelli riceve per la rinnovazione dell'investitura feudale della comunità di Flavon

1808 marzo 11 Italiano Documento singolo, c.1 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-289 {324}

Investitura della decima di Flavon rinnovata dal re Massimiliano Giuseppe di Baviera alle comunità di Flavon, Terres e Cunevo

1808 agosto 1 Tedesco Documento singolo, cc. 2 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-290 {325}

Quietanza relativa alla spesa per il rinnovo dell'investitura della decima feudale di Flavon

1808 ottobre 30;1809 gennaio 22 Italiano Documento singolo, c.1 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-291 {326}

Comunicazione di Udalrico Zanoni, direttore della Giurisdizione di Flavon, ai procuratori della stessa

1809 aprile 22 Italiano Documento singolo, c. 1 Num. un. progr. 5

ACFl.1.1.2-293 {327}

“Protocollo delle carte appartenenti all’intera Giurisdizione consegnate all’Ufficio di Denno d’ordine del mede[si]mo li 16 dicembre 1810”

1810 [dicembre ...]

104

Si tratta delle registrazioni dei documenti delle tre comunita della Contea: Flavon, Cunevo e Terres dal 1656 al 1758, nn. 1-46; Italiano Registro, legatura in carta, cc. 3 Num. un. progr. 5

105

serie 1.1.3 Inventari dei documenti, post 1745 - [1809] {328}

Contenuto In questo registro sono riportati parzialmente i documenti presenti nel forziere delle comunità prima dell'anno 1746. Si tratta della registrazione di avvisi, proclami, memoriali, sentenze, cause, ordinanze, ecc., perlopiù non datati. Lo strumento non è stato preso in considerazione per l'ordinamento della documentazione, perchè non ritenuto funzionale dato che i documenti sono trascritti in modo incompleto, per la maggior parte senza data e solo alcuni riportano il numero di corda dell'elenco. Dove è stato possibile tale numero è stato riportato nelle descrizione delle unità.

ACFl.1.1.3-1 {329}

"Queste scriture pertiene le 3 comunità. Registro delle scriture de Flavon, Teres e Cunevo ..."

post 1745 - [1809] Si tratta delle registrazioni dei documenti delle tre comunità della Contea: Flavon, Cunevo e Terres, dal 1455 al 1745, nn. 1-62; sul recto della cop. : "Registro delle scritture che si ritrova in questa casetta con il suo numero"

Registro, cc. 6 Num. un. progr. 5

106

Ente

Comune di Flavon {330}

1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Luoghi Flavon (TN)

Archivi prodotti Fondo Comune di Flavon, 01/01/1392 - 31/12/1990 Subfondo Comune di Flavon (ordinamento austriaco), 01/01/1819 - 31/12/1923

Storia Nell'ottobre del 1813 le truppe austriache occuparono il Dipartimento dell'Alto Adige. Il 10 dicembre esso venne posto sotto l'amministrazione provvisoria del commissario Anton von Roschmann. Il 1° marzo 1814 Roschmann emanava la "Provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico", al cui §5 delle "Disposizioni generali", "Titolo primo", veniva stabilita salvo modifiche improrogabili, la prosecuzione della precedente distrettualizzazione comunale. Terminata la fase di transizione, il 1° gennaio 1818 entrò in vigore nel Circolo di Trento un provvisorio ordinamento comunale, in applicazione della Circolare del Capitanato di Trento n. 11135/3818 del 4 novembre 1817. Questa circolare stabiliva anche che tutti quei comuni che esistevano anteriormente alla concentrazione operata nel 1810, in seguito alla quale erano diventati frazioni di comuni maggiori, venissero ripristinati. Nel Circolo di Rovereto l'ordinamento comunale italico fu mantenuto fino al 31 dicembre 1820. Il 1° gennaio 1821 venne introdotto il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819. Esso, confermando quando già stabilito dalla circolare del 4 novembre 1817, sanciva la ricostituzione dei comuni sulla base della situazione esistente nel 1805, prima dell'occupazione bavarese. Con il decadere dell'ordinamento comunale introdotto sotto il Regno italico cessava anche la relativa distrettualizzazione e la gran parte delle frazioni chiesero di sciogliere il legame amministrativo con il comune di aggregazione. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 regolò i diritti fondamentali dei comuni, garantiti dal §33 della costituzione del 4 marzo 1849. Negli anni dal 1849 al 1860, soprattutto nelle Valli Giudicarie, alcuni comuni operarono delle aggregazioni, molte delle quali furono seguite di lì a qualche anno da nuove separazioni. Nel periodo del cosiddetto "neoassolutismo" (1851 - 1861) la legge del 17 marzo 1849 non venne applicata e per la gestione dei comuni ci si avvalse di ordinanze emanate di volta in volta. La legge comunale del 24 aprile 1859, che intendeva rendere stabili dette ordinanze, venne superata dalla ripresa della vita costituzionale nel 1861 e nell'amministrazione dei comuni si tornarono a recepire i principi che erano alla base della legge comunale provvisoria del 1849.

107

Il 5 marzo 1862 venne emanata la legge-quadro sull'ordinamento degli affari comunali, che rimandava a normative da elaborarsi da parte delle province. Il 9 gennaio 1866 veniva emesso un "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919, a seguito della sconfitta dell'Austria nella prima guerra mondiale, il Trentino venne annesso al Regno d'Italia. L'ordinamento comunale austriaco cessò con l'entrata in vigore, il 13 gennaio 1923, del R.D. 11 gennaio 1923, n. 9, che estese alle nuove province l'ordinamento comunale italiano.

Il primo gennaio 1818, in ottemperanza a quanto stabilito dalla Circolare dell'I.R. Capitanato distrettuale di Trento n. 11135/3818 del 4 novembre 1818, Flavon venne distaccato da Denno e ricostituito in comune autonomo. Il territorio del comune di Flavon corrispondeva all'omonimo comune catastale. Le date riportate nell'intestazione sono quelle istituzionali: la data di inizio coincide con la data di ricostituzione del comune dopo l'aggregazione a Denno mentre la data di fine corrisponde all'ultimo giorno in cui rimase in vigore la legislazione austriaca sull'ordinamento dei comuni. Infatti il R.D. 11 gennaio 1923, n. 9, che estese alle nuove province la legge ed il regolamento comunale e provinciale italiani, entrò in vigore il successivo 13 gennaio.

Condizione giuridica Comune di campagna. Ancora prima dell'effettivo decadere degli ordinamenti comunali italici furono emanate dal governo austriaco alcune norme riguardanti i comuni. Il "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" (Circolare governativa del 31 agosto 1817, n. 20934 - 1760) ripristinava le regole introdotte in tale ambito da Giuseppe II con l'ordinanza del 31 ottobre 1785. La Circolare del Capitanato di Trento datata 4 novembre 1817, n. 11135/3818, stabiliva il passaggio nel Circolo omonimo dall'organizzazione italica a quella austriaca, che doveva compiersi con il 1° gennaio 1818. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819 ribadiva il ritorno all'organizzazione del 1805 e venne introdotto nel Tirolo italiano con il 1° gennaio 1821. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, sancì per prima l'autogoverno comunale. Durante gli anni del neoassolutismo (1851 - 1861), una serie di ordinanze emanate di volta in volta annullò i princìpi liberali cui si atteneva la legge del 1849. Tra esse, quelle del 31 dicembre 1851, n. 4 (che stabiliva nuovi criteri nell'amministrazione pubblica), del 19 marzo 1852, n. 67 (che conferiva alle autorità politiche il diritto di confermare gli ufficiali comunali), del 15 gennaio 1852, n. 17 (che vietava la pubblicità delle discussioni in merito agli affari comunali). La legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58, cedette di lì a poco il passo alle norme introdotte durante l'avvento del liberalismo. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, passata alle diete provinciali per la discussione, elencava in ventisei articoli "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" e rimandava a future leggi provinciali che avrebbero predisposto i regolamenti comunali nei diversi paesi della corona.

108

La legge del 3 dicembre 1863, n.115, emanata in esecuzione dell'art. II della legge comunale del 5 marzo 1862, concerneva la regolazione dei rapporti di incolato (Reichsgesetz über das Heimatrecht). Il 9 gennaio 1866, sulla base delle disposizioni fissate nella legge comunale del 5 marzo 1862, veniva emesso il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Le leggi del 18 gennaio 1882, n. 2, e dell'8 giugno 1892, n. 261, furono motivate dalla necessità di mettere in atto un maggiore controllo circa l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali.

Funzioni, occupazioni e attività Per tutto il periodo che precedette la rivoluzione del marzo 1848 (il Vormärz) i comuni furono interamente sottoposti alle autorità superiori, con scarsa partecipazione delle popolazioni alla gestione locale. Nel "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" del 31 agosto 1817, a seconda delle diverse "facoltà" e bisogni, le comunità erano suddivise in comuni rurali e comuni di città (§6); i primi erano distinti in comuni maggiori e "piccioli Comuni" (§7). Dei comuni di città, per l'ambito trentino, facevano parte Trento, Rovereto, Riva, Arco. La Circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n. 11135/3818, riguardante l'organizzazione e futura amministrazione dei Comuni nel Circolo di Trento, stabiliva tra l'altro l'osservanza, a partire dal 1° gennaio 1818, dell'ordinanza governiale del 31 ottobre 1785 per l'amministrazione dei beni di ciascun singolo comune (la quale era annessa alla circolare del 3 aprile 1816, n. 7624). Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, ribadiva il ritorno alle antiche individualità comunali vigenti fino al 1805, sciogliendo le aggregazioni introdotte sotto il Regno italico. Esso era rivolto alle "Comuni di campagna", alle "Città minori considerate come Comuni", alle "Città maggiori considerate come Comuni". Tale ordinamento sancì uno stretto controllo da parte statale, riducendo le amministrazioni comunali a mere esecutrici della volontà dello stato. La legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, emanata parallelamente alla nuova costituzione del 4 marzo 1849, contemplava per i comuni un livello di autogoverno al passo con le esigenze delle dottrine liberali. Essa affermava preliminarmente che "Base fondamentale dello Stato libero si è il libero Comune" (Disposizioni generali, I), attribuendo al comune competenze naturali (concernenti tutti gli affari pubblici di interesse comunale che potevano essere affrontati con forze proprie) e delegate (riguardanti i compiti che al comune venivano affidati dallo stato). Alle autorità politiche non spettava alcuna ingerenza nei confronti dei comuni, la cui gestione era interamente affidata agli organi previsti per l'autoamministrazione. La legge comunale provvisoria considerava alla medesima stregua paesi e città, tuttavia prevedeva l'emanazione di statuti propri per le città di Innsbruck, Bolzano e Trento, alle quali, sottoposte direttamente ai Capitanati circolari, era inoltre conferita l'amministrazione politica in prima istanza per il proprio distretto. Con l'avviarsi della compagine statale verso forme assolutistiche anche lo spirito della Legge provvisoria comunale del 1849 venne svuotato, emanando una serie di ordinanze che ne contraddicevano i principi. Queste disposizioni del Ministero degli Interni, insieme al complesso delle ordinanze degli anni 1850 e 1851 e a frammenti della legge comunale del 1849 costituirono i fondamenti dell'amministrazione comunale per un intero decennio.

109

La legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58 fu espressione della volontà del governo di accentrare nelle proprie mani tutta la pubblica amministrazione e non considerò più i comuni quali partner degli organi dell'amministrazione politica. Di tale legge solo le disposizioni sull'incolato furono applicate. Nel medesimo anno veniva emanata la patente di ottobre, mentre la costituzione del febbraio 1861 chiuse ufficialmente il periodo del neoassolutismo. Al termine di tale esperienza si impose subito la necessità di rinnovare, alla luce dei nuovi indirizzi liberali, l'apparato statale e di conferire una diversa impronta anche all'organizzazione comunale, secondo i princìpi di autoamministrazione. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, forniva solo una cornice normativa, il cui completamento era affidato poi alle leggi provinciali. Essa elencava pertanto solo "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali". Dal punto di vista delle competenze, delle funzioni e dell'ambito di attività dei comuni non si discostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849. Il comune, che era il principale depositario dell'autogoverno locale, non veniva considerato come organo dello stato, ma come un soggetto a sé stante, caratterizzato da interessi specifici e dotato perciò di un raggio d'azione proprio. Veniva pertanto ribadito quale punto fermo il conferimento ai comuni di una doppia sfera d'azione: quella naturale (tale espressione in questa legge veniva sostituita dal termine "indipendente") e quella delegata. Dell'art. VII, che permetteva ai comuni aggregatisi in base alla legge provvisoria del 17 marzo 1849 di tornare a scindersi, approfittarono, nell'ambito trentino, i comuni del Capitanato di Tione che in precedenza avevano operato tale scelta. La legge del 5 marzo 1862 ribadiva agli artt. XVII - XXI la possibilità per le Diete provinciali di istituire delle Rappresentanze di Distretto o di Circolo (previste anche nella legge comunale del 1849 e mai attivate) con relative Giunte, quali organi di raccordo tra i comuni e la Dieta, ma la Dieta tirolese rifiutò l'istituzione di dipartimenti politici così estesi, a motivo delle grandi distanze del paese e delle difficoltà di comunicazione. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" emanato il 9 gennaio 1866, quanto a competenze, funzioni e ambito di attività dei comuni, era conseguente alla legge del 5 marzo 1862. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria.

Durante la sua attività, il Comune di Flavon si è dedicato all'amministrazione del proprio patrimonio consistente per lo più in pascoli, malghe e qualche stabile, redigendo i bilanci preventivi e i conti consuntivi, approvando gli appalti, sostenendo le vertenze per i confini territoriali, nominando i salariati, gli stipendiati comunali e il cassiere, approvando le licenze edilizie, le richieste d'incolato e di matrimonio, applicando le leggi militari, i vari regolamenti, ecc. La documentazione presa in esame testimonia le attività intraprese dal comune quali: la costruzione dell'acquedotto irriguo di Flavon, Terres e Cunevo, il restauro delle campane della chiesa parrocchiale, vari lavori svolti per la malga Flavona di comproprietà dei comuni di Flavon, Cunevo e Terres, la vendita di terreni incolti, la manutenzione della strada alla Moia, la costruzione dell'edificio scolastico di Flavon. Il comune di Flavon concorreva alla gestione del Consiglio scolastico locale.

Struttura amministrativa

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Nel periodo del Vormärz l'amministrazione dei comuni in Austria fu in stretta dipendenza dagli apparati statali. I rappresentanti scelti dagli abitanti furono solo autorità esecutive e consultive. L'amministrazione locale risultava burocraticamente complicata e spesso economicamente svantaggiosa. La circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n. 11135/3818, quanto alla futura organizzazione amministrativa dei comuni nel Circolo di Trento stabiliva la nomina di una rappresentanza comunale e di un capocomune coadiuvato da altro personale: un attuario, degli assistenti, un cassiere (con il compito di incassare le rendite comunali e di pagare le spese), delle guardie boschive e campestri. Il capocomune avrebbe convocato la rappresentanza secondo la necessità, dietro concessione del giudizio distrettuale e alla presenza di un rappresentante di quest'ultimo organo. I conchiusi della rappresentanza andavano registrati in un apposito libro sottoscritto dal capocomune, dall'attuario e dal delegato del giudizio distrettuale. Compiti delle nuove rappresentanze comunali e dei capicomune erano: - la stesura di un accurato inventario del patrimonio comunale, distinguendo l'attivo dal passivo ed evidenziando le diverse voci; - la corretta tenuta degli atti; - la presentazione dei conti consuntivi e degli eventuali arretrati; - la consegna degli atti degli archivi comunali presenti nell'ex comune di aggregazione; - la consegna all'archivio del giudizio dei registri di stato civile; - la presentazione del rendiconto, secondo l'ordinanza del 1785. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, istituiva nelle città maggiori considerate come comuni (Innsbruck, Trento, Bolzano, Rovereto) un magistrato politico-economico, il quale fungeva anche da istanza politica per le gravi trasgressioni di polizia entro il proprio distretto. Il regolamento definitivo dei magistrati politico-economici delle diverse città giunse in tempi diversi (a Rovereto il 28 gennaio 1823, a Trento il 22 novembre 1825). Tra gli organi non compariva più la rappresentanza comunale. Le città minori considerate come comuni (per la parte italiana Riva, Ala e Arco) erano rette da un magistrato politico- economico, composto di 12 (con più di 1000 abitanti, da 16 a 20) elettori, i quali, sotto la presidenza del giudice distrettuale eleggevano: - un borgomastro (sindaco) remunerato annualmente e confermato dal capitano; - quattro consiglieri prestanti servizio gratuito e confermati dal giudizio distrettuale; - un amministratore dei beni comunali salariato annualmente e subordinato al magistrato; - un esattore steurale (fiscale) da assumere con contratto separato e subordinato al magistrato; - [solo in caso di beni consistenti, un cancelliere civico salariato annualmente e confermato dal capitano circolare]; - [solo in caso di rilevante attività edilizia, un architetto civico]. Il magistrato provvedeva a nominare, a pluralità di voti, il restante personale di cancelleria. I comuni di campagna dovevano eleggere: - un capocomune, con il compito di mantenere l'ordine e la polizia; - due deputati, quali assistenti del capocomune e, in caso di assenza di quest'ultimo, suoi sostituti; - un cassiere (per la cui attività si rimandava alle norme del 31.10.1785 e del 3.4.1816), che amministrava i beni comunali, sotto il controllo del capocomune e dei deputati;

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- un esattore steurale (o esattore comunale), addetto alla riscossione delle tasse (che non dovevano confondersi con i denari del comune); - un certo numero di guardie campestri agli ordini del capocomune, "mantenute mediante contribuzioni in denaro, o in prodotti naturali, ovvero mediante assegnazioni di fondi comunali, od altri emolumenti"; I modi e i termini delle elezioni alle cariche comunali non erano specificati. Si sottolineava unicamente: - la facoltà del rispettivo giudizio distrettuale (sovrano o patrimoniale) di respingere le nomine in caso di inammissibilità degli eletti; - l'incompatibilità a ricoprire più uffici; - l'obbligo fatto a ogni membro abile del comune, che riecheggiava l'antica consuetudine degli uffici conferiti a rotazione, di assumere almeno per un anno incarichi comunali (con possibilità di conferma successiva, su desiderio del comune e assenso rilasciato dal relativo giudizio distrettuale); - l'abolizione delle figure dei sindaci, dei segretari e di altri scrivani; - la permanenza dei comuni e dei capicomune sotto l'autorità dei giudizi distrettuali (si era ritornati a un sistema dove l'amministrazione giudiziaria non era separata da quella politico-economica); - la nomina da parte del giudizio distrettuale di competenza, nei comuni lontani dalla sede giudiziaria, di delegati o giurati per facilitare l'amministrazione. Il regolamento comunale del 1819, uno strumento legislativo troppo sommario e superficiale, rimase in vigore per quasi trent'anni. Più dettagliata anche in merito all'organizzazione amministrativa fu la Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170. La legge distingueva tra membri comunali e stranieri e, all'interno dei primi, tra cittadini del comune e "pertinenti". Il diritto di voto attivo e passivo, legato al censo, era inoltre riservato ai cittadini e ai "pertinenti" (ma questi ultimi solo se rivestivano uffici pubblici). Gli organi previsti erano: la rappresentanza e la deputazione comunale. La rappresentanza comunale, di durata triennale, le cui sedute erano pubbliche e le cui deliberazioni erano valide alla presenza di almeno due terzi dei membri (o sostituti) e a maggioranza assoluta dei votanti, era costituita nei comuni con meno di 100 elettori, almeno da 8/9 soggetti; nei comuni con più di 100 elettori, da 10 soggetti, con aggiunto uno per ogni venti elettori oltre i cento; nei comuni con più di 1000 elettori, da un soggetto in più ogni cento elettori oltre i mille. I suoi compiti (che delineavano un ampio raggio di azione) erano: tutelare gli interessi del comune e provvedere ai bisogni del medesimo; rendere pubblici tramite inventari sostanze e diritti comunali; operare per un'adeguata rendita della sostanza comunale; controllare che i singoli membri del comune non ricavassero rendite superiori alle loro necessità dalle sostanze comunali a essi assegnate; investire le eccedenze delle rendite del comune per aumentarne il patrimonio; approntare i preventivi annuali delle entrate e delle spese e, in caso di disavanzi, provvedere mediante sovrimposte (oltre una certa cifra, soggette ad approvazione da parte della Rappresentanza comunale di Circolo); accedere a mutui nell'interesse del comune (oltre certe quote essi pure soggetti ad approvazione da parte della Rappresentanza comunale di Circolo o concessi tramite leggi provinciali); fissare gli emolumenti degli impiegati e degli inservienti comunali e nominare gli organi amministrativi degli stabilimenti comunali di propria competenza; eleggere un proprio cassiere; destinare un soggetto alle mansioni di cancelleria; sopperire alle necessità dei poveri; assegnare i fondi necessari alle istituzioni di polizia per il mantenimento dell'ordine interno; far controllare periodicamente nel

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corso dell'anno i conti di cassa; in caso di necessità sottoporre a controllo la gestione della Deputazione; sempre in caso di necessità nominare commissioni per il controllo delle imprese comunali e altre commissioni, scegliendone i componenti; riunirsi due volte l'anno in seduta ordinaria per esaminare, nell'inverno il conto consuntivo, nell'estate il preventivo e per discutere sugli affari comunali; riunirsi in sedute straordinarie in casi urgenti (anche su richiesta scritta di almeno due terzi dei membri); per ogni seduta tenere un protocollo (firmato dal presidente e dal segretario), da conservare nell'archivio a disposizione del pubblico. La deputazione comunale, di durata triennale, eletta a maggioranza assoluta, aveva il compito preminente di rendere esecutive le deliberazioni della rappresentanza. Era composta dal podestà (capocomune per i centri minori) e due consiglieri. Il podestà presiedeva le sedute della rappresentanza e ne convocava i membri; rappresentava il comune nei suoi rapporti esterni, in questioni civili e amministrative; sottoscriveva documenti comportanti obblighi del comune verso terzi; eseguiva le deliberazioni della rappresentanza (se esse erano in opposizione alle vigenti leggi o a danno del comune ne trasferiva l'oggetto all'autorità distrettuale); amministrava il patrimonio comunale attenendosi rigorosamente al preventivo; per spese urgenti e straordinarie chiedeva l'approvazione della rappresentanza; a fine anno amministrativo trasmetteva a essa il conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita, corredato dai relativi documenti; sulla base di quest'ultimo, formava il preventivo sottoponendolo alla rappresentanza; gli erano subordinati tutti gli impiegati e inservienti comunali; esercitava funzioni di polizia riguardo a nettezza urbana, sanità, poveri, strade, incendi, mercati, buon costume, domestici, cippi confinari, sicurezza delle persone e delle proprietà; doveva procacciarsi i mezzi per adempiere a ciò ed era responsabile di eventuali omissioni; doveva impedire la questua e allontanare i mendicanti. La deputazione poteva comminare pene pecuniarie (convertibili, in caso di impossibilità a pagarle, in prestazioni d'opera a favore del comune) per le infrazioni alle disposizioni riguardanti le materie sopra citate, registrando tali multe in un apposito protocollo. I due consiglieri dovevano espletare la loro funzione, nelle materie di competenza del podestà, in conformità agli ordini di quest'ultimo e sotto la sua responsabilità. In caso di impedimento da parte del podestà, il più anziano dei due consiglieri ne faceva le veci. Nella temperie neoassolutista l'organizzazione amministrativa dei comuni si resse in base a disposizioni provvisorie, in attesa che venisse elaborata la legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58. Essa, rispetto alle ordinanze transitorie, ribadiva la necessità di un'approvazione delle autorità nella scelta degli ufficiali comunali. Il borgomastro stesso era designato dalle autorità su proposta di una terna di soggetti scaturiti dalle votazioni. Decaduta la legge precedente con il mutare della situazione politica, la legge-quadro del 5 marzo 1862 non si scostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849 ed era in consonanza con l'avvento del liberalismo negli organi di governo dell'Impero. Essa tutelava maggiormente i diritti dei singoli e perciò toglieva le precedenti limitazioni nell'accesso al comune e ai diritti elettorali. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" del 9 gennaio 1866 aggiungeva poche novità rispetto all'organizzazione amministrativa dei comuni prevista dalla legge provvisoria del 1849. Emergeva la forte posizione del capocomune, dotato di molte competenze, con i consiglieri nella mera posizione di aiutanti. In particolare al capocomune era affidato il disimpegno di molti affari derivanti dalla sfera d'azione delegata dallo stato al comune (ad esempio il diritto di punire nell'ambito dell'esercizio della polizia locale, §57).

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Veniva semplificato il modo di formare la rappresentanza comunale: - nei comuni costituiti da meno di 100 elettori, 9 o 8 membri a seconda dell'istituzione di tre o due corpi elettorali; - da 100 a 300 elettori, 12 membri; - da 301 a 600 elettori, 18 membri; - da 601 a 1000 elettori, 24 membri; - più di 1000 elettori, 30 membri. Il presente regolamento, così come quello del 1862, era rivolto esclusivamente a paesi e borgate di dimensioni contenute, essendo le città maggiori ormai dotate di statuto proprio. Al regolamento comunale del 9 gennaio 1866 era annesso il "Regolamento elettorale per i Comuni della Contea principesca del Tirolo", tramite il quale i ceti più facoltosi mantenevano il controllo delle amministrazioni comunali. Rispetto alla linea del governo, prevalse il punto di vista dei conservatori tirolesi riguardo alle limitazioni nell'accettazione nel comune di nuovi membri. Con il progressivamente sempre più esteso diritto di voto presso il parlamento dell'Impero, la base sociale degli elettori delle rappresentanze comunali, paradossalmente, rimase spesso più bassa. Allo scoppio della guerra le amministrazioni comunali caddero sotto il controllo delle autorità politiche.

A Flavon l'autorità comunale era rappresentata dal capocomune poi alla fine del 1918, tale carica venne definita con il termine di sindaco. L'applicazione della legge comunale e provinciale italiana si ebbe solo alla fine del 1923, quando iniziò a deliberare il nuovo Consiglio comunale.

Contesto generale Il 21 aprile 1815 cessava il periodo di amministrazione provvisoria del Tirolo. A partire dal 1 maggio 1815 l'Austria incorporò ufficialmente il Dipartimento dell'Alto Adige, mentre il Congresso di Vienna confermava il passaggio dell'ex principato vescovile di Trento all'Austria, già avvenuto nel 1803. Con il 24 marzo 1816 i distretti di Trento e Bressanone ottenevano una loro rappresentanza (insufficiente per la parte italiana del territorio) alla Dieta di Innsbruck, ripristinata dopo la sua soppressione sotto la Baviera. Il 6 aprile 1818 il Tirolo venne incorporato nella Confederazione germanica, nata dalla dissoluzione dell'Impero romano germanico e succeduta alla Confederazione del Reno crollata con Napoleone. I due Capitanati di Circolo di Trento e Rovereto furono ricostituiti a partire dal 1 maggio 1815. L'attività della Corte di giustizia di Trento cessava; con il 20 novembre 1815 veniva eretto un Giudizio civico provinciale a Trento e successivamente un Giudizio collegiale civile e criminale a Rovereto, ciascuno con competenze per i rispettivi Circoli. Il Tribunale d'Appello e Giudizio criminale superiore aveva sede a Innsbruck, mentre l'ultima istanza giudiziaria era costituita dal Supremo Tribunale di Giustizia di Vienna. La circolare del 17 luglio 1816 stabiliva che fosse riservata ai giudizi principeschi (sovrani) la giurisdizione criminale rispetto ai ripristinati giudizi patrimoniali nobili. Con la Patente imperiale del 14 marzo 1817 il Tirolo fu diviso in 99 distretti amministrativi (più 7 nel Vorarlberg); 95 vennero amministrati da cosiddetti Giudizi cumulativi con competenze sia in materia politico-amministrativa, che

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giudiziaria. Furono denominati Giudizi distrettuali (Landgerichte), sia che ci si riferisse ai 44 principeschi (statali), che ai 51 patrimoniali (sottoposti a un dinasta). Entro gli anni Quaranta dell'Ottocento i dinasti rinunciarono via via ai propri residui diritti giudiziari. Il Circolo di Trento era costituito da 10 giudizi principeschi (1) e 11 patrimoniali; quello di Rovereto da 8 principeschi e 6 patrimoniali. Nei 4 distretti cittadini di Innsbruck, Bolzano, Trento e Rovereto l'amministrazione politica era di competenza dei Magistrati, istituiti in dette città rispettivamente in data 11 novembre 1820, 25 febbraio 1821, 22 novembre 1825, 28 febbraio 1823. La nuova organizzazione giudiziaria decorreva dal 1 maggio 1817. Per quanto riguardava la materia penale, l'Organizzazione dei giudizi criminali, secondo la Circolare dell'i.r. Giudizio di Appello del 16 aprile 1817, prescriveva che i giudizi di prima istanza fossero: - inquirenti autorizzati anche a decidere (per la parte italiana il Giudizio civico provinciale di Trento e il Giudizio collegiale di Rovereto); - inquirenti senza diritto di decisione, detti anche Giudizi distrettuali (per la parte italiana Cles, Cavalese, Tione); - inquirenti competenti solo alla cattura dei sospettati di reato e all'assunzione dei rilievi informativi, detti semplicemente Giudizi (tutti gli altri). La circolare del Capitanato di Trento di data 4 novembre 1817, n.11135, rivolta alle comunità del Circolo, esplicitava la dipendenza delle stesse dal Capitanato e dai Giudizi distrettuali. Dopo i moti del 1848 e il fallimento dell'Assemblea costituente di Vienna-Kremsier, fu pubblicata la nuova costituzione del 4 marzo 1849, la quale permetteva allo stato di tenere saldamente in pugno la trasformazione dello stesso in senso moderatamente borghese. Avendo alla base la separazione delle funzioni giudiziarie da quelle politico-amministrative, il 1 gennaio 1850 entrò in vigore la nuova organizzazione delle autorità politico-amministrative, in Tirolo e Vorarlberg: - una Luogotenenza a Innsbruck per tutta la provincia; - tre Reggenze di Circolo, a Innsbruck, Bressanone e Trento; - per l'esercizio delle funzioni politiche i Capitanati distrettuali (sei nella parte italiana); - per l'esercizio delle funzioni giudiziarie i nuovi Giudizi distrettuali (2) (26 per il Tirolo italiano), dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza. Il nuovo ordinamento giudiziario in vigore a partire dal 1.5.1850 prevedeva dunque per il Tirolo italiano: - 26 Giudizi distrettuali dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza; - la Corte di Cassazione di Vienna, dotata della giurisdizione penale in terza e ultima istanza; - un Senato a Trento dotato di giurisdizione civile in terza istanza e penale in seconda; - due Corti di Giustizia, a Trento e a Rovereto, dotate di giurisdizione civile in seconda istanza; - la Corte di Giustizia di Trento come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a nord di Trento (3); - la Corte di Giustizia di Rovereto come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a sud di Trento, comprese le Giudicarie; - una Camera di Commercio a Rovereto.

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La patente imperiale del 31 dicembre 1851 (Silvesterpatent) annullò la costituzione imperiale del 4 marzo 1849 e diede inizio al periodo del neoassolutismo. Al posto della Dieta furono attivate deputazioni "consultive" a fianco dei governatori. L'amministrazione giudiziaria e quella politica ai livelli inferiori tornarono a essere unificate. Il 6 maggio 1854 vennero introdotti anche in Tirolo gli Uffici distrettuali misti, nella parte italiana detti anche Preture, i quali eliminarono gli ampi Capitanati distrettuali e incontrarono il favore della popolazione poiché, abbracciando all'incirca le dimensioni dei vecchi giudizi, erano ben distribuiti sul territorio. La contea del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in quattro Circoli, con sede a Innsbruck, Brixen, Trento e Bregenz, suddivisi in Distretti. Il Circolo di Trento per l'amministrazione politica era costituito da 25 Uffici distrettuali (Preture). Gli Uffici distrettuali corrispondevano ai Giudizi distrettuali. Per le città di Trento e Rovereto con i dintorni erano competenti i rispettivi Magistrati civici. L'autorità giudiziaria entrò in vigore a partire dal 25 novembre 1854. Il Tribunale d'Appello per l'intera contea del Tirolo era a Innsbruck. Per l'amministrazione della giustizia nel Tirolo italiano vi erano: - due Tribunali circolari (a Trento per i Distretti di Trento e dintorni, a Rovereto per i Distretti di Rovereto e dintorni); - a Trento e Rovereto due Giudizi distrettuali delegati urbani, che esercitavano la giustizia nelle suddette città e dintorni; - gli Uffici distrettuali misti, aventi competenze in materia giudiziaria civile oltre che in quella politica. I Giudizi inquirenti in materia penale nel Circolo di Trento erano 8 (il Tribunale di Circolo di Trento, l'Ufficio distrettuale di Borgo, l'Ufficio distrettuale di Cavalese, l'Ufficio distrettuale di Primiero, l'Ufficio distrettuale di Cles, il Tribunale di Circolo di Rovereto, l'Ufficio distrettuale di Riva, l'Ufficio distrettuale di Tione). La crisi subentrata alla sconfitta austriaca nella Seconda guerra di indipendenza italiana e alla perdita della Lombardia segnarono la fine del neoassolutismo nella monarchia e l'apertura alle forze liberali. Vennero emanate prima la legge fondamentale del 20 ottobre 1860, poi la più innovativa legge fondamentale del 26 febbraio 1861. Nel 1861, quale appendice alla legge fondamentale del 26 febbraio, venne approvato anche un nuovo regolamento provinciale per il Tirolo, il quale suscitò ancora delusione nei politici trentini a causa della loro insufficiente presenza alla Dieta: 21 deputati su un totale di 68. Da allora fino al 1914 in Tirolo, nonostante le pressioni per un rinnovamento, non furono introdotte sostanziali modifiche nella costituzione provinciale, né nei criteri della rappresentanza. La sconfitta subita ad opera dei Prussiani nel 1866 fece perdere all'Austria il ruolo-guida in Germania e provocò la cessione del Veneto all'Italia in seguito alla Terza guerra di indipendenza. L'anno seguente le pressioni ungheresi portarono alla costituzione del 21 dicembre 1867, che decretava il cosiddetto Ausgleich, il compromesso che dava vita alla duplice monarchia austro-ungarica. I due tronconi di impero mantenevano in comune esercito e finanze, ma godevano ciascuno di un'organizzazione politico-amministrativa propria. La legge del 19 maggio 1868 sull'erezione delle autorità politico-amministrative nei diversi regni della corona procedette alla completa separazione tra amministrazione politica e funzioni giudiziarie. Le autorità politiche distrettuali venivano denominate Capitanati distrettuali, creati nel 1849, decaduti durante il neoassolutismo e ora rimessi in vita, i quali erano retti da un Capitano e assorbivano l'attività politica che in precedenza era delle Preture e degli Uffici distrettuali misti.

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Secondo l'ordinanza del Ministero degli Interni del 10 luglio 1868, la Contea principesca del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in 24 Capitanati distrettuali (in vigore a partire dal 31 agosto 1868), otto dei quali per la parte italiana. Le città di Trento e Rovereto, che in base al regolamento comunale del 1862 erano state elevate a città statutarie, dal punto di vista politico-amministrativo erano equiparate ai Capitanati distrettuali, per l'ambito giudiziario invece dipendevano dall'omonimo Giudizio distrettuale. Mentre nell'ambito dell'Impero si ebbero diverse leggi elettorali, tese ad allargare sempre più il diritto di voto (1873, 1882, 1896, fino al suffragio universale maschile del 1907) nei comuni della monarchia per l'elezione delle Rappresentanze comunali la base elettorale rimase notevolmente più bassa. L'ultima provincia a rinnovare il proprio ordinamento interno fu il conservatore Tirolo. Il 2 febbraio 1914 finalmente ottenne la ratifica imperiale la nuova Landesordnung tirolese, che rappresentò in parte ancora un compromesso con il vecchio ordine.

Il comune di Flavon, appartenente al Circolo di Trento, dal 1824 al 1849 fu sottoposto al Giudizio distrettuale di Cles con competenza mista politico-giudiziaria. In seguito alla separazione dell'amministrazione politica da quella giudiziaria, introdotta con la patente imperiale del 1849 (seguita ai moti del 1848), Flavon dipese per il primo ambito dal Capitanato distrettuale di Cles, mentre per l'amministrazione giudiziaria fu sottoposto al Giudizio distrettuale di Cles (coincidente con quello precedente). Nel periodo del neoassolutismo la patente del 1849 decadde e l'amministrazione politica tornò ad essere unita a quella giudiziaria; entrambe furono esercitate dagli uffici distrettuali detti appunto "misti", che nella parte italiana del Tirolo assunsero la denominazione di preture. Flavon dal 1854 fece parte della Pretura di Cles. Con la fine del neoassolutismo e l'avvento del liberalismo in Austria, nel 1868 furono ricostituiti gli ampi capitanati distrettuali per l'amministrazione politica e i più ridotti giudizi distrettuali per quella giudiziaria. Come nel 1850, Flavon tornò a far parte per l'amministrazione politica del Capitanato distrettuale di Cles (1868-1918) e per quella giudiziaria del Giudizio distrettuale di Cles (1868-1918). Sotto il governo italiano il comune di Flavon fu sottoposto al Governatore per gli affari civili di Trento (1918-1919) e al Commissariato civile per la Venezia Tridentina, sez. XI (1919-1922), competente per la parte politico-amministrativa. Nell'ambito ecclesiastico Flavon, facente parte della Diocesi di Trento, era parrocchia dedicata alla Natività di San Giovanni Battista nel decanato di Denno.

Fonti normative Patente sovrana 31 dicembre 1812, per l'introduzione dell'imposta d'industria nelle province del Tirolo e Vorarlberg.

Editto del commissario Anton De Roschmann 1 marzo 1814, concernente la provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico

Patente 24 giugno 1814, "relativa alla presa di possesso del Tirolo e Vorarlberg"

Convenzione 28 giugno 1814 "relativa alla cessione da parte del Tirolo e del Vorarlberg, che altre volte apparteneva alla Baviera, a sua maestà l'imperatore d'Austria".

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Circolare governatoriale 23 marzo 1816, "Spese e debiti della concorrenza militare"

Circolare governatoriale 16 luglio 1816, n. 16232, Ripristinazione dei giudizi patrimoniali

Patente sovrana 14 marzo 1817 , n. 51, "Organizzazione dei giudizi distrettuali"

Ordinanza 16 aprile 1817, n. 80 "Organizzazione dei giudizi criminali".

Legge 13 aprile 1817, n. 79 Separazione del giudizio di Vigo in Fassa dal circolo di Bolzano, ed incorporamento del medesimo al circolo di Trento

Istruzione 31 agosto 1817, n. 20934/1760 "concernente i conti comunali, compilata per i comuni minori, secondo la prescrizione de' 31 ottobre 1785 in appendice alla circolare governiale"

Legge 31 agosto 1817, n. 65, "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle giurisdizioni, e dei comuni"

Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato del Circolo di Trento 4 novembre 1817, n. 11135/3818 "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione dei comuni nel Circolo di Trento"

Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato circolare di Trento 21 dicembre 1817, n. 12283/4109, con istruzioni in merito alla tenuta del "giornale d'entrata ed uscita" e del "libro maestro"

Regolamento 14 agosto 1819, n. 168 "Regolamento delle Comuni, e dei loro Capi nel Tirolo e Vorarlberg"

Kaiserliches Patent vom 17 Maerz 1849, n. 170 "womit ein provisorisches Gemeinde-Gesetz erlassen wird"

Ordinanza imperiale 20 aprile 1854, n. 96, "wodurch eine Vorschrift für die Vollstreckung der Verfügungen und Erkenntnisse der landesfürstlichen politischen und polizeilichen Behörden erlassen wird".

Kaiserliches Patent vom 24 April 1859, n. 58, "womit ein neues Gemeinde-Gesetz erlassen wird"

Decreto del Ministero degli interni e della giustizia 30 gennaio 1860, n. 28 "betreffend die Bestellung eines beeideten Felschutzpersonales und das Verfahren über Feldfrevel"

Legge 5 marzo 1862, n. 18, "con cui vengono stabilite le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali"

Legge 3 dicembre 1863, n. 105, "betreffend die Regelung der Heimatverhältnisse"

Legge 9 gennaio 1866, n. 1, "obbligatoria per la contea principesca del Tirolo, colla quale viene emanato un regolamento comunale ed un regolamento elettorale pei comuni"

Legge 25 luglio 1871, n. 95, "sull'introduzione di una legge generale sui libri fondiari"

Legge 22 gennaio 1879, n. 13, "con cui viene emanato un regolamento per le persone di servizio"

Legge del 18 gennaio 1882, n. 2, "valevole per la contea principesca del Tirolo, concernente l'amministrazione del patrimonio e delle entrate comunali ed i provvedimenti di rispettiva vigilanza sui comuni"

Legge 7 giugno 1883, n. 94, "concernente la divisione di terreni comuni e la regolazione di diritti comuni di

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godimento e di amministrazione"

Regolamento 18 giugno 1888, n. 3992 per i comuni italiani del Tirolo

Legge 8 giugno 1892, n. 17, Amministrazione della sostanza comunale e dei redditi comunali

Legge 10 marzo 1895, n. 16, concernente l'istituto della difesa del paese per la contea del Tirolo e pel Vorarlberg

Legge 9 giugno 1909, n. 62, "valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla commassazione dei terreni agricoli"

Legge 9 giugno 1909, n. 61, valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla divisione dei terreni comuni e la regolazione dei diritti di godimento e di amministrazione che vi si riferiscono

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., 1.2 "Comune di Flavon (ordinamento austriaco)", 1818-1923 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, pp. 325-326

FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto)

Note 1) Il 1 maggio 1817 il giudizio di Vigo di Fassa veniva staccato dal Circolo di Bolzano e incorporato a quello di Trento. 2) Da non confondersi con i Giudizi distrettuali dell'organizzazione del 1817, che in tedesco apparivano quali Landgerichte. 3) Il Giudizio distrettuale di Cles era Tribunale correzionale per i giudizi a esso sottoposti.

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subfondo 1.2 Comune di Flavon (ordinamento austriaco), 1819 - 1923 (con docc. fino {331} al 1930)

8 buste, 3 registri; metri lineari 0.9

Soggetti produttori Comune di Flavon, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Contenuto Il subfondo comprende la documentazione prodotta dal comune di Flavon in epoca austriaca (1818-1923) dal 1818 fino al 1930.

Criteri di ordinamento e inventariazione Nell'intervento di riordino della seconda metà degli anni Sessanta la documentazione del periodo austriaco e del periodo italiano fino ai primi anni '30 è stata suddivisa nelle categorie previste dal titolario Astengo. In questa situazione si è ritenuto di riunire i documenti del subfondo austriaco riconducibili al medesimo soggetto produttore e di selezionare la documentazione appartenente ai comuni di Cunevo e di Terres e di ricondurla ai rispettivi archivi. Il materiale presente è in buono stato di conservazione e attualmente organizzato in 7 serie archivistiche. L'ordine di queste ultime prevede: materiale documentario relativo ai verbali delle sedute della rappresentanza comunale (contenenti anche le registrazioni del consiglio comunale fino al 1925), protocolli degli esibiti, carteggio e atti degli affari comunali ordinati per annualità, lavori pubblici. Per quanto riguarda il materiale contabile è stato organizzato in un’unica serie: preventivi ed allegati e conti consuntivi con i documenti giustificativi. Le illustrazioni specifiche delle caratteristiche di ogni serie sono state riportate nella relativa introduzione; per quanto riguarda i registri divisi in finche si è riportata la tipologia dei dati registrati all'interno di esse mentre se i dati erano analoghi per tutti i registri di una serie sono stati descritti in introduzione.

120

serie 1.2.1 Verbali delle deliberazioni della Rappresentanza comunale, 1885 - 1925 {332}

Contenuto La legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849 prevedeva, tra l'altro, che le deliberazioni prese nel corso delle sedute della rappresentanza comunale venissero registrate su un apposito protocollo. I verbali in esso riportati si articolavano in una serie di deliberazioni relative ai diversi punti all'ordine del giorno. Questi registri venivano conservati nell'archivio comunale e la loro consultazione era consentita a chi ne facesse richiesta.

La serie, composta da tre registri, raccoglie i verbali delle sedute della Rappresentanza e del Consiglio comunale dal 1885 fino al 1925.

ACFl.1.2.1-1 {333}

"Registro dei conchiusi della Rappresentanza comunale pro anno 1885, 1886, 1887, 1888, 1889"

1885 gennaio 30 - 1889 dicembre 26 Protocolli delle sessioni della Rappresentanza comunale - 1885: nn. 1-13; - 1886: nn. 1-7; - 1887: nn. 1-10; - 1888 gennaio 8 - luglio 15: nn. 1-5; - 1888 luglio 29 - dicembre 26 Registro, cc. 56 n.n. 3 cc. 35 sciolte Num. un. progr. 6

ACFl.1.2.1-2 {334}

Protocolli delle sessioni della Rappresentanza comunale

1910 marzo 5 - 1921 febbraio 14 Si segnala: protocollo di sessione straordinaria del 17 dicembre 1918 con cui si annuncia l'avvenuta annessione al Regno d'Italia, da questo momento il capocomune adotta la denominazione di sindaco Registro, legatura in mezza tela, cc. 97 n.n. Num. un. progr. 6

ACFl.1.2.1-3 {335}

"Protocollo Flavon. Anno 1922"

1922 febbraio 14 - 1925 ottobre 10 (con registrazioni del 1926)

121

- Verbali delle sedute della Rappresentanza comunale, 1922 febbraio 14 - 1923 [gennaio] 28; - verbali delle sedute del Consiglio comunale, 1923 febbraio 1 - 1925 ottobre 10; - "Promemoria" delle sedute del Consiglio comunale del 17 e 26 marzo 1926; - verbale della seduta della Rappresentanza del Consorzio di segreteria di Cunevo, Flavon, Terres e Termon, 1925 gennaio 11 Registro, legatura in mezzatela, cc. 98 Num. un. progr. 6

122

serie 1.2.2 Protocolli degli esibiti, 1897 - 1930 {336}

Contenuto La legge comunale provvisoria del 1849, al paragrafo 83, stabiliva che la rappresentanza comunale dovesse nominare una persona idonea al disbrigo degli affari di cancelleria, che comprendeva anche la registrazione quotidiana della corrispondenza in arrivo e partenza. Lo schema del protocollo degli esibiti, completamente identico a quello vigente durante il periodo napoleonico, rimase in vigore fino all'introduzione della legislazione comunale italiana. In apposite finche sono riportati i dati essenziali di ciascun documento, cioè il numero progressivo ad esso attribuito in fase di protocollazione, il mittente o il destinatario, l'oggetto, la data ed eventuali altre annotazioni.

La serie comprende 5 registri dal 1897 al 1930.

ACFl.1.2.2-1 {337}

"Protocollo esibiti. 1897"

1897 gennaio 1 - 1897 dicembre 10 Nn. di prot. 1-457 Registro, legatura in cartone, cc. 54 n.n. Num. un. progr. 7

ACFl.1.2.2-2 {338}

"Protocollo esibiti. 1898"

1898 gennaio 1 - 1898 agosto 2 Nn. di prot. 1-324 Registro, legatura in cartone, cc. 34 n.n. Num. un. progr. 7

ACFl.1.2.2-3 {339}

"Esibiti. 1901"

1901 gennaio 1 - 1901 gennaio 10 Nn. di prot. 1-36 Al n. 1 è annotato un promemoria del capocomune Enrico Giovannini che narra l'avvenuta celebrazione di una messa alle ore 24 del

31 dicembre 1900 per festeggiare l'entrata del secolo XX. Registro, legatura in cartone, cc. 5 n.n. Num. un. progr. 7

123

ACFl.1.2.2-4 {340}

Protocollo degli esibiti

1916 gennaio 2 - 1920 novembre 12 - 1916: nn. di prot. 1-549; - 1917: nn. di prot. 1-536, - 1918 : nn. di prot. 1-362 (annotazioni fino al 23 ottobre 1918); - 1918 novembre 10 - 1919 aprile 7: nn. di prot. 1-285; - 1919 aprile 15 - 1919 settembre 3: nn, 410 - 441; - 1920: nn. 1-217 Registro, legatura in mezza tela, cc. 109 n.n. Num. un. progr. 7

ACFl.1.2.2-5 {341}

"Protocollo esibiti del comune di Flavon..."

1921 gennaio 2 - 1930 novembre 22 - 1921: nn. di prot. 1-440; - 1922: nn. di prot. 1-795; - 1923: nn. di prot. 1-378; - 1924: nn. di prot. 1-46[4]; - 1925: nn. di prot. 1-425; - 1926: nn. di prot. 1-407; - 1927: nn. di prot. 1-487; - 1928: nn. di prot. 1-720;

- 1929: nn. di prot. 1-588; - 1930: nn. di prot. 1-168 Registro, legatura in mezza tela, cc. 107 n.n. Num. un. progr. 7

124

serie 1.2.3 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1818 - 1923 {342}

Contenuto La serie raccoglie il carteggio (lettere, missive e responsive) e gli atti (documenti diversi dal carteggio) prodotti per la trattazione degli affari relativi alle diverse attività di competenza del Comune dal 1818 al 1923. Si tratta di avvisi, ordini, comunicazioni, note, protocolli di sessione della rappresentanza comunale, insinuazioni, obbligazioni, decisioni, ricevute postali.

Criteri di ordinamento e inventariazione Una volta acquisita una panoramica generale approfondita della situazione è emerso come, durante la riorganizzazione del 1967, il carteggio amministrativo dell'archivio storico già dal 1855 fosse stato suddiviso a posteriori secondo il titolario Astengo, inoltre che la documentazione riguardava indistintamente sia Flavon che Terres e Cunevo ed altri fondi archivistici. Pertanto si è proceduto a selezionare la documentazione di Terres e Cunevo per ricondurla ai rispettivi archivi e, dopo attenta valutazione, il carteggio del comune di Flavon è stato organizzato per annualità, secondo l'uso praticato generalmente in epoca austriaca; gli atti sono stati ordinati, dove possibile, secondo il numero di protocollo, altrimenti secondo la data. Sono stati segnalati i fascicoli, per lo più pluriennali, ritenuti di particolare interesse per la storia e i diritti del comune, nonché per la ricerca in generale e i documenti in lingua tedesca apponendo tra parentesi la dicitura “tedesco”.

ACFl.1.2.3-1 {343}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1818 - Lettera di Johann Dalla Torre a[llo zio Alberto Maistrelli] relativa al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1818 giugno 21, cc. 2 (tedesco); - lettera di Johann Dalla Torre, segretario del Landrecht del Tirolo, allo zio Alberto Maistrelli relativa al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1818 agosto 7 (con nota in italiano del 12 agosto 1818), cc. 2 (tedesco) - lettera di Johann Dalla Torre allo zio Alberto Maistrelli relativa al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1818 agosto 14, cc. 2 (tedesco) Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-2 {344}

Carteggio ed atti degli affari comunali

125

1819 - Avviso del Giudizio distrettuale di Spormaggiore, 1819 gennaio 19; - lettera di Johann Justinger ad Alberto Maistrelli relativa al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1819 aprile 1 (con copia di lettera di Ferdinand von Bissingen-Nippenburg del 14 marzo 1819 e con nota in italiano del 20 aprile [1819]), (tedesco, italiano); - dichiarazione resa dai rappresentanti dei possessori della decima feudale di Flavon in merito all'ammontare della stessa, 1819 aprile 16 (con autentiche successive); - quietanza rilasciata dal “Tassatorio” del Giudizio Distrettuale Spaur-Saracini-Spormaggiore a Gaspare Poda in merito alla vidimazione di due “esposizioni” dei feudatari della decima di Flavon, 1819 aprile 18; - nota delle tasse spettanti al Landeshaupttaxamt (ufficio delle tasse) del Tirolo e Vorarlberg per il rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1819 aprile 22 (tedesco); - lettera di Johann Justinger ad Alberto Maistrelli relativa al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1819 agosto 26 (con note in italiano del 4 settembre [1819]) (tedesco, italiano); - nota delle tasse spettanti al Landeshaupttaxamt (ufficio delle tasse) del Tirolo e Vorarlberg per il rinnovo d'investitura della decima

di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1819 settembre 15 (tedesco)

Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-3 {345}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1820 - Comunicazione di Antonio Vidi di Pinzolo al capocomune di Flavon in merito all'acquisto di legname nel bosco di Tovel; con risposta relativa e successiva comunicazione in merito al contratto, 1820 gennaio 12 - gennaio 16; marzo 17 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-4 {346}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1821 - "Servitù feudali", 1821 giugno 12; giugno 23; - "Diritto di caccia Flavon", 1821 - 1827 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-5 {347}

Carteggio ed atti degli affari comunali

126

1826 - Nota delle tasse spettanti al Landeshaupttaxamt del Tirolo e Vorarlberg per il rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1826 febbraio 13 (tedesco); - quietanza rilasciata da un ufficiale non identificato del governo tirolese in merito al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1826 aprile 10 (tedesco); - lettera di Johann Justinger ad Alberto Maistrelli (?) relativa al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo (“die Lehenangelegenheit der Gemeinden Flavon und Teres”), 1826 aprile 15 (tedesco); - nota delle spese occorse per il rinnovo dell'investitura della decima dal 1818 al 1826 e documenti giustificativi resa dal dottor Maistrelli, 1826 giugno 4; - "1826 - 4 agosto. Conto relativo alle spese incontrate alla rinnovazione della feudale investitura della decima di Flavon rilasciata nel 1826 dietro ricerca fatta nel 1818", 1826 agosto 4; settembre 5 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-6 {348}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1833 - Ordine del Giudizio distrettuale di Cles al capocomune di Flavon di fornire informazioni circa la decima di Flavon, 1833 settembre 17; - ricevute per raccomandate postali Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-7 {349}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1834 - Ordine del Giudizio distrettuale di Cles di ricercare nell'archivio comunale documenti relativi alla decima di Flavon Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-8 {350}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1835 - Ordine del Giudizio distrettuale di Cles di inviare da parte della rappresentanza comunale di Flavon un certificato sullo stato invariabile dell'oggetto feudale dopo l'ultima investitura, 1835 gennaio 16; - lettera di un ufficiale non identificato del governo tirolese a Giuseppe Chini relativa al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1835 luglio 19 (tedesco);

127

- ricevuta postale, 1835 dicembre 12; - promemoria relativo ad adempimenti necessari per il rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1835 circa (copia semplice del sec. XIX ?) Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-9 {351}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1836 - "Procura delli abitanti possessori di Flavon fatta a Pietro Callai ed a Vito Poda": nomina di Pietro Calai e Vito Poda, entrambi da Flavon, a procuratori per il rinnovo dell'investitura feudale della decima, 1836 aprile 2; - comunicazione del Giudizio distrettuale di Cles a Pietro Calai e Vito Poda, entrambi da Flavon, relativa all'investitura feudale, 1836 settembre 17; - "Notta delli viaggi e spese fatte in occasione della investitura per la decima sostenute da Pietro Callai e Vito Poda" e Gasparo Poda dal 20 marzo 1833 al 13 novembre 1836, 1836 [novembre]; - ricevuta postale, 1836 novembre 13 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-10 {352}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1837 - Lettera di un personaggio non identificato del governo tirolese a Giuseppe Chini relativa al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1837 gennaio 9 (tedesco);

- nota delle tasse spettanti al Landeshaupttaxamt del Tirolo e Vorarlberg per il rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1837 febbraio 16 (tedesco); - quietanza rilasciata da un ufficiale non identificato del governo tirolese relativa al rinnovo d'investitura della decima di Flavon a favore delle comunità di Flavon, Terres e Cunevo, 1837 febbraio 27 (tedesco);

- dichiarazione inviata al capitano distrettuale di Cles in merito al godimento dell'investitura della decima, [1837] Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-11 {353}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1850 - "Affittanza sorti fieno di montagna", 1850 - 1858 (con docc. dal 1814)

128

Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-12 {354}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1852 - Comunicazione del Capitanato distrettuale di Cles a Pietro Calai e Vito Poda, entrambi da Flavon, relativa al diniego di appoggiare la loro domanda di ottenere l'investitura, 1852 settembre 28; - ordine del Capitanato distrettuale di Cles a Pietro Calai e Vito Poda, entrambi da Flavon, di denuncia della decima feudale di Flavon, Terres e Cunevo alla Commissione distrettuale dell'esonero della gleba, 1852 dicembre 9 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-13 {355}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1853 - Appalto caccia Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-14 {356}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1855 - "Affittanza malga Flavona", 1855 (con un doc. del 1852) Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-15 {357}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1864 - "Documenti. Compra - vendita stabili - ipoteche - estimo", 1864 - 1914 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-16 {358}

129

Carteggio ed atti degli affari comunali

1866 - "Scuole", 1866; - "Grandinata e siccità", 1866; 1870; - "Culto, edifici di culto, congrua al parroco ...", 1866 - 1883 (con succ. fino al 1914) Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-17 {359}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1867 - Carteggio ed atti; - "Concorrenza stradale destra": atti e circolari, 1867 - 1891 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-18 {360}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1868 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-19 {361}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1870 - Carteggio ed atti; - asta per la ricevitoria comunale, 1870 dicembre 27; - "Incendio Terres", 1870 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-20 {362}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1871 - "Liquidazione del consuntivo 1868 e 1869", 1871 aprile 29;

130

- "Atti acque gaggio comunale": progetto lago al Plan redatto dal perito Celeste Giovannini nel settembre 1871 ed approvazione dell'opera; - "Amministratori comunali" Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-21 {363}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1872 - Deliberazioni della Rappresentanza comunale Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-22 {364}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1873 - Deliberazioni della Rappresentanza comunale; - "Atti approvazione conto consuntivo" per gli anni 1869, 1870 e 1871"; - "Legato Spaur", 1873 aprile 10-11 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-23 {365}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1874 - Appalto pane"; - n. 63/1874:"Istanza dell'avvocato dottor Lorenzoni quale procuratore del comune di Flavon contro Menapace Rosalia, vedova del fu Giuseppe e ... fratelli fu Giuseppe Menapace di Flavon per pignoramento di mobili e stabili", 1873 (con un doc. del 1830) Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-24 {366}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1875 - "Atti vendita incolti - Flavon" Fascicolo

131

Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-25 {367}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1876 - Deliberazioni della Rappresentanza comunale Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-26 {368}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1879 - Deliberazioni della Rappresentanza comunale

Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-27 {369}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1880 - Appalto "per il diritto di raccogliere la fogliarolla" nei boschi comunali, 1880 agosto 1 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-28 {370}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1881 - Deliberazioni della Rappresentanza comunale Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-29 {371}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1882 - Deliberazioni della Rappresentanza comunale

Fascicolo

132

Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-30 {372}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1883 - Deliberazioni della Rappresentanza comunale Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.1.2.3-31 {373}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1884 - Deliberazioni della Rappresentanza comunale;

- "Contratto di mutuo con Cassa rurale Trento"; - "Schiarimenti all'ordinanza dell'I. R. Luogotenenza 4 gennaio 1880, n. 20678 concernente i prospetti annuali del bestiame ...", 1884 dicembre 2 (stampato) Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-32 {374}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1885 - Carteggio ed atti; - Regolamento fiera di Pasqua", 1885 - 1889; - "Medico Denno": atti riguardanti la condotta, 1885 - 1906 (con un doc. del 1851) Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-33 {375}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1886 - "Foreste. Scavo della trementina"; - vertenza intercorsa tra i comuni di Flavon, Cunevo e Terres per la concorrenza nelle spese di restauro ed ampliamento della stalla di malga Flavona di comproprietà fra i tre comuni, 1886 - 1887 Fascicolo Num. un. progr. 9

133

ACFl.1.2.3-34 {376}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1888 - "Progetto e rilievo" per la costruzione di un tronco di strada sul monte di Flavon, 1888 maggio 27 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-35 {377}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1889 - Atto di successione, 1889 maggio 25; - affittanza del diritto di pascolo sulla montagna Flavona ad Enrico Reck da San Sebastiano di Folgaria, 1889 luglio 7 (con nota del

1894); - domanda della Società alpinisti tridentini al comune di cessione suolo per la costruzione di un rifugio alpino sul Grostè, 1889 ottobre 10 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-36 {378}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1890 - Preventivo per i lavori di restauro dell'orologio del campanile, 1890 gennaio 23 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-37 {379}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1891 - "Atti malga Flavona" Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-38 {380}

Carteggio ed atti degli affari comunali

134

1892 - Deliberazioni della Rappresentanza comunale; - "I.R. Casino di bersaglio comunale", 1892 marzo 8 - 1892 maggio 4; - trasporto della salma della contessa Leopoldina Spaur, 1892 maggio 30; - ordine del Capitanato distrettuale di Cles di istituire una colletta per gli incendiati di Malé, 1892 agosto 7 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-39 {381}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1893 - Mutuo concesso dalla Cassa di Risparmio al comune, 1893 gennaio 26; - edificio scolastico di Flavon, 1893 - 1909 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-40 {382}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1894 - Verbale di deliberazione della Rappresentanza comunale di approvazione e liquidazione del conto preventivo 1894, 1894 marzo 23; - "Convento Cappuccini Malé": supplica per una donazione, 1894 aprile 14 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-41 {383}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1895 - Carteggio ed atti; - "Fontane Flavon" Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-42 {384}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1896

135

- Richiesta di nomina dei rappresentanti del Consiglio scolastico locale per la Comunità scolastica di Flavon-Terres e Cunevo, 1896 ottobre 13 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-43 {385}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1897 - Nomina del custode forestale Luca Zanin da Flavon, 1897 aprile 2; - comunicazione del Capitanato distrettuale di Cles al comune circa la sepoltura del maggiore di artiglieria Sava Ravacic, 1897 agosto 22; - comunicazione al Capitanato distrettuale di Cles di un atto di pubblicazione di matrimonio, 1897 dicembre 13- 1897 dicembre 20; - "Feudo-decima", 1897-1899 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-44 {386}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1898 - Deliberazione della Rappresentanza; - "Scuole" Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-45 {387}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1899 - Comunicazione della Giunta provinciale del Tirolo al Corpo pompieri di Flavon in merito all'incendio di Cunevo; - estrazione a sorte di lotti di legname in località "Tovi delle Canevazze" Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-46 {388}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1901 Fascicolo

136

Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-47 {389}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1902 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-48 {390}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1904 - "Ponte Moncovo": - "Beneficio parrocchiale di Flavon";

- "Custodia forestale"; - "Casa primissariale"; - "Tutela forestale"; -"Affittanza Malga Flavona"; - appalto caccia Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-49 {391}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1905 - Nn. di prot. 20-106; 401-619; - "Sacristano Chiesa par[rocchiale] Flavon" Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-50 {392}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1906 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.1.2.3-51 {393}

137

Carteggio ed atti degli affari comunali

1907 Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-52 {394}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1908 Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-53 {395}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1909 Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-54 {396}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1910 Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-55 {397}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1912 Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-56 {398}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1913 Fascicolo Num. un. progr. 10

138

ACFl.1.2.3-57 {399}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1914 Si segnala: "Appalto pane" Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-58 {400}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1915 Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-59 {401}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1916 Si segnala: "Caduti di guerra": corrispondenza e fedi di morte, 1916-1920 Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-60 {402}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1918 Si segnala: "Libro cassa sussidio profughi...", 1918 agosto 2 - 1918 ottobre 20 Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-61 {403}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1919 Fascicolo Num. un. progr. 61

ACFl.1.2.3-62 {404}

Carteggio ed atti degli affari comunali

139

1920 Si segnala: "Tagli mughi Flavona" Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-63 {405}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1921 Si segnala: sessioni della Rappresentanza comunale, 1921 marzo 9 - 1921 dicembre 20; certificati di ispezione cadaverica; "Prestiti lombardizzati di guerra", 1917 - 1921 Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-64 {406}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1922 Si segnala: deliberazioni del Consiglio comunale; certificati d'ispezione cadaverica; "Atti militari" Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.1.2.3-65 {407}

Carteggio ed atti degli affari comunali

1923 - Nn. di prot. 1-380; - carteggio ed atti in ordine cronologico; - deliberazioni del Consiglio comunale; - circolari della Sottoprefettura di Cles relativa alle tasse ed imposte comunali e ai bilanci; - certificati d'ispezione cadaverica; - "atti militari" Fascicolo Num. un. progr. 10

140

serie 1.2.4 Lavori pubblici, 1873 - 1922 {408}

Contenuto Per lavori pubblici si intendono quelle opere pubbliche rivolte alla costruzione, al ripristino, alla manutenzione o ricostruzione, trasformazione o ampliamento di opere di pubblica utilità. Rientrano nei lavori pubblici opere quali: opere edilizie relative alla costruzione di edifici pubblici quali case comunali, scuole etc.; opere igieniche (fognature, acquedotti, cimiteri, macelli pubblici, mercati all'ingrosso); opere stradali relative alla manutenzione, costruzione e sistemazione di strade e piazze pubbliche, passeggiate, conservazione e sistemazione delle strade vicinali soggette al pubblico transito; opere idrauliche; opere marittime; opere che riguardano la navigazione interna; opere di bonifica relative alla bonifica forestale, montana etc.

La serie comprende un'unica pratica relativa alla costruzione e manutenzione dell'acquedotto irrigatorio che copre l'arco temporale dal 1904 al 1922.

ACFl.1.2.4-1 {409}

Costruzione e manutenzione dell'acquedotto irrigatorio

1873 - 1922 - Carteggio, atti e progetti per la realizzazione dell'acquedotto irriguo, 1873 - 1922; - "Resa di conto sull'amministrazione del denaro preso per la costruzione dell'acquedotto irrigatorio" e spese relative, 1904 - 1909; - " ... Conto acquedotto Tovel", 1904 - 1912; - "Conti acquedotto 1909 - 1913": specifiche, quietanze e fatture, nn. 1-112, 1908 novembre 3 - 1913; protocollo di convenzione con l'impresa Ambrosi e Campolongo per la costruzione del canale irriguo dei comuni di Flavon e Cunevo, 1909 dicembre 2; quietanza di pagamento di corone 1064,39 a favore del comune di Cunevo per i lavori eseguiti in comune, 1913 giugno 18 Busta Num. un. progr. 11

141

serie 1.2.5 Inventari del patrimonio comunale, 1894 - 1921 {410}

Contenuto Ogni comune, per far fronte alle spese che si presentavano di anno in anno, doveva ricorrere in primo luogo, oltre che agli introiti derivanti dalle tasse, agli utili ricavati dalla gestione del patrimonio comunale. Ai fini di una razionale ed ordinata gestione del proprio patrimonio ogni comune era obbligato alla tenuta di un apposito inventario. Istruzioni più dettagliate vennero emanate con la legge 8 giugno 1892, B.P. n.17, dove si stabiliva che ogni comune dovesse compilare un inventario delle proprie sostanze e lo tenesse sempre in evidenza, procedendo periodicamente alla sua revisione. Nell'inventario dovevano essere registrati i beni mobili ed immobili, i debiti e gli oneri del comune e delle frazioni in cui si articolava il suo territorio e degli istituti e fondi amministrati dal comune, inoltre dovevano figurare i capitali pubblici e privati, le provvigioni, gli attrezzi e i diritti spettanti all'ente comunale su proprietà altrui. La rappresentanza comunale doveva procedere ogni tre anni alla revisione dell'inventario o alla compilazione di uno nuovo.

La serie comprende registri e fascicoli che coprono gli anni 1894 - 1921.

ACFl.1.2.5-1 {411}

"Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Flavon ... alla fine dell'anno 1894 ..."

1894 novembre 29 Registro, cc. 6 n.n. Num. un. progr. 12

ACFl.1.2.5-2 {412}

"Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Flavon ... alla fine dell'anno 1908"

1909 maggio 29 Con copia del 15 dicembre 1909 Fascicolo Num. un. progr. 12

ACFl.1.2.5-3 {413}

"Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Flavon ... alla fine dell'anno 1910"

1911 maggio 22 Copia del 2 febbraio 1912 Registro, cc. 3 n.n.

142

Num. un. progr. 12

ACFl.1.2.5-4 {414}

"Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Flavon ... alla fine dell'anno 1918" ed allegati

1920 luglio 20 Fascicolo Num. un. progr. 12

ACFl.1.2.5-5 {415}

"Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Flavon ... alla fine dell'anno 1918"

1921 novembre 30 Fascicolo, 2 esemplari Num. un. progr. 12

143

serie 1.2.6 Catasto, 1887 - sec.XX primo quarto (con registrazioni fino al 1955) {416}

Contenuto La documentazione relativa a questa serie si riferisce al catasto austriaco, formatosi tra gli anni 1850 e inizio del 1860; essa comprende gli strumenti utili a fornire un quadro completo dei beni immobili situati nel territorio comunale e dei loro proprietari. La finalità di tali strumenti era quella di fornire tutti i dati e i riferimenti per le imposizioni fiscali di natura fondiaria. Con la patente dell'imperatore Francesco I del 23 dicembre 1817 (1) fu decisa l'istituzione di un catasto unitario per tutte le provincie dell'impero, che fu realizzato entro la prima metà del sec. XIX, fatta eccezione per il Tirolo e Vorarlberg a causa della resistenza passiva posta in essere dai ceti dirigenti e dai possidenti locali. Soltanto nel clima politico e sociale creatosi dopo i moti rivoluzionari del 1848 e con la successiva reazione neoassolutista venne disposta nel 1853 la mappatura della circoscrizione catastale corrispondente alle provincie del Tirolo e Vorarlberg, che fu completata nel 1861, senza tuttavia l'elemento essenziale rappresentato dalla determinazione della rendita e l'attribuzione della stima. Soltanto negli anni Ottanta, in seguito alla legge 23 maggio 1883, n.83 (2) e relativo regolamento (3), si procedette all'attribuzione della stima, ma solo per le particelle fondiarie, e furono compilati nuovi protocolli (4). La documentazione presente negli archivi comunali è costituita dalle mappe, dai protocolli delle particelle dei terreni e degli edifici e dagli elenchi alfabetici dei possessori.

La serie comprende i registri delle particelle dei possessori e le mappe del comune catastale di Flavon, strumenti utilizzati fino alla seconda metà del secolo XX.

Note 1. "Raccolta delle leggi provinciali per il Tirolo Voralberg", 1817, vol. IV, parte II, pp.1229-1248 2. "Raccolta delle leggi dell'impero" 1883, pp.249-268 3. Ibidem,pp.282-342, Ordinanza del ministero di finanza 11 giugno 1883, n.91 4. Marcello BONAZZA, "La misura dei beni: il catasto teresiano trentino-tirolese tra sette e ottocento", [Trento],Comune di Trento, 2004 ( Quadri e riquadri, 10), p.93-102

ACFl.1.2.6-1 {417}

"Protocollo delle particelle del comune di Flavon. 1888" (tit. int.) dei terreni e degli edifici

1888 Il registro riporta: n. progressivo, n. della mappa, denominazione della contrada, n. di particella catastale, n. di casa, n. dei comproprietari, generalità dei possessori dei fondi, qualità della coltura, classe, estensione e rendita Registro, legatura in mezza pelle, cc. 95 n.n.

144

Num. un. progr. 13

ACFl.1.2.6-2 {418}

"Protocollo delle particelle del comune di Flavon" (tit. int.) dei terreni e degli edifici

sec. XIX ultimo quarto - sec. XX prima metà (con aggiornamenti fino al 1955) Con appendici dei fabbricati e dei terreni aggiornate fino al 1970. Il registro riporta: n. della mappa, denominazione della contrada, n. di particella catastale, n. del foglio di possesso, riferimento all'appendice, se estinta; relativamente al fondo: qualità della coltura, classe, estensione e rendita Registro, legatura in mezza tela, cc. 56 n.n. Num. un. progr. 14

ACFl.1.2.6-3 {419}

"Specifica dei possessori dei fondi"

sec. XX primo quarto Nn. 1-624. Il registro riporta: n. del foglio di possesso, generalità dei possessori Registro Num. un. progr. 15

ACFl.1.2.6-4 {420}

Mappa catastale di Flavon

1887 Copia della mappa del 1859 Mappa, 9 tavole Num. un. progr. 16

ACFl.1.2.6-5 {421}

Mappa catastale di Flavon

sec. XX primo quarto Mappa, 9 tavole Num. un. progr. 16

145

serie 1.2.7 Preventivi, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1896 - 1923 {422}

Contenuto Il regolamento comunale del 1819 confermò le disposizioni dettate dalla circolare governatoriale 3 aprile 1816, n. 7624, e dalla legge 31 agosto 1817, n. 65 "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle giurisdizioni, e dei comuni". Ogni comune era obbligato alla redazione e alla tenuta annuale del "Sommario di tutta l'entrata ed uscita" e del "Sistema preliminare". La legge provvisoria comunale del 1849 stabilì che la rappresentanza dovesse approvare i preventivi e i consuntivi. Il regolamento comunale del 1866 stabilì che ogni capocomune compilasse il bilancio e che la rappresentanza comunale lo esaminasse e lo approvasse non più tardi di un mese dall'inizio del nuovo anno; invece il conto consuntivo doveva essere approvato dalla rappresentanza non più tardi di tre mesi dopo l'inizio dell'anno successivo. Una normativa più particolareggiata in materia fu emanata con la legge 8 giugno 1892, n. 17, concernente l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali. In forza di tale legge, ogni anno il capocomune doveva compilare il preventivo delle entrate e delle spese, attenendosi ad un formulario la cui emanazione spettava alla giunta provinciale. Il bilancio doveva essere esposto alla pubblica visione e la rappresentanza comunale doveva approvarlo; il conto consuntivo era redatto dal capocomune sulla base delle registrazioni d'entrata ed uscita. Dal 1819 al 1889 i bilanci preventivi portano la denominazione "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita" e si compongono di tre sezioni: il riassunto delle previsioni di entrata ed uscita per il nuovo anno amministrativo, l'allegato alla parte attiva, dove venivano riportate analiticamente le varie voci relative alla previsione di entrata, e l'allegato alla parte passiva con un analogo elenco dei titoli riguardanti le previsioni di spesa; rimane invariato fino al 1883 quando entra in uso il "Preventivo". Un ulteriore mutamento si ebbe nel 1892 in seguito all'entrata in vigore della legge dell'8 giugno sulle finanze comunali. Dal 1819 al 1889 i conti consuntivi erano denominati "Sommario di tutta l'entrata ed uscita" e si dividevano in tre parti: il quadro riassuntivo, dove erano riportate tutte le entrate e le uscite del comune, e due allegati, uno per la parte attiva e uno per la parte passiva; dal 1892 la denominazione diventa "Conto consuntivo".

La serie comprende solo la documentazione dal 1896 al 1923.

ACFl.1.2.7-1 {423}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1896 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 17

146

ACFl.1.2.7-2 {424}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1897 - preventivo (manca quadro riassuntivo); - revisione dei conti consuntivi 1897 e 1898, 1901 agosto 25 Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-3 {425}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1898 - preventivo (manca quadro riassuntivo); - conto consuntivo e documenti giustificativi

Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-4 {426}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1899 - preventivo (manca quadro riassuntivo) Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-5 {427}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1900 - allegati al preventivo Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-6 {428}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1901 - preventivo ed allegati

Fascicolo

147

Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-7 {429}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1902 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-8 {430}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1903 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-9 {431}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1904 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-10 {432}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1905 - preventivo ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-11 {433}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

148

1906 - conto consuntivo e documenti giustificativi: uscita: titt.I-XVII Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-12 {434}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1907 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo e documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-13 {435}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1908 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-14 {436}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1909 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-15 {437}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1910 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo e documenti giustificativi Fascicolo

149

Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-16 {438}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1911 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-17 {439}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1912 - preventivo; - conto consuntivo ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-18 {440}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1913 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - documenti giustificativi del conto: uscita, titt. II-XXI Fascicolo Num. un. progr. 17

ACFl.1.2.7-19 {441}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1914 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 18

ACFl.1.2.7-20 {442}

150

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1915 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 18

ACFl.1.2.7-21 {443}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1916 - conto consuntivo ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 18

ACFl.1.2.7-22 {444}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1917 - conto consuntivo ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 18

ACFl.1.2.7-23 {445}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1918 - conto consuntivo ed allegati; - documenti gustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 18

ACFl.1.2.7-24 {446}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1919 - Conto consuntivo ed allegati;

- documenti gustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 18

151

ACFl.1.2.7-25 {447}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1920 - allegati al preventivo; - conto consuntivo ed allegati; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 18

ACFl.1.2.7-26 {448}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1921 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo; - documenti giustificativi del conto: entrata, titt. II-XIV, uscita, titt. I-XXI Fascicolo Num. un. progr. 18

ACFl.1.2.7-27 {449}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1922 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 18

ACFl.1.2.7-28 {450}

Preventivo, conto consuntivo e documenti giustificativi

1923 - preventivo ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - documenti giustificativi del conto: uscita, titt. I-XIX Fascicolo Num. un. progr. 18

152

Ente

Fondo poveri del comune di Flavon {451}

[1906] - 1923 maggio 15

Luoghi Flavon, (TN)

Archivi prodotti Subsubfondo Fondo poveri del comune di Flavon, 01/01/1907 - 31/12/1923

Storia Il Fondo poveri del comune di Flavon svolgeva attività assistenziale a favore degli indigenti del paese. Non ne è stata ricostruita l'origine storica e le attestazioni sin ora reperite lo documentano in attività nei primi anni dal secolo XX: la prima attestazione della sua attività risale al 1906 (1), mentre l'ultima attestazione presente in archivio è del 1923 (2). L'ente cesserà di esistere all'indomani del passaggio di tutti i beni amministrati a vario titolo per i poveri in seguito alle leggi sulle Congregazioni di carità che vennero estese alle Nuove provincie con R.D. 22 aprile 1923, n. 982, entrato in vigore il 16 maggio 1923. Infatti in una lettera conservata nell'archivio comunale di Flavon di data 14 febbraio 1924 si legge: "Dopo la costituzione della Congregazione di carità venne passato ad essa un piccolo fondo poveri fin all'ora amministrato da questo comune consistente in un libretto della Cassa rurale di Flavon dell'importo di lire 3235 ..." (3).

Condizione giuridica I fondi per i poveri (fondazioni, legati pii, donazioni ecc.) furono prevalentemente gestiti dal parroco o comunque da enti religiosi, fino alla promulgazione della L. 3 dicembre 1863, n.105 B.L.I, in base alla quale i comuni avevano ora l'obbligo di provvedere al mantenimento dei propri pertinenti poveri, nonché di amministrare la sostanza del Fondo poveri in gestione separata da quella del comune stesso. La stessa legge prescriveva anche il diritto dei domiciliati poveri di essere assistiti dal rispettivo comune di appartenenza. Altre disposizioni furono emanate dalla L. 18 gennaio 1882, n.2, con cui si davano prescrizioni relative all'amministrazione di entrate per curare gli affari relativi ai poveri. La circolare della Giunta provinciale del Tirolo dell'11 maggio 1912, n.317/VII.9, con oggetto "Poveri" e indirizzata a tutti i comuni, in vigore dal 1 luglio 1912., prescriveva l'uso del "Registro dei poveri: il detto registro è un prospetto di tutti i poveri che godono un sussidio e devesi riempire in due esemplari, osservando accuratamente le istruzioni...".

Funzioni, occupazioni e attività

153

I fondi poveri istituiti presso i comuni servivano per il soccorso e la cura delle persone povere appartenenti al comune aventi diritto d'incolato, e per le persone incapaci a dedicarsi ad un'occupazione. Il comune era poi tenuto a prestare soccorsi in casi urgenti anche a persone forestiere ammalate, con la clausola di rivalersi per il recupero delle spese sui forestieri stessi o sui comuni di loro appartenenza.

Struttura amministrativa I fondi per i poveri venivano amministrati insieme dal parroco e dal capocomune, con mansioni diverse: al parroco spettava la gestione diretta delle somme e degli assegni da elargire al povero, somme che doveva giornalmente indicare nel giornale delle entrate e delle uscite, mentre al capocomune spettava il compito di curare il resto della parte contabile, fino alla presentazione dei conti alle autorità politiche distrettuali per i dovuti controlli. Le principali fonti dalle quali il comune attingeva per la creazione di una sostanza a favore dei poveri erano le seguenti: spontanee elargizioni e legati pii; elemosine raccolte nelle chiese; somme fisse raccolte con sottoscrizioni; collette raccolte porta a porta tra i parrocchiani; multe; tasse sugli spettacoli pubblici; terze parti delle eredità di ecclesiastici morti senza testamento espresso; interessi di capitali costituenti il patrimonio delle fondazioni; percentuali destinate ai poveri sugli incanti. L'amministrazione dei fondi per i poveri era del tutto gratuita e non erano ammesse giacenze attive rimaste non spese per lungo tempo; ogni controllo relativo alla gestione era demandato alle autorità politiche distrettuali.

Contesto generale La sorveglianza e il controllo sui Fondi poveri del comune spettava alle autorità politiche distrettuali e poi all'autorità politica provinciale. In caso di controversie tra amministrazione comunale e istituti parrocchiali per la gestione di una fondazione, decidevano i Giudizi.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., 1.2a "Fondo poveri del comune di Flavon", 1907-1923

Note 1. ACFl., 1.2a "Fondo poveri del comune di Flavon", 1 "Conti dell'entrata e dell'uscita e documenti giustificativi", n. 1; 2. ibidem; 3. ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 10 "Carteggio ed atti ordinati per annata", n. 1: cat. II, 1924

154

subsubfondo 1.2a Fondo poveri del comune di Flavon, 1907 - 1923 {452}

1 busta; metri lineari 0.1

Soggetti produttori Fondo poveri del comune di Flavon, [1906] - 1923 maggio 15

Modalità di acquisizione e versamento Il Fondo poveri del comune di Flavon è un subfondo dell'archivio del comune di periodo austriaco, in quanto il comune, pur avendo l'obbligo di tenere la contabilità separata della gestione propria del comune, amministrava il fondo direttamente.

Contenuto L'archivio del Fondo poveri del comune di Flavon comprende materiale solo a partire dal 1907 al 1923.

Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione del fondo era conservata nelle buste annuali del comune, in fascicoli separati con intitolazioni originali "Fondo poveri", cat. 2. In questa situazione si è ritenuto di riunire i documenti in un fondo riconducibile al medesimo soggetto produttore.

155

serie 1.2a.1 Conti dell'entrata e dell'uscita e documenti giustificativi, 1907 - 1923 {453}

Contenuto La serie comprende la documentazione contabile del Fondo poveri del comune di Flavon organizzata per annate finanziarie; si conservano nove fascicoli di conti e documenti giustificativi (note spese, specifiche, quietanze, fatture) del 1907 e 1923.

ACFl.1.2a.1-1 {454}

"Conto dell'entrata ed uscita ..."

1907 Registro, cc. 4 Num. un. progr. 19

ACFl.1.2a.1-2 {455}

"Conto dell'entrata ed uscita ..."

1910 Registro, cc. 4 n.n. Num. un. progr. 19

ACFl.1.2a.1-3 {456}

"Conto dell'entrata ed uscita ..."

1911 Registro, cc. 4 n.n. Num. un. progr. 19

ACFl.1.2a.1-4 {457}

"Conto dell'entrata ed uscita ..."

1913 Registro, cc. 4 n.n. Num. un. progr. 19

ACFl.1.2a.1-5 {458}

"Conto dell'entrata ed uscita ..." e documenti giustificativi

156

1914 Fascicolo Num. un. progr. 19

ACFl.1.2a.1-6 {459}

"Conto dell'entrata ed uscita ..."

1916 Registro, cc. 4 n.n. Num. un. progr. 19

ACFl.1.2a.1-7 {460}

"Conto dell'entrata ed uscita ..."

1918 Registro, cc. 2 Num. un. progr. 19

ACFl.1.2a.1-8 {461}

"Conto dell'entrata e uscita ..." e documenti giustificativi

1921 Fascicolo Num. un. progr. 19

ACFl.1.2a.1-9 {462}

"Conto dell'entrata e uscita ..." e documenti giustificativi

1923 Fascicolo Num. un. progr. 19

157

Ente

Comune di Flavon {463}

1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31

Luoghi Flavon (TN), via Nazionale, 30

Archivi prodotti Fondo Comune di Flavon, 01/01/1392 - 31/12/1990 Subfondo Comune di Flavon (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1974

Storia In seguito alla sconfitta dell'Austria nel primo conflitto mondiale, il trattato di St. Germain datato 10 settembre 1919, approvato con R.D. 6 ottobre 1919, n. 1804 e convertito in legge il 26 settembre 1920, sancì l'annessione del Trentino all'Italia. L'ordinamento comunale austriaco, tuttavia, rimase in atto fino all'entrata in vigore del R.D. dell'11 gennaio 1923, n. 9 che estese alle nuove Province l'ordinamento comunale italiano. Con l'avvento del Fascismo, la riforma della legge comunale e provinciale italiana, contenuta nel R.D. del 30 dicembre 1923, n. 2839, la legge 4 febbraio 1926, n. 237 (riguardante l'istituzione del podestà e della consulta municipale nominati dall'esecutivo nei comuni non eccedenti i 5000 abitanti) ed, infine, il R.D. 3 settembre 1926, n. 1910 (in base a cui fu esteso l'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno), operavano la cancellazione completa del passato tessuto amministrativo nei comuni italiani. Nel 1928 con interventi di autorità furono aggregati alcuni comuni (R.D. datato 29 novembre 1928, n. 2970), fino a giungere in Trentino al numero di 117 (la riforma fu particolarmente intensa negli anni 1928-'29). Caduto il regime e finita la guerra, fin dal maggio 1945 le domande di separazione delle frazioni dal centro cominciarono a giungere al CLN provinciale e furono poi dirottate alla Prefettura e accanto ai CLN comunali cominciarono a costituirsi CLN frazionali. Finalmente, con Decreto legislativo luogotenenziale di data 7.1.1946, n. 1, le amministrazioni comunali furono ricostituite su base elettiva in campo nazionale il che diede una spinta ulteriore alle domande di separazione, tanto che alla vigilia della convocazione della Costituente, pressoché la totalità dei sobborghi e delle frazioni avevano chiesto di costituirsi in comuni liberi, per ricostituire le strutture amministrative precedenti il Fascismo e di antica datazione storica. Nello stesso anno si cominciò l'opera di ricostituzione degli ex comuni: gli abitanti dei sobborghi del capoluogo cittadino andarono alle urne in data 24 novembre 1946, mentre gli abitanti di altri 59 comuni trentini andarono al voto fra il 17 marzo e il 7 aprile dell'anno seguente (per la prima volta votarono le donne). Un altro turno elettorale per 13 comuni ci fu tra il 10 ottobre e il 19 dicembre. Mentre continuavano i dibattiti nella fase di progettazione del futuro autonomistico della Regione, cominciarono ad avviarsi a soluzione le vertenze relative alla divisione dei comuni. Ad iniziare dal 31 ottobre 1946 furono emanati i singoli decreti legislativi per ogni comune costituito o ricostituito e fino al 1948, quando le competenze in materia

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comunale passarono alla Regione, i comuni ricostituiti furono 64. Le pratiche continuarono negli anni successivi tanto che attraverso decreti legge o leggi regionali, i comuni ricostituiti furono 119, portando il totale della Provincia a 223. Le più significative riforme riguardanti l'ordinamento dei comuni trentini nel dopoguerra sono rappresentate dalle disposizioni emanate con L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, con D.P.G.R. 12 luglio 1984, n.12/L, con L.R. 4 gennaio 1993, n.1, con D.P.G.R. 27 febbraio 1995, n.4/L e infine con D.P.G.R. 1 febbraio 2005, n. 3/L.

Flavon, antico centro del contado (contà) perchè sede di un feudo indipendente dal Principato vescovile di Trento, è comune della valle di Non nella parte nord occidentale del Trentino ed è posto sulla sponda destra del Noce su un pianoro che comprende anche i comuni di Cunevo e Terres e vicino ai comuni di Nanno, Denno e Tuenno. Il territorio del comune risulta compreso tra i 356 e i 1.704 metri sul livello del mare. Con R.D. del 6 settembre 1928, n. 2144 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, n. 229 del 20 ottobre 1928 (1) vennero aggregati a Flavon i comuni di Terres e Cunevo e con decreto prefettizio Div.II/A n. 51775 venne resa esecutiva l'unione dei tre comuni unendo di fatto i loro patrimoni, applicando loro il sistema tributario identico per tutti i tre comuni riuniti, ordinando che il nuovo comune procedesse per l'anno 1929 alla compilazione di un bilancio unico e redigesse un unico inventario dei beni raggruppati; inoltre si stabiliva che il municipio di Flavon rimanesse sede d'ufficio ove sarebbero stati trasportati anche gli archivi degli ex comuni di Terres e Cunevo per essere conservati (2). Successivamente con decreto della Prefettura di Trento del 10 ottobre 1929, n. 9228 - Gab. (3) veniva nominato podestà di Flavon il signor Pompeo Pilati con decorrenza immediata. Alla fine della seconda guerra mondiale la frazione di Cunevo gestì autonomamente il proprio patrimonio già dall'11 maggio 1946, data di istituzione con decreto prefettizio n. 8111/IIIB della rispettiva amministrazione separata degli usi civici. L'anno successivo con Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato del 21 gennaio 1947, n. 86 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 62 del 15 marzo 1947, Flavon, Terres e Cunevo furono ricostituiti in comuni autonomi. Il Comune di Flavon è stato soppresso con Legge Regionale 13/2015, che ha contestualmente istituito il nuovo Comune di Contà, nato dalla fusione dei Comuni di Cunevo, Flavon e Terres.

Condizione giuridica Con il R.D. datato 11 gennaio 1923, n. 9, vengono estesi al Trentino il Testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. datato 4 febbraio 1915, n. 148; i decreti luogotenenziali datati 4 gennaio 1917, n. 129, 13 febbraio 1919, n. 156, e 23 marzo 1919, n. 504; i R.D. datati 18 settembre 1919, n. 1825 e 20 ottobre 1921, n. 1576; i Regi decreti-legge datati 8 settembre 1922, n. 1285 e 21 dicembre 1922, n. 1654; il Regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. del 12 febbraio 1911, n. 297 e modificato con i regi decreti datati 18 aprile 1920, n. 585 e 7 aprile 1921, n. 559. L'art. 25 del decreto datato 11 gennaio 1923, n. 9 stabilisce che entro tre mesi dalla sua entrata in vigore dovranno aver luogo le elezioni generali amministrative per i consigli provinciali, nonché per i consigli comunali che hanno perduto due terzi dei loro membri. Con R.D. datato 24 settembre 1923, n. 2013 sono state estese alle nuove province le disposizioni relative allo stato civile.

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Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale", introduce alcune modifiche al Testo unico del 1915, quindi con la legge del 4 febbraio 1926, n. 237 ed, infine, con il R.D. 3 settembre 1926, n. 1910 fu esteso l'ordinamento fascista ai comuni del Regno. Significativa riforma dell'ordinamento comunale si ebbe con il R.D. del 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del Testo unico della Legge comunale e provinciale". Con D.L.L. datato 7 gennaio 1946, n. 1, furono ricostituite le amministrazioni comunali su base elettiva. Dopo il passaggio delle competenze in materia alla Regione, le leggi riguardanti specificatamente l'ordinamento comunale sono state le seguenti: - L.R. datata 1 giugno 1954, n. 11 "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"; - L.R. datata 21 ottobre 1963, n. 29 "Ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. datato 12 luglio 1984, n. 12/L "Approvazione del regolamento di esecuzione del Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni in cui al D.P.G.R. datato 19 gennaio 1984, n. 6/L"; - L.R. datata 4 gennaio 1993, n. 1, "Nuovo ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto-Adige"; - L.R. datata 31 luglio 1993, n. 13, "Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"; - L.P. datata 8 novembre 1993, n. 32, "Istituzione e ordinamento della Commissione consultiva sull'attività della Giunta provinciale di vigilanza e tutela sugli enti locali"; - D.P.G.R. datato 27 febbraio 1995, n. 4/L, "Approvazione del nuovo Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. datato 01 febbraio 2005, n. 3/L, "Approvazione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige".

Funzioni, occupazioni e attività La sostanziale differenza introdotta dall'ordinamento italiano rispetto al precedente consiste nel fatto che, mentre prima i comuni venivano divisi in 3 classi, a seconda delle dimensioni, e ogni classe aveva determinate competenze, ora tutti i comuni, di qualsiasi entità, hanno i medesimi compiti. Le competenze del comune emergono dall'elenco delle serie, appartenenti all'archivio postunitario, classificate secondo il titolario stabilito dalla circolare del Ministero dell'Interno del 1° marzo 1897, n. 17100/2 tuttora in vigore, di cui elenchiamo le 15 categorie: -Categoria I: Amministrazione; -Categoria II: Opere Pie e Beneficenza; -Categoria III: Polizia urbana e rurale; -Categoria IV: Sanità e Igiene; -Categoria V: Finanze; -Categoria VI: Governo; -Categoria VII: Grazia, Giustizia e Culto; -Categoria VIII: Leva e Truppe; -Categoria IX: Istruzione pubblica;

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-Categoria X: Lavori pubblici, poste-telegrafi, telefoni; -Categoria XI: Agricoltura, industria e commercio; -Categoria XII: Stato civile, censimento, statistica; -Categoria XIII: Esteri; -Categoria XIV: Varie; -Categoria XV: Sicurezza pubblica. Ogni comune è obbligato a tenere un inventario dei beni mobili e immobili; può contrarre mutui, pur con una certa garanzia e, in conformità alle leggi, imporre dazi e alcuni tipi di tasse; è obbligato a fare spese per gli uffici e per l'archivio comunale; per gli stipendi, per il servizio di riscossione e pagamenti, per le imposte dovute al comune, per il servizio sanitario (medici e levatrici), per la conservazione del patrimonio comunale, per il pagamento dei debiti esigibili, per la sistemazione e la manutenzione delle strade comunali, dei porti, degli edifici ed acquedotti e dei cimiteri comunali, per l'istruzione elementare, per l'illuminazione, per i registri dello stato civile, per la festa nazionale, per le elezioni, per la polizia locale, per il carcere mandamentale, ecc. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco, come si evince dall'art. 5 della legge comunale e provinciale datata 4 febbraio 1926, n. 237. Nel R.D. datato 3 marzo 1934, n. 383, art. 91, sono elencate le spese obbligatorie del comune fascista: per oneri patrimoniali, per spese generali, per polizia locale, sanità ed igiene, per sicurezza pubblica e giustizia, per opere pubbliche, per educazione nazionale (scuole), per agricoltura, per assistenza e beneficenza, per culto ecc. Per quanto riguarda finanza e contabilità la normativa rimane molto simile a quella dettata nel R.D. del '15. Il depotenziamento dell'attività amministrativa dei comuni caratterizza l'epoca fascista. Dopo la caduta del Fascismo e la fine del secondo conflitto mondiale, vengono ricostituiti i precedenti organi comunali, con analoghe competenze. Le numerose istanze di separazione delle frazioni dai comuni sono prudentemente prese in considerazione solo previa verifica della consistenza patrimoniale e degli introiti delle frazioni stesse. Attraverso vari provvedimenti legislativi regionali e provinciali, si giunge al testo unico emesso dal Presidente della Regione in data 01 febbraio 2005, n. 3/L, che stabilisce l'ordinamento attualmente in vigore, in cui si sottolinea primariamente l'autonomia della comunità locale e del comune che la rappresenta; lo statuto del singolo comune viene approvato dal consiglio comunale.

Tra le iniziative e realizzazioni, che, pur nell'ambito delle funzioni e competenze attribuite all'ente e descritte nella parte generale hanno rivestito particolare importanza nella vita della comunità locale, si segnalano: le manutenzioni delle strade interne all'abitato, interventi di sistemazione di edifici comunali e la costruzione dell'acquedotto potabile e dell'acquedotto irriguo. Non va dimenticata poi, la gestione del Corpo volontario dei vigili del fuoco, con l'importante compito della prevenzione degli incendi sul territorio comunale e provinciale.

Struttura amministrativa In base al Regio decreto di data 4 febbraio 1915, n. 148 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del Regio Decreto di data 11.1.1923, n. 9, ogni comune ha un consiglio, che

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elegge nel suo seno una giunta e un sindaco. La giunta viene rinnovata ogni 4 anni e si compone di un numero pari, da 2 a 10, di assessori. Il sindaco, eletto a scrutinio segreto, dura anch'egli in carica 4 anni. Ogni comune deve inoltre avere un segretario, nominato dal consiglio, e un ufficio comunale. Gli organi di consiglio e giunta sono istituiti nei comuni italiani in base alla Legge comunale e provinciale contenuta nella Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865, n. 2248, allegato A. Per quanto riguarda le competenze dei singoli incaricati, in base allo stesso Regio decreto, il consiglio esamina il consuntivo dell'anno precedente e lo approva, delibera il bilancio del comune e delle istituzioni che gli appartengono, nomina i revisori dei conti e i commissari per la revisione delle liste elettorali, vigila sulle istituzioni comunali, elegge nel suo seno a maggioranza assoluta di voti gli assessori che compongono la giunta municipale. Il consiglio inoltre delibera su tutte le materie proprie dell'amministrazione comunale che non siano esplicitamente attribuite a giunta o sindaco e cioè: stipendi, personale, lasciti, acquisti - salva autorizzazione del prefetto -, alienazioni, cessioni, servitù, prestiti, affrancazione di censi, regolamenti relativi a beni comunali, regolamenti igienici e di polizia locale, cimiteri, destinazione di beni comunali, dazi e imposte comunali, fiere e mercati (cfr. art. 131). La giunta municipale delibera a maggioranza assoluta di voti. Le deliberazioni sono valide se è presente la metà dei componenti, minimo tre. Essa delibera sulle spese impreviste, sugli storni, sulla preparazione dei ruoli delle tasse, sulle proposte dei regolamenti al consiglio, sulla conclusione dei contratti deliberati dal consiglio e rende conto al consiglio della sua gestione (art. 141). Il sindaco, quale capo dell'amministrazione comunale (art. 151), convoca consiglio e giunta, esegue le deliberazioni di entrambi gli organi, stipula i contratti, rilascia certificati di notorietà pubblica, stati famiglia, certificati di povertà, rappresenta il comune, sovrintende a tutti gli uffici e istituti comunali; quale ufficiale di governo (art. 152) è incaricato della pubblicazione delle leggi, della tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, ha compiti in materia di ordine pubblico, sicurezza e igiene pubblica. Il segretario comunale deve essere dotato di apposita patente di abilitazione e di un titolo di studio superiore; può rogare i contratti. Sono previsti infine alcuni impiegati comunali le cui competenze sono stabilite da apposito regolamento. Il numero di membri del consiglio va da 15 a 80, a seconda della popolazione del comune. Esso si riunisce due volte all'anno, ordinariamente in primavera e in autunno e le deliberazioni possono essere prese se è presente la metà dei consiglieri. Un regolamento interno determina numero, stipendio e attribuzioni degli impiegati comunali (fra gli altri c'è l'esattore o il tesoriere comunale). Gode del diritto elettorale attivo qualsiasi cittadino maschio, iscritto nelle liste elettorali, che abbia compiuto il 21° anno che paghi annualmente al comune una certa contribuzione diretta erariale. Sono eleggibili a consiglieri comunali tutti gli elettori purché sappiano leggere e scrivere. Nel 1926, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno (R.D.L. 3 settembre 1926 n. 1910), i consigli e le giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del podestà. Egli era affiancato, nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti o nei comuni capoluoghi di Provincia, da una consulta municipale, composta di un numero di membri fissati dal Prefetto, con particolari requisiti (in particolare se donne, cfr. art. 68), che durano in carica 4 anni e sono riconfermabili. La scelta dei consultori vien fatta su terne designate dalle associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute. Le adunanze della consulta sono valide solo se è presente almeno la metà dei membri e i suoi pareri sono emessi a maggioranza assoluta di voti. L'ufficio di podestà o consultore municipale è generalmente

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gratuito. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco. Il R.D. di data 3.3.1934, n. 383, stabilisce che il podestà possa essere affiancato dal vice podestà e da altri consultori. E' prevista inoltre la figura del segretario comunale, che ha la qualifica di funzionario statale, è diplomato e, per quanto attiene allo svolgimento delle sue funzioni, dipende gerarchicamente dal podestà e ne esegue gli ordini. L'apposito regolamento comunale provvede a disciplinare infine lo stato giuridico degli impiegati e dei salariati dipendenti comunali, oltre che l'ordinamento d'ufficio. ... La giunta e il consiglio comunale furono ripristinati con il Decreto legislativo luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n. 1, e ne fu ristabilita la modalità elettiva di nomina. Tutti coloro che sapevano leggere e scrivere potevano diventare consiglieri comunali, ma non coloro che avevano rivestito incarichi politici di rilievo in epoca fascista (presidenti di province o podestà). La giunta municipale veniva eletta dal consiglio nel suo seno, così pure il sindaco. A sindaco e assessori poteva essere data un'indennità di carica. I consigli comunali duravano in carica 4 anni e si rinnovavano completamente alla scadenza del quadriennio.

Le disposizioni fondamentali attualmente in vigore per quanto riguarda l'ordinamento dei comuni della Regione Trentino-Alto Adige sono contenute nel Decreto del Presidente della Regione di data 1 febbraio 2005, n. 3/L "Approvazione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige" e successive modifiche (leggi regionali 6 dicembre 2005 n. 9, 20 marzo 2007 n. 2, 13 marzo 2009 n. 1 e 11 dicembre 2009 n. 9). Il quadro normativo fondamentale sull'ordinamento dei comuni è completato dal Decreto del Presidente della Regione di data 1 febbraio 2005, n. 2/L, modificato dal DPReg. 11 maggio 2010, n. 8/L, che approva il Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento del personale, e dal Decreto del Presidente della Giunta Regionale 28 maggio 1999, n. 4/L, modificato dal DPReg. 1 febbraio 2005, n. 4/L, che approva il Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento contabile e finanziario. Nell'attuale ordinamento organi del comune sono consiglio, giunta e sindaco (art. 11 del DPReg. n. 3/L).

Attribuzioni del consiglio comunale (artt. 12 e 26 del DPReg. 1 febbraio 2005, n. 3/L). L'elezione del consiglio comunale, la sua durata in carica, il numero dei consiglieri e la loro posizione giuridica sono regolati dalla legge regionale. Il consiglio è l'organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo. Esso delibera principalmente: lo statuto dell'ente, delle aziende speciali e delle società a prevalente partecipazione del comune, i regolamenti, l'ordinamento degli uffici e dei servizi; i bilanci annuali e pluriennali e le relative variazioni, il rendiconto della gestione, i piani strategici, i documenti di programmazione, i piani di settore, i programmi di opere pubbliche e i relativi piani finanziari, i piani territoriali e urbanistici, nonché i programmi per la loro attuazione e le eventuali deroghe, i pareri da rendere nelle predette materie e quelli relativi ai piani di settore della Provincia; i progetti preliminari nei casi fissati dallo statuto comunale; la disciplina del personale non riservata alla contrattazione collettiva e le dotazioni organiche complessive; la disciplina generale, l'assunzione e la dismissione dei servizi pubblici locali, la scelta delle relative forme gestionali; l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, compresa la determinazione delle relative aliquote; gli indirizzi da osservare da

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parte delle aziende pubbliche e degli enti dipendenti, sovvenzionati o sottoposti a vigilanza; le spese che impegnino i bilanci per gli esercizi successivi, gli acquisti e le alienazioni immobiliari, le relative permute, gli appalti e le concessioni di lavori che non siano previsti espressamente nel bilancio di previsione e relativa relazione previsionale o in altri atti fondamentali del consiglio; nei comuni della provincia di Trento il consiglio comunale delibera la definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni nonché la nomina dei rappresentanti del consiglio presso enti, aziende ed istituzioni ad esso espressamente riservate dalla legge.

Attribuzioni della giunta (artt. 16 e 28 del D.P.Reg. 1 febbraio 2005, n. 3/L). La giunta è composta dal sindaco, che la presiede, e da un numero di assessori stabilito dallo statuto entro i limiti fissati dall'art. 2 della legge regionale 30 novembre 1994 n. 3. La giunta compie tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al consiglio e che non rientrino nelle competenze, previste dalla legge o dallo statuto, del sindaco, degli organi di decentramento, del segretario comunale o dei funzionari dirigenti; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività, ne attua gli indirizzi generali e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. La giunta collabora con il sindaco nell'amministrazione del comune ed opera attraverso deliberazioni collegiali.

Attribuzioni del sindaco (artt. 29, 31 e 32 del D.P.Reg. 1 febbraio 2005, n. 3/L). Il sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale diretto. E' l'organo responsabile dell'amministrazione del comune. Rappresenta il comune, convoca e presiede la giunta nonché il consiglio comunale, quando non è previsto il presidente del consiglio, e sovraintende al funzionamento dei servizi e degli uffici e all'esecuzione degli atti. Nomina i componenti della giunta, tra cui un vicesindaco, e ne dà comunicazione al consiglio nella prima seduta successiva all'elezione. Può revocare uno o più assessori, dandone motivata comunicazione al consiglio. Esercita le funzioni attribuitegli dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti e sovraintende altresì alle funzioni statali, regionali e provinciali delegate al comune. Il sindaco è inoltre competente, nell'ambito della disciplina provinciale e sulla base degli indirizzi espressi dal consiglio comunale, a coordinare gli orari degli esercizi commerciali, dei servizi pubblici, nonché gli orari di apertura al pubblico degli uffici periferici delle amministrazioni pubbliche, al fine di armonizzare l'esplicazione dei servizi alle esigenze complessive e generali degli utenti e di favorire pari opportunità tra uomo e donna. Nei comuni della provincia di Trento, sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio, il sindaco provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni. Nomina inoltre i responsabili degli uffici e dei servizi, attribuisce e definisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna secondo le modalità ed i criteri stabiliti dalla legge, dai rispettivi statuti e regolamenti comunali. Il comune gestisce anche i servizi di competenza statale previsti dall'articolo 10 della legge 8 giugno 1990 n. 142 e da altre disposizioni in materia. Il sindaco, quale ufficiale del governo, sovraintende: alla tenuta dei registri di stato civile e di popolazione ed agli adempimenti demandatigli dalle leggi in materia elettorale, di leva militare e di statistica; alla emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in materia di ordine

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e sicurezza pubblica; allo svolgimento, in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, delle funzioni affidategli dalla legge; alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone il commissario del governo. Il sindaco adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, i provvedimenti contingibili ed urgenti in materia di sanità ed igiene, edilizia e polizia locale al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minaccino l'incolumità dei cittadini.

Il Capo V del DPReg. 1 febbraio 2005 n. 3/L detta disposizioni in merito agli uffici e al personale dei comuni. In particolare, agli artt. 35 e 36, disciplina l'organizzazione degli uffici e delinea il ruolo e i compiti dei dirigenti e, agli artt. dal 37 al 40, quelli del segretario comunale. I comuni disciplinano con appositi regolamenti la dotazione organica del personale, l'organizzazione degli uffici e dei servizi, in base a criteri di autonomia, funzionalità ed economicità di gestione e secondo principi di professionalità e responsabilità. Spetta ai dirigenti la direzione delle strutture organizzative secondo i criteri e le norme dettate dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti, che si uniformano al principio della distinzione tra compiti e responsabilità di indirizzo e controllo, spettanti agli organi elettivi, e di gestione amministrativa, spettanti ai dirigenti. Il regolamento disciplina l'attribuzione ai dirigenti di responsabilità gestionali per l'attuazione degli obiettivi fissati dagli organi dell'ente e stabilisce le modalità dell'attività di coordinamento tra il segretario dell'ente ed i dirigenti medesimi. Il segretario comunale, nella regione Trentino-Alto Adige, è un dipendente del comune. E' il funzionario più elevato in grado, partecipa alle riunioni del consiglio e della giunta comunale e ne redige i relativi verbali, apponendovi la propria firma. Nel rispetto delle direttive impartitegli dal sindaco da cui dipende funzionalmente, sovraintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l'attività; è il capo del personale, coordina e, ove non esistano figure dirigenziali, dirige gli uffici e i servizi dell'ente, cura l'attuazione dei provvedimenti, è responsabile dell'istruttoria delle deliberazioni, provvede per la loro pubblicazione e per l'invio agli organi di controllo e provvede ai relativi atti esecutivi. Esercita ogni altra attribuzione affidatagli dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti ed adempie ai compiti affidatigli dal sindaco e, se da questi richiesto, roga i contratti e gli atti nei quali il comune è parte contraente.

Anche l'amministrazione di Flavon si adeguò alla legge comunale e provinciale italiana. Il Consiglio e la Giunta comunale previsti dalla normativa cominciarono a deliberare dal 21 febbraio 1923 fino all'8 maggio 1926 quando in base alle nuove normative subentrò la figura del podestà, incarico assegnato a Francesco Pilati, già precedentemente sindaco. I vari podestà alternati ai commissari prefettizi deliberarono fino al marzo 1945 in modo continuativo. Con decreto della Prefettura di Trento n. 2283 Gab. dell'11 luglio 1945 (4) venne nominato provvisoriamente commissario prefettizio il signor Albino Giovannini in attesa delle elezioni che si svolsero il 31 marzo 1946 dalle quali risultò eletto sindaco Modesto Bortoletti. Infine, in seguito alla ricostituzione in comune autonomo di Flavon con Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato, n. 86 del 21 gennaio 1947 vennero indette nuove elezioni amministrative il 20 luglio 1947 che portarono alla nomina del sindaco Bruno Tamè e del nuovo Consiglio comunale; da allora in poi l'attività amministrativa del comune si svolse regolarmente.

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Contesto generale Con Ordine di servizio di data 29.5.1915 del Comando supremo del Regio esercito italiano viene costituito un Segretariato generale per gli affari civili come organo tecnico-politico-amministrativo per i territori occupati. A ciascun distretto politico è destinato un Commissario civile. Finita la guerra, con ordinanza di data 19.11.1918 del Capo di Stato maggiore del Regio esercito, l'amministrazione della Venezia Tridentina viene affidata ad un Governatore degli affari civili, il quale con R.D. di data 24.7.1919, n. 1251, viene sostituito da un Commissario generale civile, coadiuvato da vice Commissari. Gli organi amministrativi previsti dalla legislazione comunale austriaca continuano la loro attività anche negli anni immediatamente successivi alla conclusione del primo conflitto mondiale e all'annessione del Trentino al Regno d'Italia, sancita ufficialmente con la legge di data 26 settembre 1920 che converte in legge il Regio Decreto 6 ottobre 1919, n. 1804, riguardante l'approvazione del Trattato di St. Germain tra Italia ed Austria (ciò sulla base delle norme di diritto internazionale). Comunque, fin dal novembre del 1918 i Capicomuni mutano formalmente la loro denominazione in quella italiana di Sindaci. Fin dall'instaurarsi del Governo provvisorio militare guidato dal Pecori Giraldi emerge il non facile impatto fra due realtà istituzionali diverse: quella centralista e verticista dello Stato italiano e quella austriaca caratterizzata dal decentramento delle funzioni e delle competenze legislative. Il passaggio dal governatorato militare a quello civile, avvenuto nell'agosto 1919 con l'arrivo di Luigi Credaro, sembra acuire i problemi sorti nel dopoguerra riguardo all'incertezza nell'attribuzione delle competenze e delle funzioni alle istituzioni periferiche: i Trentini continuano a chiedere il mantenimento delle ampie autonomie amministrative provinciali e comunali e tali istanze sono recepite nel testo della legge di annessione. L'opera di Credaro e l'attività delle Commissioni consultive centrali e periferiche investite di compiti costituenti per l'assetto delle nuove province, non valgono a realizzare l'ordinamento auspicato per il precipitare della situazione politica italiana dove il sistema liberale sta sgretolandosi sotto i colpi delle forze nazionaliste e fasciste. La marcia su Bolzano e Trento nei primi giorni dell'ottobre 1922 e successivamente quella su Roma e l'instaurarsi del governo Mussolini, troncano ogni speranza di mantenere in vita l'assetto autonomistico, incompatibile con un regime teso a trasformarsi da autoritario in totalitario e quindi a eliminare ogni spazio di libertà decisionale. In base al Regio Decreto di data 04.02.1915 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del Regio Decreto di data 11.1.1923 n. 9, il Regno si divide in Province, Circondari, Mandamenti e Comuni. In ogni Provincia vi sono un Prefetto, con funzioni esecutive, un Vice Prefetto, un Consiglio di Prefettura, con funzioni consultive e amministrative, e una Giunta amministrativa, presieduta dallo stesso Prefetto, con funzioni anche giurisdizionali. In ogni Circondario vi è un Sottoprefetto, che esegue gli ordini del Prefetto. Le deliberazioni dei Consigli e delle Giunte comunali sono trasmesse ai Prefetti e rispettivamente ai Sottoprefetti e diventano esecutive se rimandate con il visto del Prefetto o del Sottoprefetto o se il decreto di sospensione non è pronunziato entro il termine di 15 giorni (1 mese per bilanci e consuntivi). Il Prefetto inoltre può ordinare, a spese del Comune, le indagini che crede necessarie. Sono sottoposte all'approvazione della Giunta provinciale amministrativa, invece, le deliberazioni che riguardano significative transazioni di carattere soprattutto immobiliare e i regolamenti. Questa organizzazione è praticamente confermata dal R.D. di data 3.3.1934, n. 383. La Giunta provinciale

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amministrativa e il Ministro dell'interno esaminano le regolarità dei singoli stanziamenti e, previa notificazione dei propri rilievi alle amministrazioni interessate, apportano ai bilanci eventuali modifiche. Gli organi che amministrano la Provincia sono il Consiglio provinciale e la Deputazione cui si aggiunge un Presidente (con R.D. di data 30.12.1923). Per i Comuni c'è la possibilità di unirsi in Consorzi fra loro o con la Provincia, per provvedere a particolari servizi ed opere di Comune interesse. Con R.D. 21.1.1923, n. 93, viene istituita la Provincia di Trento (comprendente anche Bolzano), con i Circondari, corrispondenti ai Distretti politici. Con R.D.L. di data 2.1.1927, n. 1, viene istituita la Provincia di Bolzano e contemporaneamente vengono soppresse tutte le Sottoprefetture. Il Regio Decreto Legge datato 23 ottobre 1925, n. 2113, istituisce un servizio ispettivo sui Comuni e sulle Province: gli ispettori, con visite periodiche e saltuarie, accertano l'ordinato funzionamento delle amministrazioni e il regolare andamento dei pubblici servizi di loro competenza. Il Prefetto ha la facoltà di adottare sanzioni disciplinari, con provvedimento definitivo a carico dei segretari, impiegati, agenti e salariati che svolgano azione incompatibile con le generali direttive del Governo. Con l'avvento del Fascismo si ha una politica di accentramento delle cariche che vede l'istituzione di Podestà di nomina regia nei Comuni del Regno (R.D.L. 03.09.1926, n. 1910) mentre il Prefetto diventa "unico solo rappresentante autorità di Governo nella Provincia" (telegramma di Mussolini del 13 giugno 1923). A Roma viene invece istituito un Governatorato che svolge le competenze del Comune (cfr. R.D. di data 3.3.1934, n.383, titolo VIII). La perdita delle libertà assicurate dal sistema decentrato è vissuta dalle popolazioni come una violazione della loro stessa identità e l'aggregazione dei Comuni è vista come la fine del diritto di gestire in proprio gli interessi della Comunità, fiera della propria autonomia, per cui si genera una diffusa opposizione al Fascismo, raramente scoppiata in atti eclatanti, ma capace di costruire un vuoto intorno al regime. La fine del Fascismo viene dunque salutata nel Trentino in primo luogo come la fine del dirigismo e la possibilità del ritorno all'autogoverno con la cancellazione della pesante burocrazia del regime: il rimedio contro il centralismo e il totalitarismo viene quindi identificato in un ideale di Stato basato sul decentramento, l'autogoverno, lo sviluppo delle autonomie, la riconsegna delle popolazioni ai loro interessi diretti. L'entusiasmo per la riconquistata libertà ha una vita effimera, stroncata dalla costituzione della zona dell'Alpenvorland, avvenuta con ordinanza di Hitler del 10 settembre 1943 e che, di fatto, porta all'annessione del Trentino alla Germania. La fine della guerra e la liberazione da nazismo e Fascismo significa innanzitutto, per il Trentino, dare corso alla democrazia con la distruzione dell'apparato centralistico cominciando dalla periferia anziché dal vertice: si chiede pertanto il ritorno immediato alla situazione dei Comuni antecedente all'aggregazione operata dal regime e il ripristino dell'autonomia. Queste richieste diffuse a tutto il territorio sono addirittura antecedenti a quelle concernenti l'autonomia regionale che pure era ai vertici delle generali aspettative. Avvenuto il cambiamento della forma istituzionale dello Stato, in seguito al referendum del 2.6.1946, la Costituzione della Repubblica, in vigore dal 1° gennaio 1948, sancisce la creazione di un nuovo ente territoriale, la Regione, con propri poteri legislativo ed esecutivo. In particolare la Regione Trentino Alto Adige viene ad avere un proprio Statuto speciale di autonomia con legge costituzionale del 26.2.1948, n. 5; suoi organi sono un Consiglio regionale elettivo della durata di 4 anni, con a capo un Presidente, con potere legislativo e una Giunta regionale, composta dal Presidente

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e dagli assessori effettivi e supplenti, con potere esecutivo. A Trento risiede come organo coordinatore, un Commissario del Governo (invece del Prefetto), al quale devono essere sottoposte per il visto le leggi regionali e provinciali (a Bolzano, la cui Provincia è parte costitutiva della Regione, un Vice Commissario del Governo). Con l'istituzione della Regione le funzioni esercitate dalla Prefettura in materia di vigilanza e tutela sui Comuni passano alla Giunta provinciale. Successive leggi regionali regolamentano la composizione e l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali e l'ordinamento dei Comuni ed infine, con L.R. 11 dicembre 1975, i segretari comunali tornano alle dipendenze dei Comuni. La competenza regionale in materia rimane anche dopo l'approvazione del secondo Statuto di autonomia (1971), avvenuta al termine di un lungo processo noto con il nome di "Pacchetto", a seguito del quale la Regione cede gran parte delle competenze alle due Province autonome di Trento e Bolzano. Detta competenza diventa primaria con la legge costituzionale n. 2/1993. La legge regionale di data 27 febbraio 1995 prevede la possibilità che i Comuni di notevole entità costituiscano Consigli circoscrizionali, per la gestione dei servizi di base. Sono previste inoltre varie forme di collaborazione intercomunale: Convenzioni fra Comuni, Consorzi di Comuni, Unione di Comuni. La Giunta provinciale effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti deliberativi dei comuni. Si deve infine far cenno all'esperienza dei comprensori, creati per diventare sia enti di governo che di gestione, intermedi tra Comuni e Provincia, e ormai ridotti a una funzione secondaria di gestione. Gli 11 Comprensori della Provincia sono fondati con la L.P. di data 2 marzo 1964, n. 2, "Ordinamento urbanistico della Provincia di Trento", allo scopo principale di meglio coordinare lo sviluppo urbanistico del territorio. Le competenze di questi organismi aumentano notevolmente con la L.P. di data 7.12.1973, n.62, e con il Testo unico approvato con D.P.G.P. di data 9.11.1981, n. 20-60/leg, che riassume i compiti istituzionali del Comprensorio in materia di programmazione urbanistica e socio-economica. Oltre a questi compiti primari il Comprensorio gestisce funzioni delegate dalla Provincia e dai Comuni. Le ragioni della attuale limitazione della funzione dei Comprensori si possono individuare principalmente nella profonda e radicale presenza del Comune come strumento primo e diretto dell'autonomia.

Flavon, prima incluso nel Comprensorio Valle di Non (C6), ora fa parte della Comunità della Valle di Non. Il comune ha partecipato alla Confederazione degli Enti autarchici in Trento; ha dato contributi all'Ente opere assistenziali provinciale, alla Cattedra ambulante di agricoltura, al Consorzio provinciale antitubercolare, all'Unione italiana ciechi - sezione Trentino-Alto Adige, al Corpo bandistico locale e al Corpo dei vigili del fuoco locali; ha aderito al Consorzio medico intecomunale di Denno, al Consorzio veterinario di Denno, al Consorzio irriguo di Flavon, Terres e Cunevo, al Consorzio ostetrico fra i comuni Denno, Campodenno, Flavon, Cunevo e Terres; al Consorzio per la gestione del Nesso Flavona, al Consorzio B.I.M. dell'Adige, all'Unione nazionale comuni ed enti montani; ha mantenuto rapporti con gli istituti di credito, le ASUC di Flavon e Cunevo, la Congregazione di carità poi ECA, l'Ufficio del Giudice conciliatore, il Comitato ONMI, la Pro loco locale, i comuni limitrofi e le autorità politico-amministrative, provinciali e statali superiori. Nell'ambito ecclesiastico Flavon è sede di parrocchia, istituita "ab immemorabili", dedicata alla Natività di San Giovanni Battista.

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Fonti normative Regio decreto 8 giugno 1865, n. 2321, "col quale è approvato il regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale annessa a quella del 20 marzo 1865, n. 2248".

Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866

Regio decreto 14 dicembre 1865, n. 2641 'col quale è approvato il regolamento giudiziario per l'esecuzione del codice di procedura civile, di quello di procedura penale e della legge sull'ordinamento giudiziario'.

Regio decreto del 9 gennaio 1887, n. 4311, "che approva un nuovo ordinamento del servizio statistico"

Regio decreto 20 maggio 1897, n. 217, "che approva il testo unico delle leggi sulle tasse di registro".

Regio decreto 21 settembre 1901, n. 445, "che approva il regolamento per la formazione e la tenuta del registro di popolazione in ciascun comune del regno".

Regio decreto 12 febbraio 1911, n. 297, "che approva il regolamento per la esecuzione della legge comunale e provinciale".

Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale".

Legge 7 aprile 1921, n. 457, "concernente il VI censimento generale della popolazione del regno"

Regio decreto 23 ottobre 1921, n. 1530, "che estende ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 sul censimento generale della popolazione nei comuni del Regno"

Regio decreto 12 novembre 1921, n. 1594, "che detta norme per il censimento generale della popolazione nei territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778"

Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9, Estensione alle nuove province della legge e del regolamento comunale e provinciale

Regio decreto 21 gennaio 1923, n. 93, "che istituisce la provincia di Trento, con capoluogo Trento"

Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile"

Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani".

Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale"

Regio decreto 31 gennaio 1924, n. 151, "Norme per l'attuazione del Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, riguardante la riforma della legge comunale e provinciale"

Regio decreto 23 maggio 1924, n. 824, "Regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione del

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patrimonio e sulla contabilità generale dello stato"

Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2113, "Istituzione del servizio ispettivo sui comuni e sulle provincie, e modificazioni alle disposizioni della legge comunale e provinciale"

Legge 4 febbraio 1926, n. 237, "Istituzione del potestà e della consulta municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti"

Regio decreto 6 maggio 1926, n. 760, "Determinazione per alcune provincie del regno, della data della cessazione delle amministrazioni ordinarie e straordinarie e dell'inizio delle funzioni del podestà e delle consulte municipali nei comuni di cui all'art. 1 della legge 4 febbraio 1926, n. 237"

Regio decreto legge 9 maggio 1926, n. 818, "Modificazioni alla legge 4 febbraio 1926, n. 237, sulla istituzione del podestà e della consulta municipale"

Regio decreto legge 3 settembre 1926, n. 1910, "Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno"

Decreto legge 17 marzo 1927, n. 383, "Facoltà al governo del re di provvedere ad una revisione generale delle circoscrizioni comunali"

Regio decreto 28 marzo 1929, n. 499, "Disposizioni relative ai libri fondiari nei territori delle nuove province"

Regio decreto 23 aprile 1929, n. 551, "Fissazione della data di cessazione delle amministrazioni straordinarie e dell'attuazione del nuovo ordinamento dell'amministrazione provinciale in 17 provincie"

Regio decreto 26 luglio 1929, n. 1361, "Modifica alla tenuta dei registri dello stato civile"

Circolare del Ministero dell'interno, Direzione generale dell'amministrazione civile, 28 agosto 1929 n. 16900/3 rimettente in ruolo i militari già congedati dal governo austriaco

Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale

Regio Decreto del 3 marzo 1934, n. 383, Testo Unico della legge comunale e provinciale

Legge 24 febbraio 1938, n. 329 "T.U. delle disposizioni legislative sul reclutamento del r. esercito"

Legge 16 giugno 1938, n. 1075, "Conversione in legge del r. decreto-legge 28 aprile 1938, n. 482, concernente la prescrizione, come requisito essenziale ad amministratore dei comuni e delle provincie, dello stato di coniugato o di vedovo con prole"

Regio decreto 28 ottobre 1940, n. 1443, "Codice di procedura civile"

Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie"

Regio decreto legge 28 dicembre 1943, n. 29-B, "Defascitizzazione delle amministrazioni dello stato, degli enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale"

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Regio decreto legge 4 aprile 1944, n. 111, "Norme transitorie per l'amministrazione dei comuni e delle provincie"

Regio decreto legge 12 aprile 1944, n. 101, "Norme integrative dei r. decreti-legge 28 dicembre 1943, n. 29- B e 6 gennaio 1944, n. 9, sulla defascistizzazione delle amministrazioni dello stato, degli enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale e sulla riammissione in servizio degli appartenenti a dette amministrazioni, enti ed aziende già licenziati per motivi politici"

Decreto legge luogotenenziale 27 luglio 1944, n.159, "Sanzioni contro il fascismo"

Decreto legge luogotenenziale 1 febbraio 1945, n. 23, "Estensione alle donne del diritto di voto"

Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1946, n. 1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva"

Decreto legge luogotenenziale 4 marzo 1946, n. 68, "Modificazioni alle norme per la ripartizione dei comuni in sezioni elettorali"

Decreto legge luogotenenziale 10 marzo 1946, n.76, "Modificazioni ed aggiunte al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1, sulla ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva"

Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 272, "Disposizioni per la ricostruzione degli atti e documenti degli archivi dei municipi distrutti a seguito di eventi bellici o di tumulti popolari o di incendi, inondazioni, terremoti ed altre pubbliche calamità"

Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 83, "Modificazioni al D.L.L. 7 gennaio 1946, n. 1, sulla ricostruzione delle amministrazioni comunali su base elettiva"

Decreto legge del Capo provvisorio dello Stato 23 dicembre 1946, n. 574, "Norme sull'assetto della legislazione nei territori liberati, per i provvedimenti adottati dagli enti locali sotto l'impero del sedicente governo della repubblica sociale"

Legge 9 giugno 1947 n. 530, "Modificazioni al testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con regio decreto 3 marzo 1934 n. 383, e successive modificazioni"

Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1948, n.1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva"

Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige"

Legge 29 aprile 1949, n. 264, Provvedimenti in materia di avviamento al lavoro e di assistenza dei lavoratori involontariamente disoccupati

Legge Regionale 1 giugno 1954, n. 11, "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"

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Decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1958, n. 136, "Regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1128 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente"

Legge regionale 21 ottobre 1963, n. 29, Ordinamento dei comuni

Legge regionale 5 novembre 1968, n.34, Modifiche all'art.63 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29 concernente norme sull'ordinamento dei Comuni

Legge regionale 31 marzo 1971, n.6 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 ottobre 1963 n.29, contenente norme sull'ordinamento dei comuni"

Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige

Decreto Presidente Giunta regionale 30 aprile 1975, n. 5 "Regolamento di esecuzione della legge 21 ottobre 1963, n. 29"

Decreto del Presidente della Giunta Regionale 12 luglio 1984, n. 12/L, "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L"

Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale"

Decreto del Presidente della Giunta Regionale 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione nuovo testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni"

Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

Decreto del Presidente della Regione 1 febbraio 2005, n. 3/L, Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni della regione autonoma Trentino Alto Adige

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 1923-1972

Note 1. ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 10 "Carteggio ed atti ordinati per annata", n. 5: unione di comuni di Terres, Cunevo a Flavon, 1928 - 1929; 2. Ibidem; 3. Ibidem; 4. ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 10 "Carteggio ed atti ordinati per annata", n. 64: cat. I

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subfondo 1.3 Comune di Flavon (ordinamento italiano), 1923 - 1974 (con docc. a {464} partire dal 1861 fino al 1990)

357 buste, 216 registri; metri lineari 48.6

Soggetti produttori Comune di Flavon, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31

Contenuto Il subfondo comprende la documentazione dell'ente prodotta nel periodo di amministrazione italiana, cioè a partire dal 1923.

Strutture aggregate Subsubfondo Corpo dei Vigili del fuoco volontari del comune di Flavon Subsubfondo Ufficio delle imposte di consumo di Flavon

Criteri di ordinamento e inventariazione Il lavoro di riordino ha interessato la documentazione fino al 1974 ed è ben conservato. La documentazione era raccolta in faldoni riportanti sul dorso il contenuto e un numero attribuiti nell'intervento di riordino del 1967. Questo riordino prevedeva il raggruppamento in serie della documentazione, all'interno delle serie erano posizionati i faldoni in sequenza annuale; la maggior parte dei documenti (registri, documenti cartacei sia amministrativi che contabili) si trovavano nelle buste contraddistinte dalle categorie in notevole stato di disordine e frammisti ai documenti di vari fondi archivistici come ad esempio la documentazione dei comuni di Cunevo e Terres fino al 1928. Il presente intervento di riordino ha cercato, dove era possibile di estrapolare gli atti non appartenenti al comune di Flavon e di ricondurli al proprio fondo archivistico. L'ordine delle serie è basato sul titolario di classificazione impostato sulle 15 categorie previste dalla circolare del Ministero dell'interno 1° marzo 1897, n. 17100/2 e pertanto le serie sono state organizzate collocando all'inizio quelle relative alla I categoria (organi deliberativi come il consiglio e la giunta comunale - originali e copie - e i relativi indici, i protocolli degli esibiti, il carteggio e gli atti ordinati per anno e per oggetto); alla V categoria (repertori dei contratti, contratti e depositi contrattuali, ruoli delle imposte, bilanci di previsione, verbali di chiusura, conti consuntivi, giornali e mastri della contabilità, reversali di cassa e mandati di pagamento). Quindi sono state fatte seguire le serie relative alla VI categoria (deliberazioni della commissione elettorale comunale, tenuta e revisione delle liste elettorali, elezioni), alla VIII categoria (liste di leva, dei renitenti e dei riformati, ruoli matricolari), alla X categoria (lavori pubblici, licenze edilizie), e alla XII categoria (registri dello stato civile, censimenti della popolazione, dell'industria e del commercio, lista delle persone che acquistano la cittadinanza italiana, registro e movimento della popolazione, registri, pratiche e

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statistiche di emigrazione e immigrazione) ed infine registri diversi. La numerazione di ogni serie è aperta per permettere incrementi futuri. Le illustrazioni specifiche delle caratteristiche di ogni serie sono state riportate nella relativa introduzione. Per quanto riguarda i registri divisi in finche si è riportata la tipologia dei dati registrati all'interno di esse, se i dati erano analoghi per tutti i registri di una serie sono stati descritti nell'introduzione alla serie stessa.

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serie 1.3.1 Deliberazioni del Consiglio comunale - originali, 1923 - 1970 {465}

Contenuto Con l'estensione alla nuove province della legge e del regolamento comunale e provinciale italiano (R.D. 11.1.1923, n. 9), in Trentino ogni comune ha un consiglio comunale e una giunta (ciò in base alla legge comunale e provinciale per l'unificazione del regno d'Italia del 20.3.1865, n. 2248 e in base al regio decreto di data 4.2.1915, n. 148). Nel 1926, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno, i consigli e le giunte furono sciolti. Ad essi subentrò la figura del podestà. Con il Decreto luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n. 1 vennero ricostituite le amministrazioni comunali su basi elettive, ripristinando il consiglio, la giunta e il sindaco, le cui attribuzioni vennero regolate dalle norme del Testo unico della legge comunale e provinciale del 1915, contestualmente al quale si continuava ad applicare il regolamento di esecuzione del 1911.

La serie raccoglie le deliberazioni del Consiglio comunale dal 1923 al principio di maggio del 1926; del Podestà, dalla fine di maggio del 1926 al maggio del 1930; del Consiglio comunale dall'aprile 1946 al novembre 1970. Dal 1971 al 1974 le deliberazioni originali si trovano accanto alle copie vistate delle stesse, nella serie:"Deliberazioni del Consiglio comunale" - copie, del presente inventario.

ACFl.1.3.1-1 {466}

"Registro delle deliberazioni consigliari del comune di Flavon..."

1923 dicembre 24 - 1930 maggio 31 Deliberazioni del Consiglio comunale dal 24 dicembre 1923 all'8 maggio 1926; del podestà dal 18 maggio 1926 al 31 maggio 1930. - 1923-1924: nn. 1-15; - 1925-1926 gennaio 30: nn. 1-15; - 1926: nn. 1-14; - 1927: nn. 1-4; - 1928-1929: nn. 1-29; - 1930: nn. 1-11 Registro, cc. 20 n.n. Num. un. progr. 20

ACFl.1.3.1-2 {467}

"Verbali Consiglio comunale..."

1946 aprile 7 - 1947 marzo 6 Nn. 1-10

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Registro, cc. 9 n.n. Num. un. progr. 21

ACFl.1.3.1-3 {468}

"Delibere Consiglio comunale..."

1951 febbraio 17 - 1956 aprile 26 - 1951: nn. 1-33; - 1952: nn. 1-29; - 1953: nn. 1-30; - 1954: nn. 1-62; - 1955: nn. 1-66; - 1956: nn. 1-21 Registro, cc. 96 n.n. Num. un. progr. 22

ACFl.1.3.1-4 {469}

"Registro degli originali delle deliberazioni del consiglio comunale" (tit.int.)

1956 giugno 9 - 1961 marzo 11 - 1956: nn. 22-58; - 1957: nn. 1-28: - 1958: nn. 1-26; - 1959: nn. 1-32; - 1960: nn. 1-51; - 1961: nn. 1-3

Registro, pp. 180 Num. un. progr. 23

ACFl.1.3.1-5 {470}

"Registro degli originali delle deliberazioni del Consiglio comunale" (tit.int.)

1961 giugno 26 - 1967 ottobre 31 - 1961: nn. 4-39; - 1962: nn. 1-48; - 1963: nn. 1-18;

- 1964: nn. 1-47; - 1965: nn. 1-27; - 1966: nn. 1-35; - 1967: nn. 1-21

177

Registro, cc. 96 n.n. Num. un. progr. 24

ACFl.1.3.1-6 {471}

"Registro degli originali delle deliberazioni del Consiglio comunale" (tit.int.)

1967 ottobre 31 - 1970 novembre 28 - 1967: nn. 22-25; - 1968: nn. 1-35; - 1969: nn. 1-49; - 1970: nn. 1-49 Registro, pp. 107 scritte Num. un. progr. 25

178

serie 1.3.2 Deliberazioni del Consiglio comunale - copie, 1955 - 1974 {472}

Contenuto Si tratta della raccolta delle copie delle deliberazioni del Consiglio, del Podestà, del Commissario prefettizio e del Commissario straordinario, sia copie semplici che approvate dall'autorità tutoria (Prefetto e Giunta provinciale amministrativa fino al 31 dicembre 1948, poi Giunta provinciale di Trento) dal 1923 al 1974.

Le deliberazioni del Consiglio dal 1923 al 1955 sono conservate nella serie: "Carteggio ed atti degli affari comunali" alla I categoria, del presente inventario. Dal 1970 al 1974 si trovano qui raccolte anche le Deliberazioni del Consiglio comunale - originali.

ACFl.1.3.2-1 {473}

Deliberazioni del Consiglio comunale - copie

1955 - 1956 - 1955: nn. 1-66; - 1956: nn. 1-58 Busta Num. un. progr. 26

ACFl.1.3.2-2 {474}

Deliberazioni del Consiglio comunale - copie

1957 - 1960 - 1957: nn. 2-28; - 1958: nn. 1-26; - 1959: nn. 1-32; - 1960: nn. 1-51 Busta Num. un. progr. 27

ACFl.1.3.2-3 {475}

Deliberazioni del Consiglio comunale - copie

1961 - 1962 - 1961: nn. 1-39; - 1962: nn. 1-48

179

Busta Num. un. progr. 28

ACFl.1.3.2-4 {476}

Deliberazioni del Consiglio comunale - copie

1963 - 1964 - 1963: nn. 1-18; - 1964: nn. 1-47 Busta Num. un. progr. 29

ACFl.1.3.2-5 {477}

Deliberazioni del Consiglio comunale - copie

1965 - 1966 - 1965: nn. 1-27, - 1966: nn. 2-35 Busta Num. un. progr. 30

ACFl.1.3.2-6 {478}

Deliberazioni del Consiglio comunale - copie

1967 - 1968 - 1967: nn. 1-28; - 1968: nn. 1-35 Busta Num. un. progr. 31

ACFl.1.3.2-7 {479}

Deliberazioni del Consiglio comunale - copie

1969 - 1970 - 1969: nn. 1-49; - 1970: nn. 1-49 Busta Num. un. progr. 32

ACFl.1.3.2-8 {480}

180

Deliberazioni del Consiglio comunale - originali e copie

1971 - 1972 - 1971: nn. 1-66; - 1972: nn. 1-33 Busta Num. un. progr. 33

ACFl.1.3.2-9 {481}

Deliberazioni del Consiglio comunale - originali e copie

1973 Nn. 1-49 Busta Num. un. progr. 34

ACFl.1.3.2-10 {482}

Deliberazioni del Consiglio comunale - originali e copie

1974 Nn. 1-54 Busta Num. un. progr. 35

181

serie 1.3.3 Verbali delle sedute del Consiglio comunale, 1954 - 1977 {483}

Contenuto La serie è composta dai registri contenenti i verbali delle sedute del Consiglio redatti in forma non ufficiale, per uso interno, sulla base dei quali venivano poi stese le deliberazioni. I registri riportano i seguenti elementi: data della seduta, discussione e decisione relativa ad ogni singolo punto dell'ordine del giorno, firme dei partecipanti o dei deputati alla firma. Coprono l'arco di tempo che va dal 1954 fino al 1977.

ACFl.1.3.3-1 {484}

"Consiglio comunale (verbali delle sedute)"

1954 gennaio 19 - 1963 novembre20 Registro, cc. 48 n.n. Num. un. progr. 36

ACFl.1.3.3-2 {485}

"Consiglio comunale": verbali delle sedute

1964 gennaio 24 - 1977 maggio 4 Registro, cc. 62 n.n. Num. un. progr. 36

182

serie 1.3.4 Indici delle deliberazioni del Consiglio comunale, 1923 - 1983 {486}

Contenuto Questi strumenti si dovevano compilare ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n. 297 "che approvava il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all. 4, n. 15. Gli indici, formati per un più agevole reperimento dei provvedimenti del consiglio comunale, presentano un breve sunto delle deliberazioni registrate in ordine cronologico.

La serie completa riporta gli indici delle deliberazioni del consiglio dal 1923 al 1983.

ACFl.1.3.4-1 {487}

"Deliberazioni podestarili dal 24/12/1923 al 20/12/1936"

1923 dicembre 24 - 1936 dicembre 20 Indice delle deliberazioni del Consiglio comunale e del podestà Registro, cc. 22 n.n. Num. un. progr. 36

ACFl.1.3.4-2 {488}

"Indice delle deliberazioni" (tit. int.) della Giunta e del Consiglio comunale

1946 gennaio 3 - 1951 settembre 15 Dal 1946 al 1949 indice delle deliberazioni della Giunta; dal 1950 al 1951 indice cronologico separato del Consiglio e della Giunta Registro Num. un. progr. 36

ACFl.1.3.4-3 {489}

"Consiglio comunale. Indice registro delle deliberazioni"

1951 febbraio 17 - 1962 dicembre 26 Registro, cc. 34 n.n. Num. un. progr. 36

ACFl.1.3.4-4 {490}

"Indice delle deliberazioni del Consiglio comunale..." (tit. int.)

1951 febbraio 14 - 1983 ottobre 28

183

Registro Num. un. progr. 36

184

serie 1.3.5 Deliberazioni della Giunta comunale - originali, 1930 - 1970 {491}

Contenuto In base al R.D. 4.2.1915, n. 148, entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. 11.1.1923, n. 9 ogni comune ha un consiglio comunale che elegge una giunta. Con R.D.L. del 4 febbraio 1926, n. 237 i consigli comunali e le giunte furono sciolti. Ad essi subentrava la figura del podestà; consiglio e giunta vennero ripristinati con decreto luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n. 1.

La serie comprende 8 registri delle deliberazioni del podestà, del commissario prefettizio e della Giunta comunale che coprono l'arco temporale dal 1930 al 1970. Si segnalano le deliberazioni originali del Consiglio comunale dal 1946 al 1948. Dal 1971 al 1974 le deliberazioni originali si trovano accanto alle copie vistate delle stesse, nella serie:"Deliberazioni del Consiglio comunale" - copie, del presente inventario.

ACFl.1.3.5-1 {492}

"Deliberazioni podestarili"

1930 agosto 9 - 1937 aprile 17 Deliberazioni del podestà dal 9 agosto 1930 al primo ottobre 1932; del commissario prefettizio dal 12 novembre 932 al 31 agosto 1935 e di nuovo del podestà dal 7 ottobre 1935 al 17 aprile 1937. - 1930: nn. 1-13; - 1931: nn. 13-19; - 1932 - 1933 gennaio 31: nn. 1-22; - 1933 febbraio 4 - dicembre 30: nn. 1-20; - 1934 - 1935 gennaio 2: nn. 1-22; - 1935 gennaio 16 - dicembre 14: nn. 1-20; - 1936: nn. 1-29; - 1937: nn. 1-18 Registro, cc. 49 n. n. Num. un. progr. 37

ACFl.1.3.5-2 {493}

"Registro dei verbali di deliberazione dal 14 maggio 1937 al ..." del podestà

1937 maggio 14 - 1940 marzo 30 - 1937: nn. 19-40; - 1938: nn. 1-26;

185

- 1939: nn. 1-44; - 1940: nn. 1-5 Registro, cc. 50 n.n. Num. un. progr. 38

ACFl.1.3.5-3 {494}

"Registro delle deliberazioni"

1940 marzo 30 - 1946 gennaio 24 Deliberazioni del podestà dal 30 marzo 1940 al 16 ottobre 1943; del commissario prefettizio dal 7 dicembre 1943 al 14 aprile 1945; del sindaco dal 19 maggio al 22 agosto 1945; della Giunta comunale dal 22 agosto 945 al 24 gennaio 1946. - 1940: nn. 6-36; - 1941: nn. 1-54; - 1942: nn. 1-40; - 1943: nn. 1-33; - 1944: nn. 1-46; - 1945: nn. 1-44; - 1946: nn. 1-4 Registro, pp. 400 Num. un. progr. 39

ACFl.1.3.5-4 {495}

"Deliberazioni dal 1946 all'11.9.1948"

1946 febbraio 14 - 1948 settembre 2 Deliberazioni della Giunta comunale, 1946 giugno 8 - 1948 settembre 2;

deliberazioni del Consiglio comunale, 1946 giugno 8 - 1948 settembre 2: - 1946: nn. 48-49; - 1947: nn. 2-34; - 1948: nn. 1-16 Registro, cc. 60 n.n. Num. un. progr. 40

ACFl.1.3.5-5 {496}

"Deliberazioni Giunta municipale ..."

1951 agosto 4 - 1956 giugno 12 - 1951: nn. 6-41; - 1952: nn. 1-55; - 1953: nn. 1-39;

186

- 1954: nn. 1-52; - 1955: nn. 1-82; - 1956: nn. 1-33 Registro, cc. 97 n.n. Num. un. progr. 41

ACFl.1.3.5-6 {497}

"Registro degli originali delle deliberazioni Giunta comunale" (tit. int.)

1956 giugno 16 - 1960 giugno 30 - 1956: nn. 34-64; - 1957: nn. 1-67; - 1958: nn. 1-49; - 1959: nn. 1-46; - 1960: nn. 1-30 Registro, pp. 203 Num. un. progr. 42

ACFl.1.3.5-7 {498}

"Registro degli originali delle deliberazioni Giunta comunale ..." (tit. int.)

1960 luglio 5 - 1964 ottobre 9 - 1960: nn. 6-41; - 1961: nn. 1-56; - 1962: nn. 1-48; - 1963: nn. 1-41;

- 1964: nn. 1-52 Registro, pp. 202 Num. un. progr. 43

ACFl.1.3.5-8 {499}

"Registro degli originali delle deliberazioni" della Giunta comunale

1964 ottobre 29 -1970 giugno 13 - 1964: nn. 53-66; - 1965: nn. 1-51;

- 1966: nn. 1-29; - 1967: nn. 1-61; - 1968: nn. 1-56; - 1969: nn. 1-54;

187

- 1970: nn. 1-14 Registro, pp. 203 Num. un. progr. 44

188

serie 1.3.6 Deliberazioni della Giunta comunale - copie, 1955 - 1974 {500}

Contenuto Si tratta della raccolta delle copie delle deliberazioni della Giunta, sia copie semplici, sia approvate dall'autorità tutoria fino al 1948, poi dalla Giunta provinciale.

La serie comprende le copie vistate o semplici dei verbali di deliberazione della Giunta comunale dal 1955 al 1970; dal 1971 al 1974 sono raccolte in apposite cartelline anche le deliberazioni originali; le deliberazioni precedenti al 1955 sono inserite nella categoria I della serie "Carteggio ed atti ordinati per annata".

ACFl.1.3.6-1 {501}

Deliberazioni della Giunta comunale - copie

1955 - 1956 - 1955: nn. 1-82; - 1956: nn. 1-64 Busta Num. un. progr. 45

ACFl.1.3.6-2 {502}

Deliberazioni della Giunta comunale - copie

1957 - Nn. 1 -57 Busta Num. un. progr. 46

ACFl.1.3.6-3 {503}

Deliberazioni della Giunta comunale - copie

1958 - 1959 - 1958: nn. 1 -49; - 1959: nn. 2 - 46 Busta Num. un. progr. 47

ACFl.1.3.6-4 {504}

189

Deliberazioni della Giunta comunale - copie

1960 - Nn. 1 -67 Busta Num. un. progr. 48

ACFl.1.3.6-5 {505}

Deliberazioni della Giunta comunale - copie

1961 - Nn. 1 -56 Busta Num. un. progr. 49

ACFl.1.3.6-6 {506}

Deliberazioni della Giunta comunale - copie

1962 - Nn. 1 -47 Busta Num. un. progr. 50

ACFl.1.3.6-7 {507}

Deliberazioni della Giunta comunale - copie

1963 - Nn. 1 -41 Busta Num. un. progr. 51

ACFl.1.3.6-8 {508}

Deliberazioni della Giunta comunale - copie

1964 - Nn. 1 -66 Busta Num. un. progr. 52

ACFl.1.3.6-9 {509}

190

Deliberazioni della Giunta comunale - copie

1965 - Nn. 1-51 Busta Num. un. progr. 53

ACFl.1.3.6-10 {510}

Deliberazioni della Giunta comunale - copie

1966 - 1967 - 1966: nn. 1-29; - 1967: nn. 1-61 Busta Num. un. progr. 54

ACFl.1.3.6-11 {511}

Deliberazioni della Giunta comunale - copie

1968 - 1969 - 1968: nn. 1-56; - 1969: nn. 1-54 Busta Num. un. progr. 55

ACFl.1.3.6-12 {512}

Deliberazioni della Giunta comunale - originali e copie

1970 - 1971 - 1970: nn. 1 -45; - 1971: nn. 1-30 Busta Num. un. progr. 56

ACFl.1.3.6-13 {513}

Deliberazioni della Giunta comunale - originali e copie

1972 - 1973 - 1972: nn. 1 -47; - 1973: nn. 1-27 Busta

191

Num. un. progr. 57

ACFl.1.3.6-14 {514}

Deliberazioni della Giunta comunale - originali e copie

1974 - Nn. 1-50 Busta Num. un. progr. 58

192

serie 1.3.7 Verbali delle sedute della Giunta comunale, 1945 - 1971 {515}

Contenuto La serie è composta da registri contenenti i verbali delle sedute della Giunta redatti in forma non ufficiale, per uso interno, sulla base dei quali venivano poi stese le deliberazioni. I registri riportano i seguenti elementi: data della seduta, discussione e decisione relativa ad ogni singolo punto dell'ordine del giorno, firme dei partecipanti o dei deputati alla firma.

La serie comprende due registri dei verbali delle sedute della Giunta comunale che coprono gli anni 1945 - 1971.

ACFl.1.3.7-1 {516}

"Verbali della Giunta comunale"

1945 agosto 22 - 1946 novembre 27 Nn. 1-26 Registro, cc. 17 n. n. Num. un. progr. 59

ACFl.1.3.7-2 {517}

"Giunta comunale (verbali sedute)"

1954 gennaio 15 - 1971 settembre 9 Registro, cc. 57 n. n. Num. un. progr. 59

193

serie 1.3.8 Indici delle deliberazioni della Giunta comunale, 1937 - 1962 {518}

Contenuto Questi strumenti si dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n. 297 "che approva il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all. 4, n. 15. Gli indici, formati per un più agevole reperimento dei provvedimenti della Giunta comunale, presentano un breve sunto delle deliberazioni registrate in ordine cronologico.

La serie comprende gli indici delle deliberazioni della Giunta comunale dal 1937 al 1962. Altri indici della Giunta si conservano nella serie "Indici delle deliberazioni del Consiglio comunale".

ACFl.1.3.8-1 {519}

"Indice delle deliberazioni del podestà" (tit. int.)

1937 gennaio 20 - 1946 luglio 29 Indice delle deliberazioni del podestà dal 20 gennaio 1937 al 16 ottobre 1943; del commissario prefettizio dal 7 dicembre 1943 al 14 aprile 1945; del sindaco dal 19 maggio 1945 al 22 agosto 1945 e infine della Giunta comunale dal 22 agosto 1945 al 29 luglio 1946. Le deliberazioni dell'anno 1946 sono trascritte a matita. Registro Num. un. progr. 59

ACFl.1.3.8-2 {520}

"Giunta municipale. Indice registro delle deliberazioni"

1951 agosto 4 - 1962 dicembre 31 Registro Num. un. progr. 59

194

serie 1.3.9 Protocolli degli esibiti, 1931 - 1974 {521}

Contenuto La tenuta di questi registri, del resto già in uso nel periodo austriaco, fu stabilita dal regolamento di applicazione della legge comunale e provinciale del 1865 e dalla circolare del Ministero dell'interno dell'1 marzo 1897, n. 17100/2, applicata in Trentino dopo l'estensione alle nuove province della legge e del regolamento provinciale e comunale italiano. Sui registri del protocollo sono riportati, oltre alle indicazioni sul contenuto, la data di destinazione o la provenienza dei singoli atti, anche i dati relativi alla loro classificazione per categoria di affari.

La serie comprende 36 protocolli degli esibiti che coprono l'arco temporale dal 1931 fino al 1974. Le registrazioni dal 1923 al 1930 si trovano nel protocollo degli esibiti n.5 della serie 1.2.2. del presente inventario.

ACFl.1.3.9-1 {522}

Protocollo degli esibiti

1931 maggio 13 - 1935 dicembre 30 1931: nn. di prot. 1-174; 1932: nn. di prot. 1-306; 1933: nn. di prot. 1-306; 1934: nn. di prot. 1-359; 1935: nn. di prot. 1-817

Registro Num. un. progr. 60

ACFl.1.3.9-2 {523}

Protocollo degli esibiti

1936 gennaio 1 - 1936 dicembre 31 Nn. di prot. 1-1964 Registro Num. un. progr. 61

ACFl.1.3.9-3 {524}

Protocollo degli esibiti

195

1937 gennaio 1 - 1937 dicembre 31 Nn. di prot. 1-1793 Registro Num. un. progr. 62

ACFl.1.3.9-4 {525}

Protocollo degli esibiti

1938 gennaio 1 - 1938 dicembre 29 Nn. di prot. 1-1835 Registro Num. un. progr. 63

ACFl.1.3.9-5 {526}

Protocollo degli esibiti

1939 gennaio 3 - 1939 dicembre 27 Nn. di prot. 1-2014; con titolario per l'archiviazione all'inizio ed alla fine del registro Registro Num. un. progr. 64

ACFl.1.3.9-6 {527}

Protocollo degli esibiti

1940 gennaio 2 - 1941 gennaio 4 Nn. di prot. 1-2810 Registro Num. un. progr. 65

ACFl.1.3.9-7 {528}

Protocollo degli esibiti

1941 gennaio 4 - 1942 gennaio 15 (con annotazioni fino al 15 marzo 1942) Nn. di prot. 1-2939 Registro Num. un. progr. 66

ACFl.1.3.9-8 {529}

Protocollo degli esibiti

196

1942 gennaio 5 (sic!) - 1942 dicembre 31 Nn. di prot. 1-3280 Registro Num. un. progr. 67

ACFl.1.3.9-9 {530}

Protocollo degli esibiti

1943 gennaio 5 - 1944 febbraio 5 Nn. di prot. 1-2582 Registro Num. un. progr. 68

ACFl.1.3.9-10 {531}

Protocollo degli esibiti

1944 gennaio 7 (sic!) - 1945 gennaio 18 Nn. di prot. 1-1971 Registro Num. un. progr. 69

ACFl.1.3.9-11 {532}

Protocollo degli esibiti

1945 gennaio 26 - 1946 aprile 5 Nn. di prot. 1-2460 Registro Num. un. progr. 70

ACFl.1.3.9-12 {533}

Protocollo degli esibiti

1946 aprile 5 - 1948 gennaio 14 Nn. di prot. 1-3050 Registro Num. un. progr. 71

ACFl.1.3.9-13 {534}

Protocollo degli esibiti

197

1948 gennaio 19 - 1949 febbraio 22 Nn. di prot. 1-1490 Registro Num. un. progr. 72

ACFl.1.3.9-14 {535}

Protocollo degli esibiti

1949 febbraio 23 - 1951 novembre 7 Nn. di prot. 1-1990 Registro Num. un. progr. 73

ACFl.1.3.9-15 {536}

Protocollo degli esibiti

1951 novembre 8 - 1951 dicembre 20 Nn. di prot. 1-2320 Registro Num. un. progr. 74

ACFl.1.3.9-16 {537}

Protocollo degli esibiti

1951 dicembre 21 - 1951 dicembre 31 Nn. di prot. 2321-2378 Registro Num. un. progr. 75

ACFl.1.3.9-17 {538}

Protocollo degli esibiti

1952 gennaio 1 - 1952 maggio 3 Nn. di prot. 1-990 Registro Num. un. progr. 76

ACFl.1.3.9-18 {539}

Protocollo degli esibiti

198

1952 maggio 3 - 1952 settembre 26 Nn. di prot. 991-2140 Registro Num. un. progr. 77

ACFl.1.3.9-19 {540}

Protocollo degli esibiti

1952 settembre 26 - 1952 dicembre 31 Nn. di prot. 2141-2943 Registro Num. un. progr. 78

ACFl.1.3.9-20 {541}

Protocollo degli esibiti

1953 gennaio 3 - 1954 agosto 30 1953: nn. di prot. 1-1842; 1954: nn. di prot. 1-1108 Registro Num. un. progr. 79

ACFl.1.3.9-21 {542}

Protocollo degli esibiti

1954 agosto 30 - 1955 agosto 5 1954: nn. di prot. 1109-1790; 1955: nn. di prot. 1-1280 Registro Num. un. progr. 80

ACFl.1.3.9-22 {543}

Protocollo degli esibiti

1955 agosto 5 - 1956 luglio 16 1955: nn. di prot. 1281-2190; 1956: nn. di prot. 1-1120 Registro Num. un. progr. 81

199

ACFl.1.3.9-23 {544}

Protocollo degli esibiti

1956 luglio 16 - 1957 novembre 23 1956: nn. di prot. 1121-2077; 1957: nn. di prot. 1-1520 Registro Num. un. progr. 82

ACFl.1.3.9-24 {545}

Protocollo degli esibiti

1957 novembre 23 - 1958 dicembre 31 1957: nn. di prot. 1521-1686; 1958: nn. di prot. 1-1649

Registro Num. un. progr. 83

ACFl.1.3.9-25 {546}

Protocollo degli esibiti

1959 gennaio 4 - 1960 maggio 21 1959: nn. di prot. 1-1381; 1960: nn. di prot. 1-620 Registro Num. un. progr. 84

ACFl.1.3.9-26 {547}

Protocollo degli esibiti

1960 maggio 23 - 1961 luglio 24 1960: nn. di prot. 621-1667; 1961: nn. di prot. 1-960 Registro Num. un. progr. 85

ACFl.1.3.9-27 {548}

Protocollo degli esibiti

1961 luglio 24 - 1962 dicembre 31

200

1961: nn. di prot. 961-1615; 1962: nn. di prot. 1-1554 Registro Num. un. progr. 86

ACFl.1.3.9-28 {549}

Protocollo degli esibiti

1963 gennaio 3 - 1964 marzo 27 1963: nn. di prot. 1-1523; 1964: nn. di prot. 1-340 Registro Num. un. progr. 87

ACFl.1.3.9-29 {550}

Protocollo degli esibiti

1964 marzo 27 - 1965 dicembre 31 1964: nn. di prot. 341-1743; 1965: nn. di prot. 1-1488 Registro Num. un. progr. 88

ACFl.1.3.9-30 {551}

Protocollo degli esibiti

1966 gennaio 3 - 1967 aprile 18 1966: nn. di prot. 1-1405; 1967: nn. di prot. 1-458 Registro Num. un. progr. 89

ACFl.1.3.9-31 {552}

Protocollo degli esibiti

1967 aprile 19 - 1968 agosto 5 1967: nn. di prot. 459-1405; 1968: nn. di prot. 1-1050 Registro Num. un. progr. 90

201

ACFl.1.3.9-32 {553}

Protocollo degli esibiti

1968 agosto 5 - 1969 dicembre 1 1968: nn. di prot. 1051-1655; 1969: nn. di prot. 1-1400 Registro Num. un. progr. 91

ACFl.1.3.9-33 {554}

Protocollo degli esibiti

1969 dicembre 1 - 1970 ottobre 17 1969: nn. di prot. 1401-1524;

1970: nn. di prot. 1-1290 Registro Num. un. progr. 92

ACFl.1.3.9-34 {555}

Protocollo degli esibiti

1970 ottobre 17 - 1972 aprile 29 1970: nn. di prot. 1291-1639; 1971: nn. di prot. 1-1963; 1972: nn. di prot. 1-770 Registro Num. un. progr. 93

ACFl.1.3.9-35 {556}

Protocollo degli esibiti

1972 maggio 2 - 1973 dicembre 31 1972: nn. di prot. 771-1746; 1973: nn. di prot. 1-1583 Registro Num. un. progr. 94

ACFl.1.3.9-36 {557}

202

Protocollo degli esibiti

1974 gennaio 2 - 1974 dicembre 31 Nn. di prot. 1-1631 Registro Num. un. progr. 95

203

serie 1.3.10 Carteggio ed atti ordinati per annata, 1924 - 1974 {558}

Contenuto La serie raccoglie il carteggio (lettere, missive e responsive) e gli atti (documenti diversi dal carteggio) prodotti per la trattazione degli affari relativi alle diverse attività di competenza del comune. Con il R.D. 11.1.1923, n. 9, che estendeva al Trentino la legge comunale italiana, venne introdotto nell'ordinamento del carteggio ed atti il titolario impostato su 15 categorie previsto dalla circolare del Ministero dell'interno 1° marzo 1897, n. 17100/2, così articolato: I Amministrazione; II Opere pie e beneficenza; III Polizia urbana e rurale; IV Sanità ed igiene; V Finanze; VI Governo; VII Grazia, Giustizia e Culto; VIII Leva e truppa; IX Istruzione pubblica; X Lavori pubblici, Poste e Telegrafi; XI Agricoltura, Industria e Commercio; XII Stato civile, Censimento e Statistica; XIII Esteri; XIV Oggetti diversi; XV Pubblica sicurezza.

La serie raccoglie atti dal 1924 al 1974; la documentazione si presenta suddivisa perlopiù nelle 15 categorie del titolario italiano, mentre alcuni fascicoli sono ordinati secondo il numero di protocollo o in ordine cronologico. Si segnalano i fascicoli pluriennali ritenuti di particolare interesse per la storia e i diritti del comune nonché per la ricerca in generale. L'evidenziazione dei fascicoli pluriennali viene ritenuta utile per il fatto che in essi confluiscono atti registrati a protocollo in vari anni, altrimenti difficilmente rintracciabili.

ACFl.1.3.10-1 {559}

Carteggio ed atti: catt. I-XII

1924 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del Consiglio comunale - copie, nn. 1-12; nella cat. II si segnala: approvazione dello statuto della Congregazione di carità di Flavon; nella cat. VIII si segnala: Atti militari", 1924 - 1928; nella cat. XII si segnala: permessi di seppellimento e accertamenti di decesso, 1924 - 1928 Carteggio ed atti in ordine cronologico Busta Num. un. progr. 96

ACFl.1.3.10-2 {560}

Carteggio ed atti: catt. I-XIV

1925 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del Consiglio comunale - copie, nn, 1-14; nella cat. V si segnala: riscossione del dazio consumo,

1925-1930; nella cat. XIV si segnala: nn. di prot. 7-420 Busta Num. un. progr. 97

204

ACFl.1.3.10-3 {561}

Carteggio ed atti: catt. I-XII

1926 Nella cat. I si segnala: estratti delle deliberazioni della Giunta comunale - copie, 1926 gennaio 26; estratti delle deliberazioni del Consiglio comunale - copie, 1926 gennaio 21 -maggio 8; deliberazioni del podestà - copie, 1926 settembre 4 - dicembre 29; nella cat. XII si segnala: "Anagrafe bestiame", gestione del panificio comunale, "Stato degli utenti pesi e misure ... per il biennio 1925/1926", "Atti vendita legname Flavona ...", 1926 - 1932 Fascicolo Num. un. progr. 98

ACFl.1.3.10-4 {562}

Carteggio ed atti: catt. I-XI

1927 Nella cat. IX si segnala: "Statuto della Società per l'asilo d'infanzia Giovannini Urbano Maria in Flavon", 1927; con statuto del 1906 Fascicolo Num. un. progr. 98

ACFl.1.3.10-5 {563}

Carteggio ed atti: catt. I-XV

1928 Nella cat. I si segnala: unione di comuni di Terres, Cunevo a Flavon, 1928 - 1929; nella cat. VIII si segnala: liste di leva della classe 1910 di Flavon, Terres e Cunevo, annullate dopo l'aggregazione; Carteggio ed atti: nn. di prot. 2-637 Busta Num. un. progr. 99

ACFl.1.3.10-6 {564}

Carteggio ed atti: catt. I-XIV

1929 Nella cat.II si segnala: carteggio relativo alla costituzione della Congregazione di carità dopo l'aggregazione di Terres e Cunevo,1927-1929; nella cat. IV si segnala: permessi di seppellimento, 1929 marzo 25 - 1929 dicembre 9; nella cat. V si segnala: "Spese collocamento campane Terres", 1929 - 1933, nella cat. VII si segnala: atti relativi alla costituzione dell'Ufficio di conciliazione di Flavon: liste, nomine ed atti; nella cat. XI si segnala: atti d'asta per la vendita di legname svoltisi nel corso del 1926 e saldati nel 1929 (con docc. degli ex comuni di Cunevo e Terres). Carteggio ed atti: nn. di prot. 2-586

205

Busta Num. un. progr. 100

ACFl.1.3.10-7 {565}

Carteggio ed atti: catt. I-IX

1930 Nella cat. VII si segnala: carteggio ed atti del Giudice conciliatore Busta Num. un. progr. 101

ACFl.1.3.10-8 {566}

Carteggio ed atti: catt. X-XIV

1930 Carteggio ed atti ordinati secondo protocollo: nn. 8 - 700 Nella cat. XI si segnala: vendita di legname della selva Monte Alto, 1930-1932; nella cat. XII si segnala: verbali di visita dei registri dell'ufficio di Stato civile di Flavon, Cunevo e Terres, 1924-1930 Busta Num. un. progr. 102

ACFl.1.3.10-9 {567}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1931 Nella cat. I si segnala: Cassa previdenza impiegati, 1931 - 1936; nella cat. II si segnala: "Spese ospedali e degenze", 1924 - 1931 Busta Num. un. progr. 103

ACFl.1.3.10-10 {568}

Carteggio ed atti: catt. VI -XV

1931 Nella cat. VIII si segnala: carteggio ed atti del Giudice conciliatore; nella cat. X si segnala: "Autoservizi pubblici e ferrovie", 1930 - 1931; nella cat. XI si segnala: appalto caccia, 1927 -1931 Busta Num. un. progr. 104

ACFl.1.3.10-11 {569}

206

Carteggio ed atti: catt. I-VIII

1932 Busta Num. un. progr. 105

ACFl.1.3.10-12 {570}

Carteggio ed atti: catt. IX-XV

1932 Nella cat. X si segnala: "Progetto per rialzamento edificio scuole" di Cunevo redatto dal p. e. Luigi Job di Mezzocorona nel giugno 1932 (con docc. dell'ex comune di Cunevo dal 1924 al 1928); orologio pubblico, 1931 - 1932; nella cat. XII si segnala: nulla osta passaporti, 1930 settembre 9 - 1932 agosto 13 Busta Num. un. progr. 106

ACFl.1.3.10-13 {571}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1933 Nella cat. I si segnala: verbali della consulta comunale Busta Num. un. progr. 107

ACFl.1.3.10-14 {572}

Carteggio ed atti: catt. VII-XV

1933 Nella cat. VII si segnala: carteggio ed atti del Giudice conciliatore Busta Num. un. progr. 108

ACFl.1.3.10-15 {573}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1934 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del commissario prefettizio - copie, nn. 11; 13; 15; 20-21 Busta Num. un. progr. 109

207

ACFl.1.3.10-16 {574}

Carteggio ed atti: catt. VII-XI

1934 Nella categoria X si segnala: contributo statale per l'acquedotto irriguo, 1932 - 1934 Busta Num. un. progr. 110

ACFl.1.3.10-17 {575}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1934 Nella cat. XII si segnala: revisioni anagrafiche; nella cat. XV si segnala: "Porto d'armi", 1929 - 1934; "Iscrizioni per gli esercenti professionisti e traffici ambulanti", 1932 dicembre 10 - 1934 aprile 23, nn. 1-8 Busta Num. un. progr. 111

ACFl.1.3.10-18 {576}

Carteggio ed atti: catt. I-VIII

1935 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del commissario prefettizio - copie, 1935, nn. 1-19 Busta Num. un. progr. 112

ACFl.1.3.10-19 {577}

Carteggio ed atti: catt. IX-XV

1935 Nella cat. X si segnala: concessione di derivazione delle acque di Tovel e del Tresenga, 1926 - 1935; nella cat. XII si segnala: permessi di seppellimento, 1935 gennaio 24 - dicembre 31 Busta Num. un. progr. 113

ACFl.1.3.10-20 {578}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

1936 Nella cat. II si segnala: statuto asilo infantile (con copie di quelli del 1906 e 1927)

Busta

208

Num. un. progr. 114

ACFl.1.3.10-21 {579}

Carteggio ed atti: catt. V-X

1936 Nella cat. V si segnala: "Acquisto casa comunale"; nella cat. VII si segnala: carteggio ed atti del Giudice conciliatore; nella cat. VIII si segnala: soccorsi ai congiunti dei militari, 1935-1936 Busta Num. un. progr. 115

ACFl.1.3.10-22 {580}

Carteggio ed atti: catt. XI-XV

1936 Nella cat. XI si segnala: " Commercio": circolari, domande di rilascio licenze, denunce di vendita, licenze di commercio, "Registro degli spacci esistenti nel comune legalmente autorizzati", 1927-1936; nella cat. XV si segnala: carteggio ed atti relativi agli esercizi pubblici, 1928-1936 Busta Num. un. progr. 116

ACFl.1.3.10-23 {581}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1937 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del podestà - copie, nn.1-40; nella cat. V si segnala: imposte di consumo: convenzioni di abbonamento Busta Num. un. progr. 117

ACFl.1.3.10-24 {582}

Carteggio ed atti: catt. VI-X

1937 Nella cat. VII si segnala: Ufficio del giudice conciliatore: carteggio ed atti; nella cat. VIII si segnala: sussidi militari: circolari e corrispondenza, 1935 - 1937 Busta Num. un. progr. 118

ACFl.1.3.10-25 {583}

209

Carteggio ed atti: catt. XI-XV

1937 Nella cat. XIII si segnala: domande per nulla osta rilascio passaporti, 1932 ottobre 28 - 1937 marzo 8 Busta Num. un. progr. 119

ACFl.1.3.10-26 {584}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1938 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del podestà - copie, nn. 1-27; nella cat. II si segnala: buoni per la somministrazione di generi diversi, 1937 febbraio 8 - 1938 dicembre 21 Busta Num. un. progr. 120

ACFl.1.3.10-27 {585}

Carteggio ed atti: catt. VI-X

1938 Nella cat. VI si segnala: "Inventario dei beni immobili e dei mobili di qualunque specie di proprietà del comando comunale della G.I.L. e del Patronato scolastico al 28 ottobre 1938 - XVI", 1938 dicembre 22 (con annotazioni successive fino al 1941); nella cat. VII si segnala: "Sentenze e decreti ingiunzione" del Giudice conciliatore di Flavon; nella cat. X si segnala: "Adattamento a scuole casa comperata dai fratelli Micheletti in Terres", 1935 - 1938 Busta Num. un. progr. 121

ACFl.1.3.10-28 {586}

Carteggio ed atti: cat. XI

1938 Si segnala: "Progetto per il miglioramento della prealpe monte Sabbionara del comune di Flavon" redatto dall'ing. Edoardo Bertagnolli dell'Ispettorato forestale di Trento nel novembre 1938 Busta Num. un. progr. 122

ACFl.1.3.10-29 {587}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1938

210

Nella cat. XII si segnala: permessi di seppellimento, 1936 marzo 6 - 1938 dicembre 11; nella cat. XIV si segnala: "Servizio di pronto soccorso in caso di disastri tellurici e di altra natura", 1928 - 1938 Busta Num. un. progr. 123

ACFl.1.3.10-30 {588}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1939 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del podestà - copie, nn. 1-44; Busta Num. un. progr. 124

ACFl.1.3.10-31 {589}

Carteggio ed atti: catt. VI-X

1939 Nella cat. VIII si segnala:" Elenco orfani di guerra e schedario", 1934-1939; progetto di mobilitazione civile, 1939 (con docc. dal 1935) Busta Num. un. progr. 125

ACFl.1.3.10-32 {590}

Carteggio ed atti: catt. XI/1

1939 Si segnala:" Uso delle rocce nude" (territorio della Malga Flavona), 1936-1939 Busta Num. un. progr. 126

ACFl.1.3.10-33 {591}

Carteggio ed atti: catt. XI-XII

1939 Busta Num. un. progr. 127

ACFl.1.3.10-34 {592}

Carteggio ed atti: catt. XIII-XV

211

1939 Nella cat. XIII si segnala: domande di nulla osta per il rilascio del passaporto, 1937 maggio 8-1939 dicembre 5 Busta Num. un. progr. 128

ACFl.1.3.10-35 {593}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

1940 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del podestà - copie, 1940, nn. 1-34; assistenza sociale ai dipendenti comunali e salariati, 1932 - 1940 Busta Num. un. progr. 129

ACFl.1.3.10-36 {594}

Carteggio ed atti: cat. V

1940 Nella cat. V si segnala: imposte di consumo (statuto del Consorzio daziario di Flavon, regolamenti, avvisi di riunione), 1939 - 1940 (con docc. del 1937) Busta Num. un. progr. 130

ACFl.1.3.10-37 {595}

Carteggio ed atti: catt. VI-X

1940 Busta Num. un. progr. 131

ACFl.1.3.10-38 {596}

Carteggio ed atti: cat. XI

1940 Si segnala: stazione di monta taurina, 1931 - 1940 Busta Num. un. progr. 132

ACFl.1.3.10-39 {597}

212

Carteggio ed atti: cat. XII-XV

1940 Busta Num. un. progr. 133

ACFl.1.3.10-40 {598}

Carteggio ed atti: catt. I-II

1941 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del podestà - copie, nn. 1-54 Busta Num. un. progr. 134

ACFl.1.3.10-41 {599}

Carteggio ed atti: catt. III-V

1941 Nella cat. IV si segnala: permessi di seppellimento, 1940 marzo 10 - 1941 luglio 16 Busta Num. un. progr. 135

ACFl.1.3.10-42 {600}

Carteggio ed atti: catt. VI-X

1941 Nella cat. VIII si segnala: "Protezione antiaerea. Circolari e corrispondenza 1941"; ruoli nominativi dei congiunti dei militari ai quali è concesso il soccorso giornaliero Busta Num. un. progr. 136

ACFl.1.3.10-43 {601}

Carteggio ed atti: cat. XI

1941 Busta Num. un. progr. 137

ACFl.1.3.10-44 {602}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

213

1941 Busta Num. un. progr. 138

ACFl.1.3.10-45 {603}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

1942 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del podestà - copie, nn.1-40 Busta Num. un. progr. 139

ACFl.1.3.10-46 {604}

Carteggio ed atti: catt. V-VII

1942 Nella cat. V si segnala: "Registro delle merci soggette ad imposta di consumo entrate nel comune con bolletta di accompagnamento", 1942 Busta Num. un. progr. 140

ACFl.1.3.10-47 {605}

Carteggio ed atti: catt. VIII-X

1942 Nella cat. VIII si segnala: ruoli nominativi dei congiunti dei militari alle armi ai quali è concesso il soccorso giornaliero Busta Num. un. progr. 141

ACFl.1.3.10-48 {606}

Carteggio ed atti: catt. XI-XV

1942 Busta Num. un. progr. 142

ACFl.1.3.10-49 {607}

Carteggio ed atti: catt. I-III

1943

214

Nella cat. I si segnala: deliberazioni del podestà -copie, nn 1-34 Busta Num. un. progr. 143

ACFl.1.3.10-50 {608}

Carteggio ed atti: catt. IV-VII

1943 Nella cat. V si segnala:"Commissione censuaria", 1937-1943 Busta Num. un. progr. 144

ACFl.1.3.10-51 {609}

Carteggio ed atti: catt. VIII

1943 Si segnala: sussidi ai militari e sussidi agli sfollati Busta Num. un. progr. 145

ACFl.1.3.10-52 {610}

Carteggio ed atti: catt. IX-XI

1943 Busta Num. un. progr. 146

ACFl.1.3.10-53 {611}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1943 Busta Num. un. progr. 147

ACFl.1.3.10-54 {612}

Carteggio ed atti: catt. I-III

1944 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del commissario prefettizio - copie, 1944, nn. 1-45

Busta

215

Num. un. progr. 148

ACFl.1.3.10-55 {613}

Carteggio ed atti: catt. IV-VII

1944 Nella cat. IV si segnala: permessi di seppellimento, 1941 agosto 8 - 1944 aprile 1 Busta Num. un. progr. 149

ACFl.1.3.10-56 {614}

Carteggio ed atti: cat. VIII

1944 Nella cat. VIII si segnala: ruoli nominativi dei congiunti dei militari alle armi, elenchi nominativi degli obbligati alla prestazione del

servizio di guerra nella zona delle operazioni delle Prealpi delle classi dl 1895 al 1926; "Sussidi militari germanici", 1944 - 1945 Busta Num. un. progr. 150

ACFl.1.3.10-57 {615}

Carteggio ed atti: catt. IX-XV

1944 Busta Num. un. progr. 151

ACFl.1.3.10-58 {616}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

1945 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del commissario prefettizio - copie, nn. 1-8; deliberazioni del sindaco - copie, nn. 9-22; deliberazioni della Giunta comunale - copie, nn. 24-44; "Elenco prima nota delle offerte raccolte dal comitato di soccorso costituito in Terres..." a favore delle famiglie colpite dall'incursione aerea del 3 marzo 1945 Busta Num. un. progr. 152

ACFl.1.3.10-59 {617}

Carteggio ed atti: cat. V

1945

216

Si segnala: "Bilanci trimestrali per il governo militare alleato 1945" dal 2 maggio al 31 dicembre 1945 Busta Num. un. progr. 153

ACFl.1.3.10-60 {618}

Carteggio ed atti: catt. VI-VIII

1945 Nella cat. VIII si segnala: ruoli nominativi dei congiunti dei militari alle armi ai quali è concesso il soccorso giornaliero; organizzazione della protezione antiaerea nel comune di Flavon, 1943 - 1945 Busta Num. un. progr. 154

ACFl.1.3.10-61 {619}

Carteggio ed atti: catt. IX-XV

1945 Busta Num. un. progr. 155

ACFl.1.3.10-62 {620}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

1946 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del Consiglio e della Giunta comunali - copie, nn. 1-49; "Pratica spartizione beni comunali fra il comune di Flavon e Terres...", 1946 (con docc. fino al 1981) Busta Num. un. progr. 156

ACFl.1.3.10-63 {621}

Carteggio ed atti: catt. V-VII

1946 Busta Num. un. progr. 157

ACFl.1.3.10-64 {622}

Carteggio ed atti: catt. VIII-X

1946

217

Nella cat. VIII si segnala: "Situazioni di famiglia", 1936 - 1946; "Prestazioni obbligatorie per l'anno 1943", 1943 - 1946; ruolo nominativo dei congiunti dei militari alle armi ai quali è concesso il soccorso giornaliero Busta Num. un. progr. 158

ACFl.1.3.10-65 {623}

Carteggio ed atti: catt. XI-XV

1946 Busta Num. un. progr. 159

ACFl.1.3.10-66 {624}

Carteggio ed atti: catt. I-VI

1947 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del Consiglio, della Giunta e del Commissario prefettizio - copie, nn 2-34; "Cassa di previdenza impiegati e salariati", 1929 - 1947; nomina commissario prefettizio, podestà ed elezioni del sindaco, 1937 - 1947; elezioni della Giunta municipale, 1945 - 1947 Busta Num. un. progr. 160

ACFl.1.3.10-67 {625}

Carteggio ed atti: catt. VII-XV

1947 Nella categoria VIII si segnala: ruolo nominativo dei congiunti dei militari ai quali è concesso il soccorso giornaliero Busta Num. un. progr. 161

ACFl.1.3.10-68 {626}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1948 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del Consiglio e della Giunta comunali - copie, nn 2-20 Busta Num. un. progr. 162

ACFl.1.3.10-69 {627}

218

Carteggio ed atti: catt. VI-XV

1948 Busta Num. un. progr. 163

ACFl.1.3.10-70 {628}

Carteggio ed atti: catt. I-VIII

1949 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del Consiglio e della Giunta comunali - copie, nn 1-18; nella cat. V si segnala: "Commissione censuaria comunale", 1946 - 1949; nella cat. VIII si segnala: "Ruolo nominativo dei congiunti dei militari alle armi ai quali è concesso il soccorso giornaliero..." Busta Num. un. progr. 164

ACFl.1.3.10-71 {629}

Carteggio ed atti: catt. IX-XV

1949 Busta Num. un. progr. 165

ACFl.1.3.10-72 {630}

Carteggio ed atti: catt. I-XV

1950 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del Consiglio comunale - copie, nn. 1-15; deliberazione della Giunta comunale - copia, n. 5; nella cat. X si segnala: "Ferrovia Trento - Malè", 1946 - 1950 Busta Num. un. progr. 166

ACFl.1.3.10-73 {631}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1951 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del Consiglio comunale - copie, 1951, nn. 4-32; deliberazioni della Giunta comunale - copie, 1951, nn. 6-41; "Cessione terreno di proprietà del beneficio parrocchiale di Flavon da adibirsi a piazzale edificio scuola materna",

1951 Busta Num. un. progr. 167

219

ACFl.1.3.10-74 {632}

Carteggio ed atti: catt. VI-X

1951 Busta Num. un. progr. 168

ACFl.1.3.10-75 {633}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1951 Busta Num. un. progr. 169

ACFl.1.3.10-76 {634}

Carteggio ed atti: cat. I

1952 Si segnala: deliberazioni del Consiglio comunale - copie, nn. 1-29; deliberazioni della Giunta comunale - copie, nn. 1-55; "Cartella personale del segretario signor Tentor Luigi" e trattamento economico, 1951 - 1952 Busta Num. un. progr. 170

ACFl.1.3.10-77 {635}

Carteggio ed atti: catt. II-VI

1952 Nella cat. II si segnala: movimento demografico per l'igiene e la sanità pubblica, 1951 - 1952 Busta Num. un. progr. 171

ACFl.1.3.10-78 {636}

Carteggio ed atti: catt. VII-X

1952 Nella cat. X si segnala: lavori di sistemazione ed ampliamento dell'asilo infantile di Flavon: acquisto terreno, stato finale dei lavori, carteggio ed atti, 1949 - 1952 (con docc. fino al 1957); atti relativi alla richiesta di costruzione di una casa adiacente alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista su un terreno di proprietà degli eredi di Lorenzo Lucchini, 1952; "Progetto dei lavori di

220

sistemazione della traversa di Flavon fra le progressive chilometriche 18.677 - 19.178 della strada Destra d'Anaunia." redatto dall'Ufficio tecnico dell'amministrazione provinciale di Trento nell'ottobre 1952 Busta Num. un. progr. 172

ACFl.1.3.10-79 {637}

Carteggio ed atti: cat. XI

1952 Si segnala: lavori di miglioramento fondiario dei pascoli e degli edifici della malga Flavona, 1952 (con docc. fino al 1956), con progetto dello studio tecnico O.D.G. del dott. Renzo Graffer di Trento dell'agosto 1952 Busta Num. un. progr. 173

ACFl.1.3.10-80 {638}

Carteggio ed atti: catt. XII-XIII

1952 Busta Num. un. progr. 174

ACFl.1.3.10-81 {639}

Carteggio ed atti: catt. XIV-XV

1952 Busta Num. un. progr. 175

ACFl.1.3.10-82 {640}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

1953 Nella cat. I si segnala: deliberazioni del Consiglio comunale - copie, nn 1-30; deliberazioni della Giunta comunale - copie, nn 1-39; Busta Num. un. progr. 176

ACFl.1.3.10-83 {641}

Carteggio ed atti: catt. V-VII

1953

221

Nella cat. V si segnala:" Consorzio servizio esattoria", 1952-1953; nella cat. VI si segnala: revisione annuale e dinamica delle liste elettorali Busta Num. un. progr. 177

ACFl.1.3.10-84 {642}

Carteggio ed atti: catt. VIII-XI

1953 Busta Num. un. progr. 178

ACFl.1.3.10-85 {643}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1953 Nella cat. XII si segnala: permessi di seppellimento Busta Num. un. progr. 179

ACFl.1.3.10-86 {644}

Carteggio ed atti: cat. I

1954 Si segnala: deliberazioni del Consiglio comunale - copie, nn. 1-62; deliberazioni della Giunta comunale - copie, nn. 1-50 Busta Num. un. progr. 180

ACFl.1.3.10-87 {645}

Carteggio ed atti: catt. II-V

1954 Busta Num. un. progr. 181

ACFl.1.3.10-88 {646}

Carteggio ed atti: catt. VI-XI

1954 Busta

222

Num. un. progr. 182

ACFl.1.3.10-89 {647}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1954 Nella cat. XII si segnala: "Liste delle persone che in base al trattato di S. Germano hanno acquistato la cittadinanza italiana di previo diritto. R. D. 30-XII-1920, N. 1890", 1930 - 1954 Busta Num. un. progr. 183

ACFl.1.3.10-90 {648}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

1955 Nella cat. II si segnala:" Atti campagna antitubercolare", 1952-1955 Busta Num. un. progr. 184

ACFl.1.3.10-91 {649}

Carteggio ed atti: catt. V-X

1955 Si segnala nella cat. VI: revisione annuale e dinamica delle liste elettorali Busta Num. un. progr. 185

ACFl.1.3.10-92 {650}

Carteggio ed atti: cat. XI

1955 Si segnala: elezioni del Consiglio direttivo della Cassa mutua comunale del 13 marzo 1955: circolari, istruzioni, liste dei candidati, nomine degli scrutatori, tabelle di scrutinio e risultati, 1954 - 1955 Busta Num. un. progr. 186

ACFl.1.3.10-93 {651}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1955

223

Busta Num. un. progr. 187

ACFl.1.3.10-94 {652}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1956 Nella cat. V si segnala: registri degli abbonamenti alle imposte di consumo, 1954 - 1956 Busta Num. un. progr. 188

ACFl.1.3.10-95 {653}

Carteggio ed atti: catt. VI-X

1956 Busta Num. un. progr. 89

ACFl.1.3.10-96 {654}

Carteggio ed atti: cat. XI

1956 Busta Num. un. progr. 190

ACFl.1.3.10-97 {655}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1956 Busta Num. un. progr. 191

ACFl.1.3.10-98 {656}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

1957 Nella cat. I si segnala: circolari della Federazione provinciale dipendenti enti locali, 1952 - 1957 Busta Num. un. progr. 192

224

ACFl.1.3.10-99 {657}

Carteggio ed atti: catt. V-IX

1957 Busta Num. un. progr. 193

ACFl.1.3.10-100 {658}

Carteggio ed atti: catt. X-XI

1957 Busta Num. un. progr. 194

ACFl.1.3.10-101 {659}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1957 Busta Num. un. progr. 195

ACFl.1.3.10-102 {660}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1958 Busta Num. un. progr. 196

ACFl.1.3.10-103 {661}

Carteggio ed atti: catt. VI-XI

1958 Nella cat. X si segnala: "Lavori per la sistemazione della traversa di Flavon" (progetto redatto dall'Ufficio tecnico provinciale e domanda di contributo), 1958; atti e rilevazioni statistiche delle opere pubbliche e dell'attività edilizia dal 1951 al 1958, 1951 - 1958 Busta Num. un. progr. 197

ACFl.1.3.10-104 {662}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1958

225

Busta Num. un. progr. 198

ACFl.1.3.10-105 {663}

Carteggio ed atti: catt. I-VI

1959 Nella cat. VI si segnala: revisione annuale e ordinaria delle liste elettorali Busta Num. un. progr. 199

ACFl.1.3.10-106 {664}

Carteggio ed atti: catt. VII-XI

1959 Busta Num. un. progr. 200

ACFl.1.3.10-107 {665}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1959 Busta Num. un. progr. 201

ACFl.1.3.10-108 {666}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1960 Busta Num. un. progr. 202

ACFl.1.3.10-109 {667}

Carteggio ed atti: catt. VI-XI

1960 Nella cat. VI si segnala: revisioni dinamiche ed annuali delle liste elettorali Busta Num. un. progr. 203

226

ACFl.1.3.10-110 {668}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1960 Nella categoria XI si segnala: "Raccolta e distruzione della processionaria del pino", 1952 - 1960 Busta Num. un. progr. 204

ACFl.1.3.10-111 {669}

Carteggio ed atti: catt. I-VI

1961 Nella cat. VI si segnala: revisioni dinamiche ed annuali delle liste elettorali Busta Num. un. progr. 205

ACFl.1.3.10-112 {670}

Carteggio ed atti: catt. VII-XI

1961 Nella cat. VIII si segnala: "Elenco dei militari in congedo illimitato che hanno dichiarato di trasferirsi in altro comune", 1959 - 1961 Busta Num. un. progr. 206

ACFl.1.3.10-113 {671}

Carteggio ed atti: catt. XII-XV

1961 Nella cat. XII si segnala: "Stampati collegamento anagrafe con elettorale" (cancellazioni anagrafiche, cambi di abitazione e certificati di morte degli elettori) Busta Num. un. progr. 207

ACFl.1.3.10-114 {672}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1962 Busta Num. un. progr. 208

227

ACFl.1.3.10-115 {673}

Carteggio ed atti: catt.VI-X

1962 Nella cat. VI si segnala: revisione annuale e ordinaria delle liste elettorali Busta Num. un. progr. 209

ACFl.1.3.10-116 {674}

Carteggio ed atti: catt. XI-XV

1962 Nella cat. XII si segnala: circolari, verbali di ispezione e rapporti del registro della popolazione, 1955-1962 Busta Num. un. progr. 210

ACFl.1.3.10-117 {675}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1963 Busta Num. un. progr. 211

ACFl.1.3.10-118 {676}

Carteggio ed atti: catt. VI-X

1963 Busta Num. un. progr. 212

ACFl.1.3.10-119 {677}

Carteggio ed atti: catt. XI-XV

1963 Nella cat. XI si segnala: "Piano economico dei beni silvo-forestali Flavona e del comune di Flavon", 1962 - 1963 Busta Num. un. progr. 213

ACFl.1.3.10-120 {678}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

228

1964 Busta Num. un. progr. 214

ACFl.1.3.10-121 {679}

Carteggio ed atti: catt. V-VIII

1964 Busta Num. un. progr. 215

ACFl.1.3.10-122 {680}

Carteggio ed atti: catt. IX-XV

1964 Nella cat. XI si segnala: atti relativi alla posizione amministrativo-tributaria del "Nesso Flavona e canale irriguo principale", 1964 Busta Num. un. progr. 216

ACFl.1.3.10-123 {681}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

1965 Busta Num. un. progr. 217

ACFl.1.3.10-124 {682}

Carteggio ed atti: catt. V-X

1965 Busta Num. un. progr. 218

ACFl.1.3.10-125 {683}

Carteggio ed atti: catt. XI-XV

1965 Busta Num. un. progr. 219

229

ACFl.1.3.10-126 {684}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1966 Busta Num. un. progr. 220

ACFl.1.3.10-127 {685}

Carteggio ed atti: catt. VI-X

1966 Busta Num. un. progr. 221

ACFl.1.3.10-128 {686}

Carteggio ed atti: catt. XI-XV

1966 Nella cat. XI si segnala: "Atti ... alluvione 4-5 novembre 1966", 1966 - 1967 Busta Num. un. progr. 222

ACFl.1.3.10-129 {687}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1967 Busta Num. un. progr. 223

ACFl.1.3.10-130 {688}

Carteggio ed atti: catt. VI-IX

1967 Busta Num. un. progr. 224

ACFl.1.3.10-131 {689}

Carteggio ed atti: catt. X-XV

1967

230

Nella cat. XI si segnala: "Progetto per il ripristino della viabilità forestale danneggiata dalle alluvioni dell'agosto e novembre 1966" in base alla legge regionale n. 11 del 4 agosto 1967: relazione tecnica, domanda e concessione contributo, liquidazione spese, 1967 (con docc. fino al 1969) Busta Num. un. progr. 225

ACFl.1.3.10-132 {690}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1968 Nella cat. I si segnala:"Inventariazione dell'archivio comunale", 1961-1968 Busta Num. un. progr. 226

ACFl.1.3.10-133 {691}

Carteggio ed atti: catt. VI-X

1968 Nella cat. VI si segnala: revisione dinamica delle liste elettorali Busta Num. un. progr. 227

ACFl.1.3.10-134 {692}

Carteggio ed atti: catt. XI-XV

1968 Busta Num. un. progr. 228

ACFl.1.3.10-135 {693}

Carteggio ed atti: catt. I-VII

1969 Nella cat. VI si segnala: revisioni dinamiche ed annuali delle liste elettorali Busta Num. un. progr. 229

ACFl.1.3.10-136 {694}

Carteggio ed atti: catt. VIII-XV

231

1969 Busta Num. un. progr. 230

ACFl.1.3.10-137 {695}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1970 Busta Num. un. progr. 231

ACFl.1.3.10-138 {696}

Carteggio ed atti: catt. VI-XV

1970 Busta Num. un. progr. 232

ACFl.1.3.10-139 {697}

Carteggio ed atti: catt. I-V

1971 Busta Num. un. progr. 233

ACFl.1.3.10-140 {698}

Carteggio ed atti: catt. VI-XV

1971 Busta Num. un. progr. 234

ACFl.1.3.10-141 {699}

Carteggio ed atti: catt. I-IX

1972 Busta Num. un. progr. 235

ACFl.1.3.10-142 {700}

232

Carteggio ed atti: catt. X-XV

1972 Busta Num. un. progr. 236

ACFl.1.3.10-143 {701}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

1973 Busta Num. un. progr. 237

ACFl.1.3.10-144 {702}

Carteggio ed atti: catt. V-IX

1973 Nella cat. IX si segnala: impianto di riscaldamento delle scuole elementari, 1968-1973; carteggio ed atti relativi al centro scolastico, 1969-1973 Busta Num. un. progr. 238

ACFl.1.3.10-145 {703}

Carteggio ed atti: catt. X-XV

1973 Busta Num. un. progr. 239

ACFl.1.3.10-146 {704}

Carteggio ed atti: catt. I-IV

1974 Nella cat. IV si segnala: prospetti delle vaccinazioni antipolio per via orale, 1968-1974 Busta Num. un. progr. 240

ACFl.1.3.10-147 {705}

Carteggio ed atti: catt. V-IX

1974

233

Busta Num. un. progr. 241

ACFl.1.3.10-148 {706}

Carteggio ed atti: catt. X-XV

1974 Nella cat. X si segnala: lavori di riparazione alle campane, 1971-1974 ( con un doc. del 1975); "Richiesta contributo sulla legge 23 dicembre 1966, n. 1142 per ripristino opere di canalizzazione acque meteoriche", 1973-1974 Busta Num. un. progr. 242

234

serie 1.3.11 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1924 - 1990 (con docc. dal 1861) {707}

Contenuto La documentazione si presentava raccolta in diverse buste riportanti titoli specifici, per oggetto, distinte dalla serie organizzata annualmente per categorie, essendo stata così archiviata dagli uffici comunali. Tali buste sono articolate all'interno della serie per materie, secondo le quindici categorie del titolario. Il titolo riportato fra virgolette è quello originale delle unità. Alcune di queste presentano date che esulano da quelle del periodo preso in esame (dal 1924 e fino al 1974), in quanto relative ad affari che sono iniziati precedentemente o si sono conclusi successivamente.

ACFl.1.3.11-1 {708}

Ricostituzione dei comuni autonomi di Terres e Cunevo e definizione dei rapporti patrimoniali tra di essi e con Flavon

1946 - 1982 Fascicolo Num. un. progr. 243

ACFl.1.3.11-2 {709}

"Personale cessato dal servizio"

1924 - 1968 (con docc. fino al 1994) Fascicoli personali e carteggio relativo ai segretari comunali e ai dipendenti comunali non più in servizio. Si segnala: bozza di statuto del Consorzio segretarile fra i comuni di Flavon, Cunevo, Terres e Termon dell'11 giugno 1924 Fascicolo Num. un. progr. 243

ACFl.1.3.11-3 {710}

Dipendenti comunali

1925 - 1972 (con docc. dal 1838 e fino al 1999) - "Cantonieri strade monte", 1925 - 1935; 1953; - "Bidelli scolastici",1926 - 1953; - "Guardie campestri provvisorie", 1926 - 1953; - "Sagrestano", 1929 - 1934; 1955 (con docc. dal 1838);

- "Esenzione richiami alle armi dipendenti comunali", 1952 - 1956; - "Dipendenti" enti locali, 1959 - 1967; - "Trattamento economico al personale. Disposizioni varie", 1955 - 1964;

235

- "Zanini Federico. Custode forestale", 1940 - 1971; - "Zanini Aldo. Messo comunale", 1947 - 1972; - "Menapace Carlo. Segretario comunale", 1955 - 1968; -"Fascicolo personale di Maffei Giuseppe. Segretario reggente", 1968 - 1969; 1991 - 1992; - "Assunzione scrivana dattilografa avventizia Dalpiaz Silvana", 1968 - 1970; - "Rossi dott. Letizia. Segretario comunale di seconda classe", 1969 - 1971; 1999 Busta Num. un. progr. 244

ACFl.1.3.11-4 {711}

Personale dipendente

1970 - 1990 (con docc. fino al 2004) Fascicoli del personale, norme, avvisi di concorso, prospetti di retribuzioni Busta Num. un. progr. 245

ACFl.1.3.11-5 {712}

"Cassa pensioni. INADEL e GESCAL..."

1950 - 1982 - "Personale dipendente": elenchi per l'accertamento definitivo dei contributi dovuti dall'anno 1949 all'anno 1958 dal personale dipendente, 1950 - 1958; - "Premio assicurazione contro gli infortuni sul lavoro", 1951 - 1969; - "INADEL. GESCAL. Circolari", 1952 - 1979; - "Cassa per le pensioni": circolari, norme, notifiche dei contributi, elenchi per l'accertamento definitivo, 1952 - 1982;

- "Contributi INPS. Circolari", 1956 - 1967; - "INA casa", 1959; - "Libro matricola" dei dipendenti comunali, 1970 Busta Num. un. progr. 246

ACFl.1.3.11-6 {713}

"Consorzio medico e veterinario"

1945 - 1983 Rapporti con il Consorzio medico e con il Consorzio veterinario fra i comuni di Denno, Campodenno, Cunevo, Flavon e Terres con sede in Denno: corrispondenza, circolari, regolamenti, deliberazioni della Rappresentanza consorziale, deliberazioni del Consiglio comunale di nomina dei rappresentati del comune di Flavon Busta

236

Num. un. progr. 247

ACFl.1.3.11-7 {714}

"Consorzi fra comuni"

1954 - 1976 - "1. BIM". Rapporti con il Consorzio dei comuni della provincia di Trento compresi nel bacino imbrifero montano dell'Adige: costituzione del consorzio, statuto, circolari, deliberazioni del Consiglio comunale di nomina dei rappresentanti di Flavon, inviti e ordini del giorno delle assemblee dei soci, piani di intervento, estratti dei bilanci di previsione e dei conti consuntivi, 1955 - 1970; - "2. UNCEM": adesione all'Unione nazionale comuni ed enti montani e corrispondenza, 1954 . 1959; - "3. Centrale Sporeggio Lovernatico": rapporti con il Consorzio dei comuni della media e bassa valle di Non per lo sfruttamento delle acque dei torrenti Sporeggio e Lovernatico, 1957 - 1976; - "4. ENEL": verbale di consegna dei beni dell'impresa Consorzio elettrico di Flavon - Terres all'Ente nazionale per l'energia elettrica (ENEL) e corrispondenza, 1964 - 1976 Busta Num. un. progr. 248

ACFl.1.3.11-8 {715}

Rapporti con il "Consorzio irriguo"

1955 - 1971 (con docc. dal 1928 al 1978) - "Progetto partitoi canale irriguo principale": progetti eleborati dal geometra Rino Zanolini di Cles dal 1963 al 1964, domanda di contributo, asta affidamento dei lavori, liquidazione finale e collaudo, 1958 - 1965; - "Vertenza acqua sorgente Tovi contro Tuenno", 1956 - 1969 (con docc. dal 1928 al 1933); - atti riguardanti la concessione acqua al consorzio irriguo, 1969; - "Interruzione strada Monte Cunevo": atti relativi all'interruzione della strada per Monte Alto nel c.c. di Cunevo, 1971;

- "Domanda di concessione, in via di sanatoria della derivazione dell'acqua della sorgente Acqua Salsa" nel comune catastale di Flavon, 1955 - 1970; 1978 (con docc. dal 1930) Busta Num. un. progr. 249

ACFl.1.3.11-9 {716}

Rapporti con il Comprensorio della Valle di Non

1969 - 1979 Norme, circolari, prospetti, convocazioni, deliberazioni dell'Assemblea comprensoriale con articoli di giornali

Busta Num. un. progr. 250

237

ACFl.1.3.11-10 {717}

Regolamenti comunali

1925 - 1983 Regolamenti per i servizi comunali, norme e circolari relative Fascicolo Num. un. progr. 251

ACFl.1.3.11-11 {718}

Spedalità

1951 - 1966 Moduli, prospetti, circolari, quietanze Fascicolo Num. un. progr. 251

ACFl.1.3.11-12 {719}

"Categoria 3 - 15 Polizia urbana e rurale e Pubblica sicurezza"

1947 - 1969 1. "Verbale contravvenzioni", 1960; 2. "Patenti di guida per autoveicoli", 1961; 3. "Targazione veicoli", 1956 - 1964; 4. "Pulizia canini case.", 1951 - 1967; 5. "Sgombero nevi dall'abitato.", 1952 - 1969; 6. "Elenco denunce infortuni", 1953 - 1965; 7. "Soccorsi invernali disoccupati.", 1951 - 1961; 8. "Sussidio ex internati.", 1964; 9. "Passaporti", 1947 - 1960; 10. "Soggiorno stranieri", 1953 agosto 12 - 1966 agosto 23 Busta Num. un. progr. 252

ACFl.1.3.11-13 {720}

"Vaccinazioni"

1956 - 1966 Circolari, avvisi e prospetti delle vaccinazioni antipoliomielitiche, antidifteriche e antivaiolose Fascicolo Num. un. progr. 253

238

ACFl.1.3.11-14 {721}

Cimitero

1932 - 1986 - Concessione tombe, 1932-1979; - cimitero: atti vari, 1933-1981; - regolamenti di polizia mortuaria, 1958-1978; - permessi di seppellimento, 1958; 1960-1967; - disegni del cimitero, 1983-1984; - "Lascito Menapace Giusto pro autofunebre", 1964 - 1986 Fascicolo Num. un. progr. 253

ACFl.1.3.11-15 {722}

"Patrimonio", 1-4

1925 - 1961 (con docc. dal 1861) 1. Inventari del patrimonio comunale e della scuola elementare di Flavon", 1931 - 1961; 2. "Affittanza cava Sabbionara": contratti di affittanza delle cava di sabbia denominata Sabbionara, 1925 - 1961; 3. "Documenti ed atti di compravendita" di terreni, case e boschi, 1861 - 1933; 4. "Usi civici", 1868 - 1947; si segnala: decreto della Prefettura di Trento di istituzione dell'ASUC di Flavon e di nomina del commissario frazionale, 1946 gennaio 26 Busta Num. un. progr. 254

ACFl.1.3.11-16 {723}

"Patrimonio", 5-9

1936 - 1972 (con un doc. in copia del 1906) 5. "Affitto locali e appartamenti di proprietà comunale", 1951 - 1960; 7. "Vincolo idrogeologico: atti del vincolo idrogeologico applicato nel territorio comunale di Flavon (descrizione dei confini, carta topografica e mappa), 1936 - 1937; 8. "Vertenza con G. Eugenio", 1954 - 1956; 9. "Asilo infantile": progetto di sistemazione dell'asilo infantile redatto dall'ing. Eugenio Taddei da Cles nel dicembre 1949 e gennaio 1950, perizie e capitolati d'appalto, contratti per i lavori di ristrutturazione delle opere murarie, per i lavori di falegnameria, per le

opere idrauliche e per l'impianto elettrico, stato finale dei lavori, 1949 - 1972 (con un doc. in copia del 1906) Busta Num. un. progr. 255

239

ACFl.1.3.11-17 {724}

"Flavona. Affittanza malghe e pascoli"

1922 - 1968 (con docc. dal 1897) Affittanze della malga Flavona e malga Pozzuoli, affittanze dei pascoli denominati "Cime di San Giovanni", permessi di transito per la strada maestra di Tovel, atti relativi all'alpeggio del bestiame e alle opere di miglioramento dei pascoli e delle malghe Busta Num. un. progr. 256

ACFl.1.3.11-18 {725}

"Finanze"

1930 - 1968 - Piano di ammortamento di un mutuo, 1930; - "Riparto spese consorziali Flavon, Terres-Cunevo", 1949-1968;

-"Statistiche bilanci e conti consuntivi": rilevazioni statistiche sulle entrate e spese comunali, 1950 - 1967

Fascicolo Num. un. progr. 257

ACFl.1.3.11-19 {726}

"Finanze"

1950 - 1988 - "Cartelle esattoriali", 1950-1966; - "Classifica strade", 1954-1972; - "Sovrimposta Flavona", 1955-1959; - "Capitolato di appalto servizio tesoreria ed esattoria": di Cles, 1955-1967; - "Catasto edilizio urbano". Commissione censuaria", 1956-1982; - rapporti con il Consorzio consultoriale pediatrico tra i comuni di Denno, Campodenno, Flavon, Terres e Cunevo,1960; - "Programma economico nazionale", 1967-1968; - "Commissione tributaria di I grado di Trento: costituzione e Commissione tributaria distrettuale", 1979-1988 Fascicolo Num. un. progr. 257

ACFl.1.3.11-20 {727}

Imposte e tasse comunali

1952 - 1971 Carteggio, atti, norme, circolari, bollettari delle ricevute dei ricorsi

240

Busta Num. un. progr. 258

ACFl.1.3.11-21 {728}

"Imposte erariali"

1951 - 1976 - Denunce dei redditi, imposta di ricchezza mobile, imposta sul reddito delle persone giuridiche, 1951-1976; - conguagli e rimborsi delle imposte, 1950-1967 Busta Num. un. progr. 259

ACFl.1.3.11-22 {729}

"Soccorsi alle famiglie dei militari", I

1939 - 1946 Fascicoli nominativi dei militari: domande di soccorso presentate dai congiunti dei soldati dall'anno 1939 al 1941 Busta Num. un. progr. 260

ACFl.1.3.11-23 {730}

"Soccorsi alle famiglie dei militari", II

1939 - 1946 Fascicoli nominativi dei militari: domande di soccorso presentate dai congiunti dei soldati dall'anno 1942 al 1943 Busta Num. un. progr. 261

ACFl.1.3.11-24 {731}

"Assistenza sfollati"

1942 - 1945 Circolari, atti, elenchi degli sfollati, ricevute di dichiarazione di sfollamento, prospetti dei sussidi, fascicoli nominativi degli sfollati Busta Num. un. progr. 262

ACFl.1.3.11-25 {732}

Leva militare

1952 - 1980

241

Situazione di famiglia per pratiche dispensa dal servizio militare e circolari, domande e carteggio relativo. Busta Num. un. progr. 263

ACFl.1.3.11-26 {733}

"Quadrupedi"

1923 - 1962; 1970 - Registri attestanti il possesso e le variazioni di possesso dei quadrupedi, 1923 - 1962; - requisizione e rivista quadrupedi: circolari, regolamento, atti, elenchi e manifesti, 1931 - 1962; 1970 Busta Num. un. progr. 264

ACFl.1.3.11-27 {734}

Contributi concessi per lavori pubblici relativi alla difesa dell'abitato, alla canalizzazione e alla sistemazione di strade

1967 - 1974 Circolari, prospetti, domande, progetti, stato finale dei lavori Busta Num. un. progr. 265

ACFl.1.3.11-28 {735}

"Diritti acqua"

1926 - 1978; 1990 (con docc. dal 1897) - "Regolamento per la sorveglianza dell'acquedotto irriguo consortale, 1926 maggio 8; - concessioni di derivazione acqua dal torrente Tresenga, 1927 . 1976 (con docc. del 1897 e del 1903); - autorizzazioni del Ministero dell'agricoltura e delle foreste per la costituzione di tre consorzi irrigui", 1933; - riconoscimento del diritto di derivazione acque dalla sorgente Pissavacca, 1954 - 1973 (con docc. in copia del 1933); - "Canale irriguo principale", 1971 - 1976; - concessione di derivazione acqua per uso potabile dalla sorgente "al Lago", 1978; 1990 Fascicolo Num. un. progr. 266

ACFl.1.3.11-29 {736}

"Agricoltura"

1947 - 1967 1. "Legge sulla montagna 25/7/1952, n. 991", 1952 - 1953; 2. "Provvedimenti per lo sviluppo dell'economia e l'incremento dell'occupazione... Legge 949", 1952;

242

3. "Pratiche esenzione imposta fondiaria per i terreni montani (D.L. 7 gennaio 1947, n. 12)", 1947 - 1948; 4. "Piano verde" per lo sviluppo dell'agricoltura, legge 2 giugno 1961, n. 454, 1959 - 1963; 5. "Mercati ortofrutticoli", 1958; 6. "Lavoratori agricoli. Pratiche varie": circolari, commissione comunale per l'accertamento dei lavoratori agricoli, elenchi nominativi dei lavoratori e per i contributi unificati in agricoltura, 1956 - 1967; 7. "Domande contributi per miglioramenti agricoli", 1951 - 1953; 8. "Carta forestale del Trentino", 1963 - 1964; 9. "Sistemazione frane", 1957 - 1964; "Agevolazioni a favore dei territori montani", 1961 Fascicolo Num. un. progr. 266

ACFl.1.3.11-30 {737}

Sessioni forestali

1960 - 1975 Verbali delle sessioni, prospetti, fabbisogno, domande Busta Num. un. progr. 267

ACFl.1.3.11-31 {738}

Piano economico silvo pastorale di Flavon

1963 - 1982 - Piano economico pro 1964/1973 e revisione da parte del Consorzio per la gestione del Nesso Flavona, 1963 - 1977; - piano economico pro 1974/1983, 1973 - 1978;

- atti in fotocopia relativi al vincolo idrogeologico del comune di Flavon, 1981 - 1982 Fascicolo Num. un. progr. 268

ACFl.1.3.11-32 {739}

Stato degli utenti dei pesi e delle misure

1929 - 1959 Circolari, norme e prospetti Fascicolo Num. un. progr. 268

ACFl.1.3.11-33 {740}

243

"Commercio e artigianato"

1952 - 1969 - "Movimento forestieri affittacamere", 1952 - 1960; - "Variazione agli elenchi delle voci merceologiche tipo della Provincia di Trento ...", [1956]; - "Commercianti. Assicurazione obbligatoria contro le malattie", 1961 (con Gazzetta ufficiale n. 293 del 1960: legge 27 novembre 1960, n. 1397 "Assicurazione obbligatoria contro le malattie ..."; - "Autorizzazioni sanitarie fabbricazione e vendita sostanze alimentari", 1955 - 1962; - "Mutua artigiani": circolari e norme della Commissione provinciale per la tutela e l'incremento dell'attività artigiana di Trento, 1956 - 1963; - "Domanda estensione licenza commerciale Famiglia cooperativa" di Flavon, 1969 Fascicolo Num. un. progr. 268

ACFl.1.3.11-34 {741}

"Commercio. Disciplina prezzi"

1971; 1973 - 1974 Carteggio, atti, listini prezzi e deliberazioni. Fascicolo Num. un. progr. 269

ACFl.1.3.11-35 {742}

"Statistiche"

1957 - 1967 Denunce semestrali degli invalidi di guerra facenti parte del personale dipendente del comune; statistiche degli incidenti stradali, delle opere pubbliche, dei sussidi agli illegittimi, giudiziarie e della protezione civile. Fascicolo Num. un. progr. 269

ACFl.1.3.11-36 {743}

"Statistiche mensili"

1957 - 1975 - Statistica mensile delle licenze di commercio, 1958 - 1973; - statistica mensile dell'attività edilizia, 1958 - 1974; - "Statistica militare": elenchi mensili dei militari trasferiti dall'ottobre 1963 al febbraio 1970, 1963 - 1970; - "Statistica mensile movimento turistico", 1963 - 1974; con circolari dal 1957 al 1963; - "Servizio vigilanza igienico-sanitaria", dall'ottobre 1964 al dicembre 1965, 1964 - 1966;

244

- statistica mensile del movimento demografico del Ministero della Sanità (mod. 4 Sanitario) dall'ottobre 1964 al dicembre 1974, 1964 - 1975 Busta Num. un. progr. 270

ACFl.1.3.11-37 {744}

Statistiche varie

1955 - 1985 - Elenchi dei militari in congedo illimitato morti, 1955-1985; - rilevazione delle opere pubbliche ammesse e non ammesse al contributo statale, 1965-1980; - statistica giudiziaria civile, 1968-1970; - stato trimestrale dei deceduti, 1968-1973 Busta Num. un. progr. 271

245

serie 1.3.12 Repertori dei contratti, 1924 - 1979 {745}

Contenuto In base alle prescrizioni dell'art. 114 della legge di registro (testo unico) del 20 maggio 1897, n. 217, al regolamento 12 febbraio 1911, n. 297, allegato 4 n. 40 e in osservanza dell'art. 127 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3269, il segretario comunale era tenuto alla redazione del repertorio degli atti o contratti stipulati dal comune. Il segretario comunale presentava il repertorio alla pretura per la vidimazione e al ricevitore del registro del suo distretto il quale apponeva il visto al repertorio, scrivendo il numero degli atti iscritti o dichiarando che non aveva avuto luogo alcuna iscrizione. La presentazione dei registri doveva essere eseguita nei mesi di gennaio e luglio di ciascun anno in base all'art. 4 della legge 14 luglio 1887, n. 4702 e all'art. 30 del R.D. del 30 dicembre 1923, n. 3269. Ulteriori norme vennero emanate con la legge regionale 21 ottobre 1963, n.29, art.64.

La serie raccoglie un unico registro dal 1924 al 1979.

ACFl.1.3.12-1 {746}

Repertorio dei contratti

1924 novembre 20 - 1979 maggio 16 - 1924-1933: nn. 1-27; - 1934: nn. 1-2; - 1935: nn. 1-2; - 1936-1950: nn. 1-46; - 1951-1954: nn.1-18; - 1955: nn.1-7; - 1956-1979: nn. 1-63 Registro Num. un. progr. 272

246

serie 1.3.13 Contratti, 1930 - 1973 {747}

Contenuto Le norme sui contratti sono contenute principalmente, oltre che nel Codice Civile, nel Titolo II del R.D. 23 maggio 1924, n. 827 contenente il "Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato" e nei numerosi provvedimenti di modificazione intervenuti nei decenni successivi.

La serie comprende contratti stipulati dal comune dal 1930 al 1973, accompagnati da allegati, riordinati secondo il numero di repertorio con il quale sono stati registrati. I contratti qui raccolti riguardano compravendite di legname e terreni, affittanze (locali, malghe, cave, pascoli), appalti vari (caccia, lavori di costruzione e manutenzione, esattoria, imposte di consumo, etc.).

ACFl.1.3.13-1 {748}

Contratti

1930 - 1939 1930 maggio 19 - 1933 aprile 28: nn. di rep. 12-27; 1934: nn. di rep. 1-2; 1935: nn. di rep. 1-2; 1936 febbraio 3 - 1939 ottobre 30: nn. di rep. 1-16 Fascicolo Num. un. progr. 272

ACFl.1.3.13-2 {749}

Contratti

1941 - 1950 1941-1949: nn. di rep. 18-42; 1950: nn. di rep. 1-3

Busta Num. un. progr. 273

ACFl.1.3.13-3 {750}

Contratti

247

1951 - 1955 1951 aprile 16 - 1954 ottobre 25: nn. di rep. 2-18; 1955 gennaio 8 - 1955 ottobre 31: nn. di rep. 1-7 Busta Num. un. progr. 274

ACFl.1.3.13-4 {751}

Contratti

1956 - 1962 Nn. di rep. 1-24 Busta Num. un. progr. 275

ACFl.1.3.13-5 {752}

Contratti

1962 - 1966 Nn. di rep. 25-44 Busta Num. un. progr. 276

ACFl.1.3.13-6 {753}

Contratti

1967 - 1973 Nn. di rep. 45-55 Busta Num. un. progr. 277

248

serie 1.3.14 Depositi cauzionali e spese contrattuali, 1953 - 1986 {754}

Contenuto In base alle prescrizioni del regolamento del 12 febbraio 1911, art. 182, le somme anticipate da terzi per le spese contrattuali devono essere versate al tesoriere e sono tenute distinte dalla gestione di cassa propria del comune. L'utilizzo di tali somme e la restituzione della rimanenza ai depositanti sono effettuati a mezzo di buoni di prelevamento.

La serie dei depositi per spese contrattuali e cauzioni copre l'arco cronologico dal 1953 al 1986 e comprende 3 registri ed una busta.

ACFl.1.3.14-1 {755}

Registro dei depositi per spese contrattuali e cauzionali

1953 - 1955 Registro Num. un. progr. 278

ACFl.1.3.14-2 {756}

"Depositi. Spese contrattuali e cauzionali..."

1956 - 1960 Registro Num. un. progr. 278

ACFl.1.3.14-3 {757}

"Registro spese contrattuali"

1960 - 1986 Registro Num. un. progr. 278

ACFl.1.3.14-4 {758}

"Depositi spese contrattuali"

1953 - 1973 Pratiche dei depositi cauzionali e per spese di contratto estinti dal 1953 al 1973 (con docc. a partire dal 1951)

249

Busta Num. un. progr. 279

250

serie 1.3.15 Ruoli delle imposte e tasse comunali, 1932 - 1973 {759}

Contenuto I ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali vengono compilati e redatti conformemente alle seguenti norme legislative: - regolamento approvato con R.D. 23 giugno 1897, n. 237; - testo unico delle leggi per la riscossione delle imposte dirette approvato con R. D. 17 ottobre 1923, n. 1401; - testo unico per la finanza locale approvato con R. D. 14 settembre 1931, n. 1175; - circolare n. 3134 del 22 gennaio 1932 sui criteri da seguirsi per l'accertamento del reddito imponibile; - legge comunale e provinciale 3 marzo 1934, n. 383; - legge 16 giugno 1939, n. 942; - decreto legislativo del capo provvisorio dello stato del 29 marzo 1947, n. 177 relativo a provvedimenti finanziari a favore delle provincie e dei comuni; - circolari 14.6.1957, n. 23310/57 e 1.10.1957, n. 34627 dell'Intendenza di Finanza di Trento relative alla compilazione dei ruoli. Per ogni tipo di imposta il comune teneva un registro pre-stampato in cui venivano di volta in volta riportati i nominativi dei contribuenti e l'entità dell'importo in denaro da essi pagato con annotazioni delle rate; i ruoli unici riportano più imposte e tasse su un unico registro. Dagli anni Sessanta i ruoli, compilati col "sistema meccanografico", sono costituiti dal ruolo vero e proprio, nel quale il contribuente è indicato con un codice numerico, e da una rubrica alfabetica riportante i codici e i rispettivi nomi dei contribuenti. L'Intendenza di Finanza di Trento provvedeva a rendere esecutivo il ruolo e ne ordinava la riscossione. Il ruolo veniva compilato dal comune e approvato dal prefetto a cui si sostituì poi la Giunta provinciale. Le fonti principali di riscossione erano: l'imposta di famiglia, sul valore locativo, sul bestiame, sui cani, sulle insegne, sui domestici, sui pianoforti, sugli esercizi e rivendite e la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche.

La serie raccoglie registri dal 1932 al 1973. I ruoli delle entrate e rendite patrimoniali si trovano nella parte attiva della serie "Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento" del presente inventario.

ACFl.1.3.15-1 {760}

Ruolo dell'imposta comunale sui bestiami per l'anno 1933

1932 dicembre 17 Registro Num. un. progr. 280

ACFl.1.3.15-2 {761}

251

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1933

1933 Famiglia, valore locativo, industria e commercio, patente, cani Registro Num. un. progr. 280

ACFl.1.3.15-3 {762}

Ruolo dell'imposta comunale sul bestiame per l'anno 1934

1933 dicembre 1 Registro Num. un. progr. 280

ACFl.1.3.15-4 {763}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1934

1933 dicembre 12 Famiglia, valore locativo, cani Registro Num. un. progr. 280

ACFl.1.3.15-5 {764}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1935

1934 dicembre 20 Valore locativo, industria, patente, licenza, cani Registro Num. un. progr. 280

ACFl.1.3.15-6 {765}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame

1935 maggio 16 Registro Num. un. progr. 280

ACFl.1.3.15-7 {766}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1936

1935 dicembre 12

252

Famiglia, industria, patente, licenza, valore locativo Registro Num. un. progr. 280

ACFl.1.3.15-8 {767}

Ruolo dell'imposta comunale sul bestiame per l'anno 1936

1936 aprile 8 Registro Num. un. progr. 280

ACFl.1.3.15-9 {768}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1937

1936 dicembre 18 Cani, famiglia, industria, patente, licenza, valore locativo Registro Num. un. progr. 280

ACFl.1.3.15-10 {769}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1938

1937 dicembre 11 Famiglia, industria, patente, licenza Registro Num. un. progr. 280

ACFl.1.3.15-11 {770}

Ruolo dell' imposta comunale sui cani per l'anno 1938

1937 dicembre 11 Registro Num. un. progr. 280

ACFl.1.3.15-12 {771}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1938

1938 giugno 11 Registro Num. un. progr. 280

253

ACFl.1.3.15-13 {772}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1939

1938 dicembre 10 Famiglia, valore locativo, industria, patente, licenza, addizionali Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-14 {773}

Ruolo dell'imposta comunale sui cani per l'anno 1939

1938 dicembre 19 Famiglia, industria, patente, licenza, valore locativo Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-15 {774}

Ruolo dell'imposta comunale sul bestiame per l'anno 1939

1939 giugno 29 Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-16 {775}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1940

1939 dicembre 2 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenza Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-17 {776}

Ruolo dell'imposta comunale sul bestiame per l'anno 1940

1940 luglio 31 Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-18 {777}

254

Ruolo suppletivo dell'imposta comunale sul bestiame per l'anno 1940

1940 novembre 27 Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-19 {778}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1941

1940 dicembre 21 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenza Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-20 {779}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1941

1941 luglio 16 Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-21 {780}

Ruolo suppletivo dell' imposta comunale sul bestiame per il II semestre 1941

1941 novembre 20 Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-22 {781}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1942

1942 gennaio 3 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenza

Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-23 {782}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1942

1942 giugno 8 Registro

255

Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-24 {783}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1943

1943 gennaio 9 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenza Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-25 {784}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1943

1943 gennaio 9 Registro Num. un. progr. 281

ACFl.1.3.15-26 {785}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1944

1944 gennaio 8 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenza Registro Num. un. progr. 282

ACFl.1.3.15-27 {786}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1944

1944 gennaio 8 Registro Num. un. progr. 282

ACFl.1.3.15-28 {787}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1945

1945 giugno 30 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenza Registro Num. un. progr. 282

256

ACFl.1.3.15-29 {788}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1945

1945 giugno 30 Registro Num. un. progr. 282

ACFl.1.3.15-30 {789}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1946

1946 [gennaio 21] Famiglia, valore locativo, patente, licenza

Registro Num. un. progr. 282

ACFl.1.3.15-31 {790}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1946

1946 gennaio 21 Registro Num. un. progr. 282

ACFl.1.3.15-32 {791}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1947

1947 giugno 19 Registro Num. un. progr. 282

ACFl.1.3.15-33 {792}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1947

1948 gennaio 31 Famiglia, valore locativo, patente, licenza Registro Num. un. progr. 282

ACFl.1.3.15-34 {793}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1948

1948 maggio 22

257

Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-35 {794}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1948

1948 dicembre 2 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenza Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-36 {795}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1949

1948 dicembre 3 Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-37 {796}

Ruolo suppletivo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1948

1948 dicembre 15 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenza Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-38 {797}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1949

1949 giugno 4 Famiglia, valore locativo, patente, licenza Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-39 {798}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1950

1950 giugno 24 Famiglia, valore locativo, patente, licenza

Registro

258

Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-40 {799}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1950

1950 giugno 24 Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-41 {800}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1951

1951 maggio 5 Famiglia, valore locativo, patente, licenza, macchine per caffè espresso Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-42 {801}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1951

1951 maggio 5 Famiglia, valore locativo, patente, macchine per caffè espresso, acqua potabile Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-43 {802}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1951

1951 maggio 5 Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-44 {803}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1952

1951 dicembre 7 Famiglia, valore locativo, patente, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 283

259

ACFl.1.3.15-45 {804}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1952

1951 dicembre 7 Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-46 {805}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1953

1952 dicembre 20 Famiglia, valore locativo, patente, macchine per caffè espresso, insegne, licenza

Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-47 {806}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1953

1952 dicembre 20 Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-48 {807}

Ruolo unico suppletivo delle imposte e tasse comunali per l'anno 1953

1953 giugno 13 Famiglia, valore locativo Registro Num. un. progr. 283

ACFl.1.3.15-49 {808}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1954

1954 maggio 26 Famiglia, valore locativo, patente, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-50 {809}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1954

260

1954 maggio 26 Registro Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-51 {810}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1955

1954 dicembre 10 Famiglia, valore locativo, patente, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-52 {811}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1955

1954 dicembre 10 Registro Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-53 {812}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1956

1955 dicembre 10 Famiglia, valore locativo, patente, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-54 {813}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1956

1955 dicembre 10 Registro Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-55 {814}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1957

1956 dicembre 16 Famiglia, valore locativo, patente, macchine per caffè espresso, insegne, licenza

Registro

261

Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-56 {815}

Ruolo dell' imposta comunale sul bestiame per l'anno 1957

1956 dicembre 16 Registro Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-57 {816}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1958

1957 dicembre 7 Famiglia, valore locativo, patente, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-58 {817}

Ruolo unico dell'imposta comunale sui bestiami per l'anno 1958

1957 dicembre 7 Registro Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-59 {818}

Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1959

1959 gennaio 3 Famiglia, valore locativo, patente, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-60 {819}

Ruolo unico dell' imposta e tasse comunale sui bestiami per l'anno 1959

1959 gennaio 3 Registro Num. un. progr. 284

ACFl.1.3.15-61 {820}

262

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1960

1960 gennaio 4 Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-62 {821}

Ruolo principale dei tributi comunali per l'anno 1960

1960 febbraio 10 Famiglia, valore locativo, bestiame, cani, patente, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-63 {822}

Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice di agosto

1960 luglio 4 Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-64 {823}

Ruolo ordinario di prima serie dei tributi comunali per l'anno 1960

1960 agosto 10 Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-65 {824}

Ruolo ordinario 2° serie 1960 (competenza)

[1960] Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-66 {825}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1961

1960 dicembre 29 Registro Num. un. progr. 285

263

ACFl.1.3.15-67 {826}

Ruolo ordinario dei tributi comunali 2°serie (competenza) per l'anno 1961

1961 febbraio 10 Valore locativo, patente, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-68 {827}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1961

1961 marzo 23 Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-69 {828}

Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice di agosto

1961 [giugno] Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-70 {829}

Ruolo ordinario di prima serie dei tributi comunali per l'anno 1961

1961 agosto 10 Famiglia, valore locativo, cani Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-71 {830}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1962

1962 gennaio 10 Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-72 {831}

Ruolo ordinario di 2° serie (competenza) per l'anno 1962 dei tributi comunali

264

1962 febbraio 10 Famiglia, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-73 {832}

Ruolo ordinario di seconda serie (per importi precedenti) delle imposte e tasse comunali

1962 febbraio 10 Famiglia Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-74 {833}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1962. Appendice rata di agosto

1962 giugno 27 Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-75 {834}

Ruolo ordinario di prima serie dei tributi comunali per l'anno 1962

1962 agosto 10 Famiglia, cani Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-76 {835}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1963

1962 dicembre 19 Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-77 {836}

Ruolo ordinario 2° serie (competenza) per l'anno 1963 delle imposte e tasse comunali

1963 febbraio 10 Famiglia, valore locativo, cani, patente, macchine per caffè espresso, insegne, licenza

265

Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-78 {837}

Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice di agosto

1963 giugno 25 Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-79 {838}

Ruolo ordinario di prima serie per l'anno 1963 delle imposte e tasse comunali

1963 agosto 10 Cani

Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-80 {839}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1964

1964 gennaio 18 Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-81 {840}

Ruolo integrativo di prima serie 1963 delle imposte e tasse comunali

1964 febbraio 10 Cani Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-82 {841}

Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1964

1964 febbraio 10 Famiglia, valore locativo, cani, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 285

266

ACFl.1.3.15-83 {842}

Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice di agosto

1964 luglio 8 Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-84 {843}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1965

1965 gennaio 5 Registro Num. un. progr. 285

ACFl.1.3.15-85 {844}

Ruolo ordinario di seconda serie (competenza) per l'anno 1965 delle imposte e tasse comunali

1965 febbraio 10 Famiglia, valore locativo, cani, macchine per caffè espresso, insegne Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-86 {845}

Minuta di ruolo per l'imposta di famiglia suppletivo per l'anno 1965

[1965] Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-87 {846}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1966

1966 gennaio 10 Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-88 {847}

Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice di agosto

1966 giugno 23

267

Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-89 {848}

Ruolo ordinario di prima serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1966

1966 agosto 10 Famiglia, valore locativo, cani, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-90 {849}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1967

1967 gennaio 9 Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-91 {850}

Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice di agosto

1967 luglio 13 Famiglia Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-92 {851}

Ruolo ordinario di prima serie (competenza) delle imposte e tasse comunali per l'anno 1967

1967 agosto 10 Famiglia, valore locativo, cani, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-93 {852}

Ruolo ordinario di prima serie (per importi precedenti) delle imposte e tasse comunali per l'anno 1967

1967 agosto 10 Famiglia

Registro

268

Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-94 {853}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1968

1968 gennaio 13 Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-95 {854}

Ruolo ordinario di seconda serie 1967 per l'anno 1968 delle imposte e tasse comunali

1968 febbraio 10 Famiglia, valore locativo, cani, macchine per caffè espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-96 {855}

Ruolo ordinario di seconda serie 1967 per l'anno 1968 delle imposte e tasse comunali

1968 febbraio 10 Famiglia, valore locativo Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-97 {856}

Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice di agosto

1968 luglio 5 Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-98 {857}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1969

1969 gennaio 3 Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-99 {858}

269

Ruolo ordinario di prima serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1969

1969 giugno 12 Famiglia, valore locativo, cani, macchine per caffè espresso, insegne Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-100 {859}

Rubrica alfabetica anno 1969. Appendice di agosto

1969 luglio 7 Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-101 {860}

Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1970

1969 dicembre 24 Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-102 {861}

Minuta di ruolo per l'imposta famiglia per l'anno 1970

1970 marzo 23 Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-103 {862}

Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice di agosto

1970 luglio 1 Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-104 {863}

Ruolo ordinario di prima serie 1970 dei tributi comunali

1970 agosto 10 Famiglia, valore locativo, cani, insegne Registro

270

Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-105 {864}

Ruolo ordinario di seconda serie 1970 per l'anno 1971 dei tributi comunali

1971 febbraio 10 Famiglia Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-106 {865}

Ruolo ordinario di seconda serie 1970 per l'anno 1971 dei tributi comunali

1971 febbraio 10 Famiglia, valore locativo, cani, insegne

Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-107 {866}

Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice di agosto

1971 giugno 23 Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-108 {867}

Ruolo ordinario di prima serie 1972 dei tributi comunali

1972 giugno 13 Famiglia, valore locativo, cani, insegne Registro Num. un. progr. 286

ACFl.1.3.15-109 {868}

Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice di agosto

1973 giugno 23 Registro Num. un. progr. 286

271

serie 1.3.16 Bilanci di previsione, 1924 - 1974 {869}

Contenuto Le norme che regolano la formazione, la deliberazione e la compilazione dei bilanci di previsione furono estese alle nuove province con il Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 che recepiva la legge comunale e provinciale del 4 febbraio 1915, n. 148 e sono contenute anche nel Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383 (Approvazione della legge comunale e provinciale italiana), art. 305. I bilanci di previsione contengono le previsioni delle entrate e delle uscite comunali e vengono compilati dalla giunta comunale nel mese di ottobre precedente all'anno finanziario a cui si riferiscono; successivamente vengono approvati dal consiglio comunale e resi esecutori dalla giunta provinciale. Le entrate o spese del bilancio sono classificate in tre titoli: entrate o spese effettive, movimento di capitali, contabilità speciali. Ogni titolo a sua volta raggruppa delle categorie distinte per materia e queste ultime, a loro volta, si suddividono in articoli. Gli articoli del bilancio debbono avere un numero d'ordine continuativo per le entrate e un altro per le spese.

La serie comprende registri dal 1924 al 1974.

ACFl.1.3.16-1 {870}

Bilancio di previsione

1924 Registro Num. un. progr. 287

ACFl.1.3.16-2 {871}

Bilancio di previsione

1925 Registro Num. un. progr. 288

ACFl.1.3.16-3 {872}

Bilancio di previsione

1926 Registro Num. un. progr. 289

272

ACFl.1.3.16-4 {873}

Bilancio di previsione

1927 Registro Num. un. progr. 290

ACFl.1.3.16-5 {874}

Bilancio di previsione

1928 Registro Num. un. progr. 291

ACFl.1.3.16-6 {875}

Bilancio di previsione

1929 Registro Num. un. progr. 292

ACFl.1.3.16-7 {876}

Bilancio di previsione

1930 Registro Num. un. progr. 293

ACFl.1.3.16-8 {877}

Bilancio di previsione

1931 Registro Num. un. progr. 294

ACFl.1.3.16-9 {878}

Bilancio di previsione

1932 Registro Num. un. progr. 295

273

ACFl.1.3.16-10 {879}

Bilancio di previsione

1933 Registro Num. un. progr. 296

ACFl.1.3.16-11 {880}

Bilancio di previsione

1934 Registro Num. un. progr. 297

ACFl.1.3.16-12 {881}

Bilancio di previsione

1935 Registro Num. un. progr. 298

ACFl.1.3.16-13 {882}

Bilancio di previsione

1936 Registro Num. un. progr. 299

ACFl.1.3.16-14 {883}

Bilancio di previsione

1937 Registro Num. un. progr. 300

ACFl.1.3.16-15 {884}

Bilancio di previsione

1938 Registro

274

Num. un. progr. 301

ACFl.1.3.16-16 {885}

Bilancio di previsione

1939 Registro Num. un. progr. 302

ACFl.1.3.16-17 {886}

Bilancio di previsione

1940 Registro Num. un. progr. 303

ACFl.1.3.16-18 {887}

Bilancio di previsione

1941 Registro Num. un. progr. 304

ACFl.1.3.16-19 {888}

Bilancio di previsione

1942 Registro Num. un. progr. 305

ACFl.1.3.16-20 {889}

Bilancio di previsione

1943 Registro Num. un. progr. 306

ACFl.1.3.16-21 {890}

Bilancio di previsione

1944

275

Registro Num. un. progr. 307

ACFl.1.3.16-22 {891}

Bilancio di previsione

1945 Registro Num. un. progr. 308

ACFl.1.3.16-23 {892}

Bilancio di previsione

1946 Registro Num. un. progr. 309

ACFl.1.3.16-24 {893}

Bilancio di previsione

1947 Registro Num. un. progr. 310

ACFl.1.3.16-25 {894}

Bilancio di previsione

1948 Registro Num. un. progr. 311

ACFl.1.3.16-26 {895}

Bilancio di previsione

1949 Registro Num. un. progr. 312

ACFl.1.3.16-27 {896}

Bilancio di previsione

276

1950 Registro Num. un. progr. 313

ACFl.1.3.16-28 {897}

Bilancio di previsione

1951 Registro Num. un. progr. 314

ACFl.1.3.16-29 {898}

Bilancio di previsione

1952 Registro Num. un. progr. 315

ACFl.1.3.16-30 {899}

Bilancio di previsione

1953 Registro Num. un. progr. 316

ACFl.1.3.16-31 {900}

Bilancio di previsione

1954 Registro Num. un. progr. 317

ACFl.1.3.16-32 {901}

Bilancio di previsione

1955 Registro Num. un. progr. 318

ACFl.1.3.16-33 {902}

277

Bilancio di previsione

1956 Registro Num. un. progr. 319

ACFl.1.3.16-34 {903}

Bilancio di previsione

1957 Registro Num. un. progr. 320

ACFl.1.3.16-35 {904}

Bilancio di previsione

1958 Registro Num. un. progr. 321

ACFl.1.3.16-36 {905}

Bilancio di previsione

1959 Registro Num. un. progr. 322

ACFl.1.3.16-37 {906}

Bilancio di previsione

1960 Registro Num. un. progr. 323

ACFl.1.3.16-38 {907}

Bilancio di previsione

1961 Registro Num. un. progr. 324

278

ACFl.1.3.16-39 {908}

Bilancio di previsione

1962 Registro Num. un. progr. 325

ACFl.1.3.16-40 {909}

Bilancio di previsione

1963 Registro Num. un. progr. 326

ACFl.1.3.16-41 {910}

Bilancio di previsione

1964 Registro Num. un. progr. 327

ACFl.1.3.16-42 {911}

Bilancio di previsione

1965 Registro Num. un. progr. 328

ACFl.1.3.16-43 {912}

Bilancio di previsione

1966 Registro, 2 esemplari Num. un. progr. 329

ACFl.1.3.16-44 {913}

Bilancio di previsione

1967 Registro Num. un. progr. 330

279

ACFl.1.3.16-45 {914}

Bilancio di previsione

1968 Registro Num. un. progr. 331

ACFl.1.3.16-46 {915}

Bilancio di previsione

1969 Registro Num. un. progr. 332

ACFl.1.3.16-47 {916}

Bilancio di previsione

1970 Registro, 2 esemplari Num. un. progr. 333

ACFl.1.3.16-48 {917}

Bilancio di previsione

1971 Registro Num. un. progr. 334

ACFl.1.3.16-49 {918}

Bilancio di previsione

1972 Registro Num. un. progr. 335

ACFl.1.3.16-50 {919}

Bilancio di previsione

1973 Registro

280

Num. un. progr. 336

ACFl.1.3.16-51 {920}

Bilancio di previsione

1974 Registro Num. un. progr. 337

281

serie 1.3.17 Verbali di chiusura dell'esercizio finanziario, 1951 - 1974 {921}

Modalità di acquisizione e versamento La compilazione dei verbali di chiusura dell'esercizio finanziario, riportanti la situazione contabile comunale alla chiusura dell'esercizio finanziario, consegue da quanto stabilito dall'art. 301 del Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383 "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale".

La serie comprende 23 registri che coprono gli anni 1951 - 1974.

ACFl.1.3.17-1 {922}

Verbale di chiusura

1951 Registro Num. un. progr. 338

ACFl.1.3.17-2 {923}

Verbale di chiusura

1952 Registro Num. un. progr. 339

ACFl.1.3.17-3 {924}

Verbale di chiusura

1953 Registro Num. un. progr. 340

ACFl.1.3.17-4 {925}

Verbale di chiusura

1954 Registro Num. un. progr. 341

282

ACFl.1.3.17-5 {926}

Verbale di chiusura

1956 Registro Num. un. progr. 342

ACFl.1.3.17-6 {927}

Verbale di chiusura

1957 Registro Num. un. progr. 343

ACFl.1.3.17-7 {928}

Verbale di chiusura

1958 Registro Num. un. progr. 344

ACFl.1.3.17-8 {929}

Verbale di chiusura

1959 Registro Num. un. progr. 345

ACFl.1.3.17-9 {930}

Verbale di chiusura

1960 Registro Num. un. progr. 346

ACFl.1.3.17-10 {931}

Verbale di chiusura

1961 Registro Num. un. progr. 347

283

ACFl.1.3.17-11 {932}

Verbale di chiusura

1962 Registro Num. un. progr. 348

ACFl.1.3.17-12 {933}

Verbale di chiusura

1963 Registro Num. un. progr. 349

ACFl.1.3.17-13 {934}

Verbale di chiusura

1964 Registro Num. un. progr. 350

ACFl.1.3.17-14 {935}

Verbale di chiusura

1965 Registro Num. un. progr. 351

ACFl.1.3.17-15 {936}

Verbale di chiusura

1966 Registro Num. un. progr. 352

ACFl.1.3.17-16 {937}

Verbale di chiusura

1967 Registro

284

Num. un. progr. 353

ACFl.1.3.17-17 {938}

Verbale di chiusura

1968 Registro Num. un. progr. 354

ACFl.1.3.17-18 {939}

Verbale di chiusura

1969 Registro Num. un. progr. 355

ACFl.1.3.17-19 {940}

Verbale di chiusura

1970 Registro Num. un. progr. 356

ACFl.1.3.17-20 {941}

Verbale di chiusura

1971 Registro Num. un. progr. 357

ACFl.1.3.17-21 {942}

Verbale di chiusura

1972 Registro Num. un. progr. 358

ACFl.1.3.17-22 {943}

Verbale di chiusura

1973

285

Registro Num. un. progr. 359

ACFl.1.3.17-23 {944}

Verbale di chiusura

1974 Registro Num. un. progr. 360

286

serie 1.3.18 Conti consuntivi, 1924 - 1974 {945}

Contenuto Le norme che regolano la compilazione e l'approvazione dei conti consuntivi sono le seguenti: - R.D. 12 febbraio 1911, n. 297, il quale stabilisce che il conto consuntivo è diviso nello stesso modo del bilancio di previsione e deve dimostrare le entrate e le spese effettive delle competenze dell'anno, l'entrata e la spesa per movimento di capitali, le partite di giro, i residui attivi e passivi degli esercizi precedenti, il conto totale dei residui attivi e passivi che si tramandano agli esercizi successivi; - R.D. 30 dicembre 1923, n. 2839; - R.D.L. 23 ottobre 1925, n. 2289, convertito in legge il 24 maggio 1926, n. 898; - R.D. 3 marzo 1934, n. 383 relativo all'approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale; - D.L. 21 aprile 1948, n. 1372, che stabilisce la procedura abbreviata relativa alle nuove norme circa l'approvazione dei conti consuntivi fino al 1945; - Legge regionale 1 giugno 1954, n. 11 relativa all'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali; - circolare dell'Assessorato regionale degli affari generali n. 1206/86 del 15 luglio 1954 che prevede di allegare al conto consuntivo la relazione morale della giunta; - Legge regionale 21 ottobre 1963, n. 29, art. 75. I conti consuntivi registrano le entrate e le uscite effettive. L'esattoria comunale rende il conto consuntivo nel termine di tre mesi dalla chiusura dell'esercizio finanziario al consiglio comunale che lo approva, dopo averne verificato la regolarità, quindi viene trasmesso alla Giunta provinciale per l'approvazione (dal 1924 al 1948 veniva trasmesso alla Prefettura). Il conto consuntivo rispecchia le suddivisioni del bilancio di previsione e più specificatamente deve dimostrare: le entrate e le spese effettive della competenza dell'anno, le entrate e le spese per movimento di capitale, le partite di giro, le contabilità degli stabilimenti speciali, la gestione dei residui attivi e passivi degli esercizi precedenti, la dimostrazione delle somme incassate e pagate per ciascun articolo di bilancio e il conto totale dei residui attivi e passivi che si tramandano all'esercizio successivo. Le entrate e le spese devono essere iscritte nel conto in modo analitico con richiami ai singoli ordini di riscossione e di pagamento.

La serie comprende 47 registri che coprono gli anni 1924 - 1974.

ACFl.1.3.18-1 {946}

Conto consuntivo

1924 Registro Num. un. progr. 361

287

ACFl.1.3.18-2 {947}

Conto consuntivo

1925 Registro Num. un. progr. 362

ACFl.1.3.18-3 {948}

Conto consuntivo

1926 Registro, due esemplari Num. un. progr. 363

ACFl.1.3.18-4 {949}

Conto consuntivo

1927 Registro Num. un. progr. 364

ACFl.1.3.18-5 {950}

Conto consuntivo

1928 Registro Num. un. progr. 365

ACFl.1.3.18-6 {951}

Conto consuntivo

1929 Registro Num. un. progr. 366

ACFl.1.3.18-7 {952}

Conto consuntivo

1932 Registro Num. un. progr. 367

288

ACFl.1.3.18-8 {953}

Conto consuntivo

1933 Registro Num. un. progr. 368

ACFl.1.3.18-9 {954}

Conto consuntivo

1934 Registro Num. un. progr. 369

ACFl.1.3.18-10 {955}

Conto consuntivo

1935 Registro Num. un. progr. 370

ACFl.1.3.18-11 {956}

Conto consuntivo

1936 Registro, due esemplari Num. un. progr. 371

ACFl.1.3.18-12 {957}

Conto consuntivo

1937 Registro Num. un. progr. 372

ACFl.1.3.18-13 {958}

Conto consuntivo

1938 Registro

289

Num. un. progr. 373

ACFl.1.3.18-14 {959}

Conto consuntivo

1939 Registro Num. un. progr. 374

ACFl.1.3.18-15 {960}

Conto consuntivo

1940 Registro Num. un. progr. 375

ACFl.1.3.18-16 {961}

Conto consuntivo

1941 Registro Num. un. progr. 376

ACFl.1.3.18-17 {962}

Conto consuntivo

1942 Registro Num. un. progr. 377

ACFl.1.3.18-18 {963}

Conto consuntivo

1943 Registro Num. un. progr. 378

ACFl.1.3.18-19 {964}

Conto consuntivo

1944

290

Registro Num. un. progr. 379

ACFl.1.3.18-20 {965}

Conto consuntivo

1945 Registro Num. un. progr. 380

ACFl.1.3.18-21 {966}

Conto consuntivo

1946 Registro Num. un. progr. 381

ACFl.1.3.18-22 {967}

Conto consuntivo

1947 Registro Num. un. progr. 382

ACFl.1.3.18-23 {968}

Conto consuntivo

1948 Registro Num. un. progr. 383

ACFl.1.3.18-24 {969}

Conto consuntivo

1949 Registro Num. un. progr. 384

ACFl.1.3.18-25 {970}

Conto consuntivo

291

1950 Registro Num. un. progr. 385

ACFl.1.3.18-26 {971}

Conto consuntivo

1951 Registro Num. un. progr. 386

ACFl.1.3.18-27 {972}

Conto consuntivo

1954 Registro Num. un. progr. 387

ACFl.1.3.18-28 {973}

Conto consuntivo

1955 Registro Num. un. progr. 388

ACFl.1.3.18-29 {974}

Conto consuntivo

1956 Registro Num. un. progr. 389

ACFl.1.3.18-30 {975}

Conto consuntivo

1957 Registro Num. un. progr. 390

ACFl.1.3.18-31 {976}

292

Conto consuntivo

1958 Registro Num. un. progr. 391

ACFl.1.3.18-32 {977}

Conto consuntivo

1959 Registro Num. un. progr. 392

ACFl.1.3.18-33 {978}

Conto consuntivo

1960 Registro Num. un. progr. 393

ACFl.1.3.18-34 {979}

Conto consuntivo

1961 Registro Num. un. progr. 394

ACFl.1.3.18-35 {980}

Conto consuntivo

1962 Registro Num. un. progr. 395

ACFl.1.3.18-36 {981}

Conto consuntivo

1963 Registro Num. un. progr. 396

293

ACFl.1.3.18-37 {982}

Conto consuntivo

1964 Registro Num. un. progr. 397

ACFl.1.3.18-38 {983}

Conto consuntivo

1965 Registro Num. un. progr. 398

ACFl.1.3.18-39 {984}

Conto consuntivo

1966 Registro Num. un. progr. 399

ACFl.1.3.18-40 {985}

Conto consuntivo e tabelle di svolgimento

1967 Registro Num. un. progr. 400

ACFl.1.3.18-41 {986}

Conto consuntivo e tabelle di svolgimento

1968 Registro Num. un. progr. 401

ACFl.1.3.18-42 {987}

Conto consuntivo e tabelle di svolgimento

1969 Registro Num. un. progr. 402

294

ACFl.1.3.18-43 {988}

Conto consuntivo e tabelle di svolgimento

1970 Registro Num. un. progr. 403

ACFl.1.3.18-44 {989}

Conto consuntivo e tabelle di svolgimento

1971 Registro Num. un. progr. 404

ACFl.1.3.18-45 {990}

Conto consuntivo e tabelle di svolgimento

1972 Registro Num. un. progr. 405

ACFl.1.3.18-46 {991}

Conto consuntivo e tabelle di svolgimento

1973 Registro Num. un. progr. 406

ACFl.1.3.18-47 {992}

Conto consuntivo e tabelle di svolgimento

1974 Registro Num. un. progr. 407

295

serie 1.3.19 Giornali e mastri della contabilità, 1929 - 1974 {993}

Contenuto Questi strumenti si dovevano compilare ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n. 297 "che approva il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", art. 173 e all. 4 n. 15. Essi costituiscono gli strumenti indispensabili per la stesura del conto consuntivo. Nel giornale di cassa sono registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale, mentre nel libro mastro vengono registrate secondo l'argomento nelle relative suddivisioni o rubriche.

La serie comprende 45 registri che coprono gli anni 1929 - 1974.

ACFl.1.3.19-1 {994}

Libro mastro delle entrate e delle spese comunali

1929 Registro Num. un. progr. 408

ACFl.1.3.19-2 {995}

Libro mastro delle entrate e delle spese comunali

1930 Registro Num. un. progr. 409

ACFl.1.3.19-3 {996}

Libro mastro delle entrate e delle spese comunali

1931 Registro Num. un. progr. 410

ACFl.1.3.19-4 {997}

Registro della contabilità comunale

1932 Registro

296

Num. un. progr. 411

ACFl.1.3.19-5 {998}

Libro della contabilità interna

1933 Registro Num. un. progr. 412

ACFl.1.3.19-6 {999}

Libro della contabilità interna

1934 Registro Num. un. progr. 413

ACFl.1.3.19-7 {1000}

Giornale e mastro della contabilità

1935 Registro Num. un. progr. 414

ACFl.1.3.19-8 {1001}

Giornale e mastro della contabilità

1936 Registro Num. un. progr. 415

ACFl.1.3.19-9 {1002}

Giornale e mastro della contabilità

1937 Registro Num. un. progr. 416

ACFl.1.3.19-10 {1003}

Giornale e mastro della contabilità

1939

297

Registro Num. un. progr. 417

ACFl.1.3.19-11 {1004}

Giornale e mastro della contabilità

1940 Registro Num. un. progr. 418

ACFl.1.3.19-12 {1005}

Giornale e mastro della contabilità

1941 Registro Num. un. progr. 419

ACFl.1.3.19-13 {1006}

Giornale e mastro della contabilità

1942 Registro Num. un. progr. 420

ACFl.1.3.19-14 {1007}

Giornale e mastro della contabilità

1943 Registro Num. un. progr. 421

ACFl.1.3.19-15 {1008}

Giornale e mastro della contabilità

1944 Registro Num. un. progr. 422

ACFl.1.3.19-16 {1009}

Giornale e mastro della contabilità

298

1945 Registro Num. un. progr. 423

ACFl.1.3.19-17 {1010}

Giornale e mastro della contabilità

1946 Registro Num. un. progr. 424

ACFl.1.3.19-18 {1011}

Giornale e mastro della contabilità

1947 Registro Num. un. progr. 425

ACFl.1.3.19-19 {1012}

Giornale e mastro della contabilità

1948 Registro Num. un. progr. 426

ACFl.1.3.19-20 {1013}

Giornale e mastro della contabilità

1949 Registro Num. un. progr. 427

ACFl.1.3.19-21 {1014}

Giornale e mastro della contabilità

1950 Registro Num. un. progr. 428

ACFl.1.3.19-22 {1015}

299

Giornale e mastro della contabilità

1951 Registro Num. un. progr. 429

ACFl.1.3.19-23 {1016}

Giornale e mastro della contabilità

1952 Registro Num. un. progr. 430

ACFl.1.3.19-24 {1017}

Giornale e mastro della contabilità

1953 Registro Num. un. progr. 431

ACFl.1.3.19-25 {1018}

Giornale e mastro della contabilità

1954 Registro Num. un. progr. 432

ACFl.1.3.19-26 {1019}

Giornale e mastro della contabilità

1955 Registro Num. un. progr. 433

ACFl.1.3.19-27 {1020}

Giornale e mastro della contabilità

1956 Registro Num. un. progr. 434

300

ACFl.1.3.19-28 {1021}

Giornale e mastro della contabilità

1957 Registro Num. un. progr. 435

ACFl.1.3.19-29 {1022}

Giornale e mastro della contabilità

1958 Registro Num. un. progr. 436

ACFl.1.3.19-30 {1023}

Giornale e mastro della contabilità

1959 Registro Num. un. progr. 437

ACFl.1.3.19-31 {1024}

Giornale e mastro della contabilità

1960 Registro Num. un. progr. 438

ACFl.1.3.19-32 {1025}

Giornale e mastro della contabilità

1961 Registro Num. un. progr. 439

ACFl.1.3.19-33 {1026}

Giornale e mastro della contabilità

1962 Registro Num. un. progr. 440

301

ACFl.1.3.19-34 {1027}

Giornale e mastro della contabilità

1963 Registro Num. un. progr. 441

ACFl.1.3.19-35 {1028}

Giornale e mastro della contabilità

1964 Registro Num. un. progr. 442

ACFl.1.3.19-36 {1029}

Giornale e mastro della contabilità

1965 Registro Num. un. progr. 443

ACFl.1.3.19-37 {1030}

Giornale e mastro della contabilità

1966 Registro Num. un. progr. 444

ACFl.1.3.19-38 {1031}

Giornale e mastro della contabilità

1967 Registro Num. un. progr. 445

ACFl.1.3.19-39 {1032}

Giornale e mastro della contabilità

1968 Registro

302

Num. un. progr. 446

ACFl.1.3.19-40 {1033}

Giornale e mastro della contabilità

1969 Registro Num. un. progr. 447

ACFl.1.3.19-41 {1034}

Giornale e mastro della contabilità

1970 Registro Num. un. progr. 448

ACFl.1.3.19-42 {1035}

Giornale e mastro della contabilità

1971 Registro Num. un. progr. 449

ACFl.1.3.19-43 {1036}

Giornale e mastro della contabilità

1972 Registro Num. un. progr. 450

ACFl.1.3.19-44 {1037}

Giornale e mastro della contabilità

1973 Registro Num. un. progr. 451

ACFl.1.3.19-45 {1038}

Giornale e mastro della contabilità

1974

303

Registro Num. un. progr. 452

304

serie 1.3.20 Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e {1039} mandati di pagamento, 1924 - 1974

Contenuto Questa serie comprende la documentazione che deve essere raccolta parallelamente alla tenuta dei registri contabili, cioè gli allegati ai bilanci di previsione, gli allegati ai conti, le reversali di riscossione e i mandati di pagamento. Fra gli allegati al bilancio, cioè i documenti occorsi alla compilazione del bilancio, si possono trovare: - situazioni di cassa rese alla chiusura dell'anno finanziario precedente, - elenchi delle entrate, - elenchi di capitali attivi, - disposizioni per l'applicazione di nuove imposte ed eventuali autorizzazioni, - elenchi di residui attivi e passivi dell'anno precedente. Fra gli allegati al conto consuntivo si possono trovare: - deliberazioni di approvazione del conto, - relazioni dei revisori del conto, - delibere di chiusura dell'esercizio finanziario, - verbali di verifica della cassa, - atti relativi alla chiusura dell'esercizio finanziario. Si conservano inoltre le reversali di cassa per la parte attiva e i mandati di pagamento per quella passiva accompagnati dai loro documenti giustificativi. Le reversali di riscossione e i mandati di pagamento sono ordinati per articolo, per numero o per capitolo. Nella parte attiva si conservano anche i ruoli delle rendite e entrate patrimoniali e delle imposte e tasse comunali. L'estremo cronologico indicato nella descrizione della singola unità è quello dell'esercizio finanziario di riferimento.

La serie completa comprende documentazione contabile dal 1924 al 1974.

ACFl.1.3.20-1 {1040}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1924 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-15; - uscita: mandati di pagamento, artt. 1-65 bis; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 453

305

ACFl.1.3.20-2 {1041}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1925 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 2-26; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 2-74; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 454

ACFl.1.3.20-3 {1042}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1926 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: matrici delle reversali di cassa, nn. 1-41; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 2-74; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 454

ACFl.1.3.20-4 {1043}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1927 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: matricola tassa esercizi e rivendite 1924/1927; - uscita: matrici dei mandati di pagamento, artt. 2-95; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 454

ACFl.1.3.20-5 {1044}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

306

1928 - Allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-46; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-74; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 455

ACFl.1.3.20-6 {1045}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1929 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-24; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-16 Busta Num. un. progr. 456

ACFl.1.3.20-7 {1046}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1929 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 17-79; Busta Num. un. progr. 457

ACFl.1.3.20-8 {1047}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1930 - Allegati al bilancio; - documenti giustificativi del conto: "Conti e quietanze diverse 1928-1930 ... fuori bilancio", 1930 (con docc. dal 1926) Fascicolo Num. un. progr. 458

ACFl.1.3.20-9 {1048}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1931

307

- Allegati al bilancio; - allegati al conto Fascicolo Num. un. progr. 458

ACFl.1.3.20-10 {1049}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1932 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: reversali di cassa, artt. 1-21; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-80; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 459

ACFl.1.3.20-11 {1050}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1933 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata; - uscita: matrici dei mandati di pagamento Busta Num. un. progr. 460

ACFl.1.3.20-12 {1051}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1934 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: ruoli; - uscita: mandati di pagamento, artt. 1-83;

- documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 461

308

ACFl.1.3.20-13 {1052}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1935 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-23; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-18 Busta Num. un. progr. 462

ACFl.1.3.20-14 {1053}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1935 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 19-81; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 463

ACFl.1.3.20-15 {1054}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1936 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-27; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-88; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 464

ACFl.1.3.20-16 {1055}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1937 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-26; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-85 bis

309

Busta Num. un. progr. 465

ACFl.1.3.20-17 {1056}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1938 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-23 Busta Num. un. progr. 466

ACFl.1.3.20-18 {1057}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1938 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-87; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 467

ACFl.1.3.20-19 {1058}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1939 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-30 Busta Num. un. progr. 468

ACFl.1.3.20-20 {1059}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1939 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-90; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 469

310

ACFl.1.3.20-21 {1060}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1940 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-50; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-96 Busta Num. un. progr. 470

ACFl.1.3.20-22 {1061}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1941 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: reversali di cassa, artt. 1-32; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-100; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 471

ACFl.1.3.20-23 {1062}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1942 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-34; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-102; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 472

ACFl.1.3.20-24 {1063}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1943

311

- Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: reversali di cassa, artt. 1-35; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 3-97; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 473

ACFl.1.3.20-25 {1064}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1943 - Documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 474

ACFl.1.3.20-26 {1065}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1944 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-30; - uscita: mandati di pagamento, artt. 1-95 Busta Num. un. progr. 475

ACFl.1.3.20-27 {1066}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1944 - Documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 476

ACFl.1.3.20-28 {1067}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1945 - Allegati al bilancio;

312

- allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-26; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-104 Busta Num. un. progr. 477

ACFl.1.3.20-29 {1068}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1945 - Documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 478

ACFl.1.3.20-30 {1069}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1946 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-28; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-89 Busta Num. un. progr. 479

ACFl.1.3.20-31 {1070}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1946 - Documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 480

ACFl.1.3.20-32 {1071}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1947 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: reversali di cassa, artt. 1-35;

313

- uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-72 Busta Num. un. progr. 481

ACFl.1.3.20-33 {1072}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1947 - Documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 482

ACFl.1.3.20-34 {1073}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1948 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-32; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-72; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 483

ACFl.1.3.20-35 {1074}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1949 - Allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-34; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-72 Busta Num. un. progr. 484

ACFl.1.3.20-36 {1075}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1949 - Allegati al bilancio; - documenti giustificativi del conto

314

Busta Num. un. progr. 485

ACFl.1.3.20-37 {1076}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1950 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 6-31; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-77; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 486

ACFl.1.3.20-38 {1077}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1951 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-38; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 3-24 Busta Num. un. progr. 487

ACFl.1.3.20-39 {1078}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1951 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 25-81; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 488

ACFl.1.3.20-40 {1079}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1952 - Allegati al bilancio;

315

- allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-38; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-31 Busta Num. un. progr. 489

ACFl.1.3.20-41 {1080}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1952 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 32-101; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 490

ACFl.1.3.20-42 {1081}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1953 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-38; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-43 Busta Num. un. progr. 491

ACFl.1.3.20-43 {1082}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1953 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 44-99 Busta Num. un. progr. 492

ACFl.1.3.20-44 {1083}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1954 - Allegati al bilancio; - allegati al conto;

316

- entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-40; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-29 Busta Num. un. progr. 493

ACFl.1.3.20-45 {1084}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1954 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 30-97 Busta Num. un. progr. 494

ACFl.1.3.20-46 {1085}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1955 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-35; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-31 Busta Num. un. progr. 495

ACFl.1.3.20-47 {1086}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1955 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 32-94; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 496

ACFl.1.3.20-48 {1087}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1956 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-35;

317

- uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-29 Busta Num. un. progr. 497

ACFl.1.3.20-49 {1088}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1956 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 30-88; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 498

ACFl.1.3.20-50 {1089}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1957 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-32; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-15 Busta Num. un. progr. 499

ACFl.1.3.20-51 {1090}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1957 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 16-84; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 500

ACFl.1.3.20-52 {1091}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1958 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-34;

318

- uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-80 Busta Num. un. progr. 501

ACFl.1.3.20-53 {1092}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1959 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-32; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-78 Busta Num. un. progr. 502

ACFl.1.3.20-54 {1093}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1960 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-33; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-30 Busta Num. un. progr. 503

ACFl.1.3.20-55 {1094}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1960 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 31-78; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 504

ACFl.1.3.20-56 {1095}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1961 - Allegati al bilancio;

319

- allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-35; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-31 Busta Num. un. progr. 505

ACFl.1.3.20-57 {1096}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1961 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 32-81; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 506

ACFl.1.3.20-58 {1097}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1961 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-39; - uscita: residui passivi Busta Num. un. progr. 507

ACFl.1.3.20-59 {1098}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1962 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 1-80; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 508

ACFl.1.3.20-60 {1099}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1963 - Allegati al bilancio;

320

- allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-39 Busta Num. un. progr. 509

ACFl.1.3.20-61 {1100}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1963 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 1-82 Busta Num. un. progr. 510

ACFl.1.3.20-62 {1101}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1964 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-37; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-24 Busta Num. un. progr. 511

ACFl.1.3.20-63 {1102}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1964 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 25-73; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 512

ACFl.1.3.20-64 {1103}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1965 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: reversali di cassa, nn. 1-175;

321

- uscita: mandati di pagamento, nn. 1-222; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 513

ACFl.1.3.20-65 {1104}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1966 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-31; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-67; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 514

ACFl.1.3.20-66 {1105}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1967 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-414; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-80 Busta Num. un. progr. 515

ACFl.1.3.20-67 {1106}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1967 - Uscita: mandati di pagamento, nn. 81-162; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 516

ACFl.1.3.20-68 {1107}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

322

1968 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-185; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-192; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 517

ACFl.1.3.20-69 {1108}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1969 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, capp. 1-411; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-194 Busta Num. un. progr. 518

ACFl.1.3.20-70 {1109}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1970 - Allegati al bilancio; - allegati al conto;

- entrata: residui attivi e reversali di cassa, capp. 1-405; - uscita: mandati di pagamento, nn. 1-201 Busta Num. un. progr. 519

ACFl.1.3.20-71 {1110}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1971 - Allegati al bilancio;

- allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-128; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-171; - documenti giustificativi

323

Busta Num. un. progr. 520

ACFl.1.3.20-72 {1111}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1972 - Allegati al bilancio; - allegati al conto; - entrata: reversali di cassa, nn. 1-125 Busta Num. un. progr. 521

ACFl.1.3.20-73 {1112}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1972 - Uscita: mandati di pagamento, nn. 1-171; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 522

ACFl.1.3.20-74 {1113}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1973 - Allegati al al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, capp. 1-411; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-144; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 523

ACFl.1.3.20-75 {1114}

Allegati al bilancio e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento

1974 - Allegati al conto; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-146; - uscita: mandati di pagamento, nn. 1-193

324

Busta Num. un. progr. 524

325

serie 1.3.21 Deliberazioni della Commissione elettorale comunale, 1951 - 1970 {1115}

Contenuto In seguito alla riorganizzazione degli organi comunali elettivi e in genere del sistema elettorale, in base alla legge 7 ottobre 1947, n. 1058, veniva istituita la commissione elettorale comunale; l'art. 14 della stessa legge prevedeva la tenuta di un registro dove annotare le decisioni prese in merito alla compilazione delle liste elettorali e alla revisione delle stesse.

Le deliberazioni sono relative al periodo dal 1951 al 1970.

ACFl.1.3.21-1 {1116}

"Commissione elettorale comunale. Registro deliberazioni"

1951 agosto 14 - 1954 agosto 17 Registro Num. un. progr. 525

ACFl.1.3.21-2 {1117}

"Commissione elettorale comunale. Registro dei verbali di deliberazione dal 25/11-1954 al 16-8-1957"

1954 novembre 25 - 1957 agosto 16 Registro Num. un. progr. 525

ACFl.1.3.21-3 {1118}

"C. E.C.": verbali di deliberazione della Commissione elettorale comunale

1957 novembre 16 - 1970 ottobre 5 Registro Num. un. progr. 525

326

serie 1.3.22 Tenuta e revisione delle liste elettorali, 1953 - 1974 {1119}

Contenuto In ottemperanza al Testo unico della legge elettorale politica approvato con R.D.L. del 2 settembre 1928, n. 1993 si compivano le operazioni relative alla tenuta e alla revisione delle liste elettorali. In seguito alla riorganizzazione degli organi comunali elettivi e in genere del sistema elettorale e in base alla legge 7 ottobre 1947, n. 1058 veniva istituita la commissione elettorale comunale che doveva effettuare annualmente una revisione delle liste elettorali. Le operazioni di revisione dovevano avere inizio entro il mese di ottobre; tale elenco di revisione doveva essere depositato nell'ufficio comunale dall'1 al 15 gennaio a disposizione del pubblico per eventuali reclami. Veniva accertato che gli elettori non avessero problemi giudiziari, non fossero residenti in altri comuni, avessero i requisiti necessari per adempiere le operazioni di voto (dovevano compiere entro il 30 di aprile il ventunesimo anno di età e essere compresi nella popolazione stabile alla data del 15 ottobre). La revisione dinamica veniva effettuata trimestralmente.

La serie comprende, oltre alle revisioni ordinarie e dinamiche delle liste elettorali, anche registri e relative circolari dal 1953 al 1974. Le revisione ordinarie precedenti sono conservate nella serie:"Carteggio ed atti ordinati per annata" del presente inventario.

ACFl.1.3.22-1 {1120}

"Registro dei verbali delle operazioni di inserimento e di estrazione delle schede dello schedario elettorale"

1953 novembre 3 - 1964 settembre 17 Registro Num. un. progr. 525

ACFl.1.3.22-2 {1121}

Revisioni dinamiche e semestrali delle liste elettorali

1970 - 1974 Busta Num. un. progr. 526

327

serie 1.3.23 Liste elettorali, 1946 - 1964 {1122}

Contenuto Le liste elettorali contengono l'elencazione degli aventi diritto al voto. Queste liste venivano riviste annualmente dalla commissione elettorale comunale e approvate dalla commissione provinciale e danno luogo a liste particolari annuali, debitamente aggiornate, degli elettori politici e amministrativi. Le norme per la formazione di una lista permanente degli elettori, sia in occasione delle elezioni amministrative che di quelle politiche, furono fissate dal R.D. 4 febbraio 1915 introdotta in Trentino con il regio decreto, già citato, del 1923. Il Testo unico della legge elettorale politica venne approvato con R.D.L. del 2 settembre 1928, n. 1993; con il D.L.L. 1 febbraio 1945, n. 23 venne esteso alle donne il diritto di voto; altre norme vennero emanate nel 1946 a seguito della riorganizzazione degli organi comunali elettivi e in genere del sistema elettorale (D.L.L. 7.01.1946, n. 1; D.L.L.4.03.1946, n. 68,; D.L.L. 10.03.1946, n. 76; D.L.L. 15.03.1946, n.83). Le liste sono così composte: n. d'ordine, n. della sezione alla quale l'elettore è iscritto, cognome, nome e paternità, titolo di studio, professione, abilitazione, titolo o documento in base al quale è effettuata l'iscrizione, anno dell'iscrizione nella lista; se l'iscritto risiede all'estero: lo stato dove risiede, annotazioni, data e motivo della cancellazione dell'elettore dalla lista e firma dell'impiegato che approva la variazione.

La serie raccoglie le liste dal 1946 al 1964.

ACFl.1.3.23-1 {1123}

Lista elettorale femminile

[1946] Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-2 {1124}

Lista elettorale maschile

[1946] Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-3 {1125}

"Lista elettorale generale principale femminile"

1947 - 1952

328

Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-4 {1126}

"Lista elettorale generale principale maschile"

1947 - 1952 Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-5 {1127}

"Lista elettorale femminile"

1953 - 1959 Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-6 {1128}

"Lista elettorale maschile"

1953 - 1959 Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-7 {1129}

"Lista elettorale femminile della sezione per l'anno 1958"

1958 Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-8 {1130}

"Lista elettorale maschile della sezione per l'anno 1958"

1958 Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-9 {1131}

"Lista elettorale femminile per l'anno 1960"

329

1960 Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-10 {1132}

"Lista elettorale maschile per l'anno 1960"

1960 Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-11 {1133}

"Lista elettorale femminile per l'anno 1963"

1963 Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-12 {1134}

"Lista elettorale maschile per l'anno 1963"

1963 Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-13 {1135}

"Lista elettorale femminile per l'anno 1964"

1964 Registro Num. un. progr. 527

ACFl.1.3.23-14 {1136}

"Lista elettorale maschile per l'anno 1964"

1964 Registro Num. un. progr. 527

330

serie 1.3.14 Elezioni, 1945 - 1974 {1137}

Contenuto In questa serie sono conservati gli atti relativi alle elezioni comunali, regionali, politiche e a referendum dal 1946 al 1974.

ACFl.1.3.24-1 {1138}

Elezioni comunali del 31 marzo 1946

1945 - 1946 Circolari, norme, carteggio e atti relativi alla distribuzione dei certificati elettorali ad altri comuni per la consegna, verbali delle operazioni di voto e risultati

Busta Num. un. progr. 528

ACFl.1.3.24-2 {1139}

Elezioni dei deputati all'assemblea costituente e referendum sulla forma istituzionale dello stato del 2 giugno 1946, I

1946 Norme, circolari, carteggio e atti relativi alla distribuzione dei certificati elettorali Busta Num. un. progr. 529

ACFl.1.3.24-3 {1140}

Elezioni dei deputati all'assemblea costituente e referendum sulla forma istituzionale dello stato del 2 giugno 1946, II

1946 Verbali delle operazioni di voto e risultati Busta Num. un. progr. 530

ACFl.1.3.24-4 {1141}

Elezioni comunali del 20 luglio 1947

1947 Circolari, istruzioni, verbali delle operazioni di voto, tabelle di scrutinio e manifesti Busta

331

Num. un. progr. 531

ACFl.1.3.24-5 {1142}

Elezioni politiche del 18 aprile 1948

1948 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, manifesti, verbali delle operazioni di voto e rendiconti delle spese Fascicolo Num. un. progr. 532

ACFl.1.3.24-6 {1143}

Elezioni regionali del 28 novembre 1948

1948 Circolari, istruzioni, carteggio, atti e registri dei certificati elettorali

Fascicolo Num. un. progr. 532

ACFl.1.3.24-7 {1144}

Elezioni comunali del 25 maggio 1952

1952 Circolari, norme, carteggio relativo alla propaganda elettorale, alla nomina del presidente e degli scrutatori, verbali delle operazioni di voto, rendiconti ed adempimenti vari Fascicolo Num. un. progr. 533

ACFl.1.3.24-8 {1145}

Elezioni regionali del 16 novembre 1952

1951 - 1953 Circolari, norme, carteggio, atti, manifesti, verbale delle operazioni di voto ed elenco delle spese Fascicolo Num. un. progr. 533

ACFl.1.3.24-9 {1146}

Elezioni politiche del 7 giugno 1953

1953 - 1954 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, manifesti, verbale delle operazioni di voto e liquidazione delle spese

332

Busta Num. un. progr. 534

ACFl.1.3.24-10 {1147}

Elezioni comunali del 27 maggio 1956

1956 Circolari, norme, carteggio relativo alla propaganda elettorale, alla nomina del presidente e degli scrutatori, verbali delle operazioni di voto, rendiconti ed adempimenti vari Fascicolo Num. un. progr. 535

ACFl.1.3.24-11 {1148}

Elezioni regionali dell'11 novembre 1956

1956 - 1957 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, verbale delle operazioni di voto ed elenco delle spese Fascicolo Num. un. progr. 535

ACFl.1.3.24-12 {1149}

Elezioni politiche del 25 maggio 1958

1958 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, distribuzione dei certificati elettorali, verbali delle operazione di voto e rendiconti delle spese Busta Num. un. progr. 536

ACFl.1.3.24-13 {1150}

Elezioni comunali del 29 maggio 1960

1960 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, manifesti, verbale delle operazioni elettorali, prospetti di controllo delle schede, tabelle di scrutinio e liquidazione delle spese Fascicolo Num. un. progr. 537

ACFl.1.3.24-14 {1151}

Elezioni regionali del 6 novembre 1960

333

1960 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, propaganda elettorale, verbale delle operazioni elettorali, liste elettorali sezionali e rendiconti delle spese. Fascicolo Num. un. progr. 537

ACFl.1.3.24-15 {1152}

Elezioni politiche del 28 aprile 1963

1963 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, manifesti, distribuzione dei certificati elettorali, verbali delle operazioni elettorali, risultati e liquidazioni delle spese. Busta Num. un. progr. 538

ACFl.1.3.24-16 {1153}

Elezioni comunali del 31 maggio 1964

1964 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, elenchi dei certificati elettorali, tabelle di scrutinio e distinte delle spese Fascicolo Num. un. progr. 539

ACFl.1.3.24-17 {1154}

Elezioni regionali del 15 novembre 1964

1963 - 1964 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, elenchi dei certificati, verbali delle operazioni elettorali e distinte delle spese Fascicolo Num. un. progr. 539

ACFl.1.3.24-18 {1155}

Elezioni politiche del 19 maggio 1968

1968 Circolari, istruzioni, carteggio, verbale delle operazioni elettorali, rilevazioni dei risultati e distinte delle spese Busta Num. un. progr. 540

ACFl.1.3.24-19 {1156}

334

Elezioni regionali del 17 novembre 1968

1968 Circolari, carteggio, atti relativi alle operazioni elettorali, verbali delle operazioni di voto, risultati e rendiconti delle spese Fascicolo Num. un. progr. 541

ACFl.1.3.24-20 {1157}

Elezioni comunali dell'8 giugno 1969

1969 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, manifesti, elenchi dei certificati, verbale delle operazioni elettorali, tabelle di scrutinio e distinte delle spese Fascicolo Num. un. progr. 541

ACFl.1.3.24-21 {1158}

Elezioni politiche del 7 maggio 1972

1972 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, verbali delle operazioni di voto, rimborsi delle spese Busta Num. un. progr. 542

ACFl.1.3.24-22 {1159}

Elezioni regionali del 18 novembre 1973

1973 Circolari, istruzioni, verbali delle operazioni elettorali e spese Busta Num. un. progr. 543

ACFl.1.3.24-23 {1160}

Referendum popolare sul divorzio del 12 maggio 1974

1974 Circolari, istruzioni, verbali delle operazioni di voto e spese Fascicolo Num. un. progr. 544

335

ACFl.1.3.24-24 {1161}

Elezioni comunali del 17 novembre 1974

1974 Circolari, istruzioni, verbali delle operazioni elettorali e spese Fascicolo Num. un. progr. 544

336

serie 1.3.25 Liste di leva, dei riformati e dei renitenti, 1922 - 1972 {1162}

Contenuto La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (Regolamento emanato con R.D. 2 luglio 1890, n. 6952, Testo unico approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n. 1497 e modificato dalle leggi 27 giugno 1912, n. 660 e 19 giugno 1913, n. 638 e dal R.D.L. 20 aprile 1920, n. 452) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n. 1331. Le liste di leva compilate secondo la normativa italiana incominciarono con la classe 1901, sottoposta a visita nel 1922. Le liste di leva contengono: il numero d'ordine, il cognome e nome degli iscritti, le indicazioni per i provenienti da leve anteriori, nascita e residenza e variazioni alla lista di leva, descrizioni personali e le decisioni del consiglio di leva. Le liste venivano verificate dalla giunta municipale fino al 1926, poi dal podestà o commissario prefettizio. Vi è unita la corrispondenza relativa alla formazione, aggiunte e cancellazioni delle liste. Le liste dei renitenti riportano in ordine alfabetico l'elenco degli individui che non si sono presentati alla visita di leva. Su tali registri compare: il numero d'ordine, il cognome e il nome del renitente, le generalità dei genitori, la professione, il luogo di nascita, il numero della lista di leva, la data di nascita, la data della chiamata all'arruolamento e le annotazioni. Queste liste venivano compilate dall'ufficio di leva della provincia e firmate dal commissario di leva; venivano pubblicate nei comuni all'albo pretorio. Le liste dei riformati riportano in ordine alfabetico l'elenco degli individui che presentano malattie o difetti fisici che impediscono lo svolgimento del servizio militare, inviati a successive visite per la conferma o meno della riforma. Su tali registri compare: il numero d'ordine, il cognome e il nome, la classe di appartenenza, le generalità dei genitori, il luogo di nascita, l'indirizzo, la descrizione fisica e le decisioni del consiglio di leva, dove viene riportato il motivo della riforma o dell'ottenuta abilità al servizio. Gli elenchi dei militari riportano le generalità del militare, la classe di età, il comune di nuova residenza e data del trasferimento o la data della morte.

La serie comprende le liste di leva (cl. 1901-1952), dei riformati e dei renitenti dall'anno 1922, che si è ritenuto di inserire nell'archivio postunitario privilegiando l'aspetto normativo sul dato cronologico, fino al 1974. I registri sono stati riordinati in ordine cronologico secondo la classe di nascita con i relativi allegati.

ACFl.1.3.25-1 {1163}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1901 ed allegati

1922 marzo 31 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di chiusura della lista

337

Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-2 {1164}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1902 ed allegati

1922 marzo 31 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di chiusura della lista Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-3 {1165}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1903 ed allegati

1922 marzo 31 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di chiusura della lista Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-4 {1166}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1904 ed allegati

1922 ottobre 1 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica della Giunta comunale Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-5 {1167}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1905 ed allegati

1924 marzo 1 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica della Giunta comunale Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-6 {1168}

338

Lista di leva dei dei giovani renitenti nati nell'anno 1905 ed allegati

1925 aprile 1 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-7 {1169}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1906 ed allegati

1924 marzo 5 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica della Giunta comunale Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-8 {1170}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1907 ed allegati

1925 marzo 31 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica della Giunta comunale Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-9 {1171}

Lista di leva dei dei giovani riformati nati nell'anno 1907 ed allegati

1926 - 1930 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-10 {1172}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1908 ed allegati

1926 marzo 30 (1) Fascicolo Note

339

1. La data si riferisce a quella di verifica della Giunta comunale Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-11 {1173}

Lista di leva dei dei giovani riformati nati nell'anno 1908 ed allegati

1928 - 1930 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-12 {1174}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1909 ed allegati

1927 febbraio 1 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica della Giunta comunale Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-13 {1175}

Lista dei renitenti della classe 1909 ed allegati

1929 marzo 10 Fascicolo Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-14 {1176}

Lista di leva dei dei giovani riformati nati nell'anno 1909 ed allegati

1931 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-15 {1177}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1910 ed allegati

340

1928 febbraio 5 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica della Giunta comunale Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-16 {1178}

Lista dei renitenti della classe 1910 ed allegati

[1930] Fascicolo Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-17 {1179}

Lista di leva dei [riformati] della classe 1910 ed allegati

1932 (1) Note 1. La data si riferisce a quella della decisione del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-18 {1180}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1911 ed allegati

1929 febbraio 1 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica della Giunta comunale Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-19 {1181}

Lista di leva dei giovani riformati della classe 1911

1933 (1) Note 1. La data si riferisce a quella del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-20 {1182}

341

lista di leva dei giovani nati nell'anno 1912 ed allegati

1930 febbraio 1 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del podestà Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-21 {1183}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1913 ed allegati

1931 febbraio 5 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del podestà Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-22 {1184}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1914 ed allegati

1934 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella delle decisioni del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-23 {1185}

Lista dei renitenti della classe 1914 ed allegati

1935 dicembre 30 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella delle decisioni del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-24 {1186}

Lista suppletiva dei renitenti della classe 1914 ed allegati

1935 (1) Fascicolo Note

342

1. La data si riferisce a quella della chiamata all'arruolamento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-25 {1187}

Lista di leva dei giovani riformati della classe 1914 ed allegati

1934 - 1936 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella delle decisioni del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-26 {1188}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1915 ed allegati

1935 settembre 10 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del podestà Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-27 {1189}

Lista di leva dei giovani riformati della classe 1915 ed allegati

1935 - 1937 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella delle decisioni del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-28 {1190}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1916 ed allegati

[1936] Fascicolo Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-29 {1191}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1917 ed allegati

343

1937 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella delle decisioni del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-30 {1192}

Lista dei renitenti della classe 1917

1937 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della chiamata all'arruolamento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-31 {1193}

Lista di leva dei giovani riformati della classe 1917

1939 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella delle decisioni del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-32 {1194}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1918 ed allegati

1938 maggio 10 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del podestà e del visto del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-33 {1195}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1919 ed allegati

1939 aprile 22 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella di verifica da parte del podestà e del visto del Consiglio di leva di Trento

344

Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-34 {1196}

Lista dei renitenti della classe 1919

[1940] Fascicolo Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-35 {1197}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1920 ed allegati

1939 aprile 22 (1) Fascicolo Note

1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del podestà e del visto del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-36 {1198}

Lista dei renitenti della classe 1920

1941 Fascicolo Num. un. progr. 545

ACFl.1.3.25-37 {1199}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1921 ed allegati

1940 maggio 7 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del podestà e del visto del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-38 {1200}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1922 ed allegati

1941 (1) Fascicolo

Note

345

1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del podestà e del visto del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-39 {1201}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1923 ed allegati

1942 giugno 24 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del podestà e del visto del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-40 {1202}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1924 ed allegati

1942 ottobre 6 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del podestà e del visto del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-41 {1203}

Lista dei renitenti della classe 1924

1946 Fascicolo Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-42 {1204}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1925 ed allegati

1943 giugno 4 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del podestà e del visto del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-43 {1205}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1926 ed allegati

346

1946 agosto 29 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-44 {1206}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1927 ed allegati

1947 luglio 15 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del commissario prefettizio e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-45 {1207}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1928 ed allegati

1948 agosto 4 (1) Una lista riporta solo i 7 militari di Flavon, l'altra i 18 militari del comune di Flavon con Terres e Cunevo Fascicolo, due esemplari Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-46 {1208}

Lista dei renitenti della classe 1928

1948 Fascicolo Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-47 {1209}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1929 ed allegati

1949 maggio 4 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento

347

Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-48 {1210}

Allegati alla lista di leva dei giovani nati nell'anno 1930

[1950] Fascicolo Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-49 {1211}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1931 ed allegati

1951 aprile 19 (1) Fascicolo Note

1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-50 {1212}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1932 ed allegati

1952 aprile 17 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-51 {1213}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1933 ed allegati

[1953] Fascicolo Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-52 {1214}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1934 ed allegati

1954 maggio 22 (1) Fascicolo

Note

348

1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-53 {1215}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1935 ed allegati

1955 maggio 16 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-54 {1216}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1936 ed allegati

1956 maggio 15 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-55 {1217}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1937 ed allegati

1957 maggio 23 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 546

ACFl.1.3.25-56 {1218}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1938 ed allegati

1958 luglio 23 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-57 {1219}

349

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1939 ed allegati

1959 maggio 20 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-58 {1220}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1940 ed allegati

1960 maggio 18 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-59 {1221}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1941 ed allegati

1961 maggio 4 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-60 {1222}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1942 ed allegati

1962 maggio 15 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-61 {1223}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1943 ed allegati

1963 luglio 3 (1) Fascicolo Note

350

1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-62 {1224}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1944 ed allegati

1964 marzo 2 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-63 {1225}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1945 ed allegati

1964 luglio 15 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-64 {1226}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1946 ed allegati

1966 aprile 22 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella del visto della Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-65 {1227}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1947 ed allegati

1967 ottobre 14 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella del visto della Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-66 {1228}

351

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1948 ed allegati

1968 novembre 2 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-67 {1229}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1949 ed allegati

1969 agosto 13 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-68 {1230}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1950 ed allegati

1968 aprile 1 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-69 {1231}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1951 ed allegati

1971 marzo 26 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco Num. un. progr. 547

ACFl.1.3.25-70 {1232}

Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1952 ed allegati

1972 marzo 16 (1) Fascicolo Note

352

1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco Num. un. progr. 547

353

serie 1.3.26 Ruoli matricolari, 1920 - 1974 {1233}

Contenuto I ruoli matricolari, formati per ogni classe di leva, contengono la registrazione periodica di tutti i dati relativi al servizio prestato dai vari cittadini appartenenti alla leva di quell'anno. La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (T.U. approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n. 1497 e regolamento approvato con R.D. 2 luglio 1890, n. 6952) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n. 1331. I ruoli sono compilati sulla base del risultato delle liste di leva indicando le generalità, la specie dell'arruolamento (se volontario o leva) e l'indirizzo dell'abitazione dei militari escludendo quelli che, prima della chiusura della leva, sono stati dichiarati rivedibili o riformati.

La serie raccoglie i ruoli delle classi di leva dal 1900 al 1954, è conservato anche un fascicolo relativo ai militari austroungarici delle classi 1876-1899 rimessi in ruolo negli anni '30.

ACFl.1.3.26-1 {1234}

Ruolo matricolare comunale dei militari delle classi 1876-1899

1930(1) Registro Note 1. Data della verifica Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-2 {1235}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1900

[1920] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-3 {1236}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1901

[1921] Registro Num. un. progr. 548

354

ACFl.1.3.26-4 {1237}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1902

[1922] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-5 {1238}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1903

[1923] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-6 {1239}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1904

[1924] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-7 {1240}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1905

[1925] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-8 {1241}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1906

[1926] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-9 {1242}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1907

[1927] Registro

355

Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-10 {1243}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1908

[1928] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-11 {1244}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1909

[1929] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-12 {1245}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1910

[1930] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-13 {1246}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1911

[1931] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-14 {1247}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1912

[1932] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-15 {1248}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1913

[1933]

356

Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-16 {1249}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1914

[1934] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-17 {1250}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1915

[1935] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-18 {1251}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1916

[1936] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-19 {1252}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1917

[1937] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-20 {1253}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1918

[1938] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-21 {1254}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1919

357

[1939] Registro Num. un. progr. 548

ACFl.1.3.26-22 {1255}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1920 ed allegati

[1940] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-23 {1256}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1921 ed allegati

[1941] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-24 {1257}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1922 ed allegati

[1942] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-25 {1258}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1923 ed allegati

[1943] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-26 {1259}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1924 ed allegati

[1944] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-27 {1260}

358

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1925 ed allegati

[1945] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-28 {1261}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1926 ed allegati

[1946] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-29 {1262}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1927 ed allegati

1947 Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-30 {1263}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1928 ed allegati

[1948] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-31 {1264}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1929 ed allegati

[1949] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-32 {1265}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1930 ed allegati

[1950] Registro Num. un. progr. 549

359

ACFl.1.3.26-33 {1266}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1931 ed allegati

[1951] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-34 {1267}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1932 ed allegati

[1952] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-35 {1268}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1933 ed allegati

[1953] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-36 {1269}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1934 ed allegati

[1954] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-37 {1270}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1935 ed allegati

[1955] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-38 {1271}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1936 ed allegati

[1956] Registro Num. un. progr. 549

360

ACFl.1.3.26-39 {1272}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1937 ed allegati

[1957] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-40 {1273}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1938 ed allegati

[1958] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-41 {1274}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1939 ed allegati

[1959] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-42 {1275}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1940 ed allegati

[1960] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-43 {1276}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1941 ed allegati

[1961] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-44 {1277}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1942 ed allegati

[1962] Registro

361

Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-45 {1278}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1943 ed allegati

[1963] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-46 {1279}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1944 ed allegati

[1964] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-47 {1280}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1945 ed allegati

[1965] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-48 {1281}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1946 ed allegati

[1966] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-49 {1282}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1947 ed allegati

[1967] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-50 {1283}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1948 ed allegati

[1968]

362

Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-51 {1284}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1949 ed allegati

[1969] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-52 {1285}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1950 ed allegati

[1970] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-53 {1286}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1951 ed allegati

[1971] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-54 {1287}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1952 ed allegati

[1972] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-55 {1288}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1953 ed allegati

[1973] Registro Num. un. progr. 549

ACFl.1.3.26-56 {1289}

Ruolo matricolare comunale dei militari della classe 1954 ed allegati

363

[1974] Registro Num. un. progr. 549

364

serie 1.3.27 Lavori pubblici, 1955 - 1978 {1290}

Contenuto Per "lavori pubblici" si intendono quelle "opere di pubblica utilità finanziate dallo stato o dagli enti pubblici territoriali"(1). La legge fondamentale di riferimento sui lavori pubblici fu la L. 20 marzo 1865, n. 2248 (allegato F), che disciplinò per la prima volta la progettazione e la costruzione delle opere pubbliche, in particolar modo si occupò della viabilità, classificando la tipologia delle strade e determinando lo stanziamento di fondi pubblici destinati alla costruzione e alla manutenzione di opere stradali e opere collegate, anche straordinarie. La legge determinò anche, per la prima volta, le fasi tipiche per la realizzazione di un'opera pubblica e cioè: la progettazione, affidata di norma agli uffici del Genio civile (2); l'adozione del progetto, atto formale con il quale l'amministrazione dava il suo assenso al progetto; l'eventuale dichiarazione di pubblico interesse dell'opera; le modalità di realizzazione dell'opera, direttamente o mediante gara d'appalto. Il suo regolamento d'esecuzione fu il R.D. 25 maggio 1895, n. 350, che dettò le norme di esecuzione dei lavori pubblici, definendo le fasi operative tipiche di applicazione della legge e cioè: l'elaborazione e presentazione di un progetto redatto a cura di un esperto legalmente autorizzato; l'adozione di una delibera regolare e l'approvazione di tale delibera da parte della Giunta provinciale; le modalità di attuazione dei lavori (su base d'asta, ecc.); la presentazione degli elaborati di liquidazione finale dei lavori e dei suoi allegati; il collaudo effettuato da un ingegnere nominato dal consiglio comunale e diverso dal direttore dei lavori. In particolare il progetto doveva contenere i seguenti elementi: la relazione tecnica; i disegni necessari quali piante, sezioni, profili; il computo metrico dei lavori; gli eventuali elenchi di espropriazione e relative particelle fondiarie; la stima dei lavori e il capitolato speciale d'appalto con esplicitazione delle modalità di assegnazione lavori (aste, appalti, tipo di contratto, cauzioni). Ulteriori disposizioni relative alle modalità di esecuzione dei lavori pubblici sono contenute nel T.U. della legge comunale e provinciale 3 marzo 1934, n. 383 (artt. 284-287) (3).

Si conservano racchiuse in sei sottoserie (opere di costruzione, opere igienico-sanitarie, opere di illuminazione, opere di irrigazione, opere stradali e opere diverse) le pratiche relative ai lavori pubblici eseguiti nel comune di Flavon dal 1955 al 1978.

Note 1. Vocabolario della lingua italiana, Zingarelli, 2003 2. Il Genio civile era uno speciale corpo amministrativo, dipendente dal Ministero per i lavori pubblici e dotato di una sua particolare competenza tecnica.

365

Dopo l'annessione delle nuove province al Regno d'Italia fu istituito l'Ufficio del R. Genio civile per la Venezia Tridentina, in particolare a Trento fu istituito con decreto reale 12 dicembre 1923 l'ufficio del R. Genio civile in Trento, in sostituzione dell'ex Ufficio lavori pubblici. 3. L'introduzione alla serie è stata desunta dall'"Inventario dell'archivio storico del comune di Valfloriana e degli archivi aggregati" a cura di I. Bolognesi, Trento 2005, p.303

366

sottoserie 1.3.27.1 Opere di costruzione: edifici, 1959 - 1974 {1291}

Contenuto La sottoserie raccoglie documentazione relativa alla costruzione e manutenzione di alcuni edifici pubblici del comune di Flavon dal 1959 al 1974.

ACFl.1.3.27.1-1 {1292}

Sistemazione dell'ufficio postale ricavato nell'edificio comunale

1959 - 1962 Progetto redatto dallo Studio tecnico ing. Dolzani e Graffer da Cles nel maggio 1960, corrispondenza, contratto d'appalto dei lavori n. 18 di rep. del 24 ottobre 1960 e contabilità finale

Busta Num. un. progr. 550

ACFl.1.3.27.1-2 {1293}

Sistemazione interna dell'edificio comunale

1961 - 1967 - Progetto elaborato dal geom Rino Zanolini di Cles del maggio 1961, incarico, deliberazioni, I stato d'avanzamento dei lavori, richiesta e concessione del contributo, perizia suppletiva redatta dal geom. Rino Zanolini dell'agosto 1966, stato finale dei lavori; -"Impianto di riscaldamento della sede comunale...": progetti redatti dall'ing. Gianluigi Sassudelli di Trento nel dicembre 1962 e del geom. Dario Widmann di Bolzano nel gennaio 1966, richiesta e concessione contributo regionale, appalti e stato finale dei lavori, 1962-1967 Busta Num. un. progr. 551

ACFl.1.3.27.1-3 {1294}

Restauro e sistemazione delle scuole elementari

1970 - 1974 Progetto redatto dal perito industriale edile Guido Bertò nel gennaio 1970 e successivamente modificato, deliberazione del Consiglio comunale di approvazione del progetto suppletivo dell'agosto 1973, corrispondenza con la Provincia autonoma di Trento e documenti contabili dei lavori

Fascicolo Num. un. progr. 552

367

ACFl.1.3.27.1-4 {1295}

Installazione dell'impianto di riscaldamento nella casa comunale adibita a scuola materna di Flavon

1971 - 1973 - Progetto per l'impianto di riscaldamento e la sistemazione dell'edificio adibito a scuola materna redatto dal geom. Bruno Zanella di Malé nel 1971 e specifica delle sue promerenze, 1971; 1973; - progetto esecutivo per l'installazione dell'impianto di riscaldamento della scuola materna redatto dal perito industriale Marcello Nadalini nel gennaio 1972, richiesta di contributo al Ministero della Pubblica istruzione e contabilità finale del direttore dei lavori perito edile Guido Bertò del maggio 1972, 1971-1973 Fascicolo Num. un. progr. 552

368

sottoserie 1.3.27.2 Opere igienico-sanitarie, 1921 - 1973 {1296}

Contenuto La sottoserie comprende la documentazione inerente ai lavori di costruzione e manutenzione dell'acquedotto potabile e della rete fognaria di Flavon.

ACFl.1.3.27.2-1 {1297}

Rifacimento e sistemazione della fognatura esistente nel comune di Flavon

1955 - 1957 Progetto redatto dallo Studio tecnico geometra Giancarlo Bacca e Anna Flaminio di Rovereto del 7 marzo 1955, carteggio, atti, stato finale

Busta Num. un. progr. 553

ACFl.1.3.27.2-2 {1298}

Costruzione dell'acquedotto potabile

1921 - 1932 (con docc. fino al 1955) Carteggio, atti, progetto redatto dall'ing. Domenico Stanchina del luglio 1923 aggiornato dall'ing. Vittorio Franch il 29 aprile 1928, appalto e aggiudicazione dei lavori, pratiche varie, concessione di mutuo, documenti giustificativi delle spese e collaudo Busta Num. un. progr. 554

ACFl.1.3.27.2-3 {1299}

Costruzione del deposito per acqua potabile in località "Campo sportivo"

1970 - 1973 Progetto redatto dal geom. Rino Zanolini di Cles il 20 gennaio 1970, carteggio, atti, stato finale e collaudo Busta Num. un. progr. 555

369

sottoserie 1.3.27.3 Opere di illuminazione, 1957 - 1958 {1300}

Contenuto La sottoserie raccoglie la documentazione relativa alla sistemazione dell'impianto d'illuminazione pubblica di Flavon.

ACFl.1.3.27.3-1 {1301}

Sistemazione dell'impianto di illuminazione pubblica

1957 - 1958 Progetto del perito tecnico industriale Bruno Keller del giugno 1957, autorizzazioni, deliberazioni, preventivi ed offerte e spese Busta Num. un. progr. 556

370

sottoserie 1.3.27.4 Opere di irrigazione, 1921 - 1980 {1302}

Contenuto La sottoserie raccoglie lavori di costruzione e sistemazione dell'acquedotto irrriguo principale dal 1921 al 1980.

ACFl.1.3.27.4-1 {1303}

"Acquedotto irriguo principale"

1924 - 1943 Progetto per la costruzione di un impianto irriguo per il consorzio di Flavon, Terres e Cunevo elaborato dall'ing. Giulio Apollonio nel giugno 1931; carteggio, atti, note, piani irrigui di distribuzione dell'acqua. Busta Num. un. progr. 557

ACFl.1.3.27.4-2 {1304}

"Acquedotto irriguo principale"

1921 - 1956 - Concessioni, derivazioni delle acque e rapporti con il Consorzio irriguo di Flavon, 1921 - 1956; - lavori di sistemazione dell'acquedotto irriguo principale: progetti redatti dall'ing. Eugenio Taddei di Cles dell'ottobre 1947, dell'agosto 1949 e del giugno 1950; richiesta di contributo, atti relativi alla gestione dei lavori, giornali di cassa, 1947 - 1956 (con un doc. del 1931). Busta Num. un. progr. 558

ACFl.1.3.27.4-3 {1305}

"Acquedotto irriguo principale"

1925 - 1961 Domande di contributi, deliberazioni, progetti redatti dall'ing. Eugenio Taddei nel gennaio 1953 e dallo studio tecnico Dolzani e

Graffer nel [febbraio ] 1957, stati di avanzamento, carteggio, atti, liquidazione finale, libretto di risparmio della Cassa rurale di Flavon, regolamenti per il servizio di sorveglianza dell'acquedotto irriguo. Busta Num. un. progr. 559

ACFl.1.3.27.4-4 {1306}

371

"Lavori ponte canale irriguo"

1965 - 1980 - "Progetto di massima per la sistemazione del canale irriguo e della strada" redatto dallo studio tecnico dell'ing. Pierantonio Zanoni da Trento per conto del Consorzio irriguo di Flavon, Terres e Cunevo; - deliberazioni del Consiglio comunale di Cunevo di delega al comune di Flavon per la redazione del progetto, 1965 dicembre 16; - domande di contributo, 1968; - progetto per la costruzione di un ponte canale sull'acquedotto irriguo principale redatto dall'ing. Pierantonio Zanoni da Trento nel luglio 1970; - "Contributo FEOGA": richiesta dei contributi straordinari FEOGA da parte del Consorzio irriguo di miglioramento fondiario di Flavon; - contratto n. 55 di rep. del 10 settembre 1971 per i lavori di costruzione di un canale irriguo e di un ponte canale; - "Ponte canale. Progetto di variante" redatto dall'ing. Pierantonio Zanoni per conto del Consorzio irriguo Flavon, Terres, Cunevo nel novembre 1971; - contabilità finale ed altre spese, 1970 - 1974; - "Richieste danni relativi al Ponte canale", 1971 - 1980 Busta Num. un. progr. 560

372

sottoserie 1.3.27.5 Opere stradali, 1956 - 1978 {1307}

Contenuto La sottoserie contiene fascicoli relativi alla costruzione e manutenzione delle strade del comune. Molte di queste opere furono realizzate tramite cantieri di lavoro per l'esecuzione di opere di pubblica utilità, in applicazione della legge 29 aprile 1949, n. 264 e successive modificazioni.

ACFl.1.3.27.5-1 {1308}

Sistemazione delle strade interne dell'abitato di Flavon

1956 - 1963 - Progetto dell'ingegnere Lodovico Cattani di Trento del febbraio 1956, carteggio, atti relativi all'appalto, contributi, stato finale dei

lavori,1956-1959; - progetto redatto dall'ing. Lodovico Cattani del 6 febbraio 1960, carteggio, atti, liquidazione finale, 1960-1963 Busta Num. un. progr. 561

ACFl.1.3.27.5-2 {1309}

Costruzione del tronco stradale Flavon-Monte Alto

1957 - 1959 (con un doc. del 1961) Cantiere di lavoro n. 046615/L: progetto redatto dal geom. Rino Zanolini di Cles, circolari, rapporti con gli enti previdenziali, registri delle presenze e libri paga, rendiconti finali Busta Num. un. progr. 562

ACFl.1.3.27.5-3 {1310}

Costruzione del tronco stradale Flavon - Pradorz

1957 - 1959 Cantiere di lavoro n. 037307/L: progetto redatto dallo Studio tecnico ing. Fabio Zambiasi e geom. Rino Zanolini da Cles redatto nel 1957, deliberazione del Consiglio comunale di approvazione del progetto, autorizzazioni del Ministero del lavoro e della previdenza sociale di istituzione del cantiere e dell'Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione di Trento di inizio dei lavori, norme e istruzioni, corrispondenza con enti diversi, registri delle presenze e paga degli allievi e dei dirigenti, registro degli stati di

avanzamento dei lavori, riepiloghi dei rendiconti e documenti contabili Busta Num. un. progr. 563

373

ACFl.1.3.27.5-4 {1311}

Sistemazione e pavimentazione di strade comunali interne

1971 - 1978 Progetto redatto dall'ing. Rodolfo Benini del gennaio 1971 e del perito edile Guido Bertò di Spormaggiore del gennaio 1973, richiesta di mutuo, documentazione dei lavori eseguiti in economia e contabilità finale Busta Num. un. progr. 564

374

sottoserie 1.3.27.6 Opere diverse, 1960 - 1975 {1312}

Contenuto La sottoserie contiene fascicoli relativi alla costruzione del campo sportivo e a lavori di rimboschimento realizzati tra il 1960 e il 1975. Molte di queste opere furono realizzate tramite cantieri di lavoro per l'esecuzione di opere di pubblica utilità, in applicazione della legge 29 aprile 1949, n. 264 e successive modificazioni.

ACFl.1.3.27.6-1 {1313}

Rimboschimento in località "Pian del Lof"

1960 - 1963 (con docc. dal 1957) - Cantiere di rimboschimento n. 16680/R: autorizzazioni dell'Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione di Trento di

inizio dei lavori, circolari, atti, corrispondenza con enti diversi, registri delle presenze e paga degli allievi e dei dirigenti, riepiloghi dei rendiconti e documenti contabili; - Cantiere di rimboschimento n. 18487/R (prolungamento del cantiere n. 16680/R): circolari, rapporti con gli enti previdenziali, riepiloghi dei rendiconti e documenti contabili; - Cantiere di rimboschimento n. 20261 (prolungamento del cantiere n. 18487/R): carteggio, atti e circolari, 1962 - 1963 Busta Num. un. progr. 565

ACFl.1.3.27.6-2 {1314}

Costruzione del campo sportivo

1969 - 1975 Progetto di ampliamento del campo sportivo e costruzione di spogliatoi, gradinate e recinzione redatto dal perito industriale Guido Bertò, deliberazioni, domanda di contributo e contabilità finale Busta Num. un. progr. 566

375

serie 1.3.28 Pratiche edilizie, 1951 - 1974 {1315}

Contenuto Nell'ordinamento italiano, come in quello di altri Stati, chiunque intendesse eseguire un'opera edilizia è sempre stato soggetto ad un atto d'assenso dell'autorità competente al fine di verificare che la stessa non fosse in contrasto con gli interessi pubblici tutelati. Il R.D. 12 febbraio 1911 concernente il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale, esteso alle nuove province nel 1923, all'art. 111 demandava ai regolamenti edilizi comunali la disciplina della materia, ivi compresa la formazione della commissione consultiva edilizia. L'art. 220 del R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, concernente il testo unico delle leggi sanitarie, disponeva che i progetti per la costruzione, ricostruzione o sopraelevazione di case dovessero essere sottoposti al visto del podestà, previo parere dell'ufficiale sanitario e sentita la commissione edilizia. La materia fu disciplinata organicamente con la legge 17 agosto 1942, n. 1150 "Legge urbanistica" e s.m., che dettava norme riguardanti la licenza di eseguire nuove costruzioni, ampliare, modificare o demolire quelle esistenti ovvero di procedere all'esecuzione di opere di urbanizzazione del terreno, ecc., le attribuzioni del podestà per la vigilanza sulle costruzioni e il contenuto dei regolamenti edilizi comunali. Questi ultimi dovevano disporre anche in ordine alla formazione, attribuzioni e funzionamento della commissione edilizia comunale. In base a tale normativa la licenza edilizia veniva rilasciata dal podestà (poi dal sindaco) dietro presentazione di domanda nelle forme stabilite dal regolamento edilizio comunale, previo parere della commissione edilizia.

La serie comprende domande e concessioni edilizie dal 1951 al 1974.

ACFl.1.3.28-1 {1316}

Pratiche edilizie

1951 - 1960 - 1951: nn. 1-2; - 1952: nn. 1-2; - 1953: nn. 1-3; - 1954; - 1955: nn. 1-4; - 1956: n.2; - 1957: nn. 2-3; - 1958: nn. 1-3; - 1959: nn. 1-7; - 1960: nn. 1-5 Busta

376

Num. un. progr. 567

ACFl.1.3.28-2 {1317}

Pratiche edilizie

1961 - 1964 - 1961: nn. 1-6; - 1962: nn. 1-2; - 1963: nn. 1-9; - 1964: nn. 1-4 Busta Num. un. progr. 568

ACFl.1.3.28-3 {1318}

Pratiche edilizie

1965 - 1967 - 1965: nn. 1-4; - 1966: n. 1; - 1967: nn. 1-8 Busta Num. un. progr. 569

ACFl.1.3.28-4 {1319}

Pratiche edilizie

1968 - 1970 - 1968: nn. 1-7; - 1969: nn. 1-3; - 1970: nn. 2-11 Busta Num. un. progr. 570

ACFl.1.3.28-5 {1320}

Pratiche edilizie

1971 - 1972 - 1971: nn. 1-6; - 1972: nn. 1-3 Busta

377

Num. un. progr. 571

ACFl.1.3.28-6 {1321}

Pratiche edilizie

1973 Nn. 1-14 Busta Num. un. progr. 572

ACFl.1.3.28-7 {1322}

Pratiche edilizie

1974 Nn. 1-6

Busta Num. un. progr. 573

378

serie 1.3.29 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1974 {1323}

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n. 2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.

La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.

ACFl.1.3.29-1 {1324}

Atti di nascita

1924 Registro Num. un. progr. 574

ACFl.1.3.29-2 {1325}

Atti di nascita

1925 Registro Num. un. progr. 575

ACFl.1.3.29-3 {1326}

Atti di nascita

1926 Registro Num. un. progr. 576

ACFl.1.3.29-4 {1327}

Atti di nascita

1927

379

Registro Num. un. progr. 577

ACFl.1.3.29-5 {1328}

Atti di nascita

1928 Registro Num. un. progr. 578

ACFl.1.3.29-6 {1329}

Atti di nascita

1929 Registro Num. un. progr. 579

ACFl.1.3.29-7 {1330}

Atti di nascita

1930 Registro Num. un. progr. 580

ACFl.1.3.29-8 {1331}

Atti di nascita

1931 Registro Num. un. progr. 581

ACFl.1.3.29-9 {1332}

Atti di nascita

1932 Registro Num. un. progr. 582

ACFl.1.3.29-10 {1333}

Atti di nascita

380

1933 Registro Num. un. progr. 583

ACFl.1.3.29-11 {1334}

Atti di nascita

1934 Registro Num. un. progr. 584

ACFl.1.3.29-12 {1335}

Atti di nascita

1935 Registro Num. un. progr. 585

ACFl.1.3.29-13 {1336}

Atti di nascita

1936 Registro Num. un. progr. 586

ACFl.1.3.29-14 {1337}

Atti di nascita

1937 Registro Num. un. progr. 587

ACFl.1.3.29-15 {1338}

Atti di nascita

1938 Registro Num. un. progr. 588

ACFl.1.3.29-16 {1339}

381

Atti di nascita

1939 Registro Num. un. progr. 589

ACFl.1.3.29-17 {1340}

Atti di nascita

1940 Registro Num. un. progr. 590

ACFl.1.3.29-18 {1341}

Atti di nascita

1941 Registro Num. un. progr. 591

ACFl.1.3.29-19 {1342}

Atti di nascita

1942 Registro Num. un. progr. 592

ACFl.1.3.29-20 {1343}

Atti di nascita

1943 Registro Num. un. progr. 593

ACFl.1.3.29-21 {1344}

Atti di nascita

1944 Registro Num. un. progr. 594

382

ACFl.1.3.29-22 {1345}

Atti di nascita

1945 Registro Num. un. progr. 595

ACFl.1.3.29-23 {1346}

Atti di nascita

1946 Registro Num. un. progr. 596

ACFl.1.3.29-24 {1347}

Atti di nascita

1947 Registro Num. un. progr. 597

ACFl.1.3.29-25 {1348}

Atti di nascita

1948 Registro Num. un. progr. 598

ACFl.1.3.29-26 {1349}

Atti di nascita

1949 Registro Num. un. progr. 599

ACFl.1.3.29-27 {1350}

Atti di nascita

1950 Registro Num. un. progr. 600

383

ACFl.1.3.29-28 {1351}

Atti di nascita

1951 Registro Num. un. progr. 601

ACFl.1.3.29-29 {1352}

Atti di nascita

1952 Registro Num. un. progr. 602

ACFl.1.3.29-30 {1353}

Atti di nascita

1953 Registro Num. un. progr. 603

ACFl.1.3.29-31 {1354}

Atti di nascita

1954 Registro Num. un. progr. 604

ACFl.1.3.29-32 {1355}

Atti di nascita

1955 Registro Num. un. progr. 605

ACFl.1.3.29-33 {1356}

Atti di nascita

1956 Registro

384

Num. un. progr. 606

ACFl.1.3.29-34 {1357}

Atti di nascita

1957 Registro Num. un. progr. 607

ACFl.1.3.29-35 {1358}

Atti di nascita

1958 Registro Num. un. progr. 608

ACFl.1.3.29-36 {1359}

Atti di nascita

1959 Registro Num. un. progr. 609

ACFl.1.3.29-37 {1360}

Atti di nascita

1960 Registro Num. un. progr. 610

ACFl.1.3.29-38 {1361}

Atti di nascita

1961 Registro Num. un. progr. 611

ACFl.1.3.29-39 {1362}

Atti di nascita

1962

385

Registro Num. un. progr. 612

ACFl.1.3.29-40 {1363}

Atti di nascita

1963 Registro Num. un. progr. 613

ACFl.1.3.29-41 {1364}

Atti di nascita

1964 Registro Num. un. progr. 614

ACFl.1.3.29-42 {1365}

Atti di nascita

1965 Registro Num. un. progr. 615

ACFl.1.3.29-43 {1366}

Atti di nascita

1966 Registro Num. un. progr. 616

ACFl.1.3.29-44 {1367}

Atti di nascita

1967 Registro Num. un. progr. 617

ACFl.1.3.29-45 {1368}

Atti di nascita

386

1968 Registro Num. un. progr. 618

ACFl.1.3.29-46 {1369}

Atti di nascita

1969 Registro Num. un. progr. 619

ACFl.1.3.29-47 {1370}

Atti di nascita

1970 Registro Num. un. progr. 620

ACFl.1.3.29-48 {1371}

Atti di nascita

1971 Registro Num. un. progr. 621

ACFl.1.3.29-49 {1372}

Atti di nascita

1972 Registro Num. un. progr. 622

ACFl.1.3.29-50 {1373}

Atti di nascita

1973 Registro Num. un. progr. 623

ACFl.1.3.29-51 {1374}

387

Atti di nascita

1974 Registro Num. un. progr. 624

388

serie 1.3.30 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1974 {1375}

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n. 2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.

La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.

ACFl.1.3.30-1 {1376}

Atti di matrimonio

1924 Registro Num. un. progr. 625

ACFl.1.3.30-2 {1377}

Atti di matrimonio

1925 Registro Num. un. progr. 626

ACFl.1.3.30-3 {1378}

Atti di matrimonio

1926 Registro Num. un. progr. 627

ACFl.1.3.30-4 {1379}

Atti di matrimonio

1927

389

Registro Num. un. progr. 628

ACFl.1.3.30-5 {1380}

Atti di matrimonio

1928 Registro Num. un. progr. 629

ACFl.1.3.30-6 {1381}

Atti di matrimonio

1929 Registro Num. un. progr. 630

ACFl.1.3.30-7 {1382}

Atti di matrimonio

1930 Registro Num. un. progr. 631

ACFl.1.3.30-8 {1383}

Atti di matrimonio

1931 Registro Num. un. progr. 632

ACFl.1.3.30-9 {1384}

Atti di matrimonio

1932 Registro Num. un. progr. 633

ACFl.1.3.30-10 {1385}

Atti di matrimonio

390

1933 Registro Num. un. progr. 634

ACFl.1.3.30-11 {1386}

Atti di matrimonio

1934 Registro Num. un. progr. 635

ACFl.1.3.30-12 {1387}

Atti di matrimonio

1935 Registro Num. un. progr. 636

ACFl.1.3.30-13 {1388}

Atti di matrimonio

1936 Registro Num. un. progr. 637

ACFl.1.3.30-14 {1389}

Atti di matrimonio

1937 Registro Num. un. progr. 638

ACFl.1.3.30-15 {1390}

Atti di matrimonio

1938 Registro Num. un. progr. 639

ACFl.1.3.30-16 {1391}

391

Atti di matrimonio

1939 Registro Num. un. progr. 640

ACFl.1.3.30-17 {1392}

Atti di matrimonio

1940 Registro Num. un. progr. 641

ACFl.1.3.30-18 {1393}

Atti di matrimonio

1941 Registro Num. un. progr. 642

ACFl.1.3.30-19 {1394}

Atti di matrimonio

1942 Registro Num. un. progr. 643

ACFl.1.3.30-20 {1395}

Atti di matrimonio

1943 Registro Num. un. progr. 644

ACFl.1.3.30-21 {1396}

Atti di matrimonio

1944 Registro Num. un. progr. 645

392

ACFl.1.3.30-22 {1397}

Atti di matrimonio

1945 Registro Num. un. progr. 646

ACFl.1.3.30-23 {1398}

Atti di matrimonio

1946 Registro Num. un. progr. 647

ACFl.1.3.30-24 {1399}

Atti di matrimonio

1947 Registro Num. un. progr. 648

ACFl.1.3.30-25 {1400}

Atti di matrimonio

1948 Registro Num. un. progr. 649

ACFl.1.3.30-26 {1401}

Atti di matrimonio

1949 Registro Num. un. progr. 650

ACFl.1.3.30-27 {1402}

Atti di matrimonio

1950 Registro Num. un. progr. 651

393

ACFl.1.3.30-28 {1403}

Atti di matrimonio

1951 Registro Num. un. progr. 652

ACFl.1.3.30-29 {1404}

Atti di matrimonio

1952 Registro Num. un. progr. 653

ACFl.1.3.30-30 {1405}

Atti di matrimonio

1953 Registro Num. un. progr. 654

ACFl.1.3.30-31 {1406}

Atti di matrimonio

1954 Registro Num. un. progr. 655

ACFl.1.3.30-32 {1407}

Atti di matrimonio

1955 Registro Num. un. progr. 656

ACFl.1.3.30-33 {1408}

Atti di matrimonio

1956 Registro

394

Num. un. progr. 657

ACFl.1.3.30-34 {1409}

Atti di matrimonio

1957 Registro Num. un. progr. 658

ACFl.1.3.30-35 {1410}

Atti di matrimonio

1958 Registro Num. un. progr. 659

ACFl.1.3.30-36 {1411}

Atti di matrimonio

1959 Registro Num. un. progr. 660

ACFl.1.3.30-37 {1412}

Atti di matrimonio

1960 Registro Num. un. progr. 661

ACFl.1.3.30-38 {1413}

Atti di matrimonio

1961 Registro Num. un. progr. 662

ACFl.1.3.30-39 {1414}

Atti di matrimonio

1962

395

Registro Num. un. progr. 663

ACFl.1.3.30-40 {1415}

Atti di matrimonio

1963 Registro Num. un. progr. 664

ACFl.1.3.30-41 {1416}

Atti di matrimonio

1964 Registro Num. un. progr. 665

ACFl.1.3.30-42 {1417}

Atti di matrimonio

1965 Registro Num. un. progr. 666

ACFl.1.3.30-43 {1418}

Atti di matrimonio

1966 Registro Num. un. progr. 667

ACFl.1.3.30-44 {1419}

Atti di matrimonio

1967 Registro Num. un. progr. 668

ACFl.1.3.30-45 {1420}

Atti di matrimonio

396

1968 Registro Num. un. progr. 669

ACFl.1.3.30-46 {1421}

Atti di matrimonio

1969 Registro Num. un. progr. 670

ACFl.1.3.30-47 {1422}

Atti di matrimonio

1970 Registro Num. un. progr. 671

ACFl.1.3.30-48 {1423}

Atti di matrimonio

1971 Registro Num. un. progr. 672

ACFl.1.3.30-49 {1424}

Atti di matrimonio

1972 Registro Num. un. progr. 673

ACFl.1.3.30-50 {1425}

Atti di matrimonio

1973 Registro Num. un. progr. 674

ACFl.1.3.30-51 {1426}

397

Atti di matrimonio

1974 Registro Num. un. progr. 675

398

serie 1.3.31 Registri degli atti di morte, 1924 - 1974 {1427}

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n. 2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.

La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.

ACFl.1.3.31-1 {1428}

Atti di morte

1924 Registro Num. un. progr. 676

ACFl.1.3.31-2 {1429}

Atti di morte

1925 Registro Num. un. progr. 677

ACFl.1.3.31-3 {1430}

Atti di morte

1926 Registro Num. un. progr. 678

ACFl.1.3.31-4 {1431}

Atti di morte

1927

399

Registro Num. un. progr. 679

ACFl.1.3.31-5 {1432}

Atti di morte

1928 Registro Num. un. progr. 680

ACFl.1.3.31-6 {1433}

Atti di morte

1929 Registro Num. un. progr. 681

ACFl.1.3.31-7 {1434}

Atti di morte

1930 Registro Num. un. progr. 682

ACFl.1.3.31-8 {1435}

Atti di morte

1931 Registro Num. un. progr. 683

ACFl.1.3.31-9 {1436}

Atti di morte

1932 Registro Num. un. progr. 684

ACFl.1.3.31-10 {1437}

Atti di morte

400

1933 Registro Num. un. progr. 685

ACFl.1.3.31-11 {1438}

Atti di morte

1934 Registro Num. un. progr. 686

ACFl.1.3.31-12 {1439}

Atti di morte

1935 Registro Num. un. progr. 687

ACFl.1.3.31-13 {1440}

Atti di morte

1936 Registro Num. un. progr. 688

ACFl.1.3.31-14 {1441}

Atti di morte

1937 Registro Num. un. progr. 689

ACFl.1.3.31-15 {1442}

Atti di morte

1938 Registro Num. un. progr. 690

ACFl.1.3.31-16 {1443}

401

Atti di morte

1939 Registro Num. un. progr. 691

ACFl.1.3.31-17 {1444}

Atti di morte

1940 Registro Num. un. progr. 692

ACFl.1.3.31-18 {1445}

Atti di morte

1941 Registro Num. un. progr. 693

ACFl.1.3.31-19 {1446}

Atti di morte

1942 Registro Num. un. progr. 694

ACFl.1.3.31-20 {1447}

Atti di morte

1943 Registro Num. un. progr. 695

ACFl.1.3.31-21 {1448}

Atti di morte

1944 Registro Num. un. progr. 696

402

ACFl.1.3.31-22 {1449}

Atti di morte

1945 Registro Num. un. progr. 697

ACFl.1.3.31-23 {1450}

Atti di morte

1946 Registro Num. un. progr. 698

ACFl.1.3.31-24 {1451}

Atti di morte

1947 Registro Num. un. progr. 699

ACFl.1.3.31-25 {1452}

Atti di morte

1948 Registro Num. un. progr. 700

ACFl.1.3.31-26 {1453}

Atti di morte

1949 Registro Num. un. progr. 701

ACFl.1.3.31-27 {1454}

Atti di morte

1950 Registro Num. un. progr. 702

403

ACFl.1.3.31-28 {1455}

Atti di morte

1951 Registro Num. un. progr. 703

ACFl.1.3.31-29 {1456}

Atti di morte

1952 Registro Num. un. progr. 704

ACFl.1.3.31-30 {1457}

Atti di morte

1953 Registro Num. un. progr. 705

ACFl.1.3.31-31 {1458}

Atti di morte

1954 Registro Num. un. progr. 706

ACFl.1.3.31-32 {1459}

Atti di morte

1955 Registro Num. un. progr. 707

ACFl.1.3.31-33 {1460}

Atti di morte

1956 Registro

404

Num. un. progr. 708

ACFl.1.3.31-34 {1461}

Atti di morte

1957 Registro Num. un. progr. 709

ACFl.1.3.31-35 {1462}

Atti di morte

1958 Registro Num. un. progr. 710

ACFl.1.3.31-36 {1463}

Atti di morte

1959 Registro Num. un. progr. 711

ACFl.1.3.31-37 {1464}

Atti di morte

1960 Registro Num. un. progr. 712

ACFl.1.3.31-38 {1465}

Atti di morte

1961 Registro Num. un. progr. 713

ACFl.1.3.31-39 {1466}

Atti di morte

1962

405

Registro Num. un. progr. 714

ACFl.1.3.31-40 {1467}

Atti di morte

1963 Registro Num. un. progr. 715

ACFl.1.3.31-41 {1468}

Atti di morte

1964 Registro Num. un. progr. 716

ACFl.1.3.31-42 {1469}

Atti di morte

1965 Registro Num. un. progr. 717

ACFl.1.3.31-43 {1470}

Atti di morte

1966 Registro Num. un. progr. 718

ACFl.1.3.31-44 {1471}

Atti di morte

1967 Registro Num. un. progr. 719

ACFl.1.3.31-45 {1472}

Atti di morte

406

1968 Registro Num. un. progr. 720

ACFl.1.3.31-46 {1473}

Atti di morte

1969 Registro Num. un. progr. 721

ACFl.1.3.31-47 {1474}

Atti di morte

1970 Registro Num. un. progr. 722

ACFl.1.3.31-48 {1475}

Atti di morte

1971 Registro Num. un. progr. 723

ACFl.1.3.31-49 {1476}

Atti di morte

1972 Registro Num. un. progr. 724

ACFl.1.3.31-50 {1477}

Atti di morte

1973 Registro Num. un. progr. 725

ACFl.1.3.31-51 {1478}

407

Atti di morte

1974 Registro Num. un. progr. 726

408

serie 1.3.32 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1974 {1479}

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n. 2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.

La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.

ACFl.1.3.32-1 {1480}

Atti di cittadinanza

1924 Registro Num. un. progr. 727

ACFl.1.3.32-2 {1481}

Atti di cittadinanza

1925 Registro Num. un. progr. 728

ACFl.1.3.32-3 {1482}

Atti di cittadinanza

1926 Registro Num. un. progr. 729

ACFl.1.3.32-4 {1483}

Atti di cittadinanza

1927

409

Registro Num. un. progr. 730

ACFl.1.3.32-5 {1484}

Atti di cittadinanza

1928 Registro Num. un. progr. 731

ACFl.1.3.32-6 {1485}

Atti di cittadinanza

1929 Registro Num. un. progr. 732

ACFl.1.3.32-7 {1486}

Atti di cittadinanza

1930 Registro Num. un. progr. 733

ACFl.1.3.32-8 {1487}

Atti di cittadinanza

1931 Registro Num. un. progr. 734

ACFl.1.3.32-9 {1488}

Atti di cittadinanza

1932 Registro Num. un. progr. 735

ACFl.1.3.32-10 {1489}

Atti di cittadinanza

410

1933 Registro Num. un. progr. 736

ACFl.1.3.32-11 {1490}

Atti di cittadinanza

1934 Registro Num. un. progr. 737

ACFl.1.3.32-12 {1491}

Atti di cittadinanza

1935 Registro Num. un. progr. 738

ACFl.1.3.32-13 {1492}

Atti di cittadinanza

1936 Registro Num. un. progr. 739

ACFl.1.3.32-14 {1493}

Atti di cittadinanza

1937 Registro Num. un. progr. 740

ACFl.1.3.32-15 {1494}

Atti di cittadinanza

1938 Registro Num. un. progr. 741

ACFl.1.3.32-16 {1495}

411

Atti di cittadinanza

1939 Registro Num. un. progr. 742

ACFl.1.3.32-17 {1496}

Atti di cittadinanza

1940 Registro Num. un. progr. 743

ACFl.1.3.32-18 {1497}

Atti di cittadinanza

1941 Registro Num. un. progr. 744

ACFl.1.3.32-19 {1498}

Atti di cittadinanza

1942 Registro Num. un. progr. 745

ACFl.1.3.32-20 {1499}

Atti di cittadinanza

1943 Registro Num. un. progr. 746

ACFl.1.3.32-21 {1500}

Atti di cittadinanza

1944 Registro Num. un. progr. 747

412

ACFl.1.3.32-22 {1501}

Atti di cittadinanza

1945 Registro Num. un. progr. 748

ACFl.1.3.32-23 {1502}

Atti di cittadinanza

1946 Registro Num. un. progr. 749

ACFl.1.3.32-24 {1503}

Atti di cittadinanza

1947 Registro Num. un. progr. 750

ACFl.1.3.32-25 {1504}

Atti di cittadinanza

1948 Registro Num. un. progr. 751

ACFl.1.3.32-26 {1505}

Atti di cittadinanza

1949 Registro Num. un. progr. 752

ACFl.1.3.32-27 {1506}

Atti di cittadinanza

1950 Registro Num. un. progr. 753

413

ACFl.1.3.32-28 {1507}

Atti di cittadinanza

1951 Registro Num. un. progr. 754

ACFl.1.3.32-29 {1508}

Atti di cittadinanza

1952 Registro Num. un. progr. 755

ACFl.1.3.32-30 {1509}

Atti di cittadinanza

1953 Registro Num. un. progr. 756

ACFl.1.3.32-31 {1510}

Atti di cittadinanza

1954 Registro Num. un. progr. 757

ACFl.1.3.32-32 {1511}

Atti di cittadinanza

1955 Registro Num. un. progr. 758

ACFl.1.3.32-33 {1512}

Atti di cittadinanza

1956 Registro

414

Num. un. progr. 759

ACFl.1.3.32-34 {1513}

Atti di cittadinanza

1957 Registro Num. un. progr. 760

ACFl.1.3.32-35 {1514}

Atti di cittadinanza

1958 Registro Num. un. progr. 761

ACFl.1.3.32-36 {1515}

Atti di cittadinanza

1959 Registro Num. un. progr. 762

ACFl.1.3.32-37 {1516}

Atti di cittadinanza

1960 Registro Num. un. progr. 763

ACFl.1.3.32-38 {1517}

Atti di cittadinanza

1961 Registro Num. un. progr. 764

ACFl.1.3.32-39 {1518}

Atti di cittadinanza

1962

415

Registro Num. un. progr. 765

ACFl.1.3.32-40 {1519}

Atti di cittadinanza

1963 Registro Num. un. progr. 766

ACFl.1.3.32-41 {1520}

Atti di cittadinanza

1964 Registro Num. un. progr. 767

ACFl.1.3.32-42 {1521}

Atti di cittadinanza

1965 Registro Num. un. progr. 768

ACFl.1.3.32-43 {1522}

Atti di cittadinanza

1966 Registro Num. un. progr. 769

ACFl.1.3.32-44 {1523}

Atti di cittadinanza

1967 Registro Num. un. progr. 770

ACFl.1.3.32-45 {1524}

Atti di cittadinanza

416

1968 Registro Num. un. progr. 771

ACFl.1.3.32-46 {1525}

Atti di cittadinanza

1969 Registro Num. un. progr. 772

ACFl.1.3.32-47 {1526}

Atti di cittadinanza

1970 Registro Num. un. progr. 773

ACFl.1.3.32-48 {1527}

Atti di cittadinanza

1971 Registro Num. un. progr. 774

ACFl.1.3.32-49 {1528}

Atti di cittadinanza

1972 Registro Num. un. progr. 775

ACFl.1.3.32-50 {1529}

Atti di cittadinanza

1973 Registro Num. un. progr. 776

ACFl.1.3.32-51 {1530}

417

Atti di cittadinanza

1974 Registro Num. un. progr. 777

418

serie 1.3.33 Censimenti della popolazione, dell'industria e del commercio, {1531} dell'agricoltura, 1930 - 1972

Contenuto Il R.D. 23 ottobre 1921, n. 1530, estese ai territori annessi al Regno d'Italia la Legge 7 aprile 1921, n. 457, che disponeva il VI Censimento generale della popolazione e le norme relative alla tenuta dei registri della popolazione nei comuni del Regno approvate con R.D. 21 settembre 1901, n. 445. Il Regio Decreto Legge 6 novembre 1930, n. 1503, convertito in legge il 27 dicembre 1930 (Legge n. 1839), disponeva, all'art. 1, che i censimenti dovessero effettuarsi ogni cinque anni alla data fissa del 21 aprile e stabiliva che il VII Censimento generale della popolazione si svolgesse il 21 aprile 1931. Le norme per la sua esecuzione vennero dettate dal R.D. 26 febbraio 1931, n. 166, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 56 del 9 marzo 1931. La Legge 18 gennaio 1934, n. 120, stabilì la periodicità dei censimenti agricoli, industriali e commerciali, che dovevano svolgersi ogni 10 anni. Il Regio Decreto legge 9 agosto 1935, n. 1639, convertito in legge il 2 gennaio 1936 (Legge n. 156), dettava le norme concernenti l'VIII Censimento generale della popolazione. Negli anni dal 1937-1940 venne indetto, con R.D. 23 marzo 1937, n. 387, il Censimento generale delle imprese e degli esercizi industriali e commerciali del Regno d'Italia. Con legge 5 gennaio 1939, n. 61, venne modificata la data di effettuazione del censimento, spostandola dal 21 aprile al 31 dicembre, e si decise che la data del successivo censimento fosse il 31 dicembre 1941. La legge 4 luglio 1941, n. 786, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 193 del 18 agosto 1941, promulgò il rinvio del censimento con data da stabilirsi da apposito provvedimento. Una circolare dell'ISTAT del 14 marzo 1949 n.14/1-C e il Decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 1951, n. 981, pubblicato nel Supplemento ordinario alla Gazzetta ufficiale n. 226 del 2 ottobre 1951, dettavano le norme per l'esecuzione della legge 2 aprile 1951, n. 291, concernente i provvedimenti per il IX Censimento generale della popolazione e per il III Censimento generale dell'industria e del commercio. Il Decreto del Presidente della Repubblica 6 febbraio 1961, n. 69, regolamentava il I Censimento generale dell'agricoltura. Il decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1961, n. 1011, stabiliva le norme per lo svolgimento del X Censimento della popolazione e del IV Censimento generale dell'Industria e del commercio, mentre il D.P.R. 23 ottobre 1971, n. 895, regolamentava l'XI Censimento generale della popolazione e il V dell'industria e del commercio.

La serie raccoglie la documentazione dei censimenti dell'industria e del commercio, dell'agricoltura e quelli generali della popolazione. Questi ultimi comprendono documentazione costituita da fogli di famiglia divisi per sezione in ordine numerico, circolari, carteggio, atti, verbali della commissione comunale di vigilanza, circolari, prospetti mensili, stati definitivi di sezione ed istruzioni relative alle modalità di attuazione e svolgimento.

ACFl.1.3.33-1 {1532}

419

VII Censimento generale della popolazione del 21 aprile 1931

1930 - 1932 - Fogli di famiglia: sezione 1 Flavon, nn. 1-130; sezione 2 Cunevo, nn. 1-96; sezione 3 Terres, nn. 1-94; - disposizioni, circolari, elenchi, ripartizioni del territorio in sezioni di censimento, stati riassuntivi e stati definitivi di sezione Busta Num. un. progr. 778

ACFl.1.3.33-2 {1533}

Censimento generale dell'industria e del commercio 1937/1940

1937 - 1940 Disposizioni, circolari, istruzioni, carteggio, prospetti, questionari e stati di sezione Busta Num. un. progr. 779

ACFl.1.3.33-3 {1534}

VIII Censimento generale della popolazione del 21 aprile 1936

- Fogli di famiglia: frazione A1; frazione B2; frazione C3; - istruzioni, norme, circolari, fogli di sezione provvisori Busta Num. un. progr. 380

ACFl.1.3.33-4 {1535}

IX Censimento generale della popolazione del 4 novembre 1951

1951 Fogli di famiglia: nn. 1-150 Busta Num. un. progr. 781

ACFl.1.3.33-5 {1536}

IX Censimento generale della popolazione e III Censimento generale dell'industria e del commercio del 4 e 5 novembre 1951

1951

420

Norme, circolari, istruzioni, corrispondenza, rapporti giornalieri, computi giornalieri di sezione, prospetti riassuntivi, piano topografico, questionari e stradario Busta Num. un. progr. 782

ACFl.1.3.33-6 {1537}

1° Censimento generale dell'agricoltura del 15 aprile 1961

1960 - 1961 (con docc. fino al 1970) Norme, circolari, istruzioni, corrispondenza, rapporti giornalieri, computi giornalieri di sezione, prospetti riassuntivi, piano topografico, questionari, elenchi delle aziende, verbale di avvenuta revisione Busta Num. un. progr. 783

ACFl.1.3.33-7 {1538}

10° Censimento generale della popolazione del 15 ottobre 1961

1961 - 1962 Fogli di famiglia: nn. 1-203 Busta Num. un. progr. 784

ACFl.1.3.33-8 {1539}

10° Censimento generale della popolazione e 4° Censimento generale dell'industria e del commercio del 15 e 16 ottobre 1961

1961 - 1962 - Norme, circolari, istruzioni, corrispondenza, rapporti giornalieri, computi giornalieri di sezione, prospetti riassuntivi, piano topografico; - "regolarizzazione operazioni di censimento. Corrispondenza", 1961 - 1962 Busta Num. un. progr. 785

ACFl.1.3.33-9 {1540}

II Censimento generale dell'agricoltura del 25 ottobre 1971

1970 - 1971 Norme, circolari, istruzioni, stati di sezione provvisori e prospetti riassuntivi Fascicolo Num. un. progr. 786

421

ACFl.1.3.33-10 {1541}

11° Censimento generale della popolazione e 5° Censimento generale dell'industria e del commercio del 24 e 25 ottobre 1971

1971 - 1972 Norme, circolari, istruzioni, stati di sezione provvisori, notizie riassuntive delle famiglie e della sezione unica di censimento Fascicolo Num. un. progr. 786

422

serie 1.3.34 Registro della popolazione, 1938 - 1938 {1542}

Contenuto Il R.D. 23 ottobre 1921, n. 1530 estese ai territori annessi al Regno la legge 7 aprile 1921, n. 457, che disponeva il VI Censimento generale della popolazione, parte della legge 20 giugno 1871, n. 297, che dettava disposizioni sul II Censimento della popolazione, e il regolamento per la formazione e la tenuta dei registri della popolazione approvato con R.D. 21 settembre 1901, n. 445. In base all'art. 6 del citato decreto n. 1530 al sindaco spettava il compito di curare la formazione e la regolare tenuta del registro della popolazione residente e di provvedere alla sua revisione nei primi quindici giorni di ogni anno. Un ulteriore regolamento fu promulgato con R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132. In base a tale regolamento il registro della popolazione (art. 3) si compone di fogli di famiglia (mod. A) e di schede individuali (mod. B). Per ciascuna famiglia deve essere formato un foglio (art. 4) intestato al capo di essa; vi si iscrivono tutti coloro che appartengono al nucleo familiare. Nei fogli di famiglia si devono indicare tutte le variazioni come nascite, matrimoni, morti, emigrazioni e immigrazioni. I fogli di famiglia devono essere ordinati (art. 5) o secondo una numerazione progressiva o secondo l'ordine alfabetico delle denominazioni delle strade e delle località del comune; in questo caso essi sono raccolti nelle cartelle di casa. Per i comuni che adottano il secondo metodo si forma una "cartella di casa" per ciascun fabbricato destinato ad uso abitazione contraddistinto da un proprio numero civico. Ogni cartella di casa sarà intestata al nome della via e terrà conto di tutte le variazioni che possono essere apportate al nome stesso e alla numerazione. Con D.P.R. 31 gennaio 1958, n. 136 relativo al regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1228 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente vengono eliminate le cartelle di casa, mantenendo solo le schede individuali e i fogli di famiglia. Le schede individuali (mod. B) devono contenere il cognome, il nome, la paternità, la maternità della persona, la data e il luogo di nascita, lo stato civile e i suoi cambiamenti, la professione e la condizione. Le schede individuali devono essere disposte in ordine rigorosamente alfabetico per cognomi.

E' stata predisposta la sottoserie dei fogli di famiglia.

423

sottoserie 1.3.34.1 Fogli di famiglia, 1938 {1543}

Contenuto La normativa che disciplina la formazione dei fogli di famiglia e delle cartelle di casa è stata illustrata nella serie 1.3.34: "Registro della popolazione".

La sottoserie comprende fogli di famiglia relativi a Flavon compilati nel marzo 1938 e divisi per vie e piazze.

ACFl.1.3.34.1-1 {1544}

Fogli di famiglia

1938 marzo 1 (1) - Via Cesare Battisti; - Stradella Causola; - Via Guglielmo Marconi; - Masi San Bartolomeo e al Doss; - Corso nazionale; - Via Regina Elena; - Vicolo Rozola; - Piazza San Giovanni Battista; - Piazza Vittorio Emanuele III Busta Note 1. La data si riferisce alla formazione dei fogli Num. un. progr. 787

424

serie 1.3.35 Registri del movimento della popolazione, 1942 - 1976 {1545}

Contenuto L'art. 39 del R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132, relativo al regolamento per la formazione e tenuta del registro della popolazione, prevedeva la compilazione di un registro (mod. D) nel quale venisse riepilogato periodicamente il movimento della popolazione residente nel comune in conseguenza delle nascite, delle immigrazioni da altri comuni e dall'estero, delle morti ed emigrazioni per altri comuni e per l'estero. Il successivo art. 43 del sopracitato regolamento prevedeva la compilazione di ulteriori registri (mod. AP/5, AP/10 e AP/11) nei quali venisse riportata l'iscrizione e la cancellazione anagrafica (nati, morti, immigrati, emigrati), il trasferimento di residenza e l' incremento totale della popolazione.

La serie comprende 7 registri dal 1942 al 1976: due registri mod. D, 4 registri mod. AP/10 (art. 43 del Regol.) e un registro mod.AP/11 (art. 43 del Regol.).

ACFl.1.3.35-1 {1546}

"Registro del movimento della popolazione residente nel comune ..."

1942 - 1952 Mod. D art. 39 del R.D. 2.12.1929, n. 2132 Registro Num. un. progr. 788

ACFl.1.3.35-2 {1547}

"Registro del movimento della popolazione residente nel comune ..." annuale

1952 - 1958 Mod. D art. 39 del R.D. 2.12.1929, n. 2132 Registro Num. un. progr. 788

ACFl.1.3.35-3 {1548}

"Registro del movimento della popolazione residente" mensile

1958 luglio - 1962 aprile Mod. AP/10 art. 43 del Regolamento Registro Num. un. progr. 788

425

ACFl.1.3.35-4 {1549}

"Registro movimento della popolazione residente. Annuale"

1958 - 1962 Mod. AP/11 art. 43 del Regolamento Registro Num. un. progr. 788

ACFl.1.3.35-5 {1550}

"Registro movimento della popolazione residente" mensile ed annuale

1962 maggio - 1966 dicembre Mod. AP/10 art. 43 del Regolamento Registro Num. un. progr. 788

ACFl.1.3.35-6 {1551}

"Registro movimento della popolazione residente mensile" (tit. int.)

1967 - 1971 Mod. AP/10 art. 43 del Regolamento; con allegati modd. ISTAT/D/7/B e ISTAT/P/2 Registro Num. un. progr. 788

ACFl.1.3.35-7 {1552}

"Registro movimento della popolazione residente" (tit. int.) mensile ed annuale

1972 - 1976 Mod. AP/10 art. 43 del Regolamento; con allegati modd. ISTAT/D/7/A e ISTAT/D/7/B e ISTAT/D/4 Registro Num. un. progr. 788

426

serie 1.3.36 Registri delle pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1934 - 1983 {1553}

Contenuto Il R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132, relativo al regolamento per la formazione e tenuta del registro della popolazione, prevede la registrazione dei movimenti di popolazione che avvengono per nascita, morte, matrimonio, formazione, riunione, scioglimento ed estinzione di famiglia, cambiamenti di abitazione e trasferimenti in altro comune o all'estero. Gli atti possono venir raccolti in fascicoli nominativi o in fascicoli annuali e i dati essenziali riportati su appositi registri. Questo permette di seguire le dinamiche del movimento della popolazione e costituisce il necessario completamento al registro della popolazione che fornisce invece la situazione costantemente aggiornata. I registri dei certificati di cambiamento di residenza riportano: numero progressivo, data del certificato per il cambiamento di residenza, cognome, nome e paternità del capofamiglia o richiedente il certificato, indicazione e numero delle persone indicate nel certificato, indirizzo abbandonato e nuovo indirizzo, data dell'avviso spedito dal sindaco del comune di nuova residenza, annotazioni. I registri delle pratiche di emigrazione riportano: numero d'ordine, data della dichiarazione dell'interessato, cognome e nome del capofamiglia, numero dei componenti la famiglia, destinazione (comune e provincia), corrispondenza col comune di destinazione (date e numeri delle lettere spedite e delle relative risposte), data dalla quale decorre la cancellazione nel registro della popolazione, osservazioni. I registri delle pratiche di immigrazione riportano: numero d'ordine, data della dichiarazione dell'interessato, generalità del capofamiglia, numero e descrizione dei componenti la famiglia, provenienza, corrispondenza col comune di provenienza, numero del foglio di famiglia corrispondente, osservazioni.

La serie comprende i registri delle pratiche di emigrazione e immigrazione dal 1934 al 1983.

ACFl.1.3.36-1 {1554}

"Registro delle pratiche di emigrazione"

1934 gennaio 13 - 1939 dicembre 26 Registro Num. un. progr. 789

ACFl.1.3.36-2 {1555}

"Registro delle pratiche di immigrazione"

1934 febbraio 7 - 1939 novembre 24 Registro Num. un. progr. 789

427

ACFl.1.3.36-3 {1556}

"Registro delle pratiche di emigrazione" (tit. int.)

1940 gennaio 13 - 1951 settembre 14 Registro Num. un. progr. 789

ACFl.1.3.36-4 {1557}

"Registro delle pratiche di immigrazione" (tit. int.)

1940 gennaio 8 - 1951 ottobre 10 Registro Num. un. progr. 789

ACFl.1.3.36-5 {1558}

"Registro delle pratiche di emigrazione"

1952 febbraio 7 - 1965 novembre 22 Registro Num. un. progr. 789

ACFl.1.3.36-6 {1559}

"Registro delle pratiche di immigrazione..." (tit. int.)

1952 gennaio 2 - 1965 dicembre 10 - 1934: nn. 1-29; - 1935: nn. 1-19; - 1936: nn. 1-81; - 1937: nn. 1-26; - 1938: nn. 1-12, - 1939: nn. 1-17 Registro Num. un. progr. 789

ACFl.1.3.36-7 {1560}

"Registro delle pratiche di emigrazione"

1966 gennaio 24 - 1983 settembre 20 - 1934: nn. 1-29;

- 1935: nn. 1-19;

428

- 1936: nn. 1-81; - 1937: nn. 1-26; - 1938: nn. 1-12, - 1939: nn. 1-17 Registro Num. un. progr. 789

429

serie 1.3.37 Pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1936 - 1974 {1561}

Contenuto Il R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132, relativo al regolamento per la formazione e tenuta del registro della popolazione, prevede la registrazione dei movimenti di popolazione che avvengono per nascita, morte, matrimonio, formazione, riunione, scioglimento ed estinzione di famiglia, cambiamenti di abitazione e trasferimenti in altro comune o all'estero. Gli atti possono essere raccolti in fascicoli nominativi o in fascicoli annuali e i dati essenziali riportati su appositi registri. Questo permette di seguire le dinamiche del movimento della popolazione e costituisce il necessario completamento al registro della popolazione che fornisce invece la situazione costantemente aggiornata.

La serie raccoglie le pratiche di emigrazione e immigrazione dal 1936 al 1974.

ACFl.1.3.37-1 {1562}

Pratiche di emigrazione

1936 - 1942 - 1936: nn. 1-81; - 1937: nn. 1-26; - 1938: nn. 1-12; - 1939: nn. 1-17; - 1940: nn. 1-22; - 1941: nn. 1-17; - 1942: nn. 1-24 Busta Num. un. progr. 790

ACFl.1.3.37-2 {1563}

Pratiche di emigrazione

1943 - 1974 - 1943: nn. 1-8; - 1944: nn. 1-8; - 1945: nn. 1-4; - 1946: nn. 2-18;

- 1947: nn. 1-7; - 1948: nn. 1-13; - 1949: nn. 1-9;

430

- 1952 - 1953: nn. 1-2; - 1954: nn. 1-3; - 1955 - 1956: nn. 1-6; - 1957: nn. 1-9; - 1958: nn. 1-5; - 1959: nn. 1-2; - 1960: nn. 1-3; - 1961: nn. 1-10; - 1962: nn. 1-15; - 1963: nn. 1-4; - 1964: nn. 1-7; - 1965: nn. 1-8;

- 1966: nn. 1-5; - 1967: nn. 1-5; - 1968: nn. 1-10; - 1969: nn. 1-8; - 1970: nn. 1-6; - 1971: nn. 1-11; - 1972: nn. 1-6; - 1973: nn. 1-6; - 1974: nn. 1-6

Busta Num. un. progr. 791

ACFl.1.3.37-3 {1564}

Pratiche di immigrazione

1936 - 1974 - 1936: nn. 1-33; - 1937: nn. 1-10; - 1938: nn. 1-12; - 1939: nn. 1-8; - 1940: nn. 1-10; - 1941: nn. 1-5; - 1942: nn. 1-18; - 1943: nn. 1-12;

431

- 1944: nn. 1-8; - 1945: nn. 1-5; - 1946: nn. 1-26; - 1947: nn. 1-9; - 1948: nn. 1-5; - 1949: nn. 1-4; - 1950: n. 1; - 1952; - 1953: nn. 1-6; - 1954: nn. 1-6; - 1955; - 1957: nn. 1-3; - 1958: nn. 1-4; - 1959: n. 1;

- 1960: nn. 1-5; - 1961: nn. 1-4; - 1962: nn. 1-8; - 1963: nn. 1-8; - 1964: nn. 1-4; - 1965: nn. 1-8; - 1966: nn. 1-3; - 1967: nn. 1-3; - 1968: n. 1; - 1969: nn. 1-9; - 1970: nn. 1-10; - 1971: nn. 1-7; - 1972: nn. 1-8; - 1974: nn. 1-10

Busta Num. un. progr. 792

432

serie 1.3.38 Statistica del movimento della popolazione, 1924 - 1967 {1565}

Contenuto n questa serie sono raccolte le statistiche mensili e annuali del movimento della popolazione; si tratta di fascicoli annuali contenenti il prospetto del movimento della popolazione residente nel comune. Le rilevazioni sul movimento venivano effettuate in base alle disposizioni del R.D. 9 luglio 1939, n. 1238, che approvava il nuovo ordinamento dello stato civile. Fino al 1954 venivano utilizzati il modello C che si riferiva al movimento mensile della popolazione presente nel comune e il modello F per quello annuale. A partire dal 1954 e fino al 1964, il modello F venne sostituito dal modello mensile ISTAT/D/7 che riportava mensilmente i dati statistici dei matrimoni, dei nati, dei morti e doveva essere inviato in duplice copia il mese successivo alla Prefettura; a questo furono aggiunte la cartolina ISTAT/P/2, dove venivano riportati i dati definitivi dei nati vivi e morti, le iscrizioni e le cancellazioni anagrafiche, e la cartolina ISTAT/P/2 bis per la ripartizione dei dati in maschi e femmine. Dal 1965 tali dati vengono rilevati nei modelli ISTAT/D/7A e ISTAT/B.

La serie è completa coprendo il periodo dal 1924 al 1967.

ACFl.1.3.38-1 {1566}

Statistica del movimento della popolazione

1924 - 1967 Prospetti mensili ed annuali Busta Num. un. progr. 793

433

serie 1.3.39 Stradari, 1934 - 1958 {1567}

Contenuto Lo stradario è contemplato dalla circolare Istat del 17 luglio1935 n. 65/6 c, successivamente dalla legge anagrafica del 24 dicembre 1954 n. 1228, art. 10. Si tratta dell'elenco delle vie con relativi numeri civici, che deve essere tenuto costantemente aggiornato.

La serie comprende due stradari.

ACFl.1.3.39-1 {1568}

"Elenco delle vie, piazze, ecc. del comune. Stradario ..."

1934 (1) Registro Note 1. Data dell'approvazione Num. un. progr. 794

ACFl.1.3.39-2 {1569}

"Stradario"

[1951 - 1958] Rubrica alfabetica delle vie e piazze; con documenti allegati dal 1959 al 1961. Il registro riporta: nome della via o piazza, numeri civici (estremi, ripetuti o mancanti), ubicazione dell'area di circolazione. Registro Num. un. progr. 794

434

serie 1.3.40 Registri diversi, 1924 - 1978 (con docc. fino al 1981) {1570}

Contenuto In questa serie si conservano i registri per i quali, vista la differente natura e l'esiguità del numero, non si è ritenuto di dover costituire serie apposite. Una buona parte di essi sono previsti da norme specifiche, eventualmente indicate nella rispettiva descrizione, o sono stati formati empiricamente o per motivi di carattere pratico. I registri sono raggruppati per materia, secondo la classificazione delle quindici categorie.

La serie comprende registri che coprono gli anni 1924 - 1978 (con docc. fino al 1981).

ACFl.1.3.40-1 {1571}

"Registro delle delibere" (tit. int.)

1954 gennaio 23 - 1970 settembre 19 Verbali delle sedute intercomunali delle giunte comunali dei comuni di Cunevo, Terres e Flavon. Registro, cc. 21 n. n. Num. un. progr. 795

ACFl.1.3.40-2 {1572}

"Registro atti pubblicati all'albo pretorio dall' 1.9.1951 al 5/11/1955"

1951 luglio 29 - 1955 novembre 5 Il registro riporta: n. di ordine, data di ricevimento dell'atto da pubblicare, autorità che ha spedito l'atto, sunto dell'atto, periodo di pubblicazione, firma del messo, annotazioni Registro Num. un. progr. 795

ACFl.1.3.40-3 {1573}

"Registro atti pubblicati" (tit. int.)

1955 novembre 5 - 1968 marzo 14 Il registro riporta: numero, data, autorità che ha redatto l'avviso,, oggetto, data di esposizione e di ritiro dell'avviso Registro Num. un. progr. 795

ACFl.1.3.40-4 {1574}

435

"Registro atti consegnati al messo per la notifica" (tit. int.)

1959 gennaio 5 - 1971 febbraio 20 Il registro riporta: numero corrente, data, ente e città dai quali è pervenuto l'atto da notificare, oggetto o natura dell'atto, nome e cognome degli individui ai quali dev'essere notificato l'atto, data della notifica, nome e cognome della persona che ha ricevuto l'atto per conto dell'interessato, numero e data della restituzione della notifica all'ufficio richiedente. Registro Num. un. progr. 795

ACFl.1.3.40-5 {1575}

"Registro delle cause di morte"

1940 - 1942 (con docc. fino al 1981) Il registro riporta: data, generalità, età, sesso, stato civile, professione, causa della morte, osservazioni. Contiene un fascicolo sciolto che riporta i dati delle cause di morte dal 1950 al 1980 Registro Num. un. progr. 795

ACFl.1.3.40-6 {1576}

"Registro delle vaccinazioni antipoliomielitiche (art. 2 legge 30 luglio 1959, n. 695)"

1959 - 1963 Il registro riporta: numero d'ordine, sesso, domicilio, I-II-III-IV inoculazione e data Registro Num. un. progr. 795

ACFl.1.3.40-7 {1577}

"Registro delle vaccinazioni antirabbiche dei cani..."

1969 giugno 25 Il registro riporta: numero, generalità e indirizzo del proprietario del cane, caratteristiche del cane, date delle vaccinazioni Registro Num. un. progr. 795

ACFl.1.3.40-8 {1578}

"... Registro dei tenutari dei cani"

1969 marzo 10 - 1971 ottobre 12 (1) Il registro riporta sulla c. di sinistra: data della registrazione, nominativi dei detentori di cani, residenza, età dell'animale; sulla c. di destra: contrassegno di riconoscimento del colore o mantello, razza, vaccinazioni antirabbica o casi di morsicatura denunciati, date e motivi della cancellazione dal registro.

436

Con allegate dichiarazioni dei proprietari di decesso dei cani dal 1971 al 1973. Registro Note 1. Date della registrazione del cane Num. un. progr. 795

ACFl.1.3.40-9 {1579}

"Servizio economato. registro di entrata e di uscita delle anticipazioni - rimborsi e pagamenti"

1962 - 1966 Il registro riporta sulla c. di sinistra: numero d'ordine, mandati (numero e data), operazioni, somma, rubrica e note; sulla c. di destra: numero d'ordine, buoni dell'economato (numero e data), cognome e nome del creditore, oggetto della spesa, somme, rimborsi ed eventuali note Registro Num. un. progr. 796

ACFl.1.3.40-10 {1580}

"Registro di entrata ed uscita delle anticipazioni, rimborsi e pagamenti" dell'economato (tit. int.)

1967 - 1971 Contiene fra l'altro: "Regolamento per il servizio di economato del comune di Flavon" approvato con verbale di deliberazione del Consiglio comunale del 20 luglio 1968, n. 14 Registro Num. un. progr. 796

ACFl.1.3.40-11 {1581}

"Elenco possessori Flavon"

[1973] Il registro riporta: numero progressivo del foglio di possesso, nome, cognome e paternità dei possessori, annotazioni. Registro Num. un. progr. 796

ACFl.1.3.40-12 {1582}

"Comune catastale di Flavon"

1972 gennaio 7 (1) Registro dei fogli di possesso, nn. 1-913 che riportano: numero del foglio di possesso, cognome e nome del possessore, numero della particella, coltura, classe, area in metri quadrati. Registro

437

Note 1. La data si riferisce al visto dell'Ufficio del catasto di Cles. Num. un. progr. 796

ACFl.1.3.40-13 {1583}

"Comune catastale di Flavon. Elenco alfabetico possessori foglio di possesso"

sec. XX prima metà Il registro riporta in ordine alfabetico: cognome e nome dei possessori e relativo numero del foglio di possesso. Registro Num. un. progr. 796

ACFl.1.3.40-14 {1584}

Mappa catastale di Flavon

sec. XX seconda metà Mappa, 10 fogli (mancano i fogli 7 e 8) Num. un. progr. 796

ACFl.1.3.40-15 {1585}

"Registro dei progetti di nuove costruzioni edilizie e dei permessi di abitabilità" (tit. int.)

1951 - 1971 Il registro riporta: numero d'ordine, data di presentazione del progetto, nominativo di ente pubblico o privato proprietario del costruendo nuovo edificio; cognome, nome e paternità del progettista, motivato parere dell'ufficiale sanitario, parere della commissione edilizia, data e visto del sindaco sul progetto, data del rilascio della dichiarazione di abitabilità, annotazioni. Registro Num. un. progr. 797

ACFl.1.3.40-16 {1586}

"Verbali" della Commissione edilizia

1961 marzo 16 - 1978 febbraio 2 Con atti dal 1966 al 1977 sciolti Registro, pp. 200 Num. un. progr. 797

ACFl.1.3.40-17 {1587}

"Registro generale dei libretti di lavoro rilasciati dal 30/7/1940 al 28/8-1961"

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1940 luglio 30 - 1961 settembre 25 Il registro, ai sensi della legge 10 gennaio 1935 n. 112 e "Decreto ministeriale corporazioni del 7 marzo" e 4 maggio 1936, riporta sulla c. di sinistra: numero del libretto, data del rilascio, data del rilascio del duplicato, nominativi, stato civile, numero dei fogli; sulla c. di destra: grado di istruzione, data di iscrizione, servizio militare prestato ed eventuali note Registro Num. un. progr. 797

ACFl.1.3.40-18 {1588}

Registro delle carte d'identità

1938 gennaio 14 - 1959 dicembre 18 Rilasciate in base alla legge di sicurezza pubblica 6 novembre 1926, n. 1848 Registro Num. un. progr. 797

439

Ente

Ufficio delle imposte di consumo di Flavon {1589}

1931 settembre 14 - 1972 dicembre 31

Luoghi Flavon (TN)

Archivi prodotti Fondo Comune di Flavon, 01/01/1392 - 31/12/1990 Subsubfondo Ufficio delle imposte di consumo di Flavon, 01/01/1933 - 31/12/1973

Storia L'Imposta di consumo è un tributo comunale istituito col regio decreto n. 1175 del 14 settembre 1931 e abrogato con la riforma tributaria del 31 dicembre 1972, in virtù della legge n.321 del 24 luglio 1972.

La gestione della riscossione di questa imposta venne esercitata in economia dal comune dal 1932 al 1953 e dalla società Trezza S.p.A di Verona dal 25 settembre 1954 e così riconfermata fino al 1972. Le date riportate in intestazione sono quelle istituzionali.

Funzioni, occupazioni e attività L'imposta aveva come oggetto (art. 20) la riscossione, da parte dei comuni, di imposte di consumo riguardanti i seguenti generi: bevande vinose ed alcoliche, carni, pesce, dolciumi e cioccolato, formaggi e latticini, profumerie e saponi fini, gas-luce, energia elettrica, materiali per costruzioni edilizie, mobili e pelliccerie. Le tariffe ed i regolamenti venivano deliberati dal podestà ed entravano in vigore dopo l'approvazione della giunta provinciale amministrativa. Ai fini dell'applicazione dell'imposta, i comuni erano suddivisi in nove categorie demografiche con diverse aliquote d'imposte. Erano esenti dal tributo (art. 29) i generi destinati: ai Sovrani, ai Capi di Governo esteri ed ai Principi di sangue; ai capi di missione ed ai membri dei corpi diplomatici; ad uso delle amministrazioni dello Stato e della Croce Rossa.

Ai fini dell'applicazione dell'imposta Flavon apparteneva alla categoria I.

Struttura amministrativa La difficoltà nel gestire un ufficio che richiedeva competenze e risorse superiori alle possibilità del personale comunale, impose ai comuni la necessità di appaltare la gestione delle imposte di consumo a enti specializzati. La scelta dell'ente appaltatore, che poteva essere di natura pubblica (come ad esempio la parastatale INGIC, Istituto nazionale per la

440

gestione delle imposte di consumo) o privata (ad esempio la società Trezza), veniva presa in autonomia dall'amministrazione comunale. Gli enti appaltatori gestivano l'ufficio imposte di consumo avvalendosi di proprio personale, che operava nella filiale dislocata presso il comune appaltante, e producevano rendicontazione dell'attività esercitata.

Contesto generale L'Ufficio delle imposte di consumo aveva rapporti con le ditte che appaltavano il servizio, il comune di Flavon, gli esercenti contribuenti e i privati.

Fonti normative Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale

Legge 24 luglio 1972, n. 321, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 maggio 1972, n. 202, recante modifiche e integrazioni alla legge 6 dicembre 1971, n. 1036, in materia di riforma tributaria

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., 1.3 "Comune di Flavon", 1923 - 1974; ACFl.1.3a "Ufficio delle imposte di consumo di Flavon", 1933 - 1973; www.archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it

441

subsubfondo 1.3a Ufficio delle imposte di consumo di Flavon, 1933 - 1973 {1590}

6 buste; metri lineari 0.6

Soggetti produttori Ufficio delle imposte di consumo di Flavon, 1931 settembre 14 - 1972 dicembre 31

Modalità di acquisizione e versamento Dato lo stretto legame fra il comune e l'ufficio delle imposte di consumo che per alcuni anni venne gestito direttamente dallo stesso e che al momento della soppressione del tributo vide la consegna della documentazione in possesso della ditta appaltatrice, il fondo archivistico, che fu certamente conservato sempre presso l'archivio comunale, si configura come un subsubfondo dello stesso.

Contenuto La documentazione è costituita da carteggio, atti, registri e partitari dell'Ufficio delle imposte di consumo dal 1933 al 1973.

È aggregato di: Subfondo Comune di Flavon (ordinamento italiano)

Criteri di ordinamento e inventariazione Il materiale documentario comprendeva 2 buste riportanti la dicitura:"Imposta di consumo" e una decina di registri. Con il presente intervento il fondo è stato riordinato e organizzato in tre serie archivistiche: gestione dell'Ufficio imposte di consumo, registri degli esercenti, registri delle merci.

442

serie 1.3a.1 Gestione delle imposte di consumo, 1954 - 1973 {1591}

Contenuto La serie raccoglie la documentazione amministrativa e contabile (corrispondenza, tariffe dell'imposta, statistiche) dell'ufficio dal 1954 al 1973.

ACFl.1.3a.1-1 {1592}

Gestione delle imposte di consumo

1954 Partitario degli esercenti Fascicolo Num. un. progr. 798

ACFl.1.3a.1-2 {1593}

Gestione delle imposte di consumo

1959 - "Registro delle contravvenzioni" alle imposte di consumo, 1955 maggio 26 - 1959 agosto 10; - statistica mensile (mod. 49) e movimento bollettari delle imposte di consumo Fascicolo Num. un. progr. 798

ACFl.1.3a.1-3 {1594}

Gestione delle imposte di consumo

1960 - Partitario degli esercenti; - statistica (modelli 49 e 15) e movimenti dei bollettari Fascicolo Num. un. progr. 798

ACFl.1.3a.1-4 {1595}

Gestione delle imposte di consumo

1961 - Partitario degli esercenti;

443

- statistica (modelli 49 e 15) e movimento dei bollettari Fascicolo Num. un. progr. 798

ACFl.1.3a.1-5 {1596}

Gestione delle imposte di consumo

1962 - Partitario degli esercenti; - statistica (modelli 49 e 15) e movimento dei bollettari; - carteggio ed atti Fascicolo Num. un. progr. 798

ACFl.1.3a.1-6 {1597}

Gestione delle imposte di consumo

1963 - Partitario degli esercenti; - statistica mensile (modelli 49) e movimento dei bollettari Fascicolo Num. un. progr. 798

ACFl.1.3a.1-7 {1598}

Gestione delle imposte di consumo

1964 - Partitario degli esercenti; - statistica mensile (modelli 49) e movimento dei bollettari Fascicolo Num. un. progr. 799

ACFl.1.3a.1-8 {1599}

Gestione delle imposte di consumo

1965 - Partitario degli esercenti; - statistica mensile (modelli 49) e del bestiame macellato; movimento dei bollettari Fascicolo Num. un. progr. 799

444

ACFl.1.3a.1-9 {1600}

Gestione delle imposte di consumo

1966 - Partitario degli esercenti; - statistica (modelli 49 e 15) e movimento dei bollettari Fascicolo Num. un. progr. 799

ACFl.1.3a.1-10 {1601}

Gestione delle imposte di consumo

1967 - Partitario degli esercenti;

- statistica (modelli 49 e 15) e movimento dei bollettari Fascicolo Num. un. progr. 799

ACFl.1.3a.1-11 {1602}

Gestione delle imposte di consumo

1968 - Partitario degli esercenti; - statistica (modelli 49 e 15) e movimento dei bollettari; - giornale di cassa pro 1968 Fascicolo Num. un. progr. 800

ACFl.1.3a.1-12 {1603}

Gestione delle imposte di consumo

1969 - Partitario degli esercenti; - "Imposte di consumo sui materiali per costruzioni edilizie e le esenzioni delle nuove costruzioni": verbali, regolamento, chiarimenti e norme, 1964-1969; - statistica (modelli 49 e 15); - giornale di cassa pro 1969 Fascicolo Num. un. progr. 800

445

ACFl.1.3a.1-13 {1604}

Gestione delle imposte di consumo

1970 - Carteggio ed atti: "Imposte di consumo. Pratiche relative all'appalto", 1951-1955; 1970, "Domanda di integrazione imposta di consumo delle bevande vinose (legge 23.5.1964, n.403)", 1960-1970; "Denuncia conguaglio I.G.E. Acquedotto...", 1970; - statistica (modelli 49 e 15); - giornali di cassa pro 1970 Fascicolo Num. un. progr. 801

ACFl.1.3a.1-14 {1605}

Gestione delle imposte di consumo

1971 - Tariffe delle imposte di consumo in vigore dall' 1 gennaio 1961 all'1 gennaio 1971, 1960-1971, - statistica (modelli 49 e 15); - giornale di cassa pro 1971 Fascicolo Num. un. progr. 801

ACFl.1.3a.1-15 {1606}

Gestione delle imposte di consumo

1972 - Carteggio ed atti; "Circolari imposte consumo", 1950 - 1972; - statistica (modelli 49 e 15); - giornale di cassa Fascicolo Num. un. progr. 802

ACFl.1.3a.1-16 {1607}

Gestione delle imposte di consumo

1973 Chiusura della gestione delle imposte di consumo: verbali di ricognizione delle riscossioni e di chiusura delle operazioni derivanti dalla cessazione dell'appalto della gestione delle imposte di consumo, 1972 - 1973, definizione dei rapporti dipendenti dalla risoluzione del contratto d'appalto con la ditta appaltatrice del servizio di riscossione delle imposte di consumo del comune di Flavon, 1972 - 1973

446

Fascicolo Num. un. progr. 802

447

serie 1.3a.2 Registri degli esercenti, 1961 - 1965 {1608}

Contenuto La serie comprende i registri degli esercenti che coprono l'arco temporale dal 1961 al 1975.

ACFl.1.3a.2-1 {1609}

Registro di carico e scarico dei generi alimentari per l'imposta di consumo dell'esercente Job Ester

1961 gennaio 1 - 1965 luglio 23 Registro, 2 esemplari Num. un. progr. 803

ACFl.1.3a.2-2 {1610}

Registro degli esercenti a contratto

1965 febbraio 8 - 1965 ottobre 30 Registro Num. un. progr. 803

448

serie 1.3a.3 Registri delle merci soggette ad imposta di consumo, 1933 - 1945 {1611}

Contenuto I registri delle merci soggette ad imposta di consumo qui conservati riportano: n. d'ordine, data di entrata, estremi dello scontrino, genere (qualità e quantità) generalità del mittente, generalità del destinatario, scarico e note e coprono l'arco temporale 1933 - 1945.

ACFl.1.3a.3-1 {1612}

"Registro delle merci soggette ad imposta di consumo entrate nel comune con bolletta di accompagnamento"

1933 - 1936 Registro Num. un. progr. 803

ACFl.1.3a.3-2 {1613}

"Registro delle merci soggette ad imposta di consumo entrate nel comune con bolletta di accompagnamento" (tit. int.)

1937 - 1941 Registro Num. un. progr. 803

ACFl.1.3a.3-3 {1614}

"Registro delle merci soggette ad imposta di consumo entrate nel comune con bolletta di accompagnamento"

1944 - 1945 Registro Num. un. progr. 803

449

Ente

Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Flavon {1615}

1955 marzo 12 -

Luoghi Flavon (TN)

Archivi prodotti Fondo Comune di Flavon, 01/01/1392 - 31/12/1990 Subsubfondo Corpo dei Vigili del fuoco volontari del comune di Flavon, 01/01/1955 - 31/12/1976

Storia In seguito alla L.R. del 20 agosto 1954 n. 24 sul servizio antincendi nella regione Trentino-Alto Adige, anche Flavon venne sollecitato da parte del Commissariato del Governo di Trento con circolare n. 26104/Reg datata 22 novembre 1954, alla costituzione del locale Corpo dei vigili del fuoco. Il Consiglio comunale con deliberazione del 12 marzo 1955, n. 10 (1) istituì infatti il Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Flavon, composto da 10 unità tra i quali il comandante e un vice-comandante, 3 vigili e 5 allievi vigile. Successivamente con deliberazione n. 25 del 21 maggio dello stesso anno (2), il Consiglio comunale approvava all'unanimità anche il Regolamento per l'organizzazione e l'attività del Corpo volontario istituito nel comune. In seguito ritenuto urgente per le impellenti necessità di accrescere la forza numerica del Corpo di altri cinque elementi, il Consiglio comunale di Flavon con deliberazione n. 2 del 16 gennaio 1960 approvava la modifica dell'organico aumentando da 10 a 15 unità i componenti del Corpo così composto: un comandante, un vice comandante, 8 vigili e 5 allievi vigili (3). Il Corpo dei vigili del fuoco volontari di Flavon è ancora attivo.

Condizione giuridica Gestione speciale del comune. Il corpo dei vigili del fuoco volontari, addetto al servizio antincendio, viene regolato dalla Legge regionale 20 agosto 1954, n. 24 e dal relativo regolamento attuativo (pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino-Alto Adige rispettivamente in data 30 agosto 1954 n. 23 e 14 febbraio 1955 n. 5), dalla Legge regionale 2 settembre 1978, n. 17 e dalla Legge provinciale del 22 agosto 1988, n. 26. L'articolo 15 della Legge regionale del 20 agosto 1954, n. 20, prevede che ogni comune debba avere un corpo volontario dei vigili del fuoco.

Funzioni, occupazioni e attività Il Corpo dei vigili del fuoco svolge attività di prevenzione antincendi e interventi di protezione civile.

450

Il Corpo dei vigili del fuoco volontari di Flavon ha lo scopo di prevenire pericoli che minacciano la comunità o il singolo nei casi di calamità pubbliche di qualsiasi genere, ed in particolare in caso di incendio (art. 2 del Regolamento) raccogliendo entrate dalle assegnazioni comunali, dai contributi della regione, dai contributi dei membri sostenitori e dall'impiego del personale in servizi retribuiti. Con tali introiti venivano così coperte le spese ordinarie e straordinarie dell'ente che comprendevano: spese per la manutenzione ordinari dei macchinari e degli attrezzi, spese per gli acquisti di carburante, olio e grassi, spese di vestiario ed per equipaggiamenti vari, spese di cancelleria, spese telefoniche, nonchè spese per manifestazioni, esercitazioni e riunioni.

Struttura amministrativa In seguito alla L.R. del 20 agosto 1954 n. 24 sul servizio antincendi nella regione Trentino-Alto Adige, i corpi dei vigili del fuoco dipendono dal sindaco o dall'assessore delegato, ma funzionano amministrativamente e finanziariamente in forma autonoma rispetto ad altri servizi comunali, con responsabilità diretta del comandante del corpo relativamente alla gestione, che direttamente conduce nell'ambito del programma approvato dal consiglio comunale. Per il servizio di cassa e per le registrazioni contabili è nominato apposito incaricato. Al consiglio comunale sono riservate le seguenti competenze: 1. stabilire il numero dei corpi volontari da costituire nel comune e la forza numerica di ogni corpo; 2. revocare il comandante in caso di grave violazione dei doveri d'ufficio; 3. emanare il regolamento per l'organizzazione e l'attività del corpo volontario; 4. proporre alla Giunta provinciale la costituzione in eventuale consorzio con altri comuni di un corpo volontario; 5. approvare il bilancio preventivo del corpo; 6. approvare il rendiconto, reso dal comandante, della gestione dell'anno precedente; 7. adottare i provvedimenti atti a fronteggiare le necessità che si manifestassero durante il corso dell'esercizio. Il bilancio di previsione è proposto dal comandante entro il mese di agosto, successivamente è completato dal sindaco, che lo sottopone all'ispettore provinciale, quindi è esaminato ed approvato dal consiglio comunale unitamente al bilancio del comune di cui costituisce allegato e in cui figurano, al tit. III, i totali, in pareggio, dell'entrata e dell'uscita.

Il primo Corpo dei vigili del fuoco volontari di Flavon risulta dapprincipio costituito da 10 unità alle quali vennero aggiunti poi altri 5 membri che risultano essere: Vigilio Calai, comandante, Remo Dallatorre, vicecomandante, Luciano Giovannini, cassiere; dai vigili Vincenzo Zanini, Cesare Gentil, Giuseppe Dolzani, Aldo Depero, Marcello Zanin, Nello Dolzani, Giuseppe Giovannini e dagli allievi vigili Luigi Frasnelli, Luigi Endrizzi, Albino Dalpiaz, Mario Dolzani e Marino Depero.

Contesto generale L'ente ha rapporti con il comune di Flavon, con l'Ispettorato regionale per il servizio antincendi di Trento, con il Corpo dei Vigili del fuoco volontari di Trento e con il Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento. Il Sindaco esercita la sorveglianza sul corpo.

Fonti normative

451

D.P.G.P 2 dicembre 1954, n. 92 "Approvazione del Regolamento di esecuzione della legge regionale 20 agosto 1954, n. 24 per la parte concernente le norme amministrative relative ai corpi volontari dei vigili del fuoco"

Legge Regionale 21 gennaio 1963, n. 2 "Disposizioni in materia di finanza locale concernenti il sevizio antincendi e modifiche alla legge antincendi e modifiche alla legge regionale 20 agosto 1954, n. 24"

Legge regionale 13 luglio 1970, n. 12, modifiche ed integrazioni alla legge regionale 20 agosto 1954, n. 24, concernente norme sul servizio antincendi

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 1923-1974; ACFl., 1.3b "Corpo dei vigili del fuoco del comune di Flavon", 1954-1974

Note 1. ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 1923 - 1974, 1 "Deliberazioni del Consiglio comunale - originali", n. 3; 2. ACFl., 1.3b "Corpo dei vigili del fuoco del comune di Flavon", 1954-1974, 1 Carteggio ed atti, 1954 - 1976 (con docc. dal 1952), n. 1; 3. Ibidem

452

subsubfondo 1.3b Corpo dei Vigili del fuoco volontari del comune di Flavon, 1955 - 1976 {1616} (con docc. dal 1952)

2 buste; metri lineari 0.2

Soggetti produttori Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Flavon, 1955 marzo 12 -

Modalità di acquisizione e versamento L'archivio del Corpo dei vigili del fuoco volontari costituisce un subsubfondo dell'archivio comunale di Flavon, e più precisamente un subfondo del subfondo di ordinamento italiano dal 1924 in poi. I bilanci di previsione e i conti consuntivi dei corpi dei vigili del fuoco sono sempre conservati presso l'archivio comunale dalla loro produzione, in quanto costituiscono allegati rispettivamente ai bilanci e ai conti consuntivi del comune come disposto dall'art. 2, secondo comma del regolamento per l'esecuzione della legge regionale 20 agosto 1954, n. 24 sul servizio antincendi, approvato con D.P.G.P 2 dicembre 1954, n. 92. Per motivi pratici si trovano spesso conservati a parte invece che uniti ai documenti di cui costituiscono allegati ai sensi del regolamento citato.

Contenuto L'archivio del Corpo dei vigili del fuoco volontari comprende documentazione dal 1955 al 1976, costituita solo da carteggio ed atti e registri contabili.

È aggregato di: Subfondo Comune di Flavon (ordinamento italiano)

Criteri di ordinamento e inventariazione Al momento del riordino il materiale si trovava frammisto a documentazione contabile del comune e in due buste recante titolo "Contabilità vigili del fuoco" e "Rendiconti vigili". In considerazione della conservazione separata della documentazione, si è costituito il relativo subfondo, formato da tre serie: carteggio ed atti, bilanci di previsione e rendiconti.

453

serie 1.3b.1 Carteggio ed atti, 1955 - 1976 (con docc. dal 1952) {1617}

Contenuto La serie raccoglie il carteggio e gli atti prodotti per la trattazione degli affari relativi all'attività del Corpo dei vigili del fuoco e più specificatamente: circolari, offerte, inventari, regolamenti, preventivi, domande di contributo ed istruzioni.

La serie comprende il carteggio amministrativo dal 1954 al 1976 raccolto in una busta.

ACFl.1.3b.1-1 {1618}

Carteggio ed atti

1955 - 1974 (con docc. dal 1952 fino al 1976) Carteggio, atti, circolari, istruzioni, disposizioni, inventari, regolamenti, elenchi nominativi dei Vigili del fuoco e schede mediche relative, domande di ammissione, dimissioni, verbali del Consiglio comunale, richieste e concessioni di contributi, preventivi per l'acquisto di attrezzature antincendi e antinfortunistica, assicurazione contro gli infortuni. Busta Num. un. progr. 804

454

serie 1.3b.2 Bilanci di previsione, 1955 - 1974 {1619}

Contenuto Le normative che regolano la compilazione e l'approvazione dei bilanci di previsione del corpo dei VV. FF. Volontari sono le seguenti: - legge regionale del 20 agosto 1954, n. 24; - regolamento del 2 dicembre 1954, n. 92; - legge regionale del 21 gennaio 1963, n. 2. I bilanci di previsione contengono le previsioni delle entrate e delle uscite così classificate: - entrate ordinarie (lavori del corpo per servizi retribuiti, manifestazioni, oblazioni, contributi, interessi attivi, contributi comunali); - spese ordinarie (manutenzione di fabbricati e terreni assegnati al corpo, attrezzi, pompe e per amministrazione); - entrate straordinarie (contributi regionali e straordinari); - spese straordinarie (acquisti di attrezzi, macchine e pompe). Nel bilancio di previsione di ogni anno sono presenti: l'elenco nominativo dei componenti il corpo e l'elenco dell'attrezzatura e del vestiario in dotazione.

La serie raccoglie registri relativi alle previsioni contabili dal 1955 fino al 1974.

ACFl.1.3b.2-1 {1620}

Bilancio di previsione ed allegati

1955 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-2 {1621}

Bilancio di previsione ed allegati

1956 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-3 {1622}

Bilancio di previsione ed allegati

1957

455

Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-4 {1623}

Bilancio di previsione ed allegati

1958 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-5 {1624}

Bilancio di previsione

1959 Registro Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-6 {1625}

Bilancio di previsione ed allegati

1960 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-7 {1626}

Bilancio di previsione ed allegati

1961 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-8 {1627}

Bilancio di previsione ed allegati

1962 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-9 {1628}

Bilancio di previsione ed allegati

456

1963 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-10 {1629}

Bilancio di previsione

1964 Registro Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-11 {1630}

Bilancio di previsione ed allegati

1966 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-12 {1631}

Bilancio di previsione ed allegati

1967 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-13 {1632}

Bilancio di previsione ed allegati

1968 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-14 {1633}

Bilancio di previsione ed allegati

1969 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-15 {1634}

457

Bilancio di previsione ed allegati

1970 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-16 {1635}

Bilancio di previsione ed allegati

1971 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-17 {1636}

Bilancio di previsione

1972 Registro Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-18 {1637}

Bilancio di previsione

1973 Registro, 2 esemplari Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.2-19 {1638}

Bilancio di previsione

1974 Registro Num. un. progr. 805

458

serie 1.3b.3 Rendiconti di gestione, 1955 - 1968 {1639}

Contenuto Le normative che regolano la compilazione e l'approvazione dei conti consuntivi del corpo dei VV. FF. Volontari sono le seguenti: - legge regionale del 20 agosto 1954, n. 24; - regolamento del 2 dicembre 1954, n. 92; - legge regionale del 21 gennaio 1963, n. 2. I rendiconti registrano le entrate e le uscite effettive.

La serie raccoglie registri dal 1955 fino al 1968.

ACFl.1.3b.3-1 {1640}

Rendiconto della gestione ed allegati

1955 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-2 {1641}

Rendiconto della gestione ed allegati

1956 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-3 {1642}

Rendiconto della gestione ed allegati

1957 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-4 {1643}

Rendiconto della gestione ed allegati

1958

459

Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-5 {1644}

Rendiconto della gestione ed allegati

1959 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-6 {1645}

Rendiconto della gestione

1960 Registro Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-7 {1646}

Rendiconto della gestione ed allegati

1961 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-8 {1647}

Rendiconto della gestione ed allegati

1962 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-9 {1648}

Rendiconto della gestione ed allegati

1963 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-10 {1649}

Rendiconto della gestione ed allegati

460

1964 Fascicolo Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-11 {1650}

Rendiconto della gestione

1965 Registro Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-12 {1651}

Rendiconto della gestione

1966 Registro Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-13 {1652}

Rendiconto della gestione

1967 Registro Num. un. progr. 805

ACFl.1.3b.3-14 {1653}

Rendiconto della gestione

1968 Registro Num. un. progr. 805

461

Ente

Amministrazione separata degli usi civici di Flavon {1654}

1946 gennaio 26 - [1947 aprile 30]

Luoghi Flavon (TN)

Altre forme del nome A.S.U.C. di Flavon

Archivi prodotti Fondo Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Flavon, 01/01/1946 - 31/12/1947

Storia Gli usi civici sono dei diritti che gruppi di persone esercitano, "uti cives", su terreni e beni, quali pascoli, boschi, malghe, etc., appartenenti al loro comune o frazione. Il diritto consiste nell'uso e nel godimento di tali beni soltanto da parte degli abitanti di un determinato luogo in dipendenza della loro qualità di cittadini. Dal punto di vista tecnico- giuridico sono "beni demaniali", quindi inalienabili e indisponibili (Codice Civile, artt. 822 e segg.). Una sentenza della Suprema Corte di Cassazione emanata il 5 gennaio 1951 riguardanti i beni d'uso civico stabilisce che "le terre del demanio universale o comunale sono proprietà delle popolazioni, non dell'ente pubblico. Il pascolo e il legnatico integrano l'antichissimo uso delle popolazioni di ritrarre dalle terre le utilità essenziali per la vita, e debbono annoverarsi fra le forme sopravviventi del primitivo collettivismo agrario, che hanno permesso per secoli alle popolazioni di partecipare al godimento in natura di terre, di pascoli e di boschi. Gli usi civici trovano il loro fondamento nell'antico dominio delle popolazioni che, per soddisfare i bisogni essenziali della vita, usavano le terre in certi modi determinati. Tali usi hanno continuato ad sussistere anche dopo l'emanazione delle leggi sull'abolizione della feudalità". All'inizio dell'Ottocento sia il governo bavarese che il Regno napoleonico mentennero distinti i beni collettivi delle frazioni o di altri nuclei aggregati dai beni che costituiscono i demani e i patrimoni dei comuni e ne regolarono il funzionamento. Alla legislazione austriaca era invece sconosciuto il concetto di uso civico come semplice diritto d'uso di un bene a favore dei cittadini di un comune o di una frazione. Gli usi civici erano considerati dalla legge austriaca come "servitù prediali". La patente imperiale del 5 luglio 1853, n. 130 dettava le norme per regolare e reluire vari diritti sulla legna, sui pascoli e sui prodotti forestali; la legge provinciale del 9 gennaio 1866, n. 1 per la Contea principesca del Tirolo, emanò il regolamento comunale ed elettorale per i comuni ed era riconosciuta l'esistenza degli usi civici (vd. § 27,30, 39, 49, 60- 70); la legge del 7 giugno 1883, n. 94 conteneva norme per la divisione di beni comuni e la regolazione di diritti comuni di godimento e di amministrazione; la legge provinciale per il Tirolo del 19 giugno 1909, n. 61 provvedeva alla divisione delle porzioni di terreno, anteriormente di proprietà comune.

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Gli usi civici sono stati regolamentati con la legge del 16 giugno 1927, n. 1766 (tuttora vigente) che convertiva in legge le modificazioni al R.D. del 22 maggio 1924, n. 751, del R.D. del 28 agosto 1924, n. 1484 e del R.D. del 16 maggio 1926, n. 895, tutti concernenti il riordinamento degli usi civici nel regno. Il R.D. del 26 febbraio 1928, n. 332 approvava il Regolamento per l'esecuzione della legge 1766/1927. La legge costituzionale del 26 febbraio 1948, n. 5 che sanciva l'autonomia regionale del Trentino-Alto Adige, investiva la regione della potestà legislativa in materia di usi civici. Le amministrazioni separate in provincia di Trento furono in seguito regolate con D.P.G.P. del 11 novembre 1952, n. 4, intitolato "Regolamento per l'esecuzione della legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1 sulle amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico". La gestione ordinaria dei beni collettivi è di norma affidata all'ente-comune, dove non preesistono forme autonome organizzative (associazioni agrarie, università agrarie, ecc.). Il comune gestisce i beni della collettività, comprese le appartenenze sub-comunali (frazionali), fino a quando non viene costituita l'amministrazione separata frazionale (legge n. 1766/1927, art. 26, co. 2). A norma delle leggi speciali in materia, la gestione delle A.S.U.C. è derogata alla disciplina della legge comunale e provinciale (T.U. del 3 marzo 1934, n. 383, art. 84, co. 2). L'amministrazione separata frazionale gestisce i beni con bilanci ed inventari separati, a profitto dei frazionisti, ed è soggetta alla sorveglianza del podestà del comune che ne può rivedere i conti (R.D. n. 332/1928, art. 64, co. 3).

Nel settembre 1945 gli 85 capifamiglia della frazione di Flavon, conseguentemente all’istituzione dell’Amministrazione separata per i beni di uso civico della frazione di Terres, domandarono alle autorità tutorie l’istituzione dell’amministrazione separata di Flavon. Per la gestione dell'ente proposero come commissario il signor Massimo Poda. Con decreto prefettizio del 26 gennaio 1946, n. 1824/III/b venne istituita l'Amministrazione separata degli usi civici di Flavon e venne nominato il commissario proposto dai frazionisti (1). Con la ricostituzione in comuni autonomi delle frazioni di Cunevo e Terres con Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato del 21 gennaio 1947, n. 86 e in seguito a questa separazione venne a cadere la motivazione dell'esistenza dell'A.S.U.C. di Flavon. L'attività dell’Amministrazione separata venne completamente assorbita dalla nuova amministrazione comunale, la quale assunse direttamente l’amministrazione del patrimonio appartenente alla collettività. L'ultima data, che attesta l'attività dell'ente, si riferisce alla verifica delle riscossioni e dei pagamenti del conto consuntivo da parte del contabile dell'esattoria datata 30 aprile 1947 (2).

Condizione giuridica La legge del 16 giugno 1927, n. 1766 di conversione del R.D.L. 22 maggio 1924, n. 751, intitolata "Legge di riordinamento degli usi civici nel regno", e il Regolamento di attuazione approvato con il R.D. 26 febbraio 1928, erano diretta ad unificare in un testo nazionale le diverse normative preunitarie. Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 3267 ("legge forestale") regolava le norme e le amministrazioni per i terreni utilizzati a bosco e a pascolo. La legge comunale e provinciale datata 3 marzo 1934, n. 383 trattava dell'amministrazione separata dei terreni assegnati alle frazioni.

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La legge provinciale del 16 settembre 1952, n. 1 "Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico" (B.U. 27 settembre 1952, n. 20), regolamenta, nella provincia di Trento, l'art. 43 del R.D. 26 febbraio 1928, riguardante l'amministrazione dei beni comunali di uso civico. Il D.P.G.P. dell'11 novembre 1952, n. 4 (B.U. 19 dicembre 1952, n. 27) detta infine il Regolamento per la costituzione delle amministrazioni separate di uso civico, per il funzionamento ed attività delle amministrazioni separate e per i rapporti fra le amministrazioni separate e i comuni.

Funzioni, occupazioni e attività La legge tuttora vigente (L. n. 1766/1927 e il Regolamento esecutivo approvato con R.D. n. 332/1928) è diretta essenzialmente ad inserire beni e diritti delle popolazioni (proprietà e diritti collettivi), in un regime di gestione programmata a destinazione vincolata e diversificata secondo la vocazione dei beni: gestione a fini produttivi e di conservazione ambientale in base a piani economici di sviluppo per i patrimoni silvo-pastorali (beni di categoria A) e ripartizione in quote da assegnarsi in enfiteusi agli aventi diritto per le terre destinate a coltura (terre di categoria B). L'art. 11 della legge n. 1766/1927 comprende sia i beni collettivi originari, intendendo per tali sia i beni delle comunità di abitanti organizzate stabilmente in un territorio e le terre acquisite attraverso ogni forma di possesso collettivo, sia i beni assegnati ai comuni, frazioni o associazioni agrarie per effetto delle operazioni di sistemazione delle terre e di liquidazione dei diritti di cui all'art. 1 della stessa legge e normative anteriori. Per risolvere una questione sorta negli ultimi decenni del XIX secolo, circa la natura dei beni della collettività intestati al comune e destinati all'esercizio degli usi, il legislatore del 1927 ha sottoposto allo stesso regime tutti i beni posseduti dai comuni (e frazioni) su cui si esercitavano gli usi, comprendendo così tra le terre collettive anche quelle gravate da usi che fossero comunque nel possesso del comune. Vi erano anche beni non di origine civica ma assimilati ad essi con leggi speciali (p.e. la legge del 1° dicembre 1971, n. 1102 "legge-montagna") oltre alle terre acquistate ai sensi dell'art. 22 della legge n. 1766/1927 per aumentare la massa delle terre da quotizzare (agevolazione per l'acquisto di nuove terre disposte dal D.L.L. del 14 luglio 1918, n. 1142). Le terre collettive, prima del 1927, erano indicate con termini diversi nelle varie località e regioni: "demani universali" nel sud, "proprietà o domini collettivi" negli ex-Stati pontifici, "terre comuni, comunanze, comunaglie, regole, vicinie" in altre zone d'Italia e nell'arco alpino. Questi beni furono in passato utilizzati dagli utenti per fini esistenziali e a scopo di commercio. L'associazione degli utenti di norma costituì il nucleo su cui si sono formati i comuni moderni, quali enti rappresentativi della comunità e dei suoi diritti. In base a ciò, in giurisprudenza è stato sempre tenuto presente il rapporto "universitas civium" - intesa come comunità di abitanti organizzata in un territorio - ed "ente-comune", quale successore della prima; anche quando la gestione dei beni pubblici è passata al comune, si è mantenuta distinta la gestione degli usi civici. Il R.D. n. 332/1928 affermava che, dopo l'approvazione del piano di massima per la destinazione delle terre di uso civico, il commissario regionale doveva emanare un decreto nel quale erano indicati gli usi civici accertati sulle terre assegnate alla categoria A; il decreto veniva comunicato al comune o all'associazione agraria a cui appartenevano le terre. I comuni e le associazioni agrarie erano tenuti quindi a provvedere alla compilazione dei regolamenti di uso civico (in armonia con i piani economici dei boschi) e dei regolamenti per il godimento dei pascoli montani previsti dalla legge

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forestale del 30 dicembre 1923, n. 3267 e dal relativo Regolamento (R.D. n. 1126/1926); i regolamenti venivano poi sottoposti all'approvazione dei consigli provinciali dell'economia. Ancora secondo il Regolamento n. 332/1928, sulle rendite delle terre gravavano delle imposizioni fiscali (oltre alle spese di amministrazione e sorveglianza); era quindi facoltà del comune o dell'associazione agraria imporre agli utenti un corrispettivo per l'esercizio degli usi consentiti. Erbe e legna esuberanti potevano essere vendute a profitto dell'amministrazione del comune o dell'associazione agraria ed era espressamente vietata la divisione del ricavato della vendita fra gli utenti. Per quanto concerne la provincia di Trento, vige il Regolamento approvato con D.P.G.P. dell'11 novembre 1952, n. 4 (B.U. 19 dicembre 1952): l'amministrazione separata della frazione, non appena costituita, deve provvedere alla compilazione di un inventario completo dei beni di uso civico, risultanti dal decreto di assegnazione delle terre, e dei diritti conseguenti all'accertamento eseguito dal commissario regionale per gli usi civici; alla compilazione di un bilancio, riferito all'anno solare, dal quale risultino le entrate ordinarie e straordinarie derivanti dall'amministrazione separata dei beni, le spese e la destinazione del complesso dei proventi della frazione; alla compilazione del Regolamento prescritto all'art. 43 del R.D. n. 332/1928; alla definitiva redazione dell'elenco dei cittadini aventi diritto d'uso civico e dei capifamiglia che li rappresentano (l'elenco deve essere costantemente aggiornato mediante coordinamento mensile con l'ufficio anagrafico del comune); all'impianto della contabilità, con allestimento del giornale di cassa, libro mastro, sistema dei mandati e delle reversali, scadenzario delle entrate e delle spese, ruolo di esazione delle entrate; all'assegnazione infine del servizio di tesoreria al tesoriere comunale.

L'amministrazione dell'A.S.U.C. di Flavon gestiva le risorse patrimoniali della frazione raccogliendo entrate dalla vendita di fieno e strame, dalla vendita di legname (pino ed abete) da opera o da ardere, dalle contravvenzioni varie ai regolamenti e dalle ritenute INADEL. Con tali introiti venivano così coperte le spese ordinarie della frazione che comprendevano: imposte e sovraimposte, spese di manutenzione dei boschi e delle strade forestali, stipendi del personale (custode forestale e cantoniere delle strade).

Struttura amministrativa Nel sistema della legge n. 1766/1927 alle operazioni di sistemazione dei beni e diritti collettivi provvedevano organi speciali di giurisdizione ordinaria succeduti agli organi preunitari (art. 34): i Commissari regionali per gli usi civici. Essi svolgevano in prevalenza funzioni amministrative, ma quando nel corso delle operazioni sorgevano contestazioni su diritti dovevano risolverle in via incidentale come giudici sospendendo nel frattempo il procedimento. La loro nomina avveniva con decreto reale su proposta del Ministero per l'Economia Nazionale con consenso del Ministro per la Giustizia e Affari di Culto, ed erano scelti fra i magistrati di grado non inferiore a quello di consigliere di corte d'appello; prendevano poi il nome di Commissari per la liquidazione degli usi civici. In seguito ad una sentenza della Corte Costituzionale del 1989 la nomina dei commissari viene rimessa al Consiglio Superiore della Magistratura. Dai Commissari dipendevano uno o più assessori da scegliersi fra i magistrati di grado non superiore a quello di consigliere di appello, ovvero tra i funzionari di Stato. Essi venivano nominati con decreto del Ministro per l'Economia Nazionale, previo consenso del ministro dal quale dipendevano. Compito degli assessori era coadiuvare il commissario

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in tutte le sue operazioni: il commissario cioè poteva affidare loro tutti gli atti di istruzione e delegarli a trattare e ricevere le conciliazioni. Per l'istruttoria e per le operazioni di loro competenza, i Commissari potevano servirsi di speciali incaricati. Ma gli atti di assessori e incaricati non erano validi senza l'approvazione del commissario. I Commissari, sempre assistiti da un segretario con funzioni di cancelliere, procedevano, su istanza degli interessati oppure d'ufficio, all'accertamento, alla valutazione ed alla liquidazione dei diritti degli usi civici, allo scioglimento delle promiscuità ed alla rivendicazione e ripartizione delle terre. Si formavano così dei piani di massima per la destinazione dei fondi pervenuti al comune o all'associazione agraria e di quelli già in precedenza da loro posseduti. Seguiva dunque una ripartizione in quote: un delegato tecnico o un perito nominato dal commissario doveva formulare un piano di ripartizione in unità fondiarie delle terre destinate alla coltura agraria, che conteneva anche l'indicazione delle migliorie che i concessionari erano tenuti ad eseguire e dei canoni da pagare. In seguito il commissario formulava un bando col quale tutti i capi di famiglia (che avevano diritto a concorrere) erano invitati a fare domanda per l'assegnazione delle quote. Le domande erano esaminate da una commissione presieduta dal podestà del comune o della frazione interessata e composta da sei membri scelti fra i cittadini del comune o della frazione e dal pretore del mandamento. Se il numero degli ammessi al bando superava la quota delle terre disponibili, la commissione sceglieva un numero di concorrenti pari a quello delle quote, preferendo i meno abbienti. I concorrenti che si ritenevano lesi dalle deliberazioni della commissione potevano fare ricorso al commissario regionale. I Commissari decidevano tutte le controversie circa l'esistenza, la natura e l'estensione dei diritti sopra citati; curavano la completa esecuzione delle proprie decisioni e di quelle anteriori non ancora eseguite. In Trentino i Commissari assumevano le funzioni delle commissioni e dei commissari già istituiti nelle nuove province per effetto della legge dell'ex impero austro-ungarico del 7 giugno 1883, n. 94, e delle leggi ed ordinanze provinciali per le operazioni agrarie sulla divisione, sul regolamento e sull'affrancazione dei relativi diritti di godimento. Le decisioni dei commissari erano impugnabili solo con reclamo presso la Corte d'Appello avente giurisdizione nei territori dove erano situati i terreni della controversia. Con la L.P. datata 16 settembre 1952, n. 1, venivano regolate nella provincia di Trento le amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico. All'amministrazione provvede direttamente il consiglio comunale a cui spetta la deliberazione del regolamento previsto dall'art. 43 del R.D. n. 332/1928 e la disciplina delle altre norme in esso contenute. I proventi dei beni di uso civico e la loro destinazione devono essere posti in evidenza in apposito allegato al bilancio ed al conto comunale (art. 1). I beni di uso civico di originaria appartenenza alle frazioni e quelli che vi passano dopo le affrancazioni, sono amministrati separatamente, a profitto dei frazionisti, per mezzo di un comitato di tre membri, per le frazioni con popolazione fino a 200.000 abitanti, e di cinque per quelle con popolazione superiore. Il comitato dura in carica per un quadriennio ed è riconfermabile. A differenza delle leggi n. 1766/1927 e 284/1944 il sindaco del comune e l'assessore anziano o delegato non possono far parte di alcun comitato di amministrazione. Tuttavia se la maggioranza dei capifamiglia di frazione lo richiede, l'amministrazione può essere affidata al consiglio comunale. Alla nomina del comitato si provvede con una consultazione alla quale possono partecipare tutti i capifamiglia titolari del diritto d'uso civico sui beni frazionali. La proclamazione degli eletti avviene con decreto del Presidente della Giunta provinciale. Se per due volte alla consultazione non interviene la maggioranza degli elettori, l'amministrazione sarà affidata al consiglio comunale.

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Il comitato di amministrazione separata può servirsi del personale addetto all'ufficio comunale; le deliberazioni sono prese a maggioranza di voti secondo i dettami della legge provinciale e comunale e saranno pubblicate e sottoposte al controllo della Giunta provinciale nei modi stabiliti per le deliberazioni comunali. Le sedute del comitato sono pubbliche e il numero dei votanti non può essere inferiore a tre. La frazione con amministrazione separata concorre, soddisfatti i diritti della popolazione, nel sopportare le spese generali del comune assegnando un contributo annuo calcolato in base alle proprie rendite e necessità ordinarie. L'ammontare del contributo è concordato col sindaco, salvo rettifica del consiglio comunale; non raggiungendosi un accordo, la vertenza è rimessa alla Giunta provinciale che decide definitivamente. Il D.P.G.P. dell'11 novembre 1952, n. 4 è la delibera del Regolamento per l'esecuzione della legge provinciale n. 1/1952 concernente le amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico: il cap. 1 prevede la possibilità di costituire amministrazioni separate tramite dichiarazione di almeno un quarto di capifamiglia residenti nella frazione (le firme devono essere autenticate dal sindaco); l'autorizzazione alla gestione separata spetta alla Giunta provinciale, che provvede ad autorizzare anche la consultazione popolare per la nomina del comitato. Quest'ultimo è formato da tre o cinque membri e, mediante votazione segreta, elegge il presidente; all'elezione assiste il segretario comunale che redige il verbale, firmato da tutti gli intervenuti, da trasmettere alla Giunta provinciale. Inoltre per il normale servizio di segreteria, l'amministrazione separata, salvo casi speciali, nei quali si rende opportuna l'assunzione di personale proprio, deve richiedere l'opera del segretario o di altro dipendente comunale. Il presidente dell'amministrazione separata deve presentare al sindaco, entro il 1°ottobre di ogni anno, il bilancio - documentato e deliberato dal comitato di amministrazione - per l'esercizio successivo. Il comitato amministrativo deve nominare un collegio di revisori, composto di tre membri scelti tra i frazionisti, che nell'arco di un mese dall'incarico deve esaminare il conto e redigere un'apposita relazione. Secondo l'art. 31 del D.P.G.P. n. 4/1952, nei comuni in cui non esistono frazioni, ed in quelli che, nelle stesse condizioni, verranno ricostituiti in avvenire, cessa l'amministrazione separata dei beni di uso civico con l'insediamento del consiglio comunale. Quindi, entro un mese dalle elezioni amministrative, il comitato di amministrazione procede alla chiusura della contabilità. Il presidente consegna quindi al sindaco gli elenchi ed i registri dell'amministrazione separata, nonché tutti gli atti, i contratti ed il carteggio della frazione, ed ordina al tesoriere di versare alla cassa del comune il fondo eventualmente esistente a favore della frazione. Al sindaco verranno consegnati gli elenchi dei residui attivi e passivi esistenti alla data di cessazione del comitato, affinché l'ufficio comunale ne curi la riscossione o il pagamento.

L'Amministrazione separata degli usi civici di Flavon ricalca nella sua struttura organizzativa gli elementi sopradescritti. Istituita con decreto prefettizio del 26 gennaio 1946, n. 1824/III/b venne amministrata da Massimo Poda, nominato commissario con lo stesso decreto fino alla sua cessazione. Mario Caldognetto, già segretario comunale di Flavon, rivestì l'incarico di segretario frazionale dal principio fino allo scioglimento dell'ente.

Contesto generale

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In forza della L. n. 1766/1927 è stabilito che "Il ministro per l'economia nazionale determinerà la circoscrizione e la sede di ciascun commissariato ed ha la suprema direzione per l'esecuzione della legge". Inoltre il R.D. n. 332/1928 (art. 67) recita che quando si dovrà procedere all'affrancazione di usi civici su terre private, allo scioglimento delle promiscuità, o alla reintegra di terre comuni o demani comunali, il ministero per l'economia nazionale stabilirà con suo decreto a quale dei commissari debba essere affidata l'esecuzione delle operazioni e la decisione di tutte le controversie dipendenti da esse. Secondo i dettami del R.D.L. n.751/1924 e della L. n. 1766/1927, contro le decisioni dei commissari nelle questioni concernenti l'esistenza, l'estensione dei diritti sugli usi civici e la rivendicazione delle terre è ammesso il reclamo alle corti d'appello, aventi giurisdizione nei territori ove siano situati i terreni in controversia, o la loro maggior parte (art. 32). La Legge del 10 luglio 1930, n. 1078 "Definizione delle controversie in materia di usi civici" modifica l'art. 32 della legge n. 1766/1927 indicando che i reclami contro le decisioni dei commissari sono deferiti all'esclusiva competenza della corte d'appello di Roma (art. 3). La notificazione della sentenza è fatta dalla cancelleria, d'ufficio, mediante invio del dispositivo alle parti tramite posta. Il ricorso alla cassazione deve essere proposto entro 45 giorni e quando la sentenza sia cassata, la causa è rinviata alla stessa Corte d'appello di Roma, la quale deve conformarsi alla decisione della cassazione sul punto di diritto sul quale questa ha pronunciato (artt. 7 e 8). Inoltre per la trattazione delle cause d'appello, è istituita temporaneamente presso la Corte d'appello di Roma una sezione speciale. Il ministro per l'agricoltura e le foreste può promuovere avanti ai commissari regionali, alla sezione speciale della corte d'appello ed alla corte di cassazione ogni azione e ricorso a difesa dei diritti delle popolazioni anche in contraddizione col comune o con l'associazione agraria (artt. 9 e 10). Il D.P.G.P. n. 4/1952, cap. III, riguardante i "rapporti fra le amministrazioni separate ed i comuni", stabilisce che, nonostante l'amministrazione separata dei beni frazionali di uso civico, il comune rimane integro nella sua unità politica, amministrativa e territoriale (art. 24). Il sindaco esercita anche nella frazione i poteri stabiliti dalle leggi, estendendo le sue attività ed autorità a tutto il territorio comunale. Egli infatti vigila su tutti i servizi e sulla gestione di tutti i beni patrimoniali esistenti nelle frazioni e può sempre esaminare l'andamento dell'amministrazione separata e la contabilità riferendo poi alla Giunta provinciale. L'amministrazione separata resta soggetta alla sorveglianza del consiglio comunale. Il sindaco poi convoca, entro il settembre di ogni anno, il presidente dei comitati frazionali per trattare della somma da richiedere ad ognuno. Il D.P.R. datato 17 luglio 1952, n. 1064 dettava le norme di attuazione dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige in materia di usi civici: a decorrere dal primo settembre 1952, le potestà amministrative esercitate dal Ministero dell'Agricoltura e foreste sono trasferite alle Giunte provinciali di Trento e Bolzano. In attesa di leggi provinciali, il commissariato per la liquidazione degli usi civici di Trento continuava ad esercitare le funzioni amministrative attribuite dallo Stato. Le Giunte provinciali esercitano (art. 48, n. 5 dello Statuto) le attribuzioni di vigilanza e tutela già spettanti alle Giunte provinciali amministrative e ai prefetti anche sulle amministrazioni separate dei beni di uso civico frazionali e sulle associazioni agrarie, contemplate dalla legge n. 1766/1927. In particolare spetta alle Giunte provinciali, esaminate le domande e gli allegati, autorizzare la gestione separata degli usi civici e la consultazione popolare per la nomina dei comitati, nominare le tre o cinque persone che comporranno il comitato, sostituire i membri del comitato in caso di rinuncia dei medesimi o di nomina contemporanea nel comitato di due fratelli, ecc. Inoltre presso la Giunta

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provinciale è tenuto, affidato ad uno speciale incaricato, un registro delle amministrazioni separate dei beni frazionali d'uso civico, con l'indicazione della loro data di nomina e di scadenza. Un mese prima dello scadere del quadriennio, il Presidente della Giunta provinciale o l'assessore delegato predispone che venga ordinata la consultazione popolare per la rinnovazione di ciascun comitato.

L'Amministrazione separata degli usi civici di Flavon mantenne rapporti con le autorità politico amministrative provinciali e statali superiori sopracitate; circa le varie autorità locali, stabilì rapporti diretti con il comune di Flavon, con i comuni limitrofi, con le altre amministrazioni separate di Terres e Cunevo e con i censiti di Flavon.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano), 1923-1974; ACFl., A1."Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Flavon", 1946-1947

Note 1. ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 11 "Carteggio ed atti ordinati per oggetto", n. 15 "Patrimonio", 1-4, 1861 - 1961: 4. "Usi civici", 1868 – 1947; 2. ACFl., A1 "Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Flavon", 1 "Carteggio, atti e contabilità", n. 2, 1947

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fondo A1 Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Flavon, 1946 - 1947 {1655}

1 busta; metri lineari 0.1

Soggetti produttori Amministrazione separata degli usi civici di Flavon, 1946 gennaio 26 - [1947 aprile 30]

Modalità di acquisizione e versamento Lo stretto rapporto col comune sul piano dello stesso funzionamento materiale ha fatto sì che la documentazione sia sempre stata conservata presso l'archivio comunale, del quale costituisce un archivio aggregato.

Contenuto Il fondo raccoglie materiale documentario prodotto dall'Amministrazione separata usi civici di Flavon dal 1946 al 1947.

È aggregato di: Fondo Comune di Flavon

Criteri di ordinamento e inventariazione Al momento del riordino il materiale si trovava in un fascicolo recante titolo "Usi civici" e in parte sciolta. Con il presente lavoro sono state riordinate le carte nel rispetto dell'impianto originario evidenziando un'unica serie archivistica: carteggio, atti e contabilità. Ulteriore documentazione è presente al n. ACFl.1.3.11-15 del presente inventario: "Usi civici", 1868 - 1947. L'illustrazione delle caratteristiche specifiche della serie è stata riportata nella relativa introduzione.

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serie A1.1 Carteggio, atti e contabilità, 1946 - 1947 {1656}

Contenuto La serie è composta da varie tipologie documentarie (carteggio ed atti, registri e documenti contabili) organizzate dagli uffici per annualità secondo un uso diffuso presso le amministrazioni separate degli usi civici trentine, verosimilmente a causa della non rilevante entità delle carte. La serie contiene la documentazione amministrativa, purtroppo esigua, dell'Amministrazione separata degli usi civici di Flavon.

ACFl.A1.1-1 {1657}

Carteggio, atti e contabilità

1946 - Carteggio ed atti: sessione forestale; - ruoli delle entrate patrimoniali: legname, sorti, pini ed abeti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 1

ACFl.A1.1-2 {1658}

Carteggio, atti e contabilità

1947 - Conto consuntivo; - uscita: mandato di pagamento, n. 1 Fascicolo Num. un. progr. 1

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Ente

Congregazione di carità di Flavon {1659}

1923 maggio 16 - 1937 giugno 30

Luoghi Flavon (TN)

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità di Flavon, 01/01/1925 - 31/12/1936

Storia In seguito all'annessione all'Italia, fu estesa anche al Trentino, con R.D. 22 aprile 1923, n. 982, entrato in vigore il 16 maggio 1923, la legislazione italiana sulle istituzioni pubbliche di beneficenza e in particolare la fondamentale legge 17 luglio 1890, n. 6972 (legge Crispi). Questo fatto non determinò tuttavia significativi cambiamenti né nella struttura né negli scopi delle congregazioni di carità. Le norme italiane sulla materia emanate a partire dal 1862, che vennero appunto estese al Trentino nel 1923, rispondevano ad un intento di riordino amministrativo delle congregazioni di carità e degli enti di pubblica assistenza e beneficenza, in seguito all'unificazione dell'Italia, e di un loro maggior controllo da parte dello Stato. Tale normativa era composta principalmente dai seguenti provvedimenti: legge 3 agosto 1862, n. 753, entrata in vigore il 1° gennaio 1863; regolamento di esecuzione emanato con R.D. 27 novembre 1862, n. 1007; legge 17 luglio 1890, n. 6972; regolamento di attuazione emanato con R.D. 5 febbraio 1891, n. 99; R.D. del 26 aprile 1923, n. 976). In particolare, il R.D. 22 aprile 1923, n. 982, ovvero il provvedimento che estendeva anche al Trentino la legge del 17 luglio 1890, n. 6972, prescriveva, all'art. 5, l'obbligo di provvedere, entro sei mesi, alla nomina dei componenti delle congregazioni di carità e alla compilazione, a cura dei prefetti, "degli elenchi, degli inventari e degli stati" previsti nel R.D. del 12 gennaio 1890, n. 6594. All'art. 6 del R.D. n. 982 si prevedeva inoltre che, entro il termine di un anno, tutti gli istituti di beneficenza fino ad allora amministrati da comuni, province e altri enti pubblici, quando non occorressero gli estremi previsti dalla legge 17 luglio 1890, n. 6972, per il concentramento nella congregazione di carità o per il raggruppamento sotto un'unica amministrazione, fossero affidati a speciali amministrazioni autonome (previa l'erezione in ente morale, se ve ne fosse stata necessità). Invece i fondi di beneficenza, fino ad allora amministrati dai comuni o dagli altri enti di cui sopra, avrebbero dovuto essere concentrati nella congregazione di carità. Inoltre in una circolare emanata dalla Regia Prefettura della Venezia Tridentina, la n. 32687-II-2 del 27 giugno 1923, si ricordava l'obbligo di istituire la congregazione di carità in ogni comune entro il termine di sei mesi (ovvero al massimo entro il 16 novembre 1923) e si invitava a tener presenti, in particolare, gli artt. 5 e 6 della legge del 1890 e l'art. 6 del relativo Regolamento del 1891, che riguardavano la composizione dei comitati di amministrazione delle congregazioni di carità. Nella circolare si ricordava inoltre che l'amministrazione della congregazione di carità doveva essere affidata a un presidente e quattro membri nei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, otto membri nei comuni con popolazione fra 5.000 e 50.000 abitanti; che il presidente durava in carica quattro anni, mentre i membri dovevano essere rinnovati per un quarto ogni anno e che non più della metà di loro poteva appartenere contemporaneamente

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anche al consiglio comunale (ciò significava che non potevano esserci più di due consiglieri comunali nelle congregazioni amministrate dal presidente e da quattro membri). In base alla legge del 3 giugno 1937, n. 847, veniva infine istituito l'ente comunale di assistenza, che avrebbe assunto tutte le competenze precedentemente assegnate alla congregazione di carità, "intendendosi sostituito in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione l'ente comunale di assistenza alla congregazione di carità" (art. 5). Per quanto riguarda nello specifico il Trentino, una circolare emessa dalla Regia Prefettura della Provincia di Trento il 28 giugno 1937 precisava che, a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della legge n. 847, e dunque termine fissato per il passaggio di competenze tra la congregazione di carità e l'ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i Comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato del Segretario del Fascio e dalla Segretaria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria".

La Congregazione di carità di Flavon entra in vigore dopo l’annessione del Trentino all’Italia, il 16 maggio 1923. L’applicazione della nuova normativa comportò, come primo adempimento, la nomina dei nuovi amministratori, come previsto dall’art. 5 del regio decreto: infatti nel verbale del Consiglio comunale di Flavon del 24 luglio 1923 vennero nominati i signori Domenico Poda quale presidente e Gentil Ida, Filippo Poda ed Emanuele Tamè quali amministratori (1). Il 20 giugno 1924 il Consiglio comunale di Flavon recepisce la circolare della R. Sottoprefettura di Cles n. 1075/387 del 12 giugno 1924 (2) colla quale venne comunicata la legge 17 luglio 1890, n. 6972 relativa alla riforma delle Opere pie. Con deliberazione del Consiglio comunale del 19 luglio 1924, n. 8 venne inoltre approvato lo statuto della locale Congregazione di carità (3), la quale aveva assorbito il piccolo patrimonio del fondo poveri locale. In seguito all'aggregazione a Flavon dei comuni di Terres e Cunevo, le Congregazioni dei due comuni aggregati dovettero consegnare i loro patrimoni alla Congregazione di carità del nuovo comune unificato e venne costituita così una nuova e unica Congregazione di carità il 12 dicembre 1928 (4). L'ente così riunito continuò ad operare fino all'istituzione dell'Ente comunale di assistenza avvenuta il 1 luglio 1937. Le date di inizio e di cessazione della Congregazione di carità di Flavon sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica Il R.D. 22 aprile 1923, n. 982, dispose l'estensione al Trentino della legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. Le principali leggi dello Stato italiano che regolavano tale materia erano state, fino ad allora, la legge 3 agosto 1862, n. 753, sull'amministrazione delle opere pie, e la cosiddetta “legge Crispi” del 17 luglio 1890, n. 6972. Nel 1891 era stato inoltre emanato, con il R.D. n. 99 del 5 febbraio, il regolamento di attuazione della legge, che precisava le norme per l'amministrazione delle congregazioni di carità e di tutte le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. La legge del 1890 fu in seguito modificata con il R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, che, fra l’altro, cambiò la dizione "istituzioni pubbliche di beneficenza" in "istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza", con la legge 17 giugno 1926, n. 1187, e, infine, con la legge 4 marzo 1928, n. 413. Queste ultime leggi riformarono le congregazioni di carità in particolare per quanto riguardava la nomina e le attribuzioni del presidente e dei membri dei comitati di amministrazione, che in precedenza erano eletti dai consigli

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comunali. La fondamentale legge del 1890 aveva stabilito che l’amministrazione delle congregazioni di carità fosse affidata a un presidente e quattro membri nei comuni fino a 5.000 abitanti, 8 nei comuni fino a 50.000 abitanti e dodici negli altri; essi erano nominati dal consiglio comunale con la sola limitazione che non più della metà di essi poteva appartenere in contemporanea al consiglio stesso. Il R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, modificò tali norme nel senso che stabilì che rispettivamente tre, cinque e sette membri del comitato di amministrazione dovessero essere nominati dal sottoprefetto e scelti, ove possibile, fra persone particolarmente competenti in materia di assistenza e beneficenza e inoltre che il presidente dovesse essere nominato non più dal consiglio comunale ma dal comitato di amministrazione stesso. Si vollero in questo modo diminuire i poteri di nomina e di ingerenza dei consigli comunali e, attribuendo al sottoprefetto la prerogativa di nominare diversi membri, dare più peso alla rappresentanza governativa. Da ultimo, la legge 17 giugno 1926, n. 1187, modificò nuovamente tali disposizioni: il presidente sarebbe stato nominato, da allora in poi, dal prefetto e sarebbe stato assistito, nello svolgimento delle sue funzioni, da un comitato di patroni, anch’essi nominati dal prefetto su terne presentate dalle associazioni sindacali (in numero di 4 patroni nei comuni con meno di 20.000 abitanti, di 6 nei comuni con un numero di abitanti fra 20.000 a 100.000 e di 8 nei comuni con più di 100.000 abitanti); il presidente avrebbe avuto tutte le attribuzioni relative alla gestione della congregazione di carità e avrebbe potuto deliberare su tutti gli affari che interessavano la congregazione stessa, mentre il comitato dei patroni avrebbe avuto solamente funzioni consultive; sarebbe stato obbligatorio acquisire il parere del comitato dei patroni esclusivamente nel caso di deliberazioni soggette all’approvazione della giunta provinciale amministrativa, ai sensi del R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, e nel caso di proposte di riforme interessanti gli istituti amministrati dalla congregazione di carità. Con la legge 3 giugno 1937, n. 847 (art. 5), le congregazioni di carità vennero soppresse e sostituite in tutti i rapporti giuridici e patrimoniali e in tutte le funzioni dagli enti comunali di assistenza.

La Congregazione di carità di Flavon era disciplinata da statuto approvato con deliberazione del Consiglio comunale, n. 8 del 19 luglio 1924 (5).

Funzioni, occupazioni e attività Nel corso della sua storia, indipendentemente dai passaggi di ordinamento statuale, la Congregazione di carità in Trentino ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico-psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii e, in seguito, avrebbero costituito anche una voce di bilancio del comune di appartenenza. La Congregazione teneva una contabilità unica e generale, redigendo però registri separati che davano conto delle attività e passività degli enti da essa amministrati.

Struttura amministrativa

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Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 e, per specifiche competenze amministrative, il R.D. del 24 settembre 1923, determinavano l'adeguamento alla legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. La Congregazione di carità e le istituzioni da essa amministrate erano regolamentate in Italia con la legge del 3 agosto 1862, n. 753, in base alla quale in ogni comune dello Stato vi era una Congregazione di carità che amministrava genericamente tutti i beni destinati a favore dei poveri per legge, o quando, nell'atto di fondazione, non venisse determinata l'amministrazione, l'opera pia o l'ente pubblico destinatario della disposizione, o ancora quando la persona incaricata della gestione fosse impossibilitata ad accettare l'incarico. Anche in questi casi, tuttavia, il consiglio comunale avrebbe potuto proporre, a vantaggio dei propri abitanti, l'istituzione di una amministrazione speciale. Le singole istituzioni erano regolamentate agli artt. 1-25 e 30-38 e nel Regolamento di esecuzione della suddetta legge emesso nel 27 novembre 1862, n. 1007. Si ricordava inoltre che la sorveglianza su di esse spettava all'autorità governativa, alle deputazioni provinciali e ai consigli comunali; l'amministrazione competeva invece alle Congregazioni di carità o ad altre persone e istituzioni per quelle opere i cui statuti non contemplassero le deliberazioni di nomina degli amministratori della Congregazione. La designazione delle istituzioni amministrate dalle Congregazioni di carità spettava principalmente, in via di proposta, al consiglio comunale che ne avrebbe fatto la consegna con apposita deliberazione. L'autorità comunale doveva indagare se nel comune vi fossero lasciti o beni destinati a favore dei poveri e impediti alla loro destinazione: riconoscendone l'esistenza, avrebbe informato il Prefetto fornendo inoltre notizie dettagliate circa l'entità e la destinazione della fondazione. Le Congregazioni dovevano avvisare il consiglio comunale del rifiuto o impossibilità degli amministratori ed esecutori testamentari a promuovere la costituzione in ente morale di una pia fondazione locale. La Congregazione o il consiglio comunale dovevano inoltre procedere all'esecuzione dei testamenti che indicassero un'opera assistenziale, qualora gli incaricati di costituirla quale "ente morale" ne fossero impossibilitati. Successivamente, la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972, stabiliva che le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza fossero amministrate dalla Congregazione di carità o da "corpi morali, consigli, direzioni ed altre amministrazioni speciali istituite dalle tavole di fondazione o dagli statuti regolarmente approvati". Tale legge veniva posta in esecuzione con i Regolamenti approvati con R.D. del 5 febbraio 1891, n. 9. In base al Regolamento amministrativo, la Congregazione di carità doveva essere costituita in ogni comune, anche se non aveva beni da amministrare e doveva tenere: un archivio per conservare i registri di protocollo per la corrispondenza in arrivo e in partenza e per altri atti di gestione amministrativa e contabile; una rubrica alfabetica divisa per materie per facilitare la ricerca degli atti; un registro cronologico delle deliberazioni; un elenco preciso ed aggiornato, diviso per categorie a seconda della natura dei beni, delle carte, titoli e documenti relativi ai singoli elementi del patrimonio amministrato; un inventario altrettanto ordinato ed aggiornato di tutti i beni che costituivano il patrimonio di ogni singola istituzione amministrata. Nel Regolamento di contabilità venivano descritte le norme relative alla gestione del patrimonio delle istituzioni pubbliche di beneficenza, all'"esercizio annuale", al "bilancio di previsione", al "servizio di riscossione, di cassa e dei depositi", al "rendimento dei conti". Le normative che succedevano alla legge del 1890 e ai Regolamenti del 1891 non avrebbero portato rilevanti cambiamenti nell'amministrazione delle Congregazioni di carità fino al R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, col quale il Ministro dell'Interno dichiarava sciolte le amministrazioni delle Congregazioni e di

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tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e imponeva di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni incaricate di proporre le opportune riforme. In base alla legge del 17 luglio 1890, n. 6972 le Congregazioni di carità erano composte da un presidente e da 4 membri nei comuni con popolazioni non superiore a 10.000 abitanti e di 8 membri, oltre al presidente, negli altri. Inoltre, per decisione del Prefetto, in caso di donazione o lascito, poteva essere ammesso a far parte della Congregazione il benefattore o la persona da esso designata per la gestione di tale bene. Il presidente era nominato dal consiglio comunale e in carica per 4 anni. Anche gli altri membri erano eletti dal consiglio comunale nella sessione di autunno e, per assumere o continuare il loro ufficio, erano obbligati a rendere il conto di una eventuale precedente amministrazione e a non avere avuto vertenze con la Congregazione. Essi inoltre assumevano l'incarico appena eletti, si rinnovavano per un quarto ogni anno ed erano sempre rieleggibili; nei primi tre anni la scadenza del loro mandato era estratta a sorte, in seguito determinata dall'anzianità. Nei Regolamenti per l'esecuzione della legge del 17 luglio 1890 emessi con R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99, venivano stabilite, tra l'altro, molte norme relative a casi particolari in cui potevano variare il numero e l'elezione degli amministratori delle Congregazioni. La legge del 4 marzo 1928, n. 413, riformava l'amministrazione della Congregazione di carità in quanto prevedeva che essa fosse amministrata da un presidente assistito da un comitato di "patroni" composto da: 4 membri nei comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti; 6 per quelli con popolazione superiore a 20.000 abitanti; 8 nei comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti. Il presidente veniva nominato dal Prefetto "tra le persone particolarmente competenti in materia di assistenza e beneficenza"; i "patroni" venivano nominati dallo stesso Prefetto "su terne presentate dalle Associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute agli effetti della legge 3 aprile 1926, n. 563". Nei comuni dove mancassero queste "Associazioni sindacali", le terne venivano designate dalle "Associazioni sindacali di 1° grado legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione è compreso il comune per il quale la designazione è richiesta". Le persone designate dovevano però appartenere, "per residenza o per esercizio di attività produttiva", al comune stesso. Il presidente e i "patroni" duravano in carica per 4 anni e potevano essere sempre rieletti, tenendo però presente le condizioni di ineleggibilità già previste dalla legge del 17 luglio 1890, n. 6972. Su deliberazione del presidente e sentito il parere del comitato dei "patroni", poteva comunque essere ammesso al suddetto comitato il benefattore o una persona da esso designata per la gestione del bene donato; tenuto conto della natura dell'istituzione e del valore del patrimonio, poteva inoltre esservi ammesso il fondatore o il rappresentante di un'opera pia amministrata dalla Congregazione di carità. Il Prefetto aveva facoltà di: sospendere o revocare il presidente con decreto motivato; disporre, "per gravi ragioni di opportunità amministrativa", lo scioglimento del comitato dei "patroni" o sospenderne la nomina (in tal caso avrebbe provveduto il presidente o, se impossibilitato, una persona da lui delegata con i requisiti per la nomina a "patrono"); delegare uno dei "patroni" per le funzioni di presidente, in caso di assenza o di impedimento di quest'ultimo; dichiarare decaduti, su proposta del presidente o anche d'ufficio con provvedimento definitivo, i "patroni" che, senza giustificati motivi, non intervenissero alle sedute per più di tre mesi consecutivi. Il presidente convocava o presiedeva il comitato dei "patroni"; per la validità delle delibere era necessaria la presenza della metà dei componenti, oltre il presidente: i pareri venivano emessi con la maggioranza assoluta dei voti. Il presidente doveva comunque provvedere nei casi di impossibilità di pronunciamento per mancanza del numero legale. Egli esercitava tutte le funzioni e deliberava su tutti gli affari riguardanti la gestione della Congregazione, mentre il comitato dei "patroni" aveva funzioni esclusivamente consultive. Il parere dei "patroni" era obbligatorio per le deliberazioni soggette

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all'approvazione della giunta provinciale amministrativa e per tutte le proposte di riforma relative agli istituti amministrati dalla Congregazione. In caso di discordia tra il parere del comitato e le proposte del presidente, costui doveva darne conto nel verbale di deliberazione.

Anche a Flavon gli organi amministrativi della Congregazione ricalcano quanto esposto nell'enunciato generale.

Contesto generale Con il R.D. del 26 aprile 1923 lo Stato italiano pose l'amministrazione delle Congregazioni di carità nelle mani di appositi commissari o commissioni, a loro volta dipendenti dal Ministero dell'Interno, mentre già con la legge del 17 luglio 1890, n. 6972 alle Congregazioni furono sottoposte tutte le istituzioni pubbliche benefiche. Il comune, attraverso il suo consiglio, operava una funzione di controllo sul consiglio di amministrazione della Congregazione.

La Congregazione di carità di Flavon manteneva rapporti con il comune omonimo, con la Prefettura di Trento, con gli enti creditizi e con i privati.

Fonti normative Legge 3 agosto 1862, n. 753, "Sull'amministrazione delle Opere pie"

Legge 17 luglio 1890, n. 6972, "Norme sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza"

Regio decreto 5 febbraio 1891, n. 33 e n. 99, "col quale, in esecuzione della legge 17 luglio 1890, n. 6973 (serie terza), si approvano i regolamenti sulle istituzioni pubbliche di beneficenza"

Legge 29 dicembre 1901, n.538 "portante disposizioni per il personale di ragioneria dell'amministrazione provinciale dell'interno e circa la pubblicazione dei bilanci e conti delle istituzioni di beneficenza"

Decreto luogotenenziale 2 dicembre 1915, n. 1847 " che semplificava alcuni servizi delle opere pie e dei manicomi"

Regio decreto 4 febbraio 1923, n. 335, "che stabilisce una procedura abbreviata per la revisione dei conti arretrati dei comuni e delle istituzioni pubbliche di beneficenza"

Regio decreto 22 aprile 1923, n. 982, che dispone la pubblicazione nei territori annessi della legislazione sulle istituzioni pubbliche di beneficenza

Regio decreto 26 aprile 1923, n. 976 "che da' facoltà al Ministro dell'interno di dichiarare sciolte le amministrazioni delle Congregazioni di carità e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni"

Regio decreto 14 giugno 1923, n. 1396, "Riforme alla legge 4 maggio 1898, sui monti di pietà"

Circolare 27 giugno 1923, n. 32687-II-2 della R.Prefettura della Venezia tridentina, "Istituzioni pubbliche di beneficenza"

Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2242, Estensione delle disposizioni dell'articolo 5 (I comma) del R.D.

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29 aprile 1923, n. 1164, ai conti delle istituzioni di pubblica beneficenza non ancora deliberati dalle rispettive amministrazioni al momento dell'entrata in vigore del precedente decreto 4 febbraio 1923, n. 335

Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2841, "Riforma della legge 17 luglio 1890, n. 6972, sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza"

Legge 4 marzo 1928, n.413, "Riforma dell'amministrazione delle Congregazioni di carità"

Regio decreto e relazione 18 giugno 1931, n.773, art.154, "Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza"

Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale

Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., A2. "Congregazione di carità di Flavon", 1925-1936 ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 1923-1974 Bibliografia SALA C., (a cura di), Profilo storico-istituzionale della Congregazione di carità dalle origini (1811) all'estinzione (1937). Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999

Note 1. ACFl., 1.2 "Comune di Flavon (ordinamento austriaco)", 1 "Verbali delle deliberazioni della Rappresentanza comunale", n. 3, 1922 febbraio 14 - 1925 ottobre 10 (con registrazioni del 1926); 2. ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 1 "Deliberazioni del Consiglio comunale -originali", n. 1, 1923 dicembre 24 - 1930 maggio 31; 3. ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 10 "Carteggio ed atti ordinati per annata", n. 1: cat. II, 1924; 4. ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 10 "Carteggio ed atti ordinati per annata", n. 6: cat. II; 5. ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 10 "Carteggio ed atti ordinati per annata", n. 1: cat. II, 1924

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fondo A2 Congregazione di carità di Flavon, 1925 - 1936 {1660}

1 busta; metri lineari 0.1

Soggetti produttori Congregazione di carità di Flavon, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30

Modalità di acquisizione e versamento Lo stretto rapporto col comune sul piano dello stesso funzionamento materiale ha fatto sì che la documentazione sia sempre stata conservata presso l'archivio comunale del quale costituisce un archivio aggregato.

Contenuto Il fondo archivistico comprende un'esigua documentazione della Congregazione di carità di Flavon a partire dal 1925 fino al 1936. Altra documentazione si trova nella serie:"Carteggio ed atti ordinati per annata" del fondo del comune di Flavon nel presente inventario.

È aggregato di: Fondo Comune di Flavon

Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione della Congregazione di carità di Flavon era conservato insieme ai documenti dell'ECA del comune omonimo. Nel presente intervento di riordino il materiale documentario è stato organizzato in tre serie archivistiche: deliberazioni del Consiglio d'amministrazione (originali e copie) e contabilità a partire dal 1925.

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serie A2.1 Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione - originali, 1926 - 1935 {1661}

Contenuto Il registro contenuto in questa serie contiene i verbali di deliberazione del Consiglio di amministrazione della Congregazione di carità di Flavon a partire dal 1930; è presente in testa al registro un verbale del consiglio d'amministrazione della Congregazione di carità di Cunevo del 1926.

ACFl.A2.1-1 {1662}

Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione

1926 ottobre 1; 1930 maggio 24 - 1935 dicembre 7 - 1926 ottobre 21: verbale di nomina del presidente della Congregazione di carità di Cunevo;

- 1930 maggio 24 - maggio 31; - 1932: nn. 1-2; - 1934: nn. 1-3; - 1935: nn. 1-2 Registro, pp. 13 (bianche cc. 2) Num. un. progr. 2

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serie A2.2 Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione - copie, 1926 {1663}

Contenuto Un'esigua documentazione relativa alle copie delle deliberazioni del Consiglio di amministrazione della Congregazione di carità di Flavon del 1926 è conservata in questa serie.

ACFl.A2.2-1 {1664}

Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione - copie

1926 agosto 14 - 1926 novembre 20 Fascicolo Num. un. progr. 2

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serie A2.3 Bilanci di previsione ed allegati, conti consuntivi ed allegati, ordinativi di {1665} entrata e mandati di pagamento, 1925 - 1936

Contenuto La serie è composta da varie tipologie documentarie (bilanci di previsione ed allegati, conti consuntivi ed allegati, ordinativi di entrata e mandati di pagamento) organizzate dagli uffici per annualità dal 1925 al 1936.

La serie raccoglie la documentazione contabile della Congregazione di carità dal 1925 al 1936.

ACFl.A2.3-1 {1666}

Contabilità

1925 - Bilancio di previsione (2 es.) ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 2

ACFl.A2.3-2 {1667}

Contabilità

1927 - Bilancio di previsione 1927/1929 (2 es.); - Conto consuntivo (2 es.) ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 2

ACFl.A2.3-3 {1668}

Contabilità

1929 - Conto consuntivo ed allegati;

- entrata: ordinativi di entrata, nn. 1-4; - uscita: mandati di pagamento, nn. 1-6; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 2

ACFl.A2.3-4 {1669}

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Contabilità

1930 - Bilancio di previsione 1930/1932 (2 es.) ed allegati; - conto consuntivo (2 es.) ed allegati; - entrata: ordinativi di entrata, nn. 1-3; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-2 Fascicolo Num. un. progr. 2

ACFl.A2.3-5 {1670}

Contabilità

1931 - Conto consuntivo ( 2 es.) ed allegati; - entrata: ordinativi di entrata, nn. 1-4; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-2 Fascicolo Num. un. progr. 2

ACFl.A2.3-6 {1671}

Contabilità

1932 - Conto consuntivo ( 2 es.) ed allegati; - entrata: ordinativi di entrata, nn. 1-3; - uscita: mandati di pagamento, nn. 1-3 Fascicolo Num. un. progr. 2

ACFl.A2.3-7 {1672}

Contabilità

1933 - Conto consuntivo ed allegati; - entrata: ordinativi di entrata, nn. 1-4; - uscita: mandati di pagamento, nn. 1-3 Fascicolo Num. un. progr. 2

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ACFl.A2.3-8 {1673}

Contabilità

1934 - Allegati al conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 2

ACFl.A2.3-9 {1674}

Contabilità

1935 - Allegati al conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 2

ACFl.A2.3-10 {1675}

Contabilità

1936 - Bilancio di previsione; - conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 2

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Ente

Ente comunale di assistenza di Flavon {1676}

1937 settembre 24 - 1993 luglio 1

Luoghi Flavon (TN)

Altre forme del nome E.C.A. di Flavon

Archivi prodotti Fondo Ente comunale di assistenza (ECA) di Flavon, 01/01/1937 - 31/12/1993

Storia Gli enti comunali di assistenza (E.C.A.) furono istituiti con la legge 3 giugno 1937, n. 847, entrata in vigore il 1° luglio 1937, in ogni comune del Regno, in sostituzione delle congregazioni di carità che contestualmente venivano soppresse. Per quanto riguarda il Trentino, una circolare emessa dalla Regia Prefettura della Provincia di Trento il 28 giugno 1937 precisava che, a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della legge n. 847 e dunque del passaggio di competenze tra la congregazione di carità e l'ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i Comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato del Segretario del Fascio e dalla Segretaria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria". Il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n. 125, entrato in vigore il 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937 in merito alla nomina e alla composizione dei comitati di amministrazione. Tale modifica si era resa necessaria anche in seguito all'emanazione del R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704, che sanciva la soppressione del Partito Nazionale Fascista: infatti, come detto, in precedenza i comitati di amministrazione erano composti dal podestà e da esponenti locali del Fascio. La legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, dettava le norme per lo scioglimento degli E.C.A., con effetto dal 1° gennaio 1983. Spettava dunque alle province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi degli articoli 8 e 18 dello statuto speciale di autonomia ( D.P.R. 31 agosto 1972, n. 670), disciplinare con proprie leggi l'assunzione delle funzioni degli E.C.A. da parte dei comuni, singoli o associati. La legge n. 2 prevedeva altresì, all’art. 5, che, qualora le province non avessero provveduto a emanare le leggi per il passaggio delle funzioni degli E.C.A. entro la data prevista, i comitati di amministrazione in carica avrebbero dovuto continuare a espletare tali funzioni con i beni e il personale già in dotazione all’ente. Con la legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, che disciplinava l'organizzazione dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento, veniva stabilito (art. 10) che le funzioni già esercitate dagli enti comunali di assistenza fossero delegate ai comuni e che per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti l'esercizio di tali funzioni avvenisse

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in forma associata da parte del comprensorio di appartenenza. Per quanto riguardava l'indirizzo, il coordinamento, la programmazione e l'attuazione dell'assistenza, tutte le funzioni venivano delegate alla Giunta provinciale. Ciononostante i comitati E.C.A. del Trentino-Alto Adige hanno continuato ad operare in qualità di commissari straordinari; l'effettivo passaggio di competenze ai comuni (Trento e Rovereto) e ai comprensori, nel caso di comuni con meno di 20.000 abitanti, è avvenuto a partire dal 1° luglio 1993, come previsto dalla circolare emanata dall’Assessorato alla Sanità e alle Attività sociali della Provincia autonoma di Trento in data 23 giugno 1993, prot. n. 520/ASS.52-RG/AGC/pm. Il 18 giugno 1993 la Giunta provinciale aveva provveduto a nominare, con propria deliberazione, i commissari liquidatori per tutti gli enti comunali di assistenza della provincia, con il compito di verificare lo stato di attuazione della legge regionale n. 2/1982 e di provvedere a tutti gli altri adempimenti necessari alla liquidazione.

Con decreto prefettizio n. 23420-II.B del 24 settembre 1937 veniva costituito il comitato dell'ente comunale di assistenza di Flavon per il quadriennio 1° ottobre 1937 - 30 settembre 1941; tale data costituisce la prima data di attestazione dell'ente (1). Successivamente alla ricostituzione in comuni autonomi di Cunevo e Terres, precedentemente aggregati in periodo fascista a quello di Flavon, anche l'E.C.A. di Flavon subisce un cambiamento dividendo il patrimonio tra i nuovi enti di assistenza nati a Terres il 17 settembre 1947 e a Cunevo il 1° ottobre dello stesso anno con la nomina dei loro rispettivi comitati d'amministrazione (2) (3). L'ultima data riportata nell'intestazione è quella istituzionale e corrisponde a quella di scioglimento dell'E.C.A., ovvero il 1° luglio 1993, come disposto dalla circolare P.A.T del 23 giugno 1993, prot. n. 520/ASS.52-RG/AGC/pm (4).

Condizione giuridica L'ente comunale di assistenza era un ente autarchico istituzionale. La legge 3 giugno 1937, n. 847, entrata in vigore il 1° luglio 1937, sopprimeva le congregazioni di carità e istituiva in ogni comune del regno gli enti comunali di assistenza, demandando loro tutte le attribuzioni già assegnate dalle leggi allora vigenti alle congregazioni di carità. Ciononostante, restava in vigore la legge 17 luglio 1890, n. 6972 ("legge Crispi"), con le modificazioni successive (R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841; legge 17 giugno 1926, n. 1187). Con il R.D.L. 14 aprile 1944, n. 125, entrato in vigore il 7 giugno 1944, che modificava l’art. 2 della legge del 1937, si dettavano nuove norme sulla nomina e sulla composizione dei comitati di amministrazione degli E.C.A.: questi sarebbero stati composti, da allora in poi, da cinque membri nei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, da nove membri nei comuni con popolazione inferiore ai 50.000 abitanti e da tredici negli altri. Il comitato sarebbe stato nominato dalla giunta comunale (in seguito dal consiglio) con propria deliberazione, soggetta poi all'approvazione del prefetto, e sarebbe durato in carica quattro anni. Il presidente sarebbe stato eletto dal comitato fra i suoi membri durante la prima riunione. Il nuovo decreto fu emanato anche in seguito alla soppressione del partito Nazionale Fascista, avvenuta con R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704: questo fatto aveva reso ovviamente necessaria la ridefinizione dei comitati di amministrazione degli E.C.A., in precedenza composti dal podestà e da esponenti locali del Fascio. Con il D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968, riguardante il decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno, veniva sostituito l'art. 3 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841: le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza venivano divise in due classi. Appartenevano alla prima classe quelle che esercitavano l'assistenza e la beneficenza a favore dei

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poveri esistenti nel territorio di tutta la Repubblica e quelle che avevano un'entrata annua ordinaria effettiva superiore ai 30 milioni di lire. Tutte le altre appartenevano alla seconda classe (art. 11).

Gli enti comunali di assistenza venivano soppressi con D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616. L'art. 25 prevedeva quanto segue: "Le attribuzioni degli enti comunali di assistenza, nonche' i rapporti patrimoniali ed il personale, sono trasferiti ai rispettivi comuni entro e non oltre il 30 giugno 1978. Le regioni con proprie leggi determinano le norme sul passaggio del personale, dei beni e delle funzioni dei disciolti enti comunali di assistenza ai comuni, nel rispetto dei diritti acquisiti dal personale dipendente. Fino all'entrata in vigore della legge di riforma della finanza locale, la gestione finanziaria delle attività di assistenza attribuite ai comuni viene contabilizzata separatamente e i beni degli ECA-Enti comunali di assistenza e delle I.P.A.B. di cui al presente articolo conservano la destinazione di servizi di assistenza sociale anche nel caso di loro trasformazione patrimoniale". La legge 25 febbraio 1982, n. 2, della regione Trentino - Alto Adige, cui era demandato di legiferare in materia, recepiva in sostanza quanto previsto dalla normativa nazionale e dettava le norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza a decorrere dal 1° gennaio 1983. All'art. 5 si stabiliva tuttavia che i comitati di amministrazione dovevano continuare a gestire le funzioni loro assegnate fino all'emanazione, da parte delle province autonome di Trento e di Bolzano, cui la materia competeva, delle norme relative al passaggio delle funzioni che erano state degli E.C.A. In provincia di Trento la materia socio-assistenziale veniva completamente ridefinita con la legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14: in essa si delegava ai comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti oppure ai comprensori, per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti, l'esercizio delle funzioni precedentemente espletate dagli E.C.A. Infine, una circolare emanata dall'Assessorato alla Sanità e alle Attività sociali della Provincia autonoma di Trento, in data 23 giugno 1993 (prot. n. 520/ASS.52-RG/AGC/pm), comunicava nuove disposizioni per lo scioglimento definitivo degli E.C.A. a partire dal 1° luglio 1993. Nella circolare era specificato che i comuni di Trento e Rovereto e, per il restante territorio provinciale, i comprensori sarebbero divenuti i nuovi enti gestori dei servizi socio-assistenziali.

Funzioni, occupazioni e attività La legge 3 giugno 1937, n. 847, disponeva l'istituzione, in ogni comune, dell'ente comunale di assistenza con "lo scopo di assistere gl'individui e le famiglie che si trovino in condizioni di particolare necessità" (art. 1). L'intento della legge era quello di perfezionare il sistema assistenziale nella sua organizzazione periferica: per questo regolava la costituzione e il funzionamento dei nuovi enti, ne adeguava la denominazione alla moderna concezione di soccorso agli indigenti e uniformava le modalità di erogazione dell'attività assistenziale in tutti i comuni. Come si deduce dagli articoli 7 e 8 della legge del 1937, l'assistenza cui erano destinati gli E.C.A. era quella "generica", la quale si concretizzava in soccorsi o prestazioni immediate e temporanee (ad esempio piccoli sussidi, razioni di vitto, ricovero notturno ecc.). La stessa legge (art. 5) aveva soppresso in ogni comune la congregazione di carità ed aveva affidato all'ente comunale di assistenza "tutte le attribuzioni ... assegnate dalle leggi ... alla Congregazione di Carità, intendendosi sostituto in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione l'Ente comunale di assistenza alla Congregazione di Carità". Pertanto (art. 6) "con la entrata in vigore della ... legge, sono di diritto

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trasferiti ad ogni Ente comunale di assistenza il patrimonio della Congregazione di Carità del rispettivo comune; le attività a questa spettanti per qualsiasi titolo; e l'amministrazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ad essa affidate". L'art. 7 della medesima legge n. 847 disponeva la fusione "con l'Ente comunale di assistenza delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e delle altre opere esistenti nel comune che abbiano lo stesso fine", affinché provvedessero "all'assistenza generica immediata e temporanea, con soccorsi in denaro o in natura o con prestazioni". Dalla fusione erano escluse perciò le istituzioni aventi scopi differenti: infatti l'art. 8 della legge prevedeva la separazione dagli enti comunali di assistenza delle istituzioni già amministrate dalla congregazione di carità aventi fini diversi dall'assistenza generica, immediata e temporanea, come ospedali, orfanotrofi, ricoveri di vecchi e inabili ecc.

Fra le attribuzioni e le facoltà trasferite al nuovo ente "ope legis" prevalevano quelle già esercitate dalle congregazioni di carità in forza degli art. 3, 4, 7 e 8 della legge 17 luglio 1890, n. 6972. Dall’applicazione dell’ art. 3 della succitata legge, deriva che l'E.C.A., così come la preesistente congregazione di carità, aveva capacità di acquistare e possedere beni e di ricevere lasciti e donazioni; ad esso erano devolute le disposizioni a favore dei poveri espresse genericamente. In particolare se si trattava di beni di scarsa entità patrimoniale destinati a scopo di beneficenza generica, non era necessaria l'erezione in ente morale del lascito, ma era sufficiente, dopo che il prefetto ne avesse autorizzata l'accettazione, inserire le norme per l'erogazione delle rendite nello statuto organico dell'E.C.A. Qualora invece il lascito avesse avuto un'importante consistenza economica ed uno scopo particolarmente distinto dai fini generici dell'ente di assistenza, poteva essere eretto un ente morale, per dare ad esso una personalità propria e distinta. In base all'art. 4 della stessa legge del 1890, l'E.C.A. poteva amministrare, per renderne più semplice ed economica la gestione, un ente autonomo, senza che questo perdesse la sua personalità giuridica, né i suoi fini, né il suo patrimonio. A tal fine l'E.C.A. doveva tenere distinte, redigendo un bilancio separato, le rendite del proprio patrimonio da quelle delle istituzioni amministrate, che dovevano essere utilizzate esclusivamente per i fini previsti dai loro statuti. L’art. 7 della succitata legge, prevedeva che la congregazione di carità, e quindi, dopo l’entrata in vigore della legge n. 847/1937, l’ente comunale di assistenza, dovesse curare gli interessi dei poveri del comune e assumerne la rappresentanza legale dinnanzi all'autorità amministrativa e giudiziaria; l’art. 8 stabiliva inoltre che dovesse occuparsi dei provvedimenti amministrativi e giudiziari di assistenza e tutela legale degli orfani, dei minorenni abbandonati, dei ciechi e dei sordomuti poveri, e che dovesse assumere provvisoriamente la loro cura, nei casi di urgenza, con la prestazione di soccorsi immediati. Poiché dunque l'E.C.A. era il centro intorno al quale si svolgeva l'organizzazione pubblica di assistenza nel comune, esso doveva essere costituito in ogni comune, anche qualora non vi fosse patrimonio da amministrare, perché avrebbe dovuto, in ogni caso, provvedere all'erogazione dei fondi che il Ministero dell'Interno assegnava tramite le prefetture, per l'espletamento delle funzioni assistenziali. Per quanto concerne gli scopi assistenziali, l'E.C.A. aveva il compito di intervenire nei casi di bisogni urgenti, dipendenti da circostanze transitorie, nelle quali era necessaria la pronta somministrazione di soccorsi in denaro o in natura o di prestazioni personali o di altre immediate e improrogabili forme assistenziali, in attesa che gli enti e gli altri organi competenti intervenissero con le più appropriate forme di assistenza sociale o che comunque terminasse lo stato di disagio che aveva determinato il ricorso all'assistenza.

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L'E.C.A. non faceva beneficenza, ma attività di assistenza sociale, intesa a sottrarre da momentanee difficoltà gli individui che, per ragioni di età o di salute, fossero inabili al lavoro o comunque non lo trovassero e non potessero usufruire dell'assistenza sindacale, né delle assicurazioni sociali. La legge del 1937 non richiedeva, per l'intervento assistenziale, lo stato di povertà. Successivamente, con l'art. 15 del decreto legislativo luogotenenziale 22 marzo 1945, n. 173, che istituiva i comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici, si stabilì che dovesse essere istituito in ogni comune, a cura dell'E.C.A., un elenco delle persone ivi dimoranti assistite o bisognose di assistenza in quanto colpite da uno stato di povertà o di bisogno. Sulla base dell'iscrizione in detto elenco veniva rilasciato agli interessati, d'ufficio o su richiesta, un libretto di assistenza nel quale erano annotate le singole prestazioni. Era obbligo degli E.C.A. di esigere, da coloro che richiedevano l'assistenza, il possesso del libretto e di annotarvi i procedimenti adottati. Gli enti comunali di assistenza provvedevano all'espletamento delle loro funzioni utilizzando le rendite del loro patrimonio e di quello delle istituzioni amministrate (a meno che non fossero destinate a particolari scopi istituzionali), le elargizioni delle province, dei comuni e di altri enti pubblici e privati e le somme derivanti dai proventi dell'addizionale istituita con R.D.L. 30 dicembre 1936, n. 2171 (art. 4 della legge n. 847/1937). Tale addizionale si applicava, nella misura di un centesimo per ogni lira di imposta, sull'imposta di ricchezza mobile e sulle imposte di registro, di successione, di manomorta e ipotecarie. In seguito l'addizionale fu elevata a due centesimi per ogni lira con R.D.L. 30 novembre 1937, n. 2145, e poi a cinque con il decreto legislativo luogotenenziale 18 febbraio 1946, n. 100 (art. 7). Tuttavia con quest’ultimo decreto si stabilì anche che i tre quinti del provento fossero devoluti a favore delle province, non agli E.C.A. (art. 7, comma 2). Per di più agli E.C.A. non era destinato tutto il 2% del ricavato dell'addizionale, ma soltanto la parte stabilita con la legge di bilancio. La somma relativa veniva così ripartita tra le province e messa a disposizione dei prefetti; essi a loro volta la ripartivano fra gli enti comunali di assistenza della provincia. Con il D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968, riguardante il decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno, veniva stabilito (art. 17): "i quattro quinti dei fondi stanziati annualmente sia nella parte ordinaria che in quella straordinaria del bilancio del Ministero dell'Interno per l'integrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza, ai sensi della legge 3 giugno 1937, n. 847, della legge 8 aprile 1940, n. 377, e del decreto legislativo 22 marzo 1945, n. 173, vengono dal Ministero ripartiti nei primi due mesi dell'esercizio finanziario, tra le province, affinché i prefetti li distribuiscano fra gli enti comunali di assistenza. Il residuo quinto resta a disposizione del Ministero per fronteggiare successive esigenze inerenti all'integrazione dei bilanci degli enti predetti". Il Ministero dell'interno, dal 1950, forniva inoltre agli E.C.A. le somme per la concessione agli assistiti della maggiorazione sul trattamento assistenziale istituita con legge 30 novembre 1950, n. 997. Un'altra fonte di integrazione finanziaria era costituita dai contributi assegnati agli E.C.A. attingendo al “Fondo nazionale di soccorso invernale”, istituito con la legge 3 novembre 1954, n. 1042, e gestito dal Ministero dell'interno.

L'E.C.A. di Flavon ricalca nelle sue funzioni gli elementi sopradescritti.

Struttura amministrativa L'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847, prevedeva che l'E.C.A. fosse amministrato da un comitato presieduto dal podestà e cui facevano parte un rappresentante del fascio di combattimento, designato dal segretario del fascio; la segretaria del fascio femminile; rappresentanti delle associazioni sindacali, in numero di quattro nei comuni con

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popolazione non superiore ai 20.000 abitanti; di sei nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 e fino a 100.000 abitanti; di otto nei comuni con più di 100.000 abitanti. Detti rappresentanti erano nominati dal prefetto, su terne proposte dalle associazioni sindacali legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione era compreso il comune per il quale la proposta veniva fatta; dovevano appartenere, per esercizio di attività produttiva, al comune stesso; duravano in carica quattro anni, e potevano sempre essere confermati. Il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937: l'E.C.A. aveva un Comitato per l'Amministrazione composto di cinque membri nei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, di nove nei comuni con una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti, di tredici negli altri. I membri del Comitato erano nominati a votazione segreta con deliberazione della Giunta municipale (solo in seguito al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1 e alla L. 9 giugno 1947, n. 530 l'elezione spettava al Consiglio). La votazione era approvata dal Prefetto; i membri duravano in carica quattro anni e avevano mansioni gratuite. Il Comitato nominava il presidente tra i suoi membri nella prima riunione. Non potevano essere nominati membri del Comitato per l'amministrazione dell'E.C.A. coloro che, a norma dell'art. 7 del R.D.L. 4 aprile 1944, n. 111, non potevano essere nominati assessori municipali ad eccezione degli ecclesiastici e dei ministri di culto. L'elezione del Comitato era libera: ogni consigliere poteva votare tanti nomi quanti erano i membri da eleggere; oppure si poteva procedere a successive elezioni singole, votando ogni volta un solo nome; in entrambi i casi erano eletti coloro che conseguivano la maggioranza assoluta dei voti; a parità di voti era eletto il più anziano d'età. Dopo due votazioni libere, si procedeva al ballottaggio (art.6 del Regolamento 5 febbraio 1891, n. 99): si poteva cioè votare solo per uno dei due nomi che nella precedente elezione avevano riportato il maggior numero di voti. Le adunanze del Comitato amministratore erano ordinarie e straordinarie. Le prime avevano luogo in maggio e in settembre, o nelle epoche stabilite dalla legge del 3 giugno 1937, n. 837 per l'esame del conto consuntivo; per l'approvazione del bilancio preventivo e delle eventuali variazioni del medesimo; le altre, straordinarie, erano convocate ogniqualvolta ci fosse un'urgente necessità, sia per invito del Presidente, sia per domanda scritta e motivata di almeno due dei componenti il Comitato stesso, sia per invito dell'autorità governativa. Il Comitato amministratore dell'E.C.A. esercitava tutte le attribuzioni relative alla gestione dell'ente ed alla sua attività assistenziale e deliberava, collegialmente, su tutti gli affari che interessavano l'istituzione stessa. In particolare spettava al Comitato: deliberare entro settembre il bilancio di previsione, ed entro maggio il conto proprio e quello delle istituzioni che amministrava; predisporre il preventivo programma assistenziale per il periodo 1° luglio - 30 giugno dell'anno successivo, da sottoporre all'approvazione del Prefetto; prendere le deliberazioni per stare in giudizio; deliberare sull'affrancazione dei legati, censi, livelli, oneri ed altre prestazioni perpetue redimibili di ogni natura, che derivassero da obbligazioni civili accertate; promuovere l'autorizzazione per l'accettazione di eredità, di lasciti e di doni, per il riconoscimento legale di nuove fondazioni di beneficenza, sostituendosi, se necessario, agli amministratori ed esecutori testamentari che non potevano o non volevano compiere gli atti necessari, e fare gli atti conservativi occorrenti; proporre gli statuti e formulare i regolamenti di amministrazione e servizio interno; nominare, sospendere e licenziare gli impiegati e i salariati; provvedere al servizio di esazione e di tesoreria; nominare persone e comitati per l'attuazione dell'assistenza e accertamenti necessari; promuovere le riforme nell'amministrazione e le mutazioni del fine delle locali istituzioni di assistenza e beneficenza; deliberare su tutti gli atti che riguardavano l'amministrazione del patrimonio, l'uso delle rendite e l'interesse dell'istituzione rappresentata; promuovere, in relazione alle esigenze locali, le opportune iniziative per il coordinamento dell'azione propria dell'ente con quella perseguita, in forza delle disposizioni statutarie o

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fondazionali, dalle altre istituzioni a carattere generico o specifico del luogo. Il Presidente e i membri del Comitato non potevano percepire assegni o remunerazioni per il loro operato all'interno dell'ente. Il Presidente del Comitato amministratore rappresentava l'ente; predisponeva gli atti deliberativi; organizzava, in collaborazione con il Comitato, l'attività assistenziale; spediva avvisi per la convocazione del Comitato, presiedendone e dirigendone le adunanze; provvedeva agli affitti e agli appalti autorizzati e alla stipulazione dei contratti relativi; curava la regolare tenuta degli inventari, la conservazione dei titoli e documenti relativi ai beni; procedeva alle ordinarie verifiche di cassa; vigilava che nei tempi stabiliti il tesoriere redigesse il conto; poteva sospendere, per gravi e urgenti motivi, gli impiegati e i salariati, riferendo al Comitato adunato in breve tempo; prendeva, in caso d'urgenza, tutti i provvedimenti necessari; aveva facoltà di affidare ai membri del Comitato speciali incarichi per lo svolgimento dell'attività dell'ente.

Con decreto prefettizio 24 settembre 1937, n. 23420-II-B (5) venne nominava il comitato di amministrazione dell'E.C.A. di Flavon composto da: Giuseppe Giovannini, podestà del comune di Flavon e presidente, Filippo Poda, la segretaria del Fascio femminile, Mario Dallatorre, Francesco Pilati, Carlo Cristofolini e Enrico Tolotti. All'atto dello scioglimento dell'Ente il comitato di amministrazione era composto da: Alberta Nardelli, presidente e in seguito commissario liquidatore; e dai membri Riccardo Giovannini, Luciano Pedron, Adolfo Tolotti e infine Palma Zanin (6).

Contesto generale L'E.C.A., a norma dell'art. 9 della legge istitutiva (L. 3 giugno 1937, n. 847), era sottoposto ad uno speciale controllo, che abbracciava tutta l'attività tecnica dell'ente e che si esercitava mediante l'approvazione del prefetto di una particolareggiata relazione sull'opera assistenziale svolta durante l'anno, sulle erogazioni disposte e sul programma dell'attività da svolgere nell'anno successivo. Lo stesso art. 9 prevedeva che per tutti i rimanenti atti e particolarmente per quanto concerneva la gestione del patrimonio e di tutte le istituzioni amministrate, l’E.C.A. fosse soggetto alle norme che regolavano la vigilanza e la tutela sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. Per quanto riguarda la tutela, ovvero il controllo esteso al merito sulle deliberazioni degli enti controllati, l’art. 35 della legge 17 luglio 1890, n. 6972, prevedeva che questa competesse alla giunta provinciale amministrativa, organo collegiale dell’amministrazione periferica dello Stato dipendente, naturalmente, dal Ministero dell’Interno. Lo stesso articolo di legge disponeva che fossero soggetti all'approvazione della giunta provinciale amministrativa: i bilanci preventivi; il conto consuntivo degli amministratori ed i conti dei tesorieri ed esattori; i contratti di acquisto e di alienazione di beni immobili e l'accettazione e il rifiuto di lasciti o doni, salve le disposizioni della legge del 5 giugno 1850, relative alla capacità di acquistare dei corpi morali; le locazioni e conduzioni per un termine maggiore di nove anni; le deliberazioni che comportassero trasformazione o diminuzione di patrimonio; le deliberazioni che stabilissero o modificassero le piante organiche degli impiegati, i collocamenti a riposo con pensione e le liquidazioni delle pensioni; le deliberazioni relative al servizio di esazione o di tesoreria ed alle cauzioni degli esattori o dei tesorieri; le deliberazioni per stare in giudizio, fatta eccezione per i provvedimenti da assumere in casi di urgenza e salvo in questi casi l'obbligo di chiedere immediatamente l'approvazione.

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Per quanto riguarda la vigilanza, già la legge del 1890 prevedeva l'azione popolare a tutela dell'integrità del patrimonio degli indigenti e, all’art. 44, affidava al Ministro dell'Interno un potere di “alta sorveglianza” sulla pubblica beneficenza. In seguito, con la riforma effettuata con R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, veniva riconosciuto allo stesso Ministro il diritto di intervenire in tutti i giudizi della pubblica beneficenza (art. 9). Questo diritto fu poi attribuito al prefetto, ai sensi del D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968 (art. 14), come conseguenza del decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno. L'E.C.A. doveva far approvare le deliberazioni dell'elezione dei membri del suo comitato dal prefetto fino al 1944, come risulta dal sistema di controllo vigente fino a quella data (il prefetto cioè esercitava sulle deliberazioni comunali un controllo pieno, di merito e di approvazione); in seguito all’emanazione della legge 9 giugno 1947, n. 530, il prefetto esercitava solo un controllo di legittimità sulla deliberazione consiliare (art. 3). Con decreto legislativo luogotenenziale 22 marzo 1945, n. 173, venivano istituiti i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici: oltre ad altri compiti specifici, essi dovevano vigilare sulla gestione degli Enti comunali di assistenza e delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza poste sotto la disciplina della legge 17 luglio 1890, n. 6972, e successive modificazioni, affinché l'erogazione della beneficenza si compisse secondo le norme legislative e regolamentari in vigore (art. 3). Inoltre, all'art. 14, si disponeva quanto segue: "per l'esplicazione dell'attività di sua competenza, il Comitato provinciale si vale della collaborazione dell'Ente comunale di assistenza. Spetta a questo di promuovere l'intervento del Comitato provinciale, quando lo ritenga necessario e, nei casi di assoluta urgenza, di adottare i provvedimenti necessari e indilazionabili nell'interesse dei bisognosi, con obbligo di riferirne subito al Comitato stesso".

L'Ente comunale di Flavon era soggetto alla tutela della Prefettura di Trento (1947-1948) e poi della Giunta provinciale di Trento (1949-1993); inoltre manteneva contatti con il Commissariato del Governo, con il Servizio alle attività socio- assistenziali della Provincia Autonoma di Trento e con la Regione Trentino - Alto Adige, con il comune di Flavon, con le Unità sanitarie locali e con privati.

Fonti normative Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza"

Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza"

Circolare 28 giugno 1937, n. 23420 II - B, della r. Prefettura della Provincia di Trento, "Ente comunale di assistenza"

Regio decreto 19 dicembre 1940, n. 2023, "Aggiunte all'art. 56 del regolamento di contabilità per le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, approvato con R.D. 5 febbraio 1891, n. 99".

Regio decreto legge 2 agosto 1943, n. 704, Soppressione del Partito nazionale fascista

Regio decreto legge 14 aprile 1944, n. 125, "Modifica dell'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847, sull'istituzione degli Enti comunali di assistenza"

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Decreto legislativo luogotenenziale 18 gennaio 1945, n. 48, "Nuove norme per la modificazione delle piante organiche del personale degli Enti locali"

Decreto legislativo luogotenenziale 22 marzo 1945, n. 173, "Istituzione di Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblica"

Decreto legge 21 aprile 1948, n. 1372, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali"

Legge 24 novembre 1948, n. 1437, "Proroga al 30 giugno 1949 del decreto legislativo 26 gennaio 1948, n. 90, concernente modalità di pagamento delle integrazioni dei bilanci degli Enti Comunali di Assistenza, delle indennità di caropane e delle spese per il servizio razionamento consumi"

Legge 3 agosto 1949, n. 589, "Provvedimenti per agevolare l'esecuzione di opere pubbliche di interesse degli Enti locali"

Legge 30 luglio 1951, n. 961, "Ratifica, con modificazioni, del D.L. 21 aprile 1948, n. 1372, concernente provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali"

Decreto del Presidente della Repubblica 19 agosto 1954, n. 968, "Decentramento dei servizi del Ministero dell'interno"

Legge 11 marzo 1958, n. 209, "Conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali"

Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità"

Decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1959, n. 97, Norme di attuazione dello Statuto speciale per la regione Trentino Alto Adige in materia di istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza

Legge 30 gennaio 1963, n. 70, "Norme sulle anticipazioni da parte dello Stato delle rette di spedalità dovute dai Comuni agli ospedali e cliniche universitarie"

Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali"

Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 469, "Norme di attuazione dello Statuto per la Regione Trentino-Alto Adige in materia di assistenza e beneficenza pubblica"

Legge provinciale 1 settembre 1980, n. 30, "Norme concernenti l'esercizio di funzioni già svolte da enti pubblici a carattere nazionale operanti in materia assistenziale"

Decreto del Presidente della Repubblica 24 marzo 1981, n. 215, "Norme di attuazione dello statuto speciale

493

per il Trentino-Alto Adige concernenti modifiche al D.P.R. 28 marzo 1975, n. 469: assistenza e beneficenza pubblica".

Legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, "Norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza"

Legge regionale 11 giugno 1987, n. 6, "Norme per il rinnovo dei comitati amministrativi degli enti comunali di assistenza"

Legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., A3 "Ente comunale di assistenza (ECA) di Flavon", 1937-1993

Note 1. ACFl., A3 "Ente comunale di assistenza (ECA) di Flavon", 1 " Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità", n. 1: carteggio ed atti, 1937; 2. ACTr., "Comune di Terres (ordinamento italiano), 1947-1973; 3. ACCu., A3 "Ente comunale di assistenza (ECA) di Cunevo", 2 " Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità", n. 1; 4. ACFl., A3 "Ente comunale di assistenza (ECA) di Flavon", 1 " Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità", n. 57: carteggio ed atti, 1993; 5. ACFl., A3 "Ente comunale di assistenza (ECA) di Flavon", 1 " Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità", n. 1: carteggio ed atti, 1937; 6. ACFl., A3 "Ente comunale di assistenza (ECA) di Flavon", 1 " Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità", n. 57: deliberazione del comitato d'amministrazione, n. 4, 1993 giugno 26

494

fondo A3 Ente comunale di assistenza (ECA) di Flavon, 1937 - 1993 {1677}

17 buste; metri lineari 1.7

Soggetti produttori Ente comunale di assistenza di Flavon, 1937 settembre 24 - 1993 luglio 1

Modalità di acquisizione e versamento Lo stretto rapporto col comune sul piano dello stesso funzionamento materiale (sede, personale) ha fatto sì che la documentazione sia sempre stata conservata presso l'archivio comunale, del quale costituisce un archivio aggregato.

Contenuto L'archivio dell'Ente comunale di assistenza comprende documentazione dal 1937 al 1993, in buono stato di conservazione.

È aggregato di: Fondo Comune di Flavon

Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in buste con qualche registro sciolto; parte del carteggio e della contabilità (bilanci, conti, verbali di chiusura, mastri, e documenti giustificativi) erano conservati assieme per annata. Con il presente lavoro sono state riordinate le carte nel rispetto dell'impianto originario, conferendo all'archivio una struttura coerente con lo stesso. E' da rilevare la presenza di una serie composita, riscontrata generalmente negli archivi degli ECA, contenente deliberazioni, carteggio ed atti, registri ed atti contabili organizzati per annata invece che ripartiti in serie secondo le rispettive tipologie: il fatto è certamente riconducibile alla stessa entità delle carte prodotte annualmente. Si segnala la presenza di tre buste contenente documentazione per oggetto o per materia. Le illustrazioni specifiche delle caratteristiche della serie è state riportata nella relativa introduzione.

495

serie A3.1 Deliberazioni del comitato di amministrazione - originali, 1951 - 1973 {1678}

Contenuto Le deliberazioni originali del Comitato di amministrazione dell'ECA di Flavon sono registrate, a partire dal 1951, sui registri conservati in questa serie, che contiene anche un indice delle stesse.

ACFl.A3.1-1 {1679}

"Registro delibere ECA dal 1951"

1951 aprile 8 - 1959 dicembre 5 - 1951. nn. 1-2; - 1952: nn. 1-4;

- 1953: nn. 1-4; - 1954: nn. 1-4; - 1955: nn. 1-4; - 1956: nn. 1-4; - 1957: nn. 1-6; - 1958: nn. 1-3; - 1959: nn. 1-9 Registro, cc. 40 n.n. Num. un. progr. 3

ACFl.A3.1-2 {1680}

"Delibere ECA"

1960 aprile 26 - 1969 dicembre 17 - 1960: nn. 1-3; - 1961: nn. 1-7; - 1962: nn. 1-5; - 1963: nn. 1-7; - 1964: nn. 1-8; - 1965: nn. 1-3; - 1966: nn. 1-3; - 1967: n.1;

- 1968: nn. 1-7; - 1969: nn. 1-4 Registro, cc. 102 n.n.

496

Num. un. progr. 3

ACFl.A3.1-3 {1681}

"Indice deliberazioni ECA"

1951 aprile 8 - 1973 gennaio 17 Registro, cc. 7 n.n. Num. un. progr. 3

497

serie A3.2 Protocolli degli esibiti, 1941 - 1970 {1682}

Contenuto La serie raccoglie i protocolli degli esibiti che registrano i movimenti della corrispondenza in arrivo e in partenza dal 1941 al 1970.

ACFl.A3.2-1 {1683}

"Protocollo" degli esibiti

1941 gennaio 20 - 1943 gennaio 5 - 1941: nn. di prot. 1-21; - 1942: nn. di prot. 1-21;

- 1943: nn. di prot. 1-13; - 1944: nn. di prot. 1-10; - 1945; - 1946: n. di prot. 1 Registro Num. un. progr. 3

ACFl.A3.2-2 {1684}

Protocollo degli esibiti

1951 agosto 9 - 1970 novembre 6 - 1951: nn. di prot. 1-25; - 1952-1954: nn. di prot. 1-120; - 1955: nn. di prot. 1-34; - 1956: nn. di prot. 1-16; - 1957: nn. di prot. 1-20; - 1958: nn. di prot. 1-9; - 1959: nn. di prot. 1-7; - 1960: nn. di prot. 1-13; - 1961: nn. di prot. 1-8; - 1962: nn. di prot. 1-5; - 1963-1964: nn. di prot. 1-18;

- 1965: nn. di prot. 1-24; - 1966: nn. di prot. 1-22; - 1967: nn. di prot. 1-7;

498

- 1968: nn. di prot. 1-6; - 1969: nn. di prot. 1-8; - 1970: nn. di prot. 1-4 Registro Num. un. progr. 3

499

serie A3.3 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1937 - 1993 {1685}

Contenuto La serie è composta da varie tipologie documentarie (deliberazioni, carteggio ed atti, registri e documenti contabili) organizzate dagli uffici per annualità secondo un uso diffuso presso gli enti comunali di assistenza del Trentino, verosimilmente a causa della non rilevante entità delle carte.

La serie completa raccoglie i fascicoli annuali che coprono gli anni 1937 - 1993.

ACFl.A3.3-1 {1686}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1937 - Carteggio ed atti; - conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-3; - mandati di pagamento, nn. 1-2 Fascicolo Num. un. progr. 4

ACFl.A3.3-2 {1687}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1938 - Carteggio ed atti; - conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1[6]; - mandati di pagamento, nn. 1-11 Fascicolo Num. un. progr. 4

ACFl.A3.3-3 {1688}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1939 - Carteggio ed atti; - conto consuntivo ed allegati;

500

- reversale di cassa, nn. 1-8; - mandati di pagamento, nn. 1-10 Fascicolo Num. un. progr. 4

ACFl.A3.3-4 {1689}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1940 - Deliberazioni, nn. 1-4; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-5; - mandati di pagamento, nn. 1-11; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 4

ACFl.A3.3-5 {1690}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1941 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, n. 2; - carteggio ed atti, nn. di prot. 1-21; - bollettario "Buoni per somministrazioni d'alimenti o di valuta", 1938-1941;

- bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-9; - mandati di pagamento, nn. 1-13 Fascicolo Num. un. progr. 4

ACFl.A3.3-6 {1691}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1942 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-3; - carteggio ed atti: nn. di prot. 1-21. Si segnala: modello di statuto organico; - bilancio di previsione ed allegati;

501

- conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-2; - mandati di pagamento, nn. 1-6 Fascicolo Num. un. progr. 4

ACFl.A3.3-7 {1692}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1943 - Carteggio ed atti, nn. di prot. 1-13; - domande di assistenza, 1938 - 1943; - bilancio di previsione; - conto consuntivo; - reversale di cassa, n. 1; - mandati di pagamento, nn. 1-8; - documenti giustificativi del conto: "Fatture e note liquidate", 1937 - 1943 Fascicolo Num. un. progr. 5

ACFl.A3.3-8 {1693}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1944 - Carteggio ed atti, nn. di prot. 1-10; - bilancio di previsione ed allegati;

- conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-4; - mandati di pagamento, art. 1-5; - documenti giustificativi del conto

Fascicolo Num. un. progr. 5

ACFl.A3.3-9 {1694}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1945 - Carteggio ed atti, nn. di prot. 1-11; - bilancio di previsione ed allegati;

502

- conto consuntivo ed allegati; - mandati di pagamento, nn. 1-4; - documenti giustificativi del conto: "Verbali di verifica della cassa" per gli anni 1937-1944, 1937 - 1945; "Fatture ditta casa editrice F. Apollonio", 1942 - 1945 Fascicolo Num. un. progr. 5

ACFl.A3.3-10 {1695}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1946 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - giornale di cassa; - reversali di cassa, artt. 1-7; - mandati di pagamento, artt. 1-8; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 5

ACFl.A3.3-11 {1696}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1947 - Carteggio ed atti;

- "Programmi assistenziali. Rendiconti", 1937 - 1947; - conto consuntivo ed allegati; - mandati di pagamento, nn. 1-13; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 6

ACFl.A3.3-12 {1697}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1948 - Carteggio ed atti; - conto consuntivo ed allegati; - mandati di pagamento, nn. 1-8

503

Fascicolo Num. un. progr. 6

ACFl.A3.3-13 {1698}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1949 - Carteggio ed atti; - conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro della contabilità, 1948-1949; - reversali di cassa, artt. 2-10; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-10; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 6

ACFl.A3.3-14 {1699}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1950 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 4-6; - mandati di pagamento, nn. 1-10 Fascicolo Num. un. progr. 6

ACFl.A3.3-15 {1700}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1951 - Carteggio ed atti, nn. di prot. 4-20; - "Rendiconti sussidi a reduci disoccupati bisognosi, partigiani, deportati civili, 1945-1946", 1945-1951; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati;

- giornale e mastro della contabilità; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-3; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-9; - documenti giustificativi del conto

504

Fascicolo Num. un. progr. 6

ACFl.A3.3-16 {1701}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1952 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-4; - carteggio ed atti, nn. di prot. 1-47 (lacunoso); - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - reversali di cassa, artt.. 1-6; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-6 Fascicolo Num. un. progr. 7

ACFl.A3.3-17 {1702}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1953 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-4; - carteggio ed atti: trattamento assistenziale ai profughi (prospetti dei sussidi e disposizioni di pagamento), 1952 - 1955; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, artt. 1-6;

- residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-9; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 7

ACFl.A3.3-18 {1703}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1954 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-4;

- "Post-bellica. Contabilità e pratiche varie 1954": carteggio, atti, circolari e prospetti dei sussidi; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro della contabilità, 1953-1954;

505

- residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-6; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-7 Fascicolo Num. un. progr. 7

ACFl.A3.3-19 {1704}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1955 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-4; - carteggio ed atti; - "Post-bellica. Contabilità e pratiche varie"; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - residui attivi e reversali di cassa, titt.. 1-3; - residui passivi e mandati di pagamento, capp. 1-11; - esame ed approvazione dei conti consuntivi dal 1934 al 1936; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.A3.3-20 {1705}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1956 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-4; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro della contabilità;

- reversali di cassa, artt. 1-3; - mandati di pagamento, artt. 1-7; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.A3.3-21 {1706}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

506

1957 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-6; - carteggio ed atti nn. di prot.11-19; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, artt. 1-3; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-5 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.A3.3-22 {1707}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1958 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-3; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ; - conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, artt. 1-3; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-8 Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.A3.3-23 {1708}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1959 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-9; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati;

- reversali di cassa, artt. 1-3; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-7; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 8

ACFl.A3.3-24 {1709}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

507

1960 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-3; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, artt. 1-3; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-7; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.A3.3-25 {1710}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1961 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-7; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - giornale di cassa, 1957 - 1961; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-8 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.A3.3-26 {1711}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1962 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-5; - carteggio ed atti;

- bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-4; - mandati di pagamento, artt. 1-7 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.A3.3-27 {1712}

508

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1963 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-7; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, artt. 1-5; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 5-6 Fascicolo Num. un. progr. 9

ACFl.A3.3-28 {1713}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1964 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-9; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro della contabilità, 1962 - 1964; - reversali di cassa, artt. 1-2; - mandati di pagamento, artt. 1-8; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.A3.3-29 {1714}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1965 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-2; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - conto consuntivo; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-4; - mandati di pagamento, artt. 1-8; - documenti giustificativi del conto

Fascicolo Num. un. progr. 10

509

ACFl.A3.3-30 {1715}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1966 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 2-3; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, artt. 1-4; - mandati di pagamento, artt. 1-8 Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.A3.3-31 {1716}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1967 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, n. 1; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo; - giornale e mastro della contabilità; - reversali di cassa, capp. 1-3; - mandati di pagamento, artt. 1-8

Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.A3.3-32 {1717}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1968 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-7; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati;

- verbale di chiusura; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-8; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-8

510

Fascicolo Num. un. progr. 10

ACFl.A3.3-33 {1718}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1969 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-3; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della contabilità, 1968 - 1969; - reversali di cassa, artt. 1-4; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-7; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 11

ACFl.A3.3-34 {1719}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1970 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-2, 1970 dicembre 14, n.1, 1970 dicembre 17; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati;

- reversali di cassa, nn. 1-5; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-4 Fascicolo Num. un. progr. 11

ACFl.A3.3-35 {1720}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1971 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-3;

- bilancio di previsione; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - reversali di cassa, nn. 1-4;

511

- residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-5 Fascicolo Num. un. progr. 11

ACFl.A3.3-36 {1721}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1972 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione; - allegati al bilancio di previsione; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-9; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-9 Fascicolo Num. un. progr. 11

ACFl.A3.3-37 {1722}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1973 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-4; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-5; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-7

Fascicolo Num. un. progr. 12

ACFl.A3.3-38 {1723}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1974 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati;

- giornale e mastro della contabilità; - reversali di cassa, nn. 1-4; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-6 Fascicolo

512

Num. un. progr. 12

ACFl.A3.3-39 {1724}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1975 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-3; - erogazione assegni a favore dei sordomuti, dei ciechi civili e degli invalidi civili, 1972-1975; - bilancio di previsione; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-5; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-7 Fascicolo Num. un. progr. 12

ACFl.A3.3-40 {1725}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1976 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-2; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-2 Fascicolo Num. un. progr. 12

ACFl.A3.3-41 {1726}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1977 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - reversali di cassa, nn. 1-2;

- residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-7 Fascicolo Num. un. progr. 13

513

ACFl.A3.3-42 {1727}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1978 - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati: - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - mastro della contabilità; - reversali di cassa, nn. 1-2; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-3; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 13

ACFl.A3.3-43 {1728}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1979 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-2; - mandati di pagamento, nn. 1-2 Fascicolo Num. un. progr. 13

ACFl.A3.3-44 {1729}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1980 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-3; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 13

ACFl.A3.3-45 {1730}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

514

1981 - Bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-2; - mandati di pagamento, nn. 1-3 Fascicolo Num. un. progr. 14

ACFl.A3.3-46 {1731}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1982 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 2-5; - "Procedura di scioglimento": testo di legge e circolari; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - reversali di cassa, n. 1; - mandati di pagamento, nn. 1-5 Fascicolo Num. un. progr. 14

ACFl.A3.3-47 {1732}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1983 - Bilancio di previsione ed allegati;

- conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - reversali di cassa, nn. 1-2; - mandati di pagamento, nn. 1-4; - documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 14

ACFl.A3.3-48 {1733}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1984 - Verbale della seduta dell'8 novembre 1984; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati;

515

- reversali di cassa, nn. 1-5; - mandati di pagamento, nn. 1-6 Fascicolo Num. un. progr. 14

ACFl.A3.3-49 {1734}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1985 - Bilancio di previsione; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - giornale di cassa; - reversali di cassa, nn. 1-9; - mandati di pagamento, nn. 1-9; - documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 14

ACFl.A3.3-50 {1735}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1986 Conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 14

ACFl.A3.3-51 {1736}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1987 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati Fascicolo Num. un. progr. 14

ACFl.A3.3-52 {1737}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1988

516

- Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-4; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 14

ACFl.A3.3-53 {1738}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1989 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-2; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - giornale di cassa Fascicolo Num. un. progr. 15

ACFl.A3.3-54 {1739}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1990 - Carteggio ed atti; si segnala: atti relativi all'approvazione dei conti consuntivi degli anni 1981-1988, 1990 - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - giornale di cassa;

- reversali di cassa, nn. 1-3; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-3 Fascicolo Num. un. progr. 15

ACFl.A3.3-55 {1740}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1991 - Carteggio ed atti; si segnala: "Indagine conoscitiva IPAB", 1990 - 1991;

- bilancio di previsione; - conto consuntivo, schede di svolgimento ed allegati; - giornale di cassa; - reversali di cassa, nn. 1-3;

517

- residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-4 Fascicolo Num. un. progr. 16

ACFl.A3.3-56 {1741}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1992 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-3; - bilancio di previsione; - conto consuntivo, schede di svolgimento ed allegati; - giornale di cassa; - reversali di cassa, nn. 1-3; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-6; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 16

ACFl.A3.3-57 {1742}

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità

1993 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-7; - carteggio ed atti; - "Assistenza": circolari, raccolte indumenti e denaro, 1992 - 1993; - bilancio di previsione;

- conto consuntivo, schede di svolgimento ed allegati; - giornale di cassa; - reversale di cassa, n. 1; - mandati di pagamento, nn. 1-5 Fascicolo Num. un. progr. 16

518

serie A3.4 Carteggio ed atti per argomento, 1945 - 1988 {1743}

Contenuto Questa serie raccoglie documentazione per oggetto o per materia dal 1945 al 1988, distinta dalla serie organizzata in sequenza annuale, essendo stata così archiviata dagli uffici dell'ente.

ACFl.A3.4-1 {1744}

Amministrazione e patrimonio

1949 - 1966 "1) Comitato E.C.A.": deliberazioni del Consiglio comunale di nomina del comitato d'amministrazione dell'ECA, deliberazioni del Comitato d'amministrazione di nomina dei presidenti, richieste di notizie da parte della Prefettura di Trento, 1949 - 1969;

"2) Statistiche": statistica degli enti comunali di assistenza (attività, personale, entrate, spese, patrimonio, lasciti ed elenchi dei poveri per gli anni 1945 - 1951), 1952 - 1953; statistiche attività assistenziali, 1952 - 1959; "3) Inventari": inventario del patrimonio, 1941; "4) Stampati": modelli non compilati; "5) Circolari", 1962 - 1966 Busta Num. un. progr. 17

ACFl.A3.4-2 {1745}

Assistenza domiciliare alle persone anziane ed assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale"

1974 - 1988 - Assistenza domiciliare alle persone anziane del comune di Flavon: istituzione del servizio, relazione, richieste di finanziamento, 1975 - 1976; - assistenza economica di base secondo il criterio del minimo vitale: circolari, situazioni di famiglia, questionari relativi al fabbisogno assistenziale mensile, 1974 - 1988 Busta Num. un. progr. 18

ACFl.A3.4-3 {1746}

Assistenza post-bellica agli ex prigionieri e ai profughi istriani

1945 - 1955 Norme, circolari, carteggio, atti e prospetti Busta

519

Num. un. progr. 19

520

Ente

Consorzio ostetrico tra i comuni di Flavon, Cunevo e Terres {1747}

1950 ottobre 28 - 1980 dicembre 30

Luoghi Flavon (TN)

Archivi prodotti Fondo Consorzio ostetrico di Flavon, Cunevo e Terres, 01/01/1950 - 31/12/1980

Storia Nell'ordinamento italiano l'origine dei consorzi amministrativi tra enti pubblici territoriali risale ai testi unici delle leggi per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 1865 e 1889, che tuttavia non ne delineavano chiaramente la figura giuridica e non ne disciplinavano compiutamente le modalità di costituzione e di funzionamento. Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919 venne sancita l'annessione del Trentino all'Italia e con il R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 venne esteso alle nuove province l'ordinamento comunale italiano che disciplinava anche i consorzi, mentre l'ordinamento comunale austriaco cessò definitivamente di essere in vigore. Il soggetto consorziale trovò una successiva sistemazione con il R.D. 30 dicembre 1923, n. 2839 (con il quale veniva riformato il T.U. della legge comunale e provinciale approvato con R.D. 4 febbraio 1915, n. 148), poi ulteriormente nel T.U. della legge comunale e provinciale emanato con R.D. 3 marzo 1934, n. 383. Nel T.U. del 1934 i consorzi erano distinti in facoltativi, obbligatori e coattivi, a seconda che la loro costituzione fosse il risultato della libera determinazione degli enti che li costituivano (la costituzione dei consorzi volontari fra enti pubblici territoriali era approvata, salve le disposizioni di specie dettate per alcuni tipi di consorzi, con decreto del prefetto o con decreto del ministro dell'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse), fosse imposta dalla legge oppure discendesse da un atto dell'autorità amministrativa. Infine la L. 8 giugno 1990, n. 142, che risistema e innova le forme di cooperazione tra Comuni, Province e Regioni, prevede all'art. 25 la figura del consorzio (tra Comuni e Province, non altri enti locali). Per lo statuto di autonomia della Regione Trentino-Alto Adige la competenza in materia di ordinamento dei Comuni, nel cui ambito è inserita la disciplina dei consorzi tra enti pubblici, viene attribuita alla Regione stessa Nell'ambito del territorio amministrato, per le proprie competenze, dalla Provincia autonoma di Trento, la materia dei consorzi fra enti locali e la relativa rappresentanza degli enti partecipanti in seno agli stessi, venne trattata negli artt. 81- 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, quindi in parte modificati dall'art. 51 della L.R. 31 marzo 1971, n. 6, e venne riportata nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni, approvato con D.P.G.R. 19 gennaio 1984, n. 6/L. Modalità di istituzione ed estinzione dei consorzi a) Istituzione

521

I consorzi fino al T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, se non previsti da norme speciali, erano formalmente costituiti con provvedimento autoritativo. La normativa sanciva che la costituzione di un consorzio fosse approvata con decreto del prefetto, se gli enti appartenevano alla stessa circoscrizione provinciale, o dal ministro per l'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse.

Con il T.U. del 1934 elementi costitutivi dei consorzi amministrativi erano: - una pluralità di soggetti (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - un comune interesse (art. 156, T.U. del 1934); - la comune volontà di associarsi (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - il provvedimento di costituzione (artt. 156 e segg., T.U. del 1934). E' da rilevare che gli enti consorziati potevano deliberare la proroga del consorzio. Nella L. 8 giugno 1990, n. 142, la convenzione, tratteggiata nell'art. 24, è l'atto costitutivo del consorzio e deve contenere l'indicazione dei fini, della durata, delle forme di consultazione degli enti fondatori, nonché i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.

Date le competenze della Provincia autonoma di Trento in materia, per l'art. 81 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, ripresa nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni del 1984, i Comuni hanno facoltà di unirsi in consorzi fra di loro o con la Provincia e sono costituiti: - dalla Giunta provinciale se gli enti appartengono alla stessa Provincia; - dalla Giunta regionale se gli enti appartengono alle due Province di Trento e Bolzano, o se del consorzio fanno parte una o entrambe le Province; - dal ministro dell'interno se sono interessati enti di altre Regioni. b) Estinzione L'art. 167, T.U. del 1934, prevedeva che l'estinzione del consorzio, anche se costituito per disposizione di legge, potesse avvenire per: - scadenza del termine; - esaurimento del fine; - volontà dei consorziati. Un termine per la scadenza del consorzio può anche non essere determinata ed essere sciolto in qualunque momento per mutuo consenso di tutti gli enti consorziati o ad istanza di una parte dei medesimi che rappresentino oltre la metà dei contributi. Il raggiungimento del fine è causa di cessazione del consorzio (ad esempio la costruzione di una strada o di un acquedotto), come pure l'accertata impossibilità di raggiungimento del fine per il quale il consorzio fu costituito. Il consorzio può anche cessare per la comune volontà di tutti i consorziati: a tal fine è necessario che tutti gli enti adottino apposita deliberazione ed il provvedimento di estinzione deve essere emanato dalla stessa autorità che ha emesso il provvedimento costitutivo.

522

La cessazione dei consorzi costituiti volontariamente era dichiarata con decreto del prefetto della Provincia in cui aveva sede l'amministrazione consorziale, e poteva anche essere disposta dal prefetto o dal ministro dell'interno, secondo le rispettive competenze. Seppure non previsto espressamente dalla legge era ammissibile la facoltà di recesso di qualche ente dal consorzio, inoltre i consorzi costituiti d'ufficio potevano cessare d'autorità. L'art. 166, T.U. del 1934 prevedeva che l'amministrazione consorziale potesse essere sciolta per gravi motivi di ordine pubblico o quando persistesse nella violazione di obblighi imposti per legge. Lo scioglimento, anche in questo caso, era decretato dalla stessa autorità che aveva provveduto all'approvazione o costituzione del consorzio, la quale provvede anche alla nomina di un commissario straordinario. In caso di urgenza, in attesa dello scioglimento, l'amministrazione del consorzio può essere sospesa e la provvisoria gestione affidata ad un commissario. La nomina dei commissari era competenza dei prefetti. A seguito della cessazione del consorzio si poneva la questione della liquidazione del patrimonio e per l'evenienza lo statuto poteva contemplare le norme per la ripartizione delle attività e delle passività tra gli enti consorzianti. L'art. 168, T.U. del 1934 stabiliva che, qualora lo statuto non avesse disposto nulla in proposito, il patrimonio era ripartito tra i singoli enti in proporzione del rispettivo contributo, salvi i diritti dei terzi. La ripartizione poteva essere effettuata con deliberazione del consorzio.

Secondo l'art. 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, come sopraddetto ripresa nel T.U. del 1984, oltre che per le cause contemplate dallo statuto dell'ente, i consorzi cessano: - per scadenza del limite della loro durata; - per raggiungimento dello scopo; - per sopravvenuta impossibilità di raggiungere lo scopo. Nel caso di consorzi volontari la cessazione può avvenire anche per delibera degli enti consorziati che rappresentano la maggioranza. Per lo stesso art. 85 alla cessazione il patrimonio consorziale è ripartito fra i singoli enti, fatti salvi i diritti dei terzi.

Il Commissario del Governo con decreto n.18696 divisione IIIa del 28 ottobre 1950 (1) approvava la costituzione di un Consorzio fra i comuni di Flavon-Cunevo e Terres per il servizio dell'unica ostetrica condotta, con sede del Consorzio e dell'ostetrica a Flavon confermando lo statuto consorziale. Ai sensi dell'art. 30 della legge regionale n. 6 del 30 aprile 1980 e a seguito della costituzione delle Unità sanitarie locali, il consorzio ostetrico veniva soppresso. Il trasferimento delle relative funzione alle U.s.l. doveva avvenire entro il primo gennaio 1981. Le date riportate nell'intestazione sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa. I consorzi danno vita a persone giuridiche pubbliche. Essi non sono enti territoriali: sono enti di natura associativa, con le sole finalità previste nell'atto costitutivo.

523

Fino all'emanazione della L. 8 giugno 1990, n. 142 la disciplina dei consorzi fra enti pubblici locali era contenuta essenzialmente negli artt. 156 - 172 del T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, che nella fattispecie individuavano i consorzi essenzialmente come associazioni di persone giuridiche, costituiti per il perseguimento di determinati interessi pubblici. Gli artt. 162 e 171 del T.U. li definivano "enti morali", pertanto essi avevano personalità giuridica propria, distinta da quella degli enti che ne facevano parte. Inoltre le precedenti disposizioni di legge, preordinate alla formazione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale, riguardavano alcune specie di enti quali Province, Comuni, amministrazioni paracomunali, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ed altri. A seguito della L. n. 142 del 1990, oggetto della convenzione, ossia dell'atto costitutivo del consorzio, possono essere solo uno o più servizi pubblici, mentre è escluso l'esercizio di funzioni ed anche la realizzazione di opere, quest'ultime, viceversa, possibile oggetto dei consorzi previsti dal T.U. del 1934. La convenzione è emanazione di un consorzio facoltativo, espressione di autonoma decisione associativa, accanto al quale la legge statale può prevedere la costituzione di consorzi obbligatori. L'art. 25, L. 8 giugno 1990, n. 142 si avvale della figura del consorzio potenziandone la struttura, secondo il modello previsto per le aziende speciali di cui all'art. 23: come queste il consorzio è ora da definirsi ente strumentale dell'ente locale, dotato di personalità giuridica, di autonomia e di un proprio statuto. Sempre l'art. 25 vieta che tra stessi Comuni e Province sia costituito più di un consorzio; di converso un consorzio può avere per oggetto l'esercizio di più servizi pubblici. Nelle Province di Trento e Bolzano la riforma introdotta dalla L. n. 142 del 1990 è stata parallelamente recepita dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, che all'art. 41, in un contesto rispecchiante il citato art. 25 della L. n. 142 del 1990, permette ai Comuni, per la gestione associata di uno o più servizi, di costituire non più di un consorzio secondo le norme, in quanto compatibili, previste per le aziende speciali di cui all'art. 45 della stessa L.R.

Il Consorzio sanitario era regolamentato dallo statuto approvato dal Commissariato del governo con decreto n. 18696/IIIa del 28 ottobre 1950.

Funzioni, occupazioni e attività La costituzione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale è stata prevista in numerose disposizioni legislative. Un cenno particolare meritano i seguenti: - Costituzione, sistemazione e mantenimento delle strade comunali: L. 20 marzo 1865, n. 2248 "Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia", All. F "Legge sui lavori pubblici", artt. 39 e 43 - 50. - Costruzione di cimiteri: R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria", artt. 42 - 45 e 337. - Gestione dei servizi pubblici mediante apposita azienda: T.U. della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province approvato con R.D. 15 ottobre 1925, n. 2578 "Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province", artt. 21 e segg.. - Costruzione dei macelli: R.D. 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni", art. 2.

524

- Costruzione di consorzi per la provvista di acqua potabile: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 19. - Bacini imbriferi montani: L. 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del T.U. delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici", artt. 1 e segg.. - Formazione dei piani per l'edilizia popolare: L. 18 aprile 1962, n. 167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare", art. 1. - Servizio di segreteria comunale: L. 8 giugno 1962, n. 604 "Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei segretari comunali e provinciali", art. 2. - Servizio di esattoria: T.U. delle imposte dirette approvato con D.P.R. 15 maggio 1963, n. 858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette", artt. 11 e segg.. - Vigilanza igienica e la profilassi: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 33. - Assistenza medico - chirurgica, ostetrica e veterinaria: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), artt. 63 - 65. - Profilassi, assistenza e disinfezione per le malattie contagiose: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 259. - Dispensari delle malattie veneree: L. 25 luglio 1956, n. 837 " Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree ", art. 9. In seguito al decentramento amministrativo contenuto nel D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 ed alla riforma sanitaria operata dalla L. 29 dicembre 1978, n. 833, molte delle succitate disposizioni hanno cessato di avere efficacia.

Lo scopo del Consorzio ostetrico di Flavon era quello di provvedere al servizio di assistenza e vigilanza ostetrica nel territorio dei comuni aderenti, tramite l'assunzione di un'ostetrica condotta.

Struttura amministrativa L'art. 158, T.U. della legge comunale e provinciale del 1934 stabiliva che lo statuto doveva contenere: - scopo del consorzio; - durata del consorzio; - organi rappresentativi e loro attribuzioni; - contributo degli enti consorziati; - sede del consorzio; - ogni opportuna norma di amministrazione. Lo statuto del consorzio doveva precisare modalità di nomina e attribuzioni dell'assemblea consorziale, del consiglio direttivo e del presidente.

525

Nei consorzi uno degli enti associati svolgeva le funzioni di "capo consorzio"; pertanto alcune attività come le funzioni di segretario o il servizio di cassa erano svolte rispettivamente dal segretario e dal tesoriere del Comune capo consorzio.

Secondo l'art. 159, T.U. del 1934 ogni consorzio doveva avere: - l'assemblea consorziale, composta dai rappresentanti nominati dai consigli dei vari enti che costituivano il consorzio secondo i criteri sanciti dall'art. 161 T.U. 1934, le cui attribuzioni dovevano essere indicate nello statuto, e tra le quali figuravano: nominare e licenziare gli impiegati deliberare il bilancio di previsione e il conto consuntivo di ogni esercizio deliberare i regolamenti organici e di servizio per il funzionamento dei servizi e del personale deliberare i provvedimenti di straordinaria amministrazione ossia gli affari che interessano il consorzio e che non siano attribuiti al consiglio direttivo e al presidente; - il consiglio direttivo, eletto dall'assemblea e la cui composizione e le attribuzioni dovevano essere specificate nello statuto; era l'organo esecutivo del consorzio, al quale, tra l'altro, spettava: formare e sottoporre all'approvazione dell'assemblea i regolamenti organici e di servizio, il bilancio preventivo ed il conto consuntivo provvedere al riparto delle spese tra i consorziati, secondo i coefficienti stabiliti dallo statuto provvedere alla ordinaria amministrazione del consorzio controllare l'esecuzione delle deliberazioni dell'assemblea generale stabilire la data di convocazione dell'assemblea generale; - il presidente, per il quale lo statuto doveva precisare le modalità di nomina e le competenze ad integrazione dei seguenti compiti: firmare gli atti rappresentare il consorzio sovrintendere al personale ed ai servizi inviare la convocazione dell'assemblea generale e determinare l'ordine degli argomenti da trattare presiedere l'assemblea generale ed il consiglio direttivo eseguire le deliberazioni adottate provvedere a quanto è necessario per il funzionamento del consorzio e per il buon andamento dei servizi; - il segretario, nominato dall'assemblea; - il personale componente la struttura, per la tenuta della contabilità e per il lavoro d'ufficio.

Nella riforma dell'ordinamento comunale operata dalla L. 8 giugno 1990, n. 142, ripresa dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, lo statuto determina le regole di funzionamento del consorzio, nei limiti derivanti dalla convenzione e da quanto la legge detta in materia di organi dell'ente e relative competenze. Gli organi indicati dall'art. 25 sono:

526

- l'assemblea, composta dai rappresentanti degli enti associati, chiamata ad approvare gli atti fondamentali previsti dallo statuto come l'approvazione del bilancio e dei regolamenti, i programmi di interventi e piani finanziari, le tariffe dei servizi e l'accensione di mutui; - il consiglio di amministrazione, eletto dall'assemblea, le cui competenze sono indicate nello statuto; - il presidente, al quale spettano compiti di rappresentanza dell'ente e quelli affidatigli dallo statuto; - il direttore, con la responsabilità gestionale dell'ente.

L'amministrazione del Consorzio spettava al comune di Flavon in qualità di capo consorzio. Il consorzio era rappresentato dall'assemblea consorziale e dal presidente. I membri dell'assemblea consorziale erano nominati dai consigli comunali dei rispettivi comuni consorziati in ragione di due per ogni comune, restavano in carica per un quadriennio ed erano rieleggibili. Presidente del consorzio era il sindaco del comune capoconsorzio. Per sopperire alle spese dell'ostetrica, ciascun comune doveva versare in due rate semestrali la propria quota che veniva ripartita fra i comuni in ragione della popolazione residente al 31 dicembre di ciascun anno.

Contesto generale L'art. 165 T.U. del 1934, disponeva che nel controllo dei consorzi, per quanto riguardava le loro funzioni e deliberazioni, la finanza e la contabilità, la vigilanza e tutela governativa, si applicassero le norme stabilite per la Provincia, se si trattava di consorzi dei quali la Provincia faceva parte o, altrimenti, le norme stabilite per il Comune consorziato che contava il maggior numero di abitanti, o per il Comune capoluogo di Provincia, se questo faceva parte del consorzio.

Fino allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige del 1948 la vigilanza e la tutela governativa erano esercitate dal prefetto e dalla Giunta provinciale amministrativa; inoltre la giurisdizione contabile nei riguardi dei consorzi interprovinciali era esercitata dal consiglio di prefettura competente sul territorio dove aveva sede l'amministrazione consorziale.

Come previsto al punto 5 dell'art. 48 dello statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 e parimenti riportato al punto 5 dell'art. 54 del secondo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1972, la vigilanza e la tutela sui consorzi, compresa la facoltà di sospensione e scioglimento dei loro organi in base alla legge, spetta alla Giunta provinciale.

A seconda dei temi trattati i consorzi avevano ed hanno rapporti con gli uffici statali, regionali e provinciali competenti in materia.

Il Consorzio ostetrico di Flavon conferma queste note generali.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio

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ACFl., A4 "Consorzio ostetrico tra i comuni di Flavon, Cunevo e Terres" Bibliografia CURTOLO C., (a cura di), Profilo istituzionale di un consorzio tipo per servizi o uffici fra enti locali della Provincia autonoma di Trento, in base alla legislazione italiana (dal 1923). Modello organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2003

Note 1. ACFl., A4 "Consorzio ostetrico tra i comuni di Flavon, Cunevo e Terres", 3 "Carteggio, atti e contabilità", 1950- 1980

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fondo A4 Consorzio ostetrico di Flavon, Cunevo e Terres, 1950 - 1980 {1748}

2 busta; metri lineari 0.2

Soggetti produttori Consorzio ostetrico tra i comuni di Flavon, Cunevo e Terres, 1950 ottobre 28 - 1980 dicembre 30

Modalità di acquisizione e versamento Dato lo stretto legame fra il comune e il Consorzio ostetrico di Flavon, Terres e Cunevo, l'archivio, che fu certamente conservato sempre presso gli uffici comunali, si configura come un archivio aggregato dell'archivio comunale di Flavon.

Contenuto L'archivio del Consorzio ostetrico di Flavon, Terres e Cunevo costituisce un fondo aggregato dell'archivio comunale di Flavon e comprende la documentazione dal 1950 al 1980.

È aggregato di: Fondo Comune di Flavon

Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione era costituita da una busta con un registro ed atti. Con il presente riordino sono state evidenziate 3 serie archivistiche: deliberazione originali e copie, segue la serie carteggio, atti e contabilità. L'illustrazione delle caratteristiche specifiche delle serie è stata riportata nelle relative introduzioni.

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serie A4.1 Deliberazioni del Consorzio - originali, 1950 - 1970 {1749}

Contenuto La serie raccoglie in un solo registro le decisioni degli organi deliberanti del Consorzio dal 1950 al 1970.

ACFl.A4.1-1 {1750}

"Registro dei verbali di deliberazione del Consorzio ostetrico Flavon-Cunevo-Terres"

1950 dicembre 30 - 1970 settembre 11 Registro, cc. 34 n.n. Num. un. progr. 20

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serie A4.2 Deliberazioni del Consorzio - copie, 1950 - 1975 {1751}

Contenuto La serie comprende un fascicolo contenente copie delle deliberazioni degli organi deliberanti del Consorzio dal 1950 al 1975.

ACFl.A4.2-1 {1752}

Deliberazioni del Consorzio - copie

1950 dicembre 30 - 1975 agosto 4 Fascicolo Num. un. progr. 20

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serie A4.3 Carteggio, atti e contabilità, 1950 - 1980 {1753}

Contenuto La serie raccoglie la seguente documentazione: statuto, atti, circolari, carteggio, bandi di concorso, nomine, registri dei parti e degli aborti, contabilità e fascicoli del personale delle condotte ostetriche dal 1950 al 1980.

ACFl.A4.3-1 {1754}

Carteggio, atti e contabilità

1950 - 1980 - Statuto e decreto di costituzione del consorzio, 1950 ottobre 28;

- carteggio, atti, contabilità, 1950 - 1980; - nomine dei membri del Consorzio, 1956 - 1975; - registro dei parti e degli aborti, 1957 - 1960; - proposta di costituzione di un nuovo consorzio ostetrico, 1968 - 1970 Fascicolo Num. un. progr. 21

ACFl.A4.3-2 {1755}

Fascicoli del personale del Consorzio ostetrico

1950 - 1975 (con docc. fino al 1985) Fascicolo Num. un. progr. 21

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Ente

Comando Gioventù italiana del Littorio di Fascio di Flavon {1756}

1937 novembre 12 - 1943 agosto 5

Luoghi Flavon (TN)

Altre forme del nome Comando GIL di Fascio di Flavon G.I.L. di Flavon

Archivi prodotti Fondo Comando della Gioventù italiana del Littorio (GIL) del Fascio di Flavon, 01/01/1938 - 31/12/1943

Storia La Gioventù italiana del Littorio viene istituita con R. D. L. 27 ottobre 1937, n. 1839 (1). Vengono contestualmente soppressi il Sottosegretariato di Stato per l'educazione fisica e giovanile (2), l'Opera nazionale Balilla (3), i Fasci giovanili di combattimento (4). Quanto all'effettiva diffusione della Gioventù italiana del Littorio, così si esprime Tina Tomasi: "La GIL, fedele specchio del regime che la emana, per il fatto stesso di effettuare il reclutamento nelle scuole, è un'organizzazione classista che lascia al di fuori i figli degli operai ed i contadini, non appena abbiano finito la scuola elementare. Ancora nel 1939 i tesserati, ammontanti al 50% dei ragazzi italiani dai 6 ai 18 anni, decrescono in percentuale via via che aumenta l'età, e che si passa dalle regioni più ricche e più progredite del Nord a quelle sottosviluppate con alte punte di analfabetismo del Mezzogiorno" (5). La Gioventù italiana del Littorio viene soppressa con la norma che sopprime il Partito nazionale fascista, R. D. L. 2 agosto 1943, n. 704 (6); i compiti istituzionali dell'ente vengono deferiti al Ministero della guerra ed a quello dell'educazione nazionale; vengono inoltre trasferite ai due ministeri "le attività e le passività eventualmente comprese nella consistenza patrimoniale del soppresso Partito nazionale fascista di pertinenza delle singole organizzazioni". Con Decreto del Capo del Governo 6 maggio 1944 (7) viene insediato, per quanto riguarda la parte d'Italia non più soggetta al regime fascista, il primo Commissario della "Gioventù italiana", dando così di fatto il via all'istituzione di quello che diverrà l'ente Gioventù italiana, successore per molti aspetti della Gioventù italiana del Littorio, anche se inizialmente tenuto soltanto a "recuperare e conservare i beni di pertinenza dell'ente GIL e predisporre il piano di ripartizione dei compiti e delle attività residue tra i Ministeri della difesa e della pubblica istruzione" (8). Diverse sono le vicende dell'ente nel territorio del Nord Italia, il quale, nel periodo compreso tra il settembre 1943 e la primavera del 1945, è soggetto in parte alla Repubblica sociale italiana ed in parte ad amministrazioni militari germaniche. Per quanto riguarda il territorio sottoposto alla Repubblica sociale, si ha notizia dell'esistenza di un'Opera Balilla, ente che sostituisce la Gioventù italiana del Littorio, articolata in una Presidenza centrale ed in Comitati

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provinciali (9). Nei territori sottoposti all'amministrazione militare tedesca della Zona operazioni Prealpi (Operationszone Alpenvorland) viene espressamente proibita la ricostituzione del Partito fascista e delle sue organizzazioni (tranne che nella provincia di Belluno), così come l'attribuzione di qualunque funzione istituzionale ad organi della Repubblica sociale (10). Per quanto riguarda però il territorio della provincia di Trento, sottoposto all'amministrazione militare germanica e anche all'autorità civile impersonata dal Prefetto de Bertolini, risulta una prosecuzione almeno parziale dell'attività della Gioventù italiana del Littorio. Il Prefetto infatti scrive al Provveditore agli studi di Trento, il 22 dicembre 1943, "consigliandolo prudentemente di mantenere in vita nel Trentino un'istituzione fascista come la GIL", sotto la presidenza di Stefano Cipriani, "in quanto quello era l'unico mezzo per ottenere dal Ministero fondi per l'assistenza" (11); l'effettivo svolgimento di attività è poi attestato da varia documentazione dell'archivio dell'Ufficio provinciale di Trento della Gioventù italiana.

Dall'esigua documentazione presente nell'archivio comunale si evince che il Comando della GIL di Flavon risulta attivo a partire dal I giugno 1938 e continua ad operare fino all'agosto del 1943. Le date riportate in intestazione sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica Il R. D. L. 27 ottobre 1937, n. 1839, così recita: "La Gioventù italiana del Littorio ha personalità giuridica". A titolo esplicativo di tale formula si riporta parte della definizione che compare sul Nuovo digesto italiano del 1939, quindi una definizione dottrinaria contemporanea rispetto alla norma istitutiva della Gioventù italiana del Littorio: "in vista degl'interessi collettivi e sociali, il diritto attribuisce la soggettività giuridica all'organizzazione unitaria di persone e di mezzi diretta al soddisfacimento dei medesimi, e questa soggettività designa col termine di persona giuridica ... La terminologia usata nelle fonti per designare questi enti giuridici è molto varia. Per limitarci ai giorni nostri, si parlava di corpi morali nell'art. 2 del c.c. italiano del 1865, mentre, nelle nostre leggi speciali, si riscontra, ora la denominazione di corpo o ente morale, ora l'altra di ente collettivo, o di ente giuridico, o di persona giuridica" (12). La personalità giuridica definisce dunque un soggetto giuridico costituito da una "organizzazione unitaria di persone e di mezzi" diretta al soddisfacimento di interessi collettivi e sociali. La natura giuridica pubblica della Gioventù italiana del Littorio è poi sancita per via dottrinaria: "Essa ha natura di diritto pubblico, dato l'interesse generale e pubblico dei suoi compiti" (13), e ancora: "Ha ritenuto infatti la Suprema Corte che a conferire il carattere di ente pubblico ad un ente è essenziale che l'attività del medesimo venga a trovarsi di fronte allo Stato in una relazione tale da potersi dire riguardata da questo come una integrazione delle sue proprie funzioni, e quell'ente che le esplica come un organismo ausiliario pel raggiungimento dei suoi fini" (14). La norma istitutiva definisce poi la Gioventù italiana del Littorio come "organizzazione unitaria e totalitaria delle forze giovanili del Regime Fascista ... istituita nel seno del Partito Nazionale Fascista, alla diretta dipendenza del Segretario del Partito Nazionale Fascista". La stretta appartenenza dell'ente ad un partito politico non ne modifica la natura giuridica pubblica, e ciò non soltanto in quanto l'ente stesso integra funzioni proprie dello Stato, ma anche per una peculiarità del regime fascista, ovvero la trasformazione di un partito politico in ente di diritto pubblico con valenza costituzionale. Con L. 9 dicembre 1928, n. 2693 (15), integrata dalla L. 14 dicembre 1929, n. 2099 (16), il Gran Consiglio, organo supremo del Partito nazionale fascista, diviene anche organo costituzionale dello Stato. Si verifica

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così un processo di compenetrazione reciproca tra Stato e partito fascista (17), all'interno del quale una organizzazione di partito, come la Gioventù italiana del Littorio, può essere considerata quale ente parastatale. Si riporta in merito una definizione classificatoria ad opera di Guido Zanobini: "Gli enti parastatali ... costituiscono una categoria particolare degli enti pubblici: quelli che estendono la loro azione a tutto il territorio dello Stato. Oltre a questo elemento essenziale, si ritengono necessarie a meglio individuare la categoria degli enti parastatali le seguenti circostanze: a) la costituzione per opera dello Stato stesso... Questo primo carattere, sebbene generalissimo, non sembra tuttavia essenziale: esistono enti che le leggi stesse includono fra i parastatali..., che lo Stato non ha istituiti, ma solo riconosciuti e trasformati; b) il finanziamento dell'ente da parte dello Stato, sia che questo costituisca all'ente una donazione di beni, sia che gli assicuri una entrata fissa sul suo bilancio: non è necessario, però, che tale finanziamento sia a carico dello Stato in modo totale. Da questo elemento deriva anche quello della particolare ingerenza che lo Stato si riserva nell'amministrazione finanziaria dell'ente; c) a questi elementi noi crediamo che si debba aggiungere quello negativo che l'ente parastatale non abbia carattere di corporazione, ma soltanto di istituzione o fondazione pubblica" (18). La dottrina giuridica degli anni '30 classifica poi la Gioventù italiana del Littorio anche come ente assistenziale (19). La norma istitutiva estende alla Gioventù italiana del Littorio le disposizioni di favore esistenti per le IPAB: in particolare, l'ente può richiedere la rappresentazione in giudizio da parte dell'Avvocatura dello Stato. Il R. D. 8 giugno 1940, n. 779 (20), ribadisce espressamente il diritto della Gioventù italiana del Littorio ad essere rappresentata e difesa in giudizio da parte dell'Avvocatura dello Stato. Per quanto riguarda i finanziamenti, la norma istitutiva specifica: "La Gioventù italiana del Littorio provvede ai propri scopi: a) con i contributi del Partito Nazionale Fascista, dei Ministeri, di enti, di istituzioni e dei soci; b) con le somme provenienti da lasciti, donazioni o sovvenzioni disposte a suo favore [...].". Secondo Tina Tomasi il finanziamento dell'ente è, di fatto, a totale carico dello Stato (21). Con L.16 novembre 1939, n. 1804 (22) viene assegnato all'ente un contributo annuo dello Stato di lire 200 milioni, da stanziarsi nello stato di previsione della spesa del Ministero delle finanze; il contributo viene poi aumentato nel 1940 e nel 1941 (23). Condizione giuridica del personale Il personale della Gioventù italiana del Littorio è suddiviso nelle seguenti categorie: personale di ruolo (a sua volta suddivisa in personale di concetto e personale d'ordine), personale comandato, personale avventizio e personale salariato (24). Ai funzionari della Gioventù italiana del Littorio "va senza dubbio attribuita la qualità di pubblico ufficiale, appartengano essi al ramo amministrativo, al ramo insegnante o al ramo di assistenza sanitaria o di vigilanza disciplinare. L'articolo 357 del codice penale, infatti, considera pubblico ufficiale ogni persona, impiegato o non, che eserciti una pubblica funzione, e la dottrina ritiene che eserciti una pubblica funzione ogni persona fisica che forma o concorre a formare, con la sua volontà individuale, la volontà dello Stato o di altro ente pubblico, diretta al conseguimento di un fine pubblico, e non può certo dubitarsi che i funzionari della G. I. L. concorrano con la propria attività volitiva all'esplicazione di un fine proprio dello Stato fascista..." (25). Con R. D. 1 giugno 1933, n. 641 (26), viene richiesta l'iscrizione al Partito nazionale fascista per l'ammissione ad impieghi presso le amministrazioni degli enti parastatali, comunque costituiti e denominati, e, in genere, di tutti gli enti ed istituti di diritto pubblico, anche con ordinamento autonomo, sottoposti a vigilanza o a tutela dello Stato, o al cui mantenimento lo Stato concorra con contributi di carattere continuativo.

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Funzioni, occupazioni e attività Il R. D. L. 27 ottobre 1937, n. 1839, così si esprime riguardo le competenze dell'ente, dedicato ai giovani dai 6 ai 21 anni di età: "I compiti che la Gioventù italiana del Littorio svolge a favore dei giovani sono: a) la preparazione spirituale, sportiva e premilitare; b) l'insegnamento dell'educazione fisica nelle scuole elementari e medie, secondo i programmi da essa predisposti di concerto con il Ministero per l'educazione nazionale; c) l'istituzione e il funzionamento di corsi, scuole, collegi, accademie, aventi attinenza con le finalità della Gioventù italiana del Littorio; d) l'assistenza svolta essenzialmente attraverso i campi, le colonie climatiche e il patronato scolastico, o con altri mezzi disposti dal Segretario del Partito Nazionale Fascista, comandante generale; e) l'organizzazione di viaggi e crociere a carattere educativo. La Gioventù Italiana del Littorio ha inoltre la facoltà di istruire o di promuove l'istituzione di borse di studio e di provvede alla loro assegnazione. Alla Gioventù italiana del Littorio spetta la vigilanza su tutte le colonie climatiche e istituzioni affini, da chiunque fondate o gestite". Per quanto riguarda i beni a disposizione dell'ente, la norma del 1937 così recita: "Le istituzioni, le scuole, le accademie, i collegi appartenenti all'Opera nazionale Balilla, passano, nella attuale situazione di fatto e di diritto, alla Gioventù italiana del Littorio. Le attività e passività dell'Opera nazionale Balilla e dei Fasci giovanili di combattimento nonché gli immobili di proprietà del Partito Nazionale Fascista, adibiti a caserme dei giovani fascisti e a colonie climatiche, sono trasferiti alla Gioventù italiana del Littorio" (anche il personale dell'Opera Balilla passa alle dipendenze del nuovo ente). Ed inoltre: "I Comuni e le Amministrazioni provinciali sono tenuti a fornire le sedi della Gioventù italiana del Littorio [...] e a mantenere in suo favore le concessioni in uso gratuito delle palestre già assegnate all'Opera nazionale Balilla o ai Fasci giovanili di combattimento". Le Istruzioni amministrativo-contabili dell'ente, approvate dal Comandante generale nell'ottobre del 1937 (27), elencano i seguenti elementi patrimoniali costituenti di norma la dotazione dei Comandi federali: palestre, "Case G. I. L.", campi sportivi, biblioteche, attrezzature ginnico- sportive, materiale da equipaggiamento e da esercitazione premilitare, mobilio, titoli pubblici e privati, rendite derivanti da lasciti, legati o donazioni. Così un giurista descrive, nel 1939, la missione dell'ente: "La Gioventù italiana del Littorio come già l'Opera nazionale Balilla, mira essenzialmente a preparare i giovani fisicamente e moralmente, in guisa da renderli degni della nuova norma di vita italiana. A tal uopo, procura di dar loro il senso della disciplina e della gerarchia, di alimentarne i sentimenti religiosi e nazionali e di promuoverne la formazione fisica e l'educazione professionale" (28). La Gioventù italiana del Littorio prosegue dunque le attività già svolte dall'Opera nazionale Balilla: la preparazione spirituale, la preparazione sportiva e l'insegnamento dell'educazione fisica. Con L. 22 maggio 1939, n. 866 (29), viene soppressa la Accademia fascista di educazione fisica e giovanile di Roma (30), sostituita dall'Accademia maschile della Gioventù italiana del Littorio con sede in Roma (31) e dall'Accademia femminile della Gioventù italiana del Littorio con sede in Orvieto. Le due accademie hanno i seguenti scopi: preparazione, "attraverso una integrale educazione fascista", di dirigenti e istruttori della Gioventù italiana del Littorio e di insegnanti di educazione fisica in ogni ordine e grado di scuole e presso le forze armate; formazione politica e professionale dei giovani ai fini della preparazione ginnico-sportiva della nazione; perfezionamento della cultura politica, scientifica e tecnica di tutti coloro che esplicano la loro attività nel campo della educazione giovanile; promozione del progresso delle scienze applicate alla educazione fisica e sportiva; organizzazione di speciali corsi di educazione fisica e sportiva per le forze armate e per le

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organizzazioni del regime. Presso l'accademia di Roma si svolgono anche corsi per preparare gli aspiranti ufficiali di complemento dell'esercito, e viene istituita anche una Accademia di scherma. Con L. 14 novembre 1941, n. 1361 (32) l'insegnamento dell'educazione fisica viene considerato a tutti gli effetti alla stessa stregua degli altri insegnamenti. Gli insegnanti di educazione fisica, pur rimanendo alla dipendenza tecnica, amministrativa e disciplinare del Comando federale della G.I.L., sono subordinati al capo dell'istituto per l'attività che svolgono nella scuola e sono tenuti all'osservanza degli obblighi scolastici derivanti dal proprio insegnamento. Il rapporto tra l'istruzione scolastica e la Gioventù italiana del Littorio si fa più stretto di quello che intercorreva con l'Opera Balilla. La "Carta della scuola", presentata dal ministro Bottai al Gran Consiglio del Fascismo il 19 gennaio 1939 e da questo approvata con apposito ordine del giorno del 15 febbraio1939, con il quale la si definisce come "documento fondamentale che consacra la stretta collaborazione tra la scuola e le organizzazioni giovanili del Partito" (33), afferma che: "nell'ordine fascista, età scolastica ed età politica coincidono. Scuola, G.I.L. e G.U.F. formano, insieme, uno strumento unitario di educazione fascista. L'obbligo di frequentarli costituisce il servizio scolastico, che impegna i cittadini dalla prima età ai ventun'anni. Tale servizio consiste nella frequenza, dal quarto al quattordicesimo anno, della scuola e della GIL, e continua in questa fino a ventun'anni anche per chi non seguita gli studi". La Gioventù italiana del Littorio è uno tra gli enti morali ai quali può essere affidata la gestione diretta di scuole non classificate o rurali, succedendo anche in tale competenza all'Opera Balilla (34); le scuole rurali passeranno alla gestione statale a partire dal 1942 (35). Con R. D. 5 luglio 1934, n. 1210 (36) viene disposta la presenza di un rappresentante dell'Opera Balilla, e quindi poi della Gioventù italiana del Littorio, nelle Giunte per l'istruzione media tecnica, organi consultivi ed amministrativi istituiti presso ogni provveditorato agli studi per le scuole ed istituti di istruzione tecnica. Con R. D. L. 3 giugno 1938, n. 994 (37) viene inoltre prevista l'istituzione di collegi e scuole speciali, alle dirette dipendenze della Gioventù italiana del Littorio, anziché del Ministero per l'educazione nazionale; tra i collegi istituiti dalla Gioventù italiana del Littorio si possono citare: i collegi navali di Brindisi e Venezia; i collegi per istruttori di Napoli, Roma ed Udine; il Collegio aereonautico di Forlì; il Collegio Littorio di Roma; i collegi magistrali di Udine ed Orvieto; il Collegio arti e mestieri di Gradisca d'Isonzo (38). Una circolare del Commissariato nazionale per la Gioventù italiana del 23 novembre 1947 (39) elenca anche i collegi di Bergamo, di Brescia, di Lecce, dell'Impruneta di Pozzolatico, di Città di Castello, di Castello Montanaro di Piacenza, di Vittorio Veneto, di Tagliacozzo, di Spoleto. Tra le scuole di specializzazione è istituita una scuola di specializzazione militare a Bolzano (40), ed una scuola marinara a Sabaudia (41). La Gioventù italiana del Littorio gestisce inoltre corsi di avviamento professionale, ma "i corsi di lavoro organizzati dalla GIL per i giovani non iscritti alle scuole si risolvono in un totale fallimento" (42). Anche l'Accademia di musica istituita a Roma nel 1936 viene affidata alla Gioventù italiana del Littorio, e trasformata in Conservatorio con R. D. 26 gennaio 1942, n. 234 (43). In materia di istruzione femminile, con il passaggio di competenze dall'Opera Balilla alla Gioventù italiana del Littorio si ha una nuova articolazione in fasce di età delle assistite: alle Piccole Italiane, dagli 8 ai 14 anni, ed alle Giovani Italiane, dai 14 ai 18, si aggiungono ora le Giovani Fasciste, dai 18 ai 21 anni. Le Giovani Fasciste sono inquadrate a seconda delle attività che svolgono nei seguenti gruppi: sportivo, culturale artistico ricreativo, economia domestica, avviamento professionale, giovani massaie rurali, coloniale, giovani operaie. Lo scopo dell'organizzazione delle Giovani Fasciste è di rinsaldare in esse la fede fascista e di prepararle alla missione che il Partito assegna alla donna,

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anche tramite corsi di preparazione domestica da svolgersi in tutti i comuni. Le Piccole e le Giovani Italiane vengono preparate ai doveri propri della donna con esercitazioni ginnico-sportive, attività artistiche, ricreative e con l'assistenza igienico-sanitaria e spirituale, particolarmente indirizzata al culto delle virtù familiari e al compimento della missione domestica (44). L'Opera Balilla aveva anche compiti di natura assistenziale e previdenziale nei confronti degli iscritti; anche tali compiti passano alla Gioventù italiana del Littorio; l'assistenza igienico sanitaria è praticata da operatori sanitari i quali prestano gratuitamente la loro attività con cure a domicilio e in ambulatorio e con la presenza nei campeggi e nei raduni; la previdenza e l'assicurazione sono curate per mezzo della cassa mutua assistenza "Arnaldo Mussolini": "La Cassa garantisce l'indennizzo per ogni infortunio che capiti ad un organizzato, anche nei momenti della sua vita in cui egli non si trova nei ranghi, ma attende alle sue normali occupazioni." (45). Inoltre: "Alcuni compiti originariamente spettanti alla Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia, nei riguardi dell'assistenza educativa e profilattica dei fanciulli d'età prescolastica e scolastica, debbono intendersi oggi assorbiti da quelli, assai più larghi e comprensivi, attribuiti alla Gioventù italiana del Littorio" (46). Anche i patronati scolastici comunali passano alla Gioventù italiana del Littorio (47). Al patronato sono attribuiti compiti assistenziali nei confronti degli alunni delle scuole elementari: refezione scolastica, concessione di sussidi per l'acquisto di vestiario e calzature, distribuzione di libri, quaderni ed altro materiale scolastico, dotazione di mezzi meccanici di illustrazione didattica, fondazione di biblioteche d'istituto e di scuole speciali per arti e mestieri, fondazione di giardini ed asili d'infanzia, fondazione di ricreatori ed educatori, istituzione di scuole speciali per la emigrazione e per altri bisogni locali, propaganda per l'adempimento dell'obbligo scolastico. Presso i patronati possono essere istituiti gli economati scolastici, aventi il compito di facilitare alle famiglie e alle scuole del circolo didattico l'acquisto del materiale, dei libri e dei generi di cancelleria (48). Con R. D. L. 5 settembre 1938, n. 1620 (49) viene soppresso l'Ente nazionale per la mutualità scolastica (50) e passano alla Gioventù italiana del Littorio sia le attività e passività dell'ente, compreso il patrimonio immobiliare, sia le sue competenze in materia di "educazione alla previdenza, al risparmio ed alla reciproca assistenza agli scolari". La norma istitutiva della Gioventù italiana del Littorio affida a questa anche le competenze in materia di istruzione premilitare già attribuite all'Opera nazionale Balilla ed ai Fasci giovanili di combattimento (51). La L. 11 aprile 1938, n. 405 (52) ribadisce l'attribuzione alla Gioventù italiana del Littorio dell'istruzione premilitare "a tutti i giovani dall'anno in cui compiono l'ottavo di età, alla chiamata alle armi". Inoltre, "I Giovani Fascisti possono anche esser chiamati a concorrere a servizi militari territoriali di presidio e di ordine pubblico, previ accordi con le autorità competenti" (53) Un delegato della Gioventù italiana del Littorio è membro di diritto del Comitato nazionale dell'Opera nazionale per gli orfani di guerra (54). Con L 17 agosto 1941, n. 942 (55), vengono attribuite alla Gioventù italiana del Littorio l'amministrazione dell'Opera nazionale degli orfani di guerra ed in generale "l'assistenza, l'educazione e la preparazione al lavoro professionale degli orfani di guerra". Per l'attuazione di tali compiti la Gioventù italiana del Littorio può istituire collegi a carattere di orientamento professionale, tecnico e pre-militare, oppure avvalersi di altri collegi e istituti sottoposti alla sua vigilanza; per l'assistenza agli orfani di guerra di età inferiore ai sei anni la Gioventù italiana del Littorio si avvale dell'organizzazione e delle attività assistenziali dell'Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia.

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Il Comando della GIL del Fascio di Flavon nelle sue funzioni ricalcava i principi sopraesposti, infatti oltre ai compiti istituzionali generali gestiva il Patronato scolastico di Flavon.

Struttura amministrativa Al vertice della Gioventù italiana del Littorio è il Comandante generale, Segretario del Partito nazionale fascista, Ministro Segretario di Stato. Al Comandante generale, in quanto Segretario del Partito nazionale fascista, sono affidate le seguenti funzioni: propone al Duce la nomina e la revoca dei Segretari federali, preposti alle Federazioni dei Fasci di combattimento, e quindi Comandanti federali della Gioventù italiana del Littorio; propone al Duce la nomina e la revoca dei dirigenti nazionali delle organizzazioni dipendenti dal Partito nazionale fascista, quale è la Gioventù italiana del Littorio; nomina e revoca i gerarchi centrali e provinciali delle organizzazioni del Partito nazionale fascista, tra i quali i componenti del Comando generale e dei comandi federali della Gioventù italiana del Littorio; emana regolamenti e norme per il funzionamento delle organizzazioni dipendenti dal partito, quale è la Gioventù italiana del Littorio; ha facoltà di annullare o di modificare i provvedimenti delle dipendenti gerarchie, nei riguardi delle quali ha potere di sostituzione (56). Il Comandante generale, inoltre, approva il conto consuntivo del Comando generale e l'allegata relazione del Collegio centrale dei revisori (57). Il Comando generale della Gioventù italiana del Littorio è costituito, oltre che dal Comandante generale, da due vice- Comandanti generali, dal Capo di Stato maggiore, da due sotto Capi di Stato maggiore, dall'Ispettrice generale per le Organizzazioni femminili, dalla Direzione centrale dei servizi amministrativi, dal Servizio stampa, dalle accademie e collegi, dalle colonie permanenti, (58). Il Capo di Stato maggiore sostituisce il Comandante generale, in caso di assenza o impedimento di questo, nella direzione e sorveglianza della gestione amministrativa del Comando, e gestisce i Servizi logistici (laboratorio e magazzini centrali) (59). Dall'aprile del 1940 il Capo di Stato maggiore diviene unico vice-Comandante generale (60). Dai sotto Capi di Stato maggiore dipendono il Servizio preparazione spirituale e professionale, l'Ufficio militare di educazione fisica e sportiva, l'Ufficio personale, l'Ufficio disciplina ed il Servizio di sanità e assistenza (addetto ai compiti di natura assistenziale e previdenziale nei confronti degli iscritti). Dall'Ispettrice generale per le Organizzazioni femminili dipendono, per quanto riguarda la componente femminile, il Servizio preparazione spirituale e i corsi a carattere domestico o sociale, l'educazione fisica e sportiva, l'Ufficio personale, l'Ufficio disciplina, il Servizio di sanità e assistenza. Alla Direzione centrale dei servizi amministrativi sono affidate la predisposizione degli atti d'ufficio, il coordinamento delle norme amministrative e contabili dell'ente, le ispezioni amministrative e contabili su comandi ed enti dipendenti (61). Dal 1940 la Direzione assume la denominazione di Direzione generale del personale e dei servizi amministrativi (62). Dal Comando generale dipendono le accademie ed i collegi: l'Accademia maschile della Gioventù italiana del Littorio, con sede in Roma, l'Accademia femminile della Gioventù italiana del Littorio, con sede in Orvieto, l'Accademia di musica, istituita a Roma nel 1936, situata nel Foro Mussolini, trasformata in Conservatorio nel gennaio 1942, i collegi, con annesse scuole medie, istituiti alle dirette dipendenze della Gioventù italiana del Littorio (anziché del Ministero per l'educazione nazionale). Tali enti hanno propri consigli di amministrazione; sono sottoposte al controllo del Comando

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generale le deliberazioni riguardanti il bilancio preventivo, il conto consuntivo, le variazioni di bilancio, gli acquisti e vendite di immobili (63). Presso il Comando generale è istituito un Collegio centrale dei revisori, incaricati di vigilare sulla gestione della Gioventù italiana del Littorio con le facoltà e gli obblighi che competono ai sindaci delle società commerciali. I revisori sono nominati dal Comandante generale, su proposta dei ministri dell'interno, delle finanze, della guerra, della marina, dell'aeronautica, dell'educazione nazionale e delle corporazioni. Il Collegio centrale dei revisori è competente anche riguardo la gestione delle accademie, collegi, convitti, navi scuola e colonie permanenti(64) . Ai fini di coordinare i programmi di attività della Gioventù italiana del Littorio con l'azione dei Ministeri competenti nei settori educativo, sanitario e premilitare, è istituita la Consulta della Gioventù italiana del Littorio, composta del Ministro dell'Educazione Nazionale, dei Sottosegretari di Stato per l'Interno, per la Guerra, per la Marina e per l'Aeronautica, del Capo di Stato Maggiore della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, della rappresentante dei Fasci femminili, nonché del Comandante generale e dei vice-Comandanti generali della G.I.L. componenti di diritto (65). In ogni provincia è istituito un Comando federale della Gioventù italiana del Littorio; il Segretario federale (66) è il Comandante federale della Gioventù italiana del Littorio. Da lui dipendono un vice Comandante federale, un Capo di stato maggiore, un Comitato dei revisori, una Commissione provinciale scuola (67). In ogni comune è istituito un Comando comunale della Gioventù italiana del Littorio; il Segretario politico del Fascio di combattimento è Comandante della Gioventù italiana del Littorio ed ha alle sue dipendenze un vice-Comandante membro del Direttorio del Fascio di Combattimento, un Comandante giovani fascisti, un Comandante avanguardisti e balilla, un ufficio amministrativo e una ispettrice femminile, dalla quale dipendono una vice-ispettrice e le capogruppo (68). L'inquadramento dei Giovani Fascisti "è affidato a ufficiali della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (ruolo G.I.L.). Inoltre sono assegnati a ciascun Comando federale degli ufficiali superiori dell'Esercito, per l'organizzazione militare dei Giovani Fascisti e per la premilitare generale e specializzata"; "L'inquadramento degli Avanguardisti è affidato, per esigenze di carattere organizzativo, a ufficiali della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, a capi centuria e cadetti (ruolo G.I.L.)" (69).

Anche a Flavon venne istituito nel 1938 un Comando comunale della GIL sotto la direzione di Riccardo Dalrì, che mantenne il ruolo di comandante fino al 1943 e di presidente del locale Patronato scolastico. L'amministrazione era affidata a Franco Pilati. Il comune di Flavon partecipava alla gestione con un contributo annuale.

Contesto generale Il R. D. L. 27 ottobre 1937, n. 1839, norma istitutiva della Gioventù italiana del Littorio, pone l'ente "nel seno del Partito Nazionale Fascista, alla diretta dipendenza del Segretario del Partito Nazionale Fascista, Ministro Segretario di Stato, che ne è il Comandante generale".

Fonti normative Regio Decreto Legge 27 ottobre 1937, n. 1839, Istituzione Gioventù Italiana del Littorio

Legge 23 dicembre 1937, n. 2566, conversione in legge del regio decreto-legge 27 ottobre 1937-XV, n.

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1839, riguardante l'istituzione della gioventù italiana del Littorio

L. 16 gennaio 1939, n. 255, Conversione in legge del regio decreto-legge 3 giugno 1938-XVI, n. 994, concernente la sistemazione delle scuole medie e dei collegi della Gioventù italiana del Littorio

Legge 17 agosto 1941, n. 942, Attribuzione alla gioventù italiana del Littorio dell'assistenza, dell'educazione e dell'addestramento professionale degli orfani di guerra

Regio decreto legge 2 agosto 1943, n. 704, Soppressione del Partito nazionale fascista

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., A5 Gioventù italiana del Littorio di Fascio (GIL) di Flavon, 1938 - 1943

Per la parte generale si è ripresa la scheda profilo istituzionale redatta da Nicola Zini nel dicembre 2009.

Note 1. R. D. L. 27 ottobre 1937, n. 1839, "Istituzione della Gioventù italiana del Littorio", pubblicato in G. U. 12 novembre 1937, n. 262, convertito in legge con L. 23 dicembre 1937, n. 2566, "conversione in legge del r. decreto-legge 27 ottobre 1937-xv, n. 1839, riguardante l'istituzione della gioventù italiana del Littorio", pubblicata in G. U. 28 febbraio 1938, n. 48. 2. Istituito presso il Ministero dell'educazione nazionale con R. D. 12 novembre 1929, n. 1661, "Trasformazione del Ministero dell'economia nazionale in Ministero dell'agricoltura e delle foreste; istituzione presso il Ministero dell'agricoltura e delle foreste del Sottosegretariato di stato per l'applicazione delle leggi sulla bonifica integrale; istituzione presso il Ministero delle corporazioni di un secondo posto di Sottosegretario di Stato; modificazione della denominazione del Ministero della pubblica istruzione in quella di Ministero dell'educazione nazionale, ed istituzione presso detto Ministero di un posto di Sottosegretario di Stato per l'educazione fisica e giovanile", pubblicato in G. U. 30 settembre 1929, n. 227. 3. Istituita con L. 3 aprile 1926, n. 2247, "Istituzione dell'Opera nazionale Balilla per l'assistenza e l'educazione fisica e morale della gioventù", pubblicata in G. U. 11 gennaio 1927, n. 7. 4. Istituiti presso ogni Fascio di combattimento del Partito nazionale fascista con R. D.17 novembre 1932, n. 1456, "Approvazione dello statuto del Partito Nazionale Fascista", pubblicato in G. U. 21 novembre 1932, n. 268. 5. Cfr. T. TOMASI, "Idealismo e fascismo nella scuola italiana", Firenze, 1969, p. 152; cfr. anche A. AQUARONE, "L'organizzazione dello Stato totalitario", Torino 1965, pp. 267-269. 6. R. D. L. 2 agosto 1943, n. 704, "Soppressione del Partito Nazionale Fascista", pubblicato in G. U. 5 agosto 1943, n. 180. 7. Decreto del Capo del Governo 6 maggio 1944, "Nomina dell'avv. Vincenzo di Palma a Commissario della 'Gioventù italiana'", pubblicato in G. U. 17 maggio 1944, n. 28, serie speciale. 8. Cfr. D. P. C. M. 19 agosto 1944, pubblicato in G. U. 26 ottobre 1944, n. 73, serie speciale.

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9. Cfr. Archivio dell'Ufficio provinciale di Trento della Gioventù italiana, d'ora in avanti AGITn, 1.5.57, circolare della Presidenza centrale dell'Opera Balilla ai Comitati provinciali del 27 settembre 1944 sul servizio di educazione fisica. 10. Cfr. M. LUN, "Le strutture amministrative e militari", in "La Zona d'operazione delle Prealpi nella seconda guerra mondiale", a cura di A. DI MICHELE, R. TAIANI, Trento, 2009, pp. 95 e 99, e U. CORSINI, "La politica tedesca nell'Alpenvorland e l'atteggiamento delle popolazioni nelle tre provincie di Bolzano-Trento-Belluno", in "Fascismo, Antifascismo e Resistenza. Seminario di studi storici. Trento, dicembre 1975-aprile 1976", a cura di Comitato provinciale per il 30° anniversario della resistenza e della liberazione, Trento 1978. 11. Cfr. A. VADAGNINI, "Gli anni della lotta: guerra, resistenza, autonomia (1940-1948)", in "Storia del Trentino contemporaneo. Dall'annessione all'autonomia", Trento 1978, vol. II, p. 119. 12. Cfr. G. MENOTTI DE FRANCESCO, "Persona giuridica", in "Nuovo digesto italiano", a cura di M. D'AMELIO, vol. IX, Torino 1939, p. 933. 13. Cfr. C. ZAPPULLI, "Gioventù italiana del Littorio", in "Nuovo digesto italiano", a cura di M. D'AMELIO, vol. VI, Torino 1938, p. 266. 14. C. ZAPPULLI, cit., p. 266, nota 2. 15. L. 9 dicembre 1928, n. 2693, "Ordinamento e attribuzioni del Gran Consiglio del Fascismo", pubblicata in G. U. 11 dicembre 1928, n. 287. 16. L. 14 dicembre 1929, n. 2099, "Modifiche alla legge 9 dicembre 1928, n. 2693, sull'ordinamento e le attribuzioni del Gran Consiglio del Fascismo e norme per l'ordinamento del Partito Nazionale Fascista", pubblicata in G. U. 16 dicembre 1929, n. 292. 17. Cfr. A. AQUARONE, "L'organizzazione dello Stato totalitario", Torino 1965; E. GENTILE, "La via italiana al totalitarismo. Il partito e lo Stato nel regime fascista", Roma 2002; S. MERLINI, "Il governo costituzionale", in "Storia dello Stato italiano dall'Unità ad oggi", a cura di R. ROMANELLI, Roma 1995. 18. Cfr. G. ZANOBINI, "Corso di diritto amministrativo. Volume terzo. L'organizzazione amministrativa", Milano 1958, pp. 237-238; cfr. anche M. FIORETTI, "Enti parastatali", in "Nuovo digesto italiano", a cura di M. D'AMELIO, vol. V, Torino 1938, pp. 431-434. 19. Cfr. A. LO MONACO-APRILE, "Opere assistenziali (legislazione sulle)", in "Nuovo digesto italiano", a cura di M. D'AMELIO, vol. IX, Torino 1939, p. 94. 20. R. D. 8 giugno 1940, n. 779, "Enti non statali ai quali è mantenuta l'autorizzazione ad avvalersi del patrocinio dell'avvocatura dello Stato", pubblicato in G. U. 12 luglio 1940, n. 162. 21. Cfr. T. TOMASI, cit., p. 144. 22. L. 16 novembre 1939, n. 1804, "Assegnazione alla Gioventù italiana del Littorio di un contributo annuo dello Stato in aggiunta alle concessioni previste dagli ordinamenti in vigore", pubblicata in G. U. 15 dicembre 1939, n. 290. 23. Con L. 13 maggio 1940, n. 585, "Assegnazione alla Gioventù italiana del Littorio di un maggior contributo annuo dello Stato, in aggiunta alle concessioni previste dagli ordinamenti in vigore", pubblicata in G. U. 19 giugno 1940, n. 143, e con L. 28 giugno 1941, n. 681, "Aumento del contributo statale a favore della Gioventù italiana del Littorio", pubblicata in G. U. 29 luglio 1941, n. 177. 24. Cfr. deliberazione del Comandante generale della Gioventù italiana del Littorio dell'1 marzo 1938, in "Regolamento sullo stato giuridico ed economico del personale di ruolo per il Commissariato gioventù italiana", s. d.

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25. Cfr. C. ZAPPULLI, cit., pp. 266-267. 26. R. D. 1 giugno 1933, n. 641 , "Norme per l'ammissione agli impieghi presso gli enti locali e parastatali", pubblicato in G. U. 23 giugno 1933, n. 145. 27. Cfr. Partito nazionale fascista - Gioventù italiana del Littorio, "Istruzioni amministrativo-contabili per i servizi della G. I. L.", Roma 1938. 28.Cfr. A. LO MONACO-APRILE, cit., p. 94. 29. L. 22 maggio 1939, n. 866, "Sistemazione delle accademie della Gioventù italiana del Littorio di Roma e di Orvieto", pubblicata in G. U. 28 giugno 1939, n. 150. 30. Istituita con R. D. 31 agosto 1933, n. 1592, "Approvazione del Testo Unico delle leggi sull'istruzione superiore", pubblicato in G. U. 7 dicembre 1933, n. 283, S. O. 31. L'accademia di Roma ha sede nel Foro Mussolini, grande complesso sportivo edificato durante gli anni '30, comprendente lo Stadio dei cipressi, ora Stadio olimpico, lo Stadio dei marmi, piscine, campi da tennis, ma anche l'Accademia di musica, poi Conservatorio. 32. L. 14 novembre 1941, n. 1361, "Disciplina ed equiparazione dell'insegnamento dell'educazione fisica agli altri insegnamenti", pubblicata in G. U. 23 dicembre 1941, n. 301. 33. Cfr. T. TOMASI, cit., p. 165. 34. Per quanto riguarda il territorio trentino, il R. D. 5 febbraio 1928, n. 577, "Approvazione del testo unico delle leggi e delle norme giuridiche, emanate in virtù dell'art, 1, n. 3, della legge 31 gennaio 1926, n. 100, sulla istruzione elementare, post-elementare, e sulle sue opere di integrazione", pubblicato in G. U. 23 aprile 1928, n. 95, affida la gestione delle scuole rurali trentine all'Opera nazionale di assistenza all'italia redenta. 35. Con L. 1 giugno 1942, n. 675, "Inquadramento degli insegnanti dell'ordine elementare nel gruppo b dell'ordinamento gerarchico delle amministrazioni dello Stato", pubblicata in G. U. 27 giugno 1942, n. 151, e con L. 31 maggio 1943, n. 570, "Collocamento dei direttori didattici nel grado 9, gruppo b, sistemazione dei maestri elementari incaricati della direzione didattica delle scuole rurali e passaggio alla diretta amministrazione dei regi provveditorati agli studi delle scuole gestite dall'Opera nazionale di assistenza all'italia redenta e dall'ente Le scuole per i contadini dell'agro romano", pubblicata in G. U. 3 luglio 1943, n. 152. 36. R. D. 5 luglio 1934, n. 1210, "Partecipazione di un rappresentante dell'Opera nazionale Balilla nelle giunte per l'istruzione media tecnica", pubblicato in G. U. 1 agosto 1934, n. 179. 37. R. D. L. 3 giugno 1938, n. 994, "Concernente la sistemazione delle scuole medie e dei collegi della Gioventù italiana del Littorio", convertito in legge con L. 16 gennaio 1939, n. 255, "Conversione in legge del r. decreto-legge 3 giugno 1938-XVI, n. 994, concernente la sistemazione delle scuole medie e dei collegi della Gioventù italiana del Littorio, pubblicata in G. U. 24 febbraio 1939, n. 46. 38. Cfr. "Gioventù italiana", anno I, n. 7, ottobre 1962. 39. Cfr. AGITn, 1.3.23, fasc. Circolari 1947. 40. Cfr. L. 20 novembre 1939, n. 1910, "Estensione alla scuola della Gioventù italiana del Littorio (G.I.L.) di specializzazione militare in Bolzano delle disposizioni riguardanti i collegi della Gioventù italiana del Littorio", pubblicata in G. U. 30 dicembre 1939, n. 302.

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41. Cfr. L. 1 luglio 1940, n. 1210, "Soppressione delle navi scuola marinaretti e istituzione della Scuola marinara 'Caracciolo' della G.I.L. in Sabaudia, pubblicata in G. U. 5 settembre 1940, n. 208. 42. Gudizio espresso in T. TOMASI, cit., p. 172, con riferimento a M. Morandi, "Attuazione del servizio del lavoro", in "Critica fascista", 15 giugno 1942. 43. R. D. 26 gennaio 1942, n. 234, "Trasformazione dell'Accademia di musica della Gioventù italiana del Littorio al Foro Mussolini, in Roma, in Conservatorio di musica della G.I.L.", pubblicato in G. U. 31 marzo 1942, n. 74. 44.Cfr. Partito nazionale fascista, "Il primo libro del fascista", Roma 1938. 45. Cfr. Opera nazionale Balilla, "Il Capo Centuria", Roma 1935, e Partito nazionale fascista - Gioventù italiana del LIttorio, , "Istruzioni amministrativo-contabili per i servizi della G. I. L.", Roma 1938. 46. Cfr. A. LO MONACO-APRILE, cit., p. 94; l'Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia era stata istituita con L. 10 dicembre 1925, n. 2277, "Protezione e assistenza della maternità e dell'infanzia", pubblicata in G. U. 7 gennaio 1926, n. 4. 47. I patronati scolastici sono istituiti facoltativamente con R. D. 16 febbraio 1888, n. 5296, "regolamento per l'istruzione elementare". Con L. 4 giugno 1911 n. 487, "Riguardante provvedimenti per la istruzione elementare e popolare", pubblicato in G. U. 17 giugno 1911, n.142, e con R. D. 2 gennaio 1913, n. 604, "che approva il regolamento per l'esecuzione del titolo VIII della legge 4 giugno 1911, n. 487, (patronati scolastici) e per la concessione di sussidi ed indennità, pubblicato in G. U. 12 luglio 1913, n.162, viene istituito in ogni comune il patronato scolastico, ente morale. Per quanto riguarda il territorio trentino, le norme sui patronati vengono recepite con Ordinanza del Ministero della pubblica istruzione del 28 marzo 1924, cfr. Q. ANTONELLI, "Storia della scuola elementare e formazione degli archivi scolastici nel Trentino", in "Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo", a cura di R. G. ARCAINI, Trento 2003, p. LIII. I patronati scolastici comunali passano alle dipendenze dell'Opera Balilla con R. D. 17 marzo 1930, n. 394, "Disposizioni per l'amministrazione dei patronati scolastici", pubblicato in G. U. 26 aprile 1930, n. 98. 48. R. D. 12 luglio 1934, n. 1307, "Istituzione di economati scolastici da parte dell'Opera nazionale Balilla", pubblicato in G. U. 17 agosto 1934, n. 192. 49. R. D. L. 5 settembre 1938, n. 1620, "Riguardante la soppressione dell'Ente della mutualità scolastica ed il trasferimento delle sue attribuzioni al Partito nazionale fascista (Gioventù italiana del Littorio)", pubblicato in G. U. 22 ottobre 1938, n. 243, convertito nella L. 5 gennaio 1939, n. 267, pubblicata in G. U. 25 febbraio 1939, n. 47. 50. Istituito con L. 3 gennaio 1929, n. 17, pubblicata in G. U. 9 febbraio 1929, n. 34, regolamentato con R. D. 16 febbraio 1933, n. 156, e con L. 29 gennaio 1934, n. 598 del 29 gennaio 1934. 51. La L. 31 dicembre 1934, n. 2150, "Norme sull'istruzione pre-militare", pubblicata in G. U. 21 gennaio 1934, n. 17, specificava che "l'istruzione pre-militare è impartita, con carattere continuativo, a tutti i giovani dall'anno in cui compiono l'ottavo di età alla chiamata alle armi"; l'istruzione comprende due periodi: il primo, dall'ottavo anno di età al diciottesimo, competeva all'Opera nazionale Balilla; il secondo, dal diciottesimo anno di età fino alla chiamata alle armi, competeva alla Milizia volontaria per la sicurezza nazionale ed ai Fasci giovanili di combattimento. 52. L. 11 aprile 1938, n. 405, "Modificazioni alla legge 31 dicembre 1934-XIII, n. 2150, contenente norme sull'istruzione premilitare", pubblicata in G. U. 5 maggio 1938, n. 102. 53. Cfr. Partito nazionale fascista, "Il primo libro del fascista", Roma 1938.

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54. Istituita come Opera nazionale con L. 26 luglio 1929, n. 1397, "Istituzione dell'Opera nazionale per gli orfani di guerra, con sede in Roma", pubblicata in G. U. 14 agosto 1929, n. 189, seguita dal regolamento R. D. 13 novembre 1930, n. 1642, "Approvazione del regolamento per l'esecuzione della legge 26 luglio 1929, n. 1397, istitutiva dell'Opera nazionale per gli orfani di guerra", pubblicato in G. U. 20 dicembre 1930, n. 295. 55. L. 17 agosto 1941, n. 942, "Attribuzione alla Gioventù italiana del Littorio della assistenza, dell'educazione e dell'addestramento professionale degli orfani di guerra", pubblicata in G. U. 13 settembre 1941, n. 217. 56. Cfr. gli statuti del Partito nazionale fascista: R. D. 20 dicembre 1929, n. 2137, "Approvazione dello statuto del Partito Nazionale Fascista", pubblicato in G. U. 21 dicembre 1929, n. 297; R. D. 17 novembre 1932, n. 1456, "Approvazione dello statuto del Partito Nazionale Fascista", pubblicato in G. U. 21 novembre 1932, n. 268; R. D. 28 aprile 1938, n. 513, "Statuto del Partito Nazionale Fascista", pubblicato in G. U. 18 maggio 1938, n. 112; R. D. 23 gennaio 1940, n. 33, "Modificazioni allo statuto del Partito Nazionale Fascista", pubblicato in G. U. 16 febbraio 1940, n. 39; R. D. 17 febbraio 1941, n. 69, "Modificazioni allo statuto del Partito Nazionale Fascista", pubblicato in G. U. 28 febbraio 1941, n. 51, S. O.. 57. Cfr. Partito nazionale fascista - Gioventù italiana del LIttorio, , Comando generale, "Determinazione 20 febbraio 1940-XVIII recante variazioni alle istruzioni amministrativo-contabili per i servizi della G. I. L.", 3° supplemento al "Bollettino del Comando generale della G.I.L.", n. 9, 1 marzo 1940-XVIII, Roma 1940, p. 12. 58. Cfr. C. ZAPPULLI, cit., pp. 267-268, e Partito nazionale fascista, "Il primo libro del fascista", Roma 1938. 59. Cfr. Partito nazionale fascista - Gioventù italiana del LIttorio, "Istruzioni amministrativo-contabili per i servizi della G. I. L.", Roma 1938, pp. 23, 53. 60. Cfr. decreto del Comandante generale della Gioventù italiana del Littorio del 4 aprile 1940, in Partito nazionale fascista - Gioventù italiana del LIttorio, , Comando generale, "Determinazione 20 febbraio 1940-XVIII recante variazioni alle istruzioni amministrativo-contabili per i servizi della G. I. L.", 3° supplemento al "Bollettino del Comando generale della G.I.L.", n. 9, 1 marzo 1940-XVIII, Roma 1940, p. 25. 61. Cfr. Partito nazionale fascista - Gioventù italiana del LIttorio, , "Istruzioni amministrativo-contabili per i servizi della G. I. L.", Roma 1938, pp. 23, 53. 62. Cfr. Partito nazionale fascista - Gioventù italiana del LIttorio, Comando generale, "Determinazione 20 febbraio 1940-XVIII recante variazioni alle istruzioni amministrativo-contabili per i servizi della G. I. L.", 3° supplemento al "Bollettino del Comando generale della G.I.L.", n. 9, 1 marzo 1940-XVIII, Roma 1940, p. 12. 63.Cfr. Partito nazionale fascista - Gioventù italiana del LIttorio, "Istruzioni amministrativo-contabili per i servizi della G. I. L.", Roma 1938, p. 70. 64. Cfr. Partito nazionale fascista - Gioventù italiana del LIttorio, "Istruzioni amministrativo-contabili per i servizi della G. I. L.", Roma 1938, pp. 79-80, e C. ZAPPULLI, cit., pp. 267-268. 65. Cfr. C. ZAPPULLI, cit., pp. 267-268. 66. Il Segretario della Federazione dei Fasci di combattimento, o Segretario federale, è il funzionario dirigente del Partito nazionale fascista a livello provinciale; cfr. gli statuti del Partito nazionale fascista. 67. Cfr. C. ZAPPULLI, cit., p. 268, e Partito nazionale fascista, "Il primo libro del fascista", Roma 1938. 68. Cfr. C. ZAPPULLI, cit., p. 268.

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69. La Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, o M.V.S.N., "è la guardia armata della Rivoluzione", "fondata dal Duce con deliberazione del Gran Consiglio del Fascismo, il 10 febbraio 1923"; essa "fa parte delle Forze armate dello Stato e presta giuramento di fedeltà al Re"; cfr. Partito nazionale fascista, "Il primo libro del fascista", Roma 1938.

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fondo A5 Comando della Gioventù italiana del Littorio (GIL) del Fascio di Flavon, {1757} 1938 - 1943

1 busta; metri lineari 0.1

Soggetti produttori Comando Gioventù italiana del Littorio di Fascio di Flavon, 1937 novembre 12 - 1943 agosto 5

Modalità di acquisizione e versamento L'archivio dell'ente Gioventù italiana del Littorio di Flavon, si configura come un fondo depositato presso l'archivio comunale. Presumibilmente l'ente aveva sede nel comune di Flavon pertanto la documentazione è sempre rimasta nella sede municipale.

Contenuto Nel fondo archivistico si conserva la documentazione del Comando della GIL di Flavon e del Patronato scolastico gestito dallo stesso.

È aggregato di: Fondo Comune di Flavon

Criteri di ordinamento e inventariazione Al momento del riordino la documentazione si trovava frammista ai documenti presenti in archivio e pertanto, individuato il soggetto produttore, si è costituito il fondo specifico articolato in fondo del Comando della GIL di Flavon con un subfondo relativo al Patronato scolastico gestito dalla GIL di Flavon. Data l'esiguità della documentazione non si conoscono notizie in merito al funzionamento dell'archivio.

547

serie A5.1 Carteggio ed atti, 1938 - 1943 {1758}

Contenuto L'esigua documentazione relativa alla gestione del Comando della GIL di Flavon raccolta secondo la datazione dell'era fascista (29 ottobre-28 ottobre) costituisce questa serie archivistica.

ACFl.A5.1-1 {1759}

Carteggio ed atti

1938 - 1943 Fascicolo Num. un. progr. 22

548

serie A5.2 Conti consuntivi, 1940 - 1941 {1760}

Contenuto La serie raccoglie un solo registro dal 1940 al 1941 calcolando l'anno finanziario da ottobre ad ottobre secondo il calendario fascista.

ACFl.A5.2-1 {1761}

"Conto finanziario-consuntivo-morale..."

1940 ottobre 29 - 1941 ottobre 28 Registro Num. un. progr. 22

549

serie A5.3 Giornali di cassa, 1938 - 1943 {1762}

Contenuto La serie raccoglie un giornale con registrazioni contabili dal 1938 al 1943

ACFl.A5.3-1 {1763}

Giornale di cassa

1938 giugno 1 - 1943 luglio 31 Registro Num. un. progr. 22

550

serie A5.4 Reversali di cassa e mandati per pagamento, 1938 - 1943 {1764}

Contenuto La serie comprende un fascicolo con documenti che testimoniano i movimenti contabili dell'entrata e dell'uscita dal 1938 al 1943.

ACFl.A5.4-1 {1765}

Matrici delle riscossioni e delle autorizzazioni alle spese

1938 - 1943 Fascicolo Num. un. progr. 22

551

subfondo A5a Patronato scolastico della GIL di Flavon, 1938 - 1943 {1766}

Contenuto Il subfondo contiene la documentazione del Patronato scolastico gestito dalla Gioventù italiana del Littorio (GIL) di Flavon dal 1938 al 1943.

Criteri di ordinamento e inventariazione Al momento del riordino la documentazione si trovava frammista ai documenti presenti in archivio e pertanto, individuato il soggetto produttore, si è costituito il fondo specifico articolato in fondo del Comando della GIL di Flavon con il presente subfondo relativo al Patronato scolastico gestito dalla GIL di Flavon.

552

serie A5a.1 Carteggio ed atti, 1941 - 1943 {1767}

Contenuto In questa serie è conservato il carteggio, piuttosto esiguo, del Patronato scolastico della Gil di Flavon dal 1941 al 1943.

ACFl.A5a.1-1 {1768}

Carteggio ed atti

1941 - 1943 La serie contiene scarsa documentazione dal 1941 al 1943. Fascicolo Num. un. progr. 22

553

serie A5a2 Conti consuntivi, 1940 - 1942 {1769}

Contenuto La serie raccoglie due registri dal 1940 al 1942 calcolando l'anno finanziario da ottobre ad ottobre secondo il calendario fascista.

ACFl.A5.2-1 {1770}

Conto finanziario

1940 ottobre 29 - 1941 ottobre 28 Registro Num. un. progr. 22

ACFl.A5a.2-2 {1771}

Conto finanziario

1941 ottobre 29 - 1942 ottobre 28 Registro Num. un. progr. 22

554

serie A5a.3 Giornali di cassa, 1938 - 1943 {1772}

Contenuto La serie raccoglie un giornale con registrazioni contabili dal 1938 al 1943

ACFl.A5a.3-1 {1773}

Giornale di cassa

1938 luglio 31 - 1943 luglio 31 Registro Num. un. progr. 22

555

serie A5a.4 Reversali di cassa e mandati di pagamento, 1938 - 1943 {1774}

Contenuto La serie comprende un fascicolo con documenti che testimoniano i movimenti contabili dell'entrata e dell'uscita dal 1938 al 1943.

ACFl.A5a.4-1 {1775}

Matrici delle riscossioni e delle autorizzazioni di spesa

1938 - 1943 Fascicolo Num. un. progr. 22

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Ente

Consiglio scolastico locale di Flavon {1776}

1894 gennaio 1 - 1924 settembre 30

Luoghi Flavon (TN)

Altre Forme autorizzate del nome Comunità scolastica di Flavon e Terres (1911 - 1923) Comunità scolastica di Flavon, Terres e Cunevo (1896 - 1911)

Archivi prodotti Fondo Consiglio scolastico locale di Flavon, 01/01/1896 - 31/12/1923

Storia Il Consiglio scolastico locale aveva funzioni di sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli asili infantili. Prima della legge n. 7/1892 era in vigore il "Regolamento politico per le scuole elementari" pubblicato l'11 agosto 1805: la scuola aveva carattere conservativo-religioso-morale-politico; era affidata alla chiesa la sorveglianza scolastica, l'approvazione dei programmi e dei libri di testo, la proposta dei maestri definitivi e la nomina degli assistenti e dei supplenti; erano addossate ai comuni le spese per gli edifici e gli stipendi dei maestri. In seguito, la legge del 25 maggio 1868, n. 48, recante le disposizioni di massima sui rapporti della scuola con la chiesa, demandava la suprema direzione e sorveglianza su tutto ciò che riguardava l'istruzione e l'educazione al Ministero dell'istruzione, al Consiglio scolastico provinciale, al Consiglio scolastico distrettuale e al Consiglio scolastico locale (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., p.234). Con la legge del 30 aprile 1892, n. 7, entrata in vigore il 1° gennaio 1894, veniva nominato un Consiglio scolastico locale in ogni comunità scolastica. Negli anni del primo conflitto mondiale, tra il 1915 e il 1918, il Trentino era diviso in territori occupati dal Regio Esercito austriaco e territori non occupati. In questi ultimi giunse in data 20 maggio 1915 l'ordine telegrafico di chiudere immediatamente le scuole nelle città e nei paesi dichiarati zona di guerra e lo stesso giorno molti maestri irredentisti furono imprigionati dai gendarmi austriaci. Invece nel periodo di massima occupazione del Trentino da parte del Regio Esercito, alla fine dell'anno scolastico 1916, il Segretario Generale per gli affari civili aveva organizzato la scuola elementare in 72 località appartenenti al distretto di Borgo, Primiero, Rovereto e Tione (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., pp.41-2). I restanti distretti erano Cavalese, Cles, Trento città, Trento distretto e Riva (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., p.191). Con la riforma scolastica promossa tramite numerosi decreti da Giovanni Gentile nel corso del 1923 ed entrata in vigore il 1° ottobre 1924, si sopprimeva ogni rappresentanza elettiva e ogni organo di gestione locale e si riformava lo stato giuridico della scuola (cfr. Q. Antonelli, Per una scuola elementare trentina..., pp.217-8): l'organizzazione gestionale

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prevedeva dunque una struttura amministrativa verticalizzata in vista del rafforzamento del potere centrale (cfr. Q. Antonelli, Per una scuola elementare trentina..., pp.247-8).

La prima attestazione presente in archivio si riferisce ad una lettera inviata dalla maestra Maria Bertol il 29 ottobre 1896 al Consiglio scolastico locale relativa al fabbisogno scolastico e al miglioramento delle condizioni della classe in cui si trova ad insegnare (1). L'ultima data si riferisce all'ultima registrazione appuntata sul protocollo degli esibiti del Consiglio scolastico del 20 dicembre 1923 in merito all'invio alla Sottoprefettura di Cles del rapporto sulle assenze degli alunni (2). Le date riportate in intestazione sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica In seguito alla riforma attuata da Maria Teresa d'Austria con l'emanazione dell'"Allgemeine Schulordnung" del 6 dicembre 1774 e da Francesco I con il "Regolamento politico per le scuole elementari" dell' 11 agosto 1805 (che riprendeva l'Ordinanza aulica del febbraio 1787), entrata in vigore nei circoli di Bolzano, Trento e Rovereto dopo la pace di Vienna del 1818, si delinea la legislazione scolastica trentina che restò in vigore fino al 1869. Soltanto con le due leggi del 1982 si attuava una riforma scolastica giunta fino agli anni Trenta del '900: la legge del 30 aprile 1892, n. 8 per la Contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche e la legge del 30 aprile 1892, n. 7, in vigore il 1° gennaio 1894 e concernente la sorveglianza sulla scuole, con la quale era istituito il Consiglio scolastico locale (artt. 1-20). La riforma Gentile del 1923, che comprendeva un vasto numero di decreti e ordinanze riguardanti l'istruzione ad ogni livello, entrata in vigore dal 1° luglio 1924, sopprimeva il Consiglio scolastico locale. In particolare la soppressione del Consiglio scolastico locale rientrava fra le norme dettate dal R.D. datato 20 dicembre 1923, n. 3113 (anch'esso in vigore dal 1° febbraio 1924) concernente le scuole popolari nei territori annessi al Regno italiano. Fra gli atti ufficiali degli anni 1923-1924 si trova una circolare del Regio Provveditorato che in data 6 marzo 1924 dettava le norme per la liquidazione del Consiglio scolastico locale. In essa è detto che in seguito alla profonda riforma apportata alla legislazione scolastica preesistente con i regi decreti dal 1° ottobre 1923 in poi, quasi tutte le mansioni, affidate dalla legge del 30 aprile 1892, n. 7 ai Consigli scolastici locali, furono assegnate ad altri organi (patronati, sindaci, direttori didattici, ispettori).

Funzioni, occupazioni e attività Il Consiglio scolastico locale, nominato dal 1892 in ogni comunità scolastica, aveva la funzione di sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli asili infantili, sui corsi speciali di insegnamento collegati alle scuole popolari pubbliche ed infine, sui corsi di perfezionamento per ragazze del circondario scolastico. Il Consiglio scolastico controllava l'ordinamento scolastico locale e l'osservanza delle leggi scolastiche e delle disposizioni delle autorità superiori. In particolare controllava la retribuzione corrisposta e i contributi, pagati con fondi locali, ai maestri; amministrava il fondo scolastico locale, se esisteva, e il patrimonio delle fondazioni scolastiche (o ne sorvegliava l'amministrazione); vigilava sull'edificio, sui fondi e sulle suppellettili della scuola e ne teneva l'inventario; custodiva i documenti della scuola; compilava annualmente il rapporto sull'andamento della scuola; decideva

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l'accettazione di scolari di altri circondari scolastici e dei bambini inferiori ai sei anni; promuoveva la frequentazione della scuola e proponeva al Consiglio scolastico distrettuale le punizioni per la mancata frequenza; ripartiva sui singoli giorni della settimana le ore d'insegnamento stabilite dal piano d'istruzione e stabiliva in quali ore del giorno si dovesse impartire l'istruzione; sorvegliava che l'istruzione durasse effettivamente quanto stabilito; vigilava sulla disciplina scolastica e sul comportamento degli alunni fuori della scuola; controllava il comportamento dei maestri; accordava ai maestri i permessi (fino a tre giorni) per personali incombenze; risolveva le divergenze fra maestri e fra maestri e comune o autorità; informava, dava pareri e faceva proposte alle rappresentanze comunali e alle varie autorità; determinava in base alla legge il numero di maestri necessario. Secondo il R.D. n. 3113/1923 (art. 4), fino al 30 giugno 1924 la gestione dei servizi scolastici doveva continuare a funzionare con il concorso finanziario degli enti scolastici locali, territoriali e istituzionali esistenti. Detti enti dovevano contribuire alle spese per le scuole pubbliche popolari nella misura risultante dai relativi bilanci dell'anno 1923. Invece, secondo la circolare del R. Provveditorato della Venezia Tridentina datata 6 marzo 1924 i Consigli scolastici locali, come dettato dal R.D. n. 3113/1923, dovevano funzionare dal 1° febbraio al 1° luglio 1924 quali "uffici di stralcio", cioè l'opera dei suddetti Consigli si doveva limitare a liquidare gestioni arretrate o a trattare vertenze di indole economico-amministrativa. Dunque vi rientravano i Consigli scolastici locali che amministravano eventuali patrimoni quali speciali fondazioni scolastiche, stabili intavolati a nome del Consiglio scolastico locale, patrimoni speciali ecc. e i Consigli che si occupavano della gestione amministrativa dei fondi necessari al coprimento delle spese richieste dal regolare funzionamento di scuole il cui mantenimento spettava a più comuni insieme (riparto della spesa fra comuni, riscossione quote relative, provvista di mezzi didattici, di arredi scolastici, di materiale per il riscaldamento ecc.). La circolare aggiunge che i Consigli rappresentanti un solo comune, cui non spettavano le incombenze sopra citate, dovevano già considerarsi sciolti, con l'incarico di passare, entro il mese di marzo, alla consegna degli atti e degli eventuali avanzi di gestione ordinaria al rispettivo comune.

Il Consiglio scolastico locale di Flavon si occupava della Comunità scolastica di Flavon, Terres e Cunevo che aveva come riferimento la Dirigenza scolastica di Flavon. Con decreto n. 223/1 del 12 febbraio 1911 Il Consiglio distrettuale di Cles comunicava il distacco del comune di Cunevo dalla Comunità scolastica di Flavon, Terres e Cunevo a partire dal primo marzo dello stesso anno (3). Da quel momento la Dirigenza scolastica divenne Dirigenza scolastica di Flavon e Terres.

Struttura amministrativa Il Consiglio scolastico locale era composto dai rappresentanti della chiesa cattolica, della scuola, dei comuni formanti la comunità scolastica, dal sorvegliante della scuola locale ed infine, dal patrono della scuola, se c'era. Il patrono della scuola, membro del Consiglio scolastico, aveva il diritto di voto e poteva nominare un suo sostituto. Il curatore d'anime del territorio cui apparteneva la scuola rappresentava gli interessi religiosi della scolaresca e aveva diritto di voto; al suo posto poteva essere nominato dall'autorità ecclesiastica superiore un sacerdote. Se nella comunità scolastica vi erano diverse scuole situate in diversi territori ecclesiastici, era compito dell'autorità ecclesiastica superiore affidare un curatore d'anime al Consiglio scolastico locale.

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Il dirigente della scuola rappresentava la scuola nel Consiglio. Se al Consiglio scolastico sottostavano più scuole, entrava nel Consiglio il dirigente della scuola di categoria più alta; nel caso in cui ci fossero più scuole della stessa categoria, spettava al Consiglio scolastico distrettuale scegliere il dirigente; tuttavia i dirigenti esclusi avevano diritto di partecipare e votare alle riunioni in cui si fosse trattato del loro istituto. Inoltre se una scuola pubblica era condotta da docenti appartenenti ad un ordine di religiose, la dirigente poteva nominare un sostituto per partecipare alle riunioni del Consiglio; questi aveva soltanto diritto di voto consultivo. I rappresentanti del comune locale erano eletti dalla rappresentanza comunale. Nel caso in cui alla stessa comunità scolastica appartenessero diversi comuni, il rappresentante era eletto da tutte le rappresentanze comunali, con l'interessamento del preside del Consiglio scolastico distrettuale. Nel Consiglio entrava anche il capocomune locale e la rappresentanza comunale locale eleggeva anche due sostituti. Tutti gli eleggibili nella rappresentanza comunale erano anche eleggibili nel Consiglio scolastico locale. Secondo la decisione del Consiglio scolastico distrettuale, il Consiglio scolastico locale era composto di un numero di membri fra 2 e 5 e ripartito sui rispettivi comuni in base al censo e al numero della popolazione. Le elezioni erano fissate ogni sei anni e gli eletti duravano in carica finché non si fosse formato un nuovo Consiglio scolastico; tutti i membri erano rieleggibili. Nel caso di dimissioni di un membro, si effettuava un'elezione per sostituirlo fino alla scadenza del mandato dell'intero Consiglio. L'ingiustificato rifiuto ad entrare nel Consiglio o ad assumere la carica di presidente era punito dal Consiglio scolastico distrettuale con una multa in denaro e si dovevano indire nuove elezioni. Le multe inflitte erano versate nel fondo scolastico locale. I membri del Consiglio scolastico locale eleggevano a maggioranza assoluta di voti un presidente (detto anche preside) ed il suo sostituto. Il rappresentante della chiesa potava rifiutare l'elezione; i maestri delle scuole popolari non potevano ricoprire la carica di presidente o sostituto. Nel caso in cui il presidente e il sostituto fossero impediti ad assumere la direzione del Consiglio, la presidenza era assegnata al più anziano fra i membri del Consiglio. Il presidente rappresentava il Consiglio scolastico locale all'esterno e doveva aver cura del corretto adempimento delle attribuzioni del Consiglio; distribuiva gli affari da trattare agli altri membri, metteva in esecuzione le deliberazioni e si occupava degli affari correnti; aveva il diritto di sospendere le esecuzioni delle deliberazioni in contrasto con la legge purché entro otto giorni rimettesse al Consiglio scolastico distrettuale l'oggetto sospeso. In caso di vertenze urgentissime di affari non correnti, il presidente poteva prendere da solo le disposizioni senza convocare il Consiglio in seduta straordinaria, ma era tenuto a farle approvare nella seduta di Consiglio successiva. Secondo le norme dettate dalla legge n. 7/1892 (artt. 1-20), la costituzione del Consigli scolastico locale doveva essere notificata alle rappresentanze comunali della comunità scolastica e al Consiglio scolastico distrettuale. Nelle scuole popolari con lingua d'insegnamento tedesca ed italiana o ladina, si dovevano scegliere i rappresentanti comunali appartenenti ad entrambe le nazionalità ed il loro numero era fissato dal Consiglio scolastico distrettuale. Diverso era nei comuni in cui c'erano scolari non appartenenti alla religione cattolica: il Consiglio scolastico locale era tenuto ad eleggere ed invitare un consultore della rispettiva religione per trattare degli interessi religiosi. Il Consiglio scolastico locale esercitava la sorveglianza tramite il sorvegliante scolastico locale, nominato dal Consiglio scolastico distrettuale, dopo la consultazione dei comuni formanti la comunità scolastica. Il sorvegliante doveva abitare nel luogo della scuola e durava in carica per tutto il tempo dell'attività del Consiglio. Se il Consiglio scolastico

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sorvegliava più scuole, potevano essere eletti due sorveglianti. Inoltre se nelle scuole si avevano più lingue di insegnamento (italiano, tedesco e ladino) veniva nominato anche uno speciale sorvegliante per la rispettiva nazionalità. Il sorvegliante scolastico, in forza della sua nomina, era membro del Consiglio scolastico locale; egli non poteva rappresentare due persone nel Consiglio quindi le cariche di presidente del Consiglio e di sorvegliante non potevano essere riunite in una sola persona. Il sorvegliante aveva l'obbligo di visitare frequentemente la scuola, doveva consultarsi con il dirigente della scuola e portare in Consiglio le osservazioni fatte. Tutti i membri del Consiglio scolastico locale potevano visitare la scuola ma in particolare il rappresentante della chiesa cattolica doveva controllare frequentemente lo stato dell'educazione morale-religiosa, portando a conoscenza il Consiglio delle mancanze riscontrate e delle proposte da considerare. Spettava però esclusivamente al Consiglio scolastico locale prendere disposizioni, all'interno della sfera di sua competenza. Il Consiglio si riuniva di regola una volta al mese a seduta ordinaria, ma il presidente poteva convocare un'assemblea straordinaria dietro richiesta di due membri. I membri del Consiglio dovevano essere invitati ad ogni assemblea e, perché questa fosse valida, dovevano intervenire la maggioranza dei consiglieri. Le decisioni erano prese a maggioranza assoluta di voti ed in caso di parità era decisivo il voto del presidente. Ogni seduta doveva essere messa a protocollo. I membri del Consiglio scolastico locale non potevano essere presenti a discussioni e votazioni riguardanti i loro propri interessi personali; essi inoltre non avevano diritto a nessuna retribuzione per il disbrigo degli affari, ma la comunità scolastica li risarciva per eventuali spese sostenute. Nel periodo di transizione dall'Austria all'Italia, il Trentino conserva l'organizzazione scolastica austriaca, compresi gli organismi di sorveglianza. Nacque un acceso dibattito fra cattolici e laici per le questioni organizzative, fra le quali anche il Consiglio scolastico locale. Secondo la relazione del maestro Miorelli del 1919 "...la scuola appartiene giuridicamente al Comune, il quale nomina i propri maestri, quantunque i contributi comunali per il mantenimento della scuola siano minimi e gravino sul distretto e sulla provincia... Della propria scuola il Comune è sommamente geloso" (cfr. "Diritti e doveri...", 1919). Datato 15 dicembre 1920 è l'intervento sulla rivista "La scuola redenta" nella quale i maestri laici chiedevano una scuola laica e sollecitavano l'abolizione dei Consigli scolastici locali che rappresentavano un'ingerenza della gerarchia ecclesiastica nel governo della scuola. La "Riforma Gentile" sopprimeva infine ogni rappresentanza elettiva e ogni organo di gestione locale sostituendoli con i Consigli scolastici regionali e i Consigli di disciplina di nomina ministeriale. Con il R.D. n. 3113/1923 concernente le disposizioni per le scuole elementari nei territori annessi, l'amministrazione scolastica per tutti i comuni, eccettuati i capoluoghi di provincia, era affidata al Regio Provveditorato (art. 3). Secondo l'art. 5 del succitato R.D. i prefetti interessati per ragioni di territorio erano incaricati di provvedere, inteso il provveditore competente, alla nomina di commissari straordinari con l'incarico di liquidare e ripartire fra i comuni, che facevano parte della medesima circoscrizione scolastica amministrativa, il patrimonio mobiliare e immobiliare, e la quota dei crediti e dei debiti in dipendenza dei rapporti preesistenti, così di diritto pubblico come di diritto privato. A Commissari per la predetta liquidazione e ripartizione dovevano essere preferibilmente nominati i sottoprefetti nel cui territorio era compreso il maggior numero di comuni.

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Data l'esiguità della documentazione non sono emersi elementi significativi in merito alla struttura organizzativa del Consiglio scolastico locale di Flavon, che presumibilmente ricalca gli elementi sopradescritti.

Contesto generale Il Consiglio scolastico locale aveva una fitta rete di rapporti esterni per la struttura organizzativa della scuola popolare austriaca. L'autorità immediatamente superiore al Consiglio scolastico locale era l'I.R. Consiglio scolastico distrettuale che era incaricato della sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli istituti sottostanti al Consiglio locale. I distretti scolastici coincidevano con i distretti politici ed in Trentino erano 10: Borgo, Cavalese, Cles, Primiero, Riva, Rovereto città, Rovereto distretto, Tione, Trento città e Trento distretto. Le città con proprio statuto comunale infatti formavano un proprio distretto. Il Consiglio scolastico distrettuale, fra le sue numerose competenze (cfr. art. 27 della legge n. 7/1892), doveva dettare disposizioni per la costituzione dei Consigli scolastici locali, nominava i sorveglianti locali e vigilava sull'attività degli stessi; disponeva ispezioni straordinarie nelle scuole e stabiliva, sentito il consiglio scolastico locale, l'epoca per le ferie legali presso le scuole popolari pubbliche, in considerazioni dei luoghi dove esse erano situate. In pratica il Consiglio scolastico distrettuale, con sede nel capoluogo del distretto, funzionava da tramite fra l'organo superiore con sede ad Innsbruck e la moltitudine di consigli scolatici locali dispersi sul territorio. L' I.R. Consiglio scolastico provinciale era, nella provincia, la suprema autorità di sorveglianza sulle scuole e vi sottostavano tutti gli istituti di educazione ed insegnamento di ogni ordine e grado. Esso rifletteva per struttura interna la diversa composizione nazionale del Tirolo ed era il diretto interlocutore del Ministero di culto e istruzione. Al vertice della struttura statale vi era il Ministero del culto e dell'istruzione dal quale dipendevano gerarchicamente le autorità sopracitate.

Il Consiglio scolastico locale di Flavon rendeva conto del suo operato al Consiglio scolastico distrettuale di Cles. Manteneva rapporti con i comuni di Flavon, Terres e Cunevo.

Fonti normative Legge del 30 aprile 1892, n. 8, valevole per la contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche

Legge 30 aprile 1892, n. 7, valevole per la Contea principesca del Tirolo concernente la sorveglianza sulle scuole

Regio Decreto 8 febbraio 1923, n. 374, Soppressione dei consigli scolastici provinciali e delle deputazioni scolastiche

Regio Decreto del 5 marzo 1923 "col quale sono stabilite le sedi dei Provveditorati regionali agli studi e le relative circoscrizioni"

Regio decreto 17 maggio 1923, n. 1130 che detta norme per il servizio ispettivo nelle scuole elementari e popolari delle Nuove Provincie

Regio decreto 1° ottobre 1923, n. 2185, ordinamento dei gradi scolastici e dei programmi didattici

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dell'istruzione elementare, in vigore dal 24 ottobre 1923

Regio decreto 20 dicembre 1923, n. 3113, Disposizioni concernenti le scuole elementari nei territori annessi, in vigore dal 1 febbraio 1924

Legge Gentile del 1923, adeguamento della struttura e dell'organizzazione della scuola elementare a quella nazionale

Ordinanza del Ministero dell'Istruzione 10 gennaio 1924, Norme regolamentari per l'applicazione del R.D. 1 ottobre 1923, n. 2185

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., A6. "Consiglio scolastico locale di Flavon", 1896-1923 Bibliografia GUASTALLA A. (a cura di), Consiglio scolastico locale. Profilo storico-istituzionale del Consiglio scolastico locale, redatto nel 1999 secondo le norme internazionali ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999, dattiloscritto

Note 1. ACFl., A6. "Consiglio scolastico locale di Flavon", 2 "Carteggio ed atti", n. 1, 1896; 2. ACFl., A6. "Consiglio scolastico locale di Flavon", 1 "Protocollo degli esibiti", n. 1, 1898-1923; 3. Ibidem

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fondo A6 Consiglio scolastico locale di Flavon, 1896 - 1923 {1777}

1 busta; metri lineari 0.1

Soggetti produttori Consiglio scolastico locale di Flavon, 1894 gennaio 1 - 1924 settembre 30

Storia archivistica L'archivio del Consiglio scolastico di Flavon costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Flavon e comprende un registro di protocollo ed un fascicolo che raccoglie: carteggio, atti e contabilità.

Modalità di acquisizione e versamento Lo stretto rapporto col comune sul piano dello stesso funzionamento materiale ha fatto sì che la documentazione sia sempre stata conservata presso l'archivio comunale, del quale costituisce un archivio aggregato.

È aggregato di: Fondo Comune di Flavon

564

serie A6.1 Protocolli degli esibiti, 1898 - 1923 {1778}

Contenuto La serie, lacunosa, raccoglie le registrazione della corrispondenza dal 1898 al 1923.

ACFl.A6.1-1 {1779}

"Protocollo degli esibiti della Comunità scolastica di Flavon, Terres e Cunevo"

1898 marzo 11 - 1923 dicembre 20 - 1898: nn. 11-60; - 1899: nn. 1-54; - 1900: nn. 15-28;

- 1908: nn. 1-18; - 1909: nn. 1-51; - 1910: nn. 1-65; - 1911: nn. 1-24; - 1912: nn. 1-40; - 1913: nn. 1-28; - 1914: nn. 1-34; - 1915: nn. 1-23; - 1916: nn. 1-18; - 1917: n. 1; - 1918: n. 1; - 1919: nn. 1-9; - 1920: nn. 1-24; - 1921: nn. 1-6; - 1922/1923: nn. [1] - [12]; - 1923: nn. 1-5 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 56 n.n. Num. un. progr. 23

565

serie A6.2 Carteggio, atti e contabilità, 1896 - 1918 {1780}

Contenuto La serie raccoglie in un fascicolo scarsa documentazione quale: richieste, regolamenti, contratti e preventivi dal 1896 al 1918.

ACFl.A6.2-1 {1781}

Carteggio, atti e contabilità

1896 - 1918 Fascicolo Num. un. progr. 23

566

Ente

Patronato scolastico di Flavon {1782}

1945 novembre 11 - 1978 agosto 31

Luoghi Flavon (TN)

Archivi prodotti Fondo Patronato scolastico di Flavon, 01/01/1945 - 31/12/1980

Storia I Patronati scolastici nascono verso la fine del XIX secolo su impulso di privati con lo scopo di incentivare la scolarizzazione anche attraverso l'erogazione di contributi. Dopo la costituzione della repubblica italiana, il 24 gennaio 1947 veniva emanato il decreto legislativo, n. 457 relativo al riordinamento dei patronati scolastici, già indicati dalla circolare ministeriale del 10 aprile 1945, n. 988, che prevedeva " ... la ricostituzione in ogni comune dei patronati scolastici per l'assistenza degli alunni inscritti nelle pubbliche scuole elementari ... ". L’Ente a Flavon veniva ricostituito l’11 novembre 1945 (1) con la denominazione di Patronato scolastico unico di Flavon in quanto forniva assistenza agli alunni delle scuole elementari di Flavon, Terres e Cunevo; con Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato del 21 gennaio 1947, n. 86, Terres e Cunevo furono ricostituiti in comuni autonomi e istituirono il loro Patronati scolastici indipendenti da quello di Flavon (2). Con la successiva legge 4 marzo 1958, n. 261 veniva ridefinito il nuovo ordinamento dei patronati e dei loro consorzi. La normativa venne completata con il regolamento di esecuzione della legge 4 marzo 1958, approvato con decreto del presidente della repubblica 16 maggio 1961, n. 636. Con le norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino - Alto Adige del 1973, le attribuzioni dell'amministrazione dello Stato in materia di assistenza scolastica passarono alla Provincia autonoma di Trento. I Patronati scolastici vennero sciolti col decreto del presidente della repubblica del 24 luglio 1977, n. 616, e con la legge provinciale del 10 agosto 1978, n. 30, definitivamente soppressi e posti in liquidazione con decorrenza dal 1 settembre 1978. Nel giugno 1979 venne nominato come commissario liquidatore, dalla Provincia autonoma di Trento, Emilio Job che provvederà ad approntare gli atti relativi alla liquidazione dell’Ente soppresso nel settembre 1980 (3). La data riportata nell'intestazione è quella istituzionale.

Condizione giuridica Ente di promozione all'istruzione e assistenza agli studenti bisognosi.

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Ogni Patronato scolastico era tenuto a compilare, per legge, uno statuto, che poteva essere di tipo A, e si riferiva a quegli enti di comuni con popolazione superiore ai diecimila abitanti, o di tipo B, dove la popolazione era inferiore ai diecimila abitanti (art. 6 della legge 4 marzo 1958, n. 261). Il Patronato scolastico di Flavon era di tipo B.

Funzioni, occupazioni e attività La funzione del Patronato scolastico, come risulta dalla Circolare ministeriale del 10 aprile 1945, n. 988, inviata ai direttori didattici e ai sindaci della Provincia di Trento il 28 giugno 1945, era quella di assistere gli alunni bisognosi, di curare l'assistenza igienico-sanitaria degli iscritti alla scuola mediante visite mediche da effettuarsi costantemente, almeno una volta al mese all'interno degli stessi locali della scuola, di promuovere delle colonie al mare e in montagna, di attuare tutti i provvedimenti utili e necessari, comprese le attività sportive, che permettessero di trarre il maggior benessere fisico, intellettuale e morale dei fanciulli. L'amministrazione del Patronato scolastico si occupava della gestione delle risorse patrimoniali raccogliendo entrate dai contributi del comune, dell’amministrazione provinciale e dallo Stato, dalle quote associative, dall’organizzazione della giornata del patronato e da contributi di enti, associazioni e privati. Con tali introiti venivano così coperte le spese ordinarie e straordinarie dell’Ente che comprendevano: acquisto di libri di testo per le varie classi, acquisto di materiale scolastico (quaderni, pennini, matite ecc.), assistenza sanitaria (acquisto di medicinali e occhiali, visite mediche specialistiche ecc.), acquisto di vestiti e calzature da distribuire gratuitamente, spese per mandare i bambini bisognosi in colonia, al mare o in montagna, organizzazione del doposcuola della refezione scolastica e del doposcuola e spese di cancelleria e postali per l'ente. L'attività amministrativa e contabile dei Patronati scolastici era uniformata in base a criteri previsti dalla Legge 4 marzo 1958, n. 261 e dal Regolamento di esecuzione della suddetta legge, approvato con D.P.R. 15 maggio 1961, n. 636, come attesta una Circolare inviata dal Provveditorato agli studi in data 19 ottobre 1962 e rivolta ai presidenti dei Patronati scolastici comunali. Oltre alla presenza di uno statuto (questo archivio non ne conserva copia) nella Legge era prevista la tenuta dei seguenti registri: registro dei verbali delle deliberazioni del Consiglio di amministrazione, registro dei verbali della giunta esecutiva, libro cassa, partitario, inventario dei beni mobili, elenco dei soci e degli alunni assistiti e inoltre l’apertura di un conto corrente postale al quale affidare le entrate di cassa.

Il Patronato scolastico di Flavon ricalca nelle sue funzioni gli elementi sopradescritti.

Struttura amministrativa La Circolare ministeriale del 10 aprile 1945, della quale il Provveditore agli studi di Trento ne inviava una copia il 28 giugno 1945 ai direttori didattici e ai sindaci, riportava che il Patronato scolastico avrebbe dovuto comprendere un numero illimitato di soci (vengono menzionate le varie categorie di adesione: fondatori, soci benemeriti e soci annuali) che avrebbero costituito il comitato consultivo, amministrato da un consiglio composto dal sindaco del comune o da un suo rappresentante, nella figura del presidente, dall'ispettore scolastico e dal direttore didattico, nominati dal Provveditore agli studi, da uno o più rappresentanti degli insegnanti della scuola elementare, da un rappresentante di ciascuna delle tre categorie dei soci, da un rappresentante di ciascun ente o associazione che versasse fondi a favore

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dell'ente, dall'ufficiale sanitario, da un rappresentante dell'Ente comunale di assistenza e da un rappresentante dell'ordine diocesano. Spettava poi al consiglio d'amministrazione scegliere fra i suoi membri una giunta esecutiva composta dalle tre alle sei persone. Il regolamento esecutivo della legge 261/1958, D.P.R. 16 maggio 1961, n 636, riassumeva le disposizioni contenute sia nella legge del 1947, che in quella del 1958, specificando quali erano gli organi deliberativi ed amministrativi del Patronato scolastico: il Consiglio di amministrazione, il Presidente del consiglio, la Giunta esecutiva, il Segretario direttore e l'Assemblea dei soci. Il Presidente, eletto dal consiglio di amministrazione, rappresentava legalmente il Patronato e convocava il Consiglio e la Giunta; vigilava inoltre sulla regolare tenuta dei registri e delle scritture contabili. Il Consiglio d'amministrazione, per l'attività ordinaria, doveva riunirsi almeno ogni due mesi e durava in carica tre anni; suo compito era di deliberare su tutto quello che riguardava lo statuto e la situazione patrimoniale dell'ente; doveva inoltre deliberare sul programma annuale di attività da svolgere e sulle graduatorie degli alunni da assistere. La Giunta esecutiva, composta da 3 membri ed eletta dal Consiglio di amministrazione, preparava il bilancio preventivo e il consuntivo, sovraintendeva all'amministrazione del patrimonio, alla contabilità, alla cassa ed in genere a tutto quanto riguardava l'attività del Patronato. La direzione tecnico-amministrativa del Patronato era affidata di regola ad un insegnante, con la funzione di segretario- direttore; veniva nominato dal Provveditore agli studi, su proposta del Consiglio di amministrazione del Patronato. In particolare provvedeva, sotto la vigilanza del Presidente, alla tenuta dei registri e alla conservazione degli atti contabili; teneva il registro delle deliberazioni del Consiglio di amministrazione, della Giunta esecutiva e dell'Assemblea dei soci e curava la corrispondenza e la tenuta dell'archivio. L'Assemblea dei soci veniva convocata due volte all'anno: a fine anno per discutere la relazione del Consiglio di amministrazione e a maggio per esprimere parere sul bilancio preventivo e sul conto consuntivo, nonché per eleggere i propri rappresentanti.

Il primo consiglio direttivo del Patronato scolastico unico di Flavon, nominato l’11 novembre 1945 (6), era composto da sette membri: - Albino Giovannini, sindaco, presidente; - Italo Giovannini, rappresentante dell’E.C.A; - don Enrico Bertagnolli, rappresentante della diocesi; - Oscar Del Rio, maestro, fiduciario della scuola di Flavon, segretario-cassiere; - Teresa Dalpiaz, maestra, fiduciario della scuola di Terres; - Ersilia Nardelli, maestra, fiduciario della scuola di Cunevo; - Vittorio Vielmetti, ufficiale sanitario del comune di Flavon. Le riunioni del Consiglio direttivo si tenevano in un’aula della scuola elementare di Flavon.

Contesto generale In base al decreto legislativo del capo provvisorio dello Stato del 24 gennaio 1947, n. 457, il Patronato era sottoposto alla vigilanza del Provveditore agli studi e alla tutela del Consiglio scolastico provinciale; in seguito, con legge del 4

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marzo 1958, n. 261, fu sottoposto alla sola vigilanza del Provveditore agli studi, mentre la tutela venne affidata ad una apposita commissione di cui faceva parte un rappresentante della Prefettura, uno del Provveditorato e uno della Direzione provinciale per il tesoro. In seguito alla promulgazione della legge 261/1958 e con il suo regolamento di esecuzione, venne costituito anche a Trento il Consorzio provinciale dei Patronati scolastici, di cui facevano parte tutti i patronati della Provincia. L'adesione al Consorzio dei patronati scolastici, venne sollecitata dal Provveditore agli studi data: "l'utilità che ne deriva agli aderenti, specie se di centri minori, i quali potranno così compiere in comune alcune operazioni (acquisti, gestione colonie ecc.) a migliori condizioni, data la riduzione dalle spese generali. Resta inteso che la costituzione del Consorzio lascia integra la personalità giuridica dei singoli patronati".

Il Patronato scolastico di Flavon manteneva inoltre rapporti con il comune omonimo, la Direzione didattica di Cles e con il Provveditorato agli studi di Trento.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., A7 Patronato scolastico di Flavon, 1945-1980

Note 1. ACFl., A7 ”Patronato scolastico di Flavon”, 1 “Deliberazioni del Consiglio d’amministrazione - originali”, n. 1 “Patronato scolastico – Flavon. Consiglio amministrazione. Verbali”, 1945 novembre 11 – 1973 gennaio 14; 2. "Comune di Terres. Inventario dell'archivio storico (1845.1973) e degli archivi aggregati (1944-2002): Patronato scolastico di Terres, Terres [1952]-1978 agosto 31"; 3. . ACFl., A7 ” Patronato scolastico di Flavon”, 3 “Carteggio ed atti”, n. 1 “Carteggio ed atti”, 1963-1980

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fondo A7 Patronato scolastico di Flavon, 1945 - 1980 {1783}

1 busta; metri lineari 0.1

Soggetti produttori Patronato scolastico di Flavon, 1945 novembre 11 - 1978 agosto 31

Modalità di acquisizione e versamento Dal momento che non esiste alcun rapporto istituzionale fra il comune di Flavon e il Patronato scolastico, l'archivio di quest'ultimo si configura come un fondo depositato presso l'archivio comunale.

Contenuto L'archivio del Patronato scolastico di Flavon copre l'arco temporale dal 1945 al 1980.

È aggregato di: Fondo Comune di Flavon

Criteri di ordinamento e inventariazione Il materiale documentario, prima dell'intervento di riordino, era conservato presso il comune di Flavon in una busta recante la dicitura "Patronato scolastico"; non è emerso dall'esame dei documenti nessuna segnatura particolare che facesse intuire il tipo di ordinamento adottato dall'ente o l'esistenza di un titolario di classificazione. Individuato il soggetto produttore si è costituito il relativo fondo archivistico; l'intera documentazione, costituita da diverse tipologie documentarie, è stata organizzata in sei serie archivistiche: deliberazioni del Consiglio d'amministrazione - originali e copie, carteggio ed atti, bilanci di previsione ed allegati, conti consuntivi e documenti giustificativi e libri di cassa. L'illustrazione delle caratteristiche specifiche delle serie è stata riportata nelle relative introduzioni.

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serie A7.1 Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione - originali, 1945 - 1973 {1784}

Contenuto La serie è composta da un unico registro nel quale sono trascritte in ordine progressivo e cronologico le deliberazioni del Consiglio d'amministrazione dal 1945 al 1973.

ACFl.A7.1-1 {1785}

"Patronato scolastico - Flavon. Consiglio amministrazione. Verbali"

1945 novembre 11 - 1973 gennaio 14 Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione, nn. 1-32 Registro, cc. 7 n.n. Num. un. progr. 24

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serie A7.2 Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione - copie, 1968 - 1980 {1786}

Contenuto Per ogni seduta del Consiglio d'amministrazione veniva redatto il verbale, dal quale devono risultare la data, l'ora ed il luogo della convocazione e la qualifica degli intervenuti e degli assenti. Dal verbale doveva risultare pure la constatazione della regolarità delle adunanze, gli argomenti scritti all'ordine del giorno, il riassunto della discussione e le deliberazioni adottate distintamente per ciascun argomento. La serie è costituita dalla raccolta delle copie semplici delle deliberazioni del Consiglio d'amministrazione che coprono gli anni dal 1968 al 1980.

ACFl.A7.2-1 {1787}

Deliberazioni del Consiglio d'amministrazione - copie

1968 - 1980 Fascicolo Num. un. progr. 24

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serie A7.3 Carteggio ed atti, 1963 - 1980 {1788}

Contenuto La serie comprende carteggio ed atti riguardanti gli affari trattati negli anni di attività del Patronato scolastico di Flavon: si tratta di circolari, decreti, comunicazioni, domande di contributo, elenchi, rilevazioni statistiche. Non è emerso dall'esame dei documenti nessuna segnatura particolare che facesse intuire il tipo di ordinamento adottato dall'ente o l'esistenza di un titolario di classificazione; pertanto l'esigua documentazione è stata organizzata in un unico fascicolo dal 1963 al 1980.

ACFl.A7.3-1 {1789}

Carteggio ed atti

1963 - 1980 Circolari, decreti, comunicazioni, domande di contributo, elenchi, rilevazioni statistiche, carteggio ed atti; si segnala: liquidazione del Patronato scolastico di Flavon, 1978 - 1980 Fascicolo Num. un. progr. 24

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serie A7.4 Bilanci di previsione ed allegati, 1970 - 1978 {1790}

Contenuto I bilanci di previsione rispecchiano la reale situazione economico-finanziaria, contengono le previsioni di entrata (rendite ed interessi attivi, contributi ministeri, soci annuali, vendita pagelle scolastiche, giornata del patronato, contributi enti, associazioni e privati) e quelle di uscita (oneri e spese patrimoniali, fornitura libri di testo, fornitura quaderni e cancelleria, fornitura indumenti e calzature, colonie, spese di amministrazione).

La serie raccoglie le registrazioni contabili del Patronato scolastico di Flavon dal 1970 al 1978.

ACFl.A7.4-1 {1791}

Bilanci di previsione ed allegati

1970 - 1978 - Bilancio di previsione es. 1970/1971; - bilancio di previsione es. 1971/1972; - bilancio di previsione es. 1972/1973; - bilancio di previsione ed allegati es. 1974/1975; - bilancio di previsione es. 1975/1976; - bilancio di previsione es. 1976/1977; - bilancio di previsione es. 1977/1978 Fascicolo Num. un. progr. 24

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serie A7.5 Conti consuntivi e documenti giustificativi, 1966 - 1978 {1792}

Contenuto Il conto consuntivo è redatto nello stesso modo in cui è diviso il bilancio di previsione e più specificatamente deve dimostrare: le entrate (rendite ed interessi attivi, contributi ministeriali, soci annuali, vendita pagelle scolastiche, giornata del patronato, contributi enti, associazioni e privati) e le spese (oneri e spese patrimoniali, fornitura libri di testo, fornitura quaderni e cancelleria, fornitura indumenti e calzature, colonie, spese di amministrazione) effettive della competenza dell'anno, le entrate e la spesa per movimento di capitale, le partite di giro, le contabilità degli stabilimenti speciali, la gestione dei residui attivi e passivi degli esercizi precedenti, la dimostrazione delle somme incassate e pagate per ciascun articolo di bilancio e il conto totale dei residui attivi e passivi che si tramandano all'esercizio successivo. Le entrate e le spese devono essere iscritte nel conto in modo analitico con richiami ai singoli ordini di riscossione e di pagamento. Si conservano inoltre i documenti giustificativi: ricevute, fatture, distinte.

La serie raccoglie le registrazioni contabili del Patronato scolastico di Flavon dal 1966 al 1968.

ACFl.A7.5-1 {1793}

Conti consuntivi e documenti giustificativi

1966 - 1978 - Conto consuntivo e documenti giustificativi es. 1966/1967; - conto consuntivo e documenti giustificativi es. 1967/1968; - conto consuntivo e documenti giustificativi es. 1968/1969; - conto consuntivo e documenti giustificativi es. 1970/1971; - documenti giustificativi del conto es. 1972/1973; - conto consuntivo es. 1973/1974; - documenti giustificativi es. 1974/1975; - conto consuntivo e documenti giustificativi es. 1975/1976; - conto consuntivo e documenti giustificativi es. 1976/1977; - conto consuntivo es. 1977/1978 Fascicolo Num. un. progr. 24

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serie A7.6 Libri cassa, 1945 - 1976 {1794}

Contenuto Sono raccolti in questa serie i libri di cassa nei quali dovevano essere registrate tutte le entrate e le uscite dell’ente secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale. La tenuta obbligatoria di tale registro è disciplinata dal D.P.R. del 16 maggio 1961, n. 636, artt. 65-67.

La serie comprende due registri che coprono gli anni 1945 - 1976.

ACFl.A7.6-1 {1795}

"Patronato scolastico. Comune di Flavon ricostituito in data 11.XI.1945. Libro cassa" (tit. int.)

1945 - 1973 Le registrazioni si riferiscono agli esercizi finanziari dal 1945/1946 al 1972/1973; si segnala in coda al registro: elenco dei fanciulli assistiti, elenco degli enti soci ed elenco dei soci ordinari Registro Num. un. progr. 24

ACFl.A7.6-2 {1796}

"Libro cassa"

1974 - 1976 Le registrazioni si riferiscono agli esercizi finanziari 1974/1975 e 1975/1976 Registro Num. un. progr. 24

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Ente

Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo {1797}

1852 ottobre 6 - [1893 luglio 16]

Luoghi Flavon (TN)

Altre forme del nome Consorzio della fossa del Palù di Flavon

Archivi prodotti Fondo Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo, 01/01/1852 - 31/12/1893

Storia Il Comprensorio venne istituito con decreto del Capitanato distrettuale di Cles del 6 ottobre 1852, n. 8260 (1) con lo scopo di bonificare la conca del Palù (nel senso di terreno paludoso e umido). L'ultima attestazione della sua attività è una nota del preside del Comprensorio del 16 luglio 1893 (2); in assenza di elementi più certi, tale data è stata assunta come ultima attestazione dell'ente.

Condizione giuridica L’ente era disciplinato dallo Statuto del 1852, citato nei documenti, ma di cui non si è trovata traccia in archivio. L'ente non aveva rapporti di tipo istituzionale col comune di Flavon.

Funzioni, occupazioni e attività Scopo del Comprensorio era quello di difendere la proprietà fondiaria dei consorziati tramite lavori idraulici di bonifica delle campagne del Palù con interventi idraulici atti a pulire le fosse di scolo e il prosciugamento dall’acqua stagnante presente nelle campagne. Terminata la fase della costruzione della bonifica, con l'attuazione dal 1853 al 1856 del progetto del geometra G. Brugnara , il consorzio si occupò della costruzione dei canali e di qualsiasi opera riguardante il loro miglioramento e la loro manutenzione. Le spese di costruzione per opere comuni dovevano venir ripartite tra i soci.

Struttura amministrativa I soci del Consorzio erano tutti i proprietari degli immobili posti entro il territorio del comprensorio nei comuni di Flavon e Cunevo. Gli organi del consorzio erano i seguenti: - deputazione comprensoriale;

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- preside: presiedeva le sessioni e rappresentava la società in tutti gli affari comuni. La società si avvaleva dell'operato di un cassiere-esattore, che compilava i rendiconti amministrativi, riscuoteva le entrate e autorizzava i pagamenti; l’incarico venne svolto da Giuseppe Giovannini dal 1852 al 1874 e da Giovanni Dalpiaz dal 1875 al 1890.

Contesto generale L'autorità politica che aveva competenza in materia era quella del distretto in cui si trovavano le opere da eseguirsi; la sorveglianza di tutte le opere idrauliche e la difesa delle proprietà fondiarie spettava alle autorità locali di polizia. Circa le varie autorità locali risultano rapporti con il comune di Flavon e con il comune di Cunevo e con gli altri comuni limitrofi.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., A8 "Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo", 1852-1983

Note 1. ACFl., A8 "Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo", 1 "Carteggio, atti e contabilità", n. 1: “Rendiconto generale sull’amministrazione del Consorzio …”, 1890; 2. ACFl., A8 "Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo", 1 "Carteggio, atti e contabilità", n. 1: riparto spese, 1876- 1893

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fondo A8 Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo, 1852 - 1893 {1798}

1 busta; metri lineari 0.1

Soggetti produttori Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo, 1852 ottobre 6 - [1893 luglio 16]

Modalità di acquisizione e versamento Dal momento che non esiste alcun rapporto istituzionale fra il comune di Flavon e il Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo, l'archivio di quest'ultimo si configura come un fondo depositato presso l'archivio comunale.

Contenuto Il fondo raccoglie materiale documentario prodotto dal Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo dal 1852 al 1893.

È aggregato di: Fondo Comune di Flavon

Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione del fondo era conservata nelle buste annuali del comune, in fascicoli separati con intitolazioni originali "Atti prosciugamento del Palù" o "Comprensorio Palù", cat. 11 In questa situazione si è ritenuto di riunire i documenti in un unico fondo riconducibile al medesimo soggetto produttore.

Note 1. ACFl., A8, "Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo" 1 "Carteggio, atti e contabilità", n. 1: “Rendiconto generale sull’amministrazione del Consorzio …”, 1890; 2. ACFl., A8, "Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo" 1 "Carteggio, atti e contabilità", n. 1: riparto spese, 1876-1893

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serie A8.1 Carteggio, atti e contabilità, 1852 - 1893 {1799}

Contenuto La serie raccoglie progetti, descrizioni, conteggi, rendiconti e contabilità, notificazioni e avvisi dal 1852 al 1893.

ACFl.A8.1-1 {1800}

Carteggio, atti e contabilità

1852 - 1893 - Osservazioni del geometra G. Brugnara al progetto, 1852 agosto 20; - progetto redatto dal geometra G. Brugnara: disegno, profili e dettagli, 1853 gennaio 4; - "Descrizione delle fosse secondarie d'asciugamento del Palù di Flavon", 1853 dicembre 31;

- "Conteggio e riparto delle spese ...", 1857 maggio 15; 1858 marzo 10; - documenti giustificativi dei conti, nn. 1-23, 1852 - 1854; - notificazione, 1876 dicembre 2; - mandati di pagamento, 1875 - 1877; - avviso di esposizione del conto consuntivo, 1879 maggio 31; - "Rendiconto generale sull'amministrazione del Consorzio, ossia Comprensorio d'asciugamento del Palude di Flavon e Cunevo ...", dal 1852 al 1889, 1890; - "III. Conteggio e riparto del debito a carico del Comprensorio del palude di Flavon fino al 31 luglio 1876 inclusive [18]90", 1876 - 1890; - "Descrizione, premisura e fabbisogno dei lavori di svasamento e riattazione occorrevoli alle entroindicate varie fosse di asciugamento e scolo dei terreni situati nel palude di Flavon e Cunevo assunti dal perito giudiziale Santo Bacca in seguito ad incarico deferitogli da presidio del Comprensorio di detto Palude nel novembre 1890", 1890 novembre 30; - carteggio ed atti, nn. di prot. 89-93, 1891; - riparto delle spese, 1876 - 1893 Busta Num. un. progr. 25

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Ente

Consorzio per la gestione del Nesso Flavona {1801}

1967 maggio 26 - 2006 [maggio 17]

Luoghi Flavon (TN)

Altre date 1967 luglio 18 (Pubblicazione sul Bollettino Regionale n. 31 del decreto del Presidente della Giunta provinciale di Trento n. 11724/4-C del 26 maggio 1967)

Archivi prodotti Fondo Consorzio per la gestione del Nesso Flavona di Flavon, 01/01/1967 - 31/12/1974

Storia Nell'ordinamento italiano l'origine dei consorzi amministrativi tra enti pubblici territoriali risale ai testi unici delle leggi per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 1865 e 1889, che tuttavia non ne delineavano chiaramente la figura giuridica e non ne disciplinavano compiutamente le modalità di costituzione e di funzionamento. Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919 venne sancita l'annessione del Trentino all'Italia e con il R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 venne esteso alle nuove province l'ordinamento comunale italiano che disciplinava anche i consorzi, mentre l'ordinamento comunale austriaco cessò definitivamente di essere in vigore. Il soggetto consorziale trovò una successiva sistemazione con il R.D. 30 dicembre 1923, n. 2839 (con il quale veniva riformato il T.U. della legge comunale e provinciale approvato con R.D. 4 febbraio 1915, n. 148), poi ulteriormente nel T.U. della legge comunale e provinciale emanato con R.D. 3 marzo 1934, n. 383. Nel T.U. del 1934 i consorzi erano distinti in facoltativi, obbligatori e coattivi, a seconda che la loro costituzione fosse il risultato della libera determinazione degli enti che li costituivano (la costituzione dei consorzi volontari fra enti pubblici territoriali era approvata, salve le disposizioni di specie dettate per alcuni tipi di consorzi, con decreto del prefetto o con decreto del ministro dell'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse), fosse imposta dalla legge oppure discendesse da un atto dell'autorità amministrativa. Infine la L. 8 giugno 1990, n. 142, che risistema e innova le forme di cooperazione tra Comuni, Province e Regioni, prevede all'art. 25 la figura del consorzio (tra Comuni e Province, non altri enti locali). Per lo statuto di autonomia della Regione Trentino-Alto Adige la competenza in materia di ordinamento dei Comuni, nel cui ambito è inserita la disciplina dei consorzi tra enti pubblici, viene attribuita alla Regione stessa Nell'ambito del territorio amministrato, per le proprie competenze, dalla Provincia autonoma di Trento, la materia dei consorzi fra enti locali e la relativa rappresentanza degli enti partecipanti in seno agli stessi, venne trattata negli artt. 81- 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, quindi in parte modificati dall'art. 51 della L.R. 31 marzo 1971, n. 6, e venne

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riportata nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni, approvato con D.P.G.R. 19 gennaio 1984, n. 6/L. Modalità di istituzione ed estinzione dei consorzi a) Istituzione I consorzi fino al T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, se non previsti da norme speciali, erano formalmente costituiti con provvedimento autoritativo. La normativa sanciva che la costituzione di un consorzio fosse approvata con decreto del prefetto, se gli enti appartenevano alla stessa circoscrizione provinciale, o dal ministro per l'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse.

Con il T.U. del 1934 elementi costitutivi dei consorzi amministrativi erano: - una pluralità di soggetti (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - un comune interesse (art. 156, T.U. del 1934); - la comune volontà di associarsi (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - il provvedimento di costituzione (artt. 156 e segg., T.U. del 1934). E' da rilevare che gli enti consorziati potevano deliberare la proroga del consorzio. Nella L. 8 giugno 1990, n. 142, la convenzione, tratteggiata nell'art. 24, è l'atto costitutivo del consorzio e deve contenere l'indicazione dei fini, della durata, delle forme di consultazione degli enti fondatori, nonché i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.

Date le competenze della Provincia autonoma di Trento in materia, per l'art. 81 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, ripresa nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni del 1984, i Comuni hanno facoltà di unirsi in consorzi fra di loro o con la Provincia e sono costituiti: - dalla Giunta provinciale se gli enti appartengono alla stessa Provincia; - dalla Giunta regionale se gli enti appartengono alle due Province di Trento e Bolzano, o se del consorzio fanno parte una o entrambe le Province; - dal ministro dell'interno se sono interessati enti di altre Regioni. b) Estinzione L'art. 167, T.U. del 1934, prevedeva che l'estinzione del consorzio, anche se costituito per disposizione di legge, potesse avvenire per: - scadenza del termine; - esaurimento del fine; - volontà dei consorziati. Un termine per la scadenza del consorzio può anche non essere determinata ed essere sciolto in qualunque momento per mutuo consenso di tutti gli enti consorziati o ad istanza di una parte dei medesimi che rappresentino oltre la metà dei contributi. Il raggiungimento del fine è causa di cessazione del consorzio (ad esempio la costruzione di una strada o di un acquedotto), come pure l'accertata impossibilità di raggiungimento del fine per il quale il consorzio fu costituito.

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Il consorzio può anche cessare per la comune volontà di tutti i consorziati: a tal fine è necessario che tutti gli enti adottino apposita deliberazione ed il provvedimento di estinzione deve essere emanato dalla stessa autorità che ha emesso il provvedimento costitutivo. La cessazione dei consorzi costituiti volontariamente era dichiarata con decreto del prefetto della Provincia in cui aveva sede l'amministrazione consorziale, e poteva anche essere disposta dal prefetto o dal ministro dell'interno, secondo le rispettive competenze. Seppure non previsto espressamente dalla legge era ammissibile la facoltà di recesso di qualche ente dal consorzio, inoltre i consorzi costituiti d'ufficio potevano cessare d'autorità. L'art. 166, T.U. del 1934 prevedeva che l'amministrazione consorziale potesse essere sciolta per gravi motivi di ordine pubblico o quando persistesse nella violazione di obblighi imposti per legge. Lo scioglimento, anche in questo caso, era decretato dalla stessa autorità che aveva provveduto all'approvazione o costituzione del consorzio, la quale provvede anche alla nomina di un commissario straordinario. In caso di urgenza, in attesa dello scioglimento, l'amministrazione del consorzio può essere sospesa e la provvisoria gestione affidata ad un commissario. La nomina dei commissari era competenza dei prefetti. A seguito della cessazione del consorzio si poneva la questione della liquidazione del patrimonio e per l'evenienza lo statuto poteva contemplare le norme per la ripartizione delle attività e delle passività tra gli enti consorzianti. L'art. 168, T.U. del 1934 stabiliva che, qualora lo statuto non avesse disposto nulla in proposito, il patrimonio era ripartito tra i singoli enti in proporzione del rispettivo contributo, salvi i diritti dei terzi. La ripartizione poteva essere effettuata con deliberazione del consorzio.

Secondo l'art. 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, come sopraddetto ripresa nel T.U. del 1984, oltre che per le cause contemplate dallo statuto dell'ente, i consorzi cessano: - per scadenza del limite della loro durata; - per raggiungimento dello scopo; - per sopravvenuta impossibilità di raggiungere lo scopo. Nel caso di consorzi volontari la cessazione può avvenire anche per delibera degli enti consorziati che rappresentano la maggioranza. Per lo stesso art. 85 alla cessazione il patrimonio consorziale è ripartito fra i singoli enti, fatti salvi i diritti dei terzi.

Il Nesso Flavona riguarda una comproprietà terriera di 1564 ettari costituiti da bosco, pascolo, "alpe", improduttivo, incolto e malghe tra i comuni (con diritto di uso civico) di Flavon (proprietario per 5/11), Cunevo (3/11) e Terres (3/11) situato nel comune catastale di Tuenno. L'amministrazione di questo territorio veniva da sempre gestito dai tre comuni interessati sotto forma di consorzio di fatto. Per una corretta amministrazione e uno snellimento delle pratiche venne deciso di costituire un consorzio tra le amministrazioni comunali interessate. Con decreto del Presidente della Giunta provinciale di Trento n. 11724/4-C del 26 maggio 1967 venne approvata la costituzione del "Consorzio per la gestione del Nesso Flavona" fra i comuni di Flavon, Cunevo e Terres e il relativo statuto.

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L'avvenuta cessazione del Consorzio è affermata nella deliberazione della Giunta comunale di Flavon del 24 gennaio 2007 relativa alla concessione in uso delle malghe Flavona e Pozzoi. Inoltre in tale deliberazione si attesta come alla data del 17 maggio 2006 il Consorzio fosse ancora attivo in quanto emise una deliberazione che concedeva ad una azienda agricola il permesso di alpeggio. Tale data è stata scelta come l'ultima attestazione dell'ente.

Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa. I consorzi danno vita a persone giuridiche pubbliche. Essi non sono enti territoriali: sono enti di natura associativa, con le sole finalità previste nell'atto costitutivo. Fino all'emanazione della L. 8 giugno 1990, n. 142 la disciplina dei consorzi fra enti pubblici locali era contenuta essenzialmente negli artt. 156 - 172 del T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, che nella fattispecie individuavano i consorzi essenzialmente come associazioni di persone giuridiche, costituiti per il perseguimento di determinati interessi pubblici. Gli artt. 162 e 171 del T.U. li definivano "enti morali", pertanto essi avevano personalità giuridica propria, distinta da quella degli enti che ne facevano parte. Inoltre le precedenti disposizioni di legge, preordinate alla formazione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale, riguardavano alcune specie di enti quali Province, Comuni, amministrazioni paracomunali, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ed altri. A seguito della L. n. 142 del 1990, oggetto della convenzione, ossia dell'atto costitutivo del consorzio, possono essere solo uno o più servizi pubblici, mentre è escluso l'esercizio di funzioni ed anche la realizzazione di opere, quest'ultime, viceversa, possibile oggetto dei consorzi previsti dal T.U. del 1934. La convenzione è emanazione di un consorzio facoltativo, espressione di autonoma decisione associativa, accanto al quale la legge statale può prevedere la costituzione di consorzi obbligatori. L'art. 25, L. 8 giugno 1990, n. 142 si avvale della figura del consorzio potenziandone la struttura, secondo il modello previsto per le aziende speciali di cui all'art. 23: come queste il consorzio è ora da definirsi ente strumentale dell'ente locale, dotato di personalità giuridica, di autonomia e di un proprio statuto. Sempre l'art. 25 vieta che tra stessi Comuni e Province sia costituito più di un consorzio; di converso un consorzio può avere per oggetto l'esercizio di più servizi pubblici. Nelle Province di Trento e Bolzano la riforma introdotta dalla L. n. 142 del 1990 è stata parallelamente recepita dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, che all'art. 41, in un contesto rispecchiante il citato art. 25 della L. n. 142 del 1990, permette ai Comuni, per la gestione associata di uno o più servizi, di costituire non più di un consorzio secondo le norme, in quanto compatibili, previste per le aziende speciali di cui all'art. 45 della stessa L.R.

Il Consorzio era regolamentato dallo statuto composto da 14 articoli approvato dal decreto del Presidente della Giunta provinciale di Trento n. 11724/4-C del 26 maggio 1967.

Funzioni, occupazioni e attività La costituzione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale è stata prevista in numerose disposizioni legislative. Un cenno particolare meritano i seguenti:

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- Costituzione, sistemazione e mantenimento delle strade comunali: L. 20 marzo 1865, n. 2248 "Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia", All. F "Legge sui lavori pubblici", artt. 39 e 43 - 50. - Costruzione di cimiteri: R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria", artt. 42 - 45 e 337. - Gestione dei servizi pubblici mediante apposita azienda: T.U. della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province approvato con R.D. 15 ottobre 1925, n. 2578 "Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province", artt. 21 e segg.. - Costruzione dei macelli: R.D. 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni", art. 2. - Costruzione di consorzi per la provvista di acqua potabile: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 19. - Bacini imbriferi montani: L. 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del T.U. delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici", artt. 1 e segg.. - Formazione dei piani per l'edilizia popolare: L. 18 aprile 1962, n. 167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare", art. 1. - Servizio di segreteria comunale: L. 8 giugno 1962, n. 604 "Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei segretari comunali e provinciali", art. 2. - Servizio di esattoria: T.U. delle imposte dirette approvato con D.P.R. 15 maggio 1963, n. 858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette", artt. 11 e segg.. - Vigilanza igienica e la profilassi: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 33. - Assistenza medico - chirurgica, ostetrica e veterinaria: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), artt. 63 - 65. - Profilassi, assistenza e disinfezione per le malattie contagiose: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 259. - Dispensari delle malattie veneree: L. 25 luglio 1956, n. 837 " Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree ", art. 9. In seguito al decentramento amministrativo contenuto nel D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 ed alla riforma sanitaria operata dalla L. 29 dicembre 1978, n. 833, molte delle succitate disposizioni hanno cessato di avere efficacia.

Lo scopo del Consorzio per la gestione del Nesso Flavona era quello di provvedere: "all'amministrazione del condominio Flavona provvedendo con opportune opere ad incrementare il reddito". Il diritto di uso civico sul Nesso Flavona restava saldo. Il Consorzio poteva deliberare di alienare beni mobili, di eseguire transazioni, mutui, prestiti,

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locazioni e conduzioni di immobili; poteva deliberare l'acquisto di beni immobili e mobili e costituire servitù attive e passive.

Struttura amministrativa L'art. 158, T.U. della legge comunale e provinciale del 1934 stabiliva che lo statuto doveva contenere: - scopo del consorzio; - durata del consorzio; - organi rappresentativi e loro attribuzioni; - contributo degli enti consorziati; - sede del consorzio; - ogni opportuna norma di amministrazione. Lo statuto del consorzio doveva precisare modalità di nomina e attribuzioni dell'assemblea consorziale, del consiglio direttivo e del presidente. Nei consorzi uno degli enti associati svolgeva le funzioni di "capo consorzio"; pertanto alcune attività come le funzioni di segretario o il servizio di cassa erano svolte rispettivamente dal segretario e dal tesoriere del Comune capo consorzio.

Secondo l'art. 159, T.U. del 1934 ogni consorzio doveva avere: - l'assemblea consorziale, composta dai rappresentanti nominati dai consigli dei vari enti che costituivano il consorzio secondo i criteri sanciti dall'art. 161 T.U. 1934, le cui attribuzioni dovevano essere indicate nello statuto, e tra le quali figuravano: nominare e licenziare gli impiegati deliberare il bilancio di previsione e il conto consuntivo di ogni esercizio deliberare i regolamenti organici e di servizio per il funzionamento dei servizi e del personale deliberare i provvedimenti di straordinaria amministrazione ossia gli affari che interessano il consorzio e che non siano attribuiti al consiglio direttivo e al presidente; - il consiglio direttivo, eletto dall'assemblea e la cui composizione e le attribuzioni dovevano essere specificate nello statuto; era l'organo esecutivo del consorzio, al quale, tra l'altro, spettava: formare e sottoporre all'approvazione dell'assemblea i regolamenti organici e di servizio, il bilancio preventivo ed il conto consuntivo provvedere al riparto delle spese tra i consorziati, secondo i coefficienti stabiliti dallo statuto provvedere alla ordinaria amministrazione del consorzio controllare l'esecuzione delle deliberazioni dell'assemblea generale stabilire la data di convocazione dell'assemblea generale; - il presidente, per il quale lo statuto doveva precisare le modalità di nomina e le competenze ad integrazione dei seguenti compiti: firmare gli atti rappresentare il consorzio sovrintendere al personale ed ai servizi

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inviare la convocazione dell'assemblea generale e determinare l'ordine degli argomenti da trattare presiedere l'assemblea generale ed il consiglio direttivo eseguire le deliberazioni adottate provvedere a quanto è necessario per il funzionamento del consorzio e per il buon andamento dei servizi; - il segretario, nominato dall'assemblea; - il personale componente la struttura, per la tenuta della contabilità e per il lavoro d'ufficio.

Nella riforma dell'ordinamento comunale operata dalla L. 8 giugno 1990, n. 142, ripresa dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, lo statuto determina le regole di funzionamento del consorzio, nei limiti derivanti dalla convenzione e da quanto la legge detta in materia di organi dell'ente e relative competenze. Gli organi indicati dall'art. 25 sono: - l'assemblea, composta dai rappresentanti degli enti associati, chiamata ad approvare gli atti fondamentali previsti dallo statuto come l'approvazione del bilancio e dei regolamenti, i programmi di interventi e piani finanziari, le tariffe dei servizi e l'accensione di mutui; - il consiglio di amministrazione, eletto dall'assemblea, le cui competenze sono indicate nello statuto; - il presidente, al quale spettano compiti di rappresentanza dell'ente e quelli affidatigli dallo statuto; - il direttore, con la responsabilità gestionale dell'ente.

La sede del Consorzio spettava al comune di Flavon in qualità di capo consorzio. Il consorzio era rappresentato dall'assemblea consorziale e dal presidente. I membri dell'assemblea consorziale erano nominati dai consigli comunali dei rispettivi comuni consorziati in ragione di quattro per Flavon e rispettivamente due per Cunevo e per Terres. I sindaci di ogni comune erano membri di diritto. Il mandato dei rappresentanti dei comuni consorziati cessava con la cessazione degli organi che gli avevano eletti. Presidente del consorzio era il sindaco del comune capoconsorzio. Il Consorzio aveva un proprio bilancio ed una propria contabilità. Gli utili di esercizio dovevano essere adoperati per le migliorie alle proprietà del Consorzio ed eventualmente ripartiti secondo le quote di proprietà dei comuni e cioè 5/11 a Flavon, 3/11 a Terres e 3/11 a Cunevo.

Contesto generale L'art. 165 T.U. del 1934, disponeva che nel controllo dei consorzi, per quanto riguardava le loro funzioni e deliberazioni, la finanza e la contabilità, la vigilanza e tutela governativa, si applicassero le norme stabilite per la Provincia, se si trattava di consorzi dei quali la Provincia faceva parte o, altrimenti, le norme stabilite per il Comune consorziato che contava il maggior numero di abitanti, o per il Comune capoluogo di Provincia, se questo faceva parte del consorzio.

Fino allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige del 1948 la vigilanza e la tutela governativa erano esercitate dal prefetto e dalla Giunta provinciale amministrativa; inoltre la giurisdizione contabile nei riguardi dei consorzi interprovinciali era esercitata dal consiglio di prefettura competente sul territorio dove aveva sede l'amministrazione consorziale.

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Come previsto al punto 5 dell'art. 48 dello statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 e parimenti riportato al punto 5 dell'art. 54 del secondo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1972, la vigilanza e la tutela sui consorzi, compresa la facoltà di sospensione e scioglimento dei loro organi in base alla legge, spetta alla Giunta provinciale.

A seconda dei temi trattati i consorzi avevano ed hanno rapporti con gli uffici statali, regionali e provinciali competenti in materia.

Il Consorzio per la gestione del Nesso Flavona conferma queste note generali.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., A9 "Consorzio per la gestione del Nesso Flavona", 1967-1974

Note 1. ACFl., A9 "Consorzio per la gestione del Nesso Flavona di Flavon", 4 "Carteggio ed atti ", 1967-1974: n. 1, "Decreto e statuto", 1967

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fondo A9 Consorzio per la gestione del Nesso Flavona di Flavon, 1967 - 1974 (con {1802} docc. a partire dal 1928)

5 buste; metri lineari 0.1

Soggetti produttori Consorzio per la gestione del Nesso Flavona, 1967 maggio 26 - 2006 [maggio 17]

Modalità di acquisizione e versamento Lo stretto rapporto col comune sul piano dello stesso funzionamento materiale (sede, personale) ha fatto sì che la documentazione sia sempre stata conservata presso l'archivio comunale, del quale costituisce un archivio aggregato.

Contenuto Il fondo comprende la documentazione amministrativa e contabile del Consorzio dalle sue origini, con un fascicolo di atti antecedenti la costituzione dello stesso datato 1928-1965 che contiene un documento inerente, in copia del 1821.

È aggregato di: Fondo Comune di Flavon

Criteri di ordinamento e inventariazione Il materiale da riordinare era conservato in 5 buste contenenti oltre che documenti cartacei anche registri. Dopo attento esame sono state costituite 6 serie archivistiche per tipologia di documentazione: documentazione degli organi deliberanti, protocolli degli esibiti, carteggio ed atti, contratti e contabilità.

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serie A9.1 Deliberazioni del comitato d'amministrazione - originali, 1967 - 1970 {1803}

Contenuto La serie conprende un solo registro che copre l'arco di tempo dal 1967 al 1970.

ACFl.A9.1-1 {1804}

"Registro degli originali delle deliberazioni adottate" dal Comitato d'amministrazione

1967 luglio 29 - 1970 settembre 28 - 1967: nn. 1-9, - 1968: nn. 1-10; - 1969: nn. 1-3;

- 1970. nn. 1-8 Registro, cc. 21 n.n. Num. un. progr. 26

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serie A9.2 Deliberazioni del comitato d'amministrazione - copie, 1967 - 1974 {1805}

Contenuto La serie comprende un fascicolo dal 1967 al 1974.

ACFl.A9.2-1 {1806}

Deliberazioni del comitato d'amministrazione - copie

1967 - 1974 - 1967: nn. 1-9, - 1968: nn. 1-10; - 1969: nn. 2-4;

- 1970: nn. 1-9; - 1971: nn. 1-6; - 1972: nn. 1-9; - 1973: nn. 1-7; - 1974: nn. 1-3 Fascicolo Num. un. progr. 26

592

serie A9.3 Protocolli degli esibiti, 1967 - 1970 {1807}

Contenuto La serie è composta da un solo registro dal 1967 al 1970.

ACFl.A9.3-1 {1808}

Protocollo degli esibiti

1967 agosto 11 - 1970 dicembre 3 - 1967: nn. 1-28; - 1968: nn. 1-46; - 1969: nn. 1-20;

- 1970: nn. 1-33 Registro Num. un. progr. 26

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serie A9.4 Carteggio ed atti, 1967 - 1974 (con dal 1928) {1809}

Contenuto La serie raccoglie: decreti, statuti, avvisi, elenchi, prenotazioni, richieste, concessioni, comunicazioni, normative, verbali di assegno legname, ritagli di giornale, estratti tavolari e di mappa, carteggio ed atti dal 1967 al 1974 (con documenti antecedenti).

ACFl.A9.4-1 {1810}

Carteggio ed atti

1967 - 1974 (con docc. dal 1928) Nell'annata 1967 si segnala: "Decreto e statuto"; atti inerenti al nesso Flavona antecedenti la costituzione del Consorzio, 1928 - 1965

( con docc. a partire dal 1821) e in particolare: "Terminazione confine proprietà comune di Tuenno e comune di Flavon in Val di Tovel", 1953 - 1957; mappa della "proprietà silvo pastorale della Flavona" Fascicolo Num. un. progr. 27

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serie A9.5 Contratti, 1968 - 1971 {1811}

Contenuto La serie comprende un fascicolo con contratti di compravendita legname dal 1968 al 1971.

ACFl.A9.5-1 {1812}

Contratti

1968 - 1971 - 1968. n. 1; - 1971: nn. 1-3 Fascicolo Num. un. progr. 27

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serie A9.6 Contabilità, 1967 - 1974 {1813}

Contenuto La serie è composta da varie tipologie documentarie contabili (registri e documenti contabili) organizzate dagli uffici per annualità verosimilmente a causa della non rilevante entità delle carte dal 1967 al 1974.

ACFl.A9.6-1 {1814}

Esercizio contabile 1967

1967 - Bilancio preventivo; - verbale di chiusura;

- conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - reversali di cassa, capp. 1-4; - mandati di pagamento, artt. 1-8 Fascicolo Num. un. progr. 28

ACFl.A9.6-2 {1815}

Esercizio contabile 1968

1968 - Bilancio preventivo; - verbale di chiusura; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - reversali di cassa, artt. 1-14; - mandati di pagamento, artt. 2-7; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 28

ACFl.A9.6-3 {1816}

Esercizio contabile 1969

1969

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- Bilancio preventivo ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-5; - mandati di pagamento, nn. 1-14 Fascicolo Num. un. progr. 28

ACFl.A9.6-4 {1817}

Esercizio contabile 1970

1970 - Bilancio preventivo ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - reversali di cassa, nn. 1-8; - mandati di pagamento, nn. 1-26; - documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 29

ACFl.A9.6-5 {1818}

Esercizio contabile 1971

1971 - Bilancio preventivo; - conto consuntivo e tabelle di svolgimento; - giornale e mastro della contabilità; - reversali di cassa, nn. 1-5;

- mandati di pagamento, nn. 1-14; - documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 29

ACFl.A9.6-6 {1819}

Esercizio contabile 1972

1972

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- Allegati al bilancio preventivo; - verbale di chiusura; - conto consuntivo e tabelle di svolgimento; - giornale e mastro della contabilità; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-5; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-7; - documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 30

ACFl.A9.6-7 {1820}

Esercizio contabile 1973

1973 - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento; - reversali di cassa, nn. 1-3; - mandati di pagamento, nn. 1-9; - documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 30

ACFl.A9.6-8 {1821}

Esercizio contabile 1974

1974 - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento;

- giornale e mastro della contabilità; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-2; - mandati di pagamento, nn. 1-6; - documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 28

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Ente

Ufficio del giudice conciliatore di Flavon {1822}

1929 luglio 1 - 1994 giugno 21

Luoghi Flavon (TN)

Archivi prodotti Fondo Ufficio del Giudice conciliatore di Flavon, 11/09/1929 - 31/12/1994

Storia Con il R.D. del 4 novembre 1928, n. 2325, in vigore dal 1° luglio 1929 venne estesa anche al Trentino la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario, già operante nel resto d'Italia, che seguiva i dettami del R.D. datato 6 dicembre 1865, n. 2626. La legge datata 21 novembre 1991, n. 347, in vigore dal 1° maggio 1995, sopprimeva l'ufficio del giudice conciliatore, istituendo il giudice di pace.

L'Ufficio del giudice conciliatore di Flavon risulta costituito nel 1929 (1) pertanto la prima data risulta essere quella istituzionale. L'ultima attestazione invece è datata 21 giugno 1994 (2) e si riferisce a un'ingiunzione.

Condizione giuridica Ente di diritto amministrativo Unificata nella sua maggior parte l'Italia, il nuovo Regno aveva il procedimento civile regolato da quattro codici diversi: quello delle Due Sicilie del 1819, il Regolamento toscano del 1814, il Regolamento lombardo del 1796, il Codice sardo del 1859. Con la legge sull'Ordinamento giudiziario del 6 dicembre 1865, n. 2626, si scelse di istituire in tutto il territorio nazionale la figura del conciliatore, sulla cui esistenza si armonizzò poi il codice di procedura civile. Successivamente alla sua estensione in tutto il territorio nazionale, l'istituto conciliativo fu oggetto di proposte di riforma al fine di renderlo sempre più agile ed efficente. Dopo la legge del 26 giugno 1868 relativa alle sentenze dei conciliatori, fu operata una prima riforma con la legge del 23 dicembre 1875, n. 2839, la quale, tra l'altro, istituì i vice conciliatori. Con la legge del 16 giugno 1892, n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione e furono aumentati i requisiti necessari per la nomina a giudice conciliatore. Il R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 era il regolamento di applicazione alla legge sopracitata. Alla legge n. 261/1892 fece seguito, ultima nel riordino sostanziale dell'istituto, la legge del 28 luglio 1895, n. 455, la quale dettava norme semplificate di procedura innanzi ai conciliatori.

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Con il R.D. del 4 novembre 1928, n. 2325 "Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al Regno", venne estesa anche al Trentino la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario, già operante nel resto d'Italia. La legge datata 18 dicembre 1941, n. 1368 organizzava nuovamente gli uffici di conciliazione. Il D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 dettava norme sugli uscieri di conciliazione. Le attribuzioni degli ufficiali giudiziari e dei loro aiutanti erano regolate dalla legge del 18 ottobre 1951, n. 1128. Per gli uscieri, chiamati "messi" di conciliazione in seguito alla legge del 3 febbraio 1957 (art.1), rimasero invece in vigore le norme anteriori ( R.D. 26 dicembre 1892, n. 728; L. 24 marzo 1921, n. 298; T.U. 28 dicembre 1924, n. 2271; L. 22 dicembre 1931, n. 1677; R.D. 8 giugno 1933, n. 61; D.L.L. 1° febbraio 1946, n.122). Le leggi del 18 luglio 1956, n. 761 e del 25 luglio 1966, n. 571 stabilivano l'ammontare del limite di valore nella competenza dei conciliatori e del pretore e disponevano il limite di inappellabilità delle sentenze del conciliatore. La legge del 3 febbraio 1957, n. 16 dettava norme sul servizio e la denominazione degli uscieri di conciliazione.

Funzioni, occupazioni e attività Inseriti in ogni comune, i conciliatori e i vice conciliatori sono giudici singoli, non appartenenti alla magistratura professionale, sono cioè cittadini incaricati, temporaneamente e a titolo gratuito, dell'esercizio di funzioni giudiziarie. Essi amministrano la giustizia nell'ambito del territorio di competenza che coincide col territorio del comune cui sono addetti. Con la legge del 18 dicembre 1941, n. 1368 venivano riorganizzati gli uffici di conciliazione: l'art. 28 prevedeva che presso l'ufficio fossero tenuti: 1) il "ruolo generale" degli affari civili, nel quale erano segnati in ordine cronologico tutti gli affari dell'ufficio di conciliazione; 2) una "rubrica alfabetica" generale degli affari civili; 3) il "ruolo di udienza", nel quale erano segnate le cause portate alla discussione davanti al conciliatore e riportate le dichiarazioni delle parti e i provvedimenti relativi all'udienza; 4) il "registro cronologico" dei provvedimenti e degli altri atti originali compilati dal cancelliere; 5) il "registro di repertorio" degli atti soggetti a registrazione; 6) il "registro delle spese di giustizia" anticipate dall'erario in materia civile; 7) il "registro delle spese" inerenti alle cause riflettenti persone o enti ammessi alle prenotazioni a debito; 8) il "registro di carico dei depositi " per spese di cancelleria, contenente per ogni affare la riproduzione del foglio apposito incluso nel fascicolo di ufficio; 9) il "registro di scarico dei depositi" per spese di cancelleria. Tutti i registri, prima dell'uso, dovevano essere numerati e vidimati dal pretore, ed in qualunque momento egli poteva farseli presentare per controllarne la tenuta. Oltre ai registri predetti, il cancelliere del conciliatore, doveva tenere i seguenti registri, numerati e vidimati dal conciliatore: 1) registro dei depositi giudiziari; 2) registro dei mandati su depositi giudiziari; 3) registro di scarico dei depositi di carta bollata; 4) registro dei proventi di cancelleria. Se il numero degli affari era rilevante, il conciliatore, su proposta del dirigente di cancelleria, poteva autorizzare la divisione per materia del ruolo generale e della rubrica alfabetica generale corrispondente; e poteva autorizzare la divisione del registro cronologico in due volumi contenenti uno i numeri pari e l'altro i numeri dispari o anche in volumi distinti per materia.

Struttura amministrativa

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Il R.D. datato 6 dicembre 1865, n. 2626 sull'ordinamento giudiziario del Regno prevedeva l'istituzione presso ogni comune di un conciliatore di nomina regia che, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere, avrebbe dovuto comporre, su richiesta delle parti, le controversie minori ed eventualmente giudicare delle medesime. Con disposizioni successive alla legge del 16 giugno 1892, n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione, retto da un giudice elettivo competente in materia di "azioni personali, civili e commerciali" fino a 100 lire di valore, di "danni dati" fino alla stessa somma e di locazioni di immobili. Con il R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 si stabiliva che il giudice veniva scelto sulla base di apposite "liste degli eleggibili" compilate dalle giunte comunali, e nominato dal presidente del Tribunale su proposta del Procuratore regio. Nei comuni divisi in borgate, frazioni, quartieri, o anche ripartiti in circoscrizioni, potevano essere istituiti, con decreto del Presidente della Repubblica, uffici distinti di giudice conciliatore. Ogni ufficio era retto da un conciliatore e vi era addetto, di regola, un vice conciliatore; se era necessario potevano esservi addetti più vice conciliatori. I conciliatori e i vice conciliatori erano magistrati onorari che ricoprivano un ufficio gratuito per la durata di tre anni (ma potevano essere riconfermati), a seguito di nomina deliberata dal Consiglio superiore della Magistratura ed adottata - secondo la regola prevista per le deliberazioni del Consiglio superiore - con decreto del Presidente della Repubblica. Era anche previsto che il Consiglio superiore, sempre con decreto presidenziale, delegasse la nomina dei conciliatori ai presidenti delle corti di appello. Nei fatti, il Consiglio si avvaleva largamente di tale facoltà e la scelta del conciliatore avveniva sostanzialmente in sede locale: la stessa proposta di nomina era attribuita al pretore, che chiedeva, preventivamente, il parere degli organi di polizia, dei Consigli dell'ordine degli avvocati e procuratori, nonchè, quando i candidati erano pubblici dipendenti, dei rispettivi capi ufficio. I requisiti per la nomina a giudice conciliatore erano i seguenti: cittadinanza italiana, residenza nel comune, età non inferiore ai 25 anni. Era peraltro invalsa la prassi, contrariamente anche a disposizioni ministeriali (cfr. circolare del Ministero di Grazia e Giustizia, ufficio IV, n. 1765/11356 del 19 settembre 1959), che le proposte per la nomina dell'ufficio venissero avanzate al pretore da parte dei sindaci. Ciò comportava la possibilità di conservare quel particolare nesso tra conciliatore e municipalità, nesso che, prima del vigente sistema di scelta, era sancito attraverso l'invio di terne periodicamente avanzate dalla municipalità, sottoposte all'autorità regia ed entro le quali si doveva scegliere il giudice. La scelta doveva naturalmente ricadere su elementi capaci di assolvere degnamente, per requisiti di indipendenza, carattere e prestigio, le funzioni di magistrato onorario. Le cause di incompatibilità con le funzioni di conciliatore erano soltanto di due qualità. La prima: di magistrato professionista e, in genere, di funzionario in attività di servizio appartenente o addetto all'ordine giudiziario; la seconda: di funzionario o di agente di pubblica sicurezza in attività di servizio. Dopo la nomina, il conciliatore ed il vice conciliatore ricevevano dal pretore il relativo decreto e prima di assumere le loro funzioni dovevano prestare giuramento secondo la formula di cui alla legge del 23 dicembre 1946, n. 473, davanti al pretore. Il giuramento non si ripeteva nel caso di riconferma della carica. Fino al 1984 il codice civile abilitava il giudice conciliatore a decidere determinate categorie di controversie entro un limite di valore, cioè cause relative a beni mobili e a contratti di locazione di beni immobili. Il controllo sul conciliatore era risolto sostanzialmente sul piano disciplinare. La sorveglianza era infatti esercitata dal presidente della corte d'appello, dal presidente del tribunale e dal pretore con riguardo agli uffici di conciliazione

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esistenti, rispettivamente, nel distretto, nel circondario e nel mandamento. Erano anche previste ipotesi di decadenza, revoca e dispensa dall'ufficio. Tra il conciliatore ed il vice conciliatore non vi era alcun rapporto di subordinazione stante il dettato costituzionale per cui il giudice è soggetto "solo alla legge". Pertanto il giudice conciliatore per così dire "titolare" aveva, rispetto al vice conciliatore, esclusivamente il compito di coordinare l'attività dell'ufficio distribuendo tra i vari giudici le cause che sopravvenivano. Le funzioni di cancelliere di conciliazione erano esercitate dal segretario comunale o da altro impiegato della segreteria o da altre persone residenti nel comune, che presentassero le necessarie garanzie di idoneità. In caso di mancanza o impedimento temporaneo del cancelliere spettava al sindaco provvedere a delegare un altro impiegato del comune. Il cancelliere, anche se assunto in via provvisoria, doveva prestare giuramento davanti al conciliatore. Nell'esercizio delle sue funzioni, il cancelliere diventava funzionario dell'ordine giudiziario ed era soggetto alla vigilanza del Procuratore della Repubblica. Compito del cancelliere era documentare le attività del conciliatore, quelle proprie e quelle delle parti in causa; assisteva il giudice in tutti gli atti dei quali doveva essere formato processo verbale. Il cancelliere inoltre redigeva il processo verbale di udienza sotto la direzione del conciliatore. I cancellieri avevano l'obbligo di tener separati i registri per l'annotazione degli "avvisi alle parti", delle "tasse di bollo iscritte a debito nelle cause di gratuito patrocinio", e delle "convocazioni e deliberazioni dei Consigli di famiglia e di tutela" delegati dal pretore. Dovevano anche conservare "in distinti volumi di inserzione", separatamente per le cause fino e oltre le 50 lire, le serie cronologiche dei "processi verbali di conciliazione", dei "processi verbali vari", "ordinanze e altri atti in cause" e degli "originali delle sentenze". Raccolte distinte dovevano inoltre essere costituite per le "dichiarazioni di ricorso in appello al pretore" e per gli "atti di notorietà" delegati dal pretore stesso. Le funzioni di ufficiale giudiziario detto anche messo o usciere, ausiliario dell'ordine giudiziario, presso ogni ufficio di conciliazione erano esercitate dall'inserviente comunale o da altre persone residenti nel comune, con le necessarie garanzie di idoneità, previa autorizzazione concessa con decreto del presidente del tribunale. Prima dell'esercizio delle sue funzioni l'ufficiale giudiziario doveva prestare giuramento con la stessa formula del cancelliere. La denominazione "usciere", usata da tutte le leggi che hanno preceduto l'ordinamento giudiziario del 1941, venne da questo abbandonata, ma riapparve nel D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 che ne modificò la competenza e migliorò il loro trattamento economico. Gli ufficiali giudiziari notificavano in forma esecutiva le sentenze dei conciliatori e i provvedimenti da loro emanati, secondo le norme dettate dal D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 che innovava il sistema anteriore per il quale la notifica delle sentenze spettava agli ufficiali giudiziari delle preture; essi dovevano anche notificare le ingiunzioni ed eseguire i pignoramenti riguardanti la procedura coattiva per la riscossione delle entrate patrimoniali dello stato e dei comuni e per il recupero delle spese di spedalità (legge del 14 aprile 1930, n. 639). Era consentito alle parti di stare in giudizio personalmente, senza ministero di difensore. Inoltre davanti ai conciliatori che si trovano in comuni diversi dalle sedi di preture, le parti potevano farsi rappresentare da persona che, pur priva della qualità di difensore professionale, fosse munita di mandato scritto.

Contesto generale

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Il controllo sugli uffici di conciliazione spettava di norma (eccezion fatta per le regioni Trentino- Alto Adige e Val d'Aosta per le quali la vigilanza spettava alle Giunte provinciali) al presidente della Corte d'Appello, al presidente del Tribunale ed al Pretore secondo le rispettive competenze territoriali: distretto, conciliazione, mandamento (art.229 dell'ordinamento giudiziario). Il controllo sul conciliatore era risolto sostanzialmente sul piano disciplinare. La sorveglianza era infatti esercitata dal presidente della corte d'appello, dal presidente del tribunale e dal pretore con riguardo agli uffici di conciliazione esistenti, rispettivamente, nel distretto, nel circondario e nel mandamento. Erano anche previste ipotesi di decadenza, revoca e dispensa dall'ufficio. Secondo l'art. 94 dello Statuto speciale per il Trentino Alto Adige, alla nomina, decadenza o revoca dei giudici e vice- giudici conciliatori provvedeva il Presidente della Giunta regionale in virtù di delegazione del Presidente della Repubblica e sentito il parere della Giunta provinciale competente, mentre l'art. 95 prevedeva che la vigilanza sugli uffici di conciliazione fosse esercitata dalla Giunta provinciale. Per quanto riguarda la tenuta dei registri obbligatori, il Pretore poteva, in ogni momento, eseguire un accertamento ispettivo negli uffici di conciliazione per controllare la regolarità dei registri.

L'Ufficio del giudice conciliatore manteneva rapporti con il comune di Flavon e con la Pretura di Cles.

Fonti normative Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866

Legge 16 giugno 1892, n. 261, "sulla competenza dei conciliatori"

Regio decreto 26 dicembre 1892, n. 728, "Approvazione regolamento per l'esecuzione della legge 16 giugno 1892, n. 261, sulla competenza dei conciliatori"

Regio decreto 14 aprile 1910, n. 639, "che approva il testo unico delle leggi relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello stato"

Regio decreto 28 dicembre 1924, n. 2271, "Testo organico dell'ordinamento del personale degli ufficiali giudiziari, del personale degli uscieri giudiziari, e del personale addetto agli uffici di conciliazione"

Regio decreto 4 novembre 1928, n. 2325, Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al regno

Legge 25 giugno 1940, n. 763, "Ordinamento degli uffici di conciliazione"

Regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, Ordinamento giudiziario

Legge 18 dicembre 1941, n. 1368, Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie

Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali"

Legge 30 luglio 1984, n. 399, "Aumento dei limiti di competenza del conciliatore e del pretore"

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Decreto del Presidente della Giunta regionale 29 gennaio 1987, n. 2/L, "Approvazione del testo unico delle leggi regionali per l'elezione del Consiglio regionale"

Legge 21 novembre 1991, n. 374, "Istituzione del giudice di pace"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., A10 "Ufficio del giudice conciliatore di Flavon", 1929-1994 ACFl., 1.3 "Comune di Flavon (ordinamento italiano)", 1923-1974 Bibliografia GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell'Ufficio del giudice conciliatore, Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto)

Note 1. ACFl., A10 "Ufficio del giudice conciliatore di Flavon", 7 "Registri degli avvisi per le conciliazioni", n. 1; 2. ACFl., A10 "Ufficio del giudice conciliatore di Flavon", 2 "Carteggio ed atti", n. 1: ingiunzioni del Conciliatore, 1986 - 1994

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fondo A10 Ufficio del Giudice conciliatore di Flavon, 1929 - 1994 {1823}

2 buste; metri lineari 0.2

Soggetti produttori Ufficio del giudice conciliatore di Flavon, 1929 luglio 1 - 1994 giugno 21

Modalità di acquisizione e versamento Lo stretto rapporto col comune sul piano dello stesso funzionamento materiale (sede, personale) ha fatto sì che la documentazione sia sempre stata conservata presso l'archivio comunale, del quale costituisce un archivio aggregato.

È aggregato di: Fondo Comune di Flavon

Criteri di ordinamento e inventariazione Individuato il soggetto produttore si è costituito il relativo fondo archivistico articolato in diciasette serie su base tipologica. L'illustrazione delle caratteristiche specifiche di ogni serie è stata riportata nella relativa introduzione; per quanto riguarda i registri divisi in finche si è riportata la tipologia dei dati registrati all'interno di esse mentre se i dati erano analoghi per tutti i registri di una serie sono stati descritti in introduzione.

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serie A10.1 Protocolli degli esibiti, 1937 - 1938 {1824}

Contenuto Sui registri del protocollo sono riportati le indicazioni sul contenuto, la data di destinazione o la provenienza dei singoli atti.

Il registro riporta il movimento della documentazione in arrivo e in partenza dal 1937 al 1938.

ACFl.A10.1-1 {1825}

"Registro protocollo per l'anno 1937"

1937 maggio 30 - 1938 dicembre 23 - 1937: nn. 1-5; - 1938: nn. 1-7 Registro Num. un. progr. 31

606

serie A10.2 Carteggio ed atti, 1950 - 1994 {1826}

Contenuto La serie comprende carteggio ed atti riguardanti gli affari trattati negli anni di attività dell'Ufficio del giudice conciliatore: si tratta di verbali delle udienze, circolari, norme, decreti di nomina, ingiunzioni, ispezioni, verifiche e statistiche. L'esigua documentazione è stata organizzata in un unico fascicolo dal 1950 al 1994.

ACFl.A10.2-1 {1827}

Carteggio ed atti

1950 - 1994 - "Personale di concialiazione (decreti di nomina)", 1953-1992; - "Copie verbali di udienza", 1959-1991; - "Statistiche", 1951-1959; - "Ispezioni e verifiche", 1950 - 1976; - ingiunzioni del Conciliatore, 1986 - 1994; - norme e circolari, 1989-1993 Busta Num. un. progr. 31

607

serie A10.3 Registri cronologici degli atti originali, 1930 - 1976 {1828}

Contenuto In questi registri, prescritti e compilati in base alla circolare del Ministero della Giustizia del 1 agosto 1895, n. 251/1347 e agli articoli 28 n. 4, 29 n. 8, 30 n. 10, 31 e 32 n. 4 del R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368, sono iscritti, subito dopo la loro formazione, tutti gli atti originali, compilati dal cancelliere o con la sua assistenza, in ordine cronologico dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno.

La serie comprende due registri che coprono gli anni dal 1930 al 1976.

ACFl.A10.3-1 {1829}

"Registro cronologico degli atti originali"

1930 - 1939 Registro Num. un. progr. 32

ACFl.A10.3-2 {1830}

"Registro cronologico dei provvedimenti ed atti originali"

1942 - 1976 Registro Num. un. progr. 32

608

serie A10.4 Registri delle udienze, 1930 - 1974 {1831}

Contenuto Questo registro, prescritto dalla circolare del Ministero della Giustizia 1 agosto 1895, n. 251/1347, era molto importante e doveva essere tenuto con cura dal cancelliere, in quanto conteneva tutto lo svolgimento delle cause, specialmente quando non era obbligatoria la redazione del verbale di causa.

La serie comprende registri che coprono gli anni dal 1930 al 1974.

ACFl.A10.4-1 {1832}

"Registro delle udienze"

1930 - 1937 Mod. 12 Registro Num. un. progr. 32

ACFl.A10.4-2 {1833}

"Registro delle udienze" (tit. int.)

1937 - 1941 (con verifiche del pretore di Cles fino al 1942) Registro Num. un. progr. 32

ACFl.A10.4-3 {1834}

"Registro delle udienze ..."

[1974] (con verifiche del pretore di Cles dal 1942 al 1976) Registro Num. un. progr. 32

609

serie A10.5 Repertori degli atti eseguiti dall'usciere, 1932 - 1964 {1835}

Contenuto La serie conserva un registro che riporta: numero d'ordine generale degli atti, cognome, nome e residenza della persona, natura e qualità degli atti da registrare, cognome e nome dell'usciere, data dell'esecuzione, data della registrazione, somme riscosse ed eventuali osservazioni.

ACFl.A10.5-1 {1836}

"Repertorio degli atti eseguiti dall'usciere"

1932 luglio 15 - 1964 ottobre 10 (con verifiche del pretore di Cles fino al 1976) Registro Num. un. progr. 32

610

serie A10.6 Ruoli generali degli affari civili, 1942 - 1976 {1837}

Contenuto La serie comprende un unico registro, compilato in base al R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368 che riporta: numero progressivo, data d'iscrizione a ruolo, generalità delle parti, oggetto e valore dell'affare trattato, nome e cognome del giudice conciliatore, data della notifica, attore e convenuto, data della prima udienza, sospensione, interruzione e estinzione del processo, data e contenuto del provvedimento, definizione del processo (per conciliazione, secondo il diritto), data, numero e natura del provvedimento.

ACFl.A10.6-1 {1838}

"Ruolo generale degli affari civili. Mod. 1"

1942 - 1976 (1) Registro Note 1. Le date si riferiscono a quelle delle verifiche del pretore di Cles Num. un. progr. 32

611

serie A10.7 Registri degli avvisi per le conciliazioni, 1929 - 1939 {1839}

Contenuto I registri, compilati in base al regolamento del 26 dicembre 1892, n. 728 art. 21 n. 1, riportano: numero d'ordine generale degli avvisi di conciliazione, numero d'ordine statistico delle domande superiori alle 100 lire, cognome, nome, paternità e residenza della persona che richiede l'avviso e di quella che deve essere avvisata, oggetto dell'avviso, date della spedizione dell'avviso, della notificazione del medesimo e dell'udienza fissata, indicazioni della riuscita o meno della conciliazione e delle spese eccedenti o meno le 400 lire e osservazioni.

La serie comprende un unico registro che copre l'arco temporale dal 1929 al 1939.

ACFl.A10.7-1 {1840}

"Registro per gli avvisi delle conciliazioni"

1929 settembre 11 - 1939 settembre 24 (con verifiche del pretore di Cles fino al 1942) La serie comprende un unico registro per gli avvisi delle conciliazioni che copre l'arco temporale dal 1929 al 1939. Il registro riporta: numero d'ordine degli avvisi, cognome, nome, paternità e residenza della parte istante, cognome, nome, paternità e residenza delle parti chiamate per la conciliazione, oggetto della controversia, date di spedizione, notificazione dell'avvisio e data dell'udienza, esito delle conciliazioni ed eventuali osservazioni. Registro Num. un. progr. 32

612

serie A10.8 Registri degli atti di citazione da tenersi dall'usciere conciliatore, 1937 - {1841} 1938

Contenuto La serie comprende un unico registro che riporta: numero d'ordine degli atti di citazione, cognome, nome, paternità e residenza di chi richiede la citazione e di chi deve essere citato, oggetto della citazione, data della spedizione dell'atto e data della notificazione del medesimo, persona alla quale fu fatta la notificazione, data di fissazione dell'udienza, annotazioni.

ACFl.A10.8-1 {1842}

"Registro degli atti di citazione da tenersi dall'inserviente comunale quale usciere conciliatore"

1937 - 1938 (con verifiche del pretore di Cles fino al 1942) Registro Num. un. progr. 32

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serie A10.9 Registri dei procedimenti per ingiunzione, 1937 - 1938 {1843}

Contenuto La serie comprende un solo registro che riporta: numero d'ordine, data della presentazione del ricorso e cognome e nome del procuratore che l'ha sottoscritto, cognome, nome e residenza del creditore ricorrente e del debitore, specificazione del credito, elenco dei documenti depositati e data del deposito, data e sunto del procedimento ed osservazioni.

ACFl.A10.9-1 {1844}

"Registro dei procedimenti per ingiunzione" (tit. int.)

1937 - 1938 (con verifiche del pretore di Cles fino al 1942) Il registro riporta: numero d'ordine, data di presentazione del ricorso o domanda per autorizzazione di ingiunzione, creditore e domicilio, debitore e domicilio, titolo del credito, data del procedimeno, annotazioni Registro Num. un. progr. 32

614

serie A10.10 Repertori delle sentenze definitive e dei verbali di conciliazione soggetti {1845} alla tassa di registro, 1930 - 1955

Contenuto La serie raccoglie un solo registro dal 1930 al 1955.

ACFl.A10.10-1 {1846}

Repertorio delle sentenze definitive e dei verbali di conciliazione soggetti alla tassa di registro

1930 - 1955 Registro Num. un. progr. 32

615

serie A10.11 Deliberazioni dei consigli di famiglia, 1931 - 1938 {1847}

Contenuto Questa serie comprende un unico registro, la cui compilazione era richiesta dal pretore al conciliatore solo nel caso di comuni non capoluogo di mandamento, ai termini dell'art. 14 della legge 16 giugno 1892, n. 261 e dell'art. 17 del regolamento 26 dicembre 1892. Il registro riporta: numero d'ordine, generalità, condizione, età e domicilio della persona posta sotto tutela, date della delegazione fatta dal pretore e della convocazione del consiglio di famiglia, data della adunanza, cognome, nome e domicilio del tutore, del protutore e degli altri membri del consiglio di famiglia e di tutela, titolo che conferisce la qualità di tutore e di prototutore, sentenza che pronunciò l'interdizione, oggetto delle deliberazioni e annotazioni.

ACFl.A10.11-1 {1848}

Deliberazioni dei consigli di famiglia

1931 - 1938 (verificato dal Pretore di Cles fino al 1941) Registro Num. un. progr. 32

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serie A10.12 Registri delle spese di giustizia anticipate dall'erario, 1942 - 1976 {1849}

Contenuto La serie comprende un registro non compilato e con verifiche del pretore di Cles dal 1942 al 1976.

ACFl.A10.12-1 {1850}

Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile

1942 - 1976 (solo verificato dal Pretore di Cles) Num. un. progr. 32

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serie A10.13 Registri delle spese prenotate a debito, 1942 - 1976 {1851}

Contenuto La serie comprende un solo registro non compilato e solo verificato dal pretore di Cles dal 1942 al 1976.

ACFl.A10.13-1 {1852}

Registro delle spese prenotate a debito

1942 - 1976 (solo verificato dal Pretore di Cles) Registro Num. un. progr. 32

618

serie A10.14 Registri delle somme che vengono date in deposito al cancelliere, 1930 - {1853} 1935

Contenuto La serie raccoglie un registro dal 1930 al 1935 con verifiche del pretore di Cles fino al 1942 che riporta: numero d'ordine, cognome, nome e paternità della persona che fa il deposito; indicazione della causa, somma depositata, importo delle spese di causa, somma restituita al depositante e firma del medesimo.

ACFl.A10.14-1 {1854}

Registro delle somme che vengono date in deposito al cancelliere per diritti d'ufficio, bolli ecc. inerenti alle cause da trattarsi dal Conciliatore

1930 - 1935 (verificato dal Pretore di Cles fino al 1942) Num. un. progr. 32

619

serie A10.15 Registri di carico e scarico dei depositi per spese di cancelleria, 1942 - {1855} 1976

Contenuto La serie comprende due registri, contenente solo i visti del pretore di Cles, prescritto dall’art. 28, n.8-9; art. 29, n. 12- 13; art. 30, n. 14; art. 31, art. 32, n.7-8 e art. 38 del R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368.

ACFl.A10.15-1 {1856}

Registro di carico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili

1942 - 1976 (solo verificato dal Pretore di Cles) Registro Num. un. progr. 32

ACFl.A10.15-2 {1857}

Registro di scarico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili

1942 - 1976 (solo verificato dal Pretore di Cles) Registro Num. un. progr. 32

620

Ente

Segretario comunale di Flavon in qualità di pubblico ufficiale che leva i {1858} protesti cambiari

1923 dicembre 30 -

Luoghi Flavon (TN)

Archivi prodotti Fondo Segretario comunale di Flavon in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 02/10/1934 - 29/02/1972

Storia In base all'art. 2 della legge 30 dicembre 1923, n. 2814, all'articolo unico della legge 4 giugno 1931, n. 659, al decreto legge 25 agosto 1932, n. 1130 e ai sensi dell'art. 68 del R.D. 14.12.1933, n. 1669 nei comuni dove non esiste un notaio o un ufficiale giudiziario i protesti cambiari possono essere levati dal segretario comunale.

La prima attestazione presente in archivio, relativa a questa funzione del segretario comunale di Flavon è del 2 ottobre 1934 (1); ma la data riportata nell'intestazione è quella istituzionale. Questo servizio è ancora attivo.

Condizione giuridica Pubblico ufficiale

Funzioni, occupazioni e attività Le funzioni sono quelle di levare i protesti cambiari. Si tratta di un incarico personale che non coinvolge il comune come istituzione.

Struttura amministrativa Ai sensi del terzo comma dell'art. 2 della legge n. 349 del 12 giugno 1973 il segretario comunale, dietro autorizzazione del pretore competente per territorio, può servirsi del messo comunale; la Corte di Cassazione Civile, Sezione I, con sentenza n. 274 del 23 gennaio 1985, ha stabilito che, configurandosi tale attività del segretario comunale con caratteri analoghi a quelli del lavoro autonomo, necessita di strutture organizzative proprie, non potendo essere utilizzate quelle del comune.

I segretari che hanno svolto questa funzione nel comune di Flavon dal 1938 al 1972 sono: Rodolfo Corradini, Virgilio Rigotti, Giuseppe Maffei, Letizia Rossi e Francesco Pifferi.

621

Contesto generale Per lo svolgimento di questa funzione il segretario comunale ha rapporti con la Pretura competente per territorio, con aziende e istituti di credito. Per il Comune di Flavon la pretura competente è quella di Cles.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACFl., A11 Segretario comunale di Flavon in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari

Note 1. ACFl., A11 "Archivio del Segretario comunale di Flavon in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari", 1 "Repertori dei protesti cambiari", 1934 ottobre 2 - 1938 novembre 10, n.1

622

fondo A11 Segretario comunale di Flavon in qualità di pubblico ufficiale che leva i {1859} protesti cambiari, 1934 - 1972

1 busta; metri lineari 0.1

Soggetti produttori Segretario comunale di Flavon in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1923 dicembre 30 -

Modalità di acquisizione e versamento L'archivio costituisce un fondo depositato presso l'archivio comunale omonimo: ciò perché, essendo l'incarico del segretario, in questa materia, di carattere personale, senza il coinvolgimento del comune, il materiale prodotto non rientra nell'archivio comunale.

Contenuto L'archivio del segretario comunale di Flavon in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari costituisce un fondo con tre serie archivistiche: carteggio ed atti, repertori dei protesti cambiari e gli atti di protesto cambiario dal 1934 al 1979.

È aggregato di: Fondo Comune di Flavon

623

serie A11.1 Carteggio ed atti, 1952 - 1964 {1860}

Contenuto La serie raccoglie carteggio, circolari, avvisi, elenchi ed atti relativi ai protesti cambiari dal 1952 al 1964.

ACFl.A11.1-1 {1861}

Carteggio ed atti

1952 - 1964 Circolari, elenchi ed atti relativi ai protesti amnbiari Fascicolo Num. un. progr. 33

624

serie A11.2 Repertori dei protesti cambiari, 1934 - 1972 {1862}

Contenuto L'art. 73 del R.D. 5 dicembre 1933, n. 1669 dispone che i notai, gli ufficiali giudiziari e i segretari comunali debbano tener nota dei protesti nel repertorio, giorno per giorno e per ordine di data. I registri riportano sulla carta di sinistra: numero del foglio, firma del segretario comunale e timbro della Pretura di Cles, numero del foglio e firma del pretore; seguono le finche che registrano: numero progressivo, data del protesto, generalità e domicilio del richiedente, luogo dove avviene il protesto e menzione delle ricerche eseguite, natura dell'obbligazione, generalità o ragione sociale del soggetto a cui carico si leva il protesto, somme dovute, risposte avute o motivi per cui non si ebbe risposta e annotazioni.

La serie comprende registrazioni dei protesti cambiari dal 1934 al 1972.

ACFl.A11.2-1 {1863}

"Repertorio dei protesti cambiari levati dal segretario comunale dal 1 ottobre 1934..."

1934 ottobre 2 - 1938 novembre 10 - 1934: nn. 1-2; - 1935: n.1; - 1938: nn. 1-2 Registro Num. un. progr. 33

ACFl.A11.2-2 {1864}

"Repertorio dei protesti cambiari levati dal segretario comunale ..."

1953 agosto 13 - 1972 febbraio 29 - 1953-1954: nn. 1-15; - 1955: nn.1-11; - 1956: nn. 1-27; - 1957: nn, 1-12; - 1958-1968: nn. 1-215; - 1969-1972: nn.1-40 Registro Num. un. progr. 33

625

serie A11.3 Protesti cambiari, 1938 - 1971 {1865}

Contenuto La serie raccoglie i protesti cambiari dal 1938 al 1971.

ACFl.A11.3-1 {1866}

Protesti cambiari

1938 - 1971 - 1938: nn. 1-2; - 1953: nn. 1-11; 15; - 1955: nn. 1-9;

- 1960-1968: nn. 119-215; - 1969-1971: nn.1-27;36 Fascicolo Num. un. progr. 33

626

INDICE ANALITICO DELLE ISTITUZIONI Ambrosi e Campolongo, impresa 409

Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Cunevo 463, 1654

Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Flavon 463, 722, 1654, 1655

Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Terres 1654

Archivio di Stato di Trento 1

ARCOOP Società cooperativa, Rovereto 1

Assessorato alle attività culturali della Provincia autonoma di 1 Trento

Beneficio Giovannini di Flavon 237

Beneficio parrocchiale della Natività di San Giovanni Battista di 390 Flavon

Camera aulica dell'Austria superiore di Innsbruck 98, 170, 175, 177, 178, 181, 184, 187, 188, 190, 193, 297

Cancelleria di Innsbruck 281

Capitanato distrettuale di Cles 330, 354, 380, 385, 1797

Capitolo della Cattedrale di Trento 7, 12, 14, 16, 18, 20, 22, 23, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34

Cassa mutua comunale di malattia per i coltivatori diretti di Flavon 650

Cassa Rurale di Flavon 451, 1305

Cassa rurale di Trento 373

Cattedra ambulante di agricoltura di Trento 463

Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Terres 319

Chiesa della Natività di San Giovanni Battista di Flavon 3

Circolo di Trento 330

Comando Gioventù italiana del Littorio (GIL) di Fascio di Flavon 585, 1756, 1757, 1758

Comitato comunale Opera nazionale maternità e infanzia (OMNI) 463 di Flavon

Comitato di soccorso per le famiglie colpite dall'incursione aerea 616 del 3 marzo 1945, Terres

Commissariato del Governo per la Regione Trentino-Alto Adige, 1615, 1676, 1747 Trento

Commissariato generale civile per la Venezia Tridentina 330

627

Commissione censuaria comunale di Flavon 628

Commissione feudale generale (General- 250, 251, 252, 313 Lehenbereitungskommission) dell'Austria Superiore

Commissione provinciale per la tutela e l'incremento dell'attività 740 artigiana di Trento

Comprensorio del Palù - Flavon - Cunevo, Flavon 1797, 1798, 1800

Comprensorio valle di Non C6 463, 716

Comune di Cunevo 1, 2, 330, 331, 375, 409, 463, 464, 563, 1306, 1571, 1659, 1676, 1797, 1801

Comune di Denno 3, 330, 463

Comune di Flavon 1, 330, 375, 563, 620, 1297, 1654, 1676, 1782, 1797

Comune di Nanno 463

Comune di Terres 1, 2, 330, 331, 375, 463, 464, 563, 620, 1571, 1659, 1676, 1801

Comune di Tuenno 463

Comunità della Val di Non 463

Comunità di Bozzana con Bordiana 39

Comunità di Caldes 75, 92, 108

Comunità di Campodenno 75, 79, 89

Comunità di Cunevo 1, 3, 19, 35, 57, 135, 191, 207, 208, 209, 215, 216, 218, 219, 222, 229, 230, 233, 234, 235, 241, 243, 244, 247, 248, 249, 250, 251, 252, 254, 255, 256, 263, 265, 267, 268, 269, 271, 273, 274, 275, 276, 277, 278, 279, 280, 282, 283, 284, 285, 287, 288, 289, 290, 294, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 304, 305, 306, 307, 308, 309, 310, 313, 318, 343, 344, 347, 350, 352

Comunità di Flavon 1, 3, 4, 19, 48, 62, 135, 137, 146, 149, 168, 176, 191, 201, 207, 209, 210, 212, 215, 218, 219, 222, 247, 262, 269, 276, 279, 284, 285, 288, 289, 290, 294, 295, 343, 344, 347, 350, 352

Comunità di Lover e Segonzone 75, 88, 89

Comunità di Terres 1, 3, 19, 35, 48, 135, 176, 191, 207, 208, 209, 215, 216, 218, 219, 222, 229, 230, 233, 234, 235, 241, 243, 244, 247, 248, 249, 250, 251, 252, 254, 255, 256, 263, 265, 267, 268, 269, 271, 273, 274, 275, 276, 277, 278, 279, 280, 282, 283, 284, 285, 287, 288, 289, 290, 294, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 304, 305, 306, 307, 308, 309, 310, 313, 343, 344, 347, 350, 352

628

Comunità di Tuenno 21, 131

Comunità scolastica di Flavon, Cunevo e Terres 384, 1776, 1777

Confederazione degli enti autarchici, Trento 463

Congregazione di carità di Cunevo 1662

Congregazione di Carità di Flavon 463, 559, 564, 1660

Consiglio scolastico locale di Flavon 384, 1776

Consorzio bacino imbrifero dell'Adige 463

Consorzio consultoriale pediatrico tra i comuni di Denno, 726 Campodenno, Flavon, Terres e Cunevo

Consorzio daziario di Flavon 594

Consorzio dei comuni compresi nel bacino imbrifero montano del 714 fiume Adige

Consorzio dei comuni della bassa e media valle di Non per lo 714 sfruttamento delle acque dei torrenti Sporeggio e Lovernatico a scopo agricolo e industriale

Consorzio di segreteria di Cunevo, Flavon, Terres e Termon 335, 709

Consorzio elettrico di Flavon - Terres 714

Consorzio irriguo di Flavon, Terres e Cunevo 463, 1303, 1304, 1306

Consorzio irriguo di miglioramento fondiario di Flavon 1306

Consorzio medico fra i comuni di Denno, Campodenno, Cunevo, 463, 713 Terres, Flavon

Consorzio ostetrico di Flavon, Cunevo e Terres 463, 1747, 1748

Consorzio ostetrico fra i comuni Denno, Campodenno, Flavon, 463 Cunevo e Terres

Consorzio per la gestione del nesso Flavona di Flavon 463, 738, 1801, 1802

Consorzio provinciale antitubercolare 463

Consorzio servizio esattoria, Flavon 641

Consorzio veterinario fra i comuni di Denno, Campodenno, 463, 713 Cunevo, Terres, Flavon e Ton

Contea (Contà, Contado) di Flavon 3, 10, 11, 12, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 23, 24, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 38, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 50, 52, 54, 59, 60, 61, 63, 64, 65, 67, 68, 69, 70, 73, 74, 75, 77, 78, 81, 82, 83, 84, 85, 88, 89, 90, 92, 93, 94, 96, 98, 99, 101, 105, 107, 108, 109, 110, 111, 123, 125, 126, 127, 128, 129, 131, 132, 138, 140, 141, 142, 143, 147, 150, 152, 154, 155, 156, 159, 160, 162, 163, 166, 167, 169, 172,

629

175, 177, 178, 181, 182, 183, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 202, 206, 221, 253, 266, 292, 293, 296, 301, 316, 327, 329

Contea di Spor 140, 141, 142, 143

Convento dei Cappuccini di Malè 382

Corpo dei Vigili del fuoco volontari del comune di Flavon 463, 1615, 1616

Corpo dei vigili del fuoco volontari di Trento 1615

Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento 1615

Corpo pompieri di Flavon 387

Corte di Vienna 255

Cunevo, frazione di Flavon 463, 1207

Curia feudale (Lehenhof) dell'Austria Superiore 91, 269, 301, 316

Decanato di Denno 330

Dicastero provinciale (Landrecht) dell'Austria Superiore 268, 274, 277, 278, 279, 280, 283, 284, 285, 287, 288, 306

Diocesi di Trento 330

Direzione didattica di Cles 1782

Ente comunale di assistenza (ECA) di Flavon 463, 1676, 1677

Ente nazionale per l'energia elettrica (ENEL) 714

Ente opere assistenziali provinciale, Trento 463

Famiglia cooperativa di Flavon 740

Federazione provinciale dipendenti enti locali (FPDEL) 656

Fondo poveri del comune di Flavon 451, 452

Gestione case per lavoratori (GESCAL) 712

Giudizio distrettuale di Cles 330, 348, 349, 350, 351

Giudizio distrettuale di Spormaggiore 344

Giunta provinciale del Tirolo 387

Giunta provinciale di Trento 1676

Giurisdizione di Castel Spaur 35, 84, 85

Giurisdizione di Königsberg 107

Governo dell'Austria Superiore, Innsbruck 30, 40, 43, 59, 60, 61, 62, 63, 72, 83, 87, 99, 105, 187, 209, 215, 218, 230, 233, 234, 241, 243, 244, 248, 256, 263, 265, 273, 276, 290, 298, 299, 302,

630

303, 305, 307, 308, 309, 311

Ispettorato regionale per il servizio antincendi di Trento 1615

Istituto nazionale assicurazioni (INA) 712

Istituto nazionale assistenza dipendenti enti locali (INADEL) 712, 1654

Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) 712

Lascito Menapace Giusto, Flavon 721

Legato Spaur 364

Luogotenenza per il Tirolo e Vorarlberg, Innsbruck 373

Menapace (Menapas) Zaccaria Antonio, avvocato, cancelliere della 199, 203, 204, 208, 211, 213, 220, 223, 224, 225, Giurisdizione di Flavo 226, 227, 228, 236, 240, 242, 264, 270, 272, 281

Ministero dell'agricoltura e foreste 735

Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista di Flavon 330, 463

Patronato scolastico della Gioventù italiana del Littorio (GIL) di 1756, 1766 Flavon

Patronato scolastico di Flavon 1782, 1783, 1788, 1790, 1792

Pieve di Flavon 3, 79, 104

Poda Pietro, sindaco della comunità di Flavon 223, 224

Prefettura di Trento 722, 1659, 1676

Pretura di Cles 330, 1822, 1858

Principato vescovile di Trento 463

Pro Loco di Flavon 463

Provincia autonoma di Trento, Servizio delle attività socio 1676 assistenziali

Provincia del Tirolo 139, 163

Provveditorato agli studi di Trento 1782

Reggimento Traun 151

Regione autonoma Trentino Alto Adige 1676

Regno d'Italia 334

Segretario comunale di Flavon in qualità di pubblico ufficiale che 1858, 1859 leva i protesti cambiari

Società alpinisti tridentini (SAT) 377

Società per l'asilo d'infanzia Giovannini Urbano Maria, Flavon 562, 578

631

Società Trezza, Verona 1589

Soprintendenza archivistica di Venezia 1

Sottoprefettura di Cles 407

Studio tecnico GDG Graffer, Dolzani e Graffer di Trento 637, 1292, 1305

Studio tecnico geometra Giancarlo Bacca e Anna Flaminio di 1297 Rovereto

Terres, frazione di Flavon 1207

Tribunale di giustizia (Oberste Justizstelle) di Vienna 267

Ufficio del giudice conciliatore di Flavon 463, 564, 565, 568, 572, 579, 582, 585, 1822, 1823

Ufficio delle imposte di consumo di Flavon 1589, 1590

Ufficio delle tasse (Landeshaupttaxamt) del Tirolo e Vorarlberg 344, 347, 352

Ufficio tecnico provinciale, Trento 636, 661

Ufficio vicariale di Flavon 275

Unione italiana dei ciechi - sezione del Trentino-Alto Adige 463

Unione nazionale comuni ed enti montani (UNCEM) 463

Vescovati confederati di Trento e Bressanone 139

632

INDICE ANALITICO DEI NOMI DI PERSONA Achmüller Joseph di Innsbruck, notaio 166

Agnese, nuora di Antonio fu Nicolino da Flavon 9

Altendorf (von) Peter Andres da Neuenhausen 40

Andreis (de) Carlo Vigilio da Mechel, parroco di Flavon 216, 217, 232

Antonignes (de) Giacomo 27

Antonignes (de) Giuseppe Nicolò 28, 29

Antonignes (de) Nicolò da Denno, cancelliere della Giurisdizione 27, 28, 29, 30, 103, 115, 133 di Flavon

Antonignes Francesco 31, 203, 259

Antonio del fu Nicolino del fu Simone da Flavon 9

Apollonio Giulio, ingegnere 1303

Armani Giacomo di Denno 133

Arnoldi Baldessare da Tuenno, cancelliere visitale 17

Bacca Santo, perito giudiziale 1800

Belenzani Giovanni fu Antonio di Trento 6

Belenzani Guglielmo fu Antonio di Trento 6

Benini Rodolfo, ingegnere 1311

Benvenuti [...] di Flavon 228

Bertagnolli Edoardo, ingegnere dell'Ispettorato forestale di Trento 586

Bertagnolli Enrico da Fondo, parroco di Flavon, membro del 1782 Patronato scolastico di Flavon

Bertò Guido di Spormaggiore, perito industriale edile 1294, 1295, 1311, 1314

Besenella (de) Giovanni Pompeo, commissario della Reggenza 266 dell'Austria Superiore

Bissingen-Nippenburg (von) Ferdinand 344

Bonani Andrea da Mocenigo di Rumo 76

Bortoletti Modesto, sindaco di Flavon 463

[Bossi] Giacomo, detto "Cavaler" 137

Brugnara Giovanni, geometra 1797, 1800

Calai Nicolò da Flavon 240

633

Calai Pietro da Flavon, procuratore 351, 354

Calai Vigilio di Flavon, comandante dei Vigili del fuoco 1615

Caldognetto Mario, segretario dell'Amministrazione separata degli 1654 usi civici di Flavon, segretario del comune di Flavon

Campo Andrea, vicario della Giurisdizione di Flavon 57

Carlo VI d'Asburgo, imperatore, arciduca d'Austria 29, 139

Carpella Giovanni Antonio, avvocato 220, 226, 227

Casetti Albino 1

Caterina fu Giovanni "de Lemono" da Feltre, di Trento 6

Cattani Antonio di Denno, eredi 318

Cattani Lodovico, ingegnere 1308

Cazuffi Simone di Marino di Andrea, da Tuenno, notaio 8

Ceschi Giuseppe, barone 3, 194

Chini Giuseppe 350, 352

Clementi Rosario Baldassare 55

Cles Baldassarre, capitano delle valli di Non e di Sole 42

Cont Alessandro 35

Corradini Rodolfo, segretario del comune di Flavon 1858

Cova Gaspare detto il Polaco da Tuenno 200

Cova Giovanni Battista, sindaco della comunità di Flavon 30, 31, 32, 33, 204, 208, 211, 212, 214, 245, 257, 260, 261, 309

Crescino, località nelle pertinenze di Flavon 96

Cristani Francesco Antonio Vigilio da Rallo, vicario 179, 202, 205

Cristani Giovanni Niccolò da Rallo, capitano del Circolo ai 93 Confini d'Italia

Cristani Girolamo di Lavis 112

Cristofolini Carlo, membro del Comitato d'amministrazione 1676 dell'Ente comunale di assistenza di Flavon

Cristoforo di Antonio fu Nicolino da Flavon 9

Daiser Franz H., consigliere di governo e segretario del Lehenhof 167 dell'Austria Superiore

Dal Piaz Giovanni Nicolò 158

634

Dalla Torre don Carlo Antonio di Flavon, sacerdote 144

Dalla Torre Giovanni, avvocato 231, 261, 264, 270, 272

Dalla Torre Giovanni Battista, regolano di Flavon 87

Dalla Torre Giovanni Nepomuceno, avvocato 262, 321

Dalla Torre Johann, segretario del Landrecht del Tirolo 343

Dallatorre Mario, membro del Comitato d'amministrazione 1676 dell'Ente comunale di assistenza di Flavon

Dallatorre Remo, vicecomandante dei Vigili del fuoco di Flavon 1615

Dalpiaz [...], figlio di Giacomo Dalpiaz detto Ciurlet di Terres 319

Dalpiaz Albino di Flavon 1615

Dalpiaz Cristoforo di Flavon 228

Dalpiaz Gaspare 198

Dalpiaz Giovanni, cassiere del Comprensorio del Palù - Flavon - 1797 Cunevo di Flavon

Dalpiaz Pietro di Terres, oste 98, 136

Dalpiaz Silvana, impiegata del comune di Flavon 710

Dalpiaz Teresa, maestra, fiduciario della scuola di Terres, membro 1782 del Patronato scolastico di Flavon

Dalrì Riccardo di Flavon, comandante 1756

Dame Pietro 23

Del Rio Oscar, maestro, fiduciario della Scuola elementare di 1782 Flavon, cassiere del Patronato scolastico di Flavon

Depero Aldo di Flavon 1615

Depero Marino di Flavon 1615

Dolzan Pietro di Flavon 71

Dolzani Giuseppe di Flavon 1615

Dolzani Mario di Flavon 1615

Dolzani Nello di Flavon 1615

Domenico di Antonio da Flavon, notaio 9, 12, 13

Endrizzi Luigi di Flavon 1615

Ferdinando Carlo d'Asburgo, arciduca d'Austria, conte del Tirolo 12, 14, 16, 18, 25, 26, 45, 64

Ferdinando d'Asburgo, arciduca d'Austria e conte del Tirolo 46, 48, 50

635

Finadri Giovan Domenico 180

Firmian Giorgio, barone, commissario nella causa 65

Flavon, famiglia, signori della Contea di Flavon 3

Florin Giovanni da Terres 132

Foxis (de) Gaspare, notaio 18, 20, 22, 23

FRANCESCO I d'Asburgo, imperatore d'Austria 34

Francesco II, imperatore d'Austria 33, 289

Franch Vittorio, ingegnere 1298

Frapporti (de) Giordano, commissario, vicario della Giurisdizione 115 di Königsberg

Frasnelli Luigi di Flavon 1615

Froschauer (von) Franz, segretario del Lehenhof dell'Austria 267, 282 Superiore

Gentil Cesare di Flavon 1615

Gentil Ida, amministratore della Congregazione di carità di Flavon 1659

Gentili Giovanni di Flavon 14

Gentilotti Giovanni Bernardino 96

Giovanni da Flavon 7

Giovannini Albino, sindaco del comune di Flavon, presidente del 1782 Patronato scolastico di Flavon

Giovannini Celeste, perito edile 362

Giovannini Enrico, capocomune di Flavon 339

Giovannini Giovanni 24, 201

Giovannini Giuseppe, cassiere del Comprensorio del Palù - Flavon 1797 - Cunevo di Flavon

Giovannini Giuseppe di Flavon, vigile del fuoco 1615

Giovannini Giuseppe, podestà del comune di Flavon, presidente 1676 dell'Ente comunale di assistenza di Flavon

Giovannini Italo, membro del comitato d'amministrazione dell'Ente 1782 comunale di assistenza di Flavon, membro del Patronato scolastico di Flavon

Giovannini Luciano di Flavon 1615

Giovannini Maria, moglie di Giovanni Battista Giovannini 200

Giovannini Riccardo, membro del Comitato d'amministrazione 1676

636

dell'Ente comunale di assistenza di Flavon

Giuliani A. di Nanno 242

Giuseppe II, imperatore 28

Guardi Giovanni Francesco 95

Hack Giorgio di Themeswald, principe vescovo di Trento 108

Hormayr (von) Joseph, membro della Commissione feudale 254 generale (General- Lehenbereitungskommission) dell'Austria Superiore

Iob Giovanni Paolo da Cunevo, notaio 24, 57

Ioppi Giovanni, procuratore della comunità di Flavon 62

Job (de) Giovanni Gaspare 55

Job Emilio, commissario liquidatore del Patronato scolastico di 1782 Flavon

Job Gaspare da Cunevo, notaio 57

Job Giobbe di Giobbe da Cunevo, notaio 19

Job Giovanni Riccardo da Denno, parroco di Flavon 156, 201

Job Giuseppe Antonio, beneficiato Job di Cunevo e primissario di 77 Terres

Job Giuseppe da Cunevo 97

Job Luigi di Mezzocorona, perito edile 570

Job Pietro da Cunevo 52

Justinger Johann 344, 347

Keller Bruno, perito industriale 1301

Leonardo del fu Francesco … da Flavon 9

Leopoldo d'Asburgo arciduca d'Austria, imperatore 23, 27

Leopoldo I, imperatore 74

Leopoldo II, impertore 32

Lorenzoni [...], avvocato, procuratore del comune di Flavon 365

Lorenzoni Lorenzo, cancelliere 114

Luca (de) Antonio, da Segno, notaio 21

Lucchini Lorenzo, eredi 636

Mackewiz, commissario di guerra 151

637

Maffei Giuseppe, segretario del comune di Flavon 710, 1858

Maistrelli Abbondio di Flavon 323

Maistrelli Alberto 343, 344, 347

Maistrelli Francesco Vigilio, vicario della Giurisdizione e Contea 173, 263, 268, 271 di Flavon

Malanotti Antonio, dottore 158

Manfroni Giovan Domenico Leopoldo 168

Maria Teresa, imperatrice d'Austria 30, 31, 129, 165

Massimiliano I d'Asburgo, imperatore 7, 22, 41, 42, 55

Massimiliano I Giuseppe Wittelsbach, re di Baviera 324

Matteo da Flavon 7

Melchiorre Agostino di Flavon 14, 16

Menapace Carlo, segretario del comune di Flavon 710

Menapace Giovanni Battista 84

Menapace Matteo Antonio da Flavon 231, 272, 281

Menapace (Menapas) Antonio da Flavon 30, 143

Menapace Rosalia di Flavon, vedova di Giuseppe 365

Michele da Terres 56

Micheletti, fratelli 585

Micheli (de) Pietro Antonio di Flavon 128

Miclet Cristoforo, sindaco 101

Miller Francesco Antonio, notaio, cancelliere di Cles 204, 210

Miller Giuseppe Antonio, notaio, cancelliere della Giurisdizione di 149, 158, 159, 195, 201, 294 Flavon

Moggio Michele Antonio da Cles, vicario sostituto della 87 Giurisdizione

Morat Domenico 131

Nadalini Marcello, perito industriale 1295

Nardelli Alberta, presidente e commissario liquidatore dell'Ente 1676 comunale di assistenza di Flavon

Nardelli Ersilia, maestra, fiduciario della scuola di Cunevo, 1782 membro del Patronato scolastico di Flavon

Nicolai Cristano 113

638

Oliva Antonio fu Alessandro da Nanno, notaio 15

Pangrazio di Castel Belasio, vicario generale per le Valli di Non e 36 di Sole

Paoli (de) Giovanni Paolo, notaio 100, 104

Parolini [...] 236

Pasotto Antonio di Nicolò da Tuenno 9

Pedron Bartolomeo, notaio 24

Pedron Luciano, membro del Comitato d'amministrazione dell'Ente 1676 comunale di assistenza di Flavon

Pifferi Francesco, segretario del comune di Flavon 1858

Pilati Francesco, sindaco di Flavon, membro del Comitato 463 d'amministrazione dell'Ente comunale di assistenza di Flavon

Pilati Franco di Flavon 1756

Pilati Nicolò, vicario di Spor, Flavon e Belfort 161, 164

Poda Domenico, presidente della Congregazione di carità di 1659 Flavon

Poda don Antonio Tomaso, arciprete di Mezzolombardo 144

Poda Filippo, amministratore della Congregazione di carità di 1659, 1676 Flavon e membro del Comitato d'amministrazione dell'Ente comunale di assistenza di Flavon

Poda Gaspare, sindaco della Contea di Flavon 113, 123, 143, 344

Poda Giovanni da Flavon 34

Poda Giovanni, rappresentante della comunità di Flavon 321

Poda Massimo, commissario dell' Amministrazione separata degli 1654 usi civici di Flavon

Poda Vito da Flavon, procuratore 351, 354

Pomaroli, vicario 192

Pruner Johann Elias, commissario 182, 183, 189

Ravacic Sava, maggiore di artiglieria 385

Reck Enrico da San Sebastiano di Folgaria 377

Rigotti Virgilio, segretario del comune di Flavon 1858

Rodolfo II d'Asburgo, imperatore 20

Rossi Letizia, segretario del comune di Flavon 710, 1858

639

Sandri (de) Giuseppe, vicario della Contea di Flavon 13

Sardagna Carlo Pompeo 245, 246

Sassudelli Gianluigi di Trento, ingegnere 1293

Schosser Johann Baptist Karl, commissario 141, 142

Serafini Antonio Bertolino di Bertolino da Tuenno, notaio 17

Simone Antonio da Flavon 12

Simoni Giovanni fu Giorgio da Flavon 52

Simonis (de) Giovanni di Flavon 16, 18, 20, 22

Sonnenhof (de) Maistrelli Alberto di Denno 312

Soser Giovambattista Carlo 157

Sozer [Giuseppe] Tobia, steoraro di Mezzolombardo 128, 146

Spaur Aliprando, barone, signore della Contea di Flavon 15

Spaur Antonio Giuseppe, conte 102

Spaur Carlo, conte 240

Spaur Domenico Vigilio, conte 68

Spaur, famiglia, signori della Contea di Flavon 3, 10, 11, 35, 39, 44, 65, 66, 69, 73, 79, 88, 89, 185, 189, 192

Spaur Felice Giambattista, conte 105, 107, 109, 110, 111, 113, 121, 123, 126, 131, 170, 172, 175, 177, 178, 181, 182, 183, 187, 188, 190, 193, 196, 197, 221, 297, 311

Spaur Francesco Antonio, conte 92, 108

Spaur Francesco Paride, conte 77, 78, 83, 93, 94, 97, 99

Spaur Gaspare, barone, signore della Contea di Flavon 17, 41, 42

Spaur Giorgio, barone 40, 54

Spaur Giovanna Margherita, contessa 67, 68, 70

Spaur Giulia Lucrezia, contessa 115

Spaur Giulia Lucrezia, contessa 101

Spaur Giuseppe, conte 130, 147, 148, 153

Spaur Graziadeo, barone 56

Spaur Leo 50, 71

Spaur Leopoldina, contessa 380

Spaur Leopoldo, barone, signore della Contea di Flavon 19

640

Spaur Prospero Francesco, barone, signore della Contea di Flavon 25, 293

Spaur Prospero Francesco, conte 59, 60, 61, 62, 63, 64

Spaur Romedio, conte 169, 174, 195, 250, 311

Stäbinger Giuseppe Antonio, avvocato 178, 181, 187, 188, 212, 213, 214, 225, 297

Stanchina Domenico, ingegnere 1298

Taddei Eugenio da Cles, ingegnere 723, 1304, 1305

Tamè Antonio da Flavon 148

Tamè Bartolomeo da Flavon 30, 32, 33, 34

Tamè Bortolo, rappresentante della comunità di Flavon 257, 260, 321

Tamè Bruno, sindaco di Flavon 463

Tamè Emanuele, amministratore della Congregazione di carità di 1659 Flavon

[Tavonato] Giovanni Udalrico, dottore 135

Tentor Luigi, segretario del comune di Flavon 634

Thun Giovanni Vigilio, commissario nella causa 78

Tolotti Adolfo, membro del Comitato d'amministrazione dell'Ente 1676 comunale di assistenza di Flavon

Tolotti Enrico, membro del Comitato d'amministrazione dell'Ente 1676 comunale di assistenza di Flavon

Torresani Carlo Lorenzo, vicario di Castelfondo 154, 155

Trapp (von) Karl Franz, amministratore del Capitanato all'Adige e 140 Burgraviato del Tirolo

Trentinaglia Giuseppe, capitano dell'Ufficio circolare di Rovereto 275

Vidi Antonio di Pinzolo 345

Vielmetti Vittorio, ufficiale sanitario del comune di Flavon, membro 1782 del Patronato scolastico di Flavon, membro del Consiglio di amministrazione ECA di Ton

Widmann Dario di Bolzano, geometra 1293

Wolkenstein (von) Gaspare, conte 99, 122

Zambiasi Fabio, ingegnere 1310

Zanella Bruno di Malè, geometra 1295

Zanin Antonio da Flavon 200

Zanin Giuseppe fu Francesco da Flavon 239

641

Zanin Luca da Flavon, custode forestale 385

Zanin Marcello di Flavon 1615

Zanin Palma, membro del Comitato d'amministrazione dell'Ente 1676 comunale di assistenza di Flavon

Zanini Aldo, messo del comune di Flavon 710

Zanini Federico, custode forestale del comune di Flavon 710

Zanini Giovanni, sindaco della Contea di Flavon 16, 123

Zanini Vincenzo di Flavon 1615

Zanolini Rino, geometra 715, 1293, 1299, 1309

Zanon Melchiorre da Cunevo 133

Zanoni Pierantonio da Trento 1306

Zanoni Uldalrico, direttore della Giurisdizione di Flavon 326

Zini Pietro Antonio 171

Zorzi Giovanni Giacomo, parroco di Flavon 259

642

INDICE ANALITICO DEI TOPONOMI Acqua Salsa, sorgente di Flavon 715

Andalo 142

Bozzana, frazione di Caldes 13

Caldes 8, 13, 39

Campodenno 8, 13, 15, 159

Castel Flavon 15, 19, 36, 49, 51

Castel Valer (Tassullo) 192, 202

Centochiavi, località di Trento 6

Cunevo, frazione di Contà 8, 13, 15, 238, 1532

Dossi, località nelle pertinenze di Flavon 8, 13

Flavon, frazione di Contà 8, 9, 13, 15, 17, 216, 229, 230, 233, 234, 235, 238, 241, 243, 244, 248, 250, 251, 252, 254, 255, 256, 263, 265, 267, 268, 269, 271, 273, 274, 275, 277, 278, 279, 280, 282, 283, 284, 285, 287, 288, 290, 298, 299, 300, 302, 303, 304, 305, 307, 308, 309, 310, 311, 313, 344, 451, 1654, 1676, 1782, 1797, 1858

Flavona (Flavon), montagna 376, 377, 561

Foresta "bassa", località nelle pertinenze di Flavon 19

Forza, località nelle pertinenze di Flavon 25

Grostè, montagna 377

Innsbruck (A) 7, 10, 12, 14, 16, 18, 20, 22, 23, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 116, 168, 182, 211, 225, 257, 260, 262, 264, 272, 281

Lago (al), sorgente di Flavon 735

Lago (al), strada di Flavon 174

Lavis 116

Lover 8, 13, 15, 159

Malé 380

Malga Flavona sul monte Macaion, località di Flavon 330, 590, 724, 1801

Malga Pozzoi, nelle pertinenze di Flavon 1801

Mezzana 48, 49, 50

643

Mezzotedesco Vedi Mezzocorona

Moia (alla), località di Flavon 330

Molveno 141, 142

Monte Alto, pertinenze di Flavon 1309

Monte Alto, selva 566

Monte Macaion 111

Nanno 132

Nesso Flavona 1801

Noce, torrente 3, 463

Palù, conca, località di Flavon 1797

Pian del Lof, pertinenze di Flavon 1313

Pissavacca, sorgente di Flavon 735

Plan (al), lago 362

Ponte di Moncovo, val di Non 390

Pradorz, località nelle pertinenze di Flavon 1310

Pressano (Lavis) 266

Rabbi 13, 39

Rio Cisogno (Cisogn) 24

Rocchetta (della), strada 72

Roncato (?), località nelle pertinenze di Flavon 8, 13, 15

Rover (Fora a Rover), località di Flavon 9

Sabbionara, monte di Flavon 586

Salò (BS) 240

Samoclevo, frazione di Caldes 8, 13

Segonzone 8, 13, 15, 159

Solada (alla), strada di Flavon 295

Strada per il Monte Alto, Cunevo 715

Tasno, località di Flavon 131

Termeno sulla Strada del Vino / Tramin an der Weinstrasse (BZ) 11

Terres, frazione di Contà 8, 13, 15, 21, 24, 238, 361, 585, 1532

644

Tovel, bosco 345

Tovel, lago 577

Tovel, strada 724

Tovi delle Canevazze, località di Flavon 387

Tovi, sorgente 715

Trento 6

Tresenga, torrente 577, 735

Valcamonica 111

Valle di Non 3, 463

Valle di Rabbi 8

Valle di Tovel 21

645