CENTRO ISTRUZIONE E FORMAZIONE ANNUARIO 2014/2015

«Altro il vino non è se non la luce del sole mescolata con l'umido della vite» G. Galilei

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ANNUARIO 2014/2015 CENTRO ISTRUZIONE E FORMAZIONE Fondazione Edmund Mach Email [email protected] Telefono 0461 615453 Fax 0461 615490 www.fmach.it/CIF

CURA DEL PROGETTO Roberta Bernardi

TESTI Lorenzo Adami, Andrea Antonelli, Davide Bazzanella, Roberta Bernardi, Cristina Bordin, Barbara Centis, Marco Dal Rì, Tommaso Donati, Alessia Failla, Pierluigi Fauri, Boglarka Fenyesi-Kiss, Sergio Ferrari, Franco Frisanco, Laura Galassi, Francesco Iori, Alessandra Lucianer, Noemi Medici, Alessandro Condini Mosna, Andrea Panichi, Manuel Penasa, Angelo Rossi, Luca Russo, Renato Scoz, Andrea Segnana, Manuela Schgraffer, Francesca Voltolini, Gianluca Zadra, Lucia Zadra, Daniela Zanetti, Ettore Zanon.

REVISIONE TESTI Roberta Bernardi

FOTOGRAFIE Andrea Antonelli, Ivano Artuso, Davide Bazzanella, Cristina Bordin, Mauro Bragagna, Barbara Centis, Alessia Failla, Pierluigi Fauri, Laura Galassi, Noemi Medici, Stefano Menapace, Alessandro Condini Mosna, Angelo Rossi, Luca Russo, Renato Scoz, Manuela Schgraffer, Ivan Stocchetti, Gianluca Zadra, Daniela Zanetti. Archivio storico FEM-CIF. Monografie relative a Giulio Catoni. TEDxTrento/Roberto Bernardinatti, p. 93; TEDxTrento/Iulian Gutu, pp. 90-91. Shutterstock: p. 54 badahos, p. 57 S-F, p. 59 (noia) antoniodiaz, p. 72 jorisvo; Fotolia: p. 71 juliuspayer, p. 108 (movida) Oleksii Nykonchuk; Canstockphoto: copertina gina_sanders.

REFERENZE PUBBLICAZIONI Biblioteca FEM

PROGETTO GRAFICO ED EDITORIALE IDESIA - www.idesia.it

ISSN 20-38-551X © 2015, Fondazione Edmund Mach Via Edmund Mach 1, 38010 San Michele a/A ()

Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto ed in particolare: Lorenzo Adami, Andrea Antonelli, Ivano Artuso, Davide Bazzanella, Cristina Bordin, Mauro Bragagna, Leonardo Brugnara, Barbara Centis, Alessandro Condini Mosna, Christian Chini, Mara Decristan, Francesco Defant, Tommaso Donati, Lucio Dorigatti, Alessia Failla, Pierluigi Fauri, Boglarka Fenyesi- Kiss, Sergio Ferrari, Alessio Forti, Mattia Franzoi, Franco Frisanco, Asja Gabardi, Laura Galassi, Franco Giacomozzi, Francesco Iori, Lino Lucchi, Alessandra Lucianer, Salvatore Maule, Noemi Medici, Stefano Menapace, Giuseppe Murolo, Attilio Negherbon, Davide Odorizzi, Eleonora Odorizzi, Andrea Panichi, Mirco Pedegani, Emilio Pedron, Manuel Penasa, Stefano Perotti, Matteo Pichler, Luca Russo, Giacomo Saltori, Attilio Scienza, Andrea Segnana, Andrea Segrè, Manuela Schgraffer, Angelo Rossi, Luca Russo, Renato Scoz, Davide Tait, Marco Taller, Francesca Voltolini, Gianluca Zadra, Lucia Zadra, Daniela Zanetti, Ettore Zanoni, Mattia Zardini, Filippo Zucol. INDICE

ANNUARIO CENTRO ISTRUZIONE E FORMAZIONE 2014/2015

Prefazione 9

STORIA ANTICA 10 Giulio Catoni. Un da riscoprire 12 Giulio Catoni: ricordi in libertà 20 Segni d’arte alla FEM (parte terza) 22

STORIA RECENTE (2015) 26 Concorso Bacco e Minerva: a sorpresa vince San Michele 28 All’inizio fu solo Bacco... poi l’amore con Minerva! 38 Cinquantesimo anniversario di diploma (1965) 40 La Fondazione Mach è un gioiello 44

LA REALTÀ 46 Accademia Ambiente Foreste e Fauna del Trentino: formazione naturale 48

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 52 Flabbergasted in Denmark: when action becomes reaction 54 10th Europea Wine Championship 59 Non solo competizione… 61 Equinozio di primavera con eclissi 62 EXPO-niamo studenti meritevoli 63 Un tripudio di colori e fantasia 65 Memoria della Resistenza fuori dall’aula 68 C’è attività sottoterra: docenti di Scienze in esplorazione 70 Lo studio del territorio, pane per i denti di “quelli del GAT” 71 Progetto Carta viticola del Trentino (1950-1962): si arricchisce la biblioteca digitale storica 75 Una lettera dal Convitto 78 La Biblioteca per la scuola 80

IL MONDO DEL LAVORO 82 Curiosità e disobbedienza agli schemi 84

UNO SGUARDO SUL MONDO 88 What goes around comes around: “Be the Change You Want to See” at TEDxTrento 90 COMENIUS Project: a two year perspective 94 56. Sommerskurs in Deutschland 98

INDICE 3 L’ANGOLO UDIAS 100 La scoperta di un quadro, un ricordo di Edmund Mach 102

OLTRE LA SCUOLA: DOCENTI E ALLIEVI 104 L’ABC della gita scolastica 106 Esoplorando la Barbagia 112 Tra le Alpi e oltre… Viaggio quadrilingue per la VI S 116 Ireland coast to coast 120

ALBUM FOTOGRAFICO 122

STAFF 148

4 A tutti gli allievi ed ex allievi che troppo presto sono mancati...

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Tutti i miei studenti lo sanno, io non sono mai stata brava a parlare di fronte alla morte: mi muovo goffa tra i ricordi, inciampo nelle mie lacrime, non riesco a dipanare il filo logico dei pensieri, non so accettare di non avere spiegazioni né risposte allo sconfinato dolore che nasce per la perdita di una persona amata. Per questo Elisabetta, venirti a salutare in un giorno d’estate che ha perso tutti i suoi colori e la sua luce è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto. In un angolo della chiesa gremita, ho rivissuto tanti momenti dei cinque anni che abbiamo condiviso: tu che tingi di continuo i capelli a seconda dell’umo- re, che suoni il sax e mi fai l’occhiolino, se ti grazio e non ti interrogo; tu che incroci gambe e piedi, gesticoli di continuo facendo giri nell’aria con le mani, festeggi il mio compleanno; tu che mi chiedi di giustificare la classe, io mi arrabbio, ma poi cedo, conquistata un po’ come tutti dal tuo sorriso; tu che organizzi la cena di fine corso, prepari le magliette e mi fai scegliere il colore, tu che studi, ma poi sbuffi sollevando la frangia dagli occhi; tu intelligente, con un profondo senso di giustizia, tu che parti con passione ed entusiasmo, quasi fosse una crociata, ogni volta che c’è qualcosa da organizzare; tu che, limpida e sincera, non concepisci le maschere pirandelliane, tu che parli dal tuo banco, che sorridi per un bel voto. Mi guardo attorno, mi sento parte delle quattromila persone che sono venu- te a salutarti, tutti i ricordi svaniscono e un unico pensiero rimane: quanto amore hai sparso intorno a te, quanto se ne percepisce, quanto ne rimane nell’aria. Per fare altrettanto alla maggior parte delle persone ci vorrebbero più vite, a te invece sono bastati 21 anni … Ricordi come esortavo te e i tuoi compagni? Sapere aude! ripetevo Osa sapere, non permettere a nessuno di porre limiti alla conoscenza! Così dicevo, tu invece eri già oltre, tu la spiegazione l’avevi, la risposta la conoscevi: Amare aude! Io ti insegnavo la Letteratura, tu invece eri oltre, cercavi e leggevi l’Amore negli occhi di chi incontravi. I miei colleghi tra i banchi di scuola ti insegnava- no Biologia, Agronomia, Zootecnia e tanto altro, tu invece eri oltre, seminavi con entusiasmo l’Amore, lo coltivavi e allevavi con l’impazienza di vederne i frutti, lo mietevi a piene mani per poi regalarlo felice a chiunque. Tu sei an- data oltre, Elisabetta, hai osato amare, non hai permesso a nessuno di porti dei limiti, l’hai fatto con naturalezza, con gioia, con spontaneità; per questo adesso sei così preziosa ai miei occhi e nel mio cuore. Io non ho risposte, Elisabetta, non ho spiegazioni, tu invece sapevi tutto fin dall’inizio e l’hai insegnato: Amare aude! perché ognuno di noi esiste nella misura in cui ama.

Daniela

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PREFAZIONE

Mentre mi accingo a scrivere la prefazione di questo Annuario, edizione 2014-2015, del Centro Istruzione e Formazione lo sguardo mi cade sulla foto che, da alcuni mesi, è sulla scrivania del mio ufficio. Si tratta della foto di una nostra ex allieva, Elisabetta Magnoni, deceduta nel corso dell’estate a causa di un banale incidente d’auto. Nella foto Elisabetta ha un sorriso raggiante e i suoi occhi emanano senso di gioia e voglia di vivere: d’altronde questa espressione rappresenta bene il suo carattere che era molto vivace, determinato e combattivo. Purtroppo nel giro di pochi minuti il futuro si è MARCO DAL RÌ trasformato in triste ricordo. Elisabetta è commemorata nelle note personali della professoressa Daniela Zanetti, all’inizio di questo Annuario; tuttavia mi è parso giusto citarla anche nella prefazione e cogliere l’occasione per estendere il ricordo pure ad altri giovani allievi o ex allievi che in questi anni ci hanno lasciato precocemente, non in accordo con le leggi della natura che vogliono siano i grandi ad in- camminarsi prima... Se ripenso a tutti gli anni che ho trascorso in questa scuola purtroppo mi viene alla memoria più di un evento come quello successo ad Elisabetta. Mi permetto allora di citare alcune frasi di Gibran che forse ci consentiranno di trovare un senso a ciò che senso sembra non averne, dedicando il nuovo Annuario a tutti quegli allievi e giovani ex allievi che ci hanno lasciato pre- maturamente:

Allora Almitra parlò dicendo: Ora vorremmo chiederti della morte. E lui disse: Voi vorreste conoscere il segreto della morte. Ma come potrete scoprirlo se non nel senso della vita? Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce. Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita, poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una cosa sola sono il fiume e il mare. Nella profondità dei vostri desideri e delle speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita. E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera; confidate nei sogni poiché in essi si cela la porta dell’eternità…

Al termine di questa breve prefazione desidero ringraziare sentitamente tutti coloro hanno contribuito alla realizzazione del sesto volume dell’Annuario CIF, ed in particolare la professoressa Roberta Bernardi, cuore pulsante dell’i- niziativa, senza il cui apporto non sarebbe possibile portare avanti l’ormai tradizionale esperienza.

Marco Dal Rì Preside Centro Istruzione e Formazione

PREFAZIONE 9 Raccolte del bacologico diretto da Giulio Catoni presenti nell’atrio dell’Istituto Agrario foto di Mauro Bragagna STORIA ANTICA Giulio Catoni. Un trentino da riscoprire

Presidente dell’Istituto Agrario di San nistero negò l’assenso all’intitolazione ANDREA SEGNANA Michele all’Adige dal 1946 al 1949, della scuola a Catoni in quanto non Docente di Materie letterarie Giulio Catoni è stato un notevole erano passati i dieci anni dalla morte esempio di scienziato e di tecnico previsti per legge...) e il busto realiz- che ha dedicato la sua vita alla ricer- zato dallo scultore Stefano Zuech col- ca e alla sperimentazione nel settore locato nel 1954 su una colonnina nel agronomico, ponendo tale vocazione chiostro dell’Istituto, e poi spostato al servizio della comunità attraverso nell’atrio del nuovo edificio scolastico l’assunzione di incarichi istituzionali inaugurato nel 1967, accanto a quello molto importanti nell’agricoltura del- di Enrico Avanzi, direttore dell’Istituto la nostra provincia, che ricoprì in fasi dal 1928 al 1941. diverse della storia del nostro terri- Nato a Trento nel 1869 da una fami- torio. glia molto benestante (il nonno era Negli ultimi anni poco è stato scrit- medico e il padre Matteo Luigi aveva to su di lui e la sua memoria sem- sposato la baronessa Ottilia Lichten- bra sbiadita nel tempo. A ricordarlo thurn), Giulio ebbe la possibilità di nella toponomastica e nell’epigrafia frequentare gli studi classici perve- trentina, una via a Mattarello (Catoni nendo alla maturità e, in seguito, di cedette al paese dei terreni sui quali seguire corsi speciali di viticoltura e di furono realizzate delle case popolari) enologia presso il nostro Istituto (di- intitolatagli nel 1987, una scuola me- plomandosi nel 1893), e di biologia a dia a (ora confluita nell’I- Klosterneuburg presso Vienna e Gei- stituto comprensivo), un paio di tar- senheim in Germania. Perfezionò la ghe (una del 1953 nell’ex sede della sua preparazione anche nelle allora Lezione di Catoni al corso per allievi Casa dell’Agricoltura a Trento e l’altra Reali scuole di viticoltura ed enolo- controllori di patate di seme del 1954 nella scuola elementare di gia di Alba e Conegliano, nelle Scuo- , poi rimossa quando il Mi- le agrarie nazionali di Montpellier e

12 Bordeaux, presso l’Istituto “Pasteur” topatologica e promotore dell’Osser- di Parigi e gli Istituti botanici di Vien- vatorio per le malattie delle piante na, Bonn e Berlino. Una formazione presso il Museo di Storia naturale di tecnica e professionale che, probabil- Trento. Decise, cioè, di dedicarsi alla mente, pochi in Europa avevano po- ricerca applicata e allargare gli studi tuto o saputo acquisire in un periodo dalla vite a tutto ciò che poteva ser- storico dove la mobilità dei “cervelli” vire al miglioramento dell’agricoltura non era certo una consuetudine. trentina. Il suo quartier generale era, La sua “sprovincializzazione” continuò e rimase anche in seguito, il labora- nel 1890 quando iniziò la sua attività torio di microscopia che si trovava al professionale dirigendo, ancora mol- primo piano della sede del museo, in to giovane, l’Azienda Vitivinicola dei via Verdi a Trento. conti di Mirafiori, a Fontanafredda Nel 1905 sposò la nobildonna Pia de presso Alba, dove rimase dieci anni, Trentini, figlia di un Cavaliere Aulico compiendo ricerca e sperimentazio- dell’Impero e di una de Mersi, pro- ne nel campo enologico e tecnico e, babile parente del barone Massimi- contestualmente, pubblicando studi e liano de Mersi di Villazzano, liberale analisi sull’uso dei fermenti in enolo- e secondo presidente del Consiglio gia, sull’influenza delle precipitazioni Provinciale d’agricoltura (dal 1886), sull’uva, sulla concimazione chimica, che, assieme al segretario generale su sfogliatura e cimatura della vite. Giuseppe Pedrotti, aveva avuto un Nel 1900 rientrò a Trento per diri- ruolo fondamentale nell’istituzione e gere la Società Enologica Trentina, organizzazione dell’agricoltura trenti- cioè la più importante cantina sociale na di fine ‘800, oltre che l’intuizione di dell’anteguerra. Nel 1910 si dimise e indicare nel 1895 don Guetti alla pre- assunse un incarico pubblico, diven- sidenza della neonata Federazione tando Conservatore della sezione fi- dei Consorzi Cooperativi Trentini. Dal

Giulio Catoni, Presidente dell’Istituto Agrario di San Michele dal 1946 al 1948

STORIA ANTICA 13 La copertina del testo striache e fu internato ad Haslach, “Conservazione delle patate” di Giulio Catoni nei pressi di Salisburgo, dove rimase quasi tre anni, assieme a molti suoi conoscenti e amici, tra cui il podestà di Trento Vittorio Zippel. Anche Osval- do Orsi, futuro direttore dell’Istituto Agrario dal 1918 al 1928, in quel pe- riodo venne internato a Katzenau. Dopo la guerra, al rientro in un terri- torio prostrato dalle distruzioni, Ca- toni divenne uno dei principali pro- tagonisti della ricostruzione e dello sviluppo dell’agricoltura trentina, in qualità di tecnico agronomo e stra- tega degli interventi pubblici del set- tore, in un contesto socio-economi- co che con l’annessione all’Italia era profondamente cambiato. Subito, nel novembre 1918, il governatore milita- matrimonio non nacquero figli, anche re, generale Pecori Giraldi, gli chiese se i due coniugi adottarono in seguito di accettare il ruolo di Presidente del un nipote che ne divenne l’erede. Consiglio Provinciale d’Agricoltura, Al rientro a Trento, partecipò alla vita cioè dell’ente che si sarebbe occupa- culturale e associativa trentina impe- to di risollevare le sorti dell’agricol- gnandosi a vari livelli per propugnare tura trentina. Inoltre, divenne anche e difendere l’italianità del Trentino. Li- Presidente del Consiglio provinciale berale e irredentista, fu molto attivo di sorveglianza della Cattedra am- nella Lega Nazionale, di cui divenne bulante di Agricoltura (incarico che prima nel 1906 segretario della se- mantenne fino al 1920), e cofonda- zione trentina, presieduta da Antonio tore dell’Istituto bacologico trentino Tambosi, e poi presidente. La Lega, e del Consorzio della Provincia e dei sorta nel 1893 a Trieste ed erede del- Comuni trentini per la verifica dei la società Pro Patria, per Statuto ave- danni di guerra. va l’obiettivo di promuovere l’amore Nel 1920 concluse un suo saggio e lo studio della lingua italiana, anche proprio su I danni della guerra e l’a- attraverso il mantenimento di scuole gricoltura trentina, spronando le as- popolari e serali, asili e biblioteche sociazioni economiche a cooperare di lingua italiana nelle zone di Tren- a risollevare il settore, nonostante “la to e Trieste, sostenendo la richiesta lentezza inspiegabile del soccorso e di un’università in lingua italiana e della ricostruzione”, “perché le ener- scontrandosi con le associazioni pan- gie del Trentino, grandi e immense germanistiche che a volte operavano come grande e immensa è la sua anche nel Tirolo di lingua italiana. anima italiana, abbiano a trovare il In quegli anni uscirono i suoi lavori loro sviluppo massimo in uno sforzo sull’influenza delle gelate invernali di lavoro proficuo e di pace. E l’alba sulle viti, sulla cocciniglia, sulla difesa della libertà sarà alba di promessa”. contro la tignola dell’uva, fino a per- Per un liberale ex irredentista, l’an- venire alla pubblicazione nel 1913 di nessione avrebbe dovuto portare un “Manuale pratico di Enologia”, di quei benefici e quei miglioramenti carattere divulgativo, che si propone- generali dell’economia che l’Impero va di fornire mezzi di conoscenza ai Austro-Ungarico non aveva garanti- produttori trentini, fortemente anco- to a sufficienza. Ecco, quindi, che si rati ai metodi tradizionali. lanciò a capofitto in un’attività in cui Allo scoppio della guerra con l’Italia, il settore agricolo venne rilanciato su seguì la sorte di molti trentini che base razionale, coinvolgendo tutte furono sospettati di attività antiau- e tre le sezioni del Consiglio, e cioè

14 l’Istituto bacologico (che fu il motore Un altro scritto, fra i tanti, di Giulio Catoni dell’economia trentina finché la crisi internazionale e la politica commer- ciale del fascismo non fecero crollare l’industria della seta), il Vivaio viticolo e l’Azienda Agraria di San Michele. Il Consiglio si occupò dei più rilevanti problemi dell’agricoltura trentina di allora: dal rilievo dei danni di guerra da presentare alla Conferenza di Pace di Parigi, al recupero del “graspato” requisito dall’esercito austriaco; dalla creazione del Consorzio della Provin- cia e dei Comuni trentini per procu- rare anticipi in denaro e in natura sui danni, alla distribuzione di sementi, macchine e scorte agrarie, bestiame, barbatelle da viti, gelsi e piante da frutto; dalla conservazione del sussi- dio agli agricoltori profughi, all’espor- trascurando la cura dei suoi privati tazione del vino e della frutta nelle interessi e persino sacrificando i suoi province italiane; dalla stipulazione di studi prediletti, senza ritrarne alcun nuovi patti colonici alla ricostruzione utile personale, si deve onestamente dei Consorzi agrari; dalla diffusione concludere che bene il Trentino deve della pratica dell’irrigazione alla lotta ascrivere a sua grande fortuna avere contro le malattie delle piante, fino a capo della sua massima Istituzione all’assistenza e alla guida nell’ope- agraria un uomo come Giulio Catoni”. ra ricostruttiva delle campagne con Insomma, il Consiglio d’agricoltura sopralluoghi, esperimenti, corsi e emergeva come “esempio magnifico conferenze di tecnici. L’elenco fa im- da additare alle regioni tutte d’Italia, pressione e permette di immaginare che a Trento possono ben apprende- la profondità della ferita di guerra che re come si studiano e si risolvono i il nostro territorio si trovava a dover problemi dell’agricoltura”. Il Trentino suturare. come laboratorio di innovazione, im- L’opera del Consiglio riscosse un magine che verrà richiamata anche grande plauso, ma anche delle criti- in seguito nella storia del secondo che, tanto che Catoni come Presiden- dopoguerra. te venne attaccato nel ‘21 e ‘22 su “Il Nell’ottobre del 1921 fu il Re Vittorio contadino” da Patrizio Bosetti, leader Emanuele III in persona a visitare la delle cooperative di lavoro trenti- sede del Consiglio e Catoni lo accol- ne contrapposte a quelle di matrice se con parole che, pur ammantate cattolico-popolare, che lo accusò, tra di retorica, come del resto era con- le altre cose, di accentrare su di sé suetudine nelle cerimonie ufficiali di troppo potere. Così, il Commissario quei tempi, facevano trasparire la Generale Civile della Venezia Triden- sua sincera gratitudine per l’unione tina (così si chiamava allora la nostra del Trentino alla madrepatria. Erano regione), on. Luigi Credaro, commis- tempi in cui sul “Bollettino” (periodi- sionò un’inchiesta su di lui a due lu- co edito da enti diversi, tra i quali il minari dell’agricoltura italiana che Consiglio Provinciale d’Agricoltura e nel loro rapporto tessero le sue lodi l’Istituto Agrario) si ricordava il cente- definendolo “rara figura di studioso, nario della nascita di Dante Alighieri, tecnico, di scienziato e di pratico, di ricordando come la Divina Commedia viticoltore, di enologo, di botanico fosse intessuta di similitudini tolte e di patologo”, e scrivendo che, se dall’umile vita degli agricoltori… “si considera come egli al Consiglio Catoni partecipò anche alla vita cultu- d’agricoltura dedichi tutto se stesso, rale del dopoguerra, come cofondato-

STORIA ANTICA 15 re della Società per gli studi trentini Corona d’Italia, quattro anni dopo (oggi Società di studi trentini di scien- ebbe l’onore di essere “promosso” ze storiche) e socio e collaboratore Commendatore della Corona d’Italia, dell’Accademia degli Agiati di Rovere- per l’”attività benefica di studioso e di to, per cui scrisse alcuni articoli usciti organizzatore del Consiglio Agrario negli “Atti”. Provinciale” e “la costante fede nella L’apice del successo del Consiglio rinascita del Trentino, della quale fu fu raggiunto nel settembre 1924 a animatore fervido ed instancabile”. Trento con l’organizzazione dell’E- All’inizio del 1925 il fascismo riformò sposizione Nazionale di frutta e uve l’istituzione dei Consigli agrari provin- da tavola e il Congresso nazionale ciali, trasformandoli in organi decen- pomologico. Furono due eventi dav- trati dell’azione dello Stato in cam- vero molto importanti, che funsero po agricolo, e Catoni fu confermato da cartina di tornasole del ritorno nell’incarico di Presidente. Pochi mesi del nostro territorio alla normalità, dopo, però, si dimise sia da questa dopo la ricostruzione, e che ebbero carica sia da quella di Presidente del- risonanza nazionale e non solo. D’ac- la Cattedra Ambulante d’Agricoltura, cordo, quest’Espo non è paragonabi- per contrasti con i gerarchi fascisti le all’Expo 2015 di Milano, ma suscitò trentini del tempo. Ricordiamo che un vasto interesse scientifico, tecnico si era rifiutato di accettare la tessera e politico e servì a stimolare la frut- del Partito Nazionale Fascista e con ticoltura trentina e a garantirle una tale atto aveva scelto di non avere vetrina e nuovi mercati. alcuna responsabilità da condividere Furono anni di grande soddisfazione con Mussolini. personale per Catoni. Dopo che nel Non si piegò al regime, aspettando 1920 il Re d’Italia gli aveva conferito tempi migliori, e tornò a dedicarsi il titolo di Cavaliere dell’Ordine della prevalentemente allo studio e alla

Catoni tra i tecnici in un campo sperimentale di patate da seme

16 ricerca come Conservatore della se- Catoni mentre esamina zione fitopatologica del Museo di un germoglio di patata scienze naturali, la cui attività ven- ne premiata in seguito dal Ministero dell’Agricoltura che la elevò a Dele- gazione provinciale, riconoscendone l’alto valore degli studi scientifici e delle applicazioni pratiche che ne de- rivavano. Gli interessi di Catoni lo portarono, in anni segnati da una profonda crisi economica, a specializzarsi e a occu- parsi prevalentemente del controllo delle patate da seme e dei vivai di viti in relazione alle “malattie della dege- nerazione infettiva”. In campo viticolo riuscì a convincere innovative direttive sulla produzione i vivaisti trentini a far esaminare nel di tuberi immuni dagli afidi che ne suo laboratorio i campioni di tralci provocavano le malattie. L’interesse prima di iniziare gli innesti, in modo per la patata era legato, oltre che a da eliminare le viti affette da malattia. ragioni scientifiche, alla sua preoc- Fu il primo a catalogare le caratteristi- cupazione per la difficile situazione che delle varietà di uve trentine. Con- socio-economica in cui versava la tribuì anche al rilancio della coltura nostra provincia in periodo di autar- del frumento, che considerava impor- chia. Intuì come potesse essere mol- tante quanto la patata per sfamare la to importante, se non vitale, la sua popolazione durante le crisi. Le sue coltivazione nelle zone di montagna pubblicazioni della seconda metà de- ad economia di sussistenza. Pare che gli anni ‘20 s’incentrarono sulle pato- agli inizi degli anni ‘30 abbia confidato logie legate alla vite, al pero, al melo, a un conoscente che “con l’andazzo alle ciliegie e al gelso, con accenti an- politico che corre, stiamo andando che alla lotta contro la peronospora e incontro a un’altra guerra mondiale. la sua diffusione. Dobbiamo darci da fare per risana- Spesso, si trovò a supplire alla man- re la pataticoltura e portarla anche canza cronica di fondi, contribuendo in quota, cioè nelle valli, per scon- alle spese di tasca sua, attingendo al giurare il ripetersi della carestia del suo patrimonio che per quei tempi conflitto 1914-18”. Dal 1936 al 1949 era abbastanza considerevole, visto tenne ben undici corsi di formazione che aveva ereditato terreni e immo- per tecnici controllori di patate, cre- bili a Mattarello e Campotrentino ando così una rete di divulgatori e (Trento) che gli permettevano di po- controllori che operarono nelle valli ter condurre una vita modesta, ma trentine per diffondere la coltura e le onorevole. buone pratiche di coltivazione, speri- L’attività che lo rese famoso a livello mentando le nuove tecniche di difesa nazionale fu lo studio dei problemi nei campi dimostrativi delle Viote sul della patata, coltivazione che era di Monte e nei centri di molti- particolare rilievo nelle zone di mon- plicazione delle patate da seme. L’or- tagna e quindi nella nostra provincia. ganizzazione trentina verrà mutuata La sua monografia “Le malattie e la dal Ministero dell’Agricoltura che la degenerazione della patata” del 1935 riproporrà sul territorio nazionale a ebbe una vastissima risonanza e nel- partire dal 1939, riconoscendo Catoni lo stesso anno tenne un’importante come precursore e massima autorità relazione sulla “degenerazione della in materia. patata” al ”Primo convegno nazionale Si occupò anche di micologia, per cui per l’incremento della produzione di fu uno stretto collaboratore dell’abate patate”, a Como, in cui presentò delle Giacomo Bresadola e membro attivo

STORIA ANTICA 17 del Comitato per l’Enciclopedia mico- nomia del Trentino, Catoni, ormai logica, a cui contribuì anche con sue giunto a un’età in cui avrebbe potuto illustrazioni. La sua passione civile lo riposarsi, si rimise a disposizione del- portò anche a stendere un pamph- la sua terra e si accinse ad affrontare let in cui denunciava l’inquinamento la sua ultima nobile fatica: accettò provocato a Mori dalla nuova fabbri- nell’autunno del ‘46 la presidenza del ca di alluminio di proprietà dell’al- Consiglio d’Amministrazione dell’Isti- lora S.I.D.A. (Società Italiana dell’Al- tuto Agrario di San Michele che l’an- luminio), poi Montecatini-Alumetal, no prima aveva ripreso con grandis- costruita dove prima c’erano campi sime difficoltà le sue attività sotto la di tabacco. Chissà cosa penserebbe, guida di un commissario, l’onorevole vedendo le sue rovine che da più di Pietro Romani. trent’anni campeggiano in riva all’A- Nel 1926 il regime fascista aveva dige! disposto che l’Istituto e la Stazione In estate, usava dimorare a Cavedi- sperimentale annessa fossero retti ne, in località Casoni, il paese in cui da un Consorzio tra lo Stato e la Pro- la sua famiglia aveva risieduto fino a vincia di Trento, posto direttamente due generazioni prima. sotto la tutela del governo, e questa Durante la seconda guerra mondia- decisione ne aveva reso sempre più le, un bombardamento che colpì il difficile l’attività per la costante -pe Museo di Storia Naturale distrusse nuria di mezzi finanziari. Soltanto la maggior parte del materiale da lui nel 1948, con l’approvazione dello accumulato in molti anni di ricerca e Statuto di Autonomia della Regione studio, soprattutto quello riguardan- Trentino-Alto Adige, fu sancito il ri- te le conseguenze delle gelate sulle torno della scuola, diretta da Carlo viti. Anche se può sembrare para- de Bonetti e dal 1933 denominata dossale, decise di pubblicare in vita Scuola Tecnica Agraria legalmente soltanto una piccola parte delle os- riconosciuta, sotto il controllo della servazioni scientifiche e sperimentali Provincia di Trento, e il passaggio alla che aveva raccolto in decenni di lavo- Regione, che avverrà con molte dif- ro. Raccolse, inoltre, numerosissime ficoltà, della Stazione sperimentale, fotografie e finì per possedere quella dove operava con grande successo che a quei tempi era la miglior colle- come innovatore nel campo della zione italiana di malattie della patata. genetica Rebo Rigotti che in quegli Nel complesso periodo iniziato con la anni progettò pure l’Osservatorio sconfitta del nazismo, il ritorno della meteorologico e curò la costruzione democrazia e i progetti per l’auto- dell’edificio destinato a diventare la

Dormitorio dell’Istituto Agrario a fine anni ‘40

18 nuova sede della Stazione stessa. razione ufficiale. La seconda, invece, Furono anni difficili in cui il Consiglio l’anno successivo dall’Università di di Amministrazione sollecitava i mini- Firenze. steri competenti perché si impegnas- Nel 1949, al compimento dell’ottan- sero a finanziare l’Istituto, sperando tesimo anno di età, si dimise dalla che Alcide Degasperi, allora Presiden- carica di Presidente e, qualche mese te del Consiglio dei Ministri, potesse dopo, anche dal Consiglio di Ammi- intervenire personalmente per mi- nistrazione dell’Istituto. Morirà l’anno gliorare la situazione. La scuola aveva dopo e la sua scomparsa avrà larga pochi iscritti (60 nell’anno scolastico eco nel Paese e anche in molti centri ‘48-’49, suddivisi tra corso preparato- culturali stranieri. rio, I e II corso) sia perché si richiede- La laboriosa opera di una vita intera va la conoscenza della lingua tedesca lo ha reso uno dei trentini più illustri sia per l’aumentato costo delle rette di sempre, anche se non tra i più per i convittori. Solo l’Azienda Agra- celebrati. Agì sempre in nome della ria, dopo i dissesti del periodo fasci- curiosità scientifica e con l’obiettivo sta, con i suoi utili permise all’Istituto di apportare benefici alle coltivazioni di rimanere a galla e di continuare la e alle popolazioni che se ne sarebbe- sua opera in attesa di giorni migliori. ro giovate. Sempre schivo e riserva- Catoni mantenne il collegamento con to, tra le sue doti personali risaltano le autorità centrali, recandosi spesso l’umiltà e la ritrosia a convivere con i a Roma, e continuò anche a dirigere clamori mediatici, gli onori e le grati- il “Centro studi patata” del Ministero ficazioni pubbliche, che pur ricevette. dell’agricoltura. Inoltre, in quegli anni Inoltre, ebbe il pregio di trasmettere partecipò alla vita politica della città la sua esperienza a molti giovani col- di Trento in qualità di consigliere co- laboratori, spesso diplomati all’Isti- munale. tuto Agrario, che nel secondo dopo- Ebbe il privilegio di ricevere due lau- guerra proseguiranno nel solco della ree honoris causa in scienze agrarie. sua opera. Come pochi, seppe coniu- La prima gli fu conferita nel 1947 gare l’impegno civile nelle istituzioni dall’Università di Pisa, proprio allo- con l’interesse scientifico e l’amore ra retta dal prof. Enrico Avanzi, ex per il progresso. La sua fu forse una direttore dell’Istituto Agrario e gran- Presidenza che non lasciò il segno, de estimatore di Catoni, tanto che ma permise all’Istituto di avere un in occasione delle onoranze funebri nume tutelare in un periodo in cui celebrate a San Michele nel 1954 fu tutto era in discussione, compresa la incaricato di tenerne la commemo- sopravvivenza dell’ente stesso.

La benedizione del busto-ricordo nel chiostro dell’Istituto Agrario

STORIA ANTICA 19 Giulio Catoni: ricordi in libertà

Mercoledì 23 settembre 2015, al mattino.

Siamo al tavolo nell’agritur di Gino Pedrotti a Pietramurata. Mentre il figlio Giuseppe, ex allievo di san Michele, e la mamma Rosanna preparano il caffè, degustiamo lo strudel preparato con la pasta matta dal sottoscritto. Con Gino c’è Arrigo Pisoni, sono antichi agenti rurali. Fuori piove, tira un’aria fredda , il Daino e il Ghez appaiono con la neve, giornata più invernale che d’inizio autunno. L’incontro vuole esser Don RENATO SCOZ l’occasione per raccogliere notizie sulla singolare figura di Giulio Catoni. Leggiamo Già docente IRC con soddisfazione uno scritto fattoci pervenire da don Giuseppe Catoni parroco emerito ed ora abitante in via Diaz a Cavedine.

Renato: nell’atrio d’ingresso della Scuola Agraria di san Michele due mensole sorreggono altrettanti busti che riproducono Giulio Catoni ed Enrico Avanzi. In occasione della realizzazione della meridiana sulla parete sud del Convitto (2014) il pittore Patauner ha evidenziato, pulendo con della semplice carta di vetro, le scritte sottostanti i busti dei due ex presidenti dell’Istituto Agrario di San Michele, ora FEM. Da alcuni anni viene pubblicato un annuario per documentare l’attività del CIF e viene dato spazio, accanto ad interventi per lo più di interesse tecnico, a notizie storiche di fatti o personaggi. Per l’annuario che verrà stampato fra qualche mese, e distribuito nel mese di gennaio 2016, si propone di ricordare Giulio Catoni. Gino: aveva un maso qui sopra, all’inizio del lago di Cavedine. La famiglia Conti lavorava la campagna a mezzadria. Quando la SISM (Società Idroelettrica Sarca ) comperò i terreni per aver spazio libero intorno agli impianti, Catoni vendette con la condizione e l’obbligo da parte della SISM di dare un posto fisso al mezzadro Sandro Conti. Arrigo: portava sempre l’uva nelle nostre cantine a Pergolese, così natural- mente e senza preventivi, senza contrattare. Era sempre d’accordo. Gino: era in una situazione economica agiata. Aveva sposato una contessa che possedeva a Trento un palazzo in via Calepina e quattro masi a Matta- rello. Non aveva figli e invitava i miei genitori a lasciarmi andare con Lui per compagnia. Arrigo: ricordo che si fermava a parlare con i bambini piccoli e si interessava in maniera diretta su quello che combinavano, su come andavano a scuola. Faceva questo con vero interesse, non in maniera formale. Tanti adulti non danno importanza ai bambini! Gino: si accarezzava sempre la barba... Arrigo: sì, quando frequentavo l’Istituto Agrario era Presidente e il preside De Bonetti diceva a noi studenti: “Cercate di comportarvi bene altrimenti arriva...”, e a questo punto mimava il gesto del lisciare la barba per alludere al Catoni. Gino: spesse volte lo accompagnavo a caccia. Arrigo: Gino era lo scudiero di caccia. Gino: dentro una gabbia di legno teneva un gufo reale imbalsamato. Nelle giornate di caccia la governante Maria preparava un grosso zaino con dentro ogni bendidio, ma giunti in montagna era importante per Lui accendere il fuoco. Politicamente era antifascista e diceva: I me zerca sempre anca se no gò quel sghit [1 Escremento di uccello. 2 Piccola quantità- dal dialetto trentino -, ndr] su la giaca. Era innamorato della natura e guardando le stelle diceva: E pensare che noi

20 crediamo di essere chissà cosa!? È stato il barone Ciani a farmi conoscere Giu- lio Catoni. Ogni mese veniva qui in valle di Cavedine per i suoi studi. Io ho, qui a casa, la sua scrivania. Ha svolto il compito di enologo in Piemonte a Fontana Fredda (Barolo). Ha scritto testi di enologia. Si è battuto, prima con difficoltà poi con successo, per l’introduzione della patata qui in valle, ma sarà utile contattare Walter Catoni, studioso del suo omonimo, per saperne di più!. Gino e Arrigo: possiamo dire che Giulio Catoni era una figura esemplare dota- to di una autentica nobiltà. Vestiva sempre con giacca di loden, foulard, pipa sempre in bocca ma morta: si dice che fosse per rievocare uno zio. Aveva un tocco speciale, come il capitano Caldini, come Rebo Rigotti. Arrigo: tre cose ci ricordava a scuola: patria, religione e famiglia e faceva in modo che non ci fosse alcun attrito tra gli studenti trentini e quelli altoatesini. Renato: grazie. È bello poter sentire questi ricordi che speriamo siano ac- compagnati dalla possibilità che qualcuno imiti chi ha concorso a costruire il nostro Trentino.

Fuori continua la pioggia autunnale e, bevuto un goccio di vino santo tanto “ per bagnar el becc”, Gino saluta e accompagna me e Arrigo con il gentile invito a ri- tornare. Giuseppe sorridente saluta, la mamma osserva nella speranza di aver presto una gentile nuora e numerosi nipotini, futuri esperti cantinieri alle prese con le arele.

Da “Come ricordo il Commendatore Giulio Catoni”

«Si presentava come un uomo semplice, di statura medio/bassa, coi capelli grigi e pizzetto alla Pirandello. Vestiva modestamente, giacca alla tirolese e pantaloni alla zuava, abbigliamento volutamente popolare. Si dice che si faceva cucire delle pezze sui vestiti nuovi, per assomigliare di più ai paesani del luogo».

«Io mi sono sentito onorato quando (avrò avuto 11-12 anni) mi ha chiesto di ac- compagnarlo sul Gaggio per una sua statistica riguardante il selvaggio disbosca- mento che stava avvenendo, perché la gente aveva bisogno di legna da ardere».

«Per diversi giorni, partivamo la mattina con le nostre “attrezzature”. Lui con il sacco di montagna e la macchina fotografica Rolley a lastre (che mi faceva tanta gola!) ed io con un mazzo di asticelle di un metro di altezza. Arrivati sul posto, fotografava la zona interessata (un tratto di bosco, in cui si vedevano i piccoli ceppi dei pini tagliati, era davvero una strage!). Dove i ceppi non erano visibili, perché nascosti in un piccolo avvallamento o situati dietro un masso, mi faceva piantare le asticelle con un cartellino bianco per segnalarli. Strano modo di do- cumentare, dirà qualcuno».

«Fotografata una zona si passava ad un’altra, così per tutta la mattinata. A mez- zogiorno accendevamo il fuoco presso la casa del Callisto».

«Quella Rolley mi è rimasta nel cuore. Dopo la guerra non ho più visto il Com- mendatore. Passato qualche anno, ho sentito dire che era morto. Non so quanti anni avesse avuto. Intanto ero cresciuto e mi ero appassionato di fotografia».

Giuseppe Catoni

STORIA ANTICA 21 Segni d’arte alla FEM (parte terza)

La botte di Coraiola

I precedenti scritti “Segni d’arte all’Istituto Agrario” sono nei numeri 4 e 5 dell’Annuario CIF

Era stato don Tomasini Cosma negli i buoi per l’aratura del campo. Per Don RENATO SCOZ anni ‘80 a farmi notare sui pannel- il giornalino El Capitel tornavo sullo Già docente IRC li delle porte laterali della chiesa di stesso discorso in una lunga serie di Martignano una C intrecciata con la interventi per presentare i particolari M, sigla per indicare l’autore Mario della chiesa. Mario Battistata ha cura- Coraiola. In seguito ho incontrato to il tutto in un volumetto riportando personalmente l’artista nello stu- integralmente l’intervista che ho fatto dio-laboratorio di Cognola in via del- a Coraiola in occasione dei vari incon- la Pellegrina mentre preparavo uno tri. In questi giorni sono tornato in via scritto per l’Almanacco Agrario e un della Pellegrina e ho incontrato uno altro per il giornalino degli anziani dei 5 figli, Gilberto, già esperto restau- El Capitel. Per quanto riguarda l’Al- ratore della PAT ed ora residente nella manacco intendevo presentare, su casa paterna immerso in un mondo indicazione del prof. Sergio Ferrari, straordinario di quadri, statue, scul- dei segni d’arte nelle chiese del Tren- ture lasciate dal padre Mario, venuto tino, segni a tema agricolo: e in uno a mancare nel 1998. Gilberto, come il dei pannelli della chiesa di Martigna- padre Mario, mi accoglie con cordiali- no, quello collocato sulla porta della tà e simpatia mostrando soddisfazio- Sant Isidoro, chiesa di Martignano fiancata a nord, si raffigura Sant’Isi- ne per l’interessamento e mi dona il (particolare) doro (antico patrono del paese) in volume di Alberto Mosca intitolato: preghiera mentre gli angeli guidano Fa parlare il legno: MARIO CORAIOLA

22 Coraiola all’opera!

(1912-1998). Il lavoro di Mosca è frutto temente mi sono subito recato alla dell’iniziativa risalente al 2012 allor- Cavit e, grazie all’aiuto di ex allievi di quando a Palazzo Geremia si comme- san Michele ora impegnati nel lavo- morò il centenario della nascita di Co- ro nella celebre cantina come il dott. raliola con una mostra delle sue opere. Faustini e i periti agrari Nicola Faes, Nelle pagine 51 e 52 si trova l’elenco Cesare Zamboni, Giovanni Brugnara, delle opere di Mario Coraiola a parti- Paolo Caden e Luca Perotti ho potuto re dal 1938 al 1982. ammirare e fotografare la botte che Si tratta di lavori, dal punto di vista riporta anche l’autoritratto dell’arti- iconografico, di interesse religioso e sta. Visto che ci siamo, apro una pa- portati a compimento per chiese del rentesi, dicendo che la Cavit si è do- Trentino come , Zor- tata ultimamente di 5 botti, opera di tea, Mori, Molveno, Cagnò, Termena- Lunz, in una delle quali appare anche go, , Torbole, Martignano, l’Istituto Agrario. Il tema delle sculture Zuclo, Levico, , Povo (come già è quello della vendemmia ambientata scritto): a questo punto si può vera- in cinque luoghi diversi del Trentino. mente dire: et cetera! Nell’abitazione Tornando a Coraiola, notiamo come di Cognola, sulla parete d’ingresso, nell’elenco delle opere ricordate nel troneggia il bozzetto della “famosa” testo di Mosca manca la botte scolpi- Madonna per la chiesa del Carmine a ta per l’Istituto Agrario di San Michele Napoli: una statua di 4 metri incollata all’Adige nel 1963. Ed è questa botte al soffitto. Nello studio ci sono ovun- che interessa a noi nel presente scrit- que bozzetti a testimonianza di lavori to (dopo aver presentato nell’Annua- come il crocifisso dei frati cappuccini rio n.5 le cinque botti di Pompeo Pe- a Trento, il busto di don Arcangelo ruzzi, ndr. Tra l’altro, in questi giorni Rizzi, i pannelli per la casa di riposo di ottobre nella sala Mayer di Pergine di Trento, la copia dell’Annunciazione ci sono in mostra, con notevole suc- del Canton e, una delle ultime opere: cesso, le opere di Peruzzi e vien dato la botte per la Cavit del 1978. Eviden- ampio spazio alle botti dell’Istituto).

STORIA ANTICA 23 La botte scolpita da Coraiola presso la Fondazione Edmund Mach

Ci disponiamo a “leggere” la sesta a quasi mille giovani. delle 16 botti. Il criterio dell’ordine La botte della quale ci stiamo occu- seguito è solamente pratico: cinque pando ha le dimensioni eguali a tutte botti di Peruzzi, scelte per prime per le altre: è di forma ovale (per l’otti- la quantità, una di Coraiola opzionata mizzazione dell’utilizzo dello spazio), per la mia vicinanza (Martignano) allo misura cm 170X130 e ha la capacità studio di Coraiola (Cognola). Entran- di ettolitri 15. do nella cantina che fu dai monaci Lo scultore privilegia l’architettura di agostiniani fin dal 1145 e camminan- San Michele, non troviamo simboli do nella corsia che scorre tra 8 botti a attinenti l’agricoltura. destra e altrettante a sinistra, avvolti Alla destra l’osservatore vede la fac- da una luce fioca che non cancella le ciata della chiesa parrocchiale clau- ombre delle pietre a vista della ma- strata costruita dai monaci agostinia- estosa volta a botte, si prova una ni alla fine del 1600 sotto la guida del certa emozione. Sulle botti ci sono preposito Taitenhofen di Bressanone. nomi, date, firme di artisti trentini e ci Si notano le 6 lesene, le 8 nicchie, i troviamo di fronte a pagine di storia medaglioni, il timpano sormontato dell’agricoltura trentina nella quale l’I- da merli, il portale con la statua di stituto è piantato come un meteorite San Michele nell’atto di uccidere, con che offre la possibilità di formazione la lancia, il diavolo, alcuni gradini ac-

24 cennano alla scala del sagrato pen- recentemente sulla meridiana col- sile. A sinistra, leggermente in alto, locata sulla parete sud del Convitto. compare la parte del monastero co- 1873 è scolpito anche sulla pietra struita a fine Settecento, prima della che ospita il medaglione di Edmund venuta di Napoleone, dal preposito Mach sopra la porta del primo ingres- Fedeli di (Fedeli era so dell’Istituto, ora Museo degli Usi e nobile e vediamo più volte lo stem- dei Costumi della Gente Trentina. Nel ma della sua famiglia, stemma per 1873 era cominciata l’attività anche se altro adottato dall’Istituto: accanto ufficialmente le firme e i passaggi -giu alla mezzaluna e alla mezza stella, ridici avvengono il 12 gennaio 1874. retaggio dei conti di Appiano, il cane È da pensare che il compito sia sta- che regge una banderuola o un giglio, to abbastanza facile per un Coraiola ndr). Quella parte di convento ospitò quarantenne incline a lavori che raf- il Convitto fino a 15 anni or sono, anni figurano corpi di maschi e di femmi- nei quali gli studenti abitanti lontano ne. L’iconografia è facile da leggere: dalla scuola e convittori per 10 anni un santo, una Madonna con il Bam- alloggiarono a Salorno, poi nel nuovo bino, scene della vita in campagna Convitto a San Michele. Ora l’edificio e nel bosco. Ciò che maggiormente restaurato ospita gli uffici e le sale di interessa è la riflessione iconologica riunione della FEM. Particolare atten- e l’avvicinarsi al moto dello spirito zione viene data alle due torri dette a che ha messo in azione gli scalpelli, la pan di zucchero. Nella scultura sono sgorbia, ciò che ha trattenuto l’autore trasformate in maestose cipolle come per lunghe giornate e notti, al lavoro quelle che siamo soliti vedere sui intenso, partecipato, vivo. campanili di tante chiese, come an- È la ricerca di un cammino che vuo- che nel duomo di Trento. Nella parte le colmare l’insoddisfazione che c’è superiore, lo stemma di San Michele, in ciascuno di noi all’inseguimen- un altro stemma di preposito nobi- to dell’innocenza perduta. E i corpi le, ovvero Pilati di Tassullo. Accanto dell’uomo e della donna, del maschio ai quarti nobili, mezzaluna e mezza e della femmina sono un prezioso stella, ci sono i quarti della casata: un veicolo alla portata di mano, vien leone che afferra un cigno. Scritta: M. da dire: non occorre andare a cerca- Coraiola sculpsit e le date: 1873-1963. re lontano, basta scavare vicino. In Hanno festeggiato i 90 anni all’Istitu- questo senso il libro di Mosca non to con una botte artistica. Al giorno evidenzia sufficientemente come d’oggi ricordiamo che la fondazione Coraiola sia stato un poeta del cor- dell’Istituto è avvenuta il 12 gennaio po maschile e femminile, del nostro 1874 e questo è stato dipinto anche corpo avuto in dono per esser dono.

Mauro Coraiola con la moglie Aurelia

STORIA ANTICA 25 Minerva sorseggia i doni di Bacco foto di Mauro Bragagna STORIA RECENTE

STORIA ANTICA 27 Concorso Bacco e Minerva: a sorpresa vince San Michele

L’Istituto Agrario di San Michele all’A- piadi nella antica Grecia non avessero dige Fondazione Mach ha vinto a poi potuto schierare i loro assi... sorpresa il concorso Bacco e Minerva Ma tornando a noi, si diceva che dal edizione 2015. La sorpresa non risie- punto di vista strettamente pratico de certamente nella qualità dei vini San Michele non poteva vincere; ep- prodotti dagli studenti che sono sem- pure lo ha fatto pur non partecipan- pre di ottima fattura, ma nel fatto che do al concorso con un vino. ANDREA PANICHI San Michele vince pur non avendo un Proviamo ora a guardare alla questio- Docente di Enologia e Produzioni Vegetali vino in concorso... ne dal punto di vista della sezione Mi- Come è possibile? Si potrebbe tratta- nerva: stesse regole e stesso discorso re di un vero rompicapo, impossibile del concorso Bacco; potrei poi citare da risolvere se non si guardasse alla la “mostra mercato”, oppure il con- questione da un diverso punto di os- corso Bacco giovani ma le riflessioni servazione. Se ci limitiamo al mero sarebbero le stesse e rischierei solo concorso tecnico, confermare la no- di essere ridondante. stra affermazione non è plausibile in Allora perché, ribadisco, ha vinto l’Isti- quanto la scuola ospitante è tale per- tuto Agrario di San Michele? ché ha vinto la precedente edizione e Quando si va a vedere una partita di non può, per questo motivo, esibire calcio (cito una paese delle mie par- vini. E qui mi permetto di fare però ti, per non far torto ai Trentini), ad L’entrata dell’Istituto Agrario di San Michele; un piccola provocazione, una delle esempio si va a Rufina (FI), non ci si in evidenza lo striscione relativo al Bacco poche di questo articolo: perché non aspetta di vedere un campo in terra e Minerva far presentare i vini ai campioni in battuta, con le linee fatte in gesso carica? Come se i vincitori delle Olim- più o meno approssimative dove tra

28 la grandezza delle due aree di rigore concorso ci si va, punto e basta. Ci può esistere anche una differenza di si va per curiosità, ci si va perché fa qualche metro quadro, dove gli spo- piacere andarci, ci si va perché non gliatoi sono fatiscenti, ubicati in strut- ci si è mai stati ma se n’è sentito par- ture degli anni ‘60, le tribune sono in lare... qualsiasi sia la motivazione più cemento armato che, probabilmente, o meno personale, ci si va e basta. E hanno ricevuto l’ultima mano di ver- cosa ci si può aspettare? Il massimo, nice proprio in quegli anni... Quindi, ovviamente. quando come spettatore entri nello E ora finalmente veniamo al perché stadio ti chiedi chi te lo ha fatto fare ha vinto San Michele anche se non di macinare chilometri per venire in ha “giocato”: ha vinto perché non ha quel di Rufina a vedere una partita deluso le aspettative dei partecipanti, in un simile contesto. Per i calciatori ha vinto perché ha fornito supporto invece è un po’ diverso in quanto, an- logistico a 360 gradi, ha vinto perché che se la struttura è fatiscente, essi le conferenze organizzate sono state sono comunque attori di un film, il di alto livello, ha vinto perché ha for- gioco del calcio, e per loro entrare nito visite tecniche a realtà trentine di allo stadio di Rufina equivale ad en- eccellenza in tutto il mondo, ha vinto trare allo Stadium, basta un po’ di perché ha fornito una cena di gala a fantasia - anche se a farli tornare alla oltre 100 partecipanti; ma soprattut- realtà ci pensa poi la prima buca che to ha vinto perché è stato il risultato prenderanno! -. della collaborazione di molti. Ma se vai a vedere la partita per l’ap- E mi sento di aggiungere che è questa punto allo Stadium e non ci sei mai la forza che ha spinto la manifestazio- stato, ma sai che è la casa della Juven- ne: la partecipazione sempre crescen- tus, ti aspetti grandi cose, ti aspetti te delle persone coinvolte. una struttura e un’organizzazione di Alla prima riunione, datata fine ago- altissimo livello. sto, eravamo al tavolo preparatorio Non me ne vogliano ora i tifosi di solo in cinque, per poi divenire sem- altre squadre, come non me ne vo- pre più numerosi man mano che gliano le altre scuole se casomai arri- la manifestazione si avvicinava. Mi vassero a leggere questo articolo, ma permetto ora di citare casi persona- San Michele sta alle scuole agrarie li: avevo bisogno di trovare alberghi come la Juventus sta al calcio, regina e/o contattare scuole: la segreteria incontrastata senza tema di smentita! didattica mi aveva già preceduto; E quando San Michele ti invita ad un necessitavo di creare un file per la

L’inaugurazione del concorso

STORIA RECENTE 29 La banda musicale dell’Istituto Agrario, composta da docenti e alunni all’apertura del Bacco e Minerva

valutazione dei parametri dei vini e che il Centro Istruzione e Formazio- subito i colleghi docenti delle materie ne della Fondazione Mach nel 2014, informatiche si sono messi all’opera; con le sue bottiglie di vino, è arrivato c’erano da organizzare un brindisi di prima al concorso Bacco e Minerva di benvenuto e una cena di gala e, men- Scerni (Chieti), aggiudicandosi la pos- tre io ero in preda all’agitazione, tutto sibilità di organizzare l’edizione suc- era già in fase di organizzazione da cessiva “in casa”. parte del gruppo ALI (corso agroali- L’onere invece ha da subito riguar- mentare della Formazione Professio- dato molti docenti e personale di se- nale, ndr); ogni aspetto, ogni assetto, greteria che già nel mese di settem- ogni tiro al pallone, per riprendere la bre si sono attivati con entusiasmo metafora calcistica, era già ben as- al fine di poter rendere l’evento un sestato. Non me ne vogliano coloro successo, così come poi è effettiva- i quali ho omesso di citare e che fat- mente avvenuto. tivamente hanno collaborato: sono Per comprendere l’importanza dell’e- comunque allocati nella sezione “gra- vento basti pensare che Bacco e Mi- titudine” del mio cervello! nerva è una delle poche manifesta- Ha vinto dunque San Michele, la zioni a livello nazionale che permette scuola ma soprattutto le persone che il confronto tra i vini e i prodotti ali- la costituiscono: esse sono la scuola. mentari creati dagli studenti delle Ha vinto il loro contributo sinergico. più importanti realtà italiane per la Dunque questa è stata la vittoria di formazione dei futuri diplomati in San Michele: aver retto alle aspetta- agraria. tive che pure erano alte e facendolo Ma Bacco e Minerva non è solo un grazie alla professionalità, la compe- concorso dove i vini sono protagoni- tenza e la disponibilità delle persone. sti, tutt’altro; all’interno della manife- E adesso per gli amanti degli articoli stazione si sono susseguiti: convegni, “classici”, ecco il menu! seminari, visite tecniche, incontri cul- Nei giorni 22, 23, 24 aprile del 2015 la turali e alimentari che hanno permes- Fondazione Mach ha avuto l’onore e so a tutti i partecipanti di conoscere l’onere di ospitare la Manifestazione le realtà produttive e cooperative del Bacco e Minerva 2015 giunta alla sua territorio trentino. XIV edizione. L’onore nasce dal fatto Ma cerchiamo di fornire un ordine

30 della attività realizzate. E proviamo a zione dal responsabile Salvatore Mau- spiegare tutti gli eventi della manife- le, hanno saggiato i vini per assegna- stazione e a raccontare chi ne sono re il premio al migliore tra essi, nelle stati i partecipanti. Partendo da que- diverse categorie, oltre a premi per le sti ultimi, sono state ben oltre 40 le differenti tipologie di vini in concorso. scuole coinvolte provenienti da prati- La seconda commissione invece era camente tutte le regioni di Italia. Tra formata dagli studenti in corso del se- esse erano presenti 10 (su 11, ndr) sto anno di specializzazione per tecni- scuole in cui è stata avviata la spe- co enologo delle differenti scuole che, cializzazione per tecnico enologo, il parallelamente alla commissione de- cosiddetto sesto anno, per un totale gli adulti ma senza entrare in contatto di oltre 90 partecipanti tra Dirigenti con essi, hanno assegnato il premio scolastici, docenti e studenti. Bacco Giovani al vino più meritevole Per quanto concerne l’aspetto enolo- sulla base delle competenze acquisi- gico del concorso, due sono state le ste nel corso del loro percorso scola- commissioni designate ad assaggiare stico e formativo. i vini: la prima, la commissione Bac- I vini in concorso sono stati ben 68 co, era costituita da un pool di esperti suddivisi in 9 categorie: bianchi DOP del settore che comprendeva enolo- e IGP, rossi DOP e IGP, rosati DOP e gi, giornalisti, personalità di settore, IGP, vini spumanti, vini dolci passiti e sommelier che, guidati nella degusta- liquorosi e infine distillati.

Il Bacco e Minerva dalla parte del corso di Alta Formazione Professionale per Tecnico Superiore del Verde

Gli studenti del Corso per Tecnico gruppi, a lavorare ai progetti destina- Superiore del Verde sono stati coin- ti ai singoli contesti. Le idee proposte volti nell’organizzazione della mani- da ciascun gruppo sono state nuova- festazione Bacco e Minerva per cura- mente analizzate assieme e, aiutati re gli allestimenti delle aree dove si dall’esperto, sono state identificate sarebbero svolti i vari appuntamenti. quelle migliori da sottoporre poi al Il gruppo di studenti sono stati coor- parere degli organizzatori della ma- dinati da Giorgio Bozzi, esperto del nifestazione. LORENZO ADAMI settore che da anni si occupa di pro- In questo modo si è giunti alla ste- Tutor didattico del corso di Alta Forma- gettazione e gestione di aree verdi e sura di quattro progetti, poi conclu- zione Professionale per Tecnico Superiore di allestimenti temporanei per mani- si nella realizzazione degli stessi da del Verde festazioni ed eventi. parte degli studenti. Gli interventi Il lavoro si è svolto in fasi diverse, portati a termine dagli allievi sono alcune delle quali sono state affron- stati: l’allestimento di alcune “opere tate tutti assieme, per poi passare verdi” posizionate presso il chiostro ad operare in gruppi finalizzati alla dove si è tenuta la cena di benvenu- gestione di ambiti diversi. to, la realizzazione di aiuole a tema La prima fase, quella svolta dal grup- presso l’entrata della scuola, la re- po intero, consisteva in una metico- alizzazione di un allestimento tem- losa analisi del significato della ma- poraneo all’entrata del Palazzo delle nifestazione per capire quale fosse Ricerca e della Conoscenza e la pre- il tema conduttore ed individuare le parazione di alcuni lavori decorativi proposte che soddisfacessero le esi- posizionati nella sala destinata alla genze degli organizzatori. serata di gala e negli spazi interessati Si è poi passati, una volta definiti i dai convegni.

STORIA RECENTE 31 Bacco

Vero evento nell’evento il concorso da una scheda tecnica riportante ANDREA PANICHI Bacco si è svolto esclusivamente i dati analitici del vino stesso e so- Docente di Enologia e Produzioni Vegetali nella giornata del 22 aprile. Fin dal- prattutto le fasi di lavorazione cui le prime ore del mattino sono state gli studenti hanno preso parte per organizzate dal responsabile del con- la realizzazione del prodotto finale. corso, l’insegnante Salvatore Maule, Difatti, per essere ammessi al con- le due commissioni designate ad as- corso i vini dovevano, oltre che avere saggiare i vini. parametri chimici fisici organolettici La prima commissione Bacco è sta- in linea con i corrispettivi disciplinari ta formata da un gruppo di esperti di produzione, essere elaborati dagli del settore che comprendeva eno- studenti. Per ogni vino i degustatori, logi, giornalisti affermati del settore a prescindere dalla categoria, han- enologico, sommelier e l’Ispettore no compilato una specifica scheda Ministeriale ormai in pensione dott. di valutazione seguendo il metodo Giuseppe Murolo vero artefice e ide- ufficiale di degustazione O.I.V. I vini atore della manifestazione. La com- sono stati serviti in forma totalmen- missione, con profondo entusiasmo te anonima in gruppi di cinque alla e alta professionalità, ha saggiato i volta dagli studenti del sesto anno vini per assegnare il premio Bacco di San Michele. Le uniche indicazioni al migliore in assoluto tra le diverse sui vini che i commissari hanno avu- categorie, oltre ad altri premi per le to sono state quelle riguardanti la ti- diverse tipologie di vini in concorso. pologia (DOP, IGP …) senza nessuna La seconda commissione invece è specifica né sulla zona di produzione stata composta dagli studenti in cor- né tantomeno sul nome del vino o so del sesto anno di specializzazione sulla scuola di provenienza. A sentire per enotecnico delle differenti scuo- a posteriori sia il parere degli esperti le. Parallelamente alla commissione che quello dei giovani, molti dei vini degli adulti, ma senza entrarne in avrebbero meritato menzione in contatto, i giovani hanno assegnato quanto di pregevole fattura. il premio Bacco Giovani al vino che La degustazione si è protratta per secondo loro era il più meritevole tutto il giorno come una vera ma- sulla base delle loro competenze ac- ratona del gusto e solo alla fine, quisiste nel corso della loro forma- attraverso l’elaborazione dei dati, è zione scolastica. stato possibile venire a conoscenza I vini in concorso sono stati ben 68, dei vini che sono risultati i migliori suddivisi in 9 categorie: bianchi DOP nella loro categoria e di quelli che, e IGP, rossi DOP e IGP, rosati DOP e pur senza vincere, hanno ottenuto IGP, vini spumanti, vini dolci passiti e una specifica citazione d’onore in liquorosi e infine distillati. quanto hanno superato gli 80/100 Tutti i vini sono stati accompagnati di valutazione.

32 Qui di seguito i vini premiati da parte della commissione Bacco:

1 ASCOLI Ascoli Ist. Tecnico Agrario Statale Celso Ulpiani Falerio Pecorino DOC 2014 DOP 2 BOLOGNA Imola ITAC Scarabelli Ghini Romagna Albana secco DOCG 2011 bianchi 3 BENEVENTO Benevento Ist. di Istruzione Superiore “G.Galilei-A.Vetrone” Falanghina DOC Sannio 2013 UDINE Cividale del Friuli Ist. Tecnico Agrario Statale p. d’Aquileia Sauvignon DOC Friuli Colli Orientali 2013

IGP 1 PERUGIA Todi Ist. Istruzione Superiore “Ciuffetti - Einaudi” Asylon – Grechetto Umbria IGT 2014 2 ROMA Roma Ist. Tecnico Agrario “Emilio Sereni” LapisLunaæ IGT Lazio 2014 bianchi 3 TREVISO Conegliano I.S.I.S.S. G.B. Cerletti Incrocio Manzoni IGT 2014

DOP 1 BENEVENTO Benevento Ist. di Istruzione Superiore “G.Galilei-A.Vetrone” Aglianico DOC Sannio 2012 2 AREZZO Capezzine Cortona Ist. d’istruzione Superiore Statale A.Vegni Cortona Syrah DOC 2012 rossi 3 ASCOLI Ascoli Ist. Tecnico Agrario Statale “Celso Ulpiani” Ruber Rosso Piceno DOC 2013

IGP 1 BOLOGNA Imola ITAC Scarabelli Ghini Sangiovese Rubicone IGP 2010 2 AREZZO Capezzine Cortona Ist. Isis Vegni Capezzine Cortona Arezzo Cilone IGT 2011 rossi 3 RAVENNA Faenza I.P. “Persolino-Strocchi” Varrone DOP 2013

DOP 1 CHIETI Scerni Ist. Tecnico “C.Ridolfi” Scerni Rosato DOC Montepulciano d’Abruzzo 2014 rosati

IGP 1 CAGLIARI Elimas I.I.S. Duca degli Abruzzi Elmas Roseum IGT 2014 2 CATANZARO Catanzaro ITA Vittorio Emanuele II Catanzaro Kerasi IGT Calabria 2014 rosati 3 VERONA Verona Ist. d’istruzione Superiore Stefani-Bentegodi Rosato IGT 2013

1 TREVISO Conegliano I.S.I.S.S. G.B. Cerletti Extra Dry metodo Autoclave 2014 Spumante 2 BARI Locorotondo Ist. Caramia Gigante Caramia Spumante Autoclave 2013 3 BRESCIA Brescia Ist. Tecnico Agrario Statale “G.Pastori” Bornata Metodo Classico 2013

1 PIACENZA Piacenza Ist. Tecnico Agrario G.Raineri di Piacenza Malvasia Passito 2010 Vini dolci 2 RAVENNA Faenza I.P. “Persolino-Strocchi” Ultimo giorno di scuola DOCG passito 2010 3 VERONA Verona Ist. d’istruzione Superiore Stefani-Bentegodi Passito Rosso della Pieve 2011

1 RAVENNA Faenza I.P. “Persolino-Strocchi” Distillati 2 TREVISO Conegliano I.S.I.S.S. G.B. Cerletti

Il vino vincitore in assoluto è stato passito 2010 dell’Istituto Tecnico Agra- quello presentato dall’Istituto Istru- rio Raineri di Piacenza. Da analisi a po- zione Superiore “Ciuffetti – Einaudi” steriori, confrontando le classifiche di di Todi con il vino Asylon – Grechetto esperti e giovani, sono emersi valori Umbria IGP 2014, mentre per la com- simili a conferma della bravura nella missione Bacco giovani la Malvasia preparazione dei futuri enotecnici.

STORIA RECENTE 33 Per ogni vino i degustatori, a prescin- Le attività dei giorni successivi sono dere dalla categoria, hanno compila- state portate avanti parallelamente to una specifica scheda di valutazione tra di loro e hanno coinvolto studenti seguendo il metodo ufficiale di degu- del corso VE e dell’ormai ex corso S, stazione O.I.V.. assieme a docenti di materie umani- Per il concorso Minerva, le modalità e stiche in qualità di accompagnatori i vincitori vedasi il box di Lucia Zadra. nelle viste guidate così da permet- Di solito il cuore di un evento risie- tere agli ospiti di conoscere la realtà de nel mezzo: nel nostro caso invece della Fondazione Mach e non solo, possiamo dire che in realtà il primo grazie alle visite tecniche guidate che giorno, il 22 aprile, è stato il vero e si sono svolte alle Cantine Mezzaco- proprio cuore della manifestazione. rona, Cantine Ferrari e della Cavit. Difatti, già dalle prime ore della matti- Successivamente alle visite enologi- na, la commissione di esperti e quella che, i partecipanti hanno scoperto dei giovani futuri esperti, auguriamo- una prima parte dell’ospitalità tren- glielo, si sono ritrovate per ricevere tina andando a conoscere le città di indicazioni e iniziare una vera e pro- Trento e per poi rientrare pria maratona degustativa totalmen- e godere di un brindisi di benvenuto te svoltasi in forma anonima, ovvero organizzato dai ragazzi della Forma- senza conoscere il nome del vino e la zione Professionale, aiutati in questo scuola di provenienza ma solo la tipo- da molti insegnanti del corso ALI. logia; maratona che si è protratta fino Oltre alle visite, nella giornata di gio- alle 17.00 del pomeriggio, momento in vedì 23 aprile c’è stata l’apertura del- cui si è conclusa la degustazione ed è la mostra-mercato denominata “La iniziata ufficialmente la Manifestazio- corte del tipico: sapori e saperi dal Il brindisi di benvenuto organizzato ne con la banda musicale della scuola Trentino e dall’Italia”, con prodotti dagli studenti del corso ALI (IFP) formata da docenti e studenti che ha delle scuole agrarie partecipanti e intonato musiche di alto pregio. mercatino di Campagna Amica con

34 La mostra-mercato organizzata presso il PRC

il supporto della Coldiretti. Nella mo- Caterina Batello, responsabile dell’E- stra-mercato è stato possibile degu- cosystem Management team of the stare formaggi, mozzarelle di bufala, FAO’s Agricultural Plant Production ottimi caprini e molti altri prodotti and Protection Division, che ha par- alimentari di pregevole qualità. lato in maniera chiara ed esaustiva di Sempre nella giornata di giovedì è agricoltura familiare con una confe- stato aperto il convegno Nutrire il pia- renza dal titolo: “Quale contributo alla neta: sovranità alimentare, agricoltura sicurezza alimentare e alla sostenibili- familiare e locale. Come vincere la sfida tà dei nostri sistemi agricoli?”. per il futuro di una nuova agricoltura?, Il convegno è ripreso nella giornata di moderato da Walter Nicoletti e che venerdì con “La cooperazione agrico- ha visto l’intervento del dott. Luca la: storia, valori e attualità, l’esempio Rigotti, vice presidente Federazione del Trentino” e con gli interventi del Cooperative Trentine, con un inter- nostro Dirigente Prof. Marco Dal Rì, vento relativo al tema: “Cooperare del dott. Carlo Dallasega (direttore per promuovere la solidarietà e sal- generale della Federazione Trentina vaguardare l’agricoltura di montagna: della Cooperazione) e del dott. An- ruolo della cooperazione trentina nel drea Faustini di Cavit, Cantina Viticol- settore agro-alimentare con partico- tori Trentini il quale ha illustrato un lare riferimento al settore enologi- progetto per la gestione del territorio co”; quindi del dott. Stefano Masini, e la qualità delle produzioni - proget- responsabile Coldiretti Area Ambien- to PICA: zonizzazioni di produzione e te, che ha presentato una riflessione di paesaggio -. dal titolo “Nutrire il pianeta: situazio- Tra le possibili alternative ai conve- ne e prospettive per l’agricoltura del gni, la visita guidata da parte degli futuro in equilibrio con ambiente, studenti del corso GAT e di alcuni territorio e società”; successivamen- docenti al Museo degli Usi e Costumi te la partecipazione della dottoressa della gente trentina.

STORIA RECENTE 35 La riunione della rete delle scuole enologiche partecipanti al concorso

Da sinistra M. Scandurra, già Dirigente della scuola enologica di Catania; R. Parisio, Dirigente della scuola di Alba; D. Tevilli, Dirigente della scuola enologica di Conegliano e presidente della rete delle scuole enologiche; M. Dal Rì, Dirigente CIF; M. Laschi, già Dirigente della scuola enologica di Siena

Altro avvenimento già citato e che Molti sono stati i premi assegnati ai merita un approfondimento è stata vincitori delle rispettive categorie, la cena di gala organizzata sempre ma uno in particolare ci piace ricor- nella serata di venerdì e che ha visto dare, ovvero il vincitore del premio i prodotti creati dai nostri studenti Bacco Giovani: Malvasia passito cucinati e serviti da due classi della 2010 dell’Istituto Tecnico Agrario scuola alberghiera di ; non Raineri di Piacenza, attribuito dagli starò a descrivere il menù, ma assi- studenti e per questo simbolo di curo che era veramente all’altezza ciò che noi docenti siamo riusciti a del termine: di gala! L’evento della trasmettere loro tanto in termini di cena è stato anche un forte momen- competenze tecniche quanto di sen- to conviviale in quanto molti docenti sibilità vinicola. delle varie scuole, anche amici di lun- Giunti alla conclusione, interessa go corso, hanno potuto condividere ancora sapere chi ha vinto que- un momento assieme per scambiar- sto concorso? Per me San Michele, si pareri professionali ed ascoltare come ribadito sin dall’inizio... ma per buona musica. la cronaca ufficiale ha vinto l’Istituto Infine, nella giornata di venerdì i Istruzione Superiore “Ciuffetti – Ei- dirigenti scolastici presenti alla ma- naudi” di Todi con il vino Asylon – nifestazione, poco prima delle pre- Grechetto Umbria IGP 2014. miazioni finali in Aula Magna, si sono Non mi resta che augurare all’Istituto ritrovati per fare il punto della situa- buona fortuna per l’organizzazione zione in merito al futuro corso per del prossimo Bacco e Minerva e ri- enotecnico e alle prospettive per le cordare che il loro premio è ancora scuole agrarie. in segreteria...da ritirare !

36 Minerva

Dal 22 al 24 aprile 2015 San Michele borato dal titolo “Innovazione, valo- ha ospitato la XIV edizione del concor- rizzazione e recupero delle tradizio- so Bacco e Minerva il cui tema è stato ni locali attraverso l’allevamento del il seguente “Nutrire il pianeta: sovra- Suino Chiaro del Sannio”, proposto nità alimentare, agricoltura familiare da Mariano Pucella, Andrea Pacifico e locale. Come vincere la sfida per il e Mario Iannelli dell’Istituto Tecnico futuro di una nuova agricoltura valo- Agrario “M. Vetrone” di Beneven- rizzando le tradizioni e i prodotti del to. Nell’elaborato è stata descritta LUCIA ZADRA territorio”. la specificità di questa razza suina, Bibliotecaria Io ho avuto l’onore di fare parte del- mettendone in particolare eviden- la commissione esaminatrice assie- za il sistema di allevamento ecoso- me a tre colleghi nominati diretta- stenibile, nel rispetto degli equilibri mente dal MIUR. ambientali e sociali, con lo scopo di Il concorso era aperto a tutti gli stu- recuperare le tradizioni storico-cul- denti dell’ultimo anno di istituti del turali della produzione e dell’utilizzo settore agrario (tecnico e professio- della carne. nale) e prevedeva la presentazione, Il terzo qualificato è stato l’elaborato in qualsiasi modalità e forma, di un “La carchiola: il pane dei contadini”, elaborato in cui venissero valorizza- scritto da Ilenia Mancusi, Vito Do- ti i territori rurali, l’agricoltura fami- nato Sabia e Donatello Traficante liare e le tradizioni locali agricole e dell’IPSASR “G. Fortunato” di Lago- culinarie, nel rispetto degli equilibri pesole (PZ). Nell’elaborato si prende ambientali e sociali. Sono pervenu- in esame un prodotto tipico locale ti un totale di 13 elaborati, con di- (la carchiola), esaltandone la sua sto- versi livelli di approfondimento del ria, il suo legame col territorio e le tema proposto e, tra questi, alcuni relative tecniche di produzione. De- si sono distinti particolarmente per gna di nota è stata la proposta di un completezza, originalità del tema Disciplinare di produzione della DOP scelto e livello di approfondimento Carchiola di Avigliano per la valoriz- dell’analisi. zazione di questo prodotto tipico. Il primo classificato è stato l’elabo- Una menzione particolare è stata rato scritto da Giovanna Rosco e fatta infine all’elaborato denominato Michele Massari dell’Istituto tecnico “La costa dei trabocchi”, prodotto da tecnologico di Lavello (PZ) dal titolo: Lucia Di Petro e Donatella Gizzarel- “Valorizzazione di un prodotto tradi- li, dell’Istituto tecnico di Scerni (CH), zionale: Ru gran cutt”. L’elaborato, in che con un originale filmato hanno cui è stato ampiamente valorizzato saputo illustrare e valorizzare un un prodotto tipico del territorio di tratto della costa abruzzese che, da provenienza con le sue tradizioni Ortona fino a Vasto, è caratterizzata locali, è risultato ampio e ben strut- dalla presenza dei “trabocchi”, in- turato, la trattazione molto ben do- credibili “macchine da pesca” simili cumentata, con un periodare ampio a delle palafitte. Lungo la costa dei e coeso. Degni di nota sono stati trabocchi abbonda inoltre la colti- la consistente ricerca sul territorio vazione degli agrumi di cui vengono (tramite questionari e interviste) e descritte (in modalità multimedia- l’elaborazione / correlazione dei dati le) le varietà coltivate e le tecniche raccolti. colturali, tipiche di questo tratto di Il secondo classificato è stato l’ela- costa italiana.

STORIA RECENTE 37 All’inizio fu solo Bacco... poi l’amore con Minerva!

L’articolo 1 del concorso Bacco e Minerva recita: La manifestazione ha il fine di promuovere e valorizzare attivamente la conoscenza e l’educazione ai vini italiani, stimolando gli studenti dell’ultimo anno degli istituti agrari ad un’applicazione sempre più attenta delle tecniche enologiche mirata al miglioramento della qualità del prodotto. Orbene, questo – e non solo! - è ciò che è accaduto all’Istituto agrario di San Michele all’Adige durante la XIV edizione del concorso “Bacco e Minerva”, nei giorni ROBERTA BERNARDI 22-23-24 aprile 2015. Mi accingo a riportare la breve intervista, pungente a tratti, da Docente di Materie letterarie me fatta al padre storico di questa importante manifestazione, l’ispettore ministeriale dott. Giuseppe Murolo che, unitamente al collega Gaetano Cannizzaro, ha ideato la competizione così come oggi la conosciamo. Dapprima il dott. Murolo ha ricordato le varie tappe del concorso, nato nel 1983 semplicemente come “Bacco” e ripetutosi per 5 edizioni. Poi l’interruzione. Quindi nell’anno 2001-2002, con Gaetano Cannizzaro, il tutto fu ripristinato e potenziato grazie all’aggiunta del premio “Minerva”: si ebbe la prima edizione dell’attuale “Bac- co e Minerva”, ininterrottamente portato avanti fino ad oggi grazie all’impegno del MIUR e della FEDERDOC.

Bene, dico io, questo è per così dire il passato durante il quale la manife- stazione ha decisamente contribuito alla crescita del settore viti-enologico in ambito scolastico. Come vede Lei il futuro di tale settore alla luce dei cambiamenti che l’isti- tuzione scolastica ha subito recentemente? A mio avviso la recente Riforma che ha dato il via ad un corso quinquennale il cui titolo in uscita non ha però le caratteristiche del vecchio titolo sessennale L’ispettore ministeriale dott. Giuseppe di enotecnico, ha favorito, con la successiva proposta del “nuovo” sesto anno Murolo, ideatore della competizione – il corso di specializzazione viticola-enologica, con conseguimento del titolo Bacco e Minerva di Enotecnico ndr –, un titolo su cui sarebbe opportuno discutere. In più, tra qualche tempo in Italia ci saranno una quarantina di scuole enologiche... Lei lo

38 sa che l’85% dei Dirigenti scolastici di tali istituzioni, oggi esistenti, non vengono da una cultura agraria? Questa apertura a presidi di ogni preparazione a mio avviso inficia anche l’attività didattica: sono le persone che fanno l’istituzione. E di conseguenza, la preparazione dei futuri addetti al settore sarà discutibile. Attualmente si vuole trasmettere l’immagine dell’agricoltura come comparto trainante... in verità sono gli altri che non tirano! Un amico, professore di enolo- gia all’Università di Udine, sulla base di una statistica elaborata attraverso un’in- dagine sul campo, mi ha ricordato che il rinnovo annuale di addetti al settore enologico si aggira intorno alle 240, 250 unità, noi ne produciamo 800! Il dato si commenta da solo.

In sintesi Lei dice, chioso io, non c’è pianificazione a monte tra i bisogni del mercato del lavoro e la realtà scolastica. Potrebbe essere una soluzione, a Suo avviso, l’anno aggiuntivo vincolato? La Riforma sottendeva un intento di licealizzazione che favorisse, in ultima bat- tuta (o in prima?), l’Università; ma se non licealizzi il metodo, non vai lontano. Le Regioni, dal canto loro, volevano e vogliono la loro potestà, e mi riferisco all’Alta Formazione, in buona sostanza al famigerato sesto anno. La lobby che spinge affinché l’anno della discordia sia affidato a “chiunque” lo chieda e l’accesso allo stesso permesso ad ogni tipologia di diplomato (attualmente la normativa vigente non lo consente, ndr), qualora andasse in goal, procurerebbe costi e farraginosità inutili e ridicole. Io credo nella validità della tradizione, di cui le scuole enologiche italiane sono l’espressione concreta.

E quindi cosa bisognerebbe fare secondo Lei, domando un po’ ansiosa io... Razionalizzare è la parola chiave. E il quinto livello (l’Istruzione Tecnica Superiore, ndr) gestito dal Ministero, la soluzione.

Ci salutiamo con una stretta di mano, il tempo è scaduto, il dott. Murolo è richie- sto a gran voce in altra sede.

Ma mi tolga un’ultima curiosità, dico io mentre si sta allontanando: perché non Bacco e Cerere? Questione di mistificazioni? Molto più banale di così, risponde l’Ispettore: Il collega non aveva fatto studi classici!

E se ne va: l’andamento dinoccolato, l’aria sorniona...

La professoressa Roberta Bernardi e l’ispettore Murolo durante l’intervista

STORIA RECENTE 39 Cinquantesimo anniversario di diploma (1965)

Ex allievi in festa a San Michele

Otto enotecnici, 21 periti agrari, 13 “Colpa della nostalgia, cioè dello strug- tecnici professionali, totale 42. È la gimento che faceva soffrire gli antichi somma dei diplomati dell’Istituto eroi (e nostos era il viaggio, algos il agrario di San Michele all’Adige che dolore) che ritornavano in patria dal- SERGIO FERRARI hanno superato la prova finale nel la guerra”, ha detto in seguito Attilio Già docente di Fitopatologia presso 1965. Quasi tutti hanno partecipato al Scienza nel suo intervento in aula ma- l’Istituto agrario raduno programmato per il 23 mag- gna dove si è svolta la parte principale gio 2015. L’elenco comprende anche dell’incontro. Mauro Fezzi e Riccardo 5 deceduti. La festa di anniversario si Velasco, rispettivamente già diretto- è svolta nella nuova sede del Centro re generale della Fondazione Mach e Istruzione e Formazione che i con- direttore sostituto del Centro Ricer- venuti non hanno utilizzato, avendo ca e Innovazione, hanno illustrato in compiuto l’intero corso sessennale, termini brevi l’attività molteplice che quinquennale o triennale, nel vecchio si esplica allinterno della FEM. Il Diri- edificio asburgico che al tempo si chia- gente del Centro didattico Marco Dal mava Casa nuova. Il raduno è iniziato Rì, che ha curato nei minimi dettagli nell’atrio del Centro didattico con la l’organizzazione della festa, aveva fat- Messa celebrata da Carlo Speccher, to predisporre all’entrata dell’aula i tre ex allievo dell’ITA, diplomato nel 1968, report più recenti riguardanti i com- laureato in scienze agrarie a Piacen- parti: CIF; CRI CCT. Indovinata anche za, missionario in Africa per vent’anni, la decisione di far partecipare le due poi responsabile dell’ufficio omologo classi di diplomandi alla maturità tec- presso la Curia arcivescovile e da qual- nica 2015. La compresenza si è rivela- che anno parroco itinerante. ta proficua. Gli ex allievi hanno potuto Significativo il fatto che molti dei con- infatti illustrare ai giovani, seppure a venuti si sono trovati insieme davanti tratti istantanei, la vita professionale alla cappella del convitto che si trova percorsa. Ragioni di spazio ci costrin- all’interno dell’antico castello-conven- gono a riferire solo la sintesi dei tre in- to agostiniano anziché nell’atrio della terventi più significativi in quanto con- scuola, come era indicato nella lettera tengono anche proposte utili per quel di invito. che concerne l’agricoltura trentina.

La messa officiata dall’ex allievo Carlo Speccher, ora parroco itinerante

40 Pranzo preparato dagli agroalimentari

Dei vari percorsi didattici che il Cen- mazione lattiero-casearia. All’illustra- tro istruzione e formazione della FEM zione da parte del Dirigente Marco offre attualmente la Scuola di trasfor- Dal Rì è seguita la prova in campo: mazione agroalimentare (IFP-ALI) è un pranzo semplice ma curato e raf- quella che agli ex allievi è risultata la finato che i commensali hanno molto più nuova e conforme alle possibilità apprezzato. lavorative del momento. Il piano di studi teorici e pratici, con frequenti e durevoli contatti operativi con l’ester- no, comprende un triennio di base ed un quarto anno di specializzazio- ne [nell’anno scolastico 2015-2016 ha visto l’avvio il nuovo e “sperimentale” V anno, ndr]. Tre i settori che l’allievo può scegliere: trasformazione vege- tale, lavorazione delle carni e trasfor-

Attilio Scienza che, tra tutti, è l’uni- passione. Noi eravamo in maggioran- co ad avere percorso la strada della za figli di contadini o di operai e vo- docenza universitaria (ma non solo), levamo affrancarci da una situazione ha saputo attualizzare ed inserire nel economica e sociale molto modesta. contesto dell’incontro alcuni spunti Voi dovete pensare al vostro ruolo attinti da una “vorace” lettura di fonti nella società con altri obiettivi per letterarie classiche che lo ha sempre dare contenuti etici al vostro lavoro. accompagnato dopo il diploma. Maggiore rispetto dell’ambiente e del In un istituto tecnico o in una facoltà consumatore senza perdere il contat- scientifica come agraria, ad esempio, to con la terra, ma essendo disposti si rischia di vedere il mondo con gli sempre ad uscire dai confini geogra- occhi del pragmatismo scientifico, fici e culturali del Trentino per arric- dimenticando il ruolo fondamentale chirvi di nuove esperienze.”. Queste delle due culture (tecnica e classica) le parole di Scienza. che devono completarsi a vicenda. Ciò non significa solo introdurre nei programmi scolastici materie uma- nistiche, ma applicare all’attività tec- nica e/o scientifica la saggezza e il modo di operare dei grandi maestri del passato. Platone, in uno dei suoi immortali dialoghi filosofici, ricorda al discepolo Agatone che insegnare non vuol dire riempire il bicchiere (la mente dei giovani) di nozioni, ma vuotare il bicchiere, cioè disporre il discente a riempirsi di nuove ed au- tonome acquisizioni. “Come hanno fatto i nostri vecchi professori [c’era anche Italo Fischer, ultranovantenne, ndr] che ci hanno infuso curiosità e

STORIA RECENTE 41 nizzazione fondata nel 1898, ha svol- to per decenni una proficua attività propositiva rivolta ai decisori politici e sul piano dell’innovazione tecnica. Oggi è divisa tra chi la vuole legata al ruolo di sollecitazione e chi invece auspica diventi una fonte di arricchi- mento culturale per gli associati. Data la recente nomina del prof. Andrea Segrè a presidente della Fondazione Mach abbiamo ripreso la missione del passato e fornito alcune proposte che non riguardano solo il rapporto UDIAS-Fondazione, ma anche quello tra Fondazione e agricoltura trentina. Avremo modo di riprenderle prossi- mamente. Lino Lucchi, perito agrario, diploma- Ne citiamo una a titolo di assaggio: to nel 1982, attuale presidente UDIAS, realizzare intorno ai centri abitati del Unione diplomati Istituto agrario di Trentino delle cinture protettive occu- San Michele. pate da coltivazioni biologiche o bio- “La nostra associazione, nata nel 1946, dinamiche che non richiedano difesa ma sulla traccia di una primitiva orga- chimica”. Così Lino Lucchi.

Un salto in biblioteca

Non c’era tempo per visitare l’intero no costatato de visu l’ampiezza degli complesso attuale della Fondazione spazi e la ricchezza di volumi e riviste Mach. La comitiva è stata pertanto che vi trovano collocazione. Per non invitata a dare un’occhiata alla biblio- parlare delle collezioni antiche con- teca dove ha fatto gli onori di casa la servate tal quali o trasferite su sup- responsabile dottoressa Alessandra porto telematico. L’aspetto che li ha Lucianer. Non c’è confronto fra la bi- maggiormente colpiti è lo stretto col- L’incontro in biblioteca tra gli ex allievi, blioteca di adesso e quella che per legamento instaurato dalla responsa- il Dirigente scolastico e la responsabile alcuni decenni dopo il primo cente- bile e dal suo team tra il patrimonio dott.ssa A. Lucianer nario (1974) era ospitata nell’attuale della biblioteca e gli studenti di ogni sala degli specchi. Gli ex allievi han- ordine e grado.

42 Attilio Negherbon, perito agrario e per una legislatura consigliere regio- nale del Trentino Alto Adige, ha ricor- dato l’attività svolta da una ventina di diplomati del 1965 presso l’istitu- to professionale per l’agricoltura di Castelfranco Veneto su iniziativa del CECAT (Centro per l’Educazione e la Cooperazione agricola nella Marca trevigiana). L’istituto di Castelfranco ha senz’al- tro svolto una grande funzione nello sviluppo dell’agricoltura trevigiana e in questa azione il gruppo di San Michele ha rivestito un compito im- portante. Merito della preparazione ricevuta e degli esempi di efficiente organizza- Al di là dei ricordi e della ricono- zione cooperativa che hanno portato scenza per la formazione ricevuta, dal Trentino. Un esempio, ha detto i partecipanti hanno avanzato pro- Negherbon, per gli allievi prossimi poste riguardanti non solo il rap- diplomandi periti agroambientali e porto con l’Istituto agrario (FEM), rurali. ma anche l’agricoltura trentina.

Grazie ai promotori

Se la festa degli ex allievi diplomati Rì ripete spesso:” Vogliano sempre del 1965 è riuscita nel migliore dei considerarsi come attinenti dell’Istitu- modi, il merito primario va ai cinque to e formanti parte della sua grande promotori che nomino in ordine al- famiglia”. Altre persone hanno porta- fabetico: Diego Forti, Marco Marcon, to legna per alimentare il fuoco della Franco Roncador, Claudio Rigotti e festa del 23 maggio 2015. Viene spon- Kurt Werth. La scintilla è partita da un taneo l’augurio che le classi successi- incontro tra Diego Forti e Kurt Wer- ve di diplomandi sappiano continuare th, ma è stata tenuta viva dal soffio la tradizione. delicato, ma determinato, di Claudio Rigotti. Sono debitore alla cinquina di almeno 4 incontri, merenda com- presa, a due dei quali era presente anche il Dirigente del Centro scola- stico che dà molta importanza agli incontri degli e con gli ex allievi. In con Edmondo Mach, fonda- tore dell’Istituto Agrario, Marco Dal Rì L’incontro iniziale in Aula Magna: non ha solo barba e baffi, fatte salve da sinistra, il Dirigente scolastico le dimensioni che privilegiano l’illustre prof. M. Dal Rì promotore dell’iniziativa, antenato; li avvicina anche l’invito che il già direttore generale M. Fezzi Mach rivolse ai cari allievi che se ne ed il moderatore prof. S. Ferrari andavano il 20 marzo 1898 e che Dal

STORIA RECENTE 43 La Fondazione Mach è un gioiello

Andrea Segrè è presidente della Fondazione Mach di San Michele all’Adige e profes- sore ordinario di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna. È fondatore e presidente di Last Minute Market, spin off dell’Università di Bologna divenuto eccellenza nazionale ed europea per la prevenzione e il recupero degli sprechi alimentari. Dal 2010 promuove la campagna europea di sensibilizzazione Un anno contro lo spreco, per la quale ha ideato la Dichiarazione contro lo spreco alimentare. LAURA GALASSI Nel 2013 ha costituito con SWG Waste Watcher, il primo Osservatorio nazionale Ufficio stampa, Servizio Sistemi Informativi, sugli sprechi alimentari domestici. Organizzazione e Comunicazione Ha promosso la Carta per gli enti territoriali a Spreco Zero, cui aderiscono centinaia di sindaci delle metropoli e delle città italiane, costituitisi in associazione Sprecozero. net. Dall’ottobre 2013 è coordinatore del Piano Nazionale per la prevenzione degli sprechi alimentari – PINPAS istituito dal Ministro dell’Ambiente. Nel luglio 2014 il Ministro dell’Ambiente l’ha nominato presidente del Comitato tecnico-scientifico del Piano Nazionale per la Prevenzione dei Rifiuti. Da luglio 2012 è presidente del Centro Agroalimentare di Bologna (CAAB), dove ha ideato e promosso assieme al Comune di Bologna il Parco tematico Agro-alimentare F.I.CO (Fabbrica Italiana Con- tadina) EatalyWorld-Bologna. È presidente del comitato scientifico del Fondo Parchi Agroalimentari italiani che porterà alla costituzione di F.I.CO-EatalyWorld Bologna.

Presidente Segrè, quale è la sua visione della Fondazione? Quella trentina è una delle agricolture più avanzate d’Europa. Questa situazione di privilegio si deve anche alla presenza di questa Fondazione e, in particola- re, dell’Istituto agrario che, da quasi un secolo e mezzo, fornisce a chi lavora la terra le conoscenze necessarie per operare in modo proficuo e rispettoso dell’ambiente. La FEM, nei suoi 141 anni di storia, ha contribuito alla diffusione della cultura tecnico agraria e viticolo enologica in Italia. Mille studenti, 250 ricercatori, 150 tecnologi e un centinaio di docenti costitui- scono il formidabile patrimonio di conoscenza FEM che, grazie alle sue risorse umane, ha raggiunto importanti traguardi a livello internazionale, con più di 200

44 pubblicazioni all’anno, senza dimenticare lo sbalorditivo dato di 44 ricercatori che hanno conseguito l’abilitazione all’insegnamento universitario. Insomma, credo che la Fondazione sia un vero gioiello.

Che impostazione intende dare all’Ente? Il ruolo di FEM, con le sue quattro funzionalità riunite sotto lo stesso tetto, è unico in Italia e forse anche nel mondo. La sfida che voglio intraprendere è quella di mantenere alto il valore di questa realtà, dando sempre più risposte concrete a chi lavora sul campo. Credo che la ricerca avanzata e la consulenza tecnica siano due anime che possono e devono convivere: siamo diventati uno dei migliori centri di ricerca nell’ambito agro-food perché siamo riusciti a far funzionare il “triangolo della conoscenza”, fatto di eccellenze nella scienza, nell’educazione e nell’innovazione. La cosa importante è avere una “visione”, quella che io chiamo “FEM 2025”, ovvero cosa vuole essere da qui a dieci anni questa Fondazione, partendo dalle solide radici impostate da chi mi ha preceduto.

Quali strategie di crescita intravede? Tra le mie priorità c’è il lavoro sull’identità e l’immagine di FEM, valorizzando sinergie e obiettivi comuni all’interno della filiera interna composta da istruzio- ne, ricerca, sperimentazione, trasferimento tecnologico, produzione e vendita. La Fondazione deve maturare una visione di agricoltura che va condivisa con il territorio e con la politica, valorizzando il patrimonio umano interno in modo che ognuno possa esprimere al meglio la propria professionalità. Un tassello importante di questo puzzle è la convenzione che istituisce a San Michele all’Adige il Centro Agricoltura, Alimentazione, Ambiente tra l’Università di Trento e la Fondazione Edmund Mach. In questo caso l’obiettivo è quello di sviluppare le collaborazioni scientifiche nel settore e radicarle sul territorio a partire dal corso di laurea in Viticoltura ed Enologia. Il Centro UNITN-FEM andrà ad arricchire, anche formalmente, il rapporto sinergico ricerca-didattica, ampliando la collaborazione con la Libera Università di Bolzano e Laimburg: non c’è infatti una buona ricerca senza una buona didattica e viceversa. Dopo il passaggio nei Cda dei due enti, siamo già passati alla fase operativa.

Quale è la strada da seguire per dare risposta alla mission della Fondazio- ne in ambito locale e internazionale? Per raggiungere la mission internazionale della Fondazione è sempre più im- portate fare rete. La recente nascita dell’Hub Innovazione Trentino (HIT), società consortile partecipata da FEM, Università degli Studi di Trento, Fondazione Bru- no Kessler e Trentino Sviluppo, in quest’ottica servirà a promuovere e valorizzare i risultati della ricerca e l’innovazione del sistema Trentino al fine di favorire lo sviluppo dell’economia locale. È attraverso questo incubatore che verrà catalizzata l’innovazione, il trasferi- mento tecnologico e lo scouting di opportunità di innovazione per i soci e per il territorio della Provincia Autonoma di Trento, a livello nazionale, europeo ed internazionale. Guardando al locale, vogliamo costruire una piattaforma di servizi articolati per l’agricoltura trentina che possa garantire al nostro sistema agro-forestale la ne- cessaria competitività per gli anni a venire, senza tralasciare la sostenibilità. In quest’ottica necessitiamo di una visione di prospettiva. Siamo stati i primi ad adottare tecnologie come la confusione sessuale per frutteto e vigneto, che ha ridotto e talvolta azzerato l’uso di insetticidi. Stiamo affinando le tecnologie di diffusione, per ridurre la deriva. Inoltre stiamo studiando varietà che portano il carattere della resistenza alle malattie, sperimentiamo architetture degli im- pianti che ci consentano l’adozione di un maggior grado di meccanizzazione, in parte sostitutivo di soluzioni di natura chimica.

STORIA RECENTE 45 Il lago di Tovel in inverno foto di Stefano Menapace LA REALTÀ Accademia Ambiente Foreste e Fauna del Trentino: formazione naturale

La “Scuola di formazione permanen- Secondo il regolamento per l’or- te nelle materie ambientale, forestale ganizzazione ed il funzionamento, e faunistico”, nota al pubblico come sottoscritto da PAT e FEM, l’attività Accademia Ambiente Foreste e Fauna dell’Accademia è affidata ad un -Co del Trentino (AAFF), nel 2015 ha svol- ordinatore che ne è il responsabile to il suo quinto anno di attività. operativo. La valutazione delle propo- La scuola è stata istituita in seguito ste e l’approvazione del programma ETTORE ZANON ad accordo del 24 maggio 2010 tra annuale competono invece alla Com- Coordinatore dell’Accademia Ambiente Provincia Autonoma di Trento e Isti- missione di valutazione, con funzioni Foreste e Fauna del Trentino tuto Agrario di S. Michele all’Adige - dì indirizzo e verifica e costituita da Fondazione Edmund Mach. Questa una rappresentanza paritetica fra partnership tra Fondazione e Provin- Provincia e Fondazione. cia ha l’obbiettivo di dare risposta alle La Scuola, oltre alla figura del Coordi- esigenze formative dei soggetti che si natore, si avvale del personale tecni- relazionano (in forma sia professio- co e amministrativo e delle strutture nale che amatoriale) alle risorse fo- del Centro Istruzione e Formazione restali e faunistiche ed al loro utilizzo – FEM, il quale provvede all’adozione sostenibile. di tutti gli atti di amministrazione or- L’Accademia Ambiente Foreste e Fau- dinaria e straordinaria. Prove sul campo per la qualifica na fa riferimento al Centro Istruzione In termini quantitativi, la maggior di “Esperto Accompagnatore” e Formazione. La sua sede operativa parte dei fruitori dell’offerta forma- è presso il BIC di Mezzolombardo. tiva di AAFF sono pescatori e caccia-

48 Corsi sul territorio

tori trentini che frequentano i corsi di aula, suddivisi in due moduli da 30 per conseguire le diverse abilitazioni ore ciascuno. Al termine del percorso e qualificazioni previste dalla - nor ai partecipanti sono riconosciuti dalla ma. Ad ottobre 2015 avevano segui- Provincia dei crediti formativi, ovvero to i corsi già 822 utenti, in linea con dei punti “spendibili” per il supera- la media che supera le 1.000 unità mento della prova scritta. Dopo la pri- all’anno. ma edizione sperimentale del nuovo La formazione viene erogata in sede corso, l’abilitazione è stata conseguita oppure, ove possibile al fine di facili- dall’85,7% dei frequentanti. tare gli iscritti, direttamente sul terri- Mentre i corsi di preparazione all’e- torio. Una parte delle attività didatti- same per “Esperto Accompagnatore”, che si svolge invece necessariamente ora a frequenza obbligatoria per di- sul campo. sposizione provinciale, prevedono 60 ore di aula e tre giornate di esperienza Formazione sul campo. I corsisti sono stati suddi- in ambito venatorio visi in 5 “classi” distribuite sul territo- Nel corso dell’ultimo anno l’Accade- rio provinciale, in modo da facilitare il mia ha riorganizzato strutturalmente più possibile la frequenza. Le prove di una significativa parte dei corsi, in esame sono in corso mentre scriviamo particolare quelli dedicati al conse- queste note, ma i risultati sembrano guimento dell’abilitazione venatoria essere soddisfacenti. e della qualifica di “Esperto Accom- In generale, a tutti i partecipanti ai pagnatore”, in conseguenza alla mo- percorsi formativi è richiesto di com- difica della norma in materia. Ciò ha pilare un modulo (anonimo) di pro- portato in particolare a rendere più pria valutazione delle prestazioni ero- ampi ed approfonditi i contenuti di- gate, sia in termini organizzativi che dattici, con un generale incremento propriamente didattici, il feedback delle ore di lezione e, come peraltro che ne risulta è assolutamente posi- confermato dagli esiti delle prove di tivo, in linea con i risultati concreti poi esame, un maggiore livello di prepa- conseguiti. razione dei candidati. Complessivamente, ad ottobre 2015 Attualmente i corsi, facoltativi, di pre- l’Accademia ha organizzato 9 corsi, parazione al conseguimento dell’abi- altri due sono previsti entro al fine litazione venatoria prevedono 60 ore dell’anno.

LA REALTÀ 49 Consegna attestati Istruttori di pesca

Formazione per la pesca terventi puntuali o articolati su qual- L’Accademia, in partnership con le che serata, con libero accesso degli associazioni alieutiche presenti sul interessati, organizzati sul territorio. territorio, organizza i corsi per il In pratica l’Accademia, ove richiesto, conseguimento dell’abilitazione alla o si propone per incontri tematici pesca. Ad ottobre ne erano stati or- nella materie di competenza. ganizzati sette, con previsione entro Un’iniziativa che riscuote particolare fine anno di metterne in campo altri successo è il Workshop “Dalla Fore- due. sta Alla Cucina”, dedicato all’igiene, Nel 2015, in collaborazione con qualità e corretto trattamento delle FIPSAS (Federazione Italiana Pesca carni di selvaggina: quattro serate Sportiva e Attività Subacquee), si è con veterinari, esperti di carni e chef, svolto un corso inedito nato per for- normalmente realizzate in collabora- mare 19 “Istruttori di pesca”. Questa zione con ENAIP. nuove figura va a supporto delle A inizio anno, nell’ambito della for- associazioni locali, con l’obiettivo di mazione continua dei professionisti, informare ed educare coloro che si in collaborazione con l’Ordine Dei avvicinano per la prima volta all’atti- Giornalisti Del Trentino-Alto Adige/ vità alieutica. Südtirol e in partnership con la Scuo- Nello specifico, gli istruttori coinvol- la Forestale Latemar (Azienda Provin- geranno i ragazzi neo pescatori sotto ciale Foreste e Demanio della Provin- i 14 anni d’età nelle attività promosse cia Autonoma Bolzano) si è svolto il dalle singole associazioni e avranno corso accreditato “Comunicare la Na- ruolo di docenza, in materia di tecni- tura - Informazione e divulgazione su che di pesca, nell’ambito dei corsi di temi sensibili, fra scienza e ideologia”. abilitazione. Il percorso formativo era patrocinato da: Associazione RIVA, Ordine regio- Altre forme di divulgazione, nale dei giornalisti, A.R.G.A. del Friuli sensibilizzazione, educazione Venezia Giulia e del Veneto/Trenti- L’attività dell’Accademia non si esau- no-Alto Adige, Ripartizione Foreste risce nell’organizzazione di specifici della Provincia Autonoma di Bolzano, percorsi formativi e abilitativi per le Associazione Cacciatori Alto-Adige, varie figure previste dalla normativa Servizio Foreste e Fauna della Provin- provinciale. cia Autonoma di Trento, Associazione Sono comunque attivate, compati- Cacciatori Trentini, Associazione Te- bilmente con le risorse disponibili, riologica italiana. anche altre iniziative di formazione, È di particolare importanza anche ciò informazione, divulgazione e sensibi- che attiene ai convegni e seminari lizzazione. Solitamente si tratta di in- tecnico/scientifici, ambito nel quale

50 Workshop “Dalla Foresta alla Cucina”

si è già sperimentata un’ottima colla- Le pubblicazioni della Collana “Qua- borazione con il CRI - Gruppo Ricerca derni dell’Accademia Foreste e Fauna Ecologia Animale. del Trentino” realizzate sino ad oggi Sia nell’attività formativa che in quella sono le seguenti: divulgativa è inoltre consolidato uno 2011: Perché la caccia: “Prelievo so- stretto rapporto di collaborazione stenibile, etica venatoria, società” con l’Istituto Zooprofilattico Speri- 2012: Armi a caccia: “Gestire corretta- mentale delle Venezie. mente e in sicurezza le armi per l’atti- vità venatoria” Le pubblicazioni 2013: Il manifesto di Riva – “La ricer- dell’accademia ca degli ungulati feriti con l’ausilio del Un’altra forma efficace per trasmette- cane” re informazioni e anche valori passa 2014: Gli incontri di – attraverso i prodotti editoriali. A que- “La formazione del conduttore di cani sto scopo vengono realizzate delle da traccia” pubblicazioni, sia in formato cartaceo 2014: Ecosistemi e Sanità – “Principa- che digitale, legate a tematiche attua- li patologie della fauna: conoscerle e li e sensibili nel contesto ambientale, riconoscerle” faunistico, ittico e venatorio. Il layout 2015: Gli incontri di Riva del Garda – utilizzato finora è quello di un opu- “Addestramento e allenamento dei scolo con veste grafica attrattiva. cani da traccia”.

Accademia Ambiente Foreste e Fauna del Trentino Coordinatore: Dr Ettore Zanon Staff:Stefano Menapace Commissione di Valutazione: Rizzoli Dr. ssa Annapaola Responsabile Gruppo Ricerca Ecologia Animale CRI – FEM; Artuso Prof. Ivano Coordinatore Istruzione Secondaria Professionale CIF – FEM; Zanin Dr. Maurizio Dirigente Servizio Foreste e Fauna – PAT; Valenti Dr. Lorenzo Ufficio Faunistico – PAT

LA REALTÀ 51 La scuola spesso coincide con un’erta salita... ma la fatica per giungere in vetta e godere del panorama vale davvero la pena! foto di Mauro Bragagna I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA Flabbergasted in Denmark: when action becomes reaction

When you are young, you often to work, school and University and feel like you are a small piece of the the number is deemed to increase world...a small piece that doesn’t fit up to 50% for the end of 2015. All of much in the big jigsaw of life. You feel the city is featured on biking so much like you want to make this piece big- so that Copenhagen has recently ger but you don’t think you have the earned the reputation of the most means to do that. bicycle-friendly city of the world as BARBARA CENTIS One of the duties of school is to ex- claimed by Financial Times in 2014. CLIL Science teacher ploit this need and show youngsters We thought we could learn much that it is indeed possible to change from it so we dedicate our school the world and that each person has a trip to this country: the last chance responsibility. to learn together as a class. Action is the way to reaction so we Copenhagen, though, is also one of have decided to pursue this dream the most expensive cities in the world by setting up a project on sustain- so we’ve decided to apply for a grant ability! Sustainability is living today at the Banca di Trento e Bolzano MANUEL PENASA without jeopardizing the potential which was issued for environmen- Animal husbandry and dairy products’ for people in the future and it is tal projects. The grant of € 3,000 processing teacher about little things such as transpor- was awarded to us for the study of tation and health habits. Taken over the city’s bicycle routes, transports’ in the whirl of things, we realized we planning and sustainability goals so, needed a model to mock so we have once we got it, we felt even more looked around and seen Denmark engaged in a more environmental- was the most sustainable country in ly-friendly view. The famous colorful houses in Copenhagen Europe when it comes to transporta- After an initial study in class, aimed Le case colorate di Copenhagen tion. More precisely, in Copenhagen, at discovering the principles behind 36% of all citizens commute by bike the greenways, we left on April

54 13th with an early flight from -Mal We would need many pages to tell pensa Airport. We arrived at Copen- the things we’ve learnt and how they hagen at 9 AM and, after the luggage can apply to our philosophy of GAT drop, we engaged in a Canal Tour students: now we have it clear that which showed us the whole city from the environment is a resource that a boat. Bicycles were all over the mankind has to carefully manage place: people seemed to use them for reminding we are only guests in this everything! The Channel Tour allowed world. us to spot the hidden places of the In the afternoon we visited the Carls- city, for us to check on later. berg Factory: this is one of the largest After a short check to the oldest beer companies in the world and we amusement park in the world (Tivoli were amazed to hear that it was the Park) we met our young guide (from first one that was, and still is, financ- the Guided Tours Copenhagen) that ing research and development for showed us Christiania, a neighbour- yeasts. We visited the cellars and got hood where special rules are applied touched by the story of the founder, and “special” people live. It has been tasted some beers and revised some interesting to see the socialist con- principles of microbiology. cept in action though we felt it had On the third day of our staying, we been too stretched out. We then went moved out from Copenhagen to visit back to the hotel for a nice sleep as, the Island of Mon with its beautiful for this first day, we only managed a gypsum cliffs: we also visited the Ge- short nap on our way to the airport. ocenter Museum and the beautiful On the second day we met our Bike area around this wonder of nature. Guide and, by him, we moved to the In the afternoon we visited a Dairy second step of the project which was where we were thought about the aimed at discovering more about Danish techniques for cheesemaking the Danish bike routes. The guide and got invited to have some train- showed us the whole city on a bike ing experience there. and told us about the city’s future On our fourth day we went to Mal- sustainability goals: this indeed mo, a Swedish town just on the oth- showed us that a new concept of life er side of the Channel separating was possible. Denmark and Sweden. We took the

Group picture at the Carlsberg Factory Il gruppo presso la fabbrica della Carlsberg

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 55 fast train which brought us there in walked around Copenhagen capturing twenty minutes and, once there, we the last snapshoot of this amazing city. got a taste of the Swedish concept of Copenhagen is a place that showed us sustainability too. We were amazed the Scandinavian way of doing things, by the reliability of the transportation that sustainability is possible even in means as well as the welfare meas- big cities and that young people are ures for students: a University stu- not only the 2.0 generation living on dents in fact receives a full coverage social networks...so thanks Copenha- and pocket money. gen for showing us that action should Our journey was unfortunately go- and must transform into reaction, es- ing to an end so, on our last day, we pecially at school.

A special thank to the students of the former 5A GAT Abram Alessandro, Andreatta Lisa, Battisti Emanuele, Benedetti Matteo, Bergamo Samuele, Berlanda Ezio, Bevilacqua Arianna, Cemin Thomas, Cont Nicola, Crose Leonardo, Della Giacoma Arianna, Ferro Nickolas, Maffei Thomas, Paoli Anna, Parisi Riccardo, Pedrinolla Claudio, Penasa Roberto, Pezzè Giacomo, Pontalti Paolo, Santoni Sandra, Sebastiani Erica e Zanon Nicola.

... a teacher is nothing without students…

Sbalorditi in Danimarca: quando l’azione diventa re-azione

Quando si è giovani ci si sente spesso lo da imitare: così ci siamo guardati BARBARA CENTIS come se si fosse un piccolo pezzo di intorno e abbiamo costatato che la Docente CLIL di Scienze Naturali mondo... un piccolo pezzo che non si Danimarca era il paese più sostenibi- adatta molto nel grande puzzle della le in Europa nell’ambito dei trasporti. MANUEL PENASA vita. Ci si sente come se si volesse Più precisamente, a Copenaghen il Docente di Zootecnia e di Trasformazione rendere quel pezzo più grande, ma 36% di tutti i cittadini si reca al lavo- dei prodotti lattiero-caseari non si ritiene di avere i mezzi per ro, scuola e Università in bicicletta e realizzarlo. il numero si ritiene aumenterà fino Uno dei compiti della scuola è di al 50% entro la fine del 2015. Tutta sfruttare questo bisogno e mostrare la città è organizzata sull’utilizzo della ai giovani che invece è possibile cam- bicicletta al punto che Copenhagen biare il mondo e che ognuno ha la recentemente ha guadagnato la repu- sua responsabilità in ciò. tazione di città più bicycle-friendly del L’azione è il modo per reagire: così mondo, come sostenuto dal Financial abbiamo deciso di inseguire quel Times nel 2014. sogno e avviare un progetto sulla so- Noi docenti pensammo quindi che stenibilità! Sostenibilità è vivere oggi avremmo potuto imparare molto da senza mettere a repentaglio il poten- un simile modello: quindi decidemmo ziale delle persone in futuro; si tratta di dedicare il nostro viaggio formativo in fondo di piccole cose, ad esempio di fine anno scolastico a quel paese, trasporto e sane abitudini. Presi nel la Danimarca appunto. Era l’ultima vortice delle cose, ci siamo accorti occasione per imparare insieme come che avevamo bisogno di un model- classe.

56 Copenhagen, però, è anche una del- cosa! Il tour del Canale ci ha permesso le città più costose al mondo, quindi di individuare i luoghi nascosti della abbiamo deciso di fare domanda per città, luoghi che abbiamo visitato poi. una sovvenzione presso la Banca di Dopo una breve vista presso il più an- Trento e Bolzano, sovvenzione con- tico parco di divertimenti del mondo cessaci per progetti ambientali. L’as- (il Parco Tivoli), abbiamo incontrato la segnazione di 3.000 euro ci è stata nostra giovane guida (dall’associazio- conferita per lo studio delle ciclabili ne Guided Tours Copenhagen) che ci della città, gli obiettivi di pianificazio- ha mostrato Christiania, un quartiere ne e sostenibilità dei trasporti. Una dove vengono applicate regole spe- volta comprese le motivazioni, ci sia- ciali e ove vivono persone “speciali”. È mo sentiti ancora più impegnati in stato interessante vedere il concetto una visione decisamente rispettosa di applicazione di socialismo, anche dell’ambiente. se abbiamo pensato che fosse stato Dopo un iniziale studio in classe, volto troppo interpretato sui generis. Sia- a scoprire i principi che l’istituzione di mo poi tornati in hotel per una bella zone verdi urbane sottende, abbiamo dormita perché, in quella prima gior- lasciato l’Italia il 13 aprile con un volo, nata, eravamo solo riusciti a schiaccia- la mattina presto, dall’aeroporto del- re un breve pisolino sulla strada per la Malpensa. Siamo arrivati a Copena- l’aeroporto. ghen alle 9 e, dopo il recupero dei ba- Il secondo giorno abbiamo incontra- gagli, siamo stati coinvolti nel tour del to la nostra guida di Mountain Bike e, Copenhagen: the most bycicle-friendly pittoresco canale di Nyhavn che ci ha con lui, ci siamo recati alla seconda city in the world! mostrato tutta la città dall’acqua. Le fase del progetto che mirava a scopri- Copenhagen: la città più bycicle-friendly biciclette erano dappertutto: la gente re i percorsi ciclabili danesi. La guida del mondo! sembrava utilizzarle davvero per ogni ci ha mostrato tutta la città in biciclet-

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 57 Having fun at the bike tour! siamo trasferiti fuori Copenaghen, a Divertimento al bike tour! visitare l’isola di Mon, con le sue splen- dide scogliere di gesso: abbiamo anche visto il Museo Geocenter e la bellissima zona intorno a questa meraviglia della natura. Nel pomeriggio abbiamo fatto visita a un caseificio dove abbiamo po- tuto verificare le tecniche di caseifica- zione danesi e ove siamo stati invitati a svolgere una piccola esperienza forma- tiva sulla caseificazione appunto. Il nostro quarto giorno ci siamo reca- ti a Malmö, una città svedese sul lato opposto del canale che separa la Da- nimarca dalla Svezia. Abbiamo preso il treno veloce che ci ha portato in venti ta e ci ha illustrato gli obiettivi di so- minuti a destinazione e, una volta lì, stenibilità futuri della città: tutto ciò ci abbiamo avuto un assaggio anche del ha suggerito che un nuovo concetto concetto svedese di sostenibilità. Sia- di vita era possibile. mo rimasti stupiti dall’affidabilità dei Ci sarebbe bisogno di molte pagine mezzi di trasporto, nonché delle misu- per raccontare le cose che abbiamo re di assistenza sociale per gli studen- imparato e come queste possano es- ti: uno studente universitario svedese sere applicate alla nostra filosofia di riceve una copertura completa per le studenti GAT; certo è che ora abbiamo tasse universitarie ed addirittura uno chiaro che l’ambiente è una risorsa che stipendio dallo stato. l’umanità deve gestire con attenzione Il nostro viaggio versava purtroppo ricordando che siamo tutti solo ospi- verso una fine, così il nostro ultimo ti in questo mondo. Nel pomeriggio giorno abbiamo girato Copenaghen abbiamo poi visitato la fabbrica della per catturare l’ultima istantanea di Carlsberg: una delle più grandi aziende questa splendida città. Copenaghen di birra nel mondo; siamo rimasti sor- è un posto che ci ha mostrato la via presi nel sentire che è stata la prima scandinava di realizzare le cose, che la azienda, e lo è tuttora, a finanziare la sostenibilità è possibile anche in gran- ricerca e lo sviluppo dei lieviti. Abbia- di città e che i giovani non sono solo la mo visitato le cantine, ci siamo senti- generazione 2.0 che vive sui e dei so- ti coinvolti dalla storia del fondatore, cial networks... quindi grazie Copenha- abbiamo degustato la birra e rivisto gen per averci mostrato che l’azione alcuni principi di microbiologia. può e deve trasformare in re-azione, Il terzo giorno del nostro soggiorno ci soprattutto a scuola.

Un ringraziamento speciale agli studenti della ex 5A GAT Abram Alessandro, Andreatta Lisa, Battisti Emanuele, Benedetti Matteo, Bergamo Samuele, Berlanda Ezio, Bevilacqua Arianna, Cemin Thomas, Cont Nicola, Crose Leonardo, Della Giacoma Arianna, Ferro Nickolas, Maffei Tommaso, Paoli Anna, Parisi Riccardo, Pedrinolla Claudio, Penasa Roberto, Pezzè Giacomo, Pontalti Paolo, Santoni Sandra, Sebastiani Erica e Zanon Nicola.

… Un insegnante è nulla senza studenti…

58 10th Europea Wine Championship

Mi accingo a raccontare l’esperienza sibilità di conoscere ragazzi e ragazze fatta da me e dal mio ex compagno di simpaticissimi provenienti da tutto il classe (VIS ITA, ndr) Daniele Caracristi, continente europeo. Ci sono stati poi assieme all’insegnante Luca Russo, alla i tempi di vera e propria competizione decima edizione dell’Europea Wine in cui noi studenti siamo stati messi Championship svoltasi in Austria dal alla prova sia in ambito enologico sia ANDREA ANTONELLI 6 al 10 aprile 2015 presso la scuola di in quello viticolo, con prove teoriche e Ex studente VIS Klosterneuburg, una delle cosiddette pratiche. Per quanto riguarda i parte- “sorelle” dell’Istituto agrario di San Mi- cipanti, ci siamo confrontati con allie- chele all’Adige. Infatti, è dalla scuola vi originari dalle zone più famose del di Klosterneuburg che partì Edmund vino: francesi, spagnoli, italiani ovvia- Mach per dirigersi in quel di San Mi- mente, ma anche con studenti di aree chele, nel lontano 1874, con lo scopo meno famose a livello internazionale, di fondare l’Istituto oggi ben noto. uniti a noi da una grande comune L’Europea Wine Championship è un passione verso il mondo dell’enologia, concorso tra numerose scuole eno- come ad esempio gli alunni slovacchi logiche europee di diverso grado, ad o svizzeri. esempio scuole professionali, istituti Seppur alla partenza la macchina a noi tecnici come il nostro, o Alta formazio- destinata non volesse saperne di par- ne. In questa competizione non sono tire e nonostante una deviazione da I partecipanti all’Europea Wine Championship. mancati certo i momenti conviviali e tour in the nature lungo l’Austria allo Sullo sfondo, la città di Vienna. di svago in cui abbiamo avuto la pos- scopo di evitare una presunta colonna

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 59 La scuola di Klosterneuburg

Andrea Antonelli impegnato in una prova pratica

al passo del Brennero, siamo comun- mo dovuto riconoscere diverse varietà que arrivati sani e salvi a Klosterneu- tipiche austriache. burg per la serata iniziale, quella del L’ultima sera poi si è svolta la cena 6 aprile, dove fin da subito ci siamo finale con annessa premiazione dei sentiti a nostro agio in mezzo a tutti vincitori delle varie nazioni in cui noi, gli altri studenti europei. come rappresentanti della scuola di I giorni seguenti sono stati dedicati ai San Michele, abbiamo avuto molte test teorici e pratici di viticoltura ed soddisfazioni essendo arrivati primi enologia in cui siamo stati chiamati a nella competizione generale a squa- mettere alla prova tutte le nostre abi- dre, primi nella prova individuale di lità per non sfigurare davanti all’ag- viticoltura, terzi nella competizione guerrita concorrenza. sulla viti-enologia austriaca e terzi nel- La sera del penultimo giorno ci è sta- la classifica generale individuale. ta presentata la realtà viti-enologica La mattina seguente, dopo aver salu- austriaca che ci ha molto incuriosito, tato tutti i nuovi amici, ci siamo diretti sia nei numeri sia nella degustazione verso casa con un po’ di groppo alla finale. gola per le nuove conoscenze subito Proprio su questa degustazione si è abbandonate, ma comunque molto poi basata la competizione delle ven- carichi per l’entusiasmante esperien- tiquattro ore conclusive in cui abbia- za vissuta.

60 Non solo competizione…

Gara nazionale studentesca Istituti Tecnici Agrari Cremona 25 - 27 marzo 2015 FRANCESCO IORI Studente VA PT Mi è sempre piaciuto fare nuove ritorio cremasco. Invero, se in parte esperienze ed aderire a iniziative ine- venivano affrontate tematiche svolte dite; ma quando mi è stato proposto durante l’anno scolastico, anche le co- di partecipare alla gara nazionale noscenze acquisite al di fuori dell’am- degli Istituti Tecnici Agrari ero mol- bito convenzionale avevano un ruolo to titubante. Pensavo di non essere prioritario. Infatti, al mattino c’erano all’altezza della “sfida” che mi veniva le prove mentre nel pomeriggio era- assegnata: quella di rappresentare un no programmate varie visite guidate istituto rinomato come San Michele a realtà agricole del Cremasco. Pro- all’Adige. Alla fine, stimolato dalla mia prio tali uscite sono state occasione famiglia, dai mie compagni e, soprat- per conoscere e condividere opinio- tutto, dai miei insegnanti ho accettato ni ed esperienze con compagni e con entusiasmo l’invito. docenti. L’intera “gara” infatti non è La gara, indetta dal Ministero dell’I- stata solo una competizione con altri struzione dell’Università e della Ri- studenti, ma anche un’opportunità di cerca, si è svolta nell’Istituto Tecnico confronto con realtà diverse da quel- Agrario Stanga di Cremona dal 26 al la trentina. 27 marzo 2015. A questa hanno par- Alla termine delle due giornate, al di tecipato ben 42 studenti provenienti là dell’esito delle prove, ero molto da 15 regioni italiane. All’esperienza soddisfatto ma mai avrei pensato di sono stato accompagnato dal profes- ottenere un risultato quale quello sor Artuso che ringrazio particolar- conseguito vista la presenza di altri mente, sia per la preparazione alla studenti molto preparati. Infatti, solo gara che per il periodo trascorso a quando a fine aprile ho ricevuto gli Cremona. esiti, ho realizzato che avevo raggiun- Siamo stati accolti nel migliore dei to il terzo posto. modi e l’istituto ospitante ha organiz- Credo che il conseguimento di un zato più che adeguatamente l’evento. simile successo non sia solo merito La gara era articolata in prove scrit- mio: in primis devo infatti ringraziare te e in prove pratiche di laboratorio l’Istituto che mi ha permesso di rea- che vertevano su tutte le materie di lizzare questa esperienza e che mi ha indirizzo del terzo e quarto anno di fatto capire il livello di qualità su scala scuola superiore. nazionale della nostra scuola. In se- Il gruppo degli studenti italiani coinvolti nella La mattina si svolgevano le verifi- condo luogo ringrazio la mia famiglia competizione, tra cui, in prima fila nel centro, che mentre nel pomeriggio erano e i miei compagni che mi hanno so- Fracesco Iori effettuate interessanti visite sul ter- stenuto nell’affrontare una tale sfida.

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 61 Equinozio di primavera con eclissi

Il 20 marzo 2015 si è presentata con una copertura del disco solare un’occasione da non perdere. Il gior- del 70% circa (la copertura totale è no dell’equinozio di primavera è stato stata alle isole Svalbard, ndr). Iniziato caratterizzato da eventi astronomici verso le 9,20, l’intero fenomeno è du- particolari. Quel giorno, infatti, coin- rato un paio d’ore. cideva con un’eclissi parziale di sole e Il momento centrale, quello in cui i con la luna al perigeo. margini del disco lunare si sono tro- CRISTINA BORDIN Sempre per una fortunata congiun- vati a combaciare perfettamente con Docente di Scienze della Terra e Biologia zione astrale, il fenomeno dell’eclissi quelli del disco solare, si è verificato si è presentato proprio in concomi- verso le 10,45 ed è durato un paio di tanza delle ore di lezione di Scienze minuti. della Terra e Biologia! La presenza di nubi ha creato un’at- Una rara opportunità per osservare mosfera ancor più particolare e lo direttamente, in tempo reale, ciò di spicchio luminoso libero dalla coper- cui si era parlato in classe. Insomma, tura della luna sembrava un enorme una esercitazione pratica decisamen- sorriso appeso tra le nuvole. Sorriso te particolare, unica. Questa piccola solare sì, ma un po’ inquietante... fortuna è toccata alle classi I B IT e II E Un’altra eclissi parziale visibile da noi, IT dell’Istituto che, accompagnate dal- con uno spettacolo simile, si dovreb- la docente di Scienze, si sono posizio- be ripetere nel giugno 2020, ma con nate ai margini del vigneto Weizacher una copertura prevista inferiore e della Fondazione Mach, armate di fil- mancheranno gli aspetti di ecceziona- tri, maschere da saldatori, protezioni lità (equinozio e luna al perigeo) che di varia foggia e natura, macchine hanno caratterizzato quella appena fotografiche e... pazienza, pronte a passata. seguire e ad immortalare l’evento. In agenda l’appuntamento con la Per molti è stata la prima occasione prossima eclissi totale visibile dall’I- di osservare un’eclissi. Alle nostre la- talia sarà nel 2081... tra un po’, in- titudini, il fenomeno è stato parziale, somma!

In alto Momenti iniziali dell’eclissi; progressione della copertura; momento centrale; il disco solare si scopre lentamente; momenti finali dell’eclissi

A destra La classe IB in osservazione

62 EXPO-niamo studenti meritevoli

Tranquilli! Non vogliamo proporvi Così il 04 giugno 2015, all’alba, siamo l’ennesima presentazione dell’Espo- saliti sul treno per Milano alla volta Studenti meritevoli delle ex II IT con le sizione universale, con descrizioni dell’EXPO, decisamente entusiasti. docenti accompagnatrici, professoresse di padiglioni o similari, utilizzando Noi “studenti meritevoli” e le nostre S. Dellantonio e C. Bordin espressioni più o meno complesse. docenti accompagnatrici (professo- Il concetto che vogliamo esprimere è resse Cristina Bordin e Simonetta tanto semplice quanto spesso disat- Dellantonio). teso: il riconoscimento del merito. Avevamo affrontato durante l’anno Merito, Expo, studenti... Lo sap- scolastico molti degli argomenti e dei piamo, tanti studenti hanno visita- concetti richiamati dalla manifesta- to l’Expo, prima e dopo di noi. Ma zione, proprio con le discipline di Bio- quando ci è stato comunicato che il logia e Scienze motorie (sostenibilità, Dirigente scolastico ci aveva conces- biodiversità, educazione alimentare, so l’autorizzazione a partecipare è salubrità degli alimenti...). Effettua- stata prima di tutto una sorpresa e re la visita alla fine di un percorso, poi una grande gratificazione. Era il con queste basi, si è rivelato decisa- premio per i buoni risultati scolastici mente interessante e ci ha offerto ottenuti! Certo, i “bei voti” sono stati molte opportunità di confronto e di e sono sempre fonte di soddisfazione discussione, alle quali si è aggiunta la personale, ma vedere riconosciuto il conferma di un rapporto aperto con nostro (piccolo) merito è stato appa- i compagni e le insegnanti. Una vera gante, per noi e per le nostre fami- occasione di condivisione. glie (che volentieri si sono fatte carico La visita è stata davvero una scoper- delle spese per la trasferta). ta: tutti noi avevamo sentito parlare

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 63 così tanto di questa esposizione uni- pensiamo che comunque ne sia val- versale! Ma essere lì, riuscire a vedere sa la pena. E questo è tutto ciò che personalmente, avere la percezione volevamo dire noi studenti in merito degli spazi, della marea umana pre- all’Expo. sente, delle immagini dei vari Paesi, Un’ultima cosa: il nostro grazie al Di- dell’apparenza contro la sostanza è rigente scolastico per averci offerto stato entusiasmante. una simile opportunità e alle nostre Be’, al di là di ogni possibile polemica, insegnanti accompagnatrici.

Gli studenti meritevoli delle ex II IT Eleonora Odorizzi, Alessio Forti, Mirco Pedegani, Giacomo Saltori, Davide Tait, Filippo Zucol, Lucio Dorigatti, Mattia Franzoi, Davide Odorizzi, Stefano Perotti, Mattia Zardini, Christian Chini, Francesco Defant, Matteo Pichler, Leonardo Brugnara.

Foody, la mascotte ufficiale di Expo Milano 2015

64 Un tripudio di colori e fantasia

Tra le attività di rilievo che hanno agricole per la valorizzazione dei pro- caratterizzato l’indirizzo Ortoflorovi- dotti locali e floricoli del Trentino. vaismo e Verde introdotto nel per- Una manifestazione che, tenutasi corso della Formazione Professionale contemporaneamente alla fioritura dall’anno scolastico 2009 – 2010, vi è dei meli, rappresenta un momento la partecipazione del Centro Istruzio- di grande rilievo per la floricoltura ne e Formazione alla manifestazione trentina che, malgrado l’eterogenei- Fiorinda, svoltasi nei giorni 18 – 19 tà del territorio e la prevalenza di altri GIANLUCA ZADRA aprile 2015 a Mollaro (Val di Non). settori di coltivazione, nel suo piccolo Insegnante tecnico-pratico Un momento importante per l’espo- può contare su numeri decisamente di Ortofloricoltura sizione di stand relativi alle aziende importanti:

N° aziende: 150 - N° addetti: 600 Superficie agricola utilizzata (SAU): 30.000 mq Piante floricole ornamentali maggiormente coltivate: Geranio e piante da balcone: oltre 2 milioni Stella di Natale: 350.000 Crisantemo: 240.000 Primula e Viola: 340.000

L’area espositiva

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 65 Le classi che hanno partecipato alla Il primo progetto ha previsto le se- manifestazione sono state la III B guenti fasi: TIA e la III A OTA IeFP, in particolare Fase1: estirpo delle erbe infestanti il gruppo di studenti che ha scelto la presso la zona di entrata all’edificio specializzazione in Ortoflorovivaismo La situazione iniziale era abbastanza e Verde. Gli alunni sono stati coinvol- critica e ha richiesto un intervento di ti per tre giornate consecutive nelle rimozione di molte piante infestanti quali sono stati portati a compimento erbacee e ailanti cresciuti spontane- due progetti: amente lungo il percorso di entrata all’edificio. • REALIZZAZIONE DI AIUOLE Fase2: progettazione dell’area espo- lungo il percorso di entrata in salita sitiva ornamentale floricola ad un edificio centrale al paese di Con gli studenti è stata pensata un’a- Mollaro e fulcro della festa. rea espositiva costituita da 4 aiuole fiorite di forma quadrata e a trapezio • LABORATORIO DIDATTICO per far prevalere i colori dei fiori delle per i più piccoli gestito dagli stu- ornamentali a ciclo annuale a fioritu- denti. ra primaverile ed estiva.

Tra le specie utilizzate nella fase 2 ricordiamo le seguenti floricole:

Bidens Pianta erbacea e semilegnosa a ciclo annuale ed estiva, il fiore ha una corolla gialla. Adatta alla coltivazione in aiuola e balconetta in consociazione con altre floricole.

Viola del pensiero Pianta erbacea a ciclo annuale, a fioritura primaverile, il fiore può essere di diversi colori in base alla varierà. Per la coltivazione in vaso e in aiuola.

Dimorfoteca Pianta erbacea a ciclo annuale, detta margherita africana, a fio- ritura primaverile, il fiore può presentare diversi colori. Adatta alla coltivazione in balconetta e in aiuola.

Nemesia Pianta erbacea a ciclo annuale, a fioritura primaverile, adatta alla coltivazione in balconetta per il suo habitus ricadente e in bordura.

Myosotis o Nontiscordardimé Pianta erbacea a ciclo annuale, a fioritura primaverile, il fiore molto piccolo è di colore azzurro – blu. È rustica e adatta alla coltivazione in aiuola.

Begonia Pianta erbacea a ciclo annuale, a fioritura primaverile ed estiva, il fiore può essere di diversi colori in base alla varietà. Per la coltivazione in vaso e in aiuola consociata con altre floricole e ornamentali da foglia.

66 Fase3: realizzazione dell’area esposi- hanno riguardato la semina di alcune tiva piante erbacee da fiore come l’Alisso, Terminata la pulizia e la progettazio- la Bocca di leone, il Nasturzio e il Ta- ne dell’area, il lavoro è proceduto con gete e il taleaggio della Crassula e del- l’allestimento delle aiuole utilizzando la Begonia. Il toccare con mano il ter- appositi mattoncini di tufo con lo riccio, i vasi e le piante ha permesso scopo di mantenere rialzate e visibili ai bambini di poter fare un’esperien- le piante e i loro colori. Gli studenti za unica, seguendo accuratamente le hanno potuto sfoggiare la loro creati- istruzioni dei ragazzi. vità e fantasia, nonché le competenze acquisite negli anni di studio. Succes- La partecipazione a questa manife- sivamente all’interno di ogni area è stazione ha consentito agli studenti stato posto un telo plastico per il con- coinvolti di convertire alcune delle tenimento del terriccio e delle piante. loro conoscenze apprese nel cor- Lungo i due muretti laterali all’area so di studi in competenze che han- espositiva sono state realizzate e di- no portato alla realizzazione di una sposte delle balconette con il richia- esposizione floricola significativa ed mo delle piante e dei colori presenti apprezzata dall’intero comitato or- nelle diverse aiuole. ganizzatore della manifestazione, se- guendo le regole basilari di caratteri, Il secondo progetto ha previsto il la- colori e proporzioni richieste nel cam- boratorio didattico per bambini, atti- po del verde; non solo, si sono anche guo all’area espositiva e gestito inte- messi in gioco e nel ruolo di “inse- ramente dagli studenti nella giornata gnanti” hanno saputo trasmettere le di domenica. Le piccole esercitazioni loro passioni ai più piccoli.

A sinistra, Nemesia, al centro Myosotis Nonti- scordardimè, a destra Viola del pensiero

Laboratorio didattico

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 67 Memorie della Resistenza fuori dall’aula

Ci sono parole troppo evocative e im- sario del 25 Aprile, Festa della Libe- portanti per riuscire a spiegarle con razione. La piazzetta porta il nome la semplice lezione di un’ora, parole di Adolfo Degasperi, un giovane di come libertà, impegno, solidarietà, appena 20 anni, dipendente dell’I- collaborazione, eroismo, abnegazione; stituto Agrario, che rifiutò il recluta- sono parole di cui spesso i nostri ra- mento tedesco e passò tra le fila dei gazzi ignorano il profondo significato, partigiani. La sindaco, avvocato Clelia DANIELA ZANETTI perché troppo abusate o perché, al Sandri, ha spiegato che la scelta della Docente di Materie letterarie contrario, oramai scarsamente vis- piazza non è stata affatto casuale dal sute. momento che proprio in quel luogo, Ecco perché l’incontro avvenuto il 18 durante la guerra, si sono concentrati aprile tra le due Quinte PT e alcuni i bombardamenti aerei che prende- rappresentanti dell’ANPI in una pic- vano di mira il ponte e la vicina fer- cola piazza di San Michele, si è colo- rovia, mentre la popolazione cercava rato davvero di partecipato interesse riparo nelle cantine. e profonda ammirazione. L’incontro, I nostri studenti hanno avuto quindi avvenuto dopo la Messa celebrata la rarissima occasione di confrontarsi da don Giuseppe Grosselli e animata con la Storia viva, con i protagonisti dalla Corale Bella Ciao, è stato volu- che la Storia l’hanno vissuta davvero, L’ex studente Luca Pedron rievoca to dall’ANPI in collaborazione con con impegno, solidarietà, abnegazio- la morte di Adolfo Degasperi l’Amministrazione Comunale di San ne, a tratti con eroismo, con l’unico Michele per celebrare il 70° Anniver- obiettivo di raggiungere la magica

68 condizione che una sola parola può te dell’Istituto Agrario, ha rievocato la dare, la libertà. Alla cerimonia erano figura di Adolfo Degasperi, detto Dol- infatti presenti alcuni partigiani, che fo, che il 26 aprile 1945 ha compiuto hanno raccontato con semplicità, la sua ultima impresa da partigiano: lucidità e commozione la loro espe- per ridurre alla resa un reparto te- rienza; la Storia ha preso quindi vita desco di stanza nei pressi di Verla, con le parole di Ferdinando Tonon, diede vita ad uno scontro violento in catturato nel 1938 mentre stava tra- cui rimase ferito gravemente. Forse, sportando stampa clandestina verso con tempestive cure mediche, Dolfo la Val di Non e condannato al confi- avrebbe potuto salvarsi, ma i tedeschi no a Ventotene fino all’8 settembre lo lasciarono morire dissanguato, in 1943; la Storia si è concretizzata nelle un’agonia che durò tutta la notte. Nel parole di Rodolfo Bragagna, nome di corso della frettolosa sepoltura, i suoi battaglia Antonio, che ha racconta- compagni partigiani lo salutarono a to dei sabotaggi alla linea telefonica distanza, rendendogli onore con una Roma-Berlino e dei chiodi a quattro scarica di fucileria. Per questo suo punte sulla strada del Brennero, pre- atto di eroismo e sacrificio, Dolfo è disposti di nascosto dagli operai della stato insignito della Croce al Merito. Caproni per dilaniare i copertoni degli Ricordare Adolfo Degasperi e tutte le autocarri tedeschi; la Storia ha smes- persone come lui significa dare va- so di essere lontana con le parole di lore a parole importanti ed evocati- Massimiliano Nicolussi, che ha ricor- ve come libertà, impegno, solidarietà, dato le azioni di guerriglia realizzate collaborazione, eroismo, abnegazione, per liberare i militari italiani chiusi nei significa insegnare ai nostri ragazzi, carri bestiame e diretti al Lager di Bol- come ha ricordato anche il Presidente zano o a quelli in Germania. del Consiglio Provinciale Bruno Dori- Il momento più toccante però, è stato gatti, la dignità del vivere liberi, sorretti quello in cui Luca Pedron, ex studen- da libere coscienze.

Il sindaco di San Michele all’Adige a sinistra e alcuni partigiani all’inizio della cerimonia

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 69 C’è attività sottoterra: docenti di Scienze in esplorazione

Tra le numerose attività programma- to un lungo percorso all’interno delle te ad inizio anno scolastico, il 21 di gallerie della miniera di Rio Maggiore. novembre l’area di Scienze ha goduto La parte iniziale della visita è stata de- di un’esclusiva visita tecnica guidata dicata alle gallerie già destinate alla all’impianto per la conservazione ipo- conservazione. gea delle mele. Al gruppo dei docenti È proseguita con una graduale disce- dell’area si è aggiunto il prof. Mode- sa all’interno della potente formazio- CRISTINA BORDIN sto Inama, ex collega per i più anziani ne di dolomia. Docente di Scienze della Terra e Biologia (e parliamo di anzianità di servizio!) L’attività di aggiornamento si è con- ed ex insegnante per i colleghi più clusa con la visita tecnica all’azien- I docenti dell’area di Scienze nell’impianto giovani... da di trasformazione di Lucia Maria ipogeo per la conservazione delle mele Il gruppo di docenti dell’area, accom- Melchiori, a Tres, che produce aceti, pagnato da alcuni tecnici, ha effettua- succhi, sidri naturali.

70 Lo studio del territorio, pane per i denti di “quelli del GAT”

Territorio, ambiente e paesaggio: te- prospettare interventi o per dare in- matiche importanti, ambiti complessi dicazioni gestionali. Evidentemente, da studiare e su cui intervenire per come si diceva, deve far parte delle una corretta gestione e per mettere esperienze del percorso di studi GAT in atto interventi di miglioramento. in considerazione delle competenze Pane per i denti di “quelli del GAT”, richieste al diplomato di questa arti- fra le cui competenze definite nel colazione. profilo in uscita dal percorso di stu- Lo studio di un territorio è comples- FRANCO FRISANCO di c’è il “saper organizzare lo studio so: deve essere completo, attraverso Insegnante tecnico-pratico di Gestione e l’analisi del territorio”. Tematiche un’analisi approfondita dei vari aspet- ecosistemi montani complesse, in particolare quella del ti territoriali, paesaggistici e ambien- territorio, con i segni della Storia Na- tali e deve essere attento all’aspetto turale e della Storia Umana che, nel comunicativo. Per questo, oltre ad corso dei secoli, ne hanno modificato una parte scritta, è corredato da alle- la fisionomia. Il territorio è in conti- gati cartografici, da fotografie attuali nua trasformazione, e questa va go- e storiche, da documenti... L’analisi vernata per il presente ma anche con del territorio è bene sia precedu- la capacità di interpretare le esigen- ta da una “visita virtuale” (grazie al ze future, in una dialettica continua Portale Geocartografico Trentino, a fra Uomo e Natura. Lo studio di un Google Maps o altro) e deve basarsi Val di Cembra territorio è essenziale per poter poi su un’indagine degli studi esistenti.

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 71 Mappe catastali e foto storiche: strumenti per uno studio del territorio

Nello studio del territorio sono uti- Nel Tirolo i lavori dei rilievi catasta- lissime le mappe catastali e le foto li si svolsero dal 1851 al 1861. Altre storiche. mappe, di periodi successivi, posso- Fra le prime, di particolare significato no essere utilizzate per capire l’uso sono le mappe del Catasto Fondiario del suolo. Le foto storiche sono utili austriaco. Istituito dall’Imperatore documenti per capire il paesaggio e il Francesco I° d’Austria nel 1817, è il suo mutare nel tempo: si può tratta- catasto “moderno” con l’attribuzione re di cartoline e di fotografie fatte da ad ogni particella del reddito ai fini professionisti (si ricordano le prege- fiscali. Consta di mappe, molto pre- voli raccolte dei fratelli Rensi, di Un- cise nei rilievi e nei particolari (per le tervegher, ...). oppure di fotografie simbologie e perché acquerellate). fatte da appassionati.

La biblioteca e il suo fondo bibliografico storico

La biblioteca conserva la raccolta bi- scicoli, fra cui alcune opere moderne ALESSANDRA LUCIANER bliografica storica dell’Istituto agrario di valore, oltre a un gran numero di Responsabile Ufficio Biblioteca, provinciale e Stazione sperimentale periodici che l’Istituto riceve sia in ab- Servizio Sistemi Informativi, in San Michele all’Adige Tirolo, ovvero bonamento, sia in cambio del Tiroler Organizzazione e Comunicazione il patrimonio di libri e riviste acqui- landwirtschaftliche Blätter per un to- site dal primo direttore Mach e dai tale di 60 testate, incluse diverse ita- suoi successori a partire dal 1874, liane e straniere. L’intero patrimonio strumento di “prezioso aiuto” per è catalogato e presente nel CBT, il Ca- le attività didattiche e sperimentali. talogo Bibliografico Trentino, libera- Già nel 1899, attesta Mach, la biblio- mente accessibile a tutti. Accanto alle teca è “relativamente ricca di opere altre fonti documentali e materiali, lo pregevoli occorrenti ai diversi compi- studio del territorio può dunque av- ti” e comprende 5.757 volumi e fa- valersi delle ricche fonti bibliografiche storiche relative al Trentino, ricerca- bili nel Catalogo e presenti in tutte le biblioteche della provincia: studi e articoli, saggi generali e di settore, dati statistici, censimenti. A titolo di esempio si riportano alcune pubbli- cazioni fondamentali: la Statistica del Trentino di Agostino Perini, precisa “fotografia” del Trentino di metà Ot- tocento (1852), Il Trentino: saggio di geografia e di antropologia di Cesare Battisti (1898). Del primo dopoguerra è invece Economia agraria del Trentino di Giuseppe Ruatti (1924).

72 Non possono mancare i sopralluoghi. oformazione e da notevoli superfici Le situazioni formative vanno quindi abbandonate e caratterizzate dal “di- dalle lezioni specifiche, alla ricerca sordine” tipico di quella successione delle fonti con attività di gruppo, agli ecologica. Vista la localizzazione, sul approfondimenti con esperti, alle versante del comune di Tenna verso uscite in perlustrazione, alle rielabo- il Lago di , lo studio potrà razioni individuali. portare alla ricerca di forme di recu- In questi primi anni del nuovo per- pero di aspetti produttivi, ma essere corso di studi si sono potute fare altresì attento all’aspetto paesaggisti- diverse esperienze, peraltro con la co, alla fruizione turistica e in genera- soddisfazione di un successivo ap- le alla sicurezza del territorio. E, nello prezzamento dei lavori svolti. Lo stu- stesso modo, si potranno individuare dio del territorio circostante un’area e studiare altri territori del Trentino protetta (La mia terra vale), di cui si interessati dalle medesime proble- è parlato nello scorso Annuario, ha matiche, in diversi contesti geografici avuto una speciale menzione al con- (a diversa antropizzazione e a diversa corso Fa.re.na.it. Nello scorso anno ecologia) in modo da creare situazio- scolastico le classi quarte hanno stu- ni-tipo che possano poi costituire un diato il territorio della Val dei Moche- bagaglio di casi di scuola per il per- ni e della Val di Cembra, descrivendo corso Gestione Ambiente e Territorio le peculiarità delle produzioni agrico- di oggi e dei prossimi anni. le ed evidenziando alcune aziende. Il Come già detto le esperienze di stu- lavoro è stato curato nella presenta- dio del territorio consentono/costrin- zione assieme al Liceo Pilati di gono ad un lavoro interdisciplinare, ed è stato scelto per essere presen- all’uso di strumenti di indagine diversi tato ad Expo 2015. (tradizionali e innovativi), a rappor- In questo anno scolastico si inizia tarsi con la realtà esterna all’aula e un nuovo studio. Si tratta dell’analisi così permettono il consolidamento di un territorio di ex coltivi, caratte- di competenze specifiche della figura rizzato da pochi tasselli di vigneto e professionale, ma anche di competen- frutteto, da qualche boschetto di ne- ze trasversali quanto mai importanti.

Rilievo con GPS

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 73 Le quarte GAT protagoniste a EXPO 2015

Nell’anno scolastico 2014-15 le classi riguardanti le specie coltivate e le spe- IV A e IV B dell’articolazione Gestio- cie spontanee della Valle dei Mocheni ne Ambiente Territorio, in collabo- e della Valle di Cembra. Il tutto con- razione con la IV B Informatica e Te- sultabile tramite il sito web http://foo- lecomunicazioni dell’Istituto Tecnico dproduction.altervista.org/ all’interno Pilati di Cles, hanno partecipato al del quale è stato realizzato un web gis concorso La scuola per EXPO 2015 contenente mappe interattive assieme DAVIDE BAZZANELLA promosso dal MIUR. a pagine web descrittive in lingua in- Docente di Biologia Vegetale, Il progetto, denominato “Food pro- glese e italiana. Ecologia Applicata duction for local people”, prevedeva Con grande soddisfazione il lavoro è lo studio, l’analisi e la rappresentazio- stato segnalato dal MIUR come eccel- ne dell’ambiente da un punto di vista lenza e i ragazzi hanno ricevuto un dell’agricoltura e della biodiversità premio in denaro. Una rappresen- attraverso il supporto di strumenti tanza delle classi ha avuto l’onore di GPS (Global Positioning System) per esporlo lo scorso 27 giugno presso il la raccolta dei dati e strumenti GIS Padiglione Italia di EXPO 2015, all’in- (Geographic Information System) terno dello spazio Vivaio Scuole. FRANCESCA VOLTOLINI per l’analisi e la rielaborazione degli Il progetto multidisciplinare ha per- Docente di Tecnologie informatiche stessi. Guidati dagli insegnanti Davide messo di analizzare le colture locali in Bazzanella, Franco Frisanco e France- relazione alle caratteristiche territoriali sca Voltolini, gli studenti hanno avuto e di capire come possa essere impor- la possibilità di sperimentare nuove tante, soprattutto in ambito lavorati- tecnologie per lo studio del territorio, vo, l’interdisciplinarietà e la capacità come richiesto nel loro profilo profes- di lavorare in team. Un obiettivo più sionale. Il lavoro ha visto la collabora- ampio, che va al di là del progetto zione dei ricercatori dell’unità “GIS and stesso, è quello di estendere lo studio Remote Sensing” del Centro di Ricer- ad altre valli, ma soprattutto di stabi- ca e Innovazione della Fondazione E. lire un metodo di lavoro, supportato Mach, ed in particolare con Luca De- dalle nuove tecnologie, per l’analisi del lucchi che ha seguito i ragazzi in labo- territorio. ratorio. È stato analizzato il territorio Questo vuole essere solo l’inizio di un di due valli del Trentino mettendone lavoro di più ampio spettro che por- in evidenza l’agricoltura, gli allevamen- terà gli studenti dell’articolazione Ge- ti e i prodotti utilizzati per il sostenta- stione Ambiente e Territorio (GAT) ad mento delle popolazioni locali. Nello analizzare il territorio trentino attraver- specifico sono stati approfonditi i dati so l’utilizzo di tecnologie innovative.

Presentazione del progetto a Padiglione Italia

74 Progetto Carta viticola del Trentino (1950-1962): si arricchisce la biblioteca digitale storica

Dal 29 giugno 2015 è in rete libe- viticolo, ed ha costituito uno stru- ramente consultabile all’indirizzo mento di lavoro fondamentale per ALESSANDRA LUCIANER cartaviticola.fmach.it la Carta viticola monitorare, dirigere e orientare lo Responsabile Ufficio Biblioteca, del Trentino (1950-1962). sviluppo successivo del settore. Servizio Sistemi Informativi, Il sito rende disponibile la versione In quegli anni l’agricoltura, e la viti- Organizzazione e Comunicazione digitalizzata dei diversi materiali coltura in particolare, continuava a (schede statistiche quali-quantitati- rappresentare il principale settore ve, carte geografiche tematiche, testi dell’economia provinciale, nonostan- descrittivi e documenti di riepilogo) te l’arretratezza che la caratterizzava realizzati negli anni Cinquanta del e le crescenti difficoltà nel confron- secolo scorso nell’ambito di un’in- tarsi con i nuovi mercati, sempre più dagine conoscitiva della viticoltura aperti e competitivi. trentina promossa dal Comitato vi- Pesavano ancora i danni della guer- tivinicolo provinciale. ra, l’estrema frammentazione delle Nel corso del biennio 1950-1952 aziende, l’estensione della coltura Rebo Rigotti (1891-1971), sperimen- promiscua, il mancato completa- tatore della Stazione Sperimentale mento della riconversione post-fil- di S. Michele all’Adige, impostò e losserica e del rinnovo varietale condusse una dettagliata ricogni- interrotti prima dalla crisi degli anni zione allo scopo di conoscere e do- Trenta e poi dal conflitto mondiale, cumentare in modo approfondito con nuovi focolai della malattia an- lo stato della viticoltura trentina cora presenti in alcune zone a cau- nell’immediato dopoguerra. sa dell’interruzione dei trattamenti. La Carta viticola ha rappresentato All’indomani della seconda guerra La carta dei vitigni del comune di Roverè un primo inventario della viticoltura mondiale, dunque, queste criticità della Luna provinciale, precursore del Catasto dovevano essere esplorate ed do-

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 75 La copertina della raccolta dei quadri plaghe di merito e per zona altime- riassuntivi delle produzioni dei vitigni trica), informazioni pedologiche e regionali climatiche. Nelle vallate maggiori le informa- zioni di natura pedologia e ampelo- grafica vennero poi rappresentate a colori su due mappe distinte topo- grafiche, la carta dei terreni e la car- ta dei vitigni, mentre una relazione descrittiva accompagnava ciascun fascicolo comunale. Nelle vallate a viticoltura marginale, invece (Val di Non e Sole, Val Giudicare e in particolare), non vennero compi- lati i fascicoli dei singoli Comuni viti- coli, ma i dati relativi furono raccolti nei tre grandi registri riassuntivi ma- noscritti, oggi anch’essi digitalizzati. Delle due copie della Carta viticola prodotte in origine, una depositata cumentate al fine di impostare la presso la Stazione sperimentale di S. successiva programmazione tecni- Michele all’Adige, la seconda presso co-economica. il Comitato vitivinicolo provinciale, Riprendendo e perfezionando il purtroppo nessuna è giunta integra metodo adottato in un primo studio fino ai nostri giorni. Cause diverse compiuto all’inizio degli anni Trenta, hanno determinato la perdita di Rigotti impostò l’analisi del territorio parte dei documenti, rendendo in- viticolo e la raccolta dei dati in modo complete entrambe le collezioni. Da rigoroso, sia visitando di persona le qui l’idea di digitalizzare i materiali zone viticole, sia avvalendosi di in- e di pubblicarli in rete, allo scopo di formatori comunali appositamente ricostruire almeno virtualmente una formati. Il territorio interessato fu copia completa della Carta viticola, diviso in dieci vallate, di cui cinque integrata e arricchita con i dati del maggiori, nelle quali la viticoltura as- primo aggiornamento sistematico sumeva rilevanza economica prima- realizzato a distanza di dieci anni ria (Val d’Adige, Vallagarina, Vezza- (1961-1962) e con la bibliografia re- nese, val di Cembra, valle del Sarca) lativa alla Carta stessa e al suo auto- e cinque minori (Perginese, Valsuga- re, Rebo Rigotti. na, Valli di Non e di Sole, Giudicarie, Il riordino e la digitalizzazione dei Vallarsa) ad interesse economico materiali sono stati resi possibile marginale. grazie a un finanziamento ottenuto Per questo motivo predispose una dalla Biblioteca della Fondazione sul serie di materiali e di schede pre- Bando 2014 per progetti di riordino stampate con l’obiettivo di facilitare e valorizzazione di archivi riguardan- il rilevamento e la registrazione dei ti la storia della comunità, dell’eco- dati, riducendo al minimo gli errori. nomia e delle istituzioni trentine Per ogni comune viticolo catastale della Fondazione CARITRO. vennero raccolte moltissime infor- Il progetto ha ottenuto anche il con- mazioni: produzione e superficie vi- tributo di CAVIT e Cassa Centrale ed ticola globale, produzione per zona è stato realizzato grazie alla colla- climo-enologica e per vitigno, dati borazione dei partner di progetto, il colturali (sistema di allevamento, Consorzio tutela vini del Trentino, la intensità d’impianto, ricostruzione Camera di Commercio e la Soprin- su piede americano, trattamenti e tendenza per i beni culturali (Ufficio concimazioni, potatura, ...), dati sul- beni archivistici, librari e Archivio la produzione tipica qualificata (per provinciale), i quali hanno messo a

76 disposizione anche le competenze e saggio storico scritto dallo storico il lavoro di personale interno. Alberto Ianes dal titolo La viticoltura In particolare l’Ufficio beni archivisti- trentina e la sua Carta viticola : 1950- ci, librari e Archivio provinciale han- 1962. no coordinato gli aspetti archivistici Il volume, edito dalla Fondazione del progetto, a garanzia del metodo Edmund Mach e stampato in tira- di lavoro adottato e della qualità del- tura limitata, è catalogato in CBT e le digitalizzazioni prodotte, provve- disponibile presso la biblioteca della dendo anche alla conservazione di Fondazione, ma è anche fruibile per lungo periodo dei file master nel re- tutti sul sito nella versione ebook. pository provinciale GMM, Gestione Concluso il progetto, insieme alla multimedia. soddisfazione di aver restituito alla Il sistema di visualizzazione online comunità trentina e a tutti gli in- adottato nel sito garantisce una resa teressati un prezioso patrimonio delle immagini ottimale e consente documentale, restano ora aperte la visualizzazione non solo dei testi, interessanti possibilità di indagine ma anche della mappe topografiche e di studio del territorio trentino in e dei registri manoscritti, restituen- relazione sia all’evoluzione del con- doci tutto il valore della Carta vitico- cetto di vocazionalità viticola, sia dei la sia in termini informativi e di do- parametri climatici e ambientali, an- cumentazione, sia valorizzandone la che mediante le moderne tecnologie bellezza grafica, un omaggio concre- GIS. to alla qualità e al rigore del lavoro La disponibilità di un’ “istantanea” di Rebo Rigotti. della viticoltura trentina del pas- Il rilevamento archivistico delle in- sato così ricca di informazioni può formazioni presenti nei documenti costituire un’importante base di co- originali e il trattamento per il rico- noscenza per la pianificazione della noscimento ottico dei caratteri nei viticoltura futura. file digitalizzati hanno consentito di mettere a disposizione sul sito un database per la consultazione e la ricerca delle informazioni attra- verso i nomi di località, comune e vallata viticola. A questo si è voluto aggiungere un ulteriore criterio di ricerca per vitigno, che è possibi- le effettuare sia attraverso il nome delle varietà come rilevate nel 1950, sia per il nome ufficiale attualmente riconosciuto, grazie al lavoro di revi- sione e alla standardizzazione delle denominazioni effettuata alla luce delle conoscenze ampelografiche e genetiche correnti. Il sito è consultabile da tutti attra- verso un’interfaccia amichevole e responsiva ed è corredato da infor- mazioni di natura archivistica, tecni- co-viticola , dalla biografia di Rebo Rigottie e da sintesi storiche sulla viticoltura del Novecento. Inoltre, è disponibile online a testo completo una selezione della biblio- grafia che nel tempo ha accompa- gnato e commentato il progetto del- La carta dei terreni del comune di la Carta viticola, oltre che un nuovo

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 77 Una lettera dal Convitto

Oltre alla scuola e ai Centri di Ricer- tutto volume, dedicandosi allo sport e NOEMI MEDICI ca e Innovazione conosciuti in tutto il a giochi in compagnia. Studentessa V A GAT mondo, all’interno della Fondazione Negli anni le persone cambiano e con Edmund Mach è compreso il Convitto essa cambiano anche le amicizie e i che offre un alloggio agli studenti, pro- rapporti che ci aiutano a scoprire nuo- venienti da tutto il Trentino e da alcu- vi lati di noi stessi, facendoci capire ne regioni d’Italia, che altrimenti non che ognuno di noi è parte di qualcosa potrebbero frequentare i corsi offerti di più grande. dall’Istituto agrario. Avendo incontrato così tanti ragazzi e Il convitto però non è soltanto il luogo condiviso con loro la nostra quotidia- fisico che ospita noi ragazzi, ma è so- nità ci siamo resi conto che per molti prattutto una seconda casa, il luogo in di noi il convitto è un qualcosa di pia- cui cresciamo e ci formiamo sia come cevole e sicuro che ci permette di con- studenti che come persone. centrarci su noi stessi, vivendo quasi Vivere in convitto significa fare i conti una vita parallela a quella in famiglia. con le esigenze degli altri che, in alcuni Nonostante ciò, la nostalgia a volte casi, sono molto diverse dalle nostre si fa sentire, ci mancano i genitori, gli e che richiedono un grande spirito di amici del paese, le cose che abbiamo adattamento. C’è chi vuole concen- lasciato a casa e le nostre vecchie abi- trarsi esclusivamente sullo studio, chi tudini. La componente, importante, femminile invece punta a godersi il più possibi- A questo punto però i compagni, ma degli studenti convittori le gli anni definiti da molti come i più anche gli assistenti che, con grande belli della vita, ascoltando musica a pazienza, ci seguono fino alla fine

78 del nostro percorso, ci danno una il tempo realizziamo che il convitto è mano ricordandoci perché siamo qui un’opportunità da non perdere perché e anche se a volte ci sentiamo un po’ da qui noi studenti iniziamo a costrui- stretti, specialmente noi ragazze, con re il nostro futuro.

I ragazzi del Convitto vincitori della College Cup

Momento musicale durante la festa di carnevale organizzata in Convitto

L’aula magna del Convitto durante una conferenza

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 79 La Biblioteca per la scuola

Sono molte le attività in presen- Tema dell’anno: diversità e rispetto. ALESSANDRA LUCIANER za organizzate dalla biblioteca per Sul sito web alla pagina “Leggi con Responsabile Ufficio Biblioteca, studenti e docenti nel periodo sco- noi” si possono consultare i titoli dei Servizio Sistemi Informativi, lastico. libri, la graduatoria dei più letti, le Organizzazione e Comunicazione Accanto a tutte le attività e ai servizi foto degli incontri. di base, due sono i nostri focus prin- Nell’assemblea di fine anno sono cipali: la promozione della lettura e stati premiati i grandi lettori: la formazione alla ricerca e utilizzo 1. Alberto Nicoletti, Cl. I E ITA delle informazioni. 2. Roberto Fattorini, Cl. IV VE ITA 3. Costanza Salvetti, Cl. IV A PT ITA La lettura, passione 4. Nicole Weiss, Cl. III B TIA FP da coltivare… 5. Chiara Corradi, Cl. II B TIA FP ... per diventare lettori appassionati, critici, protagonisti delle proprie scel- Cercare informazioni, te, in un clima di libertà. una competenza La settimana di promozione della da apprendere lettura si è svolta, come tradizione, La società dell’informazione e il nell’ultima settimana di ottobre, mondo delle professioni, complessi mese internazionalmente dedicato e in continua evoluzione, richiedono alle biblioteche scolastiche. nuove competenze trasversali che Dal 27 al 30 ottobre le nuove propo- la scuola deve poter offrire. In que- ste di lettura, distinte per le 20 classi sto ambito la biblioteca garantisce Attività di formazione in biblioteca del biennio e le 24 del triennio, sono un contributo importante propo- state presentate a circa 950 studenti. nendosi come laboratorio e pale-

80 Attività di formazione in biblioteca

stra per imparare a cercare e utiliz- ottobre e giugno, sono state organiz- zare le informazioni in modo critico zate 29 mostre con bibliografia e si- e consapevole, per trasformarle in tografia segnalata per celebrare, tra conoscenza personale e capacità di le altre, la Giornata mondiale dell’a- sostenere autonomamente l’appren- limentazione, dei Diritti dell’infanzia dimento lungo tutto l’arco della vita. e dell’adolescenza, della Memoria e L’offerta formativa della Biblioteca del Ricordo, della Donna, la Giorna- comprende: ta internazionale delle Foreste, della - incontri di prima conoscenza della Poesia, delle Vittime di mafia, della biblioteca per le classi prime; Terra, della Biodiversità, del Fascino - seminari di formazione all’uso del- delle piante, il Maggio dei libri... le risorse e alla ricerca bibliogra- Di tutte viene data notizia nella se- fica per le classi del triennio, con zione News del sito web. particolare attenzione alle classi La biblioteca è accessibile a tutti. finali in preparazione della tesina Tra settembre e giugno è aperta 6 di diploma, ma anche agli studenti giorni su 7, da lunedì a sabato per universitari, dell’Alta formazione, a complessive 40 ore settimanali. tesisti e dottorandi In luglio e agosto solo al mattino. - supporto individualizzato, su ap- Info: www.fmach.it/biblioteca, sulle puntamento. pagine facebook, instagram e anoobi Oltre al servizio di reference perso- per Biblioteca Fondazione Mach. nale, nel corso dell’a.s. 2014/15 sono state erogate circa 50 ore di attività strutturata che hanno coinvolto 23 classi. Le lezioni sono state svolte in biblioteca e in aula di informatica, su argomenti di ricerca concordati con i docenti, con il supporto di presen- tazioni e tutorial preparati ad hoc. Un portale interno rende disponibili tutti i materiali per la consultazione individuale.

Mostre bibliografiche Per promuovere una maggior co- noscenza della biblioteca e del suo patrimonio storico e moderno, oltre che per offrire occasioni di riflessio- ne e approfondimento su tematiche di attualità, nel corso dell’anno la bi- blioteca propone mostre bibliogra- fiche a tema, con relative sitografie. Mostre bibliografiche a tema Nell’anno scolastico 2014/2015, tra

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA 81 Vigneti di Weizacher dietro la scuola foto di Mauro Bragagna IL MONDO DEL LAVORO Curiosità e disobbedienza agli schemi

Intervista ad Emilio Pedron, ex studente dell’ex corso S di viticoltura ed enologia dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige

Con l’anno scolastico 2014-2015 si è chiuso il lungo ciclo del cosiddetto corso S in viticoltura ed enologia dell’Istituto agrario di San Michele che tanti diplomati ha ROBERTA BERNARDI prodotto nel corso di oltre mezzo secolo di vita (i primi maturati sono stati omag- Docente di Materie letterarie giati nel n. 4 dell’Annuario CIF, ndr). Ci sembrava opportuno onorare la conclusione del percorso con un’intervista ad Emilio Pedron, illustre membro della viticoltura nazionale e non solo. Il curriculum di Emilio Pedron è di per sé garanzia di eccellenza.

Nato a Cles, Val di Non, il 13 giugno 1945 TITOLI Diploma di Enologo presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige

84 INCARICHI Da gennaio 2014 Amministratore Delegato Bertani Domains srl Da marzo 2012 Amministratore Delegato Tenimenti Angelini Dal 1.12.2011 Presidente e Amministratore Delegato della Cav. G.B. Bertani srl 1996 - 2011 Amministratore Delegato del Gruppo Italiano Vini 1986 - 1996 Direttore Generale Gruppo Italiano Vini 1981 - 1986 Direttore Tecnico Gruppo Italiano Vini

ALTRI INCARICHI 2002 – 2008 Presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella Dal 2007 Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN) Dal 2010 Vice Presidente Unione Italiana Vini 2004- 2008 Presidente del Centro Nazionale Vini Passiti – Montefalco (PG) Membro dell’Accademia della Vite e del Vino

Dott. Pedron, domanda d’emblée: quale la Sua lettura del settore enologico italiano attuale? Il settore vitivinicolo italiano è preparato e commercialmente adeguato alle esi- genze di mercato, la disomogeneità si presenta nella cultura degli operatori. Gli operatori di settore si approcciano in tali e tanti modi diversi al consumatore da vanificare risultati che dal punto di vista dell’immagine e dei prodotti sareb- bero più che positivi... Mancano coesione e organicità, in buona sostanza, nella preparazione di base.

Quindi, dal Suo punto di vista, è un problema di formazione! La formazione è fondamentale. La difficoltà del mondo vitivinicolo oggigiorno è la sua cultura: manca una preparazione di ampio respiro. Non è più sufficiente l’insegnamento scolastico in sé perché il mondo in cui si entrerà, quello del vino, ha bisogno di grande apertura mentale. Visitare il mondo, e non quello di set- tore, è regola aurea a mio avviso. Le faccio un esempio: nella mia carriera mi è capitato più volte di assumere personale estraneo al settore vitivinicolo, quindi non con una preparazione specialistica, per ragioni di flessibilità. Non sempre, ma l’over-specialization non si dimostra duttile all’occorrenza. Sa qual è la cosa più importante che riguarda il vino? Il saperlo raccontare. La competenza narrativa è tutto; e questa viene da una cultura più ampia.

Vista dall’alto dell’Istituto di San Michele e dei vigneti circostanti

IL MONDO DEL LAVORO 85 Il Weizacher in primavera (le campagne dietro l’Istituto Agrario di San Michele a/A)

Interessante quest’idea del vino raccontato… Nell’era di internet è più facile leggere un vino che degustarlo; per tale moti- vo ribadisco che la dimensione narrativa è quasi più importante del prodotto. La nuova frontiera del nostro mestiere, dell’enologia è la qualità percepita del produttore non quella del prodotto. Come sottolinea spesso il mio amico e compagno di corso qui all’Istituto cinquant’anni fa, professor Attilio Scienza, il consumatore ha bisogno di riferimenti certi e di sicurezza che non possono venire dal vino ma dal suo produttore (la trasparenza nel farlo, la coerenza, l’organicità, l’armonia…). Dagli ani Ottanta e fino al Duemila abbiamo sensibilmente aumentato quantita- tivamente il prodotto ma la qualità è stata frutto di un tecnicismo un po’ troppo disinvolto: certe firme blasonate erano forse discutibili! Per me tutto questo non è più, non ha più ragione d’essere.

Quindi, alla luce di tali considerazioni, quali ritiene siano le figure profes- sionali del settore vitivinicolo del futuro? In primis, il capo cantina, attualmente commutatosi nell’ “enologo dalle mani sporche” perché la differenza vera la fa chi con passione, competenze e testa mette le mani in pasta, sporcandosele appunto… Quindi, l’uomo di settore che sa interpretare il mercato, figura che non è iden- tificabile nel venditore né nell’uomo di marketing. Mi riferisco a colui che è in grado di mettersi in sintonia con le altre culture, di entrare in e creare sinergia con esse riuscendo così a cogliere l’evoluzione delle situazioni. L’enologo dal camice bianco per me ha fatto il suo tempo; ribadisco il concetto che la preparazione dev’essere più ampia del mero specialismo: il consulente “volante”, anche gli “Winemakers” famosi, senza le figure cui ho appena fatto cenno, non fanno nulla!

Ravvisa differenze nella preparazione del personale di settore tra il tempo in cui si è diplomato Lei e oggi? Io mi sono sempre sentito molto preparato nelle attività tecnico-pratiche, anzi, sinceramente più preparato degli altri; ma percepivo un difetto nella cultura di base. Professionalmente non ho mai avvertito inadeguatezza; e ho fatto un vanto ed un onore dell’aver frequentato San Michele: la qualità della mia prepa- razione si è distinta spesso, devo ammettere. Pensi che sono stato assunto dalla Chianti Ruffini ancor prima di diplomarmi! Durante la gita di fine corso – allora

86 Grappoli di Traminer nella vigna dietro il PRC

si chiamava così – a Santa Maria della Versa il Preside Manzoni mi raccomanda, insieme ad un altro paio di ragazzi: e a metà maggio ero già assunto. Per tornare alla preparazione, la nozione è la via più facile; la cassetta degli attrezzi, per un buon operatore del settore, non può essere costituita solo da nozioni bensì da competenze, anche di tipo umanistico: la flessibilità culturale e mentale infatti rende molto duttili e polivalenti e su di esse è possibile impian- tare poi competenze tecniche specifiche.

Quali le sue parole d’ordine nel corso della Sua vita professionale? La curiosità, sempre. Il nostro è un mestiere che non finisce mai (dalla cena con gli amici alla messa la domenica allorquando incontri il contadino sul sagrato…). Se non hai l’input della curiosità, del desiderio di conoscere, di sapere, quasi il capriccio di imparare non vai molto lontano… Il mio carattere consiste nel salire scalino dopo scalino sospinto dalla curiosità e dall’ordine anche! Dimenticavo: non obbedire, l’altro diktat della mia vita professionale; non in modo anarchico, intendiamoci! È cercare di mettersi nelle condizioni di non do- ver e/o poter ubbidire. Non obbedire qualora questo significhi andare contro la verità, specie la propria!

REGOLA IX.

Non fi deve mai obbedire a neffuno in “ pregiudizio della verità . “ Anche quefta è una regola importantiffima , quanto è più che evidente . La verità è un pu- ro bene , che non fi può violare per obbedien- za ( Reg. III. ) : un comando contrario alla verità farebbe ingiufto , e però non può mai obbligare ad obbedire ( Reg. IV. ) . La verità Emende sincere di un cherico lombardo inoltre è come il fondamento d’ ogni virtù, poi- alle Annotazioni pacifiche che possono chè non vi è virtù dove non è verità . servire di risposta ad altri somiglianti libelli usciti finora alla luce. Tomo 1. [-3.]

IL MONDO DEL LAVORO 87 Vista su Cape Town e Table Mountain da Signal Hill foto di Alessandro Condini Mosna UNO SGUARDO SUL MONDO What goes around comes around: “Be the Change You Want to See” at TEDxTrento

Life is a never ending journey in the whole community around us knew pursuit of happiness: we know that about such an issue. and we wanted to make sure our Once in California, then, we travelled project lasted as long as possible. the whole state to see how it copes “Be the Change You Want to See”, with climate change (as the state this is the name of the project that is perhaps one of the most severe- allowed 16 students of our school ly hit by it) and we met technicians, BARBARA CENTIS to go to California, in June 2013. The technologists and researchers to talk CLIL Science teacher project showed how commitment about it. and effort can pair up to make that When we came back, at the airport, little change needed in the media we decided to find some other ways era, through personal example. The to make sure our role of climate am- project was all about climate change bassadors wouldn’t fade away and so and its tremendous impact on future we straight thought about TED. It is agriculture: we needed to remind the the acronym for Technology Enter- whole world how today’s actions can tainment Design which is a platform impair tomorrow’s reaction. we often use in CLIL classes as it Us on stage We therefore used social media, triggers creativity and enhances pos- Noi sul palco multimedia tools and community itive thoughts. It is a no-profit organ- outreach meetings to make sure the isation devoting to spreading ideas

90 in the form of short, powerful talks Mrs B. Centis speaking at TEDxTrento covering almost 100 topics in more La professoressa B. Centis al TEDxTrento than 100 languages. It is a global community welcoming people seek- ing a deeper understanding of the world through the power of ideas to change attitudes, lives and ultimately the world. Independently run TEDx- events help spreading this initiative in communities around the world and so when we learnt a TEDx event was about to happen in Trento we decid- ed to send in our application. Once it got accepted, we started writ- ing the script of our speech which was supposed to last not more than ten minutes as required by the TED format. On November 22nd we were ready volunteered in the TEDx even with to make our speech with six of us catering and logistics. It was great speaking onstage and the rest stand- to share this moment with a wider ing on the background: we were group and it gave them, not only us, very nervous because the idea to the chance to meet very interesting be recorded and seen by millions of people among the speakers and the people and translated in a hundred public. They have also met many Uni- languages seemed to us to be quite versity students who were also volun- terrific. teering at the event so they had the The whole even happened at the Te- chance to get closer to the “world atro Sociale in Trento and our speech after graduation”. The whole event was featured among other twelve finished at the Muse where staff and very interesting ones (see recordings speakers joined for dinner in the at https://www.youtube.com/play- magic atmosphere of the building. list?list=PLxhGwJgi4dRBXnJpS80bm- We are not yet done with the “Be the s58pnrClXKiU). Change You Want to See” project: Because ours has always been a the Researchers Night 2015 will host teamwork, we wanted to involve us too in September 2015 but TEDx as many people as possible so we is definitely another success for the brought 21 schoolmates of ours that California team!

Special thanks to the students of the “Be the Change You Want to See” Project: Alessandro Abram, Lisa Andreatta, Emiliano Anesi, Miriam Bertoldi, Arianna Bevilacqua, Alessia Castellan, Nicola Fabiano, Matteo Fedeli, Davide Gabardi, Lorenzo Iori, Petra Nardelli, Anna Paoli, Erika Sebastiani, Christian Tondini, Nicola Zanon, Patrick Zappini

Many thanks to the volunteers of the TEDXTrento: Battisti Emanuele, Berlanda Ezio, Parisi Riccardo, Benedetti Matteo, Pontati Paolo, Pezzè Giacomo, Maffei Thomas, Bonavida Arianna, Dallago Alex, Donati Tommaso, Pacher Daniele, Penasa Marianna, Sontacchi Samuele, Tomasi Martina, Capraro Marta, Zappini Silvia, Puntscher Marie Sophie, Zanini Giacomo, Sandri Laura

UNO SGUARDO SUL MONDO 91 Si raccoglie ciò che si semina “Sii il cambiamento che vuoi vedere” al TEDxTrento

La vita è un viaggio senza fine alla ri- comunità globale che accoglie per- BARBARA CENTIS cerca della felicità: noi lo sappiamo sone in cerca di una più profonda Docente CLIL di Scienze Naturali bene, per questo volevamo assicu- cognizione del mondo attraverso la rarci che il nostro progetto durasse forza delle idee e allo scopo di cam- il più a lungo possibile. biare atteggiamenti, la vita e, in ul- “Sii il cambiamento che vuoi vedere”: tima analisi, il mondo. La gestione questo è il titolo del progetto che ha indipendente degli eventi TEDx ha permesso a 16 studenti della nostra aiutato a diffondere questa iniziati- scuola di andare in California nel va nelle comunità di tutto il mondo; mese di giugno del 2013. Il progetto così, quando abbiamo appreso che ha dimostrato come l’impegno e lo un evento TEDx avrebbe avuto luogo sforzo possano unirsi fino a produrre a Trento, abbiamo deciso di inviare la quel piccolo cambiamento necessa- nostra domanda. rio in quest’era dei media, attraverso Una volta accettata, abbiamo iniziato l’esempio personale. Il progetto ver- a scrivere il testo del nostro discorso teva tutto sul cambiamento climatico che doveva durare non più di dieci e sull’enorme impatto di questo sul minuti, come richiesto dal formato futuro dell’agricoltura: abbiamo bi- TED. sogno di ricordare al mondo intero Il 22 novembre eravamo pronti a fare come le azioni di oggi possono com- il nostro discorso: sei di noi avrebbe- promettere la reazione di domani. ro parlato sul palco e il resto in piedi, Abbiamo quindi utilizzato i social me- sullo fondo; eravamo molto nervosi dia, gli strumenti multimediali e gli perché l’idea di essere ripresi e visti incontri di sensibilizzazione nei con- da milioni di persone, tradotti in un fronti della comunità per assicurarci centinaio di lingue, ci sembrava ab- che tutti intorno a noi conoscessero bastanza terrorizzante. il problema. Il tutto è accaduto al Teatro Sociale Una volta in California poi, abbiamo di Trento e il nostro discorso è stato viaggiato per l’intero stato per vede- menzionato fra i dodici più interes- re come si fa fronte al cambiamento santi (vedi le registrazioni a https:// climatico (dal momento che quello www.youtube.com/playlist?list=PLxh- Stato è forse uno dei più gravemen- GwJgi4dRBXnJpS80bms58pnrClXKiU). te colpiti da questo punto di vista) e Poiché il nostro è sempre stato un abbiamo incontrato tecnici, tecnologi lavoro di squadra, abbiamo voluto e ricercatori per parlarne. coinvolgere quante più persone pos- Quando siamo tornati, in aeroporto, sibile: così abbiamo portato 21 com- abbiamo deciso di trovare altri modi pagni della nostra scuola che, volon- per assicurarci che il nostro ruolo di tariamente, hanno svolto al TEDx un ambasciatori del clima non svanisse servizio di catering e hanno gestito la e così abbiamo pensato direttamen- logistica dell’intervento. È stato fanta- te a TED. Quest’ultimo è l’acronimo stico condividere un simile momento di Tecnologia Entertainment Design, con un gruppo più ampio: il che ha una piattaforma che usiamo spesso dato a tutti, non solo a noi ex della nelle classi CLIL perché stimola la California, la possibilità di incontrare creatività e migliora i pensieri posi- persone molto interessanti presenti tivi. Si tratta di una organizzazione tra i relatori e il pubblico. Abbiamo no-profit che si dedica a diffondere poi fatto la conoscenza di molti stu- le idee in forma di brevi e potenti denti universitari anche loro volon- colloqui che coprono quasi 100 ar- tari presso l’evento: ciò ha favorito gomenti in più di 100 lingue. È una l’opportunità di avvicinarci al “mon-

92 do dopo la laurea”. L’intero evento cambiamento che vuoi vedere”; infat- si è concluso presso il Muse dove il ti il progetto La Notte dei Ricercatori personale e gli speakers si sono dati 2015 ci ospiterà anche nel mese di appuntamento per la cena, nella ma- settembre 2015; certo è che TEDx è gica atmosfera dell’edificio. sicuramente un ulteriore successo Non abbiamo ancora finito con “Sii il per la squadra della California!

Si ringraziano gli studenti del progetto “Sii il cambiamento che vuoi vedere” Alessandro Abram, Lisa Andreatta, Emiliano Anesi, Miriam Bertoldi, Arianna Bevilacqua, Alessia Castellan, Nicola Fabiano, Matteo Fedeli, Davide Gabardi, Lorenzo Iori, Petra Nardelli, Anna Paoli, Erika Sebastiani, Christian Tondini, Nicola Zanon, Patrick Zappini

e gli studenti volontari al TEDXTrento: Battisti Emanuele, Berlanda Ezio, Parisi Riccardo, Benedetti Matteo, Pontati Paolo, Pezzè Giacomo, Maffei Thomas, Bonavida Arianna, Dallago Alex, Donati Tommaso, Pacher Daniele, Penasa Marianna, Sontacchi Samuele, Tomasi Martina, Capraro Marta, Zappini Silvia, The whole team at TEDxTrento with our Puntscher Marie Sophie, Zanini Giacomo, Sandri Laura volunteers Tutta la squadra al TEDxTrento, con i nostri volontari

UNO SGUARDO SUL MONDO 93 COMENIUS Project: a two year perspective BARBARA CENTIS CLIL Science teacher Docente CLIL di Scienze Naturali Progetto COMENIUS: BOGLARKA FENYESI-KISS due anni di prospettiva Freelancer by CIF Collaboratrice a progetto del CIF

SLIDE 1 SLIDE 1 As documented by last year’s Annu- Come documentato nell’Annuario COMENIUS MULTILATERAL SCHOOL PARTNERSHIP ario, our school has been engaged in dello scorso anno, la nostra scuola è

My culture, Your culture the Comenius project “Your culture, stata impegnata nel progetto Come- Europe’s future (in) agriculture Call 2013 my culture, Europe’s future (in) agri- nius “La vostra cultura, la mia cultura, culture”. This is the second and final il futuro dell’Europa (in) agricoltura”. year, which was presented in 2013, Questo è il secondo e ultimo anno del

Barbara A. Centis and we would like to give a brief progetto, avviato nel 2013: vorremmo Aula Magna @ CIF FEM- CD May, 22 nd 2015 overview of what it has been and pertanto offrire una breve panorami- represented for our school. ca di ciò che è stato e di cosa esso ha rappresentato per la nostra scuola.

SLIDE 2 SLIDE 2 OVERVIEW The project officially started off in Il progetto ha preso ufficialmente il

• Durata: September 2013 and ended in June via nel mese di settembre del 2013 settembre 2013 - giugno 2015

• Scuole coinvolte: 2015. The schools involved are the e si è concluso nel giugno 2015. Le Caykur Ortaokulu (TURCHIA); Zespol Szkol (POLONIA); ones you see on the slide: being an scuole coinvolte sono quelli presenti Osnovo Uchiliste (BULGARIA); Gymnasium Engen (GERMANIA); Fondazione E. Mach (ITALIA). European project, the team managed sulla slide: essendo un progetto eu-

Non hanno ottenuto il finanziamento: to include schools from Western and ropeo, il team è riuscito a includere Gymnasio Me Lykeiakes (GRECIA) e Liceul Technologic Bailesti (ROMANIA) Eastern Europe for a better integra- scuole dell’Europa occidentale e di tion from the bottom. quella orientale per una migliore in- tegrazione proprio dalle fondamenta.

SLIDE 3 SLIDE 3 Kick off meeting (Lago di Costanza, Every Comenius project starts with a Ogni progetto Comenius inizia con novembre 2013) kick-off meeting where participants una riunione introduttiva in cui i par- • Homevisits: meet up and discuss about activities, tecipanti si incontrano e discutono Italia: 24/28 febbraio 2014 Polonia: 13/17 ottobre 2014 Germania: 1/5 dicembre 2014 dates and targets in common and circa le attività, le date e gli obiettivi, Bulgaria: 2/6 marzo 2015 Turchia: 4/8 maggio 2015 for each country. che devono essere condivisi. It had been decided that hosts Era stato deciso che ogni stato ospi- *EVERY COUNTRY School garden, Comenius corner, VIMEA, presentations would have presented their coun- tante avrebbe presentato una pa- * ITALY Due edizioni del giornalino del progetto, Incontri con genitori sullo stato dell’arte del progetto (3 volte) try’s agriculture during their respec- noramica sulla propria agricoltura tive homestay. We met halfway (in durante il periodo di visita. Germany, by the Constance Lake) La prima volta ci siamo dunque in- and drew the home visit dates in contrati a metà strada (in Germania, each individual country. sul Lago di Costanza) e stabilito le One thing that stroke us is the fact date di ritrovo in ogni singolo pae- that even if schools are in the same se. Una cosa che ci ha colpito è che, continent, they have different sched- anche se le scuole sono nello stes-

94 ules so it was tough to find suited so continente, hanno organizzazioni dates that would put everyone at orarie diverse e quindi è stato diffici- ease. le trovare date adatte che mettesse- ro tutti d’accordo.

SLIDE 4 SLIDE 4 COMENIUS kids We have decided to involve 16 Vo- Si era deciso di coinvolgere 16 stu- cational Training students for this denti della Formazione Professiona- 16 STUDENTI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, SELEZIONATI PER MERITO (RISULTATI TEST INGLESE) DALLE CLASSI PRIME project as they don’t often get the le in tale progetto in quanto spesso • 1ATIA (ora 2ATIA): Marinelli Lorenzo, chance of experiencing exchanges. questi ragazzi non hanno la possibili- Martinelli Federico • 1BTIA (ora 2BTIA): Corradi Chiara, Fedrizzi Cecilia, Vettori Klaus They have been selected from the tà di sperimentare scambi. Sono stati • 1AOTA (ora 2AOTA): Gentilini Nicola, Rinaldi Lorenzo, Timis V. Lonel, Vadagnini Ludovica first classes, thanks to a skimming selezionati dalle prime classi, grazie • 1BOTA (ora 2BOTA): Cristan Marco • 1ALI (ora 2ALI): Cristoforetti Davide, Debiasi Nicola, Failoni denni, Gius Giacomo, Rigacci Moreno, done by their English teachers pro- ad una scrematura fatta dai loro in- Roldan S. Fabian INCONTRI POMERIDIANI (TOT. 22 ORE IN DUE ANNI) viding they had accepted the duty segnanti di inglese che avevano an- PER FARE LE ATTIVITa’ DI PROGETTO of meeting up for some afternoon che accettato di incontrarli per alcune activities to prepare. Right from the attività pomeridiane extra-curriculari first meetings, they were asked to set preparatorie al Comenius stesso. Sin forth their expectations for the pro- dai primi incontri è stato chiesto di ject (see the Post It notes on the pic- esporre le loro aspettative rispetto al ture) to then see if they would have progetto (si veda il post it sulla foto) been met by the end of the project. per poi verificare se queste sarebbe- ro state raggiunte entro la fine del progetto stesso.

SLIDE 5 SLIDE 5 TIMELAPSE Here you can see the time-lapse of the Ecco illustrata la durata del progetto, project with the dates of the homestay con le date delle sistemazioni in ogni in each individual country. They repre- singolo paese: sono i momenti in cui sent the moments when the students gli studenti di ogni stato hanno avuto of each country would have had the la possibilità di visitare gli altri. chance to visit the other countries.

SLIDE 6 SLIDE 6 We had the chance to be the first Abbiamo avuto l’opportunità di esse- ones to be visited and this was fine re i primi ad essere visitati e ciò ci ha because we could set the trend for permesso di fare “tendenza” rispetto the following homestay. all’ospitalità delle famiglie. Come de- As decided during the kick-off meet- ciso nel corso della riunione d’avvio, i ing, trips would have had to last for viaggi sarebbero dovuti durare 5 gior- 5 days (including 2 for the travelling) ni (di cui 2 per il viaggio), e avrebbero and were supposed to give as much dovuto dare il più possibile una visio- as possible an overview of the agri- ne d’insieme del settore agricolo del ITALIA, FONDAZIONE E. MACH culture in the country. paese visitato. Quindi abbiamo deciso Teachers Mrs. Centis, Piotto, Celestini, Therefore we decided to show the di mostrare tutta la Fondazione Ed- Barioni & Sottil; Mr. Di Martino; whole of the Fondazione to our mund Mach ai nostri ospiti il martedì, Special thanks al gruppo ALI guests on Tuesday, while on Wednes- mentre il mercoledì e il giovedì abbia- day and Thursday we reached some mo conosciuto alcune attività agricole farming activities nearby that could nei dintorni, attività rappresentative be representative of our country and del nostro Paese e della regione Tren- region. tino Alto-Adige.

UNO SGUARDO SUL MONDO 95 SLIDE 7 SLIDE 7 When we visited Poland we had the Quando abbiamo visitato la Polonia chance to visit some farms along with abbiamo avuto la possibilità di cono- the area around the town where our scere alcune aziende agricole della twin school lies. It had been a great zona intorno alla città in cui si trova- experience that gave us the oppor- va la nostra scuola gemella. È stata tunity to tighten the bonds among una bella esperienza che ci ha offerto students, that were getting closer l’opportunità di stringere legami con and closer. gli studenti stranieri, avvicinandoci molto a loro. POLONIA, ZESPOL SZKOL Teachers Mrs. Piotto & Sottil

SLIDE 8 SLIDE 8 Germany was the country we La Germania è stata il paese che thought could have been closer to pensavamo più vicino a noi a livello our own and, in fact, we prove to be agricolo: e, in effetti, avevamo ra- right. The agriculture patterns we gione. I modelli di agricoltura che saw reminded us of home so we en- abbiamo visto ci hanno ricordato joyed our homestay till the last min- la nostra realtà e così abbiamo ap- ute. We reached the twin school by prezzato il soggiorno fino all’ultimo. van, while in all the other cases we Abbiamo raggiunto la scuola gemel- have to catch a flight. la tramite un pullmino, mentre in GERMANIA, GYMNASIUM ENGEN tutti gli altri casi abbiamo viaggiato Teachers Mrs. Celestin & Sottil & Mr. Russo in aereo.

SLIDE 9 SLIDE 9 The visit to Bulgaria had been a great La visita in Bulgaria è stata una gran- experience because the country was de esperienza perché il paese ci era pretty unknown to us. We have found piuttosto sconosciuto. Abbiamo tro- very nice guests that lived in a coun- vato ospiti davvero carini che vivono try which is difficult to believe being in una realtà che è difficile credere in Europe: the Bulgarian agriculture europea; l’agricoltura bulgara è molto is very basic and reliant mainly on semplice e si basa principalmente su staple food, no mechanization had alimenti di base, senza una gestione been detected but great opportuni- meccanizzata, ma con grandi poten- BULGARIA, OSNOVO UCHILISTE ties may arise from there. zialità. Teachers Mrs. Centis & Mr. Di Martino

SLIDE 10 SLIDE 10 LAST HOMEVISIT: TURCHIA! And now, on to the final homestay, Ed ora, a conclusione dei soggiorni, 6 CRITERI, UN INSEGNANTE PER HOMEVISIT ATTRIBUISCE PUNTEGGIO DA 1 A 5: • Comportamento pre uscita we ought to spend a word on how dovremmo spendere una parola su (preparazione presentazioni, coinvolgimento..) • Comportamento in uscita (ritardi, puntualità, presentazione Ppoint..) students were involved in the deci- come gli studenti sono stati coinvolti • Socializzazione con altri studenti pre uscita (attivo nella creazione di un buon clima di gruppo) sion making process. Students were nel processo decisionale. Essi hanno • Socializzazione con altri studenti in uscita (attivo nella creazione di un buon clima di gruppo) • Disponibilità given the opportunity to chose the avuto la possibilità di scegliere il pa- (flessibilità, disponibile al lavoro pomeridiano, coinvolgimento..) • Affidabilità country they would have liked to vis- ese in cui sarebbero voluti andare, (affidabile negli orari e compiti) • Post visita (lo studente è rimasto comunque coinvolto nel progetto anche dopo l'uscita, collaborando) it while the last visit (Turkey) was left mentre l’ultima visita (la Turchia) è

*WINNERS: Marco Cristan (2BOTA); Nicola Debiasi & Giacomo Gius (2ALI) as bonus/prize for those who could stata lasciata come bonus / premio be spotted for their interest and atti- per coloro che erano stati ricono- tude. All the teachers involved in the sciuti meritevoli per interesse e at- project were asked to express a mark teggiamento. A tutti gli insegnanti based on the criteria you see on the coinvolti nel progetto è stato chiesto slide so that the three highest marks di esprimere un voto in base ai crite-

96 would give three students the chance ri che si vedono sulla slide di modo to come to Turkey. As you can see che i tre voti più alti avrebbero dato from the slide they were really hap- a tre studenti la possibilità di venire py: no wonder, they had the chance in Turchia. to visit two countries and see their Come si può vedere dalla diapositiva European brothers for two times! i ragazzi erano davvero felici: non c’è da stupirsi, hanno avuto la possibilità di visitare due diversi paesi e vede- re i loro fratelli europei per ben due volte!

SLIDE 11 SLIDE 11 The Turkish homestay has been very Il soggiorno turco è stato piuttosto nostalgic because students knew that malinconico perché gli studenti sape- was the (official) last time to hang vano che era l’ultima volta (ufficiale) around together. per apprendere viaggiando. We had the chance to scan the Turk- Abbiamo avuto la possibilità di ese- ish agriculture as the area where the guire l’analisi del settore agricolo school lies is characteristic for tea cul- turco perché l’area in cui la scuola si tivation but also to enjoy as we did trova è caratteristica per la coltiva- lots of interesting activities connected zione del tè; ma anche per gioire di TURCHIA, CAYCUR ORTAOKULU to the environment (like, for example, un sacco di attività interessanti lega- Teachers Mrs. Centis & Mr. Artuso rafting). te all’ambiente (come, ad esempio, il rafting).

SLIDE 12 SLIDE 12 CONSIDERAZIONI Every exchange and twinning project Ogni progetto di scambio e di gemel- is a special one but we think ours laggio è speciale, ma noi riteniamo il have been the most special. It has nostro sia stato in particolar modo given Vocational Training Students speciale. Ha dato agli studenti della to see there was a whole world out- formazione professionale l’occasio- side there that could give them the ne di scorgere un intero mondo al di • Public Speaking • Tecniche agricole in altri paesi chance of growing from a personal fuori della loro realtà, occasione per • Viaggiare • Cultura ad professional point of view. Pres- crescere da un punto di vista profes- • Senso dell’Europa entations gave them to opportunity sionale e personale. Le presentazioni to train their Public Speaking skills hanno offerto loro l’opportunità di and to feel that Europe is not just an affinare le loro abilità di parlare in invention of people in Bruxelles but pubblico e di sentire che l’Europa non a thread that connects countries and è solo un’invenzione di qualcuno a people for a common and shared Bruxelles, ma un filo che collega i pa- project. esi e le persone per un progetto co- mune e condiviso.

SPECIAL THANKS SLIDE 13 SLIDE 13 • Coordinatori e Preside FEM per aver creduto e sostenuto questo progetto; • Mrs. Celestini, Piotto, Sottil e Mr. Di Martino, Russo, Artuso per aver collaborato We could not have had such a blast Non avremmo avuto una tale rica- alla buona riuscita del progetto; • Mrs. Boglarka per aver ideato il progetto; • Il gruppo ALI per la disponibilità al rinfresco del primo ed ultimo giorno without the people that helped us. duta senza le persone che ci hanno • Segreteria FEM per l’organizzazione homevisit italiana e il booking viaggi (Stefania, Adriana, Alessia); • Le aziende dell’Homevisit a S. Michele (Marzadro, Coop Agraria, Caseificio Fondo, We really want to thank them from aiutato. Azienda Melchiori, Melinda) the bottom of our heart: thanks a Vogliamo davvero ringraziare tutti dal million! profondo del nostro cuore: grazie in- finite!

UNO SGUARDO SUL MONDO 97 56. Sommerskurs in Deutschland

47 ragazzi dell’Istituto agrario di San Michele appassionati di tecnologia al soggiorno estivo in Germania

In un mondo dove si denotano caren- in grado di ripercorrere il passato sul ze e desiderio di profitti illeciti parlare quale inserire attività che magari solo di cose non negative o non scandali- ora si sono rese funzionali ed inte- PIERLUIGI FAURI stiche non riscuote a volte l’interesse ressanti. Per noi la tradizione infatti, Insegnante tecnico-pratico dei media, ma noi lettori dell’Annua- oltre che storia ed affetto, è continui- di Biotecnologie e Produzioni Vegetali rio amiamo invece ricordare tutto tà... ma non solo. È più dinamicamen- e Referente per la Sicurezza e i Tirocini quanto di positivo viene fatto. te lo stimolo a fare e intraprendere in Germania Come trascurare allora il resoconto di cose nuove. un’estate intensa, trascorsa con l’im- Queste le tematiche di base del corso pegno dei nostri insegnanti, studen- estivo che, unitamente al tradizionale ti, famiglie ospitanti tedesche, Istituti soggiorno alla pari dei nostri ragazzi antichi come LWS Kaufbeuren, AWS presso le famiglie tedesche ospitanti, Immenstadt, BSZ Forchheim e di tanti ci ha visti impegnati in un denso pro- altri collaboratori? gramma di attività relative alle risorse Anche l’estate scorsa si è svolto dun- rinnovabili e al rispetto ambientale. que il nostro tirocinio, il cinquanta- Ecco allora che in aggiunta alle ormai Gruppo di studenti, insegnanti e famiglie seiesimo per l’esattezza, record che consuete attenzioni delle famiglie te- ospitanti davanti alla scuola di Kaufbeuren rimane tale e che ritengo mai sarà desche, all’affettuoso coinvolgimen- superato perché pochi sono davvero to di risposta dei nostri giovani, alle

98 lezioni che le insegnanti madrelingua Marktoberdorf. impartiscono, alla sorveglianza degli Tutti questi appuntamenti sono sta- insegnanti, in accordo con i Diretto- ti possibili grazie ai Direttori Breu- ri ed i referenti degli Istituti collabo- nig, Dosch, Hoffmann, Kirchmaier ranti, abbiamo organizzato una serie ed ai loro stretti collaboratori Herz, di appuntamenti di completamento Sewekow, non meno che ad altri che dell’attività formativa. qui non menziono, non certo meno In questa veste si è inserito con par- importanti. ticolare volontà anche il BSZ di Mar- Possiamo dire con soddisfazione che ktoberdorf che, già ospitato presso la i nostri giovani sono rimasti molto nostra provincia con visite sia presso entusiasti delle attività svolte e che l’Istituto agrario che a realtà coopera- già si sono annunciati interessati alle tive ed economiche del territorio, ha prossime edizioni, ma possiamo an- degnamente ricambiato l’accoglienza. che onorarci di un ormai collaudato In stretto rapporto con realtà con cui ed amichevole scambio di aiuto e in- già collaboriamo, è stato dato ampio formazione creatosi tra i vari Istituti. spazio alle tematiche formative e poi A noi rimane il compito quindi, di col- alle visite tecniche di diversi stabili- tivare e mantenere viva questa serie menti. di rapporti che ci danno la possibilità Forte l’interesse dimostrato dai nostri di fare una scuola d’avanguardia, in- allievi per impianti legati alla produzio- serita nel mondo della ricerca, della ne di energie come alle stalle con pro- produzione, non perdendo di vista le duzione di biogas, utilizzato in cogene- tematiche ecologiche e sociali. razione elettrica e teleriscaldamento, Assieme al nostro Dirigente, agli al- al macello MOXEL di Buchloe con forte lievi, alle loro famiglie, agli insegnanti sviluppo delle tecniche depurative, alla accompagnatori che, oltre al sotto- carpenteria metallica di Buchloe, che scritto, sono stati i professori Baldo, cura le costruzioni di impiantistiche di Gruber, Matuella, Rizzardi, Russo, Vet- stalla con particolare riguardo al be- torazzi, non possiamo fare altro che nessere animale, alle aziende floricole giudicare molto positiva l’esperienza specialistiche di Bamberg e alle azien- e consigliarla ai ragazzi che di certo de biologiche della Franconia e, per col loro interesse ne garantiranno la finire, alla fabbrica di trattori FENDT a continuità.

Studenti e insegnanti in visita culturale alla citta di Immenstadt

UNO SGUARDO SUL MONDO 99 Foto di gruppo del 1956 in occasione della rifondazione dell’UDIAS (Unione Diplomati Istituto Agrario San Michele) foto Archivio fotografico Fondazione Edmund Mach L’ANGOLO UDIAS La scoperta di un quadro, un ricordo di Edmund Mach

È stato un regalo inaspettato quello e a chiudere la data dell’evento: “26 che la signora Angelina Fregata di Feb. 1898” con al centro, appunto, le Cavalcaselle (VR) ha fatto all’allora immagini più significative delle tappe direttore generale di FEM dottor Fez- che hanno contraddistinto la vita di zi – e a tutti noi - quel 18 novembre Mach dalla sua nascita a Bergamo il del 2014, consegnandogli per compe- 16 giugno 1846 fino al suo arrivo a tenza un quadro che richiamava ine- San Michele nel 1873. Undici carto- ANGELO ROSSI quivocabilmente la vita di Edmund line illustrate e una foto di San Mi- Vicepresidente UDIAS Mach, primo direttore della gloriosa chele che fanno da corollario a sette Scuola di San Michele. Si tratta di un fotografie d’epoca del nostro, tutte collage di foto e cartoline assemblate inedite all’infuori di quella centrale con cura e collegate da graziosi fregi sorretta da un’allegoria di tre put- che denotano la sensibilità dell’autri- ti tra ortaggi e frutta da un lato, un ce materiale che lo firma, una certa paio di botticelle con cesto di botti- Ida. glie e bicchiere di rosso, dall’altro. Il titolo che lo sovrasta dice già tut- Orbene, sappiamo da diverse pub- to: “25. jähr . Jubiläum 26. Feb. 1898” blicazioni, come dal libro di F. Giaco-

Il “quadro” dedicato ad Edmund Mach, frutto dell’assemblaggio di foto e cartoline a lui cerrelate

102 moni (L’Istituto Agrario di San Michele che qualcuno (forse un dipendente o all’Adige, 1994, Ed. Saturnia, TN) e in un ex allievo), dopo la fine della pri- particolare dal volume edito nel 1996 ma Guerra mondiale e con il passag- a cura di Elio Fox da UDIAS per il suo gio di San Michele all’amministrazio- 50° di fondazione (prefazione di G. ne del Regno d’Italia, abbia ritenuto Gios, testi di M. Bertamini e F. To- di porlo al sicuro lontano da chi ave- non, con presidente UDIAS F. Salvet- va tutto l’interesse a non enfatizza- ti), ciò che accadde nel lontano 1898 re troppo le gesta di un esponente per il 25° di direzione di Mach grazie del sistema austro-ungarico. Se poi all’impegno di un Comitato costituito pensiamo al successivo avvento del da insegnanti, alunni ed ex allievi cre- fascismo, l’ipotesi diventa verosimile. ato per onorare il loro “Maestro”. Ne L’oblio successivo, dal secondo do- scaturì una Borsa di studio, frutto di poguerra in poi, è forse imputabile una raccolta di offerte di chi era sta- al trasloco in cantine e soffitte degli to studente o ospite dell’Istituto che oggetti d’interesse non primario cui il direttore avrebbe conferito ad un spesso si ricorre … alunno interno meritevole e povero. Fatto sta che il quadro – ora ben re- In pochi giorni dalle regioni dell’Impe- staurato da Lilia Gianotti – rappre- ro, dall’Italia, dal resto d’Europa, ma senta per quanti hanno a cuore San anche dall’America e dall’Australia Michele un tassello che mancava giunsero 436 cartoline di felicitazioni all’insieme di conoscenze sulla note- e di stima e 315 con rimessa in dena- vole opera svolta da Edmund Mach ro per un totale di 2.368 fiorini e 51 come organizzatore, come ricercato- soldi. Una somma di tutto rispetto, re, come docente e divulgatore per con la quale si sarebbe potuto acqui- intere generazioni di giovani. stare un’azienda agricola di alcuni Prima Uomini con la U maiuscola – ettari, se è vero che l’intero compen- come amava ricordare il fondatore dio di San Michele (con stabili e 120 - che tecnici provetti. ettari di terreni) era stato acquistato a buon prezzo a fine 1869 per 77.221 Ringrazio per la collaborazione il dott. fiorini! Lo stesso stipendio annuo del Fabio Calliari, resp. Ufficio acquisti ser- Direttore Mach era stato pattuito nel vizi generali e appalti di FEM 1873 in 2.000 fiorini. Sappiamo anche che già per il ven- tennale di permanenza di Mach a San Michele gli era stato regalato un prezioso “Libro d’oro” contenente tutte le sue pubblicazioni, relazioni e incarichi fino al 1893, un unicum conservato in una teca nel vecchio Monastero agostiniano, ma non sa- pevamo del quadro celebrativo che invece era stato approntato per quel 26 febbraio 1898, giorno di celebra- zione del giubileo, ma solo di un nap- po artistico presentato dalle signore della cerchia della grande famiglia di San Michele. Un’opera spontanea anche questa, ma colma di significati per quanto può insegnare in fatto di attaccamento all’Uomo e all’Istituzio- ne. Valori veri. Una domanda che corre spontanea è Il busto di E. Mach nell’aula magna come mai il quadro sia riemerso solo dell’Istituto Agrario e, sottostante, oggi a Cavalcaselle (VR): non c’è anco- il quadro scoperto di recente ra risposta, ma possiamo ipotizzare

L’ANGOLO UDIAS 103 Sguardo sulla Valle dell’Adige dall’abitato di San Michele foto di Mauro Bragagna OLTRE LA SCUOLA L’ABC della gita scolastica

La VB PT a lezione in Sicilia

Non è semplice relazionare un Viaggio di fine corso: si dovrebbero mettere assieme tutte le emozioni, i progetti, le idee, i problemi, gli entusiasmi, le aspettative, i de- sideri. Molto meglio darsi un ordine e per una come me, che ha fatto delle parole il suo lavoro, l’ordine non poteva che esser alfabetico. Partiamo quindi, attraverso le parole, per il Viaggio di fine corso della Quinta B PT, che ci ha visto allegra comitiva DANIELA ZANETTI in Sicilia per una settimana. Docente di Materie letterarie

A

APRILE - Domenica 19 aprile partiamo dall’aeroporto di Milano con meta la Sicilia: siamo tutti allegri, entusiasti, con tanta voglia di divertirci e di im- parare. Nel cuore, un po’ nascosta a dire il vero, aleggia la malinconia per la consa- pevolezza che questo sarà l’ultimo viaggio insieme e che tutti noi, a breve, intraprenderemo strade diverse.

B

BONTÀ - Tappa d’obbligo per cogliere tutta la dolcezza del miele a Zaf- ferana Etnea, sul versante Est del vulcano, presso l’Azienda di Apicoltura e Cantina di Domenico Costa. Qui l’effervescente titolare ci riserva un’approfondita panoramica sull’affa- scinante mondo delle api, con relativa degustazione di otto qualità di miele; nella stessa struttura poi, visitiamo la Cantina Rustica, dove degustiamo i vini DOC e gli eccellenti oli, ottenuti sfruttando le più antiche tecniche di produzione, assaggiamo le tipiche conserve, tesoro delle migliori tradizioni siciliane, il tutto in un suggestivo ambiente contornato da una splendida parete in roccia lavica del 1792.

C

CAPACI - Momento di riflessione e di meditazione davanti al monumento che ricorda l’attentato del 23 maggio 1993, in cui persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone e la sua scorta. Il nostro autista Giuseppe ci indica il punto sulla montagna vicina in cui sta- vano gli attentatori, ci racconta il profondo dolore che tutti i siciliani hanno provato in quel terribile giorno. I ragazzi ascoltano in silenzio, in un’atmosfera di rispetto e commozione: davanti ai nostri occhi appare una Sicilia ferita e umiliata e mi riprometto di mostrar loro, una volta tornati in classe, come abbia saputo reagire con dignità e coraggio.

106 D

DEGUSTAZIONE - Ci improvvisiamo navigati enologi presso l’Enoteca Ciac- co di Marsala. Il simpatico titolare decanta le impareggiabili qualità dei vini locali, nessuno rifiuta l›assaggio e i commenti si susseguono; qualcuno scettico afferma di preferire la produzione trentina, ma quando ci alziamo e salutiamo siamo tutti più allegri e abbiamo voglia di cantare!

E

ERICE - Incantevole paesino in provincia di Trapani, che vanta il titolo di essere uno dei borghi più belli d’Italia, noto anche per aver dato i natali ad Antonino Zichichi. Qui non dobbiamo far altro che passeggiare per i vicoli medievali, ammirare le piccole chiese, il castello normanno, i palazzi signorili; ci facciamo tentare dalla dolcezza delle numerose pasticcerie che offrono le loro prelibatezze locali e dall’alto ammiriamo il panorama mozzafiato che sembra dominare l’intera isola.

F

FEUDO ARANCIO - In provincia di Agrigento troviamo un pezzettino di “casa”. Questa azienda infatti fa parte del gruppo Cantina Mezzacorona, di cui alcuni studenti sono soci. Visitiamo azienda e cantina, ammiriamo l’ordine, la pulizia, la serietà, l’impegno di chi vi lavora; ci viene data la possibilità di degu- stare i vini migliori che qui vengono prodotti.

G

GIOVANNI VERGA - Ne visitiamo la casa, proprio al centro della città di Catania. In classe abbiamo letto e analizzato i romanzi e le novelle, qui invece conosciamo l’uomo nella sua dimensione più umana: la camera da letto, lo stu- dio, i vestiti, i cappelli, le fotografie, il calco delle mani, gli articoli di giornale, le stoviglie. Letteratura e vita vera si fondono e forse per la prima volta i ragazzi riescono ad avere una visione completa di quanto hanno studiato.

H

HOTEL DELFINO BEACH - Per chissà quale favorevole congiuntura astrale, o forse per il provvidenziale errore di chissà chi, per una notte dormiamo in questo splendido hotel 4 stelle, coccolati e riveriti. Increduli ci godiamo camere ampie e lussuose, ceniamo in una luccicante sala dal lampadario di cristallo, qualcuno intimorito cerca di sbirciare da quale delle tante posate si debba cominciare a mangiare. Che bello scoprire la parte più elegante e raffinata dei miei ragazzi!

OLTRE LA SCUOLA 107 I

ISOLA - La meravigliosa isola di Sicilia è la meta del nostro viaggio. L’itine- rario è ricco, atterriamo a Palermo e percorriamo le coste ovest, sud ed est, fino ad arrivare a Catania. Scopriamo sole, lavoro, mare, cultura, cibo, vino, montagna, storia e tanto altro, accompagnati sempre dall’irresistibile allegria e simpatia della popolazione locale.

J

JELLA - Non ne abbiamo avuta nell’intero arco della settimana, ma in un paio d’ore, forse per una malefica rivalsa di par condicio, abbiamo condensa- to una dote memorabile di sfortuna!!! Il giorno in cui è prevista la salita al vulcano Etna infatti, sembra che le peggiori condizioni meteo di sempre si siano date appuntamento per noi: vento, pioggia, freddo, grandine, lampi e tuoni ci scoraggiano dall’affrontare l’ascesa, mentre dei minacciosi cani ran- dagi ci abbaiano contro (probabilmente più spaventati di noi!). Dopo rapido consulto, temerari sfidiamo le intemperie e i cani per immortalarci felici e congelati in un selfie che rimarrà memorabile!

K

KAPUTT - Direi che mi sento esattamente così, alla fine della settimana!!! In sette giorni abbiamo macinato chilometri, cantato, ammirato, imparato, conosciuto, camminato, dormito, festeggiato, confidato, chiesto, risposto e soprattutto ci siamo divertiti... ma la stanchezza alla fine si sente, assieme alla tensione, per me e per Luca, di far il possibile affinché tutto vada bene.

L

LUCA RUSSO - Per i ragazzi è decisamente uno di noi (come di continuo cantano a squarciagola): lo cercano in continuazione per condividere, rac- contare, chiedere, ridere. Per me si rivela insostituibile collega, competente, preparato, affidabile e divertente. Per tutti noi è innegabilmente l’anima della festa!

M

MOVIDA - A richiesta da parte dei ragazzi si fa sempre più pressante, quindi alla fine ci ritroviamo tutti sui divani di un locale notturno a Catania, stringendo tra le mani improbabili e coloratissimi bicchieroni. I ragazzi sono nel loro habitat naturale, io mi limito a sopravvivere con di- gnità.

108 N

NOIA - Parola abolita dal nostro vocabolario, almeno per questi sette giorni. Non ci sono tempi morti, le cose da vedere sono molte e il nostro insostituibile autista Giuseppe non manca di aggiungere qualcosa “che non vi potete assolutamente perdere!”; che bello vedere i ragazzi interessati, parte- cipi, entusiasti… vien da pensare che la scuola dovrebbe esser sempre così!

O

ORANFREEZER - Azienda a Scordia, in provincia di Catania, fondata nel 1962 da Giuseppe Alba; si occupa di fornire tutti i principali mercati ortofrut- ticoli d’Italia. Nel corso della visita, possiamo osservare il confezionamento dei prodotti freschi e la trasformazione della frutta in succhi; negli agrumeti vediamo invece la coltivazione, spesso abbinata a metodi di lotta integrata. I ragazzi colgono al volo e con interesse l’occasione di spaziare a largo raggio oltre la vite e i meli, tra colture lontane e diverse da quelle a cui sono abituati.

P

PACHINO COOPERATIVA - Visitiamo a Capo Passerò questa Coopera- tiva, che attualmente raggruppa 84 soci e che si occupa della coltivazione del pomodoro; possiamo osservare l’intero ciclo produttivo, partendo dalle serre e dalle piante, per arrivare alla conservazione e successiva commercializzazione. I ragazzi ammettono che anche qui, in Sicilia, si trovano belle realtà lavorative e questo, penso, è un altro obiettivo che sono felice abbiano raggiunto.

Q

QUADRO - Visitiamo affascinati la parte vecchia di Siracusa, denominata Or- tigia. Nella chiesa di Santa Lucia scopriamo quasi per caso un quadro di Cara- vaggio, il “Seppellimento di Santa Lucia”, ne ammiriamo i giochi di luce e la visita diventa, con mia grande soddisfazione, una bella lezione di Storia dell’Arte.

R

RAZZA MODICANA - Nelle campagna di Ragusa conosciamo questa partico- lare razza di vacche, grazie al Corfilac(Consorzio Ricerca Filiera Lattiero-Casea- ria), ente regionale che studia le produzioni lattiero casearie tradizionali siciliane con un approccio di filiera; ad esso fanno riferimento le piccole e medie imprese, che altrimenti faticherebbero a sopravvivere. Scopriamo l’orgoglio di questi alle- vatori, che mirano ad elevare le produzioni casearie storiche a delle vere opere d’arte da annoverare tra i beni culturali non solo siciliani, ma dell’intera Penisola.

OLTRE LA SCUOLA 109 S

SCALA DEI TURCHI - Incantevole spiaggia in provincia di Agrigento, pic- colo angolo di Paradiso davanti al quale ci siamo trovati senza parole, grazie al nostro autista Giuseppe che ce l’ha fatto scoprire. Chi l’ha mai detto che i trentini non sanno apprezzare il mare? Ci togliamo le scarpe e passeggiamo sulla spiaggia, contrattiamo sul prezzo e poi pranziamo a base di pesce in un piccolo ristorante. Ci sentiamo felici e spensierati, sembra quasi che la scuola sia finita e che l’allegra comitiva già si stia godendo le meritate vacanze estive!

T

TOMBA DI PIRANDELLO - Non sento ragioni e trascino i miei intrepidi studenti, stanchi ed accaldati, alla tomba e alla casa del grande autore. Leg- giamo le parole riportate sulla lapide, che racchiudono le ultime volontà di Pirandello e capiamo come esse siano perfettamente in linea con la sua figura di scrittore e di artista studiata in classe.

U

UNICA scuola autorizzata, la nostra, alla visita della TONNARA di Nino Casti- glione, la più grande d’Italia. Al suo interno i ragazzi hanno potuto osservare l’intero ciclo produttivo: si parte dal tonno intero o a quarti per arrivare alla clas- sica scatoletta. Serietà, impegno, innovazione e orgoglio caratterizzano questa azienda leader in un campo a noi sconosciuto. La competenza e la simpatia del tecnico - cicerone, l’ingegner Salvatore Angileri, ci rimangono nel cuore.

V

VALLE DEI TEMPLI - Appena vi arriviamo restiamo senza fiato. Davanti a noi parla la Storia, con i suoi lenti ritmi, le sue tracce, le sue testimonianze. I ragazzi ne restano affascinati, si muovono con rispetto, chiedono notizie e alla fine, grazie ad uno straordinario gioco di luce, ci scopriamo con meraviglia trafitti da un raggio di sole.

W

WWF - Ente che ha ristrutturato la salina in provincia di Trapani, da noi visi- tata. Le saline in passato erano molto diffuse in Sicilia, oggi invece l’estrazione del sale avviene solo stagionalmente. La guida ci mostra come questa attivi- tà avvenisse nel secolo scorso e poi, con sofisticati cannocchiali, ci permette di osservare uccelli un tempo in via di estinzione e ora tornati a ripopolare quest’area protetta, in particolare gli aironi e i cavalieri d’Italia.

110 X

X - Nelle dispute calcistiche indica parità ed è proprio in questi termini che abbiamo vissuto il viaggio. Abbiamo accantonato la rigidità dei ruoli e creato un clima di complicità e amicizia, che è rimasto anche dopo il nostro rientro e che ha reso davvero speciale l’ultimo periodo di scuola.

Y

YUPPI! - É il grido liberatorio che abbiamo perennemente in gola, perché tutto ci appare bello e interessante, perché andiamo d’accordo e ci divertiamo, perché dopo cinque anni di vita scolastica ci rendiamo conto di volerci bene.

Z

ZANETTI - Sono io, orgogliosa dei miei ragazzi, della loro serietà come della loro allegria. Averli accompagnati in questo viaggio è stato un regalo, perché ognuno di loro mi ha donato una parte di sé, chi un sorriso, chi una battuta, chi una rosa, chi un aiuto, chi semplicemente la sua compagnia.

OLTRE LA SCUOLA 111 Esplorando la Barbagia

Aprile 2015: partiamo, viaggiatori en- vede i nostri occhi spalancarsi su mac- tusiasti, la Sardegna annuncia tem- chie mediterranee, asfodeli in fiore, po bello, il programma del viaggio di panorami calcarei e granitici. fine corso della classe VA PT è stato Nel pullman l’allegria della classe mi costruito ad hoc, un’immersione nello dice che sì, sarà un bell’andare: abbia- spirito barbaricino. Sbarchiamo alle- mo occhi e anima pronti per l’incontro gri all’aeroporto di Alghero e poi giù con l’altro, solidi delle nostre radici e MANUELA SCGHRAFFER tutto d’un fiato nella Barbagia. Pochi del nostro sapere come si fa agricoltu- Docente tecnico-pratico intermediari: un ex pastore agriturista ra; cantiamo inni al Trentino e di mon- di Produzioni vegetali e Biotecnologie un po’ balentes ha confezionato, sulla tagne nella giusta misura, senza troppo base delle nostre esigenze, un viaggio riempire il silenzio che si succede tra nell’autentico fatto di incontri con at- un panorama e l’altro. Gli insediamen- tori del mondo contadino, pastori, viti- ti nuragici che scorrono sullo schermo coltori enologi di tutto rispetto. dei nostri finestrini annunciano, con il Il trasferimento dalla costa occidentale loro incanto, la sensazione di essere a Dorgali ci porta rapidi e decisi dentro finiti su un piano temporale sfalsato. la prima riflessione di viaggiatori: an- Una tappa, un pranzo frugale e via... dare in Barbagia ed entrarci sono due Gisellu Giampiero ci aspetta poco pri- cose diverse. ma il paese di Dorgali. L’autista, un uomo sulla cinquantina e Scendiamo dal pullman, i piedi final- figlio di pastori, trabocca di orgoglio e mente toccano terra; un saluto snel- Cala Luna amore per la propria terra, si anima lo, un breve tratto a bordo dei fuo- visibilmente nella narrazione quando ristrada ed eccoci giunti all’Ecoparco

112 Neulè, residenza e porto energetico triamo i rapaci alle Gole di Gorrop- durante tutta la settimana di perma- pu, bagniamo i piedi alle sorgenti di nenza sull’isola. su Gologone, pasteggiamo in antichi Tra me, Barbara (Centis, docente di ovili o in meravigliose cale sempre CLIL, ndr) e i ragazzi bastano pochi al motto “poco e bene”, prendendoci sorrisi e sguardi di intesa per capire il tempo di assaporare l’incontro con che la situazione era quella giusta: l’altro. Non mancano le tappe estem- un posto tranquillo, isolato, curato poranee, emotivee dettate da uno ma senza fronzoli, stanze in piccoli stimolo olfattivo, una visione o il desi- gruppi, un ospitale fuoco acceso e derio di toccare con mano il lattice di una cucina comunitaria che diventerà Ferula, stropicciare le foglie di un Myr- le sere successive il fulcro di incontri tus, sperimentare con le nostre narici rurali e socialità. la potentissima azione amaro-tonica Due respiri a fiutare l’aria, e siamo della rupicola Teucrium marum. subito immersi nelle fioriture bal- Ci affezioniamo alle nostre guide: Cic- samiche della natura che ci circon- ci, una delle guide naturalistiche che ci da ascoltando Giampiero, il titolare accompagna, la sa davvero lunga, co- dell’agriturismo, e le sue storie di pa- nosce gli endemismi di flora e fauna, storizia e archeologia. le risorse e i limiti dell’agricoltura dell’I- L’ecoparco Neulè si affaccia sulle rive sola, narra instancabile di leggende e del Lago Cedrino dove arriviamo a mitologie, di api e nomadismi, con il piedi non prima della visita ai resti suo piglio appassionato e tecnico, fan- del parco nuragico che lo circonda. Il ciullo ma navigato. territorio di Dorgali e Cala Gonone si Dorgali è il centro abitato a noi più distingue, infatti, per la ricca varietà vicino, sorge alle pendici di una mon- di siti archeologici e per i numerosi tagna ricca di boschi, guarda le valli reperti storici. coltivate a viti ed ulivi al confine con Concludiamo la giornata sotto una gli aspri paesaggi del supramonte. pioggia leggera, succede raramente Il paesaggio, fatto di lecci corbezzoli e ci raccontano, ci asciughiamo al fuo- ginepri, si addolcisce percorrendo la co e siamo a tavola: cucina tradizio- suggestiva Valle di Oddoene, un giar- nale, semplice, poche cose, tracciabili dino coltivato a viti e ulivi; li incontria- e schiette. mo i fratelli Bacchitta e la loro”Vigna”, Nei giorni che seguono si parte di un’ospitalità capace di ammorbidire il buona ora al mattino: brevi sposta- più ruvido dei valligiani tridentini. menti su strade sconnesse in piccoli Bene, arrivati in Barbagia ora ci siamo gruppi su mezzi da sterrato, incon- dentro.

Verso la gola di Gorroppu

OLTRE LA SCUOLA 113 Su Gologone la principale risorgiva di un vasto sistema carsico nell’area del Supramonte di Oliena. Dalla sorgente si origina il torrente che alimenta il fiume Cedrino.

Bachisio Bandinu scrive: Fra la pietraia nicoltura regionale che, in quest’area, e la boscaglia più fitta ogni roccia e ogni per le sue peculiarità pedo-climatiche, cespuglio di Barbagia hanno orecchie. riesce ad esprimere caratteri varietali Impossibile passare inosservato in un finora poco conosciuti e non ancora, territorio dove il linguaggio è il silenzio. a detta del tecnico enologo, comple- Il confronto chiede che ciascuno sappia tamente valorizzati. La cantina essen- stare in strettos suos, dentro lo spazio di ziale ben si confà ad esaltare le carat- appartenenza, rispettando anche simbo- teristiche varietali dei vitigni autoctoni. licamente il limite del muretto a secco e Il caseificio operoso e instancabile la linea confinaria dei cespugli. Bisogna come un alveare accoglie il latte di denunciare la propria identità dichia- allevatori dai volti scavati, arrivati su rando se uno entra come amico o come mezzi quasi sempre sgangherati dalle nemico. Se uno entra come ospite è ga- pietraie. I formaggi dalla Cooperativa rantito da uno statuto speciale, è fatto Dorgali Pastori sanno di mani, uomini salvo da ogni possibile offesa e posto e sudore, della ricchissima gamma di dentro l’esperienza festiva del mangiare essenze prative ed arbustive che fan e bere senza misura. da mantello a pianura montagna e Ospiti e osservatori, abbiamo assa- collina fin giù al mare. porato la ruralità di questo territorio Rientriamo alla base ogni sera, carichi da sempre terra di economia agro- di riflessioni silenziose, di confron- pastorale, basata sull’allevamento di ti che inevitabilmente l’incontro con capi di bestiame ovi-caprino e sulla l’altro ti porta a fare ma intrisi di una coltivazione della vite e altre fruttifere bella energia insulare, ci congediamo autoctone, sull’apicoltura in arnie ra- per un attimo dal mondo e, quasi in zionali e rustiche, sulla raccolta di erbe modo religioso, ognuno ritorna in aromatiche e altri prodotti del bosco. strettos suos. Le visite al Caseificio e alla Cantina di Ci desta un tramonto che ad aprile Dorgali hanno suffragato con la con- è tardivo e ci invita alla tavola: piatti cretezza delle rispettive produzioni le in sughero Maloreddus Frattau, vino suggestioni sensoriali dentro cui ine- quanto basta. Ed è di nuovo convivia- vitabilmente incappa il viaggiatore. lità, incontro. Nata nel 1953 da un gruppo di viticol- Una sera ci fa visita la responsabile tori dorgalesi, la Cantina di Dorgali si regionale di wwoof (world-wide op- impegna a riqualificare le produzioni portunities on Organic Farms), un passando per la valorizzazione della movimento mondiale che mette in cultura, della storia e delle tradizioni relazione volontari e progetti rurali del territorio. Protagonista assoluto il promuovendo esperienze educative e Cannonau, vitigno principe della vitivi- culturali. Il Neulè ospita due woofers,

114 una coppia di ragazzi arrivati da poche re. Non ci credo: avevo fatto questa La suggestiva ruralità della valle settimane. Si parla in cerchio, guar- richiesta in fase organizzativa, quasi di Oddoene, suoli fertili e biodiversità dandosi negli occhi su comode sedute, timidamente, li avevo sentiti qualche al cospetto di candide pareti calcaree il confronto è acceso, i ragazzi si ani- anno prima, sapevo esser dei pastori mano quando si parla di quotidianità del luogo e mi piaceva l’idea fossero lì rurale, molti di loro sanno cosa vuole con noi a suggellare con un’espressio- dire fare agricoltura oggi; chi cerca stili ne sociale del mondo agro-pastorale il di vita in armonia con la natura deve nostro ritorno in continente. sapere quali sono i problemi di chi fa Le voci nelle loro espressioni più alte agricoltura per vivere. riempiono la serata: c’è un botta e ri- Mi piacciono questi ragazzi e sono sposta rispettoso e composto tra Te- grata a Francesca per essere venuta nores e un improvvisato coro di canti fin qui a parlar loro di questa possibi- di montagna. Le uglie dentate si fondo- lità, ma quella sera rimango silenzio- no con le rocce a picco sul mare, due sa: sono loro i protagonisti indiscussi colpi di morra sardo-trentina e siamo del futuro. Lancio un occhio furtivo a alla fine del viaggio. Barbara e intravedo un sorriso sotto i Mettiamo in valigia pecorino, vino e baffi, non mi intrometto: lei sa parlare pensieri: via alla volta di Alghero. molto bene con loro di globalità, pro- Prima di decollare, un gelato all’ombra getti e viaggi. delle secolari mura, qualche passo Il confronto si ammorbidisce e ci emo- sull’acciottolato e lo sfizio di un acqui- ziona con l’attacco di un Cantu a teno- sto non proprio essenziale.

OLTRE LA SCUOLA 115 Tra le Alpi e oltre… Viaggio quadrilingue per la VI S

8.30 di domenica 3 maggio 2015, pres- zione dei vigneti in forte pendenza di so la FEM: il gruppo della VIS e rela- questa azienda a gestione famigliare, tivi docenti/accompagnatori è pronto segue la visita della cantina con an- per partire alla volta di Stresa (Lago nessa degustazione guidata in lingua Maggiore) dove, nella tarda mattina- tedesca dal proprietario. Nonostante ta, li attende un’imbarcazione con la la minaccia di pioggia imminente, tut- quale raggiungono le Isole Borromee. to il gruppo si è poi spostato nei vigne- ROBERTA BERNARDI Accompagnati da una pioggia leggera ti di proprietà, coltivati ad alberello e Docente di Materie letterarie ed intermittente, la comitiva si dirige controspalliera con le varietà Gutedel innanzitutto verso l’Isola dei Pescatori, (Chasselas), Pinot Gris, Johannisberg, dove è previsto il pranzo di gruppo e, Pinot noir, Gamay, Humagne rouge e successivamente, verso il palazzo e gli Cornalin. Qui, le numerose domande scenografici giardini all’inglese dell’I- degli studenti hanno aperto una inte- sola Madre. I numerosi aspetti bota- ressante discussione relativa alla ge- nici emersi ed approfonditi grazie alla stione agronomica e fitosanitaria delle grande varietà di specie presenti, pro- viti coltivate in zona. ALESSANDRO CONDINI MOSNA seguono anche nei giardini all’italiana Il pomeriggio è proseguito ancora a Ex studente del corso viti-enologico dell’Isola Bella che circondano il pa- Salgesch con una sorprendente de- lazzo Borromeo. Gli arredi autentici e gustazione direttamente dalle anfore un’interessante esposizione di dipinti della cantina “Albert Mathier & Soh- d’epoca, infine, forniscono spunto per ne”, che completa l’offerta dei propri svariate riflessioni sulla storia che ha prodotti a vinificazione tradizionale caratterizzato nei secoli queste pro- con questa curiosa linea vinificata prietà della famiglia Borromeo. Gua- in terracotta. I presenti hanno avuto dagnata la riva verso le ore 18, ecco modo di seguire in tedesco tutte le una piccola degustazione di vini locali fasi di produzione per bocca dell’e- LUCA RUSSO sul lungolago, a cui segue la cena di nologo, che si è infine dimostrato di- Insegnante tecnico-pratico gruppo a Vogogna (Val d’Ossola), nei sponibile anche ad ospitare tirocinanti di Biologia vegetale pressi dell’hotel. del corso di viticoltura ed enologia. In Come da programma, lunedì 4 mag- serata, la cena libera e la visita alla cit- gio studenti e insegnanti oltrepassa- tadina di Sion. no il confine con la Svizzera tramite il Alle ore 10 di martedì 5 maggio la passo del Sempione e alle ore 10.00 comitiva ha varcato le porte dello si trovano già presso la “St. Jorden “Château de Chillon” (cantone Vaud), Kellerei” (Visperteminen, cantone imponente castello in pietra affacciato Vallese). Qui l’enologo illustra in lin- in posizione eccezionale direttamente gua italiana tutti gli aspetti viticoli ed sul lago di Ginevra. Passando per cor- enologici che caratterizzano questa tili, torri e saloni adorni di armi sono cantina cooperativa che vinifica in state numerose le occasioni offerte particolare le uve della varietà Hei- agli alunni per ripercorrere le vicissi- da (Savagnin blanc), Johannisberg tudini storiche che hanno segnato nei (Sylvaner), Fendant (Chasselas), Rie- secoli la vita di questo maniero, tra i sling-Sylvaner (Müller Thurgau), Pinot più visitati di tutta la Svizzera. Malgra- nero e Gamay provenienti da alcuni do l’inclemenza del tempo, la rinoma- tra i vigneti più alti d’Europa (1100 m ta località di villeggiatura di Montreux slm), coltivate ad alberello tra i muri è stata raggiunta in 45 minuti di cam- a secco dei ripidissimi versanti terraz- mino in riva al lago lungo la passeg- zati della vallata. giata orlata di aiuole dello Chemin Dopo il pranzo di gruppo a Salgesch Fleuri, a cui è seguito il pranzo libero. (Vallese), la classe raggiuge a piedi la Il proprietario di origine italiana del vicina “Cave St. Philippe”. Alla visione “Domaine Blaise Duboux” ci attende- dei macchinari utilizzati per la condu- va nel primo pomeriggio presso Epes-

116 ses (Vaud), caratteristico villaggio della co, in lingua francese, ha risposto in zona viticola del Lavaux che abbiamo maniera più che esaustiva a tutte le raggiunto dopo un percorso panora- curiosità emerse nel corso del sopral- mico tra le viti che ricoprono i pendii luogo ai vigneti e al deposito macchi- terrazzati delle colline sopra il Lago di nari agricoli, riguardanti in particolare Ginevra. La camminata tra i vigneti che la gestione dell’inerbimento, la mecca- circondano la cantina, coltivati ad al- nizzazione delle operazioni colturali i berello e guyot perlopiù con la varietà prodotti utilizzati nel controllo biolo- Fendant (Chasselas), ha permesso tra gico dei principali patogeni e fitofagi. le altre cose di scoprire i dettagli dei La degustazione, che a dire il vero era trattamenti fitosanitari effettuati in cominciata già subito dopo i saluti di questa zona a mezzo elicottero. Una benvenuto, si è conclusa davanti alle volta presa visione dei diversi reparti botti in cui alcune tipologie di Fen- di vinificazione, stoccaggio ed imbot- dant (Chasselas) vengono affinate. Si tigliamento, l’assaggio dei vini ha con- riporta altresì la disponibilità di questa cluso in modo eccellente anche questa azienda ad ospitare tirocinanti nel pe- visita. riodo vendemmiale. I 15 ettari in un corpo unico del “Do- Il tramonto visto in collina dalla splen- maine de Faverges” a St. Saphorin dida cattedrale gotica di Losanna, città (Vaud) non rappresentano certo la sede dell’hotel, ha preceduto la cena norma della frammentata e polveriz- libera tra i vicoli del centro medievale. zata viticoltura praticata sulla sponda L’indomani mattina, con il cielo sereno esposta a sud del Lago di Ginevra. In il docente di enologia della scuola eno- questa tenuta di proprietà del gover- logica di Morges (Vaud) ci ha accolti e no federale svizzero viene praticata sia condotti attraverso i vigneti, la cantina La classe VIS (e i docenti, mimetizzati!) la difesa integrata che quella biologi- e le strutture didattiche che conforma- a Strasburgo ca-biodinamica. Il responsabile tecni- no questo rinomato centro scolastico

OLTRE LA SCUOLA 117 Panoramica sui vigneti esposti a sud sul lago di Ginevra (Vaud)

situato a pochi chilometri da Losanna. strazioni pratiche rivolte agli studenti, Nell’aula di degustazione l’insegnan- il colloquio in francese si è focalizzato te ha inoltre presentato in lingua in- sul complesso sistema delle “Appella- glese le caratteristiche agronomiche tion d’Origine” che caratterizzano la ed enologiche di tutte le aree viticole Borgogna, le lavorazioni del suolo, la della Svizzera, abbinando a ciascuna potatura a guyot, sistemi di impianto di esse un vino rappresentativo che e le strategie di difesa fitosanitaria veniva di volta in volta assaggiato e adottate. Tutti assieme ci siamo poi commentato dagli studenti, dimostra- diretti verso uno dei Grand cru di tisi interessati soprattutto riguardo le proprietà ed infine al centro aziendale numerose sinonimie che caratteriz- dove, nella cantina essenziale ma ben zano la piattaforma ampelografica equipaggiata, sono state ripercorse le elvetica. fasi della vinificazione del Pinot nero Dopo aver rinnovato l’invito ai colle- sino all’affinamento nelle pieces bor- ghi svizzeri per una gradito reincontro gognone, dalle quali è stato estratto presso la FEM con cui ricambiare l’ot- il vino infine degustato. Inevitabile è tima ospitalità ricevuta, la classe si è stato lo stupore nello scoprire che da diretta verso Ginevra dove, nei pressi una sola varietà vengano realizzate 19 dello Jet d’Eau e dell’Horologe Fleuri, etichette di vino diverse, una per ogni è stato consumato il pranzo al sacco. denominazione in cui questa azienda Verso sera abbiamo oltrepassato la possiede i vigneti. frontiera con la Francia e raggiunto Verso il mezzogiorno il pranzo libero e Nuits-Saint-George (Borgogna) in cui la visita al capoluogo non ufficiale del- è avvenuta le cena di gruppo e il per- la Côte d’Or, Beaune, non lontana dal nottamento. “Domaine Boillot” (Pommard, Côte de Giovedì 7 maggio, di buon mattino, Beaune). Qui, la figlia del titolare ha nuovamente accompagnati dal sole innanzitutto sottoposto all’assaggio e da una gradevole temperatura, il 4 Pinot noir e 4 Chardonnay, stessa gruppo a fatto tappa al “Domaine annata (2013) e stesso protocollo di Jean Luc Maldant” (Chorey les Beau- vinificazione, stimolando così gli stu- ne, Côte de Nuits). Assieme alla tito- denti a ricercare le differenze dettate lare, abbiamo raggiunto il tecnico di solamente dalla diversa origine delle campagna nonché cantiniere intento uve in base, anche qui, al complesso a realizzare le operazioni a verde tipi- gioco delle denominazioni comunali, che di quest’epoca nei vigneti di pro- regionali, grand cru e premier grand prietà che circondano questo villaggio cru su cui insistono i vigneti della pro- della Côte d’Or. Dopo alcune dimo- prietà. Gli aspetti viticoli sono stati

118 I vigneti a guyot di Pinot nero e Chardonnay della Côte d’Or (Borgogna)

trattati, sempre in francese, accanto al nato e condizionamento naturale, ri- vigneto situato all’interno delle mura specchia a pieno la filosofia aziendale della tenuta. Nella cantina, semplice volta alla minimizzazione dell’impatto ma ben organizzata, si è parlato an- ambientale. Alla degustazione finale che delle follature (pigeage) che qui di 7 vini tra Riesling e Gewürztramin- vengono effettuate “manualmente” er, provenienti da altrettanti vigneti con i piedi anche dei tirocinanti di San situati in denominazioni comunali e Michele a/A ospitati annualmente in grand cru diversi, hanno preso parte questa realtà. anche gli altri famigliari, richiamati dal Dopo una breve sosta per l’acquisto clima conviviale creatosi e culminato di alcune bottiglie di Creme de Cassis, con l’assaggio di uno straordinario l’autista si è diretto verso l’Alsazia, più “Pinot gris sélection de grains nobles”. precisamente a Colmar, dove era fis- Dopo aver lasciato, come di consueto, sata la sistemazione per la notte. Qui un piccolo omaggio proveniente dalla la cena è stata libera tra i canali della cantina della FEM quale segno di rico- Petite Venise. noscenza per la proverbiale ospitalità Durante tutta la mattinata di venerdì ricevuta, alunni ed insegnanti hanno 8 maggio la classe è stata ospite del pranzato tra le pittoresche case a “Domaine Leon Boesch & fils” (We- graticcio di Colmar che hanno poi la- sthalten, Alsazia). Il proprietario, ar- sciato definitivamente per trascorrere matosi di badile, ci ha innanzitutto la serata in gruppo nel centro storico condotto verso i vigneti che sovrasta- di Strasburgo, facendo sosta all’impo- no il piccolo abitato in cui si trova la nente cattedrale gotica e consuman- cantina, illustrando alla comitiva per do l’ultima cena tra i vicoli e i canali le successive due ore le modalità con della Petite France. cui già dal 2002 viene condotta l’azien- Nonostante il rientro in hotel avvenu- da, secondo i dettami dell’agricoltura to per taluni a notte fonda, di buon biodinamica. Le numerose e perti- mattino tutti hanno ripreso i propri nenti domande poste dagli studenti posti sul pullman, diretto questa vol- hanno instaurato un interessante e ta verso San Michele a/A. Durante il approfondito dibattito in francese, in- lungo ma spensierato rientro, avvenu- centrato in particolare sulla gestione to passando per Basilea, Zurigo, Da- del cotico erboso tra i filari e sull’u- vos, Zernez e la Val Venosta non sono tilizzazione dei preparati omeopatici mancate le occasioni di riflessione sui che coadiuvano la difesa fitosanitaria. numerosi momenti di apprendimento Anche la cantina, realizzata in legno, che hanno segnato questa importante argilla e paglia, con tetto verde semi- esperienza.

OLTRE LA SCUOLA 119 Ireland coast to coast

“The true mystery of the world is the visible, not the invisible.” Oscar Wilde

When the visible has the colours and Temple Bar, the riverside nightlife and outlines of the Cliffs of Moher there is cultural area, was certainly appreciat- reason to marvel! ed by group. But city life, as fascinat- The emerald island offers so many ing as it may be, perhaps was not the natural wonders that students and highlight of the trip. ALESSIA FAILLA teachers easily agreed on the final The beauty of nature claims its rights English teacher class trip destination. as soon as you step out of the city The class VB GAT visited Ireland bounders. from 9th to 14th March 2015, a very A very interesting visit to the Teagasc successful experience for the most College Ballyhaise, Co. Cavan gave us diverse reasons. First of all, some precious information concerning for- students had never been on a plane estry and territory management. The before, and had never seen people forestry College has provided forest- driving on the wrong side of the road. ry training since 1988. The study of DAVIDE BAZZANELLA Once accustomed to the newness of forestry involves managing trees and Plant Science and Environmental it all, Dublin finally revealed itself in all woodlands in rural areas for econom- Management teacher its beauty to the group of 21 students ic, environmental and social purpos- and 2 teachers! Blessed by uncom- es. The staff showed us the forestry monly good weather, the tour of the nursery, where different tree species capital lead us, along the River Liffey are grown, for the forest repopulation and around the city with its beautiful project that concerns areas once used medieval buildings, to the most signif- for grazing. Kylemore Abbey icant sites such as St. Patrick’s Cathe- The visits to National Park and the dral, Trinity College and Dublin Castle. Cliffs of Moher totally won us over for

120 the wonders and beauty of the land- Every experience is the sum of differ- scapes. ent elements. When we meet again, Connemara features 2,957 hectares it will be like travelling coast to coast of mountains, bogs, grasslands and across the Emerald Island, remem- forests. There are many remnants of bering the friendliness of the Irish, the human civilization within the park. cheerfulness of the leprechauns, the Much of the land was once part of the clanking of beer pints and the melo- Kylemore Abbey estate. dies of the harps.

Irlanda: arriviamo!

Che cosa succede se si prende una come le scogliere di Moher o i vari classe di studenti dell’Istituto Tecni- parchi naturali, ma anche momenti di co Agrario, la maggior parte dei qua- visita (guidati e non) alla città di Dubli- li non abituati ad uscire dal proprio no con i suoi scorci caratteristici. amato paesino d’origine, e li si tra- Quello che però è stato probabilmente sporta assieme a due proff. diretta- il vero punto di forza di questo viaggio mente nella città di Dublino? è stato il creare un rapporto di compli- Ecco, se mi avessero fatto questa cità con i proff accompagnatori. Il do- TOMMASO DONATI domanda mentre, assieme ai miei versi districare nei vari vicoli, nei pub o EX studente VB GAT compagni, proponevo al consiglio di nei ristoranti accomunava sia noi che i classe un’uscita di fine corso in Irlan- docenti, e la pazza città che è Dublino da non avrei saputo cosa rispondere. non ci ha certo esonerati da equivoci, Al contrario delle aspettative degli situazioni imbarazzanti, incontri diver- scettici, il viaggio è stato un successo. tenti e momenti esilaranti da ricorda- Non solo per il gran numero di luo- re. In definitiva, il viaggio a Dublino è ghi visitati nel breve lasso di tempo stato un mix vincente di esperienze che sono stati i sei giorni di uscita, ma culturali e ricreative, che ha portato a anche per la quantità di esperienze comprendere ed apprezzare meglio vissute. la nostra classe ed i nostri insegnanti, Ci sono stati momenti contemplati- oltre a conoscere un bellissimo posto vi, visite in posti puramente naturali come l’Irlanda.

Gruppo sulle scogliere

OLTRE LA SCUOLA 121 A fine vendemmia, gli allievi del corso cantinieri nel 1887 con il direttore Mach e i docenti foto Archivio fotografico Fondazione Edmund Mach ALBUM FOTOGRAFICO Classe 6S ITA

ANTONELLI ANDREA BENEDETTI GIORGIA CAGOL AGNESE CAPPELLETTI SIMONE

124 CARACRISTI DANIELE DEVIGILI GIACOMO HAUSER CHRISTIAN LUCIN DAVIDE LUGOBONI DAVIDE MARCOLLA ALESSANDRO MINAZZOLI CHRISTIAN MOSER TOMMASO

ALBUM FOTOGRAFICO 125 PERINI MICHELE POLETTI IRENE SCARPA DANIEL SIMONINI ELIA TERRAZZAN AMBRA

126 Classe 5A PT

ANESI EMILIANO CAPRARO MARTA CASAGRANDA GIOVANNA CHISTÈ FRANCESCO

ALBUM FOTOGRAFICO 127 FRANZOI CLAUDIA FRANZOI DANIEL GIRARDELLI ALESSIO GOTTARDI ANDREA LEONARDELLI RICCARDO MARCHESINI MARTINO MENEGATTI EUGENIO MUHLBACHER DIMITRI

128 NARDELLI FEDERICA NARDELLI PETRA NONES MARIANNA PACHER DANIELE PENASA MARIANNA SCALFI IRMA SONTACCHI SAMUEL TOMASI MARTINA

ALBUM FOTOGRAFICO 129 TONDINI CHRISTIAN TONELLI DANIELE ZAPPINI SILVIA

130 Classe 5B PT

BERTOLDI MIRIAM CASTELLAN ALESSIA CASTELLAN MATTIA DALLAPORTA CELESTE

ALBUM FOTOGRAFICO 131 DALLAVALLE GIULIA DEIMICHEI MANUEL GABARDI DAVIDE LUCHIN MARCO MACCANI GIANLUCA PILATI MARCO PUNTSCHER MARIE SOPHIE SALAZER GIULIA

132 SALVETTI GIANLUCA SANDRI LAURA SICHER GABRIEL TONIOLATTI GABRIELE TONIOLLI RUBEN ZANINI GIACOMO ZILLER ANNA

ALBUM FOTOGRAFICO 133 Classe 5A GAT

ABRAM ALESSANDRO ANDREATTA LISA BATTISTI EMANUELE BENEDETTI MATTEO

134 BERGAMO SAMUELE BERLANDA EZIO BEVILACQUA ARIANNA CEMIN THOMAS CONT NICOLA CROSE LEONARDO DALLA GIACOMA ARIANNA FERRO NICKOLAS

ALBUM FOTOGRAFICO 135 MAFFEI THOMAS PAOLI ANNA PARISI RICCARDO PEDRINOLLA CLAUDIO PENASA ROBERTO PEZZÈ GIACOMO SANTONI SANDRA SEBASTIANI ERICA

136 ZANON NICOLA

ALBUM FOTOGRAFICO 137 Classe 5B GAT

BERTEOTTI MASSIMO BERTOLETTI MARA BONAVIDA ARIANNA CARLIN FRANCESCO

138 DALLAGO ALEX DALSANT PATRICK DONATI TOMMASO FEDRIZZI LORENZO LOCHNER SIMONE MAFFEI ANDREA MANICA DAVIDE MARTINATTI NICHOLAS

ALBUM FOTOGRAFICO 139 MELLARINI DAVIDE OLIARI FABRIZIO PELLEGRINI NICOLE SCANDELLA FEDERICA TRENTINI ANDREA VARIO DANIELE ZAMBONI FEDERICO ZAPPINI PATRICK

140 Classe 5 VE

CHISTÈ SILVIA DALLA VALLE NICOLA DALLAGIACOMA LORENZO FABIANO NICOLA LORENZO AUGUSTO

ALBUM FOTOGRAFICO 141 FAILONI ANDREA FELLIN ADA GOTTARDI MATTEO IORI LORENZO PERRICONE VALERIA PIFFER MASSIMO PISONI SIMONE SIGHEL SIMONE

142 SOLIANI RICCARDO TOMASINI ELIA TONINI FILIPPO

ALBUM FOTOGRAFICO 143 Classe 4 ALI

Da sinistra MEZZACASA ENRICO PETRUZZELLA ANNAMARIA GEISER NICOLA PAVANA FILIPPO BRIDA ANDREA GEROLA TOMMASO CASAGRANDA FRANCESCO DALLAPICCOLA NICOLE

144 Classe 4 OTA

Da sinistra in piedi GIACOMINI FRANCESCO FRAINER MARTIN FERRETTI SIMONE PINTER ANDREA GRISENTI DAMIANO GRANELLO ANDREA IOBSTRAIBIZER DANIELE LONGA SILVESTRI ANDREAS STRINGARI CRISTOPHER

Da sinistra in basso MAIER NICOLA MILANI CARLO PELLIZZARI MATTEO BRUGNONI SAMUELE BEATRICI LISA STELLA RICCARDO PETERLINI LUCA

ALBUM FOTOGRAFICO 145 Classe 4A TIA

Da sinistra in piedi ZANDONAI ENRICO LORENZONI LUCA IOB MASSIMILIANO DEBIASI MARTINO BONATO GIUSEPPE FONTANA ANDREA RIGOTTI MARZIO LONER ARON

Da sinistra in basso BONFANTI FABRIZIO ZILLER PIETRO MALFATTI NICOLA PONTALTI CIRO MOSER DAVIDE PEDROTTI DAVIDE PISONI ERICA MALFATTI DAVIDE FAES STEFANO BISCAGLIA ALBERTO

146 Classe 4B TIA

Da sinistra in piedi DATRES DANIELE DELLAGIACOMA MAURO FRANCISCI LUCA BOLOGNANI ERMES PIFFER SAMUELE

Da sinistra, in seconda fila ORADINI MICHELE CERANA FLAVIO PARTEL ROBERTO DALLAPICCOLA DIEGO ADAMI NICOLA

Da sinistra, in ultima fila GIOVANNINI FABRIZIO ROSA LORENZO MICH MARCO AVI MATTIA FLOCCHINI MASSIMO SAVINELLI GIACOMO

ALBUM FOTOGRAFICO 147 Larice in fiorescenza foto di Ivan Stocchetti STAFF IL PERSONALE DEL CIF

Direzione

Dal Rì Marco Dirigente scolastico

Responsabili di dipartimento

Artuso Ivano Responsabile Disdo Bertamini Massimo Responsabile Dipsu Bianchini Alberto Responsabile Dist Area Agronomica: Covi Michele Responsabile Dqpa da sinistra Rossano Sandri, Romina Menapace, Paolo Facchini, Samantha Casagranda, Marco Taller, Convitto Martina Piotto, Stefano Eccel, Andrea Panichi, Gianluca Zadra, Lupi Anna Maria Direttrice Convitto Franco Brentari, Silvana Marchi Antonelli Paolo, Arginelli Silvana, Candotti Michele, Degasperi Paolo, Ferrari Laura, Fronti Francesca, Rossi Lorenzo

150 Insegnanti

Alagna Alessandra, Baldo Damiana, Bazzanella Davide, Bernardi Roberta, Bertè Raffaele, Bettini Serena, Bianchi Adriana, Biasiotto Diego, Bisognin Claudia, Bordin Cristina, Brentari Franco, Brighenti Sonia (sost. da Zandonati Arianna), Brun Flavia, Budano Luana, Cappelletti Maria Beatrice, Celestini Francesca, Centis Barbara, Cetto Elena, Coltri Paolo, Cova Giovanna, Crespi Maria, Cristan Denises, Cristellon Michele, Dalpiaz Ferruccio, Dalpiaz Giorgio, De Nisco Piero, Decristan Mara, Dellantonio Simonetta, Di Martino Alessandro, Duchetta Emanuela, Emer Damiano, Facchinelli Giuliana, Facchinelli Martina, Facchini Maria Luisa, Facchini Paolo, Failla Alessia, Faraguna Alessandro, Fauri Pierluigi, Frisanco Franco, Fuchs Gertraud, Galvagnini Marco, Ghirardini Salvatore, Gilli Marialuisa, Grillo Claudia, Gruber Eliana, Leonardelli Flora, Liuzzi Flavia, Maines Fernando, Maines Milena, Mancabelli Federica (sost. da Massaro Martina Manuela), Maragnoli Stefano, Marchi Roberto, Marchi Silvana, Mastroianni Russo Pietro, Matuella Paola, Maule Salvatore, Menapace Romina, Micheli Carlo, Minutolo Rino, Modena Angelo, Osti Roberto, Panichi Andrea, Paris Alessandro, Pedrotti Valeria, Pegoretti Stefania, Penasa Alessandro, Penasa Manuel, Perghem Franca, Piotto Martina, Pisetta Massimiliana (sost. da Da Maffei Eva Lavinia), Piva Cristina, Roat Cinzia, Rosa Roberto, Russo Luca, Sandri Rossano, Sansone Anna, Schgraffer Manuela, Segnana Andrea, Sicher Elisa, Sicher Martina, Sottil Maria Luisa, Taller Marco, Tarter Luigi, Tavonatti Nicola, Tomasi Anna, Tonidandel Mario, Tonon Anna, Torresani Dino, Valentini Roberta, Veronesi Susan, Vettorazzi Lorenzo, Vitagliano Ausilia, Voltolini Francesca, Widmann Luigino, Zadra Gianluca, Zandonai Sara (sost. da Da Rizzardi Katia), Zanetti Daniela

Personale di supporto alla didattica

Banetta Alessia, Gaiarin Gianpaolo, Ventura Walter

Personale Ausiliario

Bampi Noris, Bertagnolli Osvaldo, Bertò Roberta, Bertolini Emanuele, Bragagna Mauro, Cattani Emilio, Eccher Maurizio, Filippi Angelina, Filippi Donatella, Frainer Marino, Franceschi Maria Teresa, Loner Alessio, Pallanch Daniele, Pedrotti Sonia, Ravelli Christian, Redolfi Flavio, Rizzi Franco, Slanzi Urbano, Valgoi Sergio

Personale Tecnico

Andreaus Paolo, Adami Lorenzo, Bellini Daniele, Berti Paolo, Conforti Francesco, Dalla Valle Paolo, Dorigoni Sabrina, Miccoli Beatrice, Scommegna Melissa, Stringari Paola, Zanoni Marco

Personale Amministrativo

Angeli Romina, Bragagna Adriana, Clementi Elisa, Lombardo Elisabetta, Lorandini Stefania (Sost. da Loche Maria Alessia), Moscon Milena, Scaramuzza Claudio, Vulcan Elena

Accademia Ambiente Foreste e Fauna

Menapace Stefano, Zanon Ettore

STAFF 151 Finito stampare nel mese di dicembre 2015 Da Litotipografia Alcione, (TN)